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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 22 Gennaio 2008 |
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INFURIA IL DIBATTITO SUGLI OGM IN EUROPA |
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In Spagna, oltre 300 scienziati e gruppi di associazioni ecologiste hanno firmato una petizione in cui chiedono al governo di vietare la coltivazione di organismi geneticamente modificati (Ogm). I firmatari, tra cui si annoverano scienziati di università e centri di ricerca spagnoli, compreso il Consiglio nazionale spagnolo di ricerca (Csic), e gruppi ecologisti, hanno denunciato i «pericoli e le conseguenze dell´introduzione [di colture geneticamente modificate] nell´ambiente e sulle nostre tavole» e hanno chiesto che il governo spagnolo adotti misure intese all´eradicazione di tali colture dal proprio territorio. «Questa tecnologia sta distruggendo la biodiversità oltre ad essere un sottoprodotto dell´industria militare. È deplorevole che la Spagna stia agendo come vettore per introdurre tali colture in Europa pur essendo un paese ricco di biodiversità», ha dichiarato al quotidiano «El Mundo» Eugenio Reyes, ricercatore presso il giardino botanico di Las Palmas sull´isola di Gran Canaria. Attualmente, in Spagna vengono coltivati 75. 000 ettari di organismi geneticamente modificati (Ogm), dato che fa di questo paese il maggiore coltivatore europeo, seguito dalla Francia con 22. 000 ettari. La petizione segue di pochi giorni la decisione della Francia di ricorrere a una clausola di salvaguardia dell´Unione europea al fine di vietare una varietà di mais geneticamente modificato, a seguito di dubbi sollevati da un organismo di controllo riguardo al prodotto. La coltivazione in questione, Mon 810, è una varietà di mais sviluppato dal gigante statunitense della biotecnologia Monsanto. Il genoma di questo tipo di mais è stato modificato affinché possa contenere un gene produttore di una tossina che gli permetta di difendersi dalla piralide del granoturco, che distrugge regolarmente i raccolti di mais in Europa. La decisione fa seguito alle conclusioni che l´Alta Autorità provvisoria francese sugli Ogm ha presentato in merito al suo studio sull´effetto della coltivazione di Mon 810 sulla salute e l´ambiente. Il comitato, composto da 15 esperti scientifici, ha dichiarato di avere «seri dubbi» riguardo alle colture geneticamente modificate dopo aver scoperto «nuovi dati scientifici relativi all´impatto negativo su flora e fauna». Tra questi «nuovi dati scientifici» figura l´impollinazione incrociata dei campi Gm e non Gm a livello locale, nonché i relativi effetti negativi sugli insetti, una specie di lombrichi e i microrganismi. Tuttavia, il giorno successivo, 12 dei 15 scienziati dell´Alta Autorità hanno espresso il loro disaccordo con le conclusioni dell´Autorità stessa, affermando di non aver mai riscontrato nulla che giustificasse i seri dubbi o le conseguenze negative delle colture geneticamente modificate, e hanno pertanto criticato il modo in cui tali conclusioni sono state formulate. In conformità al diritto comunitario, la Commissione ha 60 giorni per decidere sulla validità della nuova prova scientifica scoperta dal comitato francese sugli Ogm. Qualora la Commissione non dovesse ritenerla valida, potrebbe obbligare il paese ad annullare il divieto, a meno che non venga raggiunta la maggioranza qualificata contro tale decisione in sede di Consiglio dei Ministri. L´austria, la Germania e la Polonia hanno già fatto ricorso alla clausola di salvaguardia senza successo, in quanto la Commissione non ha mai approvato le loro richieste. Inoltre, i ministri dell´Ambiente dell´Unione europea non sono mai riusciti a raggiungere la maggioranza qualificata a favore o contro le proposte della Commissione di annullare i divieti nazionali. Nell´ottobre 2007 il ministro dell´Ambiente portoghese Francisco Nunes Correia ha dichiarato che la maggior parte degli Stati membri si oppone all´obbligo dettato dalla Commissione di annullare tali divieti. Ha inoltre aggiunto che «la proposta della Commissione continua a prevalere sull´esplicita volontà di uno Stato membro, cosa che dovrebbe offrire uno spunto di riflessione». Il prossimo passo per tutti i commissari, all´inizio di febbraio 2008, sarà quello di discutere sugli Ogm al fine di chiarire la posizione politica dell´Unione europea in materia. Per ulteriori informazioni consultare: http://ec. Europa. Eu/food/food/biotechnology/strategy/index_en. Htm http://www. Ogm. Gouv. Fr/ . |
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DIRETTIVA NITRATI VERSO UN ACCOGLIMENTO LE RICHIESTE DEL VENETO |
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Campodarsego (Pd) - Sembrerebbe avviarsi verso una soluzione positiva la questione legata alla Direttiva Nitrati. La Commissione Europea, infatti, pare intenzionata ad accogliere le richieste della Regione del Veneto per quanto riguarda una sospensione al procedimento di infrazione aperto nei suoi confronti e di concedere una proroga della scadenza dei termini per la presentazione degli adempimenti previsti dalla Direttiva che riguardano sostanzialmente la riduzione del potenziale inquinante. Lo ha annunciato il 20 gennaio a Campodarsego Michael Hamell,capo dell’Unità Direzione Generale Agricoltura della Commissione Europea intervenuto al convegno “ Direttiva Nitrati. Filo diretto Veneto Bruxelles”. L’incontro, organizzato dalla Commissione agricoltura del Consiglio Regionale del Veneto presieduta da Clodovaldo Ruffato, ha avuto proprio come obiettivo quello di dimostrare ai rappresentanti europei la validità di quanto fatto dalla regione sia per quanto riguarda la delimitazione delle aree vulnerabili sia per le misure di applicazione della direttiva. Quest’ultima risale al 1991 ed è stata presa “sottogamba” nel nostro Paese al momento della sua approvazione; essa stabilisce che debba essere garantita una equilibrata fertilizzazione azotata dei terreni, non facendo distinzione tra apporti dovuti al liquame zootecnico e quelli dovuti al letame, comprendendo nelle zone definite vulnerabili (e il Veneto è considerato dalla Commissione tutto vulnerabile) anche i concimi di sintesi nel bilancio della fertilizzazione totale. Si tratta di un obbligo divenuto oggi stringente, il cui mancato rispetto comporta il deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia Europea, con avvio formale della procedura di infrazione, e la sospensione dei pagamenti per tutti i principali interventi comunitari in agricoltura. L’italia è quindi impegnata a rispettare le scadenze degli adempimenti, sotto il profilo formale e sostanziale, ma gli obblighi che essa comporta possono avere conseguenze pesantissime sul sistema allevatoriale del Veneto, il più evoluto del Paese. Per far fronte ai vincoli della normativa , è stato calcolato che servirebbe un investimento di risorse complessivo di circa 500 milioni di euro, tra finanziamenti pubblici e privati, per attivare azioni e processi di vario tipo che consentano di equilibrare apporto azotato e superficie, anche trasformando parte del problema dei reflui in risorsa energetica. Per quanto riguarda la delimitazione delle “zone vulnerabili” il Veneto ha ricompreso oltre il 61% di tutto il territorio di pianura e delineando anche alcune zone della montagna veronese, in accoglimento delle richieste della commissione europea. Concludendo il dibattito l’assessore all’ambiente della Regione del Veneto Giancarlo Conta ha ribadito che la Regione è fortemente impegnata in un dialogo stretto con la commissione europea per cercare di recuperare il troppo tempo perduto e dare risposte concrete ad una situazione che potrebbe avere conseguenze dirompenti per la nostra agricoltura. Una realtà questa- ha sottolineato- che vede il Veneto al primo posto in Italia per quanto riguarda l’allevamento bovino da carne, nell’avicola, nella cunicoltura e ai vertici nella zootecnia di latte. Purtroppo –ha precisato Conta- ha pesato il fatto che per molto tempo siamo stati al traino di decisioni nazionali che ci hanno di fatto penalizzato. Oggi è quanto mai importante l’impegno di tutti in una logica di cooperazione e collaborazione, sapendo che comunque la direttiva nitrati deve essere applicata e quindi gli interventi conseguenti essere realizzati. Come Regione – ha concluso conta- ribadisco l’impegno e il sostegno per risolvere al più presto questa situazione per la quale ricordo sono a disposizione, per quanto riguarda le risorse, i fondi del Programma di Sviluppo Rurale e altre normative come quella per il disinquinamento della laguna. . |
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WORKSHOPS: GESTIONE AMBIENTALE NELL´AGRICOLTURA, NELLA PESCA E NELL´ACQUACOLTURA |
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Il 9 febbraio a Brema (Germania) il progetto «Environmental management reform for sustainable farming, fisheries and aquaculture» finanziato dall´Ue organizzerà due workshop. Il primo fornirà una panoramica degli standard, dei regolamenti, dei codici di buona pratica e delle politiche in Europa, mentre il secondo presenterà lo stato dell´arte della tecnologia nella gestione dei rifiuti dell´acquacoltura e della pesca. I due workshop si terranno il giorno prima dell´inaugurazione a Brema della Fish International Exhibition. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Fishinternational. Com . |
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CUNEO: RICERCA ED INNOVAZIONE NELL’AGROALIMENTARE |
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Cogliere le opportunità prospettate dal bando comunitario che prevede finanziamenti a favore dell’innovazione e della ricerca nel settore agroalimentare. Questo il tema al centro dell’incontro che si è svolto lunedì 21 gennaio presso la Camera di commercio di Cuneo, in collaborazione con Unioncamere Piemonte e il parco scientifico e tecnologico Tecnogranda. In qualità di invitati, le ditte del settore operanti in provincia con interesse per gli scambi con l’estero, le associazioni di categoria, dottori e ragionieri commercialisti. La giornata si è articolata in due momenti. Mario Calderini, presidente di Finpiemonte, ha illustrato le prospettive delineate dal sistema regionale, nell’ambito del programma triennale mirato alle imprese e ai centri di ricerca pubblici e privati, mentre Federica Prete, punto di contatto nazionale per il programma Agrofood della Commissione Europea, ha fornito indicazioni sulle procedure da seguire, sulle caratteristiche dei progetti e le modalità da applicare per accedere ai finanziamenti comunitari, che destinano circa 1. 930 milioni di euro all’area tematica “prodotti alimentari, agricoltura e pesca e biotecnologie”. Marco Mangiantini di Unioncamere Piemonte ha citato i servizi operativi a livello subalpino a proposito di innovazione e di trasferimento tecnologico. Ha fatto seguito una serie di interventi da parte di responsabili di realtà che già si stanno affermando per l’adozione di progetti innovativi applicati ai processi o per l’interesse nei confronti della ricerca avanzata. Gli interventi di Alessandro Ferrario, direttore di Tecnogranda, Silvio Pellegrino del Creso, il centro regionale di ricerca in agricoltura, Domenico Paschetta di Ortofruit, sodalizio che riunisce i diversi consorzi di prodotti tutelati, Michele Fasano, amministratore delegato di Valverbe, il direttore di Agrinova Maria Ludovica Gullino, Mauro Campo direttore del C. Lab Agri e Vincenzo Gerbi vice-presidente del Centro Interateneo Sicurezza, Qualità e Tipicità degli Alimenti hanno dimostrato come, nell’area cuneese, l’interesse e l’impegno per l’aggiornamento costante delle metodologie produttive nell’agroindustria sia in primo piano. Nel pomeriggio si è svolta una appendice formativa, protagoniste le aziende ed i ricercatori. In particolare, Franco Rabezzana, amministratore delegato della Metec tecnologie e Federica Prete, hanno guidato una simulazione, fornendo indicazioni precise sui criteri da seguire e sui paletti da rispettare per accedere al bando comunitario. “La nostra provincia - ha sottolineato nell’intervento di saluto il presidente camerale Ferruccio Dardanello - è sede di questo incontro in quanto tra le prime in Italia nell’agroalimentare. La diversificazione produttiva e l’attenzione per materie prime di alta qualità, reperite in zona, abbinate all’alta professionalità di imprenditori e maestranze, ci proiettano da tempo ai vertici nazionali del settore. Il successo però, non giustifica rischiosi sur place né appaganti pause di compiacimento, ma è stimolo costante per portare avanti processi di ricerca ed innovazione irrinunciabili in un contesto europeo e mondiale caratterizzato da altissima competitività. Anche questo è un importante valore aggiunto”. L’attenzione della Granda per il cambiamento e l’adozione di nuove tecnologie di processo è stato confermato dall’assessore provinciale alle politiche comunitarie Vito Valsania, dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Ezio Falco e dal sindaco del capoluogo, Alberto Valmaggia. . |
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FORLÌ CESENA: AGROALIMENTARE IN UNGHERIA, POLONIA E REPUBBLICA CECA |
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Come esportare i prodotti agroalimentari della provincia in Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca? A questo interrogativo cercherà di dare risposta l’incontro organizzato da Camera di Commercio di Forlì-cesena, Istituto Nazionale per il Commercio Estero (Ice) e Regione Emilia-romagna-assessorato Agricoltura, previsto per mercoledì 23 gennaio prossimo alle ore 9,30 presso la sede della Camera di Commercio, Corso Repubblica 5, Forlì, sala del Consiglio 2° piano. Nell’occasione, infatti, saranno presentate le ricerche di mercato sulle opportunità di inserimento del paniere dei prodotti agroalimentari appunto nei tre paesi dell’Est Europa. L’obiettivo è quello di illustrare la situazione socio-economica dei tre stati riferendo sulle condizioni della domanda e della struttura del settore alimentare con particolare riferimento ai prodotti e ai vini più rappresentativi della Regione Emilia-romagna. Le relazioni riguarderanno il contesto economico, il sistema distributivo specialmente riferito ad alcuni principali prodotti. Si parlerà poi dell’approccio al mercato locale, della documentazione per l’esportazione e delle forme di pagamento. I paesi individuati rappresentano mercati di sicuro interesse per le imprese locali. Questi Paesi, infatti, dal momento della loro adesione all’Unione europea stanno rapidamente guadagnando terreno in termine di reddito pro-capite e, conseguentemente, di capacità di spesa delle famiglie. La prospettiva di medio periodo è il raggiungimento pieno dei valori medi dell’Unione; al tempo stesso sono Paesi dove alcune delle eccellenze alimentari regionali sono ben conosciute e possono fungere da traino per un ampliamento dell’offerta regionale presente nella distribuzione alimentare. Sono infine Paesi culturalmente molto vicini all’Italia e con i quali esistono stretti legami storici. Le ricerche di mercato che vengono presentate presso la Camera di Commercio di Forlì-cesena il 23 gennaio (anche a Parma il 22 gennaio si svolge analoga iniziativa) costituiscono, quindi, il primo passo verso azioni commercialmente incisive nei riguardi dei mercati analizzati e, se per Ungheria e Repubblica Ceca si tratta delle prime esperienze in questa nuova linea promozionale, nel caso della Polonia si stanno già attuando diversi interventi. Un esempio sono gli interventi destinati alle scuole alberghiere e per la ristorazione, per creare un largo gruppo di professionisti abili nell’utilizzo degli agroalimentari emiliano-romagnoli, e quelli tesi a diffondere la conoscenza presso i consumatori dei prodotti locali, con particolare riferimento a quelli a qualità regolamentata, mediante l’invito di giornalisti polacchi a visitare le aziende del territorio. La presentazione sarà tenuta dai direttori degli uffici Ice di Varsavia, Budapest e Praga, per l’occasione in Emilia-romagna, disponibili anche per un dialogo diretto con le aziende. Nel corso dell’incontro, che è gratuito e aperto a tutti gli interessati, saranno distribuite le copie della ricerca. Il programma del seminario è scaricabile dal sito camerale all’indirizzo www. Fo. Camcom. It/internazionalizzazione . |
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RIFIUTI, DUE PROVVEDIMENTI STRUTTURALI DELLA GIUNTA PER LA TUTELA DELLE PRODUZIONI AGROALIMENTARI CAMPANE, IL COMPOSTAGGIO E PER INCENTIVARE LA RIDUZIONE DEGLI IMBALLAGGI, IL VUOTO A RENDERE E IL RIUSO DEGLI SCARTI INDUSTRIALI |
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La Giunta Regionale della Campania, su proposta dell´assessore all´Agricoltura e alle Attività produttive Andrea Cozzolino, ha approvato nella seduta del 18/01/08 due provvedimenti strutturali finalizzati, da un lato, a fronteggiare il danno di immagine delle produzioni delle filiere agroalimentari campane e, dall´altro, ad incentivare le aziende dell´industria e del commercio alla riduzione degli imballaggi, al vuoto a rendere e al riuso degli scarti industriali. Sostegno Alle Produzioni Agricole - La prima delibera prevede l´intensificazione dei controlli di garanzia sulle produzioni agricole e zootecniche. Con una azione congiunta tra l´Osservatorio regionale per la sicurezza alimentare, l´Istituto Zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno e l´assessorato regionale alla Sanità si punterà a migliorare i sistemi già in atto di etichettatura e di tracciabilità delle produzioni agricole e zootecniche. Verranno coinvolti nello specifico anche enti terzi indipendenti per garantire le produzioni dop della Campania con un "bollino blu". Verrà altresì attivata una campagna informativa rivolta alle aziende e ai consumatori sulla sicurezza alimentare in Campania. Sarà intensificato il monitoraggio delle aree a vocazione agricola, con un aumento della vigilanza da parte delle Comunità montane e delle Province sulle aree boscate per prevenire incendi. Per le imprese agricole sono previsti infine incentivi per il compostaggio degli scarti delle produzioni agricole. . |
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BECCALOSSI: ALTRI 71 MLN A 2.600 AZIENDE AGRICOLE |
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"Altri 71 milioni di euro a 2. 600 aziende agricole lombarde per la ´domanda unica´ 2007 della Pac (Politica Agricola Comune), che si sommano ai 331 milioni già destinati sotto Natale a 32. 000 aziende. L´importo complessivo delle risorse destinate alle imprese ad oggi è, quindi, di 402 milioni di euro, l´85% del totale. Un´azione resa possibile solo grazie all´intervento concreto e diretto di Regione Lombardia che ha provveduto ad anticipare, attraverso le sue casse, ben 212 milioni per colmare lacune e ritardi del Governo centrale, che fino ad ora ha assegnato solo il 50% delle risorse che ci spettano". Viviana Beccalossi, vicepresidente della Regione e assessore all´Agricoltura, illustra così l´importante traguardo raggiunto anche grazie al prezioso supporto tecnico garantito dall´Organismo Pagatore Regionale. In pratica, nel giro di una settimana, salirà a 85% la quota dei pagamenti di una delle misure di sostegno diretto al reddito più rilevanti, introdotta dalla riforma della Pac. "Grazie ad una gestione efficace e flessibile delle risorse - commenta Viviana Beccalossi - siamo riusciti a mettere a disposizione delle aziende queste importanti cifre. La Lombardia, dunque, oltre ad essere primatista nazionale sia per la produzione che per il fatturato agricolo e agro-alimentare, con questo ennesimo intervento conferma la propria efficienza nella gestione amministrativa del settore. Continueremo a lavorare per mettere a disposizione delle imprese tutti gli strumenti, i servizi e le procedure per consentire l´ utilizzo della totalità delle risorse europee". Resteranno ora da liquidare le imprese beneficiarie sulle quali sono ancora in corso verifiche e controlli di vario genere. "Anche in questo caso - conclude Viviana Beccalossi - confermiamo la linea intrapresa da tempo in questa materia: chi non rispetta le regole non riceverà contributi". . |
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VESCICOLARE, BECCALOSSI : REGIONE IN PRIMA LINEA NO ALE POLEMICHE, SI´ ALLA RISOLUZIONE DEL PROBLEMA |
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"In casi come questi bisogna lavorare per individuare percorsi che pongano rimedio al problema. Le polemiche non servono a nulla. E´ necessario quindi collaborare, tutti insieme, per giungere a soluzioni tecniche adeguate". Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore regionale all´agricoltura della Regione Lombardia, interviene così sulla situazione suinicola relativa alla decisione dell´Unione Europea di revocare l´accreditamento, come zona indenne da vescicolare, della provincia di Brescia. "A scanso di equivoci, chiariamo subito un concetto - prosegue Viviana Beccalossi -. Regione Lombardia è stata e continua ad essere in prima fila per affronatre nel migliore dei modi la vicenda. E lo sta facendo assumendosi responsabilità a livello politico, istituzionale ed economico, mantenendo impegni che dovrebbero competere il Governo di Roma, ed in particolare i ministeri della Salute e delle Politiche Agricole". "Testimonianza concreta delle mie affermazioni - aggiunge la vicepresidente Beccalossi - sono, solo per fare un esempio molto recente, gli incontri convocati a Milano, con le Organizzazioni Professionali regionali, e a Brescia, con quelle provinciali, per confrontarci su questo tema. Riunioni alle quali, e lo dico per la cronaca e non con spirito polemco, alcuni presidenti delle Organizzazioni non hanno preso parte". "E tutto ciò - continua Viviana Beccalossi - senza dimenticare i 28 milioni di euro che la Lombardia ha destinato a questa problematica. Dodici milioni anticipati dall´Asl di Brescia (dei quali stiamo ancora aspettnto la restituzione del ministero della Salute), 15 volontariamente reperiti dalla Regione, e più specificatamente dall´assessorato all´Agricoltura, per il risarcimento dei danni indiretti e un milione destinato alle spese straordinarie dei veterinari. Anch´io avrei preferito non occuparmi del problema della modalità dei prelievi o dei calzari dei veterinari, sarebbe stato molto più semplice scaricare tutto sui ministri De Castro e Turco, chiedendo magari le loro dimissioni, ma non è nel mio spirito e nel mio modo di far politica". "Regione Lombardia dunque - assicura Viviana Beccalossi - continuerà ad essere in prima linea per affermare i diritti dei suoi allevatori. Siamo in costante contatto con i rappresentanti del ministero della Salute, titolare di rappresentarci a Bruxelles in questa materia per far sì che la gravissima decisone disposta dall´Unione Europea venga ritirata". "Un ultimo pensiero va all´allevatore Plodari - conclude Viviana Beccalossi -. Lo conosco bene e gli sono umanamente vicina per il difficile momento che sta attraversando, non solo per le vicende imprenditoriali. Plodari sa benissimo che l´ho incontrato personalmente e che il mio assessorato ha sempre dimostrato attenzione nei suoi confronti. Fare inutili polemiche in questo momento non giova a nessuno, nonostante da Roma, dai ministeri dell´Agricoltura e della Salute, tutto taccia. Ma per affrontare questo atteggiamento ci sara´ tempo. Prima di ogni altro aspetto è necessario risolvere la situazione per il bene della suinicoltura lombarda ed in particolare bresciana". . |
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MOLISE: TAVOLO BIETICOLO-SACCARIFERO PER DISCUTERE DELLE PROSPETTIVE FUTURE DELLO ZUCCHERIFICIO DI TERMOLI E DELLA PRODUZIONE BIETICOLA |
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Il Presidente della Regione Michele Iorio ha presieduto ieri, presso la Giunta regionale, una riunione del Tavolo bieticolo-saccarifero per discutere delle prospettive future dello Zuccherificio di Termoli e della produzione bieticola dell´entroterra molisano e pugliese. Nel corso dell´incontro, a cui hanno partecipato l´Assessore al ramo Filoteo Di Sandro, i vertici dello Zuccherificio, capeggiati dal presidente Domenico Porfido, e i massimi rappresentanti dei produttori bieticoli, il Presidente Iorio ha evidenziato come sia intenzione della Regione lavorare per dare un futuro concreto sia allo stabilimento che alle aziende agricole che con esso costituiscono la filiera. "A tal fine - ha detto Presidente Iorio- occorre immaginare, un programma a breve, a medio e lungo periodo che dia prospettive certe alla produzione dello zucchero nel Sud Italia. Occorre, dunque, pensare a politiche di sostegno del prezzo delle bietole, per assicurare, da un lato, un reddito congruo ai produttori, e dall´altro, una sufficiente quantità del prodotto primo allo Zuccherificio. E´necessario anche mettere in campo idee e progettualità funzionali ad elevare la quantità di bietole prodotte per ettaro. E´imperativo, infine, muoversi su un piano politico per chiedere al Governo nazionale di intervenire presso l´U. E. Affinché vengano prorogati dal 2010 al 2014 gli aiuti comunitari per la produzione bieticola. Tutto questo pensando anche ad aiutare i produttori a sostenere i costi fissi con fondi Psr". . |
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DALL´ORTO ALLA TAVOLA: SPAZI DOVE GLI AGRICOLTORI VENDONO I PROPRI PRODOTTI: UN’OPPORTUNITÀ PER I CONSUMATORI. |
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Farmer’s markets nel Biellese? «Ne abbiamo parlato con le associazioni di categoria e avanzato la proposta di aprirli alle amministrazioni dei due centri maggiori, Biella e Cossato. La nostra agricoltura, che punta sulla qualità prima che sulla quantità, ha tutto da guadagnare da un’operazione come questa». Così l’assessore all’agricoltura della Provincia, Giuseppe Graziola, commenta l’iniziativa di proporre la creazione, sul territorio, dei primi Farmer’s markets locali. Vale a dire spazi dove gli agricoltori vendono direttamente i propri prodotti: un’opportunità per i consumatori, che si garantiscono acquisti genuini evitando la “moltiplicazione” dei prezzi dal campo alla tavola, ma anche un’occasione per le imprese, che possono vendere senza intermediazioni. È il tema di una serie di riunioni che, su impulso della Provincia, vede confrontarsi gli enti locali biellesi. I Farmer’s markets sono nati in California negli anni ’90 e un decreto del Ministero delle politiche agricole del 1° gennaio li istituisce per legge anche in Italia. «Questi mercatini – prosegue Graziola – stanno prendendo piede in tutta Italia: ne beneficiano sia i produttori agricoli sia i consumatori, che comprano a prezzi convenienti prodotti freschi e di qualità. È lo stesso spirito con cui questa amministrazione ha creato il consorzio Terre Biellesi, che riunisce i produttori per dar loro più forza commerciale e valorizzare i sapori della nostra terra». Favorire il rapporto diretto tra imprese e consumatori e valorizzare commercialmente la produzione locale è coerente con lo sviluppo del “made in Italy” e intanto assicura una crescita sostenibile del territorio. «È importante che queste iniziative appaiano sempre più professionali, si svolgano in modo continuativo, in aree centrate e frequentate», dice Graziola. Nei Farmer’s markets la qualità è sorvegliata da un decalogo rigido: solo merci prodotte direttamente, non più vecchie di 2 giorni, prezzo fisso ed esposto. Si chiamano prodotti “a km zero”, come si dice in gergo ecologista: meno camion che portano verdura da qui a lì incrociando quelli che la portano da lì a qui. «Con questa proposta – sottolinea Graziola – ci facciamo garanti anche nei confronti dei ristoratori locali: in futuro potremo arrivare a proporre, in collaborazione con le associazioni di categoria, menù a “km zero” come già viene fatto in tante parti d’Italia. I ristoranti biellesi offrono prodotti biellesi, con un chiaro significato di tutela ambientale e valorizzazione delle nostre peculiarità». «Il farmer’s market come lo immaginiamo – aggiunge Graziola – diventerebbe così uno spazio dove il cittadino prende un primo contatto con prodotti e produttori nuovi, che sa di poter trovare, magari una volta al mese, in un luogo pubblico ma che può raggiungere direttamente in azienda quando ne ha voglia». L’iniziativa darebbe nel Biellese una forma concreta alla cosiddetta “filiera corta”, ossia il salto di una serie di passaggi commerciali: il produttore spunta prezzi vantaggiosi rispetto alla vendita ai grossisti o il conferimento alla cooperativa; il consumatore trova prodotti “dal campo alla tavola” a prezzi più bassi che in negozio. I “mercati degli agricoltori” si svilupperanno se saranno organizzati in modo professionale e qualificato, se nella gestione gli agricoltori rivestiranno un ruolo determinante e se ci sarà un reale supporto della pubblica amministrazione, specie sul versante burocratico. Conclude Graziola: «Il ruolo dell’ente pubblico è quello di propulsore. Come Provincia siamo impegnati nella valorizzazione del nostro comparto agroalimentare con varie iniziative. Ora stiamo cercando le necessarie sinergie con i comuni, cui spetterà la gestione diretta dei rapporti con gli agricoltori, per dare vita a un’iniziativa che oltre a rappresentare una novità per il nostro territorio, si configura come un’operazione di tutela della produzione locale e di educazione a un’alimentazione improntata alla qualità, senza che il prezzo diventi proibitivo come purtroppo accade spesso». . |
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A CHIANCIANO LA PRIMA RIUNIONE DEL ‘PARLAMENTO DI TERRA MADRE’ TERRA MADRE, NASCE LA RETE DELLE COMUNITÀ DEL CIBO TOSCANE
CENNI: “OGNI PRODOTTO REALIZZATO NEL RISPETTO DELL’ AMBIENTE E DELLA GIUSTIZIA SOCIALE ”
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“Lungimiranza è la capacità di tenere ben saldi i piedi sulla propria terra, difenderne l’identità e al tempo stesso avere la testa e il cuore aperti sul mondo e le sue mille diversità”, con queste parole l’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni ha aperto il suo intervento alla prima Assemblea del Parlamento di Terra madre, la rete delle comunità del cibo toscane, in corso a Cianciano. “Questa assemblea – ha proseguito l’assessore - costituisce, di fatto, una tappa fondamentale per tenere insieme, in un’alleanza virtuosa, produttori e amministratori, ristoratori e commercianti, e tanti semplici cittadini che si impegnano o vogliono farlo, perchè ogni prodotto, accanto ai requisiti di bontà organolettica venga realizzato secondo principi di rispetto dell&rsqu! o;ambiente e di giustizia sociale”. La rete viene ! promossa dagli stessi soggetti che sin qui hanno promosso le attività di Terra madre e cioè Slow food, Regione Toscana, Fondazione Slow food per la biodiversità e Ucodep e si sostanzierà nel varo di progetti per l’educazione alimentare, in iniziative di sensibilizzazione dei cittadini e degli operatori, e in progetti di scambio a livello nazionale e internazionale e in proposte di stimolo e di intervento sulle normative in campo alimentare. L’iniziativa della rete toscana nasce dopo un lavoro di base maturato sia attraverso la manifestazione Terra madre Toscana, svoltasi nel novembre 2006, in occasione della quale 35 comunità del cibo sono state ospitate per cinque giorni in una trentina di comuni della regione, sia attraverso un’attività di base svolta da alcune comunità del cibo toscane che hanno instaurato rapporti di vicinanza, di consulenza e anche di collaborazione con i produttori di ca! ffè del centroamerica come con i presidi della bottarga in Mauritania o ancora con i mercatini alimentari del Libano. “Le questioni dell’alimentazione – ha ancora detto Susanna Cenni - hanno una portata mondiale, ma per affrontarle occorre una capacità di intervento locale, sul territorio. Per questo la Regione sostiene iniziative come questa, nelle quali l’incontro virtuoso con le comunità del cibo di tutto il mondo, produce una ulteriore sforzo nel lavoro locale di ricerca della qualità e di mantenimento della biodiversità. Nel corso dell’assemblea di Chianciano l’assessore regionale ha ricevuto un premio che gli è stato assegnato dalla Comunità Montana Terminio Cervialto su proposta di Slow food ‘per il suo impegno volto a abbinare la ricerca della qualità alla promozione e valorizzazione dei nostri territori’. La sua designazione era stata nota ieri, nel c! orso del convegno nazionale sulla Vinoterapia svoltosi a Caste! lfranci in Irpinia. . |
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PRESTITO D´ONORE: "DONNE IN CAMPO" PER VALORIZZARE L´AGRICOLTURA DI QUALITÀ |
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C´è tempo sino al 15 febbraio per presentare i progetti per accedere al Prestito d´onore della Regione Sardegna. Lo ha ricordato l´assessore regionale del Lavoro, Romina Congera, intervenendo alla conferenza stampa organizzata dalla Confederazione italiana agricoltori Sardegna e dalla Associazione Donne in campo. L´obiettivo della Cia e dell´Associazione - è stato spiegato nell´incontro - è quello di utilizzare il prestito d´onore come volano per il lancio di una serie di progetti sulla trasformazione di prodotti ortofrutticoli e per la realizzazione di una rete di vendita diretta di prodotti made in Sardegna. "Occorre ragionare insieme - ha spiegato l´assessore Congera - in un´ottica di rete per dare valore al processo di trasformazione delle produzioni di nicchia, dei sapori della nostra Terra e più in generale del patrimonio culturale della società sarda valorizzando la competenza e il saper fare femminile". Non a caso il bando per il prestito d´Onore riserva 9,3 dei 31,5 milioni stanziati alle donne, anche se già occupate. "Ad oggi - ha ricordato infatti l´esponente della Giunta - il tasso di occupazione femminile in Sardegna non supera il 38, 2 per cento, una cifra ben distante dal 60 % fissato dall´agenda di Lisbona". Nel corso dell´iniziativa sono state illustrate alcune iniziative realizzate da iscritte all´associazione Donne in campo nella trasformazione del pomodoro e del carciofo biologico. . |
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IL DOTT. RICCARDO ALEANDRI NOMINATO DIRETTORE SCIENTIFICO DEL CRA |
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Il Dott. Riccardo Aleandri è stato nominato direttore scientifico del Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (Cra). Già consulente della Direzione Scientifica per la riorganizzazione della rete delle strutture e per la redazione del Piano Triennale di Ricerca 2008-2010 del Cra, il Dott. Aleandri è stato Direttore dell’Istituto Sperimentale Lazzaro Spallanzani di Milano dal 1994 fino ad oggi. Ha acquisito una notevole esperienza professionale internazionale per l’attività di ricercatore associato presso il Department of Dairy Science, College of Agriculture and Natural Resources, della Michigan State University (Usa) e per incarichi di responsabilità nell’ambito di società scientifiche internazionali e nazionali – fra gli altri come Direttore del Crsa (Consorzio di Ricerca e Sperimentazione per gli Allevatori); rappresentante italiano nel Board dell’International Committee for Animal Recording (Icar). Ha, inoltre, maturato una pluriennale esperienza nei rapporti fra organismi centrali ed Enti periferici nel periodo in cui ha retto la Direzione tecnica dell’Associazione Italiana Allevatori (Aia). Autore di oltre 100 pubblicazioni scientifiche e inventore di diversi brevetti europei e italiani, ha ricevuto incarichi di insegnamento presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi della Basilicata e dell’Università degli Studi di Udine. Coordinatore e valutatore di progetti nazionali e internazionali, è stato, peraltro, più volte nominato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali quale esperto in Commissioni Tecniche e Comitati Permanenti internazionali. “L’incarico affidatomi è per me motivo di orgoglio e responsabilità – dichiara il Dott. Aleandri -. Sono lieto, infatti, di poter contribuire con impegno partecipe e costante alla crescita e all’evoluzione del Cra”. . |
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AGRICOLTURA, RAGGIUNTO L´ACCORDO TRA I PRODUTTORI DEL LATTE E I TRASFORMATORI DEL LEVANTE GENOVESE |
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Accordo raggiunto, sotto l´egida della Regione Liguria, tra i produttori di latte e il caseificio Val d´Aveto. Al termine di un incontro tra le parti si è stabilito un prezzo del latte congruo per i produttori e si sono poste le basi per poter garantire alla filiera zootecnica del Levante genovese prospettive ed evoluzioni di quantità e di qualità del prodotto. Erano presenti all´incontro l´assessore all´Agricoltura della Regione Liguria, Giancarlo Cassini, coadiuvato dall´Ufficio Produzioni Agroalimentari, il Caseificio Val d´Aveto, la Coldiretti e la Cia Genova. I punti dell´accordo riguardano il prezzo del latte, la qualità e le azioni di miglioramento. Il prezzo del latte, a partire dal prossimo mese di febbraio, passa a E. 0,40/litro, Iva esclusa, alla stalla. L´accordo rimane valido per tutto il 2008. Si è poi concordato di adottare una politica finalizzata al miglioramento della qualità dei prodotti locali ed in particolare del latte attraverso il miglioramento dei servizi erogati dalla Regione e dall´Associazione Allevatori. Viene anche introdotta l´adozione di criteri di premialità e di penalità nei confronti dei produttori di latte con l´aumento o la riduzione dei prezzi in funzione della qualità raggiunta sulla base di tabelle apposite adottate dal caseificio Val d´Aveto in linea con quelle attualmente in uso presso la Cooperativa Valpolcevera. Per quanto riguarda le azioni di miglioramento si è definito l´impegno ad attivare azioni di coinvolgimento tra gli allevatori, le loro rappresentanze e gli Enti Pubblici Territoriali per puntare alla valorizzazione della filiera del latte facendo riferimento al via del prossimo Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013. . |
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SUBITO LA DEFINIZIONE DELLE MODALITÀ AUTORIZZATIVE E DI CONTROLLO SULLA NASCITA ED IL FUNZIONAMENTO DEI FARMERS MARKETS |
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Subito la definizione delle modalità autorizzative e di controllo sulla nascita ed il funzionamento dei Farmers Markets. Lo chiedono le organizzazioni agricole Cia, Confagricoltura e Copagri dell’ Emilia Romagna che hanno richiesto al presidente della Regione di attivare gli Assessorati deputati alla materia (Agricoltura, Turismo e Commercio, Politiche per la Salute) affinché sia avviato al più presto l’ iter per i ‘mercati degli agricoltori’. L’ esigenza nasce dalla nuova normativa nazionale , emanata a fine anno 2007, che prevede la possibilità per gli agricoltori di poter vendere direttamente i loro prodotti agricoli in appositi “ mercati agricoli”. Le Organizzazioni agricole ritengono che incontro specifico debba promuovere ed incoraggiare, da un punto di vista progettuale ed organizzativo, i primi passi a livello regionale , utili alla definizione di un disciplinare di “ mercato tipo” , a supporto dei Sindaci dei Comuni, in grado di ricomprendere le diverse tipologie che potranno emergere in questa nuova stagione, in modo da garantire il pieno utilizzo delle facoltà previste dal Decreto ed in particolare l’attuazione dell’articolo 4 comma 6 del dlgs 228/01 che prevede la possibilità di commercializzare anche prodotti acquisiti da altre aziende agricole regionali. “È molto importante, comunque, in questo momento di grande “visibilità” dell’argomento – affermano Cia, Confagricoltura e Copagri - approcciare correttamente con i diversi interessi coinvolti (dai Comuni agli agricoltori) al fine di evidenziare ed affrontare le problematiche di potenzialità di vendita (bacini idonei dei diversi mercati) e di costi di gestione degli stessi: allestimento, gestione generale e controlli”. . |
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SVILUPPO RURALE LOCALE, LA PROVINCIADI FIRENZE PRESENTA IL PROGRAMMA DI AIUTI PER IL QUADRIENNIO 2007-2010 UN PIANO DI INVESTIMENTI FORTE DI UNA DOTE FINANZIARIA DI OLTRE 25 MILIONI DI EURO. |
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La Provincia di Firenze ha presentato il programma di aiuti per lo sviluppo rurale per il quadriennio 2007-2010, in cui è previsto un primo pacchetto di misure rivolte al rilancio della competitività del settore agricolo e forestale, alla salvaguardia dell´ambiente e dello spazio agricolo e al miglioramento della qualità della vita nelle aree rurali. Si tratta del “momento-zero” che consentirà la piena operatività degli incentivi europei in agricoltura, con l’uscita a breve dei primi bandi rivolti alle circa 17. 000 imprese agricole che operano sul territorio. Un settore, quello agricolo appunto, che colloca Firenze nella zona di vertice della realtà regionale toscana, sia per fatturato che per occupati. Filiere produttive (vino, zootecnia, olio, agriturismo, solo per citare le principali) che puntano dritto ai mercati interni ed esteri e che richiedono, ora più che mai, un vero e proprio “colpo di reni”. “Vogliamo dare una spinta per innovare l’impianto produttivo delle imprese – ha ricordato il Presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi – per ridare competitività e fiducia al settore agricolo e forestale e fronteggiare meglio quelle situazioni di incertezza che troppo spesso minano le prospettive di sviluppo di tante aree rurali fiorentine”. “Il comparto agroalimentare fiorentino – ha aggiunto Renzi – è vivo e dinamico, e l’Ente è in grado si assecondarlo: lo dimostrano i numeri della passata programmazione 2000-2006, dove abbiamo impiegato appieno l’intero budget assegnatoci, determinando addirittura un ‘overbooking’ sulle risorse non utilizzate altrove”. Quello presentato oggi dalla Provincia di Firenze è un piano di investimenti, forte di una dote finanziaria di oltre 25 milioni di euro (a cui si sommano gli altri 20, gestiti dalle due Comunità Montane fiorentine) e che rappresenta per il momento una prima tranche della più ampia dotazione disponibile fino al 2013. Un piano articolato di misure che non seguono logiche di intervento “a pioggia”, ma che si concentra su linee strategiche ben precise. Degli oltre 11 milioni di euro, ad esempio, destinati agli investimenti strutturali nelle aziende (impianti, macchinari, fabbricati strumentali, ecc. ), oltre quattro serviranno a riqualificare gli agriturismi (ad oggi se ne contano oltre 500 in tutta la provincia) o a diversificare le attività agricole tradizionali, a partire dalla realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, o a curare il paesaggio rurale e il turismo equestre. “Ma la nostra attenzione non sarà rivolta solo alla parte strumentale delle imprese – ha spiegato l’Assessore provinciale all’Agricoltura Pietro Roselli – ma anche al capitale umano. Poco meno di due milioni di euro saranno infatti finalizzati a favorire il ricambio generazionale, con l’ingresso nelle aziende di giovani agricoltori. O destinati alla cura del patrimonio boschivo (sono oltre centomila gli ettari in tutta la provincia), o ancora allo sviluppo delle tecniche di produzione più rispettose dell’ambiente e della salute dei consumatori, come la coltivazione biologica o quella integrata (dove confluiscono circa sette milioni di euro di aiuti)”. Il quadro degli interventi sarà completato a breve con un altro importante tassello della programmazione rurale locale, con l’attuazione di alcune misure specifiche dell’impostazione cosiddetta ‘Leader’, che prevede un partenariato pubblico-privato, rappresentativo dei territori maggiormente rurali del Mugello, della Valdisieve e del Chianti, e che gestirà un’importante fetta degli oltre 84 milioni di euro disponibili per l’intera regione, rivolti stavolta, sempre in un ambito strettamente rurale, al commercio, al turismo, alle reti di informazione e comunicazione, ai servizi alla popolazione. ´´´Dati Agricoltura Provincia Di Firenze´´´ (Censimento 2000) ´´´Superficie:´´´ Sat (superficie agricola totale) 250. 000 ha; Boschi 100-120. 000 ha; Sau (superficie agricola utilizzabile) 123. 000 ha - di cui: 50. 000 seminativi, 50. 000 legnose, - 17. 000 vite, - 26. 000 olivo, 25. 000 prati e pascoli. ´´´Addetti:´´´ titolari 17. 000; Coniugi 6. 800; altri fam. 4. 800; parenti 3. 000; Tot. 31. 000. ´´´ Dipendenti´´´ A t. I (tempo indeterminato) 2. 500; A t. D. (tempo determinato) 5. 500. ´´´Vino´´´ 17. 000 ha vite (30% della Regione), di cui il 70% a Doc e Docg. Viticoltura 113 Meuro di Plv - produzione lorda vendibile (37% della regione) e interessa 7. 800 aziende. Vino prodotto 2004: 837. 000 hl (il 26% della regione). Vino Toscana 2006: 2. 920. 00 hl. ´´´Olio´´´ Frantoi 90: Olio prodotto 60. 000 q. Li (media pluriennale; nel 2004 sono stati prodotti 104. 000 q. Li - fonte Irpet); Superficie investita 26. 000 ettari e 5. 000. 000 di piante (resa media 1,5-2 Kg di olio/pianta) interessa 11. 000 aziende (2,37 ha/az. ), normalmente autoconsumo e vendita diretta (modello toscano); Valore della produzione di olive da olio: 35 Meuro (30% della regione). ´´´ Frutta´´´: 3600 ettari; 3000 aziende. ´´´ Agriturismo´´´: aziende 538 (23% della ricettività totale provinciale); - posti letto 7. 172 (10% del totale). 3* posto in Re. To. (dopo Si e Gr), 13% fanno ristorazione, il 16% fa degustazione, l´80% dell´offerta complessiva è fatta da appartamenti, Trend 96-06: +500 posti/anno +35 az. /anno, 100. 000 arrivi /anno; 650. 000 pernottamento, 75% stranieri (D, F, Gb, Usa, N, B) e 25% italiani. ´´´Fatturato´´´ Valore aggiunto 2005 in Toscana: 1. 300 Meuro agricoltura, 1. 230 Meuro alimentare, 63 Meuro pesca, 280 Meuro (Toscana 1. 900 Meuro), pari allo 0,4% della piana o al 4% del Mugello, Viticoltura 113 Meuro (37% della regione e interessa 7. 000 aziende), Olivicoltura 35 Meuro (30% della re. To. E 11. 000 aziende), 30 cooperative agricole su 200 in Re. To. , 700 aziende bio (3. 000 in Reto), Zootecnia: perso il 30% dei capi dal 90 al 2000; ma dal 2000 ad oggi, in Mugello c´è un +18%. . |
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ANNATA AGRARIA NEL 2007 TORNA NEL MODENESE IL SEGNO POSITIVO. PICCOLA CRESCITA DELL’1% DELLA PRODUZIONE LORDA VENDIBILE , MA RESTANO MOLTE CRITICITÀ. |
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Annata agraria in chiaro scuro. Il 2007 si è infatti chiuso con un piccolo segno positivo (più 1 per cento) che interrompe la lunga serie negativa che durava dal 2000. Nello stesso tempo però sono emerse alcune criticità relative alle produzioni zootecniche (in particolare la suinicoltura) e all’andamento climatico (siccità) che ha portato a delle rese per ettaro inferiori rispetto agli anni precedenti. «Sul terreno - sottolinea Graziano Poggioli, assessore provinciale all’Agricoltura - restano tutte le difficoltà del comparto. Un arresto con una timida inversione positiva (più 1 per cento) del declino che ormai da anni ha interessato la produzione lorda vendibile con un calo del 30 per cento in sette anni»». In termini di valore la produzione lorda vendibile (Plv) nel 2007 si è attestata sui 462 milioni e 498 mila euro (nel 2006 era stata di poco superiore ai 462 milioni) con un incremento, appunto, dell’1 per cento. Scorporando il dato si nota che la crescita è nel comparto delle produzioni vegetali che vale 230 milioni (nel 2006 il fatturato era stato di 221 milioni), mentre nel settore zootecnico si registra un calo: dai 240 milioni del 2006 ai 232 milioni del 2007. Buoni i segnali di ripresa per il comparto cerealicolo in quanto a Plv (più 32 per cento) che segnala un aumento delle remunerazione alla produzione in presenza di una riduzione delle rese per ettaro a causa della siccità; segno positivo anche per le industriali (più 5 per cento). Si riscontrano incrementi in alcuni settori come il vitivinicolo e il settore lattiero-caseario, che segnano rispettivamente un più 6 per cento e un più 12 per cento; il settore viticolo vede aumentare la Plv come conseguenza dell’aumento di produzione, mentre il lattiero caseario incrementa il prezzo alla produzione del latte alimentare, ma la situazione rimane molto critica, molto spesso al di sotto dei costi di produzione per il latte destinato alla produzione di Parmigiano-reggiano che è il 98 per cento. La corresponsione di 40 euro al quintale contro i 36 dello scorso anno non compensa pienamente gli aumenti dei costi di produzione dovuti in particolar modo al rincaro delle farine di cereali. «Per tutti i prodotti – sottolinea l’assessore - il nodo centrale della crisi è nella fase di commercializzazione. In un territorio con il maggiore distretto carni europeo, non si è ancora riusciti a valorizzare la distintività della materia prima locale, così come il Parmigiano-reggiano nel cui settore continua con notevoli ripercussioni territoriali, la chiusura di numerosi caseifici, non ha ancora trovato un’autonoma strategia di valorizzazione commerciale». Per avere un’idea di ciò che sta accadendo in agricoltura basta guardare all’andamento nel tempo della produzione lorda vendibile: nel 2000 raggiungeva i 650 milioni di euro contro i 462 milioni del 2007. In questi sette anni si è perciò avuta una perdita secca di 188 milioni di euro, quasi un terzo dell’intero valore. . |
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CAMERA: COMMISSIONE BILANCIO “PROROGA” SICUREZZA PESCA |
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“Anche se non tutte le richieste del settore sono state accolte, va dato atto al governo di aver capito il momento difficile che sta attraversando il settore e di aver saputo cogliere alcune delle esigenze della categoria”. Per i presidenti dell’Agci Agrital, Giampaolo Buonfiglio, Federcoopesca-confcooperative, Massimo Coccia, e della Lega Pesca, Ettore Ianì, il sì della Commissione -arrivato nella tarda serata di ieri- al decreto “mille proroghe” consente alla pesca di ipotecare l’acquisizione di una proroga attesa, che sposterebbe al 1° gennaio 2009 gli obblighi previsti dalle nuove normative sulla sicurezza della navigazione. Secondo il testo approvato ieri -e che verrà esaminato dall’Aula della Camera la prossima settimana- slitterebbe, quindi, di un anno l’entrata in vigore dell’obbligo di adeguare gli apparati radioelettrici delle imbarcazioni da pesca. Resta fuori, invece, al momento, la proroga legata alle intestazione degli oneri di gestione ordinari e straordinaria delle blue-box. “Il risultato raggiunto – concludono Buonfiglio, Coccia, Ianì- è un deciso passo in avanti verso l’acquisizione definitiva della proroga, che consentirà ai nostri pescatori di potersi adeguare ai nuovi dettami di legge in tempi adeguati, senza peraltro mettere a repentaglio la sicurezza della navigazione. Ci auguriamo, quindi, che chi è preposto ai controlli in mare tenga nella giusta considerazione gli esiti dell’iter parlamentare ancora in corso”. . |
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VITO BUSILLO: ”RILANCIAMO LE INTESE CON GLI ENTI LOCALI” |
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Bari – In occasione della conferenza organizzativa interregionale dell´Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni della Campania, Puglia e Basilicata, Vito Busillo, presidente dell´Unione Regionale Bonifiche e Irrigazioni della Campania dice: "L´impegno per la tutela idrogeologica della Campania da parte dei Consorzi di bonifica è nei fatti – e aggiunge - ai numeri dei nostri consorzi abbiamo affiancato le iniziative dell´Unione, gli accordi stipulati con l´Anci Campania e con l´Assessorato regionale alla Protezione civile e all´Ambiente della Campania che mirano a valorizzare la valenza dei Consorzi in chiave di difesa idrogeologica e che qui intendiamo rilanciare, perché diano sempre più i frutti sperati. " I Consorzi di bonifica e irrigazione - già oggi - svolgono un ruolo complesso di difesa del suolo anche in favore delle aree urbane e delle infrastrutture di servizio. In Campania le canalizzazioni naturali ed artificiali superano i 6. 000 chilometri e drenano oltre 350. 000 ettari di terreno Nello scorso mese di maggio due i protocolli d´intesa firmati tra Unione regionale campana ed enti, al fine di aumentare la sicurezza idrogeologica del territorio. Ecco di seguito i contenuti dei due protocolli d’intesa che l’Unione regionale della Campania intende rilanciare, citati dal presidente Busillo. Protocollo d’Intesa con la Regione Campania - Con questo atto, la Regione Campania si impegna a promuovere in sede locale una costante azione sinergica tra il Settore regionale Protezione Civile ed i Consorzi di Bonifica, finalizzata alla realizzazione di azioni ed interventi mirati alla mitigazione del rischio idrogeologico ed idraulico. La Regione Campania, Settore Programmazione Interventi di Protezione Civile sul Territorio si impegna a varare in sede locale gli accordi con i Consorzi di bonifica finalizzati alla condivisione dei dati di osservazione qualitativa, diretta e strumentale, degli eventi meteo e idrologici ed idrogeologico in atto relativi al territorio di competenza. L´ente Regione promuoverà il coinvolgimento, dei Consorzi di bonifica negli interventi tecnici urgenti ed indifferibili, in particolare anche manutentivi del reticolo minore, che si rendessero necessari per finalità di protezione civile, anche al di fuori delle attività proprie dei presidi territoriali. Dal canto suo, L´associazione nazionale bonifiche e irrigazioni - Unione Regionale Campania si impegna a promuovere presso i Consorzi di bonifica associati la più puntuale disponibilità alla collaborazione con la Regione Campania sugli specifici territori di competenza ogni qualvolta, sia nella fase preventiva che in quella emergenziale, venga richiesta. A questi fini l´Anbi - Unione Regionale Campania e la Regione Campania - Assessorato Ecologia, Protezione Civile - Settore Programmazione Interventi di Protezione Civile sul Territorio si impegnano a promuovere tra le rispettive rappresentanze, ai diversi livelli istituzionali ed operativi, specifiche intese per l´attuazione del protocollo. Protocollo d’intesa con l´Anci Campania - Con questo documento Anci e Anbi Campania si impegnano a promuovere una costante azione sinergica finalizzata alla realizzazione sul territorio della Campania di studi, azioni ed interventi, di comune interesse, nell´ambito della difesa e conservazione del suolo e della tutela dell´ambiente. Queste attività saranno in particolare mirate alla mitigazione del rischio idrogeologico e idraulico, alla regimazione e scolo delle acque, anche attraverso la realizzazione di invasi di trattenimento per il riuso in agricoltura, in un´ottica di efficiente ed efficace delle politiche di governo del territorio e di un più razionale uso della risorsa idrica. A livello territoriale, comuni e consorzi di bonifica firmeranno apposite intese, convenzioni ed accordi di programma per dare concreta attuazione all´accordo. Anbi Campania ed Anci Campania, inoltre, si impegnano a tenere successivi e periodici incontri per approfondire alcuni temi: difesa del suolo e valorizzazione del territorio, la definizione ed il reperimento delle risorse finanziarie necessarie per rendere concrete le attività, il sistema di protezione civile e catasto. Un punto importante è proprio il catasto degli immobili, in previsione del trasferimento di funzioni dall´amministrazione finanziaria dello Stato ai Comuni. L´aggiornamento in tempo reale e per via telematica del catasto, sarà strumento vitale per la definizione dei nuovi piani di classifica consortili, e mezzo di riscontro per il cittadino per poter stabilire la soggezione o meno al tributo di bonifica integrale. Il protocollo d´intesa ha previsto, presso la sede dell´Anci Campania, l´istituzione di un tavolo di coordinamento operativo permanente per rendere gli incontri periodici proficui e promuovere al più presto le intese territoriali. . |
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RISORSE AGRICOLE: SOSTEGNO A PRODUZIONE SUINICOLA FVG |
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Le iniziative per la valorizzazione della filiera suinicola nel territorio del Friuli Venezia Giulia sono state illustrate oggi alla Giunta regionale dall´assessore alle Risorse agricole Enzo Marsilio, esponendo gli indirizzi da dare all´Ersa in questa materia. L´assessore ha ricordato che il ministero delle Politiche agricole ha accolto il progetto presentato dalla Regione per questo settore ed ha concesso, lo scorso dicembre, un finanziamento di 500 mila euro. La legge strumentale alla manovra di bilancio 2008, ha pure sottolineato l´assessore, autorizza alcuni importanti interventi: la stipula di una convenzione con l´Istituto Nord Est Qualità per attività di controllo connesse al conseguimento della Denominazione di Origine Protetta per suini nati o provenienti dal Friuli Venezia Giulia; un finanziamento pluriennale, per un massimo di 1 milione di euro, volto a sostenere un piano quinquennale di qualificazione genetica dei suini nati ed allevati in Friuli Venezia Giulia per valorizzare le produzioni destinate alla Dop San Daniele del Friuli, alla Dop Gran Suino Padano, all´Igp Sauris, alle carni fresche ed agli insaccati riconosciuti col marchio "Aqua" del Friuli Venezia Giulia. . |
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L’AGROALIMENTARE VICENTINO CERCA NUOVI SBOCCHI IN INDIA VICENZA QUALITÀ PROMUOVE LA PRESENZA DI AZIENDE BERICHE DEL SETTORE FOOD ALLA FIERA IFE DI NEW DELHI |
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Il mercato vicentino del settore food amplia sempre più i propri orizzonti, grazie ad un crescente attenzione da parte estera per le produzioni di qualità e tipiche del territorio. Nel mese di dicembre Vicenza Qualità, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Vicenza, ha così promosso la prima partecipazione dell’agroalimentare vicentino in India, con l’obiettivo di favorire la conoscenza del settore e consentire ad alcune aziende beriche di avviare nuovi contatti commerciali e business. L’occasione è stata fornita dalla quarta edizione della rassegna Ife, International Food, Drink and Hospitality Exhibition di New Delhi, il maggior appuntamento per gli operatori del settore agroalimentare di tutto il continente subindiano. La fiera rappresenta un punto di riferimento per il trade del comparto alimentare e delle bevande e collabora stabilmente con le associazioni di cuochi, importatori, commercianti, ristoratori e albergatori dell’area, consentendo un rapporto diretto con i principali canali di distribuzione di quei mercati. Un’opportunità che sembra tanto più interessante in considerazione della vertiginosa crescita economica dell’India nel corso degli ultimi anni, che ha consentito l’allargamento del potenziale bacino commerciale in svariati campi produttivi; non ultimo quello del food e, in particolare, del vino. E pur restando ancora una nicchia in termini di esportazioni italiane in India, il settore agroalimentare sta conoscendo un rapido sviluppo, specie nei confronti del consumatore indiano con più potere d’acquisto, che tende ad apprezzare le eccellenze enogastronomiche e i prodotti di qualità. Nella specifica graduatoria dei maggiori importatori di vino, l’Italia risulta occupare il secondo posto dopo la Francia, con ottime performance nell’ultimo anno e notevoli prospettive di crescita per l’immediato futuro. In quest’ottica, la rassegna Ife di New Delhi ha registrato la presenza di circa 200 espositori provenienti da tutto il mondo. Per parte vicentina, l’Azienda Speciale camerale ha partecipato accompagnando un selezionato gruppo di aziende beriche attive nella produzione e commercializzazione di vini, formaggi e prodotti dolciari. I rappresentanti vicentini hanno potuto così far conoscere alcune eccellenze del Made in Vicenza e attivare una serie di contatti commerciali in area indiana. Grazie al supporto del Desk Inditalia di Vicenza Qualità, con sede a Mumbai, sono stati organizzati per l’occasione anche una serie di incontri “one to one” con operatori specializzati individuati precedentemente, consentendo alle imprese vicentine di rendere ancor più proficua la trasferta in terra indiana e di confrontarsi direttamente con le logiche di quei mercati. . |
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ANTEVERTO, LA MONTAGNA SI ASPETTA UN FORTE RILANCIO DAL PARCO NUTRITA PARTECIPAZIONE ALL´OSSERVATORIO PERMANENTE. L´ASSESSORE FERRARI: "LA DISOCCUPAZIONE È DONNA, MA QUALCOSA STA CAMBIANDO" |
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Castelnovo Monti - Su 736 iscritti alle liste del Centro per l´impiego di Castelnovo Monti 519 sono donne, cioè oltre i due terzi, a conferma che in montagna la disoccupazione è soprattutto femminile. Ma il trend non è in crescita, anzi è in leggera flessione, nel 2006 infatti avevamo un totale di 773 iscritti di cui 544 donne. I dati sull´andamento economico-occupazionale nel distretto montano sono emersi durante l´ultima riunione dell´Osservatorio permanente Anteverto che ha visto una nutrita partecipazione di Enti locali, istituzioni e forze sociali. Oltre all´assessore provinciale al Lavoro Gianluca Ferrari che ha presieduto il Tavolo, erano presenti infatti i rappresentanti del Comune di Castelnovo, dell´ente di formazione Enaip, della Cna, della Confartigianato e della Cgil. "La buona notizia - ha detto l´assessore Ferrari - rispetto alle difficoltà che le donne incontrano nel mercato del lavoro locale, riguarda il fatto che stiamo assistendo ad una maturata consapevolezza e ad una maggiore disponibilità a rimettersi in gioco, a riconvertirsi professionalmente anche accettando di seguire corsi di formazione ad hoc per aggiornare le proprie competenze. Questo è molto importante poichè il mercato del lavoro, anche in montagna, richiede specializzazione ed una adeguata preparazione". A riprova di questa presa di coscienza è anche l´alto numero (436) di colloqui di orientamento (in larga parte chiesti da donne) che si sono avuti al Centro per l´impiego nel 2007. Per quanto riguarda le crisi aziendali, il territorio montano - dopo la chiusura della Kermont e il licenziamento di 39 addetti - non sembra soggetto a particolari rischi. Nel 2007 solo un´azienda di abbigliamento ha chiuso mandando a casa 17 lavoratori. "Risulta di fondamentale importanza - ha sottolineato al proposito l´assessore - che le proprietà mettano al corrente i propri dipendenti dell´andamento aziendale, in questo modo si potrebbero forse evitare cessazioni totali, i dipendenti informati a tempo debito potrebbero organizzarsi per rilevare rami d´azienda o comunque non ritrovarsi disoccupatri da un giorno all´altro". In tema di possibili sviluppi futuri per la montagna l´assessore comunale Ruffini ha poi sottolineato che soprattutto la parte del territorio lungo l´asse Carpineti, Casina e Castelnovo Monti è attualmente in fase di sviluppo economico ed anche demografico, mentre l´asse Busana, Collagna e Cervarezza si aspetta un forte rilancio dal Parco Nazionale. . |
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BARI: ESITI POSITIVI VERTENZA LATTE: OTTIMA AZIONE DELLA REGIONE PUGLIA |
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Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Camera di Commercio di Bari, Luigi Farace, per l’accordo raggiunto il 17 gennaio sul prezzo del latte alla stalla. “Plaudo alle tempestività di intervento degli assessorati regionali allo Sviluppo Economico ed alle Risorse Agroalimentari – ha dichiarato Farace – che riconoscendo l’importanza della questione e l’imprevedibilità degli sviluppi, hanno raccolto concretamente l’invito lanciato nei giorni scorsi della giunta della Camera di Commercio di Bari a convocare le parti per raggiungere quanto prima un’intesa. Ma plaudo anche alla disponibilità espressa dalle associazioni di categoria coinvolte”. “Bisognava evitare che la situazione precipitasse – ha aggiunto Farace - con danni soprattutto sui consumatori. Ha funzionato il raccordo fra istituzioni ed associazioni, l’azione comune nell’interesse dell’economia pugliese e di un suo comportato assai rappresentativo quale quello della produzione e della trasformazione lattiero-casearia ed ha prevalso il buon senso. Il mercato non potrà che averne vantaggio, anche in termini di qualità di prodotto. E’interesse di tutti salvaguardare l’identità regionale delle produzioni, dall’origine al prodotto trasformato, per la messa a regime della filiera che garantisce alle produzioni pugliesi un passaporto di qualità che tutela i destinatari finali”. “Sono certo che l’accordo raggiunto – ha concluso Farace - sarà determinante per dare seguito concreto ad azioni di tracciabilità già intraprese ma che hanno bisogno dello sprint finale per diventare marchi a tutti gli effetti. Non c’è più tempo da perdere. La Puglia deve avere la mozzarella Dop”. . |
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A DAVIDE ORRU’ LA RESPONSABILITA’ COMMERCIALE DELLA MONTE SCHIAVO DISTRIBUZIONE |
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Dopo anni di incessante lavoro, giustamente premiato da innumerevoli successi, l’Amministratore Delegato della Vini Monte Schiavo, Gian Luigi Calzetta, ha reso nota la sua decisione di affidare la completa responsabilità commerciale al giovane e brillante Davide Orrù, suo braccio destro nell’area commerciale già dal 2002, il quale, grazie alla profonda dedizione al lavoro, alla passione e all’ estrema competenza dimostrata in questi anni, ha saputo guadagnarsi una posizione di così autorevole importanza in azienda. Prosegue così l’escalation professionale di Davide Orrù, che, ricordiamo, ha iniziato giovanissimo la sua esperienza alla Monte Schiavo come aiuto cantiniere, incarico che ha sicuramente contribuito a formarlo a livello tecnico, prima di passare all’area commerciale di cui ora ha assunto la direzione. Il giovane Orrù riorganizzerà l’assetto commerciale dell’azienda per renderla più dinamica e competitiva a livello internazionale, un compito certo non semplice, ma che, ne siamo certi, sarà fonte di successi e soddisfazioni. Lo staff della Vini Monte Schiavo non può che complimentarsi con il nuovo responsabile commerciale e augurargli una lunga, proficua e brillante carriera. . |
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IN VIAGGIO ALLA RICERCA DELLE ECCELLENZE DEL TERRITORIO E DEI SAPORI UNICI MADE IN ITALY
DEBUTTA CERTICIBIT: BIT 2008 COMPLETA LA SUA OFFERTA CON IL TURISMO ENOGASTRONOMICO
L’EVENTO DEDICATO AL TURISMO DELLE BUONE ABITUDINI ALIMENTARI E DELLE PRODUZIONI DI QUALITÀ
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È un’offerta sempre più completa quella che caratterizza l’edizione 2008 di Bit – Borsa Internazionale del Turismo, che si arricchisce di Certicibit, un evento dedicato al turismo delle buone abitudini alimentari e delle produzioni di qualità patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del Mare, Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e Ministero della Salute. Certicibit, nasce per farsi portavoce della filosofia del mangiare bene come principio di benessere e di uno stile di vita salutare e consapevole. Un’area dedicata alla valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti che è più di un momento di incontro: è una sorta di “atlante tematico” che invita alla scoperta dell’offerta turistica italiana più qualificata seguendo la traccia del gusto e della naturalità. Corrado Peraboni, Amministratore Delegato di Fiera Milano Expocts commenta: “Con la nascita di Certicibit Bit si conferma sempre più quale punto di riferimento per le eccellenze del sistema turismo in Italia. Non a caso, arricchiamo la manifestazione di un evento verticale focalizzato sui prodotti made in Italy e dell’offerta turistica italiana riconosciuti in tutto il mondo, coniugando la richiesta di qualità del Viaggiatore con l’esigenza di nuove opportunità di business per gli Operatori. In questo senso, Certicibit declina nel tema enogastronomico la filosofia di Bit, che da sempre invita Operatori e Pubblico a esplorare l’esperienza del viaggio a 360 gradi”. Attento alle tematiche della denominazione d’origine, delle certificazioni di qualità, del commercio equo e solidale, Certicibit mette a disposizione degli Operatori un percorso espositivo, curato da Class, Comitato Lombardo Ambiente e Sviluppo Sostenibile Onlus, che saprà porre in risalto le caratteristiche più profonde delle identità aziendali. “L’italia è rinomata soprattutto per due fattori strettamente collegati: la varietà spettacolare delle risorse paesaggistiche e la molteplicità delle ricchezze agroalimentari ed enogastronomiche – aggiunge Antonio Vizzaccaro, Consigliere legislativo del Presidente della Xiii Commissione Agricoltura della Camera dei deputati, On. Marco Lion –. Insieme alle bellezze storico-ambientali convivono il gusto per i cibi sani e la scelta smisurata per i prodotti agricoli ed alimentari tipici dei luoghi o di origine territoriale. Intorno ad un prodotto agroalimentare di qualità italiano, gravitano molteplici risvolti emotivi: amenità dei territori di produzione, sapienza ed arte delle persone che li realizzano e delle popolazioni che ne fanno uso, certezza di legami con la storia e le tradizioni secolari. Con Certicibit si vuole promuovere il più ampiamente possibile il Made in Italy offrendo al potenziale turista di stare bene visitando l´Italia, usufruendo di un ambiente culturale unico e di un paniere agroalimentare di qualità, capace di apportare benessere, salute e sviluppo della sana alimentazione”. Certicibit sarà ospitato al pad. 9 del quartiere fieramilano di Rho nell’ambito della 28. A Bit – Borsa Internazionale del Turismo, da giovedì 21 a domenica 24 febbraio 2008. Per informazioni aggiornate sulla manifestazione visitare il sito www. Bit. Fieramilanoexpocts. It. . |
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A BORGO CARDIGLIANO DI SPECCHIA (LECCE) , LA CUCINA MEDITERRANEA |
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La Puglia è la patria incontrastata della cucina mediterranea, esalta i piaceri della tavola, celebrando i celestiali frutti della sua terra e del mare. Proprio nel suo cuore, nell’assolata campagna del Salento, si erge Borgo Cardigliano. Un luogo unico, trasformato dal Comune di Specchia (Le) da antico tabacchificio a complesso turistico “secondo natura”, un “ecovillaggio” autonomo a livello energetico. Nessun luogo potrebbe essere più adatto per carpire i segreti dell’arte culinaria. Borgo Cardigliano ha creato per i suoi ospiti dei corsi di cucina per non dimenticare, una volta di ritorno a casa, i sapori intensi di questa terra. Lo chef illustrerà dettagliatamente la lavorazione delle portate, gli ingredienti e l’accostamento dei piatti. Durante le lezioni in 6 giorni consecutivi lo chef spiegherà invece la preparazione di un pranzo con diverse scelte di piatti. La prima lezione verterà sugli antipasti: dal Trittico di verdure alla Salentina (a base di aglio e menta) alla Girella di mozzarella pomodoro e rucola, dal Polipo in pignata ai Frutti di mare gratinati. Il secondo giorno verrà affrontato il tema “primi piatti”: dalle Orecchiette alle cime di rape e alla “taieddda” agli intramontabili Spaghetti al pomodoro alla napoletana. Nei 2 giorni successivi ci si impadronirà delle ricette di gustosi secondi e di ghiotti dolci nel rigoroso connubio di sapori locali e della cucina italiana più classica e nota. La fama delle Scaloppine all’arancia e dei Calamari farciti viene minacciata dalla tipica Zuppa di pesce e dalle Polpette di cavallo al sugo. Una sfida ad armi pari quella tra Tiramisù e Pannacotta contro Pasticciotto e Crostata alla frutta. Lo chef di Borgo Cardigliano, nelle ultime due lezioni, inviterà i suoi allievi alla realizzazione di un pasto completo dall’antipasto al dolce. Alla fine del corso a tutti i partecipanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione, oltre ad una cartella contenente gli ingredienti delle ricette realizzate, il modo di preparazione e la fotografia dei piatti pronti. Ogni lezione avrà la durata di 3 ore e si svolgerà nelle fasce orarie a discrezione del ristorante. Il costo per una lezione giornaliera è di 30. 00 euro a persona, mentre l’intero corso di 6 lezioni costa 180. 00 euro a persona. In entrambe i moduli è compresa la degustazione da parte dei partecipanti dei piatti cucinati dallo chef durante la lezione. Pernottare a Borgo Cardigliano costa da 35 euro per persona (inclusa la prima colazione). Www. Cardigliano. It E-mail: info@cardigliano. It . |
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INIZIA L’ANNO CON I“PICCOLI PIACERI” DI MCDONALD’S
DA MCDONALD’S È ARRIVATO IL “PROVENZALE”,
DISPONIBILE IN TUTTI I RISTORANTI FINO AL 22 APRILE
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Piccoli Piaceri di Mcdonald’s è una vera e propria nuova linea di panini che, a partire da settembre dello scorso anno, è entrata in modo permanente ad ampliare e diversificare ulteriormente l’offerta di prodotti dei ristoranti Mcdonald’s in Italia. Un piccolo prezzo per un grande gusto: i Piccoli Piaceri, infatti, al costo di solo 1,90€ danno la possibilità ai consumatori di provare prodotti sempre nuovi, gustosi e di qualità. Ciò che caratterizza ogni nuova ricetta è, infatti, il tipo di pane, la salsa che accompagna la carne di pollo, le verdure: il tutto per garantire un corretto bilanciamento di proteine rispetto alle altre scelte di prodotti dei menu standard e in promozione. Il nuovo panino Provenzale, in vendita dal 2 gennaio al 22 aprile, è caratterizzato da una croccante cotoletta di pollo, insalata, pomodoro e una gustosa salsa alle erbe aromatiche, il tutto racchiuso in un morbido pane contraddistinto da un particolare taglio a croce sulla corona. I prodotti della linea Piccoli Piaceri arricchiscono l’ampia offerta di Mcdonald’s aggiungendosi agli altri tradizionali panini, alle patatine classiche, alle due Fruit Bags - Ananas e Mela e uva - al Fruit&yogurt e alle insalate della linea Salads Plus: la classica Caesar Salad, con petto di pollo caldo alla piastra o croccante, l’Insalata Tonno e Legumi e la nuova Insalata con Caprino, Mele e Arance. Da sempre Mcdonald’s presta molta attenzione alle richieste dei suoi clienti, che sono sempre più alla ricerca di prodotti coerenti con uno stile di vita sano e bilanciato; l’offerta alimentare è inoltre sempre più volta a soddisfare la domanda di maggiore varietà e di un corretto equilibrio nutrizionale, principi cardine di una buona alimentazione. Il lancio del nuovo panino Provenzale della linea Piccoli Piaceri sarà supportato da una ironica campagna televisiva dal 4 al 20 gennaio ideata da Tbwaitalia. Nello spot i protagonisti vivono alcune situazioni un po’ indisponenti, in ufficio o per strada, che si risolvono quasi casualmente a loro favore regalando quindi un piccolo piacere. La direzione creativa è di Geo Ceccarelli, la direzione creativa associata di Fabio Palombo e Raffaele Cesaro. Art Director Giuliana Smeraldi e Copy Davide Desgro. . |
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LE UOVA DELLA SOLIDARIETA’ DELLA FONDAZIONE ANT ITALIA ONLUS
13 ANNI DI DOLCEZZA CHE HANNO CONTRIBUITO ALL’ASSITENZA GRATUITA A DOMICILIO DEI MALATI DI TUMORE IN TUTTA ITALIA
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La Fondazione Ant Italia Onlus sarà nelle piazze italiane per il tredicesimo anno consecutivo con le sue Uova della Solidarietà. (Per informazioni su dove trovare i banchetti delle Uova della Solidarietà chiamare il numero 051. 7190111 o visitare il sito www. Antitalia. Org). L’1 e il 2 marzo (ma in molte città i banchetti saranno presenti anche in altre date) i Volontari offriranno le Uova in una Campagna Nazionale molto importante per sostenere gli Hospice Oncologici Domiciliari, gli ospedali che vanno a casa del Malato e lo curano gratuitamente con amore. In tutta Italia verranno offerte 150 mila Uova della Solidarietà, di cioccolato finissimo di alta qualità, al latte o fondente. In questo modo tutti potranno dare un contributo al Progetto Eubiosia della Fondazione Ant Italia Onlus per garantire al Sofferente di tumore un’assistenza gratuita specializzata e continua 24 ore su 24. Attualmente gli Hod-ant in Italia sono 29 e assistono ogni giorno, attraverso l’équipe medico infermieristica pagata dalla Fondazione, oltre 3000 Malati di tumore in tutta l’Italia. L’ant ha organizzato la sua lotta contro la sofferenza su una base morale (Progetto Eubiosia), su una base tecnica-organizzativa (un ospedale specialistico oncologico portato a domicilio con l’obiettivo di un’assistenza socio-sanitaria globale) e su una base professionale (tutti gli operatori sanitari sono professionisti a tempo pieno). Nello specifico, il progetto Eubiosia si articola nei seguenti programmi operativi: a) Ospedalizzazione domiciliare oncologica gratuita e continuativa b) Programma “Porta-a-porta” che consiste nel trasporto gratuito del Paziente dal domicilio all’ospedale e viceversa ad opera di Volontari c) Programma Saris (Servizio di attivazione risorse sociali) che consiste nell’aiutare praticamente e moralmente sia il paziente che la rete familiare del paziente, creando un collegamento tra questi e i servizi sociali interni ed esterni all’Ant Il progetto nasce dalla constatazione che, nonostante i progressi terapeutici raggiunti in campo oncologico siano notevoli, sia dal punto di vista scientifico che organizzativo, si è fatto ancora poco per i cosiddetti “malati terminali”. . |
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UNA CENA TUTTA D’ORO CON LO ZAFFERANO LEPROTTO |
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Fino al 7 Febbraio il ristorante Sapori & Seduzione proporrà ogni sera ai suoi clienti un particolare menù dalle tinte dorate. Le cene del ristorante milanese saranno caratterizzate da un intero assortimento di pietanze create su abbinamenti di pesce, fiori e frutta a base di zafferano Leprotto, appositamente ideate dallo chef per far risaltare al meglio il gusto intenso di questa fantastica spezia. Dall’antipasto al dolce, verranno consigliate ricette semplici e gustose, in cui anche i clienti potranno cimentarsi, grazie al ricettario della serata, che verrà dato in omaggio. Dove: Sapori & Seduzione, via Altaguardia 16, Milano. Nel 1963 Nasce A Milano La Prima Bustina Di Zafferano Leprotto…. …. Uno Zafferano di qualità ancora superiore a quella già esistente contraddistinto da proprietà organolettiche ancora più decise: colore giallo vivo, sapore accentuato e profumo più intenso. Per questo motivo ancora oggi sulla bustina dello Zafferano Leprotto si legge “sapore deciso”. Nasce fin da allora come marchio giovane, moderno e vitale, caratteristiche espresse dal soggetto grafico scelto che esprime energia allegria e gioia, gli stessi valori simbolicamente rappresentati dal colore giallo dello Zafferano. Con lo Zafferano Leprotto nasce un’autentica cultura aziendale dominata da due valori di fondo: la perfezione all’insegna della tradizione e dell’innovazione, e avanguardia che grazie alle rinnovate tecnologie esclusive di lavorazione e confezionamento offrono al consumatore uno Zafferano sicuro e con elevate qualità organolettiche nel tempo. . |
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IDENTITA´ GOLOSE SCEGLIE VIKING
L´AZIENDA FORNISCE LE APPARECCHIATURE PER IL CONVEGNO DELLA CUCINA D´AUTORE
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Sono nate negli Stati Uniti le apparecchiature che gli chef utilizzano quest´anno nel corso della quarta edizione di Identità Golose. Il congresso annuale della cucina d´autore, definito italiano ma dal sapore e dal respiro internazionale, soprattutto per via dell´importanza dei relatori provenienti da tutta Europa, ha scelto infatti quest´anno come fornitore unico, Viking, il produttore di elettrodomestici che per primo ha importato gli alti standard della cucina professionale all´interno delle pareti domestiche. Fondata nel 1981 a Greenwood, nel Mississippi, Viking Range Corporation ha raggiunto in meno di vent´anni una posizione di assoluta leadership negli Stati Uniti. Un primato ed un nome che fanno eco non solo a livello europeo, ma addirittura mondiale, dove Viking ha esteso la sua rete distributiva differenziandosi per gli standard elevati di professionalità. La sua celebrità nasce da un´idea semplice quanto geniale: proporre alle cucine domestiche gli stessi standard adottati dai professionisti. Viking è inoltre l´unico ad offrire una gamma completa di prodotti dal design coordinato, dalla cottura al freddo, per dare unicità di stile alla propria cucina, il tutto ampliato e completato dalla gamma di grill barbecue per esterni, dalle cantine per il vino, dal pentolame, dalla coltelleria e dai mixer. Tutti i prodotti sono disponibili in ben quattordici finiture, per integrarsi in ogni stile di arredo, dal moderno, al classico, al rustico. La celebre rivista americana Fortune Magazine ha pubblicato, a settembre dello scorso anno, uno studio condotto da Landor Associates sulla percezione dei consumatori rispetto ai marchi, prendendo in considerazione variabili come stima e affidabilità. Su oltre 2. 000 aziende, Viking si è posizionata al secondo posto, subito dopo I-pod! Un risultato ottimo per un´azienda giovane e di high profile, che negli Stati Uniti è già uno status symbol, scelta non a caso per attrezzare la cucina della Casa Bianca. Un assortimento di componenti che permette di “creare la cucina attorno a chi ci lavora”, sfruttando le caratteristiche di vere apparecchiature professionali per garantire prestazioni uniche anche all’interno dell’ambiente domestico. Identità Golose non è solo un’importante passerella per chef, ma si propone di valorizzare e promuovere la cucina italiana ed i suoi interpreti. Un evento di grande importanza quindi per gli operatori del settore, nato dalla lungimiranza e dall´esperienza di Paolo Marchi e già diventato appuntamento irrinunciabile, e al quale prendono parte ogni anno nomi prestigiosi e pluristellati, già affermati nel panorama italiano e internazionale. All´interno di una cornice così prestigiosa, Viking è quindi lieta di poter annunciare la propria collaborazione che certamente sarà occasione per far conoscere il proprio marchio ad un mondo di appassionati e di professionisti. Viking è distribuito in esclusiva per l´Italia da: I&d www. Viking-europe. Com . |
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BIALETTI INDUSTRIE AL MACEF 2008:
LA TRADIZIONE SEMPRE ATTUALE DEI 75 ANNI DELLA MOKA EXPRESS,
L´INNOVAZIONE DEI NEGOZI MONOMARCA BIALETTI E DEI PICCOLI ELETTRODOMESTICI GIRMI.
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Bialetti Industrie, Gruppo industriale italiano leader internazionale nel casalingo e nei piccoli elettrodomestici attraverso i prestigiosi marchi Bialetti, Rondine, Girmi e Aeternum, partecipa al tradizionale appuntamento d’inizio anno con il Macef presentando le novità di prodotto firmate Bialetti, Girmi e Aeternum, ma anche l´ambizioso progetto dei negozi monomarca Bialetti. La vetrina del Macef 2008 viene a coincidere con due anniversari significativi per Bialetti Industrie: i 75 anni della mitica Moka Express, la caffettiera entrata in produzione a Omegna nel 1933 e ancor oggi amata, originale e attualissima dopo aver venduto milioni di pezzi in tutto il mondo, e il 70° compleanno di Aeternum, marchio che per i consumatori italiani è sinonimo dell´eccellenza nelle pentole a pressione e negli strumenti da cottura in acciaio inox. Al Macef, inoltre, Bialetti Industrie è presente con uno spazio espositivo dedicato al top di gamma “Collection” di Bialetti, esposto all’interno di un’area che rappresenta la ricostruzione di un vero e proprio negozio Bialetti. Il progetto dei negozi monomarca, partito nel settembre del 2007 ha portato il Gruppo industriale di Coccaglio a contare su una rete di 8 punti vendita di proprietà in altrettante città italiane, posizionati sulle strade dello shopping. Per il 2008, Bialetti Industrie prevede di espandere ulteriormente la rete sia in Italia che all´estero. Realizzati secondo un format ad hoc su superfici commerciali che vanno dai 70 agli oltre 120 mq, i nuovi store monomarca Bialetti sono lo specchio fedele di quel made in Italy fatto di innovazione, gusto per il design, senso della tradizione e vicinanza al consumatore di cui il marchio Bialetti è da sempre uno dei massimi interpreti. Sugli scaffali a Macef c´è spazio per il meglio della gamma Bialetti. Un posto d´onore spetta alla Collection Bialetti, che raccoglie le versioni più raffinate della produzione dell’Azienda nel campo delle caffettiere, dei piccoli elettrodomestici, del pentolame in acciaio e in alluminio antiaderente e degli accessori coordinati per la cucina e la tavola. L´innovazione nell´innovazione dei nuovi store è rappresentata dalla presenza di angoli caffetteria per la degustazione del caffè Bialetti, che fanno dei Negozi Bialetti dei coffee-shop perfetti per socializzare e ritrovarsi in un ambiente caldo e rilassante all´insegna del culto del caffè. Il primo è stato inaugurato a Brescia lo scorso novembre. Il Macef 2008 è anche una passerella d´eccezione per Girmi. Il prestigioso marchio italiano che ha portato i piccoli elettrodomestici nelle case degli italiani, infatti, si presenta al pubblico con un catalogo prodotti totalmente rinnovato. Dopo l´acquisizione da parte Bialetti Industrie, avvenuta nel 2005, il rilancio di Girmi passa attraverso una nuova gamma che propone piccoli elettrodomestici per la cucina e per la casa in grado di soddisfare le esigenze dei consumatori grazie all´ottimale combinazione tra estetica, affidabilità, performance e rapporto qualità/prezzo. . |
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PRIMAVERA DEL PROSECCO – ZAIA: MARKETING TERRITORIALE E RISERVA DEL NOME |
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“La Primavera del Prosecco è uno straordinario progetto di marketing territoriale, che ho sostenuto sin dal suo nascere, nel 1995, mettendo in un unico “cartellone” tutte le mostre che a livello locale valorizzano le produzioni enologiche e gastronomiche dell’alto trevigiano e il territorio che le produce”. Lo ha sottolineato il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia, in concomitanza con la presentazione ufficiale della manifestazione, promossa a Milano dal Comitato Organizzatore della Primavera del Prosecco nella Sala Convegni del Touring Club Italiano. “E’ anche un’occasione – ha aggiunto Zaia – per far conoscere, accanto al Prosecco, vero e proprio must della spumantistica veneta e italiana, anche gli altri meravigliosi vini delle nostre colline: dal Torchiato di Fregona al Refrontolo Passito, dal Bianco al Rosso della Denominazione Colli di Conegliano. Si può paradossalmente dire che nel trevigiano il vero “capodanno” si festeggia il 21 marzo, con l’avvio di questa iniziativa, che richiama almeno 300 mila presente turistiche”. “In un simile scenario, il Prosecco Doc Conegliano Valdobbiadene è il principale protagonista, un cult a livello internazionale la cui produzione ha superato i 50 milioni di bottiglie – ha detto ancora Zaia – che però va difeso dai sempre più numerosi tentativi di imitazione e di sleale concorrenza con la riserva del nome. Ribadisco la disponibilità mia e della Giunta regionale a sostenere questa proposta; occorre però che il mondo produttivo prenda decisamente posizione in maniera univoca su tale questione. Mi aspetto insomma un segnale preciso su un problema essenziale, per il quale serve il riconoscimento del riferimento di “vitigno autoctono nazionale” per i Prosecchi di Conegliano e Valdobbiadene, con la conseguentemente limitazione dell’uso del riferimento del nome in etichetta, almeno a livello nazionale. Ricordo che oggi come oggi i vitigni Prosecco si possono piantare in ogni parte del mondo, con l’indicazione del nome di vitigno in etichetta, creando solo confusione nei consumatori del prodotto a Denominazione d’Origine Controllata, dalle caratteristiche eccezionali e che ha dato fortuna e fama a questo vino”. . |
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PROSECCO IN PROVINCIA DI VENEZIA: DICHIARAZIONE DELL’ASSESSORE SCABORO |
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Per l’Assessore provinciale all’agricoltura Giuseppe Scaboro, inserire il Prosecco nell’elenco delle varietà idonee alla coltivazione in provincia di Venezia è una proposta che va fortemente sostenuta sia per ragioni agronomiche ed economiche, sia per motivazioni storiche. “Nei territori pianeggianti delle province di Treviso, Padova e Pordenone, dove la coltivazione è consentita da tempo, - sottolinea l’Assessore Scaboro - le condizioni pedo-climatiche sono sostanzialmente identiche alle nostre. Inoltre la coltivazione del Prosecco era storicamente già praticata nel territorio del veneziano, dove poi si è estinta esclusivamente per ragioni di carattere normativo, che impediscono la messa a dimora di questo vitigno. Per questo, ancora nel dicembre 2006 infatti, avevo scritto al Vicepresidente e Assessore alle politiche dell’agricoltura della Regione Veneto, Luca Zaia, sottolineando le condizioni tecniche e storiche sulla base delle quali era necessario concedere anche alla nostra provincia l’autorizzazione per la coltivazione del prosecco”. In tale occasione il Vicepresidente della Regione aveva risposto che l’istanza già era all’esame dei competenti Uffici regionali ma che “ … la problematica è tale che è necessaria una disamina completa del problema Prosecco, che deve coinvolgere l’inera filiera vitivinicola per definire le strategie future di questo importante vino, al fine di difendere il reddito di numerose imprese vitivinicole che hanno saputo sinora valorizzare ed affermare questo prodotto che oggi rappresenta un modo di bere alla moda” L’assessore Scaboro anche in considerazione delle difficoltà derivanti dalla perdita della Denominazione Tocaj, assicura “i produttori veneziani, le associazioni dei produttori, gli amministratori della Venezia Orientale e i Consorzi di tutela della Riviera del Brenta e di Lison Pramaggiore che continuerò con tutti gli strumenti che sono in mio potere, a sostenere la loro richiesta affinché la Regione Veneto accolga tale richiesta”. . |
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UN VINO “OSÉ” PER I PODERI MORINI
NUOVO NATO NELLA CANTINA DI FAENZA: È IL “MOROSÉ”, SPUMANTE BRUT DA UVE CENTESIMINO
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La proposta è sicuramente di quelle “osé”. Ma i Poderi Morini è un’azienda cui la ricerca della qualità nei suoi vini ha sempre viaggiato di pari passo con la ricerca di un qualcosa di nuovo. Ecco allora che nelle cantine dell’azienda di Faenza è nato un nuovo vino: il “Morosé”, spumante brut rosè. Un nome coniato mixando il nome Morini con la tipologia del vino, il rosé, per l’appunto. Ma anche un gioco di parole fra il nome dell’azienda e la voglia di proposte originali, se si vuole, anche un po’ osé. Osé e quindi audace, perché alla base di questo vino - che non mancherà di ammaliare gli estimatori delle bollicine, con un occhio di riguardo soprattutto al pubblico femminile – c’è un vitigno autoctono: il Savignon Rosso, o Centesimino come lo si chiama in questo spicchio di Romagna, che per la prima volta in assoluto viene spumantizzato. Tecnicamente il Morosé si ottiene lasciando brevemente il mosto a contatto con le bucce per poi proseguire con la vinificazione in bianco. La spumantizzazione avviene con il metodo Charmat che conferisce al vino un perlage fine e persistente. Di colore rosa cerasuolo, al naso è intenso con sentori di fragoline di bosco, ribes e rosa selvatica. Al palato è secco con note fruttate piacevolmente acidule. Perfetto come aperitivo, si può gustare ad una temperatura di 10-12°C a tutto pasto. E’ dal 2001 che Poderi Morini produce vini a base di Centesimino. Prima del Morosé, infatti, hanno preso vita: la riserva “Traicolli”, il passito “Rubacuori”, “Ilsavignone” che, come consigliato dal grande Luigi Veronelli, non effettua maturazione in legni, ed è del 2005 il vino rosato “Rosa d’Autunno”. E’ stato il profumo intenso di quest’uva, presente solamente sulle colline attorno a Faenza, ad interessare e incuriosire Alessandro, titolare dell’Azienda Morini, inducendolo così alla ricerca ed alla sperimentazione sui possibili metodi di lavorazione. La riscoperta del “ Savignôn Rosso”, nome dialettale di questo vitigno, è merito di un certo Pietro Pianori detto “Centesimino” e risale agli anni ‘40, ma l’origine delle marze usate per il primo vigneto è tuttora sconosciuta. L’analisi del Dna condotta dall’Istituto Agrario di San Michele all’Adige ha permesso di constatare la mancanza di affinità del Centesimino con altri vitigni coltivati in Italia o con il Sauvignon Rosso Francese. Il 22 dicembre 2003 il Centesimino è stato iscritto nell’Albo Nazionale dei Vitigni da vino. “Con questo vitigno nella nostra Azienda sono coltivati circa quattro ettari e l’obbiettivo è giungere a sei ettari nel prossimo futuro – spiega Alessandro Morini -. I vigneti sono situati in zona collinare fra Faenza e Forlì su di un terreno prevalentemente argilloso. Gli impianti sono allevati a doppio Guyot. I primi due ettari sono stati abbattuti e sono state utilizzate le marze per reinnestarle su vecchie viti con una densità di 1. 700/1. 800 piante per ettaro ed una resa di circa 40 quintali; dei rimanenti, circa un ettaro è stato piantato nel 2001 e uno nel 2003 con una densità di 4. 000/5. 000 viti ed una resa di circa 60/70 quintali per ettaro. La cura delle coltivazione è affidata alla direzione dell’agronomo Luciano Lusa, che con oculatezza e competenza decide i metodi di potatura e di diradamento, cercando di limitare al massimo i trattamenti antiparassitari seguendo i parametri della lotta integrata nel pieno rispetto della natura. Il nostro enologo, Sergio Ragazzini, ha accettato con entusiasmo la sfida propostagli collaborando nella ricerca e nella sperimentazione che da sempre ci caratterizza”. Anche il Morosé, come per alcuni altri vini dell’Azienda Morini, è stata scelta un’etichetta d’autore realizzata dall’artista faentino Gianfranco Morini, detto “Il Moro”. Poderi Morini tel. 0546 634257 www. Poderimorini. Com - info@poderimorini. Com . |
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