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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Novembre 2011
ENERGIA: REGIONE UMBRIA ANNUNCIA BANDI RIVOLTI AI COMUNI PER FOTOVOLTAICO E RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA PER PIÙ DI 10MLN DI EURO  
 
 Perugia, 23 novembre 2011 - Sono finalizzati all´utilizzo dell´energia solare per la produzione di energia elettrica in edifici di proprietà comunale ed alla riqualificazione energetica di reti o sistemi di pubblica illuminazione i due bandi approvati dalla Giunta regionale dell´Umbria, su proposta dell´assessore all´ambiente Silvano Rometti, che verranno presentati nel corso della "Giornata umbra dell´energia", in programma il 25 novembre all´Hotel Plaza di Perugia. Nell´anticipare i contenuti dei due provvedimenti, che rientrano tra le Azioni del Por Fesr 2007-2013 a sostegno della produzione di energia da fonti rinnovabili e per l´efficienza energetica, Rometti ha annunciato che le risorse stanziate per la realizzazione delle diverse tipologie di intervento assommano complessivamente a 10 milioni 500 mila euro. Quattro milioni di euro andranno a finanziare gli interventi rivolti all´utilizzo dell´energia solare negli edifici comunali e 6 milioni 500 mila euro quelli per la pubblica illuminazione, di questi ultimi 1 milione e mezzo è destinato ai Comuni fino a 5mila abitanti. "Si tratta di azioni complementari, che mettono insieme produzione di energia da fonti rinnovabili e risparmio energetico grazie all´adozione di misure e tecnologie particolarmente efficienti - ha detto Rometti. Il nostro obiettivo - ha aggiunto l´assessore - è di realizzare, con le risorse a disposizione, cento ´scuole solari´ e mille ´punti luce intelligenti´". Relativamente al bando per l´utilizzo dell´energia solare in edifici comunali, potranno essere finanziati impianti per la produzione di energia elettrica in fabbricati destinati a scuole primarie o secondarie di primo grado, a servizi sportivi, ricreativi, culturali e amministrativi, anche in associazione con l´istallazione di collettori solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria, che dovranno comunque essere in grado di soddisfare almeno il 50 per cento del fabbisogno dell´edificio oggetto di intervento. L´ammontare degli interventi ammissibili per ciascuna domanda non potrà essere inferiore a 50 mila euro ed il contributo regionale complessivo non potrà superare per ciascun ente 200 mila euro. Il finanziamento non potrà comunque superare il 60 per cento della quota di spesa riconosciuta ammissibile e sostenuta dal Comune beneficiario. Il bando per l´efficienza energetica nella pubblica illuminazione, prevede il finanziamento di interventi per la riqualificazione di reti o sistemi di pubblica illuminazione, di proprietà del Comune o di Comuni, che sono al servizio di strutture o infrastrutture di pubblica utilità o interesse. "Questa linea di intervento - ha spiegato Rometti - ha l´obiettivo di razionalizzare l´uso dell´energia per arrivare ad una effettiva contrazione di consumi e costi gestionali e all´abbattimento dell´inquinamento luminoso, favorendo anche l´utilizzo di fonti di energia rinnovabile. Per migliorare il grado di efficienza degli impianti - ha aggiunto l´assessore - è previsto l´utilizzo delle moderne tecnologie presenti sul mercato in termini di risparmio, telecontrollo e fonti di energia solare al servizio dei singoli corpi illuminanti". Oltre che sulla rete di illuminazione pubblica stradale, sono previsti interventi su impianti di illuminazione a servizio di impianti sportivi o per l´illuminazione di soggetti di rilevante interesse artistico, storico, archeologico e di pregio culturale. I progetti ammissibili faranno parte di due distinte graduatorie relative ai Comuni con popolazione inferiore o superiore a 5 mila abitanti, per i quali il contributo non potrà superare, rispettivamente, il 70 per cento o il 60 per cento della spesa ammessa a finanziamento. In entrambi i casi i Comuni avranno 90 giorni di tempo per presentare la domanda di contributo dalla data di pubblicazione dei bandi nel Bollettino Ufficiale della Regione Umbria.  
   
   
ENERGIA: VENERDÌ 25 NOVEMBRE “GIORNATA UMBRA DELL’ENERGIA”  
 
Perugia, 23 novembre 2011 - Sarà dedicata interamente alle azioni programmate dalla Regione Umbria nel campo dell´efficienza energetica, la Giornata umbra dell´Energia in programma venerdì 25 novembre, dalle ore 9 alle 18, al Plaza Hotel di Perugia. L´iniziativa, voluta dalla Giunta regionale, sarà articolata in un seminario al quale interverranno la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, gli assessori regionali all´Ambiente e allo Sviluppo economico, Silvano Rometti e Vincenzo Riommi, esperti, tecnici e dirigenti regionali, che illustreranno le attività e le proposte - tra cui tre nuovi Bandi - predisposti dalla Regione Umbria nell´ambito del Programma Operativo Regionale (Por)2007-2013 relativo all´efficienza energetica e sviluppo di fonti rinnovabili(Asseiii), cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) e relativo all´obiettivo della "competitività regionale e occupazione" (Cro) del ciclo di programmazione comunitaria 2007-2013. In generale il Programma Operativo Regionale Fesr 2007-2013, si prefigge l´obiettivo globale di accrescere la competitività del "Sistema Umbria" elevando il potenziale e la capacità di innovazione del sistema produttivo, migliorando la tutela e valorizzazione delle risorse ambientali e culturali e promuovendo una maggiore coesione territoriale, mentre gli interventi dell´Asse Iii sono tesi a promuovere l´efficienza energetica del sistema produttivo regionale, per migliorare la sostenibilità ambientale dei processi produttivi e dar luogo ad una gestione efficiente delle risorse energetiche disponibili che permetta alla regione di sfruttare appieno il proprio potenziale produttivo. L´asse si propone quindi, di sviluppare nel contesto regionale, un modello di risparmio energetico e di produzione di energia collegato all´utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e soprattutto pulite, attraverso la costituzione di poli energetici anche mediante il sostegno ad attività ricerca a ciò finalizzate. Nel corso dell´incontro in programma venerdì prossimo, verranno illustrate le iniziative della Regione, saranno presentati il Bando regionale per l´illuminazione pubblica e lo sviluppo dell´energia solare di edifici pubblici e il "Pacchetto verde" con i relativi Bandi, per l´eco-innovazione, fonti rinnovabili e risparmio energetico per le imprese.  
   
   
ENERGIA: TAGLIO IN BOLLETTA DA OLTRE UN MILIONE PER LA P.A. LUCANA  
 
Potenza, 23 novembre 2011 - La bolletta energetica delle pubbliche amministrazioni regionali tagliata in un sol colpo di un milione, 38mila e 280 euro, pari a circa il 7% della spesa annua. E’ il risultato della gara per la fornitura aggregata di energia elettrica indetta e gestita dalla Società Energetica Lucana, nella sua qualità di “energy provider regionale”, per conto della Regione Basilicata, delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere lucane, degli enti sub regionali, di numerosi enti locali. La gara, del valore complessivo di oltre 13 milioni di euro, è stata aggiudicata a Edison Energia S.p.a. Ed assicurerà la fornitura elettrica alle strutture ospedaliere (Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, Azienda Sanitaria Locale di Potenza, Azienda Sanitaria Locale di Matera, Irccs-centro di Riferimento Oncologico di Basilicata), a 6 strutture amministrative regionali e sub regionali (Regione Basilicata, Alsia, Arbea, Arpab, Consorzio Asi, Metapontum Agrobios), ad una trentina di Enti Locali (a cominciare dalla Provincia di Potenza e dalla Provincia di Matera) che hanno già sottoscritto apposito Protocollo d’Intesa con la Società Energetica. Alla luce dell’esito della gara, alle amministrazioni pubbliche regionali l’energia costerà 8,5E/mwh in meno rispetto alle pubbliche amministrazioni dello Stato, che - com’è noto- acquistano l’elettricità per il tramite della Consip, con risparmi significativi tra cui spiccano i 181.856 euro a favore dell’Azienda ospedaliera S. Carlo di Potenza i 145.228 del Consorzio Asi di Potenza, i 71.640 euro della Provincia di Potenza, i 27.404 euro del Comune di Rionero in Vulture, per fare solo alcuni esempi. Per il Presidente della Società Energetica Lucana, Rocco Colangelo, “è motivo di sincera soddisfazione vedere come le istituzioni pubbliche regionali e locali stiano cogliendo le opportunità delle politiche di sostenibilità energetica realizzando benefici visibili a vantaggio delle comunità amministrate”. “L’attività della Società Energetica Lucana rappresenta una specie di fonte energetica intelligente su cui possono contare i lucani – commenta il Presidente della Regione, Vito De Filippo – e la politica di razionalizzazione ed ottimizzazione energetica, promossa dalla Regione, coglie un nuovo, importante successo. Quella dell’aggregazione e della cooperazione è la strada virtuosa ed intelligente sulla quale deve incamminarsi l’intera Basilicata per continuare, anche nelle difficoltà della crisi epocale che viviamo, il processo della sua modernizzazione sostenibile, e noi, nel tempo abbiamo costruito gli strumenti per cogliere pienamente queste opportunità”.  
   
   
SLOVENIA, RETE DEI GASDOTTI ANCORA IN ESPANSIONE  
 
Lubiana, 23 novembre 2011 - Ha passato con successo il controllo tecnico la parte di gasdotto dalla località Cersak a Kidricevo, in Slovenia, per la lunghezza complessiva di 35,5 chilometri. La Slovenia dispone così oggi di 1.054 chilometri di gasdotti, gestiti dalla società slovena Geoplin Plinovodi. La rete di distribuzione fino al consumatore finale è invece amministrata da 17 differenti aziende (tra cui Adriaplin, Istrabenz plini, Petrol, Domplan, Energetika Ljubljana, Mestni plinovodi, Plinarna Maribor ed altri) e raggiunge la lunghezza di ulteriori 4.163 chilometri. Il consumo di gas totale nel 2010 è stato pari a 1.050 milioni di metri cubici standard (Smc) ossia 512 Smc per abitante all´anno.  
   
   
CANONI LOCATIVI ERAP, MODIFICHE AI CRITERI DI CALCOLO CON L´INTRODUZIONE DI UNO SPECIFICO INDICATORE ECONOMICO (ISEE). ´MISURE CONCERTATE PER GARANTIRE L´EQUITA` SOCIALE DELLA RIFORMA´.  
 
Ancona, 23 Novembre 2011 - Nuovi criteri di calcolo dei canoni Erap (Edilizia residenziale pubblica). Li individua una proposta di modifica del regolamento che la Giunta regionale ha inviato all´Assemblea legislativa per l´approvazione. Il testo e` il risultato di un percorso condiviso dalle organizzazioni sindacali e dall´Erap. Le modifiche rientrano nel pacchetto di misure anticrisi relative al settore delle politiche abitative, concordato con i sindacati e le associazioni di categoria. Prevedono criteri integrativi per la valutazione della disponibilita` economica degli assegnatari, con l´introduzione di uno specifico indicatore della capacita` economica del nucleo familiare (Isee-erp), una modifica dei coefficienti di abbattimento del canone e nuovi limiti di incidenza del canone sul reddito. L´applicazione delle nuove norme garantisce agli enti gestori un aumento medio del gettito dei canoni locativi del 12 per cento, da destinare alla copertura dei costi di gestione e alla manutenzione degli alloggi. L´incremento, comunque, sara` graduale: nel 2012 non potra` superare il limite massimo del 50 per cento rispetto a quanto pagato nel 2011. ´L´obiettivo della riforma e` quello di assicurare risorse sufficienti per una corretta gestione del patrimonio immobiliare e una ripartizione sociale equa delle nuove disposizioni ´ afferma l´assessore all´Edilizia Pubblica, Antonio Canzian ´ L´equita` dell´applicazione viene garantita da un meccanismo di aumento dei canoni basato sul valore dell´immobile e sulla disponibilita` economica effettiva della famiglia, rilevata con nuovi criteri, che conteggiano anche gli assegni e le pensioni sociali, l´invalidita` civile, la reversibilita`, redditi percepiti all´estero. In questa maniera il canone risulta piu` aderente alle reali caratteristiche qualitative e conservative degli alloggi e alle effettive capacita` economiche degli assegnatari´.  
   
   
CLAAI, CRISI DELL´IMPRENDITORIA CASERTANA: DECINE DI IMPRESE EDILI PUNTANO IL DITO CONTRO LE MAGGIORI CRITICITÀ DEL SETTORE TITOLARI DI PICCOLE E MEDIE ATTIVITÀ RISPONDONO AL QUESTIONARIO VOLUTO DALL´ASSOCIAZIONE: GARE D´APPALTO E ACCESSI AI CREDITI LE PRINCIPALI DIFFICOLTÀ  
 
 Caserta, 23 novembre 2011 - Gare d´appalto spinte eccessivamente al ribasso, ritardo nei pagamenti da parte degli Enti pubblici e difficoltà di accesso ai crediti. Queste le principali criticità del mondo dell´imprenditoria edile casertana emerse dai questionari distribuiti dalla Claai di Caserta alle piccole e medie imprese del territorio. “Molti imprenditori lamentano in particolare la difficoltà, a lavoro ultimato, di essere pagati rapidamente dagli enti pubblici – ha spiegato la presidente provinciale della Claai Adelaide Tronco – Sono in molti a dover anticipare i costi del lavoro senza riuscire a recuperare il dovuto se non dopo molti mesi, o addirittura anni. Ciò significa minare una azienda, esponendola a scoperti bancari, prestiti e ingiunzioni di pagamento”. Ma dai questionari, allo spoglio della Claai in questi giorni, è emersa anche una notevole difficoltà per le imprese ad ottenere l´accesso ai crediti bancari. “E´ un problema davvero rilevante per l´imprenditoria – ha aggiunto la presidente Tronco – Sottrarre ossigeno alle piccole e medie imprese, già pesantemente colpite in questi mesi di grave crisi, può voler dire mettere totalmente in ginocchio uno dei pochi settori che producono lavoro in questa regione”. E´ previsto per sabato 17 dicembre, nella sede Claai di Corso Trieste, l´incontro con gli imprenditori edili per stilare, con i responsabili dell´associazione, una istanza da consegnare a Roma nelle mani dei nuovi Ministri del Lavoro e delle Infrastrutture affinché le difficoltà dell´imprenditoria locale sia posta all´attenzione del governo Monti. “E´ necessario fare qualcosa di serio e concreto per il settore dell´imprenditoria – ha concluso la presidente Claai – se non vogliamo che l´intera provincia casertana vada definitivamente ed irrimediabilmente alla deriva”.  
   
   
ENTRO FINE ANNO IL CALENDARIO DEL TELERISCALDAMENTO A TORINO  
 
Torino, 23 novembre 2011 - Fissare un cronoprogramma che entro la fine dell’anno stabilisca tempi, modalità e risorse per l’attuazione delle tre fasi di sviluppo per il collegamento dell’impianto del termovalorizzatore del Gerbido alla rete di Torino-grugliasco è l’impegno con il quale si è conclusa il 22 novembre una riunione del tavolo per lo sviluppo del servizio di teleriscaldamento nell’area metropolitana di Torino, alla quale hanno partecipato gli assessori regionali all’Ambiente, Roberto Ravello, e all’Energia, Massimo Giordano, insieme ad esponenti di Provincia e Comune di Torino e degli operatori del settore territorialmente interessati. Le tre fasi di realizzazione, previste anche da uno specifico protocollo d’Intesa siglato nel 2009 tra Regione Piemonte, Provincia e Comune di Torino e gli operatori, dovranno concludersi entro il 2016, data entro la quale si pensa che la volumetria complessiva servita dovrebbe raggiungere gli 84 milioni di metri cubi, per un totale di 870 km di tubature. Nel corso dell’incontro dello scorso luglio i soggetti partecipanti al tavolo si erano lasciati con alcune assunzioni di responsabilità, quest’oggi aggiornate e discusse: la verifica tecnica delle ipotesi di tracciato per l’uscita del termodotto dell’impianto Trm verso la rete di Grugliasco e Beinasco ha dato esito positivo, in quanto è emersa la fattibilità di tale allacciamento e la reale possibilità di un’ottimizzazione del tracciato rendendolo più corto rispetto a quello programmato inizialmente; entro fine novembre i Comuni faranno pervenire in Regione i progetti definitivi sui quali indirizzare i 3 milioni di euro delle compensazioni ambientali (piste ciclabili, arredo e verde urbano, riqualificazione ambientale); si proseguirà a studiare la migliore soluzione di vettoriamento del calore di Trm per massimizzare l’utilizzo sulla rete di Grugliasco (il 70%) e di Torino (30%), un obiettivo ambizioso che individua nel teleriscaldamento la leva primaria per ridurre le emissioni sulla base dello sviluppo della rete, del progressivo raccordo di quelle esistenti e dell’apertura a nuovi soggetti interessati a investire sul territorio. “Il Piemonte - ha dichiarato l’assessore Roberto Ravello - è sicuramente tra le Regioni che più si sono impegnate fino ad oggi a fare del teleriscaldamento uno dei capisaldi del miglioramento della qualità ambientale del territorio. Un impegno questo che si concretizzerà sempre più con l’imminente avvio del programma di cogenerazione del teleriscaldamento. È necessario, tuttavia, procedere con l’integrazione e l’estensione delle reti di calore dell’impianto Trm, un progetto che costituisce parte importante della strategia regionale per il conseguimento degli obiettivi comunitari correlati al cosiddetto ´pacchetto clima´ e ai temi della qualità dell’aria. Si può ora avviare una fase più operativa in cui le proposte progettuali dovranno trovare finalmente attuazione in opere da subito cantierabili. Da qui, l’esigenza di stilare un cronoprogramma dettagliato prima della fine dell´anno, per arrivare nel più breve tempo possibile al compimento delle tre fasi”. “Due milioni di cittadini che possono essere serviti da una grande rete di teleriscaldamento moderna ed efficiente sono un risultato di grandissima portata - ha aggiunto l’assessore Giordano - È il frutto di una intensa e proficua attività di collaborazione nell’ambito del tavolo istituito con gli enti locali ed i gestori delle reti in fase di interconnessione, senza dimenticare il principale obiettivo del risparmio di energia e di miglioramento della qualità ambientale. Alla Regione spetta la programmazione dello sviluppo delle reti del teleriscaldamento: senza però una effettiva concertazione i risultati non si vedrebbero. Avevamo auspicato tempi brevi per definire le linee di azione, ora passiamo al lavoro effettivo”.  
   
   
EDILIZIA SOSTENIBILE: UNA FILIERA TOSCANA DEL LEGNO PER CASE AD IMPATTO ZERO  
 
Firenze 23 novembre 2011 – «L’impiego del legno in campo edilizio può rappresentare un’interessante opportunità per riattivare in Toscana una filiera che ha grandi potenzialità e per rispettare in pieno i principi dello sviluppo sostenibile». L’assessore al welfare e alle politiche per la casa Salvatore Allocca è intervenuto ieri ad un convegno organizzato dalla Regione in collaborazione con il Comitato regionale del Coni, il Cnr-ivalsa (Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree) e la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Firenze dal titolo ‘Linee guida sugli edifici a struttura di legno di supporto alle associazioni sportive’. «La Toscana – ha aggiunto l’assessore Allocca – è la regione italiana con la maggiore estensione boschiva. Con tutto questo legno a disposizione, anche di buona qualità, perchè non pensare ad utilizzarlo per la costruire case ed edifici? Riattivare una filiera del legno toscano rappresenterebbe un salto culturale fondamentale, sia dal punto di vista dello sviluppo economico, con la creazione di posti di lavoro, che da quello della sostenibilità ambientale. In questo contesto potrebbe essere interessante allargare la potenzialità di questo nuovo sistema costruttivo per realizzare tutti quegli spazi a supporto delle attività sportive come spogliatoi, servizi, sedi, strutture ricreative e molto altro ancora». La Regione ha realizzato un testo, ‘Linee guida sugli edifici a struttura di legno di supporto alle associazioni sportive’, per informare ed orientare le scelte degli enti locali e dei soggetti operatori del settore sportivo verso la realizzazione di edifici ad uso sportivo con legno toscano. «Il volume ha – ha concluso Allocca – anche l’ambizione di diventare un veicolo di educazione ambientale dimostrando come si possa costruire uno stile di vita in sintonia con l’ambiente, la salute ed il sociale». La Toscana, con i suoi 1.015.728 ettari di superficie è la regione italiana con la più la più estesa copertura forestale. Seguono Piemonte, Lombardia e Sardegna. La Toscana risulta la quarta per densità di boschi rispetto alla superficie totale, davanti a Umbria, Valle d’Aosta e Piemonte. La quantità di legname presente nei boschi toscani è stimata intorno ai 123,5 milioni di metri cubi, con un accrescimento annuo di quasi 5 milioni di metri cubi (circa il 4%). La quantità asportata ogni anno è in media pari a circa il 40% dell’incremento annuo, con il risultato che la risorsa ogni anno cresce ulteriormente. L’utilizzo prevalente è come legna da ardere o biomassa per usi energetici. I circa 40 mila ettari circa di piantagioni di conifera, il 4% circa della superficie boscata totale, mettono a disposizione legno di buone qualità meccaniche utilizzabile per usi costruttivi.  
   
   
BOLZANO: 1° SIMPOSIO PROVINCIALE SUL "SOCIAL HOUSING" IL 25 NOVEMBRE  
 
Bolzano, 23 novembre 2011 - Con un convegno ad hoc il mondo cooperativo assieme ad amministratori ed esperti intendono analizzare le vie da intraprendere nell’ambito del “Social Housing”. L’iniziativa, che ha il sostegno del vicepresidente della Provincia e assessore all’edilizia abitativa Christian Tommasini, è stata presentata martedì 22 novembre 2011. Foto segue L´epoca attale è caratterizzata da una profonda evoluzione della struttura familiare, sociale e residenziale e le politiche della residenza sociale oggi devono tener presenti standard diversi per qualità, quantità e localizzazione. Le mutate condizioni socio economiche, l´evoluzione degli stili di vita e dei profili di utenza, oggi per di più calati in una situazione contingente di crisi economica e di sempre minore capacità di intervento diretto del pubblico, richiedono soluzioni nuove e progettualità innovative. Per verificare le varie soluzioni in tale direzione “Confcooperative” e “Arche im Kvw, con il sostegno del Dipartimento Provinciale all´Edilizia Abitativa Agevolata, in collaborazione con il Consorzio dei Comuni, venerdì prossimo 25 novembre 2011 organizzano a Bolzano il primo convegno provinciale sul Social Housing dal titolo "Le politiche sociali dell´abitare e il ruolo della cooperazione - modelli a confronto per una moderna coesione civile". I dettagli riferiti al convegno sono stati illustrati questa mattina, martedì 22 novembre 2011, dal vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, assieme ad Andrea Grata, presidente di Confcooperative, Josef Schöpf, presidente di "Arche im Kvw", di Arno Kompatscher, presidente del Consorzio dei Comuni, e dell´arch. Carlo Bassetti, responsabile scientifico del convegno. La casa di proprietà o in affitto a prezzi ragionevoli, come ha detto il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini, è un elemento fondamentale nella politica di welfare, tanto che oggi le politiche abitative costituiscono politiche di welfare e sono chiamate ad individuare nuove misure per giungere a modelli di sostenibilità per l´abitare per le nuove generazioni. È importante che i giovani possano ottenere accanto ad una formazione di qualità, ad un lavoro adeguato (e quindi alla pensione), anche ad una situazione abitativa stabile e soddisfacente. A tal fine è necessaria maggiore flessibilità d´intervento e di sostegno, dove la collaborazione con i Comuni e con il mondo cooperativo è fondamentale per dare risposte ai bisogni reali della popolazione. Al giorno d´oggi, come ha fatto presente Arno Kompatscher, presidente del Consorzio dei Comuni, ci si è allontanati dalla logica esclusiva delle aree e dei metri cubi per il costruire. È opportuno un´ottica nuova nel predisporre le zone di espansione per consentire nuove forme dell´abitare quali case cosiddette "multigenerazionali" che vadano incontro alle nuove esigenze di giovani ed anziani. È opportuna, quindi, una migliore progettazione urbanistica per dar vita non solo ad aree abitative, bensì a aree da vivere. Sia Tommasini che Kompatscher hanno fatto presente come a tal fine assuma rilevanza collaborare con il mondo cooperativo che è sempre più presente anche nelle aree rurali e periferiche apportandovi una nuova prospettiva dell´abitare che tiene conto anche dell´aspetto culturale e sociale. Andrea Grata, presidente di Confcooperative, citando due articoli della Costituzione, ha posto in evidenza come per il mondo cooperativo sia importante dare alla popolazione risposte abitative, sociali, culturali e civiche adeguate rispondenti agli effettivi bisogni. Il convegno costituisce un´occasione per cogliere tutto quanto di innovativo posto in essere a sud e a nord delle Alpi nel settore del social housing. Josef Schöpf, presidente di "Arche im Kvw" ha ricordato come l´abitare svolga un ruolo centrale nella vita di ognuno e come necessiti di strutture e servizi collegati, da quelle viarie e di trasporto a quelle scolastiche e commerciali per giungere ad un effettivo benessere. Per individuare nuove vie nella politica dell´abitare ha attribuito grande rilievo alla collaborazione con i Comuni. L´housing sociale, come ha spiegato l´arch. Carlo Bassetti, è un campo di azione politica e sociale in cui si sovrappongono e interagiscono molti e diversi elementi, diverse discipline, normative e legislazioni. E´ intorno a questa considerazione e alle implicazioni che questa complessità comporta che si incentrerà la giornata di studi. Accanto agli interventi di relatori provenienti dall´Italia e dall´estero, saranno presentati vari esempi di "best practice", con un dibattito e confronto finale. Il convegno venerdì prossimo 25 novembre 2011, dalle 9.30 alle 18.00, nella Sala del Cortile interno, presso Palazzo Widmann a Bolzano, vedrà confrontarsi amministratori ed esperti dei vari campi coinvolti nelle politiche della residenza. In particolare saranno affrontate questioni legate ai processi decisionali ed amministrativi, alle procedure urbanistiche e di pianificazione economico-finanziaria, fino ad arrivare alla presentazione e all´analisi di criticità e elementi virtuosi di una serie di rilevanti progetti, locali, nazionali ed internazionali, la così detta “best practice”. Intento di promotori e organizzatori è quello di poter riunire ed evidenziare, nella complessità di un approccio interdisciplinare e con un orizzonte di competenze diverse, eccellenze e criticità, nell´intento di poter costruire un ventaglio di idee e proposte innovative nel campo.  
   
   
BOLZANO: NUOVA LEGGE CHE ARMONIZZA SVILUPPO DEL TERRITORIO E TUTELA DEL PAESAGGIO  
 
Bolzano, 23 novembre 2011 - Con l´incarico affidato ad un esperto accademico di riformare il quadro giuridico dello sviluppo territoriale e paesaggistico, la Giunta provinciale ha gettato le basi del nuovo ddl che aggiornerà l´attuale legge urbanistica del 1998. "Puc e piano paesaggistico vanno coordinati in un´ottica comune, per garantire una visione organica del territorio", ha sottolineato il presidente Luis Durnwalder. Il ddl sullo sviluppo del territorio che la Giunta provinciale intende elaborare si baserà su una nuova architettura della normativa adeguata alle trasformazioni della società: le modifiche nella struttura familiare, quelle demografiche ed economiche. Nei Comuni Puc e piano paesaggistico oggi sono due documenti separati, "ma in futuro vanno considerati sotto un´unica prospettiva, perchè sono due aspetti che si combinano", ha ribadito il presidente Durrnwalder al termine della seduta. Non è un caso che anche la riorganizzazione amministrativa dell´Assessorato preveda l´accorpamento tra la Ripartizione Natura e paesaggio e la Ripartizione Sviluppo del territorio. Il disegno di legge punta inoltre a rendere più breve e più trasparente le procedure e a garantire maggiore chiarezza in una materia così complessa e di difficile regolamentazione. "Lavoriamo per una legge organica, più comprensibile dell´attuale e dunque più accessibile ai cittadini", ha aggiunto Durnwalder. Della riforma del quadro giuridico dello sviluppo territoriale e paesaggistico in Alto Adige, tenendo conto delle direttive Ue e nazionali sulla semplificazione normativa, la Giunta ha incaricato oggi il prof. Emanuele Boscolo del Dipartimento diritto, economia e cultura dell´Università dell´Insubria a Como, riconosciuto esperto della materia.  
   
   
SICILIA: APPROVATO IN COMMISSIONE ARS DDL SU VAS NEI PRG  
 
Palermo, 23 novembre 2011 - Approvato in Iv Commissione dell´Ars il disegno di legge di iniziativa governativa "Modifiche all´art. 59 della legge regionale n. 6 del 2009 in materia di valutazione ambientale e strategica". Questo Ddl scongiura la procedura di infrazione da parte della Commissione europea, perche´ adegua la Sicilia all´obbligo della procedura di Vas (Valutazione ambientale strategica) per tutti i Prg al 31 luglio 2007, data in cui in Italia e´ entrata in vigore la direttiva comunitaria sulla Vas. Il provvedimento era atteso da 80 comuni siciliani, che dal 2004 a oggi avevano adottato il primo atto formale per il Piano regolatore generale. "Questo provvedimento sana una situazione - ha spiegato l´assessore regionale al Territorio Sebastiano Di Betta - che metteva a rischio d´annullabilita´ gli strumenti urbanistici di tante amministrazioni locali. Voglio ringraziare - ha concluso l´assessore - il presidente Fabio Mancuso e tutti i membri della commissione, per la celerita´ con la quale hanno esitato la norma. Confido che anche l´aula vorra´ approvarla con altrettanta rapidita´".  
   
   
ASSISE A BRUXELLES DELLE CAMERE DI COMMERCIO DELL’EUROREGIONE: L’ALPMED SI PRESENTA AL COMITATO DELLE REGIONI E AI PARLAMENTARI EUROPEI CON QUASI 2 MILIONI DI UNITÀ LOCALI D’IMPRESA  
 
 Torino, 23 novembre 2011 - Nel 2011 le Unioni regionali delle Camere di commercio Alpi-mediterraneo (Liguria, Piemonte, Provenza Alpi Costa Azzurra, Rodano-alpi e Valle d’Aosta) hanno deciso di presentarsi nel mondo delle istituzioni europee sotto un’unica insegna, l’Euroregione, costituendo un Segretariato permanente, sotto forma di associazione senza scopo di lucro di diritto belga, denominato Asbl Aplmed. Il Segretariato permanente, attivo dal 1° luglio 2011 e che riunisce anche Sardegna e Corsica), ha il compito di promuovere nel cuore dell’Unione Europea i territori, le imprese e tutte le realtà economiche presenti nel territorio dell’Euroregione Alpi-mediterraneo. Per celebrare l’inizio dell’attività dell’Asbl “Camere di commercio Alpmed” è stata organizzata la prima Assemblea che si terrà a Bruxelles il prossimo 23 Novembre alle h. 15 presso il Comitato delle Regioni alla presenza dei Presidenti e Segretari Generali delle 43 Camere di commercio dell’Euroregione. L’evento vedrà la partecipazione, tra gli altri, del Presidente del Comitato delle Regioni Mercedes Bresso, del Vice Presidente della Commissione Europea Antonio Tajani, di alcuni Presidenti e Vice Presidenti delle corrispettive Regioni Alpmed, di alcuni parlamentari europei e del Presidente di Eurochambres e Presidente della Camera di commercio di Torino Alessandro Barberis. “Siamo orgogliosi e soddisfatti di questo importante traguardo: la prima Assise delle Camere di commercio presso il Parlamento europeo ci permetterà di presentarci al mondo, di far conoscere le potenzialità di questa area geografica ed economica così importante. Il nostro sogno si afferma sempre più come una realtà, ormai sotto gli occhi di tutti - commenta il Presidente di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello -. L’euroregione è un territorio transfrontaliero ricco e dalle mille potenzialità di sviluppo internazionale: è da qui che, unendo le forze nei confronti delle istituzioni europee, possiamo creare occasioni ed opportunità di crescita che servano concretamente al mondo delle imprese”. Le Cifre Chiave Dell’euroregione Alpmed: L’euroregione Alpi Mediterraneo (Alpmed) si estende per circa 142mila km2 con una popolazione di oltre 19 milioni di abitanti. Il tessuto economico dell’area si compone di quasi 2 milioni di unità locali d’impresa. Il Pil dell’Euroregione Alpmed, che sfiora i 550 miliardi €, è superiore a quello di numerosi Stati: nella graduatoria ufficiale dei Paesi per Pil stilata dalla Banca Mondiale, l’Euroregione si collocherebbe in 18° posizione nel mondo, subito dopo la Turchia e prima di Paesi quali Belgio, Svezia, Polonia e Svizzera. L’euroregione produce inoltre, più del doppio della ricchezza di Paesi come la Danimarca, l’Argentina, l’Irlanda, la Finlandia e circa il triplo del Portogallo. Il sistema economico dell’Euroregione si distingue, poi, per una spiccata capacità di: il valore complessivo delle esportazioni, che ammonta a 106 miliardi €, rappresenta più del 20% della ricchezza prodotta. Le spese destinate all’innovazione nell’Euroregione superano i 10 miliardi di euro, pari al 4,4% della somma complessivamente stanziata per Ricerca e Sviluppo dai 27 Paesi dell’Unione europea. L’euroregione Alpmed è anche un territorio ad alta vocazione turistica, con un patrimonio naturale e culturale particolarmente vario. Il sistema ricettivo dell’Euroregione conta oltre 9mila strutture alberghiere in grado di assicurare 107 milioni di pernottamenti turistici ogni anno. Principali Competenze Delle Unioni Regionali Delle Camere Di Commercio - Le Camere di commercio dell’Euroregione Alpmed e le loro Unioni regionali rappresentano gli interessi delle imprese dei loro territori presso gli enti pubblici a livello regionale, nazionale ed europeo. Assistono,inoltre, le imprese nel loro sviluppo, in particolare per quanto riguarda i seguenti settori: Creazione d’impresa; Internazionalizzazione; Accesso al mercato unico europeo; Ambiente; Formazione; Turismo; Innovazione; Osservazione economica. Per i Presidenti delle Unioni regionali di Corsica, Liguria, Piemonte, Provence Alpes Côte d’Azur, Rhône-alpes, Sardegna e Valle d’Aosta, l’obiettivo è offrire alle imprese delle nuove opportunità di sviluppo nonché far conoscere meglio una realtà economica che supera le frontiere. Le Priorità Condivise Delle Unioni Regionali Delle Camere Di Commercio Infrastrutture: Inserirsi all’interno dei corridoi di comunicazione europei (Rte-t); Far conoscere la posizione degli attori economici del territorio in vista della revisione della politica europea in materia di trasporti. Turismo: un’attività comune di forte impatto economico: Sostenere lo sviluppo di questa filiera sulla base delle problematiche condivise: stagionalità turistica, accessibilità, cambiamenti climatici, professionalizzazione, impatto ambientale.  
   
   
COMMERCIO ESTERO, ASSOCAMERESTERO: CALANO A OTTOBRE VENDITE EXTRA UE MA MIGLIORA SALDO NEI PRIMI DIECI MESI DELL´ANNO NEL PERIODO GENNAIO-SETTEMBRE EXPORT ITALIANO MEGLIO DI QUELLO TEDESCO E FRANCESE  
 
Roma, 23 novembre 2011 – Prosegue l’altalena delle vendite di prodotti italiani sui mercati extra-europei, anche se la flessione di ottobre secondo i dati destagionalizzati (-5,1%) è la maggiore da ottobre 2009 (-7,5%). Nei primi dieci mesi dell’anno il saldo al netto dell’energia risulta però in crescita di 2,5 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2010. “È possibile che si tratti di un assestamento dovuto a due fattori: l’incertezza che da dopo l’estate si è diffusa sui mercati internazionali, e in particolare anche su quelli dei Paesi extra-europei, accompagnata dalla flessione della crescita del Pil che sta interessando anche le economie fino ad oggi traino della crescita mondiale, tra le quali la stessa Cina, che nel terzo trimestre 2011 registra un rallentamento del Pil di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente”, sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati diffusi oggi dall’Istat. A livello mondiale, a partire dall’inizio dell’anno, l’Italia è comunque cresciuta a ritmi più sostenuti rispetto ai suoi principali competitor, compresa la stessa Germania, secondo esportatore mondiale: nel periodo gennaio-settembre, l’export italiano è aumentato infatti del 14% circa, mentre il competitor tedesco è fermo al 13,4% e la Francia al 9,4%. Sempre nello stesso periodo, fatta salva l’eccezione della Germania (con un attivo di 22,7 miliardi di euro), il deficit italiano in ambito extra-europeo, pari a circa 19 miliardi di euro nei dati destagionalizzati, è pari a meno della metà di quello francese (-39,3 miliardi). “La performance di medio periodo dell’Italia in ambito extra-europeo è indubbiamente favorita anche dal deprezzamento dell’euro, che ad ottobre ha toccato il livello più basso da aprile 2011, ma è sicuramente il frutto del continuo upgrading qualitativo dei prodotti delle nostre imprese sui mercati internazionali”, aggiunge Esposito. Quanto ai Paesi target del Made in Italy, recuperano terreno i primi due partner di riferimento: negli Stati Uniti e in Svizzera il surplus della bilancia commerciale supera i 15 miliardi di euro. Buone le performance anche verso le economie più dinamiche: nei Bric (Brasile, Russia, India e Cina), l’Italia, con una quota del 18% circa, è seconda solo alla Germania per incidenza di questi Paesi sulle vendite in Extra-ue.  
   
   
RINNOVATO L’ACCORDO PER LO SVILUPPO DELLE PMI PLAFOND DI 1,6 MLD DI EURO PER LA LOMBARDIA  
 
Como, 22 novembre 2011. L’obiettivo comune è il continuo sostegno allo sviluppo delle piccole e medie imprese, che rappresentano il 99,9% del sistema produttivo italiano. Si rafforza ancor di più la collaborazione tra Confindustria Como e Intesa Sanpaolo, firmatari di un accordo che guarda ad ogni possibile prospettiva di sviluppo per le Pmi e che a questo scopo prevede un plafond di 1,6 miliardi di euro per la provincia di Como e le altre provincie lombarde (escluse Milano e Monza Brianza). L’accordo è stato presentato il 21 novembre agli imprenditori nella sede di Confindustria da Bianca Corti, presidente Piccola Industria di Confindustria Como e Maria Cristina Bertellini, vice presidente Piccola Industria Confindustria e, per Intesa Sanpaolo, dal direttore regionale Lombardia Pier Aldo Bauchiero, dal direttore Area Lombardia Ovest Emanuele Zerega, da Roberto Gorlier responsabile Prodotti di Raccolta e Sistemi di Pagamento, e Andrea Fiori, responsabile Sviluppo Internazionalizzazione imprese. I punti decisamente innovativi dell’accordo sono tre: la valorizzazione delle persone che lavorano in azienda con il sostegno alla formazione dei dipendenti e allo sviluppo occupazionale, gli interventi di finanza straordinaria e razionalizzazione organizzativa (Lean Management), i finanziamenti e la consulenza per una maggiore efficienza energetica ed eco-sostenibilità dell’azienda. Si pone in grande evidenza l’importanza delle persone che lavorano in azienda, quello che viene definito “capitale umano”: un patrimonio che può essere ulteriormente valorizzato sia attraverso finanziamenti come Formazione e Lavoro, destinato agli investimenti nel campo della formazione, del welfare aziendale e dello sviluppo occupazionale, sia attraverso iniziative di formazione mirate. Il Gruppo, con Intesa Sanpaolo Formazione, sostiene i progetti formativi delle imprese a partire dall’analisi dei bisogni alla fase di erogazione vera e propria fino al monitoraggio e valutazione dei risultati. La Banca mette così a disposizione la sua esperienza di azienda impegnata in programmi di formazione continua per i suoi 100.000 dipendenti. Intesa Sanpaolo ha inoltre firmato un accordo con Fondimpresa, il più importante fondo interprofessionale in Italia per la formazione continua, che conta oltre 62.000 imprese associate. Grazie a Fondimpresa le aziende possono disporre di un “conto formazione” che rende direttamente disponibili il 70% dei contributi versati all’Inps per la formazione prevista dalla legge: Intesa Sanpaolo anticipa i contributi accantonati dall’azienda sul “conto formazione” fino all’80% dell’importo e per una durata di 15 mesi. Con Finanziamento Gestione Business – Fondimpresa la Banca risponde invece a necessità personalizzate di finanziamento fino ad un massimo di 100.000 euro. Per accelerare il processo di crescita Intesa Sanpaolo offre la possibilità di avvalersi delle più innovative soluzioni di finanza straordinaria (acquisition finance, project financing, real estate financing, cartolarizzazioni, Equity Capital Market, M&a, Advisory). E’ un settore nel quale il Gruppo - attraverso società specializzate come Banca Imi – ha realizzato negli anni grandi casi di successo e che ora mette a disposizione delle Pmi italiane. L’accordo dedica un’attenzione specifica anche ai progetti di razionalizzazione organizzativa e al cosiddetto Lean Management. Intesa Sanpaolo si impegna a fornire consulenza e attività di formazione per gli imprenditori che vogliano far propria l’impostazione del Lean Thinking e definirne la possibile applicazione in azienda. Per i piani di riorganizzazione interna così come per le necessità di sostenere le vendite sono disponibili linee di credito sia a breve sia a medio-lungo termine. Informazioni, servizi e finanziamenti per accompagnare le imprese che vogliono intraprendere la strada della sostenibilità energetica e coglierne i vantaggi economici rappresentano un articolato capitolo dell’accordo. Intesa Sanpaolo è in grado infatti di sostenere imprese di qualsiasi settore che investono nell’energia “verde” e nella tutela ambientale: eco-turismo, eco-sharing, efficienza energetica, certificazioni ambientali, sicurezza sul lavoro, bio-edilizia. Nel 2010 il Gruppo Intesa Sanpaolo ha erogato finanziamenti “verdi” per oltre 3,3 miliardi di euro. Gli interventi possibili spaziano dalla semplice installazione di pannelli fotovoltaici alla realizzazione di impianti più complessi, anche attraverso formule di leasing. Le imprese che intendono realizzare investimenti nel settore energetico possono avvalersi della consulenza di un desk specialistico di Mediocredito italiano, società del Gruppo dedicata allo sviluppo delle Pmi. Con questo nuovo accordo Intesa Sanpaolo e Confindustria Como intendono rinsaldare ulteriormente il patto per lo sviluppo tra Impresa, Banca e Territorio valorizzando tutte le potenzialità di crescita delle Pmi comasche. L’impegno comune è di sostenere gli imprenditori in settori strategici come la costituzione delle Reti d’impresa e la realizzazione di altre forme di alleanza, l’innovazione e la ricerca, l’internazionalizzazione. “Fare rete” per aumentare la massa critica, avere maggiore forza sul mercato, migliorare le possibilità di accesso al credito: è una scelta che molte aziende hanno già fatto e che sta destando crescente interesse. Intesa Sanpaolo, che ha accompagnato la realizzazione delle prime Reti d’Impresa italiane, mette a disposizione team territoriali di specialisti del Mediocredito italiano che forniscono assistenza legale, creditizia e tecnica oltre al supporto nella ricerca di partner industriali. Sul versante del credito, la Banca si impegna a valutare le necessità di finanziamento delle aziende impegnate in un contratto di rete o in altre forme di aggregazione con la massima considerazione per gli evidenti vantaggi che ne derivano e la capacità di creare valore nel tempo. Intesa Sanpaolo finanzia i progetti di ricerca, sviluppo e innovazione delle imprese: dall’acquisto di nuove tecnologie al miglioramento dei sistemi informativi, all’innovazione di prodotti e processi. La società del Gruppo Intesa Sanpaolo Eurodesk offre alle imprese italiane consulenza per accedere alle opportunità di finanziamento a fondo perduto e agevolato dell’Unione Europea nonché assistenza per partecipare direttamente ai grandi progetti di ricerca europei. Per consentire alle imprese di ripensare il proprio modello di business in un’ottica internazionale Intesa Sanpaolo agisce su tre fronti: offerta finanziaria, servizi di consulenza, supporto territoriale. Sono oltre 500 gli specialisti esteri attivi nelle filiali del Gruppo. Desk specialistici per Cina, Americhe, Asia, Euromed-africa, Est Europa si occupano di scouting dei mercati, ricerca di partner industriali, pianificazione e realizzazione di investimenti all’estero. I finanziamenti disponibili consentono di cogliere le opportunità sui mercati ma anche di “mitigarne” i possibili rischi con prodotti di copertura. L’intesa siglata recepisce anche per la provincia di Como un percorso che Confindustria Piccola Industria e Intesa Sanpaolo hanno intrapreso a partire dal 2009 con un primo impegno comune per garantire la liquidità necessaria alle imprese colpite dalla crisi. A marzo 2011 a Como veniva siglato l’accordo volto a rilanciare la competitività delle imprese comasche incentivando gli investimenti in ricerca e sviluppo e per l’internazionalizzazione, motori decisivi per far ripartire la crescita. Per attuare questo percorso comune Confindustria Como e Intesa Sanpaolo si sono impegnate a migliorare e a rafforzare il dialogo e ad agevolare in modo significativo l’accesso al credito. Dopo il Diagnostico e il Simulatore, previsti dall’accordo 2010, la nuova intesa compie un ulteriore passo avanti con la Presentazione commerciale, uno strumento a disposizione dei Gestori Imprese che analizza e sintetizza una serie di indicatori economici quantitativi, quali le prospettive macroeconomiche, il settore di riferimento, il posizionamento dell’azienda, che individua le potenziali aree di sviluppo. Ascolto e dialogo hanno contraddistinto anche la declinazione territoriale degli accordi, che lo scorso anno ha toccato, a livello nazionale, 85 città e coinvolto circa 10.000 imprese. Un’esperienza che prosegue con il road show 2011-2012, che vede come prima tappa Como, con il massimo coinvolgimento delle strutture territoriali di Confindustria, di Intesa Sanpaolo con la Banca dei Territori e dei Confidi. “A distanza di pochi mesi - ha affermato la presidente Piccola Industria di Confindustria Como Bianca Corti - torniamo a sottoscrivere, a livello nazionale e locale, un accordo con Intesa Sanpaolo volto a sostenere le nostre piccole e medie imprese. Il prolungarsi della crisi economica e finanziaria che investe il nostro Paese, le nostre aziende ed il nostro sistema finanziario ci ha suggerito di inserire nuovi prodotti e servizi utili alle nostre imprese per affrontare al meglio le attuali e future difficoltà. Per queste ragioni oggi vengono inseriti ambiti d’azione che sono le nostre parole d’ordine: internazionalizzazione, crescita dimensionale, ricerca ed innovazione, alleanze fra imprese, capitale umano, efficienza energetica ed eco-sostenibilità. Siamo convinti che solo insieme, aziende e sistema del credito, facendo ognuno la propria parte, potremo superare i mesi di difficoltà che ancora ci attendono.” “Con l’accordo che abbiamo rinnovato oggi con Confindustria Como – commenta Pier Aldo Bauchiero – vogliamo confermare la nostra volontà ad essere partner delle aziende comasche, soprattutto in questo momento difficile, mettendoci a loro disposizione, ascoltare le loro proposte, le critiche, i suggerimenti e le idee. Per uscire dai momenti di crisi è fondamentale lavorare insieme, rimboccarsi le maniche e guardare avanti senza paura. Le imprese comasche hanno dimostrato di avere qualità e capacità imprenditoriali per poterlo fare e noi intendiamo sostenerle ed affiancarle offrendo gli strumenti e le leve necessarie ai loro progetti di crescita, di aggregazione, di internazionalizzazione ed innovazione.”.  
   
   
GEPAFIN SPA: IN MERITO A GRUPPO CASSETTA  
 
 Perugia 22 novembre 2011 - “In relazione alla notizie apparse sugli Organi di Stampa si specifica quanto segue. La Gepafin S.p.a., dopo la notifica di un avviso di garanzia al proprio Direttore, è stata interessata da una perquisizione con richiesta di esibizione di documenti circa una garanzia su un finanziamento effettuato dalla Banca Popolare di Spoleto alla Umbria Tradizioni S.r.l. Questo garanzia si inquadra nella Misure previste dalla Regione dell’Umbria per far fronte alla Crisi Congiunturale delle Piccole e Medie Imprese che prevede la concessione di garanzie al 25% del fido bancario su presentazione dei Confidi che cogarantisce l’ulteriore 25%. La Misura attivata nel maggio 2009 ha interessato ad oggi 920 imprese per circa 1270 operazioni per 140,6 milioni di euro di finanziamenti bancari. La richiesta di garanzia, come previsto dalla Misura e nel totale rispetto delle procedure di delega alla Direzione, ci è stata presentata dal Confidi Fidindustria Umbria di emanazione della Associazioni Industriali di Perugia e Terni nel 2009. La garanzia (87.500 euro Gepafin, 87.500 euro Fidindustria Umbria) è stata concessa alla Umbria Tradizioni S.r.l. A fronte di un apertura di fido di 350.000 euro per anticipo fatture di clienti della Grande Distribuzione Organizzata. L’operazione è stata concessa allorché la Umbria Tradizioni S.r.l., creata anche al fine di non disperdere un patrimonio di esperienze e di professionalità maturato nel corso di decenni, ha preso in affitto il ramo di azienda e gli immobili industriali dal Gruppo Cassetta ed ha presentato al Confidi Fidindustria esigenze di copertura del capitale circolante. I rinnovi delle operazioni, compreso l’ultimo di tre mesi destinato essenzialmente al pagamento dei salari e stipendi dei circa 40 dipendenti e dei fornitori, sono stati correlati agli sviluppi ed all’esito del concordato del Gruppo Cassetta in atto presso il Tribunale di Terni. Le fatture della Grande Distribuzione Organizzata presentate all’anticipo dalla Umbria Tradizioni S.r.l. Dovevano essere preventivamente verificate come libere da vincoli dalla Banca Popolare di Spoleto su espressa richiesta della Gepafin S.p.a. Ed hanno avuto sino ad oggi un regolare andamento dei pagamenti. Ad oggi il rischio residuo in essere per Gepafin è di 20.000 euro. Le ipotesi di costituzione di una newco (la Umbria Tradizione Società Cooperativa) e di un relativo intervento finanziario di Gepafin a favore della stessa al fine di rilevare dal concordato la attività e gli assets del Gruppo Cassetta non sono mai state oggetto di una valutazione da parte degli organi della Gepafin S.p.a.. Inoltre si precisa che la Gepafin S.p.a. Non è mai intervenuta nelle operazioni che hanno interessato la compravendita dell’abitazione del Signor Antonio Cassetta. In merito all’avviso di garanzia notificato al direttore di Gepafin Dr. Marco Tili, la Società ha attivato le procedure di controllo interno e informa che il Direttore si è posto immediatamente a totale disposizione della Magistratura stessa, confidando in un rapido chiarimento dei supposti addebiti”.  
   
   
CHIMICA VERDE, CAPPELLACCI: "VIA LIBERA ALLE BONIFICHE. CONFERENZA DI SERVIZI PER NUOVI IMPIANTI"  
 
Cagliari, 23 Novembre 2011 - "Il progetto per la chimica verde a Porto Torres procede secondo le tappe previste nel protocollo d´intesa siglato a Palazzo Chigi nel maggio 2011." Così il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, commenta i passi in avanti compiuti nel processo per la realizzazione in Sardegna del più grande polo europeo per la chimica verde. "Il Ministero dell’Ambiente - dichiara il Presidente - ha firmato, in seguito al risultato della conferenza di servizi del 14 ottobre, il decreto che autorizza il progetto operativo della bonifica della falda di Porto Torres. Possono quindi essere avviate le bonifiche del sito, che comporteranno nel complesso investimenti per circa 500 milioni di euro a carico del gruppo Eni-syndial. Si risolve così una questione annosa, molto sentita dalle popolazioni dei territori interessati, la cui soluzione apre nuove opportunita´ occupazionali e per la riqualificazione dei siti. Nella giornata di oggi - prosegue il Presidente - si è svolto un altro passaggio fondamentale per l´avvio degli investimenti riguardanti i nuovi impianti industriali per complessivi 250 milioni di euro: con la conferenza di servizi inizia la fase istruttoria per la realizzazione dei primi due impianti dei sette previsti allo scopo di creare una filierea integrata ed efficiente di produzione di bioplastiche." Proseguono anche le attività dei gruppi di lavoro che seguono l’attuazione del programma. Il 5 Dicembre si riuniranno per l’esame in sede tecnica delle questioni relative alle sperimentazioni in campo agricolo per le possibili integrazioni tra le produzioni agricole e gli impianti industriali, per quelle relative al reinserimento lavorativo degli addetti dell’indotto e per il rilancio del sito industriale e per il completamento delle autorizzazioni inerenti alle bonifiche ambientali.  
   
   
FERRUCCIO DARDANELLO CONFERMATO PRESIDENTE DI UNIONCAMERE PIEMONTE PER IL PROSSIMO TRIENNIO IL CONSIGLIO DELL’ENTE LO HA RIELETTO ALL’UNANIMITÀ. BARBERIS E ROVELLOTTI VICEPRESIDENTI  
 
 Torino, 23 novembre 2011 - Il Presidente di Unioncamere nazionale e della Camera di commercio di Cuneo, Ferruccio Dardanello, è stato rieletto all’unanimità presidente di Unioncamere Piemonte per il triennio 2012-2014 dal Consiglio riunitosi il 21 novembre a Torino, presso il Centro Congressi Torino Incontra. Ai sensi dell’art.6 dello Statuto dell’ente, infatti, il Consiglio (composto dai Presidenti e da 4 membri di Giunta di ciascuna Camera di commercio del Piemonte nominati dalle rispettive Camere di commercio) ha eletto il Presidente Dardanello tra i Presidenti delle Camere di commercio del Piemonte su proposta della Giunta (composta dai Presidenti in carica delle 8 Camere di commercio). Il Presidente Ferruccio Dardanello ha commentato: “Ringrazio tutti i colleghi che hanno avuto fiducia in me, concedendomi il loro supporto. Tutti insieme continueremo ad impegnarci per lo sviluppo delle nostre imprese e il rafforzamento del Sistema Piemonte e Paese. La responsabilità che avete voluto affidarmi mi onora profondamente e allo stesso tempo continuerò a svolgere con rinnovato impegno questo delicato incarico, soprattutto in un momento così fragile della nostra economia”. Si affiancheranno al vertice di Unioncamere Piemonte, come deliberato in Giunta, il Presidente della Camera di commercio di Torino Alessandro Barberis quale Vice Presidente Vicario di Unioncamere Piemonte e il Presidente della Camera di commercio di Novara Paolo Rovellotti quale Vice Presidente di Unioncamere Piemonte. “In questo contesto internazionale e nazionale, come amministratori di Camere di commercio abbiamo una responsabilità ancora maggiore - ha aggiunto Dardanello -. Spetta a noi essere convinti, risoluti e tenaci nel continuare a lavorare per favorire interventi di miglioramento competitivo sia delle nostre imprese che dei nostri territori. La ricetta è quella di sempre: qualità, innovazione, internazionalizzazione e sburocratizzazione”. Linee Strategiche Di Unioncamere Piemonte Per Il Triennio 2012-2014 - Le linee di azione di Unioncamere Piemonte per il prossimo triennio 2012-2014 si concretizzeranno lungo quattro direttrici: Sviluppo di servizi a favore delle Camere di commercio piemontesi - Stante l’indispensabile funzione e ruolo di front office territoriale delle Camere di commercio, alcuni servizi potranno, recuperando efficienza, avere un motore operativo e gestionale di back office di livello territoriale più vasto. Non a caso il decreto di riforma della L. 580/93 del 2010 ha disegnato alcuni obblighi e ipotizzato alcune traiettorie volte a una gestione associata delle funzioni camerali. “Noi Camere di commercio siamo in grado di rompere lo stereotipo dell’opinione pubblica che vede negli enti pubblici tout court un luogo nel quale proliferano inefficienza e burocrazia. Il mondo camerale piemontese rappresenta insomma un pezzo di pubblica amministrazione che ha saputo accrescere notevolmente il proprio livello di efficienza, nel quale sono presenti grandi professionalità e una reale capacità di operare a favore dello sviluppo locale - ha detto Dardanello -. Il sistema camerale è da sempre al fianco delle imprese, con l’unico obiettivo di creare un tessuto legislativo, infrastrutturale, amministrativo sempre più veloce, accessibile e moderno e di sciogliere i nodi più difficili, cercando di trasformarli in opportunità di cambiamento”. Rafforzamento a livello regionale del ruolo di attore politico-istituzionale su vari temi, tra cui quelli delle infrastrutture e dell’internazionalizzazione - Unioncamere Piemonte ha sviluppato, in particolare, non soltanto una lobby costante nei confronti della Regione Piemonte, ma una vera e propria collaborazione paritaria su alcune tematiche di interesse del mondo delle imprese e delle sviluppo locale con enti locali, associazioni di categoria e autonomie funzionali. Oltre ad una serie di collaborazioni tematiche, Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte hanno siglato a novembre 2009 un accordo quadro di collaborazione congiunta su dodici tematiche di interesse comune. Crescita del ruolo strategico dell’Euroregione Alpmed - Partendo da un iniziale progetto politico ambizioso portato avanti dalle amministrazioni regionali di Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Rhone-alpes e Paca, volto a sviluppare una maggiore cooperazione territoriale, le Unioni regionali degli stessi territori hanno sviluppato un percorso di messa in comune di risorse finanziarie e umane per per la realizzazione di iniziative comuni. Dopo l’apertura di un ufficio comune nel 2009, il partenariato dell’Alpmed si è arricchito nel 2010 della partecipazione delle Unioni regionali di Sardegna e Corsica. Oltre ad una migliore partecipazione attuale ai progetti europei, una maggior integrazione e sviluppo delle attività porterà in prospettiva ad un maggior ruolo dell’Euroregione nella nuova fase di programmazione europea 2014-2021. “In nostro futuro economico è qui, a cavallo delle Alpi e con lo sguardo rivolto ai traffici marittimi - ha affermato con convinzione il Presidente Dardanello - . Occorre aprire gli occhi e credere in un mercato che per affinità e potenzialità concrete può regalare alle nostre imprese nuova linfa e vitalità. È necessario superare gli sterili campanilismi politici e avere il coraggio di assumersi nuovi obiettivi economici e strategici”. Promozione della giustizia alternativa - In caso di controversie tra imprese e tra imprese e consumatori è possibile tentare una soluzione alternativa a quella giudiziale, ricorrendo ai servizi di arbitrato e mediazione, risparmiando sui tempi e sui costi della giustizia ordinaria. La L. 29 dicembre 1993, n. 580 (art. 2 comma 4) ha indicato nelle Camere di commercio i soggetti istituzionalmente preposti all´amministrazione di procedure conciliative e arbitrali volte a offrire a imprenditori, consumatori e utenti modalità di accesso alla giustizia caratterizzate da costi contenuti e tempi brevi. “I tempi della giustizia civile sono inaccettabili: oltre 1.200 giorni per una sentenza di primo grado. Con la conciliazione si arriva a un deliberato entro pochi giorni. Tutti gli strumenti possono e devono essere migliorati, ma la conciliazione obbligatoria rappresenta un passo fondamentale per decongestionare la macchina della giustizia civile in Italia e rendere finalmente attrattivo il territorio italiano per la localizzazione di imprese estere” ha dichiarato Dardanello. Le Camere Di Commercio Piemontesi E Il Contesto Economico - Unioncamere Piemonte, l’associazione delle otto Camere di commercio della regione, voci istituzionali di un sistema di circa 470mila imprese registrate in cui sono occupati oltre un milione e mezzo di addetti, è il nodo di una rete sempre più ampia di enti camerali nazionali ed internazionali. Le otto Camere di commercio sono da sempre impegnate nella promozione di iniziative volte a favorire lo sviluppo e la valorizzazione, anche all’estero, dell’economia e dei settori produttivi del territorio regionale. Ferruccio Dardanello: Una Vita Dedicata Alle Camere Di Commercio - Ferruccio Dardanello è nato a Mondovì, in provincia di Cuneo, il 29 giugno 1944. È coniugato e ha una figlia. Laureato in Scienze Politiche, dal 9 giugno 2009 è Presidente di Unioncamere. Dal 1993 è Presidente della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura della provincia di Cuneo e dal novembre 2008 è Presidente di Unioncamere Piemonte. Commerciante, dal 1984 è Presidente dell’Unione del Commercio, del Turismo e dei Servizi della provincia di Cuneo. Dal 1988 al 1993 è stato Consigliere Regionale del Piemonte.  
   
   
PRODURRE IN PIEMONTE PER ESPORTARE  
 
Torino, 23 novembre 2011 - L’aurora Penne di Settimo Torinese rappresenta per il presidente della Regione, Roberto Cota, “l’esempio che si può fare impresa in Italia, e soprattutto in Piemonte, mettendo in pratica esattamente quello che si deve fare: produrre qui ed esportare altrove”. La dichiarazione è stata rilasciata durante la visita che Cota ha effettuato nello stabilimento il 22 novembre, dove è stato accolto dal presidente e amministratore delegato, Cesare Verona. “I momenti di difficoltà che stiamo attraversando a causa della crisi - ha aggiunto - potranno essere superati se la politica saprà offrire strumenti concreti per lo sviluppo di aziende come l’Aurora, che porta nel mondo l’immagine del Piemonte. Pertanto, da piemontese e da presidente della Regione invito tutti, non solo i piemontesi, a comprare penne Aurora, le sole fatte interamente in Piemonte, le sole interamente made in Italy". L’aurora crea la penna in ogni sua parte in Italia e realizza il 51% del proprio fatturato all’estero. Fondata nel 1919, produce un milione di pezzi all’anno, ha 80 dipendenti e sette linee capaci di realizzare 287 modelli differenti. Nell’azienda è presente anche il museo del segno e della scrittura, che comprende 4.000 oggetti e più di 300 immagini.  
   
   
A.MERLONI, IL PRESIDENTE SPACCA: ´GIA` DA DUE ANNI LA REGIONE E` IMPEGNATA PER LA DIFESA DEI SUB-FORNITORI E HA ATTIVATO SUBITO LA PROPRIA PARTE DELL´ACCORDO DI PROGRAMMA CON 14 MILIONI. PORTEREMO ORA LA QUESTIONE ALL´ATTENZIONE DEL MINISTRO PASSERA´..  
 
Ancona, 23 Novembre 2011 - ´Apprezziamo l´impegno di Confindustria che si unisce a quello delle Regioni Marche e Umbria messo in campo negli ultimi due anni per la difesa dei sub-fornitori e dell´indotto della Antonio Merloni. Le preoccupazioni di Casali si uniscono alle nostre, anche sul tema di pagamenti dei fornitori, e danno maggiore rilievo alle sollecitazioni che gia` da un biennio abbiamo posto al ministro Romani, e che ora porteremo all´attenzione del nuovo ministro Corrado Passera´. Cosi` il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, in merito alla situazione dei sub-fornitori della Antonio Merloni. ´La difesa dell´imprenditorialita` delle Pmi dell´indotto ´ dice Spacca - e` centrale per la tenuta sociale ed economica dell´entroterra appenninico umbro-marchigiano. Non a caso la Regione Marche in questi due anni ha subito attivato la parte di propria competenza dell´Accordo di Programma (pacchetto indotto) erogando a difesa della coesione di questo territorio 14 milioni di euro. Una cifra cosi` suddivisa: - sono state 630 le Pmi del distretto e dell´indotto Merloni che hanno potuto beneficiare di liquidita` attraverso il fondo di garanzia regionale di 1,5 milioni di euro, con oltre 30 milioni di finanziamenti garantiti; - 4 milioni di euro sono gli ammortizzatori sociali in deroga (Fse Marche) utilizzati per la protezione dei lavoratori delle piccole imprese sotto i 15 dipendenti; - oltre 1,5 milioni di euro hanno agevolato progetti di investimento per la competitivita` e il trasferimento tecnologico delle Pmi; - 7 milioni di euro di interventi regionali specifici per le Pmi del distretto hanno riguardato aiuti alle assunzioni, creazione di imprese, tirocini, progetti e voucher formativi´. Riguardo alla rimodulazione dell´Accordo di Programma Spacca sottolinea che ´sempre in questi in due anni, comprendendo la criticita` delle problematiche non solo dei lavoratori diretti della Antonio Merloni, ma anche delle Pmi dell´indotto, la Regione aveva chiesto al ministro la rimodulazione dell´Accordo di Programma in questa direzione, la cui parte nazionale non e` ancora avviata. L´iniziativa del presidente Casali, insieme a quella di Cna e Confartigianato ´ conclude - e` utile, anche se non ci nascondiamo che in questa fase della procedura la strada diverra` ancora piu` impervia e complessa. Quindi si richiede una forte unita` di intenti e la piu` ampia capacita` di rappresentazione al nuovo ministro dello Sviluppo Economico´.  
   
   
DARE UN FUTURO ALLA LUCCHINI E AMMORTIZZARE I COSTI SOCIALI PER LE AZIENDE DELL’INDOTTO  
 
Firenze, 23 novembre 2011 – “Dare un futuro alla Lucchini e ammortizzare i costi sociali che si stanno scaricando sull’indotto in tutta la Val di Cornia, rischiando di farne saltare il sistema produttivo. E’ questo l’impegno che la Regione si è assunta nella difficile fase che l’azienda siderurgica piombinese sta attraversando. E su cui anche il nuovo governo deve assumersi delle responsabilità, nell’immediato e nel futuro, e fare la propria parte, aiutando il lavoro. Il polo siderurgico toscano è una questione di valenza nazionale”. Lo afferma l’assessore regionale alle attività produttive e al lavoro Gianfranco Simoncini, al termine dell’incontro da lui convocato ieri pomeriggio con le organizzazioni sindacali, Fiom-cgil, Fim-cisl e Uilm e con il management del gruppo. E’ intervenuto l’amministratore delegato Marcello Calcagni con altri manager. Seduti al tavolo anche l’assessore provinciale al lavoro e alla formazione Ringo Anselmi e il sindaco di Piombino Gianni Anselmi. Nel corso dell’incontro l’azienda ha fatto il punto sul piano di “asseverazione” del debito che potrebbe avere sbocchi positivi prima di Natale visti i rapporti fiduciari con le banche, e ha presentato le ragioni per cui ritiene indispensabile la chiusura annunciata dell’altoforno dal 23 dicembre al 18 gennaio. Le organizzazioni sindacali hanno espresso le loro forti preoccupazioni per tale chiusura, “un tunnel di cui non intravvedono l’uscita”, e per i lavoratori a tempo determinato che rischiamo di non vedere riconfermati i propri contratti. Da parte dell’assessore Simoncini è stata rivolta all’azienda una richiesta forte per mettere in campo tutti gli interventi possibili per attenuare i costi sociali della vicenda. “Il futuro della Lucchini – ha ribadito Simoncini – è importante, ma lo è altrettanto quello dell’indotto con le tante imprese creditrici in situazione di alto rischio. All’azienda chiediamo il massimo sforzo”. Alle due parti in causa l’assessore ha chiesto invece un percorso concordato: “Ritengo opportuno – ha detto – che sia da parte dell’azienda che delle organizzazioni sindacali ci sia un ulteriore approfondimento della sofferta vicenda e della sua gestione. In questo le istituzioni non possono che auspicare che ci sia un percorso condiviso. Questo sarebbe un passaggio importante e darebbe un segnale di fiducia e tranquillità a tutta l’area”.  
   
   
VENDOLA: "LAVORO NERO E CAPORALATO, DUE DELITTI, DUE SCANDALI DA CONTRASTARE"  
 
 Bari, 23 novembre 2011 - “Il lavoro nero e il caporalato sono due delitti, due scandali da contrastare non solo sul piano culturale e sul piano della mobilitazione delle coscienze ma anche sul piano delle leggi e delle norme che la regione Puglia mette in campo perchè possa essere concreta questa battaglia. Noi non abbiamo taciuto di fronte alla vergogna della riduzione in schiavitù di lavoratori in alcune parti del nostro territorio regionale, non abbiamo taciuto di fronte alla degradazione della dignità di lavoratori italiani o migranti”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola  ieri mattina nel corso della conferenza stampa di presentazione dei provvedimenti a favore dell’emersione dal lavoro nero illustrati dagli assessori competenti (al lavoro) Elena Gentile e (all’immigrazione) Nicola Fratoianni. “Oggi noi abbiamo condiviso con le forze sociali e sindacali e con le associazioni datoriali - ha detto Vendola - strumenti di tipo nuovo, all’avanguardia oggi in Italia. Non basta piangere quando ci sono i funerali e fare proclami di indignazione. Bisogna operare per pulire da questa lordura il nostro mercato del lavoro sapendo che non è soltanto in gioco il diritto dell’individuo a non essere schiavizzato ma è in gioco anche il diritto dell’impresa a non avere un concorrente sleale perché le imprese che ricorrono al lavoro nero drogano il mercato e violano le leggi della concorrenza”. Sulle singole misure, in particolare sulle liste di presentazione, Vendola ha detto che sono “un luogo che consente al sistema delle imprese di essere incoraggiato, anche attraverso le premialità economiche, a regolarizzare i rapporti di lavoro” e sulla sperimentazione degli indici di congruità invece ha detto che costituiscono “un sistema in grado di aiutare i pubblici poteri e le autorità competenti ad essere avvertite quando una certa azienda fa delle cose irregolari”. Per Vendola infatti “bisogna stroncare le aziende che ricorrono al lavoro nero e nel momento in cui le si trovano, bene queste devono perdere tutti i finanziamenti pubblici e devono restituire i finanziamenti regionali, statali e comunitari che hanno ricevuto”. Infine Vendola in conferenza stampa ha parlato anche di “rendere conveniente la legalità” e cioè proprio “premiando tutte le imprese che operano nella legalità e penalizzando fortemente invece tutte le imprese che feriscono non solo i diritti e l’umanità delle persone ma che feriscono anche le regole della concorrenza: non può essere una predica perchè non è possibile che la legalità si faccia con le omelie e poi l’illegalità produce straordinarie ricchezze illecite”.  
   
   
BEST DI MONTEFANO: FAVORIRE L’ACQUISIZIONE DA PARTE DI POSSIBILI ACQUIRENTI  
 
Ancona, 23 Novembre 2011 - In merito alla situazione di seguito la posizione dell´assessore Marchigiano Luchetti .´La Regione pone grande attenzione verso tutte le situazioni di crisi industriale presenti sul territorio che si ripercuotono sui lavoratori e sulle loro famiglie. Verso la situazione venutasi a creare alla Best di Montefano, la Regione ha subito istituito un tavolo istituzionale con la proprieta` e le parti sindacali al fine di attivare procedure di tutela e reinserimento dei lavoratori in mobilita`. Il 10 novembre scorso c´e` stato un incontro, cui hanno partecipato l´azienda e le organizzazioni sindacali. All´esito dell´incontro le parti hanno convenuto che continueranno il confronto sindacale per pervenire alla sottoscrizione di un piano per la soluzione della vertenza. Cio` per favorire l´acquisizione del sito industriale da parte di possibili acquirenti, con l´obiettivo di impiegare il massimo numero di lavoratori in mobilita`. E´ stato previsto l´utilizzo della cassa integrazione straordinaria per il tempo massimo utilizzabile, individuando anche le condizioni che ne favoriscano il pieno utilizzo di tutti i dipendenti. E´ stato inoltre prevista l´integrazione del trattamento e il riconoscimento ai lavoratori che lasceranno l´azienda durante o al termine del periodo di cassa integrazione di un incentivazione all´esodo. Inoltre e` stato previsto un piano per favorirne la ricollocazione anche mediante incentivazioni da riconoscere alle aziende che li assumeranno e che preveda anche percorsi formativi e di riqualificazione. Nel periodo necessario alla definizione di questi passi, previsti entro i termini della procedura di mobilita`, l´azienda si e` impegnata al regolare pagamento delle competenze mensili. Le organizzazioni sindacali e l´azienda, successivamente all´incontro del 10 novembre, si sono incontrate nuovamente sia per verificare, in raccordo con il Ministero del Lavoro, la durata della cassa straordinaria, sia in merito all´esodo incentivato. Per quanto riguarda la ricollocazione dei lavoratori, l´azienda ha segnalato tre societa` che si occuperanno dell´outplacement. Stiamo anche valutando assieme al Servizio legale della Regione l´applicazione della legge regionale 15/2009 che dispone la revoca di eventuali contributi, sia per delocalizzazione che per mancato mantenimento delle unita` produttive per almeno 5 anni dall´erogazione.´ .  
   
   
PARTONO I WORKSHOP AIAP, ASSOCIAZIONE ITALIANA PROGETTAZIONE PER LA COMUNICAZIONE VISIVA  
 
 Milano, 23 novembre 2011. Tanti sono ancora i quesiti che il graphic designer si pone davanti agli aspetti normativi e burocratici della propria professione. A questo proposito, per rispondere alle molteplici domande dei propri associati (ma aperti a tutti coloro a cui interessando questi aspetti) Aiap ha organizzato tre workshop che riguardano gli aspetti normativi delle professioni legate al mondo della comunicazione visiva. Questi si terranno nella sede Aiap a Milano in Via Ponchielli, 3 nelle giornate del 14 gennaio 2012, 11 febbraio 2012 e 3 marzo 2012. Il primo Il worskshop “Adempimenti fiscali e contabili” tenuto dal Dott. Commercialista Fulvio Polesso, è indirizzato a tutti coloro che vogliono intraprendere o hanno intrapreso la professione nel settore della comunicazione visiva al fine di definire correttamente la propria posizione fiscale e contributiva ed acquisire gli strumenti per interagire in modo consapevole e propositivo con il fisco e con il proprio consulente fiscale, alla luce anche dei diversi provvedimenti legislativi approvati. Http://www.aiap.it/documenti/13078/64 ; Il secondo “Diritti e tutele”, dalla tutela del progetto di comunicazione visiva al recupero del credito”, tenuto dall’Avv. Fiammetta Malagoli, è dedicato al primo problema che incontra un designer della comunicazione: assicurarsi la tutela dell´opera del proprio ingegno. Http:// www.Aiap.it/documenti/13081/64 ; Il terzo “Bandi e opportunità”, conoscere, cercare e saper individuare le opportunità e i finanziamenti esistenti a livello locale, nazionale ed europeo per i professionisti e i giovani imprenditori della comunicazione visiva, tenuto dalla Dott.ssa Eleonora Pietrogrande, approfondisce il tema de L’universo dei finanziamenti per giovani imprenditori nel ramo della comunicazione visiva. Http://www.aiap.it/documenti/13082/64    
   
   
AMTEC, REGIONE TOSCANA INCONTRA LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI E LE ISTITUZIONI  
 
Firenze, 23 novembre 2011 - “La Regione ribadisce la sua volontà di impegnarsi per il mantenimento sul territorio dell’azienda Amtec e del patrimonio di competenze e posti di lavoro qualificati che essa rappresenta, un patrimonio particolarmente importante per l’economia dell’Amiata, ma anche per l’intera regione”. Lo ha ricordato l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini che ieri ha convocato un incontro con sindacati e istituzioni, per fare il punto sui problemi di Amtec, l’azienda partecipata da Selex Elsag che conta circa 120 addetti negli stabilimenti di Piancastagnaio e Abbadia San Salvatore. Simoncini ha informato che anche la giunta, nella sua riunione di ieri, ha affrontato la questione. In particolare il presidente Rossi ha annunciato che scriverà oggi al ministro dello sviluppo economico Corrado Passera per sollecitare un incontro e il suo interessamento su grandi questioni che richiamano la responsabilità del governo nazionale, fra queste anche i problemi di Selex Elsag e Amtec. L’assessore ha inoltre informato che a breve si svolgerà un incontro con l’Ad Aielli per fare il punto ed acquisire garanzie sul futuro di Selex Elsag e di Amtec.