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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 31 Gennaio 2012
QUESTA SETTIMANA AL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Bruxelles, 31 gennaio 2012 - Una settimana importante per trovare un accordo sul mercato dei derivati. Durante la sessione plenaria di Bruxelles, i deputati si sono confrontati sui risultati del summit sulla crisi e sul patto fiscale europeo di lunedì. All´ordine del giorno ci sono anche il programma nucleare in Iran e la situazione politica in Russia, gli stability bonds e il futuro del programma Daphne per la protezione delle donne e dei bambini contro le violenze. In apertura del summit, il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz si confronterà con i leader europei per poi incontrare il cancelliere tedesco Angela Merkel. Mercoledì e giovedì i deputati si riuniranno in plenaria per discutere l´applicazione delle nuove regole sulla gestione dei rifiuti e il rapporto sulla dimensione europea dello sport. I deputati si incontreranno martedì in commissione Ambiente per confrontarsi sulle nuove strategie di sviluppo a basse emissioni di carbonio per il 2050 e sui metodi alternativi ai test sugli animali nell´industria cosmetica. Lo stesso giorno la commissione per gli Affari Esteri si concentrerà su una nuova strategia economica per i paesi del Mediterraneo meridionale a seguito della Rivoluzione araba. Giovedì, il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione s´incontreranno per trovare un accordo sul mercato dei derivati, accusato spesso di aver peggiorato la crisi economica. Questa settimana si celebra anche il 25esimo anniversario dal programma di scambio Erasmus.  
   
   
UE, SCHULZ: TROVARE UN EQUILIBRIO TRA AUSTERITÀ E CRESCITA  
 
Bruxelles, 31 gennaio 2012 - È la prima volta che Martin Schulz partecipa al summit europeo in qualità di presidente del Parlamento. Si è rivolto ai leader degli Stati membri sottolineando che il Pe deve avere un ruolo importante nella risoluzione della crisi. Ha anche ricordato che per uscire dalla crisi le misure di austerità devono essere affiancate da investimenti nella crescita e nel lavoro. "È tempo di concentrarsi sui problemi reali. È tempo di capire come condurre l´Europa fuori dalla crisi", ha dichiarato Schulz durante il dibattito sul patto fiscale per la stabilità dell´eurozona. Tassa sulle transazioni finanziarie e eurobonds Secondo Schulz è necessaria un´unione finanziaria ed economica impostata sulle richieste principali del Parlamento. "Abbiamo bisogno di una tassa sulle transazioni finanziarie" capace di generare delle entrate pari a 200 miliardi di euro all´anno. "Voglia gli eurobonds" per colmare il debito della crisi e stabilizzare il sistema bancario e "vogliamo un´agenzia di rating europea" per rompere il monopolio americano ed evitare i conflitti di interesse. "Vogliamo un´iniziativa per la crescita europea" che utilizzi i miliardi del budget europeo e non da quello degli Stati membri. Invece di investire sulla crescita e il lavoro, molti governi si stanno ancora focalizzando solamente sulla politica di bilancio. Evitare le divisioni - Il presidente del Pe Martin Schulz ha chiesto ai leader europei di rimanere uniti lavorare insieme e combattere ogni forma di divisione all´interno dell´Unione europea. "Non possiamo permetterci una rottura dell´Ue altrimenti il principio di un´Europa a più velocità diventerà sempre più forte. Soli siamo deboli, insieme siamo forti!". Schulz ha insistito sul fatto che il patto fiscale deve essere trattato all´interno del Parlamento europeo e dai singoli Stati membri: i 26 Stati che firmeranno il patto dovrebbero prendere parte alla discussione, che facciano parte dell´Eurozona o meno. "Il Parlamento europeo deve essere rappresentato in tutti i summit e in tutta l´Eurozona" ha concluso Schulz.  
   
   
LA UE PONE LA CRESCITA TRAINATA DAL COMMERCIO AL CENTRO DI UNA MODERNA AGENDA PER LO SVILUPPO  
 
Bruxelles, 31 gennaio 2012 - La Commissione europea ha presentato il 27 gennaio una serie di proposte volte a favorire una riduzione reale della povertà nel mondo mediante un’azione coordinata degli strumenti del commercio e di quelli dello sviluppo. Le proposte mirano a rinforzare le capacità commerciali dei paesi in via di sviluppo, integrando le politiche commerciali nella loro strategia di crescita. Per garantire il conseguimento di questo obiettivo l’Ue sta cercando i modi più efficaci per differenziare i paesi in via di sviluppo e assicurare che i paesi più poveri del mondo ricevano l´aiuto più consistente. Nella proposta il commercio è considerato uno dei fattori determinanti per sostenere lo sviluppo, stimolare la crescita e emancipare le persone dalla povertà. Oggi l’Ue auspica altresì che il livello di accesso ai mercati che essa offre ai paesi in via di sviluppo venga eguagliato dalle altre economie sviluppate. La comunicazione “Commercio, crescita e sviluppo” offre una prospettiva sui passi più importanti da compiere nel prossimo futuro in un contesto in cui l´Ue fornisce già più assistenza del resto del mondo allo sviluppo connesso al commercio. Per esempio, la classificazione come "paesi in via di sviluppo" è ormai superata a causa dell’ascesa delle economie emergenti. Sono necessarie ormai politiche commerciali e di sviluppo su misura, in grado di andare oltre la riduzione dei dazi doganali (riduzioni tariffarie) e affrontare il problema cruciale del miglioramento del contesto imprenditoriale. La proposta mette in evidenza che per raggiungere questo obiettivo occorre che la leadership dei paesi in via di sviluppo faccia fronte alle proprie responsabilità. Sono necessarie riforme interne perché i poveri dei paesi in via di sviluppo traggano davvero beneficio dai risultati della crescita trainata dal commercio. Karel De Gucht, Commissario responsabile per il Commercio, ha dichiarato: “l’ascesa delle economie emergenti come India, Cina e Brasile dimostra la possibilità dello sviluppo trainato dal commercio e come i mercati aperti rivestano un ruolo fondamentale ai fini della crescita. Chi rimane indietro ha tuttavia bisogno di aiuto. Le tariffe doganali mondiali non sono mai state così basse, e l’Ue offre già ai paesi in via di sviluppo l’accesso al proprio mercato a condizioni molto favorevoli. Ciò che può fare la differenza sono gli aspetti non tariffari, come norme tecniche, servizi, proprietà intellettuale, appalti pubblici, infrastrutture e impianti di imballaggio. Tutto questo non può funzionare senza direzione politica”. Andris Piebalgs, Commissario responsabile per lo Sviluppo, ha affermato: “L´integrazione dei paesi in via di sviluppo nel commercio globale è una leva potente per la crescita e la lotta alla povertà. Nell’ultimo decennio ha sottratto alla povertà milioni di persone, e rimarrà centrale nel nostro lavoro per lo sviluppo”. E ha aggiunto: “Dobbiamo assicurarci oggi più che mai che il nostro aiuto per il commercio si concentri su coloro che hanno più bisogno, offrendo sostegno in particolare ai nostri partner meno sviluppati per aiutarli a rinforzare le loro capacità e adattare la loro economia così da poter partecipare a pieno titolo all’economia regionale e globale. La Commissione propone diversi modi di migliorare l’efficacia degli strumenti dell’Ue per il commercio e lo sviluppo, tra i quali riformare i regimi commerciali preferenziali per favorire ulteriormente i paesi più poveri, allargare l’ambito delle trattative sugli accordi di libero scambio con i partner in via di sviluppo, che dovrebbero andare oltre le tariffe doganali per intervenire sui veri ostacoli al commercio, inten intensificare il ricorso agli strumenti dell’Ue per incentivare gli investimenti diretti esteri, come le disposizioni degli accordi di libero scambio finalizzate ad aumentare la certezza del diritto, e combinare i finanziamenti dell´Ue con prestiti o capitale di rischio per aumentare la sostenibilità finanziaria degli investimenti strategici, favorire l’accesso all´Ue degli esportatori dei paesi in via di sviluppo, in particolare i piccoli operatori, fornire ai paesi in via di sviluppo assistenza finalizzata al miglioramento del contesto imprenditoriale locale, all’adeguamento alle norme internazionali su qualità, ambiente e occupazione, e ad approfittare al meglio delle opportunità commerciali offerte dai mercati aperti e integrati, usare i provvedimenti di natura commerciale per mitigare gli effetti dei disastri naturali e delle attività catalizzatrici di conflitti, comprese quelle minerarie. La Commissione invita inoltre i paesi emergenti ad assumersi più responsabilità per l’apertura dei propri mercati ai paesi meno sviluppati, mediante schemi preferenziali ma anche evitando di discriminare gli altri membri dell’Omc, quattro quinti dei quali sono paesi in via di sviluppo. Allo stesso tempo l´Ue offre alle economie emergenti forme di collaborazione più avanzate, tra cui la cooperazione normativa e l’impegno su temi globali essenziali per lo sviluppo come la sicurezza alimentare, l’uso sostenibile delle risorse naturali, la crescita verde e il cambiamento climatico.  
   
   
LA CONTRAFFAZIONE DEGLI EURO IN MONETA NEL 2011  
 
Bruxelles, 31 gennaio 2012 – Il numero di monete di euro contraffatte tolte dalla circolazione è sceso del 15%, passando (rispetto all’anno precedente) da 186 000 a 157 000 unità. Il taglio da 2 euro è tuttora di gran lunga la moneta più falsificata (quasi i due terzi di tutti gli euro falsi individuati). La quantità ridotta di monete di euro falsificate si deve all’impegno congiunto di Stati membri, Commissione/olaf (Ufficio europeo per la lotta antifrode) e altre istituzioni europee. Il numero complessivo di monete falsificate è molto basso rispetto alla quantità totale di monete autentiche dei tre tagli più elevati - 50 cent., 1 € e 2 € - messe in circolazione (circa 16 miliardi di monete): 1 moneta falsa per ogni 100 000 monete autentiche. Algirdas Šemeta, commissario Ue responsabile per la lotta antifrode, ha dichiarato: “I negozianti, le piccole imprese e i cittadini rischiano in misura maggiore di ricevere monete e banconote false, quindi contrastare la diffusione di valuta falsa è essenziale per proteggere i contribuenti onesti. Sono molto soddisfatto della protezione efficace garantita dall’Olaf. Non smetteremo di impegnarci per cercare di individuare il danaro falso e sradicare queste pratiche illecite in tutta Europa.” La lotta contro la contraffazione dell’euro ha registrato buoni risultati grazie a una serie di misure di prevenzione e di individuazione messe in atto negli Stati membri e a livello dell’Ue. Queste misure comprendono interventi di natura legislativa, analisi e cooperazione tecnica, coordinamento dell’applicazione delle leggi e cooperazione in ambito giudiziario. Le monete contraffatte possono inoltre essere rifiutate da distributori automatici e altre macchine funzionanti a moneta debitamente impostate. Queste misure rispecchiano l’impegno profuso dagli Stati membri e dalle istituzioni dell’Ue e i progressi registrati nel rilevare le monete contraffatte e nel toglierle dalla circolazione. Per fornire un supporto a queste attività, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato un regolamento, entrato in vigore il 1° gennaio 2012, che definisce le norme che gli istituti finanziari devono rispettare per garantire che tutte le monete di euro rimesse in circolazione siano autentiche. Per quanto riguarda le banconote contraffatte, nel 2011 ne sono state ritirate dalla circolazione circa 606 000 unità, come ha annunciato la Banca centrale europea, incaricata di proteggere le banconote dalla contraffazione. Il numero complessivo di banconote contraffatte tolte dalla circolazione nel 2011 era del 19,3% inferiore rispetto al 2010. I tagli più falsificati continuano ad essere le banconote da 20 e da 50 euro. La Commissione porta avanti il programma Pericles, un programma di scambio, assistenza e formazione pensato specificamente per contrastare la contraffazione degli euro. Nell’ambito di questo programma, nel 2011 la Commissione/olaf ha realizzato 16 progetti per la protezione delle banconote e delle monete di euro dalla contraffazione. Si trattava principalmente di conferenze e seminari indirizzati ai rappresentanti di agenzie nazionali incaricate dell’applicazione della legge, autorità delle banche centrali nazionali, banche commerciali, uffici di cambio di valuta e autorità giudiziarie. I progetti erano intesi a fornire assistenza tecnica, scientifica e operativa offrendo una formazione professionale specialistica, migliorando la cooperazione tra autorità competenti e sensibilizzando gli interessati in materia di contraffazione dell’euro. Queste attività dovrebbero continuare nell’ambito del programma Pericles 2020, proposto dalla Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio a dicembre 2011.  
   
   
ANTICONTRAFFAZIONE (ACTA): IL RUOLO DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Bruxelles, 31 gennaio 2012 - Giovedì 26 gennaio 2012, i rappresentanti di 22 Stati membri e dell´Unione europea hanno firmato a Tokyo l´Accordo Commerciale Anticontraffazione (Acta). Nonostante ciò, l´accordo non potrà entrare in vigore senza l´approvazione del Parlamento europeo. L´obiettivo dell´accordo Acta tra l´Unione europea, gli Stati Uniti, l´Australia, il Canada, il Messico, il Marocco, la Nuova Zelanda, Singapore, la Corea del Sud e la Svizzera, è quello di rafforzare i diritti sulla proprietà intellettuale - anche quelli on line - e sostenere la lotta alla contraffazione e alla pirateria dei beni (vestiti, musica e film). La Commissione europea ha pubblicato la sua ultima proposta il 24 giugno 2011. Al Parlamento europeo la commissione per il Commercio internazionale è responsabile in materia. Quattro altre commissioni - Deve, Itre, Juri, Libe - si pronunceranno sul documento. Solo dopo che la proposta sarà discussa e votata dalle commissioni sarà possibile una discussione finale e un voto in plenaria. La commissione per lo Sviluppo (Deve) ha già aperto i lavori mentre le altre commissioni inizieranno presto i lavori. In questa fase, il Parlamento europeo, le sue commissioni e i suoi servizi organizzeranno degli studi e degli incontri con esperti e rappresentanti della società civile, in modo da raccogliere tutte le opinioni e i dubbi. Uno studio prodotto da esperti esterni è già disponibile (clicca sull´ultimo link sulla destra della pagina).  
   
   
WTO SULLE RESTRIZIONI ALLE ESPORTAZIONI DI MATERIE PRIME DALLA CINA  
 
 Bruxelles, 31 gennaio 2012 - L´ue, insieme con gli Stati Uniti e Messico, ha lanciato un procedimento di risoluzione delle controversie dell´Wto, contro le restrizioni all´esportazione varie in materia di esportazione di materie prime ´provenienti dalla Cina. Una prima relazione del panel Wto è stato emessa il 5 luglio 2011. Il 30 gennaio 2012 l´organo d´appello dell´Wto ha emesso una sentenza definitiva in questo caso, affermando la maggior parte delle richieste Ue. Quali materie prime sono in discussione in questo caso? Varie forme di: bauxite, coke, fluorite, il magnesio, il manganese, il carburo di silicio, silicio metallico, fosforo giallo e zinco. La Cina mantenere restrizioni alle esportazioni delle altre materie prime? Come funziona questo caso si riferiscono a terre rare? La Cina sta imponendo restrizioni alle esportazioni in molte materie prime, molte delle quali sono fondamentali per l´industria dell´Ue. Terre rare è l´esempio recente più importante di un´importante materia prima su cui la Cina applica restrizioni significative. La Cina applica attualmente dazi all´esportazione su 363 linee tariffarie, nonostante il fatto che si impegna ad astenersi da tali dazi all´esportazione oltre 84 linee tariffarie elencati nel suo protocollo di adesione all´Omc. Inoltre, la Cina impone quota di esportazione e regimi di licenze per molti prodotti. Che cosa significa questo risultato significa per le restrizioni all´esportazione di materie prime non contemplate dalla presente controversia, come Terre rare? L´esito di questo caso obbliga la Cina a portare i provvedimenti in discussione il rispetto delle sentenze. Tuttavia, l´Ue continua ad essere profondamente turbato da un uso della Cina di restrizioni alle esportazioni, non solo sui prodotti specifici oggetto della presente controversia, ma anche su terre rare e molte altre materie prime industriali. Alla luce dei risultati chiara del gruppo di esperti dell´Wto e dell´organo di appello ci aspettiamo che la Cina di togliere le restrizioni all´esportazione non solo per quanto riguarda le materie prime oggetto di controversia, ma anche per quanto riguarda le terre rare e altre materie prime. Quali settori sono più interessati dal caso attuale? La sostanza chimica, industrie metallurgiche in acciaio e non ferrosi, come pure i loro clienti a valle sono i principali settori interessati. Ciò include una vasta gamma di settori, tra cui i produttori di lattine per bevande, Cd, elettronica, automotive, ceramica, frigoriferi, batterie, medicinali per citarne solo alcuni. Qual è l´impatto economico di questo caso? Importazioni Ue a raggiungere 1 miliardo di euro l´anno provenienti dalla Cina in termini di materie prime oggetto del ricorso in sede Omc. L´importanza economica è ben al di là di questa figura come quelli rappresentano input per la produzione di una vasta gamma di prodotti. Prendiamo l´esempio dell´industria siderurgica, che utilizza tra l´altro fluorite, manganese e zinco: il fatturato Ue del settore siderurgico è circa € 150 miliardi e 410 000 persone, pari al 1,25% dell´occupazione totale nell´industria manifatturiera dell´Ue, alle dipendenze del industria siderurgica. Per più della metà dei 9 prodotti oggetto del ricorso in sede Omc, Ue dipendenza generale (dipendenza dalle importazioni vs consumo) è più del 60% (con più del 90% per la bauxite, manganese e magnesio). F o 5 dei 9 materiali, la Cina è un paese leader con una quota di produzione della quota di produzione mondiale di oltre il 50% (> 80% per il fosforo, magnesio, manganese, bauxite grado e refrattari). L´impatto di tali misure distorsive è duplice. In primo luogo, le restrizioni portare a livelli di prezzo differenti di input per il cinese e gli operatori Ue (nel caso di molti dei prodotti in questione, i prezzi all´esportazione sono stati tra il 50-100% superiore a quello cinese prezzi interni). Poiché la quota di costo di queste materie prime nella produzione di altri prodotti ´possono essere considerevoli (spesso 50% o anche più), differenza di prezzo tale può portare uno svantaggio competitivo determinante. In secondo luogo, le difficoltà che interessano la disponibilità di materie prime al di fuori della Cina. Le industrie dell´Ue che sono potenzialmente interessate rappresentano circa il 4% delle attività dell´Unione industriali e circa 500.000 posti di lavoro. Servono una moltitudine di settori come l´automotive, l´edilizia e ritardanti di fiamma. Tenendo presente alcune di queste risorse non possono essere trovate altrove significa anche che le aziende europee che dipendono dalle risorse come input per il rischio ulteriore elaborazione di dover chiudere affari, con implicazioni per le industrie a valle. E anche se a volte esistono sostituti, il loro utilizzo può comportare molto spesso alla ricerca di nuovi processi produttivi più tecnicamente impegnativo e costoso, che a sua volta pregiudica seriamente Ue attività commerciali. Come ha fatto le esportazioni dalla Cina di materie prime soggette alla controversia evolversi negli ultimi anni? Dal 2005 al 2011, le importazioni Ue dalla Cina dei prodotti coperti dal caso Wto sono diminuite in valore, mentre le importazioni globali dell´Unione degli stessi prodotti è aumentato del 35% circa. Per questi prodotti, la quota della Cina nella Ue fornitura di questi prodotti è diminuito dal 26% al 17% del totale delle importazioni Ue 2005-2011. Quali sono i prossimi passi? Quando la Cina rimuovere le restrizioni alle esportazioni? Su richiesta della Ue (e la co-ricorrenti) l´organo di conciliazione dell´Omc adotterà i rapporti entro 30 giorni. La Cina dovrà poi portare le sue misure nel rispetto delle sentenze. Per fare ciò, la Cina potrebbe richiedere un periodo di tempo ragionevole (Rpt).  
   
   
GIÀ CAVOUR GUARDAVA AD UN’EUROREGIONE ALPINA  
 
Torino, 31 gennaio 2012 - La visita compiuta il 27 gennaio al Borgo di Leri, a Trino Vercellese, ha offerto al presidente della Regione, Roberto Cota, l’occasione per ricordare alcuni aspetti della figura del conte di Cavour. “Era un federalista e un pragmatico - ha sostenuto Cota - Ha sempre pensato che il Piemonte dovesse confrontarsi coi territori al di là delle Alpi, che lui non vedeva come un confine, un limite, ma come un’opportunità di confronto tra realtà socio-economiche omogenee. Negli anni in cui era a Leri, Cavour studiava e comparava. La storia, come spesso accade, ritorna, ovviamente attualizzata. Se oggi ha senso parlare di Europa, ha senso parlare di Euroregione alpina”. Il motivo della visita è stata una verifica dei lavori effettuati per il recupero della tenuta di Leri, con la ristrutturazione del primo lotto della casa padronale di Cavour, che la Regione ha finanziato con 250.000 euro. “La tenuta di Leri è un luogo molto importante dal punto di vista storico - ha ricordato il presidente - Cavour passò qui molto tempo, anche perché entrò in politica relativamente tardi, sviluppando la propria carriera sostanzialmente in un decennio. Quando si congedò in giovane età dall’esercito, si dedicò ad amministrare questa tenuta, facendo numerosi esperimenti per la costruzione di un’agricoltura moderna. In quel periodo Leri e tutto il territorio di Trino erano all’avanguardia dal punto di vista delle tecniche agricole. Questo è un luogo molto importante per la nostra storia, che però è stato colpevolmente dimenticato. E’ singolare che su certi argomenti in tanti si riempiono la bocca solo per fare polemiche, e poi però posti come questo vengono lasciati nel degrado e dimenticati. Sono particolarmente contento che grazie all’aiuto della Regione si possano riscoprire luoghi del genere”. Prima della visita Cota era stato accolto nel municipio di Trino dal sindaco Marco Felisati, dall’amministrazione comunale, dai sindaci di Tricerro, Palazzolo e Fontanetto Po, dal prefetto di Vercelli, dai parlamentari Roberto Rosso e Lorenzo Piccioni, dai consiglieri regionali Paolo Tiramani ed Alberto Cortopassi. Nel suo saluto ha toccato i temi della riforma degli enti locali e della sanità e della ristrutturazione del bilancio della Regione.  
   
   
COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA. CONFERENZA SU PROGETTO SHAPE 1° FEBBRAIO  
 
 Bari, 31 gennaio 2012 - Nell’ambito del Programma di Cooperazione transfrontaliero Cbc Ipa Adriatico,il Servizio Mediterraneo, organizza la Conferenza Internazionale del Progetto Shape (Shaping an Holistic Approach to Protect the Adriatic Environment: between coast and sea). L’evento si svolgerà a Bari , il giorno 1 Febbraio p.V., con inizio alle ore 14:30, presso la Fiera del Levante, Sala Mediterraneo - in occasione della Vii edizione di “Mediterre 2012”. La conferenza, importante momento di confronto tra i partner italiani ed esteri del progetto Shape, rappresenterà un’occasione di collaborazione e scambio di buone prassi. Si affronteranno tematiche importanti quali la protezione e lo sviluppo sostenibile dell’ambiente marino e costiero della regione adriatica e le modalità per una gestione integrata delle risorse naturali e costiere. I lavori saranno aperti dall’assessore al bilancio, Michele Pelillo  
   
   
SICILIA PRIMA REGIONE A DOTARSI DI MONITORAGGIO SPESA  
 
 Palermo, 31 gennaio 2012 - Nasce in Sicilia il sistema di monitoraggio e la razionalizzazione della spesa. Gia´ ieri , coordinata dall´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao, si e´ svolta la prima riunione del Comitato tecnico preposto a questo compito. Il comitato dovra´ definire i fabbisogni standard dei programma di spesa dei dipartimenti regionali. Ne fanno parte dirigenti e funzionari della Regione. I campi d´indagine sono ben definiti ed indicati in un atto d´indirizzo emanato dall´assessore all´economia. Si tratta di: funzionamento degli uffici centrali e periferici; spese per la promozione, propaganda e iniziative direttamente promosse; collegamenti marittimi; trasporto pubblico locale; fondo unico del precariato; formazione professionale e percorsi formativi; spese per la forestazione e la difesa dell´ambiente; gestione di impianti idrici per la produzione dell´acqua dissalata; sportelli multifunzionali; attivita´ sportive; spese per parchi e riserve. "Siamo la prima Regione - ha detto l´assessore Armao - che ha intrapreso una concreta azione di ´spending review´ attraverso una apposita norma di legge. Con questo obiettivo e´ stato sottoscritto lo scorso 19 gennaio con la Scuola superiore della Pubblica amministrazione uno specifico accordo di collaborazione. Il contenimento della spesa regionale non puo´ limitarsi alle affermazioni di principio. Il governo regionale intende continuare a perseguirlo con attivita´ in grado di incidere concretamente sui criteri e sulla modalita´ di spesa". A conclusione dei lavori il Comitato ha stabilito un crono programma degli impegni da assumere nelle prossime settimane.  
   
   
VENETO: GOVERNO IMPONE TESORERIA UNICA A ROMA PER REGIONI E ENTI LOCALI, VIOLATA LA COSTITUZIONE  
 
Venezia, 31 gennaio 2012 - “Il ripristino della tesoreria unica è un attentato all’autonomia degli enti locali, che non solo non potranno più programmare la gestione delle proprie risorse ma dovranno abbattere i servizi prestati ai cittadini”. Durissima la presa di posizione dell’assessore veneto al bilancio, Roberto Ciambetti, sulla norma, inserita nell’articolo 35 del decreto sulle liberalizzazioni. “Così, senza discussione e confronto con i soggetti che, secondo la Costituzione, all’articolo 114, costituiscono la Repubblica e, all’art.119, hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa – ha spiegato Ciambetti, intervenendo al Road Show dell’Abi a Vicenza – il premier Monti, motu proprio e con destrezza, stabilisce che le disponibilità liquide della Regione e degli enti locali debbano confluire nella tesoreria unica statale. Ciò vale anche per le entrate proprie della Regione, come ad esempio il bollo auto, che fino ad oggi si riversavano presso il tesoriere regionale e di cui avevamo disponibilità per svolgere i nostri compiti, primo fra tutti garantire i servizi socio-sanitari”. “Entro il 30 giugno 2012 - ha continuato Ciambetti – gli eventuali investimenti finanziari, ad eccezione dei titoli di Stato, dovranno essere smobilizzati e versati sulle contabilità speciali della tesoreria statale: insomma, chi aveva dei risparmi se li vede sottratti e portati tutti a Roma. Una cosa del tutto inaccettabile!”. L’assessore veneto ha spiegato che la mossa di Monti “complessivamente toglierà agli enti, tenendo conto anche degli investimenti finanziari, decine di miliardi di liquidità, una somma che verrà sottratta anche all’operatività del sistema bancario italiano”. “E’ gravissimo – ha concluso Ciambetti – che il Governo costringa gli enti locali a rescindere i contratti di tesoreria affidata alle banche attraverso gare effettuate a norma di legge. Se ciò non bastasse, si ledono principi costituzionali e si stravolge il senso del Titolo V° della Costituzione: così si stacca la spina alla democrazia”.  
   
   
LIGURIA NELL’AREA PADANO-ALPINA-MARITTIMA VICEPRESIDENTE FUSCO SU LAVORI AGENDA DI BOLOGNA I LAVORI DEL TAVOLO INTERREGIONALE CHE SI È TENUTO IN EMILIA ROMAGNA  
 
Bologna, 31 Gennaio 2012 - Minor consumo del suolo, riduzione delle criticità ambientali e semplificazione delle procedure. Sono questi, in sintesi, gli impegni contenuti e sottoscritti nell’”Agenda di Bologna”, nuova “tappa” del Tavolo interregionale per lo sviluppo territoriale sostenibile dell’area Padano-alpino-marittima, cui partecipa la Regione Liguria con tutte le altre regioni del Nord Italia : Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-romagna) e le Province Autonome di Trento e Bolzano. “Un esempio di vera e propria collaborazione interistituzionale e interregionale in un’area strategica per il Paese e per l’Europa – ha sottolineato la vicepresidente e assessore alla Pianificazione territoriale, Urbanistica della Regione Liguria Marylin Fusco – i contenuti del documento sottoscritto sono i principi ispiratori a cui la nostra Regione ha fatto riferimento nell’elaborazione del nuovo Piano Territoriale Unico”. Dalle Alpi agli Appennini fino al mare, attraverso la pianura Padana e il Po: l’area Padano-alpino-marittima significa 120.000 chilometri quadrati di territorio e 27 milioni di abitanti, che producono oltre il 70% dell’export nazionale. Un’area vasta, caratterizzata da una grande varietà di risorse ambientali e, al tempo stesso, da importanti aree metropolitane e insediamenti industriali. Un’area con caratteristiche oggettivamente simili che, in una prospettiva di rilancio dell’economia e di una nuova fase di sviluppo, necessita di qualità, efficienza e coesione del proprio sistema territoriale. Da queste premesse è nato nel 2007, con la sottoscrizione della Carta di Venezia, il Tavolo interregionale, importante occasione per uno scambio di esperienze nel campo della pianificazione territoriale. In questi anni gli impegni si sono rafforzati attraverso la redazione di documenti di intenti, condivisi a Milano nel 2007, a Verona nel 2008, e ancora a Milano e a Genova nel 2010, parallelamente all’attività di tavoli di lavoro tecnico. Sono state prodotte le tre rappresentazioni cartografiche che, a partire dalle metodologie e dalle elaborazioni delle analisi territoriali di Espon (European spatial planning observation network), descrivono il sistema territoriale dell’area Padano-alpino-marittima; è stata realizzata la mosaicatura delle banche dati di uso del suolo dell’intera area, predisposto un glossario per la condivisione di un linguaggio comune sui principali aspetti e fenomeni legati all’uso del suolo e creata la mappa dei paesaggi identitari. L’”agenda di Bologna” è stata condivisa da tutte le Regioni del nord e dalle Province Autonome di Trento e Bolzano. All’incontro nella sede della Regione Emilia-romagna, oltre a Marylin Fusco, vicepresidente e Assessore alla Pianificazione territoriale, Urbanistica della Regione Liguria erano presenti Alfredo Peri Assessore alla Programmazione territoriale, Urbanistica, Reti di infrastrutture materiali e immateriali, Mobilità, Logistica e Trasporti della Regione Emilia-romagna, Ugo Cavallera, vicepresidente e assessore Urbanistica e Programmazione territoriale, Beni ambientali, Edilizia e Legale della Regione Piemonte; gli assessori Daniele Belotti (Territorio e Urbanistica) e Alessandro Colucci (Sistemi verdi e Paesaggio) della Regione Lombardia, Marino Zorzato, vicepresidente e assessore Territorio, Cultura, Affari Generali della Regione del Veneto, Piergiorgio Mattei, dirigente della Provincia Autonoma di Trento. Dopo un incontro con il presidente Vasco Errani, gli assessori si sono riuniti e confrontati sull’“Agenda”. Per tutti la priorità è un “impegno verso azioni e indirizzi comuni per ridurre il consumo di suolo, ridurre le criticità ambientali e semplificare sempre più le procedure”.  
   
   
FONDI UE. VENDOLA SCRIVE A BARCA: "NUOVI TARGET NON CONDIVISI DALLE REGIONI"  
 
Bari, 31 gennaio 2012 - Il Presidente della regione Puglia Nichi Vendola ha scritto al Ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca. Questo il testo integrale della lettera. Gentile Ministro Barca, non mi pare corretto, da parte di un uomo della sua finezza culturale, spingere un contrasto di natura politico-istituzionale sul terreno scivoloso dei giudizi personali. Qui parliamo di Sud, non di psicanalisi. Di fondi europei, non di nevrosi caratteriali. E comunque, seppure chi le scrive soffrisse di sdoppiamento della personalità, le assicuro che entrambi i miei “io” tenderebbero sempre e in ogni caso alla rigidità comportamentale nei casi in cui si tratta di tutelare gli interessi della Puglia. Io le ho dato una mano a dicembre, non penso l’abbia dimenticato, per chiudere l’accordo con il quale si riscriveva il Piano per il Sud, consentendo al governo di diminuire significativamente l’intensità del co-finanziamento per la spesa comunitaria per le regioni dell’obiettivo convergenza. Ma non abbiamo affatto condiviso ciò che ora un documento del suo Dipartimento, sia pure nella confezione di un tavolo tecnico, tende ad annunciare. E cioè nuovi target di spesa per ognuno degli anni dell’attuale programmazione dei fondi europei. Non una ricognizione o un monitoraggio, Signor Ministro, ma nuovi, inediti e non concordati target il cui mancato rispetto prevede importanti riduzioni della quota di co-finanziamento. Lei sa, Signor Ministro, che la mia non è la lamentazione di chi non vuole sottoporsi allo sforzo congiunto per non disperdere i finanziamenti europei. Noi non abbiamo mai perso un euro rispettando sempre gli obbiettivi. Lei sa che, per ragioni tecniche e oggettive, il grosso della spesa si concentra sempre nel secondo semestre dell’anno. Lei capisce che con quei nuovi target ci viene messa una corda al collo. Così il governo fatalmente ci multerà, rastrellando risorse che (così è scritto non nella fantasia di una delle mie due personalità, ma nel documento) possono essere riversate anche alle regioni dell’obiettivo competitività (cioè a quelle del centronord). Se l’intenzione non era questa, ne sono felice. Basta togliere di mezzo quel documento, con i suoi evidenti equivoci, e possiamo con serenità ripartire nello spirito di quella “leale collaborazione” che chiede, per non essere una evocazione retorica, rispetto reciproco e rispetto della verità.  
   
   
BOLZANO: AUTONOMIA E LIBERALIZZAZIONI, GIOVEDÌ INCONTRO CON MONTI  
 
 Bolzano, 31 gennaio 2012 - Finanziamento dell´Autonomia, liberalizzazioni, nuove competenze, rispetto dell´Accordo di Milano. Questi i temi che giovedì 2 febbraio, a Roma, saranno al centro dell´incontro del presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder con il premier Mario Monti. "Siamo pronti a fare la nostra parte - ha spiegato Durnwalder - a patto che venga rispettata l´Autonomia". Durante l´incontro di giovedì a Roma, al quale parteciperà anche il governatore trentino Lorenzo Dellai, il presidente Durnwalder consegnerà a Monti un pacchetto di proposte, riflessioni e richieste. "Questo governo tecnico si sta impegnando a fondo per ridare all´Italia un´immagine positiva - ha sottolineato Luis Durnwalder - e noi continueremo ad essere disposti a fare la nostra parte a patto che venga rispettata l´Autonomia. Bolzano e Trento sono due province virtuose, che hanno già dato un grande contributo finanziario all´opera di risanamento dei conti pubblici". I punti che verranno affrontati con il Presidente del Consiglio riguarderanno essenzialmente il finanziamento dell´Autonomia, il passaggio di nuove competenze dallo Stato alla Provincia, il rispetto dell´Accordo di Milano, il via libera ad alcune importanti norme di attuazione e le liberalizzazioni. Quest´ultimo punto è considerato di particolare importanza dalla Giunta provinciale perchè, come ha ricordato Durnwalder, "rivoluzionerà in profondità la vita di tutti noi". Il decreto che sta dominando l´agenda politica nazionale, ma anche quella locale, prevede nuovi criteri che liberalizzeranno orari di apertura dei negozi, rilascio delle licenze professionali, apertura di esercizi commerciali e molto altro. "Siamo consapevoli che dovremo accettare gran parte delle nuove misure - ha precisato il presidente Luis Durnwalder - ma cercheremo di intervenire in quegli ambiti dove la Provincia può esercitare le proprie competenze come ambiente urbano, salute sul luogo di lavoro, tutela del paesaggio, sicurezza, sviluppo urbanistico del territorio". Oggi (30 gennaio) la Giunta provinciale ha dato il propria via libera alla relativa proposta di legge che verrà immediatamente sottoposta all´attenzione del Consiglio provinciale e del Consorzio dei Comuni, in maniera tale da arrivare alla discussione in aula entro il 23 marzo. "I Comuni - ha spiegato Durnwalder - potranno avere la possibilità di vietare in determinate zone l´apertura di strutture commerciali e riservate al tempo libero, oppure di limitarne gli orari di apertura, mentre per quanto riguarda il verde agricolo le attività commerciali potranno riguardare solamente i prodotti agricoli, gli articoli di giardineria e quelli legati ad attività sportive come il golf e il ciclismo. Ci sarà inoltre la possibilità di mettere alcuni paletti nel rilascio di licenze, ad esempio per le feste campestri, al fine di tutelare la quiete pubblica". Oltre alle liberalizzazioni, il decreto Monti inciderà con tagli pesanti anche sui consigli provinciali e comunali, tramite una netta riduzione dei membri, e sulla "sopravvivenza" stessa dei comuni più piccoli, con una forte impronta all´accorpamento. "Noi non dovremo automaticamente conformarci alle normative nazionali - ha precisato il presidente Luis Durnwalder - perchè il numero dei consiglieri provinciali, ad esempio, è sancito dallo Statuto di Autonomia. In questo caso, dunque, sarebbe necessaria una modifica dello Statuto, e la competenza in materia è dello stesso Consiglio provinciale". Per quanto riguarda, invece, comuni, comunità comprensoriali e circoscrizioni, "la competenza - ha sottolineato Durnwalder - è nelle mani del Consiglio regionale e della Giunta regionale. Una decisione in sede locale è comunque necessaria quanto prima, soprattutto per quanto riguarda l´accorpamento di alcuni servizi a livello sovracomunale".  
   
   
TUTTE LE NOVITÀ DEL DECRETO “CRESCI ITALIA” A VILLA UMBRA  
 
Perugia, 31 gennaio 2012 - Il nuovo volto della Pubblica Amministrazione delineato dalla Legge "Salva Italia"di fine dicembre e dal Decreto "Cresci Italia" appena approvato sarà tracciato durante le prossime attività formative organizzate dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica. "Le importanti giornate che la Scuola organizza si rendono necessarie in questo particolare momento di cambiamento che il nostro Paese sta affrontando, alla luce delle recenti riforme nazionali e regionali. Addetti ai lavori e cittadini si trovano di fronte una nuova realtà, norme ex novo da rispettare e sulle quali i prossimi incontri vogliono fare chiarezza e porre nuovi quesiti". È quanto afferma Alberto Naticchioni, amministratore unico della Scuola, che inoltre sottolinea il "prezioso contributo apportato dagli interventi di relatori esperti che si alterneranno durante le attività avviando momenti di riflessione e confronto con i dirigenti e responsabili di settore degli Enti Locali". I Corsi in programma per il mese di febbraio riguardano: la de-certificazione e l´amministrazione digitale: verso sistemi amministrativi integrati. La direttiva n. 14 del 22 dicembre 2011 del Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione sulla de-certificazione. Docente: Donato A. Limone, ordinario di informatica giuridica e docente di scienza dell´amministrazione digitale. (2 febbraio); le più recenti novità sulle assunzioni, la spesa per il personale ed il conferimento di incarichi. Docente: Arturo Bianco, Esperto in organizzazione e gestione del personale di Regione ed Enti locali (3 febbraio); tutte le novità in materia di appalti pubblici introdotte dalla Legge n. 214 del 22 dicembre 2011. Docenti: Lorenzo Anelli, Esperto in contrattualistica pubblica e Ilenia Filippetti, responsabile della Sezione Monitoraggio appalti di servizi e forniture della Regione Umbria. (6 febbraio); l´Imposta Municipale Propria e le altre novità in materia di tributi locali. Docente: Stefano Baldoni, Responsabile dell´Area Economico-finanziaria e Tributi del Comune di Corciano. Attività formativa organizzata in collaborazione con A.n.u.t.e.l. (7 febbraio); Ri-umbria: corso avanzato di Vbg. Docenti: Andrea Chiocci - Gruppo In.i.t. E Andrea Castellani - Consorzio S.i.r. Umbria. In collaborazione con il Consorzio Sir (8-13 febbraio, Perugia e Terni); Cud 2012 e novità fiscali per il sostituto d´imposta. Docente: Cristian Rampado, Consulente fiscale e formatore. I trattamenti pensionistici dei pubblici dipendenti dopo l´entrata in vigore della legge n. 214/11. Docente: Stefano Perini, Responsabile nazionale Area Pubblico Impiego Inca-cgil (9 febbraio); individuo e gruppo: il valore delle differenze nelle moderne organizzazioni pubbliche. Docente: Alessandra Pasqualini, esperta in sviluppo di competenze relazionali, comportamentali e dinamiche di gruppo (21 febbraio); il sistema delle relazioni sindacali e la gestione del Fondo Risorse Decentrate nel sistema delle Autonomie Locali. Docente: Antonio Eccher, Consulente esperto in materia di organizzazione e gestione del Personale e trattative sindacali nella Pa (28 febbraio).  
   
   
FVG: PRESENTATI QUATTRO EMENDAMENTI A PARLAMENTARI FVG  
 
 Trieste, 31 gennaio 2012 - Quattro emendamenti parlamentari per correggere la manovra del Governo Monti in modo da difendere l´Autonomia speciale del Friuli Venezia Giulia e risolvere alcuni problemi urgenti che riguardano tutti i cittadini della regione e allontanano, nello stesso tempo, il risanamento del Paese. La proposta è stata presentata 27 gennaio a Trieste dal presidente della Regione Renzo Tondo, nel tavolo istituzionale convocato con i parlamentari del Friuli Venezia Giulia, presenti i capigruppo consiliari e gli assessori Sandra Savino e Angela Brandi. La riunione ha assunto un´importanza ancora maggiore, in vista dell´incontro che lo stesso Tondo avrà giovedì prossimo a Palazzo Chigi con presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti. "Dobbiamo far capire - ha detto il presidente della Regione - che la nostra Autonomia speciale non è un privilegio, ma una responsabilità, che abbiamo sempre esercitato nell´interesse del Paese". Tondo ha citato la ricostruzione del post-terremoto, la Sanità e gli Enti locali gestiti in piena autonomia, le grandi infrastrutture al servizio dell´Italia che la Regione sta realizzando con proprie risorse, senza chiedere una lira allo Stato centrale, la riduzione del debito di 600 milioni di euro, contributo rilevante al risanamento dei conti pubblici nazionali. Gli emendamenti riguardano due questioni di "neutralità finanziaria", e cioè l´addizionale comunale e provinciale all´energia elettrica e la compensazioni Ici sulla prima casa, che se applicate senza modifiche al Friuli Venezia Giulia avrebbero un effetto peggiorativo rispetto alle altre Regioni. E inoltre due problemi definiti di "fiscalità di svantaggio" (accisa sulla benzina e tassa di stazionamento per i natanti), che non tengono conto cioè della particolare situazione del Friuli Venezia Giulia come area di confine. Dopo l´esposizione dei quattro emendamenti, da parte di Tondo e dell´assessore Sandra Savino, si è sviluppata nel corso dell´incontro un´ampia discussione, in cui sono intervenuti numerosi senatori e deputati eletti in Friuli Venezia Giulia, oltre a diversi capigruppo. Nel trarre le conclusioni, Tondo ha voluto ribadire il carattere istituzionale del tavolo, sottolineando come ci sia stata un´ampia condivisione sull´urgenza dei provvedimenti da adottare, su questioni che toccano direttamente i cittadini e sul principio della difesa della specialità. Una difesa che - ha voluto ricordare il presidente - è sempre stata storicamente patrimonio di tutte le forze politiche regionali, senza distinzioni tra quelle che sostengono o sono all´opposizione rispetto al Governo nazionale.  
   
   
EVASIONE FISCALE, TOSCANA: NEL 2012 CONTENTO DI RECUPERARE LO STESSO DEL 2011  
 
Firenze, 31 gennaio 2012 – La previsione per il 2011 era di recuperare 108 milioni di tasse regionali non pagate. Al momento ne sono entrate 160, ma i conti del 2011 non sono chiusi e alla fine dovrebbero raggiungere i 167. I numeri li ha dati l’assessore al bilancio e ai tributi della Regione Toscana, Riccardo Nencini, nel corso di una conferenza stampa stamani in cui si è appunto parlato di nuove misure e proposte di lavoro per rendere ancora più incisiva la lotta e il contrasto all’evasione fiscale e l’illegalità economica. Buoni i risultati anche della riscossione coattiva svolta tramite la rete di Equitalia: 3 milioni in più del previsto, il 6 per cento di aumento. E’ inoltre cresciuto anche il gettito spontaneo sulla tassa automobilistica: 4 milioni in più, a dimostrazione che nel 2011 si sono regolarizzati i cittadini che ‘regolari’ non erano negli anni precedenti. E per il 2012? “Sarei contento se si recuperasse la stessa cifra dell’anno scorso” ha risposto l’assessore alla domanda dei colleghi giornalisti che gli chiedevano una previsione. “Siamo infatti in una fase di recessione – ha spiegato – : ci sono meno imprese, altre rischiano di chiudere e la liquidità si è fortemente contratta. Questo ha inevitabilmente un riflesso sulle tasse pagate e su quelle, anche, recuperabili”.  
   
   
PATTO SVILUPPO: CHIODI, "ITALIA LAVORO PARTNER QUALIFICATO" IL PRESIDENTE,"IL PATTO E´ IL TAVOLO DELLE RESPONSABILITA´"  
 
Pescara, 31 gennaio 2012 - Italia Lavoro, società per azioni interamente partecipata dal Ministero dell´Economia ed operante come Agenzia del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha aderito al Patto per lo Sviluppo. A sottoscrivere il documento, ieri mattina, a Pescara, nella sede della Regione, alla presenza del presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, è stato il direttore generale, Mauro Tringali. "Si tratta di un´adesione estremamente significativa ? ha dichiarato il presidente Chiodi ´ in quanto Italia Lavoro è il primo Ente di livello nazionale che aderisce a questo nostro metodo di confronto e di dialogo sociale. Sia ben chiaro ´ ha sottolineato Chiodi ´ che il Patto non è un tavolo della concertazione ma il tavolo delle responsabilità dove nessuno dei componenti dovrebbe pensare agli interessi della propria corporazione ma piuttosto a quelli generali". Riferendosi sempre ad Italia Lavoro, il presidente della Regione ha parlato di "partner molto qualificato dal quale ci attendiamo non solo una solida collaborazione ma anche una notevole capacità progettuale e di proposta che si tradurrà certamente in un concreto contributo al raggiungimento delle finalità che il Patto per lo Sviluppo intende perseguire. Una presenza prestigiosa, quella di Italia Lavoro, che testimonia anche quanto sia innovativo questo strumento". Chiodi ha, inoltre, tenuto a rimarcare come il Patto per lo Sviluppo dell´Abruzzo si sia guadagnato anche l´attenzione del Governo nazionale anche per il suo profilo istituzionale e non politico. "E´ un tavolo di Enti e non di persone ´ ha sottolineato il presidente della Regione ´ che vede rappresentati in uno stesso consesso, al fianco del Governo regionale, le organizzazioni sindacali e datoriali, il partenariato economico-sociale, il mondo delle banche ed anche l´opposizione in Consiglio con un suo rappresentante che lo ha sottoscritto. Tuttavia, il Patto potrà avere una vera valenza solo se tutti i soggetti che ne fanno parte comprenderanno appieno le potenzialità di questo strumento - ha proseguito Chiodi ? . Sarebbe, infatti, assurdo ipotizzare ´ ha concluso il presidente - che il Patto riesca a moltiplicare o a determinare un aumento delle risorse a disposizione per lo sviluppo del territorio così come non si può obiettivamente pensare che il Governo nazionale possa stampare moneta per proprio conto".  
   
   
CALABRIA: CONCLUSO IL VERTICE DELLA MAGGIORANZA CON IL PRESIDENTE SCOPELLITI  
 
Catanzaro, 31 gennaio 2012 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, nel concludere la due giorni di riflessione che ha organizzato a Camigliatello, in Sila, ha detto "Se i tanti progetti che abbiamo messo in campo in questi mesi si realizzeranno, riusciremo a realizzare un cambiamento storico in Calabria". Il 27 gennaio c´era stata una riunione plenaria durata oltre otto ore, fino a notte fonda, durante la quale, dopo l´introduzione di Scopelliti ed il saluto del Presidente del Consiglio Regionale Francesco Talarico, si sono alternati assessori e dirigenti generali, che hanno fatto il punto sull’attività svolta in questi primi venti mesi e sulle iniziative da realizzare nei prossimi sei-sette mesi. Questa mattina, si è registrato un ampio confronto con i consiglieri regionali ed i parlamentari di maggioranza. All´incontro erano anche presenti Tonino Gentile, Vice Coordinatore Regionale del Pdl e Gino Trematerra, Segretario Regionale dell´Udc. Ha concluso Scopelliti evidenziando che, per la prima volta, nella Regione Calabria si sta programmando seriamente, citando cifre e politiche. Il Governatore ha, altresì, apprezzato la grande compatezza della maggioranza che ha condiviso e sostenuto la necessità di orientare l´impegno del governo regionale per realizzare le riforme, velocizzare la spesa, rendere visibili tante le iniziative che si sono messe in cantiere in questa prima fase  
   
   
ABRUZZO: CONSUNTIVO 2011,CHIODI MENO INDEBITATI E TARTASSATINELLA SANITA´ CONTI IN EQUILIBRIO. ORA RISORSE PER RILANCIO  
 
Pescara, 31 gennaio 2012 - Sul fronte ambientale Chiodi ha ricordato al legge comunitaria per la governance dei rifiuti, l´incremento della raccolta differenziata, con Teramo ed Ortona alla testa dei comuni, 35 milioni di risorse per l’ efficientamento energetico. Oltre 60 milioni sono state le quote destinate al settore dei trasporti. Alla sanità il Presidente dedicato una particolare attenzione, anzitutto sottolineando che per "la prima volta nella storia dell´Abruzzo, il 20 luglio 2010 è stato dichiarato il pareggio di bilancio. "Questo ? ha spiegato il presidente ? è avvenuto senza fare nessun taglio alla spesa sanitaria come dimostrano i dati che, anzi, nel 2010 danno lievemente in crescita il dato che passa da 2.181.816 di euro del 2008 a 2.181.991 nel 2010. "A coloro che parlano di Attila della sanità ? polemizza il Presidente -chiedo dove hanno letto che ho tagliato la spesa sanitaria. La verità è che noi abbiamo avviato una lotta contro sprechi e privilegi ed è ovvio che coloro che si sentono investiti da questa ondata di rigore reagiscono disinformando". Per il Presidente un fatto concreto di tagli a sprechi e privilegi è ? l? iniziativa mai tentata nella storia abruzzese di procedere a gare uniche di acquisto. Con le gare uniche per farmaci, vaccini e sistema informatico per il 118 risparmieremo 65 milioni in tre anni, ovvero quasi la cifra necessaria per coprire il costo della mobilità passiva. L’ equilibrio di bilancio ha eliminato il blocco del turn over e 857 medici hanno visto il proprio contratto di lavoro trasformato da precario a stabile. L´ ultimo capitolo del consuntivo, il Presidente lo ha dedicato alla ricostruzione dell? Aquila, evidenziando che il totale disponibile a gennaio 2012 è di 1.472 miliardi di euro. La rimozione delle macerie ha avuto un incremento negli ultimi tre mesi del 133 per cento, invece per la ricostruzione pubblica 150 milioni sono stati gli importi stanziati per gli interventi eseguiti, 60 milioni i lavori con gara pubblica indetta, e 244 milioni per i progetti già affidati. In conclusione il Presidente ha ricordato che ad oggi sono oltre 20 mila gli aquilani rientrati nelle loro case, a dimostrazione di come il lavoro del post-terremoto stia continuando con l´impegno che è stato messo sin dal primo giorno. (Regflash) Atollis/12/01/27 Da lunedì 30 gennaio, sarà disponibile, on line, sul sito della Regione, il documento integrale del consuntivo 2011 del presidente Giani Chiodi. L´indirizzo è www.Regione.abruzzo.it    
   
   
UNIONE PICCOLI COMUNI, DOPO RINVIO LA LIGURIA RIPARTE DAL SAVONESE, SPORTELLO MULTIENTE CON PROVINCIA  
 
 Genova, 31 Gennaio 2012 - La Regione Liguria accoglie positivamente la proroga al 2013 per l’obbligo delle unioni dei piccoli comuni , ma definire in tempi più brevi possibili il nuovo assetto istituzionale locale incentrato sulle forme associative ,resta un forte impegno della giunta Burlando. L’assessore Raffaella Paita che segue il progetto-unioni, dopo l’avvio di un ufficio regionale per rispondere alle domande dei sindaci ,continua gli incontri sul territorio. Dopo quello di Genova, nei giorni scorsi, ieri è toccato ai comuni del Savonese dove Provincia di Savona e Regione Liguria hanno unito le forze per coordinare e gestire lo sportello multiente per l’unione dei comuni. Frattanto, l’assessore Paita ha informato che è ufficialmente partita la lettera al ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri alla quale la Regione Liguria chiede un incontro per chiarire ogni aspetto dell’associazionismo fra i comuni di tutto il territorio.  
   
   
TUTTI ‘NETTI DI SPECCHIO’. CINQUE NOVITÀ E UN DECALOGO TOSCANO CONTRO L’ILLEGALITÀ ECONOMICA  
 
 Firenze, 31 gennaio 2012 – Fare i toscani ‘netti di specchio’. E’ l’obiettivo (e l’auspicio) che si propone di centrare l’assessore al bilancio della Toscana, on. Riccardo Nencini. Nella Firenze antica lo “specchio” era un libro su cui venivano annotati coloro che non pagavano le tasse. “Essere in specchio’ voleva dire avere conti in sospeso con la collettività. “I netti di specchio erano invece quelli che le tasse le pagavano – spiega Nencini – e l’obiettivo è proprio questo: far sì che tutti paghino le tasse, in modo da avere più risorse per gestire servizi che vanno a vantaggio di tutti. Con una contribuzione che sia la più equa possibile”. Come? Facendo squadra naturalmente, perchè combattere l’evasione fiscale e l’illegalità economica non può che essere una missione condivisa. Conveniente, anche: per tutti, dai Comuni alle Province, dalle Regioni allo Stato. “Non è solo che la mano sinistra deve sapere cosa fa la mano destra – sottolinea l’assessore Nencini – : un limite già sottolineato in passato e che in questi due anni abbiamo cercato di superare. Occorre anche che le due mani siano ben strette, in un’intesa rafforzata”. E per centrare meglio e più facilmente l’obiettivo la Regione propone cinque nuovi strumenti ed opportunità: cinque novità in campo dal 2012 che si sommano ad altre e che vanno a comporre una sorta di decalogo di azioni (e buone azioni) che prevedono appunto una collaborazione stretta tra Regione, Comuni e Province. Un decalogo che si rafforza nel contesto della legge regionale di riordino degli enti locali appena approvata dal Consiglio alla fine di dicembre, presentata proprio dall’assessore Nencini e che prevede incentivi per la gestione associata di alcuni servizi, tra cui anche quelli tributari per l’appunto. Polizie municipali in campo - Ed eccole dunque le novità. Si parte dalla formazione dei vigili urbani che avranno funzioni di polizia tributaria e da incentivi ai Comuni che associano i servizi tributari. Lo prevede la legge di riordino degli enti locali. Lo scopo è intensificare i controlli su Irpef, Iva, Ires ed Irap. I Comuni potranno addirittura costituire nuclei di polizia tributaria all’interno della polizia municipale. I vigili potranno chiedere conto del pagamento del bollo auto, se lo vorranno, che è una tassa sulla proprietà e non di circolazione e non va dunque esposto sul parabrezza dell’auto come un tempo. Ma potranno anche segnalare all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza presunte attività completamente ignote al fisco o irregolarità riscontrate nel corso di un sopralluogo su un cantiere o in un negozio nato da tutt’altri presupposti. E naturalmente, se i successivi controlli porteranno ad un recupero di tasse evase, ai Comuni spetterà anche una parte: la metà dei tributi regionali, tutti (per tre anni) di quelli statali . Perché ne possano beneficiare la Regione sta lavorando ad una piattaforma elettronica che tracci elettronicamente la segnalazione. Un patto con gli enti locali - I Comuni, seconda novità, saranno aiutati anche nell’aderire alla convenzione con l’Inps, per scoprire l’evasione contributiva e il lavoro in nero. Anche in questo caso gli enti locali segnaleranno all’Inps i casi sospetti e in caso di recupero avranno un premio. Ci saranno poi, per il 2012, – ed è la terza novità – maggiori risorse nell’ambito della convenzione con l’Agenzia delle Entrate (500 mila euro, il 10% in più) – anche in questo caso per intensificare i controlli sull’evasione dei tributi regionali – e sarà potenziato, quarta novità, lo scambio di dati, i sistemi di comunicazione e i pagamenti on line dei tributi, per semplificare la vita ai contribuenti. La Regione infine, quinta novità, lavorerà anche ad un nuovo sistema premiale per i Comuni. Occorrerà una legge e ci sono una serie di parametri ancora da definire, ma l’idea è semplice: dare più risorse ai Comuni che recuperano più soldi dalla lotta all’evasione fiscale o che hanno un ‘indice’ di illegalità economica inferiore. Per misurare l’evasione potrebbe essere messo a punto una sorta di ‘tax-gap’ locale, un dato che in Olanda, Gran Bretagna e Stati Uniti ad esempio viene pubblicato ogni anno e che misura le imposte dovute e non pagate. Il sistema potrebbe essere operativo già dal prossimo anno. Cos’altro fare per combattere l’evasione fiscale - Il decalogo si completa poi con altre cinque misure, in parte già annunciate o addirittura già messe in pratica. Ci sono i controlli incrociati sull’Isee per quanto riguarda le prestazioni sociali e sanitarie. Saranno più facili e una mano la darà anche il software Elisa che si è poi evoluto in Tosca e che consentirà di verificare più agevolmente le proprietà immobiliari, ad esempio. Nel 2012 altri ottanta Comuni vi aderiranno, per coprire l’intera Toscana entro il 2014. I controlli saranno più facili anche grazie ad una gestione integrata di tutte le tasse e i tributi che hanno a che fare con l’auto: la sperimentazione si concluderà nel 2012, per entrare a regime l’anno prossimo, e consentirà di scoprire più velocemente chi ha pagato l’assicurazione e non il bollo (o viceversa), chi ha versato quanto dovuto per l’immatricolazione di un’auto o ha registrato un cambio di proprietà ma poi si è fermato lì. Oltre naturalmente ad essere una spia di una possibile evasione nel caso di proprietà di auto di lusso ma con un Isee dichiarato molto basso, tale addirittura da richiedere l’esenzione da prestazioni socio-sanitarie. C’è anche una partita tutta dedicata ai controlli sull’uso delle risorse ambientali e sulle concessioni demaniali, non solo quelle marittime e degli stabilimenti balneari. La Regione ha firmato un protocollo d’intesa con la Guardia di Finanza: i controlli li faranno i vigili urbani e la polizia provinciale. Il software Elisa consentirà anche di scovare più facilmente le residenze fittizie e quindi accrescere e migliorare i controlli su Imu, tassa sui rifiuti e imposta di registro. Sul progetto la Regione da tempo ha investito parecchie risorse. Infine l’ultimo ‘comandamento’ riguarda la realizzazione di un sistema di governance integrato per il contrasto all’evasione. Sono i patti territoriali anti-evasione. Vuol dire scambiarsi informazioni e banche dati, buone pratiche ma anche semplici conoscenze tra tutte le pubbliche amministrazioni di uno stesso territorio. Importante perché la mano destra sappia cosa fa la sinistra, ma anche perchè non è detto che Firenze abbia gli stessi problemi e le stesse priorità di Prato, Lucca o Massa Carrara (o viceversa).  
   
   
LIGURIA: QUINDICI MILIONI DI EURO DAL FSE PER L’INSERIMENTO LAVORATIVO DELLE PERSONE A RISCHIO DI ESCLUSIONE SOCIALE AVVIO DEI BANDI PER PRESENTARE I PROGETTI  
 
Genova, 31 Gennaio 2012 - Partiranno a metà di questa settimana i bandi, per un valore di 15 milioni di euro, per la realizzazione di interventi utili all’inserimento lavorativo delle persone a rischio di esclusione sociale. Lo ha deciso la Giunta regionale su proposta degli assessori al bilancio e alle politiche sociali, Pippo Rossetti e Lorena Rambaudi. Con questi finanziamenti del fondo sociale europeo parte così la seconda fase del percorso che ha preso il via nel 2010 e che è proseguito nel 2011 con una serie di tavoli territoriali che hanno visto il coinvolgimento dei principali soggetti che si occupano di inclusione sociale. I finanziamenti potranno essere utilizzati per l’inserimento lavorativo di persone senza fissa dimora o in condizioni di povertà estreme, giovani che hanno lasciato prematuramente la scuola, adulti con un basso titolo di studio, disoccupati over 45, disabili fisici o mentali e anche famiglie dei destinatari. Persone a rischio di esclusione sociale“Il bando – spiegano gli assessori Rossetti e Rambaudi – si rivolge ad amministrazioni pubbliche, escluso le Province, sindacati e associazioni di categoria, enti di volontariato, cooperative sociali che potranno presentare i progetti non singolarmente, ma in forma di partenariato”. Gli enti destinatari avranno tempo 45 giorni dalla pubblicazione dell’avviso sul sito della Regione Liguria per la presentazione dei progetti che si trasformeranno in percorsi concreti a partire dalla metà dell’anno. I progetti da presentare potranno avere un valore minimo di 150.000 euro fino ad un limite massimo di 1 milione di euro. “I finanziamenti del fondo sociale europeo – concludono i due assessori – rappresentano una boccata di ossigeno in un momento come questo in cui si assiste al taglio dei finanziamenti nazionali destinati alle politiche sociali a favore non solo dell’inserimento lavorativi di soggetti deboli, ma anche della creazione di nuova impresa”.  
   
   
VOUCHER DI CONCILIAZIONE: ESTENSIONE DEL SERVIZIO SPERIMENTALE A TUTTI GLI ABITANTI DELLA REGIONE VALLE D’AOSTA  
 
Aosta, 31 gennaio 2012 - L’assessorato della sanità, salute e politiche sociali informa che, con deliberazione della Giunta regionale, è stata estesa l’area di intervento della sperimentazione del Voucher di conciliazione a tutto il territorio regionale. Si ricorda che il voucher di conciliazione è un contributo economico che permette ai cittadini, in particolare alle donne, di conciliare i tempi di vita e di lavoro servendosi dell’aiuto di persone di fiducia che assistano familiari neonati, disabili o anziani bisognosi di cura. L’obiettivo prioritario del progetto sperimentale è quello di offrire un aiuto economico finalizzato a favorire l’accesso a servizi di assistenza alla persona (assistenza per i familiari) al fine di migliorare la qualità della vita lavorativa delle persone, in particolar modo quelle delle donne, con problematiche di conciliazione tra tempi di vita familiare e vita lavorativa. Tale intervento, finanziato con risorse della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le Pari opportunità, vuole essere soprattutto un’opportunità lavorativa dei soggetti con difficoltà di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. «Si tratta di uno strumento- precisa l’Assessore Albert Lanièce - che ha un ruolo di supporto, in questo particolare momento di crisi, alle politiche e agli strumenti di conciliazione esistenti in Valle d’Aosta. Il progetto non si colloca in alternativa ai servizi già presenti sul territorio ma ne rappresenta una sorta d’integrazione e nasce in risposta ai bisogni riscontrati sul territorio regionale in tema di misure di conciliazione per i soggetti occupati oppure in ricerca di occupazione. L’introduzione di questa misura – precisa Lanièce - è conforme ai principali documenti adottati a livello comunitario, nazionale e regionale. Si tratta di un voucher da erogare per il pagamento delle attività svolte da una figura in sostegno alla famiglia per conciliare i tempi di cura con quelli lavorativi. E’ stata inoltre prevista - sempre nell’ottica di dare una risposta concreta alla popolazione in questo momento di difficoltà economica - la possibilità, su richiesta del beneficiario, di effettuare liquidazioni parziali mensili del contributo, sempre sulla base delle spese sostenute e regolarmente documentate allegate alla relativa domanda». Coloro che sono interessati ad avere maggiori dettagli ed informazioni sul Voucher di conciliazione (i requisiti necessari per accedere all’aiuto economico, dove presentare la domanda, la durata e l’importo dell’assegno), possono rivolgersi alla Direzione politiche sociali (tel. 0165 527133)  
   
   
SICILIA: MICROCREDITO FAMIGLIE  
 
Palermo, 31 gennaio 2012 - L´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao, ha incontrato il deputato regionale Vincenzo Vinciullo che gli ha sottoposto la situazione della provincia di Siracusa rispetto alla erogazione del microcredito alle famiglie. Vinciullo ha lamentato una presunta situazione anomala nella provincia aretusea ove risulta che una sola associazione ha stipulato convenzione con l´assessorato per accompagnare le famiglie che intendono avvalersi di questa misura. L´assessore Armao ha evidenziato che non esiste alcuna anomalia perche´ qualunque associazione puo´ far richiesta di stipula della convenzione e che non esistono termini di scadenza. "Purtroppo dobbiamo ammettere - ha detto l´assessore - che alcune province si sono mostrate meno solerti di altre. Ma a questo faremo fronte con un programma di divulgazione che partira´ a giorni e che tocchera´ con specifiche manifestazioni tutte le province siciliane. Reiteriamo quindi l´invito alle associazioni che lo vorranno di rivolgersi agli uffici dell´assessorato per avviare la richiesta di convenzione". Vinciullo ha espresso soddisfazione per la solerzia con cui l´assessore ha accolto il suo invito ad incontrarlo e per le delucidazioni offerte ed ha assicurato che si attivera´ per far in modo che questa importante opportunita´ sia conosciuta e diffusa anche tra le famiglie siracusane.  
   
   
LAVORATRICI MADRI, G.R. UMBRIA APPROVA PROTOCOLLO INTESA PER TUTELA SICUREZZA E SALUTE  
 
Perugia, 31 gennaio 2012 - La Direzione Salute e Coesione sociale della Regione Umbria e le Direzioni Territoriali del Lavoro di Perugia e Terni sigleranno un protocollo d´intesa per assicurare la costante e uniforme applicazione sul territorio regionale delle misure di tutela della salute e sicurezza delle lavoratrici madri. L´atto, su proposta dell´assessore alla Salute Franco Tomassoni, è stato approvato dalla Giunta regionale. "Con il protocollo d´intesa - ha spiegato - ci proponiamo di rendere omogeneo in tutta l´Umbria e più rapido il percorso di accertamento delle eventuali condizioni di rischio per le lavoratrici madri e dei provvedimenti di interdizione dal lavoro". "Le articolate disposizioni normative a tutela e sostegno della maternità - ha ricordato - stabiliscono, infatti, che è vietato adibire le lavoratrici madri al trasporto e al sollevamento di pesi, ai lavori pericolosi, faticosi e insalubri per tutto il periodo della gestazione, estendendo il divieto in alcuni casi fino a sette mesi dopo il parto". Qualora non sia possibile assegnare la lavoratrice ad un´altra mansione adeguata, "la Direzione territoriale del Lavoro - ha precisato l´assessore - concede l´autorizzazione all´anticipo e al prolungamento del periodo di astensione obbligatoria. Il Servizio Ispezione del lavoro della Direzione provinciale del Lavoro competente, inoltre, può disporre l´interdizione anticipata dal lavoro, eventualmente avvalendosi degli accertamenti medici effettuati dalle Aziende sanitarie locali, nel caso di gravi complicanze della gravidanza o di condizioni di lavoro o ambientali a rischio per la salute della donna e del figlio". Con il protocollo d´intesa "vengono individuate procedure uniformi e semplificate per il godimento dei diritti previsti dalla normativa - ha sottolineato Tomassoni - e si fissano le indicazioni di massima condivise rispetto al comparto di lavoro, i fattori di rischio e il periodo di astensione". In base all´accordo, al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali compete tra l´altro, attraverso le Direzioni territoriali del Lavoro, di vigilare sull´osservanza delle disposizioni in materia di tutela della maternità ed emanare i provvedimenti di interdizione dal lavoro. Alla Regione Umbria, attraverso le Aziende sanitarie locali, compete effettuare gli accertamenti medici a seguito della richiesta scritta della Direzione territoriale del lavoro o delle richieste presentate dalle lavoratrici per l´interdizione dal lavoro. Le Asl, inoltre, vigileranno sul rispetto della normativa effettuando sopralluoghi e verifiche ambientali per controllare le condizioni di rischio per le lavoratrici in gravidanza e fino a sette mesi dopo il parto.  
   
   
FVG: DA 2.500 A 30 MILA EURO PER IMPRESE FEMMINILI  
 
Trieste, 30 gennaio 2012 - Vanno da 2.500 a 30.000 euro i contributi de minimis a fondo perduto con cui la Regione sostiene il rilancio dell´imprenditoria femminile. Il Testo unico che regolamenta l´accesso ai fondi e la loro erogazione è stato illustrato il 27 gennaio dall´assessore regionale alle Attività produttive Federica Seganti, la quale ha sottolineato l´importanza di un intervento che finanzia fino al 50 per cento della spesa ammessa (da un minimo di 5 mila euro ad un massimo di 60 mila) per la realizzazione di progetti avviati già il giorno successivo alla presentazione della domanda. Lo strumento contributivo, con procedimento a sportello e valutazione in ordine cronologico, è stato messo a disposizione delle donne "per incoraggiarle a fare autoimpresa in un momento in cui, per loro, da una parte è più difficile l´ingresso nel mondo del lavoro e dall´altro è più complesso l´accesso al credito bancario" ha notato l´assessore Seganti. Ricordando che le imprese gestite da donne in Friuli Venezia Giulia sono circa 25 mila, pari ad un quarto del totale, l´assessore ha confermato che beneficiarie degli interventi sono appunto le imprese (micro, piccole e medie) in cui sono le donne a detenere la maggioranza delle quote, le Srl in cui il socio donna sia anche legale rappresentante o le Sas in cui sia una donna a svolgere il ruolo di socio accomandatario. "Commercio, turismo, servizi, artigianato e industria sono i settori inclusi - conferma l´assessore - in pratica tutto il mondo economico al femminile dal momento che il nostro tessuto produttivo le vede impegnate a 360 gradi in attività d´ogni genere". A disposizione ci sono per il momento 500 mila euro e le domande potranno venir presentate dal 15 febbraio al 31 maggio "proprio per poter valutare, attraverso la quantità di domande pervenute, le reali necessità delle imprenditrici ed al caso mettere a disposizione nuovi fondi in sede di assestamento di bilancio". Le domande potranno venir inoltrate tramite Pec (Posta elettronica certificata) o mediante le usuali forme di consegna (a mano, raccomandata, corriere, postacelere) ed il ventaglio di spese ammesse è vasto. "Andiamo dall´investimento (per acquisto o locazione finanziaria, con arredi, impianti, macchinari, brevetti, licenze, sistemi di sicurezza, pubblicità ed attività promozionali) alla costituzione d´impresa (spese notarili, consulenze per l´avvio, business plan), al primo impianto (adeguamento e ristrutturazione dei locali e/o dei mezzi di trasporto, siti internet, locazione, franchising)", conferma Federica Seganti, ricordando che sono esclusi da questa tipologia di finanziamenti soltanto i costi relativi al personale ed ai corsi di formazione, i beni di consumo, le imposte, gli interessi e gli oneri finanziari. La modulistica per la presentazione delle domande è disponibile sul sito della Regione, sezione Attività produttive - Industria, "lo stesso a cui fare riferimento per ottenere informazioni più dettagliate sulle specifiche disponibilità finanziarie" ha confermato l´assessore, che ha ringraziato Francesco Auletta della Camera di commercio di Trieste per il supporto tecnico dato alla stesura del Regolamento. Ha partecipato alla presentazione odierna anche Patrizia Rigoni, scritttrice e ideatrice della "Carica delle 101", progetto mirato alla diffusione della conoscenza sulle opportunità e sulle risorse, non solo economiche, che vengono messe in campo per le donne che desiderano diventare imprenditrici. Sottolineando come "la mancanza di oasi di confronto e di dialogo sia anche mancanza di economia", Rigoni ha confermato l´organizzazione di un convegno al Mib di Trieste il 6 febbraio prossimo, per illustrare alle imprenditrici di oggi e di domani il nuovo regolamento.  
   
   
SCOPELLITI FIRMA ORDINANZA PER EROGAZIONE CONTRIBUTI IN FAVORE DEI NUCLEI FAMILIARI SGOMBERATI IN SEGUITO AGLI EVENTI METEOROLOGICI DEL 2010  
 
 Catanzaro, 31 gennaio 2012 - Il Commissario Delegato per la Regione Calabria Giuseppe Scopelliti ha firmato l´ordinanza per erogare ai comuni i contributi per l´autonoma sistemazione dei nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa sia stata distrutta in tutto o in parte, ovvero sia stata sgomberata in esecuzione di provvedimenti delle competenti autorità, relativi agli eventi meteorologici che hanno interessato il territorio calabrese alla fine del 2010. Il sottosegretario alla Presidenza con delega alla Protezione Civile Franco dichiara la sua soddisfazione per il provvedimento “con il quale – ha detto - si conclude anche la seconda fase dell´iter relativo all´ordinanza n. 3918/2011”. “La struttura di supporto del Commissario Delegato – ha evidenziato Torchia - ha istruito rapidamente tutte le pratiche dei comuni che avevano avanzato richiesta di rimborso sulla base dei dati relativi al censimento dei danni registrati. Un po’ di ritardo sul provvedimento di liquidazione è dovuto alla rendicontazione da parte del comune di Gioia Tauro, che purtroppo, ancora una volta ha presentato la documentazione soltanto dopo numerosi solleciti. Il contributo erogato - ha aggiunto il sottosegretario - ammonta complessivamente a 131.085,68 euro ed è pari al 100% degli importi ritenuti ammissibili, sia per l´autonoma sistemazione dei nuclei familiari che per le spese sostenute nelle fasi di prima emergenza. In pratica – ha affermato infine il sottosegretario Torchia - i comuni di Montalto Uffugo, Cinquefrondi, Gioia Tauro e Reggio Calabria sono stati accontentati quasi interamente nelle loro richieste. Solo alla cittadina di Gioia Tauro sarà devoluta la somma di 90.291,84 di euro”.