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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Ottobre 2008
UE SULL´ONU: INFLUENZA MARGINALE  
 
 Bruxelles, 16 ottobre 2008 - A quando una voce unica europea alle Nazioni Unite? "L´unione europea stenta a influenzare le Nazioni Unite" in tema di diritti dell´uomo. Questo in sintesi il commento della relazione sui diritti dell´uomo stilata dal think tank ´European Council on foreign relations´ (Ecfr), in cui si esaminano ad esempio missioni come quella in Zimbabwe e Darfur. Lo scorso settembre un gruppo di eurodeputati ha preso parte all´Assemblea generale dell´Onu per toccare con mano questa influenza marginale, rispetto al peso dei giganti Russia e Cina. Se nel 1990 l´Ue poteva infatti contare con un appoggio del 92% nell´Assemblea generale, più della metà dei membri hanno cambiato avviso, mentre la Cina è salita a oltre tre quarti. Questa l´analisi dell´Ecfr, che loda "l´abilità diplomatica" delle due potenze, e rileva la perdita di influenza del vecchio continente. Solo politicizzazione? Uno dei partecipanti alla missione a New York, l´eurodeputato irlandese Colm Bruke del gruppo del partito popolare europeo e democratici europei, risponde che "sia l´Assemblea che il Consiglio dei diritti dell´uomo sono oramai sempre più politicizzati e che i paesi votano in blocco, come la Conferenza islamica, per screditare le iniziative dell´Ue". Burke parla invece di "reazioni positive" circa il contributo dell´Unione europea al mantenimento della pace nel mondo, come nella missione in Chad, un esempio "della cooperazione fra Unione europea e Onu". Per il Segretario generale dell´Onu Ban Ki-moon, la collaborazione "non deve assumere la forma di un club privato, ma includere altre organizzazioni regionali e locali per costruire una rete globale necessaria ad affrontare la crisi odierna". L´europa dovrà trovare nuove alleanze, ad esempio attraverso gli Stati Uniti, come sottolinea la relazione, fungendo da ponte contro l´isolamento statunitense e per un´Assemblea meno polarizzata. Presenza frammentaria - L´unione europea è presente all´Onu in diverse forme, sia come 27 paesi membri in forma individuale, sia come Presidenza dell´Ue, come Consiglio dell´Ue, come Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, Javier Solana, come Commissione europea o come infine il corpo diplomatico. In tutto un 20% dei membri dell´Onu, se si contano i paesi alleati. La Francia e il Regno Unito sono inoltre membri permanenti. La scorsa settimana il Parlamento europeo aveva organizzato una serie di eventi e incontri per celebrare i sessant´anni della Dichiarazione universale dei diritti dell´uomo. L´eurodeputata francese Hélène Flautre del gruppo verde (Verdi/ale), presidente della sottocommissione parlamentare per i diritti dell´uomo, in una di queste riunioni ha dichiarato che "l´Unione europea ha a disposizione buoni strumenti, ma deve applicarli bene". .  
   
   
RISPETTARE LE REGOLE DEL GIOCO L´UE FORMULA ORIENTAMENTI SUGLI AIUTI ALLE BANCHE PER PROTEGGERE I SOLDI DEI CONTRIBUENTI E GARANTIRE UNA CONCORRENZA LEALE.  
 
Bruxelles, 16 ottobre 2008 - Nelle ultime settimane i cittadini europei hanno assistito al salvataggio di numerose banche da parte dei governi. Per garantire che i soldi dei contribuenti non conferiscano un indebito vantaggio a tali banche, la Commissione ha pubblicato un elenco di raccomandazioni destinate ai governi. Il sostegno governativo deve essere temporaneo, chiaramente definito, di portata limitata e non basato sulla nazionalità. Gli azionisti non possono trarre vantaggio dalle misure a scapito dei contribuenti e, da parte loro, le banche dovrebbero partecipare al costo dell´assistenza. È inoltre necessario stabilire un codice di condotta per evitare eventuali abusi. Gli aiuti di Stato destinati al settore privato devono essere approvati dalla Commissione. I paesi che si attengono agli orientamenti ora adottati potrebbero essere autorizzati nel giro di 24 ore a fornire soccorso alle proprie banche. La Germania, la Danimarca, l´Irlanda e il Regno Unito sono alcuni dei paesi che hanno ricevuto negli ultimi giorni questa autorizzazione. La normativa Ue limita l´utilizzo del denaro pubblico per fornire sostegno alle società private, affinché queste ultime non beneficino di un indebito vantaggio rispetto ai concorrenti. Questo pericolo si è manifestato recentemente, quando diversi governi Ue hanno aumentato le garanzie sui depositi bancari, minacciando in tal modo di attirare capitali da altri paesi. Alcuni governi hanno proposto di sospendere l´applicazione delle regole di concorrenza nel corso della crisi finanziaria. Il commissario per la concorrenza, Neelie Kroes, ha tuttavia replicato che esse rappresentano una parte importante della soluzione e che integrano il piano europeo per il coordinamento degli interventi nazionali di salvataggio. .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA UNA PROPOSTA INTESA A PORTARE IL LIVELLO DI GARANZIA MINIMO DEI DEPOSITI BANCARI A 100.000 EURO  
 
 Bruxelles, 16 ottobre 2008 - La Commissione europea ha proposto una revisione delle norme comunitarie relative ai sistemi di garanzia dei depositi, conformemente agli impegni assunti dai ministri delle finanze dell’Unione europea il 7 ottobre. Le nuove norme mirano a migliorare la protezione dei depositanti e a mantenere la loro fiducia nella rete di sicurezza finanziaria. Secondo la proposta, il livello di garanzia minimo dei depositi sarà aumentato in un anno da 20. 000 euro a 100. 000 euro (passando per una fase intermedia nella quale sarà portato a 50. 000 euro), fatta salva la facoltà di ciascuno Stato membro di fissare livelli più elevati. Inoltre, il termine di rimborso in caso di fallimento bancario sarà ridotto da tre mesi a tre giorni. La proposta della Commissione dovrà ora essere esaminata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei ministri. Charlie Mccreevy, commissario incaricato del mercato interno e dei servizi, ha dichiarato: “L’aumento della protezione minima rafforzerà la fiducia degli europei nella sicurezza dei loro depositi. Le nuove norme sono conformi agli impegni assunti appena una settimana fa dai ministri delle finanze dell’Unione europea. Si tratta di una ulteriore risposta, ragionevole e proporzionata, alla crisi finanziaria in atto. ” Le modifiche alla direttiva sui sistemi di garanzia dei depositi proposte dalla Commissione L’obiettivo della direttiva 94/19/Ce relativa ai sistemi di garanzia dei depositi è quello di proteggere i risparmi dei depositanti e di consolidare la fiducia nel settore bancario, per evitare ritiri massicci di depositi bancari che potrebbero avere conseguenze economiche gravi. La direttiva, che è rimasta invariata dal 1994, è attualmente in corso di revisione per far fronte all’attuale crisi finanziaria. Le principali modifiche proposte sono le seguenti: Livello di garanzia dei depositi. Gli Stati membri sono invitati a portare il livello di garanzia ad almeno 50. 000 euro e, dopo un anno da tale aumento, ad almeno 100. 000 euro. La direttiva attuale fissa a 20. 000 euro il livello di garanzia minimo dei depositi, anche se ogni Stato membro ha la facoltà di fissare un livello più elevato. Secondo le stime, il regime attuale copre il 65% circa dei depositi. I nuovi livelli (50. 000 e 100. 000 euro) permetterebbero di coprire, rispettivamente, l’80% e il 90% dei depositi. Soppressione della coassicurazione (sistema nel quale il depositante sopporta una parte delle perdite). Gli Stati membri devono fare in modo che la totalità dei depositi garantiti sia rimborsata. Ai sensi della direttiva attuale, gli Stati membri possono limitare la garanzia al 90% dell’importo dei depositi. Riduzione del termine di rimborso. Il termine entro cui il sistema di garanzia dei depositi deve rimborsare i depositanti in caso di fallimento della loro banca sarà ridotto a tre giorni. Attualmente questo termine è di tre mesi e può anche essere esteso a nove mesi. .  
   
   
LA PAROLA DELL´EUROPA L´IDROGENO E CELLE A COMBUSTIBILE  
 
Bruxelles, 16 ottobre 2008 - Generatore di acqua. Questo dice il suo nome di origini antiche greche. Ma anche di energia. E´ infatti un gas che brucia nell´aria secondo una semplice reazione: idrogeno più ossigeno uguale acqua e calore. E´ una risposta per il futuro? Sicuramente sì, anche se ha già una lunga storia alle spalle. Perché il principio del Fuel Cell o celle a combustione è stato scoperto nel Xix secolo dal fisico William Grove. Le celle a combustibile sono generatori chimici di energia elettrica, le molecole d´idrogeno e ossigeno reagiscono l´uno con l´altro producendo energia elettrica e vapore acqueo. Nel Xix secolo hanno trovato applicazione nel campo dell´esplorazione spaziale, soltanto di recente anche in settori consumer. Le fuel cell costituiscono una pila a combustibile per le automobili elettriche. Il motore elettrico è alimentato dall´energia elettrica prodotta dal Fuel Cell. Potenziale enorme per l´energia del futuro con un´attenzione particolare all´ambiente e alla lotta ai cambiamenti climatici. La risposta non può che essere positiva. Proprio ieri, l´Unione europea e l´industria europea hanno annunciato che celle a combustibile ed idrogeno saranno tra le principali novità in campo di tecnologie energetiche strategiche per il futuro. Infatti, le celle a combustibile in quanto efficace tecnica di conversione, e l´idrogeno come vettore di energia pulita, rappresentano un grande potenziale e contributo rispetto alle sfide energetiche che riguardano l´Europa. La Commissione Europea, l´Industria europea e il Comitato di Ricerca europeo, hanno realizzato un partenariato pubblico-privato dando vita alla "Iniziativa Tecnologica Congiunta"(itc), che investirà nell´arco di sei anni circa 1 miliardo di euro in ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazioni di celle a combustibile ed idrogeno. L´obiettivo è quello di immettere queste nuove tecnologie nel mercato su larga scala entro il 2020. La prima Assemblea generale degli stakeholder, che tiene a Bruxelles segna il lancio ufficiale della Iniziativa Tecnologica Congiunta. .  
   
   
150 ML. EURO DALLA BEI ALLA GRECA PIRAEUS BANK  
 
Bruxelles, 16 ottobre 2008 - Per la prima volta, la Banca Europea degli Investimenti (Bei) e Piraeus Bank (Pb) uniscono i loro sforzi per sostenere le piccole e medie imprese (Pmi) e gli investimenti in infrastrutture di piccola e media dimensione realizzati da enti privati o pubblici, tra cui enti locali, nei settori dell´economia, della conoscenza, dell´energia e della tutela ambientale in Grecia. A tale scopo, afferma l´Ice, la Bei ha accordato un prestito di 150 milioni di euro alla banca, che li riassegnerà per "tranches" a beneficiari finali che attuano progetti che rispettano i criteri Bei. .  
   
   
BANCA CENTRALE SLOVENA SMENTISCE LE PREOCCUPAZIONI  
 
Lubiana, 16 ottobre 2008 - Il sistema bancario sloveno funziona. Lo afferma la Banca Nazionale, ripresa dal sito internet del Governo sloveno. Il ministro delle Finanze, Andrej Bajuk si è mostrato ottimista e ha affermato che l´Unione europea farà tutto ciò che è in suo potere per assicurare la stabilità del sistema. L´istituto bancario centrale ha dichiarato che il sistema bancario sloveno sta lavorando bene e le banche non risentono della crisi. I depositi e i risparmi sono al sicuro, secondo Banka Slovenije. Il governatore di Banka Slovenije, Marko Kranjec, ha dichiarato a Tv Slovenija che le banche slovene sono molto meno esposte alla crisi; il sistema bancario è meno sviluppato e le banche non sono coinvolte nel commercio di derivati come altri istituti del mondo. Tuttavia potrà essere più difficile reperire fondi, e ciò renderà più difficili i prestiti per le aziende. .  
   
   
FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE DEL MESE DI AGOSTO 2008  
 
 Roma, 16 ottobre 2008 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di agosto 2008. Fabbisogno del settore statale del mese di agosto 2008
Milioni di euro
Formazione del fabbisogno
Entrate 36. 748
Spese 42. 258
di cui: spesa per interessi 11. 809
Fabbisogno (-) / Disponibilità (+) -5. 510
Copertura
Totale 5. 510
Titoli a breve termine -320
Titoli a medio-lungo termine 13. 090
Titoli esteri 514
Altre operazioni (1) -7. 774
(1) Comprendono la raccolta postale e la variazione del conto di disponibilità. In conformità al programma Special Data Dissemination Standard (Sdds) del Fondo Monetario Internazionale, il calendario delle pubblicazioni dei dati sopraesposti è disponibile sul sito (http://dsbb/imf. Org). .
 
   
   
BANCHE: ABI, INNOVAZIONE, EFFICIENZA E CONTROLLO DEI COSTI PER COMPETERE IN EUROPA  
 
Roma, 16 ottobre 2008 - Nel 2007 i gruppi bancari italiani hanno sostenuto spese complessive per 45 miliardi di euro, in aumento dell’1,8% rispetto all’anno precedente. Cresce l’attenzione all’innovazione tecnologica e all’efficienza. La fotografia dei costi operativi delle banche al convegno “Costi & Business”che si è tenuto ieri a Roma. Riorganizzazione interna dopo le recenti fusioni, innovazione tecnologica, adeguamento alle regole e agli standard europei e controllo dei costi per aumentare l’efficienza ed essere competitivi a livello europeo ed internazionale. Sono questi i pilastri sui cui poggiano i piani di sviluppo delle banche italiane, che emergono dall’edizione annuale dell’Osservatorio Abi sui costi amministrativi delle banche, elaborata su 56 gruppi che rappresentano il 90% del settore in termini di totale attivo, e presentata al convegno “Costi & Business” che si è tenuto ieri a Roma. Nel 2007 i gruppi bancari italiani monitorati dall’Osservatorio hanno sostenuto spese complessive per 45 miliardi di euro, con un incremento dell’1,8% rispetto all’anno precedente. La prima voce di costo è quella del “personale”, che ha inciso sui bilanci delle banche per circa 28,5 miliardi di euro, in aumento del 3,2% rispetto al 2006. Il settore bancario ha inoltre sostenuto “altre spese amministrative” per 16,3 milioni. All’interno di questa voce si possono distinguere sei tipologie di spesa: al primo posto, con il 31,2% degli investimenti, troviamo l’innovazione tecnologica, seguono le “spese generali” (24,8%, all’interno delle quali le “imposte indirette” pesano per il 17,4%), le “spese di manutenzione e fitti passivi” (14,8%), le “spese professionali” (12,9%, consulenze, spese legali e così via), le “spese di trasporto (8,6%) e le “spese di pubblicità” (7,8%). Rispetto all’anno precedente, le “altre spese amministrative” sono diminuite del 2,9% grazie alla razionalizzazione delle spese. Dallo studio Abi, infatti, emerge che la quasi totalità dei gruppi bancari italiani ha adottato strategie di contenimento dei costi soprattutto attraverso processi di outsourcing. In particolare, il 68% delle banche ha rinegoziato i grandi contratti di fornitura, il 64% ha provveduto a sostituire investimenti diretti con noleggio o locazione di cespiti e macchinari ed il 27% ha costruito alleanze strategiche con i fornitori. Nei bilanci delle banche italiane, il 2007 è stato anche l’anno delle operazioni di fusione e acquisizione, con la nuova fase di ristrutturazione che ha interessato il settore. Su questo fronte, infatti, è stato investito il 28% dei 6,3 miliardi di euro che rappresentano gli “oneri non ricorrenti”. Complessivamente le spese “una tantum” hanno pesato per il 40% sui costi amministrativi sostenuti durante l’anno dalle banche. .  
   
   
STIPULATO L’ATTO DI FUSIONE TRA B.P.VI FONDI SGR S.P.A. E VERONA GESTIONI SGR S.P.A.  
 
Vicenza, Verona, 16 ottobre 2008 Banca Popolare di Vicenza e Cattolica di Assicurazioni informano che, in linea con quanto previsto dalla partnership industriale tra i due Gruppi, B. P. Vi Fondi Sgr S. P. A. E Verona Gestioni Sgr S. P. A. , Società partecipate in misura paritetica da entrambi i Partner, hanno stipulato ieri l’atto di fusione per incorporazione di Verona Gestioni Sgr S. P. A. In B. P. Vi Fondi Sgr S. P. A. , in esecuzione delle rispettive deliberazioni di fusione assunte dalle Assemblee straordinarie di entrambe le società tenutesi in data 6 giugno 2008. Trattandosi di incorporazione di società aventi i medesimi soci, secondo le medesime percentuali e i medesimi diritti, la fusione è stata attuata nella forma semplificata ai sensi dell’art. 2505 c. C. , senza aumento di capitale sociale da parte della B. P. Vi Fondi Sgr S. P. A. A servizio della fusione, né assegnazione di nuove azioni. In esito alla fusione sono annullate tutte le azioni della Verona Gestioni Sgr S. P. A. Senza concambio. La fusione non comporta alcuna variazione nel valore delle partecipazioni di Banca Popolare di Vicenza e Società Cattolica di Assicurazione. Gli effetti civilistici della fusione decorreranno dalla esecuzione dell’ultima delle iscrizioni prescritte dall’art. 2504 Codice Civile. Le operazioni della società incorporata sono imputate al bilancio della incorporante, con effetti anche ai fini fiscali, a partire dall’1 gennaio 2008. .  
   
   
GIUSEPPE MANNI NUOVO CONSIGLIERE DI CATTOLICA ASSICURAZIONI  
 
Verona, 16 ottobre 2008 – Il Consiglio di Amministrazione di Cattolica Assicurazioni riunitosi ieri a Verona sotto la presidenza di Paolo Bedoni, ha cooptato tra i propri membri Giuseppe Manni in qualità di consigliere indipendente e non esecutivo. Giuseppe Manni subentra al dimissionario Bruno Nestori al quale il Consiglio ha espresso il più vivo apprezzamento per il contributo dato alla Società in qualità di consigliere indipendente e non esecutivo e con la quale continuerà a collaborare in importanti progetti di sviluppo . Giuseppe Manni è Presidente del Consiglio di Amministrazione del Gruppo Manni Hp, leader nel mercato italiano degli elementi prelavorati in acciaio e nel settore dei pannelli metallici isolanti con quasi 600 milioni di Euro di fatturato aggregato nel 2007 e circa 900 dipendenti. Giuseppe Manni, già Presidente dell’Associazione di Categoria Nazionale Assofermet, è membro del direttivo di associazioni industriali ed enti economici. .  
   
   
PREMAFIN HP: CONCLUSO UN CONTRATTO DI EQUITY SWAP SU AZIONI FONDIARIA-SAI S.P.A.  
 
Milano, 16 ottobre 2008 - Premafin Finanziaria S. P. A. Holding di Partecipazioni (“Premafin Hp”) rende noto di aver concluso con Gruppo Unicredit in data 15 ottobre 2008 un contratto di equity swap avente ad oggetto azioni ordinarie Fondiaria-sai S. P. A. Il contratto ha ad oggetto massime n 3. 700. 000 azioni od un controvalore di massimi euro 50 milioni, per una partecipazione non superiore al 3% circa del capitale sociale ordinario di Fondiaria-sai ed è uniformato agli standard Isda. E’ previsto che l’attività di hedging avrà durata non superiore a 60 giorni di mercato aperto e riguarderà un volume di titoli non superiore al 25% della media dei volumi giornalieri del mese precedente. Al termine del periodo di hedging sarà determinato il valore iniziale delle azioni, sulla base del prezzo medio ponderato degli acquisti giornalieri effettuati dal Gruppo Unicredit durante il periodo di hedging. Premafin Hp avrà facoltà di stabilire il numero complessivo delle azioni oggetto dell’equity swap, entro il massimo prefissato. La scadenza del contratto di equity swap è convenuta in 18 mesi, rinnovabile a facoltà di Premafin Hp sino ad un massimo di ulteriori sei mesi. Premafin Hp avrà facoltà di estinguere l’equity swap anticipatamente in ogni momento, in tutto o in parte, optando per la liquidazione per differenziali (cash settlement) ovvero, alternativamente, per la consegna fisica dei titoli (physical delivery). Non è previsto alcun accordo afferente le azioni eventualmente acquistate dal Gruppo Unicredit nella sua attività di hedging. Conseguentemente tutti i diritti amministrativi relativi alle azioni spettano al Gruppo Unicredit. L’operazione ha come finalità quella di beneficiare, senza alcun esborso finanziario a pronti, di un eventuale apprezzamento del titolo Fondiaria-sai .  
   
   
REGALI A ROMA, FORMIGONI BOCCIA IL DECRETO  
 
 Milano, 16 ottobre 2008 - Una "sorpresa negativa" risulta dalla lettura del decreto legge del Governo, il n. 154, appena pubblicato, in materia di spesa sanitaria e di finanza locale. Anzi, per il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni (che ieri ha incontrato la stampa insieme all´assessore al Bilancio, Romano Colozzi), contiene addirittura "qualcosa di offensivo" e "in contrasto con il disegno di federalismo fiscale, che così parte male". Si tratta non solo delle centinaia di milioni di euro destinati a Catania (150) e Roma (500) per la spesa corrente (cioè per coprire i buchi di bilancio), ma della disposizione (articolo 5 del decreto) per cui Roma Capitale avrà, dal 2010 in poi, altri 500 milioni all´anno addirittura utilizzabili per coprire disavanzi pregressi di parte corrente. "Abbiamo lavorato intensamente per superare il criterio della spesa storica e introdurre quello dei costi standard", si lamenta Formigoni, "e contemporaneamente ripiombiamo nella vecchia logica dei ripiani a piè di lista". "Governo e Parlamento pongano rimedio", scandisce Formigoni, non nascondendo "una grave preoccupazione" e annunciando battaglia in vista della prossima seduta della Conferenza Stato-regioni. "Se il Governo non accoglierà emendamenti, non potremo accettare un simile provvedimento", prosegue il presidente lombardo. Il Governo si era impegnato ad emanare questo decreto per "rifondere" i Comuni dei 260 milioni tolti con il taglio dell´Ici e per restituire 434 milioni alle Regioni per evitare di imporre di nuovo il ticket sulla diagnostica. Ma appunto nel testo che si è potuto leggere "si fa un enorme regalo, con i soldi delle Regioni, a chi ha fatto della spesa pubblica facile una linea di condotta - annota ancor Formigoni - mentre si penalizza chi non ha fatto debiti". In effetti in sofferenza sono le Regioni italiane nel loro complesso, perché le risorse ("enormi risorse") sono prelevate "con priorità assoluta" dai Fondi destinati a Enti locali e Regioni, quindi a loro discapito. E tutto ciò si aggiunge al fatto che per la Regione Lazio sono stati sbloccati i 3 miliardi a fondo perduto stanziati dal precedente Governo, insieme ai 5 di prestito per i debiti della sanità. "Soffrono tutte le Regioni - ricorda l´assessore Colozzi - ed in sofferenza è certamente la Lombardia che, pur con i suoi quasi 10milioni di abitanti, non potrà certo, su queste basi ottenere risorse uguali a quelle elargite a Roma, che ha 3 milioni di abitanti". Con conseguenze gravi, alla quali appunto occorre porre rimedio. Per esempio a riguardo del trasporto pubblico locale (proprio in queste ore l´assessore alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo ne sta discorrendo con il ministro Matteoli), per il quale mancano all´appello i 150 milioni chiesti da anni, mentre l´ammontare degli stanziamenti è fermo da dieci. .  
   
   
VERTICE IN PROVINCIA BOLZANO: PRESIDENTE DISCUTE MISURE CON LE BANCHE  
 
 Bolzano, 16 otto 2008 - La situazione finanziaria in Alto Adige è sotto controllo: le banche locali sono solide e dispongono dell´adeguata liquidità, la Provincia ha in cantiere una serie di misure per tutelare i risparmiatori dai contraccolpi della recessione internazionale. Sono i dati centrali emersi dal vertice con gli istituti di credito convocato oggi (15 ottobre) a Bolzano dal Presidente della Provincia. "In questa fase di crisi finanziaria la Provincia si è mossa per tempo a tutela della sicurezza dei cittadini ed è stato mio dovere convocare i responsabili del settore bancario locale per fare il punto della situazione": ha esordito così il Presidente della Provincia al termine dell´incontro di stamattina (15 ottobre) a Palazzo Widmann, durato circa un´ora e mezza, con i presidenti degli istituti di credito locali: Norbert Plattner (Carispa), Hansjörg Bergmeister (Banca popolare), Mario Calamati (Btb), Michael Grüner (Cassa centrale Raiffeisen), Gerhard Brandstätter (Fondazione Carispa) e Heiner Nicolussi Leck (Federazione Raiffeisen), accompagnati dai direttori generali. Dalla discussione su punti di forza e criticità del momento è emerso che la situazione finanziaria in Alto Adige è sotto controllo, grazie alla solidità e alla liquidità di cui dispongono le banche locali, alle prese con problemi minori rispetto ai grandi istituti di credito. "Su un volume creditizio di 13,3 miliardi € le sofferenze sono pari al 2,3% - ha spiegato il governatore altoatesino - un dato che può tranquillizzare i risparmiatori. " Dopo il confronto con le banche il Presidente ha delineato alcune misure di sostegno che la Giunta provinciale metterà a punto nella prossima seduta: "Si tratta di interventi che puntano a tutelare le imprese nel senso della salvaguardia dei posti di lavoro e delle famiglie", ha precisato il Presidente. Nello specifico, le proposte in discussione riguardano un programma di investimento per la realizzazione di lavori pubblici, una revisione del sistema di appalti che premi ulteriormente la qualità accanto alla quantità, un´attenzione alla disciplina del subappalto per evitare che aziende locali subappaltatrici restino per strada a causa del fallimento dell´impresa appaltatrice extraprovinciale. La Provincia intende inoltre potenziare l´assetto di Confidi (la struttura che garantisce le piccole e medie imprese agevolando la concessione di finanziamenti) conferendo maggiori garanzie attraverso un possibile aumento del capitale sociale. "Vogliamo inoltre ridurre i tempi di attesa tra la concessione e la liquidazione del contributo alle imprese", ha aggiunto il governatore. Al momento la situazione dei mutui-casa no presenta particolari problemi in Alto Adige, considerando che la maggiorparte dei richiedenti ha usufruito del contributo pubblico a fondo perduto, ma nell´incontro si è discusso anche della possibilità di allungare i tempi di restituzione del mutuo e di altre soluzioni da valutare. "In ogni caso le banche si sono impegnate ad accentuare l´attività di consulenza mirata nella concessione dei crediti e ad affrontare caso per caso", ha concluso il Presidente della Provincia ringraziando gli istituti di credito per la disponibilità dimostrata. Nel giro di sei mesi un nuovo incontro farà il punto sull´andamento della situazione finanziaria in Alto Adige per capire se saranno necessarie correzioni. .  
   
   
MILANO LEADER DELL’INFORMATICA ITALIANA OLTRE 10 MILA IMPRESE, 2,8 MILIARDI DI EURO DI COMMERCIO ESTERO 4.510 NUOVE ASSUNZIONI DI PERSONALE QUALIFICATO NEL 2008 A MILANO QUASI UN’IMPRESA ITALIANA SU SEI NELLA REALIZZAZIONE DI SOFTWARE  
 
 Milano, 16 ottobre 2008 -  Oltre 10 mila imprese, un interscambio con l’estero di quasi 2,8 miliardi di euro in sei mesi che rappresenta da solo il 65% del totale italiano, 4. 510 assunzioni di personale qualificato previste nel 2008 dalle imprese, 140 posti in più rispetto al 2007: sono questi alcuni numeri dell’informatica milanese. Milano prima in Italia per numero di imprese, precedendo Roma e Torino, rappresenta il 12,5% del totale nazionale. Il settore che conta il maggior numero di attività è quello della realizzazione e consulenza nel software, 4. 178, quasi una su sei in Italia, segue quello dell’elaborazione e registrazione elettronica di dati (3. 547). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al Ii trimestre 2008, 2007, 2004 e Istat a giugno 2008. Le assunzioni di informatici e tecnici nelle imprese milanesi. Cresce del 3,2% nel 2008 la richiesta da parte delle imprese milanesi di personale qualificato nel campo informatico. Per 4. 510 assunzioni previste, 140 in più rispetto al 2007. I più richiesti sono i laureati in ingegneria elettronica e dell’informazione (2. 550) seguiti dai diplomati in indirizzo informatico (1. 460) e da quelli in indirizzo elettronico (500). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Excelsior 2008. N. Imprese attive nel settore dei servizi legati all’informatica a Milano per settore
consulenza per l´installazione di sistemi hardware Realizzazione di software Consulenza software; elaborazione e registrazione elettroniche di dati (per conto terzi) gestione di banche dati e di portali web installazione, manutenzione e riparazione di macchine per ufficio e di apparecchiature informatiche attivita´ connesse all´informatica altro Totale Informatica Ed Attivita´ Connesse Totale Informatica Ed Attivita´ Connesse Totale Informatica Ed Attivita´ Connesse variaz. %07-08 variaz. % 04-08 % su tot. 08
Ii trim. 2008 Ii trim. 2008 Ii trim. 2008 Ii trim. 2008 Ii trim. 2008 Ii trim. 20086 Ii trim. 2008 Ii trim. 2008 Ii trim. 2007 Ii trim. 2004 Ii trim. Ii trim. Ii trim.
Milano 147 4. 178 3. 547 102 654 1. 145 275 10. 048 10. 067 9. 992 -0,20% 0,60% 56,70%
Lombardia 253 6. 755 6. 859 162 1. 439 1. 919 333 17. 720 17. 606 17. 179 0,60% 3,10% 100,00%
Italia 1. 040 26. 311 33. 748 839 8. 434 9. 272 543 80. 187 79. 103 74. 692 1,40% 7,40% 22,10%
% Milano su It per settore 14,1% 15,9% 10,5% 12,2% 7,8% 12,3% 50,6% 12,5% 12,7% 13,4%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al Ii trim. 2008, 2007 e 2004 Import-export milanese di elaboratori, sistemi e prodotti informatici nei primi sei mesi del 2008
2008 Ii trim. Tot. Interscambio % su tot. It. 08 % su tot. 08 It
import export 2008 import export interscambio
Milano 2. 507. 022. 789 279. 555. 261 2. 786. 578. 050 70,8% 36,8% 64,8%
Lombardia 2. 714. 613. 367 349. 583. 066 3. 064. 196. 433 76,7% 46,1% 71,3%
Italia 3. 539. 237. 944 758. 706. 954 4. 297. 944. 898 100,0% 100,0% 100,0%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al Ii trim. 2008 Import-export milanese di elaboratori, sistemi e prodotti informatici nei primi sei mesi del 2008
Merce 2008 Ii trim. % su tot
import export import export
Macchine per ufficio, elaboratori e sistemi informatici 2. 460. 140. 634 268. 591. 108 98,1% 96,1%
Prodotti informatici 46. 882. 155 10. 964. 153 1,9% 3,9%
Tot. Milano 2. 507. 022. 789 279. 555. 261 100,0% 100,0%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al Ii trim. 2008 Assunzioni previste dalle imprese milanesi per il 2008 di personale con indirizzo di studio in informatica-elettronica
Assunzioni non stagionali (v. A. )
Indirizzo di ingegneria elettronica e dell´informazione (livello universitario) 2. 550
Indirizzo informatico (livello secondario e scuole professionali) 1. 460
Indirizzo elettronico (livello secondario e scuole professionali) 500
Totale indirizzi informatico-elettronico 08 4. 510
Totale indirizzi informatico-elettronico 07 4. 370
variaz. % 2007-2008 3,2%
variaz. In v. A. 2007-2008 +140
Elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Excelsior 2008 N. Imprese nel settore informatica e attività connesse
Totale Informatica Ed Attivita´ Connesse variaz. %07-08 variaz. % 04-08 % su tot. 08
Ii trim. 2008 Ii trim. Ii trim. Ii trim.
Milano 10. 048 -0,2% 0,6% 12,5%
Roma 5. 462 8,5% 23,6% 6,8%
Torino 4. 135 1,2% 6,7% 5,2%
Napoli 3. 377 -0,8% 3,1% 4,2%
Brescia 1. 933 0,9% 7,2% 2,4%
Firenze 1. 785 1,2% 3,4% 2,2%
Padova 1. 692 0,1% 9,2% 2,1%
Bari 1. 691 0,7% 8,5% 2,1%
Bologna 1. 628 2,5% 5,4% 2,0%
Bergamo 1. 473 0,5% 7,7% 1,8%
Vicenza 1. 441 1,2% 3,1% 1,8%
Cagliari 1. 320 2,8% 11,9% 1,6%
Treviso 1. 246 2,0% 9,3% 1,6%
Genova 1. 240 -1,0% 5,5% 1,5%
Verona 1. 231 1,4% 4,0% 1,5%
Palermo 1. 213 0,7% 1,7% 1,5%
Salerno 1. 206 1,2% 9,2% 1,5%
Varese 1. 139 3,8% 9,4% 1,4%
Venezia 1. 105 2,7% 8,5% 1,4%
Catania 1. 062 -1,2% 11,2% 1,3%
Modena 1. 003 -0,3% 5,2% 1,3%
Perugia 862 -1,9% 5,1% 1,1%
Udine 854 -1,5% 0,4% 1,1%
Cosenza 774 -1,4% 6,6% 1,0%
Como 768 3,4% 2,8% 1,0%
Trento 743 2,9% 11,1% 0,9%
Messina 720 5,4% 19,2% 0,9%
Bolzano - Bozen 713 1,9% 15,2% 0,9%
Sassari 713 -1,8% 8,4% 0,9%
Pisa 706 1,3% 10,3% 0,9%
Caserta 692 4,2% 26,0% 0,9%
Latina 674 -1,2% 4,3% 0,8%
Reggio Emilia 672 1,4% 5,8% 0,8%
Lecce 661 1,1% 12,6% 0,8%
Parma 661 -0,5% 9,1% 0,8%
Pavia 652 0,9% 4,0% 0,8%
Ascoli Piceno 605 0,0% 7,1% 0,8%
Ancona 594 1,4% 4,8% 0,7%
Cuneo 591 -0,2% 4,4% 0,7%
Pescara 539 5,9% 18,7% 0,7%
Prato 526 -0,2% -4,0% 0,7%
Reggio Di Calabria 512 -2,5% 2,8% 0,6%
Lucca 493 1,9% 5,3% 0,6%
Chieti 492 5,4% 19,1% 0,6%
Lecco 482 -0,8% 3,4% 0,6%
Piacenza 473 2,6% 9,2% 0,6%
Novara 470 2,8% 10,1% 0,6%
Catanzaro 456 -2,1% 5,6% 0,6%
Frosinone 453 4,6% 18,3% 0,6%
Taranto 446 -0,4% 9,3% 0,6%
Pesaro E Urbino 442 3,3% 12,8% 0,6%
Mantova 440 3,3% 8,9% 0,5%
Livorno 436 5,1% 6,1% 0,5%
L´aquila 432 0,9% 8,3% 0,5%
Teramo 425 6,3% 14,9% 0,5%
Alessandria 423 2,9% 5,5% 0,5%
Forli´ - Cesena 421 1,2% 10,5% 0,5%
Foggia 420 4,0% 25,4% 0,5%
Ravenna 415 1,2% 11,0% 0,5%
Pistoia 414 0,0% -0,2% 0,5%
Ferrara 406 0,7% 3,6% 0,5%
Rimini 402 5,2% 17,2% 0,5%
Siracusa 390 -2,7% -5,8% 0,5%
Trieste 389 -3,0% 3,7% 0,5%
Macerata 388 -2,3% -2,0% 0,5%
Trapani 388 1,8% 7,8% 0,5%
Potenza 381 3,8% -1,0% 0,5%
Pordenone 378 0,8% 8,9% 0,5%
Arezzo 370 2,2% 5,7% 0,5%
Avellino 370 3,6% 21,7% 0,5%
Cremona 356 4,1% 8,5% 0,4%
Viterbo 336 0,9% 12,4% 0,4%
Savona 326 2,5% 14,8% 0,4%
Benevento 320 4,2% 13,1% 0,4%
Agrigento 315 -0,6% 5,0% 0,4%
Ragusa 309 4,7% 8,4% 0,4%
Brindisi 304 0,3% 25,6% 0,4%
La Spezia 300 -0,3% 4,2% 0,4%
Terni 293 2,1% 6,9% 0,4%
Siena 281 0,7% -0,7% 0,4%
Nuoro 278 2,2% 9,9% 0,3%
Lodi 277 3,0% 8,2% 0,3%
Massa Carrara 277 0,0% 13,5% 0,3%
Imperia 242 1,3% 3,4% 0,3%
Biella 234 -1,7% -0,4% 0,3%
Asti 231 3,1% -4,1% 0,3%
Campobasso 221 6,3% 17,6% 0,3%
Rovigo 217 -1,8% -3,1% 0,3%
Grosseto 216 -4,4% 2,4% 0,3%
Caltanissetta 213 -0,9% 0,0% 0,3%
Matera 211 2,4% 14,1% 0,3%
Belluno 200 4,2% 12,4% 0,2%
Verbano Cusio Ossola 191 6,7% 8,5% 0,2%
Aosta 190 -3,6% 2,7% 0,2%
Gorizia 169 -1,7% 0,0% 0,2%
Oristano 168 -0,6% 17,5% 0,2%
Vercelli 168 -4,0% 5,7% 0,2%
Sondrio 152 2,0% 4,1% 0,2%
Rieti 148 -3,3% 20,3% 0,2%
Vibo Valentia 148 -8,1% 12,1% 0,2%
Crotone 147 4,3% 10,5% 0,2%
Enna 106 -6,2% 1,9% 0,1%
Isernia 86 -3,4% 4,9% 0,1%
Italia 80. 187 1,4% 7,4% 100,0%
Elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al Ii trim. 2008-2007-2004 .
 
   
   
PROMOZIONE DELLA CULTURA E DELL’ETICA DI IMPRESA IL CONSULENTE ARRIVA NELL’AZIENDA ARTIGIANA TRENTINA “UN’ESPERIENZA A SOSTEGNO DELLE CAPACITÀ IMPRENDITORIALI PRESENTI SUL TERRITORIO”  
 
Trento, 16 ottobre 2008 - Sono stati presentati ieri, nel corso di una conferenza stampa, i risultati dell’iniziativa del Ceii, promossa dal Dipartimento industria della Provincia autonoma di Trento, che ha coinvolto 45 aziende artigiane trentine sul tema dell’etica d’impresa, con la presenza in azienda di consulenti. L’obiettivo dell’iniziativa era la promozione e la sensibilizzazione dentro l’impresa della cultura dell’etica di impresa, ovvero la corretta gestione della sicurezza aziendale non come adempimento (“che nelle aziende risulta già essere rispettato”, hanno sottolineato i promotori), ma come patrimonio professionale dei datori di lavoro e dei lavoratori: “Il progetto del Ceii Trentino, non è consistito nel monitorare il mero rispetto degli adempimenti normativi e neppure nel fornire alle aziende una consulenza in tal senso, bensì nell’avviare un processo di sensibilizzazione dell’imprenditore artigiano, finalizzato all’introduzione di procedure, istruzioni, accorgimenti che portino ad una maggiore prevenzione degli infortuni e delle malattie di origine professionale quale componente stabile nel svolgere le attività produttive di competenza”. “L’iniziativa – come ha spiegato Paolo Spagni, dirigente del dipartimento industria – ha coinvolto 45 aziende artigiane del Trentino, dove due esperti in materia di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro e dei sistemi aziendali hanno trascorso alcune giornate tra il 2007 e l’aprile 2008”. Le imprese che hanno partecipato all’iniziativa di promozione della cultura e dell’etica di impresa sono state per la maggiore del settore legno, meccanica e ferro. “La diffusione dell’etica di impresa – ha ribadito il presidente del Ceii, Ilos Parisi – deve far parte del patrimonio degli imprenditori e degli artigiani trentini”. Il progetto nasce a seguito dell’approvazione della legge provinciale (la numero 3, l’articolo 26, del 11 marzo 2005) secondo la quale Giunta provinciale può organizzare direttamente od indirettamente (in collaborazione con altri enti ed organismi pubblici o privati), iniziative varie, anche di carattere formativo “che accrescano la cultura e l´etica d´impresa, che favoriscano anche il miglioramento delle condizioni di lavoro, la prevenzione degli infortuni, la tutela dell´ambiente dagli inquinamenti nonché gli incentivi alla sicurezza”. “Etica d’impresa e sicurezza sul lavoro – ha spiegato Spagni - sono ovviamente cose diverse, anche se le leggi che presidiano gli standard lavorativi rispecchiano valori emergenti dal corpo sociale. La Provincia, un po’ pragmaticamente, ha cercato di mettere un altro ponte fra questi due concetti e per il tramite della predetta norma si è dunque dotata di uno strumento specifico per contribuire al miglioramento delle condizioni di lavoro, alla prevenzione degli infortuni ed alla tutela dell´ambiente dagli inquinamenti. Tale strumento non opera imponendo regole (a tal fine esistono istituzioni preposte quali la Medicina del lavoro, l’Inail, l’Ispettorato del lavoro, ecc. O leggi come la 626) ma promuovendo cultura ed etica d’impresa nonché consolidarle nel nostro tessuto produttivo”. La Giunta provinciale ha fissato, con la delibera 1923 dell’8 settembre 2005, i criteri e le modalità d’intervento per individuare le attività rilevanti per la promozione della cultura e dell’etica d’impresa. In particolare si prevede la realizzazione di iniziative con l’obiettivo di promuovere la diffusione dell’etica d’impresa come modalità di comportamento razionale che ha un diretto riscontro con l’organizzazione aziendale; elaborare e sperimentare strumenti di gestione e di autoregolamentazione della «responsabilità sociale d’impresa» come condivisione di comportamenti all’interno dei gruppi di lavoro; favorire «buone pratiche», come condivisione di valori, volte al miglioramento dei rapporti nell’ambiente interno all’impresa ed esterno, con gli utilizzatori finali; monitorare gli indicatori dell’etica d’impresa anche mediante il ricorso a figure professionali appositamente formate quale condizione per lo sviluppo di nuove competenze all’interno delle organizzazioni produttive. Rientra fra gli obiettivi dell’iniziativa anche la creazione di condizioni idonee all’inserimento di lavoratori disabili nelle organizzazioni produttive. In coerenza con lo spirito adottato nella definizione degli interventi (non imposizione, ma condivisione) la Giunta Provinciale ha predisposto che “gli interventi previsti siano realizzati direttamente dalle strutture dell’amministrazione provinciale competenti per materia, anche mediante affidamento ad enti ed organismi pubblici o privati che perseguano finalità sociali o d’interesse generale, o che siano espressione di un ampio coinvolgimento dell’imprenditoria locale…”. In questo quadro operativo (in cui rivestono ruoli importanti i singoli soggetti economici che operano nei luoghi di lavoro, le loro organizzazioni rappresentative sindacali e di categoria) e le viarie istituzioni preposte alla gestione dei processi produttivi ed economici, si è inserita l’azione del Dipartimento industria artigianato e miniere. Il Dipartimento si è rivolto al mondo delle imprese per attuare progetti a favore di aziende opportunamente selezionate per capire assieme agli imprenditori, anche attraverso visite in loco,e con il supporto di tecnici (quali: ingegneri, medici del lavoro, psicologi e quant’altro) se vi siano spazi per migliorare, al di là dell’obbligo normativo, e la condizione fisica e psichica della “risorsa umana”. Il Dipartimento ha ritenuto infatti che un’azienda “etica” per prima cosa fa star bene la gente che ci lavora, e che, investendo sulla sicurezza e sulla salubrità dei luoghi di lavoro si aprono le porte al seme buono della responsabilità sociale d’impresa. In data 5 settembre 2006, il Dipartimento ha sottoscritto una convenzione con il Ceii Trentino per introdurre, in 45 imprese, con una dimensione di almeno 5 addetti e operanti in attività produttive che si svolgono in ambienti chiusi, i presupposti per raggiungere l’obiettivo della corretta gestione della sicurezza aziendale non come adempimento (che in tali aziende risulta già essere rispettato), ma come cultura d’impresa posseduta sia dai datori di lavoro che dai lavoratori. Il progetto del Ceii Trentino non consiste nel monitorare il mero rispetto degli adempimenti normativi e neppure nel fornire alle aziende una consulenza in tal senso, bensì nell’avviare un processo di sensibilizzazione dell’imprenditore artigiano, finalizzato all’introduzione di procedure, istruzioni, accorgimenti che portino ad una maggiore prevenzione degli infortuni e delle malattie di origine professionale quale componente stabile nel svolgere le attività produttive di competenza. Il perseguimento di migliori standard lavorativi nel settore artigianale, di fatto si è concretizzato nell´elaborazione di strumenti di gestione della «responsabilità sociale d´impresa». “L’iniziativa attuata dal Ceii Trentino – ha detto la direttrice del Ceii, Renata Diazzi - viene presentata non per avviare esclusivamente una discussione culturale, ma per condividere un’esperienza che ha un concreto sostegno alle capacità imprenditoriali presenti, o in via di formazione, nel territorio trentino, e pertanto va considerata come parte integrante del quadro di iniziative attuate, per il tramite delle leggi provinciali a sostegno dello sviluppo produttivo, per favorire lo sviluppo dell’imprenditoria locale”. Il progetto Ceii Trentino ha dunque l’obiettivo di incentivare le imprese, affinché creino i presupposti per una corretta gestione aziendale e professionale indirizzando datori di lavoro e, in conseguenza, i lavoratori ad una visione condivisa che porti ad una maturazione culturale della propria e altrui tutela. L’esperienza compiuta ha dimostrato che tale visione si concretizza solo se si fanno emergere le responsabilità dell’intera organizzazione aziendale, dal datore di lavoro fino al lavoratore, ciascuno secondo le proprie attribuzioni e competenze. .  
   
   
MARRAZZO, DALLA REGIONE LAZIO 1 MILIARDO DI GARANZIA DI CREDITO ALLE PMI  
 
Roma, 16 ottobre 2008 - La Regione Lazioscende in campo per aiutare le piccole e medie imprese del territorio a superare gli effetti della crisi finanziaria, che sta colpendo pesantemente anche le realtà più produttive e vitali. Le recenti turbolenze dei mercati internazionali, infatti, minacciano di produrre pesanti ripercussioni sulla situazione e sull´operatività delle Pmi del Lazio, in particolare sul versante dell´accesso al credito. Per questo, lo stesso Presidente della Regione, Piero Marrazzo, ha annunciato oggi, al termine di un incontro con tutti i rappresentati delle associazioni imprenditoriali della Regione, l’attivazione di interventi economici con risorse regionali pari a 150 milioni di euro sotto forma di garanzie del credito, prestiti e altri incentivi, risorse che permetteranno di liberare risorse per circa un miliardo di euro. “Abbiamo voluto affrontare – ha dichiarato Marrazzo – quella che in questo momento è, per le piccole e medie imprese ‘l’emergenza dell’emergenza’ per il nostro territorio e più in generale per il Paese: l’accesso al credito. Per questo, insieme, alle associazioni che sono intervenute, e da cui è venuto un contributo fondamentale, abbiamo deciso l’avvio un Comitato tecnico di Emergenza per il credito, presieduto dal Presidente della Regione e in cui le imprese avranno una loro rappresentanza. Abbiamo analizzato gli strumenti a disposizione e pensiamo di poter garantire, all’inizio, un credito per le Pmi di circa 1 miliardo di euro”. Il Comitato Tecnico, un organismo paritetico Regione-organizzazioni datoriali, ha detto Marrazzo “si riunirà a breve” e lo stesso Presidente chiederà a breve un incontro con gli Istituti di credito che operano nel territorio. “La Regione Lazio – ha aggiunto Marrazzo - si sente in frontiera, gli imprenditori si sentono in frontiera. E da oggi – ha sottolineato – è partito un segnale positivo: che la crisi si affronta uniti, Regione e imprenditori insieme”. All´incontro hanno partecipato rappresentati di Confindustria Lazio, Federlazio, Cna, Confesercenti, Confcommercio, Lega Coop, Confartigianato, Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Confcooperative. .  
   
   
IL VENETO E’ LA PRIMA REGIONE ITALIANA PER PARTECIPAZIONE AL PROGRAMMA SOUTH EAST EUROPE  
 
Venezia, 16 ottobre 2008 - Il Veneto risulta la prima regione italiana in termini di partecipazione al Programma South East Europe. Sono 27 le idee progettuali che hanno coinvolto partner veneti su un totale di 95 iniziative che hanno interessato tutta l’area centrale europea composta da 16 Stati. I 27 partner veneti, sia pubblici che privati, hanno attivato 37 parternariati, in otto con un ruolo da leader e da capofila. “La sfida non è stata semplice perché il programma di cooperazione transnazionale South East Europe - ha detto l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, commentando i dati resi noti stamattina dalla Commissione europea - copre un territorio vastissimo che comprende sia Paesi europei che Stati in fase di adesione come Albania, Austria, Bosnia Herzegovina, Bulgaria, Romania, Croazia, Repubblica di Macedonia, Grecia, Ungheria, Serbia, Montenegro, Slovacchia, Slovenia, Moldavia e Ucraina. ” C’è da ricordare che i fondi europei per lo sviluppo regionale (Fesr) a disposizione per il filone South East Europe sono circa 58 milioni di euro e non potranno coprire le richieste di tutti i 95 candidati. La qualità delle iniziative venete finora selezionate fa ben sperare nelle potenzialità di successo e i parternariati attivati sono veramente convincenti. “Dunque - ha concluso l’assessore - voglio credere nella capacità degli attori veneti anche per tale ulteriore fase di presentazione. ” .  
   
   
PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE DELL’ UMBRIA AVVIATA PROCEDURA “VAS”; ASSESSORE BOTTINI: “ATTO FONDAMENTALE PER SVILUPPO SOSTENIBILE”  
 
Perugia, 16 ottobre 2008 - L’umbria è tra le prime Regioni in Italia ad avviare il percorso per l’approvazione del Piano Paesaggistico Regionale (“Ppr”), in base alle nuove norme nazionali che ne impongono la redazione e stabiliscono, inoltre, il successivo adeguamento dei Piani Regolatori generali dei Comuni entro i successivi due anni. La Giunta regionale dell’Umbria, dopo aver preadottato il documento preliminare del Piano, ha promosso, infatti, il primo appuntamento pubblico previsto dalla procedura di “Valutazione ambientale strategica” (“Vas”), alla quale il Piano stesso deve essere sottoposto. “Il Piano paesaggistico – sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente Lamberto Bottini – riveste un valore strategico per l’Umbria: la tutela del paesaggio e le azioni dedicate alla sua valorizzazione assumono connotati particolari legati alla peculiarità del territorio umbro, alle sue eccellenze, ma anche alle necessità di sviluppo richieste dall’inserimento di nuove infrastrutture e dall’adeguamento di aree produttive e residenziali”. “Il Piano – prosegue Bottini – è uno strumento di pianificazione rivolto principalmente alle tutele del paesaggio e allo sviluppo sostenibile del territorio e pertanto la procedura della sua elaborazione presuppone che si valuti la sua efficacia. È stato deciso di far coincidere la fase di pubblicità del Piano con quella prevista dalla ‘Vas’, che ha le medesime finalità, in modo da ridurre i tempi di formazione del Piano stesso, rafforzando il confronto che su esso deve essere svolto”. Il primo incontro sul “Ppr” ha registrato la “notevole presenza di soggetti istituzionali – riferiscono dal Servizio regionale Programmi per l’assetto del territorio - a cominciare dalla Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, rappresentata dal direttore regionale Francesco Scoppola e dalla soprintendente Anna Di Bene, che hanno confermato la volontà di collaborazione con la Regione, nonché la necessità di andare oltre la mera azione di vincolo per quanto riguarda il paesaggio e i beni ad essi collegati”. Hanno dato il loro contributo, attraverso interventi o relazioni scritte consegnate ai dirigenti dei servizi regionali che procedono per la “Vas” e hanno la responsabilità valutativa, tra gli altri, il presidente della sezione umbra dell’Istituto Nazionale Urbanistica, Franco Marini, i rappresentanti di Confindustria Umbria, delle Province di Perugia e Terni, del Comune di Perugia, della Confederazione italiana agricoltori dell’Umbria, del “Wwf”. È inoltre intervenuta la rappresentante della Regione Marche, Gaia Grassi, che, condividendo l’impostazione del Piano Paesaggistico dell’Umbria, ha comunicato “l’interesse” delle Marche, affermando “l’opportunità di un’azione concertata tra le due Regioni”. Indicare i percorsi delle tutele, considerare le aree di margine e da riqualificare, promuovere l’informazione sul valore del paesaggio e la conseguente formazione di soggetti tecnici qualificati, la necessità di mantenere le colture agricole tradizionali e di valore, come quella dell’olio, sono stati i temi sottolineati dai partecipanti all’incontro “per arrivare a un Piano paesaggistico regionale che governi i processi di trasformazione del territorio, assicurando - hanno sottolineato i professori Alberto Clementi e Gianni Nigro, consulenti scientifici per la redazione del Piano - una base di qualità per gli interventi di trasformazione che saranno inseriti nello strumento strategico denominato ‘Disegno Strategico Territoriale’”, in questi giorni oggetto di un confronto promosso dalla Giunta regionale con il sistema degli enti locali. “L’integrazione tra Piano Paesaggistico e Disegno Strategico Territoriale - ha detto l’assessore Bottini - produrrà una modalità condivisa da tutti sulla tutela del paesaggio e lo sviluppo sostenibile dell’Umbria, garantendo il prodursi di adeguate azioni di trasformazione del territorio, il recupero delle aree degradate e un quadro di riferimento certo per l’iniziativa degli operatori privati e degli enti locali”. La “procedura di pubblicità” preliminare sul Piano Paesaggistico, per effetto della normativa relativa alla “Vas”, si concluderà il 15 dicembre prossimo; i temi proposti saranno approfonditi anche con appositi tavoli di confronto. Tale fase consentirà di arrivare all’elaborazione finale del Piano, che dovrà essere approvato entro il 31 dicembre 2009 .  
   
   
INCARDONA A NEW YORK: "LA FORMAZIONE STRUMENTO PER L´INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE SICILIANE"  
 
 New York,  16 ottobre 2008 - “Per le aziende siciliane ci sono ampie possibilità di espansione sul mercato americano, specie per il settore alimentare e vinicolo. Occorre, però, che le imprese, oltre alla qualità del prodotto, garantiscano un’organizzazione aziendale e commerciale in grado di permettere loro di stare su quel mercato e di rimanervi”. Lo ha detto l’assessore al Lavoro e all’Emigrazione, Carmelo Incardona, al termine dell‘incontro nella sede dell’Istituto del commercio estero di New York, prima tappa di una giornata dedicata agli incontri istituzionali nell’ambito della missione siciliana, in occasione del Columbus day. Accompagnato dal console onorario d’Italia a New York, Tony Tufano, Incardona ha incontrato il direttore esecutivo dell’Ice di New York, Aniello Musella, il segretario generale della Camera di commercio italo-americana, Franco De Angelis, e il console generale d’Italia a New York, Franco Talò. Secondo il direttore generale dell’Ice, Musella, è possibile creare delle sinergie con la Regione per sostenere le imprese siciliane. “Dal colloquio con i vertici di Ice e Camera di commercio - ha detto Incardona - e’ emersa la necessità che le nostre aziende si attrezzino sul piano della qualità e del marketing, ma, soprattutto, che si consorzino per affrontare al meglio un mercato estremamente competitivo dove, però, il made in Italy funziona sempre. Il segretario della Camera di commercio italo-americana, De Angelis, è disponibile a creare occasioni di contatto tra le aziende siciliane e le società americane di distribuzione e a portare delegazioni di buyers (compratori) statunitensi in Sicilia. Tutti percorsi su cui avviare un lavoro serio e continuo. L’assessorato al Lavoro e’ pronto a contribuire attraverso la formazione del personale delle aziende siciliane per la internazionalizzazione delle imprese, anche in collaborazione con l’Ice, per uno scambio di esperienze”. Piena sintonia tra Incardona e il console Talò sulla necessità di un coordinamento tra le varie iniziative della Regione, degli enti locali e delle associazioni degli emigrati con il consolato per eventi promozionali o di grande richiamo, come il Columbus day, per promuovere l’immagine di una Sicilia moderna e diversa dagli stereotipi stantii che incidono negativamente sullo sviluppo dell’economia. “Fare gioco di squadra - ha detto l’assessore - e’ il modo migliore per far fruttare le risorse e per valorizzare i nostri prodotti, la nostra cultura e per attrarre turisti. In una parola, per promuovere la Sicilia. Con il console Talò abbiamo concordato anche sull’importanza dell’educazione delle nuove generazioni, dei figli degli emigrati, per riannodare i fili dell’identità. Penso a scambi di visite tra le scolaresche siciliane e americane, ma anche a corsi per promuovere la conoscenza della lingua italiana nelle nostre comunità all’estero”. All’incontro nella sede consolare di Park Avenue erano presenti anche il rappresentante dell’Enit, Riccardo Strano, e dell’Istituto italiano di cultura, Renato Miracco. .  
   
   
BASILICATA: VISITA IN REGIONE DEL CONSOLE GENERALE DI FRANCIA A NAPOLI  
 
Potenza, 16 ottobre 2008 - Il vicepresidente della Regione Basilicata Vincenzo Folino ha ricevuto ieri sera a Potenza, nella sala Verrastro del Dipartimento Presidenza della Giunta, il Console Generale di Francia a Napoli Francois Cousin. Nel corso dell’incontro, al quale ha partecipato anche il capo di Gabinetto Arturo Agostino, Folino e il Console hanno scambiato opinioni su tematiche relative ai rapporti di collaborazione che coinvolgono realtà ed attori economici e culturali di Francia e Basilicata. Il vicepresidente della Giunta regionale ha parlato, in particolare, dell’accordo sottoscritto nel 2006 con la Total relativo alle estrazioni petrolifere di Tempa Rossa e della collaborazione consolidata tra i Parchi della Grancia e di Puy Du Fou. Il Console Generale di Francia Francois Cousin ha detto di aver conosciuto ed apprezzato, già prima di questa visita, alcune località molto belle del territorio lucano, tra le quali Melfi, Matera, il Pollino, Metaponto, Maratea. Il vicepresidente Folino, sollecitato dall’Alto Diplomatico sul tema del federalismo, ha sottolineato che la Regione Basilicata aspetta di conoscere nel dettaglio il contenuto della proposta di riforma non avendo, sull’argomento, un punto di vista pregiudiziale. “Il Mezzogiorno e la Basilicata – ha spiegato - hanno dato moltissimo per l’unità della Nazione italiana sia in termini di vite umane nelle grandi guerre che per lo sviluppo industriale delle regioni del nord. Adesso ci aspettiamo che si attui il principio del federalismo solidale. Lo stesso che la nostra regione, ricca di risorse naturali, sta già attuando con la Puglia per l’approvvigionamento idrico e con lo Stato per le estrazioni petrolifere”. Alla fine dell’incontro Folino ha fatto dono al Console di una pubblicazione fotografica sulla Città dei Sassi. .  
   
   
MEDITERRANEO: SROUR, CON LA SIRIA NUOVE OPPORTUNITA´ L´ASSESSORE A ROMA CONSEGNA GUIDA ECONOMICA ABRUZZO IN ARABO  
 
 L´aquila, 16 ottobre 2008 - L´assessore alle Relazioni con i Paesi del Mediterraneo, Mimmo Srour, ha partecipato ieri mattina, su invito del ministro per l´Economia siriano, Abdullh Al Dardari, alla "Country Presentation" della Siria che si è tenuta a Roma presso l´Ice (Istituto per il Commercio Estero). Il ministro è stato accompagnato da alcuni imprenditori e dal direttore dell´agenzia nazionale siriana per gli investimenti, Ahmed Abdul Aziz. Alle imprese presenti, l´assessore Mimmo Srour ha consegnato la Guida economica dell´Abruzzo in lingua araba, fiore all´occhiello del lavoro svolto nell´ambito della delega al Mediterraneo. "Un´attività importante - ha riferito l´assessore Srour - che regala all´Abruzzo una posizione preminente nei colloqui con i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Un ponte di opportunità - ha aggiunto - che si potrà concretizzare anche nelle relazioni industriali e commerciali, poichè l´Abruzzo è la prima regione d´Italia a guardare con interesse ad uno sviluppo congiunto". Dopo la presentazione della Guida, il ministro Dardari ha colto l´occasione per proporre un incontro tra imprese siriane ed abruzzesi, precisando che la Siria è molto interessata ad avere scambi con operatori abruzzesi. Al meeting odierno erano presenti, inoltre, Achille Amerio, ambasciatore italiano a Damasco, Samir Al Kasir, ambasciatore siriano a Roma, e il ministro dell´industria siriana, Fuad Issa Al Jouni. .  
   
   
MARTEDÌ 21 OTTOBRE A CATANZARO GIORNATA DI STUDIO DELL’AMMINISTRAZIONE REGIONALE SUL SISTEMA DELLE CONFERENZE  
 
Catanzaro 16 ottobre 2008 - Martedì prossimo, 21 ottobre, con inizio alle ore 9,30, nei locali del Benny Hotel di Catanzaro, si terrà una giornata di studio, promossa dalla Regione, sul sistema delle Conferenze (Conferenza dei presidenti delle Regioni, Conferenza Stato-regioni e Conferenza unificata). La riunione, a cui sono invitati tutti i dirigenti dell’Ente, costituisce un’occasione per rendere più incisiva e consapevole l’azione amministrativa della Regione in rapporto al Governo, al Parlamento e al sistema delle Autonomie locali e delle altre Regioni italiane. I lavori saranno introdotti dal vicepresidente della Giunta, Domenico Cerosimo, e proseguiranno con gli interventi del segretario generale Nicola Durante, del dirigente generale del Dipartimento della Presidenza Giuseppe Fragomeni e con le relazioni di Marcello Mochi Onori, segretario generale della Conferenza delle Regioni, e Roberto De Liso, presidente del Comitato di controllo strategico della Regione Calabria. Ai lavori porterà il saluto il presidente della Giunta regionale Agazio Loiero. .  
   
   
MERCATO DEL LAVORO, LE MARCHE TENGONO MA RALLENTA LA PRODUTTIVITA  
 
Ancona, 16 Ottobre 2008 - Un approccio ne` catastrofista, ne` apologetico, ma una visione´laica´, cioe` che si basa sull´osservazione e sul confronto di dati certi. Questa la lettura data dall´assessore regionale al Lavoro, Ugo Ascoli all´andamento del mercato del lavoro nelle Marche, illustrato questa mattina nel corso del seminario che si e` tenuto in Regione per presentare il ´rapporto annuale 2008´, sulla scorta dei dati registrati ed elaborati dall´Osservatorio regionale nel 2007. ´La sintesi potrebbe essere `Avanti piano´ ´ ha detto Ascoli ´ nel senso che nelle Marche c´e` stata una crescita, ma nel complesso rallentata. I tassi di variazione fanno scrivere un segno piu` quasi ovunque, tranne che nell´occupazione maschile che si sta deteriorando. Mentre il dato piu` positivo e` l´aumento di occupazione femminile con qualche difficolta` nella fascia 35-44 anni. ´ Le Marche restano pur sempre una regione con il 39,3 % di occupati nel settore industriale. Una crescita in ogni caso - ha sottolineato Ascoli - che fa pensare ad un tessuto solido, certamente con alcuni nodi critici, geografici e settoriali che potranno essere aggravati anche dalla generale crisi finanziaria dei mercati. I dati Istat sul Pil sono pero` confortanti con un aumento dell´1,8%: piu` del Nord e in linea con il Nord Est. Riguardo alla produttivita` si registra invece una crescita piu` contenuta rispetto ad altre regioni del Centro Nord Est: solo la Toscana e` come noi: +0,8. Sugli indicatori di crisi, vale a dire le ore di Cassa integrazione e la mobilita`, ´bisogna essere chiari ´, ha detto Ascoli. ´Nel 2007, rispetto al 2006 tutti i dati sono stati in miglioramento. Tuttavia, circa i due terzi del monte ore della Cassa Integrazione sono stati richiesti dalla Cassa Integrazione Straordinaria, il che sta a dimostrare la permanenza di situazioni di crisi di un certo spessore. Per il 1 semestre 2008, si registra invece un netto peggioramento, aumenta la mobilita` oltre che nel settore della meccanica, anche nelle costruzioni, specialmente su Ascoli Piceno e Ancona. ´Certo- ha affermato Ascoli- dalla crisi del fabrianese e specificatamente dalla chiusura della Antonio Merloni ci aspettiamo forti cambiamenti dello scenario occupazionale, momenti difficili cui stiamo gia` facendo fronte con la progettazione di percorsi formativi volti alla riqualificazione dei lavoratori colpiti da esuberi, sia nella azienda madre che nell´indotto. Stiamo attraversando una fase di transizione, in cui occorrera` valorizzare i processi di innovazione, aumentare la qualita` dei prodotti, incrementare la produttivita`. ´ Concetti questi ripresi anche dai docenti di Economia della Politecnica delle Marche, Gianluca Gregori e Giuseppe Canullo che hanno sottolineato la necessita` di aprirsi ai mercati internazionali e di valorizzare il capitale intellettuale per far crescere la produttivita`. Negli ultimi 15 anni alcuni settori si sono trovati piu` in crisi rispetto ad altri, parlando di produttivita`, come, ad esempio , il calzaturiero e il tessile, a causa di scelte di mercato che hanno privilegiato maggiormente lo sviluppo dell´occupazione che non l´apertura all´esterno (Canullo). Le possibili vie d´uscita sono gli investimenti, sia materiali per migliorare la qualita` della produzione, che immateriali, mirati cioe` al capitale umano, allo sviluppo delle competenze e delle relazioni esterne (Gregori). Gregori, affermando che la crisi di competitivita` delle imprese sta anche nella poca creativita`, ha denunciato una mancanza di conoscenze del management ( ´molti manager italiani ancora non conoscono l´ inglese, e` impensabile!´) ´Necessario quindi che gli imprenditori utilizzino dei modelli organizzativi e gestionali che escano dagli schemi classici e vadano a migliorare i servizi e i valori alla base di un´impresa. ´ A tale proposito l´assessore Ascoli ha ricordato come l´edizione del Premio regionale ´Valore Lavoro´ abbia tra i requisiti principali per ottenere il riconoscimento, proprio la valorizzazione delle competenze del capitale umano in azienda. Fabio Montanini dirigente regionale del servizio lavoro sottolineando la sostanziale tenuta del mercato del lavoro marchigiano e l´esistenza di alcune aree di difficolta`, ha poi illustrato in dettaglio i dati relativi al rapporto 2007 provenienti dai centri per l´Impiego (Ciof) . La domanda di lavoro e` complessivamente aumentata (+21%). Il numero di assunzioni aumenta, anche nel 2007, piu` per le donne (+39,1%) che per gli uomini (+24,6%): per la prima volta dal 2002 dunque, l´incidenza della componente femminile sul complessivo flusso di assunzioni supera, seppur di poco, il 50% anche se le donne restano quelle piu` a rischio di mobilita` secondo un´analisi degli indici di rischio. (ad´e) Ecco i dati piu` significativi dell´andamento del mercato del lavoro nelle Marche dove le forze di lavoro- 15-64 anni sono 682mila (+0,62% rispetto al 2006, +13,7% dal 1993 al 2007), con un tasso di attivita` del 67,7%. Il mercato del lavoro regionale evidenzia un incremento complessivo dell´occupazione pari al +16,4% dal 1993 al 2007, con un aumento dell´1% nel 2007 rispetto al 2006. Nel lungo periodo cresce l´occupazione dipendente, mentre quella indipendente diminuisce; il tasso di occupazione nel 2007 e` del 64,8%. A livello provinciale, Ascoli Piceno presenta il tasso di disoccupazione piu` elevato, ma nel confronto 2006-2007 crescono le forze di lavoro e gli occupati e calano i disoccupati. Migliora la situazione dal 2004 al 2007 nelle altre province marchigiane: calano in modo considerevole i disoccupati e crescono al contempo forze di lavoro e occupati. Nel 2007 l´incidenza del tempo indeterminato nelle nuove assunzioni passa dal 18,0% al 18,8%: tale valore risulta tuttavia di oltre 6 punti percentuali inferiore a quello registrato nel 2002. La favorevole evoluzione registrata nel 2007 riguarda entrambe le componenti di genere ma risulta piu` marcata per le donne (+61,2%) che non per gli uomini (+20,5%). Per quanto concerne il ricorso agli ammortizzatori sociali, nel 2007 le ore di Cig concesse sono 2. 285mila (1. 389 lavoratori equivalenti), un dato in forte diminuzione rispetto al 2006 (erano 3. 764mila), anno in cui si interrompe il trend in crescita che ha portato le ore di Cig da 1. 489mila del 2001 a 4. 483mila del 2005. I lavoratori in mobilita` sono 6. 447 nel 2007 (in calo rispetto ai tre anni precedenti), di cui 4mila circa con mobilita` non indennizzata (L. 236/93). Sono 1. 900 circa i lavoratori collocati in mobilita` ad Ancona e Ascoli Piceno e 1. 300 circa a Macerata e Pesaro Urbino. In totale 902 sono stranieri e 5. 545 italiani. .  
   
   
GIORNATA DI STUDIO SULLA CLASS ACTION  
 
Macerata, 16 ottobre 2008 - La Camera di Commercio di Macerata, in collaborazione con l’Università di Macerata, organizza una giornata di studio e di approfondimento teorico-pratico sul funzionamento dell’azione collettiva risarcitoria, nota al pubblico con il termine anglosassone di “class action”. L’obbiettivo condiviso tra i due Enti è tentare di superare i molti punti oscuri circa l’effettivo funzionamento di tale azione sia nell’ambito oggettivo che soggettivo, fornendo agli operatori del diritto, siano essi avvocati o magistrati, alle imprese, ai consulenti ed ai consumatori, un corretto inquadramento giuridico dell’istituto, nonché di rappresentare i punti di forza e di debolezza, le opportunità ed i vincoli della normativa in esame. L´incontro è previsto per venerdì 24 ottobre 2008 presso l´auditorium di San Paolo, Università di Macerata, alle ore 10. 00. .  
   
   
UNA RICERCA FA IL PUNTO SULLA DOMANDA DI FORMAZIONE NELLA REGIONE POLIZIA LOCALE, RICHIESTI PIÙ CORSI SULL´ETICA CHE SULLE ARMI UN IDENTIKIT A SORPRESA DELL´OPERATORE DI SICUREZZA IN TOSCANA  
 
 Firenze, 16 ottobre 2008 - Le cronache nazionali segnalano sempre di più una tendenza all´utilizzo delle polizie locali in compiti di repressione, con competenze e tipologie di impiego che sembrerebbero più idonee ad altri corpi, ma in Toscana pare emergere un´altra strada che punta su una professionalità in cui pesano di più capacità di prevenzione, mediazione e dialogo. Ed è questo quanto emerge da una ricerca commissionata dalla Regione Toscana al Dipartimento di scienze sociali dell´università di Pisa e coordinata dal professor Fedele Ruggeri per valutare il fabbisogno formativo delle polizie locali toscane. Ricerca che ha coinvolto tutti i comandanti della regione. «Credo che da essa si possa ricavare agevolmente che la polizia toscana non punta a un modello da superpoliziotto da telefilm americano, ma piuttosto a crescere come una realtà di professionisti in grado di comunicare co! n i cittadini, di essere ben presenti nelle proprie comunit&ag! rave;, d i essere sempre adeguatamente aggiornati sulle novità giuridiche e sugli aspetti deontologici – spiega il vicepresidente Federico Gelli – Tutto questo mi sembra molto importante, così come è molto importante che non siano particolarmente diffuse tentazioni di ronde o comunque di cittadini che indossano impropriamente il ruolo di vigilantes, ma che semmai ci sia un solido rapporto di fiducia e collaborazione con gli operatori della sicurezza. Tutto questo rappresenta una premessa necessaria per rendere davvero operativa quella polizia di prossimità o di comunità su cui come governo regionale stiamo puntando con forza». I dati della ricerca dimostrano, per esempio, che i comandanti delle polizie toscane assegnano un maggiore indice di importanza alla formazione in materie giuridiche (86%) e al rapporto con i cittadini (81,9%), ma anche al miglioramento delle capacità di comunicazione e mediazione (68,8%). Q! uanto agli argomenti dei corsi, la conoscenza del codice della strada è richiesta più della legislazione e tecnica delle armi (88,7 contro 60,8%), l´etica professionale più della difesa personale (78,8 contro 65,7%). Quanto all´identikit dei comandanti di polizia toscani il 20% è di sesso femminile, il 60% ha meno di 50 anni, oltre il 40% ha almeno una laurea triennale. Uno su tre ha avuto in precedenza esperienze di lavoro nel settore privato. Del modello di polizia toscana si parlerà anche in questi giorni, nel contesto della visita di una delegazione russa per conoscere a fondo il modello toscano, in vista dell´introduzione anche in Russia di un corpo di polizia locale attualmente inesistente. .  
   
   
FVG, INDUSTRIA: TOLTO DIVIETO DI CUMULO DEGLI INCENTIVI PER R&S  
 
Trieste, 16 ottobre 2008 - La Giunta regionale, su proposta del vicepresidente e assessore alle Attività produttive Luca Ciriani, ha messo a punto e presentato al Consiglio una norma che consente alle imprese del Friuli Venezia Giulia di superare il divieto di cumulo fra gli incentivi regionali per attività di ricerca e sviluppo e i crediti d´imposta previsti, per gli stessi interventi, dalla Finanziaria nazionale del 2007. La norma è stata inserita ed approvata ieri, sotto forma di emendamento, nell´ambito del disegno di legge sul commercio, discusso oggi in Commissione consiliare. Il problema del cumulo era stato sollevato dallo stesso mondo imprenditoriale e dalle associazioni di categoria del Friuli Venezia Giulia, in modo da poter applicare contemporaneamente sia le norme regionali, sia quelle nazionali, che incentivano ricerca e innovazione. "Il nostro obiettivo - ha commentato l´assessore Ciriani - è di migliorare gli strumenti che le imprese hanno a disposizione, agendo anche sulle modalità di accesso agli incentivi, per massimizzare gli effetti di quelli regionali e nazionali". "L´emendamento - ha aggiunto - rientra nell´ambito di quegli interventi di politica economica e industriale che tendono a rafforzare il tessuto produttivo regionale, realizzando nello stesso tempo uno snellimento burocratico e amministrativo". La Giunta ha proposto infatti una disposizione di legge che prevede espressamente la possibilità da parte delle imprese di ricevere sia gli incentivi regionali che il credito d´imposta per le attività di ricerca e sviluppo, purché non venga superato l´importo della spesa complessivamente sostenuta. La disposizione troverà applicazione per gli incentivi regionali concessi in base all´articolo 11 della legge regionale 26 del 2005, all´articolo 53 bis della legge regionale 12 del 2002, al capo Vii della legge regionale 47 del 1978, nonché al capo I della legge regionale 4 del 2005. Al fine di adeguare la normativa regionale, apposite modifiche saranno apportate anche ai regolamenti di settore che disciplinano nel dettaglio i procedimenti contributivi. La modifica sarà applicabile anche ai procedimenti già chiusi, nonché a quelli pendenti, in modo da consentire a tutte le imprese interessate di usufruire di entrambi i contributi già attualmente in sede di dichiarazione fiscale. .  
   
   
LODI: RISULTATI DELLA MISSIONE COMMERCIALE A PRAGA  
 
Lodi, 16 ottobre 2008 - E’ rientrata soddisfatta la missione commerciale delle imprese locali a Praga. Davanti ai problemi di una crisi globale anche il Lodigiano “vivace” mette in campo la sua “cura”, attivando una maggiore operatività sui mercati esteri, al fine di cogliere occasioni di scambio e di preparare a sviluppi futuri il futuro. Mentre spuntano le prime nuvole procurate dall’attuale momento finanziario è importante per le imprese locali non arenarsi e puntare anche su una maggiore capacità operativa all’estero, al fine di sottrarsi, come ha detto il presidente della Camera di Commercio di Lodi Enrico Perotti, alle difficoltà del quadro generale, cercando nell’internazionalizzazione occasioni di crescita e di “resistenza”. In tal senso Praga ha confermato di essere un mercato non solo interessante e in sviluppo, ma di possedere caratteristiche di particolare interesse per le piccole e medie aziende lodigiane soprattutto dell’agroalimentare, della meccanica e della chimica. Da qui erano maturate le premesse della decisione camerale di organizzare in collaborazione con il Consorzio Lodi Export, la Banca Popolare di Lodi e la Camera di Commercio Italo-ceca una missione commerciale in quella realtà, dove peraltro già operano molte imprese italiane. L’operazione si è conclusa con la prospettiva per alcune delle imprese di avviare o di poter ampliare la propria presenza su quel mercato. La delegazione lodigiana guidata dal presidente della Camera di Commercio Enrico Perotti e composta dal presidente del Consorzio Lodi-export Francesco Monteverdi e dal direttore di Assoldi Maurizio Galli ha avuto preliminarmente un incontro alla sede praghese del Banco Popolare, presente nella Repubblica Ceca con sette filiali, durante il quale sono state fornite importanti informazioni di accompagnamento utili per gli imprenditori sul fronte del mercato locale. Ha quindi fatto seguito un intenso svolgimento di incontri tra aziende lodigiane e aziende ceche, mentre sul piano istituzionale si sono avuti con il coinvolgimento dell’ Ambasciatore italiano, incontri alla Camera Agroalimentare e alla Confederazione dell’Industria. L’esito di questi “tavoli” è stato giudicato promettente, perché ha permesso di conoscere nicchie e categorie in crescita verso cui le imprese lodigiane possono orientarsi e trarre vantaggio. Al rientro della delegazione il presidente Perotti ha espresso soddisfazione per le acquisizioni e le nuove aperture, insieme alla decisione della Camera di Commercio di tenere monitorate quelle situazioni che potranno evolversi e coniugarsi positivamente per le imprese. .  
   
   
APPRENDISTATO, LA REGIONE BASILICATA RICORRE ALLA CONSULTA  
 
Potenza, 16 ottobre 2008 - Le norme sull’apprendistato contenute nel decreto legislativo n. 112/2008 saranno impugnate davanti alla Corte costituzionale. Il Consiglio regionale ha espresso parere favorevole a maggioranza ( 13 voti favorevoli, quelli del centrosinistra, e 6 astenuti quelli della minoranza di centrodestra) sulla proposta avanzata dalla Giunta, a parere della quale il decreto legislativo 112/2008 “viola i principi posti dall’articolo 117, terzo e quarto comma, della Costituzione in tema di riparto delle competenze legislative, interferendo in modo illegittimo con la potestà legislativa delle Regioni in materia di formazione professionale ”. La decisione di ricorrere alla Consulta è maturata anche perché, il decreto legislativo “lede la riserva della funzione regolamentare e della funzione amministrativa, posta in favore delle Regioni nelle materie di loro competenza legislativa dall’art. 117 e dall’art. , 118 della Costituzione”. .  
   
   
UN METODO VINCENTE PER ESPORTARE  
 
 Ferrara, 16 ottobre 2008 - Anche le piccole e medie imprese ferraresi possono esportare con successo se supportate da specifici percorsi di affiancamento e da strumenti di sostegno adeguati. C’è chi, infatti, ha avviato importanti contatti con potenziali clienti o agenti/distributori, c’è chi ha realizzato ricerche di partners esteri commerciali, c’è chi ha già a disposizione nominativi di possibili interlocutori pronti a visitare l’azienda e a comprarne prodotti e servizi. Sono solo alcuni dei risultati raggiunti dalle imprese ferraresi che hanno partecipato al progetto “Esportare con metodo”, l’iniziativa realizzata da Unindustria Ferrara e Camera di Commercio di Ferrara per favorire l’internazionalizzazione delle imprese, aiutandole ad affrontare i mercati esteri, conoscerne le caratteristiche, i punti di forza e le opportunità. Il progetto ha permesso, in particolare, alle imprese di adeguare la propria struttura organizzativa alle necessità che le relazioni internazionali richiedono (vicinanza al cliente, unità dedicate alle attività internazionali, conoscenza delle lingue, flessibilità, gestione ottimale degli ordini e delle scorte, ecc. ) nonché per affacciarsi con successo in Europa e nel mondo. Ciò anche grazie alla presenza costante, in ciascuna azienda partecipante, di un consulente qualificato, che ha accompagnato l’imprenditore in tutte le fasi del progetto. Le imprese coinvolte nel progetto appartengono ai settori metalmeccanico (Baruffaldi, Engin Plast, Priamo), tessile-abbigliamento (Kore), alimentare (Segel), chimico (Gfc Chimica, F. Lli Zucchini) e sono dislocate in tutto il territorio provinciale. “Il progetto – sottolinea Mauro Giannattasio, segretario generale della Camera di Commercio di Ferrara – ha evidenziato che il perseguimento di una strategia di specializzazione è senz’altro uno dei tratti che accomuna le imprese che hanno successo all´estero: attraverso la focalizzazione su uno o pochi segmenti di clientela, o sulla produzione di un particolare tipo di prodotto, l´impresa riesce a soddisfare meglio le esigenze dei clienti e a vincere la concorrenza. Un altro elemento importante – prosegue Giannattasio - è il posizionamento sulle fasce alte di mercato, che spesso consente alle imprese di applicare un price premium che compensa i maggiori costi sostenuti per differenziare i propri prodotti e accrescerne la qualità”. “Per le imprese del nostro territorio – spiega Roberto Bonora, direttore di Unindustria Ferrara –è divenuto fondamentale oggi, più che mai, affrontare i mercati esteri con competenze, informazioni e con una struttura aziendale efficace. Per questo motivo abbiamo ritenuto importante assistere le aziende della provincia nel cercare di organizzare il proprio approccio ai mercati oltre confine in modo strutturato e ponderato, non soltanto tramite una consulenza di tipo strategico, ma anche attraverso un accompagnamento delle aziende nell’attuazione delle singole attività necessarie per raggiungere questo obiettivo. L’interesse e i risultati del progetto ci confermano che la scelta fatta insieme alla Camera di Commercio di Ferrara è stata utile e da ripetere”. Il progetto è stato suddiviso in otto fasi, partendo con l’export check up, utile a valutare la capacità dell’azienda di “fare export” insieme alle carenze e ai punti di forza della struttura dell’impresa per operare con l’estero. La fase successiva ha visto la realizzazione per le singole aziende di consulenze da parte di un professionista altamente qualificato, con l’obiettivo di colmare le lacune esistenti sul fronte dell’export, approfondire i temi giudicati interessanti dalle imprese e sviluppare la metodologia curata successivamente dall’ufficio internazionalizzazione di Unindustria Ferrara. Nella terza e quarta fase sono stati elaborati per le singole imprese partecipanti i i flussi di esportazione dall’Italia verso il resto del mondo dei principali prodotti aziendali, con l’obiettivo di comprendere quali i mercati più appetibili e di avere un panoramica dettagliata su quelli più interessanti. A seguire si è analizzato il peso percentuale delle importazioni dall’Italia e dai principali competitors che offrono i prodotti aziendali ai paesi di interesse. L’elaborazione della scheda tecnica aziendale e di quella per la ricerca partner fa parte invece della quinta fase, mentre la preparazione della documentazione necessaria per rapportarsi agli interlocutori esteri rientra nella fase sei. Nelle fasi finali Unindustria si è occupata di intermediare il rapporto tra questi ultimi e le imprese a cui è stato fornito, in aggiunta, un bagaglio di informazioni sui mercati su cui desiderano tentare l’ingresso (dalle fiere di settore, ai potenziali concorrenti, ai prodotti affini a quelli aziendali. ) Questo progetto ed i metodi adottati sono stati tra l’altro oggetto di tesi di una giovane laureanda in Economia Applicata e Politiche Economiche, che ha ritenuto utile approfondire i contenuti del progetto e descriverne in modo analitico i principali punti di forza per future applicazioni. .  
   
   
MERCATI ESTERI: UN ESPERTO PER LA TUA AZIENDA  
 
Lecco, 16 ottobre 2008 - La Camera di Commercio di Lecco, nell’ambito delle azioni approvate e finanziate dalle Camere di Commercio lombarde e Regione Lombardia sull’Asse 2 dell’Accordo di Programma per la Competitività, promuove, in collaborazione con Lariodesk Informazioni, “F. A. R. E. Internazionalizzazione - Facilitare e Assistere le Reti all’Export per le imprese lombarde”. Il Progetto offre all’ impresa l´opportunità di consolidare e potenziare la propria attività sui mercati internazionali, definendo nuove strategie di approccio ai mercati e stendendo un programma completo per l´internazionalizzazione fornendo un supporto specialistico. Grazie al progetto “F. A. R. E. Internazionalizzazione” l’impresa ha l´opportunità di: migliorare la propria strategia internazionale avvalendosi dell´esperienza di un consulente esperto; ricercare nuovi mercati esteri e individuare nuove modalità di presenza sui mercati già serviti; elaborare un piano di marketing internazionale, rivedendo gli strumenti di comunicazione esistenti e definendo nuove iniziative promozionali; sviluppare nuove attività commerciali o industriali all´estero. L’esperto di internazionalizzazione sarà presente presso l’ azienda per 8 mezze giornate; sono inoltre previste giornate di consulenza per la predisposizione di report mensili, nonché la supervisione ed il monitoraggio dei risultati conseguiti. Il progetto è finanziato da Regione Lombardia e sistema camerale lombardo. Alle aziende è richiesta unicamente una quota di adesione di Euro 300,00 + Iva. Per aderire al progetto, le aziende con sede operativa nella provincia di Lecco devono inviare la propria candidatura a Lariodesk Informazioni entro il 27 ottobre 2008 (tramite fax al n. 0341/292255). .  
   
   
PREMIO VESPUCCI: SCADE IL 20 OTTOBRE!  
 
Firenze, 15/10/2008 -- Ultimi giorni per partecipare al Premio Vespucci, il premio promosso dal Consiglio Regionale della Toscana e da Confindustria Toscana, in collaborazione con la Federazione Regionale dei Cavalieri del Lavoro della Toscana, l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Firenze Tecnologia. In palio 63mila euro a supporto dello sviluppo dell’idee progettuali vincenti presentate al premio. La partecipazione al Premio è gratuita. Le domande devono pervenire entro le 12 del 20 ottobre 2008 a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno oppure essere consegnate direttamente alla Segreteria organizzativa. Per aderire è necessario compilare l’apposita domanda di partecipazione e la scheda allegata, scaricabili dal sito www. Premiovespucci. Org . Il Premio ha otto categorie in gara: Sezione Brevetti, Progetti, Impresa-ricerca, Design, Ricerca, Invenzioni, Start Up e Premio di Laurea. La cerimonia di premiazione si tiene a Firenze il 28 novembre 2008, nell’ambito della Festa della Toscana. La cerimonia di premiazione è aperta al pubblico. Nel corso della cerimonia saranno annunciati i finalisti e proclamati i vincitori delle varie sezioni del Premio. Una selezione delle proposte in concorso sarà esposta nei locali del Consiglio Regionale durante la settimana della Festa della Toscana. .  
   
   
CRISI SALOTTO, CONFINDUSTRIA BASILICATA SOLLECITA GOVERNO  
 
Potenza, 16 ottobre 2008 - “L’emergenza industriale prodotta dalla nota crisi del comparto del mobile imbottito necessita d’interventi quanto mai efficaci e di ampia portata, per cercare di scongiurare l’ulteriore deterioramento del quadro economico e sociale dei territori di riferimento”. È quanto ha dichiarato il Presidente di Confindustria Basilicata, Attilio Martorano, relativamente alla urgenza di interventi da parte del Governo Nazionale a sostegno delle dinamiche del comparto del mobile imbottito, attraverso una opportuna sollecitazione verso i parlamentari della maggioranza di governo. “I numeri confermano il drammatico rilievo sociale connesso alla crisi del salotto: al 30 giugno 2008, sono solo 46 le imprese attive nel territorio distrettuale lucano e 117 le imprese attive nel territorio distrettuale pugliese, per un totale di 163 aziende, a fronte delle 400 realtà operanti nel 2002. Tutto questo ha comportato una drastica riduzione dell’occupazione, con una perdita di oltre 6. 000 posti di lavoro. E’ doveroso aggiungere che dal 2003, anno nel quale si sono avvertiti i primi segnali della crisi, le imprese del comparto hanno avviato decise strategie per la riqualificazione dell’offerta, attraverso innovazioni di prodotto e di processo. Nonostante ciò, a causa delle dinamiche valutarie internazionali e dell’aggressiva politica dei Paesi emergenti del Far East, tutte le aziende di Puglia e Basilicata sono state costrette a ricorrere in modo massiccio all’utilizzo dei previsti ammortizzatori sociali e, in alcuni casi, alla cessazione dell’attività” . “La conferma del quadro statistico negativo – ha aggiunto Martorano - arriva anche dagli ultimi dati forniti da Federlegno – Arredo, che segnano un calo del 27% del fatturato export rispetto al 2007, in un comparto produttivo che ha da sempre trovato, nella capacità di esportare in tutto il mondo, il proprio punto di forza”. “La base di lavoro dalla quale partire - ha aggiunto Giuseppe Moramarco, Presidente Vicario di Confindustria Basilicata - è costituito dal “Protocollo di Intesa per il consolidamento del comparto industriale del mobile imbottito dell’area murgiana”, sottoscritto il 19 marzo 2006 da Governo, Regione Basilicata e Regione Puglia, Associazioni datoriali ed Organizzazioni sindacali pugliesi e lucane, individuato quale strumento ampiamente condiviso sul quale puntare per sostenere e rafforzare la competitività del distretto murgiano del mobile imbottito”. “Il Protocollo, opportunamente aggiornato nei contenuti, può rappresentare uno strumento importante – secondo Moramarco - per focalizzare le dovute attenzioni sulle dinamiche delle aziende del mobile imbottito, così da evitare il disfacimento di un sistema industriale che ha segnato la storia dello sviluppo economico e sociale del nostro territorio”. .  
   
   
“DISTRIBUZIONE MODERNA DI MOBILI” – SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA  
 
 Milano, 16 ottobre 2008 - Il fatturato settoriale è stato di 3. 261 milioni di euro nel 2007 (+7,3% rispetto all’anno precedente). Prosegue lo sviluppo della rete e la modernizzazione del settore distributivo, sebbene, soprattutto nell’ultimo anno, il buon andamento sia riconducibile al successo delle grandi superfici specializzate. Meno dinamiche sono, infatti, risultate le catene monomarchio che hanno risentito della penalizzazione dei consumi di fascia medio/alta e della difficoltà di una preminente catena italiana del settore. In lieve diminuzione anche i mercatoni, che essendo piu’ generalisti nell’offerta, hanno perso di competitività rispetto alle grandi superfici specializzate. La concorrenza si gioca soprattutto sul prezzo (elevato push promozionale in base al posizionamento d’insegna e particolarmente evidente nel segmento degli imbottiti) e sul servizio. Mentre i grandi specializzati e le catene hanno aumentato il push promo-pubblicitario e introdotto innovazioni nel servizio e messo a punto formati piu’ efficaci, i mercatoni hanno fatto maggiormente ricorso a promozioni a grande impatto e avviato azioni di remodelling. La domanda risulta sensibile alla disponibilità di agevolazioni nei pagamenti ed in particolare al credito al consumo. Il settore manterrà nel breve periodo un andamento positivo anche se in rallentamento rispetto al 2007 (+6,7%), legato soprattutto all’espansione della rete di vendita. Le aperture riguarderanno principalmente le medie strutture di vendita, mentre quelle di grandi dimensioni avranno un incremento piu’ contenuto. L’andamento positivo, in un contesto congiunturale ancora difficile, evidenzia il progressivo aumento del peso che le formule della distribuzione moderna assumono nelle scelte di acquisto dei consumatori. Dati di sintesi, 2007
Stima totale unità di vendita moderne (a) 1. 400-1. 500
Unità di vendita moderne(b) 819
Numero di addetti 14. 000
Fatturato (Mn. Euro) 3. 261
Variazione media annua del fatturato 2007-2003 (%) 8,5
Fatturato per addetto (‘000 euro) 232,9
Valore aggiunto (Mn. Euro) 502,2
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) 35,9
Quota di mercato prime 4 aziende/gruppi (%) 43,1
Quota di mercato prime 8 aziende/gruppi (%) 56,2
Previsioni di sviluppo dell’attività:
· 2008/2007 (c)(%) 6,7
· tendenza di medio periodo crescita
a) - esclusi gli ipermercati, grandi magazzini, cash&carry, brico, i corner e gli shop in the shop nei punti vendita indipendenti b) - campione c) - in valore Fonte: Databank .
 
   
   
FINTI MATRIMONI, DE CORATO: “NORME PIÙ SEVERE PER OTTENERE CITTADINANZA COMUNITARIA” NECESSARIO INTRODURRE IN DDL SICUREZZA MISURE DI CONTRASTO ALL’ACQUISIZIONE FRAUDOLENTA. NEL 2008 SVENTATE A MILANO 72 NOZZE COMBINATE TRA ROM ROMENE E NORDAFRICANI  
 
 Milano, 16 ottobre 2008 - “La scoperta, in sole 48 ore, di 14 finti matrimoni che avrebbero dovuto celebrarsi a Milano tra 12 egiziani e due marocchini, tutti irregolari, e altrettante rom romene dimostra che la pressione dei clandestini sulla città è ancora forte e che le vie per ottenere ingressi illeciti sono molteplici. Occorre pertanto che nel disegno di legge sulla sicurezza, in discussione al Senato, vengano adottate misure severe per stroncare non solo il fenomeno dell’acquisizione della cittadinanza italiana in modo fraudolento, ma anche dello ‘status’ di comunitario”. Lo dichiara il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. “L’articolo tre del ddl - spiega De Corato - dispone misure più rigide per ottenere la cittadinanza italiana. Nulla accenna però sull’acquisizione fraudolenta della cittadinanza europea. Un vuoto legislativo su cui i clandestini … vanno a nozze. Tanto è vero che, solo nel 2008, i vigili hanno sventato 72 matrimoni combinati tra rom romene ed extracomunitari irregolari, per lo più egiziani”. “Solo nelle ultime 24 ore - fa sapere De Corato - la Polizia Municipale ha effettuato tre arresti e quattro denunce a carico di stranieri. In via Turati, in zona stazione Centrale, due rumeni armati di coltello sono stati fermati per furto aggravato e possesso di armi mentre rubavano del denaro da un’auto in sosta. I due erano già stati fermati 20 volte per reati contro il patrimonio e detenzione di armi. Un marocchino ubriaco è stato invece arrestato in piazza Bettini per inottemperanza a un mandato di espulsione emesso a marzo 2008 dalla Questura di Torino. Tre iracheni e un egiziano, infine, sono stati denunciati perché coinvolti in una rissa scoppiata in piazza Duca d’Aosta”. “Episodi del genere - afferma De Corato - sono purtroppo nell’ordine della quotidianità. Basti dire che nei primi nove mesi del 2008 i vigili hanno denunciato e arrestato a Milano 2256 stranieri a fronte di 1422 italiani. Come si evince da questi numeri - sottolinea De Corato - la clandestinità, che è la componente principale di questi reati, continua a provocare allarme sociale. E si ripercuote negativamente innanzitutto sui 178 mila stranieri regolarmente presunti sul territorio e integrati nella vita cittadina”. .  
   
   
MINORI E RESPONSABILITA’ FAMILIARI, SEMINARIO A PERUGIA STUFARA:”POLITICHE PER MINORI AL CENTRO DEL NUOVO PIANO SOCIALE”  
 
Perugia, 16 ottobre 2008 – Definire il livello essenziale dei servizi per in minori in Umbria, assegnare alla Regione un ruolo di regia per permettere l’integrazione tra i servizi e le politiche, puntare sulla riqualificazione e la formazione degli operatori. Sono questi per l’assessore regionale alle politiche sociali, Damiano Stufara, i punti fondamentali sui quali la Regione Umbria lavora per garantire la qualità dei servizi per i minori e le famiglie. L’argomento è stato al centro di un seminario che si è svolto ieri a Perugia al quale, oltre all’assessore Stufara, sono intervenuti esperti in politiche per l’infanzia e rappresentanti della Regione Umbria e dei Comuni. “Tutta l’area relativa ai minori – ha detto Stufara – nel nuovo Piano sociale occupa una posizione di primo piano considerando che, per quanto riguarda i servizi, siamo partiti dall’analisi di una situazione di buon livello che però, necessita d’interventi innovativi. Alla base del nostro lavoro – ha precisato l’assessore – c’è l’esigenza di definire i livelli essenziali che nel nuovo Piano saranno codificati. Va sottolineato che mentre la Regione punta a potenziare i servizi per i minori e la loro qualità, il Governo riduce le risorse per il sociale. A proposito, nei prossimi giorni organizzeremo degli incontri con i Comuni, i sindacati e tutti i rappresentanti del Terzo settore, per confrontarci e diffondere informazioni sulle politiche del Governo e sulle difficoltà che in futuro dovremo affrontare”. Durante l’incontro sono stati presentati gli assi strategici di indirizzo delle politiche, dei servizi e degli interventi per l’infanzia e l’adolescenza che si muovono su tre direttrici: promozione, protezione sociale e tutela giuridica, sostegno alle responsabilità degli adulti. Ogni asse è suddiviso in contenuti, obiettivi e linee d’intervento che forniscono indicazioni utili anche in relazione alle problematicità che emergono nella società e sulla base delle criticità individuate dall’analisi della mappatura dei servizi presenti sul territorio. Scheda Rilevazione Servizi In Umbria La diffusione dei servizi e degli interventi per l’infanzia e l’adolescenza in Umbria è molto diversificata: ci sono alcuni servizi sparsi sul territorio in modo uniforme e ampio, mentre altri sono poco presenti in generale e attivi solo in qualche territorio. La ricognizione è stata effettuata nei mesi di maggio e giugno 2008 ed ha coinvolto 92, a rispondere sono stati in 80. Servizi socio - educativi per la prima infanzia: Il dato generale che emerge dalle informazioni raccolte è che, con oltre 6 mila500 posti, il sistema integrato dei servizi socio-educativi per la prima infanzia in Umbria copre oltre il 28 per cento della popolazione fino a 3 anni. I nidi sono presenti in circa la metà dei Comuni che hanno risposto (39 su 80) ed hanno una forte tradizione nell’ente pubblico come in realtà private (sono 78 le strutture gestite da soggetti privati e altre 34 a titolarità pubblica, ma a gestione “indiretta” o “mista”). Al 1 gennaio 2008 i posti per bambini da 0 a 3 anni erano oltre 4mila 500 con più di mille100 operatori impegnati nei servizi. Per numero di strutture la seconda tipologia dei servizi socio-educativi per la prima infanzia è quella delle Sezioni integrate tra nido e scuole di infanzia(39), dove si coglie una prevalenza delle strutture private e si conferma un significativo numero di operatori (131 per 509 posti). Per numero di posti invece, dopo i Nidi di infanzia si collocano i Centri ricreativi (17 servizi per 529 posti) a gestione prevalentemente privata o indiretta. Con almeno 10 servizi presenti si segnalano: gli Spazi gioco (27 unità operative per 294 posti), i Centri per bambine e bambini (19 strutture per 245 posti), i Centri per bambini, bambine e famiglie (10 strutture per 222 posti). Poco diffusi invece i Servizi di sostegno alle funzioni genitoriali (8 in tutto) e praticamente inesistenti (un solo caso) i nidi o micronidi aziendali e interaziendali. Servizi per il diritto allo studio: il trasporto scolastico è presente nella quasi totalità dei Comuni rispondenti (79 su 80) seguito con valori analoghi dalla mensa scolastica (77 Comuni) e dal contributo per l’acquisto di libri e borse di studio (71). Indicativo anche il dato riferito all’inserimento scolastico di bambini con problemi psicofisici per i quali i servizi e gli interventi in favore del diritto alla studio sono omogenei su tutto il territorio. Quasi il 44 per cento dei Comuni ha attivato centri ricreativi e di aggregazione sociale per il tempo libero, con ben 100 servizi e posti per quasi 3mila300 bambini. Questi Centri trovano spesso continuità con l’animazione estiva del tempo libero organizzata dal 70per cento dei Comuni, in 80 realtà. In estate si aggiungono 18 comuni che organizzano soggiorni estivi. Indicativa anche la presenza di oratori in 28 comuni, mentre i cosiddetti Centri e iniziative giovani sono attivati da 19 Comuni e si sviluppano in 27 strutture prevalentemente affidate a soggetti del privato sociale. Strutture/servizi a ciclo semiresidenziale e residenziale sono gli unici servizi (oltre a quelli dedicati alla prima infanzia) che in Umbria sono regolati da uno specifico atto che ne individua i requisiti strutturali, organizzativi e funzionali per autorizzarne l’apertura (Regolamento Regionale n. 8 del 19/12/05). I numeri di questi servizi sono abbastanza piccoli: in totale sono state rilevate 41 strutture per un totale di 247 posti di cui 15 comunità educative (in 7 comuni) e 8 Comunità familiari/Case famiglia (in 7 comuni), 6 comunità diurne (in 5 comuni), 5 Comunità bambini con genitore, 4 gruppi appartamento e 3 Comunità di pronta accoglienza. Gli operatori occupati sono 230. Le strutture residenziali e semiresidenziali destinate a minori disabili sono in fase di sviluppo: 14 centri diurni rilevati in 8 comuni e solo 2 i centri residenziali. Affido e adozione: le unità operative o “servizi” dedicati all’affidamento familiare e all’adozione sono presenti tra il 40 per cento ed il 45 per cento dei Comuni che hanno risposto alla rilevazione. Per quanto riguarda il servizio domiciliare l’assistenza è attivata da 57 degli 80 comuni che hanno risposto alla scheda e che indicano 108 strutture operative. Nel settore della “tutela” i servizi relativi al maltrattamento e l’abuso all’infanzia e quelli collegati all’attività della magistratura minorile sono nel 50 per cento dei Comuni. Gli interventi di contrasto al maltrattamento e all’abuso sono attivati in 29 comuni sugli 80 che hanno risposto. Sono 21 i Comuni che hanno affermato di aver attivato 22 “Informagiovani” prevalentemente a gestione indiretta anche se il numero di operatori impiegati non appare sempre congruo. In Umbria sono presenti anche 8 Comuni che hanno attivato Centri di documentazione (“Centri per la raccolta, la catalogazione e la consultazione di materiale orientato alla conoscenza del mondo minorile”). I servizi e gli interventi destinati ai minorenni stranieri sono presenti in più della metà (45 su 80) dei Comuni dove sono attivati 69 strutture/servizi diffusi abbastanza uniformemente su tutto il territorio regionale. Il fatto che la maggior parte di questi servizi sia a gestione indiretta (36) o mista (17) può essere un indicatore della presenza di servizi di mediazione culturale e di attività solo in parte “istituzionali”. .