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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 18 Gennaio 2011 |
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RIFORMA AGRICOLA COMUNITARIA: A BRUXELLES LE PROPOSTE DELLE REGIONI ALPINE |
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Contributi per le misure a tutela del clima e dell´ambiente, semplificazione delle procedure, attenzione allo sviluppo rurale e all´attività diversificata: sono alcuni dei punti che le regioni di montagna di Italia, Austria e Germania hanno illustrato unitariamente l’ 11 gennaio a Bruxelles, nella discussione sulla riforma della politica agricola comunitaria (Pac), ai funzionari del commissario Ue Ciolos, secondo la linea di condotta concordata dall´assessore provinciale Hans Berger assieme ai colleghi delle Regioni alpine. Le Regioni di montagna si presentano unite in Europa a tutela degli interessi dell´agricoltura montana nella discussione sulla riforma della Pac. La linea comune elaborata dall´assessore Berger con i colleghi di Baviera, Trentino, Lombardia, Tirolo e Vorarlberg è stata discussa a Bruxelles con i collaboratori del commissario Ue all´agricoltura Dacian Ciolos, che aveva direttamente invitato a un colloquio le delegazioni regionali coinvolte nell´iniziativa. "Già il fatto stesso di essere stati invitati dall´Ue all´incontro a Bruxelles conferma che la nostra azione congiunta porta frutti", sottolinea l´assessore provinciale Hans Berger. Un´impegno che "vogliamo intensificare fino all´approvazione definitiva delle nuove direttive, prevista a fine 2011." Tra le proposte annunciate dalle Regioni figurano il mantenimento dell´indennità di compensazione per la produzione in zone difficoltose, la riduzione della burocrazia e la semplificazione delle procedure soprattutto per le piccole imprese, una maggiore attenzione verso le prescrizioni ambientali nel settore agricolo e un possibile contributo per le misure adottate in agricoltura a tutela del clima. Interventi, questi ultimi, nel solco della cross compliance, la cosiddetta condizionalità voluta dall´Ue. In base a tale orientamento, tutti gli agricoltori sono infatti tenuti ad assicurare il rispetto di una serie di impegni di corretta gestione agronomica dei terreni, salvaguardia dell’ambiente, salute pubblica e degli animali, benessere animale. La non conformità a tali impegni comporta l’attivazione di un meccanismo di riduzione dell´insieme dei pagamenti diretti a cui ciascun agricoltore avrebbe diritto. Da parte altoatesina si saluta con favore anche la proposta di Ciolos di migliorare l´assegnazione alle aziende degli incentivi in forma diretta: "Significherebbe meno aiuti alle grandi aziende delle aree meglio localizzate e maggiore sostegno alle zone svantaggiate", sottolinea l´assessore Berger. Attraverso lo strumento dei contributi combinati, collegati anche all´innovazione e alla diversificazione dell´attività dell´impresa agricola, si potranno fronteggiare i problemi principali delle aree montane, quelli della salvaguardia della zootecnica e della produzione di latte. I funzionari Ue hanno concordato anche sull´esigenza di potenziare la consulenza, ravvisando tra l´altro nei sistemi privati accreditati - sull´esempio del Beratungsring per la frutticoltura e la viticoltura in Alto Adige - un modello positivo applicabile in altri settori agricoli. Il pacchetto di proposte delle Regioni verrà ora limato e precisato, alla luce del colloquio di Bruxelles, per essere poi consegnato al commissario Ue Ciolos. |
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BATTERE FLAVESCENZA DORATA |
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Cigognola/pv - Regione Lombardia rafforzerà il proprio sostegno al settore vitivinicolo. Lo ha detto il 15 gennaio a Cigognola l´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani, intervenendo a un convegno sulla Flavescenza Dorata. "Fino allo scorso anno - ha detto De Capitani - le misure di sostegno attuate in Lombardia riguardavano la promozione sui mercati dei Paesi terzi, la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, la vendemmia verde, l´assicurazione del raccolto, la distillazione dei sottoprodotti e dell´alcol a uso alimentare e l´impiego di mosti concentrati. Da quest´anno ci occuperemo anche degli investimenti con una dotazione finanziaria a disposizione degli agricoltori lombardi di 8.466.000 euro" . "La Flavescenza Dorata (Fd), organismo nocivo da quarantena (regolato da norme nazionali e internazionali) e il Legno Nero (Ln), di cui oggi parliamo in questo convegno - ha proseguito l´assessore - sono due nuove patologie, con cui il comparto viticolo lombardo ha dovuto confrontarsi a partire dal 1999". "Per quanto riguarda la Flavescenza - ha sottolineato l´assessore - Regione Lombardia, attraverso il Servizio fitosanitario, ha costantemente monitorato l´evolversi del fenomeno sul territorio regionale, informando i produttori sulle strategie più idonee di lotta". In Oltrepo Pavese 13.328 ettari sono coltivati a vite; di questi il 96 per cento rientra nella zona di produzione Doc-docg (12.791,3 ettari) e il restante 4% (531,6 ettari) in quella Igt. Più della metà dei comuni interessati da questa coltivazione presenta una superficie vitata superiore ai 100 ettari e quelli in cui essa è più estesa sono Santa Maria della Versa e Montù Beccaria, nei quali gli ettari coltivati sono più di 1000. Seguono Montalto pavese (circa 800 ettari), San Damiano al Colle e Cigognola con circa 400 ettari ciascuno. "I controlli sugli appezzamenti eseguiti nel triennio 2008/2010 - ha rimarcato l´assessore - hanno evidenziato come la Flavescenza Dorata abbia registrato un incremento significativo nel 2010, con percentuali maggiori di infezioni per le piante di Barbera, Pinot bianco, Chardonnay, Pinot Grigio, Croatina e Riesling". "La lotta contro gli organismi nocivi da quarantena è obbligatoria - ha spiegato De Capitani -. Oggi disponiamo di conoscenze utili a combattere la Flavescenza Dorata e il Legno Nero, tutelando così il nostro patrimonio viticolo". "Siamo consapevoli - ha concluso De Capitani - che la malattia non è in regressione ed è per questo che non bisogna abbassare la guardia, ma intensificare gli sforzi sia a livello di azioni nei vigneti sia sul fronte della sperimentazione e della ricerca. In questo senso la neonata Società per la gestione dell´azienda regionale di Riccagioia potrà dare uno specifico contributo in collaborazione con il Servizio Fitosanitario e le Università". |
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BIORAFFINERIA A CRESCENTINO (VERCELLI), IL BIOETANOLO DI SECONDA GENERAZIONE |
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Chemtex, società del gruppo chimico multinazionale con sede in Italia Mossi & Ghisolfi ha lanciato il programma agro-industriale più avanzato per la produzione di bioetanolo di seconda generazione, cioè da colture non alimentari. Il programma prevede la realizzazione della bioraffineria di Crescentino (Vercelli), la più importante al mondo con una capacità di oltre 45.000 tonnellate/anno, in grado di produrre bioetanolo con convenienza anche con prezzi dei barili di petrolio attorno ai 60 dollari. La materia prima utilizzata sarà l´Arundo Donax, la comune canna dolce nostrana, in grado di produrre quantitativi doppi di biomassa rispetto alla generazione precedente, su terreni marginali e senza infestare. Altri punti forti del programma Chemtex sono la filiera corta e la creazione di strutture di servizio per il territorio. |
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AGRICOLTURA, DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA A PROBER 94 MILA EURO PER PROMUOVERE IL CONSUMO DI PRODOTTI BIOLOGICI |
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Bologna - I prodotti biologici fanno bene all’ambiente e alla salute. Proprio per promuovere tra i consumatori una maggiore conoscenza delle caratteristiche nutrizionali degli alimenti “senza chimica” e favorirne il consumo, la Regione, attraverso un bando, ha assegnato a Prober, l’associazione che riunisce i produttori biologici dell’Emilia-romagna, un contributo di 94 mila euro. Serviranno per realizzare interventi di informazione e di promozione, con particolare riguardo alla partecipazione a mercati e fiere specializzate. L’ iniziativa fa parte di “Biopertutti: il biologico in Emilia-romagna" un progetto più ampio della Regione che ha ottenuto il finanziamento del Ministero delle politiche agricole. “Il biologico emiliano – romagnolo si colloca ai primissimi posti a livello nazionale ed europeo. Il nostro obiettivo - spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni - è quello di consolidare questa posizione, utilizzando tutte le opportunità disponibili, nonostante le difficoltà di bilancio degli Enti locali e la riduzione del potere d’acquisto dei consumatori. Il progetto regionale “Biopertutti: il biologico in Emilia - Romagna”, valutato positivamente a livello ministeriale ed ammesso a finanziamento, rappresenta un concreto contributo in questa direzione e permetterà di avviare nei prossimi mesi interventi qualificati per far conoscere i tanti aspetti positivi dell’agricoltura biologica”. |
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CONFAGRICOLTURA CIA COPAGRI DELL’EMILIA ROMAGNA - BANDO INAIL PER GLI INCENTIVI ALLA SICUREZZA: ESCLUSE LE IMPRESE AGRICOLE |
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Bologna - “Il settore agricolo, assieme al comparto edile, sono considerati tra quelli in cui sono presenti i maggiori fattori di rischio lavorativo, sia per quanto attiene gli infortuni, sia per le malattie professionali. Nonostante ciò l’Avviso Pubblico 2010 Inail lo ha penalizzato fortemente creando procedure farraginose e mal funzionanti che hanno impedito l’accesso delle aziende agricole alle risorse stanziate per la regione Emilia Romagna”. Lo sottolineano il 14 gennaio in una nota congiunta Cia, Confagricoltura e Copagri dell’Emilia Romagna. “La quasi totalità degli uffici delle confederazioni non è riuscita ad inoltrare le domande, realizzate con enorme dispendio di energie dedicato a contattare le aziende, predisporre i progetti e la documentazione, compilare le domande (certamente non semplici) e in un lasso di tempo limitatissimo. È difficile – prosegue la nota di Cia, Confagricoltura e Copagri - non esprimere delusione per l’esito di un bando che non è riuscito a rispondere degnamente allo sforzo che le imprese agricole fanno per migliorare i propri standard di sicurezza sul lavoro”. Si tratta di 60 milioni di euro, dei quali più di 4 destinati all’Emilia-romagna, di incentivi alle imprese per realizzare interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro, stanziati, indistintamente, a favore di tutti i settori senza considerare il tasso di rischiosità di ciascuno di essi. “Le procedure informatiche non hanno consentito l’invio delle domande con esaurimento in tempi record dei fondi ‘prenotati’ da domande presentate da non si sa chi – sottolineano le associazioni – perchè le pagine web del sito Inail erano inaccessibili ancora prima dello scoccare della fatidica ora ‘x’ fissata alle ore 14.00”. Questi sono solo alcuni degli aspetti che le confederazioni intendono porre in rilievo esprimendo la necessità che l’Istituto valuti per il futuro diverse modalità sia di attribuzione delle risorse, per assicurarne una più equa ripartizione, sia di trasmissione delle domande per garantire maggiore trasparenza negli esiti del bando”. “Le organizzazioni - conclude il comunicato - non intendono più accettare penalizzazioni così rilevanti per le proprie aziende che ad oggi si vedono sempre più costrette a provvedere con propri mezzi al miglioramento degli standard di sicurezza sul lavoro”. |
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SICUREZZA SUL LAVORO IN AGRICOLTURA, RABBONI SU CLICK DAY INAIL: FUGARE OGNI DUBBIO SULLA CORRETTEZZA DELLE PROCEDURE INFORMATICHE
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Bologna - “Quanto denunciato da Cia, Confagricoltura e Copagri va preso sul serio e Inail deve fugare ogni dubbio circa la correttezza delle procedure informatiche predisposte. Per questo scriverò ai vertici dell’Istituto chiedendo chiarimenti”. Così l’assessore all’agricoltura della Regione Emilia-romagna Tiberio Rabboni ha dichiarato a proposito del “click day” del 12 gennaio scorso, previsto dall’Inail per l’assegnazione alle aziende agricole di contributi per la sicurezza sul lavoro. “Le aziende e i lavoratori agricoli sono tra i più esposti al rischio di infortuni – ha aggiunto Rabboni – e discriminazioni nei loro riguardi sarebbero inaccettabili”. |
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SICUREZZA ALIMENTARE IN CAMPANIA. AMENDOLARE: "GARANTIAMO LA SALUBRITÀ DEI NOSTRI PRODOTTI E NON ABBASSIAMO LA GUARDIA" |
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Napoli - E´ importante fare luce sulle dichiarazioni del console generale Usa a Napoli J. Patrick Trunh. Ma voglio precisare che fanno riferimento a giugno del 2008. "Proprio oggi ho inviato una lettera al console Donald Moore per invitarlo a verificare con me, sulla base dei dati e dei risultati degli esami e dei controlli quotidiani effettuati dai 14 organismi istituzionali preposti, il livello effettivo di sicurezza alimentare esistente in Campania". Così l´assessore all´Agricoltura della Regione Campania Vito Amendolara, commenta la notizia pubblicata dalle agenzie di stampa da cui si apprende che la “camorra importa cibi con veleni e batteri". "Ancora una volta - continua l´assessore - la salubrità dei prodotti agroalimentari della nostra regione è messa in discussione, scatenando allarmismi e deduzioni precipitose. La Campania è la regione che mette in campo il maggior numero di controlli ordinari sul territorio, effettuati 365 giorni all´anno e più che mai attivi. "Proprio ieri - continua - è stato convocato il Tavolo di concertazione sulla Sicurezza alimentare per discutere dell´emergenza uova. Erano presenti i rappresentanti di tutti gli enti preposti a garantire la sicurezza degli alimenti ai consumatori campani: Ispettorato centrale controllo qualità, Corpo forestale dello Stato, Comando dei Carabinieri politiche agricole di Salerno, Agenzia delle Dogane, Orsa, Istituto Zooprofilattico di Portici, Guardia di Finanza della Campania, Pif di Napoli e Salerno. I dati emersi dall´incontro parlano chiaro: su oltre 200 esami effettuati il risultato è zero prodotti contaminati. Il livello di diossina nei nostri alimenti, in particolare uova, latte e carne, è inesistente. "Questo non vuol dire che saremo meno vigili, anzi. I controlli - ribadisce - devono essere ancora più capillari. Ho sollecitato il Corpo Forestale dello Stato e i servizi veterinari della Regione ad incrementare i sopralluoghi soprattutto nei porti di Napoli e di Salerno, punti di snodo cruciali per l´import ed export della Campania. "Una lotta incisiva deve essere portata avanti anche contro i forni abusivi. Il pane è un alimento base nella dieta mediterranea e parte insostituibile della cucina campana, pertanto va tutelato contro ogni tipo di abuso che lede la salute dei consumatori e il lavoro dei pianificatori onesti", conclude Amendolara. |
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PESCA FVG: APPROVATO REGOLAMENTO CONCESSIONE AREE DEMANIALI |
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Trieste - La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato il 13 gennaio, su proposta dell´assessore alle Risorse rurali, agroalimentari e forestali, Claudio Violino, il regolamento che disciplina i termini e le procedure relative alle concessioni demaniali marittime finalizzate alla pesca, all´acquacoltura ed alle attività ad esse connesse. Il regolamento attua la L.r. 31 del 16 dicembre 2005 ed in particolare l´articolo 6 bis, che disciplina le disposizioni relative all´allevamento di bivalvi nella laguna di Marano e Grado e descrive, in modo chiaro e trasparente, le regole a cui attenersi per ottenere e mantenere nel tempo le concessioni che, se non comportano opere di difficile rimozione, possono durare 8 anni, che in caso contrario diventano 15. Il documento approvato fa riferimento a fonti normative di carattere primario, quali il Codice della navigazione, e prevede che le domande vengano presentate ed indirizzate alla Direzione centrale risorse rurali, agroalimentari e forestali - Servizio caccia, pesca e ambienti naturali - via Sabbadini n. 31, Udine, utilizzando il modello reperibile nel sistema informativo del demanio marittimo e scaricabile dal sito www.Mit.gov.it. Qualche adempimento in più è previsto se la domanda di concessione riguarda zone che rientrano all´interno delle aree "Natura 2000" e di quelle naturali protette e a richiedere le concessioni possono essere sia operatori privati (in forma singola, associata o societaria), che enti pubblici e di ricerca pubblici e privati. Per evitare la decadenza della concessione, il titolare deve dare comunicazione dell´inizio delle attività entro sei mesi dalla data del rilascio e, in caso di più domande d´utilizzo della stessa area demaniale o della stessa zona di mare territoriale, la comparazione delle istanze è effettuata, oltre che in base ai criteri indicati nel codice della navigazione, in considerazione di almeno sei degli otto criteri indicati nel regolamento. Tra questi, la natura delle imprese cooperative, dei consorzi o di raggruppamenti di imprese singole o associate; la presenza di un´unità produttiva nel territorio regionale e del possesso di mezzi tecnici necessari al razionale utilizzo del bene demaniale; la presentazione di un progetto, collegato alla richiesta di concessione, che preveda l´installazione o l´uso di strutture ed impianti che rispondano ad un più elevato livello igienico-sanitario per il trattamento, il confezionamento e la movimentazione del prodotto; la presentazione di un progetto che garantisca il più elevato e stabile livello occupazionale. A questi criteri se ne aggiungono altri, quali la presentazione di uno o più progetti che riguardino l´armonizzazione delle azioni dei soggetti pubblici e privati sulla fascia costiera e l´aggregazione fra operatori del settore pesca e acquacoltura; la promozione della riqualificazione ambientale, anche mediante piani di recupero collegati a progetti pilota con il sostegno della ricerca e della sperimentazione associate alla sostenibilità produttiva; la creazione di zone di tutela biologica finalizzate alla protezione, allo sviluppo, al ripopolamento e all´incremento della biodiversità delle risorse alieutiche; l´innovazione, la ricerca scientifica o la sperimentazione di metodi o pratiche ecosostenibili. |
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IGIENE PUBBLICA E VETERINARIA, TRICHINELLOSI - LIORI: "LA BATTAGLIA SI PUÒ VINCERE, SERVE LA COLLABORAZIONE DEGLI ALLEVATORI" |
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Orgosolo - "E´ il momento di invertire la rotta. La battaglia si può vincere, ma bisogna convincersi che conviene uscire dall´irregolarità per trasformarsi in imprenditori coi conseguenti vantaggi, ma con altrettanti doveri.´´ Lo ha detto l’assessore regionale della Sanità, Antonello Liori, il 14 Gennaio, durante l´incontro svoltosi all´auditorium di Orgosolo sul tema della trichinellosi. "Ho voluto incontrare amministratori ed allevatori per creare con loro un fattivo rapporto incentrato sulla collaborazione e sulla condivisione degli obiettivi. Esistono i margini economici per dare un futuro all´allevamento dei maiali, ma nell´interesse delle comunita´ che abitano questi territori serve adeguare la mentalita´ ai tempi mutati ed accettare senza timore i controlli sanitari. E´ fondamentale l´adesione di tutti, non ultima la collaborazione delle associazioni di categoria. La salute dei cittadini e´ il mio obiettivo prioritario e la sicurezza alimentare e´ un suo importante aspetto." "Non è più tempo di proporre l´autodenuncia o di vessare gli allevatori con sanzioni. Ho intenzione di realizzare un progetto che possa essere finanziato dalla Unione europea per creare piccole e medie aziende che emergendo dall´irregolarita´ consentano i giusti controlli, indispensabili per sconfiggere le malattie che affliggono gli allevamenti sardi." |
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COLDIRETTI: AGRO PIRATERIA, SERVE ORIGINE PRODOTTI SU ETICHETTA
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Sul mercato italiano, prosciutto, formaggi low cost , latte a lunga conservazione, latticini, carni di maiale e derivati non a marchio, stanno subendo una forte contrazione al consumo dopo l’esplosione dell’emergenza diossina in Germania. L’italia importa dalla Germania 41 milioni di quintali all’anno in equivalente di latte (latte, latticini e formaggi), 220 milioni di chili di carne di maiale e 3,7 milioni di chili di maiali vivi che vengono macellati nella nostra penisola e arrivano sulle tavole dei consumatori con il Marchio Made in Italy. Purtroppo su questi prodotti ancora manca in etichetta l’indicazione d’origine del prodotto, nonostante le battaglie messe in atto da Coldiretti che hanno portato alla scoperta di innumerevoli casi di frode alimentare. La Ue, dopo il no espresso dal Consiglio dei Ministri della Salute, non ha intenzione di tutelare i consumatori e porre un freno all’agropirateria. Sta al Parlamento italiano, ora, recuperare con l’approvazione in sede legislativa alla Commissione Agricoltura della Camera, il disegno di legge che prevede l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta, il 18 Gennaio. I consumatori italiani, intanto, rifiutando di comprare prodotti agroalimentari non sicuri, hanno espresso concretamente la loro posizione. Produzioni biologiche e di prodotti a marchio Dop, Doc e Igp sono le più ricercate e acquistate dai cittadini. Solo il consumo di uova, pur coinvolte nello scandalo diossina, non ha subito contrazioni, nonostante l’Italia ne importi dalla Germania circa 2,7 milioni, per il fatto che in etichetta è ben chiara l’origine. Coldiretti da anni porta avanti la battaglia sull’indicazione della provenienza del prodotto obbligatoria in etichetta, facendosi portavoce non solo delle richieste degli agricoltori che si vedono depredati del frutto del loro lavoro ma anche di tutti i consumatori che, ad oggi, non sono messi nelle condizioni di tutelare la loro salute. “La creazione dei punti vendita Campagna Amica – ha affermato Piergiorgio Quarto, Presidente Coldiretti Basilicata- la realizzazione della filiera a Km Zero e la promozione di prodotti biologici, Doc, Dop e Igp, sani certificati e controllati Made in Basilicata, sono solo alcune azioni messe in campo da Coldiretti per combattere l’agropirateria e dare ai consumatori la possibilità di acquistare prodotti salutari a prezzi competitivi. Carne di maiale, uova, insaccati e latte alla diossina, sono l’ennesimo caso di frode alimentare a danno del settore primario. Mi preme sottolineare che anche su pasta, pane e derivati, conserve di pomodoro, ortaggi e frutta in scatola non è obbligatorio indicare l’origine del prodotto trasformato. In più occasioni la Federazione lucane ha dimostrato come le materie prime utilizzate nella trasformazione di questi prodotti non siano italiane nonostante sulla confezione venga riportato il marchio Made in Italy. Il grano canadese lavorato dalla Candeal S.p.a. Di San Nicola di Melfi e venduto come pasta italiana, le tonnellate di concentrato di passata di pomodoro sbarcate dalla Cina nei porti della penisola e i maiali provenienti dall’Est Europa, ma veduti come allevati in Basilicata, sono solo alcuni dei casi che stanno colpendo duramente il settore agroalimentare lucano. Per questo motivo, il 18 gennaio, è necessario che la Commissione Agricoltura della Camera, approvi il Ddl sull’etichettatura per porre un freno al grave furto d’identità e di valore a danno del Made in Italy. ” |
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AGRICOLTURA FVG: PRESTO LEGGE PER SALVAGUARDARE PRODUZIONI LOCALI |
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Fagagna - La Regione Friuli Venezia Giulia sta per varare una legge a favore delle piccole produzioni locali al fine di salvaguardarle e valorizzarle allentando i vincoli della burocrazia. Lo ha anticipato l´assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Claudio Violino, intervenendo al convegno "La conservazione dei prodotti della norcineria locale", organizzato nel Museo della Vita Contadina di Fagagna da Regione, Comune, Parco Agroalimentari di San Daniele, Pro Fagagna ed Associazione per il Museo. L´obiettivo della normativa annunciata da Violino sarà quello di evitare la scomparsa dei piccoli allevamenti suini che assicurano produzioni nostrane e perpetuano la tradizione locale. Saranno infatti ridotti i controlli sanitari a carico dei piccoli allevatori che lavorano le carni di meno di 30 maiali l´anno. Si tratta di aziende familiari che sono a rischio di chiusura anche a causa delle eccessive restrizioni normative nel rispetto delle quali sono chiamati a operare. Oggi, ha precisato Violino, la moderna arte norcina della quale il Friuli Venezia Giulia vanta un´antichissima tradizione consente di preparare i prelibati prodotti da carni suine anche in spazi limitati e in assoluta sicurezza igienico sanitaria, senza che per questo sia modificata la qualità e la genuinità dei lavorati. Sono proprio i norcini friulani, ha concluso l´assessore, a trasferire le loro esperienze in materia non solo in Italia ma anche all´estero, ad esempio nell´area anglosassone dove si stanno svolgendo corsi di norcineria di alta qualità. Nel corso del convegno di Fagagna, i relatori, stimolati dal moderatore, il giornalista Giuseppe Longo, hanno valorizzato le peculiarità delle abitudini tipiche della civiltà contadina friulana ripercorrendole attraverso le metodologie delle lavorazioni. In particolare, Mario Lizzi, uno dei maestri della norcineria locale, ha tracciato il profilo della figura professionale del norcino che, da tramite tra l´allevatore e la produzione anche per l´autoconsumo familiare, è divenuto oggi interprete delle attese del gusto dei più raffinati consumatori. Gianluigi D´orlandi, agronomo, ha invece ricordato le esperienze dell´allevamento e i cambiamenti nella tradizione collinare. Lucilla Jacumin e Luca Savonitti, infine, hanno descritto le moderne metodologie e tecniche di lavorazione e conservazione. |
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DIOSSINA. LANDI: ”TERREMO ALTA LA GUARDIA. COMUNE E ASL IMPEGNATI AFFINCHE’ NON ARRIVINO ALIMENTI CONTAMINATI SULLE TAVOLE DEI MILANESI”
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“A Milano per ora non si hanno riscontri di alimenti e mangimi contaminati da diossina, ma non abbassiamo la guardia". Lo dichiara l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna che il 13 gennaio ha incontrato il direttore generale della Asl “Città di Milano” Walter Locatelli col quale ha messo a punto una collaborazione, in modo che gli esperti dell’Assessorato e quelli dell’azienda sanitaria locale operino in sinergia al fine di tutelare la salute dei cittadini. “Ci impegniamo - precisa Landi di Chiavenna - affinchè vengano effettuati controlli costanti e precisi sia sugli alimenti quali uova, carne di maiale e latte, sia sui mangimi. La sorveglianza sarà assolutamente serrata sulle derrate alimentari provenienti dalle zone in cui sono state rilevate contaminazioni da diossina. Vigileremo per fare in modo che sulle tavole dei milanesi arrivino solo alimenti sicuri”. E una rassicurazione arriva anche dal direttore generale della Asl Walter Locatelli che spiega: “anche se sulla base delle comunicazioni ufficiali pervenute non risulterebbero partite di alimenti o mangimi a rischio diossina, una recente informativa del Ministero della Salute agli uffici veterinari comunitari e agli operatori del settore alimentare, fornisce indicazioni di effettuare direttamente il controllo dei canali di ingresso degli alimenti segnalati. Pertanto, attraverso i controlli veterinari effettuati sul territorio e soprattutto quelli effettuati dagli operatori del settore alimentare, non vi sono attualmente riscontri di ingresso degli alimenti oggetto della segnalazione dai paesi di importazione coinvolti e non è stato effettuato nessun sequestro sul territorio di Milano”. |
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AGRICOLTURA FVG: COLTURA VERZA TRA LE TIPICITA´ |
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Feletto Umberto (Ud) - Secondo l´assessore regionale alle Risorse rurali, agroalimentari e forestali, Claudio Violino, intervenuto il 15 gennaio a Villa Tinin, di Feletto Umberto, a concludere il convegno "La Verza in Europa" (in occasione dell´11.Ma edizione della Fiera di S.antonio), organizzato dal Comune di Tavagnacco e dalla Proloco, è possibile rilanciare ed diffondere, specialmente nella zona, la produzione della verza. Un ortaggio dalle eccellenti qualità organolettiche tali che consentono di abbinarla, come accade nella più antica tradizione friulana e giuliana, con le carni e i prodotti suini nostrani. Conseguentemente, con la maggiore diffusione sul territorio di tale coltura, potrà crescere, ha aggiunto l´assessore, anche la Mostra-concorso a tema, abbinata alla locale Fiera di Sant´antonio. La Regione, ha quindi ricordato l´assessore Violino, sta investendo, attraverso il marchio Tipicamente Friulano, per far conoscere le specificità del nostro territorio, ed attraverso esse, tutte le attrattive e le prerogative della nostra terra. Nel contempo, l´Amministrazione del Friuli Venezia Giulia sta valorizzando gli enti che la stessa Regione aveva istituito con lungimiranza negli anni ´60 dello scorso secolo. Tra essi, l´Ersa, l´Agenzia regionale per lo Sviluppo rurale, che ha compiti di ricerca e sperimentazione e che valorizza le attività di selezione delle varietà orticole. Studi, che ad esempio hanno portato a realizzare, senza l´ausilio di modificazioni genetiche, le diverse varietà della specie che oggi si utilizzano in cucina ricavandole dalla verza selvatica. Valorizzare i prodotti tipici, autoctoni, nostrani, dunque, secondo Violino, per assicurare economicità al settore rurale nei prossimi anni. Ciò potrà avvenire anche attraverso il sostegno, che la Regione assicura, ai "Farmers market" di vendita diretta dei prodotti agricoli, dai produttori ai consumatori, ai mercati contadini, alla promozione dei prodotti a "chilometri zero". In quest´ottica, l´Amministrazione regionale sostiene anche le Sagre e le feste tradizionali del territorio, in quanto momento importante di aggregazione ma anche di promozione dei prodotti locali. Il convegno odierno, condotto da Silvano Bertossi, è stato aperto dall´intervento di Enos Costantini sullo sviluppo e la diffusione della verza tra il passato e i tempi moderni, mentre sulla sua valorizzazione agronomica si è soffermato Costantino Cattivello, dell´Ersa. Paolo Foramitti ha invece richiamato alcuni elementi storici e l´assessore provinciale all´Agricoltura, Daniele Macorigh, ha ribadito le opportunità di crescita del settore agricolo attraverso le produzioni più tipiche. |
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PESCA, VIA AL BANDO PER AMMODERNARE I PESCHERECCI SARDI: DISPONIBILI 1,6 MILIONI DI EURO |
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Cagliari - L’assessorato regionale dell’Agricoltura ha pubblicato il bando della misura 1.3 del Fep (Fondo europeo pesca) sul miglioramento delle condizioni di operatività dei pescherecci, di sicurezza, delle condizioni di lavoro, di igiene e qualità del pescato. Il via libera al bando arriva all’indomani delle decisioni assunte nell’ultima seduta del Comitato tecnico consultivo regionale per la pesca, riunitosi a fine dicembre a Santa Giusta, e a tre giorni dal decreto dell’assessore dell’Agricoltura, Andrea Prato, che definiva le direttive di attuazione. Per la misura sono disponibili 1,6 milioni di euro che serviranno ad ammodernare i pescherecci, adeguandoli alle esigenze ambientali di rispetto degli ecosistemi acquatici e a favorire l’evoluzione dello sforzo di pesca verso sistemi di cattura più sostenibili e selettivi. Sempre sul Fep, su proposta dell’assessore Prato, la Giunta regionale ha approvato il 30 dicembre scorso una delibera per il rafforzamento della dotazione finanziaria di diverse misure strategiche. In particolare: 2 milioni di euro sono stati stanziati per la misura 3.1, 500mila euro per la 1.3. Stanziati inoltre altri 500mila euro per l’attuazione del Piano di riconversione del piccolo strascico. "Abbiamo lavorato rapidamente all’elaborazione del bando sull’ammodernamento dei pescherecci - spiega l’assessore Prato - tenendo conto delle richieste di operatori e associazioni di categoria per una misura tanto attesa come questa. Ora, con la manovra Finanziaria approvata, studieremo in tempi brevissimi eventuali ulteriori interventi di rafforzamento finanziario delle misure del Fep da discutere in occasione del prossimo Comitato Pesca in calendario a fine mese". Tornando al bando della misura 1.3, possono presentare domanda entro il 7 marzo 2011 le imprese iscritte nei registri delle imprese di pesca dei compartimenti marittimi della Regione Sardegna proprietarie delle imbarcazioni da pesca e quelle non proprietarie ma che utilizzano tali imbarcazioni per l’esercizio dell’attività di pesca. Tutti i dettagli del bando si trovano sul portale web Sardegna Agricoltura (sezione Bandi e gare). |
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LA GIUNTA DELLE MARCHE HA APPROVATO AZIONI A FAVORE DELLA PESCA
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Su proposta dell´assessore alla Pesca, Sara Giannini, la Giunta regionale ha approvato criteri e modalita` attuative dei progetti di promozione del settore ittico, nell´ambito del Piano triennale regionale per la Pesca e l´Acquacoltura. Si tratta, in particolare, dell´iniziativa ´Le stagioni del pesce´, che vede comuni, operatori e associazioni della pesca, collaborare per la realizzazione di progetti che valorizzano e promuovono le specie ittiche massive piu` diffuse nel tratto di mare marchigiano. Campagne informative locali dedicate per promuovere i prodotti ittici maggiormente disponibili nelle varie stagioni dell´anno, collaborazione con le scuole per la diffusione della cultura della pesca, con visite guidate a pescherecci e mercati ittici. E ancora, iniziative quali ´Porti aperti´, che avvicinano i cittadini al mondo della pesca, alle sue specificita` e problemi; campagne informative sull´educazione al consumo del pesce, assieme ad associazioni della pesca, del commercio e dei consumatori. Sono queste alcune delle azioni gia` realizzate, ora integrate da quelle che verranno realizzate con i 100mila euro messi a disposizione con l´atto di Giunta approvato. ´Scopo dell´iniziativa ´ osserva Giannini ´ e` quello di promuovere e valorizzare, anche a fini turistici, il prodotto ittico e con esso l´immagine e l´attrattivita` di un territorio fortemente caratterizzato dalla pesca. Attori di riferimento sono i comuni nei quali e` riscontrabile una rilevante attivita` ittica e per dare il massimo sostegno ai progetti che verranno presentati secondo il disciplinare approvato, abbiamo deciso di aumentare il tasso di aiuto dal 70 all´80 per cento delle spese previste da ciascun progetto´. La Giunta regionale, sempre su iniziativa dell´assessore alla Pesca, Sara Giannini, ha anche stanziato 43mila euro a favore dell´Assam per azioni di promozione della qualita` dei prodotti ittici. In particolare si tratta di applicare al settore ittico il sistema di tracciabilita` e certificazione di filiera previsto dal marchio di qualita` regionale ´Qm ´ qualita` garantita dalle Marche´. ´Aderire al marchio Qm ´ sottolinea Giannini ´ comporta obblighi di tracciabilita` dal produttore al consumatore, con una serie di nuovi adempimenti per gli operatori a cui vanno assicurati idonei supporti tecnici, logistici e divulgativi. Il coinvolgimento dell´Assam va in questa direzione, considerata l´esperienza gia` maturata nei sistemi di certificazione agricola. Si comincera` con mitili e vongole, prodotti che vedono le Marche primeggiare in campo nazionale, la nostra regione e` infatti il maggior produttore di vongole in Italia. Di qui l´esigenza di una certificazione d´origine e qualita`, affinche` i consumatori siano in grado di percepire la differenza tra prodotti importati e prodotti autoctoni di qualita`´. L´attuazione della delibera di Giunta approvata e` demandata all´ufficio Attivita` ittiche del servizio Pesca della Regione Marche. |
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AGRICOLTURA IN VENETO: OPERARE PERCHÉ LE IMPRESE SIANO LE PRIME BENEFICIARIE DELLA SPESA PUBBLICA |
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Venezia - “Le risorse pubbliche destinate all’agricoltura devono tradursi in valore per le imprese, non possono in alcun caso alimentare costi aggiuntivi. Questo vale per le strutture operative e per la burocrazia”. Lo ha ribadito ieri l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, in occasione della presentazione alle organizzazioni professionali agricole del gruppo operativo antiburocrazia da lui stesso presieduto. Una presentazione che non a caso si è svolta nella giornata di Sant’antonio Abate, protettore degli animali domestici. “La politica agricola ha senso se serve al settore, non se diventa un fattore condizionante, magari autoreferenziale – ha spiegato Manzato – e la stessa cosa deve accadere per la spesa destinata al comparto. Se finanzio una struttura operativa o di ricerca, mi attendo dei risultati utili per le aziende; se ho un ufficio che ordina e controlla carte, devo fare in modo che queste siano un vantaggio, non un peso per le aziende, altrimenti la burocrazia finisce per alimentare se stessa e serve solo agli impiegati che ci lavorano”. “La sburocratizzazione è fattore essenziale per il settore – ha detto ancora l’assessore Veneto – dove c’è chi ha calcolato che da un quarto ad un terzo delle giornate di lavoro degli agricoltori vengono perse per sistemare carte. Dobbiamo dunque fare tutti ogni sforzo di semplificazione compatibile, nell’ambito della complessa normativa europea. Lo sportello unico va in questa direzione, ed è di per se un’ovvietà. Analogo ragionamento vale per il bilancio: se il sostegno regionale al settore ammonta a 111 milioni, occorre che l’azione pubblica sia in grado di creare un valore aggiunto per le imprese almeno pari o superiore. Se questo non avviene, dobbiamo a tutti i costi correggere il tiro, perché la nostra è un’attività di servizio alla collettività e ai segmenti nei quali si articola la nostra società. La sfide della mondializzazione e della competitività – ha concluso Manzato – si vince non solo nelle imprese, ma anche, e forse soprattutto, nelle strutture pubbliche”. |
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OGGI A POLICORO INCONTRO DI “ALTRAGRICOLTURA”
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Riprendere il percorso aperto con la dichiarazione di Stato di crisi e lanciare nuove campagne per i prossimi mesi. Sono questi gli scopi principali di Altragricoltura che insieme a vari movimenti degli agricoltori si incontreranno per definire le iniziative concrete da assumere per far fronte alla crisi drammatica che avanza nelle campagne. L’appuntamento è per oggi a Policoro presso la sede di Altragricoltura – Via Brescia 46 dalle ore 9 alle ore 12.30. |
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PESCA: FEDERCOOPESCA, APPELLO A GOVERNO E REGIONI PER SALVARE LE PESCHE SPECIALI PROPOSTE DALL’ASSOCIAZIONE: MONITORAGGIO STOCK, SPERIMENTAZIONE ATTREZZI ALTERNATIVI E INDENNIZZI |
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Salvare la pesca del bianchetto e del rossetto e evitare un “bagno di sangue” per imprese e lavoratori. Questo l’appello rivolto al Governo e alle Regioni dalla dirigenza della Federcoopesca-confcooperative e da una folta rappresentanza dei suoi associati che si sono incontrati oggi a Roma, alla presenza di funzionari regionali di Puglia e Liguria e del coordinatore pesca Fai-cisl Silvano Giangiacomi, per far si che non si perdano queste pesche speciali tradizionali messe al bando dal Regolamento comunitario 1967/2006 (entrato in vigore nel giugno scorso), che nel complesso sono praticate da 1000 pescherecci e 3000 addetti, per un volume d’affari che incide un 5% sul totale del settore. “Se il via libera di Bruxelles per la pesca del rossetto - sottolinea l’associazione- sembra meno complicato da ottenere, più difficile la partita legata alla pesca del bianchetto, praticata soprattutto nel sud Italia”. La strada suggerita dalla Federcoopesca per ottenere la deroga dall’Unione europea, prevede: monitoraggio degli stock del novellame di sardina, ma anche dell’esemplare adulto, al fine di delineare lo stato di salute di questa specie; attivare una sperimentazione di pesca con attrezzi alternativi allo strascico come sciabica e circuizione; l’attivazione degli indennizzi per imprese e lavoratori per attenuare gli effetti della mancata campagna di pesca o l’attivazione del Fep per destinare risorse necessarie ad attuare un fermo biologico per questo tipo di pesca. “E’ indispensabile recuperare il tempo perduto, salvare il salvabile per quest’anno e gettare le basi per garantire questi mestieri di pesca anche nel prossimo futuro. Da questa emergenza si può uscire con un lavoro sinergico di Stato, Regioni e parti economico-sociali”, conclude l’associazione. |
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PUGLIA: MITILI E DIOSSINA: NESSUN ALLARMISMO, SI PROCEDE CON IL MONITORAGGIO
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Istituire una cabina di regia permanente, allargata alle più varie competenze, con l’obiettivo di valutare gli eventuali provvedimenti da adottare per tutelare la salute pubblica e continuare nel lavoro di monitoraggio della diossina da parte del tavolo tecnico permanente istituito un anno e mezzo fa. Queste le decisioni al termine dell’incontro del 13 gennaio convocato dal Presidente Vendola per fare il punto sulle notizie allarmistiche comparse sui quotidiani di oggi in merito alla presenza di diossina, a dosi al di sopra dei limiti di legge, nei mitili tarantini. Al tavolo tecnico hanno partecipato gli Assessori regionali Fiore e Nicastro, i rappresentanti degli enti locali (comune e provincia di Taranto), della Asl e dell’Arpa. Nel corso dell’incontro sono stati anche diffusi i dati ufficiali in possesso della Regione Puglia, trasmessi dall’Asl di Taranto, dai quali risulta che i parametri analizzati (Pcb e diossine) sono inferiori ai limiti previsti nel regolamento (Ce) n. 1881/2006 per la commercializzazione. “Anche per quanto riguarda i mitili – ha ricordato l’Assessore Fiore – esiste una attività di controllo del materiale prodotto per alimentazione umana. Il report su questo punto è stato prodotto il 28 di dicembre e sarà pubblicato sul sito istituzionale della Regione Puglia con lo storico di tutti i controlli effettuati, non perché allarmati da ciò che è uscito sui giornali, ma perché già previsto precedentemente”. Oggi sono stati effettuati nuovi prelievi e, prosegue Fiore “non appena avremo i risultati che, voglio ricordare, sono effettuati da laboratori certificati, noi li metteremo nel sistema informatico della regione”. Nell’ambito delle competenze regionali si è stabilito, tra l’altro, di considerare attentamente la situazione alla luce delle criticità evidenziate, per garantire ogni utile intervento di rimozione delle fonti di contaminazione e di costante monitoraggio della presenza di diossina nei pesci e nei mitili. “Qualora emergessero – ha concluso Fiore – dai dati futuri elementi di preoccupazione per la salute umana ovviamente interverremo. Mi permetto di ricordare che ieri a Taranto sono stati sequestrati 500 tonnellate di cibi avariati pronti ad essere immessi sul mercato dell’alimentazione. Le attività del Dipartimento di Prevenzione delle Asl, quindi, sono continue nell’ambito della difesa della salute”. Pertanto, ha concluso infine Nicastro “nessun allarmismo per i dati diffusi quest’oggi”. |
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UN PROGETTO PRESENTATO DALLA STRADA DEL VINO NOBILE PER IL TRENTENNALE DELLA DOCG “ARTE E CIBO”: A MONTEPULCIANO UNA ‘FILIERA CORTA’ INNOVATIVA
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Doriano Bui «La Strada è e dovrà essere sempre di più motore di promozione di tutto il territorio di Montepulciano e questo progetto ne rappresenta la funzione di catalizzatore delle varie realtà territoriali». Il progetto Arte e Cibo è in collaborazione con la Regione Toscana. In occasione delle festività degustazioni tematiche con i prodotti di Arte e Cibo Si chiama “Arte e Cibo” ed è il progetto che la Strada del Vino Nobile ha inaugurato in occasione del Trentennale della Docg del prodotto di punta del territorio, il Vino Nobile appunto, lo scorso 14 dicembre offrendo ai presenti un buffet a base dei prodotti che partecipano attualmente all’iniziativa. Obiettivo principale di questa progetto è lo sviluppo di un concetto nuovo di “filiera corta” unendo il patrimonio culturale a quello enogastronomico di cui entrambi Montepulciano è ricca. L’iniziativa, promossa dalla Regione Toscana nell’ambito del progetto “Filiera Corta - Rete regionale per la valorizzazione dei prodotti agricoli toscani”, vede appunto la Strada del Vino Nobile operare per conto dell’ Amministrazione Comunale di Montepulciano per rendere operativo il progetto dedicato alla conoscenza ed all’incontro fra i due patrimoni. Molte le iniziative promozionali portate avanti tramite questo progetto, a partire dall’allestimento negli uffici informazioni della Strada (punto strategico di Montepulciano, Piazza Grande, che ogni anno riceve oltre 250mila visitatori) di uno spazio dedicato alla cultura e alla tradizione enogastronomia, con l’esposizione e la vendita dei prodotti di qualità dell’artigianato e dell’enogastronomia di Valdichiana e Valdorcia. Lo spazio è realizzato in collaborazione con i produttori già associati alla Strada del Vino Nobile, ma aperto anche a tutti le imprese agricole presenti nel territorio che vorranno partecipare. Tra i prodotti che sono stati degustati in occasione dell’inaugurazione e già adesso in mostra e in vendita legumi, cereali, confetture, farine, prodotti al tartufo, miele, zafferano, pasta, salumi, carni, formaggi, prodotti da forno e altri ancora. Ampia selezione di olii extravergine d’oliva ed etichette di Vino Nobile di Montepulciano Docg. In occasione delle festività i prodotti delle aziende agricole che hanno aderito al progetto Arte e Cibo a Montepulciano saranno protagonisti di degustazioni tematiche: le date da segnare in agenda sono il 30/31 dicembre e il 1/ 2/ 6 gennaio 2011. Sarà possibile degustare gli olii, i legumi, i salumi e le bontà gastronomiche del territorio. Le degustazioni sono tutte su prenotazione alla Strada del Vino Nobile. Oltre a questo la Strada ha messo a punto il sito www.Madeinmontepulciano.it un vero e proprio punto vendita on line con il catalogo delle aziende (oltre venti al momento) e dei prodotti che aderiscono al progetto. Inoltre una serie di degustazioni organizzate nel territorio e una serie di tour tematici, sul tema “Gourmet Tour” che già ad oggi hanno fatto registrare un importante numero di partecipazione. «Con questo progetto – spiega il presidente della Strada, Doriano Bui – vogliamo dimostrare l’importanza operativa della Strada soprattutto nell’ottica della proposizione di quelle attività individuate dall’Amministrazione Comunale attraverso il Sistema Montepulciano, tese a promuovere il paese integrandone le ricchezze come l’arte e l’enogastronomia, con il Vino Nobile in testa» |
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IL VINO DEVE TORNARE AD ESSERE UN ALIMENTO “VIVO” IN TAVOLA ED I GENITORI A TRASMETTERE LA SUA CULTURA AI FIGLI, AMBASCIATORI DEL FUTURO NEL MONDO: PAROLA DI BEPPE FIORELLO, TESTIMONIAL OGGI
A ROMA DELLA CAMPAGNA “VINO E GIOVANI” DI ENOTECA ITALIANA
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“Io vengo da una famiglia di quattro fratelli, ma ho sempre sospettato che mio padre avesse un quinto figlio: il vino. Non per ubriachezza, ma nei momenti di aggregazione della nostra famiglia, dove non c’era racconto senza un bicchiere di vino davanti. Quando i miei figli hanno sentito per la prima volta il profumo del vino si sono emozionati. La mia generazione spiega poco cos’è il vino. Si beve punto. Senza spiegare cosa c’è dietro, mentre invece il vino deve tornare ad essere un alimento “vivo” nelle nostre tavole”. Parola dell’attore Beppe Fiorello, testimonial oggi a Roma di “Vino e Giovani”, la campagna di educazione alimentare e comunicazione ad hoc per le nuove generazioni di Enoteca Italiana e Ministero delle Politiche Agricole, alla Facoltà di Economia dell’Università degli Studi “Tor Vergata”, dove si è parlato non solo di vino in quanto voce fondamentale dell’economia italiana, ma soprattutto come elemento del “gusto di vivere” tipicamente italiano, capace di influenzare la società, e di cui i giovani rappresentano la nuova leva competitiva del futuro perché a loro è affidato il ruolo di esportarne la cultura nel mondo. E per raggiungere i giovani e trasmettere loro prima di tutto l’importanza del consumo consapevole e moderato di vino “il modo migliore è affidarsi alla cultura - spiega il presidente di Enoteca Italiana Claudio Galletti - e in questo senso è più facile parlare con loro, perché il vino acquisisce così anche il valore di senso di appartenenza come simbolo di un territorio e delle sue tradizioni, non può essere una trasgressione, ma è un moderno veicolo della qualità della vita”. “Il vino non è solo una delle principali voci dell’economia italiana - sottolinea Adriano Rasi Caldogno, capo Dipartimento Politiche Competitive del Mondo Rurale e della Qualità del Ministero delle Politiche Agricole - e nemmeno solo una bevanda alcolica tout court, ma un alimento che porta con sè una cultura, che fa parte della nostra tradizione mediterranea. Bere con moderazione, con attenzione, nei momenti di convivialità e cultura, appunto, è un elemento del nostro “gusto” e piacere di vivere, che è poi il nostro modo di rapportarsi con il cibo”. E ad indicare quale può essere il ruolo dei giovani per il futuro del mondo del vino è Paola Paniccia, direttore Master Economia e Management delle Attività Turistiche e Culturali della Facoltà di Economia dell’Università “Tor Vergata”: “quello del vino è un tema che può essere letto da diverse angolazioni. Ma anche in una visione di insieme, trasversale e globale - sottolinea - non è una realtà isolata nello sviluppo dei fenomeni economici e sociali, perché capace di influenzare il nostro stile di vita. Le nostre produzioni fanno il made in Italy e per chi studia management questo è un concetto fondamentale”. Per Paniccia, “allo stesso tempo il vino è ambasciatore della cultura di un territorio e del popolo che vi abita. La crisi economica ci ha dimostrato che oggi servono sempre più “ricette” alternative per valorizzare territori e prodotti. Questo è il ruolo dei giovani e questo rappresenta la nuova leva competitiva del futuro. Il ruolo dei giovani - conclude - è fondamentale per esportare la cultura del vino nel mondo. Il valore economico è importante, ma lo sono anche e soprattutto quello delle persone e dei progetti” La curiosità - Ecco i vincitori di “Perbacco”, il concorso di idee dedicato agli under 30 per dare un nuovo volto alla comunicazione del vino, di Enoteca Italiana e Movimento Turismo del Vino Spazio alla creatività dei ragazzi tra i 18 e 30 anni di età, che hanno messo in moto la loro fantasia per inventare slogan, elaborare immagini e realizzare brevi spot per dare alla comunicazione del mondo del vino un nuovo volto che sia, prima di tutto, più vicino all’universo giovani. Ecco i vincitori di “Perbacco 2010”, il concorso di idee per i ragazzi under 30, promosso da Enoteca Italiana e Movimento Turismo del Vino (info: www.Vinoegiovani.it): il miglior slogan è “Wine-fi” ideato da Mirko Rovini, 29 anni di San Miniato Basso (Pisa), che, ispirandosi al mondo del web, indica il vino come un messaggio capace di raggiungere tutti in qualsiasi luogo e mettere in contatto le persone; la miglior immagine, di Alba Di Gennaro, 21 anni di Mercogliano (Avellino), studente di ingegneria all’Università degli Studi di Salerno, è un mix di colori che rappresentano le due “anime” del vino, il bianco del grappolo e il rosso dello sfondo; la migliore immagine con slogan è “Winenot?” di Gabriele Maurizi, 26 anni di Arezzo: una bottiglia fatta di lego rosso, con i mattoncini in un bicchiere, per raffigurare il vino come un solido e quindi un alimento a tutti gli effetti; infine il miglior spot “Il vino, una storia vera” di Elia Agostini, 19 anni di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), studente all’Istituto Statale d’Arte “O. Licini” di Ascoli Piceno (visibile su http://www.Youtube.com/user/winetv), racconta quello che c’è dietro una bottiglia: il lavoro e la dedizione di persone appassionate |
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23° EDIZIONE DELLA STORICA RASSEGNA TREVIGIANA COCORADICCHIO
“IL GIRO DEL MONDO IN 7 RISTORANTI” LA VERSATILITÀ DEL RADICCHIO ROSSO DI TREVISO I.G.P. SI SPOSA CON LE SPEZIE PROVENIENTI DA TUTTO IL MONDO
ED INOLTRE CONTINUA L’ABBINAMENTO CON L’ARTE DE 45° PARALLELO.
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Sarà un giro del mondo alla scoperta delle spezie, dei colori e dei sapori quello proposto dai 7 ristoranti dell’Associazione Cocofungo/cocoradicchio per la 23° edizione /della storica rassegna enogastronomica trevigiana dedicata al Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco Igp. Quest’anno i ristoranti Miron, Gigetto, Alla Torre, Terme, Barbesin, Celeste e Der Katzlmacher di Monaco di Baviera, stupiranno i propri ospiti inserendo nel menu, accanto alla rinomata cicoria trevigiana, un piatto a sorpresa che contenga una particolare spezia proveniente da un paese lontano o vicino. A chi interverrà il divertimento nel riconoscerla. E così il 4 febbraio, al ristorante da Miron di Nervesa della Battaglia, Enrica si cimenterà con una ricetta contenente il pepe lungo, un ingrediente molto raro nella cucina europea ma comune nella tradizionale cucina indonesiana, ottimo con pesce crudo ed originale in abbinamento a creme, dolci al cioccolato, lamponi, fragoline, arance e macedonie. Mentre il 10 febbraio con Giorgio de Der Katzlmacher a Monaco di Baviera, voleremo in Venezuela assaporando le fave di tonka, la cui mandorla interna grattugiata sprigiona un caratteristico odore erbaceo di fienovaniglia, spesso esaltato dalla macerazione nel rum per 2-3 giorni, ma per lo più aggiunto alla preparazione di creme dolci e salse. Spetta a Marco Bortolin di Gigetto a Miane, il 18 febbraio, far assaporare un po’ di Andalusia(spagna) mediante una delle sue spezie con più alta concentrazione di vitamina C, il coriandolo, che, oltre a contribuire al rafforzamento del sistema immunitario, è ideale per le marinate, i frutti di mare, ma anche nei dessert, o cosparso sull’ananas fresco. Cardamomo, invece, per la famiglia Artuso de Alla Torre a San Zenone degli Ezzelini, che il 25 febbraio ci porterà in Vietnam, dove, sciolta o macinata, questa spezia insaporisce salsicce, piatti esotici, ma è anche utilizzata per il confezionamento di salumi e la preparazione di alcune ricette di pasticceria. Antonio Palazzi del Rist. Hotel Terme di Vittorio Veneto, ha invece scelto per la propria serata del 28 febbraio lo Zenzero, originario dell’Isola di Ceylon (India). Piantata e coltivata da circa 3.000 anni, rinomata nel Medioeveo per il potere afrodisiaco, questa spezia, di facile digeribilità, stimola l’appetito grazie al suo gusto fresco arricchito da una nota piccante. Curcuma è l’ingrediente segreto scelto da Mirko e Luca del Rist. Barbesin di Castelfranco Veneto per il 4 marzo. Una spezia antica, considerata in Cina un rimedio tradizionale a vari malanni, già presente in alcuni scritti risalenti a oltre 2000 anni fa e decantata dallo stesso Marco Polo nel 13° secolo, ben si abbina a zuppe, polpettine di miglio, zucchine, pollo, legumi e gamberetti. La rassegna termina l’8 marzo al ristorante da Celeste di Venegazzù, dove l’ingrediente principe, oltre al Radicchio Rosso di Treviso, sarà il pepe rosa, apprezzato per l´essenza odorosa che ricorda il Cile(paese d’origine), e per il sapore aromatico e delicato che ben si sposa con pesce e carni bianche. Cocoradicchio proseguirà inoltre sulla scia tematica della precedente edizione(Cocofungo 2010), che aveva celebrato il sodalizio tra gusto e arte, piacere del palato e della vista. Colori e sapori, posate e pennelli si mescoleranno in una nuova originale miscela in cui giovani artisti emergenti della provincia di Treviso, protagonisti di Gustarte, parentesi culturale ideata dall’architetto Maria Grazia Lizza e promossa dall’Associazione 45°parallelo, parteciperanno a ciascuna serata creando un’opera d’arte ispirata alla spezia prescelta e al radicchio. La rassegna, fortemente voluta dal Gruppo Ristoratori della Marca Trevigiana, Provincia di Treviso e Unascom, è divenuta ormai un punto di riferimento per gli amanti dei “fiori che si mangiano”, nonché occasione d’incontro in cui scoprire le migliori ricette della tradizione e le ultime creative e affascinanti novità. Calendario Cocoradicchio 2011 venerdì 04/02/2011 - Miron- Nervesa Della battaglia - tel. 0422.885165 giovedì 10/02/2011 - Der Katzlmacher - monaco di Baviera - tel. 0049.89333360 venerdì 18/02/2011 - Gigetto - Miane - tel. 0438.960020 venerdì 25/02/2011 - Alla Torre - San Zenone - tel. 0423.567086 Lunedì 28/02 /2011 - Terme - Vittorio Veneto - tel. 0438.554345 venerdì 04/03/2011 - Barbesin - Castelfranco Veneto - tel. 0423.490446 martedì 08/03/2011 - Celeste - Venegazzù - tel. 0423.620445 |
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“I PICAI DEL RECIOTO” - PRIMA SPREMITURA PUBBLICA DEL RECIOTO DI GAMBELLARA
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Torna l´annuale appuntamento con la pigiatura pubblica del Recioto di Gambellara Docg il prossimo 23 gennaio a Zermeghedo (Vi) a partire dalle ore 15. Appuntamento in piazza Regaù per veder scendere, da un antico torchio in legno, le prime gocce dell´annata 2010 del mosto, che successivamente fermenterà fino alla prossima primavera, prima di diventare ufficialmente Recioto di Gambellara, unica Docg del territorio vicentino. L´uva di tutti i produttori della denominazione verrà portata in piazza da figuranti a bordo di trattori d´epoca, dopo un lungo appassimento sotto forma di picai. Al mattino, la manifestazione di piazza sarà preceduta da un convegno dal titolo “Energie rinnovabili dall’agricoltura: Zermeghedo esempio regionale”. Interverranno Giuseppe Castaman , Sindaco di Zermeghedo, Antonio Tonello, Presidente dell’Associazione Strada del Recioto e dei vini Gambellara Doc, Giuseppe Zonin, Presidente del Consorzio Tutela Vini Doc Gambellara, Laura Realdon , Presidente di Energeica Srl, Ivan Boaretti, Amministratore di Demetra Energy Spa, Paolo Pizzolato, Amministratore unico di Veneto Agricoltura. Modererà il giornalista Mimmo Vita. “Continuiamo sulla strada della promozione di tutto il territorio della nostra denominazione - dichiara Antonio Tonello, presidente della Strada del Recioto e dei vini Gambellara Doc – come dimostra questa manifestazione, che abbiamo voluto itinerante proprio per valorizzare, di anno in anno, i quattro comuni della Doc Gambellara”. La settima edizione de “I Picai del Recioto: Prima pigiatura pubblica della Garganega” è organizzata dalla Strada del Recioto e dei vini Gambellara Doc, in collaborazione con il Consorzio Tutela Vini Doc Gambellara e l´amministrazione comunale e la Pro Loco di Zermeghedo, con il contributo di Banca Popolare di Vicenza, Energeica srl, Demetra Energy e Medio Chiampo spa, e con la partecipazione di Veneto Agricoltura. Per informazioni www.Stradadelrecioto.com |
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