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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Dicembre 2011
Politica
OSSERVAZIONI DA PARTE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO HERMAN VAN ROMPUY AL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Strasburgo, 14 Dicembre 2011 - Di seguito alcune osservazioni di ieri del presidente del Consiglio Europeo Van Rompuy: “Voglio segnalare a voi, oggi, i principali risultati del Consiglio europeo della scorsa settimana. Come sapete, l´obiettivo principale è stato sul futuro della zona euro. Si tratta di un percorso lungo. Ristabilire la fiducia è più difficile allora la maggior parte di noi si aspettava. Ci sono voluti enormi sforzi per porre rimedio alle carenze infrastrutturali previsti dal trattato di Maastricht e di correggere le politiche del passato. In questo incontro ci fu, da un lato, un notevole grado di consenso sui contenuti e gli obiettivi. Questo accordo sulla sostanza è stato inoltre sostenuto non solo dai membri della zona euro, ma anche dai membri della zona euro in futuro. D´altra parte, non c´era più la discussione sugli strumenti giuridici necessari. Permettetemi di iniziare con i primi, perché non essere trascurato, perché polemica circa la seconda. In primo luogo, per il breve termine, abbiamo concordato un´azione immediata per aiutare a superare le attuali difficoltà. Stiamo aumentando le nostre risorse finanziarie per affrontare la crisi che abbiamo di fronte. Dell´area dell´euro e gli altri Stati membri avranno lo scopo di rendere disponibili ulteriori risorse fino a 200 miliardi di euro per il Fondo monetario internazionale. La leva del Fondo europeo di stabilità finanziaria saranno distribuiti rapidamente e la Banca centrale europea agirà come suo agente in operazioni di mercato. L´entrata in vigore del meccanismo del fondo di salvataggio europeo di stabilità (Esm) sarà accelerata in modo che possa iniziare nel mese di luglio 2012. Rivedremo marzo l´adeguatezza complessiva del complessivo Efsf / Esm massimale di € 500 miliardi. Per quanto riguarda il coinvolgimento del settore privato, il grande cambiamento per la nostra dottrina che abbiamo deciso il 21 luglio sarà ora tradotta nel trattato Esm. O per dirla più brutalmente: il nostro primo approccio con Psi, che ha avuto un impatto molto negativo sui mercati del debito, ora è ufficialmente conclusa. Da ora in poi rispettare rigorosamente i principi e le pratiche Fmi. In secondo luogo, per quanto riguarda il medio e lungo termine, abbiamo concordato un nuovo patto fiscale con le nuove regole fiscali. Gli Stati membri dovranno recepirla nella loro legislazione nazionale a livello costituzionale o equivalente. Le nostre regole sulla procedura per i disavanzi eccessivi sarà più automatico per i membri dell´area dell´euro. Elementi chiave di questo nuovo approccio sono le seguenti: sulla base del Patto di stabilità e crescita, i budget devono essere equilibrati in termini strutturali (cioè tutto il ciclo economico), questa regola deve essere definita a livello Trattato e incorporati nella normativa nazionale; automatico meccanismo di regolazione a garantire l´eliminazione in caso di deviazione devono essere definiti dagli Stati membri, sulla base dei principi proposti dalla Commissione. Portare Qvm rivisto nel Consiglio di decidere sulle proposte della Commissione all´inizio della procedura per i disavanzi in eccesso in modo che questa si applica tutta la procedura. Oltre a questo, come concordato nel mese di ottobre, gli Stati membri sotto procedura per disavanzo eccessivo dovranno presentare i loro piani di progetto di bilancio prima della loro adozione alla Commissione. Come ho detto, c´era un ampio accordo sulla sostanza. Per quanto riguarda la forma, tutti d´accordo che questi nuovi impegni dovrebbe essere reso obbligatorio, ma ci sono opinioni diverse su come questo potrebbe essere fatto. Come sapete, ho messo sul tavolo una relazione intermedia sul rafforzamento dell´Unione economica e monetaria che ha valutato quello che abbiamo fatto finora, ha individuato le debolezze, e ha suggerito vari modi in cui queste vulnerabilità potrebbero essere affrontati. Questi modi variavano da decisioni che possono essere adottate nel quadro dei trattati esistenti, di una possibile revisione del protocollo n. 12, mediante decisione del Consiglio europeo, a pieno titolo modifiche del trattato, mediante sia la semplificata o della procedura di revisione ordinaria . Alcune delle decisioni che possono essere prese sulla base dei trattati esistenti sono stati concordati. Tuttavia, la possibilità di rivedere il protocollo n. 12 e la possibilità di revisione dei trattati sia richiesta l´unanimità. E ´diventato chiaro nel corso della riunione che l´unanimità non era imminente. Di fronte a questo fatto - e mi sento alcun bisogno di essere controverso me stesso su questo - non vi era altra alternativa che scendere la strada di un trattato a parte tra i 17 membri dell´Eurozona, anche se aperto agli altri. Infatti quasi tutti gli altri membri, anche con una deroga per l´adesione all´euro, hanno annunciato che si uniranno in questo processo, soggetti a consultare i loro Parlamento. È stato un momento di responsabilità e di solidarietà. L´interesse europeo è stata posta in gioco e l´interesse europeo deve essere il nostro unico criterio. Un trattato intergovernativo non era la mia prima preferenza, né quella della maggior parte degli Stati membri. Tuttavia, sarà il completamento della procedura fiscale Compact. Essa deve essere negoziata per una questione di urgenza. Non sarà facile, anche legalmente parlando. Conto su tutti di essere costruttivo, tenendo presente la posta in gioco. Il nostro obiettivo è quello di rafforzare sia la disciplina fiscale e il coordinamento economico, andando oltre ciò che abbiamo già raggiunto nel ´six-pack´. Questa non sarà la prima volta che gli Stati membri più coinvolti hanno proceduto di comune accordo tra di loro, senza aspettare che tutti a unirsi alla nuova iniziativa. E ´stato il caso di Schengen, con la cooperazione di polizia di Prüm e in termini di attuazione del lancio dello stesso euro. Soprattutto, abbiamo concordato che il Parlamento europeo sarà associato in questo processo. Per quanto riguarda il calendario: piuttosto rapidamente, a seguito delle consultazioni con i parlamenti nazionali, dovremmo conoscere il numero degli stati partecipanti. Sono ottimista perché so che sta per essere molto vicino a 27. Infatti, 26 i leader indicato il loro interesse in questo sforzo. Essi riconoscono l´euro è un bene comune. Poi, primi di marzo al più tardi, questo "Fiscal Compact" Trattato sarà firmato. L´obiettivo resta quello di incorporare tali disposizioni nei trattati dell´Unione europea il più presto possibile. Nel frattempo, dobbiamo fare in modo che le nuove procedure rimangono strettamente integrati nella struttura dell´Unione possibile. Vi è, infatti, un notevole margine di manovra per farlo. Oltre a questo, il progetto esistente del trattato Esm dello scorso anno sarà modificato nei prossimi giorni. Si integrerà importanti decisioni di ieri su come modificare il nostro approccio al coinvolgimento del settore privato e le nostre idee sulla ammorbidire la regola dell´unanimità. L´obiettivo è che il Trattato Esm essere ratificato entro la metà del 2012. Nel mese di marzo, mi riferirà al Consiglio europeo approfondimento dell´integrazione fiscale, come già indicato nella relazione intermedia che ho fatto in stretta collaborazione con eh Presidente della Commissione europea e dell´Eurogruppo. Infine, abbiamo invitato il Parlamento europeo e del Consiglio, secondo la procedura legislativa ordinaria, ad esaminare rapidamente le proposte della Commissione, del 23 novembre in modo che possano in vigore in tempo per il prossimo ciclo di bilancio. Il Consiglio europeo ha fatto anche discutere di altre questioni che sono di importanza, anche se sono stati offuscati dalle domande governance economica. Sull´allargamento, previo consenso del Parlamento europeo, abbiamo firmato il trattato di adesione con la Croazia aprendo così la strada per la Croazia di diventare Stato membro dell´Unione 28. Abbiamo riconfermato la prospettiva europea dei Balcani occidentali chiarendo che la nostra porta non si chiude dietro la Croazia. In particolare, il Consiglio europeo ha individuato obiettivi chiari e un calendario chiaro per la Serbia e per il Montenegro. Entrambi i paesi hanno compiuto progressi considerevoli nel loro cammino verso l´Unione europea. La Serbia ha compiuto passi coraggiosi per portare l´Europa più ricercati criminali di guerra alla giustizia internazionale. La Belgrado-pristina dialogo ha portato i primi risultati e l´attuazione di tali accordi si muove in avanti. Ora aspettiamo la Serbia per costruire su quel dialogo e migliorare le relazioni con Pristina, con l´obiettivo di concedere la Serbia lo status di paese candidato nel febbraio 2012 dal Consiglio, di essere confermata dal Consiglio europeo all´inizio di marzo 2012. Montenegro ha ricevuto lo status di candidato un anno fa e ha intrapreso numerose riforme interne, che ora devono essere pienamente attuate. Continueremo a valutare i progressi del Montenegro, specialmente nel campo dello stato di diritto e mirano ad aprire i negoziati di adesione nel giugno 2012. Signore e signori, tornando alla fiducia dell´Eurozona, che è passato non può essere ripristinata durante la notte. E ´una lunga strada, ma questo Consiglio europeo è un tassello importante su questa strada. Grazie.  
   
   
LA COMMISSIONE PROPONE TAGLI PER I FUNZIONARI DELL’UE  
 
Bruxelles, 14 dicembre 2011 – Oggi la Commissione ha adottato formalmente un pacchetto di proposte di riforma del personale che porterà a un risparmio di un miliardo di euro entro il 2020 e di oltre un miliardo di euro all’anno sul lungo termine. L’iniziativa permetterà all’Ue di congelare le spese operative per l’amministrazione fino al 2020. La proposta ritarda l’età del pensionamento, introduce una riduzione del 5% del personale unita a un incremento delle ore lavorative settimanali e a stipendi più bassi in determinati settori, aumenta il contributo di solidarietà e semplifica il metodo adoperato per gli adeguamenti annuali delle retribuzioni e delle pensioni. Il Vicepresidente Maroš Šefčovič ha dichiarato: “Le istituzioni europee e il loro personale si trovano a dover far fronte a grandi sfide. Sono tuttavia convinto che essi siano capaci di raccoglierle lavorando ancora più intensamente, con orari più lunghi e con maggiore efficacia. La proposta rappresenta il giusto equilibrio tra la necessità di risparmiare e la capacità delle istituzioni di realizzare le loro politiche. "Si tratta anche di una risposta corretta sotto il profilo politico e giuridico alla richiesta degli Stati membri di sospendere l´adeguamento annuale delle retribuzioni di quest’anno a causa della crisi, richiesta a cui non è stato possibile dare seguito perché non erano soddisfatti i rigorosi criteri giuridici previsti per farlo." La proposta prevede: una riduzione del personale del 5% in tutte le istituzioni nel periodo 2013-17, grazie al normale ricambio di personale; un incremento dell´orario di lavoro minimo settimanale per il personale di tutte le istituzioni da 37,5 a 40 ore, senza adeguamenti salariali a titolo di compensazione; l´età normale di pensionamento passerà da 63 a 65 anni. Continuare a lavorare fino a 67 anni sarà reso più facile per chi lo desidera; onde tener conto della difficile situazione economica attuale, il contributo speciale (imposta aggiunta all’imposta sul reddito), che scadrà nel 2013, sarà non solo sostituito da un nuovo “contributo di solidarietà” ma anche innalzato al 6% (mentre attualmente è del 5,5%); le norme relative al pensionamento anticipato saranno inasprite (l´età minima per il pensionamento anticipato senza riduzione dei diritti pensionistici acquisiti passerà da 55 a 58 anni; la possibilità di avvalersi di questo regime senza una riduzione dei diritti pensionistici sarà ridotta del 50%); l’accesso ai gradi e agli stipendi più alti nella carriera degli "assistenti" sarà limitato agli assistenti con i migliori risultati che abbiano i requisiti per un posto con il livello più alto di responsabilità per questa categoria; gli stipendi del personale amministrativo e di segreteria neo-assunto saranno ridotti del 18% circa; le altre misure prevedono: un nuovo metodo semplificato per adeguare gli stipendi e le pensioni sulla base delle decisioni politiche prese da tutti e 27 gli Stati membri per i funzionari nazionali, una nuova clausola di eccezione per reagire prontamente a un´eventuale crisi, la riduzione del numero massimo di giorni di ferie concesso al personale per il viaggio annuale nello Stato membro di provenienza da 6 a 3 giorni, un nuovo metodo aggiornato per calcolare la distanza dal paese di provenienza che ridurrà le indennità individuali, un’estensione della durata massima dei contratti per gli agenti contrattuali nelle istituzioni da tre a sei anni e norme più coerenti per il personale delle agenzie dell’Ue. Contesto Le proposte, rese pubbliche per la prima volta alla fine del mese di giugno, sono state parzialmente modificate a seguito di circa sei mesi di discussioni e trattative con i rappresentanti del personale, gli Stati membri e le amministrazioni di altre istituzioni. Al fine di salvaguardare il senso della proposta e il suo impatto finanziario senza pregiudicare la capacità delle istituzioni dell’Ue di assumere e conservare personale altamente qualificato, gli elementi fondamentali della proposta di giugno sono rimasti immutati. I principali cambiamenti alla proposta iniziale sono: l’aumento proposto per il contributo di solidarietà che deve essere versato dal personale passa dal 5,5% al 6%; i compiti amministrativi e di segreteria continueranno a essere svolti da funzionari (anziché da personale a contratto come proposto inizialmente). Sarà, tuttavia, introdotto un nuovo tipo di struttura di carriera a essi destinato con stipendi più bassi e prospettive di carriera corrispondenti al livello di responsabilità; il metodo utilizzato per gli adeguamenti annuali delle retribuzioni e delle pensioni sarà semplificato e prorogato per altri 10 anni (invece di otto). A partire dal 1° gennaio 2013, sarà utilizzato il paniere di tutti e 27 gli Stati membri per calcolare l´evoluzione del potere di acquisto nazionale dei pubblici funzionari, un elemento fondamentale del metodo (mentre la proposta originaria si limitava ad aggiungere la Svezia e la Polonia al campione attuale di 8 Stati membri); la durata massima del contratto di lavoro degli agenti contrattuali delle istituzioni dell’Ue sarà aumentata da tre a sei anni (invece di cinque). Il pacchetto modificato di proposte sarà ora trasmesso al Consiglio e al Parlamento europeo per un ulteriore dibattito e per l’adozione sulla base della procedura legislativa ordinaria. Per ulteriori informazioni consultare il Memo/11/907.  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA LA PROTEZIONE EUROPEA PER LE VITTIME DI REATI  
 
Strasburgo, 14 dicembre 2011 - Secondo le regole approvate martedì, le vittime di reati per i quali è prevista la protezione, residenti in uno degli Stati membri, potranno usufruirne anche negli altri paesi Ue. L´ordine di protezione europeo ha lo scopo di proteggere le vittime di, ad esempio, violenza di genere, molestie, rapimento, stalking o tentato omicidio. Gli Stati membri avranno tre anni per trasporre questa direttiva nel proprio ordinamento nazionale. Alcune misure per proteggere le vittime di reati dalle aggressioni esistono già in tutti gli Stati membri, ma al momento esse cessano se le vittime si spostano in un´altra nazione. La direttiva sull´Ordine di protezione europeo (Ope), già concordata con i governi nazionali, permetterà a chiunque goda di protezione in uno Stato europeo di ottenere la stessa protezione anche se si muove in un altro paese dell´Ue. Maggior protezione su richiesta del Parlamento - Il Parlamento ha cercato fin dall´inizio di allargare il campo d´applicazione della legislazione per garantire protezione paneuropea alle vittime di tutti i crimini, non soltanto quelli di genere. La maggior parte delle misure di protezione è sì assicurata alle vittime della violenza di genere, ma un Ope può coprire le vittime anche di altre tipologie criminali. Le nuove regole si applicheranno quindi a vittime o possibili vittime che hanno bisogno di protezione "contro un´azione criminale di un´altra persona che potrebbe, in qualsiasi modo, mettere in pericolo la loro vita e la loro integrità fisica, psicologica e sessuale [...] così come la loro libertà e dignità personale". Questi crimini possono cioè includere molestie, rapimento, stalking e "altre forme di coercizione indiretta". "In poche parole renderemo più facili gli spostamenti delle vittime e ostacoleremo i movimenti dei loro aggressori. Oggi abbiamo fatto un importante passo in avanti verso la protezione di chi ne ha bisogno" ha detto la relatrice per la commissione diritti delle donne Teresa Jiménez-becerril Barrio (Ppe, Es). "La protezione adesso non avrà confini. Ci sono migliaia di vittime che ora saranno libere di vivere in pace" ha aggiunto la relatrice per la commissione libertà civili Carmen Romero López (S&d, Es). Tenere lontani gli aggressori - Quando a una persona sarà garantita protezione in uno degli Stati membri, secondo le regole nazionali, lui o lei potrà richiedere un Ope per estendere questa protezione a un altro paese dell´Ue, in cui lui o lei ha deciso di andare (o si è già recato/a). Sarà poi le autorità del paese di origine ad avere il compito di rilasciare l´Ope e trasmetterlo all´altro paese. L´ope potrà essere concesso solo se l´aggressore, identificato, è stato bandito dalle autorità del paese di origine, da tutti i posti in cui la persona protetta è residente o in quelli in cui si sposta, e anche se le restrizioni sono imposte contro qualsiasi forma di contatto o avvicinamento dell´aggressore alla persona sotto protezione. Proteggere i parenti delle vittime - Grazie al Parlamento, l´Ope potrà essere anche richiesto per salvaguardare i parenti di un beneficiario dell´Ordine di protezione europeo. Una nuova legislazione per le procedure civili - L´ope per le procedure penali sarà completato con una legislazione separata che riguarderà le questioni civili. A questo scopo la Commissione europea ha proposto nel maggio scorso un regolamento sul mutuo riconoscimento della protezione offerta dalla legislazione civile che sarà approvata da Parlamento e Consiglio. La combinazione dei due strumenti dovrebbe coprire la più ampia gamma possibile di misure di protezione per le vittime emanate nei diversi Stati membri.  
   
   
LA CORTE DEI CONTI EUROPEA PUBBLICA LA RELAZIONE SPECIALE N. 13/2011: «I CONTROLLI SUL REGIME DOGANALE 42 IMPEDISCONO E INDIVIDUANO I CASI DI EVASIONE IN MATERIA DI IVA?»  
 
Lussemburgo, 14 dicembre 2011 - Il regime doganale 42 è il regime utilizzato da un importatore Ue per ottenere un’esenzione Iva. Viene applicato quando le merci importate da paesi terzi in uno Stato membro dell’Ue verranno trasportate in un altro Stato membro. In tali casi, l’Iva è dovuta in quest’ultimo, lo Stato membro di destinazione. Vi è un rischio che le merci importate possano restare nello Stato membro di importazione senza che venga pagata l’Iva. Le merci importate potrebbero anche essere consumate nello Stato membro di destinazione senza che l’Iva venga riscossa in tale Stato. Il controllo di gestione svolto dalla Corte dei conti europea (Cce) ha valutato se esista un adeguato quadro normativo per la lotta contro l’evasione dell’Iva nell’ambito del regime doganale 42. La Corte ha elaborato un modello di controllo per esaminare se vi sia una gestione efficace di questa esenzione Iva nei sette Stati membri di importazione che hanno fatto oggetto dell’audit (Belgio, Danimarca, Spagna, Francia, Austria, Slovenia e Svezia). La Corte ha anche chiesto ai 21 Stati membri di destinazione delle merci trasportate, all’interno del campione, di esaminare se l’Iva sia stata effettivamente riscossa. La Corte ha rilevato che l’applicazione del regime doganale 42 è all’origine di significative perdite per i bilanci nazionali. Sulla base delle verifiche eseguite sul campione, l’importo estrapolato di queste perdite è approssimativamente, per il 2009, di 2 200 milioni di euro. Tali perdite rappresentano il 29 % dell’Iva teoricamente applicabile alla base imponibile di tutte le importazioni effettuate nell’ambito del regime doganale 42 nel 2009 nei sette Stati membri selezionati. Sul totale delle perdite, nel 2009, 1 800 milioni di euro hanno riguardato i sette Stati membri di importazione sottoposti a verifica e 400 milioni i 21 Stati membri di destinazione delle merci importate incluse nel campione. La Cce ha rilevato come la Commissione abbia proposto alcuni miglioramenti del quadro normativo Ue. Occorre tuttavia fare di più. Il quadro normativo non garantisce una gestione uniforme di questa esenzione Iva da parte delle autorità doganali. Esso non garantisce neppure che le autorità fiscali dello Stato membro di destinazione dispongano sempre di informazioni relative a queste operazioni. Tutte queste carenze possono essere sfruttate dagli evasori. La Corte ha rilevato inoltre che i controlli negli Stati membri sono carenti. Gli Stati membri non verificano i requisiti per l’esenzione. Informazioni essenziali non vengono messe a disposizione delle autorità fiscali per verificare che, alla fine, l’Iva venga pagata. Le autorità fiscali non sfruttano inoltre le possibilità offerte dalle informazioni messe a loro disposizione per impedire e individuare i casi evasione in materia di Iva. Un ultimo elemento da considerare, e non certo il più irrilevante, è il fatto che non vi sia stato nessun accordo circa l’introduzione della responsabilità in solido in caso di mancata comunicazione delle informazioni relative a tali operazioni intracomunitarie. La Cce raccomanda alla Commissione di adottare le seguenti misure: modificare le disposizioni d’applicazione del codice doganale in modo da introdurre l’obbligo di comunicare in modo uniforme i dati Iva completi per ogni merce destinata ad essere trasportata; gli importatori dovrebbero essere resi responsabili in solido per le perdite Iva nello Stato membro di destinazione laddove essi non presentino un elenco riepilogativo Iva; i sistemi informatici di sdoganamento degli Stati membri dovrebbero verificare automaticamente la validità dei dati Iva; creare un profilo di rischio Ue comune per tali importazioni; e modificare la normativa per migliorare lo scambio delle informazioni necessarie ai fini di una corretta imposizione dell’Iva nello Stato membro di destinazione. Si può concludere che i controlli sul regime doganale 42 non impediscono e individuano i casi di evasione in materia Iva.  
   
   
CORTE DEI CONTI: CANDIDATURA DI 8 NUOVI MEMBRI APPROVATA DAL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Strtasburgo, 14 dicembre 2011 - Tutti gli 8 candidati per divenire membri della Corte dei conti europea, incluso quello italiano, sono stati approvati dal Parlamento. 3 membri in carica, che sono stati ricandidati, sono stati approvati dai deputati con le votazioni seguenti: Vítor Manuel da Silva Caldeira (Pt) - con 622 voti a favore, 36 contrari e 32 astensioni. Karel Pinxten (Be) - con 599 voti a favore, 38 contrari e 56 astensioni. Hans Gustaf Wessberg (Se) - con 606 voti a favore, 39 contrari e 55 astensioni. 5 nuovi candidati sono stati cosi approvati: Henrik Otbo (Da) - con 596 voti a favore, 31 contrari e 53 astensioni. Juan-francisco Corona Ramón (Es) - con 363 voti a favore, 309 contrari e 27 astensioni. Ville Itälä (Fi) - con 625 voti a favore, 41 contrari e 29 astensioni. Pietro Russo (It) - con 608 voti a favore, 43 contrari e 34 astensioni. Kevin Cardiff (Ie) - con 521 voti a favore, 128 contrari e 34 astensioni. Nel caso di Kevin Cardiff, la plenaria ha contraddetto il voto della commissione per il controllo dei bilanci, che ne aveva invece respinta la candidatura. Anche se formalmente è il Consiglio dei Ministri che decide su tali cariche, la cooperazione con il Parlamento europeo e la sua commissione per il controllo dei bilanci, è essenziale per la Corte dei conti. Infatti, secondo i trattati, il Consiglio è obbligato a consultare il Parlamento sulle nomine.  
   
   
PROGRAMMA ENPI CBC MED: STANZIATI ALTRI 26,4 MILIONI DI EURO L´AUMENTO DELLE RISORSE DESTINATE AL PROGRAMMA TESTIMONIA ANCHE LA RINNOVATA ATTENZIONE DELL’UNIONE EUROPEA NEI CONFRONTI DI UN’AREA CHE STA ATTRAVERSANDO UNA FASE DI PROFONDE MUTAZIONI POLITICHE E SOCIALI.  
 
 Cagliari, 14 Dicembre 2011 - In arrivo dalla Commissione europea nuove risorse per il Programma Enpi Cbc Bacino del Mediterraneo. La decisione scaturisce dalla valutazione di medio termine dei programmi di cooperazione transfrontaliera Enpi e conferma ancora una volta la buona qualità del lavoro svolto dalla Regione Autonoma della Sardegna come Autorità di Gestione di una della più grande iniziative di cooperazione multilaterale nell’area euro-mediterranea. Con un incremento pari al 15% del budget lo stanziamento del Programma passa dai 173,6 milioni di euro iniziali a circa 200 milioni. L’aumento delle risorse destinate al Programma testimonia anche la rinnovata attenzione dell’Unione Europea nei confronti di un’area che sta attraversando una fase di profonde mutazioni politiche e sociali. L’obiettivo principale che con queste nuove risorse si dovrà raggiungere è dunque il supporto ai processi di cambiamento in atto attraverso azioni di rafforzamento della governance locale attuate congiuntamente da attori delle due sponde del Mediterraneo. La buona notizia arriva in un momento importante per il Programma, infatti l’Autorità di Gestione tra pochi giorni pubblicherà il terzo e ultimo bando, che è dedicato ai progetti standard. Sarà possibile presentare proposte su tutte le quattro priorità tematiche a patto che siano coinvolti almeno tre paesi dell’area di cooperazione, di cui almeno uno europeo e uno della sponda sud del Mediterraneo. Tutte le notizie e gli aggiornamenti sono disponibili sul sito ufficiale del Programma all’indirizzowww.Enpicbcmed.eu  
   
   
XV MEETING DEI DIRITTI UMANI: L’APPASSIONATA LEZIONE DI DEMOCRAZIA DEL PROFESSOR VECCHIONI  
 
Firenze, 14 dicembre 2011 – “Stare fermi significa perdersi, muovere la mente e il cuore significa guadagnare. Abbiamo un sacco di cose da imparare dagli altri, la novità è la verità e ci fa vincere. Basta pensare a come è andata tra Atene e Sparta. La prima, città aperta, che andava a cercare gli altri popoli, Sparta città chiusa che gli stranieri li schiavizzava. Ma le culture che si chiudono sono perdenti e noi oggi conosciamo la cultura di Atene. Bisogna aprirsi, conoscere la vita, innamorarsi degli altri. Se il primo uomo nato in Africa fosse rimasto fermo, non ci sarebbe stato niente”. Iniziava così ieri dal palco di un affollatissimo Palamandela (più di 8.000 gli studenti da tutta la Toscana, accompagnati da 600 insegnanti) l’intervento appassionato di Roberto Vecchioni, nel ruolo di conduttore insieme a Paola Maugeri, del Xv Meeting dei diritti umani promosso dalla Regione Toscana, dedicato a “Storie mobili”, al diritto alla mobilità . “Dovete sapervi muovere – continua il professore-cantante – Voi già lo fate con le canzoni, con la letteratura, ma l’importante è amare il pensiero diverso. Sono le stesse cose che già diceva il filosofo Platone, e che sono alla base del discorso sulla democrazia di Pericle. Anzi, vi dò un compito a casa: quando rientrate dal meeting andate subito a cliccarlo. Vi leggerete che la democrazia non è basata solo sulla maggioranza, ma sul consenso del dissenso, sulla necessità di cercare di capire il diverso”. E aggiunge un grazie alla calorosissima platea di ragazzi: “grazie per la vostra forza, per il non accettare compromessi e per la disponibilità a capire gli altri”. Due le parole chiave del Meeting, libertà e diritti, secondo l’assessore all’istruzione del Comune di Firenze, Rosa Maria Di Giorgi: “Non c’è libertà senza diritti, è scritto nella nostra Costituzione, ed è la nostra storia, anche della Toscana intreccio di popoli. Oggi che il 18% di bambini nelle scuole è figlio di genitori stranieri la nostra scuola è culturalmente e umanamente più ricca. Aiutiamoli a inventarsi un futuro e a sognare insieme a voi”. In apertura, dopo l’accoglienza agli studenti in arrivo da parte di Carletto, dj di Radio Toscana, e i brani muicali del gruppo ‘Canti erranti’, la poetessa e giornalista iraniana Sepideh Jodeyri, aveva rivolto un appello ai giovani per contrastare la violazione dei diritti umani e combattere per un mondo migliore, diverso da una realtà come quella iraniana che nega il diritto alla mobilità dei suoi cittadini, che perseguita gli artisti e sottopone a un regime di carcere duro un giovane cantante dissidente, Aria Armejad. E ha ricordato qualche verso di una sua canzone: “Nessuno sa quello che ho nel cuore questi giorni, la censura che ti toglie il fiato. Che non sia la pistola la risposta, nessuna testa venga lasciata alla corda”.  
   
   
XV MEETING DEI DIRITTI UMANI, ROSSI: “CHI NASCE QUI SIA SUBITO FRATELLO D’ITALIA”  
 
Firenze, 14 dicembre 2011 - “C’è da pensare che gli uccelli del cielo e i pesci del mare siano oggi più liberi di muoversi degli uomini”. L’esempio scelto dal presidente Enrico Rossi ha infiammato la platea di ragazzi arrivati da tutta la Toscana per il Meeting di dicembre. Il presidente è emozionato e dà alle sue parole una forza perfino inconsueta. “So che questo incontro è una festa – prosegue dopo aver ringraziato tutti i ragazzi e i professori presenti – ma è anche frutto di un impegno di studio, e quindi ha un particolare valore. Nell’articolo 3 la Dichiarazione dei diritti dell’uomo parla della libertà di muoversi, di spostarsi all’interno del proprio paese e tra paesi diversi. Purtroppo siamo ben distanti dall’aver assicurato a tutti questo diritto. E questo sarà anche un vostro problema.” “Nel breve tratto di mare tra la Tunisia, la Libia e le nostre coste, un tratto tra i più sorvegliati al mondo, sono morti quest’anno, dicono, 2000 persone e migliaia sono sepolti dalle acque, di coloro che hanno cercato di raggiungere il nostro paese per costruirsi un futuro. Anche Ammar era arrivato dalla Tunisia a Firenze per questo. Nel febbraio del 2009 non aveva esitato a tuffarsi in Arno per salvare una donna che aveva tentato il suicidio. Poi, osannato ma clandestino, per tutto ringraziamento è stato riaccompagnato alla frontiera. Non è giusto – ha affermato il presidente Rossi tra gli applausi – Le cose devono cambiare”. “Prima abbiamo cantato l’inno “Fratelli d’Italia” – ha proseguito – Io penso che chi nasce in questo paese deve essere fratello d’Italia, dobbiam riconoscere che chi nasce qui è cittadino italiano. In Toscana sono 33.000 i bambini che nascono ogni anno, e almeno 8000 sono figli di genitori stranieri. Ma nascono qui e fino a 18 anni non diventano italiani. Sono vostri compagni di scuola ed è ingiusto che debbano aspettare per diventare fratelli d’Italia. Questo farebbe bene anche al vostro futuro. C’è una proposta di legge per riconoscere questo diritto, ditelo ai vostri genitori e ai vostri compagni che hanno 18 anni di firmare perché sia presentata e approvata”. “La nostra speranza – ha concluso il presidente – è che insieme alle merci e ai capitali anche gli uomini si possano muovere liberamente su tutta la terra, oggi, nel vostro secolo”.  
   
   
XV MEETING DEI DIRITTI UMANI: ASILO E LIBERTÀ DI CIRCOLAZIONE VALORI INALIENABILI  
 
Firenze, 14 dicembre 2011 – Il Meeting sui diritti umani è anche un appuntamento con una miniera di opinioni e arricchimenti della conoscenza, portati da tante personalità della cultura e del mondo della formazione e dell’insegnamento. Ieri la vivace platea di studenti provenienti da tutta la Toscana ha potuto così ascoltare il costituzionalista, Emanuele Rossi, professore dell’Università di Pisa; e poi lo scrittore Piero Colacicchi, nella sua veste di presidente dell’associazione Osservazione. Tema comune ai due interventi la libertà di circolazione delle persone. “Un diritto sancito dalla nostra Carta costituzionale all’articolo 35 – ha ricordato il professor Rossi -, scritto da un’assemblea costituente che voleva dare dignità e diritto al lavoro italiano che doveva andare all’estero, da emigrante, per cercare di sfuggire alla povera economia del dopoguerra di un paese distrutto. Proprio come i paesi da cui vengono oggi coloro che chiedono asilo, assistenza e lavoro a noi, diventati ricchi”. Un diritto da considerare sacro, ha aggiunto, che non è sufficiente affermare in astratto; al contrario, da mettere in pratica attraverso pratiche autentiche di libera circolazione e di protezione dei rifugiati, concedendo casa e lavoro. Proprio il contrario di quei respingimenti in mare che il diritto internazionale respinge, ma che al contrario sono diventati pratica costante di polizia. E il dato che brucia, ha concluso Rossi, è quel segno meno 42 per cento di asili concessi nel nostro paese a partire dal 2001. Una vera e propria “cultura del respingimento” che funziona da sempre per i Rom, ha ricordato Colacicchi nel suo intervento. “Non dobbiamo cadere nella trappola del pregiudizio – ha sottolineato – creato il più delle volte da studi approssimativi e guidati dall’ideologia, quindi falsi; come quelli di fine ottocento che hanno creato l’inesistente figura dei nomadi Rom, in realtà desiderosi come tutti noi di lavoro e qualche certezza abitativa. Oggi è essenziale lottare contro le discriminazioni che fanno agire i Comuni in modo punitivo; e i giovani possono invece fare tantissimo per contribuire alla costruzione un’autentica cultura dell’accoglienza”.  
   
   
XV MEETING DEI DIRITTI UMANI: LA COOPERAZIONE COME CONFRONTO. NENCINI: “SIATE ERETICI”  
 
Firenze, 14 dicembre 2011 - I diritti umani si promuovono con la cooperazione internazionale. Ma cos’è la cooperazione internazionale? “Più confronto che aiuto” spiega l’assessore della Toscana Riccardo Nencini. Con quell’atmosfera conviviale, da chiacchierata tra amici, senza piedistalli, che è una delle cifre, da quindici anni a questa parte, del Meeting sui diritti umani che parla ai giovani delle scuole superiori di tutta la regione. “Viviamo in un mondo dove le persone si spostano di continuo – dice – e va riletto il modo di intendere il concetto di identità, che non può più essere quello del passato”. Usa un aneddoto per spiegarlo ai ragazzi. Racconta di Bod Dylan e Bono deli U2. Bono era andato in crisi e non riusciva più a scrivere musica: l’amico e collega gli consiglia di cercare l’ispirazione nella terra di origine. Così va in Irlanda, si chiude poi in uno studio a Berlino e scrive e registra il capolavoro che è ‘One’. “Ma ‘One’ non ha niente dell’antica Irlanda – prosegue Nencini – Parte da lì, ma è una cosa completamente nuova e innovativa: un confronto con la diversità”. E questo è l’insegnamento da portare a casa. “Mettetevi e mettete in discussione – dice Nencini ai ragazzi – Siate eretici. Più saprete stare fuori dal coro e dalla folla e meglio sarà. Da qui nasce il confronto”. “Il confronto che è un lato della nostra attività di cooperazione internazionale – conclude Nencini – e su cui come Regione, assieme ad altri, investiamo per trasferirne il patrimonio ai giovani”.  
   
   
XV MEETING DEI DIRITTI UMANI: STELLA RACCONTA GLI ITALIANI CHE SOGNAVANO LA “MERICA”  
 
Firenze, 14 dicembre 2011 – Improbabili imbarcazioni a perdere che attraversano il canale di Sicilia, con a bordo donne, bambini, ragazzi, soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera di Lampedusa. Le immagini scorrono sui tre grandi schermi del Palamandela, mentre sul palco sale il comandante Antonio Morana: “Stringi le loro mani – dice – e tocchi le loro vite, ti restano impressi gli sguardi pieni di panico dei bambini. E parole usurate come solidarietà e rispetto dopo aver visto tanta sofferenza riacquistano significato”. Su altre imbarcazioni, che spesso subirono naufragio, si ammonticchiarono altri immigrati, italiani, i nostri nonni. Un’epopea spesso tragica di milioni di uomini, donne, bambini che sognavano la loro “Merica”, e volevano spedire a casa una cartolina conla Statua della Libertà illuminata. Ma una volta superata le barriere e i test di ogni tipo di Ellis Island, si trovarono ad affollare strade come Bayard Street a Little Italy, 132 stanze per un totale di 1324 italiani, a fare mestieri di ogni tipo, a vendere i propri bambini. Una vicenda che tendiamo a dimenticare e che Gian Antonio Stella racconta a fine mattina agli ottomila ragazzi del Palamandela, mostrando una carrellata di vecchie foto di balie, minatori, stradini, di “orsanti e scimmianti”, di piroscafi naufragati come il “Sirio” o il “Principessa Mafalda “, di vittime di un odio che contro di noi che abbiamo rimosso. “Il ‘foera dai ball’ leghista è come il manifesto del Kukluxklan che inneggiava a ‘L’america agli americani’ – dice il giornalista, autore tra l’altro di “L’orda”, che passa poi ad elencare gli attacchi e gli omicidi di italiani, spesso colpevoli solo di non sapere parlare l’inglese, fino al processo contro gli anarchici Sacco e Vanzetti con il Daily News che ne annunciò la fine sulla sedia elettrica titolando semplicemente ‘Dead’ “. Ironicamente Stella cita anche il primo premio di poesia lombarda assegnato a un ragazzino cinese di Voghera, Lihao Zhang, per la sua composizione “La Pochada”, mentre non così lombardo è il simbolo del sole delle Alpi che si ritrova persino in una moschea. ” Meditate, ragazzi – dice – meditate”. Intanto sono saliti sul palco Ismail, 29 anni, arrivato a 14 su un gommone dall’Albania e Enayatollah, afgano, che forse ha 23 anni ( la data di nascita gliel’ha assegnata la questura di Torino). Ismail voleva fare il diplomatico ma ha scoperto che non gli è possibile in quanto non è cittadino italiano pur essendo laureato in Scienze politiche. Da tre anni aspetta la risposta alla sua richiesta di cittadinanza, tanto che la figlia che ha appena avuto ha dovuto subito portarla in questure per le foto segnaletiche. “In un paese che è stato la culla della civiltà, come ho imparato a scuola, vi sembra normale?” chiede alla platea, ricevendone in risposta un lungo “no”. Enayatollah ci ha messo invece sei anni a raggiungere l’Italia, dopo essere stato lasciato da sua madre solo in Pakistan per poter arrivare in occidente. Dopo peripezie di ogni tipo oggi ha lo status di rifugiato politico, ma questo non gli consente di rientrare in Afganistan. “Sono 13 anni che non vedo mia madre. Voi ragazzi italiani – dice – avete vinto il superenalotto ad essere nati e cresciuti qui. Il diritto alla mobilità non vale per tutti”.  
   
   
FORMIGONI PREMIA 20 CAMPIONI DELLA PACE  
 
 Milano, 14 dicembre 2011 - Il presidente della Regione Roberto Formigoni ha consegnato il 13 dicembre, a Palazzo Lombardia i Premi per la pace 2011 a Cesare Casnedi, non vedente da Corsico (Mi), portatore di speranza per i ciechi d´Africa, all´ospedale della pace Mtendre in Zambia, amministrato dalla Diocesi di Milano, e al medico palestinese Abuelaish Izzeldin, grande operatore del dialogo fra Israeliani e Palestinesi. Il Premio speciale del presidente verrà assegnato ai ragazzi dell´orchestra Pequeas Huellas (Piccole impronte) che portano nel mondo, con la loro musica, un messaggio di pace e dimostrano come anche "piccole tracce" possano lasciare "grandi impronte". Con loro sarà presente Gualtiero Marchesi, padrino del progetto. Verranno conferite 6 Menzioni alla memoria a: - mons. Cesare Mazzolari (Brescia) - Padre Fausto Tentorio (Lecco) - Andrea Aziani (Milano) - Francesco Zanaboni (Parabiago, Mi) - Padre Vincenzo Barbieri (Parma), - Rino Zandonai (Trento). Dieci Menzioni speciali andranno a: - Carolina Porcaro (Sovico, Mb) - Opera Don Guanella (Como-roma) - Volontari per le missioni Onlus (Monza) - Sara Martelli (Monza) - Michela Sommaruga (Milano) - Mirella Annamaria Bocchini (Milano) - Andrea Angeli (Marche) - Giovanni Vaggi (Alessandria) - Hawca Humanitarian Assistance Woman and Children (Afganistan) - Berisha Liri (Albania). Il Premio per la pace, giunto alla 15a edizione, è stato istituito nel 1997 per rendere omaggio e additare ad esempio personalità ed esperienze di rilievo per la solidarietà e l´amicizia tra i popoli. Ecco l´elenco completo dei 20 premiati, con le rispettive motivazioni. Quest´anno Regione Lombardia ha dato la possibilità di proporre candidature anche per chi non è lombardo o per associazioni che non abbiano sede in Lombardia. Premi Per La Pace 1 - Abuelaish Izzeldin (Palestina). Medico palestinese, testimone di amore per il dialogo tra Israeliani e Palestinesi, porta avanti una costante battaglia per la pace, anche a seguito della tragica morte di tre figlie e una nipote per mano dell´artiglieria israeliana. Un lutto che si è trasformato in un impegno ancora più intenso a favore della pace e dei diritti delle donne arabe tramite la Fondazione "Tre figlie per la Vita". 2 - Cesare Casnedi (Milano). Lavora da 30 anni a favore della dignità e dell´indipendenza delle persone cieche in Africa. Colpito lui stesso da cecità totale nel 1945, all´età di otto anni, a causa di una granata, organizza soggiorni di studio per divulgare il Braille, promuove l´apertura di scuole e dispensari, pianifica l´invio dei medicinali utili a scongiurare infezioni. 3 - Mtendere Mission Hospital - Ospedale della Pace (Zambia). Si trova nella provincia meridionale dello Zambia e si occupa di assistenza sanitaria per profughi di guerra e popolazioni locali. Appartiene alla locale Diocesi di Monze ed è amministrato dalla Diocesi di Milano. La struttura ha iniziato la propria attività nel 1968 e da piccolo ambulatorio, si è espansa fino alle attuali dimensioni e attività: una superficie di 5.460 metri quadrati e 140 posti letto. Premio Speciale Del Presidente - Orchestra Pequeñas Huellas (Piccole impronte) (Torino). Associazione internazionale senza fini di lucro, fondata a L´avana nel 2004 dalla violista da gamba Sabina Colonna-preti. Oggi ha sede a Torino e incentra la propria attività sull´avvicinamento di bambini e ragazzi tra gli 8 e i 17 anni, provenienti da ogni continente, attraverso la musica. I giovani concertisti di Pequeñas Huellas si esibiscono in ogni parte del mondo per portare un messaggio di pace e di fratellanza e per ribadire il diritto di tutti a un´infanzia serena. Menzioni Alla Memoria 1 - Mons. Cesare Mazzolari (Brescia). Vescovo cattolico e missionario italiano nato a Brescia nel 1937 e deceduto a Rumbek (Sudan) il 16 luglio 2011. Ha dedicato l´intera vita ad aiutare i più poveri nel Sud Sudan dove è stato anche amministratore apostolico della Diocesi di Rumbek. È stato portatore di speranza di pace per un popolo devastato dalla guerra civile durata oltre 20 anni. 2 - Padre Vincenzo Barbieri (Cortile San Martino/pr). Ha dedicato la vita al mondo del missionariato laico, a sostegno dei più deboli dei Paesi del Terzo Mondo e, in particolare dell´Africa, con specifica attenzione a donne, giovani e bambini, aiutandoli nei percorsi di emancipazione politica, sociale, economica e culturale. Fondatore dell´organizzazione Coopi nel 1962 si è impegnato direttamente nella realizzazione di progetti di assistenza in Africa e America Latina. 3 - Andrea Aziani (Milano). È stato missionario laico in Perù dal 1989 al 2008 e testimone di un profondo e raro spirito di carità e umiltà. Ha lavorato decenni in diverse missioni in tutto il mondo. "Andrè" come lo chiamavano le popolazioni locali, tramite il suo operato ha salvato migliaia di persone in Sud America nelle baraccopoli più misere. 4 - Rino Zandonai (Trento). È stato esponente di Associazioni di emigrazione ed immigrazione. Ha organizzato un Concerto della Pace a Tuzla, in Bosnia, per raccogliere fondi a favore dei di bambini orfani di guerra. Durante il conflitto civile in ex Jugoslavia ha portato generi di prima necessità e medicine alle comunità bosniache. Ha collaborato con l´associazionismo lombardo in Venezuela, Argentina e Brasile. 5 - Francesco Zanaboni (Parabiago/mi). Ha operato per oltre 25 anni, con grande impegno, per la crescita dell´ospedale di Mutoyi, che oggi vanta 300 posti letto e 200 dipendenti, e del dispensario di Bugenyuzi (Burundi). È riuscito, coordinando e realizzando corsi e producendo materiale didattico in lingua kirundi, a formare personale medico e paramedico. Sotto la sua supervisione diversi medici locali si sono formati e hanno lavorato in un ambiente attrezzato, organizzato e stimolante. 6 - Padre Fausto Tentorio (Lecco). Missionario del Pime nelle Filippine, era nato nel 1952 a Santa Maria di Rovagnate. E´ stato assassinato il 17 ottobre di quest´anno da un killer in motocicletta davanti alla sua parrocchia di Arakan, North Cotabato, Mindanao. Nelle Filippine dal 1978, padre Fausto lavorava a stretto contatto con gli abitanti del luogo, impegnato nella loro formazione e nell´organizzazione delle loro comunità montane. Rispondeva così alle necessità quotidiane lavorative e scolastiche, cercando di favorire rapporti di fratellanza locale e universale. Questo suo impegno lo ha esposto al pericolo costituito da gruppi armati, che si sentivano minati nei loro interessi "materiali" e che lo avevano già minacciato in passato. Menzioni Speciali 1 - Carolina Porcaro (Sovico/mb). Carolina Porcaro, 51 anni, è la madre di Lorenzo Cenzato, il diciottenne ucciso in Brianza da un coetaneo Ecuadoregno nell´agosto di quest´anno. Il perdono offerto all´assassino del figlio ha impedito che nella tragedia, il dolore lasciasse spazio all´odio e al rancore. Ha inoltre cercato di dare un senso al gravissimo fatto accaduto, promuovendo - in nome di Lorenzo - il dialogo e il conforto tra i giovani di gruppi etnici diversi. 2 - Congregazione dei servi della carità - opera Don Guanella - (Como-roma). É una congregazione religiosa clericale di diritto pontificio, fondata a Como dal beato Luigi Guanella il 24 marzo 1908. Opera a favore di dimenticati e bisognosi tramite la costruzione di case di formazione, parrocchie e centri pastorali, sia in Italia che all´estero, soprattutto in America Latina, India, Filippine e Africa. 3 - Volontari per le missioni Onlus (Monza-brianza). È un´associazione che, dal 1995, promuove progetti di cooperazione allo sviluppo, grazie anche al sostegno morale ed economico dei cittadini di Lentate sul Seveso e dei paesi limitrofi. Opera con serietà e concretezza, favorendo la convivenza pacifica e lo sviluppo sociale di molte realtà degradate nel mondo, con progetti educativi e di formazione professionale per i minori in difficoltà. 4 - Sara Martelli (Monza). E´ una bambina monzese di 8 anni, particolarmente attenta e sensibile a tutto ciò che la circonda, cui si deve, nel 2008, la promozione del progetto, tuttora attivo, "I semi di Sara". Attraverso la coltivazione di piantine e la raccolta di semi - che vengono poi donati dietro libera offerta - ha raccolto fondi per bambini in difficoltà. Il progetto ha riscosso e ancora riscuote grande successo e, a partire dal 2010, i fondi delle donazioni sono stati devoluti alla Fondazione Avsi, impegnata ad aiutare i bambini di Haiti rimasti orfani a causa del terremoto. 5 - Michela Sommaruga (Milano). È una volontaria milanese impegnata nell´ambito della cooperazione allo sviluppo presso numerose Ong lombarde. Il suo percorso lavorativo ha spaziato dai diritti delle donne, alla tutela dei minori, fino alla lotta all´Hiv-aids e alla realizzazione di progetti di sicurezza alimentare. 6 - Mirella Annamaria Bocchini (Milano). Da 35 anni attiva nell´insegnamento di frontiera a ragazzi in condizioni di vita difficile, trasmette, tramite l´arte, la passione per il bello. Nel 1986 ha costituito l´Associazione "Incontro e Presenza", rivolta al sostegno morale e materiale dei detenuti, ex detenuti e alle loro famiglie in ben 5 carceri lombarde. 7 - Andrea Angeli (Marche). Giornalista e scrittore marchigiano, ha vissuto in prima linea come portavoce di missioni e di organizzazioni internazionali in zone di crisi, testimoniando storie e situazioni che portano impresse le conseguenze di guerre e conflitti, dall´Iraq all´Albania. Tramite i suoi racconti e libri ha promosso la pace in tutto il mondo, rischiando anche la propria vita. 8 - Giovanni Vaggi (Alessandria). Valente economista, è una delle principali voci sul tema dello Sviluppo Economico e Sociale. Grazie alla sua intensa attività didattica e alla promozione di numerose missioni di studio, formazione e ricerca per conto di istituzioni nazionali e internazionali ha attivato programmi di cooperazione allo sviluppo, in particolare nei territori con problematiche di coesistenza, pacificazione e integrazione. 9 - Hawca Humanitarian Assistance for the Woman and Children of Afghanistan (Afghanistan). È un´associazione che opera nell´ambito dell´assistenza ai profughi afghani fuggiti in Pakistan a causa della guerra. Ha contribuito a migliorare le condizioni di vita di tanti Afghani, soprattutto donne e bambini, che vivono ancora in uno stato di emarginazione sociale. Grazie a un contributo del Ministero degli affari esteri e in collaborazione con Actionaid realizzerà un progetto triennale per la lotta alla violenza contro le donne a Herat. 10 - Berisha Liri (Albania). Medico pediatra e first lady albanese è costantemente impegnata in ambito umanitario, scientifico e sociale verso le persone in difficoltà, con particolare attenzione a donne e bambini affetti da problemi di salute e in condizioni sociali disagiate. Sostiene con grande forza le iniziative nazionali e internazionali a favore della diffusione dell´istruzione primaria.  
   
   
PREMI PACE,FORMIGONI:GIOVANI EROI DEL QUOTIDIANO BABY ORCHESTRA CHE PORTA LA MUSICA NELLE AREE DI CONFLITTO UNA MONZESE DI 8 ANNI CHE HA CREATO I SEMI DI SARA PER HAITI  
 
Milano, 14 dicembre 2011 - Venti riconoscimenti ad altrettanti cittadini, realtà, associazioni impegnati nel mondo per la pace. Sono stati consegnati questa sera dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, nel corso della 14a edizione del Premio per la Pace, istituito dalla Regione nel 1997 per rendere omaggio e additare ad esempio personalità ed esperienze di rilievo per la solidarietà e l´amicizia tra i popoli. Il ´Grazie´ Della Regione - Un Premio per dire "grazie", lo ha definito il presidente Formigoni nell´intervento di apertura, "a tutte queste persone e a tutte quelle che, come loro, lavorano per la pace". Figure spesso sconosciute, ha proseguito, "che svolgono atti di eroismo quotidiano". E´ il caso, per esempio, dei volontari: "La nostra regione ne è ricchissima - ha sottolineato il presidente -, sono uomini e donne che, dopo il lavoro, dopo la famiglia, sottraggono un po´ del loro tempo libero per dedicarlo agli altri, per fare del bene". Un impegno lodevole, tanto più in un periodo così difficile, ha precisato, "con tante difficoltà economiche e una crisi che non vuole mollare". Formigoni ha poi ricordato l´impegno della Regione per la pace. "Noi utilizziamo il principio della sussidiarietà - ha spiegato - che consiste non nel sostituirsi ai cittadini e alle associazioni in quello che loro sanno fare molto bene, ma nel sostenerli, nell´aiutarli in queste azioni". 60 milioni di euro per oltre 600 progetti in numerosi Paesi dei 5 continenti: questi, finora, i numeri della "politica di solidarietà internazionale" condotta dalla Regione Lombardia. Esempi Di Pace - Entrando nel merito di alcuni dei casi individuati dalla giuria come meritevoli di un premio per questa edizione, tra le numerosissime segnalazioni pervenute, Formigoni ha poi citato i destinatari del "Premio Pace", raccontando in particolare la storia di Cesare Casnedi, rimasto vittima, a soli 8 anni, di una bomba che lo ha privato della vista e di un braccio e che, da 30 anni, lavora per aiutare le persone cieche in Africa, divulgando il Braille e promuovendo l´apertura di scuole e dispensari per non vedenti. Accanto alla sua, la storia di Abuelaish Izzeldin, medico palestinese, che porta avanti una costante battaglia per la pace, soprattutto tra Israeliani e Palestinesi, anche a seguito della tragica morte di tre figlie e una nipote per mano dell´artiglieria israeliana. "Due figure che mi hanno colpito in modo particolare" ha confidato il presidente. Il Premio Pace è stato assegnato anche a Mtendere Mission Hospital, per i suoi 50 anni di servizio in Zambia. Un Premio "Giovane" E All´insegna Della Musica - Tratto distintivo dell´edizione di quest´anno, la presenza di molti giovani. Giovani i musicisti che si sono esibiti nel corso della cerimonia: Emanuele Scaramuzza al pianoforte e Kristina Mirkovic al violino, accompagnata al pianoforte da Luca Murato, entrambi impegnati sul fronte dello studio e dell´impiego della musica anche come veicolo di pace. Giovanissima, con i suoi 8 anni, la piccola Sara Martelli, che ha ricevuto una Menzione speciale, per il suo progetto "I semi di Sara", grazie al quale ha raccolto fondi per i bambini di Haiti. E giovani sono anche i componenti del coro e dell´orchestra Pequenas Huellas (Piccole impronte), cui è andato il Premio Speciale del presidente, impegnati in concerti per la pace in tutto il mondo e questa sera accompagnati sul palco da un testimonial come Gualtiero Marchesi, sostenitore del loro progetto. Il Nuovo Auditorium - La cerimonia, presentata da Federica Gentile, si è svolta per la prima volta nel nuovo Auditorium di Palazzo Lombardia, inaugurato proprio in questa occasione. Uno spazio che ospita 357 posti a sedere, con ampio foyer antistante, dotato anche di "un´ottima acustica", come ha sottolineato lo stesso presidente Formigoni, "in un Palazzo - ha precisato alla platea - che concentra tutte le funzioni di governo e gli uffici di governo della Regione Lombardia", semplificando così l´attività degli imprenditori, per esempio, che necessitano di rapportarsi con più uffici, ma anche la stessa operatività interna tra le strutture. "Un Palazzo - ha concluso il presidente - che costa ogni anno meno di quanto costassero gli affitti delle 26 sedi prima sparse per la città di Milano": 21 milioni di euro l´anno contro i 26 milioni del passato, con un risparmio annuo di 5 milioni, destinato alle politiche attive.  
   
   
ZAIA DICE SI’ ALLE PROVINCE CHE CHIEDONO ALLA REGIONE VENTO DI RICORRERE ALLA CORTE COSTITUZIONALE CONTRO LA MANOVRA MONTI  
 
Venezia, 14 dicembre 2011 - La Regione del Veneto presenterà ricorso alla Corte Costituzionale, anche per conto delle Province del Veneto che non hanno titolo per farlo, contro la manovra del Governo Monti per la parte relativa allo svuotamento delle funzioni istituzionali delle Province e alla decadenza degli organi elettivi provinciali, prevista per il 31 marzo 2013. La Regione, inoltre, costituirà un tavolo di lavoro con gli Enti Locali per esaminare complessivamente le ricadute della manovra in discussione in questi giorni in Parlamento. Sono questi gli impegni che il presidente Luca Zaia ha assunto nei confronti dei presidenti delle Province venete, giunti ieri pomeriggio a Palazzo Balbi per ottenere dalla Regione sostegno in quella che considerano più che una battaglia per la sopravvivenza degli Enti da loro rappresentati, una irrinunciabile azione per dire di no a un provvedimento antidemocratico e incostituzionale. I presidenti Leonardo Muraro (provincia di Treviso e dell’Unione delle Province Venete), Francesca Zaccariotto (Venezia), Giovanni Miozzi (Verona), Barbara Degani (Padova) e Tiziana Michela Virgili (Rovigo), hanno rappresentato inoltre al presidente Zaia un quadro di grande incertezza sul futuro degli enti provinciali, in termini di programmazione, di risorse economiche e umane, che avrà una grave ricaduta sui cittadini amministrati. “La verità – ha sottolineato il Presidente Zaia – è che se si voleva cancellare le Province, le si cancellavano punto e basta. Ma il Governo questo non lo sta facendo, si limita a mandare a casa gli amministratori di oggi, democraticamente eletti dai veneti, per sostituirli con altri nominati dai Comuni. Per questo abbiamo dato la disponibilità a patrocinare il ricorso, che può essere presentato solo la Regione. Inoltre, abbiamo previsto la creazione di un tavolo, perché se la manovra venisse approvata così come la si conosce oggi, è necessario che la Regione e gli Enti Locali cerchino quantomeno di chiarire chi fa cosa, considerato che spariranno risorse e cambieranno le competenze, il tutto in una situazione di totale incertezza e imbarazzo”. “Insomma – ha concluso Zaia –, è un caos. Se volevano creare il caos ci sono riusciti”.  
   
   
LA REGIONE PIEMONTE RICORRERÀ ALLA CONSULTA PER LE PROVINCE  
 
Torino, 14 dicembre 2011 - La Giunta regionale del Piemonte farà ricorso alla Corte Costituzionale contro l´articolo 23 della manovra del Governo, che “di fatto azzera le Province”. Ad annunciare l’iniziativa è stato il presidente Roberto Cota dopo averla concordata con i rappresentanti delle otto Province piemontesi, che ha incontrato il 13 dicembre a Torino unitamente all’assessore agli Enti locali, Elena Maccanti. “Il ricorso alla Consulta - ha precisato Cota - sarà presentato non appena il decreto legge verrà approvato dal Parlamento. L’articolo che di fatto cancella le Province viola una norma della Costituzione, che non può essere cambiata per mezzo di un decreto legge. E c’è anche una violazione delle competenze delle Regioni per quanto riguarda le loro funzioni di coordinamento”. Secondo Cota “le Province non sono un ente inutile e quest’operazione non produrrebbe né risparmi né razionalizzazione. E’ un taglio alla cieca, una toppa peggiore del buco: chi gestirà scuole e strade? Inoltre, potrebbe anche rivelare un disegno centralista: perché non si parla di eliminare le Prefetture? Vedo il il rischio che con i loro apparati le Prefetture possano assumere altre competenze, ma in questo modo si realizzerebbe un processo inverso al federalismo e al principio della sussidiarietà”. La Regione e le otto Province hanno creato una cabina di regia sul tema degli enti intermedi. Venerdì 16 dicembre al direttivo dell´Upp (Unione Province piemontesi), al qualé parteciperà lo stesso Cota, verrà messa a punto una proposta per il ridisegno di questi enti.  
   
   
PARTE IN PIEMONTE IL RIORDINO DEL SISTEMA DEGLI ENTI LOCALI  
 
Torino, 14 dicembre 2011 - Trasformazione delle Comunità montane in Unioni di Comuni, definizione degli ambiti territoriali ottimali e dei limiti minimi geografici, contributi per la gestione associata delle funzioni, formazione per amministratori e dipendenti sono gli elementi che caratterizzano il disegno di legge “Disposizioni organiche in materia di enti locali”. Il provvedimento, che dopo l’approvazione nella Giunta regionale del 12 dicembre passa ora all’esame del Cal e del Consiglio, viene giudicato dall’assessore agli Enti locali, Elena Maccanti, “una grande opportunità, in quanto costituisce il primo strumento normativo per il riassetto dei livelli di governo del sistema delle autonomie locali nel rispetto delle specificità del nostro territorio”. Anche se costituisce una necessaria conseguenza dell’entrata in vigore di alcune norme statali, secondo Maccanti “non è da interpretare come un acritico adeguamento alla normativa. E’ stato invece pensato come un’opportunità per ridisegnare la geografia amministrativa del Piemonte proprio sulla base delle sue caratteristiche, tra tutte la concentrazione straordinaria di Comuni sotto i 5.000 abitanti (1077 su 1206, di cui quasi 600 sotto i 1000), e per rispettare quale principio costituzionale da salvaguardare l’autonomia organizzativa dei nostri Comuni. Da questi presupposti è nato il tavolo tecnico convocato dalla Regione a cui hanno a lungo lavorato e si sono confrontati tutti i rappresentanti delle autonomie locali e delle organizzazioni sindacali, con l’obiettivo di definire limiti minimi geografici in grado di assicurare la migliore organizzazione dei nostri territori e delle nostre valli”. L’assessore all’Economia montana, Roberto Ravello, ricordando quanto previsto dallo Statuto, che all’art. 8 comma 2 dice che “la Regione riconosce la specificità dei territori montani e collinari e prevede politiche di intervento a loro favore, al fine di assicurarne le opportunità di sviluppo e la conservazione del particolare ecosistema”, assicura la continuità delle politiche regionali per lo sviluppo ed il mantenimento dei servizi essenziali in montagna: “Sarà necessario inoltre mettere mano alla l.R. 16/99 per garantire alla montagna piemontese diritti non inferiori a quelli da sempre riconosciuti, inserendo i necessari riferimenti alle innovazioni tecnologiche che sono diventate parte integrante della vita quotidiana ed alla nuova organizzazione del lavoro e della società, riconoscendo nella geografia delle vallate l’entità di riferimento per la nuova governance”.  
   
   
MANOVRA, LA GIUNTA TOSCANA AUMENTA L’ADDIZIONALE IRPEF SOPRA I 75 MILA EURO  
 
Firenze, 14 dicembre 2011 - Sale l’addizionale regionale Irpef in Toscana, ma solo per chi guadagna più di 75 mila euro, a differenza della manovra del governo, che colpisce tutti i contribuenti. La Toscana dunque continua, come nel caso dei ticket, nella sua scelta di far pagare di più chi ha di più. Fino ad oggi l’addizionale era la più bassa d’Italia (assieme a quella della Basilicata) e da sempre ferma al minimo imposto dallo Stato, lo 0,9 per cento. La decisione di modificarla è stata presa ieri dalla giunta per non intaccare il fondo di riserva, a disposizione per le emergenze, e garantire che treni e bus possano continuare a viaggiare anche nel 2012, dopo i tagli del governo Berlusconi e le risorse solo parzialmente rimesse in bilancio dal governo Monti grazie all’accisa sui carburanti. Dal 1 gennaio prossimo si pagherà dunque lo 0,5 per cento in più di addizionale Irpef in Toscana, solo sullo scaglione di reddito oltre i 75 mila euro annui, quello più alto. Su stipendi e redditi peserà in ogni caso dall’anno successivo, perché l’imposta si paga in modo differito: trattenuta mensilmente in busta paga per i lavoratori dipendenti, in due soluzioni per gli altri. Nel 2012 si paga la tassa per il 2011, quindi senza il ritocco regionale (ma già con le nuove aliquote minime del governo), nel 2013 viene prelevato il 2012 e così via. La giunta regionale ha già scritto un emendamento con il ritocco all’aliquota da portare subito in consiglio regionale, dove, prima di Natale, sarà discussa la manovra di bilancio. Un altro 0,33 per cento – per tutti in questo caso – è invece la maggiorazione sull’addizionale Irpef prevista dal governo Monti. In questo caso vale dal 2011, se il Parlamento convertirà il decreto, e si pagherà quindi già dal prossimo gennaio. Conti in tasca Sono 51.768 (dati 2009, gli ultimi disponibili) i contribuenti che in Toscana dichiarano al fisco più 75 mila euro l’anno. Sono il 2,42% di tutti i contribuenti, ma i loro redditi pesano per il 12,86 % sul gettito totale dell’addizionale: 6 miliardi e 200 milioni di imponibile rispetto ai 48 miliardi e 474 milioni dichiarati da tutti i toscani. Chi dichiara 100 mila euro pagava fino ad oggi 900 euro l’anno di addizionale Irpef. Ora ne dovrà aggiungere 330 euro in più per la manovra Monti (dal 2012) e 125 euro per l’aumento proposto ora dalla giunta toscana (dal 2013). Sono 455 euro in più l’anno, il 50% in più. Chi dichiara 200 mila euro ai 1800 euro che già oggi pagava ne dovrà sommare altri 1285: 625 euro, che gli saranno prelevati nel 2013, per la manovra regionale, e 660 per il decreto Monti, già dal 2012. Sono 859 i toscani che superano i 390 mila euro l’anno: 19 quelli che dichiarano più di 2 milioni e mezzo. Il toscano più ricco nel 2009 aveva una denuncia dei redditi con un imponibile da 10 milioni e 300 mila euro. Per lui il ritocco regionale all’addizionale Irpef peserà per 51 mila euro, dal 2013. Undici milioni di maggiori entrate Gli uffici hanno calcolato che il maggior gettito atteso dalla Regione con il ritocco dello 0,5 per cento per i redditi sopra il 75 mila euro sarà di 11 milioni. Undici milioni che si aggiungono ai 434 milioni incassati dall’addizionale Irpef, con lo 0,9 per cento, in Toscana nel 2009. Se la maggiore aliquota fosse stata applicata salvando solo i redditi fino a 28 mila euro, i maggiori introiti avrebbero sfiorato i 50 milioni. Ma grazie ai fondi parzialmente recuperati per il trasporto pubblico locale da Monti grazie alle nuove accise sui carburanti non è stato necessario. Mancavano 100 mila euro, un mese fa, per chiudere il bilancio: 100 mila euro per il trasporto pubblico locale, dopo i 200 mila tagliati in un solo anno dal governo Berlusconi. Dalle nuove accise si ipotizza che ne arriveranno, in Toscana, da sessanta a novanta.  
   
   
MANOVRA, TOSCANA: PIÙ EQUITÀ FISCALE E RILANCIO DEGLI INVESTIMENTI  
 
Firenze 14 dicembre 2011 - “Una manovra necessaria, visti i tagli di circa 550 milioni che il Governo centrale ci ha imposto tra il 2010 e il 2011, ma una manovra più equa, incardinata sul principio che chi più possiede deve contribuire in maniera maggiore”. Così Riccardo Nencini, assessore al Bilancio della Regione Toscana, descrive i provvedimenti assunti dalla Giunta regionale e racchiusi nella manovra di bilancio regionale per il 2012 che sarà presentata, discussa e votata nelle prossima seduta del Consiglio regionale, in programma prima di Natale. Tra le ultime decisioni, prese ieri sera, c’è anche l’aumento dell’addizionale regionale Irpef per gli scaglioni di reddito superiori a 75mila euro, che porterà per questi contribuenti un aggravio medio del carico fiscale di poco più di 200 euro l’anno. Ma l’aumento dell’Irpef consentirà di incassare circa 11 milioni di euro, che serviranno, spiega sempre Nencini, a garantire lo svolgimento dei servizi fondamentali soprattutto in ambito sociale, fortemente penalizzati dai tagli del precedente governo con le manovre 2010 e 2011. Altro fronte caldo è quello del trasporto pubblico locale, per il quale il governo Monti ha disposto un reintegro di 800 milioni di euro, che vanno a sommarsi a quanto già previsto dal Dl 98/2011, per un totale di 1,2 miliardi a livello nazionale. “Una risposta significativa rispetto ai tagli del recente passato – commenta Nencini – ma non sufficiente. Per questo motivo, la Regione è già al lavoro per reperire le risorse necessarie a consentire una copertura integrale del servizio”. Nencini sottolinea anche che “ad un aumento della pressione fiscale in un contesto di equità corrisponderà anche un rilancio degli investimenti per lo sviluppo della Toscana. In tale direzione va la comunicazione che il presidente Rossi porterà all’attenzione del Consiglio regionale nella prossima seduta”.  
   
   
GOVERNO REGIONALE DEL MOLISE, ASSEGNATE LE DELEGHE ASSESSORILI  
 
Campobasso, 14 dicembre 2011 - Il Presidente della Regione, Michele Iorio, ha firmato il 12 dicembre il Decreto di attribuzione delle deleghe ai componenti della Giunta regionale. Nello specifico: all´Assessore Antonio Chieffo sono state attribuite le deleghe: Lavori Pubblici, Infrastrutture, Enti Locali, Molisani nel Mondo; all´Assessore Filoteo Di Sandro sono state attribuite le deleghe: Sanità e Politiche Sociali; all´Assessore Angiolina Fusco Perrella sono state attribuite le deleghe: Politiche Agricole e Agroalimentari, Programmazione Forestale e Sviluppo Rurale, Pesca Produttiva; all´Assessore Michele Scasserra sono state attribuite le deleghe: Sviluppo Economico, Attività Produttive, Commercio e Fiere, Ricerca e Innovazione, Terzo Settore, Tutela dei Consumatori, Turismo e Marketing Territoriale; all´Assessore Luigi Velardi sono state attribuite le deleghe: Ambiente, Beni Ambientali, Parchi ed Aree Protette, Urbanistica e Politiche del Territorio, Politiche della Casa, Trasporti; all´Assessore Gianfranco Vitagliano sono state attribuite le deleghe: Programmazione, Bilancio e Finanze, Patrimonio, Società Partecipate, Politiche del Credito, Risorse Umane e Personale, Organizzazione e Semplificazione Amministrativa, Rapporti con la Conferenza Stato-regioni. Il Presidente, oltre ai compiti istituzionali propri, curerà tutte le altre materie non assegnate esplicitamente agli Assessori.  
   
   
OBIETTIVO 2012: LA GIUNTA VARA QUATTRO DDL PER COMPETITIVITÀ SEMPLIFICAZIONE, LAVORO NERO, SISTEMI E RETI D’IMPRESA, FONDO DI ROTAZIONE E VENTURE CAPITAL: I PROVVEDIMENTI ADOTTATI IERI DALLA GIUNTA. DE FILIPPO: “STRUMENTI CHE INCIDONO A 360 GRADI SULLA COMPETITIVITÀ, AFFRONTANDO LE DIFFICOLTÀ DEL MOMENTO E PREPARANDO LA RIPRESA”  
 
 Potenza, 14 dicembre 2011 - Semplificazione amministrativa, contrasto al lavoro irregolare e promozione dei sistemi produttivi locali, contratti di rete e fondo di rotazione e credito d’imposta. Si arricchisce di quattro azioni di sistema, oggetto di altrettanti disegni di legge approvati dalla Giunta Regionale, il ventaglio degli strumenti messi in campo con “obiettivo 2012”, il sistema di concertazione stabile con le parti sociali voluto dal presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo. “Si tratta di esempi virtuosi – spiega lo stesso De Filippo – perché d’intesa con rappresentanti dei lavoratori e delle imprese stiamo mettendo in campo strumenti che incidono a 360 gradi sulla competitività. Il mese scorso abbiamo varato quattro provvedimenti tre dei quali, prevedono un notevole impegno finanziario, ossia Microcredito, Fondo regionale di Venture Capital e avviso pubblico Banda Larga. Oggi, invece, andiamo avanti con un processo di modernizzazione che non comporta oneri a carico del bilancio regionale, in linea con quanto già fatto il mese scorso con la task force sulla sburocratizzazione, a dimostrazione di come il sostegno allo sviluppo, anche in un momento difficile come quello attuale, non sia un processo di assistenza e la scelta di una costante concertazione possa produrre ottimi frutti”. I quattro disegni di legge adottati sono, infatti tutti a costo zero. Il primo, su “Qualità dell’attività amministrativa e semplificazione amministrativa”, proposto dal Dipartimento Presidenza, si pone l’obiettivo della semplificazione dell’azione amministrativa, del miglioramento della qualità della formazione e della diffusione sempre più ampia degli strumenti digitali in un’ottica di efficienza dei servizi da dare a cittadini ed imprese e di promozione della loro fattiva partecipazione alla vita amministrativa. Grazie al supporto di due organismi consultivi, il Gruppo tecnico di coordinamento e il Tavolo di consultazione sull’attività normativa regionale, annualmente, sarà elaborato un Documento Annuale di Programmazione Normativa, sottoposto al Consiglio, sulla base del quale la giunta regionale presenterà periodicamente al Consiglio Regionale un Disegno di legge di semplificazione e manutenzione normativa con il quale provvede alla riduzione progressiva del numero delle leggi. In particolare sarà promossa la predisposizione di testi unici legislativi e regolamentari che racchiudono l’intera disciplina regionale vigente in una materia o nel settore omogeneo di riferimento. Questo processo, inoltre, sarà portato avanti con un impiego massiccio di tecnologie digitali al fine di favorire la partecipazione e potenziare i canali di accesso agli atti. Il secondo Disegno di Legge Varato dalla giunta, su proposta dell’assessore alla Formazione e Lavoro Rosa Mastrosimone, riguarda invece la “Disciplina delle attività di contrasto al lavoro irregolare”. “Con la recessione economica in atto – spiega l’assessore Mastrosimone - l’area del sommerso tende ad allargarsi, man mano che spezzoni sempre più ampi del sistema produttivo perdono redditività e capacità di rimanere sul mercato in forme legali e, ad esempio, secondo l’Istat, tra il 2008 e il 2009 in Basilicata è cresciuta dell’8,1 %, quasi mezzo punto in più della media nazionale. A farne le spese sono i lavoratori a rischio di esclusione dal mercato del lavoro, ma anche le imprese, perché questo fenomeno genera effetti diretti e permanenti di svuotamento del settore “legale” dell’economia, determinando di fatto una concorrenza sleale del sommerso”. Così il disegno di legge mette in campo un potenziamento delle attività di controllo, allargandosi alle tematiche della sicurezza e dell’igiene, e parallelamente prevede un meccanismo premiale a favore delle imprese rispettose delle regole. In estrema sintesi, tra le aziende che saranno sottoposte a controlli, quelle che risulteranno non in regola con le norme in materia di lavoro pagheranno multe il cui ricavato andrà a favore delle altre imprese controllate che sono risultate in regola. Ma non solo. Le imprese che vogliano ottenere benefici regionali, a qualsiasi titolo concessi, dovranno attestare il rispetto delle norme sul lavoro e, in caso di mancata osservanza delle norme stesse, in base alla gravità della violazione, potranno vedersi decurtati o attenuati i benefici stessi arrivando, nei casi più gravi, fino alla esclusione per tre anni da qualsiasi beneficio regionale. Si occupa, invece di “Misure finalizzate alla promozione dei sistemi produttivi locali e dei contratti di rete” il terzo Disegno di legge varato su proposta dell’assessore alle Attività Produttive Erminio Restaino. “Mettiamo in campo – ha spiegato l’assessore proponendo il provvedimento - tutti gli strumenti giuridici funzionali a favorire il “gioco di squadra” degli operatori economici, salvaguardandone l’identità .La consapevolezza della necessità di favorire l’aggregazione della micro e della piccola impresa – ha aggiunto - aveva, già nel 2001, indotto la Regione a varare una legge con la quale è stato disciplinato il riconoscimento e la istituzione dei distretti industriali e, più in generale, dei sistemi produttivi locali. Ciò posto, l’opportunità di una profonda rivisitazione ovvero di un’organica revisione della materia è scaturita, per un verso, dall’esigenza di tener conto delle profonde innovazioni determinatesi nel frattempo nel quadro ordinamentale di riferimento, per altro verso, da quella di concorrere in maniera organica alla disciplina delle agevolazioni, non solo finanziarie, che possono essere riconosciute alle imprese sottoscrittrici di un contratto di rete”. In base a quanto previsto dal testo, il Consiglio regionale nei 120 giorni successivi alla emanazione della legge provvede alla definizione dei criteri in base ai quali la giunta procederà alla individuazione dei sistemi produttivi locali (ciascuno contraddistinto da un proprio logo e una propria grafica) in territori caratterizzati da un’elevata concentrazione di imprese e attività produttive omogenee. A queste realtà, ogni anno, la giunta destinerà una quota di risorse del bilancio regionale per il finanziamento dei progetti di interesse generale, al fine di favorire le attività economiche insediate o che potrebbero insediarsi nei contesti territoriali e produttivi di riferimento, privilegiando le imprese di piccole e medie dimensioni. Ai fini dell’individuazione delle politiche e dei programmi più utili a sostenere la crescita dell’anzidetto contesto, viene poi previsto un Comitato per ciascun sistema produttivo locale, il quale sarà composto per metà dai sindaci dei territori interessati, per metà da rappresentanti degli operatori economici, tutti impegnati a titolo onorifico e senza compensi. Quanto alle Reti d’impresa, viene ripresa l’esperienza già fatta in partnership con le Camere di Commercio ponendo la Basilicata ad essere la prima Regione che si avvia a legiferare in questa materia che ha trovato il suo definitivo assetto in tempi abbastanza recenti e, cioè, all’indomani della legge n. 122 del 30 luglio 2010. Obiettivo del Ddl è promuovere tanto l’elaborazione dei programmi comuni propedeutici alla stipula dei contratti di rete, quanto la sottoscrizione e l’attuazione dei predetti contratti, anche in questo caso individuando annualmente apposite risorse. Gli interventi dovranno migliorare le capacità della rete sotto i profili produttivi, distributivi, di marketing, di innovazione e ricerca e potranno accedere ai benefici le associazioni di imprenditori, le camere di commercio, gli imprenditori associali o gli stessi sottoscrittori dei contratti di rete. Il disegno di legge prevede anche che le imprese sottoscrittrici di un contratto di rete possano congiuntamente partecipare agli avvisi pubblici emanati dalla Regione per la concessione delle più diverse tipologie di agevolazioni, ovviamente laddove l’intervento proposto sia funzionale al conseguimento degli obiettivi individuati nel programma comune. In questo caso, i limiti di finanziamento previsti per la singola impresa si calcoleranno in relazione al numero degli aderenti. Sono anche previsti punteggi premiali per le imprese che, anziché formulare singolarmente richieste di agevolazioni, rispondano “in rete” agli avvisi emanati dalla Regione. Si occupa, infine, di fondo di rotazione e credito d’imposta l’ultimo Ddl approvato dalla giunta, ancora su proposta dell’assessore Restaino. Tecnicamente si tratta di un intervento di integrazione della legge regionale 1/2009 che disciplina le misure che la Regione può adottare per lo sviluppo e la competitività dei sistemi aggiungendo questi due nuovi strumenti agevolativi a quelli già presenti. “Dopo che la più recente normativa di fonte statale ha aperto alle Regioni significativi margini di manovra rispetto all’utilizzo del Credito di Imposta e del Fondo di Rotazione – ha spiegato Restaino – allo scopo di mettere la Regione Basilicata in condizione di poter utilizzare a pieno gli anzidetti strumenti, si è ravvisata l’opportunità di dare agli stessi una solida base giuridica”. “Come è facile osservare – ha concluso De Filippo – miriamo al rafforzamento del sistema Basilicata guardandone ogni aspetto. Mettere insieme risorse per reggere le difficoltà del momento e interventi di sistema per consentire una modernizzazione del sistema ci consentirà non solo di non soccombere in una crisi di cui ancora non si conoscono i tempi, ma di essere anche pronti ad approfittare della ripresa dei mercati quando ci sarà. L’obiettivo – ha concluso – è insomma duplice: affrontare le difficoltà e superare in via definitiva le condizioni di ritardo di sviluppo chiamando a lavorare congiuntamente tutte le componenti del sistema Basilicata secondo quanto si è prefissa l’intesa Obiettivo 2012”.  
   
   
BASILICATA: MANOVRA FINANZIARIA 2012, ECCO I DATI  
 
Potenza, 14 dicembre 2011 - Il disegno di legge della Giunta, presentato ieri alle Commissioni dal presidente De Filippo, intende innanzitutto confermare e rafforzare gli sforzi fatti con le precedenti manovre finanziarie per la razionalizzazione delle risorse, confermando per il 2012 il divieto di istituire nuovi comitati, commissioni e altri organi collegiali che comportano oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale e stabilendo che le spese degli enti strumentali non potranno essere superiori al complesso delle entrate accertate nell’anno. Come sempre, oltre alle disposizioni in materia di sostegno alle famiglie ed all’economia e di cooperazione territoriale, sono previste norme in materia di sanità. Per il 2012 il limite all’indebitamento fissato dal ddl è di circa 91,5 milioni di euro, di cui circa 62,3 meuro corrispondenti agli impegni assunti nel corso del precedente esercizio finanziario, 14 meuro per la quota a carico della Regione per gli investimenti nel settore sanitario e 14,6 meuro per altri investimenti. Le entrate previste per il 2012 ammontano a 3.135 milioni di euro. Le principali allocazioni del bilancio per il 2012 riguardano il contributo per la stabilizzazione dei lavoratori Asu autofinanziati (1 milione di euro), il contributo per l’inserimento lavorativo dei soggetti diversamente abili (1 milione di euro), il contributo alle Province per il sostegno agli studenti diversamente abili (380 mila euro), il sostegno alla qualificazione dei servizi educativi nelle scuole del primo ciclo di istruzione (1 milione di euro), il fondo di accantonamento per la prevenzione ambientale correlata agli assetti naturali (42 milioni di euro), il fondo per le politiche sociali regionali (24 milioni di euro), il fondo per le vittime dell’usura (400 mila euro), i fondi per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico (25 milioni di euro), i fondi per la politica agricola regionale (24 milioni di euro), i fondi per la gestione dei servizi di trasporto (135 milioni di euro), le spese per il funzionamento di enti ed organismi della Regione (27,7 milioni di euro), i fondi per l’alluvione del marzo 2011 (7,5 milioni di euro). Dopo la riunione congiunta di oggi, l’esame della manovra finanziaria per il 2012 proseguirà nelle riunioni delle singole Commissioni previste a partire da domani. Martedì prossimo il testo approderà in Aula per la definitiva approvazione.  
   
   
VENDOLA : "IL BILANCIO 2012 RISPETTA I DIRITTI DI CHI HA MENO DIRITTI"  
 
 Bari, 14 dicembre 2011 - “In un contesto di trasferimenti statali più che dimezzati siamo riusciti quest’anno a fare un bilancio che avesse una caratteristica sociale: quella di rispettare i diritti soprattutto di chi ha meno diritti. La nostra mission era quella di mettere in sicurezza il diritto alla vita dei più poveri.” Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola presentando ieri mattina in conferenza stampa, con l’Assessore Michele Pelillo, le scelte che caratterizzeranno il Bilancio di Previsione 2012. “Ieri – ha spiegato Vendola – prima di portare in Giunta la bozza di Bilancio, abbiamo incontrato tutte le forze sociali, i sindacati e le rappresentanze datoriali. Abbiamo non solo presentato il frutto del nostro lavoro, ma soprattutto abbiamo ascoltato e accolto i suggerimenti, le proposte e le richieste che sono venute dal mondo sindacale e datoriale. Tali richieste riguardano, fondamentalmente, la difesa di servizi che incarnano diritti fondamentali dei cittadini, e sono servizi a rischio per i tagli inferti dalle ultime manovre del Governo Berlusconi e ancora oggetto della manovra in costruzione del Governo Monti”. “Abbiamo anche ascoltato – ha proseguito Vendola – richieste che riguardano lo spending review, la possibilità cioè di mettere ogni spicchio dell’Amministrazione sotto un riflettore. Anche se su questo fronte riteniamo di avere svolto sinora un lavoro epocale, continueremo a promuovere azioni di razionalizzazione della spesa”. In particolare, secondo Vendola in questa manovra di Bilancio “vengono confermati, con risorse nostre, i servizi legati al fondamentale diritto alla mobilità. Talvolta con l’acronimo Tpl (Trasporto Pubblico Locale, ndr) non si intende bene che stiamo parlando di milioni e milioni di viaggi di pendolari, lavoratori e lavoratrici, studenti e studentesse. E se noi non avessimo deciso di intervenire, la nostra Paese sarebbe andata in tilt. Noi con risorse nostre copriamo questo una parte importante di questo servizio”. Anche il definanziamento totale del Fondo per la non-autosufficienza operato dal Governo Berlusconi, e che Vendola definisce “uno degli atti più disumani e volgari che vanno messi a carico della stagione berlusconiana”, trova ristoro tra le pieghe del Bilancio regionale “coprendo in questo modo – spiega Vendola – i diritti e i servizi per le persone con disabilità, per i cittadini che vivono nella condizione della non-autosufficienza”. “In questo Bilancio - continua il Presidente della Regione Puglia – facciamo un’operazione molto importante: salviamo i bilanci delle Province”. Gli Enti Provinciali, infatti, sono a rischio di default a causa delle risorse che sono state investite per gli enti di formazione professionale, “risorse – ha ribadito Vendola – che non sono state rimborsate da Bruxelles, ragione per la quale c’è un rischio di un immediato corto circuito. Noi salviamo i Bilanci delle Province, ci facciamo carico di questo problema, con l´effetto di aiutare la formazione ad essere traghettata verso maggiore efficienza”. Inoltre, la Giunta ha deciso di tagliare del 5% il finanziamento a tutte le Agenzie Regionali. “È una scelta - ha proseguito Vendola - che serve a dare un segnale politico e a impegnare tutti noi in una lettura, che vorremmo condividere anche con il mondo sindacale, dei flussi di spesa, dei bilanci delle Agenzie. Siamo in un nuovo evo: è cambiato il mondo, e allora noi abbiamo il dovere di implementare al massimo grado tutti i fattori di trasparenza e di condividere con gli attori sociali un’opera di spending review”. Per quanto attiene l’esenzione dal ticket sanitario per i disoccupati e i cassaintegrati, il Presidente Vendola ha chiesto ai tecnici “di approfondire una materia che è già stata affrontata dal Consiglio Regionale nella scorsa manovra di Bilancio e che purtroppo non ha avuto fortuna perché la norma è stata bocciata dalla Corte Costituzionale. Io credo che una lettura puntuale della sentenza che boccia quella norma può aiutarci a trovare la via tecnico-giuridica appropriata per affrontare ciò che rappresenta uno scandalo: il balzello per l’esercizio al diritto alla salute per un disoccupato o un lavoratore in cassa integrazione”. Nelle carte del Bilancio c’è anche la fotografia della vicenda del debito. “Mi piacerebbe – ha concluso Vendola – che anche su questo fronte ci fosse chiarezza. Sarei molto curioso di leggere e confrontare i dati delle altre Regioni. Il nostro debito dal 2002 al 2004 era lievitato enormemente, si era passati da 1.911 milioni di euro a circa 2.700 milioni. Dal 2005 il trend della discesa è stato costante, fino a circa 1.470 milioni di euro nel 2011. Credo che questo sia un indice di virtuosità assoluto, che anche le agenzie di rating hanno riconosciuto. Per me questo è il principale banco di prova del comportamento del buon padre di famiglia che cerca soprattutto di intervenire su una voce che può rappresentare un’ipoteca drammatica per il futuro di una regione. Io credo che stiamo mettendo in sicurezza il futuro della Puglia, stiamo vivendo il passaggio a uno degli anni che sarà ricordato come uno degli anni più drammatici della storia italiana: noi ci presentiamo con le carte in regola per attenuare al massimo livello la sofferenza e il disagio di tutti”.  
   
   
PUGLIA, BILANCIO 2012: IL VIA LIBERA DEGLI ASSESSORI E DEI SETTORI REGIONALI  
 
Bari, 14 dicembre 2011 - Il Bilancio 2012 vedrà numerosi settori della Regione messi al riparo dalla crisi dopo il taglio dei finanziamenti statali. “Siamo riusciti ad evitare – ha detto l’assessore ai Trasporti, Guglielmo Minervini che i tagli dello Stato avessero un effetto sconquassante sul trasporto pubblico locale. Certo, resta ancora aperta la variabile degli ulteriori 400 milioni che contiamo che il governo stanzi per mettere in equilibrio le risorse, ma nel contempo variamo un bilancio che registra una significativa tenuta. Insperata fino a qualche tempo fa. Continueremo a mettere in efficienza i treni e i pullman. Salvato i voli low cost, la riduzione del 10% del costo degli abbonamenti per lavoratori e studenti e le gratuità per i diversamente abili. E non ci sarà alcun incremento tariffario, a parte l’obbligatorio aggiornamento Istat”. Per l’assessore al Welfare, Elena Gentile “le decisioni assunte dalla Giunta Regionale ieri pomeriggio per l’allocazione delle risorse autonome del Bilancio ci consentono di tirare un sospiro di sollievo perchè la Puglia riuscirà anche per il 2012 ad assicurare la continuità di interventi indispensabili per sostenere il carico di cura delle famiglie pugliesi con bambini piccoli e con persone non autosufficienti. La decisione, infatti, di assegnare ai capitoli di bilancio dell’Assessorato al Welfare circa 40 milioni di euro complessivamente garantisce il rifinanziamento, ad esempio, degli assegni di cura e della prima dote per i nuovi nati, nonchè il finanziamento degli interventi per l’integrazione sociale e scolastica degli alunni disabili e la compartecipazione regionale ai Piani Sociali di Zona e ai servizi che i Comuni programmano al loro interno. Dopo le pessime notizie confermate a livello nazionale sull’azzeramento del Fondo Nazionale Politiche Sociali, del Fondo per le Famiglie e del Fondo per la Non Autosufficienza per le Regioni e i Comuni, la decisione forte assunta in Puglia è il risultato di una attenzione non retorica ai temi della conciliazione vita-lavoro, delle nuove povertà, delle marginalità sociali e dei servizi di cura”. Secondo la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico, Loredana Capone “Il bilancio di previsione continua a garantire nella stessa misura il sostegno alle imprese attraverso il cofinanziamento regionale della spesa comunitaria che è fondamentale in tutte le nostre attività. Questo ci ha permesso fino ad oggi di ottenere risultati importanti attraverso i bandi attivati, tra gli ultimi quelli rivolti ai partenariati regionali per l’innovazione e alle imprese innovative. Non meno importante l’approvazione del bilancio di previsione entro fine anno e non in dodicesimi, un’opportunità questa che garantisce l’accelerazione della spesa e quindi una liquidità maggiore e in tempi più veloci per il sistema produttivo che sosteniamo attraverso i nostri interventi. Inoltre confermiamo la contribuzione ad una parte del sistema fieristico, assumendomi l’impegno di portare in una delle prossime Giunte il nuovo regolamento in materia fieristica per consentire, con un bilancio in ordine, di attivare i processi di privatizzazione”. L’assessore alle Risorse agroalimentari, Dario Stefàno, ha invece dichiarato che “anche nella drammaticità dello scenario attuale, determinato da un contesto di recessione economica e dai vincoli imposti dalle manovre finanziarie del Governo nazionale, la Giunta regionale ha saputo esprimere grande coesione ed equilibrio nell´interesse di tutti i pugliesi. Anche l´Agricoltura ha contribuito, rendendo possibile un bilancio di previsione del 2012 che individua un punto di equilibrio e ci permette di assicurare i livelli essenziali per quelle funzioni trasferiteci dallo Stato per via costituzionale e per le quali ci siamo assunti la responsabilità di dare copertura finanziaria attraverso risorse autonome, in sostituzione dei trasferimenti statali colpevolmente azzerati dai tagli lineari operati dalle leggi finanziarie di Tremonti già nel 2011. Parlo, ad esempio, del miglioramento genetico sul benessere animale e dei controlli funzionali indispensabili a garantire i livelli di qualità e sicurezza alimentare raggiunti dal nostro sistema”. L’assessore ai Lavori pubblici, Fabiano Amati, ha detto che "il progetto di bilancio dimostra la nostra capacità nel cavarcela, nel saper attraversare il cuneo della difficoltà economica che il tempo ci ha proposto. In condizioni molto più favorevoli la storia dimostra che molti passarono la mano, soprattutto quando il bene da tutelare e preservare è la vita umana, come accade a chi si occupa di protezione civile, qualità delle acque e tutela del territorio dalle disgrazie. Sono entrato in giunta ieri sera con il magone dei tagli totali sui trasferimenti dello Stato nelle questioni di competenza, uscendone non dico rincuorato ma sollevato, da decisioni assunte sul bilancio autonomo che rendono un tantino più tiepida la nostra fredda stagione”. Secondo l’assessore allo Sport e Personale, Maria Campese, ”in particolare, per quanto riguarda lo Sport, va evidenziata la volontà condivisa dall’intera Giunta Regionale a non penalizzare ulteriormente le politiche sportive intraprese dalla Regione, ritenendo indispensabili il finanziamento destinato alla riqualificazione delle infrastrutture sportive esistenti sul territorio. Inoltre, è stato istituito un nuovo capitolo di bilancio per un progetto, il primo in Italia, avviato dall’Assessorato allo Sport, per la formazione della “cittadina/o del domani”, che coinvolgerà più Assessorati (Salute, Diritto allo Studio e Formazione, Alimentazione, Mobilità), con l’obiettivo di “educare ed informare” le nuove generazioni attraverso un percorso educativo indirizzato agli studenti delle scuole primarie, alle loro famiglie ed agli insegnanti”. Soddisfatto anche l’assessore all’ambiente Lorenzo Nicastro: “Nonostante la necessità di contenere la spesa dettata anche da leggi nazionali, è stato possibile mantenere lo stanziamento per le politiche di monitoraggio della qualità dell´aria che permetteranno il monitoraggio su tutto il territorio regionale fornendo all´Arpa dati preziosissimi per la salute della nostra regione. In materia di rifiuti c´è da rilevare la scelta politica, che ritengo fondamentale, di spingere sull´ecotassa come deterrente per il conferimento del rifiuto indifferenziato: questo produrrà fondi da reinvestire su processi virtuosi di differenziazione e riutilizzo dei materiali”. Ecco la dichiarazione dell’assessore alla Fp, Alba Sasso: “sono state fatte scelte coraggiose all’insegna dell’equità, come dimostra sia l’incremento delle risorse destinate all’esodo dei formatori per l’annualità 2012, sia la norma che riconosce, per il periodo di attuazione del Por 2000/2006, tutti costi effettivamente sostenuti dalle Province per i formatori in servizio presso i Centri per l’impiego, attingendo ai fondi già trasferiti dalla Regione alle province stesse. Si sana, per questa via, quel disequilibrio che rischiava di pesare sui bilanci delle province, rispettando l’impegno già preso su questo tema dalla Regione. Infine, per quanto riguarda il settore del Diritto allo studio, si è riusciti a contenere, entro limiti tollerabili, i tagli, con riduzioni minime su alcuni capitoli, compensate comunque da incrementi che consentiranno la realizzazione di interventi migliorativi degli standard di adeguatezza e sicurezza dell’ edilizia scolastica. L’assessore alle Politiche Giovanili, Nicola Fratoianni, dichiara che “in un momento di crisi come l’attuale, il bilancio ci ha comunque consentito di mantenere alta l’attenzione su settori che l’amministrazione Vendola da sempre considera strategici, come l’innovazione e la creatività giovanile, con politiche per la valorizzazione dei talenti e della creatività. Continuiamo quindi ad investire sui giovani e sui progetti per la loro valorizzazione. E poi abbiamo mantenuto e ampliato gli investimenti per le politiche migratorie, assolutamente rilevanti in un momento in cui le coste pugliesi continuano a registrare gli arrivi di numerosi migranti in fuga da guerre e povertà. Ad esempio, proseguiamo con le politiche di accoglienza e di integrazione nel Foggiano per i lavoratori agricoli stagionali”. Infine le questioni che riguardano l’Urbanistica, che vedrà in Bilancio un contributo ai Comuni per la redazione dei Piani Urbanistici Generali, che sostituiranno i vecchi Prg e per il Decentramento, con l’assicurazione di una dotazione finanziaria per le disciolte Comunità montane, ai fini del trasferimento del personale agli enti che ne erediteranno le competenze”.  
   
   
MANOVRA GOVERNO, PRESIDENTE UMBRIA MARINI INCONTRA “CAL”  
 
 Perugia, 14 dicembre 2011 - Una prima valutazione dei contenuti della manovra finanziaria del Governo, con particolare riferimento agli effetti sulle amministrazioni comunali, è stata effettuata ieri nel corso dell´incontro convocato dalla presidente della Regione, Catiuscia Marini, con il Consiglio delle autonomie locali dell´Umbria, rappresentato, tra gli altri, dai sindaci di Perugia e Terni, Wladimiro Boccali e Leopoldo Di Girolamo. Per la Giunta regionale erano presenti gli assessori Bracco, Cecchini, Rometti, Rossi e Vinti. La presidente Marini ha voluto informare il Consiglio delle autonomie locali delle ripercussioni che la manovra finanziaria avrà sui bilanci regionali e di conseguenza su quelli comunali, soprattutto per i settori del trasporto pubblico locale e dei servizi sociali. "Al momento non siamo in grado di avere un quadro certo e definito dei contenuti della manovra - ha detto - e occorrerà quindi attendere la conversione in legge del decreto da parte del Parlamento. È certo però che Regioni e Comuni saranno chiamati ad ulteriori azioni di risparmio e contenimento della spesa. Lo sforzo che dobbiamo congiuntamente mettere in campo - ha aggiunto - è quello di agire quanto più possibile sul fronte dei risparmi e delle razionalizzazioni al fine di preservare quanto più possibile il livello dei servizi al cittadino, in particolar modo quelli del trasporto pubblico e del welfare regionale". La presidente ha quindi annunciato che la Giunta regionale sta definendo una serie di provvedimenti - che saranno varati nel corso della seduta della Giunta straordinaria di venerdì prossimo -, molti dei quali destinati alle amministrazioni comunali, per favorire investimenti in infrastrutture ed altri settori per contribuire a sostenere l´economia locale e favorirne crescita e sviluppo.  
   
   
APPALTI, UMBRIA: PARLAMENTO MODIFICHI MANOVRA SU NORMATIVA  
 
Perugia, 14 dicembre 2011 - "Il Parlamento, in sede di conversione della manovra governativa, riconsideri la norma abrogata relativa agli appalti". È quanto auspica l´assessore regionale Stefano Vinti, condividendo le preoccupazioni espresse dal presidente della Commissione regionale d´inchiesta sulle infiltrazioni mafiose in Umbria, Paolo Brutti, in merito alla abrogazione, a seguito della manovra Monti, della norma (art. 81, comma 3bis del D.lgs. N. 163/2006) che prevedeva, di fatto, che le offerte negli appalti dovevano essere al netto del costo del personale, "ovvero - spiega Vinti - che i relativi costi non potevano essere oggetto di ribasso, con tutte le conseguenze che ciò può comportare, primo tra tutti, l´apertura di spazi per le organizzazioni mafiose". "In Umbria - sottolinea Vinti - il quadro giuridico è diverso. La legge regionale n. 3/2010, in materia di appalti pubblici di lavori, contiene infatti l´articolo 23 che prevede l´obbligo, per chi bandisce una gara, di indicare specificamente e separatamente dall´importo dell´intervento, oltre ai costi e agli oneri della sicurezza, anche il costo presunto della manodopera utilizzata, che non è soggetto a ribasso d´asta". "Questo - aggiunge - vale anche per i contratti di subappalto, i contratti più appetibili dalle organizzazioni criminali. Tale norma è ad oggi pienamente vigente ed operativa, tant´è che di recente la Regione ha dato attuazione al principio con la delibera 569 del 7 giugno scorso, che fissa le ´Linee guida per il calcolo dei costi, degli oneri della sicurezza e del costo della manodopera´". In considerazione della rilevanza che la disciplina riveste in materia di salvaguardia del lavoro e della sicurezza, l´assessore Vinti auspica "che, anche a livello nazionale, il Parlamento, in sede di conversione del decreto legge ´Monti´, possa riconsiderare la norma abrogata".  
   
   
FVG: ASSEMBLEA PICCOLE E MEDIE IMPRESE DI UDINE  
 
Udine, 14 dicembre 2011 - Stato di avanzamento delle grande opere infrastrutturali, aggiornamento delle risorse che saranno a disposizione del mondo della piccola e media impresa nel settore dei lavori pubblici e dell´edilizia residenziale, semplificazione e adeguamento del sistema normativo (codice dell´edilizia, procedure del protocollo Vea, legge sugli appalti). Questi i principali temi affrontati dall´assessore regionale alle Infrastrutture di Trasporto, Lavori Pubblici e Pianificazione territoriale del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, nel suo intervento con gli imprenditori dell´Associazione delle Piccole e Medie Imprese di Udine riuniti nell´assemblea annuale che registra 75 associati in più rispetto al 2010. Introdotto dal presidente Api Massimo Paniccia, che ha tracciato la cornice macroeconomica nella quale si troveranno ad operare le piccole imprese - "prepariamoci - sono state le sue parole - ad affrontare nel lungo periodo un clima da dopoguerra e attrezziamoci a vincere la scommessa delle esportazioni, sulla strada tracciata dalla Germania che quest´anno ha superato per quota di export anche la Cina" -, Riccardi ha ricordato le principali linee che saranno delineate dall´amministrazione regionale nella prossima Finanziaria, spiegando anche le motivazioni che muovono la Regione a voler ricorrere alla Corte Costituzionale contro la manovra del Governo Monti. Dagli imprenditori è giunto apprezzamento per quanto finora messo in campo per le infrastrutture e i lavori pubblici: sul fronte delle grandi opere Riccardi ha ricordato che sono già stati aperti 750 milioni di cantieri, "e altrettanti - ha auspicato - dovrebbero essere messi a disposizione nell´arco del primo quadrimestre del 2012 per tutte quelle opere, per la maggior parte delle quali sono già state esperite le procedure, grazie alla firma del decreto interministeriale mette in sicurezza il piano finanziario della A4", altrettanto cruciale sul versante del trasporto ferroviario è stato citato il riconoscimento del corridoio Adriatico-baltico come asse prioritario della Ue. Sono invece complessivi 150 milioni di euro i fondi a disposizione proprio delle piccole e medie imprese sul versante delle opere minori: tra questi sono stati ricordati i 55 milioni di euro per realizzare opere minori in un centinaio di centri urbani e borghi rurali dei comuni del Friuli Venezia Giulia, i 9 milioni per realizzare una cinquantina interventi negli edifici di culto, i 3 milioni per il completamento dell´opera di ricostruzione delle zone terremotate, i 78 milioni di euro sul versante casa che permetteranno di coprire le graduatorie 2011 per la prima casa, nonché, sullo stesso settore, i 13 milioni di fondi per interventi di risparmio energetico. "A tutto questo si deve aggiungere una considerazione - ha commentato Riccardi - sulla base della stima che calcola siano oltre 200 i milioni di euro di risorse bloccate negli enti locali. Se da un lato, dunque, sono ingenti i finanziamenti che la Regione è riuscita a mettere a disposizione del sistema, l´altro grande tema deve riguardare l´individuazione di soluzioni che consentano la semplificazione e la riduzione delle procedure e dei centri di competenza per liberare tutte quelle altre risorse che rimangono bloccate a causa - ha concluso Riccardi - di competenze diverse e soprattutto di incroci di competenze tra Stato e Regione".  
   
   
BOLZANO: “PROGETTO QUADRO” PER DISOCCUPATI, INOCCUPATI, LAVORATORI IN MOBILITÀ ED IN CASSA INTEGRAZIONE  
 
Bolzano, 14 dicembre 2011 - La Scuola Professionale per il Commercio, Turismo e Servizi “Luigi Einaudi” e la Ripartizione Lavoro della Provincia di Bolzano rafforzano la loro collaborazione con una nuova importante iniziativa denominata “Progetto Quadro” che, a partire dalla fine del 2011, promuoverà, in collaborazione con le aziende del territorio, l’inserimento lavorativo di persone che, a causa della crisi, si trovano in difficoltà occupazionali. Il progetto prevede una forte azione di rilancio delle professionalità attraverso il bilancio delle competenze e un piano di formazione-azione personalizzato, la rilettura del curriculum vitae e delle esperienze lavorative e un percorso di sostegno per favorire la consapevolezza delle proprie potenzialità. L’iniziativa valorizza le sinergie tra la Formazione Professionale, i Centri Mediazione Lavoro e le Aziende del territorio e crea un servizio di ricerca attiva del lavoro per le persone collegate al Cml, al fine di creare benessere socio-lavorativo. La modalità operativa del team di lavoro prevede la presentazione alle aziende di una rosa di candidati con un profilo professionale adatto al ruolo richiesto. Il candidato sarà supportato nel colloquio tecnico con l’azienda da un team di professionisti della Formazione Professionale e del Centro di Mediazione Lavoro, in modo da concordare le modalità più adeguate di eventuale inserimento. Le azioni di accompagnamento al lavoro previste dal progetto saranno costituite da colloqui individuali di coaching con un duplice obiettivo: sostenere l’inserimento efficace della persona nel nuovo contesto; adattare il profilo in base alle esigenze dell’azienda attraverso corsi di perfezionamento. Questo consentirà al lavoratore di sviluppare una maggiore consapevolezza circa i propri punti di forza e le proprie aree di miglioramento, rispetto alla professione desiderata. L’azienda avrà modo di valutare la performance del lavoratore e di concordare con il Centro Mediazione Lavoro, in caso di un’eventuale assunzione, possibili forme di agevolazioni previste dalla legge. Il percorso personalizzato per ciascun lavoratore consentirà l’acquisizione di un portfolio di competenze, valorizzato dall’importante collaborazione istituzionale tra due realtà, la Formazione Professionale e il Centro di Mediazione Lavoro, che garantisce l’accompagnamento mirato in azienda. Per maggiori informazioni: Scuola Professionale per il Commercio, Turismo e Servizi “Luigi Einaudi” via Santa Geltrude, 3 Bolzano, Tel. 1; Tel. 0471 414473; Fax 0471 414477; E-mail: fp.Cts@scuola.alto-adige.it  Sito internet: www.Cts-einaudi.fpbz.it  Progetto Quadro Segreteria: Sara Bimbato, Tel. 0471/413838; E-mail: sara.Bimbato@scuola.alto-adige.it  Tutor: Christian Polo, Tel. 0471/414491; E-mail: christian.Polo@scuola.alto-adige.it  Sito internet: www.Progettoquadro.bz.it  
   
   
CAMPANIA: DA MOSTRI A NOSTRI, AL VIA LA LEGGE SUL RIUTILIZZO DEI BENI CONFISCATI  
 
Napoli, 14 dicembre 2011 - Ha preso il via ieri , presso il Nuovo Palazzo di Giustizia al Centro Direzionale di Napoli, "Da mostri a nostri", la tre giorni di iniziative sul riutilizzo dei beni confiscati alle mafie promossa dalla Fondazione Pol.i.s. Della Regione Campania, dal Consorzio S.o.l.e. Della Provincia di Napoli e dall´associazione Libera. Sono intervenuti, tra gli altri, l´assessore regionale ai Rapporti con le Autonomie Locali Pasquale Sommese, il vicepresidente della Provincia di Napoli Gennaro Ferrara con il presidente del Consiglio provinciale Luigi Rispoli, il procuratore Giandomenico Lepore, il presidente del Tribunale di Napoli Carlo Alemi, il procuratore aggiunto Aldo De Chiara, il direttore del Consorzio S.o.l.e. Lucia Rea, il segretario generale della Fondazione Pol.i.s. Enrico Tedesco e il delegato dell´Agenzia Nazionale dei beni confiscati Gianpaolo Capasso. L´incontro è stato moderato dal referente regionale di Libera e vicepresidente della Fondazione Pol.i.s. Don Tonino Palmese. Dal workshop è venuta fuori la proposta di dare il nome di una vittima innocente della criminalità ad ogni bene confiscato alla camorra. "Dare il nome di una vittima innocente della criminalità ad ogni bene confiscato - ha detto l´assessore Sommese - aumenta il senso di appartenenza alla collettività dei patrimoni sottratti alla criminalità organizzata e rappresenta la conferma che lo Stato può vincere contro la camorra, rendendo ciò che era di un ´mostro´ realmente ´nostro´". L´assessore ha rilanciato l´importanza dell´iniziativa "Facciamo un pacco alla camorra", oggi presentata al Senato e alla Camera dei Deputati: "Il lavoro delle cooperative giovanili sui terreni confiscati testimonia la presenza in Campania di tante esperienze positive che è giusto far conoscere. Il nostro sostegno alla Fondazione Pol.i.s., al Consorzio S.o.l.e., a Libera e a tutte le organizzazioni impegnate sul versante della confisca non verrà mai meno perchè il tema del riuso dei beni confiscati è una priorità assoluta della nostra azione di governo", ha concluso Sommese.  
   
   
FVG, PARI OPPORTUNITÀ: PROGETTI PER IL LAVORO, PRESENTATI I VINCITORI  
 
Trieste, 14 dicembre 2011 - Dalla formazione mirata ai percorsi di inserimento lavorativo, dagli sportelli "rosa" alla promozione dell´imprenditoria femminile. Gli Enti locali del Friuli Venezia Giulia vincitori del bando promosso dalla Regione per progetti di "azioni positive" con l´obiettivo di realizzare le pari opportunità nel mondo del lavoro, sono stati annunciati ieri dall´assessore regionale al Lavoro con delega alle Pari opportunità, Angela Brandi, in un incontro con la stampa che si è svolto a Trieste. All´incontro hanno partecipato, oltre a rappresentanti dei Comuni e delle Province vincitrici, la presidente della Commissione regionale Pari opportunità Santina Zannier, affiancata dalla vicepresidente Anna Maria Mozzi. Proprio la Commissione, attraverso un apposito Gruppo di lavoro, ha avuto il compito di selezionare i progetti, che si suddivideranno i 200 mila euro messi a disposizione dalla Regione. Il bando si intitolava "Progetti di azioni positive degli Enti locali tesi a espandere l´accesso al lavoro, i percorsi di carriera e a incrementare le opportunità di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale delle donne". Questa dizione generica, senza un tema preciso, è stata una scelta consapevole da parte dell´Amministrazione regionale, come ha sottolineato l´assessore Angela Brandi, perché sono i Comuni e le Province ad avere il "termometro" del territorio, a conoscere meglio di chiunque altro i problemi e i bisogni delle donne. "Il lavoro - ha osservato ancora l´assessore - è un ambito fondamentale, perché se non c´è pari opportunità sul luogo di lavoro, allora vuol dire che l´uguaglianza tra donne e uomini non esiste". La presidente della Commissione Zannier ha spiegato i criteri con i quali sono stati selezionati i progetti, dando la preferenza a quelli immediatamente operativi, che abbiano quindi ricadute concrete e rapide sulle possibilità di inserimento e crescita delle donne nel lavoro, di fronte alla critica situazione economica. Anche per questo gran parte dei progetti vincitori sono stati presentati da piccoli Comuni. Al primo posto c´è Tarvisio, con un progetto di formazione e promozione di imprese femminili nel campo turistico-ricettivo. Seguono poi Monfalcone, Prata di Pordenone, Muggia, Gonars, Casarsa, Povoletto, Premariacco, Duino-aurisina, Caneva, Provincia di Trieste. Il contributo regionale coprirà il 75 delle spese, il resto sarà messo a disposizione dagli stessi Enti locali.  
   
   
FAMIGLIA: MICROCREDITO STRUMENTO CONCRETO E EFFICACE DI AIUTO  
 
Palermo, 14 dicembre 2011 - "La crisi che stiamo attraversando si abbatte anche sulle famiglie, che hanno bisogno di essere sostenute proprio quando sono alle prese con improvvise difficolta´ economiche. Senza un adeguato accompagnamento, il rischio di finire sotto ricatto degli usurai e´ altissimo. Le misure del microcredito per le famiglie che abbiamo presentato oggi sono il modo concreto e operativo per accompagnare chi subisce di piu´ gli effetti della crisi". Lo ha detto ieri l´assessore regionale per l´economia, Gaetano Armao, all´apertura del convegno per illustrare le misure previste dal Microcredito per sostenere le famiglie economicamente piu´ deboli, svoltosi all´Albergo delle Povere, a Palermo. Nel corso dei lavori, hanno preso la parola Riccardo Savona, presidente della commissione Bilancio dell´Ars, che ne ha illustrato l´iter e il contributo dato dalla commissione e don Sergio Librizzi, delegato regionale delle Caritas siciliane, che ha parlato della collaborazione che ha accompagnato fin dall´inizio le strutture dell´assessorato e le diocesi siciliane. Sono seguiti gli interventi di Salvatore Taormina, dirigente generale dipartimento Finanze, Roberto Bertola, responsabile Unicrediti Sicilia, Antonio Albano presidente della federazione regionale Banche di Credito Cooperativo, di Daniela De Luca, segretearia regionale della Cisl siciliana e di Francesco Faraci, professore di Economia e Gestione degli Internediari finanziaria dell´Universita´ di Palermo. La dotazione del fondo e´ di 12 milioni di euro e sin dai primi mesi di applicazione consente di sostenere oltre 2500/3000 famiglie. A questo si affianca poi il Microcredito per le imprese, che costituisce un diverso strumento, anch´esso promosso dalla Regione siciliana, ma che intende sostenere micro e piccole imprese, attraverso il Fei e Unicredit, per finanziamenti sino a 25.000 euro. Per accedere al microcredito, le famiglie devono rivolgersi agli enti e alle associazioni no profit convenzionate con la Regione (gia´ oltre 50) cui spetta un primo compito di selezione e di accompagnamento per l´espletamento delle procedure. Le famiglie possono richiedere il finanziamento per esigenze di carattere abitativo, per ragioni di salute o percorsi educativi e di istruzione, nonche´ per progetti di vita familiare destinati a migliorare le condizioni sociali, economiche e lavorative, secondo i criteri delineati dal Comitato regionale per il Microcredito, organo nel quale sono inseriti esponenti degli organismi di solidarieta´ e del banche che hanno aderito al progetto, e che opera senza oneri per l´amministrazione. Durante il convegno svoltosi all´Albergo delle Povere, per illustrare le misure previste dal Microcredito per sostenere le famiglie economicamente piu´ deboli, l´assessore Armao ha consegnato una targa a Andrea Calabro´, figlio del giornalista Domenico, scomparso 7 mesi fa. Il ventenne Andrea, nel ringraziare l´assessore per aver voluto ricordare il padre, che fu direttore responsabile de "La Rivista del Microcredito", mensile del Comitato nazionale italiano per il microcredito, ha detto di essere stato particolarmente colpito da questa iniziativa e che intende proseguire l´impegno del padre che gli fu maestro di vita. L´assessore Armao nell´indirizzo di saluto ha ricordato il contributo che Domenico Calabro´ ha dato ai temi del microcredito "che - ha detto - grazie anche al suo impegno, oggi e´ una realta´ per la Sicilia". Anche il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ha fatto giungere ad Andrea Calabro´ un indirizzo di saluto in ricordo della lunga attivita´ professionale del padre e di augurio per la sua futura attivita´.  
   
   
IN TOSCANA DIMINUISCONO ADOZIONI E MINORI AFFIDATI A FAMIGLIE E STRUTTURE  
 
Firenze, 14 dicembre 2011 – Diminuisce il numero dei bambini e ragazzi in strutture di accoglienza e in affidamento familiare, così come le adozioni (soprattutto di bambini con più di 4 anni). In calo anche le coppie che hanno fatto richiesta di adozione nazionale e le adozioni internazionali. Sono questi i dati principali diffusi ieri mattina durante un convegno che si è tenuto nel Salone Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti a Firenze. L’iniziativa, organizzata dal Centro Regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza in collaborazione con la Regione, è stata l’occasione per fare il punto sulle attività del Centro regionale e un bilancio dell’applicazione della legge che disciplina l’adozione e l’affidamento (la 149 del 2001), a dieci anni dalla sue entrata in vigore. Inoltre sono stati presentati i report su adozioni, affidamenti e minori fuori famiglia in Toscana con dati aggiornati al 2010. Durante il dibattito, al quale ha partecipato anche l’assessore regionale al welfare Salvatore Allocca, il dato più volte sottolineato è la crisi del modello familiare. “Il concetto tradizionale di famiglia sta scomparendo – ha detto l’assessore durante il suo intervento – dobbiamo cominciare a pensare semmai ad un concetto di famiglia informale. Ciò che oggi manca all’interno dei nuclei familiari è un elemento importante, quello della negoziazione, elemento che genera il conflitto generazionale e che aiuta a crescere. É una delle conseguenze del nuovo modello di consumo, all’interno del quale le famiglie trovano difficoltà a imporre una propria logica e finiscono solo per subirlo. Questo ha messo in crisi la comunità. A mio parere – ha concluso Allocca – la cosa di cui c’è più bisogno in questo momento è un nuovo modello sociale, in cui la soluzione dei problemi non avvenga esclusivamente attraverso l’erogazione di servizi”. Alcuni dati in sintesi - Il fenomeno dell’accoglienza residenziale, dopo l’espansione registrata tra il 2000 e il 2005, è negli ultimi anni in decisa e costante diminuzione. I bambini e i ragazzi di 0-17 anni presenti nelle strutture residenziali toscane al 31 dicembre 2010 sono 608 (260 stranieri e tra questi 89 nello status di minore straniero non accompagnato). Rispetto all’anno precedente la diminuzione è del 14%, erano 704. La diminuzione può essere imputata alla contrazione della componente straniera (dal 2009 al 2010 da 340 a 260 unità) e alla forte diminuzione dei minori stranieri non accompagnati presenti in struttura (188 unità nel 2009, 89 nel 2010). Il numero di bambini e ragazzi 0-17 anni in affidamento familiare è passato dai 1.298 del 2005 a 1.138 alla fine del 2010. Nel 2010 i bambini e ragazzi dichiarati adottabili dal Tribunale per i Minorenni di Firenze sono stati 34, dato rimasto pressochè stabile nel corso degli anni: tra il 2001 e il 2009 il valore è sempre oscillato tra le 40 e le 50 unità. Anche le sentenze di adozione nazionale, nel 2010, sono in lieve diminuzione, 34 in tutto. Rispetto al 2009 diminuiscono soprattutto le adozioni dei bambini sopra i 4 anni di età, mentre rimangono pressoché invariate quelle dei bimbi con meno di un anno: negli ultimi tre anni 72 casi sui 121 totali (nel 2010 i bambini adottati che ancora non hanno compiuto un anno sono 24 su 34). Le adozioni nazionali in Toscana sono un fenomeno piuttosto limitato, mediamente sono una su dieci del totale delle adozioni realizzate. Le restanti nove sono adozioni internazionali. Le coppie che hanno fatto domanda di adozione nazionale nel 2010 sono state 613, circa l’8% in meno rispetto al 2009. 398 quelle che hanno fatto richiesta di adozione nazionale e internazionale, a conferma della tendenza dei due anni precedenti, cioè di un effettivo ridimensionamento del fenomeno, a partire dal 2004, quando le domande congiunte furono 574. In lieve aumento il tempo che trascorre tra la presentazione della domanda di adozione nazionale l’adozione stessa: 3,9 anni, rispetto ai 3,1 e 3,2 rispettivamente del 2009 e del 2008. Tempo medio che rimane comunque inferiore a quello necessario per l’adozione internazionale (anch’esso in aumento) che nel 2010 è stato pari a 4,4 anni. 40,2 e 38,1 anni sono l’età media di marito e moglie che nel 2010 hanno effettuato un’adozione nazionale. Sono valori più bassi rispetto all’adozione internazionale (44,9 e 43,1 anni). Le adozioni internazionali, dal 2002, sono costantemente a cresciute: 185 nel 2003, 266 nel 2005, 290 nel 2007 e 409 nel 2009. Questo trend, nel 2010, si è interrotto con 353 adozioni, 55 in meno. Tra il 1999 e il 2010 il Tribunale per i minorenni di Firenze ha decretato 3.701 adozioni internazionali. I bambini con meno di 5 anni sono in media, ogni anno, il 45% del totale.  
   
   
ROMA CAPITALE E AMD – ASSOCIAZIONE MOVIMENTO DONNA LANCIANO IL PROGETTO “GIOVANI IDEE PER NUOVE OPPORTUNITA’”  
 
Roma, 14 dicembre 2011 - Giovedì 19 dicembre, alle ore 11,00, presso la sede di Civita (Piazza Venezia 11) si terrà la conferenza stampa di presentazione del progetto “Giovani Idee per nuove opportunità”, basato su un bando di concorso rivolto agli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori di Roma, indetto da Roma Capitale e da A.m.d. Associazione Movimento Donna. Sarà presente, insieme alle rappresentanti dell’Associazione Movimento Donna, il Consigliere di Roma Capitale Lavinia Mennuni, Delegata per la Pari Opportunità, che ha promosso il bando. Atteso anche il Sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno. Il bando di concorso intende offrire alle giovani generazioni l’opportunità di elaborare nuove idee e proposte volte a ridurre le disparità sociali, con particolare attenzione alla realtà dei giovani, delle donne e degli anziani. Focus del bando di concorso è quello di realizzare un elaborato o un racconto di una lunghezza massima di 4 pagine, oppure una poesia, una fotografia o un’opera artistica accompagnate da una propria interpretazione. Agli autori dei migliori tre lavori, valutati da un’apposita Commissione e premiati in Campidoglio nella prossima primavera 2012 (il bando scadrà il prossimo 15 febbraio 2012) sarà offerta l’opportunità di svolgere uno stage di tre mesi (da tenersi alla fine dell’anno scolastico) presso l’unità operativa Pari Opportunità di Roma Capitale. Il progetto “Giovani idee per nuove opportunità” ha come obiettivo quello di dare la possibilità alle giovani generazioni di esprimere le loro opinioni su come affrontare sfide nuove e al tempo stesso individuare nuove opportunità lavorative volte a ridurre le disparità sociali in un contesto di economia globalizzata. Il concorso darà modo a tutti gli studenti dell’ultimo anno della scuola secondaria superiore di dar voce alle loro idee e di esprimere il loro punto di vista sul futuro. Per info e per scaricare il bando: www.Comune.roma.it  o www.Associazionemovimentodonna.it  o rivolgersi all’Associazione Movimento Donna: amdassociazione@libero.It  Tel: 3341578788.