Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6
Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Luglio 2015
IL PRESIDENTE UE JEAN-CLAUDE JUNCKER SI RIVOLGE ALLA CAMERA DEI RAPPRESENTANTI DI CIPRO  
 
Nicosia, 20 luglio 2015 – “ Signor Presidente della Camera, Signor Presidente della Repubblica, Cari ministri, E per molti di voi, cari amici, Signore e signori, E ´un grande onore per me rivolgermi questa Camera dei Rappresentanti oggi. Il mio indirizzo qui oggi non solo conferma il mio impegno per dare un ruolo maggiore al dialogo politico con i parlamenti nazionali in tutti gli Stati membri, ai parlamenti nazionali più vicini associati al processo politico europeo, ma anche, per esprimere il mio impegno per aiutare e contribuire a gli sforzi fatti Cipro di riunire il paese. Questa è una nazione. Si tratta di un paese. E dobbiamo servire gli interessi delle due comunità. È per questo che sono qui e che è il processo sosterrò giorno dopo giorno, minuto per minuto. Si tratta della prima visita ufficiale bilaterale sto pagando di qualsiasi Stato membro dell´Unione europea. Ero in Australia; Ero in Ucraina, G20, G7 in Baviera. Questa è la prima visita ufficiale sto pagando in uno Stato membro dell´Unione europea. Volevo avere la mia prima visita bilaterale ufficiale in questo Paese, perché mi piace questo paese dal profondo del mio cuore. Oggi ci si trova in un momento cruciale per la storia di Cipro: dopo anni di negoziati, con momenti positivi e soprattutto negativi, dopo anni di troppo lunghe discussioni, le condizioni per una soluzione sono presenti e si potrebbe dire a portata di mano. Per l´Unione europea, e per l´intera comunità internazionale, questo è un momento di grande speranza. Poiché Cyprus´ adesione all´Unione europea nel 2004, tutti gli sforzi per ri-unire l´isola non è riuscito. Devo tornare alla storia. Ero un Primo Ministro, secondo alcuni lussemburghesi per un tempo troppo lungo. Ma nel 1997, mi è stato presiedere il Consiglio europeo, che ha aperto la porta per Cipro. Dovete sapere che non tutti e non tutti i paesi hanno accettato di la prospettiva di avere Cipro come nuovo Stato membro dell´Unione europea. Ma ero sempre favorevole di questo paese. Perché senza di Cipro all´Unione europea non è completa. Dal momento che l´adesione di Cipro all´Unione europea è più completa che mai. E così mi è stato sempre favorevole alla ingrandimento o il processo di adesione di Cipro. Oggi avete una grande occasione per risolvere il problema di Cipro. I leader di entrambe le comunità, il presidente Anastasiades ?? Nicos come dico - che è presente oggi e mi piacerebbe salutarlo come il mio amico con il più profondo rispetto e simpatia - ?? e il signor Akýncý sono pienamente impegnati in colloqui sotto l´egida delle Nazioni Unite. Hanno deciso di impegnarsi nella soluzione del problema di Cipro con un atteggiamento positivo e con l´obiettivo di trovare una soluzione, una volta per tutte. Rendo omaggio al loro coraggio, la loro determinazione e la loro lungimiranza. Non penso che ho bisogno di convincervi sulle enormi vantaggi che una soluzione porterà a tutti i cittadini ciprioti. Questo è il modo in cui dovremmo guardare a questo obiettivo. Dovremmo esaminare i potenziali vantaggi politici, economici e culturali. Dopo le mie riunioni di ieri sia con il Presidente e il sig Akýncý, credo che possano risolvere il problema di Cipro. Non dico che questo processo sarà facile; sarà uno molto difficile. Saranno necessari concessioni e compromessi. E il peso del passato nel processo è pesante. Ma il passato non deve ostacolare il progresso. Il passato non può avere un diritto di veto per quanto riguarda il futuro. L´europa, il continente europeo dovrei dire, ha incontrato una sfida simile, dopo il disastro della seconda guerra mondiale. La forza trainante dietro la creazione della Comunità europea del carbone e dell´acciaio e successivamente Comunità economica europea nel 1950 non era solo il desiderio di realizzare una maggiore prosperità economica; è stato anche il profondo desiderio di raggiungere la riconciliazione e la pace duratura nel continente. Oggi, l´uso della forza o la minaccia dell´uso della forza da uno Stato membro contro un altro è inimmaginabile. Quello che siamo stati in grado di fare del continente deve essere ripetuto qui. Devo dire, che viene da questo piccolo Granducato io vengo da: Germania invase Lussemburgo due volte in un secolo. Ho perso membri della mia famiglia nei campi di concentramento così non ho mai saputo perché erano scomparsi. Mio padre, uno di 12 figli, è stata costituita con la forza, insieme a tre dei suoi fratelli nella Wehrmacht tedesca. Hanno dovuto combattere, in uniforme odio, nei confronti di coloro che cercavano di liberare il mio paese. Se fosse possibile in questo continente europeo a fare la pace, dopo tutti questi tragedie familiari, dopo tutti questi paesi e le tragedie nazionali, perché non dovrebbe essere possibile fare lo stesso qui. Devi farlo ora, subito, perché questo è un enorme finestra di opportunità e devi fare, tutti insieme, e non dovrete farlo da solo. L´unione europea seguirà questo giorno processo di giorno e se è fatto, il denaro sarà lì. Non sto promettendo soldi, sto descrivendo il futuro di questa grande nazione. Ciò che i padri fondatori dell´Unione europea sono riusciti a raggiungere mezzo secolo fa, si può raggiungere a Cipro oggi. E se si sta facendo così, sarebbe davvero un risultato storico. E ´un dovere della nostra generazione; non lasciare questo alle prossime generazioni future. Essi non farlo, devi farlo, e lo aiuteremo il più possibile, perché così facendo, si potrebbe inviare un messaggio di speranza ai conflitti in tutto il mondo e soprattutto in questa regione complicato si vive in. Cipro sarebbe diventato un faro di stabilità in altre regioni con conflitti di lunga data. La parola "compromesso" non dovrebbe avere una connotazione negativa. Credetemi: l´Unione europea è la parola chiave per il nostro business di tutti i giorni. La sfida è quella di guardare a compromessi come opportunità per compiere progressi. Sono convinto che i leader possono raggiungere un accordo in cui entrambe le parti escono vincitori. Non ci sono perdenti in questo processo, ci sono solo vincitori di questo processo. Cooperazione costruttiva della Turchia è indispensabile per raggiungere una soluzione duratura. Ho fatto questo punto, in passato, come primo ministro, parlando con l´allora primo ministro e il presidente ora Erdogan e continuerò a farlo nelle prossime settimane e mesi. Allo stesso tempo, dobbiamo ricordare alla Turchia, in ogni occasione, dei suoi obblighi per attuare pienamente il protocollo aggiuntivo all´accordo di Ankara, che è quello di eliminare tutte le restrizioni alla libera circolazione delle merci, con tutti gli Stati membri e, quindi, a aprire i suoi porti a tutte le navi provenienti da Cipro. I negoziati di pace sono, naturalmente, Cipro-driven. Le Nazioni Unite stanno facendo tutto il possibile per aiutarvi. Ma voglio sostenere il processo. Sto seguendo molto da vicino il processo e voglio dare tutto il sostegno necessario. Ho deciso di nominare un rappresentante speciale che lavorerà insieme con le Nazioni Unite e le due parti e contribuire con la consulenza politica e tecnica della Commissione europea che è necessario. Noi non vogliamo entrare, come Commissione, in una gara inutile con le Nazioni Unite. Ma noi vogliamo essere qui, vogliamo essere più visibili e noi vogliamo essere di supporto dei vostri sforzi. E dopo l´unificazione - la prossima volta che verrò qui sarà dopo la riunificazione - e voglio essere qui il prossimo anno. Dopo la riunificazione di Cipro non sarà lasciato da solo quando l´implementazione di un insediamento. L´unione europea è ?? Credo e spero che ?? un´Unione di solidarietà eterno, in modo che vi aiuterà a soddisfare queste sfide riunificazione del paese. Essere certi che non si cammina da solo. Nessuno in Europa può camminare da solo, nessuno, nemmeno le piccole repubbliche che sono intorno al Granducato di Lussemburgo può camminare da solo in Europa, e quindi dovremo essere al vostro fianco. Cari amici, onorevoli colleghi dovrei dire, Cipro è andata negli ultimi due anni attraverso un programma di aggiustamento economico che ha richiesto - che ne so ?? enormi sforzi politici: impegno sociale,, economici. Voglio qui rendere omaggio a questi sforzi all´impegno dei vostri leader politici per l´attuazione del programma e per accogliere il fatto che ora i risultati sono visibili: il settore finanziario che non era una cosa facile da fare è di stabilizzazione, la fiducia è in crescita e l´economia sta facendo meglio. Chiaramente sfide rimangono, ma le opportunità saranno anche lì. Non sto insegnavo Cipro. La prima decisione che abbiamo preso dopo aver lasciato la presidenza dell´Eurogruppo era su Cipro. E ´stata una decisione sbagliata, è stato preparato uno settimana o due settimane più tardi. Quando io dico che sto ammirando i ciprioti, tutte le parti interessate della società cipriota, vorrei dire che io non ignorare quanto alto sia il prezzo era che i cittadini - e soprattutto la parte povera della società - ha dovuto pagare per questo. Ma tuttavia, le cose sono state fatte in modo corretto e le cose sono state fatte in modo che i primi risultati ci sono e sto ammirando questo paese per essere stato in grado di farlo. Il piano di investimenti adottato dalla mia Commissione è un´opportunità. Il cosiddetto "piano di Juncker" - non ha nome in quel modo, ma quelli che sperano che sarà un fallimento totale la chiamò così in modo che sappiano chi dare la colpa quando si tratta di un fallimento totale - ma non sarà un fallimento, è un´opportunità per tutti i nostri paesi e ho visto che il Presidente della Repubblica ha annunciato misure speciali nel settore del turismo che potrebbe essere in grado di sfruttare i fondi europei per gli investimenti strategici. Tutte le strutture necessarie dovrebbero porre in essere in autunno e attuazione sul campo inizierà, spero davvero; Spero davvero che Cipro possa - e sono convinto che Cipro sarà in grado - di trarre beneficio da questa iniziativa in modo che gli investimenti si svolgono e portare posti di lavoro e la crescita, che sono necessari. Io sono un convinto sostenitore della necessità di dover consolidare le nostre finanze pubbliche in tutto il luogo, ma insistere - come abbiamo fatto in questi ultimi anni - sul consolidamento delle finanze pubbliche non è sufficiente. Abbiamo bisogno di entrambi, abbiamo bisogno di investimenti. Ci mancano gli investimenti nell´Unione europea. Quindi il mio piano, il piano della Commissione è quello di dare una nuova spinta agli investimenti e quindi alla crescita e quindi alla creazione di occupazione. Sono necessarie come il consolidamento fiscale è la creazione di lavoro e gli investimenti. Signore e Signori, per Cipro la soluzione della cosiddetta questione cipriota potrebbe essere un nuovo inizio, l´inizio di una nuova fase. So che questo compito è difficile, ma il prezzo è molto grande. A Cipro finalmente guarita delle sue divisioni sarà in grado di realizzare il suo pieno potenziale come polo di stabilità all´interno dell´Unione europea. Un Cipro che è tutt´uno con se stesso, in armonia con se stesso e in grado di dare il suo pieno contributo al mondo, sarà accolto da tutta la specie umana. I due leader sono, credo, sulla strada giusta. Mi fido di loro. Non fiducia in loro! Questi sono gli unici uomini che saranno in grado di fare ora quello che si sarebbe dovuto fare in passato. Non crediamo che coloro che vengono dopo la nostra generazione sarà in grado di farlo. Così sto fidando i due leader, vorrei invitarvi a fiducia in loro, per aiutarli, perché questi due leader - ottimi come sono - saranno cavalieri solitari se la società non li sostiene. Questo è il momento di essere grande e di mettere da parte ogni tipo di ego politico. E ´troppo facile per me dirvi: dimenticare il passato, ma devo dire: Sono il futuro nella vostra mente! Tu sei, Signore e Signori, i membri della democrazia cipriota che hanno le cose in mano eletto. Fallo!  
   
   
INTERVENTO DEL PRESIDENTE JEAN-CLAUDE JUNCKER PER LA SUA VISITA UFFICIALE A CIPRO  
 
Nicosia, 16 luglio 2015 - Discorso di apertura : “ Bonjour. Sono felice di essere qui. Uno si suppone che dire sempre che uno è felice di essere lì dove si è, ma questa volta è proprio vero; normalmente non è vero. Sono felice di essere qui a Cipro perché sto celebrando, per così dire, il mio primo anniversario in ufficio. Ieri, un anno fa, sono stato eletto Presidente della Commissione europea. E come io sono sempre celebrando anniversari con amici e familiari, posso vedere che io sono al posto giusto nel giorno giusto perché Cipro e ciprioti sono entrambi amici e la famiglia per me. Questo è, che ci crediate o no, la prima visita ufficiale sto pagando in uno Stato membro dell´Unione europea dal momento che sono in ufficio. Ero in Australia, ero in Baviera, il G-20, G-7, sono stato in Ucraina, ma questa è la prima visita bilaterale ufficiale in uno Stato membro dell´Unione europea e sono davvero felice che sia stato possibile insieme con mio buon amico Christos di venire qui e di avere dei colloqui politici che ho avuto qui e continuerà ad avere nelle prossime ore e giorni a venire. Il Cipro europea sto visitando oggi non è lo stesso che era in marzo 2013. L´economia si sta riprendendo, la fiducia è in crescita, il settore finanziario, formica non è stata una cosa facile da fare, è la stabilizzazione. Investimento fresca potrebbe cominciare ad essere erogati a Cipro attraverso il piano di investimenti della Commissione che sarà operativo nel mese di settembre. Voglio rendere omaggio alla leadership cipriota e per il popolo cipriota, in primo luogo per il loro impegno per il programma di recupero. Si trattava di un programma di recupero per il popolo, non è un programma contro il popolo, anche se era molto difficile da attuare. Decisioni difficili e riforme coraggiose pagano. I risultati sono ora visibili qui, in quanto sono in Irlanda, in Portogallo e in Spagna. Proprio oggi, stavo invitando altri paesi della regione più ampia per fare esattamente la stessa cosa. Il coraggio politico e il sostegno sociale, portano sempre ad un futuro migliore. Il Cipro europea sto visitando oggi è un faro di stabilità in un contesto geopolitico particolarmente instabile e volatile. La tua regione è uno dei più complicati in Europa e bisogna fare i conti con i problemi che circondano il vostro paese. Europea moderna Cipro incarna i valori e gli ideali europei in un quartiere segnata dalla guerra, le tensioni, i movimenti di rifugiati di massa, etnica e conflitti religiosi. Tu sei un attore stabile, perché sei europea. Tu sei prima linea dell´Ue, ma questo non comporta solo vantaggi, si tratta anche con grosse responsabilità avete a che fare con. Il potenziale energetico formidabile di questo paese dovrebbe essere messo al servizio dell´unità e della costruzione di ponti. L´economia in crescita, la stabilità del paese ritrovò dovrebbe essere utilizzato come fonte di ispirazione per gli altri. L´impegno indiscusso di obiettivi e ideali che questo paese sta dimostrando giorno dopo giorno strategici dell´Europa, dovrebbe essere l´occasione per riassumere, non detrarre. Questo non è il momento per nazionali guardarsi l´ombelico o approcci meschini alla realtà. Un europeo, stabile, prospero Cipro ha nulla da temere! Vorrei concludere con alcune riflessioni, senza entrare nei dettagli, sulla composizione e sul processo di negoziazione. Ho incontrato i due leader prima di oggi e credo che possano risolvere il problema di Cipro. La parola "compromesso" non dovrebbe avere connotazioni negative. Credetemi: l´Unione europea è la parola chiave per il business di tutti i giorni. Tutti gli ingredienti per una soluzione sono ora lì. So che questo processo non sarà facile, ma so anche che si può fare. E mi creda, se fatto, sarà una situazione win-win per tutti i ciprioti, ma anche per l´Europa. Vi risparmio personalmente alcuno sforzo perché questo avvenga il più presto possibile. E devo dire che, dopo i colloqui che ho avuto con i due leader, sono molto ottimista. Si fidano l´un l´altro. Hanno una comune determinazione e la volontà di concludere un soluzione definitiva per un problema troppo vecchio. Questo è uno dei restanti conflitti principali che abbiamo in Europa. I due capi si può fidare che saranno in grado di trovare una soluzione a questo problema molto complicato finché le due comunità rispettano reciprocamente, e sono. Sono davvero impressionato dal amicizia esistente tra i due leader. Ho avuto incontri con i leader dei partiti politici competenti della comunità turca, avrò altre riunioni nel corso della giornata e nel corso di domani mattina e sono veramente ottimista quando si tratta di questo processo. Questo è il motivo per cui ho riconfermato Pieter Van Nuffel come mio rappresentante personale nei negoziati per la composizione di Cipro. Egli direttamente riferire a me e mi sento personalmente impegnato per il successo di questi sforzi richiedono i leader e le due comunità stanno portando avanti per il momento. Dopo le discussioni difficili, devo dire, con i due leader ?? perché abbiamo avuto un incontro tre di noi prima di oggi - sono felice di annunciare che abbiamo trovato un´intesa comune per quanto riguarda la protezione geografica del formaggio "Halloumi / Hellim" ai sensi del diritto Ue è preoccupata. Non voglio entrare nei dettagli, ma niente, non un singolo dettaglio, è un segreto. Questa comprensione comune, che non è una cosa, non è una cosa che si può scherzare, perché è importante per le due comunità, è altamente simbolica ed è un forte simbolo fatto che conferma la volontà delle due parti di lavorare insieme con l´aiuto della Commissione per costruire la fiducia con misure concrete. Domande e risposte Domanda 1 (in greco) Presidente Juncker: Non vogliamo entrare in concorrenza con le Nazioni Unite. Ho avuto un incontro con il rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite e abbiamo concordato - come abbiamo fatto settimane fa a Bruxelles - che non si debba organizzare un concorso tra l´Unione europea e le Nazioni Unite. Così abbiamo deciso di mantenere le squadre che abbiamo in atto. Il signor Van Nuffel svolgerà un ruolo più visibile. Domanda 2 (in greco) Presidente Juncker: Per quanto riguarda lo stabilimento sta interessato non siamo qui per tenere una conferenza coloro che sono incaricati dei negoziati. I due leader sono gli adulti, sono maturi. Loro sanno come fare le cose nel miglior modo possibile. Non credo che sarebbe saggio per il Presidente della Commissione o per chiunque altro dell´Unione europea di dare lezioni coloro che sono in carica. Questo è un paese che ha attraversato tutte le difficoltà ed i problemi che conosciamo. La soluzione è nelle mani dei due leader responsabili. E non credo che si debba intervenire in modo pubblico, in modo elezioni, in questo processo. Naturalmente, quando sarà fatto l´unificazione, e sarà fatto, ci troviamo di fronte un problema specifico per quanto riguarda la comunità turco è preoccupato perché l´ acquis comunitario non è implementato nella parte settentrionale dell´isola. Così, la Commissione in una commissione trilaterale, con il cipriota greca, la comunità turco-cipriota accompagnerà i nostri amici turchi ciprioti attraverso questo processo. La Commissione fornirà le risorse umane e farà in modo che tutte queste esigenze e richieste che dovranno essere rispettati dalla comunità turco saranno trattati in un modo che la Commissione sarà lì ogni volta che è necessario l´aiuto Commission´s. E quando sarà stato fatto l´unificazione dovremo affrontare gravi problemi finanziari. La Commissione sarà lì quando si tratta di conseguenze finanziarie della unificazione. Non possiamo chiedere ai nostri amici qui di nuovo e di nuovo a fare ciò che deve essere fatto e poi a scomparire quando compaiono i primi problemi. Ci saremo. Domanda 3 Quelli soluzione opposte a Cipro sta usando l´argomento che se la Turchia diventi membro dell´Unione Europea, comunità turca non può entrare. E ´questo un argomento valido? Presidente Juncker: No. Domanda 4 Mia domanda riguarda il diritto primario per il quale una delle condizioni della parte turcocipriota insiste sul nel caso di una soluzione. Qual è la posizione della Commissione? Sarà l´accordo raggiunto diventare diritto primario dell´Unione europea? Presidente Juncker: Non ho intenzione di entrare nei dettagli della trattativa. Questo è un processo nel suo cammino. Dobbiamo aspettare per prime conclusioni se stessi e quindi la Commissione e le altre autorità europee sarà un passo dentro. Non sarà una cosa facile per la comunità turco essere fatto e come ho detto, la Commissione sarà utile e di supporto possibile. Ho assistito nella mia carriera, penso che ho affrontato con quattro gare di adesione, non è mai facile e in questo caso particolare, sarà ancora più difficile. Ci sono problemi specifici che stiamo affrontando. Domanda 5 Lei dice che altri paesi dovrebbero seguire l´esempio Cy di attuazione del suo programma di salvataggio. Pensi che il programma Gr era giusto? Presidente Juncker: Penso che l´accordo che abbiamo raggiunto con la Grecia porterà i risultati attesi sotto l´ipotesi che l´intero programma che abbiamo concordato sarà attuato. Sono felice di poter dire che nel corso di questo pomeriggio l´Ecofin ha trovato un accordo sul ponte di finanziamento da oggi fino ad agosto e sono molto contento che siamo stati in grado di trovare l´accordo sulla falsariga della proposta della Commissione, perché stavamo proponendo di tornare al Efsm e questo è stato fatto nel corso della giornata e questo è una buona notizia. Il parlamento greco ha preso una decisione di ieri sera. Stavo guardando la Tv greca fino a 2:30. Non ho capito una parola. A volte sentito il mio nome. Non ho capito, ma mi aspettavo il risultato. Se lo avessi saputo Margaritis mi avrebbe testo il risultato subito dopo avrei dormito tre o quattro ore in più. Ma io sto bene con quello che i nostri amici greci hanno fatto. Mi auguro e fiducioso che questa volta ci raggiungerà i risultati che dobbiamo raggiungere, perché non si tratta di Tsipras, non si tratta di suo governo, non di Juncker. Si tratta di popolo greco. Questo è quello che ho avuto nel mio radar nel corso degli ultimi mesi. Domanda 6 Avete discusso le strutture finanziarie supplementari per Cipro in caso di soluzione? Presidente Juncker: In linea di principio che ho indicato per i due leader e di quelli che sono con loro che la Commissione alla fine del processo sarà profondamente coinvolto nelle conseguenze finanziarie della riunificazione. Ma non abbiamo discusso i dettagli perché è troppo presto per affrontare questo argomento in dettaglio. Domanda 7 L´ue può garantire l´indipendenza del paese? C´è la paura di un intervento. E ´molto importante per entrambe le comunità di vedere l´Unione europea come una garanzia in questo. Presidente Juncker: Non credo che sarebbe saggio per venire di nuovo e di nuovo indietro nel tempo. Qual è l´essenza è che i responsabili dei negoziati e le due comunità stanno cercando con coraggio verso il futuro. Questa è l´ultima occasione. Non abbiamo mai avuto l´opportunità di questo tipo e non abbiamo mai avuto un bel momento così nella storia. Ora si può fare. Se questi leader non riescono, la prossima generazione non farà il lavoro e quindi mi sto insistendo fortemente che questa volta un successo deve essere il risultato dei negoziati e la questione della sicurezza è ovviamente molto importante, ma è troppo presto per affrontare I direbbe questi dettagli; perché questo è di grande importanza, ma sarà fatto nel corso dei negoziati.  
   
   
PRESIDENTE JUNCKER RICONFERMA PIETER VAN NUFFEL COME RAPPRESENTANTE PERSONALE PER LA MISSIONE DI BUONI UFFICI DELLE NAZIONI UNITE A CIPRO  
 
Bruxelles, 20 luglio 2015 - Durante la sua prima visita bilaterale a Cipro, il presidente della Commissione europea, Jean-claude Juncker, riconfermato Mr Pieter Van Nuffel come suo rappresentante personale per la missione di buoni uffici delle Nazioni Unite a Cipro. Il signor Van Nuffel stato nominato al posto nel luglio 2012. Il presidente Juncker ha detto: "Sono lieto di annunciare la nuova nomina di Pieter Van Nuffel come mio rappresentante personale nei negoziati per la composizione di Cipro Egli riferirà personalmente a Lui mi aiuterà le parti nei negoziati di pace con competenze tecniche e giuridiche.. E farà in modo che ogni soluzione sia compatibile con il diritto europeo e dei valori europei ". Nella sua posizione, il signor Van Nuffel continuerà a fornire consulenza legale e pratico per la missione di buoni uffici delle Nazioni Unite sulle questioni inerenti all´Ue e fungere da collegamento tra la missione di buoni uffici delle Nazioni Unite e la Commissione europea. Presidente Juncker altamente elogia il lavoro del signor Van Nuffel e ribadisce l´impegno della Commissione europea a sostegno del processo di liquidazione di Cipro e le trattative in corso.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, DELEGAZIONI: ANTEPRIMA DELLA SETTIMANA DAL 20 AL 26 LUGLIO 2015  
 
 Bruxelles, 20 luglio 2015 - Migrazione. Una delegazione congiunta delle commissioni i bilanci e le libertà civili, giustizia e affari interni andrà a Sicilia per esaminare come risorse di bilancio dell´Ue vengono spesi per gestire la migrazione e i flussi di rifugiati, come pure il sistema di accoglienza, identificazione e conservazione dei migranti. (Mercoledì-venerdì) Economia e fiscalità. Una delegazione di economia e monetari si recherà a Washington per discutere la riforma della regolamentazione finanziaria, politiche macro-economiche e monetarie e questioni fiscali, tra cui il sistema bancario ombra, regolamento esecutivo pagare (bonus) e paese per paese, reporting, con membri del Congresso, senatori e rappresentanti del Tesoro statunitense, Fmi, Federal Reserve e la Securities and Exchange Commission. (Lunedì-mercoledì) Ucraina e la Georgia. Una delegazione della Commissione affari esteri e sottocommissione diritti umani visiterà Ucraina per incontrare i leader politici di Ucraina, compreso il Presidente, il primo ministro e i membri della Verkhovna Rada. La delegazione della Commissione affari esteri poi si recherà a Tbilisi, in Georgia, per soddisfare, tra l´altro, il Presidente, il primo ministro e i membri del Parlamento. (Giovedì-sabato)  
   
   
GRECIA: OSSERVAZIONI DEL VICEPRESIDENTE UE DOMBROVSKIS  
 
Bruxelles, 20 luglio 2015 - Buon pomeriggio a tutti, Questa è stata una settimana di importanti decisioni in termini di aiutare la Grecia per ritrovare la stabilità finanziaria e per mettere la sua economia di nuovo in pista. Queste decisioni sono state prese in ultima analisi, per il bene del popolo greco. In primo luogo, il Parlamento greco ha approvato, a larga maggioranza, la prima serie di riforme. E ´stato un primo ma fondamentale passo verso la ricostruzione della fiducia tra la Grecia ei suoi partner internazionali. In secondo luogo, Eurogruppo ha raggiunto un accordo di principio per avviare negoziati su un nuovo programma di Esm. Le procedure nazionali sono tenuti a confermare la decisione. In terzo luogo, abbiamo un accordo sul finanziamento ponte per la Grecia, sulla base del prestito Efsm. Questo accordo, sostenuto da 28 Stati membri dell´Unione europea, impedisce la Grecia da un difetto immediato. Ciò significa che 7,16 miliardi di euro saranno raggiungere la Grecia in tempo, da Lunedi. Quello che stiamo assistendo è la solidarietà europea in azione. I politici in tutto 27 paesi hanno investito il loro capitale politico per velocità attraverso decisioni nazionali ad assumersi la Grecia in questo momento difficile per il paese. Coloro che dicono che ´l´Europa manca di solidarieta´, si sbaglia. Ma la solidarietà è dotato di responsabilità. La dichiarazione del vertice euro legge che ´ il rischio di non concludere rapidamente i negoziati rimangono pienamente con la Grecia ´ . Le decisioni di questa settimana sono i primi mattoni per ripristinare la fiducia. Tuttavia, c´è ancora una lunga strada davanti a noi. Il secondo pacchetto di riforme, tra cui l´adozione del codice di procedura civile e il recepimento della direttiva sul recupero e la risoluzione della Banca, è prevista per il voto, il 22 di luglio. Che cosa conterà in una prospettiva di più lungo è l´attuazione pratica delle riforme. Grazie.  
   
   
DICHIARAZIONE DEL PORTAVOCE / VP FEDERICA MOGHERINI E DEL COMMISSARIO JOHANNES HAHN SULL´INIZIATIVA PER UN EVENTUALE REFERENDUM SUL SISTEMA GIUDIZIARIO STATALE ADOTTATA DALL´ASSEMBLEA NAZIONALE DI REPUBLIKA SRPSKA  
 
Bruxelles, 20 luglio 2015 - In possesso di un referendum sulla magistratura dello Stato nella Repubblica Srpska sfiderebbe la coesione, la sovranità e l´integrità della Bosnia-erzegovina, per il quale i leader di tutti i partiti politici rappresentati in Parlamento della Bih, inclusi ragione Presidente Dodik, si sono impegnati nel mese di febbraio 2015. Tenere un referendum rischia anche di minare una più stretta integrazione con l´Ue, a cui tutti i leader politici hanno anche detto che sono impegnati. L´iniziativa referendaria distoglie l´attenzione dai veri problemi sociali ed economici che la gente in questo paese faccia su una base quotidiana. L´attenzione dovrebbe essere ora sulla messa a punto e l´attuazione del programma di riforme che mira a stabilizzare l´economia e la creazione di nuovi posti di lavoro, in particolare per i giovani, migliorando Stato di diritto e la lotta contro la corruzione. La proposta di referendum è un confronto inutile. Le carenze della magistratura Bih, in particolare quelle di natura asystemic, sono stati e devono continuare ad essere affrontato, e risolto, al dialogo strutturato sulla giustizia. L´ue è pronta a lavorare a stretto contatto con tutte le autorità competenti in Bosnia-erzegovina per migliorare ulteriormente le prestazioni del sistema giuridico.  
   
   
GLI EURODEPUTATI DISCUTONO AL VERTICE EURO L’ACCORDO CON LA GRECIA  
 
Bruxelles, 20 luglio 2015 - Il pacchetto di salvataggio per la Grecia concordato il 12-13 luglio nel corso del Vertice Eurozona alla Grecia è stata discusso in seno alla commissione economica e monetaria Giovedi. I membri hanno dato il loro parere sulla accordo raggiunto da parte della Grecia e dei suoi creditori, il funzionamento della zona euro, il ruolo svolto dal Parlamento europeo e sulla futura partecipazione del Parlamento nel monitoraggio dell´attuazione dell´accordo. Presidente della commissione Roberto Gualtieri (S & D, It) ha accolto con favore l´impegno esplicito in questa operazione di affrontare futura ristrutturazione del debito greco, aggiungendo che ci si dovrebbe concentrare sulle scadenze del debito, piuttosto che un "taglio di capelli". Ha anche detto che il metodo intergovernativo di negoziare tali accordi era dimostrato inefficiente, perché le risposte negative dalla politica nazionale ha reso più difficile al compromesso, e che più uso dovrebbe quindi essere in quella comunitaria, compreso il coinvolgimento del Parlamento europeo nel monitoraggio delle modalità di attuazione. Giorgos Kyrtsos (Ppe, El) ha detto che il vertice affare euro era ben lungi dall´essere una soluzione alla crisi in Grecia. La situazione era ormai peggio di prima delle recenti elezioni, con un calo del Pil, un enorme deficit di bilancio e un governo che, piuttosto che accettare "proprietà" del programma di riforma, è stata ancora presa una posizione ideologica possa causare instabilità politica, ha aggiunto . Maria Joao Rodrigues (S & D, Pt) chiamato l´affare "ingiusta e insostenibile". Era stato deragliato, ha detto, con l´uso del metodo intergovernativo, piuttosto che quello comunitario. Il consolidamento fiscale non deve bloccare il recupero, e anche se le riforme sono necessario, dovrebbero concentrarsi sulle priorità, come il miglioramento della riscossione delle imposte, piuttosto che il taglio delle pensioni per i più poveri, ha detto, aggiungendo che il fondo di privatizzazione proposto dovrebbe funzionare come un fondo di investimento per popolo greco. Notis Marias (Ecr, El) ha sottolineato che il debito greco è insostenibile, sostenendo che aggiustamenti di bilancio imposti dai creditori avevano contribuito a forzare più del 40% della popolazione greca di sotto della soglia di povertà. La Troika aveva cercato di "portare via della Grecia sovranità" e le sue prescrizioni aveva diviso la zona euro tra creditori e debitori, il forte e il debole ", ha detto. Cora van Nieuwenhuizen (Alde, Nl) ha sostenuto che nessuno era felice con il vertice affare euro. Dopo tanti vertici, accordi e trattative, la fiducia è svanita, ma i negoziati devono continuare, anche se si spera ora in un clima migliore. Mercato del lavoro e altre riforme sono essenziali, ma come può questo governo attuarle quando più accomodante quelli che è andato prima non è riuscito a farlo? lei chiese. Dimitrios Papadimoulis (Gue / Ngl, Gr) ha sostenuto che il vecchio governo Syriza 5 mesi non deve essere biasimato per gli errori degli ultimi 40 anni in Grecia. Il ruolo chiave nei negoziati era stato giocato dalla Germania e dai suoi alleati, ha detto, mentre quelle della Commissione europea e del Parlamento europeo era stato solo secondario. "Grexit" (uscita della Grecia dalla zona euro) dovrebbe essere "cancellata dal nostro vocabolario". L´unico modo democratico in avanti è stato per il governo Syriza per apportare le modifiche e sbarazzarsi dell´oligarchia ", ha concluso. Ernest Urtasun (Verdi / Ale, Es) ha definito le riforme chiesto di Atene un "programma Kamikaze economico, imposto come una" punizione politica ". Il Parlamento europeo dovrebbe denunciare il fatto che uno Stato membro dell´Ue ha "minacciato" un altro con l´espulsione dalla zona euro, ha aggiunto. Jonathan Arnott (Efdd, Uk) ha affermato che la Commissione europea e il Consiglio hanno messo anni dicendo che la crisi in Grecia è stata la sua colpa, ma ora i paesi al di fuori dell´area euro, come il Regno Unito ha voluto, per contribuire alla nuova salvataggio. Grecia "sta vivendo condizioni inimmaginabili" e ora ha poche prospettive di pagare i suoi debiti. Questo accordo potrebbe aver aperto il vaso di Pandora, ha concluso. Gerolf Annemans (Efn, Be) ha denunciato l´accordo come uno "scandalo, denigrare e senza valore". L´unico raggio di speranza è che "Grexit è ancora un´opzione", ha detto sottolineando che lasciare la Grecia aderire alla zona euro era stato un "errore storico", ma tutti ora temeva che lasciarlo andare ora potrebbe avere effetti valanga su Portogallo , la Spagna e forse anche la Francia ".  
   
   
DISCORSO DEL VICEPRESIDENTE UE MAROš ŠEFčOVIč PRESSO L´UNIVERSITÀ DI PRETORIA, IN SUD AFRICA  
 
Pretoria, 20 Luglio 2015 – “Grazie per la vostra ospitalità cordiale e calorosa accoglienza! Signore e signori, La mia visita nel vostro Paese è molto speciale per me, e sono lieto di iniziare la mia visita in Africa qui in questa grande nazione. Per me personalmente, è bello essere di nuovo in terra africana, un continente dove abitavo quando serve come diplomatico, nel vicino Zimbabwe. E ´stato lì che è nata mia figlia, ora studente se stessa, probabilmente intorno all´età di più di voi seduti qui. I miei anni in Africa mi hanno attaccato per il continente africano e la sua cultura magnifico e ricco. Ritengo pertanto molto onorato di condividere alcuni pensieri con voi oggi. Come un diplomatico di professione, sono sempre stato ispirato dalla transizione sudafricana dall´apartheid alla democrazia, dagli anni di embargo a diventare una voce influente sul forum internazionali. Io vengo dalla Slovacchia, un paese che ha guadagnato la democrazia nel primi anni del 1990, che è passato attraverso un importante transizione politica, e che ora gode i frutti di integrazione regionale. Suona familiare? Al giorno d´oggi, Sudafrica e tutti i membri dell´Ue hanno abbracciato valori democratici: festeggiare, etnica, e la diversità linguistica culturale; difendere lo stato di diritto e la promozione della pace e dei diritti umani in tutto il mondo. Abbiamo più in comune di quanto si possa pensare. Oggi sono qui nella mia veste di Vice Presidente della Commissione europea, responsabile di ciò che chiamiamo in Europa la ´Energy Union´. Il progetto, molto ambizioso l´obiettivo di passare la nostra generazione e consumo di energia in un nuovo modello, uno che sia sostenibile, sicura e accessibile per tutti. Il progetto è al centro del programma politico dell´Unione europea, ma è verso l´esterno alla ricerca, coinvolgendo i nostri partner in tutto il mondo. Come sapete, in un´economia globalizzata, l´energia non ha confini. Cosa accade in una parte del mondo ha un grande impatto sugli altri. Quando si tratta di azione per il clima - che è tanto più vero! Sono venuto in Sudafrica per discutere di ciò che stiamo facendo in Europa, quello che state facendo qui e come sia possibile fare meglio - insieme. Sia l´Europa e Sud Africa sono giocatori importanti in questo gioco, in Europa il più grande importatore di energia al mondo, e tu sei un principali produttori e di transito paese. Date le gravi conseguenze delle nostre rispettive politiche, noi sopportiamo una grande responsabilità sulle nostre spalle. Ed è che responsabilità, che vorrei parlare, fare la cosa giusta, prima che sia troppo tardi. Signore e signori, Come tutti sapete, il Sabato saremo tutti celebrare la Giornata Internazionale Nelson Mandela, che è stato fissato dalle Nazioni Unite come un giorno per l´umanità ad amare e celebrare l´eredità di questo grande uomo. Una delle cose che ha fatto la fine del Nelson Mandela un notevole leader che ha cambiato il volto della storia era la sua profonda convinzione che ogni realtà artificiale è reversibile, anche se sembra scolpito nella pietra. Diceva spesso che i fenomeni come la povertà, la schiavitù e l´apartheid sono stati creati dall´uomo e quindi potrebbero anche essere rimosso da azioni di noi, esseri umani. Vorrei prendere in prestito la stessa logica, in parafrasi al cambiamento climatico. Amici miei, non vi è alcun rischio maggiore per l´umanità di oggi che il riscaldamento globale. Non è una teoria ipotetica su ciò che potrebbe accadere in alcuni anni da oggi. No, è una realtà che è già colpisce tutti noi, in modi diversi, in tutto il mondo. Siamo di fronte a sempre più gravi disastri naturali, le malattie connesse con l´inquinamento, costringe nuovi flussi migratori a volte causando nuovi conflitti a eruttare. La tragica ironia è che le società più vulnerabili nei paesi in via di sviluppo sono quelli che sono più esposti ai pericoli del cambiamento climatico. Si tratta di un campanello d´allarme per tutti noi. E dico ´noi tutti´, perché l´America non può risolvere il cambiamento climatico. La Cina non può risolvere il cambiamento climatico. L´europa non può risolvere il cambiamento climatico. Nessun singolo paese può farcela da sola. Questo è più grande e più complesso di qualsiasi sfida l´umanità abbia conosciuto prima. Si richiede quindi una soluzione coordinata, uno che coinvolge tutti i paesi, tutti i settori, tutti i segmenti della società, senza esclusioni. Quando si parla di Africa, l´importanza della lotta al cambiamento climatico è molto più che simbolico. In realtà, è tra le regioni che subiranno le conseguenze la maggior parte se non agiamo ora. La comunità internazionale sta cercando di limitare il riscaldamento globale a una media di 2 ° C; tuttavia, per alcune regioni dell´Africa questo significherà fino a 3-4 gradi, che potrebbero avere ripercussioni catastrofiche per le zone che sono già vicini a un punto di rottura. A volte scherzo che quando mi sono trasferito dallo Zimbabwe in Canada ho visto un calo della temperatura di 80 gradi, da + 40 ° a -40 °. Ma per alcune persone queste temperature estreme sono tutt´altro che divertenti, sono una questione di vita o di morte. Ecco perché c´è così tanto in gioco. Vi è una vasta gamma di aspetti in cui l´Ue e il Sudafrica hanno già collaborano nella lotta contro i cambiamenti climatici. Ad esempio, il sudafricano di successo Conferenza delle Nazioni Unite sul clima a Durban nel 2011 (Cop 17) ha aperto la strada per la conferenza Cop 21 a Parigi, questo inverno. Il vostro governo non solo ha ospitato la conferenza, ma è stato fondamentale nel garantire il suo esito positivo. Alla fine, tutte le parti hanno convenuto di lavorare per un accordo sul clima legalmente vincolante nel 2015, per entrare in vigore fino al 2020 al più tardi. Quest´anno toccherà a noi tutti di seguire e farlo accadere. So che alcuni paesi sono meno proattivi. Qualcuno potrebbe anche essere compiacenti, pensando di avere dei problemi più urgenti da risolvere in primo luogo, che non possono far fronte al cambiamento climatico, o almeno non ora. Questi paesi devono rendersi conto che economicamente, il prezzo di non riuscire a far fronte ai cambiamenti climatici è di gran lunga superiore a quella di attuazione politiche climatiche. Ci sono anche paesi che sono realmente interessati a unire le forze, ma che fanno fatica a trovare i fondi necessari per investire in azioni per il clima. È per questo che l´Unione europea è pronta ad assistere in investimenti clima e della finanza. Nel 2013, il finanziamento pubblico complessivo per azione per il clima internazionale da parte dell´Ue e dei suoi Stati membri si è attestato a € 9500000000. E rimaniamo impegnati a mobilitare la nostra giusta quota di $ 100 miliardi di dollari all´anno entro il 2020, da fonti pubbliche e private, nel contesto delle azioni di mitigazione significative e della trasparenza dell´attuazione, come è stato promesso collettivamente dai paesi donatori a Copenhagen nel 2009. Siamo non spero di vedere altri paesi donatori a seguito di un´azione simile. Sono pienamente consapevole delle difficoltà politiche a raggiungere un accordo vincolante e globale ambizioso che coinvolge tutti i paesi. Ci saranno negoziati difficili tra i governi circa la ripartizione degli oneri di decarbonizzare le nostre economie - fino a trovare l´accordo più equo e sostenibile. Ma alla fine, indipendentemente da ciò che l´accordo sarà simile - non ci saranno vincitori e vinti. O vinciamo tutti o tutti noi perdiamo. Qualsiasi modo di vedere le cose, siamo tutti parte dello stesso ecosistema, l´unica che abbiamo. Per quanto riguarda i nostri impegni per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, l´Ue si è posta obiettivi ambiziosi tranquille, il risultato di negoziati molto intensi abbiamo tenuto tra i nostri Stati membri. Ma sono orgoglioso di quello che abbiamo raggiunto: l´Unione europea si è impegnata a ridurre le proprie emissioni di gas serra di almeno il 40% dal 1990 al 2030. So che il vostro governo ha anche fatto un chiaro impegno: per iniziare a diminuire le proprie emissioni di livello non più tardi rispetto al 2025. Siamo molto interessati a saperne di più su questo piano. Ma il nostro ruolo di due leader mondiali, il Sudafrica e l´Unione europea, non si ferma a rendere i nostri impegni. Come ho detto prima, anche con gli obiettivi più ambiziosi, né l´Ue né il Sudafrica può risolvere il problema. Dobbiamo portare tutti i nostri partner a bordo, dobbiamo trasmettere loro il senso di urgenza, la necessità di agire ora. È per questo che l´Unione europea, così come i padroni di casa francesi della conferenza - sono molto attivi nella diplomazia climatica, invitando più governi a partecipare all´azione. Ho avuto il piacere di visitare Belgrado di recente mentre il governo ha annunciato il suo contributo nazionale Cop21. Ho potuto vedere da vicino che cosa comporta il processo per alcuni dei nostri partner. Quando si tratta di nostre politiche interne di energia, sia l´Unione europea e il governo sudafricano hanno capito l´enorme potenziale delle energie rinnovabili, non solo per l´ambiente ma anche per la creazione di posti di lavoro, per la fornitura di energia a prezzi accessibili lungo la linea e per stabilire una nuovo modello economico in cui i consumatori hanno un ruolo centrale. A questo proposito, devo dire che sono rimasto molto colpito dai programmi clima pertinente frequentato messo in atto qui, in particolare il recente rapido accumulo di capacità di energia rinnovabile e l´innovativo sistema di vendita all´asta è stata impostata per i produttori indipendenti di energia rinnovabile. Alcune delle idee che ho visto qui potrebbe essere utile per noi in Europa. Quanto a noi in Europa, ci siamo posti l´obiettivo di diventare il leader mondiale nel settore delle tecnologie di energia rinnovabile. E non ho dubbi che le grandi menti dei vostri istituti anche raccogliere questa sfida, una molto dignitosa! Il fatto che il Sudafrica ospiterà la Conferenza internazionale per le energie rinnovabili (Sairec, 4-7 ottobre 2015) appena due mesi prima Cop21 a Parigi è solo un altro segno come si sono gravi su questa sfida. Siate certi che io non sono qui per dichiarare una concorrenza; Lascerò che le forze del mercato. Sono qui per dirvi che vi è grande sala per la cooperazione tra l´Ue-africa e il Sud in questo settore. Ciò comporta il commercio, gli investimenti, i progetti di ricerca congiunti, e l´aiuto allo sviluppo. Ad esempio, stiamo già vedendo i frutti dell´eccellente cooperazione Ue-sudafrica sulla tecnologia e la ricerca, in particolare sotto quello che noi chiamiamo il 7 ° programma quadro di ricerca, o subito 7Pq. Il suo successore, Orizzonte 2020, fornirà anche ottime opportunità per la cooperazione nel settore energetico, in particolare per la ricerca di energie rinnovabili. Vorrei concludere con un messaggio a voi, le giovani generazioni di questo paese; gli studenti che stanno per entrare nel mercato del lavoro e sono pronti a prendere in consegna la fiaccola della leadership. La tua voce conta. In qualità di membro del G20, un membro del gruppo Basic (Brasile, Sud Africa, India e Cina), l´Unione Africana e la Sadc e come presidente di quest´anno del G77 - il mondo è l´ascolto di ciò che il Sud Africa ha da dire. Ma anche voi, ognuno di voi seduti qui oggi: le vostre questioni di voce! Se si dispone di uno smartphone in tasca si dispone di una enorme quantità di energia. Usatelo e partecipare al cambiamento: impegnarsi in un´azione civile, in discussioni politiche, e la sensibilizzazione - soprattutto ora, in fase di preparazione a Cop21. Scrivere un blog, un post, girare un video, condividere un articolo. Fiducia, quando i leader politici di tutto il mondo si riuniscono a Parigi nel mese di dicembre, che sarà molto più consapevoli del sentimento sulla strada. Grazie ancora per avermi oggi e per avermi fatto sentire a casa.  
   
   
DICHIARAZIONE DEL COMMISSARIO UE PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E LO SVILUPPO NEVEN MIMICA A SEGUITO DELL´ADOZIONE DEL "PROGRAMMA D´AZIONE DI ADDIS ABEBA" DALLA TERZA CONFERENZA INTERNAZIONALE SUL FINANZIAMENTO DELLO SVILUPPO  
 
Addis Abeba, 20 Luglio 2015 - Le molte settimane di discussioni con i nostri partner internazionali hanno dato i loro frutti: oggi la Terza Conferenza Internazionale sul finanziamento dello sviluppo ha approvato la "Addis Abeba Action Agenda". Accolgo con favore questo accordo, che mette in atto molto robuste fondamenta per sostenere gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Oss) che verranno concordate in settembre a New York e l´accordo sul clima da adottare in dicembre a Parigi. Sono lieto che insieme siamo stati in grado di decidere su una visione ambiziosa. Essa riflette il mondo mutato in cui viviamo e affronta l´intera gamma di ciò che chiamiamo "mezzi di attuazione": gli strumenti, le politiche e le risorse che devono essere in atto per garantire che la futura agenda può essere implementato. L´accordo di oggi riconosce che tutti gli attori devono mobilitare tutte le risorse per venire a un successo. Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile non possono essere raggiunti senza mobilitazione del reddito interno. La proprietà, costruita sulla responsabilità, la responsabilità e la propria forza è la chiave. Mettere in sistemi fiscali equi ed efficienti posto è una priorità e dovremo affrontare sfide come l´evasione fiscale e flussi finanziari illeciti insieme. Aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) continuerà a svolgere un ruolo importante nel quadro generale e l´accordo di oggi evidenzia giustamente la leadership europea in questo: Siamo il più grande donatore mondiale di gran lunga e hanno riaffermato il nostro preso un impegno particolarmente ambizioso per raggiungere le Nazioni Unite 0,7 destinazione% entro i termini della agenda post-2015. Questo include un impegno specifico per i paesi più bisognosi (0,15-0,20% ai paesi meno sviluppati (Pms) nel breve termine, 0,20% entro il termine del programma di post-2015). Il documento identifica anche giustamente il settore privato come un fattore chiave per la crescita inclusiva e la creazione di occupazione. Costruisce un vero partenariato con il settore privato, consentendo impegno privato in linea con i nostri obiettivi di politica di sviluppo comune. Il contesto normativo adatto ha bisogno di essere a posto per questo, e modi innovativi di finanziamento, come la fusione, avrà un ruolo importante nella mobilitazione di risorse - un settore in cui l´Ue è stata un pioniere, in attesa di mobilitare 100.000.000.000 € entro il 2020 . Il commercio internazionale un posto di rilievo in accordo di oggi come motore di sviluppo e sono orgoglioso di dire che l´Ue è già il mercato più aperto del mondo per lo sviluppo di esportazioni dei paesi. L´unione europea ha concesso duty Pms accesso libero e quote di mercato, il che risulta in più di 35000000000 € l´anno delle esportazioni dei paesi meno sviluppati verso l´Ue. Siamo anche il principale donatore mondiale di aiuti al commercio. I ruoli importanti della migrazione, e anche la scienza, la tecnologia e l´innovazione per la crescita e l´elemento sostenibile sono anche affrontati in nostro accordo. Inoltre, sono personalmente lieto di vedere che le donne e le ragazze di particolare attenzione e di avere un ruolo centrale su tutta la linea del nostro pensiero sui mezzi di attuazione. Il vero valore e la forza della Agenda Addis è la sua completezza. Riunisce aiuti, investimenti, risorse nazionali e buone politiche. Nessuno elemento può essere individuato e preso come misura del successo o il fallimento. E ´solo da loro tutto attuazione insieme che possiamo avere successo nella nostra lotta comune contro la povertà, la disuguaglianza e l´esclusione. Sono orgoglioso di dire che l´Unione europea ei suoi Stati membri hanno contribuito a costruire il Programma d´azione di Addis Abeba. Noi attivamente collaborare con tutti i nostri partner per renderlo reale.  
   
   
UE: UNGHERIA: AMMENDA DEL 60% DEL CONTANTE NON DICHIARATO ALLA FRONTIERA È CONTRARIO AL DIRITTO UE L’IMPORTO DI QUESTA AMMENDA NON È PROPORZIONATO ALLA GRAVITÀ DELL’INFRAZIONE, CONSISTENTE NELLA VIOLAZIONE DELL’OBBLIGO DI DICHIARARE IL POSSESSO DI UNA SOMMA PARI O SUPERIORE A EUR 10 000  
 
Lussemburgo, 20 luglio 2015 - Al fine di prevenire i movimenti illeciti di denaro contante, un regolamento dell’Unione prevede che ogni persona fisica che passa una frontiera esterna dell’Unione con almeno Eur 10 000 di denaro contante dichiari tale somma alle autorità dello Stato membro del luogo di passaggio di frontiera. Tale dichiarazione deve indicare, in particolare, la provenienza del denaro nonché l’uso che si prevede di farne. In forza del regolamento, gli Stati membri devono stabilire le sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive da applicare in caso di inadempienza dell´obbligo di dichiarazione. In Ungheria, l’importo delle ammende da infliggere in caso di inadempienza dell´obbligo di dichiarazione dipende dall’entità della somma di denaro contante non dichiarata. Il diritto ungherese impone il pagamento di un’ammenda del 60% su ogni somma non dichiarata superiore a Eur 50 000. Il 9 agosto 2012, il sig. Robert Michal Chmielewski è entrato in Ungheria dalla Serbia, senza dichiarare il contante che trasportava con sé, per un importo complessivo di Eur 147 492 e composto da 249 150 leva bulgari (Bgn), 30 000 lire turche (Try) e 29 394 lei romeni (Ron). Le autorità ungheresi gli hanno quindi inflitto un’ammenda pari a Huf 24 532 000 (circa Eur 78 000) per violazione dell’obbligo di dichiarazione. Il sig. Chmielewski ha presentato ricorso avverso la decisione delle autorità ungheresi sostenendo che la normativa ungherese, in base alla quale era stata inflitta la sanzione, era in contrasto con il diritto dell’Unione. La controversia è stata sottoposta al Kecskeméti közigazgatási és munkaügyi bíróság (tribunale amministrativo e del lavoro di Kecskemét, Ungheria), che chiede alla Corte di giustizia se l’importo dell’ammenda fissato dal diritto ungherese sia conforme al requisito posto dal regolamento, secondo il quale la sanzione inflitta per l’inosservanza dell’obbligo di dichiarazione deve essere proporzionata all’infrazione commessa. Con la sentenza odierna, la Corte ricorda, anzitutto, che, in mancanza di armonizzazione europea delle sanzioni applicabili in caso di inosservanza dell’obbligo di dichiarazione previsto dal regolamento, gli Stati membri possono scegliere le sanzioni che sembrano loro appropriate. Essi tuttavia sono tenuti ad esercitare questa competenza nel rispetto del diritto dell’Unione e dei suoi principi generali e, di conseguenza, nel rispetto del principio di proporzionalità. La Corte afferma poi che un sistema che fa dipendere l’importo delle sanzioni dalla somma di denaro contante non dichiarata non è, in linea di principio, in quanto tale sproporzionato. Del pari, la condizione di proporzionalità che deve essere soddisfatta dalle sanzioni introdotte dagli Stati membri non impone che le autorità competenti debbano tener conto delle circostanze concrete e specifiche di ogni caso, quali l’intenzionalità o la recidiva. Tuttavia, in considerazione del fatto che l’infrazione in parola consiste unicamente nella violazione dell’obbligo di dichiarazione e non nella partecipazione ad attività fraudolente o illecite, un’ammenda il cui importo corrisponde al 60% della somma di denaro contante non dichiarata, ove tale somma sia superiore a Eur 50 000, non risulta proporzionata. Tale ammenda, infatti, eccede i limiti di quanto è necessario per garantire il rispetto di detto obbligo e assicurare il conseguimento degli scopi perseguiti dal regolamento. La Corte rileva, infine, che il regolamento prevede la possibilità di trattenere il denaro contante non dichiarato al fine di consentire alle autorità competenti di effettuare i controlli e le verifiche necessari quanto alla provenienza di tale denaro, all’uso che si prevede di farne e alla sua destinazione. In tal senso, una sanzione consistente in un’ammenda di importo inferiore unitamente ad una misura di trattenimento del denaro contante non dichiarato sarebbe idonea a conseguire gli obiettivi perseguiti dal regolamento senza eccedere i limiti di quanto necessario a tal fine. La Corte statuisce quindi che il regolamento osta alla normativa ungherese in quanto essa sanziona la violazione dell’obbligo di dichiarazione con un’ammenda il cui importo corrisponde al 60% della somma di denaro contante non dichiarata, ove tale somma sia superiore a Eur 50 000.  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: MANDATO D´ARRESTO EUROPEO - LA SCADENZA DEI TERMINI PER STATUIRE SULL’ESECUZIONE DI UN MANDATO DI ARRESTO EUROPEO NON DISPENSA IL GIUDICE COMPETENTE DALL’ADOTTARE UNA DECISIONE AL RIGUARDO E NON ESCLUDE, DI PER SÉ, IL MANTENIMENTO IN CUSTODIA DEL RICERCATO  
 
Lussemburgo, 20 luglio 2015 - Il mandato di arresto europeo, introdotto da una decisione quadro del 2002, è volto a semplificare e ad accelerare le procedure che permettono di consegnare a un altro Stato membro una persona ricercata ai fini dell’esercizio dell’azione penale o per l’esecuzione di una pena privativa della libertà in tale Stato. Nel dicembre 2012 le autorità britanniche hanno emesso un mandato di arresto europeo nei confronti del sig. Francis Lanigan, irlandese, nell’ambito di un procedimento penale avviato nel Regno Unito per omicidio volontario e detenzione di un’arma da fuoco finalizzata ad attentare alla vita, reati che erano stati commessi nel Regno Unito nel 1998. Nel gennaio 2013 il sig. Lanigan è stato arrestato, sulla base del mandato di arresto europeo, dalle autorità irlandesi. Lo stesso ha allora affermato di non acconsentire alla propria consegna alle autorità giudiziarie britanniche ed è stato incarcerato in attesa di una decisione al riguardo. L’esame della situazione del sig. Lanigan da parte della High Court irlandese ha avuto inizio solo il 30 giugno 2014, in seguito ad una serie di rinvii dovuti in particolare a incidenti procedurali. L’esame della causa è quindi proseguito finché il sig. Lanigan ha addotto, nel dicembre 2014, che lo spirare dei termini previsti dalla decisione quadro per l’adozione di una decisione sull’esecuzione del mandato di arresto europeo (vale a dire 60 giorni dall’arresto, con possibilità di proroga di altri 30 giorni) vietava di proseguire il procedimento. La High Court chiede alla Corte di giustizia se l’inosservanza di tali termini le consenta ancora di statuire sull’esecuzione del mandato di arresto europeo e se il sig. Lanigan possa essere mantenuto in custodia benché la durata totale del periodo di custodia ecceda tali termini. Nella sua odierna sentenza, la Corte dichiara che, tenuto conto segnatamente della centralità dell’obbligo di eseguire il mandato di arresto europeo e in assenza di qualsivoglia indicazione esplicita in senso contrario nella decisione quadro, le autorità nazionali sono tenute a proseguire il procedimento di esecuzione del mandato e a statuire sull’esecuzione del mandato, anche laddove i termini stabiliti siano scaduti. Un abbandono del procedimento in caso di scadenza dei termini potrebbe, infatti, pregiudicare l’obiettivo di accelerazione e di semplificazione della cooperazione giudiziaria e favorire pratiche dilatorie. Per quanto riguarda il mantenimento in custodia della persona, la Corte rileva che nessuna disposizione della decisione quadro prevede che la persona in stato di custodia debba essere rilasciata in seguito alla scadenza dei termini. Inoltre, qualora il procedimento di esecuzione del mandato di arresto europeo debba essere proseguito dopo la scadenza dei termini, un obbligo generale e incondizionato di rilascio della persona dopo la scadenza dei termini potrebbe limitare l’efficacia del sistema di consegna istituito dalla decisione quadro e, pertanto, ostacolare la realizzazione degli obiettivi da essa perseguiti. Tuttavia, la Corte ricorda che la decisione quadro dev’essere interpretata conformemente alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e, in particolare, al diritto fondamentale alla libertà e alla sicurezza. A tale proposito, la Corte dichiara che una persona, che si trovi in stato di custodia sulla base di un mandato di arresto europeo in attesa di essere consegnata, può essere mantenuta in custodia solo nei limiti in cui la durata totale della sua custodia non risulti eccessiva. Per sincerarsi che tale ipotesi non ricorra nel caso di specie, il giudice dell’esecuzione (la High Court) dovrà effettuare un esame concreto della situazione, tenendo conto di tutti gli elementi pertinenti al fine di valutare la giustificazione della durata del procedimento (segnatamente l’eventuale inerzia delle autorità degli Stati membri interessati o il contributo del ricercato a tale durata). Parimenti, detto giudice dovrà tenere conto della pena cui si espone il ricercato o della pena inflittagli, dell’esistenza di un rischio di fuga nonché della circostanza che il ricercato sia stato detenuto per un periodo la cui durata totale ecceda significativamente i termini previsti dalla decisione quadro per l’adozione della decisione sull’esecuzione del mandato. La Corte ricorda che, se il giudice dell’esecuzione pone fine alla custodia del ricercato, è tenuto, conformemente alla decisione quadro, a disporre, unitamente alla rimessa in libertà provvisoria del ricercato, qualsiasi misura ritenuta necessaria a evitare che quest’ultimo si dia alla fuga e ad assicurarsi che permangano le condizioni sostanziali necessarie alla sua effettiva consegna, fintantoché non venga adottata una decisione definitiva sull’esecuzione del mandato di arresto europeo.  
   
   
MACROREGIONE ALPINA: A KOMPATSCHER SOSTEGNO DALLA COMMISSARIA UE  
 
Bolzano, 20 luglio 2015 - Il pieno coinvolgimento delle Regioni nelle politiche della macroregione alpina - sostegno alle imprese, comunicazioni, mobilità e ambiente - e nella futura governance sono stati discussi il 16 luglio dal presidente Kompatscher nell’incontro a Bruxelles con la commissaria Ue alle politiche regionali, la rumena Corina Cretu. Nella strategia di macroregione alpina (Eusalp) sette Stati e 48 Regioni puntano a definire e finanziare azioni trasversali su infrastrutture, ambiente e politiche economiche, ma anche ad avere un ruolo di primo piano nelle trattative con l´Ue sui fondi strutturali e tematiche comuni. Sulla necessità di coinvolgere a tutti i livelli e con pari dignità anche le Regioni oltre agli Stati ha insistito il presidente Kompatscher, anche a nome dei colleghi Presidenti di Regioni dell´arco alpino, nel colloquio con la commissaria Ue Cretu a Bruxelles. La commissaria ha apprezzato l´impegno delle Regioni nel progetto e ha assicurato il suo sostegno e il coinvolgimento delle Regioni anche nell´elaborazione dello specifico Piano di azione che prossimamente dovrà essere approvato dalla Commissione europea. Nell´incontro di Bruxelles si è parlato inoltre del sistema di governance della macroregione alpina e dell´attuazione operativa della Strategia, con la possibilità di istituire un ufficio comune, un cosiddetto Eusalp Strategy Point. Il presidente Kompatscher ha lanciato la proposta di considerare a questo scopo l´Ufficio dell´Euregio Alto Adige-tirolo-trentino a Bruxelles, struttura trilingue e con esperienza di anni nei rapporti con l´Europa. La proposta di sede operativa, ha aggiunto Kompatscher, dovrà naturalmente trovare l´intesa delle altre Regioni partner. Il Presidente della Provincia ha infine invitato la commissaria Cretu alla festa per i 20 vent´anni della rappresentanza congiunta a Bruxelles, che Alto Adige, Tirolo e Trentino organizzano il 17 e 18 novembre prossimi nella sede di Rue de Pascale.  
   
   
LOMBARDIA.EUSALP: OTTENUTA PARI DIGNITÀ REGIONI NEI CONFRONTI STATI SOTTOSEGRETARIO A BRUXELLES CON COMMISSARIO EUROPEO CRETU  
 
Bruxelles/b, 20 luglio 2015 - "Sono molto soddisfatto, perché è stato condiviso il punto focale dell´incontro di oggi, che era quello di dare pari dignità a tutte le Regioni nei confronti degli Stati all´interno della governance della Strategia macroregionale alpina". Così ha dichiarato il sottosegretario regionale all´Attuazione del programma, Rapporti istituzionali nazionali e alle Relazioni internazionali Alessandro Fermi, a Bruxelles (Belgio), dopo l´incontro con il commissario europeo per le Politiche regionali Corina Cretu, avvenuto su delega del presidente della Regione Roberto Maroni. Valorizzazione Governance Regionale - Obiettivo della riunione, che si è svolta al Berlaymont, sede della Commissione europea, è stato proprio quello di valorizzazione la governance regionale all´interno della Strategia macroregionale alpina europea, in vista dell´approvazione, da parte della Commissione, del Piano d´azione, prevista entro la fine del mese. All´incontro, proposto dalla commissaria Cretu per rispondere alla lettera inviata dai presidenti delle Regioni capofila di Eusalp prima dell´approvazione del Piano, hanno partecipato anche i rappresentanti del Tirolo per l´Austria, della Baviera per la Germania, del Rhône-alpes per la Francia e della Provincia di Bolzano per l´Italia. Fondamentale Ruolo Delle Regioni - "La governance della Strategia dovrà essere innovativa e snella e, in questo senso, il ruolo delle Regioni è fondamentale" ha spiegato il sottosegretario Fermi. "I temi della Strategia Eusalp spaziano dalla ricerca e innovazione, allo sviluppo economico, ai trasporti e all´ambiente e sono i pilastri su cui i territori che fanno parte di Eusalp lavoreranno insieme" ha proseguito. "Il cuore della Macroregione alpina europea è l´omogeneità dell´area che rappresenta e delle opportunità che offre – ha aggiunto il sottosegretario -. La particolarità di questo piano d´azione è che mette insieme molte realtà". Steering Committee A Milano In Ottobre - "L´8 e il 9 ottobre si svolgerà a Milano lo Steering Committee, il Comitato di pilotaggio per la costruzione della Strategia. E Regione Lombardia vuole fare da capofila rispetto alle proposte delle Regioni" ha detto Fermi. "Spiegheremo l´importante risultato che abbiamo ottenuto oggi - ha anticipato -, del tutto innovativo, perché certifica il ruolo determinante delle Regioni". Regione Lombardia ha già organizzato nel dicembre scorso il meeting delle 48 Regioni e 7 Paesi che aderiscono a Eusalp (Austria, Francia, Germania, Italia, Slovenia, Liechtenstein e Svizzera). Nell´occasione è stata firmata la Dichiarazione del 1 dicembre 2014 a Palazzo Lombardia, che rappresenta il punto di partenza per la disciplina della governance. Il Consiglio europeo sarà chiamato ad approvare la Strategia macroregionale alpina nel mese di dicembre.  
   
   
LOMBARDIA.CROCETTA,MARONI: SE CONFERMATO DOVREBBE DIMETTERSI SUBITO  
 
 Milano, 20 luglio 2015 - "Se fosse confermata, sarebbe una cosa al di là del bene e del male. Se qualcuno usa frasi del genere, va radiato dal genere umano. Mi auguro non sia vero come sostiene la Procura. Se fosse capitato a me come Governatore, sarei andato a prendere questa persona personalmente a calci. Se davvero Crocetta non ha risposto nulla deve andarsene immediatamente". Lo ha detto il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, conversando con i giornalisti a Varese, a margine della commemorazione del martirio dei giudici6 Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e dei loro agenti di scorta.  
   
   
FVG SUPERA OBIETTIVO DI SPESA NAZIONALE POR FESR 2007-2013  
 
Trieste, 20 luglio 2015 - Il Friuli Venezia Giulia è tra le regioni italiane che hanno superato il target previsto a livello nazionale relativo al Programma operativo regionale del Fondo europeo di Sviluppo regionale (Por Fesr) 2007-2013. Il dato, reso disponibile dall´Agenzia per la Coesione e pubblicato sul sito opencoesione.Gov.it, è stato illustrato in una conferenza stampa tenuta dalla presidente Debora Serracchiani e dal vicepresidente Sergio Bolzonello nella sede della Regione a Udine. L´impiego delle risorse relative al Por Fesr 2007-2013 vede il Friuli Venezia Giulia attestarsi sopra l´obiettivo indicato dal dipartimento ministeriale per lo Sviluppo e la Coesione economica. Al 31 maggio di quest´anno, la Regione ha speso complessivamente 200,75 milioni di euro, pari all´86,1 per cento della dotazione totale (solo Valle d´Aosta e Liguria hanno fatto meglio), superando di 10,71 milioni l´obiettivo indicato dal dipartimento, fissato all´81,4 per cento. I 4,7 punti percentuale di discostamento positivo rispetto all´obiettivo nazionale rappresentano la quinta performance tra le regioni italiane. Il Friuli Venezia Giulia è una delle cinque (le altre sono Campania, Emilia-romagna, Puglia e Toscana) capaci di andare oltre gli obiettivi nazionali nei Programmi operativi sia del Fondo europeo di Sviluppo regionale che del Fondo sociale europeo. Aggiornando il dato al 14 luglio di quest´anno (da regolamento comunitario, la data finale di ammissibilità della spesa per i beneficiari è il 31 dicembre 2015), dei 233,20 milioni di euro previsti dal piano finanziario, sono stati spesi 214,21 milioni, pari al 92 per cento dell´ammontare complessivo; di questi, 210,11 milioni (90 per cento del totale) sono pagamenti certificati dall´Unione europea. Le risorse sono andate per il 54 per cento a favore di linee di intervento per le imprese (oltre 116 milioni di euro) mentre il restante 46 per cento (quasi 98 milioni) è stato destinato ad altre tipologie di beneficiari (opere, servizi, ecc.). Per quanto riguarda la programmazione 2014-2020, è stata confermata la dotazione di 230.779.184 euro approvata nei giorni scorsi dalla Commissione europea per il Friuli Venezia Giulia. La maggior parte delle risorse (91 p.C.) andranno a favore di ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione (77,1 milioni), competitività delle piccole e medie imprese (75,9 milioni) e transizione verso un´economia a basse emissioni di carbonio (56,9 milioni). Dei restanti fondi, 11,6 milioni saranno destinati all´accesso alle tecnologie dell´informazione e della comunicazione e allo sviluppo urbano sostenibile, 9,2 milioni all´assistenza tecnica. Trasversalmente ai diversi obiettivi, sono previsti interventi per 4,66 milioni nell´ambito della strategia regionale per il rilancio dell´area montana e 6,34 milioni per le aree interne.  
   
   
FVG, POR FESR 2007-13: RADDOPPIATA CAPACITÀ SPESA  
 
Udine, 20 luglio 2015 - "Oggi ci prendiamo una grande soddisfazione". La presidente della Regione Debora Serracchiani ha commentato così i dati della spesa sul Programma operativo relativo al Fondo europeo di Sviluppo regionale (Por Fesr) 2007-2013. "Al di là delle polemiche, talvolta strumentali, i dati parlano chiaro: abbiamo raddoppiato la capacità di spesa su una programmazione che era molto rallentata". Nel periodo da giugno 2013 ad oggi sono stati conclusi 674 progetti contro i 388 portati a compimento entro il maggio del 2013, per un ammontare di contributi pari a 93,2 milioni di euro contro i 44,2 milioni del periodo precedente (40 per cento della dotazione complessiva contro il precedente 19 per cento). "In un anno e mezzo siamo stati in grado di collocarci tra le prime cinque regioni italiane per capacità di spesa e fra le prime tre per certificazione della spesa", ha aggiunto la presidente. Serracchiani ha annunciato anche l´approvazione da parte della Giunta regionale di un emendamento al disegno di legge di assestamento di bilancio "che completa la definizione dei cluster intorno al quale ruotano le nostre politiche economiche". Nella legge "Rilancimpresa Fvg" erano già stati individuati i settori agroalimentare, metalmeccanico e il sistema casa. "Oggi - ha reso noto la presidente - abbiamo aggiunto due settori di innovazione come il biomedicale e il marittimo, chiudendo così la cornice dentro il quale si definiranno le azioni future". Grande soddisfazione per i dati sul Por Fesr 2007-2013 anche da parte del vicepresidente della Regione, e assessore alle Attività produttive, Sergio Bolzonello. "In questi due anni abbiamo operato un grande sforzo, superando una serie di criticità e imprimendo un´accelerazione straordinaria, certificata dai numeri. E siamo stati capaci di portare a casa un risultato importante anche per quanto riguarda la programmazione 2014-2020 - ha aggiunto - arrivando alla firma in tempi rapidi con la possibilità quindi di aprire i bandi subito dopo l´estate". "Abbiamo scelto - ha spiegato Bolzonello - di indirizzare le risorse della programmazione 2014-2020 sulle politiche economico-industriali. Coerentemente con Rilancimpresa e con la Strategia di specializzazione intelligente (S3) abbiamo voluto individuare cinque assi tematici all´interno dei quali allocare le risorse. L´obiettivo è quello di avere meno canali contributivi con maggiori potenzialità in modo da rendere più efficace il sistema economico del Friuli Venezia Giulia".  
   
   
TORINO, APPROVATO IL PRIMO BILANCIO DI PREVISIONE DELLA CITTA´ METROPOLITANA  
 
Torino, 20 luglio 2015 - Il Consiglio metropolitano ha approvato nella seduta del 16 luglio il Bilancio di Previsione per il 2015 con 13 si e 2 astenuti. Il documento è stato illustrato dal Sindaco Piero Fassino e dal Consigliere delegato al Bilancio, Mauro Carena. Ora il documento verrà portato all’approvazione della Conferenza metropolitana formata da 315 sindaci il prossimo 29 luglio. Ai lavori del Consiglio metropolitano hanno assistito i portavoce delle Zone omogenee da poco nominati, in rappresentanza di tutti i Comuni del territorio. Il pareggio di Bilancio ammonta a 850 milioni di euro: un documento contabile tecnico, è stato spiegato, interfaccia di un Ente non in smobilitazione ma nuovo, capace di affrontare il cambiamento in atto dopo la riforma che ha istituito la Città metropolitana e gestire un piano di opere pubbliche nel settore della viabilità e delle strutture scolastiche. Anche il piano di alienazione degli immobili verrà impostato non per fare cassa, ma per portare avanti un´operazione di razionalizzazione e riorganizzazione dell´Ente. “Ci troviamo ancora in una fase di implementazione delle attività della Città metropolitana, all’interno di un nuovo sistema che non è ancora a regime. Non sono ancora state definite infatti le materie delle funzioni delegate dalla Regione, la legge sarà approvata probabilmente nel mese di settembre. Dobbiamo inoltre considerare il rapporto tra la Città metropolitana e il Bilancio dello Stato: il decreto enti locali ha iniziato il suo iter di approvazione nei giorni scorsi, sono già stati esaminati i primi emendamenti e le integrazioni che riguardano il nostro Ente, avremo il quadro completo solo a decreto approvato ai primi di agosto. Anche se sono stati posticipati i termini di presentazione dei bilanci al 30 settembre, noi rispettiamo la scadenza di fine luglio per poter far partire subito il piano delle alienazioni. Abbiamo chiesto al Governo la riduzione della sanzione per lo sforamento del patto di stabilità dal 3 all’1% ed aspettiamo risposte. Approviamo dunque il bilancio in un percorso non ancora compiuto – ha spiegato il Sindaco Fassino - e programmiamo per settembre una manovra di assestamento: raccoglieremo le indicazioni dei primi cittadini di tutto il territorio con il coinvolgimento diretto delle zone omogenee”. Con il Bilancio, è stata illustrata anche la prima bozza dei due piani triennali di investimento sull’edilizia scolastica e sulla manutenzione stradale. “Approviamo un bilancio di previsione veritiero – ha commentato il Consigliere Carena - che prevede 110 milioni di euro in entrata dal piano di alienazioni di beni immobili che già nel recente passato erano stati dichiarati non indispensabili all´Ente e contiamo di poter incassare la somma già a fine anno, nel rispetto dei vincoli del patto di stabilità”. Sempre sulla partita delle entrate, la voce dell´Ipt è in crescita di almeno 6 o 7 milioni di euro, grazie al trend positivo del mercato automobilistico, mentre è in calo quella della Rc auto. Sono ancora in fase di definizione le cifre delle entrate regionali, che si assesteranno entro fine settimana sulla voce di 25 milioni di euro. “A livello macro – ha spiegato ancora Carena - la voce delle spese prevede una contrazione per il personale (trasferimenti, prepensionamenti, mobilità) ma ci attendiamo notizie positive dal Governo che potrebbe allentare la morsa dei vincoli del patto di stabilità per fare da start up al decollo delle Città metropolitane. Sugli investimenti, abbiamo un piano importante nel triennale delle opere pubbliche per strade e scuole: l´impegno del 2015 si aggira sui 20 milioni di euro, decisamente più di quanto veniva stanziato nel recente passato”.  
   
   
TORINO, CITTÀ METROPOLITANA: AL VIA I LAVORI PER IL PIANO STRATEGICO DELL’EPOREDIESE LE FORZE ECONOMICHE, SOCIALI E ISTITUZIONALI LOCALI PROGETTANO INSIEME IL FUTURO DELL’AREA  
 
Ivrea, 20 luglio 2015 - Sono stati avviati, venerdì 17 luglio, con la prima riunione della Commissione Economica Locale, i lavori per la definizione del Piano Strategico dell’Eporediese, con l’obiettivo di elaborare, insieme alle forze economiche, sociali e istituzionali locali, un progetto di sviluppo per il futuro dell’area. Il percorso è promosso dalla Città Metropolitana, insieme al Comune di Ivrea e con l’accompagnamento metodologico dell’Associazione Torino Internazionale|strategica, che ha recentemente elaborato il terzo Piano Strategico dell’area metropolitana di Torino “Torino Metropoli 2025”, riferito ad un territorio che comprende la Città di Torino e i 37 Comuni circostanti. Proprio a partire dall’esperienza Torinese, il percorso avviato nell’Eporediese intende valorizzare le specificità locali. Al centro del progetto, che verrà completato entro i primi mesi del 2016, vi è la definizione di una visione di sviluppo economico di lungo periodo che indirizzi, attraverso logiche condivise, azioni prioritarie per settori e filiere, con particolare attenzione ad alcuni temi: formazione a tutti i livelli, ricerca, innovazione, infrastrutture e sostegno al capitale umano attraverso il welfare e il non profit. I lavori saranno guidati da una cabina di regia, in fase di costituzione, composta dalle rappresentanze istituzionali locali, dalla Città Metropolitana, dalle Associazioni di categoria e sindacati locali e da Torino Internazionale|strategica. Per selezionare i temi e definire l’agenda di progetti prioritari è stata istituita una Commissione di sviluppo economico locale, a cui sono stati invitati a partecipare esponenti del mondo economico dell’Eporediese, individuati anche con il supporto delle Associazioni di categoria. La Commissione è coordinata dall’arch. Barbara Gallo, Ad Progindsrl. A seguire si aprirà il confronto con i Sindaci dell’Area Omogenea dell’Eporediese. Saranno previsti momenti di consultazione e di approfondimento tematico con un’ampia platea di operatori economici, associazioni e soggetti attivi del territorio. Il Piano Strategico dell’Eporediese viene avviato in parallelo e a complemento del processo istituzionale del Piano Strategico Metropolitano (Psm), che la Città Metropolitana sta definendo quale strumento di governo e indirizzo previsto dalla Legge e dallo Statuto dell’Ente, su tutto il territorio dell’ex Provincia. Come indicato nei documenti dell’Ente, il Psm sarà triennale e avrà anche una dimensione relativa alle zone omogenee, aree di collaborazione intercomunale a forte vocazione identitaria. Per il Sindaco della Città Metropolitana di Torino, Piero Fassino, che presiede anche l’Associazione Torino Internazionale|strategica “Questa esperienza costituisce un prezioso contributo allo sviluppo dell’intero territorio perché promuove un meccanismo di riflessione condivisa sul futuro dell’area e lo fa adottando una logica dialettica rispetto a quanto già realizzato nell’area torinese”. Secondo Carlo Della Pepa, Sindaco della Città di Ivrea “Il Piano Strategico dell’Eporediese è una grande occasione di crescita per il territorio. Costituisce una opportunità di particolare importanza per immaginare un futuro possibile per questa area che ha ancora tante potenzialità inespresse, e per individuare in maniera condivisa i più opportuni interventi per lo sviluppo”.  
   
   
TORINO: MERCOLEDÌ 29 LUGLIO LA CONFERENZA DEI SINDACI DELLA CITTÀ METROPOLITANA PER IL PARERE SUL BILANCIO DI PREVISIONE 2015  
 
Torino, 20 luglio 2015 - Il Sindaco Metropolitano, Piero Fassino, ha convocato per mercoledì 29 luglio alle 9,30 la Conferenza metropolitana dei 315 Sindaci dei Comuni della Città Metropolitana di Torino. La seduta si terrà nell’auditorium della sede di corso Inghilterra 7 della Città Metropolitana, con all’ordine del giorno l’espressione del parere sul Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015, approvato ieri dal Consiglio Metropolitano ai sensi del comma 8 dell’articolo 1 della Legge 56 del 2014. La documentazione relativa al Bilancio di previsione 2015 sarà disponibile sul sito istituzionale della Città Metropolitana di Torino www.Cittametropolitana.torino.it  (o www.Torinometropoli.it ) a partire da lunedì 20 luglio  
   
   
CORTE CONTI: SERRACCHIANI, GIUDIZIO PARIFICAZIONE MOLTO POSITIVO  
 
Trieste, 20 luglio 2015 - "Il giudizio di parificazione del rendiconto 2014 è estremamente positivo". Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, al termine dell´udienza pubblica della Sezione di controllo regionale della Corte dei conti che ha parificato il rendiconto generale della Regione per l´esercizio finanziario 2014, nelle componenti del conto finanziario e del conto del patrimonio. Secondo la presidente, il giudizio emerso dall´introduzione del presidente della Sezione, Carlo Chiappinelli, dalla relazione del consigliere di Sezione, Fabrizio Picotti, e dalla requisitoria del procuratore regionale Tiziana Spedicato "stronca ogni polemica strumentale, soprattutto sull´accordo con il ministro dell´Economia e delle Finanze, Padoan, visto che vengono sottolineati tre effetti positivi: l´abbattimento del debito, l´aumento delle risorse a disposizione della Regione e il chiarimento su alcuni punti in sospeso con lo Stato che ha permesso di recuperare ulteriori risorse". Per quanto concerne il debito, Serracchiani puntualizza come "il giudizio di parificazione indichi come il debito potenziale sia stato abbattuto del 56 per cento e il debito effettivo della metà: mi sembra un risultato straordinario". Per quanto riguarda le riforme, in particolare quelle della sanità e degli Enti locali, "la Corte dei Conti afferma che sono positive anche per i riflessi sul bilancio regionale" afferma la presidente. Nello specifico, sul tema della sanità "il giudizio di parificazione stabilisce un principio che abbiamo sempre affermato, ovvero che c´è una stabilità nelle risorse: quindi non ci sono stati tagli ma un´ottimizzazione dei costi, mantenendo efficienti i servizi". Criticità sono emerse sulle partecipate. "È una questione che abbiamo appreso nel momento in cui ci siamo insediati - spiega la presidente - e sulla quale stiamo lavorando fin dal primo giorno, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti" ha commentato Serracchiani. "È chiaro che abbiamo dovuto procedere ad alcune ricapitalizzazioni ma è altrettanto evidente che stiamo recuperando degli asset regionali molto importanti e siamo convinti che questo emergerà nei prossimi giudizi di parificazione".  
   
   
CORTE CONTI: SERRACCHIANI, RAFFORZARE DIALOGO CON CONSIGLIO  
 
Trieste, 20 luglio 2015 - Nell´ambito del giudizio di parificazione del rendiconto 2014 della Regione, la Corte dei Conti ha richiamato ad un recupero della centralità del Consiglio regionale. "In Friuli Venezia Giulia - ha commentato la presidente della Giunta, Debora Serracchiani - c´è una stretta collaborazione tra l´esecutivo e il Consiglio che ha portato a condividere riforme importanti, non soltanto con la maggioranza politica ma, in alcuni casi, anche con le opposizioni". La presidente ha espresso "la convinzione che questo dialogo debba continuare e rafforzarsi e che il Consiglio regionale abbia la possibilità e il dovere, su alcune materie, di prendere uno spazio adeguato. Il ruolo legislativo indubitabilmente è in capo anche al Consiglio regionale e questo principio è un cardine della specialità". Consiglio regionale e Giunta, secondo Serracchiani, "devono inoltre porsi l´obiettivo di migliorare sul piano della rendicontazione dei contributi regionali", aspetto sul quale la Corte dei conti ha rilevato alcune criticità. "Ci stiamo adoperando perché ci sia sempre più trasparenza in questo senso, anche prendendo spunto da alcuni provvedimenti nazionali, e siamo in grado di fare sicuramente di più" ha affermato la presidente. "Siamo stati i primi a presentare la relazione sulla prestazione, come peraltro rilevato nel giudizio di parificazione".  
   
   
AUTONOMIE LOCALI: OGGI RIUNIONE CONSIGLIO FVG  
 
 Trieste, 20 luglio 2015 - Si riunisce oggi a Udine, nella sede della Regione, il Consiglio delle Autonomie locali (Cal). All´ordine del giorno dei lavori, i "pareri" del Cal sulle recenti delibere della Giunta regionale relative al "Patto di stabilità interno Enti locali del Friuli Venezia Giulia. Applicazione regime sanzionatorio per utilizzo spazi finanziari regionali - esercizio 2014" e alle modifiche regolamentari apportate al "Regolamento recante requisiti e modalità per la realizzazione, l´organizzazione, il funzionamento e la vigilanza, nonché modalità per l´avvio e l´accreditamento, dei nidi d´infanzia, dei servizi integrativi e dei servizi sperimentali e ricreativi, e linee guida per l´adozione della carta dei servizi". Il Cal sarà inoltre chiamato a designare un componente del consiglio di indirizzo e verifica del "Burlo Garofolo" di Trieste e del Cro di Aviano.  
   
   
MOBILITA´ SOSTENIBILE: A PALERMO LA CONFERENZA NAZIONALE  
 
Palermo, 20 luglio 2015 - Oggi alle ore 10.30, a Palazzo delle Aquile, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione della 15ma Conferenza nazionale su "Mobility management e mobilità sostenibile", organizzata dal Comune di Palermo e da Euromobility, con diversi partner pubblici e privati, e che si svolgerà ad ottobre ai Cantieri culturali della Zisa con la partecipazione di Gianni Ippoliti. Alla conferenza stampa prenderanno parte il sindaco Leoluca Orlando, l´assessore alla Mobilità, Giusto Catania, e il direttore scientifico di Euromobility, Lorenzo Bertuccio.  
   
   
LOMBARDIA: DEROGA A 5 COMUNI PER OBBLIGO GESTIONI ASSOCIATE IL SOTTOSEGRETARIO: OBIETTIVO GARANTIRE RISPARMI ED EFFICIENZA  
 
Milano, 20 luglio 2015 - La Giunta lombarda - in base a quanto previsto dalle norme regionali in vigore - ha deciso di concedere una deroga all´obbligo di gestione associata delle funzioni fondamentali a 5 Comuni. Le Deroghe Concesse - Si tratta di: Berlingo (Bs) e Brunate (Co), Comuni confinanti unicamente con altre Amministrazioni non tenute all´esercizio delle funzioni fondamentali in forma18 associata; Certosa di Pavia (Pv), Comune che ha superato la soglia demografica prevista per l´obbligo di gestione associata (5.000 residenti); Copiano (Pv) e Villanterio (Pv), Comuni già parte di una forma associativa che, quando hanno stipulato la convenzione che associa le funzioni, non raggiungevano i limiti demografici previsti dalla normativa (5.000 residenti complessivi). Tema Molto Sentito - "Il tema delle gestioni associate - spiega il sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione della Regione Lombardia Daniele Nava - è molto sentito dai Comuni lombardi. L´obiettivo resta sempre quello di garantire risparmi ed efficienza. Le deroghe che vengono concesse riguardano i casi in cui c´è una oggettiva impossibilità ad associare le funzioni". Con un provvedimento approvato lo scorso dicembre erano già state concesse deroghe a 73 Comuni lombardi. Riconoscere Peculiarità Lombardia - In una lettera inviata due giorni fa ai ministri Angelino Alfano (Interno), Maria Elena Boschi (Riforme costituzionali e rapporti con il Parlamento) e Marianna Madia (Semplificazione e Pubblica amministrazione), Nava ha sollecitato il Governo a tenere nella giusta considerazione le peculiarità della Lombardia sul tema delle Gestioni associate obbligatorie dei Comuni. Una segnalazione particolare è stata fatta per i casi della Val Brembana e del Consorzio dei Comuni dei Navigli: in entrambi i casi esiste un modello associativo che ha dimostrato nel tempo la sua capacità di garantire risparmi ed efficienza, ma che non è contemplato dalla legge.  
   
   
UNA SOLA ASSOCIAZIONE PER ANCI, UPI E UNCEM DELLA TOSCANA SIGLATO IL PROTOCOLLO D´INTESA, ENTRO LA FINE DELL´ANNO L´INTEGRAZIONE CONCRETA.  
 
Firenze, 20 luglio 2015 - Anci, Upi e Legautonomie della Toscana diventano una sola associazione. Il 16 luglio nella sede dell’Anci Toscana è stato firmato il protocollo l’intesa “per l’unificazione della rappresentanza degli enti locali e l’integrazione organizzativa e operativa” delle tre organizzazioni: l’Associazione del Comuni, l’Unione delle Province e l’Associazione delle Autonomie locali. Per la prima volta in Italia viene dunque dato seguito a quanto stabilito a livello nazionale, negli accordi sottoscritti da Anci sia con Upi (il 18 giugno scorso) sia con Lagautonomie (nel novembre 2014), nel quadro della riforma delle funzioni e dell’architettura degli enti locali. Ed entro la fine dell’anno sarà avviata concretamente l’integrazione. “Si tratta di un atto importante non solo a livello amministrativo ma anche politico, che avrà ripercussioni molto positive nell’ambito della semplificazione e della razionalizzazione – afferma la presidente Aci Toscana Sara Biagiotti – e che si inserisce perfettamente nel percorso tracciato dalla riforma della pubblica amministrazione”. Si prende dunque atto che il sistema dell’associazionismo degli enti locali, anche a livello regionale, non può che aggiornarsi e riconfigurarsi attorno ai Comuni: “unici soggetti istituzionali ad elezione diretta – recita il documento - perno del sistema delle autonomie nella legislazione vigente e sulla scorta dei processi di integrazione in atto a livello nazionale”. L’obiettivo dell’accordo è quello arrivare alla unificazione delle strutture organizzative, rafforzando e migliorando i servizi ai Comuni, riducendo le loro spese. Saranno ridefiniti i rapporti con la Regione, anche attraverso la revisione della concertazione; saranno trovate le soluzioni organizzative più efficienti per "la piena valorizzazione degli uffici” e gli stanziamenti “per le risorse umane, in coerenza con le scelte delle associazioni a livello nazionale”. Infine, si concorda di condividere il protocollo con Uncem Toscana per poi ufficializzarlo alla Regione Toscana. Stamani infatti mancava alla firma l’Unione delle Comunità montane, a cui è stato richiesto un incontro “al fine di definire come procedere rispetto all’atto sottoscritto”, portando avanti il percorso di integrazione anche con Uncem, previsto da tempo a livello nazionale e già operativo in altre regioni italiane.  
   
   
LIGURIA: CITTADINI E NOTAI, NASCE LA CARTA DEI DIRITTI  
 
Genova, 20 Luglio 2015 - Nasce la Carta dei Diritti del cittadino nei rapporti con il notaio , un progetto del Consiglio Nazionale del Notariato insieme a 10 associazioni dei consumatori - Adiconsum, Adoc, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori - per far conoscere le garanzie offerte dal notaio nell´esercizio della sua funzione pubblica, informare il cittadino dei suoi diritti a tutela dei suoi beni e rendere trasparente e facilmente comprensibile una professione complessa come quella del notaio. Un´azione condivisa dalla Regione Liguria che sostiene il lavoro delle associazioni dei consumatori nei vari campi di intervento. La "Carta dei diritti dei cittadini, affronta i rapporti con il notaio nell´ambito dei diversi ambiti fra quali immobiliare, successioni, società, imprese, enti, persone, famiglia. Con l´assessore alla Comunicazione della Regione Liguria Ilaria Cavo, l´iniziativa è stata presentata giovedì 16 luglio in mattinata nella sede di de Ferrari dal presidente del Consiglio Notarile di Ghenova e Chiavari Luigi Castello, con Maurizio Ilari ,Giovanni Ferrari e Flavio Astiggiano in rappresentanza di Assoutenti, Casa del Consumatore e Confconsumatori La carta si compone di varie sezioni: le garanzie offerte dalla prestazione del notaio -riconosciute anche a livello internazionale come fonte di certezza grazie ai controlli preventivi effettuati in assoluta indipendenza e imparzialità- i diritti dei cittadini nei rapporti con il notaio e le sue responsabilità. Il notariato attraverso questo nuovo strumento di facile lettura vuole fornire, insieme alle associazioni dei consumatori -con le quali è in corso da tempo una collaborazione per favorire una corretta e tempestiva informazione dei cittadini sui temi della famiglia, casa, mutui e successione- un ulteriore tassello per rendere ancora più trasparente l´operato del notaio nello svolgimento delle sue funzioni pubbliche.  
   
   
LAVORO: IN UMBRIA DATI POSITIVI, AUMENTANO CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO  
 
 Perugia, 20 luglio 2015 – "Il combinato disposto degli incentivi previsti dalla legge di stabilità sulle assunzioni a tempo indeterminato e delle modificazioni introdotte dal Job Act, con l´inserimento del contratto a tutele crescenti, sta dispiegando i suoi effetti positivi in termini di incremento di contratti di lavoro stabili anche in Umbria": lo afferma il vicepresidente e assessore regionale allo sviluppo economico, Fabio Paparelli, rendendo noto che "come evidenziano gli ultimi dati Inps, negli ultimi cinque mesi, stiamo assistendo ad una progressiva trasformazione dei contratti precari in forme più stabili di lavoro con l´attivazione di rapporti a tempo determinato, ma soprattutto con un incremento di oltre 50% dei contratti a tempo indeterminato che risulta superiore alla media nazionale, secondo solo al Friuli Venezia Giulia". L´assessore sottolinea che "al tempo stesso aumenta il livello di certezza anche per le imprese che possono, anche grazie alle semplificazioni già apportate ai contratti di lavoro a tempo determinato prima del Job Act, disporre oggi di forme contrattuali più certe in grado di consentire maggiori investimenti sul capitale umano". "Ma il dato più positivo - precisa Paparelli - è rappresentato dall´incremento, in valore assoluto, del numero dei rapporti di lavoro attivati rispetto all´anno scorso. Le assunzioni nei primi cinque mesi del 2015, infatti, hanno superato il totale delle cessazioni di 6.832 unità, a testimonianza dei primi segnali positivi sul versante della ripresa economica il cui consolidamento, si spera, potrà ampliare l´apporto in termini di maggiore occupazione". Per Paparelli "la flessione registrata sui contratti di apprendistato riflette, probabilmente, una non piena coerenza di questa tipologia contrattuale rispetto alle esigenze delle imprese, su cui occorre aprire una riflessione, anche se, tale calo è stato compensato dall´aumento di contratti a tempo determinato". "Questi indicatori – sottolinea - ci confermano che in questi primi mesi del 2015 stiamo reagendo meglio di altri territori, dopo aver pagato un prezzo più elevato nella fase più difficile della crisi, in considerazione delle tipologie di specializzazione produttiva che ci contraddistinguono. Il lavoro, come noto, non si crea per decreto per cui – conclude Paparelli - lavoreremo per rafforzare l´azione regionale sul versante delle iniziative a sostegno dell´innovazione, della ricerca e della internazionalizzazione del nostro tessuto imprenditoriale, oltre che su politiche attive del lavoro mirate, per dare un contributo sostanziale alla auspicata fase di ripresa dello sviluppo economico dell´Umbria".  
   
   
ROMA: NASCE LA CABINA DI REGIA DELL’ACCOGLIENZA  
 
Roma, 20 luglio 2015 - “Nelle ultime settimane, presso la stazione Tiburtina, istituzioni e no profit insieme hanno dato vita a un’esperienza importante di vera accoglienza, cura e inclusione. Credo sia importante proseguire e rilanciare il nostro impegno comune”. Così Francesca Danese, assessora alle Politiche sociali e abitative di Roma Capitale, in una lettera inviata alla rete di soggetti dell’associazionismo, del volontariato e del Terzo settore, con cui intende costruire un nuovo modello di accoglienza per promuovere i diritti e garantire dignità e sicurezza per le persone più fragili, per i migranti, anche quelli solo in transito nella nostra città. “Per queste ragioni abbiamo deciso di dare vita alla Cabina di regia dell’accoglienza, un nuovo strumento che dovrà definire nuove regole e metodi di lavoro per soluzioni che non siano più solo emergenziali ma efficaci e durature”, spiega l’assessora, invitando tutti soggetti a partecipare a questo nuovo progetto. “Un percorso con il volontariato, l’associazionismo e il Terzo settore, da realizzare insieme alle istituzioni, nel rispetto delle specifiche competenze e responsabilità. Un’iniziativa trasversale che coinvolge anche gli Assessorati e i Municipi di Roma Capitale”. Primo passaggio, per raccogliere le proposte, suggerimenti e disponibilità, sarà la compilazione di un questionario pubblicato sul sito del dipartimento (http://www.Comune.roma.it/wps/portal/pcr?jp_pagecode=dipartimento_pro
m_serv_soc_sal.wp&ahew=jp_pagecode
). “Sono sicura – conclude Francesca Danese – che sarà l’occasione per cominciare a sperimentare un nuovo modello di accoglienza, non solo per i migranti ma anche per tutti i soggetti più deboli”.
 
   
   
LOMBARDIA. IMMIGRATI: NUMERI DEL MINISTERO SONO SCONCERTANTI  
 
Milano, 20 luglio 2015 - "I dati ufficiali del Ministero dell´Interno sono sconcertanti: sia per il numero di immigrati sbarcati nel 2015 sulle coste italiane, sia per gli esiti delle richieste di asilo". Lo ha detto l´assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia Simona Bordonali, commentando i dati forniti dal Viminale sul tema dell´immigrazione, aggiornati al 7 luglio 2015. Già Sbarcate 73.912 Persone - "Nel 2015 sono - ha spiegato Bordonali - già sbarcate sul territorio nazionale 73.912 persone, con un trend pericolosamente in crescita rispetto al 2014, anno in cui si è registrato il record storico di arrivi. Le richieste d´asilo esaminate sono state 25.050. Solo a 1.516 persone è stato riconosciuto lo status di rifugiato. In pratica, solo il 6 per cento di chi fa richiesta d´asilo ottiene la protezione internazionale. Gli altri hanno visto respingersi qualsiasi tipo di richiesta o hanno ottenuto forme alternative di protezione. È sconfortante notare inoltre come 807 persone, anche dopo aver richiesto asilo, siano risultate irreperibili. Si tratta di più di 800 fantasmi che scappano dalle strutture di accoglienza e potrebbero essere in qualsiasi luogo". Politica Fallimentare, Dov´è Piano B? - "Questi numeri – ha continuato Bordonali - testimoniano il fallimento del Governo italiano e la scarsa considerazione di cui gode a livello internazionale. Si era parlato di ripartizione europea o di un eventuale ´piano B´, ma, alla fine, oltre all´Italia nessuno Stato europeo accoglie questi immigrati, senza che nulla cambi da ormai due anni".11 In Lombardia 11 Per Cento Degli Arrivati - I numeri certificano inoltre che la Lombardia ospita l´11 per cento di queste persone (9.010), seconda solo alla Sicilia (14.095 - 17 per cento). "Questi numeri - ha concluso Bordonali - certificano come la nostra regione, additata di scarsa collaborazione da parte del Governo, abbia in realtà dato più di tutte le altre in termini di accoglienza. Sul nostro territorio, quindi, non c´è posto per altri immigrati". Il Documento - Sul sito www.Regione.lombardia.it  nella sezione ´Lombardia Notizie´, è possibile scaricare il documento ufficiale con tutti i numeri sugli sbarchi reso noto dal Ministero.  
   
   
LOMBARDIA. IIMMIGRATI: GOVERNO VUOLE SCONTRO SOCIALE COME A ROMA E TREVISO L´ASSESSORE INTERVIENE SUI NUOVI ARRIVI DECISI DA VIMINALE  
 
 Milano, 20 luglio 2015 - "Non è possibile che il Governo mandi altri immigrati in Lombardia, la regione che dopo la Sicilia ne ha accolti di più in questi due anni. Significa che vuole anche a Milano, Brescia, Como, Bergamo, Cremona e nelle altre realtà lombarde scontri sociali come quelli che si sono verificati a Treviso e Roma". Queste le parole con cui Simona Bordonali, assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia, commenta la ripartizione decisa dal Viminale di 666 immigrati che domani arriveranno nel porto di Reggio Calabria e che verranno poi trasferiti in strutture di Veneto, Lombardia, Piemonte, Toscana, Campania e Liguria. "Il limite è già stato superato. Il nostro territorio non può ospitare altri clandestini. Il presidente del Consiglio Renzi, che nelle scorse settimane aveva parlato di ´piano B´ e di ripartizione europea degli immigrati - conclude Bordonali - dovrebbe venire nelle piazze lombarde per spiegare ai cittadini perché le sue proposte non hanno avuto un seguito e per quali motivi prosegue in questa assurda politica sull´immigrazione".  
   
   
PROFUGHI, ZAIA A QUINTO DI TREVISO NELLE PALAZZINE OCCUPATE DAI MIGRANTI ACCANTO A FAMIGLIE E BAMBINI: “QUESTA È UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA. SE IL PREFETTO CERCAVA UNA SOLUZIONE AL PROBLEMA, QUESTA È DI SICURO LA PEGGIORE”  
 
Quinto di Treviso, 20 luglio 2015 - “Quella cui assistiamo oggi a Quinto è la più grande vergogna nella gestione dei migranti, nemmeno ad Eraclea ho visto una situazione del genere, di clandestini cioè scaricati in appartamenti sfitti in mezzo a chi già vi abita da tempo. Sono individui, si dice 100 o prossimamente addirittura 160, che non conosciamo per nome, di cui non sappiamo la storia. Il prefetto sappia che questa è una dichiarazione di guerra: io non ho nulla contro la dottoressa Marrosu, ma immettere decine di clandestini in appartamenti sovraffollati e senza corrente è una indecenza che va subito sanata”. Il governatore del Veneto Luca Zaia si è recato il 16 luglio in visita alle palazzine ex Guaraldo tra Quinto e Paese (Treviso), nelle quali ieri mattina son stati scaricati 101 migranti del Mali e dell’Africa subsahariana, all’insaputa dei sindaci e dei residenti. La scorsa notte, peraltro, diversi arredi presenti in appartamenti in attesa di ospitare i clandestini son stati dati alle fiamme, e si sono verificati tafferugli tra residenti inferociti e migranti, tanto da render necessaria una pattuglia fissa delle forze dell’ordine. “Ho verificato personalmente quanto prima avevo ascoltato dalla voce dei sindaci Mauro Dal Zilio (Quinto) e Francesco Pietrobon (Paese) – ha dichiarato Zaia -. Ora dico solo una cosa: che se il Prefetto cercava una soluzione al problema dei profughi, questa è di sicuro la peggiore. Mettere 100 sconosciuti in condomini dove ci son famiglie con bambini piccoli, vuol dire non avere cognizione di cosa significa. I cittadini han ragione a protestare, e noi siamo con loro: pur non condividendo la violenza nel modo più assoluto, comprendo l’esasperazione che ieri e stamattina ha portato diverse mamme con neonati ad accamparsi fuori dalle palazzine. E capisco i sindaci che, eletti dal popolo a differenza dei prefetti, vogliono far rispettare la legalità e desiderano essere non solo avvisati dell’arrivo dei migranti, ma anche esser messi nella condizione di emettere ordinanze in merito all’abitabilità degli immobili scelti allo scopo”. Il presidente Zaia, accompagnato dai due primi cittadini, ha visitato le strutture dove sono ospitati i migranti, ed ha invitato il responsabile della Coop Xenia di Grosseto, che ha in gestione l’ospitalità, a segnalare al prefetto l’assenza di allacciamento elettrico che rende inadeguata la permanenza di chiunque in quegli appartamenti. “Tengo a specificare – ha detto Zaia ai residenti che in massa gli hanno espresso il loro disagio – che questa situazione è frutto della collaborazione diretta tra Governo e Prefetture e che il territorio, cioè la Regione e i Comuni, si è sempre opposto. Io l’ho fatto a Roma un anno fa, e comunque rispetto ad allora i profughi destinati al Veneto son molti di più della quota stabilita (che noi non abbiamo avvallato). Se qui arriveranno altri migranti in queste condizioni, il Prefetto sappia che la consideriamo una dichiarazione di guerra, per la quale ognuno si assumerà le proprie responsabilità”.  
   
   
IMMIGRAZIONE: NO DI LOMBARDIA, VENETO E LIGURIA SU DECRETO PROFUGHI  
 
Roma, 20 luglio 2015 - "La Lombardia, il Veneto e la Liguria hanno dato parere negativo sul decreto profughi". Lo ha detto, dopo la conferenza Stato-regioni con la presenza del ministro Alfano, il coordinatore degli assessori finanziari in Conferenza Regioni e Assessore all´Economia della Lombardia Massimo Garavaglia il quale ha ribadito "che per noi l´intesa dello scorso anno non vale più". Il governo, ha precisato l´esponente della Lombardia si era impegnato a riportare in conferenza stato-regioni per una nuova intesa, considerando i nuovi numeri del fenomeno e le risorse finanziarie: "non l´ha fatto e, quindi - ha ribadito Garavaglia - l´intesa non vale più´. Tra l´altro - ha infine sottolineato - tutte le regioni hanno chiesto di rivedere l´intesa sui profughi".  
   
   
LOMBARDIA.IMMIGRATI: NEL BRESCIANO GIÀ 1000 RICHIEDENTI ASILO "È NUOVO PICCOLO COMUNE CHE COSTA OLTRE 12 MILIONI ALL´ANNO"  
 
Milano, 20 luglio 2015 - "Il territorio bresciano ha toccato quota mille richiedenti asilo ospitati. In pratica, è come se si fosse formato un nuovo piccolo Comune riservato esclusivamente agli extracomunitari. Se consideriamo che, per ogni presunto profugo, spendiamo 35 euro al giorno, e quindi oltre 1.000 euro al mese, il costo per mantenere mille persone è superiore al milione di euro al mese, il che significa 12.775.000 euro all´anno. Risorse che farebbero decisamente comodo a disoccupati, esodati, famiglie numerose e anziani bresciani". Lo ha detto l´assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia Simona Bordonali, commentando i numeri relativi all´accoglienza a Brescia. Brescia Seconda Provincia Lombarda Per Immigrati - "Ricordo, tra l´altro, - ha aggiunto l´assessore - che Brescia, secondo i dati dell´Osservatorio regionale sull´immigrazione, era già la seconda provincia lombarda per numero di immigrati, oltre 190.000, e quella in assoluto con la più alta percentuale di irregolari sul numero di immigrati, il 10 per cento". Prefettura Acceleri Procedure - "Ora è tempo che la prefettura acceleri le procedure per riconoscere i pochi che hanno diritto alla protezione internazionale, che vanno accolti in luoghi adatti - ha concluso Bordonali - e di procedere all´espulsione immediata di tutti quelli che vengono confermati come clandestini  
   
   
LOMBARDIA.IMMIGRATI CREMONA: QUANTO SPENDE SINDACO PER SISTEMARE EX SCUOLE?  
 
 Milano, 20 luglio 2015 - "È stato sorprendente notare come un sindaco tanto lento a sfrattare i centri sociali che a gennaio hanno messo a ferro e fuoco la città, sia così veloce nel decidere di sistemare un edificio fatiscente per continuare a ospitare, ovviamente a spese dei contribuenti cremonesi, venti immigrati clandestini". Così l´assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia Simona Bordonali commenta la decisione della Giunta comunale di Cremona di investire risorse per sistemare le ex scuole di via Picenengo. Quanto Spende La Giunta? - "A questo punto - ha continuato l´assessore - attendiamo di sapere la cifra esatta che il Comune di Cremona spenderà per mettere a norma questo immobile. In un periodo di profonda crisi economica e di gravi difficoltà di bilancio per gli Enti locali, riterrei più opportuno investire risorse per i cittadini cremonesi in difficoltà, per i disoccupati, per gli esodati, per i genitori separati, per le famiglie numerose e per gli anziani. Il sindaco Galimberti evidentemente ha altre priorità". Galimberti Ascolti Il Territorio - "In tutta la Lombardia – ha concluso Bordonali - sindaci di qualsiasi parte politica stanno facendo sentire la voce delle proprie comunità e si stanno rifiutando di accogliere altri immigrati. Invito il sindaco Galimberti ad ascoltare il territorio e i residenti della zona, che hanno già manifestato la propria contrarietà a questa assurda situazione".  
   
   
IMMIGRAZIONE, LIGURIA: ESPOSTI CONTRO PRESIDENTE TOTI E SINDACI SAVONESI CREANO FRATTURA TRA CITTADINI LIGURI E RICHIEDENTI ASILO  
 
Genova, 20 Luglio 2015 - "Esprimo solidarietà sia al presidente Toti, sia ai sindaci savonesi che sono stati resi bersaglio di un´inutile, pretestuosa azione, frutto di pregiudiziali ideologiche". Lo dichiara la vicepresidente e assessore all´immigrazione della Regione Liguria Sonia Viale in merito all´esposto depositato alla Procura di Savona da parte del comitato per gli immigrati. "Come Regione Liguria – ha detto Viale – non lasceremo soli i sindaci che legittimamente hanno messo al primo posto la salute dei propri cittadini, usando l´unico strumento a propria disposizione, ovvero un´ordinanza. Ritengo che chi ha denunciato i sindaci sia caduto in un grave errore spinto da pretesti ideologici. Atti come questo non fanno altro che aumentare la frattura sociale tra cittadini liguri e richiedenti asilo e contribuiscono ad aumentare le discriminazioni, anziché abbatterle".  
   
   
LOMBARDIA. MAFIE, MARONI: UTILE CONTINUARE A INVESTIRE SU LEGALITÀ´  
 
Varese, 20 luglio 2015 - "Bisogna continuare a investire molto sulla cultura. È per questo che bisogna andare nelle scuole a spiegare ai ragazzi la differenza fra mafia e legalità. Bisogna far capire che è vantaggio di tutti stare nella legalità. Un principio che è giusto i bambini acquisiscano fin dalle elementari. Così facendo non c´è più spazio per la criminalità". Lo ha detto il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, conversando con i giornalisti a Varese, a margine della commemorazione del martirio dei giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e dei loro agenti di scorta.  
   
   
LOMBARDIA. MARONI: PRONTI A SOSTENERE SPESE PER MANTENERE AGENZIA BENI CONFISCATI  
 
 Varese, 20 luglio 2015 - "Ricordo bene quei drammatici giorni. È doveroso conservare la memoria del sacrificio di questi uomini". Il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha partecipato, oggi alla Questura di Varese, alla commemorazione degli omicidi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e dei loro agenti di scorta. "Due anni dopo questi tragici fatti - ha ricordato - sono diventato per la prima volta ministro dell´Interno, un´esperienza breve ma significativa nel corso della quale ho potuto capire meglio e apprezzare l´azione della Polizia, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco e della Protezione civile. Qualche anno dopo, quando sono tornato al Viminale, feci tesoro di quegli insegnamenti e in particolare, proprio di alcune idee di Giovanni Falcone". Aggressione Dei Patrimoni - Il Governatore, ha fatto riferimento al l´intuizione del magistrato ucciso a Capaci, circa l´importanza di aggredire i beni della criminalità organizzata. "Feci approvare dal Parlamento una norma - ha sottolineato - di contrasto alla mafia sotto quel profilo. Se si portano via i beni ai boss, crei un danno così grande che l´organizzazione non si risolleva più. Falcone aveva proposto di distinguere le misure di prevenzione personali da quelle patrimoniali. Questa distinzione, che noi adottammo come legge, consentì di aggredire i patrimoni mafiosi e di aumentare del 500% il sequestro di beni mafiosi nel giro di pochi anni". Nasce L´agenzia Per La Gestione - Anche per questo, ha proseguito Maroni, "diedi vita all´agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia, perché mi accorsi che c´era una miriade di beni sparsi per il territorio, che però nessuno gestiva. Sottrarre un bene alla criminalità e poi non farne nulla, consentiva alla mafia di poter dire che lo Stato aveva vinto solo a metà". Continuare Esperienza - Anche da Governatore, ha detto, "voglio proseguire questa esperienza. Il Governo vuole chiudere la sede lombarda dell´Agenzia. Noi siamo pronti a sostenere il costo del personale, se questo è il problema. Non so se verrà chiusa, ma se anche dovesse essere questa la decisione, come Regione4 abbiamo già deciso di mettere a disposizione degli Enti locali un fondo per consentire loro di prendere e gestire i beni confiscati e di trasformarli in asili, strutture civiche, biblioteche, luoghi ´vivi´ per i cittadini. Questo - ha sottolineato - è un messaggio forte che le istituzioni possono dare per contrastare la mafia  
   
   
UE: ASSEGNO DI MANTENIMENTO: E´ COMPETENTE IL GIUDICE CHIAMATO A DECIDERE SULLA RESPONSABILITÀ GENITORIALE IL GIUDICE CHE DECIDE SULLA RESPONSABILITÀ GENITORIALE È ANCHE COMPETENTE A PRONUNCIARSI SULL’ASSEGNO DI MANTENIMENTO DOVUTO DA UN GENITORE AI FIGLI MINORI  
 
Lussemburgo, 20 luglio 2015 - Un regolamento dell’Unione prevede che i giudici competenti in materia di responsabilità genitoriale siano, in linea di principio, quelli dello Stato membro in cui i figli risiedono abitualmente. Il giudice competente a pronunciarsi sul divorzio o sulla separazione personale dei coniugi può essere, invece, quello di un altro Stato membro (in particolare nel caso in cui i coniugi siano entrambi cittadini di uno Stato diverso da quello in cui risiedono con i loro figli). Peraltro, un ulteriore regolamento dell’Unione dispone che il giudice competente a conoscere di un’azione relativa allo stato delle persone (ad esempio divorzio o separazione) è altresì competente a pronunciarsi su qualunque domanda di obbligazione alimentare accessoria a tale azione; tuttavia, una domanda di obbligazione alimentare accessoria a un’azione per responsabilità genitoriale sarà decisa dal giudice competente a pronunciarsi su questa azione. I coniugi A e B nonché i loro due figli minori sono cittadini italiani e vivono a Londra (Regno Unito), dove sono peraltro nati i figli. Nel 2012 A ha promosso in Italia un procedimento di separazione contro B, chiedendo allo stesso tempo al giudice italiano di disciplinare la questione dell’affidamento dei figli e quella degli assegni di mantenimento dovuti alla moglie e ai figli. Il giudice italiano si è dichiarato competente a pronunciarsi sulla separazione personale, ma ha ritenuto che solo i tribunali britannici fossero competenti a conoscere delle questioni correlate alla responsabilità genitoriale, poiché i figli risiedevano a Londra. Con riferimento alla questione degli assegni di mantenimento, il giudice italiano si è dichiarato competente a conoscere della domanda di assegno in favore di B con la motivazione che si trattava di questione accessoria al procedimento di separazione personale. Esso ha invece declinato la propria competenza a pronunciarsi sulla domanda relativa all’assegno in favore dei figli minori, essendo tale domanda accessoria all’azione relativa alla responsabilità genitoriale. La competenza a decidere su quest’ultima domanda spetterebbe quindi ai giudici britannici. La Corte suprema di cassazione, chiamata a pronunciarsi sulla causa in ultimo grado, chiede alla Corte di giustizia quale sia, tra i tribunali italiani o britannici, quello competente a risolvere la questione relativa alle obbligazioni alimentari nei confronti dei figli. Nella sua odierna sentenza, la Corte verifica se la domanda relativa all’obbligazione alimentare di A nei confronti dei figli si ricolleghi allo stato delle persone (ossia al procedimento di separazione personale) o, piuttosto, alla responsabilità genitoriale. Il diritto dell’Unione distingue, infatti, in linea di principio, i procedimenti giudiziari a seconda che essi riguardino i diritti e gli obblighi tra i coniugi oppure i diritti e gli obblighi dei genitori nei confronti dei loro figli. La Corte dichiara che, per sua natura, una domanda relativa alle obbligazioni alimentari nei confronti dei figli minori è intrinsecamente legata all’azione per responsabilità genitoriale. Il giudice competente a conoscere delle azioni relative alla responsabilità genitoriale è, infatti, nella posizione migliore per valutare in concreto gli interessi in gioco legati alla domanda relativa a un’obbligazione alimentare in favore di un minore: egli può quindi fissare l’importo di tale obbligazione modulandolo in base al tipo di affidamento stabilito, al diritto di visita, alla durata di detto diritto e agli altri elementi di natura fattuale relativi all’esercizio della responsabilità genitoriale. Una soluzione del genere si informa inoltre all’interesse superiore del minore, che, secondo il diritto dell’Unione, deve essere considerato preminente. La Corte ne trae la conclusione che, qualora un giudice di uno Stato membro sia investito di un’azione di divorzio o di separazione personale, mentre la questione sulla responsabilità genitoriale sia portata alla cognizione del giudice di un altro Stato membro, la domanda relativa a un’obbligazione alimentare di uno dei genitori nei confronti dei suoi figli minori è accessoria all’azione in materia di responsabilità genitoriale e deve quindi essere esaminata dal giudice competente per tale materia (vale a dire, nel caso di specie, il giudice britannico).  
   
   
UE: CONGEDO PARENTALE PER PADRI, SE LA MOGLIE NON LAVORA: IL RIFIUTO È CONTRARIO AL DIRITTO UE IMPEDENDO AI DIPENDENTI PUBBLICI DI SESSO MASCHILE, LA CUI MOGLIE NON LAVORI, DI AVVALERSI DEL CONGEDO PARENTALE, LA NORMATIVA ELLENICA È CONTRARIA AL DIRITTO DELL’UNIONE  
 
 Lussemburgo, 20 luglio 2015 - Il diritto ellenico prevede che un dipendente pubblico di sesso maschile non abbia diritto al congedo parentale retribuito se la moglie non lavora o non esercita alcuna professione, a meno che la stessa, a causa di grave malattia o disabilità, venga considerata non in grado di accudire prole. Alla fine del 2010, il sig. Konstantinos Maïstrellis, magistrato in Grecia, chiedeva un congedo parentale retribuito di nove mesi per prendersi cura del figlio nato il 24 ottobre 2010. La sua domanda è stata respinta dall’Ypourgos Dikaiosynis, Diafaneias kai Anthropinon Dikaiomaton (Ministro ellenico della Giustizia, della Trasparenza e dei Diritti dell’Uomo) con la motivazione che la moglie del sig. Maïstrellis all’epoca non lavorava. Investito della controversia, il Symvoulio tis Epikrateias (Consiglio di Stato ellenico) domanda alla Corte di giustizia se negare il beneficio del congedo parentale ai dipendenti pubblici di sesso maschile la cui moglie non lavori sia conforme alla direttiva sul congedo parentale e alla direttiva sulla parità di trattamento in materia di occupazione . Con la sentenza odierna la Corte risponde che una normativa nazionale non può privare un dipendente pubblico di sesso maschile del diritto al congedo parentale per la ragione che la moglie non lavora o non esercita alcuna professione. La Corte ricorda, infatti, che, ai sensi della direttiva sul congedo parentale, ciascun genitore è titolare individualmente del diritto al congedo parentale. Si tratta di una prescrizione minima alla quale gli Stati membri non possono derogare con le loro leggi o convenzioni collettive. Ne deriva che un genitore non può essere privato del diritto al congedo parentale e che, pertanto, la situazione professionale del coniuge non può ostare all’esercizio di tale diritto. Una soluzione del genere è, del resto, conforme non soltanto all’obiettivo della direttiva di agevolare la conciliazione delle responsabilità professionali e familiari dei genitori che lavorano, ma altresì alla qualità di diritto sociale fondamentale che la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea riconosce al diritto al congedo parentale. La Corte rileva peraltro che, in Grecia, le madri che hanno lo status di dipendente pubblico possono sempre beneficiare del congedo parentale, mentre i padri che hanno il medesimo status possono beneficiarne soltanto se la madre del loro bambino lavora o esercita una professione. In tal modo, la mera qualità di genitore, se è sufficiente a consentire alle donne dipendenti pubblici di avvalersi di tale congedo, non lo è per gli uomini aventi il medesimo status. Lungi dall’assicurare nella pratica la piena parità tra gli uomini e le donne nella vita lavorativa, la normativa ellenica è dunque tale da perpetuare una distribuzione tradizionale dei ruoli tra gli uomini e le donne mantenendo gli uomini in un ruolo sussidiario rispetto a quello delle donne per quanto riguarda l’esercizio della funzione genitoriale. Ne deriva che il codice ellenico del pubblico impiego istituisce, nei confronti dei padri dipendenti pubblici che intendano avvalersi del congedo parentale, una discriminazione diretta fondata sul sesso contraria alla direttiva sulla parità di trattamento in materia di occupazione.  
   
   
UE: EXTRAUNIONISTI: PERMESSO DI SOGGIORNO E DIVORZIO DA CITTADINO UE CHE ESERCITA LA LIBERA CIRCOLAZIONE. UN CITTADINO DI UN PAESE TERZO, CONIUGE DI UN CITTADINO DELL’UNIONE CHE RISIEDA IN UNO STATO MEMBRO DIVERSO DAL SUO, NON PUÒ PIÙ FRUIRE DEL DIRITTO DI SOGGIORNO IN TALE STATO QUALORA IL CITTADINO DELL’UNIONE LO LASCI PRIMA DELL’INIZIO DEL PROCEDIMENTO GIUDIZIARIO DI DIVORZIO  
 
Lussemburgo, 20 luglio 2015 - Ai sensi di una direttiva dell´Unione , quando un cittadino dell’Unione lascia il territorio di uno Stato membro diverso dal suo (Stato membro ospitante) i suoi familiari, che siano cittadini di paesi terzi (vale a dire che non siano essi stessi cittadini dell’Unione), perdono il loro diritto di soggiorno in tale Stato. La direttiva dispone inoltre che, in caso di divorzio, i familiari che siano cittadini di paesi terzi mantengono il loro diritto di soggiorno nello Stato membro ospitante quando il matrimonio è durato almeno tre anni, di cui almeno uno nello Stato membro ospitante, prima dell’inizio del procedimento giudiziario di divorzio, fatte salve talune condizioni. Tre cittadini di paesi terzi (un indiano, un camerunense ed un egiziano) si sono sposati con cittadine dell’Unione (una lettone, una tedesca e una lituana) e hanno risieduto con loro in Irlanda per più di quattro anni. In ciascuno dei casi, le tre mogli hanno lasciato i mariti e l’Irlanda e hanno chiesto il divorzio nei rispettivi paesi (salvo la cittadina tedesca, la quale ha chiesto il divorzio nel Regno Unito). Le autorità irlandesi hanno ritenuto che, siccome le cittadine dell’Unione avevano già lasciato l’Irlanda nel momento in cui il divorzio è stato richiesto, i tre coniugi stranieri non avessero più il diritto di soggiorno in Irlanda. Le autorità irlandesi sostengono infatti che il diritto di soggiorno dei tre coniugi non è più valido a partire dal momento in cui le rispettive mogli hanno cessato di esercitare il loro diritto di soggiorno in Irlanda, e ciò anche se il matrimonio è durato almeno tre anni (di cui uno in Irlanda). I tre coniugi hanno impugnato le decisioni di diniego del mantenimento del loro diritto di soggiorno in Irlanda. La High Court of Ireland (Alta Corte irlandese), investita di tali controversie, chiede alla Corte di giustizia se il diritto di soggiorno dei tre coniugi stranieri in Irlanda potesse essere mantenuto in situazioni in cui il divorzio è avvenuto dopo che le mogli avevano lasciato tale paese. Con la sentenza odierna, la Corte ricorda che, per godere di un diritto di soggiorno, ai sensi dell’articolo 7, paragrafo 2, della direttiva, nello Stato membro in cui un cittadino dell’Unione esercita il suo diritto alla libera circolazione (Stato membro ospitante), i cittadini di paesi terzi, familiari di tale cittadino, devono accompagnare o raggiungere quest’ultimo in tale Stato. Pertanto, allorché un cittadino dell’Unione lascia lo Stato membro ospitante e si stabilisce in un altro Stato membro o in un paese terzo, il coniuge straniero non soddisfa più le condizioni per fruire di un diritto di soggiorno nello Stato membro ospitante ai sensi di tale disposizione. Quando è avviato un procedimento di divorzio e il matrimonio è durato almeno tre anni prima dell’inizio del procedimento giudiziario di divorzio, di cui almeno un anno nello Stato membro ospitante, la Corte rileva che il coniuge straniero, fatte salve talune condizioni, può mantenere il suo diritto di soggiorno in tale Stato, sulla base dell’articolo 13, paragrafo 2, della direttiva, sia durante il procedimento di divorzio, sia dopo la pronuncia del divorzio, purché, alla data d’inizio di tale procedimento, egli soggiornasse in tale Stato in qualità di coniuge di un cittadino dell’Unione che accompagni o raggiunga quest’ultimo in detto Stato membro. Di conseguenza, il cittadino dell’Unione deve soggiornare nello Stato membro ospitante, conformemente all’articolo 7, paragrafo 1, della direttiva, fino alla data di inizio del procedimento di divorzio. Pertanto, se, prima dell’inizio di tale procedimento, il cittadino dell’Unione lascia lo Stato membro ospitante in cui risiede il suo coniuge straniero, il diritto di soggiorno di quest’ultimo non può essere mantenuto in detto Stato, ai sensi dell’articolo 13, paragrafo 2, della direttiva. Nel caso di specie, le tre mogli, cittadine dell’Unione, hanno lasciato l’Irlanda già prima che fossero avviati i procedimenti di divorzio. I coniugi stranieri hanno quindi perso il loro diritto di soggiorno al momento della partenza delle rispettive mogli e tale diritto non può essere «riattivato» successivamente, al momento in cui le mogli hanno chiesto il divorzio dopo aver lasciato l’Irlanda. La Corte ricorda tuttavia che, in un caso del genere, il diritto nazionale può riconoscere una tutela più estesa ai cittadini di paesi terzi, in modo da consentire loro di continuare comunque a soggiornare nello Stato membro interessato (situazione che, peraltro, si è verificata per i tre coniugi nel caso di specie, in quanto le autorità irlandesi hanno riconosciuto loro un permesso temporaneo di soggiornare e lavorare in Irlanda).  
   
   
BOLZANO, ASSISTENZA AI LAVORATORI: ASSESSORE INCONTRA DELEGAZIONE DELLA SVEVIA  
 
Bolzano. 20 luglio 2015 - Una delegazione dell´organizzazione che si occupa dell´assistenza sociale dei lavoratori nell´area della Svevia ha incontrato a Bolzano l´assessora provinciale Martha Stocker, il direttore della Ripartizione politiche sociali Luca Critelli e il direttore della Ripartizione lavoro Helmuth Sinn: tra i temi discussi, le sfide attuali sul piano del sociale e del mercato del lavoro. L´organizzazione di assistenza sociale ai lavoratori (Awo) nella regione storica della Svevia offre servizi sul territorio in oltre 100 strutture professionali di assistenza all´infanzia e alla terza età, di accoglienza di persone diversamente abili e in difficoltà. In occasione dei 50 anni della colonia estiva per bambini organizzata in Alto Adige e offerta dall´Awo alle famiglie più bisognose, la presidenza dell´associazione ha visitato le strutture che hanno ospitato i giovani di Svevia, in particolare in val Pusteria, e ha ringraziato i contadini altoatesini che negli anni hanno contribuito all´accoglienza e alla riuscita di questi soggiorni estivi. La delegazione tedesca ha incontrato anche l´assessora Martha Stocker e i direttori di Ripartizione Critelli e Sinn per uno scambio di vedute sul settore sociale e sul mercato del lavoro in Alto Adige, constatando che entrambi i territori hanno sfide analoghe da affrontare specie in relazione allo sviluppo demografico. L´alto Adige infatti si orienta ai modelli di Austria e Germania ad esempio nell´assistenza alle persone non autosufficienti e nel settore dell´apprendistato. "È importante questo scambio di esperienze che ci permette di approfondire assieme le possibili soluzioni per il futuro", ha concluso Stocker.  
   
   
A POMEZIA UNA NUOVA SCUOLA MATERNA, IN CHIAVE COMPLETAMENTE ECOSOSTENIBILE DA SETTEMBRE OSPITERÀ 75 BAMBINI  
 
Roma, 20 luglio 2015 - Una nuova scuola materna a Pomezia: da settembre la Gianni Rodari di via Alcide De Gasperi ospiterà 75 bambini: è un altro esempio di come la Regione sta utilizzando i fondi europei per migliorare le città e la vita delle persone. In particolare per realizzare la scuola materna la Regione ha investito 1,5 milioni di euro di fondi Plus, i Piani Locali e Urbani di Sviluppo. La nuova scuola ospiterà da settembre 75 bambini. È stata realizzata in chiave ecosostenibile, attraverso la riqualificazione di un vecchio edificio abbandonato. La scuola è dotata di tre aule, uno spazio comune per le attività di gruppo, una mensa e uno spazio all´aperto con dei giochi. Tra le altre cose dispone anche di un impianto fotovoltaico per l’elettricità elettrica, un impianto solare per l’acqua calda per usi sanitari ed un impianto di riciclaggio delle acque grigie. In totale + 135 nuovi posti scuola per questo quartiere. Oltre ai 75 posti garantiti dalla scuola materna che aperta oggi, la città di Pomezia disporrà in tutto di 135 posti in più, compresi i 60 del nuovo asilo nido finanziato sempre con fondi europei per 2,5 milioni. In totale la Regione ha investito 4 milioni di euro per i bambini di Pomezia. Più opportunità alle famiglie. Tutto questo vuol dire tante cose: prima di tutto una maggiore tutela per l’istruzione dei minori, con una migliore offerta formativa per bambini altrimenti esclusi dal sistema educativo delle materne pubbliche. E poi in questo modo la Regione garantisce anche la possibilità a tante mamme e papà di conciliare meglio i loro tempi di vita e lavoro. E tra le altre cose, la Regione anche opportunità di lavoro agli insegnanti e al personale. 12 milioni di fondi europei per cambiare e rigenerare Pomezia. Questa nuova scuola fa parte di un’azione più ampia che la Regione sta portando avanti sulla città di Pomezia. “L´esempio di Pomezia, con questa opera ma anche con tutti gli altri investimenti pari a 12 milioni euro, dimostra che si può cambiare il volto un centro urbano importantissimo alle porte di Roma –è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: è uno degli esempi di come un buon rapporto con l´Europa possa cambiare la vita delle persone. Quando tutto questo c´è, i luoghi delle nostre città si riempiono di buoni posti, come questo asilo nido o nuovi parchi o nuovi lungomare o la ristrutturazione dei marciapiedi nei borghi”- ha detto ancora Zingaretti.