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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Maggio 2011
PREVISIONI DI PRIMAVERA 2011-12: LA RIPRESA EUROPEA MANTIENE IL PROPRIO SLANCIO NONOSTANTE NUOVI RISCHI  
 
Bruxelles, 16 maggio 2011 - L´economia dell´Ue è avviata verso un ulteriore consolidamento della propria graduale ripresa, con prospettive per il 2011 che appaiono leggermente migliori di quanto si fosse previsto in autunno. Il Pil dovrebbe aumentare dell´1¾% circa quest´anno e di quasi il 2% nel 2012. Questo quadro è confortato dalle migliorate prospettive per l´economia mondiale e dal complessivo miglioramento del sentimento delle imprese nell´Ue. L´inflazione, tuttavia, cresce più rapidamente, rispecchiando l´aumento dei prezzi delle materie prime. L´inflazione complessiva dovrebbe mantenersi in media attorno al 3% nell´Ue e al 2½% nell´area dell´euro quest´anno, prima di scendere a circa l´1% e all´1¾% rispettivamente nel 2012. Nel contempo, le condizioni del mercato del lavoro dovrebbero migliorare lentamente nel prossimo futuro. È previsto un calo del tasso di disoccupazione di ½ punto percentuale a poco più del 9% e al 9 ¾% nell´Ue e nell´area dell´euro entro il 2012. Il consolidamento di bilancio sta progredendo, mentre il disavanzo pubblico è destinato a scendere a circa il 3¾% del Pil entro il 2012. Le prospettive, tuttavia, continuano a essere notevolmente diverse per i singoli Stati membri. Olli Rehn, commissario europeo per gli Affari economici e monetari, ha dichiarato: "Il messaggio principale della nostra previsione è che il recupero dell´economia in Europa è solido e continua, nonostante recenti turbolenze e tensioni esterne sul mercato del debito sovrano. I disavanzi pubblici stanno chiaramente diminuendo. È ora fondamentale rafforzare queste tendenze di crescita e consolidamento e fare in modo che possano tradursi in più numerosi e migliori posti di lavoro. Questo richiede un consolidamento di bilancio continuo e la decisa realizzazione di riforme strutturali che contribuiscano alla creazione di posti di lavoro e migliorino la competitività delle nostre economie."  
   
   
DIPLOMAZIA CULTURALE, OVVERO VENDERE I VALORI EUROPEI NEL MONDO  
 
Bruxelles, 16 maggio 201 1- La cultura non è solo una cosa da teatri e da musei. Secondo il Parlamento, il nostro bagaglio culturale trasmette i valori liberali e democratici dell´Europa ed è quindi un pilastro importante nelle relazioni esterne del continente. La liberale olandese Marietje Schaake, relatrice del rapporto sulla dimensione culturale delle azioni esterne Ue, ci ha spiegato, poco prima del voto in plenaria di giovedì, cosa vuol dire "diplomazia culturale" e in che modo la cultura europea può aiutare a diffondere i valori democratici nel mondo. Onorevole Schaake, perché la cultura è importante negli affari esteri? La cultura e le attività culturali sono usate per promuovere la partecipazione, la democratizzazione, lo sviluppo, l´educazione, i diritti umani e la libertà di espressione. Sono viste sempre di più come veicoli che trasmettono valori. Esistono già programmi di scambio fra studenti, insegnanti, giornalisti, e vediamo anche che i soldi per la cooperazione allo sviluppo sono impiegati anche per partenariati culturali con i paesi terzi. Quello che noi proponiamo nel rapporto, è di rendere queste azioni più coerenti, tracciamo una mappa che può portare a un coordinamento strategico dei vari programmi. Non solo perché crediamo che sia una buona idea, ma anche perché queste cose sono scritte nel Trattato di Lisbona e nella convenzione dell´Unesco. Nel rapporto propone che in ogni rappresentazione dell´Ue nel mondo (le nuove sedi del Servizio di Azione esterna) ci sia un delegato culturale. Quale sarebbe il suo ruolo? Questa persona sarebbe responsabile di coordinare tutti i programmi in ambito culturale in un certo paese. Dovrebbe conoscere tutte le azioni in materia di cultura promosse dall´Ue, e informare la popolazione locale. Queste cose si possono fare anche via internet. Non si tratta di mandare gente in ogni angolo del pianeta. In realtà penso che ci sia molto spazio per una nuova diplomazia digitale. Infatti secondo lei i "nuovi media" hanno un ruolo da giocare nella diplomazia culturale... La gente è sempre più attiva online. E i nuovi media possono aiutare a promuovere i valori democratici, l´accesso all´informazione e la partecipazione. Permettono di fare breccia nella censura, di rompere i taboo. Quindi bisogna usarli per coinvolgere la gente a favore della democrazia e i diritti umani. E questo è parte integrante dei programmi culturali. I blogger sono i giornalisti di oggi, e in certi paesi vengono imprigionati per le cose che scrivono o per come usano i nuovi mezzi. Questa è una realtà del nostro mondo, ma una realtà che non è stata ancora presa in conto nelle politiche culturali. E´ ora di farlo. Come l´Europa può difendere la libertà di espressione su internet, e pensa che la rete così come la conosciamo, può continuare a esistere dopo le vicende di Wikileaks? E´ molto importante che l´Europa difenda un internet libero e aperto. È vitale per la libertà d´espressione, e per la democrazia. Il fenomeno Wikileaks è un sintomo di come internet e la tecnologia cambino la democrazia. Quello che dobbiamo fare, è ripensare la diplomazia e la governance per renderli molto più aperti. Servizi come Wikileaks sono stati creati in un clima di discredito dei governi. L´ ´open government´ deve essere la regola e il segreto l´eccezione. Quindi spero che queste circostanze saranno usate per creare più apertura. Spero semplicemente che la fiducia fra governanti e cittadini si possa ricostruire. Nel suo rapporto fa anche riferimento al concetto di "brand Europa". Ma come si fa? Siamo tanti Stati diversi, ognuno con la sua cultura. Come si può vendere un "marchio unico"? E´ proprio questa diversità che rende l´Europa così attraente! Nessuno vuole mischiare tutto, sarebbe impossibile e ucciderebbe proprio quello che fa dell´Europa un luogo unico. Il "marchio Europa" significa semplicemente cambiare di cornice, pensare a "l´Europa nel mondo", piuttosto che alle differenze fra Stati membri. Pensare alla nostra posizione nel mondo, anche economicamente, è necessario se non vogliamo diventare irrilevanti. E´ un rischio che corriamo, anche se abbiamo il panorama culturale più interessante al mondo. La risoluzione sarà votata domani ... Quale impatto spera che avrà sulle politiche estere dell´Ue? La politica estera comune dell´Ue, ora sviluppata e facilitata attraverso il Servizio europeo per l´Azione esterna, dovrebbe promuovere la diplomazia e i programmi culturali e digitali. Pensare alla cultura non come a una parola retorica, ma come a un elemento strategico della politica estera, permetterà all´Unione europea di mettersi al passo con il resto del mondo. Hilary Clinton ha da poco presentato la sua strategia per la libertà globale di internet. La Nato sta lavorando con la cultura per prevenire e superare i conflitti. La Cina sta investendo molto nella diplomazia culturale per promuovere la sua immagine nel mondo, e per attrarre i turisti. Non vedo alcuna ragione per cui l´Europa non dovrebbe fare della diplomazia culturale e digitale una priorità. Promuovere la "libertà di espressione, di stampa e di accesso alle tecnologie dell´informazione" è uno degli obiettivi principali della risoluzione. In che modo l´Ue può aiutare i paesi arabi che stanno combattendo per la democrazia? E come può la dimensione culturale contribuire a questa sfida? Essere collegati a internet è sempre più importante per garantire il rispetto dei diritti universali. La libertà di stampa, l´accesso alle informazioni e ai documenti, la comunicazione delle violazioni dei diritti umani sarebbero oggi impensabili senza internet. I regimi dittatoriali l´hanno capito benissimo e cercano di opprimere la popolazione usando questi stessi mezzi. A volte arrivano a torturare le persone per entrare in possesso delle loro password e poter tracciare e identificare i gruppi di opposizione. L´europa deve adeguare le sue politiche alla realtà del 21esimo secolo. Società aperte consentono l´apertura dei mercati. Puntare sulle nuove tecnologie sarà vincente per assicurare il rispetto dei diritti umani e promuovere, allo stesso tempo, l´economia europea. Anche l´accesso ai contenuti creativi tramite internet è in crescita e sta permettendo alle persone di tutto il pianeta di far esperienza della ricchezza culturale europea. L´ue certo non manca di contenuti interessanti e diversificati, ma deve migliorare la loro accessibilità in rete per la popolazione mondiale.  
   
   
UE: UNA DIPLOMAZIA CULTURALE PIÙ FORTE E MAGGIOR SOSTEGNO PER LE INDUSTRIE CREATIVE  
 
Bruxelles, 16 maggio 201 1- L´ue ha bisogno di più cultura nei suoi impegni diplomatici per promuovere i diritti umani e lo sviluppo di paesi terzi, secondo la risoluzione approvata giovedì dal Parlamento. Allo steso tempo, è necessario aumentare il sostegno per gli artisti e completare il mercato interno per le opere online preservando la proprietà intellettuale, come afferma un´altra risoluzione approvata lo stesso giorno. Gli eurodeputati chiedono la creazione di un dipartimento per la diplomazia culturale e digitale all´interno del Servizio diplomatico d´azione esterna, con la designazione di un responsabile, in ognuna delle delegazioni, per le relazioni culturali con i paesi terzi e la promozione della cultura europea. L´aula auspica anche l´introduzione di un regime di visti d´ingresso per artisti e professionisti della cultura. "La cultura può e deve essere un facilitatore di sviluppo, integrazione, innovazione, democrazia, diritti umani, educazione, prevenzione dei conflitti e riconciliazione, comprensione reciproca, tolleranza e creatività" recita la risoluzione preparata da Marietje Schaake (Alde, Nl) e approvata giovedì, che sottolinea anche il sostegno del Parlamento per un´internet libera e gratuita e la condanna di qualsiasi tentativo di censura. Più sostegno e riconoscimento per l´industria culturale - In un´altra risoluzione, gli eurodeputati chiedono che l´Ue completi il mercato interno per le opere culturali online abolendo i diversi ostacoli esistenti, come ad esempio le diverse norme nazionali sull´Iva e sui metodi di pagamento per le vendite in linea. Allo stesso tempo, deve essere garantita la protezione della proprietà intellettuale. La risoluzione, preparata da Marie-thérèse Sanchez-schmid (Ppe, Fr) e approvata con 519 voti a favore, 46 contrari e 25 astensioni, propone un sistema di licenze europeo e uno "sportello unico" per ottenere il permesso all´uso dei diritti d´autore e facilitare cosi la circolazione delle opere. Il Parlamento chiede inoltre maggior sostegno finanziario per la traduzione, il doppiaggio, i sottotitoli e la digitalizzazione delle opere culturali europee e propone la creazione di una linea di bilancio specifica per sostenere la digitalizzazione del cinema Ue. Sarajevo: Capitale culturale europea? Infine, gli eurodeputati, in una terza risoluzione approvata sempre giovedì, vogliono che la Commissione offra la possibilità, in via eccezionale, alla città di Sarajevo di candidarsi come Capitale culturale europea per il 2014.  
   
   
UE, MEDITERRANEO: PROMUOVERE LA STABILITÀ E IL LAVORO ATTRAVERSO LA DIFFUSIONE SU VASTA SCALA DELLE ATTIVITÀ IMPRENDITORIALI  
 
 Bruxelles, 16 maggio 201 1- Le sollevazioni democratiche nell´area del Mediterraneo e le legittime aspirazioni dei giovani a un lavoro e a un futuro migliore in tali paesi hanno messo in evidenza la necessità che l´Ue offra maggiore supporto alla regione, sotto il profilo sia democratico sia economico. Il 12 maggio, nel corso dell´ ottavo incontro Euro-mediterraneo dei ministri dell´Industria a Malta, il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani ha formulato una serie di proposte ambiziose in vista di una progressiva integrazione dei mercati tra l´Ue e il Mediterraneo, nonché dell´attuazione di uno "Small Business Act" contenente disposizioni a favore delle piccole imprese. Già introdotto con successo nell´Ue nel 2008, lo "Small Business Act" potrebbe contribuire ad attivare la diffusione anche nell´area del Mediterraneo dell´imprenditorialità su vasta scala, in modo tale da promuovere economie dinamiche e vivaci nei paesi a noi vicini. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e commissario responsabile per l’Industria e l’imprenditoria, ha dichiarato: "L´ue deve dare un chiaro segnale che una stretta cooperazione industriale e la creazione di un contesto favorevole alle Pmi sono nell´interesse sia dei paesi del Mediterraneo sia dell´Ue. L´ulteriore sviluppo economico e la creazione di posti di lavoro sono fondamentali non solo per la stabilità politica della regione, ma anche per contribuire a gestire i flussi migratori. Ora più che mai è importante che i partecipanti alla rete si confrontino sulle modalità di creazione di una collaborazione imprenditoriale ancora più stretta." Il vicepresidente Tajani ha invitato a promuovere lo spirito imprenditoriale e lo sviluppo delle Pmi e a estendere la collaborazione industriale nella regione. 2011-2012: un nuovo quadro di cooperazione rafforzata - Il vicepresidente Tajani ha messo in luce anche i progressi realizzati nel periodo 2009/2010 nel quadro dell´attuazione della Carta Euro-med per le imprese. A suo parere la Carta è destinata a evolvere ed egli ha espresso l´auspicio di poter parlare presto di un vero "Small Business Act" per l´area del Mediterraneo. Antonio Tajani ha sollecitato il potenziamento delle iniziative nel quadro del programma di lavoro 2011/2012 approvato oggi dai ministri dell´industria. Ha messo in evidenza come l´avvio di una ulteriore collaborazione in altri settori, quali il turismo, le politiche spaziali, l´estrazione di materie prime, nonché il trasferimento di tecnologie e l´innovazione, sia cruciale per l´ulteriore sviluppo della regione. Occorre formulare una strategia sulle modalità con cui estendere ai paesi del Mediterraneo le iniziative dell´Ue in questi settori. I temi al centro del dibattito dell´odierna conferenza sono stati inoltre gli accordi sulla valutazione della conformità e sull’accettazione (Acaa) dei prodotti industriali e il modo migliore per facilitare gli scambi commerciali.  
   
   
SCHENGEN, È GIUSTO AMMETTERE LA REINTRODUZIONE DEI CONTROLLI ALLE FRONTIERE?  
 
Bruxelles, 16 maggio 201 1- La domanda di Parigi e Roma di riconsiderare la possibilità di reintrodurre controlli temporanei alle frontiere all´interno della zona Schengen e la relativa risposta della Commissione europea sono state al centro di un acceso dibattito oggi alla presenza del presidente della Commissione Barroso e della commissaria Mallström in plenaria. In molti riconoscono il bisogno di gestire meglio i flussi migratori e le emergenze come quella recente del Nord Africa, ma la maggior parte dei deputati si oppone a ogni possibile tentativo di indebolire il principio di libera circolazione all´interno dei confini europei. La rappresentante della presidenza ungherese Enikő Győri ha anticipato che la questione sarà all´ordine del giorno del Consiglio europeo di giugno. "Ogni possibile reintroduzione dei controlli alle frontiere deve essere fatta in quadro comune e con l´accordo delle istituzioni europee", ha affermato. La Commissione europea ha presentato la settimana scorsa il suo piano per una gestione coordinata della pressione migratoria a seguito degli eventi nel Mediterraneo. Il presidenteJosé Manuel Barroso ha sottolineato che la "libertà di circolazione è per l´Europa quello che le fondamenta sono per gli edifici: se si tolgono crolla tutto". Ha tuttavia ricordato che l´opzione di reintrodurre controlli alle frontiere "è già prevista nel sistema Schengen per casi eccezionali. Queste eccezioni devono essere veramente l´ultima opzione possibile". A nome del Ppe il tedesco Manfred Weber ha detto che Schengen è una grande realizzazione per l´Europa "e i cittadini lo sentono ogni volta che si mettono per strada". Ha citato l´esempio della Svezia dove "ogni anno vengono accolti almeno 25.000 rifugiati ma Stoccolma non ha mai chiesto la reintroduzione delle frontiere". Ha anche ammonito che "l´accesso di Romania e Bulgaria nell´area Schengen non deve essere ritardato a causa della discussione in corso". "25.000 immigrati che attraversano il Mediterraneo non sono una crisi, e possono essere facilmente gestiti via una giusta ripartizione del carico", ha constatato il leader socialista Martin Schulz, accusando la Francia e l´Italia di "creare il problema" e poi domandare la chiusura delle frontiere per affrontarlo. "Non potete sospendere i diritti dei cittadini europei così, stiamo perdendo lo spirito europeo", ha protestato. Di "ping pong fra due governi sulle spalle dei rifugiati" ha parlato il capogruppo liberale Guy Verhofstadt. Reintrodurre i controlli alle frontiere è "contro l´essenza dell´Ue" e si tratta di "una reazione sproporzionata" rispetto alle dimensioni del problema. Di un altro tono il conservatore britannico Timothy Kirkhope. Per lui "è ora di focalizzarsi su un migliore controllo delle frontiere, più che sulla libertà di movimento. Oggi siamo davanti a sfide che non esistevano prima: disoccupazione di massa, immigrazione dal Nord Africa, terrorismo... Il sistema in vigore non è adeguato a rispondere a queste nuove problematiche". Daniel Cohn-bendit, voce dei Verdi, è andato all´attacco ricordando che quando c´è stata la guerra in Bosnia, l´Ue ha ospitato migliaia di rifugiati senza gridare alla crisi. "La Germania ne ha accolti qualche centinaia di migliaia, e non è ancora affondata! Smettetela di dirci che i problemi del Nord Africa sono problemi di sicurezza! D´altra parte se si reintroducessero i controlli alle frontiere, sarebbero controlli facciali: sarebbero controllati solo quelli un po´ abbronzati, o diversi". Sulla stessa lunghezza d´onda Rui Tavares, portoghese della Sinistra Unita: "Non possiamo e non dobbiamo allontanarci da Schengen, sarebbe un danno irreversibile per l´Europa. E dobbiamo proteggere i nostri cittadini, ma anche quelli di siriani, quelli di Bengasi e di altrove". Ultimo a parlare fra i capigruppo il rappresentante degli euroscettici Nigel Farage, secondo cui "la disputa scoppiata fra Francia e Italia dimostra che quando c´è una crisi è lo Stato nazione a vincere". Rivolto a Barroso, ha attaccato: "lei accusa quelli che vogliono controllare le frontiere di essere xenofobi, estremisti, populisti. Ma si ricordi: i populisti sono i veri democratici".  
   
   
SICUREZZA DEI PRODOTTI: UN NUMERO MINORE DI PRODOTTI PERICOLOSI PASSA ATTRAVERSO LE MAGLIE DELLA RETE, MENTRE LA SICUREZZA ALLA FONTE DIVENTA UN OBIETTIVO PRIMARIO.  
 
Bruxelles, 16 maggio 201 1- Che si tratti di un passeggino o di un nuovo paio di scarpe vogliamo tutti essere assicurati quanto al fatto che i prodotti che acquistiamo nell´Ue sono sicuri. La buona notizia è che un minor numero di prodotti pericolosi raggiunge il mercato dell´Ue poiché tali prodotti sono identificati e ritirati più celermente. Grazie all´accresciuta efficacia del sistema Ue di informazione rapida sui prodotti pericolosi diversi dagli alimenti ("Rapex"), nel 2010 un numero record di 2.244 prodotti non sicuri è stato proibito, ritirato dal mercato o richiamato dai consumatori (un aumento addirittura del 13% rispetto al 2009), come risulta dalla relazione annuale Rapex 2010 pubblicata oggi. Gli Stati membri hanno fatto la loro parte ed anche le imprese europee prendono maggiormente sul serio le loro responsabilità in relazione alla sicurezza dei prodotti di consumo, ragion per cui si è registrato un aumento marcato (200%) nell´uso del sistema di informazione rapida specifico per le imprese (´Applicazione Dsgp Imprese´). La sicurezza alla fonte ha acquistato un rilevanza fondamentale – l´attenzione si sposta ora sugli stessi stabilimenti di produzione (progettazione e fabbricazione) mentre si intensifica la collaborazione con i partner internazionali, in particolare la Cina. John Dalli, commissario responsabile della salute dei consumatori, ha affermato: "La sicurezza alla fonte è un fattore chiave per garantire la sicurezza dei prodotti, soprattutto se si considerano le nuove realtà determinate dalla globalizzazione. Le imprese devono adottare soluzioni progettuali per eliminare i rischi sin dall´origine e i fabbricanti devono sorvegliare la qualità del processo di fabbricazione e controllare la qualità dei prodotti che escono dalle catene di montaggio. I partenariati iniziano a produrre risultati sia in Europa sia nei paesi fornitori come la Cina. Ciò significa che possiamo procedere con quanto rimane ancora da fare". Il sistema Rapex sempre più efficace. Dall´introduzione di Rapex nel 2004 (quando la direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti è stata recepita nelle normative nazionali), il numero delle notifiche è aumentato, passando da 468 (nel 2004) a 2.244 (nel 2010). L´accresciuta capacità e efficienza del sistema è attribuita a: un´applicazione più decisa delle norme in materia di sicurezza dei prodotti da parte delle autorità nazionali, anche tramite progetti specifici; una migliore distribuzione delle risorse; una maggiore consapevolezza delle imprese quanto agli obblighi che incombono loro; una più stretta cooperazione con i paesi terzi, in particolare con la Cina; la creazione di reti e le azioni di formazione coordinate dalla Commissione europea. In futuro ci si concentrerà sulla qualità e sull´utilità delle notifiche. Per quanto concerne i paesi d´origine, il numero di notifiche di prodotti provenienti dalla Cina trasmesse tramite il sistema Rapex ha registrato un lieve calo (un calo del 2% per cui si è passati dal 60% del 2009 al 58% del 2010). Il 17% delle notifiche riguardavano prodotti di origine europea, il 10% prodotti di origine ignota e il 15% riguardavano importazioni da altri paesi. Tutti gli Stati membri partecipano al sistema. Tutti gli Stati membri hanno partecipato al sistema Rapex individuando e notificando nuovi prodotti pericolosi e assicurando appropriati interventi di follow-up per dar seguito alle informazioni ricevute. Nel 2010 la metà dei paesi partecipanti ha intensificato ulteriormente le proprie attività nell´ambito del sistema. I paesi più attivi sono stati la Germania (204 notifiche, la Bulgaria (192 notifiche), l´Ungheria (191 notifiche), Cipro (178 notifiche), e la Grecia (159 notifiche). Le notifiche inviate da questi paesi corrispondono al 47% di tutte le notifiche relative a prodotti che presentano un rischio grave inviate per il tramite del sistema. In cima alla lista vi sono gli indumenti e i prodotti tessili, i giocattoli e i veicoli a motore. Gli indumenti e i prodotti tessili (625 notifiche) sono stati tra i prodotti denunciati più di frequente (rischio di soffocamento e di irritazione) seguiti dai giocattoli (488 notifiche), (essenzialmente rischio di soffocamento), e dai veicoli a motore (175 notifiche), (rischio di lesioni), che assieme corrispondono al 66% di tutte le notifiche relative a prodotti che presentano un grave rischio inoltrate nel 2010. Le apparecchiature elettriche (158 notifiche) rappresentano la quarta categoria di prodotti più frequentemente denunciati (rischio di folgorazione). Risultati dell´azione di sorveglianza del mercato Ue sui caschi. Nel 2010 le autorità preposte alla sorveglianza del mercato in 11 paesi1 hanno effettuato un´azione specifica di sorveglianza del mercato consacrata ai caschi usati nelle attività del tempo libero (da chi pratica l´alpinismo, lo snowboard, il ciclismo, lo skateboard, il pattinaggio su strada, l´equitazione). Essi hanno ispezionato 367 caschi per controllare se fossero conformi alla pertinente legislazione in tema di sicurezza. Per quanto concerne i requisiti in materia di etichettatura e di istruzioni per l´uso, il 63% del campione è risultato non a norma. Per quanto concerne in particolare i parametri di sicurezza, 40 caschi (identificati dagli esperti di sorveglianza del mercato quali potenzialmente non conformi) sono stati inviati a un laboratorio per essere sottoposti a prove complete di sicurezza che comprendono i seguenti aspetti: campo visivo, capacità di assorbimento degli urti, adeguatezza del sistema di ritenzione del casco. Dai risultati è emerso che quasi la metà dei modelli testati non era conforme alle norme vigenti in relazione a uno o più dei parametri summenzionati. L´obiettivo principale del progetto (coordinato da Prosafe, la rete Ue delle autorità di sorveglianza2) era di ridurre il numero di caschi non sicuri presenti sul mercato Ue. Questa azione ha consentito inoltre agli Stati membri di fare un´esperienza di lavoro in comune ai fini di una migliore sorveglianza e applicazione delle regole in materia di sicurezza. Le autorità nazionali intensificheranno gli sforzi per assicurare il rispetto dei pertinenti requisiti di sicurezza e per informare ed educare gli operatori economici e i consumatori.  
   
   
UE: PROGRAMMA FINANZIAMENTI PER FAVORIRE INTEGRAZIONE EUROPEA  
 
 Trieste, 16 maggio 2011 - Il programma degli interventi ammessi al finanziamento per il 2011 nell´ambito delle risorse del Fondo per l´Europa è stato approvato il 13 maggio dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore a Cultura e Relazioni internazionali, Elio De Anna. Al fine di evitare dispersione di risorse e valorizzare l´efficacia dell´azione, saranno finanziate le iniziative volte a diffondere la conoscenza sulla realtà dell´Unione europea sotto il profilo amministrativo, legislativo e finanziario. Si punterà anche a favorire la consapevole partecipazione ai processi di integrazione, contribuendo a sviluppare il generale sentimento di identità continentale. In dettaglio, saranno privilegiati gli scambi reciproci di scuole secondarie di secondo grado e classi terze di scuole secondarie di primo grado, seguiti dalla realizzazione di nuovi gemellaggi tra enti locali o dal rinsaldamento di quelli esistenti e, infine, dall´attività delle Case per l´Europa istituite in Friuli Venezia Giulia e riconosciute a livello nazionale.  
   
   
FIRENZE PER CINQUE GIORNI È STATA LA CAPITALE D´EUROPA  
 
Bruxelles, 16 maggio 2011 - Si è concluso ieri il Festival d´Europa, una manifestazione che ha colorato Firenze di blu per cinque intensi giorni. Tante le iniziative dal carattere europeo che si sono susseguite dal 6 al 10 maggio nella città toscana e che hanno visto la presenza di quasi 100mila visitatori. Un fitto calendario di eventi rivolti al grande pubblico che hanno trasformato la città in un laboratorio creativo e di comunicazione per la diffusione della conoscenza dell’Europa, delle sue politiche e delle opportunità che offre ai cittadini. Oltre a conferenze, workshops e convegni, non sono mancati danze, concerti e degustazioni di prodotti provenienti da tutta Europa: un mix di culture e colori che rappresenta l´essenza dell´integrazione europea. Cuore pulsante del Festival è stato il Padiglione Europa, lo spazio d´incontro e dibattito gestito dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea, dall´Ufficio d´informazione per l´Italia del Parlamento europeo e dal Dipartimento delle politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri. All´interno del Padiglione, incastonato nell´affascinante cornice di Piazza della Signoria, hanno avuto luogo ben venti eventi, che intendevano analizzare e approfondire la conoscenza della strategia Europa2020. Inoltre, grazie alla presenza di funzionari delle istituzioni europee e di rappresentanti delle reti d´informazione presenti in Italia, è stato possibile accogliere e dare risposta ai numerosi visitatori dello stand. Momento centrale del calendario del Festival è stato la conferenza internazionale "The State of the Union" che ha visto grandi personalità europee confrontarsi sulle politiche Ue e sull´attualità politica, economica e sociale, facendo anche il punto sulle prospettive future che attendono l´Unione dopo l´entrata in vigore del Trattato di Lisbona. La conferenza, che ha avuto luogo in Palazzo Vecchio, ha visto tra i partecipanti: Jerzy Buzek, Presidente del Parlamento Europeo, Androulla Vassiliou, Commissario europeo per l´istruzione, la cultura, il multilinguismo, la gioventù, Carlo Casini, Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Parlamento Europeo, Franco Frattini, Ministro degli Affari Esteri Franco Frattini, Mario Monti, ex Commissario Ue, Lorenzo Bini Smaghi, membro dell’Executive Board della Banca Centrale Europea e Josep Borrell, Presidente dell’Istituto Universitario Europeo, Iue. A portare il suo saluto al Festival d´Europa anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha concesso il suo Alto Patronato all´iniziativa, intervenuto con un collegamento video in diretta dal Quirinale. Euronews, Presseurop, Euranet, Gr Parlamento, Radio 24 e Radio 3 sono stati i media partner dell´evento e hanno garantito, insieme ai numerosi giornalisti presenti al Festival, un´ottima copertura media della manifestazione. Da segnalare in particolare le due dirette radio (Radio 24 e Radio 3) che hanno avuto luogo nelle postazioni radiofoniche presenti all´interno del Padiglione Europa, durante le quali è intervenuto il Vice Presidente della Commissione europea Antonio Tajani. Comitato Organizzatore: Istituto Universitario Europeo, Commissione Europea, Parlamento Europeo , Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Politiche Europee – in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, Comune di Firenze, Provincia di Firenze, Camera di Commercio di Firenze, Università degli Studi di Firenze, Agenzia Llp e Youth in Action.  
   
   
ROMA AL CENTRO DI UNA POLITICA DEL MEDITERRANEO  
 
 Roma, 16 maggio 2011 - «Crediamo in una politica del Mediterraneo». Così il sen. Mauro Cutrufo, vicesindaco di Roma ha accolto il 12 maggio in Campidoglio i partecipanti al primo meeting di preparazione del Symposium internazionale previsto ad ottobre dal progetto Polismed, promosso da Roma Capitale insieme all’Ipalmo (Istituto per le Relazioni tra l’Italia e i paesi dell’Africa, dell’America Latina, Medio ed Estremo Oriente) e all’Arab Urban Development Institute (Audi). «Riteniamo questa iniziativa molto importante per analizzare potenzialità e occasioni di cooperazione tra tutte le città della Regione - ha aggiunto il Vicesindaco che ha poi illustrato i programmi di sviluppo turistico della Capitale - Nel Mediterraneo e in tutto il mondo Roma è conosciuta per il Colosseo, per il suo Centro Storico, patrimonio dell’Unesco, che è il Primo Polo Turistico. Pochi sanno che le vestigia romane sono presenti in tutto il territorio cittadino che è esteso 12 volte più di quello di Parigi – ha spiegato il Vicesindaco - Ecco perché stiamo valorizzando un’area della città di 27 mila ettari, grande quanto due volte e mezzo il territorio della capitale francese, con la costruzione del Secondo Polo Turistico di Roma. Le opere e infrastrutture che stiamo realizzando sono destinate a raddoppiare le presenze turistiche, attraverso un’offerta turistica differenziata e contemporanea». Tra i presenti all’incontro, il vicesindaco di Beirut, arch. Nadim Abu Rizk, il presidente dell’Ipalmo, Gianni De Michelis, l’addetto alla cooperazione di Tangeri, Suad Sassi, il responsabile delle Relazioni Esterne di Algeri, Chorfi Abdelouaheb, il segretario della Associazione Internazionale dei Sindaci Francofoni, Pier Baillet, il direttore del Medcities Network, Joan Parpal, l’Ing. Ahmed Alsalloum Direttore Generale Audi, e Gassan Samman, della Ato (Arab Urban Towns).  
   
   
FIRENZE OSPITA “COLLOQUIA MEDITERRANEA”: TRE GIORNI PER LA PACE  
 
Firenze, 16 maggio 2011 - Oltre 200 iscritti fra cui più di 30 ambasciatori presso l’Italia e la Santa Sede nonché 77 borsisti (età media 26 anni) provenienti da 26 Paesi, soprattutto appartenenti alle sponde del Mediterraneo: sono a Firenze da domenica, 15 maggio, per una tre giorni (“Il Mediterraneo e le città”) organizzata dalla Fondazione Giovanni Paolo Ii, onlus presieduta dal vescovo emerito di Fiesole Luciano Giovannetti. Esplicito, anche nel sottotitolo (“Colloquia Mediterranea”), il richiamo a una eredità impegnativa: i Colloqui Euromediterranei voluti a Firenze dal sindaco Giorgio La Pira. L’appuntamento, sostenuto dal contributo e dal patrocinio di Regione Toscana nonché si è aperto nel Salone Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti alle ore 16 di domenica 15 maggio 2011 per proseguire, mattina e pomeriggio, sia lunedì 16 che martedì 17. Il programma prevede, nella sessione inaugurale, interventi istituzionali: il sindaco Matteo Renzi, l’arcivescovo Giuseppe Betori, il presidente di Regione Toscana Enrico Rossi, il prefetto di Firenze Paolo Padoin, il presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci, la presidente Istituto degli Innocenti Alessandra Maggi, il vescovo Luciano Giovannetti. Subito dopo, dalle ore 17 di domenica, la prima sessione (“Il mare del dialogo”); le successive si svolgono lunedì 16 maggio: di mattina (“Le città del Mediterraneo”) e di pomeriggio (“Culture e religioni nel Mediterraneo”). L’iniziativa prosegue, sempre agli Innocenti, la mattina di martedì 17 con la sessione dedicata alle migrazioni (“Il mare dell’accoglienza”) per concludersi – in sala Luca Giordano di Palazzo Medici-riccardi, sede della Provincia di Firenze – con la sessione dedicata al “Futuro del Mediterraneo”. Fra i relatori il vicepresidente del Senato Vannino Chiti, la scrittrice libanese Hoda Barakat, il sindaco di Sarajevo Alua Behmen, il direttore di “Limes” Lucio Caracciolo, il direttore del “Centro per il dialogo” islamo-cristiano Mustafa Cenap Aydin, il rabbino capo della comunità ebraica di Roma Riccardo Di Segni, il francescano Ibrahim Faltas della Custodia di Terra Santa, i professori Franco Cardini e Khaled Fouad Allam, il Rettore dell’Università araba di Gerusalemme Sari Nusseibeh, il Segretario emerito del Pontificio Consiglio Migrantes il vescovo Agostino Marchetto, il presidente di Rondine Cittadella della Pace Franco Vaccari, gli eurodeputati Lapo Pistelli e David Sassoli, il presidente Ucoi Izzedin Elzir. Fra gli ambasciatori presenti quelli di Marocco, Iraq, Armenia, Albania, Serbia, Montenegro, Ucraina, Lega degli Stati Arabi. Partecipano anche il vescovo di Baghdad e l’ausiliare di Gerusalemme.  
   
   
SLOVACCHIA, ATTESA DI CRESCITA PIL DA BANCA MONDIALE  
 
Bratislava, 16 maggio 2011 - La Slovacchia rimarrà probabilmente tra i maggiori leader dei nuovi Paesi membri (l´Europa dei 10) nella crescita economica. È il risultato di uno studio della Banca Mondiale, secondo la quale l´economia slovacca dovrebbe crescere del 4,1 per cento quest´anno e del 4,3 l´anno prossimo. Quest´anno soltanto la Lituania dovrebbe crescere a ritmo più veloce, del 4,3 per cento, e nel 2012 la Romania dovrebbe superare la Slovacchia con una crescita del 4,4. Secondo le stime della Banca Mondiale, l´economia slovacca supererà il livello di pre-crisi nel 2011, quando ancora l´anno scorso la produzione economica raggiungeva il 99 per cento dei livelli pre-crisi. Comparato con gli altri 10 Stati membri, solo la Polonia supera la Slovacchia. La Polonia ha evitato la recessione durante la crisi per merito di una forte domanda locale. Nel complesso, il ritmo del recupero economico nei Paesi entrati in Europa nel 2004 differisce. Secondo il rapporto, le performance della Slovacchia e della Polonia si stanno avviando a rimanere solide grazie ai bassi sbilanciamenti del periodo pre-crisi, a una forte integrazione nella rete di produzione europea, ai fondi europei, e, nel caso della Polonia, ad un solido consumo di beni locali.  
   
   
COMMERCIO: POLIDORI, LIBERALIZZAZIONE SCAMBI SIA EQUILIBRATA E DI RECIPROCO INTERESSE  
 
Roma, 16 maggio 2011 - Il sottosegretario allo Sviluppo economico, Catia Polidori, ha partecipato il 13 maggio al Consiglio dei ministri per il commercio con l´estero dell´Unione europea. La tutela dell´industria automobilistica italiana e la difesa dei prodotti tipici del nostro Paese sono stati i principali punti al centro degli interventi della Polidori. Più in particolare, sul fronte auto il sottosegretario ha sottolineato la necessità che l´ avvio di negoziati per un accordo di libero scambio con il Giappone tenga ben presente lo squilibrio esistente tra l´Unione Europea e Tokyo in termini di esportazioni. Secondo dati Ance infatti, l´Unione europea esporta verso il Giappone circa 150 mila auto l´anno (pari a 3,5 mld di euro), mentre il Giappone 850 mila per complessivi 11 miliardi di euro. Per ciò che riguarda i prodotti tipici, la Polidori ha chiesto ai colleghi europei precise garanzie a tutela degli stessi, da inserire in tutti gli accordi di libero scambio che l´Unione europea sta negoziando con i suoi principali partners (India, Canada, Paesi dell´America Latina). In particolare, al tavolo di lavoro sono stati portati i casi del Prosciutto di Parma e del San Daniele, per i quali il neo sottosegretario al dicastero di via Veneto ne ha caldeggiato il libero accesso al mercato canadese. Stesso discorso per i beni di lusso, e principalmente il settore orafo:la Polidori ha chiesto per questi ultimi l´apertura in particolare del mercato indiano. "L´italia condivide la necessità di un approfondimento delle relazioni economico- commerciali con i Paesi in questione", ha precisato il sottosegretario, "ma questo deve avvenire nella misura in cui la liberalizzazione degli scambi sia equilibrata e di reciproco interesse. Pertanto ritengo che ogni negoziato debba privilegiare la qualità delle intese e la tutela effettiva dei nostri prodotti, rispetto alla mera esigenza di giungere rapidamente a un accordo col rischio di giungere così a conclusioni affrettate".  
   
   
FVG: TONDO INCONTRA PRESIDENTE REPUBBLICA ARMENIA  
 
 Trieste, 16 maggio 2011 - E´ durato quasi il doppio dei venti minuti previsti dal protocollo il tempo che il presidente della Repubblica di Armenia Serzh Sargsyan ha dedicato, il 12 maggio a Erevan, all´incontro con il presidente del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo, primo presidente di Regione italiana ad essere ricevuto dalla più alta carica armena. Il colloquio, al quale ha partecipato l´ambasciatore d´Italia a Erevan Bruno Scapini, si è svolto in un clima di eccezionale cordialità, toccando i temi dei rapporti dell´Armenia con il nostro Paese e con l´Unione europea ed il ruolo che il Friuli Venezia Giulia, attraverso i propri eletti, può svolgere nell´incrementare la reciproca conoscenza e la crescita della collaborazione con le istituzioni pubbliche e gli enti economici armeni. Il presidente Sargsyan, per quanto riguarda il rapporto con il Friuli Venezia Giulia, ha sottolineato l´interesse armeno per il settore agroalimentare, in particolare le produzioni del vino e del prosciutto, e quelli del turismo e delle piccole e medie imprese, valutando ed apprezzando soprattutto capacità innovative e creatività del design italiano. La stretta di mano finale ha avuto anche un tocco di amichevole informalità quando il presidente Sargsyan ha chiesto conferma a Tondo in merito alla sua carica di presidente della Federazione italiana della Dama. Un motivo di vicinanza in più, essendo Sargsyan presidente della Federazione armena degli Scacchi. La visita della delegazione del Friuli Venezia Giulia in Armenia, che ieri aveva ulteriormente consolidato i rapporti instaurati nel 2008 con la Regione di Tavush con la definizione di un nuovo protocollo di intesa, è poi continuata nella Sede apostolica di Etchmjadzin per un incontro con i rappresentanti dei vertici della Chiesa cristiana dell´Armenia, prima nazione al mondo a proclamarsi cristiana nel quarto secolo dopo Cristo. Nell´incontro è stato ricordato il ruolo della Chiesa di Aquileia, punto di incontro e di confronto tra le chiese di Oriente e di Occidente nei primi secoli dell´era cristiana.  
   
   
AL CONSOLE USA C. PEREZ IL SALUTO DI FORMIGONI  
 
Milano, 16 maggio 2011 - Un incontro molto cordiale per salutare la partenza dall´Italia: è quanto avvenuto il 13 maggio a Palazzo Lombardia tra il presidente della Regione, Roberto Formigoni, e il console generale degli Stati Uniti d´America a Milano, Carol Perez che lascerà l´incarico il prossimo mese. Al centro del colloquio le relazioni tra Regione Lombardia e gli Usa e, in particolare, la presenza degli Stati americani alla prossima edizione del World Region Forum. ´Desidero ringraziare la Regione Lombardia - ha detto Perez a Formigoni - per la proficua collaborazione avuta in questi anni´.  
   
   
ROSSI: “NO A UNA TOSCANA IN PANTOFOLE, CAMBIARE PASSO PER TORNARE A CRESCERE”  
 
Firenze, 16 maggio 2011 - – “No a una Toscana conservatrice, con la pancia piena e in pantofole”. Di fronte allo scenario drammatico prospettato dalla manovra del governo alle sue ricadute negative sull’economia e la società toscane negli anni a venire, il presidente della Regione Enrico Rossi non ha dubbi. “Ci aspettano tempi duri e difficilli – dice – la crisi non è finita e non possiamo aspettare che il vento cambi da solo”. E dal palco della Conferenza regionale della cooperazione promossa dalla Regione per fare il punto sul settore, il presidente avverte che è necessario battere il ferro finchè è caldo, cambiare passo, ripensare con coraggio alle scelte da fare e, soprattutto, farle prima che sia troppo tardi. Inutile cullarsi nell’illusione della ripresa. “In Toscana, è vero, l’export va bene, cresce anche il turismo, il sistema sanitario tiene e siamo in grado di mantenerlo a questi livelli anche per i prossimi anni. Ma tutto questo non basta. Perchè sappiamo che la ripresa non crea nuova occupazione, che interi settori come l’edilizia non ripartono, che ai 100 mila disoccupati creati dalla crisi se ne aggiungeranno di qui ai prossimi anni altri 50, 60 mila a seguito delle scelte del governo sulla spesa pubblica e che ci sono oltre 30 mila giovani ai quali è negato l’ingresso nel mercato del lavoro. Per questo credo che la Regione debba, di qui alla fine dell’anno, concretizzare 4 o 5 idee in grado di innovare profondamente la nostra politica”. In primo luogo, spiega Rossi, si dovranno mobilitare i capitali privati a supporto dei programmi di interesse pubblico che non potranno più contare sui finanziamenti. “Dobbiamo muoverci, pensare in termini innovativi, come sempre nel più rigoroso rispetto dell’ambiente e del paesaggio toscano e dell’equilibrio sociale della regione. Ma non possiamo permetterci di restare fermi in campi come l’energia, le infrastrutture, gli aeroporti, non possiamo rischiare di non fare la terza corsia o potenziare l’aeroporto fiorentino perchè paralizzati dalle diatribe. Se non realizziamo queste cose non ci sarà possibile dare occupazione e futuro ai giovani e non c’è impatto sociale più devastante della mancanza di lavoro”. Urgente, secondo Rossi, anche una riflessione su un modello diverso di fiscalità, su come rilanciare i servizi pubblici, su come favorire e dare certezza agli investimenti privati. In questa prospettiva il presidente Rossi ha sottolineato l’importanza dell’apporto del mondo cooperativo, che ha dimostrato una forte capacità di tenuta, che mette insieme dinamismo economico e valori sociali. E proprio sul fronte sociale la Toscana è chiamata ad un’altra sfida, quella della costruzione di un modello che garantisca lo stato sociale ma veda anche un diversificato apporto finanziario da parte dei cittadini. Pensare al futuro in termini innovativi quindi. Mentre si continua a lavorare per la ripresa, scommettendo sul manifatturiero e sul rilancio industriale, aiutando la crescita dell’export sui mercati emergenti come Cina e Brasile. Ma senza dimenticare di richiamare tutti alla necessità di rispondere responsabilmente alla vera sfida, che è quella di trovare, tutti insieme, una soluzione originale e innovativa per cambiare il destino di immobilismo che ci riservano le scelte economiche del governo. E per tornare a crescere. “Se questo sforzo non lo fa la Toscana – osserva Rossi con una punta di orgoglio – non vedo chi altri lo possa fare”.  
   
   
ZAIA: “BENE NAPOLITANO, UN SALTO DI QUALITA’ NELL’APPROCCIO AL FEDERALISMO”  
 
Venezia, 16 maggio 2011 - “Ancora una volta il Presidente Napolitano ha interpretato con la consueta saggezza non solo la volontà di gran parte degli italiani che hanno capito come il federalismo sia l’unico sbocco veramente riformatore per il nostro Paese, ma anche la necessità che i tempi di questo processo non tradiscano il progetto di trasformazione federale avviato in Italia”. Con queste parole, il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta, il 12 maggio, quanto dichiarato a Firenze dal Presidente della Repubblica in materia di federalismo fiscale. “Dalle parole di Napolitano – aggiunge Zaia – traspare anche un rilevante salto di qualità nell’approccio al federalismo: si passa infatti da una visione sostanzialmente economicista e fiscale ad una finalmente politica delle autonomie, come testimonia il riferimento alla necessità di una Camera delle Regioni e delle Autonomie”. “Ringrazio il presidente Napolitano – conclude Zaia – per questo nuovo, rilevante ed inequivocabile messaggio di sostegno al cammino della riforma federalista in corso in Italia”.  
   
   
MILANO, ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2011. TUTTI I SERVIZI PER LE OPERAZIONI DI VOTO DI DOMENICA 15 E LUNEDÌ 16 MAGGIO  
 
 Milano, 16 maggio 2011 - Domenica 15 e lunedì 16 maggio si vota per il rinnovo del Sindaco, del Consiglio comunale e dei Consigli di Zona. I seggi saranno aperti domenica dalle 8 alle 22 e lunedì dalle 7 alle 15. Sabato 14 e domenica 15 maggio tutte le sedi dell’anagrafe, quella centrale di via Larga e le delegazioni decentrate, sono state aperte al pubblico per il ritiro delle tessere elettorali e per prorogare la scadenza della carta d’identità. Infatti da giugno 2008 la validità delle carte d’identità cartacee ed elettroniche è stata prolungata a 10 anni. Pertanto tutti i documenti emessi a partire dal 26 giugno 2003 hanno validità decennale e non più quinquennale come in passato. Chi non ha ancora provveduto a ritirare la tessera elettorale o chi l´ha smarrita può richiederne una nuova presso il Salone Anagrafico di via Larga 12 e l´Ufficio Elettorale di via Messina 52, che osserveranno i seguenti orari: da lunedì 9 maggio a venerdì 13 maggio dalle 8.30 alle 19.00; sabato 14 maggio dalle 8.30 alle 20.00; domenica 15 maggio dalle 8.00 alle 22.00; lunedì 16 maggio dalle 7.00 alle 15.00; oppure presso le Delegazioni Anagrafiche Decentrate: da lunedì 9 maggio a venerdì 13 maggio dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 15.30; sabato 14 maggio e domenica 15 maggio dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00; lunedì 16 maggio dalle 8.30 alle 15.00. Pertanto nei giorni di sabato 14, domenica 15 e lunedì 16 gli sportelli anagrafici della sede centrale e delle sedi decentrate sono aperti unicamente per i servizi di rilascio della tessera elettorale e di rinnovo della carta di identità per gli elettori residenti in Milano. Coloro che intendono ritirare le tessere elettorali di altre persone (anche non parenti) debbono presentare copia dei documenti di identità degli interessati (passaporto, carta di identità o patente). I cittadini che non sanno in quale seggio devono recarsi per votare, con la propria tessera elettorale possono rivolgersi all’Infoline 02.02.02 o consultare il sito del Comune all’indirizzo http://elezioni.Comune.milano.it/dove-voto.html. Anche quest’anno poi il Comune ha istituito un servizio di trasporto gratuito ai seggi per gli elettori disabili e per gli anziani con problemi di mobilità. Per seguire lo scrutinio del voto ci si potrà collegare al sito internet del Comune: l’aggiornamento dei dati relativi alle affluenze e allo spoglio delle schede sarà disponibile nello Speciale Elezioni presente sulla home page (http://elezioni.Comune.milano.it/index.html) oppure scaricare, sempre dallo Speciale Elezioni sul portale del Comune, l’applicativo per iPhone, Android e Smartphone. Elezioni Comunali E Circoscrizionali Del 15 – 16 Maggio 2011 D A T I E L E T T O R A Li M A G G I O 2 0 1 1 - Iscritti Nelle Liste Elettorali Del Comune Di Milano Alla Data Del 30 Aprile 2011 (blocco liste)
Elettori Votanti Elettori meno: minori
Maschi 461.956 461.359
Femmine 531.696 531.141
Totale 993.652 992.500
M I N O R I : tutti coloro che pur essendo iscritti nelle liste elettorali del Comune di Milano, non potranno esercitare il diritto di voto non avendo compiuto il 18mo anno di età alla data del 15 maggio 2011: nati dal 16 maggio al 30 giugno 1993: Maschi 597; Femmine 555; Totale 1.152. Elettori Che Votano Per La Prima Volta (con riferimento alle consultazioni regionali del 2010): Maschi: 4.780; Femmine 5.077; Totale 9.857. Elettori Italiani Residenti All’estero: Maschi: 22.738; Femmine: 20.331; Totale: 43.069. Elettori Comunitari Che Votano Per Le Elezioni Comunali E Circoscrizionali:
Maschi 1.378
Femmine 2.353
Totale 3.731
Paese U.e. Maschi Femmine Totale
Austria 26 70 96
Belgio 39 59 98
Bulgaria 23 57 80
Repubblica Ceca 5 16 21
Danimarca 17 20 37
Finlandia 5 21 26
Francia 285 427 712
Germania 253 310 563
Regno Unito 214 171 385
Grecia 63 49 112
Irlanda 18. 31 49
Lussemburgo 3 3 6
Malta 6 3 9
Paesi Bassi 46 65 111
Polonia 21 106 127
Portogallo 19 40 59
Romania 241 514 755
Spagna 73 276 349
Svezia 14 33 47
Ungheria 1 20 21
Lituania 2 18 20
Lettonia 0 7 7
Estonia 0 8 8
Cipro 1 2 3
Slovenia 2 2 4
Slovacchia 1 25 26
S E Z I O N I E L E T T O R A L I - Il Comune di Milano è ripartito in 1.251 Sezioni Elettorali di cui: N. 909 ubicate al piano terra; N. 477 ubicate al primo piano di cui n. 201 in sedi dotate di ascensore. Le sedi di votazione sono: 213: Delle 1.251 sezioni elettorali in cui è ripartito il Comune di Milano: n. 26 sono sezioni ospedaliere con seggio speciale (luoghi di cura con posti letto superiori a 200); n. 27 hanno un seggio speciale (luoghi di cura con posti letto da 100 a 199); n. 34 hanno un seggio volante (luoghi di cura con meno di 100 posti letto); n. 4 hanno un seggio speciale (luoghi di detenzione). Composizione Dell’ufficio Elettorale Di Sezione L’ufficio Di Sezione è composto da un Presidente, da 4 Scrutatori, di cui uno a scelta del Presidente, assume le funzioni di Vicepresidente, e da un Segretario (art. 20, primo comma, T.u. N. 570 del 16.5.1960 come modificato dall’art. 8 della legge 21.3.1990, n. 53). Il Seggio Speciale che deve essere istituito presso: le sezioni ospedaliere; le sezioni elettorali nella cui circoscrizione esistono ospedali e case di cura con almeno 100 e fino a 199 posti letto; le sezioni elettorali nella cui circoscrizione esistono luoghi di detenzione e di custodia preventiva; è composto da un Presidente e da due Scrutatori (art. 9 Legge 23.4.1976, n. 136). Numero Dei Presidenti Di Seggio nominati dalla Corte d’Appello di Milano - Ufficio Nomina Presidenti di seggio. 1.308. Numero Scrutatori nominati dalla Commissione Elettorale Comunale. 5.116. Onorari dei componenti dei seggi elettorali in conformità a quanto stabilito dalla Legge 16.04.2002, n. 62 :
Presidente Di Seggio €. 187,00
Presidente Di Seggio Speciale €. 90,00
Segretario €. 145,00
Scrutatore €. 145,00
Scrutatore Di Seggio Speciale €. 61,00
Eventuale turno di ballottaggio:
Presidente Di Seggio €. 150,00
Presidente Di Seggio Speciale €. 90,00
Segretario €. 120,00
Scrutatore €. 120,00
Scrutatore Di Seggio Speciale €. 61,00
N.b.: detti compensi non sono assoggettabili a ritenute o imposte e non concorrono alla formazione della base imponibile ai fini fiscali.
Elezioni Sedi Di Votazione Sezioni Elettorali Scrutatori Nominati Presidenti Nominati
Politiche Ed Amministrative 2001 233 1.252 5.092 1.294
Referendum Costituzion. 2001 230 1.252 3.867 1.296
Referendum Popolari 2003 226 1.252 3.868 1.296
Europee E Provinciali 2004 228 1.251 5.090 1.294
Regionali 2005 219 1.253 5.100 1.297
Referendum Popolari 2005 219 1.253 3.881 1.300
Politiche 2006 219 1.253 5.108 1.301
Comunali E Circoscriz. 2006 219 1.253 5.118 1.306
Referendum Costituz. 2006 219 1.253 3.897 1.306
Politiche 2008 306 1.248 5.098 1.031
Europee E Provinciali 2009 304 1.248 5.102 1.303
Elezioni Regionali 2010 215 1.251 5.116 1.307
Elettori (dopo blocco liste 15 giorni prima dell’elezione)
Elezioni Iscritti (Maschi) Iscritti (Femmine)
Politiche Ed Amm.ve 2001 505.881 586.435
Referendum Costituzionale 2001 503.761 583.976
Referendum Popolari 2003 494.099 573.744
Elezioni Europee E Provinciali 2004 485.153 564.793
Elezioni Regionali 2005 481.813 560.658
Referendum Popolari 2005 480.419 558.655
Politiche 2006 478.234 555.344
Comunali E Circoscrizionali 2006 475.477 552.275
Referendum Consituzionale 2006 476.593 553.193
Politiche 2008 469.414 543.259
Europee 2009 Provinciali 2009 463.309 + 656 (cittadini dell’Unione Europea residenti) 463.309 535.623 + 984 (cittadini dell’Unione Europea residenti) 535.623
Elezioni Regionali 462.611 533.723
Residenti All’estero
Anno Paesi Ue Maschi Paesi Ue Femmine Paesi Extra Ue Maschi Paesi Extra Ue Femmine
2001 5.698 4.957 7.129 5.842
2002 5.690 6.332 7.131 8.322
2003 6.457 5.499 9.587 8.630
2004 6.332 5.534 8.151 6.696
2005 6.586 5.804 8.639 7.194
2006 6.436 5.664 8.379 6.957
2007 6.691 5.813 8.981 7.329
2008 6.946 5.998 9.205 7.448
2009 8.931 7.790 11.814 10.402
 
   
   
ELEZIONI - IN EMILIA ROMAGNA PER LE AMMINISTRATIVE DI DOMENICA 15 E LUNEDÌ 16 MAGGIO ALLE URNE OLTRE UN MILIONE DI ELETTORI. AL VOTO 46 COMUNI (TRA CUI I CAPOLUOGHI BOLOGNA, RAVENNA E RIMINI) E LA PROVINCIA DI RAVENNA.  
 
Bologna, 16 maggio 2011 - Domenica 15 e lunedì 16 maggio oltre un milione di emiliano-romagnoli andrà alle urne per eleggere sindaci e Consigli comunali di 46 Comuni (tra cui i capoluoghi Bologna, Ravenna e Rimini): a questi si aggiunge il rinnovo della Provincia di Ravenna. Sul sito http://elezioni.Regione.emilia-romagna.it – realizzato in collaborazione tra Assemblea legislativa e Giunta regionale - un´apposita sezione dedicata al voto amministrativo che proporrà news, aggiornamenti e, in tempo reale, i risultati del voto. Tra le municipalità 9 Comuni hanno una popolazione superiore ai 15 mila abitanti (quindi in caso di parità tra due candidati sindaci si accede al turno di ballottaggio) e 36 una popolazione inferiore ai 15 mila abitanti. Si vota domenica 15 maggio dalle ore 8 alle ore 22 e lunedì 16 maggio dalle ore 7 alle ore 15: terminate le operazioni di voto si procede allo spoglio. L’eventuale turno di ballottaggio è previsto per il 29 e 30 maggio. Come si vota. Nei Comuni superiori ai 15 mila abitanti si vota per una delle liste, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si estende anche al candidato sindaco collegato. Si può votare: un candidato a sindaco , tracciando un segno sul relativo rettangolo, non scegliendo alcuna lista collegata: il voto così espresso si intende attribuito solo al candidato alla carica di sindaco. Oppure si può votare un per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una delle liste collegate tracciando un segno sul relativo contrassegno: il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista collegata. È possibile anche votare per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una lista non collegata tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista non collegata (cosiddetto ‘voto disgiunto’). Si può essere espresso un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale. Nei Comuni inferiori ai 15 mila abitanti si può votare per una lista , tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si estende anche al candidato sindaco. Si può votare per un candidato a sindaco , tracciando un segno sul relativo rettangolo, il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista collegata. Non è possibile esprimere voti disgiunti, e può essere espresso un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale. Per le elezioni provinciali (in questa tornata quindi solo nella provincia di Ravenna) si può votare per una delle liste, tracciando un segno sul relativo contrassegno oppure tracciando un segno sul nome del candidato consigliere già stampato sulla scheda: il voto così espresso si estende anche al candidato presidente collegato; Si può votare per un candidato a presidente, tracciando un segno sul relativo rettangolo, non scegliendo alcuna lista collegata; il voto così espresso si intende attribuito solo al candidato alla carica di presidente; oppure votare per un candidato a presidente, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una delle liste collegate tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di presidente sia alla lista collegata. Non è consentito il voto “disgiunto”, vale a dire non si può votare per una lista/candidato consigliere e un candidato presidente diverso da quello che la lista sostiene / a cui è collegata. Non si esprimono preferenze perché i candidati consiglieri nei collegi provinciali sono già stampati sulla scheda.  
   
   
FVG, AMMINISTRATIVE: 492.889 ELETTORI PER RINNOVARE 2 PROVINCE E 40 COMUNI  
 
Udine, 16 maggio 2011 - Il 15 e 16 maggio 492.889 cittadini della regione (233.917 maschi e 258.972 femmine) saranno chiamati alle urne per il rinnovo di due Province e 40 Comuni. In particolare, gli enti coinvolti dalle elezioni amministrative sono le Province di Gorizia e Trieste e 40 Comuni (22 in provincia di Ud, 9 in provincia di Pn, 7 in provincia di Go e 2 in provincia di Ts), fra i quali Trieste, Pordenone, Cordenons e Monfalcone con popolazione superiore a 15.000 abitanti. Inoltre, si eleggono anche i consigli circoscrizionali di Trieste e Pordenone. Si vota domenica 15 maggio dalle ore 8.00 alle ore 22.00 e lunedì 16 maggio dalle ore 7.00 alle ore 15.00. L´eventuale turno di ballottaggio per le province di Gorizia e Trieste e/o per i quattro comuni con più di 15.000 abitanti avrà luogo domenica 29 e lunedì 30 maggio, con gli stessi orari di votazione previsti per il primo turno. I cittadini interessati alle elezioni provinciali (Gorizia e Trieste ) sono 332.742 (di cui 156.804 maschi e 175.938 femmine), gli elettori coinvolti in quelle comunali sono in totale 403.458 (dei quali 191.052 maschi e 212.406 femmine). Nelle elezioni comunali possono votare anche i cittadini dell´Unione europea. I dati sull´affluenza parziale alle urne saranno rilevati alle ore 12.00, 19.00 e 22.00 di domenica 15 maggio e quelli finali alle ore 15.00 di lunedì 16. Lo scrutinio inizierà al termine delle operazioni di voto, quindi a partire dalle ore 15.00 di lunedì 16 maggio. Nei comuni interessati ad entrambe le consultazioni, le operazioni di scrutinio vengono effettuate per prima per le elezioni provinciali e successivamente per le elezioni comunali. I risultati dello scrutinio saranno disponibili sul sito della Regione ( www.Regione.fvg.it/ ), area elezioni amministrative 2011, man mano che lo scrutinio procede e fino alla sua conclusione.  
   
   
SARDEGNA: IL 15 E 16 MAGGIO SI VOTA PER AMMINISTRATIVE E REFERENDUM SARÀ POSSIBILE SVOLGERE REFERENDUM CONSULTIVO PRO O CONTRO IL NUCLEARE ED ELEZIONI AMMINISTRATIVE NELLE STESSE DATE.  
 
 Cagliari, 16 maggio 2011 - Lo scorso 16 marzo il Consiglio regionale ha approvato la legge che consente di accorpare referendum e elezioni amministrative nelle stesse date. Il 15 e il 16 maggio, pertanto, si vota sia per esprimersi sull’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive sia per eleggere gli amministratori locali nei comuni che devono procedere al rinnovo. L’eventuale turno di ballottaggio per l’elezione diretta dei sindaci si svolgerà nei giorni 29 e 30 maggio 2011. Ricordiamo che per quanto riguarda il referendum il quesito sottoposto agli elettori è il seguente:"Sei contrario all´installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti?". In occasione del prossimo referendum regionale sul nucleare del 15 e 16 maggio, sarà allestita dalla Regione Sardegna una sala stampa, al primo piano del Palazzo in via Zara, a Cagliari, per seguire in tempo reale l´andamento dell´affluenza alle urne e i risultati degli scrutini della consultazione referendaria. La sala stampa, riservata alle testate giornalistiche, sarà aperta dalle ore 10 alle ore 23 di domenica 15 maggio e dalle ore 10 di lunedì 16 maggio fino alla chiusura delle operazioni. Ogni testata giornalistica avrà a disposizione massimo due accrediti e potranno essere ritirati dai titolari direttamente domenica mattina all’apertura della sala stampa. I risultati degli scrutini e i dati sull´affluenza alle urne, relativi alle ore 12, 19 e 22 di domenica 15 maggio e alle ore 15 di lunedì 16 maggio, potranno essere consultati anche attraverso il sito istituzionale www.Regione.sardegna.it/  Per ulteriori informazioni contattare il Servizio elettorale della Direzione generale della Presidenza della Regione (070/6065809 - 070/6066376  
   
   
ELEZIONI 15-16 MAGGIO, ON LINE TUTTI I CANDIDATI A SINDACO E LE LISTE IN CORSA NELLA TORNATA ELETTORALE RELATIVA AI 46 COMUNI E ALLA PROVINCIA DI RAVENNA.  
 
Bologna, 16 maggio 2011 - Sono 184 i candidati in corsa per una della 46 poltrone di primo cittadino nei Comuni emiliano romagnoli che andranno alle urne domenica 15 e lunedì 16 maggio prossimi. Di questi quasi l’83% sono uomini (esattamente 152 maschi e 32 donne), mentre sono impegnati a sostenerli nella loro corsa 262 liste. Per le elezioni provinciali a Ravenna, per la carica di Presidente sono in corsa 7 candidati (4 uomini e 3 donne) sostenuti complessivamente da 14 liste. Solo a Busseto (Parma) la maggioranza dei candidati sindaco sono donne mentre in soli 4 municipi c’è una perfetta parità di genere tra gli aspiranti sindaci. Questi ed altri dati (le liste in corsa suddivise per Comune e provincia) si possono trovare sul sito http://elezioni.Regione.emilia-romagna.it/ : cliccando su ‘Elezioni 2011’ (in alto a sinistra) sono riportati sia i risultati delle precedenti elezioni sia i le liste e i candidati della tornata elettorale del 15 e 16 maggio. L’apposita sezione dedicata al voto amministrativo – realizzata in collaborazione tra Assemblea Legislativa e Giunta regionale –proporrà news, aggiornamenti e, in tempo reale, i risultati del voto. Inoltre relativamente ai Comuni interessati al voto, è possibile consultare le elaborazioni dei risultati elettorali, con relativa cartografia di riferimento, dentro la banca dati elettorale (Bde). In Emilia-romagna sono oltre un milione gli elettori chiamati alle urne: al voto 46 Comuni (di cui i capoluoghi di provincia Bologna, Ravenna e Rimini) e la Provincia di Ravenna (una tra le 11 amministrazioni provinciali in Italia interessate al rinnovo). Tra le municipalità 9 Comuni hanno una popolazione superiore ai 15 mila abitanti (che possono accedere al turno di ballottaggio) e 37 Comuni una popolazione inferiore ai 15 mila abitanti. Candidati sindaci. Dei 184 candidati sindaco, ben 12 sono in corsa per il Comune di Rimini: 9 quelli di Bologna e Cento (Ferrara), 8 quelli a Salso Maggiore Terme (Parma), 6 quelli Ravenna e Finale Emilia (Modena). In rapporto alla popolazione occorre evidenziare anche i 6 candidati a sindaco (e sei liste corrispondenti) a Sala Baganza e San Secondo Parmense, Comuni della provincia di Parma che hanno poco più 5 mila abitanti. Tra i candidati sindaco si registrano anche un senatore, un deputo e un consigliere regionale, rispettivamente nei Comuni di San Secondo Parmense (Pr), Pennabilli (Rn) e Bologna. Un solo Comune su 46 – quello di Busseto nel parmense – presenta un numero (2 su 3, pari al 66,7%) di donne candidate sindaco superiore a quello dei maschi. Perfetta parità tra candidati uomini e candidati donne solo nei Comuni di: Codigoro (Fe), Montefiorino (Mo), Casina (Re) e Novafeltria (Rn). In 21 Comuni nessuna donna è presente tra i candidati sindaco. Liste in corsa. Delle 262 formazioni che si confronteranno nella prossima tornata elettorale, al Comune di Cento spetta il primato del numero di liste che raggiungono quota 24. A seguire Rimini con 21 liste, Bologna con 17, Ravenna con 15, Salso Maggiore Terme (Pr), Cesenatico (Fc) e Cattolica (Rn) con 13, Pavullo nel Frignano (Mo) e Finale Emilia (Mo) con 12 liste. Per quanto riguarda il numero dei candidati consiglieri, per i 36 seggi disponibili a Palazzo D’accursio a Bologna sono in lizza 531 candidati mentre per uno dei 24 seggi della città del Guercino (Cento, Ferrara) i candidati sono 363.  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: I LAVORI DEL CONSIGLIO  
 
Udine, 16 maggio 2011 - Riunione breve ma partecipata, quella Del 12 Maggio del Consiglio delle Autonomie Locali. Il lavoro svolto dalle commissioni dello stesso organo consultivo del sistema delle autonomie, ha consentito infatti all´assemblea, presieduta dal sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, di esprimere pareri unanimemente favorevoli, pur con ulteriori raccomandazioni e precisazioni, su argomenti all´ordine del giorno che erano già dettagliatamente vagliati. Hanno infatti votato favorevolmente il parere su due testi unificati di proposte di legge di iniziativa del Consiglio regionale tutti e quindici i componenti il Consiglio delle Autonomie presenti nella riunione svoltasi oggi, a Udine, nel Palazzo della Regione. Presentati dal presidente della Iii Commissione permanente consiliare, Giorgio Venier Romano, i due articolati trattavano, il primo, di norme in materia funeraria e di polizia mortuaria; il secondo, di norme per la tutela di animali di affezione. Entrambi gli strumenti legislativi miravano a sintetizzare varie proposte di legge sugli stessi argomenti, ed erano stati redatti dal Comitato ristretto istituito in seno alla Iii Commissione permanente del Consiglio regionale. Più specificamente, riguardo al testo unificato delle proposte di legge numero 89 e 140, ´Norme in materia funeraria e di polizia mortuaria, il Consiglio delle Autonomie, oltre alle indicazioni già espresse dalla propria Commissione competente, nel dare parere favorevole, ha segnalato nell´occasione problemi derivanti dalla inadeguatezza delle strutture funerarie e cimiteriali a disposizione di taluni Comuni. Suggerendo pertanto l´espletamento delle procedure mortuarie previste dalla nuova normativa nelle strutture ospedaliere di riferimento del territorio. Parere unanimemente favorevole è stato poi conferito anche al testo unificato delle proposte di legge n.107 e 111, ´Norme in materia degli animali da affezione´. Ma vincolato al reperimento, da parte della Regione, delle risorse necessarie, da destinare agli enti competenti, per i compiti di controllo e di gestione delle colonie di animali felini e gatti in libertà, e di altri animali che, abbandonati dai proprietari, si riproducono senza controllo, e tutela, sul territorio. Il Consiglio delle Autonomie Locali ha infine designato un nuovo componente nel Comitato tecnico regionale per la polizia locale. Si tratta del tenente Paola Trinco, del Comune di Palmanova. Sostituirà Leonardo Zucchiatti, trasferito dalla polizia comunale di Fagagna a quella di San Daniele del Friuli.  
   
   
MINISTERI AL NORD. ZAIA: CAPITALE RETICOLARE CHE FORMA NUOVA BUROCRAZIA SECONDO VOCAZIONI DEL TERRITORIO  
 
Venezia, 16 maggio 2011 - “Il costo della macchina ministeriale non sta nella sua dislocazione ma nella sua operatività e nel suo funzionamento. Decentrare le sedi ministeriali e spostare alcuni ministeri al Nord diventa un risparmio in termini di costi di apparato e di efficienza perché costituirebbe una capitale reticolare, all’interno di un Paese che si pensa fondato su autonomie che si riconoscono l’un l’altra”. Lo ha affermato il presidente del veneto Luca Zaia, ribadendo la proposta di decentrare taluni ministeri, “che andrebbero dislocati in città e territori che abbiano competenza e vocazioni rispetto alla materia di riferimento. In questo modo sarebbe anche possibile creare posti di lavoro e soprattutto formare nuovi quadri motivati, evitando concentrazioni che creino cittadelle di burocrazia spesso autoreferenziale e che invece deve essere sempre una sorta di meccanismo invisibile e tempestivo per tradurre le scelte politiche in servizi ai cittadini”.  
   
   
FVG: SI RIDUCONO I COSTI DELLA POLITICA  
 
 Trieste, 16 maggio 2011 - La delibera approvata il 13 maggio dalla Giunta regionale che ridetermina indennità e gettoni di presenza degli amministratori delle Province e dei Presidenti dei Consigli comunali e provinciali ha come obiettivo, ha spiegato l´assessore alla Funzione Pubblica Andrea Garlatti, il contenimento della spesa pubblica regionale. E´ un obiettivo indicato dalla legge finanziaria per il 2011 approvata dal Consiglio regionale, ma che già era presente nelle indicazioni della Giunta regionale quando ha abbassato del 10 per cento la spesa per il personale dirigente della Regione e nelle scelte dello stesso Consiglio in merito alla riduzione dei compensi dei consiglieri e degli assessori regionali. La Giunta regionale intende perseguire anche in questo settore, nell´attuale fase di difficoltà generale che si riflette anche sulla finanza pubblica, un utilizzo delle risorse pubbliche il più possibile orientato ad obiettivi di rilancio e sviluppo economico. In questo contesto il rigore e la coerenza devono caratterizzare l´uso delle risorse per il funzionamento delle amministrazioni pubbliche. La riduzione del numero degli assessori per province e comuni - disposta dalla legge Finanziaria di quest´anno - unita alle misure di contenimento delle indennità oggi approvate dalla Giunta, quando saranno applicate a tutti gli Enti locali della nostra regione, potranno comportare una minore spesa superiore a 1,2 milioni di euro all´anno. La delibera, ha precisato l´assessore Garlatti, tornerà in Giunta per l´approvazione definitiva dopo essere stata analizzata dal Consiglio delle Autonomie Locali.  
   
   
TRENTO: 140 MILIONI AI COMUNI PER GLI INVESTIMENTI PROGRAMMATI  
 
Trento, 16 maggio 2011 - Poco meno di 140 milioni di euro, ovvero la seconda "tranche" dei trecento milioni di euro previsti dal Fondo per gli investimenti programmati dai Comuni: è quanto verrà assegnato dopo la deliberazione dell´assessore all´urbanistica e enti locali, Mauro Gilmozzi, approvata oggi dalla Giunta provinciale. Con la decisione odierna la Giunta Provinciale ha infatti approvato il riparto definitivo del Fondo per il quale il Protocollo d’intesa in materia di finanza locale ha reso complessivamente disponibili, per la legislatura in corso, 300 milioni di euro. Circa la metà è già stato anticipato nel 2010, ora arriva questo nuovo corposo trasferimento di fondi, assai atteso dalle amministrazioni comunali. L’applicazione dei criteri di riparto, condivisi con il Consiglio delle Autonomie Locali, ha portato ad una quantificazione del budget - il totale è di 139.328.042 euro - suddiviso per ciascun Comune. Come noto la Provincia concorre al finanziamento delle opere e degli interventi previsti dagli strumenti di programmazione dei comuni proprio mediante un apposito fondo per trasferimenti alimentato da stanziamenti a carico del bilancio provinciale. Ricordiamo che la Giunta provinciale, su proposta del comitato per la finanza locale, d´intesa con la rappresentanza unitaria dei comuni, provvede al riparto sulla base di un livello di spesa standard per investimenti, determinato tenendo conto degli indicatori economici, finanziari, socio-demografici e territoriali, nonché della necessità di riequilibrio delle dotazioni infrastrutturali esistenti rispetto a standard minimi provinciali. La quota oggi indicata si riferisce alla parte del Fondo per gli investimenti utilizzabile esclusivamente nella parte straordinaria del bilancio, alla quale si aggiunge la quota annua utilizzabile in parte corrente (quota ex Fim), già comunicata e pari complessivamente per il triennio 2010 - 2012 a circa 44 milioni di euro per il 2010, 51 milioni di euro per il 2011 e 51 milioni di euro per il 2012. L´assessore Mauro Gilmozzi sottolinea "l´importanza di questi finanziamenti per il comparto dell´edilizia: sono 140 milioni di euro di euro di investimenti che ricadono sul territorio con un impatto positivo sulle imprese edili locali. Certo, si tratta ora che i Comuni sappiano utilizzare al meglio le normative sugli appalti in un ottica di valorizzazione della qualità delle nostre imprese, evitando il più possibile il massimo ribasso come modalità di appalto".  
   
   
REGIONE VENETO: UNA NUOVA ROTTA PER L’AZIONE AMMINISTRATIVA, CON PIU’ EFFICIENZA E RISULTATI  
 
Venezia, 16 maggio 2011 - Efficienza, efficacia, economicità e competenze: è questo l’insieme dei fattori su cui si incardina il piano della “performace” 2011-2013, approvato nel corso dell’ultima seduta dalla giunta regionale. Il vicepresidente Marino Zorzato spiega che si tratta di un passo verso “l’adeguamento ai principi di razionalizzazione dell’organizzazione regionale, a seguito del recepimento del decreto legislativo n. 150/2009, noto anche come decreto “Brunetta”. Gli obiettivi sono quelli di migliorare i processi di pianificazione, di misurazione, di valutazione, di premialità, di rendicontazione dell’azione amministrativa della Regione”. Il decreto in questione affronta il tema dell’ammodernamento e razionalizzazione dell’amministrazione pubblica attraverso un ampio ventaglio di disposizioni riguardanti la misurazione e valutazione della performance, la trasparenza, la valorizzazione del merito dei dipendenti pubblici, il connesso sistema premiante e, più in generale, l’ordinamento del lavoro pubblico. Disposizioni che sono indirizzate ad assicurare un miglior rendimento, un incremento dell’efficienza organizzativa e un innalzamento degli standard qualitativi ed economici delle funzioni e dei servizi. “Con il piano che abbiamo approvato – fa rilevare Zorzato – la Regione punta. In ultima analisi, soprattutto al soddisfacimento dei bisogni dei cittadini. Non più solo “rendimento” o “produttività”, ma si introduce un concetto nuovo che rappresenta il passaggio fondamentale alla logica di risultato, collegata a un insieme di fattori che sono, appunto, efficienza, efficacia, economicità e competenze”. Il ciclo della “perfomance” collega la pianificazione, la definizione degli obiettivi, la misurazione dei risultati e la valutazione, con riferimento all’ente nella sua globalità, alle unità organizzative e al singolo dipendente. Il sistema globale di gestione della performance prevede tre attori interni (la giunta regionale, la dirigenza, l’organismo indipendente di valutazione) e uno esterno (la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle pubbliche amministrazioni). Il Piano verrà pubblicato sul sito internet della Regione.  
   
   
FVG: INDENNITÀ, GETTONI E RIMBORSI SPESE AMMINISTRATORI  
 
Trieste, 16 maggio 2011 - In Friuli Venezia Giulia, ai sindaci dei Comuni capoluogo di provincia spetterà un´indennità di funzione mensile di 5.052 euro che, per gli altri Comuni, si ridurrà progressivamente in base alla popolazione fino agli 893 euro spettanti ai primi cittadini di Comuni fino a 100 abitanti. Lo prevede la nuova disciplina relativa alle indennità ed ai gettoni di presenza, nonché ai rimborsi delle spese di viaggio, vitto ed alloggio per gli amministratori degli enti locali, approvata in via preliminare dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore alla Funzione pubblica, Andrea Garlatti, per consentirne la presentazione al Consiglio delle autonomie locali. In dettaglio, a parte i due estremi, la proporzione dell´indennità riservata ai sindaci determina 3.677 euro per Comuni fino a 20mila abitanti, 2.893 per quelli tra 10.001 e 20mila, 1.945 tra 5001 e 10mila, 1.691 fra 3001 e 5mila, 1.333 tra 1001 e 3mila. La delibera di Garlatti, composta da 35 punti, prevede anche che il compenso dei sindaci possa essere aumentato fino al cento per cento con deliberazione motivata del Consiglio comunale nei comuni ad economia turistica che, nell´anno, facciano registrare ospiti residenziali pari ad almeno dieci volte il numero della popolazione residente. Fra le altre indennità, quella del presidente della Provincia sarà pari a quella del sindaco del Comune capoluogo, mentre i vicesindaci ed i vicepresidenti percepiranno compensi variabili tra il 45 (Comuni capoluogo e Province) ed il 40 (rimanenti Comuni) per cento di quella del primo cittadino. A scalare, 40 per cento dello stesso parametro per gli assessori provinciali e dei Comuni capoluogo e 30 per cento agli altri. Gettoni di presenza variabili ai presidenti dei Consigli comunali e provinciali, così come ai consiglieri che, in base alle presenze, saranno remunerati giornalmente con somme comprese fra 38 e 126 euro.  
   
   
BOLZANO, FORUM CAFÉ: IL MOBBING AL CENTRO DEL DIBATTITO DEI DIRIGENTI PROVINCIALI  
 
Bolzano, 16 maggio 2011 - La sesta edizione di "Forum Café", l´incontro periodico organizzato dall´Ufficio sviluppo del personale per i dirigenti dell´Amministrazione e delle scuole, si è incentrata sul tema del "mobbing". In particolare si è parlato della campagna di sensibilizzazione ideata in collaborazione con la facoltà di design della Libera Università di Bolzano. Il mobbing è un fenomeno spesso riscontrabile in ambito lavorativo, ma anche in altri settori della società. A questo tema, coem ha spiegato Manuela Pierotti, direttrice dell´Ufficio sviluppo del personale, viene dedicata grande attenzione. Per sensibilizzare sulla tematica la Ripartizione del personale ha avviato una collaborazione con la facoltà di design della Libera Università di Bolzano che ha portato alla creazione di quattro motivi, realizzati da Marlies Tauber quale lavoro di laurea. Come ha sottolineato Walgter Lorenz, rerttore della Lub, per far fronte al mobbing è importante l´opera di sensibilizzazione per far comprendere questo fenomeno complesso. Come ha annunciato Engelbert Schaller, direttore della Ripartizione personale, che ha moderato come di consueto il "Forum Café" i manifesti con i quattro motivi saranno distribuiti presso i singoli uffici della Ripartizioni provinciali nei prossimi mesi. I "Forum Café" sono pensati quali incontri informali, promossi con cadenza semestrale dall’Ufficio sviluppo personale per favorire lo scambio di esperienze tra i dirigenti dell´Amministrazione provinciale, che hanno occasione così per formulare riflessioni, dubbi o perplessità su tematiche di interesse nell’ambito del management.  
   
   
BOLZANO, CONVEGNO DELLA RIPARTIZIONE LAVORO: “MONDO DEL LAVORO E TRASFORMAZIONE DEMOGRAFICA“  
 
Bolzano, 16 maggio 2011 -Il convegno “Mondo del lavoro e trasformazione demografica. I prossimi 40 anni iniziano oggi” tenutosi questa mattina presso la Libera Università di Bolzano per iniziativa della Ripartizione lavoro ha fornito una serie di interessanti spunti molto interessanti per valutare in tutta la sua portata la trasformazione demografica del mercato del lavoro attualmente in atto e le sue ripercussioni sul nostro futuro. Nell’ambito del suo indirizzo di saluto ai partecipanti al convegno l’assessore provinciale al lavoro, Roberto Bizzo, ha posto l’accento sulla stretta interconnessione tra la società ed il mondo del lavoro e sulla necessità di prevedere nel medio e lungo periodo le trasformazioni del mondo del lavoro per essere in grado di gestirle in maniera adeguata. A questo scopo il convegno ha voluto fornire una serie di indicazioni e di informazioni sulle principali tendenze demografiche e sulle loro ripercussioni sul mercato del lavoro locale nell’arco dei prossimi quarant’anni. In questo senso il direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn, ha rilevato come vi siano due indicatori fondamentali dell’evoluzione demografica in riferimento al mondo del lavoro. Da un lato si assiste ad un progressivo invecchiamento della popolazione, mentre si riduce il numero delle nascite con un analogo innalzamento dell’età in cui i giovani iniziano la loro attività produttiva. La conseguenza più evidente di questa tendenza, secondo Sinn, sarà una progressiva scarsità della forza lavoro disponibile a livello provinciale. Una tendenza questa già oggi evidente visto che la forza lavoro locale non è in grado di coprire le richieste che vengono dal mercato del lavoro provinciale. A suo avviso sarà quindi necessario coinvolgere maggiormente all’interno del mercato del lavoro locale le donne e le persone anziane. Karlheinz Steinmüller, futurologo e cofondatore della Z_punkt Gmbh The Foresight Company ha quindi illustrato la sua relazione sul tema “Cosa vuol dire guardare nel futuro? Cambiamenti sociali e tecnologici imprevedibili: uno sguardo al passato per imparare a gestire meglio il futuro”. Secondo il relatore non è possibile fare semplicemente una proiezione nel futuro della situazione attuale ma vi sono molti fattori già oggi presenti che sono in grado di influenzare in maniera considerevole il nostro futuro. Antonio Gulino, dell’Osservatorio del mercato del lavoro provinciale ha quindi preso in esame l’attuale piramide delle età e il suo evolversi da qui al 2050 con le sue conseguenze dirette e indirette sul mercato del lavoro locale. Daniel Dettling, consulente politico e relatore presso lo “Zukunftsinstitut” ha trattato il tema “Il lavoro a misura di anziano e il futuro dei sistemi formativi e pensionistici” infine Manuela Stranges, docente di Demografia presso l‘Università della Calabria ha parlato degli “ Strumenti di contrasto all‘invecchiamento demografico: quale ruolo per le donne e per gli stranieri?”.  
   
   
CALABRIA: SOTTOSCRITTA CON LE PARTI SOCIALI L’ATTIVAZIONE DEGLI AMMORTIZZATORI IN DEROGA PER GLI ANNI 2011/2012  
 
Catanzaro, 16 maggio 2011 - L’assessore regionale al Lavoro Francescantonio Stillitani ha presentato il 12 maggio alla stampa l’accordo siglato con le organizzazioni sindacali per l’attivazione degli ammortizzatori in deroga per gli anni 2011/2012. Tale accordo, che interessa circa ottomila lavoratori calabresi in mobilità ed in cassa integrazione, è stato siglato in ottemperanza delle decisioni prese in Conferenza Stato-regioni lo scorso 20 aprile ed è stato quindi recepito e definito per quanto concerne procedure e modalità con le parti sociali. “Già nel corso del 2010 – ha spiegato Stillitani – l’impegno finanziario per le misure di concessione in deroga è stato pari a 96 milioni di euro, di cui il 70 per cento a carico dello Stato e il 30 per cento a carico della Regione, assicurando il sussidio a circa sette mila lavoratori in cassa integrazione e in mobilità. A tali dati vanno aggiunti quelli relativi agli accordi di concessione in deroga per il 2010, chiusi col Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Per effetto dell’accordo Stato-regioni, con il quale sono stati definiti i parametri di cofinanziamento delle politiche passive da parte delle Regioni, sono state assunte alcune novità. Innanzitutto la parte di cofinanziamento regionale è aumentato dal 30 al 40 per cento. Ma pur in presenza di questo aumento, il Governo d’intesa con la Commissione Europea, ha confermato che il concorso finanziario delle Regioni deve essere contenuto nei limiti delle previsioni ed evitare oneri aggiuntivi per i bilanci. Dunque la Calabria, che aveva già stanziato nel biennio 2009-2010 circa 35 milioni di euro, avrà da spendere, come previsto, i restanti 21 milioni di euro fino al 2012. Fondi che saranno attinti dall’Unione Europea. Con l’accordo regionale 2011, la Calabria si è impegnata a garantire ai lavoratori la cassa integrazione in deroga per un periodo di massimo otto mesi. I mesi restanti potranno essere garantiti con il coinvolgimento obbligatorio delle aziende nei processi di gestione delle politiche attive a favore dei lavoratori, i quali saranno coinvolti in progetti di formazione e riqualificazione. La Regione si è anche impegnata a garantire la mobilità in deroga per il biennio 2011-2012 ai lavoratori di nuova concessione che hanno già usufruito per due anni consecutivi della mobilità e a quei lavoratori, sempre in mobilità in deroga, ma dal 30 dicembre 2010. L’amministrazione regionale – ha concluso Stillitani – si farà carico inoltre di attivare un protocollo d’intesa con le parti sociali sulle politiche attive del lavoro che tenga conto della condizione specifica dei lavoratori e delle esigenze dell’impresa, offrendo alle aziende in crisi opportunità mirate”.  
   
   
SCARAMUCCIA: “MIGRANTI E SALUTE: STRAORDINARIO VEICOLO DI INTEGRAZIONE”  
 
Pisa, 16 maggio 2011 - “Garantire alle persone straniere uguali possibilità di accesso e la reale, piena fruizione del diritto alla salute vuol dire apportare beneficio a tutta la popolazione. Una comunità sana, solidale, in grado di assicurare a tutti le stesse possibilità di preservare, ma anche di guadagnare salute, è una comunità che può affrontare le sfide che la modernità necessariamente pone”. L’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha aperto stamani a Pisa i lavori dello workshop su “Immigrazione e salute. Percorsi di integrazione sociale”, organizzato dal Mes, il laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’anna, nell’Aula Magna della Scuola. Nel corso del convegno, sono stati presentati i risultati del progetto “Immigrati e salute. Percorsi di integrazione sociale”, commissionato dall’assessorato al diritto alla salute e condotto dal Mes in collaborazione con il Dipartimento di sanità pubblica dell’Università di Firenze. “Il percorso che la Regione ha intrapreso, e che è determinata a portare avanti – ha detto l’assessore – va nella direzione di superare una gestione emergenziale del rapporto tra migranti e servizi sanitari, per arrivare a considerare l’immigrazione un fenomeno strutturale, che apporta ricchezza e linfa vitale alla società. A proposito di questo – ha aggiunto l’assessore – basti pensare all’effetto positivo che il costante aumento di nuovi nati da genitori stranieri porta ad una regione, come la nostra, che è al secondo posto in Italia per anzianità della popolazione”. Daniela Scaramuccia ha sottolineato come dalla ricerca condotta emergano ancora difficoltà di accesso ai servizi da parte dei migranti, e allo stesso tempo la solitudine degli operatori. “La Toscana – ha ricordato – sta facendo un grande lavoro per migliorare l’informazione e l’accessibilità ai servizi per i cittadini migranti, e per incrementare i servizi di mediazione culturale. La ricerca che viene presentata oggi ci parla di necessità e bisogni che dobbiamo innanzitutto imparare a capire e conoscere, per elaborare strategie di risposta e presa in carcio realmente efficaci. Va superata la logica assistenzialistica, e anche quella delle rivendicazioni reciproche. E va costruito sia negli operatori che nei cittadini, toscani e migranti, un senso di appartenenza a un sistema sanitario e sociale che è di tutti. La giornata di oggi è un’occasione preziosa per consolidare, attraverso i dati raccolti e le esperienze riportate, una chiave interpretativa che evidenzia come la ricerca di salute possa rappresentare uno straordinario veicolo di integrazione con la comunità di accoglienza per i migranti e le loro famiglie”. Per portare a termine il progetto “Immigrati e salute”, i ricercatori di Mes e Università hanno condotto 16 focus group con gli operatori e 12 con gli immigrati. Sono stati intervistati 130 operatori e 120 immigrati. Dalle interviste, emerge che i migranti sono soddisfatti per la migliore qualità dei servizi sanitari rispetto a quella dei Paesi di provenienza, e per la gratuità di alcuni servizi, ma soffrono per problemi di ansia, depressione, solitudine, e per differenti condizioni climatiche e abitudini alimentari. Che c’è tra loro un’elevata confusione e disinformazione sui servizi sanitari e sui diritti garantiti dalla legge. Che viene ritenuto fondamentale il ruolo dei mediatori, e per questo c’è la richiesta di aumentare e rafforzare il servizio. “L’analisi dei dati – dicono i ricercatori – conferma il fatto che gli immigrati sono soggetti al rischio di vedere peggiorare le proprie condizioni di salute proprio nel paese ospite, come testimoniato dai tassi di ricovero per patologie psichiatriche in aumento negli anni, dai ricoveri per abuso di alcol, dipendenze e malattie infettive, in particolare la tubercolosi, legate a cattive condizioni di vita”. Questi alcuni dati emersi dalle relazioni che si sono succedute nel corso della giornata. Gli stranieri residenti in Toscana rappresentano il 9,1% della popolazione totale (rispetto al 7% percentuale nazionale): 338.716, su un totale di 3.730.130 persone. Gli stranieri iscritti al Servizio sanitario regionale sono 280.188, pari all’82,71% del numero totale di stranieri presenti; 58.558 non sono invece iscritti al Sst. Dall’indagine condotta dai ricercatori di Mes e Università risulta che gli immigrati uomini hanno un tasso di ospedalizzazione per traumi più alto rispetto agli uomini toscani; che gli immigrati ricorrono più di frequente, rispetto ai toscani, al ricovero d’urgenza, e che fanno maggior ricorso al pronto soccorso per condizioni trattabili invece a livello territoriale. Su un totale di 208 strutture ambulatoriali presenti in Toscana, 42 sono dedicate alla popolazione straniera, ovviamente, con una grande variabilità tra le diverse Asl. Il maggior numero di accessi si registra nelle strutture della Asl 4 di Prato (40.000), Asl 10 di Firenze (25.000), Asl 3 di Pistoia (16.000). Su un totale di 32.295 nascite in Toscana nel 2010, 24.089 erano di donne italiane, 8.206 di donne straniere. Quindi, il 25% di parti che avvengono in Toscana sono di donne straniere. La prima nazionalità è quella delle cinesi (20%), seguite da albanesi (17%) e rumene (15%). Il ricovero per interruzione volontaria di gravidanza rappresenta per le donne straniere una delle prime cause di ospedalizzazione. Il tasso di ospedalizzazione per Ivg per le donne straniere è di circa 16 su 1.000 donne (per le italiane, 2 su 1.000). E le Ivg ripetute sono il 3% per le donne toscane, il 6% per le straniere. La Toscana è tra le regioni con il maggior numero di stranieri tra la popolazione detenuta: 50,9% (la media nazionale è di 36,7%). La presenza più consistente è quella di detenuti est europei e nord africani. Le patologie principali: psichiatriche, infettive, dell’apparato digerente.  
   
   
A MARCO DI ROVERETO 14 PROFUGHI DALL´AREA SUBSAHARIANA  
 
Rovereto, 16 maggio 2011 - Sono arrivati il 12 maggio al centro della Protezione civile di Marco, presso Rovereto - in base agli accordi stipulati dal Governo italiano con le Regioni e le Province autonome - 14 migranti provenienti da paesi dell´Africa subsahariana. Si tratta di giovani uomini di età compresa fra i 18 e i 30 anni circa, sbarcati a Lampedusa lo scorso 7 maggio. Trasferiti a Genova, sono stati accolti dalla Protezione civile trentina e condotti a Marco, dove rimarranno per il tempo necessario alla prima presa di contatto (visite mediche, accertamento di problematiche particolari e quant´altro, il prezioso supporto di alcuni mediatori culturali). Successivamente, secondo una prassi ormai consolidata, il centro Cinformi della Provincia autonoma si occuperà di gestire le diverse fasi dell´accoglienza, fra cui l´individuazione di un alloggio fra quelli disponibili sul territorio provinciale.  
   
   
RIFUGIATI A ROMA: SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE PER IL REINSERIMENTO NEL TESSUTO SOCIALE  
 
Roma, 16 maggio 2011 - «Da Roma deve partire l’esempio di un’integrazione possibile all’insegna del rispetto reciproco e della legalità». È quanto dichiara l’assessore alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani, Gianluigi De Palo, che ha visitato la casa famiglia all’interno del Centro di accoglienza Pedro Arrupe del Centro Astalli, nel Iv Municipio, che accoglie, al momento, una trentina di bambini con le loro famiglie provenienti dall’Africa, dall’Asia e dall’America Latina. «C’è un’unica famiglia umana che ci spinge ad andare oltre ogni egoismo nazionalista - sottolinea De Palo -. Alla luce della situazione internazionale che stiamo vivendo e che crea una continua emergenza, credo sia indispensabile lavorare seriamente per il “Bene Comune” cercando di assicurare un’ospitalità dignitosa. Non ci sono immigrati di serie A e immigrati di serie B». «Abbiamo bisogno di associazioni come il Centro Astalli, la sede italiana del Jesuit Refugee Service, che da 30 anni offre assistenza a richiedenti asilo e rifugiati. Avere la possibilità di reinserirsi nel tessuto sociale, formandosi e trovando un lavoro - prosegue l’Assessore - è fondamentale per il percorso di integrazione: l’accoglienza è una cosa seria e non può né deve essere confusa con una tolleranza buonista che non assicura il rispetto della dignità della persona umana. La sfida - conclude De Palo - è quella di coniugare l’accoglienza che si deve a tutti gli esseri umani, soprattutto se indigenti, con la valutazione delle condizioni indispensabili per una vita dignitosa e pacifica per gli abitanti originari e per quelli sopraggiunti».  
   
   
TRENTO: LE LUCI DEL FORUM DELLA SOLIDARIETA´ INTERNAZIONALE SULLE MIGRAZIONI  
 
Trento, 16 maggio 2011 - Jean Leonard Touadi, deputato al parlamento italiano e giornalista di origini congolesi; Khaled Fouad Allam sociologo, islamista e opinionista di origini algerine; padre Kizito Sesana, missionario comboniano ed ex-direttore del mensile "Nigrizia; Emma d´Aquino, giornalista Rai che ha seguito fra l´altro le vicende degli sbarchi a Lampedusa: quattro ospiti d´eccezione ieri sera alla sala della Cooperazione di Trento per la serata pubblica organizzata dalla Provincia nell´ambito del Forum sulla solidarietà internazionale trentina. In apertura l´assessore Lia Giovanazzi Beltrami che ha anche salutato i profughi somali presenti in sala, arrivati in Trentino la scorsa settimana. Serata d´eccezione, il 13 maggio alla sala della Cooperazione, per un confronto a tutto campo sul tema delle migrazioni, inserito in un più ampio ragionamento sul mondo globalizzato e sul ruolo che in esso può svolgere la solidarietà internazionale. Dopo il confronto del pomeriggio a Sociologia sulla cooperazione decentrata, a cui ha preso parte il presidente Lorenzo Dellai, l´attenzione si è dunque spostata su uno dei temi più caldi del dibattito politico contemporaneo. I lavori si sono aperti con i saluti dell’assessore Lia Giovanazzi Beltrami, che ha ricordato di avere conosciuto Emma d’Aquino in Abruzzo, ad Onna, subito dopo il terremoto,”in una notte di luna piena, quando il Trentino, toccando con mano la disperazione degli abitanti del piccolo borgo, che non avevano più nulla, decise di impegnarsi al loro fianco per la ricostruzione. E quattro mesi dopo inauguravamo le prime case. "Siamo arrivati a questa serata – ha proseguito l’assessore - dopo una serie di attacchi giunti negli ultimi tempi alla solidarietà trentina; abbiamo deciso di rispondere non con proclami sulla stampa ma con un confronto a tutto campo sulla direzione che stanno prendendo le nostre attività e più in generale tutto il mondo della solidarietà internazionale. Una critica era rivolta ad esempio ad un progetto che sosteniamo in Cina, con la motivazione che la Cina non ha bisogno di cooperazione allo sviluppo: proprio in questi giorni sulla rivista di Emergency leggiamo un lungo reportage sulle difficoltà che incontrano milioni di cinesi protagonisti di migrazioni interne. E che cosa dire del Brasile? Ha alti tassi di sviluppo, è vero; se dovessimo utilizzare solo questo criterio per decidere quali progetti sostenere, molte associazioni trentine non sarebbero qui. Ma sappiamo che la crescita economica può generare contraddizioni grandissime, povertà spaventose. Per questo non ci limitiamo ai dati sulla crescita del pil nel valutare la bontà di un´iniziativa, ma andiamo a vedere i bisogni reali a cui essa risponde. E le capre della Siria? Siamo stati derisi per quel progetto, di sostegno alle popolazioni che vivono in una fascia predesertica del paese. E invece quel progetto va avanti, 120 famiglie adesso possono continuare a vivere a casa loro senza essere costretti a lasciare la loro terra, e altre le stanno imitando. Anche questo è un modo per rispondere alle domande sollevate dalle migrazioni internazionali, che sono sempre e comunque una scelta dolorosa per chi ne è protagonista. Continuiamo quindi, come questa sera, a costruire ponti di dialogo, con eventi come ´Sulle rotte del mondo´ o ´Officina Medio Oriente´, con le sinergie che abbiamo costruito sul versante sanitario con il nostro Piano convivenza, che contiene 21 azioni concrete, basate su un principio forte, la valorizzazione delle differenze." Quindi l’assessore ha salutato il gruppo di 25 somali – presenti in sala - arrivati la scorsa settimana in Trentino dopo essere sbarcati a Lampedusa. “Li abbiamo invitati ad essere con noi stasera perché siamo convinti che potranno essere lievito del Trentino”, ha chiosato Lia Beltrami prima di passare la parola ad Emma d´Aquino, che ha aperto la serata chiedendo ai tre ospiti sul palco il perché di queste migrazioni. “C’è forse qualcosa che anche noi, come occidentali, non siamo riusciti a fare?” Il primo a rispondere è stato Touadi. “Quando è caduto il Muro di Berlino tutti abbiamo detto: è finita la contrapposizione Est-ovest, finalmente l’umanità potrà affrontare la madre di tutte le guerre, quella alla povertà. Lo aveva già chiesto molto tempo prima Paolo Vi. Invece non è andata così. Lampedusa è diventata il simbolo delle nostre contraddizioni: questo è un paese dove si parla della difesa della vita dalla mattina alla sera, ma quando la vita arriva, non in forma di un embrione o di un malato terminale, ma di un essere umano in carne ed ossa, su un barcone, non la riconosciamo. I paesi del Nord Africa erano i nostri paradisi turistici, eppure nessuno aveva visto quello che stava per succedere. Oggi affoghiamo nelle nostre contraddizioni. Dobbiamo reagire, dobbiamo avere una prospettiva di intervento, se no la collera dei poveri ci seppellirà.” Khaled Fouad Allam ha spiegato che la domanda di libertà e giustizia è oggi una domanda mondiale, che attraversa ogni confine. “Oggi ragazzi come questi presenti in sala chiedono di essere capiti, di essere riconosciuti. Anche Obama quando è andato in Africa due anni fa ha parlato di riconoscimento. L’icona del Xxi secolo sarà quella della globalizzazione, piaccia o non piaccia, e questa domanda di riconoscimento è parte della globalizzazione. Io sono un po’ pessimista: ci vorrebbero strumenti di governo nuovi, e questi strumenti non ci sono. Oggi la parola fratellanza è scomparsa dalla narrazione politica. Anche gli intellettuali europei non danno più un contributo efficace. In questo clima crescono i gruppi di estrema destra, o coabitazioni ‘strane’ a livello politico fra estrema destra e partiti di governo. Il clima è quello degli anni ’30. Ci sono esperienze positive a livello locale, come quella di Trento, ma a livello globale non si vedono emergere i nuovi approcci per affrontare i problemi e dare loro risposta.” “Noi lavoriamo per far crescere le persone in Africa, ogni giorno – ha detto invece padre Kizito, da anni nelle baraccopoli di Nairobi, Kenya, dopo una lunga esperienza anche in sud Sudan – ma è una battaglia difficile, quotidiana. E’ difficile per una persona che vive in Italia comprendere ad esempio la costante paura della violenza fisica, che vige in certi quartieri di Nairobi. La presenza costante della violenza fisica che ti impedisce persino di ragionare. A Nairobi oggi la violenza si accanisce anche contro i bambini, i ragazzi. Si può essere uccisi per avere rubato un pollo, nell’indifferenza della polizia. E’ successo recentemente. La gente fugge da queste situazioni. Cerca la pace. Li chiamiamo migranti economici. In realtà c’è di più che la ricerca del benessere. C’è il desiderio di andare in un luogo dove poter vivere con dignità.” Touadi ha ripreso questi stimoli parlando della disillusione dell’Africa post-coloniale: il neocolonialismo, le ricette neoliberiste del Fondo monetario e della Banca mondiale, le carenze e le responsabilità della classe politica locale, una élites che ha utilizzato lo stato come strada di accesso alla ricchezza. "L’occidente a sua volta ha fatto prevalere il proprio interesse, anche se nei proclami ufficiali le parole libertà, diritti umani, giustizia, erano le più usate. Come diceva De Gaulle, ‘l’Europa non ha amici, ha solo interessi’. La vita degli africani è rimasta confinata negli interstizi dell’economia informale. Gli africani sono rimasti soli, soli di fronte ai grandi organismi economico-finanziari internazionali e soli di fronte alle proprie classi politiche. Oggi, certo, ci sono paesi in Africa che crescono economicamente. Ma crescono senza che vi sia diminuzione della povertà. Cosa vogliamo fare di quel miliardo di persone che vivono con meno di un dollaro al giorno, nell’indifferenza totale degli economisti? L’europa dovrebbe chiederselo, e non lo fa. E siccome la natura ha orrore del vuoto, questo vuoto oggi viene riempito dalla Cina e da altri paesi asiatici.” Touadi ha anche spezzano una lancia in favore dei lampedusani. “I lampedusani non sono razzisti. Qualcuno ha voluto giocare sulla paura. Anche l’Europa se ne è lavata le mani. Leader politici stranieri hanno detto a quelli italiani: fate quello che volete, basta che non passino il Po´. L’italia ha saputo accogliere gli albanesi, ha saputo accogliere i profughi dai Balcani, utilizzando le straordinarie risorse degli enti locali, del volontariato. Questa volta si è scelto di parlare solo alla pancia. Pagheremo questa scelta: perché produce un mutamento antropologico nella gente. Io sono arrivato in Italia negli anni ’80, pieno di speranze. Ho fatto politica, ho fatto il giornalista. Oggi però avverto una certa stanchezza. Abbiamo bisogno di affiancare alle altre ‘i’, istruzione, informatica e quant’altro, la ‘i’ di intercultura. Per rianimare un corpo che altrimenti va in decomposizione.” Per Khaled Fouad Allam oggi non ci sono più i giganti che hanno costruito l’Europa, oggi viviamo nell’epoca della mediocrità. “50.000 migranti nel contesto mondiali non sono nulla, ma l’Europa non riesce a gestirli. Abbiamo bisogno di uomini nuovi, abbiamo bisogno di intellettuali che si esprimano chiaramente su ciò che sta succedendo. C’è un vuoto di pensiero, e la politica senza pensiero non va avanti. Secondo sondaggi condotti in Germania e Francia, metà degli intervistati pensano che i musulmani non possano integrarsi con i sistemi democratici. Abbiamo bisogno di aprirci all’altro, e non è una questione di snobismo intellettuale, è una questione di vita o di morte. E dobbiamo ripensare la geografia politica. La Francia e la Germania si sono combattute per due guerre mondiali, e oggi sono assieme, nell’Europa. Dal dolore si può guarire. Ma non bastano i politici. Ci vogliono sorrisi, ci vuole partecipazione al dolore altrui.” Kizito ha confermato a sua volta che uno dei problemi dell’Africa è quello di essere privo di una classe dirigente, o meglio, di avere una classe dirigente di predatori. Al tempo stesso, l’Occidente esercita una forte attrazione nei confronti dell’Africa. Esiste un condizionamento molto forte soprattutto sulle élites, che ‘copiano’ quelli che sono spesso degli stereotipi, scambiati per stile di vita occidentale. Ma nella gente con cui lavoro tutti i giorni c’è ancora tanta speranza, tanto desiderio di cambiare. Dobbiamo creare spazi di speranza. Dobbiamo riscoprire la solidarietà come modello di convivenza.”  
   
   
TRENTO: PROMOZIONE DEL BENESSERE FAMILIARE: I CRITERI DI FINANZIAMENTO DEI PROGETTI  
 
Trento, 16 maggio 2011 - la Giunta provinciale ha approvato, Il 13 Maggio, i criteri e le modalità per la presentazione, l´esame e l´approvazione dei progetti riguardanti la promozione del benessere familiare, su proposta del presidente Lorenzo Dellai e dell´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi. Il termine per la presentazione è il 30 giugno 2011, i progetti, che avranno una durata pluriennale, saranno finanziati fino all´80% della spesa ammissibile. La legge provinciale del 2 marzo 2011 n.1 per la promozione del benessere familiare e della natalità ha riordinato l´architettura delle politiche familiari provinciali, creando un sistema integrato di politiche strutturali orientato alle politiche di mantenimento del benessere delle famiglie, in un momento di particolare difficoltà dovuto alla situazione congiunturale. La legge prevede un pacchetto di misure che mirano a sostenere la genitorialità e la nascita, a rafforzare i legami familiari e a creare reti di solidarietà, a supportare la conciliazione dei tempi lavoro - famiglia, cercando di incidere positivamente sui progetti di vita delle famiglie trentine. La stessa legge n. 1/2011 ha istituito il "Fondo per la famiglia", al fine di potenziare gli interventi in materia di politiche familiari. Il Fondo prevede un importo massimo complessivo di 76.800 euro per il 2011, di 230.400 euro per il 2012 e di 230.400 per il 2013, per un totale di 537.600 euro. I progetti, che avranno una durata pluriennale (presumibilmente da settembre 2011 fino a dicembre 2013) saranno finanziati per un importo massimo annuo pari a 14.400 euro, corrispondente all’80% della spesa ammissibile annua (12 mesi) per progetto di 18.000 euro. Il finanziamento per l’anno 2011 sarà calcolato sulla base dei mesi di effettiva attuazione del progetto. Gli interventi finanziabili possono riguardare, ad esempio, le politiche tariffarie nei servizi scolastici, nei servizi della prima infanzia o nei servizi di prima necessità, ma anche le politiche di promozione della famiglia, le politiche di sostegno al reddito, e altri interventi. L´obiettivo è quello di realizzare iniziative articolate e flessibili in relazione alle emergenti esigenze della popolazione della provincia di Trento. Possono richiedere il finanziamento per i progetti, singolarmente o congiuntamente: i Comuni; le Comunità; le organizzazioni di volontariato; le cooperative sociali e loro consorzi ; le organizzazioni non lucrative di utilità sociale; le associazioni di promozione sociale; altri soggetti del terzo settore. I progetti che si prevede di attivare in territori già facenti parte dei distretti famiglia così come definiti nel Libro Bianco sulle politiche familiari e per la natalità (approvato con deliberazione della Giunta provinciale n. 1687/2009), a parità di punteggio con altri progetti, avranno titoli di preferenza. Saranno inoltre privilegiati: i progetti che verranno presentati da organizzazioni che hanno già ottenuto la certificazione familiare “Family in Trentino” o che hanno già avviato il processo per l´acquisizione dello standard “Family audit”; i progetti che attiveranno servizi per le famiglie sfruttando le potenzialità ed opportunità offerte dalle tecnologie dell’Ict (Information and Communication Technology). Al fine di garantire livelli di prestazione omogenei sul territorio, saranno infine privilegiati i progetti realizzati in territori nei quali non sono presenti ulteriori iniziative riferibili in particolare agli obiettivi del presente bando. La Giunta provinciale, con proprio provvedimento, stabilirà i criteri per l’assegnazione di tali punteggi di preferenza. Il termine per la presentazione dei progetti è fissato al 30 giugno 2011. Ulteriori informazioni e modulistica sul sito: www.Trentinofamiglia.it/  a partire da lunedì 16 maggio 2011  
   
   
AFFIDO: UNA SCELTA DI RESPONSABILITÀ  
 
Parma, 16 maggio 2011 - Favorire la diffusione della cultura dell’affido familiare, un fondamentale aiuto per i bambini in difficoltà, a partire dai più giovani. Prenderà il via da Parma, lunedì prossimo, la rassegna “L’arte dell’affido e l’affido nell’arte”, organizzata dalla Provincia, in collaborazione con il Coordinamento provinciale affido e accoglienza, proprio per promuovere questo importante strumento di solidarietà sociale. “Realizzare e sostenere iniziative che permettano alla collettività di conoscere e capire l’affido è un impegno che la Provincia intende proseguire, non solo perché anche nel nostro territorio sono tanti i bambini e le famiglie che si trovano in situazioni di difficoltà, ma soprattutto perché l’accoglienza, la solidarietà, il sostegno reciproco rappresentano un tratto distintivo della nostra comunità - afferma l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani -. Un tratto da recuperare e potenziare anche attraverso iniziative che partano dal basso, dai bisogni e dalle risorse di ciascun territorio”. Primo appuntamento della rassegna lunedì prossimo, 16 maggio, alle 10,30 alla Biblioteca di Alice di Parma (via Bocchi, 33), quando sarà inaugurata la mostra di burattini “I fili dell’affido”, realizzata da 750 alunni delle scuole dell’Infanzia di Parma. A seguire, i bambini saranno invitati a partecipare al laboratorio di favole “Un orecchio in affido”, a cura del Teatro del Cerchio (evento che sarà replicato, sempre alla Biblioteca di Alice, giovedì 19 maggio dalle 9.30 alle 10.30 e sabato 21 maggio dalle 11 alle 12). Si prosegue il giorno dopo, martedì 17, con due iniziative in programma a Parma e a Vicofertile. A Parma alle 11 a Palazzo Giordani (viale Martiri della Libertà, 15) si terrà l’inaugurazione della mostra di foto e fumetti “Art-affido”, realizzata dai ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori di Parma e provincia. Alle 16.30 alla scuola primaria “Padre Lino” di Vicofertile (via Martiri della Liberazione, 96) sarà invece presentato lo spettacolo, a cura del Teatro del Cerchio, “I bambini raccontano: affido: ognuno la sua storia”. E ancora, doppio appuntamento anche per mercoledì 18. Alle 10.30 al Liceo Socio-pedagogico San Vitale di Parma (p.Le San Sepolcro, 3) andrà in scena lo spettacolo “Mi fido di te”, realizzato dalla Compagnia teatrale Mirandola di Salsomaggiore; mentre alle 21 alla Corte degli Agresti di Traversetolo (via F.lli Cantini), si potrà assistere a “Senza chiedere nulla in cambio”, realizzato dall’Associazione Accoglienza di San Polo di Torrile. Infine, giovedì 19 dalle 8,30 alla scuola secondaria di primo grado Zuffardi di Fornovo, si terranno due repliche dello spettacolo “Mi fido di te”, realizzato dalla Compagnia teatrale Mirandola di Salsomaggiore, che andrà in scena anche venerdì 20 maggio all’Istituto Comprensivo Barezzi di Busseto (viale Pallavicino, 2). Tutti gli appuntamenti in programma sono gratuiti e rivolti ai bambini, ai ragazzi e alle loro famiglie. Inoltre, durante le iniziative saranno presenti anche gli operatori del Coordinamento affido e accoglienza della Provincia di Parma per approfondire, con chi lo desidera, i temi emersi.  
   
   
DI MADRE IN FIGLIA - CONFERENZA A LAGHETTI DI EGNA  
 
 Bolzano, 16 maggio 2011 -Martedì 17 maggio 2011, alle ore 20.00, nella Sala sopra la Biblioteca a Laghetti di Egna, si terrà la conferenza "Di madre in figlia" con Barbara Monti. Ingresso libero. È un´iniziativa della Commissione provinciale pari opportunità e del Servizio donna. La Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna della Provincia organizzano in varie località altoatesine una serie di conferenze su temi specifici legati al mondo femminile. Alcune conferenze saranno tenute in tedesco ed altre in italiano. Gli incontri si svolgono in collaborazione con i rispettivi Comuni ed in particolare con le consigliere comunali e le associazioni femminili locali. L´obiettivo dell´iniziativa è quello di creare contatti con donne da tutte le parti della provincia e incentivare la collaborazione con le organizzazioni femminili e le rappresentanti politiche a livello locale. Nell´ambito di questa iniziativa, nella conferenza programmata per martedì 17 maggio 2011, alle ore 20.00, nella Sala sopra la Biblioteca a Laghetti di Egna,, la relatrice Barbara Monti, insegnante di crescita personale e di meditazione, nella relazione "Di madre in figlia" (in italiano), parlerà del ruolo della figlia femmina all´interno della famiglia e dei modelli che le vengono trasmessi dalla stessa. L´ingresso è libero. Come figlia femmina, ogni donna ha ereditato dalla propria madre e dalle altre donne della famiglia molto di più di quanto sia visibile dall’esterno: l’idea del ruolo femminile, il modello di un rapporto con il maschile, l’accettazione della propria immagine fisica e creativa, il desiderio o meno di maternità e molto di più. Tale bagaglio ereditario emotivo spesso porta a ritrovarsi in situazioni dolorose anche se familiari dalle quali non si riesce a vedere una via d’uscita né la possibilità di una scelta diversa da quella appresa. Come trovare la propria individualità all’interno della famiglia? In che modo onorare la femminilità di ognuna? Rinunciare alla propria strada per non ferire quelli che ci amano può portare felicità? Durante il seminario, oltre all´aspetto teorico, le partecipanti avranno la possibilità di lavorare concretamente con strumenti specifici quali la meditazione, la visualizzazione, la scrittura e la verbalizzazione. Le varie iniziative programmate dalla Commissione provinciale per le pari opportunità riferite alla primavera 2011 sono raccolte in un opuscolo "Donne informate" e spaziano dal diritto di famiglia ed ereditario alle cure sanitarie al femminile, dal coraggio civile al rapporto con il proprio corpo, dal ruolo genitoriale al rapporto della donna con la pubblica amministrazione. L´opuscolo fornisce in modo sintetico informazioni sui compiti della Commissione provinciale pari opportunità e sul Servizio Donna; è in distribuzione gratuita presso il Servizio Donna, in via Dante 11 a Bolzano, serviziodonna@provincia.Bz.it  
   
   
MILANO, MATRIMONI CIVILI A PALAZZO REALE. INAUGURATA LA NUOVA SEDE  
 
 Milano, 16 maggio 2011 - I lavori di allestimento della nuova Sala Matrimoni del Comune, all’interno di Palazzo Reale, sono stati ultimati. Viene così mantenuto un preciso impegno assunto dall’Assessorato ai Servizi civici lo scorso autunno: dotare la città, entro la fine del mandato, di una sede per la celebrazione delle nozze con rito civile che avesse caratteristiche di prestigio e, soprattutto, stabilità dopo anni di “migrazione” da una location all’altra. Le attività di progettazione e realizzazione si sono svolte a tempo di record. I primi matrimoni verranno celebrati a giugno. Una volta blu cobalto, pareti a specchio, lampadari sontuosi, moquette damascata e un imponente arazzo. Si presenta così la nuova cornice dei matrimoni civili milanesi, prima ospitati a Palazzo Dugnani. Stile e colori sono il frutto della collaborazione tra l’Assessorato, lo studio Solci e la scenografa Leila Fteita, collaboratrice del Teatro alla Scala. Il risultato è un luogo elegante, di impatto ma accogliente. Il disegno delle specchiere riprende quello dell’epoca a cavallo tra 700 e 800; le cornici sono in foglia d’oro, realizzate con una tecnica antica, mentre i 16 lampadari che illuminano l’ingresso e la “sala del si” sono composti da gocce di cristallo, anch’essi su disegno dell’epoca. Il tavolo delle celebrazioni è un originale del ‘700. Il grande arazzo (4,25 metri di altezza x 6,85 di lunghezza) presente nella sala è di proprietà dell’Amministrazione e risale al secolo Xvii. Restaurato nel 1999, era originariamente collocato all’interno di Palazzo Marino e ora sarà esposto al pubblico. Le 60 sedie per gli invitati degli sposi sono rivestite di broccato. Nel foyer d’ingresso, arredato con divanetti, domina una gigantesca specchiera. “Storia, eleganza e prestigio in quella che era, fino a qualche mese fa, una scatola vuota. Un pezzo di storia della scenografia milanese a Palazzo Reale. Un progetto non solo bello e adatto alla circostanza, ma anche ricco di citazioni stilistiche e storiche”: così Tanja Solci, art director milanese, spiega la realizzazione della nuova Sala Matrimoni civili a lei affidata dal Comune.