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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Aprile 2008
Politica
PARLAMENTO EUROPEO: VIA LIBERA AI CONTI DEL 2006  
 
 Strasburgo, 23 aprile 2008 - Il Parlamento ha approvato l´esecuzione del bilancio Ue per il 2006, il cosiddetto "discarico", compiacendosi dei progressi compiuti verso un utilizzo più efficace degli stanziamenti comunitari. Ma insiste sulla necessità di pubblicare dichiarazioni nazionali per responsabilizzare maggiormente gli Stati membri sull´utilizzo dei fondi Ue. Chiede poi la definizione di uno Statuto degli assistenti parlamentari che entri in vigore con la nuova legislatura. Con 582 voti favorevoli, 77 contrari e 18 astensioni, il Parlamento concede il discarico alla Commissione per l´esecuzione del bilancio generale dell´Unione europea per l´esercizio 2006. Nella relazione di Dan Jørgensen (Pse, Dk) che accompagna tale decisione - approvata con 582 voti favorevoli, 49 contrari e 54 astensioni il Parlamento si compiace dei progressi compiuti dalla Commissione «verso un utilizzo più efficace degli stanziamenti comunitari» e della creazione del contesto per un controllo globale che trova riscontro nella dichiarazione di affidabilità (Das) della Corte dei conti. Si compiace inoltre dei considerevoli progressi compiuti nella gestione degli stanziamenti della politica agricola comune (Pac), in particolare grazie al funzionamento del sistema integrato di gestione e di controllo (Sigc). D´altra parte, il Parlamento accoglie con favore l´impegno della Commissione di presentare una relazione mensile al comitato incaricato del follow up del discarico del 2006, in cui ogni mese un commissario dovrà illustrare gli sviluppi nella propria area di competenza, comprese ad esempio le dichiarazioni nazionali e le sintesi annuali, le azioni esterne e l´attuazione del piano d´azione per il rafforzamento della funzione di supervisione della Commissione nel contesto della gestione condivisa delle azioni strutturali. Dichiarazioni di gestione nazionali - Il Parlamento deplora «la tacita accettazione da parte della Commissione della irresponsabilità collettiva della maggior parte degli Stati membri nei confronti della gestione finanziaria dell’Unione europea». Accoglie invece con favore le iniziative adottate in merito da alcuni Stati membri (Paesi Bassi, Regno Unito, Danimarca e Svezia) e invita gli altri a seguire l´esempio. Per tale motivo, si compiace del fatto che la Commissione si sia impegnata ad assicurare «un fermo sostegno politico» alle iniziative nazionali volte a redigere e pubblicare dichiarazioni nazionali, verificate dalle corti dei conti nazionali, e la invita a continuare ad incoraggiare gli Stati membri su questa strada. I deputati, peraltro, si attendono che la Commissione inserisca un nuovo punto concernente la promozione delle dichiarazioni di gestione a livello nazionale, quale parte della sua revisione e del seguito del piano d´azione verso un quadro di controllo interno integrato. Fondi strutturali - I deputati si compiacciono del piano d´azione per il rafforzamento della funzione di supervisione della Commissione nel contesto della gestione condivisa delle azioni strutturali, ma annunciano che intendono monitorare da vicino le informazioni trasmesse sul piano d´azione, in preparazione del discarico 2007. L´impegno della Commissione a rettificare «ogni singolo errore» individuato dalla relazione annuale della Corte dei conti è considerato dai deputati «un importante risultato» della procedura di discarico relativa all´esercizio 2006. In particolare l´impegno a rettificare al 100% i casi di gravi violazioni delle procedure per gli appalti pubblici e ad applicare tassi forfetari e rettifiche finanziarie estrapolate ogniqualvolta individui problemi sistemici a livello di appalti. Tuttavia, chiedono alla Commissione di presentare informazioni «obiettive, chiare e complete» sulla sua capacità di recuperare gli importi pagati indebitamente. D´altro canto, sono soddisfatti che la Commissione «si sia finalmente impegnata a sospendere quanto prima i pagamenti a seguito dell´individuazione di gravi carenze del sistema». Azioni esterne - Nel ritenere che la Commissione «sia sempre più consapevole dell´importanza della trasparenza, della visibilità e della consulenza politica per tutti i fondi dell´Ue nel settore delle azioni esterne», la relazione si compiace dell´impegno del rappresentante dell´Onu in Iraq a migliorare l´informazione in tempo reale alla Commissione. I deputati, d´altra parte, restano tuttora in attesa dell´elenco degli organismi non soggetti a procedure d´appalto per i contratti ricevuti nel 2006. Il Parlamento, inoltre, accetta la proposta della Commissione di discutere la questione della definizione delle organizzazioni non governative (Ong) non appena saranno disponibili i risultati dell´audit che sta svolgendo la Corte dei conti. Invita poi la Commissione a presentare misure su come migliorare la visibilità dei fondi comunitari quando si attuano gli aiuti esterni attraverso altri organismi e accoglie con favore il suo impegno a mettere a disposizione del Parlamento ulteriori informazioni sui beneficiari dei fondi. Discarico del bilancio del Parlamento - Con 597 voti favorevoli, 50 contrari e 40 astensioni, l´Aula ha deciso inoltre di concedere il discarico per l´esecuzione del bilancio 2006 del Parlamento europeo. Adottando la relazione di José Pomés Ruiz (Ppe/de, Es) - con 563 voti favorevoli, 63 contrari e 5 astensioni - il Parlamento «approva e sostiene il deciso impegno del suo Presidente di assicurare che lo Statuto degli assistenti, che sarà proposto dalla Commissione e approvato dal Consiglio, entri in vigore contemporaneamente allo Statuto dei deputati». A tale fine, invita la Commissione e il Consiglio a cooperare appieno con il Parlamento per garantire che il nuovo Statuto degli assistenti sia adottato «prima delle prossime elezioni europee di giugno 2009». I deputati prendono poi atto che la Corte dei conti ha constatato, «criticandole», carenze nel quadro regolamentare fissato dall´Ufficio di presidenza per le indennità di assistenza parlamentare e che la maggior parte degli importi versati ai membri del Parlamento a titolo di indennità di assistenza parlamentare «non sono stati successivamente giustificati da documenti soddisfacenti». Riconoscono parimenti lo sforzo sostenuto dall´Ufficio di presidenza e dall´amministrazione nel 2007 per ovviare alla situazione e si compiacciono del fatto che per il 2006 l´amministrazione indica di aver ricevuto, alla fine del 2007, più del 99% dei documenti giustificativi. Il Parlamento incoraggia il gruppo di lavoro dell´Ufficio di presidenza sullo statuto dei deputati a presentare le sue conclusioni per consentire di dare rapidamente un seguito adeguato alle osservazioni formulate dal revisore interno nella sua relazione sulle indennità di assistenza parlamentare. Alla luce del lavoro di tale gruppo e nel contesto di una nuova regolamentazione da elaborare da parte degli organi politici competenti, conferma la responsabilità dell´amministrazione di assicurarsi che le indennità di assistenza parlamentare siano concesse «nel rispetto dei principi di sana gestione finanziaria, di legalità e di regolarità». D´altra parte, capendo le difficoltà per armonizzare le indennità con la legislazione sociale e fiscale di ciascuno dei 27 Stati membri, chiede di avviare immediatamente le trattative necessarie con gli Stati membri e lo Stato belga. Esige peraltro che tale operazione «non inibisca l´attuazione parallela di una nuova regolamentazione per le indennità di assistenza parlamentare». Al contempo, ricorda che «assistere i deputati nella loro attività richiede flessibilità e mobilità, e che sta agli stessi deputati illustrare le loro richieste e le loro esigenze nonché esprimersi sul sistema di assistenza che viene loro fornito», mentre il nuovo Statuto degli assistenti «dovrebbe stabilire norme minime in materia di retribuzione e diritti sociali in conformità della legislazione europea vigente». Il Parlamento nota poi che la relazione del revisore interno raccomanda un´evoluzione in due tappe delle condizioni di impiego degli assistenti parlamentari. In un primo tempo, il rapporto contrattuale tra il/gli assistente/i e il deputato verrebbe sistematicamente basato su un contratto d´impiego che utilizza un modello di contratto obbligatorio migliorato. Successivamente, «l´obiettivo sarebbe di integrare gli assistenti nella categoria del personale coperta dal regime applicabile agli altri agenti delle Comunità europee». Il Parlamento prende inoltre atto dell´unanime decisione della Conferenza dei presidenti e dell´Ufficio di presidenza con cui • invitano l´amministrazione ad assicurare un´applicazione e un´esecuzione coerente delle norme interne del Parlamento concernenti il rimborso delle spese di assistenza parlamentare; • affidano al Segretario generale il mandato di prendere contatto con la Commissione e il Consiglio allo scopo di accertare la possibilità di adottare una nuova serie di norme per gli assistenti dei deputati ricorrendo a un regime contrattuale modificato, salvaguardando il diritto dei deputati di assumere i loro assistenti e determinare indipendentemente il loro livello salariale; • incaricano il Gruppo di lavoro sullo Statuto, gli assistenti e il Fondo pensioni dei deputati a valutare urgentemente il funzionamento delle esistenti norme in modo particolareggiato e, vista l´importanza del problema, di presentare proposte sulle modifiche alla normativa che ritenga necessarie. Insiste, in particolare, sul fatto che il Parlamento dovrebbe concludere contratti quadro esclusivamente con società degli Stati membri specializzate nella gestione degli aspetti fiscali e della sicurezza sociale relativi ai contratti di lavoro. In via temporanea, e cioè fino a che non sarà stata trovata una soluzione permanente, i contratti con i fornitori di servizi devono essere gestiti dagli agenti pagatori negli Stati membri. L´agente pagatore, inoltre, deve essere responsabile per il rispetto dei contratti di prestazione di servizi per quanto riguarda la legislazione fiscale le norme in materia di previdenza sociale dello Stato membro interessato. L´amministrazione deve poi essere messa in grado di dimostrare alla Corte dei conti gli importi che sono stati pagati dai deputati ai loro assistenti, agenti pagatori e fornitori di servizi, precisando le relative condizioni. Mentre «non possono essere assunti parenti dei deputati», il mancato rispetto della legislazione nazionale e delle norme sulle spese e le indennità dei deputati deve comportare automaticamente «la sospensione dei pagamenti e il recupero degli importi indebitamente pagati». Il Parlamento chiede infine che le misure di applicazione dello statuto dei deputati che hanno implicazioni finanziarie siano sottoposte formalmente per parere preventivo alla commissione per il controllo dei bilanci. Background - Cos´è il discarico del bilancio Il Trattato sancisce che «Il Parlamento europeo, su raccomandazione del Consiglio che delibera a maggioranza qualificata, dà atto alla Commissione dell´esecuzione del bilancio. (…)». In altre parole, il discarico è una decisione del Parlamento che riflette le conclusioni raggiunte alla fine di un processo - la procedura di discarico - circa il modo la Commissione europea ha attuato il suo compito di eseguire la spesa autorizzata in bilancio per l´esercizio finanziario. Questo sindacato parlamentare dell´esecuzione da parte della Commissione europea della spesa prevista in bilancio mira a garantire che i fondi siano stati utilizzati secondo il principio della sana gestione finanziaria, ossia in conformità dei principi di "economia", "efficienza" ed "efficacia" : Il rifiuto di concedere il discarico non ha conseguenze giuridiche, ma va considerato una grave sanzione politica. Negli ultimi vent´anni ciò si è verificato due volte. La prima nel 1984 e l´ultima nel dicembre 1998 con riferimento all´esecuzione del bilancio 1996, quando fu costituito un Comitato di esperti indipendenti incaricato di investigare sulle gravi accuse di cattiva gestione mosse alla Commissione. Dopo la pubblicazione dei risultati dell´inchiesta, la Commissione Santer rassegnò le dimissioni il 15 marzo 1999. La decisione del Parlamento di non concedere il discarico alla Commissione per l´esecuzione del bilancio di un dato esercizio finanziario, tuttavia, non costituisce di per sé una mozione di censura contro la Commissione stessa. La procedura di discarico riguarda anche il Parlamento stesso, le altre istituzioni Ue e le agenzie. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: FONDI SUFFICIENTI E SCONTI FISCALI PER IL VOLONTARIATO  
 
Strasburgo, 23 aprile 2008 - Le organizzazioni di volontariato dovrebbero accedere a finanziamenti sufficienti e sostenibili senza eccessivi adempimenti burocratici e formalità di documentazione. E´ quanto sostiene il Parlamento chiedendo di prendere in considerazione l´introduzione di esenzioni dall´Iva sugli acquisti delle organizzazioni di volontariato destinati allo svolgimento dei loro compiti e sui beni e servizi ad esse donati. Occorre inoltre accrescere la mobilità dei volontari e promuovere progetti transfrontalieri. Sono oltre 100 milioni i cittadini dell´Ue che svolgono attività di volontariato e il contributo economico degli enti senza scopo di lucro (Npi) è pari, in media, al 5% del Pil e oltre un quarto di tale cifra è dovuto al tempo impiegato in attività di volontariato. Inoltre, un recente studio sulle organizzazioni che si avvalgono di volontari in tutta Europa ha dimostrato che, per ogni euro speso per sostenere l´attività dei volontari, le organizzazioni hanno ricavato, in media, un rendimento compreso tra 3 e 8 euro. Approvando con 639 voti favorevoli, 23 contrari e 21 astensioni la relazione di Marian Harkin (Alde/adle, Ie), il Parlamento incoraggia gli Stati membri e le autorità regionali e locali a riconoscere il valore del volontariato per la «promozione della coesione sociale ed economica». Li esorta inoltre ad operare in partenariato con le organizzazioni del volontariato e a consultare adeguatamente il settore per sviluppare piani e strategie finalizzati al «riconoscimento, all´apprezzamento, al sostegno, all´agevolazione e all´incoraggiamento del volontariato». Anche perché, il volontariato «non ha solo un valore economico misurabile, ma può anche consentire risparmi significativi per i servizi pubblici» che, peraltro, non deve andare a sostituire. L´attività di volontariato, inoltre, non deve prendere il posto del lavoro retribuito. I deputati sollecitano, inoltre, gli Stati membri a creare un quadro stabile e istituzionale per la partecipazione delle organizzazioni non governative (Ong) ai dibattiti pubblici. E´ necessario, però, distinguere in modo più chiaro le organizzazioni di volontariato dalle Ong, le cui attività non sono organizzate sulle stesse basi. Stati membri e autorità regionali e locali dovrebbero inoltre compiere «veri sforzi» per aiutare le organizzazioni del volontariato ad accedere a finanziamenti sufficienti e sostenibili a fini amministrativi e per progetti. Ma, ammoniscono i deputati, «senza eccessivi adempimenti burocratici e formalità di documentazione», pur mantenendo i necessari controlli sull´esborso di fondi pubblici. Nella prospettiva della revisione prevista per il 2010 delle disposizioni sull´Iva, il Parlamento invita la Commissione a prendere in considerazione - insieme agli Stati membri - «i validi argomenti sociali» in favore dell´introduzione di esenzioni dall´Iva per le organizzazioni di volontariato, registrate a livello nazionale, su acquisti intesi all´esecuzione dei loro compiti. Dovrebbe inoltre prendere in considerazione gli argomenti a favore dell´esenzione, «in casi specifici», dal pagamento dell´Iva su beni e servizi donati alle organizzazioni di volontariato. ) Inoltre, le imprese e gli altri operatori del settore privato, nell´ambito della loro strategia di responsabilità sociale, dovrebbero sostenere finanziariamente iniziative volte a promuovere e potenziare il volontariato, e ricevere incentivi dagli Stati membri affinché supportino tale settore. I deputati invitano poi la Commissione a lavorare all´instaurazione, per tutti i fondi comunitari, di un sistema in base al quale l´attività di volontariato possa essere riconosciuta quale contributo ai progetti cofinanziati e a studiare meccanismi che consentano di valutare adeguatamente il valore economico del lavoro di volontariato. Devono poi essere messe in atto misure nazionali e locali per accrescere la mobilità dei volontari e promuovere progetti transfrontalieri di volontariato rivedendo anche la politica in materia di visti per i partecipanti di paesi terzi a programmi di volontariato riconosciuti che si svolgono nell´Ue. I deputati raccomandano di dichiarare il 2011 come «Anno europeo del volontariato». Assieme agli Stati membri, infine, la Commissione dovrebbe indagare sulle ragioni del ritardo dell´adozione della "Carta Europea del volontariato" che dovrebbe definire il ruolo delle organizzazioni di volontariato e stabilire i loro diritti e le loro responsabilità. Background: il volontariato in Italia - Nel corso del biennio 2004-2005, l´Istat ha svolto la quinta rilevazione sulle organizzazioni di volontariato iscritte nei registri regionali e provinciali. Rispetto alla prima rilevazione, riferita al 1995, esse sono aumentate del 152,0%, passando da 8. 343 a 21. 021 unità. Secondo l´Istat, l’analisi dei dati permette di confermare alcune delle caratteristiche delle organizzazioni di volontariato: il forte radicamento nelle regioni settentrionali (il 28,5% delle organizzazioni di volontariato è localizzato nel Nord-ovest, il 31,5% nel Nord-est, il 19,3% nel Centro e il 20,7% nel Sud ed Isole), la prevalenza relativa di piccole dimensioni organizzative, la concentrazione relativa di unità nei settori della sanità (28%) e dell’assistenza sociale (27,8%), anche se cresce nel tempo il numero di quelle che operano in altri settori (ricreazione e cultura, protezione civile, istruzione, tutela e protezione dei diritti e attività sportive). Il Servizio Civile Nazionale contava 45. 890 volontari nel 2006 (di cui 439 operanti al di fuori dell´Italia). Il 21,34% era nel Nord Italia, il 21,98% al Centro e il 55,75% al Sud e nelle Isole. Tra i settori d´impiego, il 50,57% dei volontari operava nell´assistenza, il 37,58% nella cultura ed educazione e l´11,85% nell´ambiente e protezione civile. Il 66% dei volontari ha un´età compresa tra 21 e 26 anni. .  
   
   
SECONDO GLI SCIENZIATI DEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO L´EUROPA DEVE AGIRE SULLA CRISI ALIMENTARE MONDIALE  
 
Bruxelles, 23 aprile 2008 - Biologi dei paesi in via di sviluppo hanno lanciato un appello appassionato all´Europa per ottenere sostegno per la ricerca nel campo delle scienze della vita per affrontare la crisi alimentare mondiale. Gli scienziati hanno parlato a un incontro tenutosi ad Alessandria d´Egitto, organizzato dal progetto sovvenzionato dall´Ue Eagles ("European action on global life science"). In una dichiarazione diffusa dopo la conferenza, gli scienziati si sono detti "costernati e persino sconvolti dal continuo fallimento dell´Europa di impiegare le sue scienze della vita in modo efficace nella lotta alla fame". In tutto il mondo circa 800 milioni di persone soffrono di fame cronica e ogni giorno si registrano 40. 000 decessi correlati alla fame. Gli scienziati sono ora preoccupati del fatto che i cambiamenti climatici e l´uso crescente di biocarburanti possano aggravare la situazione. Per quanto riguarda i biocarburanti, i ricercatori evidenziano l´aumento crescente della conversione di coltivazioni tradizionali in coltivazioni energetiche. Essi sconsigliano l´introduzione in Europa di un nuovo sistema di produzione energetica senza aver compiuto prima le necessarie ricerche per dimostrare che questo non avrà un impatto negativo sulla sicurezza alimentare locale e mondiale. "Le scienze della vita europee possono e devono contribuire nel fornire nuove soluzioni per risolvere la crisi energetica senza sottrarre il cibo ai poveri," affermano gli scienziati. Gli autori della dichiarazione avvertono che senza un sostegno adeguato, le scienze della vita europee rimarranno indietro rispetto alle loro controparti nel resto del mondo, dove gli scienziati si appoggiano alla biotecnologia e alla coltivazione tradizionale delle piante per sviluppare nuove varietà che stanno già mostrando i loro benefici per coltivatori e consumatori. I ricercatori si appellano agli europei affinché adempiano al loro obbligo verso l´umanità e si dedichino all´abolizione della fame come un tempo si dedicarono all´abolizione della schiavitù. "Ovunque gli scienziati della vita hanno la responsabilità di affrontare queste sfide mondiali e di assicurare che le politiche lo facilitino," si legge nella dichiarazione. "Gli europei e i loro leader dovrebbero prestare maggiore attenzione alla conoscenza e ai consigli degli insigni biologi e umanisti dei Paesi in via di sviluppo. " Il progetto Eagles è finanziato nell´ambito dell´area tematica "Qualità e sicurezza alimentare" del sesto programma quadro (6°Pq). Il suo obiettivo è quello di raggruppare scienziati impegnati nelle scienze della vita in Europa e nei paesi in via di sviluppo per combattere fame e malattie, e assicurare che le capacità e le risorse europee nelle scienze della vita vengano sfruttate per il bene di tutti. Per ulteriori informazioni: http://www. Efb-central. Org/eagles/site .  
   
   
SEMINARIO SULL´ESCLUSIONE E LA DIVERSITÀ SUL LUOGO DI LAVORO, LEICESTER, REGNO UNITO  
 
Bruxelles, 23 aprile 2008 - Il 28 maggio si terrà a Leicester nel Regno Unito il primo di una serie di seminari organizzati dal Economic and Social Research Council (Esrc - Consiglio di Ricerca Economica e Sociale) con il titolo "Abjection and alterity in the workplace" ("Esclusione e diversità sul luogo di lavoro"). L seminari vogliono essere dei forum dove ricercatori, legislatori e professionisti possono esaminare il fenomeno dell´esclusione sul luogo di lavoro e nell´organizzazione, e le esperienze di diversità e discriminazione che ne possono derivare. Ogni seminario è concepito per contenere lavoro accademico teorico e empirico come anche materiale politico e pratico, con l´intento di sintetizzare le conoscenze e capire questo aspetto del mondo del lavoro contemporaneo. Per ulteriori informazioni contattare: Joanna Brewis della University of Leicester .  
   
   
OBBLIGHI COMUNITARI: DECRETO SALVA-INFRAZIONI  
 
Roma, 23 aprile 2008 - Il decreto legge volto ad assicurare in via d´urgenza l´attuazione di obblighi comunitari inderogabili e l´esecuzione di sentenze della Corte di Giustizia delle Comunità Europee, approvato dal governo, nel Consiglio dei Ministri del primo aprile scorso, è operativo dal 9 aprile 2008, giorno in cui è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Il decreto (definito anche "salva-infrazioni") ha l´obiettivo di sanare alcune procedure di infrazione e impedire la presentazione di eventuali ricorsi scongiurando così una condanna dell´Italia da parte della Corte di Giustizia. Tra le procedure inserite nel decreto legge, due sono le infrazioni che rischiano nell’immediato il ricorso in Corte di Giustizia ai sensi dell´art. 228. Si tratta, in particolare: mancato recupero degli aiuti di Stato a società municipalizzate e degli aiuti di Stato a favore dell´occupazione: la Commissione ha richiesto all´Italia il completamento delle operazioni di recupero entro il termine di scadenza dei pareri motivati fissati al 31 marzo 2008; mancato recepimento della direttiva quadro 2000/60/Ce per l´azione comunitaria in materia di acque: il termine concesso nel parere motivato è scaduto il 2 settembre 2007 senza che i provvedimenti normativi nel frattempo annunciati alla Commissione siano stati adottati. L´urgenza del provvedimento è motivata dal fatto che l´Italia rischia il deferimento da parte della Corte di Giustizia Ue. "Una volta deferiti in Corte - ha spiegato il ministro Bonino in conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri - la procedura va avanti anche se poi lo Stato si mette in regola" e l´eventuale sentenza di condanna comporterebbe per l´Italia il pagamento di multe molto pesanti. .  
   
   
UNGHERIA, SCENDE INDICE ECOSTAT DELLE TOP-100  
 
Budapest, 23 aprile 2008 - In base ad una ricerca condotta dal gruppo di ricerca economica Ecostat, a marzo 2008 l´indice di fiducia delle più importanti società ungheresi si è leggermente deteriorato, scendendo dal 95,4 all´89,5 rispetto al mese precedente. Lo afferma l´Ice. Il cambiamento in negativo della fiducia delle 100 più grandi società ungheresi riflette le paure legate al deterioramento del clima globale degli investimenti ed al ristagno della domanda interna. Circa la metà delle società intervistate si attende un incremento della domanda nel prossimo trimestre, mentre un 9 per cento delle stesse si attende un calo degli ordini. Circa i due terzi delle società hanno in programma di realizzare investimenti in tecnologia entro un anno. .  
   
   
COMMERCIO TRA SLOVENIA E VIETNAM DA SVILUPPARE  
 
Lubiana, 23 aprile 2008 - Il ministro dell´Economia sloveno, Andrej Vizjak, ha incontrato il ministro dell´Industria e del Commercio vietnamita, Vu Huy Hoang, per discutere la proposta di una nuova norma Ue sul Sistema Generalizzato delle Preferenze (Gsp) per il periodo 2009-2011, che prevede l´esclusione delle calzature di provenienza vietnamita dalla rete Gsp. Lo afferma il sito internet del Governo sloveno. Secondo Vizjak, le importazioni di calzature dal Vietnam in Ue entro il 2008 riceveranno un trattamento preferenziale (le tasse saranno ridotte di 3,5 punti percentuali) all´interno del sistema Gsp. L´ue fornisce questo supporto univoco ai Paesi in via di sviluppo per beni la cui importazione nella Ue non rappresenta più del 15 per cento delle esportazioni di beni simili. Attualmente, la cooperazione economica tra Slovenia e Vietnam è scarsa; solo lo 0,02 per cento del commercio estero sloveno è rappresentato da quello con il Vietnam. I due ministri hanno concordato la necessità di sviluppare la cooperazione economica tra i due Paesi, in primo luogo attraverso possibili accordi nel settore degli investimenti .  
   
   
MEF: PRESENTATA OGGI LA RELAZIONE SULLA SITUAZIONE ECONOMICA DEL PAESE PER IL 2007  
 
Roma, 23 aprile 2008 - Il Ministro dell´Economia e delle Finanze Tommaso Padoa-schioppa ha presentato oggi al Consiglio dei Ministri le linee portanti della Relazione Generale sulla Situazione Economica del Paese (Rge) per il 2007. Dalla Relazione emerge che nel 2007 si è determinato un tasso di espansione dell´economia mondiale sostanzialmente in linea con la performance dell´anno precedente: a una fase di decelerazione della crescita nelle economie avanzate si è contrapposto il dinamismo delle aree emergenti, non coinvolte dagli effetti della crisi creditizia statunitense nella seconda metà dell´anno. Fino ai mesi estivi, le prospettive di espansione dell´economia internazionale apparivano robuste. In seguito, l´aumento del premio a rischio sulle attività di credito ha gradualmente aumentato le attese di un contagio sull´economia reale, se pur limitato al paese epicentro della crisi. In Europa, indipendentemente dagli effetti diffusivi dagli Stati Uniti, l´apice della fase espansiva è stato raggiunto tra la fine del 2006 e l´inizio del 2007; in corso d´anno si è quindi assistito a un rallentamento dell´attività economica, guidato dal graduale restringimento delle condizioni monetarie attraverso l´apprezzamento dell´euro e la fase di rialzo dei tassi di interesse nominali, in un contesto in cui l´apporto alla crescita da parte delle componenti esterne di domanda non è stato rimpiazzato da un rafforzamento di quelle interne. In Italia, la crescita è risultata nel 2007 leggermente inferiore a quella registrata l´anno precedente (1,5%, tre decimi di punto in meno rispetto al 2006). Gli indicatori congiunturali evidenziano una frenata più intensa che nei partner europei occorsa negli ultimi mesi dell´anno. Dal lato dell´offerta, la dinamica produttiva è stata principalmente trainata dai servizi (soprattutto quelli per l´intermediazione monetaria e finanziaria e per le attività immobiliari e imprenditoriali) e dalle costruzioni, mentre l´attività manifatturiera ha sperimentato un andamento meno brillante rispetto all´anno precedente; stagnante è risultato il valore aggiunto dell´agricoltura. Dal lato della domanda, la spesa delle famiglie ha segnato, in media d´anno, un´accelerazione rispetto al 2006 (aumentando dell´1,4%, tre decimi di punto in più rispetto all´anno precedente). Gli aumenti di prezzo hanno invece inciso negativamente sui consumi di energia e contribuito a frenare quelli alimentari. In deciso rallentamento sono apparsi, invece, gli investimenti totali (+ 1,2%, 1,3 punti in meno rispetto al 2006). La frenata si è concentrata sulla componente delle macchine, attrezzature e prodotti vari e su quella dei mezzi di trasporto, risentendo anche del peggioramento, nella seconda metà dell´anno, del clima di opinione degli imprenditori. Le esportazioni di beni e servizi sono aumentate a ritmi ancora sostenuti, lievemente inferiori a quelli del 2006 (+5%, 1,2 punti in meno rispetto all´anno precedente). Il contributo della domanda estera netta (esportazioni meno importazioni) alla variazione del Pil è risultato marginalmente positivo nel 2007 (per un decimo di punto). Nel mercato del lavoro, la dinamica dell´occupazione, pur in decelera­zione rispetto al 2006, è rimasta relativamente sostenuta (+ 1%, l´incremento delle unità di lavoro standard); vi hanno contribuito gli andamenti ancora favorevoli registrati nei settori dei servizi, della manifattura e, soprattutto, delle costruzioni; è invece diminuito l´input di lavoro nell´agricoltura. Per quanto riguarda l´inflazione, dopo una prima parte dell´anno in cui la dinamica dei prezzi al consumo è risultata decisamente favorevole, dall´estate i rincari petroliferi e dei prodotti alimentari hanno contribuito al riemergere di tensioni. Nonostante l´accelerazione del secondo semestre, il consuntivo in media d´anno mostra un ridimensionamento del tasso d´inflazione rispetto al 2006 (+1,8%, con una flessione di tre decimi di punto sull´anno precedente). Sul fronte dei conti pubblici, il 2007, come già avvenuto per il 2006, si è chiuso con risultati più favorevoli di quanto atteso in corso d´anno. Grazie a queste evoluzioni, il deficit pubblico è tornato abbondantemente sotto il limite europeo (attestandosi all´1,9%, contro il 3,4% del 2006), l´avanzo primario ha raggiunto livelli che non si sperimentavano da alcuni anni (3,1%, in rialzo dall´1,3% del 2006) e la tendenza all´aumento del debito pubblico in rapporto al Pil si è invertita (la percentuale del debito rispetto al prodotto lordo è stata pari al 104%, contro il 106,5% dell´anno precedente). In presenza di una lieve riduzione della spesa in percentuale del Pil, a riflesso di una minore incidenza di quelle al netto degli interessi, il miglioramento dell´indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche è scaturito soprattutto da una dinamica molto favorevole delle entrate. La Relazione, che si compone di tre volumi, verrà pubblicata domani mattina sul sito del Ministero (www. Mef. Gov. It). Il primo volume analizza l´evoluzione dell´economia internazionale e italiana, con una appendice statistica dedicata alla contabilità nazionale; il secondo volume raccoglie le informazioni relative alla formazione del prodotto da parte delle varie branche produttive, la sua distribuzione e l´azione delle Amministrazioni Pubbliche (prima sezione); analizza la situazione del mercato del lavoro e del sistema di protezione sociale (seconda sezione); espone i dati di consuntivo di finanza pubblica relativi ai conti finanziari del settore statale e degli enti pubblici esterni a tale settore (terza sezione); il terzo volume, infine, espone un´ampia appendice statistica su tutti gli argomenti trattati nel secondo volume. .  
   
   
INTESA SANPAOLO LANCIA EUROBOND SUBORDINATO UPPER TIER II BENCHMARK PER € 1,25 MILIARDI  
 
Torino, Milano, 23 aprile 2008 – Intesa Sanpaolo ha lanciato ieri un’emissione obbligazionaria subordinata Upper Tier Ii sull’euromercato per € 1,25 miliardi destinata ai mercati internazionali. Si tratta di un bond emesso a valere sul Programma Euro Medium Term Notes di Intesa Sanpaolo a tasso fisso a 10 anni. L’ammontare è sostanzialmente pari a quello delle emissioni della specie in scadenza nel corso del 2008. La cedola, pagabile in via posticipata l’8 maggio di ogni anno a partire dall’8 maggio 2009 fino a scadenza, è pari a 6,625%. Il prezzo di riofferta è stato fissato in 99,310%. Tenuto conto del prezzo di riofferta “sotto la pari”, il rendimento a scadenza è 6,722% annuo e lo spread totale per l’investitore è pari al tasso mid swap a 10 anni + 210 punti base. La data di regolamento è prevista per l’8 maggio 2008. I tagli minimi dell’emissione sono di Euro 50 mila e multipli. Il titolo non è destinato al mercato retail italiano ma ad investitori professionali e ad intermediari finanziari internazionali, e verrà quotato presso la Borsa di Lussemburgo oltre che nel consueto mercato “Over-the-counter”. I capofila incaricati della distribuzione del titolo sono Banca Imi S. P. A. , Merrill Lynch International e Jp Morgan Securities Ltd. I rating assegnati al debito a lungo termine senior di Intesa Sanpaolo sono: Aa2 da Moody’s, Aa- da Standard & Poor’s e Aa- da Fitch. .  
   
   
BANCA GENERALI APPROVA IL BILANCIO 2007: DIVIDENDO DI €0,18 PER AZIONE (+ 80% VS. €0,10 NEL 2006) UTILE NETTO CONSOLIDATO: €15,3 MILIONI (+ 9% VS. €14 MILIONI NEL 2006)  
 
 Trieste, 23 aprile 2008 – L’assemblea degli azionisti di Banca Generali si è riunita ieri in sede ordinaria sotto la presidenza di Giovanni Perissinotto e ha approvato il bilancio dell’esercizio 2007. Nel 2007, l’utile netto consolidato del Gruppo è stato pari a €15,3 milioni (+7,3% vs. €14,2 milioni del 2006 a perimetro omogeneo). Il dato incorpora €15,7 milioni di minusvalenze non realizzate sulla valutazione a fair value del portafoglio titoli di trading e €21,4 milioni di accantonamenti afferenti principalmente al reclutamento di professionisti di alto livello. Depurato dalle sopracitate minusvalenze non realizzate sulla valutazione a fair value del portafoglio titoli di trading al netto delle imposte, l’utile netto sarebbe stato pari a €25,3 milioni. Il margine di intermediazione ha raggiunto €186,6 milioni, con un aumento dell’1,6% rispetto ai €183,6 milioni dell’esercizio precedente, da un lato beneficiando dell’incremento del margine di interesse e della crescita delle commissioni nette (€152,9 milioni, + 7,3% rispetto al 2006), dall’altro scontando l’impatto negativo per €15,7 milioni del saldo tra plus e minusvalenze non realizzate sulla valutazione a fair value del portafoglio titoli di trading. Il cost/income ratio rettificato per le minusvalenze straordinarie risulta pari al 59,5% rispetto al 62% del 2006 (63,4% a perimetro omogeneo). Il risultato operativo è stato pari a €59,2 milioni. L’ebitda si è attestato a €66,3 milioni (-5%, - 6,8% a perimetro omogeneo) e sarebbe stato pari a €82 milioni (+17,5% e +15,2% rispettivamente) se rettificato per le sopraccitate minusvalenze da valutazione non realizzate. Nel 2007, la raccolta netta totale è stata positiva e pari a €1. 561 milioni. Il Gruppo Banca Generali rappresenta una quota di mercato del 13,7% (Assoreti). A fine 2007, il totale delle masse in gestione è salito del 3,4% a €24,5 miliardi, di cui il 69,4% rappresentato da risparmio gestito e assicurativo. A livello di masse in gestione, il Gruppo Banca Generali si posiziona al 3° posto nel settore di riferimento (Assoreti), con una quota di mercato del 10,3%. La capogruppo Banca Generali S. P. A. Ha registrato un utile netto di €19,3 milioni, in significativo progresso rispetto a €1,6 milioni nel 2006. Il confronto tra i due periodi non è omogeneo perché risente del conferimento a Banca Bsi Italia del ramo d’azienda relativo al private banking di Banca Generali avvenuto con efficacia 1 gennaio 2007. L’assemblea ha approvato la distribuzione di un dividendo di €0,18 per azione (+80% vs. €0,10 nel 2006), per un ammontare complessivo di €19,9 milioni, di cui €1,52 milioni attingendo alla riserva straordinaria. Il dividendo sarà in pagamento dal 22 maggio 2008, con stacco cedola a partire dal 19 maggio 2008. L’assemblea degli Azionisti ha inoltre deliberato la conferma, ai sensi dell’articolo 2386 del codice civile, del dott. Ettore Riello quale componente del Consiglio di Amministrazione della società, già cooptato dal Consiglio di Amministrazione nella riunione del 20 luglio 2007, in sostituzione del dott. Ugo Ruffolo, che aveva rassegnato le dimissioni. Il dott. Ettore Riello, amministratore non esecutivo ed in possesso dei requisiti di indipendenza, resterà in carica fino alla data di scadenza di tutti gli altri componenti il Consiglio di Amministrazione, ovvero la data di approvazione del bilancio relativo all’esercizio che si chiuderà il 31 dicembre 2008. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi al termine della riunione assembleare, ha inoltre confermato il dott. Ettore Riello quale componente del Comitato per il Controllo interno. Il curriculum vitae del dott. Riello è consultabile nel sito internet della società www. Bancagenerali. It sezione Investor Relations – Corporate Governance – Assemblea degli azionisti nel fascicolo titolato “Argomenti all’ordine del giorno”. Infine, per poter dare completa attuazione al Piano di stock granting deliberato dalla società Prime Consult Sim S. P. A. (incorporata da Banca Generali con efficacia dal 31 dicembre 2002) a favore di manager e promotori finanziari già operanti per conto della stessa con lo scopo di incrementare il livello di fidelizzazione della rete distributiva, e in cui Banca Generali è subentrata, l’Assemblea degli Azionisti ha autorizzato, per un periodo di 18 mesi, l’acquisto di massime 197. 532 azioni proprie. Nel rispetto dei limiti di cui all’art. 2357, comma 3, del codice civile, in nessun caso il valore nominale delle azioni proprie potrà eccedere la decima parte del capitale sociale della società, tenendosi conto a tal fine delle azioni possedute dalla società medesima e dalle società da essa controllate. Alla data odierna, Banca Generali e le sue controllate hanno in portafoglio n. 984. 848 azioni ordinarie Banca Generali S. P. A. , pari allo 0,88% del capitale sociale della Società. Le operazioni di acquisto saranno effettuate, nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio regolarmente approvato, ai sensi degli articoli 132 del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998 n. 58 e dell’articolo 144-bis comma 1 lettere b) del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob con deliberazione 14 maggio 1999, n. 11971 in modo da assicurare la parità di trattamento tra gli azionisti. Il prezzo minimo di acquisto delle azioni ordinarie non potrà essere inferiore al valore nominale del titolo, pari ad euro 1,00, mentre il prezzo massimo d’acquisto non potrà essere superiore del 5% rispetto al prezzo di riferimento che il titolo avrà registrato nella seduta di Borsa del giorno precedente al compimento di ogni singola operazione di acquisto. Le azioni che verranno acquistate in esecuzione dell’autorizzazione assembleare saranno oggetto di assegnazione gratuita ai beneficiari del Piano di stock granting citato. .  
   
   
CREDITO BERGAMASCO APPROVATO IL BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2007. IL DIVIDENDO UNITARIO AUMENTA SINO A 2 EURO NOMINATI IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ED IL COLLEGIO SINDACALE PER IL TRIENNIO 2008-2010.  
 
Bergamo, 23 aprile 2008 - Questi, i principali risultati al 31 dicembre 2007 del Credito Bergamasco (Gruppo Banco Popolare) approvati il 19 aprile dall’Assemblea ordinaria dei Soci, che ha deliberato la distribuzione di un monte dividendi complessivo di 123,5 milioni di euro ed ha nominato il consiglio di amministrazione ed il collegio sindacale per il triennio 2008-2010. Stato Patrimoniale - Al 31. 12. 2007 la raccolta diretta si è fissata a 11. 502,6 milioni, con un progresso del 18,6% rispetto ai 9. 702,3 di fine 2006. La raccolta indiretta – al netto di un deposito amministrato “large corporate” di cui si era già riferito in precedenti comunicazioni pubbliche ed il cui importo si è ragguagliato, al 31. 12. 2007, a 1. 554,2 milioni – ha raggiunto, a fine dicembre, i 9. 111,7 milioni, con una flessione del 2,6% rispetto ai 9. 351,8 milioni del 31. 12. 2006. Considerando anche il deposito amministrato “large corporate” sopra citato la raccolta indiretta ha raggiunto i 10. 665,9 milioni, a fronte degli 11. 554 milioni della fine del 2006. La raccolta totale da clientela si è così attestata a 22. 168,5 milioni, con un’espansione del 4,3% rispetto ai 21. 256,3 milioni del 31. 12. 2006. Sul fronte dell’attivo di bilancio, il costante rafforzamento dei legami intessuti con il territorio e con le formazioni sociali in esso operanti, l’assistenza fornita allo sviluppo dell’economia locale e la continua focalizzazione sui crediti di natura commerciale anche a scapito degli impieghi più strettamente finanziari, hanno fissato l’ammontare dei crediti verso clientela a 11. 413,8 milioni, con un’espansione del 13,7% rispetto ai 10. 040,3 milioni di fine 2006. Tra le diverse forme tecniche, si segnala – in particolare – l’espansione dei mutui alla clientela che, salendo dai 3. 648,8 milioni di fine 2006 ai 4. 255,8 milioni (ivi compresi mutui cartolarizzati per 743,5 milioni) di fine 2007, hanno sperimentato una crescita annua del 16,6%. Conto economico Al 31. 12. 2007 il margine di interesse si è fissato a 342,8 milioni con una crescita dell’11,6% rispetto ai 307,1 milioni del 31. 12. 2006. Gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto – comprensivi dell’importo non ricorrente, pari a 15,5 milioni, relativo alla perdita di Banca Italease S. P. A. (partecipata al 2,923%) di competenza del Credito Bergamasco – si sono ragguagliati a 20,7 milioni a fronte dei 56,4 milioni di un anno prima che includevano 22,6 milioni quale quota di pertinenza della banca del capital gain realizzato dalla partecipata Aletti Merchant S. P. A. A seguito della cessione del 92,2% di Theme Parks Holding S. P. A. (controllante di Gardaland) da parte di Cornel S. A. R. L. (partecipata al 39,9% dalla merchant). Il margine finanziario ha così raggiunto i 363,6 milioni, a fronte dei 363,5 milioni di un anno prima. Al netto delle componenti non ricorrenti, il margine finanziario si è fissato a 379 milioni, con un progresso dell’11,2% rispetto ai 340,9 milioni del 3 1. 12. 2006. Gli altri proventi operativi si sono posizionati a 185,9 milioni, a fronte dei 180,2 milioni di un anno prima (+3,2%) ed il complesso dei proventi operativi ha raggiunto i 549,5 milioni con un aumento pari all’1,1% nei confronti dei 543,7 milioni di un anno prima. I proventi operativi, al netto delle componenti non ricorrenti, si sono, invece, posizionati a 561,2 milioni, con un incremento dell’8,2% sugli omogenei 518,8 milioni di un anno prima. Le spese per il personale sono risultate in crescita del 6% sino a 161,4 milioni, influenzate in misura significativa da elementi non ricorrenti. Al 31 dicembre 2007, infatti, il conto economico recepisce l’integrale accantonamento (16,7 milioni) degli oneri derivanti dall’accordo firmato con le organizzazioni sindacali per la gestione delle ricadute sul personale del processo di costituzione del Gruppo Banco Popolare; a tali oneri non ricorrenti si contrappone peraltro una componente positiva di reddito per 5,6 milioni concernente gli impatti contabili del ricalcolo del fondo Tfr conseguente ai cambiamenti di normativa decorrenti dal 2007. Al netto delle sopra citate componenti di natura non ricorrente, le spese per il personale, fissandosi a 150,3 milioni, rilevano una diminuzione annua dell’1,3%. Le altre spese amministrative si sono attestate a 100,1 milioni (81,7 milioni un anno prima) e gli ammortamenti si sono attestati a 5,9 milioni, a fronte dei 6,1 milioni di un anno prima. L’insieme degli oneri operativi ha così raggiunto, al 31. 12. 2007, i 267,5 milioni a fronte dei 240,1 milioni del 31. 12. 2006 (+11,4%), mentre il totale degli oneri operativi ricorrenti si è attestato a 252,8 milioni (+5,3%). Il cost/income “ordinario” – determinato dal rapporto tra oneri e proventi operativi ricorrenti – si è posizionato al 45%, in riduzione rispetto all’omogeneo 46,3% di un anno prima. Il risultato della gestione operativa si è fissato a 282 milioni (303,6 milioni un anno prima); depurato dalle componenti non ricorrenti, esso si è attestato a 308,5 milioni, con un incremento del 10,6% su base annua. Le rettifiche nette di valore per il deterioramento dei crediti si sono ragguagliate a 34 milioni (di cui 0,5 milioni relativi ad operazioni di cessione crediti), in lieve crescita (+ 1,7%) rispetto ai 33,4 milioni di un anno prima; gli accantonamenti netti per rischi ed oneri si sono ragguagliati a 0,9 milioni (5,6 milioni al 31. 12. 2006), mentre gli utili da valutazione e cessione di partecipazioni ed investimenti hanno raggiunto i 63,7 milioni. Tale importo è quasi interamente spiegato dall’effetto combinato di due componenti straordinarie. Da un lato si rileva, infatti, la svalutazione per 81,6 milioni lordi della partecipazione (pari al 2,923% del capitale sociale) detenuta dal Credito Bergamasco in Banca Italease e valutata – uniformemente al Banco Popolare – al patrimonio netto depurato dal valore degli avviamenti in carico, dall’altro si registra la plusvalenza lorda di 144,5 milioni riveniente dalla cessione a Fondiaria-sai della partecipazione detenuta in Bpv Vita dal Credito Bergamasco (15%). Si sottolinea, peraltro, come nell’esercizio 2006 gli utili da valutazione e cessione di partecipazioni ed investimenti si siano attestati a 70,7 milioni riconducibili per 70,6 milioni alla plusvalenza lorda realizzata in relazione all’operazione di fusione per incorporazione di Leasimpresa S. P. A. In Banca Italease. Il risultato lordo dell’operatività corrente si è così fissato a 310,9 milioni, a fronte dei 335,3 milioni di un anno prima; non considerando le poste non ricorrenti, il risultato lordo dell’operatività corrente si è attestato a 274 milioni, con un aumento del 13,9% nei confronti dei 240,7 milioni del 31. 12. 2006. Le imposte sul reddito sono risultate pari a 98,5 milioni a fronte dei 93,7 milioni del 31. 12. 2006 e l’utile netto si è attestato a 212,4 milioni, a fronte dei 241,6 milioni del 31. 12. 2006; al netto delle componenti non ricorrenti, il risultato d’esercizio si è invece fissato a 175 milioni, con un incremento del 15,3% rispetto ai 151,7 milioni di un anno prima. Il R. O. E. Di fine esercizio, determinato dal rapporto tra utile netto e capitale più riserve, si è attestato al 19,1% contro il 26,1% di un anno prima; su base ricorrente il R. O. E. È risultato pari al 15,7%, a fronte del 16,4% del 31. 12. 2006. La ripartizione dell’utile approvata dall’Assemblea dei Soci prevede – dopo l’accantonamento di 79,6 milioni a riserve e l’assegnazione di 8 milioni al fondo beneficenza e di 1,3 milioni al consiglio di amministrazione – la distribuzione di un monte dividendi complessivo di 123,5 milioni. In considerazione dei positivi risultati conseguiti nella gestione ordinaria e del significativo utile netto non ricorrente realizzato nell’esercizio, si è, infatti, deliberato di procedere alla distribuzione di un dividendo di euro 2 per azione, di cui 1,10 euro (+4,8% rispetto a 1,05 euro per azione dell’anno precedente) quale dividendo c. D. Ordinario e 0,90 euro quale importo non ricorrente (c. D. Straordinario). Il dividendo c. D. Ordinario, pari a euro 1,10 per azione, verrà messo in pagamento il giorno 8 maggio 2008 e la data di stacco dello stesso è fissata per il 5 maggio (cedola n. 26); il dividendo c. D. Straordinario, pari a euro 0,90 per azione, verrà messo in pagamento il giorno 10 luglio 2008 e la data di stacco dello stesso è fissata per il 7 luglio (cedola n. 27). Il dividendo così distribuito sarà assoggettato al regime fiscale previsto in base alla natura dei soggetti percettori (imposta sostitutiva o corresponsione al lordo), secondo le disposizioni vigenti. Cariche sociali Rinnovando la compagine del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2008-2010, l’Assemblea – sulla base della lista presentata dal socio di maggioranza Banco Popolare soc. Coop. – ha nominato amministratori i signori Franco Baronio, Italo Calegari, Renzo Capra, Emanuele Carluccio, Annamaria Colombelli, Guido Crippa, Maria Luisa Di Battista, Maurizio Di Maio, Maurizio Faroni, Giacomo Gnutti, Giuseppe Grossi, Fabio Innocenzi, Franco Menini, Alberto Motta, Antonio Percassi, Mario Ratti e Cesare Zonca. I “curricula vitae” dei consiglieri sono a disposizione del pubblico presso la sede sociale del Credito Bergamasco, presso Borsa Italiana e nel sito Internet della banca (www. Creberg. It). Rispetto al Consiglio di Amministrazione il cui mandato è giunto a scadenza con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2007, si registra l’ingresso nella compagine degli amministratori dell’Ing. Renzo Capra, che sostituisce il consigliere uscente Rag. Fabio Riva, il quale ha rinunziato alla possibilità di un nuovo mandato in considerazione dei rilevanti impegni imprenditoriali. Renzo Capra è Presidente del Consiglio di Sorveglianza di A2a, società nata dalla fusione di Asm S. P. A, (nella quale il neo consigliere ha ricoperto la carica di Presidente dal 1995 al 2007) in Aem S. P. A. L’ing. Capra è, inoltre, membro del Comitato di Presidenza della Federutility e della giunta di Cispel Lombardia, Presidente del Collegio Sindacale di Federambiente, Presidente del Cedec (Confederazione delle imprese degli enti locali distributori di elettricità e gas europei), con sede a Bruxelles, Consigliere di Amministrazione di Telecom Italia. Si segnala, inoltre, la conferma nella compagine consiliare della prof. Ssa Maria Luisa Di Battista e del dott. Maurizio Faroni nominati consiglieri per cooptazione con delibera consiliare del 10 settembre 2007, nonché del dott. Maurizio di Maio cooptato nella compagine degli amministratori nella seduta consiliare del 26 novembre 2007. Si precisa che gli amministratori Italo Calegari, Renzo Capra, Emanuele Carluccio, Annamaria Colombelli, Guido Crippa, Maria Luisa Di Battista, Giacomo Gnutti, Giuseppe Grossi, Antonio Percassi, Mario Ratti e Cesare Zonca hanno dichiarato di essere in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dall’art. 148, comma 3, del T. U. F. L´assemblea – sulla base della lista presentata dal socio di maggioranza Banco Popolare soc. Coop. – ha altresì eletto il nuovo collegio sindacale per il triennio 2008-2010 che, confermando gli esponenti uscenti, risulta così composto: Giovanni Tantini (Presidente); Fabio Bombardieri, Eugenio Mercorio, Renato Salerno, Antonio Zini (Sindaci effettivi); Stefano Berlanda e Paolo Moro (Sindaci supplenti). Al termine dell´Assemblea si è riunito il Consiglio di Amministrazione che ha provveduto, tra l´altro, all´attribuzione delle cariche sociali – con scadenza all’assemblea chiamata ad approvare il bilancio 2008 – nominando Cesare Zonca Presidente, Fabio Innocenzi Vice Presidente Vicario, Franco Menini Vice Presidente e Maurizio Di Maio Amministratore Delegato. .  
   
   
BANCA IFIS S.P.A.: APPROVATO IL BILANCIO 2007: DIVIDENDO A 0,30 EURO PER AZIONE, STACCO CEDOLA IL 21 APRILE 2008, PAGAMENTO IL 24 APRILE 2008  
 
 Mestre, 23 aprile 2008 – L’assemblea degli Azionisti di Banca Ifis S. P. A. - società attiva nel finanziamento alle imprese quotata al segmento Star di Borsa Italiana - riunitasi il 17 aprile sotto la presidenza di Sebastien Egon Fürstenberg, ha approvato il Bilancio relativo all’esercizio 2007 e la distribuzione agli Azionisti di un dividendo lordo di 0,30 euro per azione (pay out ratio al 48,1%) che sarà messo in pagamento a partire dal prossimo 24 aprile, con stacco cedola n. 9 il 21 aprile 2008. L’assemblea ha, inoltre, deliberato il rinnovo dell’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie ordinarie per un importo massimo pari a 10 milioni di euro, il cui controvalore d’acquisto trova capienza nell´apposita "Riserva per futuro acquisto di azioni proprie" di pari importo. «Le prime indicazioni evidenziano un margine di intermediazione in significativa crescita nel primo trimestre 2008, sia per l’effetto della più elevata concentrazione su clienti di piccola dimensione, sia più in generale a causa delle condizioni rilevabili sul mercato del credito alle imprese. Lo scenario positivo del primo trimestre, in particolare, dal punto di vista della redditività, riteniamo possa trovare conferma nel corso dei prossimi mesi. Banca Ifis continua la sua azione a supporto delle Pmi anche in un contesto come quello attuale, pur registrando un rallentamento nella crescita nei volumi sulle operazioni di grande dimensione e bassa redditività, in linea con scelte strategiche definite», ha commentato Giovanni Bossi, Amministratore Delegato di Banca Ifis S. P. A. , che prosegue: «Banca Ifis dispone di buone condizioni di liquidità, e negli ultimi sei mesi è ulteriormente migliorata la durata media dei fondi disponibili, passata da circa 75 giorni a oltre 140. Questo consente alla Banca di pianificare con ampi margini il proprio sviluppo, dato che la durata media degli impieghi è di circa 110 giorni. Abbiamo linee di finanziamento per un importo sostanzialmente uguale a quello antecedente alla crisi sui mercati della liquidità, crisi che ha iniziato a dispie gare i suoi effetti nell’estate scorsa. Sul fronte, invece, dell’ampliamento della gamma dei servizi offerti, abbiamo avviato con soddisfazione l’operatività nel leasing con i primi contratti stipulati a seguito dell’accordo con Centro Leasing Banca Spa (controllata da Banca Cr Firenze Spa, subholding per l’Italia Centrale del Gruppo Intesa San Paolo), della quale è stata anche acquistata una partecipazione pari allo 0,25%». Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis S. P. A. , riunitosi a margine dell’Assemblea, ha deliberato: E’ stato dato il via libera all’apertura della sede di Parigi, nel quadro del potenziamento della presenza territoriale europea della Banca, parte integrante del Piano Strategico. La relativa istanza sarà sottoposta nei prossimi giorni all’Istituto di Vigilanza per gli opportuni provvedimenti. L’attività è svolta attualmente da addetti della Banca a Parigi con la formula dei servizi effettuati senza stabilimento. L’apertura consentirà un migliore monitoraggio e gestione dei flussi di lavoro originati in Francia nei confronti di imprese italiane, ed originati in Italia e nelle altre aree di presenza della Banca nei confronti di imprese francesi. Nel quadro del Piano Strategico di espansione della presenza territoriale, con il fine di realizzare una maggiore prossimità nei confronti delle imprese clienti, il Consiglio ha definito la prossima apertura di 5 nuovi Uffici Territoriali, che si aggiungono a quello di Vicenza, recentemente avviato, e alla Succursale di Genova, operativa dal 25 marzo scorso. E’ stato approvato il potenziamento della partecipata polacca Ifis Finance, con sede in Varsavia. In considerazione dei buoni risultati registrati, della forte domanda di factoring presente sul territorio e del successo registrato dall’intervento del gruppo Banca Ifis, il Consiglio ha deliberato di aumentare la dotazione patrimoniale della società di 20 milioni di Euro. L’importo sarà utilizzato per sostenere la crescita degli impieghi su clientela industriale di medio/piccola dimensione in Polonia, secondo il modello già sviluppato in Italia dalla Banca e nel quadro dell’esportazione dell’operatività dell’Istituto su altri mercati europei. .  
   
   
APULIA PRONTOPRESTITO: EROGATO DA UN POOL DI BANCHE UN FINANZIAMENTO DA 85 MILIONI DI EURO A FAVORE DELLA SOCIETÀ. LA COMPAGNIA FINANZIARIA ARRANGER DELL’OPERAZIONE.  
 
San Severo (Fg), 23 aprile 2008 - È’ stato sottoscritto il 18 aprile il contratto di finanziamento relativo ad un prestito sindacato di 85 milioni di Euro a favore di Apulia prontoprestito, società del Gruppo bancario Bancapulia specializzata nei finanziamenti ai lavoratori dipendenti attraverso cessioni del quinto dello stipendio La sindacazione del finanziamento, organizzato da La Compagnia Finanziaria e da Mps Capital Services in qualità di banca capofila, è stata chiusa ottenendo sottoscrizioni superiori del 13% rispetto al contratto iniziale di 75 milioni di Euro, nonostante l’attuale situazione di difficoltà dei mercati finanziari e a testimonianza della fiducia di cui la società gode presso il sistema bancario, anche grazie alla ridotta rischiosità del proprio modello di business. L’operazione, che ha visto la partecipazione di numerosi istituti di credito distribuiti su tutto il territorio nazionale, prevede una durata di 18 mesi meno un giorno dalla data di sottoscrizione e uno spread di 70 bp sull’Euribor 3 mesi, in linea con le migliori condizioni dell’attuale mercato. E’ questa la seconda operazione di prestito sindacato conclusa da Apulia prontoprestito dopo un’analoga operazione di Euro 90 milioni perfezionata nel Maggio 2007, in linea con la politica della società di diversificare le fonti di raccolta a supporto della propria crescita. .  
   
   
IL BROKER ASSICURATIVO FRANCESE SOLLY AZAR SCEGLIE COBRA PER LA PRIMA OFFERTA DI PAY-AS-YOU-DRIVE DEDICATA AI GIOVANI GUIDATORI LA POLIZZA PERMETTE DI OFFRIRE UNA TARIFFAZIONE SULLA BASE DEI CHILOMETRI EFFETTIVAMENTE PERCORSI.  
 
Varese 23 Aprile 2008 - Solly Azar Assurances, ha lanciato in Francia Easy Drive, in collaborazione con Cobra, la prima polizza pay-per-use dedicata ai giovani tra i 18 ed i 24 anni. La polizza permette di offrire una tariffazione sulla base dei chilometri effettivamente percorsi. Inoltre, con l’obiettivo di contribuire alla riduzione degli incidenti stradali, i giovani guidatori, spesso vittime della strada, non avranno costi di assicurazione addizionali se non utilizzeranno il veicolo nelle ore più a rischio, in particolare quelle notturne tra mezzanotte e le sei della mattina. Cobra è stata scelta come provider della soluzione telematica a supporto dell’attività per la sua abilità di gestire a costi competitivi tutti gli aspetti legati ai servizi di localizzazione: l’hardware di bordo, l’infrastruttura server e il Call Center Clienti. La soluzione è inoltre conforme ai requisiti richiesti dalla Commission Nationale Informatique et Liberté (Cnil), l’organo francese indipendente responsabile della protezione della privacy dei cittadini. Il management di Cobra stima un impatto sul fatturato 2009 pari a circa 1 milione di euro. .  
   
   
CESSIONE DELLA PARTECIPAZIONE FINSOE DETENUTA DA BANCA MPS  
 
Bologna, Siena 23 aprile 2008 - I Consigli di Amministrazione di Holmo, di Finsoe e di Banca Monte dei Paschi di Siena hanno deliberato di dare mandato ai rispettivi Direttori Generali di trattare e definire la cessione dell’intero pacchetto azionario Finsoe detenuto da Banca Mps, pari al 13 % dell’intero capitale di Finsoe. L’acquisto verrà effettuato in parte da Holmo ed in parte dalla stessa Finsoe. L’intesa relativa alla compravendita – che si prevede possa essere siglata nelle prossime settimane – concluderà concordemente la fase di partnership fra Holmo e Banca Mps riguardante Finsoe, confermando nel contempo il positivo rapporto fra la Banca e l’azionariato cooperativo di Holmo. .  
   
   
AZIMUT HOLDING SPA RIFINANZIAMENTO DELLA LINEA DI CREDITO DA 200 MILIONI DI EURO CONCLUSO LO SPIN-OFF DEL RAMO D’AZIENDA ASSET MANAGEMENT SERVICE SRL  
 
Milano, 23 aprile 2008 Ieri Azimut Holding Spa ha proceduto al rifinanziamento della linea di credito di Eu 200mn precedentemente accesa con la Banca Popolare di Novara e avente scadenza luglio 2009. La nuova linea di credito concessa dalla Banca Popolare di Novara per un importo totale di Eu 200mn di durata medio/lungo termine è così articolata: Eu 100mn con scadenza 30 giugno 2013 e tasso di interesse pari ad Euribor 3M +115bps - Eu 100mn con scadenza 30 giugno 2018 e tasso di interesse pari ad Euribor 3M +125bps Come per la precedente linea di credito, il nuovo finanziamento non è soggetto a covenants né a condizioni sospensive o risolutive. Inoltre, si comunica che Azimut Holding Spa ha ceduto a Sec Servizi, Modafin Srl e Lynx Spa, società terze specializzate nella fornitura di servizi It, la Asset Management Service Srl, società costituita in data 22 novembre 2007 contenente il ramo d’azienda dei servizi It di Gruppo, per un controvalore di 0,5 milioni di euro, corrispondente al valore di libro. Contestualmente è stato firmato il contratto con la società Sec Servizi per la fornitura di servizi It per la durata di 5 anni con la possibilità di rinnovo. Tale accordo fa seguito alla già annunciata operazione di esternalizzazione a società terze di elevata professionalità che potranno erogare servizi sempre in linea con le esigenze derivanti dallo sviluppo e dalla crescita dell’operatività, continuando ad usufruire del know-how e della professionalità acquisite nel Gruppo. .  
   
   
ERGO PREVIDENZA COMUNICA IL VALORE INTRINSECO (EUROPEAN EMBEDDED VALUE) AL 3 1/12/07  
 
 Milano, 23 aprile 2008 - Ergo Previdenza S. P. A. , società appartenente al gruppo assicurativo Ergo Versicherungsgruppe Ag di Dusseldorf, holding a sua volta controllata da Munich Re, uno dei maggiori riassicuratori internazionali, comunica il valore dello European Embedded Value (Eev) al 31. 12. 2007. L’european Embedded Value è calcolato seguendo gli Eev Principles pubblicati dal Cfo Forum utilizzando metodologia market-consistent, ed è composto da: Patrimonio netto rettificato, che si basa sul patrimonio netto pubblicato, rettificato per mantenere coerenza con il valore del portafoglio in vigore e per riportare altri attivi e passivi ai valori di mercato Il valore del portafoglio in vigore determinato usando principi market-consistent che comprende: il valore attuale del flusso degli utili futuri per gli azionisti previsto dal portafoglio in vigore (Pvfp); il costo di mantenere capitale. In particolare, il calcolo del Pvfp utilizza ipotesi best estimate per gli elementi che hanno impatto sui flussi di cassa futuri; come ad esempio mortalità, tassi di decadenza anticipata, provvigioni e rappel, spese ed imposte. Le ipotesi finanziarie sono stabilite in maniera coerente con i dati disponibili del mercato e utilizzando scenari economici stocastici market-consistent per valutare il time value delle opzioni e garanzie finanziarie implicite nei contratti assicurativi. Il costo di mantenere capitale tiene conto del costo della doppia tassazione associato a mantenere capitale pari al 100% del margine minimo delle Ue, nonché di un costo per rischi non finanziari. La metodologiasegue quella utilizzata da Munich Re che è descritta più in dettaglio nel documento di disclosure del gruppo Munich Re “European Embedded Value 2007” (http://www. Munichre. Com/app_resources/pdf/ir/publications/presentations/2008_03_1 1_embedded_value_en. Pdf). La seguente tabella evidenzia il valore intrinseco al 31. 12. 2007 assieme al valore pubblicato al 31. 12. 2006.
Valore Intrinseco In milioni di euro
European Embedded Value 31 Dicembre 2006 31 Dicembre 2007
Patrimonio netto rettificato 269 307
Valore del portafoglio (Pvfp) 467 471
Costo di mantenere capitale -67 -75
Totale Eev 670 702
Considerando l’aumento del valore intrinseco e la distribuzione dei dividendi pari a 15,7 milioni di euro avvenuta durante il 2007, il valore aggiunto dell’anno 2007 ammonta a 48 milioni di euro. Il valore aggiunto della nuova produzione nel 2007, calcolato usando una metodologia market­consistent stand-alone e che tiene conto di tutti i costi di acquisizione associati incluse le provvigioni, è stato pari a 6,3 milioni di euro, di cui 1,2 milioni di euro relativi alla produzione accettata in riassicurazione da società del gruppo, e 5,1 milioni di euro relativi agli affari diretti italiani. Ai fini comparativi, il valore della nuova produzione diretta italiana del 2006, determinata usando metodologia stand-alone coerente (rispetto all’approccio marginale usato nel 2006), è stata pari a 4,4 milioni di Euro. I dati relativi al 2007 sono stati esaminati, nel contesto dei valori complessivi del Gruppo Ergo/munich Re, dalla divisione Tillinghast di Towers Perrin, la cui opinione è fornita nel documento di disclosure di Munich Re. .
 
   
   
GRUPPO SOGEFI RISULTATI AL 31 MARZO 2008: AUMENTANO I RICAVI E DIMINUISCE LA REDDITIVITA’ IN UNO SCENARIO DI MERCATO DIFFICILE  
 
Mantova, 23 Aprile 2008 - Si è riunito il 22 aprile a Mantova, sotto la presidenza del dr. Rodolfo De Benedetti, il Consiglio di Amministrazione di Sogefi Spa per esaminare i risultati del Gruppo nei primi tre mesi del 2008. Pur in presenza di una produzione veicolistica in calo nei principali mercati mondiali, Sogefi ha realizzato nel primo trimestre 2008 ricavi consolidati in crescita dell’1,7% rispetto al corrispondente periodo del 2007, nonostante l’effetto negativo del rafforzamento dell’Euro sulle principali monete di consolidamento. Nel primo trimestre 2008 il fatturato consolidato del Gruppo Sogefi è stato di 271,7 milioni di euro, rispetto a 267,1 milioni nel corrispondente periodo del 2007. Il fatturato della Divisione Sospensioni è aumentato del 6,6% grazie principalmente all’andamento del settore veicoli industriali, mentre la Divisione Filtrazione ha registrato una flessione del 2,7% a causa del negativo andamento del settore aftermarket in Europa. In riferimento alle aree geografiche, i ricavi sono sensibilmente cresciuti in Sud America (+29,3%) e in Cina (+18,6%), mentre hanno registrato una flessione negli Stati Uniti (-30,3%) e in Europa (-1,5%). L’ebitda e l’Ebit del trimestre sono stati negativamente influenzati dal calo delle vendite nell’aftermarket della Divisione Filtrazione, il settore con i migliori margini, e inoltre si raffrontano con i risultati particolarmente positivi del primo trimestre 2007, che avevano beneficiato di rettifiche di passività per fondi pensionistici per 1,8 milioni di euro. Nei primi tre mesi del 2008 l’Ebitda consolidato è stato di 29,1 milioni di euro (10,7% del fatturato), rispetto a 34,6 milioni (13% del fatturato) nel primo trimestre 2007. La Divisione Componenti per Sospensioni ha registrato un leggero miglioramento (17,5 milioni di euro rispetto a 17,3 milioni), mentre la Divisione Filtrazione ha visto l’Ebitda ridursi da 18,4 milioni nel primo trimestre 2007 (che aveva beneficiato delle citate rettifiche positive) a 13 milioni di euro. L’utile operativo consolidato si è attestato a 23,5 milioni di euro (8,6% del fatturato), in leggero calo rispetto a 25,7 milioni (9,6% del fatturato) nel primo trimestre 2007. La Divisione Filtrazione ha realizzato un utile di 11,7 milioni di euro, rispetto a 14,1 milioni nel corrispondente periodo del 2007; la Divisione Componenti per Sospensioni ha chiuso a 13 milioni di euro, contro 12,5 milioni. Nel primo trimestre 2008 l’Ebit consolidato è stato di 17,9 milioni di euro (6,6% del fatturato), rispetto a 22,9 milioni (8,6% del fatturato) nel corrispondente periodo del 2007. La Divisione 1 Filtrazione ha registrato un Ebit di 8,5 milioni di euro (13,8 milioni nel primo trimestre 2007) e la Divisione Componenti per Sospensioni 11 milioni (10,4 milioni). L’utile prima delle imposte e della quota di azionisti terzi del Gruppo Sogefi è stato di 15,7 milioni di euro rispetto a 20,8 milioni nel primo trimestre 2007, mentre l’utile netto consolidato è sceso a 9 milioni di euro (3,3% del fatturato) rispetto a 12,7 milioni (4,7% del fatturato). L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2008, pari a 101,4 milioni di euro, si è ridotto di 23,1 milioni rispetto al 31 marzo 2007, quando era di 124,5 milioni (92,4 milioni al 31 dicembre 2007). Il patrimonio netto totale, inclusa la quota degli azionisti terzi, è salito al 31 marzo 2008 a 332,7 milioni di euro (310,3 milioni al 31 marzo 2007 e 326,7 milioni al 31 dicembre 2007). Il patrimonio netto consolidato è aumentato a 316,2 milioni di euro, contro 293,6 milioni al 31 marzo 2007 e 310,9 milioni al 31 dicembre 2007. Nel mese di aprile il Gruppo Sogefi ha siglato un accordo con lo Stato del West Virginia (Usa), che supporterà finanziariamente l’investimento a Prichard (Huntington) per la realizzazione del primo stabilimento nordamericano per la produzione di filtri. Il sito, il cui start-up produttivo è previsto per la fine del 2009, affiancherà quello di componenti per sospensioni già operante nella stessa località. Dopo un primo trimestre penalizzato dai già citati fattori negativi, il Gruppo Sogefi prevede di realizzare un miglioramento della redditività già nel secondo trimestre. L’obiettivo di raggiungere per l’intero 2008 un risultato operativo in linea con quello del 2007 sarà più impegnativo a causa del rallentamento della domanda sui mercati autoveicolistici e dell’aumento dei prezzi delle materie prime. .  
   
   
SOGEFI: APPROVATO IL BILANCIO 2007 UTILE NETTO DI 52 MILIONI DIVIDENDO UNITARIO 1,40 EURO  
 
 Mantova, 23 Aprile 2008 - Si è tenuta ieri a Mantova, sotto la presidenza del dr. Rodolfo De Benedetti, l’Assemblea Ordinaria di Sogefi Spa che ha approvato il bilancio civilistico e ha esaminato il bilancio consolidato di Gruppo per l’esercizio 2007. Il Gruppo Sogefi ha messo a segno nel 2007 una sensibile crescita dei ricavi e un ulteriore miglioramento della redditività, pur operando in un mercato veicolistico mondiale in crescita nei soli mercati emergenti. Nel 2007: il fatturato è aumentato del 5,2% rispetto al 2006, attestandosi a 1. 071,8 milioni di euro (1. 018,6 milioni nel precedente esercizio); l’Ebitda è cresciuto del 4,7% a 134,6 milioni di euro (128,5 milioni nel 2006); l’Ebit è salito del 7,7% a 89,9 milioni di euro, rispetto a 83,5 milioni nel 2006; l’utile netto è stato di 52,2 milioni di euro, in crescita del 2,8% rispetto a 50,8 milioni nel 2006; l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2007 è sceso a 92,4 milioni di euro, in riduzione del 26,9% rispetto a 126,3 milioni a fine esercizio 2006; il patrimonio netto al 31 dicembre 2007 era di 310,9 milioni di euro, in crescita dell’11,2% rispetto a 279,6 milioni al 31 dicembre 2006. L’assemblea degli Azionisti ha approvato il bilancio 2007 della Capogruppo Sogefi Spa, che ha registrato un utile netto di 26 milioni di euro, in progresso del 16,8% rispetto a 22,3 milioni nel 2006. L’assemblea degli Azionisti ha deliberato la distribuzione di un dividendo complessivo unitario di 1,40 euro (0,22 euro a titolo ordinario e 1,18 euro a titolo straordinario) che sarà messo in pagamento a partire dal 2 maggio 2008 contro stacco della cedola n. 28 il 28 aprile 2008. Il dividendo viene prelevato per 0,834748 euro dall’utile dell’esercizio 2007 e da riserve utili e per 0,565252 euro da riserve di capitale. L’assemblea ha inoltre: rinnovato per un periodo di diciotto mesi la delega al Consiglio di Amministrazione ad acquistare massime n. 3. 000. 000 di azioni proprie a un prezzo unitario che non dovrà essere superiore del 10% e inferiore del 10% rispetto al prezzo di riferimento registrato dalle azioni nella seduta del mercato regolamentato precedente ogni singola operazione. Le motivazioni principali dell’autorizzazione sono sia la possibilità di investire in azioni della Società a prezzi inferiori al loro effettivo valore, basato sulla reale consistenza economica del patrimonio netto e sulle prospettive reddituali della Società, sia la possibilità di ridurre il costo medio del capitale della Società; autorizzato il Consiglio di Amministrazione a modificare il piano di stock options 2007 e il piano di incentivazione (phantom stock options) 2007 dando facoltà di ridurre rispettivamente il prezzo unitario di esercizio delle opzioni e il valore unitario iniziale di attribuzione delle opzioni dell’importo di 1,18 euro, per tenere conto degli effetti derivanti dalla distribuzione della parte straordinaria del dividendo; approvato un piano di stock options per l’anno 2008 a favore di dipendenti di controllate estere; approvato un piano di incentivazione (phantom stock options) per lo stesso anno a favore dell’Amministratore Delegato e di dipendenti della Società e di controllate italiane. Le caratteristiche degli strumenti assegnati sono quelle indicate nei relativi documenti informativi redatti in data 26 febbraio 2008, e già messi a disposizione del mercato. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi successivamente all’Assemblea, utilizzando la delega conferitagli dall’Assemblea, ha conseguentemente: deliberato un aumento di capitale per complessive n. 875. 000 azioni, al servizio del piano di stock options per l’anno 2008 con utilizzo della delega conferita dall’Assemblea in data 19 aprile 2005; deliberato il piano di incentivazione (phantom stock options) per l’anno 2008 per complessive n. 1. 560. 000 opzioni a favore dell’Amministratore Delegato e di dirigenti della Società; modificato, in esecuzione all’autorizzazione conferita dall’odierna Assemblea, il piano di stock options 2007 e il piano di incentivazione (phantom stock options) 2007. .  
   
   
A MILANO PRESENTATA LA TERZA EDIZIONE DEL FESTIVAL DELL´ECONOMIA  
 
 Milano, 23 aprile 2008 - Il rapporto tra mercato e democrazia, analizzato nelle sue diverse sfaccettature che passano dall´economia ai temi della formazione, della legalita´, dell´interazione con il sud del mondo. Ecco il tema della terza edizione del Festival dell´economia, presentato ieri mattina a Milano, presso il circolo della stampa, dai soggetti promotori della kermesse che nelle precedenti edizioni ha richiamato nel capoluogo trentino oltre 50 mila presenze. Sul tavolo dei relatori, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, il sindaco di Trento, Alberto Pacher, il presidente dell´universita´ di Trento, Innocenzo Cipolletta ed il responsabile scientifico del Festival, Tito Boeri. In sala erano presenti inoltre l´assessore provinciale all´innovazione, Gianluca Salvatori, l´assessore comunale Lucia Maestri, il preside della Facoltá di Economia, Paolo Collini e l´editore Giuseppe Laterza, realta´ che assieme al Sole 24 ore collabora all´organizzazione dell´evento. "Anche quest´anno - ha esordito Boeri - abbiamo puntato molto sull´internazionalizzazione di una proposta che non a caso conta in questa edizione sulla presenza di molti relatori stranieri (oltre il 50 per cento)". "Il Festival - ha aggiunto il sindaco - non e´ solo un evento, ma un´atmosfera che tutta la citta´ vive con entusiasmo, in tutti i suoi luoghi". Di apertura verso l´esterno ha parlato invece Cipolletta "perche´ proprio questa é la missione dell´ateneo: aprire le menti dei nostri ragazzi e al tempo stesso avvicinare l´universita´ al mondo dell´impresa e piu´ in generale alla societa´ nel suo insieme". "Il Festival - ha concluso il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai - e´ una forte scommessa culturale, e´ un modo per aiutarci a legittimare ogni giorno il nostro particolare assetto istituzionale che deve essere costantemente alimentato con la conoscenza, il confronto e l´apertura, contro il rischio dell´autoreferenzialità". "Questo evento inoltre - ha concluso Dellai - e´ un´occasione preziosa per fermarsi e ragionare. E riflettere e´ il miglior antidoto contro la paura che non dobbiamo permettere si insinui in una societa´ che deve continuare a guardare con fiducia al futuro". .  
   
   
COMMERCIO ESTERO: SI CONSOLIDA IL MADE IN ITALY AL DI FUORI DELL’EUROPA NONOSTANTE L’INCERTEZZA DEI MERCATI INTERNAZIONALI. BUONE LE PERFORMANCE NEGLI STATI UNITI  
 
Roma, 23 aprile 2008 - Rallentano a marzo le esportazioni italiane verso i mercati extra-europei rispetto allo stesso mese del 2007 (con una variazione del +0,8% contro il +10% dello scorso anno). Nel primo trimestre 2008 però, le vendite del made in Italy raddoppiano il proprio saldo, passando da 4,6 miliardi di euro nel primo trimestre del 2007 a oltre 8 miliardi nello stesso periodo del 2008. Tra i settori, caso tipico è quello del tessile e abbigliamento, il cui saldo passa da 77 miliardi di euro a 300 miliardi con un incremento del 10,7% rispetto al primo trimestre 2007. “Nonostante il rallentamento congiunturale dell’ultimo mese, i dati relativi all’aumento tendenziale dell’export italiano nel primo trimestre 2008 danno evidenza del buon livello di presenza italiana sui mercati extra-europei, testimoniato dal raddoppio del saldo dei prodotti made in Italy” sottolinea Gaetano Fausto Esposito, direttore generale di Assocamerestero. “Questo dato – prosegue Esposito – potrebbe essere letto come una conferma del netto miglioramento degli standard qualitativi delle nostre produzioni, che rende meno sensibili le esportazioni italiane alle oscillazioni congiunturali”. A questo proposito, è positivo verificare che la performance dell’export italiano verso gli Stati Uniti, nostro primo mercato extra-Ue di riferimento, nel primo trimestre 2008 inverte la tendenza osservata nello stesso periodo dello scorso anno (-6,8%) e fa registrare un incremento del +4,4%. Guardando agli altri mercati extra-europei di sbocco, si segnala il forte aumento nei primi tre mesi del 2008 delle vendite di prodotti italiani in Russia (+21,3%), Mercosur (+32,4%), Turchia (+20,3% rispetto al +8,3% dello scorso anno) e Cina (+10,2%). .  
   
   
L’INDUSTRIA MANIFATTURIERA ITALIANA STUDIA IL FUTURO: DALLA RICERCA AL MERCATO GLOBALE, RISULTATI E PROSPETTIVE  
 
 Milano 23 aprile 2008 - L’industria italiana costruttrice di beni strumentali si è data appuntamento ieri mattina a Milano alla edizione 2008 della Conferenza nazionale della piattaforma Manufuture-it incentrata sul tema “l’industria manifatturiera italiana studia il futuro: dalla ricerca al mercato globale, risultati e prospettive”. L’incontro, aperto alla partecipazione di istituzioni, stampa, attori del mondo della ricerca e imprese del settore, è stato organizzato e promosso da Federmacchine, la federazione dei costruttori italiani di beni strumentali, in collaborazione con Manufuture-it, la piattaforma tecnologica italiana creata per sviluppare una coordinata attività di studio delle principali tematiche di interesse per le imprese del settore in materia di ricerca e sviluppo. Tra i relatori presenti alla Conferenza Manufuture-it: Alberto Maria Sacchi, presidente Federmacchine, Alberto Tacchella, presidente Manufuture-it, Adriano De Maio, sottosegretario Alta formazione, ricerca e innovazione, regione Lombardia. Obiettivo dell’incontro era fornire alle imprese del manifatturiero una panoramica esaustiva delle opportunità a loro disposizione per svolgere progetti di ricerca e innovazione in collaborazione con centri di ricerca, università, enti, istituzioni, italiani e stranieri. Per questa ragione, la sessione di lavoro è stata arricchita da una tavola rotonda, moderata da Emanuele Scarci, giornalista de Il Sole 24 Ore, cui sono stati invitati i rappresentanti dei principali portatori di interesse dell’industria manifatturiera: dalla Comunità europea, alle autorità di governo, dalle istituzioni, alle associazioni di categoria, dagli istituti di ricerca, al mondo accademico. L’attività di ricerca e sviluppo - ha affermato Alberto Maria Sacchi, presidente Federmacchine rappresenta infatti uno degli asset ormai imprescindibili per il mantenimento della competitività delle imprese di un settore caratterizzato da un forte contenuto high-tech, quale quello del bene strumentale”. Con 3. 000 imprese, 170. 000 addetti e un fatturato che nel 2006, secondo i consuntivi elaborati dal Gruppo Statistiche Federmacchine, si è attestato a 34 miliardi di euro, pari al 2,3% del prodotto interno lordo nazionale, l’industria italiana del bene strumentale rappresenta uno dei settori strategici per l’intero sistema economico del paese. “D’altro canto - ha rilevato Alberto Tacchella, presidente Manufuture It - l’attività di ricerca e sviluppo svolta dalle imprese contribuisce in maniera determinante all’avanzamento del livello di competitività dell’intero settore. Occorre però che le imprese imparino a collaborare nella competizione, confrontandosi apertamente con i diretti concorrenti sulle azioni da intraprendere in materia di R&s”. “Finalità di Manufuture It - ha proseguito Tacchella - è stimolare le imprese del settore a discutere e condividere una strategia che contempli iniziative di comune interesse utili allo sviluppo dell’intero comparto. La forza di un’impresa non può infatti prescindere dalla forza del settore cui questa appartiene, ecco perché la Federmacchine sostiene l’attività della piattaforma e intende stimolare la partecipazione delle aziende affinché si aggreghino intorno a comuni progetti di ricerca”. L’individuazione di progetti di ricerca di interesse comune è scelta imprescindibile per poter ottenere spazi, visibilità e, di conseguenza, finanziamenti utili alla crescita e allo sviluppo dell’impresa costruttrice di beni strumentali e del settore considerato nel complesso. Alberto Sacchi ha affermato: “Accogliamo con favore i provvedimenti oggi a disposizione delle imprese che intendono svolgere una seria e articolata attività di ricerca. In particolare mi riferisco al Piano Industria 2015 che prevede, nell’ambito del progetto di Innovazione industriale nuove tecnologie per il made in Italy, uno stanziamento di 190 milioni di euro, di cui 25 milioni riservati alle piccole e micro imprese, da sempre penalizzate nello svolgimento di tale attività a causa della limitata dimensione della struttura aziendale”. “Analogamente, i costruttori italiani di beni strumentali plaudono all’introduzione del provvedimento di incentivazione alla attività di ricerca e sviluppo previsto dalla legge 296/06 (modificata dalla legge Finanziaria 2008). Tale provvedimento offre alle imprese contributo a fondo perso, sotto forma di credito d´imposta, pari al 10% delle spese sostenute e pari al 40% per contratti sviluppati in collaborazione con università o enti pubblici di ricerca. Certi del valore della collaborazione tra mondo dell’industria e mondo della ricerca, chiediamo comunque - ha concluso Sacchi - che sia previsto un innalzamento del credito d´imposta dal 10% al 20% delle spese sostenute dalle aziende che operano alla realizzazione di progetti di R&s in autonomia, per incentivare in ogni modo il mantenimento della competitività dell’industria manifatturiera italiana”. Federmacchine è la federazione cui fanno capo 11 associazioni di categoria: Acimac (macchine e attrezzature per ceramica), Acimall (macchine per la lavorazione del legno), Acimga (macchine per l´industria grafica, cartaria e affini), Acimit (macchine per l´industria tessile), Assocomaplast (macchine e stampi per materie plastiche e gomma), Assomac (macchine per calzature, pelletteria e conceria), Confindustria Marmomacchine - Assomarmomacchine (macchine e attrezzature per la lavorazione delle pietre naturali), Gimav (macchine e accessori per il vetro) , Ucima (macchine per confezionamento e imballaggio), Ucimu-sistemi Per Produrre (macchine utensili, robot e automazione), Unacoma (macchine agricole) I Consuntivi Federmacchine
2004 migliaia di euro 2005 migliaia di euro 2006 migliaia di euro 05/04 06/05
Produzione 31. 584 31. 930 34. 046 +1,1% +6,6%
Export 20. 262 20. 987 22. 482 +3,6% +7,1%
Consegne interne 11. 322 10. 943 11. 564 -3,3% +5,7%
Import 5. 409 5. 502 5. 922 +1,7% +7,6%
Consumo apparente 16. 731 16. 445 17. 486 -1,7% +6,3%
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LA FONDAZIONE DELLE PROVINCIE DEL NORD OVEST È UNA REALTÀ MERCOLEDÌ 23 APRILE LA FIRMA DELLO STATUTO  
 
 Piacenza, 23 aprile 2008 - La Fondazione delle Province del Nord Ovest esce dalla dimensione dialettica in cui è stata calata finora per diventare una realtà concreta. Venerdì 23 aprile le 25 Province aderenti approvano infatti a Torino, nella sede della locale Amministrazione provinciale, lo statuto dell´organismo, statuto che sarà poi sottoposto al voto dei venticinque consigli provinciali. E´ un momento importante, per molti versi un un passaggio epocale, come ha tenuto a sottolineare oggi il presidente della Provincia di Piacenza Gianluigi Boiardi, alla conferenza stampa di presentazione dell´evento. “La Fondazione coinvolge un´area chiave del Paese, con 25 province, tremila comuni, 16 milioni di abitanti, poco meno di 1 milione e mezzo di aziende. Il documento che verrà approvato mercoledì è il frutto di un lavoro di tre anni. Si pone per obiettivo la promozione dello sviluppo di diversi settori: le infrastrutture e la logistica; l´economia e le produzioni locali; il marketing territoriale integrato; uno sviluppo rispettoso della sostenibilità ambientale; la ricerca, l´innovazione e il trasferimento tecnologico; la promozione del turismo, della cultura e dei grandi eventi; i rapporti con l´Europa e lo sviluppo delle misure comunitarie; la tutela e la valorizzazione del fiume Po e dei suoi affluenti; l´Università e l´alta Formazione; le Politiche del mare. Si crea una rete organizzata di relazioni essenzialmente di tipo politico, che puntano direttamente agli obiettivi elencati”. Ma l´incontro di mercoledì sarà importante non solo per l´approvazione dello Statuto. “Il comitato promotore della Fondazione – ha ricordato il presidente Boiardi in conferenza stampa - ha già lavorato in passato su temi particolari, come quello della Fondazione come nuova Food Valley, affrontato l´anno scorso a Lodi. A Torino, mercoledì, la Fondazione confermerà il suo impegno a sostenere il grande appuntamento di Expo 2015. Gli obiettivi che la Fondazione , del resto, coincidono sostanzialmente con i temi che saranno affrontati nella grande esposizione milanese: come Province del Nord Ovest, faremo ogni sforzo per contribuire al successo della manifestazione. Il tema di Expo 2015, come si sa, è nutrire il pianeta, ovvero le energie per la vita: biotecnologie alimentari, zootecnia, packaging , smaltimento e valorizzazione dei rifiuti, dietologia, benessere e fitness, ristorazione, turismo. Sono questi gli assi portanti della manifestazione e le nazioni coinvolte porteranno il meglio di cui possono disporre su questi temi. Far parte della Fondazione del Nord Ovest consentirà allora a Piacenza, ed anche a Parma, di mettere in vetrina le loro eccellenze nel campo dell´agroalimentare: Parma è sede, come noto, dell´Efta, Piacenza può vantare una Facoltà di agraria all´avanguardia in Europa, il comparto agtroalimentare di questa parte di Emilia, nel suo complesso, è tra i più progrediti, anche a livello scientifico, in Europa. Con questi settori di eccellenza pensiamo di poter dare un contributo significativo al sucesso dell´Expo 2015”: “Stiamo vivendo un momento storico- ha concluso il presidente -, e nel contempo complesso: un periodo di cambiamento, nel quale a governare i processi non sono più gli organismi tradizionali ma le reti metaterritoriali. Far parte di queste reti è, perciò, fondamentale. L´expo 2015 offre l´opportunità di una prima esercitazione pratica di come si può lavorare per comunità di funzioni, quelle che oggi scovano le opportunità e i mercati nelle varie realtà. Un esempio in quel che le comunità di funzioni possono ottenere ci viene dalla Consulta delle Province del Po, che ha generato investimenti costanti, per i prossimi sette anni, per le Province coinvolte, dell´ordine di svariati milioni di euro, in diversi settori. E´ un precedente che viene a confermarci che se si opera insieme, si è più credibili ed è più agevole attivare le fonti di finanziamento più importanti. Occorre agire localmente ma pensare globalmente. Questa è la strada”. .  
   
   
PRESIDENZA FVG: PRIMO GIORNO DI RENZO TONDO IN REGIONE A TRIESTE  
 
 Trieste, 23 aprile 2008 – Ieri primo giorno di lavoro nella sede della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, a Trieste, per il neoletto presidente della Regione, Renzo Tondo, giunto nel palazzo di piazza Unità d´Italia alle 13. 58. Accolto dal segretario generale, Vittorio Zollia, e dal capo di Gabinetto, Daniele Bertuzzi, oltre che da una decina di giornalisti in attesa davanti all´entrata principale, Tondo ha visitato velocemente gli uffici della Presidenza, collocati al secondo piano, soffermandosi a salutare alcuni volti conosciuti tra i dipendenti. Al termine del breve tour, il presidente ha improvvisato una rapida conferenza stampa nel suo studio, rispondendo principalmente a domande sul debito denunciato nel corso della campagna elettorale, sulla situazione della società informatica regionale Insiel e sulla composizione della propria Giunta, rivelando infine che "tra i 1500 sms di felicitazioni ricevuti, c´è anche quello di Riccardo Illy in cui mi augura buon lavoro. Non ho visto quando me l´ha mandato, però". Passando al debito della Regione, Tondo ha annunciato di avere "già dato il via ad una verifica interna", aggiungendo che "tra oggi e domani affiderò anche a degli esperti il compito di un´attenta e scrupolosa certificazione esterna". "La questione del debito non è purtroppo stata un´iniziativa elettorale - ha proseguito - ma una condizione di palese difficoltà che mi ha preoccupato molto al punto che, nell´imminenza di decisioni importanti e di variazioni di bilancio, ho la necessità di entrare nei minimi dettagli di quella che è e sarà certamente la prima emergenza". Altro nodo da affrontare nell´immediato riguarda Insiel, l´azienda informatica regionale. "Entrerò subito nel merito con i collaboratori più stretti - ha assicurato -. Anche l´ultima gara di vendita è andata deserta, ora bisognerà ripartire dall´inizio". Sempre in merito ad Insiel, il presidente Tondo ha specificato che "forse sarà il caso di ridarle energia e sprint, ricaricando le batterie della società per poi capire e decidere se è il caso di venderla o meno". "Il problema è evidentemente importante e primario - ha detto - al punto che andrà affrontato in maniera radicale. Ecco perché - ha concluso, giudicando corretto l´atteggiamento dell´attuale presidente di Insiel, Piero Della Valentina, dichiaratosi pronto a rimettere l´incarico - affiderò la gestione ad una persona che riparta da zero sulla base di un rapporto fiduciario". Interrogato sulla composizione della 25. A Giunta della storia del Friuli Venezia Giulia dal 1964 ad oggi, Tondo ha ribadito che deciderà rispettando le necessità di equilibrio territoriale ed istituzionale, facendosi ovviamente carico delle proprie scelte. .  
   
   
ELEZIONI POLITICHE 2008: IN UMBRIA CRESCONO MOBILITA’ ELETTORALE ED ASTENSIONISMO  
 
Perugia, 23 aprile 2008 - Aumento della mobilità elettorale all’interno e tra i due schieramenti di centro destra e centro sinistra, spostamento “a cascata” verso destra dell’elettorato, crescita del partito delle astensioni: così il voto in Umbria nelle recenti elezioni politiche secondo la stima dei flussi elettorali elaborata dal Dipartimento di economia dell’Università degli studi di Perugia e dall’Agenzia Umbria ricerche. L’analisi, condotta su 454 sezioni elettorali dei comuni di Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello, Spoleto ed Orvieto, è stata illustrata stamani dal Direttore del Dipartimento di economia Bruno Bracalente, presenti il presidente ed il direttore dell’Agenzia Umbria Ricerche (Aur), Claudio Carnieri ed Anna Ascani. Confrontando il voto per la Camera 2008 con quello del 2006 – ha detto Bracalente - emerge che un quarto degli umbri ha votato una lista diversa da quella delle precedenti elezioni e che il 30% degli elettori (circa 40 mila voti) ha cambiato schieramento. Circa 25 mila voti sono passati dallo schieramento di centro sinistra al centro destra, 11mila in direzione opposta. I flussi prevalenti indicano inoltre un “travaso” di voti dalla sinistra radicale al centro sinistra riformista (ma in parte anche al centro destra), dal Partito Democratico (Pd) - Italia dei valori (Idv) al Popolo delle Libertà (Pdl) (seppure in misura contenuta), dall’Unione di Centro (Udc) al Pdl; da Alleanza Nazionale (An) verso la Destra. Il “partito del non voto” (vale a dire la somma degli astenuti, delle schede bianche e nulle) è cresciuto di 21 mila unità e ha riguardato soprattutto le liste diverse da quelle delle principali formazioni (Pd-idv, Pdl), in particolare il 16 per cento dell’elettorato della sinistra radicale. La Sinistra l’arcobaleno ha perso complessivamente 54 mila voti sui 74 mila del 2006, di cui 12 mila per il “non voto”, 34 mila confluiti nella coalizione Pd-idv e 4 mila transitati verso il centro destra. Il passaggio dal non voto al voto ha invece favorito soprattutto la coalizione di centro destra. Solo i due principali raggruppamenti, Pd-italia dei Valori e Pdl con la Lega, hanno potuto contare sulla fedeltà dei rispettivi elettorati. Sul Pd–idv sono inoltre confluiti accanto ai voti della sinistra radicale: il 42% dei consensi delle altre liste di centro sinistra (Rosa nel Pugno, Udeur e Partito dei Pensionati) per circa 11 mila voti, ma anche il 14% dei voti presi nel 2006 dall’Udc (oltre 5 mila), il 3. 4% dei voti di An (3 mila) ed il 2% da Fi (2%, 2mila voti). Secondo la stima dei flussi poco meno di 15 mila voti sono stati ceduti al centro destra (quasi 12 al Pdl, 2000 all’Udc), con un saldo per il Pd-idv positivo nei confronti dell’Udc (per circa 3 mila), ma negativo nei confronti del Pdl (circa 7 mila voti). Il Pdl-lega, oltre ai voti dall’Ulivo e dalla sinistra radicale, acquisisce anche quelli provenienti dall’Udc (oltre il 22% di quell’elettorato del 2006, pari a circa 8500 voti), dal centro destra (28%; 3 mila 500 voti) e da altri schieramenti del centro sinistra (5. 5%; mille 400 voti). In uscita, i flussi più consistenti riguardano l’elettorato di An, soprattutto verso altri del centro destra (la Destra e altre liste minori): dei quasi 90 mila voti di An nel 2006, circa 10 mila (11. 3%) vanno verso queste formazioni. Come già rilevato, altri voti in uscita da An si dirigono anche verso il Pd e flussi minori verso l’Udc (e perfino, sembrerebbe da queste stime, verso la sinistra arcobaleno). Nel complesso, per il Pdl il saldo dei flussi è positivo nei confronti del Pd (7 mila voti), anche nei confronti delle altre liste di centro sinistra (2 mila voti) e dell’Udc (6 mila voti). E’ invece negativo nei confronti della Destra (e altre liste minori di centro destra) per circa 8000 voti. L’udc è stata interessata da flussi soprattutto in uscita verso il Pdl (8 mila 500 voti), ma anche verso il Pd (5 mila 500 voti). Ha inoltre pagato un prezzo piuttosto alto al non voto (oltre 4 mila voti). I flussi in entrata sono stati modesti e provenienti da tutte le direzioni: circa 5 mila dai tre raggruppamenti di centro sinistra, in particolare dal Pd (2 mila), mille 500 dalle liste di centro destra. Il saldo complessivo è stato ampiamente negativo, tale da far perdere all’Udc un terzo dei propri voti del 2006. Le altre liste di centro sinistra nel 2006 comprendono la Rosa nel pugno, l’Udeur e il Partito dei pensionati, mentre nel 2008 comprendono ancora il Partito Socialista e l’Unione Democratica dei consumatori e liste minori della sinistra comunista. La diversa composizione contribuisce a spiegare la bassa percentuale di voti del 2006 riconfermati nel 2008 (meno del 30%). Il principale flusso in uscita è stato verso il Pd-idv (quasi 11 mila voti). Più di 4 mila sono andati verso il centro destra, distribuiti tra tutte le liste, e altri 3 mila verso il non voto. La diversa composizione delle altre liste di centro destra nei due anni messi a confronto spiega – secondo lo studio - la bassa percentuale di voti del 2006 riconfermati nel 2008 (circa il 38%). L’insieme delle altre liste di centro destra registra un aumento di circa 14 mila voti circa, dovuto in gran parte alla capacità di attrarre consensi provenienti da An (10 mila). Flussi non trascurabili provengono da tutte le altre liste, comprese quelle di centro sinistra e quasi 4 mila voti dalla Sinistra Arcobaleno. L’analisi dei flussi tra Senato e Camera 2008, con l’obiettivo di cogliere l’incidenza del cosiddetto voto disgiunto, mette in rilievo, per le due coalizioni maggiori e le altre liste di centro sinistra, elevatissimi livelli di fedeltà tra Senato e Camera. Percentuali un po’ minori si rilevano invece per l’Udc (86%) e ancora minori per la sinistra arcobaleno (82%) e per le altre liste di centro destra (85%), che sono quindi quelle risultate più colpite dal voto disgiunto, nel senso che alla Camera non hanno confermato una quota significativa dei voti ottenuti al Senato. In particolare, la sinistra arcobaleno alla Camera avrebbe ceduto al Pd circa 3000 dei voti ottenuti al Senato, acquisendone in cambio poco più di 2000. Flussi incrociati di maggiore intensità relativa (ma di analoga intensità assoluta) si sarebbero inoltre verificati tra Udc e altre liste di centro destra (sempre in entrambe le direzioni) e dal Pdl alle altre liste di centro destra (circa 4000 voti). Per quanto riguarda invece il voto dei 51 mila giovani tra 18 e 25 anni, che potevano votare soltanto per la Camera dei deputati, l’analisi dei flussi ha messo in evidenza: una minore propensione all’astensione (14%, contro il 18% circa del complesso degli elettori); un maggiore orientamento verso il Pd-idv e più in generale una maggiore concentrazione sulle due coalizioni maggiori. Infatti, il 41% dei giovani avrebbe votato Pd-idv (che corrisponde al 48% dei voti espressi), mentre il 34% (che corrisponde al 41% dei voti espressi) avrebbe votato Pdl-lega; nell’ambito delle altre liste, un maggiore orientamento verso quelle di destra (il 7%, che corrisponde a quasi l’8% dei voti espressi), piuttosto che di sinistra (nel complesso, il 2. 9%) o di centro (1. 1%). La presentazione della stima dei flussi elettorali in Umbria, elaborata con il Dipartimento di economia dell’Università degli Studi di Perugia – hanno ricordato il presidente Carnieri e il direttore dell’Aur Ascani – rappresenta un appuntamento fisso di ogni tornata elettorale. Agenzia ed Università intendono così consegnare a quanti sono interessati elementi concreti di valutazione sulla dinamica territoriale del voto nella nostra regione. I flussi 2008 verranno pubblicati, come già accaduto per le passate elezioni politiche ed amministrative, nel numero della rivista Aur&s del prossimo settembre. Relativamente a quanto accadrà nelle prossime elezioni amministrative in Umbria, Bracalente ha ipotizzato un sensibile incremento dell’attuale distacco tra i due principali schieramenti. “Nelle amministrative – ha detto Bracalente – peserà soprattutto l’astensionismo differenziale che andrà a penalizzare il centro destra”. .  
   
   
GOVERNO: CHISSO, “DA GALAN UNA SCELTA CORAGGIOSA NELL’INTERESSE DEL VENETO E DEI VENETI”  
 
 Venezia, 23 aprile 2008 - “Rinunciando ad un ministero che difficilmente gli si sarebbe potuto rifiutare, Galan ha operato una scelta politica e personale coraggiosa, della quale gli va dato atto: ha scelto di ‘incassare’ per i veneti ed il Veneto, e non per sé stesso”. Lo dice l’Assessore regionale alle Infrastrutture Renato Chisso, commentando la decisione del Governatore di restare alla guida della Regione. “In questi anni – aggiunge Chisso – il peso politico della Regione e del suo Presidente si sono fatti sentire, e per rendersene conto basta guardare ai risultati raggiunti e alle opere programmate in tema di infrastrutture. E nei prossimi è prevedibile che vada ancor meglio, perché quelli che fino a ieri erano punti programmatici del Senatore Galan, oggi sono impegni programmatici espliciti di un premier abituato a mantenere ciò che promette. In questo sta il successo politico ottenuto ieri da Galan con una rinuncia che credo abbia pochi precedenti nella storia della politica e di un politico”. “Ora – aggiunge l’Assessore – torniamo al lavoro: sul federalismo fiscale e sulle prospettive aperte sulla base degli articoli 116 e 119 della Costituzione; sulla sicurezza; sulle politiche infrastrutturali ed energetiche. Non parlo di prospettive fumose – continua Chisso – ma dei risultati da raggiungere con il lavoro del partito del ‘fare bene’: la conclusione di un’opera di levatura mondiale come il Mose e della più importante infrastruttura italiana dell’ultimo decennio come il Passante di Mestre; il decollo della Pedemontana, della Romea Commerciale e dell’Alta Capacità Ferroviaria; la nomina quanto più urgente di un Commissario per velocizzare la realizzazione della terza corsia sull’autostrada A-4”. Un’ultima riflessione Chisso la riserva all’energia: “sabato – ricorda – abbiamo inaugurato la base logistica del rigassificatore a Porto Viro che dall’autunno fornirà il 10% del fabbisogno nazionale di gas; a Fusina sono partiti i lavori dell’avveniristico impianto a idrogeno; a Porto Tolle la riconversione a carbone pulito della centrale Enel potrebbe giovarsi non poco della scomparsa di Pecoraro Scanio e dei suoi ‘no a tutto, sempre e comunque’. Tutto questo vuol dire che ora il Veneto e i veneti possono aspettarsi e chiedere un ritorno concreto, un segno di gratitudine del Paese sotto forma di agevolazioni sui costi dell’energia. Credo che anche su questo Galan non tarderà a farsi sentire, come e più di un Ministro”. .  
   
   
PROGETTO RI.B.A. RICERCA SUI BISOGNI E LE ASPETTATIVE DELLE PMI NELLA PROVINCIA DI FIRENZE CARENZA FORMATIVA, SCARSO UTILIZZO DEGLI STRUMENTI DI MARKETING E POCA CONSAPEVOLEZZA DELLA NECESSITÀ DI DOTARSI DI SISTEMI DI CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ.  
 
Firenze, 23 aprile 2008 - Lo scenario economico-strutturale delle Pmi nella Provincia di Firenze emerso dal Progetto Ri. B. A. , lo studio condotto da Eurispes Toscana in collaborazione con Cna Firenze presentato questa mattina da Adriano Gabellini vicepresidente di Cna Firenze e Filippo Chiocchini segretario generale Eurispes Toscana, è complesso ed articolato. La ricerca, orientata ad individuare i bisogni e le necessità delle Pmi della provincia di Firenze, ha infatti delineato un quadro dettagliato della condizione attuale del settore, descrivendone caratteristiche, contesti operativi, bisogni, criticità, problematiche e possibili scenari di sviluppo. Oltre a monitorare la consistenza numerica e la distribuzione sul territorio delle Pmi, lo studio ha consentito di individuare le esigenze ed i bisogni concreti delle imprese, primo fra tutti la necessità di implementare la formazione, sia per coloro che si affacciano al mondo del lavoro, sia per gli stessi imprenditori, insieme alla certificazione di qualità e agli strumenti di marketing nei confronti dei quali molte aziende non hanno ancora acquisito la dovuta consapevolezza. Con riferimento alla formazione un primo dato, emblematico, emerso dalla ricerca è l’inadeguatezza e l’insufficienza del sistema scolastico istituzionale tradizionale, incapace di fornire ai giovani una preparazione adeguata alle richieste espresse dal mondo del lavoro e, soprattutto, di coniugare i saperi con la pratica. La maggioranza degli imprenditori intervistati (il 60%) avverte infatti la necessità di una formazione aggiuntiva nel momento in cui la nuova risorsa entra in azienda. I problemi legati alle esigenze professionali non si esauriscono sul fronte dell’inefficacia della preparazione scolastica tradizionale, ma riguardano soprattutto la difficoltà nel reperire giovani apprendisti che siano disposti a “sporcarsi le mani”: molti imprenditori individuano infatti nell’apprendistato la formula più efficace per formare le proprie risorse. La priorità degli imprenditori in tema di esigenze professionali riguarda comunque la reperibilità della manodopera specializzata, che pone abbastanza o molte difficoltà per quasi il 90% del campione. Quasi l’80% del campione ritiene sostanzialmente inefficaci le agenzie di lavoro interinale e i centri per l’impiego; invece poco più della maggioranza degli intervistati ritiene che siano canali efficaci per reperire manodopera specializzata le segnalazioni da parte di amici o parenti, ma soprattutto le segnalazioni da parte di fornitori o clienti (canale efficace per il 58% del campione). Sempre sul fronte della formazione si registra una scarsa propensione da parte degli imprenditori a partecipare a corsi di formazione. Il disinteresse nei confronti dell’aggiornamento professionale, inteso come mero sapere, trova conferma nelle valutazioni degli imprenditori circa i titoli di studio “privilegiati” per operare in specifiche aree aziendali: in pratica la maggioranza degli intervistati ritiene che l’importante non è “avere i titoli” ma “saper fare”. Per il 25% degli intervistati non è necessario alcun titolo per operare nell’area produzione e per svolgere le attività amministrative il 30% degli imprenditori non richiede né diplomati, né laureati. Il medesimo disinteresse si registra nei confronti degli strumenti del marketing nei confronti dei quali non si registra una particolare propensione tra gli imprenditori: il 43% degli intervistati non attribuisce alcuna importanza alla partecipazione a fiere ed esposizioni e la maggioranza degli intervistati ritiene poco utile l’appartenenza a reti di imprese per il successo della propria attività. Ma, sulla base delle informazioni raccolte in merito ai principali problemi delle imprese, si avverte proprio la necessità di ulteriori strumenti di marketing, di cui evidentemente gli imprenditori hanno una scarsa consapevolezza. Infatti il 78% delle imprese trova molta difficoltà nell’aumentare il numero di clienti. Allo scopo di valutare lo “stato di salute”, le ambizioni e soprattutto la dinamicità delle imprese, sono state poste domande sulla capacità di innovazione e sulla propensione a modificare le strategie aziendali. A questo proposito le imprese della meccanica sembrano le più innovative al punto che il 61% del campione ha acquistato un nuovo macchinario nel corso degli ultimi 12 mesi. In termini di strategie aziendali, il 76,5% delle imprese che rivolgono la propria produzione verso il mercato provinciale, regionale o nazionale manifesta l’intenzione di espandersi verso l’estero. Invece, il 78,5% delle imprese contoterziste non è interessato a cambiare la propria modalità di produzione. La fotografia della popolazione studiata rileva che il 93% delle imprese appartiene al settore della manifattura mentre solo il 7% ai servizi alle imprese. Il settore produttivo che vede il maggior numero imprese è quello delle preparazione e concia cuoio e pelli, fabbricazione prodotti in cuoio, pelle e similari (32%), seguito dalla lavorazione dei metalli (15,5%) e dal tessile abbigliamento (11%). La maggior parte delle imprese ha sede a Firenze (15%) e Scandicci (12,4%), seguono i comuni di Campi Bisenzio, Empoli, Calenzano e Sesto Fiorentino che contano una percentuale di imprese compresa tra il 4 e il 6%. Il 36% delle imprese ha come mercato di riferimento il territorio nazionale; si rivolgono ai mercati internazionali, come quello europeo ed extra Ue rispettivamente il 19% e il 29% del campione. In particolare sono soprattutto le imprese che producono in conto proprio a rivolgere la propria attività verso i mercati esteri (il 36,5%) sia per il mercato comunitario che per quello extra Ue) e nazionali (47%); al contrario solo il 19% di questa tipologia di impresa trova sbocco nel mercato provinciale, a cui si rivolge invece una percentuale di imprese miste o contoterziste che oscilla tra il 43 e il 48%. In termini di fatturato, la maggior parte degli imprenditori intervistati (il 37%) ha dichiarato un ammontare compreso tra i 250. 000 Euro e i 500. 000 Euro; seguono le imprese che fatturano annualmente fino ad 1. 000. 000 di Euro (23%); risultano invece equamente rappresentate (16%) le imprese con un fatturato fino ai 250. 000 Euro e quelle che raggiungono i 2. 000. 000 di Euro. Infine, meno numerosa ma comunque significativa, la presenza di imprenditori con un fatturato superiore 5. 000. 000 di Euro (8%). Il 38% delle imprese dichiara un incremento annuo del fatturato, mentre per la maggioranza (41%) risulta stabile. Solo una percentuale minore di imprese (20%) evidenzia un peggioramento del proprio fatturato, che risulta diminuito soprattutto tra le imprese che operano nella pelletteria (27%). La propensione delle aziende a dotarsi di adeguati strumenti commerciali per affrontare le sfide imposte dal mercato è stata indagata facendo riferimento ad aspetti come la dotazione di un sito internet o l’acquisizione di una certificazione di qualità. La maggioranza delle imprese intervistate (il 54%) dichiara di possedere un sito internet aziendale, mente il 6 % afferma di avere un sito in fase di costruzione. Se lo sfruttamento di nuove tecnologie, come ad esempio internet, viene praticato da una percentuale consistente del campione di imprese, non si riscontra un fenomeno simile in riferimento alla certificazione di qualità. Infatti la maggioranza delle imprese intervistate (il 76 %) non possiede una certificazione di qualità, la cui mancanza, secondo alcuni testimoni privilegiati intervistati, è stata fonte di gravi insuccessi commerciali. In ultima analisi possiamo riassumere questo corposo lavoro su alcune direttrici principali. La prima e più importante è sicuramente la riflessione su una diversificata importanza di figure professionali sul mercato del lavoro e conseguentemente sul mercato della formazione intesa come processo di costruzione del profilo e portale di accesso al ruolo. In questa logica i risultati ottenuti e le tipologie costruite consentono di comprendere come alcune figure professionali siano in relativo declino; mentre per altre si stia aprendo un periodo di relativa valorizzazione. La seconda area di riflessione è una rilevata “sfiducia” nella formazione e nella sua reale efficacia nella risoluzione dei veri problemi d’impresa. La maggior parte delle rilevazioni in questo ambito indica un atteggiamento da parte dell’imprenditore artigiano di poca convinzione e motivazione nel percorso formativo come elemento di sviluppo dell’azienda. Risulta pertanto necessaria un riflessione ampia sul concetto di reale efficacia degli interventi formativi e, a monte, sull’esigenza di una analisi dei fabbisogni che entri nelle specificità dei singoli ruoli e che sia garante di un reale impatto sulla vita aziendale della formazione. In terzo luogo è importante una riflessione sull’imprenditore stesso che, in un caso su due, svolge funzioni commerciali e in un caso su tre gestisce da solo il settore amministrativo e parimenti è poco incline alla partecipazione a percorsi formativi ritenendoli poco efficaci per la propria attività. In questo caso si aprono interessanti scenari e possibili linee strategiche di contenuto per percorsi formativi specifici per imprenditori, che non possono però prescindere da una forte efficacia reale e da una organizzazione tecnico –logistica correlata alle esigenze di tali figure, spesso poco disponibili e già oberate di attività. In quarto luogo si ripete la oramai cronica e per niente nuova mancanza di manodopera specializzata, sempre richiesta e molto poco reperibile sul mercato del lavoro, certo non è questa una novità ma è certamente una conferma della rilevanza del tema. Infine c’è da sottolineare il tema della efficacia dei canali di reclutamento utilizzati dalle imprese artigiane per l’approvvigionamento della “risorsa primaria”: il lavoro. I risultati della ricerca danno come poco rilevanti i canali “istituzionali”, ovvero quelli preposti formalmente alla soddisfazione d’impresa. Centri per l’impiego e società specializzate di lavoro interinale non risultano particolarmente efficaci in questo senso. Mentre grande valore invece riveste il canale “informale” costituito da clienti/fornitori e passa parola vario. Pur non essendo certo un tema centrale nella ricerca svolta, crediamo che anche su questo punto sia necessaria una riflessione ampia. .  
   
   
ROMA : A MARZO UN MERCATO DI PROGETTI DI MINORE DIMENSIONE  
 
 Roma, 23 aprile 2008 - Nel mese di Marzo 2008 le iniziative per la realizzazione di interventi con finanziamento pubblico-privato censite nell’intero territorio nazionale sono state 111 per un volume d’affari di 467 milioni di euro, ovvero una iniziativa in più, ma 149 milioni di investimento rispetto allo stesso mese del 2007. E’ quanto emerge dall’Osservatorio Nazionale del Partenariato Pubblico Privato, promosso dall’Unità Tecnica Finanza di Progetto del Cipe - Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell´Economia e delle Finanze, Unioncamere e Camera di Commercio di Roma, e realizzato e gestito da Aet - Ambiente e Territorio, Azienda Speciale della Cciaa di Roma in collaborazione con Cresme. Sulla frenata economica hanno inciso soprattutto la minore presenza nel mese di grandi opere di importo superiore a 50 milioni di euro (una sola gara per 150 milioni contro 3 per 288 milioni di un anno fa) e più in generale la minore consistenza economica dei progetti, come indicato dall’importo medio passato da 7,8 a 5,6 milioni. Il primo trimestre del 2008 si è chiuso rispetto allo stesso periodo del 2007 con un 27% in più di gare e un 10% in più del valore dell’investimento. Con riferimento alla cifra d’affari delle gare di Ppp, al netto quindi degli avvisi di selezione di proposte, il relativo peso sul mercato complessivo delle gare per opere pubbliche registrato dall’Osservatorio Cresme–edilbox si è attestato a quota 20%, pari a 6 punti percentuali in più rispetto a Gennaio-marzo 2007 (14%). Il mese di Marzo 2007 è stato caratterizzato dalla crescita delle concessioni di costruzione e gestione di iniziativa pubblica (+25%) e dalle concessioni di servizi (+8%), nonché dal forte recupero delle altre gare di Ppp. Viceversa l’ultimo mese ha visto un andamento negativo delle iniziative di Project Financing, determinante per la battuta d’arresto degli investimenti. Nel mese di Marzo le gare di concessione di costruzione e gestione su proposta del promotore hanno registrato un calo del 15% per numero e del 60% in valore. Complessivamente il mercato risulta caratterizzata da una forte domanda di opere di piccolo importo, con oltre il 50% delle iniziative del mese di importo inferiore a 1 milione di euro, una quota sensibilmente incrementata rispetto ad un anno fa (35%). Un’unica grande opera è presente sul mercato in questo mese: la costruzione in project financing di una nuova banchina operativa, mediante la realizzazione di un terrapieno a mare della diga foranea, nel porto di Savona del valore di 150 milioni di euro. A Marzo i protagonisti del mercato sono soggetti diversi dai Comuni, in particolare gli altri enti locali, con 25 interventi per un investimento di oltre 275 milioni, il che significa un +92% per numero e un +46% per importo. In forte recupero anche gli altri soggetti pubblici a carattere nazionale con 7 iniziative totali contro 2 dello stesso mese del 2007. La maggiore concentrazione di iniziative si registra nel Mezzogiorno (46), mentre la più alta concentrazione degli investimenti è localizzata al Nord: 254 milioni. .  
   
   
IN PIEMONTE I CONSUMI FRENANO DELL’1,8%  
 
Torino, 23 aprile 2008 - In occasione della seduta costitutiva del Tavolo sulle Dinamiche dei Prezzi in Piemonte, tenutasi il 21 aprile presso il Centro Congressi Torino Incontra alla presenza del Garante nazionale per la sorveglianza dei prezzi Antonio Lirosi, sono stati diffusi i dati emersi dall’indagine “La spesa delle famiglie piemontesi 2007”. Il rapporto, realizzato per il settimo anno consecutivo da Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte nell’ambito delle attività promosse dall’Osservatorio regionale sul commercio, si pone l’obiettivo di analizzare i consumi e le abitudini di acquisto delle famiglie piemontesi da un punto di vista sia qualitativo che quantitativo, sondandone l’evoluzione nel corso del tempo. Utilizzando una metodologia già sperimentata dalla Camera di commercio di Torino, sono state condotte, in quattro distinti periodi dell’anno, rilevazioni su un campione complessivo di 809 nuclei familiari residenti nei capoluoghi di provincia piemontesi. “Per il settimo anno consecutivo, Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte hanno realizzato l´ormai consueto rapporto di analisi sulla spesa delle famiglie nei capoluoghi di provincia piemontesi - ha dichiarato Renato Viale, Presidente Unioncamere Piemonte -. Indagare i comportamenti d´acquisto delle famiglie, conoscerne il livello e la dinamica temporale, ed esplorarne le preferenze fornisce infatti indicazioni utili per capire le reali dinamiche della nostra economia. Emerge cosi un dato evidente: il 2007 ha segnato una contrazione dei consumi che da sempre sono uno dei motori della nostra economia. Occorre quindi una seria riflessione sulle politiche nazionali e locali necessarie per il sostegno al potere d´acquisto e il rilancio della domanda interna”. “I risultati dell’indagine sulla spesa delle famiglie piemontesi nel 2007 – ha commentato Giovanni Caracciolo, Assessore al Commercio Regione Piemonte – consentono di mettere a fuoco gli effetti nella nostra regione del clima recessivo che pervade l’economia nazionale e internazionale, e fornisce alcuni dati significativi che devono indurre ad attente riflessioni senza cadere in facili allarmismi. Le famiglie piemontesi nel 2007 hanno percepito una forte perdita del proprio potere di acquisto che le ha indotte alla contrazione delle spese per i beni ritenuti non indispensabili. Di conseguenza, l’aumento dei prezzi non si è tradotto in un aumento della spesa, non essendosi verificati incrementi del reddito disponibile, ma in una scelta più oculata dei luoghi d’acquisto, che ha consentito la diffusione di moderni canali distributivi e, al tempo stesso, ha rafforzato gli acquisti nei negozi tradizionali. Pur in una situazione congiunturale particolarmente difficile, le famiglie piemontesi hanno quindi mostrato, nel complesso, la capacità di affrontare con sufficiente serenità periodi di inflazione”. I principali risultati delle analisi. Se il 2006 aveva rappresentato un anno di profonda discontinuità rispetto al passato, a causa dell’ottimismo innescato nei piemontesi dall’evento olimpico e della ritrovata fiducia dei consumatori derivante da una congiuntura economica di nuovo positiva, la situazione riscontrata nel 2007 è differente. In primo luogo, l’anno è stato dominato dalla perdurante sensazione, da parte delle famiglie, di una forte perdita del proprio potere d’acquisto, percezione supportata dai dati ufficiali diffusi dall’Istat, che confermano l’aumento generalizzato dei prezzi al consumo, in particolar modo dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto. In secondo luogo, nell’ultima metà del 2007 l’economia europea è stata lambita dagli effetti della crisi finanziaria americana: a partire dall’estate, sui mercati internazionali si respira un clima di diffusa incertezza che ha minato la fiducia dei consumatori, anche di quelli italiani e, quindi, piemontesi. I piemontesi hanno reagito contraendo, in parte, le proprie spese, soprattutto quelle destinate a beni di consumo non strettamente indispensabili: la spesa media mensile delle famiglie nel 2007 si è attestata a 2. 502,64 euro mensili, circa 47 euro in meno rispetto al 2006, con una riduzione dell’1,8%. Nel dettaglio dei singoli capitoli di spesa, si osservano andamenti differenziati: diminuiscono l’esborso medio per l’acquisto di prodotti alimentari, soprattutto di quelli non strettamente necessari, le spese mensili per muoversi e comunicare subiscono una modesta contrazione, mentre è più marcata flessione delle bollette domestiche e delle spese più discrezionali legate all’abitazione, ovvero quelle per arredi e apparecchiature per la casa. Si osservano contemporaneamente incrementi nel valore assoluto delle spese per l’abitazione in senso stretto e, soprattutto, per le prestazioni sanitarie, sintomo della crescente attenzione sociale riservata a questo aspetto della vita quotidiana. A livello territoriale, Cuneo primeggia quanto a spesa media mensile familiare per consumi complessivi, con un importo che sfiora i 2. 905 euro; in seconda posizione, a notevole distanza, si collocano le famiglie biellesi, che spendono circa 2. 677 euro al mese. L’ultima posizione del podio spetta a Novara, con 2. 637 euro mensili; seguono i capoluoghi di Alessandria, Vercelli, Torino e Verbania, mentre gli esborsi mensili delle famiglie astigiane superano di poco i 2mila euro. Nel 2007 la spesa per acquisti alimentari ha subìto una flessione del 2,7%, pari a -8,36 euro, scendendo a 298,46 euro medi mensili, contro i 306,82 euro del 2006. La flessione si inserisce nel quadro di una dinamica negativa dei consumi totali, pertanto il peso del comparto alimentare sulla spesa complessiva delle famiglie è rimasto sostanzialmente stabile all’11,9%. La riduzione ha coinvolto in misura significativa la spesa per dolciumi e drogheria, bevande, pesce e carni e salumi; l’unica voce in crescita nel comparto alimentare è la frutta, mentre pane e cereali, latticini e legumi e ortaggi sono risultati sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente. I dati suggeriscono quindi che, a fronte di una crescita consistente dei prezzi, in particolare di quelli dei beni ad alta frequenza d’acquisto, le famiglie piemontesi hanno concentrato la loro spesa sui beni più strettamente necessari: pane, latte, frutta e verdura hanno quindi aumentato la propria incidenza sul paniere delle famiglie, mentre è risultato in lieve riduzione il peso degli altri beni. La quota più cospicua del budget familiare è riservata, anche nel 2007, alle spese per l’abitazione, con un incremento di oltre 1 punto percentuale sul 2006, a conferma della scarsa comprimibilità di tali spese e della bassa discrezionalità goduta dal consumatore in questo ambito. Le spese per l’abitazione in senso stretto - affitto, spese condominiali, assicurazione e imposta sui rifiuti - ammontano, nel 2007, a 687,11 euro, e rappresentano il 27,5% delle spese per consumi complessivi. Per rendere questa valutazione confrontabile con i dati rilevati dall’Istat, si è chiesto alle 809 famiglie del campione di indicare non solo l’importo mensile dell’affitto, ma anche di stimare il valore del fitto figurato nel caso di abitazioni di proprietà o godute a titolo gratuito. All’interno delle spese per l’abitazione rientrano i costi condominiali, mediamente pari a 44,08 euro mensili, quelli per l’assicurazione della casa (21,81 euro) e l’imposta sui rifiuti (20,63 euro al mese). Per valutare il peso complessivo che l’abitazione, in maniera diretta ed indiretta, esercita sul budget familiare, si è scelto di unire a questa prima porzione di costi anche le due voci relative alle utenze domestiche e all’arredamento e servizi per la casa. Nel 2007 le utenze domestiche rappresentano il 6,4% delle spese per consumi complessivi e ammontano a 161,11 euro mensili, circa 8 euro in meno rispetto all’anno precedente. Le famiglie piemontesi spendono mensilmente circa 32,60 euro per l’energia elettrica; 46,26 per il gas e 16,89 euro per l’acqua. Risultano maggiori le spese per il riscaldamento, sia centralizzato (96,14 euro) che autonomo (75,94 euro). La disaggregazione territoriale rivela come le bollette siano più alte a Biella (200,97 euro mensili) e ad Alessandria (196,62 euro), mentre risultano meno salate a Torino e Verbania. Rientrano nelle spese legate all’abitazione anche l’acquisto di arredi, apparecchiature e servizi per la casa, che raggiungono mediamente i 209,70 euro mensili, con un peso dell’8,4% sui consumi complessivi, in lieve contrazione rispetto all’anno precedente. In questo caso, si concedono spese maggiori le famiglie di Alessandria (262,84 euro) e di Novara (242,41 euro), i nuclei con capofamiglia di età inferiore ai 65 anni e quelli appartenenti ad una fascia di reddito alta. A livello complessivo, quindi, le spese per l’abitazione, per le utenze domestiche e quelle relative ad arredi e servizi per la casa assorbono una quota rilevante del budget familiare, pari al 42,3%. Le spese per trasporti e comunicazioni assorbono nel 2007 il 14,1% del budget familiare, quota stabile rispetto all’anno precedente. A valori correnti, per muoversi e comunicare la famiglia piemontese spende mediamente 352,04 euro mensili, circa 4 euro in meno rispetto al 2006. Focalizzando l’attenzione sulle spese per trasporti, emerge come nel 2007 la spesa media familiare per muoversi sia pari a 263,79 euro mensili. Gli esborsi più ingenti sono stati sostenuti dai nuclei familiari residenti a Cuneo (346,46 euro) e a Biella (299,83 euro). Nel 2007, l’esborso mensile familiare per carburanti è pari, mediamente, a 109,42 euro; aggiungendo i 5,85 euro destinati ad autostrade e autolavaggi il totale delle uscite familiari per l’utilizzo dei mezzi di trasporto privati raggiunge così quota 115,27 euro. La seconda componente della spesa per mezzi di trasporto privati è costituita da bollo e assicurazione, che convogliano mediamente 83,62 euro mensili. Per quanto riguarda le spese sostenute per l’utilizzo del trasporto pubblico, il livello medio si colloca sui 22,64 euro. Il capitolo comunicazione grava sul budget mensile della famiglia piemontese con un importo che, nel 2007, è stimato pari a 88,31 euro, in calo di circa 8 euro rispetto al 2006. Nel dettaglio, le spese per comunicazione sono così ripartite: 37,51 euro per il cellulare, 28,60 euro per il telefono fisso, 5,08 euro per le tariffe di tipo “flat” (che coniugano telefonate urbane, suburbane e connessione a Internet), 4,76 euro per il solo collegamento a Internet, e il rimanente per l’acquisto di schede telefoniche e spese varie, tra cui l’acquisto di nuove apparecchiature. Focus sui comportamenti di consumo Per quanto riguarda il peso dei prodotti del commercio equo e solidale sul totale degli acquisti dei piemontesi sia ancora modesto, le famiglie intervistate hanno aumentato nel corso degli ultimi anni la propria propensione ad effettuare consumi in questa direzione: nel 2007 il 35% del campione ha acquistato tali prodotti, il 2% in più rispetto al 2006, e più del 4% ha compiuto questa scelta con regolarità. Il credito erogato alle famiglie piemontesi continua a crescere, ma a ritmi sempre più contenuti. Nel 2007, il 15% del campione intervistato ha effettuato acquisti con pagamento rateale, quota stabile rispetto al 2006. Indagando le ragioni che spingono le famiglie ad utilizzare il credito al consumo, si osserva come il 55% utilizzi strumenti di questo tipo per acquistare prodotti e servizi che diversamente non sarebbe in grado di comprare, mentre il 45% lo ritiene una modalità di pagamento comoda e conveniente. I beni acquistati più frequentemente con forme di pagamento rateale sono le automobili, i computer, gli apparecchi televisivi, gli elettrodomestici e i capi di abbigliamento. La propensione dei piemontesi ad effettuare acquisti sul web cresce, ma non decolla: se nel 2006 circa 17 famiglie su 100 dichiaravano di utilizzare la rete per i propri acquisti, nel 2007 la stessa proporzione è infatti salita solo al 20%. L’analisi territoriale rivela come la diffusione dell’e-commerce sia maggiore a Verbania, dove il 26,7% delle famiglie ha effettuato, nel corso dell’anno, transazioni sul web, seguita da Alessandria (23,6%) e Novara (23,3%). È il comparto in cui l’e-commerce riscuote il maggior successo: sul web i piemontesi acquistano per lo più biglietti aerei e pacchetti vacanze. Tra gli altri beni comprati più frequentemente on line figurano, infine, cd musicali, libri e capi d’abbigliamento. .  
   
   
L´ECONOMIA ALTOATESINA IN UNA BROCHURE  
 
Bolzano, 23 aprile 2008 Tutti i punti salienti della situazione economica in Alto Adige, con particolare attenzione alle riforme andate in porto negli ultimi mesi. Questo il contenuto di "Riguarda tutti noi", brochure di 28 pagine che fa una breve radiografia dell´economia made in Südtirol. L´opuscolo è stato presentato dal presidente Durnwalder e dagli assessori Gnecchi e Frick. "Un sito economico appetibile è nell’interesse di tutti - ha spiegato Durnwalder - sia degli imprenditori che dei lavoratori. Un´economia sana costituisce la base per il benessere e per l´occupazione: in questi ultimi anni abbiamo investito molto nei cervelli per aumentare la qualità dei posti di lavoro, e i risultati ci stanno dando ragione. La disoccupazione è un fenomeno marginale, e anche il Pil si mantiene tra i più alti d´Europa. Ciò dimostra che c´è un progetto per il futuro: la giunta provinciale continuerà a lavorare per garantire il benessere economico di questa terra". La brochure "Riguarda tutti noi", oltre a una panoramica generale sulla situazione economica altoatesina, riassume tutte le riforme attuate nel corso di questa legislatura. "L´ho chiamato il tempo delle riforme - commenta Werner Frick - e ci consente di guardare con maggiore ottimismo al futuro". Dalla riduzione della pressione fiscale, con l´abbattimento dell´Irap, al miglioramento delle condizioni per l´insediamento economico tramite la creazione del Bls e la riforma urbanistica, dalla sburocratizzazione dei criteri per il sostegno all´economia, che ora puntano con più decisione alla crescita, sino alla creazione del marchio ombrello. Tutti provvedimenti che hanno contribuito, e contribuiranno in futuro, a migliorare il sistema economico altoatesino. "Negli ultimi mesi - ha proseguito Frick - abbiamo inoltre posto nuove e più solide basi giuridiche con gli ordinamenti dell´industria, dei servizi e dell´artigianato. Grande attenzione è stata data all´export, punto debole della nostra struttura produttiva, che ora può contare su Eos. Proprio l´Export Organisation Südtirol, assieme a Tis, Smg e Bls, rappresenta uno dei quattro pilastri del futuro". E il futuro, per l´economia altoatesina, significa soprattutto innovazione, ricerca e sviluppo: "La nuova legge sull´innovazione - ha aggiunto Luisa Gnecchi - vuole sviluppare e concretizzare il potenziale delle aziende attraverso strumenti come il Tis e il parco tecnologico, e destinando al settore ulteriori mezzi finanziari. Accrescere la professionalità e le conoscenze, in sinergia con l´Università, l´Eurac e la formazione professionale, rappresentano le basi su cui costruire il futuro. In Alto Adige abbiamo intrapreso la strada giusta, dando la possibilità anche alle piccole aziende di poter contare su centri d´appoggio per la ricerca e l´innovazione". In chiusura di conferenza stampa, l´assessore Frick ha annunciato che entro poche settimane verrà stipulato davanti al notaio l´atto ufficiale di costituzione del Bls (Business Location Südtirol), e che la struttura diverrà operativa entro l´autunno del 2008. La brochure "Riguarda tutti noi" è disponibile presso l´Assessorato provinciale all´economia (via Raiffeisen 5, Bolzano) o scaricabile sul web dall’indirizzo www. Provincia. Bz. It/economia .  
   
   
ALTO SANGRO: SI E´ INSEDIATO TAVOLO TECNICO PER LO SVILUPPO  
 
L´aquila, 23 aprile 2008 - Si è insediato ieri il tavolo tecnico per l´Alto Sangro per definire in maniera condivisa le linee guida del piano strategico di sviluppo. Erano presenti, tra gli altri, l´assessore Giovanni D´amico, la Presidente della Provincia, Stefania Pezzopane, i presidenti delle Comunità montane "Valle Peligna" e "Alto Sangro", i sindaci di Castel di Sangro e Civitella Alfedena e altri rappresentanti dei Comuni interessati, il direttore del Parco nazionale d´Abruzzo e, per la Regione, dirigenti della programmazione e del settore enti locali. L´assessore D´amico, ha posto due questioni di fondo. "La prima - ha detto- è l´allocazione delle risorse in base ai finanziamenti europei 2007-2013 per obiettivi prioritari da definire con tavolo tecnico e, in secondo luogo, la necessità di sviluppare rapporti di confine con il Molise". Il tavolo si è chiuso con l´impegno della Regione di elaborare un documento programmatico preliminare da sottoporre all´attenzione dei soggetti istituzionali del territorio in una prossima riunione che si terrà entro un mese. .  
   
   
VALLE PELIGNA: PER RILANCIO AREA FISSATI NUOVI INCONTRI  
 
Pescara, 23 aprile 2008 - Riprende la concertazione per il rilancio della Valle Peligna con una serie di appuntamenti annunciati dall´assessore al Lavoro, Fernando Fabbiani. Si comincia il 7 maggio con Sitindustrie, il 13 maggio con la Cosmo, quindi con Ceramica Saba di Raiano. Fabbiani ha anche aggiunto che lo scorso 18 marzo si è insediato, al Ministero dello Sviluppo economico, il tavolo di lavoro previsto dal protocollo di intesa per lo sviluppo della Valle peligna. "Le attività intraprese - ha spiegato Fabbiani - sono il risultato dell´impegno che l´Esecutivo regionale assunse lo scorso 5 febbraio 2007 al Municipio di Sulmona, quando tutti furono coinvolti per il superamento della grave crisi che ha colpito il comprensorio. La Giunta regionale - ha proseguito l´Assessore - non ha affatto sottovalutato l´evolvere negativo della situazione industriale in questa zona, e per superare le difficoltà sta utilizzando tutti punti i forza del sistema regionale; non ultime le leve delle intese istituzionali e degli aiuti di stato per dare maggiore forza attrattiva al territorio". Secondo l´Assessore nelle due circoscrizioni dei Centri per l´impiego di Sulmona e Castel Di Sangro si registra il rapporto più alto dell´Abruzzo tra la popolazione residente in età di lavoro e gli iscritti; si tratta del 28 per cento, con oltre 1200 lavoratori a rischio. "Proprio partendo da questi dati - ha detto Fabbiani - il Governo regionale ha saputo individuare strade efficaci e capaci di invertire la rotta. Cito il progetto di reindustrializzazione del sito ex Borsini acquistato dalla Gea, la realizzazione del centro logistico di riferimento del sistema sanitario abruzzese, la possibilità di beneficiare degli aiuti di stato, l´accordo per il subentro dell´Italfinich alla Lastra che riassorbirà 40 lavoratori e, infine, l´accordo tra la Cosmo e la Tes spa che riassorbirà 70 lavoratori". Fabbiani ha infine ricordato la sottoscrizione del protocollo d´intesa per il rilancio produttivo dell´area Valle peligna Alto sangro ed una serie di ulteriori iniziative di formazione continua e di diffusione della cultura d´impresa. "La nostra - ha concluso l´Assessore - non è una scommessa e neanche una sfida ma un investimento per aumentare e rafforzare le competenze e le conoscenze a sostegno dei lavoratori e del sistema economico abruzzese". .  
   
   
VERSO IL DISTRETTO DELLA BASILICATA NORD OCCIDENTALE  
 
 Potenza 23 aprile 2008 - La Camera di Commercio di Potenza prosegue, su proposta delle Associazioni di categoria, nel percorso di costituzione del Distretto Basilicata Nord Occidentale. Ieri, nel corso di un incontro informativo, sono giunte le manifestazioni di interesse da parte della Provincia di Potenza – era presente l’assessore provinciale alle Attività Produttive, Antonio Vitucci –, del Comune capoluogo (rappresentato da un funzionario su delega del sindaco Santarsiero) e dai sindacati (presenti Antonio Pepe per la Cgil lucana e Carlo Quaratino per la Cisl). “Le adesioni delle istituzioni e delle parti sociali danno forza al progetto e ci spingono a proseguire nell’iter per il riconoscimento del distretto – ha dichiarato il presidente della Cdc potentina, Pasquale Lamorte -. Sarà altresì importante, nelle prossime settimane, incontrare gli operatori economici e coinvolgere le quattro Comunità Montane interessate (Alto Basento, della Camastra Alto Sauro, del Marmo Platano e del Melandro), individuando la tipologia di distretto da candidare alla Regione e predisponendo uno specifico studio di fattibilità atto a supportare l’istanza da un punto di vista scientifico. Tutto ciò ci consentirebbe, in ultimo, di creare un’interfaccia capace di agevolare l’interlocuzione tra i territori interessati e i responsabili dello sviluppo regionale, per meglio intercettare e mettere a sistema le opportunità derivanti dal Psr 2007-2013 e dagli altri programmi regionali e comunitari”. L’area del potenziale Distretto comprende 33 Comuni e la città di Potenza, per un totale di 164. 000 abitanti e oltre 16. 000 imprese – dislocate per lo più nei quattro insediamenti industriali di Tito Scalo, Baragiano, Balvano e Isca Pantanelle - di cui 4. 700 agricole. Forte, dunque, la caratterizzazione rurale, con una zootecnia che assicura una significativa produzione di latte e carne podolica. Da qui una seria riflessione sull’opportunità di adottare una strategia organizzativa che crei un collegamento molto stretto con la fase di trasformazione, ma anche di commercializzazione dei prodotti, alcuni dei quali già certificati (Lucanica di Picerno e Agnello delle Dolomiti Lucane). Al contempo, non si potranno trascurare i riflessi che il distretto porterebbe alle filiere silvo-forestale, ambientale, bio-agro-industriale e della ricettività. .  
   
   
IMPRENDITORIA GIOVANILE TOSCANA, 15 MILIONI DI EURO IN TRE ANNI FINO AL 2010  
 
Firenze, 23 aprile 2008 - Quindici milioni di euro in tre anni, fino al 2010, per dare impulso alla costituzione di imprese da parte di giovani sotto i 35 anni in settori ad elevato contenuto innovativo o tecnologico. È questo l’ammontare complessivo dello stanziamento previsto dalla nuova legge sull’imprenditoria giovanile che è stata approvata ieri pomeriggio in Consiglio regionale. Il testo di legge, presentato dall’assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini, prende il posto della vecchia legge 27 introducendo uno strumento decisamente più al passo con le profonde trasformazioni avvenute nello scenario economico. «Siamo soddisfatti – ha commentato l’assessore Simoncini – perché questa legge si inserisce nel percorso intrapreso dalla Regione per favorire l’occupazione giovanile. Un percorso che va nella direzione di promuovere la s! tabilizzazione, eliminare il precariato, inserire giovani qual! ificati e permettere la costituzione di nuove imprese. La nuova legge rappresenta un elemento di rottura con il passato perché da un intervento indistinto, come quello previsto dalla vecchia legge 27, si passa ad interventi più consistenti e mirati in settori fondamentali per lo sviluppo dell’economia regionale». L’assessore Simoncini ha voluto ringraziare il presidente della terza commissione attività produttive Vittorio Bugli. «Ed anche tutta l’aula per gli ulteriori miglioramenti introdotti nella legge durante la discussione del testo». Questi gli elementi prioritari della nuova legge: offrire opportunità ai giovani che intendono fare impresa nei settori dei servizi avanzati e in quello manifatturiero, essenziali per il rilancio; immettere nel sistema produzioni innovative e ad alto contenuto tecnologico; sostenere imprese che fertilizzino il campo della ricerca e dello sviluppo; favorire l’autoimpiego e i! l lavoro autonomo; offrire buone prassi in grado di orientare i giovani con alti livelli di istruzione, oggi sottoccupati, verso forme di lavoro più qualificate. Come funziona - La legge prevede agevolazioni per piccole e medie imprese con sede legale e unità operativa in Toscana. In particolare sono agevolate due tipi di imprese: quelle di nuova costituzione e quelle costituite non più di cinque anni prima della richiesta del beneficio che intendono espandersi con progetti di sviluppo tecnologico e innovativo. Titolari, rappresentanti legali e almeno la metà dei soci che detengono la maggioranza del capitale sociale non devono avere un’età superiore ai 35 anni al momento di presentazione della domanda o, nel caso di nuove imprese, al momento della costituzione. Gli incentivi consistono in un finanziamento a tasso zero per il 70% degli investimenti sostenuti, elevabile al 75% nel caso di registrazione di marchi e breve! tti. C’è poi una possibilità, decisamente ! innovati va, che prevede che il soggetto terzo che gestirà per conto della Regione la legge, possa entrare nel capitale di rischio della società, assumendo partecipazioni di minoranza per la fase di avvio dell’attività. Per la concessione delle agevolazioni è istituito un apposito fondo di rotazione che prevede un piano di rientro per un periodo massimo di 7 anni. Alle imprese agevolate sarà garantito un tutoraggio per i primi due anni di attività. Cosa cambia La vecchia legge, la 27 del 1993, prevedeva contributi in conto capitale, in conto interessi o in conto canoni, attivati da un apposito fondo costituito presso Fidi Toscana. La nuova legge proposta dalla giunta si pone l’obiettivo di far emergere i progetti più dinamici, in grado di dare una mano al riposizionamento competitivo della nostra regione. La legge 27 del 1993 va in pensione dopo aver finanziato 4. 848 imprese pe! r un volume complessivo di contributi pari a 47. 492 milioni di euro e consentendo la creazione di oltre 16 mila posti di lavoro, fra dipendenti e soci. Nel 2006 il tasso di disoccupazione dei giovani fra i 15 e i 24 anni è sceso al 15,4 dal 16,7% mentre il tasso di ccupazione è salito al 29,6 dal 27,9. Nella fascia di età 25-34, il tasso di disoccupazione è rimasto invariato, sul 6%, mentre l’occupazione è cresciuta dal 77,2% al 78,6%. .  
   
   
MATERA, INTERNAZIONALIZZAZIONE: AL VIA IL PROGETTO INTERREG III B MED.IN.TRA.D.E.  
 
Matera, 23 aprile 2008 - La Provincia di Matera incontra oggi, alle ore 10. 30 nella Sala Conferenze, le aziende e gli enti interessati a partecipare al nuovo progetto di internazionalizzazione Interreg Iii B Med. In. Tra. D. E. Durante l´incontro si proverà a delineare un modello condiviso di partenariato pubblico-privato e si getteranno le basi per organizzare il “One Business Meeting” internazionale per la conclusione degli accordi che si terrà in Turchia nel prossimo mese di maggio. Verrà inoltre distribuita la pubblicazione, su supporto multimediale, dell’ “Analisi del Contesto Territoriale sui Trasporti dell’Area del Sud Est del Mediterraneo (Italia: Basilicata e Puglia, Grecia e Turchia) ”, elaborato in relazione al progetto Med. In . Tra. D. E. (Interreg Iii B Archimed). “Al fine di promuovere l’internazionalizzazione delle imprese locali nel bacino del Mediterraneo sud orientale – ha dichiarato l’assessore alla Programmazione, Politiche Comunitarie e Internazionalizzazione Franco Bitondo – ragioneremo, tutti insieme, sulle caratteristiche che dovrà avere l’“Ocli” - Centro Operativo per le Logistiche e l’Intermodalità, da localizzare a Matera. Un Centro in grado di supportare le aziende in questo nuovo processo di internazionalizzazione che l’ente mette a disposizione per lo sviluppo del territorio” “Con questo nuovo appuntamento – ha concluso il presidente Carmine Nigro – la Provincia intende definire, insieme ai suoi partner pubblici e istituzionali, le azioni che permetteranno di raggiungere risultati a valenza strategica al fine di trasformare azioni sperimentali in azioni di sistema strutturate volte a fornire supporto e spinta propulsiva. ” .  
   
   
TORINO: COSTITUITO UN TAVOLO SULLE DINAMICHE DEI PREZZI  
 
Torino, 23 aprile 2008 - Si è costituito nella mattinata di lunedì 21 Aprile 2008, presso il Centro Congressi Torino. Il “Tavolo sulle Dinamiche dei Prezzi in Piemonte”, coordinato da Unioncamere Piemonte è composto, oltre che dalle Camere di Commercio di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbania e Vercelli, dai rappresentanti regionali delle categorie più direttamente interessate al tema, quali consumatori, artigiani, commercianti, industriali, imprese bancarie, agricoltori e lavoratori, rappresentanti delle istituzioni regionali e provinciali e sindacali. Il “Tavolo sulle Dinamiche dei Prezzi in Piemonte” (nell’ambito delle attività connesse all’attuazione delle legge Finanziaria 2008 che ha attribuito alle Camere di Commercio rilevanti funzioni per il monitoraggio delle dinamiche dei prezzi e di eventuali fenomeni speculativi) intende integrare le azioni dei Tavoli provinciali istituiti presso ciascuna Camera di Commercio e rappresentare una sede di coordinamento, di sintesi e di lettura aggregata dei dati pervenuti al numero verde 800955959 del sistema camerale. Il Tavolo intende inoltre favorire e promuovere attività di analisi e ricerche in tema di dinamiche dei prezzi in Piemonte e spesa delle famiglie piemontesi. “Il sistema camerale piemontese, tradizionalmente impegnato nell’osservazione dei fenomeni economici locali, darà il proprio contributo per accrescere l’informazione e la cultura di imprese e consumatori sulla dinamica di prezzi e tariffe. Ai sensi della Finanziaria 2008, le singole Camere di Commercio hanno costituito i Tavoli Provinciali sui Prezzi e istituito un numero verde nazionale dove i cittadini possono segnalare variazioni anomale dei prezzi. Ora, con la costituzione del Tavolo sulla dinamica dei prezzi in Piemonte, si allarga alla dimensione regionale coinvolgendo i rappresentanti delle associazioni di categoria e dei sindacati, fino ai rappresentanti dei consumatori nei consigli camerali e agli enti locali. L’obiettivo oggi è costituire un autorevole circuito informativo e di dibattito sull’andamento dei prezzi, a vantaggio della trasparenza dei fenomeni legati all’inflazione e delle relative dinamiche” ha dichiarato Renato Viale, Presidente di Unioncamere Piemonte e Presidente del “Tavolo sulle Dinamiche dei Prezzi in Piemonte”. “Il tavolo regionale rappresenta uno strumento di lavoro aggiuntivo che va anch’esso nella direzione di far crescere la consapevolezza di tutti i soggetti coinvolti sull’importanza di tenere sott’osservazione le dinamiche di prezzi e tariffe e di migliorare il livello di informazioni e dati a disposizione di consumatori e imprese. È quindi apprezzabile l’impegno di Unioncamere Piemonte nel fornire un supporto, in termini di coordinamento operativo, ai compiti che la legge ha assegnato alle Camere di Commercio, in una logica di complementarietà con l’attività svolta dal Garante” ha commentato Antonio Lirosi, Garante nazionale per la sorveglianza dei prezzi. Primi risultati delle chiamate al numero verde delle camere di Commercio A partire da lunedì 25 febbraio scorso è attivo il “numero verde” unico delle Camere di Commercio italiane per collaborare con l’attività del Garante della sorveglianza dei prezzi nel monitoraggio delle dinamiche dei prezzi e delle tariffe pubbliche locali. Nell’ambito della collaborazione fra Unioncamere italiana e Ministero dello Sviluppo Economico, al numero 800955959 i consumatori possono accedere al servizio, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 15. I dati delle segnalazioni, che stanno confluendo in una intranet alla quale hanno accesso il Garante per la sorveglianza dei prezzi e gli Uffici prezzi e tariffe delle Camere di Commercio, permetteranno a Mister Prezzi di avere a disposizione dati ed elementi di valutazione significativi, in grado di supportare la realizzazione di iniziative specifiche. .  
   
   
ILVA, PRESIDENTE BURLANDO A RIVA: "L´INDUSTRIALE DICA CHIARAMENTE SE ACCORDO DI PROGRAMMA ANCORA VALIDO"  
 
Genova, 23 aprile 2008 - "Riva deve dire chiaramente se l´accordo di programma siglato tre anni fa tra azienda, Istituzioni e organizzazioni sindacali con cui si garantiva il lavoro per tutte le maestranze, è ancora valido. In caso contrario non si giustificherebbe l´attribuzione a Riva delle aree e delle banchine a Cornigliano". Lo ha detto ieri mattina il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, a margine del consiglio regionale, al termine di una riunione tra la Giunta, i consiglieri regionali e i lavoratori dell´Ilva intervenuti per chiedere garanzie alle Istituzioni sul rispetto dell´accordo di programma siglato nel 2005 per garantire sviluppo occupazionale, industriale e ambientale. "Mi auguro - ha detto il presidente Burlando - che l´accordo istituzionale possa essere rispettato, per dare una risposta positiva ai lavoratori, in caso contrario si aprirebbe una situazione molto difficile". Secondo il presidente della Regione alla base dell´accordo il rispetto del reimpiego dei lavoratori ancora in cassaintegrazione e i futuri investimenti in grado di garantire ulteriore forza lavoro. "Abbiamo ricevuto da Riva - ha sottolineato Claudio Burlando - il quadro complessivo dell´occupazione dello stabilimento di Genova Cornigliano, e siamo in attesa di ricevere nei prossimi giorni l´andamento generale degli investimenti anche futuri e il numero esatto dei lavoratori impiegati reparto per reparto. Sulla base di questi dati ci confronteremo con l´azienda e con il sindacato per verificare l´attuazione dell´accordo di programma". Il numero degli occupati presso le aree di Cornigliano nell´ultimo anno sarebbe sensibilmente diminuito passando da 2. 713 al 31 luglio 2005 a 2. 135 al 17 aprile 2008. "Quello che preoccupa - ha sottolineato il presidente della Regione - non sono tanto i lavoratori in uscita quanto il mancato aumento della forza lavoro. Per questo chiediamo a Riva, come istituzioni, di garantire entro un anno l´assunzione di tutti i 2. 200 lavoratori, come previsto dall´accordo, e il quadro degli ulteriori investimenti che possano consentire di incrementare ulteriormente l´occupazione. A queste condizioni l´accordo può essere ancora valido". .  
   
   
NASCE IL SINDACATO DELLE COOPERATIVE SOCIALI PRIMO IMPEGNO IL RINNOVO DEL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO, SCADUTO DA OLTRE 2 ANNI TUTELERÀ GLI INTERESSI DEI LAVORATORI DELL´INTERO COMPARTO DELLA COOPERAZIONE SOCIALE, ´TRADITI´ DA CGIL, CISL E UIL  
 
Pordenone – Udine, 23 aprile 2008 - Fondare il sindacato delle Cooperative sociali per tutelare gli interessi dei lavoratori dell’intero comparto, primo tra tutti il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro ormai scaduto da oltre due anni. Cooperative sociali ai ferri corti con i sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil: il presidente della Cooperativa Itaca, Leo Tomarchio, lancia la proposta di istituire “il sindacato della Cooperazione sociale”, invito subito accolto dal presidente di Legacoopsociali del Friuli Venezia Giulia, Gian Luigi Bettoli, che invita Tomarchio a non indugiare e a procedere quanto prima per tutelare adeguatamente i cooperatori sociali. E’ quanto emerso durante l’assemblea generale dei soci della Cooperativa Itaca di Pordenone, tenutasi lo scorso 19 aprile a Pasian di Prato (Ud), che ha affrontato il delicato e annoso problema del rinnovo del Ccnl delle Cooperative sociali. Il presidente di Itaca, Leo Tomarchio, ha criticato “il ruolo svolto dai tre sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil che hanno decretato la rottura delle trattative, interruzione decisa unilateralmente dalle stesse organizzazioni sindacali, e successivamente proclamato lo sciopero nazionale tenutosi lo scorso 4 aprile. E’ tempo che nasca il sindacato della Cooperazione sociale –ha affermato con convinzione Tomarchio-, composto da esponenti del nostro settore che sappiano e vogliano farsi tramite delle esigenze del comparto. Non ci sentiamo più rappresentati da nessuna delle tre sigle di Cgil, Cisl e Uil, che tutelano eccessivamente i lavoratori del comparto pubblico a scapito di quelli della Cooperazione sociale”. Per questi motivi, Tomarchio ha altresì invitato “tutti i soci di Itaca che aderiscono ai sindacati confederali a sospendere la loro iscrizione, condizionandola alla fondazione della nuova categoria”. Il presidente di Legacoopsociali Fvg, Gian Luigi Bettoli, nel sottolineare l’assenza delle organizzazioni sindacali dai lavori dell’assemblea di Itaca, ha pienamente condiviso la proposta del presidente Tomarchio e lo ha invitato a non attendere oltre ed a procedere senza indugi. “Il sindacato dei dipendenti pubblici rappresenta attualmente un numero sempre più ristretto di lavoratori, tra i quali ci siamo anche noi. Ma non siamo certo gli ultimi visto che, dopo i cooperatori sociali, ci sono ad esempio i Cococo, i giornalieri, i supplenti, ecc. Noi non apparteniamo alla tradizione di alcuna organizzazione sindacale italiana –ha sottolineato Bettoli-. Di più il fatto che i sindacati continuino a ritardare l’avvio della trattativa, il Contratto è scaduto due anni or sono, depone a favore della tesi che si stiano occupando esclusivamente del rinnovo del Contratto di chi guadagna di più, vale a dire i dipendenti pubblici, invece di occuparsi di chi incamera di meno, cioè noi cooperatori sociali. Bettoli ha poi puntato il dito anche sul fatto che “il sindacato è ancor meno credibile quando chiede il 25% di aumento delle retribuzioni. Il problema di questa trattativa è che qualcuno dovrebbe prendersi la responsabilità di dire che abbiamo perso due anni, il sindacato non deve proclamare scioperi né assumere un atteggiamento irragionevole. Nel frattempo le Cooperative ‘virtuose’ come Itaca accantonano o magari hanno già distribuito in anticipo”. Sul rinnovo del Contratto, il presidente di Legacoopsociali Fvg ha quindi lanciato un ultimatum alle organizzazioni sindacali: “attenderemo una risposta sino all’estate ma a settembre, se nulla sarà cambiato, gli aumenti contrattuali ce li decideremo noi. ” Bettoli ha altresì stigmatizzato il comportamento del sindacato che “dopo lo sciopero proclamato il 4 aprile non si è ancora fatto sentire. A livello regionale abbiamo fatto una proposta come Associazione, ossia l’erogazione di un anticipo di 50 euro mensili in busta paga, ma se a breve non riceveremo una risposta dalle organizzazioni sindacali, allora scenderemo in piazza”. Nel frattempo, il presidente di Itaca ha presentato all’assemblea dei soci la delibera adottata il 18 aprile dal Consiglio di amministrazione della Cooperativa friulana, che stabilisce l’erogazione di un fondo di 650 mila euro come una tantum sui prossimi aumenti contrattuali. Nello specifico il documento, approvato all´unanimità dall´assemblea, prevede di calcolare il 5% sull’imponibile previdenziale del primo semestre 2008 (gennaio – giugno) da erogare ad agosto. Riguardo ad eventuali fughe in avanti sul Ccnl, “abbiamo accolto con favore la richiesta pervenutaci da Legacoopsociali Fvg –ha puntualizzato il direttore di Itaca, Orietta Antonini- di evitare qualsiasi atto unilaterale, ma con l’impegno a riconvocarci in autunno, e comunque non oltre il mese di novembre, per fare il quadro della situazione”. .  
   
   
GUIDA DIRITTI DONNE, IN PRIMIS IL DIRITTO AL LAVORO  
 
Potenza, 23 aprile 2008 - - “Una legge regionale sulla cittadinanza di genere, che entro questa legislatura possa costituire un punto di riferimento per cittadini e istituzioni; creare un sistema strutturato di misure, strumenti e azioni innovative, capace di rendere la vita delle donne e degli uomini più agevole e soddisfacente; porre le basi per un reale cambiamento culturale, capace di offrire la massima espressione creativa ai giovani, donne e uomini; costruire un nuovo modello di sviluppo della Basilicata, in grado di offrire a donne e uomini pari opportunità e uguali condizioni di vita e lavoro”. E’ quanto sostiene il vice presidente del Consiglio regionale, Franco Mattia (Fi-pdl), prendendo spunto dalla presentazione della “Guida dei diritti delle donne” che “senza dubbio – afferma - è un importante strumento di informazione e al tempo stesso di sensibilizzazione finalizzato alla conoscenza di normative e leggi”. “Si tratta, dunque, – continua Mattia - di colmare una carenza di conoscenza dei propri diritti. Il diritto prioritario è quello del lavoro: in Basilicata la quota di donne tra i 15 e i 64 anni occupate è poco più della metà di quella dell´Emilia-romagna (34,1 per cento per la Basilicata contro il 62 per cento dell´Emilia), mentre, sempre nella nostra regione risultano occupati 6,5 uomini ogni 10 contro i circa 8 dell´Emilia Romagna e del Trentino-alto Adige. Ancora, in Basilicata, il tasso di disoccupazione femminile rilevato dall´Istat è pari al 15,3 per cento contro il 3,9 per cento dell´Emilia e quello maschile è pari al 6,3 per cento contro il 2,1 dell´Emilia. In questo caso si tratta, comunque, di dati indicativi che sono considerati molto al di sotto di quelli reali a causa del noto atteggiamento di sfiducia di non rivolgersi ai Centri per l´Impiego per l´iscrizione”. “Di qui l’impegno – conclude Mattia – per affermare e garantire i diritti delle donne, per sostenere la loro creatività e capacità, affinché possano esprimere pienamente i loro talenti, in piena sicurezza e soddisfazione. Questo significa meno discrezionalità e più trasparenza e meritocrazia nelle assunzioni a vario titolo”. .  
   
   
SNAM RETE GAS APPROVA IL BILANCIO 2007 DIVIDENDO DI 0,21 EURO PER AZIONE UTILE DI ESERCIZIO A 595,8 MILIONI DI EURO  
 
San Donato Milanese, 23 Aprile 2008 - L’assemblea Ordinaria di Snam Rete Gas riunitasi il 18 aprile a San Donato Milanese, ha approvato: il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2007 di Snam Rete Gas S. P. A. Che chiude con l´utile di 595. 763. 492,63 euro; l’attribuzione dell´utile di esercizio di 454. 895. 560,63 euro che residua dopo la distribuzione dell’acconto sul dividendo dell’esercizio 2007 di 0,08 euro per azione deliberato dal Consiglio di Amministrazione il 18 settembre 2007, come segue: alla "Riserva legale" 31. 100,00 euro affinché ammonti a un quinto del capitale sociale; agli azionisti a titolo di dividendo 0,13 euro per azione (al lordo di eventuali oneri tributari) alle azioni che risulteranno in circolazione alla data di stacco cedola, escluse le azioni proprie in portafoglio a quella data, a saldo dell’acconto sul dividendo dell’esercizio 2007 di 0,08 euro; il dividendo per azione dell’esercizio 2007 ammonta perciò a 0,21 euro; a nuovo l´importo che residua dopo le attribuzioni proposte. Il pagamento del saldo dividendo di 0,13 euro per azione a partire dal 22 maggio 2008, con stacco fissato al 19 maggio 2008. L’ Assemblea Ordinaria ha inoltre approvato la stipula della polizza assicurativa a copertura dei rischi manageriali degli Amministratori e dei Sindaci. Pagamento Saldo Dividendo Esercizio 2007 Il saldo del dividendo 2007 sarà esigibile con stacco della cedola 9 a partire dal 22 maggio 2008; la data di stacco è il 19 maggio 2008, data dalla quale le azioni saranno negoziate prive del diritto al pagamento del saldo dividendo 2007. .  
   
   
ASCOPIAVE: AUMENTATA DEL 2% LA PARTECIPAZIONE IN ITALGAS STORAGE. LA QUOTA DI ASCOPIAVE NELLA SOCIETÀ DI STOCCAGGIO PASSA DAL 15% AL 17%.  
 
 Pieve di Soligo, 23 aprile 2008 - Ascopiave ha aumentato la propria quota di partecipazione del 2% - passando dal 15% al 17% - in Italgas Storage S. R. L. , società dedita allo sviluppo di un sito per lo stoccaggio del gas naturale. Il prezzo pagato al venditore – Confservizi International - per la quota del 2% è stato pari a 120. 000 euro. Italgas Storage S. R. L. È attiva nello sviluppo di un sito per lo stoccaggio del gas naturale a Cornegliano in provincia di Lodi. L’operazione, di particolare importanza per il Gruppo che rafforza ulteriormente la propria posizione nello stoccaggio, consentirà ad Ascopiave di importare gas naturale extracomunitario, adempiendo alla direttiva Ue secondo cui il 10% del gas importato deve poter essere stoccato in appositi giacimenti. L’aumento della partecipazione in Italgas Storage segue di pochi giorni l’importante accordo per l’acquisizione, dal valore di 35,9 milioni di euro, delle due società di distribuzione e vendita di gas Edigas Esercizio Distribuzione Gas ed Edigas Due, a conferma del dinamismo di Ascopiave che negli ultimi mesi ha investito circa 100 milioni di euro in operazioni di M&a. “Un’altra importante operazione – ha commentato il Presidente di Ascopiave Gildo Salton – che ci consente di rafforzarci ulteriormente in un settore sempre più strategico per il nostro business come quello dello stoccaggio di gas naturale”. .  
   
   
AES TORINO APPROVA IL BILANCIO 2007: RICAVI 108 MILIONI, MOL 80 MILIONI, UTILE NETTO 35 MILIONI DI EURO. ROI 13,3 %; ROS 55,4 % E ROE 12,9 %  
 
Torino, 23 aprile 2008 - Ieri l’Assemblea degli azionisti di Aes Torino Spa ha approvato il bilancio consuntivo per l’anno 2007. In sintesi i risultati economico-finanziari evidenziano un Volume d’affari per 107,6 milioni di euro, di cui 54,4 milioni di euro per vettoriamento gas e 47,3 milioni per vettoriamento calore da teleriscaldamento. Il Margine operativo lordo raggiunge 80 milioni di euro e il risultato netto 34,7 milioni di euro. Peraltro sono sempre ampiamente positivi gli indici di bilancio: la redditività sul capitale investito (R. O. I. ) è su livelli d eccellenza al 13,3%, così come la redditività sulle vendite (R. O. S. ) al 55,4% e la redditività sul capitale proprio (R. O. E. ) al 12,9%. L’indebitamento finanziario netto è stato pari a 187,3 milioni, in crescita rispetto ai 169 milioni della fine del 2006 per effetto del finanziamento dell’importante piano di investimenti. Il 2007 In Sintesi - Distribuzione di gas naturale La rete di Aes nella città di Torino si estende per 1. 328 chilometri, il numero totale di contatori installati risulta pari a circa 470. 000. Il gas distribuito nell’anno 2007 ammonta a 633 milioni di metri cubi. I ricavi dall’attività di vettoriamento gas nell’esercizio 2007 raggiungono 54,4 milioni di euro. Oltre alla realizzazione di nuove costruzioni e all’estensione della rete esistente, Aes per mantenere costante il livello di efficienza delle proprie reti ha rinnovato alcune tratte di tubazione. In particolare, nel corso del 2007 sono stati sostenuti investimenti per la sostituzione delle tubazioni in ghisa grigia, nel rispetto di quanto previsto dalla Delibera n. 168/04 dell’Aeeg, che hanno consentito di rinnovare circa 8 chilometri di tubazione stradale e 5 chilometri di allacciamenti interrati. Distribuzione di calore (teleriscaldamento) - La rete di teleriscaldamento di Aes nel territorio dei Comuni di Torino e Moncalieri si estende per oltre 344 chilometri di doppia tubazione interrata. L’energia termica immessa in rete, nel corso dell’esercizio 2007, ammonta a 1. 464 Gwh/t (gigawattora termici) per una volumetria teleriscaldata pari a 40,4 milioni di metri cubi (36,5 milioni nel 2006). I ricavi da vettoriamento del calore nel 2007 sono stati pari a 47,3 milioni di euro. Rete di Torino Centro - Per quanto riguarda in particolare la nuova rete di teleriscaldamento di Torino Centro, nel periodo 2004-2007 sono stati posati circa 15 km di rete di trasporto e 69 km di rete di distribuzione che alimentano 759 sottostazioni di scambio termico presso le utenze. L’espansione della rete in Torino Centro, in cui Aes ha investito oltre 146 milioni di euro, ha permesso alla città di Torino di diventare la città più teleriscaldata d’Italia con una rete di oltre 344 km di doppia tubazione. Investimenti - Nel 2007 è proseguito il piano di sviluppo della Società attraverso investimenti per 41,6 milioni di euro, di cui oltre la metà (22,8 milioni) realizzati per il completamento della rete di teleriscaldamento di Torino Centro. Ulteriori investimenti sono stati realizzati per l’estensione e il potenziamento delle reti gas e teleriscaldamento (3,3 milioni), e per l’adeguamento e il rinnovo delle reti, tra cui principalmente quelle di distribuzione gas (12,3 milioni di euro). A conclusione dell’incontro il Presidente di Aes Torino, ing. Roberto Garbati, ha affermato: ”Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati conseguiti dalla Società che, grazie allo sviluppo della rete di teleriscaldamento ed al contenimento dei costi di gestione, ha praticamente annullato gli effetti sfavorevoli del clima particolarmente mite registrato nella prima parte dell’anno”. L’amministratore delegato di Aes, ing. Teresio Ferrofino, ha rimarcato: “La Società possiede le caratteristiche adeguate per svolgere il proprio ruolo nell’area metropolitana di Torino e può rappresentare una valida proposta nel campo dei servizi a rete, grazie agli elevati standard di qualità, di efficienza e di sicurezza che Aes è in grado di esprimere”. .  
   
   
ENERGIA: ACCORDO ANIE-TERNA PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE NEL SETTORE ELETTRICO IL PROTOCOLLO DI INTESA FIRMATO IERI A ROMA PREVEDE SCAMBIO DI INFORMAZIONI E PARTNERSHIP PER FAVORIRE LO SVILUPPO INTERNAZIONALE DELLE INFRASTRUTTURE  
 
Roma, 23 aprile 2008 – Rafforzare la collaborazione sulle attività internazionali e sostenere l’incremento di iniziative strategiche nel settore delle infrastrutture elettriche. E’ questo l’obiettivo del protocollo di intesa siglato oggi a Roma da Anie, Federazione Nazionale Imprese Elettroniche ed Elettrotecniche aderente a Confindustria e Terna, società responsabile in Italia della trasmissione dell’energia e della gestione della Rete Elettrica Nazionale. L’accordo, che avrà durata triennale, prevede: • la definizione di iniziative comuni verso gli interlocutori istituzionali, finanziari e dei gestori delle reti elettriche dei Paesi esteri di comune interesse, in merito ai rispettivi obiettivi di sviluppo internazionale; • l’impegno di Anie nel sensibilizzare le sue Associate ad offrire, su richiesta di Terna, consulenza tecnica connessa alle attività sui mercati esteri; • il reciproco scambio di informazioni e dati statistici per una migliore conoscenza dei mercati di comune interesse. Un’intesa, quella di oggi, volta dunque a contribuire alla crescita e al successo del sistema-Paese fuori dai confini nazionali. “Le nostre aziende associate – spiega Guidalberto Guidi, Presidente di Anie – che operano nei settori dell’energia, dei cavi e dell’automazione progettano e realizzano impianti, componenti e sistemi per le infrastrutture elettriche. Sostenere l’internazionalizzazione di tali comparti produttivi è fondamentale. Per questo assume un particolare rilievo instaurare sinergie con gli operatori energetici nazionali che realizzano investimenti all’estero, realizzando una strategia di sistema che veda lavorare insieme i soggetti pubblici e privati, garantendo nel contempo il rispetto della qualità, della sicurezza e l’efficienza del servizio elettrico”. Un interesse pienamente condiviso da Terna, per cui il sostegno all’internazionalizzazione è parte del proprio business. Terna valuta infatti potenziali opportunità di sviluppo all’estero attraverso iniziative di tipo strategico nel settore delle infrastrutture elettriche, in linea con la propria attività e con una focalizzazione sulla qualità dei servizi offerti. “L’accordo firmato oggi - commenta Flavio Cattaneo, Amministratore Delegato di Terna – è fondamentale perché realizza l’idea di un sistema stabile con le imprese di settore, sull’estero e sugli eventuali programmi futuri. Lo scambio di know how e la possibilità di integrazione e collaborazione sono necessarie per chi come Terna svolge un lavoro ad alto contenuto di affidabilità e sicurezza”. A tal riguardo il Piano di Terna per lo sviluppo delle interconnessioni elettriche tra l’Italia e l’estero nell’area dei Balcani e verso i Paesi nord-africani, si pone come obiettivi la maggiore sicurezza del sistema elettrico, la minore dipendenza del Paese da un ristretto numero di “sistemi” fornitori di energia e l’assunzione del ruolo strategico dell’Italia come hub elettrico al centro del Mediterraneo. .  
   
   
ENERTAD APPROVA IL BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2007, NOMINA DUE NUOVI CONSIGLIERI E IL COLLEGIO SINDACALE IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE CONFERMA RAFFAELE TOGNACCA AMMINISTRATORE DELEGATO  
 
Milano, 23 aprile 2008 – Si è riunita ieri l’Assemblea degli Azionisti di Enertad Spa per l’approvazione del bilancio dell’esercizio 2007. L’assemblea degli Azionisti ha esaminato il bilancio consolidato di Gruppo, che evidenzia un risultato netto di esercizio di 2,1 milioni di Euro, e ha approvato il bilancio separato di Enertad Spa al 31 dicembre 2007 che chiude con un risultato netto negativo di 3,6 milioni di Euro. Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Luca Giorgerini, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili. L’assemblea degli Azionisti ha confermato nella carica di Consiglieri di Amministrazione Raffaele Tognacca e Giorgio Mazzanti, cooptati dal Consiglio di Amministrazione rispettivamente il 21 settembre 2007 e il 22 gennaio 2008. Inoltre è stato aumentato il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione nominando due nuovi Consiglieri: Luca Bettonte e Vittorio Garrone. I quattro Consiglieri nominati resteranno in carica sino alla scadenza naturale del Consiglio di Amministrazione e più precisamente sino all’approvazione del Bilancio 2008. Raffaele Tognacca, 42 anni, doppia nazionalità (svizzera e italiana), laureato in ingegneria elettrica al Swiss Federal Institute of Technology di Zurigo, Amministratore Delegato di Erg Power & Gas, vanta un’ampia esperienza nel settore dell’energia in cui ha ricoperto ruoli di responsabilità in aziende svizzere. Dal 2000 al 2007 ha seguito, sino dall’avvio della liberalizzazione del mercato elettrico, lo sviluppo delle attività italiane del Gruppo Egl, ricoprendo, dal 2004, la carica di Amministratore Delegato di Egl Italia. Giorgio Mazzanti, Amministratore indipendente, laureato in chimica fisica, è stato Amministratore Delegato di Montedison dal 1973 al 1975, Presidente di Eni negli anni 1979/80, membro del Comitato Esecutivo dell’Unione Petrolifera dal 1985 al 1996. Luca Bettonte, classe 1963, è Chief Financial Officer di Erg Spa. Dal 2003 al 2008 è stato Chief Financial Officer di Atlantia Spa, Direttore Amministrazione e Finanza di Autostrade per l’Italia Spa, Consigliere di Amministrazione di Impregilo Spa, di Autostrade Sud America Srl e di Emittenti Titoli Spa. Inoltre è professore a contratto presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli Studi di Bologna e Membro del Comitato Direttivo e del Comitato per la Corporate Governance di Andaf (Associazione Nazionale dei Direttori Amministrativi e Finanziari). Vittorio Garrone, 42 anni, una laurea in Scienze Politiche con indirizzo Economico- Internazionale presso l’Università Statale di Milano è Consigliere di Sodai Italia Spa e vice- Presidente del Gruppo Ireos. Dal 2005 è Project Leader per lo sviluppo di Progetti Speciali nell’ambito della Direzione Pianificazione di Erg Spa. (I curricula completi sono a disposizione nel sito www. Enertad. It, area Investor Relations, Bilancio 2007, sotto la voce “Deposito delle liste dei candidati alla nomina di Amministratore”, all’indirizzo Internet: http://www. Enertad. It/site/fso/pdf/investor/bilanci/2007/lista%20amministratori. Pdf). Collegio Sindacale L’assemblea degli Azionisti ha nominato il nuovo Collegio Sindacale determinandone la durata in carica per tre esercizi sociali, quindi fino all’approvazione del Bilancio dell’esercizio 2010, e il compenso spettante ad ognuno. Sono stati nominati sindaci effettivi: Lelio Fornabaio, Presidente, Andrea Manzitti e Francesco Gatti. Sindaci supplenti: Carlo Ravazzin e Stefano Brunello. (I curricula completi sono a disposizione nel sito www. Enertad. It, area Investor Relations, Bilancio 2007, sotto la voce “Deposito delle liste dei candidati alla nomina di Sindaco”, all’indirizzo internet: http://www. Enertad. It/site/fso/pdf/investor/bilanci/2007/lista%20sindaci. Pdf, nonché sul Nis gestito da Borsa Italiana Spa). Il Consiglio di Amministrazione Al termine dell’Assemblea si è tenuto il Consiglio di Amministrazione di Enertad che ha confermato Amministratore Delegato Raffaele Tognacca e Membro indipendente del “Comitato per il Controllo Interno” e del “Comitato Nomine e Compensi” Giorgio Mazzanti. .  
   
   
BENI STABILI: DISTRIBUZIONE DI UN DIVIDENDO DI € 0,032 PER AZIONE  
 
Roma 23 aprile 2008 – L’assemblea Ordinaria degli Azionisti di Beni Stabili Spa, presieduta dal Dott. Christophe Kullmann, ha approvato il bilancio d’esercizio 2007, già presentato nel Consiglio di Amministrazione dello scorso 18 febbraio. Ha anche approvato la proposta di distribuzione di un dividendo di Euro 0,032 per azione con stacco cedola il 12 maggio e pagamento il 15 maggio. Nel corso dell’Assemblea Ordinaria l’ Amministratore Delegato Ing. Aldo Mazzocco ha illustrato i principali risultati economico finanziari conseguiti nel 2007 e gli eventi più significativi dell’esercizio. Tra gli eventi principali sono stati evidenziati: L’operazione con Foncière des Régions annunciata ad inizio anno e conclusa a luglio 2007, che ha comportato un articolato lavoro di integrazione tra i due Gruppi Immobiliari a livello strategico, organizzativo e procedurale. Le acquisizioni di immobili a reddito per circa € 210 milioni: di cui € 181 milioni relativi al portafoglio Fondo Immobili Pubblici n. 1 (Fip) affittato al Demanio con una redditività del 5,7%; e di cui € 21 milioni di un immobile ubicato a Torino e affittato alla Juventus Fc con un yield del 5,8%. La creazione di una nuova Business Unit dedicata alla Sviluppo, finalizzata alla costruzione e/o ristrutturazione di portafogli immobiliari da affittare e inserire nel portafoglio Long term. Ad oggi il portafoglio di sviluppo ha all’attivo 15 progetti per un totale di circa € 295 milioni. Tra questi progetti vi è la prima acquisizione di un’area di circa Mq 47. 000 a Sud- Ovest di Milano denominata “Area Ripamonti” per la costruzione di un complesso a destinazione terziaria. La riorganizzazione interna volta ad una razionalizzazione e semplificazione della struttura societaria, attraverso un processo di fusioni societarie e la creazione di 3 Business Unit (“Long term Portfolio Bu”, “Dynamic portfolio Bu” e “Development Portfolio Bu”) che ha consentito una efficientazione della gestione in accordo con la nuova strategia di Gruppo. In sede di Assemblea Ordinaria e Straordinaria sono state prese deliberazioni anche sui seguenti ulteriori punti: Avvio di un Piano di stock option a favore dell’Amministratore Delegato, dei dipendenti e dei collaboratori del Gruppo Beni Stabili; Nomina della Mazars & Guerard Spa quale Società di Revisione che rimarrà in carica per i prossimi 9 anni; Delega al Consiglio di Amministrazione per un aumento del Capitale Sociale della Beni Stabili Spa asservito al Piano di Stock Option. Nel 2008 l’attività prosegue lungo le 3 linee di business coincidenti con i portafogli Long Term, Dynamic e Development , e attraverso l’attività di fund management della Sgr con l’obiettivo primario di un significativo aumento del Cash flow ricorrente per azione. “Siamo soddisfatti - commentano Christophe Kullmann, Presidente e Aldo Mazzocco, Amministratore Delegato – di come procede il piano di dismissioni, nonostante il difficile momento di mercato; e siamo molto contenti dell’evoluzione del portafoglio di sviluppo. ” .  
   
   
IMMOBILIARE LOMBARDA S.P.A.,NOMINA CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE  
 
Milano, 18 aprile 2008. L’assemblea degli azionisti di Immobiliare Lombarda S. P. A. , riunitasi il 18 aprile sotto la presidenza di Gioacchino Paolo Ligresti, ha anzitutto approvato il bilancio dell’esercizio 2007, i cui contenuti sono già noti al mercato. L’assemblea ha quindi provveduto e, quindi, a nominare il Consiglio di Amministrazione per l’esercizio 2008, fino alla Assemblea di approvazione del bilancio dell’esercizio 2008, e il Collegio Sindacale per il triennio 2008/2010 e quindi fino alla Assemblea di approvazione del bilancio dell’esercizio 2010. L’assemblea, sulla base dell’unica lista presentata da Fondiaria-sai S. P. A. , ha stabilito in 19 il numero degli amministratori nelle persone dei Signori: Albanese Ernesto Baessato Paolo; Bonomelli Omar; Burnengo Maurizio; Carlino Stefano; De Ambrosis Ortigara Luca; Fallica Nicola; La Russa Vincenzo; Ligresti Gioacchino Paolo; Marchionni Fausto; Nardi Luigi; Oldoini Giorgio; Pini Massimo; Pisanu Luigi; Sartor Andrea; Spiniello Salvatore; Talarico Antonio; Valerio Stefano; Viglianisi Sergio. Sono amministratori esecutivi Gioacchino Paolo Ligresti, Fausto Marchionni, Massimo Pini e Talarico Antonio. Fra gli amministratori non esecutivi sono da qualificarsi indipendenti ai sensi dell’art. 148, comma 3, del D. Lgs. N. 58/98, i Signori: Albanese Ernesto, Baessato Paolo, Burnengo Maurizio, Nardi Luigi, Oldoini Giorgio, Sartor Andrea e Spiniello Salvatore. Fanno il loro ingresso per la prima volta nel Consiglio di Amministrazione di Immobiliare Lombarda S. P. A. Andrea Sartor e Sergio Viglianisi. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi dopo l’Assemblea, ha confermato Gioacchino Paolo Ligresti nella carica di Presidente, Fausto Marchionni e Massimo Pini nella carica di Vice Presidenti e Antonio Talarico nella carica di Amministratore Delegato ed ha nominato un Comitato Esecutivo composto da 7 Consiglieri nelle persone dei Signori: Ligresti Gioacchino Paolo; Marchionni Fausto; Pini Massimo; Talarico Antonio; Baessato Paolo; Burnengo Maurizio; Oldoini Giorgio. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato quali componenti del Comitato di Controllo Interno Maurizio Burnengo, Giorgio Oldoini e Salvatore Spiniello. L’assemblea ha infine nominato sulla base dell’unica lista presentata da Fondiaria-sai S. P. A. Il Collegio Sindacale nelle persone dei Signori: Zeme Michela Presidente; Betti Luciano Sindaco Effettivo; Mosconi Maria Luisa Sindaco Effettivo; Corsini Giovanni Sindaco Supplente; Monti Francesca Sindaco Supplente. .  
   
   
IPI SPA: APPROVAZIONE BILANCIO 2007  
 
 Torino, 22 aprile 2008 - L’assemblea degli Azionisti di Ipi S. P. A. , riunitasi il 21 aprile 2008, ha deliberato di approvare il bilancio relativo all’esercizio 2007 e di portare integralmente a nuovo la perdita di euro 19,1 milioni (perdita di euro 46,6 milioni nel 2006), richiamati i presupposti di continuità aziendale già espressi dal Consiglio di Amministrazione. Nel corso dell’assemblea il Presidente ha dato informazioni circa lo scambio di corrispondenza intervenuto tra la Ipi S. P. A. E la Tikal Plaza S. A. (società di Danilo Coppola) inerente la richiesta di pagamento degli interessi maturati e scaduti sul finanziamento in essere, inizialmente pari a € 98. 9 milioni. Il mancato versamento di quanto richiesto nei termini fissati da Tikal Plaza S. A. , ha comportato, secondo la stessa, la risoluzione anticipata di diritto con conseguente pretesa di rimborso immediato dell’intero debito pari a € 108,3 milioni al 31. 03. 2008. Nel caso in cui non si addivenisse ad un accordo tra le Società, la risoluzione anticipata del contratto di Tikal Plaza S. A. Dovrà essere accertata giudizialmente. L’azionista Finpaco Properties S. P. A. In Liquidazione ha inoltre proposto l’azione di responsabilità contro il Presidente e Amministratore Delegato Francesco Tatò che è stata respinta a maggioranza assoluta dei presenti. Relativamente agli altri punti all’ordine del giorno, l’Assemblea ha deciso: punto 2. Di integrare il Consiglio di amministrazione, a seguito di sostituzione avvenuta ai sensi dell’art. 2386 codice civile, con la nomina dell’avv. Pier Ettore Olivetti Rason, nato a Firenze il 01. 07. 1973, su proposta di Finpaco Properties S. P. A. In Liquidazione. Punto 3. L’attuazione, a favore degli amministratori e dei sindaci, di forme di copertura e di manleva dai rischi e dagli oneri derivanti da responsabilità amministrativa, responsabilità civile e tutela legale. Punto 4. Di non approvare, con la sola astensione del Custode Giudiziale, la proposta di finanziamento in merito all’iniziativa di Porta Vittoria presentata dal Consiglio di amministrazione che prevedeva il conferimento dell’area di “Porta Vittoria” in un fondo immobiliare dedicato, di proprietà di Ipi S. P. A. In quella sede, si è data lettura di una lettera pervenuta ad Ipi S. P. A. In data 18 aprile 2008 contenente una richiesta di incontro da parte di Baldassini – Tognozzi – Pontello - Costruzioni Generali S. P. A. , che la nostra società intende soddisfare nel più breve tempo possibile, per formulare una proposta alternativa atta a consentire l’integrale mantenimento da parte di Ipi della proprietà del bene. Punto 5. Di non approvare, con il voto di Banca Intermobiliare e del Custode Giudiziale, la proposta di ampliamento a 11 componenti messa all’ordine del giorno su richiesta dell’azionista Finpaco Properties S. P. A. In Liquidazione. Il Consiglio di Amministrazione risulta pertanto così composto: Presidente e Amministratore Delegato, Francesco Tatò; Amministratori: Riccardo Bonasso, Silvano Boroli, Giovanni Ferreri, Pier Ettore Olivetti Rason, Giovanni Ossola, Donato Pezzuto. .  
   
   
PERMASTEELISA PACIFIC HOLDINGS LTD - APPROVATO IL DELISTING DALLA BORSA DI SINGAPORE  
 
Vittorio Veneto, 23 aprile 2008 – Permasteelisa Spa comunica che in data 23 aprile l’Assemblea straordinaria dei Soci di Permasteelisa Pacific Holdings Ltd, controllata all’89,80% dal Gruppo Permasteelisa, ha deliberato il delisting volontario della società dalla Borsa di Singapore, nei termini precedentemente indicati con comunicato stampa del 16 novembre 2007. Il processo di delisting, già autorizzato dalla Borsa di Singapore, dovrebbe completarsi entro il mese di giugno 2008, per un potenziale esborso massimo di 13. 886. 840 Sgd . Il delisting risponde all’esigenza di razionalizzare la struttura societaria di Gruppo, nell’ottica di una più attenta valutazione del rapporto costi benefici. .