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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Settembre 2008
UN SUCCESSO IL PRIMO INVITO PER L´INIZIATIVA SUI MEDICINALI INNOVATIVI  
 
Bruxelles, 8 settembre 2008 - La prima fase degli inviti per l´iniziativa sui medicinali innovativi (Imi), che è sostenuta dall´Ue con finanziamenti per 1 Mld Eur, si è appena conclusa ed è già considerata un successo da molte delle parti coinvolte. Dal 30 aprile al 15 luglio 2008 numerosi consorzi formati da università, piccole e medie imprese (Pmi), organizzazioni normative e industrie non affiliate alla Federazione europea di industrie e associazioni farmaceutiche (Efpia) hanno presentato la loro manifestazione di interesse in risposta al primo invito a presentare proposte per l´impresa comune Imi (Imi Ju). Lanciata dalla Commissione europea e dalla Efpia nel 2004, la Imi è un´iniziativa unica poiché rappresenta un partenariato dinamico tra i due organi. Nel complesso, sono state ricevute quasi 150 manifestazioni di interesse, riguardanti un totale di 18 argomenti. Tra gli argomenti affrontati in questo primo invito a presentare proposte per la Imi Ju ce ne sono: sei nel filone "migliorare la predittività della valutazione della sicurezza", sette nel filone "migliorare la predittività della valutazione dell´efficacia" e cinque nel filone "colmare il divario nell´istruzione e nella formazione". L´attuale iterazione della Imi continuerà per i prossimi cinque anni. Efpia ha affermato che uguaglierà il contributo finanziario dell´Ue di 1 Mld Eur. Lavorando in parallelo, la Imi spera di affrettare la scoperta e lo sviluppo di farmaci nuovi e progrediti. Lungo la strada, essi sperano anche di rafforzare la competitività dell´Europa nel settore biofarmaceutico. Dall´inizio, è stato sottolineato che la Imi Ju finanzierà progetti che pongono il paziente al centro (ovvero progetti di ricerca che affrontano le principali cause dei ritardi, o colli di bottiglia, che rallentano lo sviluppo di farmaci innovativi). Per molti europei, la maggior parte di queste cose sembra molto lontana dalla loro vita di ogni giorno. Imi, tuttavia, possiede il potenziale di modificare in modo significativo le vite dei pazienti. Il filone Istruzione e formazione, ad esempio, farà sì che i pazienti ottengano maggiori informazioni sulla trasmissione delle loro malattie. Imi migliorerà anche l´accesso ad approcci terapeutici innovativi come la medicina personalizzata. In seguito alla chiusura del primo invito, tutte le domande saranno esaminate da commissioni di valutazione entro il mese di settembre del 2008. I candidati che verranno considerati eccellenti verranno quindi invitati a unirsi ai membri industriali dell´Efpia per formare un "consorzio progetto" che svilupperà pienamente la proposta del progetto. Queste proposte verranno inviate alla Imi Ju per la seconda fase di valutazione verso la fine del mese di novembre del 2008. Per ulteriori informazioni, visitare: http://imi. Europa. Eu/ . .  
   
   
OFFERTA: SISTEMA EUROPEO DI LABORATORI DI RIFERIMENTO PER LE SOSTANZE PATOGENE PER L´UOMO  
 
 Bruxelles, 8 settembre 2008 - La Direzione Generale per la salute e la tutela dei consumatori della Commissione europea ha lanciato un bando di gara per creare un sistema europeo di laboratori di riferimento per le sostanze patogene per l´uomo. L´obiettivo è cercare e fornire basi razionali per un sistema del genere per gestire le malattie denunciabili elencate nella Decisione della Commissione europea N. 2119/98. Le attività di ricerca previste devono quindi includere gli aspetti strutturali, funzionali, tecnici, legislativi ed economici. Ciò prevede anche che, dopo l´analisi, venga fornita una panoramica della situazione attuale dei laboratori di riferimento nei diversi Stati Membri, inclusi gli aspetti importanti per il loro sviluppo e il networking a livello nazionale e internazionale. Questo ultimo punto è un prerequisito per integrare in modo soddisfacente la ricerca e le risposte in caso di focolai epidemici. Per ulteriori informazioni contattare: Commissione europea, Direzione Generale per la salute e la tutela dei consumatori, Attn: Sig. Ra Viera Volosinova, Htc 2/275, L-2920 Luxembourg, Tel. +352 43 01 35 290, Fax +352 43 01 33 449. .  
   
   
A MAPPATURA 3D PUÒ FORNIRE LA CHIAVE PER IL CANCRO  
 
 Bruxelles, 8 settembre 2008 - Ricercatori sponsorizzati dalla Comunità europea hanno portato alla luce la struttura tridimensionale di una proteina fondamentale nella prevenzione del cancro. La proteina in questione, Mps1, gioca un ruolo importante nel regolare il numero dei cromosomi durante la divisione cellulare ed è questa funzione che la rende così importante nella lotta contro il cancro. I ricercatori, la cui base è all´Università di Manchester nel Regno Unito, ritengono che tale scoperta potrebbe portare allo sviluppo di nuove terapie contro il cancro, più sicure e molto più efficaci. I risultati ottenuti sono stati pubblicati nell´ultima edizione del Journal of Biological Chemistry. La dottoressa Lydia Tabernero, una dei coautori dello studio, si ritiene molto soddisfatta dei risultati che sono riusciti a ottenere. "Questo lavoro presenta la prima struttura cristallografica dell´Mps1 umano, un importante regolatore della stabilità cromosomica e un potenziale obiettivo nella terapia del cancro", ha commentato. "La nostra ricerca ha rivelato alcune importanti caratteristiche strutturali e altri siti di legame di cui potremmo servirci per sviluppare specifici inibitori dell´Mps1". L´mps1 appartiene a un gruppo di proteine dette chinasi. Quando un sottogruppo di tali enzimi cessa di seguire regolato si verifica il cancro. Capire in che modo funzionano le chinasi è cruciale per combattere il cancro. Finora, è stato dimostrato che circa 100 delle 500 chinasi sono associate al cancro. Purtroppo gli scienziati sono riusciti a ottenere la mappatura 3D solo di un loro piccolo numero. La conoscenza della struttura è fondamentale per la creazione di nuovi inibitori della chinasi come agenti terapeutici. Questo è un settore di enorme importanza per l´industria farmaceutica. Attualmente sono in fase di sperimentazione chimica oltre cento inibitori delle chinasi. Il motivo per cui il gruppo ha scelto di studiare l´Mps1 è perché questo agisce come una sorta di "checkpoint" utilizzato dalle cellule per favorire un´accurata selezione dei cromosomi durante la divisione cellulare. L´mps1 pertanto previene l´aneuploidizzazione, la modifica del numero di cromosomi strettamente collegata al cancro. "L´mps1 è un obiettivo ragionevole a causa del ruolo cruciale che svolge nella prevenzione dell´l´aneuploidizzazione", ha spiegato il dottor Patrick Eyers dell´Università di Manchester, che dirige la ricerca. "Volevamo vedere l´aspetto di questa proteina a livello molecolare e, svelandone il bloccaggio in sede attivo, riuscire a creare una nuova "chiave" inibitoria che possa bloccare la sede di legame Atp". Il dottor Eyers e il suo team nella sua ricerca hanno utilizzato il sincrotrone Diamond Light. Questo "super-microscopio" accelera gli elettroni all´interno di una camera ad anello della dimensione di cinque campi da calcio fino a raggiungere una velocità tale da emettere particelle a elevata energia. I raggi x vengono "sparati" su un campione puro di una proteina. In questo modo siamo stati in grado di "vedere" per la prima volta la struttura atomica della proteina. "Attualmente è nota la struttura cristallografica solo di alcune chinasi mitotiche più importanti, quindi noi possiamo ritenerci una sorta di pionieri", ha commentato il dottor Eyers. "La comunità scientifica ripone grandi speranze nello sviluppo di nuove terapie "antimitotiche" per il cancro utilizzando questo metodo di generazione di farmaci basati sulla struttura". L´ue sostiene questo studio con il progetto Ptpnet ("Protein tyrosine phosphatases: structure, regulation and biological function", "Protein-tirosin-fosfatasi: struttura, regolazione e funzione biologica"), finanziato da una sovvenzione del Marie Curie Research Training Network del 6° Programma quadro dell´Ue. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Jbc. Org . .  
   
   
RETTIFICA: BANDO DI GARA PER OFFERTE PER IL SISTEMA EUROPEO DI LABORATORI DI RIFERIMENTO DEGLI AGENTI PATOGENI PER L´UOMO  
 
 Bruxelles, 8 settembre 2008 - Il termine per la presentazione delle domande di partecipazione è ora il 10 ottobre 2008. L´obiettivo è quello di fornire le basi razionali di un sistema europeo di laboratori di riferimento per gli agenti patogeni per l´uomo, delle malattie da notificare, elencate nella decisione n. 2119/98 della Commissione europea. Per ulteriori informazioni: Commissione europea, Direzione generale della Salute e dei consumatori, attn: dott. A. Werner, Htc 2/265, L-2920 Luxembourg, Tel. +352 43 01 32 324, Fax +352 43 01 33 449, E-mail: Contact Url: http://ec. Europa. Eu/health/index_it. Htm Per i dettagli completi della rettifica, consultare il seguente indirizzo Internet: http://ted. Europa. Eu/udl?uri=ted:notice:225215-2008:text:it:html Per i dettagli completi del bando, consultare il seguente indirizzo Internet: http://ted. Europa. Eu/udl?uri=ted:notice:214386-2008:text:it:html .  
   
   
UNO STUDIO DÀ SPERANZA AI PAZIENTI AFFETTI DA CANCRO INTESTINALE  
 
 Bruxelles, 8 settembre 2008 - Un´equipe di scienziati inglesi e olandesi ha sviluppato e migliorato un metodo per identificare con precisione i pazienti con forme di cancro intestinale più aggressive. Ora i ricercatori stanno lavorando per trasformare le loro scoperte in un test prognostico che si potrebbe usare negli ospedali e nelle cliniche per determinare quali pazienti necessitano di chemioterapia. La ricerca, in parte finanziata dall´Ue, è stata pubblicata sulla rivista ad accesso libero Plos One. "Attualmente gli ospedali usano un test standard per capire quanto è progredito il tumore e poi lo usano per determinare il trattamento da fornire al paziente," ha spiegato il professor Chris Hutchison dell´Università di Durham nel Regno Unito. "Tuttavia, siamo potenzialmente in grado di prevedere con più precisione chi può trarre vantaggio dalla chemioterapia. " In questo studio gli scienziati hanno analizzato campioni di tessuti di pazienti con cancro intestinale e ne hanno controllato l´avanzamento. Hanno scoperto che per i pazienti con una proteina marker delle cellule staminali chiamata Lamina A, presente nei tessuti, era più probabile avere una forma aggressiva di cancro intestinale. I ricercatori suggeriscono che i pazienti nei quali il marcatore viene rilevato dovrebbero essere sottoposti a chemioterapia oltre che a intervento chirurgico. Il cancro intestinale è uno dei tipi più comuni di cancro; nel 2006 nell´Ue sono stati diagnosticati circa 300. 000 casi di tumore colorettale e circa 140. 000 persone sono decedute a causa della malattia. È causata da una combinazione di dieta, stile di vita e fattori ambientali. Il cancro intestinale è composto da quattro stadi ed al momento vengono usati diversi test per determinare lo stadio del tumore del paziente. Normalmente i pazienti negli stadi iniziali della malattia, quando non si è ancora diffusa ai linfonodi, sono sottoposti a intervento chirurgico per rimuovere il tumore dall´intestino. Raramente sono sottoposti a chemioterapia. Questo perché tre quarti delle persone con tumore intestinale hanno oltre i 65 anni e in queste persone i problemi causati dagli effetti collaterali della chemioterapia potrebbero superare i benefici. Ciononostante, gli scienziati hanno rilevato il marcatore Lamina A in circa un terzo dei pazienti il cui cancro era classificato nei primi stadi della malattia. Gli scienziati sostengono che questi pazienti dovrebbero essere sottoposti a chemioterapia per aumentare le possibilità di guarigione. "Conosciamo il migliore trattamento per gli stadi iniziali e finali della malattia, ma c´è ancora molto da scoprire sugli stadi intermedi," ha commentato il professor Robert Wilson, specialista in cancro intestinale presso il James Cook University Hospital a Middlesbrough, Regno Unito. "La chemioterapia può essere molto utile, ma può avere diversi effetti collaterali, quindi la vogliamo usare solo quando riteniamo che ci sia una buona possibilità di guarigione. Questo test ci aiuterà a determinarlo. " "Ora puntiamo ad effettuare ulteriori lavori in questo settore per sviluppare uno strumento di prognosi che speriamo verrà usato largamente dai servizi sanitari nel trattamento del tumore intestinale," ha aggiunto il Dott. Stefan Przyborski dell´Università di Durham. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Durham. Ac. Uk Per scaricare l´articolo in Plos One, fare clic su: qui http://www. Plosone. Org/article/info%3adoi%2f10. 1371%2fjournal. Pone. 0002988 .  
   
   
SECONDO L’OMS (ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ) IL RADON È LA CAUSA PRINCIPALE DEL TUMORE POLMONARE, DOPO IL FUMO. ESISTE SOLO UNA NORMATIVA PER GLI EDIFICI PUBBLICI.  
 
 Lecce, 8 settembre 2008 - Pare ormai, che da anni, l’opinione pubblica italiana abbia dimenticato gli effetti distruttivi per la salute umana del radon. Come è noto, infatti, il radon è un gas radioattivo naturale inodore e incolore prodotto dal decadimento radioattivo dell’uranio presente nel terreno e che poi si diffonde nell’aria presente nel sottosuolo che è in costante scambio con l’aria dell’atmosfera. L’organizzazione Mondiale della Sanità (O. M. S. ) ha stimato che, dopo il fumo, il radon è la causa principale del tumore polmonare. In ambienti aperti la concentrazione del gas non raggiunge quasi mai livelli pericolosi, mentre nei luoghi chiusi (abitazioni, scuole, ambienti di lavoro, ecc. ) può raggiungere concentrazioni elevate potenzialmente dannose per la salute. Alcune statistiche circa le morti connesse al radon, parlano di cifre impressionanti e secondo talune sarebbe la causa diretta per oltre 20. 000 decessi nella sola Unione Europea ogni anno ed oltre 3. 000 in Italia. E’ noto da tempo che interventi di risanamento, possano ridurre notevolmente l’impatto della presenza di tale gas all’interno degli edifici. Lo stesso dicasi, per le strutture di nuova costruzione, per le quali si stanno diffondendo tecniche che, in linea di principio, si basano sulla ventilazione ed aspirazione naturale o forzata dell’aria del suolo e sono diversificate in funzione della tipologia costruttiva e delle caratteristiche geologiche del terreno, consentendo una riduzione pressoché totale della concentrazioni di radon. In Italia non c´è ancora una normativa per quanto riguarda il limite massimo di concentrazione di radon all´interno delle abitazioni private. Si può fare riferimento ai valori raccomandati dalla Comunità Europea di 200 Bq/m3 per le nuove abitazioni e 400 Bq/m3 per quelle già esistenti. Una normativa invece esiste per gli ambienti di lavoro (Decreto legislativo n° 241, del 26/05/2000) che fissa un livello di riferimento di 500 Bq/m3. E’ necessario, secondo il Componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, anche per ridurre i costi sociali connessi all’aumento delle neoplasie polmonari ed in considerazione delle molteplici concause, tra queste centrali ad idrocarburi o a carbone, centri industriali altamente inquinanti, nascita di nuovi termovalorizzatori, che Governo e Regioni, ciascuno nell’ambito di propria competenza, intervengano immediatamente a sanare questo vuoto normativo al fine di favorire interventi di risanamento dei vecchi edifici statuendo nuovi obblighi per quelli di nuova costruzione, nonché più controlli e verifiche del rispetto della normativa esistente, su quelli pubblici. .  
   
   
RICERCA MEDICA E NANOTECNOLOGIE ALLEATE PER SCONFIGGERE L¡¯ALZHEIMER AL VIA IL PROGETTO NAD (NANOPARTICLES FOR THERAPY AND DIAGNOSIS OF ALZHEIMER DISEASE) CHE PREVEDE L¡¯USO DI NANOPARTICELLE PER LA DIAGNOSI E LA TERAPIA DELLA MALATTIA DI ALZHEIMER.  
 
 Milano, 8 settembre 2008 ¨C E¡¯ Partito l¡¯ 1 settembre il Progetto Nad (Nanoparticles for therapy and diagnosis of Alzheimer Disease), un progetto di ricerca multidisciplinare che ha l¡¯obiettivo di diagnosticare con largo anticipo e contrastare in modo efficace la malattia di Alzheimer. La ricerca, finanziata dal Settimo Programma Quadro dell¡¯Unione Europea, avr¨¤ un costo totale di 14,6 milioni di euro, di cui 3,8 milioni per l¡¯Universit¨¤ di Milano-bicocca, capofila del progetto. Coordinatore scientifico del progetto ¨¨ il professor Massimo Masserini, ordinario di biochimica presso la Facolt¨¤ di Medicina e Chirurgia. Per l¡¯Universit¨¤ di Milano-bicocca sono tre i dipartimenti coinvolti nella ricerca: dipartimento di Medicina Sperimentale, dipartimento di Neuroscienze e Tecnologie Biomediche e dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze. Recenti statistiche indicano che nel mondo 24,3 milioni di persone sono affette da demenza con 4,6 milioni di nuovi casi all¡¯anno (un nuovo caso ogni 7 secondi). In Europa i casi di demenza sono circa 5 milioni, di cui oltre 3 milioni dovuti alla malattia di Alzheimer. Questo valore ¨¨ comunque destinato ad innalzarsi drasticamente, visto il continuo aumento delle aspettative di vita; nel 2040 ¨¨ previsto che il numero di casi raddoppier¨¤ nell¡¯Europa Occidentale e triplicher¨¤ nell¡¯Europa dell¡¯Est. Nonostante i numerosi progressi in ambito scientifico, che hanno permesso di interpretare le basi molecolari della malattia, ben pochi sono stati i progressi in campo terapeutico e diagnostico. L´obiettivo dello studio, sviluppato nel campo delle nanotecnologie, ¨¨ quello di realizzare nanoparticelle (Nps) in grado di attraversare la barriera emato-encefalica per raggiungere il cervello, sede principale della malattia di Alzheimer. Alle nanoparticelle verranno legate molecole in grado di riconoscere (diagnosi) e distruggere (terapia) le placche amiloidi che si depositano nel cervello in tale malattia. L¡¯efficacia delle Nps sar¨¤ alla fine verificata su modelli animali della malattia (ratti transgenici). Se le aspettative della ricerca saranno attese, si potr¨¤ passare alla sperimentazione sull¡¯uomo. I risultati ottenuti potranno avere un enorme impatto nella diagnosi precoce e nella cura di una malattia ad elevato costo sociale ed alta incidenza. Nella insorgenza e nello sviluppo del morbo di Alzheimer la produzione e l¡¯accumulo del peptide beta-amiloide (A¦Â), un frammento della Proteina Precursore dell¡¯Amiloide (App), svolgono un ruolo centrale. I frammenti di beta-amiloide si aggregano formando oligomeri, fibrille e placche che inducono una progressiva degenerazione delle cellule nervose. I tre tipi di nanoparticelle sviluppate e impiegate nel Progetto Nad, polimeriche (Pnp), solido-lipidiche (Sln) e liposomi (Lip), avranno il compito di disgregare e rimuovere dal cervello e dal sangue il peptide beta-amiloide in eccesso. Il Progetto Nad - La ricerca, che avr¨¤ una durata di cinque anni, si svolge nell¡¯ambito della Nanomedicina - un settore di ricerca innovativo che unisce competenze mediche e tecnologiche - ha lo scopo di progettare particelle di dimensioni nanometriche (miliardesimo di metro) con metodi altamente tecnologici per utilizzi scientifici nell¡¯ambito della malattia di Alzheimer. Queste nanoparticelle possiedono numerosi requisiti, che le rendono uniche nell¡¯ambito diagnostico e terapeutico. Tra le caratteristiche si segnalano alta biocompatibilit¨¤, bassa immunogenicit¨¤, assenza di tossicit¨¤, biodegradabilit¨¤, stabilit¨¤ e facilit¨¤ di preparazione. Il progetto Nad coinvolge diciannove partner tra centri di ricerca e piccole e medie imprese provenienti da Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Slovacchia, Svezia, Olanda, Ungheria, Finlandia, Grecia, Belgio e Inghilterra, impegnati in un connubio multidisciplinare. I partner Nad - Universit¨¤ di Milano-bicocca (Italia), Universit¨¤ di Madrid (Spagna), Universit¨¤ di Brighton (Uk), Universit¨¤ di Parigi-sud Xi (Francia), Slovak Academic of Sciences di Bratislava (Slovacchia), Karolinska Institutet di Stoccolma (Svezia), Universit¨¤ di Amsterdam (Olanda), Biotalentum Ltd. Di Godollo (Ungheria), Universit¨¤ di Turku (Finlandia), Nanovector Srl di Torino (Italia), Universit¨¤ di Patrasso (Grecia), Universit¨¤ di Antwerpen (Belgio), Universit¨¤ di Bilbao (Spagna), Universit¨¤ di Lancaster (Uk), Istituto di Ricerca Farmacologica Mario Negri di Milano (Italia), Stab Vida Lda di Oeiras (Portogallo), Universit¨¤ di Parigi Pierre e Marie Curie (Francia), Guerbert Sa di Villepinte (Francia), Bial Industrial Farmaceutica di Bilbao (Spagna) .  
   
   
SCOPERTA DEI RICERCATORI: IL METADONE PUÒ SCONFIGGERE LA LEUCEMIA  
 
Bruxelles, 8 settembre 2008 - Un nuovo trattamento per combattere la leucemia potrebbe essere possibile. I ricercatori tedeschi affermano che il metadone, un agente che gli specialisti somministrano ai tossicomani per fare in modo che smettano di fare abuso di oppiacei, potrebbe uccidere le cellule leucemiche. I risultati dello studio sono stati recentemente pubblicati in Cancer Research, una rivista della American Association for Cancer Research. Secondo i ricercatori, il metadone potrebbe essere particolarmente utile per i pazienti il cui tumore non risponde più alla chemioterapia e alla radiazione. L´uso del metadone è particolarmente benefico perché questo agente non ha effetti negativi sulle cellule non leucemiche. "Il metadone uccide le cellule leucemiche sensibili ed interrompe la resistenza al trattamento, ma senza effetti tossici sulle cellule non leucemiche," spiega la dott. Essa Claudia Friesen dell´Istituto di medicina legale dell´Università di Ulm. "Si tratta di una scoperta importante perché se un trattamento convenzionale non riesce a curare un paziente, vecchio o giovane, non esistono altre opzioni. " L´uso del metadone nella leucemia, e in particolare nelle linee di cellule T della leucemia linfoblastica e nelle linee cellulari della leucemia mieloide umana, è una novità nella ricerca sulla leucemia. La dott. Essa Friesen, il senior author dello studio, e i suoi colleghi hanno testato il metadone nelle cellule leucemiche in coltura di laboratorio perché questo tumore esprime anche il recettore oppioide. I risultati hanno mostrato che il metadone ha un effetto sorprendente sulle cellule leucemiche non resistenti, simile a quello che i trattamenti con chemioterapia e radiazioni hanno sui pazienti. Due risultati importanti dello studio sono stati il fatto che il metadone non ha avuto effetti sui linfociti del sangue periferico non leucemici, mentre le cellule leucemiche, resistenti a diverse chemioterapie e alla radiazione, sono state sconfitte. In base alla ricerca, l´equipe afferma che il metadone attiva il meccanismo mitocondriale nelle cellule leucemiche. Ciò attiva a sua volta le caspasi (enzimi) che hanno un ruolo chiave nell´apoptosi (morte cellulare programmata). I ricercatori affermano che, mentre il processo è simile per i farmaci chemioterapici, il metadone ha attivato le caspasi nelle cellule leucemiche sensibili ed ha portato ad un´attivazione delle caspasi maggiore nelle cellule leucemiche resistenti. L´equipe ha inoltre affermato che le singole dosi di metadone usate per uccidere le cellule tumorali erano superiori rispetto alle dosi usate per il trattamento della dipendenza da oppiacei. Tuttavia, durante lo studio hanno scoperto che si può usare una bassa dose giornaliera di metadone per ottenere lo stesso effetto. Per quanto riguarda gli effetti di dipendenza del metadone, la dott. Essa Friesen ha affermato che la dipendenza da questo agente si può eliminare più semplicemente rispetto alla dipendenza dai veri oppiacei. "La dipendenza non dovrebbe essere un problema irrisolvibile se il metadone verrà usato come terapia anticancro," ha spiegato. Ha affermato anche che i ricercatori hanno iniziato a valutare il trattamento col metadone in modelli animali di leucemia umana. Ha anche aggiunto che il trattamento con metadone per altri tumori è possibile. I ricercatori tedeschi hanno sviluppato il metadone negli anni ´30. È un agente a basso costo che si può usare come sostituto degli oppiacei nel trattamento della dipendenza. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Uni-ulm. De/index. Php?id=1 http://cancerres. Aacrjournals. Org/ . . .  
   
   
MOLTE FIBRE, MENO COLESTEROLO COME CONTROLLARE LA COLESTEROLEMIA ATTRAVERSO UNA GIUSTA ALIMENTAZIONE E STILI DI VITA CORRETTI.  
 
Roma, 8 settembre 2008 - Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, i valori medi della colesterolemia rilevati nella popolazione italiana sono superiori al limite dei 200 mg/dL, dunque oltre la metà della popolazione ha valori ‘non ottimali’ di questo parametro. Per questo, esperti del Cnr, della Nfi e di altre istituzioni e associazioni scientifiche italiane, hanno redatto e pubblicato un documento dal titolo Non-pharmacological control of plasma cholesterol levels, basato sulle evidenze scientifiche della letteratura, relativo al controllo della colesterolemia attraverso una corretta alimentazione e stile di vita. Il documento, oltre a ribadire concetti già noti, come la moderazione nell’apporto giornaliero di grassi saturi, di acidi grassi insaturi della serie trans e di colesterolo, privilegiando soprattutto gli oli extravergini di oliva, ricchi di acidi grassi monoinsaturi, ma anche gli oli di semi ad elevato tenore di polinsaturi della serie n-6, fornisce anche indicazioni su altri nutrienti. Ad esempio, Andrea Poli, direttore scientifico della Nfi, evidenzia come “le fibre, in particolare quelle solubili come pectine, gomme e betaglucani contenute in cereali e legumi, possano avere un effetto di riduzione del colesterolo se introdotte nell’organismo in quantità di circa 25-30 g al giorno. Anche l’integrazione nella dieta di 25 grammi di proteine di soia, in parziale sostituzione delle proteine animali, riduce la colesterolemia totale e Ldl”. Ma gli effetti igienico-sanitari non si devono limitare alla riduzione del colesterolo totale e Ldl, ma devono avere una ricaduta positiva anche sul colesterolo Hdl, quello ‘buono’, il cui compito fondamentale è rimuovere il colesterolo dalle placche localizzate a livello delle arterie. “In tal senso”, precisa Roberto Volpe del Servizio Prevenzione e Protezione (Spp) del Cnr di Roma, “l’apporto moderato di alcool e un’attività fisica regolare di tipo aerobico aumentano la colesterolemia Hdl”. Gli interventi sui macronutrienti della dieta (essenzialmente sulla quota lipidica) inducono mediamente un calo della colesterolemia totale e Ldl di ampiezza variabile, ma in genere dell’ordine del 5-10%. “Ma”, continua Volpe, “qualora questo risultato non sia sufficiente per ricondurre la colesterolemia di singoli individui ai valori obiettivo in relazione al loro livello individuale di rischio, e non sussista l’indicazione ad un trattamento farmacologico ipocolesterolemizzante, è possibile introdurre, in aggiunta alle correzioni dietetiche prima ricordate, alimenti arricchiti in fitosteroli. L’integrazione nella dieta di prodotti a base di latte o yogurt (i cosiddetti minidrink) che contengano almeno 2 grammi di fitosteroli, riduce il colesterolo totale e Ldl del 10-15% circa”. Questi prodotti vanno consumati preferibilmente durante o alla conclusione del pranzo o della cena. Infine, sono state anche esaminate alcune specifiche situazioni (come quella delle donne ipercolesterolemiche in menopausa), nelle quali interventi di riduzione dei formaggi possono teoricamente associarsi al rischio di osteoporosi. Per Roberto Volpe “una dieta alimentare a basso contenuto di grassi finalizzata a diminuire il rischio cardiovascolare, deve tenere in conto anche il fabbisogno di calcio, fondamentale per la prevenzione dell’osteoporosi”. In questo senso può essere utile la scelta di alimenti a contenuto lipidico non elevato, come latte scremato e yogurt magri o alcuni tipi di pesce (per esempio calamari e polpo) e di verdure (rughetta, radicchio e broccoletti) e quelle acque con un buon contenuto di calcio. “Quindi”, replica Poli, “la scelta di alimenti ad adeguato tenore calcico e a ridotto contenuto lipidico, un appropriato apporto di vitamina D ed una regolare attività fisica, meglio se all’aria aperta, permettono di prevenire sia le malattie cardiovascolari che l’osteoporosi”. “L’obiettivo del documento è stato quello di fornire ai medici coinvolti nella prevenzione cardiovascolare uno strumento, non solo completo e aggiornato, ma anche facile da consultare”, spiega Roberto Volpe. “In effetti”, conclude Andrea Poli, “il controllo dietetico della colesterolemia è un obiettivo spesso raggiungibile, partendo proprio da una corretta informazione del pubblico e degli operatori sanitari”. . .  
   
   
IN VISTA NUOVI TRATTAMENTI PER CHI SOFFRE DI DIABETE  
 
Bruxelles, 8 settembre 2008 - I risultati prodotti da nuove ricerche offrono nuove speranze a chi soffre di diabete. Ricercatori finanziati dall´Ue hanno scoperto che chi soffre di diabete possiede un ricettore sulla superficie cellulare che impedisce a ferite e ulcere di guarire e che può così eventualmente condurre ad amputazioni. Le scoperte potrebbero portare a nuove cure per i problemi vascolari comunemente associati al diabete Il diabete rappresenta un grave problema a livello mondiale. In Europa soltanto è una delle maggiori cause di morte con più di 25 milioni di persone che soffrono di questa malattia cronica. Chi ne è affetto spesso si trova ad affrontare gravi complicanze come malattie cardiovascolari, ictus, insufficienza renale, cecità e amputazioni. Le amputazioni avvengono a causa di complicazioni come la gangrena e le ulcere della pelle, che sono dovute all´insufficiente afflusso di sangue verso le aree interessate e la ridotta capacità di risanarsi. Le parti più colpite sono le gambe e i piedi. Quando l´afflusso di sangue è impedito, questi tessuti sono incapaci di risanarsi e di generare nuovi vasi sanguigni; e se le lesioni gangrenose non riescono a guarire, l´unica alternativa è l´amputazione. La dottoressa costanza Emanueli dell´università di Bristol nel Regno Unito e il suo gruppo di ricerca hanno scoperto un ricettore cellulare che causa un malfunzionamento delle cellule, ostruendo i vasi sanguigni e impedendo di conseguenza il risanamento del tessuto. "I dati rivelano che con la soppressione di un particolare gene, si può migliorare il risanarsi del tessuto, danneggiato a causa di un insufficiente flusso sanguigno, e questo apre la strada al suo impiego per combattere le malattie vascolari causate dal diabete," ha commentato la dottoressa Emanueli. Il gene in questione è il ricettore p75Ntr, che finora non era stato caratterizzato in modo esauriente. Il team di ricercatori ha osservato che nei vasi sanguigni sani le cellule che ostruiscono i vasi non possiedono il ricettore p75Ntr, così lo sviluppo di nuove cellule, il ripristino dell´apporto sanguigno e il risanarsi della ferita avvengono rapidamente. Tuttavia, il diabete causa un´ostruzione dei vasi dovuta alla produzione del ricettore p75Ntr da parte delle cellule e impedisce la ricrescita dei vasi sanguigni necessari per l´apporto di sangue e il risanarsi del tessuto danneggiato. Il team di ricerca ha scoperto che se veniva inserito un gene ricettore nelle cellule sanguigne sane, esse diventavano malfunzionanti. Hanno anche scoperto che se il gene veniva iniettato in tessuto muscolare sano e poi limitato l´afflusso di sangue, questo impediva il processo di risanamento del danno, un processo simile a quello riscontrato nel diabete. Secondo la dottoressa Emanueli, "Le nostre scoperte dimostrano l´importanza di capire i singoli fattori responsabili di tali complicazioni causate dal diabete. " La ricerca è stata in parte finanziata dalla Rete di eccellenza European Vascular Genomics (Evgn), che è finanziata con una somma di 9 Mio Eur nell´ambito dell´area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologia per la salute" del Sesto programma quadro (6°Pq) dell´Ue. Il loro articolo, "Neurotrophin p75 Receptor (p75Ntr) promotes endothelial cell apoptosis and inhibits angiogenesis", è stato pubblicato online dalla rivista Circulation Research. Per ulteriori informazioni, visitare: Circulation Research http://circres. Ahajournals. Org/ . . .  
   
   
600.000 EURO PER "BIOBANCA" CARCINOMA COLON-RETTALE COINVOLTI ISTITUTO TUMORI, SAN GERARDO MONZA E OSPEDALE DESIO BRESCIANI:I° ENTE PUBBLICO A SOSTENERE PROGETTO DI QUESTO GENERE  
 
 Milano, 8 settembre 2008 - Continua l´impegno della Regione Lombardia a favore della ricerca medica contro i tumori. Su proposta dall´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani, la Giunta regionale ha infatti deciso di stanziare 600. 000 euro a favore del "Progetto biobanca per il carcinoma colon-rettale", un progetto di ricerca biomedica post-genomica in ambito oncologico che vede come capofila l´Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, insieme al San Gerardo di Monza e all´Azienda ospedaliera di Desio e Vimercate. "Si tratta di un progetto assolutamente innovativo nel campo della genomica applicata alla lotta contro i tumori - spiega l´assessore Bresciani - che coinvolge tre istituti d´eccellenza e che entra a pieno titolo nell´ambito di ricerca della Rete Oncologica Lombarda. Dando il proprio sostegno finanziario, la Regione Lombardia è in assoluto il primo ente pubblico in Italia che aiuta concretamente un´iniziativa di questa importanza". Il progetto consiste nel prelevare e conservare in un´apposita "biobanca" campioni di tessuto tumorale dei pazienti in cura, analizzando in seguito il rapporto tra il loro percorso di cura e le reazioni alle diverse terapie (dati clinici) con la loro mappa genomica, ottenuta dalle cellule del campione conservato. L´inserimento della "biobanca" all´interno della Rete Oncologica Lombarda consentirà oltretutto di arricchire in maniera significativa i dati sanitari disponibili dalla Rete stessa in merito a un tipo di carcinoma tra i più diffusi e letali. .  
   
   
SANITÀ, IN TOSCANA AL VIA IL PRIMO SISTEMA INFORMATIVO SOCIALE FONDO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA: LE LISTE DI ATTESA E I COSTI SI CONTROLLANO ORA SUL WEB  
 
Firenze, 8 settembre 2008 - Nasce in Toscana uno strumento web per monitorare, verificare e ottimizzare in tempo reale, la pianificazione degli interventi per le persone non autosufficienti e per offrire ai cittadini garanzia di risposte in tempi brevi. L´ha sviluppato la Regione Toscana in collaborazione con Uncem regionale (Unione nazionale comuni comunità enti montani) e con le Società della Salute pilota: si tratta del primo esempio di sistema informativo sociale in Toscana e di uno dei più avanzati a livello nazionale. L´applicazione, rivolta agli addetti ai lavori e presto disponibile sull´intero territorio regionale, riesce a monitorare in tempo reale le liste di attesa per tipologia di prestazio! ne e con sente di seguire come vengono utilizzate le risorse del servizio. Con il supporto di una serie di schede sarà possibile rilevare numero e tipologia di segnalazioni pervenute al Pua (Punto unico di accesso), tipologia ed entità dei costi di ogni singola prestazione, numero di utenti rispetto ai servizi erogati. «Il protocollo tra Regione, Uncem e neonate Società della Salute – spiega il vicepresidente della Regione Federico Gelli – prevede che, proprio a partire dalle prestazioni relative alla non autosufficienza, le Società della Salute sperimentino, prime in Italia, l´integrazione elettronica della Carta Sanitaria con la Cartella Sociale del cittadino». Da ora alla fine del 2009 il nuovo Piano Sanitario Regionale comprende infatti l´attivazione della Cartella Sociale e la sua integrazione con la Carta Sanitaria elettronica. Il nuovo Piano Sanitario Regionale parla di una sanità di iniziativa, che intercetta e va incontro ai bisogni delle fasce più deboli della popolazione. E anche lo strumento per il monitoraggio web del Fondo di non autosufficienza va in questa direzione, consentendo di valutare tempestivamente l´efficacia degli interventi a favore delle persone non autosufficienti, e quindi migliorarne costantemente la q! ualit&ag rave;. L´impegno è quello di ampliare i servizi per gli anziani e i non autosufficienti, che oggi trovano una risposta solo parziale: in Toscana ci sono 40 mila anziani non autosufficienti gravi. L´obiettivo rimane quello di annullare entro il 2010 le liste di attesa nelle residenze sanitarie assistite, potenziando i servizi domiciliari. E´ prevista inoltre l´istituzione di un apposito Fondo senza fare ricorso a nuove tassazioni. La Regione provvederà a ripartire il Fondo tra le 34 zone-distretto in base a criteri oggettivi; saranno poi le Società della Salute o le Asl a gestire le risorse con una contabilità separata. . .  
   
   
SOPRA I 70 BATTITI AUMENTA IL PERICOLO PER IL CUORE LA FREQUENZA E’ UN FATTORE DI RISCHIO COME IL COLESTEROLO IL PROF. FERRARI, PRESIDENTE ESC: “SE IL RITMO CARDIACO È TROPPO ALTO CRESCE LA PROBABILITÀ DI INFARTO. NEI CARDIOPATICI ADDIRITTURA DEL 46%”. L’IVABRADINA LO TIENE SOTTO CONTROLLO E RIDUCE I POSSIBILI ATTACCHI  
 
 Monaco, 8 settembre 2008 - Sei over 70? Attento alla tua salute. Non si tratta dell’età ma dei battiti del cuore. Ormai la scienza lo ha provato: se la frequenza cardiaca supera questa soglia si è a rischio di infarto e malattie coronariche, sia per le persone sane che soprattutto per i cardiopatici. Così come se si superano i valori di 140-90 per la pressione arteriosa o i 200 mg di colesterolo. Da oggi, dunque, misurare il polso dovrà diventare routine, soprattutto se si hanno problemi cardiaci. La conferma viene da uno studio pubblicato sul Lancet e presentato il 31 agosto nella Hotline session plenaria al Congresso della Società Europea di Cardiologia in corso a Monaco fino al 3 settembre, la più grande assise medica al mondo che riunisce oltre 35 mila specialisti da tutto il pianeta. Si tratta dello studio Beautiful, iniziato nel dicembre del 2004, che ha coinvolto 10. 917 pazienti con malattia coronarica in 781 centri di 33 Paesi dei 4 continenti. La ricerca è coordinata dal prof. Roberto Ferrari, Direttore della Clinica Cardiologica dell’Università di Ferrara, nominato proprio a Monaco presidente della società Europea di Cardiologia, la prima volta di un connazionale. “Per quattro anni abbiamo studiato l’efficacia dell’ivabradina, una molecola studiata appositamente ed esclusivamente per abbassare la frequenza cardiaca (disponibile da alcuni mesi anche in Italia per il trattamento dell’angina) – spiega Ferrari – ed abbiamo dimostrato che tenere la frequenza sotto i 70 battiti al minuto con ivabradina riduce del 36% il rischio di infarto e di ben il 30% il rischio di un intervento alle coronarie in pazienti cardiopatici. Una vera e propria rivoluzione nella lotta alle malattie cardiovascolari – spiega Ferrari – che vede il nostro Paese all’avanguardia”. Non solo lo studio Beautiful è stato infatti coordinato da un italiano, ma anche l’ivabradina è frutto della ricerca “made in Italy”. La molecola infatti agisce sui canali If dell’atrio destro: scoperti appena 15 anni fa dal dr. Dario Di Francesco, elettrofisiologo di Milano, controllano la frequenza cardiaca. In Italia ci sono 4 milioni di persone che hanno problemi alle coronarie e secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, fino al 2030 le malattie coronariche rimarranno il principale problema sanitario nel mondo. Sotto accusa gli stili di vita. Abbandono della dieta mediterranea, fumo di sigaretta, scarsa attività fisica. Da Monaco, i cardiologi sono concordi: si deve intervenire su tutti i fattori di rischio: ipertensione, ipercolesterolemia, ipertrigliceridimia e da oggi frequenza cardiaca, che in una persona sana dovrebbe attenersi intorno ai 60 battiti al minuto. “Il medico deve tornare ad abituarsi ad un gesto semplice ma importante: “ascoltare” il linguaggio del corpo, ovvero la frequenza cardiaca. Sentire il polso ad ogni persona che si presenta in ambulatorio è fondamentale – sottolinea il prof. Ferrari -. Purtroppo, oggi, in un mondo globalizzato e tecnologico la prognosi di un paziente cardiopatico si fa mediante esami complessi e costosi: Tac, Eco, scintigrafie, ecc. Ci siamo dimenticati che il corpo “parla”, si esprime mediante la frequenza cardiaca. Un esame semplicissimo, privo di costi, non invasivo che, fra l’altro, tramite il contatto fisico, migliora il rapporto col paziente. E fornisce indicazioni estremamente importanti: più bassa è la frequenza più basso è il rischio di malattie cardiovascolari e viceversa. Lo studio Beautiful – continua il professore - ha rafforzato la necessità di misurare la frequenza cardiaca in tutti i pazienti con malattie coronariche, e se la frequenza cardiaca risulta maggiore di 70, di ridurla con ivabradina in aggiunta alla terapia in atto”. La presentazione di questo studio ha polarizzato l’attenzione dei 35 mila cardiologi riuniti nel congresso annuale della società scientifica che sarà presieduta fino al 2010 da Ferrari. “Un compito di prestigio, estremamente importante e oneroso. L’esc, infatti, è la più grande società scientifica del mondo: rappresenta 52 nazioni e svolge compiti di ricerca, formazione, educazione, prevenzione, produzione delle linee guida. Mi dedicherò essenzialmente alla prevenzione a livello politico, sociale e professionale. Con uno scontato occhio di riguardo all’Italia. Da ottobre partiremo con un grande progetto con lo slogan: “Il cuore al centro” per ridare centralità al cuore nelle scelte di ogni individuo e per mettere le politiche di sensibilizzazione al centro delle priorità delle Istituzioni. Perno di questo progetto sarà la nascita dell’Osservatorio permanente per la valorizzazione della dieta mediterranea e dell’attività fisica nella promozione della salute e iniziative rivolte ai più giovani”. Lo studio Beautiful rappresenta un importante passo in avanti nella gestione dei pazienti con malattie coronariche. Ha infatti dimostrato che nei cardiopatici con frequenza al di sopra dei 70 b/m aumenta progressivamente il rischio di infarto (46%), scompenso cardiaco (56%) e mortalità (34%). L’ivabradina in questi pazienti ha ridotto il rischio di infarto del 36% (P=0. 001) ed il rischio di rivascolarizzazione coronarica del 30% (P=0. 016) nonostante i pazienti fossero già in terapia ottimale secondo le linee guida: anticoagulanti (94%), Ace-inibitori o bloccanti dell’angiotensina Ii (91%), -bloccanti (87%) e ipolipemizzanti (76%). In precedenza Ivabradina aveva ampiamente dimostrato di ridurre la frequenza cardiaca, di ridurre l’ischemia e gli attacchi nei pazienti anginosi, e in recenti studi sperimentali, di prevenire la progressione della placca aterosclerotica. Tutte queste azioni possono spiegare i risultati ottenuti nello studio Beautiful. .  
   
   
I CARDIOLOGI SU YOU TUBE INSEGNANO A MISURARE I BATTITI “PER RESTARE IN FORMA IMPARA AD ASCOLTARE IL TUO CUORE”  
 
Monaco, 8 settembre 2008 – Da oggi misurarsi il polso dovrà diventare routine: la frequenza cardiaca è infatti un importante valore da tenere sotto controllo per prevenire infarti o malattie cardiovascolari: attenzione quando supera i 70 battiti al minuto. Il prof. Roberto Ferrari, primo italiano a diventare presidente della Società Europea di Cardiologia, lo spiega con un video su you tube (www. Youtube. Com/watch?v=ai8eqbiorgo). “Abbiamo questo scelto questo contenitore – spiega Ferrari – per raggiungere i giovani: è fondamentale che imparino le semplici regole per misurarsi correttamente la frequenza cardiaca a riposo e le insegnino ai loro genitori”. Sì, ma come fare per essere certi di eseguire correttamente il calcolo? “Si tratta di un accertamento semplicissimo, che ciascuno può eseguire da solo. L’importante è attenersi ad alcune semplici regole. Per prima cosa – spiega il prof. - il rilevamento va effettuato la mattina, appena alzati e dopo essere rimasti a sedere per qualche minuto. La frequenza cardiaca, cioè numero di battiti in un determinato periodo di tempo, va misurata esercitando con due dita (indice e medio) una leggera pressione al centro del polso. Per capire esattamente in quale punto basta seguire la linea del pollice. Si possono contare i battiti in un minuto oppure limitarsi a 15 secondi per poi moltiplicare il numero per 4”. Per capire se tutto è sotto controllo è bene annotare i risultati e ripetere il controllo frequentemente (ogni giorno o almeno 2/3 volte alla settimana). Un’altra possibilità è effettuare la rilevazione tastando la carotide, la grossa vena che scorre lungo il collo. “La media a riposo in una persona sana dovrebbe essere intorno ai 60 battiti al minuto. Se il valore supera i 70 il cuore può “soffrire” ed è bene correre ai ripari: correre in senso letterale, perché l’esercizio fisico è il modo migliore per abbassare la frequenza – aggiunge il professore -. L’esercizio fisico leggero ma costante nel tempo, abbassa i battiti cardiaci nell’arco della giornata. Dove questo non sia sufficiente è bene consultare un cardiologo – conclude Ferrari - che oggi ha a disposizione un arma in più: l’ivabradina. Un farmaco selettivo, creato appositamente per ridurre la frequenza cardiaca, praticamente privo di effetti collaterali, efficace a qualunque età e che si può usare anche in associazione ad altre medicine per il cuore”. .  
   
   
“IO, MEDAGLIA D’ORO A PECHINO A 28 BATTITI AL MINUTO” SCHWAZER, CAMPIONE OLIMPICO CON UN CUORE DA RECORD LE EVIDENZE SCIENTIFICHE TROVANO CONFERMA NEI SUCCESSI DI ALCUNI GRANDI SPORTIVI  
 
Monaco, 8 settembre 2008 - Alex Schawazer: oro olimpico nei 50 km di marcia, 24 anni, 28 battiti al minuto. “Tutta la mia famiglia presenta una frequenza cardiaca piuttosto bassa – spiega il campione –. Certo io, anche grazie all’allenamento, sono riuscito a ridurla a livelli davvero eccezionali”. Quello di Alex è infatti quasi un record: la media, in persone sane è di circa 60 battiti. Fausto Coppi, “il campionissimo”, ne aveva 40. Nel mondo animale la frequenza cardiaca sembra il vero “orologio biologico”: più è elevata, minore è l’aspettativa di vita. Un ratto o un colibrì nell’arco della loro esistenza presentano gli stessi battiti cardiaci di una balena o di una tartaruga. Come se nascessero con un numero preordinato. C’è chi li consuma subito (colibrì e ratto) e muore presto, c’è chi ci mette più tempo (tartaruga e balena) e vive più a lungo. L’uomo di oggi fa eccezione a questa regola: con i suoi 60 b/m dovrebbe morire intorno ai 20-30 anni. L’evoluzione della specie, l’elevato grado nella scala gerarchica biologica, ma soprattutto i progressi della civilizzazione e della medicina, hanno permesso di superare questo limite, ma rimane sempre una correlazione ancestrale tra frequenza cardiaca e durata dell’esistenza. Alex, sapevi che avere una bassa frequenza cardiaca “allunga” la vita? No, questo proprio non lo sapevo. Dal punto di vista sportivo ovviamente ero a conoscenza che questa caratteristica mi permette un “vantaggio competitivo” rispetto ai miei avversari, soprattutto in una disciplina di resistenza come la mia. Ma non avevo mai pensato potesse essere anche un’ alleata della mia salute! Ma come ci si sente con un cuore come il tuo? A 28 battiti sto benissimo, ho invece grosse difficoltà quando raggiungo il valore massimo, che per me è 190. A questa soglia soffro parecchio e riesco a mantenere questi ritmi solo per brevissimi periodi. Com’è la tua giornata tipo? Mi alzo, faccio colazione, mi alleno, mangio. Nel pomeriggio un po’ di riposo, poi di nuovo allenamento, cena e a letto presto… non sono un tipo mondano! Come cambierà la tua esistenza dopo Pechino? La mia vita non cambia, continuerò ad allenarmi, con l’obiettivo di migliorarmi sempre e vincere la prossima competizione. Sei noto per essere una buona forchetta: dieta mediterranea o continentale? .  
   
   
NUOVO OSPEDALE BERGAMO IN FUNZIONE A INIZIO 2010 UNIVERSITA´, CASE E VERDE NEL PIANO VALORIZZAZIONE DELL´EX SEDE  
 
Milano, 8 settembre 2008 - I lavori per la costruzione del nuovo e modernissimo ospedale di Bergamo stanno procedendo nel rispetto dei tempi previsti: il "Papa Giovanni Xxiii" (che disporrà di 1200 posti letto e 26 sale operatorie, per un costo complessivo di 340 milioni di euro) sarà quindi a regime nella primavera del 2010. Non solo, entro la fine di settembre di quest´anno, con un atto integrativo all´Accordo di programma, verrà anche attivato il progetto definitivo di valorizzazione dei vecchi Ospedali Riuniti di viale Barozzi (186. 000 metri quadrati, di cui quasi 100mila a verde pubblico, piazze e parcheggi, 59mila ad area residenziale e 20mila destinati all´università orobica). Sono questi i principali risultati della seduta odierna del collegio di vigilanza dell´Accordo di programma, convocato e presieduto dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, con la presenza del dottor Filippo Basso, delegato del Ministero della Salute, dell´assessore della Provincia di Bergamo, Felice Sonzogni, del sindaco di Bergamo, Roberto Bruni, del direttore generale dell´Ao Ospedali Riuniti di Bergamo, Carlo Bonometti, e del direttore di Infrastrutture Lombarde, Antonio Rognoni. Soddisfatto dell´incontro il presidente Formigoni: "L´opera procede nel migliore dei modi - ha commentato al termine della riunione - Grazie infatti alla fattiva unità di intenti delle nostre istituzioni, stiamo assistendo alla nascita di un´opera che sarà di vitale importanza per tutto il territorio bergamasco e che contribuirà ad aumentare e migliorare l´offerta sanitaria in tutta la Lombardia, il tutto perfettamente in linea con i tempi previsti". Situato in località Trucca, su un´area di 320. 000 mq nella parte sud-ovest di Bergamo ai piedi dei Colli, il nuovo nosocomio è uno dei frutti dell´Accordo di Programma Quadro in materia di Sanità sottoscritto nel 1999 tra il Governo e la Lombardia, nel quale rientrano anche il nuovo monoblocco chirurgico di Chiari (Bs), il nuovo Ospedale Sant´anna di Como e la riqualificazione del Niguarda di Milano. A primavera 2009 saranno già terminate le opere complementari esterne, mentre a ottobre 2009 vedranno la fine i lavori del blocco principale (attualmente lo stato di avanzamento è al 51%): per la primavera del 2010 il nuovo "Papa Giovanni Xxiii" avrà quindi terminato il collaudo ed entrerà a pieno regime. . .  
   
   
A CONCORSO LA DIREZIONE DEL LABORATORIO BIOLOGICO DELL´APPA  
 
Bolzano, 8 settembre 2008 - Entro l´8 ottobre 2008 possono essere presentate le domande di ammissione al concorso per la nomina a direttore/direttrice del Laboratorio biologico dell´Agenzia provincialoe per l´ambiente. Il bando per il concorso per la copertura della direzione del Laboratorio biologico dell´Appa, come comunica l´Ufficio organizzazione della Provincia, sarà pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Trentino-alto Adige n. 33, parte Iv, in uscita l´8 settembre 2008. I candidati possono presentare le domande di ammissione al concorso entro le ore 17. 00 dell´8 ottobre 2008, all´Ufficio organizzazione, in via Crispi 3, 3. Piano, a Bolzano. .  
   
   
MEETING SCIENTIFICO SULL´USO DEI PRODOTTI MEDICI NON BREVETTATI IN PEDIATRIA  
 
Varsavia, 8 settembre 2008 - Il 5 settembre a Varsavia, in Polonia, la direzione generale della Ricerca e dello sviluppo tecnologico della Commissione europea (Dg Ricerca) ha organizzato un meeting scientifico sull´uso dei prodotti medici non brevettati in pediatria. Con la prospettiva della pubblicazione, il 3 settembre, di un invito a presentare proposte nell´ambito del Settimo programma quadro (7°Pq), l´incontro affronterà i seguenti argomenti: il Regolamento sulla medicina pediatrica; tema del 7°Pq "Prodotti medici non brevettati per i bambini": come candidarsi, risultati del più recente invito a presentare proposte; networking in pediatria: dare il via. La maggior parte dei farmaci usati per il trattamento medico dei bambini oggi in Europa, non sono stati testati e non sono autorizzati ad essere somministrati ai bambini. Ne risulta che possono soffrirne la salute dei bambini e la qualità della loro vita. Tenendo questo presente, l´inclusione di questo tema nel 7°Pq offrirà sostegno finanziario ai consorzi per portare avanti i loro studi dedicati a fornire prove sull´uso specifico pediatrico di prodotti medici non brevettati, attualmente usati senza marchio. La Commissione desidera incoraggiare la partecipazione dei ricercatori in pediatria e neonatologia dei nuovi Paesi membri dell´Ue a questo tema del prossimo Invito a presentare proposte. Per i partecipanti appartenenti a questi paesi è quindi previsto un sostegno finanziario (per le spese di viaggio) con priorità in base alla presentazione delle domande. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Kpk. Gov. Pl/paediatricmedicines . .  
   
   
NON AUTOSUFFICIENZA, DALLA REGIONE 142 MILIONI IN 3 ANNI LA TOSCANA NON SI TIRA INDIETRO ANCHE IN ASSENZA DI RISORSE NAZIONALI  
 
Firenze, 8 settembre 2008 - Nonostante la riduzione di risorse a livello statale, la Toscana riconferma la sua volontà di garantire i servizi per la non autosufficienza, costituendo il Fondo anche soltanto con risorse proprie. E da qui al 2010 stanzia 142 milioni di euro, che serviranno per finanziare sia gli interventi domiciliari, che consentono di far restare la persona anziana nella propria abitazione, sia gli inserimenti nelle residenze sanitarie assistite, permanenti, temporanei o di sollievo. Dopo l’approvazione in giunta della proposta di legge che istituisce il Fondo regionale per la non autosufficienza (il testo approderà in Consiglio subito dopo l’estate, per essere trasformato in legge), il presidente Claudio Martini e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil Cisl Uil hanno siglato un accordo in relazione alle risorse per la costituzione del Fondo per la non autosufficienza. «La Re! gione Toscana – afferma il presidente Claudio Martini &n! dash; ri tiene fondamentale l’intervento in materia di politiche per la non autosufficienza, sia per le persone direttamente interessate che per tutta la popolazione. Per questo abbiamo deciso di garantire tutti i servizi necessari, impegnando le risorse regionali anche se il governo non dovesse fare la sua parte. E’ troppo importante essere concretamente vicini alle famiglie e sostenerle nell’assistenza agli anziani». Queste le risorse disponibili per il Fondo per la non autosufficienza: per l’anno 2008, 31 milioni, di cui 21 dal fondo nazionale e 10 da risorse regionali; per l’anno 2009, 80 milioni, di cui 28 dal fondo nazionale e 52 da risorse regionali; per l’anno 2010 si confermano 80 milioni, anche in assenza di risorse nazionali. Inoltre, la Regione si impegna, in sede di definizione dei propri bilanci, ad una puntuale verifica su eventuali ed ulteriori risorse aggiuntive. Durante l&rs! quo;incontro, Regione e sindacati hanno concordato sulla necessità che il governo finanzi adeguatamente e con continuità il fondo nazionale per la non autosufficienza, in modo che siano mantenuti gli impegni precedenti e sia assicurata e ampliata la progressione delle risorse previste anche oltre il biennio 2008-2009. Per questo, sia Regione Toscana che organizzazioni sindacali continueranno un monitoraggio e un’iniziativa comune verso il Governo, per acquisire risorse integrative da parte dello Stato. . .  
   
   
SOCIETÀ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA: LE VICENDE GIUDIZIARIE CHE HANNO COINVOLTO L’AIFA  
 
 Milano, 8 settembre 2008 - Le vicende giudiziarie che hanno recentemente coinvolto l’Aifa sono state oggetto di grande attenzione da parte dei farmacisti appartenenti alla Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici Territoriali. Gli organi di stampa hanno reso pubblico il rapido succedersi degli eventi fino alla sostituzione del Direttore Generale dell’Agenzia, dott. Nello Martini, ed hanno consentito anche di prendere visione del parere pro veritate espresso da nove consulenti esperti nelle materie oggetto dell’indagine. Su una questione così rilevante e delicata, la Sifo ha ritenuto tuttavia opportuno mantenere un breve intervallo di silenzio, per poter esprimere il proprio punto di vista in modo documentato e con la necessaria ponderazione. A tutt’oggi, pur non conoscendo ancora completamente la realtà dei fatti che hanno coinvolto le singole figure di funzionari dell’Aifa, si ritiene di estrema importanza esplicitare quanto segue, allo scopo di unirci pubblicamente all’ampia serie di pareri positivi e di sostegno recentemente diffusi attraverso i mezzi di comunicazione telematici. La Sifo, quale società scientifica dei farmacisti che operano nelle strutture del Servizio Sanitario Nazionale, riconosce il ruolo importante che l’Agenzia Italiana del Farmaco ha sviluppato in termini di cultura e qualità dell’assistenza farmaceutica nel nostro Paese. Al contempo, esprime forte preoccupazione che le vicende giudiziarie attuali e la diffusione di notizie con sapore scandalistico possano determinare una percezione negativa diffusa e una immotivata sfiducia dei cittadini sull’impostazione delle scelte che hanno caratterizzato complessivamente la politica dell’Aifa. Come operatori del settore, i farmacisti del Ssn ritengono invece di fondamentale rilevanza le scelte strategiche Aifa volte a contenere i costi pubblici attraverso una attenta e qualificata attività regolatoria sui farmaci basata sulla appropriatezza e sulla reale utilità per la salute dei cittadini. L’aifa, in continuità con l’impostazione esistente fin dal 1998 (anno in cui il dott. Martini ha assunto la Direzione del Dipartimento dei farmaci presso il Ministero della Salute), ha sempre riconosciuto l’interesse del cittadino come obiettivo principale e variabile indipendente rispetto alla quale fare confluire tutte le decisioni di politica farmaceutica. L’impostazione e la conduzione dell’attività regolatoria operata finora da Aifa hanno dimostrato di saper incidere profondamente e positivamente sul governo della spesa farmaceutica italiana, portando il nostro Paese agli standard dei Paesi occidentali più avanzati. Le linee strategiche, i progetti e le iniziative di informazione, di educazione e di formazione che sono state promosse e coordinate dall’Aifa hanno prodotto modelli assistenziali innovativi, apprezzati da più parti e tali da qualificare il nostro Paese nel contesto europeo. Basta ricordare il rilevante intervento attuato sull’organizzazione del sistema di autorizzazione delle sperimentazioni cliniche e la promozione della ricerca no-profit, le iniziative nel campo dell’editoria, che hanno reso disponibili a tutti gli operatori sanitari le fonti di informazione indipendente, gli interventi in tema di farmacovigilanza, di monitoraggio delle terapie innovative. Per tutti questi motivi, la Sifo auspica che la vicenda Aifa possa quanto prima concludersi positivamente, ed esprime grande solidarietà e stima all’ex direttore dell’Aifa, Nello Martini, che ha avuto l’onore di avere in passato come presidente. Associandosi alle posizioni in questi giorni espresse da altre Società Scientifiche, la Sifo auspica quindi che il patrimonio culturale dell’Aifa non vada perduto, ma rappresenti il paradigma per la continuità delle scelte future, nell’interesse del Ssn e dei cittadini italiani. .  
   
   
UN PROTOCOLLO DI COLLABORAZIONE TRA REGIONE TOSCANA, UNCEM E SOCIETÀ DELLA SALUTE FONDO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA: MONITORAGGIO SUL WEB UNO STRUMENTO PER RILEVARE LE SEGNALAZIONI E CONTROLLARE LE LISTE D’ATTESA!  
 
 Firenze, 8 settembre 2008 - Uno strumento web per monitorare, verificare e ottimizzare la pianificazione degli interventi per la non autosufficienza. L’ha sviluppato la Regione, all’interno di un protocollo di collaborazione con Uncem Toscana (Unione nazionale comuni comunità enti montani) e con le Società della Salute pilota. Si tratta del primo esempio di sistema informativo sociale in Toscana (e di uno dei più avanzati a livello nazionale). Il sistema informativo, che è stato presentato il 23 luglio nel corso di una conferenza stampa dal vicepresidente Federico Gelli, e dagli assessori al diritto alla salute Enrico Rossi, e alle politiche sociali Gianni Salvadori, assieme al presidente dell’Uncem Toscana Oreste Giurlani, è nato con il progetto “Non Autosufficienza”, ed è stato sviluppato secondo le specifiche della Rete Telematica della Regione Toscana (Rtrt). Il sistema consentirà di seguire la configurazione della spesa e le modalità di utilizzo delle risorse, e anche di monitorare in tempo reale le liste di attesa. L’applicazione web sarà disponibile per tutte le zone della Toscana e conterrà una serie di schede grazie alle quali sarà possibile rilevare, tra l’altro, numero e tipologia di segnalazioni pervenute al Pua (Punto unico di accesso), tipologia ed entità dei costi di ogni singola prestazione, numero di utenti rispetto ai servizi erogati. E soprattutto sarà possibile monitorare le liste di attesa per tipologia di prestazione richiesta. «La presentazione di oggi – dice Oreste Giurlani – è la dimostrazione della capacità progettuale del sistema montano della Toscana, il quale ha realizzato, grazie anche ad un lavoro fatto di concerto con la Regione, uno strumento fondamentale per la gestione e il monitoraggio del Fondo per la non autosufficienza». «Il protocollo – informa i! l vicepresidente Federico Gelli – prevede che le Società della Salute sperimenteranno, prime in Italia, l’integrazione elettronica della Carta Sanitaria (prevista dal Piano Sanitario Regionale approvato nei giorni scorsi) con la Cartella Sociale del cittadino proprio a partire dalle prestazioni relative alla non autosufficienza. La collaborazione intra ed interistituzionale mira, dunque, a dare servizi migliori, diffusi e personalizzati alla popolazione toscana, senza perdere di vista i necessari criteri di efficienza operativa e gestionale che, specie in questo periodo, sono indispensabili per garantire nel tempo il successo dell’iniziativa e la sua sostenibilità». Da ora alla fine del 2009 è prevista infatti l’attivazione della Cartella Sociale, e la sua integrazione con la Carta Sanitaria elettronica. «Il nuovo Piano Sanitario Regionale che abbiamo approvato da poco – osserva l’assessore Enrico Ros! si – parla di una sanità di iniziativa, che inter! cetta e va incontro ai bisogni delle fasce più deboli della popolazione. Lo strumento che presentiamo stamani è perfettamente in linea con questa logica, perché ci consentirà di valutare tempestivamente l’efficacia degli interventi a favore delle persone non autosufficienti, e quindi migliorarne costantemente la qualità». «Si tratta – spiega l’assessore Gianni Salvadori – di un progetto strategico che introduce innovazioni nel sistema dei servizi e interventi integrati. E’ un modello che prefigura un unico Piano sociale e sanitario, e fa in qualche modo da apripista. E’ importante che venga monitorato nel suo svilupparsi nella fase applicativa, per averne il controllo su vari fronti. Per questo si è ritenuto importante dotare il progetto di uno strumento di monitoraggio che ci permetta di controllare l’evoluzione degli interventi attuati e della spesa che questi comportano, non ultim! o il controllo della diminuzione delle liste di attesa». Poco più di una settimana fa la giunta ha approvato la proposta di legge per potenziare le risposte assistenziali a favore delle persone non autosufficienti, diversificandole e adeguandole al bisogno. Sviluppare l’assistenza domiciliare e ridurre le liste di attesa sono fra i primi obiettivi che il progetto di assistenza continuativa per la persona non autosufficiente si propone di raggiungere: abbattimento entro il 2010 delle liste di attesa per l’inserimento nelle strutture residenziali e potenziamento dei servizi per l’assistenza domiciliare. Su questi obiettivi è prevista l’istituzione di un apposito Fondo per rispondere ai bisogni accertati, in modo da migliorare le condizioni di vita e l’autonomia delle persone non autosufficienti. Tutto questo, senza fare ricorso a nuove forme di tassazione. La Regione provvederà a ripartire il Fondo tra le 34 ! zone-distretto in base a criteri oggettivi. Saranno le Societ&! agrave; della Salute o le Asl a gestire le risorse con una contabilità separata. Attualmente la spesa annua regionale per interventi a favore di anziani non autosufficienti si aggira intorno ai 300 milioni di euro. Le risorse aggiuntive regionali per il 2008 sono pari a 25 milioni di euro, i trasferimenti nazionali 21 milioni. Per il 2009 si stima un aumento sia dello stanziamento regionale, 37 milioni di euro, che di quello statale, 28 milioni. Per il 2010 l’ammontare complessivo stimato è di 80 milioni di euro. . .  
   
   
RECORDATI: RICAVI NETTI CONSOLIDATI € 348,2 MILIONI, + 8,6% NEL PRIMO SEMESTRE 2008  
 
 Milano,  8 settemb re 2008 – Il Consiglio di Amministrazione della Recordati S. P. A. Ha approvato il 30 luglio la Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno. I ricavi consolidati sono pari a € 348,2 milioni, in incremento dell’8,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le vendite farmaceutiche sono pari a € 331,5 milioni, in incremento del 10,0%, e comprendono quelle delle nuove società acquisite appartenenti al Gruppo Orphan Europe. La crescita è determinata dalle vendite internazionali (+ 16,7%) mentre le vendite in Italia segnano una flessione del 2,4% soprattutto per l’effetto prezzo. Le vendite della chimica farmaceutica, pari a € 16,6 milioni, sono in diminuzione del 13,3%. L’utile operativo è pari a € 75,8 milioni, in incremento dell’8,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un’incidenza sui ricavi del 21,8%. E’ proseguita la crescita dell’utile lordo che, per effetto del favorevole mix di prodotti, ha raggiunto un’incidenza sulle vendite del 68,1%. Si segnala che gli altri oneri netti comprendono la plusvalenza di € 8,3 milioni realizzata con la cessione del ramo industriale di Jaba Recordati in Portogallo e gli oneri di € 6,4 milioni per la svalutazione del valore residuo di due prodotti a seguito della cessazione anticipata dei contratti di licenza. L’utile netto, pari a € 52,4 milioni, cresce del 16,7%, in misura superiore alla redditività operativa, per la minore incidenza degli oneri fiscali dovuta in parte all’esenzione applicata alla summenzionata plusvalenza. La posizione finanziaria netta* al 30 giugno 2008 evidenzia un debito netto di € 85,9 milioni, in riduzione di € 11,2 milioni rispetto al 31 dicembre 2007. Il patrimonio netto si è ulteriormente incrementato ed è pari a € 401,1 milioni. * Investimenti finanziari a breve termine e disponibilità liquide, al netto dei debiti verso banche e dei finanziamenti a medio/lungo termine, inclusa la valutazione al fair value degli strumenti derivati di copertura (fair value hedge). Iniziative per lo sviluppo - Nel mese di gennaio è stato firmato un contratto di licenza esclusiva con una filiale della società farmaceutica statunitense Watson Pharmaceuticals Inc. Per la commercializzazione in 29 paesi europei di Kentera, un sistema transdermico a base di ossibutinina. Kentera, indicato per il trattamento dei sintomi delle patologie del basso tratto urinario, quali la frequenza e sensazione di urgenza, anche in presenza di incontinenza, si applica soltanto due volte alla settimana. Il prodotto è già sul mercato in alcuni paesi europei, con un fatturato attuale di oltre € 7 milioni annui. Quest’acquisizione ci permette di rafforzare la nostra presenza nell’area terapeutica dell’urologia dove abbiamo in sviluppo silodosin, un nuovo farmaco indicato per il trattamento dell’iperplasia prostatica benigna per il quale prevediamo di depositare la domanda di registrazione durante la seconda metà del 2008. A febbraio è stato firmato un accordo di licenza semiesclusiva con Menarini, primo gruppo farmaceutico italiano, per la commercializzazione di frovatriptan, farmaco appartenente alla classe dei triptani indicato per il trattamento acuto di emicrania con o senza aura, in Francia e Grecia. Frovatriptan è un nuovo agonista selettivo dei recettori della serotonina 5Ht1b/1d. Caratteristica peculiare del frovatriptan è la lunga emivita (circa 26 ore), che assicura un effetto clinico di lunga durata e una riduzione dell’incidenza di recidive. Il prodotto è già approvato nei mercati oggetto della licenza ed è in commercio da parte di Menarini con un altro marchio. Recordati intende lanciare il proprio marchio in questi paesi nei prossimi mesi. A marzo sono state acquisite le società francesi Fic e Fic Médical che si occupano della registrazione e della promozione di prodotti farmaceutici per conto di società terze in Russia ed in altri paesi della Comunità degli Stati Indipendenti (C. S. I. ). Fic Médical, che ha sede a Parigi, è attualmente presente in Russia, Ucraina, Bielorussia, Kazakistan e Georgia, e ha in programma di esserlo anche in Armenia ed Azerbaigian. Per svolgere la propria attività la società si avvale della collaborazione di circa 200 persone di cui 150 informatori medico scientifici. Il prezzo dell’acquisizione è di € 12 milioni, dei quali € 9 milioni corrisposti alla firma dell’accordo ed € 3 milioni dovuti nell’arco dei prossimi tre anni al verificarsi di alcune condizioni. L’organizzazione Fic Médical sarà la base sulla quale Recordati svilupperà la propria attività in questi mercati in forte sviluppo anche attraverso l’arricchimento del portafoglio prodotti con i suoi nuovi farmaci originali. • Sempre a marzo è stata completata la procedura di mutuo riconoscimento per la registrazione in tutti i paesi dell’Unione Europea, oltre a Norvegia e Islanda, della nuova specialità farmaceutica basata su un’associazione fissa di lercanidipina ed enalapril. La Germania ha agito da Reference Member State e i 28 Concerned Member States hanno accettato di riconoscere l’approvazione già rilasciata nel 2006 dalla agenzia del farmaco tedesca (Bfarm) al nuovo farmaco, nei due dosaggi da 10mg di lercanidipina/10mg di enalapril e da 10mg di lercanidipina/20 mg di enalapril. Il prodotto è già commercializzato in Germania dal 2007 con vendite in continua crescita. A partire dal secondo semestre dell’anno inizierà progressivamente la commercializzazione del prodotto in tutti questi paesi nei quali lercanidipina ha già ottenuto un significativo riconoscimento da parte della classe medica. Nel mese di maggio è iniziata la sua commercializzazione in Australia da parte del licenziatario Solvay Biosciences con il marchio Zan-extra. Questo prodotto, creato per rispondere alle moderne linee guida per il trattamento dell’ipertensione, rappresenta per il Gruppo un’importante opportunità per il continuo sviluppo di lercanidipina, anche alla luce della scadenza del brevetto della nostra molecola nei principali paesi europei a inizio 2010. Nel mese di giugno il ramo d’azienda di Jaba Recordati dedicato alla produzione farmaceutica, anche per conto terzi, nel sito produttivo di Sintra in Portogallo è stato scisso nella neo costituita società Atlantic Pharma S. A. Le attività trasferite comprendono il sito industriale, gli impianti, 120 dipendenti impiegati nelle funzioni produttive oltre il capitale circolante relativo all’attività industriale. Il 90% della nuova società è stato quindi ceduto a Tecnimede, gruppo farmaceutico portoghese, per un prezzo di € 25,1 milioni, che ha comportato la realizzazione di una plusvalenza di € 8,3 milioni. Commenti sulla gestione - “Il primo semestre dell’anno è stato ricco di importanti nuove iniziative per mantenere, anche in futuro, il costante trend di crescita del gruppo”, ha affermato Giovanni Recordati, Presidente e Amministratore Delegato. “In particolare siamo adesso presenti direttamente in Russia e in altri paesi della C. S. I. Dove il mercato farmaceutico è in forte crescita e dove intendiamo commercializzare i nostri nuovi prodotti. Siamo anche molto soddisfatti dei risultati economici conseguiti in questi primi sei mesi. Confermiamo quindi gli obiettivi 2008 che prevedono una crescita del 10% sia del fatturato sia dell’utile operativo, mentre prevediamo di realizzare un utile netto di circa € 100 milioni, superiore all’obiettivo precedentemente annunciato grazie al favorevole trattamento fiscale della plusvalenza realizzata con la cessione in Portogallo”. .  
   
   
A VEDANO AL LAMBRO UN CENTRO DI ECCELLENZA PER LA PREVENZIONE E LA CURA DELLE MALATTIE UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA RICERCA BIOMEDICA  
 
Milano, 8 settembre 2008 - E’ stato firmato il 21 luglio l’Accordo di Programma finalizzato alla costituzione di un Centro di eccellenza per la creazione di una struttura destinata al potenziamento e sviluppo delle attività di ricerca biomedica e alta formazione presso il campus universitario biomedico brianteo ubicato nel Comune di Vedano al Lambro. All’accordo, promosso da Regione Lombardia e Università degli Studi di Milano-bicocca, hanno aderito anche il Comune di Vedano al Lambro, l’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza e la Provincia di Milano. Grazie all’applicazione di tecnologie avanzate nel campo della nanomedicina e della proteomica, con particolare riferimento alla proteomica clinica, il centro svolgerà un ruolo di riferimento per la ricerca biomedica indirizzata alla prevenzione e alla cura delle malattie. Il costo complessivo dell’intervento ammonta a 17. 015. 000,00 euro di cui 10. 515. 000,00 euro a carico dell’Università degli Studi Milano-bicocca e 6. 500. 000,00 euro a carico di Regione Lombardia. La Provincia di Milano – Assessorato alla Viabilità, Opere Pubbliche e Stradali concederà inoltre un finanziamento di 80. 000,00 euro al Comune di Vedano al Lambro destinato a coprire parte dei costi per la sistemazione viaria di accesso al nuovo Centro. . .  
   
   
ARKIMEDICA S.P.A.: SIMONE CIMINO ACQUISTA 110 MILA AZIONI E SALE ALL’1,81% DEL CAPITALE SOCIALE  
 
Cavriago, 8 settembre 2008 - Arkimedica S. P. A. Comunica che, nel periodo compreso tra il 14 al 17 luglio 2008, il Vice- Presidente Simone Cimino ha acquisito sul mercato ulteriori n° 110. 000 Azioni Arkimedica, detenendo così un totale di n° 1. 561. 115 Azioni del Gruppo. A seguito di quest’operazione, Simone Cimino detiene complessivamente l’1,81% del capitale sociale di Arkimedica. Simone Cimino, confermando la sua grande fiducia nel progetto industriale del Gruppo, non esclude, nel medio periodo, di poter accrescere ulteriormente la propria quota azionaria. .  
   
   
I NUOVI PROGETTI DI RICERCA: LA FFC PUNTA SULLO STUDIO DI FARMACI INNOVATIVI  
 
Verona, 8 settembre 2008 - Il verdetto tanto atteso è giunto l´11 luglio scorso, giorno in cui si è concluso l´iter di valutazione dei nuovi progetti di ricerca iniziato con l´emanazione del bando il 15 dicembre 2007. Il Comitato Scientifico della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica ha deciso la rosa delle ricerche che saranno finanziate nel corso del 2008: si tratta di 17 nuovi progetti (su 40 presentati) suddivisi nelle principali aree di ricerca sulla malattia genetica grave più diffusa: due progetti nell´area della fisiopatologia della proteina Cftr e nella ricerca di nuove terapie per il difetto di base, tre progetti nell´area della genetica, cinque progetti nell´infiammazione e cinque nella microbiologia, due nella ricerca clinica. La Ffc li sosterrà con un investimento di 1. 100. 000 €, superiore del 30% a quanto stanziato nel 2007 (ma che lo stesso coprirà solo 1/3 circa della somma richiesta dal complesso dei progetti!). Un´area particolarmente delicata, perché vicina "al letto del malato" e le cui ricadute cliniche sono immediatamente percepibili, è quella della ricerca clinica. I due progetti selezionati riguardano l´uso ottimale del catetere venoso centrale per infondere antibiotici e alimenti, e un´innovazione tecnologica di rilievo: uno scambiatore di gas extracorporeo che è già stato sperimentato in altre patologie polmonari, ma mai prima d´ora in Fc, da utilizzare in alternativa alla ventilazione meccanica invasiva nei soggetti che vanno incontro ad insufficienza respiratoria mentre sono in lista d´attesa per il trapianto di polmone. La Ffc punta particolarmente sui nuovi farmaci: l´area della "Fisiopatologia della proteina Cftr" è infatti rivolta alla cura del difetto genetico attraverso farmaci "risolutivi". I due progetti in questo campo mirano ad una maggior comprensione del meccanismo con cui agiscono i potenziatori o correttori della Cftr mutata, per poter arrivare in tempi stretti alla sperimentazione clinica o alla messa a punto di nuovi farmaci. Nell´area della Genetica, oltre a proseguire gli studi delle mutazioni del gene Cftr e a identificarne i geni modificatori, un progetto pilota sardo si occuperà della diffusione del test per il portatore nella popolazione generale: data l´omogeneità genetica della popolazione sarda, un test basato su poco più di una decina di mutazioni permette di identificare il 90% dei portatori. Per l´area dell´Infiammazione proseguono le ricerche su possibili "nuovi antinfiammatori": il glutatione, il miglustat, la vitamina e i suoi analoghi naturali e sintetici. Un progetto dell´Università di Bruxelles indaga l´antibiotico azitromicina con lo scopo di poter individuare in partenza quali siano i malati Fc in cui agisce come antiinfiammatorio. Per quanto riguarda infine la Microbiologia basata su ricerche in vitro e su modelli animali (topi con Fc), molte ricerche portano sempre più vicini alla sintesi di antibiotici del tutto "innovativi", diretti contro i geni del batterio Pseudomonas. Quella invece più "clinica" si occupa dei malati in rapporto alla loro "storia" con Pseudomonas: per esempio un progetto di ricercatori fiorentini intende capire perché il batterio, se trattato con terapia antibiotica alla prima comparsa, in alcuni soggetti viene eliminato, in altri diventa cronico. Come Vengono Selezionati I Progetti Ogni progetto inviato in risposta al bando internazionale emanato ogni anno, è sottoposto al giudizio di due consulenti esterni alla Ffc, che sono scelti per essere tra i massimi esperti internazionali nell´argomento del progetto. Entrambi, secondo il principio del peer review, forniscono una valutazione indipendente l´uno dall´altro. Avuto il parere dei consulenti, i componenti del Comitato Scientifico della Fondazione esprimono il giudizio definitivo, tenendo conto di contenuti, obiettivi e metodologia delle ricerche. Composizione Del Comitato Scientifico Il Comitato Scientifico della Ffc è composto da 6 membri, incluso il direttore scientifico della Fondazione, Prof. Gianni Mastella. Tutti i componenti rappresentano nel panorama nazionale e internazionale un riferimento rilevante per alcune aree scientifiche più o meno direttamente coinvolte nel percorso di ricerca per la Fc. Il presidente del Comitato, Prof. Antonio Cao è uno dei più grandi scienziati internazionali nel campo della pediatria e della genetica. A lui si devono in particolare contributi determinanti nel campo della talassemia: dirige attualmente l´Istituto di Neurogenetica e Neurofarmacologia del Cnr a Cagliari. Il Prof. Giorgio Berton, attuale direttore del Dipartimento di Patologia dell´Università di Verona, è uno studioso di lungo corso dei problemi correlati con l´infiammazione: fu per parecchi anni consulente del Laboratorio di Patologia Molecolare del Centro Regionale Veneto Fibrosi Cistica. Il Dott. Roberto Buzzetti è uno dei maggiori esperti italiani nel campo dell´epidemiologia clinica, promotore convinto della medicina basata sull´evidenza, fortemente impegnato nella formazione metodologica agli studi clinici: ha coordinato, tra l´altro, i corsi di formazione per operatori sanitari dedicati alla fibrosi cistica promossi dalla Fondazione. Il Prof. Lucio Luzzatto, genetista insigne, esperto a livello mondiale nel campo delle malattie ematologiche e neoplastiche: ha diretto istituti di ricerca di alto livello in Nigeria, a Napoli, Londra, New York e Genova, ed è attualmente Direttore dell´Istituto Tumori di Firenze. Il Prof. Gerd Döring, già Primo Presidente della European Cystic Fibrosis Society ed attualmente Editor-in-chief del Journal of Cystic Fibrosis, è uno dei più importanti e conosciuti esperti nel campo della microbiologia e dell´infiammazione in fibrosi cistica. Dal 1987 è professore di Igiene Sperimentale e di Microbiologia Sperimentale presso il dipartimento di Igiene Generale e Ambientale dell´Università di Tuebingen in Germania. La sua attività di ricerca riguarda prevalentemente la fibrosi cistica, con particolare riguardo alle aree della microbiologia, immunologia ed epidemiologia. Www. Fibrosicisticaricerca. It . .  
   
   
TRENTO: VACCINAZIONI DONNE CONTRO L’INFEZIONE DA HPV LA GIUNTA APPROVA LE TARIFFE E L’ASSISTENZA  
 
 Trento, 8 settembre 2008 – La giunta provinciale ha approvato il 22 agosto la delibera, a firma dell’assessore provinciale alle politiche per la salute Remo Andreolli, con cui si stabiliscono la nuova tariffa per la vaccinazione facoltativa delle donne in età compresa tra i 12 e i 26 anni contro l’infezione da Human papilloma virus (Hpv) e la relativa assistenza aggiuntiva per la fase di somministrazione. Si tratta del vaccino contro il tumore del collo dell’utero. La vaccinazione è, per legge, offerto gratuitamente dalle strutture pubbliche a tutte le donne tra i 12 e i 26 anni, che ne facciano richiesta. La tariffa approvata oggi è la somma che la Provincia riconosce all’Azienda provinciale per i servizi sanitari, a cui spetta la somministrazione del vaccino sul territorio trentino. Lo scorso luglio, l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari ha segnalato la necessità di integrare il tariffario delle prestazioni del Servizio Sanitario Provinciale, prevedendo la vaccinazione volontaria contro l’infezione da Human papilloma virus - Hpv - delle donne in età compresa tra i 12 e i 26 anni. In altre parole, si tratta del vaccino contro il tumore del collo dell’utero. La stessa azienda ha indicato i costi per l’acquisto e la somministrazione del vaccino: il costo unitario complessivo ammonta a 78 euro (attualmente è il più basso in Italia e corrisponde in pratica al costo di acquisto del medicinale), di cui 66 euro per l’acquisto del prodotto e 12,00 quale onere di somministrazione. La giunta provinciale, su proposta dell’assessore alle politiche per la salute Remo Andreolli, ha votato la delibera in cui si accoglie le indicazioni dell’Azienda e si fissa in 86 euro la nuova tariffa per la vaccinazione riconosciuta della Provincia e l’assistenza aggiuntiva per le operazioni di somministrazione. Inoltre, le donne che, in modo facoltativo, chiederanno di beneficiare della vaccinazione, non dovranno presentare alcuna domanda, in quanto l’accesso alla prestazione è diretto. .  
   
   
OSPEDALE DI BOLZANO: POSATA LA PRIMA PIETRA DELLA NUOVA CLINICA  
 
Bolzano, 8 settembre 2008 - Un altro importante passo avanti nel piano di ristrutturazione della sanità in Alto Adige: il 17 luglio il presidente Durnwalder e gli assessori Florian Mussner e Richard Theiner hanno dato il via, con la posa della prima pietra, alla costruzione della nuova clinica dell´ospedale regionale di Bolzano. La Giunta provinciale ha avviato un programma di interventi di risanamento e ammodernamento del nosocomio di Bolzano che si sviluppa in varie fasi. Il presidente Durnwalder ha avviato oggi i lavori di costruzione della nuova clinica, che sorgerà al centro di un quadrilatero delimitato dal padiglione W, dal centro di formazione, dall´edificio multifunzionale e dall´ospedale esistente. "La ristrutturazione e l’ampliamento dell’ospedale di Bolzano - ha detto Durnwalder - nascono con l´obiettivo di eliminare le carenze strutturali emerse da un’attenta analisi dei servizi e del fabbisogno della struttura esistente. La Provincia intende adeguare il complesso ai moderni standard in materia sanitaria e tecnologica: ai cittadini e al personale vogliamo dare la garanzia di poter contare su strutture sanitarie di qualità. " L´assessore Mussner, il cui dipartimento ai lavori pubblici coordina i lavori, ha spiegato che "lo sviluppo per successive fasi costruttive di quest’opera consente di realizzare i lavori in lotti differenti senza che questi compromettano il regolare svolgimento dell’attività ospedaliera. Dopo il garage interrato iniziamo ora la costruzione della nuova clinica. " Riguardo ai costi, Mussner ha ricordato che l´Alto Adige con 410 € al mc viaggia al di sotto della media di Regioni e Paesi vicini, dove al metro cubo si pagano tra 470 e 500 €. La nuova clinica si svilupperà su cinque piani fuori terra e due piani interrati e ospiterà alcuni tra i più importanti reparti dell’ospedale: al piano terra, banca, posta, negozi, ristorante e bar, poliambulatori; al primo piano, pronto soccorso e radiodiagnostica; al secondo piano, reparto operatorio, terapia intensiva, sterilizzazione centrale; al terzo cardiologia, degenze di cardiologia e di chirurgia generale; al quarto degenze di neurochirurgia, ortopedia e traumatologia. Sul tetto è stata ricavata la piazzola di atterraggio elicotteri, ai piani interrati i locali spogliatoio per il personale, locali tecnici e di deposito. Preliminare alla costruzione della clinica sarà realizzato un nuovo canale interrato di collegamento per i pedoni, il trasporto automatizzato delle merci e gli impianti tecnologici. "Per l´estate 2009 - ha sintetizzato Mussner - è prevista la consegna del canale di servizio, nel 2014 la consegna della nuova clinica. " Tutte le strutture, esistenti e nuove, verranno collegate attraverso un atrio centrale con copertura vetrata. Questo atrio diventerà in futuro l’asse principale di collegamento e di distribuzione interna per tutto l´ospedale. In tal modo il visitatore potrà orientarsi più agevolmente. "L’ospedale deve essere più a misura di paziente - ha sottolineato l´assessore Theiner - a questo scopo nella nuova clinica tutte le stanze saranno dotate di un proprio servizio igienico con bagno e toilette. Bolzano è un centro di riferimento per l´intera area alpina. " L´opera si estende su una superficie utile di 25mila mq, la nuova clinica avrà una cubatura di 257mila mc. I costi complessivi si aggirano sui 197 milioni €. . .  
   
   
FONDO FRIULI: UN PROGETTO DA UN MILIONE DI DOLLARI  
 
Udine, 8 settembre 2008 - "Una collaborazione importante che porta il Friuli Venezia Giulia ai massimi livelli internazionali nel campo della ricerca oncologica". Così si è espresso il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, intervenendo il 19 luglio alla conferenza stampa di presentazione del "Fondo Friuli", un progetto da un milione di dollari che la Fondazione Crup ha avviato e che permetterà a C. R. O. Di Aviano e Princess Margaret Hospital di Toronto (Ontario), secondo centro oncologico per importanza del Nord America, di operare in stretto contatto. "Il C. R. O. È un fiore all´occhiello della nostra regione - ha evidenziato Ciriani - e lo scambio di esperienze e conoscenze con il Princess Margaret Hospital non potrà che accrescerne ancor di più il livello qualitativo". All´incontro con i giornalisti era presente anche il ministro per lo sviluppo economico dell´Ontario, Sandra Pizzolitto Pupatello, originaria del Friuli Venezia Giulia, alla quale il vicepresidente Ciriani ha rivolto un ringraziamento per la sua presenza a Udine. "Ci riempie di orgoglio sapere che ai vertici di uno stato importante come l´Ontario siede una donna della nostra regione", ha detto Ciriani, ricordando come il legame fra il Friuli Venezia Giulia e i nostri emigranti in quello stato del Canada sia sempre molto forte, e anticipando che il prossimo 3 ottobre, al gala dinner "Celebration of Life", organizzato presso il Famee Furlane Club di Toronto per raccogliere danaro a favore del "Fondo Friuli", sarà presente anche la nostra Regione con i prodotti tipici della sua enogastronomia. Una opportunità, secondo Ciriani, per rinsaldare i rapporti fra la nostra terra e i suoi figli nel mondo. . .  
   
   
TRENTO: CONCLUSA LA TRASFORMAZIONE DELLE EX IPAB IN AZIENDE PUBBLICHE ALLA PERSONA  
 
 Trento, 8 settembre 2008 - Si è praticamente concluso l’iter di trasformazione delle ex Ipab regionali in aziende pubbliche di servizio alla persona. Il processo è stato avviato in conseguenza della legge regionale n. 7/2005 che ha reso necessaria la modifica degli statuti delle case di riposo e dei centri degenza. La Giunta regionale ha già approvato gli statuti di 70 nuove aziende pubbliche di servizi alla persona, tre delle quali sono da ricondurre a fusioni (Meltina/san Genesio, Rovereto e Riva del Garda). All’appello mancano ancora due ex Ipab (Case di Riposo). Delle complessive 103 Ipab preesistenti (istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza) ne sono state privatizzate solo 2, le rimanenti sono destinate a trasformarsi in istituzioni di diritto privato o pubblico. Un lavoro che si è potuto concretizzare grazie anche all’impegno del professor Andrea Ambrosi Presidente del Comitato consultivo per il riordino delle case di riposo e dei centri degenza che ha partecipato sin dall’inizio allo svolgimento dei lavori. Per questi motivi l’Assessora regionale competente Martha Stocker lo ha ringraziato nell’ambito di una riunione di lavoro svoltasi questa settimana a Bressanone. Il processo è cominciato nel 2005 con il varo della legge regionale. I relativi regolamenti di attuazione sono stati emanati nell’aprile 2006 e nell’ottobre 2006, successivamente è stato concretamente messo in atto il processo riorganizzativo: prima di tutto le case di riposo e i centri degenza hanno dovuto decidere — entro determinati limiti - se diventare aziende di diritto pubblico o privato oppure se fondersi con un’altra struttura. In linea di principio la legge ha previsto che in ogni caso le aziende di ridotte dimensioni diventassero aziende di diritto privato, ad esclusione delle Rsa in provincia di Trento. La verifica del percorso di trasformazione da Ipab ad aziende pubbliche di servizi alla persona è stata svolta dal Comitato consultivo per il riordino delle Ipab nel quale sono stati coinvolti anche i rappresentanti delle Province. L’approvazione definitiva è poi spettata alla Giunta regionale che ha approvato i nuovi statuti ed alle Giunte Provinciali che hanno iscritto le Aziende nei rispettivi registri. Ora questa parte dei lavori è sostanzialmente conclusa: delle case di riposo e dei centri degenza dell’Alto Adige 26 sono state trasformate in aziende delle quali una (Meltina) grazie ad una fusione tra due precedenti Ipab. Due case di riposo hanno scelto di privatizzarsi. Analogamente in Trentino si sono trasformate in aziende 44 ex case di riposo di cui due (Rovereto e Riva del Garda) grazie a processi di fusione. L’assessora Stocker ha ringraziato il professor Ambrosi per il lavoro svolto, per il suo impegno e la sua competenza ed il suo modo di trovare sempre una soluzione nelle situazioni difficili. . .  
   
   
NESSUN TICKET PER LA SANITÀ IN EMILIA-ROMAGNA" REGIONE, APPROVATA LA LEGGE DI ASSESTAMENTO DI BILANCIO. AMMONTA A 208 MILIONI DI EURO DI CUI 107 PER SPESE CORRENTI E 101 PER LE SPESE DI INVESTIMENTO.  
 
 Bologna, 8 settembre 2008 – "Nessun ticket sul 2009 e un assestamento che per la metà destina risorse agli investimenti". Così Flavio Delbono, assessore al bilancio e vice presidente della Regione Emilia-romagna, commenta il via libera dell’assemblea regionale all’assestamento del bilancio preventivo regionale 2008 e pluriennale 2008/2010 e alla legge finanziaria collegata. La manovra di variazione, con riferimento alla parte finanziata con mezzi regionali propri, ammonta a 208 milioni di euro circa, di cui 107 milioni per spese correnti e 101 milioni per le spese di investimento in conto capitale. "Il 2008 è un anno record per gli investimenti con mezzi regionali - ha sottolineato Delbono - che rappresentano la metà dell’assestamento. Alla sanità la manovra destina complessivamente circa 90 milioni di euro per garantire l’equilibrio della spesa del servizio sanitario regionale e per coprire, con 15 milioni, una parte del completamento dell’ospedale di Cona che doveva essere finanziato dall’Inail". Relativamente agli incrementi apportati alle spese correnti per l’esercizio 2008, le risorse destinate a integrare il finanziamento del Servizio sanitario regionale (63 milioni) rappresentano la parte più significativa dell’assestamento, pari a circa un terzo del suo ammontare. Sempre per la parte corrente sono state stanziate risorse aggiuntive destinate al fondo sociale per l’affitto (1 milione che si aggiunge ai 3 milioni previsti dal previsionale) e all’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati (5 milioni, destinati alle famiglie di persone non autosufficienti, che si aggiungono a quelli contenuti nel fondo per la non autosufficienza e che consentono sostanzialmente di azzerare la lista di attesa). Stanziati anche 3,8 milioni per le attività produttive. Per la parte relativa agli investimenti, i più significativi sono: 25 milioni di euro relativi ai programmi regionali di investimento delle strutture sanitarie; quasi 17,5 milioni di euro per lo sviluppo del Piano telematico regionale; 9,5 milioni di euro per il recupero degli edifici storico-artistici, la riqualificazione urbana e per il cofinanziamento regionale per la realizzazione di alloggi a canone sostenibile; 9,5 milioni di euro per interventi di riqualificazione, ammodernamento, sviluppo e manutenzione straordinaria della rete viaria regionale e comunale e per interventi nei porti regionali; 7 milioni di euro per interventi e contributi per il recupero e il restauro del patrimonio immobiliare storico, culturale e artistico e per investimenti nei settori dello spettacolo e dello sport. Altre voci riguardano 5,8 milioni di euro per il recupero, messa in sicurezza e ripristino ambientale, per la valorizzazione delle risorse naturali e del patrimonio del Delta del Po; 4,6 milioni di euro per interventi di protezione civile, per pubbliche calamità e di sistemazione idraulica e difesa della costa; 3,5 milioni di euro per investimenti relativi a edilizia scolastica e residenziale universitaria; 3 milioni di euro di incremento del finanziamento di interventi per lo sviluppo delle zone montane. Si è finanziato anche il fondo per il sostegno dei famigliari delle vittime di incidenti sul lavoro al fine di dare immediata esecuzione alla legge regionale 6/2008 (100 mila euro). Per quanto riguarda la legge finanziaria, la voce più cospicua degli incrementi riguarda la partecipazione all’aumento di capitale sociale della Società Ferrovie Emilia-romagna, autorizzato per un ammontare di 15 milioni di euro per acquistare, per conto della Regione, nuovi mezzi. . .  
   
   
APPARECCHI ELETTROMEDICALI: SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA  
 
Milano, 8 settembre 2008 - Nel 2007 il mercato degli apparecchi elettromedicali ha registrato un incremento molto contenuto nei confronti del 2006. I limitati investimenti da parte del Servizio Sanitario Nazionale destinati all’acquisto di apparecchiature e la non facile situazione politica-amministrativa degli enti pubblici, hanno infatti influenzato l’andamento delle vendite che hanno registrato una crescita dell’1,6% decisamente inferiore a quelle del 2006 (+3,0%). L’andamento del mercato è sostanzialmente da attribuire alla crescita dell’area delle bioimmagini (+1,8%) che ha registrato risultati positivi nella maggior parte dei segmenti, con l’eccezione della Tc (-3,2%), Osteodensitometria (-6,2%) e Medicina Nucleare (-27,8%). L’area dell’elettromedicina ha registrato invece una contenuta flessione (-1,4%) rispetto al 2006. Buona ripresa dell’area della terapia (+5,3%) per la crescita del mercato della Radioterapia (+7,0%) e della Cardioterapia (+6,8%). Dati di sintesi, 2007
Numero di imprese 68
Numero di addetti(a) 4. 000
Numero di addetti per impresa 58,8
Valore della produzione (Mn. Euro) 384,9
Variazione media annua della produzione 2007/2003 (%) 6,9
Valore produzione e importazione (Mn. Euro) 1. 033,1
Fatturato (produzione e importazione) per addetto (‘000 euro) 258,3
Valore aggiunto (Mn. Euro)(b)(c) 263,4
Valore aggiunto per addetto(b)(c) (‘000 euro) 65,9
Quota della produzione prime 4 imprese (%) 65,0
Export/produzione (%) 69,4
Import/consumo (%) 84,6
Valore del mercato (Mn. Euro):
· Totale 1,194,5
· Prodotti 766,0
· Service 428,5
Variazione media annua del mercato 2007/2003 (%)(c) 4,0
Quota di mercato prime 4 imprese (%):
· Totale 64,0
· area bioimmagini 67,0
· area elettromedicina 61,0
· area terapia 62,5
Previsione di sviluppo del mercato:
· 2008/2007 (%)(d) 1-3
· tendenza di medio periodo crescita
a) - addetti specifici b) - comprese le imprese che commercializzano prodotti importati c) - escluso il service d) - in valore Fonte: Databank . .
 
   
   
TRENTO: APPROVATI NUOVI CRITERI DI QUALITá E REQUISITI PER L’ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE DEGLI STUDI ODONTOIATRICI  
 
Trento, 8 settembre 2008 – Approvati il 22 agosto dalla Giunta provinciale – su proposta dell’assessore alle politiche per la salute Remo Andreolli – nuovi requisiti di qualità e relativi criteri di verifica per l’accreditamento istituzionale degli studi odontoiatrici. “Questa delibera – ha spiegato l’assessore – consentirà un rapido accreditamento degli studi odontoiatrici al fine di convenzionarsi con l’Azienda provinciale per i Servizi sanitari per erogare le prestazioni assicurative della nuova legge sull’assistenza odontoiatrica (22/2007)”. I requisiti vengono distinti in requisiti per l’organizzazione e requisiti dei processi assistenziali. I primi riguardano fra l’altro i programmi di gestione della qualità, come l’attivazione di programmi per la promozione e il miglioramento della sicurezza dei pazienti o l’adozione della Carta di servizio, la gestione del personale, con l’adozione di programmi di formazione continua, il monitoraggio dei processi e dei risultati, la valutazione e il miglioramento della qualità e così via. I requisiti dei processi assistenziali riguardano fra l’altro questioni quali l’accesso dei pazienti alle prestazioni, con la definizione di criteri di priorità e la riduzione delle barriere (di comunicazione o di altro genere), e la tutela e il rispetto della dignità dei pazienti. .  
   
   
EMERGENZE, FORMIGONI PRESENTA NUOVA UNITA´ MOBILE IL PRESIDENTE:NOSTRA PROTEZIONE CIVILE ALL´AVANGUARDIA IN ITALIA PROCEDE A PIENO RITMO L´AMMODERNAMENTO DELL´OSPEDALE NIGUARDA  
 
Milano, 8 settembre 2008 - Sette tende pneumatiche, 50 posti letto (otto di terapia intensiva), tre shelters (piccole strutture per il deposito del materiale), sette automezzi, venti addetti tra medici, infermieri e tecnici. Sono i numeri della nuova Unità campale di pronto impiego che è stata presentata il 22 luglio all´ospedale Niguarda dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, presenti l´assessore regionale alla Protezione Civile, Massimo Ponzoni, e il direttore generale del Niguarda, Pasquale Cannatelli. "Siamo orgogliosi di essere qui oggi a presentare una struttura mobile che farà fare un grande salto di qualità alla nostra Protezione civile e al nostro sistema dell´emergenza urgenza - ha dichiarato Formigoni nel corso del suo intervento - in grado di intervenire ovunque in tempi rapidissimi, potendo raggiungere entro due ore qualsiasi località della Lombardia, e dotata di medici e professionisti altamente specializzati. Dopo l´alluvione della Valtellina a metà degli anni ´90 la Regione ha affrontato con grande consapevolezza il problema della Protezione Civile arrivando oggi ad essere all´avanguardia in Italia, un primato rafforzato dalla struttura che presentiamo oggi, da noi voluta e finanziata con un importo pari a un milione di euro". L´unità mobile (denominata "Presidio medico avanzato di Ii livello") è interamente contenuta in una serie di container trasportabili su camion 4x4, a loro volta aviotrasportabili da aerei C130, comprende anche una centrale operativa e un laboratorio tecnico, e fa parte dell´Unità regionale Grandi emergenze coordinata dal Niguarda. "In futuro prevediamo di ampliarne ulteriormente la dotazione per renderla così utilizzabile anche in caso di calamità in tutti i paesi della Comunità europea - ha aggiunto Formigoni - In più perfezioneremo la gestione operativa dell´Unità mobile, in capo al Niguarda, mediante la sottoscrizione di un protocollo d´intesa con l´Agenzia Regionale Emergenza Urgenza, in modo da integrarla con tutti i servizi 118 lombardi". Formigoni ha anche ricordato come i lavori per l´ammodernamento del Niguarda stiano procedendo a pieno ritmo: "Si tratta di un intervento condotto su oltre 230. 000 mq di superficie, previsto in 6 anni per un costo complessivo di 225 milioni di euro, che porterà il Niguarda ad avere un totale di 961 posti letto e di 29 sale operatorie - ha spiegato - Dopo un anno di intenso lavoro, condotto con la regia di Infrastrutture Lombarde, sta infatti procedendo in tempi record la realizzazione del Blocco Sud dove sono già state ultimate le strutture del reparto ´High Care´ di oncologia e si sta lavorando agli impianti meccanici ed elettrici". L´ultimazione dei lavori dell´intero Blocco Sud è prevista per la fine del 2009, in linea con quanto previsto dal cronoprogramma. . .  
   
   
CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLE MALATTIE LEGATE ALLA POVERTÀ A BRUXELLES  
 
Bruxelles, 8 settembre 2008 - Il 13 e 14 novembre, a Bruxelles, in Belgio, la direzione generale della Ricerca della Commissione europea organizza una conferenza internazionale sulle malattie legate alla povertà (poverty-related diseases o Prd). Lo scopo della conferenza, intitolata "Challenges for the future - research on Hiv/aids, malaria e tuberculosis" ("Sfide per il futuro - ricerca su Hiv/aids, malaria e tubercolosi"), è di aumentare l´impatto della ricerca finanziata dall´Ue sul controllo delle Prd. Parteciperanno eminenti scienziati, manager della ricerca, responsabili delle decisioni, agenzie di finanziamento e rappresentanti di organizzazioni non governative internazionali (Ong), ci sarà anche una significativa presenza di paesi dove ci sono malattie endemiche affinchè possano essere discusse le strategie per il futuro della ricerca sulle malattie infettive legate alla povertà. La conferenza comprenderà anche una riflessione sui risultati ottenuti nell´ambito del Sesto programma quadro (6°Pq) e prenderà in considerazione future linee di ricerca su Hiv/aids, malaria e tubercolosi nell´ambito del Settimo programma quadro (7°Pq) e oltre. Per ulteriori informazioni, visitare: http://poverty-related-diseases. Teamwork. Fr/ . .  
   
   
ATTIVITA’ DIABETOLOGICHE IN TRENTINO VIA LIBERA DELLA GIUNTA ALLA COMMISSIONE L’ORGANO, RICHIESTO DALLE ASSOCIAZIONI, AVRÀ UNA FUNZIONE CONSULTIVA  
 
 Trento, 8 settembre 2008 - La giunta provinciale, su iniziativa dell’assessore alle politiche per la salute Remo Andreolli, ha approvato il 24 luglio la costituzione della commissione per le attività diabetologiche. L’obiettivo del gruppo di lavoro è quello di migliorare il sistema di prevenzione e cura della malattia diabetica. Inoltre la commissione avrà un compito consultivo per la giunta provinciale sulle azioni da seguire. La costituzione della commissione per le attività diabetologiche – decisa oggi dalla giunta provinciale con la delibera a firma dell’assessore alle politiche per la salute Remo Andreolli – è l’attuazione formale di una precedente delibera (la numero 1831 dell’11 marzo 1988) sulle Disposizioni per la prevenzione e la cura del diabete mellito Da tempo, infatti, è operativa in provincia di Trento una rete di servizi per l’assistenza al paziente con diabete che coinvolge i medici di medicina generale e gli ambulatori antidiabetici presenti negli ospedali del territorio provinciale. L’azione di contrasto della malattia richiede tuttavia – come rileva la delibera di oggi - di attuare progetti ed azioni che consentano di migliorare il sistema di prevenzione e cura della malattia diabetica. Una necessità, quest’ultima, evidenziata anche dalle associazioni dei pazienti diabetici, con le quali l’assessorato ha condiviso l’opportunità di istituire la commissione provinciale per le attività diabetologiche, con compiti consultivi nell’ambito della prevenzione e cura della patologia diabetica adulta e pediatrica e delle complicanze. La commissione provinciale per le attività diabetologiche sarà così composta: assessore, in qualità di presidente (supplente il dirigente del Servizio Organizzazione e qualità delle attività sanitarie); direttore dell’Ufficio qualità dei servizi e delle strutture del Servizio Organizzazione e qualità delle attività sanitarie; responsabile dell’ ambulatorio antidiabetico di Trento; responsabile dell’ ambulatorio antidiabetico di Rovereto; responsabile dell’ ambulatorio antidiabetico per il diabete in età pediatrica; responsabile dell’ ambulatorio antidiabetico di Borgo Valsugana; responsabile dell’ ambulatorio antidiabetico di Arco; responsabile dell’ ambulatorio antidiabetico di Cles; un infermiere per l’area adulti ed uno per l’area pediatrica; un medico di medicina generale ed un pediatra di libera scelta; rappresentanti delle Associazioni di pazienti diabetici nel numero di uno per ciascuna delle Associazioni più rappresentative; Secondo la delibera, spetterà all’assessore alle Politiche per la salute la nomina formale dei componenti. Il ruolo consultivo della commissione a favore della giunta provinciale riguarderà attività quali la verifica della consistenza e della tipologia di servizi resi a livello provinciale così da valutare l’incidenza e l’efficacia degli interventi nella prevenzione e cura del diabete mellito e delle sue complicanze, la promozione di iniziative di aggiornamento del personale sanitario dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari e per il personale di strutture convenzionate, e infine la valutazione dei contenuti e degli strumenti didattici da utilizzare nella rete di intervento provinciale per l’attività di educazione rivolto ai pazienti con diabete ed alle famiglie. . .  
   
   
IRCSS BURLO, CONSEGNATI DIPLOMI SUMMER SCHOOL  
 
Trieste, 8 settembre 2008 - Conclusa 18 luglio a Trieste, con una breve cerimonia di consegna dei diplomi, la ´Summer School" per la salute della madre, del bambino e dell´adolescente, organizzata dall´Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico Burlo Garofolo, in collaborazione con l´Iniziativa Centro Europea e l´Organizzazione mondiale della sanità. Vi hanno preso parte, per 11 giorni, una ventina di professionisti provenienti da Paesi dell´Europa centro-orientale, dall´area del Caucaso e dall´Asia centrale, dove ricoprono importanti responsabilità a livello ministeriale, ospedaliero, o di agenzie internazionali nella pianificazione dei servizi sanitari. Lo scopo principale dell´iniziativa, giunta alla sua terza edizione è stata quella di fornire ai partecipanti strumenti operativi e conoscenze che permettano di adottare nei singoli stati strategie efficaci di protezione e promozione della salute, dalla gravidanza all´adolescenza. Alla consegna degli attestati di frequenza sono intervenuti l´assessore regionale alla Salute e protezione sociale, Vladimir Kosic, il direttore generale del Burlo, Mauro Delendi, e Giorgio Tamburlini, che oltre ad essere il direttore scientifico dell´Ospedale infantile è anche fondatore della scuola ed uno dei docenti. Il Burlo Garofolo ha all´attivo un´esperienza ormai ventennale di rapporti a livello internazionale sui temi della salute e ha dato contributi significativi allo sviluppo dei servizi sanitari sia in Paesi dell´Est Europeo che in aree del Terzo mondo. Dal 1992 è centro collaboratore dell´Oms oltre che attivo collaboratore dell´Unicef. . .  
   
   
FORMIGONI: BESTA-FONDAZIONI MARIANI, OTTIMO ACCORDO  
 
Milano, 8 settembre 2008 - Sei milioni di euro iniziali e un contributo annuale successivo di 650. 000 euro annui per cinque anni: sono le risorse che la Fondazione Mariani porterà in dote all´Istituto Besta grazie all´accordo recentemente approvato e presentato il 18 luglio a Palazzo Pirelli dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e dai presidenti dei due enti, Alessandro Moneta (Besta) e Antonio Magnocavallo (Fondazione Mariani). "Oggi è una giornata importante per tutta la Lombardia - ha dichiarato Formigoni nel corso del suo intervento -. Con l´accordo in questione il rapporto tra i due enti, che già aveva radici solide, compie un salto di qualità. La Fondazione Mariani già da anni ha infatti sviluppato un proficuo rapporto di collaborazione con l´Istituto Neurologico mediante progetti nell´ambito dell´assistenza, della formazione e della ricerca in un ambito delicato quale la neurologia infantile. Nel futuro avremo dunque un´ulteriore ampliamento della già avanzatissima offerta socio-sanitaria del Besta". Formigoni ha quindi spiegato come l´accordo di partecipazione rappresenti "una felice applicazione del principio di sussidiarietà al quale si ispira l´azione politica della Regione Lombardia che, nel ridisegnare la veste giuridica degli Irccs lombardi trasformandoli in Fondazioni, ha lasciato loro un´ampia autonomia così che potessero esprimere al meglio le proprie potenzialità sia sotto il profilo della clinica che per quanto attiene alla ricerca scientifica". Di più, "la natura di onlus della Fondazione Mariani rappresenta - ha aggiunto il presidente lombardo - un valore aggiunto nella misura in cui la sua esperienza può divenire patrimonio della sanità pubblica. In questo senso l´accordo di partecipazione in questione costituisce una sfida per il futuro delle Fondazioni, che già hanno saputo rinnovare profondamente la mission pubblica dell´ospedale come unità fondamentale di un sistema socio-sanitario in cui al centro di qualsiasi tipo di intervento ci sia la persona con le sue esigenze". Soddisfatti anche i presidenti dei due enti. "Oggi si completa il percorso iniziato 24 anni fa con la nascita della nostra Fondazione - ha ricordato il presidente della ´Mariani´, Antonio Magnocavallo - che da sempre riunisce in sé le tre caratteristiche che hanno fatto grande Milano e la Lombardia: il senso del volontariato, l´operosità imprenditoriale e la generosità. Il nostro ingresso nel Besta con un importante apporto patrimoniale è dunque in linea con l´azione e i principi di Pierfranco e Luisa Mariani". "Grazie alla felice intuizione del presidente Formigoni che trasformò gli Irccs in Fondazioni - ha concluso il presidente Moneta - siamo stati in grado di arrivare a un accordo di straordinaria importanza, che farà il Besta ancora più grande in un campo, quello delle neuroscienze, che già ci vede all´eccellenza in campo nazionale e internazionale". . .  
   
   
PROGETTO PER CIRCONCISIONE IN OSPEDALI PUBBLICI  
 
Trieste, 8 settembre 2008 - Un progetto sperimentale per offrire la possibilità di effettuare la circoncisione rituale maschile nelle strutture sanitarie pubbliche del Friuli Venezia Giulia è stato approvato il 4 settembre dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore alla Salute e Protezione sociale Valdimir Kosic. Il progetto, che sarà finanziato con 200 mila euro, avrà la durata di un anno e sarà realizzato dall´Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) "Burlo Garofolo" di Trieste. Alla conclusione del periodo di sperimentazione, il cui costo è inferiore alla gestione delle emergenze derivanti da interventi condotti a domicilio, la prestazione sanitaria sarà erogata a pagamento. Potranno essere realizzati 135 interventi di circoncisione, assieme ad attività di sensibilizzazione e informazione rivolte alle famiglie. Saranno coinvolte nel progetto anche le associazioni di volontariato, quelle degli immigrati e quelle dei mediatori culturali. Il numero di interventi previsti si basa sulle cifre dei nati 2007 in Friuli Venezia Giulia da madri di provenienza africana. I nati sono stati lo scorso anno 484, di cui la metà di sesso maschile. Si è anche tenuto conto che una parte delle famiglie preferisce comunque portare i bambini nel Paese d´origine per la circoncisione. Interventi di circoncisione praticati a domicilio da personale non sanitario hanno recentemente provocato la morte di due bambini in Italia, a Treviso e a Bari, mentre un altro neonato è stato ricoverato nei giorni scorsi in condizioni gravi all´ospedale di Pordenone "S. Maria degli Angeli". .  
   
   
DIECI MILIONI GLI ITALIANI CON IL VIZIO DELLA SIGARETTA “IL MEDICO DI FAMIGLIA DEDICHI 3 MINUTI A OGNI FUMATORE” È SUFFICIENTE POCO TEMPO PER RIDURRE IL NUMERO DEI TABAGISTI. E SI AVREBBE UNA DIMINUZIONE DI 67.000 CASI DI TUMORI POLMONARI E MALATTIE CARDIOVASCOLARI  
 
Firenze, 8 settembre 2008 – Basta poco. Un breve colloquio di soli tre minuti tra medico di famiglia e assistito potrebbe diminuire del 3% il numero dei fumatori. E proprio il medico di famiglia deve essere il primo a dire addio alle sigarette per avere credibilità di fronte al paziente. È quanto emerge dal progetto Pesce (General Practitioners and the Economics of Smoking Cessation in Europe) finanziato dall’Unione europea, iniziativa di promozione e studio degli interventi di cessazione dal fumo, che da settembre 2006 a maggio 2008 ha visto la partecipazione di rappresentanti dei medici di medicina generale di 27 Paesi europei. “In Italia – spiega il dott. Giovanni Invernizzi, membro della Tobacco Control Unit dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano e responsabile del laboratorio di ricerca ambientale della Società Italiana di Medicina Generale (Simg) - vi sono circa 10 milioni di fumatori, una persona su quattro tra quanti hanno superato i 14 anni. Altrettanti sono coloro che hanno smesso, ma solo una piccola parte grazie ai centri antifumo delle Asl. Anche se la decisione di smettere è determinata da molteplici fattori (l’esempio di familiari e amici, la presenza di leggi sul fumo passivo, campagne antifumo), il ruolo del medico di famiglia è centrale. Quest’ultimo nel corso di un anno incontra almeno l’80% dei propri pazienti. Il ‘consiglio di minima’ per favorire la cessazione, un breve colloquio di pochi minuti, potrebbe quindi essere indirizzato a molti fumatori proprio in occasione del contatto annuale con il medico. L’analisi effettuata con i dati del progetto Pesce dal dott. David Cohen dell’Università di Glamorgan (Galles) ha evidenziato che solo nel Regno Unito, con una riduzione del 3% dei fumatori grazie al ‘consiglio di minima’, si otterrebbe una diminuzione dell’incidenza di tumori polmonari, bronchite cronica ostruttiva e malattie cardiovascolari pari a 67. 000 casi, con un totale di 17. 000 morti evitate da oggi al 2030. Il beneficio in termini economici ammonterebbe, sempre per il solo Regno Unito, a un risparmio di 2,7 miliardi di euro”. Le raccomandazioni del progetto, già recepite e discusse in seduta congiunta in febbraio a Barcellona, verranno sottoposte all’attenzione della Commissione Salute dell’Unione europea. Il progetto Pesce si è basato sulla revisione della letteratura internazionale sia accademica (peer-reviewed) che “grigia” (non accademica), utilizzando un protocollo di ricerca comune. La letteratura accademica ha preso in considerazione pubblicazioni dal 1990 al 2007, soprattutto in lingua inglese. Sono state identificate 3210 voci bibliografiche, da cui sono state selezionate 100 pubblicazioni che rispondevano a tutti i criteri di inclusione. La letteratura “grigia” ha esaminato un periodo di tempo analogo, con 540 voci bibliografiche identificate da 26 Paesi, da cui sono state selezionate 104 pubblicazioni da 24 Paesi. L’esame della letteratura internazionale, effettuato dalla dott. Ssa Martine Stead della Stirling University and Open University (Centre for Tobacco Control Research), ha permesso di evidenziare che la maggioranza dei medici di famiglia chiede regolarmente a tutti i pazienti se sono fumatori. Meno diffusa, invece, è la somministrazione del consiglio di minima per smettere di fumare. Il gruppo di lavoro del progetto Pesce ha individuato alcune barriere all’impegno dei medici nella cessazione dal fumo, in particolare: l’abitudine al fumo del medico stesso; la percezione che aiutare a smettere di fumare non sia parte del proprio lavoro; la preoccupazione di entrare nella sfera delle abitudini molto personali del paziente, con il rischio di compromettere la relazione medico-paziente (i medici di famiglia sono più disposti a intervenire sulla cessazione nelle persone già affetti da patologie, meno nei fumatori “sani”); la ridotta disponibilità di tempo; la mancanza di un adeguato curriculum formativo; l’assenza di un programma concordato con le Asl che riconosca l’intervento di cessazione dal punto di vista economico; la mancanza di esperienza nelle tecniche di counselling. Il progetto Pesce ha però evidenziato anche strumenti efficaci per migliorare l’approccio del medico alla cessazione: risorse di comunicazione (schemi, opuscoli) da utilizzare durante gli incontri con i pazienti; programmi di riconoscimento economico della registrazione dello status di fumatore degli assistiti e dell’erogazione del “consiglio di minima”; la rimborsabilità della terapia nicotinica sostitutiva, che favorisce l’atto prescrittivo da parte del medico. “La Simg – conclude il dott. Invernizzi – si è già attivata per dare la massima visibilità alle raccomandazioni Pesce a livello nazionale, utilizzando la rivista istituzionale della Società e altri canali di comunicazione: al congresso nazionale della nostra società scientifica che si terrà a novembre dedicheremo un simposio a questi temi. Inoltre i dati Pesce saranno a breve presenti on-line sul sito www. Simg. It. Insieme a Germano Bettoncelli, responsabile dell’area pneumologica della Simg, che ha curato con me la parte progettuale, e a Nicolò Seminara, che ha effettuato la ricerca della ‘letteratura grigia’ in materia di cessazione nell’ambito delle cure primarie a livello nazionale, stiamo studiando anche interventi di qualificazione professionale, ad esempio corsi ad hoc, iniziative di training sul ‘campo’, collaborazioni con le Asl e con i centri antifumo accreditati”. . .  
   
   
UNO STUDIO RIVELA L´IMPATTO DELLA DIPENDENZA SUL CERVELLO NUOVI TRATTAMENTI PER ALLONTANARE I TOSSICODIPENDENTI DALLE DROGHE E PREVENIRE UNA RICADUTA.  
 
Bruxelles, 8 settembre 2008 - I ricercatori europei hanno gettato luce sui cambiamenti molecolari che avvengono nel cervello dei tossicodipendenti. Queste scoperte potrebbero portare allo sviluppo di nuovi trattamenti per allontanare i tossicodipendenti dalle droghe e prevenire una ricaduta. Il lavoro, finanziato un parte dall´Ue, è stato pubblicato nella rivista Neuron. La dipendenza provoca cambiamenti molecolari nel cervello, soprattutto nelle regioni che rilasciano dopamina, una molecola messaggera coinvolta nei comportamenti di ricerca di gratificazione. I neuroni dei tossicodipendenti vengono modificati in modo che possano trasmettere segnali di dopamina più forti del normale. Il fenomeno è conosciuto come "plasticità sinaptica indotta dalla droga" e i ricercatori sospettano da molti anni che abbia un ruolo chiave nello sviluppo della dipendenza. Nell´ultima fase della ricerca, gli scienziati in Germania, Svizzera e Spagna hanno studiato i topi geneticamente modificati nei quali sono state disattivate alcune proteine chiave nei neuroni che producono la dopamina. Il comportamento di questi topi geneticamente modificati è stato confrontato con quello di topi normali in una serie di test. Inizialmente i due gruppi si comportavano in modo simile: sotto l´influenza della cocaina, i topi mostravano comportamenti tipici legati alla dipendenza, trascorrendo in modo costante la maggior parte del tempo nelle aree dove si aspettavano di trovare la droga. Quando le droghe venivano allontanate, i topi normali alla fine smettevano di cercare la droga dato che le dipendenze diminuivano. Tuttavia, i topi nei quali era stata disattivata una proteina chiamata Clur1, continuavano a cercare le droghe anche molto tempo dopo il loro allontanamento. In altre parole, il comportamento dipendente persisteva. Nel topo normale con una storia precedente di dipendenza, se la cocaina veniva allontanata e poi risomministrata dopo una lunga pausa, la dipendenza ripartiva immediatamente e i comportamenti di ricerca della droga venivano riattivati. Tuttavia, lo studio attuale ha scoperto che i topi senza proteina Nr1 resistevano alla ricaduta in comportamenti dipendenti. "È affascinante osservare come le singole proteine possono determinare modelli comportamentali di dipendenza," ha commentato Günther Schütz del German Cancer Research Center. "Inoltre, i risultati aprono prospettive completamente nuove per trattare la dipendenza," ha aggiunto Rainer Spanagel dell´Istituto Centrale per la Salute Mentale della Germania. "Inoltre, bloccando il recettore Nr1 si potrebbero proteggere dalla ricaduta nella dipendenza. L´attivazione selettiva di Glur1 contribuirebbe anche ad "annullare" la dipendenza. " Il sostegno Ue per la ricerca è arrivato dal progetto Phecomp ("Phenotypical characterisation of animal models for neuropsychiatric disorders related to compulsive behaviour"), finanziato nell´ambito dell´area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute" del Sesto programma quadro (Fp6). Per ulteriori informazioni, visitare: German Cancer Research Center (Dkfz): http://www. Dkfz. De Neuron: http://www. Neuron. Org Progetto Phecomp: http://www. Phecomp. Com/ .  
   
   
TAVOLO PERMANENTE SULLE TOSSICODIPENDENZE LA GIUNTA PROVINCIALE DI TRENTO NOMINA I COMPONENTI  
 
Trento, 8 settembre 2008 – In Trentino è operativo dal 22 agosto il Tavolo permanente sul tema delle tossicodipendenze. La giunta provinciale, su iniziativa dell’assessore alle politiche per la salute Remo Andreolli, ha votato la costituzione dell’organo tecnico e nominato i componenti. Ne fanno parte i rappresentanti del Dipartimento politiche sociali e del lavoro, il Dipartimento istruzione, l’Azienda provinciale per i servizi sanitari, le Comunità terapeutiche (Voce Amica, Centro Antidroga, Centro Trentino di Solidarietà, Comunità S. Patrignano), l’Associazione famiglie tossicodipendenti, il Consorzio dei comuni, il Tribunale di Trento, il comando della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, e la Questura di Trento. Lo scorso anno, il consiglio della Provincia autonoma di Trento, con ordine del giorno, aveva impegnato la giunta provinciale a costituire il Tavolo di lavoro permanente sul problema delle tossicodipendenze. Gli obiettivi del Tavolo riguardano la raccolta da parte di tutti i soggetti coinvolti di indicazioni e informazioni, così da garantire un livello di conoscenza il più possibile esaustivo sul fenomeno del consumo di droga e della tossicodipendenza in Trentino. Inoltre il Tavolo verificherà periodicamente l’efficacia della politica di lotta alla droga attuata in provincia di Trento, oltre a stimolare i diversi soggetti ad attuare azioni positive di prevenzione del consumo di droga. La giunta ha accolto l’indicazione dell’assessore alle politiche per la salute Remo Andreolli, nominando i membri del Tavolo. Ne faranno parte, il dirigente generale pro tempore del Dipartimento politiche sanitarie in qualità di vice presidente (la presidenza sarà affidata all’assessore provinciale alle politiche per la salute; il dirigente pro tempore del Servizio organizzazione e qualità delle attività sanitarie o suo delegato; il dirigente pro tempore del Servizio Economia e programmazione sanitaria o suo delegato; Luciano Azzolini, legale rappresentante del Centro Trentino di Solidarietà onlus; Laura Castegnaro direttore dell’Ufficio Programmazione e coordinamento del Servizio Politiche sociali e abitative designata dal Dipartimento Politiche sociali e del lavoro; Andrea Castelli, responsabile della sezione antidroga designato dalla Questura di Trento; Valerio Costa, rappresentante designato dall’Associazione Centro Antidroga onlus e dal Consorzio dei Comuni Trentini; Ciro La Sala, designato dal comando provinciale di Trento della Guardia di Finanza; Raffaele Lovaste per l’Azienda provinciale per i servizi sanitari; Angelo Parolari presidente della Comunità terapeutica “Voce Amica” onlus; Aldo Sobotka, funzionario del Servizio Organizzazione e qualità delle attività sanitarie anche con funzioni di segretario. La delibera assegna all’assessore la competenza di integrare il Tavolo con altri rappresentanti di istituzioni pubbliche e private interessate ai problemi della tossicodipendenza. .  
   
   
ROBERTO CIACCIO LE SON DES TÉNÈBRES OPERE 1990 – 2008 ROMA, PALAZZO POLI 14 NOVEMBRE – DICEMBRE 2008  
 
Roma, 8 settembre 2008 - L’istituto Nazionale per la Grafica di Roma nella sua prestigiosa sede di Palazzo Poli (Fontana di Trevi) ospiterà a partire dal 14 novembre 2008 una vasta esposizione monografica dell’opera di Roberto Ciaccio proveniente dal Kupferstichkabinett dei Musei Statali di Berlino e curata dal filosofo Remo Bodei, docente alla Ucla – University of California Los Angeles - e Direttore scientifico del Festival Internazionale della Filosofia di Modena. L’esposizione presenta un corpus di opere (1990-2008) nate da una straordinaria consonanza spirituale con lo stampatore Giorgio Upiglio di Milano, a cui l’Istituto Nazionale per la Grafica ha recentemente reso omaggio, e in un dialogo costante e serrato con la filosofia ( Martin Heidegger, Jacques Derrida, Remo Bodei ) e con la musica, da cui trae origine l’opera Leçons de Ténèbres/le Son des Ténèbres. Revenants che in questa sede per la prima volta viene presentata. La mostra costituisce un momento ulteriore e complementare rispetto a quella tenutasi al Kupferstichkabinett. Se a Berlino l’opera di Roberto Ciaccio veniva interpretata secondo una prospettiva prevalentemente filosofica ( si è tenuto in quella sede un convegno Arte-filosofia dal titolo “Matrici di Tempo”) l’esposizione romana indagherà invece i molteplici legami dell’opera di Roberto Ciaccio con la musica. Verrà infatti presentata nel cuore di questa esposizione l’opera Leçons de Ténèbres/le Son des Ténèbres . Revenants dedicata a Jacques Derrida, opera che alla musica si rivolge e con la musica condivide spazi di suggestione espressiva e poetica. In una kandinskyiana risonanza e pensata come una sorta di partitura musicale della “ revenance”, quest’opera è caratterizzata da un continuum sequenziale di valori timbrici e cromatici che modulano il rivelarsi della figura in una infinita “differenza”. L’opera ha ispirato due partiture musicali per pianoforte - una di Philip Corner e l’altra di Daniele Lombardi – che in prima assoluta verranno eseguite in occasione della inaugurazione della mostra. La profonda oscurità del timbro cromatico dei fogli che rivelano nella loro trasparenza il “revenant” della figura induce la gravità di un suono modulato nel tempo, sospeso nel cuore della tenebra. Oscillazioni di luce pervadono lo spazio dell’apparire. L’esposizione nell’allestimento del percorso delle opere e nella suggestione dei suoni visivamente indotti dalle differenti luminosità dei metalli delle lastre, evoca quel clima intensamente musicale e meditativo che caratterizza l’opera dell’artista. Roberto Ciaccio ha sviluppato in circa venti anni di lavoro e di ricerca insieme allo stampatore Giorgio Upiglio un ampio innovativo percorso attraverso la stampa originale e i suoi strumenti, in una costante riflessione metalinguistica. La varietà e singolarità delle tecniche ( acquatinta, monotipia, monoprint ) e la realizzazione di grandi opere / matrici su lastre metalliche (ferro, zinco, rame ) gli hanno consentito di conseguire un corpus di opere caratterizzate da un pensiero assolutamente inedito nelle sue molteplici valenze concettuali ed operative tale da aprire nuove possibilità linguistiche ed espressive, ridefinendo il concetto stesso di “originale” e dei processi di produzione seriale e di riproducibilità tecnica propri della stampa originale. Sono presenti in mostra oltre alle edizioni originali, ai monoprints e ai monotipi, grandi lastre di metalli diversi ( rame, zinco, ferro ) che nella loro specificità di materiali, dimensioni, peso e luminosità si impongono come matrici e come opere in se stesse. Accanto alle opere sono presenti le partiture musicali originali dei compositori ed un video che illustra il lavoro nella stamperia. In occasione dell’inaugurazione della mostra – venerdì 14 e sabato 15 novembre – si terrà un concerto per pianoforte con l’esecuzione in prima assoluta delle due partiture di Philip Corner e Daniele Lombardi ispirate all’opera di Roberto Ciaccio ed eseguite direttamente dagli autori. Antonio Ballista eseguirà invece brani scelti per la loro assonanza con le opere esposte e linguisticamente vicini alla poetica dell’artista. Accanto all’artista e ai musicisti interverrà il filosofo Remo Bodei e Bruno Corà. Curatore dell’esposizione: Remo Bodei ( Docente alla Ucla University di Los Angeles e Direttore scientifico del festival internazionale di filosofia di Modena ). Le opere di Roberto Ciaccio figurano in importanti musei internazionali: Museum of Modern Art, New York. Tel Aviv Museum of Art. Museo Cantonale di Lugano. Mart di Rovereto. Kupferstichkabinett di Berlino. Istituto Nazionale per la Grafica di Roma. Archivio del Moderno, Accademia Internazionale di Architettura di Mendrisio. Biblioteca Nazionale Braidense di Milano. Alcune tra le principali esposizioni monografiche: Galleria Civica d’Arte Moderna Palazzo dei Diamanti, Ferrara 1991. Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Forti, Verona 1995. Museo nazionale di San Matteo, Pisa 1997. Fondazione Mudima, Milano 2002. Hellenic American Union, Atene 2005. Kupferstichkabinett, Museo Statale di Berlino, Kulturforum 2006. Innumerevoli i contributi critici e filosofici sulla sua opera. .  
   
   
JüRGEN BRODWOLF IN UNA STRAORDINARIA PERSONALE ALLA GALLERIA ARTE MODERNA AMMANN DI LOCARNO  
 
Locarno, 8 settembre 2008 – La Galleria arte moderna Ammann presenta dal 6 settembre 2008 al 31 ottobre 2008, nella sua sede di Via Panelle 10 a Locarno, I 50 anni della figura un’importante mostra personale di Jürgen Brodwolf (Dübendorf, Zh, 1932) considerato tra i principali artisti contemporanei svizzeri, che parteciperà all’inaugurazione. La mostra, presentata dal critico Luca M. Venturi, comprende una trentina di opere tra cui quadri, assemblaggi, sculture. La personale di Jürgen Brodwolf alla Galleria Ammann di Locarno consente di approfondire gli aspetti più recenti e inquietanti dell’opera dell’artista, documentando un’epoca intensa e significativa per lo sviluppo dell’arte dello scultore di origini zurighesi che oggi lavora in Germania, alternando periodi di soggiorno creativo in Ticino, a Vezia. Questa mediazione tra natura e cultura, tra immediato e meditato, tra visto e capito costituisce una delle funzioni distintive dell´artista, e permette di comprendere quanto si può trovare di vero, ma anche di parziale e di mutilato nell´arte. Nato a Duebendorf, Zurigo nel 1932, Brodwolf vive e lavora a Kandern nella Foresta Nera in Germania. Studia da litografo alla Kunstgewerbeschule di Berna dal 1948 e nel 1953 si reca a Parigi dove si dedica alla pittura da autodidatta e vive la stagione dell’Informale. Nel 1955 ottiene una borsa di studio federale per la pittura e si trasferisce a Vogelbach, nella Foresta nera, dove si dedica anche al restauro di opere medievali e alla pittura su vetro. Rieceve una borsa di studio della Akademie der Künste di Berlino nel 1968, diviene Professore alla Fachhochschule für Gestaltung di Pforzheim nel 1976 e dal 1982 al 1994 è Professore di Scultura alla Staatlichen Akademie der Bildenden Künste di Stoccarda. Nel 1958 scopre la manipolazione dei tubetti di colore denominata dall’artista “Tubenfigur” e dal 1959 la figura diventa la caratteristica del suo lavoro. Nelle sue opere Brodwolf impiega materiali non convenzionali inseriti in un contesto sempre diverso, in dialogo costante con le sue figure, facendo scaturire un dialogo intenso e misterioso tra l’arte e gli oggetti di uso quotidiano. L’artista lavora concettualmente sulla figura umana in maniera essenziale e minimale. Il trascorrere del tempo, la trasformazione, il ciclo vita - morte sono il tema principale della sua opera. Le sue figure emanano una spiritualità che avvicina Brodwolf agli antichi maestri italiani, sempre ammirati e studiati dall’artista. A volte monocromo, a volte raffinatissimo nella stesura del colore, Brodwolf lavora nel piccolo e nel grande formato con la stessa forza e tensione. Dalla prima mostra personale nel 1962, l’artista ha esposto in gallerie e musei in tutta Europa, ma soprattutto in Germania, Svizzera e Italia. Le sue opere si trovano nei più importanti musei tedeschi. Innumerevoli sono le sue grandi installazioni ospitate nei musei, nelle gallerie, negli spazi aperti. In Ticino si ricorda la sua grande mostra antologica Jürgen Brodwolf e la leggenda della fonte di cristallo a Fescoggia nel 2000. Ha partecipato a Documenta 6 di Kassel e alla Biennale di Venezia nel 1982. Il 29 agosto 2005 è nata la fondazione Jürgen-brodwolf-stiftung con sede in un edificio del Xvi a Kandern di cui è prevista la trasformazione in museo. Scheda Biografica essenziale di Jürgen Brodwolf Jürgen Brodwolf è nato nel 1932 in Svizzera, a Dübendorf (Zurigo). Vive e lavora a Kandern, in Germania, con frequenti soggiorni a Vezia, in Canton Ticino. 1948/52 Formazione come disegnatore e litografo; 1950-52 Studi d’arte applicata a Berna; 1953/4 Soggiorno a Parigi; 1955/60 Lavora come restauratore d´affreschi; 1959 Ideazione della sua caratteristica "Figura a tubetto"; 1961/68 Borsa di studio dell´Accademia delle Belle Arti di Berlino; 1970 Premio della Fondazione Reinhold-schneider, Friburgo; 1975 Premio della Böttcherstrasse, Brema; 1976/82 Cattedra di disegno alla Fhg, scuola professionale superiore d’arte di Pforzheim; 1977 Partecipazione a documenta 6, Kassel; dal 1980 Soggiorna frequentemente a Vezia, presso Lugano, nella casa-studio già dell’artista ticinese; Domingo Saporiti (1893-1966) pittore alla Corte reale dei Paesi Bassi; 1981 Premio Hans-thoma per la pittura della regione Baden-württemberg; 1982 Partecipazione ad Aperto 82, Biennale di Venezia; 1982/94 Cattedra di scultura all´Accademia Statale di Belle Arti, Stoccarda; 1986 Premio della Città di Darmstadt; 1989 Premio della Città di Stoccarda; 1995 Premio degli Artisti, Düsseldorf. Si stabilisce a Kandern, in Germania, nell’edificio di un antico ospedale che trasforma in residenza, studio ed esposizione permanente delle sue opere; 2000 Mostra personale a Fescoggia, al centro culturale La Sosta d’arte; 2001 Realizzazione del documentario Magia, Figura, Mito, Spazio per la regia di Luciano Bignotti e testi di Luca M. Venturi; Staatsgalerie Stuttgart : 2003 6. Esposizione Internazionale di Sculture e Installazioni, Venezia-lido; 2005 Fondazione Jürgen-brodwolf-stiftung con sede in un edificio del Xvi secolo a Kandern di cui è prevista la trasformazione in museo; 2008 Mostra personale alla Galleria Ammann, Locarno. .  
   
   
MICHELANGELO GUACCI, L’ANGELICO PITTORE: OPERE, IMMAGINI, TESTIMONIANZE TRIESTE · BIBLIOTECA STATALE: 19 SETTEMBRE · 31 OTTOBRE 2008 GALLERIA CARTESIUS: 3 · 23 OTTOBRE 2008  
 
Trieste, 8 settembre 2008 - S’inaugura venerdì 19 settembre 2008 alle ore 18. 30 alla Biblioteca Statale di Trieste (Largo Papa Giovanni Xxiii, 6) un’importante rassegna dedicata al pittore triestino Michelangelo Guacci (Trieste 1910 – 1967), ideata e curata dall’architetto Marianna Accerboni. La mostra, intitolata L’angelico pittore. Michelangelo Guacci: opere, immagini, testimonianze e visitabile fino al 31 ottobre, sarà introdotta dal Direttore della Biblioteca Marco Menato, dalla curatrice e dal pittore Livio Rosignano, che fu amico dell’artista. Nell’occasione sarà presentato anche il Museo virtuale, nel quale è testimoniata l’intera attività di Guacci, le cui opere saranno proiettate in dissolvenza. Un’installazione di luce accoglierà il pubblico all’entrata. Una sezione della rassegna, composta di acquerelli su carta, sarà ospitata dal 3 al 23 ottobre alla Galleria Cartesius di Trieste. L’esposizione si pone il fine di riscoprire e di riportare all’attenzione del grande pubblico un artista di elevato talento, intuizione e purezza creativa, caduto in oblio da quasi quarant’anni, dopo le ultime importanti mostre dedicategli nel 1970 dal Museo Correr e tra il 1971 e il ’72 dalla stamperia Il Torchio di Venezia. Nel corso della rassegna verrà presentata un’ampia sequenza di acquerelli su carta realizzati dal pittore triestino di origine pugliese nell’ultimo anno della sua vita, compreso l’ultimo lavoro rimasto incompiuto, accanto a opere a olio e incisioni particolarmente significative, realizzate in altri periodi della sua attività a partire dagli anni trenta. Una sezione della mostra proporrà anche una sequenza di ritratti fotografici di grande dimensione realizzati da Sergio Benedetti e da altri autori assieme ad alcune testimonianze, oggetti e scritti dedicati o appartenuti al pittore. Michelangelo Guacci - scrive Accerboni - è artista finissimo e sottilmente immaginifico, che ancora molti ricordano per la brillante vivezza ed eleganza del tratto e per la capacità di intuire e di cogliere, da acuto sensore, stimoli culturali e artistici diversi, tracciando poi con unitarietà, ironia e perspicacia, con un lirismo appassionato e istintivo, lieve e suadente, un ritratto della realtà e della società a lui contemporanea; ma è anche artista capace di descrivere nel contempo l’astrazione del pensiero che vola verso il sogno, come quello che da bambino lo induceva a dirigere dal poggiolo di casa orchestre immaginarie. Nato a Trani nel 1910 e triestino dal 1919, anno in cui si ricongiunge nella nostra città con la famiglia, che vi aveva fondato un’azienda, Guacci vi frequenta la Facoltà di Economia e Commercio e si dedica con passione alla pittura, grazie anche alla frequentazione del maestro Renato Brill. Partecipa a tutte le mostre universitarie - ricevendo incoraggiamenti, tra gli altri, anche da Umbro Apollonio e da Silvio Benco – e s’inserisce senza difficoltà nell’ambiente “di punta” della giovane pittura triestina. Benché la pittura sia la vocazione più autentica, accetta alla fine degli anni trenta un impiego alla Banca d’Italia, che lo condurrà per un anno a Fiume e per tredici a Bergamo. Il trasferimento provoca un apparente allontanamento dall’arte: i lavori di quegli anni sono pochi e non lo soddisfano, ancorchè oggi tra i più significativi. Nel ’53 ritorna però a Trieste, dove riprende l’attività pittorica, in verità mai abbandonata. Escono allora dal pennello di Guacci, come da una generosa cornucopia, i desideri, gli aneliti, i sogni dell’infanzia, rivisitati attraverso il velo lucente della maturità. “Tutto quello che io dipingo” affermerà l’artista “sono ricordi di quello che ho visto a Trani fino ai nove anni di età…Non voglio dire che io dipingo solo cose che ho visto quella volta, ma che, se mi viene l’estro di dipingere, è perché mi ricordo un colore, un momento, una luce di quei primi miei nove anni. Tutto ciò che è successo dopo non riesce ad accendermi, ad eccitarmi, a muovermi a dipingere…”. Ed ecco il violino mai dimenticato, gli amabili conversari in salotto o al caffè, la passione per il teatro e per la musica, la giostra, gli acrobati, le maschere e gli aquiloni, cioè il sogno: sintetizzati mediante un segno immediato e convincente, con cui disegna anche la rosa in un bicchiere e gli uccellini o i personaggi incantati e surreali come San Michele, immersi in contrappunti cromatici dal tocco magistrale. Una monografia ormai rarissima – conclude il critico - edita dalla Cassa di Risparmio di Trieste e curata da Decio Gioseffi, ne raccoglie nel ’71, a quattro anni dalla morte avvenuta a Trieste nel 1967, il messaggio fortemente poetico. Poi il silenzio quasi totale. .  
   
   
FRA´ GALGARIO E LA RITRATTISTICA DELLA REALTÀ NEL ´700 OPERE DALL’ACCADEMIA CARRARA E DALLA COLLEZIONE KOELLIKER A VARESE, CASTELLO DI MASNAGO FINO AL 11 GENNAIO  
 
Milano, 8 settembre 2008 - Il Comune di Varese, presenta a settembre una grande mostra curata da Francesco Rossi e Giovanni Valagussa, dedicata a “Fra’ Galgario la ritrattistica della realtà nel ‘700”, con opere provenienti dall’Accademia Carrara di Bergamo e dalla Collezione Koelliker di Milano. Da due grandissime collezioni, famose in tutto il mondo, una pubblica e una privata, nasce quindi questa mostra che raccoglie 65 dipinti di straordinaria importanza, realizzati da Fra’ Galgario ma anche da artisti con cui egli intrattenne a Bergamo rapporti sia di apprendistato che di lavoro. Quasi dimenticato, e certo frainteso, per circa due secoli dalla morte avvenuta a Bergamo nel 1743 (dove era nato) all’età di 88 anni – Vittore Ghislandi detto il Frate di Galgario, recuperò il suo ruolo primario nell’arte italiana del Settecento nel 1952, in occasione della memorabile Mostra milanese dei “Pittori della Realtà”. In essa, Roberto Longhi assegnava al frate bergamasco la condizione di terminale cronologico di una successione di artisti lombardi il cui capofila era stato Vincenzo Foppa, quasi tre secoli avanti. A distanza di cinquant’anni ormai, e vistane la riedizione curata ora da Mina Gregori (2004), non si può che apprezzare la genialità della intuizione critica del Longhi, che va molto al di là della sua sostanziale infondatezza a livello storico. Percorso mostra. La mostra è divisa in tre sezioni principali. Le prime due, curate da Francesco Rossi, sono dedicate al frate Bergamasco. La prima presenta un excursus nella sua intera opera (Fra’ Galgario e i rapporti con Venezia; Fra’ Galgario ritrattista a Bergamo; la pittura “con le dita”), mentre la seconda è suddivisa in aree tematiche (L’immagine del gentiluomo; del sacerdote; del ragazzo; dell’artista; Ritratti multipli; Apertura su Milano). La terza parte (denominata: Fra’ Galgario e la ritrattistica a Bergamo nel ‘700) è curata da Giovanni Valagussa e presenta opere di artisti discepoli o collaboratori di Ghislandi (Paolo Maria Bonomino, Pietro Gauldo, Bartolomeo Nazzari, Gian Battista Cesareni, Antonio Cifrondi, Cesare Femi, Andrea Torresani). Grazie ai prestiti concessi dalla Accademia Carrara, la mostra offrirà ai visitatori alcuni ritratti particolarmente significativi, quali quelli di Gerolamo Secco Suardo, Elisabetta Piovano Ghiotti, Francesca Maria Bruntino, Beltrame Daina Valsecchi. Dalla Collezione Koelliker, tra le più ampie raccolte private al mondo, si potranno invece ammirare Ritratto di gentiluomo, Ritratto di Prelato, Ritratto di Fanciullo con bolle di sapone. Www. Comune. Varese. It/castello_masnago .  
   
   
IL CAMMEO GONZAGA ARTI PREZIOSE ALLA CORTE DI MANTOVA MANTOVA, FRUTTIERE DI PALAZZO TE 12 OTTOBRE 2008 - 11 GENNAIO 2009  
 
Milano, 8 settembre 2008 - La mostra dell’autunno di Palazzo Te, Il Cammeo Gonzaga. Arti preziose alla corte di Mantova, è un affascinante viaggio a ritroso nel tempo, alla corte dei Gonzaga a partire dal Quattrocento, quando i duchi mantovani cominciano la creazione della straordinaria collezione che diventerà celebre in tutto il mondo e sarà poi purtroppo smembrata con la vendita della maggior parte delle opere a Carlo I Stuart nel 1627-28. Oltre alle magnifiche opere di pittura che ornano Palazzo Ducale, i Gonzaga ricercano oggetti antichi e preziosi e la storia della famiglia diviene nel Quattrocento di importanza fondamentale per il collezionismo dei materiali glittici. Dal cardinale Francesco, instancabile raccoglitore di antichità, che acquista parte del tesoro di papa Paolo Ii Barbo, passando per Isabella d’Este, raffinatissima e colta mecenate, che dichiara di avere un “insaciabile desiderio di cose antique”, fautrice di un considerevole incremento della collezione mantovana e creatrice del celebre studiolo nel Castello di San Giorgio, sino a Vincenzo I Gonzaga, che tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, incrementa ulteriormente la leggendaria collezione, i Gonzaga riescono a portare nella reggia ducale mantovana quanto di meglio viene prodotto all’epoca in materia di oreficeria, pietra dura, vetro, argento, naturalia e mirabilia. Tra le moltissime splendide gemme antiche e moderne acquistate, ci sono anche alcuni preziosi cammei, piccoli gioielli di eccellente perizia tecnica realizzati attraverso l’incisione di una pietra stratificata o di una conchiglia, dove vengono effigiati personaggi storici. Tra questi, spicca per l’eccezionale qualità artistica lo splendido Cammeo Gonzaga, di grandi dimensioni e con doppio ritratto di una coppia imperiale, attualmente conservato presso il museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, appartenente ad Isabella d’Este, come testimonia l’inventario redatto dal notaio Stivini tra il 1540 e il 1542. Questo tesoro d’arte ritorna a Mantova dopo quasi quattrocento anni e rappresenta il fulcro attorno al quale è nata la mostra di Palazzo Te. L’avvincente storia del cammeo e dei suoi innumerevoli passaggi di collezione in collezione, illustrati nel percorso da dipinti e sculture, si snoda nel confronto con altre raccolte italiane ed europee in un percorso di oltre centoventi opere di grande bellezza e qualità formale. Posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, con il patrocinio della Regione Lombardia Assessorato alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, promossa dal Comune di Mantova, dal Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te, dal Museo Civico di Palazzo Te, dal Museo Statale dell’Ermitage, dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Firenze - Museo degli Argenti e delle Porcellane e dal Museo Diocesano “Francesco Gonzaga”, l’esposizione è a cura di Ornella Casazza, Direttore del Museo degli Argenti e delle Porcellane di Firenze, con la collaborazione di Sergej Androsov e Elena Arsentyeva del Museo Statale dell’Ermitage, Silvia Ciappi, Riccardo Gennaioli, Mauro Lucco, Francesco Morena, Elisabetta Nardinocchi. La mostra si apre con il magnifico quadro di Raffaello che ritrae Elisabetta Gonzaga all’inizio del Cinquecento: sulla fronte la duchessa porta un pendente a forma di scorpione e un simile gioiello in vetro proveniente dal Kunsthistorisches Museum di Vienna è posto accanto al dipinto, in un puntuale confronto tra iconografia e moda dell’epoca. Si passa quindi alla prima sezione, Il gusto collezionistico dei cammei, dedicata a Paolo Ii Barbo, il più importante collezionista di cammei del Quattrocento: un suo ritratto campeggia accanto ai molti cammei in corniola, oro, argento, onice della sua magnifica raccolta, la prima collezione cui hanno attinto tutti gli altri collezionisti di glittica italiani ed europei. Segue la sezione Arti preziose alla corte di Mantova da Isabella d’Este a Vincenzo I Gonzaga. Sono esposti gli oggetti raccolti da Isabella d’Este, rappresentata in un disegno e in una medaglia. Oltre ai bellissimi cammei di proprietà della marchesa, provenienti da Berlino, San Pietroburgo, Firenze, a una insegna raffigurante un “occhio magico” in onice e oro da Amburgo, insieme a preziosi piatti in maiolica, a coppe e vasi e ad una alzata in vetro con lo stemma dei Gonzaga, sono esposte qui varie lettere che testimoniano il clima culturale dell’epoca e i fecondi scambi di notizie tra la corte mantovana e i loro inviati, alla ricerca frenetica dei più begli oggetti su piazza. Isabella, con il consorte Francesco Ii Gonzaga, a partire dal 1490, dà infatti un notevole impulso alla collezione. Mantova in quegli anni, grazie all’arrivo di Giulio Romano alla corte gonzaghesca, diviene una “nuova Roma” come dichiara Vasari nel corso di una sua visita in città. Il collezionismo di antichità e di opere moderne diventa sinonimo di potere all’interno delle vari dinastie nobili e delle corti italiane. Gli Este, i Medici, gli Sforza e appunto i Gonzaga fanno a gara nello strapparsi i pezzi più pregevoli, mandando inviati in spedizioni anche all’estero, scambiandosi notizie e quotazioni. Gli stessi artisti procurano oggetti alle varie corti. Quando muore Lorenzo il Magnifico tutte le corti dell’Italia settentrionale cercano di procurarsi almeno un vaso della sua leggendaria collezione, che viene smembrata: Isabella chiede persino un parere a Leonardo da Vinci, che le consiglia un prezioso vaso in cristallo: parte una serrata trattativa economica per averlo - di cui si ha testimonianza dalle numerose lettere tra Isabella e Francesco Malatesta, agente dei Gonzaga a Firenze. Alla fine Isabella rinuncia per il prezzo esorbitante, ma la vicenda illumina i rapporti tra le due casate; due dei vasi della collezione di Lorenzo il Magnifico sono esposti in mostra. Il potere delle corti e la loro espansione si misurano anche attraverso la proprietà degli oggetti artistici più preziosi. Il collezionismo è però anche un concetto culturale, è sinonimo di gusto e levatura intellettuale. Isabella ha una profonda cultura classica, desidera oggetti di arte antica e moderna comprendendone l’importanza e la bellezza, e diviene in breve un modello da imitare e seguire. Da Isabella a Giulio Romano, architetto e pittore di corte, al quale Federico Ii Gonzaga affida la progettazione e decorazione di Palazzo Te. In questa sezione altri preziosi cammei, incisioni, placchette, argenti, testimoniano il gusto classico del grande artista che incarna il concetto rinascimentale del gentiluomo di corte, collezionando egli stesso e proponendo ai suoi committenti pezzi di sapore classico, ispirati ai miti della Grecia e Roma antiche. Vincenzo I Gonzaga. Ritratto in una medaglia proveniente dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, il duca è l’ultimo rappresentante della dinastia mantovana che possiede il Cammeo Gonzaga. In questa sezione dedicata alla sua raccolta di preziosi, è esposto il magnifico cammeo del 1587 con i Ritratti di Tolomeo Ii Philadelphus e di Arsinoé Ii proveniente dal Kunsthistorisches Museum di Vienna. L’appartenenza di questo pezzo e del Cammeo Gonzaga dell’Ermitage alla collezione gonzaghesca è da lungo tempo oggetto di dibattito: oggi il Comitato Scientifico della mostra assegna entrambi i cammei alla raccolta mantovana. Inoltre, tre splendidi monili in oro, argento, perle e diamanti a forma di lucertola, farfalla e ragno dal Museo degli Argenti di Firenze. Ma soprattutto l’Inventario dei gioielli di Vincenzo Gonzaga, illustrato con bellissimi disegni da Giorgio Ghisi e datato 1577, che permette di avere un quadro completo di quanto raccolto dal duca in materia di preziosi, e tipologie di vasi come La fiasca con medaglione di Limoges dal Louvre. La sezione prosegue con la parte dedicata al Collezionismo esotico, dove trovano collocazione opere molto diverse tra loro, provenienti da varie raccolte italiane ed europee, molto vicine per tipologia a quella dei Gonzaga. L’individuazione di questi pezzi è il risultato di approfonditi studi sugli inventari dei beni e sulle corrispondenze tra le corti. Per esempio accanto ad un Tavolo con fiori, frutta e pappagallo in pietra di paragone dal Museo degli Argenti di Firenze, viene esposto un disegno a olio su cartone di Jacopo Ligozzi, proveniente dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, realizzato come modello per simili suppellettili. In questa sezione troviamo inoltre una nutrita serie di oggetti esotici di provenienza orientale. L’italia, e soprattutto Venezia, è nel Cinquecento il punto di raccordo tra le corti europee e l’Islam. Anche i Gonzaga cercano di acquisire gli oggetti più ambiti dei paesi orientali e sono molto interessati a intrattenere rapporti politici con queste aree. Scorrono così magnifici vetri soffiati veneziani, fiasche in vetro con pietre preziose dalla bottega milanese dei Saracchi, vasi dalle forme più strane, boccali, due turcassi - le tipiche faretre turche - in pelle, velluto e ricami, candelieri, piatti e tazze, stoffe, maioliche, tappeti, coralli. Dall’africa oggetti in avorio e corni commissionati dai portoghesi per il mercato europeo, tra cui un enorme corno in avorio donato dal Re del Congo a Papa Leone X nel 1514, poi confluito nella collezione medicea. E curiosità come un uovo di struzzo con montatura in rame, custodito tra gli oggetti più preziosi. Dall’india una brocca con vassoio di eccezionale bellezza, proveniente da Dresda, con montatura tedesca e base in madreperla indiana. Dalla Cina porcellane raffinatissime bianche e blu che in Europa non esistevano ancora. Un vero cabinet de merveilles che testimonia la sfaccettatura e il gusto del collezionismo cinquecentesco. Si arriva così alla parte dedicata a Rubens e al suo interesse per i cammei, che apre la terza sezione Il Cammeo e la sua fortuna. Oltre al Ritratto di Rubens col figlio Alberto dall’Ermitage, in mostra due importanti olii su tela: Coppia imperiale (Agrippina e Germanico) dalla National Galley di Washington e Coppia imperiale dall’Ackland Art Museum di Chapell Hill (North Carolina), dove il grande maestro fiammingo lascia una testimonianza dell’interesse per la tipica ritrattistica dei cammei che fortemente lo suggestiona. E infine il protagonista della mostra: il celebre e straordinario Cammeo Gonzaga - eccezionalmente prestato dal Museo Statale dell’Ermitage di San Pietroburgo dove arriva nell’Ottocento entrando nella collezione dello zar Alessandro I di Russia - esposto accanto a cammei che ne sono la derivazione e a incisioni che lo raffigurano. La storia del Cammeo Gonzaga è avventurosa come un romanzo: da Vincenzo I il prezioso oggetto passa nelle mani di Rodolfo Ii di Praga, dal saccheggio di Praga a Cristina di Svezia, poi è in Italia nella collezione di Decio Azzolino a Roma, passa a Livio Odescalchi, a papa Pio Vi, esce dall’Italia per approdare in Francia nella collezione di Napoleone e Giuseppina e infine arriva in Russia dallo zar Alessandro I. In questa ultima sezione, Il viaggio del cammeo in Europa fino all’Ermitage, i numerosi passaggi collezionistici sono testimoniati da dipinti, sculture e incisioni che ritraggono i personaggi che si sono pregiati di annoverare il prezioso pezzo nella propria collezione. Chiude la mostra una sezione ospitata al Museo Diocesano di Mantova, dedicata alle arti preziose sacre. Da segnalare il Piviale del Parato di San Giorgio, rintracciato in Sardegna, prezioso paramento sacro di grandi dimensioni, con tramatura in oro e lo stemma Gonzaga in evidenza. Moltissimi oggetti di straordinaria bellezza dunque, per un viaggio nel collezionismo italiano ed europeo e soprattutto alla corte dei Gonzaga, signori colti e illuminati che hanno dato vita ad una raccolta unica al mondo, celeberrima all’epoca e che ancora fa parlare di sé e merita di essere ammirata e compresa. .  
   
   
GOLF - EUROPEAN TOUR: IN SVIZZERA IL FRANCESE LUCQUIN BRUCIA MCILROY FRANCESCO MOLINARI TERMINA 11°, CEDE EMANUELE CANONICA (32°)  
 
 Roma, 8 settembre 2008 - Prodezza finale di Francesco Molinari, che con un ottimo 66 e il punteggio di 274 (69 70 69 66), si è classificato all’11° posto nell’Omega European Masters, sul percorso di Crans Sur Sierre, a Crans Montana in Svizzera. E’ scivolato, invece, dall’ottavo al 32° Emanuele Canonica (280 - 67 70 68 75), che ha perso ben cinque colpi in quattro buche nelle battute conclusive. Il torneo ha avuto un finale molto emozionante con prima vittoria nell’European Tour del trentenne francese di Valence Jean-françois Lucquin (271 - 68 67 69 67), che ha bruciato alla seconda buca di spareggio il vero protagonista della gara, il diciannovenne irlandese Rory Mcilroy (271 - 63 71 66 71), in testa fino all’ultima buca dove con un bogey causato soprattutto dall’inesperienza e dalla tensione ha rimesso in corsa il transalpino. Alla prima buca di spareggio Mcilroy ha mancato di un soffio il birdie, poi alla seconda ha fallito un putt di una quarantina di centimetri per il par, ma l’errore è stato ininfluente perché un attimo dopo Lucquin ha messo a segno la palla da quasi tre metri per il birdie. Per la seconda settimana consecutiva, si è ripetuto il rito francese, con il vincitore (che ha intascato 333. 330 euro su un montepremi di 2. 000. 000 di euro) abbondantemente annaffiato dallo champagne sull’ultimo green, come era accaduto a Gregory Havret domenica scorsa dopo il Johnnie Walker Championship. Al terzo posto con 272 l’altro transalpino Christian Cevaer, lo svizzero Julien Clement, lo spagnolo Miguel Angel Jimenez e lo scozzese Gary Orr, tutti con qualcosa da recriminare perché erano in grado di poter partecipare allo spareggio. Nel 66 di Molinari, che ha rimontato dodici posizioni, sei birdie e un bogey; nel 75 di Canonica un birdie, poi un bogey, un triplo bogey e un nuovo bogey tra le buche 13 e 16. Non hanno superato il taglio, caduto a 142, gli altri italiani in gara: Edoardo Molinari, 115° con 146 (72 74), Marco Soffietti, 118° con 147 (73 74), Alessio Bruschi, 142° con 151 (71 80), e Paolo Terreni, 156° con 154 (82 72). Let In Danimarca: Gran Rimonta Della Tedesca Martina Eberl, 25ª Zorzi, 29ª Rigon - Con una gran rimonta finale, propiziata da un 66, la tedesca Martina Eberl (205 - 66 73 66) ha vinto il Nykredit Masters, torneo del Ladies European Tour svoltosi sul percorso del Simons Golf Club a Kvistgaard in Danimarca. E’ il secondo successo stagionale per la ventisettenne di Monaco di Baviera, dopo quello ottenuto nel Bmw Italian Open all’Argentario, la quale ha recuperato i sei colpi che la dividevano dalla leader, l’inglese Melissa Reid, giunta seconda con 206 (67 66 73) dopo aver girato nel 73 del par. In terza posizione la svedese Annika Sorenstam (210 - 71 68 71) all’ultima gara in Europa (si ritirerà a fine anno), ma non nel Let poiché parteciperà a un torneo in Cina, in quarta con 211 la danese Iben Tinning, in quinta con 214 la svedese Lotta Wahlin, la statunitense Beth Allen, l’inglese Laura Davies e la danese Julie Tvede. Alti e bassi per le due italiane a premio, Veronica Zorzi 25ª con 218 (70 76 72) e Margherita Rigon 29ª con 219 (71 72 76), nona dopo due turni. Non hanno superato il taglio Anna Rossi (77 73), Federica Piovano (75 75) e Stefania Croce (74 76) 61. E con 150, Isabella Maconi (75 76) e Vittoria Valvassori (75 76) 69. E con 151. Nel primo giro si è ritirata dopo sei buche (+5) Sophie Sandolo e non ha preso parte alla gara Tullia Calzavara, che era tra le iscritte. La Eberl ha guadagnato 30. 000 euro (montepremi 200. 000 euro). Seniors Tour: Bernhard Langer Alla Sua Maniera, 10° Costantino Rocca - Il tedesco Bernhard Langer ha ottenuto il primo successo nel Seniors Tour europeo imponendosi con 201 colpi (67 67 67) nel Casa Serena Open, disputato sul percorso del Casa Serena Golf a Praga, nella Repubblica Ceca. Nel duello finale ha staccato nettamente il gallese Ian Woosnam, secondo con 204 (65 69 70). Terzi con 205 lo statunitense Bob Boyd e l’inglese Gordon J. Brand. Buon decimo posto per Costantino Rocca (208 - 71 67 70), che ha concluso con un 70 (tre birdie, due bogey), e media classifica per Giuseppe Calì, 34° con 215 (69 74 72), dopo un parziale di 72 (tre birdie, quattro bogey). Per Langer un premio di 90. 000 euro sui 600. 000 in palio. Challenge Tour: S’impone Il Danese Mark F. Haastrup - Il danese Mark F. Haastrup ha vinto con 206 colpi (70 68 68) il The Dubliner Challenge (Challenge Tour) all’Hills Gc di Gothenburg in Svezia, torneo ridotto a 54 buche per l’inclemenza del tempo che ha impedito la disputa del terzo giro. Al secondo posto con 207 il tedesco Benjamin Miarka, al terzo con 210 lo svedese Gustav Andersson, al quarto con 212 il belga Nicolas Vanhootegem, lo svedese Fredrik Ohlsson e l’inglese Rob Harris. E’ uscito al taglio Marco Crespi (133° con 168 - 87 81), unico italiano presente. Haastrup ha ricevuto un assegno di 22. 400 euro su un montepremi è di 140. 000 euro. Alps Tour: Vince Mandonnet, 11° Andrea Zani - Andrea Zani (277 - 73 70 68 66) ha effettuato un buon recupero nel giro finale (parziale di 66) e si è classificato undicesimo nell’Agf-allianz Open de la Mirabelle d’Or (Alps Tour), disputato al Golf de la Grange aux Ormes di Metz, in Francia. Ha conquistato il suo primo titolo nel circuito il francese Alexandre Mandonnet (271 - 69 64 68 70), che ha superato con un eagle alla prima buca di spareggio l’inglese Philip Rowe (70 66 67 68) e il belga Pierre Relecom (70 60 71 70), con i quali aveva chiuso alla pari le 72 buche della gara. Al quarto posto con 273 i transalpini Nicolas Pamard e Julien Guerrier, al sesto con 274 l’altro francese Adrien Mork. Al 30° con 282 Matteo Delpodio (73 69 72 68), Andrea Zanini (72 71 71 68) e Andrea Rota (72 71 69 70), al 39° con 286 Andrea Signor (72 69 72 73). Non hanno superato il taglio Marco Guerisoli, 51° con 145 e fuori per due colpi, Alberto Campanile e Alessio Mastriforti, 63. I con 147, Edoardo Bisetti, 72° con 150, Simone Brizzolari, 74° con 151, e Michele Zanini, 86° con 160. Al vincitore sono andati 6. 525 euro su un montepremi di 45. 000. Pga Tour: Camilo Villegas Rimane Leader - Sul tracciato del Bellerive Cc di St. Louis, nel Missouri, il colombiano Camilo Villegas (197 - 65 66 66) è rimasto al comando anche al termine del terzo giro del Bmw Championship, la terza delle quattro prove dei Playoffs dell’Us Pga Tour che assegneranno al vincitore di una speciale classifica a punti i 10. 000. 000 di dollari della Fedex Cup. Villegas ha un colpo di vantaggio su Jim Furyk (198 - 70 62 66), e quattro su Anthony Kim, Tim Clark e Brian Gay. Difficile che possano partecipare alla corsa per il titolo Angel Cabrera e Phil Mickelson, 11. I con 204, e Sergio Garcia, 17° con 205. Sono fuori gioco, Ernie Els, 21° con 206, Geoff Ogilvy, 27° con 207, Adam Scott, 39° con 209, Vijay Singh, 48° con 211, Padraig Harrington e Mike Weir, 51. I con 212. Il torneo ha preso il via con un giorno di ritardo per un nubifragio che ha allagato il campo e che ha costretto poi i giocatori agli straordinari per rientrare nei tempi. In palio 7. 000. 000 di dollari dei quali 1. 260. 000 destinati al vincitore. Internazionali D’italia Femminili: Nella Finale Tutta Italiana Valeria Tandrini Supera Camilla Patussi - Valeria Tandrini, diciassettenne di Arzignano, ha dato ulteriore lustro alla sua ottima stagione vincendo i Campionati Internazionali d’Italia Femminili, sull’impegnativo tracciato del Golf Club Le Fonti. Nella finale su 36 buche ha superato per 4/3 Camilla Patussi per un pieno successo sia italiano che per il Golf Club Padova, al quale appartengono entrambe le azzurre. La Tandrini ha nettamente dominato la gara, passando 4 up alla 18ª, e poi portandosi fino a 7 up. A quel punto c’è stata la generosa reazione della Patussi, diciannovenne nata a Padova, che si è portata fino a 3 up e che ha messo a segno un birdie anche alla 32ª buca nella speranza di prolungare ancora il match. La Tandrini, però, ha risposto con uguale moneta conquistato il secondo titolo internazionale stagionale dopo il successo a luglio nel Danish International Youth. Nel suo palmares annuale anche il tricolore “ragazze”. Per giungere alla finale la Tandini ha eliminato Cristina Mcquiston (6/4), la finlandese Elina Ikavalko (5/4), l’altra finlandese Annika Korkeila, dopo 20 tiratissime buche, e in semifinale Marianna Causin (2 up). La Patussi ha superato Chiara Brizzolari (3/2), l’olandese Kyra Van Leeuwen (2/1), che era una delle favorite, Alessia Knight (1 up), vincitrice della qualificazione medal, e in semifinale la francese Barbara Genuini (4/3), che aveva messo fuori gioco Giulia Molinaro (2 up). Turkish Open Amateur: Niccolo’ Ravano Scende Al Secondo Posto - Niccolò Ravano (216 - 70 71 75) ha perso la leadership nel terzo giro del Turkish Open Amateur Championship, sul percorso del Cornelia Golf Club ad Antalya in Turchia. L’azzurro è al secondo posto distanziato di tre colpi dallo svizzero Richard Heath (213 - 68 74 71) e con uno di vantaggio sul portoghese José Maria Joia (217 - 70 76 71). Si sono portati tra i “top ten” gli altri due azzurri: Giacomo Tonelli è salito dalla 25ª alla sesta posizione con 223 (81 74 68) e Joon Kim dall’11ª alla nona con 224 (81 68 75). .  
   
   
IL BELGA GERALD DELEPINE (HUSQVARNA) IN CLASSE S2 E IL FRANCESE THIERRY VAN DEN BOSCH (APRILIA) SONO I VINCITORI DELLA SESTA PROVA DEL CAMPIONATO INTERNAZIONALE SUPERMOTO CHE SI È SVOLTA A BUSCA, DOVE SONO STATI ASSEGNATI ANCHE I TITOLI TRICOLORI DELLA STAGIONE A IVAN LAZZARINI (APRILIA) PER LA CLASSE S1 E DAVIDE GOZZINI PER LA S2.  
 
Busca (Cn), 8 settembre 2008 – Al contrario di quanto era stato annunciato dai meteorologhi, il Kart Planet di Busca ha potuto contare su una bella e ventilata giornata di sole e un buon pubblico che ha seguito interessato ogni fase di questo ricco pomeriggio di finali che assegnavano ben sei titoli di categoria. Questa sesta e ultima prova di Campionato Internazionale Supermoto, organizzata dalla Dbo in collaborazione con la gestione del locale circuito Kart Planet che nel mese di ottobre ospiterà il Gp Le Alpi del Mare sempre di Supermoto, è stata molto più vibrante del previsto offrendo gare molto combattute e colpi di scena al vertice che hanno fatto la differenza nel computo finale di stagione. Subito da registrare l’uscita di scena di uno dei protagonisti del torneo internazionale come Massimo Beltrami che nelle prove del venerdi in seguito a una caduta si è procurato l’infortunio del braccio destro. Nella gara piemontese che manda al riposo invernale questo bellissimo torneo internazionale, ne sono usciti vincitori il belga Gerald Delepine (Husqvarna-team Azzalin) in classe S1 grazie ad un secondo e un primo posto di manche, e il francese Thierry Van Den Bosch (Aprilia-team Drc) in ragione di due bellissime vittorie parziali. Ma quest’ultima prova piemontese è servita anche per l’assegnazione dei titoli 2008 della specialità, con il pesarese Ivan Lazzarini (Aprilia-team Drc-classe S1) che conquista il quinto titolo tricolore della sua bella carriera corsa sempre all’apice delle graduatorie. Di nuovo campione italiano, invece, il bresciano Davide Gozzini (Tm-factory-classe S2) che ha dimostrato ampiamente di meritare la riconferma del titolo dopo il primo del 2007 in questa specialità. Assegnazione anche dei titoli internazionali, che hanno arriso a Ivan Lazzarini sempre per la S1 e al francese Adrien Chareyre (Husqvarna-team Azzalin) per la S2. Infine anche gli altri Campionati Italiani ed i Trofei hanno giocato in questa come nelle altre cinque precedenti prove, un ruolo molto importante, offrendo ogni volta confronti appassionanti che hanno permesso di mettere in mostra alcuni dei nomi che sicuramente ritroveremo nei campionati di elite del 2009. Roberto Costa (Ktm) è il vincitore del titolo italiano della classe S5, pur non avendo vinto quest’ultima prova, che invece è andata a favore di Cristiano Lupacchini (Honda) vincitore delle due manche odierne. In classe S4 gara e titolo tricolore per il maceratese Massimiliano Porfiri (Honda) che ha preceduto in gara e in campionato il pur bravo Alberto Dall’era. Infine i due combattuti trofei nazionali monomarca che hanno visto le vittorie di giornata di Luca Brambilla nel Trofeo Honda dove però si è aggiudicato il campionato Giordano Carassai, e il grossetano Giulio Lorenzini che ha fatto suoi gara e titolo del Trofeo Suzuki. La Cronaca Dell’ultima Prova Piemontese S2 Gara-1: La prima manche della classe S2 vede lo spunto migliore di Adrien Chareyre (Husqvarna-team Azzalin) davanti al leader di classifica Davide Gozzini e Lorenzo Mariani (Tm-mrc) che a sua volta precedeva il gruppo degli inseguitori. Poche curve e il bresciano passa al comando ma appena due giri più tardi Chareyre nel tratto sterrato sferra nuovamente l’attacco e si riporta al comando rimanendovi sino al traguardo. Gozzini si difende molto bene ma le battute finali hanno messo in evidenza un leggero ma determinante calo che ha permesso anche al sagace Gerald Delepine (Bel-husqvarna) di superarlo. Quarta posizione per Attilio Pignotti (Ktm) che anticipa Lorenzo Mariani, Luca Minutilli (Aprilia), Fabrizio Bartolini (Aprilia), Graziano Rispoli (Suzuki), Paolo Gaspardone (Husaberg), Andrea Occhini (Husaberg). S2 Gara-2: E’ stavolta il bresciano capoclassifica Davide Gozzini ad avere la mossa migliore allo start, precedendo Adrien Chareyre (Husqvarna), Attilio Pignotti (Ktm), Fabrizio Bartolini (Aprilia), Lorenzo Mariani , il belga Gerald Delepine (Husqvarna), Paolo Gaspardone (Husaberg). Le fasi iniziali hanno visto subito un intraprendente Delepine che nel volgere di mezza gara ha superato uno ad uno i suoi predecessori sino a portarsi in testa e poi vincere la manche davanti a Chareyre, Pignotti e un Gozzini che ha pensato più al titolo che alla gara, e infatti il quarto posto di questa manche è stato sufficiente a riconfermare il bresciano quale miglior pilota italiano della classe S2. Le posizioni successive che completano l’ordine dei top ten sono state occupate da Mariani, Gaspardone, Minutilli, Bartolini, Occhini e Rispoli. S1 Gara-1: E’ lo scatto del transalpino Thierry Van Den Bosch a caratterizzare la manche inaugurale della classe S1, lasciandosi dietro i francesi Jerome Giraudo (Honda-team Monticelli) e Thomas Chareyre (Husqvarna-team Azzalin), il tedesco Bernd Hiemer (ktm-Team Miglio) e il leader di classifica Ivan Lazzarini (Aprilia-drc). Se da una parte non c’è stata storia per il francese “Vdb” che ha mantenuto costante la sua posizione al comando del gruppo non destando grande attenzione da parte del numeroso pubblico accorso sugli spalti del bel circuito buschese, dall’altra, invece è risultato interessante seguire le gesta di Lazzarini che proprio in questa manche e in questa posizione si giocava il titolo tricolore. Difatti il pesarese del team Drc ha mantenuto la quinta posizione sino a tre giri dal termine quando si è resa complice involontaria una scivolata di Giraudo quando si trovava in seconda posizione, che ha permesso di salire una posizione a tutto il gruppo compreso Lazzarini che ha così chiuso in quarta posizione, sufficiente a conquistare in anticipo, se pur di poco, il titolo tricolore. Secondo gradino del podio, dunque, per Hiemer e terza per Chareyre, mentre quinto è Seel che conclude la sua gara davanti a Chambon , Balducci (Suzuki), Sammartin (Aprilia), Giraudo (Honda), Guardalà (Honda). S1 Gara-2: Il semaforo verde di questa seconda manche finale della S1 ha visto la holeshot del francese Thierry Van Den Bosch (Aprilia-team Drc) davanti al leader Ivan Lazzarini (Aprilia-team Drc), Simone Girolami , Eddy Seel (Suzuki). Davanti a tutti il transalpino senza esitazione ha mantenuto il comando sino alla bandiera a scacchi che ne ha così consacrato la vittoria odierna davanti al pesarese Lazzarini che grazie a questo piazzamento si conferma campione italiano. Cambio in successione invece per la terza posizione che vede infine chiudere il francese Thomas Chareyre (Husqvarna-team Ch Azzalin) davanti al connazionale Jerome Giraudo (Honda), Bernd Hiemer (Ktm-team Miglio), Fabio Balducci (Suzuki-team Lux), Girolami, Boris Chambon (Fra-tm), Yuri Guardalà (Honda), Elia Sammartin (Aprilia). Classifiche Categoria S1 Gara-1: 1. Thierry Van Den Bosch (Fra-aprilia) 14 giri in 18’46. 489 e giro + veloce in 1’19. 859; 2. B. Hiemer (Ger-ktm); 3. T. Chareyre (Fra-husqvarna); 4. Ivan Lazzarini (Ita-aprilia); 5. E. Seel (Bel-suzuki). Gara-2: 1. Thierry Van Den Bosch (Fra-aprilia) 14 giri in 18’50. 822; 2. Ivan Lazzarini (Ita-aprilia); 3. T. Chareyre (Fra-husqvarna) giro + veloce in 1’19. 936; 4. J. Giraudo (Fra-honda); 5. B. Hiemer (Fra-ktm). Assoluta: 1. Thierry Van Den Bosch punti 50; 2. Ivan Lazzarini 40; 3. Thomas Chareyre 40. Campionato Italiano: 1. Ivan Lazzarini punti 300; 2. Fabio Balducci 250; 3. Christian Ravaglia 201. Campionato Internazionale: 1. Ivan Lazzarini punti 264; 2. Thierry Van Den Bosch 256; 3. Thomas Chareyre 232. Categoria S2 Gara-1: 1. Adrien Chareyre (Fra-husqvarna) 14 giri in 18’54. 332 e giro più veloce in 1’20. 045; 2. G. Delepine (Bel-husqvarna); 3. D. Gozzini (Ita-tm); 4. A. Pignotti (Ita-ktm); 5. L. Mariani (Ita-tm). Gara-2: 1. Gerald Delepine (Bel-husqvarna) 14 giri in 19’01. 287 e giro + veloce in 1’20. 178; 2. A. Chareyre (Fra-husqvarna); 3. A. Pignotti (Ita-ktm); 4. D. Gozzini (Ita-tm); 5. L. Mariani (Ita-tm). Assoluta: 1. Gerald Delepine punti 47; 2. Adrien Chareyre punti 47; 3. Attilio Pignotti 38. Campionato Italiano: 1. Davide Gozzini punti 256; 2. Attilio Pignotti 250; 3. Lorenzo Mariani 224. Classifica Internazionale: 1. Adrien Chareyre punti 262; 2. Davide Gozzini 230; 3. Attilio Pignotti 215. Categoria S4 Gara-1: 1. E. Borella (Ktm) 10 giri in 14’15. 354; 2. M. Porfiri (Honda); 3. A. Dall’era (Honda) gito migliore in 1’24. 722. Gara-2: 1. Massimiliano Porfiri (Honda) 9 giri in 12’49. 363; 2. A. Dall’era (Ktm) giro + veloce in 1’24. 631; 3. P. Errante (Honda). Assoluta: 1. Massimiliano Porfiri punti 47; 2. Alberto Dall’era 42; 3. Paolo Errante 38. Campionato Italiano: 1. Massimiliano Porfiri punti 279; 2. Alberto Dall’era 243; 3. Edgardo Borella 232. Categoria S5 Gara-1: 1. Cristiano Lupacchini (Honda) 9 giri in 13’11. 257 e giro più veloce in 1’25. 516; 2. N. Lafranconi ; 3. S. Comellini (Aprilia). Gara-2: 1. Cristiano Lupacchini (Honda) 9 giri in 12’58. 523 e giro più veloce in 1’25. 344; 2. N. Lafranconi ; 3. M. Martella (Ktm). Assoluta: 1. Cristiano Lupacchini punti 50; 2. Nicola Lafranconi 44; 3. Mattia Martella 35. Campionato Italiano: 1. Roberto Costa punti 260; 2. Cristiano Lupacchini 247; 3. Nicola Lafranconi 225. Trofeo Hm Honda Trofeo Honda Gara-1: 1. Giordano Carassai 9 giri in 13’29. 480; 2. F. Fissolo; 3. L. Brambilla. Gara-2: 1. Luca Brambilla 9 giri in 13’18. 656; 2. F. Fissolo; 3. Giordano Carassai giro + veloce in 1’27. 627. Assoluta: 1. Luca Brambilla punti 180; 2. Giordano Carassai 180; 3. Fabrizio Fissolo 180. Campionato: 1. Giordano Carassai punti 998; 2. Andrea Lupini 984; 3. Fabrizio Fissolo 870. Trofeo Suzuki Gara-1: 1. Giulio Lorenzini 9 giri in 13’10. 049 e giro più veloce in 1’26. 680; 2. S. Cecchetti; 3. C. Massandrini. Gara-2: 1. Giulio Lorenzini 10 giri 14’16. 866 e giro + veloce in 1’24. 581; 2. S. Cecchetti; 3. C. Massandrini. Assoluta: 1. Giulio Lorenzini punti 50; 2. Simone Cecchetti 44; 3. Christian Massandrini 40. Campionato: 1. Giulio Lorenzini punti 291; 2. Diego Liciarelli 258; 3. Christian Massandrini 227. .  
   
   
SCUDETTI DI VOLO IN PARAPENDIO IN PIEMONTE E VENETO  
 
San Potito Sannitico (Caserta), 8 settembre 2008 - In una allegra e vivace piazza della Vittoria, nome assolutamente appropriato all´evento, si è svolta la premiazione del Campionato Italiano 2008 di parapendio, organizzato dal locale club "Le Streghe", con la partecipazione di 128 piloti. Quelli piemontesi e veneti hanno lasciato ben poco al resto d´Italia: campione assoluto Marco Littamé, seguito da Davide Cardona, due torinesi iscritti all´associazione Volo Libero Monte Bianco. Terzo il trentino Mauro Magliolo. In campo femminile vittoria dell´azzurra Rosanna Scanagatta di Marostica. Seguita da Martina Centa e Maria Grazia Crippa. Infine nella classifica "Sport" ha vinto l´alto atesino Peter Schwarz, seguito da Andrea Verlato e Maurizio Maina. Tra le associazioni sportive vittoria di misura del Team Montegrappa (Vicenza) sul Velum Volitans (Torino), mentre terzo è risultato il Para&delta Club di Feltre (Belluno). La competizione ha occupato l´ultima settimana di agosto ed all´efficiente organizzazione ha arriso il bel tempo. Infatti delle sei prove previste, una al giorno, sola la seconda è stata annullata per meteo avversa. I percorsi di gara si sono snodati lungo la catena del Matese, tra Campania e Molise, sovrastata dal monte Miletto (2050 m) e dalla Gallinola (1980 m). Distanze tra i 49 e gli 88 chilometri, dal decollo di Bocca della Selva (Benevento) fino all´atterraggio di San Potito, percorse sfruttando le sole correnti di aria ascensionale, dette "termiche", fenomeni che il pilota di volo libero, sia in parapendio, come in deltaplano, deve riconoscere ed utilizzare al meglio per guadagnare quota e con essa la possibilità di volare lontano, aggirare determinati punti salienti del territorio, detti "boe", indicati dalla direzione di gara prima del via. In questa occasione le quote massime si sono aggirate tra i 2300 e 2600 m. .  
   
   
TOMMY HILFIGER (RANDY SMYTH-USA) E CLANDESTEAM (DANIELE LARCHER - ITALIA) VINCONO LE DUE CENTOMIGLIA DEL LAGO DI GARDA IN QUASI 300 AL VIA IN RAPPRESENTANZA DI 20 NAZIONI  
 
 Gargnano (Brescia), 8 settembre 2008 - Chiusura in bellezza, ieri, per la quasi 300 imbarcazioni che hanno partecipato sul Garda alla 58a edizione della Centomiglia e alla 3a Multicento-trofeo Giorgio Zuccoli. La vittoria tra i monocarena è andata a "Clandesteam" dello skipper di casa Daniele Larcher. La vittoria di "Clandesteam" è arrivata dopo una penalizzazione inflitta dalla Giuria Internazionale allo scafo tedesco "Wild Lady" che per prima aveva tagliato il traguardo. Il "penalty" (una sorta di fuorigioco millimetrico in partenza) è costato allo scafo del lago di Costanza anche il secondo posto andato all´armo Ungherese "Principessa" che aveva a bordo l´ex campione del mondo dell´olimpica Star, il veneto Roberto Benamati. Tra le classi cabinate affermazione nel trofeo Beppe Croce per "Mediatel" di Paolo Masserdotti, altro skipper del Garda. La flotta Asso 99 ha visto il primo posto del bresciano Beppe Cavalli, la classe Protagonist di Marco Schirato, nei Dolphin 81 il desenzanese Gio Pizzati. La Multicento, alla sua terza edizione e con un nuovissimo trofeo dedicato al compianto Gorgio Zuccoli, ha premiato il catamarano "Tommy Hilfiger" condotto dallo statunitense Randy Smyth che ha chiuso primo davanti a tutti. Tra gli altri Multiscafi il trentino Matteo Marega si è imposto nella classe dei 30 piedi, mentre il tedesco Bernard Doerfler è stato il più veloce tra i 20piedi davanti a Stimpfl-taddei, skipper del Circolo Velico Trentino di Torbole. In gara in una prova senza classifica c´erano anche nella Centopeople i progetti di vela terapia. La prova è stata caratterizzata da venti leggerissimi. L´ultimo, il piccolo Crociera "Giò" di Noventa, è giunto sul traguardo dopo quasi 24 ore di navigazione. .  
   
   
LIGNANO 2011: OLIMPIADI MASTER, DOPO MALMOE ORA TOCCA AL FVG  
 
 Trieste, 8 settembre 2008 - Il Friuli Venezia Giulia ha raccolto il testimone dalla svedese Malmoe, sede dell´edizione sperimentale dei Giochi Europei Master, e si prepara ad ospitare nel 2011 a Lignano la prima Olimpiade continentale riservata agli over 35. "E´ un evento a doppia valenza turistico-sportiva che - spiega il vicepresidente della Regione e presidente del Comitato organizzatore di Lignano 2011, Luca Ciriani - rispecchia perfettamente la nuova filosofia applicata dalla Giunta Tondo, quella della valorizzazione assoluta delle grandi manifestazioni sportive in chiave di promozione e ricaduta economica sul territorio". Gli European Master Games, assegnati al Friuli Venezia Giulia (preferito all´inglese Sheffield ed alla greca Loutraki) lo scorso 3 giugno ad Atene dall´Imga (International Master Games Association), l´associazione riconosciuta dal Comitato olimpico internazionale (Cio), potranno richiamare 12-15 mila atleti paganti (quota iscrizione + soggiorno) nell´estremo Nordest, impegnandoli in un programma ancora da definire che comprenderà un numero variabile tra 15 e 28 discipline sportive. A Malmoe (280mila abitanti), nel cosìdetto numero zero degli Emg che si è concluso ieri, quasi 4mila master provenienti da 45 paesi d´Europa si sono cimentati in 18 sport, tra i quali hanno riscosso un ottimo successo di partecipazione atletica, beach volley, pallamano e tiro con l´arco. Il testimone virtuale, proprio in considerazione che in Svezia si è trattato di un evento sperimentale, è stato raccolto dalla delegazione del Friuli Venezia Giulia guidata dal vicesindaco di Lignano, Gianni Iermano, e composta anche dal segretario generale degli Emc 2011, Piergiorgio Baldassini, dal consigliere regionale del Coni, Ernesto Zanetti, e dal funzionario delegato Ennio Polat. Una presenza in due tappe quella di Lignano 2011, servita a recepire esigenze, criticità e problematiche dei Giochi Master. All´inaugurazione di Malmoe 2008, infatti, erano presenti pure il sindaco di Lignano, Silvano Del Zotto, e il presidente del Coni Fvg, Emilio Felluga, protagonisti di incontri con il presidente dell´Imga, il danese Kai Holm, con i vertici dell´Oc di Malmoe, guidato da Clerselius Krister, e con il sindaco della città svedese, Anders Rubin. "Lignano ha certamente credibilità internazionale, capacità organizzativa e qualità dell´offerta complessiva per ospitare la prima edizione ufficiale dell´Olimpiade europea Master - ha commentato Iermano -. Con questi presupposti, siamo e saremo ancora di più competitivi ed attrattivi nel settembre 2011, quando punteremo ad un vero e proprio record di partecipanti e di presenze, cercando di implementare ulteriormente le infrastrutture sportive oggetto di un recente incontro con Ciriani e con l´assessore regionale allo Sport, Elio De Anna (vicepresidente dell´Oc di Lignano 2001, ndr)". .