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Notiziario Marketpress di Mercoledì 15 Settembre 2010
Politica
COMUNICARE MEGLIO PER CREARE UNO SPAZIO PUBBLICO EUROPEO  
 
 Bruxelles, 15 settembre 2010 - Perché l´Europa passa poco sui media tradizionali? E come usare i social network per parlare ai giovani? La relazione su "giornalismo e nuovi media" adottata settimana scorsa a Strasburgo affronta il nodo della comunicazione sull´Europa e formula nuove proposte per avvicinare "Bruxelles" ai cittadini europei. Bisogna "perseverare nello sforzo di superare la distanza tra l’Ue e i cittadini europei" perché "politica e comunicazione sono due facce della stessa medaglia", per cui "se la politica non viene adeguatamente comunicata, nasce un problema". Così esordisce la relazione di Morten Løkkegaard, deputato liberale danese ed ex-giornalista. L´aula l´ha approvata martedì 7 settembre, affermando che "la comunicazione fra eletti ed elettori è un elemento centrale della nostra democrazia". Migliorare la comunicazione dell´Ue è essenziale per approfondire la conoscenza dell´Europa e il dibattito pubblico. Ma la responsabilità non ricade tutta sulle istituzioni Ue. La risoluzione spiega in che modo governi, emittenti nazionali, partiti politici e università, servizi pubblici e autorità locali possono fare la loro parte. Giornalisti: "intermediari indispensabili" - La relazione ricorda alle radio-televisioni pubbliche la loro "responsabilità" di coprire l´attualità europea, per spiegare l´Europa e rafforzare "la partecipazione aperta del pubblico". I deputati esprimono anche la loro preoccupazione per il costante taglio sui corrispondenti da Bruxelles, chiedendo "misure per agevolare l´accreditamento dei giornalisti" presso le istituzioni europee. Governi, partiti politici e scuola - Il Parlamento propone che i governi nomino un funzionario specializzato in affari europei, capace di spiegare l´impatto della legislazione Ue sulla vita quotidiana. Ai partiti politici, la risoluzione chiede di inserire le questioni europee in modo più prominente nei loro programmi. Anche scuola e università devono fare la loro parte, integrando pienamente lo studio dell´Ue nei curricoli. I social network - Nonostante il Parlamento abbia votato, nella versione finale del rapporto, una serie di considerazioni che diluiscono le proposte più radicali del relatore, Lokkegaard resta convinto del" potenziale immenso" dei nuovi media per entrare in contatto con un pubblico di giovani e aprire il dibattito sull´Europa. "Funzionari e politici dovrebbero ricevere formazioni ad hoc per imparare a informare e comunicare con il pubblico" - ha affermato durante il dibattito, evidenziando che "bisogna guardare ai nuovi canali, e assumere personale esperto. I social media si sono rivelati uno strumento eccellente per comunicare, dando al pubblico la possibilità di capire cosa succede dietro le scene. I network sono la maniera migliore di parlare e discutere direttamente con i decisori".  
   
   
TIROCINIO EUROPEO ALL´UFFICIO DELLA PROVINCIA DI TRENTO A BRUXELLES I CANDIDATI DOVRANNO PRESENTARE DOMANDA ENTRO IL 30 SETTEMBRE  
 
Trento, 15 settembre 2010 - Il Servizio Rapporti Comunitari e Sviluppo Locale della Provincia autonoma di Trento offre la possibilità di effettuare un periodo di tirocinio di 12 settimane presso l’Ufficio per i Rapporti con l´Unione Europea di Bruxelles. Le candidature dovranno essere presentate entro il 30 settembre 2010. Il bando, riservato a soggetti in possesso di laurea vecchio ordinamento o laurea specialistica di qualunque facoltà universitaria che non abbiano in corso di svolgimento attività lavorativa (età massima 30 anni) ed il relativo modello di domanda per la candidatura, sono presenti nel sito Internet della Provincia – Area Europa - Tirocini presso l’Ufficio di Bruxelles: http://www.Puntoeuropa.provincia.tn.it/  Ciascun tirocinante, cui verrà assegnata una borsa di studio di 200 euro la settimana, avrà a disposizione, per la durata del tirocinio, una postazione di lavoro con dotazioni informatiche, oltre che l´assistenza di un tutor. Ulteriori informazioni potranno essere richieste a: Servizio Rapporti Comunitari e Sviluppo Locale, Provincia Autonoma di Trento, Via Romagnosi n. 9, 38100 Trento. Tel. 0461 495454 e-mail silvana.Ianeselli@provincia.tn.it  Segreteria: tel. 0461 495324 / 493555. E-mail: serv.Europa.sviluppolocale@provincia.tn.it    
   
   
EUROPA: CONVEGNO A UDINE SU INTEGRAZIONE E REGIONI CONFINE  
 
Trieste, 15 settembre 2010 - "Lingue ed integrazione europea. Il ruolo delle regioni di confine" è il titolo del Convegno che avrà luogo giovedì 16 settembre (9-13) a Udine, nella Sala del Consiglio di Palazzo Belgrado. Grazie ai fondi messi a disposizione dal programma per la cooperazione transfrontaliera Italia-slovenia 2007-2013, l´iniziativa, ad ingresso libero, è stata organizzata dalla direzione centrale Relazioni internazionali e comunitarie e dall´Associazione Regioni europee di confine (Aebr-ageg) con l´obiettivo di promuovere la diffusione delle lingue comunitarie, primo strumento per il dialogo e l´integrazione nell´ambito dell´Unione europea. L´importanza delle minoranze linguistiche nella cooperazione transfrontaliera sarà l´argomento con cui Guglielmo Cevolin, docente di Diritto pubblico all´Università di Udine, aprirà il convegno dopo i saluti dei rappresentanti istituzionali. Di seguito, Giuseppe de Vergottini, professore di Diritto costituzionale all´Università di Bologna, sarà protagonista di un intervento sulla tutela delle minoranze in Europa, mentre Aureli Argemì del Centre International Escarré per les Minories Etniques i Les Nacions interverrà in merito all´integrazione europea ed alle regioni di confine. L´azione della Regione a favore delle minoranze linguistiche sarà oggetto dell´intervento di William Cisilino e Laura Comelli; Harald Ehm di Euregio Egrensis-bavaria, invece, illustrerà lo studio delle lingue di confine nell´area dell´Euroregione tra Repubblica Ceca e Germania. La conclusione degli interventi è stata affidata all´olandese Ruud Halink di Talenakademie che affronterà il tema del ruolo delle regioni di confine nell´integrazione europea.  
   
   
SLOVENIA, PIL IN CRESCITA DEL 2,2 P.C.  
 
Lubiana, 15 settembre 2010 - L´istituto nazionale di statistica della Slovenia ha pubblicato i dati relativi all´andamento della produzione interna lorda durante il secondo trimestre del 2010: rispetto al precedente, il pil è cresciuto dell´1,1 per cento. Nel periodo considerato, su base annua, l´economia si è sviluppata con un ritmo in termini reali pari a 2,2 punti percentuali, per il primo rialzo del Pil dopo sei trimestri consecutivi di contrazione.  
   
   
PMI: MSE, VIA ALLA RIFORMA DEL FONDO DI GARANZIA E DEI CRITERI DI SELEZIONE DEI CONFIDI IN 10 ANNI EROGATI FINANZIAMENTI PER OLTRE 20 MILIARDI DI EURO  
 
 Roma, 15 settembre 2010 – Riforma del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese e dei criteri di selezione dei Confidi. Il Comitato di Gestione del Fondo di Garanzia per le Pmi, che opera al Ministero dello Sviluppo Economico, ha infatti approvato la modifica dei criteri di autorizzazione dei Confidi e degli altri fondi di garanzia per meglio certificare il merito di credito delle imprese beneficiarie. Lo ha reso noto Claudia Bugno, presidente del Comitato di Gestione del Fondo. Tra le novità introdotte ci sono nuovi parametri caratterizzati da una maggiore flessibilità e velocità delle procedure di ammissione dei Confidi che vogliono lavorare con il Fondo, nell’ottica di una funzione “anticiclica” dello strumento. «Dopo 10 anni di operatività dei Confidi con il Fondo, arriva una riforma importante e necessaria alla luce sia della congiuntura economica, sia dei cambiamenti normativi che hanno investito il mondo dei Confidi, rafforzandone il ruolo nell’ambito delle attività di finanziamento alle imprese», ha detto il presidente Bugno. Si tratta di un cambiamento storico, frutto del lavoro e della concertazione di tutte le istituzioni e le categorie presenti nel Comitato, ossia i Ministeri dello Sviluppo Economico, Economia e Finanze, Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Infrastrutture e Trasporti, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Regioni, Abi, Confindustria, Confapi, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Unatras, Confcooperative . Tra le novità approvate dal Tavolo Tecnico ci sono l’eliminazione della condizione per cui attualmente possono richiedere l’autorizzazione solo i Confidi che abbiano già ottenuto l’ammissione alla controgaranzia per almeno 50 operazioni; sostituzione di alcuni indicatori ormai desueti e introduzione di modifiche che prendono in considerazione i processi di accorpamento; aumento dei punteggi per gli operatori sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia e per i soggetti con ambito di operatività almeno regionale. Inoltre è stato deciso di introdurre un nuovo meccanismo di monitoraggio trimestrale dei tassi di sofferenza dei Confidi e degli altri fondi di garanzia autorizzati, al fine di confrontare la qualità media del portafoglio controgarantito con la qualità media del portafoglio complessivo del Fondo. «Questa è la seconda grande riforma dopo la revisione dei criteri per l’accesso delle imprese alla garanzia», ha spiegato Claudia Bugno, ossia «la valorizzazione del ruolo che la controgaranzia che, secondo i dati del luglio 2010 costituisce il 67,1 % delle operazioni totali, gioca all’interno del Fondo. Un provvedimento che premia i Confidi virtuosi e che, data la loro peculiare prossimità al tessuto produttivo locale e al loro forte legame con le associazioni di categoria, mira a tessere una rete tra Fondo Centrale e fondi locali per trasformare l’apparato delle garanzie in una grande infrastruttura di sistema. Una formula vincente ed esportabile che ha suscitato interesse anche all’estero», ha sottolineato il presidente del Comitato di Gestione. In occasione della riapertura dei lavori del Comitato, una delegazione istituzionale del Brasile è stata in visita al Ministero dello Sviluppo Economico ed ha potuto studiare la controgaranzia in Italia per poterla esportare oltreoceano. «Si tratta di un sistema che ha colpito l’interesse dei nostri ospiti per il basso livello di default, per la velocità delle procedure e per il rapporto diretto con le imprese», ha precisato il presidente Bugno. – • 10 Anni Di Operatività Del Fondo Di Garanzia (2000-2010) - In circa 10 anni di operatività il Fondo di Garanzia per le Pmi ha dimostrato elevati standard di efficienza riconosciuti sia dal mondo bancario sia dal tessuto imprenditoriale. Difatti dal 2000 al 30 giugno scorso, il Fondo ha accolto (con un ritmo crescente) 103.511 istanze, attivando finanziamenti per oltre 20 miliardi di euro, con un importo garantito pari 10,5 miliardi. • 2010: Dati Aggiornati Da Gennaio A Luglio - Per quanto riguarda quest’anno, il decimo di operatività del Fondo di garanzia per le Pmi, da gennaio a luglio sono state ammesse 30.193 operazioni, il 172 % in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per un volume complessivo di finanziamenti pari a 5,7 miliardi di euro, ossia il 203 % in più dello stesso periodo dell’anno scorso.  
   
   
BASILEA 3: BANCHE PRONTE A RISPETTARE NUOVI REQUISITI, POSSIBILI CONSEGUENZE SULL’ECONOMIA  
 
Roma, 14 settembre 2010 - Con la decisione del 12 settembre il Comitato di Basilea ha fornito importanti elementi di riferimento per l´applicazione delle nuove regole di vigilanza, rendendo noti i nuovi standard per il calcolo dei coefficienti obbligatori e la tempistica della loro entrata in vigore . I nuovi livelli dei coefficienti determineranno un incremento qualitativo e quantitativo del patrimonio di vigilanza rispetto alla situazione attuale. Le banche italiane hanno da tempo condiviso la necessità di un rinnovato quadro di regole prudenziali a maggior presidio della stabilità bancaria e del governo dei rischi. Siamo ora di fronte ad una proposta regolamentare severa e rigorosa. In Italia grazie alla tradizionale qualità del capitale delle banche italiane, relativamente migliore rispetto a quella di altri mercati bancari, al più basso utilizzo delle leva finanziaria, a una maggiore incisività della disciplina prudenziale nazionale, all’esperienza di un aperto e fruttuoso confronto con l’Autorità di vigilanza, le imprese bancarie saranno in grado di affrontare il tema posto dalla nuova regolamentazione limitando per quanto possibile l´inevitabile impatto che le nuove regole avranno sulla crescita, senza abdicare al loro insostituibile di sostegno e promozione dell´economia nazionale. Mancano ancora le disposizioni di dettaglio per definire il calcolo del patrimonio di vigilanza e non è quindi ancora possibile valutare con precisione l’effettivo impatto dei nuovi standard, sia a livello macro che a livello di singolo paese e operatore. A fronte dei potenziali benefici che deriveranno da un maggior presidio della stabilità delle banche non mancheranno impatti sull’economia reale in aree geografiche, come l’Italia e in generale l´Europa continentale, dove la spinta allo sviluppo è strettamente collegata all’azione delle banche in particolare attraverso il credito. Il periodo transitorio previsto per l’effettiva applicazione della nuova normativa può rappresentare un elemento di supporto alla capacità di adeguamento alle nuove regole; ciò tanto più se prima che la nuova regolamentazione diventi vigente, sia possibile un confronto con le Istituzioni nazionali ed europee, che porti ad individuare soluzioni alle specificità delle imprese bancarie italiane che, per alcuni aspetti - fra di essi il trattamento delle imposte differite - risultano penalizzate nel contesto delle nuove regole. Un’applicazione omogenea, in termini di aree geografiche coinvolte e di tempistica, è prerequisito fondamentale per evitare distorsioni competitive tra i diversi mercati bancari e quindi tra le diverse economie non accettabili in un quadro di crescente integrazione finanziaria a livello internazionale.  
   
   
IN TOSCANA PRESENTATA MANOVRA: 33 MILIONI DI RISPARMI UN PACCHETTO APERTO NELLA LINEA DEL RIGORE PER LA SPESA PUBBLICA  
 
Firenze, 15 settembre 2010 - «Una manovra, quella del Governo, che presenta i tratti dell´insostenibilità, con tagli che sul bilancio regionale vorranno dire minori risorse per 320 milioni. A questi si sommeranno, in maniera drammatica, i tagli che andranno a colpire il sistema degli enti locali. » Così il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha introdotto in Consiglio Regionale le prime proposte della giunta per un piano di razionalizzazione della spesa della Regione e del sistema degli enti dipendenti a seguito dei tagli imposti da Tremonti. L´augurio di Rossi è che, insieme alle altre Regioni, si possa fare massa critica per indurre il Governo a modificarla. Ma intanto la Toscana fa la sua parte. «Non è nostro costume – ha sottolineato il presidente – limitarci a protestare o chiamare i cittadini alla mobilitazione. Siamo una maggioranza di governo e intendiamo dare il nostro contributo, anche come Regione, per il controllo della spesa pubblica. Cogliamo dunque l´occasione di una situazione straordinaria per portare avanti una riforma che elimini gli sprechi e le ridondanze del sistema. » Rossi elenca poi i punti qualificanti della proposta che porterà un risparmio simato di 33 milioni di euro. Via le indennità, che saranno sotituite da un gettone di presenza unico di 30 euro, per i consigli di amministrazione di enti quali: Irpet, Ars (l´agenzia di sanità regionale), Azienda regionale per il diritto allo studio, Enti Parco, consorzio Lamma. Riduzione a metà dei compensi per i revisori degli stessi enti. Applicazione del gettone unico di 30 euro per le cariche nelle Fondazioni. Revisione del sistema delle società di gestione per le case popolari, con il rafforzamento del ruolo dei Comuni. Revisione, cas o per caso, delle spese di adesione ad associazioni cui la Regione negli anni ha aderito: attualmente sono 56 le associazioni e 600 mila euro la spesa. Ancora: Rossi presenta altre proposte, sulle quali ribadisce al Consiglio la volontà di parlarne e discuterne insieme per giungere alle decisioni più opportune. Gli enti interessati sono l´Arsia, l´agenzia che si occupa di agricoltura, l´azienda di Alberese e quella di Migliarino San Rossore. Simile il ragionamento sulle Apt, attualmente 14 in tutta la Toscana, ma senza la possibilità di svolgere promozione all´estero. Un´ipotesi, basata sulla centralizzazione di azioni troppo disperse per fare massa critica, prevede una rimodulazione dei compiti di Toscana Promozione. Ancora: Artea, Fidi Toscana, il sistema delle partecipazioni. Rossi ribadisce che, quello presentato, è un pacchetto aperto, ma con alcuni punti fermi. «Non è possibile – ribadisce- che la Regione sia chiamata a ripianare bilanci di gestione di società come gli Enti Fiera o le Terme, non possiamo più permettercelo.» Infine un accenno ad una ricollocazione degli Interporti, della Toscana centrale e di Guasticce. La conclusione del presidente ribadisce le parole introduttive. «Quelle che oggi porgo alla discussione del Consiglio Regionale sono le prime proposte della giunta, su cui dovremo discutere e confrontarci. Ne seguiranno altre. Ma la linea è tracciata e resta fermo che la Toscana presenterà il bilancio entro il dicembre 2010. E che coglierà l´occasione di questa situazione straordinaria per fare quello che finora non si era riusciti a fare nell´ottica del riordino dei servizi e della razionalizzazione della spesa pubblica.» La proposta ha raccolto il pieno appoggio della maggioranza che ha invitato la giunta ad andare avanti con celerità.  
   
   
CONSEGUENZE DELLA TREMONTI PER LA TOSCANA ROSSI: «NIENTE NUOVE TASSE PER FARE FRONTE AI TAGLI» «ATTENZIONE ALLE MISURE RECESSIVE, DOVE A PAGARE SONO SEMPRE I SOLITI»  
 
Firenze, 15 settembre 2010 - «In questo momento, in uno scenario di estrema difficoltà, voglio dire che il governo regionale non intende aumentare le tasse regionali. E questo vale sia per l´Irpef che l´Irap, che pure sono le più basse in Italia. Non può essere questa la strada per fare fronte ai tagli della Tremonti». È questo l´impegno annunciato dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi nel briefing di ieri, occasione per illustrare la strada con cui la Regione Toscana intende affrontare le conseguenze prodotte dalle misure introdotte con la manovra nazionale. «Misure che colpiscono drammaticamente Regione ed enti locali ed entrano nel corpo vivo della società, senza che ci si possa davvero immaginare di recuperare le risorse tagliate con una razionalizzazione della spesa e con il contenimento dei cosiddetti sprechi – ha spiegato il presidente – Su tutto questo no i stiamo lavorando con estremo rigore, ma non è in questo modo che possiamo sperare di arrivare ai 350 milioni che ci vengono meno. In realtà la Tremonti è particolarmente subdola, perché non impone nuove tasse, ma di fatto costringe le Regioni a imporle. È una trappola in cui non vogliamo cadere. Basterebbe aumentare l´addizionale Irpef dello 0,5% per recuperare 150 milioni, ma alla fine a pagare sarebbero sempre i soliti» Per Enrico Rossi è stata anche l´occasione per sottolineare gli effetti recessivi di provvedimenti quali gli aumenti delle tasse, ma anche di certe misure di contenimento della spesa. «Nei giorni scorsi abbiamo cancellato spese per oltre 5 milioni di euro in convegni della sanità – ha ricordato il presidente – E certo questa è una misura che è stata accolta con favore. Però gli studi dimostrano che per ogni euro investito in convegnistica ne ritornano sei in un indotto,legato per esempio alle attività alberghiere e commerciali. Visto da questo punto di vista, in realtà questi sono 30 milioni di euro che non arriveranno all´economia toscana». Resta comunque tutta la difficoltà nel sostenere il “buco” in bilancio. «Tagliare le indennità per i membri dei vari consigli di amministrazione, introducendo al loro posto un gettone di presenza di 30 euro, è una scelta opportuna, che risponde anche a un bisogno di rinnovato spirito di servizio civile – ha spiegato Rossi – E una misura del genere ci consentirà di recuperare anche un 10% dei tagli previsti dalla Tremonti, così come si prevede per le amministrazioni che introducono effettive misure di risparmio. Un´altra trentina di milioni li potremo risparmiare attraverso provvedimenti nazionali che nessuno può negare che siano pesanti e dolorosi, quali quelli sul turn over, sui lavoratori a tempo determinato e sul blocco degli stipendi pubblici. E anche tutto questo avrà sicuramente effetti recessivi. Ma con tutto questo siamo lontani ancora anni luce dalle risorse che sarebbe necessario reperire». Pur in questo quadro, il presidente ha confermato l´intenzione di non prevedere nuove tasse nella finanziaria regionale che sarà presentata ai primi di novembre: «La speranza è che per quella data succeda qualcosa anche a livello nazionale e si prenda finalmente atto dell´insostenibilità della manovra così com´è».  
   
   
FEDERALISMO, ZAIA: SUBITO E SENZA EQUIVOCI  
 
Venezia, 15 settembre 2010 - “La disponibilità e la convinzione che il federalismo sia necessario, espresse dai Governatori delle Regioni del Mezzogiorno, non può che essere motivo di soddisfazione e di impegno comune nel sollecitare la discussione e l’approvazione dei provvedimenti da parte delle Camere. Ci richiamiamo tutti alle parole del Capo dello Stato Giorgio Napolitano che ancora una volta ha ribadito quanto sia indispensabile proseguire sulla strada delle riforme”. Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia interviene nel dibattito di queste ore sul federalismo, dopo le dichiarazioni di alcuni Governatori del Mezzogiorno. “Bisogna però sgombrare il campo da ogni possibile fraintendimento: se il federalismo è indispensabile per il bene del Paese – precisa Zaia - tutti, nessuno escluso, con senso di responsabilità, dobbiamo impegnarci realmente perché sia approvato in via definitiva dal Parlamento. Da quel momento, come sosteneva Luigi Einaudi, ogni Regione potrà chiedere e ottenere l’autonomia che è in grado di gestire, con serietà e impegno, assumendosi davanti ai cittadini la responsabilità delle proprie scelte. Il Veneto è già pronto e chiederà il massimo dell’autonomia possibile”.  
   
   
FEDERALISMO FISCALE E LOTTA ALL´EVASIONE: COLLABORARE ANCHE PER PATTO DI STABILITÀ E RIASSETTO ISTITUZIONALE  
 
 Firenze, 15 settembre 2010 - «Ciascuno faccia la sua parte» ripete l´assessore alle finanze, al bilancio e al rapporto con gli enti locali, on. Riccardo Nencini. Ed è un po´ il concetto al centro del suo intervento ieri al meeting sulla manovra finanziaria del governo e sugli effetti sui bilanci comunali e i servizi organizzata a Firenze dall´Anci Toscana, l´associazione dei Comuni. «Per far fronte alla crisi e alle minori risorse che ci saranno a causa dei tagli del governo – spiega Nencini - , ma anche per combattere l´illegalità e recuperare con ancora migliori risultati quote crescenti di evasione fiscale, occorre fare sistema. La Regione si è mossa, ma non basta. Ed occorre che tutti facciano la loro parte». L´assessore ha invitato in particolare gli enti locali ad una collaborazione su quattro punti: sulla lotta all´evasione fiscale e la costruzione di un patto di stabilità territoriale regionale, sull´osservatorio sul federalismo fiscale che la Regione ha deciso di costituire per dare forma ad un´idea toscana di federalismo, e sulla riforma degli enti di secondo grado e i servizi, che si accompagna al superamento delle Comunità montane. Per migliorare la lotta all´evasione fiscale la Regione ha firmato un accordo con l´Anci, che prevede che ai Comuni che forniranno informazioni utili resti la metà dei tributi recuperati. Finora l´anno sottoscritto in trentotto. L´assessore ha invitato le amministrazioni comunali che ancora non lo hanno fatto, ad aderire. Poi ha ricordato le conseguenze dei tagli del governo sul bilancio della Regione: 700 milioni in due anni, più dellla metà girati agli enti locali, oltre un miliardo se si considerano anche i trasferimenti diretti del governo agl enti locali. «Di questi siamo riusciti finora a recuperare 140 milioni, razionalizzando la spesa e contenendo eventuali s prechi. Ma siamo ben lontani dai 320 milioni che dal governo non arriveranno più. Non aumenteremo comunque le tasse, che in Toscana, almeno quelle regionali, sono le più basse d´Italia». La giunta presenterà la propria proposta di bilancio per il 2011 tra la fine di ottobre e l´inizio di novembre.  
   
   
FDL.UN NUOVO PATTO PER L’ITALIA. IL NORD “BUONO” INCONTRA LA PUGLIA DI VENDOLA.  
 
Bari, 15 settembre 2010 - “Oggi a questo tavolo c’è un pezzo del nord e un pezzo del sud che si sono messi insieme e hanno cominciato a pensare e a progettare un nuovo futuro. Occorre costruire una rete culturale, sociale e politica non soltanto a partire dall’unità del nord e dall’unità del sud, ma anche disarticolando il nord e il sud e costruendo progettazioni verticali. Penso ad esempio ad una progettazione che coinvolga la linea adriatica. La Puglia vuole essere capofila di questa sperimentazione di futuro”. Lo ha detto il presidente della regione Puglia Nichi Vendola concludendo la tavola rotonda sul “Nuovo patto per l’Italia” che si è svolta presso il Cineporto della Fiera del Levante, nell’ambito delle giornate del Mezzogiorno organizzate dalla regione Puglia e dall’Ipres. Il nord “buono” ha dunque incontrato la Puglia di Vendola, discutendo per oltre tre ore di temi particolarmente complessi e fondativi di una seria politica economica come il nuovo patto per l’Italia, la nuova idea del federalismo, la globalizzazione e il local, il ruolo delle regioni e la capacità di andare oltre i confini nazionali. Molte le domande e gli interrogativi che hanno circolato tra le idee, le parole e le buone provocazioni dei protagonisti, Pietro Bassetti (presidente Globus et Locus), Adriano Giannola (presidente Svimez), Cristiana Coppola (vicepresidente per il Mezzogiorno della Confindustria), Susanna Camusso (vicesegretario generale Cgil) e Melina Decaro (segretaria generale Fondazione Olivetti). Al vicedirettore del Corriere del Mezzogiorno, Maddalena Tulanti, il compito di moderare. “Un confronto elevato e anomalo – ha detto Vendola – rispetto alla povertà e alla volgarità che spesso circonda l’idea di un sud che invece è cambiato, di un sud che non chiede più con il cappello in mano né elemosine né prebende, bensì chiede solo di non essere più scippato delle risorse che gli spettano”. E a proposito di risorse “scippate”, Vendola ha precisato che “i 100 miliardi del piano per il sud promessi dal Ministro Fitto fanno parte della solita agendina contenente i dati truccati perché una porzione di quei 100 miliardi sono stati già tagliati al sud per dare le mance alla lega nord, mentre gli altri 70 miliardi, forse ci sono ma sono i soldi del sud che non possono essere spesi perché ci sono normative che rendono difficile la spesa in Italia. Liberiamo le risorse ma non continuate a scipparcele, dicendo che al sud non si spende”. Un nuovo patto per l’Italia comunque può nascere mettendo insieme pezzi buoni di paese, anzi per Vendola lo sguardo è ancora più lungo e alto. Non solo pezzi di regioni italiane, ma anche pezzi di Europa “per avviare insieme una progettazione orizzontale e verticale, muovendoci come anguille, usando un passo veloce, costruendo anche alleanze spericolate. Solo così potremo implementare i fattori di competitività. Quello che chiede il sud è modernità e libertà”. Un altro passaggio poi Vendola lo ha fatto sull’unità del paese. “C’è chi pensa che forse è meglio spaccare in due l’Italia – ha detto il presidente – c’è chi pensa che il sud non sia solo un buco nero e una palla al piede. Bene a chi pensa così dico che questa è una pura illusione perché il nord senza il sud è molto più in affanno e perché un’Italia spaccata diventa un paese marginale nella competizione internazionale”. Guarda caso poi, ha sottolineato Vendola, “le frontiere nuove quando si parla di economia si trovano al sud dove ci sono i sentieri e le risorse per fare investimenti e la Puglia lo ha dimostrato a partire dalle industria culturali e da quella delle energie rinnovabili”.  
   
   
PGT. MORATTI E MASSEROLI A CONFRONTO CON LA CITTÀ: “UNA PREZIOSA OCCASIONE DI DIALOGO PER COSTRUIRE INSIEME LA MILANO DI DOMANI”  
 
Milano, 15 settembre 2010 - “Dopo 30 anni Milano si dota di uno strumento di gestione del territorio, di un piano urbanistico con il quale guidare il suo sviluppo futuro. Un futuro volto ad assicurare nuove condizioni di vivibilità e di libertà per i cittadini”. Così il Sindaco Letizia Moratti, alla presenza, tra gli altri, dell’assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli, ha aperto, al Teatro dell’Arte di viale Alemagna, l’assemblea pubblica sul nuovo Piano di Governo del Territorio. Un’occasione di dialogo, di confronto concreto, dopo l’adozione del Pgt in Consiglio Comunale, utile a raccogliere le osservazioni dei cittadini prima della sua approvazione definitiva in Aula. “Oggi siamo qui, insieme a voi, per costruire un strumento, il Pgt, che rifletta realmente i bisogni delle persone – ha dichiarato il Sindaco –. Il nuovo Piano di Governo del Territorio è nato sulla base di un lungo lavoro di ascolto, da sempre aperto al contributo di tutti. Un contributo che, sono certa, lo renderà ancora più capace di rispondere ai bisogni della città”. “Il piano che abbiamo scritto – ha spiegato l’assessore Masseroli – vuole scatenare l’iniziativa delle comunità e dei singoli attraverso la proposta di un nuovo sistema di welfare. Ci aspettiamo il contributo di tutti. Come ha già detto Cameron nel suo discorso a Liverpool dello scorso luglio: “Dobbiamo cambiare l’approccio verso il governare, perché la gestione dall’alto al basso con controllo rigido e totale, ha finito con l’indebolire la responsabilità, l’iniziativa locale e l’azione civica.” Io sarò a disposizione di chiunque vorrà tutti i venerdì dalle 15.30 alle 18.30 in Urban Center per iniziare ad usarlo insieme e cambiarlo là dove non funzionerà”. “Insieme – ha concluso Letizia Moratti – abbiamo disegnato una città nel quale costruire non significherà più consumare suolo pubblico ma valorizzare l’esistente, investendo sulla green economy e facendo ricorso all’edilizia sostenibile e a materiali ecologici a basso impatto energetico. Una città più verde, più vivibile, più facile da raggiungere e da percorrere, in cui lo sviluppo immobiliare sarà sempre collegato all’offerta di adeguati servizi e mezzi pubblici. Sapremo rispondere, infatti, al bisogno abitativo a prezzi accessibili attraverso l’housing sociale e ogni abitazione avrà una fermata di metropolitana a non più di 500 metri. Penso, infine, alla rete integrata di trasporto pubblico, già in fase di realizzazione, che equiparerà Milano alle grandi capitali internazionali”.  
   
   
VALLE D’AOSTA: MANOVRA FINANZIARIA: ROLLANDIN HA INCONTRATO I SINDACATI  
 
 Aosta, 15 settembre 2010 - Nella mattinata di ieri, si è svolto a palazzo regionale un incontro tra il Presidente della Regione Augusto Rollandin e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali per affrontare la questione manovra finanziaria. Nella riunione, alla quale hanno preso parte anche i coordinatori regionali dell’Ufficio legale e dell’Ufficio del personale, Stefania Fanizzi e Ornella Badery, è stato analizzato in particolare l’articolo 9 della legge 22 del 30 luglio 2010, che pone disposizioni, di vario contenuto, volte al contenimento delle spese in materia di pubblico impiego. Il Presidente Rollandin, illustrando l’analisi fatta dagli uffici preposti al documento finanziario, ha sottolineato che il lavoro svolto, così come l’incontro con i sindacati, preceduto ieri da due tavoli politici (il primo con i capigruppo regionali e il secondo con i presidenti delle commissioni consiliari), sono propedeutici ad una iniziativa di impugnativa della manovra finanziaria dinnanzi alla Corte Costituzionale, «per quella che è – ha detto il Presidente - una ingerenza eccessiva nei confronti dell’organizzazione della nostra Regione». Per le organizzazioni sindacali erano presenti al tavolo Ramira Bizzotto (Uil); Guido Corniolo e Bruno Dallou (Savt), Paolo Decembrino e Mauro Filippi (Cisl) e Marco Lo Verso e Domenico Falcomatà (Cgil). I rappresentanti delle parti sociali hanno preso atto dell’iter che sta seguendo l’amministrazione per analizzare la manovra e dell’impugnativa che intende promuovere, dichiarando di voler essere parte attiva nel confronto con l’amministrazione regionale sulle disposizioni del Governo contenute nella legge finanziaria straordinaria affinché tali provvedimenti non siano lesivi per il mondo del lavoro valdostano.  
   
   
SEDE REGIONE PESCARA: CARPINETA CONTRARIA A STRUMENTALIZZAZIONI  
 
L´aquila, 15 settembre 2010 - L´assessore al Personale, Federica Carpineta, prosegue sul dibattito relativo alla sede di Pescara ed afferma : "Memoria corta e accanimento dietrologico sono alla base di una polemica che appariva già ampiamente ingiustificata ieri e ier l´altro, ma che è decisamente artificiosa oggi, finalizzata solo alla ricerca di visibilità sui media regionali, al più anche per attaccare il Presidente Chiodi. Mi verrebbe da chiedere dove fosse il consigliere Costantini ai primi di luglio, quando fu già agitata, dalle stesse autorevoli firme, la stessa polemica, priva allora dello spettro berlusconiano ma amplificata da paventati ed anch´essi ingiustificati sprechi di denaro pubblico: per chi non lo ricordasse, si parlò di ´sprecopoli´. Allora diedi retta alla regola che riconosce a tutti un principio di buona fede. Invece, ed oggi appare evidente, era già in atto lo scontro tra il nuovo e certi vecchi vizi. Voglio ricordare che la delibera con la quale la Giunta Regionale ha deciso di procedere alla indagine di mercato per valutare le soluzioni più sicure ed economiche per le sedi di Pescara è la numero 516 del 28 giugno 2010. E non fu nascosta. Essa è stata infatti oggetto di polemica nei primi giorni di luglio. Ho avuto proprio allora modo di spiegare le cose ripetute ieri in ordine sia alle motivazioni di sicurezza del personale e dei cittadini utenti che frequentano quegli uffici da mettere in sicurezza sia in ordine alle soluzioni economicamente più vantaggiose per le casse regionali e quindi per i cittadini contribuenti. La polemica, che non aveva motivo di esistere, fu chiusa così, con quella precisazione che è basata sulla semplice verità. La verità a volte è meno appariscente delle accuse, è meno intrigante per i curiosi. Ma è la verità ed ha la bellezza del suo pieno valore. E merita rispetto anche nelle fasi polemiche, visibilità sui media e adeguata conservazione nella memoria comune. Nessuna sveltina ferragostana, dunque. Nessun trucco e nessun nascondiglio del Presidente Chiodi, che, come il consigliere Costantini sa, non ha, tra i suoi numerosi impegni, quello di scrivere i comunicati stampa dei suoi collaboratori. L´avviso è stato pubblicato il 13 agosto 2010, con una validità di 30 giorni, secondo quanto deciso dalla competente Direzione regionale, quindi con scadenza 13 settembre, un pò lontano da ferragosto. Ma il consigliere Costantini può sempre proporre l´abolizione del mese di agosto per l´attività del Bura e delle procedure di ogni genere, così da mettere al riparo le strutture regionali da ogni futura polemica sulle date di pubblicazione dei provvedimenti regionali. Dovrà trovare altri argomenti per occupare spazio sui media regionali. E così potrà forse esorcizzare il fantasma berlusconiano che turba i suoi sonni estivi, evitando polemiche che non gli fanno onore".  
   
   
DA REGIONE UMBRIA INTERVENTI PER REINSERIMENTO MERCATO LAVORO  
 
 Perugia, 15 settembre 2010 – Hanno inizio da oggi, gli interventi formativi e di orientamento che la Regione Umbria attiverà a favore dei circa novemila lavoratori in cassa integrazione guadagni o mobilità in deroga. “In una situazione di crisi economica come l’attuale, con pesanti ripercussioni sull’occupazione – sottolinea l’assessore regionale all’Economia, Gianluca Rossi - siamo impegnati a favorire con misure concrete il reinserimento nel mercato del lavoro di quanti ne sono stati sospesi o espulsi e possono contare, per un periodo limitato, solo sugli ammortizzatori in deroga”. “A questo scopo – spiega – la Regione Umbria ha stanziato oltre 5 milioni e 130mila euro, a valere sulle risorse del Fondo sociale europeo, e, attraverso un apposito bando, ha individuato gli enti di formazione che attueranno il progetto, garantendo un intervento capillare su tutto il territorio regionale e in tutti i comparti produttivi”. In particolare, per i lavoratori beneficiari di ammortizzatori in deroga sono previste attività formative settimanali, della durata di 25 ore, su competenze trasversali, di base e specialistiche. Inoltre, verranno svolte azioni di orientamento e accompagnamento quali colloqui orientativi, “counselling” per avere consulenza e aiuto, bilancio di competenze. “Interventi che fanno parte di un pacchetto di provvedimenti a sostegno dell’occupazione – rileva l’assessore Rossi – e che rientrano nel Programma regionale anticrisi, finalizzato a contrastare gli effetti della perdurante crisi economica, cercando di salvaguardare i livelli occupazionali, le capacità produttive e professionali, la competitività dell’intero sistema economico e sociale dell’Umbria. Misure – aggiunge - che vengono rafforzate dai finanziamenti regionali per le imprese umbre che investono in innovazione e ricerca industriale, per la promozione e il potenziamento delle ‘Reti di imprese’”. Per partecipare alle attività di formazione e orientamento, i lavoratori espulsi o sospesi dal mercato del lavoro, beneficiari di ammortizzatori sociali in deroga, dovranno rivolgersi ai soggetti attuatori (l’elenco è disponibile sul sito internet www.Formazionelavoro.regione.umbria.it/ ). La Scheda. In Umbria, dal 1 gennaio 2010 al 31 agosto 2010 le imprese che presentato richiesta di autorizzazione per accedere all’ammortizzatore sociale in deroga (Cassa Integrazione Guadagni e Mobilità) sono state 1415, con un numero di lavoratori pari a 8956. Ad oggi, la Regione Umbria ha autorizzato 1347 richieste, relative a 8620 lavoratori. In base ai rendiconti delle aziende, pervenuti nei primi sette mesi dell’anno, risulta che a beneficiare dell’ammortizzatore sono stati 4.957 lavoratori che corrispondono al 57,5% di quelli autorizzati. Tra essi quelli che sono stati sospesi a zero ore o quasi sono circa 200. Il 17% delle domande di cassa integrazione in deroga autorizzate proviene da aziende che operano nel comparto del tessile e dell’abbigliamento; estremamente rilevante (16,2%) anche il numero di richieste provenienti dai servizi alle imprese, dal metalmeccanico (15,6%), dalle costruzioni (15,2%) e dal commercio (14,5%). La distribuzione per numero di lavoratori coinvolti sostanzialmente ricalca quella delle domande; tra i settori interessati, sono solo il metalmeccanico e i servizi alle imprese ad avere un peso significativamente più elevato (rispettivamente 19,8% e 22%). Le donne rappresentano, così come nel 2009, il 44,5 per cento, percentuale che risulta molto più contenuta nel caso delle sole mobilità in deroga (24,1%); rispetto al 2009 la presenza straniera, invece, risulta di circa 2 punti più contenuta (13,5%). L’83% dei lavoratori coinvolti ha una qualifica operaia; a livello contrattuale il 78,9% ha un contratto a tempo indeterminato, il 4,4% ha un contratto a termine e il 16,6% uno di apprendistato, un’incidenza più contenuta di quella del 2009. L’età media dei lavoratori risulta leggermente aumentata; ha meno di 35 anni il 40,2 per cento, 5 punti in meno del 2009; di contro, l’incidenza degli ‘over 44’ è salita dal 27% al 31,3 per cento. Come nel 2009, risulta estremamente contenuta la presenza di laureati (2,9%, 3,6% includendo anche i diplomi universitari); oltre la metà dei lavoratori ha al massimo la licenza media inferiore, i qualificati sono il 5,9% e i diplomati il 33,2 per cento. Nettamente diminuita rispetto al 2009, infine la presenza di soggetti di cui non si conosce il titolo di studio, ne sono privi o ne possiedono uno non riconosciuto nel nostro Paese (6,2%). Relativamente alla dislocazione territoriale, infine, continua ad essere netta la prevalenza della provincia di Perugia, da cui proviene l’86,8% delle domande aziendali e in cui opera l’80,5% dei lavoratori. Tuttavia, si rileva un aumento del peso di Terni soprattutto per quanto riguarda la provenienza dei lavoratori.  
   
   
MILANO: GIUNTE ITINERANTI  
 
Milano, 15 settembre 2010 - Ascoltare le richieste, affrontare le emergenze, dibattere i temi dei diversi territori che compongono la provincia di Milano. Un impegno assunto in campagna elettorale che consisterà nell’incontro diretto con i rappresentanti istituzionali, le associazioni ed i cittadini dei comuni della Grande Milano. Periodicamente, la giunta provinciale si riunisce in uno dei 45 collegi elettorali del territorio. Si parlerà di ambiente, trasporti, salute, benessere dei cittadini, Expo 2015 e di tutti i problemi del territorio. Mettiamo in Comune la Provincia! Prossimo incontro : 17 settembre 2010 - ore 11 - Idroscalo, sala azzurra, Segrate, Ingresso Punta dell´Est. La partecipazione dei cittadini, delle associazioni, delle imprese, è molto importante per identificare gli argomenti di maggiore attualità, contribuire alla discussione sui temi degli incontri, commenta i documenti attraverso la piattaforma "Giuntaperta". Http://giuntaperta.provinciadimilano.partecipami.it/  
   
   
PRESENTATO IL CALENDARIO 2011 "MINORANZE A CHI?" AL VIA ANCHE TRE NUOVI PROGETTI DI SOLIDARIETÀ FINANZIATI DALLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO  
 
Trento, 15 settembre 2010 - Dalle minoranze trentine - Ladini, Mocheni, Cimbri - a quelle dei paesi più lontani, dove le associazioni di volontariato provinciali realizzano progetti di solidarietà internazionale. Questo l´oggetto del calendario "Minoranze a chi?", realizzato dalla Fondazione Fontana, assieme a molte realtà dell´associazionismo trentino, con il supporto della Provincia autonoma di Trento - assessorato alla solidarietà internazionale e convivenza. E ancora: scorrendo il calendario, da un mese all´altro, è possibile trovare il giorno dell´Indipendenza di 192 Stati - sulla base dell´agenda dell´Onu - e delle giornate internazionali fissate di nuovo dalle Nazioni unite, ma anche ovviamente dal Trentino, a partire dalla Giornata dell´Autonomia. Un calendario "glocal", insomma, per celebrare un mondo "biodiverso", non uniforme, non omologato. Il calendario è stato presentato ieri con una conferenza stampa a cui ha preso parte l´assessore provinciale alla solidarietà internazionale Lia Giovanazzi Beltrami. "Questo calendario contiene un messaggio forte - ha detto l´assessore - e cioè che il Trentino, una terra che si è spesa molto per la tutela e la valorizzazione delle proprie minoranze linguistiche, ladini, mocheni e cimbri, guarda anche al di fuori dei propri confini. E viceversa: certi modelli, certi approcci al tema della tutela delle minoranze e della convivenza fra culture diverse vengono visti con favore al di fuori dal Trentino, ci vengono richiesti. Pensiamo al Tibet, o anche al popolo Saharawi, che sarà presto al centro di una iniziativa. A fare da ponte, le nostre associazioni, così come gli Istituti culturali ladino, mocheno e cimbro, che si relazionano con altre minoranze e altri popoli nel mondo. Nella consapevolezza che questi contatti, e le amicizie che ne scaturiscono, contribuiscono a rafforzare anche la nostra identità." Fabio Pipinato, direttore della sede di Trento della Fondazione Fontana, e Alessandro Graziadei, autore del calendario, hanno illustrato brevemente il percorso che ha portato alla realizzazione del calendario e alla scelta delle popolazioni da abbinare ad ognuno dei 12 mesi: Guaranì (Brasile), Saharawi (Sahara occidentale, ex-Sahara spagnolo, oggi sotto il dominio del Marocco), Ashanti (Ghana), Rom (Europa, in particolare qui l´area balcanica), Achuar (Ecuador, Perù), Tibetani (Tibet, in gran parte sotto il controllo della Cina), Ladini, Mocheni e Cimbri, Batwa (regione dei Grandi Laghi in Africa, in particolare Ruanda e Burundi), Miskito (Nicaragua, Honduras), Cunama (Eitrea, Etiopia, Sudan), Guaymì (Costa rica), Karen (Birmania), Hmong (Vietnam). Alcune di queste popolazioni vivono situazioni di grave disagio - perché perseguitate o sottomesse all´autorità di popoli più forti o dei governi degli Stati in cui si trovano a vivere - o sono addirittura a rischio di estinzione. Il dirigente del Servizio per la promozione delle minoranze linguistiche della Provincia Marco Viola ha ricordato infine che le minoranze sono il sale del mondo, perché è la diversità che dà sapore alla vita. E´ per questo che le minoranze vanno conosciute, tutelate, valorizzate. Le associazioni che hanno contribuito alla realizzazione del calendario sono: Shishu, Tempora, Tre.ca.sma. I bambini di Besoro. Ashanti, Associazione trentina di aiuto per i Balcani, Associazione Padre Silvio Broseghini, Samten Choling, Istituto culturale cimbro, Centro di documentazione di Luserna, Istituto culturale ladino, Museo ladino di Fassa, Istituto culturale mocheno, Museo Mocheno, Amici del senatore Giovanni Spagnolli, El Quetzal, Centro missioni cappuccini, Associazione amici del coro Valsella per l´Eritrea, Progetto Orchidea, Moses, Amici della Neonatologia trentina. Con l´occasione l´assessore Beltrami ha presentato oggi anche tre nuovi progetti di solidarietà internazionale, sostenuti dalla Provincia autonoma di Trento. Il primo è un progetto dell´associazione Moses di Madonna di Campiglio, e si realizzerà in un campo profughi della popolazione Karen, in Birmania, a ridosso con il confine thailandese. Il progetto, ribattezzato "Scuole nella giungla", si propone di garantire l´accesso all´istruzione per 230 bambini e ragazzi dai 4 ai 17 anni che vivono nel campo. Il contributo della Provincia è di 15.800 euro. Il secondo progetto è della Federazione provinciale degli allevatori del Trentino, che metterà a disposizione le sue competenze per favorire la ripresa economica nella municipalità di Srebrenica, in Bosnia, tristemente famosa per uno dei più drammatici episodi di pulizia etnica della storia europea recente. Il progetto ha il duplice scopo di accrescere le competenze degli allevatori locali, attraverso apposite attività di formazione, e di incrementare il numero di bovini posseduto da ogni famiglia/azienda. La spesa è di 65.000 euro. Il terzo progetto è un intervento triennale di dimensioni consistenti, essendo realizzato congiuntamente dai tre governi dell´Euregio, quello del Trentino, quello dell´Alto Adige/südtirol e quello del Tirol. Teatro dell´intervento un´area di confine fra Uganda e Tanzania, che comprende i distretti ugandesi di Masaka e Rakai e quello tanzaniano di Missenyi. L´obiettivo è la promozione dello sviluppo delle comunità rurali. L´investimento complessivo è di 900.000 euro in tre anni (100.000 euro all´anno per ogni partner).  
   
   
IMMIGRAZIONE: IN 16 QUARTIERI DI MILANO STRANIERI GIÀ SOPRA IL 25%, ALLA COMASINA FLUSSI CRESCIUTI IN DIECI ANNI DEL 445%, ORDINANZE VANNO ESTESE  
 
 Milano, 15 settembre 2010 - “Le ordinanze sindacali, a cominciare da via Padova dove solo la Polizia Locale ha chiesto alla Procura il sequestro di quasi 50 stabili affittati a clandestini, hanno contribuito a contenere il degrado e a migliorare la situazione nelle aree critiche. Perché hanno aumentato i controlli mettendo per strada più agenti delle forze dell’ordine, militari e della stessa Polizia Locale. E gli arresti operati dalla Polizia di Stato e Carabinieri per liti finite anche in accoltellamenti, sono un segnale positivo, perché chi commette un crimine viene individuato. L’intenzione annunciata dal Sindaco di estendere i provvedimenti va pertanto nella giusta direzione. In particolare in quei quartieri che hanno cambiato volto in poco tempo per un’immigrazione galoppante, dalla Comasina a via Imbonati”. Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. “Ci sono quartieri – spiega De Corato – dove l’immigrazione è abbondantemente sopra il 16% che rappresenta la percentuale media di stranieri residenti in città e che pur costituisce quasi il triplo della media nazionale attestata al 6,5%. Secondo i dati del settore Statistica del Comune, in base ai nuovi quartieri, i Nil (Nuclei di identità locale), come sono stati tracciati dal Piano di governo del territorio, alla Comasina la percentuale di stranieri è del 26% ed è cresciuta negli ultimi dieci anni del 445% (da 412 a 2.248) con una diminuzione degli italiani del 15% (da 7.967 a 6.789). Mentre a Dergano (che comprende via Imbonati) la percentuale sfiora addirittura il 29%. Con una crescita del 172% (da 2.064 a 5.611) a fronte di una decrescita di italiani dell’8% (da 15.629 a 14.404)”. “L’impressionante trend dell’ultimo decennio – aggiunge De Corato – è confermato nelle altre aree dove sono in vigore le ordinanze: al Corvetto-lodi (+ 93% di stranieri e meno 13% di italiani), via Padova (+144% di stranieri e meno 16% di italiani). Senza dimenticare che degli 88 Nil due sono già a maggioranza stranieri (Parco Bosco in città con il 61% e Triulzo Superiore con il 62 %), mentre al Parco delle Abbazie la quota è già al 46%. In virtù dell’immigrazione galoppante in diversi quartieri ormai 1 su tre è straniero: Loreto 29%, Ortomercato 29%, Parco Monluè-ponte Lambro 32%, Selinunte 28%, Farini 30%, Bovina 29%”. “Di fronte a questa esplosione dei flussi – sottolinea De Corato – cui va aggiunta una presenza tutt’altro che irrilevante di 50 mila clandestini, le ordinanze vanno estese e i controlli delle forze dell’ordine devono continuare. È grazie ai provvedimenti sindacali se la Polizia Locale ha potuto effettuare delle ispezioni negli stabili del degrado agevolate da 2.942 schede depositate su contratti di affitto. Ed è grazie a queste misure straordinarie se sono scattate 203 denunce e 16 arresti e quasi 5 mila violazioni al codice della strada oltre a 334 violazioni di cui 166 fuori provvedimento per il mancato rispetto, in particolare, di norme igienico-sanitarie”. Nil-immigrazione
Nil Popolazione Straniera Su Popolazione Totale (al 31/07/2010*) Variazione % Della Popolazione Straniera Dal 2000 A Oggi
Triulzo Superiore 758 su 1.212 (62,5%) + 110,4%
Parco Bosco In Città 457 su 746 (61,3%) + 326,2%
Parco Delle Abbazie 198 su 430 (46,0%) + 338,6%
Parco Monluè - Ponte Lambro 1.480 su 4.618 (32%) + 169,5%
Farini 1.093 su 3.611 (30,3%) + 96,8%
Loreto 11.829 su 40.680 (29,1%) + 70,3%
Bovisa 3.495 su 12.100 (28,9%) + 132,5%
Dergano 5.852 su 20.245 (28,9%) + 171,9%
Ortomercato 1.102 su 3.821 (28,8%) + 164,2%
Selinunte 7.148 su 25.144 (28,4%) +102,3
Parco Nord 37 su 135 (27,4%) -25,5%
Scalo Romana 2.786 su 10.258 (27,2%) + 49,7%
Parco Forlanini – Ortica 241 su 901 (26,7%) +10,1 %
Padova 8.943 su 34.045 (26,3%) + 144,0 %
Comasina 2.347 su 9.077 (25,9%) + 445,6%
Villapizzone 9.575 su 37.706 (25,4%) + 172,4 %
Affori 5.235 su 22.029 (23,8%) + 184,2 %
Centrale 3.559 su 17.041 (20,9%) + 23,7 %
Stephenson 12 su 59 (20,3%) + 30,0 %
Greco 2.912 su 14.370 (20,3%) + 132,9%
Maggiore-musocco 1.055 su 5.254 (20,1%) + 397,1 %
Giambellino 6.095 su 30.422 (20,0%) + 105,6%
Lodi – Corvetto 6.636 su 34.292 (19,4%) + 93,6 %
Sacco 52 su 271 (19,2%) + 235,7 %
* dati provvisori
 
   
   
CARCERE: A CHIAVARI DETENUTI A PRANZO CON I FIGLI NELL’AREA VERDE DELLA CASA CIRCONDARIALE L’INIZIATIVA PER FAVORIRE LA GENITORIALITÀ E IL MANTENIMENTO DEGLI AFFETTI FAMILIARI ANCHE DELLE PERSONE RECLUSE  
 
 Genova, 15 settembre 2010 - A pranzo con i propri bambini e famiglie nell’Area Verde del carcere di Chiavari, per coltivare il proprio ruolo di genitori e gli affetti più cari anche durante la detenzione. E’ la nuova iniziativa nata dalla collaborazione tra l’assessorato alle Carceri della Provincia di Genova, che ha messo a disposizione specifici buoni per acquistare i generi alimentari per i pasti tra padri detenuti e famiglie, la direzione della Casa Circondariale nelle azioni del suo progetto per la genitorialità, la Polizia Penitenziaria che tutela la sicurezza degli incontri e gli assistenti volontari che provvedono all’acquisto dei prodotti per questi pasti con le famiglie delle persone recluse. L’area Verde di centoventi metri quadrati all’interno della Casa Circondariale di Chiavari è stata realizzata due anni fa, prima in Liguria, con un contributo di ventimila euro della Provincia “proprio per consentire di vivere ed esprimere nel miglior modo possibile anche in carcere – dice l’assessora Milò Bertolotto - gli affetti familiari tra i detenuti e i loro bambini. Per questo, il nuovo direttore della Casa Circondariale Paola Penco, in collaborazione con la Provincia ha promosso la possibilità degli incontri proprio nell’Area Verde nella convinzione che queste collaborazioni, con il forte impegno anche della Polizia Penitenziaria e dei volontari siano il segno di una comune attenzione a un fattore molte importante come il diritto alla genitorialità anche all’interno del carcere". Gli incontri tra i padri detenuti che ne hanno fatto richiesta e i loro bambini durano quattro ore, dalle 11 alle 15, e si svolgono all’aperto, nell’Area Verde realizzata con il finanziamento della Provincia, l’impegno diretto dei reclusi e la collaborazione di aziende, scuole e associazioni. “Uno spazio che non è nato per abbellire il carcere - aveva detto un detenuto all’inaugurazione - ma per dare ai nostri figli la possibilità di reggerne meglio l’impatto.”  
   
   
MILANO: 2 OTTOBRE 2010, “PIÙ CONSAPEVOLE” UN SEMINARIO GRATUITO DI ANTIAGGRESSIONE FEMMINILE  
 
 Milano, 15 settembre 2010 - Con il patrocinio della Provincia di Milano, la Scuola di Arti marziali e Difesa personale Bono Academy organizza "Più Consapevole", un seminario gratuito di antiaggressione femminile pensato per tutte le donne che vogliono sentirsi più sicure, indipendentemente dall´età e dalla forma fisica. L´incontro prevede lo sviluppo di una maggiore consapevolezza nella vita di tutti i giorni, affrontando i principi di prevenzione delle situazioni potenzialmente a rischio e le tecniche di difesa verbale per gestire il tentativo di approccio di un aggressore. Verrà inoltre presentato il Corso base di Antiaggressione femminile Difesa Donna. Sono necessari abbigliamento comodo ad uso palestra e scarpe da ginnastica con suola pulita. E´ consigliabile munirsi di un blocco per appunti. Il seminario è a numero chiuso. L´iscrizione è obbligatoria. Quando: sabato, 2 ottobre 2010, ore 16:30-18 . Dove: Scuola di Arti Marziali e Difesa personale Bono Academy Via Mazzini, 33 - Sesto San Giovanni . Per informazioni: Bono Academy Tel. 02/26265246 (da lunedì a venerdì, dalle 18 alle 22) Cell. 339/3050889 oppure 339/8955650 (da lunedì a venerdì, dalle 14 alle 18) www.Difesadonna.it/  www.Bonoacademy.it/  Per iscriversi: - inviare una email di conferma all´indirizzo info@difesadonna.It  specificando nome, cognome ed un recapito telefonico; - oppure telefonare al numero 02/26265246, da lunedì a venerdì, dalle 18 alle 22.