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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Ottobre 2009
Politica
UE: MAFIA E SVILUPPO AL CENTRO DEL DIBATTITO SULLA LOTTA ALLA POVERTÀ  
 
Bruxelles, 28 ottobre 2009 - Alla società civile il premio per la lotta ai fenomeni mafiosi che ostacolano lo sviluppo. Mario Sepi, presidente del Cese, annuncia che il Comitato economico e sociale europeo ha deciso di attribuire il primo premio della società civile di quest´anno a due organizzazioni che hanno fatto della lotta alla mafia la loro battaglia: Libera e Confindustria Sicilia. Sono giorni particolarmente importanti quelli che stiamo vivendo a Bruxelles: questa settimana saranno discussi alcuni dei temi che sono al centro del dibattito sulla crisi e sul rilancio economico. Il Cese ospiterà una Conferenza sulla revisione della strategia di Lisbona per la crescita e l´occupazione e per discutere del nuovo modello di sviluppo che l´Europa deve adottare e che passa anche per il rafforzamento dei diritti; le istituzioni europee terranno il summit sociale tripartito su questi temi nonché il vertice europeo che discuterà del nuovo trattato di Lisbona; la Commissione europea sta per inaugurare l´anno della lotta alla povertà attraverso un primo ciclo di seminari che aprono la strada all´anno europeo 2010 della lotta alla povertà. Più in generale, quindi, è il tema dello sviluppo che è sotto i riflettori e che ci sta particolarmente a cuore come Comitato economico e sociale europeo, impegnato da tempo a presentare proposte e soluzioni, che vedono protagonisti gli attori della società civile, per rilanciare lo sviluppo: sviluppo umano e sociale, sviluppo territoriale, sviluppo delle imprese. Contemporaneamente, in Italia, in collegamento al tema dello sviluppo e dei fenomeni che lo ostacolano, si è tornati, purtroppo, a dover parlare troppo spesso di mafia. Proprio in questi ultimi giorni, dal 23 al 25 ottobre si è svolta a Roma la manifestazione ´Contromafie 2009´ promossa dall´associazione Libera cui ha preso parte anche il Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano. Il problema della mafia, o delle “mafie”, non è soltanto un problema italiano, ma è un problema che incide sui fenomeni di sviluppo e di crescita dell´intera società europea, nel quadro della globalizzazione. E´ proprio nel contesto della globalizzazione che le mafie hanno visto crescere i loro traffici e la loro presenza all´interno di settori chiave dell´economia, dai rifiuti, all´edilizia, al traffico di stupefacenti, agli appalti pubblici in generale. A combattere contro queste forme di deterioramento dell´economia e della società – che seminano illegalità, pregiudicano lo sviluppo economico e limitano lo Stato di diritto - si è distinta la lotta della società civile. E´ dall´analisi di questo insieme di problematiche e dall´impegno del Cese come voce europea della società civile, che è nata la decisione del Comitato di dare un contributo simbolicamente rilevante a questa lotta, premiando le organizzazioni della società civile che hanno massimamente combattuto i fenomeni mafiosi. Il premio europeo della società civile per il 2009 vede, infatti, come vincitori a pari merito del primo premio, due organizzazioni che sono state protagoniste della lotta alla mafia: Libera e Confidustria Sicilia. Libera è un´associazione che, sotto la guida di Don Ciotti, combatte da anni per un´Italia libera dalle mafie, per una società libera dove sia garantito il rispetto della cittadinanza, il dovere di informazione, i principi di legalità e giustizia, la piena realizzazione di un´economia fondata sulla solidarietà. Confindustria Sicilia ha portato avanti un lavoro senza precedenti di denuncia a tutte le forme di regolazione e infiltrazione mafiosa, incentivando comportamenti di legalità da parte dei rappresentanti delle proprie imprese e contemplando anche forme di sanzioni per coloro che si rendevano responsabili di forme di collusione. Una più forte collaborazione con lo Stato nonché l´impegno e la tutela verso le imprese che sceglievano la via della legalità hanno fatto di Confindustria Sicilia un modello di attenzione attiva e partecipe al problema della lotta alla mafia. La cerimonia di premiazione si svolgerà a Bruxelles nella prossima sessione plenaria del Cese, il 4 novembre. Ma la manifestazione più direttamente legata alla valorizzazione dei nostri due vincitori si terrà a Palermo il 13 novembre, dove interverranno i Presidenti delle due associazioni Don Ciotti (Libera) e Ivan Lo Bello (Confindustria Sicilia), alla presenza dei membri del Cese per celebrare insieme il significato e l´impatto di questo premio nonché la lotta della società civile contro la mafia. "Siamo felici di aver potuto contribuire a questo riconoscimento e siamo convinti che si tratta di un passo importante nel percorso comune della società civile per la battaglia contro quei fenomeni che permettono il persistere della povertà e dell´arretratezza. Il nostro modello di sviluppo, quello sostenuto dalla società civile, ha invece l´obiettivo di realizzare appieno uno sviluppo economico e sociale sano, durevole e di tutta la società, che possa esistere in condizioni di “normalità” libere dagli effetti nefasti e distorsivi che derivano dalla presenza dei fenomeni mafiosi, alla luce di un rinnovato impegno verso l´etica i cui principi che non possono certamente essere distinti da quelli che devono regolare l´economia". . .  
   
   
EUROBAROMETRO SU POVERTÀ ED ESCLUSIONE SOCIALE 9 CITTADINI EUROPEI SU 10 CHIEDONO INTERVENTI URGENTI  
 
Bruxelles, 28 ottobre 2009 - In Europa quasi 80 milioni di persone – il 16% della popolazione dell´Ue – vive al di sotto della soglia della povertà. I cittadini europei ne sono ben consapevoli: il 73% ritiene che la povertà sia diffusa nel proprio paese. 9 cittadini europei su 10 auspicano che si intervenga con urgenza per lottare contro la povertà e l´esclusione sociale che ne consegue. Questi sono i risultati fondamentali di una nuova indagine Eurobarometro, presentata oggi dalla Commissione europea, avente per oggetto gli atteggiamenti dei cittadini europei riguardo alla povertà e all´esclusione sociale. L´indagine è presentata in vista dell´Anno europeo della lotta alla povertà e all´esclusione sociale che si celebrerà nel 2010 "I risultati dell´indagine indicano che cittadini europei sono ben consapevoli delle problematiche della povertà e dell´esclusione sociale nella società odierna e desiderano che si faccia di più per affrontarla" ha affermato Vladimír Špidla, Commissario responsabile per gli Affari sociali. "Mentre la maggior parte degli intervistati ritiene che sia il proprio governo a doversi fare carico di tale responsabilità, tre quarti dei cittadini si attendono che anche l´Ue svolga un ruolo importante in tal senso. L´imminente Anno europeo ci offre un´opportunità unica per porre al centro dell´attenzione in tutta l´Ue la necessità di lottare contro la povertà. " Innanzi a un quadro desolante che vede quasi 80 milioni di persone – il 16% della popolazione dell´Ue – vivere al di sotto della soglia della povertà e affrontare grandi ostacoli nell´accesso all´occupazione, all´istruzione, agli alloggi, ai servizi sociali e finanziari, l´indagine odierna mette in luce i diversi aspetti della povertà e dell´esclusione sociale. I cittadini dell´Ue sono ben consapevoli di tale fenomeno: il 73% di essi ritiene che la povertà sia diffusa nel proprio paese. Alti tassi di disoccupazione (52%) e salari inadeguati (49%) sono, nella percezione degli intervistati, le principali cause sociali della povertà, unitamente alle prestazioni sociali e alle pensioni insufficienti (29%) e al costo eccessivo di un alloggio decente (26%). D´altro canto, tra le motivazioni "personali" che gli intervistati ritengono essere alla base della povertà vi sono: la mancanza di istruzione, formazione o qualifiche (37%), la povertà "ereditata" (25%) nonché la dipendenza da alcol e droga (23%). Più della metà dei cittadini europei (56%) ritiene che i disoccupati siano il gruppo maggiormente esposto al rischio di povertà, mentre il 41% di essi ritiene che gli anziani siano i più vulnerabili e il 31% cita le persone con basso livello di istruzione, formazione o qualifiche. Quasi nove europei su dieci (87%) pensano che la povertà riduca le opportunità di ottenere un alloggio decente, otto su dieci ritengono che essere poveri limiti l´accesso all´istruzione superiore o all´istruzione degli adulti e il 74% pensa che essa pregiudichi le possibilità di trovare lavoro. La maggior parte dei cittadini europei (60%) è d´avviso che la povertà pregiudichi la possibilità di accedere a un´istruzione scolastica di base e il 54% pensa che la capacità di mantenere una cerchia di amicizie e conoscenze sia limitata dalla povertà. Mediamente, l´89% degli europei afferma che il loro governo deve adottare misure urgenti per affrontare la povertà. In tutta Europa il 53% dei cittadini ritiene che la responsabilità di combattere contro la povertà ricada essenzialmente sui governi nazionali. Anche se i cittadini europei non considerano che spetti all´Unione europea assumersi la responsabilità primaria della lotta contro la povertà, molti di essi considerano però importante il suo ruolo in tal senso (per il 28% esso è "molto importante" e per il 46% "alquanto importante"). L´indagine Eurobarometro è stata condotta tra il 28 agosto e il 17 settembre 2009. Complessivamente 27. 000 cittadini di tutti gli Stati membri dell´Ue sono stati intervistati direttamente sulla base di una selezione casuale. . .  
   
   
NUOVA LEGISLATURA, NUOVA COMMISSIONE EUROPEA  
 
 Bruxelles, 28 ottobre 2009 - Chi saranno i volti nuovi della Commissione europea? Il mandato della Commissione in carica giunge al termine: è questa l´ultima settimana dell´esecutivo ´Barroso uno´. E mentre i governi decidono chi mandare a Bruxelles come prossimo commissario, il Parlamento si prepara alla fase delle ´audizioni´. Ogni nuovo commissario, infatti, deve passare all´esame dei deputati, che ne esaminano le competenze. L´esame parlamentare non è proprio una passeggiata: in passato vari commissari hanno avuto il cartellino rosso. Cosa succederà questa volta? Gli esami non finiscono mai. E per i futuri commissari europei, le audizioni non sono una formalità. Passare davanti al Parlamento (nello specifico, alla commissione parlamentare di riferimento nel proprio campo) significa dimostrare le proprie competenze generali, la conoscenza del settore in cui si dovrebbe lavorare, dar prova d´indipendenza, di sentimenti pro-europei e delle proprie capacità comunicative. Ma come si arriva all´approvazione dei futuri commissari? Ecco cos´è successo finora. Luglio 2009: Elezioni europee, i cittadini scelgono i loro rappresentanti al Parlamento europeo. La composizione della nuova Commissione deve riflettere le preferenze espresse dalla popolazione. Il Consiglio europeo appoggia la ri-candidatura di José Manuel Barroso, che viene da un partito di centro-destra, quindi riflette il risultato elettorale. Settembre 2009: il Parlamento vota la fiducia a Barroso per il secondo mandato. Il presidente ha la responsabilità di formare la sua squadra: i candidati vengono proposti dai Governi, ma tocca a lui distribuire portafogli e incarichi. Cosa succede ora? Il Consiglio europeo approverà la lista di commissari designati nelle prossime settimane. Barroso stabilirà il loro ruolo. A quel punto il Parlamento esaminerà a uno a uno i candidati, nelle audizioni pubbliche organizzate dalle commissioni parlamentari di competenza. I commissari designati avranno già risposto a un questionario scritto, preparato anch´esso dalle commissioni. Le commissioni e i gruppi politici valuteranno uno a uno tutti i candidati. In seguito l´Aula, riunita in sessione plenaria, discuterà e vota a favore (o contro) il Collegio dei commissari nel suo insieme. Se il Parlamento esprime, nel periodo delle audizioni, dubbi su uno o più candidati, il presidente può decidere di cambiarli o di fare un rimpasto dei portafogli prima del voto della plenaria. E´ quello che è successo nel caso di Rocco Buttiglione nel 2004. Il controllo sulla Commissione: un potere vero. Come dimostra il caso di Buttiglione, costretto a rinunciare all´incarico di commissario a seguito delle perplessità espresse dalla commissione competente, il Parlamento ha un potere vero nella scelta dei commissari. Con il Trattato di Lisbona, lo stesso potere si eserciterà nei confronti dell´Alto Rappresentante per la politica estera (e vice-presidente della Commissione), che verrà valutato alla stregua degli altri commissari. Nel 2004, due sono stati i commissari sostituiti in corsa (oltre a Buttiglione anche la lettone Undre), e un altro ha dovuto accettare un portafoglio diverso da quello propostogli inizialmente. Ma il potere di controllo del Parlamento non si esaurisce con il voto di fiducia alla Commissione: in qualsiasi momento della legislatura, i parlamentari possono presentare una mozione di sfiducia contro l´esecutivo. Se approvato, tale atto costringe il Collegio alle dimissioni immediate. Il Parlamento lancerà presto un sito ad hoc per seguire le audizioni dei commissari. Saranno disponibili le ultime notizie, lo streaming delle riunioni, i documenti sui commissari-designati, e anche uno spazio per dire la tua via sondaggio: resta connesso, per essere il primo a sapere cosa succede al Parlamento! .  
   
   
OPEN DAYS- SETTIMANA EUROPEA DELLE REGIONI: WORKSHOP A PALAZZO LI MADOU SU INNOVAZIONE PER FRONTEGGAIRE LA CRISI .  
 
Ancona, 28 Ottobre 2009 - Nell´ambito dell´iniziativa europea "Open Days" -Settimana europea delle regioni e delle citta`-Sfide della globalizzazione, risposte europee", giovedi` 29 ottobre, dalle ore 9. 30, a Palazzo "Li Madou" della Regione Marche, si terra` il workshop-local event di presentazione di buone pratiche e scambio di esperienze promosso dalla manifestazione organizzata dal Comitato delle Regioni, dalla Commissione Europea -Direzione Generale Politica regionale, in partenariato con gruppi di Regioni selezionati per l´evento. La Regione, quindi, in collaborazione con la Delegazione Marche di Bruxelles, ha focalizzato il workshop sui temi dell``innovazione nella formazione e nelle politiche attive del lavoro per fronteggiare la crisi occupazionale. L´iniziativa, avviata a Bruxelles ai primi di ottobre (dal 5 all``8 ), e` proseguita per tutto il mese con eventi - seminari, workshop, tavole rotonde - organizzati a livello locale dalle Regioni europee selezionate per la manifestazione, tra cui anche le Marche. Il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, infatti, che aprira` i lavori del seminario, e` membro del Comitato delle Regioni. Tra gli altri, sono previsti gli interventi degli assessori al Lavoro, Fabio Badiali e alla Formazione, Stefania Benatti, oltre ad una tavola rotonda alla quale parteciperanno Cgil, Cisl, Uil Confindustria, Confesercenti, Confartigianato. (ad´e) Ulteriori informazioni anche sul sito www. Opendays. Europa. Eu . .  
   
   
RETTIFICA: SCHEDA DI VALUTAZIONE COMPARATIVA E INDICATORI DI PRESTAZIONI NELLE ATTIVITÀ DI RICERCA NELL´AMBITO DELLE NMP TRA L´UE E I PAESI TERZI  
 
Bruxelles, 28 ottobre 2009 - La direzione generale della Ricerca della Commissione europea ha pubblicato una rettifica per la gara d´appalto dell´8 ottobre 2009 per l´appalto di una scheda di valutazione comparativa e indicatori di prestazioni nelle attività di ricerca nell´ambito delle nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione (Nmp) tra l´Ue e i paesi terzi. I termini per la richiesta e la presentazione dei documenti del bando sono stati prorogati: i documenti potranno essere richiesti fino al 29 novembre 2009 e sarà possibile presentare le offerte fino al 4 dicembre. Il contraente dovrà comparare, valutare e monitorare la realizzazione e i progressi delle iniziative strategiche europee nel settore del finanziamento della ricerca (pubblico e privato) nelle tecnologie industriali, attraverso l´utilizzo di indicatori. La comparazione e la valutazione dovranno essere effettuate nei confronti dei paesi terzi (Stati associati o altri paesi terzi). Per ulteriori informazioni, contattare: Commissione europea , Direzione generale della Ricerca, Direzione G - tecnologie industriali , Ufficio Cdma 6/112 , All´attenzione di: Jesús Alquézar, B-1049 Bruxelles . Tel. +32 2 2951 167 , Fax +32 2 2967 023 . .  
   
   
BOLOGNA: L´UNIONE EUROPEA, GLI ENTI LOCALI E LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE: LO SMALL BUSINESS ACT E LA SEMPLIFICAZIONE CICLO DI INCONTRI SUL TERRITORIO  
 
Bologna 28 ottobre 2009 - Lo "Small Business Act" del giugno 2008 è il primo atto di semplificazione del quadro legislativo e amministrativo dell´Unione europea. Esso contiene le linee guida per promuovere la crescita delle Piccole e Medie Imprese, che costituiscono l´ossatura del sistema economico europeo, e italiano in particolare. Lo Small Business Act si propone di creare un contesto legislativo e amministrativo più favorevole alle Pmi ed eliminare gli eccessi burocratici che ne ostacolano lo sviluppo, sulla base del principio "Pensare anzitutto in piccolo". Il coinvolgimento attivo degli enti a livello nazionale e locale è essenziale per raggiungere gli obiettivi dello Small Business Act. Il ciclo di incontri, iniziato a Varese e proseguito a Venezia, è promosso dalla Rappresentanza a Milano della Commissione europea, da Unioncamere Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, dalla Fondazione Stelline e da Api Varese. Il terzo incontro, coordinato dallo sportello Simpler della rete Europe Enterprise Network, si tiene a Bologna giovedì 5 novembre alle ore 14. 15, presso Unioncamere Emilia-romagna, viale Aldo Moro 62. Seguiranno gli incontri di Milano (18 novembre), Brescia e Torino con una puntata a Lugano in Svizzera. Segreteria organizzativa: Laura Bertella, Unioncamere Emilia Romagna, Consorzio Simpler, fax 051. 6377050, email: simpler@rer. Camcom. It .  
   
   
RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLO STATO DELLA PA - 2008  
 
Roma, 28 ottobre 2009 - Il Ministro per la pubblica amministrazione e l´innovazione, Renato Brunetta, ha presentato il 15 ottobre scorso al Parlamento la "Relazione sullo stato della P. A. - Anno 2008" Un report di 257 pagine che fa il punto su un anno di riforme: dalla cosiddetta “legge antifannulloni” , primo atto di modernizzazione della Pa, fino alla legge delega n. 15 del 4 marzo 2009 in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni ed al relativo decreto legislativo di attuazione da poco approvato in via definitiva. Produttività, trasparenza e meritocrazia. Sono le linee guida principali degli interventi di riforma con una concreta possibilità di applicazione attraverso l´innovazione tecnologica. Il piano e-Gov 2012 nasce proprio con l´intento di garantire entro tre anni la riforma digitale della scuola, della sanità, della giustizia e della burocrazia. L´obiettivo è quello di porre il cittadino al centro dell´azione amministrativa grazie all´utilizzo delle tecnologie, di garantire standard uniformi di servizi su tutto il territorio ed infine giudicare la qualità del servizio richiesto, la cosiddetta "costumer satisfaction". Promuovere la conoscenza, ovvero la conoscenza. A cominciare dall´operazione trasparenza sui curricula e retribuzioni dei manager, in applicazione della legge n. 6 del 2009, e dall´introduzione della posta elettronica cerificata (Pec) che dal 2010 sarà disponibile per tutti i cittadini, fino alla class action. Nella Relazione al parlamento il ministro Brunetta dà conto delle numerose iniziative realizzate per mettersi dalla parte dei cittadini, semplificando la loro vita. "Reti amiche" innanzitutto. Un servizio a costo zero per lo Stato che grazie ad accordi con reti private già esistenti mette a disposizione dei clienti della Pa 30 mila nuovi sportelli. Il 29 gennaio 2009 è stata avviata "Linea amica", il più grande network europeo di relazioni con il pubblico, che ormai raccoglie e coordina 560 Urp o centri di risposta al cliente della pubblica Amministrazione. Ed ancora, dalla fine di marzo è partita la sperimentazione di una forma innovativa di "costumer satisfaction": negli uffici di diversi Comuni, così come di Poste italiane, Inps, Enpals e Aci il cittadino-cliente dispone di touch screen con le ormai classiche "faccine" denominata operazione "Mettiamoci la faccia". Sempre sul fronte dell´innovazione e digitalizzazione della Pa e del Paese è stato già varato il piano "i2012 per una nuova politica dell´innovazione", articolato lungo tre assi. Pubblica amministrazione (eGovernment), imprese e cittadini (iEconomy/isociety), con l´obiettivo di integrare le politiche per l´innovazione per la pubblica amministrazione con gli interventi per l´innovazione per le imprese e per i cittadini. La ripresa economica partirà dalla P. A. Nella presentazione del rapporto, il ministro Brunetta afferma che "occorre ed è possibile aumentare del 50% l´ efficienza dei lavoratori pubblici". "La pubblica amministrazione è una grande azienda con oltre 3 milioni e mezzo di dipendenti che produce beni a valore aggiunto per il cittadino-cliente, non diversamente da quello che fanno le aziende del settore manifatturiero". Con la differenza che mentre queste ultime non hanno grandi margini di espansione, la Pa può ancora crescere in efficienza del 40-50%. Perché la burocrazia in Italia costa ancora tanto in confronto con l´Europa: 4. 500 euro a cittadino contro i 3. 300 euro della media Ue. I provvedimenti normativi presentati nel corso dell´anno 2008 hanno dunque come obiettivo primario quello di riformare profondamente la Pa , per farne uno strumento della ripresa economica, istituzionale e morale del Paese. .  
   
   
RAPPORTO SULLA LEGGE 104/92 NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE  
 
Roma, 28 ottobre 2009 - Le amministrazioni rilevate sono state 9. 400 e rappresentano oltre un milione 700mila dipendenti, poco meno del 50% del totale dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni. Tra gli altri, hanno risposto al questionario 15 Regioni, 3. 118 Comuni (per un totale di 260. 000 dipendenti), 112 Aziende Sanitarie (300. 000 dipendenti), 5 amministrazioni del Comparto Sicurezza (317. 276 dipendenti) e 5. 668 Scuole (586. 658 dipendenti). Dal campione monitorato risultano 2. 439. 985 giornate di permesso fruite nel 2008. Il numero dei dipendenti e dei giorni di permesso risulta in aumento progressivo sin dal 2006 di oltre il 10% l’anno e con un’ulteriore crescita di circa il 20% nel 2009 (è stato verificato puntualmente il mese di Marzo). Dall’indagine emerge che il 9% dei dipendenti pubblici utilizza i permessi mensili della legge 104 (nel settore privato la media è inferiore a 1,5 %) e che l’utilizzo diretto da parte dei disabili riguarda il 18% dei dipendenti. I permessi mensili sono utilizzati nel 50% dei casi per l’assistenza ai genitori disabili, percentuale che scende al 10% nel caso di assistenza ai figli o ad altri parenti. In tutti i comparti sono le donne ad utilizzare principalmente i benefici previsti dalla legge (il 67% rispetto al totale dei dipendenti). La presenza femminile aumenta ulteriormente tra i dipendenti che assistono i familiari disabili. Nel complesso, il numero dei dipendenti pubblici che usufruiscono dei permessi è stimato ben sopra i 300. 000 e il maggior numero dei fruitori risulta concentrato nel comparto scuola. Il valore percentuale più alto è quello dell’Umbria (16%), i più bassi sono riscontrati in Trentino e Valle D’aosta (4%). Otto regioni (sei di queste meridionali) sono nettamente oltre la media. Nel 2009 vengono superati i 5,5 milioni di giornate di permesso, con un aumento del 20% sull’anno precedente: di queste giornate l’85% dei giorni di permesso è chiesto per assistere un familiare (i disabili stessi usufruiscono invece del rimanente 15%). Solo il 10% del totale dei permessi concerne l’assistenza a figli disabili e ancora meno quella al coniuge; nella grande maggioranza dei casi i permessi sono richiesti per assistenza a genitori anziani; un 15-20% riguarda assistenza ad altri parenti e affini sino al terzo grado. .  
   
   
AMMONTARE DI CCT E BTP IN EMISSIONE OTTOBRE 2009  
 
Roma, 28 ottobre 2009 - Il Mef, facendo seguito al comunicato stampa del 22 ottobre 2009, comunica l´ammontare dei Cct e dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 29 ottobre. - Certificati di Credito del Tesoro decorrenza / scadenza: 1º luglio 2009/2016; settima tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 1. 500 milioni di euro a un massimo di 2. 250 milioni di euro - Buoni del Tesoro Poliennali decorrenza / scadenza: 1º luglio 2009/2012; nona tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 2. 000 milioni di euro a un massimo di 2. 500 milioni di euro decorrenza / scadenza: 1º settembre 2009/1º marzo 2020; terza tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 2. 000 milioni di euro a un massimo di 2. 750 milioni di euro .  
   
   
ASTA BOT E CTZ DI FINE OTTOBRE 2009  
 
Asta di fine mese dei Buoni Ordinari del Tesoro
Regolamento 30/10/2009 Durata gg. 182
Prezzo medio ponderato 99,684
Ritenuta fiscale 12,5% 0,03950
Arrotondamento -0,00350
Prezzo netto d´aggiudicazione 99,72
Rendimento semplice netto 0,56
Rendimento composto netto 0,56
Nell´ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano
così modificati:
Commissioni massime 0,20
Prezzo netto d´aggiudicazione+commissioni (massime) 99,92
Rendimento semplice (minimo) 0,16
Rendimento composto netto (minimo) 0,16
Fonte Assiom
Asta Titoli Di Stato - Ctz - Fine Mese
Ctz
Scadenza 30. 09. 2011
Cod. /tranche It0004536931/3
Imp. Offerto 3000
Regolamento 30. 10. 2009
Imp. Domandato 5129
Imp. Assegnato 3000
Prezzo aggiudicazione 97,250
Prezzo esclusione 95,304
Rendimento lordo 1,47
Variazione Rend. Asta prec. (*) 0,070
Rendimento netto 1,29
Riparto 81,648
Importo in circolazione (mln) 8000
Riapertura (mln) (**)
Prezzo nettisti 97,236096
(*) raffronto con titolo di pari durata
(**) non pervenuto
Elaborazione Assiom - Associazione Italiana Operatori Mercati dei Capitali .
 
   
   
BANCHE ITALIANE PENALIZZATE NEL METTERE FIENO IN CASCINA UN CONFRONTO EUROPEO DEL CAREFIN BOCCONI ILLUSTRA COME IL QUADRO FISCALE E NORMATIVO ITALIANO NON INDUCE LE BANCHE AD ACCANTONARE CAPITALE NELLE FASI DI ESPANSIONE DELL’ECONOMIA  
 
Milano, 28 ottobre 2009 - Con la crisi finanziaria è maturata una generale consapevolezza circa la necessità di indurre le banche a predisporre per tempo, nelle fasi espansive dell’economia, riserve che consentano di assorbire le perdite nei momenti di crisi e ridurre gli effetti prociclici. Uno studio del Carefin Bocconi (Centre for applied research in finance) illustra come il regime normativo italiano, che utilizza in modo controproducente la leva fiscale, renda le banche particolarmente meno inclini a politiche di accantonamento anti-cicliche, in modo particolare rispetto alla Spagna che ha introdotto misure ad hoc, e renda il sistema più vulnerabile. Come illustra lo studio, durante le fasi di espansione dell’economia, quando si manifestano minori perdite e il rischio percepito diminuisce, il livello di loan loss provisions (svalutazioni su crediti) delle banche si abbassa. Tuttavia, è proprio durante le fasi di crescita che sono originati i prestiti le cui perdite si manifesteranno nelle fasi di rallentamento. Sarebbe quindi necessario aumentare il provisioning e ridurlo invece durante le fasi di crisi, quando il capitale diventa più costoso o meno disponibile. In questo modo, il sistema bancario sarebbe in grado di smorzare gli effetti prociclici. In questo contesto la variabile fiscale può assumere un peso rilevante nell’influenzare il comportamento delle banche in tema di provisioning e lo studio, coordinato da Giuliano Iannotta e Andrea Resti, analizza i vari sistemi di trattamento fiscale nei sistemi bancari europei (Francia, Germania, Spagna, Italia, Regno Unito). Secondo l’analisi, il trattamento fiscale delle svalutazioni su crediti in Italia appare marcatamente disallineato rispetto agli altri paesi. In particolare, la deducibilità delle svalutazioni è incompleta e ritardata nel tempo e il beneficio fiscale associato alle presunte perdite su crediti viene dunque differito fino alla conclusione del contenzioso sulle posizioni insolventi, che può richiedere anche svariati anni dall’originaria emersione del default. Per verificare il comportamento prociclico del provisioning da parte delle banche, è stata poi analizzata l’evoluzione del rapporto tra loan loss provision e totali attivi per un campione di 770 banche europee (in Danimarca, Francia, Germania, Italia, Olanda, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito) nel periodo 1994-2007. Dall’analisi emerge che le provision diminuiscono col tasso di crescita del Pil ecol tasso di crescita dei prestiti. Si conferma quindi il comportamento pro-ciclico delle banche europee nelle politiche di loan loss provisioning. I risultati sono confermatianche a livello di singolo paese, con l’eccezione del caso spagnolo dato che il Banco de España ha introdotto nel 2000 un meccanismo per cui le banche sono obbligate a creare una riserva in tempi di espansione L’analisi conferma l’efficacia dello statistical provisioning spagnolo dato che nel periodo 2001-2007 l’accantonamento delle banche spagnole aumenta col tasso di crescita del Pil e dei prestiti. Anche il trattamento fiscale delle provision può avere importanti ripercussioni sul comportamento delle banche e da lì sulla stabilità dell’intero sistema. Per valutare l’impatto del diverso trattamento fiscale delle loan loss provision sulla stabilità del sistema bancario sono stati utilizzati dati del sistema italiano del periodo 2000-2008 per simulare 500 scenari, corrispondenti a 500 ipotetiche banche, utilizzando e comparando i diversi regimi normativi e fiscali in termini di provisioning. Secondo i risultati, il framework italiano, con limitata deducibilità del provisioning, riduce la redditività del sistema bancario e risulta il più vulnerabile ad uno shock estremo. L’ammontare della ricapitalizzazione necessaria a seguito dello shock risulta infatti maggiore rispetto ad altri regimi. All’altro estremo, con il framework spagnolo (piena deducibilità e provisioning anti-ciclico) si ha la maggiore stabilità dei profitti e dunque minore prociclicità. “Le banche italiane ed europee, con l’eccezione della Spagna dopo l’adozione dello statistical provisioning, se lasciate a se stesse o mal guidate da regimi regolamentari inadeguati, tendono a svalutare i crediti in modo prociclico, aggravando le fasi di recessione e sopravvalutando i profitti nelle fasi di espansione,” conclude Resti. “Il quadro normativo e fiscale italiano appare marcatamente sub ottimale riguardo alla stabilità dei profitti bancari lungo il ciclo economico e alla necessità di limitare il rischio di consistenti interventi pubblici in presenza di crisi acute del settore bancario. ” .  
   
   
VENETO: GALAN E COPPOLA SU ABOLIZIONE IRPEF REGIONALE  
 
Venezia, 28 ottobre 2009 - Nessun cittadino veneto nel 2010 sarà assoggettato all’addizionale Irpef regionale. I motivi che hanno spinto la giunta regionale ad azzerare la manovra tributaria sono stati illustrati ieri a Palazzo Balbi a Venezia dal presidente della Regione Giancarlo Galan e dall’assessore al bilancio Isi Coppola. A partire dal 2002 la Regione del Veneto aveva introdotto l’addizionale Irpef - ha detto il presidente Galan – chiedendo ai cittadini veneti un sacrificio per mantenere la sanità regionale a livelli di eccellenza. Tuttavia dal 2003 è iniziato un percorso di progressiva riduzione della manovra sia in termini di gettito (passando da 201 milioni di euro del 2002 ai 131 milioni del 2009), sia del numero di contribuenti interessati (dai 2,8 milioni del 2002 a meno di 500 mila del 2009). Il Veneto è comunque la Regione con la soglia di esenzione (29 mila euro) più elevata nel panorama nazionale. Ora è anche l’unica Regione in Italia che riesce a togliere l’addizionale Irpef e “mettere nelle tasche di 500 mila cittadini – ha sottolineato Galan - soldi in più che possono servire al rilancio della nostra economia. Ciò è possibile grazie al risparmio di risorse realizzato grazie ad una buona amministrazione generalizzata, che ha mantenuto però alti gli standard senza tagliare nessun servizio”. L’assessore Coppola ha spiegato che l’addizionale Irpef veniva impiegata per coprire il differenziale di deficit del servizio sanitario regionale. “Quest’anno il sistema è a pareggio – ha detto - e ci troviamo quindi nella condizione di poter togliere questa tassa. Nel tempo infatti è cresciuto il processo di razionalizzazione del nostro servizio sanitario che resta un’eccellenza a livello nazionale ed europeo”. Per un cittadino veneto con un reddito imponibile pari a 30 mila euro, questa misura si tradurrà in un risparmio di 150 euro mentre per un cittadino con un reddito imponibile di 50 mila euro il risparmio sarà di 250 euro. Per un nucleo familiare in cui i due coniugi abbiano un reddito rispettivamente di 35 mila e 30 mila euro, il risparmio fiscale è complessivamente pari a 325 euro. L’assessore ha proposto anche una comparazione sui livelli di prelievo fiscale in materia di addizionale Irpef con altre Regioni come la Lombardia, il Piemonte e l’Emilia Romagna. Risulta che se venissero applicate alla base imponibile dell’addizionale Irpef del Veneto le regole fiscali oggi in vigore in Lombardia, i cittadini pagherebbero 113 milioni di euro in più; applicando quelle del Piemonte e dell’Emilia Romagna, 239 e 256 milioni di euro in più. “Invece il Veneto – ha aggiunto – ha scelto azzerare questa tassa”. L’assessore Coppola ha parlato anche delle misure della Regione a favore delle imprese, soprattutto di quelle che vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione, ed ha reso noto che nella seduta di oggi la giunta regionale ha approvato anche il bilancio di previsione per il 2010. .  
   
   
CODICE ETICO E LINEE GUIDA DAL 2010 CAMBIANO LE REGOLE PER L´EROGAZIONE DI CONTRIBUTI REGIONALI DEL PIEMONTE AL NO PROFIT  
 
Torino, 28 Ottobre 2009 - A partire dal 1° gennaio 2010 entreranno in vigore il Codice etico della Regione Piemonte e le Linee Guida di comportamento degli enti e istituti no-profit che la Regione finanzia con un contributo superiore a 100 mila euro. A stabilirlo è un provvedimento della Giunta Regionale. Tra la Pubblica amministrazione, le istituzioni no-profit, gli sponsor, le comunità locali e i cittadini che sono gli utenti finali di tutte le attività a carattere culturale, turistico e sportivo sostenute dalla Regione è importante che si instaurino rapporti sempre più trasparenti e virtuosi per assicurare un buon esito alle politiche regionali e per una migliore destinazione delle risorse a disposizione, soprattutto in un momento di crisi come questo attuale, in cui i contributi a sostegno del settore rischiano di essere ridotti. Per questo è stato deciso di predisporre un Codice etico che disciplini tali rapporti. La disciplina si è resa necessaria perché le istituzioni no-profit non trovano nel Codice Civile (che ne regola il funzionamento) un inquadramento né sotto il profilo amministrativo né sotto quello del controllo, trattandosi di figure giuridiche che in passato non avevano la rilevanza attuale; la definizione quali soggetti “senza scopo di lucro” avrebbe dovuto garantire, nelle intenzioni del legislatore, la piena legittimità dei comportamenti. Tuttavia si è osservato che tali enti, quando siano destinatari di contributi regionali, sono di fatto soggetti economici: realtà che pertanto debbono adottare regole e principi informati a una più rigorosa e corretta amministrazione e gestione contabile. Con l’introduzione del Codice etico e delle Linee guida sarà garantita una rappresentazione trasparente ed esaustiva dell’attività attraverso una gestione contabile precisa e virtuosa, alla luce di corretti principi contabili e l’impostazione di una contabilità strutturata in base alle dimensioni dell’ente. Non solo: l’applicazione della nuova normativa renderà disponibile una rendicontazione articolata, predisposta puntualmente sulla base di ciascun progetto realizzato, a sua volta riferito a una chiara progettazione a monte. Infine, un controllo esterno con il compito di verificare come ultima fase, ex post, la regolarità della gestione, fornirà garanzie agli enti pubblici che erogano contributi, agli sponsor privati e alla collettività a cui si rivolgono i servizi. Il Codice etico di comportamento, predisposto dalla Direzione Cultura Turismo e Sport e dalla Direzione Controllo di Gestione della Regione, disciplina i rapporti dell’Ente con le istituzioni no-profit (associazioni, fondazioni, ecc. ) partecipate dalla Regione oppure che dalla Regione ricevono contributi per la realizzazione di progetti, attraverso la definizione di un insieme organico di norme di comportamento nonostante alcune già siano previste da atti specifici della Giunta regionale (delibere, regolamenti, piani di attività, ecc. ). Alle stesse Direzioni della Regione con la collaborazione dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti contabili di Ivrea, Pinerolo e Torino si deve invece la stesura della Linee guida di comportamento degli enti e istituti no-profit finanziati dalla Regione con un contributo oltre i 100 mila euro, relative agli aspetti amministrativi, contabili e fiscali. Il Codice Etico - Lo scopo è di assicurare un corretto utilizzo delle risorse pubbliche e la definizione di regole concordate in grado di guidare la condotta reciproca della Regione Piemonte e del mondo del no profit. Saranno definite, con metodo concertato, regole, principi e criteri per definire le priorità nell’erogazione dei contributi. La sottoscrizione del codice è requisito essenziale per poter ricevere contributi. Le associazioni destinatarie di erogazioni debbono, fra l’altro, notificare alla Regione la composizione degli organi statutari e gli eventuali compensi. Le associazioni debbono inoltre comunicare alla Regione tutte le informazioni relative al personale utilizzato, all’inquadramento contrattuale e all’adeguatezza degli organici rispetto alle attività; particolare attenzione viene richiesta nel riconoscimento ai lavoratori dei diritti fondamentali dell’individuo; volontariato e stage dovranno rispettare criteri precisi. Limiti sono posti nella proporzione dei costi di gestione (non più del 20 % per ciascun progetto), nel riconoscimento delle spese di missione all’estero, nelle spese di rappresentanza (non più del 15% del contributo regionale). Gli “omaggi” non possono essere oggetto di contributo. Trasparenza: le associazioni sono tenute a fornire in tutte le fasi del procedimento informazioni complete e veritiere. Le associazioni che ricevono contributi in misura pari o superiore a centomila euro debbono pubblicare il loro bilancio sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte On line, con l’indicazione dei fornitori utilizzati. Negli affidamenti per forniture di beni e servizi tali associazioni debbono rispettare le linee guida di comportamento amministrativo e contabile. Verifiche e controlli. Le strutture regionali deputate al controllo saranno sostenute da idonei esperti qualificati; in collaborazione con gli ordini dei dottori commercialisti saranno organizzati corsi di formazione per il personale amministrativo del settore no profit. Per soggetti che ricevono contributi pari o superiori a centomila euro è obbligatorio dotarsi di revisori dei conti scelti fra gli iscritti all’albo dei dottori commercialisti e nel registro dei revisori contabili. Linee Guida Di Comportamento Per Gli Enti No Profit - Il documento reca una serie di indicazioni dettagliate che consentiranno alle associazioni no profit di tenere una contabilità ordinata e di produrre una rendicontazione trasparente. L’adozione delle linee guida è anch’essa una condizione essenziale per ricevere contributi regionali. Il documento, assai dettagliato, è stato redatto dalla Direzione Cultura, Turismo e Sport e dalla Direzione Controllo di Gestione in collaborazione con l’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Ivrea-pinerolo-torino. Nel testo le Associazioni trovano le indicazioni necessarie alla tenuta dei libri di bilancio, alla valutazione del patrimonio, al trattamento contabile dei contributi ricevuti nonché alla definizione dei sistemi e delle procedure di controllo. Fa parte essenziale delle linee guida il capitolo dedicato alla definizione dei sistemi e delle procedure di rendicontazione dei contributi regionali. .  
   
   
PIERO MARRAZZO HA RASSEGNATO LE DIMISSIONI DA PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO  
 
 Roma, 28 ottobre 2009 - Questo è il testo con cui Piero Marrazzo rassegna le dimissioni da presidente della Regione Lazio. Al Presidente del Consiglio Regionale, Al Vice Presidente della Regione, Le mie condizioni di sofferenza estrema non rendono più utile per i cittadini del Lazio la mia permanenza alla guida della Regione. Comunico con la presente le mie dimissioni, definitive e irrevocabili, dalla carica di Presidente della Regione Lazio. A tutti coloro che mi hanno sostenuto e a quanti mi hanno lealmente avversato voglio dire che, finché mi è stato possbile, ho operato per il bene della comunità laziale. Mi auguro che questo possa essermi riconosciuto, al di là degli errori personali che posso aver commesso nella mia vita privata. .  
   
   
INCONTRO REGIONE VENETO E UNICREDIT: PER FARE IL PUNTO SUL SERVIZIO DELLA BANCA TESORIERA  
 
Venezia, 28 ottobre 2009 - Il presidente della Giunta regionale del Veneto, Giancarlo Galan, e l’assessore al Bilancio, Isi Coppola hanno incontrato ieri mattina a pazzo Balbi Aristide Canosani, presidente di Unicredit Banca, e Enrico Quarantiello, direttore commerciale per il Veneto centrale di Unicredit Banca. L’istituto di credito un anno fa è stato scelto dalla Regione come banca tesoriera. Nell’incontro si sono affrontati diversi temi di politica economica, concernenti l’evoluzione e le prospettive della congiuntura del Veneto e le misure comuni volte a fronteggiare la difficile situazione attuale. La Regione del Veneto ha una movimentazione finanziaria annua di oltre 36 miliardi di euro per un numero annuo di 135 mila ordinativi di entrata e uscita. .  
   
   
PRESENTATO A CAGLIARI IL PROGRAMMA REGIONALE DI SVILUPPO  
 
 Cagliari, 27 Ottobre 2009 - Ieri pomeriggio in un incontro svoltosi al Thotel di Cagliari l’assessore della Programmazione e Bilancio, Giorgio La Spisa, ha illustrato il Programma Regionale di Sviluppo 2010-2014 e la Finanziaria 2010. La presentazione, che si è avvalsa dell’apporto del direttore generale dell’assessorato, Franco Sardi e di quello del Centro di Programmazione, Gianluca Cadeddu, è avvenuta dopo il ciclo di incontri territoriali che si sono tenuti nei mesi scorsi nelle otto provincie sarde con l’obiettivo di recepire le istanze degli amministratori e del mondo economico e sociale. Il Programma Regionale di Sviluppo mette "La persona al centro" e punta, per la Sardegna, su soggetti, risorse e strategie che hanno come protagonista principale, la persona. Le risorse sono le imprese, anzi le intraprese, che racchiudono impresa e lavoro, le persone, la cultura e il territorio; le strategie sono improntate sulle modalità di promozione, crescita e valorizzazione di queste risorse attraverso le fonti e gli strumenti finanziari disponibili. "Per anni - ha sottolineato l’assessore La Spisa - lo sviluppo della nostra isola è stato costruito come frutto dell’elaborazione di fattori materiali. Non crediamo che questa sia la strada giusta da percorrere. Lo sviluppo della Sardegna non dipende dalle risorse stanziate, non ci sono fattori materiali determinanti per la crescita. Non siamo condannati allo spopolamento e alla crisi. Sono certo - ha detto l’esponente dell’esecutivo - che la nostra isola può rilanciarsi non attraverso fattori materiali, ma sfruttando le tante opportunità che arrivano dai sardi". "Abbiamo rispettato la tempistica di legge nonostante lo scetticismo di qualcuno - ha concluso l’assessore - crediamo che Prs e Finanziaria non siano come un pezzo di creta da modellare a piacimento, ma debbano essere modellati sulla realtà della Sardegna". .  
   
   
TRA I PROVVEDIMENTI GIUNTA REGIONALE SICILIANA: INTERVENTI FINALIZZATA AD INFRASTRUTTURE, COMPARTO ORTOFRUTTICOLO  
 
 Palermo, 28 ottobre 2009 – La giunta regionale ha dichiarato lo stato di crisi dei comparti ortofrutticolo, vitivinicolo, cerealicolo, olivicolo, zootecnico e florovivaistico. Un atto a sostengo della richiesta da avanzare al governo nazionale per la sospensione degli adempimenti dei versamenti previdenziali e tributari, la proroga della cambiali agrarie e l´attivazione di adeguate misure di sostegno per le imprese agricole siciliane. “Un provvedimento – ha dichiarato il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, – giusto e doveroso a sostegno di uno dei settori principali su cui si fonda l´economia siciliana. ” Secondo l´assessore Michele Cimino, “Il governo ha colto il malessere dell´intero mondo agricolo regionale, manifestato da tutti i rappresentanti di tutte le categorie in decine di incontri alla presenza dei prefetti, dei sindaci, dei presidenti delle provincie”. E´ stata approvata la manovra di bilancio che assicura all´amministrazione di raggiungere gli obiettivi programmatici. Su indicazione dell’assessore al Turismo, Nino Strano, il governo ha approvato una programmazione di opere e interventi finalizzata ad infrastrutture per il trasporto aereo nell’area centro meridionale in provincia di Agrigento a valere su fondi statali e regionali. La giunta ha, inoltre, finanziato con 25 milioni di euro la produzione del romanzo Agrodolce. Su proposta dell´assessore ai beni culturali,Lino Leanza, sono stati nominati i presidenti degli Ersu di tre provincie: a Palermo va Antonino Bono; a Enna Angelo Moceri; a Messina Marcello Bartolotta. L´assessore Gaetano Armao, infine, ha relazionato sulla situazione dei termovalorizzatori e ha rimesso al presidente la delega alla protezione civile. Il presidente, con unanime apprezzamento della giunta, ha confermato piena fiducia all´assessore, restituendogli la delega. L´assessore Armao, tuttavia, ha dichiarato che per motivi di opportunità non si occuperà del tema “rifiuti”, almeno fino a quando la Procura della Repubblica non si sarà pronunciata in merito alla memoria che egli stesso ha depositato questa mattina a palazzo di giustizia. .  
   
   
ZONE FRANCHE: LOMBARDO, “IMPORTANTE RISULTATO DA ESTENDERE ANCHE AD ALTRE CITTA’ SICILIANE”  
 
Palermo, 28 ottobre 2009 – Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, per il via libera del governo nazionale alla realizzazione delle prime 22 zone franche urbane, fra le quali le siciliane Catania, Gela ed Erice. Oggi il ministro dello sviluppo economico, Claudio Scajola, sigla a Roma, nella sede del ministero, i contratti con i sindaci dei comuni interessati. “Il governo regionale - dichiara Lombardo- da tempo ha avviato una politica di concreto rilancio e sostegno del tessuto economico ed imprenditoriale isolano. Riteniamo, quindi che l’aver scelto tre città siciliane per l’allocazione delle zone franche sia un risultato importante, che auspichiamo non resti isolato. Per sostenere il Mezzogiorno d’Italia e per la Sicilia è necessario che queste iniziative si estendano, coinvolgendo anche altre città”. .  
   
   
TRATTAMENTI SHIATSU PRESSO LE AREE DI SERVIZIO AUTOSTRADALE: COME VOLONTÀ E FANTASIA NEL VENETO POSSONO CREARE NUOVO LAVORO  
 
 Venezia, 28 ottobre 2009 - “La crisi non è una semplice questione statistica e sarà superata da chi saprà dimostrare più volontà, creatività, capacità di innovazione. E soprattutto non starà ad aspettare che la congiuntura negativa giunga al suo termine”. Lo ha affermato l’assessore alle politiche della mobilità e agli investimenti strategici del Veneto Renato Chisso. “Certo nell’attuale contesto servono anche interventi – ha aggiunto – anzitutto per garantire il flusso del credito, più redditività al lavoro, più spinta all’investimento. Ma è dalla capacità soggettiva e dall’ottimismo della fantasia imprenditoriale che può davvero ripartire la crescita. E a questo proposito mi piace segnalare un piccolo fatto, che dà però il segnale di come ci si possa dare da fare se si ha un orizzonte più vasto rispetto alla pura conservazione dell’esistente”. “Ho ricevuto – ha spiegato Chisso – una “offerta di collaborazione per trattamenti shiatsu presso le aree di servizio autostradale” da parte di un metalmeccanico in cassa integrazione, che con il reddito da quel lavoro si pagava gli studi per diventare operatore Shiatsu. La sua proposta è semplice e ha il fascino della semplicità: praticare trattamenti Shiatzu presso le aree di servizio o su un mezzo attrezzato in sosta nelle stesse. La sua idea è di creare una nuova figura di riferimento per chi guida in autostrada, in grado di alleviare la stanchezza e lo stress, in funzione anche di una maggiore sicurezza e della prevenzione degli incidenti”. “A me non pare affatto una proposta stravagante e anzi è la dimostrazione di una mentalità attiva, che si esprime certo per utile personale ma anche con quello che si può chiamare uno spirito di servizio. Personalmente – ha concluso Chisso – non sono in grado di rispondere direttamente a questa persona, ma mi adopererò perché la sua richiesta venga almeno sperimentata”. .  
   
   
VALMARECCHIA, L´ASSEMBLEA LEGISLATIVA APPROVA IL PROGETTO DI LEGGE PER REGOLARE LA TRANSIZIONE E GARANTIRE CONTINUITÀ NELL´EROGAZIONE DEI SERVIZI E DEI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI IN CORSO. L´ASSESSORE MUZZARELLI: "UN ATTO DI RESPONSABILITÀ PER GARANTIRE E TUTELARE I NUOVI CITTADINI DELL´EMILIA ROMAGNA IN QUESTA DELICATA FASE DI PASSAGGIO CHE DOVRÀ ESSERE DOLCE".  
 
 Bologna, 28 ottobre 2009 – Via libera dall’Assemblea legislativa al progetto di legge della giunta regionale per attuare la legge (la n. 117 del 3 agosto 2009) che ha disposto il distacco dei sette Comuni dalla Regione Marche (Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’agata Feltria e Talamello) e la loro aggregazione alla Regione Emilia-romagna. La legge prevede l’adozione di atti ricognitivi degli interventi che la Regione deve realizzare per attuare compiutamente il processo di aggregazione, graduandone le priorità. Sarà posta attenzione all’esigenza di tutelare l’incolumità pubblica, la salute dei cittadini e gli altri interessi primari dei cittadini: l’obbiettivo di garantire parità di accesso alle prestazioni per la nuova popolazione residente della Regione Emilia-romagna. «Un atto di responsabilità per garantire e tutelare questi nuovi cittadini dell’Emilia Romagna in questa fase delicata. La Priorità è assicurare continuità amministrativa a favore dei cittadini, del tessuto economico-produttivo e degli enti locali. Con questa legge dimostriamo la serietà e il mantenimento degli impegni così da evitare vuoti amministrativi, assicurando da subito ai cittadini della Valmarecchia gli stessi servizi di ogni altro emiliano-romagnolo. Ora occorre che anche il Governo metta a disposizione le risorse necessarie per garantire un passaggio dolce». La legge precisa i principi a cui la successiva legislazione regionale dovrà attenersi per regolare la disciplina degli atti autorizzativi ed abilitativi, degli strumenti di programmazione e pianificazione, dei regolamenti e altri atti normativi comunali. Inoltre sono previste misure per garantire la continuità nella erogazione dei servizi pubblici o di interesse pubblico e procedure per l’adeguamento dell’assetto istituzionale della Comunità montana. .  
   
   
LETTERA CON PROIETTILE A ZAIA: DONAZZAN, “ATTO INTIMIDATORIO MOLTO GRAVE”  
 
Venezia, 28 ottobre 2009 “Non posso che esprimere la massima solidarietà per un atto intimidatorio molto grave”. Così Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, in un telegramma indirizzato al ministro delle Politiche agricole Luca Zaia, in merito all’invio allo stesso Ministro- lunedì 26 ottobre- nella sede dell’Unire, a Roma, di una busta contenente una lettera minatoria e di un proiettile. “Mi risulta essere- ha aggiunto Donazzan- solo l’ultima di una serie di missive minatorie, e non posso che definire inqualificabile questo tipo di intimidazioni”. “L’unica risposta a questi atti vili - ha concluso Donazzan- è proprio quella di proseguire il lavoro già intrapreso, a testa alta e anche più motivati”. .  
   
   
PIANO SOCIALE DELLA CAMPANIA, CONCLUSI A S. GIORGIO GLI INCONTRI DELL´ASSESSORE DE FELICE CON LE 5 PROVINCE  
 
Napoli, 28 ottobre 2009 - Si è concluso ieri, a San Giorgio a Cremano, il ciclo di incontri nelle province campane, voluto dall´assessore alle Politiche Sociali Alfonsina De Felice per monitorare e valutare la progettazione dei servizi sociali messa in campo dagli enti locali sui territori. L´iniziativa è stata organizzata dall´Assessorato, d´intesa con la Lega delle Autonomie della Campania ed il Formez. "Durante questi cinque incontri - spiega l’assessore De Felice - nel confronto con gli amministratori locali e gli operatori del sociale abbiamo registrato una forte adesione al processo avviato con l´adozione del Piano Sociale Regionale. "Abbiamo ricevuto la conferma che la strada tracciata dall´Assessorato, nella direzione di dare centralità ed organicità alle politiche al servizio dei più deboli e bisognosi, è quella giusta. E´ importante che tutte le istituzioni, a partire dagli enti locali, stiano parlando la stessa lingua dei cittadini nell´individuazione delle risposte opportune alle legittime attese della comunità regionale", conclude l´assessore De Felice. .  
   
   
BOLZANO, FINANZIAMENTO AI COMUNI: INTESA TRA PROVINCIA E COMUNI  
 
Bolzano, 28 ottobre 2009 - Circa 516 milioni € saranno destinati dalla Provincia al finanziamento dei Comuni nel 2010: questa la base su cui si sviluppa la trattativa intavolata oggi (27 ottobre) a Bolzano dal presidente della Provincia Luis Durnwalder e dai funzionari provinciali con una rappresentanza del Consorzio dei Comuni. Tra le priorità, le misure di contenimento della spesa pubblica: “I Comuni condividono la necessità di contribuire ai necessari risparmi”, ha detto Durnwalder. Viene confermata anche per il 2010 la quota del 13,5% delle entrate fiscali messa a disposizione dei Comuni a copertura delle spese. “Ma la riduzione degli introiti a seguito della crisi economica comporterà una riduzione di risorse anche per gli enti locali”, ha detto. Complessivamente il finanziamento dei Comuni nel 2010 si attesta sui 516,5 milioni €. Riguardo alla suddivisione delle risorse, a Palazzo Widmann Provincia e Comune si sono accordati su un aumento dell’1,5% della quota procapite (versata in base al numero degli abitanti), a cui si aggiunge la dotazione di 80 milioni € del fondo di rotazione per gli investimenti comunali in opere pubbliche, così ripartito: 35 milioni € per l’edilizia scolastica, 10 per la costruzione di scuole per l’infanzia, 20 per case di riposo, canalizzazioni e infrastrutture idriche, 15 milioni € per altre infrastrutture. “I crediti del fondo di rotazione vengono assegnati su base ventennale, per scuole, case di riposo, condutture idriche e canalizzazioni abbiamo stabilito una rata annuale di rimborso del 2,5%, così che a conti fatti i Comuni devono finanziare la metà dell’opera pubblica”, ha spiegato Durnwalder. La rata annuale è invece del 4% per le scuole materne e del 5% per altre infrastrutture. Nel vertice con i sindaci si è trovato un accordo anche sulle risorse finanziare destinate al completamento della rete delle piste ciclabili: 4 milioni € dal fondo per la finanza locale e altri 6 messi a disposizione dalla Provincia. Per il finanziamento di opere pubbliche straordinarie che in Comune non è in grado di fronteggiare autonomamente sono previsti, in base alla legge provinciale 27 del 1975, 64 milioni € mentre per il rimborso di vecchi mutui i Comuni potranno contare nel 2010 su 74,5 milioni €. Nello schema sui finanziamenti per il 2010 conrodato oggi la Provincia conferma anche 3,6 milioni € di contributo al Consorzio dei Comuni, 308mila € ai Comuni ladini per i maggiori costi legati al trilinguismo e 3 milioni € quale misura di compensazione per i Comuni più piccoli. Lo schema di intesa viene ora esaminato dai Comuni prima di giungere alla firma tra le parti. .  
   
   
LA REGIONE TOSCANA IN GIAPPONE CON 92 AZIENDE PER TRE GIORNI  
 
Firenze, 28 ottobre 2009 La Regione vola in Giappone con 92 aziende toscane, per tre giorni in cui soprattutto moda, filati ed accessori, ma anche il vino toscano e i prodotti agrolimentari di eccellenza della provincia di Prato, saranno protagonisti a Tokyo. Un viaggio, guidato dall´assessore alle attività produttive Ambrogio Brenna, il cui scopo è quello di promuovere il “Made in Tuscany”. Con la crisi l´export italiano (ed anche toscano) ha perso diverse posizioni: il viaggio si pone l´obiettivo di cercare di riconquistare il terreno perduto e trovare nuovi clienti. Ma se nel 2008 l´export italiano in Giappone e´ calato del 13,7 per cento, quello toscano ha subito una flessione inferiore (-11,4%). E questo consente alla Toscana di confermarsi ancora oggi, nonostante la crisi, come la quinta regione italiana che più esport a nel paese del Sol Levante. Assieme all´assessore Brenna, alla guida della delegazione, c´è anche il direttore di Toscana Promozione, l´agenzia di promozione economica della Toscana, Stefano Giovannelli. Venti aziende in passerella - Il primo appuntamento della visita è per il 27 ottobre alle 19 (le 11 di mattina in Italia), quando alla “Belle Salle Roppongi” venti aziende toscane presenteranno capi ed accessori per la prossima stagione primavera-estate. Un´iniziativa curata dalla Camera di Commercio di Prato, che vedrà sfilare in passerella otto marchi affermati, sette stilisti emergenti e cinque imprese di accessori: Patrizia Pepe, Massimo Rebecchi, Le Bonitas, Monnalisa, Save the Queen, Masons, Montezemolo e Debora Sinibaldi, Clotilde, Daggs, Giulia Giusti, Henry Thomas, Jean ed Julie, Kuku Cashmere e Tunnel, cappellificio, Don Vanquiser, Gianna Meliani, Segue e 100% Cacao. A lla sfilata sarà presente anche l´ambasciatore italiano in Giappone. Filati e fibre in mostra - Sempre oggi inizierà la Fiera Jitac, specializzata in filati europei, e saranno 62 le imprese toscane che, assieme al Consorzio Prato Trade, prenderanno parte alla due giorni annuale al Tokyo international forum, che riunisce il meglio dell´offerta mondiale per qualità dei materiali e ricerca. I filati toscani saranno protagonisti anche di un evento presso l´istituto italiani di cultura a Tokyo: la mattina del 28 ottobre con un workshop a cui sono attesi circa 150 operatori giapponesi e attorno a mezzogiorno con una sorta di tableau vivant che vedrà protagonisti quaranta abiti in altrettante ambientazioni realizzati dagli studenti del Bunka College della capitale utilizzando proprio i filati di dieci aziende toscani (Industria italiana Filati spa, Pecci Filati spa, Linsieme Filati srl, Manifat tura Igea spa, Filatura papi Fabio Spa, Filpucci spa, Ilaria Manifatture Lane srl, Gitibi Filati Srl, Pinori Filati spa, New Mill spa. Lo scopo è quello di mostrare al pubblico l´estrema versatilità e varietà delle produzioni tessili della regione. I due appuntamenti sono organizzati dalla Camera di Commercio e dall´Unione industriali di Prato, assieme al Consorzio Promozione Filati. Il 30 ottobre è prevista la visita del Bunka College. Vino e agrolimentare d´eccellenza - Protagonista a Tokyo nei prossimi giorni sarà anche il vino toscano, le cui esportazioni nel paese del Sol Levante sono cresciute nonostante la crisi (+7,5% in valore e +14% in quantità): assieme a quelle, parimenti positive (+9,2%), dell´intero comparto agricolo. Dopo Shangai, l´Viii Selezione dei vini di Toscana, il concorso enologico regionale, vola infatti in Giappone con 19 vini di altrettante aziende (per lo più delle province di Firenze e Siena) che saranno protagonisti il 29 ottobre all´Hotel Westin di una degustazione guidata dall´enologo Pablo Harri, ex Banfi di Montalcino ed oggi in forza alla Col d´Orcia. Alla degustazione seguiranno 300 incontri con potenziali clienti e importanti giapponesi. Nel pomeriggio sarà la volta dell´olio Igp toscano, accompagnati da biscotti di Prato e birra artigianale. Il seminario, condotto da Christian Sardella del Consorzio per la tutela dell´Olio toscano Igp si svolgerà presso il ristorante Omotesando Hills Shop e sarà aperto a scuole di cucina e operatori. .  
   
   
APPROVATO UN FONDO PER IL SOSTEGNO DELLE PMI VENETE  
 
Venezia, 28 ottobre 2009 - La Regione del Veneto, nell’ambito del programma di interventi agevolati per il sistema impresa, che già prevede il rafforzamento dello strumento dei confidi e dei fondi di rotazione, ha individuato un nuovo strumento a favore delle piccole e medie imprese, strumento già in essere per le aziende più grandi e che è costituito da un fondo per la partecipazione temporanea e minoritaria al capitale di rischio delle Pmi del Veneto. La Giunta regionale, infatti, su proposta dell’Assessore alle Politiche dell’Economia Vendemiano Sartor, di concerto con l’Assessore al Bilancio Isi Coppola, ha approvato la partecipazione della Regione al fondo di private equity che Veneto Sviluppo sta costituendo a questo scopo con un Patrimonio Destinato che ammonta a 10 milioni di euro, cui la Regione parteciperà con un uguale apporto finanziario. Al fondo è prevista altresì la partecipazione di altre risorse, conferite da investitori privati come ad esempio banche, associazioni di categoria, fondazioni. Nel corso delle medesima seduta la Giunta ha deciso di estendere il provvedimento anche al sistema delle cooperative, stanziando a questo scopo un fondo di 1 mln di euro. “Si tratta – spiega l’Assessore Sartor- di un provvedimento la cui finalità è quella di fornire alle imprese, che intendono ristrutturarsi o crescere dimensionalmente per reggere meglio il mercato, idonee soluzioni finanziarie senza ricorre al credito bancario. In pratica – precisa l’Assessore – il fondo, dopo un’attenta analisi e valutazione, partecipa al patrimonio dell’impresa per un periodo massimo di 10 anni, passati i quali l’impresa decide di riacquistare la quota, o decide di passare alla quotazione in borsa o, terza soluzione, la quota passa ad altro fondo”. L’obiettivo è duplice: promuovere lo sviluppo economico e sociale delle imprese del Veneto attraverso una valorizzazione del tessuto industriale e manageriale; favorire lo sviluppo economico della società partecipata e la crescita di valore della stessa. “Questa iniziativa – aggiunge l’Assessore Sartor – va ad aggiungersi all’altro fondo di venture capital di 35 mln di euro già costituito da Veneto Sviluppo per la creazione, in particolare, di nuove imprese innovative. Due strumenti nuovi – conclude – a disposizione dello sviluppo del sistema economico veneto”. .  
   
   
INFORTUNI SUL LAVORO, RAPPORTO REGIONALE INAIL  
 
Roma, 28 ottobre 2009 - 874. 940 infortuni e 1. 120 morti nel 2008. Sono i numeri delle tragedie che quotidianamente affliggono lavoratori e famiglie nel nostro Paese. Tuttavia, pur nella drammaticità dei numeri, il bilancio infortunistico 2008, su scala nazionale, valutato in termini puramente statistici, si può senz’altro definire positivo: una diminuzione degli infortuni del 4,1% rispetto al 2007 e di oltre il 7% per i casi mortali che, per la prima volta dal dopoguerra, scendono sotto la soglia delle 1. 200 unità/anno. Come ogni anno il Rapporto regionale Inail ricostruisce il quadro conoscitivo del fenomeno infortunistico. In ogni Rapporto si mettono in relazione i dati regionali sugli infortuni e le morti bianche con l´andamento occupazionale e, più in generale, con il quadro socio-economico territoriale. Lo scopo è quello di condividere con operatori istituzionali, professionisti, forze sociali e opinione pubblica, le diverse informazioni riferibili al tema degli infortuni sul lavoro. In sintesi - tre rapporti regionali: Dal Rapporto della Lombardia, (Milano 22 ottobre), nel 2008 gli incidenti mortali sono stati 172 (nel 2007 erano stati 214). In generale, il numero degli incidenti sul lavoro è diminuito di 6 mila unità. Nelle costruzioni (-13,6%) il calo più sensibile. Diminuiscono gli incidenti anche negli altri comparti del settore industriale, tra cui il manifatturiero (-10,1%) e il commercio (-3,6%). Pressoché stabile il dato del comparto trasporti e comunicazioni (-1,2%), mentre diminuiscono più sensibilmente gli incidenti in agricoltura (-7,5%). In aumento invece gli incidenti occorsi ai dipendenti dello Stato: +9,4%, con un infortunio mortale (contro gli zero casi del 2008). Dal Rapporto della Toscana (Firenze 22 ottobre) emerge il miglioramento dell´andamento infortunistico che continua anche nel 2008. Le denunce di infortunio, infatti, ammontano a 69. 118 casi con una differenza di 3. 106 unità (pari a -4,3%) rispetto al 2007. Per quanto riguarda la declinazione degli infortuni per settore, è l´agricoltura (con 4. 306 denunce) a presentare un decremento consistente dell´8,19% (ma con punte che arrivano a -18% a Pisa, -13,98 ad Arezzo e -10,26 % a Siena). Anche l´industria (62. 481 casi) presenta un trend in diminuzione costante nel tempo (-4,2%) - pure con "forbici" che vanno da -7,77% e -7,42 % della provincia di Massa e Carrara e di Prato all´incremento positivo di 2. 06% per la provincia di Pistoia - mentre la gestione per conto dello Stato (2. 331 casi) rimane stazionaria (+0,65%). Per quanto riguarda il Rapporto della Calabria (Catanzaro 23 ottobre) sono stati 13. 068 gli infortuni per l´anno 2008: il 3,4% in meno rispetto al 2007, quando se ne sono contati 13. 528. Nello specifico 12. 312 incidenti si sono verificati nell´ambiente ordinario di lavoro (fabbrica, cantiere, terreno agricolo); 756 hanno riguardato la circolazione stradale (autotrasportatori, commessi, addetti alla manutenzione stradale) e 1026 sono accaduti in itinere (nel percorso casa/lavoro/casa). Le strategie avviate per ridurre il numero di infortuni sono state molteplici: dalle campagne di vigilanza straordinaria nei cantieri edili, a quelle di formazione/informazione per la sicurezza nei luoghi di lavoro; dalla sottoscrizione di importanti protocolli per azioni positive nei settori più rischiosi alla creazione di osservatori infortuni. .  
   
   
CALABRIA: ILLUSTRATA LA LEGGE SULL’ATTIVITÀ ESTRATTIVA  
 
Reggio Calabria, 28 ottobre 2009 - Presentata ieri mattina dall´Assessore alle Attività Produttive Francesco Sulla la legge sull´attività estrattiva in Calabria. Una norma “complessa e innovativa” come l´ha definita lo stesso Assessore e soprattutto “necessaria, perchè colma un vuoto legislativo che dura da più di 80 anni”. La legge attribuisce con più precisione alla Regione l´attività di programmazione dei processi estrattivi sul territorio (subordinando il settore ad un´attività di pianificazione specifica), alle Province l’attività di gestione ed ai Comuni l’intervento nei singoli territori. “E´ una legge che merita un certo risalto – ha detto l’Assessore Sulla – perchè coinvolge pezzi importanti della nostra società. Una legge frutto del lavoro dei nostri esperti regionali e di tecnici di livello nazionale”. L´impianto della legge consente di eliminare il rischio di trattare il territorio come qualcosa da sfruttare e saccheggiare nella più assoluta anarchia e introduce, invece, norme che determinano l’utilizzo parsimonioso e intelligente delle risorse e dunque la creazione di sviluppo. La norma, infatti, afferma la logica del valore produttivo dell´attività estrattiva e dunque la necessità di far rientrare tali attività nei processi di sviluppo territoriale più complessivo. La Regione istituirà, inoltre, un Osservatorio e un Piano regionale che consentano non solo di programmare ma anche di controllare l´attività estrattiva sul territorio, così da integrare i processi estrattivi con il sistema di vincoli di natura idrogeologica, ambientale e paesaggistica esistenti sul territorio. “Un altro scopo perseguito dalla legge – ha spiegato l´Assessore alle Attività Produttive – è quello di riuscire a trarre risorse da questa attività e contemporaneamente tutelare l´ambiente”. Novità assoluta della norma è poi l´attenzione alla sicurezza e alla tutela della salute dei lavoratori. Infine la norma favorisce l’azione di ripristino e di restauro ambientale e paesaggistico della cave dismesse ed inattive. “L’idea è quella di affermare che le cave da possibili ‘ferite’ sul territorio possano diventare occasioni di progetto e quindi di servizio per la collettività. La legge è già stata approvata – ha concluso Sulla – adesso dobbiamo accelerare sul regolamento che vedrà la luce in tempi molto brevi. Siamo molto orgogliosi di questa legge che ha ottenuto anche il plauso formale del Ministero”. .  
   
   
DA PROGETTO SMILIES OK A ECCELLENZE SICILIANE  
 
Palermo, 28 ottobre 2009 – Gli studi di biotecnologia sui lieviti alimentari realizzati dal Parco scientifico regionale, il rilancio della nostra tradizione manifatturiera tessile e le nuove modalità di utilizzo dei marmi siciliani proposte dal dipartimento di design dell’Università di Palermo: sono queste le eccellenze siciliane che spiccano dai risultati del tavolo tecnico e del comitato di pilotaggio di Smilies che si sono conclusi ieri a Palermo. Il progetto Smilies mette in rete le principali isole del mediterraneo, con i rispettivi partner scientifici e tecnologici, per individuare progetti di sviluppo che puntino al reciproco scambio di expertise e alla definizione di strategie innovative in settori fondamentali per lo sviluppo dei territori: turismo, agricoltura, agroalimentare, costruzioni, industria e prodotti di nicchia. L’obiettivo di Smilies è individuare i migliori percorsi progettuali, le cosiddette “best practicies” messe in campo da ciascun partner per uno specifico settore operativo. Entro il mese di maggio dell’anno prossimo verranno emanati i bandi per individuare i progetti che passeranno alla fase operativa. Dopo di ciò, verrà costituita, per ogni progetto selezionato, una vera propria task force di esperti del settore proveniente da tutti le regioni che aderiscono a Smilies, per accompagnare lo sviluppo progettuale vero e proprio. .  
   
   
PROGETTI CONTRO LE DISCRIMINAZIONI CONNESSE ALL´ORIGINE ETNICA  
 
Roma, 28 ottobre 2009 - Il Dipartimento per le pari opportunità - Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull´origine etnica ha emanato un Avviso, pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 244 del 20 ottobre 2009, per la promozione di progetti di azioni positive, dirette ad evitare o compensare situazioni di svantaggio connesse alla razza o all´origine etnica, ai sensi dell´articolo 7 del decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215. Il Dipartimento per le pari opportunità intende promuovere la presentazione di progetti di azioni positive - dirette ad evitare le particolari situazioni di svantaggio connesse con la razza o l´origine etnica - che rientrino nell´ambito dei seguenti assi prioritari: Asse I - Azioni finalizzate allo sviluppo di microimprese ed auto imprenditorialita´ di soggetti a rischio di discriminazione razziale. Asse Ii - Azioni finalizzate alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni di discriminazione razziale nelle giovani generazioni. Asse Iii - Azioni finalizzate alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni di discriminazione razziale mediante lo sviluppo del tessuto associativo autonomamente promosso dalle comunità straniere. L´ammontare delle risorse destinate ai progetti per l´anno 2009 è di 900. 000,00 euro a valere sulle risorse assegnate al Dipartimento per le pari opportunità ai sensi dell´art. 29, comma 2, della legge 1° marzo 2002, n. 39. A ciascun Asse prioritario potrà essere destinata la somma complessiva di euro 300. 000,00. Il contributo finanziario del Dipartimento per le pari opportunità non potrà eccedere l´80% del totale dei costi del progetto, così come individuati nell´allegato B. Almeno il 20% dei costi dovrà essere sostenuto dagli organismi promotori o da altri enti (pubblici e privati) che intervengono in qualità di partner. Possono essere soggetti proponenti (e responsabili esclusivi della rendicontazione del progetto presentato): le organizzazioni di volontariato; le cooperative sociali; gli enti di promozione sociale; le fondazioni, gli enti morali e le associazioni culturali la cui ordinaria attività e le cui finalità istituzionali non siano incompatibili con le finalità del bando; le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus). L´attuazione del progetto (o parte di esso) può essere affidata a soggetti terzi attuatori, che non devono, però, trovarsi in condizioni di incompatibilità con le finalità del bando. I progetti devono essere: rivolti e/o attuati esclusivamente da organismi prevalentemente composti e diretti da donne (Asse prioritario n. 1); rivolti e attuati esclusivamente da organismi prevalentemente composti e diretti da giovani di età compresa tra 15 e 30 anni (Asse prioritario n. 2); attuati esclusivamente da organismi prevalentemente composti e diretti da stranieri (Asse prioritario n. 3). Ovviamente, donne, giovani e stranieri devono risiedere o regolarmente soggiornare sul territorio nazionale al momento dell´attuazione dei progetti medesimi. Quanto ai costi ammissibili, essi devono essere: necessari per l´attuazione del progetto; previsti nel preventivo economico presentato; generati durante la durata del progetto; sostenuti e registrati nella contabilità del soggetto che attua il progetto; identificabili, controllabili ed attestati da documenti originali. I costi ammissibili sono: costi del personale, comprese eventuali spese di viaggio e di soggiorno; spese per l´acquisto di beni, servizi e forniture necessari all´espletamento delle attività progettuali; spese generali (vale a dire costi di gestione, consumi, canoni, contributi assicurativi ecc. ); spese di produzione e divulgazione di materiale (anche editoriale). La valutazione dei progetti è compito dalla «Commissione di valutazione» (nominata con decreto del Capo Dipartimento per le pari opportunità e composta da cinque componenti scelti nell´ambito delle professionalità presenti all´interno dell´Unar), che avrà a disposizione un punteggio massimo pari a 100 per ogni singolo progetto, così ripartito: a) punti da 0 a 35 - qualità della proposta sotto il profilo organizzativo, gestionale, delle risorse impiegate, del grado di efficienza del progetto; b) punti da 0 a 30 - rilevanza, dimensione ed efficacia dell´intervento, con particolare riferimento al numero dei possibili destinatari del progetto; c) punti da 0 a 20 - esperienza, competenza e capacità organizzativa del soggetto proponente e degli eventuali partner; previsione di forme di partenariato o di collaborazione istituzionale con altri soggetti; d) punti da 0 a 15 - pianificazione finanziaria, preventivo economico e fattibilità dell´intervento. .  
   
   
BASILICATA, UGL: RIVEDERE LA POLITICA PER LE FAMIGLIE  
 
Potenza, 28 ottobre 2009 - “Molte sono le famiglie lucane povere e le cui condizioni sono ancora più gravi se pensiamo che nella nostra regione ci sono nuclei di intere famiglie che addirittura non possono permettersi un´alimentazione adeguata e per migliaia di famiglie la pensione sociale costituisce l’unica fonte di reddito. Tra l’altro, si è evidenziano una forte ripresa del movimento migratorio, soprattutto intellettuale e giovanile”. E’ quanto affermano in una nota il segretario regionale generale della Ugl di Basilicata Giovanni Tancredi e Giuseppe Giordano, della segreteria regionale Ugl Basilicata. “Da informazioni e studi da noi Ugl svolti – proseguono - si evince che la percentuale di famiglie povere in Basilicata, pari al 25 per cento, è di gran lunga lontana rispetto a quella dell’Abruzzo, pari all’12 per cento. Il centrosinistra lucano, alla guida da sempre della nostra regione, parla di miglioramenti economici, di una ripresa, sia pure debole e in ritardo, di nuove prospettive per la nostra regione. E’ necessario – aggiungono - intervenire urgentemente sul mercato del lavoro con misure estranee alla logica dell’assistenzialismo, facendo in modo che le stesse imprese siano certe nei loro investimenti; bisogna dare maggiore attenzione alle famiglie e alle persone che si trovano o sono prossime a trovarsi in situazioni di disagio, bisogna mettere la nostra Regione in condizione di essere più competitiva, incentivando il livello infrastrutturale, bisogna migliorare la qualità della vita dei cittadini, evitando lo spreco continuo delle risorse ed è di certo indispensabile ,la riduzione delle tasse che deve partire dal lavoro e dai redditi,favorendo nell’eventualità un taglio dell’Irap. Non dimentichiamo – concludono Tancredi e Giordano – che da anni manca un intervento a vantaggio di lavoratori e pensionati mentre le aziende hanno potuto beneficiare del taglio del cuneo fiscale. A tutto ciò, riteniamo noi dell’Ugl che siano maturi anche i tempi che entrambi,il governo con una logica collaborativa e progettuale con la Regione, diano un segnale concreto a lavoratori, pensionati e famiglie”. .  
   
   
A TERNI OPEN SPACE PER “MAI PIÙ VIOLENZE”  
 
Perugia, 28 ottobre 2009 – Due giornate interamente dedicate al confronto aperto e diretto sulla violenza di genere. E’ con questo obiettivo che giovedì 29 e venerdì 30 ottobre si terrà a Terni presso il complesso ex-Siri, un Open Space dal titolo “Violenza di genere cosa rispondiamo? L’umbria attiva saperi e risorse”, al quale potranno partecipare operatori, istituzioni, volontari, e uomini e donne della società civile per elaborare proposte per una legge regionale in materia. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto regionale “Mai più violenze – Mille Azioni e Interventi Per Impedire Ulteriori violenze” attivato dall’assessorato alle politiche sociali della Regione Umbria per fermare e prevenire il fenomeno del maltrattamento e degli abusi sessuali e fisici sulle donne e, più in generale, la violenza di genere, e che conta sull’apporto di 37 partner. La metodologia dell’Open Space Technology (Ost), un metodo innovativo di messa a sistema e di riflessione, rientra nell’ambito dell’Azione 4 del progetto, ovvero la “Costruzione della Rete delle reti”, e corrisponde alla necessità di definire il modello organizzativo e di intervento che la nostra Regione intende adottare per prevenire e contrastare il fenomeno della violenza di genere. Durante le due giornate, alle quali si prevede parteciperanno oltre 150 iscritti già di cui molti già coinvolti nel percorso di formazione, si produrranno documenti con il contributo concreto di ogni partecipante e che potranno essere utilizzati per gli scopi previsti dal progetto. Alla realizzazione dell’esperienza concorrono, con il coordinamento della consigliera di parità della Regione Umbria, Marina Toschi, e la sociologa del Comune di Città di Castello, Cristina Donati Sarti, la Provincia di Perugia, il Centro per le Pari Opportunità della Regione Umbria, l’Asl 1, l’Asl 2 e l’Asl 3 dell’Umbria, il Comune di Marsciano, il Progetto Donna, la Cooperativa Asad, l’associazione Cilap Umbria e l’associazione Comitato 8 Marzo. Nella mattinata di venerdì 30 ottobre interverrà anche l’assessore regionale alle politiche sociali, Damiano Stufara. .