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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Dicembre 2006
Politica
L´EUROPA E VOI NEL 2006 - UNA PANORAMICA DEI SUCCESSI DELL´UE UN NUOVO PRODOTTO MULTIMEDIALE PER INFORMARE I CITTADINI  
 
Bruxelles, 20 dicembre 2006 - La Commissione europea lancia un nuovo prodotto multimediale, l´annuario dell´Unione europea, che presenta 10 grandi azioni strategiche intraprese dall´Ue quest´anno e disponibile in ventidue lingue. "L´europa e voi - una panoramica dei successi dell´Ue", lanciato ufficialmente il 19 dicembre, permetterà agli europei di comprendere meglio le attività di Bruxelles e la loro incidenza sulla vita quotidiana. "I cittadini potranno comprendere meglio il valore aggiunto dell´Unione se hanno degli esempi concreti, come la riduzione delle tariffe della telefonia mobile, l´evoluzione verso un ambiente più pulito e la soppressione delle diciture fuorvianti sui prodotti alimentari" ha dichiarato Margot Wallström, vicepresidente della Commissione responsabile delle Relazioni istituzionali e della strategia della comunicazione. Questo nuovo metodo di informazione, elaborato nell´ambito del Libro bianco sulla comunicazione, vuole raggiungere un vasto pubblico attraverso nuovi canali. Oltre all´aspetto tecnico, l´originalità del metodo risiede nel modo in cui è messa in evidenza l´applicazione dell´azione europea in settori concreti della vita quotidiana. L´annuario è disponibile sul sito web www. Ec. Europa. Eu/snapshot2006. Ogni esempio sarà presentato da un breve testo e da un videoclip; sarà inoltre disponibile una brochure per il grande pubblico e sarà prodotto un Dvd per i professionisti dei media. Le 10 grandi azioni della Commissione nel 2006: Telefonate meno care all´estero - Per i gestori di telefonia mobile le chiamate in roaming - fatte utilizzando il cellulare in un altro paese dell´Ue - consentivano di fatturare costi eccessivi, non proporzionati al costo del servizio prestato. In luglio, la Commissione ha pubblicato un progetto di legge che entrerà in vigore entro l´estate 2007. Esso propone di ridurre i prezzi in generale, fino ad ottenere un calo del 70% delle tariffe più elevate. Lotta alle diciture fuorvianti sui prodotti alimentari - La nuova legislazione dell´Ue garantisce che le attestazioni sulle proprietà salutari o sui valori nutrizionali che figurano sugli imballaggi dei generi alimentari o utilizzate a scopi pubblicitari debbano essere veritiere, non fuorvianti, e basate su dati scientifici. Tali misure si iscrivono nel quadro della campagna dell´Ue contro l´obesità in Europa: studi dimostrano infatti che ogni anno cresce di 400. 000 unità il numero dei bambini affetti da peso eccessivo. Adesione di Bulgaria e Romania all´Unione europea - Un’unione europea con 27 nazioni e con una popolazione di quasi mezzo miliardo di cittadini diventerà lo spazio economico più grande del mondo e offrirà nuove opportunità a tutti i suoi cittadini e a tutte le sue imprese. Il processo di allargamento proseguirà con i paesi del Sud-est europeo, cioè Turchia e Croazia, e gli altri paesi dei Balcani occidentali. Adozione dell’euro da parte della Slovenia - Dal gennaio 2007, l´euro diventerà la valuta ufficiale della Slovenia. Inoltre, nel 2006, per la prima volta dal 2000, le principali economie dell´Ue hanno mantenuto i loro disavanzi di bilancio al di sotto della soglia convenuta del 3% del Pil. La stabilità monetaria assicurata dall’euro e le nuove prospettive commerciali offerte dal mercato unico europeo hanno aiutato l´economia a crescere, e portato a un calo della disoccupazione. Riduzione dei rischi derivanti dalle sostanze chimiche - Il sistema regolamentare chiamato Reach (sigla inglese per "Registrazione, valutazione ed autorizzazione delle sostanze e dei preparati chimici") fornirà informazioni complete sulle possibili proprietà pericolose di oltre 30. 000 sostanze chimiche e sul modo di affrontare i rischi associati. Il nuovo sistema copre tutte le sostanze importate o prodotte nell´Unione, anche in piccole quantità. Reach impone inoltre restrizioni riguardo ai test delle sostanze chimiche sugli animali. Riforma sullo zucchero in vista di una riduzione dei prezzi - Invariato da 40 anni, il sistema comunitario di aiuti al settore dello zucchero ha prodotto prezzi interni tre volte superiori sul mercato mondiale. Grazie alle nuove misure, nei prossimi anni il settore sarà più in linea con le esigenze del mercato e più competitivo. Si tratta dell’ultima di una serie di riforme della Pac che hanno permesso di ridurre la spesa agricola dal livello record del 70% del bilancio comunitario, negli anni ´70, fino al livello attuale del 37%. Ruolo dell´Unione europea nelle regioni di crisi - L´ue ha inviato una forza militare nel Congo (composta da 3. 500 uomini e sotto il comando tedesco) durante le elezioni presidenziali e legislative, le prime in oltre quarant’anni. A seguito dei combattimenti nel sud del Libano, diversi Stati membri, coordinati da Francia e Italia, con l’invio di 7. 500 uomini hanno appoggiato la Forza provvisoria delle Nazioni Unite in Libano (Unifil). Nel 2006 soldati dei paesi Ue hanno partecipato ad altre operazioni nei Balcani, dove l´Ue ha assunto il comando della forza multinazionale di stabilizzazione in Bosnia-erzegovina e ha disposto una missione di polizia nell´ex Repubblica jugoslava di Macedonia. Aumento dell’occupazione nel settore dei servizi grazie ad una concorrenza libera e leale - Le imprese del settore dei servizi potranno stabilirsi in altri paesi dell´Ue e/o distaccare, per periodi limitati, i loro dipendenti dal paese d´origine in un altro Stato membro. I servizi rappresentano il 70% dell´attività economica dell´Ue e le nuove disposizioni, che dovrebbero essere formalmente approvate nel 2007, potrebbero permettere la creazione di circa 600. 000 nuovi posti di lavoro. Per giungere ad un accordo è stata soppressa dal progetto di legge originale una clausola che avrebbe permesso alle imprese di applicare le condizioni salariali e le disposizioni del diritto del lavoro del paese d´origine ai lavoratori distaccati provvisoriamente in un altro Stato membro. Galileo supera la sua prima prova nello spazio - Il satellite sperimentale, messo in orbita alla fine del 2005, ha emesso i primi segnali. Galileo, che diventerà operativo nel 2008, è il maggior progetto industriale mai realizzato a livello europeo e fornirà assistenza di navigazione al traffico terrestre, marittimo e aereo e ad altri utenti in tutto il mondo. Il progetto consisterà in trenta satelliti tra loro collegati. Galileo avrà molte applicazioni nella vita quotidiana, e si prevede che nei prossimi anni si creeranno in Europa migliaia di nuovi posti di lavoro in questo settore. Lotta contro l’immigrazione clandestina - Per la prima volta, l´Unione europea ha coordinato due operazioni marittime congiunte nell´Oceano atlantico e nel mar Mediterraneo, col proposito di contrastare l´immigrazione clandestina. Le operazioni sono state coordinate da Frontex, la nuova agenzia europea che organizza la cooperazione pratica nell’ambito dei controlli frontalieri, con l´obiettivo di salvare vite in mare, di ridurre l´immigrazione illegale e di lottare contro la tratta di esseri umani. .  
   
   
FIRMATI IL SETTIMO PROGRAMMA QUADRO DI RICERCA E REACH  
 
Bruxells, 20 dicembre 2006 - Nel corso di una cerimonia ufficiale in Plenaria, il Presidente del Parlamento europeo, Josep Borrell, e il Primo Ministro finlandese, Matti Vanhanen, hanno apposto, il 18 dicembre, la loro firma in calce al Settimo programma quadro di ricerca e al regolamento Reach concernente la registrazione, la valutazione, l´autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche. Settimo Programma quadro - Il settimo programma quadro di ricerca (7Pq) è stato adottato il 30 novembre scorso dal Parlamento europeo sulla base di un accordo raggiunto con il Consiglio in seconda lettura. Si tratta del principale strumento dell´Unione per finanziare la ricerca scientifica e, dotato di 54 miliardi di euro per un periodo di sette anni, rappresenta il terzo strumento finanziario dell´Ue. Il 7Pq si appoggerà sui risultati del programma precedente in vista della creazione di uno Spazio europeo della ricerca, ossia l´equivalente di un "mercato comune" nel campo della ricerca. L´obiettivo a lungo termine è di rendere l´Ue la principale area per la ricerca nel mondo. Il 7Pq, che prevede procedure di partecipazione e finanziamento semplificate, incoraggerà la ricerca nell´ambito di quattro programmi specifici: "Cooperazione", "Idee", "Persone" e "Capacità" e sosterrà anche le azioni dirette scientifiche e tecnologiche non nucleari svolte dal Centro comune di ricerca ("Ccr"). I crediti previsti nel quadro del Programma non sono sovvenzioni generali concesse a organismi di ricerca o a imprese, potranno infatti essere utilizzati unicamente per sostenere dei lavori o dei progetti di ricerca specifici. Inoltre, il contributo europeo sarà concesso solamente a progetti che vedono associati partner di Stati membri diversi. Il 7Pq è dotato di 54,582 miliardi di euro per il periodo dal 2007 al 2013. Di questi, 50,521 sono destinati al programma della Comunità europea mentre poco più di 2,7 miliardi andranno alle attività svolte in ambito Euratom fino al 2011 (per il periodo fino al 2013 è previsto, a titolo indicativo, un ulteriore stanziamento di 1,3 miliardi). Reach - Il regolamento concernente la registrazione, la valutazione, l´autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche, più nota con l´acronimo Reach (Registration, Evaluation and Authorisation of Chemicals), adottato il 13 dicembre del Parlamento europeo, è stato avanzato dalla Commissione nell´ottobre 2003 con lo scopo di sostituire più di quaranta testi legislativi esistenti con un unico provvedimento. L´obiettivo è di assicurare un elevato livello di protezione della salute umana e dell´ambiente, inclusa la promozione di metodi alternativi per la valutazione dei pericoli che le sostanze comportano, nonché la libera circolazione di sostanze nel mercato interno, rafforzando nel contempo la competitività e l´innovazione. Il provvedimento, che si fonda sul principio di precauzione, stabilisce quindi disposizioni che si applicano alla fabbricazione, all´immissione sul mercato o all´uso di tali sostanze, in quanto tali o in quanto componenti di preparati o articoli, e all´immissione sul mercato di preparati. Il testo intende superare l´attuale distinzione tra prodotti chimici nuovi ed esistenti. I primi riguardano circa 3. 000 sostanze commercializzate dopo il 1981 (anno in cui è stata introdotto l´obbligo di richiedere un´autorizzazione), mentre tra i secondi si contano circa 100. 000 sostanze poste sul mercato prima di tale data. Secondo la Commissione, le informazioni sulla sicurezza del 99% di questi ultimi prodotti sono inadeguate. Il regolamento intende quindi portare alla valutazione della sicurezza di circa 30. 000 sostanze commercializzate prima del 1981 e prodotte o importate in quantità superiori a 1 tonnellata all´anno. D´altra parte, invertendo l´onere della prova, impone ai produttori o agli importatori di dimostrare che la commercializzazione dei loro prodotti chimici può avvenire senza pericolo per la salute umana e l´ambiente. Ad oggi, questo compito era affidato alle autorità pubbliche. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: NO A NUOVE ADESIONI SENZA "CAPACITÀ D´INTEGRAZIONE"  
 
Bruxelles, 20 dicembre 2006 - Il Parlamento ha adottato due relazioni che chiedono di procedere, prima delle prossime elezioni europee, alle necessarie riforme istituzionali per migliorare il sistema e la capacità d´integrare nuovi Stati membri all´Ue. I deputati desiderano inoltre che al Parlamento sia conferito il diritto di pronunciarsi sull´opportunità o meno di avviare i negoziati d´adesione. Sono anche affrontate le questioni legate all´adesione di Turchia, Croazia e dei paesi dei Balcani occidentali. Adottando con 398 voti favorevoli, 99 contrari e 36 astensioni la relazione di Alexander Stubb (Ppe/de, Fi), il Parlamento riconosce che al momento l´Unione incontra difficoltà a rispettare gli impegni assunti nei confronti dei paesi dell´Europa sud-orientale, perché la sua attuale struttura istituzionale, finanziaria e politica, non è adatta per ulteriori allargamenti e deve essere migliorata. Secondo i deputati, una condizione per il successo dell´allargamento, è data dalla "capacità d´integrazione" (e non dalla "capacità di assorbimento") dei paesi candidati da parte dell´Ue. Questo concetto, è precisato, non rappresenta un nuovo criterio di adesione, mentre la responsabilità di migliorare tale capacità incombe all´Unione e non ai paesi candidati. La relazione specifica poi che la nozione di "capacità d´integrazione", implica che le istituzioni europee, dopo l´allargamento, devono essere in grado di funzionare in modo efficiente e democratico, finanziare adeguatamente le proprie attività con risorse sufficienti e sviluppare gli obiettivi politici dell´Unione. Ribadendo che il trattato di Nizza non offre più una base adeguata per ulteriori allargamenti, i deputati ritengono che l´Unione, al fine di garantire la capacità d´integrazione, debba prendere decisioni in merito alla sostanza delle riforme che intende attuare «prima che abbiano luogo adesioni future». In tale contesto, sottolineano anche che è essenziale tener conto del possibile impatto che i nuovi Stati membri avranno sulle capacità istituzionali, finanziarie e decisionali dell´Ue. La relazione, in proposito, elenca tutta una serie di riforme che possono consentire di procedere con ulteriori allargamenti, tra le quali, un nuovo sistema di voto a maggioranza qualificata e l´estensione dei campi in cui applicarlo, il rafforzamento del ruolo del Parlamento nel processo decisionale, la modifica del sistema di rotazione delle Presidenze del Consiglio, la creazione di un Ministro degli affari esteri, l´ulteriore modifica della composizione della Commissione e il potenziamento del ruolo del suo Presidente. I deputati ribadiscono, quindi, la loro convinzione che l´allargamento deve andare di pari passo con l´approfondimento dell´Unione «se non si vogliono compromettere gli obiettivi del processo d´integrazione europeo», e che una soluzione costituzionale debba essere presa prima delle prossime elezioni europee del 2009, affinché l´Unione possa onorare gli impegni presi verso i paesi candidati, ed essere pronta ad accoglierli. Si dicono anche convinti che, se venisse rettificato il trattato costituzionale, sarebbe rinforzata anche la capacità d´integrazione dell´Ue, soprattutto dopo il suo indebolimento a seguito della bocciatura del trattato da parte della Francia e dai Paesi Bassi. Infine, i deputati ritengono che il parere conforme del Parlamento debba applicarsi sia alla decisione di avviare negoziati di adesione sia alla loro conclusione. Anche con la relazione di Elmar Brok (Ppe/de, De) - adottata con 481 voti favorevoli, 66 contrari e 38 astensioni - il Parlamento ribadisce l´inadeguatezza del Trattato di Nizza ed esorta quindi i Capi di Stato e di governo a concludere il processo costituzionale entro la fine del 2008 - quindi prime delle prossime elezioni europee - per consentire all´Unione di lavorare con più efficacia e trasparenza e più democraticamente, «come presupposto necessario per ulteriori allargamenti» e per evitare ritardi nei negoziati di adesione in corso. Per il Parlamento, ogni futuro processo di allargamento, richiederà un´analisi più approfondita rispetto al passato relativamente alla capacità d´integrazione dell´Unione, dal punto di vista istituzionale, finanziario e politico. Riconosce peraltro che si può sempre trarre insegnamenti dalle passate esperienze e, in particolare, in merito alla necessità di giudicare ciascun paese in base ai suoi meriti e di negoziarne l´adesione rispettando un calendario basato sui criteri di Copenaghen, nonché «la necessità di evitare di indicare troppo presto una data per l´adesione definitiva». In proposito, ritiene che negli allargamenti precedenti non sia stata rivolta sufficiente attenzione, nelle fasi iniziali, ai progressi nel campo della giustizia, della corruzione e dei diritti fondamentali. In merito alla controversa adesione della Turchia all´Ue, i deputati rilevano che il ritmo delle riforme politiche in tale paese ha subito un rallentamento e confermano le lacune nel processo di riforma. In proposito, insistono affinché la Turchia rettifichi e applichi pienamente il "Protocollo di Ankara", che estende l´accordo di associazione Ce-turchia ai dieci nuovi Stati membri, compreso Cipro. Rammaricandosi inoltre che gli sforzi della Presidenza finlandese volti a trovare una soluzione per superare la «situazione di stallo» e ad attenuare l´isolamento dei turco-ciprioti che vivono nella parte Nord dell´isola non abbiano avuto successo, invitano la Turchia a cooperare in modo costruttivo per garantire la piena applicazione del protocollo addizionale nei tempi più brevi. D´altra parte, il Parlamento sottolinea che il rifiuto turco di rispettare pienamente i termini del protocollo addizionale «mette seriamente in pericolo il buon andamento dei negoziati di adesione». Il Parlamento, d´altra parte, apprezzando i continui progressi compiuti dalla Croazia verso l´integrazione nell´Ue, invita i negoziatori di entrambe le parti, «a mantenere lo slancio raggiunto in questi negoziati», auspicandone una rapida conclusione. Anche le «chiare prospettive di adesione, che il Vertice Ue di Salonicco ha offerto ai paesi dei Balcani occidentali» sono ricordate dalla relazione. In proposito, ribadisce il proprio impegno ad appoggiare appieno tali prospettive, «per consolidare la stabilità e la pace nella regione». Ricordano poi ai governi di questi paesi, che ognuno di loro sarà valutato sulla base dei propri meriti, e che ciò determinerà i tempi della loro effettiva integrazione nell´Ue. Il Parlamento, infine, invita nuovamente la Commissione e il Consiglio a presentare, per tutti i paesi europei attualmente senza prospettive di adesione all´Unione europea, proposte volte ad avviare strette relazioni bilaterali o multilaterali con l´Ue, conformi alle loro esigenze ed interessi specifici. In tale contesto, suggerisce di considerare l´istituzione, quale parte di una strategia di vicinato rafforzata, di una politica regionale globale dell´Ue nella grande regione del Mar Nero, per poter costruire relazioni economiche e politiche bilaterali o multilaterali più forti con tutti i paesi della regione, in particolare per quanto riguarda il libero scambio, gli investimenti, la sicurezza energetica e la politica in materia d´immigrazione. Dibattito Interventi dei relatori - Elmar Brok (Ppe/de, De), relatore sulla comunicazione della Commissione concernente la strategia di allargamento e le sfide principali, ha ricordato che «l´ampliamento è stata la politica di maggior successo dell´Ue per l´economia, un contributo significativo per l´unificazione dell´Europa che ha agito da incentivo maggiore per il processo di riforma per i Paesi candidati». Guardando ai futuri allargamenti, ha proseguito, «stiamo decidendo per una vera Unione politica che riguarda in particolare il ruolo dell´Europa nel mondo oppure rimanere un mero progetto economico». La scelta dovrà essere fatta e andrà di pari passo con la necessità di rivedere gli attuali accordi istituzionali come auspicato dalla Costituzione. Inoltre, «bisogna essere chiari su quanto si vuole offrire ai Paesi che desiderano entrare a far parte dell´Unione. Abbiamo già offerto alcune prospettive a taluni Paesi dei Balcani e dobbiamo rispettare gli impegni presi. Bisogna però guardare oltre la possibilità di un vero partenariato, cercando altre forme di cooperazione multilaterale che possono essere offerte ora e non dopo quindici anni di negoziati». Sono inoltre necessari chiarimenti all´interno dell´Unione per scongiurare crisi interne e vicoli ciechi e abbiamo quindi bisogno delle revisioni istituzionali offerte dalla Costituzione. Per quanto riguarda la Turchia, il relatore ha precisato che «è un vero peccato che gli obblighi legali non siano attualmente adempiuti» ma, ha aggiunto, «quello che sta accadendo ora non significa che la Turchia potrà rinviare per sempre il soddisfacimento dei propri obblighi legali». Secondo Alexander Stubb (Ppe/de, Fi), relatore sugli aspetti istituzionali della capacità dell´Unione europea di integrare nuovi Stati membri, cinque sono i punti principali della sua relazione. In primo luogo, è necessario un cambiamento nella terminologia: da "politica dell´assorbimento" a "politica dell´integrazione". Infatti, ha spiegato, «nessuno desidera essere "assorbito" dall´Unione europea». In secondo luogo, «bisogna essere sensibili ai vari interessi e modi di pensare sia di coloro che desiderano un più ampio allargamento senza un approfondimento politico sia di coloro che vogliono opporvisi ma anche di coloro che sono contrari ad entrambi gli approcci». Queste posizioni non sono nuove, sono sempre esistite e ogni nuovo ampliamento è sempre stato preceduto da un approfondito dibattito istituzionale. «Ora, abbiamo bisogno di una Costituzione prima di proseguire l´allargamento» ha aggiunto. Il terzo punto riguarda una definizione di capacità di integrazione che, ha spiegato, non è una condizione per l´ampliamento ma piuttosto un criterio, e copre temi istituzionali, di bilancio e linee di condotta. Il quarto punto consiste nell´assicurarsi che vi sia un adeguato dibattito pubblico sull´allargamento. A tale proposito, deplorando il fallimento del Consiglio in tale campo, nonostante le varie occasioni disponibili per avviare un dibattito pubblico, ha invitato il Consiglio «a fare il proprio lavoro e dar prova di pensiero strategico». L´ultimo punto riguarda invece la necessità di una Costituzione prima del 2009. In conclusione, l´oratore ha ribadito che «l´allargamento è la migliore politica che l´Unione europea abbia mai avuto a disposizione. Ha portato pace, prosperità, sicurezza e stabilità». Dichiarazione del Consiglio - Intervenendo in nome della Presidenza finlandese, Paula Lehtomäki, ha dichiarato che «l´allargamento è parte essenziale del processo di integrazione europea» e la prospettiva dell´adesione ha sempre incoraggiato i Paesi candidati a proseguire sulla strada delle riforme. Grazie all´allargamento, l´Unione è diventata un grande attore dello scacchiere internazionale, aiutando i mercati a rispondere alle sfide della globalizzazione. Adesso noi abbiamo pace, stabilità, democrazia, rispetto delle leggi e prosperità e quindi «dobbiamo assicurare che questo successo continui». L´unione deve proseguire sulla via dell´allargamento «un processo aperto e obiettivo, senza restrizioni o condizioni inutili. Dobbiamo prestare attenzione a ciò che ha significato nella pratica l´allargamento. La capacità di assorbimento dell´Unione «non costituisce un criterio per l´adesione e non deve diventarlo». Tuttavia, la capacità di integrazione va tenuta in considerazione per assicurare il successo dell´allargamento. L´unione deve anche far fronte ai propri impegni, in particolare nei Balcani. Per quanto riguarda invece la Turchia, «la Presidenza Finlandese ha fatto tutto il possibile per proseguire i negoziati. Siamo soddisfatti della decisione presa lunedì al Consiglio in quanto rappresenta una base sulla quale procedere». Progressi nel processo di adesione possono essere compiuti mediante riforme interne che soddisfino i criteri di adesione. Concludendo il suo intervento ha ricordato che «siamo in un momento faticoso per l´allargamento e dobbiamo cercare di superarlo fornendo informazioni tempestive ed accurate». Dichiarazione della Commissione - Olli Rehn ha ringraziato la Presidenza per le decisioni prese al Consiglio di lunedì, in particolare per la decisione di procedere nei negoziati con la Turchia. Esse sono «un segnale chiaro alla Turchia che se non rispetta gli impegni, avrà conseguenze nel processo di adesione» e la decisione presa «dimostra che l´Unione è in grado di prendere decisioni in materie delicate senza che ciò possa generare crisi». Sottolineando che l´Unione deve assicurare la sua capacità di funzionare nonostante l´integrazione di nuovi membri, il commissario ha ricordato che «rischiamo di aumentare la confusione nei cittadini e danneggiare la credibilità nei Paesi candidati. Dobbiamo rinnovare il consenso sull´allargamento, combinando i due lati della moneta». La Commissione avvierà uno studio sull´impatto dell´allargamento e valuterà le implicazioni finanziarie (in particolare in settori quali l´agricoltura). Il commissario ha dichiarato che «i temi difficili, come le riforme giudiziarie e la lotta contro la corruzione devono essere esaminati nello stadio iniziale delle negoziazioni». Non si deve creare qualcosa di complicato, ha spiegato, perchè tutti siamo in favore della semplificazione. «Qualcuno pensa che l´allargamento sia stato fatto senza approfondimento», ha affermato, invece l´Ue «essendo riuscita a gestire questo processo in passato, sarà in grado di farlo ancora». Un nuovo accordo istituzionale deve essere pronto negoziato prima che un nuovo Paese entri nell´Unione. Una dichiarazione politica dovrà essere adottata a Berlino a marzo e gli altri nodi dovranno essere sciolti entro la fine del 2008. Il commissario ha concluso dicendo che «dobbiamo mantenere l´impeto dell´allargamento». Interventi in nome dei gruppi - Íñigo Méndez De Vigo (Ppe/de, Es) ha voluto enfatizzare come l´allargamento «rappresenti un fattore positivo per gli attuali Stati membri». Sfortunatamente, ha aggiunto, l´Unione non era pronta e «non si devono invitare ospiti a casa propria se tutto non è in ordine» e per essere preparati «è necessario il Trattato costituzionale». Ha tuttavia ammonito a conservare le parti principali della Costituzione preservando un «equo equilibrio». In conclusione, ha affermato che «non ci potranno essere futuri ampliamenti senza il Trattato costituzionale». Per Hannes Swoboda (Pse, At), «molti credono che un´Unione più piccola sia migliore, mentre altri pensano che più è grande meglio sia». In concreto, bisogna che «l´Unione parli all´unisono», occorre privilegiare «la qualità e non la quantità» e, quindi, i principali elementi della Costituzione sono necessari. Tuttavia, anche i cambiamenti fondamentali nelle basi finanziarie dell´Unione erano necessari. Per quanto riguarda la Turchia, ha proseguito, tale Paese ha certamente adempiuto le sue obbligazioni, tuttavia a livello dell´Unione «anche noi dobbiamo fare il nostro lavoro a livello politico a Cipro». Riferendosi poi alla politica di vicinato, ha dichiarato che dovrebbe essere presa in considerazione una più ampia «visione di un´Europa più grande ed ampliata», per esempio una comunità Ue-mar Nero. Annemie Neyts-uyttebroeck (Alde/adle, Be) ha voluto ricordare che il termine "capacità di assorbimento" è stato utilizzato «come una scusa per mettere in discussione l´ampliamento». Secondo l´oratrice i punti principali sono che «fino ad ora l´ampliamento è stato un successo innegabile». Ma occorre anche rispettare gli impegni assunti con la Croazia, i Balcani e la Turchia. Per quest´ultimo Paese, ha voluto ribadire il proprio appoggio alla Commissione per come ha proseguito i negoziati «non chiudendo la porta ma agendo in modo giusto ed equilibrato». Infine, per la deputata, l´Unione deve procedere ad «una riforma delle sue istituzioni prima dell´allargamento». Joost Lagendijk (Verdi/ale, Nl) ha sottolineato che ogni paese candidato «deve essere giudicato per i suoi meriti» e che i temi più difficili non devono essere lasciati per ultimi. Per quanto riguarda invece la questione della "capacità di assorbimento" o della "capacità di integrazione" si è rammaricato che qualcuno utilizza tali termini «come argomentazioni contro l´ampliamento». Dicendosi favorevole alla candidatura dei Balcani e della Turchia, ha quindi voluto ribadire la sua convinzione che i prossimi allargamenti «non potranno funzionare con l´attuale struttura istituzionale». Inoltre, è necessario il supporto dei cittadini e, per ottenerlo, bisogna che i leader politici sappiano fornire «argomentazioni che pongano l´accento sugli interessi dell´Unione nel lungo periodo» e non solo dare ascolto agli ultimi sondaggi. Questo principio è ancora più valido per la Turchia in quanto «non possiamo dar seguito a voci o a timori all´interno dell´Ue». «L´ampliamento sta rallentando, lasciando un piccolo margine di manovra», così ha esordito Erik Meijer (Gue/ngl, Nl). «L´approccio neoliberale delle nostre economie», ha aggiunto, si preoccupa dei flussi migratori e delle condizioni di lavoro e di alloggio dei lavoratori migranti nonché dei diritti umani in Turchia e quindi «rischiamo di chiudere la porta a detti Paesi danneggiando così le loro aspettative». Per Konrad SzymaŃski (Uen, Pl), «sventagliare la Costituzione come pretesto per rallentare l´ampliamento non è corretto» e lo stesso vale per la nozione di "capacità di integrazione". Si è successivamente chiesto «se l´allargamento rappresenta un tale successo, perché presentiamo relazioni con euroscetticismo codardo?», aggiungendo inoltre che l´Unione «sta forse cercando di fare troppo» e quindi dando vita ad aspettative troppo alte. In conclusione ha dichiarato che «i candidati devono semplicemente soddisfare le condizioni». Secondo Georgios Karatzaferis (Ind/dem, El) la relazione non è soddisfacente in quanto «non colma il gap istituzionale». Infatti, pur confermando la necessità di una Costituzione, non offre una visione per i futuri allargamenti. Per il deputato, d´altronde, il Trattato costituzionale dovrebbe prevedere una clausola per l´allargamento. Concludendo, ha deplorato la «mancanza di leadership politica» nella definizione dei confini dell´Unione. Interventi dei deputati italiani - Per Mario Borghezio (Uen, It), «questo dibattito deve mandare alla Commissione una precisa indicazione, ovvero che essa deve subordinare il suo vasto programma di allargamento alla necessità di una strategia complessiva che riguarda il ruolo politico attuale e futuro dell´Unione europea». Ricordando che bisogna operare una scelta di contenuto geopolitico sui confini dell´Unione europea ha voluto sottolineare che «ciò è particolarmente vero e cogente per quanto riguarda il dossier più delicato, quello della Turchia, per il quale comincia finalmente a profilarsi la soluzione del partenariato privilegiato». Il deputato si è detto d´accordo sul fatto che nella comunicazione della Commissione «manca un´adeguata riflessione su un aspetto fondamentale: il rischio che un ulteriore allargamento dell´Unione europea a cui non corrisponda un´adeguata capacità di integrazione politica, economica, finanziaria, ma anche culturale, abbia come conseguenza inevitabile l´indebolimento, se non il fallimento del progetto politico dell´Unione europea». A suo parere, infatti la Commissione, «non indica quale sarà l´impatto finanziario che esso potrà avere, mentre è assolutamente necessario averne contezza prima di ogni eventuale adesione». Ricordando gli sforzi che ci attendono in seguito all´adesione di Bulgaria e Romania, ha quindi affermato che «è forse arrivato il momento di dire chiaramente ai paesi in attesa di adesione che per ora si aprono per essi delle prospettive diverse, come abbiamo indicato per la Turchia». Non bisogna dimenticarsi come sia stato difficile raggiungere un compromesso per le attuali prospettive finanziarie, che saranno riviste a breve. In conclusione, ha voluto ricordare che la posizione di quei governi - «come il governo Prodi» - «è frutto di superficialità poco responsabile». Insistono infatti «ogni piè sospinto, sull´allargamento ai paesi balcanici senza avere in alcun conto queste oggettive difficoltà». L´eccessiva condiscendenza usata in passato nelle procedure di adesione su aspetti gravi come la corruzione e la criminalità, secondo il deputato, non può più essere tollerata se si vuole che «la costruzione europea continui a rispondere ai criteri e ai valori nei quali credono i nostri concittadini e i nostri popoli». Replica del Consiglio - Rispondendo al dibattito, il Ministro ha enfatizzato la necessità di rassicurare sul fatto che l´Unione conserva la sua capacità di agire in tutte le situazioni. Ha quindi sottolineato che l´Ue «ha fatto il suo lavoro» in relazione alle questioni in corso e, in proposito ha ricordato ce è stato raggiunto un accordo sulla situazione economica di Cipro. Relativamente ai Paesi candidati, il Ministro ha dichiarato ancora una volta che devono soddisfare i criteri di adesione, e che il rispetto dei criteri deve essere oggettivo, aggiungendo che «crediamo nella volontà e nella capacità della Commissione di continuare nelle valutazioni». Il trattato Costituzionale contiene molti elementi che sono importanti per migliorare la capacità di integrazione della Ue e, al riguardo, il Ministro ha affermato che "dobbiamo credere e avere fiducia nella abilità della Ue». Ha quindi proseguito sottolineando che le Costituzioni sono solo uno strumento necessario per la politica e gli impegni sui progetti europei sono necessari. Ha poi accennato al problema della politica di Buon Vicinato, concludendo che «una importante area politica tra di loro, non deve essere considerata come una sostituzione all´allargamento». Replica della Commissione - Il Commissario Rehn, ha anzitutto puntualizzato che "in Europa ci sono due punti di vista che non si incontrano spesso, uno enfatizza il significato dell´allargamento, l´altro solo la capacità di assorbimento". In riferimento alla politica di Buon Vicinato e al rapporto della Commissione dell´8 novembre, ha sottolineato la varietà di relazioni esistenti con gli altri Paesi europei - Svizzera, Eea, e il Buon Vicinato- ed ha enfatizzato il fatto che la politica di buon vicinato è «parallela ma distinta dal processo di allargamento». Respingendo la proposta di includere tra i criteri di Copenhagen quello culturale, il commissario ha concluso citando il filosofo Becker che, sul giornale "Le Monde", ha ricordato che il Papa nel corso della sua recente visita in Turchia ha parlato di «miracolo europeo» perché «gli ex nemici sono diventa.  
   
   
CONFERENZA SULLA RICERCA IN MATERIA DI SICUREZZA  
 
Bruxelles, 20 dicembre 2006 - Il 26 e il 27 marzo si svolgerà a Berlino (Germania) una conferenza europea sulla ricerca nel settore della sicurezza. L´iniziativa presenterà lo stato attuale della ricerca sulla sicurezza nell´Ue e negli Stati membri e analizzerà le nuove opportunità di cui dispone l´Europa nella lotta contro il terrorismo internazionale e altre minacce. La conferenza si pone inoltre l´obiettivo di comunicare i temi e gli obiettivi del nuovo programma di ricerca nel settore della sicurezza presente nel Settimo programma quadro (7Pq) e discutere la ricerca in materia di sicurezza in relazione ad attività e obiettivi diversi, quali la tecnologia, la società e la competitività. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Src07. De .  
   
   
GLI SCIENZIATI STATUNITENSI CONDANNANO L´INGERENZA POLITICA  
 
Bruxelles, 20 dicembre 2006 - Oltre 10 000 scienziati statunitensi hanno sottoscritto una dichiarazione per protestare contro l´ingerenza politica nella scienza. Il 10 dicembre l´Unione per gli scienziati responsabili (Union of Concerned Scientists, Ucs) ha annunciato che la dichiarazione è stata firmata da 10 600 scienziati provenienti da tutti e 50 gli Stati. L´annuncio è stato reso pubblico in concomitanza con la pubblicazione di una guida «A to Z» che documenta le accuse di censura e di ingerenza politica. «Dai batteri trasportati per via aerea al punto zero, la scienza continua ad essere distorta per ottenere un vantaggio politico», ha affermato Francesca Grifo, scienziata senior e direttrice del Programma di integrità scientifica dell´Ucs. «Il nuovo Congresso degli Stati Uniti deve attuare importanti riforme per far sì che le decisioni prese dalle agenzie scientifiche e dai comitati consultivi federali siano basate su dati scientifici oggettivi e imparziali. » Tra i firmatari figurano 52 premi Nobel, 63 studiosi insigniti della Medaglia nazionale per la scienza e quasi 200 membri dell´Accademia nazionale delle scienze. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Ucsusa. Org .  
   
   
SCIENZE SOCIOECONOMICHE E UMANE NEL 7PQ  
 
Bruxelles, 20 dicembre 2006 - Il 19 gennaio 2007 si svolgerà a Bologna una giornata informativa sul tema «Scienze socioeconomiche e umane» del Settimo programma quadro (7Pq). La manifestazione comprende una sessione mattutina in cui saranno presentati i programmi di lavoro delle aree tematiche «Scienze socioeconomiche e umane» e «Scienza e società» del 7Pq e una sessione pomeridiana dedicata a Platon, un progetto finanziato dall´Ue che si pone l´obiettivo di sostenere le piccole e medie imprese (Pmi) operanti nel settore. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Apre. It/eventi/default. Asp .  
   
   
COOPERAZIONE E COORDINAMENTO IN MATERIA FISCALE BRUXELLES PROPONE NUOVE INIZIATIVE SULL´IMPOSIZIONE FISCALE DIRETTA  
 
Bruxelles, 20 dicembre 2006 - La Commissione europea ha adottato una comunicazione in cui si annunciano varie iniziative a sostegno del coordinamento tra i sistemi nazionali di imposizione fiscale diretta. Bruxelles intende assicurare la conformità con la normativa comunitaria dei vari sistemi e garantire che essi interagiscano positivamente. Tra gli obiettivi proposti, quello di rimuovere la discriminazione e la doppia tassazione negli scambi transfrontalieri, a beneficio dei singoli contribuenti e delle imprese, prevenendo al contempo le frodi fiscali e preservando la base imponibile. Inoltre un approccio fiscale coordinato e coerente dovrebbe ridurre i costi derivanti dall’obbligo di conformarsi a più di un sistema fiscale. Con questa proposta l’esecutivo europeo non vuole sostituire gli attuali sistemi fiscali con un sistema comunitario uniforme, ma migliorare il funzionamento dei 27 sistemi di tassazione nazionale nel mercato interno, migliorando la cooperazione e il coordinamento. László Kovács, commissario responsabile per la fiscalità e l’unione doganale, ha spiegato che “la discriminazione e la doppia tassazione impediscono ai cittadini e alle imprese di beneficiare appieno dei vantaggi del mercato interno e mettono a rischio la competitività dell’Ue. E’ urgente il coordinamento tra le disposizioni nazionali in materia fiscale, in modo da consentire un’interazione coerente”. Il commissario si è detto convinto che “il coordinamento aiuterà gli Stati membri a prevenire i casi involontari di mancata tassazione o le frodi, e sarà quindi anche di sostegno nella lotta all’erosione ingiustificata della loro imponibile”. La necessità di coordinamento - In base alla normativa comunitaria, gli Stati membri conservano un ampio margine di manovra nel delineare i propri sistemi di imposizione diretta in modo da adattarli a esigenze e obiettivi nazionali. Tuttavia, le norme emanate tenendo conto solamente del contesto nazionale possono generare trattamenti fiscali incoerenti se applicate a un contesto transfrontaliero. In questi casi, cittadini e imprese potrebbero subire delle discriminazioni o essere soggetti a una doppia tassazione e affrontare costi addizionali per conformarsi alle disposizioni dei regimi fiscali di vari paesi. Il consistente aumento dei ricorsi dei contribuenti davanti ai tribunali nazionali e alla Corte di giustizia delle Comunità europee dimostra l’esigenza di maggiore cooperazione e coordinamento tra gli Stati membri. Con la sua iniziativa, l’esecutivo europeo ribadisce la propria volontà di assistere gli Stati membri nello sviluppo di linee guida per soluzioni coordinate e nel predisporre misure concrete per la cooperazione amministrativa. La Commissione ha presentato oggi altre due comunicazioni (sulla compensazione delle perdite transfrontaliere e sull’imposizione in uscita), che rappresentano i primi due esempi di un approccio coordinato applicato ad aree specifiche. E’ però necessario il coordinamento in ulteriori aree di imposizione diretta, come le ritenute alla fonte, le regole anti-evasione e le tasse di successione. Coordinamento e armonizzazione della base imponibile . La Commissione ritiene che il solo approccio sistematico volto all’eliminazione degli ostacoli fiscali che continuano a intralciare le attività delle imprese che operano in più di uno Stato membro è quello di fornire ai gruppi multinazionali una base imponibile consolidata per le loro attività nell’Ue. Bruxelles ha annunciato la sua intenzione di presentare una proposta legislativa globale per una base imponibile comune e consolidata per le società nel 2008. Questa sarà applicata solo alle compagnie che rispondono ai criteri stabiliti e che ne abbiano fatto richiesta. .  
   
   
IRLANDA, FRANCIA E REGNO UNITO I MIGLIORI DELL´UE NEL SOSTENERE LE NUOVE IMPRESE  
 
Bruxelles, 20 dicembre 2006 - Secondo uno studio, Irlanda, Francia e Regno Unito sono i paesi europei che offrono l´ambiente fiscale e giuridico più favorevole al sostegno del capitale di rischio, mentre Germania, Norvegia, Svezia e i paesi candidati sono ancora in ritardo rispetto agli altri. Tali sono le conclusioni di uno studio svolto dall´Associazione europea del capitale di rischio (European Venture Capital Association, Evca), che ha esaminato l´ambiente fiscale e giuridico dei 25 Stati membri dell´Ue. Nell´ambito dello studio è stata poi elaborata una classificazione basata sul livello di sostegno da essi fornito allo sviluppo di capitale privato e di rischio. Negli ultimi due anni, l´Europa ha compiuto passi avanti realizzando strutture giuridiche che stimolano gli investimenti in capitale di rischio; tuttavia, secondo Javier Echarri, segretario generale dell´Evca, i governi devono impegnarsi maggiormente nell´incoraggiare l´innovazione. Egli aggiunge che sono stati fatti troppi pochi progressi in materia di incentivi alle nuove aziende per investimenti in ricerca e sviluppo (R&s), conservazione dei talenti e trasferimenti di tecnologia. La Francia ha ricevuto grandi apprezzamenti per essere passata dalla 10a alla 2a posizione, dopo l´Irlanda. Il segretario Echarri ha fatto riferimento in particolare a misure come incentivi fiscali a piccole e medie imprese (Pmi), al sostegno del governo ad agevolazioni basate sul livello dei risultati ottenuti e alla riduzione della pressione fiscale sui diritti di opzione. «Il governo francese ha consapevolmente scelto di incoraggiare l´innovazione», ha spiegato, sottolineando anche i notevoli progressi conseguiti da Spagna e Belgio. Quanto alla Germania, dall´ultimo studio, essa ha accumulato un ritardo ancora maggiore rispetto agli altri paesi, passando dalla 14a alla 20a posizione. Nonostante l´ottimo quadro normativo, il paese non dispone di politiche specifiche mirate ad incoraggiare investimenti in R&s o ad agevolare trasferimenti di tecnologia, spiega Echarri. Inoltre la Germania tassa ancora i capitali di rischio in base alla relative spese di gestione. «Se vogliamo conferire forte impulso alla crescita economica, alla stregua dei paesi che occupano i primi posti della graduatoria Evca, dobbiamo agire ora», ha affermato Thomas Pütter, presidente dell´Associazione tedesca di capitale di rischio, in una dichiarazione rilasciata il 13 dicembre. Anche Norvegia, Svezia e i nuovi paesi candidati occupano i livelli più bassi della graduatoria, con la Romania all´ultimo posto. Secondo la Deutsche Bank, «Una migliore fornitura di capitale di rischio può soltanto avere effetti positivi. Troppi europei non amano l´idea di essere imprenditori, che veicola meno prestigio sociale rispetto ad altre occupazioni; inoltre, in genere c´è meno indulgenza in caso di fallimento». La Commissione europea è favorevole a promuovere un più ampio settore del capitale di rischio nell´Ue allo scopo di competere meglio con gli Stati Uniti nella creazione di nuove aziende per incrementare l´occupazione e la crescita. Una delle strutture che mirano a raggiungere tale obiettivo è Eureka, la rete paneuropea per la R&s industriale orientata al mercato. Pierre Collowald, responsabile della valorizzazione, ha menzionato il nuovo programma Eurostars, che ha lo scopo di assistere importanti innovatori europei che necessitano di un sostegno finanziario per la rapida introduzione sul mercato di nuovi prodotti, processi e servizi. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Evca. Com/images/attachments/tmpl_8_art_215_att_1050. Pdf http://www. Evca. Com/html/home. Asp .  
   
   
INVITO ALLE ORGANIZZAZIONI PER LA PRESENTAZIONE DI ELENCHI DI ESPERTI INDIPENDENTI PER IL 7PQ  
 
Bruxelles, 20 dicembre 2006 - La Commissione europea ha pubblicato un invito destinato a organizzazioni per la presentazione di elenchi di potenziali esperti indipendenti destinati ad assistere i servizi della Commissione nello svolgimento di compiti legati al Settimo programma quadro (7Pq). La Commissione nominerà esperti: - che assisteranno i suoi servizi nella valutazione delle proposte alla luce degli obiettivi scientifici, tecnologici e socioeconomici del 7Pq. Il lavoro di valutazione comprende l´elaborazione di raccomandazioni circa le modalità di orientamento della ricerca ai fini del conseguimento ottimale degli obiettivi del programma specifico in questione; - che assisteranno i suoi servizi nel controllo dei progetti selezionati e finanziati dalla Comunità, ivi compreso, qualora necessario, il monitoraggio di progetti finanziati dalla Comunità nell´ambito dei programmi quadro di Rst precedenti; - per altre mansioni che potrebbero richiedere competenze specifiche (ad esempio monitoraggio dell´attuazione, valutazione e valutazione degli impatti dei programmi e delle politiche di Rst). Per ulteriori indicazioni sull´invito, fare clic http://eur-lex. Europa. Eu/lexuriserv/site/it/oj/2006/c_305/c_30520061214it00540055. Pdf .  
   
   
EMISSIONE DI CCT E BTP  
 
Roma, 20 dicembre 2006 - Il Mef dispone, per il giorno 28 dicembre 2006, con regolamento 2 gennaio 2007, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: Certificati di Credito del Tesoro: - settennali decorrenza: 1° luglio 2006; settima tranche, scadenza: 1° luglio 2013. Tasso d´interesse semestrale lordo: pari al tasso di rendimento semestrale dei Bot a sei mesi relativo all´asta tenutasi alla fine del mese precedente la decorrenza della semestralità, maggiorato di uno spread di 0,15 punti percentuali. - Buoni del Tesoro Poliennali: - triennali decorrenza: 15 giugno 2006; undicesima tranche, scadenza: 15 giugno 2009 tasso d´interesse annuo lordo: 3,75%. - decennali decorrenza: 1° agosto 2006; prima tranche, scadenza: 1° febbraio 2017 , tasso d´interesse annuo lordo: 4%. Tutti i titoli suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nei relativi decreti di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonchè le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei titoli verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di godimento dei titoli al giorno del regolamentoPer i Cct settennali, per i quali il 1° gennaio p. V. Scadrà la prima cedola, i sottoscrittori dovranno corrispondere dietimi d´interesse per 1 giorno, mentre per i Btp triennali, per i quali il 15 dicembre u. S. È scaduta la prima cedola, i sottoscrittori dovranno corrispondere dietimi d´interesse per 18 giorni. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei titoli assegnati - pari allo: - 0,30% per i Cct settennali - 0,20% per i Btp triennali - 0,40% per i Btp decennali. Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Cct Btp triennali Btp decennali
Prenotazione da parte del pubblico entro il 27 dicembre 2006 27 dicembre 2006 27 dicembre 2006
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 28 dicembre 2006 28 dicembre 2006 28 dicembre 2006
Regolamento sottoscrizioni 2 gennaio 2007 2 gennaio 2007 2 gennaio 2007
Dietimi d´interesse da corrispondere 1 giorno 18 giorni 154 giorni
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita per un importo massimo non superiore - al 25% dell´ammontare nominale offerto per i Btp decennali, - al 10% dell´ammontare nominale offerto per i Cct settennali e per i Btp triennali. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti. Con successivo comunicato stampa verrà reso noto l´ammontare nominale dei titoli in emissione. Per i Btp "decennali" a partire dalla data di regolamento (2 gennaio 2007), è possibile richiedere operazioni di "coupon stripping", con le modalità e nei limiti stabiliti nel relativo decreto di emissione. .
 
   
   
MEDIOBANCA: SOSPESI GERONZI E COLANINNO DALLA CARICA DI CONSIGLIERI  
 
Milano, 20 dicembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca, riunitosi ieri sotto la presidenza di Gabriele Galateri di Genola all’unanimità ha provveduto a: dichiarare, come richiesto dalla normativa vigente, la sospensione del dott. Cesare Geronzi e del dott. Roberto Colaninno dalla carica di Consiglieri di Mediobanca fino alla prossima Assemblea; convocare l’Assemblea per il 29 gennaio 2007 (eventuale seconda convocazione 30 gennaio 2007), per deliberare in merito all’eventuale revoca degli amministratori sospesi. .  
   
   
CREDITO: INTERESSI PIÙ BASSI IN 90 PROVINCE MA A REGGIO CALABRIA IL DENARO COSTA L’80% IN PIÙ DI FIRENZE  
 
 Roma, 20 dicembre 2006 – Il costo del denaro negli ultimi anni si è ridotto, ma non in tutte le province italiane e la “forbice” tra Nord e Sud del Paese si è allargata. Il quinto rapporto annuale sul credito provinciale – realizzato da Unioncamere in collaborazione con l’Istituto Tagliacarne – nella sua analisi dei tassi di interesse praticati dalle banche sui prestiti a breve termine a livello provinciale mostra, infatti, che in 90 province su 103 i tassi si sono ridotti, ma questo processo non è avvenuto in maniera uniforme. Il risultato? Sulla base degli ultimi dati disponibili, relativi al 2005, tra le prime 10 province (tutte del Nord) e le ultime 10 (tutte del Sud) ci sono 3,5 punti percentuali di differenza dei tassi di interesse e il divario tra Settentrione e Meridione è aumentato. “Le difficoltà a far scendere i tassi di interesse al Sud pur in presenza di condizioni favorevoli sui mercati – ha detto il Presidente di Unioncamere, Andrea Mondello -devono far riflettere la politica sull’importanza di assicurare alle imprese un humus territoriale più favorevole agli investimenti e all’attività d’impresa. Questo significa, innanzitutto, il recupero del controllo sul territorio e, quindi, di un livello adeguato di sicurezza per i cittadini e gli imprenditori. E’ un esigenza fondamentale di civiltà ed un preciso dovere delle istituzioni, soprattutto in questo momento in cui i segnali di ripresa dell’economia possono dare nuove opportunità al rilancio di questi territori”. “L’ampliamento della forbice del costo del denaro tra Nord e Sud è un campanello di allarme che va ascoltato perché l’accessibilità al credito, in particolare al Sud, è ancora un vincolo forte all’attività d’impresa”, ha commentato il presidente dell’Istituto Tagliacarne, Giancarlo Sangalli. “Il fatto che il gap sia aumentato in una fase generalizzata di discesa dei tassi come quella conosciuta nel 2005 - ha aggiunto Sangalli - mette in evidenza le conseguenze del forte ridimensionamento del sistema bancario del Mezzogiorno e la necessità di intervenire per sostenere l´utilizzo di forme di finanziamento per le piccole imprese, alternative al capitale di debito. Una questione prioritaria non più rinviabile in uno scenario 2006-2007 di aumento del costo del denaro ”. Lo scorso anno, nell’87,4% delle province (90, di cui 29 del Mezzogiorno), il costo del denaro si è ridotto rispetto al 2004, mentre nel 12,6% (13 province, di cui 7 del Sud) esso è ulteriormente aumentato. E’ il caso di Cosenza (0,79 punti percentuali in più rispetto al 2004), Reggio Calabria (+0,74), Catanzaro (+0,70), Crotone (+0,33) e Napoli (+0,21). Mediamente, al Nord i tassi di interesse sono diminuiti, facendo così ulteriormente allargare la forbice del differenziale fra la provincia in cui il denaro costa meno (Firenze, con tassi del 4,63%) e l’ultima (Reggio Calabria, con il 9,09%), ma anche tra le prime dieci posizioni della graduatoria e le ultime dieci: se nel 2004 il differenziale medio era pari a +3,16 punti percentuali, nel 2005 esso è salito a +3,26. Prime e ultime 10 province per tasso di interesse sui prestiti a breve nel 2004 e nel 2005
Prime 10 province Dicembre 2004 (%) Prime 10 province Dicembre 2005 (%) Diff. 2005-2004 (%)
Trento 4,88 Firenze 4,63 -0,25
Bolzano 4,96 Trento 4,66 -0,30
Firenze 5,13 Bolzano 4,74 -0,39
Ancona 5,25 Bologna 5,12 -0,13
Bologna 5,25 Ancona 5,20 -0,05
Rimini 5,52 Milano 5,34 -0,18
Pesaro e Urbino 5,54 Modena 5,43 -0,11
Milano 5,57 Reggio Emilia 5,52 -0,05
Modena 5,57 Varese 5,53 -0,04
Parma 5,63 Brescia 5,54 -0,09
Media Prime 10 5,33 Media Prime 10 5,17 -0,16
Ultime 10 province Ultime 10 province
Reggio Calabria 8,36 Brindisi 8,08 -0,28
Vibo Valentia 8,37 Caltanissetta 8,09 -0,28
Salerno 8,37 Taranto 8,10 -0,27
Lecce 8,40 Lecce 8,11 -0,29
Trapani 8,43 Enna 8,43 0,00
Taranto 8,43 Crotone 8,45 0,02
Brindisi 8,44 Vibo Valentia 8,48 0,04
Caltanissetta 8,59 Catanzaro 8,61 0,02
Benevento 8,68 Cosenza 8,90 0,22
Enna 8,84 Reggio Calabria 9,09 0,25
Media Ultime 10 8,49 Media Ultime 10 8,43 -0,06
Delta Dicembre 2004 (%) Dicembre 2005 (%) Diff. 2005-2004 (%)
Media Ultime 10 /Prime 10 +3,16 +3,26 +0,10
Fonte:elaborazione Istituto G. Tagliacarne su dati Banca d’Italia La crescita dei tassi di interesse durante il 2005 non è stato un fenomeno conosciuto esclusivamente da alcune realtà del Sud, in quanto anche in alcune province del Centro-nord il costo del denaro è aumentato. E’ il caso di Aosta, Pesaro-urbino, Rimini, Ascoli Piceno, Perugia e Parma. Inoltre, all’interno delle stesse province settentrionali, si rileva la presenza di “un Sud del Nord”. L’esempio più eclatante è quello di La Spezia (52° posto), Imperia (57°), Savona (62°) e Genova (64°), province settentrionali nelle quali, insieme alla Valle d’Aosta, il costo del danaro è più elevato rispetto alla media dell’area. L’effetto positivo sul Settentrione delle fusioni bancarie - L’indagine consente anche di cogliere l’impatto che i processi di acquisizione e fusione a livello bancario hanno avuto sul costo del denaro. Dall’analisi emerge che la presenza di un polo bancario di rilevanza nazionale ha avuto un evidente effetto sulla formazione dei tassi di interesse di alcune province, tra le quali Firenze (salita al 1° posto nel 2005, soppiantando Trento), Bologna (4° posto nel 2005, uno in meno del 2004), Milano (6° posto nel 2005, 8° nel 2004) e Torino (11° posto nel 2005, 12° nel 2004). Al contrario, l’evoluzione del sistema creditizio meridionale negli ultimi anni sembra non aver avuto un proporzionale effetto positivo nella riduzione dei differenziali Nord-sud del costo del denaro. Sofferenze: Frosinone fanalino di coda - Un ruolo importante nella fissazione del costo del denaro a livello locale è giocato anche dalla rischiosità del territorio, misurata sulla base delle sofferenze. Teoria vuole che a bassi livelli di sofferenza corrispondano, solitamente, tassi di interesse sui finanziamenti più contenuti e viceversa. Ecco così che province ad alto tasso di sofferenze (prima tra tutte Frosinone, seguita da Potenza ed Isernia) occupano posizioni basse della classifica dei tassi di interesse a livello provinciale, mentre le province in cui minore è la percentuale delle sofferenze sul totale degli impieghi bancari (prime tra tutte Milano, Trento e Reggio Emilia) occupano le posizioni più elevate della classifica nazionale, beneficiando, così di condizioni vantaggiose nella stipula dei prestiti a breve termine. La regola, però, conosce qualche significativa eccezione, come, ad esempio, quella di Venezia e Mantova, dove il livello dei tassi di interesse non sembra giustificato dal livello delle sofferenze. Prime 10 ed ultime 10 province per sofferenze su impieghi bancari (Anno 2005)
Sofferenze in % degli impieghi bancari Posizione in graduatoria crescente del tasso di interesse a Bt
Prime 10 province
Frosinone 21,17 66°
Potenza 14,75 50°
Isernia 14,22 93°
Latina 13,88 48°
Messina 12,39 82°
Campobasso 10,60 81°
Palermo 10,06 71°
Benevento 10,01 86°
Reggio Calabria 9,91 103°
Caltanissetta 9,78 95°
Ultime 10 province
Venezia 1,93 31°
Siena 1,92 24°
Mantova 1,91 30°
Bologna 1,90
Trieste 1,87 19°
Treviso 1,85 26°
Ravenna 1,75 12°
Reggio Emilia 1,58
Trento 1,50
Milano 1,46
Fonte: Elaborazione Istituto G. Tagliacarne su dati Banca d’Italia In alcune realtà provinciali, poi, si assiste ad una forte concentrazione delle sofferenze in un limitato numero di affidati. Esempio tipico è quello di Parma, Ferrara, Frosinone o Isernia, realtà in cui pochissimi affidati in stato di insolvenza (il primo 0,5% degli affidati) concentrano oltre il 50% delle sofferenze della provincia. Prime 10 ed ultime 10 province per concetrazione delle sofferenze in base al primo 0,5% degli affidati (Anno 2005)
Percentuale di sofferenze bancarie di pertinenza del Primo 0,5 % degli affidati Posizione in graduatoria crescente del tasso di interesse a Bt
Prime 10 province
Parma 69,7 16°
Ferrara 59,9 18°
Frosinone 59,0 66°
Isernia 52,2 93°
Genova 49,4 64°
Brescia 48,9 10°
Roma 47,4 36°
Pescara 46,6 61°
Bergamo 46,1 20°
Rimini 43,8 15°
Ultime 10 province
Potenza 18,8 50°
Lucca 18,7 33°
Gorizia 18,4 67°
Caltanissetta 18,1 95°
Cosenza 17,7 102°
Nuoro 17,2 85°
Trapani 16,9 87°
Enna 15,4 98°
Belluno 14,9 47°
Asti 14,6 58°
Fonte: Elaborazione Istituto G. Tagliacarne su dati Banca d’Italia Di rilievo, infine, la correlazione tra tassi di interesse e dotazione di infrastrutture creditizie, misurata in base al numero di sportelli rapportati alla popolazione e alle imprese. Questi rapporti sono molto bassi nelle province del Mezzogiorno (non a caso le ultime 10 posizioni della classifica nazionale sono occupate tutte da province meridionali, con Caserta, Crotone e Reggio Calabria nelle quali il rapporto numero di sportelli/popolazione-imprese appare più basso). Ciò potrebbe far ipotizzare un mercato del credito meno concorrenziale che, non favorendo l’incontro di domanda e offerta, sarebbe una delle cause del costo del denaro più elevato per le imprese meridionali. Prime dieci ed ultime 10 province per numero di sportelli per abitante (Anno 2005)
Sportelli Sportelli per 1. 000 imprese Sportelli per10. 000 abitanti
Prime 10 province
Trento 524 10,82 10,53
Rimini 272 8,26 9,48
Belluno 192 12,13 9,05
Ravenna 317 8,32 8,68
Forlì 322 7,89 8,67
Cuneo 491 6,81 8,61
Udine 454 9,18 8,59
Bolzano 408 7,69 8,55
Pesaro – Urbino 301 7,80 8,24
Bologna 772 8,76 8,18
Ultime 10 province
Avellino 128 3,31 2,93
Benevento 82 2,58 2,83
Catanzaro 104 3,69 2,82
Taranto 162 3,86 2,79
Cosenza 198 3,66 2,70
Napoli 803 3,65 2,60
Vibo Valentia 42 3,22 2,49
Reggio Calabria 139 3,14 2,46
Crotone 39 2,62 2,25
Caserta 197 2,82 2,24
Fonte: Elaborazioni Istituto G. Tagliacarne su dati Banca d’Italia, Istat e Infocamere Graduatoria provinciale crescente del tasso di interesse sui prestiti a breve termine (Anno 2005 e 2004) e differenza di posizioni
Pos. 2005 Province Tasso a breve termine 2005 Pos. 2004 Tassi a breve termine 2004 Diff. Pos. 2005-2004
1 Firenze 4,63 3 5,13 2
2 Trento 4,66 1 4,88 -1
3 Bolzano 4,74 2 4,96 -1
4 Bologna 5,12 5 5,25 1
5 Ancona 5,2 4 5,25 -1
6 Milano 5,34 8 5,57 2
7 Modena 5,43 9 5,57 2
8 Reggio Emilia 5,52 11 5,64 3
9 Varese 5,53 17 5,78 8
10 Brescia 5,54 13 5,68 3
11 Torino 5,59 12 5,67 1
12 Ravenna 5,62 18 5,82 6
13 Forlì 5,63 14 5,73 1
14 Pavia 5,63 30 6,07 16
15 Rimini 5,64 6 5,52 -9
16 Parma 5,65 10 5,63 -6
17 Udine 5,66 33 6,17 16
18 Ferrara 5,69 19 5,83 1
19 Trieste 5,7 16 5,76 -3
20 Bergamo 5,71 20 5,92 0
21 Pesaro-urbino 5,71 7 5,54 -14
22 Como 5,73 22 5,94 0
23 Lecco 5,81 25 6,02 2
24 Siena 5,82 40 6,44 16
25 Ascoli Piceno 5,84 15 5,76 -10
26 Treviso 5,87 32 6,12 6
27 Lodi 5,87 21 5,94 -6
28 Macerata 5,88 24 6 -4
29 Sondrio 5,88 23 6 -6
30 Mantova 5,89 29 6,07 -1
31 Venezia 5,9 27 6,05 -4
32 Cremona 5,9 31 6,11 -1
33 Lucca 5,94 38 6,39 5
34 Vicenza 5,95 34 6,27 0
35 Piacenza 5,96 26 6,04 -9
36 Roma 5,96 28 6,06 -8
37 Cuneo 6,04 50 6,7 13
38 Verona 6,08 37 6,37 -1
39 Padova 6,09 36 6,37 -3
40 Biella 6,15 35 6,31 -5
41 Prato 6,21 46 6,65 5
42 Pisa 6,23 45 6,65 3
43 Livorno 6,27 52 6,72 9
44 Pordenone 6,28 48 6,67 4
45 Verbano C. O. 6,3 55 6,78 10
46 Rieti 6,31 39 6,43 -7
47 Belluno 6,35 41 6,52 -6
48 Latina 6,35 43 6,57 -5
49 Novara 6,37 54 6,75 5
50 Potenza 6,39 51 6,7 1
51 Alessandria 6,45 59 6,82 8
52 La Spezia 6,49 70 7,11 18
Pos. 2005Province Tasso a breve termine 2005 Pos. 2004 Tassi a breve termine 2004 Diff. Pos. 2005-2004
53 Arezzo 6,49 63 6,93 10
54 Viterbo 6,52 47 6,67 -7
55 Vercelli 6,52 57 6,79 2
56 Pistoia 6,54 56 6,78 0
57 Imperia 6,6 73 7,27 16
58 Asti 6,6 53 6,74 -5
59 Grosseto 6,61 69 7,08 10
60 Cagliari 6,62 42 6,57 -18
61 Pescara 6,63 49 6,69 -12
62 Savona 6,63 71 7,22 9
63 Perugia 6,64 44 6,59 -19
64 Genova 6,65 65 6,95 1
65 Rovigo 6,67 60 6,86 -5
66 Frosinone 6,74 61 6,87 -5
67 Gorizia 6,74 67 7 0
68 Massa Carrara 6,79 72 7,23 4
69 Teramo 6,83 62 6,9 -7
70 Chieti 6,84 66 6,99 -4
71 Palermo 6,92 68 7,01 -3
72 Sassari 6,93 64 6,93 -8
73 Terni 6,99 74 7,3 1
74 Napoli 7,02 58 6,82 -16
75 Catania 7,14 76 7,37 1
76 L´aquila 7,22 79 7,6 3
77 Matera 7,38 78 7,57 1
78 Bari 7,4 77 7,5 -1
79 Caserta 7,54 91 8,29 12
80 Avellino 7,56 89 8,2 9
81 Campobasso 7,57 80 7,63 -1
82 Messina 7,58 82 7,85 0
83 Aosta 7,58 75 7,37 -8
84 Siracusa 7,65 85 7,96 1
85 Nuoro 7,67 81 7,74 -4
86 Benevento 7,79 102 8,68 16
87 Trapani 7,83 98 8,43 11
88 Oristano 7,86 84 7,95 -4
89 Salerno 7,88 96 8,37 7
90 Agrigento 7,88 93 8,35 3
91 Ragusa 7,93 92 8,32 1
92 Foggia 7,96 90 8,27 -2
93 Isernia 8,07 88 8,18 -5
94 Brindisi 8,08 100 8,44 6
95 Caltanissetta 8,09 101 8,59 6
96 Taranto 8,1 99 8,43 3
97 Lecce 8,11 97 8,4 0
98 Enna 8,43 103 8,84 5
99 Crotone 8,45 87 8,12 -12
100 Vibo Valentia 8,48 95 8,37 -5
101 Catanzaro 8,61 83 7,91 -18
102 Cosenza 8,9 86 8,11 -16
103 Reggio Calabria 9,09 94 8,36 -9
Italia 5,82 6,02
Fonte: Elaborazione Istituto G. Tagliacarne su dati Banca d’Italia .
 
   
   
A FIRENZEUN CONVEGNO SULLE POLITICHE REGIONALI PER IL CREDITO ALLE IMPRESE  
 
Firenze, 20 dicembre 2006 - "Politiche regionali per un credito a portata d´impresa". E´ il titolo del convegno, organizzato dalla Regione in collaborazione con l´Irpet, che si svolge giovedì 21 dicembre, alle ore 9. 30, alla Sala Verde del Palazzo dei Congressi di Firenze. Il programma prevede gli interventi iniziali di Alessandro Petretto, direttore dell´Irpet, e di Giuseppe Bertolucci, assessore regionale a bilancio e finanze, cui seguiranno le presentazioni del "Primo rapporto sul sistema del credito in Toscana", a cura della ricercatrice Irpet Renata Caselli, e di "Nuovi strumenti finanziari per lo sviluppo d´impresa" del professore Andrea Paci dell´Università di Firenze. Sul tema del credito in Toscana è poi previsto un confronto sulla base di otto domande che i giornalisti Bruno Manfellotto (Il Tirreno), Francesco Carrassi (La Nazione), Franco De Felice (Rai) e Andrea Gennai (Il Sole 24 Ore) rivolgeranno ad Ambrogio Brenna, assessore regionale alle attività produttive, Pietro Bracci, responsabile del servizio garanzia di Fidi Toscana, e Ferruccio Vannucci, direttore di Artigiancredito Toscano. Al termine dell´incontro, verrà rinnovato il protocollo d´intesa Regione Toscana-banche, con la firma delle nuove banche ederenti. .  
   
   
INDAGINE MEDIOBANCA-UNIONCAMERE SULLE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI : NESSUN TIMORE DA BASILEA 2 E NEL 2006, L’EXPORT HA RIPRESO A CRESCERE: +10% PER LE AZIENDE LEADER DEL MADE IN ITALY  
 
Roma, 20 dicembre 2006 – Basilea 2 è alle porte ma le medie imprese manifatturiere italiane non hanno niente da temere dalle norme più stringenti che le banche dovranno adottare nel valutare il rischio connesso alla concessione del credito. Il 60,7% di queste imprese, infatti, ha una elevata solidità finanziaria, tanto da ricadere nelle classi di valutazione migliori, mentre solo il 3,9% presenta una situazione problematica. Le meno rischiose in assoluto sono le 1. 483 medie imprese del Nord-est (il 67,3% delle quali rientra nelle classi di minor rischiosità), seguite da quelle del Nord-ovest (58,4%), del Sud e Isole (54%) e del Centro (53%). La percentuale relativamente più elevata di medie imprese manifatturiere a maggior rischio, invece, si trova al Centro (6,5%). Questo uno degli spunti contenuti nella sesta indagine di Mediobanca e Unioncamere, presentata questa mattina a Roma, sulle 3. 887 medie imprese industriali italiane. Un universo numericamente ancora poco consistente, ma in crescita costante, come dimostrano tutti gli indicatori di redditività: tra il 1996 ed il 2003, le medie imprese industriali hanno registrato un incremento del 42,8% del fatturato (contro il +26,4% delle grandi imprese), del 51,7% delle esportazioni (+31,2% delle grandi), del 33,3% del valore aggiunto (+11,9% delle grandi), del 18% dei dipendenti (-10,2% il corrispondente indicatore per le grandi). Performance notevoli, destinate ad un ulteriore positivo sviluppo: dopo l’annus horribilis 2003 (il peggiore degli ultimi 8 anni), il 2004 e il 2005 segnalano un consistente miglioramento dei risultati, mentre i primi sei mesi del 2006 si caratterizzano per una significativa ripresa delle vendite all’estero. Malgrado tante connotazioni positive, continuano a tenersi a distanza dalla Borsa: a fine 2003 erano quotate a Piazza Affari appena 18 società (come nel 2002), 13 delle quali del Nord-ovest e 5 del Nord-est. Esse costituivano solo lo 0,2% della capitalizzazione dell’intero listino. La distribuzione: Nord in testa, si diffondono al Sud - Tra il 1998 ed il 2003 il numero delle medie imprese è aumentato di 517 unità. La grande vitalità di queste imprese ha subito in realtà nel 2003 una battuta d’arresto. In quest’anno, infatti, l’universo delle medie imprese ha avuto una lieve contrazione. Nel 2003, 1. 015 delle 3. 887 medie imprese individuate da Unioncamere e Mediobanca avevano sede in distretti e 386 in sistemi produttivi locali, mentre i gruppi erano 313. L’indagine mostra la notevole diffusione delle medie imprese industriali nel Nord-ovest, nel Nord-est e nella fascia adriatica (Marche e Abruzzo), oltre che in alcune province toscane. Al contrario, decisamente meno rilevante è l’incidenza di queste società nel Centro-sud, sia in valore assoluto (l’area ospita meno di un decimo del totale delle medie imprese), sia in confronto al totale delle aziende manifatturiere (2 ogni 1. 000, contro la media di 8 nelle aree del Nec). La regione italiana più densamente popolata di aziende industriali è la Lombardia, che ospita il 19,8% delle imprese manifatturiere italiane, ma ben il 31,7% di quelle di media dimensione (la sola provincia di Milano ne conta 414); le altre due regioni dove la numerosità di medie imprese è più elevata sono Veneto ed Emilia Romagna. Bassa, invece, la presenza in Toscana (ospita il 5,4% delle medie imprese italiane contro il 9% di tutte le imprese), Campania (rispettivamente, il 2,3% contro il 6,6%), Lazio (1,8% contro il 5,8%) e Puglia (1,5% contro il 5,6%), oltre che nell’insieme residuale delle “altre regioni meridionali e isole” (2,1% contro 11,2%). Rispetto al 1998, la diffusione della media impresa è aumentata: l’incremento del numero delle società censite è stato pari al 15,3%, espressione del +9,5% nel Nord Ovest, del +17,2% nel Nord Est e Centro e del +36,6% nel Centro Sud e Isole. Quest’ultimo incremento è particolarmente significativo e risulta da variazioni costantemente positive registrate sino al 2002; solo nel 2003 lo stock delle imprese è rimasto praticamente invariato. Le regioni meridionali che hanno registrato il maggior numero di nuove medie imprese sono state la Campania (soprattutto nelle province di Napoli e Salerno), la Puglia (soprattutto Bari) e l’Abruzzo (soprattutto Teramo). I settori di attività - Le 3. 887 medie imprese industriali sono in grado di generare circa il 14% del valore aggiunto dell’industria manifatturiera italiana, percentuale che sale al 22% considerando anche l’indotto. Inoltre, il volume dei loro acquisti di beni porta a stimare un indotto pari all’8% del prodotto nazionale. Il 47% del valore aggiunto delle medie imprese ha origine nelle aree del Nord-est e del Centro, il 44% in quelle del Nord-ovest ed il rimanente 9% nelle regioni meridionali. Le produzioni prevalenti nel Nord-ovest e del Nord-est sono la meccanica ed i beni per la persona e la casa (che rappresentano il 58,4% ed il 64,9% del prodotto complessivo); Nord Est e Centro si caratterizzano per l’alta quota di valore aggiunto nel comparto dei beni per la persona e per la casa (41,4%); nelle regioni del Centro Sud e Isole prevale invece l’alimentare (25,6%), mentre l’insieme degli altri settori (esclusi alimentare, meccanica e beni per la persona e la casa) raggiunge oltre il 30% del totale; nel Nord Ovest, dove sono molto importanti chimica e metal-siderurgia, la quota degli “altri settori” è pari a circa un terzo del totale. La presenza delle medie imprese industriali nei settori high-tech è scarsa. Utilizzando la metodologia Ocse (basata sull’intensità delle spese di ricerca), l’alta tecnologia copre meno del 4% del fatturato. Tendono insomma a prevalere le produzioni tradizionali, dove i punti di forza non sono fondamentalmente tecnologici, quanto di natura commerciale (tecniche e reti di vendita, pubblicità, design) e immateriali (marchi e brevetti). Tra le medie imprese, le attività più avanzate dei settori basati sulla scienza riguardano principalmente le produzioni farmaceutiche (51 società), elettroniche (34), degli strumenti e apparecchi di misurazione e controllo dei processi industriali (21), le apparecchiature medicali e chirurgiche (17) e le apparecchiature radiotelevisive e di telecomunicazione (9). La ricerca, fondata sull’analisi dei bilanci depositati dal 1996 al 2003 dalle medie imprese industriali con fatturato di 13-290 milioni di euro, con un numero di dipendenti compreso tra 50 e 499 e con un assetto proprietario autonomo è stata avviata nel 1999 dai Centri studi di Mediobanca e Unioncamere ed ha preso il via nel 2001 dalle regioni del Nord-est, nel 2002 si è estesa al Centro- Sud e dal 2003 copre l’intero territorio nazionale. Grazie alle procedure informatizzate già sperimentate dai due Centri studi, quest’anno sono state esaminate circa 10. 200 società (delle quali 3. 887 sono risultate effettivamente medie imprese rispondenti ai parametri stabiliti). .  
   
   
BANCA LOMBARDA: FISSATO IL VALORE DEL RECESSO PER LE AZIONI ORDINARIE  
 
 Brescia, 20 dicembre 2006 – Banca Lombarda rende noto che sulla Gazzetta Ufficiale di sabato 16 dicembre 2006, Parte Ii, n. 292, è stato pubblicato l´avviso di convocazione dell´Assemblea straordinaria dei soci per l´approvazione della fusione di Banca Lombarda S. P. A. In Banche Popolari Unite S. C. P. A. Per effetto delle deliberazioni previste in relazione alla descritta operazione, agli azionisti di Banca Lombarda che non vi hanno concorso, spetterà il diritto di recesso ai sensi e per gli effetti di cui agli articoli 2437 e seguenti del codice civile. Al riguardo l’istituto di credito comunica che il valore di liquidazione delle azioni per le quali potrà essere esercitato il diritto di recesso è pari a Euro 15,138 per ogni azione. Il suddetto valore corrisponde, ai sensi dell´art. 2437-ter terzo comma, del codice civile, alla media aritmetica dei prezzi di chiusura (quale calcolata da Borsa Italia S. P. A. ) delle azioni di Banca Lombarda nei sei mesi che precedono la data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell´avviso di convocazione. .  
   
   
BIPIEMME: CONVOCAZIONE ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEI SOCI PER IL 15 FEBBRAIO 2007 E ADESIONE AL NUOVO CODICE DI AUTODISCIPLINA DELLE SOCIETÀ QUOTATE (VERSIONE MARZO 2006)  
 
Milano, 19 dicembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione della Bipiemme, nella riunione tenutasi in ieri, ha deliberato, fra l’altro, di convocare per i giorni 14 e 15 febbraio 2007, rispettivamente in prima e seconda convocazione, l’Assemblea straordinaria dei soci con il seguente ordine del giorno (sugli argomenti vedi anche comunicato del 13 novembre u. S): 1. Modifica dell’art. 47 dello Statuto sociale e conseguente modifica dell’art. 10, co. 1, dello Statuto sociale. Delibere inerenti e conseguenti; 2. Aumento a titolo gratuito del capitale sociale ai sensi dell’art. 2442 cod. Civ. , mediante incremento del valore nominale delle azioni da Euro 3 (tre) a Euro 4 (quattro), e conseguente modifica degli artt. 8 e 17 dello Statuto sociale. Delibere inerenti e conseguenti. Nella medesima riunione il Consiglio di Amministrazione ha altresì deliberato l’adesione di Bipiemme al nuovo Codice di Autodisciplina delle Società Quotate, nella versione presentata da Borsa Italiana lo scorso 14 marzo in sostituzione di quella del 1999 (rivisitata nel luglio 2002), cui la Banca aveva integralmente aderito. Nell’occasione il Consiglio, dopo una preventiva valutazione dell’attuale stato di conformità di Bipiemme alle disposizioni del nuovo Codice (anche alla luce del dettato statutario e dei regolamenti interni al Gruppo), ha programmato per i primi mesi del prossimo anno le iniziative necessarie per l’attuazione delle nuove raccomandazioni contenute nel Codice, di cui si darà adeguata informazione nella Relazione sul governo societario. In particolare si fa sin d’ora presente che il Consiglio di Amministrazione procederà, in una delle prossime riunioni, alla valutazione del profilo di indipendenza ed esecutività degli Amministratori alla luce delle disposizioni del nuovo Codice, del cui esito verrà data tempestiva informazione al mercato mediante apposito comunicato. .  
   
   
PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE DEL GRUPPO UNIPOL PUBBLICATO L’AVVISO DI CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEGLI AZIONISTI  
 
Bologna, 19 dicembre 2006 – Unipol informa che l’avviso di convocazione dell’Assemblea straordinaria degli Azionisti di Unipol Assicurazioni, convocata per i giorni 23, 24 e 27 aprile 2007, rispettivamente in prima, seconda e terza convocazione, per deliberare, tra l’altro, in ordine alla modifica dell’oggetto sociale, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Parte Seconda n. 293 del 18 dicembre 2006. Per effetto della modifica dell’oggetto sociale, che potrà essere deliberata dalla predetta Assemblea, spetterà agli Azionisti di Unipol Assicurazioni che non avranno concorso alla relativa deliberazione il diritto di recesso ai sensi dell’Art. 2437, comma 1, lettera a), del codice civile. A tale proposito, Unipol comunica che il valore di liquidazione delle azioni per le quali potrà essere esercitato il recesso è pari ad Euro 2,589 per ciascuna azione Unipol ordinaria e ad Euro 2,308 per ciascuna azione Unipol privilegiata. Il suddetto valore, secondo quanto disposto dal terzo comma dell’Art. 2437-ter del codice civile, corrisponde alla media aritmetica (quale calcolata da Borsa Italiana S. P. A. ) dei prezzi di chiusura delle azioni nei sei mesi precedenti la sopra menzionata data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’avviso di convocazione dell’Assemblea straordinaria. La delibera di modifica dell’oggetto sociale sarà sospensivamente condizionata alla circostanza che il controvalore complessivo dei recessi (e dunque l’esborso complessivo che la Società potrebbe trovarsi a sostenere per far fronte al rimborso del valore di liquidazione delle azioni oggetto di recesso) non superi Euro 100 milioni e comunque produrrà i propri effetti a decorrere dal previsto conferimento da parte di Unipol Assicurazioni dell’intero ramo assicurativo ad una società di nuova costituzione, dalla stessa interamente controllata. .  
   
   
BPU BANCA COOPTA ANDREA MOLTRASIO QUALE AMMINISTRATORE  
 
Bergamo, 20 dicembre 2006 – Nella seduta di ieri, il Consiglio di Amministrazione di Bpu Banca ha cooptato quale Consigliere l’Ing. Andrea Moltrasio, in sostituzione del Dott. Enzo Berlanda, recentemente scomparso. L’ing Moltrasio, industriale, è attualmente Consigliere Delegato della Icro Coatings Spa, e Consigliere di Amministrazione di Rcs Spa. Ricopre inoltre, dal 2003, la carica di Consigliere di Amministrazione della Banca Popolare di Bergamo Spa. Già Presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Bergamo dal 2001 al 2005, ricopre attualmente all’interno di Confidustria le cariche di Presidente della Commissione Energia e del Comitato Tecnico Competitività del Manufatturiero. E’ inoltre membro del Comitato di Presidenza di Confindustria. .  
   
   
BANCA CR FIRENZE FIRMA L’ACCORDO PER L’ACQUISTO DELLA RETE PROMOTORI FINANZIARI DI CORTAL LA RETE DELLA BANCA FIORENTINA AVRÀ UN PATRIMONIO DI 1 MILIARDO DI EURO  
 
Firenze, 20 dicembre 2006 - La rete dei promotori finanziari di Banca Cr Firenze si rafforza attraverso l’acquisizione della rete di Cortal Consors Succursale Italia. E’ stato infatti firmato l’accordo per il passaggio della rete, appartenente al gruppo Bnp Paribas, al Gruppo fiorentino e che vedrà la nascita di una struttura con 330 professionisti e 1 miliardo di masse amministrate. La rete dei promotori finanziari di Banca Cr Firenze, nata a fine 2001, è cresciuta progressivamente, puntando su una forte politica di reclutamento e una diffusa presenza sul territorio. Questa acquisizione rafforzerà la presenza del marchio del Gruppo fiorentino nelle regioni del centro-nord Italia – dove già opera da anni – e, attraverso la rete promotori, nelle altre regioni del paese, raggiungendo una dimensione nazionale. Guida la rete la dottoressa Mirna Bucci, che ha portato avanti il progetto di espansione fin dalla nascita della struttura: “stiamo perseguendo una strategia di sviluppo che punta alle persone e ad una presenza diffusa, grazie anche al supporto di un Gruppo bancario con oltre 500 filiali e solide partnership nazionali ed internazionali”. “L’acquisizione di Cortal – prosegue Mirna Bucci – rappresenta un ulteriore passo verso il rafforzamento della nostra rete, una realtà in pieno sviluppo che sta già pianificando altre iniziative di inserimento puntando anche sui giovani”. E’ infatti in fase avanzata un “progetto giovani” – patrocinato da Assoreti - che si rivolge a giovani neolaureati a cui verrà proposta la possibilità di accedere gratuitamente a corsi di formazione alla professione di promotore finanziario, anche attraverso un tirocinio presso gli spazi finanziari della rete di Banca Cr Firenze. Chi avrà superato l’esame potrà contare sull’inserimento diretto nella struttura, proprio nella realtà presso la quale ha svolto la propria esperienza formativa. .  
   
   
VENTUNESIMA EDIZIONE DELL’OSSERVATORIO ASSOFIN – CRIF – PROMETEIA: SI CONSOLIDA IL RICORSO AL CREDITO DELLE FAMIGLIE ITALIANE A GIUGNO 2006 LE CONSISTENZE DI CREDITO AL CONSUMO SI ATTESTANO A 85 MILIARDI DI EURO (+20,6% RISPETTO A GIUGNO 2005). SI CONFERMA VIVACE ANCHE LA CRESCITA DEI MUTUI IMMOBILIARI NEL PRIMO SEMESTRE DELL’ANNO (+15,8%).  
 
Milano, 20 dicembre 2006 - Nel primo semestre del 2006 è aumentato ancora il ricorso al credito delle famiglie italiane, con intensità diversa nei differenti comparti. Nel comparto del credito al consumo la crescita del +20,6% delle consistenze, che hanno raggiunto un volume complessivo di oltre 85 miliardi di euro, ha determinato un graduale avvicinamento dell’Italia ai valori medi dell’area dell’euro, anche se nel nostro Paese il rapporto fra consistenze e Pil (6,1% a giugno 2006) risulta ancora molto inferiore rispetto a quello registrato negli altri principali stati europei (Gran Bretagna 17,2%; Germania 10,4%; Francia 8,3% e Spagna 8,5%). Nel comparto dei mutui immobiliari alle famiglie, la crescita delle consistenze nei primi sei mesi del 2006 si è attestata al +15,8% mentre le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di abitazioni registrano un +21,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I rialzi dei tassi da parte della Bce non sembrano avere avuto impatti negativi sulla dinamica del credito al consumo nel nostro Paese, anche perché sono stati almeno in parte assorbiti dagli intermediari. Inoltre le soluzioni finanziarie proposte dagli operatori hanno diluito l’effetto dell’aumento dei tassi di interesse attraverso una maggiore flessibilità dei prodotti in termini di allungamento delle scadenze. Nel comparto dei mutui l’aumento dei tassi di interesse ha indotto cambiamenti nelle scelte dei consumatori, mirati ad ammorbidirne l’impatto, in primo luogo l’allungamento delle scadenze. Si riscontra inoltre una minore disponibilità, rispetto al recente passato, a esporsi al rischio di ulteriori variazioni dei tassi, che si sostanzia in un maggiore orientamento verso la componente a tasso fisso. Nel corso dei primi sei mesi del 2006 i finanziamenti immobiliari di durata superiore a 20 anni rappresentano più del 50% delle erogazioni e la quota a tasso fisso, che nello stesso periodo rappresenta circa il 18% delle nuove erogazioni, cresce di oltre 7 punti percentuali rispetto al dato relativo all’anno 2005. Il quadro delineato conferma come le decisioni di ricorrere al finanziamento delle famiglie italiane siano sempre più ancorate a fattori socio-demografici nonché alla maggiore maturità dei comportamenti finanziari delle famiglie e alla proattività e flessibilità dei comportamenti dell’offerta. Questi i principali dati che emergono dall’ultimo rapporto dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio, realizzato da Assofin, Crif e Prometeia e giunto alla sua ventunesima edizione. Il mercato del credito al consumo, le dimensioni e le tendenze Al 30 giugno 2006 le consistenze complessive del mercato del credito al consumo si attestano a 85 miliardi di euro. Per quanto riguarda le banche generaliste, a giugno 2006 la crescita delle consistenze di credito al consumo si è attestata al +14,8%, in accelerazione rispetto al +9,2% registrato a giugno 2005 superando i 20 miliardi di euro. Le consistenze di credito al consumo relative all’attività svolta dalle istituzioni finanziarie e banche specializzate fanno registrare alla fine del primo semestre 2006 una crescita del +25,3%, in accelerazione rispetto agli ultimi anni e si attestano ad oltre 65 miliardi di euro. Le forme tecniche del credito al consumo - Anche nella prima metà del 2006 è proseguita la ricomposizione del portafoglio dei prestiti al consumo a favore dei prodotti di finanziamento diretto, sia nel comparto delle banche generaliste sia in quello delle istituzioni finanziarie e banche specializzate. La distribuzione per forma tecnica dei finanziamenti erogati dagli operatori generalisti conferma la crescente concentrazione della loro attività nel segmento dei prestiti personali, che coprono oltre il 71% del credito erogato, registrando un tasso di crescita del +16,6% in ulteriore aumento rispetto al +10% del 2005. Si arresta peraltro, rispetto al 2005, la flessione della componente finalizzata (+0,5% nel primo semestre 2006), mentre i volumi erogati attraverso le carte di credito decelerano, per effetto in parte del proseguimento, anche nei primi mesi del 2006, delle politiche di riversamento dell’attività sulle società prodotto specializzate e in parte di una pausa di consolidamento, forse fisiologica, dopo il balzo in avanti registrato nel 2005. Prosegue anche la ricomposizione delle attività delle istituzioni finanziarie e banche specializzate a favore delle forme dirette di finanziamento, come i prestiti personali (+25,9%, con una quota sul totale erogato dagli operatori specializzati del 24,8%), le carte di credito revolving (+15,5%) e la cessione del quinto dello stipendio (+32,5%) a scapito della componente finalizzata. Nel corso del primo semestre 2003 il 72,8% dei finanziamenti erogati era connesso al credito finalizzato (soprattutto ai finanziamenti auto); nello stesso periodo del 2006 tale percentuale è diminuita al 54,6%. La ricomposizione del portafoglio complessivo è determinata dalle scelte strategiche di molte istituzioni finanziarie e banche specializzate, che perseguono più che in passato obiettivi di diversificazione della gamma di prodotti offerti, di fidelizzazione della clientela già acquisita e di contenimento dei costi legati alla rete di commercianti convenzionati. I flussi di credito finalizzato - Analizzando i crediti erogati dalle istituzioni finanziarie specializzate per settori merceologici, emerge che i prestiti finalizzati ad acquisti nel comparto della mobilità, rappresentativi del 44,1% del totale dei flussi erogati, crescono complessivamente del +10,3% (nel primo semestre 2005 la crescita era stata del +6,4%). Più in dettaglio si segnala la buona performance dei finanziamenti finalizzati all’acquisto di auto nuove in aumento del +13%. Il segmento degli altri finanziamenti finalizzati (crediti erogati per gli acquisti in settori quali arredamento, elettronica ed elettrodomestici, servizi, ecc. ), che rappresenta una quota pari al 10,4% del totale erogato, fa registrare un andamento positivo (+5,1% rispetto al -3,9% del primo semestre 2005), legato anche alla ripresa della spesa delle famiglie. I crediti finalizzati all’acquisto di arredo registrano una crescita più contenuta (+1,2%). I finanziamenti legati all’acquisto di elettronica ed elettrodomestici evidenziano, in controtendenza rispetto a tutti gli altri segmenti, una riduzione dei flussi erogati complessivi (-5,7%). Il numero di contratti stipulati, infatti, si riduce ulteriormente confermando che in questo settore, caratterizzato da finanziamenti di importo più contenuto, è in atto un fenomeno di “sostituzione” del credito finalizzato classico con finanziamenti connessi all’uso delle carte revolving. Il mercato dei mutui immobiliari - Anche nel primo semestre 2006 i mutui hanno fornito il maggiore contributo alla crescita dei finanziamenti alle famiglie. Rispetto al primo semestre del 2005, si è evidenziata una leggera decelerazione della crescita (+15,8% a fronte del +17%), ascrivibile esclusivamente alle politiche di gestione dei crediti adottate dall’insieme delle aziende bancarie (maggior ricorso a operazioni di cartolarizzazione), piuttosto che a un ridimensionamento della domanda da parte delle famiglie. La dinamica a giugno 2006 dei flussi di prestiti per l’acquisto di abitazioni è stata infatti sensibilmente superiore a quella relativa al primo semestre del 2005 (+21,3% a fronte del+8,6% di giugno 2005). La dinamica ancora vivace dei mutui immobiliari alle famiglie è stata sostenuta perlopiù da fattori di carattere strutturale, quali i cambiamenti in atto nella struttura socio demografica e nei comportamenti finanziari delle famiglie. A questi fattori si accompagnano, dal lato dell’offerta, una maggiore pressione concorrenziale spinta anche dall’operatività di società di matrice estera, innovazione di prodotti, canali e servizi, e una crescente attenzione degli operatori verso nuovi segmenti di clientela (è stimato che circa il 15% delle famiglie che acquistano un’abitazione siano immigrate). La dinamica dei mutui ha continuato a disattendere le aspettative di un’imminente flessione nei ritmi di crescita, che erano tuttavia legittime sulla base della lettura di alcuni importanti driver congiunturali. In particolare, la recente inversione di politica da parte delle Autorità monetarie europee, con il conseguente aumento dei tassi di interesse, non sembra aver modificato l’appetibilità dei mutui. Per quanto riguarda gli importi erogati, si conferma anche nel corso del primo semestre 2006 la tendenza verso erogazioni di importo sempre più elevato. Nel periodo 2003 – 2006 si rileva un progressivo aumento del peso percentuale delle erogazioni di importo superiore a 100. 000 euro (dal 52% al 72%), a discapito di quelle di importo più ridotto. Coerentemente all’aumento degli importi, prosegue l’allungamento delle durate dei contratti con la crescita significativa del peso, rispetto al totale, dei nuovi mutui erogati di durata superiore a 25 anni, che ha raggiunto il 34%, risultando triplicata rispetto allo stesso periodo del 2003. Per quanto riguarda le scelte in materia di tassi, anche se nel primo semestre 2006 le nuove operazioni a tasso variabile rimangono la componente prevalente (66% dei mutui erogati), si assiste a un cambiamento di tendenza: tale percentuale, infatti, è in calo di ben 11 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2005. Consistente il parallelo aumento della quota dei mutui a tasso fisso, che sale dal 10% del primo semestre del 2005 al 18% dello stesso periodo del 2006. La rischiosità del credito al dettaglio - La vigorosa crescita del credito alle famiglie, nelle sue due componenti - il credito al consumo e i mutui immobiliari - è stata accompagnata nell’ultimo quinquennio dalla continua, graduale riduzione della rischiosità del mercato del credito al dettaglio. Il miglioramento del profilo del rischio in questo segmento trovava conferma presso tutti gli intermediari – banche generaliste, istituzioni finanziarie e banche specializzate – in termini di indicatori di natura sia statica, come i tradizionali tassi di sofferenza e di insolvenza, sia dinamica come il tasso di decadimento (che misura le nuove sofferenze). Nel primo semestre del 2006, gli indicatori di natura statica (tassi di sofferenza, insolvenza grave e leggera) e dinamica (tassi di decadimento) forniscono indicazioni divergenti. L’analisi della rischiosità del mercato mediante i tassi di sofferenza e di insolvenza mostra per il primo semestre del 2006 la conferma del miglioramento della qualità del credito già riscontrata nel 2005, con un livello di rischio complessivo che si mantiene al di sotto del corrispondente valore del 2004 e una relativa stabilità delle forme di rischio più elevato (sofferenza e insolvenza grave). Per quanto riguarda il credito al consumo, a giugno 2006 il valore della rischiosità complessiva (6,0%) si è infatti allineato ai rispettivi valori trimestrali del periodo marzo-settembre 2005, quindi su un livello inferiore al valore di giugno 2004 (6,9%). Anche nei mutui immobiliari, il primo semestre 2006 evidenzia un ritorno della rischiosità complessiva sui livelli più contenuti del 2005, intorno al 4,5%. Sebbene in lieve aumento (+0,3%) rispetto a giugno 2005, il rischio complessivo nel primo semestre 2006 prosegue il sentiero di progressiva riduzione, con una significativa contrazione della rischiosità nel biennio (-1,2% rispetto a giugno 2004). Estendendo l’analisi al tasso di decadimento, si osserva tuttavia che il miglioramento della qualità del portafoglio in atto dal 2000 si è arrestato nel primo semestre 2006, invertendo il trend. Si tratta di un fenomeno che è certamente opportuno monitorare, anche se sarà necessario osservare l’andamento del tasso di decadimento su un periodo di tempo più lungo per trarre conclusioni sull’evoluzione del livello di rischiosità del mercato. Le prospettive future - L’evoluzione del credito alle famiglie nei prossimi anni dovrebbe trovare un contesto ambientale ancora favorevole, se pure con un progressivo rallentamento della crescita. La dinamica attesa nel comparto del credito al consumo per la fine del 2006 è di una crescita pari al +18,8%, a fronte del +20,8% registrato nel 2005. Nel biennio di previsione si dovrebbe assistere a un’ulteriore graduale decelerazione (+16,6% e +15,2% rispettivamente nel 2007 e nel 2008). L’ammontare delle consistenze è pertanto previsto crescere da 76,5 miliardi del 2005 a 122 miliardi di euro circa al termine dell’intervallo di previsione. La crescita dei mutui dovrebbe mostrare, in termini di consistenze, una leggera decelerazione già alla fine del 2006 (+14,1% rispetto al +17,4% di fine 2005), anche per effetto del crescente ricorso da parte delle banche a operazioni di cartolarizzazione e dovrebbe mantenere ritmi di crescita a doppia cifra ancora per il 2007 (+11,6%) a fronte di aspettative di un ridimensionamento dell’espansione soprattutto nel 2008 (+7,1%). Lo scenario delineato implica un progressivo sviluppo del ricorso al credito delle famiglie, durante tutto l’intervallo di previsione. In linea con il processo di lenta convergenza in atto verso i modelli di ricorso al credito delle famiglie europee, nel 2006 l’indebitamento delle famiglie italiane in rapporto al reddito disponibile dovrebbe attestarsi al 46% circa, per evidenziare valori prossimi al 50% nel 2008. Tuttavia, tale indice risulta ancora lontano da quanto evidenziato negli altri Paesi europei. .  
   
   
OSSERVATORIO SUL CREDITO ALLE IMPRESE ARTIGIANE DELLA LOMBARDIA 8ª EDIZIONE: 1997 - 2005  
 
Milano, 20 dicembre 2006 - Venerdì 15 Dicembre 2006, presso Sala Convegni 1 della Regione Lombardia è stato presentato l’Osservatorio sul Credito. Rapporto e quaderni, realizzati a cura di Artigiancredit Lombardia, il Consorzio regionale unitario tra i Consorzi e le Cooperative artigiane di garanzia aderenti alle Associazioni dell´artigianato (Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai della Lombardia), sono opera di Maurizio E. Maccarini, professore di Economia e gestione delle piccole e medie imprese della Facoltà di Economia dell´Università degli studi di Pavia e di Antonella Zucchella, professore di Economia e gestione delle imprese, direttore del Dipartimento delle Ricerche aziendali, della Facoltà di Economia della stessa Università, coadiuvati da Pierre R. Pergolotti, ricercatore presso la stessa Università. Nella stesura dell´Osservatorio sul Credito alle imprese artigiane della Lombardia in effetti, nel corso degli anni, si è riscontrata la necessità di approfondire alcune tematiche connesse a quelle trattate nel Rapporto annuale, il che si è concretizzato nell´avvio, nel corso dell´edizione 2006, della Collana. Il "Quaderno 1" s´intitola "Un Modello diagnostico ed interpretativo per la rischiosità delle imprese artigiane" Una diagnostica tempestiva e puntuale del rischio connesso alle attività artigiane rappresenta oggi in effetti è una priorità per una pluralità di soggetti: banche, confidi, associazioni artigiane e policy makers locali, che accompagnano queste aziende nel loro percorso di crescita e di ristrutturazione. Il tempestivo riconoscimento del problema e una sua puntuale diagnostica possono permettere agli enti locali e alle istituzioni finanziarie di mettere a punto strategie di sostegno delle imprese in difficoltà, mirate a rimuovere - ove possibile - le cause del problema. Scenario - Nel 2005 l´economia mondiale ha continuato a espandersi a ritmi elevati e gli ultimi dati congiunturali circa l´andamento dell´attività produttiva in Italia sembrano delineare aspettative in miglioramento. In questo contesto la Lombardia, che rappresenta una delle regioni con la più elevata partecipazione al mercato del lavoro, è caratterizzata da un "mercato finanziario" che riflette il maggiore consolidamento del sistema economico rispetto ai dati medi nazionali. Artigianato Lombardo - In Lombardia, nel 2005, le aziende artigiane sono diventate 265. 694, con una crescita dello 0,92% rispetto all´anno precedente, e rappresentano il 18% del dato nazionale (1. 476. 182). A livello italiano le imprese artigiane rappresentano un terzo del totale delle aziende. Numeri davvero significativi. Dal punto di vista della distribuzione provinciale è importante sottolineare come il 35,1% delle di esse sia concentrato nella provincia di Milano (dove risiede però il 41% della popolazione); Brescia e Bergamo concentrano, rispettivamente, il 14,2% e il 12,5%, sensibilmente al di sopra del loro peso demografico; Varese è in quarta posizione con l´8,9% del totale regionale; attorno al 2% si fermano, invece, sia la provincia di Lodi che quella di Sondrio. Le province più dinamiche negli ultimi cinque anni sono state, nell´ordine Lodi, Cremona, Mantova, Pavia e Varese. Analisi Del Credito - Premessa - Il rapporto tra piccola e microimpresa artigiane e le banche tende sempre più a soffrire della difficoltà di una relazione personalizzata, nella quale l´intermediario si ponga quale fornitore non solo di credito, ma anche di servizi di consulenza e di assistenza. Trend - È da evidenziare una solidità di fondo del sistema artigiano lombardo. Ciò è riscontrabile avendo riguardo al livello d´insolvenze, al progressivo consolidamento dei debiti verso il medio e lungo termine, al tasso d´interesse, ormai in linea a quello nazionale per la gran parte delle operazioni, se non addirittura inferiore. Il credito garantito dai Confidi Artigiani della Lombardia Il sistema dei Confidi artigiani della Lombardia è costituito da 38 strutture. Nel corso del 2005 il totale dei finanziamenti garantiti dai Confidi e controgarantiti da Artigiancredit Lombardia ammonta complessivamente a 16. 174 operazioni (+5,4% rispetto al 2004) per più di 598 milioni di euro (+ 13,7% rispetto al 2004). La provincia che fa maggiormente ricorso alla controgaranzia di Artigiancredit è Varese (quasi 31%), seguita da Bergamo (quasi 16%), Brescia (più del 14%) e Milano (quasi 12%). Le altre province, fatta eccezione per Como (7,63%) e Mantova (8,84%) si collocano al di sotto del 5%. Il settore che maggiormente ricorre al sistema è quello delle costruzioni (oltre il 24%), seguito da quello della lavorazione del metallo (14%). Sopra il 5% si collocano altri importanti settori, quali: quello della riparazione di autoveicoli (9,1%), dei trasporti (8,5%), del tessile (5,7%), dei servizi alla persona - prevalentemente parrucchieri e centri estetici - (5,3%) e delle attività immobiliari (5,2%). È da sottolineare come il 28% del portafoglio sia frammentato tra varie attività (19), che non rappresentano, singolarmente, più del 5% del totale. .  
   
   
OSSERVATORIO DEL PROJECT FINANCING, NOVEMBRE 2006  
 
Roma, 20 dicembre 2006 - A novembre 2006, secondo il periodico rapporto dell’Osservatorio Nazionale del Project Financing - promosso dal ministero dell’Economia e delle finanze, dall’Unità Tecnica Finanza di Progetto-cipe, da Unioncamere e dalla Camera di Commercio Roma e realizzato da Aet - Ambiente e Territorio, azienda speciale della Camera di Commercio di Roma, in collaborazione con Cresme e Tecnocamere - le iniziative per la realizzazione di interventi con finanziamento pubblico-privato censite nell’intero territorio nazionale sono state 146 per un volume d’affari di 365,6 milioni di euro. Se guardiamo i numeri del mese precedente potremmo parlare di forte frenata (-86%), ma se ricordiamo che ad impennare i valori del mercato ad Ottobre avevano contribuito per il 78% i 2 mila e 200 milioni della Pedemontana Veneta tutto si ridimensiona. Tutto ritorna alla normalità: con la crescita della prima fase del Project Financing in vista della scadenza di fine anno, le dinamiche stabili delle concessioni, la vivacità altalenante delle altre procedure, in questo caso delle micro sponsorizzazioni. Situazione simile si registra se il confronto viene fatto con lo stesso mese del 2005, quando furono bandite contemporaneamente le gare per la realizzazione del sistema di trasporto pubblico integrato nelle aree urbane di Catania e la concessione integrata per la gestione della miniera di carbone del Sulcis e la relativa produzione di energia elettrica, per un importo totale di 2,6 miliardi. Viceversa, il positivo trend numerico registrato a novembre 2006 (+46%) rispetto al mese precedente, è da ricondurre principalmente alle altre gare di Ppp (42 iniziative) e alle due fasi del project financing (47 iniziative complessive). In particolare l’ultimo mese segna il rinnovato interesse per lo sponsor per la sistemazione e/o manutenzione di aree verdi di proprietà comunale con 39 iniziative totali (oltre un quarto del mercato del partenariato) delle quali 16 promosse dal Comune di Terni e 14 dal Comune di Fermo (Ap). La ripartizione geografica delle iniziative censite a Novembre evidenzia che il Nord Est, maglia nera del mese per numero di iniziative (solo 15), domina la scena economica con 128,8 milioni. In particolare il Veneto, con 8 avvisi, rappresenta da solo il 98,4% dell’investimento attivato nell’area. Il primato numerico del penultimo mese del 2006, invece, va assegnato al Centro, con 48 bandi - in particolare all’Umbria e soprattutto al Comune di Terni (16) e di Bastia (6) - che viceversa si posiziona in coda in termini di investimento con una spesa molto modesta che non raggiunge i 5,9 milioni. L’analisi del dato dimensionale premia le opere piccole: dei 74 progetti di importo noto quelli di importo inferiore a 2,5 milioni costituiscono oltre i due terzi del totale, pressoché la stessa quota rilevata a novembre 2005. Complessivamente nel periodo gennaio-novembre 2006 sono stati pubblicati 1. 263 avvisi per un volume d’affari di 17,4 miliardi. Il confronto con lo stesso periodo dello scorso anno segna un trend negativo per numero di iniziative (-16%) e positivo per volume d’affari (+40%) e dimensione media dei progetti (+53,4%). In termini di investimento il Ppp, al netto degli avvisi riguardanti la ricerca di promotori relativi alla fase 1 del Pf, si mantiene stabile su una quota superiore al 30% del mercato complessivo delle opere pubbliche registrato dall’Osservatorio Cresme–edilbox, contro il 24% registrato nel corrispondente periodo del 2005. .  
   
   
NASCE IL "CENTRO ESTERO PER L´INTERNAZIONALIZZAZIONE" VOLUTO DA REGIONE PIEMONTE E DAL SISTEMA CAMERALE PIEMONTESE  
 
Torino, 20 dicembre 2006 - È stata costituita ieri martedì 19 dicembre, presso lo studio notarile Marocco la nuova società consortile per azioni "Centro estero per l´internazionalizzazione del Piemonte". Sono 21 in tutto i soci: il Sistema camerale piemontese e la Regione Piemonte sono soci paritetici e insieme detengono il 95,24% del capitale sociale. Il restante capitale è stato sottoscritto da Casa Piemonte, Cna Piemonte, Coldiretti Piemonte, Confartigianato Piemonte, Confcommercio Piemonte, Confindustria Piemonte, Federapi, Camera di commercio di Aosta, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino e Università del Piemonte Orientale. La società nasce grazie alla Legge regionale n. 13 del 13 marzo 2006, con l´obiettivo di razionalizzare e coordinare gli interventi in materia di internazionalizzazione dell´economia piemontese, attraverso l´unificazione degli organismi che vi provvedono in un´unica società autorevole, la cui attività sarà concertata tra tutti i partner pubblici e privati in un´ottica di sistema. Alla società possono partecipare enti, organismi associativi e soggetti pubblici che, per vocazione istituzionale o caratteristiche attitudinali, siano in grado di contribuire al conseguimento dell´oggetto sociale. Tra gli obiettivi principali della società - che inizierà la propria attività nel gennaio 2007 -, il rafforzamento della presenza delle imprese piemontesi sui mercati esteri, l´attrazione degli investimenti in Piemonte, la valorizzazione internazionale dell´offerta turistica, la promozione sul mercato globale dei prodotti e dei servizi delle imprese piemontesi e la valorizzazione del "sistema Piemonte" anche al fine di connotarne territorialmente i prodotti e di accrescerne il richiamo commerciale. Come ha dichiarato l´assessore all´Internazionalizzazione, Andrea Bairati: "Un progetto ambizioso, se confrontato con le altre Regioni italiane: la mission del nuovo attore, oltre che l´internazionalizzazione delle piccole e medie imprese piemontesi, prevede la promozione dell´offerta turistica all´estero e l´attrazione degli investimenti esteri in Piemonte. Allo sforzo contribuiranno tutte le componenti del sistema regionale: dalle associazioni datoriali (imprenditori, industriali, artigiani, commercianti e agricoltori) alle Università. Un ulteriore elemento innovativo sarà la possibilità di estendere la partecipazione ad altri enti del Nord-ovest: in questo senso la Valle d´Aosta, attraverso la Chambre de La Vallèe, è già entrata ufficialmente tra gli azionisti". "È davvero con grande soddisfazione che oggi presentiamo questa nuova società – ha affermato il presidente di Unioncamere Piemonte Renato Viale -. Il sistema camerale ha fortemente creduto nella nascita di un unico soggetto in grado di proporsi in maniera efficace e convincente sui mercati internazionali: la nuova società sarà uno strumento vicino alle aziende, in particolare alle Pmi reali beneficiarie delle azioni pubbliche, uno strumento innovativo che punterà a fare del Piemonte un territorio attrattivo che sappia guardare con coraggio e intraprendenza ai mercati emergenti". Consiglio d´amministrazione (10 componenti + il Presidente): Presidente: Cav. Lav. Camillo Venesio, Presidente della Banca del Piemonte. Nato a Torino nel 1953, nel 1977 si è laureato in economia e commercio presso l´Università di Torino. Dopo esperienze di studio e lavoro all´estero, nel 1978 ha realizzato la prima importante operazione societaria: la fusione della Banca Anonima di Credito, sorta per iniziativa di alcune antiche famiglie torinesi, con la Banca di Casale e del Monferrato, fondata dal nonno nel 1947, da cui è nata una delle principali strutture bancarie private del Piemonte. Assieme ad un gruppo di giovani manager, è stato artefice dello sviluppo della Banca del Piemonte, di cui ha mantenuto invariate le caratteristiche di banca locale non controllata da alcun gruppo bancario. Tra i numerosi incarichi ricoperti si sottolineano quelli internazionali: è rappresentante delle banche italiane nell´European Payments Council (Bruxelles) e componente dell´High Level Group on Payments Systems in Banca Centrale Europea (Francoforte). In rappresentanza della Regione Piemonte: Natale Farinetti, imprenditore; Giuseppe Goria, vicepresidente di Itp; Fabio Massimo Grimaldi, attuale Presidente di Mktp; Maria Pia Valetto, attuale Presidente di Itp. In rappresentanza delle Camere di commercio del Piemonte: Alessandro Barberis, Presidente Camera di commercio di Torino; Gianfredo Comazzi, Presidente Camera di commercio di Novara; Ferruccio Dardanello, Presidente Camera di commercio di Cuneo; Giuseppe Moroni, Presidente Camera di commercio di Verbania. In rappresentanza del mondo associativo: Mario Giuliano, Presidente di Confartigianato Piemonte e del coordinamento delle associazioni artigiane; Pierluigi Scampini, Presidente di Federapi Piemonte. Collegio sindacale: Aldo Milanese (Presidente); Massimo Lavelli; Pier Vittorio Vietti. .  
   
   
ANNUARIO STATISTICO IMMIGRAZIONE 2005 IL 72 PER CENTO DEGLI INTERVISTATI SAREBBE "PROPENSA" AD ACQUISTARE UNA CASA, ACCEDENDO UN MUTUO, IN FRIULI VENEZIA GIULIA.  
 
 Trieste, 20 dicembre 2006 - Come indicato dall´Annuario statistico dell´Immigrazione" edizione 2005, predisposto dall´Ires Fvg, già i dati relativi ai permessi di soggiorno consentono un primo inquadramento del fenomeno dell´immigrazione in Friuli Venezia Giulia: al 31. 12. 2005 risultano 83. 441 soggiornanti regolari in regione, con un aumento del 9,2 per cento rispetto al 2004 (nel 1994 i soggiornanti erano meno di 30 mila). L´incidenza sul totale della popolazione risulta pari al 6,9 per cento, in crescita rispetto al 6,3 per cento del 2004; tale incidenza degli stranieri soggiornanti in Friuli Venezia Giulia è in linea con quella registrata nel Nord-est (pari al 7 per cento) ed addirittura superiore di 1,7 punti percentuali alla media nazionale, corrispondente al 5,2 per cento. Per quanto riguarda la distribuzione dei soggiornanti stranieri sul territorio, al primo posto troviamo la provincia di Pordenone con oltre 28 mila presenze, seguita da Udine con circa 26 mila, Trieste con 19. 219 unità ed infine Gorizia con quasi 10 mila soggiornanti. Le donne risultano pari al 49,3 per cento del totale (con una punta del 54,8 per cento a Pordenone, spiegabile con la forte incidenza dei permessi per ricongiungimento familiare legati alla base Usaf di Aviano). Va poi evidenziato come le residenze degli stranieri al 31. 12. 2005 si attestino ormai attorno alle 65 mila unità, con un´incidenza media percentuale pari al 5,4 per cento, addirittura pari al 7,3 per cento nella provincia di Pordenone; tale indicatore assume un valore più significativo nella nostra regione rispetto a quanto si verifichi a livello nazionale, dove è pari a 4,5 per cento, tuttavia rimane inferiore all´incidenza media che si registra nel Nord-est, pari a 6,6 per cento. La distribuzione degli stranieri residenti per provincia è la seguente: ad Udine si concentra il maggior numero di stranieri iscritti all´anagrafe (24. 162 registrazioni); al secondo posto troviamo la provincia di Pordenone con 22. 014 residenti; segue la provincia di Trieste con 12. 406 stranieri residenti ed infine Gorizia con 6. 756 stranieri residenti. I tassi di crescita che si registrano nell´ultimo biennio sono piuttosto elevati con una media regionale di 10,4 per cento, con valori superiori per la provincia di Udine e Pordenone. La differenza rispetto al dato dei permessi di soggiorno, che vede Pordenone al primo posto, si spiega con il fatto che quasi tutta la componente statunitense non necessita di iscrizione all´anagrafe. Relativamente alla composizione di genere si può notare come si confermi l´equilibrio tra maschi e femmine, essendo queste ultime pari al 48,1 per cento dei residenti totali, con una punta del 49,8 per cento in provincia di Udine. Gorizia si conferma come l´area con la maggiore incidenza "maschile" per l´effetto congiunto della presenza della comunità bengalese di Monfalcone e dei "frontalieri" o comunque di immigrati provenienti dall´area balcanica con progetti migratori di breve-media durata e che non comportano lo spostamento dell´intero nucleo familiare. Dal punto di vista delle nazionalità presenti sul nostro territorio si conferma la peculiarità del Friuli Venezia Giulia che vede ancora una netta prevalenza delle presenze di soggetti provenienti dall´area Est europea (oltre il 60 per cento comprendendo i Paesi neocomunitari) e una relativamente bassa incidenza del continente africano (circa il 18 per cento). I dati relativi alla fine del 2005 vedono la nazionalità albanese al primo posto per numero di residenti (10. 259 presenze in larga parte concentrate in provincia di Udine e Pordenone), superando i cittadini provenienti dalla Serbia e Montenegro (7. 901, di cui quasi 4. 700 a Trieste). I dati però più significativi sono quelli relativi alla crescita molto sostenuta della comunità rumena che si incrementa del 23,1 per cento rispetto al 2005 e supera ormai le 7 mila presenze. Una crescita molto significativa tra le nazionalità maggiormente rappresentate è quella relativa all´Ucraina (2. 280 residenze, concentrate in particolare in provincia di Udine e Pordenone ed un aumento che sfiora il 15 per cento rispetto al 2004),alla Macedonia e alla Cina, che aumentano del 18,9 e del 17,3 per cento. In fase di arresto pare essere il flusso dalla Croazia, che vede solo una modesta crescita del 2,3 per cento (mentre i residenti provenienti dalla Slovenia addirittura calano del 4,3 per cento). Per quanto concerne la sanità, alla fine del 2005 si registrano 73. 351 tessere sanitarie rilasciate a cittadini stranieri. Molto significativo è il dato sull´incidenza dei minori che sono oltre un quinto degli iscritti al sistema sanitario nazionale. La quota relativa agli over 60 è ancora ridotta (il 3,6 per cento degli stranieri), anche se non più trascurabile e con punte del 5,4 per cento nel territorio dell´Azienda 1 "Triestina" e del 5,6 per cento nell´Alto Friuli. La suddivisione per classi di età resa possibile dall´analisi delle iscrizioni al Servizio sanitario nazionale consente di osservare come, in linea generale, a livello di struttura la popolazione immigrata presente sul nostro territorio è ancora molto "giovane" dal momento che il dato relativo agli anziani ha un´incidenza ancora contenuta. In assoluto la comunità più giovane è quella del Bangladesh: all´interno della comunità bengalese è ancora ridotta la presenza di donne e minori: in questo caso siamo quindi di fronte ad un flusso di adulti maschi giovani e che probabilmente dovrà ancora attraversare un periodo di stabilizzazione con il progressivo aumento della presenza di donne e minori attraverso i ricongiungimenti familiari (come sta lentamente avvenendo nel Monfalconese, l´area più importante di concentrazione di questa comunità); potenzialmente è una comunità che potrebbe ringiovanire ulteriormente. Al secondo posto ritroviamo l´India, con un´età media di 27 anni, ed al terzo e quarto la Cina e il Ghana, con valori medi di poco superiori ai 27 anni. Per quanto attiene la presenza sul mercato del lavoro di estremo interesse è l´analisi del numero di assunzioni al lavoro registrato in regione. Nel corso del 2005 in Friuli Venezia Giulia sono state 26. 952 le assunzioni (numero di contratti) complessive, che hanno riguardato lavoratori extracomunitari (pari al 20,5 per cento delle assunzioni totali). Per quanto concerne le cessazioni si può notare come il saldo derivante dalla differenza tra assunzioni e cessazioni sia positivo (+5. 286) su tutto il territorio regionale: questo risultato è un buon indicatore di progressiva stabilizzazione della componente immigrata sul nostro mercato del lavoro, anche se non va dimenticato come negli ultimi anni si possa comunque registrare anche per quanto concerne questa componente qualche effetto della crisi che attualmente investe diversi settori produttivi. Il dato scorporato delle assunzioni e cessazioni tra extracomunitari e neocomunitari, permette di individuare alcune peculiarità territoriali. In primis risulta evidente l´incidenza sul territorio goriziano del dato relativo ai neocomunitari, sostenuto evidentemente dal flusso transfrontaliero dalla Slovenia. In assoluto è la provincia di Udine ad assorbire la quota più consistente di entrambi gli aggregati, seguita da Pordenone. Trieste assorbe una quantità molto limitata di lavoratori neocomunitari pur trovandosi a ridosso del confine sloveno (anche se presumibilmente va calcolata una certa quota di lavoro transfrontaliero irregolare, in particolare nel settore della cura e dell´assistenza e dell´edilizia). I due flussi più significativi tra i neocomunitari sono quelli che hanno interessato cittadini sloveni e polacchi. Tra gli sloveni vi è una netta prevalenza dei maschi rispetto alle femmine, mentre nelle assunzioni che nel 2005 hanno riguardato lavoratori polacchi le du! e componenti sono sostanzialmente in equilibrio. Tra le diverse nazionalità in generale il maggior numero di assunzioni è quello relativo a cittadini rumeni (distribuite abbastanza equamente tra maschi e femmine che rappresentano il 47,6 per cento del totale riferito a questa nazionalità): il dato relativo ai rumeni totalizza da solo oltre il 20 per cento delle assunzioni complessive. Seguono per numero di assunzioni i cittadini provenienti dall´Albania (12,5 per cento del totale degli assunti) e quelli della Serbia e Montenegro (10,3 per cento) e della Croazia (6,3 per cento). Anche per il 2006 la quota relativa alle previsioni di assunzione riguardanti lavoratori extracomunitari risulta di forte consistenza essendo pari a 4. 590 unità (pari al 28 per cento delle assunzioni previste totali). L´analisi per gruppi professionali ci aiuta a comprendere meglio quali siano gli ambiti di impiego all´interno dei quali le imprese locali (escluso dunque le badanti) ritengono più frequentemente rivolgere la propria ricerca guardando alla componente dei lavoratori extracomunitari. Al primo posto ritroviamo innanzi tutto gli addetti alle pulizie e ai servizi di lavanderia con oltre 1. 010 assunzioni previste: oltre ai valori assoluti di notevole rilievo si può notare come esse rappresentino il 22 per cento delle assunzioni relative a cittadini extracomunitari e il 68,7 per cento delle assunzioni totali previste per questo segmento professionale. Al secondo posto di questa graduatoria ritroviamo gli addetti ai servizi domestici e della ristorazione con 500 assunzioni previste (il 10,9 per cento del totale degli extracomunitari) e un´incidenza sul totale di questo gruppo professionale pari al 31,6 per cento. Di poco inferiori in valori assoluti sono le assunzioni di commessi e dimostratori, con un´incidenza del 23,4 per cento sul totale del gruppo professionale. La ricerca di modellisti di stampi in metallo, saldatori, lattonieri, lamieristi e carpentieri si rivolge ormai più frequentemente sul mercato "estero" se è vero che più della metà (54,1 per cento) delle assunzioni previste nel corso del 2006 sono relative a personale che si prevede sarà costituito da cittadini extracomunitari. Più di un´assunzione su tre di operatori dell´assistenza, addetti all´edilizia e assemblatori, che in valori assoluti occupano le posizioni dalla quinta alla settima di questa graduatoria, sarà anch´essa relativa a cittadini extracomunitari, così come più di una assunzione su quattro per quanto concerne i conducenti di veicoli a motore. Un po´ più basse, ma sempre comunque significative, sono le cifre relative a manovali nel settore trasporti e agli addetti alle rifiniture degli edifici che si trovano al nono e al decimo posto per numero di assunzioni previste (e con valori di incidenza di poco superiori al 20 per cento). Nell´anno scolastico 2005/2006 secondo dati ministeriali risultano iscritti in Friuli Venezia Giulia oltre 10 mila studenti stranieri con la seguente ripartizione: 1. 985 alla scuola dell´infanzia, 3. 833 alla scuola primaria, 2. 398 alla scuola secondaria di primo grado e 2. 289 alla scuola secondaria di secondo grado. L´incidenza generale sul totale degli studenti è sfiora ormai il 7 per cento con una punta dell´8,3 per cento nella scuola secondaria di I grado. La variazione complessiva rispetto all´anno precedente è pari al 18,7 per cento, ma è nella scuola secondaria di secondo grado che si registra la variazione percentuale più significativa con una crescita che supera il 35 per cento nel giro di un solo anno. L´annuario statistico inoltre contiene anche una sezione dedicata alla stima dell´andamento delle residenze degli stranieri nel prossimo futuro, basata sul trend di crescita registrato dal 1996 fino ad oggi, al fine di ottenere una previsione della consistenza della presenza di cittadini immigrati nel breve termine. Una progressione che si fonda sull´andamento dei valori riferiti alle residenze tra il 1996 (quando si registravano meno di 20 mila unità) e il 2005, quando il numero di stranieri residenti ha ormai superato le 65 mila unità, permette di formulare un´ipotesi secondo la quale nel 2011 il numero complessivo dei cittadini di nazionalità estera registrati dalla anagrafi dovrebbe superare le 100 mila unità. L´ires Fvg ha presentato ieri anche un´indagine sui fabbisogni abitativi degli immigrati, sulla base di un questionario distribuito a 78 persone immigrate. Viene così evidenziato che il 72 per cento degli intervistati sarebbe "propensa" ad acquistare una casa, accedendo un mutuo, in Friuli Venezia Giulia. .  
   
   
NON SOLO EXPORT: GLI ITALIANI CREANO OLTRE UN MILIONE DI POSTI DI LAVORO ALL’ESTERO  
 
Milano, 20 dicembre 2006 - Made in Italy: non solo export. Con quasi 296 miliardi di euro nel 2005 e un aumento in un anno del 4%. Ma anche investimenti delle imprese italiane nel mondo. Quasi 6 mila imprese investitrici, quasi 17 mila partecipazioni in società estere, oltre 1 milione di addetti all’estero, più di 275 miliardi di euro di fatturato: sono questi i numeri. A partire da Francia e Germania con oltre 100 mila addetti ciascuna, Brasile e Stati Uniti con oltre 70 mila. Il made in Italy come impegno internazionale. Ma come ci vedono gli stranieri? La moda sorpassa il mangiar bene. In un’Italia fatta di conferme e stereotipi (cibo, sole e calcio) ma anche sorprese (moda e competitività delle imprese). Le città più conosciute per opportunità d’affari? Milano col 94,4% delle preferenze straniere. I nomi più conosciuti? Per le imprese Fiat e Ferrari. Rispettata l’Italia, per i più ha competitività internazionale, e gli italiani, grazie alla capacità comunicativa (42,7%), flessibilità (33,7%) ed eleganza (34,8%). Ma meno riconoscimenti per l’efficienza (10,1%). Emerge da un´elaborazione della Camera di commercio di Milano e da un’indagine su 400 imprenditori stranieri che fanno affari attraverso le 20 sedi estere della Camera di Commercio di Milano. Se ne è parlato il 16 dicembre al convegno di Symbola, fondazione per le qualità italiane, “Per un nuovo made in Italy”, in collaborazione con Expo Cts, Camera di commercio di Milano, Fiera Milano, Unioncamere, Coldiretti, Confartigianato. “I tempi rapidi della globalizzazione – ha commentato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per l’internazionalizzazione delle imprese - hanno incrementato la competizione di sistema, quella cioè che coinvolge i territori e le città. A partire da Milano, da sempre città europea e internazionale. Fare marketing per l’Italia e per Milano significa molte cose. Vuol dire migliorare le infrastrutture di fronte ad una sfida che diventa di giorno in giorno sempre più globale, vuol dire investire nella cultura, vuol dire accrescere l’attrattività. Facendo leva sulle eccellenze del capitale sociale come asset per lo sviluppo diffuso”. .  
   
   
UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE PRESENTA I PRECONSUNTIVI 2006: SALE LA PRODUZIONE DI MACCHINE UTENSILI, ROBOT E AUTOMAZIONE (+11,2%). LE PREVISIONI 2007 CONFERMANO LA RIPRESA: BENE EXPORT E MERCATO INTERNO.  
 
 Cinisello, 20 dicembre 2006 - Prosegue e si consolida la ripresa di cui si è resa protagonista l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione a partire dal 2004. Questo è quanto emerge dai dati di preconsuntivo 2006 presentati, questa mattina, in occasione della conferenza stampa di fine anno di Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione. Secondo i preconsuntivi 2006 elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-sistemi Per Produrre, la produzione è cresciuta dell’11,2% rispetto al valore registrato l’anno precedente, attestandosi a 4. 790 milioni di euro. Tale risultato è stato determinato sia dal proseguire del buon andamento delle esportazioni sia dai positivi riscontri raccolti dai costruttori sul mercato interno, che torna a muoversi. Cresciuto del 15,3%, l’export di settore ha raggiunto un valore pari a 2. 730 milioni di euro, sostenuto dalla domanda raccolta sia sui tradizionali mercati di sbocco del made by Italians settoriale sia su quelli emergenti. Secondo i dati di commercio estero relativi alle sole macchine utensili, nei primi otto mesi del 2006, Germania e Cina si contendono il primo posto nella classifica delle aree di sbocco dell’offerta italiana di settore, a conferma della vivacità del mercato asiatico che, solo nel 2005, era risultato al quinto posto della graduatoria. Seguono Stati Uniti, Spagna, Francia e Russia. Con riferimento ai tradizionali mercati, crescono le vendite in Germania (+17,7%), Stati Uniti (25,5%), Spagna (+12,3%). Di contro, calano le consegne dirette in Francia (-3,6%). Nell’ambito dei mercati emergenti, oltre all’exploit di vendite registrate in Cina (+35,3%), gli incrementi più rilevanti riguardano le consegne in Russia (36,6%), Polonia (+77,2%), India (+15,1%), Repubblica Ceca (+29,3%). Di segno negativo le vendite in Turchia (-9,2%), Brasile (-16%), Messico (-37,1%). Sul fronte interno, la ripresa dei consumi, in crescita, del 7,4%, a 3. 340 milioni di euro, si è positivamente ripercossa sull’andamento delle consegne dei costruttori italiani che, tornate di segno positivo, hanno registrato un incremento del 6,1%, attestandosi a un valore pari a 2. 060 milioni di euro. Il trend positivo dell’industria di settore, registrato a partire dal 2004, proseguirà anche nel 2007. Secondo le previsioni, infatti, la produzione di settore registrerà un ulteriore incremento, pari al 5,5%, attestandosi a 5. 055 milioni di euro. Tale risultato sarà determinato dal buon andamento delle esportazioni, attese in crescita, del 5,7%, a 2. 885 milioni e dai positivi riscontri raccolti sull’interno. L’inversione di tendenza registrata dai costruttori sul mercato domestico, tornato a acquistare beni strumentali, troverà conferma nel 2007. L’aumento del consumo, che crescerà del 5,4% a 3. 520 milioni, favorirà, ancora una volta, le consegne dei costruttori che raggiungeranno un valore pari 2. 170 milioni (+5,3%). “Il quadro confortante proposto dai dati, che evidenziano una sensibile ripresa dell’industria italiana costruttrice di sistemi per produrre - ha affermato Alberto Tacchella, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre - rischia di essere fortemente adombrato dalla nuova legge finanziaria”. “Accogliamo con favore gli sforzi fatti in materia di riduzione del cuneo fiscale e, al pari, riconosciamo che, finalmente, sono state recepite dalle autorità di governo le necessità che, già da tempo, Ucimu-sistemi Per Produrre sottolinea in tema di fusioni e aggregazioni tra imprese”. “Purtroppo però - continua Tacchella - la legge finanziaria, così costruita, si presenta, ancora una volta, come un’occasione persa per favorire o, quanto meno, non ostacolare la crescita delle imprese e quindi, lo sviluppo del paese”. “Il provvedimento relativo alle fusioni, che pur è un segnale di attenzione del governo alle nostre richieste, non soddisfa le esigenze reali delle imprese. Esso, infatti, contiene numerosi limiti che rendono questa misura in completa e chiara contrapposizione rispetto al principio stesso della crescita dimensionale che invece intenderebbe favorire”. “In particolare, lo strumento di alleggerimento fiscale per le operazioni di aggregazione, che il governo presenta come strumento di spinta alle fusioni, è limitato a un massimale di 5 milioni di euro e, in aggiunta, tale beneficio decade se, nei 4 anni successivi all’operazione, la nuova società effettua altre operazioni straordinarie”. “D’altro canto, - prosegue il presidente di Ucimu-sistemi Per Produrre - l’obbligo per le imprese con più di 50 dipendenti di destinare il Tfr all’Inps è un ulteriore elemento che ne scoraggia la crescita. In un settore come quello dei beni strumentali, fortemente frammentato e molto esposto alla concorrenza straniera, la crescita dimensionale è scelta indispensabile per poter sopravvivere e competere sul mercato globale. Occorrono, perciò, strumenti di incentivo reali e non provvedimenti ‘ibridi’ come questi inseriti in finanziaria, per spingere le imprese a cambiare, pena la perdita di competitività dell’intero paese”. “In questo senso, accogliamo con pieno favore il progetto appena presentato del Mac, il mercato alternativo di capitale, che sembra essere cucito sulle esigenze delle imprese dell’industria manifatturiera, il settore che è, e deve essere anche per il futuro, la vera locomotiva del paese”. .  
   
   
SEN. GALARDI (ULIVO) – SODDISFAZIONE PER I DATI UCIMU  
 
 Milano, 20 Dicembre 2006 - Il dato diffuso ieri da Ucimu sull’andamento del mercato delle macchine utensili, dei robot e degli impianti per l’automazione il Senatore Guido Galardi, Membro della Commissione Industria, commercio e turismo ha affermato che è certamente motivo di grande soddisfazione: è un successo del know-how italiano tanto più significativo sia perché conferma la tradizionale posizione di forza di questo settore, sia perché indica una decisa ripresa degli investimenti in beni strumentali da parte dell’industria. Esso è inoltre allineato con i dati sui consumi elettrici resi noti nei giorni scorsi. Inoltre, la particolare performance delle esportazioni di macchine utensili e sistemi dimostra una volta di più che quando un settore manifatturiero è vitale ottiene ottimi risultati anche in assenza delle svalutazioni competitive tipiche dei decenni passati. Tutto ciò conferma la correttezza dei provvedimenti sullo sviluppo presi dal Governo, che trovano una puntuale applicazione nella legge Finanziaria. Nei prossimi giorni discuteremo nella commissione industria del Senato i provvedimenti Bersani sulla competitività e sull’energia, che siamo certi daranno un ulteriore impulso alle liberalizzazioni e produrranno riflessi positivi sulla vita dei cittadini. .  
   
   
NEL 2006 L´EMILIA-ROMAGNA SI CONFERMA REGIONE LEADER IN ITALIA, CON UNA CRESCITA DEL PIL INTORNO ALL´1,9%. EXPORT AL 9 PER CENTO  
 
Bologna, 20 dicembre 2006 - L´economia dell´Emilia-romagna nel 2006 crescerà dello 1,9 per cento, in accelerazione rispetto allo 0,9 per cento del 2005. È quanto emerge dal "Rapporto sull´economia regionale nel 2006 e previsioni 2007" di Unioncamere e Regione Emilia-romagna, per la prima volta realizzato congiuntamente e presentato nella sala Polivalente dell´Assemblea Legislativa, in viale Aldo Moro, 50 a Bologna. L´emilia-romagna risulta tra le regioni più dinamiche del Paese. Secondo la previsione di Unioncamere nazionale di inizio dicembre, il 2006 dovrebbe chiudersi con una crescita reale del Prodotto interno lordo pari all´1,9. Nel Nord-est è stato previsto lo stesso incremento, mentre in Italia è attesa una crescita più contenuta, pari all´1,7 per cento. In ambito nazionale, l´Emilia-romagna ha fatto registrare la migliore crescita reale, insieme a Trentino-alto Adige, Veneto e Friuli-venezia Giulia, precedendo Piemonte e Lombardia (+1,8 per cento). "Questo Rapporto - ha detto a margine della presentazione l´assessore regionale alle Attività produttive, Duccio Campagnoli - ci consegna un dato molto importante, in parte atteso e in parte superiore alle aspettative: l´Emilia-romagna realizza una crescita nel 2006 del +1,9 per cento. E´ il risultato più alto in Italia ed è ancora più significativo dopo anni in cui l´economia del nostro Paese è stata compressa. A questo dato se ne accoppia un altro, quello relativo all´export, con un bel +9 per cento superiore a quello di qualsiasi altra regione italiana"|. "Quindi - continua Campagnoli -, il Rapporto evidenzia un sistema produttivo, quello emiliano-romagnolo, con una forte capacità di cambiamento in cui si innova e si irrobustisce. Non solo un dato di congiuntura dunque, ma una trasformazione che la Regione naturalmente deve accompagnare ancora e di più con politiche adeguate, continuando a puntare sull´innovazione, sui mercati internazionali e sulla capacità delle imprese di crescere e lavorare insieme". "La previsione di crescita dell´economia - ha aggiunto il presidente di Unioncamere Emilia-romagna, Andrea Zanlari - colloca la regione tra quelle più dinamiche nello sviluppo nazionale, ed evidenzia una sua capacità di adattamento ad un sistema economico che cambia, come testimonia il confronto con altre regioni d´Europa. Da questo occorre partire per orientare politiche di sviluppo adeguate ai nuovi scenari". "La collaborazione tra la Regione e il sistema delle Camere di commercio in Emilia-romagna - ha sottolineato Zanlari - è una realtà consolidata, che con la presentazione congiunta del Rapporto di fine anno si arricchisce di un ulteriore tassello" La ripresa della crescita economica è stata determinata dalla ripresa della domanda interna, che si è valsa soprattutto del sostegno offerto dalla spesa per consumi delle famiglie, che nel 2006 dovrebbe aumentare dell´1,9 per cento, in misura più forte rispetto all´incremento dello 0,3 per cento del 2005. L´emilia-romagna ha registrato la terza migliore crescita percentuale del Paese, assieme al Trentino-alto Adige, alle spalle di Veneto (+2,0 per cento) e Friuli-venezia Giulia (+2,1 per cento). Per gli investimenti fissi lordi è stato prospettato un aumento reale dell´1,0 per cento, più contenuto rispetto a quanto previsto nel Paese (+2,9 per cento): questa crescita relativamente più lenta è stata determinata dal moderato incremento (+0,5 per cento) della voce "costruzioni e fabbricati", in rallentamento rispetto alla crescita reale dell´1,8 per cento registrata nel 2005. Segno opposto per "macchinari e impianti", il cui aumento dell´1,4 per cento ha ampiamente recuperato sulla diminuzione dello 0,5 per cento rilevata nel 2005. L´export appare tra i più forti sostegni alla crescita: il 2006 dovrebbe chiudersi con un aumento nominale del 9 per cento, in termini reali del 5,4 per cento in accelerazione rispetto all´incremento dell´1,8 per cento del 2005. Siamo in presenza di una variazione apprezzabile, superiore a quella nazionale (+5,1 per cento). Nei primi nove mesi i prodotti non metalliferi crescono del 7,6%, i prodotti moda del 6,7, l´industria agroalimentare dell´11, i prodotti metalmeccanici di oltre il 10 per cento. Tale crescita riguarda sia la nuova Europa a 25 (verso la quale è indirizzato il 69% del nostro export), il Nord America con una crescita del 6% e l´Asia con un aumento del 7%. Il valore aggiunto, che misura il contributo dato dai vari settori economici alla crescita economica, è previsto in aumento dell´1,9 per cento, in accelerazione rispetto all´incremento dell´1,2 per cento del 2005. E´ da sottolineare la ripresa dell´industria in senso stretto, passata dalla diminuzione dello 0,1 per cento del 2005 alla crescita del 2,4 per cento. La ripresa produttiva emersa dalle indagini congiunturali va in questa direzione. Per quanto concerne l´occupazione, valutata sotto l´aspetto delle unità di lavoro, è prevista in crescita dello 0,7 per cento, con un tasso di occupazione che arriva praticamente al 69,9%, contro la media nazionale che è al 58,9%. Nella parte monografica del rapporto, le performances regionali sono misurate in termini di capacità di sviluppo dal punto di vista economico, sociale, del capitale umano e tecnico. L´emilia-romagna insieme alla Lombardia si colloca nel tandem che guida il gruppo delle regioni italiane. D´interesse anche lo studio sulle imprese di capitali con più di 20 addetti, che mostra un´elevata capacità delle imprese di piccole e medie dimensione nel raggiungere performances eccellenti per quanto concerne le capacità di investimento e la presenza sui mercati. .  
   
   
NEL LAZIO NASCONO 19 CENTRI COMMERCIALI NATURALI  
 
Roma, 20 dicembre 2006 - Nascono nel Lazio i centri commerciali naturali. Se ne contano diciannove su tutto il territorio e sono stati approvati dalla Regione grazie ad un’apposita legge (art. 113 della L. R. 4/2006) che li riconosce come frutto dell’aggregazione naturale di piccoli negozi e delle attività di artigianato, di servizi, pubblici esercizi e mercati esistenti su strada. Nella capitale ce ne sono due: uno a Colli Portuensi (Xvi municipio) e l´altro in via dei Castani e Centocelle (Vii municipio), per un totale di circa 110 esercizi per il primo e 300 per il secondo, che otterranno dalla Regione un contributo rispettivamente di 33. 415 euro e 49. 015 euro. ´´Si tratta di un intervento con cui intendiamo tutelare e valorizzare negozi, attività su strada e botteghe artigianali – afferma l’assessore alla piccola e media impresa, commercio e artigianato, Francesco De Angelis - che rappresentano la luce delle nostre strade, realtà produttive indispensabili anche per l´occupazione e la socialità. Una luce che non dobbiamo far spegnere, perché il commercio è il biglietto da visita delle nostre città. Se il commercio tradizionale è vivo, vivono anche le città, ed è per questo che i centri commerciali naturali possono offrire una concreta risposta di sviluppo dei centri urbani nella loro globalità”. Oltre ai due di Roma, sono stati riconosciuti ed ammessi a finanziamento i centri commerciali naturali di Palestrina, Frascati, Monterotondo, Pomezia, Nemi, Ladispoli, Cerveteri, Anguillara Sabazia, Genzano, Olevano Romano (provincia di Roma), Frosinone, Sora ed Isola del Liri (provincia di Frosinone), Tarquinia e Acquapendente (provincia di Viterbo) e Poggio Mirteto ed Antrodoco (provincia di Rieti). .  
   
   
REFERENDUM VALMARECCHIA - IL PRESIDENTE SPACCA RIFERISCE IN CONSIGLIO REGIONALE E ILLUSTRA PROTOCOLLO MARCHE- EMILIA-ROMAGNA  
 
Ancona, 20 dicembre 2006 - Un esito dalle indicazioni chiare, che non si presta a interpretazioni, quello uscito dal referendum di ieri nell´Alta Valmarecchia. Una questione che verra` ora esaminata dal Ministero degli Interni che, entro 60 giorni, deve presentare un disegno di legge al Parlamento e acquisire parere obbligatorio dei Consigli regionali di Marche e Emilia-romagna. Ma anche un´occasione per una riflessione piu` ampia, che riguarda le aree di confine di diverse regioni: ragion per cui e` indispensabile che si acquisisca un pronunciamento del Governo e del Parlamento su questa questione. Cosi` il presidente della giunta Gian Mario Spacca , che ha riferito ieri in Consiglio regionale, all´indomani del voto referendario. Il Presidente ha detto che le Marche, proprio in virtu` della sua identita` al plurale, si trova ad essere in alcune zone piu` vicina all´Umbria, in altre all´Abruzzo, in altre ancora all´Emilia-romagna, appunto. E´ necessario lavorare perche` vi sia attenzione a tutto il territorio, per affermare una identita` comune, e` quello a cui si sta lavorando, senza cancellare le differenze. A questo proposito ha ricordato che non e` un caso che la prima uscita della giunta regionale della legislatura e` stata proprio in Valmarecchia, perche` ´avevamo percepito che c´erano richieste, venivano segnalati problemi, e la nostra volonta` e` sempre stata quella di non sottovalutarne nessuno. ´ Ha anche detto che, al di la` delle singole problematiche, c´e` un humus culturale e amministrativo, che nel tempo ha avvicinato le popolazioni interessate al territorio della provincia di Rimini, distante pochi minuti. A meta` gennaio ´ ha ricordato - Regione Marche, Regione Emilia Romagna, Provincia di Pesaro-urbino e Provincia di Rimini, firmeranno un Protocollo, predisposto da tempo, che dopo aver sottolineato che una parte dell´Alta Val Parecchia gravita prevalentemente per i rapporti di carattere economico, gestione dei bacini, servizi (in particolare sanitari e scolastici) e per le comunicazioni con il contiguo territorio riminese e cesenate, si e` maturata la necessita` di un ´coordinamento e integrazione, nel governo e nel territorio, tra le due Regioni, le Province, i Comuni, le Comunita` interessate, un´esigenza che ´non puo` essere ricercata nel distacco istituzionale e amministrativo dei Comuni dell´Alta Val Marecchia dalla Regione Marche e il loro passaggio all´Emilia-romagna´. Nel Protocollo ´ che il presidente ha illustrato - si fa riferimento a forme di collaborazione istituzionale, prevedendo specifici accordi tra amministrazioni. I temi principali sono diversi. Quelli della Sanita` con accordi tra zona 1 di Pesaro e Asl di Rimini, individuando l´ospedale di Rimini come riferimento per la popolazione residente nei Comuni dell´Alta Val Marecchia, con accordi di fornitura e in particolare per l´emergenza-urgenza. Anche, stipula di un accordo di confine tra le due Regioni sulla mobilita` sanitaria, attivando anche un Cup integrato. Ci sono poi i temi relativi all´assetto del territorio e infrastrutture, attraverso l´integrazione-adeguamento dei Piani territoriali di coordinamento delle Province con apposite misure per la Valmarecchia e il suo sviluppo. Interventi sulla Ss 258; collegamento stradale tra l´Alta Valmarecchia e la Valle del Savio (e 45); miglioramento collegamenti tra la Ss 258 e l´A/14, in riferimento ai due caselli di Rimini nord e Rimini sud, sia con la realizzazione di un nuovo casello autostradale all´interconnessione tra A/14 e Marecchiese o di svincolo sulla complanare di Rimini in corso di progettazione; cablaggio di tutta l´area. Tutela dell´ambiente e valorizzazione delle risorse naturali, altro tema significativo, che prevede diversi interventi: dal progetto interregionale in materia di disciplina del ciclo integrato delle acque, alla regimazione del fiume Marecchia, alla gestione unitaria dei servizi di smaltimento e recupero dei rifiuti solidi urbani. Ambito di tutela interregionale del Marecchia; valorizzazione dell´Appennino; attenzione al territorio montano, in particolare sul fronte del dissesto idrogeologico; disciplina delle attivita` di manutenzione del fiume Marecchia, anche per il prelievo di materiale litoide. Sviluppo e valorizzazione delle risorse turistiche e culturali, favorendo elementi di coordinamento (inserimento comuni della Valmarecchia nel sistema turistico della Provincia di Rimini, ad esempio), creando reti di beni culturali e di eventi. Per dare attuazione al Protocollo si prevede l´istituzione di una Conferenza delle Autonomie della Valmarecchia, con modalita` definite da un apposito allegato al Protocollo, che definisce: composizione, compiti, ufficio di presidenza, commissioni, modalita` di convocazione. .  
   
   
KME ACQUISISCE IL 70% DELLA SOCIETÀ CINESE DD HEAVY MACHINERY CO. LTD E INCREMENTA LE PARTECIPAZIONI DAL 30% AL 70% DELLE DUE SOCIETÀ COLLEGATE  
 
Firenze, 20 dicembre 2006 – Kme Group S. P. A. Ha annunciato ieri la firma di un accordo per l’acquisizione del 70% della società cinese Dd Heavy Machinery Co. Ltd e per l’incremento contestuale delle partecipazioni nelle due società collegate, che passano dall’attuale 30% al 70%. L’operazione, del valore complessivo di circa Eur 7 milioni per un fatturato complessivo di circa Eur 13 milioni, consente a Kme Group S. P. A. Di ampliare la propria posizione nel mercato cinese del rame. .  
   
   
LA NUOVA LEGISLAZIONE SULLE SOSTANZE CHIMICHE SUSCITA REAZIONI CONTRASTANTI TRA GLI OPERATORI  
 
Bruxelles, 20 dicembre 2006 - Il Parlamento europeo ha definitivamente approvato il compromesso negoziato con il Consiglio su Reach, il nuovo sistema normativo per le sostanze chimiche pericolose. Benché a detta di molti costituisca un passo avanti, il nuovo regolamento è stato oggetto di alcune critiche da parte dell´industria, degli ambientalisti e dei gruppi di consumatori, i quali ritengono che il documento non si ponga obiettivi abbastanza ambiziosi. In occasione della seduta plenaria svoltasi il 13 dicembre a Strasburgo, i deputati al Parlamento europeo hanno approvato a stragrande maggioranza la nuova normativa, che sostituisce 40 testi legislativi attualmente in vigore, e, con 529 voti favorevoli e 98 contrari, hanno posto fine a tre anni di duri negoziati. Conformemente alle nuove regole, che entreranno progressivamente in vigore a partire da giugno 2007, le imprese saranno tenute a registrare tutte le sostanze chimiche e, per quelle pericolose, dovranno individuare alternative più sicure. Una nuova Agenzia per le sostanze chimiche, che avrà sede a Helsinki, sarà responsabile della procedura di registrazione e autorizzazione di circa 30. 000 prodotti chimici; per il completamento di tale procedura, occorreranno presumibilmente 11 anni. «Questa è una giornata storica», ha dichiarato il ministro finlandese del Commercio e dell´industria Mauri Pekkarinen. «Il regolamento sulle sostanze chimiche riformerà l´intera legislazione comunitaria in materia e farà dell´Europa un precursore e un pioniere globale. Vi è anche motivo di credere che, in futuro, grazie ai prodotti chimici più sicuri al mondo, l´industria europea diventerà più competitiva». Il vicepresidente della Commissione e commissario responsabile delle Imprese e dell´industria Günter Verheugen, ha accolto a sua volta con favore l´esito della votazione, affermando che in questo modo si è messo fine a «un lungo periodo di incertezza». Il commissario Verheugen ha inoltre rilevato che, nel quadro di Reach, la sperimentazione animale sarà limitata al minimo indispensabile. Ai sensi del nuovo regolamento, verranno valutate tutte le proposte sulla sperimentazione animale e le autorità si adopereranno per garantire l´assenza di duplicazioni. Le imprese saranno tenute anche a condividere i dati sulla sperimentazione animale. La votazione ha tuttavia suscitato reazioni contrastanti da parte di gruppi di pressione e organizzazioni del settore. In una dichiarazione congiunta, gruppi ambientalisti e organizzazioni per il benessere degli animali, tra cui Greenpeace, Amici della Terra e Wwf, hanno definito le nuove regole «vive» ma «in condizioni critiche». Pur avendo accolto il testo con favore, ritenendolo il «primo modesto passo avanti» verso un nuovo approccio al regolamento sulle sostanze chimiche, i gruppi di difesa hanno rilevato l´esistenza di alcune «importanti scappatoie» che a loro parere continuerebbero a consentire l´utilizzo di molte sostanze chimiche, che possono provocare gravi problemi di salute, tra cui il cancro, malformazioni congenite e patologie relative alla riproduzione, nel settore industriale e nella fabbricazione di beni di consumo. «Nei prossimi anni i decisori politici dovranno pertanto seguire molto attentamente Reach e la nuova Agenzia europea per le sostanze chimiche per garantire che proteggano il pubblico da sostanze altamente pericolose», si legge nella dichiarazione congiunta. Pareri contrastanti sono stati espressi anche dall´industria. In una dichiarazione congiunta alcuni gruppi, tra cui il Consiglio europeo dell´industria chimica (Cefic), l´Unione delle confederazioni delle industrie della Comunità europea Unice e l´associazione europea delle industrie Orgalime, hanno convenuto che «taluni aspetti di Reach hanno seguito la direzione giusta». Tali gruppi hanno accolto con favore la «protezione dei dati», che a loro parere permetterà alle imprese di chiedere di mantenere la riservatezza sul nome dei loro prodotti per proteggere dalla concorrenza sleale le loro informazioni. La nuova procedura di registrazione, che non obbligherà più le imprese a elaborare una relazione sulla sicurezza chimica per le sostanze i cui quantitativi sono inferiori a 10 tonnellate, è stata a sua volta un´iniziativa positiva e si rivelerà particolarmente valida per le Pmi (piccole e medie imprese), hanno affermato. Meno positiva è la nuova procedura di autorizzazione, hanno dichiarato le organizzazioni industriali, che ora prevede la presentazione di un piano di sostituzione per tutte le sostanze per le quali esiste un´alternativa idonea, anche qualora esse siano opportunamente controllate. «I produttori di sostanze chimiche dovranno così sostenere un onere aggiuntivo, al pari degli utilizzatori a valle. Tale misura interesserà in maniera analoga l´approvvigionamento di materie prime per diversi settori dell´industria Ue, senza apportare alcun beneficio evidente al consumatore finale», si legge nella dichiarazione congiunta. Per Eurochambres, l´Associazione delle camere di commercio e dell´industria europee, il risultato finale, benché non ottimale, dovrebbe contribuire a «rendere Reach più attuabile per le imprese europee». «Il mondo imprenditoriale ha ora interesse a che il testo venga reso operativo in maniera rapida ed efficace», ha dichiarato Arnaldo Abruzzini, segretario generale di Eurochambres, che ha esortato la Commissione, la nuova Agenzia per le sostanze chimiche e gli Stati membri a fare tutto quanto il loro potere per rendere l´attuazione della normativa meno burocratica possibile per le imprese, e in particolare per le Pmi. Per ulteriori informazioni consultare: http://ec. Europa. Eu/environment/chemicals/reach/reach_intro. Htm .  
   
   
VETRO DI MURANO: PRESENTATA RICERCA SU NUOVE MISCELE  
 
 Venezia, 20 dicembre 2006 - “La qualità dei risultati di questa ricerca testimonia di un’importante inversione di tendenza in termini di attenzione ai temi dell’innovazione, che consentiranno una crescita produttiva del Distretto del vetro, pure caratterizzato da produzioni ri rilevantissimo contenuto artistico, dove i processi tecnologici sono inevitabilmente limitati rispetto alla manualità”. Lo ha detto l’Assessore regionale alle Politiche Economiche Fabio Gava, intervenendo oggi pomeriggio alla Stazione Sperimentale del Vetro a Murano, ad un workshop nel corso del quale sono steti presentati i risultati di un progetto denominato “Miscele bassofondenti: produzione a ridotto consumo di metano di vetri artistici con migliorata resistenza chimica e meccanica”. La ricerca ha consentito di mettere a punto miscele prodotte con materie innovative, più reattive delle materie prime tradizionali, che consentiranno un risparmio energetico nel processo di fusione del vetro stimabile attorno al 5%, ed una riduzione delle emissioni in atmosfera, in particolare di anidride carbonica. Ci si attendono anche nuove opportunità commerciali, in particoalre nel settore del vetro da tavola e nel vetro per illuminazione, grazie alla messa a punto di vetri comunque fusibili negli impianti per vetro artistico, ma dotati di migliore resistenza meccanica e chimica rispetto ai vetri tradizionali, troppo sensibili agli sbalzi termici e chimicamente poco resistenti. Questi prodotti, pur se già presenti sul mercato, sono realizzati in forni industriali e fusi a temperature superiori a quelle di Murano. L’obbiettivo è quindi quello di realizzare oggetti ad elevato contenuto artistico, e per questo decisamente concorrenziali, utilizzando processi di fusione tradizionali muranesi e tecniche di lavorazione più produttive come la lavorazione a centrifuga e la pressatura. Il Progetto è stato cofinanziato dalla Regione grazie alla legge sui Distretti Industriali, ed ha previsto una spesa complessiva di 124 mila Euro. Nel suo intervento, l’Assessore Gava ha tenuto anche a sottolineare i risultati raggiunti da quando il vetro di Murano ha iniziato ad operare come Distretto produttivo (dal 2003), con ben 9 progetti finanziati e con contributi pari a circa 900 mila Euro. .  
   
   
POSTA MASSIVA, COME ORIENTARSI TRA COMPLESSITÀ E OPPORTUNITÀ DEL REGOLAMENTO TECNICO DELLA FILIERA DELLA POSTALIZZAZIONE: 342 I MANAGER E GLI IMPRENDITORI PRESENTI  
 
 Segrate, 20 dicembre 2006 - Si conferma argomento di grande interesse la nuova regolamentazione postale sulle tariffe agevolate per chi fa grossi invii (Posta Massiva), che, sebbene sia ancora in un regime transitorio, da una parte crea nuove occasioni di business nella comunicazione cartacea, dall’altra mette a confronto operatori che si trovano a dover gestire un rapporto decisamente delicato. Al road show di tre giornate (Milano il 21 novembre, Vicenza il 28 novembre e Roma il 6 dicembre), organizzato da Xplor Italia con il patrocinio del Ministero delle Comunicazioni e la collaborazione di Poste Italiane, sono intervenuti trecentoquarantadue persone tra manager e imprenditori. I cambiamenti in atto vanno a incidere fortemente su un mercato che nel 2005 era di circa due miliardi di buste, cifra destinata ad aumentare, tra comunicazioni di marketing, di business e obbligatorie (bollette, estratti conto, fatture ecc. ): gli interessi in gioco sono alti e occorrono chiarimenti per tutti gli attori della filiera, ovvero i committenti, chi stampa, imbusta e consegna al servizio postale e chi poi si occupa della spedizione effettiva. Ha aperto i lavori Enrico Barboglio, segretario generale di Xplor Italia, ricordando il ruolo attivo dell’associazione nel dialogo tra le aziende da essa rappresentate (i cui processi produttivi sono stati fortemente impattati dalla nuova regolamentazione postale), Ministero delle Comunicazioni e Poste Italiane. Introduce poi l’intervento di Mario Fiorentino, che ha presentato alla platea il ruolo assunto dalla Direzione per la Regolamentazione del Settore Postale, da lui diretta, dal momento della sua costituzione avvenuta solo poco più di due anni fa. Un ruolo che nasce dal recepimento della direttiva 97/67/Ce. Questa, in vista della liberalizzazione del mercato postale, richiede agli Stati membri di istituire Autorità di Regolamentazione separate strutturalmente rispetto ai Fornitori del Servizio Universale, funzione oggi assegnata al Ministero delle Comunicazioni. Sul concetto di regolamentazione nell’ottica della graduale liberalizzazione si è innescato anche il ruolo svolto dal Ministero nei passaggi normativi che hanno portato all’attuale regolamento per l’accesso alla Posta Massiva, alla richiesta formulata a Poste di prevedere un periodo di transizione che permettesse al mercato di adattarsi al nuovo sistema e ai lavori in corso per la formulazione del regolamento finale. E’ nostra ferma intenzione procedere nei nostri lavori ascoltando esigenze, esperienze e suggerimenti degli operatori, ed è per questo che iniziative quali queste tre giornate organizzate da Xplor Italia – dichiara Mario Fiorentino - ritengo siano fondamentali per contribuire alla conoscenza delle nuove regole sul mercato, nonché per garantire un costante e continuo dialogo tra i diversi attori operanti nello stesso. In un seminario sulla comunicazione cartacea di particolare rilievo il contributo di un noto esperto come Carlo Alberto Pratesi, professore Associato di marketing presso la Facoltà di Economia all’Università Roma Tre. Cambiano le tecnologie, crescono i media a disposizione per chi vuole comunicare, ma ciò che non cambia è l’uso della carta. Questo quanto afferma il Professore suffragato anche da alcuni dati sulla modalità attraverso cui una persona media preferisce essere contattata: solo il 3% tramite azioni di telemarketing, il 28% via e-mail e ben il 69% sceglie il direct mail. La lettera porta con se un bagaglio emozionale che è difficile ottenere con gli altri media, per questo oltre al messaggio ha importanza il modo in cui viene comunicato, la grafica accattivante,la carta e la busta di pregio ecc. Molto spesso con una lettera si è in grado di raggiungere obiettivi spesso inavvicinabili con altri mezzi. Anche se – Continua Pratesi – oggi diventa fondamentale l’integrazione sinergica dei mezzi, dosando la scelta a seconda del target e degli obiettivi che si vogliono raggiungere. Il dibattito vero e proprio è aperto da Giovanni Antonuzzo, co-fondatore di Rotomail, una delle più grandi aziende in Italia che opera nel settore del print on demand di dati elettronici. L’azienda, nelle vesti di outsourcer, si occupa dei processi di design, processing, archiviazione, stampa, imbustamento e postalizzazione fisica o elettronica di documenti contenenti dati a formato fisso o variabile. Tra i clienti più importanti Costa Crociere, per cui stampa in digitale (e in ben tredici lingue!) la documentazione di viaggio selezionata in base alle opzioni scelte direttamente dal turista. Rotomail ha accolto le nuove modalità tecnico attuative della Posta Massiva – spiega Antonuzzo – operando cambiamenti significativi e onerosi nella gestione dei processi produttivi. Questo ha portato ad aumentare al cliente committente il prezzo del servizio, che tuttavia rimane sino a quattro o cinque volte inferiore a quello del bollo, ancora troppo alto. Aspettiamo con impazienza il 2009, anno in cui è prevista la definitiva liberalizzazione del servizio postale. Ci porta il suo autorevole parere Nicola Muraro, presidente di Selecta, azienda attiva nei servizi avanzati per la gestione della comunicazione aziendale. Poste Italiane sta lavorando per rendere più efficiente il proprio servizio, ma “l’efficienza” dell’intero processo dipende dalla sinergia tra tutti gli operatori della filiera. I concentratori sono il partner ideale per i clienti affinché Poste sia messa nella condizione di fornire il servizio richiesto dal mercato, ma per effettuare il servizio gli operatori devono investire in modo consistente (persone, tecnologie, apparecchiature). L’auspicio – conclude Muraro - è che venga trovato un equilibrio ragionevole tra le necessità operative di Poste Italiane e gli operatori di questo mercato. Enzo Bianco, Vice Direttore Generale di Postel, illustra vantaggi e svantaggi del nuovo regolamento postale. Le aziende che volessero accedere alle nuove tariffe possono scegliere tra due modalità di accesso: quella insourcing e quella outsounrcing. Nel primo caso - spiega Bianco - l’adeguamento alle “condizioni tecnico attuative del servizio di Posta Massiva” comportano investimenti in hardware e software, modifica della operatività interna relativa alla gestione delle corrispondenze, costi aggiuntivi in termini di risorse umane a causa della maggiore operatività e, infine, un’elevata percentuale di volumi tariffari in prioritario per chi non è consolidatore. Questo possiede l’omologazione da parte di Posta Italiane, utilizza indirizzi ottimi per l’automazione postale e ha avviato tutte le pratiche amministrative necessarie. Le aziende che scelgono la modalità in outsourcing evitano tutti gli investimenti, che rimangono comunque a carico del consolidatore, limitandosi solo a una leggera modifica dell’operatività interna relativa alla gestione della corrispondenza. Postel – precisa Bianco – risponde ad ogni esigenza di gestione documentale facendosi carico di ogni mutamento di stato del documento con soluzioni che consentano al cliente estrema semplificazione di input e ampia differenziazione di output: basti pensare all’uso del colore, la personalizzazione, il printing non standard e le applicazioni evolute. Postel offre anche servizi a valore aggiunto, quali quelli telematici di gestione documentale come complemento all’offerta di comunicazione di marketing. Tra questi fax, Interposta e normalizzazione, ma anche archiviazione, stampa da portale, gestione telematica, archiviazione sostitutiva e fatturazione elettronica. Postel – conclude Bianco – è pronta ad affrontare il nuovo scenario grazie all’innovazione produttive e di processo, frutto di ingenti investimenti. I clienti possono accedere alle migliori tariffe di recapito grazie alla messa in opera di 12 sorter per smistare e accorpare secondo le regole della Posta Massiva gli invii di corrispondenza in lotti piccoli o molto frazionati. Inoltre Postel ha predisposto un sistema integrato di verifica e correzione degli indirizzi in modo da minimizzare gli invii scartati e destinati a tariffe meno convenienti. Teso a fare chiarezza l’intervento di Ivano Gatti, responsabile Business Unit Mail di Poste Italiane, che spiega come la sua azienda abbia tra le priorità l’efficientamento del servizio. Poste italiane si muove entro uno scenario competitivo in rapida evoluzione - dice Gatti. Gli elementi che introducono una sostanziale discontinuità rispetto al passato sono: il Decreto 12 maggio 2006, la piena liberalizzazione del settore (previsti per inizio 2009) e la globalizzazione dei mercati. Il decreto ministeriale del 12 maggio 2006 ha previsto per la clientela business l’introduzione degli invii Posta Massiva, definiti come “gli invii di corrispondenza non raccomandata e non rientranti nell´ambito di applicazione della deliberazione del Ministero delle comunicazioni 22 novembre 2001, consegnati in grandi quantità al fornitore del servizio postale universale presso i punti di accesso individuati dallo stesso fornitore. Per consentire ai clienti di avere più tempo per adeguare le proprie strutture ai nuovi requisiti di accesso – continua Gatti - è stato previsto un periodo transitorio (fino al 15 Gennaio 2007) durante il quale è possibile accedere alle tariffe di Posta Massiva con modalità di allestimento delle spedizioni semplificate. A) Poste Italiane, infatti, riporta nell’Art. 7 del Decreto Ministeriale del 12 maggio scorso alcune note sulla qualità del servizio. In sede di prima applicazione e fino all’emanazione degli obiettivi di qualità - cita l’articolo – previsti dall’Art 12, comma1, del decreto legislativo n. 261 del 1999, agli invii di corrispondenza di cui agli articoli 1 e 3 del presente decreto sono applicati i seguenti obiettivi di qualità per il servizio di corrispondenza massiva in ambito nazionale per il periodo 2006-2008:
J+3 J+5
anno 2006 94,00% 99,00%
anno 2007 94,00% 99,00%
anno 2008 94,00% 99,00%
Ma quali sono le condizioni tecnico attuative di accesso alla Posta Massiva? Rosario Fava, responsabile Ingegneria di Rete di Poste Italiane, spiega come tali condizioni siano lo strumento per realizzare l’integrazione tra operatori postali, ovvero quelle aziende che da stampatori diventano soggetto attivo del processo di miglioramento dei servizi offerti ai clienti, e Poste Italiane. Gli invii di Posta Massiva devono dunque rientrare in determinati formati e gli elementi della busta devono seguire uno standard affinché l’invio sia meccanizzabile. Inoltre – spiega Fava - gli invii di Posta Massiva possono essere omologati in funzione dei volumi da spedire: una procedura semplificata fino a 50. 000 pezzi annui e una procedura ordinaria per quantitativi superiori. Per accedere al servizio occorre anche rispettare alcune condizioni di accesso, tra le quali la preparazione di scatole di formati predefiniti che suddividano le lettere nei tre bacini identificati (area metropolitana, capoluoghi di provincia e area extraurbana). Nel periodo transitorio, però, le scatole non vengono utilizzate come unità minima di aggregazione dei dati da presentare in distinta, né sono necessarie informazioni di dettaglio relative al contenuto delle singole scatole, né saranno applicate le norme relative a scatole parzialmente piene e mix di bacini. Esistono poi – conclude Fava - ancora alcune criticità, quali la divergenze tra area tariffaria dell’indirizzo e area tariffaria della scatola, la gestione dei resti e la gestione di piccole partite per alcuni bacini, ma stiamo studiando con il Ministero le soluzioni più idonee per risolverle. Riccardo Pesce, direttore del Poligrafico Roggero e Tortia e vicepresidente di Xplor Italia, chiude il seminario facendo presente come tutti questi cambiamenti nel sistema postale per accedere a un regime tariffario scontato hanno comunque avuto un impatto pressante sulle aziende operatrici. Il costo del ciclo di vita di produzione diventa più oneroso. I clienti spendono di più e i destinatari pagano di più il recapito delle loro missive. Gli interrogativi sono ancora tanti. A dimostrarlo le numerose domande della platea a Rosario Fava (pubblicate con le risposte al termine del tour sul sito di Xplor Italia: xplor. It), che hanno messo in luce il punto di vista degli operatori oggi ancora un po´ incerti sul modo di procedere. Operatori che, secondo Fava, ieri erano stampatori, oggi consolidatori e domani dovrebbero diventare partner di Poste Italiane .
 
   
   
NASCE IL REGISTRO DEI CONSULENTI TECNICI DEL LEGNO FEDERLEGNO-ARREDO SI ATTIVA PER LA COSTITUZIONE DI UN REGISTRO DI FIGURE PROFESSIONALI QUALIFICATE  
 
 Milano, 20 dicembre 2006 - Federlegno-arredo, la Federazione italiana delle industrie del legno, del sughero, del mobile e dell’arredamento, è da sempre sensibile alle necessità dei propri associati e alle esigenze del mercato del legno-arredamento, e proprio per soddisfare un bisogno sempre più evidente del settore ha costituito il Registro dei Consulenti tecnici del legno. Il Registro nasce con l’intento di essere un valido strumento di consultazione per chiunque abbia la necessità di trovare un consulente tecnico del settore legno-arredamento le cui competenze siano riconosciute da un organo garante di scientificità e imparzialità. In particolare il Registro è destinato a imprese edili, camere di commercio, tribunali, ordini professionali, uffici tecnici di Enti pubblici e privati, operatori commerciali e consumatori. Il Registro è gestito da un Comitato Operativo nominato dal Consiglio Direttivo della Federazione, le cui attività sono organizzate mediante un apposito Regolamento che determina il funzionamento dello stesso. Il Comitato è composto da personalità di rilievo del settore con diverse competenze specifiche e la cui funzione principale è quella di individuare, a fronte di rigorosi esami organizzati due volte all’anno, i tecnici che potranno essere ammessi al Registro. I componenti del Comitato sono Stefano Berti - Cnr/ivalsa (Consiglio nazionale delle ricerche/Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree), Franco Bulian - Catas (Centro ricerche-sviluppo laboratorio prove settore legno-arredo), Filippo Cafiero - avvocato, Gaetano Castro - C. R. A. /i. S. P. (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura/Istituto di sperimentazione per la pioppicoltura), Carlo Comani - Uni (Ente nazionale italiano di unificazione/Commissione Legno), Andrea Negri (Federlegno-arredo), Laura Papanti - Ance (Associazione nazionale costruttori edili). Il Comitato è Presieduto da Stefano Berti, e Laura Papanti ricopre il ruolo di Vice-presidente. “La nascita di questo Registro è un risultato che soddisfa sia gli operatori del settore che le esigenze del mercato - spiega Andrea Negri, rappresentante di Federlegno-arredo all’interno del Comitato e Presidente di Edilegno. La gestazione di questo progetto è durata due anni, durante i quali si sono individuati tutti i punti necessari per rendere questo Registro un’iniziativa dalla rilevanza nazionale. Sono sempre più numerose le aziende, gli associati e anche gli enti pubblici che richiedono tutele riguardo al lavoro svolto dai tecnici ai quali si rivolgono e che affrontano diverse difficoltà nella ricerca di una figura competente che soddisfi le loro esigenze”. Il Registro è uno strumento utile sia per coloro che lo consultano, poiché offre la possibilità di trovare facilmente il tipo di figura professionale più adatta alle proprie esigenze, sia per i tecnici che ne fanno parte, perché l’esserne inclusi attesta una professionalità e una preparazione dagli standard molto elevati. Il Comitato Operativo svolge inoltre una costante attività di monitoraggio sul corretto funzionamento del Registro, sia assicurandosi che i tecnici iscritti rispettino il regolamento interno, sia realizzando iniziative che promuovano e facciano conoscere il Registro presso gli associati di Federlegno-arredo e le sedi istituzionali potenzialmente interessate all’utilizzo del servizio. “Sensibilizzare sia gli associati che gli enti esterni è uno dei principali obiettivi del Comitato - afferma Stefano Berti, Presidente del Comitato Operativo e ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Il nostro compito è comunque facilitato dal fatto che il settore del legno-arredamento si sia reso conto della necessità di un organo che sia in grado di offrire soluzioni ad hoc sia per le aziende che per gli enti istituzionali. E’ stato proprio percependo questo bisogno crescente di maggiore assistenza che è stato concepito il Registro dei tecnici”. “Il nostro scopo - conclude Berti - è quello di realizzare una banca dati di figure professionali che coprano un vasto spettro di competenze tecniche sia teoriche che pratiche. Il Registro dei Consulenti tecnici del legno risponde quindi a una incalzante necessità di qualità e specializzazione ed è aperto a tutti gli esperti e professionisti del settore che intendono accreditarsi presso Federlegno-arredo. Poter garantire sicurezza e competenza è l’obiettivo che spinge il Comitato Operativo a portare avanti questo ambizioso progetto”. .  
   
   
DONNE E DISCRIMINAZIONI, ARRIVA LA CONSIGLIERA DI PARITÀ OGGI A GENOVA INAUGURAZIONE BIBLIOTECA DELL´ISTITUZIONE  
 
Genova, 20 dicembre 2006 - Inaugurazione della nuova la Biblioteca dell´ Ufficio della Consigliera di Parità regionale, Valeria Maione, docente dell´università di Genova. Mercoledì 20 dicembre, alle 15, in via Fieschi, 17 (Palazzo Sai, piano U3, a pochi metri dall´ingresso della Regione Liguria, al 15). La biblioteca sarà aperta pubblico dalle ore 10 alle ore 12 dal lunedì al giovedì. La Consigliera di Parità, è una istituzione di garanzia contro la discriminazione di genere. Tra gli altri suoi compiti rientra la promozione e la valorizzazione del lavoro femminile, attraverso un reale sostegno alle politiche attive del lavoro e progetti di azioni positive. Possono rivolgersi alla Consigliera di Parità le donne e gli uomini che ritengono di avere subito una discriminazione in ambito professionale o nel percorso formativo, chi è stato ostacolato nel conciliare tempo di vita e quello di lavoro (per le donne soprattutto in seguito ad una maternità), chi ha subito un trattamento che comporta il venire meno del principio di parità. Quando la Consigliera rileva una discriminazione, diretta o indiretta, individua procedure atte alla rimozione della situazione, fino al ricorso all´Autorità Giudiziaria. La Consigliera svolge pure funzioni di supporto alle imprese che intendono valorizzare la presenza femminile, attraverso azioni mirate alla riorganizzazione aziendale ed alla flessibilità, sulla base della legge 53/2000 art. 9, o ancora che intendano accedere ai finanziamenti previsti dalla legge 125/1991 e dal D. L. 151/2001. La nuova struttura possiede un migliaio, tra volumi e documenti, in prevalenza incentrati sulle tematiche femminili come: donne e diritti, lavoro e politica, bilanci di genere, piani di azioni positive, interventi contro la discriminazione e la violenza, conciliazione e congedi parentali, istituzioni di parità. Inoltre si possono reperire riviste che trattano di economia, diritto, sociologia, filosofia e psicoanalisi, manuali enciclopedici e dizionari. .  
   
   
PRIVACY: LINEE GUIDA SULLA GESTIONE DEI DATI DEI LAVORATORI  
 
Roma, 19 dicembre 2006 - No ad archivi centralizzati per i dati biometrici, dati sanitari conservati in fascicoli separati, cartellini identificativi a prova di privacy, lavoratori informati sui loro diritti. Il Garante per la protezione dei dati personali ha definito, per la prima volta in un quadro unitario, misure ed accorgimenti per disciplinare la raccolta e l´uso dei dati personali nella gestione del rapporto di lavoro. Al provvedimento, adottato anche in seguito a numerose istanze di lavoratori, organizzazioni sindacali e imprese, ne seguiranno altri che affronteranno specifiche tematiche, come l´uso delle e-mail e la navigazione in Internet. Il provvedimento prevede, tra l´altro, che il datore di lavoro possa trattare informazioni di carattere personale strettamente indispensabili per dare esecuzione al rapporto di lavoro. Deve individuare il personale che può trattare tali dati e assicurare idonee misure di sicurezza per proteggerli da indebite intrusioni o illecite divulgazioni. Il lavoratore deve essere informato in modo puntuale sull´uso che verrà fatto dei suoi dati e gli deve essere consentito di esercitare agevolmente i diritti che la normativa sulla privacy gli riconosce (accesso ai dati, aggiornamento, rettifica, cancellazione etc. ). Entro 15 giorni dalla richiesta il datore di lavoro è tenuto a comunicare in modo chiaro tutte le informazioni in suo possesso. Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/privacy_linee_guida/index. Html .  
   
   
IFIL INVESTE $ 563 (€ 430) MILIONI PER ACQUISIRE IL 67,5% DI CUSHMAN & WAKEFIELD, LA PIú GRANDE SOCIETá NON QUOTATA OPERANTE NEI SERVIZI IMMOBILIARI  
 
 New York, 20 dicembre 2006 - Il Gruppo Ifil , dove si concentrano le attivitá d’investimento della famiglia Agnelli, ha raggiunto un accordo in base al quale acquisirá il 67,5% di Cushman & Wakefield per un ammontare totale di $ 563 milioni (€ 430 milioni). Al termine dell’operazione Ifil subentrerá al Rockefeller Group International Inc. (“Il Gruppo Rockefeller”), societá internazionale d’investimento e di sviluppo immobiliare, in qualitá di azionista di controllo di Cushman & Wakefield. La transazione riconosce a Cushman & Wakefield, il piú grande operatore non quotato al mondo nei servizi per il settore immobiliare, un enterprise value di $ 975 milioni (€ 744 milioni) ed un equity value di $ 834 milioni (€ 637 milioni) costi di transazione inclusi. Entro il perfezionamento dell’operazione Ifil potrá acquisire un’ulteriore quota del capitale della Societá, pari fino all’8,1%, dal management e dai dipendenti di Cushman & Wakefield, che alla chiusura dell’operazione manterranno una partecipazione nel capitale della societá con una quota pari fino al 32,5%. L’acquisizione verrá finanziata prevalentemente con l’attuale liquidità di Ifil: l’operazione non trasferisce quindi debiti a carico di Cushman & Wakefield, lasciando alla Societá ampia flessibilitá finanziaria per la realizzazione dei suoi piani di sviluppo. Per l’Ifil questo investimento rappresenta un’opportunità unica per acquisire una posizione di maggioranza in una delle principali realtá nel settore dei servizi immobiliari, che vanta un marchio ampiamente riconosciuto. Cushman & Wakefield è gestita da un management tra i piú esperti nel settore e opera in un mercato, quale quello dei servizi immobiliari, che si presenta in crescita, frammentato e in via di consolidamento, e che offre quindi ottime prospettive di sviluppo sia per linee interne sia attraverso acquisizioni. L’operazione rappresenta un passo importante per la strategia di diversificazione degli investimenti dell’Ifil, in termini di settori di attivitá, aree geografiche e valute. L’investimento assicura a Cushman & Wakefield un nuovo azionista di lungo termine che ha maturato una consolidata esperienza nel sostenere il management delle proprie societá partecipate, aiutandole nella definizione e nel perseguimento dei loro piani di sviluppo. La transazione garantisce a Cushman & Wakefield continuitá gestionale e strategica. In particolare il piano strategico di Cushman & Wakefield, Fast Forward, si basa sulla crescita delle attivitá in Europa e nell’area dell’Asia e del Pacifico, con l’obiettivo di realizzare entro il 2011 il 50% dei propri ricavi al di fuori degli Stati Uniti, aumentando inoltre la propria presenza nel settore dei servizi di investimento. Al termine della transazione, il Consiglio di Amministrazione di Cushman & Wakefield sará composto da Carlo Sant’albano, Alessandro Potestá, Michael Bartolotta e Pierre Martinet per parte di Ifil e da Bruce Mosler, John Cushman e John Santora per Cushman & Wakefield. La conclusione della transazione, che è soggetta all’approvazione da parte delle autoritá competenti, è prevista all’incirca per la fine di gennaio 2007. Nell’annunciare l’investimento, il Vice Presidente di Ifil, John Elkann, ha dichiarato: “Siamo lieti di poter annunciare questo accordo con Bruce Mosler e il suo team. Sotto la sua guida, Cushman & Wakefield ha sviluppato con successo la sua attivitá e rafforzato il suo marchio e siamo pronti a sostenere gli attuali vertici della Societá in questa prossima fase di sviluppo. In quanto leader di un settore in crescita e globale, quale quello dei servizi immobiliari, Cushman & Wakefield è esattamente il tipo di societá che stavamo cercando per diversificare i nostri investimenti”. Commentando l’investimento di Ifil, Bruce Mosler, Chief Executive Officer di Cushman & Wakefield, ha dichiarato: “Con un partner come Ifil al nostro fianco Cushman & Wakefield puó cogliere l’occasione offerta dall’attuale fase di consolidamento del mercato per accelerare il suo sviluppo strategico. La nostra partnership con il Gruppo Rockefeller ci ha permesso negli ultimi anni di crescere negli Usa, nel Nord America, in Europa e in Asia. Con i vertici dell’Ifil abbiamo trovato un’intesa immediata, oltre che una visione condivisa sul nostro futuro. La conoscenza che Ifil ha delle aree geografiche e delle attivitá sulle quali puntiamo per crescere, la sua esperienza maturata nel settore immobiliare, dove noi operiamo, nonchè la struttura dell’operazione – che assicura a Cushman & Wakefield una forte flessibilitá finanziaria e operativa – ci dá ancora piú forza per accelerare i nostri piani di sviluppo”. Jonathan D. Green, President e Chief Executive Officer del Rockefeller Group, ha aggiunto: “Dopo 30 anni siamo felici e orgogliosi di affidare il marchio Cushman & Wakefield all’Ifil, in un momento in cui il Rockefeller Group si concentra delle proprie attivitá di sviluppo immobiliare e di gestione degli investimenti. Ifil è il partner perfetto per sostenere i progetti di Cushman & Wakefield, che mirano a valorizzare appieno il potenziale di una delle piú grandi societá nei servizi del settore immbiliare del mondo. Avendo lavorato a stretto contatto con la squadra di vertice di Cushman & Wakefield, sono certo che questa alleanza con Ifil segnerá l’inizio di una fase di ulteriore sviluppo per la Societá”. .  
   
   
PERFEZIONATA L’ACQUISIZIONE DA MORGAN STANLEY REAL ESTATE FUNDS DEL 53% DI CREDIT SERVICING PIRELLI RE SALE COSÌ AL 100% DELLA SOCIETÀ DEDICATA ALLA GESTIONE DI NON PERFORMING LOANS, IN LINEA CON IL PROPRIO MODELLO DI BUSINESS  
 
Milano, 20 dicembre 2006 – In base agli accordi già resi noti al mercato, Pirelli Re ha perfezionato l’acquisizione dai fondi immobiliari di Morgan Stanley (Msref) del 53% di Credit Servicing S. P. A. Pirelli Re sale così al 100% del capitale della società, in linea con il proprio modello di business che prevede la partecipazione al 100% nelle società che forniscono servizi di asset management e specialistici per veicoli e fondi proprietari di immobili e di Npls partecipati da Pirelli Re e per clienti terzi. Pirelli Re ha inoltre perfezionato l’acquisizione dai medesimi fondi del 25% di Asset Management Npl S. R. L. , di cui già deteneva il 75%. Nata all’inizio del 2006 dalla fusione tra Servizi Immobiliari Banche S. P. A. (Sib) e Pirelli Re Credit Servicing S. P. A. , Credit Servicing - che verrà ridenominata Pirelli Re Credit Servicing - si occupa della gestione giudiziale e stragiudiziale di crediti garantiti da immobili, della valutazione di portafogli di Npls, del monitoraggio dell’andamento delle azioni legali e stragiudiziali e di master servicing per portafogli cartolarizzati (gestione flusso di dati e di informazioni). Con una struttura di circa 300 professionisti e una presenza capillare sul territorio nazionale con 7 sedi di proprietà a Milano, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo e Catania, Credit Servicing si posiziona nel settore come principale special servicer indipendente italiano che opera su tutto il territorio nazionale. La Società si avvale inoltre per l’attività e la consulenza di recupero crediti di un esteso network di mediatori creditizi con forti competenze immobiliari e beneficia di sinergie operative con altre società di servizi del Gruppo Pirelli Re: Pirelli Re Agency per le valutazioni immobiliari, Pirelli Re Property per la gestione di servizi agli immobili mirata ad accrescerne il valore e Pirelli Re Franchising per la vendita a clientela privata di immobili a garanzia di crediti in sofferenza rilevati durante le aste. Credit Servicing ha già ottenuto in passato dalle agenzie di rating Standard & Poor’s e Fitch valutazioni di efficienza dell’attività di recupero crediti e dei servizi collegati ai portafogli di Npls “above average” ed è in attesa di ottenere un aggiornamento del giudizio nei primi mesi del prossimo anno, essendo stato ormai completato il processo di riorganizzazione della società. Con un patrimonio in gestione di Npls di circa 6,9 miliardi d i euro a gross book value (circa 1,8 miliardi il net book value), Credit Servicing è una delle principali società nazionali nel settore, che è destinato ad una forte espansione nel 2007. Il Gruppo Pirelli Re ha già identificato per il prossimo anno numerose opportunità di investimento in portafogli di crediti ipotecari in sofferenza per circa 10 miliardi di euro a gross book value, data l’accelerazione del processo di concentrazione in corso nel sistema bancario italiano . .  
   
   
INFORMAZIONE IMMOBILIARE: LA CORTE D’APPELLO DI VENEZIA FRENA L’AGENZIA DEL TERRITORIO  
 
 Milano 20 dicembre 2006 - La Corte d’Appello di Venezia - su ricorso della “I. T. C. -italian Trade Consultant Srl” assistita dal prof. Avv. Carlo Granelli - ha inibito all’Agenzia del Territorio la produzione e l’offerta al mercato dei servizi di monitoraggio immobiliare. Il provvedimento, oggetto di un’ordinanza emanata il 15. 12. 2006, è immediatamente esecutivo e fa riferimento alle modalità con cui l’Agenzia del Territorio intende operare - in modo diretto, e non attraverso società separata come richiesto dall’ordinamento – nel mercato dei servizi di monitoraggio immobiliare. Questi ultimi corrispondono a un’attività d’impresa: attingono a dati di fonte pubblica per elaborare segnalazioni sullo stato degli immobili (passaggi di proprietà, vincoli, ipoteche volontarie e giudiziarie, ecc. ) che banche e finanziarie utilizzano per verificare le consistenze patrimoniali delle persone fisiche e giuridiche cui concedono credito. La Corte d’Appello di Venezia ha ribadito ai sensi della legge 287/90 (“antitrust”): l’obbligo per l’Agenzia del Territorio di distinguere le attività istituzionali - di natura pubblica, di tenuta dei registri immobiliari - da quelle relative a servizi di natura economica (d’impresa) sul mercato; la possibilità per l’Agenzia del Territorio di offrire servizi di natura economica unicamente attraverso società separata che abbia accesso ai dati della stessa Agenzia alle identiche condizioni previste per le altre società già operanti nel settore; l’illegittimità di prassi diverse. L’ordinanza riguarda formalmente la sola ricorrente (I. T. C. -italian Trade Consultant), ma finisce per aver efficacia nei confronti di tutti gli operatori del settore, visto che l’Agenzia del Territorio non può cessare i servizi in questione se non nell’intero mercato. Confortata anche la posizione dell’Antitrust. Un pronunciamento contrario alle prassi seguite dall’Agenzia del Territorio - e un richiamo al Ministro dell’Economia e Finanze e all’Agenzia a conformarsi alle norme nazionali e comunitarie - era già stato formulato pochi giorni fa dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Quest’ultima ha infatti ravvisato - su segnalazione dell’Acif, l’associazione aderente a Fita-federcomin (Confindustria) degli operatori del settore) - l’insorgere di un abuso di posizione dominante da parte dell’Agenzia del Territorio, che ha il monopolio dei dati delle Conservatorie dei registri immobiliari e del Catasto. . .  
   
   
NASCE “ITALIAN GALLERY” A KUWAIT CITY IL PROGETTO REALIZZATO DAL COMINT È STATO PRESENTATO A PERUGIA  
 
Perugia, 20 dicembre 2006 - “Italian Gallery” è il nome dell’edificio costruito nel cuore di Kuwait City, in una delle aree più ricche e prestigiose del Golfo Arabico, che ospiterà oltre 400 aziende italiane. Il progetto, promosso dal Comint Consorzio Multiregionale per l’Internazionalizzazione con sedi a Roma e Perugia, supportato dalle istituzioni sia italiane che kuwaitiane, tra cui l’ex Ambasciatore italiano in Kuwait Enzo Prati, è stato ufficialmente presentato nel capoluogo umbro. All’incontro, oltre a rappresentanti delle più importanti Associazioni di Categoria ed un nutrito gruppo di imprenditori, erano presenti il Presidente del Comint Riccardo Spadolini, il Capo Gruppo Consiliare dello Sdi Ada Girolamini, l’Assessore allo Sviluppo Economico e Turistico del Comune di Perugia Ilio Liberati e lo Sceicco Saud Al Arfaj. “Italian Gallery – spiega Jordi Ferres, responsabile della Gulf Merger & Acquisitions, partner del Consorzio – è la combinazione perfetta tra due realtà che già si sono dimostrate commercialmente vincenti: gli eventi fieristici ed uno spazio espositivo permanente. Il Palazzo che abbiamo costruito dovrà divenire una delle vetrine più belle ed importanti del mondo per la valorizzazione e promozione delle eccellenze italiane”. L’edificio, costato oltre 20 milioni di euro, completamente finanziato dallo Sceicco Saud Al Arfaj, è ubicato a Kuwait City, in una zona in forte espansione economica e turistica, qui si trovano lo show room della Bmw, uno dei più grandi al mondo e quello della Mercedes. Nell´area, inoltre, sono in fase di costruzione altri 37 alberghi. “Per le nostre aziende – spiega Riccardo Spadolini – questa è una grande opportunità, con un investimento minimo che parte dai 18. 000 euro all’anno, le aziende possono essere presenti con un loro spazio espositivo permanente all’interno di Italian Gallery ed usufruire di tutti i servizi che la struttura mette a disposizione delle imprese, dalla pubblicità al marketing per lo sviluppo e la promozione in tutta l’area del golfo arabico”. Il Comint ha voluto dare una valenza architettonica di qualità e gusto al centro. Il design degli interni, sobrio ed essenziale ma di grande eleganza, è stato affidato all’importante studio degli architetti perugini Luca Tarantini e Laura Antico. “Questo è un progetto in cui ho immediatamente creduto – spiega Ada Girolamini – e fortemente supportato perché sono convinta che le nostre piccole e medie imprese possano trovare nei consorzi il loro punto di forza e così promuovere la qualità e l’eccellenza delle loro produzioni nel mondo”. La struttura sarà ufficialmente inaugurata nel mese di Aprile 2007 e sono già molte le aziende sia locali sia nazionali che hanno dato la loro adesione. “Il nostro obbiettivo, – spiega Riccardo Spadolini – cui stiamo lavorando da oltre sei anni, è quello di promuovere e far conoscere la qualità delle produzioni italiane. L’area del golfo arabico è una realtà commercialmente molto ricca, gli abitanti hanno un elevato reddito pro capite e sono fortemente interessati a spendere per l’acquisto di oggetti belli e raffinati. Puntiamo sopratutto a far entrare nel consorzio aziende medio alte che propongono il meglio del Made in Italy fiore all’occhiello della nostra economia mondiale”. Gli imprenditori che fossero interessati ad avere maggiori informazioni sull’iniziativa si possono rivolgere direttamente presso gli uffici del Comint di Perugia in Via Gerardo Dottori 85, San Sisto (presso il Centro Commerciale il Triangolo) o al numero telefonico 075 6099448. “Noi abbiamo un grande brand da offrire al mondo – conclude Ilio Liberati – e dobbiamo far conoscere e valorizzare le nostre eccellenze. Italian Gallery è una location prestigiosa, il luogo ideale dove le nostre aziende possono trovare la giusta collocazione e valorizzazione”. .  
   
   
EDILIZIA SCOLASTICA, LA GIUNTA LIGURE STANZIA PER LA RIQUALIFIAZIONE DELLE SCUOLE 10 MILIONI DI EURO  
 
Genova, 20 dicmebre 2006 - È stata decisa ieri in Giunta la ripartizione dei finanziamenti per l´anno 2006 a favore della riqualificazione delle scuole attraverso la distribuzione del Fir 2006, del programma annuale del piano generale triennale per l´edilizia scolastica e del Pin 2006, il piano degli interventi nel settore della conservazione del patrimonio di edilizia scolastica. L´investimento complessivo ammonta a 10,1 milioni di euro di cui 6,3 milioni stanziati dalla Giunta regionale che consentiranno di finanziare 35 diversi edifici scolastici . La distribuzione dei finanziamenti per provincia è la seguente: a Imperia vengono assegnati 1. 147. 847,50 euro che serviranno a finanziare 6 interventi, a Genova destinati 1. 530. 481,46 euro per il finanziamento di 9 interventi, a Savona 1. 255. 920,15 euro per un totale di 9 interventi e alla Spezia 2. 414. 037,11 da destinare a 11 interventi. "Gli inverventi di manutenzione straordinaria, restauro e ristrutturazione - spiega l´assessore regionale all´Edilizia e alle Politiche abitative, Bianca Maria Berruti - hanno l´obiettivo di adeguare i singoli edifici scolastici alle nuove norme in materia di sicurezza, igiene ed eliminazione delle barriere architettoniche". "Abbiamo voluto dare la precedenza - continua l´assessore regionale - ai Comuni montani o parzialmente montani e a quelli con una popolazione residente inferiore ai 3. 000 abitanti". A livello nazionale il territorio ligure presenta una dotazione di infrastrutture scolastiche superiore, sia alla media del nord ovest, sia a quella italiana. Il numero di aule ogni 1. 000 abitanti della fascia di età della scuola dell´obbligo è pari a 57,2 contro un 50,7 del nord ovest e un 46,7 dell´intero territorio nazionale. Anche sotto il profilo funzionale la rete scolastica ligure ha caratteristiche superiori: gli edifici scolastici dotati di mensa in Liguria ammontano all´85,7%, mentre nel nord ovest scendono al 64,6% e sull´intero territorio nazionale sono il 50,5%. "Nella nostra regione - conclude l´assessore Berruti - abbiamo un buon livello di infrastrutturazione che richiede però una diffuso mantenimento e con questi finanziamenti abbiamo voluto assolvere ad una esigenza del nostro territorio, dando priorità ad interventi che non sono mai stati oggetto di finanziamento nelle passate annualità". .  
   
   
FONDO GARANZIA ACQUISTO PRIMA CASA: MERCOLEDI’ 20 FIRMA CONVENZIONE REGIONE-GEPAFIN-BANCHE  
 
 Perugia, 20 dicembre 2006 – Oggi nel Salone D’onore di Palazzo Donini, alle ore 11,30 avrà luogo la firma della convenzione tra Regione Umbria, la finanziaria regionale “Gepafin spa” e gli oltre quindici Istituti di credito operanti in Umbria che aderiscono al progetto sperimentale della Regione relativo al “Fondo per l’acquisto di alloggi assistito da garanzie” che è inserito nel Piano 2004-2006 di edilizia residenziale pubblica. Saranno presenti l’assessore regionale all’edilizia residenziale pubblica e alle politiche sociali, Damiano Stufara, il presidente di “Gepafin spa”, Giacomo Porrazzini ed i rappresentanti degli Istituti di credito che aderiscono all’iniziativa. . .  
   
   
GALAN PRESENTA AGENDA 2007 DEDICATA AD ARCHITETTURA INDUSTRIALE  
 
Venezia, 20 dicembre 2006 - Anche per il Veneto dei capannoni sono state realizzate cose straordinarie e questo ci fa dire che può essere e sicuramente sarà un grandissimo Veneto quello che saremo ancora capaci di costruire. E’ questo in sintesi il messaggio che il presidente Giancarlo Galan ha lanciato presentando ieri a Palazzo Balbi l’agenda 2007 della Regione del Veneto dedicata ad alcune fra le più significative architetture realizzate nell’ultimo decennio. I contenuti dell’agenda, che si apre con un’introduzione del sociologo Paolo Feltrin e propone specificamente le architetture del lavoro e della produzione a partire dall’area produttiva Benetton a Castrette di Villorba (Treviso) progettata da Afra e Tobia Scarpa, sono stati illustrati dal Direttore del Centro Internazionale di Studi di Architettura “Andrea Palladio” di Vicenza, Guido Beltramini. Il Veneto di oggi è ormai un sistema complesso, una grande megalopoli, e dobbiamo accettare questa sfida che passa anche attraverso la qualità dell’architettura. Facendo un bilancio dell’attività, il presidente Galan ha detto di essere soddisfatto per diversi motivi: il federalismo fiscale è diventato il tema dei Veneti e la scintilla dei comuni secessionisti è riuscita a far capire l’entità del problema; l’attuale governo ha riconosciuto che le grandi opere avviate nel Veneto (Passante, Mose, alta capacità ferroviaria, sistema ferroviario metropolitano, Pedemontana, Valdastico sud, ecc. ) non sono una questione ideologica ma investimenti strategici per il futuro della nostra regione e non solo; la Regione ha emesso per la prima volta sui mercati internazionali dei capitali un prestito obbligazionario dell’importo di 350 milioni di euro e l’interesse registrato si è tradotto in una domanda di quasi tre volte superiore all’offerta. Dopo aver ricordato la mediazione onorevole per la chimica a Porto Marghera, Galan ha detto che dal ministro Livia Turco è venuto il riconoscimento che il Veneto è la miglior regione italiana per la migrazione sanitaria, con gli aspetti positivi e negativi – soprattutto sul versante dei costi - che ne conseguono. Un quadro che disegna un Veneto in trasformazione ma in senso positivo, come lo hanno indovinato Paolo Feltrin e altri, tra cui Giorgio Lago. L’agenda dedicata all’architettura contemporanea è stata anche l’occasione per presentare l’atlante di tutte le opere di architettura di Carlo Scarpa, a conclusione dell’anno delle celebrazioni del centenario della nascita di Scarpa che la Regione del Veneto ha promosso. .  
   
   
IRIDE S.P.A: DALLA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI UN FINANZIAMETO DA 120 MILIONI DI EURO PER REALIZZARE IL REPOWERING DEL 2° GRUPPO TERMOELETTRICO IN COGENERAZIONE DELLA CENTRALE DI MONCALIERI E L’INSTALLAZIONE DEI NUOVI CONTATORI ELETTRONICI A TORINO.  
 
Torino, 20 dicembre 2006 - La Banca Europea per gli Investimenti (Bei) ha concesso al Gruppo Iride un finanziamento per complessivi 120 milioni di euro. Il prestito è finalizzato al ripotenziamento a 400 Mw del 2° Gruppo Termoelettrico della Centrale di Moncalieri, funzionale allo sviluppo del teleriscaldamento nella Città di Torino, ed all’installazione nel Capoluogo piemontese dei contatori elettronici, che consentiranno la telelettura dei consumi e la telegestione del contratto. Il finanziamento sarà fruibile dal Gruppo Iride nei prossimi due anni in differenti tranche, con utilizzi a tasso fisso o a tasso variabile, con durate anch’esse variabili sino a 15 anni, dei quali cinque di preammortamento. L’operazione, sottoscritta direttamente con la Bei dal Presidente, ingegner Roberto Bazzano, è stata condotta dal Direttore Finanziario di Iride S. P. A. , dottor Massimo Levrino, nominato nella carica lo scorso 4 dicembre dal nuovo Consiglio di Amministrazione della Società. Il finanziamento conferma e consolida il sostegno pluriennale garantito dalla Banca Europea ai progetti di sviluppo promossi dal Gruppo Iride .  
   
   
ELETTRICITÀ: “REGOLE-TIPO” PER LA CONNESSIONE ALLE RETI DI DISTRIBUZIONE PUBBLICATO UN DOCUMENTO PER LA CONSULTAZIONE  
 
Milano, 20 dicembre 2006 - L’autorità per l’energia elettrica e il gas ha pubblicato un Documento per la consultazione recante le regole-tipo, di natura tecnica, per la connessione alle reti elettriche in alta e media tensione. Tali regole-tipo indicano le modalità tecniche che dovranno essere adottate dalle imprese distributrici e dai soggetti che intendono connettersi alle reti elettriche di distribuzione (ad esempio i produttori o i clienti finali connessi alle reti di distribuzione con tensione nominale superiore a 1 kV), oppure che intendono apportare significative modifiche alle connessioni in essere. La introduzione di regole-tipo concorrerà allo stabilirsi di condizioni di effettiva trasparenza nell’accesso alle reti elettriche. Le regole tecniche di connessione alle reti di distribuzione sono state finora adottate dalle singole imprese distributrici in modo autonomo, rispondendo a criteri definiti discrezionalmente dalle singole imprese. Con il presente Documento per la consultazione, che è l’esito di un procedimento avviato nel luglio 2004 con la deliberazione dell’Autorità n. 136/04, l’Autorità intende invece promuovere l’adozione - da parte delle imprese distributrici - di regole tecniche di connessione secondo regole-tipo (redatte dal Comitato Elettrotecnico Italiano - Cei - sulla base di direttive stabilite dall’Autorità), rispondendo quindi ad esigenze di trasparenza e di non discriminazione. Il termine della consultazione è fissato al 31 marzo 2007; tutti i soggetti interessati potranno inviare le proprie osservazioni e suggerimenti, per iscritto, entro tale scadenza. Le regole-tipo di connessione, una volta finalizzate, saranno rese operative a valle di un adeguato periodo di pubblicità delle medesime. .  
   
   
APPROVATA IN GIUNTA LIGURE CENTRALE A BIOMASSE PER FERRANIA ASSESSORE RUGGERI:" PASSO IMPORTANTE PREVISTO NELL´ACCORDO CON INDUSTRIA E PARTI SOCIALI PER UNA NUOVA REINDUSTRIALIZAZIONE DELLA VALBORMIDA"  
 
Genova, 20 dicembre 2006 - È stata approvata ieri dalla Giunta regionale la nuova centrale a biomasse in sostituzione dell´attuale impianto termico a metano, al servizio dell´attività industriale e tenendo conto dell´esigenze dell´ambiente. "Si tratta - ha detto l´assessore regionale all´Urbanistica, Carlo Ruggeri - di un passo importante, in linea con quanto previsto nell´intesa siglata recentemente dal Presidente della Regione, grazie alla disponibilità dei lavoratori, del sindacato e dell´azienda, in questo modo la Regione tiene fede agli impegni assunti con l´azienda, di approvare la centrale a biomasse e contribuire così allo sviluppo di Ferrania e alla nuova reindustrializzazione della Valbormida". La nuova centrale a biomasse che avrà una potenza di 10 megawatt, andrà a sostituire l´attuale impianto di produzione di energia elettrica e calore a gas metano e verrà alimentata da una biomasa boschiva. "Essendo un impianto in sostituzione di un altro - spiega l´assessore regionale Ruggeri - non è stato necessario apportare modifiche al piano energetico regionale". .  
   
   
PIANO EOLICO: ARRIVANO LE DOMANDE PER NUOVE INSTALLAZIONI  
 
Bari, 20 dicembre 2006 - La Puglia, con il Piano Energetico e le sue politiche ambientali, intende valorizzare le energie alternative e rinnovabili. In particolare per quella che sfrutta il vento la Regione, oltre a favorire con il massimo della semplificazione le procedure del mini eolico, non ha rinnovato la moratoria ed ha invece approvato un regolamento che vuole programmare –affidando ai Comuni ampie responsabilità- lo sviluppo dell’eolico industriale. Oggi è già possibile stendere un primo bilancio di tali scelte ed è un bilancio che conferma la consequenzialità fra le volontà e i fatti. In Puglia sono attivi impianti eolici per circa 540 Mw, installati sostanzialmente nel sub appennino dauno. L’assessorato all’Ecologia ha inoltre autorizzato, a conclusione dell’istruttoria di screening, altri 800 Mw per impianti diffusi in tutto il territorio regionale. Lo stesso Assessorato ha infine ricevuto dalle Società private, fra le quali alcune sono leader nazionali nell’energia, proposte per circa 3. 300 Mw ora all’attenzione degli uffici. “Come si vede - spiega l’assessore Michele Losappio - siamo di fronte a numeri che risolverebbero da soli gran parte del deficit nazionale nel settore delle rinnovabili. Anche per questo non possiamo che stigmatizzare l’egoismo di coloro che hanno avanzato ricorso al Tar contro quella parte del regolamento che intende preservare i Parchi e le aree protette dagli impianti eolici. Pensare in un simile contesto di disponibilità di aggredire le zone sottoposte a tutela per il loro valore naturalistico è scelta miope che risponde ad appetiti affaristici che nulla hanno a che fare con la valorizzazione, anche culturale, delle fonti rinnovabili”. Di seguito la tabella che riassume le proposte per 3. 300 Mw presentate alla Regione. Archivio Progetti Parchi Eolici Società/committente data di arrivo istanza prot località/comune n. Aerogeneratori Potenza nominale (Mw) Diametro rotore (m) 1 Enertec Srl 22/08/2006 9766 del 22/10/2006 Erchie (Br) 23 46,00 90 2 Anemon Spa 13/09/2006 10862 e 10866 del 20/09/2006 Salice Salentino (Le) 6 5,10 58 3 Energia Spa 20/09/2006 11350 del 03/10/2006 Laterza (Ta) 24 66,00 100 4 Inergia Spa 04/10/2006 13202 del 09/11/2006 Ordona (Fg) 15 40,00 80 5 Green Engineering & Consulting Srl 20/10/2006 12442 del 25/10/2006 Castellaneta (Ta) 32 96,00 90-94 6 Energy 3k 20/10/2006 12444 del 25/10/2006 Laterza (Ta) 21 63 90-94 7 Asja Ambiente Italia Spa 23/10/2006 12447 del 25/10/2006 Laterza (Ta) 20 40,00 90 8 Società Idroelettrica del Carpino Srl 30/10/2006 13235 del 09/11/2006 Rocchetta S. Antonio (Fg) 2 1,32 9 Energy assetts management 03/11/2006 12952 dell´ 08/11/2006 Laterza (Ta) 21 63,00 90 10 Puglia Wind Energy Srl 08/11/2006 12955 dell´ 08/11/2006 Brindisi (Br) 34 93,50 100 11 Nicola Santellani 15/11/2006 13615 del 16/11/2006 S. Agata di Puglia (Fg) 2 4,00 12 Invest Srl 24/11/2006 14544 dell´ 11/12/2006 Minervino di Lecce (Le) 2 4 80 13 Eurowind Srl 27/11/2006 14093 del 27/11/2006 Ascoli Satriano (Fg) 57 114,00 14 Eurowind Srl 27/11/2006 14095 del 27/11/2006 Ortanova (Fg) 27 54,00 15 Lomagri Srl 27/11/2006 14094 del 27/11/2006 Ascoli Satriano (Fg) 53 106,00 16 Ge. Co. Italia Srl 27/11/2006 14097 del 27/11/2006 Candela (Fg) 5 10,00 17 Farpower Srl 28/11/2006 14513 dell´ 11/12/2006 Candela, Ascoli Satriano (Fg) 74 185 90-100 18 Tecnowind Srl 28/11/2006 14526 dell´ 11/12/2006 Candela (Fg) 4 3,4 19 Energia In Natura Srl 28/11/2006 14532 dell´ 11/12/2006 Lucera (Fg) 44 132 90 20 Alfwind Srl 29/11/2006 14494 dell´ 11/12/2006 Minervino di Lecce (Le) 3 6 80 21 Soc. Catola Wind Srl 29/11/2006 14520 dell´ 11/12/2006 S. Marco la Catola (Fg) 15 30 90 22 Daunia Wind En. Rinn. Srl 29/11/2006 14533 dell´ 11/12/2006 Deliceto (Fg) 32 90 90-100 23 Sea Spa 29/11/2006 14531 dell´ 11/12/2006 Lucera (Fg) 35 70 90 24 De Biasi Giuseppe 30/11/2006 14500 dell´ 11/12/2006 Laterza (Ta) 18 54 90 25 Energia Rinnovabile Italia 30/11/2006 14512 dell´ 11/12/2006 Martano (Le) 12 30 100 26 Fuhrlander Srl 30/11/2006 14518 dell´ 11/12/2006 Sannicandro Garganico (Fg) 30 75 90-100 27 Fuhrlander Srl 30/11/2006 14519 dell´ 11/12/2006 Cagnano Varano (Fg) 30 75 90-100 28 Soc. Energia In Natura Srl 30/11/2006 14523 dell´ 11/12/2006 Castellaneta (Ta) 44 132 90 29 Costr. Gener. De Biasi Srl 30/11/2006 14522 dell´ 11/12/2006 Laterza (Ta) 28 84 90-94 30 Soc. Enel Produzione Spa 30/11/2006 14527 dell´ 11/12/2006 Cerano (Br) 23 69 90 31 Elce Energia Spa 30/11/2006 14530 dell´ 11/12/2006 Ordona (Fg) 20 50 88 32 Green Engineering & Consulting Srl 30/11/2006 14534 dell´ 11/12/2006 Castellaneta (Ta) 43 129 90 33 De Biasi Giuseppe 30/11/2006 14537 dell´ 11/12/2006 Castellaneta (Ta) 13 39 90 34 Inergia Spa 30/11/2006 14535 dell´ 11/12/2006 Castellaneta (Ta) 39 107,25 100 35 Soc. Energia In Natura Srl 30/11/2006 14542 dell´ 11/12/2006 Villa Castelli (Fg) 12 24 36 Repano wind 30/11/2006 14541 dell´ 11/12/2006 Casalnuovo Monterotaro (Fg) 19 38 90 37 Inergia Spa 30/11/2006 14540 dell´ 11/12/2006 Ordona (Fg) 5 10 90 38 Sistemi energetici Srl 30/11/2006 14539 dell´ 11/12/2006 Lucera (Fg) 34 85 80-100 39 Develop Srl 30/11/2006 14538 dell´ 11/12/2006 Manfredonia (Fg) 35 87,5 88 40 Daunia Wind En. Rinn. Srl 30/11/2006 14511 dell´ 11/12/2006 Candela (Fg) 8 16 41 Costr. Gener. De Biasi Srl 30/11/2006 14514 dell´ 11/12/2006 Castellaneta (Ta) 18 54 90 42 Ge. Co. Italia Srl 30/11/2006 14516 dell´ 11/12/2006 Torremaggiore (Fg) 22 44 71 43 Energia In Natura Srl 30/11/2006 14517 dell´ 11/12/2006 Laterza (Ta) 32 96 90 44 Energia Rinnovabile Italia 30/11/2006 14521 dell´ 11/12/2006 Zollino (Le) 8 20 100 45 Gruppo D´amato Holding Srl 30/11/2006 14524 dell´ 11/12/2006 Erchie (Br) 16 48 100 46 Green Engineering & Consulting Srl 30/11/2006 14525 dell´ 11/12/2006 Castellaneta (Ta) 73 219 90 47 Elce Energia Spa 30/11/2006 14529 dell´ 11/12/2006 Biccari (Fg) 10 25 80-100 48 Elce Energia Spa 30/11/2006 14528 dell´ 11/12/2006 Manfredonia (Fg) 20 50 49 World Wind Engineering Holding 30/11/2006 14536 dell´ 11/12/2006 Cerignola (Fg) 27 81 100 50 Co. Re. P Srl 30/11/2006 14543 dell´ 11/12/2006 Manduria (Ta) 5 10 90 51 Greenco Srl 09/11/2206 13307 del 10/11/2006 Brindisi-mesagne-s. Donaci 70 140,00 52 Edison Energie Spec. Spa 3011/2006 14515 dell´ 11/12/2006 Bovino (Fg) 10 20 90-100 . .  
   
   
SONDRIO: CONTRIBUTI PER L’INNOVAZIONE E IL RISPARMIO ENERGETICO  
 
Sondrio, 20 dicembre . 2006 - Al via 2 nuovi bandi a sostegno del mondo produttivo, attivati nell’ambito dell´Accordo di Programma sottoscritto tra Regione Lombardia e Camere di Commercio per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo. Si tratta del “bando innovazione per la competitività” e del “bando solare termico”, due iniziative rivolte alle micro, piccole e medie imprese lombarde di tutti i settori economici, finalizzate, rispettivamente, a supportare progetti di innovazione tecnologica e a favorire l’adozione di misure di efficienza energetica. Con queste azioni agevolative viene data attuazione agli Assi prioritari di intervento individuati dall’Accordo sopraccitato, tra cui rientrano, innovazione, risparmio energetico e sostenibilità ambientale, temi sui quali le imprese si confrontano quotidianamente, e che rivestono un’importanza strategica per lo sviluppo di ogni sistema economico. Investire in innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale è fondamentale per le imprese, anche di piccole dimensioni, che vogliono mantenere e accrescere la propria competitività all’interno di un’economia moderna che premia sempre più la qualità, l’innovazione e il rispetto dell’ambiente. E questo è tanto più vero per il nostro territorio, data la peculiarità del suo sistema imprenditoriale, caratterizzato da imprese di ridotte dimensioni, e dal contesto ambientale di riferimento, la cui salvaguardia è strettamente connessa al suo sviluppo economico, costituendo l’ambiente una delle sue maggiori ricchezze. La dotazione finanziaria dei 2 bandi per quanto riguarda la provincia di Sondrio, grazie all’Accordo di programma sopra citato che prevede il raddoppio dei fondi messi a disposizione dalla Camera di Commercio da parte della Regione Lombardia, ammonta complessivamente a 150. 000 Euro. Questo meccanismo di fatto consente di implementare le risorse destinate alle varie iniziative che vengono promosse a livello locale, accrescendone l’entità e rafforzandone quindi l’impatto sul territorio. Nello specifico, il “bando innovazione per la competitività” (con una dotazione di 110. 000 euro), permette di accedere a contributi a fondo perduto, ai sensi della normativa comunitaria “de minimis”, per progetti di aggregazione di impresa e di innovazione tecnologica ad ampio spettro, tra cui si annoverano, a titolo esemplificativo, la certificazione di qualità, la registrazione di brevetti europei o internazionali, le consulenze sulle nuove tecnologie e le attività di ricerca e sviluppo. Sono ammissibili progetti con costi complessivi non inferiori a 25mila euro (in caso di imprese aggregate, la stessa cifra viene moltiplicata per il numero di imprese) con un entità di contribuzione diversificata, a seconda delle caratteristiche dell’intervento realizzato, dell’aggregazione di imprese e della tipologia di misura attivata (40% delle spese effettivamente sostenute e ammesse –al netto dell’Iva- fino al valore massimo di 40mila euro, innalzabili al 50% e a 50mila euro nel caso di progetti presentati da imprese in forma aggregata). La presentazione delle domande dovrà avvenire obbligatoriamente in forma telematica, attraverso l’utilizzo di apposita procedura on-line, che sarà resa operativa alla data di apertura del bando, stabilita nel 18 dicembre, sul sito della Camera di Commercio di Sondrio e della Regione Lombardia. Per quanto riguarda il “bando solare termico” (con una dotazione di 40. 000 euro), è prevista l’erogazione di contributi in regime “de minimis” a fronte della realizzazione di nuovi impianti solari per la produzione di acqua e/o aria calda per uso igienico-sanitario e/o riscaldamento, impiegati nelle attività d´impresa e rispondenti a specifici requisiti tecnici. In particolare i nuovi impianti, realizzati da installatori iscritti alla Camera di Commercio ed in possesso dei requisiti tecnico-professionali previsti dalla Legge n°46/90, dovranno avere dimensioni tali da garantire produzioni uguali o superiori a 35. 000 kWh/anno ed essere dotati di contatore di calore. L’agevolazione - corrispondente al 50% del costo di realizzazione dell’impianto - verrà accordata con priorità ai progetti che presentano il migliore rapporto tra costo ed energia producibile. Anche per quest’iniziativa è previsto che le domande di accesso al contributo vengano presentate esclusivamente per via telematica alla Camera di Commercio della provincia in cui è localizzata la sede operativa presso cui si vuole realizzare il nuovo impianto, utilizzando l´apposita procedura on line disponibile all´indirizzo: http://62. 101. 84. 188/industria-web/, dal 1 dicembre 2006 al 31 gennaio 2007. Entrambi i bandi saranno presentati pubblicamente presso la sede dell’ente camerale il giorno 21 dicembre alle ore 14,30. Il presidente Succetti ha commentato “Queste due iniziative, che seguono al bando per l’internazionalizzazione, consentono di dispiegare al meglio le potenzialità dell’accordo di collaborazione raggiunto con la Regione che, è bene ricordarlo, ha garantito il raddoppio delle risorse messe a disposizione dalla Camera di Commercio, con evidenti benefici a favore del sistema imprenditoriale”. .  
   
   
ENEL ADERISCE AL NUOVO CODICE DI AUTODISCIPLINA DELLE SOCIETA’ QUOTATE  
 
 Roma, 20 dicembre 2006 – Il Consiglio di Amministrazione dell’Enel, riunitosi ieri sotto la presidenza di Piero Gnudi, ha deliberato il pieno recepimento da parte della Società delle raccomandazioni formulate nella nuova edizione del Codice di Atodisciplina delle società quotate, pubblicata nel mese di marzo 2006. Nella riunione il Consiglio di Amministrazione ha inoltre adottato le misure di propria competenza per adeguare la corprate governance di Enel alle raccomandazioni della nuova edizione del Codice. In tale ambito il Consiglio di Amministrazione ha provveduto, in particolare: al riconoscimento della qualifica di amministratore esecutivo anche nei riguardi del Presidente, alla luce di quanto disposto dalla nuova edizione del Codice; all’accertamento dei requisiti di indipendenza in capo a tutti gli amministratori non esecutivi; alla definizione degli orientamenti in merito al numero massimo di incarichi che possono essere rivestiti negli organi di amminstrazione e di controllo di altre società di rilevanti dimensioni da parte dagli Amministratori di Enel; alla ridefinizione della composizione del Comitato per il controllo interno, che risulta ora presieduto da Augusto Fantozzi; all’approvazione di specifici regolamenti organizzativi del Comitato per le remunerazioni e del Comitato per il controllo intero, che ne disciplinano le modalità di funzionamento e ne allineano le competenze a quelle indicate nella nuova edizione del Codic; a prendere atto della identificazione dei principali rischi inerenti il Gruppo Enel e dell’individuazione dei criteri di misuraione, gestione e monitoraggio dei rischi stessi, concordando circa la compatibilità dei rischi medesimi con una corretta gestione imprenditoriale; all’approvazione di un apposito regolamento per la disciplina delle operazioni con parti correlate. Dell’insieme di tali misure si provvederà a dare conto compiutamente nella relazione sulla corporate governance che sarà pubblicata contestualmente al progetto di bilancio relativo all’esercizio 2006. Si segnala inoltre che nello scorso mese di novembre il Consiglio di Amministrazione di Enel ha provveduto all’aggiornamento edall’integrazione del Modello organizzativo adottato in relazione alle disposizioni in materia di responsabilità amministrativa ma di fatto penale) delle società contenute nel Decreto Legislativo n. 231 dell’8 giugno 2001, inserendo tra l’altro nel Modello stesso specifiche procedure per la prevenzione dei reati e degli illeciti amministrativi in ateria di abusi di mercato. Con tali iniziative Enel ha quindi rafforzato e al contempo aggiornato il proprio sistema di corporate governance, al fine di offrire al mercato adeguate garanzie di trasparenza e correttezza nella gestione della Società. .  
   
   
ERG SPA, ADERISCE AL NUOVO CODICE DI AUTODISCIPLINA PER LE SOCIETÀ QUOTATE  
 
Genova, 20 dicembre 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Erg Spa, riunitosi ieri, ha deliberato di aderire al nuovo Codice di Autodisciplina per le società quotate sottoposto a revisione nel marzo 2006 da parte del Comitato per la Corporate Governance di Borsa Italiana. Nella relazione annuale sulla governance, relativa all’esercizio 2006, verrà fornita una specifica informazione in ordine ai tempi ed alle modalità applicative dei nuovi principi introdotti dal Codice di Autodisciplina. Il Consiglio di Amministrazione è stato informato del fatto che il sinistro che ha interessato gli Impianti Nord della Raffineria Isab, il 30 aprile 2006, si è chiuso con un rimborso assicurativo pari ad un importo complessivo di 106 milioni di Euro, di cui 18 milioni di Euro per i danni diretti. .  
   
   
LOSAPPIO CONSEGNA A VENDOLA IL PEAR - PIANO ENERGETICO AMBIENTALE - DEFINITIVO  
 
Bari, 20 dicembre 2006 - Nel rispetto puntuale, anche temporale, degli impegni assunti, l’Assessorato all’Ecologia ha consegnato ieri al Presidente Vendola la stesura definitiva del Pear – piano energetico ambientale regionale. .  
   
   
SIGLATO A VERONA UN ACCORDO PER L´OTTIMIZZAZIONE DEL RECUPERO E RICICLO DEI RIFIUTI DI IMBALLAGGIO  
 
 Verona, 20 dicembre 2006 - Individuare metodi per la tracciabilita´ dei flussi dei materiali di imballaggio, dalla produzione industriale fino al recupero finale presso gli utilizzatori. E´ questo uno dei punti principale dell´Accordo sottoscritto il 18 dicembre a Verona dall´Assessore regionale all´Ambiente Giancarlo Conta e da Fausto Crema, Consigliere del Consorzio Nazionale Imballaggi (Conai). L´accordo, che avra´ una durata di quattro anni, ha quale obiettivo l´ottimizzazione del recupero e il riciclo dei rifiuti di imballaggio provenienti dalla raccolta differenziata regionale. "Si tratta - ha sottolineato l´Assessore Conta - di un accordo startegico, in quanto ci consentira´ di monitorare l´intera filiera, permettendoci di delieneare le strategie future per ottimizzare sempre piu´ l´utilizzo dei rifiuti, che devono essere considerati una risorsa. A questo scopo sono previste campagne di informazione e comunicazione, non solo nei confronti dei cittadini, ma anche verso quelle associazioni o comitati, che periodicamente nascono piu´ o meno spontaneamente e che in modo prevenuto e pretestuoso creano un ingiustificato allarmismo, ostacolando certi percorsi. Vorrei ricordare - ha ribadito Conta - che non siamo degli incoscienti e che nella politica ambintale della Regione il dato imprescindibile e´ la difesa dell´ambiente e del cittadino. Cio´ non toglie che il rifiuto rappresenti una risorsa a scopi energetici e che la realizzazione di termovalorizzatori, ovviamente con tutte le precauzioni possibili per ambiente e cittadini, sia ormai una necessita´ ´´. Conta ha poi ricordato che il Veneto e´ al primo posto in Italia per quanto riguarda la raccolta differenziata, superando ampiamente l´obiettivo di legge, con un 50% dei circa 2,3 milioni di tonellate di rifiuti. Per quanto riguarda i rifiuti di imballaggio conferiti al sistema Conai - Consorzi di filiera, sulla base delle convenzioni Anci - Conai, questi superano, in quattro province su sette, il tetto dei 65 Kg per abitante. ´´ Questa e´ una delle regioni - ha dichiarato Fausto Crema - per cui il presente Accordo si configura come un ulteriore impegno per favorire al massimo la destinazione dei rifiuti di imballaggio a risorsa recuperabile attraverso il riciclo´´. Ad ulteriore supporto dell´iniziativa verranno sviluppate campagne di comunicazione e di sensibilizzazione rivolte ai cittadini, attivita´ di promozione sia del mercato dei prodotti riciclati, sia prevenzione nella produzione dei rifiuti. Nell´ambito di questa intesa Conai rappresenta la garanzia che i rifiuti di imballaggio provenienti dalla raccolta differenziata - acciaio, alluminio, carta, plastica, legno e vetro - vengano consegnati, per il recupero e riciclo, a realta´ industriali locali in grado di trasformarli in nuova materia utilizzabile in nuovi cicli produttivi. A tutela del funzionamento complessivo dell´Accordo verra´ costituito un Comitato Tecnico formato da rappresentanti della Regione, del Conai, dei Consorzi di filiera di aziende di riciclo oltre all´Osservatorio Regionale Rifiuti, con l´obiettivo di monitorare le attivita´ svolte. .  
   
   
IBM E PRESTIGIOSE UNIVERSITÀ AMERICANE INSIEME ALL’INSEGNA DELL’OPEN SOURCE NUOVI PROGETTI DI RICERCA STUDIATI PER VELOCIZZARE LA CREAZIONE DI TOOL IT PER LA SANITÀ, LA PRIVACY E LA SICUREZZA  
 
Yorktown Heights, Ny, 20 dicembre 2006 – Ibm e sette prestigiose università statunitensi hanno annunciato nuovi progetti di ricerca sul software aperto, con l’obiettivo di dare ulteriore impulso alla collaborazione tra università e imprese superando le sfide legate alla proprietà intellettuale. L’iniziativa fa parte del programma Open Collaborative Research di Ibm. Nell’ambito di questo nuovo programma, i risultati sviluppati tra Ibm Research e i docenti e gli studenti delle prestigiose università saranno messi a disposizione come codice software “Open Source” e tutta la nuova proprietà intellettuale che emergerà da tali risultati sarà pubblicata apertamente o resa disponibile senza royalty. Le università che partecipano al programma sono la Carnegie Mellon University, la Columbia University, il Georgia Institute of Technology, la Purdue University, la Rutgers University, l’Università della California di Berkeley e l’Università della California di Davis. I progetti iniziali riguarderanno la qualità, la privacy e la sicurezza del software, l’ottimizzazione matematica e il supporto decisionale in campo clinico. Il programma consentirà ai ricercatori di Ibm di collaborare attivamente con i docenti e gli studenti su una serie di progetti software definiti a livello strategico, scelti specificamente per l’importanza sociale, la difficoltà tecnica e l’esigenza di uno sforzo collaborativo. Nello specifico, gli argomenti e le università previsti per le collaborazioni iniziali sono: Qualità del software (Rutgers University e Università della California di Berkeley): la collaborazione svilupperà tecniche e tool di analisi dei programmi, per rilevare e correggere difetti del software prima che essi raggiungano i clienti, concentrandosi su sistemi software di scala industriale, che pongono nuove sfide per via delle dimensioni e della complessità. Privacy e gestione delle politiche di sicurezza (Carnegie Mellon University e Purdue University): il team affronterà problemi più diffusi nelle organizzazioni in tema di privacy e sicurezza end-to-end, e promuoverà l’adozione degli standard aperti necessari per conseguire questo risultato. Software di ottimizzazione matematica (Carnegie Mellon University e Università della California di Davis): l’obiettivo è sviluppare software di ottimizzazione matematica in ambito industriale. Supporto alle decisioni cliniche (Columbia University e Georgia Institute of Technology): esperti informatici e clinici collaboreranno per creare tool e interfacce facili da usare per il supporto alle decisioni cliniche, abbattendo le barriere tecnologiche e le incomprensioni attualmente esistenti tra l’universo medico e quello informatico. Questi progetti di ricerca dimostrano i continui vantaggi conseguiti grazie agli Open Collaboration Principles annunciati nel dicembre 2005, che si propongono di accelerano la ricerca collaborativa per il software Open Source. .  
   
   
GENOVA: EDILIZIA UNIVERSITARIA, INAUGURAZIONE NUOVE RESIDENZE IN SALITA DELLE FIESCHINE  
 
 Genova, 20 dicembre 2006 - È stato inaugurato il 18 dicembre, l´ultimo lotto di residenze universitarie nel Conservatorio dei Fieschi, in Salita delle Fieschine. L´intervento, costato 3. 737. 000 euro finanziati dalla Regione e dall´Azienda Regionale per i Servizi Scolastici ed Universitari (Arssu), porta così a 177 i posti letto totali a disposizione degli studenti universitari nell´antico convento genovese. All´interno della struttura (circa 6. 000 metri quadrati di estensione), oltre alle residenze, sono a disposizione tre aule studio (per 194 posti) e una sala informatica con 12 postazioni internet. Gli studenti che accedono alla residenze delle Fieschine pagano al mese un costo di circa 125 euro, per un ammontare annuo di 1. 500 euro. I lavori di ristrutturazione e adeguamento del Conservatorio sono iniziati nel dicembre del 2005 e hanno visto la realizzazione di 95 posti letto nel marzo 2006, cui se ne sono aggiunti altri 27 a settembre. "Con questo intervento - ha spiegato il vicepresidente della Regione, Massimiliano Costa - non solo ampliamo l´offerta, ma andiamo a calmierare il mercato degli affitti per gli universitari". Costruito tra il 1763 e il 1771 per volontà testamentaria del Conte Domenico Fieschi, il Conservatorio dei Fieschi viene destinato all´accoglienza di giovani ragazze genovesi fino agli anni compresi tra le due guerre mondiali. Dopo la guerra lo stabile viene stato destinato ad uso scolastico, dando la sede a varie scuole genovesi, l´ultima delle quali è stato il Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci che ha lasciato l´edificio nel 2005. Con la conclusione dei lavori di ristrutturazione i posti alloggio per universitari nelle sedi di Genova e Savona ammontano complessivamente a 624, con un indice di soddisfazione dell´80% delle domande rivolte all´Arssu. Inoltre entro la prima metà del 2008 verranno aperte le due nuove residenze di Vico Marinelle nel centro storico e di via Balbi 34, nel palazzo dell´ex Hotel Milano Terminus; nel frattempo si concluderanno anche i lavori di ristrutturazione della casa dello Studente di Corso Gastaldi che metterà a disposizione altri 150 posti. In questo modo, l´offerta complessiva di posti letto per studenti fuori sede sarà pari a 910, potendo così soddisfare il 100% delle domande degli aventi diritto. I lavori che hanno consentito la realizzazione di nuove residenze universitarie hanno comportato un investimento di oltre 15 milioni di euro, in parte provenienti dalla Regione Liguria (50% dell´importo complessivo) e parte dal Miur, il Ministero dell´Università e della Ricerca. Sul fronte del diritto allo studio universitario, per l´anno accademico 2006-2007, gli studenti che hanno beneficiato di borse di studio sono stati in tutta la Liguria 3. 369, grazie ad un impegno finanziario della Regione Liguria di oltre 7,7 milioni di euro ad opera che ha consentito di soddisfare il 93% delle domande degli aventi diritto. "L´anno scorso - ha aggiunto Costa - l´indice di soddisfazione degli aventi diritto era al 74%, quest´anno è ulteriormente salito, tenendo conto che è aumentato anche il numero dei ragazzi che hanno beneficiato delle borse di studio passati da 3. 200 del 2004 a 3. 369 nel 2006". Residenza Delle Fieschine
Marzo 2006 Settembre 2006 Dicembre 2006 Totale 95 posti letto 27 posti letto 55 posti letto 177 posti letto
Posti Complessivi (Genova E Savona) A Dicembre 2006 624
Posti Complessivi Anno Accademico 2007-08 910
Dislocati in:
Casa dello Studente C. So Gastaldi 150
Casa dello Studente Via Asiago 112
Residence Montagnola Sal. Montagnola della Marina 41
Residence Acquaverde P. Zza Acquaverde 20
Residence Balbi Via Balbi 19
Residence Stella Via. A. Doria 37
Residence Mele Vico delle Mele 16
Residence Firenze Zurigo Via Gramsci 38
Residenza Terzo Chiostro Via S. M. Di Castello 37
Residenza Paganini Piazza S. Maria in Passione 20
Residenza Monachette Vico Monachette 23
Residenza Durazzo Vico Durazzo 10
Residenza S. Brigida Piazza Truogoli di S. Brigida 23
Residenza Suore Benedettine Via L. Stallo 15
Appartamento P. Sso Ferradini 4
Appartamento Via S. M. In Castello 2
Conservatorio dei Fieschi Salita delle Fieschine 177
Residenza Vico Marinelle 77
Residenza Via Balbi ex Hotel Milano Terminus 65
Residence Bligny ex Caserma Bligny 24
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SCUOLE PRESIDIATE PER LA TRANQUILLITÀ DI RAGAZZI E FAMIGLIE DA GENNAIO OPERATIVA UNA TASK FORCE DI CARABINIERI IN CONGEDO  
 
 Segrate, 20 dicembre 2006 - Studenti più sicuri da gennaio, con il nuovo servizio di vigilanza istituito dall’assessorato alla Polizia Locale all’esterno delle scuole. “Un’iniziativa che nasce dalla collaborazione tra la Polizia locale e i volontari in congedo dell’Associazione Nazionale Carabinieri (Anc) - spiega Benito Alberto Ruiu assessore alla partita – e che ha incontrato il favore e il supporto dei dirigenti scolastici dei plessi interessati, Milano Due e San Felice, dove si è reso opportuno intervenire per prevenire e scoraggiare episodi di bullismo e tenere lontani eventuali spacciatori”. Una task force messa in azione per obbedire alla volontà di accrescere sempre di più la percezione di sicurezza nei cittadini, obiettivo fondamentale del programma di mandato del Sindaco, Adriano Alessandrini, che commenta: “Le famiglie, i giovani, gli anziani, i più deboli, devono sentire che ci siamo, siamo loro vicini e pensiamo a tutelare la loro tranquillità e il loro benessere. Un compito non facile che portiamo avanti ogni giorno con il prezioso aiuto delle forze dell’ordine, in primis i Carabinieri cui va tutta la nostra gratitudine”. Sempre presenti e in uniforme, per essere immediatamente riconoscibili, i carabinieri in congedo terranno sotto controllo i ragazzi in particolare all’uscita di scuola, al termine delle lezioni. Collegati via cellulare con il Comando della Pl, all’occorrenza potranno richiederne l’intervento in tempo reale. Un bel sollievo per mamme e papà. “Un altro servizio che possiamo offrire alla Comunità grazie a una sinergia di risorse che ci permette di fare fronte comune in tema di sicurezza e monitorare in modo capillare il territorio – chiosa Ruiu -; ringrazio Luigi Gorla presidente dell’Anc locale per la forte sensibilità dimostrata nei confronti di questo progetto dell’amministrazione e per aver accettato con entusiasmo di realizzarlo concretamente lavorando con la propria squadra fianco a fianco con il comandante della Polizia locale Lorenzo Giona e il team dei nostri agenti ”. Dopo la fase della sperimentazione iniziale, gli uomini dell’Arma presidieranno a breve tutti gli istituti cittadini. .  
   
   
GRANDE PARTECIPAZIONE ALLA FESTA DELLA LEGALITÀ INSEGNARE LEGALITÀ NELLE SCUOLE TOSCANE ALMENO UN´ORA ALLA SETTIMANA LA PROPOSTA ARRIVA DAL VICEPRESIDENTE GELLI. RITA BORSELLINO: "RICORDARSI DEL SUD NON SOLTANTO NELL´EMERGENZA". VIGNA: "LA MAFIA VUOLE LA NON CONOSCENZA, LA NON CULTURA"  
 
Firenze, 20 dicembre 2006 - "Almeno un´ora alla settimana, in tutte le scuole toscane, dovrebbe essere dedicata all´educazione alla legalità". Con questa proposta, lanciata dal vicepresidente della Regione Federico Gelli, si è aperta ieri pomeriggio al Palaffari la Festa della Legalità in Toscana, un appuntamento al quale hanno partecipato oltre 600 ragazzi. Una festa che offerto l´occasione per riflettere e discutere ma anche per stare insieme e divertirsi. "Questa Festa è nata da una scommessa fatta con Rita Borsellino a fine agosto, a conclusione dell´esperienza dei ragazzi che hanno deciso di lavorare come volontari nei terreni confiscati alle mafie - ha spiegato Gelli - Essere riusciti in così poco tempo ad organizzare un simile evento equivale ad aver vinto la scommessa. L´impegno e la passione che ci hanno messo e che ci mettono tutti questi ragazzi, la loro forza, devono costituire la spinta maggiore per le istituzioni per proseguire nella lotta a tutte le forme di mafia. Vogliamo che proprio da qui, dalla Toscana, parta un messaggio forte che possa coinvolgere tutte le altre Regioni e tutte le istituzioni in questa lotta. Essere cittadini del futuro - ha concluso Gelli - passa proprio dal rispetto delle regole e della legalità ed è per questo che i nostri ragazzi fin dalla scuola devono imparare questi principi fondamentali". Alla tavola rotonda che ha aperto la Festa, insieme a Gelli c´erano altri ospiti illustri tra i quali Rita Borsellino, Pier Luigi Vigna, Vanna Van Straten, Tiziana Di Salvo, Filippo La Torre. "Io più che ad insegnare ai ragazzi - ha detto Rita Borsellino - vengo soprattutto a prendere i loro messaggi e a rendermi conto dell´impegno, gratuito e volontario, che impiegano per affermare certi valori. Purtroppo - ha proseguito la sorella del compianto magistrato - dei casi Calabria, Campania o Sicilia ci accorgiamo soltanto quando accadono fatti eclatanti, quando ci sono le emergenze. Poi ci si dimentica di queste realtà ma è proprio quando cala il silenzio, quando gli equilibri si instaurano e consolidano, che dovremmo ricordarcene. Boss ce ne sono tanti in giro - ha concluso - ma forse se si sapessero distinguere bene le persone, le amicizie e le collaborazioni si bacerebbero meno persone". "Oltre alla solidarietà - ha sottolineato Pierluigi Vigna - il migliore anticorpo per rendere vivibile un territorio è fare in modo che i cittadini che lo vivono possano identificarvisi. Quando questo accade l´illegalità si affloscia. Chi ha lavorato nei campi estivi ha dato un grosso contributo alla cittadinanza perché le cooperative che avete aiutato sono di cittadini che prima vivevano nel territorio in condizione di sudditi. La proposta di insegnare legalità nelle scuole, ma più che una lezione dev´essere una discussione sulla legalità, è importante. Durante la mia attività - ha concluso Vigna - nel corso degli interrogatori con i mafiosi, mi sono trovato di fronte persone che mi hanno detto che la colpa era dello Stato che non gli aveva insegnato l´educazione civica. Devo dire che questa è una lacuna che tutt´ora esiste. Penso anche all´uso irresponsabile del denaro, al proliferare di giochi e scommesse che in tanti casi hanno distrutto famiglie. La mafia vuole la non conoscenza e la non cultura". Alla festa era atteso anche il ministro Giovanna Melandri che però non ha potuto partecipare ed ha inviato un messaggio a tutti i ragazzi. Infine da registrare il grande successo della sveglia della legalità, un gadget consegnato a tutti i partecipanti, e la suoneria della legalità, realizzata dalla Bandabardò e scaricabile anche dal portale www. Intoscana. It .