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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 21 Novembre 2007 |
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BRUXELLES, AGRICOLTURA: UN CONTROLLO DELLO STATO DI SALUTE PER RENDERE PIÙ EFFICIENTE LA POLITICA AGRICOLA COMUNE E AFFRONTARE NUOVE SFIDE |
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La Commissione europea ha reso pubblico il 20 novembre il proprio programma per rendere più efficiente e moderna la Politica agricola comune dell´Unione europea. Il cosiddetto "controllo dello stato di salute" della Pac si baserà sull´approccio adottato inizialmente con le riforme del 2003, migliorerà il funzionamento della politica grazie all´esperienza da allora accumulata e consentirà alla Pac di affrontare le nuove sfide e le opportunità che si presentano nel 2007 ad un´Unione composta da 27 Stati membri. Le riforme hanno ammodernato la Pac, ma il controllo dello stato di salute costituisce un´ottima opportunità per approfondire l´analisi di questa politica. Saranno poste tre domande fondamentali: come rendere più efficace e più semplice il sistema degli aiuti diretti; come adeguare al mondo attuale strumenti concepiti originariamente per una Comunità di sei Stati membri; come affrontare le nuove sfide, dal cambiamento climatico ai biocarburanti, dalla gestione delle risorse idriche alla salvaguardia della biodiversità. La comunicazione di oggi dovrebbe lanciare un´ampia consultazione che durerà sei mesi. Nella primavera prossima la Commissione presenterà le sue proposte legislative, con la speranza che siano adottate dai ministri dell´agricoltura entro la fine del 2008 e che possano entrare in vigore immediatamente. Durante il 2007 e il 2008 la Commissione definirà il suo approccio alla revisione del bilancio 2008/2009. In questo contesto il controllo dello stato di salute costituisce un´azione preparatoria, che lascia impregiudicati gli esiti di tale revisione. Si tratta di una messa a punto delle riforme del 2003 e di un contributo alla discussione sulle future priorità nel campo dell´agricoltura. La commissaria all’agricoltura e allo sviluppo rurale Mariann Fischer Boel si è così espressa: "Il fatto che stiamo facendo un controllo dello stato di salute significa che il paziente è malato? Certamente no! È abbastanza normale che una persona perfettamente sana vada a farsi visitare dal medico per sapere se deve modificare qualcuna delle sue abitudini per rimanere in buona salute. Allo stesso modo dobbiamo appurare se è necessario adeguare la Pac alla realtà di un´Ue a 27 e di un mondo in rapida mutazione. Le modifiche che propongo cambieranno davvero le cose per agricoltori, consumatori e contribuenti. " Misure suggerite Rendere il regime unico di pagamento più semplice e più efficace. La comunicazione solleva alcuni punti, come: passare da pagamenti basati sui dati storici a un sistema "forfettario"; aumentare il tasso di disaccoppiamento nei paesi che hanno scelto di mantenere in alcuni settori agricoli il legame tra sussidi e produzione, anche se gli aiuti accoppiati possono svolgere ancora un ruolo importante nelle regioni in cui la produzione è su scala ridotta, ma riveste particolare importanza economica o ambientale; ridurre gradualmente il livello degli aiuti con l´aumentare dei pagamenti complessivi versati ai grandi agricoltori, partendo ad esempio da una soglia di 100 000 euro l´anno. Ciò porterebbe a differenziare le imprese agricole con più proprietari e numerosi addetti dalle imprese agricole con un unico proprietario e pochi addetti; aumentare la superficie che un agricoltore deve possedere per poter beneficiare degli aiuti comunitari rispetto agli attuali 0,3 ettari; rivedere le norme di condizionalità che gli imprenditori agricoli sono tenuti a rispettare per ottenere aiuti da Bruxelles. Questo potrebbe significare l´eliminazione di obblighi superflui, ma anche l´imposizione di nuovi obblighi resi necessari da nuove esigenze, come migliorare la gestione delle risorse idriche e contenere il cambiamento climatico. Orientare gli strumenti di sostegno al mercato per adeguarli ad un´Ue a 27 membri nel 2007 Nella comunicazione vengono posti i seguenti interrogativi: l´intervento deve tornare alla sua originaria funzione di vera e propria rete di sicurezza, soprattutto in considerazione dell´andamento più che positivo dei prezzi di mercato? Si può ridurre a zero l´intervento per la maggior parte dei cereali e mantenerlo per un solo tipo di cereale (il frumento panificabile)? Si deve abolire il regime di ritiro dei terreni dalla produzione, trovando però il modo di mantenere i vantaggi che tale regime ha comportato per l´ambientale? In vista della soppressione delle quote latte di qui al 2015, non bisognerebbe procedere ad un graduale aumento delle quote, perché questo passaggio avvenga in modo meno brusco per il settore? Andrebbero poi prese in considerazione possibili misure per aiutare i produttori lattiero¬caseari nelle regioni dell´Ue, come le zone montane, che dipendono largamente dalla produzione lattiero-casearia. Raccogliere le nuove sfide La comunicazione valuta in che modo la politica agricola possa rispondere alla nuove sfide e opportunità che si presentano all´agricoltura dell´Ue: gestione dei rischi, lotta contro il cambiamento climatico, gestione più efficace delle risorse idriche, sfruttamento ottimale delle opportunità offerte dalla bioenergia e salvaguardia della biodiversità. Gli obiettivi relativi al cambiamento climatico e alla gestione dell´acqua potrebbero essere raggiunti grazie alla condizionalità. Dovrebbero essere previsti incentivi per migliorare l´azione in questi settori, ma avrebbe un certo costo. Lo strumento migliore per finanziare le nuove misure necessarie è costituito dalla politica di sviluppo rurale. La comunicazione propone di aumentare il tasso di "modulazione", ovvero la riduzione dei pagamenti diretti a tutti gli agricoltori che ricevono oltre 5 000 euro l´anno e il trasferimento di questi importi nel bilancio destinato allo sviluppo rurale. Il tasso in questione passerebbe così dall´attuale 5% al 13% nel 2013. Occorre inoltre valutare se il premio per le colture energetiche sia ancora necessario, visti i nuovi incentivi previsti per la produzione di biocarburante, come gli obiettivi obbligatori in materia di bioenergia o un livello elevato di prezzi. Per maggiori informazioni: http://ec. Europa. Eu/agriculture/healthcheck/index_fr. Htm . |
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BRUXELLES: "QUOTE LATTE ABOLITE A PARTIRE DAL 2015" |
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Le quote latte dovrebbero essere abolite al massimo entro il 2015. Questa la notizia più importante diffusa martedì 20 novembre a Bruxelles dalla commissaria europea Mariann Fischer Boel durante il primo bilancio della sua riforma della politica agricola. A rappresentare l´Alto Adige l´assessore provinciale Hans Berger: "Dobbiamo prepararci fin da subito ad affrontare questo importante cambiamento". Pur senza specificare scadenze definitive, la Fischer Boel ha confermato l´abolizione delle quote latte lasciando presagire due possibili scenari. Il primo prevede un´uscita graduale dal meccanismo a partire dal 2008, il secondo prevede invece una riduzione, anno per anno, delle multe da pagare in caso di superamento della quota assegnata ad ogni singolo produttore. "Le conseguenze - spiega Berger - saranno comunque le stesse: la produzione tenderà a salire e, di conseguenza, i prezzi a scendere. Dobbiamo muoverci sin da ora per prepararci al meglio a questa "rivoluzione", e dal punto di vista politico siamo chiamati a fare pressione su Bruxelles affinchè riconosca delle regole speciali per i territori svantaggiati come quelli di montagna. In caso contrario, infatti, l´Alto Adige si troverebbe a confrontarsi con concorrenti che operano a condizioni di competitività assolutamente impari". Contemporaneamente, anche i singoli produttori dovranno riuscire a riparametrare la propria attività secondo i nuovi criteri che scaturiranno dalle decisioni dell´Unione Europea. "I prezzi del latte sono destinati a calare - conclude Berger - e dovremmo essere capaci di differenziarci in maniera ancora più netta dalla massa dei produttori, magari sfruttando alcune nicchie di mercato in crescita come quella delle produzioni Ogm free". . |
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NUOVI SEMINARI DELLO SPORTELLO EUROPA AL VIA UNA SERIE DI INCONTRI PRESSO LE CAMERE DI COMMERCIO PIEMONTESI SULL’ETICHETTATURA DEL VINO E DELLE BEVANDE ALCOLICHE: LA NORMATIVA NAZIONALE, UE ED EXTRA-UE |
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Dal 26 novembre al 17 dicembre si svolgerà un nuovo ciclo di seminari su tematiche comunitarie di interesse per le imprese, organizzati dallo Sportello Europa (il servizio nato dalla collaborazione tra le Camere di commercio piemontesi con il supporto di Unioncamere Piemonte) e dall’Euro Info Centre della Camera di commercio di Torino. Durante gli incontri sarà presentata e distribuita gratuitamente la nuova guida della collana “Unione europea. Istruzioni per l’uso” pubblicata dallo Sportello Europa e dall’Euro Info Centre, dal titolo “L’etichettatura del vino e delle bevande alcoliche. La normativa nazionale, Ue ed extra-Ue”. La guida è stata realizzata dagli esperti del Dipartimento di Scienze Merceologiche della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Torino e del Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino. Lo Sportello Europa è un servizio che fornisce informazioni su politiche, finanziamenti, ricerca partner commerciali-produttivi e normative dell’Unione europea: le imprese possono porre i propri quesiti sulle tematiche comunitarie direttamente on line, nell’apposita sezione creata sul sito di ogni Camera di commercio e di Unioncamere Piemonte all’indirizzo www. Pie. Camcom. It/sportello. Europa, oppure telefonando al numero 848 800 229. Gli incontri si terranno presso le Camere di commercio del Piemonte, secondo il seguente calendario: Camera di commercio di Torino - Centro Congressi Torino Incontra, via N. Costa 8 lunedì 26 novembre 2007, ore 14. 30; Camera di commercio di Alessandria - via Vochieri 58 mercoledì 5 dicembre 2007, ore 10; Camera di commercio di Asti - piazza Medici 8 lunedì 10 dicembre 2007, ore 10. 30; Camera di commercio di Cuneo - sede di Alba, corso Nino Bixio 58 lunedì 17 dicembre 2007, ore 10. 30. . . |
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DISPONIBILE IL CATALOGO DEI PROGETTI SUI PRODOTTI ALIMENTARI DEL 6°PQ |
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La Commissione europea ha pubblicato un catalogo di tutti i progetti finanziati nell´ambito dell´area tematica «Qualità e sicurezza dei prodotti alimentari» del Sesto programma quadro (6°Pq). Un totale di 181 progetti tra il 2002 e il 2006 ha ottenuto un finanziamento complessivo dell´ordine di 751 Mio Eur. L´area prioritaria «Qualità e sicurezza dei prodotti alimentari» comprendeva molti campi di ricerca affrontati dal programma «Qualità della vita» del 5°Pq, includendo peraltro anche nuove aree scientifiche, quali la catena alimentare totale; l´epidemiologia delle malattie e delle allergie legate all´alimentazione; l´impatto dell´alimentazione sulla salute; le procedure di tracciabilità lungo la catena di produzione; i metodi di analisi, individuazione e controllo; le tecnologie e i metodi di produzione più sicuri e più rispettosi dell´ambiente; l´impatto sulla salute dell´uomo dei prodotti destinati all´alimentazione degli animali e i rischi per la salute dovuti a fattori ambientali. Quando la Commissione ha iniziato a pianificare il 6°Pq, l´interesse dei cittadini europei per i nuovi aspetti dell´alimentazione e della nutrizione era in aumento. Nella sua prefazione il commissario europeo per la Scienza e la ricerca, Janez Potocnik afferma che essi hanno «iniziato ad occuparsi delle questioni dei pesticidi contenuti nella frutta, del contenuto nutrizionale degli alimenti, degli ormoni delle crescita presenti nel latte bovino, della malattia della "mucca pazza", delle allergie e dell´obesità». «Vi era un solo modo per fare una differenziazione tra alimenti buoni, cattivi e non commestibili e sostenere i nuovi diritti emergenti relativi una "scelta informata": era necessario investire nella ricerca in materia di sicurezza e qualità degli alimenti lungo l´intera filiera alimentare, dal produttore al consumatore», ha aggiunto il commissario. Il commissario Potocnik ritiene che questa priorità tematica abbia avuto un grande successo nell´ambito del 6°Pq. «Ha sostenuto in modo efficace la ricerca per sviluppare una catena di produzione e di distribuzione più rispettosa dell´ambiente che sia in grado di offrire ai cittadini un´alimentazione più sicura, più sana e più varia», ha dichiarato. Per accedere al catalogo online, visitare: http://cordis. Europa. Eu/food/projects. Htm . |
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APPROVATO IN PIEMONTE IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 OLTRE 1 MILIARDO DI EURO PER IL PIEMONTE TARICCO: “SIAMO TRA LE REGIONI CHE HANNO ATTIVATO PIÙ BANDI SINORA” |
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Torino - E’ stato approvato 20 novembre dal Comitato sviluppo rurale della Commissione europea, il Programma di Sviluppo Rurale (Psr) 2007/2013, il documento di programmazione che porterà in Piemonte oltre 1 miliardo di euro, comprensivi del cofinanziamento comunitario, nazionale e delle risorse regionali, e che rappresenta il principale strumento strategico di pianificazione per l’agricoltura regionale nei prossimi sette anni. La decisione di oggi conclude un complesso iter, avviato nella primavera scorsa con la prima approvazione del Programma da parte della Giunta Regionale (2 aprile 2007), proseguito nelle articolate fasi del negoziato con l’Unione Europea, e sancito dalla riadozione del documento nella sua versione finale nella seduta della Giunta di ieri (19 novembre 2007). Oggi l’approvazione da parte del Comitato sviluppo rurale della Commissione Europea. “Esprimo ovviamente grande soddisfazione - afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco – per la positiva conclusione di un lavoro che ha impegnato intensamente le strutture regionali negli ultimi mesi e che era fortemente atteso da tutti gli operatori agricoli e dall’intero comparto economico e sociale piemontese. La programmazione comunitaria è diventata più complessa: la Ue richiede oggi una maggiore finalizzazione degli interventi, che vanno giustificati e motivati, una maggiore attenzione alle tematiche ambientali e al contrasto dei cambiamenti climatici. E, anche per le fasi gestionali successive, richiederà meccanismi più complessi di monitoraggio, valutazione e comunicazione dei risultati, in un’ottica di trasparenza verso le istituzioni e i cittadini dell’Unione Europea e nel quadro di una politica comunitaria in forte evoluzione in molti campi (verifica dello stato di salute della Pac, nuove politiche energetiche, riforma delle Ocm). Vorrei sottolineare – conclude l’Assessore - che la nostra Regione, per venire incontro alle attese del mondo agricolo e del territorio, ha già deliberato l’apertura anticipata di bandi, in particolare sulle misure agroambientali, e poi sull’insediamento dei giovani, permettendo così alle imprese di accedere rapidamente a risorse significative, senza dover attendere la conclusione dell’iter burocratico, e ponendoci fra le regioni che hanno attivato la maggior quantità di interventi. ” I fondi complessivi del Psr 2007/2013 ammontano a 1. 029. 159. 096 euro di spesa pubblica (risorse comunitarie, statali e regionali, aiuti integrativi compresi), destinati al Piemonte per i prossimi sette anni, per un totale di investimenti e premi che supera 1,5 miliardi di euro. Il Psr si articola in quattro Assi fondanti: L’asse I ha come obiettivo la crescita della competitività del settore agricolo e forestale, attraverso l’ammodernamento delle strutture, l’innovazione tecnologica ed organizzativa, l’inserimento dei giovani e la formazione. Rappresenta il 44,63% della spesa complessiva, pari a 459. 335. 866 euro. Il Ii Asse è destinato a interventi per il miglioramento della compatibilità e della qualità ambientale, tra cui le cosiddette misure agroambientali, che impegnano una quota consistente di risorse: 406. 859. 092 euro, pari al 39,53% del totale. Il terzo Asse è finalizzato alla diversificazione ed al miglioramento della qualità della vita nei territori rurali, con interventi di sviluppo delle micro-imprese, di incentivazione delle attività turistiche e di riqualificazione del territorio: 74. 236. 865 euro, pari al 7,21%. Il Iv Asse mira a rinforzare la capacità di programmazione a livello locale e a valorizzare le risorse endogene del territorio. Il relativo peso finanziario è pari al 5,68% del totale Psr per 58. 409. 091 euro. Concluso l’iter di approvazione del Psr, dovranno essere applicate le disposizioni organizzative per l’attuazione del Programma (Autorità di Gestione, Autorità di pagamento, Comitato di Sorveglianza) e definite le modalità operative per l’apertura dei bandi. Ricordiamo che la Regione Piemonte aveva aperto, nell’aprile 2007, in forma condizionata, i bandi per alcune misure agroambientali (misura 214), per circa 20 milioni di euro, in particolare per produzioni biologiche e integrate e per allevamenti di razze bovine, ovine e caprine a rischio di abbandono. La finalità generale di tali misure è la riduzione degli interventi chimici in agricoltura, la tutela dell’ambiente e della biodiversità, che significano anche tutela del terreno, delle acque, dei prodotti alimentari e dunque della salute dei consumatori. Inoltre, nei giorni scorsi, è stata attivata anticipatamente la misura 112, ovvero il premio d’insediamento per i giovani d’età inferiore ai 40 anni, che può raggiungere l’importo massimo di 40. 000 euro, correlato a impegni che il giovane assume riguardo lo sviluppo e il miglioramento della propria azienda. L’adesione al premio è riservata a coloro che compiono 40 anni entro il 31 dicembre 2008 o che si insediano per cause di forza maggiore (decesso o invalidità del precedente titolare dell’azienda). Con deliberazione integrativa da parte della Giunta Regionale del 19 novembre, tale requisito, legato a cause di forza maggiore, è stata esteso a coloro che si sono già insediati alla guida dell’azienda nei sei mesi precedenti la presentazione della domanda. Per tali soggetti sarà anche possibile accedere ai finanziamenti della misura 121 sull’ammodernamento delle aziende agricole, che prevede contributi a fondo perduto per investimenti strutturali e organizzativi. Il Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 è disponibile sul sito web della Regione Piemonte all’indirizzo http://www. Regione. Piemonte. It/agri/psr2007_13/index. Htm. . |
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AGRICOLTURA L’INTERVENTO DELL’ASSESSORE TOSCANO SUSANNA CENNI ALL’ASSEMBLEA DI FEDAGRI “DALL’ESPERIENZA COOPERATIVA UNA SPINTA A TUTTA L’AGRICOLTURA” LE OPPORTUNITÀ OFFERTE DAL PIANO DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 |
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Firenze - “Dall’esperienza cooperativa giunga una spinta a tutto l’agroalimentare per superare i problemi di frammentazione e scarsa competitività”. Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Susanna cenni rivolgendosi al mondo delle cooperative, riunito in occasione dell’assemblea annuale di Fedagri-confcooperative Toscana svoltasi stamani presso la Cooperativa di Legnaia, in via Baccio da Montelupo, a Firenze. L’assessore ha rivolto un invito a cogliere le numerose opportunità offerte dal Piano di sviluppo rurale per sostenere la competitività sul mercato. “Qualità, diversificazione produttiva, accordi di filiera: sono questi i tre capisaldi del piano 2007-2013 nei quali le centrali cooperative potranno trovare preziose occasioni di investimento” ha detto. “Esistono già positive esperienze di collaborazione fra le principali centrali cooperative della Toscana – ha aggiunto - Ora occorre lavorare ancora a fondo su queste intese per costruire accordi di filiera, che la Regione, attraverso il Psr sosterrà, al fine di rafforzare tutti i soggetti della catena produttiva, garantendo maggiori sbocchi sui mercati”. Ma la realtà cooperativa, che vanta esperienze di eccellenza in vari settori dell’agricoltura, potrà trovare opportunità anche in tutti gli interventi relativi alle politiche di qualità (dalle misure agroambientali, a quelle per i sistemi di qualità, sino agli interventi per migliorare il paesaggio rurale e la sua fruibilità), e a quelle di diversificazione (basti pensare ai finanziamenti nell’ambito delle agrienergie). “Siamo all’avvio di una serie integrata di interventi di grande valore. Di qui al 2013 diamo vita ad alcuni grandi progetti agroalimentari integrati: le risorse ci sono: ora – ha detto rivolgendosi al mondo cooperativo – mettete in campo le idee”. . |
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AGRICOLTURA DA PSR 900 MILIONI PER 70MILA AZIENDE BECCALLOSSI: NOSTRA REGIONE APRIPISTA A LIVELLO MONDIALE |
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Novecento milioni di euro in dotazione per la Regione Lombardia con il Programma di Sviluppo Rurale (Psr) 2007-2013. Con 52 milioni in più rispetto al riparto del 2000, la Lombardia è insieme all´Emilia Romagna la Regione del centro nord che si è vista assegnare più fondi dal nuovo Psr, che ha finora avuto l´ok dalla Commissione Europea solo per 8 Regioni italiane. Sono queste, in sintesi, le cifre presentate dall´assessore all´Agricoltura e vice presidente della Regione Lombardia Viviana Beccalossi, che il 15 novembre ha fatto tappa a Brescia nell´ambito di una serie di incontri con il mondo rurale di tutte le province lombarde per illustrare le maggiori novità del nuovo Piano. "Ancora una volta - ha sottolineato Viviana Beccalossi- la Lombardia ha dovuto usare la sua marcia in più, lavorando per abbattere resistenze e barriere burocratiche e facendo, bisogna sottolinearlo, da apripista a livello nazionale. Grazie alle risorse ottenute, la nostra agricoltura potrà essere ancora più protagonista, mantenendo e anzi migliorando le posizioni di leadership che già detiene in questo comparto, con il 14% della produzione nazionale, oltre 70. 000 aziende produttive, 200. 000 addetti e primati nel settore lattiero-caseario, zootecnico, dei cereali". Per quanto riguarda Brescia e la sua provincia, Regione Lombardia ha impegnato oltre 170 milioni di euro, di cui oltre 70 milioni destinati a progetti per lo sviluppo e il miglioramento aziendale. E´ invece di 33 milioni la quota destinata all´agro-industria e allo sviluppo della filiera, mentre 22 milioni sono per le misure agro-ambientali e 5 per favorire l´insediamento dei giovani agricoltori. "Gli attuali 900 milioni di euro disponibili con il nuovo Psr - ha aggiunto Viviana Beccalossi - potranno generare un indotto stimabili in circa 2 miliardi di euro. Quello che più conta in questa fase è, a mio avviso, avere grande determinazione perché a questi aspetti finanziari si accompagni un´adeguata capacità da parte delle istituzioni e del mondo produttivo per promuovere lo sviluppo locale". . |
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A BOLOGNA, IL 22 NOVEMBRE UN CONVEGNO SUL MIGLIORAMENTO GENETICO DEL BOVINO DA LATTE. RABBONI: UN MOMENTO DI CONFRONTO PER ADEGUARE LE STRATEGIE AL NUOVO CONTESTO INTERNAZIONALE. |
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Bologna - Giovedì 22 novembre, presso la Sala Auditorium in Viale Aldo Moro, 18 a Bologna - la Regione organizza, in collaborazione con il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, il convegno “ La selezione dei bovini da latte: le tendenze nel mondo, la situazione in Italia e le prospettive per il futuro” ricco di relazioni scientifiche e del contributo di tutte le componenti della filiera. Un convegno - secondo l’assessore Tiberio Rabboni - che “vuole offrire a tutti gli attori del settore - allevatori, associazioni di categoria e Centri di selezione - un confronto sulle strategie necessarie per contrastare la crescente presenza di materiale genetico prodotto dalle grandi aziende multinazionali, capaci di erodere quote sempre più consistenti di mercato con prodotti spesso non perfettamente tarati sulle nostre produzioni di qualità”. “Anche per l’ampio sostegno pubblico da sempre rivolto all’attività di miglioramento genetico - ha concluso Rabboni - la Regione ha il dovere di stimolare il dibattito strategico. L’obiettivo è quello di mantenne il ruolo fondamentale e gli importanti risultati che la selezione ha avuto nel far avanzare le performance produttive delle nostre stalle, ma con la capacità di offrire risposte ad una situazione dell’allevamento bovino da latte caratterizzato da importanti cambiamenti e da alcuni campanelli d´allarme quali il calo costate del numero delle aziende e la riduzione dei margini di redditività”. . |
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LA DORIA: APPROVATI DAL CDA I DATI DELLA TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2007. FATTURATO CONSOLIDATO A 304,7 MILIONI DI EURO (+ 4,3% RISPETTO AI 292 MILIONI DI EURO NEI PRIMI 9 MESI DEL 2006). |
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Il Consiglio di Amministrazione di La Doria S. P. A. Ha approvato il 13 novembre ad Angri (Salerno) la relazione trimestrale al 30/9/2007. Sui risultati economico-finanziari del terzo trimestre 2007 ha influito una sfavorevole dinamica dei costi e dei prezzi. La flessione dei margini operativi registrata nel periodo è derivata essenzialmente dal significativo aumento dei costi di produzione, aumento non ancora del tutto compensato da un adeguato innalzamento dei listini di vendita, in particolare per i succhi di frutta. Per quanto concerne l’andamento della gestione nei primi nove mesi dell’esercizio, l’aumento dei costi di produzione, il permanere di un basso livello di prezzi dei derivati del pomodoro nel primo semestre e il mancato aumento dei prezzi dei succhi, hanno determinato un calo di redditività rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente. Il Gruppo ha operato, inoltre, in un mercato difficile anche dal lato dei consumi. Risultati consolidati dei primi nove mesi del 2007 I primi 9 mesi del 2007 hanno fatto registrare un fatturato consolidato pari a 304,7 milioni di Euro, in aumento del 4,3% rispetto ai 292 milioni di Euro dello stesso periodo del 2006. Il fatturato del Gruppo al 30/9/2007 è stato generato nel settore dei derivati del pomodoro (28,9%), succhi di frutta (28,8%), legumi (18,8%) e altre vendite (23,5%). Nel periodo considerato, l’Ebitda è stato pari a 13,3 milioni di Euro (15,8 milioni di Euro al 30/9/2006), mentre l’Ebit ammonta a 4,9 milioni di Euro (7,7 milioni di Euro al 30 settembre 2006). Il risultato netto ha fatto registrare una perdita pari a 121. 000 Euro (2,6 milioni la quota di pertinenza di terzi), a fronte di un utile pari a 1,2 milioni di Euro al 30/9/2006. La posizione finanziaria netta si è attestata a 108,9 milioni di Euro (108,7 milioni di Euro al 30 giugno 2007 e 122,1 milioni di Euro al 31 Dicembre 2006). Risultati consolidati del 3° trimestre 2007 - I ricavi totali consolidati sono passati dai 96,7 milioni di Euro del 3° trimestre 2006 a 102,1 milioni di Euro del 3° trimestre 2007. L’ebitda ha raggiunto i 7,8 milioni di Euro (8,8 milioni di Euro nel 3° trimestre 2006), mentre l’Ebit si è attestato a 3,3 milioni di Euro (4,3 milioni di Euro nel 3° trimestre 2006). L’utile netto nel trimestre è stato pari a 2,3 milioni di Euro, con una crescita del 64,3% rispetto agli 1,4 milioni di Euro del 3° trimestre 2006. Risultati della Capogruppo dei primi nove mesi - Il fatturato della Capogruppo La Doria Spa al 30/9/2007 è stato pari a 170,7 milioni di Euro (in aumento del 2,8% rispetto ai 166,1 milioni di Euro nei primi 9 mesi dell’anno precedente). Nello stesso periodo, il risultato operativo lordo è stato pari a 4,8 milioni di Euro (4,7 milioni di Euro al 30 settembre 2006) e l’Ebit ha fatto registrare una perdita pari a 2,1 milioni di Euro al 30 settembre 2007, a fronte di una perdita pari a 1,5 milioni di Euro al 30/9/2006. Il risultato netto ha fatto registrare una perdita pari a 2,1 milioni di Euro (perdita pari a 2,2 milioni di Euro al 30 settembre 2006). I risultati economico-finanziari della Capogruppo al 30/9/2007 redatti secondo i principi contabili internazionali Ifrs/eu si presentano non omogenei rispetto a quelli al 30 settembre 2006 poiché La Doria S. P. A. , con effetti dall’1/1/2007, ha incorporato la società Pomagro. Per consentire un confronto omogeneo tra il fatturato al 30/9/2007 e al 30/9/2006, si è provveduto riclassificare le vendite al 30 Settembre 2006, inglobando il fatturato realizzato a tale data dalla incorporata Pomagro. Stime per il 2007 - Per quel che riguarda l’evoluzione della gestione del Gruppo nel 2007, si stima una crescita del fatturato ed un lieve miglioramento della marginalità aziendale rispetto all’esercizio 2006. Tale miglioramento dovrebbe derivare, per la linea derivati del pomodoro, dall’incremento dei listini di vendita avvenuto in Settembre, in particolare sui mercati esteri, e i cui benefici saranno evidenti a partire dal quarto trimestre. Il miglioramento della redditività deriverà altresì dalla migliore marginalità della linea legumi grazie all’innalzamento dei prezzi di vendita avvenuto nel mese di Ottobre e che, come nel caso dei derivati del pomodoro, produrrà i suoi effetti a partire dal trimestre Ottobre-dicembre 2007. Il significativo adeguamento dei listini dei derivati del pomodoro e dei legumi avrà, però, un impatto decisamente più rilevante nel 2008, esercizio in cui si stima una crescita della redditività aziendale. I nuovi prodotti in combisafe (la cui produzione è iniziata ad Agosto 2007 con i derivati del pomodoro), caratterizzati da un più alto valore aggiunto e contenuto di servizio, dovrebbero altresì garantire una maggiore remunerazione, nel medio periodo. La semplificazione della struttura societaria avvenuta con la fusione di Sanafrutta e Confruit e con la recente fusione di Pomagro condurrà, inoltre, ad un ulteriore contenimento dei costi fissi. . |
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GRUPPO CREMONINI RELAZIONE TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2007. NEI PRIMI NOVE MESI: RICAVI TOTALI CONSOLIDATI A 1.868,8 MILIONI DI EURO (+5,3%). |
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Il Consiglio di Amministrazione di Cremonini S. P. A. (Crm. Mi), riunito a Castelvetro di Modena, ha approvato la relazione trimestrale al 30 settembre 2007. Principali risultati economici consolidati dei primi nove mesi del 2007 - Il Gruppo Cremonini ha realizzato da inizio anno ricavi totali consolidati per 1. 868,8 milioni di Euro, pari ad un incremento del 5,3% rispetto ai 1. 774,2 milioni di Euro dello stesso periodo del 2006. L’ebitda si è attestato a 115,6 milioni di Euro (+9,8% rispetto ai 105,3 milioni di Euro del 2006), mentre l’Ebit è stato pari a 75,8 milioni di Euro, in aumento del 13,1% rispetto ai 67,1 milioni di Euro del 2006. Il Risultato della Gestione Caratteristica è stato pari a 45,0 milioni di Euro, in linea con i 45,5 milioni di Euro del 2006. L’utile Netto di Gruppo si è attestato a 6,8 milioni di Euro (9,2 milioni di Euro del 2006). Tale risultato è stato in parte influenzato dalle differenze negative di cambio Euro/dollaro. Principali risultati economici consolidati del 3° trimestre 2007 - Nel 3° trimestre 2007 i ricavi totali del Gruppo Cremonini sono stati pari a 690,5 milioni di Euro, in crescita del 6,3% rispetto ai ricavi proforma di 649,7 milioni di Euro dello stesso periodo 2006. Infatti, i ricavi totali del terzo trimestre 2006, pari a 678,8 milioni di Euro, includevano il 50% del fatturato relativo ai primi sei mesi di Moto Spa, a seguito del consolidamento integrale della stessa, avvenuto a partire dal 30 settembre 2006. Il Margine Operativo Lordo consolidato (Ebitda) si è attestato a 50,3 milioni di Euro (+8,9% rispetto ai 46,2 milioni di Euro del 3° trimestre 2006), mentre il Risultato Operativo (Ebit) è cresciuto del 13,2% raggiungendo i 36,0 milioni di Euro (31,8 milioni di Euro nel 2006). Il Risultato della Gestione Caratteristica nel trimestre in esame si è attestato a 23,0 milioni di Euro (27,0 milioni di Euro nel 2006). L’utile Netto di Gruppo nel 3° trimestre è stato pari a 5,7 milioni di Euro (6,9 milioni di Euro nel 2006). ”I risultati del Gruppo nei primi nove mesi dell’anno”- ha commentato l’Amministratore Delegato, Vincenzo Cremonini,- “evidenziano una crescita dei principali indicatori di redditi vità in linea con le aspettative, mentre l’utile netto in particolare nel terzo trimestre 2007, è stato negativamente influenzato dalle differenze di cambio legate al dollaro. In considerazione dell’attuale andamento, possiamo confermare le stime previsionali di crescita per il 2007”. Risultati dei tre settori di attività nei primi nove mesi del 2007 - Il settore della produzione ha realizzato ricavi totali pari a 766,5 milioni di Euro, in linea con i 771,8 milioni di Euro del 2006. L’ebitda si è attestato a 34,6 milioni di Euro (33,1 milioni di Euro nel 2006) e l’Ebit è risultato pari a 11,8 milioni di Euro (10,6 milioni di Euro nel 2006). Prosegue la crescita di tutti gli indicatori nel settore della distribuzione1, dove i ricavi totali sono stati pari a 821 ,5 milioni di Euro, in aumento dell’ 8,4% rispetto ai 757,6 milioni di Euro del 2006. L’ebitda ha raggiunto i 59,1 milioni di Euro (51,9 milioni di Euro nel 2006) mentre l’Ebit si è attestato a 52,0 milioni di Euro (45,5 milioni di Euro nel 2006). I ricavi del settore della ristorazione si sono attestati a 330,0 milioni di Euro in crescita del 12,2% rispetto ai 294,2 milioni di Euro nel 2006. L’ebitda è stato pari a 23,5 milioni di Euro (22,4 milioni di Euro nel 2006), mentre l’Ebit si è attestato a 15,7 milioni di Euro (16,4 milioni di Euro nel 2006). Situazione finanziaria al 30 settembre 2007 - La Posizione Finanziaria Netta al 30 settembre 2007 si è attestata a 623,9 milioni di Euro, in linea con i 621 ,3 milioni di Euro del 30 giugno 2007. Nei primi nove mesi l’indebitamento netto è aumentato di 39,7 milioni di Euro, dopo aver distribuito dividendi per 22,1 milioni e aver realizzato investimenti per 85,2 milioni di Euro, di cui 40,7 milioni in acquisizioni. Eventi successivi alla chiusura del terzo trimestre 2007 . In data 31 ottobre 2007 Marr ha sottoscritto il contratto preliminare per l’acquisto del ramo d’azienda sito in Valdagno (Vi) di proprietà di Jolly Hotels S. P. A. , società appartenente al Gruppo Nh Hotel, dedicato all´attività di acquisto, stoccaggio, movimentazione e distribuzione di derrate alimentari a favore degli alberghi, in Italia, appartenenti alla catena Jolly. Contestualmente all’acquisto, Marr ha siglato un accordo di fornitura col Gruppo Nh Italia del valore di 44,0 milioni di Euro in 4 anni. Il Gruppo Cremonini si è aggiudicato per la terza volta consecutiva la gara internazionale indetta da Cisalpino Ag per i servizi di ristorazione a bordo dei 22 treni, 18 Etr e 4 Eurocity, che collegano quotidianamente la Svizzera con l´Italia. Il contratto ha una durata di 3 anni con scadenza a dicembre 2010 e la possibilità di prolungamento per altri 2 anni. Evoluzione prevedibile della gestione - I risultati raggiunti nel terzo trimestre e nei primi nove mesi del 2007 sono in linea con le stime del management e confermano l’attendibilità delle previsioni per l’esercizio 2007 per il quale si prevede un miglioramento dei risultati reddituali. . |
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PRESENTATO ALL’AGRIFOOD DI VERONA IL “RAPPORTO CARNE BOVINA 2007“ OLTRE 15 MILIARDI DI EURO IL VALORE FINALE DEL SISTEMA PRODUTTIVO DELLA CARNE BOVINA IN ITALIA. CRESCE DEL 10% NEL 2006 IL DISAVANZO CON L’ESTERO: SFIORATA QUOTA 2.900 MILIONI DI EURO. |
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“Lo squilibrio tra fabbisogni interni e produzione nazionale di carne bovina è ormai vicino a un punto di non ritorno. Bisogna intervenire al più presto prima che la situazione diventi irreversibile, con effetti destabilizzanti sui livelli produttivi, occupazionali e sulla bilancia commerciale”. A esprimere grande preoccupazione sulla tenuta del comparto bovino da carne italiano è il presidente dell’Aia, Nino Andena, che venerdì 16 novembre, nella giornata inaugurale dell’Agrifood di Verona (Salone internazionale dell’alimentare made in Italy) ha presentato, con il presidente dell’Ismea, Arturo Semerari, il “Rapporto Carne Bovina 2007”. “Questa situazione - ha affermato Andena - deve far riflettere sui rischi dell’eccessiva dipendenza dall’estero e sulla necessità per il nostro Paese di aumentare le proprie capacità produttive zootecniche. Solo in questo modo l’Italia potrà assicurarsi un maggiore livello di autoapprovvigionamento - che per la carne bovina attualmente è sceso addirittura al di sotto del 50% - anche al fine di scongiurare gli effetti di una globalizzazione sfrenata, che punta a mescolare sempre di più le carte mondiali dell’agribusiness, con il rischio, inoltre, di lasciare l’industria nazionale senza materia prima e di assistere a una progressiva emarginazione del ruolo dell’Italia nello scenario mondiale”. A conferma di queste preoccupazioni il Rapporto, promosso da Aia e Ismea e realizzato dall’Osservatorio latte di Cremona e dall’Ismea, evidenzia un ulteriore inasprimento del deficit della bilancia commerciale del settore, che nel 2006, tra animali vivi e carni, ha raggiunto quota 2. 867 milioni di euro, con un aumento di oltre 300 milioni (+10%) rispetto all’anno precedente. Espresso in quantità, il disavanzo in equivalente carni si è nel frattempo portato a 630 mila tonnellate. La produzione nazionale di carne bovina, ammontata l’anno scorso a 1,44 milioni di tonnellate (nel 2000 era di 1,61 milioni), dipende quasi totalmente dall’importazione di vitelli da ristallo: il nostro Paese ne acquista dall’estero oltre un milione e mezzo all’anno, di cui 1,2 milioni dalla sola Francia. Sono proprio l’onerosità e le difficoltà di reperimento di capi giovani da ristallo, in tandem con la lievitazione dei costi, riconducibile soprattutto all’impennata dei prezzi delle materie prime impiegate per l’alimentazione del bestiame e al caro-energia, a compromettere la redditività degli allevamenti italiani. “Tuttavia, è significativo osservare – ha aggiunto Andena - che in termini quantitativi, dall’inizio di quest’anno, sta crescendo più rapidamente il deficit delle carni rispetto a quello dei capi vivi. Aumenta quindi, nella composizione della dipendenza dall’estero, il peso dei prodotti finiti e dei tagli pregiati, un fenomeno nuovo che depaupera ulteriormente la filiera produttiva nazionale, demandando all’estero, in misura maggiore rispetto al passato, anche le funzioni connesse alle fasi di ingrasso, di macellazione e di post-lavorazione”. Questa tendenza pericolosa per la tenuta del sistema produttivo italiano – ha dichiarato il presidente dell’Aia – conferma l’urgenza di adottare misure idonee a potenziare e valorizzare l’allevamento made in Italy, assicurando anche agli ingrassatori una maggiore copertura nazionale negli approvvigionamenti di capi giovani da ristallo. Tra le priorità Andena ha indicato l’avvio da parte del Mipaaf del “Piano carne” predisposto dall’Aia, per incrementare e meglio qualificare la produzione interna, in particolare nelle aree del Centro-sud. Un obiettivo da conseguire principalmente attraverso un aumento del numero delle vacche nutrici e dei vitelli da ristallo di matrice nazionale. Andena ha anche ricordato l’importanza di garantire con il marchio “Italialleva” - senza costi aggiuntivi – l’origine italiana, sana e certificata, della materia prima e delle carni, con benefici sia per l’industria di trasformazione, sia per il consumatore finale. Infine – ha concluso il Presidente dell’Aia - senza un equilibrato sviluppo della zootecnia in tutte le aree del Paese non è realistico ipotizzare il contenimento del deficit della bilancia commerciale né un significativo sviluppo del made in Italy agroalimentare. La permanenza dell’attività allevatoriale in montagna o in zone svantaggiate, inoltre, costituisce uno degli ultimi baluardi, in queste aree, per l’ottenimento di un reddito aziendale, per la difesa ambientale e per la salvaguardia del territorio e delle tradizioni locali. “Nel 2006 – ha spiegato il presidente dell’Ismea, Arturo Semerari nel suo intervento di presentazione del Rapporto - secondo una valutazione effettuata dall’Ismea sulla base dei prezzi rilevati alla fase agricola, il valore della produzione degli allevamenti bovini da carne si è attestato, in Italia, attorno ai 4 miliardi di euro. Lungo la filiera tale importo registra un primo incremento del 63% in uscita dai cancelli industriali, sfiorando la cifra di 6 miliardi e mezzo di euro, mentre alla fase finale al consumo raggiunge i 15,2 miliardi, un livello più che doppio rispetto a quello ex-fabrica”. “In sostanza – ha aggiunto Semerari - per ogni 100 euro pagati dal consumatore finale l’allevatore percepisce 23 euro, 13 vanno all’industria e 52 alla distribuzione; le importazioni coprono i restanti 12 euro. Tali incidenze hanno segnato, per tutti gli attori della filiera produttivo-distributiva, un incremento di circa l’1%, ad eccezione della componente agricola che ha invece perso l’anno scorso il 3% in termini di partecipazione al valore finale”. “A livello internazionale – ha concluso Semerari – il prezzo delle carni bovine si caratterizza da alcuni anni per una graduale ma costante tendenza alla crescita. Anche nell’Unione Europea l’evoluzione più recente rivela un incremento dei prezzi, confermato l’anno scorso da una crescita del 7% rispetto al 2005. In Italia l’indice Ismea dei prezzi all’origine mostra un andamento migliore per il vitello da macello, eletto a principale prodotto sostitutivo della carne avicola, con un più 11%. In aumento anche le quotazioni medie nazionali del vitellone e delle vacche da macello, con incrementi su base annua rispettivamente del 4,2 e del 6,3 per cento nel 2006”. . . |
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IL MERCATO AGRICOLO È DAVVERO IMPAZZITO E NON SEMBRA VOLER RINSAVIRE IN TEMPI BREVI. L’ASSEMBLEA ANNUALE DELLA CIA DI REGGIO EMILIA HA ANALIZZATO GLI SBALZI DEI PREZZI E RITIENE CHE PER INTEGRARE ED INTERNAZIONALIZZARE LE FILIERE AGRO-ALIMENTARI OCCORRA UN FORTE ED EQUILIBRATO RAPPORTO INTERPROFESSIONALE |
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E’ difficile capire cosa è avvenuto all’improvviso sui mercati agricoli mondiali, tanto da portare impennate su alcuni prezzi (cereali, latte) tali da avere ricadute visibili anche sui prezzi al consumo. “Il mercato agricolo è impazzito?”, si chiedeva il titolo dell’Assemblea annuale dei dirigenti Cia tenutasi la sera di giovedì 15 novembre alla Cantina Albinea Canali. “Sì, è impazzito –è stata la risposta del prof. Corrado Giacomini dell’Università di Parma- e non sembra voler rinsavire, almeno in tempi brevi”. Una battuta che spiega un po’ la sorpresa ed un po’ la difficoltà che il mondo accademico, non diversamente da quello agricolo, trova nel capire ed affrontare le nuove situazioni. Con il professore, commentatore di economia e politica di settore anche per il settimanale “Informatore Agrario”, hanno affrontato il tema il direttore della Cia reggiana Francesco Zambonini, il presidente provinciale Ivan Bertolini e quello regionale Nazario Battelli, mentre il dirigente dell’assessorato provinciale agricoltura Antonio Tamelli ha portato un contributo incentrato sul Piano rurale integrativo provinciale appena approvato. Integrare le strutture dell’agro-alimentare ed internazionalizzare la presenza sui mercati, perché a questo livello oggi si compete, è la direzione di marcia per le imprese agricole, perché se oggi parte di esse hanno il sollievo di ricavare dai propri prodotti una maggiore remunerazione, è un dato di fatto che le produzioni agricole stanno diventando sempre più appannaggio e punto di forza di alcuni paesi emergenti (il Brasile è un caso esemplare). Conquistarsi un futuro nella competizione è perciò indispensabile, ma questo richiede un cambiamento nei rapporti all’interno delle catene (o filiere) agro-alimentari, con maggior attenzione agli interessi comuni rispetto a quelli particolari; lo strumento per fare questo sono i contratti interprofessionali, e Battelli in particolare ha citato in positivo il recente esempio dell’accordo per il pomodoro da industria nelle regioni del nord Italia sottoscritto da 11 rappresentanze, dai produttori fino agli industriali. Le politiche sono un altro punto di fondo per affrontare i nuovi scenari, ed è ormai assodato che quelle europee fanno fatica ad adeguarsi ai tempi rapidi di evoluzione delle situazioni dei mercati. Rispetto alla situazione reggiana, c’è notevole interesse per il destino delle quote latte, ormai destinate ad essere abbandonate alla data del 2015. Il tema che si è posto nella discussione è quello di affrontare questa prospettiva dandosi il tempo di organizzare un “atterraggio morbido”, in particolare per chi in questi anni ha rispettato le regole ed investito sui “diritti a produrre”. Numerosi sono stati gli spunti di analisi offerti dall’introduzione di Zambonini, che aiutano a capire costa sta avvenendo sui mercati agricoli. Il processo di liberalizzazione degli scambi, l’incremento della domanda alimentare ed i processi di urbanizzazione nei paesi in via di sviluppo, aprono la strada a nuovi Paesi protagonisti del commercio mondiale. Crescita demografica e transizione alimentare sono due fattori che spingono ad un aumento della domanda globale di alimenti. I Paesi in via di sviluppo rappresenteranno l’85% dell’incremento della domanda mondiale di carni e cereali nei prossimi 20 anni. Ciò avverrà in un contesto sempre più di risorse limitate. Per corrispondere alla domanda aggiuntiva, la produzione mondiale di cereali dovrebbe aumentare del 40%. Negli ultimi 30 anni le aree agricole del mondo sono aumentate dell’8%; nello stesso tempo la popolazione mondiale è aumentata del 70%. I recenti picchi dei prezzi di molti prodotti agricoli sono da addebitare in larga misura a fattori transitori come la siccità e la diminuzione delle scorte. Alcuni cambiamenti strutturali però, come l’accresciuta domanda di bio-combustibile e la riduzione delle eccedenze derivate dalle riforme agricole, potrebbero mantenere i prezzi al di sopra dei livelli di equilibrio nei prossimi 10 anni. Di fatto, il prezzo del frumento all’ingrosso passa in pochi mesi da 152 a 204 dollari la tonnellata, quello del granoturco da 103 a 140 dollari e viaggia verso i 160. Il prezzo del riso è salito del 23% e risalendo la catena alimentare, l’Onu prevede che burro, formaggio carne e latte rincareranno almeno del 15% l’anno prossimo. Il motivo immediato del sommovimento in corso è che in sei degli ultimi sette anni il mondo ha consumato più cereali di quanti ne abbia prodotto. Ha cioè svuotato i magazzini. Contemporaneamente, una gravissima siccità ha colpito alcune delle principali aree di produzione. Ci sono però modificazioni di fondo nei mercati: dieci anni fa, l’uscita dalla fame nei paesi emergenti del terzo mondo è avvenuta attraverso un maggior consumo dei cibi tradizionali. Quello che sta avvenendo oggi è che il salire del livello medio di reddito ed il moltiplicarsi della classe media in questi Paesi, sta modificando i consumi. La domanda di riso, mais, frumento in Cina, rispetto agli anni 90 è in calo. Contemporaneamente il consumo di carne è aumentato del 50%. Il paniere della spesa dei cinesi come quello di altri Paesi emergenti, assomiglia sempre più a quello di una famiglia occidentale. . |
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ARENA S.P.A., RELAZIONE TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2007 RISULTATI DEI PRIMI NOVE MESI RICAVI +12,3%, PARI A 226,3 MILIONI DI EURO (201,5 MILIONI DI EURO NEL CORRISPONDENTE PERIODO 2006). |
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Milano - In data 14 novembre il Consiglio di Amministrazione di Arena S. P. A. , presieduto da Dante Di Dario, ha approvato i risultati al 30 settembre 2007. I risultati economici, patrimoniali e finanziari sono stati influenzati positivamente: - dalla ripresa del settore avicolo dalla riorganizzazione societaria e della riduzione dei costi L’aumento del costo delle materie prime e dei servizi, unitamente alle conseguenze dell’incendio dello stabilimento di Castelplanio ed al ritardo nell’operazione di prestito obbligazionario sono stati inaspettati eventi negativi. Ripresa del settore avicolo - Le notizie di stampa sull’influenza aviaria non condizionano i risultati di Arena, in quanto Arena produce carni microbiologicamente sane e sicure e può vantare la produzione e la commercializzazione di prodotti avicoli capaci di garantire sicurezza alimentare ai massimi livelli, obiettivo questo da sempre perseguito. Questo in quanto Arena non solo controlla ma gestisce la filiera avicola e questo costituisce uno dei punti di forza del Gruppo, che vanta un’esperienza cinquantennale nella produzione di prodotti avicoli di massima qualità. Per di più Arena sta implementando la produzione del pollo “Ruspantino”, che rappresenta il top della gamma produttiva e qualitativa. I prezzi ed i volumi di vendita, durante i primi nove mesi dell’anno, hanno registrato una costante crescita, conferma della validità della scelta del management di concentrarsi unicamente sul business avicolo e segno della definitiva ripresa del settore dopo la crisi determinata dalla psicosi dell’influenza aviaria. Le notizie apparse sulla stampa su alcuni casi di influenza aviaria sono frutto di una mera speculazione mediatica. L’aumento dei consumi delle carni bianche è una riprova delle loro qualità organolettiche, della loro povertà di grassi, alta digeribilità e dell’ottimo livello qualitativo, sicché i prodotti avicoli rappresentano la carne del futuro, avendo altresì un eccellente rapporto qualità/prezzo. Inoltre le produzione avicola italiana presenta una qualità mediamente più elevata rispetto a quella degli altri paesi europei, atteso l’uso di mangimi con alto contenuto nutrizionale e il rigoroso controllo della filiera produttiva. Riorganizzazione societaria e riduzione dei costi - In attuazione del Piano Industriale 2007 – 2011 (il “Piano”), la società, oltre ad un’attività di semplificazione societaria con conseguente riduzione del numero di società del Gruppo, sta portando avanti una politica di riduzione dei costi gestionali, organizzativi e produttivi, in modo da ottenere un significativo vantaggio economico ed una migliore efficienza organizzativa. Aumento del costo delle materie prime e dei servizi - A partire da giugno 2007, i costi delle materie prime del settore avicolo (soia, mais, grano) hanno avuto un considerevole aumento rispetto alla media dei prezzi dal 1 gennaio al 31 maggio 2007. Questo ha comportato maggiori costi, non prevedibili, per circa euro 7 milioni. Atteso che il prezzo della maggior parte dei prodotti avicoli è determinato dalla Borsa di riferimento, non è stato possibile ribaltare per intero tali maggiori costi sul prezzo del prodotto finito. Tuttavia, sono già in atto politiche atte a ridurre l’impatto di tale aumento di costi. Allo stesso modo, durante l’anno 2007, si è avuto un significativo aumento dei costi energetici e di logistica, unitamente ad un incremento del costo del lavoro. E’ in atto, anche secondo quanto previsto dal Piano, una riorganizzazione logistica e produttiva, unitamente ad una riorganizzazione della struttura amministrativa e dell’It, che permetterà una forte riduzione di tali costi. Incendio dello stabilimento di Casteplanio - I danni provocati dall’incendio dello stabilimento produttivo di Casteplanio, a seguito di un’ulteriore stima predisposta, ammontano a circa 16 milioni di euro. Pertanto, a titolo prudenziale, oltre all’accantonamento a fondi rischi di 9 milioni effettuato nel secondo trimestre, si è proceduto ad un ulteriore accantonamento di 7 milioni nel terzo trimestre. Ora lo stabilimento di Castelplanio è completamente funzionante ed in piena attività. L’incendio dello stabilimento di Casteplanio ed il prolungarsi delle negoziazioni relative all’emissione e sottoscrizione del prestito obbligazionario di euro 25 milioni con Jp Morgan (inizialmente previsto per i primi mesi del 2007 e sottoscritto a settembre) ha comportato, tra l’altro, un ritardo significativo negli investimenti pianificati ed in altre misure previste nel Piano (per maggiori dettagli sul prestito obbligazionario, si vedano i comunicati stampa del 24 luglio e del 4 settembre 2007, Ciò ha, da una parte, comportato uno slittamento dei tempi di implementazione del Piano e, dall’altra parte, non ha consentito di porre in essere, nei tempi e modi previsti, una serie di azioni tese ad una immediata ripresa della redditività aziendale. La posizione finanziaria netta è negativa per 23,9 milioni di euro. Al 30 giugno 2007 negativa per 6,3 milioni di euro. Tale aumento deriva dall’erogazione del prestito obbligazionario da parte di Jp Morgan nello scorso mese di settembre. Nel terzo trimestre 2007 la Società ha consuntivato ricavi pari a 78,4 milioni di euro, superiori del 7,8% rispetto ai 72,8 milioni di euro nel corrispondente periodo 2006 Nel presente comunicato i dati economici di confronto relativi al 30 settembre 2006 sono esposti a perimetro di consolidamento omogeneo. Questo in quanto i dati della divisione Surgelati venduta nel 2007 sono stati riclassificati nella voce specifica del conto economico “risultato delle attività possedute per la vendita” (cfr, per ulteriori dettagli, tra l’altro. Prevedibile evoluzione della gestione La Società, nell’ottica di un incremento del volume d’affari ed ad una maggiore marginalità, sta promuovendo prodotti sempre più caratterizzati da alto valore aggiunto, anche all’insegna della costante attenzione alla migliore qualità dei prodotti. L’andamento positivo del mercato avicolo nonché i risultati delle azioni poste in essere dal management rendono prevedibile un miglioramento dei risultati nei prossimi trimestri. . |
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SI È RIUNITO IL GRUPPO DI LAVORO "AGROALIMENTARE" TOSCANO |
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Si è tenuto l´8 novembre scorso il Gruppo di lavoro "Agraolimentare" di Unioncamere Toscana, coordinato da Domenico D´errico - Segretario Generale della Camera di Commercio di Grosseto. Due sono stati gli argomenti di primaria rilevanza trattati, la gestione della denuncia uve 2007 e gli sviluppi, sul territorio regionale, dell´iter di assunzione dei poteri di controllo sui Vqprd da parte dei Consorzi o, in loro mancanza, di altri organismi, ai sensi del Dm Mipaaf 29/03/07 e successivo Decreto Dirigenziale del 13/07/07. In ordine al primo argomento è stata esaminata la proposta della Regione Toscana di introdurre, ai fini della semplificazione amministrativa, nuove modalità nella compilazione della denuncia uve, sin dalla imminente campagna 2007. Artea ha a tal fine predisposto una modulistica di dichiarazione di raccolta delle uve contenente tutte le informazioni utili anche alla presentazione della denuncia delle uve a Denominazione di Origine e Igt alle Camere di Commercio. Il produttore quindi, presentata on line ad Artea la dichiarazione di raccolta uve, stampa una copia aggiuntiva di detta dichiarazione e la allega alla denuncia delle uve, evitando una doppia compilazione. La nuova modalità è stata positivamente valutata dalle Camere di Commercio, pur se la definizione di alcune aspetti della procedura e l´adeguamento del sistema informatico di gestione hanno suscitato perplessità sul rispetto dei tempi posti dal Dm 28/12/2006 ed hanno indotto il sistema camerale a chiedere alla Regione Toscana un intervento presso il Mipaaf per una proroga del termine del 10/12/2007 per la denuncia uve. Sul secondo punto all´ordine del giorno, partendo dalla premessa che entro il 28 gennaio 2008 le filiere regionali dei vini a Denominazione di Origine dovranno individuare un organismo di controllo tra quelli previsti dal Dm, presentando la proposta alla Regione e che, qualora le denominazioni non siano presidiate da Consorzi di Tutela o questi non intendano proporsi, è da attendersi da parte della Regione Toscana un coinvolgimento delle Camere di Commercio, si è proceduto ad una verifica delle situazioni negli ambiti provinciali, così come emerse nella recente consultazione tenuta presso le Province dalla stessa Regione , ed alla valutazione dell´impatto organizzativo e finanziario che l´assunzione della nuova competenza verrà a determinare per le Camere di Commercio che saranno nominate organismi di controllo. . |
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TARTUFO DELLA MARCA, CIAUSCOLO E PESCE DI MONTAGNA GRANDI PROTAGONISTI DE LE TERRE DEL TARTUFO |
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Con un bilancio ben aldilà di ogni più rosea previsione, passa in archivio la 3^ edizione de Le Terre del Tartufo: Festival del tartufo d’autunno e dei prodotti tipici della Marca di Came-rino, una variegata rassegna della durata di due giorni svoltasi a Muccia (Mc). Dedicata al tartufo autunnale ed alle altre prelibatezze della Marca di Camerino, l’attuale edizione della manifestazione si è caratterizzata per una grande mostra rappresentativa delle più autentiche produzioni del territorio montano e per un intenso programma di eventi collaterali, tra i quali: incontri di studio, degustazioni guidate, dimostrazioni dal vivo della produzione di specialità tradizionali dell’area, confronti con altre realtà territoriali italiane ed europee. Un successo sotto tutti i punti di vista che ripaga la Comunità Montana di Camerino dell’impegno che da anni dedica alla valorizzazione dell’ambito territoriale di sua competenza ed allo sviluppo di politiche concertative con gli operatori dei comparti turistico, agroalimentare ed artigianale. I numeri confermano la crescita di questa manifestazione, che ha fatto registrare la par-tecipazione di circa trenta produttori di salumi, formaggi, miele, frutti di bosco, legumi, cereali, funghi, erbe spontanee, dolci e frutta, nonché di manufatti dell’artigianato tradizionale. Al centro dell’attenzione, ovviamente, il grande “sovrano” di questo lembo d’Appennino: il tartufo! L’evento fieristico, all’interno del quale erano bandite nella maniera più assoluta pre-parazioni contenenti essenze sintetiche, ha visto la partecipazione di una quindicina di cavatori e tartuficoltori della Marca di Camerino, i quali hanno rapidamente esaurito “le scorte” a loro disposizione del prezioso fungo ipogèo. Nei due giorni di svolgimento della manifestazione, lo spazio congressuale ha ospitato addirittura cinque incontri, incentrati sulle tematiche legate alla valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti. L’agile format del talk show, adottato nell’occasione, ha incontrato il favore del pubblico che ha partecipato numerosissimo a tutti gli appuntamenti programmati. Da registrare una presenza d’eccezione, quella della nota giornalista del Tg1-rai Anna Scafuri, conduttrice della rubrica Terra & Sapori. Anche l’aula De Gusto, riservata a degustazioni guidate da professionisti dell’Accademia Italiana della Cucina e dell’Associazione Italiana Sommeliers, ha incontrato il gradimento di gourmet ed appassionati giunti a Muccia dai quattro angoli della regione, ma anche da diverse località del centro Italia. Molto interessante il confronto con la gastronomia di altre realtà rappresentative di terri-tori interni: la “Comunità Montana della Murgia Barese Sud Est”, nonché Spazio Olme-do&olmedo, una superficie espositiva dedicata a due centri che si fregiano dello stesso nome, Olmedo appunto, ma situati in due diversi Paesi europei: il primo sardo, l’altro spagnolo. Un nutrito gruppo di rappresentanti della stampa nazionale, infine, ha avuto la possibilità di percorrere le strade delle “terre del tartufo” attraverso un tour finalizzato a far conoscere le molteplici peculiarità dell’area. “Una grande soddisfazione - ha affermato Luigi Gentilucci, Presidente della Comunità Montana di Camerino - perché attraverso questa iniziativa il nostro territorio ha avuto la possi-bilità di esibire le molteplici risorse di cui dispone, che rendono la Marca di Camerino un territorio unico e godibile in ogni stagione dell’anno”. . |
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DURNWALDER INCONTRA IL CONSOLE DELL´OLANDA: TURISMO E FRUTTICOLTURA IN PRIMO PIANO |
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I programmi Ue a favore di Stati e Regioni e la collaborazione tra Alto Adige e Paesi Bassi nei settori economico e turistico sono stati tra i temi discussi dal presidente della Provincia Luis Durnwalder nell´incontro del 16 novembre a Bolzano con il console generale di Olanda a Milano, signora Nora Stehouwer van Iersel. Nella sua visita di cortesia a Palazzo Widmann il console generale dell´Olanda in Italia, con sede a Milano, ha voluto conoscere da vicino gli ultimi sviluppi in materia di autonomia e la strategia della Provincia di Bolzano nell´applicazione delle misure Ue, specie per il settore culturale e dello sviluppo rurale. "Abbiamo discusso tra l´altro della nuova programmazione europea per il periodo 2007-2013 - ha spiegato il presidente Durnwalder - e ho illustrato alla signora console le priorità e il piano di azione dell´Alto Adige per il migliore utilizzo dei fondi assegnati. " Nell´incontro, presente anche il console dei Paesi Bassi a Verona, Daniele Cunego, si è poi parlato delle possibili forme di collaborazione tra la realtà olandese e quella altoatesina, a cominciare dai contatti - in parte già avviati - con gli imprenditori locali. "Abbiamo in corso collaborazioni in progetti nel settore della frutticoltura, vogliamo potenziare la cooperazione nella ricerca e nel turismo, dove il nostro know how raggiunge livelli di eccellenza", ha aggiunto Durnwalder. . |
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ALLARME DIABESITA´: DIABETE E OBESITA´ IN CRESCITA NEL NOSTRO PAESE
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3 milioni i diabetici noti e 1 milione chi lo è senza saperlo; 4 milioni gli obesi e 16 milioni i sovrappeso - Le persone obese, con indice di massa corporea (Bmi) superiore a 35, hanno un rischio di contrarre il diabete 40 volte maggiore rispetto alle persone normali - Il 38,5% delle persone con diabete di tipo 2 è obeso (Bmi superiore a 30) e il 42% è sovrappeso - Cresce il problema nelle giovani generazioni Diabete e obesità sono strettamente collegati fra loro. È scientificamente dimostrato, tanto è vero che si parla ormai apertamente di diabesità, un neologismo che integra le due condizioni. Infatti, le persone obese, con indice di massa corporea superiore a 35, hanno un rischio di contrarre il diabete 40 (!) volte maggiore rispetto alle persone normali e, d´altro canto, oltre un terzo dei soggetti con diabete di tipo 2 è obeso (38,5% con Bmi superiore a 30) e meno del 20% risulta normopeso (nel diabete tipo 1 è in sovrappeso od obeso "solo" il 22,3% dei pazienti). Ciò che maggiormente preoccupa gli esperti della Sio-società Italiana dell´Obesità, riuniti da oggi sino a sabato 10 novembre a Baveno, per le Prime Giornate Interregionali Sio, è la crescita del problema tra i giovani. "Mercoledì 14 novembre - ricorda Carlo Maria Rotella, diabetologo e presidente Sio - si celebra la Giornata delle Nazioni Unite per il Diabete. Quest´anno è dedicata al diabete del bambino e dell´adolescente. Non è certamente un caso. Diabete e obesità, diabesità appunto, sono il problema, la vera e propria epidemia che il mondo sviluppato e non deve affrontare già da oggi, sin dalla più giovane età". "In Europa i tassi di obesità variano tra il 19 e il 27% negli uomini, fino al 38% nelle donne. In alcune regioni il tasso combinato di obesità e sovrappeso supera il valore del 67%", spiega Michele Carruba, Direttore del Centro di Studio e Ricerca sull´Obesità (Csro) dell´Università degli Studi di Milano. "Ma il problema più allarmante sono i bambini", prosegue. "Nell´unione Europea a 27 paesi un ragazzo su 4 è sovrappeso. Ogni anno, agli oltre 14 milioni di giovani europei in sovrappeso - 3 milioni dei quali obesi - si aggiungono altri 400 mila ´nuovi´ sovprappeso", continua. "In Italia, a fronte di un dato per gli adulti che dice come uno su tre sia in sovrappeso (33,4 per cento) e il 9,1 per cento obeso, mediamente è obeso il 13 per cento dei bambini e degli adolescenti. Inoltre, il 26,9 per cento dei maschi e il 21,2 per cento delle femmine tra i 6 e i 17 anni è sovrappeso, con un picco soprattutto nella fascia d´età 6-9 anni: 33,6 per cento nei maschi e 34,6 per cento nelle femmine," ricorda ancora Carruba. "Siamo messi meglio che in altri Paesi: per esempio, in Gran Bretagna risulta obeso 1 milione di ragazzini sotto i 16 anni. Ma non c´è da rallegrarsi. L´allarme è più che giustificato anche da noi: i giovani sovrappeso od obesi si trasformano in adulti sovrappeso od obesi, con conseguente maggior rischio per la salute. Ma soprattutto, nei giovani si riscontrano già, e sempre con maggior frequenza, malattie tipiche dell´età matura come il diabete di tipo 2," aggiunge. Anche in questo settore l´Italia sta meglio di altri Paesi, secondo i dati più recenti degli Annali Amd 2007, i diabetici al di sotto dei 15 anni visitati nei centri diabetologici (che non tengono però conto di quelli specializzati in diabetologia pediatrica) sono poche migliaia, meno dell´0,1% dei diabetici italiani, ma già al di sotto dei 25 anni questa percentuale si avvicina all´1%, ossia oltre 30. 000 giovani. Che cosa è possibile fare? "Innanzitutto, bisogna individuare il meccanismo che causa l´obesità, una vera e propria malattia", dice Rotella. "Sono importanti i risultati degli studi italiani condotti dall´equipe di Carruba e di Enzo Nisoli, all´Università di Milano, che dimostrano chiaramente come la restrizione alimentare determini una riduzione del metabolismo, agendo sui mitocondri muscolari. Il significato pratico di queste ricerche conferma che la cura dell´obesità deve concentrarsi primariamente sull´intensificazione dell´esercizio fisico, più che su diete altamente restrittive. In ogni caso - prosegue Rotella -, è essenziale promuovere migliori stili di vita, cioè alimentazione equilibrata e movimento, che sono anche l´intervento primario da attuare nei giovani. In terzo luogo, quando anche la modificazione degli stili di vita non permette di raggiungere il risultato è possibile ricorrere ai farmaci. Due in particolare le novità, che dovrebbero entrare in commercio anche in Italia nei primi mesi del 2008: il rimonabant, ad azione anoressizzante, e, per curare l´obesità nei pazienti con diabete di tipo 2, l´exenatide, che oltre ad abbassare la glicemia fa anche perdere peso ai pazienti diabetici", conclude. . |
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FORUM DELLA PASTICCERIA AL SIGEP, RIMINI DAL 26 AL 30 GENNAIO 2008
IL FORUM DELLA PASTICCERIA È LO SPAZIO AFFIDATO A CAST ALIMENTI ALL’INTERNO DEL PAD. B5 IN CUI SI SVOLGERANNO ANCHE QUEST’ANNO EVENTI CHE SONO ORMAI UN APPUNTAMENTO ATTESO COSÌ COME OCCASIONI DI INCONTRO UNICHE.
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Gli eventi organizzati da Cast Alimenti: - sabato 26 e mercoledì 30 gennaio • le scuole Ipssar, quarte e quinte classi, espongono la loro produzione pasticcera e si confrontano con grandi pasticceri. In collaborazione con Chiriotti Editori; - domenica 27 gennaio. • “Selezione Coppa del Mondo di Pasticceria” valida per formare la squadra italiana che parteciperà al Campionato del Mondo di Pasticceria a Lione il prossimo gennaio 2009; con il sostegno degli sponsor giornalieri: Agrimontana, Camel, Cast Alimenti, Corman, Fugar, Ilsa, irinox, Hausbrandt, Kitchen Aid, Molino Quaglia, Pasticceria Internazionale, ravi Fruit, Sigep, Sirman, Valrhona. - lunedì 28 gennaio “Campionato Italiano di Cioccolateria under 25” Un’occasione di visibilità per giovani pasticceri emergenti attraverso l’utilizzo del cioccolato. Con il sostegno di Callebaut, Ilsa, Irinox, Gami. - martedì 29 gennaio. • “Delicious & Famous – Sei star internazionali disegnano il futuro della pasticceria” . Iginio Massari (Italia), Francisco Torreblanca (Spagna), Volker Gmeiner (Germania), Jean-philippe Gay (Francia), Hidemi Sugino (Giappone), Stanton Ho (U. S. A. ) sei fra i più brillanti Maestri internazionali sono a Sigep per disegnare, ognuno rigorosamente secondo il suo stile personale, il futuro della pasticceria. Le sei stelle si esibiranno in diretta davanti al pubblico, un giorno soltanto: un evento assolutamente da non perdere. . |
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INTESA FRA FILIERA AGRICOLA E GRUPPO INDUSTRIALE PER LA RICONVERSIONE DELL’IMPIANTO DI CASTIGLION FIORENTINO
RICONVERSIONE EX-SADAM, C’È L’ACCORDO CON GLI AGRICOLTORI
SI APRONO NUOVE PROSPETTIVE PRODUTTIVE DI MERCATO PER LE IMPRESE DELLA VALDICHIANA E TOSCANA. RAMMARICO PER L’ASSENZA DI UNA PARTE DEL SETTORE
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C’è l’accordo fra gli agricoltori toscani, Cia e Confagricoltura, e il gruppo Eridania Sadam, sulla vicenda della riconversione dello zuccherificio di Castiglion Fiorentino. Importante novità per l’impianto della Valdichiana destinato alla forzata chiusura a causa della disastrosa riforma comunitaria del settore bieticolo-saccarifero. Dopo mesi di trattativa si è infatti raggiunto l’accordo di filiera che fissa le relazioni tra il settore agricolo ed il gruppo industriale Eridania Sadam – Power crops, ed apre la strada all’approvazione del progetto di realizzazione di un polo energetico alimentato da biomasse agricole e forestali di provenienza locale. L’accordo di filiera, sottoscritto presso la Regione Toscana, è stato firmato da Cia e Confagricoltura, mentre Coldiretti non ha partecipato confermando la sua posizione iniziale di contrarietà al progetto. Per la Cia Toscana si tratta di un accordo molto positivo, che apre nuove prospettive produttive e di mercato per le imprese della Valdichiana e della Toscana in genere, offrendo alternative interessante innanzitutto agli ex bieticoltori. I punti qualificanti dell’accordo - sottolinea la Cia Toscana -, sono: la garanzia della provenienza locale della materia prima che alimenterà gli impianti energetici, la definizione dei prezzi di conferimento delle materie prime ed il sistema di premialità aggiuntive previsto, la definizione di un modello di filiera che offre spazi di partecipazione attiva al mondo agricolo, l’apertura ad una collaborazione per ulteriori iniziative in campo agro-alimentare nell’area. Soddisfazione per la firma dell’intesa da parte del presidente della Cia di Arezzo, Paolo Tamburini, sottolineando l’apporto costruttivo dato dalla Cia per il raggiungimento di questo risultato positivo, che garantisce una prospettiva di sviluppo per le imprese agricole dell’area e in generale per l’economia della Val di Chiana. <<L’intesa raggiunta – sottolinea Marco Failoni della presidenza regionale della Cia - garantisce quelle condizioni di sostenibilità economica, sociale ed ambientale, poste fin dall’inizio dalla Cia come base della trattativa. Sul piano economico le condizioni ottenute garantiscono, attraverso una serie di meccanismi premiali, prezzi al produttore superiori a quelli di mercato. Sotto il profilo sociale l’accordo apre prospettive interessanti per lo sviluppo dell’area. Sul piano ambientale – conclude Failoni – viene assicurata una produzione di energia da fonti rinnovabili di origine locale, attraverso produzioni agro-forestali con impatti assai più contenuti rispetto alla bieticoltura>>. Per Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana <<l’accordo propone un modello innovativo nelle relazioni tra industria ed agricoltura. L’apertura ad una partecipazione diretta del comparto agricolo al progetto industriale – aggiunge il presidente Cia -, e l’avvio di un percorso congiunto di sperimentazione di nuove colture ed il riconoscimento del valore dell’aggregazione dei produttori nella contrattazione, sono elementi importanti dell’intesa di filiera e rappresentano una sfida per il mondo agricolo. Francamente ci dispiace che una parte del mondo agricolo si sia sottratta al confronto di merito ed all’accordo di filiera – prosegue Pascucci – ponendo pregiudiziali pretestuose. Su alcuni temi, come quello dello sviluppo di iniziative nel settore agroalimentare, l’accordo ha peraltro definito alcuni impegni che dovranno tradursi in proposte concrete ed operative. Per quanto ci riguarda – conclude - lavoreremo per la piena attuazione degli impegni assunti su questo tema dall’intesa e per conseguire la piena condivisione di tutto il mondo agricolo sui percorsi di sviluppo della filiera tracciati dall’accordo>>. . |
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GRANDE SUCCESSO FIRMATO ITALIA ZUCCHERI PER LA PRIMA EDIZIONE DE “IL GUSTO DOLCE DELLA MODA”
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La pasticceria incontra la moda e offre solidarietà. Un’inedita iniziativa che lega due must del nostro tempo:food-art e fashion, per un tributo al cioccolato di gusto e di buongusto. Bologna, il “salotto buono” della città come le passerelle dell’alta moda di Milano. Italia Zuccheri S. P. A. , azienda di Minerbio leader in Italia nel settore saccarifero, ha dato appuntamento ai più golosi fashion victims per un dolcissimo evento:“Il Gusto dolce della Moda”. Dal 16 al 18 novembre moda, pasticceria e arte sono infatti stati gli ingredienti dello special event svoltosi nell’ambito della terza edizione del Cioccoshow di Bologna nell’esclusivo scenario di Galleria Cavour: un’iniziativa da non perdere, che ha permesso ai visitatori di passeggiare nel suggestivo centro storico, abbandonandosi ad un uno shopping originale al gusto di cioccolato. Due grandi Maestri Pasticceri bolognesi, Gino Fabbri e Francesco Elmi, hanno dato vita e forma a 15 straordinarie creazioni ispirate agli accessori moda–mito delle grandi maison internazionali, realizzati interamente in pasta di cioccolato e zucchero. Accanto al famosissimo Bauletto Speedy Louis Vuitton, sono state proposte la Baguette Fendi, il cappello Borsalino, la parure gioielli Bulgari, cintura e scarpe Gucci e tutti gli altri accessori fashion che hanno ispirato la creatività degli artisti del gusto. Un ruolo fondamentale quello rivestito da Italia Zuccheri S. P. A. , non solo come promotore della manifestazione, ma anche come fornitore di riferimento di zucchero della migliore qualità, utilizzato per la realizzazione delle sculture di cioccolato griffate. Uno zucchero al 100 per cento italiano, dalla filiera interamente controllata e certificata. Il taglio del nastro di cioccolato e zucchero è stato solo il primo dei golosi momenti di questa inedita vetrina, che ha previsto anche un doppio appuntamento – venerdì 16 e sabato 17 novembre – con le performance di alcune pittrici e scultrici che si sono dilettate nell’espressione della propria arte, utilizzando colori di cioccolato e burro di cacao, su esclusive tele di cioccolato. Il cioccolato, simbolo della trasgressione alimentare, irresistibile peccato di gola, diviene quindi ne “Il Gusto Dolce della Moda” un nuovo terreno di sperimentazione artistico. Ma non solo. Il cioccolato veste e riveste ruoli diversi, adattandosi a gusti e piaceri e stimolando un modo positivo di rapportarsi al mondo. Un cibo che fa doppiamente bene al cuore, sia per le sue proprietà naturali, sia perché – in questa occasione – donerà solidarietà attraverso un’azione di solidarietà. Un’asta di beneficenza delle 15 creazioni moda esposte servirà infatti a raccogliere fondi in favore dell’Associazione A. V. I. S. Provinciale, per il nuovo centro trasfusionale denominato Casa dei Donatori di Sangue, che sorgerà presso l’Ospedale Maggiore di Bologna. Un inedito “scambio di ruoli” tra moda e pasticceria che si sfiorano e giocano insieme per emozionare con gusto. . |
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ESPAISUCRE
DA BARCELLONA, IL RISTORANTE DEI DOLCI
CON JORDI BUTRON E XANO SAGUER
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Il 26 e 27 novembre 2007 a Brescia, presso Cast Alimenti Via Serenissima, 5 E’ Jordi Butron, insieme a Xano Saguer, ad aprire a Barcellona Espaisucre, il primo ristorante e scuola in Europa che propone menù completamente a base di dolci, riuscendo a creare proposte che ben identificano il carattere di una portata, in una sapiente commistione di dolce e salato. Traduzione e applicazione fedele di quanto insegnato nella scuola annessa dove sono i dolci al piatto a farla da padroni e che ci verranno presentati in un preziosissimo saggio. Secondo appuntamento in Cast Alimenti dopo il grande successo riscosso l’anno scorso, per la presentazione della loro “collezione 2007”, per raccogliere nuovi spunti e scoprire insoliti abbinamenti. . |
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IL RISTORANTE DI CASA ARTUSI AFFIDATO NELLE MANI
DI ANDREA BANFI E JAMILA KHALED
I DUE GESTORI, CUOCO E RESPONSABILE DI SALA,
AVRANNO LA COLLABORAZIONE E CONSULENZA DI FRANCO CASALBONI
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I gestori del Ristorante di Casa Artusi hanno un nome e un cognome: sono Andrea Banfi, lo chef, e Jamila Khaled, la responsabile di sala, e si avvarranno della collaborazione e consulenza di Franco Casalboni. I gestori sono stati scelti dopo un’approfondita trattativa, che ha permesso di plasmare insieme a Casa Artusi le modalità di gestione del Ristorante, indissolubilmente legate al complesso progetto culturale che ruota intorno a Casa Artusi. “In questi mesi abbiamo incontrato decine di imprenditori e chef di grande qualità, che ci hanno concretamente dimostrato il forte interesse nei confronti di Casa Artusi. - commenta Paolo Lucchi, presidente di Casa Artusi. “Eppure, leggendo il progetto di gestione del nostro ristorante predisposto da Banfi e Khaled, con la collaborazione di Casalboni, ma soprattutto percependo il loro entusiasmo, non abbiamo avuto dubbi sulla nostra scelta. ” “Si tratta di grandi professionisti che, assieme al Comune di Forlimpopoli ed al C. D. A. Di Casa Artusi, sapranno rafforzare una squadra che da tempo sta ben operando. Per questo siamo molto soddisfatti di poterli avere al nostro fianco” prosegue il Sindaco di Forlimpopoli, Paolo Zoffoli. Andrea Banfi, classe 1970, faentino di origine e residente a Fratta Terme, ha svolto la scuola alberghiera a Riolo Terme, ha lavorato a Faenza, Castrocaro e un po’ fuori regione, per poi ricoprire il ruolo di chef dal 1999 al 2005 al risotrante Belvedere di Bertinoro. Attualmente è lo chef del ristorante Artemisia di Russi (Ra). “Come diceva Pellegrino Artusi, ‘la cucina di casa non va d’accordo con i cuochi baldacchino’: e Andrea Banfi certo non è un cuoco ‘baldacchino’, ha un approccio molto umile, ama tantissimo il suo lavoro e lavora moltissimo, unendo grande passione ed entusiasmo a tanta competenza”, commenta Susy Patrito Silva, Direttrice di Casa Artusi. Jamila Khaled, originaria del Marocco e residente a Fratta Terme, è laureata in biologia e lavora in Italia dal ’97; ha frequentato corsi per sommeliers e prima di approdare in Romagna ha lavorato per alcuni anni a Roma. Franco Casalboni, Medaglia d’oro alla Scuola Alberghiera Enalc nel 1966, vanta un’esperienza di oltre 40 anni nel settore: ha vissuto una decina d’anni all’estero, fra Parigi Londra e Ginevra, ha svolto esperienze in tutta Italia, tra cui la più significativa a Milano Marittima all’Hotel Rouge, per poi mettersi in proprio alla fine degli anni ’70: dal 1977 al 1982 alla Panighina, dal 1983 al 2003 al Ristorante Belvedere di Bertinoro. Attualmente svolge consulenze e collaborazioni: “ho accettato di impegnarmi in questa avventura solamente perché si tratta di Casa Artusi, progetto per cui ho fatto consulenza fin dall’inizio, e per il forte legame di amicizia che mi lega ad Andrea e Jamila” commenta Casalboni. Tra gli impegni che i gestori hanno citato nel progetto, porre attenzione alla cucina di casa e della tradizione, sia romagnola che toscana; valorizzare i prodotti tipici autoctoni, proporre pranzi infrasettimanali con menù del giorno veloci e leggeri, cambiare menù ogni mese per privilegiare piatti di stagione, e collaborare pienamente alle iniziatrice culturali di Casa Artusi, proponendo serate a tema, degustazioni, presentazione di testi gastronomici etc. . |
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BCD TRAVEL E ITALIA GASTRONOMICA PROPONGONO VIAGGIO SENSORIALE ALLA SCOPERTA DELLA GASTRONOMIA EMILIANA |
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Bcd Travel e Italia Gastronomica propongono ai gourmand e agli appassionati di bontà culinarie una 2 giorni dedicata ai segreti della tradizione emiliana, dal Culatello al Parmigiano, con la possibilità di frequentare un corso di cucina. Cibi che sanno di natura, cucina raffinata che prende spunto da tradizioni e ingredienti semplici, aromi che esaltano i piatti del folclore contadino. Per weekend fuori dall’ordinario, Bcd Travel in collaborazione con Italia Gastronomica organizza passeggiate culinarie da percorrere da soli o in compagnia di amici, per sfidarsi, a termine del corso, in veri e propri duelli all’ultimo aroma. Il pacchetto “I Segreti Gastronomici dell’Emilia” permette di unirsi allo Chef Massimo alla scoperta di questa regione, dalle radici millenarie legate a popolazioni quali i Romani, i Longobardi, i Bizantini, che vanta una delle tradizioni gastronomiche più ricche d’Italia. Il pacchetto prevede la possibilità di visitare le famose grotte dove viene stagionato il Culatello e di assaggiare questo insaccato pregiato direttamente nei luoghi dove viene invecchiato, oltre alla visita alla produzione del Parmigiano con degustazione guidata. Per gli amanti della buona cucina, inoltre, lo Chef Massimo invita a seguire i suoi corsi alla scoperta dei genuini sapori emiliani. L’itinerario, suddiviso in due giorni, prevede: Primo giorno: Cremona, Violini & Marubini Soggiorno presso un relais sulle rive del Po, ospitato in un castello. Il programma, personalizzabile, mette a disposizione l’occasione imperdibile di imparare a fare i salumi e il nocino e, per i bambini, di fare la marmellata. Possibilità di visitare un laboratorio di produzione di violini, sito nel centro storico di Cremona e di assistere al lavoro di un artigiano creatore di questi strumenti. In tale circostanza si avrà l’opportunità di assistere al processo di produzione dei violini, processo che non è cambiato da quando i grandi maestri cremonesi Amati e Stradivari iniziarono la loro attività. In seguito: visita del Palazzo Comunale e del Museo Stradivari. A richiesta si può assistere ad un’audizione di violini (durata circa 30 minuti) Secondo giorno: Parma & Parmigiano Visita guidata delle grotte dove viene stagionato il Culatello e breve degustazione. In seguito, corso di cucina con lo Chef Massimo che insegnerà a preparare i tortellini e il vero ragù. A fine corso si gusterà un pranzo composto dai piatti preparati, insieme alle altre specialità emiliane. Nel pomeriggio, visita ad una produzione artigianale di Parmigiano, con degustazione guidata. Per i più esigenti, esiste la possibilità di personalizzare il weekend scegliendo tra differenti opzioni: corso di cucina modificato in base alle esigenze dei partecipanti, corso per imparare a preparare il nocino o i salumi, visita ad una bottega di artigiani liutai con audizione privata. Il costo, valido per il periodo da gennaio a febbraio 2008, parte da 325 € ed è comprensivo di 2 pernottamenti nel relais alloggiato in un magnifico castello a bordo fiume, colazioni, corso di cucina, pranzo, visita alla produzione del Culatello con degustazione e visita alla produzione del Parmigiano. . |
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LA PASSIONE PER L’ALTA CUCINA CONQUISTA IL MONDO DEI VIDEOGAME. DOPO IL SUCCESSO IN USA E IN UK ARRIVA IN ITALIA “GIULIA PASSIONE CUCINA”
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È diventato un must have negli Stati Uniti. All’uscita in Giappone code chilometriche hanno invaso gli store e nelle scuole inglesi viene anche utilizzato per educare i giovani ad una corretta e sana alimentazione. E’ in arrivo in Italia Giulia Passione Cucina, titolo della prima serie di videogiochi Ubisoft interamente dedicata alle bambine. È ormai una tendenza che ha conquistato tutto il mondo, con centinaia di format, canali televisivi, libri, riviste, spazi su quotidiani e Tv. Si tratta della cucina d’autore, il nuovo trend che ha trasformato gli chef nelle nuove star, osannati dai media e corteggiati dalle aziende, che negli Usa ha fatto registrare un vero boom, sull’onda del successo di trasmissioni di cucina che stanno letteralmente spopolando, come “Dinner: Impossibile”, “Iron Chef”. Ma la nuova mania che sta spopolando in tutto il mondo è un videogioco che insegna ai più piccoli a cucinare. Si tratta di Giulia Passione Cucina, nuovo titolo Ubisoft che fa parte della linea denominata “Games for Everyone”, dedicata tanto alle ragazze quanto al resto dei giocatori occasionali, i cosiddetti casual gamers. Con “Giulia Passione” si è voluto rispondere al crescente interesse che il genere femminile sta mostrando nei confronti dei videogame. La serie si propone infatti di aiutare le bambine di tutto il mondo a crescere imparando tanti piccoli trucchi e segreti in vari campi, da come prendersi cura di un animale domestico a come cucinare un delizioso piatto di alta cucina, senza rinunciare mai al divertimento. Gli altri titoli della serie di Giulia, già disponibili e realizzati per incontrare i gusti e le ambizioni delle teenager, sono “Passione Veterinaria”, “Stilista” e “Baby Sitter”. Perché proprio Giulia? Semplice: da una recente indagine Istat risulta che il nome Giulia è il preferito delle bambine italiane di età compresa fra i 7 e gli 8 anni. Ed è così che Giulia Passione Cucina, perfetto come regalo natalizio, videogioco destinato, per le sua caratteristiche, a entrare nel cuore di tutte le bambine, risulta come un divertente corso di cucina dedicato ai più piccoli, per riuscire a educare alla sana e corretta alimentazione, divertendo. Grazie al gioco, infatti, e alle possibilità di interazione offerte dalla console Nintendo Ds, con Giulia Passione Cucina è possibile imparare, passo a passo, a realizzare ben 50 piatti dell’alta cucina, selezionati dalle specialità di alcuni dei migliori chef internazionali. Il gioco accompagna i bambini in questo grande viaggio nel mondo della cucina partendo dalle basi, ovvero dagli impasti e dalla preparazione degli ingredienti, per arrivare alle preparazioni più complesse, appartenenti alle tradizioni gastronomiche di diversi paesi: dal Giappone al Nepal, dall’Europa alle diverse cucine del continente Americano. Ma preparare una cena degna degli chef stellati non significa semplicemente scegliere gli ingredienti adatti, prepararli e cucinarli nel migliore dei modi, ma anche presentare le proprie creazioni in modo artistico e originale. Dalla scelta del piatto alle guarnizioni, dagli abbinamenti di colore alle salse più adatte, ogni aspetto deve essere curato e realizzato con grande attenzione, ogni aspetto della mise en place diventa un divertente passaggio all’interno del gioco. E proprio questo “rapporto” con il cibo, cosa a cui i giovani e giovanissimi sembrano essere completamente disabituati, ha fatto del videogioco un vero e proprio strumento di educazione alimentare, tanto che nel Regno Unito viene utilizzato da numerose scuole, sulla scia del programma di educazione alla corretta e sana alimentazione varato dal Ministero dell’Istruzione. Attraverso il gioco, infatti, i giovani inglesi, indicati come i bambini con le maggiori problematiche alimentari in Europa, imparano a conoscere gli ingredienti, a divertirsi e giocare con essi, avvicinandosi così nel modo più adatto al concetto di mangiare sano. Un progetto che è stato lanciato e portato avanti nelle scuole inglesi da uno dei più conosciuti giovani chef britannici, Jamie Oliver, che grazie alle sue trasmissioni di cucina è diventato una star internazionale. Il tutto grazie a Giulia Passione Cucina, videogame che permette di utilizzare tutti gli utensili del caso per mescolare, tagliare o friggere con grande realismo, grazie all’utilizzo dello stylus che permette di simulare tutte le azioni che stanno alla base della preparazione di una grande ricetta. La modalità storia offre infatti un’infinita possibilità di azioni, che rendono estremamente divertente il gioco ma allo stesso tempo riescono a trasmettere, soprattutto ai più giovani, quanto sia complicato cucinare bene ma anche quante soddisfazioni può dare l’arte dei fornelli. . |
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UNA SERATA DEDICATA ALLA GASTRONOMIA DELLA VALLE D´AOSTA DA OTTIMO
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Ottimo Ristorante & Gastronomia, di Michele Ferrero, via San Marco 29, Milano, definito l´oasi gourmand per veri buongustai data l´ottima qualità e le sue ricette golose e curiose fatte con ingredienti genuini e assolutamente di stagione, ha deciso di proporre alla sua affezionata clientela, oltre al consueto menù, una serata dedicata alla Valle d´Aosta mercoledì 28 novembre dalle ore 20. 30 Ci sarà una degustazione di prodotti tipici: Salumi valdostani Zuppa Valpellinese Carbonada di vitello con polenta Formaggi valdostani Monte Bianco Caffè Il tutto sarà annaffiato dai vini della Maison Anselmet I posti sono limitati, per prenotare telefonare al numero 02-6269463. Sul sito www. Ottimomilano. Com è possibile consultare il menu aggiornato in tempo reale, per essere sempre al corrente su cosa poter degustare. . |
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LA GAMMA COMPLETA PANMONVISO
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Oltre al Biscotto Salute, Panmonviso propone una articolata gamma di prodotti che traggono origine dalla natura quale unica materia prima. Panmonviso si è dotata di macchinari tecnologicamente all’avanguardia che permettono di coniugare al meglio tradizione e innovazione nonché di una propria struttura di controllo chimico-fisico e batteriologico impegnata ad analizzare i prodotti in ogni fase della produzione, dalle materie prime al prodotto finito e pronto per la distribuzione. A conferma del carattere estremamente salubre dei propri prodotti, Panmonviso non utilizza ogm né grassi idrogenati. La gamma completa Panmonviso comprende: Linea Iposodica La linea Iposodica fa parte dei prodotti salutistici ed è l’ideale per quanti devono controllare l’apporto quotidiano di sodio nella propria dieta. Costituita da Fette biscottate (nei nuovi formati da 155 e 230 gr. ), Grissini iposodici e da Gallette iposodiche dolcificate al fruttosio, la gamma è caratterizzata da un tenore in carboidrati ridotto, da un alto contenuto di proteine, da pochissimo sodio (appena lo 0,02%) e dal basso contenuto di grassi saturi (la margarina è stata sostituita dall’olio extravergine di oliva nelle Fette e nei Grissini). Tutti i prodotti sono arricchiti con vitamine del gruppo B e Ferro. I prodotti della linea Iposodica propongono un nuovo e sano equilibrio alimentare: in particolare, l’alta lievitazione caratterizzante le Fette e i Grissini si traduce in un “grande volume per piccolo peso”, assicurando una migliore leggerezza del prodotto unita a gusto e friabilità. Inoltre la Galletta è dolcificata al fruttosio. Presente naturalmente nella frutta, il fruttosio ha un potere dolcificante superiore rispetto al saccarosio e pertanto la quantità utilizzata è inferiore. Linea Specialità Comprende il tradizionale Biscotto Salute (nelle nuove confezioni da 230 e 350 e nel formato famiglia da 460 gr. ), il cui sapore peculiare è ancora oggi il frutto dell’antico processo di lavorazione tipico anche del panettone e basato su 3 impasti successivi (lievito madre, rinfresco, impasto finale), 6 ore di lievitazione complessiva e un’attenta tostatura di ingredienti semplici e naturali. Novità che va ad affiancarsi al Biscotto Salute è il Biscotto Salute con Fiocchi di Cereali Tostati. È una fetta ricca di cereali (12%) quali avena, farro e orzo e di fibre (6%), germe, sali minerali e proteine, elementi salutari che normalmente vanno perduti nella raffinazione delle farine bianche. Linea Fibra Activa Fibra Activa Panmonviso è la linea il cui ingrediente funzionale è un cocktail di fibre insolubili e solubili che danno vitalità all’intestino senza rinunciare al piacere del gusto. Le fibre insolubili, in particolare, legano con l’acqua e aumentano la massa fecale nell’intestino; le fibre solubili hanno anche funzione prebiotica, una sorta di mangime naturale per la flora batterica del colon. La gamma Fibra Activa, oltre alla tradizionale crusca (comunemente presente nei vari prodotti integrali), contiene un cocktail di fibre solubili ed insolubili che però non alterano gusto e colore. La linea è costituita dalle Fette integrali arricchite con psillio e fibre solubili (7%) che vengono prodotte unicamente con olio extravergine d’oliva. Grazie all’olio extravergine d’oliva la fetta si presenta senza colesterolo e con basso tenore di grassi saturi (< 1%), oltre che caratterizzata da croccantezza e leggerezza. Oggi sono disponibili nella nuova confezione da 160 gr. Fanno parte della linea Fibra Activa anche i Biscotti integrali con prugne e psillio. Le prugne californiane, disidratate fino al 20% di umidità contengono il 7,5% di fibre, di cui il 50% solubile, e sono per questo considerate nella cultura alimentare come un aiuto per la regolarità intestinale. Linea Pane Gioppini I Gioppini, nella nuova confezione da 120 gr. Con finestra trasparente sul prodotto, sono il frutto di un’antica tradizione, preparati con la proverbiale cura dei fornai pavesi sulla base della ricetta originale all’olio d’oliva. Le migliori farine, unite all’olio d’oliva extravergine purissimo e sale marino, lievitano naturalmente diventando, attraverso una doppia cottura, il classico pane biscotto croccante e saporito. Ideali se abbinati sia al dolce che al salato, yogurt, succhi di frutta, miele, marmellata, uova e prosciutto. Non contengono colesterolo. Minitoast Leggeri, gustosi, croccanti dallo spiccato gusto di pane tostato. I minitoast sono fini rondelle di pane nella versione grigliata (50% di grano duro) o integrale (ricca in fibra) da servire ad un aperitivo o ad una festa tra amici. La confezione, dal packaging innovativo, presenta, come per i Gioppini, una finestra trasparente che consente di visionare il prodotto all’interno. Linea Snack Crustini È la linea di panetti arricchita con spezie ed erbe aromatiche, presentati sotto forma di dischetti, dadini o croutons e insaporiti a freddo dopo la tostatura al forno con olio extravergine di oliva e sale (non fritti). I Crustini sono presenti sul mercato nelle due versioni Speciale per minestre e insalate e Mini Bruschette, che si arricchiscono oggi con il nuovo gusto “pepe”. . |
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PERRIER-JOUET PRESENTA L’ESCLUSIVA BOITE A CHAPEAU E SCEGLIE IL SECCHIELLO ANEMONE BELLE EPOQUE DI CHRISTOFLE PER QUESTA ELEGANTE PROPOSTA
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Un pregiato oggetto da collezione La Maison Perrier-jouët per celebrare la sua Cuvee 1999 ha creato una straordinaria confezione che rievoca “le boîtes à chapeau” utilizzate nel secolo scorso e tanto care ai protagonisti dell’epoca per conservare i cappelli alla moda. L’esterno è in pregiato vitello bianco decorato con preziosi ricami dorati; l’interno, rivestito in seta, ospita l’occorrente per un delizioso tête a tête all’insegna delle bollicine più pregiate: due flute personalizzati con il delicato bouquet floreale, una bottiglia del nuovo vintage 1999 e un sofisticato secchiello della collezione Anémone Belle Epoque firmato Christofle. Quest’opera d’arte è stata realizzata in soli 50 esemplari, disponibili esclusivamente nei migliori negozi, tra cui i Concept Store Tad, e nelle più prestigiose boutique nazionali al prezzo di € 5. 000. . . |
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CANTINE PELLEGRINO DUE VOLTE PREMIATI
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Vi Concorso enologico “ Sicilia Terra di Vino” a Medifood Catania 2007 Dal 1999 l’Ais Sicilia ha istituito questo premio per valorizzare l’allora nascente qualità dei vini siciliani. Sabato 10 Novembre la storica Cantina Carlo Pellegrino, ha conseguito due importanti riconoscimenti sia nella Categoria "Vini da dessert Doc o Igt" come Premio per il miglior punteggio a "Marsala vergine riserva 1980" sia nella Categoria "Vini da dessert Doc o Igt" come Menzione speciale a "Nes Passito di Pantelleria 2005". “Questi importanti risultati sono frutto dell’amore e dedizione che la proprietà e le maestranze hanno dimostrato in tutti questi anni di intenso lavoro” – commenta soddisfatto il dott. Piero Alagna, presidente delle Cantine Pellegrino, nonché grande promotore del vino siciliano. I vini Pellegrino e Duca di Castelmonte, sono cresciuti qualitativamente in modo costante, anche allineandosi con la tendenza dei vini siciliani, a un inizio di diversificazione tanto utile al mercato e tanto piacevole per i consumatori. Quest’anno al concorso, alle categorie “classiche”, bianchi e rossi Igt Sicilia e Doc , è stata aggiunta una categoria chiamata “ Vini d’Autore” dove viene premiata proprio la particolarità che ogni produttore vuole esprimere attraverso un vino, quel prodotto quindi che rispecchia meglio la “filosofia” di chi lo presenta. L’ais Sicilia ha premiato i migliori vini siciliani delle aziende partecipanti, circa 20, ma cosa ancora più importante ha dato modo di giudicare la crescita dei vini e la direzione che sta prendendo la produzione regionale. La particolarità di quest’edizione è l’aver organizzato all’interno dell’area espositiva di Medifood Catania un Banco d’Assaggio con tutti i vini in concorso, premiati e non, per dare la possibilità al pubblico della manifestazione di “assaggiare” tutti i vini e dare un proprio giudizio sulla qualità e piacevolezza. Inoltre è stata l’occasione per aver fatto conoscere al grande pubblico i corsi per Sommelier e le altre attività che in questi anni hanno contribuito a formare la cultura e la conoscenza, non solo di chi il vino lo fa o lo propone, ma specialmente di chi, da consumatore, lo beve e lo acquista . . |
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DALLA DISTILLERIA SANTA TERESA DEI F.LLI MAROLO GRAPPA APRES
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La grappa di Apres è ottenuta da vinacce selezionate di Moscato d’Asti. Ha colore ambrato carico e profumo molto intenso, aromatico e coinvolgente. Il gusto, particolare e leggermente ammandorlato, permette di riconoscere al primo sorso il vitigno da cui e stato creato questo distillato di pregio. Questa grappa è stata fatta affinare per cinque anni in barriques che avevano contenuto in precedenza Moscato di Pantelleria, ciò al fine di conferirne ulteriori peculiarità. La grappa di apres è il regalo perfetto per chi apprezza le novità e i distillati dal gusto non aggressivo e per un target femminile raffinato. E´ Ideale Per Un Dopocena Che Abbia Previsto Cibi Delicati E Dolci Senza Cioccolato. . |
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IL VIGNETO FRIULI SPOPOLA A NEW YORK E A LONDRA UNA SETTIMANA DI INTENSA ATTIVITÀ PROMOZIONALE HA PRESENTATO A NEW YORK E LONDRA L’OFFERTA VITIVINICOLA E CULINARIA DELLA REGIONE |
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Le tipicità enogastronomiche del Friuli Venezia Giulia diventano protagoniste delle due città globali per eccellenza. Tra il 12 e il 18 novembre New York e Londra hanno ospitato un fitto programma di eventi orientati alla promozione dell’offerta vitivinicola e culinaria della regione. L’intensa settimana promozionale è partita dalla Grande Mela, dove la Regione Friuli Venezia Giulia, attraverso Turismo Fvg e in collaborazione con gli uffici Enit di New York e con il Gruppo Ristoratori Italiani degli Stati Uniti, ha presentato il progetto “Discover Friuli Venezia Giulia”, L’iniziativa ha preso le mosse dall’opportunità di aprire un canale privilegiato con un mercato particolarmente importante per una serie di segmenti turistici della regione, come l’enogastronomia e il turismo storico e culturale. La programmazione della settimana newyorkese è stata inaugurata il 12 novembre, con una colazione ufficiale che ha accolto giornalisti, opinion leaders, esponenti della diplomazia e diversi vip. Il momento clou della settimana si è avuto invece il 14 novembre, giornata nella quale si è svolto un “Wine & Culinary tasting”, momento di approfondimento e di degustazione delle tipicità enogastronomiche del Friuli Venezia Giulia, dedicato in particolare a imprenditori, importatori, ristoratori e giornalisti specializzati. La settimana newyorkese ha permesso di integrare gli appuntamenti ufficiali con altre iniziative realizzate presso ristoranti e negozi della Grande Mela. Nelle serate del 15, 16 e 17 novembre, 8 ristoranti di New York hanno ospitato altrettanti cuochi del Friuli Venezia Giulia, impegnati a proporre menu a base di vini e ricette regionali. Dal 12 al 17 novembre, infine, una serie di negozi gourmet e wine shops hanno dato spazio a degustazioni mirate, allo scopo di far conoscere, sia ai consumatori sia agli addetti ai lavori, le qualità e le caratteristiche dei prodotti e dei vini tipici della regione. Dall’altra parte dell’oceano, il Friuli Venezia Giulia è stato l’ospite d’onore del prestigioso Decanter Fine Wine Encounter, uno degli eventi più gettonati del mondo della degustazione dei vini, che si è tenuto a Londra il 17 e 18 novembre. Turismo Fvg e Friulidoc, sotto la bandiera del Vigneto Friuli, hanno guidato una delegazione di oltre 60 aziende vitivinicole regionali, che con i loro prodotti hanno letteralmente entusiasmato gli esperti e gli appassionati lettori di Decanter, uno dei magazine di enologia più autorevoli al mondo. La manifestazione, che per la prima volta, con il Friuli Venezia Giulia, ammetteva su invito la partecipazione di una regione, ha permesso al Vigneto Friuli di presentare le punte di eccellenza della propria produzione. Lo stand di Turismo Fvg, suddiviso in sei tavoli tematici (Tocai, Sauvignon, Uvaggi Bianchi, Pinot Grigio, Bianchi e Rossi), ha accolto in due giorni, con un orario di apertura dalle 11 alle 17, oltre 600 visitatori, mettendo a disposizione degli ospiti anche un ricco buffet di prodotti tipici da abbinare ai vini. Sono stati fatti più di 4000 assaggi di vino. L’interesse maggiore l’hanno riscosso il Pinot Grigio e gli uvaggi bianchi, ma non è mancata la curiosità e l’apprezzamento per i rossi e per i vini dolci. Oltre 350 dei presenti hanno partecipato al concorso “Win a weekend for two in Friuli Venezia Giulia”. I premi assegnati consistevano in 5 confezioni da sei bottiglie di vino e, naturalmente, in un weekend per due persone da trascorrere sul territorio. E per finire, proprio nel corso di questo fine settimana il Friuli Venezia Giulia ha avuto l’onore di ospitare una delle penne più influenti del mondo del vino: Jancis Robinson, Master of Wine di fama mondiale. La giornalista britannica, considerata, da una particolarissima classifica pubblicata proprio dalla rivista Decanter, tra le 10 persone al mondo più influenti nel settore vinicolo, ha partecipato a un tour di approfondimento della produzione vitivinicola regionale, organizzato da Turismo Fvg dal 16 al 18 novembre, in collaborazione con diverse aziende regionali. . |
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