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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Maggio 2004
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COLLEGARE L'EUROPA IN RETE AD ALTA VELOCITÀ: LA COMMISSIONE VALUTA LE STRATEGIE NAZIONALI IN MATERIA DI BANDA LARGA  
 
Bruxelles, 12 maggio 2004 - Secondo una nuova relazione dalla Commissione europea, il numero di cittadini e imprese che accede a Internet con collegamenti ad alta velocità è cresciuto di oltre l'80% tra il gennaio 2003 e il gennaio 2004. L'adozione della banda larga nell'Ue procede attualmente ad un ritmo più elevato rispetto agli Stati Uniti e alcuni Stati membri vantano le migliori prestazioni al mondo in questo campo. Tutti gli Stati membri dell'Ue15 hanno adottato strategie nazionali in materia di banda larga e i nuovi Stati membri presenteranno le loro rispettive strategie entro la fine del 2004. Tutti gli Stati membri convengono che il progresso deve essere dettato dal mercato. La crescita è stata più rapida nei paesi in cui la concorrenza, in particolare quella delle reti alternative, ha garantito la possibilità di scegliere tra diversi fornitori del servizio e ha abbassato i prezzi. Le autorità pubbliche, tuttavia, devono ancora intervenire ogniqualvolta i mercati non garantiscono gli investimenti necessari. Le strategie nazionali in materia di banda larga mirano, pertanto, ad assicurare una maggiore copertura delle zone ancora scarsamente servite e a stimolare la domanda. La relazione giunge alla conclusione che le strategie nazionali devono essere rivedute ed aggiornate durante il 2005 per tenere conto delle nuove tecniche per la connessione ad alta velocità e per apprendere dalle buone pratiche attuate da altri paesi. "Un accesso più ampio e veloce a Internet è essenziale per mantenere pienamente le promesse della società dell'informazione", ha affermato Erkki Liikanen, commissario europeo per la Società dell'informazione e la politica delle imprese. "Non si tratta di sistemi e di tecnologie, ma di fornire soluzioni ai cittadini, alle imprese e ai governi. L'accesso ad Internet in banda larga può contribuire ad ampliare la scelta e a migliorare la produttività. Abbiamo assistito a tassi di crescita impressionanti, in particolare in alcuni degli Stati membri più grandi, come Francia e Italia, ma è necessario conservare lo slancio, in particolare garantendo mercati competitivi e un contesto normativo adeguato per gli investimenti." Nel quadro del piano d'azione e-Europe 2005 della Commissione, gli Stati membri hanno convenuto di estendere al massimo la disponibilità dell'accesso a banda larga ad Internet entro il 2005. Per contribuire a realizzare tale obiettivo essi hanno confermato l'intenzione di presentare strategie nazionali in materia di banda larga entro il 2004. La relazione della Commissione che sarà adottata domani esamina tali strategie, definisce per esse una piattaforma comune ed evidenzia i passi futuri per la revisione del 2005. La comunicazione in banda larga consente il trasporto quasi istantaneo di grandi quantità di informazioni. Essa può permettere al medico di famiglia di trasferire ad uno specialista ospedaliero la voluminosa documentazione e le lastre di un paziente, ai cittadini di accedere durante i loro spostamenti a Internet, alla posta elettronica o a delle banche dati e agli studenti di scuole e paesi differenti di collegarsi in videoconferenza. La forte crescita osservata nel corso degli ultimi diciotto mesi è stata dettata in larga misura dal mercato. Grazie ad essa, circa il 6% dei cittadini utilizza connessioni a banda larga per accedere a Internet. La crescita più rapida, tuttavia, è concentrata nelle città e, sebbene la crescita sia forte, alcuni nostri concorrenti come la Corea del sud e il Canada hanno fatto addirittura meglio. La velocità di adozione della banda larga è stata inoltre decisamente influenzata dal grado di concorrenza nei vari Stati membri ‑ in particolare da parte delle altre reti, quali le reti televisive via cavo – e dal prezzo dei servizi. Il livello della concorrenza nella banda larga sta migliorando, il che non fa che sottolineare l'importanza del rapido recepimento e della coerente attuazione del nuovo quadro normativo per le comunicazioni elettroniche in tutti gli Stati membri. Le strategie nazionali mostrano come numerosi Stati membri stiano studiando in che modo contribuire a portare la banda larga nelle zone più remote e nelle zone rurali, spesso scarsamente servite, in alcuni casi facendo ricorso ai Fondi strutturali dell'Ue. Un passo successivo per le autorità pubbliche consiste nell'"aggregare la domanda" garantendo che scuole, ospedali e biblioteche pubbliche in una determinata zona dispongano dell'accesso ad alta velocità. Ciò può contribuire a rendere economicamente vantaggiosi gli investimenti in queste zone e, una volta assicurato l'accesso a banda larga, la sua utilizzazione sarà possibile anche per le imprese e i singoli cittadini. Le autorità pubbliche stanno inoltre stimolando la domanda di banda larga fornendo un numero sempre maggiore dei loro servizi in linea: dalla presentazione delle dichiarazioni dei redditi alle ricerche nelle banche dati locali all'utilizzo della banda larga nell'istruzione o nell'assistenza sanitaria. La Commissione continuerà a sorvegliare i progressi compiuti nell'attuazione delle strategie nazionali in materia di banda larga nel quadro di eEurope 2005. Infolink: http://europa.Eu.int/information_society/eeurope/2005/all_about/broadband/index_en.htm#national  
   
   
STANCA: LA P.A. ITALIANA CONTINUA A CRESCERE IN RETE GLI ITALIANI USANO I SERVIZI DI E-GOVERNMENT PIÙ DEGLI ALTRI EUROPEI GIÀ REALIZZATO IL 40% DI QUANTO PROGETTATO NEI 134 CANTIERI DIGITALI AVVIATI UN ANNO FA  
 
Roma, 12 maggio 2004 - La burocrazia italiana si modernizza a ritmi veloci, è sempre più in Rete e continua a aumentare quotidianamente il numero di servizi on-line che mette a disposizione di cittadini ed imprese per migliorare e snellire i rapporti con loro. A fare il punto sui notevoli progressi compiuti, recuperando il ritardo del passato, è stato Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, all'inaugurazione del 15° Forum P.a., dove ha riconosciuto che "la nostra Pa continua a crescere in rete e, tra i grandi Paesi europei, gli italiani utilizzano i servizi di e-Government più dei loro concittadini europei". Secondo i dati di Nielsen//netratings, nel 1° trimestre 2004 oltre 10 milioni di italiani (il 55% dei navigatori) hanno visitato i siti della Pubblica amministrazione, contro il 50% dei navigatori inglesi e spagnoli ed il 40% di quelli tedeschi. Non solo ma, secondo la stessa fonte, i siti di e-Government si confermano in Italia al 6° posto fra quelli più visitati dagli italiani, mentre in Europa sono all'8° posto in Spagna e al 14° in Germania. Il ministro Stanca ha poi citato un altro significativo aspetto dei progressi fatti in Italia: in relazione alla disponibilità piena e totale in rete di 20 specifici servizi individuati dalla Commissione Europea, nell'arco di due anni l'Italia sale dal 10° al 7° posto nella classifica europea. "Al di là del posizionamento, l'aspetto più interessante che va registrato è il recupero che stiamo facendo", ha detto Stanca rilevando che "dall'inizio della legislatura molto lavoro è stato fatto per modernizzare l'apparato pubblico non solo centrale ma anche locale". Il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie ha ricordato che "un anno fa, proprio qui al Forum P.a., annunciavo l'avvio di ben 134 'cantieri digitali', in cooperazione con Regioni e Autonomie locali, per rendere disponibili in rete i servizi più utili. Il valore complessivo di quei programmi è di circa 500 milioni di euro e ad oggi è già stato realizzato ben il 40% di quanto predisposto ed entro la fine dell'anno arriveremo all'80%". Ma quali sono i servizi disponibili in rete? Lo stesso ministro Stanca ha citato una serie di esempi. La Provincia di Catanzaro, coinvolgendo 85 enti, permette a 400 mila cittadini di prenotare visite mediche e analisi cliniche, richiedere ricoveri e assistenza residenziale; la Regione Toscana ha realizzato una rete a banda larga che collega 30 mila dipendenti pubblici nelle 500 sedi di 131 enti pubblici; il Comune di Pordenone, aggregando 52 enti, ha realizzato uno sportello unico in rete per le imprese per accedere a tutti i servizi prioritari; il Comune di Parma ha rilasciato 11 mila carte d'identità elettroniche per accedere in rete ai servizi demografici o all'iscrizione a scuola e al pagamento delle tasse scolastiche. "Esempi che potrebbero continuare a lungo per dare il più ampio riconoscimento alle 4 mila amministrazioni impegnate nel percorso di modernizzazione", ha detto Stanca, ha ricordando che "in tre anni il valore complessivo dell'intervento realizzato supera il miliardo di euro". Messa in esecuzione la 1.A fase, è stato appena pubblicato il bando per la 2.A fase di e-Government per rafforzare la cooperazione con Regioni ed Enti locali, soprattutto quelli minori, avviando tra l'altro il primo modello europeo di e-Democracy, ossia la partecipazione dei cittadini alla formazione del processo decisionale negli enti locali. Il ministro Stanca ha rilevato che "la Pubblica amministrazione è nodale nella costruzione di una moderna società basata sull'innovazione tecnologica, che va coniugata con l'avanzamento del federalismo" e a tale proposito ha ammonito che "senza una valida modernizzazione dell'apparato amministrativo e senza una buona diffusione dell'e-Government, l'Italia non riuscirà a funzionare come Stato federale se non a prezzo di duplicazioni, aumento dei costi, diseconomie ed inefficienze insopportabili per cittadini e imprese. Non comprendere pienamente questo punto sarebbe un grave errore per il Sistema Paese. Le tecnologie digitali sono determinanti per un efficace sistema di Governo federale: senza di esse, anziché avere un federalismo efficiente si rischia di innescarne uno caotico". Il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie non ha omesso di toccare le zone d'ombra, come quella appena indicata dalla Corte dei Conti, relativa alla inadeguatezza delle risorse finanziarie disponibili per sviluppare il processo di ammodernamento della Pubblica amministrazione. Ma ha anche affrontato un passaggio primario di questa rivoluzione digitale, ossia la componente umana. "Il punto centrale è che la riforma della Pa attraverso l'innovazione è una sfida prevalentemente culturale, di preparazione dei funzionari pubblici, di qualità della dirigenza", ha detto Stanca sollecitando "il settore pubblico a fare sistema, cioè sviluppare un modello cooperativo in cui si lavora fianco a fianco per obiettivi comuni e condivisi, alternativo al modello corporativo, in cui il processo di innovazione rallenta o, peggio, si arresta di fronte alla resistenza esercita da interessi particolari di conservazione". Il ministro ha pure toccato la dimensione internazionale di questo processo di ammodernamento della Pubblica amministrazione, ossia l'Iniziativa e-Government per lo Sviluppo, voluta dal Presidente del Consiglio aderendo alle indicazioni del G8, che vede l'Italia ormai in prima linea nei Paesi emergenti con le Nazioni Unite, la Banca Mondiale e la Banca Interamericana di Sviluppo. "Introducendo elementi di efficienza, trasparenza, informazione, partecipazione e, quindi, di democrazia l'e-Government è propulsore del 'buon governo'", ha concluso il ministro Stanca annunciando che, proprio in occasione del Forum P.a. Ed in collaborazione con l'Undp delle Nazioni Unite, giovedì prossimo si terrà la Conferenza internazionale sull'e-Government, presenti delegazioni ministeriali di una dozzina di Paesi.  
   
   
STANCA: 13 MILIONI DI € PER RENDERE PIÙ COMPETITIVE LE MICRO-IMPRESE DEI SERVIZI CON L'INNOVAZIONE TECNOLOGICA  
 
Lecco, 12 maggio 2004 - Il Governo apre per la prima volta la porta dell’innovazione tecnologica e digitale anche per le micro-imprese, che occupano meno di 10 persone, comprese quelle dei servizi e del commercio, avviando uno specifico progetto pilota, in stretta collaborazione con le associazioni di categoria. Il ministro Lucio Stanca, intervenendo al convegno dei Giovani Imprenditori della Confcommercio, a Lecco, ha infatti annunciato che il Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione (presieduto dallo stesso ministro per l’Innovazione e le Tecnologie) ha approvato un progetto che, in via sperimentale, rende disponibili 13 milioni di € per sviluppare l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) tra le micro-imprese. “Non possiamo ignorare questa costellazione aziendale che da sola rappresenta il 97% del sistema imprenditoriale nazionale, con 6,5 milioni di micro-imprese che danno lavoro ad oltre 8,5 milioni di persone (il 53% dei dipendenti italiani) e contribuiscono alla formazione del 34% del valore aggiunto totale del Sistema Italia”, ha detto Stanca sottolineando “la particolare e pragmatica attenzione che il Governo ha riservato ad esse” e prospettando che “se il progetto pilota avrà successo, verrà poi aumentata la dotazione finanziaria anche con il concorso delle categorie interessate”. Il ministro ha rilevato che “per la loro natura e dimensione, le micro-imprese non godono di particolari sostegni e, invece, hanno difficoltà a percorrere la strada dell’innovazione tecnologica. Proprio per colmare questo divario digitale, con i ministri delle Attività Produttive e delle Politiche Agricole, abbiamo reso disponibili 13 milioni di € per il triennio 2004/2006”. Così, per la prima volta, il Governo riserva una specifica attenzione anche al vasto mondo dei servizi e del commercio e, agendo attraverso le loro associazioni, punta a creare condizioni per potenziare i loro servizi ai soci, come quelli per l’assistenza e la formazione. L’obiettivo è anche quello di sviluppare il business delle micro-imprese avvicinandole a forme di e-commerce, come la partecipazione ai mercati digitali (marketplace) pubblici e privati; aumentare con l’innovazione digitale la loro efficienza incentivando la costituzione di centrali d’acquisto e di logistica per via elettronica di beni e servizi; favorire la digitalizzazione dei rapporti tra la Pubblica amministrazione, le aziende dei servizi, quelle commerciali, artigiane ed agricole, ma anche accrescere il loro livello imprenditoriale e la loro competitività. Tra le iniziative varate dal Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione per il mondo dei servizi e commercio Stanca ha ricordato il Portale Turistico Nazionale per la promozione del made in Italy, un’unica piattaforma digitale che sarà non solo la vetrina italiana sul web, ma anche il punto di convergenza per le prenotazioni on-line. Il progetto richiederà investimenti per 140 milioni di €, di cui 45 già stanziati. “L’obiettivo è di aumentare l’attrattività del Sistema Italia attraverso una più ampia offerta e aumentare di almeno mezzo punto il Pil”, ha detto l’esponente di Governo. Infine il ministro Stanca ha citato anche il Piano per l’Innovazione Digitale per le Imprese, varato con il ministro Antonio Marzano, per “rafforzare l’innovazione nel made in Italy mediante l’Ict, con lo scopo di migliorare la produttività e di conseguenza la competitività; sostenere lo sviluppo di selezionati settori dell’hi-tech; aumentare l’attrattività del nostro Paese creando un ambiente favorevole per R&s e innovazione; favorire il trasferimento tecnologico da ricerca pubblica alle imprese”.  
   
   
NOMINA DEI MEMBRI DELLA COMMISSIONE EUROPEA  
 
 Bruxelles, 12 maggio 2004 - In seguito al voto di approvazione da parte del Parlamento europeo che ha avuto luogo il 5 maggio, i rappresentanti dei governi degli Stati membri delle Comunità europee, di comune accordo con il presidente della Commissione, hanno nominato membri della Commissione europea, per il periodo che va dal 1º maggio 2004 al 31 ottobre 2004: Mr Pavel Telicka (Czech Republic); Mr Siim Kallas (Estonia); Mr Marcos Kyprianou (Cyprus); Ms Sandra Kalniete (Latvia); Ms Dalia Grybauskaité (Lithuania); Mr Péter Balázs (Hungary); Mr Joe Borg (Malta); Ms Danuta Hübner (Poland); Mr Janez Potocnik (Slovenia); Mr Jan Figel (Slovakia). I rappresentanti dei governi degli Stati membri delle Comunità europee hanno altresì nominato membri della Commissione: Mr Joaquín Almunia Amann, to replace Mr Pedro Solbes, Mr Jacques Barrot, to replace Mr Michel Barnier, and Mr Stavros Dimas, to replace Ms Anna Diamantopoulou, in seguito alle loro dimissioni e per la restante durata del loro mandato, ossia fino al 31 ottobre 2004.  
   
   
AVVISO E-DEMOCRACY, UN CONVEGNO A GENOVA  
 
Genova, 12 maggio 2004 – “Verso l’e-democracy: lo sviluppo della cittadinanza digitale”. Questo il titolo del convegno promosso dalla Regione Liguria, dal Crc Liguria, e dal Formez, per presentare l’avviso “e-democracy”. L’evento, in programma a Genova mercoledi 19 maggio ore 9 a Palazzo Ducale (sala Minor Consiglio), si rivolge agli amministratori pubblici, alle imprese operanti nel settore Information Technology e ai media, con l’obiettivo di definire lo scenario, gli attori coinvolti e il ruolo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione delle nuove forme di partecipazione dei cittadini alla vita delle istituzioni. Un terreno non ancora esplorato e in fase sperimentale sul quale si registra una forte crescita di attenzione, comprovata anche da atti formali come la Raccomandazione, nel 2001, del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa sulla Partecipazione dei cittadini alla vita pubblica a livello locale. Per l’Assessore alle Finanze e Organizzazione della Regione Liguria Renata Oliveri, che aprirà i lavori del convegno, "e-democracy vuol dire dialogare con tutti i soggetti del territorio. Ma prima di tutto significa attivare strumenti per "ascoltare" le esigenze dei cittadini e delle imprese cercando risposte specifiche ai loro problemi" Di cittadini non più soltanto utenti o clienti ma soggetti attivi di una nuova Pubblica Amministrazione orientata all’efficienza, parleranno Giulio De Petra, Direttore del Cnipa (Centro Nazionale per l’Informatizzazione della Pubblica Amministrazione), Anna Carola Freschi, del dipartimento di Scienza della Politica e Sociologia dell’Università degli Studi di Firenze e Fiorella De Cindio, del Dipartimento Informatica e Comunicazione dell’Università degli Studi di Milano. Nel corso del Convegno sarà presentato e distribuito il vademecum “Linee guida per la promozione della cittadinanza digitale: e-democracy”, pubblicazione edita dal Formez nell’ambito del Progetto Crc con il contributo delle Università di Firenze e di Milano. Una guida utile per supportare gli Enti Locali nelle fasi di ideazione e progettazione delle loro iniziative. Emanuela Di Pasqua, giornalista esperta di innovazione e nuove tecnologie, coordinerà una tavola rotonda in cui amministratori pubblici ed esperti del settore offriranno interventi e testimonianze sulle prime sperimentazioni di e-democracy a livello locale. Nel pomeriggio è prevista una sessione informativa in cui tutti i soggetti che intendono partecipare all’Avviso potranno avere chiarimenti e precisazioni sulle modalità di presentazione dei progetti. L’avviso nazionale per la selezione di progetti per lo sviluppo della cittadinanza digitale, destinato agli Enti locali, rappresenta un primo passo concreto verso la promozione, tramite le tecnologie innovative, della partecipazione dei cittadini alla vita e alle decisioni delle pubbliche amministrazioni locali. I progetti finanziati dovranno prevedere l’utilizzo delle nuove tecnologie come strumento per facilitare e sostenere il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini, in forma individuale e associativa alla vita pubblica. Il Mit cofinanzierà (al massimo al 50%) per un ammontare complessivo di 10 milioni di euro progetti della durata massima di 24 mesi, dando particolare rilevanza al più ampio coinvolgimento possibile dei destinatari delle politiche. In particolare uno dei criteri di valutazione, oltre alla bontà qualitativa e tecnica del progetto e delle soluzioni tecnologie, sarà proprio incentrato sulla qualità delle partnership con associazioni e con soggetti portatori di interessi collettivi.  
   
   
NUOVA INIZIATIVA DI SOSTEGNO NELLE TSI PER CREARE PARTENARIATI TRA RICERCA E NORME NEL 6PQ  
 
Bruxelles, 12 maggio 2004 - I mercati globali pongono nuove sfide alla ricerca e sviluppo nell'introduzione delle nuove tecnologie, che spesso si riflettono in una fase successiva nelle attività di normalizzazione. La nuova iniziativa di sostegno, che coinvolge tutti gli Organismi europei di normalizzazione (Eso), nonché i principali fornitori internazionali di specifiche, è finalizzata a migliorare l'interfaccia tra ricerca e normalizzazione. La Commissione europea fornisce 1,06 milioni di euro per il progetto Copras (piattaforma di cooperazione per la ricerca e la normalizzazione), sotto forma di iniziativa di sostegno triennale, nell'ambito della priorità tecnologie della società dell'informazione (Tsi) del Sesto Programma Quadro (6Pq). Il programma Tsi si rivolge a una serie di aree chiave in cui la ricerca può stimolare l'innovazione e la competitività europee, quale accesso a banda larga, e-Health, comunicazioni mobili e senza filo e sistemi di conoscenza semantica. Il consorzio del progetto comprende i seguenti organismi Eso: Cen (Comitato europeo di normalizzazione), Etsi (Istituto europeo per le norme di telecomunicazione) e Cenelec (Comitato europeo di normalizzazione elettrotecnica), oltre ad altri membri di organismi di normalizzazione per le Tic, The Open Group e World Wide Web Consortium. Attualmente questi organi collaborano anche alla normalizzazione a sostegno dell'iniziativa eEurope. Il progetto Copras mira a riunire le iniziative di politica di normalizzazione eEurope e di ricerca Tsi, analizzando i progetti del 6Pq alla ricerca di tecnologie legate alla normalizzazione. "Puntiamo a un maggior coordinamento delle tecnologie dei progetti Tsi, in modo da non perdere tempo a reinventare la ruota", ha spiegato James Boyd, coordinatore del progetto e Direttore della Strategia del Cen/isss (Sistema di normalizzazione della società dell'informazione). Il progetto non svilupperà norme in quanto tali, ma per ciascuno dei progetti selezionati, Copras intende mettere a punto piani d'azione di normalizzazione su misura, al fine di portare nuove tecnologie nell'ambiente della normalizzazione. "Le norme offrono l'opportunità di valorizzare lo status dei risultati dei progetti di ricerca, convalidandoli con un consenso più ampio", ha continuato Boyd, "e inoltre il Copras può aiutare i progetti ad adempiere agli obblighi previsti dal 6Pq di interfacciarsi con la normalizzazione". Il progetto intende inoltre fornire una guida per i futuri inviti nell'ambito dei programmi quadro europei, al fine di creare un'interfaccia armonizzata ed efficiente tra progetti di ricerca e normalizzazione. "Il mondo della Ti [tecnologia dell'informazione] e delle tecnologie delle comunicazioni si muove con grande rapidità e ricerca e normalizzazione sono strettamente interconnesse", ha affermato Jørgen Friis, membro del Gruppo Direttivo del Copras e Vice Direttore Generale dell'Etsi, uno dei partner del progetto. "I risultati della ricerca più vicino al mercato devono pertanto essere inseriti nell'ambiente della normalizzazione con la maggiore rapidità possibile per garantire l'interoperabilità". Infolink: http://www.W3.org/2004/copras  E-mail: bart@contestconsultancy.Com  
   
   
INVITO A PRESENTARE OFFERTE, UN LEGAME TRA RIFORMA DEL MERCATO E INNOVAZIONE  
 
Bruxelles, 12 maggio 2004 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare offerte per uno studio sul legame tra riforma del mercato dei prodotti, innovazione e prestazioni macroeconomiche nella Ue. Lo studio deve analizzare e misurare l'impatto prodotto dalle riforme del mercato sulle prestazioni macroeconomiche, analizzando in particolare come esse hanno influito sull'innovazione e sulla conoscenza. Per maggiori informazioni, contattare: Commissione Europea, Mr G. Nicodème, B-1049 Brussels. Fax +32-2-299 3502 Per le informazioni complete sull'invito, si prega di consultare il seguente sito Web: http://europa.Eu.int/comm/economy_finance/tenders/tenders_tenders_en.htm  
   
   
REVISIONE DEL SISTEMA DELLE GARANZIE DELL’EUROSISTEMA: IL PRIMO PASSO VERSO L’INTRODUZIONE DELLA LISTA UNICA  
 
Francoforte 12 maggio 2004 - L’11 giugno 2003 l’Eurosistema ha avviato una procedura di consultazione, invitando gli operatori di mercato a esprimersi in merito agli interventi atti a migliorare il sistema delle garanzie vigente al suo interno. Dal momento che questa iniziativa è stata accolta con favore, il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) ha approvato, in linea di principio, l’introduzione di una “lista unica” nell’ambito del sistema delle garanzie dell’Eurosistema. L’obiettivo della lista unica è migliorare le condizioni di parità concorrenziale nell’area dell’euro, promuovere ulteriormente un eguale trattamento delle controparti e degli emittenti e aumentare la trasparenza complessiva del sistema delle garanzie. Il Consiglio direttivo ha deciso che la lista unica sarà introdotta in modo graduale e sostituirà, infine, l’attuale sistema basato su due elenchi. Nell’ambito dell’assetto corrente, la lista di primo livello comprende esclusivamente strumenti di debito che soddisfano i criteri di idoneità vigenti per l’intera area dell’euro, mentre le attività di secondo livello, approvate dalle banche centrali nazionali, includono strumenti di debito non rispondenti a tali criteri, nonché titoli azionari e attività non negoziabili quali i prestiti bancari. La prima fase dell’introduzione della lista unica si articolerà in due misure: inclusione nella lista di primo livello di una nuova categoria di attività in precedenza non ammesse come garanzia, vale a dire degli strumenti di debito denominati in euro emessi da soggetti residenti in paesi del G10 non appartenenti allo Spazio economico europeo (See); modifica dei criteri di idoneità relativi ad alcuni strumenti di debito negoziabili. Queste misure saranno attuate entro maggio 2005. Affinché la decisione del Consiglio direttivo diventi pienamente operativa, l’Eurosistema dovrà svolgere ulteriori lavori preparatori anteriormente a tale data. Gli operatori di mercato saranno regolarmente aggiornati sui progressi compiuti nell’applicazione delle nuove norme di idoneità e disporranno pertanto dei tempi tecnici necessari per apportare le modifiche operative richieste. Una volta attuate queste prime misure, la maggior parte degli strumenti di debito negoziabili ammessi al momento continuerà a essere idonea nell’ambito della lista unica. Un limitato numero di strumenti attualmente utilizzabili perderà invece la qualifica di idoneità e sarà gradualmente escluso dal novero delle attività stanziabili nell’arco di trentasei mesi. In seguito ai mutamenti derivanti dall’introduzione della lista unica nel quadro del sistema delle garanzie, sarà effettuata una revisione dei criteri di ammissibilità; tali mutamenti si rifletteranno in un aggiornamento de La politica monetaria unica nell’area dell’euro – Caratteristiche generali degli strumenti e delle procedure di politica monetaria dell’Eurosistema, che la Bce prevede di pubblicare intorno ad aprile 2005. Informazioni più dettagliate sulle modifiche specifiche apportate ai criteri saranno divulgate in prossimità della data di entrata in vigore. Ulteriori misure relative all’inclusione di altre attività di secondo livello nella lista unica richiederanno l’adozione di nuove decisioni da parte del Consiglio direttivo della Bce, in merito alle quali saranno prossimamente forniti ragguagli. Verrà assicurata la coerenza delle decisioni future con quelle passate. Modifiche Programmate Nella Prima Fase Dell’introduzione Della Lista Unica: 1) Inclusione Nella Lista Di Primo Livello Degli Strumenti Di Debito Denominati In Euro Emessi Da Soggetti Residenti In Paesi Del G10 Non Appartenenti Al See Per risultare idonee, queste attività devono essere: strumenti di debito; denominate in euro; emesse da soggetti residenti in un paese del G10 non appartenente al See (attualmente Stati Uniti, Canada, Giappone e Svizzera); emesse nel See ma regolate (ossia detenute) nell’area dell’euro; dotate di un’adeguata valutazione legale (ad esempio di un “parere legale”) sul quadro giuridico di riferimento e sulle norme applicabili in caso di esecuzione dei diritti dell’Eurosistema in relazione a tali strumenti di debito. 2) Modifica Dei Criteri Di Idoneità Relativi Ad Alcuni Strumenti Di Debito Negoziabili Strumenti di debito ammessi o quotati in un mercato regolamentato Risultano attualmente idonei i mercati regolamentati inclusi nell’elenco redatto dalla Commissione europea ai sensi della direttiva sui servizi di investimento[1] (Dsi). Il rispetto dei requisiti esposti nella Dsi è ritenuto una condizione sufficiente affinché un mercato sia sicuro, trasparente e accessibile. Questi mercati continueranno ad essere idonei, senza richiedere alcuna valutazione supplementare[2]. Strumenti di debito ammessi o quotati in un mercato non regolamentato L’eurosistema ha definito tre “principi supremi” – sicurezza trasparenza e accessibilità[3] – su cui fondare l’esame del buon funzionamento dei mercati. Sulla base delle proposte presentate dalle banche centrali nazionali dell’Eurosistema, la Bce ha effettuato una valutazione pratica di ciascun mercato non regolamentato alla luce dei tre principi. Quelli risultati idonei sono riportati nella Tavola 1, mentre la Tavola 2 mostra i mercati non regolamentati attualmente non ritenuti conformi ai principi supremi. Oggetto di tale processo di selezione sono i “mercati”, e non le “attività”. Tuttavia, poiché l’organizzazione e le modalità di funzionamento di un mercato possono mutare, un mercato attualmente ammesso che venga valutato non idoneo in base alle nuove norme può comunque essere ristrutturato in modo da risultare conforme ai principi supremi. Ciò significa che l’elenco dei mercati idonei non è “chiuso”: l’Eurosistema intende riesaminare l’insieme dei mercati non regolamentati e pubblicare una lista di quelli idonei almeno con frequenza annuale. Inoltre, le attività emesse o scambiate in un mercato non idoneo possono essere trasferite in un mercato idoneo e quindi preservare la propria condizione di ammissibilità. Poiché si prevede che la modifica delle norme vigenti per la definizione dei mercati idonei comporterà un (limitato) ritiro di attività dall’elenco degli strumenti stanziabili a garanzia, sono state elaborate regole per la loro graduale esclusione da tale elenco. Per concedere alle controparti un intervallo sufficiente ad adeguare la struttura dei bilanci e a reperire strumenti alternativi utilizzabili come garanzia, si prevede una fase di transizione della durata di 36 mesi, a decorrere dalla data di pubblicazione del presente comunicato stampa. La transizione si articolerà in tre fasi: la decisione di principio è stata oggi annunciata agli operatori di mercato, unitamente all’elenco preliminare dei mercati che risulteranno idonei in base ai nuovi criteri (si veda la Tavola 1); i mercati non regolamentati che dovranno essere gradualmente esclusi (riportati nella Tavola 2) resteranno idonei fino a maggio 2007; nel maggio 2005 sarà pubblicato un elenco definitivo dei mercati idonei, e diventerà effettiva la prima fase della lista unica; i mercati compresi in tale elenco saranno immediatamente idonei nel quadro della lista unica[4]; nel maggio 2007 si concluderà la fase di transizione e le attività scambiate sui mercati non conformi ai criteri della lista unica non saranno più ammesse. Tavola 1. Elenco preliminare dei mercati non regolamentati ritenuti conformi ai principi supremi e quindi ammissibili nel quadro della lista unica
Ubicazione del mercato Denominazione del mercato
Belgio Mercato fuori borsa (over the counter, Otc) dei buoni del Tesoro belgi
Germania Mercato regolamentato non ufficiale (Freiverkehr) di una borsa tedesca
Mercato Mts tedesco dei Bu-bills
Francia Mercati dei titoli di Stato (Bons du Trésor: Btf/btan)
Mercato della carta commerciale francese (billets de trésorerie)
Mercato delle notes a medio termine francesi (Bmtn)
Paesi Bassi Mercato monetario Otc dei certificati del Tesoro olandesi
Finlandia Mercato monetario dei buoni del Tesoro (programma relativo ai buoni del Tesoro finlandesi)
Mts Finland
Tavola 2. Elenco preliminare dei mercati non regolamentati ritenuti non conformi ai principi supremi per l’ammissione nella lista unica e quindi destinati a una graduale esclusione dall’elenco dei mercati idonei
Ubicazione del mercato Denominazione del mercato
Germania Mercato Otc dei Bu-bills
Mercato Otc della carta commerciale
Italia Mercato Otc dei titoli di debito emessi dagli enti locali italiani
Paesi Bassi Mercato monetario Otc della carta commerciale e dei certificati di deposito
Mercato Otc delle notes a medio termine
Finlandia Mercato Otc della carta commerciale e dei certificati di deposito bancari
Strumenti di debito emessi da istituzioni creditizie L’idoneità degli strumenti di debito non garantiti emessi da istituzioni creditizie è attualmente soggetta a determinate restrizioni. Un insieme semplificato di restrizioni continuerà ad applicarsi nel quadro della lista unica: resterà inalterato il criterio in base al quale tali strumenti devono essere ammessi o quotati in un mercato regolamentato, come definito nella Dsi; il criterio secondo cui ogni emissione deve avere un rating proprio o del rispettivo programma sarà applicato in maniera meno rigida. L’insieme semplificato di restrizioni entrerà in vigore una volta attuata la prima fase dell’introduzione della lista unica, nel maggio 2005. Poiché la modifica dei criteri di ammissibilità applicabili a questi strumenti non dovrebbe alterare lo stato di idoneità delle attività attualmente ammissibili, non sarà necessario definire regole per la loro graduale esclusione. Strumenti di debito negoziabili non conformi al criterio della lista di primo livello relativo alla solidità finanziaria dell’emittente Alcuni strumenti di debito negoziabili rientrano attualmente nella lista di secondo livello perché la valutazione della solidità finanziaria dell’emittente viene effettuata applicando metodi diversi da quelli previsti per le attività di primo livello[5]. Essi rimarranno nella lista di secondo livello almeno fino a che il sistema generale di valutazione creditizia dell’Eurosistema applicabile alla lista unica delle attività stanziabili a garanzia non sarà del tutto definito; ciò dovrebbe avvenire in una fase più avanzata dell’introduzione della lista unica. Al momento non sono quindi necessarie regole per la graduale esclusione di queste attività. Ulteriori informazioni di ordine pratico sulla prima fase dell’introduzione della lista unica saranno fornite agli operatori in prossimità della data di attuazione delle misure previste.
 
   
   
NASCE UNICREDIT PRIVATE WEALTH ADVISORY: LA NUOVA SOCIETÀ DI CONSULENZA DI UNICREDIT PRIVATE BANKING CHE COMPRENDE TUTTE LE ATTIVITÀ LEGATE ALLA GESTIONE DEGLI ASSET NON LIQUIDI  
 
Milano, 12 maggio 2004 - Una società di consulenza che riunisce le migliori competenze del Gruppo Unicredit nel campo della consulenza per la ricchezza (Wealth Advisory) da mettere a servizio esclusivo della clientela. È Unicredit Private Wealth Advisory, struttura creata da Unicredit Private Banking dedicata alla gestione degli asset non liquidi (non strettamente finanziari). Unica nel panorama bancario italiano, in Unicredit Private Wealth Advisory sono stati riorganizzati e concentrati tutti i servizi di consulenza non lega-ti alla gestione del patrimonio mobiliare. Quale che sia l'obiettivo, che si tratti di costituire un Trust, riorganizzare delle partecipazioni, gestire investi-menti in arte o pianificare il mantenimento e la crescita del patrimonio per-sonale a beneficio delle generazioni future, gli specialisti di Unicredit Private Wealth Advisory hanno il preciso impegno di supportare la clientela e i gestori di relazione nell'erogazione dei diversi servizi di consulenza. Ad un anno dalla nascita, Unicredit Private Banking, leader in Italia nel Wealth Management (oltre 38,8 miliardi di euro di asset gestiti, 47,1 considerando le partecipate, dati al 31/03/2004) conferma così la strategia di specializzazione sul target private attraverso un modello di servizio distintivo per visione, strategia, struttura organizzativa e gamma di offerta, incentrati sulla massima personalizzazione dei servizi, prodotti e consulenza che coprono a 360° tutte le necessità legate alla gestione di patrimoni. I servizi offerti da Unicredit Private Wealth Advisory riguardano: valutazioni fiscali e societarie, consulenza su Trust, successioni e "Family..governance", problematiche immobiliari, soluzioni finanziarie personalizzate, assistenza agli imprenditori nella diversificazione e nello sviluppo delle attività aziendali, pianificazione finanziaria di lungo termine, consulenza negli investi-menti in arte. Attraverso un team di esperti ed un network selezionato di società del Gruppo specializzate, l'attività di consulenza è strutturata in due ambiti. Personal Wealth Advisory presta la consulenza fiscale, legale, successoria ed immobiliare. Con un approccio estremamente concreto, gli specialisti di Unicredit Private Wealth Advisory affiancano i consulenti di fiducia del cliente nella identificazione e realizzazione delle soluzioni più appropriate per consentire che tutti gli obiettivi vengano raggiunti nella maniera più rapida ed efficiente. Personal Wealth Advisory integra le competenze multidisciplinari dei suoi professionisti con l'affidabilità e la capacità operativa di una grande banca. Inoltre, attraverso il Wealth Plan, Personal Wealth Advisory fornisce uno strumento efficace ed innovativo per analizzare e valutare le prospettive della evoluzione del proprio patrimonio in relazione ai propri obiettivi personali e familiari. Business Advisory è una struttura dedicata alla consulenza con specifico riferimento agli imprenditori e si focalizza sulle esigenze di crescita e diversificazione del patrimonio personale, attraverso un servizio dedicato alla consulenza in materia di diversificazione e sviluppo delle attività. Infatti oltre il 700/0 delle aziende italiane sono in mano ad imprenditori con più di 50 anni, molti di questi non hanno eredi. Inoltre una percentuale compresa tra il 50% e il 60% del patrimonio delle famiglie italiane è investito in attività immobiliari. Il servizio di pianificazione finanziaria a lungo termine denominata Wealth Programtm tiene conto di tutte le classi di investimento (inclusa l'azienda di famiglia) e di eventuali forme di finanziamento utilizza-bili (asset 5 liability management). Il processo di pianificazione Wealth Programtm, è una metodologia esclusiva di Unicredit Private Banking sviluppata in collaborazione con Pioneer Investments e con l'Università di Cambridge.  
   
   
BANCA INTESA: RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA AL 31 MARZO 2004 UTILE NETTO CONSOLIDATO A 418 MLN. DI EURO, +34% RISPETTO AI 313 MLN. DEL PRIMO TRIMESTRE 2003 UTILE DELLE ATTIVITÀ ORDINARIE A 690 MLN., +36% RISPETTO AI 508 MLN. DEL PRIMO TRIMESTRE 2003  
 
Milano, 12 maggio 2004 - Si è riunito ieri sotto la presidenza di Giovanni Bazoli il Consiglio di Amministrazione di Banca Intesa che ha esaminato e approvato la relazione trimestrale consolidata al 31 marzo 2004. I risultati evidenziano un ulteriore progresso sia nella generazione dei ricavi sia nella riduzione dei costi, in linea con gli obiettivi indicati nel Piano d’Impresa 2003-2005. Il conto economico consolidato del primo trimestre 2004 registra interessi netti pari a 1.247 milioni, in crescita del 2,9% rispetto al trimestre precedente; il confronto con i 1.268 milioni del primo trimestre 2003 evidenzia un calo dell’ 1,7%, dovuto alla decisione di ridurre strutturalmente il portafoglio crediti con i grandissimi gruppi soprattutto internazionali (diminuito di circa 10 miliardi di euro nel periodo) oltre che al calo dei tassi d’interesse di mercato. Le commissioni nette ammontano a 825 milioni, con una flessione del 6,4% rispetto al precedente trimestre dovuta al calo stagionale dei proventi, in particolare quelli derivanti dall’attività esattoriale, e con un aumento del 5,5% rispetto al primo trimestre 2003, determinato soprattutto dalla sostenuta dinamica delle componenti relative ai prodotti assicurativi (+33%), all’attività di intermediazione e collocamento titoli (+33%) e alle carte di debito/credito (+13%). I proventi da operazioni finanziarie ammontano a 220 milioni, con un incremento del 63% rispetto al precedente trimestre, che aveva registrato svalutazioni per circa 70 milioni, e con una crescita del 14% rispetto al primo trimestre 2003, cui ha concorso la sostenuta dinamica dei proventi derivanti dall’offerta di obbligazioni strutturate. Complessivamente, il margine d’intermediazione è di 2.422 milioni, in crescita del 2,2% rispetto al precedente trimestre e del 2,8% rispetto al primo trimestre 2003. I costi operativi ammontano a 1.440 milioni di euro, con una diminuzione del 9,7% rispetto al precedente trimestre, in parte dovuta al calo di natura stagionale delle spese diverse da quelle per il personale, e del 3,6% rispetto al primo trimestre 2003, determinata da una riduzione del 4,5% dei costi del personale e del 13% degli ammortamenti a fronte di un aumento dello 0,8% delle altre spese amministrative dovuto soprattutto alle spese pubblicitarie e agli oneri per la formazione del personale. Conseguentemente, il risultato di gestione ammonta a 982 milioni di euro, in crescita del 27% rispetto al precedente trimestre e del 14% rispetto al primo trimestre del 2003. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore (escluso l’ammortamento del goodwill) è pari a 260 milioni, in calo del 63% rispetto al precedente trimestre (in cui erano stati contabilizzati stanziamenti a fronte dell’esposizione Parmalat per 288 milioni e della svalutazione dell’interessenza in Bcp per 152 milioni) e del 20% rispetto al primo trimestre 2003 (riduzione dovuta soprattutto ai minori accantonamenti richiesti a fronte dell’esposizione verso l’America Latina). L’utile delle attività ordinarie è quindi salito a 690 milioni dai 33 milioni del precedente trimestre e dai 508 milioni del primo trimestre 2003 (+36%). Le componenti straordinarie evidenziano un saldo positivo di solo 1 milione rispetto a quello di 100 milioni del precedente trimestre e di 46 milioni del primo trimestre 2003. L’utile netto consolidato è pertanto di 418 milioni di euro, rispetto ai 176 milioni del precedente trimestre e ai 313 milioni del primo trimestre 2003 (+34%), con un utile netto della Capogruppo di 311 milioni di euro rispetto ai 371 milioni del precedente trimestre (che aveva beneficiato di rilevanti proventi straordinari) e ai 253 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 marzo 2004 i crediti verso la clientela ammontano a 153 miliardi di euro, attestandosi sostanzialmente sui livelli del 31 dicembre 2003 e registrando una flessione del 4,8% rispetto al 31 marzo 2003 determinata dalla riduzione operata nell’esposizione verso la clientela Large Corporate, soprattutto internazionale senza rapporti con l’Italia. I crediti in sofferenza al netto delle rettifiche di valore sono scesi a 4,5 miliardi di euro, in calo dell’ 1,7% rispetto al 31 dicembre 2003 e del 10,2% rispetto al 31 marzo 2003, con un’incidenza sui crediti complessivi pari al 2,9% e un grado di copertura del 66%. La massa amministrata per conto della clientela risulta pari a 462 miliardi, mantenendosi sui livelli sia del 31 dicembre 2003 sia del 31 marzo 2003; in quest’ambito, la raccolta diretta ammonta a 172 miliardi, in linea con il 31 dicembre 2003 e in flessione del 2,3% rispetto al 31 marzo 2003, e il risparmio gestito a 121 miliardi, in linea con il 31 dicembre 2003 e in crescita dell’ 1,4% rispetto al 31 marzo 2003. I coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2004 risultano pari al 7,1% per il Core Tier 1 ratio (rispetto al 6,9% del 31 dicembre 2003), all’ 8,1% per il Tier 1 ratio (rispetto al 7,8% del 31 dicembre 2003), e all’ 11,7% per il coefficiente patrimoniale totale (invariato rispetto al 31 dicembre 2003). Al 31 marzo 2004, la struttura operativa del Gruppo Intesa si articola in 3.730 sportelli bancari - di cui 3.096 in Italia e 634 all’estero - con 59.910 dipendenti, 28 persone in più rispetto al 31 dicembre 2003. Nell’ambito degli oltre 100 progetti finalizzati a costituire la “piattaforma per la crescita”, in questa prima parte dell’anno sono stati proposti numerosi nuovi prodotti, che hanno riscontrato un notevole apprezzamento da parte della clientela, in particolare: Conto Intesa, con oltre 2.500 conti correnti aperti mediamente al giorno da quando è stata lanciata la campagna pubblicitaria (il 19 aprile scorso), più del doppio rispetto alla media giornaliera del primo trimestre; la carta di debito con possibilità di controllo on line delle spese, con 2.500 carte vendute mediamente al giorno; il fondo comune Intesa Bouquet (fondo di fondi), con 2 miliardi di euro di sottoscrizioni nel primo trimestre; Prestintesa, il prestito personale fino a 30.000 euro erogabile in 48 ore, che ha portato a una crescita del 75% dell’ammontare di prestiti personali erogato nel primo quadrimestre rispetto allo stesso periodo del 2003; Mutuo Protetto, il mutuo con un limite massimo al tasso variabile, che ha portato a un aumento del 25% dell’ammontare di mutui erogato nel primo quadrimestre rispetto allo stesso periodo del 2003; le polizze vita, con Intesa Vita (la nuova compagnia pienamente operativa dal 1° gennaio di quest’anno, costituita in joint venture dal Gruppo Intesa e dal Gruppo Generali) che ha registrato nuovi premi per 1,6 miliardi nel primo quadrimestre, quasi raddoppiati rispetto allo stesso periodo del 2003. In merito alle prospettive per l’esercizio in corso, anche alla luce dei risultati finora conseguiti si confermano gli obiettivi del Piano d’Impresa, volti a un ulteriore miglioramento della redditività. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre dato mandato al Presidente e all’Amministratore Delegato per convocare un’Assemblea Straordinaria entro la fine del prossimo mese di giugno, avente all’ordine del giorno alcune modifiche dello statuto riguardanti: l’adeguamento alle nuove disposizioni introdotte nel Codice Civile dalla recente riforma del diritto societario; l’abbassamento dal 2% all’ 1% del quorum necessario per la presentazione delle liste per la nomina del Collegio Sindacale, al fine di garantire maggiormente la rappresentanza delle minoranze.  
   
   
GRUPPO BIPIEMME - BANCA POPOLARE DI MILANO APPROVATA LA TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2004: UTILE NETTO 33,0 MILIONI DI EURO (+30,1%) UTILE ORDINARIO 53,1 MILIONI DI EURO (+11,1%)  
 
Milano, 12 maggio 2004 - Con un utile netto di 33,0 milioni di euro, in crescita del 30,1% rispetto a un anno prima, si è chiuso il bilancio consolidato al 31 marzo 2004 del Gruppo Bipiemme, i cui conti sono stati approvati oggi dal Consiglio di Amministrazione. Un bilancio positivo, con tutti i principali indicatori in miglioramento malgrado una congiuntura certamente non favorevole, soprattutto per quanto riguarda l’andamento dei tassi di interesse. Un trimestre che segna un ottimo incremento sia dell’utile, che degli aggregati patrimoniali. Di rilievo i risultati ottenuti nell'ambito della provvista da clientela e del risparmio gestito. La provvista da clientela raggiunge 18,4 miliardi di euro e presenta una crescita del 3,3% sullo stesso periodo dell’anno precedente, incremento che sale al 4,1% se si considerano i dati medi di periodo. Ben più evidente il balzo del risparmio gestito che si attesta a 17,1 miliardi di euro, con una crescita del 12,6%, grazie anche ad una raccolta netta, nel primo trimestre, di 376 milioni di euro. Per quanto riguarda i soli fondi di investimento, la quota di mercato del Gruppo Bipiemme è cresciuta dal 2,21% a fine dicembre 2003 al 2,26% di fine marzo 2004, con un’incidenza dei fondi monetari che è passata dal 44% di marzo 2003 al 39% di marzo 2004, cui fa riscontro la crescita dei fondi azionari passata dal 16% al 19% nello stesso periodo. Buono anche l’andamento del risparmio amministrato, che si è attestato a 14,1 miliardi di euro con una crescita del 4,7% rispetto a un anno prima. Sul fronte degli impieghi verso la clientela, si registra una crescita del 6,1%, sempre rispetto a marzo 2003, che porta l’ammontare complessivo a 17,1 miliardi di euro. A questo risultato ha contribuito il comparto dei mutui ipotecari, grazie all’erogazione verso il segmento privati e small business che, nel trimestre, è stata di 450 milioni di euro. La crescita dell’aggregato mutui e prestiti ha segnato un incremento del 7% rispetto alla fine dello scorso anno. Dal punto di vista reddituale il margine di intermediazione del primo trimestre si è attestato a 328,3 milioni di euro, con un variazione positiva di 8,1 milioni di euro (+ 2,5% rispetto al marzo 2003). Nel dettaglio, si segnala la riduzione del margine d’interesse (-6,8% a 147,9 milioni di euro) dovuta essenzialmente alla flessione dei tassi di mercato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale andamento è stato più che compensato dall’ottima performance del comparto servizi che nel suo complesso ha registrato una crescita del 11,7% e, all’interno dello stesso, buona la performance delle commissioni nette, che si attestano a 116,7 milioni di euro con una crescita del 5,4% rispetto a fine marzo 2003. Sotto controllo la dinamica dei costi, con una crescita limitata all’1,3%, fra cui si segnala la sostanziale stabilità del costo del personale rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali ed immateriali si attestano a 43,4 milioni di euro, con una crescita di 4,7 milioni di euro, di cui 2,0 dovuti all’ammortamento delle differenze positive di patrimonio netto relative a Carinord 1 S.p.a. A seguito dell’acquisizione del 50% della stessa avvenuta lo scorso dicembre. Il risultato di gestione si attesta a 73,4 milioni di euro, evidenziando una crescita del 1,0% su marzo 2003. Il totale delle rettifiche di valore e gli altri accantonamenti ammontano a 20,3 milioni di euro, con una riduzione del 18,3% sullo stesso periodo 2003. Si conferma anche ottima la qualità del credito con un’incidenza delle sofferenze nette sul totale dei crediti netti dello 0,7%, valore significativamente inferiore alla media di sistema. Il risultato ordinario del primo trimestre 2004 raggiunge 53,1 milioni di euro in crescita dell’11,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Dopo imposte per 22,1 milioni di euro (tax rate pari al 40%) il risultato netto raggiunge i 33,0 milioni di euro, in netto miglioramento (+30,1%) rispetto al primo trimestre 2003. Si segnala, infine, che nella seduta fissata per il prossimo mercoledì 19 maggio il Consiglio di Amministrazione esaminerà il piano triennale 2004-2006, che sarà incentrato sul recupero di efficienza e di redditività per il Gruppo Bipiemme.  
   
   
GRUPPO SANPAOLO IMI: APPROVATI I RISULTATI DELLA TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2004. UTILE NETTO: 386 MILIONI DI EURO (+37,4% RISPETTO AL 2003) ROE ANNUALIZZATO: 13,8% (10,4% NEL 2003) IN CRESCITA I PRINCIPALI AGGREGATI RISPETTO ALL’ANALOGO PERIODO DEL 2003  
 
Torino, 12 maggio 2004 – Il Consiglio di Amministrazione ha approvato ieri i risultati del Gruppo Sanpaolo Imi relativi al primo trimestre 2004, che evidenzia una positiva evoluzione dei principali margini reddituali rispetto al corrispondente periodo del 2003. In uno scenario economico in graduale ripresa, ma ancora complessivamente debole, il Gruppo ha realizzato un utile ordinario di 535 milioni di euro (+22,4 % rispetto al corrispondente periodo del 2003) ed un netto miglioramento del margine di intermediazione (+6,4%), grazie soprattutto alla crescita delle commissioni nette (+15,1%) e degli utili di società valutate al patrimonio netto e dividendi su partecipazioni (+58,9%). L’utile ordinario ha beneficiato, oltre che della crescita dei ricavi operativi, anche del costante presidio dei costi e della qualità del portafoglio crediti, che rimane elevata nonostante le rettifiche. Sul cost/income ratio ha influito il significativo incremento del risultato di gestione (+19%), che ne ha determinato la riduzione al 59,5%. L’utile netto si è di conseguenza attestato a 386 milioni di euro rispetto ai 281 milioni del precedente esercizio (+37,4%): il Roe annualizzato ha raggiunto il 13,8% rispetto al 10,4% del primo trimestre 2003. I risultati sono pienamente in linea con il percorso di crescita tracciato in sede di budget 2004 e, anche alla luce del trend attuale, consentono di confermare gli obiettivi del Piano Triennale: Roe al 15% nel 2005 e, per quella data, un cost/income ratio pari al 55%. Il margine di intermediazione del Gruppo si è attestato a 1.859 milioni di euro, grazie soprattutto al positivo andamento dei ricavi commissionali. Il margine di interesse realizzato nei primi tre mesi del 2004 si è attestato a 904 milioni di euro: la diminuizione del 2,2% rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso si è verificata nonostante una buona tenuta dello spread verso clientela ed è sostanzialmente riconducibile alla flessione dei tassi di interesse ed alla minore redditività dello sbilancio fondi, solo parzialmente compensati dall’apporto generato dai volumi intermediati. Gli impieghi netti a clientela si sono attestati a fine marzo 2004 a 120,6 miliardi di euro, in flessione del 2% da inizio anno. La variazione su base annua è sostanzialmente riconducibile al calo del 14,9% dei finanziamenti a breve termine. La diminuzione è stata, infatti, solo parzialmente compensata dalla dinamica positiva dei crediti a medio-lungo termine, settore in crescita su base annua del 6,3%. E’ bene evidenziare che, tuttavia, in termini medi, gli impieghi a clientela, esclusi i pronti contro termine, hanno registrato un incremento del 3,3%. Nel comparto degli impieghi a medio-lungo termine è proseguito il buon andamento dei finanziamenti destinati al settore retail (0,9 miliardi di euro i mutui fondiari erogati dalle reti bancarie domestiche, flusso in crescita del 9,5% rispetto al primo trimestre del 2003) e dei crediti erogati al settore opere pubbliche ed infrastrutture (il totale dei mutui di Banca Opi si attesta a fine periodo a 18,4 miliardi di euro, in crescita del 2,1% sui dodici mesi), mentre è continuato il ridimensionamento delle posizioni large corporate ed istituzionali. La raccolta diretta si è attestata a circa 134,9 miliardi di euro in crescita del 2,4% da inizio anno. A fine marzo la quota del Gruppo sul mercato domestico risulta pari al 10,5% sia nel comparto degli impieghi sia per la raccolta diretta. Le commissioni nette del Gruppo nel primo trimestre si sono attestate a 785 milioni di euro, in crescita del 15,1% rispetto al corrispondente periodo dello scorso esercizio. Tale dinamica è il risultato del buon andamento dei ricavi derivanti da tutti i comparti. In particolar modo la crescita è stata trainata dall’area gestione, intermediazione e consulenza (+18,4%), grazie alle performance dell’area del risparmio gestito (+19,1%) e di quella dell’attività di intermediazione mobiliare e custodia titoli, valute (+14,3%). Le commissioni rivenienti dalla gestione del risparmio hanno rappresentato nel trimestre oltre il 50% del totale e sono state superiori di 65 milioni rispetto all’analogo periodo del 2003. Lo sviluppo è riconducibile sia al positivo effetto performance, sia ad un mix maggiormente orientato ai prodotti azionari. Si segnalano anche gli ottimi risultati delle aree bancarie tradizionali, come l’area finanziamenti e garanzie e depositi e conti correnti. Le attività finanziarie della clientela si sono attestate a fine marzo a circa 374 miliardi di euro, in crescita del 1,7% da inizio anno e del 5,1% rispetto al corrispondente periodo del 2003. Lo stock di raccolta indiretta si è attestato a 239,3 miliardi di euro, in crescita dell’8% rispetto a fine marzo 2003, per effetto del favorevole sviluppo sia della componente gestita sia di quella amministrata. La positiva evoluzione del risparmio gestito (+8,1% da fine marzo 2003) è dovuta sia alla raccolta netta conseguita dalle reti distributive nel ramo assicurativo, che ha compensato i disinvestimenti dai fondi comuni e dalle Gpm, sia alla rivalutazione degli stock degli assets in gestione: i volumi dei fondi comuni e delle gestioni patrimoniali in fondi hanno, infatti, beneficiato della ripresa dei mercati mobiliari, consentendo un incremento dello 0,5% dello stock da fine dicembre 2003. Nell’arco dei dodici mesi si è avuto un riposizionamento all’interno dei fondi comuni di investimento a favore dei fondi azionari, con una quota che è salita dal 19,4% al 24,9%, mentre è calata l’incidenza delle altre categorie di fondi. Lo stock di risparmio gestito ha raggiunto a fine marzo i 145,3 miliardi di euro, con un flusso incrementale da inizio anno di quasi 1,6 miliardi di euro (+1,1% da inizio anno): il flusso negativo della raccolta evidenziato dal trimestre è stato fortemente condizionato dal trasferimento delle gestioni patrimoniali di Adriavita, in seguito alla cessione della partecipazione detenuta dal Gruppo nella compagnia assicurativa del gruppo Generali ed alla riorganizzazione di Eptaconsors, al netto delle quali si registrerebbe una sostanziale stabilità. Il Gruppo Sanpaolo Imi continua ad occupare, nell’ambito della gestione dei fondi comuni di investimento, la prima posizione sul mercato domestico, con una quota di mercato del 21%. Le riserve tecniche vita hanno confermato la crescita già evidenziata nel corso del 2003 (+26,2% rispetto a fine marzo 2003 e +5,6% da inizio anno): i prodotti assicurativi del ramo vita hanno rappresentato una della forme di investimento preferite dalla clientela. La raccolta netta realizzata dalle reti distributive nei primi tre mesi è stata pari a 1,4 miliardi di euro ed ha portato le riserve tecniche vita a 35,4 miliardi di euro. Il risparmio amministrato si è attestato a quasi 94 miliardi di euro (+7,7% su base annua, +1,5% da inizio anno). I profitti da operazioni finanziarie e dividendi su azioni si sono attestati a 81 milioni di euro, valore di poco inferiore agli 85 milioni di euro del corrispondente periodo del 2003. In crescita anche gli utili delle società valutate al patrimonio netto e dei dividendi su partecipazioni (+58,9% rispetto a marzo 2003), che hanno raggiunto nel trimestre la cifra di 89 milioni di euro, grazie al contributo delle compagnie assicurative del Gruppo (69 milioni),che riflette il buon andamento del comparto vita. Il risultato di gestione nei primi tre mesi è stato pari a 720 milioni di euro, in crescita del 19% da fine marzo 2003, grazie anche ad un’attenta politica di contenimento dei costi. Le spese amministrative sono risultate pari a 1.115 milioni di euro (-0,1%), perfettamente in linea col valore dei primi tre mesi del 2003 ed evidenziando una dinamica molto al di sotto dell’inflazione tendenziale (+2,3%). In particolar modo, le spese per il personale (693 milioni di euro) sono diminuite grazie alle azioni di ottimizzazione dell’organico (-3,7% in termini medi) che ha più che compensato la crescita delle retribuzioni determinata dagli adeguamenti contrattuali previsti dall’applicazione del Ccnl. Il cost/income ratio del primo trimestre del 2004 si è posizionato sul 59,5%, con una riduzione di 3,8 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2003. Le altre spese amministrative si sono attestate a 358 milioni di euro (+1,4% rispetto al 2003). Gli ammortamenti dei disavanzi di fusione e delle differenze positive di consolidamento e di patrimonio netto sono risultati pari a 35 milioni di euro e sono in linea con quelli del primo trimestre 2003. Gli accantonamenti e le rettifiche nette su crediti e immobilizzazioni finanziarie si sono attestati a 150 milioni di euro, a fronte dei 134 milioni dei primi tre mesi del 2003, in aumento dell’11,9%. Il flusso netto comprende 27 milioni di euro per accantonamenti al fondo rischi e oneri (invariato rispetto al 2003) e 130 milioni di euro per accantonamenti e rettifiche per rischi creditizi (rispetto ai 68 milioni del 2003): il dato è sostanzialmente in linea con la perdita attesa media sul portafoglio crediti e comprende un ulteriore rafforzamento della riserva generica (38 milioni di euro). Il flusso netto comprende, inoltre, 7 milioni di euro di riprese nette di valore su immobilizzazioni finanziarie (rispetto ai 39 milioni di rettifiche relative ai primi tre mesi del 2003) ed include: la ripresa di valore della partecipazione in Sch (rivalutata per 92 milioni di euro), una rettifica prudenziale relativa a Cdc Ixis (50 milioni di euro) e ulteriori rettifiche di valore per H3g (30 milioni di euro) e Fiat (5 milioni di euro). Nei primi tre mesi del 2004 l’ammontare della riserva generica del Gruppo si è attestata a 1.140 miliardi di euro (contro i 1.102 di dicembre 2003), pari all’0,9% del portafoglio crediti in bonis: tale livello di copertura del rischio si ritiene rappresenti un giusto equilibrio tra l’elevata qualità del portafoglio crediti e l’instabilità dello scenario economico. Rispetto ai primi tre mesi del 2003 le sofferenze nette sono diminuite del 5,6% (1.178 milioni di euro rispetto ai 1.248 del corrispondente periodo 2003), mentre i crediti incagliati, ristrutturati ed in corso di ristrutturazione (1.553 milioni di euro rispetto ai 1.480 del 2003) sono saliti del 4,9%: le percentuali di copertura sono pari rispettivamente al 73,2% ed al 32,2%. La qualità dell’attivo, nonostante il peggioramento dello scenario di riferimento, rimane elevata e gli indici di rischiosità del credito del Gruppo si attestano, quindi, sempre su buoni livelli: il rapporto fra crediti netti in sofferenza/crediti netti verso clientela è pari all’1% e quello fra i crediti incagliati ed in corso di ristrutturazione/crediti netti verso clientela l’1,2%. L’utile ordinario si è attestato di conseguenza a 535 milioni di euro (+22,4%). I proventi straordinari netti si sono attestati a 59 milioni di euro, a fronte dei 42 milioni realizzati nel corrispondente periodo del 2003 (+40,5%): il flusso comprende la plusvalenza di 55 milioni di euro derivanti dalla cessione del restante 30% di Finconsumo Banca a Sch, avvenuta nel mese di gennaio 2004. L’utile lordo si è quindi attestato a 594 milioni di euro (+24%); il tax rate è risultato pari al 32%, inferiore al 39,5% registrato nel primo trimestre del 2003, soprattutto per effetto delle disposizioni introdotte dal nuovo regime fiscale relativo alla tassazione degli oneri e dei proventi relativi agli investimenti partecipativi in vigore dal 2004, per la diminuzione di un punto percentuale dell’aliquota di imposta sui redditi delle società e per il riequilibrio dell’imponibile Irap. A fine marzo 2004 i coefficienti di solvibilità del Gruppo si attestano al 7,6% per quanto riguarda il tier 1 ratio ed al 10,9% per quanto riguarda il total ratio.  
   
   
BANCA FIDEURAM (GRUPPO SANPAOLO IMI): APPROVATA LA RELAZIONE DEL PRIMO TRIMESTRE 2004: UTILE TRIMESTRALE RECORD A € 67,1 MILIONI (+ 129% SULLO STESSO TRIMESTRE 2003) MASSE AMMINISTRATE A € 59,5 MILIARDI  
 
Milano, 12 maggio 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Fideuram (Gruppo Sanpaolo Imi) ha approvato il 10 maggio la relazione sui dati economico-patrimoniali del primo trimestre 2004, che ha fatto segnare l’utile trimestrale più alto nella storia della banca. L’utile netto consolidato del primo trimestre 2004 ha registrato infatti il livello record di € 67,1 milioni (+ 129% rispetto ai € 29,3 milioni del primo trimestre 2003). A tale performance economica hanno contribuito i seguenti principali risultati a livello consolidato: Il margine finanziario è stato pari a € 12,3 milioni, in aumento rispetto ai € 10,4 milioni del primo trimestre 2003. Tale miglioramento è dovuto all’insieme dei seguenti fenomeni: il minore impatto per € 6,7 milioni della svalutazione delle azioni proprie in portafoglio, che hanno inciso nel primo trimestre 2004 per € 4,1 milioni (contro una minusvalenza di € 10,8 milioni nel primo trimestre dell’anno precedente); la diminuzione del margine finanziario di Fideuram Wargny di € 1,6 milioni, per effetto dei minori proventi derivanti dall’attività di intermediazione titoli per conto di clientela istituzionale; la generale flessione dei tassi di interesse di mercato. Il margine commissionale è ammontato a € 134,7 milioni, in aumento di € 27,3 milioni rispetto al primo trimestre 2003. E’ proseguito quindi anche nell’anno corrente il positivo trend delle commissioni, sempre in costante crescita a partire dal primo trimestre 2003. Le commissioni nette ricorrenti del primo trimestre del 2004, pari a € 132,2 milioni, sono aumentate di € 26,1 milioni (+25%) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. In generale la variazione è dovuta principalmente all’incremento delle masse medie gestite con commissioni ricorrenti, passate da € 33,5 miliardi a € 40,3 miliardi (+20%), al migliore product mix e, in misura marginale, al maggiore contenuto azionario delle stesse, la cui incidenza è passata da circa 33% a circa 36%. Le commissioni nette di front end, pari a € 21 milioni, sono aumentate di € 2,7 milioni rispetto al primo trimestre 2003. L’utile delle partecipazioni valutate al patrimonio netto è stato pari a € 24,3 milioni. Il saldo è superiore di € 18,6 milioni rispetto al primo trimestre 2003. Tale aumento è dovuto all’incremento dell’utile di Fideuram Vita, principalmente correlato al miglioramento del risultato della gestione finanziaria per oltre € 20 milioni, su cui hanno prevalentemente inciso per circa € 11 milioni i proventi derivanti dallo smobilizzo integrale del portafoglio azionario (connesso alla riconfigurazione delle polizze tradizionali di Fideuram Vita) e per circa € 6 milioni il realizzo di plusvalenze su titoli a reddito fisso. Le spese amministrative sono state pari nel primo trimestre 2004 a € 81 milioni, in aumento di € 1,2 milioni sul corrispondente periodo dell’anno precedente. La variazione rispetto al primo trimestre 2003 è il saldo tra la diminuzione delle spese del personale per € 1,6 milioni e l’aumento delle altre spese amministrative per € 2,8 milioni. Queste ultime si sono incrementate principalmente per le consulenze collegate al progetto di scissione di Fideuram Vita. Per quanto riguarda la raccolta, è proseguita l’applicazione della strategia commerciale mirante ad incrementare il peso del risparmio gestito all’interno delle masse amministrate. Così, mentre la raccolta netta totale (su tutti i prodotti e servizi) è rimasta in equilibrio (- € 30 milioni), la raccolta netta del risparmio gestito – fondi comuni, gestioni patrimoniali, assicurazioni vita e fondi pensione – ha fatto registrare nel primo trimestre un saldo positivo di € 0,3 miliardi (€ 0,8 miliardi nel primo trimestre 2003). In questo quadro, Banca Fideuram si è classificata tra i primi tre operatori di mercato in termini di raccolta netta sui fondi comuni (fonte: Assogestioni), in controtendenza rispetto al risultato complessivo del sistema che è stato negativo. Per quanto riguarda le masse amministrate (Assets under Management), che ammontano a € 59,5 miliardi al termine del primo trimestre 2004, si rileva una significativa crescita nel confronto con il valore al 31.3.2003, quando erano € 54,2 miliardi. Al 31.3.2004 le masse amministrate sono costituite per il 78% da masse gestite, in aumento rispetto al 74% del 31.3.2003. Al 31.3.2004 il numero complessivo dei private banker ammontava a 4.498, comprensivo di 69 produttori assicurativi. Il numero dei clienti risultava pari a circa 750mila, di cui circa 132mila aderenti ai servizi online.  
   
   
CDA BIPIELLE INVESTIMENTI S.P.A. APPROVATA LA RELAZIONE TRIMESTRALE AL 31-03-2004 UTILE NETTO CONSOLIDATO: 16,1 MILIONI DI EURO (+63,10%)  
 
 Lodi, 12 maggio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Bipielle Investimenti S.p.a., presieduto dal professor Dino Piero Giarda, ha approvato il bilancio del primo trimestre 2004 che si è chiuso con un utile netto consolidato di 16,1 milioni di euro, contro i 9,9 milioni di euro del 31 marzo 2003. Il risultato ottenuto nei primi tre mesi del 2004 beneficia della progressiva realizzazione del progetto industriale e della ristrutturazione che ha portato a un più incisivo coordinamento delle società controllate. L’andamento positivo della società è confermato dal risultato consolidato di gestione che passa da 44,9 milioni di euro a 56,4 milioni di euro con una crescita del 25,54%. Il margine d’interesse si attesta a 49,5 milioni di euro, contro i 46,3 milioni di euro dello scorso anno, con una crescita del 6,88%. Le commissioni nette raggiungono i 16,1 milioni di euro, facendo segnare un miglioramento pari al 18,92%. Il margine da servizi sale a 50,7 milioni di euro, contro i 44,4 milioni di euro dello scorso anno (+14,00%), mentre il margine di intermediazione supera i 100 milioni di euro, con un incremento del 10,37%, rispetto ai 90,8 milioni di euro del primo trimestre 2003. Di particolare rilievo si dimostra la discesa delle spese amministrative e degli oneri di gestione, che si contraggono del 4,50%, mentre il cost/income si porta, a fine trimestre, al 43,71% (rispetto al 50,51% registrato lo scorso anno). I risultati di Bipielle Investimenti derivano dall’andamento positivo del portafoglio delle società controllate. Gli investimenti strategici hanno raggiunto gli 1,7 miliardi di euro. Nel settore dell’ Investment Banking, Efibanca, focalizzando sempre più la propria attività nel settore della banca d’affari, registra un sensibile incremento del risultato di gestione che passa da 12,3 milioni di euro a 14,1 milioni di euro (+14,87%), grazie soprattutto all’espansione delle commissioni nette che salgono a 5,1 milioni di euro contro i 2,3 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno (+120,56%). Il cost/income scende di 5 punti percentuali al 42,67% dal 47,25%. Bipielle Ducato, operativa nel settore del Consumer Banking, conferma il proprio trend di sviluppo operativo e reddituale. Le masse registrano infatti un’ulteriore espansione passando da 1.067 a 1.454 milioni euro (+36,35%), grazie alla sensibile crescita dei finanziamenti concessi nel credito al consumo. Il risultato di gestione sale a 23,0 milioni di euro, contro i 20,3 milioni di euro del primo trimestre 2003 (+13,25%) e si accompagna ad un netto miglioramento della qualità del credito, con le sofferenze nette su impieghi che scendono all’1,14%, contro l’1,59% del 31 marzo 2003..Bipielle Fondicri Sgr, con un incremento della massa amministrata che si attesta a 11.879 milioni di euro (+27,23%) ha generato un risultato di gestione di 4,6 milioni di euro, contro i 3,0 del scorso anno (+55,59%). Bipielle Real Estate, operativa nel real estate service, prosegue la propria affermazione come realtà importante nel settore immobiliare e al 31/03/04 registra un risultato di gestione pari a 3,1 milioni di euro, a fronte degli 2,4 milioni di euro del 31/03/03 (+28,98%).  
   
   
L'ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DI BANCA ANTONVENETA APPROVA IL BILANCIO 2003 - TOMMASO CARTONE CONFERMATO PRESIDENTE  
 
Padova, 12 maggio 2004 - L'assemblea degli Azionisti di Banca Antonveneta, riunitasi l’ 8 maggio 2004 presso la Fiera di Padova, ha approvato il Bilancio dell'Istituto per il 2003, anno caratterizzato da una notevole attività tesa alla definizione di un complessivo piano di riassetto organizzativo del Gruppo, che ha trovato la sua ultima espressione nel "Piano Industriale 2004 – 2006". In particolare la Banca, anche in relazione al degrado del quadro economico generale, ha ritenuto di affrontare nel 2003, con grande determinazione e rapidità, un’opera di attenta rivisitazione delle attività, in particolare attraverso l’accurato esame degli impieghi, al fine di pervenire in tempi brevi ad una loro riclassificazione a voce propria. Il consolidamento, attuato attraverso la puntuale opera di controllo dei rischi, delle rettifiche di valore sull’attivo e degli accantonamenti per rischi e oneri, ha inciso in misura sostanziale sul risultato netto dell'anno scorso (sul quale peraltro hanno pesato anche gli stanziamenti per la ricostituzione delle riserve patrimoniali diminuite negli esercizi passati per le operazioni di cartolarizzazione delle sofferenze). Questi in estrema sintesi i risultati del Bilancio 2003 di Banca Antonveneta: raccolta complessiva a 54.902 milioni di euro (+2,7% rispetto al 31 dicembre 2002); impieghi verso clientela a 27.913 milioni di euro (-3,5%); margine di interesse: 1.241 milioni di Euro, in aumento del 7% rispetto al 2002; margine servizi: 639 milioni di Euro, in diminuzione del 7%; margine di intermediazione: 1.971,2 milioni di Euro, in riduzione del 2,6% rispetto al 2002; spese amministrative: 1.103 milioni di Euro, in aumento del 6,4%; risultato di gestione: 869 milioni di Euro rispetto ai 987 milioni dell’esercizio precedente (-12%); rettifiche nette e accantonamenti: 1.888 milioni di Euro, rispetto ai 666 del 2002; risultato economico netto: negativo per 751 milioni di Euro. Conseguentemente il progetto di bilancio 2003 approvato dall'Assemblea dei Soci non prevede alcuna distribuzione di dividendi. Nel corso dell'Assemblea l'Amministratore Delegato Piero Luigi Montani ha anche illustrato i principali risultati conseguiti dal Gruppo Banca Antonveneta nel primo trimestre 2004, che segnano un significativo incremento della redditività e che indicano in modo assai chiaro che, nonostante il contesto rimanga contraddistinto dal persistere di una difficile situazione congiunturale, il Gruppo ha realizzato il rafforzamento della posizione competitiva secondo gli obiettivi previsti nel "Piano Industriale 2004-2006". Al 31 marzo 2004, i crediti erogati alla clientela ammontavano a 36.183 milioni di euro, importo sostanzialmente allineato a quello del 31 marzo 2003 (-0,4%) e in lieve diminuzione rispetto a quello della fine del trascorso esercizio (-0,8%), in seguito alla riduzione della componente a breve quasi totalmente compensata dalla crescita di quella a medio e lungo termine.); raccolta complessiva (65.132 milioni di euro) in crescita del 5,7% su base annua e dello 0,7% nel trimestre, la raccolta diretta ha presentato una diminuzione (35.081 milioni di euro, -2,8% rispetto al 31 dicembre 2003 e -0,7% in ragione d’anno), più che compensata dall’aumento della raccolta indiretta (30.051 milioni di euro, +14,3% su base annua e +5,1% nel trimestre), trainata dalla crescita del risparmio gestito (+26,8% e +8,7% rispetto al 31 marzo e al 31 dicembre 2003); margine di interesse: 344,4 milioni di euro, sostanzialmente invariato (+0,6%) rispetto al primo trimestre 2003; margine servizi: 206,2 milioni di euro, valore superiore del 14,8% a quello dello stesso periodo dell’anno precedente; margine di intermediazione: 550,6 milioni di euro, in aumento del 5,5% rispetto ai 522,1 milioni di euro del 31 marzo 2003. Spese amministrative: 278,6 milioni di euro, valore sostanzialmente invariato (+0,4%) rispetto a quello dello stesso periodo del 2003. Risultato lordo di gestione: 272 milioni di euro contro i 244,5 del primo trimestre 2003 (+11,3%); cost/income: si attesta al 61,2% dal 64,8% del 31 marzo 2003. Rettifiche nette e accantonamenti: 123,1 milioni di euro. Utile delle attività ordinarie: 150,8 milioni di euro; l’utile netto del primo trimestre 2004 ammonta a 82,8 milioni di euro; Banca Antonveneta Spa ha contribuito al risultato consolidato con un utile di 71,2 milioni di euro. L'assemblea degli Azionisti inoltre, a seguito della scadenza del mandato di revisione contabile, ha votato a favore dell'assegnazione alla società Reconta Ernst & Young S.p.a dell'incarico di revisione dei bilanci d'esercizio e consolidato per gli esercizi 2004, 2005 e 2006, nonché di verifica della regolare tenuta della contabilità, così come previsto dall’art. 155 comma 1 del Testo Unico della Finanza. L'assemblea ha quindi eletto Consigliere d'Amministrazione Tommaso Cartone, che era stato cooptato dal Consiglio di Amministrazione della Società nella riunione del 23 febbraio 2004, a seguito delle dimissioni presentate dal Consigliere Antonio Ceola, ed era in carica, ai sensi dell’art. 2386 comma 1 Cod. Civ., fino alla presente Assemblea. Il Consiglio d'Amministrazione di Banca Antonveneta, riunitosi al termine dell'Assemblea, ha poi confermato il Dott. Tommaso Cartone nella carica di Presidente dell'Istituto. L'assemblea degli Azionisti di Banca Antonveneta ha anche approvato, in sede straordinaria, le modifiche statutarie resesi necessarie a seguito dell'entrata in vigore del Decreto Legislativo del 17 gennaio 2003 n. 6, in vigore dal 1° gennaio 2004, che ha riformato la disciplina delle società di capitali e delle cooperative contenuta nel codice civile e del Decreto Legislativo 6 febbraio 2004 n. 37, in vigore dal 29 febbraio 2004, che ha introdotto modifiche ed integrazioni al citato Decreto Legislativo n. 6/2003, nonché alle norme del Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia e del Testo Unico dell’intermediazione finanziaria. Tali modifiche hanno appunto l'obiettivo di coordinare lo Statuto con la nuova disciplina societaria. Infine l'Assemblea degli Azionisti di Banca Antonveneta ha approvato la ratifica dell’utilizzo delle riserve da rivalutazione monetaria ed equiparate a copertura delle perdite dell’Esercizio 2003.  
   
   
GRUPPO BANCARIO CREDITO VALTELLINESE: APPROVATA LA RELAZIONE TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2004 RACCOLTA DIRETTA: 8.994 MILIONI DI EURO (+ 3,4%) RACCOLTA INDIRETTA: 9.518 MILIONI DI EURO (+ 1%) UTILE NETTO DI PERIODO: 5,9 MILIONI DI EURO (+ 8,8%)  
 
Sondrio, 12 maggio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione della capogruppo Credito Valtellinese ha approvato i risultati consolidati relativi al primo trimestre 2004, che evidenziano lo sviluppo equilibrato dei principali aggregati patrimoniali ed economici, in linea con la pianificazione definita. Al 31 marzo 2004 la raccolta diretta si attesta a 8.993,7 milioni di euro rispetto agli 8.699,8 milioni di euro di fine 2003, in incremento del 3,4% circa. La raccolta indiretta da Clientela passa dai 9.426,3 milioni di euro di fine dicembre 2003 a 9.517,6 milioni di euro, segnando una crescita dell'1% circa. All'interno di tale aggregato, il risparmio gestito, composto dai fondi comuni d'investimento e dalle gestioni patrimoniali della Clientela, assomma a 4.017,4 milioni di euro (+2,7%) e il risparmio assicurativo a 880,7 milioni di euro, (+ 1,7%), mentre 4.619,5 milioni di euro si riferiscono al risparmio amministrato (sostanzialmente stabile rispetto al corrispondente dato al 31 dicembre 2003). La raccolta globale raggiunge i 18.511,3 milioni di euro, evidenziando un progresso del 2,1% circa riguardo ai 18.126,1 milioni di euro di fine 2003. Per quanto concerne il comparto creditizio, gli impieghi erogati alla clientela al 31 marzo 2004 hanno raggiunto i 7.559,1 milioni di euro, in aumento dell'1,7% rispetto ai 7.432,6 milioni di euro del 31 dicembre 2003. Le sofferenze nette al 31 marzo 2004 si attestano a 257,3 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato di fine 2003, pari a 259,1 milioni di euro. Il rapporto tra crediti in sofferenza netti e il totale crediti verso clientela (al netto delle rettifiche di valore) si posiziona al 3,4%, in riduzione rispetto al 3,5% rilevato al 31 dicembre 2003. A fine marzo 2004 la consistenza del patrimonio netto consolidato risulta di 472,8 milioni di euro, in incremento del 4,4% rispetto ai 452,8 milioni di euro del 31 dicembre 2003. Per quanto concerne l'andamento economico della gestione, il margine d'interesse del primo trimestre dell'esercizio, nonostante l'ulteriore riduzione del differenziale tra tassi attivi e passivi, vede una crescita del 6,9% rispetto ai 60,8 milioni di euro realizzati nell'analogo periodo del trascorso esercizio, posizionandosi a 65 milioni di euro. Anche il margine da servizi, costituito da commissioni nette e altri proventi netti, mostra una marcata dinamica di sviluppo, raggiungendo i 44,2 milioni di euro, con un incremento del 16,8% rispetto al dato consolidato dell'analogo periodo del 2003. I profitti da operazioni finanziarie nei primi tre mesi del 2004 ammontano a 4,4 milioni di euro, in crescita del 31,6% in confronto ai 3,3 milioni di euro del medesimo periodo del 2003. Il margine d'intermediazione, sommatoria del margine di interesse con il margine da servizi, gli utili delle società valutate al patrimonio netto e i dividendi e i profitti da operazioni finanziarie, passa da 103,6 milioni di euro a 115,4 milioni di euro, con un significativo incremento (+ 11,4%) su base annua. A fronte dell'ulteriore espansione della rete territoriale (che a fine trimestre risulta composta da 312 filiali) le spese amministrative si attestano a 74,5 milioni di euro, in aumento del 6,2% rispetto al dato del primo trimestre 2003. Tenuto conto di rettifiche di valore sulle immobilizzazioni materiali ed immateriali per 11,6 milioni di euro (+5,3%), il risultato lordo di gestione ammonta nel trimestre a 29,3 milioni di euro, facendo registrare un progresso del 30,9% rispetto ai 22,4 milioni di euro dell'analogo trimestre del 2003. L'utile ordinario raggiunge nel trimestre i 21,2 milioni di euro, in crescita del 49,7% su base annua. L'attività straordinaria (-0,7 milioni di euro rispetto a -0,6 milioni di euro del primo trimestre 2003) concorre a determinare un utile lordo di 20,6 milioni di euro (+51%). L'utile di periodo, detratte le imposte di competenza, la variazione del fondo rischi bancari generali e l'utile di pertinenza di terzi, assomma nel trimestre a 5,9 milioni di euro, con un incremento dell'8,8% rispetto all'analogo periodo del 2003. Al 31 marzo 2004, gli utenti della Banca on line del Gruppo Credito Valtellinese (linea Banc@perta) superano le 160.000 unità, a conferma del crescente successo delle applicazioni di e-banking proposte dal Gruppo nel quadro della consolidata strategia multicanale da esso perseguita.  
   
   
FINECOGROUP NEL 1° TRIMESTRE 2004: GESTIONE OPERATIVA IN FORTE PROGRESSO MARGINE DI INTERESSE € 26,5 MLN (+21%)  
 
Milano, 12 maggio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Finecogroup, riunitosi il 10 maggio a Milano sotto la presidenza del Prof. Francesco Carbonetti, ha esaminato e approvato i dati relativi al primo trimestre 2004. Il periodo ha beneficiato del processo di ristrutturazione intrapreso a partire dallo scorso esercizio, e mostra, rispetto al primo trimestre 2003, un rilevante miglioramento delle principali componenti di reddito e di tutti i margini gestionali. In particolare, il risultato netto torna ad essere positivo per Euro 15,8 milioni (contro una perdita pro-forma di Euro 21,7 milioni nel 1° trimestre 2003). Il margine di intermediazione sale del 48% a Euro 117,4 milioni, mentre il risultato lordo di gestione è positivo per Euro 38,3 milioni, in forte crescita rispetto al dato pro-forma di Euro 0,3 milioni del 1° trimestre 2003. Il margine di interesse cresce del 21%, passando da Euro 21,9 milioni al 31 marzo 2003 pro-forma a Euro 26,5 milioni al primo trimestre 2004, grazie soprattutto a una provvista meno costosa e alla crescita dei volumi delle attività di mutui, cessione del quinto e leasing. Le commissioni nette , in crescita del 33%, ammontano a Euro 54,1 milioni, contro Euro 40,8 milioni al 31 marzo 2003 pro-forma. L’incremento è dovuto principalmente al migliore asset mix del portafoglio gestito, alla più efficiente struttura commissionale, alla diminuzione dei compensi riconosciuti alla rete di promotori e all’incremento dell’attività di trading on line. Le commissioni potranno, nei prossimi trimestri, ulteriormente beneficiare della rinegoziazione dell’accordo commerciale con Putnam, avvenuta a ridosso della chiusura del trimestre. Gli altri proventi netti di gestione ammontano a Euro 33,7 milioni rispetto a Euro 21,1 milioni del primo trimestre 2003 pro-forma. L’incremento è riconducibile principalmente a proventi legati alle cartolarizzazioni e all’attività di leasing. I costi operativi, pari a Euro 79,1 milioni, segnano una sostanziale stabilità rispetto al primo trimestre 2003 pro-forma, dimostrando l’efficacia della politica di contenimento dei costi intrapresa dalla società, nonostante l’incremento del personale e i maggiori costi collegati alle consulenze professionali relative alle operazioni straordinarie effettuate. 1 A seguito delle modifiche del perimetro di consolidamento intervenute nella seconda parte dell’anno scorso, i dati economici e patrimoniali al 31 marzo 2004 non sono direttamente confrontabili con quelli al 31 marzo 2003. Pertanto, ai fini di un confronto, sono stati ricostruiti pro-forma i dati economici al 31 marzo 2003, mentre, a livello patrimoniale, il confronto è stato effettuato rispetto alla situazione patrimoniale al 31 dicembre 2003. Le rettifiche nette su crediti ammontano a Euro 9,4 milioni, contro Euro 5,6 milioni al 31 marzo 2003 pro-forma. L’aumento è da ricondursi a maggiori rettifiche sui crediti derivanti dall’attività di leasing, conseguenti alla difficile congiuntura economica e finanziaria nelle aree di forte presenza di Fineco Leasing. A livello patrimoniale, gli impieghi verso la clientela al 31 marzo 2004 ammontano a Euro 6,0 miliardi, contro Euro 5,6 miliardi al 31 dicembre 2003. Il patrimonio gestito si attesta a Euro 45,8 miliardi, contro Euro 45,1 miliardi a fine 2003. All’interno della raccolta gestita, il patrimonio gestito in prodotti assicurativi da Finecovita al 31 marzo 2004 ammonta a Euro 11,5 miliardi, mostrando una sostanziale stabilità rispetto al dato di fine 2003. Fatti di rilievo successivi alla chiusura del trimestre Il 2 aprile 2004 Finecogroup e Putnam Investments hanno ridefinito, per il biennio 2004-2005, l’accordo commerciale di collaborazione già esistente fra i due operatori nell’ambito del risparmio gestito. Il nuovo accordo prevede, fra l’altro, la definizione di nuovi corrispettivi da riconoscere a Putnam per le deleghe di gestione conferite, e il carattere non esclusivo del rapporto, con il trasferimento a Fineco Asset Management della gestione di alcune classi di asset attualmente delegate a Putnam, alla quale restano conferite le deleghe di gestione relative a 11 fondi comuni di investimento. Come previsto dal nuovo accordo, Finecogroup, in data 13 aprile 2004, ha acquistato da Putnam Investments il 20% del capitale di Fineco Gestioni, in linea con il programma di riassetto delle attività di gestione del risparmio previsto dal Piano industriale del Gruppo Capitalia. Il 23 aprile 2004 il Consiglio di Amministrazione ha preso atto delle dimissioni di Vittorio Ripa di Meana e Steven Spiegel dalla carica di Consiglieri. Il 29 aprile 2004 l’Assemblea ordinaria degli azionisti ha ridotto a 19 il numero di componenti del Consiglio di Amministrazione e ha integrato il Consiglio stesso con la nomina di Riccardo Tristano e di Carlo Enrico, già cooptato dal Consiglio di Amministrazione il 17 marzo. La stessa Assemblea, in sede straordinaria, ha approvato alcune modifiche allo Statuto Sociale, proposte dal Consiglio di Amministrazione essenzialmente al fine di recepire la nuova normativa in materia di diritto societario. Evoluzione prevedibile della gestione Il resto del 2004 continuerà ad essere caratterizzato dall’attuazione delle iniziative tese a completare il profondo processo di ristrutturazione e di riorganizzazione avviato negli ultimi trimestri. Dal punto di vista gestionale, i risultati operativi continueranno a beneficiare dei recuperi di efficienza e di redditività, mentre non sono attesi oneri di carattere straordinario tali da influenzare in modo significativo l’andamento dell’esercizio.  
   
   
BORSA ITALIANA: APRILE 2004 MONTHLY FLASH  
 
Milano, 12 maggio 2004 - La crescita dei corsi azionari ha portato la capitalizzazione da 499 a 509,7 miliardi di euro, livello più elevato dal giugno 2002. Nel dettaglio la Borsa è salita da 486,8 a 497,7 miliardi di euro, mentre Nuovo Mercato e Mercato Expandi sono rimasti stabili a 7,5 e 4,4 miliardi di euro. Il rapporto con il Pil (37,5% a fine 2003) è passato dal 37,8% al 38,6%. Il 21 aprile aprile è stata revocata dalla Borsa la Banca Popolare di Cremona a seguito di Opa residuale. Il numero totale di società quotate è pertanto pari a 275. Nuovo massimo storico degli scambi su Etf, sia per controvalore (media giornaliera di 11,8 milioni di euro, +26.9% su marzo) sia per contratti (media giornaliera di 599, +31,2% su marzo). La dimensione media dei contratti, scesa da 20.400 a 19.900 euro, testimonia la crescente caratterizzazione retail del mercato. Gli scambi di azioni in aprile hanno registrato una media giornaliera di 145.800 contratti e 3,12 miliardi di euro di controvalore. La dimensione media degli scambi diurni delle azioni della Borsa è stata di 22.800 euro, 5.900 euro quella del Nuovo Mercato. Nel mese è continuata la fase di crescita del Mib avviata a metà marzo che ha portato lo stesso indice al nuovo massimo annuale di 20.800, raggiunto lunedì 26 aprile, per poi chiudere il mese a quota 20.424, con una performance mensile del 2,8%, + 4,8% su fine 2003. Gli indici continui hanno evidenziato un incremento più pronunciato: +3,2% il Mibtel (+5,5% da fine 2003), +3,2% l'S&p/mib (+4,2%), +3.0% il Mib30 (+5,3%), +2,7% il Midex (-0,4%). L'indice Mibstar è cresciuto in aprile del 5,7% (+6,8% rispetto a fine dicembre), tornando dopo due anni sopra quota 1.000. Sul Nuovo Mercato l'indice Numex ha segnato un rialzo dello 0,4% (-4,9% su fine 2003). Volatilità stabile sui livelli contenuti del'ultimo periodo: 9,8% per la Borsa, 12,9% per il Nuovo Mercato. Gli scambi di securitised derivatives (covered warrant e certificates) hanno registrato un controvalore medio giornaliero di 64,0 milioni di euro (+68,1% su aprile 2003) e una media giornaliera di 16.700 contratti (-14,9% su aprile 2003). La media giornaliera degli scambi dell'After Hours è stata di 35,3 milioni di euro di controvalore e di 5.200 contratti. Scambi di titoli di Stato attestati a una media giornaliera di 647,9 milioni di euro (+8,6% su marzo e +16,0% su aprile 2003). Scambi di obbligazioni del Mot pari a una media di 25,5 milioni di euro (-23,3% su marzo, -25,5% su aprile 2003). Scambi delle obbligazioni Euromot pari a 15,3 milioni di euro al giorno (-13,2% su marzo ma +9,3% su aprile 2003). Sono 76.900 i contratti standard registrati in aprile sull'Idem (+1,5% sull'aprile 2003). In particolare le opzioni su azioni si sono attestate a 43.000 contratti standard al giorno (+40,7% sull'aprile 2003), i futures su azioni sono saliti a una media giornaliera di 4.400 contratti standard (secondo livello di sempre, +18,8% su marzo e +17,2% sull'aprile 2003). I futures su indice hanno registrato 13.100 contratti standard al giorno; i mini-futures su indice 6.800; le opzioni su indice 9.500.  
   
   
PIENO SUCCESSO PER L’EMISSIONE OBBLIGAZIONARIA ENEL DA 1,5 MILIARDI DI EURO LA DOMANDA È STATA PARI AL DOPPIO DELL’OFFERTA; INVESTITORI PER 2/3 INTERNAZIONALI. SODDISFAZIONE DELLA SOCIETÀ PER GLI SPREAD RAGGIUNTI  
 
Roma, 12 maggio 2004 - Enel S.p.a. (rating A+ da S&p, A1 da Moody’s) ha lanciato oggi sul mercato un’emissione obbligazionaria in Euro a tasso fisso per l’ammontare complessivo di 1,5 miliardi, nell’ambito del programma di Medium Term Note ed in attuazione di quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione tenutosi il 27 gennaio 2004. L’operazione è strutturata in due tranches di importo pari ad Euro 750 milioni ciascuna, con scadenze 7 e 20 anni. L’obbligazione settennale, emessa a 99,553, offre una cedola annuale del 4,125%, corrispondente a uno spread di 25 punti base sul tasso swap a 7 anni. L’obbligazione ventennale, emessa a 98,586, offre una cedola annuale del 5,25%, corrispondente ad uno spread di 48 punti base sul tasso swap a 20 anni. Il collocamento, rivolto ad investitori istituzionali ed organizzato e diretto da Abn Amro, Banca Imi, Barclays Capital, Bnp Paribas e Mediobanca, ha fatto registrare una domanda pari ad oltre il doppio dell'offerta, con una partecipazione degli investitori esteri di circa i 2/3. Con l'emissione odierna, le obbligazioni Enel collocate pubblicamente e ancora in circolazione salgono a 9, per un controvalore complessivo pari a 7.950 milioni di Euro. Nell'anno in corso giungeranno a scadenza tre bond per complessivi 3,2 miliardi di Euro, al cui rimborso concorrerà l'emissione di oggi, assieme al cash flow di gruppo. La Società esprime la propria soddisfazione per i livelli di spread raggiunti, che confermano Enel come uno degli emittenti più apprezzati dagli investitori internazionali.  
   
   
UNICREDIT APRE LE PORTE AGLI UNDER 15 CON BIMBO IN BANCA  
 
Milano, 12 maggio 2004 - Prende il via il 14 maggio la prima edizione di Bimbo in Banca, evento che prevede l'apertura di tutte le sedi delle aziende del Gruppo Unicredit per accogliere bambini e ragazzi (dagli 0 ai 15 anni), figli dei dipendenti che potranno così vedere il luogo di lavoro e farsi descrivere l'attività professionale dei propri genitori. L'evento è collegato all'iniziativa, giunta alla sua decima edizione, "Festa della mamma (e del papà) che lavora" promossa da Corriere Lavoro con il patrocinio del Ministero delle Pari Opportunità, nata con l'intento di valorizzare l'impegno dei genitori-lavoratori e vede la partecipazione di numerose importanti aziende italiane. Unicredit è la prima banca di grandi dimensioni che aderisce al progetto. Bimbo in Banca, oltre all'apertura di tutte le sedi ai figli dei dipendenti, prevede anche una vera e propria festa che prenderà il via dopo la chiusura anticipata degli sportelli in 25 edifici del Gruppo sull'intero territorio italiano e che sarà un ulteriore momento di aggregazione e di gioco con una merenda, divertimento e sorprese. I giovani ospiti verranno intrattenuti dai clown dell'associazione Vip Italia Onlus (Viviamo in Positivo) che presta servizio di volontariato con i propri medici-clown nei reparti pediatrici degli ospedali italiani e alla quale Unicredit devolverà un contributo. Momento festoso di incontro tra la vita professionale e quella familiare, Bimbo in Banca sarà anche l'occasione per partecipare a un'importante iniziativa di solidarietà. Infatti, per ogni disegno sul tema "Come vedi il lavoro di mamma e papà" realizzato dai figli dei dipendenti, Unidea-unicredit Foundation, la fondazione del Gruppo, corrisponderà un contributo di 5 euro. La somma raccolta sarà divisa tra due associazioni impegnate nella tutela dei più piccoli: la Fondazione Luchetta Ota D'angelo Hrovatin, un centro triestino di prima accoglienza per bambini con gravi malattie e l'associazione Nasz Dom, onlus impegnata a Varsavia nella formazione delle famiglie candidate ad accogliere bambini in affidamento. Nel primo caso la somma servirà a far curare in Italia quattro bambini albanesi colpiti da gravi forme tumorali, mentre il secondo progetto supportato da Bimbo in Banca ha lo scopo di smantellare il sistema istituzionale polacco basato sugli orfanotrofi, favorendo invece l'istituto dell'affido presso famiglie volontarie.  
   
   
MMI FESTEGGIA LE MAMME ITALIANE CON UNO SCONTO DEL 25%SULLE SUE POLIZZE  
 
Bologna, Roma 12 maggio 2004 - Mutuelles du Mans Italia Assicurazioni ha deciso di festeggiare tutte le mamme italiane con uno sconto del 25% sulle proprie polizze rispetto alle tariffe in corso. La promozione sarà valida dal 7 al 14 maggio, sia nel caso in cui la mamma risulti essere il contraente (chi sottoscrive il contratto), sia nel caso in cui risulti essere l’assicurato (chi beneficia dell’assicurazione). In ognuna delle 180 agenzie Mmi in Italia verranno infatti proposte con il 25% di sconto a tutte le mamme le polizze della Linea Persona (Infortuni, Malattia, Abitazione). Con l’acquisto di una polizza verrà concesso uno sconto del 5%, con due uno sconto del 15% e con tre lo sconto del 25% su ogni polizza. Per conoscere la lista completa delle agenzie generali Mutuelles du Mans Italia Assicurazioni è sufficiente telefonare al numero verde 800.84.60.49 o collegarsi al sito internet www.Mmiweb.it  “Dopo il grande successo ottenuto con l’iniziativa dell’8 marzo, in cui offrivamo uno sconto del 50% a tutte le donne” - afferma Marco Baldan Bembo, direttore commerciale e marketing di Mutuelles du Mans Italia Assicurazioni – “abbiamo voluto bissare offrendo a tutte le mamme delle condizioni davvero esclusive”.  
   
   
TEMPI E COSTI DELLA GIUSTIZIA: LA PROPOSTA DI ARAG ASSICURAZIONI S.P.A.  
 
Verona, 12 maggio 2004 - Anche quest’anno la situazione della giustizia italiana, con i suoi otto milioni di processi penali e civili arretrati, si prospetta allarmante. Il Procuratore generale della Cassazione, Francesco Favara, durante la cerimonia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha letto i dati elaborati dal Ministero della giustizia relativi al periodo 1° luglio 2002 – 30 giugno 2003. I processi durano troppo e sono la causa degli intollerabili ritardi con cui si risponde alla domanda di giustizia, logorando così il rapporto di fiducia tra il cittadino e il sistema giudiziario. La giustizia civile è ancora in crisi e il motivo principale è da ricercare nel numero dei processi esauriti che è notevolmente inferiore a quello dei processi sopravvenuti, secondo una tendenza che si proietta pericolosamente anche nel futuro e che contribuisce ad aggravare la situazione del lavoro arretrato. Le pendenze dei giudizi di primo grado, complessivamente considerati, sono passate da 3.134.210 al 30 giugno 2002 a 3.036.649 alla data del 30 giugno 2003, con una diminuzione di soli 97.561 processi. I procedimenti arretrati in grado di appello hanno registrato invece un incremento, essendo passate dalle 247.268 cause del 30 giugno 2002 alle 265.386 del 30 giugno 2003. Relativamente alla durata media dei processi, mentre davanti ai Giudici di pace i tempi sono di poco inferiori all’anno (anche se in progressivo aumento), nei tribunali di primo grado per arrivare alla sentenza occorrono circa quattro anni. Anche per il giudizio di secondo grado davanti ai Tribunali la durata media è molto elevata (circa 2 anni e 10 mesi), mentre davanti alle Corti d’appello è minore (poco più di 2 anni), pur se sensibilmente aumentata rispetto a quella dell'anno precedente. Per quanto riguarda i procedimenti penali, l’aspetto negativo è costituito da un'accentuata riduzione dei procedimenti definiti (5.852.271, meno 4,6%); sicché la diminuzione del carico di lavoro rilevata al 30 giugno 2003 è dovuta, più che ad un aumento della produttività, alla riduzione dei procedimenti sopravvenuti nel periodo di riferimento. La durata media dei processi penali è in progressivo aumento, rappresentando così uno dei punti dolenti del sistema, specie in rapporto al livello europeo. Dove infatti si ipotizzi un procedimento che arrivi fino al dibattimento, la durata media è di 4 anni e 3 mesi, rispetto ai 4 anni del periodo precedente (se si tiene conto dell'eventuale giudizio di cassazione, occorre aggiungere ulteriori 216 giorni). L'effetto economico dell’estenuante lentezza dei processi diventerà presto però ancora più pesante per i cittadini. Il 14 aprile 2004 sono state infatti approvate ufficialmente le nuove tariffe forensi, che nel giro di poche settimane (il provvedimento è già stato inviato alla Corte dei Conti per la registrazione e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale) faranno lievitare le parcelle degli avvocati del 25 per cento. Un aumento di uguale misura riguarderà anche il rimborso forfetario delle spese generali, che passa dal 10 al 12,5 per cento. Il costo della polizza è di soli € 0,27 al giorno ovvero 99,00 euro all’anno.  
   
   
IN 3.000 UFFICI POSTALI DISPONIBILE LA NUOVA POLIZZA ASSICURATIVA "POSTEASSICURA INFORTUNI"  
 
Roma, 12 maggio 2004 - Poste Italiane amplia la gamma dei prodotti assicurativi pensati per rispondere alle esigenze di protezione delle famiglie. Da oggi in 3.000 uffici postali i titolari del Conto Bancoposta hanno la possibilità di sottoscrivere la nuova polizza "Posteassicura Infortuni" che, con poca spesa, garantisce una protezione in caso di infortunio che provochi ricovero, invalidità permanente o morte. Questo nuovo prodotto assicurativo è offerto da Poste Assicura, società del Gruppo Poste Italiane, ed è realizzato in collaborazione con Unionvita. "Posteassicura Infortuni" è un prodotto che con un'unica polizza assicura tutta la famiglia, offrendo una copertura valida in tutto il mondo, 24 ore su 24. "Posteassicura infortuni" garantisce in ogni caso l'Assicurato ed il suo nucleo familiare sia che l'infortunio si verifichi nel corso di un'attività lavorativa sia che accada durante il tempo libero ad esempio con la pratica di un hobby. Il pagamento del premio può essere effettuato anche con rate mensili, alle stesse condizioni economiche previste per chi paga in un'unica soluzione annuale. Con "Posteassicura infortuni" è possibile scegliere la formula assicurativa che risponde meglio alle proprie esigenze: se si sceglie la formula A, pagando un premio mensile di 12 euro si ha diritto a 60mila euro in caso di invalidità permanente o decesso e a 30 euro per ogni giorno di ricovero. Preferendo la formula B e pagando un premio di 24 euro al mese sono previsti 120mila euro per i casi di decesso o di invalidità permanente e 60 euro per ogni giorno di ricovero. Optando per la formula C (36 euro di premio mensile) si ricevono 180mila euro nei primi due casi e 90 euro al giorno in caso di ricovero. L'ultima formula, la D, prevede un contributo di 240mila euro per i casi di decesso o invalidità permanente e di 120 euro per ogni giorno di ricovero; il premio da pagare, in quest'ultimo caso è di 48 euro mensili.
Formule assicurative (valori in euro)
Formula Invalidità permanente Diaria di ricovero Decesso Premio mensile
A 60.000 30 60.000 12
B 120.000 60 120.000 24
C 180.000 90 180.000 36
D 240.000 120 240.000 48
"Poste Assicura Infortuni", inoltre, offre altri vantaggi: - in caso di invalidità permanente di grado medio o elevato (oltre il 76%) è garantita una supervalutazione del danno fino al 150% della somma assicurata; - in caso di infortunio provocato da un incidente automobilistico l'importo pagato in caso di ricovero viene aumentato del 50% se l'infortunio è avvenuto a bordo di un'auto privata e del 100% se avvenuto a bordo di un mezzo pubblico; - Il 90% del premio versato annualmente è fiscalmente detraibile nella misura del 19% fino alla concorrenza di Euro 1.291,14. Oltre a "Posteassicura Infortuni" sono disponibili, negli uffici postali abilitati, anche le polizze Casa e Capofamiglia, realizzate in collaborazione con Egida S.p.a. La polizza Casa permette di tutelarsi non solo dagli incidenti più comuni ma anche da calamità naturali (terremoto compreso) che possono minacciare l'integrità e il valore dell'abitazione e dei relativi beni in essa contenuti. La polizza Capofamiglia permette di tutelarsi dalle richieste economiche derivanti dai danni causati involontariamente a terzi nella vita di ogni giorno (ad esempio, il vaso che cadendo dal davanzale colpisce un passante; il cane che morde una persona, i danni che si possono provocare ad altri durante un'attività sportiva dilettantistica, etc.).
 
   
   
GRUPPO GENERALI: APPROVATI I RISULTATI AL 31 MARZO 2004 UTILE CONSOLIDATO SALE A € 313 MLN DA € 171 MLN (+83%) ·FORTE CRESCITA DEI PREMI A € 15,2 MLD (+19,3%)  
 
Milano, 12 maggio 2004. Il Consiglio di Amministrazione delle Assicurazioni Generali, riunito sotto la presidenza di Antoine Bernheim, ha approvato la relazione consolidata al 31 marzo 2004. L’andamento del Gruppo Generali nel primo trimestre 2004 conferma la positiva tendenza registrata nel corso del 2003, evidenziando un ulteriore miglioramento di tutti gli indici gestionali rispetto a quelli indicati per il 2004 nel Piano Industriale. I positivi risultati tecnici evidenziati sono stati conseguiti nel quadro di una forte crescita della raccolta complessiva (+19,3% rispetto al primo trimestre 2003), superiore all’andamento del mercato europeo. L’utile netto consolidato al 31 marzo 2004 è in crescita dell’83% a € 313 milioni (€ 171 milioni del primo trimestre 2003), con un significativo incremento del risultato dell’attività ordinaria, più che raddoppiato a € 669 milioni (€ 314 milioni del primo trimestre del 2003). Tali risultati sono stati ottenuti grazie al miglioramento della componente tecnica, sia vita che danni, e della gestione finanziaria. Il saldo dell’attività straordinaria si è infatti ridotto a €40 milioni da €132 milioni del primo trimestre del 2003. La gestione tecnica complessiva ha registrato una crescita del 45% raggiungendo un saldo positivo di € 184 milioni (€ 127 milioni nel primo trimestre del 2003). In particolare, il risultato tecnico del ramo vita ha registrato un incremento di € 30 milioni, attestandosi a € 290 milioni rispetto a € 260 milioni del primo trimestre del 2003. Il risultato tecnico dei rami danni è migliorato di € 27 milioni, portando il saldo a - € 106 milioni dai - € 133 milioni dell’analogo periodo del 2003. Gestione Assicurativa I premi consolidati del Gruppo sono ammontati a € 15.183 milioni in crescita del 19,3% rispetto a €12.724 milioni del primo trimestre 2003 (+14,1% a condizioni omogenee per cambi e perimetro). Nel ramo vita la raccolta complessiva è cresciuta del 31,7% (+23,6% a condizioni omogenee) raggiungendo i € 9.132 milioni da € 6.932 milioni del primo trimestre 2003. In forte crescita la raccolta della nuova produzione che sale del 44,5% a € 5.075 milioni (€ 3.511 milioni nel primo trimestre del 2003). Nei rami danni i premi consolidati sono ammontati a € 6.051 milioni, con un incremento del 4,5% rispetto a € 5.792 milioni dell’analogo periodo del 2003 (+2,2% a condizioni omogenee). Il rapporto sinistri a premi nei rami danni, al netto della riassicurazione, è sceso a 75% da 76,1% del primo trimestre del 2003. La combined ratio è migliorata di 1,3 punti percentuali a 96,5% da 97,8% del primo trimestre 2003. L’incidenza dei costi complessivi sui premi è scesa a 14,8% da 16% dell’analogo periodo 2003, mantenendosi stabile nei rami danni e in diminuzione nel ramo vita. Le riserve tecniche nette, vita e danni, sono ammontate a € 230.517 milioni (€ 223.520 milioni a fine 2003). Mercato italiano Per quanto riguarda l’andamento in Italia, principale mercato di operatività del Gruppo, è stato conseguito un incremento dei premi del 39,2% (+28,5% a condizioni omogenee) rispetto al primo trimestre 2003, raggiungendo i € 5,4 miliardi. Forte la crescita ottenuta nel ramo vita che ha registrato un incremento del 58% a € 4 miliardi (+40,4% a condizioni omogenee) con una notevole espansione della raccolta della rete agenziale (+30,4%) e dei promotori finanziari (+120,5%). Il volume premi di nuova produzione è salito del 59,8% a € 2,8 miliardi da € 1,7 miliardi del primo trimestre 2003. Nei rami danni i premi ammontano a € 1,4 miliardi (+3,5%). Sulla crescita ha inciso la riforma in atto del portafoglio di Assitalia. La dinamica di sviluppo del resto del Gruppo in Italia si colloca infatti a livelli nettamente superiori. Mercati esteri Nei mercati esteri il volume premi è ammontato a € 9,8 miliardi in crescita del 10,6% (+7,5% a condizioni omogenee) rispetto al primo trimestre 2003. Nel vita, l’incremento della raccolta è stato del 16,5% (+13,2% a condizioni omogenee) con un volume premi di € 5,1 miliardi nonostante un contesto macroeconomico ancora contraddistinto da stagnazione del reddito disponibile e quindi della propensione al risparmio. Il volume premi di nuova produzione cresce del 29,7% a € 2,3 miliardi da € 1,8 miliardi del primo trimestre 2003. Nei rami danni, i premi salgono del 4,8% a € 4,7 miliardi (+1,8% a condizioni omoge nee). L’incremento dei volumi ha interessato in via generale tutti i principali territori di operazione con l’unica eccezione della Germania, Paese in cui sono in fase di completamento le azioni di risanamento del portafoglio. Gestione Finanziaria Nel primo trimestre il Gruppo ha proseguito la politica di investimento degli attivi seguita nella parte finale del 2003, con un selettivo aumento della componente azionaria che rappresenta l’8,2% sul totale degli investimenti esclusi quelli il cui rischio è a carico degli assicurati (7,5% a fine 2003). Per le obbligazioni emesse da società private è proseguita la prudente politica di impiego in titoli di elevato rating. Al 31 marzo 2004, gli investimenti complessivi sono ammontati a € 238.483 milioni con una crescita del 3,6% rispetto a fine 2003. In particolare, gli investimenti, esclusi quelli il cui rischio è a carico degli assicurati, sono saliti a € 206.311 milioni da € 199.347 milioni a fine 2003. Nell’ambito della composizione di tali investimenti, quelli a reddito fisso rappresentano il 78,5%, le azioni l’8,2% e gli immobili il 5,9%. I proventi netti da investimenti sono saliti a € 2.615 milioni da € 1.655 milioni dell’analogo periodo del 2003, beneficiando di rettifiche di valore positive per € 15 milioni rispetto al saldo negativo di € 1.023 milioni del primo trimestre del 2003. Le plusvalenze latenti sul portafoglio titoli e gli altri investimenti finanziari sono ammontati a € 8.040 milioni (€ 6.980 milioni a fine 2003). Il saldo dell’attività straordinaria si è ridotto a € 40 milioni da € 132 milioni del primo trimestre del 2003. L’indebitamento del Gruppo è sceso a € 7.464 milioni (€ 7.557 milioni a fine del 2003) di cui € 4.173 milioni relativi a prestiti obbligazionari. Prevedibile Evoluzione Per L’esercizio In Corso Per quanto attiene alle prospettive del Gruppo nel 2004, l’andamento della gestione industriale e l’attuale evoluzione dei mercati finanziari portano a prevedere il raggiungimento degli obiettivi di risultato fissati per il 2004 dal Piano Industriale, salvo il verificarsi di eventi di natura eccezionale. Il Consiglio di Amministrazione ha infine approvato il Codice Etico, in cui vengono individuati i valori socio-etico-ambientali considerati fondamentali all’interno del Gruppo. Il Codice Etico rappresenta, in sostanza, una carta dei valori, che raccoglie e codifica i principi essenziali ed irrinunciabili per il Gruppo. Tali principi sono destinati ad informare tutti i rapporti del Gruppo con gli stakeholder. Il documento – che traduce in regole formali canoni già condivisi e diffusi all’interno dei Paesi dove operano le società del Gruppo Generali in materia di sostenibilità e responsabilità sociale – verrà successivamente portato all’esame dei singoli Consigli di Amministrazione delle stesse per l'adozione del Codice da parte di ogni struttura societaria controllata.  
   
   
PIRELLI & C. SPA RELAZIONE AL 31 MARZO 2004: RISULTATO OPERATIVO DEI SETTORI INDUSTRIALI IN AUMENTO DEL 42% PERFORMANCE DELLE ATTIVITA' IMMOBILIARI IN CRESCITA: +24% IL RISULTATO OPERATIVO COMPRENSIVO DEI PROVENTI DA PARTECIPAZIONI IL GRUPPO CHIUDE IL TRIMESTRE CON UN UTILE NETTO DI 10 MILIONI DI EURO, IN FORTE RECUPERO DAI -20 MILIONI DEI PRIMI TRE MESI 2003  
 
Milano, 12 Maggio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. Spa, riunitosi ieri, ha esaminato e approvato la relazione trimestrale al 31 marzo 2004. Il primo trimestre del 2004 mostra per il gruppo Pirelli un significativo miglioramento di tutti gli indicatori economici , a seguito del sostanziale completamento nel 2003 di un ampio processo finalizzato alla semplificazione e al rafforzamento finanziario del Gruppo e all' adeguamento della struttura industriale alle condizioni di mercato, radicalmente mutate, dei Settori Cavi e Sistemi Energia e Cavi e Sistemi Telecom. Per quanto riguarda le attività industriali , si registra un incremento del fatturato e una crescita consistente del risultato operativo che, salendo a 88 milioni di euro da 62 milioni, segna un incremento superiore al 40%. In particolare, nel settore Pneumatici i risultati confermano la crescita del business sia in termini di volumi, dove si sono registrati incrementi in tutti i segmenti, che in termini di redditività. Nel settore Cavi e Sistemi Energia , in un mercato generalmente stabile, si colgono i risultati delle azioni di riorganizzazione e di focalizzazione sui segmenti a maggior valore. Per quanto concerne il settore Cavi e Sistemi per Telecomunicazioni , nel segmento cavi e fibre ad una leggera ripresa dei volumi in Europa e Nord America si contrappone ancora una marcata pressione sui prezzi, mentre cresce l'attività relativa al Broad Band Access sia in termini di volumi che di margini. L'attività del settore immobiliare , rappresentato dal gruppo Pirelli & C. Real Estate, chiude il primo trimestre con una crescita del 24% del risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni, parametro che meglio identifica il modello di business, raggiungendo gli obiettivi previsti dal piano triennale 2003-2005. Il Gruppo Pirelli & C. Spa Per un confronto omogeneo, i dati al 31 marzo 2003 sono stati rettificati per tenere conto dell'allocazione dell'avanzo di fusione, i cui effetti hanno avuto retroattività contabile dal 1° gennaio 2003. Tali effetti hanno determinato quindi una rettifica positiva del risultato operativo del primo trimestre 2003 pari a 7 milioni di euro. Nei primi tre mesi del 2004 i ricavi a livello consolidato del Gruppo Pirelli & C. Spa ammontano a 1.677 milioni di euro, in crescita del 6,7% rispetto allo stesso periodo del 2003 e con incrementi in tutti i settori di attività. Su base omogenea - al netto degli effetti dovuti ai cambi e al prezzo metalli - i ricavi crescono del 4,6%. Il margine operativo lordo è cresciuto del 12% , passando da 154 milioni di euro a 172 milioni di euro. L'incidenza del Mol sulle vendite è quindi passata dal 9,8% al 10,3% . Il risultato operativo consolidato (Ebit) si attesta a 83 milioni di euro, con un incremento del 22% sul valore del primo trimestre 2003, pari a 68 milioni di euro. Il margine di redditività ( Ros ? Return on Sales) a livello consolidato è pari al 4,9% , in ulteriore crescita rispetto al 4,3% del 2003. Va ricordato che il primo trimestre 2003 aveva beneficiato del settlement concluso con Ciena su utilizzo di brevetti per un valore di 10 milioni di euro. Il risultato da partecipazioni è negativo per 3 milioni di euro contro i -11 milioni nel primo trimestre 2003 e comprende l'effetto del risultato delle società valutate con il metodo del patrimonio netto. In particolare comprende l'effetto di Olimpia Spa che è stato negativo per 24 milioni di euro (25 milioni nel primo trimestre 2003) mentre i risultati delle società del settore immobiliare (gruppo Pirelli & C. Real Estate) sono stati positivi per 21 milioni di euro (14 milioni nello stesso periodo del 2003). Va ricordato che il risultato di Olimpia non contiene dividendi di Telecom Italia Spa, che saranno contabilizzati al momento dell'incasso previsto nel secondo trimestre. La voce oneri e proventi finanziari presenta un saldo negativo per 35 milioni di euro, sostanzialmente in linea con i -36 milioni al 31 marzo 2003. Il saldo oneri e proventi straordinari è negativo per 2 milioni di euro, in miglioramento rispetto al dato negativo per 8 milioni di euro del primo trimestre 2003. Il risultato netto al 31 marzo 2004 è positivo per 10 milioni di euro (dopo oneri fiscali per 33 milioni di euro) contro -20 milioni al 31 marzo 2003. La quota di risultato netto di pertinenza di Pirelli & C. Spa è positiva per 2 milioni di euro, a fronte di -12 milioni di euro al 31 marzo 2003. Il patrimonio netto è di 3.751 milioni di euro, rispetto ai 3.678 milioni di euro di fine 2003. Il patrimonio netto di pertinenza di Pirelli & C. Spa è pari a 3.486 milioni di euro (1,01 euro per azione) rispetto ai 3.429 milioni di euro (0,99 euro per azione) di fine 2003 . La posizione finanziaria netta al 31 marzo 2004 è negativa per 1.959 milioni di euro contro i 2.302 milioni del primo trimestre 2003. La variazione rispetto ai 1.745 milioni di fine 2003 è da imputarsi principalmente ai consueti fattori stagionali ? determinati da un incremento delle attività del Gruppo ? che hanno portato a un aumento del capitale circolante. Il personale al 31 marzo 2004 è formato da 36.663 unità ( di cui 2.912 lavoratori con contratto a termine) contro le 36.337 di fine 2003 (di cui 2.417 lavoratori con contratto a termine). Le attività industriali del Gruppo Nel primo trimestre 2004 le vendite delle attività industriali del Gruppo ammontano a 1.586 milioni di euro ( +9,2% rispetto allo stesso periodo del 2003 ), mentre su base omogenea - al netto degli effetti dovuti ai cambi e al prezzo metalli - i ricavi crescono del 6,9% . Il margine operativo lordo cresce di oltre il 18% e si porta a 162 milioni di euro con un rapporto con il fatturato pari al 10,2% (9,4% nel primo trimestre 2003). Il risultato operativo (Ebit) si attesta a 88 milioni di euro, con una crescita del 42% rispetto al primo trimestre 2003; il Ros sale al 5,5% dal 4,3% dello stesso periodo del 2003. Il risultato netto delle attività industriali al 31 marzo 2004 è stato pari a 34 milioni di euro, in aumento del 79% rispetto ai 19 milioni di euro del primo trimestre 2003 . Il personale relativo alle attività industriali del Gruppo al 31 marzo 2004 è formato da 33.694 unità (di cui 2.741 lavoratori con contratto a termine), contro le 33.401 di fine 2003 (di cui 2.253 lavoratori con contratto a termine). Andamento dei settori industriali Settore Pneumatici Le vendite sono state pari a 819 milioni di euro rispetto ai 741 milioni del primo trimestre 2003: su base omogenea, l'incremento è stato pari all' 12,5%, per l'11% dovuto ai maggiori volumi e per la parte rimanente dovuto a prezzo/mix Il risultato operativo è di 75 milioni di euro con un Ros pari al 9,2% , in crescita del 13,6% sui 66 milioni di euro del primo trimestre 2003. Il risultato netto si attesta a 38 milioni di euro (dopo oneri finanziari pari a 10 milioni e oneri fiscali pari a 27 milioni), contro i 33 milioni dello stesso periodo 2003. Il numero dei dipendenti al 31 marzo 2004 è pari a 20.659 unità , comprensivo di 1.905 lavoratori con contratto a termine. Settore Cavi e Sistemi Energia Le vendite sono state pari a 671 milioni di euro, rispetto ai 623 milioni dello stesso periodo del 2003, in aumento del 7,7% . Su base omogenea, al netto dell'effetto dovuto ai cambi e al prezzo metalli, il dato è in linea con quello dell'anno precedente. Il risultato operativo è stato di 20 milioni di euro contro 9 milioni di euro del primo trimestre 2003 con un Ros che cresce dall'1,4% al 3,0% . Il risultato netto è stato pari a 7 milioni di euro (dopo oneri finanziari pari a 7 milioni e oneri fiscali pari a 6 milioni), a fronte di 3 milioni al 31 marzo 2003. Il numero dei dipendenti a fine periodo è pari a 10.912 unità , comprensivo di 759 lavoratori con contratto a termine. Settore Cavi e Sistemi per Telecomunicazioni Le vendite sono state pari a 96 milioni di euro, in crescita del 7,9% rispetto agli 89 milioni al 31 marzo 2003. Su base omogenea la crescita è stata pari al 10,3% considerato l'incremento di volumi (+19,8%) ? legato prevalentemente alle vendite di apparati per l'accesso a banda larga ? e la citata pressione su prezzi/mix (-9,5%). Il risultato operativo è negativo per 7 milioni di euro (di cui -4 relativi alle attività sottomarine), in miglioramento rispetto al dato negativo di 13 milioni di euro del primo trimestre 2003. Il risultato netto è stato negativo per 11 milioni di euro (dopo oneri finanziari pari a 3 milioni e oneri fiscali pari a 1 milione), a fronte di una perdita nel primo trimestre 2003 pari a 17 milioni. La posizione finanziaria netta al 31 marzo 2004 è passiva per 308 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto ai 302 milioni di fine 2003. Il numero dei dipendenti a fine periodo è pari a 2.123 unità , comprensivo di 77 lavoratori con contratto a termine. Le attività immobiliari del Gruppo Si ricorda che Pirelli Re è una management company che gestisce società e fondi proprietari di immobili e non performing loans nei quali investe tramite quote di minoranza (attività di asset management e fund management) ed ai quali fornisce, così come ad altri clienti, tutti i servizi immobiliari specialistici (attività di service provider). Pertanto il valore aggregato della produzione al netto delle acquisizioni e il risultato operativo comprensivo del risultato pro-quota da partecipazioni sono da considerarsi gli indicatori più significativi nell'esprimere rispettivamente il volume d'affari gestito e l'andamento dei risultati a livello operativo. Il valore aggregato della produzione (somma dei ricavi e della variazione delle rimanenze, che comprende la componente delle partecipazioni di minoranza gestite) nel primo trimestre 2004 è risultato, al netto delle acquisizioni, pari a 418,8 milioni di euro, in crescita del 18% rispetto ai 355,7 milioni di euro del primo trimestre 2003. Il risultato operativo comprensivo dei risultati pro quota da partecipazioni ammonta a 30,6 milioni di euro, rispetto ai 24,7 milioni di euro dello stesso periodo del 2003, in crescita del 24% . Il patrimonio netto di competenza al 31 marzo 2004 ammonta a 444,9 milioni di euro rispetto ai 421,6 milioni di euro di fine 2003. Il risultato netto delle attività immobiliari è pari a 25 milioni di euro, a fronte di 20 milioni di competenza delle attività immobiliari nel primo trimestre 2003, in crescita del 25% . Per ulteriori informazioni sull'andamento delle attività immobiliari si rimanda al comunicato stampa diffuso da Pirelli & C. Real Estate lo scorso 10 maggio. Prospettive per l'esercizio in corso I risultati conseguiti nel corso del primo trimestre consentono di confermare le attese del Gruppo per l'intero 2004 di un significativo miglioramento dei risultati in tutti i settori di attività sia a livello operativo che a livello netto, fatti salvi elementi esterni di natura straordinaria ad oggi non prevedibili. Nel Settore Pneumatici , in un mercato in crescita, Pirelli prevede di migliorare ulteriormente i propri risultati grazie all'alto di gamma in Europa, al Truck in Sudamerica, e all'aumento di quota di mercato in Nordamerica. Nel Settore Cavi e Sistemi Energia , nell'attesa di una parziale ripresa del mercato, Pirelli punta a consolidare il recupero di redditività grazie alla focalizzazione su prodotti a margini più alti. Nel Settore Cavi e Sistemi Telecom , in un mercato che rimane depresso, Pirelli punta a una situazione di equilibrio, soprattutto grazie alla diffusione dei suoi nuovi prodotti per l'accesso. Nelle attività Immobiliari, sulla base delle informazioni disponibili, si ritiene ragionevole attendere per il 2004 una crescita del risultato operativo comprensivo dei risultati da partecipazione così come previsto dal piano triennale 2003-2005. Inoltre il risultato beneficerà del miglioramento dei valori di Olimpia che, grazie alle operazioni effettuate nel corso del 2003 e all'incasso del dividendo da Telecom Italia Spa, raggiungerà l'equilibrio economico-finanziario.  
   
   
GRUPPO MEDIASET PRIMO TRIMESTRE ESERCIZIO 2004 RICAVI NETTI: 850,7 MILIONI DI EURO RISULTATO OPERATIVO: 274,2 MILIONI DI EURO UTILE PRE-IMPOSTE: 274,1 MILIONI DI EURO  
 
Cologno Monzese, 12 maggio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Mediaset, riunitosi ieri sotto la Presidenza di Fedele Confalonieri, ha approvato la relazione sul primo trimestre 2004. I risultati conseguiti dal Gruppo nei primi tre mesi dell'esercizio in corso riflettono l'ottimo avvio delle stagione televisiva nelle due aree geografiche di attività (Italia e Spagna) sia sotto il profilo dell'andamento della raccolta pubblicitaria sia per i risultati d'ascolto. In particolare, in Italia, i ricavi pubblicitari televisivi di Publitalia 80 sulle tre reti sono cresciuti nei primi tre mesi del 2004 dell'8,1% raggiungendo i 748,5 milioni di euro rispetto ai 692,6 milioni di euro allo stesso periodo dell'anno precedente. Ottimi anche i risultati d'ascolto delle reti Mediaset. In Prime Time (dal 4 gennaio al 3 aprile) le tre reti ottengono una share del 45,1% e confermano la leadership Mediaset in Italia. Il primato si rafforza sul pubblico 15-64 anni, il cosiddetto target commerciale, quello più interessante per gli investitori pubblicitari: il totale Mediaset in prima serata raggiunge il 46,5%. Anche il Gruppo Telecinco ha ottenuto nei primi tre mesi del 2004 ottimi risultati. La raccolta pubblicitaria è cresciuta ad un ritmo sostenuto, registrando un incremento dell' 21,2% rispetto al primo trimestre 2003. In salita anche gli ascolti. In Prime Time Telecinco conquista il ruolo di prima televisione spagnola con il 23,9% di share (22.5% nello stesso periodo dell'anno precedente). Nelle 24 ore Telecinco ottiene il 22,1% (21,4% nel primo trimestre 2003) consolidando la propria leadership tra le televisioni commerciali ed avvicinando l'emittente pubblica Tve 1, in flessione rispetto ai primi tre mesi 2003. Sul target commerciale Telecinco rafforza l'indiscusso primato sia nel Prime Time (28,3%) che nelle 24 ore (25,2%). Bilancio Consolidato Gruppo Mediaset L'andamento dei primi tre mesi del 2004 è sintetizzato nei seguenti risultati: i ricavi netti consolidati ammontano a 850,7 milioni di euro rispetto ai 777,1 milioni di euro del primo trimestre 2003 (+ 9.5%) il risultato operativo (Ebit) è pari a 274,2 milioni di euro, in aumento del 31,4%, al netto di ammortamenti e svalutazioni pari a 220,6 milioni di euro l'incidenza percentuale del risultato operativo sui ricavi netti consolidati (redditività operativa) cresce significativamente raggiungendo il 32,2%, rispetto al 26.8% del primo trimestre 2003. Il risultato pre-imposte è pari a 274,1 milioni di euro e registra un incremento del 43,4% rispetto ai 191,1 milioni di euro dello stesso periodo del 2003, anche grazie al miglioramento del risultato partecipazioni e della gestione finanziaria. Al netto della quota di competenza degli azionisti terzi, tale risultato è pari a 246,1 milioni di euro e rappresenta il miglior risultato conseguito dal gruppo nei primi trimestri d'esercizio. La posizione finanziaria netta di Gruppo passa da -199,3 milioni di euro del 31 dicembre 2003 a + 215,9 milioni di euro al 31 marzo 2004. Nei primi tre mesi la generazione di cassa caratteristica del gruppo evidenzia una decisa crescita ed è pari in Italia a 356,3 milioni di euro (201,5 milioni di euro nel primo trimestre 2003) e in Spagna a 58,9 milioni di euro (43,5 milioni di euro nel primo trimestre 2003). Analisi Dei Risultati Per Aree Geografiche Italia I ricavi netti consolidati delle attività in Italia hanno registrato nel primo trimestre 2004 un incremento del 6,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente passando da 634,8 milioni di euro a 677,6 milioni di euro. I costi televisivi complessivi (costo del lavoro + costi operativi televisivi + ammortamenti diritti tv), evidenziano una riduzione dell'1,2% rispetto al primo trimestre 2003, confermando il conseguimento degli obiettivi di efficienza avviati nel 2002. I costi totali, comprensivi anche delle altre aree di attività domestiche, segnano una crescita estremamente contenuta pari all'1,3%, passando da 443,3 milioni di euro del primo trimestre 2003 a 449,5 milioni di euro nei primi tre mesi del 2004. Il risultato operativo (Ebit) registra un incremento del 19,1% e raggiunge i 228,1 milioni di euro rispetto ai 191,5 milioni di euro del primo trimestre 2003. Il risultato pre-imposte segna un incremento pari al 30,6% e passa da 173,6 milioni di euro del primo trimestre 2003 a 226,7 milioni di euro dei primi tre mesi 2004. Spagna Nei primi tre mesi del 2004 i ricavi netti consolidati generati dal Gruppo Telecinco sono stati pari a 173,2 milioni di euro, in crescita del 21,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. I costi complessivi del Gruppo Telecinco, inclusivi anche delle componenti legate al costo del lavoro, ad ammortamenti e svalutazioni, mostrano nel trimestre in esame una crescita estremamente contenuta pari all'1,7%, passando dai 114,4 milioni di euro del primo trimestre 2003 ai 116,4 milioni di euro del primo trimestre 2004. Il risultato operativo di Telecinco è più che raddoppiato e passa da 27,9 milioni di euro del primo trimestre 2003 a 56,8 milioni di euro nel primo trimestre dell'esercizio in corso. Il risultato pre-imposte è pari a 58,1 milioni di euro rispetto ai 28,3 milioni di euro del primo trimestre 2003. Evoluzione Prevedibile Della Gestione Nei primi quattro mesi del 2004 la raccolta pubblicitaria sulle reti Mediaset evidenzia un incremento pari all'8,5% rispetto al 2003. Nello stesso periodo anche in Spagna l'andamento della raccolta pubblicitaria conferma il positivo trend registrato nei primi tre mesi dell'esercizio. Sulla base di tali andamenti è atteso, nella prima parte del 2004 e nell'anno, un miglioramento sia in termini di redditività operativa che di generazione di cassa. Anche nei primi quattro mesi prosegue l'andamento positivo dei dati di ascolto. In particolare, all'8 maggio 2004, nelle 24 ore Mediaset incrementa i propri ascolti passando dal 44.0% del primo trimestre 2003 al 44,3%, rafforzando così la propria leadership nazionale; in Prime Time le reti Mediaset raggiungono il 44.9% e anche qui mantengono il primo posto tra i gruppi televisivi italiani. Ancora migliori i risultati nel periodo di garanzia: dal 25 gennaio all'8 maggio (esclusa la settimana del Festival di Sanremo) le reti Mediaset registrano il 44.7% nelle 24 ore e il 45.2% in Prime Time. Il primato si rafforza sul pubblico del target commerciale 15-64 anni: il totale Mediaset nelle 24 ore raggiunge il 46,0% e in prima serata cresce al 46,6%. Nei primi quattro mesi del 2004 Telecinco registra i migliori ascolti degli ultimi sette anni e si conferma rete leader tra le televisioni spagnole in Prime Time con una share del 23,6%. Crescono anche gli ascolti nelle 24 ore che raggiungono il 22,2% di share. Nello stesso periodo Telecinco consolida la leadership assoluta sul target commerciale dove registra nelle 24 ore una share del 25,3% e nel Prime Time del 28,0%.  
   
   
SEAT PAGINE GIALLE APPROVATI I RISULTATI TRIMESTRALI AL 31 MARZO 2004 RICAVI PRO-FORMA PARI A 187,7 MILIONI DI EURO (+9,5% A PARITA’ DI PERIMETRO DI CONSOLIDAMENTO POST CESSIONE DI CONSODATA SA)  
 
Torino, 12 maggio 2004 - Seat Pagine Gialle S.p.a. È stata costituita in data 1° agosto 2003 a seguito della scissione parziale proporzionale di “Telecom Italia Media S.p.a.” (già Seat Pagina Gialle S.p.a.), mediante la quale il complesso aziendale attivo nel mercato delle Directories (editoria telefonica, servizi di assistenza telefonica e attività di business information) è stato trasferito a favore della Società Beneficiaria. Per agevolare la lettura dei dati si sono ricostruiti i valori civilistici e consolidati pro-forma riferiti al periodo gennaio-marzo 2003, come se l’operazione di scissione avesse avuto efficacia il primo gennaio 2003. Le operazioni di fusione per incorporazione, avvenute a fine 2003, di Seat S.p.a. In Silver S.p.a. E della società così risultante in Spyglass S.p.a. Non hanno avuto riflessi sulle voci di ricavo e di costi operativi nonché di capitale d’esercizio operativo. Pertanto non si è ravvisata la necessità di riflettere gli effetti di tali operazioni sui dati pro-forma riferiti al 1° trimestre 2003. Rispetto al primo trimestre 2003 pro-forma si è ridotto il perimetro di consolidamento, per l’uscita del gruppo francese Consodata e di Consodata Germany Gmbh, società vendute nei primi mesi del 2004, e di Netcreations Inc. Società ritenuta non più strategica. Il Consiglio di Amministrazione di Seat Pagine Gialle, riunitosi sotto la presidenza di Enrico Giliberti, ha cooptato in sostituzione di Claudio Dematte’ (scomparso il 19 marzo) Gian Maria Gros Pietro, il quale è stato altresì nominato Presidente del Comitato per i Compensi, previa valutazione della sussistenza dei requisiti di indipendenza. Il Consiglio ha quindi approvato - su proposta dell’Amministratore Delegato Luca Majocchi - i risultati del primo trimestre chiuso al 31 marzo 2004. I Risultati Consolidati Al 31 Marzo 2004 Andamento dei ricavi pro-forma I ricavi proforma ammontano a 187,7 milioni di Euro, -0,6% sul dato contabile al 31 marzo 2003 pro-forma e in crescita del 9,5% a parità di perimetro di consolidamento post cessione del Gruppo francese Consodata e di Consodata Germany, avvenute nei primi mesi del 2004, e del deconsolidamento di Netcreations. Il positivo andamento delle attività di Seat S.p.a. E Thomson nell'area Directories e gli eccellenti risultati della controllata tedesca Telegate (leader nelle Directory Assistance) sono i principali driver della crescita. In particolare: L’area di business “Directories Italia” ha raggiunto 126,5 milioni di ricavi (+3% rispetto al primo trimestre 2003), grazie all’ottimo andamento delle attività on-line (Paginegialle.it +23,8%), dei servizi telefonici (Pronto Paginegialle +47,5%) e delle attività di Direct Marketing (+81%), che hanno compensato la leggera flessione dei prodotti cartacei (-1,7%), il cui peso nel primo trimestre è peraltro inferiore alla media dell'anno. Le “Directories Uk” hanno registrato volumi superiori al 14,1% (in valuta locale) rispetto al primo trimestre 2003, grazie alla forte crescita della base clienti. L’area “Directory Assistance” è cresciuta del 52%, in virtù del buon andamento del mercato tedesco ed allo sviluppo delle attività in Spagna (tale incremento beneficia peraltro dell'aumento dei prezzi avvenuto nel secondo trimestre 2003 e del diverso trattamento contabile dei ricavi della consociata italiana Imr). Andamento del margine operativo lordo Migliora sensibilmente il margine operativo lordo, che si attesta a 53,7 milioni (+20,7%), per un’incidenza sui ricavi che passa dal 23,6% al 28,6%, riflettendo gli effetti positivi derivanti dalla crescita delle attività a maggiore redditività e dalle efficienze realizzate nei processi produttivi Oltre alla favorevole dinamica dei ricavi, tale andamento è da attribuire alla contrazione dei consumi e servizi esterni (nonostante maggiori costi di pubblicità) e del costo del lavoro. Andamento del risultato operativo ante ammortamenti (Ebitda) L’ebitda è in crescita del 20,9% a parità di perimetro di consolidamento, raggiungendo 35,3 milioni, con un’incidenza sui ricavi pari a 18,8% (rispetto al 15,5% del primo trimestre 2003). Si evidenzia peraltro che il risultato del primo trimestre ha rappresentato nel 2003 il 4,8% del risultato dell'anno. Andamento del risultato operativo Il risultato operativo, negativo per 67,8 milioni, diminuisce di 57,4 milioni rispetto al primo trimestre 2003 pro-forma. Tale diminuzione riflette i maggiori ammortamenti extra-operativi derivanti dalle operazioni di fusione effettuate nel mese di dicembre 2003. Andamento indebitamento finanziario netto L’indebitamento finanziario si riduce ulteriormente rispetto al 31 dicembre 2003, attestandosi a 354,3 milioni (-22,9% rispetto ai 459,9 milioni di fine 2003), grazie alla consistente generazione di free cash flow operativo (pari a 136,2 milioni). Andamento Delle Principali Società Del Gruppo Seat Pagine Gialle Seat S.p.a. Nonostante la congiuntura macroeconomica continui a non essere favorevole, nel corso del primo trimestre 2004 la società capogruppo ha registrato ricavi per 126,5 milioni, in crescita del 3% nell'analogo periodo del 2003. Tale crescita conferma ulteriormente la validità dell’offerta multi-piattaforma, che ha permesso di sostenere i ricavi attraverso il buon andamento delle attività on-line (Paginegialle.it +23,8%) e dei servizi telefonici (Pronto Paginegialle +47,5%), più che compensando il leggero calo dei prodotti cartacei (-1,7%). Da segnalare, per quanto riguarda gli elenchi cartacei, la riduzione del tasso di abbandono dei clienti ed il mantenimento di una base di clienti stabile, dati positivi ove confrontati con la dinamica negativa dell'ultimo biennio. Il margine operativo lordo ha raggiunto 45,3 milioni (+9,2%, per un’incidenza sul fatturato che sale al 35,8% rispetto al 33,8%), mentre l’Ebitda è positivo per 29,4 milioni (+5,2%, con l’incidenza sul fatturato che sale al 23,2% rispetto al 22,7%). Il risultato operativo, negativo per 58,9 milioni, diminuisce di 64,7 milioni rispetto al primo trimestre 2003 pro-forma, per effetto dei maggiori ammortamenti extra-operativi derivanti dalle operazioni di fusione effettuate nel mese di dicembre 2003. In miglioramento l’indebitamento finanziario netto che si attesta a 135,1 milioni (-32,2% rispetto ai 199,2 milioni del 2003). Thomson I ricavi del secondo editore di elenchi telefonici del Regno Unito (pari a 21,8 milioni in euro) sono cresciuti – in valuta locale – del 14,1%. Tale crescita è dovuta all' incremento della base clienti (+3,7% sul 31/12/2003) ed è sostenuta dalla forza dei prodotti offerti e dalle azioni di fidelizzazione sulla clientela, intraprese a partire dal 2003. La conferma della validità dell’offerta commerciale di Thomson – in uno scenario di mercato altamente competitivo – si evince anche dal buon andamento dei prodotti cartacei (+ 6,7%), nonostante la pubblicazione di una directory in meno rispetto all’anno precedente, e al forte sviluppo dell'attività on-line (+82,1%). Gruppo Telegate Leader europeo tra gli operatori di Directory Assistance non appartenenti a carrier telefonici, il Gruppo Telegate ha registrato risultati in decisa crescita, sia in termini di ricavi che di redditività. I ricavi hanno raggiunto 40,3 milioni (+52% rispetto al primo trimestre 2003), con una crescita importante in Germania (+23,8%, effetto anche della revisione del sistema di pricing attuato nel secondo trimestre 2003) e segnali positivi dalla Spagna. A livello di margini, l’Ebitda si attesta a 8,0 milioni (rispetto ai 2,6 milioni del 2003), grazie all’eccellente performance nel mercato tedesco, che ha compensato le attività di lancio del servizio in Spagna e Uk. Consodata S.p.a. Consodata S.p.a. (controllata attualmente al 100% direttamente da Seat S.p.a.) è cresciuta sia in termini di ricavi (pari a 6,9 milioni, +39,5%), sia in termini di Ebitda (pari a 0,7 milioni, rispetto al valore negativo del 2003 di 0,6 milioni). Tali risultati sono stati raggiunti anche grazie alle sinergie di carattere operativo e commerciale con le Directories italiane (Consodata S.p.a. Utilizza infatti la rete di vendita di Seat per offrire prodotti di Direct Marketing). Evoluzione Della Gestione “Nei primi mesi dell’anno – ha affermato l’Amministratore Delegato Luca Majocchi – abbiamo registrato un andamento in linea con le attese in un contesto di mercato che permane difficile e tenendo conto dei tempi lunghi dei cicli di vendita delle directories, con risultati interessanti”. “Con la distribuzione del dividendo straordinario si è chiusa la fase transitoria seguita al cambiamento degli Azionisti di riferimento di Seat. Siamo confidenti che oggi - con la ritrovata completa focalizzazione sul core business - i programmi di miglioramento in corso di realizzazione potranno avere un'ulteriore accelerazione.”. Il Consiglio, inoltre, in un’ottica di trasparenza e di efficace comunicazione al mercato dei comportamenti attuati in applicazione del Codice di Autodisciplina, ha approvato la Relazione sulla Corporate Governance che illustra - in maniera analitica – il sistema di governo societario di Seat e il grado di adesione alle raccomandazioni del Codice Preda. Tale documento si aggiunge alle informazioni sulla Corporate Governance già contenute nel fascicolo di Bilancio al 31 dicembre 2003.  
   
   
GRUPPO EUPHON PRIMO TRIMESTRE 2004: VALORE DELLA PRODUZIONE CONSOLIDATO PARI A 22,7 MILIONI DI EURO (VS 27,0 MILIONI DI EURO A/A) ED EBITDA PARI A 776 MILA EURO (VS 3,3 MILIONI DI EURO A/A)  
 
Torino, 12 maggio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Euphon S.p.a. - società quotata al Nuovo Mercato della Borsa Italiana e primaria realtà nel mercato della produzione televisiva e multimediale - ha approvato ieri a Torino i dati relativi al primo trimestre 2004. Il Gruppo Euphon nel primo trimestre 2004 ha conseguito un valore della produzione consolidato pari a 22,7 milioni di Euro rispetto ai 27,0 milioni di Euro del corrispondente periodo 2003. Risulta sostanzialmente in linea con il 2003 il livello complessivo delle attività svolte da Euphon S.p.a. Ed Euphon Communication S.p.a. Mentre la riduzione più significativa riguarda la controllata spagnola ( le cui attività del 2003 erano state particolarmente concentrate sul primo trimestre) e le controllate Chinatown S.r.l. E The Face S.r.l. (gruppo Blue Gold). Alla fine del primo trimestre 2004 l’Ebitda (margine operativo lordo) consolidato è stato pari a 776 mila Euro, verso i 3,3 milioni di Euro, con un’incidenza sul valore della produzione del 3,4%; tali valori risentono dei minori volumi di attività e di commesse con minori margini realizzate nel trimestre da Euphon Communication S.p.a.. L’ebit (risultato operativo) consolidato è stato negativo per 3,1 milioni di Euro, rispetto ad un dato negativo di 788 mila Euro dello stesso periodo dell’anno precedente. A fine marzo 2004 la posizione finanziaria netta del Gruppo risulta negativa per 29,2 milioni di Euro, rispetto ad un dato negativo di 30,7 milioni di Euro di fine marzo 2003 e ad un valore negativo pari a 28,4 milioni di Euro di fine anno 2003. All’andamento della posizione finanziaria netta, ha contribuito, nel corso del primo trimestre 2004, il pagamento del prezzo di partecipazioni per 872 mila Euro. Gli investimenti consolidati del primo trimestre 2004 sono stati pari a 3,514 milioni di Euro rispetto a 1,891 milioni di Euro relativi al corrispondente periodo del 2003, e derivano principalmente da investimenti in nuove tecnologie da parte di Euphon Communication S.p.a. E Sbp S.p.a.. Nel corso del primo trimestre il Gruppo ha contribuito alla realizzazione di alcuni importanti eventi tra i quali le riprese televisive delle gare del Campionato del Mondo di Motonautica ed il supporto tecnologico in occasione del Festival di San Remo, mentre nell’ambito audiovisivi e multimediale sono state realizzate attività significative con importanti gruppi italiani. In un contesto di mercato che ha evidenziato il perdurare di situazioni di incertezza e debolezza legate al ritardo della ripresa e all’andamento dello scenario macroeconomico, il Gruppo si propone, da un lato di mantenere la leadership nei settori in cui opera, dall’altro di focalizzarsi sulla razionalizzazione delle strutture ed il recupero di efficienza sul capitale investito. Il Consiglio di Amministrazione di Euphon S.p.a., ieri ha altresì deliberato di trasferire la sede legale sita in Torino, da Via Paolo Veronese 243 a Strada Della Manta 24.  
   
   
GRUPPO BEGHELL1: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA I DATI AL 31 MARZO 2004 UTILE NETTO DI PERIODO A 1,37 MILIONI DI EURO (355 MILA EURO AI 31 MARZO 2003)  
 
Milano, 12 maggio 2004 - Sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione i dati al 31 marzo 2004 del Gruppo Beghelli, che progetta, produce e distribuisce sistemi elettronici per la sicurezza industriale e domestica ed è leader italiano nel settore dell'illuminazione di emergenza e dell'illuminazione a risparmio energetico. Il 2004 si apre con un utile di gruppo per 1,37 milioni di Euro, in netto miglioramento rispetto a quello di 355 mila Euro al 31 marzo 2003. La positiva chiusura del trimestre assume particolare rilevanza se inquadrato in un clima internazionale di generale incertezza e in un contesto economico di sostanziale stagnazione. Il fatturato consolidato al 31 marzo 2004 si attesta a 31,77 milioni di Euro, registrando un incremento del 4,2% rispetto al corrispondente periodo dello scorso esercizio (+1,2% a parità di perimetro di consolidamento). Il perimetro di consolidamento è variato, sia rispetto al 31 marzo 2003 che al 31 dicembre 2003, per effetto dell'inserimento della società Beghelli Inc. (Usa), già in precedenza consolidata con il metodo del patrimonio netto, il cui fatturato al 31 marzo 2004 è stato di 921 mila Euro. Il margine operativo lordo consolidato risulta pari a 4,3 milioni di euro (-7,5% rispetto ai 4,6 milioni del corrispondente periodo dell'esercizio precedente), con un leggero decremento a causa di maggiori costi del personale (dovuti al maggior numero di dipendenti ed ai rinnovo dei contratti di lavoro). Il risultato operativo si attesta a 2,27 milioni di Euro (+17,6%), confermando l'evoluzione positiva della gestione rispetto ai 1,93 milioni al 31 marzo 2003 grazie ad una sensibile riduzione degli ammortamenti. La posizione finanziaria netta alla fine del periodo (-49,1 milioni di Euro) migliora di 3,29 milioni rispetto ai -52,39 milioni di Euro al 31 dicembre 2003. Analizzando i ricavi per settore di attività, si segnala in particolare il buon andamento del comparto illuminazione che, anche grazie all'ampliamento di gamma, ha avuto un incremento di fatturato nel periodo pari a 1,56 milioni di Euro (+30,4% rispetto al 31 marzo 2003)_ A livello di area geografica meritano di essere evidenziati gli incrementi delle vendite sia della capogruppo all'estero (+11,3%), sia delle società controllate, la ceca Beghelli Elplast (+39,5%) e la canadese Beghelli Canada (+29,6%). Pur mantenendo il proprio core business nell'illuminazione d'emergenza, la Beghelli ha ampliato progressivamente la propria attività nei nuovi settori di business - illuminazione ah risparmio energetico ed home autornation con particolare attenzione alla sicurezza e ai servizi di telesoccorso, in ambito famigliare e industriale. In tali aree la società valorizza pienamente il proprio know-how sviluppato sul binomio innovazione tecnologica-sicurezza.  
   
   
GRUPPO IT HOLDING: APPROVATI DAL CDA I BRILLANTI RISULTATI AL 31 MARZO 2004 - CRESCITA A DOPPIA CIFRA SIA DEL FATTURATO, SIA DEI MARGINI: RICAVI NETTI CONSOLIDATI: +14,0% (210,3 MILIONI DI EURO, A STRUTTURA OMOGENEA E A CAMBI COSTANTI) EBITDA: +7,7% (28,7 MILIONI DI EURO) RISULTATO OPERATIVO: +14,0% (18,2 MILIONI DI EURO)  
 
Milano, 12 maggio 2004: Il Consiglio di Amministrazione di It Holding ha approvato il 6 maggio i brillanti risultati al 31 marzo 2004. I ricavi netti consolidati si attestano a 210,3 milioni di euro, in crescita del 14,0% a struttura omogenea (tenendo in considerazione la cessione della divisione profumi, avvenuta il 25 marzo 2004, e il deconsolidamento della Gigli S.p.a.) e a cambi costanti (+11,9%, considerando il nuovo perimetro di consolidamento e cambi correnti). La crescita è stata sostenuta da tutte le categorie merceologiche, con una performance particolarmente positiva degli occhiali (che sono cresciuti di oltre il 40,0% rispetto al corrispondente periodo del 2003) e dei prodotti a marchio Ferré (Gianfranco Ferré e Gf Ferré), che ammontano a 43,0 milioni, in crescita del 30,4% rispetto al 31 marzo 2003. Sensibile il miglioramento del margine industriale lordo (che si attesta a 133,1 milioni), passando da un’incidenza sul fatturato del 61,8% al 63,3%. Decisive in tal senso sono state le continue efficienze produttive raggiunte con la Ittierre S.p.a., che si conferma leader nella produzione e distribuzione nelle linee giovani. La crescita a doppia cifra del risultato operativo (+14,0%, pari a 18,2 milioni) è da attribuire essenzialmente ai minori ammortamenti e alle svalutazioni di immobilizzazioni immateriali effettuate al 31 dicembre 2003. Ancora sotto controllo la posizione finanziaria netta, che si attesta a 286,6 milioni di euro, in diminuzione rispetto a 299,5 milioni di euro al 31 marzo 2003 (273,7 milioni di euro al 31 dicembre 2003). Positivi gli effetti sugli oneri finanziari, che si attestano a 5,7 milioni di euro, in discesa del 24,3% rispetto al primo trimestre 2003. “Gli eccellenti risultati del trimestre appena chiuso dimostrano l’opportunità della focalizzazione strategica sui business più profittevoli e la lungimiranza della politica di bilancio che abbiamo adottato a fine 2003” – ha affermato Tonino Perna, Presidente e Amministratore Delegato di It Holding. “Le cessioni effettuate confermano che il Gruppo ha compiuto scelte eccellenti sui marchi e sulle strategie su cui puntare nei prossimi anni, rafforzando il proprio posizionamento nel settore dei luxury goods” – ha aggiunto Perna. ”Proseguendo nell’attenta e rigorosa gestione che acceleri il riequilibrio finanziario” – conclude Perna – “per il 2004 ci aspettiamo – nonostante le incertezze che permangono a livello di scenario macroeconomico e di settore – di mantenere interessanti livelli di crescita, sia a livello di volumi, sia a livello di margini”. Gruppo It Holding: dati al 31 marzo 2004 Tutti i settori di attività hanno registrato nel corso del trimestre incrementi di rilievo. Oltre alla crescita dell’abbigliamento e degli accessori, (+10,2%), è da segnalare la decisa ripresa del settore occhiali, cresciuto del 42,6% (e con un’incidenza sul fatturato consolidato che per la prima volta supera il 10%, grazie al successo delle collezioni Ferré), con punte dell’86,1% in Italia, e che testimonia l’inversione di tendenza del settore, già intravista nel quarto trimestre 2003. A causa dell’internalizzazione delle linee di diffusione Gianfranco Ferré, diminuiscono in modo consistente le royalty di Gruppo (1,2 milioni di euro al 31 marzo 2004, rispetto a 3,8 milioni al 31 marzo 2003). Le vendite del Gruppo sono cresciute nei principali mercati di riferimento: in Italia (attestandosi a 88,6 milioni, per una crescita del 13,8%), in Europa (77,0 milioni, +13,3%) e America (20,3 milioni, +3,8%). Da segnalare il positivo andamento in America nonostante l’apprezzamento della valuta statunitense sia continuato anche nel primo trimestre del 2004. Oltre alla conferma del buon andamento del canale wholesale (che continua a rappresentare oltre il 93,0% del fatturato consolidato), è da segnalare la crescita del 31,6% del canale retail, che raggiunge 12,1 milioni, da attribuire soprattutto al buon andamento delle boutique Gianfranco Ferré di Milano, Cannes e Parigi (aperta a marzo 2003). A tal proposito, è da segnalare l’eccellente andamento delle vendite a marchio Ferré (Gianfranco Ferré e Gf Ferré) che ammontano a 43,0 milioni, in crescita del 30,4% rispetto al 31 marzo 2003. Gruppo It Holding: Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Dopo il Consiglio di Amministrazione che ha approvato i risultati al 31 marzo 2004, si è riunita in seconda convocazione l’Assemblea degli Azionisti. L’assemblea ha approvato il bilancio d’esercizio ed il bilancio consolidato al 31 dicembre 2003, chiusosi con un fatturato consolidato pari a 668,2 milioni (in crescita del 6,4% a cambi costanti e a parità di perimetro di consolidamento) ed un risultato operativo (Ebita) pari a 42,2 milioni di euro, pari al 6,3% dei ricavi. It Holding S.p.a. – società capogruppo che svolge attività di coordinamento e indirizzo strategico – ha raggiunto ricavi pari a 6,9 milioni di euro (rispetto a 7,8 milioni del 2002) ed un risultato netto negativo di 46,9 milioni di euro, rispetto ad una perdita di 11,3 milioni del 2002 (fortemente influenzato dalla scelta di svalutare parte dell’attivo immateriale di bilancio). Non è tuttavia prevista la distribuzione di dividendi. L’assemblea ha altresì rinnovato l’autorizzazione al Consiglio di Amministrazione all’acquisto e/o all’alienazione di azioni proprie per un quantitativo massimo di 24.587.400 azioni (10,0% del capitale sociale) e comunque nei limiti di 60,0 milioni di euro. L’assemblea ha infine nominato il prof. Carlo Giovanni Mammola quale nuovo consigliere indipendente, in sostituzione del prof. Claudio Dematté, prematuramente scomparso lo scorso 18 marzo. Carlo Giovanni Mammola è professore di Economia presso l’Università Luigi Bocconi di Milano dal 1998, membro docente della Scuola di Direzione Aziendale e docente Mba. In termini di governance, il Consiglio di Amministrazione di It Holding S.p.a. Conta pertanto sei componenti, (dei quali tre indipendenti) e il Collegio Sindacale tre componenti (dei quali uno nominato dagli Azionisti di minoranza). In sede straordinaria, l’Assemblea ha approvato le modifiche statutarie proposte, che recepiscono l’adeguamento alle nuove normative in materia societaria.  
   
   
BUONGIORNO VITAMINIC: RICAVI PRIMO TRIMESTRE A +42% ED EBITDA POSITIVO PER UN MILIONE DI EURO  
 
Milano, 12 maggio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Buongiorno Vitaminic Spa (Nuovo Mercato: Bvit) ha approvato la Relazione Trimestrale al 31 marzo 2004. Nel primo trimestre 2004, il totale valore della produzione è stato pari a 17,69 milioni di Euro (12,57 milioni di Euro nel corrispettivo periodo del 2003). I ricavi caratteristici consolidati ammontano a 17,22 milioni di Euro, in crescita del 42% rispetto ai dati pro-forma 2003 (12,14 milioni di Euro). Nel primo trimestre 2004 i Consumer Services (pari a 10,82 milioni di Euro) registrano una crescita dell’82% rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio (5,88 milioni di Euro) e del 35% rispetto al trimestre precedente. I Consumer Services rappresentano il 63% del totale ricavi consolidati dell’anno. Nel corso del Q1 2004 la piattaforma Buongiorno Vitaminic ha distribuito circa 45 milioni unità di prodotti/servizi consumer a pagamento a 7,7 milioni di clienti finali (numeri unici Gsm), per un ricavo medio in crescita a 23 centesimi di Euro. Tali prodotti/servizi venduti appartengono all’area contenuti di Infotainment (informazioni di vario genere, oroscopi, frasi via sms, Mms, Wap…), o a quella dei downloadables (loghi, suonerie, wallpaper, giochi java…) e interaction (chat, voting…). Nel primo trimestre di quest’anno i Marketing Services, che rappresentano il restante 37% dei ricavi totali, hanno mostrato un tasso di crescita del 3% rispetto allo scorso anno, frutto di dinamiche di mercato diverse nei vari segmenti: in particolare, il segmento dell’e-mail advertising risente del fenomeno dello spamming. Segnali positivi sono per converso venuti dal segmento del mobile advertising e dei servizi di eCrm, con una serie di nuovi clienti dell’industry Finance in Italia e con il successo legato alla commercializzazione di prodotti di marketing musicale (Cd Premium, soprattutto nel Regno Unito). “Nel primo trimestre abbiamo conseguito un’ulteriore sostenuta crescita dei Consumer Services, ambito in cui la società appare in grado di continuare a conquistare quote di mercato anche in paesi già relativamente sviluppati e competitivi. Nella prima parte del 2004, Buongiorno Vitaminic ha infatti conseguito tassi di crescita particolarmente elevati in Spagna e Regno Unito, dove ha ormai raggiunto dimensioni di business comparabili all’Italia, mercato storico del Gruppo. Anche Germania e Francia stanno iniziando a vedere un rapido sviluppo del business della società nei Consumer Services, pur su dimensioni tuttora ridotte e rispetto alle quali ci si pongono importanti ulteriori obiettivi di crescita”, commenta Andrea Casalini, Chief Executive Officer di Buongiorno Vitaminic. “Per il 2004, grazie all’ampia offerta di contenuti di qualità, alla nostra piattaforma tecnologica in grado di gestire la complessità e ad una logica di distribuzione multi-canale basata su accordi con i principali operatori del mercato, ci aspettiamo una crescita complessiva dei Consumer Services nell’ordine del 50% rispetto al 2003; per quanto riguarda i Marketing Services, il Gruppo intende dare impulso alla crescita, sia sfruttando il buon posizionamento nel mobile advertising, sia aumentando lo sforzo commerciale relativo ai Business Services; in particolare, in quest’ultimo ambito, le soluzioni a maggior contenuto tecnologico sembrano poter garantire un buon contributo alla crescita dei ricavi con elevata marginalità”, continua Andrea Casalini. L’analisi dei ricavi per area geografica di provenienza conferma la crescita particolarmente rapida dell’operatività extra italiana che a fine primo trimestre incideva per circa il 67% rispetto al 60% dello stesso periodo del 2003. In termini di paesi, oltre che in Spagna, che tradizionalmente rappresenta il secondo mercato del Gruppo, è notevolmente cresciuto il volume di affari generato nel Regno Unito. Nel corso del primo trimestre 2004, il Margine Operativo Lordo (Mol - Ebitda) a livello di Gruppo è stato positivo per 1.014 mila Euro. L’importanza di questo risultato risulta ancora più evidente se si tiene conto che il Margine Operativo Lordo consolidato pro-forma nel Q1 2003 si era chiuso con una perdita di 820 mila Euro. Il costo del lavoro si attesta a 4,12 milioni di Euro nel primo trimestre dell’anno, in leggera diminuzione rispetto ai 4,25 milioni di Euro dell’analogo periodo del 2003. Il numero di dipendenti medi è passato da 287 nel primo trimestre 2003 a 307 unità nel primo trimestre del 2004 con un aumento dei ricavi per dipendente da 42 mila Euro nel primo trimestre 2003 a 56 mila Euro nell’analogo periodo del 2004 (+32%). Il Risultato Operativo del primo trimestre del 2004 è negativo per 858 mila Euro (rispetto a un valore negativo di circa 2,63 milioni di Euro del corrispondente periodo del 2003), e sconta principalmente ammortamenti pari a 1,69 milioni di Euro, di cui la maggior parte relativi alla quota parte del disavanzo di fusione e svalutazioni di beni immateriali e materiali per circa 40 mila Euro. Il Risultato ante imposte è negativo per 1,17 milioni di Euro (vs -3,65 milioni di Euro nel Q1 2003). Il risultato del trimestre tiene conto di una gestione finanziaria negativa per 53 mila Euro e della gestione straordinaria netta negativa per 176 mila Euro. La situazione patrimoniale evidenzia una variazione netta nel trimestre delle immobilizzazioni pari a 1,34 milioni di Euro per effetto di ammortamenti e svalutazioni intercorse nel periodo. Al 31 marzo 2004 il Gruppo Buongiorno Vitaminic registrava una Posizione Finanziaria Netta negativa per circa 4,84 milioni di Euro, in aumento rispetto al trimestre precedente di circa 400 mila Euro. L’andamento della Pfn nel trimestre è stato determinato da un flusso di cassa positivo derivante dall’operatività ordinaria, da una crescita del capitale circolante e da limitate attività di investimento. Si ricorda, inoltre, che in data 27 aprile 2004 si è completata la prima tranche di aumento di capitale, in base all’accordo firmato il 20 gennaio 2004 con Banca Imi Spa e alla delibera dell’assemblea dell’8 marzo 2004, con l’emissione di n. 2.277.500 nuove azioni, al prezzo di offerta di 1,6184 Euro per azione, che tramite Banca Imi Spa sono state collocate presso investitori istituzionali. “Alla luce dei risultati conseguiti nel primo trimestre, e in base ai tassi di crescita che prevediamo per il mercato in cui opera Buongiorno Vitaminic, riteniamo di poter confermare gli obiettivi annunciati per il 2004. Inoltre, la firma dell’accordo con Banca Imi, che permette al Gruppo di accedere a nuove risorse finanziare, può favorire il conseguimento di opportunità di crescita per linee esterne in un mercato caratterizzato da una forte frammentazione ed alta competitività tra i diversi attori soprattutto a livello locale. Buongiorno Vitaminic non esclude quindi la possibilità nei prossimi mesi di effettuare alcune operazione mirate di M&a al fine di rafforzare la sua posizione di leadership sul mercato europeo”, commenta Andrea Casalini. “Già abbiamo posto le basi per lo sviluppo internazionale delle nostre attività nel segmento dei Vas in America Latina con l’apertura di nostri uffici a Città del Messico e con l’accordo firmato con Esmas, società che gestisce i servizi interattivi del Gruppo Televisa, principale gruppo media in lingua spagnola che coinvolge 4 reti televisive, 17 network radiofonici e più di 50 riviste”.  
   
   
PININFARINA: TRIMESTRALE E ASSEMBLEA APPROVATO IL BILANCIO 2003, DIVIDENDO INVARIATO A 0,34 EURO PER AZIONE ORDINARIA E 0,3814 PER AZIONE DI RISPARMIO  
 
Torino, 12 maggio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione della Pininfarina S.p.a., riunitosi ieri alle ore 9, sotto la presidenza dell’ing. Sergio Pininfarina, ha approvato la relazione sull’andamento del Gruppo nel primo trimestre del 2004. Nel periodo in esame il valore della produzione è stato pari a 157,1 milioni di euro contro i 165,8 milioni di euro del primo trimestre 2003. Il calo del 5,2% è dovuto, come previsto, all’andamento del settore produttivo dove la riduzione di volumi (-23,6%) ha interessato tutte le commesse. Risultano, invece, più che raddoppiate le attività di design ed engineering, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a conferma del trend di crescita iniziato nel 2003. Nel trimestre in esame entrano nel perimetro di consolidamento le società facenti capo alla Matra Automobile Engineering Sas e la joint venture Pininfarina Sverige A.b., che non erano presenti nei conti trimestrali al 31 marzo 2003. Il risultato operativo è di 3,3 milioni di euro contro i 4,6 milioni di euro del 31 marzo 2003 rappresentando il 2,1% del valore della produzione (2,8% un anno prima). L’utile lordo, passa dai 2,0 milioni di euro ai 2,6 milioni (+30%) mentre l’utile netto registra un +21,4%, passando da 1,4 milioni di euro a 1,7 milioni. Dal punto di vista reddituale l’andamento trimestrale può considerarsi quindi soddisfacente in quanto fattori come il previsto calo del settore produttivo e lo start up delle attività facenti capo a Matra Automobile Engineering Sas, sono stati parzialmente compensati, a livello di risultato operativo, dalla redditività dei settori engineering e stile appartenenti alla Pininfarina S.p.a. La posizione finanziaria netta è risultata pari a 65,9 milioni di euro contro i 105,9 milioni di euro al 31 dicembre 2003 (97,8 milioni di euro al 31 marzo 2003): la diminuzione è conseguente all’assorbimento finanziario per lo sviluppo delle future commesse produttive, attività in gran parte autofinanziate. Alla luce dei risultati del primo trimestre si ribadiscono le prospettive per l’esercizio in corso già annunciate in sede di presentazione del progetto di bilancio 2003: a fronte di una contrazione del valore della produzione 2004 di circa il 10% rispetto all’anno precedente, si conferma l’obbiettivo di mantenere i livelli reddituali, in valore percentuale, equivalenti a quelli del 2003. Per quanto riguarda la capogruppo Pininfarina S.p.a., si ricorda che dal 1° gennaio 2004 la capogruppo ha incorporato le società controllate Industrie Pininfarina S.p.a. E Pininfarina Ricerca e Sviluppo S.p.a.. Ai fini di una comparazione omogenea tra il primo trimestre 2003 e 2004 si è quindi effettuato un consolidamento dei dati, al 31 marzo 2003, delle società oggetto della fusione. I commenti che seguono sono pertanto da riferirsi a tale consolidamento pro-forma. Nel primo trimestre 2004 il valore della produzione è risultato pari a 145,3 milioni di euro, il 10,6% in meno rispetto al corrispondente periodo 2003 a causa del calo del settore produttivo già commentato. Il risultato operativo ammonta a 6,3 milioni di euro rispetto ai 5,0 milioni di euro di un anno prima (+26%). Rispetto al valore della produzione esso vale il 4,3% (3,1% al 31 marzo 2003); l’aumento è dovuto soprattutto alle buone performances dei settori engineering e stile. Il risultato lordo vale 5,4 milioni di euro, incrementandosi di 2,3 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2003 (+74,2% ). L’utile netto di periodo salda a 3,4 milioni di euro contro i 2,1 milioni di euro del 31 marzo 2003 (+61,9%): rispetto al valore della produzione esso ammonta al 2,3% contro l’1,37% di un anno prima. La posizione finanziaria netta è positiva di 114,2 milioni di euro rispetto ai 96,2 milioni di euro del 31 dicembre 2003 e ai 90,9 milioni di euro del primo trimestre 2003. Per quanto riguarda le previsioni per l’esercizio in corso, anche per la Capogruppo, si ribadiscono le prospettive già emerse in sede di commento al consolidato. Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Sempre nella giornata di ieri, alle ore 10, si è tenuta l’Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti della Pininfarina S.p.a. Che, sotto la presidenza dell’ing. Sergio Pininfarina, ha approvato il bilancio 2003. Per quanto riguarda il Bilancio consolidato 2003 il Gruppo Pininfarina ha registrato un ottimo andamento segnando un +47,1% del valore della produzione che ha raggiunto i 779,2 milioni di euro rispetto ai 529,8 milioni di euro del 2002. Il risultato operativo si è attestato a 26,5 milioni di euro contro i 20,9 milioni di euro del 2002 (+26,8%) con un’incidenza sul valore della produzione pari al 3,4%. Il risultato ante imposte ammonta a 22,2 milioni di euro contro i 12,1 milioni di euro del 2002 (+83,5%). L’utile netto si è attestato a 10,1 milioni di euro (14,9 milioni di euro nel 2002) a causa del termine dei benefici fiscali di cui il 2002 aveva potuto godere appieno, risultando comunque in crescita rispetto agli anni precedenti (9,3 milioni di euro nel 2001, 8,8 milioni nel 2000). L’incidenza sul valore della produzione è dell’1,3% contro il 2,8% del 2002. La posizione finanziaria netta consolidata al 31 dicembre 2003 era positiva e ammontava a 105,9 milioni di euro contro i 116,4 milioni di euro al 31 dicembre 2002, diminuendo principalmente per l’effetto sia dell’autofinanziamento dello sviluppo in corso dei nuovi prodotti sia dell’avvenuta acquisizione di Matra Automobile Engineering S.a.s.. Per la capogruppo Pininfarina S.p.a. Il 2003 si è chiuso con un utile netto di 8,6 milioni di euro rispetto ai 2,9 milioni di euro del 2002. I motivi del forte incremento vanno ricercati principalmente nei maggiori dividendi incassati dalle società controllate e nell’aumentato contributo della gestione finanziaria. La posizione finanziaria netta è risultata di 62,3 milioni di euro, sostanzialmente in linea con quella del 2002 pari a 63,7 milioni di euro. L’assemblea ha deliberato la distribuzione di un dividendo, invariato rispetto allo scorso esercizio, di 0,3814 euro per azione di risparmio e 0,34 euro per azione ordinaria con stacco, previsto per il 24 maggio 2004, della cedola n. 4 per azione ordinaria e risparmio; il dividendo sarà pagabile a partire dal 27 maggio 2004. In data 2 febbraio 2004 si è concluso l’iter procedurale inerente il diritto di recesso spettante agli azionisti in seguito alla fusione per incorporazione della Industrie Pininfarina S.p.a. E della Pininfarina Ricerca e Sviluppo S.p.a. In Pininfarina S.p.a., con conseguente mutamento dell’oggetto sociale. Gli azionisti esercitanti validamente il diritto sono risultati 2 per complessive n.Ro 71.375 azioni ordinarie, rappresentando lo 0,76% circa delle azioni costituenti il capitale sociale. Pininfarina S.p.a. Ha acquisito i titoli come azioni proprie che saranno utilizzate per il piano di stock option 2002 – 2004 in essere. Il prezzo unitario di acquisto è stato di euro 18,865, determinato a norma di legge. L’assemblea, in sede straordinaria, ha inoltre deliberato: la modifica dello statuto sociale, anche per l’adeguamento ai disposti del Decreto Legislativo n. 6/2003, e la conversione obbligatoria delle azioni di risparmio in azioni ordinarie di nuova emissione, godimento 1° gennaio 2004, alla pari e senza conguaglio con le modifiche statutarie inerenti e conseguenti. La conversione obbligatoria delle azioni di risparmio in azioni ordinarie sarà all’ordine del giorno dell’Assemblea speciale degli Azionisti di risparmio che si terrà in data odierna alle ore 18.  
   
   
PININFARINA: CONVERSIONE OBBLIGATORIA DELLE AZIONI DI RISPARMIO IN AZIONI ORDINARIE  
 
Torino, 12 maggio 2004 - L’assemblea speciale degli azionisti di risparmio, tenutasi ieri sera alle ore 18 , ha deliberato all’unanimità la conversione obbligatoria delle azioni di risparmio in azioni ordinarie di nuova emissione, godimento 1° gennaio 2004, alla pari e senza conguaglio. Tale conversione era stata deliberata in mattinata, subordinatamente all’approvazione dell’Assemblea speciale, anche dall’ Assemblea degli Azionisti in sede straordinaria. La data di efficacia della conversione, a partire dalla quale le azioni di risparmio saranno revocate dalle negoziazioni in borsa, sarà concordata con Borsa Italiana S.p.a. E ne sarà data comunicazione al pubblico mediante apposito avviso sul quotidiano “Ilsole24ore”.  
   
   
FIN.PART S.P.A: APPROVATO IL PIANO STRATEGICO OPERATIVO DEL GRUPPO  
 
Milano, 11 Maggio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Fin.part S.p.a., tenutosi ieri, ha approvato il piano strategico operativo del Gruppo Fin.part. Tale piano descrive ed analizza il processo di riorganizzazione, la nuova filosofia gestionale ed i risultati prospettici del Gruppo. Con il nuovo orientamento Fin.part cambia “mestiere” rinunciando al passato ruolo di operatore industriale e commerciale per convertirsi in un “gestore di valore” dotato di un portafoglio articolato su marchi di qualità, notorietà e potenzialità di livello assoluto. Il piano prevede la concessione in licenza d’uso, attraverso contratti di lungo periodo, dei marchi ad operatori specializzati nei vari settori merceologici, con contestuale cessione agli operatori individuati dei rami di azienda e delle attività strettamente inerenti la gestione operativa dei marchi; ciò comporterà una completa riorganizzazione operativa del Gruppo nell’ambito della quale Fin.part manterrà la proprietà dei marchi e si occuperà della gestione degli stessi e della razionalizzazione e/o dismissione delle attività non più facenti parte del “core business”. Ciò consentirà a Fin.part di usufruire di un flusso costante di reddito nel lungo periodo generato dalle royalties, con il conseguimento di un margine operativo lordo medio annuo di circa 33 milioni di Euro. La nuova gestione non richiederà significativi investimenti, salvo l’eventuale riacquisto del marchio Moncler, né tantomeno rilevanti assorbimenti di cassa per la gestione del capitale circolante netto. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato inoltre di affidare a Franco Tatò & Partners S.p.a. L’incarico di individuare le modalità operative per l’implementazione finanziaria del piano strategico operativo del Gruppo Fin.part. Nella stessa riunione il Consiglio di Amministrazione ha approvato la relazione trimestrale al 31 Marzo 2004. I ricavi netti consolidati ammontano a 99,0 milioni di Euro, con una riduzione rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente, a parità di perimetro di consolidamento, di 15,4 milioni di Euro. La divisione Casualwear (Gruppo Pepper) presenta un incremento di fatturato del 7,4%, mentre le altre divisioni presentano fatturati in calo principalmente in conseguenza della situazione di tensione finanziaria che ha consentito solo una parziale evasione degli ordini raccolti. Il margine operativo lordo consolidato si riduce di 5,2 milioni di Euro, attestandosi a 3,8 milioni di Euro. Tale contrazione è riferibile in larga misura al comparto Luxury (Gruppo Cerruti) in cui il decremento dei ricavi, ed una produzione e distribuzione ridotta nella sua efficacia, ha sensibilmente ridotto la marginalità operativa che, in relazione ad una struttura di costi fissi sovradimensionata per il volume attuale di attività, diviene negativa per 3,4 milioni di Euro. Il risultato della gestione corrente si mantiene pressoché inalterato rispetto all’esercizio 2003, in virtù della diminuzione degli oneri finanziari netti, che si attestano a 7,0 milioni di Euro contro 10,7 milioni di Euro dell’esercizio precedente, connessa alla riduzione della posizione finanziaria netta. Il risultato ante imposte è negativo per 11,5 milioni di Euro, a fronte di un utile di 5, 1 milioni di Euro del precedente esercizio. Il risultato del 2003 aveva beneficiato di proventi straordinari per 17,8 milioni di Euro, principalmente connessi alla cessione del marchio Moncler. La posizione finanziaria netta consolidata ammonta a 350,9 milioni di Euro contro 406,6 milioni di Euro al 31 marzo 2003 (in riduzione di 4,3 milioni di Euro rispetto al 31 Dicembre 2003). Il capitale circolante netto ammonta a 87,4 milioni di Euro, con una variazione rispetto all’esercizio precedente di 81,7 milioni di Euro. Si allegano i prospetti riclassificati di conto economico e stato patrimoniale del Gruppo Fin.part al 31 marzo 2004. La sintesi del piano strategico operativo del Gruppo viene diffusa al mercato tramite Nis nella sezione “Documenti”, contestualmente al presente comunicato.  
   
   
ISAGRO: POSITIVI I RISULTATI NEL TRIMESTRE 2004 EBITDA + 12% RISULTATO ANTE IMPOSTE +52% DEBITO FINANZIARIO NETTO –22%  
 
 Milano 12 maggio 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Isagro Spa, riunitosi il 12 maggio a Milano, ha esaminato e approvato i risultati del primo trimestre 2004, che recepiscono gli effetti della c.D. “ Riforma Vietti” relativa alla eliminazione delle interferenze di natura fiscale dalle rappresentazioni civilistiche. Il Gruppo ha registrato nel I° trimestre 2004 ricavi delle vendite e prestazioni pari a 36.717 migliaia di Euro (-1.7% rispetto al I° trimestre 2003 ma in linea a parità di tassi di cambio), realizzando un Risultato netto trimestrale di 837 migliaia di Euro (+ 72,9% rispetto allo stesso periodo del 2003 pro–forma per omogeneità di rappresentazione contabile), applicando l’aliquota agevolata del 20% alla capogruppo. Si evidenzia che, in virtù della stagionalità del business, il fatturato del I trimestre dell’esercizio non costituisce storicamente per Isagro un momento di particolare significatività poiché le campagne commerciali dei prodotti del Gruppo avvengono a partire dal mese di marzo in Italia, nel Iii trimestre sul mercato indiano e nel Iii e Iv trimestre in Brasile, mercato quest’ultimo ove ci si attende per l’esercizio in corso un forte sviluppo. Con riferimento all’Ebitda, esso è stato pari a 4.719 migliaia di Euro, in crescita del 12,3% rispetto alle 4.203 migliaia di Euro del I trimestre 2003 pro-forma , con una incidenza sui Ricavi che passa dall’11,2% al 12,9%: tale miglioramento, avvenuto pur in presenza di un impatto negativo in termini di tassi di cambio Euro / Dollaro / e Euro / Rupia, è dovuto principalmente ad un migliore mix delle vendite ed a minori costi del lavoro. Il miglioramento nel mix delle vendite, in particolare, è risultato dal concomitante manifestarsi di uno slittamento delle vendite sul mercato italiano, dovuto alle avverse condizioni meteorologiche, controbilanciato da maggiori vendite di Tetraconazolo – importante fungicida di proprietà di Isagro - in Brasile. L’ebit è stato pari a 2.563 migliaia di Euro. In crescita dell’8,2% rispetto al 2003 pro-forma nonostante un incremento nei livelli di ammortamento delle immobilizzazioni materiali in seguito al completamento degli investimenti presso gli impianti di Adria e Panoli ( India). Il risultato ante imposte ha raggiunto le 2.034 migliaia di Euro, in crescita del 52,4% rispetto alle 1.334 migliaia di Euro del 2003 pro-forma, grazie anche ad un minor peso degli oneri finanziari netti. Per quanto riguarda la posizione finanziaria netta, i Debiti al 31 marzo 2004 sono pari a 76.868 migliaia di Euro, in forte riduzione (-22%) rispetto al 31 marzo 2003 ( Euro 98.564 migliaia). Tale miglioramento è imputabile per circa 13,4 milioni di Euro ai proventi netti derivanti dalla recente operazione di quotazione e per la differenza a produzione di cassa. “L’andamento positivo del I trimestre 2004” commenta Giorgio Basile, Presidente e Amministratore Delegato di Isagro S.p.a., “ unitamente al previsto sviluppo delle vendite di Tetraconazolo in Brasile, di cui si hanno anche recenti conferme, consentono di prevedere una forte crescita, a fine anno, dei principali indicatori del conto economico del Gruppo”  
   
   
OCCHIALI: NEL 2003 PRODUZIONE A 1.870 MILIONI DI EURO (+0,6%) EXPORT IN CALO: SOLE IN CALO MA TENGONO LE MONTATURE CAUTO OTTIMISMO PER I PRIMI MESI DEL 2004  
 
Milano, 12 maggio 2004 - L'industria italiana dell'occhialeria ha chiuso il 2003 con una produzione pari a 1.870 milioni di euro, lo 0,6% in più rispetto all'anno precedente. Le difficoltà affrontate dal settore hanno determinato un calo complessivo delle esportazioni pari al 4%, assestandosi a 1.506 milioni di euro. Un risultato che risente fortemente della crisi internazionale dei consumi, accentuata da un rapporto euro/dollaro sfavorevole e dalla concorrenza dei paesi asiatici, che ancora oggi si rivela troppo spesso sleale. Si tratta di un valore che rispecchia il trend delle esportazioni di tutti i comparti moda/accessorio del cosiddetto I-style che, complessivamente, nel 2003 hanno perso il 9%. Il calo dell'occhialeria rappresenta comunque il risultato migliore dopo cosmetici e profumi (-2%), senza dubbio molto più contenuto rispetto ad abbigliamento (-7,3%) e calzature (-7,8%). Osservando in dettaglio il settore, a soffrire maggiormente è stato l'occhiale da sole, tradizionale traino dell'export made in Italy, che ha perso il 7,2% rispetto al 2002 (a 852 milioni di euro). Buona tenuta, invece, delle esportazioni di montature a quota 611 milioni, +0,9% rispetto all'anno passato. Questi risultati rispecchiano appieno la crisi mondiale dei consumi che penalizza soprattutto í prodotti voluttuari. Guardando ai principali mercati di riferimento, risultati apprezzabili sì registrano in Europa dove la crescita complessiva del 3,3%, a 737 milioni di euro, è determinata da una maggior richiesta sia di montature (+2,9%) sia di occhiali da sole (+3,6%). Le migliori performance nel Vecchio Continente sono quelle di Spagna (+18,9%) e Regno Unito (+6,6%). Fortemente penalizzate dal dollaro e dalla moneta cinese ad esso legata, frenano le esportazioni in America (-12,3% a 465 milioni di euro) - uno dei principali mercati di riferimento italiani - e in Asia (-5,5% a 199 milioni). In particolare, l'andamento negativo registrato negli Stati Uniti (-19%) è attribuibile alla forte riduzione di consumi, ma anche alla debolezza del dollaro rispetto all'euro. Le importazioni sono scese del 10% a 428 milioni di euro; in flessione sia gli occhiali da sole (-16,4%) sia le montature (-8,4%). Non si placa purtroppo il traffico di occhiali contraffatti che entrano nel nostro Paese, molto spesso in modo clandestino; solo nelle ultime due settimane ne sono stati sequestrati circa 74.000. Anfao, l'associazione dei produttori italiani, è sempre in prima linea nella lotta al fenomeno, ne è testimonianza la recente collaborazione con la Guardia di Finanza di Gioia Tauro che ha permesso di portare a buon esito un procedimento di distruzione di un primo quantitativo di occhiali da sole dai marchi contraffatti. Le previsioni per il 2004 sembrano delineare un miglioramento, almeno la ripresa di alcuni mercati fondamentali come quello americano, e nuove prospettive verso i mercati cinese, giapponese ed Est europeo. Le proiezioni per il primo trimestre registrano una crescita di qualche punto percentuale, rispecchiando l'andamento di tutti i compatti del made in Italy le cui esportazioni, secondo gli ultimi dati Istat, stanno aumentando verso tutti ì principali mercati esteri come Usa (+3,5%) e Cina (+13,5%) con la migliore performance degli ultimi tre anni. L'industria italiana dell'occhialeria si compone di 1.270 realtà produttive, di cui 215 industriali, con 17.800 addetti. L'80% della produzione viene realizzata nel distretto di Belluno.  
   
   
CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA: +1,0% AD APRILE  
 
Roma, 11 maggio 2004 – Più 1,0% è la crescita della domanda di energia elettrica nel mese di aprile 2004 rispetto allo stesso mese del 2003. Il totale dell’energia richiesta in Italia è stato pari a 25,2 miliardi di kWh. Il risultato ha risentito di fattori relativi al calendario (una giornata lavorativa in più rispetto ad aprile 2003). Depurata da questo effetto la variazione è pari a +0,2%. Dall’analisi effettuata dal Gestore della rete emerge che a livello territoriale la variazione dei consumi è stata più sostenuta al Sud (+1,7%) e uguale alla media nazionale al Centro (+1,0%); è stata, invece, inferiore alla media al Nord (+0,6%). I 25,2 miliardi di kWh richiesti risultano distribuiti per il 46,2% al Nord, per il 29,8% al Centro e per il 24% al Sud. La dinamica tendenziale della richiesta di energia elettrica sul territorio ha fatto registrare un +4,4% nell’area della Sardegna, rispetto allo stesso mese del 2003. Nel mese di aprile 2004 il fabbisogno nazionale di energia elettrica è stato coperto per l’84,5% con la produzione nazionale e per la quota restante (15,5%) facendo ricorso alle importazioni, in diminuzione (-16,5%) rispetto ad aprile 2003. Il calo delle importazioni di energia elettrica dall’estero è dovuto alla riduzione delle quantità provenienti dai Paesi frontalieri sull’arco alpino. Il Gestore della rete ha applicato tale misura per esigenze di sicurezza a seguito degli eventi del 28 settembre scorso. Complessivamente la produzione nazionale netta (22,1 miliardi di kilowattora) è aumentata del 4,8% rispetto ad aprile 2003. In particolare si è avuto un aumento della produzione idroelettrica (+23,6%), termoelettrica (+1,5%), geotermoelettrica (+2,7%) ed eolica (+34,5%). Il profilo congiunturale della domanda elettrica ha fatto registrare una crescita (+0,8%) rispetto al mese precedente. L’analisi dettagliata dell’andamento dei consumi elettrici mensili è disponibile nella pubblicazione "Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico", consultabile alla voce "dati statistici" del sito www.Grtn.it  
   
   
ENEL: AL VIA IL MESE DI CENTRALI APERTE FINO AL 6 GIUGNO IN TUTTA ITALIA 42 CENTRALI APRONO AL PUBBLICO CON MOSTRE, CONCERTI, GARE SPORTIVE, PUNTI INTERNET  
 
Roma, 12 maggio 2004 – Visite, giochi e spettacoli nelle centrali Enel per studenti e famiglie, bambini, giovani e anziani, per un mese intero, in occasione del tradizionale appuntamento “Centrali aperte”. Un totale di quarantadue centrali, rappresentative dei differenti modi di produrre energia elettrica (idroelettrico, termoelettrico, eolico, geotermico), potranno essere visitate, a tappe alterne, ogni weekend per un mese da chiunque voglia conoscere più da vicino come funzionano le fabbriche dell'energia, quali tecnologie applicano, come si integrano nel territorio circostante. Durante la giornata gli impianti diverranno anche luoghi di incontro dove svolgere attività sportive, partecipare a gare, visitare mostre d’arte, ascoltare musica, navigare in internet, intrattenere i più piccoli. Con la collaborazione delle principali Federazioni nazionali, in molte centrali: Piombino (Li), Montorio al Vomano (Te), Cardano (Bz) , Castelviero (Tv), Leri Cavour (Vc), La Spezia, Matese (Ce) saranno attivi “villaggi sportivi” dove, col supporto di istruttori federali, i visitatori potranno provare a cimentarsi col tiro con l’arco, il salto in alto e altri sport insoliti per il grande pubblico. Iniziative sportive di richiamo anche nelle centrali di Presenzano (Ce), di Santa Barbara (Ar) con l’arrivo della gara ciclistica femminile Adriatico/tirreno, di Santa Massenza (Tn) con il dragon boat, di San Fiorano (Bs) con le mountain bike. Tra le tante altre iniziative sportive, le discese in gommone a Salsominore (Pc), canottaggio a Piana degli Albanesi (Pa), canoa e kayak a Trezzo sull’Adda (Mi). Insieme alla Lega Nazionale Dilettanti calcio, Enel organizza tornei nella centrale siciliana di Caltavuturo (Pa) e nella centrale di Trezzo sull’Adda,vicino a Milano. Quest’ultima ospiterà anche il balletto classico “Carmina Burana con Ballet de Nice” e una personale del pittore Luigi Marchesi. Per gli appassionati di auto e moto d’epoca sono organizzate esposizioni nelle centrali della Spezia e Leri Cavour: ospite d’onore la Ferrari F1. Previsti raduni di auto d’epoca anche negli impianti toscani di Torrite (Lu) e Vinchiana (Lu) e in quelli di Termini Imerese (Pa) e La Casella (Pc). Le due ruote avranno il loro spazio a Porto Tolle (Ro) con il raduno Ducati, a Mallero (So) e a Valle Secolo (Pi) dove si terrà anche il torneo dei balestrieri di Massa Marittima (Gr). A Sulcis (Ca) in Sardegna e a Priolo Gargallo (Sr) in Sicilia, il pubblico potrà ammirare gli “Energy Games”, spettacolari esibizioni e gare di freestyle in moto da cross in collaborazione anche con i motoclub locali. La musica sarà protagonista di questa iniziativa: in collaborazione con l’Accademia di Santa Cecilia Enel organizza una serie di concerti che avranno il tema del vino come filo conduttore, a Vigevano (Pv), Bastardo (Pg), La Casella e Santa Massenza. Largo spazio anche alle bande musicali che Enel promuove, attraverso un accordo con Anbima, con un tour nazionale e un concorso dedicato a valorizzare questa tradizionale forma di aggregazione. Un ruolo importante anche per il mondo della scuola: l’apertura delle centrali sarà infatti l’occasione in cui premiare le classi che hanno partecipato con il miglior risultato al grande progetto didattico “Energia in gioco”, l’iniziativa di Enel che ha coinvolto nell’anno scolastico 2003-2004 oltre 100.000 studenti in tutta Italia. Il programma delle giornate e i riferimenti delle centrali coinvolte possono essere trovate sul sito www.Enel.it.  
   
   
CLAMOROSA INIZIATIVA DEL CODACONS CONTRO IL CAROBENZINA: 1.800.000 VOTI IN MENO(5 EURO A VOTO PER RIMBORSI ELETTORALI) AI PARTITI IN PARLAMENTO PER RISARCIRE I CONSUMATORI DEI 9 MILIONI DI EURO INGIUSTAMENTE SOTTRATTI DAL CARO-PIENO  
 
Roma, 12 maggio 2004 - 9 milioni di euro. A tanto ammonterà l’aggravio monetario per i consumatori italiani nel 2004 determinato dal caro-benzina, qualora la situazione non venga risolta e i prezzi alla pompa riportati alla normalità. Una spesa pesante che va ad aggiungersi alla perdita del potere d’acquisto delle famiglie determinata da due anni di carovita, che nel 2004, secondo le stime dei consumatori, farà registrare un aumento delle spese per famiglia pari a 1.116 euro. I vari partiti avevano promesso interventi per abbassare il prezzo della benzina, ma di bonus e sgravi fiscali nemmeno l’ombra. E adesso i consumatori passano al contrattacco. Il Codacons ha infatti messo in piedi una clamorosa iniziativa di autotutela dei cittadini, basata sulle prossime elezioni europee. Il rimborso elettorale per ogni voto ricevuto, in base alle norme vigenti, ammonta a 5 euro. Per riappropriarsi di questi 9 milioni di euro ingiustamente sottratti basterà che 1.800.000 elettori non diano il proprio voto ai partiti in Palamento, che hanno dimostrato immobilismo sull’argomento benzina, togliendo loro 9.000.000 di euro (1.800.000 x 5 = 9.000.000) che verranno così restituiti alla collettività. Sarà sufficiente al momento del voto consegnare scheda bianca o dirottare il proprio voto verso un partito o una lista non presente in Parlamento. Ma le iniziative del Codacons non finiscono qui. L’associazione, infatti, annuncia dci aver presentato denuncia per ritardo di atti d’ufficio e concorso in aggiotaggio contro gli assessori regionali al commercio e industria di tutte le regioni italiane e contro il Ministro Marzano per non aver diffuso i dati e gli elenchi delle migliaia di distributori di carburante indipendenti dislocati su tutto il territorio nazionale. Si tratta, sostiene il Codacons, di distributori che praticano prezzi sensibilmente inferiori (fino a 0,10 euro al litro) rispetto ai marchi noti della benzina, ma ancora misteriosi poiché le regioni diffidate dal codacons non ancora rifiutano l’elenco ufficiale della loro ubicazione.  
   
   
NUOVO PROGETTO PER PROMUOVERE LA PARTECIPAZIONE FEMMINILE AL 6PQ  
 
Brucelles, 12 maggio 2004 - La Commissione europea assegnerà 931.000 euro a un nuovo progetto finalizzato a promuovere la partecipazione dell'imprenditoria femminile al Sesto Programma Quadro (6Pq). Women2fp6 è finanziato nell'area di attività "Ricerca e Innovazione, nell'ambito del programma specifico "Strutturare il Ser [Spazio Europeo della Ricerca]", e ha lo scopo di formare almeno 450 donne imprenditrici per integrarne poi 50 all'interno di progetti del 6Pq. "Le donne tendono ad avviare le proprie società in circostanze diverse rispetto agli uomini", ha spiegato a Cordis News Petra Püchner, coordinatrice del progetto. "Di solito danno vita a imprese più piccole, spesso nel settore dei servizi". "Le donne non sono così abituate all'ambiente d'impresa, per ottenere informazioni tendenzialmente si rivolgono alle biblioteche pubbliche anziché alle camere di commercio, come farebbero gli uomini", ha aggiunto Christina Diegelmann, un'altra collaboratrice al progetto. Il punto di partenza del progetto è stato perciò la presa di coscienza che le donne imprenditrici, in genere, non conoscono le possibilità offerte dal 6Pq e che quasi nessuna partecipa alla cooperazione transnazionale. "Le donne imprenditrici hanno tendenzialmente meno esperienza nella gestione, hanno più difficoltà a ottenere prestiti e non sanno pubblicizzare se stesse o la loro competenza bene quanto gli uomini", ha affermato la Dott.ssa Püchner. L'aspetto positivo, però, è che le donne fanno più ricerca e tendono a correre meno rischi degli uomini. Di conseguenza, sebbene più piccole e caratterizzate da una crescita più lenta, le società gestite da donne tendono ad avere più successo e a essere meno soggette al fallimento. Viene quindi riconosciuto il ruolo importante rivestito dalle donne imprenditrici nello sviluppo economico e regionale in Europa. Ciononostante, vengono spesso trascurate dalle organizzazioni di sostegno alle piccole e medie imprese (Pmi). È importante che questo stato di cose cambi, in quanto "le donne possono contribuire ai progetti del 6Pq in termini di equilibrio tra i sessi e partecipazione delle Pmi", spiegano i partner di Women2fp6 in un comunicato stampa. Questo progetto, che vede il coinvolgimento di 16 partner provenienti da dieci Stati membri dell'Ue, mira a ridurre i divari regionali esistenti nel sostegno delle donne imprenditrici, attraverso apprendimento, corsi di formazione e seminari transregionali. Women2fp6 riunisce due tipi di partner: quelli con competenza tecnologica e d'innovazione e quelli esperti nell'aiutare le donne nella creazione di imprese. Riunendo questi vari partner è possibile sviluppare una strategia per un avvicinamento e un'integrazione efficaci delle donne imprenditrici nei progetti del 6Pq. La formazione sarà offerta in funzione delle esigenze e della creazione di raggruppamenti transnazionali di donne imprenditrici. Sarà allestito inoltre un database Internet, in cui le donne potranno pubblicizzare la propria azienda, la propria competenza e il proprio potenziale contributo a un progetto del 6Pq. Per maggiori informazioni sul progetto, vi invitiamo a contattare: Dott.ssa Petra Püchner E-mail: puechner@steinbeis-europa.De  Oppure Charlotte Schlicke E-mail: schlicke@steinbeis-europa.De  Per maggiori informazioni su "Strutturare il Ser - Ricerca e Innovazione", vi invitiamo a visitare: http://www.Cordis.lu/fp6/innovation.htm  
   
   
NUOVA INDAGINE RIVELA CHE MENO DELLA METÀ DELLE IMPRESE DELL'UE15 DIMOSTRA UN'ATTIVITÀ INNOVATIVA  
 
Bruxrelles, 12 maggio 2004 - Tra il 1998 e il 2000, il 44 percento delle aziende nell'Ue15 ha intrapreso un'attività di innovazione, in una forma o nell'altra, secondo la terza Indagine comunitaria sull'innovazione, pubblicata dall'istituto statistico Eurostat il 7 maggio. Nel corso dello stesso periodo, gli Stati membri con la più alta percentuale di società attivamente coinvolte nell'innovazione sono risultati l'Irlanda (65 percento), la Germania (61 percento), il Belgio (50 percento) e l'Austria (49 percento). I paesi con le prestazioni più scadenti a tale riguardo sono stati la Grecia (28 percento), la Spagna (33 percento) e l'Italia e il Regno Unito (36 percento ciascuno). Per l'indagine, l'attività innovativa è definita come l'introduzione sul mercato di prodotti (beni o servizi) nuovi o significativamente perfezionati, nonché innovazioni di processi, tecnologia di produzione o metodi per la fornitura di servizi e prodotti nuovi o significativamente perfezionati. Per quanto riguarda le dimensioni delle società, l'indagine mostra chiaramente che quanto più grande è l'impresa tanto più probabile è l'impegno in attività innovative. Nell'ue15 (Stati membri prima dell'allargamento), il 39 percento delle piccole aziende (tra 10 e 49 dipendenti) ha introdotto innovazioni, rispetto al 77 percento delle grandi aziende con 250 o più dipendenti. Circa il 60 percento delle medie imprese, con un organico compreso tra 50 e 249 dipendenti, ha evidenziato un'attività innovativa. Il confronto delle prestazioni innovative dei due principali settori di attività nei paesi dell'Ue15 rivela che il 47 percento delle società nell'industria, inclusa l'estrazione, nella produzione e nella fornitura di servizi di pubblica utilità, ha introdotto innovazioni tra il 1998 e il 2000, rispetto al 40 percento registrato nel settore dei servizi (ingrosso, trasporti e telecomunicazioni, servizi finanziari e commerciali). Questa tendenza comunitaria è stata evidente in tutti gli Stati membri, eccetto la Grecia. Infine, a tutte le aziende coinvolte nell'indagine è stato chiesto di individuare i fattori che, a loro avviso, hanno ostacolato maggiormente le prestazioni innovative. La lamentela maggiore, citata dal 21 percento delle imprese, ha riguardato "i costi dell'innovazione troppo elevati". La mancanza di risorse finanziarie appropriate è stata sottolineata dal 15 percento delle imprese, mentre il 13 percento ha lamentato la "carenza di personale qualificato".  
   
   
GIOVANI E INNOVATIVE, LONGEVE E DI SUCCESSO: L’UNIONCAMERE PREMIA LE IMPRESE CON I NUMERI PER VINCERE LA CRISI DALLE ROSE AI MOTORI DI RICERCA, DAI PROFUMI ALLA LOTTA CONTRO IL CANCRO: TRADIZIONE E INNOVAZIONE ALLA BASE DI OTTO STORIE DI SUCCESSO DELL’ITALIA MENO CONOSCIUTA  
 
Roma, 12 maggio 2004 – Da Vicenza a Cosenza, da Isernia a Venezia passando per Roma, Macerata, Firenze, Parma: un filo comune si snoda lungo le province della Penisola per unire le storie di otto imprese che sulla tradizione e l’innovazione hanno costruito le basi per innovare, creare valore ed affermarsi sul mercato. In occasione della seconda edizione della Giornata dell’economia - in corso contemporaneamente in tutta Italia nelle 103 Camere di Commercio - l’Unioncamere festeggia a Roma queste imprese con la consegna di due Premi, realizzati in collaborazione con lo Studio Ambrosetti. Si tratta del “Premio Unioncamere per la Giovane Impresa Innovativa” e del “Premio Unioncamere per l’Impresa più Longeva e di Successo”. “La decisione di dare un concreto riconoscimento alle imprese che danno lustro al Made in Italy e alla capacità di innovare che da sempre caratterizza gli italiani – ha detto in occasione della consegna dei premi il presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli - è strettamente connessa al significato della Giornata dell’economia. E’ un momento privilegiato di confronto tra la comunità degli imprenditori, le loro associazioni e le istituzioni locali con la Camera di Commercio quale istituzione ‘dedicata’ allo sviluppo e alla promozione dell’impresa, del mercato e del territorio”. “Il Rapporto Italia che presentiamo oggi – ha aggiunto il presidente di Unioncamere - racconta queste imprese attraverso numeri che, pur significativi, rimangono freddi e senza volto. Con l’istituzione di questi due premi abbiamo voluto dare concretezza e spessore umano ai risultati positivi di tanti piccoli imprenditori, sul cui lavoro e sulle cui scommesse si sostiene l’economia reale del Paese, soprattutto in una fase di difficoltà come questa”. Il Premio Unioncamere per la “Giovane impresa Innovativa” è stato assegnato a 4 imprese italiane (una per ognuno dei principali settori economici: agricoltura, industria, artigianato, commercio e servizi), nate a partire dal 1° gennaio 2000 e che si sono particolarmente distinte per la loro capacità di innovare. Il premio consiste in una borsa di studio di un anno per un giovane ricercatore, che avrà la possibilità di sviluppare un progetto presso l’azienda vincitrice. Il Premio Unioncamere per l’Impresa più “Longeva e di Successo’ premia, invece, 4 aziende italiane con almeno 50 anni di vita e che abbiano saputo affermarsi sul mercato e creare valore nel tempo. Di seguito, i profili delle imprese vincitrici dei premi Unioncamere 2004. Premio Unioncamere Per La Giovane Impresa Innovativa - Nexse srl (Roma) Nexse ha ideato e brevettato la tecnologia S-sms (acronimo di secure short message), un'estensione del diffuso standard Sms utilizzato per scambiare messaggi fra cellulari, adattandolo ai settori del mobile payment, del ticketing e dell'advertising, capace di garantire criteri di sicurezza e riservatezza analoghi al diffuso sistema delle carte di credito. Nexse è stata fondata da cinque ingegneri informatici, tutti italiani fra i 32 e i 35 anni, con vaste conoscenze nel settore delle nuove tecnologie e vari anni di esperienza nell'ambito di progetti industriali di telecomunicazioni, spaziali e di ricerca a livello europeo ed internazionale. Oggi Nexse annovera 50 ingegneri del software, collabora con i più importanti system integrator e operatori di telefonia, vanta una consolidata collaborazione con il mondo accademico, assieme a cui promuove un laboratorio di ricerca applicata (www.W-lab.it), per esplorare nuove opportunità, tecnologie e servizi. Per informazioni: Leonardo Ambrosini Tel. 06 78851662 Azienda Agricola Rosal (Macerata) In vista di una radicale revisione delle proprie modalità operative, l’azienda ha avviato una serie di attività per abbinare la riorganizzazione dei fattori produttivi con l’automazione delle serre esistenti, nei canoni del più basso impatto ambientale e realizzando un risparmio idrico del 70%. Dal punto di vista della produzione, Francesco e Maria Paola Carpiteti hanno inoltre cambiato l’indirizzo delle coltivazioni verso piante di rose in vaso e lanciato un progetto di ricerca per realizzare l’ambizioso obiettivo di reintrodurre la consociazione di rose e vigne e coniugare la “trasformazione di un vigneto esistente in impianto misto con rose”. Questa tecnica di coltivazione sfrutta le rose come “sentinelle” contro gli attacchi funginei ai vitigni e trasmette al vino il retrogusto di rosa. Per informazioni: Paola Carpineti Tel. 0733 283312 Abo Project Spa (Venezia) “Solo grazie al contributo di ogni singola realtà aziendale potremo veder raggiunto il traguardo che noi imprenditori ci siamo posti nell’intraprendere questa grande sfida: sconfiggere il cancro entro il 2010”. In queste parole di Giancarlo Zacchello – Presidente di Abo Project – sta il senso dello slogan “Adotta un ricercatore” proposto da Abo Project che, attraverso un innovativo modello di finanziamento diretto a coinvolgere le aziende aderenti, sostiene la ricerca mirata contro il cancro. Un messaggio che lascia intendere la trasparenza dell’attività di ricerca di Abo su cui il sostenitore può e deve essere informato. Attraverso il sito internet www.Aboproject.it, infatti, l’azienda sostenitrice è in grado di vedere e far vedere gli step del progetto di ricerca a cui questa si è abbinata. Oggi, grazie all’attività di sensibilizzazione promossa da Abo Project, le aziende che hanno deciso di far parte della squadra Abo sono più di 100, alle quali sono stati presentati progetti di ricerca per il valore totale di 2.000.000 di €. Per informazioni: Nadia Chinellato Tel. 041 5445711 Mimesi srl (Parma) L’azienda ha sviluppato un progetto Web semplice e innovativo per la realizzazione di un motore di ricerca automatico, denominato Cercanotizie, grazie al quale è possibile creare di rassegne stampa testuali in tempo reale. L’azienda è nata come software house specializzata nello sviluppo di sistemi per la gestione di grandi basi documentali e la realizzazione di piattaforme Web e motori di ricerca. Attualmente Mimesi conta circa cento clienti del servizio Cercanotizie fra uffici stampa, società editrici, società di pubbliche relazioni, tutte di primaria rilevanza nel panorama nazionale (società quotate, multinazionali, operatori di telecomunicazioni, banche, assicurazioni). Per informazioni: Paolo Marenzoni Tel. 0521 463811 Premio Unioncamere Per L’impresa Logeva E Di Successo - Caseificio Di Nucci Antonio di Franco Di Nucci (Isernia) Il Caseificio Di Nucci Antonio di Franco Di Nucci è una piccola azienda dalla lunga storia familiare. Giunta alla 10° generazione di produttori di formaggio, l’azienda produce i formaggi tipici della tradizione meridionale e della “civiltà della transumanza” - i cosiddetti formaggi a pasta filata - secondo gli antichi metodi della tradizione familiare e regionale. Per la produzione è utilizzato esclusivamente latte locale di alta qualità, lavorato a mano con le antiche attrezzature e, solo per il minimo indispensabile con gli strumenti di tipo meccanico. Fino a due generazioni fa, i capi azienda si sono occupati anche della transumanza, le cui tradizioni sono state mantenute nel tempo. Oggi la struttura di vendita si è notevolmente ampliata, con presenze significative attraverso collaborazioni commerciali su tutto il territorio nazionale e anche all’estero. Per infromazioni: Franco Di Nucci Tel. 0865 77288 Poli Distillerie Srl (Vicenza) La Poli è una distilleria artigianale a conduzione familiare, fondata nel 1898 a Schiavon, nei pressi di Bassano del Grappa (Vicenza), nel cuore della zona più tipica per la produzione del distillato della vinaccia. La famiglia Poli si occupa di grappa da più di 100 anni: il primo che cominciò a distillare fu Giobatta (1846-1921), produttore di cappelli di paglia con la passione per la distillazione. Il figlio Giovanni (1877-1964) decise di ufficializzare il mestiere di distillatore e nel 1898 fondò le Distillerie Poli. Nel corso degli ultimi anni, la Distilleria Poli ha dovuto affrontare un grande salto di qualità per adeguarsi al mutato gusto dei consumatori e alle nuove motivazioni di consumo, pur restando profondamente legata alle migliori tradizioni. L’azienda ha percorso un secolo di storia tutt’altro che facile, giungendo ai giorni nostri rafforzata da un successo riconosciuto anche a livello internazionale e raggiunto grazie alla passione e alla tenacia trasmessa di padre in figlio. Per informazioni: Barbara Poli Tel. 0444 665007 Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella (Firenze) L’officina Profumo farmaceutica di Santa Maria Novella lega le sue origini ai frati domenicani che nel 1221 iniziano la costruzione del loro convento alle porte di Firenze. Una data importante è il 1612, l’anno della fondazione ufficiale, quando il Granduca di Toscana vuole che sia aperta al pubblico come “Fonderia di Sua Altezza Reale”. I frati iniziano così ufficialmente la loro attività commerciale vendendo direttamente i loro prodotti curativi ed “effimeri”. Oggi le Acque di Colonia e le numerose altre preparazioni della Antica Farmacia, sono racchiuse come gioielli in uno scrigno, nelle Sale di Via della Scala. Nell’inimitabile cornice dei Vecchi Laboratori, invece, dove per secoli ci sono state le lavorazioni, sarà presto allestito un museo per ridare luce e vita alle macchine usate un tempo, agli antichi strumenti dei quali l’officina è stata gelosa custode nelle travagliate vicende dei secoli.Per informazioni: Benedetta Alphandery Tel. 055 4368315 Amarelli Fabbrica di liquirizia di Fortunato Amarelli & C. Sas (Cosenza) La famiglia dei Baroni Amarelli inizia a dedicarsi all’estrazione del succo di liquirizia già nel 1500. Nel 1731, secondo la tradizione, fu fondato l’attuale “concio” Amarelli. Intorno al 1840 abbiamo testimonianza della vasta attività di Domenico e di quella dei suoi discendenti, fino a Nicola che nel 1907 ammodernò la lavorazione con due caldaie a vapore destinate, rispettivamente, a preparare la pasta di radice e ad estrarne il succo. Nei capannoni dove si lavora la liquirizia troviamo ancora una grande macina di pietra del 1700, utilizzata per schiacciare i rami di liquirizia. Oggi le radici passano attraverso una serie di lavorazioni modernissime e computerizzate, mentre nei cuocitori finali si ritorna allo stadio artigianale. Con la sua produzione la Amarelli è presente in tutti i mercati nazionali, in Europa, nell’America del Nord ed in quella meridionale ed in Australia, con particolare attenzione, ovunque, sia al settore dolciario che ai circuiti farmaceutico ed erboristico. Il 21 luglio 2001 si è inaugurato il Museo della liquirizia “Giorgio Amarelli”. Per informazioni: Pina Amarelli Tel. 0983 290397  
   
   
TAVOLA ROTONDA “ITALIA AL CENTRO O AI MARGINI DELL'EUROPA"  
 
Lecco, 12 maggio 2004 - Il Gruppo Giovani dell’Unione Industriali della Provincia di Lecco propone presso la Sala Conferenze dell'Unione Industriali - Via Caprera, 4 - Lecco, per il 17 maggio 2004 alle ore 18.00 la Tavola Rotonda dal titolo "Italia al centro o ai margini dell'Europa ?". Un'occasione di approfondimento sulla Nuova Unione Europea e sul ruolo dell'Italia nell'Europa del futuro. Due sono le novità "epocali" che coinvolgono l'Unione Europea in questi anni: - l'allargamento da 15 a 25 Paesi, con l'ingresso nella Comunità di una parte importante dei Paesi Europei ex alleati dell'Unione Sovietica; - il progetto di Costituzione Europea, che ha subito una battuta d'arresto nei mesi scorsi, ma che potrebbe essere rilanciato per giungere ad una definitiva approvazione. Quale "tipo" di Europa si sta dunque costruendo ? Quale posizione, quale strategia europea sta' sostenendo l'Italia? Quale sarà il ruolo dell'Italia nella nuova Unione Europea ? Queste ed altre saranno le domande al centro della Tavola rotonda alla quale interverranno come relatori: Luigi Vittorio Majocchi Presidente Centro Studi di Storia del Federalismo e dell’Unità Europea “Mario Albertini” Università di Pavia; Roberto Santaniello Direttore Commissione Europea Rappresentanza di Milano; Ugo Poletti Responsabile Nazionale per l’Europa Giovani Imprenditori di Confindustria; Lucio Perego Amministratore Delegato Peg Perego Spa e Consigliere Incaricato Unione Industriali Lecco. Modererà: Marco Campanari Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Lecco  
   
   
IL RILANCIO DEI CONSUMI IN ITALIA UNIVERSITÀ BOCCONI 7 GIUGNO 2004  
 
Milano, 12 maggio 2004 - Consumi al rallentatore, bassa crescita dell'economia, incertezza per il futuro, esigenza di procedere alla liberalizzazione dei settori "protetti". Questi alcuni dei temi al centro del convegno "Il rilancio dei consumi", organizzato nella mattinata del 7 giugno 2004 da Indicod-ecr all'Università Bocconi di Milano. Nel corso dell'incontro saranno presentati i risultati definitivi della ricerca affidata al Cermes-bocconi sullo stato dei consumi e sulle possibili strategie per uscire dalla crisi. Programma: Ore 9.30 Registrazione dei partecipanti; Apre i lavori: • Carlo Secchi  Rettore Università L. Bocconi. La Ricerca “Politiche Per Il Rilancio Dei Consumi” Introduce e coordina - Roberto Ravazzoni, Università di Parma e Cermes Bocconi; L’economia e i consumi delle famiglie - Mariano Bella, Prometeia; “Il recupero di efficienza nella distribuzione alimentare, nei carburanti e nelle public utilities” - Roberto Ravazzoni, Università di Parma e Cermes Bocconi; “Il credito al consumo e i moderni sistemi di pagamento” – Edoardo Sabbadin - Università di Parma e Cermes Bocconi; “La competitività del Sistema e le nuove dimensioni del Marketing d’attrazione” – Sabrina Latusi, Università di Parma; “Le potenzialità del turismo nel rilancio dei consumi interni” – Claudia M. Golinelli, Università di Roma “Tor Vergata” Tavola Rotonda; Pier Luigi Bersani, Responsabile economico Ds; Giovanni Cobolli Gigli – Amministratore Delegato Gruppo Rinascente, Presidente Faid; Costanzo Jannotti Pecci, Presidente Federturismo; Luciano Sita, Presidente Granarolo; Edoardo Speranza, Presidente Findomestic; Vincenzo Tassinari, Vice Presidente Indicod-ecr, Presidente Coop Italia; Vito Varvaro, Presidente Procter&gamble; Coordina: Sebastiano Barisoni - Radio 24. Conclusioni: Gianfranco Virginio – Presidente Indicod-ecr, Vicepresidente Finiper; Mario Valducci - Sottosegretario di Stato per le attività produttive possibile iscriversi on line collegandosi al sito Indicod-ecr www.Indicod-ecr.it   o alla pagina http://www.Uni-bocconi.it/index.php?frcnav=@9%2c862%2c25041  
   
   
FINNAIR ESTENDE LA RIFORMA TARIFFARIA SUL FAR EAST PIÙ FLESSIBILITÀ E MAGGIOR POSSIBILITÀ DI SCELTA ANCHE PER I COLLEGAMENTI VERSO L’ORIENTE  
 
Milano, 12 maggio 2004 - In seguito agli ottimi risultati della riforma tariffaria introdotta lo scorso settembre 2003, sulla rete dei voli Europei, Scandinavi e domestici in Finlandia, Finnair estende le stesse agevolazioni anche ai collegamenti verso l’Estremo Oriente. L’estensione del nuovo sistema tariffario al Far East (Bangkok, Singapore, Hong Kong, Pechino, Shanghai, Osaka e Tokyo), in vigore dallo scorso 15 Aprile, prevede una riorganizzazione in sei differenti classi di prenotazione offrendo ai passeggeri maggiore chiarezza, flessibilità e possibilità di scelta. In particolare, l’abolizione della regola di advance purchase è tra le facilitazioni più rilevanti introdotte dal vettore finlandese sia per la business sia per l’economy. La nuova struttura tariffaria permetterà all’uomo d’affari di viaggiare secondo le proprie esigenze ed aspettative. Infatti, con la disponibilità di due livelli tariffari in Business Class e la possibilità di viaggiare anche in economy sarà possibile combinare prezzi e classi differenti per ogni tratta. Un ulteriore vantaggio: la partenza del volo di ritorno può avvenire da una città diversa rispetto a quella su cui si è arrivati, così come rientrare su una città diversa da quella di partenza. Per quanto riguarda il Leisure travel nei tre nuovi livelli tariffari dell’Economy Class i passeggeri possono usufruire degli stessi vantaggi validi per la Business Class, con un soggiorno minimo dai 4 ai 6 giorni ed un massimo di 6 mesi a seconda della classe di prenotazione. Inoltre per entrambe le classi sono previste tariffe speciali infant con uno sconto del 90% e child (dai 2 ai 17 anni) con una riduzione del 33% rispetto alla tariffa adulti.  
   
   
I DIRIGENTI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE STUDIERANNO ALL’UNIVERSITÀ DI PISA  
 
 Pisa, 12 maggio 2004 - Venticinque tra dirigenti e funzionari dell’Agenzia delle Entrate parteciperanno ad uno specifico percorso, su argomenti attinenti all’internal auditing, sviluppato nell’ambito del Master in Auditing e Controllo Interno dell’Università di Pisa. Il master prenderà il via il 13 maggio e si concluderà a febbraio 2005, a coronamento di una partnership di grande prestigio. Il percorso è articolato in tre parti: una parte formativa, suddivisa in 15 moduli didattici (ciascun modulo prevede 22 ore di aula, articolate in tre giornate, e dà diritto a 2 crediti formativi universitari [Cfu]) e otto giornate integrative (70 ore di aula e 5 Cfu); complessivamente, la parte formativa prevede pertanto 400 ore di aula, oltre a tutoraggio ed e-learning, e dà diritto a 35 crediti formativi; una parte applicativa, che consiste in uno stage quale internal auditor o nello sviluppo di un project work presso l’Agenzia delle Entrate (almeno 500 ore pari a 20 Cfu); una parte conclusiva, che consiste nella discussione della tesi di master (5 Cfu). Le lezioni saranno tenute da docenti universitari, professionisti nel campo della revisione e dirigenti dell’Agenzia delle Entrate. Il master di secondo livello risulta particolarmente utile ai venticinque funzionari e dirigenti che appartengono alla Direzione Centrale Audit e Sicurezza e alle strutture regionali di audit, in funzione della attività svolte e degli incarichi ricoperti. Il Consiglio dei Docenti del percorso è formato da professori di ruolo e fuori ruolo dell’Università di Pisa: Prof. Luca Anselmi, Sistemi di governo e auditing delle Amministrazioni Pubbliche; Prof. Luciano Marchi, Sistemi di controllo interno e Sistemi informativi e di controllo interno; Prof. Luca Anselmi, Internal Auditing nelle Amministrazioni Pubbliche; Prof. Marco Allegrini, Audit di Processo; Prof. Silvio Bianchi, Sistemi di governance e controllo esterno. L’idea del coinvolgimento dell’Università di Pisa nasce dal prestigio e dalla fama di cui l’ateneo storicamente gode, ma anche dalla convinzione che il Dipartimento di Economia Aziendale, diretto dal professor Luciano Marchi, sarà in grado di poter dare al progetto lo spessore accademico che merita.  
   
   
LA GERMANIA INTENDE CREARE MAGGIORI APPRENDISTATI IN NANOTECNOLOGIA E BIOTECNOLOGIA  
 
Bruxelles, 12 maggio 2004 - Il Ministro tedesco dell'Istruzione e della Ricerca, Edelgard Bulmahn, ha presentato il "piano massiccio di apprendistato 2004" del paese, affermando che vede particolari potenzialità per gli apprendistati nei settori in forte espansione quali la tecnologia dei microsistemi, la nanotecnologia e la biotecnologia. Il governo intende concentrarsi su regioni in cui sussiste la maggiore differenza fra il numero di apprendistati disponibili e la richiesta locale, nonché su regioni che hanno eliminato i loro apprendistati molto di più rispetto alla media. La Sig.ra Bulmahn ha evidenziato l'urgenza della situazione, facendo riferimento alla richiesta sempre più pressante di lavoratori e tecnici competenti: "Gli esperti sono tutti concordi sul fatto che, senza sforzi significativi nella formazione, entro il 2015, nel gruppo di età compresa fra 35 e 45 anni, vi saranno 3,5 milioni di lavoratori competenti in meno". Saranno altresì intraprese iniziative mirate a coloro che non sono ancora pronti ad intraprendere un apprendistato, quali i giovani emarginati e gli immigranti. In vista dell'invecchiamento della popolazione, si dovranno utilizzare in modo attento tutte le riserve di talento della generazione più giovane, ha affermato la Sig.ra Bulmahn. Per maggiori informazioni sul "piano massiccio di apprendistato", si veda l'indirizzo Web: http://www.Bmbf.de  
   
   
RICERCATORI BRITANNICI SCOPRONO CHE GLI OCEANI SONO INQUINATI DALLA PLASTICA  
 
Londra, 12 maggio 2004 - Un'équipe di ricercatori britannici ha condotto la prima indagine nella storia sulla presenza di frammenti di plastica negli oceani, trovando diffuse prove di questa nuova forma di inquinamento marino. Un'équipe guidata dall'Università di Plymouth ha prelevato campioni da 17 spiagge ed estuari in tutto il Regno Unito, da Land's End nel sud, al nord della Scozia, e ha esaminato le particelle che non sembravano di origine naturale. È stato riscontrato che la maggior parte dei campioni conteneva fibre di materiali quali nylon, poliestere e acrilico. L'équipe ritiene che questa ricerca abbia solo graffiato la superficie, per quanto riguarda la scoperta delle reali dimensioni della presenza di plastica nei nostri mari, dal momento che i ricercatori hanno esaminato unicamente le particelle che presentavano un colore insolito e un diametro superiore a 20 micrometri. Gli scienziati hanno trovato evidenze di tali particelle anche in creature quali arenicole e cirripedi, che si alimentano di sedimenti. Ciò implica che i frammenti potrebbero riuscire ad arrivare fino alla catena alimentare umana. Lo stadio successivo della ricerca è l'identificazione delle possibili conseguenze ambientali di questa contaminazione. "Direi che è motivo di preoccupazione ma non di allarme", ha dichiarato alla rivista Nature Richard Thomson, dell'Università di Plymouth. Le materie plastiche in sé non sono particolarmente nocive, ma esiste la possibilità che causino danni a lungo termine negli animali che le ingeriscono. Il Dott. Thomson ha espresso preoccupazione anche per il fatto che i frammenti trasportati dal mare potrebbero essere ricoperti di inquinanti industriali più pericolosi. E non importa dove si trovi l'acqua rispetto alle zone densamente popolate. La stessa quantità di frammenti di plastica è stata rinvenuta in zone remote così come nelle acque in prossimità delle grandi città. È previsto un peggioramento del fenomeno. L'équipe ha analizzato campioni di plancton, prelevati dalle navi da ricerca che fanno la spola tra la Scozia e l'Islanda dagli anni '60, e ha rilevato che il contenuto di plastica è aumentato in misura significativa nel corso dei decenni.  
   
   
INSEDIATO AL MIUR IL FORUM NAZIONALE DEI DOCENTI E DEI DIRIGENTI DELLA SCUOLA  
 
Roma, 12 maggio 2004 - Si è insediato ieri al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, alla presenza del Ministro Letizia Moratti, il Forum nazionale delle associazioni dei docenti e dei dirigenti della scuola. Erano presenti i rappresentanti delle dieci associazioni maggiormente rappresentative sul territorio nazionale (Adi, Aimc, Andis, Apef, Cidi, Diesse, Disal, Fnism, Mce, Uciim). "Il Forum", ha spiegato il Ministro Moratti, "è un prezioso strumento con il quale intendiamo valorizzare la professionalità dei docenti e dei dirigenti scolastici". Il Forum si propone, tra l'altro, di favorire il dialogo e il confronto tra il Ministero e le rappresentanze dei docenti e dei dirigenti, di formulare proposte in tema di istruzione e di dialogare su problematiche di tipo educativo e didattico connesse alla professione docente e direttiva.  
   
   
COOPERAZIONE ITALIA-CINA PER LA RICERCA: SCAMBIO DI RICERCATORI E PROMOZIONE DEI PARCHI TECNOLOGICI PER LA NASCITA DI NUOVE IMPRESE  
 
Roma, 12 maggio 2004 - Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, ed il Viceministro della Scienza e della Tecnologia cinese, Liu Yanhua, hanno firmato a Roma un importante memorandum d'intesa per sviluppare la cooperazione bilaterale nel campo della ricerca scientifica e tecnologica. Il documento si propone, tra l'altro, di promuovere specifiche iniziative per favorire lo scambio di ricercatori, docenti e studenti universitari e per realizzare parchi scientifici e tecnologici congiunti, finalizzati a promuovere incubatori per la nascita di nuove imprese, in particolare Pmi. Nell'ambito delle possibili aree di cooperazione, sono stati identificati i seguenti settori prioritari: informatica; biotecnologie; biomedicale; fisica cosmica; fisica della materia, nuovi materiali, materiali avanzati.