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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Maggio 2007
PARLAMENTO EUROPEO: LA RUSSIA RISPETTI I DIRITTI UMANI, LA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE E DI STAMPA  
 
 Starsburgo, 14 maggio 2007 - La Russia è e sarà un partner strategico dell´Unione europea, sul piano bilaterale e nello scacchiere internazionale. Il Parlamento europeo tuttavia esprime profonda preoccupazione per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani, della democrazia, della libertà di espressione e del diritto di contestare le autorità e sollecita quindi la Russia a porre rimedio a tale situazione. I deputati chiedono anche di rafforzare l´integrazione economica e la cooperazione in campo energetico e sull´immigrazione. In vista del Vertice Ue-russia che si terrà a Samara il 18 maggio prossimo, il Parlamento ha adottato una risoluzione comune, sostenuta dal Ppe/de, Pse, Uen e Gue/ngl, con la quale ribadisce la convinzione che la Russia resta un partner importante ai fini della costruzione di una cooperazione strategica. Un partner con il quale l´Unione condivide non soltanto interessi economici e commerciali, ma anche l´obiettivo di cooperare strettamente sulla scena internazionale. Nel sottolinea l´importanza di rafforzare l´unità e la solidarietà fra gli Stati membri dell´Unione europea nelle relazioni con la Russia, si rammarica del mancato avvio dei negoziati su un nuovo accordo quadro tra l´Ue e la Russia e incoraggia la Presidenza tedesca a continuare ad adoperarsi per far sì che il mandato negoziale riguardante un nuovo accordo venga adottato al più presto e a dare inizio ai negoziati senza ulteriori ritardi. Profonda preoccupazione per la situazione dei diritti umani - Nell´invitare l´Unione europea a dimostrare solidarietà all´Estonia e a parlare con la Russia con una sola voce nel contesto dei recenti eventi di Tallin, il Parlamento sottolinea che l´attuale situazione in Russia dà adito a serie preoccupazioni per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani, della democrazia, della libertà di espressione e del diritto di contestare le autorità. Per i deputati, d´altra parte, la vigorosa difesa dei diritti umani e dei valori democratici deve costituire «un principio essenziale di qualsiasi impegno dell´Ue nei confronti della Russia», pertanto esortano la Commissione a garantire che qualsiasi assistenza finanziaria concessa alle autorità russe «prenda in considerazione il rafforzamento delle norme democratiche nel paese». Esprimendo poi profonda preoccupazione per l´uso della forza da parte delle autorità russe in occasione delle manifestazioni antigovernative pacifiche, il Parlamento sottolinea che la libertà di parola e il diritto di riunione «sono diritti umani fondamentali» e che pertanto la continuazione di questa tendenza «costituirà una violazione dei loro obblighi internazionali». Condanna inoltre il ricorso alla tortura e a trattamenti inumani e degradanti che sarebbero perpetrati nelle prigioni e nelle stazioni di polizia russe nonché nei centri di detenzione segreti in Cecenia. I deputati si dicono poi preoccupati per il fenomeno di polarizzazione sociale e politica e per la restrizione delle libertà democratiche nella fase di preparazione alle elezioni della Duma nel dicembre 2007 e alle elezioni presidenziali nel marzo 2008. Invitano pertanto le autorità russe a garantire un processo elettorale «libero ed equo», assicurando la libertà di espressione all´opposizione. In tale contesto, rilevano peraltro che la libertà dei media «rivestirà importanza fondamentale» e sottolineano l´importanza delle Ong indipendenti dai governi nazionali per lo sviluppo della società civile. Sfide comuni a livello mondiale - Il Parlamento rileva la necessità di cooperare con la Russia per assicurare la pace, la stabilità e la sicurezza e per lottare contro il terrorismo internazionale e la violenza estremista. Ma anche per affrontare altre questioni in materia di sicurezza, come i rischi ambientali e nucleari, la droga, il traffico di armi, la tratta di esseri umani e la criminalità organizzata transfrontaliera nel vicinato dell´Europa. La Commissione e il Consiglio sono quindi invitati a dar vita a iniziative comuni con il governo russo per rafforzare la sicurezza e la stabilità nel vicinato comune (Ucraina, Bielorussia, Nagorno-karabakh, Moldova e Georgia), «garantendo la piena integrità territoriale di questi Stati». Unione europea e Russia, per i deputati dovrebbero assumersi le loro responsabilità riguardo alla questione nucleare iraniana e per trovare a una soluzione alla proliferazione nucleare nella Corea del Nord. Il Parlamento chiede loro inoltre di sostenere gli sforzi volti a organizzare una conferenza internazionale per la pace in Medio Oriente e a cooperare alla ricerca di una soluzione duratura alla questione del Kosovo. A quest´ultimo proposito, la Russia è esortata a non ritardare ulteriormente la decisione sullo status finale del Kosovo. I deputati chiedono poi che venga istituita una comunità Ue-mar Nero allo scopo di rafforzare e di incoraggiare il dialogo con l´obiettivo di un vicinato più stabile, sicuro e democratico. D´altra parte, il Parlamento esprime preoccupazione circa le dichiarazioni rese dal Presidente Putin in risposta ai piani degli Stati Uniti di installare componenti del loro sistema missilistico antibalistico in Polonia e nella Repubblica ceca e invita tutte le parti coinvolte ad avviare un dialogo. Agli Stati Uniti, inoltre è chiesto di intensificare gli sforzi di consultazione e di spiegare il pianificato sistema di difesa missilistico al fine di «consentire alla Nato e all’Ue di restare unite». Rafforzare l´integrazione economica e la cooperazione energetica - Il Parlamento ribadisce il proprio sostegno all´adesione della Russia all´Omc poiché permetterà al paese di accettare le regole del mercato globale e potrà condurre a un´integrazione economica più profonda fra Ue e Russia. Sottolinea inoltre l´importanza di istituire lo Spazio economico comune (Sec) e di sviluppare ulteriormente la creazione di un mercato aperto e integrato tra l´Ue e la Russia. D´altra parte, pone l´accento sull´importanza di migliorare il clima degli investimenti in Russia, promuovendo e agevolando condizioni non discriminatorie e trasparenti per le attività imprenditoriali. Nell´esprimere soddisfazione per l´intensificarsi del dialogo Ue-russia sulle questioni energetiche, i deputati sottolineano la rilevanza delle importazioni di energia per le economie europee, «che possono rappresentare un´opportunità di sviluppare la cooperazione economica e commerciale fra l´Unione europea e la Russia». Allo stesso tempo ritengono che tale cooperazione debba basarsi sui principi di interdipendenza e di trasparenza, nonché sulla parità di accesso ai mercati, alle infrastrutture e agli investimenti. Il Consiglio e la Commissione sono poi invitati a garantire che i principi enunciati nel trattato sulla Carta dell´energia, l´allegato Protocollo sul transito e le conclusioni del G8 «siano inseriti in un nuovo accordo tra l´Unione europea e la Russia», che comprenda un´ulteriore cooperazione in materia di efficienza energetica, risparmio energetico ed energie rinnovabili. All´unione europea, inoltre, è chiesto di parlare alla Russia con una voce sola in merito a queste delicate questioni energetiche. Visti e immigrazione illegale - Il Parlamento accoglie con favore le iniziative intese ad abolire l´obbligo del visto per gli spostamenti tra l´Unione europea e la Russia. Invita, allo stesso tempo, a proseguire la cooperazione nel settore dell´immigrazione illegale, a potenziare i controlli sui documenti di identità e a migliorare lo scambio di informazioni sul terrorismo e sulla criminalità organizzata. Consiglio e Commissione sono inoltre esortati a raddoppiare gli sforzi per risolvere i problemi relativi all´attraversamento delle frontiere tra l´Unione europea e la Russia, ad impegnarsi in progetti concreti e ad utilizzare appieno il nuovo Strumento di vicinato e partenariato nonché gli stanziamenti Interreg per la cooperazione transfrontaliera. . .  
   
   
"LA FRANCIA TORNA IN EUROPA"  
 
 Roma, 14 maggio 2007 - La Francia ha scelto. Dopo una campagna presidenziale iniziata di fatto con il referendum costituzionale europeo del maggio 2005, l´ingresso all´Eliseo di un nuovo inquilino che condurrà il destino del paese fino maggio 2012 rappresenta di per sé un buon segnale per l´Europa. "La Francia torna in Europa" ha annunciato Sarkozy ai suoi partners europei ricordando loro il suo impegno per la costruzione europea ma esortandoli ad ascoltare la voce dei popoli che vogliono protezione. La Francia torna in Europa dopo una campagna presidenziale esemplare per la democrazia, sia per il modo in cui essa è stata condotta dai principali candidati [Sarkozy, Royal, Bayrou] sia per l´impegno civile della grande maggioranza dei francesi. La Francia torna in Europa dando ai partners dell´Unione europea almeno tre segnali positivi: - i tre candidati principali, il cui elettorato rappresenta i due terzi della Francia, si erano schierati per il "sì" a favore della Costituzione europea in occasione del referendum del maggio 2005 - la classe politica francese ha capito che il "no" alla Costituzione europea ha allontanato la Francia dall´Europa mettendo in pericolo non solo la Costituzione europea ma anche gli interessi della Francia nel mondo - i tre candidati principali hanno condiviso l´obiettivo di una soluzione costituzionale europea prima delle elezioni europee del 14 giugno 2009. Certo, il tema dell´Europa è stato solo sfiorato nel faccia-a-faccia televiso fra Sarkozy e Royal dando la possibilità al primo di confermare la sua preferenza su un trattato semplificato da sottoporre alla sola ratifica parlamentare ed alla seconda di ribadire la scelta di un nuovo referendum nazionale prima delle elezioni europee del 2009 su un oggetto non meglio identificato. Ben poco se si considera l´ampiezza e la complessità dei temi europei ed il loro impatto sul governo della Francia, ma considerevolmente di più di quanto è avvenuto in Italia dove l´Europa è stata totalmente ignorata da candidati e giornalisti nelle elezioni generali dell´aprile 2006. La Francia ha scelto ed i partners europei dovranno ora fare i conti con la visione comunitaria di Sarkozy e dei suoi consiglieri. Egli ha "scongiurato" gli amici europei di "non restare sordi alla collera dei popoli che percepiscono l´Unione europea non come una tutela ma come il cavallo di Troia che porta dentro di sé tutte le minacce che implicano una trasformazione del mondo" ed ha annunciato che la lotta al cambiamento climatico sarà la "prima battaglia" della Francia. Nell´ultimo dibattito televisivo, Sarkozy ha sottolineato l´importanza della riforma delle istituzioni europee, l´ineluttabilità del voto a maggioranza, la centralità della preferenza comunitaria. Il suo disegno di un trattato semplificato sembra terribilmente vicino all´ipotetico risultato a cui potrebbe giungere il questionario inviato dalla cancelliera Merkel ai governi europei se tutti i "focal points" [gli sherpas dei primi ministri] rispondessero "sì" alle sue domande nella riunione plenaria del 15 maggio. In un sol colpo, cadrebbero insieme al nome [Costituzione], l´inno, la bandiera, il ministro degli esteri, il servizio diplomatico europeo, il metodo della Convenzione, la legge europea, il primato del diritto comunitario. Diffuso dopo una lunga intervista di Blair ai giornali europei, il questionario di Angela Merkel ci ha ricordato la monaca di Monza ed il perfido Egidio: "la sventurata rispose". Sarkozy è tuttavia circondato da consiglieri che hanno manifestato la loro preferenza per la salvaguardia pressoché integrale della Costituzione firmata a Roma: il presidente della delegazione per l´Unione europea nell´Assemblea nazionale Lequiller e l´ex-ministro degli esteri e ex-commissario europeo Barnier. Per usare l´immagine del rugby - uno sport caro alla Francia ma che ha molti adepti anche in Italia - la Costituzione europea avrebbe bisogno di un "gruppo di mischia". Speriamo che il ritorno della Francia in Europa ne faciliti la composizione in vista del Consiglio europeo di giugno.
Pier Virgilio Dastoli
Direttore della Rappresentanza .
 
   
   
RISTRUTTURAZIONI INDUSTRIALI: RAFFORZARE L´INFORMAZIONE DEI LAVORATORI  
 
Strasburgo, 14 maggio 2007 - Nel sottolineare l´importanza della consultazione dei lavoratori nell´ambito delle ristrutturazioni delle imprese e di licenziamenti collettivi, il Parlamento europeo chiede un riesame e un aggiornamento della legislazione europea in materia, secondo un calendario ben definito. Sollecita anche la Commissione a vigilare affinché gli Stati membri applichino in maniera adeguata e uniforme le relative norme Ue e, in particolare, quelle sui comitati aziendali. Vari casi di ristrutturazioni e licenziamenti collettivi in diversi settori hanno evidenziato possibili problemi nella normativa europea concernente il diritto all´informazione e alla consultazione dei lavoratori. Ritenendo che uno scambio costruttivo e proficuo di informazioni e un´effettiva consultazione dei lavoratori «sono fattori importanti in vista per affrontare l’evoluzione industriale», il Parlamento ha adottato una risoluzione comune - sostenuta da Pse, Alde/adle e Verdi/ale, con l´appoggio del Ppe/de - che invita la Commissione ad esaminare e aggiornare la legislazione europea concernente la consultazione e l´informazione dei lavoratori. Gli obiettivi di questo esercizio, è precisato, devono essere di assicurare «un quadro giuridico coerente ed efficace», garantire la certezza giuridica e «migliorare l’articolazione del dialogo sociale tra i livelli nazionale ed europeo». Ritenendo poi che l´informazione e la consultazione «sono una componente importante del modello sociale europeo», il Parlamento chiede alla Commissione di adottare «prontamente» misure atte ad assicurare l´applicazione adeguata da parte degli Stati membri della legislazione in materia e di avvisare gli Stati membri in cui non viene applicata. Al riguardo, rileva in particolare che la direttiva 94/45/Ce riguardante l´istituzione di comitati aziendali europei, «o non è applicata pienamente o lo è ma con divergenze considerevoli e ingiustificate a seconda delle scelte applicative operate dagli Stati membri». La Commissione, pertanto, dovrebbe a presentare al Parlamento europeo in tempi brevi una relazione esauriente e ad avvisare gli Stati membri interessati ove necessario. L´esecutivo Ue è inoltre invitato a presentare al Parlamento un calendario relativo alla revisione e alla modernizzazione della legislazione europea in materia di consultazione e informazione dei lavoratori, di licenziamenti collettivi e di mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento di imprese. Questo calendario dovrebbe anche riguardare la «tanto attesa revisione della direttiva sui comitati aziendali europei». Infine, il Parlamento rammenta alla Commissione il ruolo fondamentale delle parti sociali nello sviluppo di una politica industriale coerente a livello europeo che tenga in debito conto del suo impatto sociale e ambientale. E la invita quindi a migliorare ulteriormente il coordinamento delle sue politiche nei vari settori, tra cui quelli degli affari sociali, degli affari economici e monetari, dell´industria e della ricerca e sviluppo, e ad incoraggiare le parti sociali a prendere parte attiva nello sviluppo di un insieme coerente di politiche finalizzate a mantenere un’industria europea competitiva e innovativa. .  
   
   
SECONDO DANUTA HüBNER IL FUTURO DELL´EUROPA DEVE ESSERE LA CONOSCENZA  
 
Bruxelles, 14 maggio 2007 - Il 7 maggio, in occasione della consegna di un dottorato honoris causa in Bulgaria, Danuta Hübner, il commissario europeo per la Politica regionale si è soffermata su un preciso passaggio della dichiarazione di Berlino sull´Unione europea. «Un passo della dichiarazione, secondo me, è molto significativo ed è di particolare importanza per tutti noi qui presenti oggi che abbiamo stretti legami con il mondo accademico. Il passo recita: "La ricchezza dell´Europa è racchiusa nelle conoscenze e nelle competenze dei suoi cittadini: è questa la chiave per la crescita, l´occupazione e la coesione sociale"», ha affermato la commissaria. La dichiarazione è stata firmata in marzo a Berlino per commemorare il cinquantesimo anniversario dell´Unione europea, e definirne il futuro comune. Secondo Danuta Hübner, fondamentale per l´avvenire sarà l´investimento nell´istruzione quale via verso il rafforzamento della conoscenza. La conoscenza non solo permetterà all´Europa di competere con le economie emergenti sulla nuova scena globale, ma delineerà anche il metodo per tutelare la coesione sociale, osserva il commissario Hübner. «L´istruzione [. ] è l´unica soluzione con cui possiamo evitare una frattura sociale tra la categoria dei cosiddetti cittadini "globali", ossia i lavoratori qualificati dell´economia della conoscenza e la categoria di cosiddetti cittadini "locali" esclusi dalle opportunità create dal processo di globalizzazione», ha dichiarato. E ha aggiunto: «Se l´Europa deve investire nell´istruzione a tutti i livelli, l´investimento nelle università è di capitale importanza. » Una volta acquisite, conoscenza e competenze non devono essere sprecate, ha spiegato ai presenti Danuta Hübner. Devono invece essere sfruttate appieno e con saggezza, e impiegate prima per realizzare idee poi per convertirle in nuovi prodotti e servizi. «Questi sono processi complessi, ma in termini semplici, ciò di cui abbiamo bisogno è un´Europa dove il mondo accademico possa trovare facilmente sbocchi disponibili per la sua ricerca di alto livello. Occorre costruire un´Europa in cui le imprese dispongono degli strumenti e dell´iniziativa al fine di beneficiare delle idee e della ricerca del mondo accademico», ha concluso il commissario per la Politica regionale. La stessa Danuta Hübner è stata ricercatrice presso la School of Economics di Varsavia prima di diventare ministro in Polonia. .  
   
   
POTOCNIK ESORTA A COOPERARE PER TROVARE SOLUZIONI  
 
Bruxelles, 14 maggio 2007 - Tutte le sfide che affrontiamo sono correlate, ha dichiarato il commissario per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik. Nel suo intervento a una conferenza sulla sostenibilità, il commissario si è soffermato sul legame tra la necessità dell´Europa di rimanere competitiva a livello mondiale nel lungo termine e la garanzia che la realizzazione di tale obiettivo non abbia ripercussioni negative sull´ambiente. «Non abbiamo soltanto il compito di attuare riforme per l´Europa di domani, ma dobbiamo anche garantire che domani avremo ancora un´Europa. Se gli obiettivi dell´Europa sono la crescita e più posti di lavoro, dobbiamo tenere presente che questi dovrebbero essere conseguiti nel rispetto della protezione ambientale e non a suo discapito», ha sottolineato Potocnik. Il commissario ha affermato che, poiché le tematiche e le sfide relative alla sostenibilità sono correlate, dovrebbero essere affrontate con un approccio interconnesso. «Le sfide con cui dobbiamo confrontarci non sono fantascienza. E non possiamo rispondere con un approccio avulso dalla realtà. Occorre una cooperazione reale per problemi reali. Solo agendo in questo modo potremo garantire la sostenibilità», ha spiegato Potocnik. Il commissario ha definito la ricerca e la cooperazione internazionale come le soluzioni ai problemi più urgenti riguardanti il pianeta. Ha citato il Settimo programma quadro (7Pq), e in particolare il suo programma «Cooperazione», come esempio di approccio integrato alla sostenibilità che si basa su un´impostazione internazionale, cooperativa e di tipo pubblico-privato per garantire che l´Europa sfrutti al massimo le proprie potenzialità Potocnik ha poi evidenziato le nuove iniziative tecnologiche congiunte, i partenariati pubblico-privati che cercheranno di sviluppare agende strategiche volte a migliorare le prestazioni in settori come quello delle energie rinnovabili. Le Itc sono pertanto un altro esempio di nuovi canali finalizzati a esplorare soluzioni sul fronte della sostenibilità e della competitività. Il Consiglio europeo della ricerca (Cer), lanciato di recente, è un esempio di tale impostazione. «Sono certo che la ricerca di frontiera che affronta le sfide legate alla sostenibilità verrà finanziata nell´ambito del Cer», ha dichiarato Potocnik. Il commissario ha concluso con una canzone del film, premio Oscar, «Pulp Fiction», che presentava il mondo come una serie di storie interrelate: «Let´s stay together». . .  
   
   
CORDIS RILANCIA IL SERVIZIO «RESEARCH OPENINGS» CON INFORMAZIONI SULLE OPPORTUNITÀ PROFESSIONALI E DI CARRIERA PER ESPERTI E RICERCATORI  
 
Bruxelles, 10 maggio 2007 - Il nuovo servizio Cordis «Research Openings» (Opportunità di lavoro nel settore della ricerca) fornisce informazioni sugli inviti a presentare candidature per esperti e specialisti in vari ambiti della politica di ricerca dell´Unione europea. Gli utenti troveranno inoltre informazioni sulle opportunità di carriera attraverso borse di ricerca e presso le istituzioni europee, sulle nuove opportunità di partenariato nell´ambito di progetti, pubblicate nei bandi di gara, nonché collegamenti ad altri siti web europei, nazionali e regionali sulle opportunità di lavoro. I ricercatori che desiderano proseguire la propria attività in Europa, possono cercare tramite questo servizio nuove opportunità di carriera e ottenere le informazioni e l´assistenza necessarie. Il servizio offre l´accesso a vari motori di ricerca che possono aiutare a identificare le migliori opportunità di carriera e di mobilità nel proprio settore grazie alle borse di studio delle «Azioni Marie Curie», Euratom e Ccr e ad altre iniziative. «Senza i ricercatori, la scienza in Europa non esisterebbe», ha dichiarato Janez Potocnik, commissario europeo per la Scienza e la ricerca e la Commissione europea ha adottato una Carta europea e un Codice di condotta per l´assunzione dei ricercatori. Questi due documenti, rivolti ai ricercatori, ai datori di lavoro e ai finanziatori del settore sia pubblico che privato, sono elementi essenziali della politica dell´Unione europea intesa a rendere attraente la carriera nel settore della ricerca, una caratteristica fondamentale della strategia dell´Ue volta a stimolare la crescita economica e occupazionale. L´obiettivo del nuovo servizio è quello di illustrare la cultura di lavoro della ricerca europea, fornire supporto e informazioni ad esperti e specialisti sugli inviti a presentare candidature in vari ambiti della politica di ricerca Ue, fornire l´accesso alle opportunità di lavoro nell´Ue nel settore della ricerca e dello sviluppo tecnologico (Rst) e informare sulle opportunità nell´ambito delle borse di ricerca. Le tre sezioni specifiche «Working Culture», «Eu Rtd Experts´ Openings» e «Research Mobility» forniscono tali informazioni. Il nuovo servizio Cordis «Research Openings» è disponibile all´indirizzo: http://cordis. Europa. Eu/research_openings/ .  
   
   
SCIENZIATI LANCIANO L´«ENCYCLOPEDIA OF LIFE»  
 
Bruxelles, 14 maggio 2007 - Importanti scienziati e istituti scientifici di tutto il mondo hanno annunciato il lancio dell´«Encyclopedia of Life», un´iniziativa internazionale che prevede di documentare un totale di 1,8 milioni di specie conosciute di animali, piante e altre forme di vite presenti sul nostro pianeta. L´iniziativa riunisce scienziati che raccoglieranno informazioni su tutte le specie conosciute e informatici che le metteranno on line liberamente a disposizione di ricercatori, studenti e pubblico in generale. Oltre ad informazioni scritte, probabilmente saranno inseriti nell´enciclopedia fotografie, video, suoni, mappe e altre notizie multimediali. «L´encyclopedia of Life fornirà preziose informazioni in materia di biodiversità e di conservazione a chiunque, dovunque, in ogni momento», ha dichiarato il dottor James Edwards, nominato direttore esecutivo del progetto. «L´encyclopedia of Life, alla fine, renderà disponibili ad un livello senza precedenti informazioni di elevata qualità e organizzate in modo ottimale. Fino a cinque anni fa non avremmo potuto creare una risorsa di questo tipo, ma i progressi nella tecnologia in materia di ricerca, annotazione e visualizzazione delle informazioni ci consentono, anzi, ci obbligano a realizzare l´Encyclopedia of Life». La scansione e la digitalizzazione delle informazioni più importanti hanno già avuto inizio nei centri di scansione del progetto a Londra, Boston e Washington Dc, e le prime pagine complete sulle specie saranno pronte per la metà del 2008. Nel frattempo, sul sito web del progetto possono essere consultate pagine di prova per un numero ristretto di specie. All´inizio l´attenzione sarà concentrata su animali, piante e funghi, ma il progetto potrebbe essere esteso alla vita microbica. I lavori sull´enciclopedia dovrebbero durare almeno dieci anni. I partner del progetto si augurano inoltre che il loro lavoro sia tradotto in una serie di lingue straniere, per ampliare ulteriormente l´accesso alle informazioni. «L´encyclopedia of Life rappresenterà uno strumento fondamentale per scienziati, ricercatori ed educatori di tutto il mondo e fornirà un facile accesso alle informazioni migliori e più recenti su tutte le specie conosciute», ha dichiarato F. Fanton, presidente della Fondazione John D. E Catherine T. Macarthur, che ha donato al progetto 10 Mio Usd (7,4 Mio Eur). «La tecnologia consente alla scienza di cogliere l´immensa complessità della vita su questo pianeta. Condividendo le nostre conoscenze, possiamo proteggere la biodiversità della Terra e conservare in modo più adeguato il nostro patrimonio naturale». Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Eol. Org .  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA APRE UN´INDAGINE APPROFONDITA SUGLI AIUTI PER LA RISTRUTTURAZIONE ALLE IMPRESE CHIMICHE NGP E SIMPE  
 
 Bruxelles, 14 maggio 2007 - La Commissione europea ha aperto un´indagine approfondita in base alle norme sugli aiuti di Stato previste dal trattato Ce in merito a un aiuto per la ristrutturazione di circa 20,87 milioni di euro a favore delle imprese chimiche italiane Ngp e Simpe. L´aiuto è stato concesso per la ristrutturazione degli impianti di polimerizzazione delle due imprese di Acerra in Campania: la Commissione deve ora verificare se Ngp e Simpe hanno finanziato il 50% dei costi di ristrutturazione con risorse proprie come stipulato dalle norme comunitarie sugli aiuti per la ristrutturazione e se hanno adottato misure compensative per controblanciare eventuali distorsioni della concorrenza. L´avvio del procedimento d´indagine formale darà alle parti interessate l´opportunità di presentare osservazioni sulle misure in questione e non anticipa in nessun modo l´esito del procedimento. Ngp, ubicata ad Acerra in Campania, è nata nel febbraio 2003 dalla scissione dell´attività di produzione di polimeri poliestere di Montefibre, un produttore di fibre di poliestere anch´esso situato ad Acerra. Ngp ha attraversato difficoltà finanziarie nel 2004; nel luglio 2005 le autorità nazionali e regionali e diverse imprese ubicate ad Acerra hanno firmato un accordo, fra l´altro per salvaguardare la produzione di polimeri poliestere sul sito di Acerra. Conformemente all´accordo, Ngp ha creato una nuova impresa, Simpe, che ha rilevato gli impianti di polimerizzazione nel settembre 2005. Ngp concentra le attività sulla fornitura di servizi ad altre imprese, sempre ubicate sul sito di Acerra, ed è previsto che Simpe effettui ingenti investimenti nell´ammodernamento dell´impianto di polimerizzazione. Nel 2007 la società chimica multinazionale spagnola La Seda de Barcelona è diventata l’azionista di maggioranza di Simpe. L´italia ha sostenuto il progetto in questione con un aiuto per la ristrutturazione di circa 20,87 milioni di euro, concesso nel maggio 2006 senza la notifica preventiva alla Commissione, che ha poi presentato solo nel luglio 2006. L´italia ha indicato Ngp come beneficiaria dell´aiuto. Con il procedimento d´indagine la Commissione valuterà se la beneficiaria non sia piuttosto Simpe, poiché tutte le misure sono state concesse direttamente a questa impresa di recente costituzione. Va osservato che, ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato contenute nel trattato Ce, in genere le imprese di recente costituzione non possono ricevere aiuti per la ristrutturazione (cfr. Memo/04/172). Gli aiuti per la ristrutturazione delle imprese in difficoltà sono spesso problematici per la concorrenza in quanto possono ingiustamente spostare l´onere dell´aggiustamento strutturale su altri produttori, più efficienti, che lavorano senza aiuti: sono quindi autorizzati solo se rispettano le rigorose condizioni degli orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione. Gli orientamenti impongono la presentazione di un piano di ristrutturazione che permetta all´impresa di ripristinare la redditività a lungo termine e la competitività. Le imprese beneficiarie devono inoltre predisporre misure compensative per arginare le distorsioni della concorrenza provocate dall´aiuto, e devono apportare alla ristrutturazione un contributo proprio di considerevole entità. Finora l´Italia non ha comunicato alla Commissione alcuna misura compensativa, né ha fornito dati sui costi totali della ristrutturazione e sul contributo delle imprese beneficiarie. .  
   
   
LA ´BORSA DELLA SPESA´ NELL´EST EUROPA  
 
Trieste, 14 maggio 2007 - Il cittadino medio macedone spende 409 dollari l´anno in alimentari; il dato pone la Macedonia molto al di sotto degli altri Paesi della regione. Ne dà notizia Seeurope, riportando un sondaggio pubblicato dal quotidiano Vecernje Novosti, secondo cui l´Ungheria guida la classifica dei Paesi della regione con la più elevata spesa alimentare pro-capite. Un ungherese medio spende 2. 012 dollari l´anno; i croati si collocano al secondo posto (1. 686 dollari), seguiti dai cittadini sloveni (1. 550 dollari), da quelli bosniaci (1. 525 dollari) e romeni (1. 364). Seguono gli abitanti del Montenegro (943 dollari), della Bulgaria (791) e della Serbia (675). I macedoni sono in fondo alla classifica anche nella spesa pro-capite per le bevande non alcoliche: 12 dollari. Anche in questo caso, in cima alla graduatoria si trova l´Ungheria, con 227 dollari. Identica situazione nelle spese per l´igiene personale: 20 dollari annui in Macedonia contro i 103 spesi dalla media degli ungheresi. Nel settore tabacco e sigarette, il cittadino macedone si colloca a metà classifica, con una spesa di 146 dollari annui. Al top della regione sono in questo caso i cittadini sloveni con 423 dollari l´anno, dato derivante in gran parte dall´elevato costo delle sigarette in Slovenia. In fondo alla classifica si piazza la Bosnia, con 21 dollari. .  
   
   
BCE: TASSI INVARIATI  
 
Dublino, 14 maggio 2007 - Nella riunione 10 maggio, tenutasi a Dublino, il Consiglio direttivo della Bce ha deciso che il tasso minimo di offerta applicato alle operazioni di rifinanziamento principali e i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente al 3,75%, al 4,75% e al 2,75%. .  
   
   
MEDIOBANCA: TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2007 UTILE NETTO SALDO A 710 M,IN CRESCITA DEL 6% (671M) RISPETTO A DODICI MESI FA  
 
Milano, 14 maggio 2007 - Si è riunito l’ 11 maggio, sotto la presidenza di Gabriele Galateri di Genola, il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca che ha approvato la relazione trimestrale del Gruppo, illustrata dal Direttore Generale Alberto Nagel e dal Condirettore Generale Renato Pagliaro. Risultati consolidati I primi nove mesi dell´esercizio saldano con un utile netto di 710,4 milioni (670,7 milioni) che conferma il trend espresso dalla semestrale e il superamento degli obbiettivi del piano 2005-2008. I ricavi salgono del 6,5% (da 1. 077,4 a 1. 147,7) con utili da trading in miglioramento rispetto al 31 dicembre, ma con un saldo (88,4 milioni) ancora largamente inferiore rispetto allo scorso anno (190,2 milioni comprensivi peraltro di 40,8 milioni di proventi non ricorrenti connessi alla cessione della partecipazione Ciments Frangais). In dettaglio: il margine di interesse aumenta del 16,5% (da 423,8 a 493,6 milioni) per i crescenti volumi intermediati da corporate banking (+23%) e retail financial services (+18,1%); le commissioni ed altri proventi crescono del 25,1% (da 214,9 a 268,9 milioni), per effetto in particolare del positivo contributo delle attività di lending, advisory e capital market; i proventi da partecipazioni valutate al patrimonio netto registrano un incremento del 19,6% (da 245,4 a 293,6 milioni) per il favorevole andamento reddituale di Assicurazioni Generali. L´aumento dei costi di struttura (+9,8%, da 263,3 a 289,1 milioni) resta legato al potenziamento delle attività di capogruppo e controllate in termini di collaboratori (+5,4%) e di nuove filiali aperte dal Gruppo Compass (quindici nei nove mesi). Il saldo della gestione ordinaria aumenta del 5,5%, da 814,1 a 858,6 milioni. Tra le altre poste, le rettifiche di valore sui crediti crescono del 38,9% (da 84,1 a 116,8 milioni), riassorbendo in parte l’incremento (+51%) registrato a fine dicembre, e restano legate alla crescente operatività dei retail financial services in prodotti a maggior marginalità e contenziosità, in linea con i trend di mercato. Gli utili da realizzo di titoli (cresciuti da 109,6 a 174,4 milioni) sono prevalentemente legati alla cessione della partecipazione Ferrari effettuata nel primo trimestre dell’esercizio. Le aree di affari del Gruppo mostrano utili netti in crescita per l’equity investment portfolio (+29,1%, da 202,5 a 261,4 milioni) e per il private banking (+11,4%, da 35,1 a 39,1 milioni) mentre rimangono pressoché stabili retail financial service (+4,1%, da 60,5 a 63 milioni) e wholesale banking (+2%, 353,1 contro 346,1 milioni circa, al netto dei predetti ricavi di trading non ricorrenti connessi alla cessione Ciments Frangais). Tra gli aggregati patrimoniali si segnala nel trimestre l´ulteriore crescita degli impieghi a clientela, da 23,1 a 24,2 miliardi (22,2 miliardi al 31 marzo 2006) e della provvista, da 31,5 a 33,5 miliardi (25,7 miliardi), del portafoglio titoli disponibili per la vendita, da 5,2 a 5,6 miliardi (5,6 miliardi) e degli impieghi netti di tesoreria, da 7,6 a 8,4 miliardi (2,1 miliardi). Il patrimonio netto senza considerare l’utile di periodo, salda in 6,8 miliardi, oltre a 4,2 miliardi di plusvalenza (ai valori correnti) sulle partecipazioni quotate. Risultati divisionali Wholesale banking: i primi nove mesi mostrano un utile netto di 353,1 milioni, in lieve calo rispetto ai 372,6 milioni dello scorso anno, per il minor gettito dell’attività di trading (sceso da 182,5 a 79,6 milioni). Al netto di tale componente, il risultato della gestione ordinaria segna un miglioramento del 26,9% connesso al positivo andamento dell’attività di lending, advisory e capital market che ha determinato un aumento del margine di interesse del 18,8% (da 122,4 a 145,4 milioni) e delle commissioni ed altri proventi del 35,7% (da 150,3 a 204 milioni). L’aumento dei costi (+14,8%, da 107,2 a 123,1 milioni), riflette il rafforzamento della struttura (32 collaboratori in più rispetto allo scorso anno) collegato all’aumentata operatività. A valle della gestione ordinaria sono stati realizzati utili su cessioni di titoli per 165,9 milioni (107,1 milioni), in larga misura connessi alla cessione delle azioni Ferrari avvenuta nel primo trimestre. Equity investment portfolio (portafoglio d’investimento azionario): la quota degli utili di competenza del periodo passa da 221,6 a 280 milioni (+26,4%) e riguarda per 254,6 milioni Assicurazioni Generali il cui incremento (+25,2%), riflette i brillanti risultati registrati dalla Compagnia triestina. Il contributo di Rcs Mediagroup cresce da 18,3 a 25,4 milioni (+38,8%) anche per effetto di utili non ricorrenti realizzati nel corso del 2006. Retail financial services: il consolidato del gruppo Compass dei nove mesi presenta un risultato netto in crescita da 60,5 a 63 milioni. L’attività commerciale segna un aumento (+3,3%) che riflette da un lato il contenuto sviluppo nel credito alle famiglie (+7%) e dell’altro la flessione dell’attività leasing registrata nel primo semestre, in parte riassorbita nel successivo trimestre (-3% sui 9 mesi contro -11% nei 6 mesi). Tenuto conto di ricavi in crescita del 15,4% (da 321 a 370,5 milioni) e del più contenuto aumento dei costi (+9,2%, da 117,5 a 128,3 milioni), malgrado l’apertura di 15 nuove filiali (di cui 5 Micos in Francia), il risultato lordo della gestione ordinaria sale del 19% (da 203,5 a 242,2 milioni). Il maggior costo del rischio (da 84,4 a 115,2 milioni), riferibile in massima parte all’attività di credito al consumo, ha assorbito parte del maggior margine. Private banking: nei nove mesi i ricavi crescono del 9% (da 86,6 a 94,4 milioni) per l’apporto di maggiori commissioni (+4,9%, da 63,8 a 66,9 milioni), grazie anche al contributo registrato nel trimestre da performance fee di Banca Esperia e di proventi di tesoreria (da 8,1 a 9,9 milioni). A fronte del modesto aumento dei costi (2,4%), il risultato della gestione ordinaria migliora del 18,1% (da 36,5 a 43,1 milioni). L’aumento dell’utile netto (+11,4%, da 35,1 a 39,1 milioni) sconta il minor apporto degli altri proventi netti (2,4 contro 3,2 milioni) – che includono la plusvalenza (8 milioni) derivante dalla cessione della quota Ferrari (1%) parzialmente compensata da accantonamenti straordinari netti (6 milioni) collegati ad un programma di impegni pluriennali a favore del Principato di Monaco – e le maggiori imposte (in aumento da 4,6 a 6,4 milioni). Gli attivi gestiti/amministrati crescono nel trimestre del 4,7% (da 12,4 a 12,9 miliardi), ripartiti per 7,9 miliardi (+2,1%) su Compagnie Monégasque de Banque e per 5 miliardi (pro-quota) su Banca Esperia (+9,1%). Quanto a Mediobanca, i primi nove mesi chiudono con un utile netto di 335,4 milioni, non distante da quello a marzo 2006 (348,9 milioni). Il trimestre beneficia di un sensibile aumento dei proventi da trading (55,5 milioni), oltre che della positiva performance delle altre voci di reddito. Rispetto a dodici mesi fa il margine d’interesse sale dell’11,7% (da 128,6 a 143,7 milioni) per l’aumento dei volumi di attività; le commissioni crescono del 30,6% (da 152,8 a 199,5 milioni) confermando il buon andamento dell’attività di wholesale banking. L’incremento dei costi di struttura del 13,1% (da 118,3 a 133,8 milioni) sconta la crescita dell’organico (da 399 a 431 collaboratori) e la maggior operatività. Al netto degli utili da trading il risultato della gestione ordinaria registra una crescita del 27,8% (da 166,3 a 212,6 milioni). Gli aggregati patrimoniali mostrano nei tre mesi una crescita degli impieghi a clientela (da 17. 127,7 a 17. 902,9 milioni), della provvista (da 24. 480,3 a 26. 347,5 milioni) e degli impieghi netti di tesoreria (da 7. 017,8 a 7. 607,5 milioni); si incrementa anche il portafoglio titoli disponibili per la vendita (da 4. 103,2 a 4. 768 milioni). Il Consiglio di Amministrazione ha nominato Vice Direttore Generale, Maurizio Cereda, con responsabilità dell’attività di corporate finance. Il Consiglio ha preso atto delle dimissioni dalla carica di amministratore del dott. Carlo Buora, avendo egli nel frattempo concluso il rapporto professionale con il gruppo Pirelli, da cui era stato designato. Al dr. Buora, che era altresì componente del Comitato Esecutivo e Presidente del Comitato per il Controllo Interno dell’Istituto, il Consiglio ha espresso il proprio ringraziamento per i cinque anni di preziosa collaborazione prestata ai lavori del Consiglio. . .  
   
   
UNICREDIT BILANCIO 2006: UTILE NETTO PARI A €5.448 MILIONI, CON UNA CRESCITA DI €2.070 MILIONI (+61,3%)  
 
Milano, 14 Maggio 2007- Si è svolta il 10 maggio a Genova l´Assemblea dei Soci di Unicredit Spa, tenutasi in sessione ordinaria e straordinaria. L´assemblea degli azionisti ha approvato in sessione ordinaria il Bilancio di impresa 2006, che ha riportato un risultato netto di 3. 015 milioni, rispetto ai 1. 777 milioni dell´esercizio precedente. Sulla base di tale risultato l´Assemblea ha deliberato la distribuzione di un dividendo unitario di €0,240 per le azioni ordinarie, e di €0,255 per le azioni di risparmio, superiori, rispettivamente, del 9,1% e dell’8,5% rispetto all´anno precedente. Il dividendo, deliberato dall´Assemblea, sarà messo in pagamento il giorno 24 maggio 2007, con data stacco cedola il 21 maggio 2007. L’amministratore Delegato di Unicredit ha, inoltre, illustrato il Bilancio Consolidato 2006 del Gruppo. L’utile netto di pertinenza del Gruppo è risultato pari a €5. 448 milioni, con una crescita di €2. 070 milioni (+61,3%) rispetto al 2005 proforma. Il Roe è pari al 16,7% (10,7% nel 2005 proforma) mentre l’utile per azione si attesta a €0,53, in crescita del 60% rispetto all’anno precedente. Il patrimonio netto per azione si porta a €3,72 (€3,42 a fine 2005). L’assemblea dei Soci, sempre in sessione ordinaria, ha approvato - su proposta del Collegio Sindacale - la proroga per ulteriori sei anni e, quindi, sino all’esercizio 2012 dell’incarico per la revisione contabile del bilancio d´esercizio e del bilancio consolidato di Gruppo, nonché per la revisione contabile limitata della relazione semestrale di Gruppo e della verifica della regolare tenuta della contabilità sociale e della corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili alla società Kpmg S. P. A. , in conformità a quanto previsto dalla Legge 262/05 e dal successivo Decreto Legislativo 303/06. L’assemblea dei Soci ha, altresì, approvato la determinazione del numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione in 23, corrispondente all’attuale numero dei Consiglieri Unicredit a seguito delle dimissioni rassegnate dal dott. Carlo Salvatori. L’attuale assetto dell’Organo Amministrativo ha, infatti, sino ad oggi consentito di fare fronte efficacemente alle esigenze gestionali di Unicredit e del Gruppo, tenuto anche conto delle competenze professionali presenti e senz’altro idonee a garantire la massima efficienza nella conduzione della Società. E’ stata, inoltre, attribuita apposita delega al Consiglio di Amministrazione per riallocare gli emolumenti a suo tempo deliberati dall’Assemblea dei Soci a favore dei membri del Comitato Esecutivo e del Comitato Audit, nel caso in cui si proceda alla riorganizzazione dei Comitati Consiliari. L’assemblea ha nominato, inoltre, i nuovi Sindaci effettivi (compreso il Presidente) e supplenti eletti mediante il meccanismo del voto di lista ai sensi dell’articolo 36 dello Statuto Sociale. Sono stati nominati quali Sindaci effettivi i signori: Giorgio Loli, candidato presentato dalla lista di minoranza e designato Presidente del Collegio Sindacale; Gianluigi Francardo, candidato presentato dalla lista di maggioranza; Aldo Milanese, candidato presentato dalla lista di maggioranza; Vincenzo Nicastro, candidato presentato dalla lista di maggioranza; Siegfried Mayr, candidato presentato dalla lista di minoranza. Sono stati nominati quali Sindaci Supplenti i signori: Giuseppe Verrascina, candidato presentato dalla lista di maggioranza; Massimo Livatino, candidato presentato dalla lista di minoranza. L’assemblea dei Soci, in seduta ordinaria, ha infine approvato il Piano 2007 di Incentivazione a Lungo Termine del Gruppo Unicredit, finalizzato a supportare il raggiungimento degli obiettivi strategici del Gruppo e la crescita del prezzo dell’azione Unicredit in linea con le aspettative degli Azionisti. Il Piano prevede l’assegnazione a selezionate risorse Chiave del Gruppo di stock option e performance share subordinatamente al raggiungimento degli obiettivi di Piano Strategico e, in sessione straordinaria, l’Assemblea dei Soci ha conferito le necessarie deleghe al Consiglio di Amministrazione per dare esecuzione al predetto Piano di Incentivazione. Qualora tali deleghe fossero esercitate nel loro ammontare massimo, sarebbero emesse n. 47. 350. 000 di azioni ordinarie al servizio dell’esercizio delle stock option e n. 11. 000. 000 di azioni ordinarie per l’assegnazione delle performance share. Sempre in sessione straordinaria, l’Assemblea dei Soci ha poi approvato l’attribuzione al Consiglio di Amministrazione della facoltà di aumentare a pagamento il capitale sociale ai sensi dell’art. 2441, commi 1, 2 e 3 c. C. - in una o più volte e per un periodo massimo di 5 anni dalla data della deliberazione assembleare - per un importo complessivo massimo di nominali € 525. 000. 000, corrispondente ad un numero massimo di 1. 050. 000. 000 azioni ordinarie Unicredit, per sostenere la strategia di crescita di Unicredit assicurando un’adeguata dotazione patrimoniale unitamente alla necessaria flessibilità nella raccolta dei fondi. Sempre in sessione straordinaria, l’Assemblea ha , infine, approvato la modifica degli articoli 6, 11, 12, 14, 17, 20, 21, 23, 27 e 36 dello statuto sociale nonché l’introduzione di un nuovo articolo 40, al fine di adeguare il dettato statutario, principalmente, alla disciplina prevista dalla legge 28 dicembre 2005 n. 262, così come integrata dal decreto legislativo 29 dicembre 2006 n. 303. “Il risultato consolidato del primo trimestre del 2007 - Dichiarazioni di Alessandro Profumo - evidenzia una robusta crescita organica e una conseguente significativa creazione di valore, a conferma della eccellente performance realizzata da tutte le divisioni di business in tutte le aree geografiche in cui siamo presenti”, ha affermato il Ceo di Unicredit Group, Alessandro Profumo. “Da sottolineare è anche l’importante contributo ai risultati di gruppo fornito dalle divisioni Central Eastern Europe e Poland Markets, in cui sono ancora in fase di completamento impegnativi progetti di integrazione e di re-branding. Il nostro forte orientamento internazionale e la presenza in 20 paesi rappresentano un ottimo posizionamento per la crescita futura, anche nelle aree di business trans-nazionali. ” . .  
   
   
UNICREDIT ACQUISTA QUOTA DI MINORANZA DI BANCO SABADELL  
 
Milano, 14 maggio 2007 - Unicredit annuncia l’acquisto di una quota pari al 4% del capitale sociale di Banco Sabadell per un importo pari a circa €416 milioni. Tale investimento rafforza l’eccellente relazione sviluppata dai due Gruppi che ha già portato alla firma di un accordo commerciale tra Banco Sabadell (Solbank) e Hypovereinsbank per la reciproca promozione, nel proprio paese di riferimento, di prodotti e servizi dell’altra banca. Banco Sabadell e Unicredit stanno inoltre attivamente verificando opportunità di sviluppo di ulteriori accordi di cooperazione in altre aree con l’obiettivo di massimizzare la creazione di valore per i rispettivi azionisti. L’investimento effettuato da Unicredit nel capitale di Banco Sabadell è da considerarsi unicamente come un investimento finanziario. Banco Sabadell è il quarto gruppo bancario spagnolo (il settimo includendo le Cajas). Con un totale attivo di circa €73 miliardi al 31 dicembre 2006 e con una capitalizzazione di mercato di oltre €10 miliardi, Banco Sabadell impiega circa 10. 100 persone e opera attraverso circa 1. 200 sportelli con focus commerciale su piccole e medie imprese, professionisti e individui con reddito medio-alto. Con una capitalizzazione di mercato di circa €79 miliardi, che lo posiziona tra i primi gruppi finanziari in Europa, Unicredit vanta una presenza in 20 paesi nel mondo con oltre 35 milioni di clienti e 7. 000 sportelli, 142 mila dipendenti e un totale attivo di circa €823 miliardi al 31 dicembre 2006. .  
   
   
IN PROGRESSO I RISULTATI DEL GRUPPO CAPITALIA FORTE ACCELERAZIONE DI TUTTA L’ATTIVITA’ OPERATIVA RICAVI TOTALI SALGONO A € 1.399 MLN: +4% UTILE NETTO A € 277 MLN: +2%  
 
Roma, 14 maggio 2007 – Risultati in forte crescita per l’attività operativa del Gruppo Capitalia: margine d’interesse in crescita del 12,6%; commissioni nette incrementate del 7,1%; risultato lordo di gestione aumentato del 9,0%; cost/income ratio in flessione di 1,9 punti percentuali a 57,3%; impieghi a clientela in aumento del 18,8%. Sono questi i principali elementi che emergono dalla relazione del primo trimestre 2007 presentata dall’Amministratore Delegato, Matteo Arpe e approvata dal Consiglio di Amministrazione di Capitalia S. P. A. , riunitosi ieri sotto la presidenza del Presidente Cesare Geronzi. Risultati economici primo trimestre 2007 Il margine d’interesse del primo trimestre 2007 registra un progresso del 12,6% rispetto al corrispondente periodo del 2006, attestandosi a € 765,7 milioni. Tale crescita, evidente in tutte le banche del Gruppo, è legata sia all’incremento dei volumi intermediati dal Gruppo sia all’attenta gestione degli spread clientela. Il margine include la quota di interessi per circa € 70 milioni (€ 62 milioni nel primo trimestre del 2006) connessa all’effetto time value determinatosi in conseguenza dell’applicazione del criterio del costo ammortizzato prevalentemente sui crediti dubbi. Le commissioni nette raggiungono € 437,3 milioni, registrando un progresso del 7,1% rispetto a € 408,3 milioni del primo trimestre 2006. All’aumento ha contribuito la diversificazione del portafoglio prodotti in parte agevolata dal miglioramento del rating del debito senior di Capitalia. I profitti netti su attività e passività valutate al fair value si attestano a € 121,0 milioni registrando una flessione del 14,3%. I dividendi e gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto ammontano a € 7,5 milioni e registrano una sensibile flessione rispetto a € 43,1 milioni del primo trimestre dello scorso anno, che beneficiava di una componente non ricorrente, pari a € 33 milioni, riguardante la cessione sul mercato di titoli Mediobanca connessa alla liquidazione di Consortium Srl. Gli altri proventi netti di gestione, pari a € 67,1 milioni, risultano stabili rispetto a € 68,4 milioni registrati al termine del primo trimestre 2006. Il totale dei ricavi si attesta a € 1. 398,6 milioni e segna un incremento del 4,3% (6,9% al netto della componente Consortium) rispetto a € 1. 341,1 registrati al 31 marzo 2006. I costi operativi ammontano a € 801,9 milioni e, rispetto al dato del primo trimestre 2006 (€ 793,6 milioni), registrano un aumento dell’1,0%. Le spese per il personale sono pari a € 496,8 milioni e segnano un incremento dell’1,4% in parte dovuto all’aumento dell’organico passato a 28. 868 unità, a marzo 2007, da 28. 175 unità di fine marzo 2006. Le altre spese amministrative, pari a € 254,7 milioni, mostrano un calo dello 0,2% rispetto al dato al 31 marzo 2006 (€ 255,2 milioni), grazie alla continua politica di controllo attuata in modo rigoroso a livello di Gruppo. Le rettifiche di valore nette su attività immateriali e materiali, che si attestano a € 50,4 milioni, aumentano del 3,8% a seguito dei cospicui investimenti fatti nel periodo intercorso. Il risultato lordo di gestione ammonta a € 596,7 milioni e registra un incremento del 9,0% (+16,0% al netto di Consortium) rispetto al primo trimestre 2006. Il cost/income ratio risulta essere pari al 57,3% segnando un miglioramento di 1,9 punti percentuali rispetto al 59,2% dello stesso periodo del 2006. Le rettifiche e gli accantonamenti si attestano a € 144,1 milioni in leggero calo (-0,3%) rispetto a € 144,5 milioni registrato alla fine del primo trimestre 2006. In particolare: gli accantonamenti per rischi e oneri passano a € 14,1 milioni da € 20,9 milioni di fine marzo 2006, le rettifiche di valore su crediti si attestano a € 124,4 milioni, registrando un aumento del 15,4% rispetto al 31 marzo 2006, aumento inferiore rispetto alla crescita del portafoglio crediti (+18,8%). Le rettifiche di valore su attività finanziarie risultano pari a € 5,6 milioni e si confrontano con € 15,8 milioni del primo trimestre dell’anno precedente. Il risultato operativo netto ammonta a € 452,7 milioni e registra un progresso del 12,3% rispetto al dato dello stesso periodo dello scorso anno. Gli utili da cessioni e partecipazioni risultano pari a € 0,3 milioni, a fronte di € 7,4 milioni del primo trimestre del 2006; pertanto, l’utile prima delle imposte si attesta a € 452,9 milioni, segnando un incremento del 10,4% rispetto a marzo 2006. Le imposte sul reddito del trimestre risultano essere pari a € 175,0 milioni e l’utile di pertinenza di terzi è pari a € 0,4 milioni. L’utile netto consolidato del trimestre si attesta, quindi, a € 277,5 milioni, in progresso del 1,8% (+19,3% al netto di Consortium e dei € 7 milioni di utili da cessioni) rispetto a € 272,5 milioni registrati al termine del primo trimestre 2006. Dati patrimoniali primo trimestre 2007 La raccolta diretta dalla clientela ha raggiunto € 100. 576 milioni, +12,9% rispetto al 31 marzo 2006. In particolare, l’aggregato conti correnti e depositi segna un aumento del 7,9% rispetto al primo trimestre 2006 mentre i titoli in circolazione aumentano del 20,6%; considerando questi ultimi, si segnala che sul mercato domestico sono stati collocati titoli per circa € 2,4 miliardi. Gli impieghi con la clientela ammontano a € 101. 161 milioni, in aumento del 18,8% rispetto a marzo 2006. Tale progresso è da imputare in particolar modo alla crescita dei mutui (+22,5%). Al termine del primo trimestre 2007 i crediti classificati netti (incagli e sofferenze) si attestano a € 4. 324 milioni (+0,3% rispetto al dato a fine marzo 2006). L’incidenza dei crediti classificati sui crediti verso clientela scende nell’anno dal 5,1% al 4,3%. Nel dettaglio, gli incagli fanno segnare una riduzione del 10,3% portandosi a € 945 milioni rispetto a € 1. 053 milioni mentre le sofferenze nette, pari a € 3. 379 milioni, registrano un incremento del 3,8%. La copertura dei crediti classificati è passata al 62,6% dal 63,4%: la copertura delle sofferenze si attesta al 67,1% mentre i crediti incagliati risultano coperti al 27,8%. Al 31 marzo 2007 il Tier 1 Ratio rimane invariato al 6,2% rispetto al dato di fine 2006, nonostante il sensibile aumento degli impieghi a clientela. Attività commerciale Le aperture di nuovi conti correnti continuano a mostrare segni di crescita grazie alle iniziative legate a Delta2-cambiatutto. Nel primo trimestre, la media mensile delle nuove aperture di conto corrente, al netto delle chiusure, ha superato le 9. 000 unità equivalenti ad un tasso annualizzato di apertura netta di conti del 4,8%, nettamente superiore al dato del primo trimestre 2006 (0,8%). La raccolta complessiva di prodotti di Wealth management ha fatto registrare collocamenti per € 1. 746 milioni (-16,3% rispetto alle vendite del primo trimestre 2006). Tale andamento ha risentito della performance negativa dei prodotti di risparmio gestito, che alla fine di marzo 2007 hanno fatto registrare una raccolta negativa per € 571 milioni. Nel corso del trimestre si sono attuate una serie di iniziative volte a migliorare l’offerta di prodotto del Gruppo, sia attraverso un maggior peso delle soluzioni mutimanager per alcuni individuati e specifici comparti Oicr (Fondi azionari relativi alle aree extra Europa e fondi flessibili), sia attraverso la ristrutturazione delle Gestioni Patrimoniali Mobiliari, con una nuova gamma di Gestioni multi-linee, la cui commercializzazione è partita nel mese di aprile. I collocamenti di obbligazioni si attestano a € 1. 258 milioni mentre a fine marzo 2006 ammontavano a € 1. 292 milioni. Nel corso del primo trimestre 2007 il 50% del collocato, € 633 milioni, ha interessato prodotti di terzi. La vendita di prodotti di bancassurance mostra un progresso del 21,1% rispetto al dato del primo trimestre dello scorso anno, facendo registrare un volume record di premi pari a € 933 milioni. Continua la crescita delle erogazioni di mutui retail (€ 1. 535 milioni) pari all’11% rispetto al dato di marzo 2006, mantenendo però un elevato controllo nella concessione del credito. Si mantengono su alti tassi di crescita i nuovi flussi di credito al consumo (€ 341 milioni, +36%) e le emissioni di nuove carte di credito (circa 144. 000 unità nel primo trimestre 2007, +41% rispetto allo stesso periodo del 2006). Eventi rilevanti nel trimestre Il 17 gennaio 2007 l’Agenzia di rating Standard & Poor’s ha assegnato a Capitalia S. P. A. I rating “A” e “A-1” rispettivamente per il lungo termine e per il breve termine. L’outlook è stabile. Contemporaneamente l’Agenzia ha elevato per Mcc sia il rating di lungo termine da “A-” a “A”, sia quello di breve termine da “A-2” a “A-1”. L’outlook rimane stabile. Il 23 marzo 2007 l’Agenzia internazionale Fitch Ratings ha migliorato i rating sulle classi A e B di Trevi Finance 3 e ha confermato i rating sulle classi B di Trevi Finance e di Trevi Finance 2. In particolare: Trevi Finance, Classe B è stato confermato a “Aaa”; Trevi Finance 2, Classe B è stato confermato a “Aaa”; Trevi Finance 3, Classe A è stato innalzato a “Aaa” dal precedente “Aa”, Classe B è stato innalzato a “Aa-” dal precedente “A”. L’innalzamento e la conferma dei rating riflettono l’andamento dei recuperi di tutte e tre le Trevi. Principali eventi successivi alla chiusura del trimestre Il 16 aprile 2007 l’agenzia internazionale Moody’s ha pubblicato i nuovi rating su Capitalia e sulle Banche del Gruppo derivanti dalla revisione della metodologia “Jda” (Joint Default Analysis) e dal nuovo modello di Bank Financial Strength Rating (Bfsr). Sulla base della nuova metodologia migliorano di un notch i rating di lungo termine di tutte le Banche del Gruppo. In particolare, la Capogruppo, così come Banca di Roma, Banco di Sicilia e Bipop, ha visto il rating di lungo termine passare a A1 da A2. Mcc – Mediocredito Centrale è stata, invece, interessata da un miglioramento sia del rating a lungo termine, passato a A2 da A3, sia del rating a breve termine, passato a P-1 da P-2. Il 24 aprile 2007 è stata perfezionata l’acquisizione delle 264. 918 azioni ordinarie Gemina detenute dalla Sinpar Holding S. A. ; l’interessenza di Capitalia Partecipazioni nel capitale sociale di Gemina S. P. A. , conferita al Patto di Sindacato, si eleva dal 2,01% al 2,08%. Il 26 aprile 2007 è stata lanciata l’operazione di cartolarizzazione di mutui residenziali in bonis denominata Capital Mortgage 2007-1 di un valore complessivo di € 2. 479 milioni. Il portafoglio cartolarizzato, che presenta caratteristiche di elevata granularità e ottima diversificazione geografica, è costituito da 22. 633 mutui erogati da Banca di Roma a persone fisiche e garantiti da ipoteca di primo grado. Le prime 2 classi dell’emissione hanno entrambe ricevuto il massimo rating (Aaa/aaa/aaa) dalle tre Agenzie Internazionali di Rating (Moody’s, Fitch e Standard & Poor’s) e comprendono il 96% delle obbligazioni emesse, la più alta percentuale con massimo rating mai collocata per un emittente italiano. ***** In seguito all’esercizio di warrant a suo tempo assegnati, sono state emesse n. 110. 800 azioni ordinarie Capitalia (di cui 35. 725 contabilizzate entro il 31 marzo), per un valore nominale di € 110. 800. Pertanto, il capitale sociale di Capitalia S. P. A. Dal 5 aprile 2007 ammonta a € 2. 596. 491. 960 ed è rappresentato da un pari numero di azioni ordinarie del valore nominale di € 1. .  
   
   
CAPITALIA PRECISA CHE NON VI SONO AL MOMENTO PROGETTI DI AGGREGAZIONE  
 
 Roma, 14 maggio 2007 – Su richiesta della Consob Capitalia in relazione a voci di stampa all’origine dell’andamento dei titoli in Borsa nella giornata del 9 maggio 2007, voci che per costume Capitalia non commenta, precisa che non vi sono al momento progetti di aggregazione con altre banche. Nell’ ambito delle varie opzioni strategiche, vi sono stati contatti con varie realtà bancarie. Con riferimento agli argomenti all’ordine del giorno del Consiglio di Amministrazione in programma per il 10 maggio 2007, Capitalia precisa che non vi sono materie di carattere straordinario. Fra l’altro all’ordine del giorno vi è l’approvazione dei risultati del Gruppo al 31 marzo 2007. .  
   
   
BANCA PROFILO RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA AL 31 MARZO 2007 CON UTILI IN FORTE CRESCITA UTILE NETTO CONSOLIDATO PIÙ CHE RADDOPPIATO A 6,96 MILIONI DI EURO (+ 102,9 A/A)  
 
Milano, 14 maggio 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Profilo ha approvato la Relazione Trimestrale Consolidata al 31 marzo 2007. L’utile lordo consolidato al 31 marzo 2007 è pari a 11,693 milioni di Euro in aumento del 90% rispetto ai 6,155 milioni di Euro del 31 marzo 2006; anno su anno l’utile netto è più che raddoppiato, attestandosi a 6,96 milioni di Euro rispetto ai 3,43 milioni di Euro del primo trimestre 2006 (+102,9%). Il margine di intermediazione consolidato passa dai 16,975 milioni di Euro del primo trimestre 2006 ai 22,603 milioni di Euro del 31 marzo 2007 (+33,2%). La significativa crescita dell’aggregato è dovuta all’incremento sia del margine di interesse, pari a 6,097 milioni di Euro nel primo trimestre 2007, che si confronta con i 3,023 milioni di Euro dell’analogo periodo dell’esercizio precedente (+101,7%) sia delle commissioni nette, che si attestano a 12,102 milioni di Euro al 31 marzo 2007, contro gli 8,965 milioni di Euro del primo trimestre 2006 (+35,0%). I costi operativi consolidati sono pari a 10,915 milioni di Euro, in linea con il dato al 31 marzo 2006, pari a 10,828 milioni di Euro (+0,8% anno su anno), a conferma dell’elevato livello di efficienza raggiunto dalla struttura di gruppo, che esprime un Cost/income ratio consolidato di periodo del 48,2%. All’interno dell’aggregato si registra a livello consolidato la contrazione delle altre spese amministrative, pari a 3,426 milioni di Euro al 31 marzo 2007, che si confrontano con i 3,856 milioni di Euro del primo trimestre 2006 (-11,2%). Le spese per il personale, in crescita anno su anno (+11,8%), passano dai 6,615 milioni di Euro del 31 marzo 2006 ai 7,393 milioni di Euro del primo trimestre 2007. Lo stato patrimoniale consolidato evidenzia un Totale dell’Attivo pari a 2. 167 milioni di Euro (+3,7% rispetto al dato al 31 dicembre 2006, pari a 2. 089 milioni di Euro). Il Patrimonio Netto consolidato, pari a 131,7 milioni di Euro al 31 marzo 2007, si confronta con i 123,4 milioni di Euro del 31 dicembre 2006 (+6,7%). Entrambi i dati tengono conto della quota di utile 2006 della Banca, già destinata a dividendo dall’Assemblea di aprile 2007 per complessivi 18,392 milioni di Euro. Il totale raccolta consolidata si attesta nel primo trimestre 2007 a 2. 365 milioni di Euro. Andamento della Capogruppo Banca Profilo S. P. A. Chiude il primo trimestre 2007 con tutti gli indicatori economici in significativo incremento anno su anno. L’utile lordo al 31 marzo 2007 è pari a 11,727 milioni di Euro (+88,5% rispetto al primo trimestre 2006) e l’utile netto raddoppia trimestre su trimestre, passando dai 3,492 milioni di Euro al 31 marzo 2006 ai 7,032 milioni di Euro al 31 marzo 2007. Il margine di intermediazione passa dai 16,597 milioni di Euro del primo trimestre 2006 ai 22,130 milioni di Euro del 31 marzo 2007 (+33,3%). Si evidenzia la crescita anno su anno sia delle commissioni nette, pari a 11,623 milioni di Euro al 31 marzo 2007 (+35% rispetto agli 8,610 milioni di Euro del primo trimestre 2006), sia del margine di interesse, più che raddoppiato nel confronto anno su anno, passando dai 2,998 milioni di Euro del primo trimestre 2006 ai 6,109 milioni di Euro del 31 marzo 2007 (+103,8%). Il totale costi operativi, pari a 10,406 milioni di Euro nel primo trimestre 2007, è in linea (+0,2%) con il dato dell’analogo periodo del 2006 (10,383 milioni di Euro). Crescono le spese per il personale, che passano dai 6,418 milioni di Euro del primo trimestre 2006 ai 6,936 milioni di Euro del primo trimestre 2007 (+8,1%). Le altre spese amministrative risultano invece in calo, passando dai 3,616 milioni di Euro del 31 marzo 2006 ai 3,496 milioni di Euro del primo trimestre 2007 (-3,3%). Il Cost/income ratio di periodo è pari al 47,1%, a conferma dell’elevato livello di efficienza raggiunto dalla struttura aziendale. Lo stato patrimoniale della Capogruppo evidenzia un Totale dell’Attivo di 2. 171 milioni di Euro, (+3,7% rispetto ai 2. 093 milioni di Euro al 31 dicembre 2006). Il Patrimonio Netto si attesta a 133,6 milioni di Euro, in crescita del 6,7% rispetto ai 125,2 milioni di Euro registrati al 31 dicembre 2006. Entrambi i dati tengono conto della quota di utile 2006, già destinata a dividendo dall’Assemblea di aprile 2007 per complessivi 18,392 milioni di Euro. Informazioni sul piano di acquisto e alienazione di azioni proprie In data 9 maggio 2007, il Consiglio di Amministrazione ha confermato il previgente Regolamento Azioni Proprie, il quale disciplina nel dettaglio - entro i limiti fissati dalla delibera assembleare del 20 aprile 2007 - l’attività di negoziazione di azioni proprie, finalizzata al contenimento di fenomeni distorsivi connessi alla volatilità del titolo o alla scarsa liquidità degli scambi. Limiti quantitativi Il quantitativo di azioni ordinarie complessivamente negoziato ogni giorno non potrà essere superiore al 25% del quantitativo medio del titolo Banca Profilo scambiato giornalmente sul mercato regolamentato di riferimento (Mta) nei 20 giorni di negoziazione precedenti la data dell’acquisto. Qualora la situazione contingente dei mercati presenti caratteri di eccezionalità, è possibile il superamento del limite quantitativo di cui al punto precedente; resta fermo, in ogni caso, il limite del 50% del quantitativo medio del titolo Banca Profilo scambiato giornalmente sul mercato regolamentato di riferimento (Mta) nei 20 giorni di negoziazione precedenti la data dell’acquisto. Tutte le operazioni di acquisto dovranno essere eseguite esclusivamente sul Mercato Ufficiale ai sensi del combinato disposto dell’art. 132 Tuf, dell’art. 144-bis comma 1 lett. B) del regolamento Emittenti e delle disposizioni del regolamento e delle Istruzioni di Borsa applicabili. Le vendite devono avvenire esclusivamente sul mercato. Limiti di prezzo Le operazioni di acquisto/vendita sul titolo Banca Profilo dovranno essere eseguite a prezzi in controtendenza rispetto all’andamento del mercato. Pertanto: Gli acquisti dovranno essere effettuati ad un prezzo non superiore a quello ufficiale registrato il giorno precedente. Inoltre le operazioni di acquisto eseguite sul Mercato ufficiale dovranno essere effettuate ad un prezzo non superiore al maggiore tra quello dell’ultima transazione indipendente conclusa sul Mercato e quello della migliore proposta indipendente in vendita sul Mercato stesso. Le vendite dovranno essere effettuate ad un prezzo non inferiore a quello ufficiale registrato il giorno precedente. Inoltre le operazioni di vendita eseguite sul Mercato Ufficiale dovranno essere effettuate ad un prezzo non inferiore al minore tra quello dell’ultima transazione indipendente conclusa sul Mercato e quello della migliore proposta indipendente in acquisto sul Mercato stesso. .  
   
   
BANCA FIDEURAM TRIMESTRALE CONSOLIDATA AL 31 MARZO 2007 UTILE NETTO CONSOLIDATO DEL PRIMO TRIMESTRE DEL 2007 PARI A € 72,6 MILIONI (+ 14,7% RISPETTO AL PRIMO TRIMESTRE DEL 2006) R.O.E. PARI AL 36,2% (35% NEL PRIMO TRIMESTRE DEL 2006)  
 
Milano, 14 maggio 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Fideuram (Eurizon Financial Group), presieduto da Vincenzo Pontolillo, ha approvato l’11 maggio la relazione sui dati economico - patrimoniali consolidati del primo trimestre del 2007. L’amministratore Delegato Massimo Arrighi ha commentato: “i risultati del primo trimestre del 2007 confermano l’ottimo andamento di Banca Fideuram, sia dal punto di vista economico sia commerciale. La rete oggi ha a disposizione una gamma prodotti tra le più innovative e competitive del mercato e, grazie all’adozione del modello ad architettura aperta, siamo in grado di rispondere alle mutate esigenze della clientela offrendo nuovi stili di gestione e un’ innovativa gamma di soluzioni multimanager. Banca Fideuram oltre a essere leader nella redditività e nella crescita della rete, dal mese di febbraio 2007 è anche la prima in Italia nella produzione assicurativa”. Principali risultati in sintesi La performance dei primi tre mesi del 2007 è risultata in netto miglioramento rispetto al corrispondente periodo del 2006: l’utile netto consolidato è risultato pari a € 72,6 milioni, con un incremento del 14,7% rispetto al primo trimestre del 2006 (€ 63,3 milioni). All’andamento economico del primo trimestre 2007 hanno concorso in particolare il miglioramento del margine d’interesse (+ € 14 milioni) e del risultato netto delle attività finanziarie (+ € 6,2 milioni). Il R. O. E. Si è attestato al 36,2%, in crescita rispetto al 35% dei primi tre mesi del 2006. Il Cost/income ratio del Gruppo si è attestato al 44,5% (47,4% nel primo trimestre 2006). A fine marzo 2007 la consistenza delle masse amministrate (Assets Under Management) del Gruppo Banca Fideuram, pari a € 68,1 miliardi, ha registrato un incremento del 4,2% rispetto al 31 marzo 2006 (€ 65,3 miliardi) e dello 0,8% rispetto al 31 dicembre 2006 (€ 67,6 miliardi); alla stessa data la componente di risparmio gestito, pari a € 51,6 miliardi, costituiva il 75,8% delle masse totali. La raccolta netta complessiva dei primi tre mesi del 2007 è risultata positiva per € 175 milioni, a fronte di una raccolta netta di € 547 milioni conseguita nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente . Al 31 marzo 2007 il numero dei Private Banker delle Reti Banca Fideuram e Sanpaolo Invest è cresciuto a 4. 246 (4. 160 al 31. 3. 2006) grazie alla mirata e continua azione di reclutamento effettuata nel periodo. Principali componenti del conto economico consolidato: Il margine di interesse, pari a € 29,5 milioni, ha segnato un incremento del 90,3% rispetto ai primi tre mesi del 2006, dovuto sia alla crescita dei volumi medi intermediati, sia al miglioramento della redditività conseguente all’aumento dei tassi di interesse di mercato e alla nuova investment policy adottata. Le commissioni nette sono ammontate a € 153,3 milioni, in crescita di € 1,4 milioni (+0,9%) rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente, per effetto delle commissioni nette di front end. Le commissioni nette ricorrenti pari a € 158,4 milioni sono risultate sostanzialmente in linea con il dato del primo trimestre 2006 (€ 158,6 milioni). Le masse medie gestite con commissioni ricorrenti sono passate da € 46,5 miliardi al 31. 3. 2006 a € 48,3 miliardi al 31. 3. 2007 (+3,9 %); l’aumento delle commissioni nette di front end (+ 35,9%) è dovuto alla maggiore attività di collocamento di certificates (Sprint e Multigeo 100 Plus) ed alla crescita della raccolta assicurativa. Il risultato netto delle attività finanziarie ha registrato un saldo di € 3,6 milioni, dovuto agli utili dell’attività in pronti contro termine su titoli con la clientela e alla valutazione al fair value delle polizze assicurative collegate ai Piani di fidelizzazione delle Reti di Private Banker. Le spese amministrative sono risultate complessivamente pari a € 81,3 milioni, in crescita rispetto a € 73,4 milioni dello scorso esercizio (+10,8 %). Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri, pari a € 12,9 milioni, sono aumentati di € 4,7 milioni rispetto all’analogo periodo dello scorso esercizio. Includono € 1,9 milioni relativi a indennità contrattuali dovute ai Private Banker, € 6,9 milioni a presidio di cause passive, azioni revocatorie, reclami della clientela e rischi connessi a titoli in default intermediati in precedenti esercizi (€ 3,6 milioni al 31. 3. 2006) e € 4,1 milioni per i piani di fidelizzazione delle Reti di Private Banker. .  
   
   
BANCO DI SARDEGNA S.P.A. RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA AL 31 MARZO 2007 RISULTATO NETTO CONSOLIDATO DEL PRIMO TRIMESTRE DEL 2007 A 40,1 MILIONI DI EURO, IN CRESCITA DEL 80,5% (22,2 MILIONI NEI PRIMI TRE MESI DEL 2006).  
 
Sassari, 14 maggio 2007 - Il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna ha approvato l’ 11 maggio la relazione trimestrale consolidata del Banco di Sardegna e sue società controllate, riferita al 31 marzo 2007, redatta in conformità ai principi contabili internazionali Ias/ifrs. La relazione trimestrale consolidata è stata redatta secondo le indicazioni fornite dalla Consob con le modalità previste dall’art. 82 del Regolamento di attuazione del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, concernente la disciplina degli emittenti. Risultati di conto economico consolidato del primo trimestre 2007 Prosegue, anche nel primo trimestre del 2007, la crescita del margine d’interesse, che si attesta a 87,4 milioni, con un incremento del 14,3% rispetto ai 76,4 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente, in accelerazione rispetto alle performance di fine esercizio 2006. Nel dettaglio, gli interessi attivi si accrescono di oltre 23 milioni di euro (+20,3%), di contro maggiori interessi passivi per 12,7 milioni. Alla crescita hanno contribuito diversi fattori: principalmente l’incremento dei volumi intermediati e l’aumento dello spread medio, in particolare quest’ultimo con riferimento all’interbancario e all’operatività sul mercato finanziario. Le commissioni nette pervengono a 20,4 milioni, a raffronto con i 27,7 milioni di fine marzo 2006. La riduzione è attribuibile all’uscita della Bipiesse Riscossioni S. P. A. Dal perimetro di consolidamento, che ha comportato complessivamente minori commissioni per oltre 7 milioni. Nel raffronto a dati omogenei la voce registra una sostanziale stabilità. Il margine d’intermediazione - che ha beneficiato tra l’altro di utili da cessione di attività finanziarie di assoluto rilievo (18,2 milioni, interamente riconducibili alla cessione delle quote partecipative nella Banca Cis) e di un positivo apporto dall’attività di negoziazione per oltre milioni - raggiunge i 129,2 milioni di euro, a raffronto con i 112,5 milioni del marzo 2006 (+14,8%). I costi operativi sono risultati pari a 69,7 milioni, in calo del 7% rispetto all’analogo periodo 2006, anche per effetto dell’uscita dal consolidamento della Bipiesse Riscossioni. Nel dettaglio le spese per il personale ammontano a 50,5 milioni, mentre le altre spese amministrative si attestano a 25,5 milioni (-6,8%). Gli accantonamenti ai fondi per rischi e oneri pervengono a circa 3 milioni. Ancora in calo le rettifiche di valore sulle attività materiali e immateriali (-4,5%). In lieve crescita gli altri proventi netti di gestione (+1,9%) con un saldo positivo di oltre 12 milioni di euro, contro gli 11,9 milioni del periodo a raffronto. Il risultato lordo della gestione operativa si attesta, di conseguenza, a 60,2 milioni di euro, in crescita del 70% rispetto alla fine di marzo 2006. Dopo la contabilizzazione di imposte per 19,3 milioni e dell’utile di pertinenza di terzi per 0,8 milioni, l’utile netto consolidato ammonta alla fine del primo trimestre 2007 a 40,1 milioni, rispetto ai 22,2 milioni dei primi tre mesi del 2006 (+80,5%). Depurati detti risultati dai proventi straordinari rivenienti dalle cessioni delle interessenze partecipative nella Banca Cis (con riferimento al primo trimestre 2007) e nella Si-holding (con riferimento al primo trimestre 2006), l’utile netto del periodo si posizionerebbe a 23 milioni di euro, in crescita del 42,3%. Lo stato patrimoniale consolidato al 31 marzo 2007 Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, i crediti verso la clientela si attestano a 7. 672 milioni di euro (al netto di rettifiche di valore per 710 milioni di euro), con un incremento di 291 milioni rispetto al dato di fine esercizio (+3,9%). L’andamento ha beneficiato sia dell’incremento dei finanziamenti a medio-lungo termine che di quelli a breve. Particolarmente significativo, nello specifico, l’aumento della componente dei mutui (pervenuti a 3. 392,3 milioni di euro), che si posizionano ancora in crescita, per 161,3 milioni (+5%) nel trimestre, costituendo il 44,2% del totale dell’aggregato. Di rilievo anche l’aumento dei conti correnti (attestatisi a 1. 106,4 milioni) che si incrementano nel periodo del 6,3% (+65,3 milioni). Con riguardo alla qualità del credito, le attività deteriorate al netto delle rettifiche di valore si riducono, rispetto a fine dicembre 2006, di 11 milioni di euro (-2%), passando da 562,8 a 551,7 milioni, mentre il loro grado di copertura complessivo si attesta al 53,5%. Le sofferenze nette (256,8 milioni) si incrementano del 1,9%, mantenendo pressoché stabile il loro grado di copertura (68,3%). Le posizioni incagliate (210,8 milioni a valori netti) si posizionano in aumento di 6,8 milioni (+3,4%), con un grado di copertura del 24%. Con riguardo all’operatività nel mercato monetario e finanziario, il saldo dei rapporti intercreditizi perviene ad uno sbilancio positivo di 1. 329,5 milioni, in flessione rispetto ai 1. 831,1 milioni di fine esercizio 2006 (-501,2 milioni). In calo anche i volumi delle attività finanziarie, che complessivamente si attestano a 1. 374,9 milioni di euro (-6,3%) contro i 1. 467,4 milioni di fine dicembre. All’interno dell’aggregato, le “attività disponibili per la vendita” mostrano il contenimento più marcato (-35,4% e una riduzione in termini di volumi di oltre 46 milioni), in seguito alla già citata cessione delle interessenze azionarie in Banca Cis. La raccolta diretta da clientela nelle sue forme tradizionali (depositi, conti correnti e obbligazioni) registra nei primi tre mesi del 2007, una lieve contrazione (-1,6%), attestandosi comunque ad una cifra di assoluto rilievo, 8. 991,1 milioni, peraltro in crescita del 2,8% su base annua. In particolare, ancora in crescita la componente delle obbligazioni ordinarie che si posizionano a 1. 851,6 milioni, +4,4% rispetto al dato di dicembre 2006 (1. 774,2 milioni). Ancora nell’ambito della massa amministrata per conto della clientela, la raccolta indiretta che si attesta, nel suo complesso, a 5. 024,4 milioni contro i 5. 051,7 milioni del dicembre 2006, è rimasta sostanzialmente invariata (-0,5%). Peraltro, nel confronto con il primo trimestre 2006, il dato segna una crescita del 5,7%. Anche con riguardo ai dati del bilancio individuale del Banco di Sardegna si segnalano dati di assoluto rilievo sia sotto il profilo patrimoniale che economico. L’utile netto del periodo si attesta a 36,3 milioni di euro, in crescita del 92,5% rispetto al risultato del primo trimestre 2006. Principali fatti di rilievo intervenuti successivamente alla chiusura del periodo ed evoluzione prevedibile della gestione In relazione agli eventuali fatti di rilievo intervenuti successivamente alla chiusura del periodo in esame non si segnala alcun evento degno di nota. Quanto all’evoluzione futura, si prevede un ulteriore soddisfacente sviluppo del margine di interesse, che si rifletterà in senso positivo sul margine di intermediazione. .  
   
   
PIONEER INVESTMENTS: APRILE NEGATIVO PER 341 MILIONI SEGNO PIU’ PER LE DIVISIONI INTERNATIONAL, NEW MARKETS E ALTERNATIVE, IN FLESSIONE GLI USA  
 
Milano, 14 maggio 2007 - Raccolta negativa per 341 milioni di euro nel mese di aprile per Pioneer Investments. Il patrimonio gestito sale a 233 miliardi di euro. La divisione International è positiva nel mese per 505 milioni di euro, grazie all’attività istituzionale in Francia e Giappone e all’acquisizione di un nuovo mandato in Gran Bretagna. Il patrimonio sale a 14 miliardi di euro. In crescita anche la divisione New Markets, che, guidata dalla Polonia, chiude il mese con 200 milioni di vendite nette. Il patrimonio della divisione sale a 9,5 miliardi di euro. Gli Usa chiudono il mese con una raccolta negativa per 529 milioni di euro, dovuta alla chiusura di alcuni mandati istituzionali. Il patrimonio della divisione è stabile a 50 miliardi di euro (68,7 miliardi di dollari). La Germania è negativa per 248 milioni di euro. Il patrimonio della divisione è stabile a 49,6 miliardi di euro. L’italia registra riscatti per 268 milioni di euro. Il patrimonio gestito in Italia a fine mese è stabile a 110 miliardi mentre la quota di mercato cresce di 9 basis point, attestandosi al 15,52%. La raccolta netta della divisione Alternative Investments (i dati di raccolta, nonché gli Aum sono già compresi in quelli delle diverse aree di business), risulta positiva in aprile per 50 milioni di euro. Il patrimonio complessivo in Hedge Funds sale a 4,8 miliardi di euro. I dati riportati in questo comunicato sono provvisori e pertanto suscettibili di successive variazioni .  
   
   
UNICREDIT E MUNICH RE/ERGO: ACCORDI DI COOPERAZIONE ESTESI ALL´EUROPA CENTRO-ORIENTALE1  
 
 Milano, 14 maggio 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Unicredit ha approvato il 9 maggio un accordo quadro tra Unicredit, Munich Re ed Ergo volto a estendere l’attuale cooperazione in Germania, Austria e Polonia ad altri mercati dell’Europa centro-orientale. Il nuovo rapporto di cooperazione si basa sulla distribuzione di prodotti assicurativi Ergo, sia vita sia danni, attraverso gli sportelli delle controllate di Unicredit in Romania, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Russia e, parzialmente, in Polonia, paese nel quale Bank Pekao manterrà al contempo l’accordo di cooperazione esistente con l’attuale partner assicurativo. Nel medio termine, si prevede che simili accordi vengano estesi alle banche attive in Serbia, Ucraina, Bosnia e nei Paesi Baltici. In tale contesto, Munich Re ed Ergo realizzeranno una struttura centralizzata dedicata e finalizzata all’ottimizzazione dei costi e dell’efficienza dei servizi forniti a supporto dei veicoli assicurativi locali. Attraverso il nuovo accordo i due Gruppi si pongono l’obiettivo di implementare una partnership di lungo periodo e di creare valore per entrambi, assicurando standard qualitativi di eccellenza per la clientela. .  
   
   
MEDIOLANUM S.P.A., RISULTATI 1° TRIMESTRE 2007: UTILE NETTO: EURO 61 MILIONI, +4% MASSE AMMINISTRATE: EURO 34 MILIARDI, +9%  
 
Basiglio (Mi), 14 maggio 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Mediolanum S. P. A. , riunitosi il 10 maggio ha approvato la relazione sulla gestione dei primi tre mesi dell’anno 2007. Per quanto riguarda i Risultati Consolidati Del Gruppo, segnaliamo in particolare: L’utile Netto è stato di Euro 61 milioni, in crescita del 4% rispetto al risultato dello stesso periodo dell’anno scorso. L’utile ante imposte è stato pari a Euro 80 milioni, con una crescita del 7%. Va osservato che i risultati del primo trimestre 2006 erano stati caratterizzati da una forte generazione di commissioni di performance, che nel primo trimestre del 2007, a causa dell’andamento dei mercati borsistici e valutari, è stata inferiore del 41%. Al netto delle commissioni di performance, l’Utile ante imposte è pertanto cresciuto del 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le Masse amministrate si sono incrementate del 9% rispetto al 31 marzo 2006, attestandosi su Euro 34. 193 milioni. Le raccolte hanno registrato un forte rialzo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In particolare, la Raccolta Lorda di Euro 2. 574 milioni, è aumentata del 30%, mentre la Raccolta Netta, positiva per Euro 645 milioni, è cresciuta del 23%. Con riferimento al Mercato Domestico (che limitatamente all’Utile Netto e alle Masse include Banca Esperia per la quota di pertinenza pari al 48,5%), sono stati registrati i seguenti risultati: L’utile Netto è stato pari a Euro 59 milioni, con un risultato identico a quello dello stesso periodo dell’anno scorso. Le Masse amministrate si sono incrementate del 9% rispetto al 31 marzo 2006, attestandosi su Euro 30. 847 milioni. Inoltre, escludendo Banca Esperia: I Premi Lordi Vita sono ammontati complessivamente a Euro 864 milioni, +34% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La Nuova Produzione Vita è aumentata del 49% a Euro 584 milioni, con i Premi Pluriennali in calo del 42% a Euro 36 milioni, e i Premi Unici in crescita del 66% a Euro 547 milioni. Il calo dei Premi Pluriennali è da mettere in relazione con l’impossibilità di distribuire nuovi prodotti pensionistici non ancora autorizzati da Covip. La Raccolta Lorda dell’Asset Management è stata pari a Euro 749 milioni, con un calo del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La Raccolta Netta è stata positiva per Euro 420 milioni, registrando un aumento del 43%. In particolare la Raccolta Netta Vita è cresciuta del 41% a Euro 377 milioni. Al 31 marzo 2007, l’organico della Rete di vendita di Banca Mediolanum è cresciuto di 1. 010 unità, +18%, raggiungendo 6. 475 Consulenti, di cui 4. 036 promotori finanziari. Il totale dei Clienti al 31 marzo 2007 è pari 1. 006. 500. I C/c al 31 marzo 2007 hanno raggiunto un totale di 480. 000, con un incremento di oltre 71. 000 conti rispetto al 31 marzo 2006, +17%. Per quanto riguarda Banca Esperia, vanno segnalati in particolare: Un Utile Netto di Euro 7,2 milioni (Euro 3,5 milioni di pertinenza del Gruppo Mediolanum), in crescita del 79%. Masse amministrate in crescita del 25% rispetto al 31 marzo 2006, attestatesi su Euro 7. 571 milioni (Euro 3. 672 milioni quota Mediolanum). Con riferimento ai Mercati Esteri: Il risultato netto è cresciuto passando da un risultato in pareggio a un Utile di Euro 1,9 milioni. Le attività in Spagna, attraverso Fibanc Mediolanum, hanno fatto registrare un Utile Consolidato in crescita passando da Euro 1,5 milioni a Euro 2,3 milioni. Le Masse amministrate si sono incrementate del 9% rispetto al 31 marzo 2006, attestandosi su Euro 3. 346 milioni. Il Consiglio ha provveduto altresì a nominare Luigi Del Fabbro, attuale Direttore Generale Amministrazione, Finanza e Controllo del Gruppo Mediolanum, quale "dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari" di Mediolanum S. P. A. .  
   
   
PIRELLI & C. SPA APPROVA LA RELAZIONE AL 31 MARZO 2007: RICAVI: 1.303,7 MILIONI DI EURO, +10,8% IN TERMINI OMOGENEI RISPETTO AI 1.206,1 MILIONI DI EURO DEL PRIMO TRIMESTRE 2006  
 
Milano, 15 maggio 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. Spa, riunitosi il 10 maggio, ha approvato la relazione trimestrale al 31 marzo 2007. Il Gruppo Pirelli & C. Spa - Nel primo trimestre 2007 il Gruppo Pirelli & C. Spa ha ottenuto una ulteriore crescita dei risultati gestionali consolidati grazie soprattutto alle buone performance delle attività pneumatici e immobiliare. Il periodo, in particolare, è stato caratterizzato dal perfezionamento, da parte di Pirelli Re, dell’acquisizione della società immobiliare tedesca Dgag, avvenuto lo scorso 11 gennaio. A Dgag, come già comunicato da Pirelli Re in data 9 ottobre 2006, verrà applicato il consueto modello di business: il processo di riorganizzazione, avviato a fine trimestre con il deconsolidamento di circa il 40% degli asset immobiliari acquisiti e che sarà completato nel corso dell’anno, prevede il trasferimento del portafoglio residenziale alla joint-venture tra Pirelli Re (35%) e i fondi immobiliari Rreef (65%) e del portafoglio terziario alla joint-venture tra Pirelli Re (35%) e i fondi immobiliari di Morgan Stanley – Msref (65%). Nel conto economico consolidato di Pirelli & C. Spa al 31 marzo 2007, l’operazione ha determinato un incremento dei ricavi di 507,6 milioni di euro, dovuto all’avvio del citato deconsolidamento, e un temporaneo impatto di 981 milioni di euro sulla posizione finanziaria netta, che scenderà a circa 90 milioni di euro al completamento del processo di riorganizzazione. Nel primo trimestre 2007, ricavi del Gruppo Pirelli & C. Spa sono cresciuti del 50,2% (+10,8% in termini omogenei al netto del parziale deconsolidamento di Dgag e dell’effetto cambi) e il risultato operativo del 8,1%. Nelle attività industriali, Pirelli Tyre ha ottenuto un incremento di ricavi (+6%) e risultato operativo (+4,5%) rispetto al primo trimestre 2006, confermando la propria focalizzazione sui segmenti a maggior valore aggiunto. Nelle attività immobiliari, Pirelli Re ha registrato una crescita del 22% del risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni. Per quanto riguarda le start-up, i ricavi di Pirelli Broadband Solutions hanno risentito della diversa pianificazione degli acquisti effettuati sul mercato dagli operatori di telecomunicazioni clienti della società e della variazione del mix di prodotto. Sono sostanzialmente stabili, al netto delle componenti straordinarie relative all’esercizio 2006, i ricavi di Pirelli Ambiente. Olimpia, a seguito dell’accordo di cessione raggiunto in data 28 aprile 2007 da Pirelli e Sintonia con primari investitori istituzionali finanziari e soggetti industriali, è considerata in base agli Ifrs come “discontinued operations” (attività cedute/destinate a essere cedute) e contribuisce unicamente al risultato netto dopo le imposte. Per omogeneità di rappresentazione, tale trattamento è stato adottato anche per i dati relativi al 2006. L’impatto di Olimpia sul risultato netto del primo trimestre 2007 è negativo per 90 milioni di euro per via dell’allineamento del valore della società alla stima del prezzo di cessione e senza includere il risultato pro-quota del periodo, rispetto a un dato positivo per 35 milioni di euro al 31 marzo 2006. Tra le discontinued operations è inclusa anche la plusvalenza legata alla cessione degli warrant su Prysmian (Lux) Sarl a Goldman Sachs (91 milioni di euro), avvenuta lo scorso 30 marzo. L’impatto complessivo delle discontinued operations sul risultato netto dopo le imposte al 31 marzo 2007 è dunque positivo per 1 milione di euro. I ricavi del Gruppo Pirelli & C. Spa al 31 marzo 2007 sono ammontati a 1. 811,3 milioni di euro, in crescita del 50,2% rispetto ai 1. 206,1 milioni di euro del primo trimestre 2006. Escludendo le vendite relative al parziale deconsolidamento degli asset immobiliari di Dgag, i ricavi sono pari a 1. 303,7 milioni di euro (+8,1%). Al netto dell’effetto cambi, i ricavi sono cresciuti del 10,8%. Il margine operativo lordo (Ebitda) è stato pari a 181,6 milioni di euro, in aumento del 4,3% rispetto ai 174,1 milioni di euro del primo trimestre 2006. Il risultato operativo consolidato (Ebit) si è attestato a 129,5 milioni di euro, con un incremento del 8,1% dai 119,8 milioni di euro del primo trimestre 2006. Il risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni, in crescita del 6,9%, è passato a 143,2 milioni di euro da 134 milioni di euro al 31 marzo 2006. Il risultato da partecipazioni, che comprende l’effetto del risultato delle società valutate a patrimonio netto e i dividendi delle altre partecipazioni non consolidate, è stato positivo per 13,7 milioni di euro, sostanzialmente in linea con i 14,2 milioni di euro al 31 marzo 2006. Il risultato netto consolidato al 31 marzo 2007 delle attività in funzionamento, pari a 55,3 milioni di euro, è sostanzialmente in linea con i 56,8 milioni di euro del primo trimestre 2006. Includendo l’impatto complessivo delle discontinued operations (1 milione di euro), il risultato netto consolidato è positivo per 56,3 milioni di euro rispetto a 91,8 milioni di euro (di cui 35 milioni di euro relativi all’apporto di Olimpia) al 31 marzo 2006. La quota di risultato netto di competenza di Pirelli & C. Spa al 31 marzo 2007 è pari a 24,2 milioni di euro, rispetto a 74,8 milioni di euro (di cui 35 milioni di euro relativi all’apporto di Olimpia) al 31 marzo 2006. Il patrimonio netto consolidato al 31 marzo 2007 è di 4. 608,8 milioni di euro, rispetto a 4. 686,6 milioni di euro di fine 2006. Il patrimonio netto di competenza di Pirelli & C. Spa è pari a 3. 764,2 milioni di euro, rispetto a 3. 879,6 milioni di euro di fine 2006. La posizione finanziaria netta del Gruppo al 31 marzo 2007 è passiva per 3. 073,8 milioni di euro, includendo il già citato impatto temporaneo di 981 milioni di euro sulla posizione finanziaria netta di Pirelli Re derivante dall’operazione Dgag. Tale impatto, come già comunicato, scenderà a circa 90 milioni di euro entro la fine del 2007, alla conclusione del processo di deconsolidamento. Al netto dell’operazione Dgag, la posizione finanziaria netta del Gruppo al 31 marzo 2007 è passiva per 2. 092,8 milioni di euro. La variazione rispetto a -1. 979,6 milioni di euro di fine 2006 è dovuta alla consueta stagionalità dei business del Gruppo, in particolare del settore pneumatici. Al 31 marzo 2006, la posizione finanziaria netta del Gruppo era passiva per 1. 494,7 milioni di euro. La posizione finanziaria netta a livello corporate al 31 marzo 2007 è passiva per 1. 348,7 milioni di euro. Il personale del Gruppo al 31 marzo 2007 è formato da 30. 269 unità contro le 28. 617 al 31 dicembre 2006, con una crescita di 1. 652 unità (di cui 265 con contratto a termine) legata prevalentemente all’espansione delle attività nei settori pneumatici e immobiliare. Pirelli Tyre Nel primo trimestre del 2007 Pirelli Tyre ha registrato un significativo incremento delle vendite (+6%), pur in presenza di un effetto cambi negativo, e un risultato operativo in crescita rispetto allo stesso periodo del 2006 nonostante l’aumento del prezzo delle materie prime. I ricavi al 31 marzo 2007 sono stati pari a 1. 060 milioni di euro, con un incremento del 6% rispetto ai 1. 000,4 milioni del primo trimestre 2006 (+9,1% su base omogenea, al netto dell’effetto cambi). Il margine operativo lordo è stato pari a 150,9 milioni di euro, in crescita rispetto ai 148,7 milioni di euro al 31 marzo 2006. Il risultato operativo è ammontato a 103,7 milioni di euro (Ros al 9,8%), in crescita del 4,5% rispetto ai 99,2 milioni di euro del primo trimestre 2006. Il rapporto sulle vendite è sostanzialmente invariato rispetto allo scorso anno, nonostante l’incremento dei prezzi delle materie prime. L’utile netto del trimestre è stato di 58,1 milioni di euro (dopo oneri finanziari pari a 13,8 milioni di euro e oneri fiscali pari a 31,8 milioni di euro), rispetto ai 61,5 milioni di euro (dopo oneri finanziari pari a 10,8 milioni di euro e oneri fiscali pari a 26,9 milioni di euro) al 31 marzo 2006. La posizione finanziaria netta è stata passiva per 734,7 milioni di euro e si confronta con un indebitamento netto di 601,5 milioni di euro al 31 dicembre 2006 e di 719,9 milioni di euro al 31 marzo 2006. L’incremento rispetto a fine 2006 è da attribuire principalmente alla stagionalità del capitale circolante. Al 31 marzo 2007, i dipendenti di Pirelli Tyre erano 25. 947, inclusi 3. 526 lavoratori con contratto a termine, rispetto ai 25. 169 (di cui 3. 265 temporanei) al 31 dicembre 2006, grazie allo sviluppo delle attività. Nel business Consumer, il trimestre ha evidenziato una crescita complessiva sia in termini di vendite sia di risultati rispetto allo stesso periodo del 2006. I ricavi sono ammontati a 740 milioni di euro (+6%), mentre il risultato operativo si è attestato a 77,6 milioni di euro (Ros al 10,5%), in crescita di oltre l’8% grazie a maggiori volumi e a un miglior prezzo/mix. Il segmento Vettura è stato caratterizzato da maggiori volumi e dalla continua crescita nel settore degli pneumatici ad alte prestazioni, dove Pirelli ha ancora una volta confermato la propria leadership con il lancio del nuovo Pzero. In crescita rispetto al 2006 anche le vendite Moto, con i marchi Pirelli e Metzeler. Nel business Industrial, i ricavi sono stati pari a 320 milioni di euro, con un incremento del 6% rispetto allo stesso periodo del 2006, mentre il risultato operativo, pari a 26,1 milioni di euro, diminuisce rispetto al dato al 31 marzo 2006 poiché le efficienze gestionali e il prezzo/mix non compensano la crescita del costo delle materie prime. Le vendite di pneumatici per Veicoli Industriali crescono grazie al buon andamento della domanda, alla messa a regime dello stabilimento di Gravatai (Brasile) e all’aumento dell’output dello stabilimento di Yanzhou (Cina). Le vendite del business Steelcord crescono in linea con l’andamento del mercato. Pirelli Re Pirelli Re è una management company che gestisce fondi e società proprietari di immobili e non performing loans nei quali coinveste con quote di minoranza (attività di investment & asset management) ed ai quali fornisce, così come ad altri clienti, tutti i servizi immobiliari specialistici, sia direttamente che tramite il network in franchising (attività di service provider). Pertanto, nella lettura delle grandezze qui di seguito riportate, si segnala che i ricavi aggregati pro-quota e il risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni sono gli indicatori più significativi nell’esprimere rispettivamente la partecipazione al volume d’affari e l’andamento dei risultati del Gruppo. I ricavi aggregati pro-quota, al netto della componente relativa alla prima fase di deconsolidamento di Dgag (pari a 507,6 milioni di euro), ammontano a 405,8 milioni di euro, in crescita del 38% rispetto al primo trimestre dello scorso anno (293,4 milioni di euro). I ricavi consolidati, al netto della componente relativa alla prima fase di deconsolidamento di Dgag, sono pari a 201 milioni di euro, con un incremento del 41% (142,1 milioni di euro al 31 marzo 2006). I ricavi consolidati totali sono pari a 708,6 milioni di euro. Il risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni è pari a 47,3 milioni di euro, in crescita del 22% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (38,9 milioni di euro). L’utile netto consolidato ammonta a 19 milioni di euro, a fronte di 30,1 milioni di euro del primo trimestre dello scorso anno. La variazione del risultato netto riflette in gran parte il significativo incremento degli oneri finanziari derivanti dall’acquisizione di Dgag, ancora consolidata nel primo trimestre. La posizione finanziaria netta è passiva per 966,9 milioni di euro, di cui 981 milioni di euro attribuibili all’acquisizione di Dgag (96,4 milioni di euro al 31 dicembre 2006). La posizione finanziaria netta al 31 marzo, considerando concluso il deconsolidamento di Dgag, è stimata passiva per circa 76 milioni di euro. I dipendenti di Pirelli Re al 31 marzo 2007 sono pari a 2. 719 unità (1. 864 a fine 2006). Per ulteriori informazioni sull’andamento delle attività immobiliari si rimanda al comunicato stampa diffuso in data 9 maggio da Pirelli & C. Real Estate Spa. Pirelli Broadband Solutions I ricavi al 31 marzo 2007 sono ammontati a 25,1 milioni di euro, in calo rispetto ai 38,5 milioni di euro del primo trimestre del 2006 per via di una differente pianificazione degli acquisti sul mercato da parte degli operatori di telecomunicazioni clienti della società e per un diverso mix di prodotto. Il margine operativo lordo è stato negativo per 3,4 milioni di euro, rispetto ai -0,4 milioni di euro del primo trimestre 2006. Il risultato operativo, in relazione all’andamento e alla composizione dei ricavi, è complessivamente negativo per 3,8 milioni di euro, rispetto ai -0,7 milioni di euro al 31 marzo 2006. Il risultato netto della società al 31 marzo 2007 è negativo per 4,2 milioni di euro, rispetto ai -1,7 milioni di euro del primo trimestre 2006. La posizione finanziaria netta è passiva per 20,5 milioni di euro rispetto a un indebitamento netto di 13,1 milioni di euro a fine 2006 (2,2 milioni di euro al 31 marzo 2006). Al 31 marzo 2007, i dipendenti della società erano 182, rispetto a un organico di 166 unità al 31 dicembre 2006. La riduzione delle vendite e del risultato operativo registrata da Pirelli Broadband Solutions nel primo trimestre del 2007 è dovuta a un’attesa diversa pianificazione della domanda di componenti per le telecomunicazioni da parte dei clienti della società e a un diverso mix di prodotto. Nel corso del trimestre, inoltre, sono stati intensificati gli investimenti in ricerca e sviluppo, tipici della fase di start-up della società, in particolare nel business della fotonica. Nonostante la contrazione delle vendite al 31 marzo, è confermata per l’intero 2007 la previsione di crescita rispetto all’anno precedente grazie anche all’introduzione di nuovi prodotti sia nel business dell’accesso (router per l’Adsl2+, Set-top-box) sia nella fotonica di seconda generazione (Dynamically Tunable Laser e transponder). Pirelli Ambiente Pirelli Ambiente, la società del Gruppo attiva nel settore dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, ha registrato nel primo trimestre 2007 ricavi per 17,4 milioni di euro, sostanzialmente stabili rispetto ai 21,4 milioni di euro del primo trimestre 2006 al netto dell’effetto positivo dell’accordo con la società britannica Reenergy che aveva caratterizzato lo scorso esercizio. Sul risultato operativo al 31 marzo 2007, negativo per 1,7 milioni di euro, incidono i costi di start-up delle nuove attività di produzione e commercializzazione di filtri antiparticolato. Nel primo trimestre del 2006, il risultato operativo era positivo per 2,4 milioni di euro, prevalentemente grazie all’effetto dell’accordo con Reenergy. A livello di risultato netto, la società ha concluso il primo trimestre con una perdita di 1,7 milioni di euro rispetto a un dato positivo per 2 milioni di euro al 31 marzo 2006. La posizione finanziaria netta è passiva per 3 milioni di euro, rispetto a un dato sostanzialmente pari a zero a fine 2006 (+3,6 milioni di euro al 31 marzo 2006). Al 31 marzo 2007, i dipendenti della società erano 62, rispetto a un organico di 52 unità al 31 dicembre 2006. Le vendite della società sono legate prevalentemente alla commercializzazione del carburante a basso impatto ambientale Gecam-il Gasolio Bianco, anche sul mercato francese attraverso la società controllata Gecam France, e allo sviluppo della nuova linea di business dei filtri antiparticolato per la riduzione delle emissioni dei veicoli diesel. Prosegue lo sviluppo delle attività legate al recupero energetico dei rifiuti. Sono partiti, infine, i lavori per la realizzazione del nuovo stabilimento di filtri antiparticolato per il primo equipaggiamento nella contea di Gorj in Romania. La nuova fabbrica, che si prevede sarà operativa dalla seconda metà del 2008, potrà produrre all’anno oltre 1. 300 tonnellate di filtri in carburo di silicio. Prospettive per l’esercizio in corso La strategia di focalizzazione sui segmenti a maggior valore aggiunto e il buon andamento delle principali attività nel primo trimestre consentono al Gruppo Pirelli & C. Spa di confermare per l’intero esercizio 2007 un ulteriore miglioramento dei risultati, fatti salvi elementi esterni di natura straordinaria ad oggi non prevedibili. Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del trimestre In data 13 aprile, Pirelli Re Facility Management (100% Pirelli Re) si è aggiudicata come capofila di un Raggruppamento Temporaneo d’Imprese (R. T. I. ) 4 lotti su 12 della gara promossa da Consip per l’attivazione di convenzioni relative alla fornitura di servizi di facility management per immobili in uso alle pubbliche amministrazioni, a prevalente destinazione uffici. In data 28 aprile, Pirelli & C. Spa, Sintonia Spa e Sintonia Sa hanno reso noto di aver raggiunto un accordo con primari investitori istituzionali finanziari e operatori industriali per la cessione del 100% del capitale di Olimpia Spa, società partecipata all’80% da Pirelli & C. Spa e al 20% complessivamente da Sintonia Spa e Sintonia Sa. L’acquisizione sarà effettuata da una società veicolo partecipata da Assicurazioni Generali Spa, Intesasanpaolo Spa, Mediobanca Spa, Sintonia Sa e Telefonica Sa. Il prezzo provvisorio della cessione è di circa 4,1 miliardi di euro. L’operazione determinerà un impatto positivo sulla posizione finanziaria netta di Pirelli & C. Spa di circa 3,3 miliardi di euro. In data 9 maggio, la joint venture tra Pirelli Re (33%) e Calyon (67%) ha perfezionato l’acquisizione di un portafoglio di non performing loans da Bnl-gruppo Bnp Paribas con un gross book value di circa 1,5 miliardi di euro; Bnp-paribas coinvestirà con una quota del 10%. Il patrimonio di crediti ipotecari in sofferenza gestito in esclusiva da Pirelli Re raggiunge un valore di circa 9,2 miliardi di euro a gross book value (circa 2,2 miliardi il net book value). Il Gruppo consolida così la propria posizione di leadership in Italia nell’asset management e special servicing di crediti ipotecari in sofferenza. Obbligazioni in scadenza nei 18 mesi successivi al 31 marzo 2007 Non ci sono obbligazioni in scadenza nei 18 mesi successivi al 31 marzo 2007. .  
   
   
COSTITUITO UN TAVOLO STRATEGICO PER L´INTERNAZIONALIZZAZIONE  
 
Roma, 14 maggio 2007 - Si e` costituito a Roma alla presenza del ministro per il Commercio Internazionale, Emma Bonino, il tavolo strategico nazionale per l´internazionalizzazione tra Governo e Regioni. All´appuntamento ha partecipato il vice presidente della Regione Marche, Luciano Agostini, in qualita` di coordinatore nazionale delle Regioni italiane nel settore dell´internazionalizzazione e promozione all´estero. Erano presenti anche i massimi vertici nazionali del Ministero del Commercio Internazionale, del Ministero degli esteri, dell´Ice ´ Istituto Commercio Estero e delle Regioni. E´ stato il vice presidente Agostini ad illustrare la posizione delle Regioni italiane nel quadro di una ritrovata capacita` tra Governo nazionale e Amministrazioni regionali di condividere analoghi obiettivi in un settore strategico come quello dell´export che, oggi piu` che mai, rappresenta la principale fonte di crescita economica del paese. ´E´ necessario ´ ha piu` volte sottolineato Agostini nel corso del suo intervento ´ fare sistema. Occorre aumentare la complementarieta` degli interventi, condividendo nel prossimo triennio linee guida comuni che definiscano una strategia geografica, una strategia di settore, una strategia operativa´. Agostini ha piu` volte fatto riferimento alle Marche come esperienza significativa che ha prodotto risultati importanti nell´ultimo periodo (come dimostrato dal +21% nelle esportazioni riscontrato tra il 2005 e il 2006), ´frutto ´ ha affermato il vice presidente della Regione - di un forte e intelligente gioco di squadra che ha consentito alla nostra economia di crescere, di espandersi sui nuovi mercati e di consolidarsi, come realta` leader del made in Italy, in alcuni settori quali il calzaturiero, il mobile, la meccanica, l´agroalimentare, e di proporsi all´attenzione in settori nuovi e di sicuro rilievo nel futuro, come ad esempio la nautica´. Parole di apprezzamento da parte del ministro Bonino per le proposte avanzate dal vice presidente Agostini a nome delle Regioni italiane e riassunte in un documento consegnato nel corso dell´incontro. Nel testo sono sintetizzate in nove punti le posizioni delle Regioni italiane in materia; indirizzi che per Agostini contribuiranno ad elevare la qualita` complessiva delle azioni di sviluppo e di promozione dell´intero sistema, che vedono nelle Marche una delle Regioni leader a livello nazionale. Al termine dell´incontro il ministro Bonino, su invito di Luciano Agostini, ha accettato di essere presente nelle Marche, il prossimo 26 giugno, al convegno che la Regione intende organizzare sui temi dell´internazionalizzazione e che vedra` i principali soggetti e operatori del settore confrontarsi sulle linee strategiche future. Sempre in tema di promozione del ´made in italy´, il vice presidente Agostini, ha partecipato ieri pomeriggio a un altro incontro a Palazzo Chigi, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Anche in questa occasione e` spettato alla Regione Marche rappresentare le altre Regioni italiane in questo specifico settore. .  
   
   
TREND DELL’ECONOMIA CAPITOLINA NEL 2006  
 
Roma, 14 maggio 2007 - L’economia della Capitale continua a crescere, con la nascita di nuove imprese, con il turismo e con un aumento del numero di occupati. Questi i risultati più significativi dell’analisi sull’andamento dell’economia romana nel 2006 realizzata dalla Camera di Commercio di Roma e disponibile a partire da oggi, in occasione della Quinta Giornata dell’Economia, in un set di 138 tavole all’indirizzo internet www. Rm. Camcom. It/servizi/sa_sp_map. Htm La Giornata dell’Economia, organizzata in contemporanea dalle 103 Camere di Commercio italiane, ha lo scopo, tra l’altro, di verificare lo stato di salute delle economie locali, grazie ai dati raccolti ed elaborati dal sistema camerale. I dati evidenziano come il sistema produttivo di Roma presenti un buono stato di salute: crescita del numero delle imprese registrate, incremento dell’imprenditoria femminile e di quella immigrata, miglioramento nel quadro dei livelli occupazionali. Per quanto attiene in particolare al sistema produttivo, per il 2006 si conferma il trend positivo che ha interessato negli anni scorsi il tessuto economico di Roma e provincia. Il sistema imprenditoriale è caratterizzato da una buona vitalità: le imprese registrate al 31dicembre 2006 risultano essere pari a 409. 957, con un tasso di crescita del 2,9%, nettamente superiore al dato italiano dell’1,2%. Con un tasso di natalità all’8,0% ed uno di mortalità al 5,3% (5,1% al netto delle cancellazioni d’ufficio) la situazione della provincia risulta caratterizzata da una minore mortalità (5,8% quella italiana) e da una natalità superiore di 1 punto percentuale rispetto a quella nazionale. A Roma e provincia le imprese femminili, al 31 dicembre 2006, sono 89. 484, con un incremento rappresentativo rispetto al 2005 di 3. 820 unità (+4,5% rispetto al +1,5% dell’Italia). Le imprese femminili di Roma sono il 6,3% del totale delle imprese femminili italiane, percentuale inferiore all’analoga calcolata per il totale delle imprese (6,7%). Come per lo scorso anno le giovani donne (30-49 anni) risultano essere le più propense all’attività imprenditoriale (54,0%). La maggiore presenza femminile si riscontra nei seguenti settori: commercio (25,1%), alberghi e ristoranti (5,9%) e altre attività professionali e imprenditoriali (5,3%). A Roma e provincia, al 31 dicembre 2006, risultano registrate complessivamente 34. 678 cariche (titolari, soci, amministratori, altre cariche) riferite alle persone nate in paesi non Ue, con un incremento, rispetto al 2005, di 3. 523 unità. In termini percentuali l’aumento tocca l’11,3% risultando lievemente superiore a quello registrato a livello nazionale (+10,1%). I cittadini non Ue imprenditori rappresentano poco meno del 9% del corrispondente totale italiano. Di età compresa tra i 30 e i 49 anni (62,3% del totale), direttamente protagonisti dell’attività di impresa (i titolari e i soci superano il 60% del totale), provenienti dal Continente africano (10. 990 unità), dall’Estremo Oriente (8. 423, di cui 3. 548 nati in Cina) e dai paesi dell’Europa non Ue (8. 273, di cui 3. 912 romeni - al 31 dicembre 2006 ancora non Ue): questo è l’identikit dell’imprenditore non Ue “romano” delineato dai dati disponibili. Le attività economiche in cui si concentrano gli imprenditori immigrati sono soprattutto il commercio (11. 087 unità, +15% rispetto al 2005), le costruzioni (4. 798, +20%), le attività manifatturiere (2. 407, +7%), la ristorazione e gli alberghi (1. 782, +7%). Secondo i dati pubblicati dall’Istat relativi alla rilevazione sulle forze lavoro, gli occupati a Roma e provincia, nel 2006, ammontano a 1. 588. 000 unità (+24. 000 rispetto al 2005), di cui 1. 193. 000 (pari al 75%) occupati alle dipendenze. Il tasso di occupazione riferito alla popolazione di età compresa tra i 15 e 64 anni, pari al 61,4%, continua ad essere trainato dalle attività di servizi pubblici e privati ed è superiore a quello medio nazionale (+58,4%). Il tasso di disoccupazione romano continua a decrescere e passa dal 7,3% del 2005 al 7,2% del 2006, anche se va segnalato come l’analogo tasso medio a livello nazionale sia diminuito in maniera più consistente (da 7,7% del 2005 a 6,8% del 2006). Nel 2006 si è verificato un consistente aumento dell’export, +8,9%, in linea con il 9% registrato a livello nazionale. I settori che prevalgono restano, come nell’anno precedente, quello della chimica, gomma e plastica, pari al 42,5% dell’export provinciale (16,9% per l’Italia) e quello metalmeccanico che rappresenta il 37,0% (51,5% per l’Italia). Resta stabile, nella composizione dell’aggregato, l’incidenza del Sistema moda che si attesta al 5,7%. Sul versante delle importazioni, si rileva un aumento del +16,4% rispetto al 2005 (+12,6% in Italia). Il settore principale verso cui si sono concentrate le importazioni è il metalmeccanico (47,3%). I consumi interni delle famiglie a Roma, nel 2004, risultano pari ad un totale di 64. 591 milioni di euro, in crescita dell’3,1% rispetto al 2003. La spesa per i consumi risulta così distribuita: il 15,4% per il comparto alimentare e l’84,6% per il non alimentare. A livello nazionale la spesa totale è stata di 817. 502 milioni di Euro con una percentuale del 16,9% per l’alimentare e dell’83,1% per il non alimentare. Il numero degli sportelli bancari attivi, al 2005, a Roma e provincia è 1. 884, in costante aumento rispetto agli anni precedenti (33 sportelli in più rispetto al 2004). Per quel che concerne l’indicatore dato dal rapporto tra sofferenze e impieghi, Roma ha presentato un valore pari al 4,6%, superiore di 1 punto percentuale rispetto alla media nazionale nello stesso periodo. Secondo i dati pubblicati dall’Ente Bilaterale del Turismo, per l’anno 2006 si registra - come già avvenuto anche nell’anno 2005 - una buona crescita sul fronte della domanda turistica nazionale e internazionale, grazie in parte al mutato mondiale, ma anche alle più efficaci politiche di marketing avviate dagli operatori pubblici e privati. Il bilancio complessivo della domanda turistica negli alberghi di Roma e provincia indica una forte crescita sia negli arrivi sia nelle presenze ed ha avuto un andamento positivo in tutte le categorie di esercizi coinvolgendo i principali segmenti geografici di mercato. La domanda complessiva negli esercizi alberghieri di Roma e provincia è stata pari a 9. 087. 071 arrivi (+9,9%) e 21. 501. 213 presenze (+10,1%). Analogamente la domanda italiana (3. 842. 992 arrivi e 7. 753. 154 presenze) ha avuto un andamento positivo, facendo registrare un ritmo di crescita del +6,7% sia negli arrivi che nelle presenze. E’ da rilevare, peraltro, che il buon andamento registrato è da imputare in gran parte alla crescita consistente della domanda straniera (5. 244. 079 arrivi e 13. 748. 059 presenze), che ha fatto registrare incrementi nella misura del +12,4% negli arrivi e del +12,1% nelle presenze, incrementi superiori in entrambi i casi a quelli, già buoni, registrati l’anno precedente. Prendendo in considerazione, oltre ai dati sui flussi di domanda negli esercizi alberghieri, quelli diretti verso gli esercizi ricettivi complementari di Roma e provincia, pari a 2. 071. 376 arrivi (+7,3%) e 6. 672. 379 presenze (+4,9%), il bilancio generale dell’anno 2006 della domanda turistica chiude con una buona crescita di arrivi e presenze: gli arrivi complessivi sono stati, infatti, 11. 158. 447 unità con +9,4%, mentre le presenze sono state 28. 173. 592 con +8,8%. Il numero di residenti di Roma e provincia alla fine del 2005, è di 3. 831. 959 (con una crescita del 6,2% rispetto allo scorso anno), di cui 2. 547. 677 unità nella sola città di Roma (in diminuzione rispetto a quella del 2004 che era di 2. 553. 873); la popolazione residente in Italia, alla stessa data, è di 58. 751. 711 persone. La popolazione straniera a Roma e provincia, al 31 dicembre 2005, è di 206. 412 unità con una incidenza percentuale sul totale della popolazione della provincia del 5,4%. Altri approfondimenti tematici (demografia delle imprese, imprenditoria immigrata, interscambio con l’estero) sono contenuti in un apposito dossier reperibile sul sito www. Rm. Camcom. It all’interno della sezione Studi e Ricerche. .  
   
   
DINAMICHE DI SVILUPPO DELL´ECONOMIA RAVENNATE  
 
Ravenna, 14 maggio 2007 - In occasione della Quinta edizione della Giornata dell’Economia, la Camera di Commercio di Ravenna ha partecipato all’iniziativa nazionale con la presentazione di una serie di dati relativi all’economia provinciale. L’appuntamento si è tenuto ieri pomeriggio alla sala Cavalcoli con la partecipazione di Roberto Pinza, vice ministro dell’Economia e delle finanze. I lavori sono stati aperti dal presidente della Camera, Gianfranco Bessi; sono quindi seguiti gli interventi del segretario generale dell’ente, Paola Morigi, e di Guido Caselli, responsabile dell’ufficio studi di Unioncamere Emilia-romagna, che ha presentato uno studio dedicato a: “Le componenti dello sviluppo: il capitale sociale come fattore di competitività “, argomento sviluppato per la provincia di Ravenna, con confronti con le altre province italiane, in particolare con quelle della regione Emilia-romagna. “Siamo di fronte - ha rilevato Bessi - ad una trasformazione che si misura in termini qualitativi più che quantitativi: ciò significa che bisogna superare il paradigma della crescita infinita a favore di un modello di sviluppo centrato su creatività, innovazione, formazione, sostenibilità e responsabilità. Quindi, ambiente e cultura, tecnologie e strutture, istruzione e formazione, associazionismo e cooperazione. Temi che vedono la nostra Camera di Commercio, unitamente al sistema Unioncamere, impegnati nel creare le condizioni affinché i fattori della competitività possano sviluppare tutti i loro effetti. ” “Nel nostro territorio – ha sottolineato Morigi - partiamo da una serie di piccole e piccolissime aziende: se non si mettono in rete come hanno fatto in Toscana e a Genova non ci sarà futuro. E’ necessario investire sull’innovazione e sull’informatica. Noi lo facciamo come Camera di Commercio, bisogna che questo messaggio passi dalle aziende e soprattutto dalle associazioni che devono accompagnare il percorso”. Caselli ha spiegato che lo studio ha analizzato oltre 1500 indicatori di tutte le province italiane. Questi indicatori sono stati raggruppati per forma di capitale: umano, tecnico, naturale, sociale e si è cercato di capire come incidono sullo sviluppo economico. “Innanzitutto - ha detto Caselli - per quello che riguarda lo sviluppo economico misurato come ricchezza, Ravenna è 21ma su 103 province italiane. Il dato più negativo è quello relativo al capitale naturale, che è fortemente determinato dalla struttura demografica della popolazione e, in particolare, dallo spostamento verso la terza età: Ravenna risulta 100°, cioè quart’ultima. Quella di Ravenna è una popolazione anziana: nel 2000 ogni 100 bambini vi erano 210 anziani, nel 2006 sono calati a 190. Il dato sta migliorando, ma sicuramente influenzerà le dinamiche di sviluppo. ” Caselli ha proseguito sottolineando che “per quanto riguarda il capitale tecnico (cioè imprese, infrastrutture, turismo, credito) Ravenna si trova 28mo posto. La posizione della nostra provincia risulta migliore in termini di capitale umano (mercato del lavoro, ma soprattutto formazione) attestandosi tra le prime 10 province italiane, esattamente la sesta. Buona la collocazione relativamente al capitale sociale, cioè la partecipazione civica e tutto il sistema relazionale, il no profit e il volontariato: Ravenna, infatti, è quinta. Complessivamente, calcolando un indicatore unico di capitale, Ravenna risulta essere ottava su 103 province italiane. ” “Quindi – ha commentato Caselli – Ravenna è ottava in termine di capitale e 21ma in termine di sviluppo. Vi è, allora, una dotazione di capitale che è superiore rispetto allo sviluppo raggiunto: se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, possiamo dire che ci sono parecchi margini di miglioramento; se vogliamo vedere il bicchiere mezzo vuoto, evidentemente vi è qualcosa che impedisce all’economia ravennate di svilupparsi pienamente. E’ una realtà che accomuna molte province dell’Emilia e del Veneto e altre con una connotazione manifatturiera e riteniamo causata da in un minor peso del “capitale simbolico”, cioè la condivisione di valori e il senso di appartenenza. In passato questo capitale aveva giocato un ruolo importante, pensiamo ai temi della filiera e dei distretti, che nascono proprio dalla condivisione di obbiettivi e valori. Ora, sia perché si è raggiunto un livello di ricchezza abbastanza elevato, sia perché è in atto una forte trasformazione economica e sociale diventa difficile trovare degli obbiettivi da condividere e, soprattutto, dei valori: questo determina una minor crescita dello sviluppo”. Nelle conclusioni il vice ministro Roberto Pinza, illustrando alcuni dei problemi del bilancio dello Stato, a proposito dell’utilizzo del cosiddetto “tesoretto” ha affermato che “non andrebbe speso, ma impiegato per ridurre il peso del debito pubblico. ” Sulle banche ha espresso apprezzamenti per la modernizzazione del settore, che ha consentito fusioni e accorpamenti creando nuove banche in grado di competere con altri colossi europei. In relazione alla prospettiva dell’economia nazionale ha sottolineato che “purtroppo si sta accentuando il divario nord/sud: il nord cresce del 2,9%, il sud solo dell’1,3% e ha tassi di occupazione femminile estremamente bassi. Questo divario rischia di accentuarsi, con un sud estremamente povero e un nord che vde accrescere i livelli di immigrazione. Pinza ha poi fatto cenno al tasso di sviluppo dell’Est europeo, che avrà riflessi sull’economia locale, su porto, trasporti, logistica. “Dovremo attrezzarci – ha concluso - per poter consentire questi traffici sulla statale Adriatica fino a Cesena e, quindi, da lì verso Roma oppure verso il sud dell’Adriatico. ” .  
   
   
PERFORMANCE POSITIVA PER L’ECONOMIA TREVIGIANA NEL 2006  
 
Treviso, 14 maggio 2007 - L’economia trevigiana dopo anni di “galleggiamento” ha ripreso a navigare in mare aperto e dopo 6 anni l’industria manifatturiera mette a segno un aumento inusuale del 6,4% mentre l’export cresce del 7,2% con un saldo positivo di 4,1 miliardi di euro. La fotografia dell’ultimo anno dell’economia trevigiana è stata tracciata da Federico Tessari presidente della Camera di Commercio di Treviso nel corso della Giornata dell’Economia. Le performance positive per l’export trevigiano si registrano sia sui mercati europei più evoluti, Germania, Francia, Spagna e Gran Bretagna, e quelli dell’allargamento sia sui mercati internazionali come Usa e Federazione Russa. Le imprese iscritte alla Cdc hanno superato le 94 e 500 unità mentre cresce il numero degli occupati a 391 addetti e cala il tasso di disoccupazione al 3,5%. Le imprenditrici donne sono 35 mila pari al 25% del totale degli imprenditori e gli imprenditori extracomunitari sfiorano il 6% e sono cresciuti di 687 unità negli ultimi dodici mesi. “L’ economia trevigiana ha superato il pericolo della marginalità e del localismo, ha spiegato il presidente Tessari, ed ora è quasi “costretta” a diventare territorio leader nell’industria manifatturiera evoluta che investe in intelligenza progettuale e commerciale ed al tempo stesso si riscopre “artigiana” nella flessibilità dei processi e nell’adattamento della sua capacità produttiva alla variabilità e sofisticazione dei mercati”. Ma nonostante i successi rimangono aperti alcuni problemi: innanzitutto il mancato avvio del federalismo fiscale e del personale statale. Quanto all’alta formazione, di cui si discute in questi mesi, il presidente Tessari non ravvisa la necessità di un Politecnico ma per Treviso urge la creazione di un Centro Internazionale della Creatività e del Design. E’ ottimo il rapporto con l’università Iuav che gestisce i corsi di Design Industriale e Design della Moda finanziati dalla Camera di Commercio con 2 milioni e 200 mila euro solo per quest’anno. “Gli studenti di questi corsi trovano lavoro nel giro di 6 mesi, ha ricordato Tessari, ed in 6 anni si sono svolti oltre 400 stage presso aziende del territorio perché l’università agisce come volàno dell’economia locale, attira talenti, esprime vera innovazione soprattutto di prodotto. L’esempio di Treviso può costituire un modello di alta formazione per tutto il Veneto. La Cdc si sta impegnando nell’Unità del Reimpego e nel giro di un anno hanno trovato un nuovo reimpiego 131 lavoratori di cui il 45% è over 45 anni e di questi il 68% è donna. “La nuova frontiera dell’economia trevigiana sarà anche l’ambiente, ha ricordato Tessari, ed i programmi europei stanziano per questo 55 miliardi di euro. Cerchiamo, anche per il futuro, ha concluso Tessari, la qualità della crescita economica che vuol dire, al di là dei numeri, coesione,fiducia e partecipazione”. .  
   
   
BUONA CRESCITA PER L’EXPORT VARESINO  
 
 Varese, 14 maggio 2007 - Il sistema imprenditoriale varesino ha chiuso il 2006 con un netto saldo attivo nella bilancia commerciale: i dati dell’Ufficio Statistica della Camera di Commercio evidenziano come negli ultimi dodici mesi l’export sia cresciuto del 9,8%, attestandosi a quota 8. 513 milioni di euro; l’import, invece, è stato pari a 5. 778 milioni di euro (+4,8%). Nel confronto il saldo è perciò positivo per 2. 735 milioni di euro (+22%). E questo in un anno, come appunto il 2006, nel quale le importazioni sono cresciute del 14. 3% in Lombardia e del 12. 6% a livello nazionale. L’analisi congiunturale relativa al primo trimestre ’07 sottolinea, poi, come la produzione varesina presenti una variazione tendenziale che complessivamente è pari al +3,7% con punte del +14% nel settore legno-mobile e del +11,6% nella minuteria non metallica. Positivo anche l’andamento della carta-editoria (+5. 5%), della meccanica (+4,9%) e della siderurgia (+4,1%). L’unico settore che registra un segno negativo è l’abbigliamento (-5%). Al contrario, la produzione tessile ha segnalato un +2%. Tutti questi dati sono stati al centro del dibattito in un incontro tra l’Osservatorio Congiunturale e le Associazioni di categoria durante l’annuale appuntamento della “Giornata dell’Economia”. L’iniziativa, promossa congiuntamente da tutte le Camere di Commercio italiane, sul nostro territorio si è svolta nelle sale del Centro Congressi “Ville Ponti” di Varese. “L’occasione ci è preziosa – ha detto il presidente Angelo Belloli – per presentare al Sistema Varese due iniziative di grande rilievo, innovative e uniche nel loro genere a livello nazionale: il sistema che tiene sotto controllo l’occupazione Smail e i Museo Web della nostra economia”. In particolare, le indicazioni del “Sistema Monitoraggio Annuale sulle Imprese e il Lavoro” - già in linea all’indirizzo web della Camera di Commercio www. Va. Camcom. It - sono state analizzate dal professor Lanfranco Sen del Gruppo Clas mentre il professor Giuseppe Paletta del Centro per la Cultura d’Impresa ha illustrato le caratteristiche del Museo Web dell’Economia Varesina. Quest’ultimo - raggiungibile all’indirizzo internet www. Museoweb. It - si presenta come un sito sulla grande storia imprenditoriale del nostro territorio che ha l’obiettivo di valorizzare la dimensione culturale delle piccole e medie imprese nonché il loro ruolo nella società varesina. .  
   
   
COMO: 2006, ANNO DI RIPRESA PER L’ECONOMIA PROVINCIALE  
 
 Como, 14 maggio 2007 - Durante la “Quinta giornata dell’Economia” che si è tenuta giovedì 10 maggio in Camera di Commercio a Como, Luca Schiodato, del Gruppo Clas ha presentato lo studio su “Nuove imprese e nuovi imprenditori: analisi dei recenti flussi demografici in provincia di Como” e agli intervenuti è stata distribuita copia del Rapporto 2006 sull’economia comasca redatto dall’Ufficio studi della Cdc. “Dopo un quinquennio di stagnazione il 2006 e’ stato un anno di ripresa per l’economia comasca – si legge nel Rapporto – i principali indicatori economici sono risultati in risalita e la ripresa si è diffusa un po’ in tutti i comparti”. L’ufficio Studi della Camera di Commercio ha evidenziato gli indicatori che portano a parlare di ripresa: La produzione manifatturiera industriale ha segnato, nel dato medio dell’anno, una crescita di quasi il 2% rispetto al trimestre precedente: la positività ha interessato tutti i trimestri; la ripresa si è estesa anche al comparto artigiano; è diminuito il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni per la gestione ordinaria; è proseguito il trend positivo dell’edilizia pur in presenza di alcuni segnali di rallentamento; le esportazioni sono tornate a crescere anche se a ritmi inferiori rispetto alla media nazionale; il sistema distributivo, dopo anni di stagnazioni e di cali delle vendite, ha registrato livelli di attività in crescita; il settore turistico ha proseguito nel trend positivo, con ancora crescita del numero dei turisti; il mercato del lavoro ha, nel complesso, migliorato i deludenti risultati del 2005, anche se la disoccupazione femminile è risultata in crescita; sono diminuiti i dissesti aziendali, con una contrazione anche dei protesti cambiari; la base imprenditoriale è risultata ancora in crescita. Il Rapporto 2006 è scaricabile all’indirizzo http://images. Co. Camcom. It/f/studieconomici/ra/rapporto2006. Pdf .  
   
   
ANDAMENTO DELL’ECONOMIA BARESE NEL 2006  
 
Bari, 14 maggio 2007 - Non perdere il treno della crescita economica. Incrementare la produttività. Potenziare le infrastrutture, la ricerca, eliminare strozzature come l’eccessiva burocrazia. È la sentita raccomandazione rivolta ad operatori ed amministratori dal presidente della Camera di Commercio di Bari, Luigi Farace e dal prof. Donato Rinaldi, docente di Economia Politica presso l’Ateneo barese, in occasione della Quinta Giornata dell’Economia. La provincia di Bari è difatti ancora in affanno, nonostante l´Italia nel 2006 abbia ripreso il percorso della crescita, incrementando in maniera significativa export, investimenti e occupazione. Ma le premesse per restare in corsa ci sono, a cominciare dal mai sopito gusto per la sfida e la competitività dell’imprenditoria barese. E’ quanto è emerso interpretando i dati contenuti nel rapporto edito dalla Camera di Commercio di Bari e diffuso stamani nella sala convegni dell’ente: nel 2006, in termini assoluti, su un totale di 161. 922 aziende, in provincia di Bari hanno continuato a predominare le imprese dedite al commercio arrivate a quota 48. 546. Seguono quelle agricole, scese a 33. 740. Il manifatturiero esprime 19. 361 unità; le costruzioni 18. 033; i servizi 9. 590; i servizi pubblici e sociali 5. 915; i trasporti 5. 336; il turismo 5. 318; l’intermediazione finanziaria 2. 334; la sanità con 613 imprese; l’istruzione con 544; la pesca 229 unità, il comparto estrattivo 208; la produzione e distribuzione di energia e acqua 74. Vanno per la maggiore le società di capitali che continuano ad aumentare in modo strutturale. Queste ultime determinano, da sole, oltre i tre quarti del saldo complessivo su base annuale. La crescita è marcatissima: +5,45% su base annua. Meno lineare e meno marcata la dinamica delle società di persone: sono cresciute di 452 unità nel 2006, passando da 21. 007 a 21. 459 con un tasso di crescita del 2,15% su base annua (+0,88% il corrispettivo nazionale). Inesorabilmente negativa la dinamica delle imprese individuali. Sono diminuite in valori assoluti di 1. 139 unità nel corso dell’anno, passando da 110. 422 a 109. 28,3 con un tasso di crescita negativo dell’1,03% su base annua. “L’economia barese si presenta quindi all’appuntamento con la tanto attesa ripresa in condizioni non proprio ottimali – ha affermato il presidente della Camera di Commercio di Bari Luigi Farace - Possiamo affermare che la Terra di Bari, sotto il profilo economico, rientra nel novero delle cosiddette province acicliche. In pratica l’andamento del ciclo congiunturale nazionale influenza poco le performance dell’economia locale” Le conseguenze? “Una media apertura ai mercati esteri e un peso relativamente maggiore della componente domestica sulla domanda aggregata”. Non ultimo è il problema delle banche: “La crescita dell’1% degli investimenti fissi dei privati – ha detto il prof. Rinaldi - significa un incremento di mezzo punto del Pil, a partire dal terzo anno. Ma ad aiutare le imprese è necessario il supporto delle banche. Tra il 2000 ed il 2005 i prestiti bancari sono incrementati di tre punti ed hanno toccato quota 74 %. Ma prestare denaro a fronte di garanzie è facile. Correre dei rischi è il ruolo del banchiere moderno”. Le soluzioni possibili:? Per Farace “Occorre sondare nuovi percorsi di sviluppo”. La Regione Puglia, con i nuovi Por, sta lavorando in questo senso, introducendo una politica innovativa nella gestione delle provvidenze, con un occhio di riguardo per i miglioramenti di contesto. “Si tratta di interventi – ha detto il Presidente della Camera di Commercio di Bari - da cui dovrebbe trarre beneficio non solo la singola azienda ma tutto il territorio, anche in termini di crescita di occupazione, puntando inoltre su settori con più alte potenzialità di sviluppo e con maggiore valore aggiunto”. Un grande aiuto alla piccola impresa verrà proprio dai fondi strutturali 2007-2013 “che – ha sottolineato il vice presidente della Camera di Commercio di Bari, Antonio Laforgia – sono una grande opportunità per un modello aziendale che è una risorsa, per la sua capacità di adeguamento alle dinamiche dei contesti e la costante evoluzione”. “La crescita dimensionale – ha commentato il consigliere camerale Antonio Barile – è relativa quando si creano organizzazioni di rete fra imprese, che sviluppano forze operative pari a quelle di una media o grande azienda. E queste reti trovano nel sistema camerale un humus fertile per il loro sviluppo e per una promozione trasversale dell’economia, dalla quale possano trarre beneficio, simultaneamente, più settori”. .  
   
   
SAVONA: IL PRESIDENTE GRASSO COMMENTA I DATI ECONOMICI PROVINCIALI  
 
Savona, 14 maggio 2007 – “L’evento che si tiene, contemporaneamente, in tutte le Camere di Commercio d’Italia – ha esordito il presidente della Camera di Commercio di Savona, nel suo intervento alla Giornata dell’Economia - è ormai un appuntamento fisso, l’occasione per fare il punto su alcuni aspetti dell’economia provinciale, alla luce del quadro generale predisposto da Unioncamere. Il 2006 è stato contrassegnato da evidenti segnali di ripresa, con una domanda aggregata trainata da esportazioni ed investimenti: la crescita è risultata pari all’1,9%, mentre le ultime previsioni di Unioncamere per il 2007 indicano un aumento del 2%, che l’Ocse recentemente ha rivisto al rialzo (+ 2,2%). Ma, come per l’altro anno, la ripresa non interesserà in maniera omogenea l’intero territorio nazionale, a causa del permanere di squilibri territoriali e della presenza di diversi modelli di sviluppo nelle varie province italiane. Interessante, comunque, notare che, in questo contesto, soprattutto molte realtà del Nord, dopo aver conosciuto profonde modificazioni strutturali, sembrano oggi pronte ad accogliere gli effetti del cambiamento economico a seguito di processi di selezione che hanno visto uno “spostamento verso l’alto” in termini di qualità del prodotto e di nuove strategie aziendali. In questa direzione si è posta la Camera di Savona nel convincimento che, in provincia, la riconquista di quote di mercato sta, di là del ruolo significativo che sapranno svolgere le aziende leader di settore, nella forza stessa di coesione tra piccole e medie imprese che intendono oggi muoversi tra tradizione e innovazione, il rilancio del “Sistema Savona” è perseguibile laddove gli enti e le associazioni di categoria, da un lato; le eccellenze produttive e di servizio, dall’altro, si pongano alla guida delle filiere. Giocheranno certamente una carta considerevole fattori internazionali legati al tasso di cambio euro/dollaro; al prezzo del petrolio; al livello crescente dei tassi d’interesse. “ Rimane, ciò nondimeno, - ha proseguito Grasso - una considerazione di fondo: la provincia, nonostante la “selezione qualitativa” in atto, ovvero l’espulsione dal mercato di aziende a bassa produttività, non ha tutt’oggi concluso il processo di riposizionamento globale, per cui siamo tuttora deboli rispetto ai numerosi competitors internazionali, come dimostra ampiamente la difficoltà a conseguire tassi di crescita del Pil superiori all’ 1,5 %. Tasso ritenuto minimo per l’aumento effettivo di livelli occupazionali stabili e del potere di acquisto dei cittadini. Qua e là, con brevi e peraltro non significativi sussulti, a partire dagli anni ’90 del secolo scorso anche l’economia savonese è stata interessata a performance deludenti, soprattutto in riferimento ai traguardi conseguiti da altre realtà della Comunità. L’impressione è che la provincia, nel suo complesso, non riesca a superare in molti settori il processo di transizione e di adattamento strutturale; stia tutt’oggi subendo la grande pressione della competitività globale. In sostanza, il processo in atto fa emergere il rischio di un’insufficiente capacità dell’economia provinciale di sfruttare appieno le opportunità che si presentano, di utilizzare al meglio le potenzialità che l’economia stessa possiede. Si tratta di un processo che non riguarda soltanto il sistema delle imprese, ma che richiede di essere governato dagli enti competenti, in un rapporto di collaborazione e concertazione tra pubblico e privato nella gestione dello sviluppo. Traguardo che sembra aver intrapreso un cammino favorevole alla messa a punto di progettualità comuni e prioritarie. ” “Il profilo tracciato – ha concluso il presidente Grasso - indica come, per accrescere la competitività del sistema economico savonese occorra puntare maggiormente, oltre che sull’innovazione, sulla valorizzazione del capitale umano e sull’intensificazione dei legami tra università ed impresa per la ricerca ed il trasferimento tecnologico, nonché sui legami con gli enti di ricerca e sviluppo presenti sul territorio. La stessa Camera di Commercio, nell’ambito del ruolo che svolge nel contesto provinciale, si è inserita in un programma articolato di promozione e di dialogo con gli altri Enti della Pubblica Amministrazione e con i soggetti privati e pubblici che operano per lo sviluppo economico, con i quali – lo si conferma - si è instaurato un proficuo rapporto di collaborazione. L’ente camerale, in particolare, da anni è impegnato nel potenziamento del sistema infrastrutturale, oltre che nel campo autostradale ed aeroportuale e ferroviario, nella dotazione di piattaforme logistiche e nell’apertura al mercato internazionale del sistema delle imprese. Interventi nel credito, nella ricerca, nella formazione in un quadro di sviluppo tra tradizione ed innovazione produttiva nella duplice aspettativa di: rimuovere gli ostacoli allo sviluppo; sostenere ed incentivare le attività sulle quali é basata l’ economia locale. Diversamente, si rischia di concentrare gli sforzi nel superamento dei punti di debolezza, commettendo l’errore strategico di trascurare la piena valorizzazione delle opportunità legate ai nostri punti di forza”. .  
   
   
BUONA PERFORMANCE PER L’ECONOMIA PIACENTINA  
 
Piacenza, 14 maggio 2007 - E’ complessivamente migliore di quello degli anni passati il quadro dell’economia piacentina che esce dall’esame degli indicatori socio-economici analizzati nel rapporto che sarà presentato oggi pomeriggio a Piacenza Expo, in occasione della Quinta Giornata dell’Economia. Nel 2006, infatti, alcune grandezze che avevano assunto più o meno costantemente andamenti negativi o di fatto si mantenevano stazionarie, hanno segnato un punto di rottura. L’elemento che balza più agli occhi è quello relativo al mercato del lavoro, con un tasso di disoccupazione provinciale più basso della media regionale, grazie al buon contributo fornito dalla componente femminile, da sempre quella più in difficoltà nel trovare un’occupazione. In forte crescita l’impiego nei servizi che, appaiato all’aumento delle imprese di questa branca e a quello del valore aggiunto prodotto dal settore, testimonia l’avanzamento della terziarizzazione della realtà economica piacentina. Prosegue la crescita della popolazione residente, ancora una volta sotto la spinta dell’immigrazione ed in particolare di quella extracomunitaria, anche se la forza di questa spinta sembra essersi affievolita dal 2004; per contro il tasso di natalità e quello di mortalità piacentini sono ancora tra i peggiori all’interno dell’area vasta che usiamo come termine di confronto. La consistenza delle imprese registrate ha nuovamente compiuto un passo avanti grazie al dinamismo delle società di capitale, il cui peso sul totale ha superato il 16%, e a quello degli imprenditori extracomunitari (che sono arrivati all’8,2% delle ditte individuali). Anche lo stock di imprese artigiane ha aumentato le proprie dimensioni, ma principalmente per effetto della pressione delle imprese del settore edile. Sia il valore aggiunto che il Pil hanno fatto segnare un incremento tra il 2004 ed il 2005 che ha portato il Pil procapite piacentino al 35mo posto nella graduatoria nazionale, con un salto in avanti di 7 posizioni. L’interscambio commerciale è risultato in aumento per effetto sia della crescita dell’export (+19%) che di quella dell’import (+13,2%). Il saldo della bilancia commerciale si è fermato a 154 milioni di euro circa. Il progressivo crescere del tasso di apertura dell’economia piacentina rende atto del progredire dell’internazionalizzazione del contesto imprenditoriale. Questo fenomeno è testimoniato anche dal fatto che le aree con le quali si commercializza si stanno ampliando: si riduce il peso esercitato dall’Unione Europea a vantaggio dei Paesi asiatici ed americani. Impieghi e depositi bancari hanno segnato un nuovo aumento, che si accompagna alla riduzione del rapporto sofferenze/impieghi, sceso finalmente al di sotto della media del Paese. Le sofferenze sono peraltro concentrate per più del 70% nel primo 10% degli affidati, considerazione non secondaria per giudicare il livello di rischiosità del contesto economico provinciale. A livello settoriale i risultati congiunturali sono decisamente più favorevoli di quanto osservato negli ultimi anni. Per l’agricoltura l’annata agraria appena conclusa dovrebbe aver dato degli esiti positivi sia per la qualità delle produzioni che per la loro redditività. Se per l’industria già il 2005 aveva iniziato a fare intravedere scenari meno pesanti, il 2006 ha risollevato anche le performances del settore artigiano che invece nel triennio precedente aveva lamentato senza sosta riduzioni di produzione, fatturato ed ordini. Anche la Cassa Integrazione dà risultati in linea con questi trend. Per il settore commerciale la situazione è un po’ più differenziata, nel senso che per piccola e media distribuzione le vendite non dovrebbero aver fatto segnare aumenti mentre la grande distribuzione ha totalizzato risultati positivi. A concludere il quadro di sintesi la constatazione che nel 2006 il numero dei fallimenti è calato bruscamente rispetto all’anno prima, quando la consistenza era stata la più elevata a partire dal 2001. In crescita invece valore e numero degli effetti protestati. .  
   
   
RICOMINCIA A CRESCERE L’ECONOMIA DELLA TUSCIA  
 
 Viterbo, 14 maggio 2007 - “Non siamo ancora a quel salto di qualità che attendiamo da tempo, ma le ultime rilevazioni ci indicano che questo territorio ha intrapreso la strada giusta per risalire la china”. E’ quanto dichiarato da Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo, durante la presentazione del 7° Rapporto sull’Economia della Tuscia Viterbese, svoltosi ieri in occasione della Giornata dell’Economia indetta da Unioncamere. “I dati – spiega Palombella – parlano chiaro: nel 2006 le migliori performance sono state registrate da società di capitali, imprese esportatrici (manifatturiere), aziende agricole che valorizzano le produzioni tipiche e di qualità, imprese del terziario avanzato e quelle con un numero di addetti tra 10 e 49 che rappresentano il segmento più competitivo del tessuto imprenditoriale viterbese. Si tratta di un gruppo trainante del sistema economico provinciale che sta interessando via via un numero sempre maggiore di imprese”. “Una tendenza questa – ha proseguito Palombella – che deve essere sostenuta dalla Camera di Commercio, chiamata a svolgere il ruolo di motore dello sviluppo. Da qui la sollecitazione alla Regione Lazio a far decollare i Distretti rurale e agroalimentare, strumenti eccellenti per favorire la multifunzionalità e il fiorire di nuove aziende. Allo stesso modo ritengo prioritario che rispetto alla questione del distretto industriale di Civita Castellana si possa dare prova a tutti di coesione, capacità progettuale e forza del territorio. Confido, inoltre, sulla nuova legge regionale sul turismo, determinante per accompagnare quel processo di cambiamento avviato anche nella Tuscia per la diffusione di nuove forme di turismo: culturale, religioso, congressuale, enogastronomico”. Non manca il passaggio del presidente della Camera di Commercio sulle infrastrutture: “Polo fieristico, aeroporto, completamento della trasversale, strade telematiche, rappresentano il primo step per dare una forte accelerazione alla crescita del sistema economico. Inoltre dobbiamo costruire maggiori sinergie con l’Università degli Studi della Tuscia affinché si rafforzino i collegamenti tra sistema imprenditoriale e mondo accademico, necessario per elevare la qualità, l’innovazione e la nascita di nuove figure professionali”. E poi sul credito: “Chiediamo agli istituti bancari di compiere lo sforzo di credere di più e investire sulle idee imprenditoriali, tanto più che oggi i Confidi contribuiscono alla riduzione dei rischi”. Infine Palombella ha richiamato l’attenzione sul tavolo di concertazione: “Ritengo che abbia una funzione fondamentale per contribuire alla crescita economica guardando al futuro senza timidezza, e al tempo stesso con spirito di servizio verso il sistema di rappresentanze associative, delle comunità locali, delle istituzioni regionali e nazionali. In tal senso dobbiamo avere il coraggio di svolgere il nostro ruolo, con rigore, assumendoci delle responsabilità, anche morali, che non possiamo eludere per il bene delle imprese, dei lavoratori e del territorio”. .  
   
   
REGGIO EMILIA: CENNI DI RIPRESA PER L’ECONOMIA PROVINCIALE  
 
 Reggio Emilia, 14 maggio 2007 - In occasione della Quinta Giornata dell’Economia, il 10 maggio 2007, la Camera di Commercio di Reggio Emilia ha presentato il Rapporto Reggio Emilia 2007. “Sono evidenti i segnali di ripresa che l’economia sta registrando” ha sottolineato fra l’altro Enrico Bini, vice presidente dell’ente camerale, nell’aprire i lavori del convegno. Positiva l’evoluzione congiunturale che emerge dal Rapporto realizzato dall’Ufficio Studi camerale che, oltre a ribadire la particolare vocazione all’export che le imprese reggiane continuano a esprimere, individua anche alcuni nodi che potrebbero condizionare la crescita futura: dalla bassa produttività, al tendenziale invecchiamento della popolazione, dalla formazione delle risorse umane non sempre all’altezza delle esigenze dell’impresa, ai livelli, ancora bassi, degli investimenti in ricerca e sviluppo. Dopo la presentazione dei dati di base da parte di Marisa Compagni, responsabile dell’Ufficio Studi camerale, sono intervenuti Sonia Masini, presidente della Provincia, Giuseppe Alai, presidente del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano e Ivo Biagini, presidente di Artigianfidi, che hanno fissato l’attenzione, ognuno secondo la propria ottica, sull’esigenza di leggere in profondità i dati statistici che descrivono la nostra economia per trarne informazioni utili alla predisposizione di piani strategici di sviluppo. Piani condivisi dalle diverse componenti del territorio che pongono l’attenzione sull’esigenza di investire sempre più in innovazione e formazione. Il Rapporto Reggio Emilia 2007 ed il materiale presentato nel corso del convegno è disponibile sul portale dell’informazione economico-statistica del sistema camerale all’indirizzo www. Starnet. Unioncamere. It – Territorio Reggio Emilia. .  
   
   
GIORNATA DELL’ECONOMIA: CRESCE IL SISTEMA TOSCANA  
 
Firenze, 14 maggio 2007 - L’andamento della demografia imprenditoriale della Toscana, tra il 2000 e il 2006, mostra vivacità, pur attraversato da un periodo di crisi pluriennale che ha avuto il suo culmine tra il 2003 e il 2004. Il sistema è comunque cresciuto, grazie a una diminuzione della mortalità, e vi sono stati fenomeni di ricambio imprenditoriale che hanno determinato una ristrutturazione e una ricomposizione degli equilibri settoriali. In linea con l’andamento nazionale, il quadro regionale ha evidenziato una riduzione di unità, forte e costante, nel settore agricolo; un incremento significativo nei settori costruzioni, immobiliare, servizi alle imprese. Una contrazione del peso del manifatturiero. In questi sei anni, i valori demografici sono stati costanti ma hanno mostrato elevati tassi di turnover in alcuni territori, con incrementi consistenti sul numero di imprese entrate in liquidazione, già a partire dal 2001, nelle province di Pisa, Arezzo, Massa Carrara, seguite poi da Firenze, Siena e Livorno. In ritardo rispetto alla crisi congiunturale, il tasso dei fallimenti aumenta nel 2000 e nel 2005, colpendo soprattutto Prato, Firenze, Arezzo, Pistoia, Siena. Il continuo flusso di entrata in fallimento negli ultimi anni, accompagnato dal flusso delle entrate in liquidazione, spinge a non ritenere che il processo di selezione non si sia esaurito con i primi segnali di ripresa congiunturale. Sul fronte della natalità, nel periodo 2002-2004 in tutte le province, salvo Prato, oltre la metà delle iscrizioni ai registri camerali sono di vere nuove imprese, cioè non derivate da processi di trasformazione, scorporo, acquisizione o filiazione. Indicatori di fenomeni di ristrutturazione, le vere nuove imprese crescono di circa quattro punti percentuali nelle province di Pisa, Firenze, Massa Carrara. Si differenzia la provincia di Prato che mostra un processo di conversione del sistema, dovuto a una ristrutturazione del tessuto imprenditoriale locale (sostituzione di imprese di fasi a minor valore aggiunto con imprese delle fasi finali della filiera del tessile, aumento del numero di imprese nei settori abbigliamento e costruzioni, aumento del peso degli imprenditori extracomunitari nelle nuove iscrizioni). L’elevato turnover imprenditoriale - per effetto combinato dei flussi di cessazione, per liquidazioni e fallimenti, e la nascita di nuove imprese - nasconde fenomeni di modificazione qualitativa nelle tipologie settoriali che porta in Toscana, tra il 2001 e il 2004, ad una riduzione dell’importanza del comparto manifatturiero. In particolare, tra il 2001 e il 2004, si riduce il peso dell’industria manifatturiera (qui aggregati anche i dati relativi all’estrazione di minerali, alla produzione di energia elettrica, gas ed acqua) in rapporto all’economia toscana, a livello di unità attive (dal 17,1% al 15,7%) e di addetti (dal 34% al 30,3%), superando il dato nazionale. La perdita di importanza del settore manifatturiero ha prevalentemente interessato la provincia di Prato (- 2,5% nella quota di unità locali, - 4% nella quota dei relativi addetti), di Pistoia (-2% e -4,4%), Pisa (-1,8% e -4,8%), Arezzo (-1,6% e -4,4%) e Firenze (-1,4% e -3,5%). In controtendenza la provincia di Massa Carrara che registra una contrazione solo sulla quota dell’occupazione (- 2,4%). L’effetto di ricomposizione settoriale ha determinato, a livello nazionale e regionale, un cambiamento nel settore costruzioni che aumenta di oltre un punto percentuale il proprio peso nell’economia regionale, in termini di unità e di occupazione. Il fenomeno è significativo nelle province di Siena (dal 13,1% al 14,9%), Arezzo (dal 13,3% al 14,7%), Pistoia (dal 13,6% al 14,9%) e, solo per unità locali, la provincia di Grosseto (dal 13,6% al 14,7%). Crescono d’importanza, anche i settori attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese (la quota passa, per unità locali, da 19,7% al 21,7%; e da 12,8% al 14,1%), interessando in particolare le province di Pisa (+2,5% su unità locali +2,1% addetti), e Firenze (+2,1% e +1,6%). Il peso, in termini di addetti, delle imprese del comparto sanità e assistenza sociale supera il dato nazionale. I cambiamenti strutturali e occupazionali delle imprese toscane, non hanno modificato il quadro generale delle dimensioni di impresa. Tuttavia, nel 2004, si mostra in crescita la quota delle imprese con 2-9 addetti, a spese della fascia media (10-19; 20-49 addetti). Ad influire, il ridimensionamento del sistema che vede, da una parte, la nascita di imprese organizzate in forma societaria e, dall’altra, la crescita di imprese con 1 addetto, soprattutto nei territori distrettuali. La quota occupazionale è in lieve aumento nelle imprese con 1 addetto, in particolare a Prato, Firenze, Pisa; cresce in maniera esponenziale nella fascia dimensionale sopra; è stabile in quella di dimensione maggiore (oltre 50 addetti), fatta eccezione per Pisa e Livorno. Il numero di unità locali manifatturiere continua a crescere nei distretti di Bibbiena (beni per la casa +0,6%), Empoli (tessile e abbigliamento +0,4%), Arezzo (oreficeria/strumenti musicali, +0,3%), Castelfiorentino (pelli, cuoio e calzature, +0,3%); rimane stabile nel distretto di S. Croce sull’Arno, e subisce delle diminuzioni negli altri territori. Il fenomeno della perdita di peso delle unità locali manifatturiere si accompagna ad una riduzione ben più forte delle quote di unità locali riferite ad “Altre attività”, ed è attribuibile in buona parte alle numerose cessazioni di impresa nel settore agricolo. Nel 2004, e rispetto al 2001, si osserva una forte crescita del numero di unità locali del settore costruzioni e dei settori attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese In particolare, nei distretti di Castelfiorentino, Bibbiena, Poggibonsi e Sinalunga Arezzo e Pistoia. Stabilità nel numero di unità locali dei settori trasporti, magazzinaggio e comunicazioni, che, servizi di stretto ausilio all’industria manifatturiera distrettuale, suggeriscono un quadro in trasformazione. La conferma arriva anche dai dati sull’occupazione dove si registra una progressiva despecializzazione dei territori. Perde pesanti quote il manifatturiero, soprattutto nei distretti di Santa Croce sull’Arno, Poggibonsi (-24,1%), Sinalunga (-22,8%), Bibbiena (-23,3%), Castelfiorentino (-22,2%). Aumentano nel settore delle costruzioni, del commercio e dei servizi. Crescono ovunque le quote occupazionali nei settori attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese. Nel periodo 2002-2004, si accentuano i fenomeni di delocalizzazione (numero di dipendenti fuori provincia, di imprese con sede nel territorio provinciale) nelle aree con forte presenza di imprese a dimensione media maggiore, come Siena, Firenze, Livorno, Arezzo, Pisa, Lucca. Si assiste ad una crescita del numero di dipendenti di unità locali con sede fuori dal territorio provinciale, in particolare nei territori distrettuali. In tutte le province, fatta esclusione per quella di Lucca (-7,6%), si osserva una netta crescita nell’andamento del fatturato netto delle medie imprese, tra il 2000 e il 2001. Legato alla dinamica congiunturale della domanda, in molte province ma soprattutto a Firenze, Prato ed Arezzo, si osservano a partire dal 2001, ed in particolare nel biennio 2002-2003, netti cali di fatturato ma con condzioni strutturali di sostanziale tenuta. L’indicatore di remunerazione del capitale umano (costo del lavoro/valore aggiunto), ricavabile dai dati di bilancio delle imprese toscane, mostra, per tutte le province, un andamento tendenzialmente crescente nel periodo 2001-2004 fatta eccezione per Lucca (dove aumenta il costo del lavoro) e per Pisa (diminuisce il valore aggiunto). .  
   
   
FOLLONICA, FORMAZIONE E OCCUPAZIONE PER UN ARTIGIANATO COMPETITIVO ´DALLA REGIONE SUBITO OLTRE 3 MILIONI PER LA FORMAZIONE NELLE IMPRESE ARTIGIANE´  
 
Firenze, 14 maggio 2007 - ´L´artigianato è da sempre il motore della nostra economia. Agganciare il settore alla ripresa che sta delineandosi in questi mesi e che si conferma, in particolare, con i primi positivi dati sull´export 2006, significa portare l´intero sistema toscana fuori dalle secche della crisi. Per farlo è essenziale puntare tutto sulla capacità di innovazione di un settore che, da sempre, si è imposto sui mercati grazie alla elevata qualità e all´originalità a dei suoi prodotti. Oggi per reggere alla maggiore competitività internazionale, occorre alzare ulteriormente il tiro e la via maestra per raggiungere questo obiettivo passa dalla formazione e dalla ricerca´. Lo ha detto l´assessore all´istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini intervenendo oggi, a Follonica, all´assemblea nazionale della Uil dei delegati e quadri dell´artigianato. I temi dell´innovazione e dello sviluppo sono inscindibilmente legati a quelli dell´occupazione. ´Per questo - prosegue Simoncini - abbiamo messo in cantiere iniziative per consolidare l´occupazione e, in particolare, stabilizzare i lavoratori precari e sostenere il reddito dei dipendenti di aziende in crisi, anche per le imprese che non possono usufruire di ammortizzatori sociali e per le fasce più svantaggiate della popolazione´. Sul fronte delle politiche per l´occupazione, ciò si è tradotto nella creazione di appositi fondi: uno, di 600 mila euro, per favorire l´assunzione, part time e a tempo indeterminato, di donne fra i 35 e i 45 anni e l´altro, per ulteriori 600 mila euro, per l´assunzione di uomini e donne iscritti nelle liste di mobilità. Un ulteriore fondo, per 500 mila euro, prevede incentivi alle imprese che procedono alla trasformazione anticipata del rapporto di lavoro a termine in tempo indeterminato. Complementari alle politiche per l´occupazione, le iniziative per la formazione. L´assessore ha evidenziato come la Regione abbia già messo a disposizione delle piccole imprese e dell´artigianato un pacchetto di contributi per la formazione, per un totale di 3 milioni e 100 mila euro, di cui 1 milione e 800 mila per la formazione continua e 1 milione e 300 mila per progetti aziendali per la sicurezza. ´Un impegno particolare - spiega l´assessore - è stato rivolto alla formazione degli imprenditori, dei lavoratori atipici, delle piccole imprese. La Toscana è stata la prima Regione a stipulare con le parti sociali un accordo che ha reso possibile, per la prima volta, una gestione comune, pubblico-privato, dei fondi per la formazione continua. In questo contesto è stato possibile intervenire sull´artigianato con uno stanziamento ad hoc di 600. 000 euro, che vengono triplicati, arrivando a 1 milione e 800 mila, per effetto del confinziamento dei privati. Questi fondi hanno consentito inoltre di estendere la formazione anche ai lavoratori atipici e agli imprenditori´. Sempre per la formazione imprenditoriale un bando per complessivi 500 mila euro era stato riservato, lo scorso autunno, alle imprese dei settori commercio, agricoltura, industria, artigianato e cooperazione. Ulteriori fondi, in tutto circa 8 milioni e 500 mila euro, sono destinati invece a finanziare iniziative di formazione per la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Di questi, circa 1 milione e 300 mila euro sono riservati, come si è detto, a imprese sotto i 15 dipendenti. .  
   
   
CUNEO: BILANCIO POSITIVO PER L’ECONOMIA DELLA GRANDA  
 
 Cuneo, 14 maggio 2007 - Cuneo conferma il trend positivo. È quanto emerge dal Rapporto 2007 presentato ieri (giovedì 10 maggio) dalla Camera di Commercio, in occasione della “Quintagiornata nazionale dell’Economia”. Non si tratta di record strepitosi, di risultati sconvolgenti, bensì di conferme di un trend che, da anni, caratterizza la Granda e ne fa un’area capace di grande tenuta, in un contesto italiano che ha vissuto momenti difficili da cui sta faticosamente riprendendosi. Passiamo ai dati, illustrati dal presidente camerale Ferruccio Dardanello e dal prof. Giuseppe Tardivo, ordinario di economia e gestione delle imprese all’Università di Torino, oltre che coordinatore della facoltà di economia - sede di Cuneo. Bilancio improntato all’ottimismo ed alla fiducia, dunque, grazie ad alcune scelte rivelatesi vincenti, quali il prevalere della piccola e media azienda, l’impegno per l’alta specializzazione, la serietà dell’operare, il legame profondo con il territorio, l’attenzione per i mercati esteri, con particolare riguardo per l’Unione europea. Le classifiche 2006 (relative ai dati 2005) collocano la provincia di Cuneo ai primi posti in Italia, con i suoi 29. 000 euro di valore aggiunto pro capite, facendola salire di 6 posizioni rispetto alle graduatorie precedenti e ponendola al primo posto in Piemonte. Superato il dato subalpino, a 27. 392 euro e stracciato quello della penisola, fermo a quota 24. 152. Risultati di spicco anche in tema di occupazione, valutata nel 68,5 per cento (relativamente alla popolazione tra 15 e 64 anni) e perfettamente in linea con l’obiettivo europeo fissato nel 2000 a Lisbona. Il tasso di disoccupazione, già confortante in passato, si è ulteriormente ridimensionato, raggiungendo il 2,7 % e facendo della nostra provincia una delle realtà italiane in cui è più facile trovare lavoro. Questo soprattutto per gli uomini (all’1,8%), mentre le donne sono al 3,8%. Continua il ricorso alla manodopera offerta da immigrati, con 20. 308 assunzioni nel 2006 ed un incremento del 15% rispetto all’anno precedente. Confermato l’alto tasso di imprenditorialità, caratteristica dell’economia della Granda. Il 31 dicembre scorso le iscrizioni al Registro Imprese erano 86. 465 (83. 044 in attività, di cui 71. 828 sedi di impresa e 11. 216 unità locali), con una impresa ogni otto abitanti. Le imprese al femminile sono 17. 663, cioè un quarto del totale, mentre quelle create da extra comunitari sono 2050. Il rapporto import-export è favorevole a quest’ultimo, visto che in provincia arrivano merci per un valore di 3,36 miliardi e ne escono per 5,5 miliardi. Vanno verso altri Paesi soprattutto prodotti alimentari e bevande, seguiti da mezzi di trasporto, macchine ed apparecchiature meccaniche. Nel corso dell’incontro, è stata consegnata alla sede di Cuneo della Facoltà di economia, la fiaccola dell’Universiade, emblematica del grande appuntamento svoltosi nel febbraio scorso a Torino. “L’attribuzione della torcia, affidata materialmente al prof. Tardivo - ha sottolineato il presidente Dardanello - esprime riconoscenza per la preziosa opera di collaborazione prestata dal docente e coordinatore della sede di Cuneo, a beneficio delle imprese e delle istituzioni. La sinergia tra ruoli e competenze diverse consente al mondo imprenditoriale ed accademico di creare occasioni di crescita per il territorio e di cogliere le nuove prospettive di sviluppo”. . .  
   
   
EUROCIN GEIE: IL 1° GIUGNO ASSEMBLEA IN COSA AZZURRA  
 
 Nizza, 14 maggio 2007 - Eurocin Geie, primo Gruppo europeo di interesse economico tra Camere di Commercio ed enti economici transfrontalieri intende porre la propria candidatura quale polo di supporto al disegno politico avviato il luglio scorso a Torino con la firma della sottoscrizione di intenti per la costituzione dell’Euroregione Alpi-mediterraneo tra Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Provence Alpes Côte d’Azur e Rhône-alpes. In tale ottica, nel corso dell’assemblea svoltasi a fine aprile a Nizza, si è deciso di convocare, venerdì 1° giugno, nella capitale della Costa Azzurra i presidenti delle Unioni regionali delle Camere di Commercio dell’area interessata, al fine di mettere in evidenza le potenzialità e le risorse economiche, sociali e culturali offerte da un territorio che comprende 17 milioni di abitanti ed occupa una superficie di 110mila chilometri quadrati. L’appuntamento si configurerà altresì come momento preparatorio ad un successivo convegno dal tema “Le Alpi del Mare: dall’Europa degli Stati all’Europa delle Regioni”, previsto in autunno, sempre a Nizza, al fine di creare una ulteriore occasione di confronto e fare il punto sulle opportunità finanziarie offerte dai Fondi strutturali 2007-2013, soprattutto in una visione di cooperazione transfrontaliera. Nel corso dell’assemblea, si è proceduto al rinnovo delle cariche sociali. Confermati nei loro ruoli Gilbert Stellardo, alla presidenza, e Ferruccio Dardanello in qualità di amministratore delegato. Si è anche presentato un interessante volume di recente pubblicato: il quaderno dei prodotti agroalimentari delle Alpi del Mare, entrati nel circuito tutelato; ne sono stati censiti 217: uno dei più alti concentrati europei di riconoscimento di qualità. . .  
   
   
SEGNALI DI RIPRESA PER L’ECONOMIA LUCANA  
 
 Basilicata, 14 maggio 2007 - 2007 - Cauto ottimismo. E’ stato questo il leit motif che ha accompagnato la presentazione del Rapporto sull’economia lucana nel 2006, presentato ieri mattina a Matera nel corso della Quinta Giornata dell’Economia da Unioncamere Basilicata e Regione Basilicata. “La presentazione a doppia firma istituzionale – ha sottolineato il presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte – è il segno evidente della piena e totale collaborazione tra i due enti, sebbene sul piano della sussidiarietà, negli anni scorsi, si sia registrata più di qualche sordità”. Passando all’analisi dei dati, Lamorte ha aggiunto: “Dalle pagine del 2006 emerge il volto di una Basilicata che sta uscendo dalla lunga fase di stagnazione. E’ la vittoria sulla sfiducia, la fine della ‘teoria del declino’ su cui si è discusso per almeno un quinquennio, anche se alcuni dati per la verità appaiono ancora in chiaroscuro ed altri vanno letti e indagati per comprenderli a fondo. In definitiva, potremmo dire che la crescita c’è ma è ancora circoscritta alle imprese medio-grandi, al settore dei servizi, all’industria delle costruzioni. Guardando alle persistenti difficoltà delle piccole e micro imprese, soprattutto artigianali e commerciali, dobbiamo ribadire che occorre programmare misure di sostegno non più generiche ma mirate, finalizzate a far innestare quel ‘cambio di passo’ necessario alla Basilicata produttiva per avvicinarsi alla velocità di marcia del resto del Paese. In questa direzione, le Camere di Commercio di Potenza e Matera continueranno ad offrire un contributo convinto alla modernizzazione della regione e del suo sistema imprenditoriale, al cui servizio hanno già introdotto alcune misure di finanza innovativa i cui risultati andrebbero meglio valutati dagli altri soggetti istituzionali competenti in materia di sviluppo economico”. . . .  
   
   
OPPORTUNITÀ E SFIDE PER LE INDUSTRIE MODENESI  
 
Modena, 14 maggio 2007 - Come ha sottolineato il presidente Alberto Mantovani, nella Giornata dell´Economia, nella quale vengono annualmente poste in essere iniziative a livello nazionale ed in ogni Camera italiana, la Camera di Commercio di Modena ha voluto dare vita ad un dibattito con tutte le principali associazioni delle imprese del manifatturiero per approfondire il tema delle opportunità e delle sfide che riguardano lo sviluppo dell’economia locale. Il dibattito è stato coordinato dal giornalista Eugenio Tangerini e si è svolto nel salone della Borsa Merci. In apertura, il presidente della Camera, Alberto Mantovani, ha innanzitutto ricordato che nel sito internet vengono resi disponibili i dati riguardanti la nostra area, su diverse tematiche, trasmessi, come di consueto in coincidenza con la Giornata dell´Economia, da Unioncamere italiana. Mantovani ha poi introdotto i lavori con una relazione sul tema delle opportunità e delle sfide per le industrie modenesi. In particolare, pur nel riconoscere il buon andamento dell´economia, ha messo in luce il rischio della complessiva minore unicità delle conoscenze diffuse sul territorio, le quali possono pertanto più facilmente subire la concorrenza di altri sistemi economici presenti nel mondo. Ha poi proseguito sottolineando l´esigenza di sempre più adeguate infrastrutture, servizi alle imprese, semplificazioni amministrative, crescente coordinamento fra gli enti ed organismi con competenze in campo economico e, fra le altre cose, ha evidenziato che sempre maggiore deve essere il ruolo della formazione in senso lato e dei centri servizi mirati ad aumentare le abilità tecniche e scientifiche delle nostre imprese. Ha altresì ricordato solo alcuni esempi di attività molto partecipate dalla Camera e mirate a contribuire a mantenere in posizione "top" l´industria modenese sul piano produttivo, di promozione e di immagine: dal Fondo Innovazione a Centri servizi quali Democenter -Sipe, o all´azienda speciale della Camera Promec, o, per citarne uno, eventi dell´agroalimentare quali il prossimo "Gusto Balsamico", a carattere internazionale. Dall´intenso dibattito svoltosi - che ha coinvolto anche numerose altre specifiche problematiche - è emerso che il sistema economico modenese ha saputo superare le difficoltà abbastanza recenti e riagganciare pienamente la ripresa economica, ma che nel contempo deve affrontare con determinazione le nuove sfide per saper cogliere ogni opportunità in una situazione mondiale che velocemente si rinnova. Diversi relatori hanno sottolineato l´importanza di affrontare un confronto costruttivo, una concertazione tra tutti gli attori, anche se altri hanno evidenziato con forza l´esigenza di non rallentare le decisioni in un mondo che, come si è detto, si evolve molto rapidamente. .  
   
   
FORLÌ CESENA: DATI SULLA POPOLAZIONE DELLA PROVINCIA 2006  
 
Forlì Cesena, 14 maggio 2007 - La Camera di Commercio di Forlì Cesena pubblica il volume e mette sul sito (www. Fo. Camcom. It/studiestatistica/popolazione), a disposizione degli operatori e di tutti gli interessati, il “Quaderno della Popolazione”, che riporta le notizie demografiche della provincia aggiornate al 31 dicembre 2006. Mediante lo strumento informatico “Demografia Online” database della popolazione che fornisce i dati, – pure consultabile sul sito al medesimo indirizzo -, è possibile ricavare gran parte delle informazioni sulla consistenza e dinamica demografica dei 30 Comuni della provincia, informazioni che concorrono a produrre statistiche utili alla comprensione dei fenomeni e delle situazioni locali. I dati rilevano che al 31 dicembre 2006 sono residenti in provincia di Forlì Cesena 378. 011 persone, con un tasso di crescita pari allo 0,88% rispetto al 2005. Il Comprensorio più popolato è quello di Cesena con 197. 388 abitanti, contro i 180. 623 del Comprensorio forlivese che però ha visto aumentare il tasso di crescita (dal +0,86% al +0,92%). In diminuzione quello di Cesena (dal +0,95% al +0,85%). Continua a diminuire la popolazione dei comuni montani (-0,41%), la pianura e la collina invece rappresentano le zone altimetriche con maggior crescita (rispettivamente +1,04% e +0,39%). Uno sguardo alle famiglie residenti che sono, alla fine dell’anno, 155. 510 (+1,5% rispetto al 2005), con un numero medio di componenti uguale a 2,43 per famiglia; a Cesena è pari a 2,50, a Forlì a 2,36. Dato interessante: cala la passività del saldo naturale, pari a –230 ( nel 2005 era stato paria a-467) determinato da 3. 590 nati contro 3. 820 morti. Il saldo migratorio invece, dato dalla differenza tra iscritti e cancellati, è stato pari a +3. 545. Si tratta prevalentemente di spostamenti, sia in entrata che in uscita all’interno del territorio nazionale, infatti il 62,7% degli immigrati e l’87,7% degli emigrati dalla provincia proviene, o è diretto, verso altre province italiane, la parte più consistente riferita alle province della regione Emilia Romagna. Per quanto riguarda il movimento con l’estero, i Paesi più significativi per flusso d’immigrazione sono: la Cina, che con 373 immigrati (il 13,1%) diventa il primo paese per immigrazione, superando l’Albania con 361 immigrati; seguono la Romania con 342, il Marocco con 286, la Polonia con 227, l’Ucraina con 145; questi 6 paesi costituiscono il 60,9% del totale immigrati. I flussi di emigrazione sono come di consueto molto più contenuti; il Paese di destinazione col numero più elevato di emigrati dalla nostra provincia, come nel 2005, è la Cina con 53. Esaminiamo i cittadini stranieri residenti nella provincia di Forlì Cesena: al 31 dicembre 2006 ammontano a 25. 757. Rispetto allo scorso anno l’aumento è stato del +12,9%. La distribuzione per sesso risulta piuttosto equilibrata, dal momento che i maschi sono il 52,6% del totale, ma la loro incidenza diminuisce (era 53,7% nel 2005). L’incidenza degli stranieri sul totale dei residenti è aumentata, passando dal 6,1% del 2005 al 6,8% a fine 2006; per quanto riguarda i due comuni maggiori, la presenza straniera a Forlì è pari al 7,1% dei residenti, mentre a Cesena è del 5,8%. La maggior componente straniera si registra in alcuni comuni del comprensorio forlivese, in particolare a Galeata, dove si tocca la punta massima del 17,2% e a Civitella di Romagna (11,6%). I principali Paesi di provenienza sono: Albania (4. 944, pari al 19,2% del totale dei residenti non italiani), Marocco (3. 889, il 15,1%), Romania (2. 457, il 9,5%), Cina (2. 020, 7,8%), Tunisia (1. 272, il 4,9%), Bulgaria (1. 155, il 4,5%), Polonia (939, il 3,6%), e poi Ucraina (932), Senegal (860) e Macedonia (805). I residenti stranieri provenienti da questi paesi, costituiscono il 74,8% del totale degli stranieri. In relazione a tali paesi la componente femminile prevale tra gli emigrati dall’Ucraina e Polonia (rispettivamente 75% e 74,8%); quella maschile è largamente prevalente fra i senegalesi (81,3%), tunisini (65,3%) e macedoni (61,1%). .  
   
   
PORDENONE: MOVIMPRESE, PRIMO TRIMESTRE 2007  
 
Pordenone, 14 maggio 2007 - La Camera di Commercio di Pordenone informa sui risultati, relativi la propria provincia di appartenenza, emersi da Movimprese, analisi statistica trimestrale della nati-mortalità delle imprese condotta da Infocamere sugli archivi di tutte le Camere di Commercio italiane. Per quanto riguarda il I trimestre dell’anno 2007, le imprese attive in provincia di Pordenone sono risultate essere 26. 761, cioè 99 in meno rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso. Se però si considera tale numero prescindendo dal comparto agricolo, che da diversi anni presenta un andamento negativo, almeno in parte dovuto al fenomeno d’iscrizione di massa al Registro Imprese avvenuto dopo la sua costituzione e alle cancellazioni degli anni successivi, il saldo risulta positivo, con un tasso di crescita delle aziende pordenonesi pari a circa +1,1% (+220 imprese). Segnali positivi per l’economia provinciale sono i tassi di crescita relativi al settore delle costruzioni (+2,6%), alberghi e ristoranti (+2,5%), commercio all’ingrosso (+1,7%), attività immobiliari (+4,2%), informatica e attività connesse (+7,8%) e servizi pubblici, sociali e personali (+2,8%). Sostanzialmente stabili, anche se in leggero calo, si mantengono il commercio al dettaglio (-0,8%), le attività manifatturiere (-0,5%) e il settore della metalmeccanica (-0,2%). In calo invece il trend dell’industria del legno (esclusi i mobili) (-5,1%), del settore agricoltura, caccia e silvicoltura, con 319 aziende attive in meno rispetto allo stesso periodo del 2006 (-4,5%), dell’intermediazione monetaria e finanziaria (-5,8%) e quello dei trasporti terrestri (-4,3%). Per quanto riguarda invece la suddivisione per forma giuridica, si mantengono al primo posto, in leve calo, le ditte individuali (17. 257), seguite dalle società di persone, stabili, (5. 461) e dalle società di capitali (3. 715), che rilevano una crescita del 3,4%. Tutti i dati sono pubblicati nel sito www. Infocamere. It .  
   
   
´CONSUM-ATTORI´, PROGETTO INFORMAZIONE UTENTI  
 
Moruzzo, 14 maggio 2007 - Il programma ´Consum-attori del sistema economico regionale´, proposto dall´assessore alle Attività Produttive e approvato l’ 11 maggio dalla Giunta del Friuli Venezia Giulia che l´ha affidato alla Federconsumatori regionale, si propone una capillare diffusione della cultura del consumo, intesa come ottimizzazione delle risorse finanziarie a disposizione del singolo e conoscenza trasparente delle dinamiche di mercato. A questo fine, il ministero dello Sviluppo Economico cofinanzierà l´iniziativa a tutela dei consumatori con 274. 070 euro. .  
   
   
FEMALE JOB PROJECT EQUAL: UN PROGETTO INNOVATIVO SUI SISTEMI DI CONCILIAZIONE VITA/LAVORO DELLE DONNE MILANESI MILANO PARTNER DELLA GUYANA FRANCESE E DELLA SLOVACCHIA  
 
 Milano, 14 maggio 2007 – “Come Fondazione puntiamo”, dice la dott. Ssa Anna Fellegara, Direttore della Fondazione Scm- Politecnico,” a creare sinergie internazionali e a sviluppare progetti concreti sul territorio. Attualmente siamo partner di un progetto finanziato dalla Commissione europea, con il programma Equal, di cui è capofila il Comune di Milano, Assessorato alle Politiche del Lavoro e della Occupazione in collaborazione con Università degli Studi di Milano Bicocca, Multimediamente, Conform S. R. L. , Agenzia per la Formazione e il Lavoro, Servifor S. R. L. E Plusfin S. R. L. ; il progetto rientra nell’asse Pari opportunità, misura 4. 2, e si intitola ‘Female Job: Sistemi per la conciliazione vita/lavoro delle donne milanesi’. Il problema che la partnership intende affrontare è il permanente svantaggio della condizione femminile nel mercato del lavoro a causa del doppio ruolo, spesso di difficile conciliazione, che la donna riveste nella vita familiare e professionale”. Il progetto mira a trovare soluzioni ai fabbisogni di servizi all’infanzia sul territorio milanese attraverso l’attivazione di percorsi formativi per la creazione di imprese che sappiano privilegiare la specificità della componente femminile per migliorare la conciliazione del tempo lavoro con il tempo familiare. Si articola in sei macrofasi. La prima fase è stata attuata e sono stati presentati recentemente i risultati di una ricerca e indagine sul tema dell’offerta e della domanda di servizi educativi per la prima infanzia a Milano. La fase di ricerca ha svolto una funzione propedeutica a quella successiva di Creazione di Impresa utile a indirizzare lo sviluppo di nuove imprese in questa area di attività (creazione nidi etc. ). Nello specifico il progetto intende migliorare e potenziare i servizi alla persona e dell’infanzia e mira a realizzare nuovi strumenti che liberino il tempo: servizi family/personal friendly. Nell’ottica di favorire l’impresa al femminile viene agevolato l’empowerment femminile nell’accezione di crescita costante progressiva e consapevole delle potenzialità delle donne accompagnata da una corrispondente crescita di autonomia e assunzione di responsabilità. Inoltre, il progetto si pone l’obiettivo di ottimizzare e rafforzare le sinergie tra gli amministratori e i cittadini nella diffusione delle pari opportunità, attraverso azioni volte a migliorare la conciliazione dei tempi delle donne lavoratrici e a rendere agevoli i percorsi di carriera per sperimentare nuove forme di organizzazione del lavoro che coniughino i fattori: obiettivi, tempi e qualità delle risorse. Oltre alla fase di creazione di impresa, è compresa anche la fase di attivazione di corsi di formazione già partiti realizzati dall’Università di Milano Bicocca e dalla Fondazione Scm per la creazione di nuovi servizi e nuovi profili formativi, la creazione di un portale e di un call center all’infanzia, l’avvio di campagne di comunicazione e sensibilizzazione, lo scambio di buone prassi con partner esteri e la ricerca di soluzioni innovative, strumenti e metodologie comuni per la creazione di nuovi servizi di assistenza e cura alla persona secondo i target groups delineati nell’accordo di cooperazione transnazionale. Per quanto riguarda i corsi di formazione è già stato avviato ad esempio un corso per preparare la figura professionale di consulenti socio-pedagogici. Questo corso, per donne disoccupate, è realizzato dalla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Milano Bicocca, in collaborazione con il Comune di Milano, la Fondazione Scm e Servifor nel quadro dell’iniziativa comunitaria Equal. Esso intende fornire una formazione qualificata a coloro che sono motivati a lavorare presso: servizi educativi, socio-educativi e scolastici rivolti all’infanzia; servizi di supporto alla genitorialità e alla conciliazione vita e lavoro anche in collaborazione con servizi rivolti all’occupazione femminile. “In questo progetto che durerà diversi mesi ed è molto complesso e variegato, vengono effettuati anche scambi di esperienze, visite di studio, scambi di formatori e staff, progetti per la trasferibilità e adattabilità di modelli di gestione di servizi a favore della famiglia”, spiega il dott Mazzocchi, Presidente della Fondazione Scm,” A Milano dal 14 al 18 maggio saranno in visita i partner della Guyana francese e i partner della Slovacchia. Saranno tre giorni di incontri, di visite, di seminari e giornate di lavoro per portare avanti il progetto transnazionale”. I partner sono l’associazione Samusocial, una organizzazione non profit con sede in Guyana, molto attiva in progetti a favore dei senza fissa dimora e che ha sviluppato una notevole conoscenza della situazione degli homeless guyanesi, lavorando con loro direttamente nel loro habitat. Mentre il partner slovacco è un’organizzazione Ngo denominata Oz Proti Prudu, che da anni lavora a Bratislava a stretto contatto con gli homeless. La partnership transnazionale si propone l’obiettivo generale di trovare soluzioni innovative contro le discriminazioni, migliorando i servizi di assistenza sociale e di cura, con particolare attenzione ai target presi in riferimento dalla strategia transnazionale (assistenza rivolta all’infanzia e agli homeless). Il problema di fondo comune a tutti i partner è la mancanza di strumenti e strategie efficaci per la creazione di servizi innovativi atti a combattere la discriminazione e l´esclusione sociale. La necessità avvertita dai partner è trovare nuove soluzioni al fine di migliorare sia i servizi sociali, sia i servizi di cura. Partendo dalle esperienze e metodologie di ciascun Stato membro si vuole arrivare alla definizione di un modello comune di servizi. Nell’ambito dell’attività transnazionale diversi sono gli obiettivi che la partnership intende raggiungere quali: sviluppare modelli in cui i principi di uguaglianza, la dignità e l´integrazione sociale siano rafforzate; scambiare i modelli/prassi che ciascun partner ha applicato nel proprio Stato per meglio integrare nella vita sociale alcune categorie ad alto rischio di esclusione, come ad esempio i senzatetto; ridefinire i servizi di politica di assistenza sociale al fine di garantire una migliore qualità della vita dei soggetti svantaggiati. .  
   
   
PIRELLI & C. REAL DATI AL 31 MARZO 2007: RICAVI AGGREGATI PRO-QUOTA E RISULTATO OPERATIVO COMPRENSIVO DEI PROVENTI DA PARTECIPAZIONI IN FORTE CRESCITA RISULTATO OPERATIVO COMPRENSIVO DEI PROVENTI DA PARTECIPAZIONI: 47,3 MLN DI EURO (+22%) VENDITE AL 100% IMMOBILI: 641,3 MLN DI EURO (+41%)  
 
Milano,14 maggio 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. Real Estate riunitosi il 9 maggio ha esaminato e approvato i risultati di gestione del Gruppo al 31 marzo 2007. Pirelli Re è una management company che gestisce fondi e società proprietari di immobili e non performing loans nei quali coinveste con quote di minoranza (attività di investment & asset management) ed ai quali fornisce, così come ad altri clienti, tutti i servizi immobiliari specialistici, sia direttamente che tramite il network in franchising (attività di service provider). Pertanto, nella lettura delle grandezze qui di seguito riportate, si segnala che i ricavi aggregati pro-quota ed il risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni sono gli indicatori più significativi nell’esprimere rispettivamente la partecipazione al volume d’affari e l’andamento dei risultati del Gruppo. Andamento della gestione del Gruppo nel primo trimestre 2007 I ricavi aggregati pro-quota ammontano a 405,8* milioni di euro, in crescita del 38% rispetto al primo trimestre dello scorso anno (293,4 milioni di euro). I ricavi consolidati sono pari a 201* milioni di euro, con un incremento del 41% (142,1 milioni di euro al 31 marzo 2006). Il risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni è pari a 47,3 milioni di euro, in crescita del 22% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (38,9 milioni di euro). L’utile netto consolidato ammonta a 19 milioni di euro, a fronte di 30,1 milioni di euro del primo trimestre dello scorso anno. La variazione del risultato netto riflette in gran parte il significativo incremento degli oneri finanziari derivanti dall’acquisizione di Dgag, ancora consolidata nel primo trimestre. A fine trimestre, è avvenuta la prima fase di trasformazione della società tedesca secondo il modello di business della capogruppo, con il deconsolidamento di circa il 40% degli asset immobiliari acquisiti; nella seconda parte dell’anno verrà completato l’intero processo. Il patrimonio netto di competenza ammonta a 715,5 milioni di euro, rispetto ai 700,3 milioni di euro del dicembre 2006, con un aumento di 15,2 milioni di euro. La variazione deriva principalmente da un incremento dovuto al risultato del periodo (+19 milioni di euro) e da una riduzione generata dall’acquisto di azioni proprie. La posizione finanziaria netta è passiva per 966,9 milioni di euro, di cui 981 milioni attribuibili all’acquisizione di Dgag (96,4 milioni di euro al 31 dicembre 2006); la posizione finanziaria netta pro-forma al 31 marzo post deconsolidamento della società tedesca è stimata in circa 76 milioni di euro. La posizione finanziaria rettificata (espressa al lordo dei finanziamenti soci alle società partecipate con quote di minoranza) è passiva per 1. 299,7 milioni di euro (430,5 milioni di euro al 31 dicembre 2006); la posizione finanziaria rettificata pro-forma è stimata in circa 455 milioni di euro. Il gearing è pari 1,79, mentre il gearing pro-forma è stimato in circa 0,6 (0,61 al 31 dicembre 2006). Andamento dei principali settori di attività nel primo trimestre 2007 Attività di Investment & Asset Management - Nei primi tre mesi dell’anno l’attività di Investment & Asset Management ha registrato ricavi aggregati pro-quota pari a 281,8 milioni di euro, in crescita del 52% (184,9 milioni di euro al 31 marzo 2006). L’attività di valorizzazione del patrimonio ha generato vendite al 100% di immobili per 641,3 milioni di euro, con un incremento del 41%, e affitti per 120,8 milioni di euro (+12%). Le acquisizioni di immobili al 100% sono pari a 334,5† milioni di euro, a cui si aggiungono ad oggi ulteriori acquisizioni e impegni vincolanti per 295,7 milioni di euro, principalmente di non performing loans. Il risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni è pari a 39,1 milioni di euro, registrando una crescita del 35% (28,9 milioni di euro nel primo trimestre dello scorso anno). In particolare, si segnala l’incremento del 73% del risultato dei non performing loans, passato da 3 milioni di euro al 31 marzo dello scorso anno a 5,2 milioni di euro nel primo trimestre del 2007. Attività di Service Provider - L’attività dei servizi tecnici (facility-project e property) ha registrato ricavi per 88,2 milioni di euro, con un incremento del 23% (71,7 milioni di euro al 31 marzo 2006). Il risultato operativo, ammonta a 8,3 milioni di euro, a fronte di 6,9* milioni di euro nello stesso periodo dello scorso anno. Il Ros è pari al 9% (10% al 31 marzo 2006) e tiene conto dell’acquisizione di Ingest Facility avvenuta alla fine di febbraio per 50,3 milioni di euro, la cui integrazione, appena avviata, non ha ancora espresso le proprie potenzialità in termini di redditività. L’attività dei servizi commerciali ha chiuso il primo trimestre dell’anno con ricavi pari a 18,6 milioni di euro, a fronte di 21,5 milioni di euro nello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato operativo ammonta a 4,1 milioni di euro, rispetto a 7 milioni di euro al 31 marzo 2006. Il Ros è del 22% (33% nel primo trimestre del 2006); la diminuzione della redditività è dovuta da un lato all’evoluzione del modello di business sul mercato italiano che prevede un aumento dei portafogli core-core plus e dall’altro dall’attività in start up in Polonia e Germania. Al 31 marzo 2007, Pirelli Re Franchising ha commercializzato immobili su incarichi di Pirelli Re Agency per un valore di 126,9 milioni di euro (+37% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) e segnalato prodotti finanziari (mutui e contratti di leasing) per 47,9 milioni di euro (+11% rispetto al 31 marzo 2006). L’attività di credit servicing ha registrato ricavi pari a 7,6 milioni di euro, contribuendo al risultato operativo dell’attività di servizi per 1,2 milioni di euro (Ros del 16%). Non è possibile effettuare un confronto con l’andamento dell’attività nel primo trimestre del 2006 in quanto in precedenza non era consolidata linea per linea; la società rinominata Pirelli Re Credit Servicing è controllata al 100% dal novembre dello scorso anno. Eventi successivi al 31 marzo 2007 - In data 1 aprile 2007 Resident Baltic (partecipata al 40% da Pirelli Re), a perfezionamento dei contratti preliminari di acquisto in essere al 31 marzo 2007, ha acquistato alcuni asset immobiliari nelle città di Lubecca e Rostock in Germania ad un prezzo complessivo di 17,1 milioni di euro. In data 13 aprile Pirelli Re Facility Management (100% Pirelli Re) si è aggiudicata come capofila di un Raggruppamento Temporaneo d’Imprese 4 lotti della gara promossa da Consip per l’attivazione di convenzioni relative alla fornitura di servizi di facility management per immobili in uso alle pubbliche amministrazioni, a prevalente destinazione uffici. Il valore complessivo dei contratti di fornitura dei servizi, della durata di 4 anni, ammonta a circa 274,5 milioni di euro. In data odierna la joint venture tra Pirelli Re (33%) e Calyon (67%) ha perfezionato l’acquisizione di un portafoglio di non performing loans da Bnl-gruppo Bnp Paribas con un gross book value di circa 1,5 miliardi di euro; Bnp-paribas coinvestirà con una quota del 10%. Il patrimonio di crediti ipotecari in sofferenza gestito in esclusiva da Pirelli Re raggiunge un valore di circa 9,2 miliardi di euro a gross book value (circa 2,2 miliardi il net book value). Il Gruppo consolida così la propria posizione di leadership in Italia nell’asset management e special servicing di crediti ipotecari in sofferenza. Evoluzione della gestione prevista per il 2007 - Sulla base dei risultati raggiunti nel primo trimestre e delle informazioni disponibili, la Società conferma che, per l’intero esercizio 2007, si prevede una crescita del risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni superiore agli obiettivi del piano triennale 2006-2008 (Cagr 10-15%). § Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato, dopo l’acquisizione del 100% del capitale della Società Asset Management Npl, la fusione per incorporazione di quest’ultima in Pirelli & C. Real Estate. La fusione permette una razionalizzazione della struttura societaria e organizzativa. Nell’ambito della gestione di operazioni con parti correlate, il Consiglio ha infine adottato con decorrenza immediata criteri più rigorosi con riferimento ai Principi di comportamento per l’attuazione delle predette transazioni - ivi comprese quelle infragruppo - rendendo più stringente la procedura, che è operativa dal luglio 2002. Nel presente comunicato stampa, sono inseriti i seguenti indicatori alternativi di performance al fine di consentire una migliore valutazione sull’andamento della gestione del Gruppo Pirelli Re: i ricavi aggregati, esprimono il totale del volume d’affari del Gruppo e sono determinati dalla somma dei ricavi consolidati e dei ricavi delle società collegate, joint venture e fondi immobiliari nei quali il Gruppo partecipa; i ricavi aggregati pro-quota, esprimono la partecipazione al volume d’affari del Gruppo e vengono determinati dai ricavi consolidati integrati dal pro quota dei ricavi delle società collegate, joint venture e fondi immobiliari nei quali il Gruppo partecipa; il risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni, viene determinato dalla somma del risultato operativo, delle quote di risultato delle società valutate ad equity, dei proventi dai fondi immobiliari e dei dividendi delle società nei quali il Gruppo partecipa. ; la posizione finanziaria netta, rappresentata dal debito finanziario lordo ridotto della cassa e delle altre disponibilità liquide equivalenti, nonchè degli altri crediti finanziari; il gearing corrisponde al rapporto tra la posizione finanziaria netta al lordo dei finanziamenti soci e il patrimonio netto. .  
   
   
CASE POPOLARI: SFRUTTARE APPIENO I FONDI UE  
 
Strasburgo, 14 maggio 2007 - Il Parlamento chiede di rendere effettivo il diritto a un alloggio adeguato, di buona qualità e a prezzo abbordabile. Insiste quindi sulla necessità di rafforzare il diritto ai sussidi per gli alloggi e chiede aiuti per l´acquisto della prima casa. Invita poi gli Stati membri a utilizzare pienamente i fondi Ue per gli alloggi al fine di aiutare le persone più svantaggiate e rinnovare le case popolari. Occorrono anche incentivi mirati a favore delle zone rurali e delle città minori. Adottando la relazione di Alfonso Andria (Alde/adle, It) con 469 voti favorevoli, 38 contrari e 46 astensioni, il Parlamento sottolinea anzitutto che il diritto a un alloggio adeguato e di buona qualità a un prezzo ragionevole «è un diritto fondamentale importante» e chiede pertanto agli Stati membri l´adozione di disposizioni legislative nazionali volte a «rendere effettivo» tale diritto. I deputati, in proposito, auspicano che a livello europeo venga individuata una serie di indicatori di qualità che definiscano il concetto di "alloggio adeguato" e sottolineano l´importanza che l´Ue adotti una dichiarazione europea sugli alloggi sulla base della Carta adottata dall´Intergruppo Urban-logement del Parlamento. Il Parlamento insiste poi sulla necessità di rafforzare il diritto ai sussidi per gli alloggi con l´obiettivo dell´inserimento sociale e segnatamente con modalità che permettano una reale mobilità dei lavoratori e auspica che i decisori nazionali e locali adottino provvedimenti volti ad aiutare i giovani per l’acquisto della prima casa. Insiste, inoltre, sulla necessità di concepire politiche dell´alloggio nel contesto di una politica di assetto territoriale «che favorisca l´equilibrio sociale e l´eterogeneità sociale». Nella fase di definizione delle politiche di assetto territoriale nonché di pianificazione e realizzazione degli interventi, le autorità di gestione del territorio dovrebbero quindi tenere conto dell´accessibilità per i disabili e gli anziani per quanto riguarda gli alloggi e i servizi pubblici nonché i mezzi di trasporto urbani e prevedere zone di attività sportiva e ricreativa per bambini e giovani. Le autorità nazionali, regionali e locali sono inoltre invitate ad affrontare con urgenza l’eliminazione del fenomeno dei senzatetto. Il Parlamento riconosce che i problemi legati agli alloggi, in quanto questione a carattere nazionale, dovrebbero essere affrontati principalmente a livello locale ma, in tale prospettiva, ritiene che i comuni dovrebbero essere sostenuti. La Commissione, d´altra parte, è invitata a preparare uno studio che illustri la ripartizione delle competenze tra i livelli nazionale e locale nonché il quadro giuridico in materia di alloggi in tutti gli Stati membri. Sarà così possibile prendere decisioni informate e individuare gli eventuali campi d´azione dell´Ue in tale settore in modo da assicurare «un autentico valore aggiunto alle misure comunitarie». Dovrebbe anche effettuare uno studio in merito al costo e alla domanda di alloggi e al mercato immobiliare in generale, tenendo conto dell´eterogeneità dell´occupazione delle abitazioni, dei cambiamenti nelle strutture familiari tradizionali e delle circostanze specifiche dei giovani nonché dell´invecchiamento della popolazione. Gli Stati membri, invece, dovrebbero associare le città alla programmazione e alla gestione dei finanziamenti strutturali destinati al cofinanziamento delle azioni urbane ammissibili nell´ambito dei programmi operativi e delegare l´attuazione alle stesse. Il Parlamento invita gli Stati membri interessati a utilizzare pienamente i fondi comunitari nel settore degli alloggi, assicurando soprattutto la complementarità delle azioni sostenute dal Fesr, dagli strumenti finanziari Jessica e Jeremie, dal Settimo programma quadro per le attività di ricerca e dalle altre misure comunitarie, nazionali, regionali e locali in materia di alloggi e di rinnovo urbano. Una particolare attenzione deve essere assicurata all´ammodernamento e al rinnovo degli edifici residenziali nei quartieri storici delle città. Mentre la Commissione dovrebbe garantire che abitazioni adeguate siano messe a disposizione dei ceti svantaggiati della popolazione. Al riguardo, notando che la maggior parte delle case popolari non è situata in ambienti salubri e che la loro qualità non garantisce condizioni di vita sane, i deputati ritengono che le misure di sviluppo finanziate dal Fondo europeo di sviluppo regionale non dovrebbero essere utilizzate solo per promuovere la politica degli alloggi, ma anche per migliorare la salute degli abitanti degli alloggi sociali nonché dell´ambiente in cui vivono. Auspicano, inoltre che, nel quadro della revisione dei regolamenti sulla politica di coesione prevista per il 2009, si riapra il dibattito volto ad estendere a tutti gli Stati membri l´accesso ai fondi comunitari per il rinnovo delle case popolari ai fini del risparmio energetico e della tutela dell´ambiente, oggi previsto solo per alcuni paesi. Ma la ristrutturazione delle abitazioni a fini sociali e di efficienza energetica non è una questione meramente urbana. Il Parlamento pertanto sottolinea la necessità di tener conto dei problemi specifici degli alloggi nell’ambiente rurale al fine di favorire una politica equilibrata di pianificazione del territorio che impedisca la segregazione e lo spopolamento delle zone rurali, «soprattutto alla luce dei molteplici svantaggi di tali zone, quali bassi redditi, abitazioni sparse e fatiscenti nonché mancanza di alloggi in affitto, sociali o di altro genere». Nelle zone rurali è anche indispensabile proporre incentivi per l´acquisto, la riabilitazione e la ristrutturazione di vecchi edifici. Pertanto, la pubblicazione amministrazione dovrebbe fornire consulenza e orientamenti ai privati e ai professionisti che operano nel settore degli alloggi sociali, «migliorando in tal modo l´offerta di alloggi sociali pubblici e privati, nuovi e rinnovati». E´ anche sottolineata la specificità delle città minori, soprattutto per il ruolo che svolgono nello sviluppo delle zone rurali in termini di occupazione, assistenza sanitaria, istruzione, cultura e turismo. Il Parlamento, peraltro, pone l´accento sull´importanza delle questioni della sicurezza per quanto riguarda la criminalità, soprattutto nei quartieri svantaggiati, gli edifici (norme di costruzione e di gestione), le infrastrutture dell´elettricità e del gas, dell´acqua, della rete fognaria e del riscaldamento (sicurezza dei sistemi esistenti e delle tecnologie di riabilitazione, nonché sostituzione delle canalizzazioni obsolete). Sostiene poi la campagna avviata dalla Commissione a favore dell´energia sostenibile allo scopo di sensibilizzare i cittadini europei sulla necessità di ridurre i consumi domestici e le chiede di facilitare l´ampio uso nel settore dell´edilizia abitativa delle nuove tecnologie e dei materiali edili più efficaci che consentono di ridurre il consumo di energia. .  
   
   
EDILIZIA:APPROVATO PIANO STRAORDINARIO RESIDENZIALE PUBBLICA  
 
 Moruzzo, 14 maggio 2007 Come previsto dalla legge regionale n. 9 del febbraio 2007 (´Interventi per la riduzione del disagio abitativo per particolari categorie sociali´), la Giunta regionale ha approvato oggi, su proposta dell´assessore ai Lavori Pubblici, il Piano straordinario di edilizia residenziale pubblica del Friuli Venezia Giulia per la riduzione del disagio abitativo. Il documento sarà ora trasmesso ai ministeri delle Infrastrutture e della Solidarietà Sociale e delle Politiche per la Famiglia. Secondo il Piano, il fabbisogno di edilizia residenziale pubblica in locazione ammonta (al 15. 2. 2007) a 12. 307 domande per l´inter0 Friuli Venezia Giulia ed a 7. 462 relativamente - articolo 1 della legge regionale 9/2007 - ai Comuni capoluogo di Provincia, ai Comuni con essi confinanti e con popolazione superiore ai 10 mila abitanti ed ai Comuni ad alta tensione abitativa. In considerazione degli Accordi di programma stipulati lo scorso anno dalla Regione con le Ater saranno comunque messi a disposizione entro fine 2009 3. 017 alloggi, di cui 2. 301 nei Comuni individuati all´art. 1 della 9/2007. Il fabbisogno residuo, sempre a fine 2009, risulterà pari a 9. 290 alloggi, comprensivi dei 5. 161 individuati nei quattro capoluoghi provinciali, nei Comuni limitrofi con più di 10 mila abitanti e nelle aree considerate ad alta tensione abitativa. .  
   
   
APPROVATE LINEE STRATEGICHE PER ACCORDO CIPE  
 
 Moruzzo, 14 maggio 2007 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore per la Programmazione, ha definito l’ 11 maggio il Quadro strategico di un Accordo di programma che, nell´ambito dell´Intesa istituzionale di programma sottoscritta tra la Regione e il Governo nel 2001, si prevede di firmare entro il settembre di quest´anno. L´accordo è finalizzato all´utilizzo degli stanziamenti del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) a favore del Friuli Venezia Giulia. Le linee guida dell´Accordo di programma, che sarà ora elaborato dalla direzione Generale della Regione assieme alla direzione centrale Attività produttive, prevedono il recupero di aree e la realizzazione di infrastrutture in zone industriali di interesse regionale, con una particolare attenzione alla tutela della salute dei cittadini e dell´ambiente. Nel Quadro strategico sono individuate due priorità: la bonifica dell´area ex Ekorecuperi da parte del Consorzio per lo sviluppo industriale del Comune di Monfalcone e dell´area ex Biessefin da parte del Consorzio per lo sviluppo industriale della Zona dell´Aussa Corno. Sono a disposizione risorse pari a 4,843 milioni di euro, di cui 3,595 stanziati dal Cipe, 1,085 dalla Regione e 163 mila da parte di altri soggetti. Tra il marzo del 2003 e il luglio del 2006 la Regione ha già firmato con il Governo, all´interno dell´Intesa istituzionale di programma, 14 Accordi di programma quadro. .  
   
   
BUZZI UNICEM SPA RISULTATI AL 31 MARZO 2007: MINOR CONTRIBUTO DAGLI STATI UNITI, PENALIZZATI DA UN MERCATO RESIDENZIALE DEBOLE E DA UN EFFETTO CAMBIO SFAVOREVOLE  
 
 Casale Monferrato (Al) 14 maggio 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem Spa si è riunito in data 11 Maggio 2007 per l’esame della relazione trimestrale consolidata al 31 marzo 2007.
Dati consolidati Gen - Mar 07 Gen - Mar 06 % 07/06
Vendite di cemento m ton 7,1 6,3 +13,0
Vendite di calcestruzzo m mc 3,6 3,3 +9,6
Fatturato €m 696,3 637,0 +9,3
Margine Operativo Lordo €m 130,7 119,7 +9,2
Utile netto €m 50,3 34,4
Utile netto escluse quote terzi €m 40,7 29,1
Mar 07 Dic 06 Var.
Indebitamento netto €m 734,9 609,0 125,9
Nel primo quarto del 2007 il mercato delle costruzioni si è mantenuto su livelli particolarmente elevati in tutti i paesi europei in cui Buzzi Unicem opera, favoriti da condizioni climatiche miti, con temperature molto al di sopra delle medie stagionali. Viceversa negli Stati Uniti, oltre al perdurare della situazione di debolezza nella domanda residenziale, si sono susseguiti eventi meteorologici che hanno negativamente influenzato il settore costruzioni. Il mercato messicano ha registrato una crescita soddisfacente, seppur più moderata rispetto all’esercizio precedente. Rispetto al medesimo periodo del 2006, i prezzi di vendita del cemento in valuta locale presentano una dinamica favorevole quasi ovunque; fanno eccezione l’Italia, la Repubblica Ceca ed il Messico ove i ricavi medi unitari sono in linea con l’anno precedente. Perdura una marcata pressione sui costi di produzione, guidata dai rincari dei combustibili. Nel periodo in esame, le vendite di cemento del gruppo si sono attestate a 7,1 milioni di tonnellate, +13,0% rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio. In tutte le aree geografiche in cui Buzzi Unicem opera il progresso dei volumi è stato significativo, ad esclusione degli Stati Uniti d’America dove le quantità vendute sono diminuite del 12,6%. In particolare a trainare le vendite è stato l’apporto favorevole dell’Est Europa, seguito da Lussemburgo, Germania, Italia e Messico. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato hanno raggiunto quota 3,6 milioni di metri cubi, +9,6% rispetto ai primi tre mesi del 2006: l’andamento è stato negativo in Stati Uniti (-13,1%) e, moderatamente, anche in Italia (-1,7%), mentre si sono ben comportate tutte le altre aree di attività. Il fatturato consolidato è aumentato del 9,3% da 637,0 a 696,3 milioni ed il margine operativo lordo è stato di 130,7 milioni (+11,0 milioni ovvero +9,2%); al netto delle componenti non ricorrenti l’incremento a tutto marzo del margine operativo lordo sarebbe stato di 13,7 milioni (+11,7%). Le variazioni nel perimetro di consolidamento hanno determinato una riduzione di 5,3 milioni nel fatturato e di 2,8 milioni nel margine operativo lordo. L’impatto delle variazioni dei tassi di cambio sulle due grandezze è stato invece negativo per 25,4 e 6,8 milioni rispettivamente. Dopo ammortamenti per 49,1 milioni (48,8 milioni nel primo trimestre 2006) il risultato operativo è salito a 81,6 milioni (70,8 milioni nel 2006). Gli oneri finanziari sono fortemente diminuiti rispetto ai primi tre mesi del 2006, da 22,2 a 9,9 milioni, grazie alla riduzione dell’indebitamento netto, al miglioramento dei rendimenti ottenibili sulle disponibilità liquide ed all’apporto positivo delle componenti più volatili (differenze cambio, strumenti derivati). Per effetto di quanto esposto, l’utile prima delle imposte è passato da 47,8 a 73,0 milioni ed il conto economico chiude con un utile netto di 50,3 milioni (erano 34,4 milioni a fine marzo 2006), di cui 40,7 milioni di spettanza degli azionisti della società e 9,6 milioni degli azionisti terzi. Il flusso di cassa del periodo si è attestato a 99,4 milioni (83,2 milioni il corrispondente valore nel 2006). L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2007 ammonta a 734,9 milioni, +125,9 milioni rispetto al dicembre 2006; il peggioramento è principalmente imputabile all’esborso sostenuto per l’acquisto delle minoranze Dyckerhoff. Nei primi tre mesi dell’esercizio in corso, il gruppo ha inoltre investito 65,1 milioni in immobilizzazioni tecniche. Il patrimonio netto del gruppo a fine trimestre, inclusa la quota spettante agli azionisti terzi, ammonta a 2. 285,6 milioni, contro i 2. 425,4 milioni del 31 dicembre 2006; ne deriva un rapporto indebitamento finanziario/patrimonio netto pari a 0,32 (era 0,25 a fine 2006). Italia - Nei primi mesi dell’anno le vendite di cemento sono cresciute dell’11,5%, con ricavi medi unitari stabili rispetto al 2006. I volumi di vendita di calcestruzzo preconfezionato hanno risentito di una stasi del mercato ordinario. E’ incerto il sostegno che potrà venire dalle opere pubbliche nel prosieguo dell’esercizio, dal momento che l’apertura di nuovi cantieri è stata “congelata” dal potere esecutivo. I prezzi sono lievemente migliorati, ma non al punto tale da compensare pienamente il previsto aumento dei costi. Nel complesso il fatturato Italia è passato da 224,0 milioni a 234,7 milioni (+4,8%) mentre il margine operativo lordo ha raggiunto 40,9 milioni (+5,5%). Germania e Lussemburgo - In Germania, le vendite di cemento dei primi tre mesi dell’anno sono aumentate del 26,8%, grazie ad un mercato delle costruzioni finalmente in ripresa e ad un confronto anno su anno assai favorevole (clima mite). Nel settore calcestruzzo preconfezionato si è ugualmente registrato un forte aumento dei volumi (+31,3%). I ricavi medi unitari sono migliorati in entrambi i settori di attività. Il fatturato si è attestato a 99,5 milioni (79,6 milioni del 2006) ed il margine operativo lordo è passato da -2,1 a 3,3 milioni di euro, con un miglioramento di 5,4 milioni. Al netto delle componenti non ricorrenti il miglioramento sarebbe stato di 4,7 milioni. In Lussemburgo, le vendite di cemento hanno avuto un andamento molto positivo (+60,9%). Il fatturato complessivo è passato da 13,3 a 20,7 milioni. Il margine operativo lordo è altresì in crescita da 1,2 a 2,1 milioni (aumento di 0,9 milioni). Al netto dei proventi non ricorrenti (plusvalenza da cessione Eurobeton nel 2006) tale incremento sarebbe stato pari a 4,3 milioni. Europa Centro Orientale - Trainate, nell’ordine, da Polonia, Ucraina, Repubblica Ceca e Russia le vendite di cemento nell’area sono aumentate del 55,2%, sospinte da condizioni climatiche eccezionalmente miti. I prezzi espressi in valuta locale hanno manifestato un’evoluzione molto favorevole in Ucraina e Russia; la stessa dinamica positiva, anche se meno accentuata, si è manifestata in Polonia mentre i prezzi in Repubblica Ceca non hanno subito variazioni di rilievo. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato hanno concorso all’ottimo andamento sopra evidenziato, facendo segnare un +64,7% in volume, grazie a Polonia, Repubblica Ceca ed all’espansione delle attività in Ucraina. Il fatturato ed il margine operativo lordo realizzati nell’area hanno mostrato un incremento rispettivamente del 87,2% (da 61,6 a 115,3 milioni) e del 330,1% (da 6,5 a 27,8 milioni); il progresso dei risultati è attribuibile a tutti i paesi, ma il contributo più rilevante si è manifestato in Ucraina e Polonia. Stati Uniti d’America - Nel periodo in esame, le vendite di cemento sono diminuite del 12,6%; è proseguito infatti il rallentamento degli investimenti in edilizia residenziale, ulteriormente amplificato da condizioni meteo avverse rispetto all’esercizio precedente, che invece aveva beneficiato di un clima sostanzialmente mite. I ricavi medi unitari si sono comunque mantenuti stabili rispetto ai valori di uscita del 2006. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato hanno registrato una diminuzione del 13,1% rispetto al primo trimestre 2006. Il fatturato è così passato da 210,6 a 175,6 milioni (-16,6%), con un margine operativo lordo anch’esso in diminuzione da 51,3 a 33,7 milioni di euro (-34,4%). Escludendo gli effetti legati alla debolezza del dollaro, la variazione sfavorevole delle due grandezze citate sarebbe stata del 9,1% e del 28,5% rispettivamente. Messico (consolidamento al 50%) - Le vendite di cemento della collegata Corporación Moctezuma, grazie al contributo della nuova linea produttiva di Cerritos, sono aumentate del 17,7%, accompagnate da prezzi medi di vendita in valuta locale sostanzialmente invariati. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato hanno fatto segnare un progresso del 12,8%, con prezzi leggermente superiori allo stesso periodo dello scorso esercizio, ma in ogni caso sotto il tasso d’inflazione nel periodo. Il fatturato ed il margine operativo lordo, tradotti in euro, hanno avuto un andamento divergente: +4,5% il fatturato (da 49,0 a 51,2 milioni) e -4,7% il margine operativo lordo (da 24,1 a 22,9 milioni). Da rilevare che parte di tale erosione dei margini è imputabile alla modifica del mix di vendita da cemento in sacchi (con maggiore marginalità) a cemento sfuso. L’effetto cambio ha influito negativamente sul fatturato per 6,8 milioni e sul margine operativo lordo per 3,1 milioni. Al netto di tale effetto le due grandezze si sarebbero mosse al rialzo rispettivamente del 18,5% e del 8,1%. Evoluzione prevedibile dell’attività per l’esercizio in corso - Il primo trimestre si è chiuso con risultati molto incoraggianti, ma a causa dell’influenza che ha avuto il fattore stagionale, essi sono da considerare non molto significativi rispetto all’evoluzione prevedibile per l’intero esercizio. Riteniamo in ogni modo verosimile che le condizioni di mercato, nelle quali hanno operato le diverse aree geografiche durante il primo trimestre, possano proseguire anche nei prossimi mesi e che le variazioni positive e/o negative di volumi, prezzi e risultati tenderanno ad attenuarsi notevolmente. Pertanto, ci attendiamo che i risultati operativi del corrente 2007, al netto dei ricavi e costi non ricorrenti, possano raggiungere un livello simile a quello, molto soddisfacente, dell’esercizio precedente. .
 
   
   
ARCHITETTI E INDUSTRIALI DA USA E PAESI ARABI PER CONOSCERE I LAPIDEI SARDI  
 
Cagliari, 14 maggio 2007 - Una delegazione di architetti e operatori commerciali del settore dei materiali da costruzione, provenienti dagli Stati Uniti e dai Paesi Arabi, sarà in Sardegna dal 17 al 19 maggio per incontrare un gruppo di imprese isolane, approfondire la conoscenza dei materiali lapidei prodotti nell´isola e avviare nuove relazioni commerciali e produttive. La missione, promossa dall´assessorato regionale dell´Industria con la collaborazione dell´Istituto nazionale per il commercio estero (Ice) e di Sardegna Ricerche, si inserisce in un progetto biennale che coinvolge sinergicamente altre regioni italiane, per promuovere e valorizzare i materiali lapidei nazionali nei mercati esteri. Lo svolgimento della missione fa seguito alle attività istituzionali compiute negli ultimi mesi, tra le quali l´esposizione di materiali sardi (forniti dalle aziende aderenti al progetto) al Festival Zodchestovo di Mosca e alla Convention Aia di San Antonio (Texas), dedicate specificatamente agli architetti. La missione in Sardegna prevede un seminario di presentazione dei materiali lapidei sardi, visite ad alcuni siti produttivi e agli stabilimenti di trasformazione, incontri mirati per l´avvio e la definizione di attività di partnership produttive e commerciali. La capacità di innovazione del prodotto e del suo utilizzo, accompagnata dalle attività di sensibilizzazione rivolte a progettisti e architetti, costituisce un fattore di competitività in grado di contrastare la concorrenza di altri Paesi produttori (su tutti Cina, Brasile, Turchia e Argentina), che sfruttano la leva del prezzo per conquistare i mercati esteri. .  
   
   
ITALIA: FORUM INTERNAZIONALE DELLE UTILITIES  
 
Bruxelles, 14 maggio 2007 - L´11 maggio si terrà a Venezia una tavola rotonda sulla liberalizzazione del mercato energetico nell´Unione europea. Durante la giornata conclusiva dell´11° forum internazionale delle utilities si terrà una tavola rotonda seguita da un intervento del ministro dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani e da una visita all´Enel. La manifestazione offrirà ai partecipanti l´opportunità di incontrarsi e discutere temi attuali e urgenti del settore energetico. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Mecforum. It/ .  
   
   
AI NASTRI DI PARTENZA LA TURBINA A GAS PIÙ GRANDE E POTENTE DEL MONDO APPENA USCITA DAL SITO PRODUTTIVO DI BERLINO LA TURBINA FIRMATA SIEMENS È IN VIAGGIO PER LA CENTRALE DI IRSCHING IN BAVIERA. I NUMERI DEL RECORD: 340MW PARI A 1100 PORSCHE 911, 60% DI EFFICIENZA E UN RISPARMIO DI 40.000 TONNELLATE DI CO2 ALL’ANNO.  
 
Milano, 14 maggio 2007 - Costruita da Siemens nel sito produttivo di Huttenstrasse a Berlino, la turbina comincerà il suo viaggio verso Irsching in Baviera. Il percorso impiegherà 20 giorni. La macchina, denominata “Sgt5-8000h”, è lunga 13 metri, alta cinque e pesante oltre 440 tonnellate. Per testare la turbina prototipo, Siemens, in collaborazione con E. On, ha realizzato una centrale sperimentale a Irsching nelle vicinanze di Ingolstadt. La turbina a gas stabilirà nuovi parametri in termini di output, efficienza, costi di ciclo di vita, emissioni e flessibilità operativa. La capacità di 340 megawatts (Mw) è quasi equivalente a quella di 1100 Porsche 911 o di 13 motori jumbo jet. Dopo la fase di test l’impianto sarà ampliato e trasformato in una centrale a ciclo combinato ad alta efficienza dove la turbina sarà in grado di massimizzare la performance totale dell’impianto: 530Mw e un’efficienza massima di oltre il 60% – la migliore efficienza raggiunta in precedenza era del 58%. I due punti percentuali di efficienza consentiranno di risparmiare combustibile e allo stesso tempo di ridurre le emissioni di Co2, circa 40mila tonnellate all’anno. “L’output di questa turbina è sufficiente a fornire elettricità per l’intera popolazione di una città come Amburgo,” ha dichiarato Wolf-dietrich Krüger, capo della divisione Turbine a Gas di Siemens Power Generation. Circa 250 tecnici e ingegneri Siemens hanno lavorato nell’ultima fase di sviluppo. Altri 500 lavoratori sono stati coinvolti nella produzione del prototipo. Siemens sta investendo circa 550 milioni di euro per lo sviluppo della macchina, e la costruzione, finanziamento e validazione della centrale di energia. L’inizio attività della nuova turbina di Irsching è prevista per novembre 2007. Dopo una positiva fase di prova, la centrale sarà rilevata da E. On Kraftwerke nel 2011. Le turbine a gas sono una combinazione unica di ingegneria meccanica pesante tradizionale e di tecnologia ultramoderna. Parti minuscole e parti che pesano molte tonnellate – in totale più di 7000 parti – sono assemblate insieme usando i più avanzati metodi con la precisione di un orologiaio. I tecnici e gli ingegneri Siemens impiegano diversi mesi per la produzione di una turbina a gas. A giocare un ruolo decisivo sono soprattutto le palette fissi e mobili, responsabili dell’efficienza della turbina. Le palette fisse e mobili di una turbina avanzata sono capolavori di ingegneria, unione di precisione e performance. Le palette impiegate nell’ultima generazione di turbine a gas di Siemens sono in grado di tollerare temperature di quasi 1500 gradi Celsius, grazie al perfezionamento del sistema di raffreddamento. Oltre 550 turbine a gas sono state ad oggi prodotte nello stabilimento per essere consegnate in oltre 60 paesi in tutto il mondo. .  
   
   
EURATOM: 50 ANNI DI SUCCESSI, MA OCCORRE UNA RIFORMA  
 
Bruxelles, 14 maggio 2007 - Nel rilevare l´importante ruolo del nucleare a favore dell´approvvigionamento energetico dell´Ue e il suo basso impatto ambientale, il Parlamento chiede una riforma generalizzata del Trattato Euratom. Se la scelta nucleare spetta agli Stati membri, è necessario porre la sicurezza al centro delle attività Euratom e implicare il Parlamento nel processo decisionale. Occorre poi sviluppare la ricerca e la formazione, e aumentare gli investimenti per affrontare la concorrenza internazionale. Adottata con 406 voti favorevoli, 175 contrari e 44 astensioni, la relazione di Eugenijus Maldeikis (Uen, Lt) sottolinea anzitutto che le attuali riflessioni sulla permanenza del trattato Euratom «sono indissociabili dagli obiettivi perseguiti dalla Commissione in favore di una politica europea dell´energia più sicura, più sostenibile, più competitiva» e contribuiscono alla lotta al cambiamento climatico, come annunciato nella recente comunicazione della Commissione del 10 gennaio 2007. In proposito, il Parlamento ricorda che, grazie soprattutto al trattato Euratom, l´energia nucleare produce, a partire da 152 reattori diffusi nei 15 Stati membri fino al 2006, il 32% dell´elettricità europea. Si tratta, è sottolineato, della parte più importante dell´elettricità non proveniente dal carbone dell´Unione europea, «e una delle più competitive», in grado di «contribuire agli obiettivi di una politica energetica per l´Europa». Precisa inoltre che l´energia nucleare eviterebbe più di 300 milioni di tonnellate di emissioni di Co2 nel 2010, "ossia la produzione di un parco automobili di 100 milioni di unità". I deputati sottolineano poi che, a partire dal 1957 e dalla firma del trattato Euratom, l´Unione europea è divenuta il leader mondiale dell´industria nucleare e uno dei principali attori della ricerca nucleare nel settore della fissione e della fusione termonucleari controllate. Notano inoltre che l´industria europea ha saputo sviluppare tecnologie autoctone e che il dominio della quasi totalità del ciclo del combustibile offre all´Ue «garanzie di indipendenza dal punto di vista industriale e tecnologico», in particolare in materia di arricchimento del combustibile. D’altra parte, il Parlamento rileva che il consenso del 1957 sull´energia nucleare «non esiste più tra gli Stati membri» e che le aspettative riposte nell´energia nucleare espresse nel trattato Euratom cinquanta anni fa «sono cambiate». Queste, è sottolineato, vertono ormai maggiormente sulla necessità di disporre di un quadro giuridico solido per controllare lo sfruttamento dell´energia nucleare nell´Unione europea e per accompagnare l´integrazione nell´Ue di paesi che utilizzano il nucleare. I deputati, peraltro, riconoscono che Euratom ha consentito di tutelare le persone, i lavoratori e l´ambiente dalle radiazioni ionizzanti, di sviluppare la ricerca nei settori della gestione dei rifiuti e della sicurezza delle installazioni e di attuare un controllo di sicurezza sui materiali fissili in Europa. Ricordando infatti che Euratom è all´origine di un centro comune di ricerca, chiedono che un programma di ricerca e sviluppo nucleare venga inserito nel bilancio del programma quadro generale in materia di ricerca. Stimano inoltre che la legislazione sviluppata nel quadro di Euratom debba «rimanere sotto la responsabilità dell´Unione europea», per garantire che le norme fondamentali in materia di protezione dei lavoratori e della popolazione in generale «vengano applicate ed ampliate fino a comprendere l´ambiente». Il Parlamento sottolinea poi che la portata di tale legislazione ha egualmente integrato la protezione degli Stati membri confinanti e degli Stati terzi all´Unione europea, «grazie all´attuazione di controlli permanenti sullo smaltimento di residui radioattivi e all´adozione di norme sui trasferimenti di combustibili usati e dei rifiuti radioattivi, sulla protezione della catena alimentare e sulle situazioni di emergenza radiologica». D’altra parte, considera che i controlli di sicurezza rappresentano uno dei maggiori successi dell´applicazione del trattato Euratom e forniscono alla Commissione i mezzi per documentare in maniera precisa gli stock e i flussi di materiali nucleari nell´Unione europea. Nel rilevare che le disposizioni principali del trattato Euratom non sono mai state modificate sin dalla sua entrata in vigore il 1° gennaio 1958, il Parlamento conferma che, in virtù del principio di sussidiarietà, «spetta ad ogni singolo Stato membro decidere se ricorrere o meno all´energia nucleare». D’altra parte, osserva che, da lunghi anni, si riconosce che la promozione dell´energia nucleare attraverso il trattato Euratom «non impone alcun obbligo, ma fissa un quadro giuridico di utilità comune». I deputati constatano poi che offre ai paesi che hanno scelto l´opzione nucleare gli strumenti per il suo sviluppo (imprese comuni, sostegno alla ricerca e prestiti Euratom) ma, al contempo, li vincola ad un denso quadro normativo (protezione sanitaria, controllo di sicurezza, approvvigionamento), «in maniera da rassicurare gli Stati membri che non hanno scelto tale opzione». Sono inoltre del parere che, indipendentemente dalla diversità delle opinioni in materia di energia nucleare, le disposizioni del trattato Euratom «sono state estremamente utili e dovrebbero essere attentamente coordinate con le disposizioni in materia di salute e sicurezza del trattato Ce». Verso una riforma del trattato Il trattato Euratom, «malgrado le gravi imperfezioni, resta, per il momento, un quadro giuridico indispensabile», tanto per gli Stati membri che vogliono sviluppare la loro filiera di reattori quanto per gli Stati membri che desiderano soltanto beneficiare di un arsenale giuridico che protegge loro stessi, le loro popolazioni e il loro ambiente. L´ue deve quindi difendere la sua leadership dal punto di vista industriale e tecnologico anche per far fronte agli attori che stanno rilanciando con vigore le loro attività nucleari (Russia, Stati Uniti) e tenendo conto dell´emergere di nuovi attori mondiali del nucleare (Cile e India), «futuri concorrenti dell´Unione europea a medio termine». Inoltre, il Parlamento considera che l´assenza di tale quadro giuridico porterebbe ad una rinazionalizzazione della politica nucleare in Europa e, quindi, a una regressione dell´acquis comunitario, rischiando così un´insicurezza giuridica pericolosa per l´insieme dei 27 Stati membri. Ma, a prescindere dalla possibilità di effettuare adeguamenti a breve termine, ritiene tuttavia che sia necessaria una revisione generalizzata del trattato Euratom per colmare il deficit democratico e porre le questioni relative alla sicurezza comune al centro delle attività nucleari dell´Unione e dei suoi Stati membri. I deputati ritengono infatti inaccettabile il fatto che il Parlamento sia quasi completamente escluso dal processo legislativo Euratom e che venga unicamente consultato su uno solo dei dieci capitoli del trattato. Pertanto chiedono di rinnovare le procedure decisionali per permettere di associare strettamente il Parlamento europeo ai lavori legislativi nel settore nucleare, di renderli più trasparenti e di implicare i cittadini dell´Unione, estendendo la procedura di codecisione alla normativa di base del Trattato. Inoltre, facendo proprio un emendamento dei Verdi/ale, il Parlamento ribadisce la sua richiesta di convocare una conferenza intergovernativa per procedere alla revisione completa del trattato Euratom, abrogare le sue disposizioni obsolete e mantenere il regime regolamentare dell´industria nucleare a livello dell´Ue. Sarà poi necessario rivedere le restanti disposizioni «alla luce di una politica energetica moderna e sostenibile» e incorporare quelle pertinenti in un capitolo separato dedicato all´energia. Il Parlamento rileva poi l´urgenza di sviluppare, a livello comunitario, una robusta normativa nei settori della sicurezza nucleare, della gestione delle scorie radioattive e dello smantellamento delle installazioni nucleari. Chiede quindi di prendere le misure necessarie a garantire che ricerca e sviluppo che promuovono un uso sicuro del nucleare ricevano tutta l´attenzione e il sostegno possibili. La Commissione dovrebbe quindi presentare nuove proposte di direttive sulla sicurezza delle installazioni nucleari, sulla gestione delle scorie e sulla chiusura e la disattivazione delle installazioni nucleari tenendo conto del principio "chi inquina paga". Più sforzi nella formazione e maggiori investimenti I deputati, inoltre, sollecitano lo sviluppo di programmi di insegnamento e di formazione del settore nucleare a livello europeo, anche al fine di garantire il necessario mantenimento delle competenze e delle appropriate risorse umane per «preservare l´opzione nucleare aperta in base a un´industria europea sostenibile e competitiva». Andrebbe poi elaborato un meccanismo di coordinamento a livello europeo delle migliori prassi nazionali per la protezione radiologica dei lavoratori e della popolazione. Il Consiglio, tenendo conto dell´obiettivo della sicurezza dell´approvvigionamento e della riduzione delle emissioni di Co2, dovrebbe definire una politica coordinata che possa promuovere gli investimenti volti ad allungare il ciclo di vita e a migliorare le prestazioni dei reattori esistenti, nonché gli investimenti in nuove capacità. Cooperazione internazionale I deputati esprimono rammarico per l´assenza di un corpus legislativo riguardante regole armonizzate che presenti un autentico valore aggiunto, in particolare rispetto al quadro internazionale esistente, nel settore della sicurezza nucleare, della gestione dei rifiuti radioattivi e dello smantellamento delle installazioni nucleari. Il Parlamento sollecita quindi una cooperazione internazionale intensa ed esorta a rafforzare continuamente i legami avviati con l´Aiea. Si potranno così evitare sovrapposizioni nelle rispettive azioni e garantire il più alto livello di protezione nei settori della protezione radiologica, della sicurezza e della non proliferazione nucleare. Occorre infine proseguire ad alto livello la collaborazione internazionale in materia di ricerca e di sviluppo, come nel caso del progetto Iter o nel quadro del Forum internazionale sui reattori di quarta generazione. .  
   
   
RELAZIONE DELL´ONU PONDERA I PRO E I CONTRO DEI BIOCOMBUSTIBILI  
 
 Bruxelles, 14 maggio 2007 - Molti considerano i biocombustibili come la panacea per la carenza di energia e per i problemi ambientali e di povertà a livello mondiale. Ma una nuova relazione delle Nazioni Unite ipotizza che, se pianificate in modo sbagliato, queste nuove fonti energetiche possono causare tanti problemi quanti ne risolvono. Le moderne tecnologie bioenergetiche che producono calore, elettricità e carburanti per i trasporti stanno progredendo rapidamente, e di recente molta attenzione è focalizzata sui biocarburanti liquidi, in particolare l´etanolo e il biodiesel. La produzione globale di questi biocarburanti è raddoppiata negli ultimi cinque anni e probabilmente raddoppierà ancora nei prossimi quattro. Molti paesi in tutto il mondo, dall´Argentina alla Malesia all´India e allo Zambia, hanno attuato negli ultimi anni nuove politiche in materia di bioenergia. La politica energetica dell´Ue prescrive che entro il 2020 almeno il 10% di tutto il combustibile dovrà provenire dai biocombustibili. Non sorprende che l´interesse globale per la bioenergia sia cresciuto rapidamente negli ultimi anni, scrive Mats Karlsson, presidente di Un-energy, che ha elaborato la relazione «Sustainable Bioenergy: A Framework for Decision Makers». «Che c´è di più allettante dell´energia "fatta in casa", essenzialmente da fotosintesi alimentata da sole e acqua, con nuovi posti di lavoro e nuove opportunità di sviluppo da sfruttare?». Infatti, lo sviluppo delle industrie bioenergetiche, compresi i biocombustibili, potrebbe fornire servizi energetici puliti a milioni di utenti che attualmente ne sono privi, si dice nella relazione. Ad esempio, cucinare usando le tradizionali fonti di bioenergia, quali il legno, ha causato non pochi problemi in termini di salute e di sicurezza alle persone che vivono nei paesi in via di sviluppo, in particolare le donne, problemi che a loro volta le hanno respinte in un ciclo di povertà. L´accesso a fonti energetiche più moderne potrebbe contribuire a ridurre questi problemi, sollevando vaste popolazioni dalla povertà. Le nuove industrie bioenergetiche potrebbero inoltre assumere un ruolo significativo riguardo alla creazione di posti di lavoro e generare reddito, in particolare nelle zone rurali in alcune delle regioni più povere del mondo, dal momento che la grande maggioranza dell´occupazione nel settore della bioenergia riguarda l´agricoltura, i trasporti e la trasformazione. Tuttavia, fa presente la relazione, questa prosperità comporta altri problemi. In primo luogo, la domanda di terreni da destinare alle colture bioenergetiche potrebbe comprimere altri usi, in particolare le colture per fini alimentari, il che potrebbe provocare un aumento dei prezzi dei prodotti di base, quali i cereali. Analogamente, dal momento che anche la produzione di materie prime per biocarburanti richiede grandi quantità di risorse idriche, l´acqua potrebbe essere meno prontamente disponibile per gli usi domestici, minacciando così la salute e la sicurezza alimentare di vaste popolazioni. In secondo luogo, dato che i biocombustibili in particolare sono prodotti e trasformati su vasta scala, gli autori temono che una transizione verso questi combustibili potrebbe estromettere gli agricoltori più poveri del mondo dalle loro terre, relegandoli in una maggiore povertà. La relazione sottolinea inoltre l´impatto che la produzione di biocombustibili potrebbe avere sull´ambiente. In base alla scelta delle materie prime e a ciò che esse sostituiscono, metodi agricoli adeguati, quali l´intercoltura e la rotazione, possono avere un impatto nullo e persino positivo sull´ambiente circostante, sostiene la relazione. Ma le colture sviluppate a fini energetici tendono in genere ad avvalersi della monocoltura su larga scala, e la relazione fa presente che potrebbero portare a una significativa perdita di biodiversità, all´erosione del suolo e alla lisciviazione dei nutrienti. I casi più eclatanti sono in India, Sri Lanka e Tailandia, dove le colture per biocombustibili hanno già comportato una deforestazione su ampia scala. Anche colture diverse e più sostenibili destinate a fini energetici potrebbero avere un impatto ambientale negativo se prendono il posto delle foreste selvagge e delle praterie, si legge nella relazione. Altri potenziali impatti sono l´eutrofizzazione dell´acqua, l´acidificazione dei suoli e delle acque superficiali, e anche l´esaurimento dello strato di ozono. Il documento conclude suggerendo un quadro per i responsabili delle decisioni al fine di incoraggiare la produzione e l´uso sostenibili dei biocombustibili e di altre fonti bioenergetiche per offrire i massimi benefici ai poveri e all´ambiente. Per quanto riguarda le attività di ricerca e sviluppo, invita i governi a finanziare attività di interesse pubblico, compresa la ricerca di base senza applicazioni commerciali immediate, nonché iniziative volte a individuare i bisogni in campo bioenergetico e le esigenze dei settori di ricerca politica. Per leggere la relazione consultare: http://esa. Un. Org/un-energy/pdf/susdev. Biofuels. Fao. Pdf .  
   
   
ENI ANNUNCIA I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2007 TARGET DI CRESCITA DELLA PRODUZIONE NEL 2007-2010 IN AUMENTO DAL 3% AL 4% UTILE NETTO ADJUSTED: €2,68 MILIARDI (-9,3%) UTILE NETTO: €2,59 MILIARDI (-13%)  
 
San Donato Milanese, 14 maggio 2007 – Il Consiglio di Amministrazione Eni ha esaminato il 10 maggio sera i risultati consolidati del primo trimestre 2007 (non sottoposti a revisione contabile). Paolo Scaroni, Amministratore Delegato, ha commentato: "In un trimestre caratterizzato dall´impatto negativo della flessione dei prezzi del petrolio, del rafforzamento dell´euro e del clima eccezionalmente mite rispetto allo stesso periodo del 2006, Eni ha conseguito risultati eccellenti al top del settore in Europa. Nei primi mesi di quest´anno abbiamo portato a termine con successo l´acquisizione di importanti asset petroliferi che daranno un contributo decisivo alla nostra strategia di crescita nei prossimi anni. "
Iv trim. I trim. I trim.
2006 2006 2007 Var. %
Risultatieconomici(€ milioni)
3. 957 Utile operativo 5. 595 5. 105 (8,8)
4. 776 Utile operativo adjusted(a) 5. 533 5. 253 (5,1)
1. 520 Utile netto(b) 2. 974 2. 588 (13,0)
0,41 -per azione (€) (c) 0,80 0,70 (12,5)
1,06 -per Adr ($) (c) (d) 1,92 1,83 (4,7)
2. 355 Utile netto adjusted(a)(b) 2. 954 2. 680 (9,3)
0,64 -per azione (€) (c) 0,79 0,73 (7,6)
1,65 -per Adr ($) (c) (d) 1,90 1,91 0,5
(a) Per la definizione e la riconduzione degli utili nella configurazione adjusted, che escludono l’utile/perdita di magazzino e gli special litem, v. Il paragrafo “Riconduzione dell’utile operativo e dell’utile netto a quelli adjusted” a pag 16. (b) Utile di competenza Eni. (c) Interamente diluito. L’ammontare in dollari è convertito sulla base del cambio medio di periodo rilevato dalla Bce. (d) Un Adr rappresenta 2 azioni. Highlight finanziari L’utile operativo adjusted di €5,25 miliardi è diminuito del 5,1% rispetto al primo trimestre 2006 per effetto della flessione della performance operativa della divisione Exploration & Production attribuibile principalmente all’impatto negativo dell’apprezzamento del 9% dell’euro rispetto al dollaro, alla minore produzione venduta e alla riduzione dei prezzi di realizzo in dollari. Questa diminuzione è stata parzialmente compensata dal miglioramento della performance registrato nei business downstream e nel settore Ingegneria & Costruzioni; L’utile netto adjusted (€2,68 miliardi) è diminuito del 9,3% a causa della riduzione dell’utile operativo e dell’incremento degli oneri finanziari netti per effetto essenzialmente della valutazione al fair value degli strumenti finanziari derivati; Il flusso di cassa netto da attività di esercizio di €5,56 miliardi ha consentito di coprire i fabbisogni finanziari connessi agli investimenti tecnici di €2,01 miliardi, all’acquisto di azioni proprie di €203 milioni, nonché di ridurre l’indebitamento finanziario netto di €2,92 miliardi; Gli investimenti tecnici di €2,01 miliardi sono aumentati del 50,2% rispetto al primo trimestre 2006 ed hanno riguardato principalmente lo sviluppo di giacimenti di idrocarburi, l’attività esplorativa, l’upgrading della rete di trasporto nazionale e internazionale del gas e le raffinerie; Il Roace1 calcolato su base adjusted per i dodici mesi chiusi al 31 marzo 2007 è del 22,7% (21,8% per i dodici mesi chiusi al 31 marzo 2006); Il leverage 1 – rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto compresi gli interessi di terzi azionisti – passa dallo 0,16 al 31 dicembre 2006 allo 0,09 al 31 marzo 2007.
Highlights operativi e di scenario
Iv trim. I trim.
2006 2006 2007 Var. %
Principali indicatori operativi
1. 796 Produzione giornaliera di idrocarburi (migliaia di boe) 1. 827 1. 734 (5,1)
1. 079 petrolio (migliaia di barili) 1. 143 1. 030 (9,9)
117 gas naturale (milioni di metri cubi) 111 115 3,6
26,93 Vendite gas mondo (miliardi di metri cubi) 31,20 28,14 (9,8)
1,06 di cui: vendite gas Upstream in Europa 1,12 1,07 (4,5)
7,79 Vendita di energia elettrica (terawattora) 7,73 7,61 (1,6)
3,13 Vendite di prodotti petroliferi rete Europa (milioni di tonnellate) 2,93 2,88 (1,7)
Produzione di idrocarburi: 1,73 milioni di boe/giorno, in riduzione del 5,1% rispetto al primo trimestre 2006 per effetto essenzialmente degli impatti negativi della perdita della produzione del giacimento Daciòn in Venezuela (60 mila barili/giorno), a causa della risoluzione unilaterale da parte della compagnia petrolifera di Stato (Pdvsa) del contratto di servizio con effetto dal 1° aprile 2006, e delle tensioni sociali in Nigeria. Escludendo tali impatti, la produzione è rimasta sostanzialmente in linea con il primo trimestre 2006. L’incremento della produzione registrato in Libia, Kazakhstan e nel Golfo del Messico è stato compensato dal declino produttivo di giacimenti maturi, in particolare in Italia, e da fermate di impianti; Vendite di gas mondo: 28,1 miliardi di metri cubi, in riduzione del 9,8% per effetto della flessione della domanda europea di gas a causa delle condizioni climatiche eccezionalmente miti, i cui effetti sono stati parzialmente attenuati dalla crescita in alcuni mercati target (in particolare Turchia e Spagna); Scenario caratterizzato dal calo dei prezzi del petrolio con la quotazione media del Brent di 57,75 dollari/barile, in riduzione del 6,5% rispetto al primo trimestre del 2006 e dall’apprezzamento dell’euro rispetto al dollaro (+9%). Questi effetti negativi sono stati parzialmente compensati dall’andamento favorevole dei parametri energetici e di cambio per la determinazione dei prezzi di acquisto e di vendita del gas, dall’incremento dei margini di raffinazione (+3,7% il margine di raffinazione Brent) e dei margini di vendita dei prodotti petrolchimici. 1 In questo comunicato apposite note esplicative illustrano contenuto e significato degli indicatori alternativi Cesr/05-178b. Per il leverage e l’indebitamento finanziario netto v. Pag. 22; per il Roace v. Pag. 23. Principali iniziative di sviluppo Acquisizione di asset nel Golfo del Messico: Eni ha acquisito dalla società statunitense Dominion Resources attività di esplorazione, sviluppo e produzione con riserve certe e probabili in quota Eni di 222 milioni di boe e una produzione incrementale media a partire dalla data di efficacia del 1° luglio di 75 mila boe/giorno attesa nel periodo 2007-2010. La maggior parte degli asset esplorativi e in produzione saranno operati da Eni; Acquisizione di asset ex-Yukos: nell’ambito dell’alleanza strategica con Gazprom, Eni in partnership con Enel (60% Eni, 40% Enel) si è aggiudicata l’asta relativa al 100% delle società Oao Artic Gas Company, Zao Urengoil Inc, Oao Neftegaztechnologia che possiedono importanti riserve prevalentemente a gas; Eni ha anche rilevato il 20% di Oao Gazprom Neft. Gazprom ha l’opzione per rilevare il 51% delle tre società acquisite e l’intero 20% di Oao Gazprom Neft; Acquisizione di asset operati in Congo: Eni ha acquisito da Maurel&prom attività di esplorazione e di produzione nell’onshore con riserve certe e probabili in quota Eni di 126 milioni di boe e una produzione incrementale attesa al 2010 di 28 mila boe/giorno; Acquisizione di una rete di distribuzione di carburanti in Europa Centro Orientale: Eni ha acquisito da Exxon Mobil Central Europe 102 stazioni di servizio localizzate in repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria, nonché attività commerciali complementari; Acquisizione di un’ulteriore quota nel giacimento Nikaitchuq in Alaska, raggiungendo il 100% della titolarità. Lo sviluppo in corso del giacimento metterà in produzione riserve addizionali certe e probabili di 70 milioni di boe con avvio atteso a fine 2009; Memorandum of Understanding con Sonangol per l’acquisizione della quota del 13,6% nell’impianto di Gnl della capacità di 5 milioni di tonnellate che sarà realizzato dal consorzio Angola Lng Limited. Evoluzione prevedibile della gestione Le previsioni sull’andamento nel 2007 sono confermate positive; in particolare: produzione giornaliera di idrocarburi: sullo stesso livello del 2006 (1,77 milioni di boe/giorno nel2006), assumendo uno scenario di riferimento del prezzo medio del Brent per il 2007 di circa 55 dollari/barile. Le produzioni incrementali attese nella seconda metà dell’anno da parte degli asset acquisiti nel Golfo del Messico e in Congo, nonché il buildup della produzione di gas libico consentiranno diassorbire la flessione registrata nel primo trimestre in relazione all’aggravarsi delle tensioni locali in Nigeria e alla perdita della produzione di Daciòn in Venzuela; volumi venduti di gas nel mondo: in aumento rispetto al 2006 di circa l’1% (97,48 miliardi di metricubi nel 2006) per effetto dell’incremento atteso in alcuni mercati target del resto d’Europa, in particolare, Penisola Iberica, Nord Europa, Francia e Germania/austria; vendite di energia elettrica: previste in leggero aumento rispetto al 2006; lavorazioni in conto proprio: in lieve flessione rispetto al 2006 (38,04 milioni di tonnellate nel 2006) per effetto essenzialmente della cessazione del contratto di lavorazione sulla raffineria di terzi di Priolo,il cui impatto sarà compensato dalle maggiori lavorazioni programmate sulle raffinerie di Gela, di Livorno e di Taranto; vendite di prodotti petroliferi rete: in leggero aumento rispetto al 2006 (12,48 milioni di tonnellate nel 2006) sia in Italia che nel resto d’Europa in relazione alla crescita del numero degli impianti anche attraverso l’acquisto di stazioni di servizio nei mercati target. Nel 2007 sono previsti investimenti tecnici per €10,5 miliardi, in crescita del 34% rispetto al 2006, di cu il´86% riguarderà i settori Exploration & Production, Gas & Power e Refining & Marketing. Sono inoltre previsti esborsi per circa €9,2 miliardi per acquisizioni di asset e di partecipazioni: alcune già concluse nel mese di aprile 2007 (asset ex Yukos), altre per le quali il closing è previsto entro la fine dell´anno (asset upstream nel Golfo del Messico e in Congo e rete commerciale in Europa Centro Orientale). Qualora Gazprom esercitasse entro il 2007 le opzioni d´acquisto del 20% di Oao Gazprom Neft e del 51% delle tre società ex Yukos, gli investimenti complessivi netti si ridurrebbero a circa €16,2 miliardi. Sulla base degli esborsi programmati per gli investimenti e la remunerazione del capitale proprio e assumendo uno scenario di prezzo medio annuo del Brent di 55 dolari/barile, Eni prevede a fine esercizio un leverage compreso nell´intervallo 0,30,4 in funzione dell´esercizio o meno da parte di Gazprom delle predette opzioni d´acquisto. .
 
   
   
SARAS S.P.A. RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2007: UTILE NETTO ADJUSTED´ PARI A 71 MILIONI DI EURO, IN CRESCITA (+7%) RISPETTO AL Q1/06 E AL Q4/06 (ENTRAMBI A 66 ML DI EURO)  
 
 Milano, 14 maggio 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Saras S. P. A. Si è riunito il 10 maggio sotto la presidenza del Presidente Gian Marco Moratti ed ha approvato i risultati del primo trimestre 2007. A conclusione del Consiglio il presidente ha dichiarato: "Come atteso il primo trimestre 2007 è stato caratterizzato da una ripresa dei margini di raffinazione rispetto all´andamento di fine 2006. Tale effetto è dovuto all´inizio anticipato della "driving season" e a causa dell´alto livello di manutenzione programmata e non delle raffinerie negli Stati Uniti. Negli ultimi mesi, a causa della crescita dei costi di costruzione, si è assistito alla cancellazione di numerosi progetti finalizzati ad aumentare la capacità di raffinazione mentre la domanda di prodotti finiti continua stabilmente la sua crescita confermando lo scenario positivo per i margini di raffinazione anche sul medio termine". Principali dati finanziari Riportiamo di seguito i principali dati finanziari del primo trimestre 2007, messi a confronto con quelli relativi allo stesso periodo dell´anno scorso ed al precedente trimestre. Si noti che i dati per il 2006 sono proforma, ovvero con l´assunzione che Sarlux S. R. L. Sia stata consolidata integralmente dal 1° nnnnain 9flflFi
Gruppo Saras: principali dati di conto economico
Milioni di € Q1107 Q1106 var % Q4106
Ricavi 1. 507 1. 531 -2% 1. 200
Ebitda 145,3 138,1 5% 102,4
Ebitda comparable 155,0 143,6 8% 138,9
Ebit 105,3 98,9 6% 58,7
Ebit comparable 115,0 104,4 10% 95,2
Utile Netto 50,9 62,8 -19% 35,7
Utile Netto adjusted 71,0 66,3 7% 66,2
Altri dati di Gruppo
Milioni di € Q1/06 Q4/06
Posizione Rnanziaria Netta (135) (655) (285)
Investimenti In Immobilizzazioni 36 27 41
Cash Flow Operativo 189 116 (63)
Commenti ai risultati del primo trimestre Ii Gruppo Saras, nel primo trimestre 2007, ha registrato complessivamente una performance positiva, in sostanziale crescita sia rispetto al primo trimestre 2006 che al trimestre precedente, principalmente grazie al segmento raffinazione. Risultati di rilievo sono stati conseguiti anche dai segmenti Generazione di energia elettrica e Marketing. Nel trimestre Saras ha conseguito un margine Refining&power pari a 10,4 $/bl (+13% rispetto al Q4106) confermando la capacità del sito produttivo di generare margini superiori alla media del mercato. L´ebitda Comparable pari a 155 milioni di Euro, ha registrato una crescita pari all´8%, se confrontato con i risultati del primo trimestre 2006 e del 12% rispetto al trimestre precedente. Tale risultato è dovuto alla ripresa dei margini di raffinazione rispetto a fine 2006. L´andamento positivo dei margini è stato parzialmente compensato dal deciso aumento del tasso di cambio Euro/usd che nel periodo ha registrato un incremento del 9% rispetto al primo trimestre 2006 (la media nel primo trimestre 2007 è stata 1,31 rispetto a 1,20 del primo trimestre 2006). Lo stesso andamento positivo si riflette anche sull´Utile netto Adjusted pari a 71 milioni di Euro che registra una crescita superiore al 7% sia rispetto al Q1/06 che al Q4106. Nel trimestre gli investimenti in immobilizzazioni sono stati pari a 36 milioni di Euro, in linea con il piano di investimenti previsto per l´esercizio 2007. Alla fine del trimestre il debito netto si è attestato a 135 milioni di Euro (285 milioni di Euro a fine 2006) grazie agli elevati flussi di cassa della gestione operativa nel periodo. Analisi dei segmenti Di seguito i principali dati dei vari segmenti del Gruppo Saras. Per completezza di informazione sono riportati anche i risultati di dettaglio della joint venture Sardeolica (settore eolico), benché la citata società sia consolidata con il metodo del patrimonio netto.
Raffinazione
Milioni di € Q1107 Q1106 var % 44106
Ebitda 68,3 30% 55,1
Ebitda comparable 77,7 23% 80,8
Ebit 53,2 33% 36,8
Ebit comparable 62,6 24% 62,5
Investimenti In Immobilizzazioni 22,7 26,0
Il primo trimestre ha fatto registrare un rafforzamento dei margini di raffinazione, trainato principalmente dalla crescita del crack spread della benzina. Durante il trimestre si è verificata un´inconsueta riduzione del differenziale tra il gasolio per autotrazione (Ulsd) e l´ olio combustibile ad alto zolfo (Hsfo), che è stato in media pari a 280 $/ton, il più basso registrato negli ultimi trimestri. La media del benchmark Emc si è attestata a 3,0 $/bl, in crescita di 1,1 $/bl rispetto al primo trimestre dello scorso anno e superiore di 1,4 $/bl rispetto al trimestre precedente. Saras fornisce alla comunità finanziaria un´indicazione per la previsione dei propri margini pubblicando settimanalmente l´aggiornamento del benchmark Emc sul proprio sito internet www. Saras. It. In media i margini conseguiti da Saras sono stati superiori al benchmark per circa 4 $/bl. La motivazione di questo premio deriva dal fatto che Saras è in grado di ottenere rese superiori al benckmark grazie alla complessità del proprio sito, e in particolare alla maggiore produzione di Ulsd (+10% sul grezzo) e una minore produzione di Hsfo (-10% sul grezzo); se consideriamo come riferimento un differenziale di 300 $/ton tra Ulsd e Hsfo, le precedenti migliori rese consentono a Saras di ottenere un premio superiore al benchmark di circa 4 $/bl. Di conseguenza, quando il differenziale tra gasolio e olio combustibile è alto, come tipicamente è accaduto secondo il trend recente, il premio viene raggiunto e superato, ma nel caso contrario, il premio può essere inferiore rispetto allo standard di 4 $/bl. Questo è ciò che si è verificato nel corso del primo trimestre: il differenziale medio tra Ulsd e Hsfo è stato pari a 280 $/ton ed ha portato il premio atteso a 3,8 $/bl (rispetto ai 4,2 $/bl del 4Q/06). Nel primo trimestre i margini di raffinazione di Saras si sono attestati a 6,7 $/bl, con un premio sul benchmark di 3,7 $/bl. Nel trimestre le lavorazioni di raffineria sono state pari a 309 mila barili/giorno (3,8 milioni di tonnellate) in linea con il trimestre precedente. Le lavorazioni conto terzi sono state pari al 36% del totale nel trimestre; la riduzione rispetto al trimestre precedente è da attribuirsi ad un contratto attualmente in fase di rinegoziazione. La resa in distillati medi nel primo trimestre si è attestata al 52,1% rispetto al 51,6% registrata nel quarto trimestre 2006, con un grado Api medio sostanzialmente immutato.
Margini e lavorazioni di raffineria
Q1/07 Q1/06 var% Q4106
Lavorazione Di Raffineria Migliaia di ton 3. 709 3% 3. 895
Milioni di barili 27,1 3% 28,4
Migliaia di barili/giorno 301 3% 309
di cui: lavorazione conto proprio Migliaia di ton 2. 012 2. 085
Lavorazione conto tergi Migliaia di ton 1. 697 1. 810
Margine Benchmark Emc $/bl 1,9 58% 1,6
Margine Raffinazione Saras $/bl 5,6 20% 5,6
Produzione
Q1/07 Q4/06 2006
Migliaia di ton 60 312
Gpl 8"
resa 2,2° 1,5% 2,2%
Naphtha+ Benzina Migliaia di ton 1. 02´ 1. 055 3. 893
resa 27,0° 27,1% 27,3%
Distillati Medi Migliaia di ton 1. 981 2. 011 7. 350
resa 52,1° 51,6% 51,4%
Olio Combustibile & Altri Prodotti Migliaia di ton 18A 275 725
resa 4,8° 7,1% 5,1%
Tar Migliaia di ton 301 263 1. 152
resa 8,0°, 6,8% 8,1%
Grezzi lavorati
Q1/07 Q4/06 2006
38% 43%
Light extra sweet 40´
Light sweet 9% 5%
Medium sweet 2% 1%
Light sour 0% 0%
Medium sour 31° 23% 23%
Heavysour 27° 28% 28%
Densità media grazi] °Api 32, 32,4 32,9
Marketinq Si riportano i principali dati operativi e finanziari del segmento marketing, che si concentra prevalentemente nell´attività di vendita extra-rete, in cui il Gruppo Saras opera attraverso Arcola Petrolifera S. P. A. In Italia e Saras Energia S. A. E Saras Energia S. A. In Spagna.
Milioni di € Q1107 Q1106 var % 44106
Ebitda 7,3 -59% (5,4)
Ebitda comparable 3,4 62% 5,4
Ebit 7,0 -76% (7,6)
Ebit comparable 3,1 35% 3,2
Investimenti In Immobilizzazioni 0,0 6,0
Un inverno particolarmente mite ha contribuito ad una consistente riduzione dei consumi di gasolio riscaldamento in Europa, mettendo anche sotto pressione il mercato del diesel. Ciononostante, I´ebitda registra un incremento pari al 62% rispetto al dato registrato nello stesso periodo dello scorso anno. Tale risultato è dovuto al significativo incremento delle vendite (+16% rispetto al 1 Q/06) grazie alle attività sul mercato spagnolo. In Italia, il trimestre, è stato segnato da una contrazione dei consumi di prodotti petroliferi pari al 12% (i consumi di gasolio per riscaldamento sono diminuiti del 36%), mentre le vendite di Arcola Petrolifera hanno visto una contrazione minore, pari solo al 3%, portando ad una crescita della quota di mercato che si attesta al 5,6% del mercato di riferimento italiano (extra-rete). Nel primo trimestre, le vendite registrate dalle controllate spagnole hanno registrato una significativa crescita (+26%) rispetto al Iq106. In particolare, è rilevante la crescita delle vendite di gasolio per autotrazione (+41%) rispetto ad un incremento dei consumi del mercato spagnolo nel periodo pari al 6%, portando ad un incremento della quota di mercato anche sul mercato spagnolo. Hanno contribuito a tale incremento anche le 36 stazioni di servizio acquisite nella seconda metà del 2006. I margini, invece hanno registrato una leggera contrazione rispetto allo stesso periodo dell´esercizio precedente.
Vendite
41107 Q1/06 var % Q4/06
Vendite Totali Kton 803 16% 870
di cui in Italia Kton 263 -3% 276
di cui in Spagna Kton 540 26% 594
Generazione di Energia Elettrica
Milioni di € 41107 Q1106 var % 44106
Ebitda 63,1 -15% 52,0
Ebit 41,0 -19% 29,9
Ebitda Italian Gaap 79,5 8% 68,8
Ebit Italian Gaap 66,3 9% 55,2
Utile Netto Italian Gaap 39,3 10% 32,4
Investimenti In Immobilizzazioni 4,0 0,9 13,0
Altre informazioni
Q1106 var % Q4106
Produzione Energia Elettrica Mwh/1000 1. 215 1. 155 5% 999
Tariffa Elettrica €cent/Kwh 12,67 13,31 -5% 13,49
Margine Generazione Igcc $/bl 3,7 4,0 -8% 3,6
impianto Igcc di Sarlux ha funzionato a piena capacità durante l´intero trimestre, raggiungendo il massimo della capacità produttiva mai realizzata in un trimestre pari a 1. 215 migliaia di Mwh (+5% rispetto al primo trimestre 2006). L´ Ebitda secondo i principi contabili Italiani ha registrato una crescita dell´8% rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente. Il risultato è attribuibile a: la buona performance operativa, benché parzialmente mitigata dalla diminuzione delle tariffe energetiche (-5%) a causa della contrazione dei prezzi dei prodotti petroliferi rispetto allo stesso periodo dell´esercizio precedente. Una riduzione dei costi di manutenzione posticipati al trimestre successivo (circa 2 milioni di Euro). Sulla base dei principi contabili internazionali (Ifrs) I´ebitda risente della linearizzazione sull´intera durata del contratto con il Gse (Gestore Servizi Elettrici). É importante sottolineare che le tariffe energetiche sono state calcolate tenendo conto della indicizzazione indicata dalla normativa Cip6192 e non sono stati effettuati accantonamenti ai fini della nuova modalità di indicizzazione introdotta dalla delibera emessa dall´Autorità per l´Energia nel mese di novembre 2006, in quanto tale delibera è stata ritenuta illegittima per vari motivi. A seguito di tale delibera Saras ha presentato ricorso presso il Tar della Lombardia, il quale ha emesso sentenza in favore di Saras con dispositivo datato 9 maggio 2007.
Altre Attività
Ii segmento include le attività delle controllate Sartec S. P. A. E Akhela S. R. L.
Milioni di € 41 i Q1106 var % 44106
Ebitda 0,1 -0,6 117% 0,7
Ebit -0,5 -2,3 78% -0,4
Il primo trimestre 2007 conferma i miglioramenti dei risultati conseguiti nel corso del 2006. Eolico
Il segmento eolico è rappresentato da Parchi Eolici Ulassai S. R. L. (e controllata Sardeolica S. R. L. ), Venture al 70% consolidata con il metodo del patrimonio netto. I dati sotto riportati si riferiscono ai risultati al 100%. Joint
Milioni di € Q1107 Q1106 var % Q4106
Ebitda 7,7 22% 7,9
Ebit 5,8 23% 5,6
Utile Netto 3,4 11% 3,2
Utile Netto Adjusted t`1 3,4 0% 1,7
(´) Utile Netto adjusted : Utile netto corretto per proventi (o neri) non ricorrenti dopo le im poste e variaáone del fair value degli strumenti derivati dopo le imposte
Q1107 Q1106 var % Q4106
Produzione Energia Elettrica Mwh 52. 902 4% 39. 708
Tariffa Elettrica € cent/Kwh 7,5 2% 8,2
Certificati Verdi € cent/Kwh 10,9 9% 12,1
Nel primo trimestre 2007, il parco eolico di Ulassai ha registrato una buona performance. La produzione di energia elettrica è cresciuta del 4% rispetto al primo trimestre 2006 e del 38% rispetto al trimestre precedente. L´innalzamento delle tariffe energetiche e dei certificati verdi rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente ha anch´esso contribuito all´ottenimento del buon risultato. Strategia e Investimenti Gli investimenti restano focalizzati sul continuo aggiornamento della raffineria di Sarroch e saranno il punto focale della crescita organica sempre più orientata ad uno sviluppo sostenibile di lungo termine. In un´ottica di espansione delle proprie attività il Gruppo Saras sta valutando attentamente anche una strategia di crescita attraverso attività di M&a, così come un´espansione delle attività del Gruppo nel settore eolico e dei bio carburanti. A tal proposito un´offerta non vincolante è stata presentata per l´acquisizione di I. E. S. S. P. A. , operatore indipendente italiano nel settore raffinazione e marketing, le cui attività includono una raffineria della capacità di 57. 000 barili al giorno a Mantova ed una rete distributiva che conta circa 150 stazioni di servizio. La strategia del Gruppo è coerente con una visione positiva del mercato della raffinazione per i prossimi anni, e riflette un´evidente persistenza di un deficit a livello Europeo di gasolio per autotrazione. Impianti in fase di costruzione La costruzione degli impianti per la produzione di benzina a basso tenore di zolfo e l´unità per il trattamento dei gas derivanti dagli impianti di recupero dello zolfo procede nei tempi previsti. Il primo entrerà in funzione a partire da metà 2008, consentendo la produzione integrale di benzina a basso tenore di zolfo come richiesto dalla specifiche emesse dalla Eu in vigore a partire dal 2009. Ii secondo sarà operativo dalla seconda metà del 2008. E´ attualmente in fase preliminare la realizzazione dell´impianto per la produzione di biodiesel a Cartagena il quale entrerà in funzione entro la prima metà del 2008. Altre attività Esplorazione Gas: continuano i test sismici in Sardegna che hanno portato a risultati preliminari incoraggianti; i risultati finali di tali test sono attesi entro la fine del 2008. Piano di investimenti 2006-2009 da 600 milioni di Euro: i progetti sono in fase di ingegnerizzazione.
Investimenti per segmento di attività
Segmento Rafrnazione 30,2 108,0
Segmento Generazione Energia Elettrica 4,5 16,0
Segmento Marketing 0,3 7,0
Segmento Altre Att1vrta. 0,6 2,0
35,5 133,0
Evoluzione prevedibile della gestione Nel medio termine i margini sono previsti mantenersi robusti, principalmente a causa della scarsità di capacità di raffinazione, che appare appena sufficiente a soddisfare la crescita di domanda di prodotti finiti. Negli ultimi mesi abbiamo assistito alla cancellazione e a ritardi nella costruzione di numerosi nuovi progetti atti ad aumentare tale capacità. Il clima mite ha anticipato l´inizio della "driving season", inoltre un incremento delle attività di manutenzione programmata e non delle raffinerie negli Stati Uniti ha portato ad un incremento dei margini che si sono impennati all´inizio del secondo trimestre: la media dell´Emc benchmark di Saras nel mese di aprile è stata di 4,7 $/bl e superiore ai 9,0 $/bl nei primi giorni di maggio. Lavorazioni conto terzi: tutti i contatti sono stati rinnovati a migliori condizioni eccetto uno per il quale le negoziazioni sono ancora in corso. Nel secondo trimestre verrà effettuato un ciclo programmato di manutenzioni e investimenti per migliorie agli impianti che riguarderà una delle tre unità di distillazione atmosferica, una delle due unità di distillazione sotto vuoto ed il visbreaker la stima dell´impatto economico della fermata è di 7-10 milioni di dollari in aggiunta alla riduzione di lavorazione, a partire da Q3107 questi investimenti consentiranno di ottenere una maggior produzione di diesel (+150. 000 tonnellate su base annua) non ci sarà impatto sulla produzione di benzina poiché gli impianti che la producono continueranno a marciare a pieno regime Anche l´impianto Igcc effettuerà due cicli di manutenzione nel secondo e quarto trimestre ma senza alcun impatto sull´Ebitda dal momento che tali manutenzioni sono già incluse nella linearizzazione richiesta dai principi Ifrs. Esplorazione Gas: continuano i test sismici in Sardegna che hanno portato a risultati preliminari incoraggianti; i risultati finali di tali test sono attesi entro la fine del 2008. Nel corso del primo trimestre è stata conclusa la rinegoziazione del debito del project finance di Sarlux. I benefici saranno evidenti a partire dal secondo trimestre 2007 ed ammonteranno a circa 1 milione di euro a trimestre. Con riferimento al ricorso contro la delibera n. 24906 del 15/11/2006 dell´Autorità per l´energia elettrica e il gas, il 10/05/2007 il Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia ha emesso una sentenza in favore di Saras. L´autorità per l´Energia Elettrica e il Gas potrebbe presentare appello di fronte al Consiglio di Stato .
 
   
   
INDUSTRIA: ENERGIA E AMBIENTE: PRESIDENTE A CONVEGNO ELECTROLUX  
 
 Porcìa (Pn), 14 maggio 2007 - ´Industria, distribuzione, consumatori e istituzioni, un´alleanza per la sostenibilità´: su questo tema si sono confrontati il 10 maggio nello stabilimento Electrolux di Porcìa esperti, studiosi, politici, imprenditori, rappresentanti dei consumatori, per verificare quale può essere e se esiste un contributo degli elettrodomestici alla sostenibilità ambientale. A concludere i lavori il presidente della Regione. Una giornata di riflessione promossa da Electrolux che - come ha ricordato il presidente del Gruppo, Hans Straberg - non è certo all´anno zero in fatto di attenzione all´ ambiente, lavorando e investendo da anni per la riduzione dei consumi energetici e per l´uso di materiali riciclabili. Sarà l´idrogeno, ´la sostanza di cui sono fatte le stelle´, la chiave di volta di una nuova, imminente rivoluzione economica, sociale e culturale che cambierà radicalmente il nostro modo di vivere. Lo ha affermato Jeremy Rifkin, economista e scrittore americano, nel suo intervento. L´era del petrolio ha prodotto e sta producendo danni enormi, primo fra tutti il riscaldamento del pianeta e secondo alcuni sarà difficile che l´umanità superi questo secolo. L´umanità e la civiltà, però, potranno salvarsi grazie all´idrogeno, che produrrà un cambiamento epocale. La rivoluzione ha una fisionomia precisa, quella di una ´rete´, analoga a quella che, con Internet, ha cambiato il volto della comunicazione. Una rete intelligente, basata su celle combustibili a idrogeno, che permetteranno di immagazzinare l´energia prodotta da fonti rinnovabili (sole, vento, maree, biomasse) e potrà produrla e distribuirla a sua volta. Come Internet, sarà una rete senza un ´centro´, ma alimentata da milioni di microgeneratori di energia. L´impatto della rivoluzione ´rete più idrogeno´, sostiene Rifkin, sarà analogo a quello che si è prodotto più di un secolo fa con l´unione di elettricità e petrolio. E non si tratta di scenari futuribili. Le tecnologie ci sono già. A queste previsioni-provocazioni di Rifkin si è rifatto anche il presidente della Regione. ´Sviluppo´ oggi significa innovazione e ´sostenibile´ significa rispetto dell´ ambiente: per entrambi - sviluppo e sostenibilità - fondamentale è la ricerca. In quanto alla tutela ambientale, il presidente ha invocato un approccio olistico (ovvero una prospettiva globale) ai problemi: in tal modo ci si accorgerà - e gli esempi sono molteplici - che ciò che oggi può apparire un danno se considerato a se stante, domani si trasformerà in un vantaggio per tutti. Per quanto riguarda l´energia, la Regione si è data il Piano Energetico Regionale, che si basa su ´tre erre´: risparmio energetico, ricerca, utilizzo di energie rinnovabili. In quest´ottica quindi, l´incontro secondo il presidente esso è stato particolarmente utile in quanto ha preso in considerazione l´intera filiera dell´elettrodomestico: produttori, distributori, consumatori e naturalmente istituzioni. Ognuno di questi soggetti ha un ruolo specifico: il produttore deve pensare non solo a prodotti migliori ma anche al loro smaltimento; i distributori dovrebbero orientare all´acquisto; i consumatori sono sensibili al prezzo e all´informazione. Le istituzioni, da parte loro, hanno la responsabilità di incentivare produttori e consumatori e quella normativa (che deve essere chiara e univoca): forse è arrivato il momento di proibire l´uso di beni non eco-sostenbili. Importante infine favorire la cultura ambientale iniziando dalle scuole, e la scelta etica: nel senso che non basta rispettare le norma qui e ora, ma bisogna pensare anche alle conseguenze nel tempo e nello spazio di una determinata scelta. Accompagnato dal presidente di Electrolux Group, Hans Straberg, e da altri dirigenti del Gruppo e di Electrolux Italia, il presidente ha quindi visitato lo ´Shopping Shop´ di Ako e di Prosa (quest´ultima nata dalla joint venture fra Procond e Rosaplast) che da pochi giorni in aree diverse dello stabilimento di Porcia hanno iniziato la produzione del nuovo pannello comandi per lavatrici, nonché le nuove linee di produzione per lavatrici ´Hec´, per le quali Electrolux ha investito 25 milioni di euro. Soddisfazione e apprezzamento è stata espressa per queste nuove realizzazioni, in particolare per lo ´Shopping Shop´, che nasce da un impegno diretto della Regione - attraverso il Polo Tecnologico di Pordenone - per creare le condizioni affinché Electrolux continuasse a fornirsi del pannello prodotto a Porcia. Oltretutto - è stato osservato - con una notevole valenza ambientale: grazie alla produzione in loco è possibile evitare trasporti e imballaggi. .  
   
   
FONDO VALORIZZAZIONE GIOVANI: ECCO TUTTE LE OPPORTUNITA’ UN PROGETTO INNOVATIVO CHE PERMETTERÀ ALLE NUOVE GENERAZIONI TRENTINE DI INVESTIRE SUL FUTURO SEGUENDO LE PROPRIE ASPIRAZIONI DI VITA  
 
 Trento, 14 maggio 2007 - “Il Trentino - ha detto il presidente della Provincia autonoma Lorenzo Dellai - ha l’obbligo di permettere alle giovani generazioni di valorizzare il proprio talento e le proprie capacità”: è questa la forte motivazione che ha dato origine al Fondo per la valorizzazione e la professionalizzazione dei giovani. Il progetto che ora è operativo a tutti gli effetti, permetterà alle ragazze e ragazzi meritevoli di seguire le proprie aspirazioni di vita prescindendo dalla condizione economica “I giovani sono il futuro” la realtà è che solo loro possono garantire crescita e sviluppo alla comunità nella quale vivono. E’ infatti la formazione del capitale umano a generare il tipo di sviluppo di una collettività. Va nel segno della promozione della conoscenza la decisione del presidente Lorenzo Dellai di istituire il Fondo che consente ai giovani di elevare il proprio percorso di istruzione e formativo: oltre 93. 000. 000,00 di euro distribuiti nell’arco di dieci anni, per permettere alle giovani generazioni di superare eventuali ostacoli (dovuti alla condizione economica) per perseguire le proprie aspirazioni di vita. Oggi la giunta provinciale ha approvato all’unanimità il documento contenente i criteri e le modalità di accesso. Ora sono disponibili i bandi e tutte le procedure per l’attivazione del Fondo sono completate. E’ stato istituito, nelle scorse settimane, un apposito Comitato di progetto e di indirizzo per la gestione e l’utilizzo efficace del Fondo. Il sito www. Perilmiofuturo. It nato grazie alle idee di un gruppo di giovani, è disponibile con tutte le informazioni necessarie, i moduli dei bandi e le notizie di carattere culturale, sociale economico e di altro genere . “Non sprecare il tuo talento” è il motto della campagna di comunicazione partita nei giorni scorsi per promuovere le opportunità proposte dal Fondo. Con quest’ultima delibera adottata oggi, la Provincia autonoma di Trento, intende garantire opportunità vere ai giovani per poter investire non solo sul proprio futuro, ma anche su quello del territorio. Promuovere la conoscenza, l’alta formazione e favorire occasioni di apertura verso l’esterno, sono alcuni degli obiettivi che il Trentino si è dato per poter essere realmente competitivo e per poter garantire uno sviluppo socio-economico di eccellenza. La 2 scelta va anche nel segno dell’internalizzazione di un territorio che solo quarant’anni fa viveva una condizione di grande povertà ed era afflitto dalle emigrazioni. Un passo importante che, grazie alla nostra Autonomia speciale, permette ai giovani del Trentino occasioni di crescita personale di grande importanza offrendo nel contempo al territorio un’opportunità di sviluppo nel segno della qualità. Non a caso le risorse destinate a finanziare il Fondo ammontano complessivamente ad oltre 93. 000. 000,00 di euro: la convinzione dell’Amministrazione rimane quella che portò oltre quarant’anni fa ad investire in cultura e conoscenza (fondazione dell’Itc-irst, Facoltà di Sociologia). Favorire la formazione del capitale umano di un territorio non può che portare ad uno sviluppo socio-economico e culturale nel segno della qualità e dell’eccellenza. Con la delibera di questa mattina che ha approvato i bandi per la concessione delle agevolazioni del Fondo (oltre 8. 000. 000,00 di euro solo per l’anno in corso) per la valorizzazione e professionalizzazione dei giovani, la parte operativa può dirsi conclusa. I bandi, redatti dal Servizio Scuola dell’Infanzia, istruzione e formazione professionale, dall’Ufficio Fondo Sociale Europeo e dall’Opera Universitaria, sono ora disponibili per quanti vogliano accedere al Fondo. La Cassa del Trentino S. P. A gestirà, per conto dell’Amministrazione, le risorse del Fondo e avrà l’obbligo di tenere una contabilità separata e di inviare entro il 28 febbraio di ogni anno, il rendiconto della gestione del Fondo. “Non sprecare il tuo talento” è l’invito rivolto ai giovani che campeggia sulla cartellonistica pubblicitaria affissa, nei giorni scorsi, su molte pensiline alle fermate degli autobus cittadini. La campagna di comunicazione con la fotografia di una ragazza sorridente con capelli lunghi biondi e un giovane con maglietta rossa e capelli “rasta”, che invitano a non gettare nel cestino le loro capacità e potenzialità. Sono loro i testimonial scelti per la campagna che trova spazio all’interno ed esterno degli autobus cittadini e dei pulman di linea, sulla rete web, sulle emittenti radiofoniche, e su tutti i mezzi che i giovani scelgono come fonti informative. Www. Perilmiofuturo. It è il sito che un gruppo di ragazzi sta riempiendo a poco a poco di contenuti e che, in rete da pochi giorni, ospiterà a breve il dibattito che i ragazzi vorranno proporre, le informazioni relative a spettacoli, ma anche ad iniziative culturali e sportive, insomma ogni notizia, informazione e curiosità che possa suscitare interesse nel pubblico giovane. Vediamo sinteticamente cosa propone il Fondo: 1. Agevolare Gli Studenti Durante Periodi Di Studi All’estero a) Mobilità internazionale (la partecipazione a progetti di studio all’estero) • Studenti residenti in Trentino da almeno 3 anni e iscritti a corsi di laurea triennale, specialistica; master di 1° o 2° livello; dottorati di ricerca che siano iscritti e frequentino programmi di mobilità internazionali. • Studenti non trentini iscritti ai corsi di laurea specialistica; master di 2° livello, dottorati di ricerca presso l’Università degli Studi di Trento che siano iscritti e frequentino programmi di mobilità internazionali. Prestiti sull’onore, di 1. 500,00 euro (massimo) al mese, fino a 6 mensilità. Agli studenti residenti in Trentino può essere concesso un contributo a fondo perduto per l’abbattimento del prestito b) Frequenza di corsi “full immersion” all’estero Studenti del secondo ciclo di istruzione e studenti universitari di età inferiore ai 30 anni e residenti in Trentino da almeno tre anni che siano iscritti e frequentino un corso di lingua “full immersion” all’estero. Studenti universitari: prestiti sull’onore (fino a numero 200 l’anno) di 1. 500 euro mensili, per non più di 2 mensilità. Studenti del secondo ciclo di istruzione: borse di studio (fino a numero 200 l’anno) di 400,00 euro. C) Frequenza di periodi formativi all’estero Studenti frequentanti percorsi scolastici e formativi del secondo ciclo di istruzione residenti in Trentino da almeno tre anni. • Borse di studio di 400,00 euro mensili, massimo, e durata di non più di 12 mesi. • Prestiti d’onore anche integrativi delle borse di studio, fino ad un massimo di 5. 200,00 euro, da usufruire nell’arco dei 12 mesi. Nei casi di particolare successo formativo, parte del prestito potrà essere convertito a fondo perduto. D) Residenzialità dei dottorandi (sostegni alle spese di alloggio) Per i dottorandi dell’Università di Trento o dottorandi di altri Atenei e residenti in Trentino da almeno tre anni sono previsti assegni di studio. Per i dottorandi residenti in Trentino, iscritti a Scuole di dottorato in situazione “fuori sede” assegno di 300 euro mensili. Per i dottorandi dell’Università di Trento assegno di 100 euro mensili ad integrazione del contributo di residenzialità dell’Ateneo. E) Attrarre giovani stranieri promettenti Studenti stranieri particolarmente meritevoli e promettenti Prestiti d’onore a tasso zero, con eventuale contributo a fondo perduto per l’abbattimento del prestito, in caso di effettiva occupazione in Trentino. Importo massimo di 15. 000 euro all’anno. 2) Favorire L’inserimento Nel Mondo Del Lavoro Di Alte Professionalità a) Agevolare la partecipazione a progetti di specializzazione e di ricerca che favoriscono l’inserimento dei giovani nelle aziende Laureati e dottori di ricerca da non più di tre anni e residenti in Trentino da almeno tre anni. Borse di studio per progetti di specializzazione professionale o di ricerca, con la partecipazione congiunta di aziende, Università e/o enti di ricerca pubblici e privati. Importo massimo di 500,00euro mensili per i laureati e 850,00euro per i dottori di ricerca; maggiorazione fino al 100% nel caso di sedi di lavoro nazionale e 200% se extranazionali. B) Sostegno dei percorsi per le libere professioni Giovani diplomati e laureati, residenti in provincia di Trento da almeno tre anni, che intendono avviarsi verso la carriera di libera professione frequentando periodi di praticantato Prestiti agevolati per un periodo pari alla durata del praticantato, con periodo di 2 anni di preammortamento e 4 anni di ammortamento. Importo massimo di 5. 200 euro l’anno. 3) Favorire Percorsi Di Eccellenza a) Sostegno di percorsi di alta formazione: Studenti residenti in Trentino da almeno tre anni iscritti ai corsi di laurea triennale, specialistica a ciclo unico, master di 1° o 2° livello, dottorati di ricerca. Studenti non residenti in Trentino iscritti ai corsi di laurea specialistica, quinquennale a ciclo unico, master di 2° livello, dottorati di ricerca dell’Università degli Studi di Trento. Prestiti d’onore ritenuti necessari al proprio percorso universitario fino ad un massimo di 10. 000,00 euro all’anno per: Studenti residenti sul territorio provinciale da almeno tre anni: prestito d’onore che sarà erogato a tasso zero o a tasso agevolato, tenuto conto della condizione economica del proprio nucleo familiare. Studenti non residenti: prestito d’onore, cui sarà applicato il tasso di interesse pari al tasso richiesto dall’Istituto bancario sui propri apporti finanziari, senza alcun abbattimento da parte della Provincia Autonoma di Trento. Per studenti particolarmente meritevoli: contributi a fondo perduto fino ad un massimo del 25% del prestito utilizzato, anche in funzione dell’effettiva occupazione in Trentino del beneficiario e della condizione economica. Durata massima del prestito 3 anni per un importo complessivo pari a 30. 000,00 euro con rimborso in 10 rate. B) Sostegno di percorsi di alta formazione di eccellenza Laureati residenti in provincia di Trento da almeno tre anni iscritti a corsi di laurea specialistica, master di I° e Ii° livello, dottorati di ricerca e diplomati residenti in provincia di Trento da almeno tre anni, che frequentano corsi di laurea non attivati sul territorio provinciale e di particolare interesse socio-economico per il territorio stesso. Se studenti iscritti a corsi di laurea fuori provincia, in condizione economica inferiore alla soglia fissata per beneficiare del prestito d’onore a tasso zero, si prevede la concessione annuale di un contributo a fondo perduto. Studenti che svolgono percorsi post-laurea: prestiti sull’onore con eventuale contributo a fondo perduto per l’abbattimento del prestito per chi conclude il percorso formativo e svolge l’attività lavorativa in Trentino. Massimo di 20. 000,00 euro l’anno per l’intera durata del corso, con rimborso in 10 anni. 4) Sostenere La Formazione Post-diploma E/o Post-laurea Di Alta Specializzazione a) Agevolare la partecipazione a iniziative formative post-diploma e post-laurea cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo Studenti residenti in provincia di Trento da almeno tre anni che frequentano iniziative formative post-diploma e/o post-laurea cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo. Borse di studio di massimo 3. 000,00 euro erogabili a seguito del completamento della frequenza del corso post-diploma o post-laurea con valutazione positiva Prestiti d’onore anche ad integrazione delle borse di studio, di importo massimo di 5. 000,00 euro, fruibile durante il corso. A fine percorso parte del prestito potrà essere trasformato in contributo a fondo perduto, in caso di positiva chiusura del corso ed effettiva occupazione in Trentino b) Agevolare percorsi di alta formazione professionale Studenti che frequentano iniziative formative di alta formazione professionale in provincia di Trento, secondo criteri del Bando approvato annualmente dall’Opera Universitaria. C) Agevolare percorsi di alta specializzazione professionale Persone già diplomate o qualificate anche in possesso del diploma di laurea, residenti in provincia di Trento da almeno tre anni che desiderano frequentare percorsi di alta specializzazione professionale Borse di studio di massimo 400,00 euro al mese e di 4. 800,00 euro l’anno. 6 Prestiti d’onore anche integrativi della borsa di studio, di importo massimo di 5. 200,00 euro l’anno, per la durata del corso di studi. Se tali percorsi si svolgono all’estero le cifre possono raddoppiare. A fine percorso è prevista la possibilità che parte del prestito sia trasformata in contributo a fondo perduto. D) Agevolare percorsi formativi suppletivi e/o integrativi a domanda libera individuale Ne possono beneficiare giovani residenti in provincia di Trento da almeno tre anni, che stanno frequentando o hanno completato un percorso formativo post-diploma o postlaurea cofinanziato dal F. S. E. E che intendono partecipare ad azioni formative integrative rispetto a quelle previste dal percorso stesso. Borse di studio di massimo 3. 000,00euro, cumulabili con quelle previste al punto a) da erogarsi a fine percorso a raggiungimento obiettivi. Per l’accesso al contributo è prevista, oltre alla frequenza di un percorso post-diploma e post-laurea Fse, la frequenza di percorsi di eccellenza che prevedono una valutazione di merito finale. 5) Sostiene I Giovani Con Particolare Interesse Ed Impegno Verso Percorsi D’eccellenza Studenti che dimostrino un particolare interesse ed impegno, collocabili nella fascia di reddito più bassa calcolata in base al sistema Icef, residenti in provincia di Trento da almeno tre anni, individuati attraverso un sistema che operi già a livello di scuola media. Ad un massimo di 10 soggetti può essere assegnata una borsa di studio integrabile con un prestito d’onore, da restituire solo in caso di successo evidente del percorso formativo. Il requisito per l’accesso sarà costituito dalla segnalazione, da parte degli insegnanti delle scuole medie e superiori di studenti “eccellenti” ad un apposito organismo di valutazione. .  
   
   
LA SUPERNOVA PIÙ LUMINOSA MAI OSSERVATA  
 
 Bruxelles, 14 maggio 2007 - Una stella 150 volte più grande del nostro Sole è esplosa producendo quello che gli astronomi credono essere un nuovo tipo di supernova. A circa 240 milioni di anni luce, la morte della stella è stata osservata dall´osservatorio a raggi X della Nasa Chandra e da telescopi ottici sulla Terra. L´esplosione è durata circa 70 giorni e il suo picco è stato 100 000 milioni di volte più luminoso del Sole. «È stata un´esplosione davvero gigantesca, cento volte più potente di una tipica supernova», ha affermato Nathan Smith della University of California a Berkeley, che ha condotto un team di astronomi della California e la University of Texas di Austin. «Questo significa che la stella potrebbe essere stata della massima grandezza raggiungibile da una stella, vale a dire circa 150 volte più grande del Sole. Non avevamo mai visto una cosa del genere». Una supernova solitamente si verifica quando una stella massiva esaurisce il suo combustibile e collassa sotto l´effetto della sua stessa gravità per formare un buco nero. Tuttavia, nel caso di questa supernova, chiamata Sn 2006gy, gli astronomi pensano che in seguito al suo violento collasso, la stella abbia «espulso» i suoi resti nello spazio. «Per quanto riguarda l´effetto sull´universo primordiale, vi è un´enorme differenza tra le due possibilità ipotizzate», ha affermato il dott. Smith. «Secondo la prima la supernova inquinerebbe la galassia con grandi quantità di elementi appena formati, secondo l´altra tali elementi resterebbero per sempre rinchiusi in un buco nero». Gli astronomi pensano che molte delle stelle della prima generazione erano grandi quanto la stella che è esplosa, pertanto questa nuova supernova può averci fornito una rara dimostrazione di come siano morte le prime stelle. La stella che ha generato la supernova Sn 2006gy si pensa che sia simile ad un´altra stella massiva chiamata Eta Carinae, che è situata a soli 7 500 anni luce dalla nostra galassia. Prima di esplodere, la stella ha espulso una grande quantità di massa, simile a quella vista da Eta Carinae. Data la sua distanza dalla Terra, alcuni ritengono che se Eta Carinae diventasse una supernova, essa sarebbe visibile a fianco del Sole. «Non sappiamo con certezza se Eta Carinae esploderà presto, ma per precauzione è meglio tenerla d´occhio», ha affermato Mario Livio dello Space Telescope Science Institute di Baltimora. «L´esplosione di Eta Carinae potrebbe essere il migliore spettacolo mai visto nella storia della civiltà moderna». .  
   
   
NUOVO PROGETTO PER PROTEGGERE LA BIODIVERSITÀ TROPICALE DELL´UE  
 
Bruxelles, 14 maggio 2007 - L´obiettivo del nuovo progetto Net-biome (rete informativa di ricerca sulla biodiversità tropicale e subtropicale nelle regioni e nei territori ultraperiferici dell´Europa a favore dello sviluppo sostenibile), finanziato dal Sesto programma quadro (6Pq), è preservare la biodiversità delle regioni tropicali e subtropicali dell´Unione europea. Le regioni ultraperiferiche e i territori d´oltremare dell´Unione europea ospitano una sorprendente molteplicità di ecosistemi e di specie; nelle aree marine europee è presente oltre il 10% delle barriere coralline del pianeta, nella Guyana francese si trova una delle ultime 15 zone a bassa deforestazione e la sola Nuova Caledonia ha una varietà di specie endemiche terresti pari a quella dell´intera Europa continentale. Tuttavia, la biodiversità di queste regioni, disseminate attraverso i tre oceani, deve affrontare varie difficoltà, tra cui il cambiamento climatico, la perdita di habitat e altre pressioni dovute ad attività umane e pericoli naturali. Al contempo, la biodiversità di questi territori è la chiave per il loro futuro sviluppo economico. Nonostante gli enti locali di queste regioni abbiano finanziato le attività di ricerca a livello locale al fine di trovare la soluzione migliore per preservare questa preziosa risorsa, tali sforzi sono stati ostacolati dalla mancanza di un numero adeguato di ricercatori, da un accesso limitato alle infrastrutture e dalla natura isolata delle aree in questione. L´obiettivo del progetto Net-biome è riunire organizzazioni di ricerca e autorità locali di cinque di queste regioni, Riunione, la Nuova Caledonia, le Isole Canarie, le Azzorre e le Isole Cayman, al fine di individuare le sfide comuni e affrontarle con un approccio coordinato. Il progetto è un´iniziativa del programma Era-net. Le reti Era-net riuniscono le agenzie di finanziamento di vari paesi europei al fine di coordinarne le attività e finanziarne i progetti comuni. I partner del progetto svilupperanno e finanzieranno attività congiunte e promuoveranno la condivisione di informazioni e dei risultati delle attività di ricerca fra i ricercatori delle regioni coinvolte. Altri obiettivi del progetto sono incoraggiare la mobilità dei ricercatori e garantire l´accesso alle infrastrutture. Inoltre, il consorzio instaurerà contatti con gli studiosi che si occupano di problematiche relative alla biodiversità tropicale di paesi terzi. Infine, questa iniziativa aprirà la strada a un prossimo programma europeo di attività di ricerca sulla biodiversità tropicale e subtropicale. Per ulteriori informazioni sulle reti Era-net, consultare: http://cordis. Europa. Eu/coordination/era-net. Htm http://ec. Europa. Eu/research/fp6/index_en. Cfm?p=9_eranet .  
   
   
INAUGURATO IL PIÙ GRANDE PROGETTO DI RICERCA SUL CLIMA DEL MEDITERRANEO  
 
Bruxelles, 14 maggio 2007 - Il più grande progetto di ricerca sul cambiamento climatico nel Mediterraneo è stato avviato. Finanziato nell´ambito del Sesto programma quadro (6Pq), Circe (Climate Change and Impact Research: the Mediterranean Environment) coinvolgerà 62 ricercatori che, nell´arco di quattro anni, valuteranno le strategie migliori per mitigare gli effetti avversi del cambiamento climatico nella regione. Studi precedenti hanno rilevato che, in questo secolo, la regione mediterranea è la più vulnerabile d´Europa ai cambiamenti climatici con effetti sulle risorse naturali. Le temperature in aumento e quindi le siccità ricorrenti aumenteranno il rischio di incendi, di scarsità d´acqua e riduzione dei terreni destinati all´agricoltura. «Osserviamo gli impatti di maggiore entità che potrebbero avere gravi conseguenze sull´agricoltura, la gestione dell´acqua, la produzione di energia e il turismo» ha dichiarato all´Afp Antonio Navarra dell´Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il consorzio di progetto studierà le previsioni climatiche nell´area mediterranea in relazione al cambiamento globale, per capire quale sarà l´evoluzione delle radiazioni atmosferiche, del ciclo dell?acqua, delle nuvole, degli aerosol e degli eventi estremi, come precipitazioni intense o inondazioni. Verranno valutati inoltre gli impatti su agricoltura, ecosistemi, foreste, qualità dell´aria e salute umana. I partner auspicano di riuscire a fornire, grazie alla loro attività di ricerca, un´immagine più chiara di scenari futuri per poter meglio valutare le conseguenze economiche e sociali, in particolare per quanto concerne il turismo, il mercato energetico e la migrazione delle popolazioni locali. «I risultati, frutto della collaborazione tra matematici, fisici, climatologi, agronomi, economisti e informatici», prosegue il dr. Navarra, «saranno messi a disposizione sia della comunità scientifica che dei decisori politici. » «Con questo progetto, la ricerca diventa strumento per supportare, con i dati scientifici e la previsione di scenari futuri, le azioni di mitigazione dei cambiamenti climatici. » .  
   
   
QUALITÀ DELL’ARIA, DAL 2004 IN 8 CITTÀ TOSCANE È MIGLIORATA PRESENTATI I DATI SUL PM10 RILEVATI IN 16 CENTRALINE URBANE DIMINUITI I SUPERAMENTI GIORNALIERI DEI VALORI LIMITE E GLI SFORAMENTI DELLA MEDIA ANNUA  
 
Firenze, 14 maggio 2007 - Dal 2004, anno di entrata in vigore delle misure dell´accordo antismog firmato tra sedici comuni toscani, è migliorata la qualità dell´aria per quanto riguarda il Pm10. Lo dimostra il monitoraggio dei dati registrati nell´arco di cinque anni nelle postazioni installate nei territori comunali di comuni che hanno partecipato sin dall´inizio agli accordi, e che hanno attuato gli interventi stabiliti. Due stazioni di rilevamento sono a Prato (via Roma e via Ferrucci), una è a Lucca in piazza San Micheletto, tre sono a Livorno (villa Maurogordato, viale Carducci e via Gobetti), una a Grosseto (via Urss), due a Pisa (Oratoio e via del Borghetto) e due in provincia di Pisa (una a Santa Croce e una a Navacchio) quattro a Firenze (viale Bassi, piazza Pitti, viale Gramsci, via Ponte alle Mosse) e una a Scandicci (via Buozzi). Il numero delle postazioni che, anno per anno, hanno superato il valore limite annuale per il Pm10 di 40 microgrammi al metro cubo è passato da cinque (su sedici) nel 2002 a 3 nel 2006. Quanto al numero totale di giorni in un anno nei quali si è superato il valore consentito di concentrazione media giornaliera di Pm10, pari a 50 microgrammi al metro cubo - ottenuto sommando tutti i superamenti di tutte le postazioni - dal 2002 si è avuto un trend decrescente costante significativo: da 947 superamenti complessivi nel 2002 si è passati a 614 nel 2006. Un risultato raggiunto anche grazie alle azioni degli accordi che sono state messe in atto nei comuni considerati fin dal 2004. .  
   
   
CLASSIFICAZIONE ACUSTICA: LA GIUNTA TRENTINA APPROVA IL BANDO PER INTERVENTI DEI COMUNI IN VIA DI CERTIFICAZIONE AMBIENTALE  
 
 Trento, 14 maggio 2007 - Destinatari del bando approvato l’ 11 maggio sono esclusivamente i comuni, individualmente o in forme associative di due o più comuni limitrofi disciplinate con specifiche convenzioni che indicano un soggetto capofila, che siano ammessi a contributo per lo sviluppo di certificazioni ambientali (Iso14001 ed Emas). I contributi sono destinati alla predisposizione del Piano di zonizzazione acustica o all’aggiornamento del Piano di zonizzazione acustica, che dovrà essere redatto in base al Prg comunale vigente e alla classificazione del territorio così come è stata definita con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 Novembre 1997. Sono ammissibili a contributo i costi che risulteranno dall’affidamento di incarichi a tecnici competenti in acustica ambientale. I 220. 000,00 a disposizione verranno così utilizzati: - per la predisposizione del Piano di zonizzazione acustica, costo massimo per zonizzazione e per ogni singolo comune in funzione della popolazione in esso residente, € 10. 000 per i comuni con popolazione maggiore di 10mila abitanti: € 7. 500 per comuni con popolazione da 5mila a 10mila abitanti; € 5. 500 per comuni con popolazione da 2mila a 5mila abitanti; € 4. 200 per comuni con popolazione da 1. 000 a 2mila abitanti; € 3. 500 per comuni con popolazione da 500 a mille abitanti; € 3. 000 per comuni con popolazione inferiore a 500 abitanti. La percentuale di finanziamento per questa voce di spesa sarà del 40% della spesa ritenuta ammissibile. - per la predisposizione dell’aggiornamento del Piano di zonizzazione acustica, costo massimo per aggiornamento e per ogni singolo comune in funzione della popolazione in esso residente, € 5. 000 per i comuni con popolazione maggiore di 10mila abitanti: € 3. 750 per comuni con popolazione da 5mila a 10mila abitanti; € 2. 750 per comuni con popolazione da 2mila a 5mila abitanti; € 2. 100 per comuni con popolazione da 1. 000 a 2mila abitanti; € 1. 750 per comuni con popolazione da 500 a mille abitanti; € 1. 500 per comuni con popolazione inferiore a 500 abitanti. La percentuale di finanziamento per questa voce di spesa sarà del 60% della spesa ritenuta ammissibile. Le domande di contributo dovranno pervenire entro trenta giorni dalla pubblicazione del presente bando, al Dipartimento Urbanistica e Ambiente, Ufficio Programmazione Interventi Ambientali, via Jacopo Aconcio, 5, 38100 Trento, indicando sulla busta la dicitura: “Domanda di contributo sul fondo per lo sviluppo sostenibile – Bando per interventi di classificazione acustica del territorio”. .  
   
   
TRENTO: INQUINAMENTO DELLE AREE “EX FONDERIE” DI CONDINO ACCORDO PER LA BONIFICA TRA PROVINCIA E PRIVATI IL RISANAMENTO DEI TERRENI ESTERNI ALL’IMMOBILE SARÀ A CARICO DEGLI EX PROPRIETARI  
 
Trento, 14 maggio 2007 - Nel corso del 2005, in seguito ad un’indagine della magistratura, fu accertata una contaminazione ambientale (presenza di fanghi, residui della lavorazione industriale) presso il sito dell’ex Fonderie Trentine di Condino. A seguito il Comune di Condino ordinò, tra gli altri, ai proprietari dei terreni - Pierino Ferremi e a Maurizio Soldi, entrambi di Agnosine, in provincia di Brescia – la messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale, in qualità di corresponsabili della contaminazione del sito industriale. I privati hanno avviato la procedura tecnico-amministrativa per eliminare l’inquinamento ambientale dell’area e, attualmente, sono in corso di ultimazione gli interventi di bonifica. I servizi della Provincia autonoma di Trento hanno ritenuto opportuno eseguire delle indagini ambientali su terreni di proprietà provinciale, successivamente venduti a terzi, posti lungo il confine est del sito industriale, che hanno confermato tracce di inquinamento anche al di fuori dell’area industriale. Con l’accordo di programma – il cui schema è stato approvato oggi dalla giunta provinciale su iniziativa del presidente Lorenzo Dellai – i proprietari dell’area hanno accettato di proseguire anche all’esterno l’azione di bonifica e in particolare delle aree di proprietà pubblica. L’accordo è sottoscritto anche dalla Provincia autonoma di Trento e dal Comune di Condino, i quali hanno interesse affinché i privati intervengano attivamente nell’iter di bonifica, per accelerare i tempi del risanamento in un “percorso comune e condiviso”. L’accordo. In particolare, l’accordo ha come oggetto (articolo 2), l’esecuzione degli interventi di risanamento ambientale previsti dal progetto di bonifica relativo ai terreni di proprietà della Provincia autonoma di Trento, successivamente venduti a terzi, a Condino e posti lungo il confine est del sito industriale ex Fonderie Trentine. Per quanto riguarda gli interventi (articolo 4), Ferremi e Soldi si impegnano, in solido e nel rispetto della normativa vigente, a realizzare gli interventi di risanamento ambientale previsti dal progetto di bonifica relativo ai terreni di proprietà della Provincia autonoma di Trento. Gli stessi privati si impegnano a realizzare “tutto ciò fosse necessario ai fini della bonifica dell’area a causa di qualsiasi imprevisto che si verificasse durante l’esecuzione della stessa”. Il costo degli interventi di bonifica (articolo 6) sono interamente a carico dei privati, i quali si impegnano anche a corrispondere alla Provincia autonoma di Trento la somma di 14. 475,10 euro per l’esecuzione delle indagini conoscitive svolte sia sulle aree di sua proprietà sia su quelle attinenti al sito industriale ex Fonderie Trentine e sulla base di documentazione contabile, nonché la somma di 6 mila euro, calcolata forfetariamente, a titolo di rifusione delle spese sostenute dall’ente provinciale nel corso della procedura tecnico-amministrativa di bonifica, quale costi per il personale impiegato (redazione progetto di bonifica, analisi chimiche del laboratorio dell’A. P. P. A. , ecc. ), spese vive (predisposizione elaborati progettuali su supporto cartaceo e informatico, telefonate, carburante, ecc. ) e quant’altro. L’articolo 7 dell’accordo prevede che, nel caso di inadempienza relativa agli impegni sottoscritti, l’amministrazione provinciale, sentita quella comunale, provvederà in via sostitutiva all’esecuzione della bonifica, recuperando poi a carico degli stessi Ferremi e Soldi le spese sostenute. I controlli e la vigilanza dei lavori (articolo 8) sono affidati all’Agenzia provinciale per la protezione dell´ambiente e al Comune di Condino. .