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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Febbraio 2007
NEELIE KROES IN VISITA UFFICIALE A ROMA IL 21 E 22 FEBBRAIO 2007  
 
Roma, 22 febbraio 2007 - La commissaria europea responsabile per la concorrenza Neelie Kroes è in visita ufficiale a Roma il 21 e 22 febbraio 2007. Nel pomeriggio di mercoledì 21 si è incontrata a Palazzo Chigi con il Presidente del Consiglio Romano Prodi, seguito alle 17,30 da una conferenza stampa della commissaria Kroes sulle indagini di concorrenza relative all´energia e ai servizi finanziari, presso la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, in Via Quattro Novembre 149. Il 22 febbraio alle ore 9,15 presso la Sala dei Papi di Palazzo Altemps, Via de’ Gigli d’oro n. 21 si terrà una tavola rotonda organizzata dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea e dalla Fondazione Einaudi su “L’indagine della Commissione europea sul mercato europeo dell’energia”. All´evento parteciperanno anche Emma Bonino, Ministro per le Politiche Comunitarie e il Commercio Internazionale; Pierluigi Bersani, Ministro dello Sviluppo Economico; Alessandro Ortis, Presidente dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas; Antonio Catricalà, Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato; Emma Marcegaglia, Vice Presidente di Confindustria responsabile per l’Energia. L´incontro sarà moderato da Roberto Napoletano, Direttore de “Il Messaggero”. L´evento è aperto al pubblico e ai giornalisti interessati. Si prega di confermare a Opef: tel. 06 97746367 – fax 06 97746370 - e-mail info@opef. It Alle ore 12,00 presso la sede di Piazza G. Verdi, 6/a è prevista una tavola rotonda organizzata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sul tema della concorrenza nei servizi finanziari. All´evento parteciperanno, oltre alla commissaria Kroes, Antonio Catricalà, Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato; Matteo Arpe, Amministratore delegato di Capitalia; Corrado Passera, Amministratore delegato di Intesasanpaolo; Alessandro Profumo, Amministratore delegato di Unicredito; Corrado Fissola, Presidente dell´Abi. L´incontro sarà moderato da Massimo Mucchetti, editorialista de “Il Corriere della Sera”. .  
   
   
COMMISSIONE EUROPEA: RIDURRE GLI INFORTUNI SUL LAVORO DEL 25% ENTRO IL 2012 NUOVA STRATEGIA QUINQUENNALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO  
 
Bruxelles, 22 febbraio 2007 - La nuova strategia quinquennale per la salute e la sicurezza sul lavoro, adottata ieridalla Commissione, ha come obiettivo di ridurre di un quarto le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro nell´Ue. Dal 2002 al 2004 gli infortuni mortali sono diminuiti del 17% e quelli che comportano un´assenza dal lavoro non inferiore a tre giorni sono scesi del 20%. I progressi variano però secondo i paesi, i settori, le imprese e le categorie di lavoratori. I mutamenti nel mondo del lavoro stanno facendo emergere nuovi rischi, e alcune malattie professionali sono in aumento. “Le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro rappresentano in Europa un grosso onere per lavoratori e datori di lavoro: ogni anno si contano circa quattro milioni di infortuni, che sotto il profilo economico rappresentano un costo enorme per l´economia europea. Una parte considerevole di questo costo ricade sui sistemi di previdenza sociale e sulle finanze pubbliche”, ha dichiarato Vladimír Špidla, commissario responsabile per l´occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità. “Il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori è di fondamentale importanza ai fini della strategia dell’Unione europea per la crescita e l´occupazione. Migliorare la produttività e la qualità del lavoro significa dare impulso alla crescita e alla competitività dell´Europa”. Malgrado gli importanti passi avanti compiuti negli ultimi cinque anni, rimane ancora molto da fare. Il costo degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali non grava in ugual misura su tutti i soggetti coinvolti. Le assenze dal lavoro costano ai lavoratori europei circa un miliardo di euro all´anno. I datori di lavoro devono sostenere i costi delle indennità di malattia, della sostituzione dei lavoratori assenti e della perdita di produttività, in molti casi non coperti da assicurazione. Particolarmente esposte sono le piccole e medie imprese, in cui si verifica l´82% degli infortuni professionali e il 90% degli infortuni mortali sul lavoro. I settori dell’edilizia, dell´agricoltura, dei trasporti e della sanità sono quelli che presentano il rischio più elevato di infortuni sul lavoro; i giovani, gli immigrati, i lavoratori più anziani e i lavoratori precari sono le categorie più fortemente colpite. Alcuni tipi di malattie sono in aumento, e soprattutto le patologie muscolo-scheletriche (lombalgie, lesioni articolari, lesioni da sforzi ripetuti) e quelle connesse a stress psicologici. La strategia per il periodo 2007-2012 mira ad una riduzione del 25% degli infortuni e delle malattie professionali nell´Ue, e a tal fine prevede una serie di azioni a livello europeo e nazionale nei seguenti campi: miglioramento e semplificazione della legislazione in vigore e rafforzamento della sua applicazione concreta mediante strumenti non vincolanti (scambi di buone pratiche, campagne di sensibilizzazione, miglioramento dell’informazione e della formazione); definizione e attuazione di strategie nazionali adattate alla situazione specifica di ciascuno Stato membro, rivolte ai settori e alle imprese più direttamente coinvolti e finalizzate a obiettivi nazionali di riduzione degli infortuni e delle malattie professionali; integrazione delle tematiche relative alla salute e alla sicurezza sul lavoro nelle altre politiche europee (istruzione, sanità pubblica, ricerca) e perseguimento di nuove sinergie; individuazione e valutazione dei possibili nuovi rischi mediante un rafforzamento della ricerca, lo scambio di conoscenze e l´applicazione pratica dei risultati. . .  
   
   
PROGETTO COMUNITARIO RISCONTRA BASSI LIVELLI DI TOLLERANZA DELL´IMMIGRAZIONE IN EUROPA  
 
 Bruxelle, 22 febbraio 2007 - I risultati di un´indagine sulla percezione dei migranti e della migrazione sono destinati a suscitare preoccupazione in coloro che si occupano di integrazione e tolleranza in Europa. La ricerca, condotta nell´ambito del progetto Femage (Needs for female immigrants and their integration in ageing societies, ossia Esigenze delle immigrate e la loro integrazione nelle società in progressivo invecchiamento) finanziato dall´Ue, ha raccolto i pareri di 21 000 cittadini nati in otto paesi europei: Austria, Estonia, Finlandia, Germania, Polonia, Repubblica ceca, Slovenia e Ungheria. Due terzi degli intervistati di Estonia, Germania, Polonia, Repubblica ceca, Slovenia e Ungheria ritengono che vi siano troppi stranieri nel loro paese, opinione condivisa da quasi metà degli austriaci. In tutti i paesi, negli intervistati prevalevano atteggiamenti negativi nei confronti degli stranieri e molte opinioni negative si fondavano sugli svantaggi in termini di mercato del lavoro causati dalla presenza degli stranieri. Nella Repubblica ceca, in Germania orientale, Ungheria e Polonia più della metà degli intervistati è convinta che gli immigrati sottraggano posti di lavoro. I responsabili politici affermano spesso che l´immigrazione rappresenta un rimedio parziale al declino della popolazione. Tale dichiarazione trova d´accordo la maggioranza dei finlandesi: 7 cittadini su 10 sono a favore di tale flusso e solo 1 su 10 è contrario. Questa forma di immigrazione è tuttavia inaccettabile per gli altri. Solo il 5% degli estoni e l´8% dei cechi sono a favore dell´immigrazione «sostitutiva». Il gruppo incaricato del progetto ha riscontrato una chiara linea di demarcazione tra i paesi occidentali e quelli dell´Europa centrale e orientale. In Germania occidentale, ad esempio, soltanto il 13% degli intervistati ha dichiarato che non c´è posto per gli stranieri. Il dato sale al 40% nel caso dell´Ungheria. Un fatto preoccupante è che oltre la metà degli intervistati in ogni paese ha espresso l´opinione secondo cui l´aumento degli stranieri favorirebbe la diffusione di criminalità e terrorismo. Nella Repubblica ceca addirittura 8 persone su 10 si sono dette concordi con tale affermazione. Anche all´interno dei vari paesi sono emerse divergenze di opinione: gli intervistati con un livello basso di istruzione o un reddito inferiore erano più inclini ad avere pareri negativi sugli immigrati e sull´immigrazione. «I cittadini con un bagaglio d´istruzione più debole o con una situazione economica meno favorevole sono più propensi a temere la concorrenza economica degli stranieri», si legge nella relazione Femage. In Germania occidentale, più della metà degli intervistati concordava con l´affermazione secondo cui «la presenza degli stranieri è positiva in quanto consente uno scambio con altre culture». Nella Repubblica ceca e in Estonia, solo il 30% degli intervistati si è associato a tale dichiarazione. L´indagine ha inoltre riscontrato una correlazione tra posizioni tradizionali e conservatrici riguardo a ruoli di genere e opinioni sull´immigrazione. «Quanto più gli intervistati difendono la posizione tradizionale delle donne all´interno della famiglia, tanto più negativamente si esprimono sugli immigrati in tutti i paesi oggetto dello studio», si legge nella relazione. Alla domanda sull´integrazione, molti hanno citato l´apprendimento della lingua del paese ospite e il rispetto dei suoi costumi e norme quali indicatori più importanti. La grande maggioranza degli intervistati in sei paesi (tutti tranne Austria e Polonia) ha dichiarato che gli stranieri che non si sono integrati dopo cinque anni dovrebbero rientrare nel loro paese d´origine. La percentuale dei cittadini che condividono tale affermazione oscilla dal 59% della Germania occidentale all´85% dell´Ungheria. La maggior parte degli intervistati si è detta contraria al loro coinvolgimento nella vita politica e nel processo decisionale attraverso il diritto di voto quale mezzo di integrazione. Solo il 48% dei finlandesi intervistati ritiene che i diritti di voto debbano essere garantiti dopo cinque anni di residenza, un dato che è precipitato al 20% nel caso dell´Ungheria. «Tale significato attribuito all´integrazione e la prevalenza del consenso sul fatto che gli stranieri non integrati debbano ritornare nel loro paese, opinioni raccolte in tutti i paesi a prescindere dai livelli alti o bassi di xenofobia riscontrati, sembrano lasciare poco spazio alla tesi politica del multiculturalismo quale adeguamento reciproco egualitario», hanno fatto presente i partner del progetto. Il progetto Femage è finanziato a titolo della sezione «Ricerca a sostegno delle politiche» del Sesto programma quadro (6Pq). I risultati dovrebbero agevolare l´introduzione di misure per l´integrazione economica e sociale degli immigrati e in particolare delle donne. Il progetto si propone inoltre di fornire una panoramica delle esigenze a lungo termine degli immigrati e della loro integrazione nelle società che stanno invecchiando, nonché dei processi e servizi di integrazione. Per maggiori informazioni consultare: http://www. Bib-demographie. De/femage .  
   
   
VENETO: “MARCHIO FAMIGLIA” VALDEGAMBERI: “NUOVA POLITICA PER SOSTEGNO CONCRETO  
 
 Verona, 22 febbraio 2007 - “Veneto, la famiglia è di casa”. Questo slogan fa parte del progetto regionale ‘Marchio Famiglia’ e, nel prossimo biennio, diventerà “patrimonio” comune e “vocabolario” consueto nella nostra realtà territoriale. Il progetto è stato presentato ieri dall’Assessore regionale alle Politiche sociali Stefano Valdegamberi nel corso di un’affollata conferenza stampa tenutasi nella sede dell’Ulss n. 20. “Con quest’iniziativa – ha spiegato Valdegamberi - che non ha eguali in Italia, la Regione Veneto assegnerà un riconoscimento, una garanzia di qualità, un valore aggiunto certificato a chi si impegnerà a realizzare politiche, interventi ed iniziative che pongono la famiglia in primo piano e al centro della propria attività. Al progetto – ha tenuto a precisare Valdegamberi – stiamo lavorando da tempo, ma sono ben contento che lo si possa presentare in questa fase storica, perché ci aiuta a riflettere su quale sia la vera famiglia. Per noi esiste un’unica famiglia ed è quella indicata nella costituzione ”. Il progetto esecutivo del “Marchio Famiglia” prevede una serie di azioni concrete perché dalla teoria si passi alla pratica e si consenta ai soggetti sia pubblici che privati, profit e non profit, di modificare il loro “impianto produttivo”, di trovare tutte le informazioni d’orientamento “alla famiglia”, di indicare gli esercizi veneti che si sono attrezzati nel “mettere al centro la famiglia”. Nei prossimi giorni saranno convocati tavoli regionali per condividere con le principali associazioni di categoria (nel settore del credito, del commercio, della scuola, dello sport, del servizio televisivo) il messaggio regionale, il materiale informativo e per accordarsi sulle modalità operative affinchè un ristorante, un albergo, un museo, una scuola, una palestra, una banca, un supermercato, un comune, ma anche un ospedale, un ufficio postale, etc. Siano “orientati alla famiglia”, amici della famiglia. Queste modalità potranno riguardare le politiche dei prezzi (sconti famiglia per l’ingresso al cinema, al museo, in pizzeria, in un albergo) o le modifiche strutturali degli ambienti negli esercizi commerciali, sociali, pubblici per adeguarli alla presenza di nonni e nipoti, di disabili, di famiglie numerose. Potrebbero trattare anche di modifiche della prassi lavorativa (con la realizzazione di spazi privilegiati per i genitori con bambini negli ambulatori medici, o negli ipermercati; o di corsie preferenziali per l’anziano che ha problemi di deambulazione o per i genitori che fanno la spesa al supermercato nell’ora di punta). Nel sito web www. Venetoperlafamiglia. It (in fase di ultimazione) si troveranno tutte le informazioni inerenti il progetto e l’elenco degli enti dotati del Marchio Famiglia; il sito sarà interattivo per dare la possibilità alle famiglie di dire la loro, esprimendo soddisfazione oppure no per il servizio ricevuto, scambiando le esperienze fatte, le buone prassi e i suggerimenti per migliorare le iniziative già in atto. Contestualmente alla convocazione dei tavoli regionali con le diverse categorie sarà avviata una campagna informativa radio, su stampa e su televisione di diffusione del progetto regionale. “La Regione del Veneto – afferma l’Assessore Valdegamberi - vuole avviare un nuovo corso di politiche per far crescere una cultura che metta la famiglia al centro della comunità, identificando la famiglia come capitale sociale, come risorsa imprescindibile, come soggetto attivo e propositivo, grazie a politiche organiche che promuovano a suo favore interventi di promozione e di sostegno”. Politiche e azioni di qualità che attraverseranno tutti i settori in cui le famiglie sono coinvolte dalla casa ai servizi, dal lavoro al tempo libero, dall’urbanistica alla salute, all’educazione dei figli, creando i presupposti per avere nella famiglia il soggetto basilare e principale, capace di innescare processi di crescita e di superare le difficoltà. “Una grande operazione - conclude Valdegamberi - che legherà il mercato e l’economia alla cultura sociale, all’affermazione di un’etica imprenditoriale, e coinvolgerà tutta la società veneta La Regione riconoscerà pubblicamente gli imprenditori, gli esercenti. , gli amministratori che vorranno impegnarsi in questo progetto che vuole rilanciare il Veneto come territorio accogliente e attrattivo per le “sue” famiglie (sono ben 1,9 milioni con 2,6 componenti ciascuna) e delle famiglie ospiti del Veneto per vari motivi (turismo, vacanze, lavoro, salute)”. Il referente strategico del progetto è l’Assessorato alle Politiche sociali, supportato dal Servizio Famiglia della Direzione regionale; il referente operativo è l’Osservatorio regionale per l’infanzia e l’adolescenza; la campagna informativa sui mass media è invece curata dall’agenzia Meneghini e Associati di Vicenza. .  
   
   
CRESCITA OLTRE PREVISIONI PER UNGHERIA NEL 2007  
 
Milano, 22 febbraio 2007 - Nel corso di una conferenza stampa di ieri , il Ministro delle Finanze ungherese János Veres ha dichiarato che la crescita del Pil nel 2007 sarà probabilmente più alta di quella attesa, del 2,2 p. C. L´ice riporta le affermazioni del Ministro, il quale ritiene che nel primo trimestre dell´anno in corso il deficit di bilancio possa raggiungere il 27 p. C. Del target annuale e che il tasso d´inflazione raggiungerà un picco del 7 p. C. Ad aprile, per poi scendere al 4,4 p. C. Alla fine dell´anno. La correzione del deficit, in base alle dichiarazioni del Ministro, sarà realizzata soprattutto facendo ricorso a tagli alla spesa piuttosto che attraverso l´aumento delle imposte. Nel periodo 2006-2009 le imposte aumenteranno di solo lo 0,9 p. C. Del Pil, mentre la spesa pubblica, nello stesso periodo di riferimento, subirà tagli di circa il 7 p. C. Del Pil. .  
   
   
FORO DI DIALOGO ITALO-RUSSO ROMA, 13 MARZO 2007  
 
Milano, 22 febbraio 2007 – Il 13 marzo prossimo si terrà a Roma, nella prestigiosa sede di Villa Madama, il Foro di dialogo italo-russo, promosso dai governi dei due Paesi in occasione del Vertice bilaterale tra il Presidente del Consiglio Romano Prodi e il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. I lavori - che saranno aperti dai Ministri degli Esteri di Italia e Russia - si focalizzeranno su tematiche di grande rilievo nei rapporti bilaterali, quali l´energia, l´imprenditoria privata e la politica industriale, il ruolo della cultura e dei media. Al dibattito prenderanno parte alti rappresentanti del mondo politico, economico e delle istituzioni di Italia e Russia, tra cui Roberto Poli, Vittorio Merloni e Alessandro Profumo. Sono stati inoltre invitati i Ministri Bonino e Bersani. Www. Ispionline. It .  
   
   
CONFERENZE TEMATICHE DEL 7PQ SULLE NANOSCIENZE IN TURCHIA  
 
Bruxelles, 22 febbraio 2007 - Due conferenze sull´area tematica del 7Pq «Nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione» (Nmp) si terranno ad Ankara e Istanbul, rispettivamente il 1° e 2 marzo. José-lorenzo Vallés, capo dell´unità Materiali della Dg Ricerca della Commissione europea, presenterà la priorità Nmp e analizzerà i temi dei primi inviti. Il programma comprende anche presentazioni relative al profilo e alla ricerca di partner. I ricercatori stranieri sono invitati a inviare i loro profili o quelli dei partner ricercati, che verranno presentati durante la manifestazione. Per ulteriori informazioni (in turco) visitare: http://www. Fp7. Org. Tr/ .  
   
   
DOMENICA 25 FEBBRAIO 2007 FERMO DEL TRAFFICO DALLE 8 ALLE 20 SARA´ ATTUATO PER LA PRIMA VOLTA IN TUTTO IL BACINO PADANO PIRELLI APERTO AL PUBBLICO, GARA DI CORSA IN SALITA AL 31 PIANO  
 
 Milano, 22 Febbraio 2007 - Domenica 25 febbraio 2007 sarà in vigore in Lombardia il provvedimento di fermo totale del traffico dalle 8. 00 alle 20. 00. L´iniziativa, che per la prima volta in assoluto coinvolgerà con modalità differenti tutte le Regioni del bacino padano (tranne la Liguria), è frutto dell´accordo sottoscritto a Roma lo scorso 7 febbraio da Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Province autonome di Trento e Bolzano, Friuli Venezia Giulia e Valle d´Aosta. "Si svolgerà con le regole già applicate nelle precedenti occasioni - ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nella conferenza stampa tenuta insieme all´assessore alla Qualità dell´Ambiente, Marco Pagnoncelli - e non ci saranno né eccezioni né deroghe in più. D´altra parte sono le stesse scritte nell´Accordo con le altre Regioni. Per esempio alle manifestazioni fieristiche potranno accedere con i mezzi privati solo quanti hanno provati motivi di lavoro, cioè solo gli espositori. Saranno potenziati i trasporti pubblici". Il fermo del traffico riguarderà tutti i 136 Comuni che fanno parte delle zone critiche di Milano-como-sempione, Bergamo e Brescia, come in passato, e inoltre interesserà molti altri Comuni, tra cui tutti i capoluoghi di provincia, larga parte di quelli con più di 10. 000 abitanti e altri di minori dimensioni, che hanno liberamente deciso di aderire alla giornata di fermo del traffico, rispondendo positivamente all´invito rivolto nei giorni scorsi dai presidenti e dagli assessori all´Ambiente delle Regioni. Intanto continuano ad arrivare nuove adesioni. Numerosi anche i Comuni di dimensioni ridotte che, non potendo aderire al blocco per ragioni tecniche od organizzative, hanno invitato propri cittadini a contenere l´uso dei mezzi a motore all´indispensabile, dando così un prezioso contributo alla riuscita dell´iniziativa del bacino padano. Dunque, oltre a Milano, Como, Bergamo e Brescia che sono compresi nelle zone critiche, il blocco della circolazione sarà effettuato anche a Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Pavia, Sondrio e Varese e in numerosi altri Comuni. Le Regioni E Il Governo - Formigoni ha a questo punto rinnovato l´appello a cittadini e amministrazioni locali a collaborare per la piena riuscita della giornata. "La giornata interesserà decine di milioni di persone, non sarà solo simbolica ma darà anche un contributo significativo al contenimento delle emissioni (10 tonnellate di Pm10 in meno nell´area padana). Tra l´altro non è certo l´unico punto di unificazione delle politiche delle nostre Regioni, che hanno deciso anche di adottare linee comuni per le politiche sul traffico, sui riscaldamenti, sui combustibili per uso civile e industriale". Fuori dalle aree critiche della Lombardia l´adesione è volontaria. "Se la nostra legge sull´aria - ha commentato Formigoni - non fosse stata impugnata dal Governo, avremmo fatto i provvedimenti attuativi ed io avrei potuto decretare il fermo obbligatorio in tutta la Regione. Ribadisco che l´impugnativa del Governo è grave e stupefacente, mentre registro che favore e sostegno alla nostra legge è stato espresso anche oggi in modo quasi unanime dalla Commissione ambiente della Camera. C´è un conflitto tra Regione Lombardia e Governo che noi non abbiamo voluto; il ministro Lanzillotta ha dichiarato apprezzamento per la nostra legge in quanto avanzata ed esemplare. Resta il fatto che il ricorso del Governo alla Corte costituzionale è ancora in piedi. Mentre nessuna risposta dal Governo ci è giunta sulle nostre richieste: regolamentare l´uso dei filtri anti-particolato e concedere poteri speciali alle Regioni che lo vogliono per limitare la vendita dei mezzi più inquinanti. Nemmeno alle richieste unanimi dei presidenti delle Regioni del Nord per il blocco di domenica è stata data risposta: nessuna forma di sostegno, nessuna azione per limitare la velocità sui percorsi autostradali". Sostegno Agli Enti Locali - "Per la realizzazione del fermo del traffico - ha chiarito Pagnoncelli - Regione Lombardia ha stanziato 350. 000 euro: 90. 000 per il potenziamento del trasporto pubblico e 260. 000 per favorire l´organizzazione di eventi legati all´iniziativa da parte dei Comuni che non fanno parte delle zone critiche; di questi, 80. 000 euro sono destinati ai Comuni capoluogo e 180. 000 euro alle Province (con un tetto di 30. 000 euro a Provincia), per essere poi distribuiti ai Comuni non capoluogo. Chi Puo´ Circolare - Il fermo del traffico si svolgerà secondo modalità previste nell´accordo tra le Regioni. Potranno circolare i mezzi a minor impatto e cioè i veicoli elettrici, a gpl e metano catalizzati, quelli ibridi e bimodali, gli Euro 4 a benzina e gli Euro 4 diesel con filtro antiparticolato. Sono previste deroghe per i mezzi di trasporto pubblico, i taxi e alcune particolari categorie come i veicoli dei portatori di handicap, i mezzi di pronto soccorso, quelli delle forze dell´ordine, ecc. "Il permesso di circolazione agli euro 4 - ha chiarito Pagnoncelli rispondendo alle domande dei giornalisti - è anche coerente con la nostra politica di spinta al rinnovo del parco veicolare, sostenuta peraltro da varie forme di incentivi". Informazioni - Da oggi sarà attivo il nuovo sito internet regionale dedicato ai problemi dell´aria: www. Aria. Regione. Lombardia. It. Informazioni dettagliate sul fermo del traffico sul provvedimento sono disponibili per i cittadini attraverso questi altri canali attivati dalla Regione: Internet: www. Ambiente. Regione. Lombardia. It - Call Center Dedicato: 840. 00. 00. 05 (da telefono fisso), 02. 69967001 (da cellulare e da fuori regione) Iniziative Al Palazzo Pirelli - In occasione del fermo del traffico Regione Lombardia promuove tre iniziative che coinvolgeranno il Palazzo Pirelli. Vertical Sprint (La Corsa Del Grattacielo Pirelli) Analogamente a quanto avviene all´Empire State Building di New York, domenica mattina si svolgerà una gara di salita al Grattacielo Pirelli riservata ad atleti tesserati a Club Sportivi, alla Fsa e a Federazioni Sportive in possesso del certificato medico di idoneità alla pratica sportiva agonistica. La formula tecnica della competizione è una "corsa con partenza in linea" a cui saranno ammessi un massimo di 100 atleti con classifiche suddivise in categorie di età maschili e femminili. La gara di Milano è stata inserita nel calendario mondiale della specialità "Skyclimbing Exhibition". Il programma prevede l´iscrizione dei partecipanti dalle ore 9. 00 alle ore 11. 00; dopo i sopralluoghi, le prove e un breve saluto delle autorità, la gara partirà alle 12. 00. Al termine, attorno alle 12. 30, si svolgerà la cerimonia di premiazione. Il percorso che vedrà impegnati gli atleti prevede: partenza dal piazzale interno del Grattacielo, discesa dalla rampa, svolta a destra sul marciapiede di via Pirelli, accesso dal cancello di via Pirelli e imbocco delle scale per la salita (710 gradini), arrivo al 31mo piano con traguardo collocato a metà del piano. -Esibizione Di Bike Trial E Freestyle In collaborazione con Federciclismo, in Piazza Duca d´Aosta, sarà organizzata un´esibizione di bike trial e freestyle con gli atleti della nazionale italiana. Partecipano amatori giovanissimi, giovani e meno giovani. (ore 12. 00). -Apertura Grattacielo Pirelli - Visite Al Belvedere Una volta conclusa la gara, alle 13. 00, il Palazzo Pirelli verrà aperto al pubblico fino alle 19. 00, per le visite al Belvedere, seguendo il percorso già sperimentato in altre occasioni: ingresso da piazza Duca d´Aosta a gruppi di 15/20 persone, accredito con documento d´identità, salita in ascensore al 30mo piano e poi con le scale al 31mo piano Belvedere. .  
   
   
SMOG: IL 25 FEBBRAIO DOMENICA ECOLOGICA . AL MOMENTO OLTRE 70 I COMUNI ADERENTI. COME SARA´ LO STOP ALLE AUTO E LE INIZIATIVE IN PROGRAMMA. ZANICHELLI: UNA MOBILITAZIONE GENERALE CHE CI INCORAGGIA. RILEVANTI INIZIATIVE ANCHE A LIVELLO NAZIONALE. TUTTE LE INFORMAZIONI SU "LIBERIAMOLARIA.IT" E AL CALL CENTER 800 743333  
 
 Bologna, 22 febbraio 2007 - Auto ferme anche in gran parte dell´Emilia-romagna domenica 25 febbraio. Al momento sono infatti oltre 70 i Comuni - tra cui tutti i capoluoghi di provincia e quelli con più di 50 mila abitanti - che hanno aderito alla domenica ecologica decisa dai Presidenti di Emilia-romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto, Valle d´Aosta , Friuli Venezia Giulia, delle Province autonome di Trento e Bolzano e del Canton Ticino per combattere smog e polveri sottili. Soddisfatto l´assessore regionale all´ambiente e sviluppo sostenibile Lino Zanichelli. "Assistiamo - commenta Zanichelli - ad una mobilitazione generale che ci incoraggia a rafforzare le nostre politiche ambientali. Mentre infatti cresce di giorno in giorno l´adesione dei nostri Comuni alla domenica senz´auto e viene confermata la validità di un lavoro coordinato a livello di bacino, si stanno mettendo in campo anche rilevanti e concrete iniziative nazionali. Penso ai provvedimenti varati dal Governo in materia energetica, per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e per l´efficienza degli edifici, e a quelli annunciati per la mobilità sostenibile. " "Per la prima volta insomma - conclude Zanichelli - ci sono tutti i presupposti per affrontare in modo efficace il problema della qualità dell´aria e della salute nella Valle Padana. " L´accordo rappresenta la prima iniziativa di questo genere in Italia. Per la prima volta infatti le Regioni del nord hanno concordato una giornata di fermo della circolazione e un pacchetto di azioni coordinate e strutturali per ridurre l´inquinamento su tutto il bacino del fiume Po, un´area che per le particolari caratteristiche morfologiche e meteorologiche, oltre che per l´alta concentrazione di traffico, attività produttive, insediamenti urbani costituisce una delle più inquinate d´Europa. In Emilia-romagna lo stop alle auto riguarderà dunque anche molte piccole e medie città. Per avere il quadro esatto delle adesioni - che può ancora aumentare nei prossimi giorni - è possibile collegarsi al sito www. Liberiamolaria. It. Il sito fornisce anche informazioni su orari, modalità e iniziative organizzate localmente. Analogamente è possibile telefonare al numero verde del call-center , attivo per l´occasione anche di sabato e domenica dalle 8 alle 19: 800-743333. La domenica ecologica vuole essere non solo un´iniziativa contro l´inquinamento, ma anche un momento di festa per tutti. Numerose a questo riguardo le manifestazioni in programma da parte dei singoli Comuni: per uscire di casa, incontrarsi, riscoprire la propria città. In particolare nel ravennate, dove lo stop riguarderà oltre al Comune capoluogo anche tutti i Comuni della provincia, sarà gratuito il servizio di trasporto urbano ed extraurbano; in tutte le piazze principali chiuse al traffico, medici di base informeranno sulle conseguenze dello smog sulla salute. In molti comuni saranno attivate iniziative di intrattenimento, mentre la presenza dei tecnici dell´Arpa garantirà una rigorosa informazione sulle emissioni in atmosfera, sul loro controllo e monitoraggio. Ricco il programma del Comune di Reggio Emilia. Tanta musica innanzi tutto. Da quella decisamente particolare di "Voci di Piante " , un´iniziativa che permetterà di ascoltare , grazie a uno speciale apparecchio, la musica segreta degli alberi; a quella più consueta del concerto degli Istituti musicali "Peri" di Reggio Emilia e "Merulo" di Castelnovo Monti con musiche di Grieg, Hendel, Gabrieli, Parker, Mancini o del duo Sareika-ungureanu, che al violino e pianoforte suoneranno Mozart, Enescu, Elgar. E ancora: presso il Centro di recupero fauna selvatica Lipu "Croce Alata" i più piccoli potranno costruire nidi e mangiatoie. Numerose anche le mostre fotografiche , mentre per incentivare l´uso dei mezzi pubblici sono previste tariffe agevolate nei taxi. Tra le altre iniziative messe in cantiere, si può ricordare la Pedalata Ecologica organizzata dal Comune di Forlì fino a Castrocaro per visitare il nuovo percorso ciclabile del parco urbano e il tratto fluviale adiacente la cittadina termale. Partenza alle ore 10 da Piazza Saffi. E ancora a Modena si potrà viaggiare in autobus con un unico biglietto valido per tutta la giornata al costo di 1 euro, mentre sarà allestito un punto informativo presso la Farmacia dell´ex Ospedale S. Agostino dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Gli orari saranno in generale quelli già concordati da Regione, Province e Comuni per lo stop del giovedì - dunque dalle 8,30 alle 18,30 - anche se a livello locale potranno essere decise modalità in parte diverse. Questo vale anche per quanto riguarda l´area interessata al fermo, anche se in linea di massima il divieto di circolazione varrà per tutta la zona urbana. Saranno comunque sempre escluse dal blocco autostrade, tangenziali e le principali arterie di accesso - in entrata e in uscita - ai centri urbani. Il divieto riguarderà tutte le auto private, escluse quelle elettriche, ibride, a metano e a gpl, oltre che dei veicoli Euro 4 a benzina e diesel purchè dotati di filtri antiparticolato. Quanto invece alle misure di carattere più strutturale, l´accordo tra le Regioni del nord prevede politiche per il sostegno al trasporto pubblico locale, il rinnovo del parco autobus, la progressiva introduzione entro il 2010 della limitazione alla circolazione per tutti i veicoli più inquinanti, con obbligo dei filtri antiparticolato per tutti i diesel, anche di recente costruzione. Previsto anche il divieto d´uso dell´olio combustibile negli impianti di riscaldamento su tutto il territorio padano; misure di rottamazione per favorire il ricambio del parco veicoli e dei vecchi impianti di riscaldamento, standard di emissioni più restrittivi per quanto riguarda gli impianti a legna e a biomasse. E ancora, nelle stagioni invernali, verrano chieste al Governo idonee misure per la riduzione delle emissioni da traffico autostradale, quali, ad esempio, la limitazione della velocità di percorrenza o il divieto di circolazione per i veicoli più inquinanti. Fino dal 2002 la Regione Emilia-romagna si è fatta promotrice di accordi tra le 9 Province e i Comuni capoluogo o con più di 50 mila abitanti, per mettere in campo azioni comuni contro l´inquinamento urbano. Attualmente i Comuni aderenti sono 67 anche di piccole e medie dimensioni. Oltre allo stop del giovedi sono previsti anche provvedimenti strutturali in gradi di agire nel medio periodo per una mobilità più attenta all´ambiente e più rispettosa della salute. Gli Accordi per la qualità dell´aria, l´ultimo dei quali è tutt´ora in vigore fino alla fine del mese di marzo, hanno potuto contare in cinque anni su risorse per oltre 290 milioni di euro. . .  
   
   
BANCHE: NOTA MSE, ANCHE CHIUSURA CONTO TITOLI A COSTO ZERO  
 
 Roma, 22 febbraio 2007 - I clienti di una banca possono chiudere i loro conti correnti, incluso il conto titoli, senza spese. Lo conferma una nota della Direzione generale per l´armonizzazione del mercato e della tutela dei consumatori del Ministero dello Sviluppo economico a seguito dei dubbi emersi in occasione del Tavolo tecnico di monitoraggio e consultazione tra l´Abi e le Associazioni dei consumatori del Cncu in merito al campo di applicazione delle nuove norme sui contratti bancari introdotte dal decreto sulle liberalizzazioni dello scorso luglio. La Direzione generale ha fornito alcuni chiarimenti sulla applicazione dell´articolo 10 della legge 4 agosto 2006 (relativo alle modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali) sulla base anche delle considerazioni espresse dall´Ufficio legislativo del Ministero e dalla Banca d´Italia. In relazione al problema sollevato circa l´applicabilità delle nuove norme sulla facoltà di recesso senza spese di chiusura anche ai conti di deposito titoli, la nota del Ministero conferma che il divieto riguarda tutte le tipologie di contratti a tempo indeterminato o ad esecuzione continuata o periodica (conto corrente, conto titoli, deposito, apertura di credito, bancomat e carta di credito). Per il trasferimento di titoli e altri servizi aggiuntivi è ammessa solamente la richiesta ai clienti di rimborso di spese vive a condizione che siano documentate da parte dell´operatore bancario e previste nel documento di sintesi sulla trasparenza dei costi bancari. .  
   
   
DEL TURCO INCONTRA A LONDRA LE MAGGIORI BANCHE MONDIALI  
 
L´aquila, 22 febbraio 2007 – Oggi a Londra, il presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco si confronterà con i rappresentanti delle maggiori banche mondiali in vista di un miglioramento della posizione finanziaria della Regione sui mercati internazionali. Con lui ci sarà anche l´assessore al bilancio, Giovanni D´amico, oltre ai tecnici regionali. Alle 16, presso l´hotel The Trafalgar di Londra è prevista una conferenza stampa con i vertici del gruppo Bnpp-bnl proprio per illustrare i contenuti dell´operazione per il ricorso al credito e delle altre manovre finanziarie che la Regione ha posto in essere. .  
   
   
FITCH RATINGS MANTIENE IL “RATING WATCH POSITIVE” SU BANCA POPOLARE ITALIANA  
 
Lodi, 22 febbraio 2007 – L’agenzia Fitch Ratings ha confermato ieri il Rating Watch Positive per la Banca Popolare Italiana. Le valutazioni attribuite a Bpi dall’agenzia sono attualmente: Bbb, F3 Short-term e C Individual; Supporting rating ‘3’. .  
   
   
BANCA FIDEURAM: ECONOMIC OUTLOOK FEBBRAIO 2007  
 
Milano, 22 febbraio 2007 - Stati Uniti - . I dati diffusi nel corso delle ultime settimane hanno notevolmente ridimensionato l’accelerazione dei ritmi di crescita del Pil nel quarto trimestre dello scorso anno. Il dato sul Pil pubblicato a fine gennaio aveva mostrato una crescita del 3. 5% annualizzato e, pertanto, una significativa ripresa rispetto al ritmo medio che aveva caratterizzato i due trimestri centrali del 2006 (2. 3% annualizzato). In realtà i dati diffusi a partire dalla metà di dicembre e relativi alla parte finale dello scorso anno avevano evidenziato un notevole miglioramento del quadro congiunturale, confermato anche dal dato del Pil (con l’aggiunta di una lieve sorpresa positiva). I dati relativi al mese di dicembre sull’andamento delle scorte e dell’interscambio commerciale, pubblicati dopo la diffusione del Pil, sono però risultati piuttosto distanti dalle ipotesi utilizzate dal Bureau of Economic Analysis (Bea) per l’elaborazione del dato del Pil; appare ora probabile che la crescita dell’economia, (quando a fine febbraio sarà pubblicato il dato rivisto), risulti solo lievemente superiore al 2% annualizzato e quindi sostanzialmente in linea con la dinamica dei due trimestri precedenti. Una lieve revisione al ribasso sarà probabilmente apportata anche alla crescita dei consumi, che nel quarto trimestre avevano registrato un progresso del 4. 4% annualizzato, ma è importante sottolineare che larga parte della revisione sarà determinata non dall’andamento della domanda finale interna, ma dalla voce relativa alle scorte (specialmente quelle all’ingrosso) che potrebbe avere sottratto alla crescita un punto percentuale in più rispetto al -0. 7% inizialmente stimato e, in misura minore, da quella relativa al canale estero (in ragione di una dinamica delle importazioni in dicembre più robusta delle attese). (Indice) Esiste al momento notevole incertezza sulle previsioni di crescita relative al primo trimestre dell’anno. Le revisioni al ribasso apportate alla dinamica delle scorte nella parte finale del 2006 (si veda il punto precedente) dovrebbero determinare, in presenza di una domanda finale interna che è rimasta robusta anche all’inizio del nuovo anno, una significativa ripresa dell’attività economica grazie anche alla ricostituzione dei magazzini delle imprese. Anche se nel primo trimestre dell’anno verrà meno l’ampio contributivo positivo alla crescita proveniente dal canale estero che ha caratterizzato il trimestre finale del 2006, in questo scenario la crescita dovrebbe riportarsi almeno verso il 3%, per poi rallentare leggermente nei trimestri successivi. Vi sono però indicazioni che il processo di correzione delle scorte è proseguito e si è anzi intensificato all’inizio dell’anno: è questo il segnale proveniente, in particolare, dal sorprendente movimento della componente delle scorte dell’indice Ism che in gennaio ha subito la contrazione più pesante da oltre venti anni. Una prosecuzione del processo di correzione delle scorte all’inizio dell’anno si rifletterebbe probabilmente in ritmi di crescita ancora sotto potenziale nel primo trimestre, ma, in presenza di una domanda finale ancora robusta, in una notevole accelerazione della crescita (al momento da noi non attesa) nella parte centrale dell’anno. Il nostro scenario al momento prevede una crescita del Pil che non supera il potenziale sull’orizzonte di previsione, ma il margine di incertezza su questa stima (in particolare riguardo al primo trimestre) appare al momento molto elevato. Lo scenario di crescita e inflazione per la seconda parte del 2006 proposto dalla Fed all’inizio della scorsa estate (e che aveva indotto ad interrompere, con il rialzo di fine giugno, il ciclo di rialzi dei tassi) si è rivelato sostanzialmente corretto. Le proiezioni fornite dai membri del Fomc nello scorso luglio indicavano inoltre come probabile solo un lieve rallentamento dei ritmi di crescita nel 2007 rispetto al 2006, unitamente ad una contenuta riduzione dell’inflazione core (che, nello scenario centrale, sarebbe rimasta però leggermente superiore al 2% alla fine di quest’anno). L’aggiornamento delle proiezioni del Fomc, presentato nell’audizione al Congresso di metà febbraio, evidenzia che la Fed si attende ora per il 2007 un rallentamento un poco più marcato rispetto allo scorso luglio (con la crescita a/a del Pil nel trimestre finale di quest’anno tra il 2. 5 e il 3. 0% contro un precedente intervallo del 3-3. 25%), con una lievissima riaccelerazione nel corso del 2008. Anche se Bernanke ha notato che “le pressioni inflazionistiche stanno iniziando a diminuire”, la proiezione per l’inflazione core nel 2007 è rimasta invariata rispetto allo scorso luglio, ma una discesa poco sotto il 2% è attesa per fine 2008. La Fed, in sostanza, propone uno scenario di crescita che non si dovrebbe discostare in modo significativo dal potenziale dell’economia (che probabilmente si è ridotto nel corso degli ultimi anni), come evidenziato dal fatto che il tasso di disoccupazione è atteso rimanere stabile poco sopra il 4. 6% (il livello corrente) per tutto l’orizzonte di previsione. Nonostante i toni un poco più “morbidi” riguardo alle prospettive d’inflazione, appare improbabile che la Fed possa eliminare il proprio orientamento di politica monetarria restrittivo (per passare a neutrale) già nella prossima riunione del Fomc del 21 marzo, a meno che l’andamento dell’inflazione core nei mesi di gennaio e febbraio risulti particolarmente favorevole. Europa e Regno Unito - Nel quarto trimestre la crescita dell’area euro è tornata sugli stessi ritmi sostenuti della prima metà del 2006, al 3. 6% annualizzato, dopo la pausa al 2. 1% nel terzo trimestre (dato che probabilmente verrà rivisto al rialzo al 2. 5%). Nel 2006 la crescita media annua si è attestata così al 2. 8% (dal 2. 7% stimato in precedenza), il risultato più elevato dal 2000 (4%). La sorpresa, rispetto alla nostra previsione per il quarto trimestre (2. 8%), non è giunta tanto dalla Germania (cresciuta al 3. 5%, in linea con le nostre attese), ma dalle altre principali economie, che hanno tutte mostrato ritmi di crescita molto elevati (Italia e Spagna sono cresciute al 4. 5%, mentre la Francia dovrebbe essere cresciuta tra il 2. 4% e il 2. 8%). Non si dispone ancora dei dati relativi alla scomposizione del Pil, ma è ragionevole assumere che sulla crescita abbia abbiano influito fattori specifici, quali l’anticipo delle decisioni di spesa in Germania per l’aumento dell’Iva da gennaio e il clima eccezionalmente mite (per il settore delle costruzioni). Ma la domanda interna dovrebbe essere stata molto robusta anche al di fuori della Germania, contrariamente a quanto lasciavano supporre i dati sulla produzione industriale dell’area euro nel quarto trimestre. L’effetto di trascinamento del 2006 sul 2007 è così forte da comportare una previsione in media annua al 2. 2% per quest’anno, pur lasciando invariata la nostra attesa di un brusco rallentamento della crescita all’1. 4% nel primo trimestre. Nel caso in cui invece la crescita restasse “a trend” anche nel primo trimestre dell’anno (ovvero tra il 2% e il 2. 5%, in linea con quanto indicato dal livello dalle indagini sulla fiducia delle imprese a gennaio), la previsione di crescita per il 2007 si porterebbe verso il 2. 4%, un ritmo per il secondo anno consecutivo sensibilmente superiore a quello che è comunemente considerato il potenziale per l’area euro (al 2%). Ne deriva pertanto un’indicazione di una pressione sulle risorse utilizzate superiore rispetto a quanto assunto in precedenza nel nostro scenario. A gennaio l’impatto dell’aumento dell’Iva (+3%) sui dati di inflazione in Germania è stato a sorpresa molto modesto: l’inflazione tedesca è salita solo all’1. 8% dall’1. 4% di dicembre (le attese erano per un 2. 2%) e l’inflazione nell’area euro è rimasta invariata all’1. 9%. Si calcola che dell’1. 4% di aumento potenziale stimato dall’Ufficio statistico tedesco, solo lo 0. 4/0. 5% sia stato trasferito sui prezzi al consumo (tra dicembre e gennaio). Per quanto riguarda i servizi, buona parte delle imprese sembra avere rivisto al rialzo i listini, ma non è stato così per i beni; pertanto, potrebbero giungere pressioni al rialzo sull’inflazione core (ex alimentari ed energia) in Germania, e di conseguenza nell’area euro, durante la primavera. Il profilo dell’inflazione dell’area euro nel corso del 2007 è, inoltre, estremamente dipendente dall’andamento del prezzo del petrolio, che sugli attuali livelli dovrebbe consentire una discesa dell’inflazione sotto al 2. 0% nel secondo e terzo trimestre, per risalire poi sopra al 2% a fine anno. In considerazione dell’ottimo andamento del mercato del lavoro, degli elevati livelli della capacità produttiva utilizzata e delle intenzioni delle imprese di rivedere al rialzo i prezzi, il rischio principale è rappresentato da una risalita dell’inflazione core più rapida rispetto alle attese (la nostra previsione per l’inflazione core è superiore al consenso per il 2007, al 2. 1% dall’1. 4% del 2006). Nella conferenza stampa di febbraio la Bce ha segnalato di volere alzare i tassi al 3. 75% nella prossima riunione di marzo e tale rialzo, alla luce del tono decisamente aggressivo esibito dalla banca centrale, non dovrebbe essere l’ultimo. In particolare, la Bce ha sottolineato l’importanza di utilizzare una prospettiva di medio termine nell’analizzare lo scenario di inflazione, dal momento che effetti base favorevoli porteranno ad una discesa di quest’ultima durante la primavera e l’estate, ma ad una sua risalita successivamente (in linea con il nostro scenario). Pertanto, un’inflazione sotto al 2% in presenza di uno scenario di crescita in linea con le attese (ovvero intorno al potenziale) non dovrebbe ostacolare la Bce nel proseguire il proprio ciclo restrittivo (e quindi anche a portare i tassi al 4% già a giugno, pur in presenza di un’inflazione sotto al 2% durante la primavera). La Bce ha inoltre fatto esplicito riferimento ad una crescente pressione sulle risorse utilizzate nel sistema (sottolineando i “sostanziali” rischi al rialzo sui prezzi che derivano dall’evoluzione attesa per la dinamica salariale, nonché dal fatto che la capacità produttiva si è riportata sui massimi dal 2000). Conseguentemente, ci sembra al momento più probabile ipotizzare che il ciclo restrittivo prosegua con un altro aumento dei tassi a giugno, dopo il rialzo atteso per marzo, senza aspettare una pausa più prolungata fino alla fine dell’estate. Sono ancora molti gli elementi di incertezza che pesano sullo scenario, ma la probabilità di un rialzo a giugno ci sembra ora aumentata. Inoltre, aumentano a nostro avviso anche le probabilità che i tassi non si fermino al 4%, ma possano arrivare al 4. 25% per fine anno. La Boe sembra ancora propendere per la necessità di un altro aumento dei tassi di interesse nel breve periodo, tenuto conto di un’economia solidamente ancorata a potenziale durante tutto il 2006 e di nessun segnale di rallentamento all’inizio del 2007. Ciononostante, rispetto al passato le decisioni di politica monetaria presentano attualmente un maggiore grado di difficoltà, determinato dal fatto che l’economia sta affrontando un rilevante shock da offerta positivo, legato ai cambiamenti strutturali in atto nel mercato del lavoro (ovvero, l’aumento delle risorse disponibili in presenza di forti flussi migratori e di un innalzamento del tasso di partecipazione dei lavoratori “over-55”). Questo ha comportato, almeno sinora, un sistema economico in perdurante crescita, ma in cui sono mancate evidenti pressioni al rialzo sulla dinamica salariale. La Boe dubita che questo possa continuare e, a dispetto di un profilo di inflazione molto favorevole nel breve periodo, continua a ritenere al rialzo i rischi sul medio/lungo termine. Le previsioni di inflazione proposte dalla Boe contemplano, infatti, un’inflazione lievemente sotto target se si assumono tassi di mercato che incorporano un altro rialzo nel secondo trimestre, ma lievemente sopra se si assumono tassi invariati (al 5. 25%). In conclusione, in assenza di rilevanti sorprese al ribasso sulla crescita a inizio anno (che nelle nostre previsioni non dovrebbero materializzarsi), sembra difficile che l’incertezza sull’impatto dello shock da offerta possa essere dissipata dai dati dei prossimi mesi, e pare dunque probabile che una maggioranza (più o meno ampia) dei membri propenderà ancora per un altro rialzo “precauzionale” dei tassi tra marzo e maggio. Al contempo, sottolineiamo che tale decisione ci appare comunque molto più incerta di quanto assunto dal mercato. Giappone e Cina - L’economia giapponese ha registrato nel quarto trimestre del 2006 un rimbalzo superiore alle attese (+4. 8% annualizzato contro il +3. 8% atteso) e, a seguito della revisione al ribasso del già debole dato riferito al terzo trimestre (dallo 0. 8% allo 0. 3%) ha realizzato una crescita media annua del 2. 2% nel 2006 in linea con le nostre attese. Il principale elemento di sorpresa è giunto dalla crescita degli investimenti pubblici che registravano ormai variazioni negative da quattro trimestri e che, dopo essere diminuiti del -17. 8% (rivisto dal -19. 7% riportato in precedenza) nel terzo trimestre, hanno messo a segno un rimbalzo dell’11. 3% che tuttavia, a nostro avviso, non dovrebbe ripetersi nei trimestri successivi. Anche il rimbalzo atteso dei consumi privati ha sorpreso positivamente le nostre attese (+3. 2%): il progresso del 4. 4% ha recuperato il brusco calo del terzo trimestre (-4. 2%, rivisto dal -3. 7% precendentemente riportato). Rimane ora da verificare se siamo in presenza di un’effettiva inversione di tendenza o se, invece, si sia trattato semplicemente di un rimbalzo dopo l’estrema debolezza registrata nei mesi estivi. Più deboli delle nostre attese sono invece risultati gli investimenti privati non residenziali che, dopo il rallentamento al +3. 4% nel terzo trimestre (rivisto dal +6. 1%) hanno esibito un rimbalzo al 9. 2%. In linea con le attese si è registrato un ridimensionamento del contributo del canale estero, sceso dal +1. 6% allo 0. 6%. Nel 2007 la crescita dovrebbe continuare a rimanere sostenuta e attestarsi al 2. 3%, sebbene per il primo trimestre dell’anno le nostre attese incorporano una crescita inferiore al tasso potenziale a seguito di una riduzione del contributo che dovrebbe giungere sia dalla domanda privata interna sia del canale estero. (Indice) L’indice dei prezzi core nazionale (che nella definizione ufficiale non include gli alimentari freschi, ma incorpora i beni energetici) nel mese di dicembre ha deluso le attese rallentando dal +0. 2% di novembre al +0. 1% a/a. Le attese erano a favore di una conferma della crescita annua dei prezzi allo 0. 2%, sebbene con forti rischi verso il basso. Un peggioramento è stato registrato anche dall’indice core sullo stile Usa (che esclude sia i prezzi dei generi alimentari che quelli energetici), dopo che in novembre aveva registrato la variazione massima del 2006. La discesa delle quotazioni del petrolio potrebbe determinare un ritorno a variazioni negative dell’inflazione core nel corso del 2007, che tuttavia non dovrebbero rappresentare un’inversione di tendenza, ma solo il riflesso di fattori temporanei. Indicazioni in tal senso sono giunte anche dalla crescita inferiore alle attese dei prezzi alla produzione nel mese di gennaio (2. 2% a/a, in rallentamento dal +2. 5% a/a di dicembre e minimo da novembre 2005),determinata del calo dei prezzi delle materie prime a partire dall’estate dello scorso anno. Indicazioni confortanti sono, invece, giunte dall’indice dei prezzi al consumo di Tokio che in gennaio ha confermato un progresso dello 0. 2% a/a, in linea con le attese di consenso, mentre ha addirittura registrato un aumento escludendo sia i prezzi dei generi alimentari che i costi energetici. Al termine della riunione di gennaio, che si è conclusa con una spaccatura all’interno della Boj ritenevamo fortemente probabile che il processo di graduale normalizzazione della politica monetaria fosse semplicemente stato posticipato a febbraio. Tuttavia i dati pubblicati con riferimento al mese di dicembre, sebbene abbiano confermato la vivacità del settore industriale, non hanno eliminato i timori di un brusco rallentamento della produzione determinato dall’aggiustamento delle scorte nei settori legati all’It, mentre dal punto di vista delle spese per consumi, con l’eccezione del dato di contabilità nazionale, le indicazioni sono state deludenti. Inoltre il graduale miglioramento del mercato del lavoro stenta a tradursi in benefici concreti per i dipendenti, con la crescita dei salari che continua a rimanere debole, nonostante la buona performance realizzata dalle imprese in termini di profitto. A nostro avviso, lo scenario continua a rimanere incerto e riteniamo quindi poco probabile che i membri della Boj contrari ad un intervento al rialzo sui tassi nella riunione di gennaio possano avere cambiato opinione. Non ci sembra inoltre plausibile che tale decisione possa essere presa alla luce del forte dato sul Pil del quarto trimestre (definito dallo stesso Fukui un dato non affidabile perché soggetto a frequenti revisioni) che in buona parte rappresenta un rimbalzo dopo la debolezza del terzo trimestre. (Indice) Nel quarto trimestre del 2006, l’economia cinese è cresciuta del 10. 4% a/a decelerando solo marginalmente rispetto al +10. 6% del terzo trimestre (rivisto al rialzo del 10. 4% a/a pubblicato in precedenza) sulla scia del rallentamento del tasso di crescita degli investimenti. Nonostante l’impegno del governo per ottenere una crescita economica maggiormente bilanciata, il canale estero ha continuato a rappresentare il principale elemento trainante. Le prime indicazioni giunte con riferimento al mese di gennaio suggeriscono un sostanziale successo delle politiche monetarie adottate fino a questo momento, riflesso nel rallentamento del ritmo di crescita dell’aggregato monetario M2 che, per la prima volta da 19 mesi, è tornato a crescere sotto il target fissato dalla banca centrale (al 16%). Tale rallentamento dovrebbe anche favorire il contenimento delle pressioni inflazionistiche che, tuttavia, alla luce del dato di gennaio sembrano sostanzialmente assenti, con il dato core (ottenuto escludendo i prezzi degli alimentari, in forte crescita) sceso allo 0. 7% a/a. Sulla scia di tali indicazioni si riduce la probabilità di assistere ad un intervento al rialzo sui tassi d’interesse, mentre dovrebbe continuare ad essere utilizzato lo strumento del coefficiente di riserva obbligatorio. .  
   
   
MIFID: DA SIA DUE NUOVI SERVIZI TECNOLOGICI PER LE OPERAZIONI DI INVESTIMENTO ENTRO L’ANNO UN “NAVIGATORE” PER INDIVIDUARE LA MIGLIOR PIAZZA FINANZIARIA SU CUI ESEGUIRE LE OPERAZIONI DI INVESTIMENTO E UN “CONTRATTO TELEMATICO” PER GESTIRE IL RAPPORTO CON L’INTERMEDIARIO  
 
Milano, 22 febbraio 2007 – Sia (Società Interbancaria per l’Automazione) lancerà entro l’anno due nuovi servizi tecnologici con cui ciascun investitore potrà individuare la migliore piazza finanziaria su cui effettuare le proprie operazioni di investimento e gestire il rapporto con l’intermediario attraverso un “contratto telematico”. Il “navigatore di esecuzione” ed il “contratto telematico” con il cliente andranno ad integrarsi con le funzionalità di Sia-eagle, la prima piattaforma tecnologica in Europa interamente dedicata al monitoraggio e al controllo dell’operatività effettuata su tutti mercati finanziari e in grado di rispondere ai nuovi requisiti normativi della Mifid. I due nuovi servizi permetteranno da un lato di integrare, consolidare e confrontare in tempo reale le alternative di esecuzione sulle diverse trading venue, dall’altro di dimostrare all’investitore, attraverso un reporting periodico, il raggiungimento delle migliori condizioni disponibili per redditività, costo, tempestività coerentemente con la strategia di esecuzione contrattualizzata. L’annuncio è stata dato il 20 febbraio a margine dell’incontro “Compliance: l’innovazione per il nuovo processo di execution”, la prima di tre giornate di approfondimento sulle tematiche chiave previste dalla direttiva Mifid in materia di negoziazione. “La forte risposta degli operatori all’incontro odierno conferma che la Mifid è considerata un elemento chiave del Financial Services Action Plan dell’Ue che punta a creare un mercato unico europeo per i servizi finanziari” commenta Renzo Vanetti, Amministratore Delegato di Sia (Società Interbancaria per l’Automazione). “Occorre innovare per sostenere la crescita di un mercato senza confini, migliorare l’efficienza, investire subito per ridurre i costi di adeguamento alla regolamentazione e porsi nella condizione di competere per generare un nuovo sviluppo economico e finanziario. I servizi e i prodotti di Sia consentono agli operatori di raggiungere questi traguardi di competitività sul mercato europeo fin da subito”. Nel corso dell’evento, Sda Bocconi School of Management, Sia e Hp Consulting & Integration hanno inoltre anticipato i risultati della fase pilota della ricerca volta ad approfondire lo stato attuale e lo scenario evolutivo dell’organizzazione della funzione compliance degli operatori finanziari attivi in Italia nel settore dei servizi di investimento. Le indicazioni emerse in questa fase pilota saranno estese successivamente a tutti i soggetti coinvolti nell’ambito dei servizi di investimento anche a livello internazionale. La rilevazione è stata realizzata tramite interviste ai responsabili della compliance di un campione rappresentativo di intermediari bancari e finanziari nazionali. Sono stati intervistati 10 gruppi bancari e intermediari negoziatori, rappresentativi di oltre il 60% del totale, e 7 società di gestione del risparmio, pari a circa il 40% del settore. I servizi di investimento sono per la prima volta al centro di una ricerca in tema di compliance, in un momento in cui gli intermediari sono chiamati ad un significativo cambiamento della propria organizzazione in funzione del recepimento della direttiva Mifid. La ricerca si articola in quattro sezioni volte ad analizzare rispettivamente: (a) il posizionamento della funzione compliance all’interno dell’intermediario; (b) i ruoli attribuiti alla funzione; (c) le metodologie di misurazione, di trasferimento e di mitigazione del compliance risk; (d) le modalità di interazione tra la funzione compliance all’interno e all’esterno dell’intermediario. A) Posizionamento della funzione compliance all’interno dell’intermediario: emerge in particolare che la funzione compliance riporta per circa il 30% al Consiglio di Amministrazione, altrettanti casi al Direttore Generale, il 12% all’Amministratore Delegato. Quando la funzione non è indipendente è integrata nell’audit (23%) o nel legale (12%). Nel 60% dei casi analizzati le risorse coinvolte full time sono inferiori a 5 unità. L’organizzazione interna alla funzione è molto differenziata, in alcuni casi la specializzazione è per filone normativo, in altri per area di business, in altri ancora per tipologia di attività. B) Ruoli attribuiti nella funzione compliance: Le competenze delle risorse che si trovano nelle funzioni sono essenzialmente di natura legale e regolamentare, di audit e di prodotto. Si osserva come la normativa risulta spesso uno stimolo alla innovazione dei processi e dei prodotti, più della metà del campione ha sviluppato applicativi dedicati, spesso utilizzato a fini di monitoraggio e di controllo antiriciclaggio. Tutti i responsabili compliance coinvolti nella prima fase della ricerca ritengono che i costi della funzione compliance aumenteranno in misura significativa nei prossimi tre anni. C) Metodologie di misurazione, di trasferimento e di mitigazione del compliance risk: il 60% delle banche e delle Sgr coinvolte dichiara di avere avviato il processo di misurazione del rischio di compliance, anche se solo il 10% di queste è arrivato a stimare il capitale a rischio per eventi di compliance. D) L’interazione tra la compliance e i suoi interlocutori interni ed esterni all’impresa, avviene con una gamma articolata di strumenti di comunicazione (in primo luogo intranet e riunioni). Ancora da completare è il legame tra compliance, sistema di valori e di incentivi. In quasi tutti i casi la compliance si caratterizza come soggetto cui è attribuita la responsabilità dell’implementazione della Mifid, con il ruolo di propulsore e di consulente che partecipa attivamente anche alla fase di attuazione. La partnership di Sia con Sda Bocconi e Hp Consulting & Integration si estende allo sviluppo di modelli matematici idonei a identificare in maniera “automatica” operazioni anomale o sospette, o comportamenti turbativi del mercato, in linea con le nuove direttive comunitarie per la regolamentazione dei mercati finanziari. I modelli ottenuti saranno poi implementati e integrati con l’attuale piattaforma tecnologica Sia-eagle. Il secondo appuntamento “Informativa – La gestione delle informazioni di mercato tra vincoli e opportunità” si terrà il 6 marzo prossimo (ore 9. 00-13. 00) presso il Sia Atrium in via Taramelli, 26 a Milano. Il ciclo di tre giornate di approfondimento sulle tematiche-chiave previste dalla direttiva Mifid in materia di negoziazione (Compliance, Informativa e Trading) è organizzato da Accenture, Assosim e Sia, in collaborazione con Glesia, Kedrios, Milano Finanza e Ubm. .  
   
   
BANCA ITALEASE: CONCLUSO CON SUCCESSO L’AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE SOTTOSCRITTE AL 100% LE AZIONI ORDINARIE OFFERTE  
 
Milano, 22 febbraio 2007 - Si è chiusa con successo l’offerta in opzione relativa all’aumento di capitale sociale di Banca Italease deliberato dal Consiglio di Amministrazione in data 24 novembre 2006 ed 11 gennaio 2007, a seguito della delega conferitagli dallAssemblea dei Soci in data 9 novembre 2006. Infatti, successivamente all’offerta in Borsa dei nr. 132. 594 diritti inoptati tenutasi dal 12 al 16 febbraio 2007, sono risultate sottoscritte ulteriori nr. 12. 628 azioni nel rapporto di 2 nuove azioni ogni 21 diritti, al prezzo di 37,6 euro ciascuna. L’aumento di capitale si è pertanto concluso con l’integrale sottoscrizione delle nr. 7. 958. 364 azioni previste, per un controvalore complessivo di 299,2 milioni di euro, senza che si sia reso necessario l’intervento della garanzia promossa da Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S. P. A. E Lehman Brothers. I soci partecipanti al Patto di Stabilità di Banca Italease (Banco Popolare di Verona e Novara, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Reale Mutua Assicurazioni, Banca Popolare di Sondrio, Abn Amro – Antonveneta e Banca Popolare di Milano) hanno sottoscritto – in virtù degli impegni assunti – complessivamente nr. 4. 215. 224 azioni, pari a circa il 53% dell’offerta. Successivamente all’iscrizione presso il Registro delle Imprese di Milano, il capitale sociale di Banca Italease sottoscritto e versato sarà pari a 472. 276. 693,56 euro, rappresentato da nr. 91. 526. 491 azioni del valore nominale unitario di 5,16 euro. .  
   
   
SINDACATO DI BLOCCO AZIONI GEMINA  
 
Milano, 22 febbraio 2007 - Gli aderenti al Patto di Sindacato di blocco azioni Gemina (“Patto”) Investimenti Infrastrutture S. P. A. , Mediobanca S. P. A. , Assicurazioni Generali S. P. A. , Fondiaria- Sai S. P. A. , Capitalia Partecipazioni S. P. A. E Fassina Partecipazioni S. R. L. , preso atto del recesso dal Patto della Sinpar Holding S. A. (gruppo Lucchini) che avrà efficacia a far data dall’assemblea di Gemina che approverà il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2006, hanno convenuto di rinnovare il Patto, a far data da tale assemblea, modificando e integrando talune disposizioni dell’articolato. Il Patto così modificato sarà reso pubblico ai sensi della normativa vigente. .  
   
   
VITTORIA ASSICURAZIONI: PRIMI RISULTATI DELL’ESERCIZIO 2006  
 
 Milano, 21 febbraio 2007 - Il Consiglio di Amministrazione della Vittoria Assicurazioni riunitosi ieri a Milano ha esaminato i primi risultati dell’esercizio 2006. I premi emessi globali salgono a 587,5 milioni di euro con un incremento del 6,6%. I premi del lavoro diretto dei Rami Vita ammontano a 131,7 milioni di euro (+11,8%). I premi del lavoro diretto dei Rami Danni ammontano a 454,6 milioni di euro, con un incremento del 5,1%. I premi dei Rami Auto ammontano a 323,7 milioni di euro con una crescita del 3,3%. I premi degli Altri Rami Danni ammontano a 130,8 milioni di euro, con un incremento del 9,8%. .  
   
   
PROFESSIONISTI PER LE PRATICHE AMMINISTRATIVE: UN COSTO DA QUASI DUE MILIARDI DI EURO PER LE IMPRESE MILANESI QUASI 22 MILIARDI PER LE IMPRESE ITALIANE PER OGNI IMPRESA: 8.000 EURO A MILANO, 5.800 IN ITALIA  
 
Milano, 22 febbraio 2007 - Quasi due miliardi di euro all’anno: una voce che pesa per le imprese milanesi quella dei professionisti per mediare con l’amministrazione. Quasi un decimo della spesa italiana che tocca i 22 miliardi di euro. Che vuol dire per ogni impresa una spesa annuale in consulenti di 8. 000 euro per i milanesi, oltre 2. 000 in più rispetto ai circa 5. 800 per gli italiani. Un costo consistente per quasi il 70% delle imprese milanesi e per il 73% di quelle italiane. Nel quadro più ampio della situazione italiana, sono le imprese del nord ovest a far la parte del leone nel ricorso ai professionisti esterni per il disbrigo degli obblighi burocratici: il 90 per cento contro il 69% del nord est, il 67% del sud e isole il 65% del centro. Con un costo medio molto sostenuto al centro Italia (6. 800 euro), al Sud e nelle isole (quasi 6. 000 euro) e più contenuto al nord est (5. 400 circa) e nord ovest (4600 euro). E’ quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro imprese 2006 e dal primo rapporto nazionale realizzato nel 2006 “La soddisfazione delle piccole e micro imprese nei confronti della pubblica amministrazione”, promossa dalla Camera di commercio in collaborazione con Consip e Carismi e a cura di Promo P. A. Fondazione. E della riforma delle professioni si è parlato ieri in Camera di commercio, con la partecipazione di Francesco Rutelli.
Nord Est Nord Ovest Centro Sud e Isole
Numero imprese che ricorrono all’opera di consulenti esterni 69,4% 90,3% 64,9% 66,5%
Numero imprese che non ricorrono all’opera di consulenti esterni 29,3% 9,2% 34,5% 33,5%
Costi sostenuti dall’azienda per gli affidamenti a consulenti esterni (in euro) 5. 441 4. 565 6. 810 5. 942
Elaborazione Camera di commercio di Milano
Milano Italia
Quota di imprese che ricorrono all´opera di consulenti esterni 67,9% 72,8%
Quota di imprese che non ricorrono all’opera di consulenti esterni 31,6% 26,6%
Costi sostenuti dall’azienda per gli affidamenti a consulenti esterni (in euro) 8. 115 5. 862
Elaborazione Camera di commercio di Milano .
 
   
   
CONVEGNO: TFR: QUALI OPPORTUNITá PER LE AZIENDE?  
 
 Milano, 22 febbraio 2007 - Il Tfr (Trattamento di Fine Rapporto) è al centro di un vero e proprio cambiamento epocale per molti milioni di italiani e l’intero mondo aziendale. Come noto, infatti, dal 1° gennaio u. S. La Finanziaria 2007 ha introdotto importanti novità in materia di Previdenza Complementare e gestione del Tfr, anticipando di un anno l’entrata in vigore del D. Lgs. 252/05. Obiettivo della riforma è quello di promuovere lo sviluppo dei fondi pensione, per ottenere prestazioni pensionistiche integrative del sistema pubblico, una maggiore liberalizzazione degli strumenti di previdenza e maggiori vantaggi fiscali. In questo primo semestre tutti i lavoratori saranno chiamati a compiere scelte fondamentali in merito all’eventuale destinazione del Tfr maturando a forme di Previdenza Complementare. Allo stesso modo, tutte le aziende dovranno affrontare gli eventuali impatti finanziari conseguenti sia all’uscita del Tfr maturando sia agli adempimenti normativi, informativi ed amministrativi inerenti le scelte dei lavoratori. In virtù di quella che molti osservatori definiscono una profonda riforma ed altri ancora una rivoluzione culturale il Centro Studi Grande Milano ha organizzato per giovedì 22 febbraio 2007 alle ore 17. 30 presso la Camera di Commercio di Via Meravigli 9/B a Milano il convegno dal titolo “Tfr quali opportunità per le aziende?”. Tale convegno ha l’obiettivo di illustrare proprio le nuove opportunità a disposizione dei lavoratori e delle aziende per destinare il Tfr a forme di previdenza complementare, siano esse fondi aperti o fondi chiusi. A presiedere il convegno sarà Daniela Mainini, Presidente del Centro Studi Grande Milano. Vi parteciperanno Giuseppe Bernoni Responsabile Dipartimento Finanze Tributi C. S. G. M. - Studio Bernoni Professionisti Associati, Carlo Dell’aringa, Professore di Economia del Lavoro Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano, Roberto Anselmo, Responsabile Commerciale Arca S. G. R. , Walter Galbiati Giornalista economico - la Repubblica, Ugo Ettore Di Stefano Direttore Area Collaboratori Gruppo Mondatori e Luigi Bossi, Responsabile Previdenza Banca Popolare Italiana. .  
   
   
IMPRESE, VELTRONI: DATI UNIONCAMERE RISULTATO DAVVERO POSITIVO  
 
Roma, 21 febbraio 2007 - Un risultato davvero positivo. A Roma la crescita netta delle imprese sale al 2,9%, è la più forte tra quella registrata nelle grandi città ed è pari a più del doppio rispetto all’1,2% della media nazionale. Si irrobustisce inoltre il tessuto produttivo con un marcato rafforzamento delle società di capitali che hanno una crescita netta del 5,9%. E’ merito del buon lavoro che tutti insieme abbiamo fatto in questi anni per rafforzare il percorso di trasformazione della struttura produttiva della città. Abbiamo fatto anni fa una scommessa, quella di cogliere e valorizzare nella capitale del paese tutti i tratti di dinamismo, di voglia di intraprendere, di avviare nuove iniziative, di credere nelle prospettive future. I dati forniti oggi da Unioncamere nazionale e dal suo presidente Andrea Mondello ci confortano ancora una volta sulla bontà di questa scelta che produce frutti concreti anche per l’impegno continuo che i soggetti economici della città e lo stesso Mondello in prima persona hanno messo in questa sfida. Roma ormai non vive più solo di ministeri e di funzioni direzionali pubbliche ma è al contrario sempre di più una città che ha una economia dinamica, puntata sui settori innovativi e sostenuta da quelli tradizionali e da una straordinaria crescita del turismo. E’ una città che costruisce il suo sviluppo anche sull’aumento del numero delle imprese e sul miglioramento continuo delle condizioni di contesto nelle quali queste operano, dal potenziamento delle infrastrutture alla costruzione giorno per giorno di una collaborazione e condivisione delle scelte tra tutti i soggetti economici, sociali e culturali della città. .  
   
   
LAZIO PRIMO IN ITALIA PER NUMERO DI NUOVE IMPRESE  
 
Roma, 22 febbraio 2007 - Il Lazio è la prima regione in Italia per crescita di imprese con il 2,4% contro una media nazionale dell’1,21%. E´ quanto mostrano i dati diffusi ieri da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale sul movimento demografico delle imprese. “I dati diffusi - ha affermato Marrazzo - oggi da Unioncamere mostrano ormai che Roma cresce con tutto il Lazio. All’ottimo 2,9% nella crescita di imprese conseguito dalla capitale e dalla sua Provincia si accompagna infatti un’ottima affermazione di tutta la Regione che complessivamente raggiunge un tasso di crescita delle imprese del 2,4%, ponendo il Lazio al primo posto tra tutte le regioni italiane e ben al di sopra della media nazionale. Ed è stata questa la sfida nella quale, fin dall’inizio, questa Giunta si è impegnata. Questo importante risultato - ha concluso Marrazzo - premia i nostri sforzi e ci spinge ulteriormente come istituzione a favorire e accompagnare il consolidamento di questa tendenza, snellendo la burocrazia, investendo sulle eccellenze, valorizzando le vocazioni dei territori e naturalmente avvalendosi dell’esperienza e della grande capacità dimostrata dalle imprese laziali nel saper crescere ed essere competitive”. .  
   
   
ABRUZZO, ATTIVITA´ PRODUTTIVE: SEMINARIO VERSO L´INTERNAZIONALIZZAZIONE  
 
 Pescara,22 febbraio 2007 - . L´assessore alle Attività Produttive, Valentina Bianchi, ha organizzato per oggi, un seminario, rivolto alle piccole e medie imprese, alle associazioni di categoria e alle pubbliche amministrazioni, nell´ambito del processo di internazionalizzazione. L´iniziativa, messa in atto in collaborazione con il Formez, nella sua funzione di supporto alla Pubblica Amministrazione, si pone l´obiettivo di creare un momento di confronto e scambio di esperienze sull´argomento, sulla base del lavoro di indagine, interviste sul campo ed analisi condotte, in stretta collaborazione con la Regione Abruzzo, dai ricercatori del progetto di internazionalizzazione sul contesto territoriale abruzzese e, in senso più ampio, del Mezzogiorno. Il programma assume come linee guida i concetti di rilocalizzazione dei sistemi produttivi locali e di internazionalizzazione commerciale, puntando ad analizzare, definire e supportare il ruolo della Pubblica Amministrazione a livello regionale e locale. Ad aprire i lavori, sarà l´ assessore Bianchi, mentre Antonia Rossi, Responsabile del Progetto Formez, illustrerà la metodologia con la quale sono state condotte le attività. A questo proposito i contributi scientifici principali saranno dei professori Lelio Iapadre (Università dell´Aquila), sui risultati della ricerca in tema di processi di delocalizzazione nei settori del tessile, abbigliamento e calzature e Stefano Micelli (Università "Ca´ Foscari" di Venezia e Rettore di Tedis-viu) che interverrà sul ciclo di vita dei processi di internazionalizzazione delle Pmi e sulle nuove figure professionali a supporto. Sono previsti anche gli interventi di Mauro Mattioli, Rettore dell´Università di Teramo, Tiziana Arista, Servizio Programmazione e Sviluppo della Regione Abruzzo, Alfredo Moroni, Direttore Attività Produttive della Regione Abruzzo, eD una tavola rotonda sul tema "Criticità e prospettive dell´internazionalizzazione dei sistemi produttivi abruzzesi", moderata da Filomena Ibello, Direttore Affari della Presidenza, Politiche Legislative e Comunitarie e Rapporti Esterni della Regione Abruzzo. I lavori avranno inizio alle ore 15, nell´Auditorium di Palazzo Silone, in Via Leonardo Da Vinci a L´aquila. .  
   
   
4 MILIONI PER SOSTENERE LE IMPRESE ARTIGIANE ALL´ESTERO INIZIATIVE IN COLLABORAZIONE CON UNIONCAMERE, PROMOS, CESTEC E CENTRO ESTERO  
 
Milano, 22 febbraio 2007 - Assommano a quasi 4 milioni di euro gli stanziamenti che la Regione Lombardia ha destinato per l´internazionalizzazione del settore artigiano, un comparto che interessa 265. 000 imprese con 850. 000 addetti, il 25% del totale nazionale. Lo ha comunicato l´assessore all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti, nel corso di un incontro con i responsabili degli enti che si occupano di promuovere la presenza delle imprese artigiane sui mercati internazionali. All´incontro erano presenti, tra gli altri, Renato Montalbetti (Unioncamere Lombardia), Giorgio Lampugnani (Cestec), Sergio Valentini (Centro estero), Paolo Sacchi (Promos). Zambetti ha anche precisato che "si tratta di fondi già disponibili ed immediatamente utilizzabili", sui quali l´Assessorato ha già predisposto una serie di iniziative, gestite autonomamente o in collaborazione con altri soggetti. In particolare, con il sistema delle Camere di Commercio della Lombardia con cui Regione Lombardia ha stretto un importante Accordo di Programma attraverso l´Asse 5, di durata quinquennale e che prevede uno stanziamento paritario di 4. 200. 000,00 euro per ogni anno (complessivamente per 5 anni 42. 000. 000 di euro). Ma anche il Cestec (Centro per lo sviluppo tecnologico dell´artigianato e delle piccole e medie imprese) ha in atto una collaborazione a supporto delle strategie e delle azioni della Regione a favore dell´internazionalizzazione. Infine la collaborazione esiste anche con Promos, agenzia speciale della Camera di Commercio di Milano, e con il Centro Estero, organo di Unioncamere Lombardia, sempre a supporto alle imprese lombarde sui mercati esteri. Zambetti ha quindi illustrato nel dettaglio le iniziative. Nell´ambito della Convenzione Artigianato tra Regione Lombardia e Unioncamere: 10 progetti finanziati dal bando di filiera (1. 070. 000 euro); bando fiere 2007, per supportare la partecipazione di imprese artigiane a fiere in Italia e all´estero (1. 200. 000 euro) Nel quadro delle azioni affidate dalla Direzione Generale Artigianato e Servizi a Cestec: bando reti permanenti all´ estero (700. 000 euro); progetto Spring Advanced (440. 000 euro). Nel contesto della collaborazione con Centro Estero-unioncamere: Partecipazione alla manifestazione fieristica di Londra "La Dolce Vita" e apertura di uno showroom per prodotti lombardi con un valore aggiunto di design (241. 000 euro). Nell´ ambito della Convenzione tra Regione Lombardia e Unioncamere in collaborazione con Promos: - apertura di uno show room orafi a Hong Kong 240. 000 euro. .  
   
   
UN MILIONE E 300MILA EURO A SOSTEGNO DEI CONSORZI EXPORT  
 
 Ancona, 22 febbraio 2007 - Su iniziativa dell´assessore alle Attivita` produttive Gianni Giaccaglia, la Giunta regionale ha approvato i criteri applicativi per la concessione dei contributi sulle spese sostenute dai consorzi export. L´importo complessivo dei contributi ammonta ad un milione e 300mila euro. ´Un supporto importante ´ ha dichiarato Giaccaglia - per il sostegno della promozione estera delle piccole e medie imprese, particolarmente significativo in questa fase in cui le esportazioni stanno trainando l´intera economia regionale´. Le agevolazioni sono erogate sulla base della legge 83 del 1989, dal 2000 gestita a livello regionale. Sui criteri proposti dalla Giunta, la competente commissione consiliare ha espresso parere favorevole nella seduta del 14 febbraio scorso. ´E´ molto importante ´ ha sottolineato l´Assessore - che le imprese, specie piccole e medie, cooperino aggregandosi per filiera e per mercato di destinazione. La collaborazione puo` consentire alle imprese di rafforzare i processi di internazionalizzazione produttiva e commerciale conquistando quote nei mercati piu` dinamici e lontani´. .  
   
   
MOVIMPRESE: ANDAMENTO POSITIVO NEL 2006  
 
Reggio Emilia, 22 febbraio 2007 - L’imprenditoria della provincia ha registrato, anche per il 2006, un andamento ancora positivo; l’anno si è infatti concluso con 805 imprese in più rispetto al 2005. Il numero delle ditte iscritte alla Camera di commercio nell’anno appena trascorso, continua l’analisi dell’Ufficio Studi-statistica dell’ente, ha infatti raggiunto le 58. 545 unità contro le 57. 740 dell’anno precedente, con un incremento dell’1,4%, il doppio di quello regionale e superiore di mezzo punto percentuale rispetto al nazionale. Imprese in crescita sì, ma con il freno tirato. Pare, infatti, stia rallentando la ripresa iniziata dopo la stagnazione economica del 2002; dal 2003 al 2005 in provincia di Reggio Emilia si è assistito, infatti, ad una buona dinamicità imprenditoriale, con incrementi percentuali compresi fra l’1,8 e il 2,5%. L’analisi per attività economica mette in luce in modo più significativo il fenomeno. Si rileva, infatti, una quasi stazionarietà nei diversi settori, anche quelli che occupano una posizione numericamente più rilevante nell’economia della provincia di Reggio Emilia: il commercio, che con 11. 572 imprese rappresenta il 19,8% delle attività totali, è aumentato solo dello 0,4%, o il manifatturiero (9. 830 imprese, il 16,8% del totale) che ha registrato un +0,7%. Variazioni positive di una certa entità si osservano per le imprese edili - che nel 2006 sono aumentate del 5% raggiungendo le 13. 581 unità, il 23,2% del totale –, per le attività immobiliari, di noleggio, informatica e ricerca che sono passate da 5. 870 a 6. 139 (+4,6%) e per l’intermediazione monetaria e finanziaria (+3,4%). In fisiologica diminuzione il settore agricolo che, passando da 8. 547 del 2005 a 8. 312 imprese del 2006, ha registrato un -2,7%. Il comparto dei trasporti, magazzinaggio e comunicazione, che rappresenta il 3,7% del totale imprese della provincia di Reggio Emilia rileva una flessione del 2%. .  
   
   
LIGURIA: AL VIA "PROGETTO CONTROVENTO - COMPETENZE E INNOVAZIONE PER GESTIRE IL CAMBIAMENTO" DA MARZO 2007 CORSI DI FORMAZIONE PER IL PERSONALE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE  
 
 Genova, 22 febbraio 2007 - Rafforzare le competenze del personale impiegato nella pubblica amministrazione in materia di progettazione, programmazione, gestione, controllo e valutazione delle politiche pubbliche. E´ questo l´obiettivo del progetto "Controvento - Competenze e innovazione per gestire il cambiamento", finanziato dal Fondo Sociale Europeo, Regione Liguria e Ministero del Lavoro e della previdenza sociale, che viene presentato questa mattina alle 11 allo Starhotel President. Promotori dell´iniziativa, accanto alla Regione Liguria, è l´Associazione temporanea di scopo composta da Aesseffe Ente di formazione, Poliedra servizi integrati S. P. A e Università Cattolica del Sacro Cuore con il suo Centro di ricerca per il Cambiamento delle Amministrazioni Pubbliche. "Con questo progetto - ha detto Massimiliano Costa, vicepresidente e assessore regionale alla Formazione - intendiamo offrire un servizio ai cittadini, intervenendo per arricchire le competenze del personale, e migliorare l´efficienza delle singole amministrazioni, dotando ogni dipendente pubblico di adeguate conoscenze e strumenti". Il progetto prevede interventi di formazione che verteranno su materie giuridiche, amministrative e di management, si articola in una serie di moduli che prenderanno il via a marzo e proseguiranno fino ad aprile 2008 e si svolgerà in varie sedi distribuite sulle quattro province. Destinatari delle attività formative saranno gli operatori di Regione, Province, Comuni capoluogo, Camere di Commercio, Organizzazioni sindacali e datoriali che si occupano di politiche del lavoro e della formazione. Gli iscritti alle attività sono oltre 400, di cui 109 appartenenti alla Regione Liguria. .  
   
   
TREVI: L’ESERCIZIO 2006 CHIUDE CON CIRCA 635 MILIONI DI EURO DI RICAVI TOTALI (+28%) E UN EBIT DI CIRCA 59 MILIONI DI EURO (+105%)  
 
 Cesena, 22 febbraio 2007 - Il C. D. A. Della Trevi Fin. Ind. S. P. A. Holding del Gruppo Trevi, ha esaminato i risultati preliminari consolidati relativi all’esercizio 2006 che confermano un anno molto positivo, in cui il quarto trimestre esprime un andamento migliore nei ricavi e nei margini rispetto alla media dei tre precedenti. Si stima infatti che i Ricavi Totali consolidati dell’esercizio 2006 si attestino attorno a 635 milioni di Euro e l’Ebit intorno a 59 milioni di Euro. Le dinamiche maggiormente interessanti riguardano la forte crescita della divisione metalmeccanica (Soilmec e Drillmec) e dei servizi di ingegneria del sottosuolo, in particolare nei mercati del Medio Oriente e Africa. Per il Presidente Davide Trevisani, “il 2006 è stato un anno importante con un eccellente crescita per linee interne in tutti i nostri settori e mercati e un ulteriore sostanziale incremento della marginalità. Si evidenziano in particolare:: la forte crescita di Soilmec S. P. A. , sempre più punto di riferimento mondiale del settore macchine per l’ingegneria del sottosuolo; la ulteriore affermazione di Drillmec S. P. A. E dei suoi innovativi impianti idraulici di perforazione petrolifera della serie Hh; la crescita delle attività di Trevi in tutti i mercati di riferimento, con particolare positività in Medio Oriente e Africa; l’anno è stato caratterizzato anche dall’esecuzione con successo di importanti commesse di grande complessità tecnologica, tra cui si evidenziano i lavori di consolidamento della miniera di diamanti di Diavik in Canada nei pressi del Circolo Polare Artico, il consolidamento in Afghanistan delle nicchie ove erano posizionate le famose statue dei Buddha di Bamiyan e l’aggiudicazione della commessa per la costruzione del diaframma per il nuovo centro trasporti del World Trade Center, nella città di New York; lo sviluppo di Petreven, con l’acquisizione di strategici contratti di perforazione petrolifera da Repsol Ypf, Chevron Texano e Petrobras. . .  
   
   
AIR LIQUIDE ENTRA IN UNA NUOVA FASE IN ASIA  
 
Milano, 22 Febbraio, 2007 - Presente da molto tempo e in modo significativo in Asia, Air Liquide sta ora entrando in una nuova fase nelle zone ad elevato sviluppo dell´Asia sud-orientale, rilevando da Linde le sue quote in quattro joint-venture che già erano state controllate dal gruppo. Air Liquide annuncia l´acquisizione di: -50% di Soxal (filiale a Singapore), di cui già possiede il 50%, 50% di Eig (filiale in Tailandia) di cui già possiede il 50%, 50% di Vig (filiale nel Vietnam) di cui già possiede il 50%, 25% di Brunox (filiale nel sultanato del Brunei) di cui già possiede il 25%. Il capitale restante è tenuto da un partner locale, Qaf Investment. La cifra d’affari complessiva di queste quattro aziende è pari a circa 230 milioni di Euro. Contemporaneamente, Air Liquide venderà a Linde la sua quota, pari al 16,6%, del Gruppo Malaysian Oxygen, una joint-venture in Malesia di cui Linde detiene già il 28,4%. Inoltre, venderà il 50% della holding Hong Kong Oxygen, con sede a Hong Kong, con un partner cinese nella regione di Canton. Su tali basi, Linde riceverà circa 275 milioni di Euro. Queste transazioni sono soggette all´approvazione dell’autorità antitrust. Air Liquide, presente a Singapore dal 1917 attraverso Far East Oxygen, attività integrata in Soxal (Singapore Oxygen Air Liquide) nel 1975, ha fatto significativi investimenti in tale regione, considerandola un mercato chiave attraverso cui capitalizzare uno sviluppo dinamico nell’Asia sud-orientale. Soxal, leader incontrastato nel mercato di Singapore, con i suoi 600 collaboratori riconosciuti per la loro elevata esperienza, fornisce gas e servizi ai numerosi impianti industriali di semiconduttori e alle aziende petrolchimiche sull´isola di Jurong, una piattaforma internazionale di raffinazione in continua espansione. Soxal coniuga buoni risultati economici a forti prospettive di sviluppo futuro. In Tailandia, Eig (Eastern Industrial Gases) è particolarmente attiva nella provincia di Chonburi, vicino al complesso petrolchimico del Map Ta Phut, a circa 80km a Sud Est di Bangkok. Le sue unità di produzione forniscono ossigeno e azoto attraverso tubazioni ai principali clienti delle industrie del vetro e della chimica. Tali attività saranno integrate con quelle della consociata Air Liquide Tailandia fondata nel 1991, che produce e commercializza idrogeno e ossido di carbonio al Map Ta Phut per Bayer. Capitalizzando sul forte sviluppo dell´economia vietnamita, con la sua popolazione di 84 milioni di abitanti, Vig (Vietnam Industrial Gases) è il leader di mercato nella parte settentrionale del paese, nella regione Hanoi. Si sta sviluppando velocemente sia nel nord che nel sud, nella regione intorno alla città di Ho Chi Minh. Vig ha l’obiettivo di sviluppare il mercato dei gas industriali nel Vietnam relativamente ai settori secondari della metallurgia e dell’elettronica. Soxal, presente nel sultanato del Brunei dal 1974, ha creato Brunox (Brunei Oxygen) nel 1983. La joint-venture con un partner locale ha dato vita ad attività industriali nel mercato del gas che attualmente sono focalizzate sui settori di esplorazione e di produzione di petrolio. Una volta che tali acquisizioni saranno completate, Air Liquide diventerà interamente proprietaria delle sue consociate in Singapore, Tailandia, Vietnam, Indonesia e nelle Filippine. Grazie a queste filiali nei mercati ad elevato sviluppo Air Liquide potrà proseguire il suo sviluppo nell’Asia sud orientale in modo più rapido e integrato. Benoît Potier, presidente e Ceo di Air Liquide, ha dichiarato: "Oggi l´Asia rappresenta quasi il 20% delle vendite totali del Gruppo ed è al centro del nostro piano di sviluppo. Tali acquisizioni ci permetteranno di rinforzare ulteriormente le nostre posizioni nell’Asia sud-orientale e di capitalizzare lo sviluppo nella zona industriale intorno a Singapore. La nostra strategia, inoltre, ci ha permesso di consolidare la nostra presenza in Giappone negli ultimi anni, raddoppiando la nostra quota di mercato. Inoltre stiamo accelerando la nostra penetrazione nel mercato cinese attraverso un doppio approccio basato sulle vendite e sull´ingegneria del gas. Tutte queste attività hanno permesso al Gruppo di diventare leader in questa parte del mondo. " .  
   
   
MILANO, DONNE MANAGER, IN ITALIA SONO ANCORA POCHE ANTONELLA MAIOLO: "REGIONE DA TEMPO IMPEGNATA SUL FRONTE DELLE PARI OPPORTUNITÀ"  
 
Milano, 22 febbraio 2007 - Per le donne manager, che in Italia sono solo il 5% su un totale di 82. 000 dirigenti industriali, è ancor più difficile conciliare le esigenze del lavoro con quelle della vita privata. Ad esempio, di questo 5%, che ha un´età media di 45 anni, ben il 43% ha dovuto rinunciare ad avere figli. E´ questo uno dei dati più significativi emersi al convegno "Donna è competitività", organizzato dalla Fondazione Idi (Istituto dirigenti italiani) al quale ha partecipato il sottosegretario alla Presidenza della Regione con delega ai Diritti del Cittadino e alle Pari Oportunità, Antonella Maiolo. A questo proposito Antonella Maiolo, ricordando che la Regione Lombardia è impegnata da anni sul fronte delle Pari Opportunità per migliorare la qualità della vita delle donne, ha accennato alla legge sui "tempi della città", una legge con la quale si intende favorire l´armonizzazione degli orari di lavoro e dei servizi pubblici con quelli da dedicare alla famiglia e al tempo libero, legge che, evidentemente, riguarda in particolare la componente femminile della società. "Ma questo - ha precisato il sottosegretario Maiolo - è solo una parte di un percorso sul quale intendiamo proseguire". Dal convegno è emerso poi che i servizi più richiesti dalle donne dirigenti sono gli asili aziendali e l´assistenza domiciliare per minori e anziani. .  
   
   
IN CRESCITA LE IMPRESE FEMMINILI NELLA PROVINCIA MANTOVANA  
 
Mantova, 22 febbraio 2007 - L’imprenditoria a Mantova si tinge sempre più di rosa. Secondo le elaborazioni del Servizio Studi della Camera di Commercio di Mantova su dati Infocamere – Stock View, in provincia di Mantova, a fine giugno 2006, si contano 8. 521 imprese femminili (imprese in cui la percentuale di partecipazione femminile è superiore al 50%) che, complessivamente, rappresentano quasi il 20% del totale delle imprese registrate. Rispetto al primo semestre del 2005 si nota un incremento del numero di imprese pari al 2,4%, superiore a quello nazionale (+1,8%) e in linea con quello lombardo (+2,5%). In crescita sono anche le donne imprenditrici, quelle donne, cioè, che rivestono cariche indipendentemente dal grado di partecipazione nelle imprese. Al 30 giugno 2006, sono 17. 451 le imprenditrici che risultano iscritte al Registro Imprese (+ 1,6% rispetto al primo semestre 2005), di cui 6. 121 amministratrici, 5. 714 titolari, 4. 393 socie e 1. 223 con altre cariche. Relativamente alle imprese femminili, il comparto economico più consistente rimane quello del commercio con 2. 320 imprese, seguito dall’agricoltura (1. 805), dal manifatturiero (1. 218), dai servizi alla persona (995), dal terziario avanzato (820) e dagli alberghi e ristoranti (643). In termini di crescita i settori che nel corso di un anno hanno registrato le migliori performances sono il terziario avanzato e le costruzioni (entrambi +10,8%), l’intermediazione monetaria e finanziaria (+8,7%) gli alberghi e ristoranti (+6,1%). La manifattura registra un lieve aumento (+0,6%), mentre in lieve calo sono l’agricoltura (-0,8%) e il commercio (-0,1%). Analizzando la forma giuridica, si nota una netta prevalenza di imprese individuali (5. 713), seguite dalle società di persone (2. 030) e dalle società di capitale (691), mentre per quanto riguarda la dislocazione delle unità nel territorio provinciale, dopo il capoluogo, che fa registrare 1. 256 imprese femminili, si trovano Viadana (449), Castiglione delle Stiviere (429), Suzzara (326), Porto Mantovano (227) e Castel Goffredo (226). .  
   
   
DONNE NELLA POLIZIA, L´IMPEGNO DELLA REGIONE TOSCANA  
 
 Firenze, 22 febbraio 2007 - "Le donne nelle polizie locali della Toscana rappresentano già una realtà di assoluta importanza, anche dal punto di vista squisitamente numerico, ma molto di più è quello che rappresentano. Da loro il governo regionale si aspetta un contributo decisivo per il modello di polizia di comunità a cui stiamo lavorando". Questo quanto ha voluto sottolineare il vicepresidente Federico Gelli, che nell´ambito del governo regionale si occupa anche delle politiche di sicurezza, in occasione del convegno "Donne in uniforme". Gelli ha colto l´occasione per fare il punto sulla realtà delle donne che nella nostra regione lavorano nei corpi provinciali e municipali, a partire dalla loro presenza, già molto cospicua: nella più recente rilevazione (giugno 2006) rappresentano già il 36,8 dei 3. 700 addetti. "Una realtà fortemente differenziata - spiega Gelli - con una media nelle polizie provinciali intorno al 12 per cento, ma anche con una provincia come Livorno dove la percentuale scende verso lo zero, mentre, a livello comunale, ci sono realtà come Pistoia, Prato e Firenze che superano abbondantemente il 40 per cento. A Firenze, anzi, unica città capoluogo di provincia, abbiamo più donne agenti che uomini, 319 contro 252. Il problema è che questo rapporto si rovescia drasticamente se si passa a considerare i quadri intermedi e direttivi. A Firenze, allora, la percentuale delle donne passa da oltre il 55 per cento al 33". Percentuali che, secondo il vicepresidente, hanno bisogno di un´attenta analisi. "A breve presenteremo l´aggiornamento del programma dedicato alla sicurezza in Toscana per gli anni 2007-2010. Al suo interno inseriremo iniziative specifiche mirate alla crescita di una cultura del rispetto delle differenze e delle buone pratiche contro ogni discriminazione, a partire da quelle di genere". Ma questa attenzione ha anche un´altra motivazione, ovvero la consapevolezza dell´apporto decisivo che le donne possono dare all´attuazione di quel modello di polizia di comunità, e di prossimità con il cittadino, su cui la Toscana sta lavorando, anche sulla scia di esperienze internazionali come quelle maturate in Canada. "Specifiche ricerche all´interno di grandi organizzazioni - ha infatti spiegato Gelli - hanno sottolineato la maggiore capacità di relazione delle donne, soprattutto per quanto riguarda la disponibilità all´ascolto. Doti che sono quelle che intendiamo sempre più sviluppare nei nostri corpi di polizia". . .  
   
   
NEL CENTRO DI MILANO NASCERA´ IL NUOVO "QUARTIERE DELLA SALUTE" NUOVO POLICLINICO, PARTE CONCORSO INTERNAZIONALE  
 
 Milano, 22 febbraio 2007 - La Fondazione Policlinico Mangiagalli ha lanciato il bando di Concorso Internazionale di progettazione per la riqualificazione dell´area urbanistica occupata dalla Fondazione Irccs Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena. Il concorso, intitolato "Forme molteplici dei luoghi della salute", è in attuazione dell´Accordo di Programma siglato il 25 settembre 2000 tra Regione Lombardia, Fondazione, Ministero della Salute, e Comune di Milano. Riguarda "l´aggiornamento dell´intervento edilizio volto alla riorganizzazione funzionale e conseguente assetto urbanistico" dell´intera area compresa tra la Rotonda della Besana e Largo Richini (circa 137. 000 mq): obiettivo delle proposte progettuali è di creare connessioni funzionali, morfologiche e ambientali capaci di aprire l´ospedale ai cittadini, rompendo l´anacronistica separazione del malato dal tessuto urbano. Per la realizzazione delle opere è previsto uno stanziamento di complessivo di 175 milioni di euro. In primo luogo il progetto dovrà analizzare gli aspetti compositivi, distributivi e funzionali attuali e futuri dell´area in questione: rapporti dimensionali, modalità di aggregazione degli spazi e delle funzioni, loro adeguatezza, distribuzione dei percorsi (trasporto persone e materiali, comunicazioni), diversificazione degli accessi, facilità di orientamento, flessibilità strutturale e funzionale. Sono state individuate più aree di intervento, ciascuna con caratteristiche diverse, sia per le attività in essere e previste, sia per le possibilità di sviluppo. Il fulcro della riprogettazione è individuabile nell´area attualmente sede dell´Ospedale Maggiore Policlinico, ove è consentita maggior libertà di intervento, con particolare attenzione alla zona destinata ad ospitare i poli di medicina generale e materno- infantile. Nella medesima area è prevista una quota destinata a funzioni compatibili all´attività sanitaria (bar, esercizi commerciali, sportelli pubblici) che dovranno essere localizzate in luoghi idonei rispetto ai flussi sanitari. Vi sono poi le aree di riqualificazione complessiva, che necessitano di una ridefinizione in termini funzionali e morfologici. Si tratta, nello specifico, dell´area di via Pace contigua alla Rotonda della Besana; dell´area di via Manfredo Fanti oggi occupata dal presidio Regina Elena; delle aree su via Commenda oggi destinate ai presidi De Marchi e Mangiagalli; dell´area tra via Francesco Sforza e via Festa del Perdono oggi dedicata al Servizio Mortuario. Per alcune di esse è prevista una vocazione di servizi pubblici o di interesse pubblico, per altre la trasformazione in zone residenziali, per altre ancora la conversione a spazi di formazione. La complessità del progetto e l´ampiezza dell´area da riqualificare hanno reso necessarie alcune opere propedeutiche tuttora in corso. Tra esse le più rilevanti sono: la ricostruzione del Padiglione Monteggia, prossima sede del Dipartimento di Neuroscienze e Organi di Senso, che sarà completato a metà 2008; il rifacimento del Padiglione Guardia, sede della Medicina d´Urgenza; la realizzazione dell´Istituto di Genetica Molecolare, presso il Padiglione Invernizzi. Si tratta di un concorso di respiro internazionale, in unico grado, preceduto da una prequalificazione, che avverrà in forma palese entro il 16 aprile e dalla quale verranno selezionati dieci candidati che avranno accesso all´unica fase concorsuale. Il vincitore sarà nominato entro la fine dell´anno da una giuria di esperti, selezionati dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione. Il bando, inviato alla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea il 12 Febbraio, è scaricabile dal sito www. Concorsopoliclinico. Mi. It .  
   
   
FIERA DI GENOVA: TRASFORMAZIONE IN ALBERGO DEL PALAZZO EX ANSALDO MEDIOBANCA ADVISOR PER LA SELEZIONE DELL´INVESTITORE  
 
Genova 22 Febbraio 2007 - Fiera di Genova S. P. A. , d´intesa con il Comune dì Genova, nell´ambito dell´attuazione del piano industriale approvato, ha avvisto un processo di riqualificazione e ampliamento finalizzato ad accrescere gli standard fieristici e a incidere positivamente sul waterfront cittadino. Nell´ambito di questo processo, Fiera di Genova intende rifunzionalizzare e riqualificare a uso ricettivo congressuale il complesso "ex Ansaldo´, composto da un edificio di otto piani e piano attico - situato in posizione panoramica all´ingresso del porto - da un centro congressi di 7 sale e da uno specchio acqueo protetto. Il complesso immobiliare verrà trasformato in albergo a 4 stelle con centro congressi e funzioni ausiliarie, l´intervento riguarda una Slp di circa 22. 000 mq e una ulteriore area edificabile contigua di 7. 500 mq. Mediobanca è stata nominata advisor di Fiera di Genova nella selezione di un Partner privato per la realizzazione e gestione del complesso ad uso ricettivo-congressuale tramite una procedura competitiva che verrà lanciata nei prossimi mesi. . . .  
   
   
IL GRUPPO INSERTI PER MANUFATTI IN CALCESTRUZZO DI ASSOBETON PRESENTA IL MANUALE DI PROGETTAZIONE E UTILIZZO “INSERTI PER CALCESTRUZZO” UN INDISPENSABILE SUPPORTO PER PROGETTISTI E PREFABBRICATORI  
 
Milano, 22 febbraio 2007 - Sicurezza, efficienza statica e prestazionale, facilità di utilizzo, economicità, regolabilità e flessibilità: sono solo alcuni dei requisiti fondamentali che gli inserti per calcestruzzo devono possedere per poter garantire alla struttura prefabbricata un adeguato livello di sicurezza e stabilità. E’ indispensabile, quindi, che gli inserti vengano attentamente valutati e scelti già fin dalle prime fasi progettuali. Ed è proprio per diffondere una cultura tecnica specifica in materia che il Gruppo Inserti di Assobeton ha realizzato il Manuale di Progettazione e Utilizzo “Inserti per Calcestruzzo”. Il manuale, divulgato anche in ambito universitario, è stato redatto con la preziosa collaborazione del Prof. Marco di Prisco, Dipartimento di Ingegneria Strutturale del Politecnico di Milano, docente di Strutture Prefabbricate e di Tecnica delle Costruzioni, e dell’ Ing. Marcello Scola. Il volume rappresenta una vera e propria guida pratica al servizio di progettisti e prefabbricatori che vogliano essere aggiornati su tutti gli aspetti tecnici, normativi e sperimentali relativi agli inserti. Inoltre il manuale presenta alcuni tra i prodotti più innovativi realizzati dalle aziende appartenenti al Gruppo Inserti di Assobeton. “Il Gruppo Inserti di Assobeton – ha dichiarato il Prof. Marco di Prisco, autore del volume, docente di Strutture Prefabbricate e di Tecnica delle Costruzioni presso il Dipartimento di Ingegneria Strutturale del Politecnico di Milano – ha lavorato alacremente per produrre un documento di sintesi che indichi al progettista quale attività di progettazione, sperimentazione e controllo sia necessaria per assicurare alla generica connessione l’adeguato livello di sicurezza, coerente con quello accettato per l’intera struttura. ” “Distribuito ai prefabbricatori e nei corsi di specializzazione universitari – ha affermato Roberto Ragozzini, Presidente del Gruppo Inserti – il manuale è un utile strumento operativo e di semplice consultazione destinato, soprattutto, ai progettisti e ai prefabbricatori. La pubblicazione raccoglie le esperienze imprenditoriali e professionali delle aziende del Gruppo Inserti (Chryso Italia, Edilmatic, Gl Locatelli, Halfen-deha, Officina Meccanica Maffioletti Dario, Ruredil e Tecnogrip). Il volume tratta l’importanza degli inserti industrializzati nell’edilizia, che devono essere necessariamente scelti già in fase progettuale. ” .  
   
   
IDROGENO DA FONTI RINNOVABILI, UN PROGETTO DA 11 MILIONI NASCE IN TOSCANA IL PRIMO DISTRETTO ITALIANO DELL´IDROGENO AL VIA RICERCA E SPERIMENTAZIONE PER UN SISTEMA DI MOBILITÀ AD EMISSIONI ZERO UNO SCOOTER PIAGGIO, UNA FIAT MULTIPLA, UN DOBLÒ E UNA BICICLETTA A MOTORE  
 
Firenze, 22 febbraio 2007 - La Toscana punta sull´idrogeno. Parte una serie di attività che porterà alla circolazione su strada dei primi prototipi, un Fiat Ducato (a motore enodtermico) e un Piaggio Porter (ad alimentazione elettrica da fuel cell). Due tipi di motori diversi ma accomunati dal vettore utilizzato, l´idrogeno e dal fatto che entrambi sono ad emissione zero. Cioè non inquinano e non contribuiscono all´effetto serra. E poi ancora, vedremo andare a idrogeno una piccola flotta di bus all´aeroporto Galilei di Pisa, parte dei veicoli del Consorzio pisano di trasporti. Faranno compagnia alla piccola flotta di prototipi già esistenti - presentata allo scorso meeting di San Rossore - costituita da uno scooter Piaggio, una Fiat Multipla, un Doblò e una bicicletta a motore (prodotta dalla Magnetek). Solo qualche esempio, per capire in quale direzione vanno le iniziative sostenute dalla Regione in questo campo, a cominciare dall´obiettivo di costruire un sistema di mobilità rispettoso dell´ambiente e della salute dei cittadini. "La Toscana punta sull´idrogeno e sullo sviluppo di energia pulita - ha spiegato il presidente Martini - L´idrogeno sarà l´energia del futuro e la Toscana vuole essere protagonista di questa evoluzione: siamo interessati a costruire un sistema di mobilità progressivamente basato su veicoli ad emissioni zero. La ricerca è indispensabile per rendere realistico questo traguardo. ". Con la firma di un protocollo d´intesa viene compiuto un nuovo passo avanti per la realizzazione di un progetto integrato e multidisciplinare per la costituzione del distretto dell´idrogeno, per la produzione - attraverso fonti di energia rinnovabile - allo stoccaggio, alla distribuzione, alla sperimentazione e realizzazione di motori per auto e scooter. All´ambizioso traguardo, che consentirà di passare dalla ricerca teorica, nel chiuso dei laboratori, alla sperimentazione su strada dei primi veicoli, si arriva con il coinvolgimento di pubbliche amministrazioni e università, mondo della ricerca e delle imprese, pubblico e privato. Un intero territorio, insomma, che fa gioco di squadra per valorizzare i propri punti di forza, riconvertire il proprio tessuto produttivo e prepararsi alle sfide che, inevitabilmente, ci attendono sul piano energetico e ambientale. Avviato lo scorso anno grazie all´accordo fra Regione Toscana, ministero dell´Università e della ricerca e ministero dell´economia, il progetto vede il suo centro propulsore nell´area pisana, che si candida così a diventare la futura sede di un distretto dell´idrogeno. Numerosi i partner del progetto, fra questi il Dipartimento di ignegneria meccanica e altri tre dipartimenti dell´Università di Pisa e la Scuola superiore di Sant´anna, che hanno già avviato l´attività di ricerca di base. A questi si aggiungono numerosi altri soggetti, pubblici e privati, come la Piaggio, il Crim (Center for applied research in micro and nano engineering), In Sat Lab Innovazione nei sistemi aziendali, Irpet, Ilt Technology, la P&g Mele, la Società Aeroporto Galilei, il Consorzio pisano trasporti, la Provincia di Pisa e il Comune di Pontedera. A sottoscrivere il protocollo di oggi, a Palazzo Bastogi, oltre al presidente della Regione Claudio Martini sono, per la Provincia di Pisa il presidente Andrea Pieroni, per il Comune di Pontedera il sindaco Paolo Marconcini, per l´Università di Pisa il rettore Marco Pasquali, per la Scuola Superiore di Sant´anna il direttore Riccardo Varaldo, per la Società cosortile Pont-tech Pontedera&tecnologia il presidente Riccardo Lanzara. A sottolineare il forte interesse del governo per l´iniziativa anche il sottosegretario all´università e la ricerca Luciano Modica. Fra i presenti, direttamente coinvolti nel progetto, anche l´assessore all´istruzione, formazione lavoro e ricerca Gianfranco Simoncini, il direttore del dipartimento di ingegneria meccanica della facoltà pisana Marco Santochi e il preside di ingegneria Emilio Vitale. L´investimento complessivo previsto è di 10,9 milioni di euro. Il progetto è stato candidato dalla Regione al finanziamento Cipe all´inizio dello scorso anno. Oggi è arrivato il via libera a una prima tranche di fondi di oltre 5 milioni di euro che consente l´avvio delle attività di ricerca di base. La Regione si impegna inoltre a concedere un ulteriore contributo di 150 mila euro per il sostegno alla formazione, mentre la società consortile Pont-tech assicurerà l´integrazione fra le diverse attività del progetto, curando in particolare il trasferimento tecnologico dalla sfera della ricerca alla produzione industriale. La Provincia di Pisa contribuirà, con gli strumenti di programmazione, a coordinare il progetto e a verificarne le ricadute sul sistema produttivo locale, nonchè all´acquisto di un automezzo. Il Comune di Pontedera si impegna a destinare al progetto spazi riservati all´interno del Centro di ricerca e formazione sull´innovazione tecnologica-incubatore di imprese e a destinare un´area pubblica per l´installazione di un generatore eolico che servirà anche per produrre idrogeno. Fra gli obiettivi dei firmatari il reperimento di ulteriori finanziamenti, anche attraverso i nuovi programmi operativi dei fondi europei (Fers e Fse) per il periodo 2006-2013, che serviranno a portare avanti le ulteriori fasi del progetto (ricerca fondamentale, ricerca industriale, sviluppo di sperimentazioni) fino ad arrivare ai primi veicoli circolanti su strada e alla definizione di un sistema ottimale di produzione, stoccagggio, trasporto dell´idrogeno. Su www. Primapagina. Toscana. It una scheda tecnica e altri dettagli sul tema. . .  
   
   
SAIPEM PRECONSUNTIVI 2006 RICAVI E UTILI RECORD DIVIDENDO PROPOSTO: + 52,6%  
 
San Donato Milanese, 22 febbraio 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Saipem Spa ha esaminato ieri il preconsuntivo consolidato del Gruppo chiuso al 31 dicembre 2006 (non esaminato dal Collegio Sindacale e dalla Società di revisione) redatto in conformità ai principi contabili internazionali (International Financial Reporting Standards – Ifrs). La situazione di preconsuntivo recepisce gli effetti associati al consolidamento di Snamprogetti a decorrere dalla data di assunzione del controllo da parte di Saipem e quindi dal 1° aprile 2006. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea Ordinaria convocata per il 28 (invece del 27 aprile, come precedentemente comunicato) e 30 aprile, rispettivamente in prima e in seconda convocazione, la distribuzione di un dividendo di 0,29 euro per ogni azione ordinaria(*) (0,19 distribuito nel 2006) e di 0,32 per ogni azione di risparmio(*) (0,22 distribuito nel 2006). Il dividendo sarà messo in pagamento a partire dal 24 maggio 2007 (data di stacco cedola 21 maggio 2007). Il payout, in linea con i precedenti esercizi, rappresenta circa un terzo dell’utile netto consolidato. Gli investimenti tecnici effettuati nel corso del quarto trimestre del 2006 ammontano a 189 milioni di euro e hanno riguardato: interventi di mantenimento e upgrading del parco mezzi esistente (101 milioni di euro), investimenti relativi a mezzi navali ed attrezzature per contratti specifici, principalmente per il progetto Khurais e per le attività in America Latina (29 milioni di euro), investimenti di potenziamento delle strutture operative in Kazakhstan e nel West Africa (1 milione di euro), attività di conversione di due navi cisterna in unità Fpso destinate ad operare rispettivamente in Brasile nel campo Petrobras di Golfinho 2 e in Angola per conto Sonangol P&p (50 milioni di euro) e investimenti tecnici effettuati da Snamprogetti per 8 milioni di euro. Gli investimenti tecnici effettuati nell’esercizio ammontano a 605 milioni di euro (355 milioni nel 2005) e hanno riguardato: interventi di mantenimento e upgrading del parco mezzi esistente (210 milioni di euro), investimenti relativi a mezzi navali ed attrezzature per contratti specifici, principalmente afferenti al progetto Kashagan e all’approntamento del Jack up Perro Negro 4 (115 milioni di euro), investimenti di potenziamento delle strutture operative in Kazakhstan e nel West Africa (48 milioni di euro), attività di conversione di due navi cisterna in unità Fpso destinate ad operare rispettivamente in Brasile nel campo Petrobras di Golfinho 2 e in Angola per conto Sonangol P&p (214 milioni di euro) e investimenti tecnici effettuati da Snamprogetti nel secondo, terzo e quarto trimestre del 2006 per 18 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2006 ammonta a 1. 419 milioni di euro, con un aumento di 407 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2005, principalmente ascrivibile all’acquisizione di Snamprogetti e alla distribuzione di dividendi. Nel corso del quarto trimestre del 2006 Saipem “stand alone” ha acquisito nuovi ordini per un totale di 2. 119 milioni di euro (1. 413 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2005) e Snamprogetti per 426 milioni di euro. Le acquisizioni di nuovi ordini nel corso del 2006, comprensivi dei contratti acquisiti da Snamprogetti negli ultimi nove mesi dell’anno, ammontano a 10. 962 milioni di euro. Il portafoglio ordini del Gruppo Saipem al 31 dicembre 2006 raggiunge il livello record di 13. 090 milioni di euro. Nei primi due mesi del 2007 sono stati acquisiti nuovi ordini e negoziate variazioni a contratti esistenti per un totale di circa 1,5 miliardi di euro; per le acquisizioni più rilevanti del periodo si rimanda al comunicato stampa del 16 febbraio 2007. Previsioni per l’esercizio 2007 Lo spending della Oil Industry, aumentato considerevolmente negli ultimi anni, è previsto crescere ulteriormente nel 2007, determinando una situazione particolarmente favorevole per i Contrattisti. Saipem è attesa cogliere i frutti di un mercato positivo sia nell’Offshore dove vanta da tempo una posizione di leader, specialmente per progetti complessi in aree di frontiera, sia nell’Onshore, anche per le competenze distintive apportate da Snamprogetti, sia nel Drilling per il rinnovo, a rate più favorevoli, di diversi contratti. La buona intonazione del mercato e l’affidabilità raggiunta da Saipem consentono di prevedere nel 2007 un livello di acquisizione di nuovi ordini che incrementi ulteriormente il già elevato portafoglio ordini di fine 2006. Per quanto riguarda i risultati economici, i ricavi dell’esercizio 2007 sono attesi superare i 9 miliardi di euro e l’utile netto, ante partite non ricorrenti, è previsto in crescita, di almeno il 20%, rispetto al record del 2006. Gli investimenti programmati per il 2007 ammontano a 1,2 miliardi di euro circa e sono relativi: all’ampliamento della flotta: costruzione di un nuovo semisommergibile per acque profonde (messa in marcia prevista per il terzo trimestre del 2009) e di un tender barge per quanto riguarda il Drilling; costruzione di un nuovo pipelayer (messa in marcia prevista per il secondo trimestre del 2010), ultimazione dell’unità Fpso Citade de Vitoria e approntamento dell’unità Fpso Gimboa per l’Offshore; all’inizio della costruzione di una nuova yard di fabbricazione per grandi strutture offshore; all’ulteriore potenziamento delle strutture in Kazakhstan e West Africa; alla costruzione di nuovi mezzi navali ed altri equipment a fronte di contratti specifici; al mantenimento e upgrading del parco mezzi esistente. Gli ammortamenti sono previsti ammontare a 280 milioni di euro circa. E’ programmata nel 2007 la monetizzazione di alcuni asset “non core”; gli impatti sul conto economico, allo stato non quantificabili, sono attesi positivi. Preconsuntivo 2006 Saipem Spa Il Consiglio ha esaminato altresì il preconsuntivo 2006 di Saipem Spa che chiude con l’utile netto di 156 milioni di euro (122 milioni di euro nel 2005). L’aumento di 34 milioni di euro è essenzialmente ascrivibile ai migliori risultati ottenuti nel settore Perforazioni. Analisi per settori di attività Offshore : Portafoglio ordini residuo al 31 dicembre 2006: 4. 182 milioni di euro, di cui 2. 282 da realizzare nel 2007. I ricavi del 2006 ammontano a 3. 192 milioni di euro, con un incremento del 14% rispetto all’esercizio 2005, la variazione è principalmente riconducibile alla maggiore attività in Kazakhstan e Azerbaijan. L’utile operativo del 2006 ammonta a 300 milioni di euro, pari al 9,4% dei ricavi, rispetto ai 241 milioni di euro del 2005, pari all’8,6% dei ricavi. L’incremento di redditività è da ricondurre a migliori condizioni contrattuali e ad una buona efficienza operativa. Tra le principali acquisizioni del quarto trimestre si segnalano: - per conto Cnr International (Olowi) Limited, il progetto, di tipo Epic, per lo sviluppo del giacimento Olowi, in Gabon, attraverso tre torri di perforazione e una piattaforma di supporto collegate a una nave Fpso; - per conto Cabinda Gulf Oil Company, il progetto, di tipo Epic, Farm, in Angola, per la modifica dei sistemi di combustione e scarico dei gas nel Blocco 0, situato nel mare antistante la provincia di Cabinda; - per conto Eni Congo Sa, il progetto Ikalou South Fields Development, in Congo, che prevede l’installazione di due piattaforme, Ikalou & Ikalou Sud, e di varie condotte e cavi di collegamento tra le piattaforme di nuova installazione e quelle già esistenti. �� A febbraio 2007 è stato assegnato al cantiere cinese Yantai Raffles il contratto per la costruzione di un nuovo pipelayer. L´unità navale avrà 290 metri di lunghezza, 39 metri di larghezza e 24 metri di altezza, sarà dotata di posizionamento dinamico e sarà atta alla posa di linee di grosso diametro (fino a 48 pollici); la velocità di trasferimento potrà raggiungere i 14 nodi e l’unità potrà operare in presenza di ghiaccio; potrà trasportare fino a 25. 000 tonnellate di tubi e sarà dotata di una gru dalla capacità di sollevamento di 600 tonnellate; gli alloggi sono progettati per ricevere a bordo fino a 450 persone fra tecnici ed equipaggio. Il nuovo pipelayer è previsto essere pronto a iniziare l’attività nel secondo trimestre del 2010 e l’investimento complessivo ammonta a circa 530 milioni di euro. Onshore : Portafoglio ordini residuo al 31 dicembre 2006 (comprensivo di Snamprogetti): 6. 285 milioni di euro, di cui 2. 980 da realizzare nel 2007. Saipem “stand alone” I ricavi del 2006 ammontano a 1. 411 milioni di euro, con un incremento del 15,6% rispetto al 2005, ascrivibile alla piena operatività di commesse in Messico e Canada. L’utile operativo del 2006 ammonta a 73 milioni di euro rispetto ai 49 milioni di euro del 2005, con un’incidenza sui ricavi che passa dal 4% del 2005 al 5,2% del 2006. L’incremento dei margini è ascrivibile a una buona efficienza operativa e a migliori condizioni contrattuali. Snamprogetti I ricavi generati da Snamprogetti, nel periodo aprile – dicembre 2006, ammontano a 2. 289 milioni di euro e sono riconducibili a progetti completati o in fase di esecuzione, principalmente in Medio Oriente e in Italia. L’utile operativo ammonta a 91 milioni di euro con un’incidenza sui ricavi del 4%. �� Tra le principali acquisizioni del quarto trimestre si segnalano: - per conto del Gruppo Dbp, il progetto, di tipo Epc, Alinta Gas, in Australia, per la fase 5-A del progetto di espansione della condotta Dbngp, che collega Dampier a Bunbury, attraversando da nord a sud ovest lo Stato del Western Australia; - per conto Qatar Shell Limited, il progetto, di tipo Epc, Pearl Gas To Liquids (Gtl), in Qatar, per la realizzazione di un impianto di trattamento delle acque di scarico nella città industriale di Ras Laffan. Il contratto è stato acquisito in consorzio con la società Al Jaber e la joint venture paritaria tra Saipem e Otv. Perforazioni Mare: Portafoglio ordini residuo al 31 dicembre 2006: 2. 247 milioni di euro, di cui 290 da realizzare nel 2007. I ricavi del 2006 ammontano a 365 milioni di euro, con un incremento del 20,9% rispetto al 2005, riconducibile alla maggiore attività della nave di perforazione Saipem 10000 e del jack up Perro Negro 5 nonché a più elevate tariffe contrattuali. L’utile operativo del 2006 ammonta 103 milioni di euro rispetto ai 54 milioni di euro del 2005, con un’incidenza sui ricavi che passa dal 17,9% al 28,2%. Il miglioramento dei margini in valore assoluto nonché della redditività è riconducibile sia a tariffe più remunerative che a un’utilizzazione più elevata degli impianti. Tra le principali acquisizioni del quarto trimestre si segnalano: - per conto Eni Norge, il noleggio, per cinque anni, nel Mare del Nord della piattaforma semisommergibile, in costruzione, Scarabeo 8; - per conto Burullus Gas Company, il noleggio, per due anni, della piattaforma semisommergibile Scarabeo 6 in Egitto; - per conto Eni Congo Sa, il noleggio, per cinque anni, di una tender assisted drilling unit in Congo; - per conto Eni Congo Sa, le attività di manutenzione e work-over, per tre anni, da svolgere con attrezzature di proprietà del cliente, in Congo. L’utilizzo dei principali mezzi navali, nel 2006, è stato il seguente: Mezzo navale n° giorni venduti Piattaforma semisommergibile Scarabeo 3 365 gg. ; Piattaforma semisommergibile Scarabeo 4 365 gg. ; Piattaforma semisommergibile Scarabeo 5 350 gg. A; Piattaforma semisommergibile Scarabeo 6 346 gg. A; Piattaforma semisommergibile Scarabeo 7 358 gg. A: Nave di perforazione Saipem 10000 365 gg. ; Jack up Perro Negro 2 365 gg. ; Jack up Perro Negro 3 365 gg. ; Jack up Perro Negro 4 26 gg. B; Jack up Perro Negro 5 365 gg. Perforazioni Terra: Portafoglio ordini residuo al 31 dicembre 2006: 376 milioni di euro, di cui 175 da realizzare nel 2007. I ricavi del 2006 ammontano a 260 milioni di euro, con un incremento del 23,8% rispetto al 2005, riconducibile principalmente alla maggiore attività in Africa del Nord e in Kazakhstan. L’utile operativo del 2006 ammonta 32 milioni di euro rispetto ai 21 milioni di euro del 2005, con un’incidenza sui ricavi che passa dal 10% al 12,3%. Il miglioramento dei margini in valore assoluto nonché della redditività è riconducibile sia a tariffe più remunerative che a un più elevato utilizzo degli impianti. L’attività operativa ha comportato un utilizzo medio degli impianti del 94,3% (90% nel 2005); di detti impianti 13 sono impiegati in Perù, 9 in Arabia Saudita, 6 in Venezuela, 2 in Italia, 5 in Algeria, 1 in Egitto, 1 in Kazakhstan, 1 in Georgia, 1 in Ecuador e 1 in Turkmenistan. Inoltre sono stati utilizzati 5 impianti di terzi in Perù e 3 impianti di terzi dalla joint company Saipar in Kazakhstan. E’ stato, infine, impiegato 1 impianto in compartecipazione con terzi in Kazakhstan. �� Nel quarto trimestre è stato acquisito il contratto per conto Groupment Sonatrach Agip, per il noleggio, per due anni, di un impianto in Algeria per attività di workover. .  
   
   
SNAM RETE GAS ANNUNCIA IL PIANO STRATEGICO 2007-2010 INVESTIMENTI PER LO SVILUPPO DEL SISTEMA DI TRASPORTO PARI A 4,2 MILIARDI NEL QUADRIENNIO 2007-2010 (+20% RISPETTO AL PIANO PRECEDENTE) CON UN INCREMENTO DELLE CAPACITÀ DI TRASPORTO DEL 20%  
 
San Donato Milanese, 22 febbraio 2007 – L’amministratore Delegato Carlo Malacarne, ha illustrato ieri alla comunità finanziaria i risultati 2006 ed il Piano Strategico relativo al periodo 2007-2010 approvato dal Consiglio di amministrazione della Società presieduto da Alberto Meomartini. “La strategia di Snam Rete Gas è chiara e coerente”, ha dichiarato Carlo Malacarne durante l’incontro. “La nostra Società continuerà a mantenere il giusto equilibrio tra crescita e ritorno agli azionisti. Con il nuovo Piano Strategico Snam Rete Gas conferma la continuità nella strategia di sviluppo degli investimenti, per garantire nel tempo una crescente capacità di trasporto necessaria a soddisfare l’aumento della domanda gas dagli 84 miliardi di metri cubi nel 2006 a circa 95 nel 2010 e a 115 nel 2020. La realizzazione degli investimenti programmati consentirà inoltre di incrementare la flessibilità dell’intero sistema di trasporto a favore di tutti gli operatori (shipper). Si conferma la costante attenzione al miglioramento dell’eficienza operativa e finanziaria”. Le principali linee strategiche nel periodo 2007-2010 sono: Sviluppo della Rete di Trasporto - Un piano di investimenti complessivo pari a 4,2 miliardi di euro con un incremento del 20% rispetto al piano precedente (3,5 miliardi nel periodo 2006-2009). Circa il 60% degli investimenti rientra nella categoria remunerata con un premio del 3% rispetto al tasso base fissato dal Regolatore (6,7%) e per un periodo di 10 o 15 anni. Il piano investimenti persegue l’obiettivo di sviluppare le infrastrutture coerentemente con la crescita del mercato che, trainato dai consumi del settore termoelettrico, prevede una domanda di gas in crescita dagli 84 miliardi di metri cubi nel 2006 a circa 95 nel 2010, che diventeranno 115 al 2020. Le principali opere infrastrutturali riguardano: l’ulteriore potenziamento delle infrastrutture di importazione da Sud, attraverso la realizzazione di una terza linea di metanodotti in Sicilia ed in Calabria e il potenziamento della centrale di Enna; la sealine Tirrenica e la Rete Adriatica che consistono rispettivamente nella realizzazione di un collegamento tra le strutture esistenti dell’area nord-est della Sicilia e la Campania attraverso due tratte a terra e due condotte sottomarine e nella realizzazione di una nuova linea che collegherà la Puglia con l’Emilia-romagna lungo il versante adriatico. L’iniziativa prevede anche la realizzazione di due nuove centrali di compressione in Sicilia ed in Abruzzo; il potenziamento delle strutture transpadane (direttrice est-ovest della Pianura Padana) finalizzato ad incrementare la movimentazione verso l’Italia nord occidentale delle forniture di gas provenienti dal sud e dal nord est dell’Italia; l’espansione della capacità di rigassificazione del terminale Gnl di Panigaglia da 3,5 miliardi di metri cubi/anno a 8 miliardi di metri cubi/anno. Le opere che entreranno in esercizio nell’arco del quadriennio 2007-2010 consentiranno di incrementare la capacità di trasporto del 20%. Le opere che saranno completate negli anni successivi garantiranno un ulteriore consistente incremento della capacità disponibile. Efficienza operativa - Snam Rete Gas intende migliorare la già importante performance operativa incrementando l’obiettivo di riduzione dei costi fissi controllabili dal precedente 12% al 15%, in termini reali, per il secondo periodo di regolazione (ottobre 2005 - settembre 2009). Il conseguimento dell’obiettivo di riduzione dei costi, in presenza del previsto incremento dei chilometri di rete in esercizio e della potenza installata nelle centrali di compressione, sarà reso possibile dall’ottimizzazione delle attività di controllo e manutenzione del sistema di trasporto e dall’ulteriore snellimento della struttura organizzativa. Politica dei dividendi - Il Consiglio di Amministrazione proporrà alla prossima Assemblea degli Azionisti un dividendo unitario pari 19 centesimi di euro per l’anno 2006 in crescita del 11,8% rispetto al 2005. La politica dei dividendi prevede per gli anni 2007 e 2008 un incremento annuo del dividendo unitario, commisurato alla distribuzione dell’ammontare del dividendo non spettante alle azioni detenute in portafoglio. Tale incremento sarà nell’ordine dell’11% annuo al completamento del piano di buy back ed è calcolato come rapporto tra le azioni emesse e le azioni emesse al netto dele azioni proprie detenute in portafoglio. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione intende distribuire un acconto sul dividendo a partire dall’esercizio in corso. L’acconto del dividendo 2007 sarà messo in pagamento il prossimo 25 Ottobre, (22 Ottobre stacco cedola) mentre l’ammontare dell’importo sarà definito dal Consiglio di Amministrazione sulla base della situazione semestrale al 30 giugno 2007. .  
   
   
SNAM RETE GAS PRECONSUNTIVO 2006: GAS IMMESSO NELLA RETE DI TRASPORTO 87,99 MILIARDI DI METRI CUBI +3,4% DIVIDENDO PROPOSTO 0,19 EURO PER AZIONE (+11,8%) PIANO DI BUY BACK: ACQUISTATE AL 20 FEBBRAIO 2007 AZIONI PROPRIE PER 577 MILIONI DI EURO  
 
San Donato Milanese, 22 febbraio 2007 - Il Consiglio di Amministrazione della Snam Rete Gas S. P. A. Ha esaminato ieri i risultati del preconsuntivo consolidato dell’esercizio 2006. Carlo Malacarne, Ceo di Snam Rete Gas, ha così commentato i risultati preconsutivi di Snam Rete Gas: “I risultati economici del 2006 hanno risentito di fattori esterni quali la penalizzazione nei parametri della regolazione a partire dal 1° ottobre 2005, ai quali la Società ha fatto fronte ottimizzando le performance operative. Nel 2007 ci attendiamo che i risultati economici beneficino degli incentivi sugli investimenti previsti dalla regolazione, che hanno già iniziato a dare il loro contributo alla crescita dei ricavi nell’ultimo trimestre del 2006”. Highlights Preconsuntivo 2006 - Finanziari: ricavi totali: 1. 789 milioni di euro, di cui 1. 725 milioni di euro (-2,0%) relativi all’attività di trasporto; la riduzione è dovuta principalmente all’applicazione dei parametri della regolazione a partire dal 1° ottobre 2005; indebitamento finanziario netto: 5. 255 milioni di euro; +436 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2005; leverage (indebitamento/indebitamento+patrimonio netto): 58,7% (54,8% al 31 dicembre 2005). Operativi: capacità di trasporto disponibile ai punti di entrata interconnessi con l’estero dal 1° gennaio 2007: 312,9 milioni di metri cubi/giorno (+7% rispetto al 1° gennaio 2006). L’incremento della capacità di trasporto è attribuibile all’entrata in esercizio di alcuni nuovi tratti delle infrastrutture di importazione dal Nord Africa e dalla Russia; gas immesso nella rete di trasporto: +2,89 miliardi di metri cubi (+3,4%); la crescita è dovuta alle maggiori immissioni negli stoccaggi che hanno compensato la riduzione della domanda di gas del settore residenziale dovuta alle miti condizioni climatiche; costi fissi controllabili: -10 milioni di euro (-6,5% in termini reali); investimenti: 675 milioni di euro (-1,5%). La spesa per investimenti è riferita al completamento di alcuni progetti di potenziamento delle linee di importazione dalla Russia e dal Nord Africa ed all’avvio di nuovi progetti per un ulteriore potenziamento del sistema di importazione dal nord Africa. L’83% degli investimenti del 2006 beneficierà di una remunerazione incentivata. La Società negli ultimi 3 anni ha realizzato investimenti per circa 2 miliardi di euro; nello stesso periodo la capacità di trasporto disponibile è cresciuta del 26%. Dividendo: Il Consiglio di Amministrazione intende proporre all’Assemblea degli Azionisti, che sarà convocata il 26 e il 27 aprile, rispettivamente in prima e seconda convocazione, un dividendo di 0,19 euro per azione (+11,8% rispetto all’anno precedente). La data di stacco del dividendo sarà il 21 maggio 2007; il dividendo sarà messo in pagamento dal 24 maggio 2007. Il Consiglio di Amministrazione intende inoltre distribuire un acconto sul dividendo a partire dall’esercizio in corso. L’acconto del dividendo 2007 sarà messo in pagamento il prossimo 25 Ottobre 2007, (22 Ottobre stacco cedola) mentre l’ammontare dell’importo sarà definito dal Consiglio di Amministrazione sulla base della situazione semestrale al 30 giugno 2007. Evoluzione prevedibile della gestione: la domanda di gas naturale in Italia è prevista in crescita con una media annua superiore al 2% nel quadriennio 2007-2010, a seguito dei maggiori consumi del settore termoelettrico; continua l’impegno di Snam Rete Gas a realizzare gli investimenti necessari ad incrementare significativamente la capacità di trasporto a supporto della crescita del mercato del gas. .  
   
   
SARAS RISULTATI ANNUALI PRELIMINARI DEL 2006: RICAVI PROFORMA A 6.169 MILIONI DI EURO, IN CRESCITA DELL’ 11% RISPETTO AL 2005  
 
Milano, 22 febbraio 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Saras S. P. A. Riunitosi l’ altro ieri sotto la presidenza del Presidente Gianmarco Moratti ha esaminato i risultati preliminari relativi all’esercizio 2006. Il Presidente ha dichiarato: “Siamo felici di annunciare che il Gruppo Saras nonostante un 2006 caratterizzato da un mercato particolarmente difficile, segnato da una accesa volatilità dei prezzi dei prodotti petroliferi e minori margini di raffinazione, è stato in grado di raggiungere un risultato netto adjusted proforma in crescita rispetto al 2005. La significativa performance registrata dal Gruppo, unita ad una solida situazione patrimoniale, sono la base per il proseguimento dalla nostra strategia che vede continui investimenti finalizzati alla crescita delle nostre attività principali con l’obiettivo di migliorare la nostra posizione di operatore leader nella raffinazione nell’area del Mediterraneo creando allo stesso tempo valore aggiunto per i nostri azionisti”. Gruppo Saras – Conto Economico proforma :
Milioni di Euro Q4/06 Q4/05 A% Q3/06 2006 2005 A%
Ricavi 1. 200 1. 718 -30% 1. 999 6. 169 5. 547 +11%
Ebitda 102,4 102,1 +0% 84,5 526,2 783,7 -33%
Ebitda (comparable) 138,9 157,2 -12% 160,5 567,5 653,6 -13%
Ebit 58,7 57,5 +2% 44,2 363,5 612,8 -40%
Ebit4 (comparable) 95,2 112,6 -15% 120,0 404,8 482,7 -16%
Utile Netto 35,7 48,0 -25% 33,8 207,8 306,4 -32%
Utile Netto adjusted 66,2 74,0 -11% 69,2 241,9 230,5 +5%
Gruppo Saras – Conto Economico:
Il confronto trimestrale e annuale riportato nela tabella sottostante non è significativo a causa della variazione dell’area di consolidamento avvenuta nel Q3/06
Milioni di Euro Q4/06 Q4/05 A% Q3/06 2006 2005 A%
Ricavi 1. 200 1. 637 -27% 1. 999 6. 019 5. 236 +15%
Ebitda 102,4 49,3 +108% 84,7 411,0 570,3 -28%
Ebit 58,7 29,3 +100% 44,2 292,2 492,4 -41%
Utile Netto 35,7 46,9 -24% 33,8 395,4 292,6 +35%
Stato patrimoniale e cashflow proforma del Gruppo:
Milioni di Euro Q4/06 Q4/05 Q3/06 2006 2005
Posizione Finanziaria Netta -291 -573 -187 -291 -573
Di cui Sarlux Project Finance -369 465 -421 -369 -465
Investimenti 41 24 47 133 86
Cashflow5 Operativo -63 174 164 271 379
Stato patrimoniale e cashflow del Gruppo:
Il confronto trimestrale e annuale riportato nela tabella sottostante non è significativo a causa della variazione dell’area di consolidamento avvenuta nel Q2/06
Milioni di Euro Q4/06 Q4/05 Q3/06 2006 2005
Posizione Finanziaria Netta -291 -177 -187 -291 -177
Investimenti 41 15 47 130 59
Risultati “proforma” del Gruppo Saras Esercizio 2006 - Il Gruppo Saras nell’esercizio 2006 ha registrato una performance di rilievo. I Ricavi sono cresciuti dell’ 11% rispetto al 2005, incremento dovuto principalmente all’andamento del prezzo dei prodotti petroliferi. L’ebit comparable ha segnato una contrazione pari al 16% rispetto al 2005 dovuto sostanzialmente alla contrazione del margine di raffinazione che ha inficiato la performance del segmento raffinazione parzialmente compensata dal miglioramento registrato dal segmento energia elettrica (power). L’utile Netto adjusted pari a 242 milioni di Euro è significativamente in crescita rispetto ai 230,5 milioni di Euro del 2005 grazie alla buona performance operativa registrata in tutti i segmenti di attività del Gruppo e alla riduzione dei costi di carattere finanziario, dovuti a perdite su derivati, che erano stati registrati nell’esercizio 2005. Il margine integrato Refining&power anche nel 2006 è stato al di sopra dei 10 $/bl (10,1) confermando la capacità del sito produttivo di ottenere margini sostanzialmente superiori alla media del mercato. Gli investimenti pari a 133 milioni di Euro ed in crescita del 55% rispetto al 2005, sono stati interamente finanziati dai flussi di cassa generati dalle attività operative. Gli investimenti sono stati principalmente destinati al settore della raffinazione. La Posizione Finanziaria Netta alla fine dell’esercizio è pari a -291 milioni di Euro in riduzione rispetto ai -573 milioni di Euro registrati alla fine del 2005. Questo miglioramento è riconducibile ai significativi flussi di cassa operativi generati nel periodo (271 milioni di Euro) e anche grazie all’aumento di capitale di 342 milioni di Euro effettuato in sede di quotazione (Ipo). Come risultato il tasso di leverage6 si attesta al 19% rispetto al 39% di fine 2005. L’indice Roace7 nel 2006 è stato pari al 16%, sostanzialmente invariato rispetto all’esercizio precedente. Quarto trimestre 2006 L’ebit comparable ha registrato una contrazione pari al 15% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente e del 21% rispetto al trimestre precedente. Tale riduzione è spiegabile con la sostanziale discesa dei margini di raffinazione che hanno avuto un impatto sull’andamento del segmento raffinazione. L’utile netto adjusted è pari a 66 milioni di Euro, in contrazione dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’esercio precedente e del 4% sul trimestre precedente. Tale risultato nel quarto trimestre è stato reso possibile grazie all’effetto positivo derivante dalle coperture sui margini di raffinazione e sui cambi. Gli investimenti pari a 41 milioni di Euro, sostanzialmente stabili rispetto al trimestre precedente, sono stati principalmente destinati alle attività di raffinazione. La Positione Finanziaria Netta alla fine dell’esercizio è pari a -291 milioni di Euro rispetto ai -187 milioni di Euro registrati alla fine del terzo trimestre 2006. La variazione è da attribuire al significativo assorbimento del circolante principalmente influenzato dalla variazione dei debiti verso l’erario.
Raffinazione
Milioni di Euro Q4/06 Q4/05 Q3/06 2006 2005
Ebitda 55,1 58,6 31,0 292,2 531,5
Ebitda (comparable) 80,8 100,8 98,5 323,8 421,5
Ebit 36,8 38,0 13,8 223,8 458,2
Ebit (comparable) 62,5 80,2 81,3 255,4 348,2
Metriche operative Q4/06 Q4/05 Q3/06 2006 2005
Lavorazione di raffineria 3. 895 3. 765 3. 764 14. 286 14. 396
(Mt) (M bl) 28,4 27,5 27,5 104,3 105,3
Margine di raffinazione 1,6 4,1 2,8 2,8 4,7
benchmark Emc ($/bl)
Margini di raffinazione 5,6 6,6 6,5 6,2 7,1
Saras ($/bl)
Esercizio 2006 L’esercizio 2006 è stato caratterizzato da una significativa contrazione dei margini di raffinazione ed una conseguente riduzione nell’esercizio del benchmark di riferimento Emc di 1,9 $/bl (da 4,7 a 2,8). La buona performance a livello operativo e il raggiungimento di importanti traguardi nella strategia di crescita organica del Gruppo hanno consentito a Saras di ottenere un margine di raffinazione di 6,2 $/bl, in contrazione solo di 0,9 $/bl sul dato registrato nel 2005. Questo risultato evidenzia un premio rispetto al benchmark Emc in aumento da 2,5 $/bl nel 2005 fino a 3,4 $/bl nel 2006. É inoltre rilevante evidenziare che nel corso del 2006 (in particolare nel secondo trimestre) è stato fatta un’importante fermata degli impianti a fini di manutenzione. Questa manutenzione ha significativamente influito sia sulla lavorazione che sulla capacità di conversione della raffineria. In questo contesto la lavorazione di raffineria è stata sostanzialmente in linea con i risultati raggiunti durante il corso del 2005: 104,3 milioni di barili (14,3 milioni di tonnellate) nel 2006 rispetto a 105,3 milioni di barili (14,4 milioni di tonnellate) nel 2005. Da evidenziare un’importante miglioramento anche sulla resa dei prodotti finiti. La resa dei distillati medi (principalmente gasolio per autotrazione) si attesta nel 2006 al 51,4% rispetto al 49,2% del 2005, mentre la resa totale dei distillati (gasoli+benzina+Gpl) in crescita dal 78,4% del 2005 all’80,9% nel 2006. Questo risultato è stato raggiunto con un grado Api medio della miscela di grezzi sostanzialmente invariato rispetto al 2005 (32,9 gradi nel 2006 rispetto a 32,8 nel 2005). Questo è il risultato del miglioramento delle performance operativa oltre che il frutto della strategia di incremento della capacità di conversione: durante la manutenzione effettuata nel seconto trimestre, i miglioramenti apportati all’impianto di distillazione sotto vuoto (vacuum), al mild hydrocracking e all’ unità di reforming, hanno consentito di incrementare la produzione di gasolio a basso contenuto di zolfo di circa 200. 000 tonnellate per anno. Un’ulteriore incremento pari a circa 150. 000 tonnellate all’anno sarà realizzato nel corso del terzo trimestre del 2007. Quarto trimestre 2006 Nel quarto trimestre i margini di raffinazione hanno subito una sostanziale contrazione raggiungendo il minimo dell’anno durante il mese di dicembre. Il benchmark Emc nel trimestre ha registrato una media di 1. 6 $/bl in diminuzione del 42% rispetto al terzo trimestre, mentre i margini di raffinazione di Saras mostrano una riduzione solo del 21% da 7,1 $/bl (incluso 0,6 $/bl impatto derivante dalla manutenzione non programmata del reforming effettuata durante il terzo trimestre) a 5,6 $/bl . Nel trimestre il premio sul benchmark ha raggiunto i 4 $/bl, nonostante l’impatto negativo della fermata per pulizia dell’unità Visbreaking (circa 0,2 $/bl), confermando la buona performance operativa e i vantaggi derivanti da una raffineria altamente complessa e orientata alla produzione di gasolio autotrazione. La lavorazione di raffineria nel corso del trimestre si è attestata a 28,4 milioni di barili (3,9 milioni di tonnellate) in crescita (+2,5%) sia rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente sia rispetto al trimestre precedente. La resa dei distillati medi (principalmente gasolio autotrazione) nel quarto trimestre 2006 è stata del 51,6% rispetto al 50,2% del quarto trimestre 2005 e al 50,9% del trimestre precedente. La media del grado Api della miscela di grezzi è sostanzialmente invariata, confermando un incremento della capacità di conversione durante l’esercizio.
Generazione di Energia Elettrica (Power)
Milioni di Euro Q4/06 Q4/05 Q3/06 2006 2005
Ebitda 52,0 52,8 52,6 220,0 213,4
Ebit 29,9 29,4 30,5 131,7 120,4
Informazioni supplementari – Principi contabili Italiani
Milioni di Euro Q4/06 Q4/05 Q3/06 2006 2005
Ebitda 68,8 53,5 88,7 323,8 269,7
Ebit 55,2 37,6 75,2 270,0 208,0
Net Income 32,4 22,9 45,2 160,9 121,8
Metriche operative Q4/06 Q4/05 Q3/06 2006 2005
Produzione di energia elettrica (Mwh/1000) 999 921 1. 177 4. 467 4. 347
Tariffe energia (€ centesimi/Kwh) 13,49 13,28 13,84 13,59 12,10
Margini Energia Igcc ($/bl) 3,6 3,6 3,6 3,9 3,7
Mw: Megawattora ; Kw: Kilowattora
Esercizio 2006 - Durante l’esercizio 2006 il segmento energia elettrica (power) ha registrato un risultato eccellente, con un Ebitda (Ifrs) in crescita del 3% rispetto al 2005. Tale risultato è attribuibile principalmente ad un’ottima performance operativa dell’impianto Igcc (con una disponibilità durante l’anno pari al 92,5% che ha consentito di incrementare le vendite del 2,8% rispetto al 2005) e ad un significativo incremento delle tariffe dell’energia, in crescita dell’11,9% rispetto al 2005. L’incremento delle tariffe e attribuibile principalmente all’incremento dei prezzi del grezzo e dei prodotti petroliferi registrato nel corso del 2006, che ha influenzato la componente della tariffa legata al costo evitato di combustibile. Le vendite di idrogeno alla raffineria sono cresciute del 26% grazie a miglioramenti apportati alla unità di produzione di idrogeno. Quarto trimestre 2006 - Durante il quarto trimestre sono state effettuate con successo alcune manutenzioni ordinarie che hanno portato alla fermata di 1 dei 3 treni di produzione durante il mese di ottobre e nel mese di novembre alla fermata di un gassificatore. Le vendite di elettricità hanno registrato un incremento dell’8,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In leggera contrazione (2,6%) il prezzo dell’energia rispetto al trimestre precedente dovuto principalmente ad una diminuzione del prezzo dei prodotti e del grezzo. L’effetto sull’Ebitda (Ifrs) è limitato poiché le fermate degli impianti programmate sono già considerate nella linearizzazione secondo quanto richiesto dai principi contabili internazionali (Ifrs). Il 15 novembre 2006, la delibera n. 249/06, dell’ “Autorità per l´energia elettrica e il gas” modifica i criteri di valutazione del componente “costo evitato di combustibile” della tariffa dell’energia elettrica generata dagli impianti Cip 6 a partire dall’inizio del 2007. Sarlux ritiene che la delibera sopracitata sia da ritenersi illegittima per varie motivazioni e pertanto il 12 gennaio 2007 ha presentato ricorso contro la delibera presso il tribunale amministrativo competente.
Marketing
Milioni di Euro Q4/06 Q4/05 Q3/06 2006 2005
Ebitda -5,4 -10,0 0,8 15,1 43,1
Ebitda (Comparable) 5,4 2,9 9,3 24,8 23,0
Ebit -7,6 -9,2 0,2 11,7 41,9
Ebit (Comparable) 3,2 3,7 8,7 21,4 21,8
Metriche operative Q4/06 Q4/05 Q3/06 2006 2005
Vendite totali (Kt) 870 786 775 3. 217 2. 956
Di cui
Italia (‘000/ton) 276 300 238 1. 013 1. 036
Spagna (‘000/ton) 594 486 537 2. 204 1. 920
Esercizio 2006 - E’ continuata in Italia e Spagna nel 2006 la crescita dei consumi di gasolio autotrazione grazie al sempre crescente numero di auto diesel. Viceversa è proseguito il declino dei consumi di benzina e gasolio per riscaldamento (quest’ultimo da attribuirsi principalmente alle condizioni climatiche che hanno fatto registrare temperature più miti della norma). I margini del settore si sono contratti rispetto al 2005 a causa di un incremento di volatilità dei prezzi e anche all’aumento dei costi relativi alle scorte d’obbligo ai fini strategici in Spagna. In questo scenario la nostra divisione di marketing è stata in grado di incrementare significativamente le vendite, superando per la prima volta i 3 milioni di tonnellate (+ 9% rispetto al 2005) incrementando allo stesso tempo la quota di mercato. L’ebitda (comparable) risulta in crescita dell’8% rispetto al 2005. L’ebit (comparable) è sostanzialmente in linea con il risultato registrato nel 2005 principalmente a causa degli ammortamenti addizionali derivanti dalla finalizzazione dell’acquisizione delle 37 stazioni di servizio in Spagna. Da evidenziare il positivo andamento registrato dal mercato spagnolo, caratterizzato da una significativa crescita delle vendite (+15%), trainate dal gasolio autotrazione (+11%) contro un incremento dei consumi in Spagna che per lo stesso prodotto ha fatto registrare un +5,8%. Il raggiungimento di tale risultato è stato reso possibile anche grazie all’acquisizione, portata a termine lo scorso luglio, di 37 stazioni di servizio nel sud della Spagna. Le vendite in Italia sono state lievemente inferiori al 2005 (-2%) a causa principalmente della significativa riduzione dei consumi di gasolio per riscaldamento nell’Italia settentrionale. Anche in Italia, Saras ha incrementato la propria quota di mercato, in particolare grazie al mercato del gasolio autotrazione che ha fatto registrare un incremento dei consumi dell’1,5% contro un aumento delle nostre vendite pari al 5,4%. Quarto trimestre 2006 - La riduzione dei consumi di gasolio riscaldamento dovuta alle condizioni climatiche particolarmente miti in tutta Europa ha generato una pressione negativa sui margini che hanno subito una contrazione rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. Nonostante il trend negativo dei margini, l’Ebitda ha registrato un incremento dell’86% rispetto allo stesso periodo del 2005, grazie a una continua crescita delle vendite (+12% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente). L’ebit invece risulta in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente a causa degli ammortamenti addizionali derivanti dalla finalizzazione dell’acquisizione delle 37 stazioni di servizio in Spagna. Le vendite sul mercato italiano sono invece diminuite dell’ 8% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. Tale contrazione è interamente riconducibile alla diminuzione dei consumi del gasolio per riscaldamento solo in parte conpensato da un incremento nelle vendite di gasolio per autotrazione. Nel mese di ottobre è stato assegnato a Desmet Ballestra un contratto chiavi in mano per la costruzione di un impianto per la produzione di biodiesel della capacità di 200. 000 tonnellate/anno. Questo nuovo impianto verrà costruito vicino al deposito di Cartagena (Spagna). L’investimento totale previsto è pari a circa 35 milioni di Euro, l’entrata in funzione è prevista nel primo trimestre 2008.
Altre attività
Milioni di Euro Q4/06 Q4/05 Q3/06 2006 2005
Ebitda 0. 7 0. 7 01 -1. 1 -4. 3
Ebit -0. 4 -0. 7 -0. 5 -3. 7 -7. 7
Esercizio 2006 Gli importanti sforzi in tema di ristruturazione intrapresi da Akhela (servizi It) e Sartec (ricerca e servizi di ingegneria nel settore petrolifero) nel corso del 2006 mostrano concreti risultati, segnando un significativo miglioramento dell’Ebit, +52% rispetto al 2005. Quarto trimestre 2006 Nel quarto trimestre è proseguito l’andamento positivo del segmento di attività rappresentato da Akhela (servizi It) e Sartec (ricerca e servizi di ingegneria nel settore petrolifero) che ha portato ad un miglioramento dell’Ebit sia rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente che al terzo trimesre 2006. Eolico Il segmento eolico è una Joint Venture (Saras possiede il 70%) consolidata con il metodo del patrimonio netto. I risultati riportati di seguito sono al 100%.
Milioni di Euro Q4/06 Q4/05 Q3/06 2006 2005
Ebitda 7,9 - 5,4 25,7 -
Ebit 5,6 - 3,3 17,4 -
Utile Netto 3,2 - 0,8 8,9 -
Utile Netto Adjusted8 1,7 - 1,4 8,1 -
Metriche Operative Q4/06 Q4/05 Q3/06 2006 2005
Produzione Energia Elettrica (Mwh) 39. 708 - 33. 058 157. 290 -
Tariffe Energetiche (*) (€ cent/Kwh) 20,3 - 19,0 19,5 -
(*) Include prezzo dei certificati verdi
Esercizio 2006 - I risultati raggiunti nel primo anno di attività del parco eolico di Ulassai sono stati pienamente in linea con le aspettative nonostante il clima particolarmente mite registrato nella seconda metà dell’anno. I buoni risultati raggiunti sono da attribuire anche alle tariffe energetiche “sostenute” durante tutto l’esercizio. Durante l’anno il parco eolico di Ulassai è stato potenziato da 72 Mw a 84 Mw. Un’ulteriore potenziamento fino a 96 Mw è attualmente in fase di valutazione a causa del mutamento delle leggi relative all’ottenimento permessi. Una serie di nuovi progetti in Sardegna e nel sud Italia sono attualmente in fase di autorizzazione. Quarto trimestre 2006 - Il clima particolarmente mite ha influenzato l’attività anche del parco eolico di Ulassai, che ha avuto una produzione leggermente sotto le aspettative pienamente compensata dall’aumento delle tariffe, che hanno registrato un incremento pari al 7% rispetto al trimestre precedente. L’ebitda è in crescita del 46% rispetto al terzo trimestre 2006, anche se il confronto è più significativo con il primo trimestre 2006 (in questo caso l’Ebitda mosta un incremento del 2,5%) periodo nel quale le condizioni climatiche erano similari. Strategia: La strategia di Saras resta focalizzata sul continuo miglioramento degli impianti della raffineria con lo scopo di incrementare la produzione di prodotti ad alto valore aggiunto in particolare il gasolio autotrazione a bassissimo tenore di zolfo (Ulsd), massimizzando le lavorazioni di raffineria ed incrementando la lavorazione di grezzi non convenzionali. Nel periodo 2006-2009 questo programma comporterà investimenti per circa 600 milioni di Euro che al loro completamento dovrebbero portare ad un ritorno stimato annuo di 230-300 milioni di dollari sull’Ebitda. In linea con quanto sopra nel 2006 gli investimenti nel settore raffinazione sono stati pari a 108 milioni di Euro interamente finanziati dai flussi di cassa operativi. La strategia di Saras prevede anche la costruzione di un’impianto di produzione di biodiesel a Cartagena (Spagna) con investimenti previsti per circa 35 milioni di Euro e l’entrata in funzione nel primo trimestre 2008. Prospettive per il 2007: Margini in ripresa nel mese di gennaio dopo i minimi di dicembre 2006. La media del benchmark Emc dei primi 50 giorni dell’anno si è attestata a 2,7 $/bbl, sostanzialmente in linea con la media del 2006 e migliore rispetto alla media del primo trimestre 2006 (1,9 $/bl). I margini di raffinazione dovrebbero mantenersi sostenuti per tutto il 2007 poiché i fondamentali del settore rimangono solidi, dal momento che la capacità incrementale di raffinazione a mala pena riuscirà a tenere il passo della maggior domanda di prodotti finiti. Il deficit di gasolio per autotrazione in Europa è previsto accentuarsi e sarà sempre più difficile da compensare con maggiori importazioni, ciò consentirà alle raffinerie complesse ed in grado di avere elevate rese in gasolio, come Saras, di sfruttare appieno questa situazione di mercato. La flessibilità della raffineria consentirà inoltre a Saras di cogliere l’opportunità derivante dalle sempre più frequenti scoperte di nuovi grezzi “non convenzionali”. Saras avrà anche ulteriori benefici derivanti dal rinnovo di contratti di lavorazione conto terzi a condizioni in linea con le attuali di mercato, che consentiranno a Saras di beneficiare quasi integralmente di un’eventuale salita dei margini, pur mantenendo una efficace protezione nel caso di riduzione dei margini di raffinazione. Il 2007 sarà caratterizzato da due periodi di manutenzione degli impianti di raffineria (nel secondo e quarto trimestre). La lavorazione complessiva prevista è in linea con quella del 2006. Inoltre, come già dichiarato, la manutenzione comporterà una riduzione di conversione che penalizzerà il risultato in termini di Ebitda per 14-20 milioni di dollari (Us). Durante la manutenzione del secondo trimestre sarà completato uno degli obiettivi della strategia di medio termine, consentendo a Saras di incrementare la conversione aggiungendo ulteriori 150. 000 tonnellate/anno alla produzione di diesel con un impatto sui margini di 0. 5-0. 6$/bl (agli attuali prezzi di mercato) a partire dal terzo trimestre 2007. Le attività dell’imipanto di gasificazione Igcc, del Marketing e dell’impianto eolico si prevedono in linea con quelle registrate nel 2006. E’ in corso la ristrutturazione del debito Sarlux in project finance. I benefici si manifesteranno dal secondo trimestre. Attività di hedging sui margini di raffinazione: circa 2 milioni di barili per trimestre (15% delle lavorazioni proprie); La copertura dei margini è stata effettuata ad un livello del benchmark Emc pari a circa 4. 0 $/bl. .
 
   
   
PROTESTA BENZINAI: GAVA (REGIONE VENETO); “SIAMO CON LORO” LIBERALIZZAZIONE FINTA SOSTIENE MONOPOLIO DI ENI E STATO POCHI O NULLI I BENEFICI ALLA POMPA PER IL CONSUMATORE  
 
 Venezia, 22 febbraio 2007 - “I benzinai che protestano hanno ottimi motivi per farlo, e possono contare sulla solidarietà della Regione del Veneto, che porteremo anche in Conferenza Stato-regioni con una posizione nettamente contraria ad un processo di liberalizzazione del settore che non è tale, e che al massimo si traduce in un aiuto al monopolio di fatto dell’Eni e in un favoritismo alle Coop. Al cittadino consumatore vantaggi reali non ne andranno”. Con queste parole, l’Assessore regionale alle Politiche Economiche con delega al Commercio Fabio Gava schiera la Regione del Veneto contro il Piano di Liberalizzazioni del Ministro Bersani per quanto riguarda la rete di distribuzione dei carburanti. Gava elenca una serie di motivi che stanno alla base della contrarietà: “prima di tutto – dice – l’inevitabile concentrazione di impianti nelle aree coperte dalla grande distribuzione, porterà allo svuotamento dei punti vendita nelle zone periferiche, con un evidente danno ai cittadini che dovranno percorrere molta strada in più per andarsi a rifornire. E quand’anche lo facessero in un centro commerciale, il risparmio che ne deriverebbe sarebbe assolutamente irrisorio, per l’assoluta insufficienza del margine sui cui operare”. “La vera liberalizzazione – attacca Gava – sarebbe dare la possibilità ai gestori di approvvigionarsi dove credono e dove possono spuntare prezzi migliori da trasferire al consumatore, e non invece obbligarli ad un regime pressochè monopolistico dove in realtà è l’Eni a fare il prezzo!”. “In realtà – aggiunge Gava – lo Stato, attraverso la golden share sull’Eni, con il marchio Agip, controlla oltre il 30% del mercato della rete stradale. Eni, a sua volta, controlla inoltre il settore della raffinazione in Italia, sia direttamente (circa il 45%), sia indirettamente con partecipazioni e/o conto lavorazioni (il 25-30%). Il vero cuore del problema è che lo Stato, sia con le accise che con il controllo dell’Eni (30%), non vuole rinunciare ai margini che incassa. Una sorta di monopolio che le cosiddette liberalizzazioni non faranno altro che rafforzare, colpendo quelle piccole attività di aziende famigliari che hanno reso famoso il modo di lavorare del Nordest italiano”. Gava annuncia da parte del Veneto una dura posizione in Conferenza Stato-regioni, “che mi risulta non sarà l’unica perché anche la Lombardia è su queste posizioni”. .  
   
   
CONCLUSA LA FASE DI TURNAROUND DI RENO DE MEDICI ALERION CEDE IL 15% E COINVOLGE DUE INVESTITORI PER PROSEGUIRE NELLA FASE DI SVILUPPO PREVISTO UN PATTO DI SINDACATO TRA AZIONISTI  
 
 Milano, 22 febbraio 2007 - Nell´ambito della propria strategia di focalizzazione dell´attività nel settore della produzione di energia da fonti rinnovabili e di razionalizzazione del portafoglio, ieri Alerion Industries ha raggiunto un accordo per la cessione di parte della partecipazione detenuta in Reno De Medici. L´operazione, che vede come controparti Eurinvest Finanza Stabile S. R. L. E Ic (Industria della Costruzione) S. P. A. , verrà formalizzata entro il 31 marzo 2007 e prevede che vengano cedute n. 40 milioni di azioni, divise in parti uguali attribuite ai due soggetti acquirenti, pari al 14,5% del capitale, ad un prezzo di Euro 0,67/azione, per un controvalore di Euro 26,8 milioni, e genererà una plusvalenza lorda consolidata di Euro 8,5 milioni (in base al valore di carico al 30 settembre 2006) Alerion continuerà a detenere 33,9 milioni di azioni, pari al 12,6% del capitale sociale, di Reno De Medici. L´operazione si inserisce al termine del processo di turnaround industriale di Reno De Medici, che ha visto fra l´altro una riduzione nell´arco di un triennio dell´indebitamento netto da Euro 360 milioni ad Euro 130 milioni, e prevede la condivisione con gli acquirenti del piano di rilancio e crescita di Reno De Medici, in coerenza con la ripresa della domanda in ambito europeo. A tal fine, è previsto che al closing venga stipulato tra le parti un patto di sindacato di voto e di blocco, volto ad assicurare stabilità ed assicurare le basi per l´ulteriore sviluppo di Reno De Medici. .  
   
   
SUPERATO OSTACOLO PER OLEODOTTO AMBO  
 
Milano, 22 febbraio 2007 - Il piano per trasportare il petrolio dal Mar Caspio all´Albania è sempre più vicino, secondo Setimes. Com. L´accordo con la Ambo ha superato un altro ostacolo, e i ministri dell´economia di Albania, Bulgaria e Macedonia hanno firmato un accordo per iniziare la costruzione dell´oleodotto nel 2008. L´oleodotto inizierà a trasportare petrolio nel 2011. ´C´è ancora molto lavoro da fare´ ha detto il presidente della ditta Ambo, Ted Ferguson. ´Sono necessari studi ambientali, e licenze per la costruzione´. .  
   
   
BIOMASSE FORESTALI ED ENERGIA PULITA IN RADIO E TV CON “LA PROVINCIA INFORMA”  
 
Trento, 22 febbraio 2007 – Si chiamano “biomasse forestali”: gli addetti ai lavori e gli amministratori pubblici le conoscono da tempo e sono in molti a scommettere su di loro per vincere la sfida delle energie rinnovabili. Alle biomasse e ad un loro più massiccio utilizzo per il riscaldamento era dedicato un convegno ospitato all’istituto agrario di san Michele all’Adige, promosso dallo stesso insieme a Provincia, Ivalsa e Distretto tecnologico. Ed è questo l’argomento della puntata numero 8/2007 de “La Provincia informa”, il settimanale radiotelevisivo prodotto dall’Ufficio stampa della Provincia autonoma di Trento. Trasmessa dalle emittenti trentine a partire da venerdì 23 febbraio 2007, “La Provincia informa” è disponibile anche in Internet, al sito www. Uffstampa. Provincia. Tn. It menu notiziario radiofonico dove è possibile inoltre consultare la programmazione della puntata da parte delle singole emittenti. .  
   
   
PRESENTATO “FORESTA VENETO” UN PROGETTO PER LA PRODUZIONE DI TELERISCALDAMENTO  
 
 Venezia, 22 febbraio2007 - “Foresta Veneto” è il nome di un progetto con il quale la Regione del Veneto intende realizzare nel territorio circostante l’impianto di smaltimento di rifiuti di Sant’urbano (Pd) una filiera legno-energia, attraverso la realizzazione di piantagioni forestali per la produzione di biomassa legnosa e il conseguente utilizzo di questa come combustibile in una centrale di cogenerazione. Il progetto è stato presentato ieri a Velden in Austria, dall’Assessore regionale all’Ambiente, Giancarlo Conta, nel corso della terza conferenza internazionale sull’ambiente. Prevista anche la realizzazione di un impianto di teleriscaldamento e cogenerazione in Comune di Piacenza d’Adige (Pd). La centrale di cogenerazione sarà a servizio dei due comuni (attraverso la fornitura di energia e teleriscaldamento) e di una nuova zona industriale (attraverso la fornitura di vapore ed energia termica ed elettrica). Le amministrazioni comunali di Sant’urbano e Piacenza d’Adige hanno avviato in sinergia una pianificazione che mira ad una gestione complementare e ottimale dei loro territori: con il nuovo Piano di Assetto del Territorio Intercomunale, è stata prevista un’unica Zona Industriale a servizio dei due comuni, che verrà progettata secondo criteri all’avanguardia e finalizzati al rispetto dell’ambiente; l’allacciamento alla rete della centrale e la partecipazione alla certificazione ambientale Emas della zona industriale costituiranno, infatti, una condizione necessaria per le imprese che intenderanno avviare in loco le loro attività produttive. Il progetto coinvolge, inoltre, il settore agricolo attraverso la partecipazione degli agricoltori nella realizzazione e gestione delle piantagioni forestali e la produzione della biomassa legnosa. E’ prevista la realizzazione di piantagioni a ciclo medio, con turno di ceduazione pari a cinque anni. Nelle piantagioni, plurispecifiche, verranno impiegate esclusivamente specie autoctone con spiccata capacità pollonifera. Le piantagioni si estenderanno su 1000 ettari di superficie, assestata in modo tale da garantire ogni anno la produzione di biomassa necessaria all’impianto di cogenerazione. L’iniziativa nasce, inoltre, con una valenza ambientale per compensare le emissioni di anidride carbonica della discarica tattica regionale presente nel comune di Sant’urbano. La scelta di realizzare un impianto di cogenerazione e teleriscaldamento in Comune di Piacenza d’Adige da 4,1 Mwe permette di soddisfare il fabbisogno energetico dell’attività industriale e comunque produce energia supplementare utile per riscaldare alcuni edifici pubblici nel vicino abitato di Piacenza d’Adige. Tale produzione di energia, pari a circa 31. 000 Mwh/anno, con le tecnologie tradizionali e con combustibili fossili dà origine ad un impatto sull’atmosfera quantificabile in circa 67. 400 tonnellate di Anidride Carbonica all’anno; l’installazione di una centrale di cogenerazione alimentata a biomassa (cippato) di pari potenza permette, a pari potenzialità e condizioni di utilizzo, di ridurre a zero l’impatto sull’atmosfera in quanto l’anidride carbonica emessa durante la combustione è stata precedentemente assorbita nel processo di crescita delle piantagioni forestali; pertanto si può affermare che la presenza di una centrale di produzione di energia termica ed elettrica eco-sostenibile permette di risparmiare all’ambiente circa 67. 400 t/anno di Co2. Inoltre la presenza delle piantagioni forestali, utili per alimentare la centrale di cogenerazione a biomassa, permettono di immobilizzare, nella loro biomassa (fusto, rami, foglie, radici) il carbonio sottratto all’atmosfera sotto forma di anidride carbonica. Quantitativamente si può stimare un’immobilizzazione di Co2 in un primo periodo (2008-2019) di circa 136. 000 tonnellate e in un secondo periodo (2020-2040) di circa 272. 000 t di anidride carbonica. .  
   
   
ADAMO-SULLE AZIENDE IL SINDACO DI MILANO NON RISPONDE  
 
Milano, 21 Febbraio 2007 - Con una relazione elusiva e inutile il Sindaco omette tutti problemi legati al destino delle società controllate e quindi tradisce l’impegno preso con il Consiglio comunale quando promise su Sea e su Aem/ Asm che avrebbe riferito puntualmente. Il Sindaco non ci dice infatti: 1) se si intende procedere con la fusione tra Aem e Asm; 2) Se e come si intende garantire il 51 per cento del controllo pubblico; 3) Se verrà conferita Amsa, Mm , con o senza acquedotto; 4) Se si intende riacquistare l’8 per cento di Aem che corrisponde al prestito obbligazionario, visto che non ne esiste traccia nel bilancio triennale. Sul progetto Aem/asm che vene condiviso da Adamo, perché considersa strategico per Milano e per l’Italia costruire un grande polo di produzione energetica nelle mani delle comunità locali, vanni messi paletti chiari proprio perché nella mani delle comunità locali rimanga. Sulle altre aziende il quadro idilliaco presentato fa chiedere perché il Sindaco abbia proceduto a cambiare tutti i vertici aziendali, con esempi non sempre edificanti come nel caso di D’alessandro. A proposito di nomine, gli amministratori delle nostre società si stanno riducendo gli stipendi come prevede la legge Finanziaria? E sempre ai sensi della Finanziaria perché insediamo ancora Consigli di amministrazione con oltre 5 (6-7-8) consiglieri designati dal Comune? .  
   
   
SOCOTHERM: INCREMENTO PARTECIPAZIONE DELL’ING. ZENO SOAVE  
 
Vicenza 22 febbraio 2007 – L’ing. Zeno Soave, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Socotherm, ha incrementato la sua partecipazione diretta nella Società da lui guidata. A seguito del recente aumento di capitale del Gruppo eseguito il 20 Gennaio 2007, conseguente all’ultima tranche del piano di Stock Option, la partecipazione dell’Ing. Soave si era diluita dal 58,616% al 58,511%, avendo l’Ing Soave nel proprio portafoglio n. 22. 556. 134 di azioni e questo nonostante abbia esercitato la sua opzione di acquisto di 200. 000 azioni (100. 000 a marzo 2005 + 100. 000 a dicembre 2006) e non le abbia rivendute. La scorsa settimana l’ing. Soave ha acquistato altre 143,866 azioni portando cosí la sua partecipazione a 22. 700. 000 pezzi pari a circa il 59% del capitale di Socotherm. “Ho deciso di incrementare la mia partecipazione in Socotherm perché credo nel Gruppo e nelle sue possibilità di sviluppo. – ha commentato Zeno Soave Chairman e C. E. O. Del Gruppo - Ritengo che il titolo sia stato penalizzato in questo periodo, malgrado l’elevato portafoglio ordini, i dati positivi di crescita del 2006 comunicati alcuni giorni fa e le ottime prospettive di crescita del settore. Infatti è prevista una crescita della produzione petrolifera di oltre il 50% nei prossimi 10 anni. ” .  
   
   
ENERGIA. ASSESSORE CONTA: OGGI SCONTIAMO LE CONSEGUENZE DI SCELTE SBAGLIATE FATTE IN PASSATO  
 
Venezia, 22 febbraio 2007 - “Noi stiamo pagando scelte sbagliate fatte in passato, anche per quanto riguarda il nucleare, per cui oggi siamo dipendenti da paesi confinanti che ci vendono a prezzi notevoli l’energia di cui abbiamo bisogno. Ecco perché dobbiamo essere attenti a quei progetti finalizzati alla creazione di fonti alternative di energia”. Lo ha ricordato l’Assessore regionale all’Ambiente, Giancarlo Conta, intervenuto ieri a Velden in Austria alla terza conferenza internazionale sull’ambiente, che ha trattato proprio il tema dell’energia rinnovabile. “E’ ovvio - ha aggiunto l’Assessore Conta - che ogni progetto non potrà mai prescindere dalla sicurezza ambientale e dei cittadini e in questo senso ogni incentivazione all’impiego delle fonti rinnovabili in genere dovrà essere utilizzato come strumento di lotta all’inquinamento. Questa linea programmatica – ha precisato - è sottolineata dalla Regione nel Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera”. Riferendosi poi alla produzione di energia alternativa Conta ha detto che in Veneto i rifiuti devono essere considerati come una risorsa, motivo per cui è necessario spiegare ai cittadini l’utilità di questo sistema. “In Veneto – ha precisato – la percentuale di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili si attesta su un 10-11%, mentre in Corinzia, ad esempio, la percentuale è del 42% e il loro obiettivo entro il 2015 è di avere una casa su tre completamente autonoma per quanto riguarda le fonti di energia”. .  
   
   
IL PROGETTO ALARM, FINANZIATO DALL´UNIONE EUROPEA, RAGGIUNGE DIMENSIONI GLOBALI NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI PER LA BIODIVERSITÀ  
 
Bruxelles, 22 febbraio 2007 - Il principale progetto di ricerca europeo nell´area della biodiversità terrestre continua a espandersi, grazie all´adesione di 12 nuovi partner entrati a far parte dell´équipe per studiare le cause del declino delle specie. Ricercatori di Bolivia, Guatemala, Messico, Cina, Filippine, Russia, Bielorussia, Ucraina, Serbia e Sud Africa fanno ora parte del progetto Alarm, finanziato dall´Unione europea per un importo pari a 24 Mio Eur. Coordinate dal Centro Helmholtz per la ricerca ambientale (Ufz), con sede in Germania, le attività di ricerca coinvolgeranno ora oltre 200 scienziati di 67 istituti di 35 paesi del mondo. Nell´ambito del progetto Alarm (Assessing Large-scale environmental Risks for biodiversity with tested Methods - Valutazione su vasta scala dei rischi ambientali per la biodiversità con metodi sperimentati) vengono studiate quattro aree che si ritiene contribuiscano al declino della biodiversità, ovvero il cambiamento climatico globale, la perdita di impollinatori come api, bombi e farfalle, la presenza di sostanze dannose nell´ambiente, l´invasione di specie animali e vegetali aliene, nonché gli effetti combinati di questi fattori. Integrando attività di ricerca scientifica all´avanguardia con scenari pertinenti a livello socioeconomico e politico, il progetto sta sviluppando strumenti per la valutazione dei rischi volti a ottenere misure politiche orientate ai risultati che permettano di mitigare le minacce poste alla biodiversità. I risultati preliminari del progetto, della durata di cinque anni, sono stati pubblicati on line sotto forma di un «Atlante degli effetti del cambiamento climatico sulla biodiversità europea», che fornisce dati importanti per la pianificazione delle aree protette, oltre a contenere previsioni per la distribuzione di specie anfibie e rettili in Europa nel 2050, in base ai diversi scenari di cambiamento climatico. Secondo Josef Settele, il coordinatore del progetto, «questo atlante degli effetti del cambiamento climatico sulla biodiversità è uno dei risultati fondamentali di Alarm, progetto che intende fornire uno strumento di facile impiego per la valutazione su vasta scala dei rischi ambientali per la biodiversità in Europa e in altre parti del mondo». Nel corso del 2007, Alarm diffonderà inoltre proiezioni delle distribuzioni attuali e future delle piante europee ed entro la fine del progetto, che terminerà nel 2009, saranno disponibili dati simili anche per uccelli e mammiferi. «È la prima raccolta generale di proiezioni sui potenziali effetti del cambiamento climatico sulle distribuzioni delle specie a essere pubblicamente consultabile in ogni parte del mondo», ha dichiarato Miguel Araújo, il ricercatore principale responsabile dell´Atlante. Presto verrà inoltre allestita una «Banca dati europea sugli impollinatori» contenente oltre 180 000 dati specifici sull´impollinazione delle piante. Le informazioni verranno utilizzate per valutare le minacce poste da potenziali diminuzioni nelle specie di impollinatori, che, secondo il dottor Araújo, svolgono un ruolo fondamentale per la produzione alimentare in più dell´80% delle colture agricole e, in quanto tali, costituiscono una grave minaccia per la sicurezza alimentare globale. Verrà inoltre creata una «Rete delle aree verdi» di portata comunitaria volta ad agevolare la ricerca strategica integrata a livello europeo sulle minacce ambientali alla biodiversità. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Biochange-lab. Eu/projects-alarm-/data http://www. Alarmproject. Net/alarm/ .  
   
   
LANCIO DELL´ANNO INTERNAZIONALE DELL´ELIOFISICA  
 
 Bruxelles, 22 febbraio 2007 - Il 19 febbraio è stato ufficialmente lanciato a Vienna (Austria) l´Anno internazionale dell´eliofisica (International Heliophysical Year - Ihy), un programma scientifico patrocinato dall´Onu volto a promuovere una migliore comprensione degli effetti della meteorologia spaziale e del Sole sul sistema solare. La meteorologia spaziale è generata dall´azione della corona solare che sprigiona flussi di particelle cariche (plasma). Questo flusso o vento solare permette al Sole di interagire con tutti i pianeti del sistema solare. Alla meteorologia spaziale è associata una serie di fenomeni fisici tra cui tempeste e sottotempeste geomagnetiche, disturbi e scintillazioni della ionosfera, nonché correnti aurorali e geomagneticamente indotte sulla superficie terrestre. In passato gli scienziati hanno studiato l´impatto del vento solare e della meteorologia spaziale sulla Terra. Ora, con il lancio di questo programma, della durata di un anno, i ricercatori estenderanno i loro studi a un altro campo. «Cinquant´anni fa l´Anno internazionale della geofisica aveva contrassegnato l´inizio visione della Terra nello spazio. Ora, con l´Anno internazionale dell´eliofisica, saremo in grado di studiare l´interconnessione dell´intero sistema solare», afferma Hermann Opgenoorth, capo della divisione per le missioni nel sistema solare dell´Agenzia spaziale europea (Esa). L´esa contribuirà all´Anno internazionale fornendo i dati raccolti da molti dei suoi veicoli spaziali. Ad esempio, il satellite Soho controlla la presenza, sulla superficie solare, di fenomeni magnetici violenti che potrebbero interessare la Terra. «Le missioni spaziali eliofisiche dell´Esa, in particolare Soho, Ulysses e Cluster, sono un elemento fondamentale di una rete di veicoli spaziali che forniscono dati per studi di questo tipo», afferma Richard Marsden, capo della missione Ulysses dell´Esa e responsabile scientifico del progetto. Strumenti al plasma si trovano anche a bordo di Mars Express, Venus Express e Cassini, la missione congiunta Esa/nasa su Saturno. Oltre a promuovere la cooperazione scientifica, il programma, della durata di un anno, svolgerà anche un´opera di sensibilizzazione sull´importante relazione tra il Sole e la Terra attraverso una serie di manifestazioni pubbliche. «Credo che, sentendo la parola astronomia, solo il cinque per cento delle persone pensi al collegamento Sole-terra. Attraverso l´Anno internazionale dell´eliofisica, intendo arrivare almeno al 10 per cento», afferma Carine Briand, dell´Osservatorio di Parigi, e copresidente del Comitato europeo di coordinamento dell´Ihy. L´anno internazionale dell´eliofisica fa parte di un´iniziativa di durata decennale denominata «International Living With a Star», che prevede la collaborazione tra 27 agenzie spaziali situate in varie parti del mondo. Per ulteriori informazioni consultare: http://ihy2007. Org/ .  
   
   
CONDIVISIONE ED EFFICIENZA NELLA GESTIONE DEI SEDIMENTI DEI FIUMI SEMINARIO A TORINO PER COORDINARE GLI INTERVENTI DI TUTTI GLI ENTI PREPOSTI  
 
Torino, 22 febbraio 2007 – Domani a Torino, presso la Sala multimediale della Regione Piemonte in via Avogadro 30, dalle 9,30 alle 13, si terrà il seminario istituzionale “Un modello condiviso per la redazione dei programmi generali di gestione dei sedimenti”. Obiettivo dell’incontro è illustrare e condividere con tutti gli enti interessati – Regione, Aipo, Autorità di bacino del fiume Po, Province – le nuove modalità d’intervento nella gestione dei sedimenti nei corsi d’acqua. “Si tratta di definire – sottolinea l’assessore regionale alla difesa del suolo, Bruna Sibille, con riferimento alla delibera della Giunta regionale n. 44-5084 del 2002 - gli interventi di estrazione e movimentazione dei sedimenti dei fiumi nell’ambito di un programma di gestione sostenibile dal punto di vista ambientale e di proporre e avviare concreti interventi di recupero e rinaturalizzazione degli ambiti fluviali. Dobbiamo quindi innovare le procedure tecniche e amministrative finora assunte per definire gli interventi e assegnare nuovi e più impegnativi compiti a tutte le amministrazioni preposte al governo dei sistemi fluviali della nostra regione”. Per attuare una recente deliberazione dell’Autorità di bacino (Direttiva per gli interventi di rinaturazione e la Direttiva tecnica per la programmazione degli interventi di gestione dei sedimenti degli alvei dei corsi d’acqua) è stato infatti sottoscritto un accordo tra Regione Piemonte, Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo) e la stessa Autorità di bacino. Attraverso un gruppo di lavoro, i tre enti condivideranno le conoscenze, le scelte metodologiche, le istanze del territorio, con l’obiettivo di evitare inefficienze e difficoltà negli interventi. Al seminario interverranno la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, l’assessore regionale alla montagna e difesa del suolo, Bruna Sibille (componente del Comitato di indirizzo Aipo), dirigenti della Regione Piemonte, dell’Autorità di bacino, dell’Aipo e rappresentanti del Politecnico impegnati nel Ditic (Dipartimento di Idraulica trasporti e infrastrutture civili) e nel Ditag (Dipartimento di Ingegneria del territorio dell’ambiente e delle geotecnologie). Sono inoltre previsti interventi delle amministrazioni provinciali. Www. Regione. Piemonte. It/sit/argomenti/difesasuolo/.  
   
   
BANDO DI CONCORSO PER L’ASSEGNAZIONE DI N. 2 BORSE DI STUDIO E SPECIALIZZAZIONE POST LAUREA  
 
Milano, 22 febbraio 2007 - Chiomenti Studio Legale indice un concorso per l’assegnazione di due borse di studio per il perfezionamento post universitario degli studi presso università degli Stati Uniti d’America. Le Borse sono volte a consentire ai vincitori di frequentare corsi di specializzazione post-universitari presso tali università per il conseguimento, per l’anno accademico 2007-2008, di un master in legge (Ll. M. Degree). Agli assegnatari delle borse di studio verrà richiesto di condurre, nel periodo di studio oggetto della borsa, una ricerca in materia di attività dell’impresa e tutela degli investitori e di redigere una tesi in lingua italiana su un tema specifico che, nell’ambito di questa materia, verrà selezionato dallo Studio Chiomenti. Possono partecipare al concorso coloro che: 1) siano cittadini italiani; 2) alla data del 31. 3. 2007, non abbiano raggiunto il 29° anno di età; 3) abbiano conseguito una laurea in giurisprudenza, con votazione non inferiore a 107/110 oppure 97/100, in base all’ordinamento degli studi precedente il D. M. 3 novembre 1999, n. 509, oppure la corrispondente laurea specialistica del tipo indicato dal citato D. M. Presso una università italiana, dopo il 1° gennaio 2004; 4) abbiano un’ottima conoscenza della lingua inglese, parlata e scritta; 5) non abbiano alcun rapporto di collaborazione in atto con Chiomenti Studio Legale; 6) abbiano indicato l’università (o le università) degli Stati Uniti presso cui intendono perfezionare gli studi, avendo provveduto a presentare la domanda di iscrizione nei tempi previsti dalle università prescelte. La domanda di partecipazione al concorso, inclusi i relativi allegati, redatta su carta libera e sottoscritta dal candidato, deve essere spedita per posta, a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, entro il termine perentorio del 30 aprile 2007 a Chiomenti Studio Legale, Via Xxiv Maggio 43, 00187 Roma, all’attenzione della Segreteria Generale. La data di spedizione è comprovata dal timbro apposto dall’ufficio postale accettante. A seguito dell’esame delle domande, che sarà effettuato dal Comitato Scientifico appositamente costituito, verrà formulato l’elenco dei candidati che, avendo superato la prima parte del processo di selezione, saranno ammessi a sostenere un esame-colloquio presso la sede di Roma o Milano dello Studio, con rimborso delle relative spese di viaggio. L’esame-colloquio, condotto eventualmente anche in lingua inglese, è ritenuto fondamentale per l’individuazione dei candidati che meglio risponderanno, a parere del Comitato Scientifico, ai requisiti richiesti. Per sostenere la prova i candidati dovranno presentarsi muniti di valido documento di riconoscimento. Al termine degli esami-colloqui, il Comitato Scientifico formulerà una graduatoria dei candidati. Le due borse verranno attribuite secondo l´ordine della graduatoria. Il giudizio di merito del Comitato Scientifico è insindacabile. Il testo completo del bando di concorso è disponibile sul sito internet www. Chiomenti. Net. .  
   
   
I LAUREATI NELLE IMPRESE ARTIGIANE: ANCORA POCHI MA IN CRESCITA E SODDISFATTI DEL PROPRIO LAVORO  
 
Trento, 21 febbraio 2007 – Nelle circa 14 mila aziende artigiane trentine vi sono ancora pochi laureati: solo il 15 per cento ha tra i propri addetti laureati in ingegneria, fisica o economia ma la domanda è aumentata notevolmente negli ultimi 5-6 anni e potrebbe ancora aumentare significativamente. Un buon numero di aziende, infatti, si dice disponibile ad assumere laureati nel caso dovesse crescere il volume d’affari, mentre una percentuale non irrilevante dichiara di cercarli ma di fare fatica a trovare le professionalità di cui necessita. Le aziende che hanno laureati “in casa” sono per lo più quelle del settore manifatturiero o dei servizi a più elevato numero di addetti, che hanno alti fatturati, che vendono all’estero e che registrano, almeno da due anni, una crescita delle vendite. È quanto dimostra una ricerca condotta dall’Università di Trento (Carlo Borzaga e Francesco Damiani della Facoltà di Economia i curatori) nell’ambito del Progetto Tirocini Doc, promosso dall’Assessorato all’Artigianato e Cooperazione della Provincia autonoma di Trento e curato da Ceii Trentino in collaborazione con la Fondazione Trentino Università. Stamane alla Facoltà di Economia la presentazione dei risultati. “La collaborazione con l’Università segna una ritrovata unità d’intenti – ha affermato l’assessore provinciale all’artigianato e cooperazione Franco Panizza – i laureati dentro le aziende artigiane possono qualificare le imprese, facilitando il loro rapporto diretto con le istituzioni e il mondo della ricerca”. Come già messo in evidenza alla presentazione, lo scorso settembre, del primo Rapporto annuale sull’Artigianato trentino, anche in quest’occasione si è partiti dai “luoghi comuni” che contraddistinguono questo comparto economico. Lo ha fatto il rettore Davide Bassi, smentendo l’immagine di un Trentino privo di un tessuto industriale (“c’è una grande potenzialità”), e di un settore dove i laureati possono inserirsi nelle piccole imprese solo quando queste sono ad alto tasso d’innovazione. Energia ed ambiente sono – secondo Bassi – i campi nei quali anche le imprese artigiane locali possono trovare spazio, ma tutti devono lavorare in sincronia. Anche l’indagine sui laureati nell’artigianato richiama il tema, più volte dibattuto, del rapporto tra imprese, Università e centri di ricerca. “Solo tramite questo raccordo – ha ribadito l’assessore Panizza – è possibile rafforzare l’artigianato e dunque, attraverso esso, le prospettive di sviluppo delle nostre valli”. Ed è appunto per agevolare l’incontro fra imprese artigiane e laureati delle facoltà tecnico-economiche che l’Assessorato ha promosso il progetto Tirocini Doc. Un progetto che, accanto ad una fase di ricerca finalizzata ad indagare l’impatto della presenza dei laureati nelle aziende artigiane, ha promosso l’inserimento sperimentale di alcuni neolaureati (5 in altrettante imprese, tra i quali due donne e uno straniero) in aziende artigiane con il compito di sviluppare un progetto di innovazione proposto dalle stesse aziende. A luglio si farà il bilancio, ma già oggi, con i risultati della ricerca, è possibile tracciare un quadro che, secondo i curatori dell’indagine, è “incoraggiante”. La domanda di laureati – e, sempre più, laureate – da parte delle imprese artigiane è una domanda giovane, non marginale e destinata ad aumentare. Un incontro che, come dimostrano le risposte degli interessati ad un questionario, è di reciproca soddisfazione. Solo il 14 per cento delle imprese afferma che i neolaureati assunti “non sono preparati a sufficienza”. “I laureati – ha affermato Roberto De Laurentis, titolare della Sima Software di Arco, - hanno una buona preparazione di base ma non sono pronti per nulla; nelle aziende dovrebbero entrare molto prima della laurea, ma anche le imprese trentine devono aprirsi all’Università e accogliere i laureati, badando meno ad ottenere contributi pubblici”. Ma chi è, secondo la ricerca, il “laureato tipo” dell’impresa artigiana? Possiede una laurea quadriennale (vecchio ordinamento) in Economia o Ingegneria, è giovane (intorno ai 30 anni), lavora preso l’attuale ditta da un paio d’anni e si è laureato due anni prima dell’assunzione. Dal conseguimento della laurea all’impiego ha avuto la possibilità di accumulare esperienze professionali in altre realtà. Circa un quarto dei laureati intervistati è titolare/socio della ditta. L’assunzione avviene per lo più in base a conoscenza personale, diretta o su segnalazione, e poche sono ancora le ditte che utilizzano meccanismi di selezione più “neutri”, richiedendo nominativi direttamente all’Università o ad Almalaurea, utilizzando società di intermediazione, l’inserzione di annunci o la selezione di curriculum pervenuti. Tempo determinato e apprendistato sono le forme contrattuali d’ingresso più diffuse, ma la permanenza all’interno della stessa ditta aumenta notevolmente la probabilità per il laureato – che utilizza consapevolmente il periodo in azienda per verificare la corrispondenza del lavoro svolto con i propri interessi e/o abilità – di sottoscrivere in breve tempo un contratto a tempo indeterminato. All’interno dell’impresa artigiana, i laureati svolgono il più delle volte più di un’attività: amministrativa, commerciale e di gestione della produzione. Secondo i titolari, i maggiori contributi che possono apportare riguardano il miglioramento generale dell’organizzazione aziendale, nell’ottimizzazione della produzione, nell’accrescere la soddisfazione dei clienti e nell’aumentare la qualità all’interno dell’azienda, mentre non ancora significativi e misurabili sono invece i miglioramenti nell’ambito dell’innovazione. Un dato certamente positivo riguarda, comunque, la reciproca soddisfazione di titolari e dipendenti. L’80 per cento dei laureati considera adeguato lo stipendio percepito e la stragrande maggioranza (poco meno della totalità) dichiara di non essere in cerca di un altro impiego. Dati che mostrano come l’incontro tra impresa artigiana e laureati, benché piuttosto recente, stia dando buoni frutti. La piccola impresa avverte l’esigenza di affidare certe mansioni a dipendenti più istruiti e la tendenza sembra quella di essere in crescita. I laureati, parallelamente, sembrano trovare nell’artigianato dei buoni sbocchi occupazionali. “Certamente – questa la conclusione dei curatori dell’indagine – un fenomeno così nuovo ha ancora bisogno di qualche anno per raggiungere un certo equilibrio in termini di aspettative, dei lavoratori e delle ditte, di salari e di forme contrattuali. In ogni modo i risultati ottenuti sono sicuramente incoraggianti”. .  
   
   
LABORATORIO SCIENTIFICO CULTURALE, STIPULATO PROTOCOLLO D´INTESA TRA REGIONE, UNICAL E SINDACATI A SUPPORTO DELLE START UP E DI AZIONI INNOVATIVE  
 
 Catanzaro, 22 febbraio 2007 - È stato stipulato ieri nel corso di una riunione svoltasi nella sede della presidenza della Giunta regionale un protocollo d´intesa, propedeutico alla definizione di un Accordo di programma quadro, per la realizzazione del "Laboratorio scientifico e culturale per lo sviluppo di una piattaforma di supporto allo start up di azioni innovative e al trasferimento di conoscenze" da collocare nell´area dell´Università della Calabria. L´incontro odierno, che è stato coordinato dal vicepresidente della Regione Adamo e a cui hanno partecipato il rettore dell´Unical Latorre e le rappresentanze sindacali confederali, fa seguito agli accordi raggiunti nel vertice romano - informa una nota dell´ufficio stampa della Giunta - che si è svolto il 6 febbraio scorso al ministero dell´Università della Ricerca alla presenza del sottosegretario Modica e dell´assessore regionale al Bilancio Spaziante. Al finanziamento dell´iniziativa, il ministero e la Regione Calabria concorreranno in parti uguali, utilizzando le somme disponibili, rispettivamente, per il Piano operativo nazionale e il Piano operativo regionale relativi ai fondi comunitari del periodo 2007-2013. La previsione dell´insediamento è relativa a un primo lotto funzionale del progetto definitivo. "La veloce e forte crescita dell´Università della Calabria - si legge, tra l´altro, nel protocollo d´intesa - costituisce oggi il potenziale più rilevante per la regione finalizzato allo sviluppo di attività strutturate di trasferimento di conoscenze e di tecnologie. In questo senso, L´unical si è già distinta in Italia per le proprie iniziative di stimolo alla creazione di imprese da ricerca e per i propri servizi qualificati di informazione, di sostegno alla progettazione, di codifica delle conoscenze. Tali azioni rientrano nel quadro di una politica di sistema più ampia, che prevede la creazione di reti territoriali, integrate nel quadro nazionale e in quello europeo, finalizzate allo sviluppo e all´innovazione. La localizzazione delle attività avanzate che sottendono a tale programma, richiede la realizzazione di un´opera strategica di alto valore che può essere individuata, appunto, nel Laboratorio scientifico e culturale". Tale Laboratorio, che contribuirà ad attuare un processo di trasferimento delle conoscenze, relative a invenzioni, innovazioni di processo, sviluppate dalla ricerca universitaria, verso il mercato attraverso la codifica di conoscenze, azioni di valorizzazione economica e una forte interazione con il mondo delle imprese, si integra con gli obiettivi generali del Documento strategico regionale per la programmazione 2007-2013 e ne costituisce un obiettivo specifico. .  
   
   
SCUOLA DI FORMAZIONE ALLA SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE CONDIVISO IL PROGETTO, IN ESTATE PARTE LA SUMMER SCHOOL  
 
Trento, 21 febbraio 2007 - – La Provincia autonoma di Trento e, in particolare, il presidente Lorenzo Dellai e l’assessore provinciale alla solidarietà internazionale Iva Berasi hanno presentato oggi ad enti ed associazioni il testo definitivo del progetto per l’istituzione di una Scuola di formazione alla solidarietà internazionale. Al tavolo di confronto era presenti, tra gli altri, anche il presidente della Federazione trentina delle cooperative Diego Schelfi e Michele Dorigatti, il rettore dell’Università degli studi di Trento Davide Bassi, Alberto Robol per la Fondazione opera campana dei caduti di Rovereto, Roberto Bombarda per il Forum trentino per la pace, Peter Tatanka del Centro Ocse Leed di Trento, e il dirigente generale della Provincia autonoma di Trento Carlo Basani. Enti ed associazioni hanno approvato i contenuti del testo definitivo, dando così il via all’iter che porterà alla creazione del centro internazionale a Trento. A breve sarà individuata la sede della scuola di formazione destinati ai paesi del Sud del mondo e, nel corso della discussione odierna, è stato proposta di insediarla nell’ex convento di vicolo San Marco a Trento, dove attualmente è ospitato il Centro Ocse. “Il Trentino – ha sottolineato l’assessore provinciale Berasi – dimostra ancora una volta la capacità di aprirsi al mondo, offrendo la propria ricchezza culturale, sociale e storica nel mondo della solidarietà con un’iniziativa che rappresenta un aiuto concreto ai paesi del Sud del Mondo. A Trento, i futuri dirigenti potranno apprendere la basi di una formazione di alto livello che va dall’alto verso il basso su temi e con contenuti concreti”. Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente Lorenzo Dellai. La scuola dovrebbe già partire nei prossimi mesi con “Summer School” alla quale parteciperanno i quadri dirigenziali del Burundi, nazione che, conquistata la democrazia in tempi recenti, ha chiesto di inviare a Trento il proprio personale per seguire i corsi di formazione. L’assenso dei partner che sostengono il del progetto di “Scuola di formazione alla solidarietà internazionale”, voluta dalla Provincia autonoma di Trento e dall’assessorato provinciale alla solidarietà internazionale, è arrivato nel pomeriggio di oggi al termine del tavolo di confronto convocato per discutere il testo definitivo. Il consorzio della scuola potrebbe così comporsi di sette membri: Provincia autonoma di Trento, Università degli studi di Trento, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), la Federazione trentina delle cooperative, la Fondazione opera campana dei caduti di Rovereto, il Forum trentino per la pace e le associazioni di solidarietà internazionali trentine. Enti ed associazioni erano rappresentate dai vertici, a conferma dell’attenzione e dell’impegno del mondo trentino verso un’iniziativa che ha una portata internazionale. La condivisione sul progetto è arrivata al termine di una discussione incentrata soprattutto su questione operative, dettata dalla volontà di tutti i presenti di offrire uno strumento reale di formazione ed operatività sia per il mondo della solidarietà trentino sia per le richieste di formazione dei partner del Sud del mondo con cui il Trentino e le associazioni della provincia collaborano. “Il nostro obiettivo – ha spiegato l’assessore provinciale alla solidarietà internazionale Iva Berasi – è di creare a Trento una scuola di formazione di livello internazionale. Da tempo si discute sulla mancanza di strumenti di formazione per i paesi del Sud del mondo. Con questa iniziativa abbiamo voluto offrire una risposta concreta ai problemi di decine di paesi. ” “Il Trentino – ha continuato l’assessore Berasi – conferma la straordinaria forza e generosità nei confronti di popolazioni e paesi in difficoltà. Se abbiamo ottenuti questo risultato, il merito è anche di un Trentino che si apre al mondo, che mette a disposizioni risorse umane e finanziarie a sostegno di un modello di formazione solidale e condiviso”. La struttura potrebbe già partire nei prossimi mesi con “Summer School”. Il progetto era stato presentato dall’assessore Berasi alla viceministra Patrizia Sentinelli durante il World Social Forum di Nairobi. Proprio negli scorsi giorni, la Provincia ha ricevuto la richiesta ufficiale del governo del Burundi di partecipare all’iniziativa di formazione. Lo stato africano, che ha conquistato la democrazia e la pace da pochi anni, invierà a Trento i quadri dirigenziali del paese. E a breve sarà risolta anche la scelta della sede della Scuola di formazione alla solidarietà internazionale: nel corso dell’incontro di oggi è stato deciso di verificare la disponibilità di spazi presso l’ex convento di vicolo San Marco a Trento che già ospita la sede dell’Ocse. La volontà è di creare nel cuore di Trento un centro di studi internazionale. L’attività formative e di ricerca - L’offerta della Scuola si basa su cicli di formazione e ricerca negli ambiti della solidarietà internazionale, integrando e ampliando il patrimonio di percorsi formativi e di ricerca capitalizzato dai membri del consorzio, l’offerta della Scuola cercherà di interpretare e soddisfare con flessibilità le esigenze formative della domanda. Le principali attività che la Scuola propone e alle quali, di anno in anno, ne potranno essere aggiunte altre e integrative comprendono: Summer/winter School - Si tratta di cicli intensivi e residenziali di formazione su specifici temi di competenza della Scuola della durata di una o più settimane. Si prevedono alcune Winter School (periodo autunno-inverno) seguite da alcune Summer School (primavera-estate). Le School avranno una forte dimensione internazionale - con particolare attenzione alle persone provenienti dai paesi impoveriti ed in conflitto - e saranno in via privilegiata designate alla formazione di cooperanti e volontari, funzionari e amministratori pubblici, diplomatici, ricercatori e esponenti della politica, sia italiani che stranieri. Alcune edizioni potranno essere dedicate a specifiche categorie di partecipanti o specifiche regioni di provenienza. La lingua di lavoro potrà essere a seconda delle esigenze l’italiano e/o l’inglese o altri idiomi. Corsi di formazione continua e ricorrente - Accanto alle School si prevede l’attivazione di corsi di formazione e laboratori su specifici temi di competenza della Scuola alla cui realizzazione partecipano in qualità di docenti e organizzatori tutti i partner costituenti e associati della Scuola. I destinatari saranno prevalentemente italiani. Tuttavia alcuni corsi potranno essere dedicati a categorie specifiche di partecipanti stranieri organizzando i corsi ad hoc, concentrandoli in pochi giorni/settimane, impiegando particolari idiomi, ecc. Sviluppo dei curricula - La Scuola contribuirà a promuovere e a potenziare l’offerta didattica disponibile presso l’Università degli Studi di Trento nei settori di propria pertinenza e interesse. La Scuola si impegnerà inoltre a facilitare la mobilità e l’accesso (ad esempio attraverso l’erogazione di borse di studio, sovvenzioni, promozione di convenzioni di collaborazione e partenariato) all’offerta didattica e di ricerca dell’Ateneo trentino negli specifici ambiti di interesse della Scuola, a studenti, funzionari pubblici, cooperanti e accademici (sia italiani che stranieri, con particolare attenzione a quelli provenienti dalle aree impoverite e in conflitto), che qui potranno acquisire e offrire nuove competenze, qualifiche e titoli accademici. Ricerca - La Scuola riconosce l’importanza della ricerca scientifica a fianco della formazione, che resta comunque il suo obiettivo principale. Avvalendosi del network di ricercatori/formatori/operatori dei partner costituenti (e associati) e in partnership con altre istituzioni/organizzazioni di ricerca e formazione italiane e internazionali, la Scuola finanzierà e gestirà direttamente una serie di progetti di ricerca negli ambiti di sua competenza, promuovendo i settori più avanzati e strategici della solidarietà internazionale e favorendo le attività di giovani ricercatori attraverso programmi di dottorato, borse di studio, ecc. Stages - Tutte le categorie dei potenziali beneficiari potranno usufruire di periodi di stages e tirocinio messi a disposizione da tutti i partner costituenti e associati della Scuola. Portale per la comunicazione, banche dati e distant-learning - La Scuola crede nell’impiego delle tecnologie informatiche al servizio dell’informazione e della formazione (distant-learning). La Scuola e le sue attività dovranno essere visibili e, per quanto possibile, fruibili attraverso adeguate strutture informatiche e di supporto elettronico, privilegiando l’utilizzo di formati aperti e di software libero. La Scuola gestirà un proprio portale informatico di interfaccia con il mondo esterno con cui potrà non solo dare visibilità alle proprie iniziative, ma anche rendere fruibili banche dati, raccolte di papers e rapporti, newsletters, informazioni su eventi, opportunità lavorative e di stage, ecc. , relativamente all’insieme dei temi di proprio interesse e competenza. Borse di studio e contributi finanziari - La Scuola metterà a disposizione borse di studio, prestiti d’onore, premi e contributi finanziari per sostenere e facilitare la partecipazione dei potenziali destinatari/fruitori alle attività di formazione e ricerca. .