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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 12 Settembre 2007 |
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UNO STUDIO RIVELA CHE LO STRESS DA CALORE INCIDE SULLA FERTILITÀ DEI BOVINI |
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L´aumento delle temperature condiziona pesantemente la fertilità dei bovini, rivela una nuova ricerca concernente il potenziale impatto del cambiamento climatico sul bestiame. A partire dalla metà degli anni Ottanta, l´efficienza riproduttiva dei capi da latte è diminuita drasticamente malgrado i progressi della genetica e della gestione delle mandrie. Il tasso di fertilità dei bovini è determinato da molteplici fattori e in quest´ultimo studio gli scienziati dell´Università autonoma di Barcellona (Spagna) hanno studiato l´impatto dello stress da calore sui tassi di concepimento. Lo stress da calore si manifesta quando la temperatura esterna, l´energia radiante, l´umidità e la velocità del vento creano un ambiente più caldo rispetto alla fascia di temperatura nella quale è compresa la zona termica neutra degli animali. Gli scienziati hanno analizzato i dati relativi a oltre 10 000 inseminazioni in quattro mandrie su un periodo di tre anni. Avvalendosi dei dati climatici forniti da una stazione meteorologica nelle vicinanze, gli studiosi hanno ricavato i livelli di stress da calore nei giorni immediatamente precedenti e successivi ad ogni inseminazione. È così emerso che elevati livelli di stress da calore in momenti strategici riducevano la probabilità di concepimento. Ad esempio un elevato livello di stress da calore tre giorni prima dell´inseminazione riduceva la fertilità, probabilmente a causa dell´assenza di ovulazione. Quest´ultimo fenomeno si è manifestato con una frequenza di 3,9 volte superiore in capi inseminati durante la stagione calda (maggio-settembre) rispetto a quelli inseminati nella stagione più fresca dell´anno. Anche lo stress da calore nel giorno stesso dell´inseminazione è importante, in quanto potrebbe compromettere la qualità di ovuli, sperma ed embrioni. Inoltre i tassi di concepimento diminuivano se il giorno successivo all´inseminazione la temperatura massima era elevata. La conclusione dei ricercatori è che i fattori climatici sembrano condizionare pesantemente il tasso di concepimento. Raccomandano quindi agli allevatori di controllare la temperatura (inclusa quella massima) e l´umidità e di attuare misure di raffreddamento laddove opportuno. Durante lo studio, solo temperature giornaliere massime di 20°C o inferiori hanno comportato un aumento della fertilità. Lo studio è pubblicato sulla rivista «Theriogenology». Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Uab. Es . |
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PROGETTO EUROPEO ROBINWOOD: I PRIMI RISULTATI SI CHIUDONO I PROGETTI FINANZIATI DALLA REGIONE LIGURIA SUL TERRITORIO REGIONALE PER FAVORIRE LA GESTIONE FORESTALE SOSTENIBILE E LA RIVITALIZZAZIONE DELLE AREE RURALI ATTRAVERSO LO SVILUPPO DELLA FILIERA LEGNO-ENERGIA |
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Genova - Si chiudono con il mese di settembre i sei progetti sul territorio regionale finanziati dai fondi comunitari Interegg Iiic South del progetto Robinwood. Scopo del Progetto, partito ufficialmente nell’ottobre del 2004 con una durata complessiva di 42 mesi, fino al marzo del 2008, è favorire la gestione forestale sostenibile e la rivitalizzazione della filiera legno-energia con l’obiettivo di sostenere e sviluppare l’economia delle aree rurali. I fondi (oltre 1 milione di euro), distribuiti attraverso bando pubblico dalla Regione Liguria, sono stati utilizzati da sei Enti Locali liguri che hanno presentato e avviato nell’ambito del proprio territorio sperimentazioni della filiera legno-energia. I beneficiari del contributo sono stati: le Comunità Montane Valli Stura e Orba, Valle Arroscia e Ingauna, la Provincia di La Spezia, il Parco dell’Aveto, il Comune di Millesimo. I risultati del progetto in Liguria - A partire da domani, con la presentazione dei risultati del sottoprogetto ‘Vis Naturae Città delle Bormide’ del Comune di Millesimo, i risultati di questi progetti locali, partitit ufficialmente nell’ottobre 2006, saranno presentati al pubblico attraverso una serie di eventi conclusivi organizzati sul territorio. Nel corso di questi eventi sarà possibile vedere i primi risultati concreti del Progetto sul territorio, tra i quali l’illustrazione dello studio di fattibilità per la realizzazione di una centrale a biomassa realizzato dal Comune di Millesimo, la presentazione di opere in legname locale per l’allestimento di percorsi verdi realizzati dalla Comunità Montana Ingauna, la messa in posa della nuova pavimentazione in legno proveniente dal Galles presso la sede del Parco dell’Aveto a Rezzoaglio, e altre applicazioni pratiche risultato dell’attività di gestione forestale sostenibile realizzata in Liguria. Come sottolinea l’Assessore regionale all’Ambiente Franco Zumino: “La rivitalizzazione delle aree rurali è un obiettivo fondamentale per la nostra regione, sia dal punto di vista economico che ambientale. Il Progetto Robinwood ha voluto considerare entrambi questi aspetti, ed è questo il percorso che il nostro entroterra deve seguire per imparare a conciliare la conservazione dell’ambiente e la valorizzazione economica delle sue risorse e per invertire il processo di abbandono che da anni lo caratterizza”. “In questo senso la conclusione di questi progetti può essere considerata l’inizio di una nuova fase: grazie alle conoscenze e alle buone pratiche acquisite dai nostri amministratori è oggi possibile avviare sul territorio iniziative durature e in grado di auto-sostenersi dal punto di vista economico”. La partnership internazionale - Gli Enti Locali coinvolti hanno lavorato su due livelli, uno locale e uno internazionale: il Progetto Robinwood infatti è un’iniziativa comunitaria del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) per la cooperazione tra regioni dell’Unione Europea, e in quanto tale ha coinvolto 5 regioni europee, di cui la Regione Liguria è capofila, che sono state chiamate a creare una partnership internazionale associando i propri sottoprogetti locali con quelli delle regioni partner in base all’oggetto della propria attività (idrogeologia, gestione forestale, energia e comunicazione). Tra gli Enti Locali liguri coinvolti e quelli delle altre regioni europee (Brandeburgo, Murcia, Galles e Slovacchia Orientale) è nata così una collaborazione stabile, frutto di incontri diretti, visite guidate presso i territori di appartenenza, scambi di informazioni, che ha permesso ai soggetti coinvolti di sviluppare una serie di conoscenze e buone pratiche innovative nel campo della gestione forestale sostenibile. Il patrimonio forestale ligure - La Regione Liguria è tra le prime regioni italiane per rapporto superficie forestale/superficie totale. Negli ultimi 20 anni, la superficie coperta da boschi è aumentata, arrivando a coprire circa il 70% della superficie regionale. Tale incremento è da imputare principalmente a fenomeni di abbandono di superfici agricole che ora vengono colonizzate da vegetazione forestale. Tuttavia l´abbandono della attività selvicolturali e il conseguente degrado del patrimonio boschivo hanno provocato uno scadimento della qualità del boschi con conseguente aumento del rischio di degrado idrogeologico e di incendi. In generale infatti il bosco ligure si sta dequalificando con fenomeni franosi, ribaltamenti, formazione di boschi fitti e difficilmente accessibili. . |
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MICROCHIP PER GLI OVINI IN ALTO ADIGE: INFORMAZIONI CON FUNZIONARI UE |
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Da gennaio 2008, come prevede una direttiva Ue, gli ovini dovranno essere dotati di microchip elettronico. Domani (12 settembre) e giovedì 13 il Servizio veterinario provinciale ha promosso a Bolzano due giornate di formazione e informazione per gli addetti del settore. "Siamo riusciti ad assicurarci la presenza di tre esperti della Commissione europea", conferma l´assessore Hans Berger. Anche in Alto Adige da gennaio 2008 pecore e capre saranno munite di microchip elettronico, secondo la nuova direttiva Ue in materia di anagrafe ovina. Domani (12 settembre) e giovedì 13 il Servizio veterinario provinciale ha promosso a Bolzano due giorni di formazione e informazione per gli addetti del settore: domani mattina nella sede del Servizio veterinario, di pomeriggio e per tutto il giovedì nella sede della Federazione allevatori è infatti in programma uno specifico corso di approfondimento per i veterinari e gli incaricati di marchiare gli ovini. "Siamo riusciti a portare a Bolzano tre esperti della Commissione europea - sottolinea l´assessore Berger - che vantano grande esperienza nel nuovo metodo e nell´uso del microchip sugli ovini. " Si tratta di un apparecchio cilindrico in ceramica, lungo 6 centimetri e del peso di circa 70 grammi, contenente il chip che riporta il numero individuale del singolo animale. L´accorgimento non pregiudica in alcun modo la salute dell´animale e consente la sua identificazione al 100%, senza possibilità di falsificazioni. . |
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PROGRAMMA VENETO DI SVILUPPO RURALE AL VIA – ZAIA INCONTRA IMPRENDITORI AGRICOLI |
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La Commissione Europea dovrebbe formalizzare entro il 19 settembre il benestare di compatibilità al Piano di Sviluppo Rurale del Veneto 2007 – 2013. “Siamo stati tra i primi a presentarlo a Bruxelles – ha ricordato il vicepresidente della Giunta regionale Luca Zaia – ma gli organismi europei ci hanno rivolto alcune osservazioni cui abbiamo puntualmente risposto: si tratta di un passaggio che va considerato quasi fisiologico. Ora però siamo in attesa del “via” definitivo, così da attivare immediatamente i bandi per la presentazione dei progetti e i finanziamenti per realizzarli”. La dote economica del Psr è di circa 914 milioni di euro di risorse pubbliche. “Sarà probabilmente l’ultima occasione finanziariamente significativa – ha sottolineato Zaia – della quale l’agricoltura veneta potrà usufruire per rendere più forte la sua competitività nel contesto della attuale competizione mondiale. Proprio per questo gli imprenditori agricoli devono sapere che premieremo solo le progettualità che possano concretamente fare da volano per il consolidamento del settore. A tale scopo ho fatto organizzare da Veneto agricoltura una serie di incontri a livello locale ai quali sarò personalmente presente per illustrare assieme ai tecnici della regione i contenuti, le opportunità e i vincoli del documento”. Tutti i confronti inizieranno alle 20,30 e si svolgeranno con il seguente calendario: • Lunedì 17 settembre al Park Hotel Villa Fiorita di Monastier (Treviso). • Mercoledì 19 settembre al Palaingresso di Godega di Sant’urbano (Treviso). • Mercoledì 26 settembre all’Hotel Russot di Mestre (Venezia). • Lunedì 1 ottobre al teatro Salieri di Legnago (Verona). • Mercoledì 3 ottobre al park Hotel Villa Quaranta di Pescantina (Verona). • Lunedì 8 ottobre alla Fiera di Vicenza. • Mercoledì 10 ottobre al centro Congressi papa Luciani di Padova. • Lunedì 22 ottobre alla Fiera di Longarone (Belluno). • Mercoledì 24 ottobre alla Fiera di Rovigo. • Lunedì 29 ottobre all’Hotel Palladio di Bassano del Grappa (Vicenza). “Del totale degli investimenti pubblici per lo sviluppo rurale – ha ricordato Zaia, circa il 44 per cento sarà destinato al cosiddetto Asse 1, che ha come obiettivo generale la crescita della competitività del settore agricolo e forestale sostenendo la ristrutturazione, lo sviluppo e l’innovazione tecnologica e organizzativa. Il 39 per cento delle risorse sarà indirizzato al cosiddetto Asse 2, che punta a valorizzare l’ambiente e lo spazio naturale sostenendo la gestione del territorio, mediante la conservazione della biodiversità, la tutela dell’ambiente, la riduzione dei gas serra, la salvaguardia delle risorse idriche. Il 4 per cento servirà per migliorare la qualità della vita nelle zone rurali e a promuovere la diversificazione delle attività economiche (Asse 3). Il 9 per cento delle disponibilità andrà all’Asse 4 (programmi Leader, iniziative copartecipate del territorio), mentre il 3,5 per cento restante andrà ad azioni di assistenza tecnica”. . |
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MILANO: MANGIARE A CASA ALLE COPPIE COSTA 12 EURO |
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Di che cosa sono imbandite le tavole dei milanesi? Secondo l’indagine sui consumi delle famiglie nel Comune di Milano condotta dalla Camera di commercio di Milano, in collaborazione con il Comune di Milano, sulla base di una rilevazione prezzi effettuata nel biennio 2005-2006, il consumo medio mensile totale delle famiglie di Milano è di 2. 152,47 euro, di cui 344,15 euro interessa i beni alimentari, pari al 16% del totale consumi. All’interno dei beni alimentari, più della metà dei consumi è costituito da patate, frutta e ortaggi, carne e pane e cereali, che rispettivamente rappresentano il 21,3%, il 20,1% e il 15,4% del totale. Seguono latte, formaggi e uova (11,7%), bevande (11,2%), zucchero, caffè e drogheria (10,3%), pesce (7,7%), oli e grassi (2,3%). Tra i beni alimentari i milanesi spendono soprattutto per gli ortaggi (12,1% della spesa alimentare mensile), i prodotti di panetteria (9,7%), la frutta (9,3%) e le carni (tra rosse e bianche il 12,3%). Più bassa la spesa per pasta e riso (2,7%) e olio e grassi (2,3%) mentre il 2,5% del totale viene speso in acquisto di acqua minerale. La spesa media mensile è più cara in centro (415,11 euro in media), meno in periferia (337,79 euro). Una coppia milanese spende in media 12 euro al giorno per mangiare a casa, per un importo mensile complessivo di 375,34 euro mentre la spesa mensile alimentare è di 233,31 euro per i single e 460,65 euro per una famiglia costituita da quattro persone. Il grado di incidenza della spesa alimentare sulla spesa mensile è alto per le coppie (17,5%) mentre è più basso per le famiglie costituite da 5 o più elementi (14%). I giovani, sotto i 35 anni, spendono al mese in media per mangiare e bere 293,11 euro; dai 35 ai 64 anni si spendono 360,06 euro al mese, gli over 65 spendono 328,44 euro mensili. Gli alimentari costituiscono però il 18,3% della spesa degli anziani, per i giovani il 14,4%. Inoltre, i giovani spendono meno in centro (236 euro) rispetto al semicentro (359,31 euro) o alla periferia (273,01 euro) contrariamente agli anziani che spendono meno per alimentari in periferia (315,63 euro contro 400,23 euro in centro). Dove si fa la spesa? Il supermercato rimane il luogo per eccellenza degli acquisti alimentari: il 45,5% dei milanesi ci va settimanalmente (il 49% di chi risiede in semicentro), il 33,1% ogni 2-3 giorni (soprattutto in periferia, 35,3%). Meno scelti gli hard discount (non ci va mai il 70,9% dei milanesi), i mini mercati (mai il 67,7%) e i centri commerciali (mai il 59,4%). Gli ipermercati vanno abbastanza bene in periferia (vi si reca una volta a settimana o più il 19,9% di chi ci vive) ma, nel complesso, non li frequenta la metà delle famiglie milanesi (54,2%). Situazione polarizzata per i negozi al dettaglio: il 34,4% dei milanesi vi si reca per fare acquisti ogni 2-3 giorni (più chi abita in centro, il 55,7%, di chi risiede in semicentro, il 34,1%) ma il 34,2% non vi ha messo mai piede (nelle zone periferiche, il 36,2%). Si inizia a far la spesa su Internet anche se il 91,7% dei milanesi non ha ancora sperimentato. Quando si fa la spesa? La spesa si fa una, due volte alla settimana: la metà dei nuclei familiari composti da 3 persone si reca al supermercato ogni 2-3 giorni, tutti gli altri settimanalmente. L’atmosfera familiare e accogliente dei negozi al dettaglio induce invece i clienti ad andarci più spesso. Ogni 2-3 giorni fanno spesa sotto casa il 29,7% dei single, il 34,2% delle coppie, il 33,6% delle famiglie di tre persone, il 50,7% di quelle di quattro, il 35,8% delle famiglie più numerose. Supermercati e negozi al dettagli sono i preferiti da tutte le fasce d’età. Si recano settimanalmente al supermercato il 46,1% dei giovani, il 48,2% delle persone di età compresa tra i 35 e i 64 anni e il 42,7% degli over 65 mentre fanno spesa nei negozi al dettaglio ogni 2-3 giorni il 27% dei giovani, il 30,5% delle persone di età compresa tra i 35 e i 64 anni e il 40,6% degli over 65. . |
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PARTE DA MILANO LA BATTAGLIA CONTRO GLI OGM - CONSULTAZIONE NAZIONALE PER TRE MILIONI DI PERSONE : “VUOI CHE L’AGROALIMENTARE, IL CIBO E LA SUA GENUINITÀ SIANO IL CUORE DELLO SVILUPPO, FATTO DI PERSONE E TERRITORI, SALUTE E QUALITÀ, SOSTENIBILE ED INNOVATIVO, FONDATO SULLA BIODIVERSITÀ LIBERO DA OGM?” |
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Parte da Milano la campagna d’autunno per sostenere il modello di sviluppo agroalimentare libero da Ogm. L’obiettivo è raccogliere tre milioni di firme in tutta Italia, di cui 500 mila nella sola Lombardia, per dare la possibilità alla gente di esprimersi su un tema che non riguarda solo l’economia, ma anche e soprattutto la salute dei cittadini e la trasparenza d’informazione su quello che mangiamo. L’iniziativa verrà illustrata giovedì 13 settembre 2007, in via Filzi 27 a Milano, alle ore 11, presso la sede della Coldiretti Lombarda, durante una conferenza stampa alla quale parteciperanno tutti i componenti della coalizione “Italiaeuropa – Liberi da Ogm” formata dalle maggiori organizzazioni degli agricoltori (comprese quelle degli agricoltori biologici), delle imprese artigiane, degli ambientalisti, dei consumatori e della grande distribuzione. Per due mesi, a cominciare dalla metà di settembre, si presenteranno ai cittadini le motivazioni che hanno portato alla mobilitazione contro gli organismi geneticamente modificati e si avvierà una vera e propria consultazione referendaria. Stavolta però la politica, almeno nel senso stretto del termine, non c’entra nulla. La domanda alla quale si verrà invitati a rispondere sarà in sintesi questa: “Vuoi che l’agroalimentare, il cibo e la sua genuinità siano il cuore dello sviluppo, fatto di persone e territori, salute e qualità, sostenibile ed innovativo, fondato sulla biodiversità libero da Ogm?”. La coalizione punta a raccogliere una maggioranza schiacciante di sì, forte anche di motivazioni che puntano a sfatare molti luoghi comuni portati avanti dai sostenitori degli organismi geneticamente modificati. Ad esempio è falso che gli Ogm aiutino a ridurre l’uso dei pesticidi e ad inquinare meno il pianeta, infatti devono essere usati con agrofarmaci specifici che costano di più e finiscono per provocare negli infestanti una resistenza superiore al normale, costringendo ad un ulteriore ricorso a pesticidi sempre più potenti. Una specie di corsa senza fine agli armamenti chimici. Ed è altrettanto falso che gli Ogm ci siano sempre stati, infatti quelli attuali oltre a essere ottenuti in tempi molto brevi (contro i secoli di evoluzione del passato) tendono poi a mischiare specie vegetali e animali, senza possibilità di controllo dell’impatto sugli equilibri naturali. E ancora: non corrisponde al vero che sia possibile una coesistenza con le colture tradizionali perché queste vengono inevitabilmente contaminate da quelle Ogm o che gli Ogm siano sicuri perché gli americani li mangiano da anni. Nessuno però dice che non essendoci l’obbligo di indicare quali cibi siano Ogm e quali no, nessuno è in grado di monitorare, tantomeno negli Usa, le conseguenze sulla salute dell’uomo. “Qui non si tratta di fare battaglie ideologiche – afferma la Coalizione – ma di applicare il principio di tutela e sicurezza dei consumatori e di promuovere lo sviluppo sostenibile del settore agroalimentare, che è incentrato sulle peculiarità originali delle produzioni contraddistinte dai tratti della tipicità, della tracciabilità, della genuinità e del legame inscindibile territorio-storia-cultura, e che risulta pertanto incompatibile con la presenza di Ogm. Tutto ciò significa soprattutto garantire ai cittadini, alle famiglie, ai nostri figli, un’alimentazione sana e sicura. Gli Ogm non sono convenienti dal punto di vista economico, non piacciono ai consumatori e non c’è ancora la matematica certezza che non siano pericolosi per la salute. Per questo è necessario che la gente possa pronunciarsi per mandare un segnale forte alla poltica nazionale e anche ai vertici Ue a Bruxelles”. . |
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L’ANNATA ORTOFRUTTICOLA EMILIANO ROMAGNOLA SU AGRIMPRESA, IL QUINDICINALE DELLA CIA EMILIA ROMAGNA ALL’INTERNO DEL GIORNALE UNO SPECIALE DEDICATO ALLE PRINCIPALI PRODUZIONI |
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I dettagli dell’annata ortofrutticola emiliano romagnola sono contenuti nello ‘Speciale ortofrutticoltura’ del numero 17 di Agrimpresa, il quindicinale di tecnica, economia e politica agraria della Cia Emilia Romagna. Il periodico, consultabile on line (http://www. Emiliaromagna. Cia. It/agrimpresa/2007/index. Htm), dedica quattro pagine alle principali coltivazioni ortofrutticole con superfici, produzioni e andamenti dei mercati. . |
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CAMPARI RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE AL 30 GIUGNO 2007 MOLTO POSITIVO, CON FORTE CRESCITA DELLE VENDITE E DI TUTTI I LIVELLI DI REDDITIVITÀ UTILE NETTO DEL GRUPPO: € 56,9 MILIONI (+2,5%) |
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Milano - Il Consiglio di Amministrazione di Davide Campari-milano S. P. A. Ha approvato l’ 11 settembre la relazione semestrale al 30 giugno 2007. Grazie all’evoluzione molto positiva del business, le vendite e tutti i livelli di redditività hanno registrato una forte crescita. Nel primo semestre del 2007 le vendite del Gruppo sono state pari a € 440,6 milioni, in crescita del 5,4% (+7,8% a cambi costanti). La variazione complessiva delle vendite consolidate è stata generata da una crescita organica del 10,7% e da un impatto negativo dei cambi del 2,3%. L’effetto perimetro, complessivamente negativo per il 2,9%, è dovuto all’annunciata interruzione delle vendite di Lipton Ice Tea sul mercato italiano, in parte compensato dalla crescita esterna principalmente generata da Glen Grant e Old Smuggler (le cui vendite erano iniziate il 15 marzo 2006). Pagina 2 di 7 Il margine commerciale si è attestato a € 123,7 milioni, evidenziando una crescita del 7,2% (+9,4% a cambi costanti) e un’incidenza sulle vendite pari al 28,1%. La variazione è attribuibile per il 7,9% alla crescita organica, per il 1,5% alla crescita esterna e per il 2,2% all’effetto negativo dei cambi. L’ebitda prima di proventi e oneri non ricorrenti è stato di € 102,4 milioni, in crescita del 7,5% (+9,7% a cambi costanti) e con un’incidenza sulle vendite pari al 23,2%. L’ebitda è stato di € 100,8 milioni, in crescita del 5,9% (+8,1% a cambi costanti) e con un’incidenza sulle vendite pari al 22,9%. Il Risultato della gestione corrente (Ebit prima di oneri e proventi non ricorrenti) è stato di € 92,7 milioni, in crescita del 7,9% (+10,3% a cambi costanti) e con un’incidenza sulle vendite pari al 21,0%. Il Risultato operativo (Ebit) è stato di € 91,1 milioni, in crescita del 6,1% (+8,5% a cambi costanti) e con un’incidenza sulle vendite pari al 20,7%. L’utile prima delle imposte e degli interessi di minoranza è stato di € 82,7 milioni, in crescita del 2,8% (+5,0% a cambi costanti). L’utile netto del Gruppo è stato di € 56,9 milioni, in crescita del 2,5% (+4,6% a cambi costanti). Al 30 giugno 2007 l’indebitamento finanziario netto è pari a € 328,0 milioni (€ 379,5 milioni al 31 dicembre 2006). Tra gli eventi successivi alla chiusura del primo semestre del 2007, si segnala che il 1 agosto 2007 il Gruppo Campari ha perfezionato l’acquisizione del brand super premium X-rated Fusion Liqueur, della vodka di altissima gamma Jean-marc Xo e della vodka ultra premium X-rated per un controvalore complessivamente di Us$ 40 milioni (€ 29 milioni). Una più ampia descrizione dell’operazione è stata fornita in occasione dell’annuncio dell’acquisizione lo scorso 19 luglio. Vendite Consolidate Del Primo Semestre Del 2007 Il segmento spirit, che rappresenta il 72,3% del fatturato, ha registrato una variazione positiva delle vendite del 8,7%, determinata da una crescita organica del 10,2%, da un impatto negativo dei cambi del 3,2% e da una crescita esterna del 1,7%. La crescita esterna è stata generata principalmente da Glen Grant e Old Smuggler. Il brand Campari ha registrato una crescita del 10,6% a cambi costanti (+9,7% a cambi effettivi). Le vendite di Skyy hanno registrato una crescita del 13,3% a cambi costanti (+5,4% a cambi effettivi), grazie a un andamento molto positivo sia negli Stati Uniti sia nei mercati internazionali. Con riferimento alle altre marche principali, il segmento spirit ha beneficiato dell’andamento positivo di Aperol (+23,7% a cambi costanti), dei brand brasiliani (+9,2% a cambi costanti), di Cynar (+4,8% a cambi costanti), Camparisoda (+2,6% a cambi costanti) e di Ouzo 12 (+1,2% a cambi costanti). Relativamente ai brand in licenza negli Stati Uniti a marchio tequila 1800 e Gran Centenario (+10,9% a cambi costanti nel primo semestre del 2007), si segnala che la distribuzione cesserà il 31 dicembre 2007. Il segmento wine, pari al 12,9% del fatturato, ha registrato una crescita del 19,7%, determinata da una forte crescita organica del 20,2% e da un impatto negativo dei cambi del 0,5%. L’andamento decisamente positivo del segmento è stato trainato dai vermouth Cinzano (+43,2% a cambi costanti) e dagli spumanti Cinzano (+25,3% a cambi costanti). Il segmento wine ha beneficiato anche dell’andamento positivo di Sella & Mosca (+4,6% a cambi costanti) e di Mondoro, Riccadonna e Cantina Serafino. Le vendite di soft drink, pari al 13,0% del fatturato e realizzate quasi interamente sul mercato italiano, hanno registrato una variazione negativa del 20,2%, determinata da un effetto perimetro negativo del 25,5%, attribuibile all’interruzione delle vendite di Lipton Ice Tea, e da una crescita organica del 5,3%, trainata dall’andamento positivo di Crodino (+5,5%) e della linea Lemonsoda e delle altre bevande gassate (+8,2%). Relativamente alla ripartizione geografica, le vendite del primo semestre del 2007 sul mercato italiano, pari al 43,7% delle vendite, hanno registrato una variazione negativa del 0,8%, determinata da un effetto perimetro negativo (-8,8%), attribuibile a Lipton Ice Tea, compensato dal positivo contributo della crescita organica (+8,0%). Le vendite in Europa, pari al 19,6% delle vendite consolidate, hanno segnato una crescita del 24,5%, determinata da una crescita organica del 18,3%, grazie al positivo andamento di importanti mercati quali Germania e Russia, e da una Pagina 3 di 7 crescita esterna del 6,4%. Per quanto riguarda l’area Americhe, le cui vendite sono pari al 32,5% del totale, il mercato Usa ha registrato una crescita organica del 9,8%, un effetto cambi negativo del 8,2% e una crescita esterna del 0,5%. In Brasile, le vendite hanno registrato una crescita organica del 11,0% a cambi costanti, un effetto cambi negativo del 1,1% e un effetto perimetro negativo del 0,1%. L’area resto del mondo (che include anche le vendite duty free), pari al 4,1% del fatturato totale, è cresciuta complessivamente del 9,5%, trainata da una crescita organica del 11,4%. . |
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Il Gruppo Cremonini ha aperto a Forlì una nuova steakhouse a marchio Roadhouse Grill, una catena unica nel suo genere in Italia, che si rivolge ad un pubblico ampio, in particolare alle famiglie, ed è caratterizzata dall’offerta di carni alla griglia in un ambiente informale con servizio al tavolo. Il locale di Forlì, l’undicesimo in Italia, sito in viale Vittorio Veneto 7, ha 25 dipendenti, si estende su una superficie di 810 mq, distribuiti su due livelli, ha 180 posti a sedere e dispone di un ampio parcheggio. La steakhouse sarà aperta al pubblico a pranzo dalle 12,00 alle 14,30 e a cena dalle 19,00 alle 23,30. Il menù è a base di carne cucinata su una griglia a vista ed è completato da un’ampia varietà di specialità gastronomiche della cucina internazionale adattate ai gusti europei. Il prezzo medio per persona è compreso tra i 18 e i 20 Euro. Secondo le previsioni, saranno serviti circa 75. 000 pasti all’anno, con un fatturato stimato a regime di circa 1. 500. 000 Euro. La steakhouse di Forlì va ad aggiungersi ai locali di Legnano, Roma, Bologna, Mantova, Piacenza, Rozzano (Mi), Reggio Emilia, Corbetta (Mi), Ferrara e Bergamo. Sono previste entro l’anno altre 2 aperture (a Verona e Padova), cosi da arrivare a un totale di 13 locali a fine 2007. Roadhouse Grill Italia S. R. L. , società controllata al 100% da Cremonini S. P. A. , ha annunciato recentemente l’acquisto dalla società americana Roadhouse Grill Inc. Della proprietà e di tutti i diritti connessi del marchio Roadhouse Grill per 50 Paesi europei. L’obiettivo è di ampliare ulteriormente la catena a livello continentale, oltre a proseguire lo sviluppo in Italia, attraverso un piano di aperture da realizzare sia in gestione diretta che in franchising. Tra i primi Paesi in target vi sono la Francia, la Svizzera, la Germania, la Spagna e la Russia. Roadhouse Grill, che ad oggi conta 290 dipendenti, ha realizzato nel 2006 ricavi per 11,8 milioni di Euro (quasi triplicati rispetto ai 4,3 milioni di Euro del 2003) e servito circa 650. 000 clienti nei suoi 10 locali attuali. Per il 2007 si stima di raggiungere un milione di clienti serviti (+54% circa), per un fatturato previsto di oltre 20 milioni di Euro (+55%). Il concept prevede di offrire alla clientela un vasto assortimento di piatti unici a base di carne alla griglia (Ribeye, New York Strip, Filet Mignon, T-bone Steak) accompagnati da una scelta di contorni, seguiti da una selezione di dolci, con la peculiarità delle arachidi americane (peanuts) offerte gratis alla clientela in più punti del locale. Le carni servite da Roadhouse Grill sono “firmate” Montana e provengono da Inalca, azienda del Gruppo Cremonini che garantisce la completa rintracciabilità del singolo taglio. . |
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RIPARTE IL PERCORSO DEL MARCHIO PIACENZA 100 SAPORI |
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Piacenza –- Il Presidente Parenti ha potuto comunicare che la fase di empasse in cui ci si era trovati dopo che il Ministero delle Politiche agricole aveva mosso alcuni rilievi sulla prima stesura del regolamento di uso del marchio Piacenza 100 sapori, sta per essere positivamente superata. Grazie all’intervento di Dintec, società specializzata del sistema delle Camere di commercio, è infatti in fase di rilascio il regolamento “tipo”, strumento indispensabile per poter avviare le tappe di promozione e concessione del marchio di qualità. Qualità certificata dei prodotti agroalimentari che sta estremamente a cuore all’ente camerale, come dimostra l’organizzazione ormai definitiva della Prima Coppa d’oro, fissata per il prossimo 8 ottobre a Palazzo Gotico. Tra gli interventi di sostegno decisi oggi dal vertice della Camera di commercio vi sono alcuni contributi per le imprese che parteciperanno alla prossima missione in Turchia messa a punto da Confindustria Piacenza nonché per l’associazione temporanea di imprese “Produttori piacentini” ed il consorzio Mosaico piacentino che prenderanno parte rispettivamente alla fiera “Mostra mercato internazionale dell’artigianato” di Milano del prossimo dicembre e alla rassegna enogastronomica “Squisito!” che avrà luogo a San Patrignano a fine settembre. Il contributo al Mercato europeo svoltosi con successo nei giorni scorsi è stato invece quantificato in 20. 000 euro. La Giunta ha deciso di supportare con piccoli contributi anche Pulcheria, l’Antica fiera di Bettola, le Finali nazionali giovanili di tennis, la Prima fiera agricola della Val Perino, il progetto “Viaggio nella storia all’epoca dei templari”, la “Scuola estiva organizzata dall’associazione italiana di tecnologia meccanica” ed ancora una iniziativa dell’associazione “La mietitrebbia”. . |
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EMILIA ROMAGNA – XII EDIZIONE DEL CULATELLO D’ORO |
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Il Consorzio del Culatello di Zibello assegna, da dodici anni, il premio Culatello d´Oro. Una iniziativa che nacque nel 1996, grazie alla volontà dell´allora neonato Consorzio del Culatello di Zibello, con l´intento di ringraziare e rendere omaggio a coloro che si prodigano nella valorizzazione, nella promozione e nella diffusione delle materie prime e dei prodotti tipici delle proprie terre. E´ da allora che, ogni anno, nel corso della stagione estiva si svolge la serata celebrativa sempre nel territorio di origine del Culatello di Zibello Dop. Quest´anno la sede è stata il Lungo Po di Polesine Parmense, un tributo al Grande Fiume che con l´umidità che porta a queste terre contribuisce non poco a rendere così inimitabile il profumo e l´aroma del pregiato salume. Tre i premiati di questa edizione della manifestazione per il 2007: Andrea Zanlari, Presidente della Camera di Commercio di Parma e di Unioncamere Emilia-romagna, Vincenzo Bernazzoli, Presidente della Provincia di Parma, e al canadese Vincent Lalonde, grande produttore di formaggi che ha avviato un allevamento di "Cochons tout ronds" con cui produce pregiati salumi. . |
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MIA 2008, UNA VETRINA PER L’AGROALIMENTARE MOLISANO |
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L’unioncamere Molise sta pianificando la partecipazione delle aziende molisane alla prossima edizione del “M. I. A. – Mostra Internazionale dell’Alimentazione”, in programma a Rimini dal 23 al 26 febbraio 2008. Si tratta di una delle principali Fiere organizzate sul territorio nazionale e riservata alle aziende di produzione operanti nel settore agroalimentare. Nel rinnovato Quartiere Fieristico di Rimini sarà possibile promuovere, per quattro giorni, il meglio delle produzioni agroalimentari del nostro Paese. Un’ottima opportunità, dunque, per le aziende molisane che avranno la possibilità di confrontarsi con il mercato nazionale ed internazionale, proponendo le proprie produzioni in uno dei più accreditati luoghi di incontro tra domanda ed offerta. Il M. I. A. Di Rimini, infatti, è visitato ogni anno da migliaia di operatori del settore, importatori, distributori, buyers, provenienti da tutto il mondo. Le aziende intenzionate a partecipare nello stand collettivo che verrà allestito dall’Unioncamere Molise, dovranno manifestare il proprio interesse alla stessa Unioncamere entro il prossimo 30 settembre 2007, utilizzando l’apposito modello disponibile presso gli uffici dell’ente, in Piazza della Vittoria, 5 a Campobasso o scaricabile dal sito internet www. Mol. Camcom. It. . |
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UN MENÙ PER MANGIAR SANO IN OSPEDALE
PROTOCOLLO D’INTESA TRA IL MINISTERO DELLA SALUTE E
L’ASSOCIAZIONE SLOW FOOD
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“La guarigione vien mangiando: il sostegno alle produzioni locali di qualità per garantire una buona e corretta alimentazione al malato” Il Ministro della Salute Livia Turco e il Presidente dell’Associazione Slow Food Carlo Petrini hanno sottoscritto, oggi, un Protocollo d’Intesa nell’ambito del programma “Guadagnare Salute” finalizzato alla promozione di una corretta alimentazione in ospedale e al sostegno delle produzioni alimentari locali di qualità. Obiettivo principale è quello di migliorare l’organizzazione della ristorazione ospedaliera. In base a diverse esperienze internazionali, è infatti dimostrato come il miglioramento del benessere psico-fisico del malato, della qualità dell’assistenza e della stessa percezione del cittadino nei confronti dei servizi sanitari pubblici, si consolidino anche attraverso una buona e corretta alimentazione del paziente. In questo ambito è importante introdurre nella ristorazione collettiva un nuovo metodo di approvvigionamento che favorisca l’utilizzo di prodotti alimentari di qualità legati alla stagionalità, al territorio. In tal modo, oltre che sulla qualità della vita del paziente, si può incidere positivamente sull’economia locale e sull’ambiente. Il Protocollo giunge al termine di un’intensa collaborazione tra il Ministero della Salute, l’Associazione Slow Food e i rappresentanti della Società italiana di Medicina Preventiva che in questi mesi hanno predisposto un progetto di intervento triennale con obiettivi, percorsi e tempi di attuazione. Gli Obiettivi del Progetto: Negli ospedali italiani vengono distribuiti ogni anno 240 milioni di pasti comprensivi di colazioni, pranzi e cene, assicurare la loro qualità nutrizionale è necessario per garantire l’effettiva tutela della salute di ogni paziente. Ma una migliore qualità della nutrizione in ospedale passa soprattutto attraverso un processo mirato di riorganizzazione e miglioramento della definizione dei capitolati di appalto e della qualità del servizio e della ristorazione ospedaliera, accompagnato da un consolidamento della struttura di dietetica che si vuole identificare come l’anello di raccordo fra la ditta ristoratrice, la struttura ospedaliera e il paziente. In considerazione di ciò si intende raggiungere i seguenti obiettivi: descrivere e misurare lo stato dell’arte della ristorazione ospedaliera e della gestione del suo processo definire un protocollo e le indicazioni operative per la prevenzione, la diagnosi precoce e il trattamento della malnutrizione ospedaliera, anche attraverso la stesura di una raccolta di diete a composizione definita (dietetico ospedaliero) avvicinare il momento del pasto in ospedale alla quotidianità del paziente (i tempi e le situazioni preospedalizzazione) e non solo ai tempi dell’organizzazione ospedaliera elevare il livello qualitativo dei pasti, secondo i criteri di nutrizionalità e organoletticità rivedere criteri e modalità di approvvigionamento delle materie prime secondo una logica di filiera corta e sostenibile, favorendo l’utilizzo di prodotti che esprimano la tipicità delle produzioni agroalimentari del territorio e rispettando i criteri di stagionalità individuare e sperimentare modelli ecosostenibili della ristorazione collettiva migliorare la qualità della trasformazione della materia prima e del servizio dei pasti definire e rendere obbligatori, nei capitolati di appalto, percorsi di aggiornamento per il personale addetto all’approvvigionamento e alle cucine definire e rendere obbligatori percorsi di aggiornamento per il personale ospedaliero, medico e tecnico-assistenziale addetto alla definizione della dieta del paziente e alla prenotazione e servizio dei pasti rivedere i criteri di definizione dei capitolati d’appalto secondo una logica premiante la qualità del servizio e del pasto disegnare percorsi formativi ad hoc per personale con competenze economali e gestionali definire sistemi premianti per le strutture sanitarie che applicano i modelli migliorativi dello stato nutrizionale e del benessere del paziente e degli operatori ospedalieri secondo quanto elaborato da questo tavolo di lavoro. Le Fasi del Progetto Il raggiungimento degli obiettivi per lo studio e il miglioramento dell’alimentazione in ospedale prevede tre fasi di intervento: Fase 1: analisi dell’esistente Una prima fase sarà dedicata all’analisi dello stato dell’arte attraverso l’individuazione di un campione rappresentativo delle strutture sanitarie nazionali rispetto alla tipologia dei servizi di ristorazione adottati. Il campione sarà costituito da circa 15 strutture (n. Letti 120/800) distribuite sul territorio italiano in modo da essere rappresentative sia delle diverse realtà socio-geografiche: 1) nord ovest; 2) nord est; 3) centro; 4) sud; 5) isole; sia delle diverse tipologie: a) alta specializzazione; b) presidi monospecialistici; c) ospedali generali di differenti dimensioni. Raccolta dei dati significativi per delineare gli aspetti peculiari del servizio: criteri di definizione dei capitolati d’appalto, gara e affidamento del servizio di ristorazione per garantire una effettiva economicità dell’intero sistema di ristorazione ( qualità, miglior prezzo, etc. ) raccolta dei capitolati speciali d’appalto per la ristorazione in uso nelle strutture sanitarie intervistate ruoli e rapporti di collaborazione e controllo tra ospedale e azienda di ristorazione: la definizione dei menu, i controlli a campione in cucina, in mensa, in reparto, etc coinvolgimento del personale della struttura di dietetica e nutrizione clinica (ove presente) o di almeno un dietologo o dietista ospedaliero nella stesura dei capitolati d’appalto del servizio di ristorazione e del suo monitoraggio approvvigionamento delle materie prime: la presenza di prodotti a denominazione di origine o di filiera corta, di prodotti biologici, l’eventuale coinvolgimento di produttori locali, etc. Allocazione delle cucine rispetto ai luoghi di consumo dei pasti e la descrizione delle eventuali modalità di trasporto dotazioni tecniche di cucina e dispense, inclusi i locali di lavaggio e smaltimento correlato al numero e alla tipologia dei pasti forniti (vassoi personalizzati, diete speciali, etc. ) definizione delle professionalità richieste e fornite dalla ditta ristoratrice con l’indicazione del numero per pasti prodotti: cuochi, aiuto cuochi, addetti approvvigionamento e dispense, dietisti, etc. Descrizione del servizio di distribuzione pasti: modalità organizzative, fasce orarie, tempi, spazi e personale dedicati, descrizione delle modalità di gestione avanzi e rifiuti del servizio ristorazione formazione del personale di cucina e di somministrazione. E’ prevista la costruzione di un questionario per la raccolta dei dati sopra citati, la sua somministrazione mediante interviste e osservazioni dirette, la definizione di una matrice di elaborazione dati, l’elaborazione e la lettura ragionata degli stessi. Fase 2: elaborazione e sperimentazione di un modello “buono, pulito e giusto” Dall’analisi dei dati e da alcune interviste di approfondimento dirette con i soggetti attori della ristorazione ospedaliera, si passa a costruire un modello di qualità, ispirata ai criteri del buono pulito e giusto, economicamente sostenibile e burocraticamente percorribile, con l’individuazione di una o alcune realtà ospedaliere dove sperimentare il modello costruito. La sfida ambiziosa è la proposta e la successiva sperimentazione di un modello eco-sostenibile ed eco-efficiente di ristorazione in ambito sanitario, con coinvolgimento di tutti i processi produttivi e gestionali e con l’ideazione di una logistica costruita “ad hoc”. Questo deve comprendere la considerazione di aspetti qualitativi più stretti nella selezione delle materie prime, attenta alla territorialità, ai tempi di percorrenza del prodotto, alla promozione della filiera corta. In questo modello il concorso di molteplici professionalità e competenze deve portare alla condivisione di diverse priorità (nutrizionali, organizzative, gastronomiche, eco-ambientali, economiche) e alla realizzazione dell’obiettivo di guadagno di salute e di benessere. Fase 3: divulgazione del modello e dell’esperienza condotta Per estendere gli obiettivi raggiunti nella sperimentazione saranno definite le linee guida ministeriali che agevoleranno e premieranno le aziende ospedaliere che adotteranno o si ispireranno al modello costruito e sperimentato Per questa fase è prevista la progettazione e realizzazione di una comunicazione efficace e puntuale del progetto, mediante anche la realizzazione di strumenti video e manuali illustrati ad hoc, con differenti registri a seconda del pubblico a cui si rivolge. Tempi e Risorse Umane previste per il Progetto Il Piano di intervento avrà una durata di tre anni e si avvarrà delle competenze di una serie di professionalità diverse: dietisti, dietologi, agronomi, veterinari e biologi, amministrativi ed economi con esperienza di lavoro nel settore economato e provveditorato degli ospedali, ricercatori con esperienza nel settore delle indagini per l’elaborazione dei dati dei questionari, esperti di processi logistici con basso impatto ambientale come economi e ingegneri, professionisti nella progettazione di percorsi formativi e formatori professionisti, persone con competenze nell’elaborazione e gestione di gare e capitolati di appalto relativi alla ristorazione collettiva in particolare a quella ospedaliera. Ristorazione Ospedaliera Oggi gli appalti sono spesso assegnati con una logica del miglior prezzo senza una particolare attenzione alla qualità del prodotto e del servizio offerto. Ancora troppo spesso il menù è unico e imposto tempi e luoghi dell´alimentazione del malato rispondono alle esigenze e ai tempi dell´organizzazione ospedaliera e non tengono conto dei tempi del degente il 50 % del cibo somministrato viene buttato via con sprechi di risorse Domani gare d´appalto che puntino al miglior rapporto costo-qualità una ristorazione collettiva con servizi sostenibili da un punto di vista ambientale in tutte le sue fasi: approvvigionamento, trasformazione e distribuzione. Approvvigionamento del cibo quanto più possibile in un area di riferimento circoscritta in ambito regionale o transregionale per evitare degenerazioni della materia prima e inquinamento dell’ambiente un pasto consumato con più calma, riempiendo in modo piacevole i lunghi tempi che un malato ha in ospedale, dandogli la possibilità, almeno per chi non è costretto a letto anche di condividere il pasto con altre persone in modo conviviale, in luoghi più confortevoli l´obiettivo è invogliare il malato a consumare il pasto, nutrendolo e insegnandogli a mangiare in modo salutare e piacevole, utile anche quando lasci l’ospedale. . |
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IL DIPARTIMENTO CONTROLLO QUALITÀ DEL PARMIGIANO REGGIANO OTTIENE LA CERTIFICAZIONE ISO 9001
IL RICONOSCIMENTO RILASCIATO DALL’ENTE INTERNAZIONALE DNV RIGUARDA LE ATTIVITÀ DI VERIFICA DELLA CONFORMITÀ AL DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEL RE DEI FORMAGGI
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Il Parmigiano Reggiano, il prestigioso formaggio italiano noto ed apprezzato in tutto il mondo, oggi offre una garanzia di qualità in più. Il Dipartimento Controllo Qualità P. R. (Dcq P. R. ), l´organismo di controllo per la certificazione della Dop (Denominazione di origine Protetta) del Parmigiano-reggiano autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf), ha infatti ricevuto da Dnv (Det Norske Veritas) - ente internazionale leader nel settore - la certificazione Iso 9001. I servizi per la certificazione di conformità al Disciplinare di produzione del Parmigiano Reggiano erogati dal Dcq P. R possono così vantare a loro volta la certificazione - rilasciata da un ente terzo -secondo lo standard per i Sistemi di Gestione della Qualità. Il conseguimento della certificazione Iso 9001 dimostra che il Dipartimento Controllo Qualità P. R. Dispone di un’organizzazione e di processi coerenti con standard riconosciuti a livello internazionale ed evidenzia i risultati raggiunti nel miglioramento dell’efficienza e della qualità. L’adozione di un sistema di gestione certificato, rende più organica, strutturata e documentabile la gestione di ogni fase delle attività svolte dall’organismo di controllo e permette di intraprendere, con una solida struttura organizzativa, il percorso per ottenere in futuro l’Accreditamento En 45. 011, la norma relativa ai requisiti generali che un organismo indipendente, che gestisce un sistema di certificazione di prodotto, deve soddisfare per essere riconosciuto come competente ed affidabile. “La decisione di certificarci Iso 9001 è stata per noi una scelta del tutto naturale, perché, ovviamente, per il tipo di attività che svolgiamo, crediamo profondamente nel valore della qualità”, commenta Mario Zannoni, Responsabile Tecnico Dcq P. R. “Una scelta naturale ma non obbligata: il Dcq P. R. Infatti, essendo già autorizzato (accreditato) dal Mipaaf, non era tenuto a conseguire anche questa certificazione. Il traguardo raggiunto, quindi, conferma il nostro impegno nell’offrire un’ulteriore garanzia di qualità dei servizi di controllo rivolti alle circa 5. 000 aziende appartenenti alla filiera del Parmigiano Reggiano. Di conseguenza anche i consumatori finali del nostro prezioso formaggio saranno d’ora in poi maggiormente tutelati”, ha concluso Zannoni. La norma Lo standard Iso 9001:2000 specifica i requisiti che un sistema di gestione per la qualità deve possedere, a dimostrazione della capacità di un’organizzazione di fornire prodotti e servizi conformi ai requisiti richiesti dai clienti e alle prescrizioni regolamentari applicabili. L´"approccio per processi alla gestione per la qualità" che è alla base della norma consiste nella capacità di gestire le attività di una determinata organizzazione attraverso l´identificazione e il controllo dei relativi processi e interazioni in modo sistematico ed organico. Il Dipartimento Controllo Qualità P. R. (Dcq P. R. ), società cooperativa fondata il 24 Aprile 1998, è l´organismo di controllo per la certificazione della Dop Parmigiano-reggiano autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf) con Decreto Ministeriale del 13 ottobre 1998 e successivi rinnovi, in conformità al Regolamento (Ce) n. 510/2006. Il Dcq P. R. È stato conseguentemente iscritto all´Albo degli organismi di controllo privati per la Denominazione di Origine Protetta (Dop) e la Indicazione Geografica Protetta (Igp) - istituito presso il Mipaf - ed opera, in qualità di incaricato di pubblico servizio, secondo principi di indipendenza e terzietà, in conformità alla Norma europea En 45011, con il coordinamento e la vigilanza del Ministero. Attività principale per il Dcq P. R. È la verifica della Conformità al Disciplinare di Produzione della Dop Parmigiano-reggiano in ogni fase di produzione, trasformazione ed elaborazione del prodotto. In altre parole il Dipartimento controlla tutta la filiera, dalla produzione e trasformazione del latte in formaggio, fino alla marchiatura a fuoco delle forme; nonché l’elaborazione del prodotto che ha raggiunto i 12 mesi di stagionatura per la produzione di Parmigiano-reggiano grattugiato. L´attività di verifica permette il rilascio da parte del Dcq P. R. Della Certificazione di Conformità Dop del formaggio Parmigiano-reggiano. . |
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GLI ITALIANI E IL TEMPO: DUE ORE AL GIORNO
PER RISCOPRIRE IL “GUSTO LENTO” DELLA VITA, ANCHE A TAVOLA
A RIVELARLO UN SONDAGGIO DELL’“OSSERVATORIO PASTA RUMMO SULLA LENTEZZA”
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Quali sono gli ingredienti ideali per una vita di qualità? Viaggi esotici? Benessere economico? Ai nostri connazionali basterebbero 2-3 ore al giorno da dedicare a se stessi e alle persone care. Per l’85% degli italiani, infatti, il Tempo conta più del denaro. A patto che lo si viva senza frenesia, per ritrovare il proprio equilibrio psicofisico nella vita di tutti i giorni. A rivelarlo un sondaggio dell’“Osservatorio Pasta Rummo sulla Lentezza”che mostra come 2 italiani su 3 vorrebbero imparare a prendere la vita con più calma e (ri)diventare padroni del proprio tempo. E la percentuale sale al 75% nel caso dei più stressati: dirigenti, professionisti e imprenditori. Ma la felicità è alla portata di tutti: una passeggiata in città, un pranzo in famiglia… anche in un piatto di pasta, per il 40% degli italiani il più “slow” tra gli alimenti. Una volta popolo di santi, poeti e navigatori… adesso stressati e in balia di un mondo che gira troppo in fretta. Altro che dolce vita, pizza e mandolino: oggi le giornate degli italiani sono scandite da una personale – quanto vana - lotta con le lancette dell’orologio. Insomma, è il Tempo e le sue declinazioni tra gli estremi “slow living-fast living” il vero termometro della felicità e del benessere degli italiani. A rivelarlo l’Osservatorio Pasta Rummo sulla Lentezza, creato da Pasta Rummo Lenta Lavorazione, storica azienda beneventana che sul valore del tempo recuperato ha costruito una filosofia di vita e ha ideato, dopo 12 anni di ricerca, un esclusivo processo produttivo a Lenta lavorazione che esalta qualità e valore proteico della pasta. L’osservatorio ha infatti commissionato a Teseo Research un sondaggio per conoscere il parere degli italiani su tempo, qualità della vita e lentezza. La filosofia “slow” è un lusso per pochi o un’esigenza di tutti? Secondo l’inchiesta “Qualità della vita e filosofia della lentezza” – realizzata su un campione di 1000 italiani - per i nostri connazionali il Nirvana psico-fisico è dietro l’angolo. È una felicità legata al quotidiano, fatta di piccole cose di tutti i giorni che troppo spesso non siamo in grado di godere: i veri piaceri della vita sono infatti “a portata di mano, basta rendersene conto”, pensa il 74 % del campione. Due italiani su tre sarebbero infatti disposti ad accantonare i sogni più difficili e distanti come la proverbiale “lunga vacanza nel luogo esotico dei propri sogni” in cambio di un’ora in più al giorno tutti i giorni, da dedicare a stessi e alle proprie passioni. Emerge quindi il valore del tempo recuperato: per quasi 9 italiani su 10 più prezioso del denaro stesso… a patto di essere gestito correttamente e di essere dedicato almeno in parte alle cose e alle persone che realmente ci stanno a cuore. Solo il 32% dei nostri connazionali, infatti, lega la qualità della vita ad aspetti tangibili come il benessere economico e un buon lavoro professionalmente stimolante. I più stressati: dirigenti, imprenditori e professionisti I piaceri del quotidiano sono però tanto vicini quanto spesso irraggiungibili. Colpa di uno stile di vita in cui ansia, stress, fretta e superficialità sono all’ordine del giorno, soprattutto nelle grandi città. Quasi la metà (44%) degli italiani che vivono in un grande comune da oltre 100 mila abitanti definisce la propria vita stressante o frenetica. Mentre solo 1 su 10 (12,5%) la giudica “tranquilla”. Va un po’ meglio in provincia, dove il 22,0% di coloro che vivono in piccole realtà provinciali (fino a 10 mila abitanti) dichiara di avere molto tempo da dedicare a se stesso. Primi nella classifica dei più stressati, manco a dirlo, dirigenti, liberi professionisti e imprenditori, che nel 70% dei casi dichiarano di trovare difficoltà nel gestire i carichi di responsabilità e di vivere di fretta la propria giornata-tipo, manifestando disagio in rapporto alla capacità/possibilità di regolare il ritmo della propria vita. La percentuale scende al 56,% per operai, commessi e altri lavoratori dipendenti, al 50% per i lavoratori in proprio (commercianti, artigiani) e al 45% per quadri, impiegati, funzionari, insegnanti. Un’ora libera in più ogni giorno tutti i giorni… all’insegna del ritmo lento della vita Come uscire da questa situazione? Gli italiani, evidenzia l’indagine dell’Osservatorio Rummo, hanno le idee abbastanza chiare in merito e misurano la qualità della vita in… 60 minuti slow. Oltre il 45% del campione, infatti, afferma che la quantità di tempo libero a disposizione nel corso di una giornata dovrebbe ammontare a 2-3 ore, a fronte delle 1-2 ore effettivamente a disposizione. Un’ora da passare in relax, indifferentemente in casa o all’aria aperta: davanti alla televisione o camminando per la città (entrambe in testa alle preferenze degli italiani con il 18%); a seguire un pranzo con i propri cari (14%), o un’ora a praticare il proprio sport preferito (13% delle preferenze). Tuttavia, cambiare il proprio modo di vivere non è un’azione immediata. Piuttosto una continua ricerca, una nuova attitudine mentale, un modo diverso di affrontare il proprio quotidiano. Due italiani su tre (68%) vorrebbero imparare a prendere la vita con più calma, abbracciando la “filosofia della lentezza”. E, non a caso, sono proprio i soggetti che si sono dichiarati più “stressati” ad avvertire e manifestare un più urgente bisogno di calma e una più impellente necessità di (ri)diventare padroni del proprio tempo. La percentuale di coloro che vorrebbero imparare a vivere con più calma secondo la filosofia dello “slow living” passa infatti al 76% per dirigenti, professionisti e imprenditori, mentre sfiora il 74% per operai, commessi e altri lavoratori dipendenti e per gli impiegati. Ed è particolarmente sentita soprattutto nella fascia d’età “critica”, tra 35-55 anni (74% dei casi), quella in cui in genere si concentrano le scelte più significative nella vita privata quanto nel lavoro. «Siamo nel pieno di una rivoluzione culturale, l´andare di fretta non solo viene riconosciuto come dannoso, ma non è nemmeno più di moda». È l’autorevole conferma in Bruno Contigiani, presidente dell’Associazione “L’arte del vivere con lentezza”, promotore quest’anno della prima ‘Giornata mondiale della Lentezza’ e ideale “portabandiera” di tutti coloro che hanno scelto di assecondare il ritmo “lento” della vita. «Oggi, continua Contigiani, sono in atto importanti cambiamenti nei modelli di comportamento, basati sull´essere più collettivi e sulla collaborazione. Il rallentare ci pone al centro di questa tendenza, ma vuol dire soprattutto saper gustare la vita, attimo per attimo, riscoprendo momenti e gesti di familiare quotidianità che ci accompagnano in tutta la nostra giornata. Al bar davanti ad un caffè sorseggiato e non ingoiato o a tavola dove riscoprire i riti e la cura dei particolari che possono rendere un piatto di pasta al pomodoro un pranzo a cinque stelle, oppure nelle scelte più impegnative, decidendoci, magari, a lasciare un lavoro che non ci piace per uno meno remunerativo, ma più libero e creativo. Sono questi i cambiamenti che possiamo realizzare senza aspettare che tutto cambi attorno a noi, stare meglio si può. » Un “elogio della lentezza” a cui gli italiani rispondono con entusiasmo, indicando una serie di accorgimenti pratici da scegliere in base alla fantasia e alla sensibilità di ciascuno per vivere fin da subito una vita “slow”. Tra questi, “evitare di fare più cose contemporaneamente” (18% delle indicazioni totali), “andare a piedi o in bicicletta invece di prendere la macchina” (15%), praticare un’ora al giorno di un’attività fisica slow, come yoga, pilates (13%), dedicare tempo a bambini, anziani, famiglia (12,3%). E perché no, per il 10% degli italiani anche mangiare con calma un buon pasto, assaporandolo boccone per boccone può essere una via verso la lentezza. Vivere con lentezza anche a tavola: è la pasta il cibo slow degli italiani Un dato, quest’ultimo, ancora più significativo se si considera che il mangiare è tra gli aspetti pratici del quotidiano più penalizzati dal “fast living”: il 40,3% degli abitanti dei grandi comuni è solito pranzare in meno di 20 minuti, spesso fuori casa e in piedi, da soli (14,6%) o con i colleghi di lavoro (18,8%). A maggior ragione in Italia, dove l´aspetto sociale, conviviale dello stare a tavola è importante quanto il cibo, spesso di più. Tanto che per il 14% degli italiani pranzare in famiglia è una delle attività quotidiane che meriterebbero più tempo per essere godute pienamente. Ma proprio la grande tradizione culinaria italiana potrebbe giungere in soccorso degli italiani: alla domanda sul legame tra cibo e “slow living”, gli italiani pensano che sia particolarmente in linea con la “filosofia della lentezza” un’attenta riscoperta dei piatti tradizionali (34%), ma anche sperimentare il gusto di un piatto mai assaggiato (25%), o, più semplicemente, dilettarsi tra i fornelli, sperimentando in modo nuovo qualcosa di semplice e quotidiano” (23%). Una curiosità: la palma di alimento slow per eccellenza non poteva che andare all’alimento simbolo della cucina – e della convivialità italiana: la pasta (40%). E che stacca in questa speciale classifica pesce (34%), verdura (33%), frutta (32%) e perfino i dolci, con il 9,5% delle preferenze. Del resto, per noi italiani la pasta non si tocca: sarà perché riunisce in sé la gratificazione di un piccolo piacere quotidiano, pratico, leggero e ideale dal punto di vista nutrizionale. Ben venga, allora, cucinarsi un semplice piatto di pasta con un buon sugo… senza scordare, però, che la fretta è cattiva consigliera in cucina come nella vita. E che se la pasta è a lenta lavorazione è ancora più buona! . |
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NUOVE PROPOSTE E PUNTI RISTORO A MACEF 2007
CRESCE IN VARIETA’ E QUALITA’
LA RISTORAZIONE DI FIERA MILANO
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La stagione espositiva 2007-2008 si apre a Fiera Milano con Macef Autunno. Ma anche con nuove proposte che migliorano ulteriormente la ristorazione del centro espositivo milanese. Proprio in occasione di Macef , Fiera Food System ha infatti ampliato il numero dei punti ristoro, arricchendo il “menu” a disposizione dei visitatori. L’obiettivo è qualificare sempre più la ristorazione di Fiera Milano, facendone un tratto distintivo e un punto di forza delle sue mostre. I visitatori di Macef trovano così un wine bar che serve vini selezionati insieme a formaggi e salumi Dop (pad 13) , tre “orangerie” (padiglioni 1,6 e 10) per chi cerca frutta fresca, spremute e gelati, un self service riservato al sushi (al padiglione 3). Queste proposte si aggiungono a Sadler, ristorante “stellato” e punto di eccellenza della ristorazione di Fiera Milano, a La Banque, brand notissimo nel jet set milanese che ha aperto in Fiera un ristorante e un bar e alle molte decine di altri punti di ristoro distribuiti nel grande quartiere. Spiega Giulio Gallera, presidente di Fiera Food, “qualità del prodotto e del servizio, varietà delle proposte e prezzo sono i tre elementi su cui abbiamo impostato un’azione di continuo aggiornamento e arricchimento della nostra offerta. La ristorazione e il caterimg sono un servizio fondamentale, in grado di influenzare in misura anche significativa il giudizio complessivo che un visitatore o un espositore danno di una manifestazione. E poiché le nostre mostre sono per lo più eventi B2b che richiamano operatori da tutto il mondo, dobbiamo soddisfare le aspettative di una clientela esigente e cosmopolita. Ci stiamo impegnando a farlo con una ristorazione di alto livello, che si distingue nettamente dal servizio al quale si è abituati a pensare in una fiera, o in un qualsiasi ambito caratterizzato da massicci flussi di pubblico. Una ristorazione capace di trasformare anche una breve pausa di una giornata di business in un’esperienza che si ricorderà con piacere”. . |
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GIOVANNI RONCOLATO PRESIDENTE DEL CONSORZIO DEL FORMAGGIO MONTE VERONESE DOP CONSEGNA IL TESTIMONE AL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA BAVARESE JOSEF MILLER
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La fiaccola Olimpica parte dall’Italia e raggiunge Schöllang Prima tappa verso la quinta edizione dell’Olimpiade dei formaggi di montagna in Germania La fiaccola olimpica riparte dall’Italia, dalla vetta incontaminata di Malga Lessinia alla volta di Schöllang in Baviera dove arriverà il 12 settembre alle ore 12 per illuminare la quinta edizione dell’Olimpiade dei formaggi di montagna che si terrà dal 26 al 28 ottobre. Dopo il successo della grande kermesse svoltasi a Verona nell’ottobre del 2005, che portò per tre giorni la Regione Veneto al centro dell’universo caseario, il Consorzio per la Tutela del formaggio Monte Veronese dop torna protagonista sullo scenario internazionale con il passaggio ufficiale delle consegne al successore, la cittadina bavarese di Oberstdorf in Germania. Lo start di questa attesa edizione è la consegna della fiaccola olimpica direttamente dalle mani di Giovanni Roncolato, Presidente del Consorzio Monte Veronese, a Josef Miller, Ministro dell’agricoltura e foreste della Baviera. La festa coinciderà con il ritorno a valle del bestiame dagli alpeggi, quasi a voler ulteriormente rafforzare il legame tra Olimpiade del formaggio e l’economia della montagna. “In questi dieci anni in cui i miei colleghi mi hanno dato l’incarico di Presidente del Consorzio Monte Veronese dop (formaggio ancora oggi a latte crudo) – dichiara Roncolato – ho capito che ci si deve muovere per far conoscere alla gente la nostra grande cultura casearia la prima a essere ancora oggi un lavoro e un prodotto che remunera poco. Si deve salvaguardare questo settore importante per le aziende agricole, ma in particolare, nelle zone montane, con questo prodotto si può valorizzare l’ambiente cercando di ristabilire l’equilibrio dei nostri pascoli e dei nostri parchi in particolar modo il Parco della Lessinia” Proprio il Consorzio Monte Veronese avrà l’onore di rappresentare l’Italia dei mille formaggi di montagna con la speranza di conquistare ottime posizioni nell’importante concorso a cui parteciperanno migliaia di produttori provenienti da tutto il mondo. “I formaggi veneti, buoni, genuini, tipici e sempre più certificati – commenta il presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan - si trasformano in ambasciatori per proporre il fascino del nostro patrimonio regionale, un mix eccellente di tipicità gastronomiche ed enologiche di qualità. Sono passati quasi due anni dalla 4° edizione delle Olimpiadi dei formaggi di montagna – continua Galan – che la nostra Regione ha avuto l’onore di ospitare a Verona nell’ottobre del 2005. Una manifestazione che fin dalla sua prima edizione nel 2002 ha acquistato un suo spazio e una sua identità nel panorama internazionale. L’evento rappresenterà quindi una occasione in più per far conoscere e apprezzare i formaggi tipici di questa zona a livello internazionale”. La quinta edizione delle Olimpiadi dei formaggi di montagna si svolgerà quindi tra le “land” tedesche dal 26 al 28 ottobre 2007 e vedrà scendere in campo le migliori produzioni preparate con latte che giunge da pascoli oltre 600 metri di altitudine. L’edizione italiana 2005 dell’Olimpiade tenutasi nel cuore di Verona, ha rappresentato un’occasione ghiottissima, in tutti i sensi, per la valorizzazione dei prodotti caseari made in Italy e in particolare veneti e – forte degli onori riscossi in tale manifestazione, il Consorzio Monte Veronese presieduto da Roncolato, si prepara dunque a partire alla conquista della Baviera. . |
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MACFRUT 2008:
A CESENA DAL 17 AL 19 APRILE
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Anticipata La Data Per Esigenze Di Mercato «Macfrut 2008 si terrà nei padiglioni fieristici di Cesena da giovedì 17 a sabato 19 aprile», dichiara ufficialmente Domenico Scarpellini, Presidente di Cesena Fiera, la spa che organizza la manifestazione internazionale, specializzata in ortofrutticoltura. L’anticipo della rassegna è frutto di nuove esigenze di un mercato dell’ortofrutta sempre più globalizzato. Un settore che sta vivendo anche una anticipazione nelle varie fasi della filiera. Da sottolineare che Macfrut 2007 ha fatto registrare 21. 000 visitatori, per la quasi totalità operatori professionali, ed una maggior presenza di visitatori dall’estero provenienti da 80 Paesi (pari al 23% sul totale, con un +7% sul 2006), inoltre, gli espositori esteri hanno raggiunto il 19%. La “macchina” organizzativa per Macfrut 2008 si è già messa in moto. Per informazioni e prenotazioni: Cesena Fiera 0547 317435 . |
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UNA RICERCA NAZIONALE COMMISSIONATA DA ANTICA GELATERIA DEL CORSO AD OTO RESEARCH, SU COSA SIA PER GLI ITALIANI IL VERO LUSSO RELATIVO: RELAX E VOGLIA DI GRATIFICARSI CON ALIMENTI CHE DELIZIANO IL PALATO, SOPRATTUTTO IN COMPAGNIA E ASSOLUTAMENTE SENZA RIMORSI
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L’esclusività di un momento piacevole che cambia il senso della giornata: questo è il lusso per gli italiani. Concedersi un piccolo momento di distacco dalla frenesia della vita e dai “doveri” di ogni giorno (84%) per regalarsi un momento di gratificazione che, nella maggior parte dei casi, è legata ai piaceri della gola (64%). Queste le indicazioni che emergono da una ricerca commissionata da Antica Gelateria del Corso ad Oto Research, su cosa sia per gli italiani il vero Lusso Relativo: quali sono i momenti lusso che ci regaliamo ogni giorno e come ce li regaliamo?. Qualità della vita L’attenzione alla qualità della vita caratterizza ormai profondamente la nostra contemporaneità, sempre più alla riscoperta del tempo libero. Non solo come momento di relax, ma come occasione di pausa o fuga da esaltare con elementi di piacere e gratificazione: più della metà del target identifica nella ricerca di “piccoli lussi quotidiani per coccolarsi un po’” un elemento importante per assicurarsi una buona qualità della vita (55%). Emerge quindi forte il bisogno di ritagliarsi piccoli momenti di gratificazione e di relax, in cui prendersi una pausa e rilassarsi; e in particolare l’alimentazione risulta giocare un ruolo centrale in questo scenario, tanto da essere il primo elemento associato all’idea e al bisogno di “viver bene” ed avere uno stile di vita di qualità (36%). Per questo un piccolo gesto può assumere un significato rituale enorme: piccoli peccati di gola sono veri momenti di lusso quotidiano. Non solo shopping Dopo lo shopping, primo “lusso” che si concede il target intervistato, la dimensione alimentare identifica uno tra i momenti di “coccole” quotidiane più sentito; dolci e gelato, di alta qualità in particolare, risultano essere i protagonisti del lusso quotidiano, il momento di coccola da dedicare a se stessi, secondi solo al cioccolato: il concedersi un gelato di alta qualità si traduce in un vero e proprio “lusso” per ben il 51% degli intervistati. E assolutamente senza nessun rimorso o senso di colpa: soltanto l’11% del campione di intervistati, infatti, afferma di sentirsi in colpa dopo essersi tolti un piccolo sfizio quotidiano che è soprattutto un piacere e un momento di gratificazione e di relax! A casa e in compagnia Emergono due scenari in cui gustarsi un buon gelato è considerato un momento di Lusso: una dimensione più intima e privata (17%), a casa, soprattutto la sera (18%) e una dimensione sociale, di consumo in gelateria o al bar (15%) o ancora al mare (12%). In ogni caso, il 49% degli intervisti ritiene che un gelato di alta qualità sia ancora più un lusso se gustato in compagnia (con il partner 17%; con gli amici 16%). Il contributo del sociologo e scrittore Francesco Morace: “Il 2007 si sta dimostrando l’anno dell’autenticità, dei gusti semplici ed eccellenti e dei racconti di vita. L’esperienza del gusto, dei piccoli piaceri densi e profondi, del cibo come gratificazione quotidiana, del gelato come compagno di vita per nuove ritualità, accompagnerà il desiderio delle persone di rielaborare continuamente la propria esperienza, e di non considerare il passato solo come un serbatoio di ricordi ma anche come un terreno da ri-scoprire felicemente, in termini di stimolazione, ispirazione, creatività. Praticamente in tempo reale. …. …. È soprattutto il cibo, e il piacere del gusto in tutte le sue espressioni, a costituire il nuovo orizzonte di riferimento. La golosità abbandona la propria connotazione infantile e sregolata, introducendo nella vita delle persone l’idea di una felicità accessibile e da “gestire” con attenzione e raffinatezza. Lo stile di vita trendy, viene sostituito dall’occasione felice di vita, che sempre più frequentemente si esprime nel desiderio di semplicità che le persone manifestano. Seguendo l’istinto stesso dello scambio inaspettato, di una economia fondata sui sentimenti e sulle emozioni reciproche, stimolata dalle occasioni. Il gelato di qualità diventa una di queste occasioni. ” . |
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AL CENTRO COMMERCIALE SARCA APRE
PANINO GIUSTO - CUCINA DI CAMPAGNA
CON UNA NUOVA SPECIALITÀ, LA PASTA FRESCA FATTA IN CASA
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Al confine tra Milano e Sesto S. Giovanni è stato aperto nel Centro Commerciale Sarca, un nuovo Panino Giusto Cucina di Campagna. Non è una novità che il Panino Giusto, nelle sue tre formule – Panino Giusto, Panino Giusto Restaurant e Cafè e Panino Giusto Cucina di Campagna – si stia allargando a macchia d’olio in tutta la Lombardia. La novità proposta con il locale del Centro Commerciale Sarca è che ora la pasta è fatta “in casa”, lavorata e servita fresca di fronte agli occhi dei numerosi commensali così come dovrebbe essere in tutte le trattorie di campagna che si rispettino. La pasta, ancora oggi la prepariamo noi dice l’head line di questo progetto. E’ previsto che a breve molti altri locali P. G. Si attrezzino per poter servire anche ai loro clenti la pasta fresca. Molto spazioso e luminoso, pur essendo in un centro commerciale, il locale conserva lo stile sobrio e caldo tipico di tutti i locali P. G. Tradizionali da cui si differenzia per un piacevole tocco di allegria: tanto legno chiaro e tavoli rustici di un bel verde. Tutti i particolari sono studiati per creare un ambiente accogliente, come quello di una trattoria di campagna e contribuiscono a distinguere il locale dagli altri luoghi di ristorazione del Centro Commerciale. Nel menù non mancano i Panini Gastronomici, selezionati tra quelli più apprezzati dal pubblico - Tartufo, Washington, Giusto, Garibaldino ecc. - ma a questi si affiancano i tradizionali Panini del Salumiere, farciti solo con del buon salame, coppa piacentina, pancetta, mortadella, prosciutto Praga, crudo di Langhirano e naturalmente l’immancabile roast beef. Tra i piatti caldi c’è la pasta fresca, preparata espressa secondo le ricette del giorno, oltre a vari secondi alla griglia e ai dessert che propongono le torte preparate dal Forno P. G. E alcune famose specialità del locale quali il tiramisù, la crema catalana e la mattonella dai dai. Le ricette sono quelle tradizionali che le famiglie si aspettano dalla buona trattoria di campagna: un menù gustoso, semplice e rassicurante realizzato con buone materie prime, in linea con gli standard di Panino Giusto. . |
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SONO NATI! PICCOLI, MA IRRESISTIBILI, SONO
I “PICCOLI PIACERI” DI MCDONALD’S |
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Una nuova linea di panini che si rinnoverà periodicamente per offrire ancora maggiore scelta e varietà, sempre con l’inconfondibile gusto Mcdonald’s. Piccoli Piaceri di Mcdonald’s è una vera e propria nuova linea di panini che a partire da oggi entra in modo permanente ad ampliare e diversificare ulteriormente l’offerta di prodotti disponibile nei ristoranti Mcdonald’s in Italia. Un piccolo prezzo per un grande gusto: i Piccoli Piaceri, infatti, al costo di solo 1,90€ daranno la possibilità ai consumatori di provare ogni mese prodotti sempre nuovi, gustosi e di qualità. Ciò che caratterizza ogni nuova ricetta è, infatti, il tipo di pane, la salsa di accompagnamento e la tipologia di carne, che potrà essere di manzo o di pollo per garantire un corretto bilanciamento di proteine rispetto alle altre scelte di prodotti dei menu standard e in promozione. Il primo panino della linea è il Parigino: a base di pollo, caratterizzato da morbido pane al mais, una salsa al formaggio francese e croccante insalata Iceberg. Il Panino Parigino è in vendita dal 29 agosto al 2 ottobre. Seguirà dal 3 ottobre al 13 novembre, il Mediterraneo, pane semplice con una gustosa cotoletta di pollo, olio arricchito di pomodoro e insalata fresca. Un vero piacere, un classico della cucina mediterranea e per questo panino ottimo nella sua semplicità. I nuovi prodotti della linea Piccoli Piaceri arricchiscono l’ampia offerta di Mcdonald’s aggiungendosi agli altri tradizionali panini, alle patatine classiche, alle due Fruit Bag, al Fruit&yogurt e alle insalate della linea Salads Plus. Da sempre Mcdonald’s presta molta attenzione alle richieste dei suoi clienti, che sono sempre più alla ricerca di prodotti coerenti con uno stile di vita sano e bilanciato. In questi ultimi anni, inoltre, Mcdonald’s ha via via ampliato la propria offerta alimentare introducendo nei propri menu i succhi di frutta, un’ampia gamma di ricche insalate e la possibilità di gustare i mitici panini Mcdonald’s non solo con le patatine, ma anche con una fresca Mix Salad, per soddisfare la domanda di maggiore varietà e di corretto equilibrio nutrizionale, principi cardine di una buona alimentazione. . |
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ST. HUBERTUS, IL RISTORANTE DELL’HOTEL & SPA ROSA ALPINA
UN RISTORANTE DOVE GUSTARE UNA CUCINA BASATA SU INGREDIENTI DI ECCELLENTE QUALITÀ. ESALTATI DALLA VERVE CREATIVA DELLO CHEF NORBERT NIEDERKOFLER
UN RISTORANTE PREMIATO DALLA PRESTIGIOSA GUIDA MICHELIN CON DUE **
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Non serve essere raffinati gourmet per apprezzare il ristorante St. Hubertus. I sapori, i profumi, gli aromi della cucina di Norbert Niederkofler sono chiari, evidenti, semplici. Vengono utilizzati solo ingredienti freschissimi, genuini, di pregevole qualità. Ricercati, con grande pazienza e un infinito amore, tra i contadini della vallata, tra i piccoli produttori di eccellenza ma anche direttamente nel bosco, nella terra. Perché solo da una materia prima di ottima qualità nasce un piatto pregevole, indimenticabile. Così nella cucina del Rosa Alpina si possono trovare gli agnelli da latte della Val Badia, la carne dei manzi degli alpeggi pusteresi, i polli ruspanti della Valle Aurina, le profumate albicocche della Val Venosta, i formaggi dei malgari sudtirolesi, il miele di montagna dei piccoli apicoltori locali. Il meglio della produzione altoatesina, insomma. Ma anche i fiori i frutti del bosco. Mirtilli, fragole e lamponi del Piz Sorega, fiori di rododendro, ciuffi di pino mugo, camomilla selvatica. Con superba tecnica, grande fantasia e rispetto per gli ingredienti Norbert Niederkofler, dirigendo come un ispirato direttore d’orchestra tutto il suo staff di collaboratori, inventa vere e proprie sinfonie di sapori. Semplicissime, eppure di estrema raffinatezza. Così la rustica carne di maiale si trasforma in una deliziosa variazione di maialino al latte, lo speck diventa indimenticabile abbinato ad una crema di scalogno con capperi e pomodori secchi, il vitello si fa esotico trasformandosi in stinco di vitello su crema d’aglio con astice e insalata di mango, le croccanti mele Marlene sono esaltate nella délice di mela verde e un classico come lo strudel viene piacevolmente stravolto per stupire gli occhi e il palato come strudel aperto con ragù di mirtilli neri e spuma di gianduia. Creazioni di tale livello, ovviamente, vanno gustate in un ambiente adeguato. Un ristorante di grande eleganza e allo stesso tempo estremamente accogliente. Gemütlich. Cioè caldo, comodo, ospitale. Con un servizio attento ma non pressante. Dove l’ospite è, assolutamente, al primo posto. E’ il St. Hubertus. Il ristorante del Relais & Chateaux Rosa Alpina. Il ristorante della famiglia Pizzinini. Il posto giusto per farsi coccolare da un menù sempre sfizioso, intrigante. E da una carta dei vini ricchissima di proposte classiche ma anche innovative, poco scontate. Un’atmosfera come quella del St. Hubertus è difficile da ricreare ma i Pizzinini, comunque, offrono a tutti l’opportunità di portarsi a casa le meraviglie della loro cucina. Aprendo la loro dispensa, e offrendo ai loro ospiti la possibilità di acquistare formaggi, mieli, salumi e tutti i migliori ingredienti della loro cucina. Inoltre c’è la possibilità di approfittare del servizio Party Service, il catering, di altissimo livello, del St. Hubertus. Per farsi seguire, anche nelle occasioni che contano, a casa propria, dal piacere multisensoriale St. Hubertus. Con piatti eccellenti, vini indimenticabili, stoviglie raffinate e un vero servizio a cinque stelle. Inoltre la cucina del St. Hubertus, ora, è anche su carta, trasformata, per le edizioni Il Gusto della Gribaudo, in “Norbert Niederkofler. St. Hubertus e i sapori delle Dolomiti”. Un volume di storie, passioni, intuizioni. E di splendide ricette. Http://www. Rosalpina. It . |
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SOL MELIÁ HA ORGANIZZATO UNA SERIE DI PROMOZIONI GASTRONOMICHE A TEMA, PENSATE PER DELIZIARE I PALATI PIÙ ESIGENTI.
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Le offerte, che hanno durata variabile a seconda delle strutture, si propongono come appuntamento fisso tra gli happening della stagione. ! Specialità gourmand al Meliá Milano Il 5 stelle meneghino punta su prodotti stagionali pregiati per offrire ai propri clienti sapori intensi e ricercati nella cornice del raffinato ristorante Alacena: dal 17 settembre al 18 novembre presenta la degustazione di tartufi, porcini e castagne da accompagnare, magari, con il vino novello Beaujolais che è proposto invece dal 15 novembre a fine dicembre. Il ristorante Alacena, inoltre, ha creato una nuova, interessante iniziativa per l’anno prossimo dedicata ai suoi clienti più affezionati: una tessera fedeltà che permette di essere sempre informati su tutte le proposte enogastronomiche della stagione. Per informazioni e prenotazioni: melia. Milano@solmelia. Com Il mondo a tavola al Meliá Olbia All’esclusivo ristorante Molara del 4 stelle superior tutti i giovedì di settembre c’è il Sushi e Sashimi Day, un’occasione originale per gustare le famose specialità giapponesi di pesce fresco al naturale o accompagnato da riso e alghe presentate con maestria per deliziare gli occhi ma soprattutto il palato! Dal 4 al 21 settembre parte invece la seconda edizione del festival La Spagna a Tavola, una rassegna gastronomica dedicata alla Spagna ma anche un vero scambio culturale tra Olbia e Valencia: a Olbia sarà infatti ospitato lo chef Josè Aragon dell’hotel Tryp Azafata di Valencia che proporrà una serie di piatti della tradizione popolare castigliana, dalla paella ai risotti tradizionali, dalle tapas ai dolci più rinomati, mentre a Valencia in ottobre sarà lo chef sardo Domenico Dapas a proporre il menù della cucina olbiese e sarda presso l’hotel Tryp Azafata. Non solo gusto al Meliá Roma Aurelia Antica Al 4 stelle superior Meliá Roma sono di scena i colori! Dal 21 al 30 settembre è la volta del giallo mentre dal 19 al 28 ottobre è il verde il protagonista delle specialità gastronomiche romane. Le Settimane Colorate traggono spunto dalla ricerca degli Chef Massimo Ferraiuolo e Pasquale Lobello i quali propongono un percorso sensoriale che coinvolge anche la vista scegliendo prodotti e ingredienti dello stesso colore. A novembre (dal 16 al 25) è il turno invece dei Sapori di Puglia che propongono i prodotti prelibati di una delle regioni italiane più affascinanti e ricche di tradizioni culturali che affondano le loro radici nelle contaminazioni dei popoli che l’hanno attraversata fin dal primo medioevo. Da non dimenticare infine le proposte dell’hotel romano che abbracciano il periodo di Natale e che vanno dall’Afternoon Tea al Chocolate Time: a partire dall’Immacolata una serie di gustose iniziative culmina nei menu ad hoc di Natale e Santo Stefano e nello spettacolare Veglione di fine anno. Per informazioni e prenotazioni: sales. Melia. Roma@solmelia. Com Colazioni golose al Tryp Verona Il 4 stelle di Verona, struttura che si rivolge principalmente al viaggiatore business, punta sulle colazioni, che diventano infatti “Premium Breakfast”, per dare il buongiorno ai suoi ospiti. Così, ogni mese ci sarà una nuova, golosa proposta gastronomica, dalla settimana biologica integrale a quella del cioccolato, dalla settimana della mela a quella della fragola fino alla settimana tropicale. Per iniziare ogni giornata con energia e tanto, tanto gusto! Per informazioni e prenotazioni: sales. Tryp. Verona@solmelia. Com . |
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DAI CROSTACEI ALLA SAGRA DEL TARTUFO AL FESTIVAL DELLA CACCIAGIONE:
TRE APPUNTAMENTI DA NON PERDERE DA SETTEMBRE A NOVEMBRE
PROSEGUONO ANCHE PER L’AUTUNNO
LE SETTIMANE GASTRONOMICHE A TEMA
PROPOSTE DALLO CHEF CHRISTIAN BERTOGNA DELL’ IMPERIALINO
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Tre appuntamenti da non perdere al Ristorante Imperialino del Grand Hotel Imperiale di Moltrasio, a pochi Km da Como, che propone da settembre a novembre 3 settimane gastronomiche a tema. Lo Chef Christian Bertogna. Il programma Crostacei & dintorni dal 2 settembre fino al 9 settembre Un menu degustazione che mette in risalto tutte le note speziate di queste prelibatezze La sagra del tartufo dal 21 ottobre al 28 ottobre Una mini carta che contempla una rassegna di pietanze a base di questo pregiatissimo e nobile tubero La cacciagione é a tiro. Dal 11 novembre fino al 18 novembre Selezione di proposte saporite e rivisitate in chiave leggera Il Ristorante Imperialino è situato in una cornice scenografica e suggestiva con vista lago e giardino, ed è perfetto per chi desidera un ristorante di livello, in un ambiente elegante e raffinato, unitamente a una cucina tradizionale di qualità, ma al tempo stesso creativa. Www. Imperialemoltrasio. It . |
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I SPEAK WINE: “PRENDI UN BICCHIERE …TI RACCONTO UNA STORIA”
DI GIANSANTE HOTELS ED ENOTECA REGIONALE DELL’EMILIA ROMAGNA INVITANO AD UN SETTEMBRE DI CONOSCENZA DELLE TANTE ECCELLENZE ENOLOGICHE DELLA REGIONE.
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“I Speak Wine” propone sentori e profumi Divini nei Di Giansante Hotels, in collaborazione con l’Enoteca regionale, per un settembre al profumo di mosto, attraverso la riscoperta della Bologna e dell’Emilia Romagna dei vini. Nei bar Dgh (Eurogarden di Ozzano, Aemilia di Bologna) è possibile degustare una selezione delle migliori etichette dell’Enoteca Regionale, assistiti da barman preparati, in un viaggio del gusto che attraversa simbolicamente tutte le province della regione, da Piacenza a Rimini. I vini proposti nei menù sono una piccola ma attenta selezione delle etichette emiliano romagnole che Dgh, in collaborazione con l’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna, ha selezionato per una clientela attenta al vino di qualità, rappresentativo del territorio. Vini non solo da gustare, ma anche vini “da pensare”, leggere e comprare. ‘I Speak Wine’ vi offre la possibilità,all’interno dei bar dei Dgh, di acquistare le guide ‘Leetichette da bere’, edite da Ais, o bottiglie di vino da portare a casa, ricevendo così in omaggio la guida dell’Enoteca Regionale, con la descrizione dei principali vitigni della regione. A tutti gli ospiti Dgh viene inoltre riconosciuto uno sconto dell’8% per l’acquisto di altre bottiglie presso l’Enoteca Regionale, dove è possibile visitare la mostra permanente con più di 400 etichette di vini e la biblioteca tematica, con volumi e riviste dedicate all’enogastronomia. Su richiesta, è possibile organizzare la visita a cantine ed aziende vitivinicole del territorio, con opportunità di piacevoli e interessanti degustazioni. E’ infine previsto anche uno specifico pacchetto comprensivo di tutti i servizi citati, degustazione di vini e prodotti tipici locali presso una prestigiosa cantina della Doc Colli d’Imola, cena con prodotti tipici a casa di una Cesarina bolognese. Www. Digiansantehotels. Com . |
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E’ ON LINE BATTAGLIO.IT. A TUTTA FRUTTA!!!
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E’ on line il nuovo sito internet di Battaglio, azienda Torinese leader nell’import-export di frutta in Italia. Www. Battaglio. It, un sito i italiano e inglese dove giocare, conoscere la frutta, navigare divertendosi ed imparando. Un sito che diventerà un appuntamento per tutte le mamme e per i bambini, curiosi di scoprire notizie sempre nuove e utili sulla frutta. Il rinnovamento del sito rientra in una più ampia strategia di marketing per Battaglio che nell’ultimo anno ha avviato un processo di restyling aziendale: nuovo packaging per i prodotti, più iniziative ed occasioni di visibilità per l’azienda e una nuova sede, pronta nei prossimi mesi del 2007. Colore, giochi, creatività e fantasia; questi gli ingredienti di un sito che nasce dedicato ai bimbi e a loro riserva le più grandi sorprese. Il web è accessibile a chiunque e i nostri piccoli, sempre più curiosi, scopriranno sul sito Battaglio modi diversi in cui la frutta è protagonista di giochi entusiasmanti. Nella sezione Giochi … Arricchito di contenuti, rinnovato nella forma, il sito www. Battaglio. It offre tanti spunti divertenti e curiosi. A cuochi e amanti della buona cucina genuina è dedicata la sezione Ricette, ricca di spunti, aggiornata stagionalmente con suggerimenti e trucchi, tutti a base di frutta. Per poeti e amanti degli aforismi la sezione Pillole, frasi celebri e perle di saggezza, tutte a base di frutta. Spesso si parla dell’importanza della frutta come alimento base per la corretta alimentazione dei bambini. Eppure molte volte sono proprio loro a non amarla. Nessuna forma di insegnamento infantile è più efficace del gioco e per questo Battaglio ha lavorato con un pool di dietologi, psicologi infantili, nutrizionisti e animatori per dare vita ad un format che consenta ad insegnanti e bambini di imparare divertendosi anche sui banchi di scuola. Dall’idea che l’insegnamento sia tanto più efficace quanto più passa attraverso il gioco era nato nell’autunno 2006 Fruttaparty, a cui è dedicata una parte della sezione Eventi del sito. Un format che Battaglio ha portato con successo nelle scuole. Una vera festa organizzata all’interno della classe, dove gli esperti animatori del Fruttaparty, porteranno l’allegria, i colori e i sapori della frutta fresca di stagione coinvolgendo bambini ed insegnanti in simpatici giochi di gruppo. Un’ora e mezza di puro divertimento, per riscoprire insieme quanto può essere buona e fa bene la frutta. Colori, pennarelli, cartoncini colorati, musica, canti, bans, palloncini e naturalmente la frutta, che grazie alle attività proposte dagli animatori si trasforma in una divertente ed allegra compagna di giochi. Un’ amica da conoscere, per divertirsi ed imparare. Trova spazio sul sito anche “Orto in condotta”, un progetto realizzato in collaborazione con Slow Food, che mira a trasmettere ai giovani i veri sapori legati alla terra attraverso la realizzazione di orti nelle scuole elementari e medie. Una Gallery fotografica accompagna le molte iniziative, Cioccolatò, Stratorino… mostrando l’allegria ed il buon umore che hanno accompagnato i bimbi nello svolgimento di queste atività/gioco. Non poteva mancare la sezione Frutta, dedicata alla frutta tout coure, nella quale è possibile scoprire le caratteristiche, le ricette e le proprietà nutritive dei prodotti di stagione …Pagine colorate capaci di catturare l’attenzione anche dei più piccini. Proprieta’, Sondaggi per conoscere le abitudini alimentari dei visitatori e approfondimenti. Uno per tutti, Peramondo, tutto quello che avreste voluto sapere sulle per ma non avete mai osato chiedere! . |
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“COGLI… LA PRIMA MELA”: DISPONIBILE SUL MERCATO ROYAL GALA MARLENE®,
UNA PRIMIZIA FRA LE MELE ITALIANE
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L’alto Adige inaugura la stagione delle mele con una succosa primizia coltivata dal Vog, il consorzio della mela Marlene: la Royal Gala Marlene, che viene raccolta a partire dalla prima decade di agosto ed è disponibile sul mercato fino ad aprile. Di colore rosso intenso, con venature su base giallo chiaro e polpa soda color crema, è la prima mela ad essere colta e ad arrivare, fresca e di stagione, sulle tavole degli italiani. Coltivata nella zona fra Merano e Salorno, nei frutteti fra l’Adige e il Passirio, questo delizioso frutto dal sapore dolce, lievemente acidulo, vanta origini ben più lontane. La Royal Gala, infatti, appartiene alla famiglia delle Gala ed è originaria della Nuova Zelanda dove è nata nel 1960 dall´incrocio fra Kidd´s Orange e Golden Delicious. Una mutazione della Gala, dunque, con un sigillo regale. Come suggerisce il suo stesso nome attribuitole niente meno che dalla Regina Elisabetta Ii la quale, durante una visita nelle isole dell’Oceania, elesse la Royal Gala a sua preferita fra tutte le mele coltivate in quelle terre esotiche. Da allora – era il 1965 – il clone purpureo va fiero del suo nome altisonante. Che promette delizie non solo al palato ma anche alla linea e alla salute. Royal Gala è ricca di sali minerali e di vitamine, in particolare beta-carotene e di vitamina A, che illuminano l’incarnato e preservano la bellezza della pelle dagli agenti ossidanti, ma svolgono anche un prezioso effetto protettivo sul sistema cardiocircolatorio. Piacevolmente croccante, si presta ad essere consumata sia cruda che cotta e negli ultimi anni ha registrato un notevole successo di mercato. Confermato dai numeri. Come le altre 11 varietà coltivate dal Vog, anche la Royal Gala Marlene si può fregiare della indicazione Mela Alto Adige Igp, una certificazione riservata in Italia alle mele coltivate in Alto Adige. Il consorzio della mela Marlene, oltre ad essere il principale produttore italiano di mele certificate Mela Alto Adige Igp, è anche il maggiore coltivatore altoatesino di Royal Gala. Lo scorso anno ne ha prodotte oltre 90. 000 tonnellate (dal 1998 ha triplicato il volume), ossia il 17,18% dell’intero raccolto Vog, che nel 2006 è stato di 519. 594 tonnellate, mentre dal 1994 ad oggi sono sestuplicati gli alberi di Royal Gala messi a dimora dai coltivatori consorziati (fino a 7,5 milioni esemplari). E se l’Alto Adige è il produttore numero uno di Gala italiane, con 120. 000 tonnellate raccolte nel 2006, il 75% porta il marchio Marlene. . |
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NOVITÀ COI FIOCCHI:
JOCCA SI RINNOVA E PENSA AL TUO BENESSERE
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Jocca, marca leader nel segmento dei fiocchi di latte e da sempre apprezzata dai consumatori perché unisce gusto a leggerezza, da oggi si rinnova e contribuisce ancor di più al tuo benessere quotidiano. Benessere significa stare bene con se stessi e trovare il proprio equilibrio fisico e mentale praticando una regolare attività sportiva e mantenendo una corretta alimentazione. In linea con i trend emergenti, Jocca, il latticino in fiocchi a base di formaggio fresco magro, ha messo a punto una nuova formula senza modificare l’aspetto e il gusto del prodotto, con meno grassi e tre preziosi elementi in più: - Il Calcio, utile per rinforzare le ossa e i denti, - La Vitamina D, che, tra le tante funzioni, favorisce l´assorbimento del calcio da parte dell’organismo, - Le fibre. Un connubio di bontà e leggerezza che risponde alle esigenze dei consumatori sempre più attenti ad un’alimentazione sana ed equilibrata ma che non vogliono rinunciare al piacere della tavola. Queste caratteristiche fanno di Jocca un alleato ancor più prezioso per mantere la forma ideale, soprattutto con l’arrivo dell’estate e della tanto temuta “prova bikini”… E allora, fatti conquistare anche tu dalla cremosità e dalla morbidezza dei fiocchi di latte Jocca, ideali per creare tante piatti fantasiosi e leggeri! . |
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SINGLE E CUBETTI LEERDAMMER:
UN FORMAGGIO, MILLE VOLTI,
UN GUSTO UNICO E INCONFONDIBILE
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Un gusto irresistibile, questo è il vero segreto di Leerdammer, un formaggio inconfondibile dalla forte personalità, invitante e stuzzicante, ottimo da solo e ideale per rendere speciale tutti i piatti, il compagno perfetto per chi vuole una cucina semplice e veloce, ma sempre fuori dall’ordinario. Leerdammer: Buono, Pratico, Inconfondibile Versatile, pratico e invitante Leerdammer si trasforma per soddisfare le esigenze di tutti e per preparare ricette e piatti sempre nuovi e stuzzicanti: Single per nuove creazioni in cucina, sempre invitanti e sfiziose, dove Leerdammer aggiunge il gusto che fa la differenza; i Cubetti per insalate pratiche, veloci e gustosissime o per arricchire il gratin con una cascata di dolce bontà Leerdammer. Dolcezza, delicatezza, consistenza morbida fanno di Leerdammer un formaggio unico, dal gusto irresistibile, indipendentemente dalla veste in cui si presenta, …e per chi ha estro e fantasia in cucina, mille e più modi originali e sorprendenti su www. Leerdammer. It. Single Single, perché Leerdammer è così buono che deve essere tutto mio: nella mia insalata, nella mio risotto, per il mio risveglio extra-ordinario… ma che diventa speciale se condiviso. Confezione: 150 gr Prezzo indicativo al pubblico: 1,90 € Cubetti Una cascata di cubetti: uno a me e uno a te, uno a me e uno a te… Il gusto unico e dolce di Leerdammer diventa ancora più irresistibile se condiviso con chi si ama. E rende extra-ordinario ogni momento. Confezione: 2 cubetti x 100 gr Prezzo indicativo al pubblico: 2,65 € . |
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BIOTREFON PLUS: TUTTA L’EFFICACIA DI UN
COMPLESSO ENERGETICO NATURALE, CON
PAPPA REALE AD ALTO DOSAGGIO.
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Tutto ha inizio dal metabolismo… Metabolismo significa ricambio e, con questo termine, si intende il complesso delle reazioni chimiche che avvengono all’interno dell’organismo e che consentono di utilizzare il cibo che è stato digerito e assorbito ai fini di ottenere l’energia, le strutture e i materiali bioregolatori necessari per le attività cellulari. L’anabolismo costituisce la fase di sintesi attraverso la quale si costruiscono i componenti strutturali delle cellule. Le capacità di sintesi del sistema metabolico umano sono limitate e, anche se alcuni principi nutritivi possono essere trasformati gli uni negli altri ai fini di assecondare le necessità dell’organismo, esistono delle sostanze che non sono sintetizzabili e che sono definite “principi nutritivi essenziali”. Il catabolismo rappresenta, invece, la fase degradativa attraverso la quale molecole complesse che derivano dalla nutrizione o dai depositi dell’organismo sono demolite fino a prodotti terminali come ammoniaca, anidride carbonica e acqua. Durante le reazioni cataboliche viene liberata energia e conservata sotto forma di fosfati altamente energetici, quali l’adenosin trifosfato (Atp), che rappresenta il substrato che viene utilizzato e trasformato nell’organismo in lavoro meccanico, osmotico etc. I principi nutritivi essenziali Fra i principi nutritivi, alcuni vengono definiti essenziali: si tratta delle vitamine, dei minerali, degli acidi grassi essenziali e degli aminoacidi essenziali, sostanze che l’organismo non è in grado di sintetizzare attraverso il metabolismo e che devono, quindi, essere sempre presenti nell’alimentazione in quanto una loro carenza, anche se marginale, crea situazioni di squilibrio incompatibili con la salute e l’efficienza dell’organismo. La quantità di principi nutritivi essenziali da introdurre con l’alimentazione varia in relazione a condizioni sia patologiche sia fisiologiche. Ad esempio, nel caso di gravidanza, allattamento o intensa attività fisica, si verifica, per ragioni diverse, una aumentata “intensità metabolica”, cui consegue anche un aumentato fabbisogno di alcuni principi nutritivi essenziali, quali, ad esempio, vitamine e minerali. * Apporto calorico e apporto nutritivo Il significato nutrizionale dei cibi è strettamente correlato al loro contenuto in principi nutritivi, dal quale deriva un apporto calorico e un apporto nutritivo. L’apporto calorico è legato al contenuto in glucidi, lipidi e protidi, che forniscono rispettivamente 4 Kcal, 9 Kcal e 4 Kcal per grammo; l’apporto nutritivo è, invece, legato anche al contenuto di principi nutritivi essenziali, soprattutto vitamine e minerali. Vi sono cibi ad alto contenuto minerale e vitaminico e a basso contenuto lipidico e glucidico, che sono da considerarsi ad alto contenuto nutritivo e a basso contenuto calorico; viceversa, vi sono cibi ad alto apporto calorico e a basso apporto nutritivo, ricchi, ad esempio, di glucidi e lipidi, ma poveri di vitamine e minerali. Spesso, purtroppo, l’alimentazione è caratterizzata da una bassa densità nutritiva e da un’alta densità calorica. Biotrefon Plus: Tutta L’efficacia Di Un Complesso Energetico Naturale, Con Pappa Reale Ad Alto Dosaggio Biotrefon Plus di Wyeth Consumer Healthcare è un complesso energetico naturale che ha come componente fondamentale Pappa Reale ad alto dosaggio. Contiene, inoltre, un Estratto proteico naturale (Estratto di fegato fresco) e il Polline di fiori. * Biotrefon Plus: l’azione sinergica della Pappa Reale, dell’Estratto proteico naturale e del Polline di fiori · Pappa Reale La Pappa Reale viene prodotta dalle api operaie in quantità limitatissima ed assolve al compito di nutrire l’ape regina, che si distingue da tutte le altre api per le grandi dimensioni, per la longevità (vive, in media, cinque anni, mentre le api operaie solo cinque settimane) e per la sua capacità riproduttiva: è l’unico componente dell’alveare in grado di riprodursi e depone circa 2000-2500 uova al giorno. Si tratta di una particolare sostanza ad elevata attività energetica, ricca di elementi nutritivi estremamente importanti anche per l’uomo, nonché di un vero e proprio cocktail di biocatalizzatori naturali. La sua composizione percentuale media, riferita alla sostanza secca, è costituita da 2,6-3,1% di sali minerali, 12-18% di grassi, 24-30% di zuccheri e 44-49% di proteine. Inoltre, contiene aminoacidi e numerose vitamine: vitamine del gruppo B (in particolare B12), vitamina Pp, vitamina C, vitamina A, Acido pantotenico e Biotina. Biotrefon Plus contiene Pappa Reale liofilizzata, l’unico procedimento che consente di conservare nel tempo tutte le qualità del prodotto fresco, come appena raccolto dall’alveare. · Estratto proteico naturale Il fegato fresco contiene Fosforo organico, aminoacidi, proteine e vitamine essenziali. Un’alimentazione a base di fegato fresco è praticamente impossibile per il suo sapore particolarmente sgradevole e, d’altra parte, con la cottura, le sostanze nutritive del fegato subiscono profonde alterazioni e perdono le loro caratteristiche. Biotrefon Plus contiene estratto acquoso di fegato di suino fresco (di qualità garantita e certificata), che rende possibile l’assunzione di questo prezioso alimento in modo semplice e gradevole. · Polline di fiori È l’alimento più comune delle api e contiene gli stessi principi nutritivi (zuccheri, vitamine e proteine) della Pappa Reale. Il potenziale nutritivo del Polline viene assimilato completamente dalle api, che sono in grado di frantumare le membrane protettrici della cellula. Affinché anche l’organismo umano possa assimilare i principi attivi contenuti nel Polline, è stato messo a punto uno speciale procedimento che, grazie al trattamento estrattivo, rompe le membrane cellulari esterne, mantenendo intatta la carica energetica del Polline di fiori. Inoltre, il processo di produzione di Biotrefon Plus riduce il rischio di reazioni allergiche al Polline. * Biotrefon Plus: energia subito disponibile La formulazione esclusiva e specificatamente studiata di Biotrefon Plus assicura all’organismo l’apporto di energia immediatamente utilizzabile e consente la rapida e completa assimilazione dei principi nutritivi in esso contenuti: vitamine, enzimi, sali minerali, aminoacidi, proteine, zuccheri. Biotrefon Plus possiede tre caratteristiche distintive: · elevata attività energetica (Pappa Reale) · alto valore nutritivo (Estratto proteico naturale) · migliora la resistenza alla stanchezza (Polline di fiori) Un’altra caratteristica peculiare di Biotrefon Plus è il suo bassissimo contenuto di grassi alimentari animali e vegetali. . |
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SANTE BONOMO E’ IL NUOVO PRESIDENTE DEL GARDA CLASSICO |
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Cambio al vertice del Consorzio Garda Classico: il nuovo presidente è Sante Bonomo, che subentra nel ruolo ricoperto nell’ultimo triennio da Paolo Turina. Bonomo rimarrà in carica fino al 2010, ed è stato eletto dal nuovo consiglio di amministrazione del Consorzio, che ha anche proceduto alla nomina dei vicepresidenti Cristina Inganni (vicepresidente vicario) e Giovanni Avanzi. In consiglio, per il prossimo triennio, siederanno Renato Ortelli, Luigi Negri, Francesco Averoldi, Andrea Guetta, Paolo Turina, Paolo Pasini, Maurizio Pasini, Attilio Pasini, Vezzola Imer, Lucia Zuliani, Cesare Materossi e Luca Formentini. Sante Bonomo è il presidente di Civielle-cantine della Valtenesi e della Lugana di Moniga, l’unica cooperativa di viticoltori del Garda lombardo, e nella futura gestione del Consorzio intende perseguire un metodo di lavoro collegiale nelle scelte strategiche, con ampia delega ai consiglieri - che hanno offerto la propria piena collaborazione - della responsabilità nella conduzione delle diverse attività consortili. Il neopresidente ha ringraziato Paolo Turina per il lavoro fin qui svolto, dichiarando di voler operare in pieno spirito di continuità con il predecessore. “Il consiglio appena insediato è formato per oltre due terzi dai consiglieri che hanno amministrato il Consorzio nel triennio precedente – ha detto Bonomo- questo grazie alla guida di un presidente come Paolo Turina, che ha saputo creare un gruppo coeso ed avviare progetti di grande importanza che sarà ora mia cura raccogliere e portare avanti con la medesima determinazione”. Il riferimento è in particolare al “Progetto Groppello” finalizzato al miglioramento qualitativo del vitigno autoctono del Garda Classico, all’ottenimento dell’incarico di Tutela e Vigilanza, alla ricerca di una sede per il Garda Classico e al potenziamento dei rapporti di collaborazione con il Consorzio del Lugana. . |
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OLTREPÒ PAVESE: È D.O.C.G.
OK DEFINITIVO DAL COMITATO NAZIONALE VINI
PER IL MASSIMO RICONOSCIMENTO ALL’OLTREPÒ CLASSICO OTTENUTO DA PINOT NERO
E PER LA MODIFICA DEL DISICIPLINARE D.O.C.
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D. O. C. G. E nuova D. O. C. : l’Oltrepò Pavese brinda al riconoscimento più ambito per il suo Metodo Classico ottenuto da Pinot nero e alla modifica del disciplinare che riordina tutta la D. O. C. Il Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini, riunitosi in data 26 luglio 2007, ha infatti sostanzialmente confermato quanto indicato nelle Gazzette Ufficiali n° 110 del 14 maggio 2007 e n° 111 del 15 maggio 2007. Il relativo Decreto Ministeriale è atteso nella giornata del 27 luglio e diventerà immediatamente attuativo con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prevista entro i prossimi giorni. La vendemmia 2007 si svolgerà quindi secondo i nuovi dettami indicati in decreto. Il Presidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, Vittorio Ruffinazzi, così commenta il risultato ottenuto: “Il riconoscimento della D. O. C. G. Per l’Oltrepò Metodo Classico valorizza la tradizione e la qualità del Pinot nero, spiccatamente territoriale, e ne sottolinea anche la declinazione per il Rosé. La modifica del disciplinare D. O. C. , a 30 anni dalla sua originaria formulazione, pone l’Oltrepò Pavese in possesso di parametri aggiornati all’attuale situazione produttiva, adeguati alle attuali esigenze di produzione, e conferisce al comparto vitivinicolo lo strumento essenziale per gli sviluppi futuri. Mi auspico che questo risultato ponga le basi per la serenità sulla denominazione e per la capacità di collaborazione da parte di tutti”. “Prepariamoci a una grande vendemmia – è il commento del Direttore del Consorzio, Carlo Alberto Panont – una vendemmia che inserisce l’Oltrepò tra le grandi D. O. C. G. D’italia”. A plaudere all’ottenimento della D. O. C. G. E alla nuova D. O. C. Sono anche l’ Onorevole Angelo Zucchi, Capogruppo dell’Ulivo in Commissione Agricoltura della Camera, e il Senatore Daniele Bosone, della Margherita, membro della Commissione Agricoltura del Senato. “La riunione della Commissione ha risolto una situazione che si prospettava critica e credo che sia stata presa una decisione che imbocca la strada della ricerca della qualità. Vi è la consapevolezza, infatti, che soltanto la qualità delle produzioni potrà essere l’arma vincente del futuro per i territori e i produttori. La decisione di oggi va in questa direzione e ne sono molto soddisfatto”: queste le parole dell’on. Angelo Zucchi, che nei giorni scorsi si è molto impegnato, insieme con il sen. Daniele Bosone, perché la Commissione si riunisse e risolvesse la questione, che sembrava doversi protrarre fino a settembre. “E’ un risultato molto importante per il sistema Oltrepò – commenta il Senatore Daniele Bosone – e che va considerato non come un punto di arrivo ma come un punto di partenza. Il prossimo obiettivo è la creazione del Distretto Vitivinicolo. Grande è la soddisfazione per gli operatori, sia politici sia tecnici, che si sono mossi all’unisono nonostante qualcuno abbia cercato di frapporre degli ostacoli, riuscendo a superarli e ottenendo un risultato rilevante e di prestigio per l’Oltrepò e per tutta la provincia di Pavia. Il ringraziamento va anche al Ministro Paolo De Castro, per la sua sensibilità e disponibilità”. . |
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CON DOCG E NUOVA DOC SUL TERRITORIO INSIEME, PIÙ FORTI PROVINCIA DI PAVIA (ASSESSORATO AGRICOLTURA), CAMERA DI COMMERCIO, ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA E CONSORZIO UNITI PER AFFRONTARE LE CRITICITÀ DEL SETTORE |
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Oltrepò, si cambia pagina. All’indomani dell’ottenimento di Docg e nuovo disciplinare Doc, sono gli enti e le istituzioni operative sul territorio a sottolineare come il risultato raggiunto sia da sviluppare, nei fatti, recuperando il tempo perduto. Coldiretti, C. I. A, Unione Agricoltori e Provincia di Pavia (Assessorato all’Agricoltura) si sono riunite lunedì 30 luglio presso la sede del Consorzio Tutela Vini Oltrepò a Broni per fare il punto della situazione e delineare l’operatività futura. Prima considerazione: Docg e nuova Doc sono il frutto del lavoro di Associazioni di Categoria, Provincia e Camera di Commercio che, a tutti i livelli, hanno collaborato con il Consorzio in tutte le fasi dell’iter. Grazie a tale sinergia, è stato possibile far sì che si riunisse il Comitato Nazionale Vini a fine luglio, affinché il decreto ministeriale potesse essere già attuativo dalla vendemmia 2007. O. C. M. Vino Soddisfazione, collaborazione, ma anche futuro: ottenuta la Docg e la modifica della Doc, la stessa “squadra” di lavoro si sta adoperando per dare una risposta coordinata alla questione Ocm vino. Risposta che, a monte, pone una considerazione incontestabile: l’Oltrepò Pavese è zona di produzione di qualità e collinare. Sono queste le due condizioni fondamentali per poter basare le richieste del territorio relativamente alla nuova Ocm. Vendemmia 2007 - Albi e prezzi La vendemmia 2007 coincide con il ritorno del riferimento agli Albi. Ciò significa che la denuncia di rivendicazione delle uve dovrà basarsi sulle superficie a Denominazione iscritta. I nuovi Disciplinari impongono l’adeguamento con le nuove iscrizioni per la Docg e l’Oltrepò Pavese Bianco, nonché le rese per tutta la Doc. Vendemmia 2007 – I prezzi delle uve I prezzi delle uve saranno tendenzialmente in salita, con l’ok anche da parte delle Cantine Sociali. Sull’andamento dei prezzi del mercato esiste un tavolo permanente provinciale che ha il compito di monitorare i prezzi. Riguardo agli Albi, i nuovi disciplinari impongono ora l’adattamento alla denominazione e alle rese. Vendemmia 2007 - Personale avventizio in vigna e in cantina Le Associazioni di Categoria, la Camera di Commercio e la Provincia di Pavia, anche coinvolgendo i sindacati, si adopereranno per fornire consulenza alle aziende nelle procedure per agevolare l’assunzione di personale avventizio agricolo durante la vendemmia. Il commento di Vittorio Ruffinazzi, Presidente Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese “La sinergia fra gli organismi e gli enti che hanno coadiuvato il Consorzio nell’ottenimento di Docg e modifica della Doc è uno splendido esempio di collaborazione fra le istituzioni. E’ anche decisamente positivo che il risultato raggiunto sia da stimolo per proseguire con azioni concrete di collaborazione, confermando attività sinergiche già avviate e rafforzandole”. . |
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