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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 05 Dicembre 2011 |
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RAI: ANTISTORICA E INCOMPRENSIBILE LA CHIUSURA DI RAIMED |
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Palermo, 5 dicembre 2011 - "La decisione di chiudere il canale Rai Med che sarebbe stata assunta dal consiglio di amministrazione della Rai appare non solo incomprensibile, ma anche antistorica. Non vi e´ alcuna giustificazione economica sufficiente a fronte del fatto che privare il nostro servizio pubblico radiotelevisivo di uno strumento cosi´ importante, in un momento cosi´ delicato e decisivo per i rapporti con il Mediterraneo, vuol dire togliere al nostro Paese, ed alla Sicilia che di Raimed e´ riferimento, l´opportunita´ di svolgere un ruolo strategico e significativo nei rapporti con le nazioni che si affacciano su questo mare e con le loro culture in fermento". Lo dice l´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao. "La scelta della Rai, soprattutto se collegata alla scelta di chiudere molte sedi presso importanti capitali del Maghreb e del medioriente - continua Armao - e´ incompatibile con gli sforzi fin qui compiuti dalla stessa azienda per assicurare una centralita´ culturale all´Italia. Allo stesso tempo si trovano le risorse per aprire una seconda sede negli Usa. Mi auguro che si possa rivedere questa scelta nell´interesse dei dipendenti Rai, del futuro dell´azienda e del ruolo che essa puo´ svolgere quale insostituibile servizio pubblico di comunicazione". "Gia´ da alcuni giorni - conclude l´assessore - ho proposto al direttore generale della Rai Lorenza Lei il rilancio del canale Rai Med nell´ambito dei programmi di cooperazione trasfrontaliera ed euromediterranei assegnati alla Sicilia". |
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SCENARI DIGITALI E PICCOLA E MEDIA EDITORIA A PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI (ROMA, 7-11 DICEMBRE) L’8 DICEMBRE LA PRESENTAZIONE DEI DATI AIE SUL MERCATO E-BOOK |
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Milano, 5 dicembre_ Il Web e la galassia delle nuove tecnologie stanno cambiando in profondità non solo il modo in cui si legge (e cosa si deve intendere per lettura), ma anche il modo in cui il lettore arriva alla decisione di comprare proprio quel libro (sia esso di carta o il download di un file di un e-Book o di una applicazione), così come i canali di vendita in cui si compra. Il fenomeno più evidente è la crescita di titoli di e-book italiani (dai 1.609 di dicembre 2009 ai 6.879 di dodici mesi dopo sino ai 18.816 di fine novembre 2011 (sono il 2,6% dei titoli commercialmente vivi: erano lo 0,2% a fine 2009) e delle applicazioni “a contenuto editoriale” (nel solo settore arte/musei ne abbiamo 27, mentre sono solo 15 in Francia e 23 in Uk). Il “cambiamento” però non si esaurisce in questo. Stanno mutando infatti anche i comportamenti del pubblico in relazione alle fonti attraverso cui si decide di comprare un libro: quelle accessibili attraverso Internet (forum e chat, averne letto e discusso attraverso social network, ecc.) vengono indicate dal 47,2% dei lettori abituali (e i social network da soli valgono l’8,6% delle decisioni!). Anche se poi il lettore i libri li compra (ancora) nei canali tradizionali: usa le piccole e grandi librerie indipendenti, ma anche le catene editoriali, quelle nei centri commerciali, le bancarelle che trattano i libri usati. E le librerie on line, dove accanto a quelle italiane (il 22,1% dichiara di aver fatto lì i suoi acquisti), diventano importanti quelle straniere (8,3% delle indicazioni). All’interno di questi processi cambiano anche i modi in cui la casa editrice fa scouting editoriale. Non più solo scambi di diritti da una casa editrice all’altra, non più solo visite alle principali fiere e saloni del libro, ma anche attenzione crescente verso le forme di self printing digitale a cui gli autori esordienti possono accedere oggi con una facilità solo pochi anni fa impensata. Cambiano anche i modi stessi di pensare al prodotto editoriale. Fatti di libri di carta e libri di bit, applicazioni per smartphone e testi che si leggono sullo schermo di iPad, iPod e iPhone. Come quindi uno stesso contenuto editoriale (testi, immagini, ecc.) può costituire per la casa editrice il punto di partenza per altri spin-off editoriali? Come fare scouting e comunicazione? Temi che si intrecciano tra loro e che verranno affrontati nel corso di tre tavole rotonde che tra giovedì 8 e sabato 10 dicembre si terranno a Più libri più liberi, la Fiera nazionale della piccola e media editoria in programma a Roma al Palazzo dei Congressi dell’Eur. Incontri in cui – accanto ad alcuni dati su come si va evolvendo lo scenario del mercato – verranno presentati e discussi alcune case histories aziendali (alcune di piccoli editori “nativi digitali”). Si inizia giovedì 8 dicembre con Marketing 2.0: dalla carta al digitale e ritorno (ore 10.45-12.00, Sala Smeraldo) e si proseguirà sabato 10 dicembre con Aaa autore cercasi: le nuove vie dello scouting editoriale (ore 12.00-13.15, Sala Smeraldo) per finire, sempre sabato 10, con La forma del libro che non c´è (ore 13.15-15.00, Sala Smeraldo). Interverranno Maria Cecilia Averame (5adicopertina), Matteo Brambilla (Bookrepublic), Andrea Bongiorni (Wepub), Alessandro Furlan (Altair4), Cristina Mussinelli (Associazione Italiana Editori), Danco Singer (Opera Multimedia), Marco Vigevani (Agenzia M. Vigevani). |
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COMMENTO DEI DATI DELL’OSSERVATORIO STAMPA FCP RELATIVI AL PERIODO GENNAIO-OTTOBRE 2011 RAFFRONTATI AL PERIODO GENNAIO- OTTOBRE 2010. |
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Milano, 5 dicembre 2011 - Il fatturato pubblicitario del mezzo stampa in generale registra un calo del -4,6%. In particolare i quotidiani nel loro complesso registrano un -5,8 % a fatturato e un +2,9% a spazio, con la conseguente diminuzione del prezzo medio. Questo andamento è confermato dai dati relativi alle singole tipologie: La tipologia Commerciale nazionale ha evidenziato un -6,7% a fatturato ed un +1,5% a spazio. La tipologia Di Servizio ha segnato un –4,1% a fatturato e un +0.9% a spazio. La tipologia Rubricata ha segnato un calo a fatturato del -8,8% e a spazio -4,9%. La pubblicità Commerciale locale ha ottenuto un -4,3 % a fatturato ed un +3,8% a spazio. I quotidiani Free Press nel totale delle tipologie hanno segnato un -20,6% a fatturato e un -0,9% a spazio. La Commerciale Locale cresce a fatturato del +0,6% con un aumento del +8,3% degli spazi, mentre registra un andamento negativo a fatturato sia per la Commerciale Nazionale (-30,6%) che per la Di servizio (-47,6%). I periodici segnano un calo a fatturato -2,2% e a spazio -3,1%. I Settimanali registrano andamento negativo a fatturato un -1,7% e a spazio -2,8% I Mensili hanno indici negativi sia a fatturato -2,3% e a spazio -3,3% Le Altre Periodicità registrano un calo a fatturato -9% e un andamento negativo a spazio -4,4%.
Confronto dei fatturati e degli spazi progressivi per tipologia fino a Ottobre 2011 per l’anno in corso e per l’anno precedente |
Quotidiani |
Spazi |
Fatturato Netto |
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(in migliaia di euro) |
A Pagamento: |
2010 |
2011 |
Diff. % |
2010 |
2011 |
Diff. % |
Commerciale nazionale |
76.259 |
79.201 |
3,9% |
478.781 |
453.248 |
-5,3% |
Di servizio |
14.356 |
14.606 |
1,7% |
128.208 |
123.185 |
-3,9% |
Rubricata |
18.865 |
17.938 |
-4,9% |
89.046 |
81.233 |
-8,8% |
Commerciale locale |
298.412 |
308.860 |
3,5% |
318.283 |
303.784 |
-4,6% |
Totale A Pagamento |
407.892 |
420.605 |
3,1% |
1.014.318 |
961.450 |
-5,2% |
Free Press: |
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Commerciale nazionale |
8.873 |
7.239 |
-18,4% |
27.516 |
19.102 |
-30,6% |
Di servizio |
301 |
180 |
-40,0% |
565 |
296 |
-47,6% |
Rubricata |
0 |
0 |
N/a |
0 |
0 |
N/a |
Commerciale locale |
18.096 |
19.591 |
8,3% |
13.700 |
13.779 |
0,6% |
Totale Free Press |
27.270 |
27.010 |
-0,9% |
41.781 |
33.177 |
-20,6% |
Quotidiani: |
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Commerciale nazionale |
85.132 |
86.440 |
1,5% |
506.297 |
472.350 |
-6,7% |
Di servizio |
14.657 |
14.786 |
0,9% |
128.773 |
123.481 |
-4,1% |
Rubricata |
18.865 |
17.938 |
-4,9% |
89.046 |
81.233 |
-8,8% |
Commerciale locale |
316.508 |
328.451 |
3,8% |
331.983 |
317.563 |
-4,3% |
Totale |
435.162 |
447.615 |
2,9% |
1.056.099 |
994.627 |
-5,8% |
Periodici |
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Settimanali: |
2010 |
2011 |
Diff. % |
2010 |
2011 |
Diff. % |
Tabellare |
64.904 |
63.092 |
-2,8% |
304.999 |
300.454 |
-1,5% |
Speciale |
N/a |
N/a |
N/a |
16.763 |
15.728 |
-6,2% |
Totale Settimanali |
64.904 |
63.092 |
-2,8% |
321.762 |
316.182 |
-1,7% |
Mensili: |
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Tabellare |
56.595 |
54.734 |
-3,3% |
218.926 |
212.097 |
-3,1% |
Speciale |
N/a |
N/a |
N/a |
17.761 |
19.083 |
7,4% |
Totale Mensili |
56.595 |
54.734 |
-3,3% |
236.687 |
231.180 |
-2,3% |
Altre periodicità: |
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Tabellare |
6.964 |
6.659 |
-4,4% |
19.396 |
18.056 |
-6,9% |
Speciale |
N/a |
N/a |
N/a |
2.235 |
1.618 |
-27,6% |
Totale Altre periodicità |
6.964 |
6.659 |
-4,4% |
21.631 |
19.674 |
-9,0% |
Periodici: |
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Tabellare |
128.463 |
124.485 |
-3,1% |
543.321 |
530.607 |
-2,3% |
Speciale |
N/a |
N/a |
N/a |
36.759 |
36.429 |
-0,9% |
Totale Periodici |
128.463 |
124.485 |
-3,1% |
580.080 |
567.036 |
-2,2% |
Fatturato Totale (Quotidiani e Periodici) |
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1.636.179 |
1.561.663 |
-4,6% |
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Fonte: Osservatorio Stampa Fcp |
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TRENTINO ALTO ADIGE AL BABEL FILM FESTIVAL |
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Trento, 5 novembre 2011 - Quale ruolo possono giocare le istituzioni per tutelare le minoranze linguistiche? Era questo l’interrogativo al centro di una tavola rotonda che si è tenuta il 30 novembre a Cagliari nell’ambito della seconda edizione del Babel Film Festival, concorso cinematografico internazionale dedicato alle produzioni in lingua minoritaria. Alla tavola rotonda è intervenuto anche l’Assessore regionale per le minoranze linguistiche Luigi Chiocchetti, che ha portato l’esperienza di politica a tutela delle minoranza attuata in Trentino-alto Adige. Chiocchetti ha evidenziato la necessità di valorizzare le lingue minoritarie attraverso il coinvolgimento delle popolazioni interessate, consolidando le specifiche identità culturali e rafforzando la consapevolezza del senso di appartenenza. Verso questo obiettivo si sono indirizzate negli ultimi anni, le politiche della Regione Trentino-alto Adige, ha spiegato Chiocchetti, con un impegno particolare su progetti linguistici, finalizzati all’insegnamento e alla divulgazione della lingua minoritaria e alla realizzazione degli strumenti linguistici e del materiale didattico per lo studio, come grammatiche o vocabolari. In campo culturale, ha aggiunto l’Assessore, sono state incentivate attività di ricerca storica al fine di aiutare la ricostruzione della memoria delle minoranze linguistiche, ma anche studi sulla correlazione fra lo sviluppo economico e lo sviluppo culturale della minoranza. Alla tavola rotonda hanno partecipato anche Laurent Vierin, Assessore all´istruzione e cultura della Regione Valle d’Aosta, Sergio Milia, Assessore alla Cultura della Regione Sardegna e Marilena Defrancesco, dirigente del Servizio Minoranze linguistiche della Provincia autonoma di Trento. |
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PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI: L’OMBRA DEL SEGNO MENO SUL MERCATO DEL LIBRO IN ITALIA. VANNO MEGLIO LIBRERIE E ON-LINE IL 7 DICEMBRE LA PRESENTAZIONE DEI NUOVI DATI SUL MERCATO E SUI PICCOLI E MEDI EDITORI. |
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Milano, 5 dicembre 2011 - Rallenta ancora – anche se manca l’effetto-Natale - il mercato del libro in questo 2011. E scende l’ombra del segno meno sul settore, fino ad oggi relativamente meno toccato dalla contrazione generalizzata dei consumi: a fine ottobre si registra infatti un -0,7% sul totale del mercato (pari a -7,1 milioni di euro di spesa in meno). Va meglio solo per librerie e internet, che registrano un +0,1%. E´ quanto emerge dai primi dati Nielsenbookscan che saranno presentati a Più libri più liberi, la Fiera nazionale della piccola e media editoria, nell’ambito dell’appuntamento organizzato da Aie Dall´autore al lettore: modelli distributivi a confronto, in programma il 7 dicembre alle 15 nella sala Smeraldo del Palazzo dei Congressi dell’Eur. I dati, che si riferiscono ai soli canali trade di varia adulti e ragazzi (librerie, indipendenti e di catena, librerie on-line e vendite nella Gdo), fanno intravedere come anche il settore del libro inizi a risentire della minore capacità di spesa delle famiglie italiane. Anche quelle dei lettori più o meno abituali, che sappiamo essere a reddito maggiore e a più alto tasso d’istruzione, residenti nelle aree affluenti del Paese. In questo contesto diventa ancor più importante sviluppare interventi volti al rafforzamento delle infrastrutture della lettura (biblioteche e librerie), ma anche migliorare efficienza ed efficacia distributiva. La distribuzione è, e resta, il problema centrale della piccola e media editoria. La loro quota di mercato nei canali trade – quelli attraverso i quali la gran parte degli italiani si procura i libri da leggere - è aumentata in questi anni (ma sarà ancora così nel 2011?). Malgrado ciò resta il principale fattore di criticità del settore, nei canali tradizionali e nei nuovi canali on-line. Visibilità, tempi di presenza a banco e scaffale, costo del distribuito, impegni finanziari: questi sono i problemi che i piccoli editori incontrano quotidianamente. La “distribuzione” assume anche altri aspetti: ci si deve confrontare con la distribuzione legata al digitale, e ai nuovi player internazionali, con sistemi d’offerta (e modelli di business) che dal libro (di carta) arrivano all’e-book, all’e-reader, quando essi stessi non diventano editori fino ad offrire agli autori la possibilità di autopubblicarsi i loro e-book. Su questi temi interverranno in due tavole rotonde unite dal filo rosso di “come cambia la distribuzione” e moderati da Giovanni Peresson di Aie, Andrea Angiolini (Il Mulino), Chiara de Servi (Google Italia), Alberto Galla (Ali, Associazione Librai Italiani), Diego Guida (Guida Editore), Enrico Iacometti (Aie, Associazione Italiana Editori), Monica Manzotti (Nielsen), Marco Polillo (Aie, Associazione Italiana Editori). |
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LIBRI IN VIAGGIO: AL VIA IL BOOKCROSSING NELLA STAZIONE DI CONEGLIANO L’INIZIATIVA NASCE PER PROMUOVERE I LIBRI E LA LETTURA. VIAGGIATORI E CITTADINI, CHE PASSANO IN STAZIONE, POTRANNO LEGGERE, SCEGLIENDO TRA I LIBRI MESSI A DISPOSIZIONE, GRATUITAMENTE, SUGLI SCAFFALI DI UN’APPOSITA SALETTA |
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Verona, 5 dicembre 2011 Il bookcrossing prende forma nella stazione di Conegliano. Viaggiatori e cittadini, che passano in stazione, potranno leggere, scegliendo tra i libri messi a disposizione, gratuitamente, sugli scaffali di un’apposita saletta. L’iniziativa - elaborata da Progetto Giovani del Comune di Conegliano, Associazione Altrestorie, Centro Diurno Punto a Capo, in collaborazione con Rete Ferroviaria Italiana - nasce per promuovere i libri e la lettura. Ora prendere un libro sarà dunque più semplice e si potrà restituirlo, senza limiti di tempo, nello stesso luogo del prelievo. Sarà anche possibile donare libri. “Libri in Viaggio” – questo il nome dell’originale progetto - è al Binario 1. Orario di apertura: martedì e giovedì dalle 15 alle 18.30. |
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TORNA IL NOIR IN FESTIVAL A COURMAYEUR |
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Aosta, 5 dicembre 2011 - E’ dalla notte dei tempi che l’apocalisse esercita un fascino irresistibile sull’umanità e la ventunesima edizione del Courmayeur Noir in Festival, che si terrà all’ombra del Monte Bianco dal 5 all’11 dicembre, non poteva che prendere spunto dal tema della fine del mondo per riflettere su razionalità e trasformazione della società di fronte alla crisi che sta investendo il mondo occidentale dall’inizio del nuovo millennio. Giorgio Gosetti, Direttore del Festival - Apriamo quest’anno una nuova epoca del festival, e siccome il 2012 è, per profezia, un anno apocalittico, abbiamo deciso di parlarne in questa edizione, guardando all’idea dell’apocalisse come a qualche cosa di strettamente connesso, questo sì, con la grande crisi che sta attraversando l’occidente, che non è una diceria metropolitana o pseudo storica, ma una realtà profonda, che però vogliamo declinare, a Courmayeur, come una formidabile opportunità di trasformazione. Le grandi società quando conoscono una crisi profonda la sfruttano per una rigenerazione morale, concettuale, progettuale. La manifestazione, promossa dal Comune di Courmayeur, dall’Assessorato regionale del Turismo e dalla Direzione Generale per il Cinema con il sostegno di Cinecittà Luce, sarà come d’abitudine un singolare cocktail di cinema, letteratura, televisione, cronaca, grafica e new media, con ospiti d’eccezione come i registi Stephen Frears e Dario Argento. Tre le stelle del festival ci sarà poi anche l´attore Michele Riondino, protagonista indiscusso del giovane cinema italiano, così come Carolina Crescentini e Vinicio Marchioni che faranno parte della giuria insieme al regista Antonello Grimaldi, allo scrittore Lawrence Block e all´editore e saggista François Guérif. Giorgio Gosetti, Direttore del Festival - Quando prepariamo un programma, come sempre quando si fa il festival, partiamo alla ricerca solo delle cose più belle, siano straordinari scrittori, e ce ne saranno oltre 20 quest’anno, siano film d’autore in anteprima, e saranno 15 le anteprime assolute del festival, e poi ancora produzioni televisive, documentari, omaggi e, alla fine, dopo tutta la selezione fatta, tutti gli ospiti invitati, ci accorgiamo che i collegamenti, le connessioni, il senso del progetto viene fuori quasi nostro malgrado. Proprio così, quest’anno, ci siamo trovati film che parlano della crisi finanziaria e tanti scrittori che si stanno occupando della fine del mondo anche in chiave di genere e, al centro, un cinema italiano che si sta riscoprendo grande, adulto e internazionale proprio in questo momento. L’evento, oltre a rappresentare ormai un punto fermo nel panorama dei festival cinematografici italiani e internazionali, diventa allo stesso tempo un’occasione importante di promozione e valorizzazione turistica non solo per Courmayeur, ma per tutta la Valle d’Aosta. Aurelio Marguerettaz, Assessore regionale al turismo - Questa è una splendida occasione che, da un lato, ci permette di avere delle prime visioni che già di per sé invogliano a seguire il festival, e dall’altro apre un discorso di investimenti, di ricadute economiche che, a prescindere dalla durata del Noir, siano positive per Valle d’Aosta. In questo senso ci interessano molto le iniziative che coinvolgono il tessuto sociale, quindi le librerie piuttosto che gli alberghi o i professionisti. Quest’anno poi, c’è una collaborazione interessante con la Film Commission della Valle d’Aosta e con la Rai. Rai Eri, che è ora un partner importante del Noir, ci permette di andare proprio in questa direzione. Rispetto a questo ci sarà anche un incontro, il 10 di dicembre a Courmayeur, con l’intervento di Giacobbo. Credo che ogni anno si proponga un tema stimolante, che può permettere di far convergere delle idee, delle intelligenze. L’intesa raggiunta tra il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, e il Vice Direttore Generale della Rai, Gianfranco Comanducci porterà il conduttore della trasmissione Voyager ai piedi del Monte Bianco per presentare il suo libro “2012, la fine del mondo”. Un evento che riporta alla memoria un’altra pagina “storica” nella vita del paese, che sarà rivissuta grazie alla collaborazione del Centro Studi Alessandro Milano di Courmayeur. Giorgio Gosetti, Direttore del Festival - Noi siamo partiti in realtà proprio da Courmayeur quando abbiamo cominciato a progettare il ragionamento sull’Apocalisse, ricordando grazie al centro studi Alessandro Milano, che il 14 luglio del 1960 la fine del mondo avrebbe salvato pochi fortunati in Tibet e qualche fortunato in più al rifugio Pavillon di Courmayeur. E allora, partendo dalle storie della profezia di fratello Emman, voglio ringraziare Courmayeur che periodicamente innerva il nostro festival di sue memorie cittadine: è stato così quando abbiamo riportato idealmente Errol Flynn a Courmayeur per il suo Guglielmo Tell, e così avremo ora filmati d’epoca abbastanza straordinari, per riportare la leggenda, o la storia, della profezia del 1960, a casa sua. |
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ALLA SCOPERTA DELLA FLORA DELLE ALPI |
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Aosta, 5 dicembre 2011 - Nell’epoca della globalizzazione, la società contemporanea tenta di rispondere alla continua ricerca d’identità seguendo un percorso di riscoperta delle proprie radici. Il primo passo è rivolto verso tutto ciò che è naturale, con un interesse crescente per i rimedi tradizionali come le piante officinali e il loro potenziale terapeutico, e una sempre più forte curiosità per la cultura popolare, quella del savoir faire, delle leggende, delle ricette e dei rimedi domestici. S’inserisce in quest’ottica l’iniziativa Alla scoperta della flora delle Alpi, organizzata martedì 29 novembre scorso dall´Assessorato dell´istruzione e cultura, in collaborazione con l’Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali, il Comune di Jovençan e il Centre d’études Les Anciens remèdes, e coronata dalla presentazione del libro Glossologie et flore des Alpes di Ivo Lavoyer. Laurent Viérin, Assessore all’istruzione e cultura - Attraverso la riedizione di questo importante volume di Ivo Lavoyer, abbiamo voluto, in collaborazione con l’Assessorato dell’agricoltura, restituire alla comunità una importante ricerca sulle piante e soprattutto, da un punto di vista etnografico, linguistico e antropologico, la loro dizione e la denominazione nelle varie parlate locali - il patois, il titsch e il töitschu, ma anche le parlate che esistono nel Vallese, in Piemonte e in Savoia, quindi nelle zone limitrofe, oltre alle lingue conosciute, come l’italiano, il francese e il tedesco. Si tratta di un importante lavoro di restitution del patrimonio immateriale, che è quello delle piante officinali, e s’inserisce nella nostra volontà di valorizzazione degli antichi rimedi, di questo patrimonio intangibile che i nostri vecchi avevano e che noi vogliamo tramandare alle giovani generazioni. Oltre al suo notevole valore dal punto di vista del patrimonio linguistico, l´opera costituisce un vero punto di riferimento per il lettore alla scoperta della flora locale che faceva parte della vita quotidiana dei contadini. Ogni pianta, infatti, è identificata dal suo nome patois, che molto spesso era diverso da un comune all´altro. Ivo Lavoyer, autore del libro - Si tratta di un libro sui fiori e sui loro nomi locali, che andavano persi. Ho dovuto lavorare tanto, sono anni e anni di ricerche, incontri con gli anziani, perché sono cose che i giovani non sanno. E allora trovarli…perché a volte non si ricordavano e ho dovuto tornare una seconda volta, ho girato tanto, ho cominciato da Courmayeur e sono andato fino a Pont-saint-martin, tutta la Valle, e anche tante frazioni. Perché ci sono variazioni di questi nomi che purtroppo andavano perse. I nostri antenati conoscevano il valore del patrimonio naturale, ne apprezzavano la ricchezza e sapevano utilizzarlo con competenza e rispetto. Grazie a questa sensibilità, il territorio regionale usufruisce oggi di una ricchezza botanica formidabile. Spetta a noi, oggi, il compito di continuare a proteggere l´ambiente. Giuseppe Isabellon, Assessore all’agricoltura e risorse naturali - Per quanto riguarda il nostro Assessorato, stiamo lavorando attivamente sugli aspetti legislativi, che vengono aggiornati, la nuova legge sulla flora del 2009, la recente legge sulle erbe officinali che va a regolamentare tutto il settore dalla primavera di questo anno. Quindi credo che questa pubblicazione capiti al momento giusto, in un percorso che permetterà di sviluppare il settore delle nostre aziende agricole, di dar loro la possibilità di integrare il loro reddito, oltre alla multifunzionalità. Un buon numero delle piante presentate da Lavoyer fa parte del patrimonio preservato con grande cura dal lavoro del Centre d’études Les anciens remèdes, associazione culturale che dall´inizio di settembre gestisce la struttura da cui prende il nome, nata per lo studio e l´attualizzazione dell´uso delle pianti officinali. Laurent Viérin, Assessore all’istruzione e cultura - La Maison è un mondo e un luogo anche e soprattutto didattico, attraverso la mediazione e il linguaggio compatibile con il target di pubblico che la visita. I nostri operatori, i nostri mediatori culturali sanno comunicare con un linguaggio semplice concetti anche scientificamente complessi come quelli delle piante, come venivano utilizzate una volta, come i nonni, i nostri bisnonni le usavano per curarsi. E ci sono dei laboratori didattici dove, con un linguaggio accattivante e con capacità comunicativa, si coinvolgono i ragazzi nella preparazione di tisane, facendo percepire l’importanza di queste piante, il loro uso nel passato e anche oggi, facendo attenzione a sottolineare i rischi che possono derivare dall’uso non corretto delle piante. Anna Montrosset, Presidente del Centre d’études Les Anciens remèdes - Le presenze sono buone e abbiamo rilevato un notevole interesse per queste tematiche, la gente arriva. Abbiamo aperto da tre mesi e abbiamo raggiunto le mille presenze, non solo di pubblico adulto, ma anche ragazzi delle scuole elementari, per i quali sono state organizzate e studiate delle attività specifiche, come visite e attività di laboratorio. Questi ragazzi oltre a visitare e ad avvicinarsi per la prima volta alle piante officinali, ne sperimentano anche l’utilizzo. Il sabato e la domenica siamo aperti invece a un pubblico adulto e abbiamo un buon numero di visitatori, che si dimostra sempre interessato. |
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DA DICEMBRE A PASQUA UNA MONTAGNA DI LIBRI A CORTINA D’AMPEZZO |
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Cortina d’Ampezzo 5 dicembre 2011 - Tutto è pronto per l’affollatissima stagione turistica cortinese, e i libri continuano ad essere protagonisti assoluti. Torna, per la quinta volta in due anni, Una Montagna di Libri, la rassegna di incontri con l’Autore di Cortina d’Ampezzo, al Palazzo delle Poste. La kermesse è stata presentata il 2 dicembre all’Hotel Principe Venezia da Vera Slepoj, psicoterapeuta e scrittrice, e Francesco Chiamulera, cortinese, organizzatori, con Alberto Sinigaglia, della manifestazione ampezzana. Oltre dodici gli appuntamenti organizzati dall’inverno alla primavera, da dicembre a Pasqua. La V, pirotecnica edizione di Una Montagna di Libri comincia prestissimo: fin da sabato 10 dicembre, in occasione del ponte dell’Immacolata, si darà appuntamento nel cuore pulsante di Cortina una selezione di grandi pagine italiane. La sede: il Palazzo delle Poste, a un passo da Corso Italia, l’arteria principale del paese. Ma ecco tutti i nomi dell’edizione Inverno 2011/12: grandi narratori, come Andrea Molesini, Premio Campiello 2011, Mariapia Veladiano, Premio Cortina d’Ampezzo 2011, Aldo Cazzullo, con il suo primo romanzo, l’esordiente Federico Vecchio, la grande Storia narrata da Arrigo Petacco. Figure della cultura e dell’intelligenza, come Vera Slepoj, il rettore dell’Università di Padova Giuseppe Zaccaria, il ginecologo e pioniere delle tecniche riproduttive Enrico Semprini; giornalisti e osservatori dell’attualità come Stefano Zurlo, Vera Schiavazzi, Marisa Fumagalli, Omar Monestier, Alberto Sinigaglia. Ma non è tutto. Il 3 gennaio Una Montagna di Libri ricorda il grande poeta veneto e italiano Andrea Zanzotto. All’hotel de la Poste, un commosso ricordo in musica con il superbo chitarrista e compositore Massimo Scattolin e la vedova Marisa. Il 7 gennaio la rassegna ospiterà un dibattito unico nel suo genere. Per la prima volta in assoluto hanno accettato di confrontarsi sul tema spinoso del rapporto tra Islam e Lega Nord Khaled Fouad Allam, esperto del mondo islamico, e Leonardo Boriani, direttore del quotidiano La Padania. E saranno scintille. La buona alimentazione sarà la protagonista della rassegna a Carnevale. “Il cibo come emozione” è il doppio appuntamento di Una Montagna di Libri che cercherà di raccontare i problemi e le gioie del mettersi a tavola. Prima, con una conferenza di Vera Slepoj ai ragazzi delle scuole di Cortina, sui disturbi dell’alimentazione e gli spunti per guarire e stare bene; poi, con la presentazione in grande stile della Guida Michelin 2012, l’antologia dei ristoranti italiani. Ospite d’eccezione, il direttore-istituzione della Guida, Fausto Arrighi. Infine, uno sguardo lanciato sulle Dolomiti e sul loro futuro. Mentre Cortina scalda i motori della candidatura ai Mondiali 2017, il direttore di “Airone” e “In viaggio” Andrea Biavardi parlerà del ruolo della Regina delle Dolomiti come capitale della cultura e del turismo, con Andrea Franceschi, Sindaco di Cortina. Un’occasione per farci regalare dai due relatori una visione della Cortina di domani. “Una Montagna di Libri continua a investire in cultura perché ritiene che nei momenti di maggiore difficoltà per un Paese ai cittadini si debbano dare strumenti per affrontare i cambiamenti”, ha affermato Vera Slepoj, presidente onorario della rassegna. “I libri continuano a essere il grande veicolo della libertà, della scelta individuale e della possibilità di un pensiero critico. Il vero patrimonio che l’individuo ha a disposizione”. “Anche nella difficile congiuntura in cui ci troviamo, Una Montagna di Libri continua a portare a una delle più belle località del mondo il valore aggiunto della cultura e della riflessione”, afferma Francesco Chiamulera, responsabile della manifestazione. “Nata come una scommessa, un azzardo, due anni fa, la rassegna continua a crescere e ad esplorare nuovi territori. Siamo insaziabili!” Una Montagna di Libri, un’esperienza che dura ormai da due anni, con la quota-record di 75 incontri organizzati (uno ogni dieci giorni), è possibile grazie al sostegno della Regione Veneto e del Comune di Cortina d’Ampezzo, con il quale vige una convenzione quadriennale, di numerosi patrocini istituzionali, tra i quali quello della Provincia di Belluno, e soprattutto del contributo di una costellazione di piccoli e grandi sponsor privati. L’accoglienza degli ospiti è curata dal Cristallo Hotel Spa & Golf, l’unico 5 stelle lusso di Cortina d’Ampezzo, insieme a Hotel de la Poste e Park Hotel Faloria. La distribuzione dei libri è affidata alla storica Libreria Sovilla di Cortina. Gli sponsor della rassegna sono: Archeda Bathrooms, Cooperativa di Cortina, Trifoglio Boutique, Liborio, La Ruota è Claudio Zanettin, Cassa Rurale ed Artigiana di Cortina d’Ampezzo e delle Dolomiti, Fondiaria Sai di Mirco Zandonella, Voci di Cortina. Dinner partner della manifestazione sono i ristoranti Villa Oretta, El Brite de Larieto, Al Camin, Lago Scin, Toulà, Da Beppe Sello. Lunch partner, i ristoranti Leone e Anna, El Bronsin, La Tavernetta e Ospitale. In chiusura degli incontri, le piccole degustazioni organizzate per il pubblico in sala, grazie alla collaborazione con la delegazione di Belluno dell’Associazione Italiana Sommelier. Con i partner della manifestazione: Bibanesi e Casa Vinicola Zonin. Come cadeau per gli ospiti della rassegna, viene offerto Battistella, il Prosecco. Una Montagna di Libri è realizzata in collaborazione con il Consorzio Cortina Turismo, la Gestione Impianti Sportivi di Cortina, l’emittente ampezzana Radio Cortina, il Notiziario di Cortina e il Festival e Accademia Dino Ciani, Davide Zuin, Federico Raimondi, la dottoressa Mariateresa Setaro, l’Hotel Principe di Venezia. Media partner della rassegna sono la rivista Cortina Topic, Corriere delle Alpi, Voci di Cortina. Le fotografie sono di Giacomo Pompanin. Il concetto è curato da Dinodesign. |
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ATTILIO BERTOLUCCI: IL POETA, IL CRITICO, L’UOMO IL 6 DICEMBRE NELL’AULA MAGNA DELL’UNIVERSITÀ DI PARMA UN CONVEGNO DI STUDI DEDICATO ALL’AUTORE DELLA “CAMERA DA LETTO” |
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Parma, 5 dicembre 2011 – Una giornata per Attilio Bertolucci: per ricordare il poeta, il critico e l’uomo. È quanto propone il Dipartimento di Italianistica dell’Università, che in occasione del centenario della nascita del grande poeta parmigiano, tra i protagonisti più significativi della vita letteraria e culturale del Novecento italiano, ha organizzato una “giornata di studi e testimonianze” con critici, studiosi, poeti, amici di Attilio. L’autore di Sirio e Fuochi in novembre, di Viaggio d’inverno e di quello straordinario romanzo in versi che è La camera da letto, sarà “analizzato” da diversi punti di vista, per restituirne un ritratto il più possibile a 360 gradi. “L’idea è quella di ricordare questa grande figura della nostra città come poeta e come critico ma anche come uomo – ha esordito l’assessore provinciale alla Cultura Giuseppe Romanini nella presentazione di oggi in piazza della Pace - in un appuntamento che per certi versi chiude le celebrazioni del centenario della nascita. Il centenario si è articolato in momenti che hanno riguardato tutta Italia: da Roma a Parma, dove tra l’altro ricordo l’intitolazione del quarto liceo scientifico proprio ad Attilio Bertolucci. Mancava però un momento di riflessione sulla sua poetica e sulla sua attività critica: cosa che il Dipartimento di Italianistica dell’Università intende fare proprio in questa giornata, nel luogo più prestigioso dell’Ateneo, chiamando a ragionare docenti, studiosi e anche poeti”. L’appuntamento con Sul declinare dell’anno… Una giornata per Attilio Bertolucci a cent’anni dalla nascita è per martedì 6 dicembre nell’Aula Magna dell’Università (Palazzo centrale, via Università, 12 – Parma). L’iniziativa, realizzata con il patrocinio dell’Università degli Studi di Parma, della Provincia di Parma e delle Facoltà di Lettere e Filosofia e di Architettura, è stata ideata e coordinata da Paolo Bongrani, Paolo Briganti e Giulia Raboni, docenti del Dipartimento di Italianistica, che hanno pensato di raccogliere nella sede più prestigiosa dell’Ateneo parmigiano una rosa diversificata di relatori, soprattutto ma non solo del mondo accademico. “Per il titolo abbiamo scelto un verso della “Camera da letto”, che da un lato denota l’attenzione “stagionale” di Bertolucci al corso del tempo, e dall’altro dà l’idea che chiudiamo i festeggiamenti del centenario: festeggiamenti che a Parma in fondo non sono stati così scarsi come qualcuno pensa”, ha spiegato Paolo Briganti, che dell’autore parmigiano ha detto: “Bertolucci è senza dubbio tra i maggiori poeti del Novecento, chi organizza il convegno è consapevole di questo e ha gli strumenti per affermarlo. Non faremo il punto su questo ma partiremo da questa consapevolezza”. Tra i relatori due tra i più autorevoli nomi di studiosi, come Mario Lavagetto (che darà inizio ai lavori) e Gabriella Palli Baroni (co-curatrice del volume delle Opere di Bertolucci nei “Meridiani” Mondadori), ma anche due poeti di Parma amici del Poeta, quali Gian Carlo Artoni (anche allievo di Bertolucci al liceo Maria Luigia) e Pier Luigi Bacchini. L’università di Parma sarà presente non solo con le relazioni di Roberto Campari (cinema) e Paolo Briganti (letteratura contemporanea) ma anche, significativamente, di più giovani studiosi già allievi del nostro Ateneo e dottori di ricerca (Giovanni Ronchini e Michele Guerra) o dottorandi (Marta Rebagliati). “Siamo contenti di avere dei “seniores” della poesia a Parma, come Gian Carlo Artoni e Pier Luigi Bacchini, e siamo lietissimi che Mario Lavagetto, uno dei critici più noti e intelligenti di letteratura italiana ed europea, abbia accolto il nostro invito a partecipare: il fatto che abbia accettato per noi è un grande onore – ha commentato Paolo Bongrani -. Verrà poi appositamente da Roma Gabriella Palli Baroni, e ci sarà Roberto Campari che parlerà di Bertolucci al cinema. E ci saranno tanti giovani: abbiamo dato spazio ai giovani studiosi. Per noi sarà un po’ come passare il testimone a queste giovani generazioni”. |
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IN MOSTRA A BRUXELLES 52 OPERE SU UNITÀ D´ITALIA RASSEGNA INAUGURATA DA ALBERTO CAVALLI, DA GENNAIO A MILANO |
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Bruxelles, 5 dicembre 2011 - Inaugurata l’ 1 dicembre a Bruxelles, alla presenza del sottosegretario all´Università e Ricerca della Regione Lombardia Alberto Cavalli (presente su delega del presidente Roberto Formigoni), la mostra ´Maestri di Brera per l´Unità d´Italia´ allestita, fino al 20 dicembre, presso il Palazzo Berlaymont, sede della Commissione Europea, e, dal 6 al 20 gennaio 2012, presso l´Espace Banca Monte Paschi Belgio. La Mostra - Per i 150 anni dell´Unità d´Italia, ricorrenza attesa e carica di significati, l´Accademia di Brera, in collaborazione con l´Assessorato alla Cultura di Regione Lombardia, ha organizzato questa mostra celebrativa che - dopo Bruxelles - proseguirà fino al 22 di gennaio a Milano presso il Museo La Permanente e la Sala Napoleonica dell´Accademia di Belle Arti di Brera. Le 52 opere, eseguite dagli artisti-docenti dell´Accademia, con tecniche miste su tela libera, hanno la forma di una bandiera per creare il suggestivo effetto di vele gonfiate dal vento, quello stesso vento di speranza che animò gli italiani nell´unificazione. Lombardia In Europa - "Regione Lombardia - ha sottolineato il sottosegretario Cavalli - ha voluto un progetto così ambizioso nella capitale d´Europa per promuovere la sua identità culturale oltre il contesto nazionale, come parte di un impegno continuo finalizzato a rafforzare la presenza lombarda in Europa". Fu l´opera di un docente dell´Accademia di Brera (dal 1822 al 1879), Francesco Hayez, a celebrare l´Unità d´Italia dipingendo ´Il Bacio´. Presentata nel 1859 diventò, in forza dei colori della bandiera dipinti nel quadro, il simbolo dell´Unificazione d´Italia. Tutte le bandiere degli artisti di Brera sono legate tra loro dal sentimento della patria e dalla semplicità dei tre colori: bianco, rosso e verde. L´esposizione ´Maestri di Brera´, oltre al sostegno di Regione Lombardia, ha ricevuto il patrocinio dell´Ambasciata d´Italia, dell´Istituto Italiano di Cultura e del Gabinetto del vice presidente della Commissione Europea Antonio Tajani. Cultura Fattore Di Coesione - Durante il suo intervento Cavalli ha posto anche l´accento sull´importanza della cultura "Come fattore di coesione sociale in un´Europa che sta ancora costruendo la sua identità". "Jean Monnet, uno dei padri dell´Europa unita - ha ricordato il sottosegretario - disse che, se avesse potuto rifare l´integrazione europea, avrebbe cominciato con la cultura". "In effetti - ha proseguito Cavalli - festeggiamo quest´anno l´anniversario della creazione dello Stato unitario italiano, ma la lingua e una cultura comune preesistevano all´unità politica. E di questo, soprattutto, si è ´nutrita l´idea d´Italia´, come ha notato il presidente della Repubblica. Ora, tutti gli Europei sono figli di Atene e di Roma e dell´umanesimo cristiano e così via fino ai giorni nostri. La cultura non può, di per sé, fondare l´unità europea, ma può svolgere un ruolo fondamentale per un sistema politico ed economico unitario. E, nel momento della crisi, da qui dobbiamo ricominciare". |
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RIUNIONE DELLA COMMISSIONE CULTURA DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI |
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Roma, 5 novembre 2011 - L´assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, in qualità di coordinatore della Commissione Cultura della Conferenza delle Regioni, l’ 1 dicembre ha presieduto a Roma la riunione della Commissione nella quale si è discusso della proposta, avanzata dall’assessore della Regione Piemonte Michele Coppola, per la creazione di un fondo, attraverso l’utilizzo di una carta di credito emessa con il patrocinio delle Regioni, allo scopo di sostenere iniziative culturali. In sostanza, una percentuale della carta potrà essere trasferita in un fondo destinato a sostenere la cultura, senza costi aggiuntivi per chi la utilizza e ogni utilizzatore potrà scegliere a quale istituzione devolvere la propria transazione. La proposta sta per essere realizzata nella Regione Piemonte e, pertanto, potrà essere estesa a tutte le altre realtà regionali indirizzando risorse preziose per la valorizzazione del patrimonio culturale. Alla riunione della Commissione hanno preso parte gli assessori Michele Coppola (Piemonte), Massimo Buscemi (Lombardia), Sebastiano Missineo (Sicilia), Luigi De Fanis (Abruzzo), Caterina Miraglia, (Campania), Cristina Scaletti (Toscana), Silvia Godelli (Puglia), Massimo Mezzetti (Emilia-romagna), Fabrizio Bracco (Umbria), Fabiana Santini (Lazio). |
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CAPITALE DELLA CULTURA: 19 EVENTI VERSO IL 2019 |
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Bolzano, 5 dicembre 2011 - 19x19, ovvero 19 tappe in tutta la provincia verso il 2019 per presentare agli altoatesini la candidatura con Venezia e il Nordest a Capitale europea della cultura e sensibilizzarli sulle potenzialità del riconoscimento: l ‘1° dicembre al Thuniversum di Bolzano, il primo incontro di questo singolare tour sul territorio, protagonista il mondo della cultura locale. Tra gli intervenuti, il coordinatore del Comitato scientifico Innocenzo Cipolletta, Peter Thun e il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini. La serata, promossa dagli Assessorati provinciali alla cultura italiana, tedesca e ladina, ha avviato il concreto coinvolgimento degli altoatesini nel progetto di candidatura dell’Alto Adige con Venezia e il Nordest (Trentino, Veneto, Friuli Venezia Giulia) a capitale europea della cultura nel 2019. Teatro del primo appuntamento a Bolzano è stata la sede Thun, un’azienda che da 60 anni promuove il mecenatismo culturale e coniuga l’impresa con l’arte e la cultura, come ha spiegato il padrone di casa Peter Thun. I 19 eventi del tour "19x19" sul territorio altoatesino si svilupperanno lungo tutto il 2012 e parte del 2013 con l’obiettivo di rafforzare la capacità della macroarea Nordest di funzionare come sistema e di far diventare la società protagonista del progetto. La linea guida infatti è "partire dal basso", quindi coinvolgere i cittadini, le realtà culturali, le istituzioni, gli imprenditori, gli enti locali, le università e le fondazioni. Una sorta di grande partnership tra pubblico e privato per unire i territori e le proposte, trasformare Venezia e il Nordest in una grande rete culturale e quindi in una candidatura forte nella corsa al traguardo del 2019. I passaggi per condividere le tematiche del progetto con le moltissime realtà territoriali, in modo che vi sia la più ampia partecipazione, sono iniziati in tutte le Regioni. Al Thuniversum, gremito di interessati, ne hanno parlato il coordinatore del comitato scientifico, Innocenzo Cipolletta, e il direttore di candidatura, Maurizio Cecconi, illustrando il logo e il tema scelto per la candidatura: la crescita del territorio in un rapporto ideale tra cultura ed economia. Il Nordest ha ottime possibilità di vincere la sfida, ma già la candidatura congiunta è un esempio di come una macroarea può collaborare. Il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini ha parlato di un territorio "unico per specificità culturali e elementi distintivi che ne fanno un ponte tra area mitteleuropea e mediterranea. È certamente più complesso candidare un territorio vasto, ma questo modello di sviluppo è una ricchezza per tutti perché crea un circolo virtuoso tra cultura, impresa e ricerca." Tommasini ha ricordato che in questo processo "il ruolo del piccolo Alto Adige è significativo: un laboratorio di lingue e culture diverse, una storia di convivenza pacifica." I 19 incontri prevedono la presenza di un container informativo e di un testimonial delle aree che in passato sono state designate Capitale europea della cultura. Ieri al Thuniversum è toccato a Geoffrey Barclay, manager che accompagnò Liverpool nella sua avventura di Capitale della cultura 2008. Ha ripercorso la storia di quella candidatura e ha ricordato la ricaduta della designazione sulla città inglese: 7mila appuntamenti, quasi 10 milioni di visitatori, un impatto economico di quasi 900 milioni di euro. |
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ECONOMIA E CULTURA PER VENEZIA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019 |
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Trento, 5 diembre 2011 - L´assessore provinciale alla cultura Franco Panizza, Innocenzo Cipolletta, presidente del Comitato scientifico per Venezia e il Nordest capitale della cultura 2019, Maurizio Cecconi, Responsabile ufficiale della Candidatura e Laura Boschini, dirigente del Dipartimento Cultura della Provincia, si sono incontrati stamani con la stampa per fare sullo stato dei lavori e sulle prospettive che si stanno per aprire. "La candidatura di Venezia e del Nordest – ha detto l´assessore Panizza nel suo intervento, – è una formidabile occasione per avviare nuovi rapporti e nuovi contatti, ma è anche un importante momento di coinvolgimento dei territori e di tutte le espressioni culturali, sociali e, perché no, anche economiche che s´intrecciano da Trento e Bolzano a Venezia e Trieste". Già nella giornata del 30 novembre l´assessore Panizza, Cipolletta e Cecconi si sono incontrati con i rappresentanti dell´imprenditorialità e della cultura del Trentino. "Sono stati due incontri molto proficui – ha detto Panizza, – a testimonianza di quanto interesse desti nella nostra comunità l´opportunità di lavorare assieme a tutto il Nordest per costruire spazi comuni di operatività, ma anche di collaborazione, di scambi e di interazione. Il Trentino dirà la sua e offrirà il meglio di sé: siamo un territorio al centro dell´Europa e nel cuore dell´asse Nord-sud, ma siamo anche una Provincia che, assieme all´Alto Adige sta dialogando positivamente e in modo costruttivo con il Tirolo. Abbiamo quindi bisogno di avere collegamenti parimenti fecondi pure con il Veneto, che ci apre le porte del Mediterraneo, e con il Friuli Venezia Giulia, che ci indica la direzione dell´Oriente. Per far ciò abbiamo scelto un tema forte e originale: il territorio del Nordest, che in questi ultimi decenni s´è contraddistinto per un forte sviluppo economico, seppur oggi un po´ allentato a causa della crisi internazionale, presenterà la sua candidatura con il tema ´Economia e Cultura´: che cosa può offrire lo sviluppo economico al diffondersi della cultura, cosa può dare la cultura per far sì che lo sviluppo economico sia anche ricerca, innovazione, formazione. E il Trentino ci sarà tutto, con i suoi musei e con le sue associazioni, con i suoi imprenditori e l´Università, i Centri della ricerca, i grandi eventi, le sue minoranze linguistiche, i suoi laboratori di creatività..." Per parte sua Innocenzo Cipolletta, presidente del Comitato scientifico, ha insistito sul fatto che la Candidatura di Venezia e del Nordest a capitale della Cultura 2019 dev´essere per forza un progetto "lungo", che si dipana anno dopo anno con una serie di riflessioni e di eventi, "in una competizione che non sarà con altri paesi europei: per il 2019 è già stato deciso che ci saranno due capitali della Cultura, una in Bulgaria e una in Italia. I nostri competitori, quindi, saranno altre città e altri territori italiani, come ad esempio Siena, Matera, Perugia e Assisi, Brindisi-lecce-bari, Ravenna, Terni ecc. Venezia e il Nordest hanno decisamente puntato su una candidatura ampia e infatti ci presentiamo con il territorio più esteso, ma ci presentiamo anche, indipendentemente dall´esito della gara, con la convinzione che grazie alla cultura tutti i territori del Nordest avranno finalmente la possibilità di dialogare tra di loro, di collaborare a una serie di progetti comuni, facendo in fin dei conti crescere le rispettive comunità in una rete che dovrà continuare anche dopo". Ma un´altra importante lezione ci viene, sempre secondo Cipolletta, dal percorso che compiremo assieme da qui al 2013, anno in cui verrà scelta la capitale europea della Cultura 2019, e anche negli anni successivi, nell´ipotesi che vengano scelti Venezia e il Nordest: "Capiremo e faremo capire a tutti che investire in cultura è la via d´uscita migliore che abbiamo per uscire dall´attuale crisi economica". Maurizio Cecconi, responsabile della Candidatura, ha centrato il suo intervento su alcune parole chiave del progetto che sta nascendo in questi mesi: "Quello di Venezia e del Nordest sarà un progetto duraturo, nel senso che dovrà proseguire nel tempo anche dopo la fase di candidatura e anche dopo il 2019 se verremo scelti. Dovrà essere un progetto ripetibile nel tempo e nei vari territori; sarà originale, perché non potrà ripetere quel che c´è già, non guarderà al passato ma al futuro, non a quel che Venezia è stata, ma quel che Venezia e il Nordest hanno in animo di diventare. Sarà anche un progetto etico, in quanto dovrà contribuire ad esempio a diminuire il lavoro precario e a consolidare le professionalità, dovrà coinvolgere il volontariato, dovrà sostenere la rete tra i territori, aiutandoli a superare i punti morti e i momenti di difficoltà. Dovrà essere un progetto internazionale, con forti caratteristiche di apertura, in grado di valorizzare gli stranieri che vivono da noi, ma anche i nostri conterranei che vivono all´estero; sarà un progetto europeo, che contribuirà a rafforzare il sistema Europa, aiutandoci a uscire dal provincialismo e a respirare la dimensione internazionale". Ma soprattutto – ha concluso Cecconi, – sarà un progetto necessario a prescindere. "È ora e tempo che i territori del Nordest comincino a dialogare e a ragionare tra di loro: indipendentemente dall´esito della nostra candidatura, la nostra vera sfida sarà far sì che l´operazione abbia comunque un senso e un futuro". Intanto è stato presentato il logo di Venezia e Nordest Capitale europea della Cultura 2019: un diamante rosso e arancione in cui le facce si intersecano in punti che corrispondono, in definitiva, alle città di questo grande territorio. A seconda poi che lo si giri, il disegno appare via via come una stilizzazione geografica del Nordest, un campanile che svetta verso il cielo, una vela che solca il Mediterraneo, una montagna alpina... C´è tutto, insomma: ci sono le Dolomiti patrimonio dell´Unesco, i grandi porti del Nordest, il mare e le Alpi. "Servono comunque e soprattutto – ha concluso l´assessore Panizza, parlando anche a nome degli altri relatori, – una condivisione e un coinvolgimento delle popolazioni, un lavorare assieme, un fare sistema che ci aiuti a crescere". Lo Stato Dell´arte Della Candidatura - Con il mese di settembre 2011 l´iter per la presentazione della candidatura di Venezia e del Nordest a Capitale europea della Cultura 2019 è entrato in una fase prettamente operativa: il primo settembre scorso si è riunito per la prima volta il Comitato Scientifico presieduto da Innocenzo Cipolletta ed è iniziata la collaborazione del Responsabile di Candidatura Maurizio Cecconi. Il bando nazionale per la presentazione delle candidature sarà lanciato alla fine del 2012 – inizio 2013. A livello locale, si è poi provveduto a formalizzare l’invito partito dal Comitato dei Fondatori e rivolto ai soggetti territoriali sia pubblici che di categoria a far parte del gruppo dei soci della candidatura; questo invito ha generato a tutt’oggi un buon numero di adesioni da parte di soggetti interessati. La candidatura di Venezia a Capitale europea della Cultura 2019 unitamente alle Regioni e alle Province autonome del Nordest è nata e si sta concretizzando come un progetto condiviso di sviluppo durevole e sostenibile, che ha come volano principale la dimensione culturale. In ciascuna delle regioni l´invito a dare la propria adesione al progetto è stato rivolto ai rappresentanti degli enti pubblici e funzionali, del mondo economico, dell’associazionismo, della cultura, del turismo, della ricerca e conoscenza, del sociale. A tutti è stato chiesto non solo di aderire formalmente, ma anche di fornire idee, proposte operative, per contribuire in tal modo allo sviluppo organico della candidatura. L’adesione dei soci promotori quindi non è da intendersi come una mera ricerca di sponsor, ma come un momento compartecipativo alla stesura della candidatura, in cui ogni soggetto interessato deve ritenersi coinvolto. La presenza di un cospicuo numero di sostenitori territoriali costituisce un punto di forza della partecipazione della Provincia autonoma di Trento al consorzio interregionale. Se infatti la candidatura si basa su un partenariato unitario ed equanime tra le realtà regionali e provinciali proponenti, è evidente che il Trentino potrà operare con efficacia sul piano decisionale, se l’interesse all’iniziativa dei propri enti territoriali sarà cospicuo. È stato questo, in definitiva, l´invito rivolto nel pomeriggio e nella serata di ieri dall´assessore Panizza, da Innocenzo Cipolletta e da Maurizio Cecconi ai rappresentanti delle associazioni culturali e ai soggetti economico-imprenditoriali del nostro territorio, nel corso di due specifici incontri molto partecipati e vivaci. Il sostenitore può aderire offrendo, se lo ritiene opportuno, una parziale compartecipazione alle spese del consorzio, ma può offrire la sua disponibilità anche sotto forma di "servizi", ad esempio mettendo a disposizione infrastrutture, materiali, risorse intellettuali oppure collaborando a eventi corollario alla presentazione della candidatura. L´adesione è limitata al periodo di preparazione della candidatura, che terminerà alla fine del 2012 - inizio 2013, quando sarà lanciato il bando nazionale a cui parteciperanno le città candidate. Successivamente, in caso di esito positivo della nostra candidatura, si entrerà nell’effettiva fase di preparazione e di realizzazione dell´evento e i soci sostenitori saranno chiamati a una collaborazione molto più compartecipativa e operativa. |
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SPAZIO ESPOSITIVO REGIONE VENETO A SALONE BENI CULTURALI |
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Venezia, 5 dicembre 2011 Si è aperta l’ 1 dicembre a Venezia la 15.Ma edizione del Salone dei Beni e delle Attività Culturali. Quest’anno lo spazio espositivo della Regione del Veneto al Salone è concepito come ideale momento di comunicazione congiunta del complesso di iniziative intraprese dalla diverse direzioni sia:nella salvaguardia e nella valorizzazione del patrimonio culturale; nella promozione e nello sviluppo del mondo della produzione culturale; nell’ambito dei programmi culturali transfrontalieri. Si unisce poi quest’anno anche quella dell’Istituto Regionale per le Ville Venete, con compiti specifici di sostegno ad azioni di tutela e conservazione delle ville venete. ”La Regione del Veneto – sottolinea in proposito il vicepresidente Marino Zorzato - è presente perche siamo convinti che i protagonisti di una filiera devono incontrarsi per discutere strategie d’intervento e individuare possibili sinergie. La cultura, il territorio, il paesaggio e l’innovazione sono il “filo conduttore” di questa rassegna ma anche la base delle politiche di governo del territorio” L’area espositiva regionale presenta al pubblico una serie di attività avviate recentemente tra cui i Comitati regionali per le celebrazioni dei Centenari di Ippolito Nievo, Antonio Fogazzaro, Francesco Pasinetti, Emilio Salgari, 750° anno di Fondazione della Scuola Grande San Giovanni Evangelista a Venezia, Pietro Bertojia, Ferdinando Ongania, Nicola Vicentino. Tra i premi letterari che la Regione sostiene, vengono in particolare proposti quelli dedicati ai grandi autori della letteratura: il Premio Mario Rigoni Stern, il Premio Giovanni Comisso, il Premio Giovanni Comisso, il Premio Giuseppe Berto. Inoltre, i due premi letterari che da 50 anni animano la vita culturale del Veneto: il Premio Settembrini e il Premio Campiello. Nello spazio veneto ci sono anche progetti europei a cui la Regione partecipa nel settore della valorizzazione dei beni culturali; promozione del patrimonio d’eccellenza sottoposto alla tutela dell’Unesco; attenzione dedicata alle testimonianze archeologiche nel territorio; Ville Venete. Come nelle precedenti edizioni è presente un’area deputata a illustrare le iniziative editoriali della Regione, nonché una zona allestita per ospitare incontri ed eventi organizzati anche in collaborazione con altri soggetti istituzionali e vari interlocutori regionali, attivi nella conservazione e nella valorizzazione del patrimonio culturale. Uno spazio a parte, allestito come “sala cinematografica”, ospita la proposta di alcuni film girati da Francesco Pasinetti Sempre nell’ambito del Salone, la Regione è presente anche alla Xii edizione della Borsa del Turismo Culturale “Viaggiandum Est”. “Di questo particolare aspetto dei flussi turistici in tempi recenti – commenta Zorzato - è apparso sempre più necessario tenere conto, nella prospettiva di una politica di promozione e di valorizzazione del territorio maggiormente integrata e condivisa, fra i settori del turismo e della cultura”. In questa edizione del Salone ci sarà ampio spazio per la candidatura italiana a capitale europea della cultura 2019. Venezia e il Nordest sono candidate. “Venezia, il Veneto e il Nordest – conclude Zorzato - vogliono fare sistema per dare più forza a questo progetto che è una grande occasione. Chiedendo di diventare nel 2019 capitale europea della cultura mettiamo sul piatto un patrimonio culturale prestigioso ma anche il presente e il futuro dei nostri territori”. |
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LEOPOLDO KOSTORIS E LA SUA COLLEZIONE LA PASSIONE DI UNA VITA |
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Trieste, 5 dicembre 2011 - Dalla casa romana di Fiorella Kostoris Padoa Schioppa arriva a Trieste, al Museo Revoltella, la singola e unica collezione di Leopoldo Kostoris che chiedeva agli artisti italiani dei primi anni Cinquanta di disegnare una tavoletta di 13x18 centimetri, poco più che una cartolina illustrata. Oltre 220 opere, quasi "un universo tascabile", come l´ha definita Claudio Magris, della pittura italiana di quegli anni. Il Comune di Trieste propone una mostra per riscoprire la Collezione e la figura di Leopoldo Kostoris, rappresentante emblematico di quella grande cultura ebraica mitteleuropea che ha costituito una componente essenziale per Trieste, della sua peculiarità, della sua creatività, dalla letteratura alla politica. Carrà, Vedova, De Pisis, Cantatore, Sironi, Rosai, Sassu, Santomaso, Campigli, Afro, Prampolini, Mascherini, Spacal, Crali: sono solo alcuni degli oltre 200 artisti che nei primi anni Cinquanta hanno dipinto, la tavoletta del singolare formato 13x18 centrimetri che Leopoldo Kostoris, commerciante triestino, fondatore del negozio Arbiter e ideatore dell´omonimo premio d´arte Arbiter, inviò loro con una richiesta discreta ma inappellabile. “Il babbo – racconta Fiorella Kostoris Padoa Schioppa, autorevole economista e figlia di Leopoldo Kostoris, in un recente scritto di Fabio Isman – diceva che un artista vero, pur se abituato a dipingere in formato parete come Sironi, sa comunicare gli stessi messaggi e valori anche entro limiti ristretti”. Amante dell´arte, “pittore della domenica” come lui stesso si definiva, Leopoldo Kostoris tra il 1951 e il 1955 scrive agli artisti chiedendo loro un´opera, e alla lettera allega una tavoletta di compensato del formato 13x18 centimetri, poco più che una cartolina illustrata. Sceglie la misura in base alle sue ridotte disponibilità di finanze e di spazio. Solo pochissimi artisti non rispondono. Il risultato? 220 opere per una collezione praticamente unica al mondo che rappresenta, oltre che la passione di una vita, una rassegna veramente ragguardevole e tra le più complete della pittura italiana degli Anni Cinquanta, aperta alle più diverse correnti e ai più diversi contenuti; quasi un “universo tascabile”, come l´ha definita Claudio Magris. Ne sono rappresentati dai vecchi maestri della tradizione “novecentesca” (Carrà, Tosi, De Pisis, Guidi, Sironi, Campigli, Rosai, Borra), alla cosiddetta generazione di mezzo (Cagli, Birolli, Afro, Mafai, Saetti, Santomaso, Sassu), ai più giovani, le “promesse” dell´arte italiana: Hollesh, Tancredi, Finzi, Gianquinto, Diani, Francken. Ricca l´articolazione degli schieramenti regionali, con una netta prevalenza di artisti triestini e veneziani. Vi si possono così individuare tutte le tendenze e scuole di allora (con Savino, Cantatore, Cassinari, Tomea, Crali, Sassu, Levi, Migneco, Vellani Marchi, Music, Menzio , Stradone, Soldati, Vedova, Pizzinato, Alberto Martini). Il discorso antologico sulla pittura italiana che aprì Kostoris è proprio ciò che differenzia questa collezione dalle altre dello stesso genere. Tutto avviene a Trieste e gli anni nei quali Kostoris raccoglie questa collezione sono quelli tra il 1951 e il 1955. L´atmosfera la descrive perfettamente Claudio Magris in uno scritto del catalogo edito in occasione dell´esposizione del 1999. “Sono anni difficili, fervidi e desolati per Trieste, situata e quasi abbandonata alla periferia della Storia, una periferia che in qualche modo è anche un centro, perchè la città ai margini dell´Italia, e anzi divisa dall´Italia, si trova su un confine che taglia in due il mondo, la cortina di ferro, e dunque sulla linea di fuoco, del conflitto per il dominio e il destino del mondo”. Anni durante i quali Trieste è un territorio libero governato dalle forze angloamericane. Solo nel 1954 tornerà all´Italia. Però sono anche anni di grande fervore, di tensione intellettuale ed emotiva, di fioritura culturale, anni di letteratura, di musica, di arti figurative e di pittura. Dopo l´ultima esposizione del 1999 alla Galleria Nazionale di Roma, dal 9 dicembre 2011 al 31 gennaio 2012 la collezione (inaugurazione giovedì 8 dicembre ore 18.30), normalmente ospitata a casa di Fiorella Kostoris, sarà visitabile proprio a Trieste al Museo Revoltella. Organizzata dal Comune di Trieste – Assessorato alla Cultura e dallo stesso Museo Revoltella, con la collaborazione determinante della figlia di Fiorella Kostoris, Caterina Padoa Schioppa, giovane architetto che si è impegnata nella progettazione dell´allestimento, si tratta di una mostra fortemente voluta, “un riconoscimento – racconta Fiorella Kostoris a Fabio Isman nel testo del catalogo della mostra – di ciò che Trieste è stata per mio padre, a 55 anni dalla sua morte a 60 dal premio Arbiter. Questi 220 dipinti rappresentano qualcosa che mi ha sempre accompagnato, e mi ha aiutato per tutta la vita. […] Alcuni di questi quadri non smetterei mai di guardarli. Rappresentano anche una bella avventura figurativa, la passione di una vita.” A fianco delle opere il visitatore può trovare numerose foto di famiglia, ritagli di giornale e altri documenti che lo aiuteranno a ricostruire la Trieste degli anni Cinquanta, ma soprattutto la figura di un uomo, colto ed elegante, di un´eleganza non vistosa, che ha saputo unire il senso degli affari a una grande sensibilità verso la cultura e l´arte, e che, come scrive Claudio Magris, è “rappresentante emblematico di quella grande cultura ebraica mitteleuropea che ha costituito una componente essenziale per Trieste, della sua peculiarità, della sua creatività, dalla letteratura alla politica”. Www.museorevoltella.it |
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DELLAI AI MUSEI TRENTINI: “DOBBIAMO FARE SISTEMA” |
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Trento, 5 dicembre 2011 - “I musei trentini sono riusciti costruire una propria identità e una mission precisa. Ora è tempo di incominciare a fare sistema. Si tratta di una nuova, seconda dimensione che riguarda anche aspetti molto concreti, quali la messa in rete delle opportunità, delle risorse e del sistema organizzativo”. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, ha incontrato il 30 novembre i vertici dei musei trentini: un’occasione - come ha sottolineato lo stesso Dellai - per augurare a tutti buon lavoro e, soprattutto, per confrontarsi su alcuni aspetti strategici, imposti anche dalla crisi economica. Accanto a lui c’era l’assessore provinciale alla cultura, Franco Panizza, il quale ha indicato gli ambiti in cui si deve iniziare a fare sistema: la comunicazione e la promozione dei musei e più in generale l´attività di marketing; il coordinamento e la programmazione delle attività; i servizi educativi; la gestione amministrativa generale; e i servizi aggiuntivi. Autonomia significa anche fare sistema e la capacità di cogliere sul territorio le opportunità di crescita e di condivisione di contenuti, risorse, forme di organizzazione e di talenti. La necessità di “fare sistema” nasce, in questo preciso momento storico, dalla difficile situazione economica che richiederà “ulteriori sacrifici” per le autonomie locali. L’urgenza di fare sistema e contare su economie di scala attraversa, quindi, l’intero sistema trentino dai Comuni ai servizi provinciali, e non solo i musei. La “messa a regime dell’apparato culturale e museale” è stata presentata e discussa ieri tra il presidente Lorenzo Dellai e l’assessore provinciale alla cultura Franco Panizza e i vertici dei musei trentini. Erano presenti i direttori, alcuni dei membri del consiglio di amministrazione e dei presidenti del Museo degli usi civici e costumi della gente trentina, Mart, Museo Castello del Buonconsiglio e Museo delle Scienze. “Partiamo - ha esordito il presidente Lorenzo Dellai - da una eccellente base. Tutti i musei hanno sviluppato un’idea e un progetto preciso sulla mission, individuando un‘identità che ha permesso la crescita e la valorizzazione del patrimonio culturale trentino, di cui gli stessi musei sono la migliore espressione. Dobbiamo però ragionare - ha aggiunto lo stesso Dellai - anche in prospettiva, razionalizzando le risorse e far crescere la coscienza di essere dentro un sistema”. Secondo Dellai, questo significa avere una maggiore condivisione del progetto culturale provinciale e la volontà di far emergere maggiormente la matrice comune rispetto “ai singoli eventi, ai singoli musei”. Secondo il presidente, “i musei trentini devo lavorare maggiormente sulle trasversalità, sui contenuti, sulla reciproca contaminazione e valorizzazione dei talenti”. Ma fare sistema - per la giunta provinciale - non è un auspicio ma una necessità, come ha ribadito poco dopo l’assessore alla cultura Franco Panizza: “Siamo di fronte ad uno scenario che anche nel campo della cultura esige uno sforzo enorme in tema di razionalizzazione delle risorse umane e finanziarie”. La stessa scelta - ha tranquillizzato il presidente Dellai - investirà gli uffici provinciali e la pubblica amministrazione. Pur nelle iniziali difficoltà, questo bilancio conferma che la giunta non ha voluto fare cassa riducendo gli investimenti in cultura, ma non possiamo nemmeno nasconderci che le previsioni di medio e breve periodo sono problematiche dal punto di vista della finanza pubblica”. In concreto, la giunta provinciale ha chiesto ai vertici museali trentini di dare esecuzione alle linee guida sulla gestione associata dei servizi. Sul punto, l’assessore Panizza è stato chiaro: “I musei dovranno fare rete sulla comunicazione e la promozione e più in generale sull´attività di marketing, sul coordinamento e la programmazione delle attività, sui servizi educativi, sulla gestione amministrativa generale e sui servizi aggiuntivi”. La voce dei musei ha riproposto alcune delle questioni su cui da tempo si dibatte e gli obiettivi che gli stessi musei auspicano si possano raggiungere con la nuova strategia della giunta provinciale. Marco Andreatta ha auspicato “modelli di riferimento chiari ed efficaci, e la capacità di esprimere una visone globale delle ricadute dei musei sul territorio”. Inoltre, Andreatta, accogliendo l’impostazione della giunta, ha posto l’accento sulla necessità di “disporre in futuro di servizi comuni di qualità”. Come a dire che la sfida si vince, da una parte, accettando la scelta di fare sistema e di mettere a fattore comune alcune competenze, e, dall’altra, di garantire ai musei servizi all’altezza delle aspettative. Nel suo intervento, il direttore dello stesso Museo di Scienze, Michele Lanzinger, ha chiesto, tra la altre, l’avvio in tempi brevi del centro intermuseale per il marketing. Infine, il direttore del museo del Buonconsiglio, Franco Marzatico, ha auspicato, in un intervento articolato, che la centralizzazione di servizi porti con sé la snellezza e l’immediatezza di processi quali gli acquisti, e che consenta ai musei di rispondere al meglio ad esigenze interne da sempre presenti in realtà complesse quali sono i musei. |
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FESTIVAL OF FESTIVAL, PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO ALLA BASILICATA |
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Potenza, 5 novembre 2011 - Il quarto Congresso italiano “Festival of Festivals”, promosso dall’Associazione Fanatic About Festivals dedicato al settore degli eventi culturali per un confronto tra regioni, aziende, fondazioni bancarie e organizzatori, ha premiato nell’ambito della categoria “Le Regioni dei Festival” di Bologna la Regione Basilicata. La Basilicata, selezionata fra le 180 candidature e 18 regioni partecipanti, ha egregiamente figurato ricevendo la menzione speciale per il Network Basilicata Cinema. Una targa ricordo è stata attribuita alla Regione per la sua capacità di collaborazione con il Mibac e gli operatori festivalieri del territorio, che hanno deciso di unirsi in un unico progetto condiviso per rendere fruibile al pubblico la settima arte. Il premio è stato assegnato alla Regione non solo per la qualità del prodotto, ma anche e soprattutto per la capacità di saper fare rete e saper lavorare insieme, come è stato spiegato durante una conferenza stampa alla quale hanno partecipato l’assessore alla Formazione, Lavoro e Cultura, Rosa Mastrosimone, il responsabile del Network, Gabriele Di Stasio, e i rappresentanti delle diverse associazioni cinematografiche partecipanti a Basilicata Cinema. “E’ una soddisfazione per tutti i Festival lucani – ha dichiarato Di Stasio – essere considerati un’eccellenza fra i 274 Festival di cinema italiani, soprattutto tenendo conto che il riconoscimento proviene da una giuria di esperti del settore. Tutto ciò per far riflettere gli operatori lucani in un momento di grave crisi che mette in ginocchio diversi settori e rende sempre più difficile operare nei Festival cinematografici di qualità”. Nella conferenza stampa sono state inoltre illustrate le iniziative che il Network ha messo in cantiere. In questo momento è in corso presso il Ridotto del Teatro Stabile a Potenza la rassegna “Ciak Away” tutti i mercoledì. Dalla metà di dicembre partirà, invece, la nona edizione del Festival nazionale “Cinema e Musica”. La manifestazione si terrà a Latronico e a Lagonegro e premia, unico Festival del Sud Italia, la migliore colonna sonora originale dell’anno. |
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