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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Aprile 2010
ASSEGNATI I PREMI GREENLIGHT E GREENBUILDING  
 
Bruxelles, 19 aprile 2010 - Un consiglio comunale in Lettonia, un immobile per uffici in Austria e una scuola in Germania: ecco alcuni dei vincitori dei premi per l´efficienza energetica Greenlight e Greenbuilding assegnati dall´Ue ai concorrenti che nel 2009 sono riusciti a ridurre anche dell´85% il loro consumo energetico. Le cerimonie di premiazione hanno avuto luogo a Francoforte (Germania) il 13 e 14 aprile nell´ambito della conferenza "Miglioramento dell´efficienza energetica degli edifici commerciali" (Ieecb´10). I premi Greenlight e Greenbuilding, che sono stati lanciati dal Centro comune di ricerca della Commissione europea rispettivamente nel 2000 e nel 2005, promuovono l´efficienza energetica negli edifici pubblici e privati in modo da rendere l´Ue efficiente sotto il profilo energetico. In questa edizione sono stati premiati in tutto 24 partecipanti che si sono distinti per risultati particolarmente positivi dal punto di vista dell´efficienza energetica o per aver implementato modelli innovativi. Per formulare le proprie decisioni i giudici hanno preso in considerazione la quantità di energia risparmiata, le tecnologie utilizzate e il settore di provenienza dei partecipanti. I programmi Greenlight e Greenbuilding vedono la partecipazione di più di 700 soggetti provenienti da svariati paesi europei, che risparmiano nel complesso circa 545 Gwh all´anno, ovvero l´equivalente della quantità di energia consumata da due città europee di medie dimensioni nello stesso periodo di tempo. Questi risultati sono resi possibili dall´installazione di sistemi ad alta efficienza energetica come pannelli solari, coibentazione, sistemi di illuminazione a basso consumo, sistemi di riscaldamento e raffreddamento efficienti e sistemi di controllo intelligenti. In una nota congiunta, Máire Geoghegan-quinn, commissario europeo per la ricerca, l´innovazione e la scienza, e Günther Oettinger, commissario europeo per l´energia hanno detto: "Ci congratuliamo con i vincitori. Che appartengano al settore pubblico o a quello privato, sono tutti la prova vivente che le organizzazioni che investono nel campo dell´efficienza energetica e sviluppano innovazioni creano enormi vantaggi per se stesse e contribuiscono al tempo stesso in modo significativo a rendere l´Europa più sostenibile. "La diffusione di questo tipo di buone pratiche, anche grazie a premi come questi, sarà un fattore determinante per il buon esito, sotto il profilo economico e ambientale, della strategia Europa 2020". Dal suo lancio, avvenuto nel 2000, il programma Greenlight ha raccolto più di 500 adesioni in tutta Europa: partner che hanno sostituito ormai desueti e dispendiosi sistemi di illuminazione con lampade a basso consumo. Quest´operazione, insieme a un attento controllo dell´uso della luce, consente di risparmiare in tutto 241 Gwh all´anno: un risparmio di circa 24 milioni di euro all´anno e di più di 94 milioni di chilogrammi di emissioni di anidride carbonica. Tra i vincitori di questa edizione di Greenlight ci sono aziende con sede in Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Germania, Spagna, Francia, Lettonia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania e Slovacchia. Il programma Greenbuilding, creato nel 2005 sulla scia del successo di Greenlight, conta oggi 185 partner i cui edifici risparmiano in media 304 Gwh all´anno in elettricità, gas e petrolio, un dato che corrisponde a un risparmio di circa il 41%. I risultati ottenuti sono frutto dell´impiego congiunto di sistemi di riscaldamento e impianti di condizionamento più efficienti, sistemi di coibentazione ottimali, illuminazione più efficiente e impiego di energia solare e geotermica. I premi Greenbuilding sono stati assegnati a partecipanti provenienti da Austria, Croazia, Belgio, Germania, Grecia, Italia, Spagna e Svezia. Un rapporto dettagliato del Centro comune di ricerca con i risultati di entrambi i programmi verrà pubblicati all´inizio di giugno in occasione della "Settimana verde"dell´Ue, la conferenza annuale sulle politiche ambientali che coinvolge il maggior numero di attori. Per maggiori informazioni, visitare: Sito web per l´efficienza energetica del Centro comune di ricerca (Ccr) http://re.Jrc.ec.europa.eu/energyefficiency/    
   
   
CARBURANTI: IL MINISTRO SCAJOLA HA CONVOCATO IL TAVOLO PER MERCOLEDI’  
 
Roma, 19 aprile 2010 - Il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha convocato per il pomeriggio di mercoledì 21 aprile1 aprile, il tavolo sui carburanti dove verrà presentata la proposta di accordo del Governo sulla riforma della rete di distribuzione e dei meccanismi di prezzo dei carburanti. La proposta tiene conto delle consultazioni dei mesi scorsi con le Regioni e con le categorie dell’industria petrolifera, della distribuzione e dei consumatori.  
   
   
18ª CONFERENZA ED ESPOSIZIONE EUROPEA SULLA BIOMASSA  
 
Lione, 19 aprile 2010 - Dal 3 al 7 maggio si svolgerà a Lione, in Francia, la 18ª Conferenza ed esposizione europea sulla biomassa. La conferenza affronterà tutti gli aspetti relativi alla bioenergia: disponibilità di risorse, tecnologie di conversione, progetti di dimostrazione, integrazione nel sistema energetico, impatto ambientale e diffusione sul mercato nonché la necessità di iniziative politiche. Le presentazioni orali e visive delle sessioni saranno completate da workshop sul posto e dibattiti politici, che delineeranno le possibilità offerte dalla bioenergia e il suo contributo al raggiungimento della futura richiesta energetica mondiale. Sessioni dedicate alle risorse della biomassa, la conversione della biomassa, i mercati odierni e futuri, nonché alle politiche europee e del resto del mondo, forniranno ai partecipanti informazioni dettagliate non soltanto da un punto di vista scientifico ma anche di possibili soluzioni politiche. In concomitanza con la conferenza si terrà il 4º Forum dell´industria della biomassa, organizzato dall´Associazione europea dell´industria delle biomasse (Eubia). Questo forum metterà in evidenza le prospettive dell´utilizzo su larga scala della biomassa nei mercati settoriali. Per ulteriori informazioni, fare clic: http://www.Conference-biomass.com/  
   
   
ENERGIA FVG: APPROVATO BANDO PER OLTRE 10 MILIONI DI EURO  
 
Trieste, 19 aprile 2010 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali e Forestali, Claudio Violino, ha approvato il Bando per l´assegnazione di contributi per interventi volti allo sfruttamento delle fonti rinnovabili di energia - biomasse, per un ammontare complessivo di oltre 10 milioni di euro. Tale documento definisce le modalità e i termini per la presentazione delle domande di accesso ai finanziamenti previsti dal Piano Operativo Regionale Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) 2007 - 2013 del Friuli Venezia Giulia. E´ riferito in particolare all´Obiettivo competitività regionale e occupazione, specificamente alla Valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili per la parte relativa alla linea di intervento ´Sfruttamento di fonti rinnovabili´, compresa nell´Asse 5 ´Eco sostenibilità ed efficienza energetica del sistema produttivo´. Il Governo regionale ha altresì deliberato di assegnare a tale bando risorse finanziarie pari a oltre 10 milioni e 335 mila euro. Tale somma si compone della quota a carico del Fesr, che è pari a 3 milioni e 288 mila euro, e della quota a carico dello Stato, per oltre 7 milioni di euro.  
   
   
VISITA ALL’IMPIANTO FOTOVOLTAICO DEL MUSEO PROVINCIALE L’INCONTRO È STATO ORGANIZZATO DALL’ISES ITALIA, DALLA PROVINCIA DI POTENZA IN COLLABORAZIONE CON LA SEL E L’ENEA TRISAIA  
 
Potenza, 19 aprile 2010 - Venti kilowatt di potenza con cui si copre il fabbisogno elettrico complessivo annuo dell’intero edificio, un risparmio medio di energia pari a 8.800 euro all’anno, una riduzione di prodotti inquinanti in atmosfera nell’ordine di 14 tonnellate di Co2. Questi alcuni numeri dell´impianto fotovoltaico del Museo provinciale di Potenza, che il 16 aprile ha aperto le porte ai cittadini per una visita guidata della centrale fotovoltaica. La visita è stata organizzata dall’Ises Italia e dalla Provincia di Potenza, che ha aderito all’iniziativa “Giorni delle rinnovabili - impianti aperti ai cittadini”, il più importante evento nazionale per avvicinare il grande pubblico alle tecnologie delle fonti rinnovabili, e la collaborazione della Società Energetica Lucana e dell’Enea Trisaia. “Nel futuro non può che esserci più scuola. E investire sulla scuola vuole dire semplicemente investire sul futuro, puntando su più sicurezza, più cultura e più ecologia. Scuole ecologiche in scuole sicure – ha affermato il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza - è l´idea di fondo che guida l´azione della Provincia di Potenza su questo terreno, con la convinzione di dover insistere su questa strada proprio per riuscire a coniugare aspetti che oggi sono fondamentali nel percorso di crescita degli studenti. In tale ottica, l´utilizzo dei Pois (Piani di offerta integrata di servizi) può consentire non solo la realizzazione di progetti innovativi sugli istituti, con un occhio particolare alla sostenibilità ambientale e all´inclusione sociale, ma può anche sgravare il bilancio ordinario, liberando risorse per la manutenzione dell´edilizia scolastica´´.  
   
   
ENERGIE RINNOVABILI, A VENOSA UNA SERIE DI QUESITI  
 
Potenza, 19 aprile 2010 - Lo scorso 16 aprile nel Castello Aragonese di Venosa, nell’ambito della Fiera-convegno Legno Energia si è svolta una tavola rotonda, promossa dalla Sael in ricordo di Peppino Barbuzzi che ne fu socio fondatore ed ideatore, sul tema “la riforma degli incentivi per la produzione dell’energia elettrica e termica da biomasse agroforestali: quella realizzata con la legge 99 del 2009 e quella da realizzare negli auspici delle parti interessate”. Parteciperanno: Marino Berton (presidente Aiel), Filippo Bubbico (Sen. Pd), Vincenzo Folino (consigliere Regione Basilicata Pd), Vito Pignatelli (Presidente Itabia), Piero Lacorazza (Presidente Provincia di Potenza), Rocco Colangelo (Presidente Sel Società Energetica Lucana), Vanessa Gallo (Segreteria Fiper), Vincenzo Taddei (On. Pdl Commissione agricoltura), Giuseppina Servodio (On. Pd Commissione agricoltura), Donato Rotundo (Confagricoltura nazionale). Ai partecipanti sono state poste alcune domande. Eccone alcune: Vi sono ragioni tecno-economiche, o semplicemente sociali, che giustificano le differenti misure di incentivazione tra le diverse fonti di energia rinnovabile (eolica, fotovoltaica e biomasse legnose)? • Perché per l’eolico gli incentivi vanno da 0,30 a 0,17 €/Kw rispettivamente per impianti di potenza inferiore o superiore a 200 Kw, mentre per le centrali elettriche alimentate a biomasse agroforestali gli incentivi vanno da 0,28 a 0,20 €/kw, rispettivamente per impianti inferiori o superiori a 1 Mwe? • E’ ragionevole graduare gli incentivi per i piccoli ed i grandi impianti a biomassa agroforestale ponendo una differenza che non supera il 30%, quando è risaputo che le grandi centrali, per le economie di scala che realizzano, costano in proporzione meno della metà delle piccole? • La legge 222/07 all’art. 26 garantiva per l’energia elettrica prodotta in centrali inferiori ad un Mwe con biomasse da filiera corta un incentivo di 0,30 € a Kwe, la riforma introdotta con la legge 99/09 ha ridotto tale incentivo a 0,28 €/Kwe, mentre nessuna riduzione è stata prevista per le centrali superiori ad un Mwe: perché questa “economia” soltanto sulle centrali piccole? • E’ opportuno equiparare negli incentivi gli impianti a biogas con quelli a biomassa legnosa quando è risaputo che i costi di investimento per realizzare i primi sono significativamente più bassi di quelli necessari per i secondi? • Perché l’energia termica da fonti rinnovabili è fortemente penalizzata nella misura degli incentivi rispetto a quella elettrica? Non si contribuisce anche per questa via al risparmio dei carburanti fossili e alla riduzione delle emissioni dei gas serra? Probabilmente – afferma il presidente della Sael, ing. Franco Di Nitto - si scoprirà che l’intero settore delle energie rinnovabili tra i tanti limiti che lo segnano sconta anche quello di non avere ancora una disciplina che risponda a criteri di razionalità e di equità. Eppure - è bene ricordarlo - il costo di questi incentivi sono posti a carico di tutti i cittadini con apposite aliquote da pagare con la bolletta che ogni bimestre arriva dall’Enel !  
   
   
BASILICATA: PROFESSIONI TECNICHE, APPROVATE LINEE GUIDA REGIONE STABILISCONO LE PROCEDURE E I CRITERI PER L´AFFIDAMENTO DEI SERVIZI INGEGNERIA E ARCHITETTURA ALL´ESTERNO DELLA PA  
 
Potenza, 19 aprile 2010 - La Giunta regionale ha approvato le “Linee guida regionali sulle procedure e criteri per l´affidamento dei servizi attinenti all´ingegneria ed alla architettura all´esterno della pubblica amministrazione". Lo rende noto l’assessore regionale uscente alle Infrastrutture, Rocco Vita. “L’obiettivo del provvedimento – spiega Vita – è quello di rilanciare e valorizzare le professioni intellettuali e tecniche salvaguardando la professionalità dei progettisti. Le linee guida rappresentano un primo importante traguardo verso un approccio più semplificato ed univoco a fronte di una normativa di riferimento complessa, interessata da frequenti processi evolutivi, che rendono poco agevole l´opera di interpretazione. Le sostanziali modifiche, intervengono, infatti, significativamente sulle categorie professionali, attribuendo maggiore attenzione ai giovani professionisti, che lamentano gli effetti negativi, sia del processo di liberalizzazione (abolizione dei minimi tariffari), che spesso degenera nel fenomeno dei ribassi indiscriminati, delle anomalie delle offerte nelle gare di progettazione, del ricorso sistematico a criteri di selezione dell´offerta che privilegiano il fattore prezzo piuttosto che la qualità della prestazione, sia della complessa interpretazione della norma che induce a comportamenti disomogenei delle stazioni appaltanti nella attuazione e gestione delle procedure di affidamento”. Proprio nell´intento di favorire un modus operandi più snello ed omogeneo sul territorio regionale, nel rispetto dell´autonomia di ciascun Ente, la Regione ha colto favorevolmente la proposta di istituire, presso il Dipartimento Infrastrutture, Oo.pp. E Mobilità, cui è attestata la competenza in materia di opere pubbliche, un tavolo tecnico partecipato dagli Ordini e Collegi professionali, esteso alle associazioni di settore, per sviluppare un documento condiviso di indirizzo, per una efficace gestione degli affidamenti dei servizi di Ingegneria ed architettura. Il tavolo tecnico ha sviluppato la proposta dl "linee guida regionali sulle procedure e criteri per I´affidamento dei servizi attinenti all´ingegneria ed alla architettura all´esterno della pubblica amministrazione" la cui versione definitiva è frutto di un processo concertativo che ha tenuto conto delle esigenze e dei contributi resi dalle singole categorie professionali per arrivare a un documento condiviso, anche dalle associazioni di settore, Anci e Upi regionali. “Nelle more del Regolamento generale attuativo del Codice dei contratti, che sarà a breve emanato – aggiunge Vita - le linee guida costituiscono, in definitiva, un utile modello operativo per le stazioni appaltanti, che operano sul territorio regionale, nella gestione degli affidamenti di detti servizi secondo modalità più snelle e semplificate, tendente ad assicurare uniformità e omogeneità di comportamenti attraverso il ricorso a modalità applicative e schemi di bando tipo, atti a fornire agli Enti attuatori univoci elementi di riferimento. Al perseguimento di livelli di progettazione delle opere pubbliche sempre più attenti alle esigenze di qualità, concorrono due importanti iniziative sostenute dal Dipartimento infrastrutture: la pubblicazione dei nuovo prezzario regionale di riferimento per l’esecuziane delle opere pubbliche e, in particolare, la recente Legge Regionale n. 73 del 15 febbraio 2010 “Promozione della cultura architettonica e del paesaggio attraverso iniziative culturali ed azioni di sensibilizzazione volte a promuovere la qualità del progetto di architettura con azioni tese a garantire il valore ed a salvaguardare la professionalità dei progettisti" che individua nei concorsi di idee e di progettazione le modalità operative più idonee a favorire la qualità architettonica del costruito e il suo armonico inserimento nell´ambiente circostante, sia per gli interventi nuovi sia per il recupero, quali efficaci strumenti che stimolano la competizione ed il confronto di idee a garanzia, quindi, della qualità dei risultati”.  
   
   
TRENTINO E FINLANDIA, DOVE IL LEGNO È DI CASA ENTRO TRE MESI IL PRIMO EDIFICIO A MARCHIO CASE TRENTINO ALLE GALLERIE DI PIEDICASTELLO UN SEMINARIO INTERNAZIONALE E UNA MOSTRA  
 
Trento, 19 aprile 2010 - Costruire edifici in legno è oggi una possibilità concreta, con grandi potenzialità in termini economici e di sviluppo sostenibile. Lo dimostra l’esperienza dei paesi scandinavi ed in particolare della Finlandia che un convegno internazionale, svoltosi il 15 aprile a Trento alle Gallerie di Piedicastello, ed una interessante mostra itinerante che sarà inaugurata domani, mette a confronto con quanto si sta facendo in Trentino. La prima giornata del convegno - aperto dall´assessore provinciale all´industria, artigianato e commercio - è stata dedicata all´esperienza, alle prospettive ed all´azione svolta in Trentino dalla Cabina di regia foresta - legno - energia, alla certificazione delle foreste trentine, alla ricerca e innovazione condotte in Trentino e in Finlandia ed ai progetti di edifici in legno portati avanti dal Distretto Trentino Energia Ambiente. Domani l´attenzione sarà invece sugli edifici in legno antisismici (Progetto Sofie), risparmio energetico, architettura in legno, innovativi sistemi costruttivi, gli edifici in legno della ricostruzione post terremoto in Abruzzo e all´illustrazione di una serie di progetti in corso sia in Finlandia che in Italia. A promuovere l´iniziativa sono la Provincia autonoma di Trento, l´Università di Aalto, Trentino Sviluppo Spa, Consorzio dei Comuni Trentini, Fondazione Museo Storico del Trentino e Habitech Distretto Energia e Ambiente in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell´Università di Trento, l´Ordine degli architetti della provincia di Trento e Confindustria Trento. Aprendo il convegno, l´assessore all´industria, artigianato e commercio ha ribadito la rilevanza strategica attribuita dal governo provinciale alla valorizzazione del legno, risorsa naturale rinnovabile, all’interno della cosiddetta filiera foresta – legno - energia e, nello specifico, al settore della produzione di edifici in legno che vede nella nostra Provincia una forte componente di know how e di competenze progettuali e realizzative. "Lunedì prossimo - ha tra l´altro annunciato l´assessore - il Distretto Energia Ambiente approverà l´atteso regolamento tecnico del marchio ´Case Legno Trentino´, marchio che penso potrà trovare la sua prima concreta applicazione abbinata ad un edificio in legno entro i prossimi tre mesi". La scelta di puntare sul legno - ha poi spiegato l´assessore - deriva, da un lato, dalla consapevolezza che la materia prima, il legno, prodotto della gestione dei nostri patrimoni forestali secondo criteri avanzati ed ambientalmente innovativi e sostenibili, attestati dai certificati di buona gestione forestale Pefc e Fsc, rappresenta un elemento di grande valore che può assicurare, in particolare a livello locale, il mantenimento di un’economia "sociale" legata alla montagna, prima garanzia per la conservazione di un territorio di qualità. Dall’altro, il tema degli edifici in legno, ed in particolare il progetto che fin qui è stato denominato “Case Legno Trentino”, si inserisce coerentemente e con forza nelle azioni di sistema che la politica economica provinciale sta sviluppando sul tema delle energie rinnovabili e dell´edilizia sostenibile, a partire dalla nascita della società consortile Distretto Tecnologico Trentino, nell’ambito del Distretto Energia Ambiente, riconosciuto dal governo italiano, e dalle azioni che si stanno implementando al fine di affermare sul territorio provinciale gli standard Leed, unitamente agli standard Casaclima. Infatti, il progetto Case Legno Trentino si presenta assolutamente coerente con i criteri Leed - il sistema di rating della sostenibilità degli edifici più diffuso nel mondo - che, come si è visto anche in occasione dell’appuntamento di ieri, finalizzato a dare avvio al percorso di lancio di Leed Italia, potranno sicuramente rappresentare, nel medio periodo, una fase di ulteriore sviluppo, di affermazione e di riconoscimento delle conoscenze e capacità progettuali e produttive del comparto trentino delle case in legno. Questo approccio strategico, così come il progetto Case Legno Trentino, rientra tra le priorità individuate nel Piano d’azione di legislatura adottato nel settembre 2009 dalla Cabina di regia della filiera foresta legno energia - della quale ha più diffusamente parlato Romano Masè, dirigente generale del Dipartimento Risorse forestali e montane della Provincia autonoma di Trento - con l’obiettivo di assicurare un raccordo generale tra tutti gli attori e le iniziative attivate nell’ambito di tale filiera. La Provincia autonoma di Trento crede fortemente in questo modello di sviluppo del settore delle case in legno, un modello che ha avuto un deciso riconoscimento anche in occasione della ricostruzione post terremoto in Abruzzo, ed ha quindi messo un campo tutta una serie di azioni dirette a potenziare il sistema provinciale della ricerca, dell’innovazione tecnologica, della formazione, dell’assistenza tecnica e dei servizi generali a favore delle aziende trentine, al fine di implementare un modello che assicuri, nell’ambito delle strategie e degli strumenti di coordinamento previsti dal Piano d’azione della Cabina di regia della filiera il perseguimento di una serie di obiettivi. In considerazione del particolare legame e collegamento del progetto dell’edilizia in legno con l’attività di sistema afferente il Distretto Energia Ambiente e con la tematica dell’edilizia sostenibile e dei criteri Leed, la Giunta provinciale ha affidato proprio alla società consortile Distretto Tecnologico Trentino lo sviluppo del progetto e la stesura del nuovo regolamento tecnico di certificazione degli edifici riconoscendo in Trentino Sviluppo il soggetto di riferimento. Il convegno internazionale che le Gallerie di Piedicastello ospitano oggi e domani, assieme alla mostra che sarà visitabile fino al 13 giugno, conferma tale strategia ma rappresenta al tempo stesso anche un’opportunità. Da un lato, infatti, è una ulteriore occasione (dopo la recente positiva esperienza di Made Expo) di proseguire l’azione di informazione e di sensibilizzazione sulle azioni che la Provincia autonoma di Trento sta mettendo in campo per la valorizzazione di tutta la filiera foresta – legno – energia. Dall’altro, apre gli orizzonti del Trentino in un confronto con altre esperienze e modelli, in questo caso quello finlandese, certo ben più sviluppato, che può fornire spunti interessanti. In questo senso si collocano sia i due appuntamenti seminariali, sia il percorso espositivo che, a partire dall’esperienza trentina all’interno della filiera del legno - dalle foreste alla casa, dal legno al mercato - conducono il visitatore alla parte che raccoglie il lavoro realizzato dal master internazionale Wood Program, un corso specialistico del Dipartimento di Architettura del Politecnico di Helsinki e che ha l’obiettivo di trasmettere ai progettisti una completa conoscenza sulla cultura e l’utilizzo del legno sia come materiale da costruzione che da arredo e design. La mostra - già presentata al Museo di Architettura di Helsinki, a Exeter in Inghilterra, all´Università di Delft e all´Università di Madrid e che, dopo Trento, sarà a Istanbul e a New York - è la storia dei progetti realizzati in Finlandia ma offre anche un’interessante visione di come può essere vantaggiosa la collaborazione tra università, enti di ricerca, produzione e committenti privati.  
   
   
LEGNO ENERGIA, FENEAL-UIL BASILICATA: SÌ AD EDILIZIA ECO-COMPATIBILE  
 
Potenza, 19 aprile 2010 - La fiera nazionale Legno Energia Sud Italia 2010 che si è svolta a Venosa contiene una serie di aspetti che richiamano la proposta di definire un distretto agro-energetico regionale e al tempo stesso la necessità di accrescere nell’edilizia pubblica e privata l’utilizzo di materiali ecocompatibili, in grado di garantire risparmio energetico e sicurezza che rappresentano le indicazioni sostenute da tempo dalla Feneal-uil per una svolta nelle costruzioni che abbiamo sintetizzato, in occasione del nostro Xv Congresso, nello slogan “Progetto Qualità Feneal”. E’ il commento di Domenico Palma, segretario generale regionale della Feneal-uil, sottolineando “la necessità di mettere a sistema le politiche energetiche e di risparmio con i programmi che riguardano l’edilizia abitativa e quindi la produzione ed utilizzazione del legno, mettendo insieme dunque tutti gli “anelli” della stessa “catena”. E’ indispensabile – dice Palma - recuperare il patrimonio edilizio esistente, che necessita di interventi radicali per ridurre significativamente l’impatto sull’ambiente. A cominciare dalla centralità del risparmio energetico. Interessante è l’esperienza del Distretto produttivo dell’ edilizia sostenibile che si sta sperimentando ad opera della Regione Puglia. Il Distretto – sottolinea il segretario della Feneal-uil - si propone di diffondere una nuova cultura costruttiva e favorire il mercato delle costruzioni ecosostenibili. Una edilizia eco-compatibile, attenta al clima dei luoghi, rispettosa della storia e della tradizione di ogni territorio, può essere sintetizzata in pochi punti essenziali: recuperare modi di costruire "sostenibili" utilizzando materiali naturali, biocompatibili, e autoctoni per la tutela del paesaggio e dell´ identità dei luoghi. Tale norma vale per ogni tipologia di edificio, sia esistente che di nuova edificazione, anche in zone vincolate. La tecnologia – conclude - deve risultare di ausilio ad una corretta progettazione bioclimatica e molti nuovi interventi dovrebbero risultare come prodotto di concorsi seri, commissioni super-partes, composte di critici d´arte, sovrintendenti alle belle arti, architetti attenti all´estetica, all´armonia delle forme, e alla qualità ambientale dell´ intervento”.  
   
   
PUGLIA, EDILIZIA SCOLASTICA: RISPETTARE IL RIPARTO NORD/SUD  
 
Bari, 19 aprile 2010 - Di seguito, una dichiarazione dell’assessore al Diritto allo Studio, Gianfranco Viesti ,sull’iniziativa del Governo centrale per l’edilizia scolastica: “Apprendo con piacere che il Governo sta per varare un piano per 350 milioni di euro per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. I relativi fondi sono stati però tratti dalle risorse del Fas, che per legge sono destinati per l’85% alle regioni del Sud. “Mai come in questo caso questo principio è logico, dato che lo stato dell’edilizia scolastica è nel Mezzogiorno assai peggiore che nel resto del paese. La Regione Puglia svolgerà il proprio ruolo nella Conferenza delle Regioni per assicurare che questo principio sia rispettato. Vorrei però invitare anche i rappresentanti politici pugliesi, di maggioranza e di opposizione, ad adoperarsi affinché i Ministri dell’Istruzione e delle Infrastrutture lo rispettino. Per la Puglia si tratta, grosso modo, di assicurare il finanziamento di circa 400 interventi di somma urgenza, rispetto ad un fabbisogno di gran lunga superiore. “Un obiettivo che, ritengo, tutta la politica pugliese debba sostenere, al di là degli schieramenti. “  
   
   
PUGLIA: APPROVATO LISTINO PREZZI PUGLIESE DELLE OPERE PUBBLICHE  
 
Bari, 19 aprile 2010 - La Regione Puglia ha approvato il Listino prezzi delle opere pubbliche in Puglia aggiornato all’anno 2010, utile ed indispensabile strumento a cui ogni stazione appaltante deve fare riferimento. Lo rende noto l’assessore regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati. Il Listino prezzi aggiornato è stato redatto da uno staff di tecnici interno all’assessorato regionale che ha operato di concerto con i referenti delle Associazioni di categoria e degli Ordini professionali direttamente coinvolti, allo scopo di ottenere un lavoro condiviso, con voci di elenco cogenti con le vigenti normative e con i prezzi di mercato attuali. Il documento è distinto in settori di opere, sezioni, capitoli e paragrafi specifici e fornisce un’impostazione descrittiva delle singole voci in modo da evidenziare i requisiti, le caratteristiche tecniche e le modalità d’esecuzione dei manufatti delle opere da realizzare. Svariate sono le sezioni in cui è diviso: avvertenze generali, norme tecniche, opere edili, opere di restauro, infrastrutture, impianti utilizzanti energie alternative, impianti elettrici, impianti di adduzione idrica e di scarico, impianti antincendio, impianti termici, fognature ed acquedotti, sicurezza in azienda e in cantiere, opere marittime, impianti sportivi, igiene ambientale, opere idrauliche e bonifica, opere forestali ed arboricoltura da legno, indagini geologiche, networking. Il prezzario è consultabile gratuitamente sul sito internet della Regione Puglia www.Regione.puglia.it – area tematica – opere pubbliche – temi: lavori pubblici.  
   
   
LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN EDILIZIAFIRMATO UN PROTOCOLLO FRA COSTRUTTORI E PROVINCIA DI ALESSANDRIA  
 
 Alessandria, 19 aprile 2010 - La sala convegni del Marengo Museum di Spinetta ha ospitato, il 13 aprile, il convegno sulla gestione dei rifiuti in edilizia, organizzato dal Collegio Costruttori e dalla Provincia di Alessandria, che ha visto anche la firma del Protocollo di intesa sulla gestione dei rifiuti in edilizia da parte dei rispettivi presidenti, Franco Osenga e Paolo Filippi. “Il Protocollo d’intesa resterà come punto di riferimento per tutti gli operatori alle prese con una complessità di tematiche e una farraginosità di norme e disposizioni che annunciano, per la delicatezza degli argomenti trattati e i provvedimenti sanzionatori minacciati, una non facile base di lavoro”. Lo ha affermato Franco Osenga ricordando che il prontuario scaturisce dalla pazienza certosina dei funzionari del Collegio Costruttori e della Provincia di Alessandria – in particolare l’ingegner Claudio Mazzetto e l’ingegner Claudio Coffano, relatori al convegno – “che hanno iniziato a ‘smazzare’ gli argomenti fino a giungere ad un lavoro che, non solo gli operatori utenti sapranno apprezzare, ma che, per le stesse istituzioni interessate, diventerà molto prezioso”. Un approfondito e documentato intervento sulla gestione dei materiali di produzione come sottoprodotti o scarti è stato svolto dal dottor Marcello Cruciani, dirigente della direzione legislazione mercato privato dell’Ance. Dopo i saluti del prefetto di Alessandia, Francesco Paolo Castaldo, il presidente Paolo Filippi, ha ricordato che la Provincia “ha sempre sostenuto che la corretta applicazione delle norme ambientali in materia di rifiuti sia imprescindibile dalla necessità di promuovere le iniziative che favoriscano il recupero o riciclaggio degli stessi”. Richiamando l’impegno dell’ente a favorire la corretta gestione dei rifiuti in agricoltura, il presidente Filippi, insieme all’assessore all’Ambiente Lino Rava, ha affermato di aver accolto con favore l’invito del Collegio Costruttori di Alessandria “nel mettere a disposizione del comparto edile utili informazioni per incentivare le imprese di costruzione a destinare i propri rifiuti ad impianti di riciclaggio, sottraendoli alle discariche o, ancor peggio, allo smaltimento incontrollato”. L’assessore all’Ambiente del Comune di Alessandria, Serafino Vanni Lai, ha concluso i lavori del convegno, sottolineando, fra l’altro, l’opportunità di creare uno sportello unico ambientale.  
   
   
EDILIZIA IN BASILICATA (API):SERVONO PIÙ REGOLE E QUALIFICAZIONE  
 
 Potenza, 19 aprile 2010 - “Da oltre un anno il settore edile in Basilicata sta affrontando una situazione sempre più difficile, dovendo fronteggiare la crisi economica mondiale e fare i conti con fenomeni distorsivi della concorrenza, quali scarsa trasparenza nell’affidamento dei lavori e diffusione del lavoro sommerso. Una situazione gravissima che è necessario affrontare in tempi brevi adottando misure forti che creino concrete prospettive di rilancio e sviluppo per il settore”. Con queste parole il presidente della Sezione Edili dell’Api di Matera, Michele Molinari interviene sullo stato attuale del comparto costruzioni, sostenendo “l’urgenza di un sistema stringente di regole e di una maggiore qualificazione delle imprese che fanno già parte o che si apprestano ad accedere a questo settore di fondamentale importanza per l’economia del nostro territorio”. “La definizione di regole che rafforzino e valorizzino il sistema di qualificazione delle imprese edili rappresenta – prosegue Molinari - un punto centrale per lo sviluppo di un mercato degli appalti fondato su logiche di corretta concorrenzialità. La prossima emanazione del Regolamento attuativo del Codice dei Contratti è un’occasione irrinunciabile per apportare correttivi sostanziali al sistema di qualificazione. Noi riteniamo necessario individuare un sistema di parametri selettivi più specifici per le imprese che partecipano a gare di appalto e per gli operatori che accedono al settore, sistema che deve essere realmente basato sulla formazione e l´esperienza. Ed è proprio su questi temi che sollecitiamo da tempo un intervento legislativo che garantisca la qualificazione del settore, sia nell’ambito dei lavori pubblici che dell’edilizia privata, la sicurezza di chi vi lavora e dei suoi utenti, in un’ottica di sviluppo complessivo del comparto che valorizzi le realtà imprenditoriali sane. Si tratta - conclude Molinari - di tematiche di forte rilevanza e urgenza per un settore che da sempre rappresenta il motore dell’economia italiana, tematiche sulle quali auspichiamo un confronto diretto e costante tra i diversi soggetti coinvolti, affinché si creino quelle condizioni ideali per un percorso d’impresa fondato su criteri di valore, merito e qualità”.  
   
   
FINANZIATI DALLA REGIONE PUGLIA INTERVENTI DI FOGNA BIANCA PER 40 MILIONI DI EURO  
 
Bari, 19 aprile 2010 - La Regione Puglia, utilizzando risorse resesi disponibili nell’ambito della programmazione rientrante nella competenza dell’assessorato regionale ai Lavori pubblici, ha finanziato 21 interventi di fogna bianca, per un investimento complessivo di oltre 40 milioni di euro. Lo annuncia l’assessore alle Opere Pubbliche della Regione Puglia Fabiano Amati, sottolineando la necessità di appaltare i lavori entro e non oltre il 31 dicembre prossimo. In particolare, per la provincia di Lecce, la Regione Puglia ha finanziato interventi nei comuni di Melpignano (€ 1.222.819,50), Botrugno (€ 1.110.000,00), Maglie (€ 2.025.000,00), Zollino (€ 1.462.500,00), Castrignano dei Greci (€ 2.062.500,00), Sogliano Cavour (€ 1.913.805,28), Sannicola (€ 3.750.000,00), Corigliano D’otranto (€ 3.075.000,00), Collepasso (€ 1.537.500,00), Patù (€ 3.093.939,62), San Cassiano (€ 2.175.000,00), Neviano (€ 2.025.000,00), Spongano (€ 997.500,00). Per quanto riguarda la Provincia di Bari i fondi sono stati destinati ai comuni di Binetto (€ 525.000,00), Conversano (€ 1.740.000,00), Polignano a Mare (€ 3.622.500,00), Toritto (€ 2.643.354,03); per la Provincia di Brindisi, i comuni interessati sono quelli di San Pancrazio Salentino (€ 3.712.500,00) e San Pietro Vernotico (€ 1.725.000,00). Infine € 975.000,00 sono stati destinati al Comune di Pulsano (Ta) e € 637.481,44 al Comune di Anzano di Puglia (Fg).  
   
   
MAURO MONTI È IL NUOVO INGEGNERE CAPO DELLA PROVINCIA DI FERRARA  
 
Ferrara, 19 aprile 2010 - Il nuovo ingegnere capo Mauro Monti Mauro Monti è il nuovo ingegnere capo della Provincia di Ferrara ed è entrato in servizio dal 12 aprile con un incarico a tempo determinato della durata di tre anni. Dirigerà il settore tecnico con competenze su infrastrutture, lavori pubblici, edilizia, protezione civile, appalti e gare. Mauro Monti è nato a Ferrara il 12 febbraio 1963, laureato in ingegneria civile sezione idraulica all’università di Bologna nel marzo 1990 ed è iscritto all’albo professionale degli ingegneri dal luglio 1990, di cui dal 2001 è tesoriere. Nel suo curriculum professionale ha ricoperto diversi incarichi. Dal 1996 al 2002 ha diretto il settore Servizi tecnici del Comune di Codigoro e successivamente è stato dirigente del settore tecnico fino al 2006 per il Comune di Cento, di cui ha continuato ad essere consulente fino al marzo 2007. Nel luglio dello stesso anno è stato chiamato dal Comune di Comacchio a dirigere il settore Lavori pubblici, Partecipazioni e Tutela ambientale, incarico che ha svolto fino all’attuale nomina da parte della presidente della Provincia, Marcella Zappaterra, che così ha provveduto alla successione di Gabriele Andrighetti, che ha cessato il proprio servizio il 31 dicembre 2009 per dimissioni volontarie.  
   
   
DEMANIO: PROTOCOLLO REGIONE FVG-MINISTERO DIFESA  
 
Trieste, 19 aprile 2010 - Su proposta dell´assessore al Patrimonio, Sandra Savino, la Giunta del Friuli Venezia Giulia ha approvato lo schema del protocollo d´intesa tra il ministero della Difesa e la Regione per la dismissione e valorizzazione di immobili o compendi militari in totale o parziale disuso. "La Regione - spiega l´assessore Savino - intende promuovere un processo di riqualificazione, di razionalizzazione e di sviluppo del tessuto urbano dei centri territoriali, grandi e piccoli, che ospitano gli immobili non più utilizzati o solo parzialmente utilizzati dal ministero della Difesa". Pertanto, parallelamente al decreto del ministero con cui sono stati individuati 71 beni sul territorio nazionale da alienare in forma commerciale e di cui ancora non si conosce l´elenco, la Regione ha avviato una serie di azioni per addivenire alla definizione di un organico programma di interventi, indipendentemente dai più "appetibili" individuati dal ministero. "L´operazione conferma la volontà della Giunta regionale di perseverare in azioni di sostegno degli Enti locali. In qualità di amministratrice del patrimonio regionale -aggiunge l´assessore - ho ritenuto opportuno accompagnare le Amministrazioni locali nella fase di acquisizione degli immobili, soprattutto alla luce delle difficoltà economiche in cui i piccoli Enti locali incorrono in questo difficile periodo storico". Un lavoro sinergico tra l´assessore Savino, il senatore Vanni Lenna e il sottosegretario Guido Crosetto ha consentito pertanto di aprire nuovi fronti alla trattativa, volta al recupero e all´ammodernamento di complessi che rischiano un degrado irrecuperabile ed onerosissimo, in sinergia con le esigenze delle Amministrazioni locali che ne fanno specifica richiesta per precisi e definiti interventi di sviluppo locale. Il processo di alienazione dei compendi militari si è attivato nel 2001: da allora sono già stati ceduti 172 compendi tra caserme, polveriere, strade e magazzini militari. Il trasferimento avviene attraverso verbali di consegna a tre: Demanio militare-Regione Friuli Venezia Giulia e contestualmente Regione-ente locale.  
   
   
EDILIZIA FVG: 85,5 MLN PER CONTIBUTI ACQUISTO PRIMA CASA  
 
Trieste, 19 aprile 2010 - Contributi a sostegno dell´acquisto della prima casa per oltre 85 milioni di euro nell´arco di 10 anni sono stati assegnati a Mediocredito dalla Regione su proposta dell´assessore all´edilizia Elio De Anna. A questi si aggiungono altri 24,5 milioni una tantum per il 2010 destinati alle categorie svantaggiate, quali ad esempio giovani coppie, anziani o portatori di handicap, ecc., che potranno così sommare al contributo annuale (del valore massimo di 1.780 euro) anche la parte straordinaria che può arrivare ad un massimo di 7.750 euro già nella prima rata. Per quanto riguarda l´anno in corso, a bilancio figurano 8,5 milioni di euro. Una prima erogazione a favore dell´istituto di credito per un valore complessivo pari a 4,6 milioni di euro servirà sia per dare risposta a quanti si trovano in lista d´attesa per le domande di contributo presentate nel 2009 ma rimaste inevase per la carenza di fondi, sia per le nuove domande presentate nel primo trimestre del 2010. Le risorse saranno messe a disposizione gradualmente a partire dalle domande più vecchie. Lo scorrimento iniziale interesserà le prime 750 domande di contributo in lista di attesa presentate negli ultimi mesi del 2009. In questa occasione Mediocredito invierà ai titolari delle domande una lettera con la richiesta dei documenti per il pagamento del contributo. Da quando sarà ricevuta questa comunicazione, i titolari avranno trenta giorni, in caso di intervento di acquisto, ovvero sessanta giorni, in caso di nuova costruzione o recupero, per presentare a Mediocredito la documentazione richiesta. In base ai fondi messi a disposizione e tenendo conto del trend delle domande presentate annualmente alla Regione, le disponibilità di bilancio dovrebbero essere sufficienti per garantire le richieste presentate nell´arco dell´intero anno. Sempre per il 2010, la Regione ha assegnato a Mediocredito anche la prima tranche dei fondi "una tantum" per 10,7 milioni di euro. Anche questa dovrebbe soddisfare quasi tutti i 350 nuclei familiari interessati dal provvedimento. Con i fondi assegnati dalla Giunta sarà poi possibile sia finanziare ulteriori domande presentate nel 2010 (che si stima possano essere complessivamente circa 4 mila), che dare risposta alle richieste che perverranno a sostegno degli interessi di mora maturati e non pagati da luglio 2008 a giugno 2009 a fronte di mutui per la prima casa contratti da persone che si trovavano a dover fruire degli ammortizzatori sociali. L´assessore De Anna infatti presenterà prossimamente alla Giunta regionale il regolamento attuativo di tale intervento di sostegno a chi si trova in pesanti difficoltà economiche a causa del contingente periodo di crisi. "Questo stanziamento destinato all´edilizia agevolata - spiega l´assessore Elio De Anna - testimonia la volontà dell´amministrazione regionale di aiutare i cittadini nell´acquisto del bene casa, il quale porta con se i concetti di lavoro, risparmio e famiglia tipici di chi vive nel Nordest. La misura aiuta le giovani coppie, chi vive nel disagio sociale e i meno abbienti nel potersi permettere una dimora grazie ai due interventi che abbiamo messo in campo: il primo in conto capitale ed il secondo "una tantum" che in alcuni casi possono anche essere cumulabili. Nonostante la crisi economica in atto, il trend delle domande presentate nei primi tre mesi del 2010 (1.204) è sostanzialmente in linea con quelle del primo trimestre del 2009.  
   
   
FVG-SINDACATI TRIESTE, MISURE ANTICRISI POI SVILUPPO  
 
Trieste, 19 aprile 2010 - La stagnazione della crisi economica è un rischio innegabile nella provincia di Trieste ma, secondo l´assessore al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen, lo è ancora di più la possibile esasperazione dell´assistenzialismo che, ormai da troppi anni, ha prima determinato e poi alimentato una situazione del tutto particolare nel capoluogo giuliano. Completati Norme E Regolamenti - Recependo preoccupazioni ed indicazioni dai sindacati triestini nel corso di una riunione appositamente convocata nel Palazzo della Regione, Rosolen ha annunciato il completamento normativo ed attuativo delle misure anticrisi e degli interventi a sostegno dell´occupazione, chiedendo ai rappresentanti dei lavoratori di esporre quanto prima ulteriori proposte e suggerimenti in grado di contribuire ad arginare il fenomeno in atto. Sindacati Chiedono Tavolo Politico - "Prima le azioni-tampone e poi lo sviluppo strategico", ha affermato l´assessore, sollecitata a trasmettere la richiesta di un Tavolo politico al governatore Tondo. Le Situazioni Mai Risolte - "Trieste - ha commentato Rosolen, affiancata dal direttore dell´Agenzia regionale del Lavoro, Domenico Tranquilli, dal direttore centrale delle Attività produttive, Antonella Manca, e dall´assessore provinciale al Lavoro, Adele Pino - si trascina da anni situazioni mai risolte come quella degli spedizionieri, destinata a peggiorare con la caduta dei confini croati". Tutti Gli Strumenti Operativi - "Tutti gli strumenti a nostra disposizione sono ormai operativi", ha confermato l´assessore, spiegando come la Regione abbia rafforzato il sistema dei servizi all´impiego, aumentato gli ammortizzatori in deroga, difeso il reddito intervenendo anche rispetto alle banche, restituito centralità alle persone occupandosi di ambiti finora trascurati, recuperato risorse aggiuntive localmente o dal Fondo sociale europeo, predisposto le norme ed i relativi regolamentati (nei prossimi giorni gli ultimi passaggi operativi) e messo a punto il piano triennale delle politiche lavorative. Criticita´ Nel Terziario - Analizzando la situazione triestina, è emersa una realtà che ha recepito in ritardo gli effetti della crisi ma rischia di uscire dal vulnus negativo con ancora maggiore lentezza. Tra le criticità in fase di esasperazione, in prima linea il terziario non commerciale, la pubblica amministrazione e la scuola, con i sindacati determinati a ribadire la necessità di investimenti pubblici che generino crescita, riferendosi in particolare alla bonifica delle aree inquinate ed alla realizzazione della piattaforma logistica.  
   
   
IL NUOVO TITOLO DI "MAESTRO ARTIGIANO TERMOIDRAULICO" LA GIUNTA TRENTINA, SU PROPOSTA DELL´ASSESSORE ALL´INDUSTRIA, ARTIGIANATO E COMMERCIO, AFFIDA ALL´ENAIP LA PROGETTAZIONE DEI CORSI  
 
Trento, 19 aprile 2010 - La Giunta, come proposto dall´assessore all´industria, artigianato e commercio, ha deciso di assegnare all´Enaip di Trento la gestione e la progettazione dei corsi per conseguire il titolo di "Maestro artigiano termoidraulico", in considerazione dell´ampia esperienza che l´istituto ha maturato nella formazione di professionalità in questo importante settore. È dello scorso anno la normativa provinciale che individua i mestieri di termoidraulico e carpentiere in ferro tra le tipologie alle quali può essere conferito specifico titolo. L´enaip ha fra gli scopi primari del suo statuto proprio la formazione, l´aggiornamento professionale e la valorizzazione delle forze di lavoro (sia giovani che adulti), per tutti i settori delle attività produttive e dei servizi. Per questo, dopo il primo incarico affidato ad Enaip Trentino per il conseguimento del titolo di "Maestro artigiano lattoniere", segue questo nuovo incarico, nonché l´approvazione dello schema di convenzione fra Provincia autonoma di Trento ed Enaip, che permetterà la formazione professionale di giovani "Maestri artigiani termoidraulici".  
   
   
STUDI DI SETTORE: AGLI ARTIGIANI DEL VCO NON POSSONO ESSERE APPLICATI INDICI UGUALI AI COLLEGHI DELLE PROVINCE PIÙ RICCHE D’ITALIA. L’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI VALSTRONA E IL PRESIDENTE NOBILI SCRIVONO AL MINISTRO TREMONTI PER UNA REVISIONE.  
 
Verbania, 19 aprile 2010 - Gli Studi di Settore, così come oggi concepiti e definiti, non rispondono a principi di equità e correttezza. La prova evidente dell’incongruità di questi strumenti di valutazione della capacità contributiva di piccoli imprenditori e professionisti, attraverso misurazioni ipotetiche dei loro compensi e ricavi, si ha con il Verbano Cusio Ossola e in particolare con gli artigiani della Valle Strona. Piccole attività di montagna che con fatica cercano di sopravvivere a un mercato globale che penalizza fortemente le micro-aziende rispettose delle leggi sociali, ecologiche ed umane. 31 attualmente le imprese artigiane attive in Valle Strona, negli anni Settanta erano oltre 120. “I parametri degli Studi di Settore devono essere rivisti alla luce del contesto socio-economico del Verbano Cusio Ossola, la provincia a più basso reddito pro-capite di tutto il Piemonte stando a dati pubblicati da Il Sole 24 Ore. Ne va della sussistenza economica di questa valle cusiana specializzata nella lavorazione artigianale del legno e di tutta la Provincia dove attorno alle grandi aziende storiche che hanno fatto la storia dell’industria italiana, e oggi sono piegate da una crisi senza precedenti, ci sta tutto un indotto di artigiani e piccoli imprenditori” dichiara il Presidente dell’Associazione Artigiani Valstrona Emidio Beltrami che ha rivolto questa istanza al Ministro Tremonti. Una richiesta fatta propria dal Presidente Nobili che al titolare del Dicastero dell’Economia e delle Finanze (e ai Parlamentari locali e ai Presidenti delle Commissioni Bilancio di Camera e Senato) ha inviato una lettera in cui evidenza la necessità che alle attività artigianali del Vco non siano applicati parametri che non tengono conto del particolare contesto socio-economico di un territorio svantaggiato sotto molteplici aspetti. Indici che non possono essere assimilati a quelli di province quali Milano e Varese, realtà con i più alti coefficienti di ricchezza nazionale. “Confido il Ministro sostenga la revisione di parametri che non possono e non devono essere considerati in modo omogeneo senza distinzione territoriale e in particolare nel settore artigianale, che molto spesso rappresenta punte di eccellenze del Made in Italy. Produzioni inimitabili, che con il loro valore aggiunto di creatività e sapere manuale sono tra le poche a poter resistere all’implacabile concorrenza di attività seriali e senza regole” ha evidenziato il Presidente del Verbano Cusio Ossola.  
   
   
NAPOLI; INCONTRO PER LA SICUREZZA SUL LAVORO  
 
Napoli, 19 aprile 2010 - Il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, e l’assessore alle Risorse Umane e alla sicurezza sul lavoro, Severino Nappi, hanno incontrato il 12 aprile a Palazzo Matteotti il presidente dell’Unione Industriali di Napoli, Gianni Lettieri, il vice Sante Roberti, i presidenti degli ordini degli avvocati e degli architetti, rispettivamente Francesco Caiame, Gennaro Polichetti, il consigliere dell´Ordine degli Ingegneri, Francesco Capone, dirigenti dell’Acen e i rappresentanti della Cgil e Uil per il primo tavolo sulla sicurezza sul lavoro organizzato dall’Ente di Piazza Matteotti. La sicurezza sul lavoro continua a essere uno dei temi drammatici che da anni colpisce il territorio. Ogni anno mediamente il 6% dei lavoratori italiani subisce una disgrazia sul lavoro, pari a circa un milione di incidenti di diversa natura e gravità, dei quali circa 600 mila con esiti di inabilità superiore a tre giorni, oltre 27 mila determinano una invalidità permanente nella vittima, e più di 1.300 ne causano la morte. In pratica ogni giorno tre persone perdono la vita per disgrazie legate al lavoro. “Con questo tavolo - ha affermato il presidente Cesaro – la Provincia di Napoli ribadisce il suo ruolo in una materia di grande attualità e drammaticità. Poniamo al centro dell’attenzione il lavoratore nei confronti del quale avvieremo tutte le iniziative volte a tutelarne la dignità e la sicurezza combattendo il sommerso e le irregolarità”. “Il nostro Ente – ha aggiunto l’assessore Nappi – fa della sicurezza sui luoghi di lavoro l’e lemento centrale delle politiche d’intervento, con un forte impegno a non abbassare la guardia sul rispetto delle norme di legge”.  
   
   
TRENTO: INCENTIVI PER VALORIZZARE IL COMMERCIO NEI CENTRI STORICI SU PROPOSTA DELL´ASSESSORE ALL´INDUSTRIA, ARTIGIANATO E COMMERCIO, LA GIUNTA HA APPROVATO I NUOVI CRITERI PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI AI CONSORZI  
 
Trento, 19 aprile 2010 - La Giunta provinciale, su proposta dell´assessore all´industria, artigianato e commercio, ha riorganizzato i criteri per il finanziamento delle iniziative di qualificazione e valorizzazione dei luoghi storici del commercio, promosse da soggetti costituiti in forma di cooperativa o di consorzio che hanno sede in comuni con popolazione superiore a 2.500 abitanti, anche a seguito della modifica della specifica normativa sul commercio (l.P. 8 maggio 2000, n. 4). Si tratta del primo di una serie di provvedimenti che l’amministrazione provinciale adotterà a favore del commercio. Attraverso il potenziamento del ruolo dei consorzi comunali, la Provincia autonoma di Trento mira a potenziare l’attrattività dei luoghi storici del commercio, al fine di ridurre lo svantaggio competitivo dell’offerta dei centri storici rispetto a quella dei centri commerciali. Seguiranno altri interventi finanziari a favore dei comuni. Sono undici i consorzi di livello comunale costituiti nei comuni superiori ai 2.500 abitanti che hanno beneficiato di tali agevolazione nell’anno 2009; è prevista la possibilità di finanziare anche un soggetto unico a livello provinciale che, ad oggi, non è stato ancora costituito. Ai consorzi viene riconosciuta la possibilità di beneficiare di contributi annui fino al 40% della spesa ammessa, la quale può raggiungere l´importo di 300.000 euro. Per l’anno in corso le domande di contributo devono essere presentate entro 60 giorni dalla data di adozione del provvedimento (negli anni successivi il termine ordinario è stato fissato al 31 marzo).  
   
   
PROGRAMMA MED: PROGETTO SMILIES SI È SVOLTO A LARNACA IL 3° COMITATO TECNICO E DI PILOTAGGIO DEL PROGETTO SMILIES – SMALL MEDITERRANEAN ISLAND LIGHT INDUSTRY SUPPORT.  
 
Larnaca, 19 aprile 2010 - Nel corso dell´incontro sono stati ribaditi gli obiettivi e le strategie del progetto approvando il Manifesto per la creazione di una rete Mediterranea sull´Innovazione delle Pmi insulari (linkare) e stabilendo di pubblicare, entro metà maggio, un bando per l’espressione d’interesse al fine di selezionare idee progettuali per l’innovazione di processo o prodotto nelle piccole imprese delle isole del mediterraneo, coinvolte nel progetto. I settori interessati sono: Turismo, Costruzioni, Commercio al dettaglio, agro-alimentare, valorizzazione e conservazione delle risorse naturali (economia verde), Ricerca applicata allo sviluppo di prodotti innovativi rivolti ai mercati di nicchia. Le idee progettuali di impresa innovativa saranno accompagnate nel loro sviluppo da un pool di esperti internazionali a distanza (incluse comunità di tutoraggio on-line), saranno create reti transmediterranee per testare ipotesi di politiche regionali di innovazione. Al bando sono invitate a partecipare: persone fisiche, piccole imprese, associazioni, centri di ricerca, Università. Infine il premio Excellence in design sarà assegnato ai progetti che meglio rispondono alle finalità di Smilies e, secondo le procedure di legge, potrebbero essere finanziate dai fondi Po-fesr 2007-2013. Per informazioni: www.Smilies-project.eu/  www.Regione.sicilia.it/cooperazione/print/smilies.html  indirizzo: cooperazione.Europea@regione.sicilia.it  tel 091 7079786- 7079785  
   
   
PIANO GESTIONE DIFFICOLTA´´ OCCHIALERIA A UDINE  
 
Trieste, 19 aprile 2010 - Il Piano di gestione della situazione di grave difficoltà occupazionale del settore dell´occhialeria nel territorio della provincia di Udine è stato approvato il 15 aprile dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore al Lavoro, Alessia Rosolen. Durata 24 Mesi Prorogabili - Articolato su 24 mesi eventualmente prorogabili, il Piano illustra le trasformazioni del settore negli ultimi anni ed il relativo andamento degli indicatori di crisi, predisponendo i progetti finalizzati all´orientamento, alla riqualificazione ed alla ricollocazione dei lavoratori. Nuovi Modelli Sperimentali - Coordinato dalla Provincia di Udine e realizzato dai Centri per l´impiego coinvolti, il Piano si propone di progettare interventi e soluzioni utili a fronteggiare i fenomeni di crisi delle occhialerie, promuovendo la concertazione, le sinergie, la sperimentazione di nuovi modelli organizzativi e lo sviluppo di strumenti innovativi quali la ricerca delle vacancies, la gestione del matching, le attività di formazione, di aggiornamento e di accompagnamento nel nuovo posto di lavoro. Le Incognite Del Gruppo Safilo - In provincia di Udine, terza in Italia per concentrazione di lavoratori dell´occhialeria dopo Belluno e Treviso, sono presenti a Precenicco ed a Martignacco due importanti stabilimenti del gruppo Safilo, secondo produttore mondiale di occhiali di alta gamma e di lusso. Su entrambi, è spiegato nel Piano, gravano pesanti incognite anche alla luce dell´apertura di un nuovo impianto in Cina. 780 Addetti A Rischio - Dopo la chiusura, nel 2005, dei centri operativi di Coseano e Ronchis di Latisana, infatti, si parla di un ulteriore ridimensionamento dagli attuali 900 a meno di 200 addetti, determinando 780 esuberi dei quali almeno 700 donne. Le Imprese Della Carnia - Altre imprese operanti nel settore sono insediate in Carnia, dove sono localizzate specifiche fasi di produzione data la prossimità geografica con il distretto bellunese delle occhialerie.  
   
   
ANTICIPO CASSA INTEGRAZIONE PER LAVORATORI RIVU DI ROCCABRUNA  
 
Cuneo, 19 aprile 2010 - Martedì 27 aprile alle 10,30 in Provincia la presidente Gianna Gancia e l´assessore al Lavoro, Pietro Blengini, incontreranno i sindaci di Roccabruna, Dronero, Busca e Cervasca, insieme al consigliere provinciale Livio Acchiardi per firmare un protocollo d´intesa per l´anticipo della cassa integrazione straordinaria per i dipendenti della ditta Rivu di Roccabruna. La decisione è stata presa tenendo conto delle diverse residenze dei dipendenti della Rivu nei vari Comuni attorno a Roccabruna, allo scopo di agevolare le procedure. In via del tutto eccezionale l’onere relativo all’anticipo della cassa integrazione straordinaria sarà sostenuto esclusivamente dalla Fondazione Crc e dalla Provincia di Cuneo, sollevando i Comuni interessati dagli oneri previsti nel protocollo d’intesa.  
   
   
VENETO: AL SETTORE ARREDO MAGGIORI INCENTIVI PER LA ROTTAMAZIONE  
 
Venezia, 19 aprile 2010 - Sono necessari maggiori incentivi economici per un settore che risulta strategico per la nostra economia e che rappresenta un indicatore anche per altri comparti. Lo ribadisce l’Assessore della Regione del Veneto, Franco Manzato, in visita il 15 aprile al Salone del Mobile di Milano. “Il settore del mobile e dell’arredamento – precisa Manzato – esporta oltre un terzo della sua produzione e quindi più di altri ha subito gli effetti della crisi economica. Ciò nonostante rimane dinamico e vitale e la conferma viene proprio da questa esposizione, dove il Made in Italy dimostra ancora una volta tutta la sua qualità, eccellenza, creatività, la sua capacità di innovazione e ricerca, condotta anche in termini ecologici. E’ un settore – ha concluso Manzato - che va sostenuto con maggiori aiuti governativi, oggi insufficienti, un settore nel quale è importante investire anche nella formazione dei giovani, valorizzandone il loro talento”  
   
   
SARDEGNA, MERCATO DEL LAVORO MANCA: "PIENA SINTONIA TRA REGIONE E ORGANIZZAZIONI SINDACALI"  
 
Cagliari, 19 Aprile 2010 - In riferimento alla nota diffusa il 16 aprile dalle organizzazioni sindacali confederali della Sardegna, l’assessore regionale del Lavoro, Franco Manca, si dice in totale sintonia con quanto auspicato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil in materia di lavoro. Non a caso, anche sulla base di quanto concordato con il Presidente Cappellacci, in attesa di un percorso condiviso con le organizzazioni sindacali per l’istituzione dell’Agenzia per il reimpiego, la Regione si è portata avanti nel lavoro. Infatti, in occasione della firma dell’Accordo quadro per l’attuazione di politiche per il lavoro in favore di soggetti svantaggiati (1 marzo 2010), è stato costituito un gruppo ristretto composto da funzionari di Assessorato, Inps e Direzione regionale del Lavoro. Questa “task force” ha già in fase avanzata la soluzione dei problemi riguardanti alcune delle principali aziende in crisi (Portovesme Srl, ex Sardinia Gold Mining, Vinyls, ex Nuova Scaini, Legler, ex Ineos Film). A breve sarà fissato un incontro con le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali, in modo da raggiungere e aggregare per settore e territorio tutte le aziende che singolarmente non riescono a fare “massa critica”. Nel frattempo l’Assessorato del Lavoro è già entrato nella fase operativa dell’organizzazione dei corsi formativi. "Abbiamo costruito un modello con la Portovesme Srl, finalizzato al reintegro dei lavoratori in azienda, e un altro modello con la ex Scaini, quest’ultimo finalizzato al reintegro dei lavoratori negli enti pubblici (Province, Comuni, Asl) e nelle imprese private", precisa l´Assessore Manca. Dall’11 marzo scorso, data in cui venne firmato il Verbale di accordo istituzionale per la proroga e prima concessione degli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2010, sono state trattate dall’Assessorato numerose richieste di proroga e nuove concessioni di cassa integrazione e mobilità, le cui determinazioni saranno ultimate entro il corrente mese di aprile. Per quanto riguarda l’accesso ai Centri servizi per il lavoro, va precisato che i Csl delle Province hanno risposto in modo esaustivo alla redazione del progetto sui singoli lavoratori, propedeutico alla firma del cosiddetto Patto di servizio da parte dei lavoratori stessi insieme alla redazione del libretto formativo e del bilancio di competenze. Trattandosi di materie piuttosto complesse, non è stato materialmente possibile arrivare alla fine di tutti i percorsi in tempi più brevi.  
   
   
CRISI BIALETTI: TUTTA LA PROVINCIA UNITA CONTRO LA CHIUSURA DELLA STORICA AZIENDA CUSIANA E PER AFFRONTARE A LIVELLO REGIONALE E MINISTERIALE LA ‘VERTENZA VCO’  
 
Omegna, 19 aprile 2010 - “La posizione ferma e condivisa a tutti i livelli provinciali è che non ci può essere negoziazione sulla chiusura dello stabilimento Bialetti ad Omegna”. Così il Presidente Nobili si è espresso in chiusura della riunione convocata nel primo pomeriggio del 7 aprile in cui Organizzazioni Sindacali, Rsu, l’Amministrazione Provinciale, Comunale, della Comunità Montana Due Laghi, Cusio Mottarone e Strona hanno fatto il punto di una situazione precipitata rapidamente con la telefonata giunta questa mattina al Sindaco Quaretta, con la quale la direzione aziendale a bruciapelo comunicava la scelta assunta. L’incontro al Tecnoparco, a cui hanno partecipato tra gli altri gli Assessori Provinciali Marchioni e Franzi, i consiglieri provinciali del Cusio e Aldo Reschigna, ha anticipato di poco più di un’ora quello precedentemente convocato per questo pomeriggio da Bialetti. Una riunione in Provincia proprio per definire una posizione comune con cui recarsi al tavolo nel quale – è stato chiarito – si affronterà la questione partendo dal presupposto dell’inderogabile mantenimento del sito produttivo omegnese. “Non intavoleremo nessun confronto sugli aspetti di ammortizzatori sociali perché non è lì che vogliamo arrivare” ha detto il Presidente Nobili ricordando come si sia già preso contattato con il neo eletto presidente regionale Roberto Cota. L’obiettivo è portare con urgenza all’attenzione del Governo Regionale quella che è stata definita ‘la vertenza Vco’. Una situazione di fragilità imprenditoriale ed economica generalizzata, nella quale rientra la crisi Bialetti, da affrontare con un indispensabile sostegno ministeriale. “Si chiederà al Presidente Cota, già Sottosegretario alle Attività Produttive, di verificare – ha spiegato Nobili – le possibilità d’intervento statale alla luce di deroghe delle normative europee che impongono in questo ambito vincoli inesistenti negli anni Settanta e Ottant,a quando il nostro territorio si era trovato a far fronte alla minaccia di una forte regressione economica e industriale per molti aspetti simili a quella che stiamo oggi subendo”.  
   
   
SI´ ALL´INTESA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE IN VAL RENDENA DIECI PRIORITÀ NELLA DELIBERA APPROVATA DALLA GIUNTA PROVINCIALE DI TRRENTO  
 
Trento, 19 aprile 2010 - Per ora è un protocollo d´intesa in nove articoli - oggi la Giunta provinciale ne ha approvato lo schema recependo la relativa delibera del presidente -, in breve tempo diventerà un vero e proprio "Patto di territorio". Riguarda lo sviluppo sostenibile della Val Rendena e sarà sottoscritto dalla Provincia autonoma di Trento, dai Comuni di Pinzolo, Carisolo, Giustino, Massimeno, Caderzone Terme, Strembo, Bocenago, Spiazzo, Pelugo, Vigo Rendena, Darè, Villa Rendena e Ragoli, dalla Comunità di Valle delle Giudicarie, dal Parco Naturale Adamello Brenta e dall’Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio – Pinzolo - Val Rendena. Sono loro a condividere gli obiettivi e le linee programmatiche del “Piano Strategico di Sviluppo Sostenibile della Val Rendena”. Ma il protocollo prevede la possibilità di aderire anche per altri soggetti territoriali, ed in queste settimane sono già giunte le prime domande di sottoscrizione. Il protocollo di intenti rappresenta la base da cui partire e rinvia ad atti integrativi per i connessi impegni finanziari, funzionali alla traduzione del piano in realtà. E´ nel marzo 2008 che i Comuni della Val Rendena, insieme con il Comune di Ragoli - a fronte della proposta di progetto esplicitata dal Comune di Pinzolo - hanno condiviso di procedere con la elaborazione di un “Piano Strategico di Sviluppo Sostenibile”, visto come strumento funzionale alla costruzione di un percorso di sviluppo economico e sociale dell’intera valle. Attraverso un percorso condiviso e partecipato, si è convenuto di individuare obiettivi strategici prioritari e quindi formalizzare, a partire da essi, un impegno comune per favorire la crescita sociale ed economica del territorio. Per la costruzione del Piano è stata realizzata un’intensa fase di “ascolto del territorio”, che ha coinvolto numerosi protagonisti dello sviluppo locale attraverso interviste in profondità e tavoli di confronto (circa 200 persone), unitamente ad una fase di “ascolto degli ospiti”, che ha coinvolto oltre 1.500 turisti nell’arco di un intero anno attraverso questionari ed interviste. Il Piano contiene una proposta di progetto concreta per lo sviluppo sostenibile della Val Rendena, che si sintetizza in una “mission di territorio”, affiancata da obiettivi e linee strategiche, insieme ad iniziative ed azioni specifiche e, più in dettaglio: la proposta per una strategia globale integrata di territorio che mira a sviluppare una logica di sistema, costruita a partire dal riconoscimento e dalla valorizzazione delle identità, delle specificità e dei valori che i singoli ambiti esprimono; una proposta di strumenti di coinvolgimento e di responsabilizzazione, di governo e di monitoraggio, affiancati da iniziative di promozione, educazione, stimolo e accompagnamento, affinché il Piano possa essere tradotto in progetti concreti; un programma convergente di governo del territorio che porti nel medio periodo ad incrementare la qualità della vita dei residenti, e di conseguenza dei turisti, all’interno della Val Rendena; la definizione di dieci priorità rispetto alle quali si ritiene che le Amministrazioni della Val Rendena ed i protagonisti dello sviluppo territoriale dovrebbero impegnarsi nei prossimi anni. In particolare, le dieci priorità identificate nel Piano riguardano: l’istituzione di un tavolo di lavoro – la “Task Force Piano Strategico” - che si assuma la responsabilità dell’implementazione del Piano stesso, assicurando il raccordo di tutti gli attori coinvolti nello sviluppo territoriale, e del monitoraggio dei risultati; l’implementazione del Piano Integrato di Mobilità della Val Rendena, con particolare attenzione per la mobilità alternativa e sostenibile, anche al fine del riposizionamento della destinazione, a partire dagli interventi su Madonna di Campiglio e Pinzolo, che sono da ritenersi a beneficio dell’intera valle; la riqualificazione urbana dei paesi della Val Rendena, per il rilancio economico e turistico del territorio, a partire dalla priorità rappresentata da Madonna di Campiglio; la riorganizzazione dell’Azienda per il Turismo, proseguendo il percorso in parte avviato negli anni recenti, funzionale ad una sua legittimazione come vera e propria cabina di regia del turismo nella Valle e organismo di meta-management; la definizione di un prodotto turistico innovativo della Valle, orientato all’esperienza e secondo logiche funzionali alla promo-commercializzazione, ridisegnato secondo le tre tipologie “Montagna Esclusiva, Montagna Viva, Montagna Autentica”, in un’ottica di proposta integrata di territorio, in grado di coinvolgere anche i settori tradizionali; la destagionalizzazione del prodotto turistico - coerente con il nuovo modello di sviluppo di ambito - attraverso un accordo trasversale fra i diversi attori per l’offerta di prodotti innovativi mirati, rilevanti e distintivi che vedano coinvolta l’intera Valle; la costruzione e condivisione di un patto fra il settore del turismo e i settori tradizionali, che garantisca l’assunzione di responsabilità dei singoli attori, pubblici e privati, e la valorizzazione dei settori tradizionali per la manutenzione del territorio e del paesaggio; la prosecuzione del percorso formativo sulla cultura dell’ospitalità, già avviato dall’Assessorato all’economia e sviluppo territoriale del Comune di Pinzolo, per far crescere un sentire comune sull’”essere destinazione”, affinché gli operatori e la Comunità nel suo insieme riescano a rendere ancora più rilevante e distintiva la proposta del territorio qualificando il contatto con il turista; la definizione e la valorizzazione del marchio di destinazione, superando l’attuale compresenza di più marchi, al fine di elaborare ed implementare una nuova strategia integrata di marca, che valorizzi in modo efficace ed efficiente il territorio; la valorizzazione del patrimonio immobiliare di seconde case, attraverso la loro rivalutazione mediante l’implementazione di soluzioni innovative per la promo-commercializzazione delle vacanze in appartamento. Sarà il Comune di Pinzolo ad assumere il ruolo di comune capofila nell’ambito del processo di implementazione del Piano. Entro il 31 luglio 2010 sarà operativo un “Tavolo di Indirizzo”, composto dai sindaci e dai rappresentanti nominati dagli altri soggetti sottoscrittori del protocollo, presieduto dal Sindaco di Pinzolo, con funzioni di responsabilità politica, di indirizzo e di verifica. Entro il 30 novembre 2010 sarà costituita la “Task Force Piano Strategico”.  
   
   
CONFERMATA RIPRESA SIDERURGIA IN FVG  
 
Trieste, 17 aprile 2010 - Il settore siderurgico del Friuli Venezia Giulia conferma, anche nei primi mesi del 2010, i segnali di ripresa dati alla fine dello scorso anno. Lo asserisce l´assessore regionale al Lavoro, Università e Ricerca, Alessia Rosolen, analizzando i rapporti dell´Osservatorio sulle situazioni di difficoltà occupazionale ed in particolare i dati relativi alle richieste di cassa integrazione. "Le autorizzazioni richieste dalle aziende del settore nell´ultimo trimestre del 2009 costituiscono il 17 per cento di quelle dell´intero anno - nota l´assessore - e sono molto inferiori rispetto al secondo (38 per cento) ed al terzo trimestre (36 per cento)". Nato nel secondo semestre 2008 per monitorare i fenomeni di crisi su settori o territori più esposti (elettrodomestici, chimica, occhialeria, siderurgia ed il territorio della Val Canale-canal del Ferro) l´Osservatorio ha pubblicato oltre 40 report sul sito dell´Agenzia del Lavoro ed ora, dopo oltre 18 mesi di attività, l´assessore Rosolen ha deciso di illustrare il lavoro svolto per leggere la crisi dal versante settoriale. "In Italia - rileva l´assessore - a febbraio 2010 si è registrato un aumento della produzione del 15,4 per cento rispetto a gennaio e del 28,5 per cento rispetto a febbraio 2009; già a ottobre comunque, Federacciai riteneva che per l´Italia la fase più acuta della crisi fosse superata ed anche a livello regionale le imprese siderurgiche sembrano aver superato il periodo di maggiore problematicità". La cartina tornasole dell´uscita dal tunnel è la caduta delle domande di cassa integrazione ordinaria nel tempo, tanto che molte imprese (Ferriera di Servola, Sertubi, piccole imprese della provincia di Udine), che nei mesi precedenti avevano fatto richiesta dell´ammortizzatore, non hanno avuto la necessità di rinnovarlo o, come l´Acciaieria Fonderia di Cividale, ne stanno facendo un utilizzo ridotto. "Nella prima parte del 2009 la caduta del mercato di prodotti siderurgici era stato del 50 per cento, mentre il ricorso agli ammortizzatori sociali era diventato un fenomeno generalizzato" ricorda l´assessore Rosolen rilevando che, già nell´estate del 2008, erano arrivate le prime richieste di Cig ordinaria per alcuni lavoratori di Ferriere Nord del Gruppo Pittini (dove sono occupate oltre 600 persone) e a novembre per i dipendenti della Zml del Gruppo Cividale (oltre 500 lavoratori) e per quelli dello stabilimento della Afv-acciaierie ferriere vicentine. Nel 2009 il ricorso alla cassa integrazione ordinaria si è diffuso: l´Abs, che conta un migliaio di dipendenti, ha avviato l´ammortizzatore a partire da gennaio (nei primi sei mesi del 2009 risulta aver subito un calo dell´attività del 40-50 per cento della capacità produttiva; il bilancio 2008/2009 si è chiuso con un fatturato in calo del 30 per cento e le stime per l´esercizio in corso prevedono un ulteriore calo del 40 per cento). Da febbraio 2009 è iniziata la cassa integrazione per i dipendenti degli stabilimenti della Siat di Gemona del Gruppo Pittini (complessivamente circa 170 lavoratori); da marzo a settembre l´ammortizzatore ha colpito i dipendenti della Ferriera di Servola e della Sertubi. A partire dai primi mesi del 2009, la cassa integrazione ha riguardato anche imprese direttamente collegate all´Abs, come la Qualisteel, il Centro Trattamenti Termici, la Gmt, la Slag (che complessivamente occupano circa 150 lavoratori). "Sono state poche - rileva Rosolen - le imprese che non hanno fatto richiesta di Cig, e tra queste ricordiamo Trametal e Fsg-forgiatura San Giorgio di San Giorgio di Nogaro". In pratica, nel corso dello scorso anno le domande di cassa integrazione ordinaria presentate dalle imprese del settore e da quelle di fornitura erano state 121, per un totale di oltre 850 mila ore richieste e autorizzate. L´incidenza di domande più rilevante si è avuta a Trieste, con il 36 per cento, e ad Udine (34 per cento), seguite da Pordenone (29 per cento). La stima per difetto dei lavoratori coinvolti dalla cassa integrazione ordinaria è di 2.533 unità e di questi, il 42 per cento è occupato in imprese della provincia di Udine, il 34 per cento in imprese del Pordenonese ed il 23 per cento a Trieste In tutto sono stati dichiarati, lo scorso anno, 272 esuberi e di questi, "43 sono interessati da provvedimenti di cassa integrazione per cessazione di attività e altri 229 sono stati definiti come esuberi veri e propri", ricorda l´assessore, auspicando che, dati i segnali di ripresa, il numero possa ridursi. "Gli insediamenti siderurgici in regione sono importanti per la presenza dei grandi gruppi nazionali, come Riva, Lucchini, Duferco, e di produttori locali quali il gruppo Cividale, Pittini e Danieli, realtà di portata mondiale", conclude l´assessore Rosolen, sottolineando che, nel complesso, il settore dà direttamente lavoro a 5.000 persone e deve ricevere grande attenzione "anche in termini di ricerca ed innovazione".  
   
   
FORLÌ-CESENA, I DATI DELLA CRISI E LE POSSIBILI PROSPETTIVE: LA DICHIARAZIONE DELL´ASSESSORE PROVINCIALE AL LAVORO E ALLA FORMAZIONE PROFESSIONALE DENIS MERLONI  
 
 Forlì-Cesena, 19 aprile 2010 - Più ancora dei dati illustrati da Confindustria di Forlì-cesena relativi all´andamento della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria e Straordinaria ciò che merita la nostra riflessione sono le considerazioni che vengono fatte sulla situazione e sulle prospettive della nostra economia. Prima di sviluppare alcune brevi considerazioni proviamo ad inserire alcuni altri riferimenti: dai dati sull´andamento della Cigs forniti dalla Regione risulta che nel 2009 sono state autorizzate 2.637.278 ore e nei primi due mesi del 2010 le ore autorizzate sono state 902.994 che, rapportate su base annua (anche se in modo improprio) portano ad una previsione di oltre 5 milioni di ore. Le ore di Cigo autorizzate nel 2009 sono state 3.147.680 mentre quelle autorizzate in gennaio-febbraio del 2010 sono state 544.551 ore che proiettate, con lo stesso metodo di cui sopra, a tutto il 2010 portano ad una previsione di circa 3,2 milioni di ore. Siamo di fronte a dati mai visti prima ma, come sempre, essi vanno contestualizzati ed è fuori discussione che su base annua non avremo aumenti di 70 volte; la vicenda dell´Azienda “Linari” dimostra che il nostro territorio può essere attrattivo per imprese che hanno potenzialità di sviluppo interessanti in settori innovativi e che perciò vanno seguite con attenzione; non mi pare se ne sia parlato, ma l´azienda “Marcegaglia “ nelle settimane scorse ha assunto dieci persone e sta investendo molto nello stabilimento di Forlimpopoli; nel 2009 nonostante la crisi abbiamo avuto 88.466 avviamenti al lavoro ( - 9,9 % rispetto al 2008 ) a dimostrazione che il nostro mercato del lavoro non è fermo; stiamo assistendo ad un rallentamento evidente della caduta degli ordinativi e gli effetti positivi dipenderanno dalla quantità di magazzino accumulata in questi mesi; a livello internazionale i segnali di ripresa sembrano consolidarsi tanto da fare dire a molti osservatori che siamo di fronte ad una vera e propria inversione di tendenza. Accanto a questi dati non mi stancherò mai di ribadire quanto sia profonda e ammirevole la determinazione a resistere per superare la crisi da parte delle imprese, dei lavoratori, dei sindacati e delle Amministrazioni Locali. Si tratta di una sfida senza precedenti per tutti, ma tutti sappiamo che l´importante è avere le macchine accese quando la ripresa avrà ricadute sul nostro sistema produttivo o, meglio ancora, quando avremo agganciato la ripresa grazie alle nostre capacità. Ciò che appare ancora carente è l´impegno del sistema bancario. Quando leggo dei buoni risultati di bilancio realizzati dalle banche mi chiedo se esse hanno fatto tutto il possibile per venire incontro a molte delle richieste inevase di piccole e piccolissime imprese in difficoltà e mi rispondo che potevano fare di più. Ci aspettano alcuni mesi cruciali. Sento il dovere di chiedere al sistema bancario una maggiore attenzione nei confronti del nostro sistema economico altrimenti ciò che abbiamo fatto fino ad ora rischierà di essere in gran parte vanificato. A cura dell´Assessore provinciale al lavoro e alla formazione professionale Denis Merloni.  
   
   
FVG, FONDO ANTI CRISI: MODIFICHE A PIANO RIPARTO RISORSE  
 
Trieste, 19 aprile 2010 - Boccata d´ossigeno per il settore dell´artigianato, del commercio, dei servizi e dell´agricoltura che beneficeranno, nei rispettivi fondi di rotazione, di 60 milioni di euro in piu´. L´allocazione delle risorse messe a disposizione del fondo di rotazione denominato "per la stabilizzazione del sistema economico regionale" ha evidenziato la necessità di modificare la destinazione di impiego delle stesse, alla luce dell´attuale fabbisogno e della velocità di erogazione di ciascun fondo. A comunicarlo, ieri, ai colleghi di giunta, l´assessore alle finanze Sandra Savino. Il fondo di rotazione a favore delle imprese commerciali, turistiche e di servizio nonché il Fria, a favore delle imprese artigiane, beneficeranno di un integrazione di 30 milioni di euro ciascuno. "Entrambi i fondi avevano esaurito da tempo la disponibilità, a fronte di quotidiane richieste che pervengono a Mediocredito a conferma della situazione di apnea in cui si trova il mondo imprenditoriale rispetto al sistema bancario", spiega l´assessore Savino. "Di 15 milioni di euro sarà implementato anche il fondo per gli interventi nel settore agricolo, altro comparto gravemente provato dalla crisi economica e per il quale ho avvertito la necessità di intervenire a fronte dei solleciti e delle manifestazioni di difficoltà pervenute dalla categorie". Riassumendo, i 200 milioni del fondo anticrisi risultano così ripartiti: 40 milioni per il fondo di rotazione per iniziative economiche (Frie); 60 milioni a favore delle imprese artigiane (Fria); 45 milioni per le imprese commerciali, turistiche e di servizio; 10 milioni per lo smobilizzo crediti; 45 milioni per il settore agricolo. Il gestore avrà a disposizione sei anni per rimborsare il fondo regionale delle somme anticipate.  
   
   
PORTOVESME SRL, ANGIONI: "GIUNTA STA FACENDO TUTTA LA SUA PARTE"  
 
Cagliari, 19 Aprile 2010 - "Stiamo facendo la nostra parte". Lo ha dichiarato l’assessore dell´Industria, Sandro Angioni, in merito alla preoccupazione espressa dai sindacati sull´attuazione del protocollo d’intesa riguardante la Portovesme srl. "La Regione sta ponendo in essere - ha rimarcato l´esponente della Giunta - tutte le azioni previste negli accordi, raggiunti grazie all’impegno costante dell’esecutivo e del presidente Cappellacci: i circa 200 dipendenti hanno aderito alla proposta di percorsi formativi; si sta lavorando per raggiungere l’accordo con l’Enel per i costi energetici e con delibera di Giunta (la n. 8/18 del 23 Febbraio) è stato espresso un giudizio positivo sulla compatibilità dell’intervento di realizzazione di un impianto eolico tra i comuni di Portoscuso e Gonnesa. Ora si tratta di avviare con l’istanza della Portovesme srl la procedura di autorizzazione unica". "Grazie all’impegno degli altri soggetti che hanno sottoscritto l’accordo, che indubbiamente c’è e presto si concretizzerà negli atti necessari a proseguire il percorso intrapreso, possiamo essere ragionevolmente ottimisti circa il raggiungimento dell’obiettivo comune in tempi accettabili", ha concluso l´assessore, annunciando infine che per la questione dei fanghi rossi dell´Eurallumina sarà presto convocato un tavolo tecnico per la soluzione del problema.  
   
   
FVG: DA CARRARO SEGNALI POSITIVI  
 
Trieste,  19 aprile 2010  - "Valuto positivamente l´impegno del gruppo Carraro nel mantenere produzione e occupazione in Friuli Venezia Giulia. Si tratta di premesse assolutamente necessarie per rendere attuabile l´intervento di Friulia". Questo il commento del vicepresidente della Regione Luca Ciriani, che ieri, assieme al sindaco di Gorizia, Romoli, e ai tecnici dell´assessorato alle Attività produttive e di Friulia, ha incontrato l´amministratore delegato del gruppo Carraro. "Abbiamo verificato - ha detto Ciriani - volontà e interesse a restare produttivi sul territorio, in entrambi gli stabilimenti, quello di Maniago e quello di Gorizia. Si tratta di una premessa fondamentale all´intervento di Friulia, che dopo aver realizzato l´analisi economico-finanziaria ha chiarito ora potenzialità e possibilità del proprio intervento nella società. Per quanto attiene la parte strategica - ha continuato il vicepresidente - ho dato mandato a Friulia di pianificare l´azione in Carraro con l´obiettivo di avviare un piano industriale che contempli la salvaguardia della produzione e occupazione in Friuli Venezia Giulia, condizione necessaria per attivare l´investimento. Da parte di Carraro - ha concluso il vicepresidente - ho comunque verificato interesse e disponibilità a portare avanti un progetto condiviso".