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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Maggio 2008
PARLAMENTO EUROPEO: OGGI DISCUSSIONE SU I ROM IN ITALIA ED IN EUROPA  
 
 Strasburgo, 19 maggio 2008 – Ieri, dando inizio ai lavori il Presidente ha condannato l´attentato dell´Eta che, lo scorso 14 maggio, è costato la vita a un membro della Guardia civil spagnola ed ha espresso le condoglianze del Parlamento alla famiglia della vittima. L´aula ha anche deciso di introdurre all´ordine del giorno un dibattito "sulla situazione dei rom in Italia e in Europa". Nell´aprire i lavori della sessione il Presidente Pöttering ha ricordato che lo scorso 14 maggio un´autobomba dell´Eta ha provocato la morte di un membro della Guardia civil spagnola e il ferimento di altri 4 agenti. In nome del Parlamento europeo, ha quindi condannato «l´atroce omicidio», esprimendo le condoglianze alla famiglia della vittima e la solidarietà al popolo, alle forze dell´ordine e al governo spagnoli. L´aula ha osservato un minuto di silenzio. Modifiche all´ordine del giorno - Con 106 voti favorevoli, 100 contrari e 2 astensioni, l´Aula ha accolto la richiesta del Pse di inserire all´ordine del giorno di martedì 20 maggio pomeriggio (probabilmente alle 18. 00) un dibattito sulla "situazione dei rom in Italia e in Europa". Martin Schulz (Pse, De) ha precisato che, attualmente, i rom stanno affrontando una situazione molto difficile in Italia, ma ciò vale per tutta l´Europa. Auspica quindi che la Commissione illustri al Parlamento cosa ha fatto in passato per i rom e cosa intende fare in futuro, anche per «evitare che il fenomeno si esprima in modo così massiccio» come in Italia. Monica Frassoni (Verdi/ale, It) ha sostenuto la proposta, precisando che è importante discutere di cosa succede in Europa «avendo bene in testa quel che accade in Italia». Ha inoltre affermato che il dibattito dovrebbe anche affrontare la questione degli strumenti europei attualmente esistenti in questo campo e che, invece, «non sono utilizzati». Joseph Daul (Ppe/de, Fr) aveva proposto di discutere tale problema che riguarda tutta l´Europa in seno alla commissione per le libertà civili, anche perché già nel settembre scorso se ne era dibattuto in Aula e previsto di riparlarne dopo l´estate. Il Presidente ha anche annunciato che mercoledì sarà votato il calendario delle sessioni per il 2009. Il termine per la presentazione degli emendamenti scade questa sera alle 20. 00. .  
   
   
RINNOVO DELLA DELEGAZIONE ITALIANA AL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Strasburgo, 20 maggio 2008 - All´apertura della seduta il Presidente ha ufficializzato la nomina dei subentranti di cinque eurodeputati italiani che, eletti lo scorso aprile alla Camera o al Senato, hanno rinunciato al seggio europeo. Queste cariche sono infatti incompatibili con il mandato di deputato europeo. Il Presidente ha anche constatato l´incompatibilità tra il mandato di deputato europeo e quello di commissario europeo per Antonio Tajani. Ben 19 eurodeputati italiani erano candidati alle elezioni politiche e amministrative che si sono tenute il 13 e il 14 aprile scorsi. In 13 sono stati eletti alla Camera o al Senato, oppure hanno ottenuto un mandato a livello locale (comunale, provinciale o regionale). Il Presidente Pöttering, all´apertura della seduta, ha annunciato i nomi di cinque sostituti degli eurodeputati che hanno rassegnato le dimissioni per tornare in Patria: Giuseppe Bova subentra a Alfonso Andria (Alde/adle, It), eletto al Senato, Fabio Ciani sostituisce Luciana Sbarbati (Alde/adle, It), eletta al Senato, Catiuscia Marini subentra a Lapo Pistelli (Alde/adle, It), eletto alla Camera, Roberto Fiore sostituisce Alessandra Mussolini (Ni, It), eletta alla Camera, Iva Zanicchi subentra a Mario Mantovani (Ppe/de, It), eletto al Senato. Questa decisione ha effetto a partire dal 16 maggio 2008. Gli altri eurodeputati eletti alla Camera che hanno rinunciato al mandato europeo, ma il cui seggio permane vacante, sono Renato Brunetta (Ppe/de, It) e Umberto Bossi (Uen, It). In proposito, le autorità italiane hanno comunicato che Giacomo Santini e Matteo Salvini, primi non eletti nel 2004 nelle rispettive liste, non potranno subentrare loro in quanto eletti al Parlamento italiano. Cristiana Muscardini (Uen, It), eletta alla Camera, ha rinunciato al seggio nazionale per portare a termine il suo mandato europeo fino alla naturale scadenza della legislatura (giugno 2009). Per quanto riguarda il Senato, le autorità italiane hanno comunicato che Edmondo Cirielli, eletto al Parlamento nazionale, non può subentrare a Adriana Poli Bortone (Uen, It), il cui seggio, pertanto, resta vacante. Il Presidente ha anche constatato che, per quanto riguarda Antonio Tajani, il suo mandato di deputato europeo è incompatibile con quello di Commissario europeo dal 9 maggio scorso. Ha però proposto di non constatare la vacanza del suo seggio finché il Parlamento non approverà la sua nomina. Fino a quel momento, tuttavia, il neocommissario ai trasporti non potrà partecipare all´attività del Parlamento europeo. Ancora nessuna comunicazione ufficiale è giunta in merito agli eurodeputati che sono stati eletti a livello locale: Raffaele Lombardo (Ppe/de, It), che è il nuovo Presidente della Regione Sicilia (è anche stato eletto alla Camera); Francesco Musotto (Ppe/de, It), eletto all´Assemblea regionale siciliana; Nicola Zingaretti (Pse, It), eletto Presidente della Provincia di Roma; Gian Paolo Gobbo (Uen, It), eletto sindaco del Comune di Treviso. Le incompatibilità “europee” - La carica di membro del Parlamento europeo è incompatibile con molte altre funzioni a livello comunitario: membro della Commissione europea; giudice, avvocato generale o cancelliere della Corte di giustizia o del Tribunale di primo grado; membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea; membro della Corte dei conti; Mediatore europeo; membro del Comitato economico e sociale; membro del Comitato delle Regioni; membro dei comitati od organismi istituiti in virtù o in applicazione dei trattati Ue; membro del consiglio d´amministrazione, del comitato direttivo ovvero impiegato della Banca europea per gli investimenti; funzionario o agente, in attività di servizio, delle istituzioni delle Comunità europee o degli organismi specializzati che vi si ricollegano o della Banca centrale europea. Le incompatibilità “nazionali” A livello nazionale, il mandato europeo è incompatibile con l´ufficio di deputato e di senatore, con la carica di componente del governo di uno Stato membro e con l´incarico di Presidente di Regione o assessore regionale. Una legge del 2004 ha introdotto le ulteriori incompatibilità con le cariche di consigliere regionale, presidente di provincia e sindaco di comune con popolazione superiore a 15. 000 abitanti. Riguardo al mandato di sindaco e di presidente di provincia, tuttavia, la legge italiana prevede una norma transitoria che consente agli eletti al Parlamento europeo nel 2004 di continuare a ricoprire le loro cariche nei rispettivi enti locali fino alla conclusione del mandato nazionale. Gli eurodeputati che hanno già optato per un mandato nazionale Dall´inizio della legislatura, nel luglio 2004, sono stati 18 gli eurodeputati che hanno rinunciato al mandato europeo per assumere un incarico a livello nazionale o locale (un seggio, per la verità, è tuttora oggetto di una disputa): 1. Ottaviano Del Turco - Pse, 01. 05. 2005; 2. Antonio De Poli - Ppe, 15. 05. 2005; 3. Mercedes Bresso - Pse, 24. 05. 2005; 4. Michele Santoro - Pse, 13. 11. 2005; 5. Pier Luigi Bersani - Pse, 27. 04. 2006; 6. Fausto Bertinotti - Gue/ngl, 27. 04. 2006; 7. Emma Bonino - Alde , 27. 04. 2006; 8. Lorenzo Cesa - Ppe , 27. 04. 2006; 9. Paolo Cirino Pomicino - Ppe, 27. 04. 2006; 10. Massimo D´alema - Pse, 27. 04. 2006; 11. Armando Dionisi - Ppe, 27. 04. 2006; 12. Antonio Di Pietro - Alde, 27. 04. 2006; 13. Enrico Letta - Alde, 27. 04. 2006; 14. Giovanni Procacci - Alde, 27. 04. 2006; 15. Corrado Gabriele - Gue/ngl, 18. 06. 2006; 16. Matteo Salvini - Ni, 07. 11. 2006; 17. Marta Vincenzi - Pse, 29. 06. 2007; 18. Achille Occhetto - Pse (seggio contestato con Beniamino Donnici). .  
   
   
GIORNATA EUROPEA DEL MARE: PER UN GIORNO IL MARE TOSCANO PROTAGONISTA A FIRENZE SARÀ PRESENTATA ANCHE LA PRIMA CONFERENZA EUROPEA SULLE ISOLE MINORI  
 
Firenze, 20 maggio 2008 – Oggi si celebra la giornata europea del mare e il mare toscano ‘sbarcherà’ a Firenze: uno spazio aperto dove Regione, Province costiere, ma anche scuole, autorità portuali e tecnici spiegheranno i progetti per il futuro del mare: nel segno della sostenibilità, dello sviluppo e dell’integrazione. L’appuntamento è dalle 10. 30 alle 13 nella biblioteca delle Oblate, in via dell’Oriuolo 26. Alle 12. 30 è prevista una conferenza stampa a cui parteciperanno l’assessore al bilancio e al coordinamento delle politiche del mare della Regione Toscana Giuseppe Bertolucci, l’assessore allo sviluppo economico della Provincia di Lucca Francesco Bambini, l’assessore al turismo della Provincia di Livorno Fausto Monsignori, il presidente dell’Associazio! ne nazionale dei comuni insulari e sindaco di Rio nell’Elba Catalina Schezzini, il sindaco di Portoferraio Roberto Peria, il presidente dell’Autorità portuale di Livorno Roberto Piccini, il presidente del centro servizi per la nautica di Viareggio Silvio Micheli, il preside dell’istituto tecnico Buontalenti di Livorno Franco Turini. Nel corso della mattina e poi della conferenza stampa sarà presentata la prima conferenza europea sulle isole minori che si svolgerà dal 29 al 30 maggio all’isola d’Elba, accompagnata fin dal 26 maggio da tutti una serie di eventi collaterali. Saranno illustrati il progetto “Costa toscana e isole dell’arcipelago” promosso dalla Regione e dalla Provincia di Livorno e il progetto “Fruizione e sicurezza della fascia costiera toscana” che sempre la Regione Toscana e la Provincia di Livorno portano avanti assieme all’istituto “Buontalenti” di Livorno. Nell’occasione si parlerà anche del seminario sul centro servizi per la nautica da diporto, promosso dalla Provincia di Lucca, che si svolgerà il 4 giugno a Viareggio. Sarà presentato il volume sulle politiche integrate per la Toscana del mare e illustrata l’iniziativa “Porto aperto” organizzata a Livorno dall’Autorità portuale. La giornata europea del mare è promossa dalla Commissione europea con l’obiettivo di valorizzare le regioni europee costiere e far prendere coscienza a tutti i cittadini del ruolo chiave del mare nello sviluppo futuro dell’Unione europea. .  
   
   
20 MAGGIO: L’UNIONE EUROPEA ISTITUISCE LA “GIORNATA EUROPEA DEI MARI”  
 
Bruxelles, 20 maggio 2008 - L’unione europea ha deciso di festeggiare i risultati del settore marittimo e le potenzialità dei mari e degli oceani europei istituendo una Giornata europea dei mari da celebrarsi il 20 maggio. Una cerimonia ufficiale si terrà a Strasburgo, dove il presidente della Commissione José Manuel Barroso, il presidente del Consiglio Janez Janša e il presidente del Parlamento europeo Hans-gert Pöttering firmeranno una dichiarazione tripartita congiunta. La Giornata europea dei mari costituirà l’occasione per illustrare il ruolo cruciale dei mari e degli oceani nella vita quotidiana non solo delle comunità costiere ma di tutti i cittadini della Ue e la loro importanza per la crescita sostenibile e l’occupazione in Europa. Basata su una proposta della Commissione, la Giornata permetterà di incoraggiare una migliore valorizzazione delle zone costiere, dei mari e degli oceani da parte di tutti i cittadini e gli operatori interessati. “Il mare e i settori e le risorse marittimi sono elementi essenziali della prosperità e del benessere europei. Con l’istituzione della Giornata europea dei mari noi, in quanto europei, desideriamo dare risalto a tale realtà e sensibilizzare le persone sulle opportunità offerte dal settore marittimo e dalla nostra nuova politica marittima integrata”, ha dichiarato il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso. “La scelta di un giorno in cui ricordare ogni anno l’importanza dei mari e degli oceani è un modo per promuovere il benessere di tutti gli europei in questa epoca di globalizzazione”, ha dichiarato Joe Borg, commissario responsabile per la pesca e gli affari marittimi, che ha poi aggiunto: “Si tratta di un’idea che ha riscosso un ampio sostegno durante la fase di consultazione sulla nuova politica marittima integrata”. La Commissione auspica che i cittadini e gli operatori del settore, che vivono e lavorano nelle regioni marittime europee, colgano questa occasione per mettere in evidenza il loro contributo alla Ue nel suo insieme e per stimolare un ampio dibattito sulle sfide che sono chiamati a affrontare. Nel corso della prima Giornata europea dei mari, il 20 maggio 2008, il Parlamento europeo si pronuncerà su una relazione concernente la politica marittima integrata della Ue, che illustra, tra l’altro, l’eccezionale dimensione del settore marittimo della Ue, grazie all’estensione delle sue coste, delle sue isole e delle sue regioni ultraperiferiche e sottolinea le opportunità uniche offerte dal settore marittimo per quando riguarda l’innovazione, la ricerca, l’ambiente e la biodiversità, auspicando che esse siano pienamente inglobate nella nuova politica marittima integrata. La relazione sottolinea inoltre come la partecipazione degli operatori locali e regionali sia essenziale per garantire il successo della politica marittima e auspica una maggiore collaborazione tra le regioni costiere europee. Parallelamente la Commissione organizzerà a Bruxelles il 19 e 20 maggio una conferenza delle parti interessate aperta alla stampa, il cui programma prevede interventi di Joe Borg, commissario europeo responsabile per la pesca e gli affari marittimi, di Willi Piecyk, parlamentare europeo e relatore sulla politica marittima integrata e di Michel Delebarre, primo vicepresidente del Comitato delle regioni e sindaco e deputato di Dunkirk. Si terrà inoltre una riunione ministeriale coordinata dalla presidenza slovena con la partecipazione di esponenti dei governi di Francia, Germania, Portogallo e Norvegia. Le discussioni saranno incentrate sulle modalità per favorire un dialogo continuo tra le parti interessate per sostenere lo sviluppo della politica marittima integrata e garantire che essa sia pienamente adeguata alla dimensione regionale degli affari marittimi. Da quando, nell’ottobre 2007, la Commissione ha presentato una proposta di politica marittima integrata, che ha ricevuto l’avallo dei capi di Stato e di governo al Consiglio europeo del 14 dicembre 2007, sono stati registrati reali progressi nella messa a punto di un quadro coerente per promuovere sinergie e risolvere potenziali conflitti tra settori differenti ma attinenti alle politiche marittime. In linea con il piano d’azione dettagliato pubblicato in ottobre, la Commissione ha già formulato proposte per combattere la pesca illegale, dare impulso allo sviluppo dei porti e delle città portuali della Ue, rivedere la regolamentazione sociale che disciplina le professioni marittime e promuovere una migliore integrazione tra politica energetica e politica marittima. Essa inoltre ha fatto il punto della situazione in materia di sistemi di sorveglianza marittima, attività offshore e competenze degli Stati membri. Link relativo alla Giornata europea dei mari http://ec. Europa. Eu/maritimeaffairs/maritime-day-2008_en. Html .  
   
   
INFLAZIONE AUSTRIACA SOPRA MEDIA EUROPEA  
 
 Vienna, 20 maggio 2008 - Un rapporto della Banca Nazionale Austriaca ha confermato che il livello inflazionistico austriaco supera la media europea. Con un aumento dei prezzi del 7,7 per cento nell´ultimo anno, l´Austria si colloca al primo posto nella graduatoria europea. L´incremento più forte riguarda il prezzo del pane (+12,9 p. C. ). Aumenti importanti sono stati riscontrati anche nel settore energetico. Gli esperti di mercato assicurano che comunque si stanno già verificando delle diminuzioni dei prezzi, secondo quanto afferma l´Ice. .  
   
   
SLOVENIA, OFFERTA AZIONI POZAVAROVALNICA SAVA  
 
Lubiana, 20 maggio 2008 - Il Fondo per la Restituzione nazionale sloveno (Sod), dopo aver ricevuto il via libera dall´Agenzia per il controllo del mercato di Borsa, offrirà al mercato le azioni della Pozavarovalnica Sava, la società di riassicurazioni slovena. La notizia è ripresa da Reporter. Gr. Le sottoscrizioni si chiuderanno il 22 maggio prossimo per i piccoli investitori, che potranno acquistare un massimo di 30. 000 euro in azioni della società di riassicurazioni. Gli investitori più consistenti avranno tempo fino al 23 maggio. Le azioni saranno offerte presso le filiali di Unicredit e Nkbm ed in alcuni uffici della Posta Slovenije. .  
   
   
UCRAINA: I REDDITI REALI SALGONO DEL 19,8% DA GENNAIO A MARZO, QUELLI NOMINALI DEL 46,4%  
 
 Kiev, 2° maggio 2008 - I dati della Commissione statistica statale indicano che il reddito disponibile dei cittadini ucraini per l’acquisto di beni e servizi da gennaio a marzo è cresciuto del 46,8% a/a, mentre il reddito disponibile reale del 19,8%. Il reddito nominale della popolazione è aumentato del 46,4% nel primo trimestre, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A marzo 2008, il reddito nominale della popolazione è incrementato del 46,4% rispetto a febbraio e il reddito disponibile e quello reale sono cresciuti rispettivamente del 4,2% e 0,4%. Il reddito disponibile medio pro capite a marzo si è attestato sui 967 Uah, a fronte dei 927,8 a febbraio. Le spese della popolazione sono aumentate del 40,4% a/a nel primo trimestre, mentre nei depositi è stato registrato un incremento di 8,363 mld Uah su base annua. .  
   
   
BIELORUSSIA: AL PRIMO POSTO NELLA CSI PER LA CRESCITA DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE  
 
Minsk, 20 maggio 2008 - I dati della Commissione statistica interstatale mostrano che nel Paese è stata registrata la crescita più forte fra i Paesi Csi da gennaio a marzo, pari al 13,6%. La produzione industriale ha segnato un +12,9% in Azerbaijan, 7,8% in Ucraina, 7,7% in Moldova, 6,2% in Russia, 4,1% in Kirghizistan, 3,7% in Kazakistan e 0,2% in Armenia. Mentre, sempre nel primo trimestre, in Tagikistan la produzione industriale è scesa del 10,1%. L’ente statistico non ha dati sulla produzione industriale di Georgia, Uzbekistan e Turkmenistan. La crescita del prodotto interno lordo è stata in media dell’8% a/a nel primo trimestre dell’anno, mentre la produzione industriale del 7%. L’incremento più alto del Pil nel periodo è stato registrato in Azerbaijan, con il 13,8%, mentre è salito del 10,5% a/a in Bielorussia, del 9% in Armenia, del 6,1% in Kirghizistan, del 6% in Ucraina e del 3,2% in Tagikistan. .  
   
   
CONFERENZA LA LOTTA PER IL KOSOVO. SOVRANITÀ E GEOPOLITICA NEL CUORE DELL´EUROPA  
 
Trieste, 20 maggio 2008 - L´associazione culturale Strade d´Europa (info: stradedeuropa@hotmail. It) organizza la conferenza La lotta per il Kosovo. Sovranità e geopolitica nel cuore dell´Europa sabato 24 maggio alle ore 19:00 presso la Sala Risto Skuljevic della Comunità Religiosa Serbo-ortodossa di Trieste in via Genova, 12. I relatori saranno il prof. Stefano Pilotto, docente di Storia dei Trattati e Politica Internazionale all´Università di Trieste, e il dott. Stefano Vernole, redattore di Eurasia. Rivista di studi geopolitici: entrambi hanno sostenuto attraverso articoli e conferenze le ragioni della Serbia in merito alla recente proclamazione di indipendenza unilaterale da parte della Provincia del Kosovo ed ora in questa conferenza analizzeranno la situazione alla luce delle recenti elezioni in Serbia e nel contesto degli interessi geopolitici che insistono su questa regione. Tale iniziativa gode del contributo dell´Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario di Trieste, rientra nell´ambito dei seminari 2007/2008 promossi da Eurasia. Rivista di studi geopolitici (www. Eurasia-rivista. Org), ha il patrocinio del Coordinamento Progetto Eurasia (www. Cpeurasia. Org) ed è svolta in collaborazione con la Comunità Religiosa Serbo-ortodossa di Trieste ed il Consolato Generale di Trieste della Repubblica di Serbia. .  
   
   
FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE DEL MESE DI MARZO 2008  
 
 Roma, 20 maggio 2008 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di marzo 2008. Fabbisogno del settore statale del mese di marzo 2008
Milioni di euro
Formazione del fabbisogno
Entrate 31. 494
Spese 43. 173
di cui: spesa per interessi 5. 992
Fabbisogno (-) / Disponibilità (+) -11. 679
Copertura
Totale 11. 679
Titoli a breve termine 5. 757
Titoli a medio-lungo termine 17. 304
Titoli esteri -1. 869
Altre operazioni (1) -9. 513
(1) Comprendono la raccolta postale e la variazione del conto di disponibilità.   In conformità al programma Special Data Dissemination Standard (Sdds) del Fondo Monetario Internazionale, il calendario delle pubblicazioni dei dati sopraesposti è disponibile sul sito (Collegamento a sito esterno http://dsbb. Imf. Org/). .
 
   
   
EMISSIONE DI UN NUOVO BPT€I A 10 ANNI  
 
Roma, 20 maggio 2008 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica di aver affidato a Barclays, Bnp Paribas, Morgan Stanley, Ubs e Unicredit Group (Hvb) il mandato per il collocamento sindacato di un nuovo Btp€i a 10 anni, con scadenza 15 settembre 2019, indicizzato all´inflazione dell´area euro - con esclusione dei prodotti a base di tabacco. La transazione sarà effettuata nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato. .  
   
   
2° RAPPORTO EFMA-FINALTA SULLO “SME BANKING” IN EUROPA: BANCHE E MERCATO PMI: LA SFIDA E’ SULL’EFFICIENZA  
 
Milano, 20 maggio, 2008 - Finalta ed Efma hanno diffuso i principali risultati del secondo Rapporto Annuale sullo Sme Banking, incentrato sulle strategie commerciali e organizzative delle banche europee verso le piccole e le medie imprese (Sme: Small and Medium Enterprises, in italiano Pmi). L’indagine - condotta su oltre 70 banche di 30 paesi europei e che nell’insieme trattano più di 15 milioni di rapporti con le Pmi – ha evidenziato: 1) la tendenza a concentrare il business verso le Pmi nel comparto Retail : a fine 2007 più del 73% degli Istituti lo ha fatto, con un incremento di 7 punti percentuali rispetto all’anno prima e facendo evolvere di conseguenza i modelli di vendita, finanziamento e gestione dei costi per questo mercato; 2) una crescente attenzione alla produttività delle attività di vendita che, dal 2006 al 2007, ha permesso di incrementare del 15% il numero degli incontri commerciali con le Pmi da parte del personale specializzato (Sme Relationship Manager), grazie a una più rigorosa gestione commerciale e a un miglioramento dei processi operativi; 3) che nelle banche che più si rivolgono alle imprese piccole (con un fatturato non superiore ai 2,5 milioni di Euro) il 10% delle vendite è realizzato attraverso canali diretti (telefono e internet); 4) che in Spagna, Portogallo e Italia e sempre verso le Pmi, le banche puntano più che altrove sul credito (59% dei ricavi, contro il 44% nei restanti paesi europei) e meno su altri prodotti e servizi, e questo per effetto del maggior margine di interesse e del maggior peso che nel mix d’offerta hanno i crediti a breve, normalmente più remunerativi. Nel complesso la rilevazione dà evidenza di un netto miglioramento delle performance commerciali delle banche sul segmento Pmi, che si conferma importante e complesso; e anche maturo, come emerge dalla standardizzazione delle prassi su tutti i fronti, dalle modalità di segmentazione della clientela alle pratiche operative e di credito. Per Efma e Finalta, quest’ultimo aspetto va visto alla luce delle già evidenti tensioni sui margini e di un quadro economico incerto, che creeranno non poche sfide per i prossimi 12 mesi. Il controllo dei costi sarà dunque cruciale per chi fa banca con le Pmi, ed è attesa la spinta a un’ulteriore evoluzione, in chiave di efficienza e automazione. .  
   
   
ITFORUM 08 OLTRE 4000 I PARTECIPANTI PER OLTRE 90 ESPOSITORI ALLA NONA EDIZIONE DELLA KERMESSE DEL RISPARMIO GESTITO E DEL TRADING ONLINE  
 
Rimini, 20 maggio 2008 – Sempre più persone vogliono imparare a gestire da soli i propri risparmi e a giocare in borsa. La riprova è avvenuta al Palacongressi di Rimini giovedì 15 e venerdì 16 a Itforum, la nona edizione del più importante evento italiano del mondo della finanza dove, grazie alla massima offerta di didattica disponibile e agli oltre 90 espositori (banche, Sim, Sgr e broker), i risparmiatori e gli operatori hanno fatto esperienza dal vivo, imparando a gestire meglio il patrimonio finanziario. Oltre 4000 i visitatori e oltre 120 gli appuntamenti, fra incontri di interesse generale sul risparmio e incontri di formazione per specialisti. L’unico appuntamento indipendente in Italia, organizzato da Morningstar, Traderlink e Trading Library, ha spiegato ai partecipanti come superare la crisi dei mercati finanziari e dove investire i risparmi, con seminari, convegni e momenti di didattica con ospiti internazionali e analisti finanziari tra i quali il professore della Yale School of Management Roger Ibbotson (presidente e direttore degli investimenti di Zebra Capital, fondatore di Ibbotson Associates del gruppo Morningstar), l’americano John Bollinger, presidente e fondatore della “Bollinger Capital Management” (alla base dei software di analisi tecnica attualmente sul mercato), il fondatore dell´Institute de la Bourse francese Romain Delacretaz, il fondatore di Tradingmarkets. Com e direttore Harvest Capital Management Dave Landry e Gregory L. Morris, portfolio manager del fondo Pmfm e una delle massime autorità mondiali in materia di analisi sugli investimenti. Fra i molti manager ed esperti italiani di risparmio gestito Davide Pelusi, amministratore delegato di Mornigstar, Piermario Motta, amministratore delegato di Banca Bsi Italia e direttore generale di Banca Generali, Andrea Viganò, Responsabile per il sud-Europa di Blackrock, Mauro Marè, presidente Mefop. In 7000 metri quadrati aperti a risparmiatori, trader, consulenti, promotori e liberi professionisti si tengono momenti di didattica di base per chi è alle prime armi e si avvicina al trading ma anche il Campionato Internazionale Top Trader di Borsa, con denaro reale e didattica speciale e sessioni di trading dal vivo con gli esperti (fra i più noti Greg Morris, Antonio Lengua, Stefano Bargiacchi, Stefano Fanton). L´appuntamento del 2008 è aperto dai lavori del convegno sulle prospettive dei mercati finanziari, in cui gli asset manager premiati in occasione dei Morningstar Fund Awards Italy illustrano i principali trend economici e finanziari e le strategie da seguire per cogliere le migliori opportunità di investimento. Infine la novità di quest’anno: incontri pratici ed operativi pensati per promotori, consulenti e gestori e per chi fa del risparmio gestito il proprio lavoro. A loro è stato dedicato anche il Morningstar Training Center, il centro di formazione e didattica finanziaria di Morningstar. .  
   
   
PARTECIPAZIONE, GOVERNANCE, QUALITá DELLA DEMOCRAZIA: UNA CONFERENZA INTERNAZIONALE A TRENTO IL 23-24 MAGGIO  
 
Trento, 20 maggio 2008 – Al termine del percorso compiuto dal gruppo di lavoro sulla democrazia partecipata, istituito dal presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai nell’estate del 2007 per esaminare esperienze e proposte riguardanti la piena partecipazione di tutti gli attori territoriali – istituzioni locali, associazioni, cittadini - al governo del Trentino, si terrà a Trento, nel palazzo della Provincia, nei giorni 23 e 24 maggio 2008, una importante conferenza internazionale. In questa sede verranno dapprima esaminate alcune esperienze realizzate in altri paesi europei (Germania, Francia, Norvegia); successivamente – assieme a politici, amministratori, portatori di interessi collettivi ed esperti del settore – si affronterà il tema della qualità della democrazia in Trentino, oggetto di un Rapporto commissionato dall’amministrazione provinciale e realizzato da un gruppo di lavoro interno, che si è avvalso anche di esperti scientifici coordinati dal professor Sergio Fabbrini. La ricerca ha preso in esame le caratteristiche del sistema rappresentativo, le modalità della partecipazione politica e il ruolo delle associazioni e della cooperazione nell’organizzare la democrazia trentina. Aumentare l’efficienza e la democraticità dell’azione amministrativa, in tutte le sue articolazioni, è oggi uno dei principali obiettivi che la politica si pone, tanto a livello nazionale quanto a quello locale. Anche in Trentino, dove pure, in virtù dell’Autonomia speciale, la situazione è sensibilmente diversa rispetto al resto del Paese, ci si sta interrogando su questa delicata problematica. La convinzione generale è che sia necessario attivarsi al fine di favorire un rilancio del tessuto democratico di base, della partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica, della responsabilizzazione ad ogni livello, partendo in particolare dai Comuni. Forte di questa convinzione, la Provincia autonoma ha dato vita, nell’agosto 2007, ad un apposito gruppo di lavoro, composto di studiosi ed esperti della materia, con il compito di analizzare lo stato della democrazia di base individuando, al termine del percorso, alcune proposte operative da sottoporre all’esame della comunità trentina. Gli studiosi presenti all’interno del gruppo – che comprende anche alcuni dirigenti dell’amministrazione provinciale ed è presieduto dallo stesso Dellai – sono Luigi Bobbio, docente presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Torino, professore di Analisi delle politiche pubbliche, Marco Brunazzo, docente presso la facoltà di Sociologia dell’Università di Trento, ricercatore di Scienza politica, Leonardo Morlino, docente presso l’Istituto Italiano di Scienze Umane di Firenze, professore di Scienza politica e appunto Sergio Fabbrini, professore di Scienza politica e direttore della Scuola di Studi Internazionali dell’Università di Trento. Inoltre gruppo è stato integrato anche da alcuni altri esperti, in particolare Francesca Gelli, docente presso la facoltà di Pianificazione dell’Università Iuav di Venezia, Gianfranco Pomatto, collaboratore con la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Siena e con il Dipartimento di Studi Politici dell’Università di Torino, Daniela Ropelato, diplomata di Dottorato di ricerca in Scienza Politica e Politica Comparata presso l’Università di Firenze. Alcuni di essi animeranno i lavori di sabato 24 maggio, dedicati al Trentino, a cui interverranno anche il presidente Lorenzo Dellai, il sindaco di Trento Alberto Pacher, il presidente del Consorzio dei Comuni Renzo Anderle, l’assessore all’energia, riforme istituzionali e autonomie locali Ottorino Bressanini, il presidente dell’associazione dei Presidenti del Consiglio comunali Alberto Pattini, il difensore civico del Trentino Donata Borgonovo Re, il vicepresidente della Confindustria del Trentino Paolo Mazzalai, il presidente della Federazione della Cooperazione Diego Schelfi. Modererà il confronto il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Fabrizio Franchi. La prima giornata di lavori – dedicata alle esperienze internazionali di democrazia partecipata – sarà invece aperta, dopo i saluti del presidente Dellai e del professor Fabbrini, da un luminare del settore, il professor Guy Peters, dell’Università di Pittsburgh, al quale seguiranno le relazioni di Brigitte Geissel, Jacques de Maillard e Harald Baldersheim dedicate rispettivamente alla Germania, alla Francia e alla Norvegia. Inutile dire però che tutti i riflettori saranno puntati sulla mattinata di sabato, quando verrà presentato il rapporto sulla qualità della democrazia in Trentino. La discussione si inserirà inevitabilmente nel processo già avviato con la modifica, attraverso la riforma istituzionale, del sistema di governo dell’Autonomia, con il rafforzamento dei poteri locali, con la determinazione del nuovo ambito delle Comunità. Perché questi processi possano raggiungere risultati soddisfacenti, tuttavia, non si può prescindere dal rilancio del tessuto democratico di base. L’obiettivo finale che l’amministrazione si è data con la costituzione del gruppo di lavoro sulla democrazia partecipata è pertanto quello di elaborare una proposta da sottoporre al Consiglio provinciale, articolata in interventi, anche legislativi, che consentano di ridare slancio alla vitalità democratica, specie nei piccoli Comuni, sperimentando in particolare forme innovative di governance partecipata della montagna. Scheda Programma della manifestazione Venerdi’ 23 Maggio Esperienze Internazionali ore 15 Discorsi di benvenuto: Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento, Sergio Fabbrini, Università di Trento. Ore 15. 15 Discorso introduttivo: Guy Peters, University of Pittsburgh “Governance e qualità della democrazia: un´interpretazione critica”. Ore 16. 30 Brigitte Geissel, Social Science Research Center, Berlin “Migliorare la qualità della democrazia e della governance in Germania”, Jacques de Maillard, Université de Rouen “Migliorare la qualità della democrazia e della governance in Francia”, Harald Baldersheim, University of Oslo “Migliorare la qualità della democrazia e della governance in Norvegia”. Ore 18. 30 Discussione Sabato 24 Maggio Esperienze Regionali E Locali ore 9. 00 Presentazione del Rapporto: “La qualità della democrazia in Trentino” Sergio Fabbrini, Luigi Bobbio, Leonardo Morlino, Marco Brunazzo, Eugenio Picozza. Ore 11. 00 Tavola rotonda: “La qualità della democrazia nel Trentino di domani” Coordina: Fabrizio Franchi, presidente dell’Ordine dei giornalisti Interventi: Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher, sindaco di Trento, Renzo Anderle, presidente del Consorzio dei Comuni, Ottorino Bressanini, assessore all´energia, riforma istituzionale e autonomia locali della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pattini, presidente dell´Associazione dei Presidenti dei Consigli comunali, Donata Borgonovo Re, difensore civico della Provincia autonoma di Trento, Paolo Mazzalai, vicepresidente della Confindustria del Trentino, Diego Schelfi, presidente della Federazione Trentina della Cooperazione. .  
   
   
FORMIGONI-LETTA,INCONTRO SU FEDERALISMO, INFRASTRUTTURE, EXPO  
 
Roma, 20 maggio 2008 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha avuto il 15 maggio a Roma un lungo incontro con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Nel corso del colloquio sono state esaminate le più rilevanti questioni di interesse reciproco per Governo e Regione. Tra le altre, si è parlato dell´avvio del negoziato tra Governo e Regione sul regionalismo differenziato (con particolare riferimento all´attuazione dell´articolo 116 della Costituzione) e quindi alla attribuzione alla Regione stessa di competenze sulle 12 materie proposte da Formigoni e ratificate con una risoluzione del Consiglio regionale. Si è poi dedicato uno spazio all´esame congiunto delle leggi regionali impugnate dal precedente Governo (la legge di riforma del sistema di istruzione e formazione, la legge sul sistema aeroportuale), che Formigoni ha diffusamente illustrato, affinchè il nuovo Governo valuti il ritiro del ricorso. Non è mancato un approfondimento dei temi connessi a Expo 2015, in particolare il coinvolgimento del territorio regionale nell´evento e la necessità di abbreviare i percorsi per la realizzazione delle nuove infrastrutture. A questo proposito il presidente Formigoni ha avuto modo di illustrare al sottosegretario Letta i contenuti e gli scopi della "legge obiettivo" sulle infrastrutture, promossa dalla Giunta regionale, e approvata proprio questa mattina dal Consiglio. . . .  
   
   
FORUM PA, BRESCIANI: ITALIA PRENDA ESEMPIO DA LOMBARDIA  
 
Roma, 20 maggio 2008 - "La Lombardia rappresenta, per i risultati ottenuti in campo sanitario, un punto d´eccellenza nel panorama internazionale. L´italia guardi quindi al modello lombardo". E´ quanto ha affermato l´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani, al Forum della Pubblica Amministrazione 2008, svoltosi in questi giorni a Roma e dedicato al trentennale del Servizio Sanitario nazionale. Bresciani ha quindi elencato alcune delle eccellenze lombarde: parità di bilancio rispetto ad altre Regioni drammaticamente in rosso con riduzione dei ticket sanitari e risparmi per le famiglie lombarde per oltre 50 milioni di euro, capacità attrattiva con il 10% di malati che provengono fuori dalla Lombardia per farsi curare sul nostro territorio, 200 strutture di ricovero e cura accreditate, 17 Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (su un totale di 40 a livello nazionale pari al 42%). "Questi, in sintesi, i successi del nostro sistema sanitario che vogliamo continuare a far crescere - ha commentato l´assessore -. Infatti il nuovo Piano Socio-sanitario 2007-2009 intende procedere su due direttrici d´azione: il miglioramento continuo della qualità dei risultati ottenuti e il mantenimento della parità di bilancio, attraverso nuove strategie d´azione". Bresciani ha quindi sottolineato come la Lombardia sia impegnata in particolare su quattro settori: lo spostamento delle procedure diagnostiche e terapeutiche di primo e secondo livello verso il territorio, mediante l´organizzazione di strutture poliambulatoriali e di associazioni integrate ed evolute dei medici di base con medici specialisti ambulatoriali e altri operatori sanitari; la partecipazione dei professionisti, degli Enti locali, del terzo settore alla programmazione delle azioni previste dal piano; il miglioramento continuo della qualità del sistema d´urgenza, con l´istituzione di un´azienda regionale dell´emergenza-urgenza; infine lo sviluppo delle tecnologie più avanzate (Ict, H-health, telemedicina, telediagnosi), in sinergia con l´industria. "Per affrontare queste sfide - ha continuato Bresciani - stiamo mettendo in rete le conoscenze e le competenze che hanno determinato casi di eccellenza in sanità, superando i confini geografici, per dare vita ad una macroarea europea. Questo è anche la nuova visione su cui stiamo lavorando e che comporta un rovesciamento totale della prospettiva secondo cui la sanità è un costo, diventando invece un motore di sviluppo economico. Le sei Facoltà universitarie di Medicina presenti in Lombardia devono diventare un sistema unico, lavorare in sinergia con le Facoltà tecnologiche e con il contributo delle imprese: il capitale di rischio che chiediamo alle aziende è elevato ma, con la regia istituzionale di Regione Lombardia, i progetti più innovativi potranno contare sui finanziamenti dell´Unione Europea, con la positiva conseguenza di ridurre il capitale inizialmente investito". "In questa prospettiva - ha concluso l´assessore - si stanno creando dunque due grandi macroaree: una macroarea europea, che ci vede già alleati in Italia con il Veneto e in Europa con il Rhône-alpes. Prossimamente sarà ampliata ad altre Regioni italiane e a Baden-württemberg, Alsazia, Andalusia, Catalogna, Comunità Valenciana e Paesi Baschi. In queste Regioni l´industria, collegata con le Università, potrà sviluppare la ricerca e accedere a finanziamenti europei. All´altra area fanno capo invece il Centro America, l´Argentina e l´Uruguay, che ci chiedono di trasferire nei loro Paesi le tecnologie e l´organizzazione sanitaria che la Lombardia e i suoi alleati sanno mettere in campo. Ciò contribuirà ad aprire il mercato alle industrie e a consolidare il sistema sanità-università- industria". .  
   
   
SICUREZZA: CRESCE IL “FAI DA TE” GLI ITALIANI INVESTONO 800 MILIONI DI EURO IN PIU’ IN 7 ANNI IN LOMBARDIA + 164 MILIONI: CRESCITA VERTIGINOSA DEI SERVIZI DI INVESTIGAZIONE E VIGILANZA  
 
 Monza, 20 maggio 2008 - Sicurezza, cresce il fai da te e crescono le imprese che offrono sistemi di sicurezza o servizi di investigazione. Secondo le stime dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza, gli italiani hanno speso più di 100 milioni di euro all’anno, quasi 800 milioni dal 2000 al 2007, per sentirsi più sicuri. Le imprese complessive coinvolte nel settore superano le 3000 unità, con un fatturato stimato di quasi 4 miliardi di euro. Il maggior numero di imprese che producono casseforti, forzieri, porte metalliche blindate, è in Lombardia (22,2%), segue il Lazio con 11,1% ed una crescita altrettanto significativa del 35,5% negli ultimi sette anni. In Lombardia crescono anche del 93,4% i servizi di investigazione e vigilanza con un’incidenza del 17%, e un’altrettanto vertiginosa crescita in Campania (+100%) ed un peso dell’11,8%. In Lombardia l’incremento del fatturato è stato di 164 milioni di euro. Boom dei servizi di investigazione e vigilanza in Brianza che sono cresciuti negli ultimi sette anni del 190%, con un fatturato complessivo del settore sicurezza di 19 milioni di euro ed una crescita di quasi 4 milioni di euro dal 2000. Il 73% dei titolari di imprese di investigazione e vigilanza brianzole sono uomini di età compresa tra i 29 e i 59 anni e solo il 27% del totale sono donne. “La questione della sicurezza – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza – costituisce un prerequisito per la convivenza civile e per l’economia diffusa. Come Camera di commercio di Monza e Brianza abbiamo scelto di favorire gli interventi per la sicurezza delle imprese ed, insieme alla Regione Lombardia, abbiamo di recente istituito un finanziamento di 330. 000 euro per le imprese del commercio che investono in tecnologie per la sicurezza. ”
Incidenza % in Lombardia Var . % 2007/2000
Fabbricazione di casseforti, forzieri, porte metalliche blindate Servizi di investigazione e vigilanza Fabbricazione di casseforti, forzieri, porte metalliche blindate Servizi di investigazione e vigilanza
Bergamo 10,7 6,6 50,0 32,0
Brescia 9,5 10,6 166,7 39,5
Como 2,4 5,0 0,0 78,6
Cremona 6,0 3,6 0,0 63,6
Lecco 2,4 2,8 0,0 55,6
Lodi 2,4 1,4 100,0 0,0
Mantova 2,4 3,0 -50,0 87,5
Milano 40,5 47,9 -5,6 149,0
Monza E Brianza 10,7 5,8 -18,2 190,0
Pavia 1,2 3,0 - 25,0
Sondrio 0,0 1,0 - 25,0
Varese 11,9 9,2 -9,1 91,7
Totale 100,0 100,0 3,7 93,4
Fonte: Elaborazione Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese
Incidenza % in Italia var . % 2007/2000
Fabbricazione di casseforti, forzieri, porte metalliche blindate Servizi di investigazione e vigilanza Fabbricazione di casseforti, forzieri, porte metalliche blindate Servizi di investigazione e vigilanza
Abruzzo 1,8 3,4 0,0 37,5
Basilicata 0,3 1,0 0,0 30,4
Calabria 1,8 3,4 -50,0 33,8
Campania 8,2 11,8 19,2 100,0
Emilia-romagna 9,2 6,6 9,4 23,6
Friuli-venezia Giulia 1,6 1,9 -14,3 27,9
Lazio 11,1 6,7 35,5 45,2
Liguria 1,6 3,2 -33,3 27,0
Lombardia 22,2 17,0 3,7 93,4
Marche 1,1 2,1 -42,9 10,7
Molise 0,5 0,8 - 43,8
Piemonte 7,4 6,6 12,0 36,9
Puglia 8,7 8,5 57,1 15,7
Sardegna 0,8 2,9 -25,0 21,4
Sicilia 4,2 8,8 128,6 35,1
Toscana 7,1 6,5 -3,6 50,0
Trentino-alto Adige 1,3 1,1 66,7 45,5
Umbria 1,1 1,7 33,3 85,2
Valle D´aosta 0,3 0,2 - -22,2
Veneto 9,8 6,0 60,9 31,6
Totale 100,0 100,0 15,2 45,7
Fonte: Elaborazione Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese I Profilo dei titolari e soci di capitale delle imprese dei Servizi di investigazione e vigilanza in Brianza
0-29 anni 30-59 anni
Maschi 0% 100%
Femmine 33,3% 66,7%
Fonte: Elaborazione Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese . .
 
   
   
SICUREZZA, LE REGIONI CHIEDONO CONFRONTO CON IL GOVERNO UN TAVOLO COMUNE PER I GOVERNI REGIONALI E LE GRANDI CITTÀ  
 
Firenze, 20 maggio 2008 -  Un tavolo comune nel quali i governi regionali, assieme alle grandi città, potranno confrontarsi con il governo sulle tematiche della sicurezza, individuando reciproci impegni e responsabilità. È stata questa la proposta avanzata dalla Toscana, rappresentata dal suo vicepresidente Federico Gelli, che il 15 maggio a Roma è stata discussa e condivisa in sede di Conferenza dei Presidenti delle Regioni. «Il governo nazionale – spiega Gelli, che tra le sue deleghe ha anche quella alle politiche per la sicurezza – ha giustamente dimostrato di voler mettere al centro della sua azione la sicurezza, ma perché ci siano davvero risultati concreti non può prescindere da un confronto serrato con le Regioni e le grandi città. Un confronto che deve essere avviato in tempi brevissimi, perché sulla sicurezza i cittadini ci chiedono risposte rap! ide, e senza soluzioni precostituite, perché non si pu&! ograve; non tenere conto di quanto sui territori si è fatto in questi anni. Chiediamo mezzi e risorse per lavorare meglio sul fronte della prevenzioni, ma possiamo offrire molto in termini di esperienze, come quelle maturate in Toscana nella ricerca di un equilibrio tra regole da rispettare e accoglienza». . . .  
   
   
CONFERENZA REGIONALE SULLA POVERTA NELL MARCHE : ENTRO L´ANNO PRONTO IL PIANO DI CONTRASTO  
 
Ancona, 20 maggio 2008 - Sono circa 35 mila, pari al 6 per cento del totale, le famiglie che - nelle Marche - vivono al di sotto della soglia di poverta` relativa (meno di 970 euro al mese, per un nucleo di due persone); a queste vanno aggiunte altre 49 mila famiglie, corrispondenti all´8 per cento del totale, a rischio di essere risucchiate nell´area della poverta` relativa, compresa tra 970 e 1. 164 euro al mese. Sono, in genere, famiglie con numerosi componenti, ma anche di dimensioni piu` contenute, in cui il principale percettore di reddito e` costituito da un pensionato, da un disoccupato o da una persona con basso livello di istruzione. Questi i dati piu` significativi dell´indagine Istat sui consumi delle famiglie italiane 2006, emersi dalla Conferenza regionale ´La poverta` nelle Marche: bisogni politiche e prospettive di intervento´, svoltasi ieri a Loreto, presso la Scuola dell´aeronautica militare. I numeri confermano che il problema della poverta` - relativa e assoluta - e` meno rilevante nelle Marche, rispetto ad altre regioni. Tuttavia, mentre la quota delle famiglie coinvolte nell´area della poverta` relativa e` rimasta sostanzialmente stabile (+0,1 per cento tra il 2003 e il 2006), la quota delle famiglie a rischio di poverta` relativa e` aumentata, nello stesso periodo, di un punto in percentuale. Significativi anche i risultati della ricerca condotta dalla Regione Marche, in collaborazione con la Caritas Marche e il Centro Servizi Volontariato, sulle persone in condizioni ancor piu` precarie che, nel 2006, hanno usufruito dei servizi messi a disposizione dalle strutture di prima e seconda accoglienza e delle mense, e su quelle ai margini dell´organizzazione sociale o in condizioni di estrema poverta` che si sono rivolte ai centri di ascolto gestiti dal volontariato. Sempre nel 2006, sono state oltre 300 mila le prestazioni erogate da strutture di accoglienza notturna, mense sociali e centri di ascolto, di cui 42 mila pernottamenti, 91 mila pasti,42 mila pacchi viveri e 38 mila pacchi vestiario, 94 mila le prestazioni di segretariato sociale, pari a un valore complessivo di 3,7 milioni di euro, di cui oltre la meta` coperti con fondi privati. I finanziamenti pubblici rappresentano il 20 per cento delle entrate e riguardano, in prevalenza, le strutture residenziali; assumono un peso marginale, invece, negli altri tipi di servizi e strutture. In totale, i centri di ascolto sono 47, le strutture di accoglienza 22, le mense 8; i volontari 1. 800, di cui 290 impegnati quotidianamente. Secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2004 la spesa dei Comuni delle Marche, per interventi di contrasto della poverta`, ammontava a circa 6,8 milioni di euro, pari al 5 per cento del totale della spesa sociale regionale. Le risorse sono utilizzate prevalentemente sotto forma di aiuti economici - contributi a integrazione del reddito familiare per l´alloggio, buoni spesa e buoni pasto - e per interventi di emergenza. Complessivamente sono stati erogati 11 mila contributi, con una media di circa 600 euro a persona. Dai lavori del convegno sono emersi suggerimenti utili per approfondire la conoscenza del fenomeno delle poverta`, vecchie e nuove, in vista della presentazione - entro l´anno - del primo Piano regionale di contrasto alla poverta`. ´L´obiettivo ´ ha sottolineato l´assessore regionale ai Servizi Sociali, Marco Amagliani, che presiede anche il Tavolo regionale per ridurre il rischio di poverta`, esclusione sociale e nuove precarieta` - e` monitorare e coordinare gli interventi e i servizi destinati all´informazione, alla sensibilizzazione, alla formazione degli operatori e dei volontari. La lotta alla poverta` e al disagio sociale deve acquisire una centralita` nella coscienza collettiva e nelle politiche pubbliche. L´emarginazione non va lasciata governare dai capricci del destino, ma superata con i servizi e la solidarieta`. La Regione e gli enti locali devono impegnarsi, con sempre maggiore determinazione, in questo difficile compito di contrasto alle nuove poverta`, considerata tra le prime cause dell´esclusione sociale. Abbiamo bisogno di conoscere e capire, per dare risposte a chi si trova in difficolta`. Le Marche, regione ai primi posti per le risorse destinate ai servizi sociali, definiranno una strategia di sostegno alle famiglie, dimensionando gli interventi alle esigenze del territorio e agli obiettivi che, insieme, individueremo come prioritari´. .  
   
   
LENTATE SUL SEVESO ABBANDONA LA PROVINCIA DI MILANO ED ENTRA NELLA PROVINCIA DI MONZA  
 
Milano, 20 maggio 2008 - "Con il voto di oggi (15 mggio), la Regione ha svolto la sua parte sino in fondo". Massimo Ponzoni, assessore regionale con delega alla costituzione della nuova Provincia di Monza e Brianza, commenta così l´approvazione da parte del Consiglio regionale della richiesta del Comune di Lentate sul Seveso di abbandonare la Provincia di Milano per entrare a far parte di quella di Monza e Brianza. "Ora - continua l´assessore - è necessario che i parlamentari brianzoli facciano squadra e si mettano d´accordo per garantire la formula più adeguata anche in Parlamento, in modo da assicurare il più rapidamente possibile un allargamento dei confini provinciali a Lentate sul Seveso e agli altri quattro Comuni che ne hanno fatto richiesta. I tempi infatti, sono ristretti". E, concludendo, osserva: " Di recente, gli enti provinciali sono stati messi in discussione da più parti. Occorre far capire che la nostra Provincia è già nata, esiste già e che costituisce non uno spreco ma una grande risorsa per una terra che è stata e continua ad essere una delle locomotive del Paese". .  
   
   
PER LOIERO IL MINISTRO BOSSI PROPONE LA SECESSIONE DOLCE  
 
Reggio Calabria, 20 maggio 2008 - “Il governo si prepara ad autorizzare la secessione dolce”. E’ quanto afferma il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, commentando le dichiarazioni del ministro delle Riforme Umberto Bossi, il quale ha annunciato la presentazione al Consiglio dei ministro di un progetto per il federalismo fiscale. “Come previsto – ha affermato Loiero – il ministro ignora del tutto cosa pensano le Regioni e si prepara a imporre il suo federalismo, un progetto che ricalca quello approvato dal Consiglio regionale della Lombardia che il nuovo Parlamento, dunque, è chiamato solo a ratificare”. Per l’ex ministro delle Regioni, che da anni si batte per un federalismo costituzionale e quindi solidale, “è quanto di più iniquo si possa immaginare. Con il progetto di Bossi, chi ha i soldi se li tiene, il principio costituzionale della solidarietà è calpestato, il Mezzogiorno viene mollato al proprio destino, l’unità del Paese distrutta”. Secondo Loiero “sono scenari complicati quelli che abbiamo davanti, se mai verrà approvato quel testo. Le Regioni deboli non avrebbero scampo e non sarebbero in grado di assicurare i servizi essenziali in maniera equa, così come la Costituzione richiede”. “Mi auguro – ha concluso Loiero – che la deputazione meridionale, di centrodestra e di centrosinistra, si renda conto dei rischi che corrono sia il Mezzogiorno che verrebbe fortemente penalizzato, sia il Paese che non sarebbe più quello che abbiamo conosciuto. Il federalismo fiscale, lo abbiamo sempre sostenuto, può essere un bene perché responsabilizza gli amministratori, ma farlo come intende la Lega spacca il Paese e dà il via a una implicita secessione”. .  
   
   
SEMPLIFICAZIONE: DA 18 A 9 LE COMUNITÀ MONTANE, SUPERAMENTO DELLE AGENZIE PER LA MOBILITÀ E DEGLI ATO. PRESENTATO IL PDL REGIONALE DELL’ EMILIA ROMAGNA PER L´AUTORIFORMA CHE PERMETTERÀ UNA RIDUZIONE DEI COSTI DI 7 MILIONI DI EURO ALL´ANNO.  
 
Bologna, 20 maggio 2008 - Riorganizzazione e riduzione del numero delle Comunità montane, che passeranno da 18 a 9, superamento degli Ato e delle Agenzie per la mobilità, in un quadro di generale riorganizzazione e semplificazione del sistema dei servizi pubblici regionali. Con una riduzione dei costi che può essere calcolata in circa 7 milioni di euro all’anno. Sono queste le principali novità del progetto di legge “Misure per il riordino territoriale, l’auto-riforma dell’amministrazione e la razionalizzazione delle funzioni” approvato dalla Giunta della Regione Emilia Romagna e che dovrà ora passare al vaglio dell’Assemblea legislativa. “Con questo provvedimento – ha spiegato oggi a Bologna il presidente della Regione Vasco Errani - vogliamo garantire più efficacia e qualità al governo del territorio in alcuni settori fondamentali come quelli dei trasporti, dell’acqua e dei rifiuti, puntando alla riduzione significativa dei costi gestionali, che già in Emilia-romagna sono tra i più bassi del Paese, e a una riduzione delle strutture, mettendo al centro i Sindaci e le Autonomie. La parola chiave è semplificare , per superare le sovrapposizioni tra i diversi enti e per dare risposte più vicine ai cittadini”. “Siamo di fronte a un forte cambiamento – ha spiegato ancora Errani – con scelte che vanno al di là di quanto richiesto dalla stessa Finanziaria, per dare più efficienza a costi più bassi. Andremo avanti con le Bonifiche e a conclusione di questo percorso arriveremo a rimodulare anche le competenze tra Province, Comuni e Regione”. La proposta presentata oggi definisce gli indirizzi in materia di riordino territoriale e di autoriforma dell’amministrazione regionale e locale individuati dalla Giunta regionale con la deliberazione n. 1641 del 5 novembre 2007. Queste linee erano poi state condivise con il sistema delle Autonomie locali attraverso la sottoscrizione del “Patto interistituzionale per l’autoriforma dell’Amministrazione, la razionalizzazione delle funzioni ed il riordino istituzionale” del 10 dicembre 2007. Alla conferenza stampa hanno partecipato gli assessori alla programmazione , sviluppo territoriale e cooperazione con il sistema delle autonomie Luigi Gilli, alla mobilità e trasporti Alfredo Peri e all’ambiente e sviluppo sostenibile Lino Zanichelli. Sono intervenuti in rappresentanza dell’Upi Pier Giorgio dall’Acqua, per l’Anci-lega delle Autonomie Gaetano Sateriale e per l’Uncem Giovan Battista Pasini. Le nuove Comunità montane - Accorpamento o trasformazione in Unioni, così da passare dalle attuali 18 a 9 Comunità montane; contrazione della spesa corrente; riduzione del 60 per cento gli amministratori che passeranno da 405 a 180, mentre negli organi esecutivi e come presidenti ci saranno solo sindaci. Le “Nuove Comunità Montane” diventeranno, come le Unioni, strumenti operativi dei Comuni per governare al meglio i servizi (anche attraverso la gestione associata di funzioni e compiti comunali) senza, però, essere ente intermedio territoriale. Sono queste alcune delle ricadute principali che la proposta di legge regionale realizzerà rispetto alle Comunità Montane che - andando ben oltre alle disposizioni della Finanziaria 2008 che obbligano la Regione a riformare il settore entro il 30 giugno – usciranno dal processo di trasformazione rafforzate quali enti di presidio dei territori montani. Le Unione dei Comuni e le Nuove Comunità Montane, non saranno nuovi e separati livelli di governo – ovvero enti distinti dai Comuni – ma bensì al servizio dei Comuni stessi. Non si sovrapporranno, ma si sostituiranno ai Comuni, svolgendo in forma associata le funzioni che gli stessi assegneranno loro. Per questo saranno riconosciuti incentivi solo per le funzioni integralmente trasferite all’ente associativo. Per effetto della Finanziaria, i trasferimenti ordinari dello Stato si ridurranno di 1,6 milioni nel 2008 e 1,4 nel 2009. I risparmi legati agli effetti del provvedimento regionale, a regime, si stima saranno di oltre 2,7 milioni di euro, di cui 1 milione e 250 mila euro all’anno per quanto riguarda i compensi degli amministratori, un milione di euro per l’eliminazione di nove quote fisse del trasferimento ordinario e circa 500 mila euro legati alla razionalizzazione organizzativa (sedi, costi di gestione). Sarà contestualmente aggiornata la legge sulla montagna (Legge regionale 2 del 2004) per semplificare ed accelerare l’operatività degli strumenti e le relative procedure che vanno a sostenere, anche economicamente, gli interventi nelle aree montane. Riforma del trasporto pubblico locale - La riorganizzazione dei servizi pubblici locali prevede per quanto riguarda il trasporto pubblico locale il superamento delle Agenzie per la mobilità. Il risparmio previsto, considerando i costi dei Cda e dei Sindaci revisori, si può quantificare in oltre 1 milione 200 mila euro. Con il nuovo intervento normativo la Regione privilegia l’adozione di forme organizzative basate sulle convenzioni tra Province e Comuni per ricercare ogni contenimento possibile degli oneri. Inoltre, i territori provinciali sono assunti quali “ambiti territoriali minimi” di riferimento per la programmazione, la progettazione, l’organizzazione e la promozione dei servizi pubblici di trasporto integrati. La Regione determinerà le risorse da affidare ad ogni singolo bacino. La proposta di legge fa una scelta più netta rispetto alla norma precedente (legge regionale 30 del 1998) che aveva lasciato molte possibili opzioni sulle modalità organizzative. La maggior parte delle Agenzie per la mobilità avevano così optato per società di capitali (o altre forme di gestione fortemente strutturate) mentre solo Ravenna aveva scelto la forma più leggera della convenzione. A questa disomogeneità nella forma giuridica delle Agenzie si aggiungono notevoli diversificazioni a livello patrimoniale, che saranno ricondotte ad un modello chiaro ed univoco. Le trasformazioni previste dalla nuova normativa dovranno realizzarsi entro il 31 dicembre 2010 consentendo, ove necessario, di esaurire funzioni e contratti già sottoscritti. Riforma del servizio idrico integrato e dei rifiuti solidi urbani - Le Agenzie d´ambito – nove, una per ciascuna provincia - saranno superate e al loro posto sono previsti due livelli di intervento, uno regionale e uno locale. Tale passaggio comporterà una riduzione dei costi intorno ai 3 milioni di euro , considerando le spese generali, di funzionamento e le consulenze. A livello locale per snellire e razionalizzare il settore la legge si affida allo strumento della convenzione obbligatoria fra la Provincia ed i Comuni (il livello territoriale provinciale è solo un livello minimo). La Convenzione dovrà definire le questioni relativa all’affidamento del servizio ed alla determinazione delle tariffe, anche in relazione agli investimenti. A livello regionale sarà istituito un “Comitato di indirizzo” composto dall’assessore regionale competente per materia e da quattro componenti nominati dalla Conferenza Regione Autonomie locali (Cral). Saranno aperti anche spazi per nuove forme di partecipazione dei cittadini. La tutela degli utenti passerà attraverso il rafforzamento dell’Autorità regionale di vigilanza alla quale vengono attribuiti compiti di conciliazione per la definizione delle controversie per il rispetto dei parametri di qualità delle prestazioni erogate. Sarà realizzata una Carta del servizio pubblico e costituito un Comitato consultivo degli utenti presso l’Autorità regionale Entro tre mesi dall’approvazione della legge, le “vecchie” Ato dovranno elaborare una proposta di “convenzione” da sottoporre all’approvazione degli enti locali che partecipano: se la procedura non sarà realizzata nei tempi previsti spetterà alla Provincia a provvedere. La “convenzione” avrà effetto a partire dal 1 gennaio 2009, mentre dal 1 luglio 2009 sono soppresse le Agenzie di ambito. Gli Enti e le Società regionali - Con la proposta di legge prosegue anche il processo di razionalizzazione organizzativa, avviato con la legge regionale n. 26 del 2007 sulla riduzione dei costi di funzionamento dei Cda degli enti e delle società regionali. Saranno pertanto ulteriormente ridotti gli oneri organizzativi e finanziari nonché trasformata la natura giuridica di alcune società attualmente partecipate dalla Regione. Si tratta della partecipazione della Regione alla fondazione Centro ricerche marine e della fusione per incorporazione da parte della società partecipata Terme di Salsomaggiore Spa della Società Terme di Tabiano Spa. Nel dicembre scorso erano stati ridefiniti i compensi per gli amministratori (ridotti anche di numero) e i presidenti delle società partecipate dalla Regione. La legge ha comportato riduzioni generali di costi per Ervet, Fer, Apt, e Cup 2000 ma anche per Nuova Quasco e Lepida Spa: tutte società partecipate dalla Regione in cui essa deteneva la maggioranza delle quote. I presidenti del Cda sono passati a un emolumento uguale per tutti di circa 55 mila euro, invece che di 120 mila euro l´anno per la Fer (società che gestisce le Ferrovie regionali), 90 mila euro l´anno per Cup 2000, 80 mila per Ervet e 75mila per l’Apt. Dal primo gennaio di quest’anno è stata anche costituita una sola Azienda per il diritto allo studio regionale che accorpa le Aziende di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia e Parma che di fatto hanno cessato l’attività. Oltre a dare più unitarietà alle strategie in materia di diritto allo studio, l’ Azienda unica consente, in scala, anche notevoli risparmi. Ad esempio i membri dei Cda passano dai ventotto delle quattro aziende a sei, mentre i revisori dei conti passano da sei a tre. .  
   
   
COMUNITÀ MONTANE, VERSO UNA NUOVA LEGGE VARATO DALLA GIUNTA LIGURE IL DDL CHE RIDUCE DA 19 A 11 GLI ENTI E SOSTIENE I PICCOLI COMUNI  
 
Genova, 20 Maggio 2008 - E´ pronto il disegno di legge per il riordino delle Comunità Montane. Il testo approvato ieri dalla giunta Burlando, che nelle prossime settimane approderà in Consiglio Regionale per la discussione e l´approvazione, comprende anche una serie di misure a sostegno dei piccoli comuni, favorendo la cooperazione e l´associazionismo di funzioni e servizi. Il riordino del sistema delle Comunità Montane nasce da una norma della Finanziaria 2008 che, nel quadro delle azioni di contenimento dei costi della Pa, impone alle regioni di provvedere a una razionalizzazione degli enti montani entro la fine di giugno. La proposta di legge della giunta ligure punta, da un lato ad assegnare nuove e più importanti funzioni e ad aumentare la capacità e l´efficienza amministrativa delle Comunità Montane per promuovere lo sviluppo socio economico delle zone più disagiate della nostra Regione e dall´altro a diminuirne il numero. Per razionalizzare il sistema delle Comunità montane liguri sono stati individuati undici ambiti territoriali omogenei sulla base di indicatori altimetrici, territoriali, demografici e sociali. E in ciascun ambito potrà essere costituita, su proposta dei comuni in essi compresi, una sola Comunità Montana. Il disegno di legge della giunta regionale presentato dall´assessore Giancarlo Cassini, con i contributi del vicepresidente Massimiliano Costa e dell´assessore G. B. Pittaluga, prevede il passaggio dalle attuali 19 Comunità Montane a un massimo di undici , con un conseguente, rilevante risparmio per la finanza pubblica. Al tempo stesso gli ambiti dei nuovi enti favoriranno una razionalizzazione dell´attività amministrativa e svolgere al meglio la gestione di funzioni e servizi per conto dei comuni aderenti. L´obiettivo del provvedimento è quello di valorizzare in modo organico i tanti piccoli comuni che, in Liguria, sono 230 e di organizzare un sistema - regione per il quale è fondamentale l´integrazione fra il territorio costiero e l´entroterra. In particolare, verrà dato impulso alla promozione dell´associazione tra comuni in materie quali servizi sociali, educativi e culturali, di trasporto locale, di viabilità e informatico-telematici, nel segno di un miglioramento della qualità della vita e dell´ottimizzazione delle risorse. In Liguria i comuni classificati come "piccoli", con meno di 5 mila abitanti, sono 230. Fra questi, 180 hanno una popolazione che non arriva a 1000 abitanti, mentre quelli con oltre 15 mila abitanti sono 11. Dall´entrata in vigore della nuova legge, i Comuni presenteranno alla Regione Liguria la proposta congiunta per la costituzione della nuova Comunità Montana, che sarà formalizzata con un decreto del Presidente della Giunta Regionale. Le disposizioni previste dalla legge regionale determinano un ammontare complessivo di risparmi che superano i 1. 800 mila euro annui richiesti dalla legge finanziaria per l´insieme delle Comunità montane liguri e creano i presupposti per compensare il taglio complessivo dei trasferimenti statali alle Comunità montane liguri previsti circa 4 milioni di euro l´anno. Per i Comuni che non ne faranno parte viene promossa ed incentivata la costituzione di forme associative per favorire processi di riorganizzazione sovracomunale e assicurare efficacia, efficienza ed economicità delle funzioni e dei servizi ai cittadini. .  
   
   
COMUNITA´ MONTANE DA 30 A 23, RISPARMIO DI 4,5 MIL. FORMIGONI: MAI STATE SCATOLE VUOTE, MA ORA AUMENTA L´EFFICIENZA  
 
Milano, 20 maggio 2008 - Riduzione del numero delle Comunità montane da 30 a 23, riduzione dei componenti degli organi (assemblea e giunta esecutiva) e valorizzazione della figura dei sindaci (componenti di diritto dell´assemblea ed elettori della giunta), riduzione di almeno il 70% del gettone di presenza per il presidente e i membri dell´esecutivo. Queste alcune delle novità introdotte dal progetto di legge "Riordino delle Comunità montane della Lombardia, disciplina delle Unioni di Comuni lombarde e sostegno all´esercizio associato di funzioni e servizi comunali", approvato dalla Giunta regionale su proposta del presidente Roberto Formigoni di concerto con l´assessore alle Risorse, Finanze e Rapporti istituzionali Romano Colozzi. Un decisivo taglio ai "costi" della politica pari a 4. 345. 403 euro (un terzo del contributo ordinario). Il provvedimento attua quanto previsto dalla legge Finanziaria statale per l´anno 2008 (legge n. 244 del 2007) che opera un taglio diretto e immediato del Fondo destinato alle Comunità montane: la sua approvazione da parte del Consiglio Regionale entro il 30 giugno 2008 eviterà l´intervento sostitutivo dello Stato. "Questa doverosa e importante opera di riorganizzazione - spiega il presidente Formigoni - garantisce un risparmio notevole per la pubblica amministrazione e segna un´altra tappa fondamentale della nostra Regione sulla strada dell´eccellenza dei servizi per i cittadini. E´ necessario però sottolineare che la genesi di questo provvedimento non si colloca nell´esigenza di eliminare, come accade in altre aree del Paese, casi di Comunità montane intese quali "scatole vuote" e create solo a fini politici. Al contrario, in Lombardia le Comunità montane si sono distinte per una efficace gestione dei servizi fondamentali e per la tutela del territorio". "Il testo di legge approvato dalla Giunta regionale - spiega l´assessore Colozzi - è fortemente ispirato al principio della sussidiarietà in quanto conferisce una nuova centralità al ruolo e all´autodeterminazione dei Comuni, che rappresentano il fondamentale punto di contatto della pubblica amministrazione con i cittadini e le imprese. L´importanza dei Comuni si concretizza all´interno degli organi delle Comunità montane (i cui rappresentanti nelle assemblee e Giunte esecutive scendono da 2. 000 a 500 circa) attraverso la presenza dei sindaci, proprio in quanto eletti direttamente dalla popolazione. Saranno inoltre le stesse Comunità montane a scegliersi la denominazione e la sede". Non potendo intervenire con legge regionale sulla quantificazione dei Comuni montani, essendo la materia definita da legge nazionale, la riorganizzazione del territorio montano della Lombardia (vasto il 42% del totale) in 23 zone omogenee rappresenta il giusto punto di equilibrio fra l´esigenza di razionalizzare i costi, la vastità del territorio stesso e le importanti funzioni esercitate dalle Comunità montane. Queste coinvolgono 558 comuni, il 39,7% dei quali con meno di 3. 000 abitanti. I residenti complessivi sono poco più di 1 milione e 200 mila. Le funzioni principali delle Comunità montane spaziano dalla prevenzione del rischio idrogeologico, allo sviluppo e tutela del territorio, alla prevenzione degli incendi boschivi e organizzazione di squadre antincendi, oltre ad altre attività legate all´agricoltura, alle foreste ecc. Proprio grazie a questo provvedimento, Regione Lombardia intende indirizzare le proprie politiche nella direzione del sostegno all´eccellenza comunale attraverso l´incentivazione alla gestione associata di funzioni e servizi tramite le ´Unioni di Comuni´ al fine di garantire servizi migliori per i cittadini a costi minori per la pubblica amministrazione. Il provvedimento giunge al termine di un lungo lavoro e di un serrato e proficuo confronto con i rappresentanti delle Comunità montane, dei Comuni e delle Province. "Regione Lombardia - aggiungono il presidente Formigoni e l´assessore Colozzi - da sempre punto di riferimento innovativo per la finanza pubblica a livello nazionale, compie un ulteriore passo in avanti nel settore: il progetto di legge prevede infatti norme di riordino dei bilanci delle Comunità montane, così da renderli confrontabili e trasparenti con l´obiettivo di valorizzare l´eccellenza e la virtuosità, penalizzando eventuali diseconomie". Il progetto di legge, strutturato il 24 articoli, prevede anche disposizioni di prima applicazione e per la fase transitoria: il nuovo assetto delle Comunità montane sarà effettivo a decorrere dalle elezioni amministrative del 2009. Le nuove Comunità montane saranno valorizzate sia in quanto riceveranno in gestione funzioni regionali (il Dpefr elencherà tutte le funzioni esercitate) sia in quanto livello ottimale per la gestione delle funzioni comunali in forma associata nei territori montani (diventano, insieme alle Unioni dei Comuni, destinatarie di finanziamenti con priorità). L´assemblea sarà composta dai sindaci dei Comuni facenti parte della Comunità, mentre l´organo esecutivo (denominato giunta esecutiva) è a composizione variabile secondo il numero dei comuni: 5 per le Cm con un numero di Comuni fino a 35, 7 per le Cm con più di 35 comuni. Con l´art. 17 viene sancita la libera scelta del Comune che ha la facoltà di aderire a più forme associative a seconda delle caratteristiche del servizio che si intende associare. Una volta aderito ad una forma associativa, il Comune non può partecipare ad altre iniziative associative per quel determinato servizio. Se un Comune partecipa ad un´Unione non può aderire ad un´altra Unione anche se le due Unioni esercitano servizi diversi. L´esclusività dell´adesione, inoltre, rafforza la singola Unione. L´art. 18 detta la disciplina delle Unioni nella Regione Lombardia, chiamate Unioni di Comuni lombarde. I Comuni che costituiranno Unioni disporranno di una legislazione che ne rafforza il ruolo e la stabilità. Le Unioni già costituite si adegueranno alla nuova legislazione. Per incrementare la funzione dell´Unione si prevede che esse debbano esercitare almeno tre servizi da scegliere tra quelli che maggiormente garantiscono la coesione e la continuità dell´esperienza associativa. Come ogni ente locale, anche l´Unione si dota di uno proprio atto fondamentale, lo statuto, che viene approvato dai Consigli comunali dei Comuni aderenti. Nello statuto vengono stabilite le funzioni che i Comuni trasferiscono alle Unioni, le competenze e le modalità di elezione degli organi. Viene fissato il termine di dieci anni quale durata minima dell´Unione. Ecco le nuove Comunità montane della Lombardia, secondo il progetto di legge approvato dalla Giunta, che le riduce da 30 a 23 (dette anche Zone omogenee). Zona Omogenea N. 1 1 Bagnaria; 2 Borgo Priolo; 3 Borgoratto Mormorolo; 4 Brallo Di Pregola; 5 Cecima; 6 Fortunago; 7 Godiasco; 8 Menconico; 9 Montalto Pavese; 10 Montesegale; 11 Ponte Nizza; 12 Rocca Susella; 13 Romagnese; 14 Ruino; 15 S. Margherita Staffora; 16 Val Di Nizza; 17 Valverde; 18 Varzi; 19 Zavattarello. Zona Omogenea N. 2: 1 Gardone Riviera 2 Gargnano 3 Limone Sul Garda 4 Magasa 5 Salo´ 6 Tignale 7 Toscolano Maderno 8 Tremosine 9 Valvestino Zona Omogenea N. 3: 1 Agnosine 2 Anfo 3 Bagolino 4 Barghe 5 Bione 6 Capovalle 7 Casto 8 Gavardo 9 Idro 10 Lavenone 11 Mura 12 Odolo 13 Paitone 14 Pertica Alta 15 Pertica Bassa 16 Preseglie 17 Provaglio Val Sabbia 18 Roe´ Volciano 19 Sabbio Chiese 20 Serle 21 Treviso Bresciano 22 Vallio Terme 23 Vestone 24 Villanuova Sul Clisi 25 Vobarno Zona Omogenea N. 4 1 Bovegno 2 Bovezzo 3 Brione 4 Caino 5 Collio 6 Concesio 7 Gardone Val Trompia 8 Irma 9 Lodrino 10 Lumezzane 11 Marcheno 12 Marmentino 13 Nave 14 Pezzaze 15 Polaveno 16 Sarezzo 17 Tavernole Sul Mella 18 Villa Carcina Zona Omogenea N. 5 1 Angolo Terme 2 Artogne 3 Berzo Demo 4 Berzo Inferiore 5 Bienno 6 Borno 7 Braone 8 Breno 9 Capo Di Ponte 10 Cedegolo 11 Cerveno 12 Ceto 13 Cevo 14 Cimbergo 15 Cividate Camuno 16 Corteno Golgi 17 Darfo Boario Terme 18 Edolo 19 Esine 20 Gianico 21 Incudine 22 Losine 23 Lozio 24 Malegno 25 Malonno 26 Monno 27 Niardo 28 Ono San Pietro 29 Ossimo 30 Paisco Loveno 31 Paspardo 32 Pian Camuno 33 Piancogno 34 Ponte Di Legno 35 Prestine 36 Saviore Dell´adamello 37 Sellero 38 Sonico 39 Temu´ 40 Vezza D´oglio 41 Vione Zona Omogenea N. 6 1 Iseo 2 Marone 3 Monte Isola 4 Monticelli Brusati 5 Ome 6 Pisogne 7 Sale Marasino 8 Sulzano 9 Zone Zona Omogenea N. 7 1 Adrara San Martino 2 Adrara San Rocco 3 Bossico 4 Castro 5 Costa Volpino 6 Credaro 7 Fonteno 8 Foresto Sparso 9 Gandosso 10 Lovere 11 Parzanica 12 Pianico 13 Predore 14 Riva Di Solto 15 Rogno 16 Sarnico 17 Solto Collina 18 Sovere 19 Tavernola Bergamasca 20 Viadanica 21 Vigolo 22 Villongo Zona Omogenea N. 8 1 Albino 2 Alzano Lombardo 3 Aviatico 4 Berzo San Fermo 5 Bianzano 6 Borgo Di Terzo 7 Casazza 8 Casnigo 9 Cazzano Sant´andrea 10 Cenate Sopra 11 Cene 12 Colzate 13 Endine Gaiano 14 Entratico 15 Fiorano Al Serio 16 Gandino 17 Gaverina Terme 18 Gazzaniga 19 Grone 20 Leffe 21 Luzzana 22 Monasterolo Del Castello 23 Nembro 24 Peia 25 Pradalunga 26 Ranica 27 Ranzanico 28 Selvino 29 Spinone Al Lago 30 Trescore Balneario 31 Vertova 32 Vigano San Martino 33 Villa Di Serio 34 Zandobbio Zona Omogenea N. 9 1 Ardesio 2 Azzone 3 Castione Della Presolana 4 Cerete 5 Clusone 6 Colere 7 Fino Del Monte 8 Gandellino 9 Gorno 10 Gromo 11 Oltressenda Alta 12 Oneta 13 Onore 14 Parre 15 Piario 16 Ponte Nossa 17 Premolo 18 Rovetta 19 Schilpario 20 Songavazzo 21 Valbondione 22 Valgoglio 23 Villa d´Ogna 24 Vilminore di Scalve Zona Omogenea N. 10 1 Algua 2 Averara 3 Blello 4 Bracca 5 Branzi 6 Brembilla 7 Camerata Cornello 8 Carona 9 Cassiglio 10 Cornalba 11 Costa di Serina 12 Cusio 13 Dossena 14 Foppolo 15 Gerosa 16 Isola di Fondra 17 Lenna 18 Mezzoldo 19 Moio de´ Calvi 20 Olmo al Brembo 21 Oltre il Colle 22 Ornica 23 Piazza Brembana 24 Piazzatorre 25 Piazzolo 26 Roncobello 27 San Giovanni Bianco 28 San Pellegrino Terme 29 Santa Brigida 30 Sedrina 31 Serina 32 Taleggio 33 Ubiale Clanezzo 34 Valleve 35 Valnegra 36 Valtorta 37 Vedeseta 38 Zogno Zona Omogenea N. 11 1 Almenno San Bartolomeo 2 Almenno San Salvatore 3 Bedulita 4 Berbenno 5 Brumano 6 Capizzone 7 Corna Imagna 8 Costa Valle Imagna 9 Fuipiano Valle Imagna 10 Locatello 11 Palazzago 12 Roncola 13 Rota d´Imagna 14 Sant´omobono Imagna 15 Strozza 16 Valsecca Zona Omogenea N. 12 1 Abbadia Lariana 2 Ballabio 3 Calolziocorte 4 Caprino Bergamasco 5 Carenno 6 Cesana Brianza 7 Cisano Bergamasco 8 Civate 9 Colle Brianza 10 Ello 11 Erve 12 Galbiate 13 Garlate 14 Lierna 15 Malgrate 16 Mandello Del Lario 17 Monte Marenzo 18 Olginate 19 Oliveto Lario 20 Pescate 21 Pontida 22 Suello 23 Torre de´ Busi 24 Valgreghentino 25 Valmadrera 26 Vercurago Zona Omogenea N. 13 1 Barzio 2 Bellano 3 Casargo 4 Cassina Valsassina 5 Colico 6 Cortenova 7 Crandola Valsassina 8 Cremeno 9 Dervio 10 Dorio 11 Esino Lario 12 Introbio 13 Introzzo 14 Margno 15 Moggio 16 Morterone 17 Pagnona 18 Parlasco 19 Pasturo 20 Perledo 21 Premana 22 Primaluna 23 Sueglio 24 Taceno 25 Tremenico 26 Varenna 27 Vendrogno 28 Vestreno Zona Omogenea N. 14 1 Albavilla 2 Albese Con Cassano 3 Asso 4 Barni 5 Bellagio 6 Blevio 7 Brunate 8 Caglio 9 Canzo 10 Caslino D´erba 11 Castelmarte 12 Civenna 13 Erba 14 Eupilio 15 Faggeto Lario 16 Lasnigo 17 Lezzeno 18 Longone Al Segrino 19 Magreglio 20 Nesso 21 Pognana Lario 22 Ponte Lambro 23 Proserpio 24 Pusiano 25 Rezzago 26 Sormano 27 Tavernerio 28 Torno 29 Valbrona 30 Veleso 31 Zelbio Zona Omogenea N. 15 1 Argegno 2 Bene Lario 3 Blessagno 4 Brienno 5 Carate Urio 6 Carlazzo 7 Casasco d´Intelvi 8 Castiglione d´Intelvi 9 Cavargna 10 Cerano d´Intelvi 11 Cernobbio 12 Claino Con Osteno 13 Colonno 14 Corrido 15 Cusino 16 Dizzasco 17 Grandola ed Uniti 18 Griante 19 Laglio 20 Laino 21 Lanzo d´Intelvi 22 Lenno 23 Menaggio 24 Mezzegra 25 Moltrasio 26 Ossuccio 27 Pellio Intelvi 28 Pigra 29 Plesio 30 Ponna 31 Porlezza 32 Ramponio Verna 33 Sala Comacina 34 San Bartolomeo Val Cavargna 35 San Fedele Intelvi 36 San Nazzaro Val Cavargna 37 San Siro 38 Schignano 39 Tremezzo 40 Val Rezzo 41 Valsolda Zona Omogenea N. 16 1 Consiglio di Rumo 2 Cremia 3 Domaso 4 Dongo 5 Dosso del Liro 6 Garzeno 7 Gera Lario 8 Germasino 9 Gravedona 10 Livo 11 Montemezzo 12 Musso 13 Peglio 14 Pianello del Lario 15 Sorico 16 Stazzona 17 Trezzone 18 Vercana Zona Omogenea N. 17 1 Bormio 2 Livigno 3 Sondalo 4 Valdidentro 5 Valdisotto 6 Valfurva Zona Omogenea N. 18 1 Aprica 2 Bianzone 3 Grosio 4 Grosotto 5 Lovero 6 Mazzo Di Valtellina 7 Sernio 8 Teglio 9 Tirano 10 Tovo di Sant´agata 11 Vervio 12 Villa di Tirano Zona Omogenea N. 19 1 Albosaggia 2 Berbenno di Valtellina 3 Caiolo 4 Caspoggio 5 Castello dell´Acqua 6 Castione Andevenno 7 Cedrasco 8 Chiesa in Valmalenco 9 Chiuro 10 Colorina 11 Faedo Valtellino 12 Fusine 13 Lanzada 14 Montagna in Valtellina 15 Piateda 16 Poggiridenti 17 Ponte in Valtellina 18 Postalesio 19 Spriana 20 Torre di Santa Maria 21 Tresivio Zona Omogenea N. 20 1 Albaredo per San Marco 2 Andalo Valtellino 3 Ardenno 4 Bema 5 Buglio in Monte 6 Cercino 7 Cino 8 Civo 9 Cosio Valtellino 10 Dazio 11 Delebio 12 Dubino 13 Forcola 14 Gerola Alta 15 Mantello 16 Mello 17 Morbegno 18 Pedesina 19 Piantedo 20 Rasura 21 Rogolo 22 Talamona 23 Tartano 24 Traona 25 Val Masino Zona Omogenea N. 21 1 Campodolcino 2 Chiavenna 3 Gordona 4 Madesimo 5 Menarola 6 Mese 7 Novate Mezzola 8 Piuro 9 Prata Camportaccio 10 Samolaco 11 San Giacomo Filippo 12 Verceia 13 Villa Di Chiavenna Zona Omogenea N. 22 1 Arcisate 2 Bedero Valcuvia 3 Besano 4 Bisuschio 5 Brusimpiano 6 Cadegliano-viconago 7 Cantello 8 Clivio 9 Cremenaga 10 Cuasso Al Monte 11 Cugliate-fabiasco 12 Cunardo 13 Ferrera di Varese 14 Induno Olona 15 Lavena Ponte Tresa 16 Marchirolo 17 Marzio 18 Porto Ceresio 19 Saltrio 20 Valganna 21 Viggiù Zona Omogenea N. 23 1 Agra 2 Azzio 3 Brenta 4 Brezzo Di Bedero 5 Brinzio 6 Brissago-valtravaglia 7 Casalzuigno 8 Cassano Valcuvia 9 Castello Cabiaglio 10 Castelveccana 11 Cittiglio 12 Cocquio-trevisago 13 Curiglia con Monteviasco 14 Cuveglio 15 Cuvio 16 Dumenza 17 Duno 18 Gavirate 19 Gemonio 20 Germignaga 21 Grantola 22 Laveno-mombello 23 Luino 24 Maccagno 25 Masciago Primo 26 Mesenzana 27 Montegrino Valtravaglia 28 Orino 29 Pino sulla sponda del Lago Maggiore 30 Porto Valtravaglia 31 Rancio Valcuvia 32 Tronzano Lago Maggiore 33 Veddasca . .  
   
   
COSTI DELLA POLITICA. L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE MARTINI IN CONSIGLIO REGIONALE «PER LA GIUNTA SONO SUFFICIENTI TRA I SEI E I NOVE ASSESSORI»  
 
Firenze, 20 maggio 2008 - La giunta regionale potrebbe ben funzionare anche con un terzo di assessori in meno. Oggi sono quattordici, in futuro potrebbero scendere sotto i dieci. A fissare l’asticella e a lanciare la proposta è il presidente della Toscana Claudio Martini, che con il suo intervento ha concluso la seduta straordinaria del consiglio regionale dedicata ieri pomeriggio alla riforma della legge elettorale e alla riduzione dei costi della politica. «La forchetta utile – ha spiegato Martini - potrebbe essere tra sei e nove assessori, a patto che assessori e consiglieri mantengano ruolo distinti e incompatibili tra loro, per evitare di vincolare eccessivamente il Consiglio nelle proprie decisioni e per lasciare libero il presidente nella scelta autonoma della propria squadra». Il president e della Toscana è partito dall’analisi della commissione Remaschi. Ha anche ricordato come i costi della politica non siano solo quelli di consiglieri ed assessori ma anche delle discussioni inconcludenti, auspicando che il Consiglio regionale, dopo le riflessioni, apra subito una fase operativa. Ha anche rammentato quanto ancora forte e diffusa sia tra le gente la domanda di riduzione dei costi della politica, che certo non distingue tra le spese di funzionamento, spese di rappresentanza o spese del ceto politico. «Se dovessi ragionare e dire se siano troppi 65 consiglieri regionale o 58 parlamentari eletti in Toscana, - ha chiosato - direi che sono decisamente più sproporzionati i secondi. Anche se nessuno pone il problema». La Regione può comunque decidere solo sui propri rappresentanti. E così il presidente ha indicato in 9 assessori e 50 consiglieri, un taglio complessivo da venti posti, l’obiettivo minimo per la prossima legislatura. Con quattro paletti: il mantenimento! dell’elezione diretta del presidente, la governabilità ovvero un adeguato premio di maggioranza, il giusto equilibrio di poteri tra giunta e consiglio ed uno statuto dell’opposizione. Quanto al piano di dimagrimento di enti ed agenzie regionali proposto un anno fa dalla giunta e che porterà a regime un risparmio di 10 milioni di euro l’anno, Martini spiega che l’operazione ancora non è conclusa ma che «certo non possono essere considerati solo palliativi i provvedimenti già presi». Alcune proposte di legge sono in Consiglio, altre stanno arrivando. «E’ stato avviato un processo – dice - Guardiamo e facciamo pure nostre quelle che possono essere le proposte migliori avanzate da altre Regioni. Proseguiamo la discussione e alleghiamo un documento al prossimo Dpef che approveremo entro luglio». .  
   
   
BENI CULTURALI IN SARDEGNA, QUASI PRONTO IL PIANO TRIENNALE  
 
 Cagliari, 20 Maggio 2008 - Si è svolto ieri pomeriggio, in un clima di fattiva collaborazione, l´incontro tra l´assessore Maria Antonietta Mongiu e i rappresentanti di Agci, Legacooperative e Confcooperative intorno ai temi della gestione dei beni culturali. Unanime la condivisione sulla necessità di intraprendere un percorso che, individuando gli standard dei luoghi e dei servizi fruibili ai visitatori, consenta il rilancio e la valorizzazione dell´intero settore dei beni culturali qualificando il patrimonio, salvaguardando le professionalità esistenti e inserendo nuove figure altamente qualificate. Accolta con particolare favore la notizia della delibera che mercoledì prossimo prorogherà i progetti delle cooperative che gestiscono i beni culturali fino al momento in cui il Piano triennale per i Beni culturali, gli istituti ed i luoghi della cultura (che approderà anch´esso nel giro di pochi giorni in Giunta), non diventerà operativo. "Il Piano triennale", ha anticipato l´assessore Mongiu, "permetterà di superare una volta per tutte gli elementi di criticità di un settore la cui precarietà si protrae da oltre venti anni. In particolare il Piano creerà un sistema regionale declinato territorialmente prevedendo standard sui luoghi da destinare alla fruizione e sulle qualifiche degli operatori. Si profila la creazione di una rete di sistemi di cultura di cui la Regione si impegna a garantire la comunicazione unitaria e coordinata che, dai principali musei regionali e attraverso i luoghi in ogni provincia rappresentativi dei diversi periodi storici, dal prenuragico fino alla contemporaneità, possa tutelare il patrimonio e moltiplicare consistentemente il numero degli accessi". .  
   
   
UNIONCAMERE: I TRIMESTRE NEGATIVO PER LA PRODUZIONE DELLE PMI  
 
Roma, 20 maggio 2008 – Produzione e ordinativi in calo per le piccole e medie imprese italiane (fino a 500 dipendenti) nel primo trimestre dell’anno. Il consuntivo del periodo, fornito dalla consueta indagine congiunturale del Centro studi di Unioncamere, evidenzia un andamento della produzione di segno negativo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-1,6%) indicando quindi una inversione di tendenza rispetto alla media relativa ai quattro trimestri del 2007 (+1,2%). Anche la dinamica complessiva del fatturato a inizio 2008 (-1,7%) risulta in flessione rispetto al dato medio dello scorso anno (+1,1%), così come rilevato anche nel caso degli ordinativi (-1,6% rispetto al +0,9% medio del 2007). Il trend delle esportazioni con una crescita tendenziale del +2,4%, si è mantenuto positivo ma a un livello più basso rispetto al dato medio dei quattro trimestri dello scorso anno (+3,1%). Generalizzata la diminuzione della produzione in quasi tutti i settori economici: solamente le industrie chimiche e delle materie plastiche (+1,5%), la filiera dell’energia (+0,9%) e le industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto (+0,7%) aprono l’anno in positivo, mentre le contrazioni più elevate si registrano nelle industrie tessili abbigliamento e calzature (-6,0%) e in quelle del legno-mobile (-4,8%). I restanti settori evidenziano una diminuzione della produzione tra il -1 e il -2%. Positivi i dati dell’export delle industrie del legno-mobile e delle industrie alimentari (rispettivamente +6,5% e +3,3%), seguiti dalle industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto e da quelle delle macchine elettriche ed elettroniche (entrambi +2,7%). Piccole imprese: fatturato, produzione e ordinativi in difficoltà. Il bilancio negativo del primo trimestre 2008 nell’industria manifatturiera italiana è da ricondurre principalmente alle difficoltà registrate nelle piccole imprese (con 1-49 dipendenti): nel complesso, questa classe d’imprese ha segnato - rispetto allo stesso periodo del 2007 – una significativa diminuzione della produzione (pari a -3,0%), in netto peggioramento rispetto alla sostanziale stabilità del 2007. Anche il fatturato e gli ordinativi segnano una flessione in questa prima parte del 2008 (rispettivamente -3,3% e -3,2%), rispetto al dato negativo, ma contenuto, registrato mediamente nei quattro trimestri del 2007 (-0,3% il fatturato e -0,7% gli ordinativi). A livello settoriale, si conferma ancora negativa la dinamica per le piccole imprese del tessile, abbigliamento e calzature (-8,2% la produzione e -8,8% il fatturato), del legno-mobile (rispettivamente -2,2% e -4,4%), dell’alimentare (-4,3% la produzione e -2,7% il fatturato) e per quelle dei metalli, per le quali si registra una flessione del -3,9% per la produzione e -4,5% per il fatturato. Positivo, invece, l’andamento delle piccole imprese della filiera energia (rispettivamente +0,9% e +0,7%). Gli andamenti nei territori: cresce il ritardo del Sud. Quanto agli andamenti territoriali, le diverse dinamiche di crescita tra nord e centro-sud del Paese, registrate in tutti i dodici mesi del 2007, sembrano confermarsi anche in questo primo trimestre del 2008, contrassegnato da un andamento riflessivo dei principali indicatori economici. Il Nord, infatti, contiene la flessione ed in particolare l’area del Nord-ovest registra una contrazione della produzione pari al -0,5% per la produzione e -1,1% per il fatturato. In rallentamento, ma intorno al punto percentuale, anche i dati del Nord-est che registrano una diminuzione del -1,0% per la produzione e -1,1% per il fatturato. Si conferma decisamente più marcata la frenata per il Centro-sud. Nel Centro la dinamica di produzione e fatturato evidenzia una contrazione pari rispettivamente a -2,7% e -1,7%, ma è al Sud che le difficoltà di inizio d’anno sembrano accentuarsi: tra gennaio e marzo, infatti, nelle regioni meridionali si registra una contrazione pari a -4,8% per la produzione e a -4,7% per il fatturato, a cui si aggiunge anche una significativa flessione degli ordinativi (-3,4%). .  
   
   
CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA PER LE AZIENDE TOSCANE PER IL 2008 11 MILIONI E 500 MILA EURO; 5 MILIONI A TESSILE E ORAFO  
 
 Firenze, 20 maggio 2008 - Un’intesa siglata dall’assessore al lavoro Gianfranco Simoncini con le parti sociali e la direzione regionale del lavoro della Toscana rende immediatamente disponibili per le aziende in crisi gli 11 milioni e 500 mila euro assegnati dal ministero, per il 2008, sulla base dell’accordo firmato a Roma nel marzo scorso. Cassa integrazione straordinaria assicurata, dunque, anche per tutto il 2008. «Questa intesa - commenta con soddisfazione l’assessore all’istruzione formazione e lavoro Gianfranco Simoncini - ci permette di avere certezze sulla possibilità di dare continuità agli ammortizzatori sociali, di lavorare con maggiore tranquillità alle politiche volte al rilancio e alla qualificazione delle produzioni, di adattarle alle esigenze di riconversione dei diversi settori produttivi, scongiurando i più pesanti effetti sociali della crisi». L’intesa conferma la possibilità ! di esten dere questo strumento sia alle aziende con meno di 15 dipendenti, cui sono destinati 5 milioni, che si è deciso di riservare ai settori tessile-abbigliamento-calzaturiero e orafo. Gli altri 3 milioni e 500 mila euro saranno destinati alle imprese, di qualunque settore, che ne faranno richiesta. Il resto, altri 3 milioni, andrà a costituire un fondo di riserva. Fra le novità, il monitoraggio costante della spesa, che verrà fatto dalla direzione regionale del lavoro e sarà comunicato mensilmente alla Regione che potrà, in questo modo, avere una verifica in tempo reale della situazione. L’accordo affida un ruolo a Italia Lavoro che, sulla base delle informazioni tratte dal monitoraggio, collaborerà alle iniziative di politica attiva per l’impiego dei lavoratori interessati, che saranno attuate nell’ambito del programma Pari (programma reimpiego lavoratori svantaggiati) o di altri progetti region! ali o provinciali. Il ricorso alla Cassa in deroga ha consentito, nei mesi scorsi, di mitigare l’impatto della chiusura di numerose realtà produttive. Ultima in ordine di tempo la Panini Servizi di Livorno, che lavorava per la multinazionale Delphi, che ha chiuso i battenti due anni fa. Sia i lavoratori della Delphi che quelli della Panini hanno potuto usufruire, su concessione della Regione, della cassa integrazione per un periodo superiore ai due anni. Lo scorso anno sono stati spesi circa 3 milioni e 700 mila euro a favore di aziende con meno di 15 dipendenti; 4 milioni di euro a favore di aziende sotto i 15 dipendenti dei distretti tessile e orafo, mentre altri 2 milioni, tratti dal fondo di riserva, sono stati destinati ad aziende dei distretti orafo, tessile, abbigliamento e calzaturiero. Altri 2 milioni di euro sono stati spesi per coprire le domande ad oggi ancora inevase. .  
   
   
INCONTRO REGIONE UMBRIA, PROVINCIA PERUGIA E COMUNI SU “MERLONI”, VERRÀ CHIESTO TAVOLO CONFRONTO CON MARCHE  
 
Perugia, 20 maggio 2008 – Costituire un tavolo di confronto con le istituzioni marchigiane che definisca strategie condivise volte a sostenere il processo di consolidamento e sviluppo delle aziende del “Gruppo Antonio Merloni”. È la richiesta scaturita dall’incontro promosso dalla Regione Umbria sulla situazione della “Antonio Merloni” di Gaifana (Nocera Umbra), che si è svolto ieri nella sede dell’Assessorato alle Attività produttive. Alla riunione, presieduta dall’assessore Mario Giovannetti, hanno preso parte gli assessori regionali alle Politiche attive del lavoro e alle Infrastrutture, Maria Prodi e Giuseppe Mascio, l’assessore alle Politiche del lavoro della Provincia di Perugia Giuliano Granocchia, e i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Nocera Umbra, Gualdo Tadino, Gubbio, Scheggia e Costacciaro. Nel corso della riunione, è stata valutata la situazione attuale dello stabilimento di Gaifana, dove si producono frigoriferi e che conta oltre 1200 addetti. “Una delle aziende più importanti a livello regionale e di importanza strategica per l’economia dell’area della dorsale appenninica, tra i più deboli dell’Umbria”, hanno sottolineato in particolare i sindaci di Nocera Umbra, Donatello Tinti, di Gualdo Tadino, Angelo Scassellati, e di Gubbio, Orfeo Goracci, esprimendo la preoccupazione per gli effetti negativi che avrebbe sul territorio un ridimensionamento dell’attività produttiva della “Merloni”. “La direzione aziendale – ha spiegato l’assessore regionale Giovannetti – ha confermato l’obiettivo di riposizionarsi sul mercato con nuovi prodotti di marchio, come previsto nel piano industriale e definito con due accordi sindacali. C’è un rallentamento nella realizzazione del piano e il gruppo, al momento, non abbandonerà la produzione per conto terzi. Permane, inoltre, un problema di liquidità. Un quadro che, per il settore degli elettrodomestici, si innesta in uno scenario nazionale e internazionale di difficoltà”. “La Regione Umbria – hanno detto gli assessori regionali Giovannetti, Prodi e Mascio – è pronta a continuare a sostenere l’esigenza di consolidamento della ‘Merloni’ a Gaifana attivando ogni possibile strumento, dal supporto con servizi e nella logistica, alla formazione e alla riqualificazione del personale, al reperimento di risorse per investimenti in innovazione”. Dalla riunione è emersa, pertanto, la decisione di chiedere un incontro ufficiale a Regione Marche, Provincia di Ancona e Comuni marchigiani interessati per concordare strategie e richieste da sottoporre poi all’attenzione del nuovo Governo. Un tavolo di confronto, è stato sottolineato, da allargare all’azienda e alle organizzazioni sindacali per la salvaguardia dei livelli occupazionali e il rilancio della “Merloni”. .  
   
   
RISORSE FINANZIARIE IN SARDEGNA ENTRO IL MESE DI MAGGIO NUOVI BANDI PIA  
 
 Cagliari, 20 Maggio 2008 - "Condivido la richiesta delle associazioni delle imprese per meno burocrazia e procedure più semplici, non solo perché incrociano scelte già fatte dalla Giunta ma anche perché rappresentano l’antidoto più efficace al ritorno a sistemi del passato, come le erogazioni a sportello, che non hanno certo favorito lo sviluppo delle imprese e della nostra economia". Lo ha detto l’Assessore regionale della programmazione Eliseo Secci, commentando le prese di posizione seguite alla pubblicazione della graduatoria per il bando relativo ai Pacchetti Integrati di Agevolazioni (Pia), che ha registrato solo 50 imprese, su 290 che avevano presentato domanda, in possesso dei requisiti minimi per accedere ai finanziamenti agevolati. "Sulla scorta dell’esperienza e di questo risultato - ha evidenziato Secci – la Giunta ha già provveduto a correggere le direttive, dimezzando il punteggio necessario per ottenere l’ammissibilità alle agevolazioni e dando indicazioni di semplificazione dei bandi. Ci muoviamo però in un sentiero stretto, come ben sanno i rappresentanti delle associazioni delle imprese, perché tutto ciò che riguarda l’utilizzo delle risorse dei fondi europei, deve rispondere a regole e procedure richieste dalla Comunità Europea". "Credo però - ha proseguito Secci - che le associazioni delle imprese, con le quali l’amministrazione ha, a suo tempo, concertato le direttive dei bandi Pia, debbano aiutarci a meglio individuare procedure più adeguate e aderenti al livello delle nostre imprese". "Nei prossimi giorni - ha concluso il responsabile della programmazione - convocheremo un incontro con le Organizzazioni di rappresentanza delle imprese per confrontarci sui nuovi bandi Pia che abbiamo intenzione di emanare entro il mese". Il bando Pia Industria - Artigianato aveva termine di scadenza per la presentazione delle domande il 26 novembre 2007 e a quella data le domande presentate erano 290. La graduatoria è stata approvata lo scorso 5 maggio. Le imprese industriali, artigianali e dei servizi ammesse a beneficiare degli incentivi, a seguito dell’istruttoria effettuata dal soggetto attuatore ( Banca Unicredit), sono 50. Ad esse saranno erogati incentivi per complessivi 16. 408. 115 euro che attiveranno investimenti per oltre 55 milioni di euro. Con l’approvazione della graduatoria del Pia Industria, quella relativa al Turismo era stata approvata l’11 aprile scorso, si chiude una prima fase di utilizzo di questo nuovo strumento di incentivazione delle imprese. .  
   
   
AVVIATO A CIVITANOVA MARCHE IL SECONDO FORUM ECONOMICO MARCHE-ARGENTINA SULLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE  
 
Civitanova Marche, 20 maggio 2008 - Si e` aperto, ieri mattina, al Teatro Cecchetti di Civitanova Marche, il secondo forum economico Marche ´ Argentina dedicato alle piccole e medie imprese. Hanno preso parte all´incontro il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca e l´assessore alle Attivita` produttive, Gianni Giaccaglia. ´Le Marche, leader in Italia per vocazione manifatturiera e per presenza di distretti produttivi ´ ha detto Spacca durante l´incontro - non possono prescindere dall´internazionalizzazione, vera e propria leva per la difesa attiva del sistema economico regionale. La Regione per questo promuove strategie di apertura all´estero, affinche` l´internazionalizzazione non sia appannaggio delle multinazionali, ma possa portare effetti benefici anche alle piccole imprese, organizzate su base distrettuale. Realizziamo questa strategia in Russia, dove abbiamo lanciato da tempo il distretto della meccanica a sud di Mosca, in Brasile, dove stiamo attuando lo stesso approccio nelle zone dell´Amazzonia e di San Paolo. E in Argentina, dove esportiamo il nostro sistema di valorizzazione dal basso dell´imprenditoria locale. Una strategia, la nostra, che si basa sulla collaborazione tra centri servizi, associazioni di categoria, universita` e istituzioni e che, auspico, possa a breve vedere la partecipazione anche di istituzioni finanziarie. Oggi abbiamo di fronte una diversa visione della comunita` marchigiana, fatta non solo di un milione e mezzo di residenti, ma dai sette milioni di marchigiani residenti all´estero. Un esempio significativo, da questo punto di vista, e` dato da Marchigianar, l´associazione di imprenditori marchigiani d´Argentina, strumento per promuovere i rapporti tra marchigiani in Italia e all´estero. Una strategia, la nostra, che non e` solo economica, ma anche politica: lo sviluppo che si basa sulle piccole imprese, sull´imprenditorialita` diffusa, significa anche democrazia´. All´incontro ha preso parte anche il direttore dell´Istituto per il Commercio Estero (Ice) di Buenos Aires, Aristide Martellini, che ha ricordato come le Marche ´ con Spacca assessore ´ diversi anni fa, hanno avuto un ruolo pionieristico nel puntare l´attenzione sul Sud America, considerata ´l´area geografica del prossimo decennio, dopo quello cinese e indiano´. ´Oggi a Civitanova ´ ha detto Giaccaglia ´ onoriamo l´impegno preso lo scorso anno a Mendoza, dove a novembre e` stato tenuto il primo forum degli imprenditori marchigiani in Argentina. In quell´occasione abbiamo avuto modo di consolidare la collaudata collaborazione che ci lega, attraverso l´avvio del distretto agro ´ meccanico nella provincia di Santa Fe. In quella sede abbiamo anche gettato le basi per favorire le relazioni economiche e l´interscambio commerciale tra il sistema produttivo delle Marche e quello argentino. La Regione Marche lavora da anni a una rete tra imprese, centri servizi, universita`, per dare opportunita` all´estero al sistema imprenditoriale regionale. In questa prospettiva il settore dei beni strumentali offre le maggiori opportunita` di collaborazione, con le nostre imprese che possono offrire tecnologia e know how . L´argentina presenta confortanti segnali di crescita e ha similitudini con il nostro panorama economico: 890 mila piccole e medie imprese, che generano il 45% della ricchezza nazionale e che danno lavoro a 2 milioni e 800 mila persone. Una realta` significativa con cui confrontarsi´. Numerose le autorita`, personalita` e operatori presenti, tra cui Bernardo Kosacoff, direttore del consiglio economico per l´America Latina dell´Onu. Nelle strategie di internazionalizzazione un ruolo rilevante e` svolto dal sistema dei centri servizi di trasferimento tecnologico ´ Meccano, Cosmob, Scam, Asteria ´ e dalla Sviluppo Marche Spa ´ Svim. ´Come agenzia di internazionalizzazione della Regione ´ ha detto l´amministratore unico di Svim, Roberto Tontini ´ realizziamo progetti e coordiniamo i soggetti coinvolti nell´ambito delle priorita` poste dalla Regione. Per questo progetto, tra le molte azioni in corso, Svim gestisce un desk che offre informazioni e sostegno alle piccole e medie imprese marchigiane interessate al mercato latino americano´. Durante la mattinata sono stati presentati i progetti di cooperazione economica in corso di realizzazione inerenti il settore legno ´ arredo, l´agromeccanica, il desk argentina e l´iniziativa E-capital inerente i giovani. Oggi il forum prosegue con incontri bilaterali tra imprenditrori e visite nei distretti produttivi. .  
   
   
FEDERLAZIO: SODDISFAZIONE PER APPROVAZIONE LEGGE SULL’INTERNAZIONALIZZAZIONE  
 
Roma, 20 maggio 2008 - “Con questa legge le nostre imprese avranno uno strumento in più per proporsi con successo sui mercati internazionali”. Così commenta il Direttore Generale della Federlazio, Giovanni Quintieri, la recente approvazione della legge regionale sull’internazionalizzazione. “Dobbiamo dare atto – prosegue Quintieri – all’Assessore alla Pmi, Francesco De Angelis, per il paziente lavoro che ha portato al varo della legge e per aver raccolto anche i suggerimenti del mondo dell’impresa all’interno di un corretto quadro concertativo. Auspichiamo tuttavia che nel prossimo futuro il quadro della finanza regionale consenta di ampliare significativamente l’attuale dotazione, portandola ad un livello ancora più adeguato alle esigenze dell’articolato tessuto imprenditoriale della nostra regione”. .  
   
   
PROFESSIONI, LA LEGGE TOSCANA NASCE IN MODO PARTECIPATO A COLLESALVETTI LA GIUNTA HA INCONTRATO 120 PROFESSIONISTI  
 
Collesalvetti (Li), 20 maggio 2008 - Nasce anche a Collesalvetti, in una villa di campagna del Settecento (Villa Carmignani) attualmente di proprietà della Cassa Forense e gestita dalla Fondazione nazionale “Giuliana Carmignani”, la legge regionale per sostenere le innovazioni delle attività professionali. E nasce con una metodologia di grande partecipazione nonché con una importante base di consenso fra i rappresentanti (circa 120) di una serie numerosa fra Ordini, associazioni professionali e rappresentanze sindacali del mondo professionale che hanno accolto l’invito dell’assessore regionale Agostino Fragai a discutere insieme, approfondire e migliorare un testo base che è già il risultato di precedenti consultazioni. «Non abbiamo scherzato e non intendiamo scherzare – ha assicurato Fragai all’apertura dei lavori – perché ciò che produrrete in questa giornata arriverà direttamente nelle stanze del Consiglio Regionale». Consapevoli della singolarità di questa esperienza (in Italia è la prima volta che una legge sulle professioni nasce con una metodologia così partecipata) i “legislatori di Collesalvetti” si sono divisi in quattro gruppi per affrontare altrettanti aspetti “forti” della proposta di legge: la Commissione regionale delle professioni, che una volta a regime, formulerà proposte ed esprimerà pareri, alla Regione, nelle materie di interesse delle professioni; il fondo regionale di rotazione, che servirà per concedere agevolazioni finanziarie ai giovani professionisti sia per la sicurezza dei locali sia per acquisire beni strumentali innovativi e tecnologici sia per avviare progetti anche in forma associata; una struttura multidisciplinare a servizio dei professionisti e degli utenti, che sarà espressione del mondo delle professioni e servirà per la formazione, l’informatizzazione, la creazione di reti telematiche e la qualificazione professionale. L’ultimo gruppo di lavoro si è invece occupato proprio del riconoscimento, da parte della Regione, di associazioni, fondazioni e altre istituzioni di carattere privato espressione di professioni ordinistiche e non ordinistiche operanti in Toscana. Ogni gruppo si è riunito per due volte, nel mattino e nel pomeriggio, formulando domande, avanzando chiarimenti, proponendo suggerimenti operativi. Il tutto ripreso in riunioni plenarie durante le quali l’assessore Agostino Fragai ha avuto modo di tastare il polso sulle richieste. «Prendiamo atto molto volentieri – ha commentato – che ci sia sostanziale consenso sulla necessità di una norma snella, che semplifichi le procedure, valorizzi l’innovazione, renda il sistema più dinamico e funzionale con il diritto dei cittadini ad avere una vita il meno complicata possibile». I numeri generali toscani di questo “mondo” con cui la Regione ha oggi scelto di rapportarsi in modo così “innovativo e trasparente” parlano di circa 190 mila appartenenti al settore ordinistico e di circa 300 mila appartenenti ad associazioni professionali regionali. E i rappresentanti di quello che Fragai ha definito “un mondo decisivo per costruire la Toscana del domani”, hanno lavorato insieme – commercialisti con avvocati, geometri con pranoterapeuti, chimici con tributaristi, amministratori di condominio e geologi, medici e agronomi – per definire un testo capace di rappresentare i bisogni di tutti, le attese di categorie così diverse. .  
   
   
BASILICATA: PER L’OCCUPAZIONE 22 MILIONI DI EURO, PRESENTATO IL BANDO  
 
Potenza, 20 maggio 2008 - Ammonta a circa 22 milioni di euro l’investimento della Regione Basilicata a sostegno dell’occupazione e della formazione. E’ quanto previsto nel bando “Generazioni verso il lavoro” che è stato presentato ieri pomeriggio alle organizzazioni sindacali e imprenditoriali dal presidente della Regione, Vito De Filippo, e dall’assessore regionale alla Formazione, Antonio Autilio. “Abbiamo voluto avviare un negoziato intorno ai contenuti di questo bando – ha detto De Filippo – quasi attraverso una procedura d’urgenza perchè il tema del lavoro e dell’occupazione è di forte attualità. Dopo aver approvato i provvedimenti riguardanti la riattivazione dei siti inattivi e il disegno di legge a sostegno del sistema produttivo regionale, nei prossimi giorni intendiamo approvare il disegno di legge riguardante la competitività. Sono tre strumenti rivolti a sostenere il tessuto imprenditoriale ed a rendere più competitivo e più attrattivo il nostro territorio. Questo bando unico, costruito anche sulla base delle indicazioni espresse dalle organizzazioni sindacali e da quelle datoriali, si muove su una traiettoria già sperimentata attraverso il bando “Dentro l’impresa” della precedente programmazione. E’ una sorta di bando “Omnibus” perchè chiarisce tutte le opportunità che riguardano l’occupazione nelle diverse tipologie”. Il bando, in particolare, mette a disposizione delle imprese 16. 800. 000,00 di euro per gli aiuti all’occupazione e 5 milioni di euro per gli aiuti alla formazione attraverso il Fondo sociale europeo 2007 – 2013. “Oltre alle risorse della nuova programmazione comunitaria – ha aggiunto De Filippo – abbiamo le risorse dei fondi Fas e quelle derivanti dalle royalties sul petrolio e sull’acqua che intendiamo mettere in campo nell’ambito di una strategia generale riguardante lo sviluppo del territorio”. Il presidente della Regione si è quindi soffermato sulle principali caratteristiche del bando: “Priorità viene data al tema della solidità del lavoro e del tempo indeterminato, sia per quel che riguarda le nuove attività sia nella trasformazione dei cosiddetti contratti atipici. Particolare attenzione, inoltre, viene data alla disoccupazione intellettuale con elevati livelli di istruzione per dare una risposta concreta al cosiddetto spiazzamento tra domanda e offerta di lavoro. Un’altra priorità riguarda il lavoro femminile, uno degli obiettivi obbligatori imposti giustamente dall’Unione europea. L’altro punto di forza del bando interessa i disoccupati e gli inoccupati che hanno superato i 50 anni di età. Insomma – ha concluso De Filippo – si tratta di un consistente investimento che si inserisce in una strategia generale e sostegno delle imprese e dei lavoratori”. All’incontro è intervenuto l’assessore regionale alle Formazione, Antonio Autilio, che ha spiegato i contenuti del bando. “E’ uno strumento che riguarda il tessuto imprenditoriale esistente nato sulla base di una ricognizione sulle emergenze esistenti e una concertazione con chi vive da vicino le problematiche del lavoro e dell’occupazione”. Autilio si è poi soffermato sui punti di forza di questo bando “a partire dal segnale concreto per ridurre la disoccupazione intellettuale e per contrastare la precarietà del lavoro. Particolarmente importante il sostegno per l’occupazione degli ultracinquantenni che rappresentano una novità nel panorama degli aiuti”. “E’ un bando importante – ha concluso Autilio - ma ancora aperto ai suggerimenti che ci arriveranno dalle organizzazioni sindacali e datoriali al fine di raggiungere con maggiore incisività gli obiettivi che ci siamo dati”. .  
   
   
BASILICATA: BANDO PER L’OCCUPAZIONE E LA FORMAZIONE  
 
 Potenza, 20 maggio 2008 - “Generazioni verso il lavoro” è il titolo del bando riguardante la concessione di aiuti all’occupazione e alla formazione presentato ieri dal presidente della Regione, Vito De Filippo, e dall’assessore alla Formazione, Lavoro, Cultura e Sport, Antonio Autilio, alle organizzazioni sindacali e imprenditoriali. Cinque gli obiettivi del bando: ridurre la disoccupazione intellettuale, contrastare la precarietà del lavoro, rafforzare l’occupazione delle donne, incentivare l’assunzione di inoccupati e disoccupati, sostenere la ricollocazione lavorativa degli over 50. La spesa prevista, nell’ambito del Fondo sociale europeo 2007 / 2013, è di 16. 800. 000. 00 euro per gli aiuti all’occupazione, e di 5 milioni di euro per gli aiuti alla formazione. I destinatari sono residenti in Basilicata da almeno 6 mesi dalla data di pubblicazione dell’avviso rientranti in una delle seguenti categorie: laureati disoccupati o inoccupati; disoccupati o inoccupati, indipendentemente dal titolo di studio; disoccupati o inoccupati di età superiore a 50 anni; disoccupati o inoccupati con famiglia monoparentale con uno o più figli minori conviventi; lavoratori in cassa integrazione; iscritti alle liste di mobilità; titolari di contratti a tempo determinato; titolari di collaborazioni coordinate e continuative; titolari di collaborazioni a progetto. L’entità dell’aiuto si muove da 5 mila euro a 9 mila euro per ogni lavoratore assunto e per tre anni. Fra i requisiti generali delle imprese: avere la sede in Basilicata; non rientrare nei settori esclusi dal “de minimis”; essere attiva e iscritta alla Camera di commercio o albo professionale; non aver licenziato personale negli ultimi 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda di aiuti. . .  
   
   
NEL 2007 PROSEGUE IL TREND POSITIVO DELL’INDUSTRIA ITALIANA DELLA ROBOTICA. PREVISIONI DI CRESCITA PER IL 2008  
 
 Bologna, 20 maggio 2008 - Sono stati presentati il 16 maggio, in occasione della conferenza stampa organizzata da Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, e Siri, l’associazione italiana della robotica e automazione, i dati di consuntivo 2007 dell’industria italiana della robotica. All’incontro, ospitato nell’ambito di Lamiera, l’evento espositivo dedicato alle tecnologie della deformazione, in scena a Bologna fino a sabato 17 maggio, sono intervenuti: Rezia Molfino, presidente Siri e Domenico Appendino, Prima Industrie. Dall’analisi dei dati, elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-sistemi Per Produrre, emerge un quadro positivo per il comparto. Nel 2007, la produzione dell’industria italiana della robotica si è attestata, infatti, a 490 milioni di euro, segnando un incremento dell’11,9%, rispetto all’anno precedente. Tale risultato è stato determinato dal positivo andamento sia delle esportazioni che, salite a 135 milioni di euro, sono cresciute dell’8% rispetto al 2006, sia delle consegne dei costruttori sul mercato interno, salite a 355 milioni di euro (+13,4%). Il rapporto export su produzione, sostanzialmente stabile rispetto al 2006, si è attestato al 27,6%. Il consumo domestico di robot è cresciuto a 581 milioni (+14,8% rispetto al 2006) e le importazioni si sono attestate a 266 milioni di euro, in aumento del 17,1% rispetto al 2006. In termini di unità, nel 2007, l’industria italiana del comparto ha prodotto 3. 197 robot. Di questi, il 31% è stato destinato ai mercati stranieri. Il consumo interno, pari a 5. 791 robot, è stato soddisfatto, per il 61,8%, dalle importazioni. Come per gli anni precedenti, anche nel 2007, in Italia, le aree applicative predominanti sono risultate quelle della manipolazione e della saldatura, che hanno rappresentato rispettivamente, in termini di unità, il 59,7% e il 22,7% del consumo totale. Considerando il numero di robot, nel 2007, il principale settore di sbocco è risultato quello della produzione di prodotti in plastica che ha assorbito 1. 146 robot, seguito da quello dei motoveicoli (1. 070 robot) e dei prodotti metallici (1. 015 robot). Nel 2007, i robot installati in Italia hanno registrato un incremento del +13,4%, rispetto all’anno precedente, per un totale di 5. 791 unità. A livello complessivo il parco robot risulta così essere pari a 69. 263 unità. Secondo le previsioni, nel 2008, la produzione dovrebbe crescere del 4,1%, in ragione del positivo andamento registrato sia dalle esportazioni (+3,7%) sia dalle consegne sul mercato interno (+4,2%). Alberto Tacchella, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre, ha così commentato: “il positivo andamento del settore dei sistemi per produrre, primo settore di sbocco del comparto robotica, lascia intravedere un trend di ulteriore sviluppo futuro per l’industria del comparto. D’altro canto, le previsioni 2008, elaborate dal nostro Centro Studi & Cultura di Impresa, confermano un incremento della produzione, determinato sia dai positivi riscontri raccolti sui mercati stranieri sia sul mercato domestico. L’auspicio - ha concluso Tacchella - è che tali indicazioni possano realmente trovare conferma nei prossimi mesi, non soltanto a beneficio dei costruttori quanto di tutti gli operatori dell’industria la cui salvaguardia della competitività dipende, in misura determinante, dall’aggiornamento degli impianti produttivi e dei sistemi di automazione”. Rezia Molfino, presidente della Siri, ha rilevato l’importanza strategica del settore: “la tecnologia robotica rappresenta per il comparto manifatturiero un fattore di sviluppo indiscusso e fondamentale. Mai come oggi se ne è avuto coscienza. L´automazione flessibile dei processi di produzione, attraverso l´uso intelligente di robot consente di rispondere alle odierne sfide dell´industria manifatturiera, permettendo la riduzione dei tempi di immissione dei prodotti sul mercato, la riduzione dei costi a parità di qualità dei manufatti, l´adeguamento ai paradigmi di personalizzazione di massa e di miniaturizzazione dei prodotti. I robot industriali delle ultime generazioni si presentano come beni strumentali facili da interfacciare e cooperanti con altri robot, con altre risorse manifatturiere e con l´uomo”. “Per quanto riguarda il mercato, si evidenzia un aumento dell´utilizzo di robot in settori non tradizionali quali l´industria per prodotti metallici, chimica, tessile, alimentare, delle costruzioni, del microassemblaggio. Questi settori industriali emergenti richiedono soluzioni affidabili e robuste, orientate alle funzionalità tipiche delle applicazioni: campo aperto a Pmi ad alta tecnologia in cui il nostro Paese, per cultura e formazione, dovrebbe eccellere. Per questo ci aspettiamo anche che la robotica sia inserita tra i temi prioritari in cui investire in Italia. Giappone, Stai Uniti, Germania, Corea e Cina hanno già potenziato gli investimenti nel settore in vista di ricadute ritenute potenzialmente molto significative”. .  
   
   
430.000 EURO PER PROGETTI A TUTELA DEL CONSUMATORE LOMBARDO SETTORI:CREDITO, PREZZI, RISPARMIO ENERGETICO,SICUREZZA STRADALE  
 
Milano, 20 maggio 2008 - Proseguono le iniziative a tutela del consumatore lombardo, in collaborazione con le associazioni di settore, le istituzioni, pubbliche e private, in particolare con azioni coordinate che promuovano in forma aggregata le iniziative dei diversi soggetti coinvolti. La normativa regionale tutela dal 2003 diritti e interessi dei cittadini anche in quanto consumatori di beni e utenti di servizi, promuovendo l´associazionismo tra consumatori e l´azione di enti pubblici e soggetti privati. In attuazione di questi principi, Regione Lombardia ha previsto un apposito programma di iniziative, che individua annualmente i settori prioritari su cui è necessario promuovere iniziative a difesa del consumatore. In particolare, il piano per il 2008, approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore al Commercio, Fiere e Mercati, Franco Nicoli Cristiani, finanzia con 430. 000 euro iniziative e progetti per contrastare il sovraindebitamento delle famiglie (che sempre più ricorrono al credito al consumo negli acquisti), per contenere i prezzi dei beni di largo consumo (in accordo con i soggetti delle diverse filiere) e per favorire l´adozione di comportamenti "virtuosi" in tema di sicurezza stradale e risparmio energetico. Con questi fondi Regione Lombardia sosterrà un sistema articolato di iniziative con una sottolineatura importante: far convergere gli sforzi delle diverse associazioni in modo da ottenere risultati più significativi. Per questo verranno premiati in primo luogo i progetti frutto di una aggregazione tra più soggetti. L´assessore Nicoli Cristiani ha sottolineato l´importanza della collaborazione con le associazioni dei consumatori iscritte all´elenco regionale, che rappresentano in Lombardia una realtà significativa, in particolare per quel che riguarda la difesa della capacità d´acquisto individuale. "Si tratta di un movimento - ha detto l´assessore - che nella nostra regione registra oltre 200. 000 adesioni e circa 300 tra sportelli e sedi locali, distribuiti su tutto il territorio. Le associazioni di consumatori rappresentano un patrimonio civile che opera concretamente a favore dei cittadini lombardi con interventi di informazione, formazione e consulenza; la loro capacità progettuale va sostenuta e valorizzata". .  
   
   
COMMERCIO: BIANCHI ANNUNCIA INTESA PER CRESCITA ABRUZZESE ACCORDO ANCHE SU CONGELAMENTO PREZZI DI UN PANIERE DI PRODOTTI, E LA SPESA A KM ZERO.  
 
Pescara, 20 maggio 2008 - Un percorso "comune con il sistema Camerale regionale per predisporre un protocollo di intesa mirato alla crescita economico-produttiva abruzzese", lo ha annunciato l´assessore alle Attività produttive, Valentina Bianchi, dopo la riunione con i Presidenti delle Camere di Commercio regionale e provinciali, nel corso del quale si è discusso di riforme di settore e di politiche di sviluppo. "Le Camere di commercio ? ha dichiarato Bianchi ? svolgono un ruolo di fondamentale importanza per il sistema produttivo territoriale ed è mia intenzione intensificare la collaborazione negli importanti progetti che stiamo realizzando e avviare insieme un percorso per individuare nelle politiche di sviluppo temi comuni su cui lavorare". La proposta dell´Assessorato verrà a breve formalizzata nel dettaglio e sarà indirizzata su particolari temi di rilevanza strategica per il territorio. In particolare, tra i punti principali da inserire nell´intesa, sono stati individuati i seguenti aspetti:collaborazione per analisi e studi di settore; realizzazione di attività formative e informative verso imprenditori, professionisti e la P. A. Sui temi della conoscenza degli strumenti di sostegno allo sviluppo e agli investimenti nei settori produttivi; collaborazione nelle attività di sostegno all´internazionalizzazione del sistema produttivo (unitamente alle politiche di marketing e attrazione investimenti), da realizzarsi nell´ambito dell´accordo con il ministero competente e attraverso lo Sprint (sportello per l´internazionalizzazione); collaborazione alla redazione di un Master Plan sulla logistica industriale e commerciale; coordinamento di iniziative volte al sostegno delle riforme del sistema dei confidi; realizzazione di accordi volti a tutelare i consumatori, attraverso iniziative come la campagna "prezzi bloccati", che prevede il congelamento dei prezzi di un paniere di prodotti, e la spesa a km zero. .  
   
   
CGIL, CISL E UIL: “IL PROVVEDIMENTO DEL GOVERNO NON PRODURRÀ EFFETTI” “DETASSAZIONE STRAORDINARI, NESSUN BENEFIT PER I QUADRI”  
 
Roma, 20 maggio 2008 - “Riteniamo la detassazione degli straordinari un provvedimento di dubbia utilità per i quadri” questa la posizione delle Associazioni dei quadri di Cgil, Cisl e Uil. “Il provvedimento in questione – riporta una nota congiunta – non produrrà alcun effetto per la categoria dei quadri, ai quali oggi non viene infatti riconosciuta la prestazione straordinaria”. “Non esiste un limite all’orario dei quadri – continua il comunicato - poiché la loro prestazione è comparata dalla legge nazionale a quella della proprietà e per questo esclusa dai limiti dell’orario sanciti dalle direttive europee. Nei contratti dell´industria, il prolungamento dell´orario da contratto non viene retribuito nemmeno ai 6 e 7 livelli con mansioni direttive”. “Nello specifico – conclude la nota - nei casi in cui è previsto il riconoscimento convenzionale della prestazione straordinaria le ore convenute sono destinate ad un monte ore e recuperate con riposi compensativi. In altre situazioni, al momento della promozione a quadro, la precedente prestazione straordinaria viene forfetizzata e attribuita ‘ad personam’ nella retribuzione”. .  
   
   
PRIMA FIERA DELLE ASSOCIAZIONI DEGLI IMMIGRATI IN ALTO ADIGE  
 
Bolzano, 20 maggio 2008 - - Si svolgerà a Bolzano, dal 23 al 25 maggio, presso la sede dell’Eurac, in via Druso,1 la prima edizione della "Fiera delle associazioni degli immigrati in Alto Adige” promossa dall’Osservatorio provinciale sulle migrazioni. È stata presentata il 16 maggio a Palazzo Widmann dalla vicepresidente della Provincia, Luisa Gnecchi, la prima edizione della “Fiera delle associazioni degli immigrati in Alto Adige” che si svolgerà dal 23 al 25 maggio presso la sede dell’Eurac, in via Druso,1 a Bolzano. Nel corso dell’incontro con i giornalisti l’assessora Gnecchi ha sottolineato l’importanza della “Fiera delle associazioni degli immigrati in Alto Adige” che tra l’altro è la prima manifestazione di questo tipo organizzata a livello nazionale. “La manifestazione vuole essere essenzialmente un momento per valorizzare l’operato dell’associazionismo come risorsa dell’inclusione degli immigrati e, contemporaneamente, uno strumento per lo sviluppo della coesione socio culturale. In questo ambito” ha proseguito la vicepresidente” l’Osservatorio provinciale sulle migrazioni, istituito dalla Giunta provinciale, svolge da anni un importante funzione di punto di riferimento per tutte le associazioni degli immigrati e per promuovere, a tutti i livelli, l’inclusione sociale degli immigrati. L’inclusione è inoltre un tema di particolare attualità ed in questo ambito la Provincia di Bolzano da tempo ha promosso una serie di iniziative e di progetti che mirano specificatamente all’inserimento sociale degli stranieri ed a diffondere i principi di un proficuo multiculturalismo”. Il direttore dell’Osservatorio provinciale sulle immigrazioni, Salvatore Saltarelli, ha rilevato che “L’associazionismo rappresenta generalmente un momento molto significativo della vita civica. Quando praticato anche dalla popolazione immigrata, esso è espressione di un buon grado di maturazione e di radicamento del fenomeno immigratorio sul territorio. In questo senso, le associazioni fondate da cittadini stranieri immigrati che si rivolgono alla popolazione straniera immigrata e non, rappresentano una tappa fondamentale nel cammino di inclusione sociale”. L’osservatorio provinciale sulle immigrazioni ritiene molto utile rendere visibile alla cittadinanza intera il fenomeno dell’associazionismo straniero al fine di incoraggiare tali iniziative e sostenere la messa in rete delle varie realtà associative. Si tratta di un primo passo verso una migliore comprensione della realtà dell’immigrazione altoatesina utile soprattutto a delineare indicazioni e suggerimenti per le politiche locali di inclusione sociale. Nel corso della Fiera sarà presentata, inoltre, una ricerca svolta dall’Osservatorio provinciale sulle immigrazioni riguardo alla consistenza delle Associazioni degli immigrati che attualmente in Alto Adige sono 31. Di queste 19 operano a Bolzano, 7 a Merano, 3 a Bressanone, 1 a Salorno ed 1 in Val Gardena; 18 sono “mono-nazionali”, mentre le altre sono miste. 29 associazioni si definiscono culturali/ricreative e svolgono un’attività di promozione sociale; 10 ricevono contributi pubblici; 2/3 delle associazioni sono costituite quasi esclusivamente da uomini, in 8 casi vi è prevalenza di donne. Tra le attività prevalenti vi è la valorizzazione delle culture di provenienza, l’insegnamento della lingua d’origine, la cura del forte legame con il Paese di provenienza. Esse sono inoltre un punto di riferimento importante per le procedure burocratiche che vanno dai documenti per la Questura, ed i bisogni primari come il lavoro e la casa. Nell’ambito della Fiera sarà operativo inoltre un “info point” per offrire consulenza ed informazioni alle associazioni degli immigrati. Hanno preso parte all’incontro con la stampa anche Artan Mullaymeri, presidente della Consulta immigrati di Bolzano, Monda Kapo, presidente della Consulta immigrati di Merano e alcuni responsabili delle Associazioni degli immigrati. .  
   
   
"LA DONNA BESTIA" TEMA DI UNA RELAZIONE CHE SI TERRÀ IL 23 MAGGIO A BRESSANONE  
 
Bolzano, 20 maggio 2008 - La giornalista Nina Schröder, in una relazione, in lingua tedesca, organizzata dall´Ufficio donna in collaborazione con il comitato, venerdì 23 maggio a Bressanone parlerà della demonizzazione della donna prendendo spunto dall´esempio di Margarete Maultsch. Ingresso libero. La presunta vicinanza e somiglianza della donna all´animalesco accompagna la donna nei secoli nell´arte, nella letteratura e nella filosofia. Durante la conferenza, in lingua tedesca, in programma per venerdì 23 maggio 2008 alle ore 20. 00 presso la Casa Lachmüller, a Bressanone, la giornalista Nina Schröder mostrerà esempi di demonizzazione della donna nel corso dei secoli prendendo spunto dalla figura della contessa del Tirolo Margarete Maultasch, che pur avendo fattezze amabili, fu raffigurata e descritta quale essere mostruoso dai tratti animaleschi. L´ingresso è libero a tutte le persone interessate. L´iniziativa rientra nella serie di incontri che il Comitato provinciale per le pari opportunità e l´Ufficio donna della Provincia organizzano in varie località altoatesine per illustrare temi specifici legati al mondo femminile. Alcune conferenze saranno tenute in tedesco ed altre in italiano. Gli incontri si svolgono in collaborazione con i rispettivi Comuni ed in particolare con le consigliere comunali e le associazioni femminili locali. L´obiettivo dell´iniziativa è quello di creare contatti con donne da tutte le parti della provincia e incentivare la collaborazione con le organizzazioni femminili e le rappresentanti politiche a livello locale. .  
   
   
INNOVAZIONE ED ECCELLENZA PORTANO LA GONNA  
 
 Ferrara, 20 maggio 2008 – Si terrà mercoledì 21 maggio, alle 16. 30, la cerimonia di consegna dei Premi per l’Impresa Femminile Innovativa 2008, promossa dalla Camera di Commercio di Ferrara e dal Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile di Ferrara e che vedrà la consegna di 6 assegni di 5. 000 euro ciascuno alle imprese “con i tacchi alti” della provincia estense che più di tutte si sono distinte per l’attenzione all’innovazione e lo stile di gestione improntato all’eccellenza. Originalità e innovazione dell’attività, moderno stile di management, valorizzazione del territorio e tutela dell’ambiente, utilizzazione di strumenti innovativi di commercializzazione e strumenti avanzati per l’assistenza alla clientela, attività rivolta ai mercati internazionali, collaborazione con Università e mondo della formazione, contributo all’incremento dell’occupazione e valorizzazione delle risorse umane, anche attraverso la sperimentazione di progetti di conciliazione dei tempi di lavoro e di vita. Questi gli elementi che hanno portato il Comitato imprenditoria femminile a stillare la classifica finale che è così composta: Felisi di Felloni Anna-lisa S. A. S. Di Ferrara, leader nella produzione e commercializzazione di articoli e accessori per l´abbigliamento, Cooperativa sociale "Le Pagine" a r. L. , che lavora nel settore dell’assistenza e della promozione sociale e territoriale, Itinerando di Maria Chiara Ronchi e C. S. N. C. Di Ferrara, azienda di servizi turistici indirizzati soprattutto a far conoscere nel mondo il patrimonio culturale e naturalistico della provincia di Ferrara, Corte Beneficio di Barison Annalisa di Coccanile, che produce e commercia al dettaglio vini di qualità, Ab Trasmissioni S. R. L. Di Cento, per la sua attività di Progettazione e realizzazione di trasmissioni di potenza meccaniche, ed infine Confezioni Ale di Zanella Alessandra di Masi San Giacomo, specializzata nella produzione di cravatte per conto terzi, esportate ed apprezzate in tutto il mondo. “In un mercato del lavoro che sta cambiando, tra sfida e opportunità, con tempi sempre più flessibili, le donne possono giocare un ruolo attivo e da protagoniste in tutti i settori – ha dichiarato Carlo Alberto Roncarati, Presidente della Camera di Commercio di Ferrara. Ed è importante che le istituzioni e il mondo associazionistico e imprenditoriale promuovano iniziative come questa, a favore delle donne che lavorano, spesso, in situazioni che possono creare disagio e difficoltà, fornendo consigli e riferimenti utili. Perché anche la qualità e la sicurezza dell’ambiente di lavoro sono elementi importanti per aiutare la competitività e l’efficienza di un sistema produttivo”. “In un Paese che vede le donne ancora penalizzate nel mondo del lavoro, in special modo per ciò che riguarda i ruoli di vertice nelle aziende, e nel quale recenti ricerche ed i dati Eurostat mostrano come le donne manager siano solo il 23,3% del totale con una retribuzione mediamente inferiore del 32% a quella dei colleghi maschi, i risultati proposti dal Premio Impresa Femminile confermano come la strada per la crescita manageriale e competitiva del territorio e delle Pmi, passi sempre di più attraverso la valorizzazione ed il riconoscimento del contributo che le donne apportano in campo imprenditoriale”, ha dichiarato Irene Sandri, Presidente del Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile di Ferrara. .  
   
   
ADOZIONI NEL VENETO: NUOVO PROTOCOLLO OPERATIVO PER ACCELERARE TEMPI ADOZIONE; NEL 2007 ADOTTATI 341 MINORI STRANIERI E 60 ITALIANI”  
 
Verona, 20 maggio 2008 - E’ stato approvato dalla Giunta Regionale del Veneto il nuovo protocollo operativo per le adozioni nazionali internazionali. Promotore del nuovo testo l’assessore regionale alle politiche sociali, Stefano Valdegamberi. “Il documento - afferma l’Assessore - riprende e sviluppa i precedenti Protocolli del 2001 e del 2004 mettendo ancora più in rete gli attori protagonisti del percorso adottivo: servizi territoriali, Tribunale per i Minorenni, enti autorizzati e Regione che sostengono e indirizzano la coppia adottiva in tutto il percorso e soprattutto nelle “fasi di crisi”, nel rispetto di una cultura dell’adozione nuova, non giudicante, ma comprensiva delle difficoltà che la coppia incontra nelle varie fasi del percorso. Una delle novità importanti del nuovo protocollo è l’Accordo aggiuntivo che realizza una specifica azione regionale per il sostegno e la promozione delle attività di quegli enti autorizzati in Italia e all’estero che accompagnano la coppia e il minore adottato”. In questi anni oltre alla costituzione delle 26 equipe adozioni dei consultori familiari, alla partenza dei corsi di informazione e sensibilizzazione precedenti alla presentazione della dichiarazione di disponibilità, in Veneto è cresciuto e continua a crescere un sistema integrato di servizi a favore dell’adozione. Sono stati realizzati, tra l’altro, due progetti che hanno sviluppato in ogni provincia il sostegno alla famiglia e al minore adottato nella fase del post adozione e nella fase dell’attesa (o dell’abbinamento) e promosso una serie di iniziative tese a sostenere l’azione degli enti nei paesi di origine del minore: il “Progetto Pilota Regionale per il sostegno e l’accompagnamento della famiglia adottiva” (Dgr 1855/2006) e del progetto “Veneto Adozioni – Nemmeno le balene…” (Dgr 3922/2007). Di particolare interesse i numeri dell’impegno della Regione Veneto nel corso del 2007. Sono stati realizzati 83 corsi di informazione e sensibilizzazione ai quali hanno partecipato 660 coppie. Per partecipare a questi corsi proposti dai servizi territoriali e dagli enti autorizzati, le coppie usufruiscono di un bonus di 103,29 euro. Quasi mille (914) sono invece stati gli studi di coppia conclusi nel corso dell’anno passato ed inviati al Tribunale per i Minorenni di Venezia. Sempre nel 2007 sono state 583 le domande di disponibilità all’adozione internazionale e 443 quelle all’adozione nazionale. Per quanto riguarda l’età degli aspiranti genitori adottivi al momento dell’inizio del percorso adottivo il 57,9% di questi ha un’età superiore ai 40 anni. (Questi sono i dati percentuali del 2007 per fasce d’età: 0,9% sotto i 30 anni, 11,3% dai 30 ai 34 anni, 29,9% dai 35 ai 39 anni, 36,3% dai 40 ai 44 anni, 16,6% dai 44 ai 50 anni, 5% sopra i 50 anni). A fronte di queste richieste i decreti di idoneità all’adozione internazionale (per la nazionale non viene emesso alcun decreto dal Tribunale per i Minorenni) rilasciati sono stati 446 con una percentuale di rigetti pari a circa il 10% delle domande di disponibilità. Per quanto riguarda l’adozione internazionale si rileva come i tempi di attesa complessivi per una coppia veneta ammontino ora ad un totale di 3 anni e 3 mesi dal momento del primo colloquio informativo al momento dell’arrivo del bambino in Italia. Maggior parte di questo tempo è dovuto alla fase dell’abbinamento, cioè la fase in cui vengono depositate le pratiche presso le autorità estere e procede per l’abbinamento del bambino. In un momento di passaggio e di grandi cambiamenti nei paesi di origine dei bambini, questo tempo per le coppie venete si sta progressivamente assottigliando. “L’adozione è una realtà in continua evoluzione: le condizioni sociali, economiche e politiche di molti paesi dai quali provengono i bambini cambiano - spiega l’assessore Valdegamberi - e deve sempre rimanere l’ultima risorsa, importante e positiva, per quei bambini che non riescano a trovare una famiglia nel proprio paese di origine. La centralità del bambino, il suo superiore interesse ed il suo benessere sono sempre la stella polare che guida le azioni e le attività di chi lavora nel settore delle adozioni e che dovrebbe permeare l’atto di amore e generosità che tante coppie fanno quando decidono di accogliere un bambino abbandonato come proprio figlio”. L’assessore Valdegamberi lo scorso anno ha personalmente conosciuto le realtà di diversi paesi partner nelle adozioni recandosi in Etiopia e Colombia per stringere accordi e promuovere, con gli enti autorizzati presenti, progetti di cooperazione a favore dei bambini. Nel corso del 2007 sono entrati in Veneto 341 minori (57 dall’Africa-etiopia , 101 dalle Americhe- Colombia e Brasile, 79 dall’Asia-india,cambogia, 104 dall’Europa-russia, Ucraina) con l’adozione internazionale; una sessantina sono stati i bimbi italiani adottati. In Italia il Veneto è la seconda regione con maggiori ingressi adottivi (dopo la Lombardia). L’età media dei bambini entrati in Veneto è di 4,8 anni rispetto ad una media nazionale di 5,3 anni. “Presto questo nuovo protocollo - conclude l’assessore - verrà aperto alla firma degli enti autorizzati, del Tribunale per i Minorenni e delle aziende Ulss”. Negli ultimi 4/5 anni sono stati tra i 30 e i 40 i bambini adottati ospitati in comunità o in affido familiare. .  
   
   
MERCOLEDI´ A CHIETI A FORUM SU ENERGIA: LE ULTIME SCOPERTE SUL NUCLEARE "PULITO" CHE PREVEDE LA FUSIONE NUCLEARE ATTRAVERSO ULTRASUONI E SENZA SCORIE RADIOATTIVE  
 
Pescara, 20 maggio 2008 - L´assessore all´Ambiente ed all´Energia, Franco Caramanico, nel pomeriggio di dopodomani, mercoledì 21, sarà a Chieti, all´Auditorium del Rettorato dell´Università d´Annunzio, per illustrare il Piano energetico regionale, in fase di discussione in Consiglio regionale. L´intervento si inserisce nel Forum su "Energia e ambiente, sostenibilità del sistema" organizzato dal Lions Club Distretto 108 A. La parte scientifica, moderata dal professor Leandro D´alessandro, Preside della Facoltà di Scienze, prevede l´intervento, tra gli altri, del professor Fabio Cardone, ricercatore del Cnr, (Consiglio Nazionale delle Ricerche), che illustrerà le ultime scoperte sul nucleare "pulito", uno studio innovativo a livello mondiale che prevede la fusione nucleare attraverso ultrasuoni e senza scorie radioattive. Previsto, inoltre, l´intervento dello studioso dell´Enea (Ente Nazionale Energia e Ambiente), il professor Achille Renzetti. Le conclusioni saranno del presidente della Regione, Ottaviano Del Turco. Nella mattinata, invece, a Guardiagrele, all´Auditorum di via Alcide Cervi, sotto la lente d´ingrandimento saranno le questioni legate al mondo agricolo, alla presenza, tra gli altri, di Donatantonio De Falcis, direttore dell´Arssa, del professor Michele Pisante dell´Università di Teramo e di Ermanno Comegna, esperto di politiche agrarie e comunitarie. Ai lavori del Forum sarà presente il Governatore del Distretto Lions 108 A, Loredana Sabatucci Di Matteo. .  
   
   
ASCOPIAVE APPROVA I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2008: UTILE NETTO DEL GRUPPO: EURO 13,0 MILIONI (+59,3%)  
 
Pieve di Soligo, 20 maggio 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Ascopiave S. P. A, riunitosi il 14 maggio sotto la Presidenza di Gildo Salton, ha approvato la relazione trimestrale consolidata del Gruppo al 31 marzo 2008, redatta in applicazione dei principi contabili internazionali Ias/ifrs. I risultati consolidati del Gruppo - Il Gruppo Ascopiave chiude il primo trimestre del 2008 con ricavi consolidati a 253,5 milioni di Euro. La significativa crescita del fatturato (+89,8% rispetto allo stesso periodo del 2007) è dovuta allo sviluppo delle attività di vendita di gas al Punto di Scambio Virtuale e come grossista e alla crescita dei ricavi di vendita del gas al mercato finale, imputabile sia al perimetro di attività del 2007 sia all’impatto del consolidamento delle partecipazioni acquisite alla fine dell’esercizio precedente. Si precisa che il primo trimestre 2008 rappresenta infatti il primo periodo di consolidamento dei dati economici delle società neo-acquisite; Asm Dg è consolidata al 100%, mentre Estenergy ed Asm Set, sulle quali Ascopiave esercita un controllo congiunto con i rispettivi soci di maggioranza, sono consolidate pro-quota al 49%. L’allargamento del perimetro di consolidamento, rispetto al primo trimestre del 2007, ha comportato ricavi aggiuntivi per 50,4 milioni di Euro. In netto miglioramento tutti i margini del Gruppo, con l’Ebitda in crescita del 57,6% a 25,2 milioni di euro, l’Ebit a 21,8 milioni (+65,6%) e l’Utile Netto del Gruppo che segna un incremento del 59,3% a 13,0 milioni di euro rispetto al primo trimestre dello scorso anno. L’incremento dei risultati è stato raggiunto grazie alla crescita dei volumi di gas venduto, al miglioramento della marginalità specifica sull’attività di vendita al dettaglio e di distribuzione, all’allargamento del perimetro di consolidamento, oltre che al contributo positivo della nuova attività di vendita di gas come trader e grossista. Il consolidamento delle società Estenergy, Asm Set e Asm Dg, ha avuto un impatto positivo sull’Ebitda di Gruppo per 2,9 milioni di Euro e sull’Ebit per 2,4 milioni di Euro. I volumi di gas venduto al mercato finale nel primo trimestre 2008 dalle società consolidate al 100% sono stati pari a 362 milioni di metri cubi, segnando una crescita del 15,0% rispetto allo stesso periodo del 2007, caratterizzato da una termica molto mite. A questi si aggiungono i volumi delle società consolidate al 49% (Estenergy ed Asm Set), che nel primo trimestre 2008 hanno venduto complessivamente 226 milioni di metri cubi di gas. L’attività di vendita al Punto di Scambio Virtuale e come grossista, svolta dalla controllata Ascotrade, ha infine comportato, nel periodo, la movimentazione di 174 milioni di metri cubi. La crescita dei volumi venduti si è accompagnata a un incremento della clientela servita che, a fine trimestre, ha raggiunto le 353. 500 unità, per quanto riguarda le società consolidate al 100%, e oltre 270. 000 unità, con riferimento alle società consolidate al 49% (Estenergy ed Asm Set). Per quanto concerne l’attività di distribuzione del gas, i volumi erogati attraverso le reti gestite dal Gruppo sono stati oltre 362 milioni di metri cubi (+24,6% rispetto al primo trimestre 2007), di cui 25 milioni attraverso la società neo-acquisita Asm Dg. La rete distributiva ha seguito i trend di sviluppo storicamente consolidati e, per effetto delle nuove estensioni e del consolidamento delle attività di Asm Dg, al 31 marzo 2008 ha un’estensione di circa 6. 700 chilometri. Nel primo trimestre 2008 il Gruppo ha realizzato investimenti per oltre 3,3 milioni di Euro, prevalentemente per lo sviluppo, la manutenzione e l’ammodernamento delle reti e degli impianti di distribuzione del gas. Al 31 marzo 2008 la Posizione Finanziaria Netta del Gruppo è pari a 117,0 milioni di Euro, di cui 36,2 milioni di Euro dovuti al consolidamento integrale o pro quota della posizione finanziaria delle società neo-acquisite. Più in dettaglio, nel primo trimestre 2008 la variazione della Posizione Finanziaria Netta, pari a 10,2 milioni di Euro, è stata determinata da: Autofinanziamento (utile + ammortamenti): +16,4 milioni di Euro; Gestione del capitale circolante netto: -23,8 milioni di Euro; Investimenti netti: -3,3 milioni di Euro; Gestione azioni proprie: +0,5 milioni di Euro. Al 31 marzo 2008 la Posizione Finanziaria Netta è negativamente influenzata dagli importanti investimenti in Capitale Circolante Netto (133,5 milioni di Euro a fine trimestre), che sono da ritenersi non strutturali e dipendenti da dinamiche temporanee. Nel corso dell’esercizio 2008 si prevede un riallineamento del Capitale Circolante Netto su valori normali, con un conseguente significativo miglioramento della Posizione Finanziaria Netta. Informativa sul D. Lgs. N. 231/2001 Nel corso del Consiglio di Amministrazione inoltre la Società ha provveduto alla nomina dell´Organismo di Vigilanza incaricato di vigilare sul funzionamento e sull´osservanza del Modello di organizzazione, gestione e controllo per la prevenzione dei reati agli scopi previsti dal D. Lgs. 231/2001. L´organismo di Vigilanza è così composto: 1) Ferruccio Bresolin, professore universitario in materie economiche; 2) Valentina Sandri, avvocato, responsabile affari legali della Società; 3) Matteo Testa, dottore in economia, direttore internal audit della Società. .  
   
   
GRUPPO A2A MARGINE OPERATIVO LORDO STABILE E PARI A 317 MILIONI DI EURO (316 MILIONI DI EURO DATO PRO-FORMA AL 31 MARZO 2007)  
 
Milano, 20 maggio 2008 – Si è riunito il 14 maggio il Consiglio di Gestione di A2a S. P. A. Che, sotto la Presidenza dell’ing. Giuliano Zuccoli, ha esaminato e approvato il Resoconto intermedio di gestione confrontato con i dati restated al 31 marzo 2007 e al 31 dicembre 2007 e ha altresì approvato i dati pro-forma del Gruppo A2a restated al 31 dicembre 2007 e al 31 marzo 2007 del Gruppo A2a1. Al fine di accrescere la chiarezza e la trasparenza del proprio bilancio consolidato, tenuto anche conto delle richieste avanzate dai mercati finanziari che hanno manifestato l´esigenza di ricevere informazioni economiche focalizzate in particolare sui business gestiti direttamente e autonomamente da A2a, il nuovo Gruppo ha ritenuto opportuno, in occasione dell’approvazione della sua prima situazione contabile, procedere al cambiamento del criterio di consolidamento delle società a controllo congiunto precedentemente adottato dal Gruppo Aem2. Pertanto, a partire dal 1° gennaio 2008, le società a controllo congiunto (Transalpina di Energia S. R. L. , Edipower S. P. A. , Ergon Energia S. R. L. , Gesi S. R. L. , Metamer S. R. L. , Sed S. R. L. , Bergamo Pulita S. R. L. , Bellisolina S. R. L. , Biotecnica) non sono più consolidate con il metodo dell´integrazione proporzionale, bensì valutate secondo il metodo del patrimonio netto. Coerentemente con tale scelta i dati dell´esercizio precedente presentati ai fini comparativi sono stati riformulati (restatement). Di seguito vengono commentati i risultati del Gruppo A2a, comparati ai risultati economici pro-forma al 31 marzo 2007 e ai dati patrimoniali e finanziari pro-forma al 31 dicembre 2007 in quanto maggiormente significativi rispetto ai risultati restated al 31 marzo 2007 e al 31 dicembre 2007. Nell’esercizio 2008 i ricavi del Gruppo A2a sono risultati in crescita dell’8,3% e hanno raggiunto i 1. 665 milioni di euro. L’incremento, pari a 128 milioni di euro, è riconducibile alle maggiori quantità di energia elettrica, gas e calore commercializzate, nonché alla crescita dei prezzi di vendita dell’energia elettrica e del gas legata alle dinamiche registrate sui mercati internazionali dei prezzi dei combustibili. L’energia elettrica venduta dal Gruppo A2a è risultata pari a 9. 267 Gwh (7. 144 Gwh al netto dell’energia venduta e contestualmente acquistata dalla Borsa, +5%), mentre la produzione di energia termoelettrica e idroelettrica, pari a 3. 151 Gwh, è risultata in linea con il primo trimestre del 2007. Il gas distribuito è stato pari a 855 milioni di metri cubi, in aumento del 13,4% rispetto al medesimo periodo del 2007 mentre le vendite di gas ai clienti finali, pari a 778 milioni di metri cubi, risultano in aumento dell’8% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. Le quantità di calore venduto tramite reti di teleriscaldamento sono passate da 723 Gwh termici nel primo trimestre 2007 a 822 Gwh termici al 31 marzo 2008 (+14%). L’energia elettrica distribuita è risultata pari a 3. 084 Gwh, in aumento di 14 Gwh rispetto al medesimo periodo dell’esercizio 2007 (+0,4%). Le quantità di rifiuti smaltiti sono state pari a 719. 000 tonnellate, in lieve diminuzione rispetto al dato registrato nel primo trimestre 2007 (736. 000 tonnellate) principalmente per effetto del previsto esaurimento della discarica di Montichiari. Il Margine Operativo Lordo del periodo in esame risulta sostanzialmente in linea con il risultato pro-forma del primo trimestre 2007. Tale andamento riflette il positivo risultato registrato da tutte le aree di attività in cui è attivo il Gruppo A2a. Il positivo andamento dei settore Calore e Reti è attribuibile alle maggiori quantità distribuite ai clienti finali. La lieve diminuzione del margine operativo lordo del settore Energia è principalmente riconducibile all’isteresi delle formule di approvvigionamento e di vendita del gas, mentre il risultato del settore ambiente ha invece risentito della fermata dell’impianto di Silla 2 per l’installazione del sistema di Denox. Il Risultato operativo netto pari a 233 milioni di euro (241 milioni di euro al 31 marzo 2007) include gli effetti dei maggiori ammortamenti, per circa 8 milioni di euro, connessi ai cespiti gratuitamente devolvibili delle centrali idroelettriche del Gruppo, la cui vita residua a fini contabili è stata rivista per effetto della sentenza n. 1 del 18 gennaio 2008 della Corte Costituzionale, che ha decretato l’incostituzionalità di una parte della norma contenuta nella Legge finanziaria 2006 che prevedeva il prolungamento decennale delle concessioni idroelettriche. La gestione finanziaria presenta un valore negativo di 44 milioni di euro (negativo per 38 milioni di euro dato pro forma al 31 marzo 2007) per effetto, principalmente, del maggiore indebitamento registrato nel primo trimestre 2008 rispetto al primo trimestre 2007. La quota dei proventi derivanti dalla valutazione delle partecipazioni secondo il patrimonio netto è pari a 26 milioni di euro in riduzione rispetto al periodo precedente di 20 milioni di euro per effetto del minore risultato netto di Endesa Italia S. P. A. E di Transalpina di Energia S. R. L. Gli oneri per imposte sui redditi sono pari a 66 milioni di euro; il decremento del carico fiscale rispetto al periodo precedente, pari a 18 milioni, è dovuto principalmente alla riduzione delle aliquote fiscali, a seguito della Finanziaria 2008. L’utile netto consolidato del periodo di pertinenza del Gruppo, dedotto l’utile di pertinenza di terzi azionisti, è pari a 143 milioni di euro (146 milioni di euro al 31 marzo 2007 pro forma). Capitale investito ed indebitamento finanziario netto - Al 31 marzo 2008 il capitale investito netto consolidato è pari a 7. 949 milioni di euro, alla cui copertura contribuiscono il patrimonio netto per 4. 861 milioni di euro (di cui 828 milioni di euro riferiti alle quote di terzi azionisti) e l’indebitamento finanziario netto per 3. 088 milioni di euro (3. 264 milioni di euro, dato pro forma al 31 dicembre 2007 senza includere l’esborso per il dividendo straordinario pari a 85 milioni di euro). L’attività operativa ha generato risorse finanziarie per 317 milioni di euro di cui 93 milioni per effetto della variazione dell’attività e delle passività comprensivi dell’esborso di 85 milioni di euro per il dividendo straordinario (stacco cedola il 28 dicembre 2007 e pagamento il 4 gennaio 2008) e dell’esborso di 55 milioni di euro per l’acquisto del 2% del capitale sociale di Edipower S. P. A. Effettuato a gennaio. Gli investimenti netti in immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziari sono stati pari a 190 milioni di euro ed includono l’acquisto di azioni proprie per 43 milioni di euro e le variazioni del valore delle partecipazioni per 56 milioni di euro. Le variazioni di patrimonio netto hanno generato risorse pari a 49 milioni di euro. Per effetto delle dinamiche sopra esposte la posizione finanziaria netta è migliorata di 176 milioni di euro. Evoluzione prevedibile Nel secondo semestre 2008 è previsto il graduale avvio dell’impianto a ciclo combinato da 800 Mw in località Gissi (Ch) che potrà contribuire positivamente alla valorizzazione del portafoglio energetico del Gruppo. Complessivamente, i risultati dell’esercizio 2008 a livello consolidato risulteranno positivi e, data l’evoluzione ad oggi prevedibile del contesto competitivo e regolatorio, non inferiori a quelli del 2007. .  
   
   
BASILICATA: ISTITUITO SPORTELLO UNICO PER ATTIVITÀ ESTRATTIVE RAPPORTO PIÙ SEMPLICE CON IMPRESE E CITTADINI  
 
 Potenza, 20 maggio 2008 - Un referente unico, un punto di contatto fra imprese, cittadini e pubblica amministrazione: è lo Sportello unico regionale per le attività estrattive, istituito presso il Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della sostenibilità. Lo Sportello è stato presentato dall’assessore Vincenzo Santochirico, nel corso della riunione di insediamento del Tavolo permanente delle attività estrattive, alla quale hanno partecipato i rappresentanti della Confindustria e dell’Api di Basilicata. Lo Sportello, già attivo presso l’Ufficio geologico ed attività estrattive, consente di snellire le procedure, fornendo risposte tempestive, prestando assistenza alle imprese del settore e aumentando l’efficienza delle strutture amministrative. Fornisce servizi relativi agli adempimenti relativi alla utilizzazione di cave e torbiere, agli inerti degli alvei dei corsi d’acqua, alla ricerca e utilizzazione delle acque minerali e termali, fornisce informazioni sulla legislazione regionale, nazionale e comunitaria in materia ambientale, nonché informazioni per la richiesta di autorizzazioni, concessioni e valutazioni di impatto ambientale. “L’istituzione dello Sportello unico per le attività estrattive – ha dichiarato l’assessore Santochirico - è finalizzato a coniugare economia e tutela del territorio, permettendo di conciliare sviluppo economico e tutela dell’ambiente, fornendo, ai cittadini agli enti e alle aziende, ogni informazione utile ad assolvere correttamente agli adempimenti in campo ambientale. Con l’archivio informatico e l’accesso telematico, che sono in via di implementazione, l’intera organizzazione del lavoro potrà risentirne in termini positivi. Il percorso intrapreso rientra in un programma più ampio di semplificazione amministrativa, per cui cittadini, imprenditori, professionisti, potranno avere un unico interlocutore per la presentazione di un’unica domanda e, dallo stesso, ricevere un’unica risposta: attraverso un unico provvedimento amministrativo anziché con i diversi atti previsti dalla normativa vigente. Quindi, l’obiettivo al quale stiamo lavorando è quello di rendere la pubblica amministrazione più efficiente, più trasparente e capace di rispondere ai cittadini intempi certi e molto più brevi di quelli attuali. Queste finalità, tuttavia, non dovranno in alcun modo comportare deroghe all’esigenza di tutelare e salvaguardare l’ambiente e il territorio”. Il Tavolo permanente di concertazione delle attività estrattive, appena insediatosi, ha il compito consultivo di esprimere pareri in relazione alle situazioni idrogeologiche ed idrauliche dei fiumi della Basilicata, sull’assistenza, la formazione e l’aggiornamento professionale degli addetti del settore e sulla programmazione di campagne divulgative. Apprezzamenti sono stati espressi dai componenti del Tavolo - Claudio Rabesco, Giuseppe Stigliano, Gerardo De Stefano e Antonello Ribba - che hanno valutato favorevolmente le novità presentate dall’assessore Santochirico, ritenendole utili, oltre che alla qualità del servizio, a sviluppare un approccio integrato fra pubblica amministrazione ed utenza. .  
   
   
IMPIANTI EOLICI OFF-SHORE: PERPLESSITÀ DELLA REGIONE  
 
Bari, 20 maggio 2008 - Eolico off-shore. Stanno arrivando al Ministero dell’Ambiente diversi progetti di impianti eolici off-shore. Fra questi un parco di 150 Mw nelle acque antistanti Brindisi, uno di 150 Mw nell’area che va da Chieuti a Campomarino, uno di 300 Mw da Zapponata a Manfredonia, uno di complessivi 90 Mw a Tricase. I proponenti hanno presentato istanza di Via al Ministero dell’Ambiente e, come prevede la legge finanziaria, istanza di autorizzazione unica al Ministero dei Trasporti. E’ del tutto evidente che con queste procedure la Regione viene esclusa da ogni ipotesi di Via regionale e può esprimere le proprie osservazioni solo nell’iter nazionale. Ne consegue un ridimensionamento delle potestà dell’istituzione regionale che non è messa in grado di garantire i pugliesi e le categorie interessate dall’assenza di impatti e dall’ascolto delle loro ragioni. Una situazione di evidente disagio che la Regione non intende subire passivamente e che può risultare controproducente nella celerità dei tempi e nel buon fine delle proposte. (comun. ) .  
   
   
IL MERCATO DEGLI IMMOBILI DI PRESTIGIO NEL SECONDO SEMESTRE DEL 2007 IL MERCATO IMMOBILIARE ITALIANO HA INIZIATO A REGISTRARE I PRIMI SEGNALI DI CONTRAZIONE DEI PREZZI, COMPLICE ANCHE LA STRETTA CREDITIZIA IN ATTO.  
 
Milano, 20 maggio 2008 - Il segmento di mercato degli immobili di prestigio sembra però fare eccezione: i prezzi tengono ancora perché che c’è una domanda superiore all’offerta presente sul mercato. Infatti chi possiede questo tipo di immobile difficilmente è propenso a venderlo (l’alienazione spesso avviene o a causa di trasferimenti in un’ altra città oppure perché si tratta di immobili ereditati). La domanda di abitazioni più “pregiate” presenta delle caratteristiche abbastanza uniformi sul territorio. Si chiedono tagli molto grandi (a partire da 200 mq), posizionamenti all’ultimo piano (l’attico è in testa alle preferenze), la presenza del terrazzo, di ampi spazi di rappresentanza, del doppio ingresso, di luminosità, di finiture di pregio, di box o posto auto. Si gradisce l’inserimento in contesti signorili d’epoca oppure in comprensori più moderni ma dotati di campi da tennis o piscina. Apprezzati anche i soffitti a volta, con cassettoni o affreschi, la vista panoramica (ad esempio su aree verdi come parchi o giardini oppure su monumenti o particolari scorci della città). Si esprime un certo gradimento per gli immobili posizionati in zone o vie tranquille, lontane dal traffico o in contesti in grado di garantire anche una certa privacy e per le soluzioni da ristrutturare che consentono una maggiore personalizzazione. Chi acquista questa tipologia di abitazione lo fa sempre per uso diretto. Ci troviamo di fronte ad acquirenti con una disponibilità di spesa che difficilmente scende sotto il milione di Euro e che spesso hanno già a disposizione il capitale da investire, senza necessità di vendere un altro immobile. Milano A Milano chi cerca delle soluzioni di prestigio si indirizza soprattutto nelle aree centrali e, negli ultimi mesi, sembra esserci un lieve aumento della domanda rispetto al passato. Questo tipo di immobili sono disponibili in alcune vie come via Manzoni e traverse, via Amedei, piazza Borromeo, piazza Della Scala, piazza Belgioioso, via Montenapoleone dove si possono toccare top price tra i 9 ed i 14 mila € al mq per soluzioni in palazzi storici di metà ‘800 (tipologie ancora più prestigiose si possono trovare in palazzi del ‘500 o del ‘700 ma sono raramente in vendita). Altre zone “gettonate” sono via Brera, via Fiori Chiari, via Madonnina e Foro Bonaparte dove si concentrano stabili delle fine del 1800. Alcuni sono stati ristrutturati e frazionati nel tempo (infatti si possono trovare tagli da 45 a 70 mq) mentre altri sono stati ristrutturati ma lasciati integri nelle loro caratteristiche originali, con tagli molto ampi, a partire da 250-300 mq. Per queste tipologie di immobili si possono toccare anche top prices di 12 mila € al mq. Altre soluzioni, della fine del Xix secolo, sono disponibili in via Vittorio Veneto, via Palestro e corso Venezia, a 8 mila € al mq. Apprezzati gli immobili con vista sul parco a ridosso dei Bastioni di Porta Venezia. Una buona concentrazione di immobili di prestigio si trova anche nella cerchia compresa tra via S. Vittore, piazzale Cadorna, via Xx Settembre e piazzale Baracca. Risalenti tutti ai primi anni del 1900 possono costare anche 12 mila € al mq. Si apprezzano le tipologie con vista o su cortili interni oppure su altri palazzi d’epoca. L’introduzione dell’Ecopass, a distanza di alcuni mesi, sembra aver dato più tranquillità alla zona. Ricordiamo anche che su Milano esistono dei progetti su ex aree dismesse che contemplano soluzioni di prestigio (ad esempio Citylife, Santa Giulia), disegnate da architetti famosi: palazzi con piscine e centri benessere, sistemi di sicurezza, parcheggi interrati e sistemi di demotica. Roma A Roma chi desiderasse delle soluzioni di prestigio si trova di fronte ad un’offerta limitata e spesso si orienta nelle zone a ridosso delle piazze più famose, piazza di Spagna, piazza del Popolo, piazza Venezia oppure piazza di Trevi, via del Babuino, via Margutta, piazza Navona. Le soluzioni signorili ristrutturate possono costare 18 mila € al mq in piazza di Spagna, 12 mila € al mq al Pantheon e 10 mila € al mq in piazza Navona. Queste cifre sono solo indicative perché se ci si trova di fronte a “pezzi unici” le cifre possono anche salire. Quasi sempre gli appartamenti di prestigio si trovano in palazzi storici costruiti tra il ‘500 ed il ‘700. In genere si prediligono le palazzine già ristrutturate e gli appartamenti da ristrutturare. Un altro quartiere molto richiesto nella capitale è quello dei Parioli. Nella zona di Parioli-pinciano dove si registra una buona richiesta è molto ambita la presenza del terrazzo ma è difficile da trovare se non negli immobili costruiti dopo gli anni ’50, disponibili in alcune vie, tra cui viale Gorizia e nel tratto di corso Trieste verso Piazza Istria. Le quotazioni oscillano da 8000-9000 € al mq. Soluzioni dei primi anni del 1900 sono disponibili in piazza Verdi, ed in alcune traverse di piazza Caprera. Mercato quasi a se stante nel prestigioso “quartiere” Coppedè, che prende il nome dall’architetto che lo ha progettato e che è composto da villini e palazzine disposte intorno al nucleo centrale di piazza Mincio. Le quotazioni possono anche superare 10 mila € al mq ma raramente se ne possono trovare in vendita. Immobili con terrazzo, alcuni in stile liberty, sono disponibili in via Cuboni, via Dolci, via Tre Orologi, via Mangili, a ridosso del Bio-parco. Un’altra zona dove ci sono immobili di pregio è quella di piazzale Flaminio e di piazza delle Belle Arti. E’ difficile trovare delle unità in vendita perché spesso si tratta di pezzi veramente unici e dal valore difficilmente stimabile. Più facile che si realizzino delle compravendite nei comprensori di pregio che si trovano al confine tra la parte alta della zona Farnesina e la Camilluccia. Si tratta o di attici oppure di soluzioni indipendenti inseriti in contesti con aree verdi, campi da tennis, piscina. Sono immobili con ampi terrazzi, entrata principale ed entrata per il personale di servizio. Chi li acquista in genere mette in conto una spesa che parte da un milione e mezzo di €. Anche alla Camilluccia è possibile acquistare tipologie di prestigio, in particolare attici, diffusi in zona sono anche diffusi in questa zona sviluppatasi a cavallo tra gli anni ’50 e gli anni ’80, Godono di vista panoramica sulla città, sono dotati di saloni doppi e naturalmente di box e posto auto. Sono inseriti in contesti condominiali di prestigio per queste categorie di immobili si possono pagare intorno a 7500 € al mq. Fonte: Ufficio Studi Tecnocasa .  
   
   
AEDES S.P.A.GESTIONE AL 31 MARZO 2008: I RISULTATI ECONOMICO-FINANZIARI DEL TRIMESTRE EVIDENZIANO UN MIGLIORAMENTO RISPETTO AL QUARTO TRIMESTRE DEL 2007  
 
Milano, 20 maggio 2008 - l Consiglio di Amministrazione di Aedes S. P. A. , riunitosi in data 14 maggio sotto la Presidenza di Alfio Noto, ha approvato il Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2008. P. 2 Come evidenziato dalla società in occasione dell’Assemblea degli Azionisti, è proseguita anche nel primo trimestre 2008 la fase di debolezza del mercato immobiliare e di contrazione del mercato creditizio con il conseguente rallentamento delle transazioni. Pertanto, gli accordi di Joint Ventures e le azioni di dismissione di parte del patrimonio immobiliare previste nel piano nonché di riduzione dell’indebitamento finanziario sono state ulteriormente posticipate. Di seguito i principali dati economico-finanziari consolidati: I ricavi netti (i ricavi netti sono determinati dalla somma dei ricavi lordi, dei proventi/oneri da società collegate e joint venture, al netto del costo del venduto) ammontano a Euro 17,3 mln al 31 marzo 2008 rispetto a Euro 58,1 mln nel I trimestre 2007 e Euro 25,1 mln al Iv trimestre 2007. In linea con il modello di business di co-investor e management company, si evidenziano ricavi per prestazioni di servizi in crescita a Euro 8,7 mln (Euro 7,2 mln a fine marzo 2007). Tale incremento è dovuto alle commissioni percepite nell’ambito dell’attività di fund management e di agency sui fondi immobiliari “Petrarca” e “Bocaccio”, ed al consolidamento della società Unicenter. I ricavi per affitti e riaddebiti a conduttori si attestano a Euro 3,3 mln (Euro 2,8 mln a fine marzo 2007), in crescita per effetto del consolidamento delle società Actea, Aedes Financial Services e Manzoni 65. Non si registrano nel primo trimestre 2008 plusvalenze da alienazione di partecipazioni immobiliari e per vendite di immobili, mentre il margine netto realizzato sugli immobili di trading si attesta a Euro 1,5 mln. I costi ammontano a Euro 16,3 mln (Euro 16,8 mln a fine marzo 2007) e, al netto di circa Euro 1 mln di oneri non ricorrenti, sono in miglioramento rispetto a Euro 17,4 mln di costi operativi nel Iv trimestre 2007. Tale miglioramento è conseguenza dell’ iniziale effetto della nuova politica di compressione dei costi, principalmente incentrata sull’abbattimento dei costi discrezionali e mirata ad una migliore efficienza e profittabilità aziendale. I proventi da società collegate e Jvs sono pari a Euro 2,9 mln in decremento rispetto a Euro 26,5 mln a fine marzo 2007, che beneficiava del collocamento delle quote del fondo “Boccaccio”. Il trimestre registra perdite relative alla Jv Reif 3 nel settore housing, per la quale è in corso un processo di valorizzazione del portafoglio e di avvio della fase di commercializzazione, che ridimensionano i risultati positivi registrati dai fondi “Petrarca” e “Boccaccio”, rispettivamente di Euro 3,4 mln e di Euro 6,2 mln, a seguito delle cessioni di immobili. Il risultato operativo è negativo per Euro 1 mln (utile pari a Euro 33,5 mln al 31 marzo 2007) ed è in miglioramento rispetto alla perdita di Euro 2,3 mln registrata nel Iv trimestre 2007. La gestione finanziaria evidenzia oneri finanziari per Euro 12,3 mln (oneri finanziari a Euro 3,9 mln a fine marzo 2007), a causa dell’aumento del costo del debito, della crescita dell’indebitamento finanziario netto - che passa da Euro 563,2 mln al 31 marzo 2007 a Euro 769,7 mln a fine marzo 2008 - e del venire meno dell’effetto positivo della ripresa di valore dei derivati estinti nel corso del 2007. Nel corso del trimestre il Gruppo ha rimborsato il prestito obbligazionario (12. 250 migliaia di Euro in scadenza al 31 marzo) e alcuni finanziamenti bancari in scadenza. Le provviste per tali rimborsi sono state reperite attraverso la cessione di una partecipazione di minoranza, l’ottenimento di nuove linee di credito a breve termine in sostituzione di quelle in scadenza (Euro 22,5 mln) e l’utilizzo di parte della liquidità disponibile. Si segnala, infine, che su quattro finanziamenti per un importo complessivo di Euro 174 mln non è stato rispettato il covenant relativo ai risultati economici. A tal proposito si sta negoziando con le banche un waiver relativo ai finanziamenti in questione. Il risultato ante imposte è negativo per Euro 13,4 mln (utile di Euro 29,5 mln a fine marzo 2007), anche se in miglioramento di Euro 1,2 mln rispetto al quarto trimestre del 2007, che aveva chiuso con una perdita ante imposte di Euro 14,7 mln. Il capitale investito è pari a Euro 1. 134. 554 (Euro 1. 135. 558 a fine marzo 2007), mentre il patrimonio netto (ante imposte) è pari a Euro 322,2 mln (Euro 337,4 mln a fine marzo 2007). Gian Marco Nicelli nominato nuovo Direttore servizi immobiliari Italia ed estero A seguito della riorganizzazione della struttura definita in data 4 dicembre 2007, con l’introduzione di nuove figure manageriali focalizzate sulla gestione dei nuovi segmenti di business individuati dal gruppo e legati alla gestione dei fondi immobiliari ed al progetto Siiq e con l’ingresso del nuovo Chief Financial Officer, Aedes informa di avere deciso di rafforzare ulteriormente l’attività di servizi, nominando Gian Marco Nicelli nuovo Direttore servizi immobiliari Italia ed estero. Gian Marco Nicelli proviene da Pirelli Real Estate, società nella quale ha ricoperto la carica di Direttore Attività Internazionali con la responsabilità dello sviluppo sui mercati esteri, in particolare in Germania. In Pirelli Re è stato Membro del Management Board di Pirelli Re Deutschland e Managing Director di Pirelli Re Residential Investments Gmbh. Precedentemente è stato nel gruppo Sanpaolo Imi in qualità di Responsabile M&a e Alleanze Strategiche di San Paolo Imi Internazionale, occupandosi delle attività internazionali del gruppo. Nicelli è stato inoltre Membro del Management Board di Inter Europe Bank – Ungheria, Consigliere di Amministrazione e Membro del Comitato Esecutivo di San Paolo Imi Bank Romania. Agli esordi della carriera, è stato consulente di Bain, Cuneo&co. Inc. “Con l’inserimento di Nicelli – dichiara l’Amministratore Delegato Luca Castelli – Aedes affida lo sviluppo dell’attività di servizi immobiliari ad un professionista di alto livello che vanta importanti esperienze in questo specifico segmento, anche a livello internazionale”. Composizione Comitato Esecutivo e Comitato Interno Il Cda informa che Tommaso Cartone è stato nominato Vice Presidente di Aedes, con delega alla supervisione dell’organizzazione e del gruppo avendo i Vice Presidenti in carica, Carlo Castelli e Carlo Garavaglia, rimesso il loro mandato. Con la nomina di Cartone, il Comitato Esecutivo sarà così composto: Tommaso Cartone; Luca Castelli; Carlo Castelli; Carlo D’urso; Carlo Garavaglia. Il Consiglio di Amministrazione della società informa, infine, che Fabrizio Redaelli, Amministratore indipendente, entra a fare parte del Comitato per il controllo interno di Aedes. Il Comitato per il controllo interno della società è così composto: Emilio Gnech; Pio Giovanni Scarsi; Fabrizio Redaelli. Eventi significativi del periodo In data 11 febbraio 2008 il Fondo Petrarca, di cui Aedes detiene il 15%, ha ceduto l’immobile di Firenze piazza Strozzi al prezzo di Euro 58 mln rispetto a un valore di apporto di Euro 36,6 mln. Il risultato pro-quota per il Gruppo Aedes è stato pari a circa Euro 3,2 mln. Grazie a questa cessione il fondo ha conseguito un Irr del 13%, superiore rispetto al target dell’11%. In data 11 marzo 2008 Aedes ha ceduto la propria partecipazione del 20% nella società Piaggio Aero Services a Gefim. L’operazione ha consentito di incassare Euro 8,4 mln, recuperando l’intero valore di costo della partecipazione. In data 12 marzo 2008 il Fondo Boccaccio, di cui Aedes detiene il 18,30%, ha ceduto l’immobile di Roma via Cola di Rienzo al prezzo di Euro 72 mln, rispetto a un valore di apporto di Euro 35,9 mln. Il risultato pro-quota per il Gruppo Aedes è stato pari a circa Euro 6,6 mln. Grazie a questa cessione il fondo ha conseguito un Irr del 13%, superiore rispetto al target del 10%. Eventi significativi successivi al trimestre ed evoluzione prevedibile della gestione In data 14 aprile 2008, la firma della convenzione con il Comune di Milano relativa all’area ovest di via Rubattino ha consentito alla società Rubattino Ovest S. R. L. - Jv paritetica tra Aedes e Impresa Rosso - di tirare un finanziamento di 18 milioni di Euro per mezzo del quale ha estinto il debito nei confronti di Rubattino 87 relativo alla cessione dell’area medesima. Nel mese di aprile ha avuto inizio l’attività di commercializzazione delle unità residenziali di Parco Adriano, progetto di sviluppo a nord di Milano posseduto da Adriano 81, Jv paritetica tra Aedes e Gefim. In data 9 maggio 2008, Aedes ha sottoscritto un accordo con Nova Re Holding per l’acquisizione del 78% del capitale di Nova Re S. P. A. (quotata al mercato Expandi di Borsa Italiana) ad un corrispettivo di Euro 18,720 milioni a fronte di nr. 10. 530. 000 azioni, per un prezzo di Euro 1,7778 ad azione. Per quanto concerne gli indirizzi strategici, la focalizzazione rimane nell’area servizi, in particolare nell’attività di fund management, che ha permesso di ottenere le autorizzazioni di 2 fondi immobiliari di natura tradizionale, Neptunia e “Hotel and Leisure”, gestiti da Aedes Bpm Real Estate Sgr. Il primo è un fondo rivolto ad investitori istituzionali, focalizzato in investimenti di assets di tipo retail e trading, nel sud d’Italia; il secondo è un fondo rivolto ad investitori istituzionali, focalizzato nel segmento hotelleria. Nel corso dei prossimi mesi dell’esercizio il Gruppo sarà impegnato: nell’attività di revisione del budget 2008 incentrata sull’abbattimento dei costi principalmente quelli discrezionali (consulenze e comunicazione) mirata a una maggiore efficienza e profittabilità aziendale; nelle azioni di riduzione dell’indebitamento attraverso la cessione di alcuni immobili (mantenendo i mandati per i servizi immobiliari) e di partecipazioni societarie ritenute non strategiche ai fini del piano industriale. In particolare si evidenziano trattative avanzate per la cessione di immobili e di partecipazioni societarie che dovrebbero liberare cassa per un ammontare di circa Euro 100 mln. .  
   
   
BASTOGI: IL PRIMO TRIMESTRE 2008 PRESENTA UNA PERDITA DEL PERIODO, AL NETTO DELL’EFFETTO FISCALE, DI 4.182 MIGLIAIA DI EURO  
 
 Milano, 20 maggio 2008 – Lo scorso 14 maggio, il Consiglio di Amministrazione di Bastogi spa ha esaminato ed approvato i risultati consolidati del primo trimestre 2008. La situazione consolidata del gruppo Bastogi al 31 marzo 2008, presenta una perdita del periodo, al netto dell’effetto fiscale, di 4. 182 migliaia di euro (di cui di pertinenza del Gruppo 3. 339 migliaia di euro) rispetto ad un utile di 1. 664 migliaia di euro (di cui di pertinenza del Gruppo 1. 892 migliaia di euro) del corrispondente periodo del 2007. La perdita evidenziata deriva principalmente dall’incremento dei costi operativi connessi alla realizzazione dei progetti immobiliari in portafoglio e allo sviluppo della catena alberghiera H2c. L’utile conseguito nel corrispondente periodo del 2007 derivava principalmente dalla cessione di una partecipazione che aveva determinato un utile di 3. 010 migliaia di euro. Al 31 marzo 2008, il capitale investito netto del Gruppo Bastogi è di 365 milioni di euro rispetto a 345 milioni al 31 dicembre 2007. L’incremento è attribuibile principalmente agli investimenti sostenuti per lo sviluppo del progetto Milanofiori Nord (30 milioni di euro) e al finanziamento erogato a Lenta Ginestra (10 milioni di euro), finalizzato all’acquisto della società Istedin, proprietaria dell’area a Monza denominata “Cascinazza”. La posizione finanziaria netta è negativa per 110 milioni di euro rispetto ad una posizione finanziaria netta negativa di 88 milioni di euro al 31 dicembre 2007; tale variazione è la diretta conseguenza degli investimenti effettuati. Il patrimonio immobiliare è aumentato di 36 milioni di euro rispetto a quello al 31 dicembre 2007, passando da 299 milioni di euro a 335 milioni di euro. Al 31 dicembre 2007, secondo le valutazioni dei periti indipendenti Cb Richard Ellis e Real Estate Advisory Group – Reag, il valore di mercato del patrimonio immobiliare del Gruppo Bastogi, compreso nelle immobilizzazioni materiali, negli investimenti immobiliari e nelle rimanenze, al lordo degli effetti fiscali sui plusvalori intrinseci, ammontava a 735 milioni di euro, a fronte di un valore di carico alla stessa data di 299 milioni di euro. Al 31 marzo 2008 il valore di carico del patrimonio immobiliare ammonta a 335 milioni. Si ricorda che nel portafoglio immobiliare non sono inclusi gli asset delle partecipazioni nelle joint venture e nelle collegate non consolidate con il metodo integrale (Infrafin, Fondo Numeria Sviluppo Immobiliare, Nuova San Zeno Immobiliare), le prime due proprietarie di aree da sviluppare a Rozzano (Milano) e a Modena, la terza proprietaria di un immobile a Binasco (Milano). .  
   
   
FVG: RIPARTO RISORSE FONDO EDILIZIA RESIDENZIALE  
 
Trieste, 20 maggio 2008 - Saranno sbloccate più di 4 mila domande in lista d´attesa per l´acquisto della prima casa. L´operazione sarà resa possibile dal riparto delle risorse del fondo per l´edilizia residenziale approvato nel pomeriggio dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, su proposta dell´assessore ai Lavori pubblici Vanni Lenna. Verranno allocati 86 milioni di euro in 10 anni, dal 2008 al 2017, dei quali 8 milioni e 600 mila euro per l´anno in corso. Allo stanziamento pluriennale sarà affiancato un ulteriore contributo "una tantum", a favore delle famiglie in condizioni di disagio, pari a 22 milioni e 500 mila euro. Le risorse rese operabili consentiranno di sbloccare la lista d´attesa allo sportello di Mediocredito, dando risposta alle 2. 100 domande già in attesa e alle ulteriori prenotazioni di 2. 750 domande che saranno presumibilmente presentate entro il 2008. Il riparto delle risorse ai vari capitoli dell´edilizia residenziale, ha destinato finanziamenti anche per il sostegno delle locazioni e per l´edilizia sovvenzionata; mentre resta accantonato sul fondo un limite decennale di 100 mila euro annui per l´edilizia convenzionata. A sostegno dei canoni di locazione, a supporto dei cittadini in difficoltà, sono stati destinati 13 milioni e 806 mila euro di cui 4 milioni e mezzo ricevuti da fondi statali e 9 milioni e 300 mila euro sostenuti da fondi regionali. Una cifra complessiva che consente di coprire meno del 50% del fabbisogno. Per gli interventi di edilizia sovvenzionata, gestiti dalle Ater sono stati allocati, per il 2010, 11 milioni 930 mila euro che saranno ripartiti tra le cinque strutture regionali. La cifra si somma ad ulteriori finanziamenti già resi disponibili alle Ater per il 2010 pari a 17 milioni e 600 mila euro. .  
   
   
ASSOEDILIZIA, SENTENZA DEL TAR DEL LAZIO SUL TRASFERIMENTO DELLE FUNZIONI CATASTALI AI COMUNI : PASSO FONDAMENTALE VERSO UN EQUO FEDERALISMO FISCALE.  
 
Roma, 20 maggio 2008 - Commentando la sentenza del Tar del Lazio che, in merito al Dpcm del 14 giugno 2007, ferma il trasferimento delle funzioni catastali ai Comuni, il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici dichiara:« Essa rappresenta un passo molto importante sulla strada di un equo federalismo fiscale. Infatti, trasferendo ai ai comuni la funzione catastale relativa alla fissazione degli estimi, e quindi lasciando che gli stessi potessero determinare in concreto la base imponibile dell´Ici ( l´unica imposta in cui si sostanziano l´autonomia e la capacita´ impositive comunali ) si correva un rischio molto serio: quello cioe´ che i comuni tendessero a realizzare un federalismo fiscale distorto nel quale il prelievo locale - Ici - potesse crescere a dismisura senza una corrispettiva ed equivalente riduzione della pressione fiscale erariale. Ne´ in contrario puo´ invocarsi il principio della invarianza del carico tributario perche´ lo stesso opera solo a livello di pressione fiscale generale ( gettito statale più gettito locale) e non a livello del gettito delle singole imposte. Non dimentichiamo, peraltro, che i valori catastali determinano il gettito di una serie di imposte statali (Irpef,ires,successioni ,Donazioni,ipocatastali,registro) incidendo quindi sul bilancio dello stato. Non è comunque accettabile che,a seconda dell´ atteggiamento fiscale dei diversi comuni, i contribuenti paghino le imposte statali in modo differenziato. L´esercizio delle funzioni catastali di natura sostanziale da parte della Agenzia del territorio è dunque garanzia di uniformita´ di trattamento fiscale di tutti i contribuenti » .  
   
   
RISTRUTTURAZIONE DEL COLLEGIO UNIVERSITARIO MAYER SARÀ IVALSA A FORNIRE LA TECNOLOGIA DEL LEGNO L’ACCORDO VEDE LA PARTECIPAZIONE DELL’OPERA UNIVERSITARIA E IL CENTRO DI RICERCA DEL CNR  
 
 Trento, 16 maggio 2008 – L’assessore alla programmazione ricerca e innovazione Gianluca Salvatori ha sottoscritto il 16 maggio il protocollo d’intesa tra la Provincia autonoma di Trento – Assessorato alla Programmazione, ricerca e innovazione, l’Opera Universitaria e l’Ivalsa, che permetterà la ristrutturazione e l’ampliamento del collegio universitario Mayer, di via Lampi a Trento. Grazie all’accordo sarà possibile trasferire nel progetto di ristrutturazione dell’immobile che ospita da decenni gli studenti universitari di Trento, tutta l’assistenza tecnica e la tecnologia sviluppata in questi anni dall’istituto di ricerca sul legno di San Michele all’Adige. Proprio nei mesi scorsi, Ivalsa ha ottenuto in Giappone la massima certificazione antisismica al mondo del modello di casa di legno sviluppato a San Michele. L’opera universitaria intende ristrutturare ed ampliare il collegio Mayer, storica struttura che da decenni ospita gli studenti iscritti all’Università degli studi di Trento. Il progetto del nuovo collegio Mayer prevede la realizzazione di una struttura moderna, costruita in gran parte utilizzando il legno come materiale costruttivo. Si tratta, in altre parole, di un edificio che mutua tutte le ultime soluzioni, realizzata con materiali ecocompatibili e con standard elevati. L’opera universitaria ha espresso la propria disponibilità a realizzare i lavori in programma ricorrendo ai risultati conseguiti dall’Ivalsa ed ha promosso il protocollo d’intesa, sottoscritto oggi, strumento che permetterà agli istituti di collaborare al nuovo progetto. Stamani, l’assessorato alla programmazione, ricerca e innovazione Gianluca Salvatori ha sottoscritto il protocollo di intesa con il presidente dell’Opera universitaria Fulvio Zuelli e il direttore di Ivalsa, Ario Ceccotti. Il progetto di ristrutturazione del collegio Mayer si inserisce nelle scelte strategiche dell’attuale giunta provinciale. La Provincia autonoma di Trento ha infatti sostenuto la ricerca per lo studio dell’impiego del legno nelle strutture abitative, finanziando il “Progetto Sofie (Sistema Costruttivo Fiemme)”. Gli obiettivi del progetto riguardavano lo sviluppo e l’implementazione di sistemi di classificazione del legno trentino destinato all’uso nelle costruzioni, e la messa a punto di un sistema costruttivo definito e sviluppato da aziende trentine. Obiettivi questi già raggiunti con il modello di casa di legno antisismica di Ivalsa. Inoltre il progetto Sofie si è incentrato su edifici multipiano con struttura portante realizzata mediante pannelli lamellari a strati incrociati di tavole di abete. Il processo di ricerca e sviluppo di case di legno ha avuto come finalità l’istituzione di un nuovo marchio di qualità legato al Sistema Casa Fiemme, in grado di assicurare la massima diffusione pubblica delle conoscenze acquisite nel corso del progetto. Secondo l’accordo di oggi, il progetto del collegio Mayer rappresenta un caso studio da seguire, privilegiare e sostenere durante tutto il suo iter progettuale e realizzativo, in quanto bene rispecchia le finalità perseguite dall’amministrazione provinciale attraverso un importante progetto edilizio che ha un carattere trasversale e una forte valenza strategica, anche in prospettiva dell’attivazione di un distretto tecnologico nel settore delle tecnologie per l´edilizia sostenibile, delle fonti rinnovabili e della gestione del territorio. .  
   
   
INAUGURATA DALL´ASSESSORE LAIMER LA MOSTRA SULL´ARCHITETTURA SOLARE  
 
Bolzano, 20 maggio 2008 - L´assessore provinciale all´ambiente Michl Laimer ha inaugurato il venerdì 15 a Bolzano la mostra "Architettura solare - Per un buon clima in Alto Adige", organizzata dall´Ufficio risparmio energetico della Provincia assiema all´agenzia Casaclima. L´iniziativa è ospitata all´interno del palazzo provinciale Xi, nell´edificio ex-Poste di via Renon 4. La mostra, che rientra nell´ambito degli "European Solar Days", offre una panoramica sull´architettura energicamente efficiente con costruzioni realizzate in Alto Adige. Di particolare interesse la rassegna sui 31 migliori esempi di edifici ad alto risparmio energetico sul territorio locale. "L´obiettivo della mostra - ha sottolineato l´assessore Michl Laimer - è quello di informare la popolazione sui vantaggi delle costruzioni Casaclima, e incentivare i cittadini a ricorrere in maniera sempre più massiccia a questo tipo di soluzioni per le proprie abitazioni". L´alto Adige, da questo punto di vista, ricopre un ruolo assolutamente d´avanguardia a livello nazionale, grazie anche alla creazione dell´apposita Agenzia Casaclima. "Quasi il 50% del nostro fabbisogno energetico - ha proseguito Laimer - viene utilizzato per il riscaldamento delle abitazioni, e le possibilità di risparmio sono enormi utilizzando materali innovativi e tecniche di costruzione più efficienti. Negli ultimi 20 anni il sostegno della Provincia in questo settore è stato notevole, e da uno studio dell´Eurac è emerso che nel corso dell´ultimo anno sono stati realizzati in Alto Adige ben 50 edifici con un consumo annuo inferiore a un litro e mezzo di gasolio per metro quadro o un litro per metro quadro, la cosiddetta Casaclima oro". La mostra "Architettura solare - Per un buon clima in Alto Adige" è organizzata dall´Ufficio provinciale risparmio energetico in collaborazione con l´Agenzia Casaclima, e rimarrà aperta al pubblico sino al 30 maggio (da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 17) presso il palazzo provinciale di via Renon 4 a Bolzano. L´ingresso è gratuito. .  
   
   
“PARTE DAL LEGNO LA VOGLIA DI FUTURO DEL TRENTINO” APERTA IN PIAZZA DUOMO A TRENTO LA PRIMA TRIENNALE  
 
 Trento, 16 maggio 2008 – Con l’inaugurazione, in Piazza Duomo a Trento, della prima Triennale Internazionale del Legno (24 aprile – 25 maggio), il Trentino si candida ufficialmente a diventare un punto di riferimento tecnologicamente avanzato nell’utilizzo di un materiale straordinario destinato a diventare protagonista nella vita dell´uomo del 21° secolo, interprete privilegiato di una nuova “filosofia” dell’abitare ispirata alla bellezza, al comfort, al risparmio energetico, all’ecologia e alla sicurezza. E’ questo il messaggio lanciato oggi da Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento, in una Piazza Duomo diventata scenario di una nuova affascinante sfida, simbolicamente rappresentata dalla grande ruota ideata dall’architetto Gianleo Salvotti, omaggio alla classicità leonardesca ed alla modernità di Le Corbusier, e dalla costruzione “in progress” ad opera di un gruppo di artigiani del Primiero di una tipica chiesetta alpina. La sfida di un territorio coperto per oltre la metà della sua superficie da boschi (500 milioni di alberi, mille per ogni abitante) e che ha compreso l’enorme potenzialità di una materia prima che incarna storia, identità e tradizione e che, grazie a innovazione, ricerca e design, sta imponendosi come nuovo materiale per un nuovo stile di vita. Una scommessa che emerge dalle tre mostre di questa prima Triennale, frutto di una convergenza operativa e di intenti tra numerosi enti ed organizzazioni: Associazione Artigiani, Comune di Trento, Camera di commercio, Università, Cnr-ivalsa, Trentino Sviluppo, Ceii Trentino, Museo degli Usi e costumi di San Michele, Trento Film Festival, Museo Tridentino di Scienze naturali, Confartigianato nazionale, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, designer, cinque scuole professionali trentine e Provincia autonoma di Trento. Sono molti, oggi, i motivi che fanno del legno un materiale “moderno”. Motivi non solo di natura tecnica ma anche sociologica. Dellai, nel suo intervento in Piazza Duomo, li ha voluti così riassumere: “Il legno comunica calore in una società che sembra permeata da una crescente freddezza, riconoscibilità e tipicità contro l’omologazione, elogio della lentezza in un tempo mordi e fuggi”. Nel legno è rintracciabile anche la “voglia di futuro” – come l’ha definita lo stesso Dellai - che il Trentino esprime: “Questa provincia guarda avanti, con gli artigiani del legno respiriamo la stessa voglia di futuro che anche le indagini economiche ormai registrano, prefigurando positivi indici di crescita, nei territori del Nord Est. Qualcosa si sta finalmente mettendo in moto e dentro questi processi il Trentino intende giocare un proprio ruolo di primo piano. Abbiamo davanti una grande opzione: dire la nostra sul nuovo modo di costruire, diventare una grande piattaforma produttiva dove le migliori espressioni della tradizione estetica e costruttiva dei maestri artigiani trentini del legno si coniuga con le punte più avanzate della ricerca. Per la prima volta in Trentino assistiamo a progetti ed iniziative concrete che nascono dalle filiere del legno, filiere che vanno dal bosco alle nuove tecnologie, dalla scuola ai centri di ricerca, dalle città ai territori”. E proprio la ricerca sembra essere la parola chiave che si inserisce nel linguaggio raccontato dalla filiera del legno: basti pensare a quella “Casa Sofie”, frutto dell’ingegno e delle sperimentazioni portate avanti dai ricercatori del Cnr – Ivalsa, montata per la prima volta in Italia, nel piazzale di Trento Fiere, accanto alle migliori realizzazioni di 55 imprese trentine (mai così numerose in una mostra) del settore legno. La casa che “oscilla ma non cade”, proprio come fanno gli alberi scossi dal vento, è quella che il Trentino ha fatto conoscere al mondo dopo un “terribile” test antisismico in Giappone, casa “del futuro” resistente ai terremoti ma anche al fuoco. Ben 47 imprese artigiane – ha ricordato il presidente dell’Associazione Artigiani e Piccole imprese del Trentino, Dario De Nicolò (“Al futuro si guarda con alleanze e sinergie”) - si sono ora consorziate per sfruttare le straordinarie potenzialità della “Casa Sofie”. Inaugurazione festosa (contrappuntata dagli intermezzi musicali della Zaibel Band di Civezzano), quella di questa prima Triennale Internazionale del Legno, ed onorata dalla scelta della Sezione Legno di Confartigianato (rappresentata all’inaugurazione di oggi dal presidente Guido Cesatti) di tenere oggi a Trento il proprio consiglio nazionale. La cerimonia d’inaugurazione (tra i presenti anche il sindaco di Trento Alberto Pacher e gli assessori provinciali Panizza, Salvatori, Benedetti, Gilmozzi e Berasi) dopo Piazza Duomo si è spostata a Palazzo Thun per la visita al percorso didattico dedicato al legno, quindi a Trento Fiere, mentre i primi incuriositi visitatori già varcavano la soglia della Sala Marangonerie (da “marangon”, falegname) del Castello del Buonconsiglio, dove mercoledì scorso si sono inaugurate le mostre “Otto designer sfidano il legno” - che vede protagonisti designer del calibro di Andrea Branzi, Martino Gamper, Alfredo Häberli e Giulio Iacchetti, chiamati ad interpretare, secondo il loro punto di vista ed in chiave moderna, il concetto di “Scatola della sposa”, e la mostra “La cassa della sposa: cassoni nuziali e cassapanche al di qua e al di là dell’Adige”. .  
   
   
LE LINEE GUIDA DI PIETRO CASSANI IL PRESIDENTE DESIGNATO DI ACIMAC PRESENTA IL PROGRAMMA E LA SQUADRA: PAOLO LAMBERTI (TECNOGRAFICA), STEFANO MELE (NUOVAFIMA), E FABIO TAROZZI (SITI-B&T GROUP) SARANNO I NUOVI VICEPRESIDENTI  
 
Modena, 20 maggio 2008 - Il presidente designato di Acimac, Pietro Cassani, ha presentato al Consiglio direttivo del 13 maggio il proprio programma e la squadra che lo affiancherà alla guida dell’associazione. Il comitato di presidenza sarà composto da tre vicepresidenti, rappresentanti di realtà aziendali di primo piano: Paolo Lamberti, amministratore delegato di Tecnografica (Castellarano, Re), Stefano Mele, Ceo di Nuova Fima (Fiorano Modenese, Mo), Fabio Tarozzi, amministratore delegato di Siti-b&t Group (Formigine, Mo). Cassani, nel suo intervento, ha previsto uno scenario di sostanziale stabilità per l’industria ceramica mondiale nei prossimi 4 anni. Obiettivo delle aziende Acimac, quindi, sarà mantenere le posizioni a livello di fatturato e di presenza nelle aree strategiche nel mondo, attraverso adeguate strategie e azioni di promozione. Il presidente designato intende insistere sulla razionalizzazione delle imprese, che devono diventare più efficienti e flessibili, e porre la massima attenzione alla dimensione critica del business, necessaria per ridurre i costi produttivi, potenziare i marchi, presidiare i mercati, investire di più in ricerca. “Il sistema delle nostre imprese va ristrutturato – ha dichiarato Cassani – anche attraverso nuove alleanze e aggregazioni per adattarsi al nuovo ambiente competitivo e innalzare il contenuto tecnologico dei prodotti”. Sul futuro del distretto ceramico, Cassani ha auspicato che si proceda verso modelli di aggregazione più ispirati a logiche di filiera e di rete fra imprese per sfruttare al meglio il know-how, promuovere attività di ricerca, favorire il trasferimento tecnologico, sviluppare le imprese più high tech operanti sul mercato. “Intendo mettere in campo tutti gli sforzi possibili per raggiungere questi obiettivi – ha affermato – dialogando con gli altri soggetti istituzionali”. Sul proprio ruolo in Acimac, Pietro Cassani ha commentato: “Nei venti anni di attività, l’associazione ha svolto una mole di lavoro enorme e di ottimo livello. Intendo offrire il mio contributo in una logica di continuità, ed esprimo grande apprezzamento per l’azione svolta dai presidenti che mi hanno preceduto. Ho individuato una squadra di vicepresidenti giovane e motivata, con spiccate competenze manageriali e profonda conoscenza del settore. Un team forte che dividerà con me l’onore di guidare l’associazione. Nei prossimi mesi intendo distribuire al mio comitato di presidenza deleghe importanti, anche in virtù degli impegnativi incarichi aziendali di ognuno”. Cassani intende concentrare gli sforzi nella costruzione di un grande clima di collaborazione nel settore: “Dobbiamo diventare ancora più inclini al lavoro di gruppo, rimanendo combattivi e reattivi ai cambiamenti”. Altro obiettivo è migliorare la governance della ricerca, sia pubblica che privata, per rafforzare il sistema, evitando dispersione di risorse e duplicazioni di iniziative. In questa direzione va il protocollo d’intenti fortemente voluto da Acimac e sottoscritto di recente da tutte le Associazioni della filiera ceramica, Centro Ceramico di Bologna, Istec-cnr di Faenza e Università di Modena e Reggio Emilia. Auspicato inoltre un aumento degli investimenti in ricerca da parte delle imprese. In agenda anche la promozione della qualità dei beni strumentali italiani: “Per comunicare le caratteristiche vincenti delle nostre macchine, dobbiamo insistere nella diffusione dell’Acimac Quality Mark, che certifica qualità, garanzie, parametri tecnici e prestazioni, oltre all’elevato grado di servizio post vendita delle imprese italiane”. Infine la nuova sede di Acimac, Villa Marchetti, inaugurata lo scorso ottobre. “Bisogna valorizzarla – ha annunciato Cassani – e promuoverne il massimo utilizzo per ottimizzare l’investimento, non soltanto da un punto di vista di immagine associativa. Disponiamo di spazi, sale e uffici per incontri, riunioni, convegni, corsi di formazione, al servizio in primo luogo degli associati ma anche come risorsa da sfruttare collaborando con altre realtà del tessuto economico locale”. L’elezione ufficiale di Pietro Cassani alla presidenza di Acimac per il quadriennio 2008-2012 è in programma martedì 17 giugno, in occasione dell’Assemblea generale dell’associazione, che si terrà per la prima volta a Villa Marchetti. Profilo di Pietro Cassani , 39 anni, coniugato, tre figli, dal 2008 è direttore generale di Sacmi Imola, la principale azienda del settore macchine per ceramica. In precedenza, ha ricoperto per due anni la carica di direttore generale della divisione Whiteware di Sacmi. Prima ancora, dal 2003 al 2006, è stato amministratore delegato e direttore generale della System di Fiorano Modenese. Dal 2000 al 2003, invece, ha svolto la funzione di consigliere delegato alla Ceramiche Atlas Concorde di Spezzano (Modena). Imolese di nascita, dopo la laurea con lode in Ingegneria meccanica all’università di Bologna e un master in Business Administration alla Sda Bocconi di Milano, ha iniziato la carriera in Sacmi Imola dove, dal 1995 al 1999, è stato area manager. .