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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Luglio 2009
ANTEPRIMA PARLAMENTO EUROPEO IL NUOVO PARLAMENTO AL NASTRO DI PARTENZA I PUNTI FORTI DELLA SESSIONE 14-16 LUGLIO 2009  
 
Strasburgo, 13 luglio 2009 - Per la sessione inaugurale della settima legislatura, saranno presenti a Strasburgo 736 deputati eletti a suffragio universale diretto in rappresentanza di circa 500 milioni di cittadini. E´ la prima volta nella storia che si è votato contemporaneamente in 27 paesi di un´Unione europea che va dall´Atlantico ai confini russi e al Mar nero e dal Mediterraneo fino a oltre il circolo polare artico. Si tratta di un Parlamento composto di 736 deputati che, secondo i dati ancora provvisori, provengono da 165 partiti e sono riuniti in 8 gruppi politici (compresi i «non iscritti») per esercitare liberamente il loro mandato per cinque anni, fino al 2014. Tra i candidati eletti figurano otto ex primi ministri, un ex Presidente della Repubblica e quattro commissari europei del Collegio in carica (ma è probabile che alcuni rinuncino al mandato parlamentare). Circa il 35% degli eletti è composto di donne. Lunedì 13 sarà celebrato il 30° anniversario dell´elezione a suffragio universale diretto del Parlamento. Neodeputati, europarlamentari uscenti, giornalisti e visitatori potranno assistere a una breve cerimonia in cui la Filarmonica di Strasburgo, assieme al coro dei "Petits chanteurs", eseguirà l´ouverture dell´opera di Giuseppe Verdi "La forza del destino" e l´inno europeo (Inno alla gioia di Beethoven). Nell´intervallo tra i due brani, dei membri dell´Eurocorp isseranno la bandiera europea. Martedì 14 luglio, prenderà inizio ufficialmente la settima legislatura. La seduta sarà aperta dal presidente uscente, Hans-gert Pöttering, e proseguirà immediatamente con l´elezione del nuovo Presidente del Parlamento, per la quale è previsto un massimo di quattro scrutini (segreti), in cui si delibera a maggioranza assoluta per i primi tre e a maggioranza semplice per il quarto. Prima dell´elezione i candidati alla Presidenza potrebbero rilasciare una dichiarazione. Il Presidente eletto potrà scegliere se indirizzarsi subito all´Aula o pronunciare un discorso di insediamento il giorno seguente o in un´altra data. Si procederà in seguito con l´elezione dei quattordici vicepresidenti del Parlamento, sempre a scrutinio segreto. Il Presidente e i vicepresidenti, che resteranno in carica per due anni e mezzo, costituiscono l´Ufficio di Presidenza del Parlamento (il cosiddetto «bureau»). Il regolamento interno del Parlamento sancisce che, in queste elezioni prese congiuntamente, «è opportuno tener conto di un´equa rappresentanza degli Stati membri e delle tendenze politiche». Mercoledì 15 luglio il Primo ministro ceco Jan Fischer riferirà all´Aula in merito alla riunione del Consiglio europeo di giugno e presenterà un bilancio del semestre ceco di Presidenza Ue. Subito dopo, la Presidenza svedese illustrerà ai deputati il suo programma d´attività da qui al mese di dicembre. Questo sarà segnato, in particolare, dalla risposta europea alla crisi economica e finanziaria, dai nuovi impegni in materia di cambiamenti climatici e dal nodo istituzionale legato alla ratifica del trattato di Lisbona. Si procederà poi all´elezione dei Questori del Parlamento, a scrutinio segreto, e si deciderà di quanti deputati saranno composte le diverse commissioni parlamentari. Nel pomeriggio, assieme a Commissione e Consiglio, l´Aula terrà due dibattiti sulla situazione in Iran, in Cina e in Honduras. Giovedì saranno nominati i membri delle 20 commissioni parlamentari permanenti. Alcune di queste terranno le rispettive riunioni costitutive il giorno stesso. .  
   
   
IL NUOVO PARLAMENTO EUROPEO: FATTI E CIFRE (PROVVISORI)  
 
 Strasburgo, 13 luglio 2009 - Circa la metà dei deputati è stata rieletta, la percentuale di donne è aumentata dal 31 al 35%, l´eurodeputato più giovane ha 25 anni ed è donna, il decano ne ha 81 ed è italiano. Sono stati eletti quattro membri della Commissione europea in carica, otto ex primi ministri e un ex Presidente della Repubblica. Seguono alcuni dati sul nuovo Parlamento europeo che, va precisato, sono necessariamente provvisori. Non tutti gli eletti opteranno per il mandato europeo e, pertanto, anche le percentuali indicate sono soggette a variazioni. Eurodeputati rieletti/nuovi: Eurodeputati rieletti 49,86 % (367 deputati); Eurodeputati nuovi 50,14 % (369 deputati); Rieletti italiani 29,17% (21 deputati); Più alta percentuale di eurodeputati rieletti 80,00 % (Malta); Più elevata percentuale di eurodeputati nuovi 75,00 % (Lituania). Donne/uomini: Donne 35,05 % (31,21% nel Parlamento uscente); Uomini 64,94 % (68,79% nel Parlamento uscente); % donne tra gli italiani 22,22%; Più alta percentuale di donne 61,54% Finlandia; Più bassa percentuale di donne 0,00% Malta. Eurodeputato più giovane/più anziano: Eurodeputato più giovane Emilie Turunen, Danimarca (nata il 13. 5. 1984, 25 anni); Il più giovane italiano Lara Comi (nata il 18. 2. 1983, 26 anni); Eurodeputato più anziano Ciriaco De Mita, Italia (nato il 2. 2. 1928, 81 anni). Candidati col maggior numero di preferenze: Silvio Berlusconi, Italia 2. 713. 906 voti; David Sassoli, Italia 400. 502 voti; Simon Busuttil, Malta 27,72 % dei voti validi (68. 782 voti). Commissari europei attuali eletti al Pe: Danuta Hübner, Polonia; Meglena Kuneva, Bulgaria; Louis Michel, Belgio; Viviane Reding, Lussemburgo (dovrebbe rinunciare al seggio parlamentare). Ex Presidenti eletti al Pe: Rolandas Paksas, Lituania. Ex Primi ministri eletti al Pe: Jerzy Buzek, Polonia; Jean-luc Dehaene, Belgio; Ciriaco De Mita, Italia; Ivars Godmanis, Lettonia; Anneli Jäätteenmäki, Finlandia; Lojze Peterle, Slovenia; Theodor Stolojan, Romania; Guy Verhofstadt, Belgio. Candidati indipendenti eletti al Pe: Elena Basescu, Romania; Marian Harkin, Irlanda; Indrek Tarand, Estonia. Numero dei partiti nazionali e dei movimenti 165 (182 nel Parlamento uscente). .  
   
   
ELEZIONE DEL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Strasburgo, 13 luglio 2009 - L´aula eleggerà il nuovo Presidente che, per i prossimi due anni e mezzo, dirigerà l´insieme dei lavori del Parlamento e dei suoi organi, assicurandone il buon svolgimento. Rappresenterà inoltre il Parlamento nelle relazioni internazionali, nelle cerimonie e negli atti amministrativi, giudiziari o finanziari. Ad esempio, spetterà a lui firmare gli atti legislativi in codecisione e proclamare l´adozione del bilancio Ue. Il Parlamento procederà all´elezione del proprio Presidente che resterà in carica per la prima parte della legislatura (due anni e mezzo). Le candidature possono essere presentate, con il consenso dell´interessato, unicamente da un gruppo politico o da 40 deputati. La votazione avrà luogo a scrutinio segreto e sarà eletto il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti espressi (50% più 1 voto, le schede bianche o nulle non sono prese in conto ai fini del calcolo della maggioranza). Se dopo tre scrutini nessun candidato ottiene tale maggioranza, si procede ad un´ulteriore votazione che vede in lizza i due deputati che nel corso dell´ultimo scrutinio hanno ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità, è proclamato eletto il candidato più anziano. Il Presidente provvisorio della seduta, quindi, cede la presidenza al deputato eletto il quale potrà subito rivolgere un discorso di insediamento all´Aula o scegliere di farlo il giorno seguente o in un´altra data. Alla chiusura in redazione, i candidati ufficiali alla presidenza sono i seguenti: Jerzy Buzek, l´ex primo ministro polacco proposto dal Ppe - Gruppo del Partito popolare europeo (Democratici-cristiani) e la svedese Eva-britt Svensson della Gue/ngl - Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica. Attribuzioni del Presidente - Il Presidente ha il compito di dirigere l´insieme dei lavori del Parlamento e dei suoi organi, dispone di tutti i poteri necessari per presiedere alle deliberazioni e per assicurarne il buon svolgimento. Il Presidente apre, sospende e toglie le sedute. In tale ambito, tra i suoi poteri rientra anche quello di porre fine a un eccessivo ricorso a prassi quali richiami al regolamento, mozioni di procedura e dichiarazioni di voto, nonché richieste di votazioni distinte, per parti separate o per appello nominale, nei casi in cui egli ritenga «che vi sia il chiaro intento di pregiudicare in modo grave e duraturo lo svolgimento dei lavori dell´Aula o i diritti degli altri deputati». Il Presidente, inoltre, decide in merito alla ricevibilità degli emendamenti e delle interrogazioni al Consiglio e alla Commissione nonché alla conformità delle relazioni con il regolamento interno del Parlamento. Fa osservare il regolamento, mantiene l´ordine, concede la facoltà di parlare, dichiara chiuse le discussioni, mette le questioni ai voti e proclama i risultati delle votazioni. Nel caso di infrazioni all´ordine o di turbativa dell´attività del Parlamento «con modalità eccezionalmente gravi», previa consultazione del deputato interessato, il Presidente adotta con decisione motivata una sanzione adeguata. Il Presidente può prendere la parola in una discussione solo per esporre lo stato della questione e richiamare alla medesima. Se intende partecipare a un dibattito, è allora tenuto ad abbandonare il seggio presidenziale e può farvi ritorno solo al termine della discussione. Il Presidente è a capo dell´Ufficio di Presidenza (il cosiddetto «bureau»), cui fanno parte anche i quattordici vicepresidenti e, con funzioni consultive, i questori. Nell´ambito delle deliberazioni del bureau, in caso di parità di voti «il voto del Presidente è preponderante». Egli inoltre partecipa alle riunioni della Conferenza dei presidenti, composta dai presidenti dei gruppi politici costituitesi in seno al Parlamento. Il Presidente rappresenta il Parlamento nelle relazioni internazionali, nelle cerimonie e negli atti amministrativi, giudiziari o finanziari. Ad esempio, spetta al Presidente firmare gli atti legislativi adottati congiuntamente dal Parlamento europeo dal Consiglio e proclamare l´adozione del bilancio Ue. La carica di Presidente, così come qualsiasi altro incarico al quale sia stato eletto un deputato, può essere revocata dal Parlamento, su proposta della Conferenza dei presidenti dei gruppi politici, qualora si ritenga che il deputato in questione abbia commesso «una colpa grave». Il Parlamento, se del caso, delibera con una maggioranza di due terzi dei voti espressi che rappresenti la maggioranza dei deputati che lo compongono. I Presidenti del Pe dal 1952 ad oggi Presidenti dell´Assemblea comune dal 1952 al 1958: 1952 - 1954 : Paul-henri Spaak (Soc, B); 1954 : Alcide De Gasperi (Cd, I); 1954 - 1956 : Giuseppe Pella (Cd, I); 1956 - 1958 : Hans Furler (Cd, D). Presidenti del Parlamento europeo dal 1958 al 1979: 1958 - 1960 : Robert Schuman (Cd, F); 1960 - 1962 : Hans Furler (Cd, D); 1962 - 1964 : Gaetano Martino (L, I) ; 1964 - 1965 : Jean Duvieusart (Cd, B) ; 1965 - 1966 : Victor Leemans (Cd, B) ; 1966 - 1969 : Alain Poher (Cd, F); 1969 - 1971 : Mario Scelba (Cd, I); 1971 - 1973 : Walter Behrendt (Soc, D); 1973 - 1975 : Cornelis Berkhouwer (L, Nl); 1975 - 1977 : Georges Spenale (Soc, F); 1977 - 1979 : Emilio Colombo (Cd, I). Presidenti del Parlamento europeo dopo le elezioni a suffragio universale: 1979 - 1982 : Simone Veil (Ldr, F); 1982 - 1984 : Pieter Dankert (Pse, Nl); 1984 - 1987 : Pierre Pflimfin (Ppe, F); 1987 - 1989 : Lord Henry Plumb (De, Uk); 1989 - 1992 : Enrique Baron Crespo (Pse, E); 1992 - 1994 : Egon Klepsch (Ppe, D); 1994 - 1997 : Klaus Hänsch (Pse, D); 1997 - 1999 : Jose Maria Gil Robles (Ppe, E); 1999 - 2002 : Nicole Fontaine (Ppe, F); 2002 - 2004 : Pat Cox (Eldr, Irl); 2004 - 2007 : Josep Borrell (Pse, Es); 2007 - 2009 : Hans-gert Pöttering (Ppe/de, De). .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: FUORI DAGLI SCHEMI: L´ATTIVISTA JOE HIGGINS E IL ´PIRATA´ CHRISTIAN ENGSTRöM  
 
 Bruxelles, 13 luglio 2009 - Gli ultimi della serie sui ´neoeletti´: sono stati scelti due politici che escono dagli schieramenti tradizionali ed approdano a Bruxelles con un´agenda forte e molto personale. L´attivista irlandese Joe Higgins si batterà per i diritti dei lavoratori, mentre il cavallo di battaglia del ´pirata´ svedese Christian Engström sono i diritti digitali. Consigliere comunale a Dublino, membro del Parlamento irlandese per 10 anni, ma soprattutto e da sempre militante per i diritti dei lavoratori: Joe Higgins, 60 anni, una carriera spesa a combattere contro ´il capitalismo e il neoliberismo´, siederà fra i banchi della Sinistra Unita (Gue), e vede la sua elezione come la prosecuzione della sua missione: "non andrò certo a bere birre con i neo-liberisti con cui mi scontro in aula". Lo chiamano ´il pirata´, ma a vederlo non si direbbe proprio. E infatti Christian Engström, 48 anni, è prima di tutto un informatico. Ma è anche il primo eletto in Europa del ´Partito dei Pirati´ svedese che, con un sorprendente 7,1%, è riuscito a guadagnarsi un seggio a Strasburgo. Ha deciso di affiliarsi al gruppo dei Verdi. Ma le sue priorità restano quelle dei Pirati: cambiare le leggi su copyright e brevetti a favore della libera circolazione di informazione sulla rete, e rafforzare la privacy degli utenti. Le sue parole d´ordine? Democrazia digitale e trasparenza. La sua prima volta al Parlamento: che impressione le fa? Sono disorientato. Era già stato a Bruxelles? Sono già venuto per incontri con compagni socialisti e meeting della Sinistra Internazionale dei lavoratori Cosa ha fatto prima di arrivare qui? Sono stato deputato nazionale 10 anni, poi nel 2007 ho perso il seggio ma ho continuato ad essere un attivista. Ora sono qui, e il Parlamento europeo non è altro che la prosecuzione di quello che ho sempre fatto. In quali ambiti le piacerebbe lavorare? Oppormi all´agenda economica e politica delle destre, che è dominante in Europa. Oppormi alle privatizzazioni, alle tasse sui lavoratori, sulle pensioni e sui salari. Combatterò per costruire un´alternativa socialista in opposizione al capitalismo e al neo-liberismo. La prima foto che appenderà nel suo ufficio? Ancora non ho nemmeno un ufficio! Ma metterei le foto dei leader e compagni socialisti: Jim Connolly, Karl Marx, Trotsky, Rosa Luxemburg. Le qualità che preferisce in un politico? Giudico severamente i politici sulle loro idee politiche ed economiche. Non intrattengo relazioni personali con i neo-liberali, non puoi litigare in aula e poi andarci a bere una birra. Ci sono milioni di lavoratori con cui bere una birra, non c´è bisogno di andare con la gente di destra! Joe Higgins Come spera di lasciare il segno qui al Parlamento? Voglio essere la voce dei lavoratori e dei disoccupati irlandesi e non solo. Siamo un movimento unito in Europa. Voglio oppormi alle destre e alla loro agenda economica. I suoi eroi della storia? Ammiro gli uomini e le donne che hanno lottato per la giustizia, per il socialismo e per i diritti. Ce ne sono alcuni noti e milioni di sconosciuti che hanno lottato per un mondo migliore. I deputati viaggiano spesso. Lei è abituato a spostarsi? Sì sono abituato. Non mi piace molto prendere l´aereo, ma non c´è alternativa. Deputato europeo: punto di partenza o tramonto della sua carriera? Non vedrei mai la mia attività politica come una carriera! La mia è una missione. Anche per lo stipendio, io prenderò un salario medio di operaio (quello che serve per vivere), e il resto andrà al movimento. Che lingue parla? Gaelico e inglese. Un po´di francese. Pochissimo spagnolo. Cosa le piace fare, al di là del lavoro? Sfortunatamente la militanza politica assorbe tutto il tempo. Ma vorrei ritagliarmi un po´ di tempo per il cinema e la musica. Christian Engström - La sua prima volta al Parlamento: che impressione le fa? Mi piace, è un bel posto! Ci sono stato per la prima volta 5 anni fa come attivista, solo per 7 ore, e mi ha interessato così tanto che ho finito per buttarmi in politica! Attivista di cosa? Sui brevetti software. Combattevamo da tutta Europa contro la direttiva sui brevetti. In un certo modo, quello è stato l´inizio della mia carriera europea! Cosa ha fatto prima di arrivare qui? Ho passato gli ultimi 5 anni come militante politico a tempo pieno. Prima ero un programmatore informatico. In che ambiti le piacerebbe lavorare? Domanda facile per me, il partito dei pirati ha un´agenda molto limitata, siamo mono-tematici! Proteggere le libertà individuali in rete, in particolare la privacy. E riformare le regole sulla proprietà intellettuale. Ma vogliamo anche più democrazia e più trasparenza in Europa. Le qualità che preferisce in un politico? Dopo le elezioni devi fare quello che hai promesso prima delle elezioni. Primo intervento in aula: nervoso o non vede l´ora? Mmm. Mi piace molto parlare e ascoltare la mia voce. Penso che è una cosa che piace a tutti i politici! Quindi. Non vedo l´ora! I deputati viaggiano spesso. Lei è abituato a spostarsi? Non ho viaggiato molto negli ultimi 5 anni. Questo è il punto chiave dell´attivismo sulla rete: puoi farlo senza spostarti da casa! Ma so che ora dovrò viaggiare, e non mi pesa. Che lingue parla? L´inglese, e capisco un po´ il tedesco. Cosa le piace fare al di là del lavoro? Negli ultimi tempi non ho avuto molto spazio per altro. Ma adoro andare in campagna, a tagliare gli alberi o a fare assolutamente nulla! Ha un buon senso dell´orientamento? Non ha paura di perdersi nei corridoi del Parlamento? Assolutamente no. Ho degli assistenti bravissimi, che conoscono l´edificio alla perfezione! .  
   
   
G8: DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE BARROSO SUI RISULTATI DELLA RIUNIONE DEL FORUM DELLE PIÙ GRANDI ECONOMIE SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
L’aquila, 13 luglio 2009 - Uscendo dalla riunione del Mef (Major Economies Forum) tenutasi a L´aquila, sede del G8, il Presidente della Commissione europeaJosé Manuel Barroso ha dichiarato:"Sono lieto che sia stato raggiunto uno dei più importanti parametri che l´Ue aveva fissato per giudicare i progressi in vista della Conferenza Onu sul clima di Copenaghen. Per la prima volta questo obiettivo dei 2°C come soglia massima dell´aumento medio della temperatura globale, è ora scritto "nella pietra", essendo stato approvato sia dal G8 che dal Major Economies Forum (Mef). Questo risultato è un segnale forte per il resto del mondo. Se vogliamo restare sotto l´aumento dei due gradi, entro il 2050 dobbiamo tagliare le emissioni mondiali di almeno il 50% rispetto al 1990, è ciò che ci dice la scienza. L´unione europea si è posta all´avanguardia in questo settore, concordando una riduzione delle emissioni del 20% entro il 2020 e oltre, se altri ci seguiranno. La strada verso Copenaghen per un accordo globale è ancora tutta in salita e impervia; l´ultimo tratto è sempre il più difficile. Tuttavia ora abbiamo preparato il contesto generale per l´accordo globale che dobbiamo raggiungere a Copenhagen in dicembre, e oggi abbiamo fornito ai nostri negoziatori chiari criteri di valutazione in materia. Nel contempo, non chiediamo l´impossibile dai paesi in via di sviluppo. La dichiarazione odierna è di speranza per i paesi più poveri e più vulnerabili: non lasceremo che si producano pericolosi cambiamenti climatici. Ne verrebbero compromessi tutti i nostri sforzi a livello mondiale per sradicare la povertà. Le economie più sviluppate devono fare la parte del leone e – come deciso dai membri del G8 – ridurre le loro emissioni di gas serra almeno dell´80% entro il 2050, sempre in rapporto al 1990. Inoltre, e coerentemente con tali riduzioni di lungo termine, siamo impegnati a definire solidi obiettivi di medio termine prima della conferenza di Copenaghen. Grazie alle nostre iniziative nella lotta ai cambiamenti climatici, in futuro si aprirà una nuova era di maggiore sicurezza energetica e crescita economica ecocompatibile. A seguito dei nostri incontri qui a L´aquila sono convinto che abbiamo decisamente aumentato le probabilità di raggiungere a Copenhagen un accordo ambizioso a livello veramente mondiale. L´unione europea continuerà a fare pienamente la sua parte, anche sotto il profilo dei finanziamenti sui quali avanzeremo proposte entro settembre. L´ue continua a mantenere una posizione di incitamento e sostegno alla lotta contro i cambiamenti climatici in tutti i modi possibili. " La dichiarazione del Presidente Barroso è stata resa poco prima dell´incontro a L´aquila con il Segretario generale dell´Onu, Ban Ki-moon, il Presidente del Consiglio europeo Fredrik Reinfeldt e il Primo ministro danese Rasmussen, che ospiterà la conferenza sulla lotta contro i cambiamenti climatici a Copenaghen. .  
   
   
GLI OBIETTIVI CHIAVE A L´AQUILA DEL PRIMO MINISTRO SVEDESE FREDRIK REINFELD E DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA JOSÉ MANUEL BARROSO  
 
L’aquila, 13 luglio 2009 - La scelta simbolica dell’Aquila come sede del G8 è una testimonianza della solidarietà mondiale nei confronti dell’Italia dopo il terribile terremoto di pochi mesi fae un´occasione unica di prevenire un´altra catastrofe, questa però di origine umana. I cambiamenti climatici sono già in atto e sono sempre più rapidi. Al vertice dell’Aquila, la principale priorità dei leader del G8 e dei loro partner di tutto il mondo dev’essere quella di raggiungere a Copenaghen un accordo post-2012 globale, ampio e ambizioso che, nel rispetto dei dati scientifici, preveda riduzioni effettive delle emissioni planetarie. Un´intesa di questo genere a Copenaghen dimostrerà la serietà con cui affrontiamo i cambiamenti climatici,incentivando gli investimenti necessari per dar vita ad un´economia verde, creare nuovi posti di lavoro e trainare la crescita nei prossimi venti o trent´anni. Capire questo oggi significa assicurarsi una posizione privilegiata in futuro. L’economia post-crisi sarà molto diversa da quella precedentee non ci si presenterà due volte la stessa opportunità. Le misure volte ad affrontare la crisi economica, quindi, devono essere adottate contemporaneamente a quelle destinate a contrastare i cambiamenti climatici. Sappiamo che c’è molto da fare per migliorare l’efficienza energetica a livello delle imprese, dei consumatori e degli enti pubblici. Di fatto, secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, il 54% delle misure di riduzione necessarie per limitare il riscaldamento globale a 2°C potrebbe essere attuato mediante l’introduzione di tecnologie già esistenti, efficienti dal punto di vista energetico. In tal modo, la crisi economica potrebbe permettere di trovare soluzioni intelligenti ai problemi climatici assicurando al tempo stesso un risparmio di denaro e una migliore sicurezza energetica. Andremo all’Aquila prefiggendoci una serie di obiettivi chiave. Insisteremo sulla necessità di rispettare il traguardo dei 2°C. Ribadiremo l’esigenza di fissare come obiettivo globale quello di ridurre almeno del 50% le emissioni globali entro il 2050. Chiederemo inoltre a tutti i paesi industrializzati di ridurre le emissioni almeno dell’80% nello stesso periodo, contribuendo a questi sforzi mediante notevoli riduzioni a medio termine di entità paragonabile. I fondi stanziati per la lotta contro i cambiamenti climatici daranno un contributo determinante a questa soluzione:l’Ue presenterà le relative proposte in tempo utile e, ovviamente, è più che disposta a fare la sua parte. In quanto fonte principale delle emissioni passate, infatti, siamo naturalmente consapevoli che spetta ai paesi industrializzati svolgere un ruolo guida in tal senso,ma questo non può bastare. Devono per esempio contribuire a questo impegno anche le economie emergenti, le cui emissioni sono in costante aumento. Ciascuno di noi deve fare la sua parte, secondo il principio delle responsabilità comuni ma differenziate e in funzione delle rispettive capacità. L’unione europea e i suoi Stati membri sono fieri degli impegni da noi assunti di ridurre le emissioni del 20% entro il 2020. Siamo pronti a fare anche di più riducendo le emissioni del 30% se verrà raggiunto un accordo ambizioso a Copenaghen. Siamo disposti a condividere con altri la nostra esperienza, ad esempio per quanto riguarda gli scambi dei diritti di emissione. Auspichiamo la creazione di un sistema di scambio delle emissioni a livello dell’Ocse entro il 2015. Vorremmo inoltre riformare e sviluppare il meccanismo di sviluppo pulito in modo da far beneficiare anche le popolazioni più povere del pianeta dei nuovi investimenti e delle nuove tecnologie. Siamo fermamente decisi a far sì che il contributo europeo sia determinante per raggiungere, a Copenaghen, un accordo di cui tutti possiamo essere orgogliosi. Non vi sono alternative. Un fallimento ora significherebbe non rispettare l’impegno che tutti i genitori devono assumere nei confronti dei propri figli:lasciare loro un mondo migliore. Facciamo in modo che all’Aquila i cambiamenti climatici diventino un’opportunità mondiale. .  
   
   
SECONDO UNA RELAZIONE, LA COOPERAZIONE UE-RUSSIA POTREBBE ESSERE MIGLIORE  
 
Bruxelles, 13 luglio 2009 - La cooperazione Ue-russia funziona bene e il contributo dei partner russi ai progetti finanziati dall´Ue è altamente apprezzato dai partner comunitari. Ciononostante c´è ancora molto da fare per incoraggiare la partecipazione russa ai programmi quadro dell´Ue e per integrarli completamente nello Spazio europeo della ricerca (Ser). Sono queste le conclusioni principali di una nuova relazione del progetto Rusera Exe, finanziato dall´Ue, che è stato finanziato con ben 240. 000 euro nell´ambito dell´area di attività "Cooperazione internazionale" del Sesto programma quadro (6° Pq). Lo scopo del progetto era di incentivare la cooperazione Ue-russia nella ricerca, creando e sostenendo i legami tra i ricercatori individuali nelle due regioni. , Il rapporto si basa su un sondaggio e su interviste con i ricercatori e altre parti interessate coinvolte nella cooperazione Ue-russia. I risultati mettono in luce la grande considerazione in cui sono tenuti i ricercatori russi dai coordinatori dei progetti dell´Ue, che apprezzano la competenza scientifica e l´affidabilità personale dei ricercatori russi, nonché il loro desiderio di raggiungere risultati di ricerca di ottima qualità. Inoltre sia i ricercatori dell´Ue che quelli russi credono che il contributo russo ai progetti di ricerca sia "essenziale". La relazione rivela però una serie di ostacoli che intralciano una maggiore e migliore collaborazione tra l´Unione europea e la Russia nel campo della ricerca. La lingua rimane un problema importante; molti degli intervistati dell´Ue hanno dichiarato che avrebbero avuto regolarmente grandi problemi se non avessero avuto nella propria istituzione l´aiuto di personale che parlava russo. La natura gerarchica della maggior parte delle organizzazioni di ricerca russe crea anch´essa difficoltà; pochi ricercatori hanno la facoltà di prendere decisioni e se è necessaria una firma su un documento, normalmente si deve risalire un paio di gradini nella gerarchia. Inoltre, una mancanza di fondi da parte russa impedisce a molti partner russi di partecipare agli incontri di avvio dei progetti nell´Ue. Il risultato di questo frammentato processo di orientamento è che i ricercatori russi a volte non hanno una visione completa del loro ruolo nel progetto e dei compiti che devono svolgere. Per quanto riguarda la gestione del progetto, la relazione ha rilevato che i ricercatori russi hanno minori capacità gestionali in confronto ai loro colleghi dell´Ue e mostrano lacune nella conoscenza delle regole del programma quadro. In particolare, alcuni ricercatori dell´Ue lamentano che gli istituti di ricerca russi non hanno la cultura di giustificare le spese, cosa invece necessaria per i progetti finanziati dall´Ue. La relazione stabilisce una serie di consigli e misure per riuscire a superare questi problemi. Per esempio, essa invita ad un maggiore sviluppo delle strutture di sostegno del 7° Pq (Settimo programma quadro) in Russia - specialmente nelle regioni - per garantire che tutti i ricercatori possano avere facilmente notizia dei programmi di ricerca dell´Ue. Sono necessari maggiori finanziamenti per permettere ai ricercatori russi di viaggiare per partecipare agli incontri riguardanti i progetti nell´Ue, in modo che possano contribuire più attivamente alla direzione generale del progetto. Allo stesso tempo, i ricercatori europei dovrebbero andare in Russia per stabilire buone relazioni personali con gli scienziati del luogo. I ricercatori europei hanno anche bisogno di conoscere le strutture delle istituzioni di ricerca russe e di vedere gli scienziati come mediatori di una gerarchia che ha forse poca esperienza nella cooperazione internazionale per la ricerca. I ricercatori russi trarrebbero beneficio da un maggiore sviluppo delle loro capacità complementari, specialmente la gestione dei progetti, la lingua e una più ampia comunicazione. A livello istituzionale, i fondi dell´Ue devono essere gestiti in modo trasparente e in linea con le regole dell´Ue. "Nell´ambito del 7º Pq, la Comunità europea e la Russia cooperano ancora più da vicino rispetto al 6° Pq, definendo congiuntamente le materie riguardanti la Rts di mutuo interesse e vantaggio, offrendo strumenti specifici per incoraggiare una più stretta cooperazione sulla Rts," conclude la relazione. "Sarà di grande importanza sviluppare una semplice strategia di implementazione dei provvedimenti necessari per permettere alla Russia e all´Europa di sfruttare al massimo il grande potenziale di cooperazione Rts tra Russia e Ue negli anni a venire, in particolare in caso di associazione della Russia al 7° Pq. " Nella premessa alla relazione, il coordinatore del progetto, professor Yuri Pokholov dell´Associazione russa per la formazione ingegneristica, ha scritto: "Spero che questo rapporto possa essere di aiuto ai ricercatori e ai manager di ricerca sia russi che europei e che possa risultare utile per una cooperazione internazionale scientifica e tecnologica efficiente e vantaggiosa per entrambe le parti. " Per maggiori informazioni, visitare: http://www. Rusera-exe. Ru/index_en. Php Per scaricare la relazione, cliccare: http://rp7. Ffg. At/upload/medialibrary/ruseraexe_report_finalversion_july200975180. Pdf .  
   
   
CONCLUSI LAVORI COMITATO SORVEGLIANZA PROGRAMMA COOP GRECIA-ITALIA  
 
Bari, 13 luglio 2009 - Conclusi a Bari i lavori del secondo Comitato di Sorveglianza del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Grecia-italia 2007-2013. Imminente il lancio dei primi bandi, che saranno riservati ad enti pubblici e organismi di diritto pubblico. Budget totale per la prima call pari a circa 36 mln di euro come fondi Fesr. Si è conclusa con l’approvazione dell’Application package e di tutta la documentazione che consente il lancio del Programma, la riunione congiunta del secondo Comitato di Sorveglianza del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Grecia-italia 2007-2013. I lavori si sono svolti il 9 luglio a Bari, alla presenza dell’Assessore al Mediterraneo Silvia Godelli, presidente del Comitato per l’annualità 2009, del dirigente del Servizio Mediterraneo Bernardo Notarangelo, della funzionaria della Commissione Europea Fausta Corda e della rappresentante del Ministero dello Sviluppo Economico Rossella Rusca. Per la delegazione greca invece hanno preso parte ai lavori, tra gli altri: Emanuel Katsiadakis, Direttore generale “Programmazione e Sviluppo delle Politiche Regionali e degli Investimenti Pubblici” del Ministero Greco dell’Economia e delle Finanze, Vassiliki Berdebe, Direttore dell’Autorità di Gestione del Programma con sede a Salonicco, oltre ai segretari generali delle regioni coinvolte nel Programma (Epiro, Isole Ioniche e Grecia occidentale). “Un lavoro preparatorio molto intenso è stato portato avanti da entrambe le parti - ha detto l’Assessore Godelli in apertura dei lavori - ma questo ci consente oggi di partire con il vero e proprio lancio del Programma, che assume per tutti noi un carattere fondativo di un nuovo percorso di sviluppo, quello che si inaugura con la Programmazione 2007-2013, che per le sue caratteristiche innovative rappresenta una svolta nelle politiche di cooperazione, coesione e sviluppo dell’Unione europea”. “Siamo finalmente in dirittura d’arrivo nell’avvio di questo Programma - ha osservato Notarangelo - e a chiusura dei lavori del secondo Comitato possiamo dire che è imminente il lancio dei primi bandi: i beneficiari saranno enti pubblici e organismi di diritto pubblico, cui saranno destinati fondi per un totale di 36 mln di euro circa, come fondi Fesr, per un costo totale eleggibile per progetto che andrà da 300 mila a 2 mln di euro ”. Il budget totale del Programma è di circa 118 mln di euro, di cui 89 sono fondi Fesr. “Un lavoro arduo, ma che ha segnato tanti progressi negli ultimi mesi, quello portato avanti congiuntamente dalle due parti, italiana e greca” - come ha fatto notare Fausta Corda; “Tutti noi abbiamo il dovere di valorizzare questi fondi comunitari - ha aggiunto Katsiadakis, rafforzando i nostri legami storici per offrire al territorio tutte le opportunità possibili per un miglioramento della qualità della vita”. L’auspicio rilanciato dalla Rusca, in veste di rappresentante del governo centrale, è che si comincino a vedere i frutti di questa cooperazione bilaterale: “Ci auguriamo che la Programmazione congiunta, anche grazie all’evoluzione che avrà nella nuova stagione 2007-2013, possa portare ad una cooperazione effettiva ed efficace per questo Programma”. . .  
   
   
A CAGLIARI LA CONFERENZA DI LANCIO DEL PROGRAMMA ENPI CBC BACINO DEL MEDITERRANEO  
 
 Cagliari, 13 luglio 2009 - Il 13 e il 14 luglio, presso il Palazzo dei Congressi della Fiera Internazionale della Sardegna, si terrà la Conferenza di Lancio del Programma Enpi Cbc Bacino del Mediterraneo. I lavori, inaugurati il pomeriggio del 13 dal Presidente della Regione Ugo Cappellacci e dal Rappresentante della Commissione europea in Italia Pier Virgilio Dastoli, si articoleranno in due sessioni plenarie. La prima, intitolata "Un nuovo Programma per la cooperazione euro-mediterranea: visione e progetti", vedrà la partecipazione di rappresentanti politici di livello nazionale e internazionale come il Sottosegretario agli Affari esteri Stefania Craxi e il Ministro siriano Tayssir Raddawi, Capo della Commissione di Stato per la Pianificazione. Concluderà con un intervento sull’iniziativa Arlem (Assemblea Regionale e Locale euro-mediterranea), avviata nell’ambito dell’Unione per il Mediterraneo, il Senatore della Repubblica francese e Presidente del Gruppo interregionale Mediterraneo al Comitato delle Regioni, Jacques Blanc. La seconda sessione “Bisogni e aspettative dei territori eleggibili: strategia e co-ownership” prevede una discussione tra esperti e studiosi dell’area mediterranea, come Franco Zallio, ex-direttore dell’Osservatorio sulle Politiche di Vicinato per il Mediterraneo, la tunisina Khadija Mohsen-finan dell’Istituto francese delle Relazioni Internazionali e del siriano Abdalrazzaq Moaz, gia vice-ministro della Cultura. Oltre agli esperti, a questa sessione interverranno diversi rappresentanti politici di livello territoriale, tra i quali il Sindaco di Betlemme, Victor Batarseh, Serafeim Tsokas, Presidente della Regione di Creta e Massimo Toschi, Assessore alla Cooperazione internazionale della Regione Toscana. Il 14 luglio l’attenzione sarà focalizzata sulla strategia del Programma e sui progetti. Nel corso della mattinata, le dinamiche progettuali saranno oggetto di dibattiti all’interno di quattro workshops, uno per ogni Priorità del Programma. Nel pomeriggio, l’interesse si sposterà sui progetti: a questo proposito durante il “Partner search café” chi lo volesse avrà la possibilità di presentare la propria idea progettuale e incontrare altri potenziali partners. Infine, in occasione della Conferenza sarà distribuito un volume contenente una prima raccolta delle idee progettuali trasmesse all’Autorità di Gestione, con l’intento di facilitare la conoscenza reciproca e l’incontro tra tutti i potenziali beneficiari del primo bando per i progetti standard, lanciato lo scorso 19 maggio. .  
   
   
ASSOCIAZIONE EUROPEA DEGLI ELETTI DELLA MONTAGNA UN PIANO STRATEGICO PER LE ZONE ALPINE A LIVELLO EUROPEO  
 
Torino, 13 luglio 2009 - Si è aperta il 9 luglio a Torino l’Assemblea Generale 2009 dell’Associazione europea degli Eletti della Montagna (Aem) alla quale ha partecipato l’assessore regionale Sergio Luigi Ricca con delega alla Montagna. Il primo tema preso in esame è stato l’integrazione delle Regioni alpine a livello europeo attraverso l’istituzione di una Commissione geografica che sia un gruppo di lavoro e di legame permanente tra i diversi attori coinvolti nelle Alpi, come già proposto dalla presidente della Regione Bresso in un comitato esecutivo dell’Aem. L’associazione è un’organizzazione non governativa che riunisce le collettività locali e regionali europee di montagna, i loro rappresentanti e le organizzazioni che li raggruppano, con l’obiettivo di sottolineare la specificità di queste zone dinnanzi alle Istituzioni europee ottenendone riconoscimento politico e giuridico e promuovendone uno sviluppo sostenibile ed equilibrato. “ L’integrazione delle Regioni alpine - ha sottolineato l’assessore Ricca – potrebbe costituire la terza macroregione europea dopo quella baltica e quella del Danubio prevista per il 2010. In questo senso l’Associazione rappresenta il luogo di incontro tra autorità locali e regionali e le diverse sensibilità politiche, tenendo sempre in considerazione i suggerimenti provenienti dalla società civile, dalle università e dalle Organizzazioni non Governative ”. L’assemblea Generale di Torino è proseguita anche nella giornata di venerdì 10 luglio, con l’intervento della presidente della Regione, Mercedes Bresso durante la quale sono state affrontate altre tematiche di attualità come la recente elezione del Parlamento europeo, la prossima nomina di una nuova commissione europea, il clima e lo sviluppo sostenibile. .  
   
   
DELEGAZIONE CROATA AL FORUMED DI PESCARA  
 
Pescara, 13 luglio 2009 - L´ufficio Ice di Zagabria ha organizzato la missione di una delegazione croata all´evento Forumed (Forum del Mediterraneo), dedicato ai temi dell´internazionalizzazione, dell´innovazione e della conoscenza, organizzato a Pescara nelle giornate del 27 e 28 giugno 2009 dall´Assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Abruzzo e dallo Sportello per l’internazionalizzazione delle imprese abruzzesi (Sprint) in collaborazione con l’Ufficio di Pescara delI´istituto nazionale per il Commercio Estero (Ice). Si e´ trattato di un forum di incontro istituzionale ed economico, realizzato in concomitanza della manifestazione sportiva dei Giochi del Mediterraneo, volto a fornire un quadro complessivo e qualificato delle opportunità presenti nella Regione Abruzzo e nei Paesi del Mediterraneo, ed ha visto la partecipazione di imprenditori, operatori economici e rappresentanti di istituzioni, associazioni di categoria, camere di commercio, agenzie di sviluppo, università dell´Abruzzo e dei Paesi dell´area del Mediterraneo. I lavori si sono articolati in due giornate. La prima giornata ha visto lo svolgimento di diverse sessioni tematiche con una serie di interventi e presentazioni di autorità istituzionali e di esperti in ambito economico e accademico, di livello internazionale, nazionale e regionale. Il giorno successivo si sono svolti incontri bilaterali di approfondimento, con il coinvolgimento di imprese, operatori economici e rappresentanti tecnico-istituzionali. Nel corso della prima giornata dei lavori e´ intervenuto il Vice Ministro allo Sviluppo Economico On. Adolfo Urso che a margine dell’incontro ha siglato con Alfredo Castiglione, Vice Presidente e Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Abruzzo, l’accordo quadro di programma tra il Ministero e la Regione per il sostegno all’internazionalizzazione delle imprese. La delegazione croata, guidata da Alessandro Liberatori, Direttore dell´Ufficio Ice di Zagabria, era composta da: Dunja Konjevod, Vice Presidente Nazionale con delega ai Rapporti Internazionali della Camera dell´Economia della Repubblica di Croazia, Sani Ljubuncic, attuale Direttore della Direzione per l´Incentivazione degli Investimenti del Ministero dell´Economia della Repubblica di Croazia e Direttore in pectore dell´Agenzia Croata per la Promozione degli Investimenti e delle Esportazioni, Mirjana Turudic, Capo Dipartimento per i paesi dell´Europa Occidentale e desk officer per l´Italia della Camera dell´Economia Croata, Vjeran Nikolic, Capo del Dipartimento dell´Agricoltura presso l´Agenzia per la Promozione degli Investimenti. All´evento ha partecipato, inoltre, l´Ambasciatore della Repubblica di Croazia in Italia S. E. Tomislav Vidosevic, e Ivana Skracic, Secondo Segretario presso l´Ambasciata Croata in Italia. Gli argomenti trattati hanno riguardatono diversi settori di interesse, quali progetti di collaborazione istituzionale e di sviluppo economico tra Regione Abruzzo e Paesi del Mediterraneo, opportunità d´affari presenti nell´area del Mediterraneo, modelli di sviluppo territoriale, strumenti a supporto dell´internazionalizzazione delle imprese e attività di formazione. Sono state oltre sessanta le imprese abruzzesi e numerosi anche gli operatori economici dell’area mediterranea che hanno partecipato alla prima edizione di Forumed. Alcuni operatori economici esteri, già presenti a Forumed, si sono trattenuti in Abruzzo nella giornata del 29 giugno per prendere parte al Business tour in programma presso importanti imprese del territorio. .  
   
   
ALBANIA, AUMENTA IL REDDITO PRO-CAPITE  
 
Trieste, 13 luglio 2009 - Negli ultimi triennio l´economia albanese ha registrato un tasso di crescita annuo del 6 per cento circa e il reddito pro capite nel 2008 ha raggiunto un importo pari a 4. 102 dollari, contro i 2. 342 dollari nel 2004, scrive l´Ice. Durante questo periodo, l´incremento dell´indice di misura del benessere è stato dell´80 per cento. A esclusione dell´anno 2007, negli anni successivi il reddito pro capite annuo ha registrato un andamento in continua crescita. Un ruolo fondamentale nel miglioramento di questo indicatore economico hanno avuto, oltre alle politiche fiscali, le politiche di attrazione degli investimenti stranieri messe in atto dal Governo albanese. .  
   
   
FREEDOM HOUSE VALUTA SVILUPPI DEMOCRATICI BALCANI QUELLA DEL GIORNALISTA È CONSIDERATA UNA DELLE PROFESSIONI PIÙ PERICOLOSE  
 
Washington, 13 luglio 2009 - - Freedom House, uno dei principali osservatori internazionali specializzati nel monitoraggio dello stato di avanzamento delle istituzioni democratiche a livello globale, ha recentemente pubblicato il suo 13. Mo rapporto dedicato alle "Nazioni in transizione", nel quale è illustrata - tra le altre - anche la situazione delle Nazioni dell´area balcanica, informa "Setimes". Il rapporto afferma che il 2008 è stato un anno particolarmente difficile per la democrazia: i trend negativi si sono consolidati rispetto al passato, mentre le tendenze positive si sono affievolite. Per quanto riguarda i Balcani, Freedom House afferma che la situazione in Albania, Macedonia, Serbia e Montenegro è rimasta essenzialmente stabile, mentre in Croazia e Bosnia-erzegovina si è assistito a un peggioramento. Quella del giornalista è considerata una delle professioni più pericolose: in Croazia si sono verificati attacchi ai giornalisti e in generale all´indipendenza dei media; restano problematiche le divisioni etniche in Bosnia, dove alcuni partiti hanno boicottato i lavori del Parlamento. La dichiarazione di indipendenza del Kosovo ha accresciuto le tensioni con la Serbia, ma nonostante questo proprio il Kosovo viene definito nel rapporto come un "raro punto luminoso", venendone sottolineati i miglioramenti in termini di governance democratica locale e nazionale, in un periodo in cui la missione Unmik ha cominciato a trasferire le proprie funzioni alle autorità locali.  
   
   
RUSSIA, UNICREDIT OK PIANO RICAPITALIZZAZIONE BANCHE  
 
Trieste, 13 luglio 2009 - La Russia ha attivato un piano di ricapitalizzazione delle banche. Ne dà un giudizio positivo il gruppo bancario italiano Unicredit, presente con la sua filiale in Russia. Unicredit ha dichiarato, infatti, che il piano di ricapitalizzazione degli istituti di credito promosso dal Governo russo - e quantificabile in circa 40 miliardi di dollari - è "sufficiente" per supportare il settore. Lo ha annunciato Vladimir Osakovskiy, chief economist di Unicredit a Mosca, alla televisione Bloomberg durante una recentissima intervista. .  
   
   
MISSIONE IN ROMANIA PER IL MINISTRO FRATTINI  
 
Trieste, 13 luglio 2009 - Rapporti economici, cooperazione nei campi dell´industria e della difesa e poi la collaborazione messa in campo "con soddisfazione" negli ultimi mesi in materia di immigrazione: questi i temi al centro della missione del Ministro Frattini, alla vigilia del G8 de L´aquila, a Bucarest. Ne dà notizia l´Aise. Frattini insieme con il ministro degli Esteri, Cristian Diaconescu, ed il ministro per le Piccole e Medie Imprese, Constantin Nita, ha partecipato a un evento economico bilaterale organizzato nella capitale da Unimpresa Romania. Si è trattato di un´occasione - spiegano alla Farnesina - per confermare la prosecuzione dei rapporti tra le imprese italiane e le autorità romene, con particolare riferimento agli impegni da queste assunti in passato nei riguardi degli investitori italiani, ma anche per sottolineare l´interesse con il quale le aziende italiane del comparto energetico guardano alla Romania e auspicare un´ulteriore crescita della collaborazione industriale. .  
   
   
ASTA DI METÀ LUGLIO 2009 DEI BUONI ORDINARI DEL TESORO  
 
Asta di metà mese dei Buoni Ordinari del Tesoro
Regolamento 15/07/2009 Durata gg. 92 365
Prezzo medio ponderato 99,874 99,137
Ritenuta fiscale 12,5% 0,01575 0,10788
Arrotondamento 0,00025 -0,00488
Prezzo netto d´aggiudicazione 99,89 99,24
Rendimento semplice netto 0,43 0,76
Rendimento composto netto 0,43 0,76
Nell´ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano
così modificati:
Commissioni massime 0,10 0,30
Prezzo netto d´aggiudicazione+commissioni (massime) 99,99 99,54
Rendimento semplice (minimo) 0,04 0,46
Rendimento composto netto (minimo) 0,04 0,46
Fonte Assiom
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SUCCESSO PER L´EMISSIONE DI OBBLIGAZIONI DI CASSA DEL TRENTINO IL COLLOCAMENTO SUL MERCATO HA RAGGIUNTO LA QUOTA PREVISTA  
 
Trento, 13 luglio 2009 - Il 5 maggio scorso il Consiglio di Amministrazione di Cassa del Trentino Spa - al fine di reperire le risorse necessarie al soddisfacimento del fabbisogno finanziario della Società in funzione del sostegno alla manovra anticongiunturale varata dalla Provincia - aveva deliberato di procedere ad un programma di emissioni obbligazionarie a breve termine per un ammontare nominale massimo di Euro 150 milioni, da realizzarsi in più soluzioni. L’operazione si è conclusa con un gran successo. Il collocamento sul mercato è avvenuto in due soluzioni e con oneri finanziari netti ridotti all´1,3%. I titoli, che sono stati destinati ad investitori professionali, sono stati così strutturati: la prima emissione, per un ammontare di 70 milioni, è stata perfezionata il 29 maggio 2009 ad un tasso finale dell’1,912%, corrispondente ad un rendimento di 40 bps sull’euribor di durata equivalente; la domanda degli investitori ha raggiunto un valore finale di circa Euro 140 milioni con un’eccedenza di quasi il 200% rispetto all’importo dell’offerta; la seconda emissione, per un ammontare di 80 milioni, è stata perfezionata il 7 luglio 2009 ad un tasso finale dell’1,552%, corrispondente ad un rendimento di 33 bps sull’euribor di durata equivalente; la domanda in questo caso ha raggiunto il valore finale di circa Euro 100 milioni, pari al 125% del valore dell’emissione. Complessivamente, i due bond hanno ricevuto richieste per 240 milioni da parte di una decina di investitori professionali (banche e assicurazioni) e sono stati collocati ad un tasso medio dell’1,736% per cento. Tenuto conto delle ricadute fiscali (i 9/10 della ritenuta sugli interessi - pari a Euro 283. 364 - corrisposta agli investitori/sottoscrittori dei titoli che affluiscono al bilancio della Provincia), l’operazione di provvista di 150 milioni di euro ha un onere finanziario netto ridotto all’1,313%. Entrambe le operazioni sono state concluse avvalendosi dell’assistenza e consulenza specialistica della banca d’affari Natixis che, come noto, è advisor per la gestione del rating di Cassa del Trentino, della Provincia Autonoma di Trento e di numerosi altri enti del territorio trentino. Nonostante la difficile situazione dei mercati finanziari Cassa del Trentino ha quindi visto riconosciuta e premiata la qualità del suo eccellente merito del credito (unico esempio di entità finanziaria in Italia con rating di Aaa). Gli investitori, che in questo particolare momento di estrema tensione sui mercati finanziari richiedono solo “carta” di elevata qualità e quindi emittenti di prestigio, sono stati fortemente interessati a questa emissione di Cassa. Va positivamente rilevato che le due emissioni di Cassa hanno suscitato l’interesse anche di nuovi investitori, in prevalenza banche di piccole dimensioni operanti sul territorio nazionale desiderose di impiegare la loro liquidità, in aggiunta ai “classici” investitori di carta di governi locali e/o di società/enti del settore pubblico che invece ogni volta fanno funding specifico. Essere nell’obiettivo anche questa della prima categoria di interlocutori è sicuramente testimonianza dell’apprezzamento e della solidità che il sistema pubblico provinciale riesce a trasmettere sui mercati finanziari. Ciò a conferma della validità e della convenienza dello strumento di sistema, fortemente innovativo, rappresentato da Cassa del Trentino che non potrà che dare risultati sempre più soddisfacenti sia in termini di immagine sia in termini di riduzione dell’onerosità della provvista per il sostegno degli investimenti e dell’economia del territorio. .  
   
   
G8: CHIODI, OBAMA GRANDE OMAGGIO ALL´ABRUZZO COPPITO, IL GOVERNATORE A COLLOQUIO CON PRESIDENTE AMERICANO  
 
 L’aquila, 13 luglio 2009 - 10 lug. "Un grande omaggio all´Abruzzo del Presidente americano. Le sue parole, la sua attenzione e il suo sguardo, in questi giorni sono stati calamitati sulla nostra gente, sulla città colpita dal sisma. Mi ha detto di aver seguito dal primo istante la tragedia. Ha espresso grande partecipazione al dramma del terremoto ed ha assicurato il suo sostegno e quello del suo Paese complimentandosi anche per l´organizzazione del G8". Lo ha detto il Presidente della Regione, Gianni Chiodi, a margine dell´incontro che il Governatore ha avuto con il presidente americano Barack Obama. Nel primo giorno del summit Chiodi lo aveva incontrato in una location diversa, quella di piazza Duomo, nel cuore dell´Aquila, tra i punti più colpiti dal terremoto. Il 10 luglio invece, il confronto è avvenuto in uno dei luoghi più significativi del G8 a L´aquila, la main conference room, nella Scuola Ispettori della Guardia di Finanza di Coppito. Chiodi ha invitato il Presidente americano a tornare per conoscere meglio la storia d´Abruzzo, le sue tradizioni, le sue bellezze paesaggistiche, artistiche e architettoniche oltre a chiedere che i riflettori d´America e del resto del mondo non si spengano su L´aquila dopo il summit. Proprio il Guerriero di Capestrano, la più grande espressione artistica e culturale dell´Abruzzo, simbolo della forza della nostra terra, questa mattina, ha fatto da sfondo alla conversazione che Obama ha concesso molto volentieri al Presidente Chiodi mostrando grande disponibilità e apertura al dialogo. "Abbiamo avuto un´opportunità unica - ha aggiunto Chiodi - anche per dare visibilità ad un´opera di grande pregio. Nella sala conferenze, il guerriero di Capestrano ha dominato sugli uomini più potenti del Mondo richiamando l´interesse sulle nostre radici culturali. In questi giorni abbiamo avuto lo sguardo di tutto il mondo su di noi, tutto si è svolto senza problemi e quello che non avremmo mai potuto immaginare che avvenisse prima del sei aprile devo dire, si è rivelata una giusta intuizione che ci ha portato al centro dell´attenzione della comunità internazionale. Sono sicuro che oltre a lasciare un segno nella storiografia aquilana porterà al nostro territorio vantaggi tangibili utili alla ricostruzione e al rilancio del territorio". .  
   
   
EXPO. STATI GENERALI PRESENTATI DA FORMIGONI,MORATTI E STANCA CRESCE L´INTERESSE POPOLARE PER LA PREPARAZIONE DELL´EVENTO 30.000 ACCESSI AL WEB, IN 140 GIA´ PRENOTATI PER INTERVENIRE  
 
Milano, 13 luglio 2009 - Expo 2015 comincia a prendere la sua dimensione popolare. A 7 giorni dagli Stati Generali (Milano, Teatro Dal Verme, 16 e 17 luglio) 30. 000 persone, nella prima settimana di questo mese, hanno navigato il sito www. Statigeneraliexpo. It; 725 cittadini hanno prenotato il posto per partecipare al grande meeting e 140 hanno già segnalato il desiderio di prendere la parola. Sono alcune delle cifre fornite il 9 luglio dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nella conferenza stampa di presentazione dei primi Stati Generali Expo, tenuta con il sindaco di Milano e Commissario Letizia Moratti e con l´ad di Expo 2015 spa, Lucio Stanca, a Cascina Merlata, periferia nord ovest della città sulla direttrice di Fiera Milano, dove sarà il sito espositivo. Cifre di un evento che si sta costruendo, e che proseguirà, con un forte e diffuso utilizzo del web. "Vogliamo dare spazio a creatività, estro, passione, partecipazione popolare", ha detto Formigoni, "in una parola alla terza dimensione di Expo". "Agiamo perché il popolo milanese e lombardo - ha proseguito il presidente - sia protagonista attivo verso Expo e di Expo: 10 milioni di persone che invitano milioni e milioni di cittadini del mondo a casa loro, rendendola accogliente e gradita". Giovedì 16 si comincia. Con la prima edizione degli Stati Generali, "non un convegno tradizionale tutto precostituito ma piuttosto un happening e un brain-storming", ha sottolineato Formigoni. L´appuntamento vede coinvolti tutti i soggetti che promuovono l´Esposizione universale del 2015 a Milano: Governo italiano, Comune di Milano, Regione Lombardia, Provincia di Milano e Camera di Commercio di Milano e la società Expo 2015 spa che ha il compito di organizzarlo L´apertura, il 16, sarà a cura di Formigoni e Moratti, interventi per delineare lo scenario di Stefano Boeri e Italo Rota, e poi spazio al confronto sui contenuti, articolati in quattro sessioni di interventi, introdotti e guidati, ma aperti ai contributi di tutti. La prima, dedicata ai giovani "Che cosa si aspettano i giovani dall´Expo, come se l´immaginano, come lo vorrebbero" (introduce Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione Sussidiarietà, conduce Lucilla Agosti, giornalista e persentatrice tv). La seconda, rivolta alle donne, "Che cosa si aspettano le donne dall´Expo" (introducono Diana Bracco, imprenditrice, e André Ruth Shammah, attrice e regista, conduce la giornalista Tiziana Ferrario). La terza, rivolta al "popolo dei creativi," "Quale format per l´Expo 2015?", condotta dal prof. Francesco Casetti. Il giorno 17, i professori Umberto Veronesi e Lorenzo Ornaghi inizieranno a dare idee per una "Carta 2015, l´impegno di Milano e della Lombardia oltre l´Expo". E infine la quarta sessione dedicata più direttamente al tema dell´Expo, "Che cosa significa nutrire il pianeta?", introdotta da Carlo Petrini, presidente di Slow Food, e Paolo Massobrio, presidente del Club Papillon. Previsto poi l´intervento di Francesco Salamini, presidente del comitato scientifico del Parco Tecnologico Padano. Nella sessione conclusiva, oltre a Moratti e Formigoni, sono previsti gli interventi, tra gli altri, di Lucio Stanca, Carlo Sangalli, Guido Podestà, Vicente Gonzales Loscertales (segretario generale del Bie) e di un rappresentante del Governo italiano. Per partecipare e intervenire è sempre possibile registrarsi attraverso il sito www. Statigeneraliexpo. It. Sempre sul sito sono illustrate le modalità e i tempi per gli interventi: è inoltre già possibile contribuire al dibattito partecipando alle discussioni aperte sul blog, inviando un proprio documento o una videointervista. Il canale aperto su Youtube sta già raccogliendo stimoli e domande e continuerà a farlo anche nel corso degli stessi Stati Generali, quando sarà offerta a tutti i partecipanti la possibilità di avere uno spazio in cui registrare un video-contributo e lanciare la propria idea. E intanto oggi, ha ricordato Letizia Moratti, nella cornice del G8 lo "Spazio Expo" viene presentato dal presidente del Consiglio "ai grandi della terra e alle first ladies". Il sindaco si dice soddisfatta del fatto che "il rapporto di Expo con la città, l´interesse dei cittadini, ci sono e crescono". "La società Expo - ha sottolineato nel suo intervento Stanca - ha bisogno degli Stati Generali per ascoltare e recepire idee. In modo che Expo possa dispiegare tutta la forza del tema, la sua carica di innovazione, la piena apertura alla comunità, una vera dimensione internazionale". .  
   
   
STATI GENERALI EXPO 2015.MORATTI: ”UN’ALLEANZA CON I CITTADINI PER DISEGNARE IL FUTURO”  
 
Milano, 13 luglio 2009 - “Oggi presentiamo una nuova tappa del percorso verso il 2015, gli Stati Generali Expo 2009. L’esposizione Universale si apre alla partecipazione di tutti, per raccogliere idee, progetti, energie. Expo ha bisogno delle persone, del territorio, delle potenzialità vive di Milano, del Paese, del Mondo”. Così è intervenuta, il 9 luglio, Letizia Moratti, Sindaco di Milano e Commissario straordinario del Governo per l’Expo 2015, alla presentazione degli Stati Generali dell’Expo, in programma il 16 e 17 luglio al Teatro Dal Verme di Milano. Alla conferenza, alla quale erano presenti il presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni e l’amministratore delegato di Expo 2015 spa, Lucio Stanca, è stato illustrato il programma dei due giorni di incontri, dibattiti e scambi di idee. L’appuntamento vede coinvolti tutti i soggetti che promuovono l’Esposizione universale del 2015 a Milano: Governo italiano, Comune di Milano, Regione Lombardia, Provincia di Milano e Camera di Commercio di Milano e la società Expo 2015 spa che ha il compito di organizzarlo. “Expo è un progetto che ha una doppia dimensione – ha spiegato Letizia Moratti – perché deve riuscire a coniugare quella locale, quindi l’Expo per la città e quella internazionale, cioè la città che si sa proporre come laboratorio di esperienze nel mondo e per il mondo. Queste due dimensioni devono stare insieme e sono sempre state insieme nella nostra visione. Oggi, infatti, noi alla Cascina Merlata a raccontiamo quello che saranno gli Stati Generali e, contemporaneamente, al G8 dell’Aquila l’Expo viene presentato ai Grandi della Terra”. “Con gli Stati Generali il rapporto tra la città ed Expo si concretizza in un’alleanza con cittadini – ha proseguito il Commissario Moratti - per puntare ai contenuti e fare di questo evento un laboratorio attivo dove disegnare il futuro. Partiamo dalla creatività, dalle donne e dai giovani che sono le forze della nostra città”. Gli Stati Generali si propongono come momento di brain-storming collettivo, un laboratorio d’idee per raccogliere la sfida lanciata dal tema con cui Milano ha vinto l’assegnazione dell’Expo: Nutrire il pianeta, energia per la vita. L’expo comincia ed è tempo di costruirlo insieme: a partire da questo impegno è nata la proposta di riunire al Teatro dal Verme tutti coloro che sono interessati a dare suggerimenti e suggestioni legati al tema della manifestazione, progetti e interventi che stanno già arrivando al sito www. Statigeneraliexpo. It, vero e proprio portale di ingresso agli Stati Generali. Spazio dunque per i contenuti, articolati in quattro sessioni di interventi (vedi programma allegato). La prima, dedicata ai giovani “Che cosa si aspettano i giovani dall’Expo, come se la immaginano, come la vorrebbero”, la seconda, rivolta alle donne, “Che cosa si aspettano le donne dall’Expo”, la terza, rivolta al “popolo dei creativi, ” “Quale format per l’Expo 2015?”. Infine, la sessione dedicata più direttamente al tema dell’Expo, “Che cosa significa nutrire il pianeta?”. L’obiettivo è quello di predisporre un forum libero di condivisione e di dialogo al quale tutti possono partecipare: cittadini, Istituzioni, Università, mondo del volontariato, della comunicazione, dell´arte, della cultura, dello spettacolo, del turismo. Durante la presentazione del programma è stato illustrato anche il metodo di lavoro che caratterizzerà gli Stati Generali: ogni sessione vedrà un intervento di apertura a cui seguirà uno spazio per il dibattito in sala, animato da un conduttore, a cui potranno partecipare tutti coloro che si saranno registrati attraverso il sito www. Statigeneraliexpo. It. Sempre sul sito sono illustrate le modalità e i tempi per gli interventi: è inoltre già possibile contribuire al dibattito partecipando alle discussioni aperte sul blog, inviando un proprio documento o una videointervista. Il canale aperto su Youtube sta già raccogliendo stimoli e domande e continuerà a farlo anche nel corso degli stessi Stati Generali, quando sarà offerta a tutti i partecipanti la possibilità di avere uno spazio in cui registrare un video-contributo e lanciare la propria idea. .  
   
   
DA FORMIGONI NUOVO CONSOLE USA A MILANO CAROL PEREZ AMPIA COLLABORAZIONE DOPO INTESE CON MASSACHUSETTS E CALIFORNIA  
 
Milano, 13 luglio 2009 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha ricevuto il 9 luglio al Palazzo della Regione il nuovo console degli Stati Uniti a Milano Carol Z. Perez, che, prima di essere nominata console generale (lo scorso mese di maggio) aveva ricoperto importanti incarichi presso i segretari di Stato Powell e Rice. Diversi i temi al centro dell´incontro: i rapporti Lombardia/usa e i nuovi percorsi da intraprendere per rendere ancora più proficua una collaborazione che dura da diversi anni e che ha già dato risultati interessanti. Ma anche l´Expo del 2015 e gli imminenti Stati Generali (in programma al teatro Dal Verme di Milano il 16 e 17 luglio) e i prossimi seminari di politica internazionale organizzati da Regione Lombardia: vale a dire il Forum Eurmediterraneo del 20 1 21 luglio e la 4° Conferenza Italia/america Latina in programma ad ottobre. "La nostra è una collaborazione molto forte e buona - ha detto Formigoni - che dobbiamo ulteriormente migliorare e incrementare a partire da ciò che è già stato fatto". "Dunque - ha concluso Formigoni - gli accordi che abbiamo sottoscritto con il Massachusetts per valorizzare una serie di realtà lombarde, di associazioni e strutture di eccellenza che operano nei campi socio-sanitario, della ricerca e dell´innovazione tecnologica, e con la California per condividere strategia contro l´inquinamento, non possono che rappresentare un punto di partenza per rendere ancora più forte e vantaggiosa per entrambi la nostra collaborazione". .  
   
   
LOMBARDIA/ERITREA. SPIRAGLI PER IL RIENTRO DELLE ONG ESPULSE  
 
 Milano, 13 luglio 2009 . L´eritrea è disposta ad aprire trattative affinché le organizzazioni non governative (Ong) lombarde espulse dal Paese possano essere riammesse. Lo ha comunicato, il 9 luglio, Yemane Ghebrab, inviato e consigliere personale del presidente dell´Eritrea, Isaias Afwerki, al termine del colloquio con Robi Ronza, delegato per le Relazioni internazionali del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. All´incontro erano presenti anche l´ambasciatore eritreo, Zemede Tekle, e il console generale a Milano, Solomon Kinfe. Dal colloquio è emerso anche il forte interesse dell´Eritrea a rinnovare i rapporti con l´Italia e la Lombardia in particolare a partire dallo sviluppo delle relazioni economiche e culturali. La prima tappa in questo percorso sarà una visita ufficiale del delegato Ronza, cui seguirà una presentazione a Milano delle prospettive di investimento in Eritrea, dove già operano con buoni risultati diverse imprese lombarde. .  
   
   
PRESIDENTE DELL’ UMBRIA LORENZETTI RICEVE PRESIDENTE TURINGIA  
 
Perugia, 13 luglio 2009 - Dalle alte tecnologie, al consolidamento dei processi di internazionalizzazione, alla comune volontà di trovare ulteriori settori di collaborazione in ambito economico, culturale, turistico e universitario. Molti i temi affrontati nel corso del cordiale colloquio tra la Presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, e la Presidente dell’Assemblea legislativa regionale della Turingia (Germania) Dagmar Schipanski, capo di una delegazione di cui faceva parte anche la Presidente del Consiglio provinciale di Sonnenberg, Christine Zitzmann. Nel corso dell’incontro, del 10 luglio, a Palazzo Donini, presenti tra gli altri il Presidente Antonio Campanile, il Vice presidente Guianluigi Angelantoni ed il Direttore di Assindustria Perugia Aurelio Forcignanò, Lorenzetti ha ricordato che Umbria e Turingia hanno già avviato rapporti di collaborazione nell’ambito della cooperazione internazionale quali partner di un progetto europeo in Cambogia, sostenuto dalla Fondazione Konrad Adenauer, per la riforma delle locali amministrazioni attraverso forme di decentramento. Inoltre – ha aggiunto Lorenzetti – l’Umbria può vantare un ventaglio di eccellenze che sono fonte di orgoglio per l’intera regione. Tra queste il Gruppo Angelantoni, apprezzato nel mondo, che ha sede anche Turingia dove rappresenta un punto di riferimento per le aziende ad alta tecnologia”. “La Turingia - ha detto la Presidente Dagmar Schipanski - è un Land giovane che vuole avviare nuove attività e attrarre più investitori per promuovere lo sviluppo del territorio. Il Land – ha proseguito, conosciuto come il cuore verde della Germania, ha come l’Umbria una alta densità culturale, è sede di prestigiose Università e di importanti Festival internazionali. Sono quindi numerosi – ha concluso Dagmar Schipanski - i possibili ambiti di collaborazione tra le due Regioni”. .  
   
   
CONCLUSA A ROMA LA RIUNIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DELLA SARDEGNA  
 
Roma, 9 Luglio 2009 - Si sono conclusi in tarda serata, del 9 luglio, i lavori della Giunta regionale, convocata dal Governatore Ugo Cappellacci alle 18 a Roma, nella sede di rappresentanza della Regione. All´ordine del giorno le questioni legate all´annunciata fermata "a caldo" dell´impianto cracking dello stabilimento petrolchimico di Porto Torres, prevista per il 1 agosto. Alla seduta di giunta hanno preso parte, su invito dello stesso Governatore Cappellacci, anche il Presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo, i rappresentanti dei gruppi consiliari regionali, di maggioranza ed opposizione (Franco Cuccureddu, Luciano Uras, Giampaolo Diana, Adriano Salis, Pierpaolo Vargiu, Nello Cappai, Mario Diana) ed i parlamentari sardi (Piergiorgio Massidda, Salvatore Cicu, Fedele Sanciu, Piero Testoni, Antonello Mereu, Michele Cossa, Paolo Fadda, Siro Marroccu, Achille Passoni, Arturo Parisi, Amalia Schirru, Caterina Pes, Francesco Sanna, Antonello Cabras, Giampiero Scanu, Carmelo Porcu, Mariano Delogu, Bruno Murgia, Settimo Nizzi, Mauro Pili, Federico Palomba e Guido Melis). Presente anche l´ex ministro dell´Interno, Beppe Pisano. Al termine della seduta, che ha registrato gli interventi di numerosi partecipanti, fra parlamentari e consiglieri regionali, il presidente è stato investito della responsabilità di farsi interprete delle istante emerse nel corso della riunione, allargando il tavolo del confronto alla Sardegna intera. Il governatore, accogliendo l’invito formulatogli, ha quindi annunciato che si farà promotore di una assise generale, da tenersi prima del tavolo tecnico Stato Regione fissato dal Governo nazionale per il prossimo 17 luglio, alla quale prenda parte “la Sardegna intera", le forze politiche, sociali, le istituzioni, il mondo dell’impresa per riaffermare il fermo no della Sardegna alla chiusura dell’impianto di Porto Torres ed il conseguente smantellamento del sistema industriale sardo. "Si tratterà - ha detto il Presidente - di un momento di politica alta dove tutte gli interpreti si troveranno uniti nel dare una risposta forte ed inequivocabile di fronte all´atto inaccettabile minacciato dall´Eni, mosso da mere speculazioni e che rientra in una più ampia serie di azioni portate avanti dall´ente di Stato, ben oltre la volontà e gli indirizzi dello stesso azionista". .  
   
   
UNA CARTA PER IL RILANCIO DELLO SVILUPPO IN CALABRIA  
 
Reggio Calabria, 13 luglio 2009 - Una Carta per il rilancio dello sviluppo economico sociale della Calabria, proposta dal presidente della Regione Calabria Agazio Loiero e concordata con le forze sindacali, imprenditoriali e del partenariato, è stata approvata, il 10 luglio, al termine dei lavori del siminario di Copanello. Una giornata di confronto fra il Governo regionale e le parti sociale ha condotto alla stesura di un documento importante che dovrà aiutare la Calabria a superare la crisi e uscire più forte da questo momento difficile. Cinque gli ambiti prioritari di intervento concordati dalla Regione Calabria e dal Partenariato economico e sociale: miglioramento della qualità economica e sociale attraverso un “piano per la povertà”, la creazione di asili nido e una legge socio assistenziale; sostegno al mercato del credito con la costituzione di un fondo di garanzia per le imprese e la predisposizione di un protocollo d’intesa con banche e assicurazioni; sostegno al mercato del lavoro con una particolare attenzione ai giovani, ai disoccupati e ai lavoratori in difficoltà; sostegno alle imprese, attivando tavoli settoriali di confronto per la definizione di un testo unico sugli incentivi alle imprese; infine, un protocollo generale sulla trasparenza, controllo e velocizzazione della spesa pubblica. Il Governo Regionale, con la carta oggi approvata, si impegna a istituire immediatamente un Ufficio del Partenariato, che avrà il compito di coordinamento del processo e di interrelazione con le parti economiche e sociali; concordare l’agenda comune sulla base del programma di lavoro; fornire alle parti economiche e sociali l’informazione aggiornata, esauriente e tecnicamente comprensibile sull’avanzamento degli interventi e sui loro risultati; fornire le informazioni “tecniche” utili alle attività partenariali, in tempi congrui per permettere l’espressione di pareri e di suggerimenti motivati; ricercare soluzioni operative il più possibile condivise con il partenariato, nel rispetto dei principi di efficacia e di efficienza della programmazione; garantire l’informazione pubblica di tutte le relazioni partenariali (mediante pubblicazione su internet di atti e verbali, documenti ed altri materiali e mediante eventuali pubblicazioni ad hoc). Garantire il supporto tecnico-professionale al processo di concertazione. Le parti economiche e sociali, dal canto loro. Si impegnano a definire un apposito regolamento sulle rappresentanze del partneriato negli organismi; favorire la definizione di accordi, sociali ed istituzionali e di comportamenti organizzativi che possano migliorare il successo degli interventi nel territorio; garantire la competenza tecnica dei partecipanti ai tavoli; presentare nei tavoli partenariali proposte in forma scritta, che facilitino la discussione soprattutto nel caso della definizione di documenti di carattere strategico (programmazione generale, Programmi operativi, piani di settore, etc. Etc. ); diffondere fra i propri iscritti e nei comparti di appartenenza le opportunità della programmazione unitaria; realizzare eventuali sondaggi mirati o raccolte di informazioni per assicurare ai tavoli partenariali conoscenze aggiornate e dettagliate; evitare nei propri comportamenti e nell’individuazione dei rappresentanti ai tavoli partenariali di rappresentanti in situazioni di conflitti di interessi e scelte che potrebbero sollevare tali conflitti. .  
   
   
MAFIA, MARRAZZO: "RESTITUIAMO AI CITTADINI CIÒ CHE È LORO"  
 
Roma, 13 luglio 2009 - ´´Le mafie si appropriano della libertà dei cittadini e dei tanti beni che alla collettività appartengono. Quella collettività ha il diritto di riprendersi il maltolto´´. E´ quanto ha dichiarato il Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo a proposito dei nuovi bandi regionali per la ristrutturazione, riqualificazione, promozione e uso sociale di immobili confiscati alla criminalità organizzata presentati il 9 luglio dall´assessore alla sicurezza del Lazio Daniele Fichera. La Regione si e´ impegnata a stanziare 7 milioni di euro in tre anni per restituire alla collettività beni e attività ricavati da azioni illecite. Solo nel 2008 l´assessorato alla Sicurezza di Daniele Fichera ha stanziato 1,3 milioni di euro per recupero, riqualificazione e riutilizzo a fini sociali, di beni confiscati alla mafia. Nel triennio 2009-2011, la cifra annua messa a disposizione e´ salita da 1,3 mln di euro del 2008 a 2 milioni, cui si aggiungono 300 mila euro annui, di parte corrente, destinati a iniziative per la legalità collegate alla gestione di queste strutture. Oggi e´ stato anche firmato un protocollo d´intesa tra la Regione Lazio e il Commissario straordinario del governo per la gestione e la destinazione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali. ´´La Regione Lazio - ha sottolineato Marrazzo - si impegna per favorire la restituzione ai cittadini di tanti beni confiscati alla criminalità organizzata nella battaglia quotidiana combattuta dalle forze dell´ordine a tutela della legalità e della sicurezza nella nostra comunità. Uno sforzo economico crescente - ha aggiunto - che, grazie all´impegno dell´assessore Fichera, ha raggiunto ormai la ragguardevole cifra di 7 milioni di euro per i prossimi 3 anni. Sconfiggere le mafie significa - ha ribadito il Presidente - combatterle ogni giorno investendo attraverso l´azione delle forze dell´ordine e della magistratura, nell´educazione alla legalità, a partire dalle nuove generazioni, e nel colpirle in ciò che hanno di più caro: il patrimonio frutto del malaffare´´. Sono 328 i beni immobili appartenenti a cosche criminali confiscati nel Lazio dalle forze dell´ordine, ai quali si aggiungono 99 imprese sorte da attivita´ illecite. Di questi immobili, 221 sono stati già trasferiti ai Comuni, 13 sono in corso di trasferimento, mentre 94 devono essere ancora destinati. E´ quanto reso noto dall´assessore alla Sicurezza della Regione Lazio, Daniele Fichera, nel corso della conferenza stampa con il Commissario straordinario di governo per la gestione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali Antonio Maruccia. .  
   
   
FVG: MOLINARO INCONTRA MINISTRO REGIONE CORDOBA (ARG)  
 
Passariano, 13 luglio 2009 - Una visita di rafforzamento delle relazioni istituzionali tra il Friuli Venezia Giulia e la Regione argentina di Cordoba, nella quale vive una cospicua comunità di corregionali, si è svolta il 10 luglio a Villa Manin di Passariano tra l´assessore regionale alla Cultura Roberto Molinaro ed il suo omologo argentino Carlos Sanchez. Nel corso dell´incontro, Molinaro e Sanchez hanno anche visitato il Centro regionale di Catalogazione e Restauro dei Beni culturali, la mostra su Giuseppe Zigaina ed il parco della villa, nel quale si inaugura oggi un´esposizione di sculture. Gli ospiti argentini hanno espresso un particolare interesse per l´attività dell´Archivio multimediale della Memoria dell´Emigrazione regionale (Ammer), che la Regione ha realizzato allo scopo di raccogliere e preservare la memoria della propria emigrazione. Il progetto Ammer è stato inaugurato nel 2006 con un primo gruppo di cento interviste, raccolte proprio in Argentina da giovani, discendenti di emigrati friulani, giuliani, istriani e dalmati, precedentemente formatisi nel Friuli Venezia Giulia. Il sito Ammer è stato progettato per essere costruito con forme di gestione partecipata: gli emigrati, le loro famiglie e i loro discendenti sono coinvolti direttamente come testimoni e fornitori della documentazione e allo stesso tempo come utenti in prima persona delle informazioni. Alla delegazione argentina è stata inoltre illustrata l´attività della Scuola di restauro con specializzazione in beni librari, documentari e opere d´arte su carta. I discenti degli emigrati del Friuli Venezia Giulia, è stato detto, rappresentano una percentuale molto importante della regione di Cordoba, nella quale vivono 3 milioni di abitanti e molti di loro, attivi in particolare nel settore della viticoltura, mantengono vivo il rapporto con la terra delle proprie origini. .  
   
   
LAVORO FVG: DIMINUISCE LA CIG SEGNALE POSITIVO  
 
 Trieste, 13 luglio 2009 - In Friuli Venezia Giulia diminuisce del 14 per cento la cassa integrazione in giugno rispetto al mese di maggio. A comunicarlo è l´assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen, che parla di "un primo segnale positivo". Un segnale che diventa ancor più evidente se si prende in esame la cassa integrazione nel settore dell´industria, che si riduce di oltre il 22 per cento. Nel mese scorso sono state erogate in Friuli Venezia Giulia 1. 418. 842 ore di cassa integrazione (Cig) in totale, delle quali 858. 132 di cassa integrazione ordinaria (Cigo) nell´industria, 161. 794 di Cigo nell´edilizia e 398. 916 ore di cassa integrazione straordinaria (Cigs). Le ore totali concesse a giugno sono in diminuzione, come detto, del 14 per cento rispetto al quantitativo erogato a maggio: la Cigo nell´industria si riduce del 22,3 per cento (in particolare calano la chimica, le industrie metallurgiche, le meccaniche, la trasformazione di minerali e l´alimentare), la gestione edilizia subisce un calo del 38,4 per cento, mentre si manifesta in crescita la Cigs del 42,7 per cento (in particolare aumentano la meccanica e i trasporti). Dal punto di vista territoriale, le ore erogate sono così distribuite: il 41 per cento nella provincia di Pordenone, il 37 per cento in provincia di Udine, il 12 per cento a Gorizia, il 10 per cento a Trieste. In percentuale rispetto al mese precedente, la Cig totale è in diminuzione a Gorizia (-44,8 per cento), ad Udine (-14,3 per cento) e a Pordenone (-3,0 per cento), mentre è in aumento a Trieste (+10,8 per cento). La componente ordinaria nell´industria è in significativo decremento in provincia di Gorizia (-61,6 per cento) e in quella di Pordenone (-51,0 per cento). La componente straordinaria è in aumento a Gorizia (+354,8 per cento) e a Pordenone (+184,0 per cento), mentre risulta in flessione a Trieste (-42,9 per cento) e soprattutto ad Udine (-79,9 per cento). Per quanto riguarda la Cigo dell´industria, su 858 mila ore concesse nel mese di giugno 2009, 429 mila ore, pari al 50 per cento, viene assorbito dalla meccanica (delle quali quasi 200 mila in provincia di Udine e oltre 140 mila in provincia di Pordenone); 118 mila ore, pari al 14 per cento, viene assorbito dalle industrie metallurgiche (60 mila ore a Trieste, quasi 32 mila a Pordenone e circa 25 mila a Udine). Delle 398 mila ore di Cigs, 227 mila, pari al 57 per cento, sono destinate al settore meccanico (quasi tutte a Pordenone) e 34 mila all´alimentare nella sola provincia di Pordenone. Considerando le ore di Cig erogate in Friuli Venezia Giulia nei primi due trimestri del 2009, si nota che nel secondo trimestre 2009 il quantitativo di ore è più che doppio rispetto a quanto concesso nel primo trimestre 2009 (+104,8 per cento). L´incremento è maggiore nella componente ordinaria (+120,5 per cento) e della gestione edilizia (+164,2 per cento), rispetto a quanto registrato per la straordinaria (+41 per cento). Considerando i primi sei mesi del 2009, da gennaio a giugno, le ore complessive di Cig in regione hanno superato i 6,4 milioni, in aumento di 183,7 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2008 (periodo in cui si erano di poco superati i 2,2 milioni di ore), con un conseguente aumento di oltre 4 milioni di ore. La Cig ordinaria nell´industria (oltre 4,1 milioni di ore), maggiormente legata alla congiuntura industriale, subisce un incremento pari a 1. 965,5 per cento; gli interventi di Cig straordinaria, originati da crisi aziendali, pari nei primi 6 mesi del 2008 a 1,7 milioni di ore, hanno subito invece una netta flessione del 22,8 per cento. Osservando come si distribuiscono percentualmente le ore di Cig totali nelle tre componenti principali, si può notare come nel primo semestre 2009 la straordinaria rappresenti appena il 21 per cento delle ore totali concesse (circa una su cinque), mentre un anno fa rappresentava il 77,2 per cento del totale. Sull´altro versante si assiste ad un incremento significativo dell´incidenza percentuale della componente ordinaria dell´industria, che da 8,8 per cento passa a 64,1 per cento, mentre la gestione edilizia dal 14 per cento sale al 15 per cento. Sul versante territoriale si nota che in regione vi è un aumento marcato della Cig totale, di gran lunga superiore al trend medio regionale pari a +183,7 per cento, nella provincia di Udine (+410,7 per cento). La componente ordinaria si dimostra in significativa crescita su tutto il territorio regionale. La componente straordinaria si manifesta in flessione su tutto il territorio regionale, tranne in provincia di Udine in cui aumenta del 87,9 per cento. Considerando il dato disaggregato delle ore di Cig totali a livello territoriale, si nota che nel primo semestre 2009 soprattutto nelle province di Pordenone e Udine si registra il maggiore ricorso alla Cig, assorbendo la prima il 39,9 per cento delle ore concesse e la seconda il 36,5 per cento; inoltre, Udine manifesta un significativo aumento del rispettivo peso percentuale nell´arco di un anno, passando da 20,3 per cento al 36,5 per cento. .  
   
   
REGIONE MARCHE E ISTAO, RINNOVATA UNA STORICA PARTNERSHIP . FIRMATO DAI PRESIDENTI SPACCA E GUZZINI UN IMPEGNO FINANZIARIO TRIENNALE: LA REGIONE SOSTERRA`` IL RUOLO DELL``ISTAO CON 150 MILA EURO ALL``ANNO. .  
 
Ancona, 13 Luglio 2009 - La Regione Marche consolida la sua posizione di socio storico dell´ Istao, attraverso un protocollo triennale di impegno finanziario, firmato il 9 luglio in Regione dal Presidente, Gian Mario Spacca e dal Presidente dell´Istao ´ Istituto ´Adriano Olivetti´ per la gestione dell´economie e delle aziende, Adolfo Guzzini. All´incontro era presente anche il vicepresidente Istao, Valeriano Balloni. Il protocollo, predisposto sulla base del nuovo Statuto Istao e delle legge regionale che ne regola l´adesione, prevede il sostegno della Regione con un finanziamento per gli anni 2009, 2010 e 2011, mediante il versamento di una quota sociale annua di 150. 000 mila che da` diritto alla qualifica di Socio partecipante e ad un rappresentante nel Consiglio di Amministrazione, individuato nel presidente pro tempore della Regione. ´Si consolida il rapporto tra Regione Marche e Istao ´ ha evidenziato il presidente Spacca - riconoscendo e valorizzando le funzioni strategiche dell´Istituto per la crescita dell´economia regionale, soprattutto in tema di formazione della classe dirigente e di cultura aziendale. Questo accordo, con una collaborazione su base triennale e non piu` annuale, consente un passaggio di paradigma orientato verso le politiche di difesa attiva che il Governo regionale sta perseguendo: meno fabbrica e piu` impresa internazionale, nell´ottica di mercati che richiedono straordinarie doti di conoscenza. Non abbandonare il manifatturiero, ma costruire invece crescenti valori per renderlo competitivo e aperto al mondo. La Regione Marche vuole valorizzare il ruolo dell´Istao perche` continuera` con sempre maggiore incisivita` a formare manager qualificati e in futuro, magari, formare anche una classe dirigente della pubblica amministrazione, perche` in fondo non c´e` tanta differenza tra Ente pubblico e Azienda. In questo senso, stiamo gia` guidando la Regione Marche secondo una logica di Impresa, investendo con lungimiranza in innovazione, ricerca e formazione che si traducono poi in competitivita`, sviluppo e produzione del reddito per l´intera comunita`. E proprio come un´Impresa, infatti ´ ha concluso Spacca- abbiamo gestito e stiamo gestendo tutte le misure anticrisi messe in atto. ´ Il presidente Istao, Guzzini ha dichiarato di sentirsi onorato di siglare questo patto con la Regione Marche ed ha ricordato la ´perfetta sintonia´ con il presidente Spacca ´sulle lungimiranti strategie di politica economica regionale, rivolta all´innovazione, alla ricerca, all´alta formazione. ´C´e` un passaggio chiaro ´ ha detto ´ in questo momento: che non e` quello di delocalizzare le imprese, ma di localizzarle nei Paesi ad economia emergente, creare cioe` delle `multinazionali tascabili´ per essere si` competitivi, ma anche per garantire l´affermazione della cultura italiana e marchigiana e del nostro know how che non e` seconda, nella scala dei valori, alla produzione. In quest´ottica l´Istao rappresenta un patrimonio, ha dato molto e continuera` a contribuire alla crescita culturale con progetti formativi di avanzata concezione, anche attraverso la collaborazione con le Universita` marchigiane, con le Camere di Commercio, Confcommercio, Confartigianato e Confapi. Perche` -ha concluso- il futuro e` sull´asset della valorizzazione del capitale umano. ´ Valeriano Balloni, ´memoria storica dell´Istao, ma ancora progettista´ come l´ha definito il Presidente Spacca, ha tracciato un quadro storico dell´Istao sottolineando che in 42 anni nulla e` cambiato rispetto ai valori dell´idea originale di Giorgio Fua` di fondare una scuola di alta formazione manageriale che guardasse soprattutto alla responsabilita` sociale di impresa, scuola che non esisteva in Italia ma solo negli Stati Uniti. ´L´istao e` cosi` diventato un modello culturale che va esportato proprio come si fa con i prodotti. ´ .  
   
   
ARTIGIANATO IN ABRUZZO: NUOVA LEGGE QUADRO PUNTO DI SVOLTA OGGI OK IN GIUNTA;PERCORSO CONDIVISO CON LE ASSOCIAZIONI  
 
 Pescara, 13 luglio 2009 - . Una nuova legge quadro, attesa da ben tredici anni, può rappresentare un autentico punto di svolta per il mondo dell´artigianato abruzzese. La proposta legislativa, che oggi, sarà sul tavolo della Giunta regionale per l´approvazione, è stata presentata, l’ 11 luglio, a Pescara, in Regione, nel corso di una conferenza stampa dal vice presidente ed assessore allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione. All´incontro con i giornalisti hanno preso parte anche il presidente della Confartigianato, Angelo Taffo, quello della Cna, Franco Cambi, il direttore di Casartigiani, Dino Lucente, ed il presidente di Claai Abruzzo, Federico Del Grosso. "Era avvertita da tutti l´esigenza di darsi nuove regole e l´obiettivo di valorizzare al massimo le imprese artigiane ci ha portato a diminuire sensibilmente l´impatto della burocrazia e, al tempo stesso, a renderle maggiormente partecipi dell´attività di programmazione della Regione - ha dichiarato l´assessore Castiglione -. Non a caso abbiamo raggiunto l´intesa con le organizzazioni di categoria - ha aggiunto - al termine di un percorso condiviso che si è sviluppato all´interno dei tavoli di lavoro istituiti appena dopo l´insediamento di questa Giunta. L´auspicio, dopo l´approvazione di lunedì in Giunta, è che sia rapido il passaggio in Consiglio regionale che dovrà dare l´ok definitivo". Alla presentazione odierna erano presenti anche il presidente della quarta commissione in Consiglio regionale, Nicola Argirò, e la consigliera regionale, Nicoletta Verì. "Mi piace sottolineare - ha ripreso Castiglione - che questo tavolo di lavoro non verrà sciolto poichè opererà anche su altri aspetti dell´artigianato. Intanto, grazie a questa riforma abbiamo iniziato a parlare della riforma dei consorzi fidi, è stato istituito l´Osservatorio dell´artigianato che affiancherà l´assessorato nelle tematiche di maggior rilievo. Inoltre, - ha continuato - è stata prevista la cancellazione delle Cpa, le commissioni provinciali dell´artigianato, in modo tale da consentire alle imprese artigiane di iscriversi direttamente alle Camere di Commercio e quindi, in maniera molto più rapida, nel registro unico delle imprese". Tra le novità più importanti c´è la costituzione dei Cat,i centri di assistenza tecnica che la Regione assicurerà alle imprese contribuendo a favorire l´ammodernamento del loro tessuto produttivo. "Un modo per avvicinare il mondo dell´artigianato alle Istituzioni - ha sottolineato il vice presidente della regione - visto che come Giunta regionale, ormai in tutti i settori, puntiamo a sviluppare delle reti di collaborazione con le organizzazioni di categoria e con le aziende stesse". Grande rilievo nella proposta di legge è stato riservato alle botteghe scuola che non riguarderanno più soltanto l´artigianato artistico ma tutti i settori produttivi dell´artigianato. Altra novità riguarda i consorzi fidi che potranno avere operatività terrioriale regionale e non più solo provinciale mentre viene superata la distinzione tra cooperativa artigiana di garanzia e gli stessi consorzi fidi. Inoltre, come strumento funzionale per la tutela e lo sviluppo dell´artigianato artistico la Regione utilizzerà i Consorzi di tutela, promossi dagli Enti locali e dalle stesse associazioni di categoria. "Nella elaborazione di questa legge - ha sottolineato Castiglione - ha prevalso il buon senso e grazie al contributo fondamentale delle organizzazioni di settore, firmatarie del´accordo al pari di altre non artigiane ma con iscritti artigiani al loro interno, si è riusciti, forse per la prima in Abruzzo, ad a dare attenzione alle istanze di un´intera categoria di lavoratori". Infine, Castiglione ha fatto cenno alla diatriba in corso tra piccole e medie imprese abruzzesi ed Inps che sta accelerando il recupero coattivo degli sgravi contribuitivi a seguito del´uscita dell´Abruzzo dall´Obiettivo 1. "Non è una questione sulla quale la Regione possa incidere più di tanto - ha spiegato l´assessore - tuttavia, la Giunta può esercitare la giusta pressione sul Governo nazionale e sull´Unione europea, e lo stiamo facendo da tempo, perchè venga risparmiato all´Abruzzo quello che sarebbe un brutto colpo per l´economia regionale". .  
   
   
CONVEGNO SULLE POLITICHE PUBBLICHE PER L´ARTIGIANATO PIEMONTESE I DATI RELATIVI AL TRIENNIO 2005-2007 SONO STATI PRESENTATI IN REGIONE  
 
 Torino, 13 luglio 2009 - I finanziamenti ricevuti dalle imprese artigiane e le relative ricadute occupazionali nel triennio 2005-2007 al centro della ricerca condotta su incarico del Sitema informativo dell’Artigianato della Regione Piemonte e presentata il 9 luglio a Torino nell’ottica di valutare i benefici derivanti dall’investimento di risorse pubbliche nel settore. L’analisi fa riferimento a tutti i provvedimenti di agevolazione a favore delle imprese artigiane piemontesi nel periodo in esame, per quanto riguarda sia gli incentivi rivolti specificatamente al comparto artigiano, sia quelli dei provvedimenti di fonte nazionale, regionale e con co-finanziamento dei fondi strutturali Ue a cui le imprese artigiane hanno potuto accedere avendo i generici requisiti di piccola impresa. In breve è emerso che: le agevolazioni complessivamente ottenute dalle imprese artigiane piemontesi nel 2005-2007 hanno superato i 220 milioni di euro dei quali 168 provenienti da provvedimenti specifici per l’artigianato (i ¾ del totale) e i restanti 52 da misure di aiuto “generiche” alle piccole e medie imprese piemontesi (circa ¼ del totale). Ad avere accesso alle diverse fonti di agevolazione sono state quasi 14300 imprese artigiane di cui 12500 (l’87,4%) hanno usufruito di soli interventi “specifici”, 1300 (il 9,3%) di soli interventi “generici” e 480 (il 3,3%) di entrambi. Sul totale delle imprese artigiane attive la percentuale di quelle che è stata beneficiata da agevolazioni pubbliche è crescente al crescere della dimensione d’impresa, variando dal 3,5% delle ditte individuali (con un solo addetto) fino al 45% delle imprese con più di 10 addetti. Facendo riferimento all’impatto occupazionale delle agevolazioni, stimato in base ai dati di fonte Inps (integrati alle informazioni dell’Albo imprese artigiane) il vicepresidente Paolo Peveraro con delega all’Artigianato ha commentato: “Dall’analisi, separando gli effetti netti delle agevolazioni dalle variazioni occupazionali dovute alla congiuntura economica, sono emersi risultati molto importanti che evidenziano come le agevolazioni ricevute abbiano operato da volano per atttivare nuovi investimenti (addizionali rispetto a ciò che si sarebbe verificato in assenza di sussidi). Investimenti che a loro volta hanno determinato un positivo incremento medio dell’occupazione di ogni singola impresa”. I dati, infatti, lo confermano. L’incremento medio occupazionale di ogni singola azienda beneficiata è pari a: · +1 occupato, ogni impresa che ha ottenuto un finanziamento agevolato; · +1,6 occupati, ogni impresa che ha ottenuto agevolazioni multiple di diverso tipo. “In un momento congiunturale di particolare negatività, come l’attuale – conclude Peveraro - questo tipo di risultati è utile per comprendere quali provvedimenti di agevolazione e quale tipologia di imprese sussidiate possano offrire un significativo ritorno occupazionale sul territorio regionale”. Non a caso l’obiettivo della ricerca è proprio quello di fornire uno strumento di supporto per le future scelte dell’amministrazione regionale in tema di provvedimenti a sostegno delle imprese artigiane. .  
   
   
REGIONE PUGLIA-INPS FIRMATO L´ACCORDO PER I LAVORATORI IN MOBILITÀ E CIG  
 
Bari, 13 luglio 2009 - L’assessore alle Politiche del lavoro Michele Losappio ed il Direttore Regionale per la Puglia dell’Inps Luigi Amato hanno sottoscritto, il 9 luglio, la convenzione fra i due Enti per dare applicazione agli accordi volti a garantire i trattamenti di cassa integrazione, mobilità e disoccupazione speciale per i lavoratori della Puglia coinvolti nelle politiche economiche recessive. La convenzione rende così operativo l’accordo del 16 aprile 2009 sottoscritto dal Ministero del Lavoro e dalla Regione, accordo rafforzato dall’intesa raggiunta il 27 aprile dalla Regione con le parti sociali, finalizzato a individuare risorse finanziarie di provenienza Fondo Sociale Europeo per consentire ai lavoratori in difficoltà di ricevere a determinate condizioni una parte del proprio salario. La Regione ha dunque onorato la propria parola ed adempiuto al suo compito. Con la rapida definizione nei prossimi giorni delle conseguenti modalità tecniche-operative i 140 milioni di euro di fonte regionale saranno dunque a disposizione dei nostri lavoratori. .  
   
   
CIG PER I LAVORATORI PUGLIESI, LOSAPPIO: "GOVERNO NAZIONALE È INADEMPIENTE"  
 
Bari, 13 luglio 2009 - L’assessore al Lavoro, Michele Losappio, ha diramato la seguente dichiarazione: “Con la firma del protocollo di intesa con l’Inps la Regione ha adempiuto a tutti i suoi obblighi per consentire ai lavoratori delle aziende in crisi di poter usufruire delle indennità di cassa integrazione, disoccupazione speciale e mobilità. Fra pochi giorni saranno dunque disponibili per i lavoratori –tramite Inps- i 140 milioni di finanziamento regionale che costituiscono il 30% dell’importo necessario. “Manca dunque il restante 70%, oltre 400 milioni di euro che sono in capo al Governo Nazionale, indispensabili per ridurre i danni sociali della crisi ed espressamente indicati nell’accordo sottoscritto con la Regione il 16 aprile. “Di ciò non c’è alcuna traccia. Il decreto interministeriale a firma Sacconi e Tremonti appare sempre più un miraggio d’estate e il governo si impegna solo a consentire all’Inps l’uso dei residui del Fondo Sociale degli anni precedenti che devono ancora essere quantificati e non supereranno i 20-25 milioni. “Non si può giocare con la disperazione del Mezzogiorno. Il Governo faccia la sua parte e garantisca quanto stabilito. Servono subito i finanziamenti per portare sollievo alle famiglie a provare a superare almeno in parte gli effetti più nefasti della crisi. “Chiedo alle Oo. Ss ed alla parti sociali una iniziativa forte, che stani Sacconi dall’immobilismo e lo costringa a dare risposte ai lavoratori pugliesi. ” .  
   
   
PIEMONTE: CRISI E AMMORTIZZATORI SOCIALI PREOCCUPATI PER L´ENTITA´ DELLE RISORSE DISPONIBILI  
 
Torino, 13 luglio 2009 - Sono stati illustrati il 10 luglio dall´assessore al Welfare e Lavoro, Teresa Angela Migliasso, nel corso di una conferenza stampa, i dati relativi al Mercato del Lavoro in Piemonte e all´utilizzo degli ammortizzatori sociali. "Oggi è stata firmata la convenzione tra Regione Piemonte e Inps - ha dichiarato l´assessore al Welfare e Lavoro Teresa Angela Migliasso - che consente l´erogazione degli ammortizzatori sociali in deroga. La Regione e l´Inps hanno potenziato le proprie strutture per accelerare il più possibile i pagamenti che procederanno in ordine cronologico a partire dalle domande di marzo. " Il tasso di disoccupazione è salito al livello più alto fra tutte le regioni del Centro Nord: dal 4% registrato nel 2007, al 5% nella media 2008, al 6% nell´ultimo trimestre 2008, fino al 7% attuale. I dati diffusi dall´Istat dicono che le persone in cerca di lavoro passano da 90. 000 a inizio 2008 alle attuali 140. 000. L´aumento della disoccupazione è in prevalenza maschile, a causa delle difficoltà dell´industria, tanto che il divario di genere, che ancora nella prima metà del 2008 era netto (4,8% contro 6,5%) si è sensibilmente ridotto: sempre nel I trimestre 2009 il valore maschile era 6,7%, a fronte del 7,3% femminile. Nel I semestre 2009 sono state oltre 15. 000 le iscrizioni nelle liste di mobilità: erano 9. 100 nell´analogo periodo 2008. L´aumento è del 65% circa. Le assunzioni rilevate dai Centri per l´Impiego hanno registrato una flessione verticale a partire da ottobre 2008; a maggio 2009 si evidenzia un´ulteriore caduta del 30% circa, ma con punte di -50% nell´industria, specie nel metalmeccanico. Solo l´agricoltura sembra esente da questa dinamica negativa, mentre le occasioni di lavoro nei servizi, in relativa tenuta fino a fine 2008, sono anch´esse in marcata diminuzione. I dati sulla Cigo registrano da ottobre 2008 un aumento eccezionale e assolutamente senza precedenti, con un picco a maggio 2009 di ben 17 milioni di ore; a giugno si constata una lieve contrazione a 12 milioni di ore. Nel I semestre 2009 l´Inps ha autorizzato in Piemonte più di 62 milioni di ore; a titolo di raffronto, si consideri che negli ultimi vent´anni il picco massimo raggiunto è stato nel 1993, quando su base annua si sono richieste 52 milioni di ore circa. La Cig straordinaria è più sotto controllo, anche se anch´essa in tendenziale crescita: +72% nel I semestre 2009 sull´analogo periodo 2008, un tasso consistente, ma poca cosa rispetto al +1351% dell´ordinaria. Il Piemonte è la regione italiana dove l´aumento è stato nell´insieme più rilevante. Le ore medie autorizzate per occupato nei primi sei mesi del 2009 sono infatti state 155 per la nostra regione, rispetto alle 77 della Lombardia e alle 35 di Veneto ed Emilia Romagna, con una media nazionale inferiore a 70 ore. I valori citati, su base provinciale, evidenziano le particolari criticità delle province di Asti e Torino, dove maggiore è la presenza del metalmeccanico, ma la situazione è ovunque preoccupante, con un tasso di aumento molto sostenuto a Cuneo, e indici di ricorso alla Cig elevati anche a Vercelli e Biella. Il ricorso alla Cig in deroga, che con l´accordo Regione-inps-parti sociali del 27 maggio è stato estesa a tutti i settori e a tutte le tipologie di impresa, registra un´impressionante accelerazione delle domande nel corso del 2009: tra gennaio e giugno ne sono pervenute 4. 300 circa, contro le 1. 450 dell´intera annualità 2008. Le domande del 2009 coinvolgono oltre 24. 000 lavoratori con un impegno di spesa che a preventivo supera i 100 milioni di Euro. Le domande arrivano per gran parte dalle aziende artigiane, con una forte prevalenza di metalmeccanico e un´incidenza rilevante di tessile e orafo, con un´eccezionale concentrazione di richieste dal distretto di Valenza. "Siamo molto preoccupati - ha affermato l´assessore Migliasso - per la gravità della situazione e per l´entità delle risorse che dovranno ancora essere messe a disposizione dal Governo per affrontarla. Solo tre giorni fa è stato finalmente firmato dal Ministro Tremonti il decreto che assegna i primi 50 milioni alla nostra Regione con i quali copriremo solo parzialmente le richieste già pervenute. Abbiamo già chiesto al Ministro Sacconi, con una lettera del 23 giugno, di provvedere ad ulteriori assegnazioni di risorse per rispondere alla esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori piemontesi e delle loro famiglie. La Regione Piemonte ha impegnato da tempo le risorse di propria competenza per concretizzare l´erogazione degli ammortizzatori sociali in deroga: 100 milioni del Fondo Sociale Europeo e 15 milioni sul bilancio regionale. A questi si aggiungono ulteriori 22,5 milioni per sostenere i lavoratori in particolare situazioni di difficoltà. Inoltre si stanno studiando tecnicamente le modalità per poter anticipare la cassa integrazione straordinaria ai lavoratori coinvolti da fallimento o chiusura di azienda" .  
   
   
SICUREZZA FVG: APPROVATO PROGRAMMA DI FINANZIAMENTO 2009  
 
Trieste, 13 luglio 2009 - E´ stato definitivamente approvato il "Programma regionale di finanziamento in materia di sicurezza 2009". Il piano è stato recepito dal Governo del Friuli Venezia Giulia su proposta dell´assessore regionale alla Sicurezza Federica Seganti, che ha sottolineato l´importanza di intervenire adeguatamente al fine di continuare a garantire il lavoro sinergico degli operatori della sicurezza, incrementando così il livello di vivibilità. "Le azioni promosse lo scorso anno hanno prodotto dei buoni risultati" ha osservato l´assessore, notando come, salvo che per i furti nelle abitazioni, sia stato registrato nel 2008 una diminuzione della criminalità in regione. Con l´assestamento di bilancio approvato la scorsa notte, sono stai messi quasi 10 milioni di euro a disposizione della realizzazione del programma che, completato con le modifiche suggerite dal Consiglio delle Autonomie locali e dalla competente Commissione consiliare, delinea le azioni da sviluppare nell´anno in corso, raggruppandole sostanzialmente in due aree. La prima prevede interventi finalizzati alla realizzazione di progetti di rilievo regionale e alla promozione della legalità anche attraverso accordi con lo Stato; la seconda riguarda i progetti locali di Comuni e Province in materia di sicurezza. Nel primo caso le risorse stanziate ammontano complessivamente a 4 milioni e gli interventi da realizzare comprendono il monitoraggio degli organici e dei mezzi della Polizia locale e dell´operatività di Corpi e Servizi; lo sviluppo di metodologie operative più moderne con la sperimentazione di nuove tecnologie e l´implementazione dei mezzi in dotazione alle Forze di Polizia e alla Polizia locale favorendo lo sviluppo di sinergie operative. Ma si provvederà anche a dar sostegno agli Enti locali che presentano particolari criticità, a promuovere la collaborazione tra diversi organismi istituzionali contro le attività delittuose e sostenere l´acquisto, la costruzione, la ristrutturazione, la messa a norma, la manutenzione di immobili destinati a caserme dei Carabinieri. I fondi stanziati per la seconda tranche di interventi ammontano a 5. 665. 000 euro e sono previsti finanziamenti ai progetti relativi agli impianti di videosorveglianza, il potenziamento e l´interconnessione delle Sale operative delle Forze dell´Ordine e della Polizia locale ed il rinnovo delle dotazioni di quest´ultima. Verranno inoltre promossi il contrasto dei fenomeni di bullismo e vandalismo nelle scuole e le iniziative che incrementino la sensazione di sicurezza tra le fasce deboli della popolazione. Per quanto riguarda i progetti dei Comuni e delle Province, i fondi a disposizione saranno erogati in base ad apposite graduatorie e andranno da un massimo di 260 mila euro per le associazioni di Comuni che comprendano anche un capoluogo di provincia ad un minimo di 40 mila euro per Comuni singoli e con popolazione fino a 5 mila abitanti. Tornando al problema dei reati contro il patrimonio, il dato relativo a questi episodi di delinquenza non si discosta in modo significativo dall´andamento nazionale e si assesta attorno alla metà dei reati commessi sul territorio regionale, rappresentando qui l´emergenza criminale più evidente. Una situazione, nota l´assessore Seganti, agevolata dalla posizione geografica del Friuli Venezia Giulia, luogo di transito di merci e di persone provenienti dall´estero, e in particolare dai Paesi dell´Est Europa. Una posizione che, rileva l´assessore, se da un lato conferisce al Friuli Venezia Giulia un ruolo importante in ambito transfrontaliero ed internazionale, dall´altro rende più difficoltosa la ricerca degli autori dei furti ed il recupero degli oggetti. .  
   
   
LINGUE MINORITARIE: MOLINARO, ALLEANZA FVG-SARDEGNA  
 
Trieste, 14 luglio 2009 - Friuli Venezia Giulia e Sardegna costituiranno un tavolo permanente di coordinamento per l´attuazione delle politiche di tutela delle lingue minoritarie. È quanto ha concordato il 12 luglio a Orosei (Nuoro) l´assessore regionale alla Cultura Roberto Molinaro in un incontro con Maria Lucia Baire, assessore alla Cultura della Regione Autonoma della Sardegna. L´incontro è avvenuto in occasione del seminario internazionale "Nùmenes de logu (i nomi di luogo della Sardegna) tra toponomastica storica e politica linguistica", al quale è intervenuto Molinaro. Il convegno è stato promosso dalla Regione Sardegna con la collaborazione delle Università di Cagliari e di Sassari, in vista della redazione di un grande "Atlante toponomastico sardo", la cui pubblicazione è patrocinata e finanziata dalla stessa Amministrazione regionale. Il coordinamento permanente con la Sardegna, che troverà sanzione ufficiale in un Protocollo da definire nelle prossime settimane, ha una duplice finalità, come ha avuto modo di sottolineare Molinaro: da un lato agire assieme nei confronti dello Stato affinché, in questo momento di difficoltà della finanza pubblica, siano mantenuti i livelli dei trasferimenti degli scorsi anni a favore delle lingue minoritarie, per non metterne a rischio la tutela; dall´altro scambiarsi le "buone pratiche" in materia. A questo proposito l´attenzione sarà concentrata su tre segmenti: l´uso delle lingue minoritarie nelle istituzioni; l´uso nei mezzi di comunicazione di massa; infine l´uso nelle scuole, un tema su cui - come ha avuto modo di constatare Molinaro - Friuli Venezia Giulia e Sardegna "condividono problemi e aspettative comuni". L´alleanza tra le due Regioni trova anche alimento dalla constatazione che per entrambe l´Autonomia speciale è radicata nella presenza di minoranze che, per il Friuli Venezia Giulia, coinvolge quasi tutto il territorio regionale (215 su 218 Comuni). Al convegno di Orosei l´assessore Molinaro ha preso parte alla tavola rotonda finale, sul tema "La politica delle minoranze linguistiche". Nel corso del dibattito si sono confrontati non solo esponenti del mondo politico, ma anche studiosi, scrittori e giornalisti. Molinaro ha avuto modo di sottolineare la peculiarità del Friuli Venezia Giulia, regione dove vi è una significativa presenza di cittadini parlanti il friulano, lo sloveno e il tedesco. Questa presenza costituisce un aspetto assai rilevante del patrimonio linguistico, storico e culturale della regione e rappresenta - ha sottolineato l´assessore - una ricchezza da valorizzare, non solo come "memoria" ma anche come opportunità di sviluppo in termini di democrazia e civiltà. Nel corso della prima giornata del seminario di Orosei, è intervenuto anche Marco Stolfo, direttore del servizio Identità linguistiche della Regione Friuli Venezia Giulia, che ha portato un contributo nell´ambito della riflessione su "Problemi e criticità nella realizzazione di una segnaletica e cartellonistica bilingue". .  
   
   
SONDRIO,8,8 MLN PER VIABILITA´ E RISPARMIO ENERGIA I FONDI, TRASFERITI ALLA PROVINCIA, PROVENGONO DAI CANONI IDRICI  
 
Milano, 13 luglio 2009 - La Giunta regionale, su proposta del presidente Roberto Formigoni, di concerto con gli assessori alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo e alle Reti e Servizi di Pubblica Utilità Massimo Buscemi, ha trasferito alla Provincia di Sondrio 8,8 milioni di euro provenienti dai canoni 2008 del demanio idrico. Serviranno a realizzare gli interventi previsti dall´Aqst (Accordo quadro di sviluppo territoriale) della provincia di Sondrio, con alcune integrazioni riferite al "potenziamento del sistema viario" e alla "manutenzione degli edifici pubblici e risparmio energetico". I canoni idrici sono riscossi dalla Regione che annualmente li trasferisce alla Provincia e vengono utilizzati in base ad un programma definito congiuntamente e recepito dall´Aqst, programma che si articola su cinque ambiti di attività, coerenti con i cinque obbiettivi strategici per lo sviluppo della provincia di Sondrio, e che sono: "potenziamento e riqualificazione del sistema viario"; "risparmio energetico e manutenzione straordinaria degli edifici pubblici"; "turismo e attività produttive"; "innovazione"; "ambiente e difesa del suolo". Nell´assegnare i fondi alla Provincia, per la realizzazione del programma, la Giunta regionale ha pertanto anche deciso di aggiornare ed integrare, in accordo con quanto stabilito dal comitato di coordinamento dell´Aqst, i primi due ambiti di attività, quelli cioè del "potenziamento e riqualificazione del sistema viario" e della "manutenzione degli edifici pubblici e risparmio energetico" Nel primo caso la Provincia, con un programma triennale da avviarsi quest´anno, migliorerà e potenzierà la rete viaria tenendo conto di alcune priorità: la messa in sicurezza (es. Sottopasso Castione, rotatoria Montagna - Sondrio) della rete che interessa l´interconnessione con la viabilità del fondovalle; l´estensione della rete esistente (es. Panoramica Retica) e la qualificazione e il miglioramento della rete provinciale esistente (circa 400 km). Per il 2009 si prevede un investimento di 5. 570. 000 euro dei quali 4. 080. 000 sono fondi Aqst. Quanto al "risparmio energetico e manutenzione straordinaria degli edifici pubblici", la Provincia ha deciso di focalizzare gli interventi di riqualificazione degli impianti di riscaldamento, di coibentazione e impermeabilizzazione sugli edifici scolastici della città di Sondrio. Ciò tenendo conto anche dei dati dell´Arpa che sottolineano la criticità dell´aria soprattutto nel periodo invernale e in relazione con il riscaldamento degli edifici. Per il 2009 si prevede un investimento di 2. 000. 000 di euro, quasi completamente (1. 920. 000 euro) coperto dai fondi Aqst 2008. Gli altri 2. 800. 000 euro serviranno a realizzare i programmi già previsti per i capitoli "turismo e attività produttive", "innovazione" (banda larga in provincia di Sondrio) e ambiente e difesa del suolo". .  
   
   
SGOMBERO NOVATE MILANESE, COMMENTO DELL´ASSESSORE MAULLU  
 
Milano, 13 luglio 2009 - "L´attività investigativa e di monitoraggio della Polizia locale si è rivelata, in questo caso come in altre occasioni, fondamentale per la buona riuscita dell´operazione e quindi per ripristinare la legalità sul territorio. Per garantire sempre più maggiore sicurezza ai cittadini è quindi importante sviluppare una collaborazione sempre più stretta tra le varie Forze dell´Ordine". Questo il commento dell´assessore alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia Locale della Regione Lombardia, Stefano Maullu, intervenuto sul posto, sullo sgombero di un´area dismessa del Comune di Novate Milanese da parte di agenti della Polizia Locale. I quattro rumeni che la occupavano, tutti irregolari, sono stati accompagnati in Questura per gli accertamenti e la successiva espulsione dall´Italia. L´azione di oggi a Novate Milanese, concordata con la Questura di Milano, si inserisce nel progetto Iris (Interventi regionali integrati prevenzione stupri) della Regione Lombardia, il cui obiettivo è garantire una rete efficace di prevenzione e sorveglianza nelle zone e nelle fasce orarie più a rischio e in particolare nel periodo estivo. Il progetto è al momento attivo nella prima cintura dei Comuni attorno al capoluogo: Arese, Assago, Baranzate, Bollate, Bresso, Buccinasco, Cesano Boscone, Cologno Monzese, Cormano, Corsico, Milano, Novate Milanese, Opera, Pero, Peschiera Borromeo, Rho Rozzano, San Donato Milanese, Segrate, Sesto San Giovanni, Settimo Milanese, Trezzano sul Naviglio e Vimodrone. "Il nostro obiettivo - ha aggiunto l´assessore Maullu - è quello di perfezionare sempre più la professionalità degli agenti di Polizia locale attraverso specifici corsi di formazione. All´accademia della Polizia Locale affiancheremo anche quella destinata alla formazione di quadri". "Ora più che mai - ha concluso Maullu - si rende necessario trasferire tecniche e strumenti efficaci a supporto delle attività espletate sul territorio da parte della Polizia Locale". .  
   
   
FORMAZIONE: CORSO SU CONTRATTI PUBBLICI A UDINE  
 
Trieste, 13 luglio 2009 - Un corso di formazione su "Teoria e pratica dei contratti pubblici", aperto a tutti i dipendenti del Comparto unico del Friuli Venezia Giulia, si svolgerà in ottobre a Udine nell´Auditorium della sede della Regione in via Sabbadini. L´iniziativa è promossa dal servizio Coordinamento attività contrattuale del Segretariato generale della Presidenza della Regione, con la collaborazione della direzione centrale Organizzazione e Personale, assieme agli Enti di formazione Ial-fvg e For. Ser. Un percorso di formazione sullo stesso tema si era svolto nel dicembre scorso a Trieste con successo (una sessantina di allievi provenienti da tutta la regione). Adesso l´iniziativa viene riproposta con alcune novità: nello spirito del Comparto unico, le lezioni saranno infatti aperte, oltre che al personale regionale, anche ai segretari dei Comuni e delle Province, ai segretari dei Consorzi pubblici e delle Comunità montane, ai loro collaboratori e ad altri dirigenti e impiegati pubblici. L´obiettivo è assicurare una migliore conoscenza della disciplina legislativa in materia di attività contrattuale, garantire un´uniformità di comportamenti e sostenere gli enti locali minori, soprattutto i piccoli Comuni. Inoltre, al termine delle lezioni (in programma nelle giornate dell´8, 15 e 21 ottobre) sarà organizzato il 29 un seminario con tavola rotonda concepito come occasione di confronto di idee e di esperienze in materia contrattuale. Vi parteciperanno rappresentanti della Regione, dell´Anci e dell´Agenzia dei segretari comunali e provinciali. Per l´iscrizione, che è gratuita, ci si può rivolgere alla struttura stabile Gestione della formazione interna del personale regionale (tel. 040-3774267, fax 040-3774201, e-mail: giorgio. Stefani@regione. Fvg. It), fino a una settimana prima dell´inizio delle lezioni. .  
   
   
IL TRENTINO GUARDA AL FUTURO INVESTENDO SULLA FAMIGLIA SESSANTA “AZIONI” NEL LIBRO BIANCO SULLE POLITICHE FAMILIARI E LA NATALITÀ APPROVATO DALLA GIUNTA PROVINCIALE  
 
 Trento 13 luglio 209 - Dare certezza alle famiglie affinchè possano progettare con serenità la propria vita in una prospettiva di medio/lungo periodo e, al contempo, fare del Trentino un territorio che scommette sul proprio sviluppo a partire appunto dalle famiglie, qualificandosi come "Distretto" di politiche familiari innovative capace di produrre benessere per i singoli e per la comunità intera, superando la vecchia logica dell´assistenzialismo. Questo l´obiettivo che guida il "Libro Bianco sulle politiche familiari e per la natalità", approvato il 10 lugli o dalla Giunta provinciale, un documento programmatico che individua, per la legislatura in corso, 60 "azioni" per ridare fiato alle famiglie alle prese con la crisi economica, per valorizzarne il ruolo come principali attori dello sviluppo economico e sociale e per certificare il Trentino come un territorio “amico della famiglia” e punto di riferimento a livello nazionale in materia di politiche familiari. Non un libro dei sogni ma un progetto fatto di interventi concreti. Tra quelli più significativi, che troveranno applicazione con il varo di una nuova legge sul benessere familiare, la "presa in carico" della popolazione compresa nella fascia 0-3 anni, la gratuità sul fronte delle politiche tariffarie provinciali per il terzo figlio e successivi, l´estensione del prestito d´onore, agevolazioni per le famiglie numerose (8. 800 in Trentino le famiglie con 3 e più figli), il potenziamento degli assegni familiari, l´ampliamento della fascia di esenzione del ticket sanitario e la Family card che darà diritto a sconti e servizi. Vi è poi l´armonizzazione su scala provinciale degli orari e dei tempi per favorire la conciliazione famiglia/lavoro e far risparmiare tempo ai cittadini e semplificare la vita alle famiglie. Nella nuova legge anche l´annunciata Authority della famiglia. Il Libro Bianco - frutto di un lavoro coordinato dal "Progetto speciale politiche familiari e sostegno alla natalità" - vede nella trasversalità e nella sinergia tra i diversi assessorati e strutture provinciali e nel coinvolgimento del sistema delle autonomie locali, delle associazioni familiari e delle realtà del privato sociale il "motore" operativo nell´attuazione degli interventi previsti. Per ognuno di questi verrà predisposto un piano d´azione con la definizione puntuale di tempi, responsabilità e risorse. "Obiettivo di fondo - si legge nella delibera, che porta la firma del presidente Lorenzo Dellai - è superare la logica assistenzialistica di sostegno alle famiglie in difficoltà, e favorire un nuovo corso di politiche di promozione della famiglia nella sua normalità e di valorizzazione del ruolo dinamico e propositivo che la stessa deve avere nella società". La valenza politica sottesa al Libro Bianco è di ampia prospettiva giacché incide, superandola, nella dicotomia che vede ancora oggi distinte a livello nazionale politiche sociali (sostegno alle fasce deboli) e politiche familiari (assistenzialistiche). In tal senso la Provincia autonoma di Trento intende compiere un passo avanti, sperimentando un modello che dichiara di voler perseguire il benessere e la felicità delle famiglie, perché "una famiglia che sta bene, far star bene tutta la società". Dieci gli ambiti d´intervento individuati nel Libro Bianco: 1. Il benessere familiare; 2. Le politiche di reddito; 3. Gli incentivi economici; 4. L´accesso all´abitazione; 5. Il coordinamento dei tempi; 6. L´informazione, l´accesso ai servizi e la sussidiarietà; 7. La valutazione delle politiche; 8. F@miglia e nuove tecnologie; 9. Il Distretto famiglia; 10. La formazione, la ricerca ed i centri di eccellenza. In tali ambiti vi sono interventi che assumono una valenza strutturale, capaci di dare per la loro specificità un "respiro lungo" alla progettualità delle famiglie. Rientrano tra questi il reddito di garanzia destinato a mantenere in una condizione dignitosa famiglie e cittadini che rischiano di scivolare nella povertà; gli alloggi a canone moderato (3. 000) destinati a quella fascia di popolazione oggi a metà strada tra l´edilizia sociale e l´edilizia abitativa agevolata, non essendo abbastanza "povera" per rientrare nella prima e abbastanza "ricca" per accedere alla seconda; la presa in carico della fascia 0-3 anni, con la previsione del completo abbattimento dal terzo figlio in poi del costo del servizio di mensa scolastica e dell´anticipo/posticipo per la scuola materna; la realizzazione, su scala provinciale, di un sistema integrato dei tempi capace di far risparmiare ore di vita ai cittadini modificando gli orari di apertura di uffici pubblici, esercizi commerciali e turistici, attività culturali e spettacoli, trasporti, nonché le già annunciate modifiche al calendario scolastico per meglio distribuire i giorni di scuola e di vacanza; il Distretto famiglia, ovvero la creazione di una forte convergenza sul target famiglia di servizi privati e pubblici e di politiche provinciali e comunali per sostenere il benessere e accrescere l´attrattività e la competitività territoriale, qualificando e certificando il Trentino come "territorio amico della famiglia". Sulla “crisi” della famiglia vi è ormai un’ampia letteratura e vivace è, anche in Trentino, il confronto sul piano politico attorno alle politiche della famiglia. Ciò che, con l’approvazione del Libro Bianco, il governo provinciale intende affermare è che è giunto il tempo di pensare, in concreto, alla famiglia come alla principale “risorsa” di un territorio, un investimento strategico al quale uniformare e coniugare tutte le politiche, da quelle del reddito a quelle per la casa, da quelle della salute a quelle del lavoro, dell’istruzione, della scuola, della sicurezza. Principi e intendimenti che troveranno cornice in una legge organica che metta a sistema quanto già si sta facendo in Trentino ma che pure si propone di introdurre profonde innovazioni nelle politiche familiari. Per favorire il benessere (e non già la sola “sopravvivenza”) delle famiglie, il Libro Bianco individua un ampio spettro di interventi, illustrati nella scheda allegata. In primo piano le politiche di reddito dove, accanto al già citato reddito di garanzia, si prevedono prestiti fino a 10. 000 euro, senza interessi, alle famiglie il cui bilancio è messo in crisi da spese non previste, agevolazioni tariffarie per le famiglie numerose e l’aumento degli assegni familiari. Si ipotizza anche l’estensione alle famiglie numerose dell´esenzione del ticket sanitario. Sul fronte casa, è annunciata la revisione della normativa sull’edilizia abitativa agevolata, al fine di favorire le giovani coppie, che prevederà anche la creazione di un Osservatorio del mercato edilizio. Un ruolo fondamentale, nel disegno complessivo delle nuove politiche familiari prefigurato nel Libro Bianco, avranno le politiche per le pari opportunità e la conciliazione tra tempi di vita e cura familiare e tempi di lavoro, con le novità rappresentate dalla “presa in carico” della popolazione infantile compresa nella fascia 0-3 anni e dall’estensione dei “buoni di servizio” ai bisogni di cura degli anziani (ora sono concessi solo per i servizi di educazione e cura di minori fino a 16 anni). Rientrano in tale ambito anche la promozione dei servizi di prossimità (“time saving”) previsti dalle aziende per i propri dipendenti quali ad esempio i servizi di lavanderia, stireria, pulizie domestiche, domiciliazione di pasti e della spesa. Conciliare si deve e si può, ma per farlo occorre modificare i tempi e gli orari di lavoro, degli uffici pubblici, dei negozi, degli spettacoli, dei trasporti, e su questo intende operare il governo provinciale mettendo mano ad un sistema integrato dei tempi su scala provinciale ed alla modifica del calendario scolastico. Forte impulso sarà dato alla diffusione della certificazione Audit Famiglia e Lavoro, ma si punterà anche sulle banche del tempo, sui sostegni alle attività di campeggio e colonie estive, sull’istituzione di telecentri e del telelavoro per ridurre la necessità di gravosi spostamenti dai territori periferici al centro. Per dare modo alle famiglie di essere informate su tutte le opportunità offerte per vivere meglio guadagnando tempo libero, dando modo alle donne di accedere al mercato del lavoro, è previsto uno Sportello Unico Famiglia che potrà, in alcuni casi, erogare direttamente alcuni servizi e dare informazioni puntuali sull´Icef (Icef point). Più volte si è affermato che il Trentino intende diventare un “territorio amico della famiglia”: in tale direzione va il dichiarato intento di portare a 50, nel corso della legislatura, i Comuni che adottano il disciplinare del marchio “Family in Trentino”, a 100 gli “esercizi amici della famiglia” e ad ugual numero gli alberghi “family”. Nel Libro Bianco si annuncia anche la “Family card”, una carta vantaggi per la famiglia che la abilita ad accedere a prezzi vantaggiosi o a sconti particolari per beni, servizi ed attività offerti da “partner vantaggi”. E’ un grande cambiamento sociale, culturale ed organizzativo che richiede competenze e professionalità quello prospettato nel Libro Bianco, per questo è prevista l’istituzione di un Centro specialistico di alta formazione sulle politiche familiari che operi sia sul territorio provinciale che nazionale ed anche internazionale per la formazione di amministratori, imprenditori e professionisti. Scheda: Gli Interventi Previsti Nel “Libro Bianco” 1. Benessere Familiare E’ intenzione della Giunta provinciale proporre entro fine anno un disegno di legge sulle politiche familiari che crei un assetto istituzionale organico alle politiche provinciali con strumenti innovativi e strategici capaci di sostenere nel lungo termine il benessere e l’agio familiare. La legge individuerà punti informativi unici per le famiglie capaci di dare tutte le informazioni in tempo reale e, tendenzialmente, di erogare i servizi stessi. Saranno individuati nuovi strumenti di intervento, e saranno rafforzati i servizi di mediazione familiare. Saranno previsti interventi a sostegno della famiglie numerose e definito il ruolo dell’associazionismo familiare dando ulteriore concretezza al principio della sussidiarietà. Sarà data una cornice giuridica al distretto famiglia, saranno individuati le modalità per attuare la formazione degli operatori pubblici e privati sui temi delle politiche familiari, sarà istituito un Centro di studi per le politiche familiari con valenza nazionale e internazionale e sarà istituita l’Authority per la famiglia. Altre azioni volte a sostenere il benessere familiare riguardano il sostegno alle competenze educative/genitoriali in particolare delle giovani coppie, quelle relazionali, l´ambito della convivenza vivibilità e sicurezza, ed il progetto "Scommettiamo sui giovani" volto a prevenire il disagio infantile ed i comportamenti devianti degli adolescenti. 2. Politiche Di Reddito Le famiglie potranno contare sul reddito di garanzia, strumento di sostegno del reddito, volto a mantenere la famiglia e i cittadini in una condizione di vita sociale, relazionale, economica dignitosa o a favorirne l’emancipazione dallo stato di bisogno, togliendo la famiglia dalla sua “solitudine” e restituendole certezze e diritto di cittadinanza. Il reddito di garanzia è pensato per favorire l’emancipazione dallo stato di bisogno attraverso un progetto di integrazione sociale e lavorativa, al fine di tamponare situazioni di difficoltà contingente dalle quali è possibile, con adeguato sostegno, affrancarsi. La misura, già disciplinata dalla legge 13/2007 di riforma del welfare trentino, si colloca correttamente all´interno del Libro Bianco qualificandosi come intervento permanente volto a sostenere il benessere familiare nel medio/lungo periodo. Cure dentarie. La Giunta provinciale ha adottato le nuove Direttive per l’attuazione della legge provinciale sull´assistenza odontoiatrica in provincia di Trento, a valere per il 2009. Tale provvedimento prevede fra l´altro l’erogazione di nuovi servizi, un accesso semplificato all´assistenza indiretta e un potenziamento delle strutture pubbliche con nuove assunzioni. Le direttive approvate danno nuovo slancio all’applicazione della legge: ampliando le possibilità di accesso ai servizi, potenziando il servizio pubblico, accrescendo gli strumenti a supporto delle attività odontoiatriche, rivedendo a favore dei cittadini gli indicatori Icef e disciplinando in modo più efficace l’assistenza indiretta (presso studi dentistici privati) grazie anche a uno stretto confronto con le categorie professionali coinvolte. Tutti i residenti iscritti al Servizio Sanitario Provinciale hanno diritto a prestazioni gratuite di chirurgia orale di particolare complessità, in regime ambulatoriale e di day surgery, che rispondono a specifico grave quadro clinico, con la propedeutica visita specialistica di consulenza odontoiatrica. I servizi erogati sono di prevenzione, di cura, di ortodonzia intercettiva (gli “apparecchi”), di protesica mobile (le “dentiere”). Con tali Direttive si aggiunge, a partire dal 2009, l’impiantologia e protesica fissa. Accesso al credito. Si tratta di un’erogazione in denaro concessa - fino ad un massimo di 10. 000 euro – erogata dall’istituto bancario convenzionato sul quale la Provincia interviene abbattendo gli interessi passivi. Il prestito è erogato a nuclei familiari e persone che si trovano in situazione temporanea di difficoltà finanziaria per far fronte a determinate spese (sanitarie, assistenziali, scolastiche, alloggiative. ). A seguito della prima sperimentazione condotta nel secondo semestre 2008 si prevede di revisionare il Prestito sull’onore ampliando la fascia di beneficiari ed estendendo le tipologie di spese impreviste per le quali concedere il credito. Politiche tariffarie. L´intento è quello di rendere più equa la politica tariffaria provinciale considerando le effettive condizioni economiche, reddituali e patrimoniali dei cittadini nonché il numero dei componenti delle famiglie. In particolare, si prevede l´abbattimento del costo del servizio mensa scolastica e dell´anticipo/posticipo per la scuola materna dal terzo figlio in poi, mentre fino al secondo figlio vi sarà una compartecipazione delle famiglie in base a reddito e patrimonio. Assegni familiari e semplificazione amministrativa. L’obiettivo che si intende perseguire con questa azione consiste nella razionalizzazione del sistema degli incentivi e delle agevolazioni, prevedendo il sostegno da una parte della tariffa piena da parte delle famiglie per i singoli servizi e dall’altra il potenziamento degli assegni familiari. Le politiche interessate da questa azione possono riguardare gli interventi che interessano il mondo della scuola (tariffa trasporto alunni, mensa, anticipo/posticipo) ed i voucher di conciliazione. I benefici che si otterrebbero sono una riduzione dei costi amministrativi legati alla gestione delle pratiche di rendicontazione ed una semplificazione amministrativa per le famiglie che presentano un’unica richiesta per gli assegni familiari che sommerebbe tutti i benefici oggi previsti dalle singole politiche di settore. Ticket sanitario. Oggi in Trentino il ticket sanitario è sostenuto da tutte le persone residenti con esenzione dei ragazzi con età compresa fino a 14 anni. L´ipotesi è quella di rivedere tale limite d´età per le famiglie numerose. Tariffe comunali. La Provincia interverrà per sensibilizzare i Comuni ad attuare politiche tariffarie ispirare al modello provinciale delineato nel Libro Bianco. Un’attenzione specifica sarà posta anche ai sistemi di calcolo delle tariffe di determinati servizi, ad esempio i consumi idrici ed energetici che attualmente sono impostati in maniera tale da penalizzare i maggiori consumi non tenendo conto dei carichi familiari, per cui al crescere dei consumi cresce la tariffa unitaria di riferimento anche se i consumi pro-capite sono sensibilmente inferiori rispetto ai consumi dei nuclei di dimensioni ridotte. Per questo scopo sarà costituito un gruppo di lavoro funzionale alla revisione degli attuali criteri amministrativi favorendo l’attivazione di sperimentazioni territoriali. Sistema esperto Icef. La determinazione dell’Icef del nucleo familiare, che permette la valutazione della condizione economica della famiglia a cui appartiene il soggetto richiedente l’agevolazione pubblica, si basa su un algoritmo di calcolo che combina il Reddito e il Patrimonio Familiare parametrati in base alla numerosità dei componenti il nucleo familiare applicando la scala di equivalenza approvata con il decreto legislativo 109 del 1998; tale decreto prevede alcune maggiorazioni a fronte di determinate caratteristiche del nucleo familiare. Con precedente provvedimento la Giunta provinciale ha aggiornato il sistema esperto e sono state implementate delle detrazioni reddituali in sostituzione delle maggiorazioni della scala di equivalenza per le famiglie con tre e più figli. 3. Incentivi Economici Con questa azione la Giunta provinciale intende garantire, attraverso la definizione di standard familiari strutturali e gestionali una particolare attenzione alla famiglia da parte di tutti gli operatori privati che operano sul mercato e che risultano destinatari, nei diversi ambiti di attività, di interventi di agevolazione e/o di incentivazione provinciali. 4. Accesso All´abitazione Alloggi a canone moderato. Per dare risposte di lungo periodo al bisogno abitativo delle famiglie che non rientrano nei limiti di reddito stabiliti per l’assegnazione di alloggi a canone sociale, Itea Spa provvederà, in base a quanto previsto dal Piano straordinario casa approvato dalla Giunta provinciale alla realizzazione di 3. 000 alloggi a canone moderato. Questa politica interviene su quella fascia di famiglie che non ha possibilità di accedere all’edilizia agevolata ma che nel contempo non soddisfa i requisiti per l’accesso all’edilizia pubblica. In particolare è previsto che l’Itea Spa o le imprese convenzionate mettano a disposizione alloggi a un canone locativo inferiore a quello di mercato, in favore di nuclei familiari che siano incapaci di sostenere in toto l’onere derivante dal canone di mercato, specificatamente che presentino una condizione economico-finanziaria corrispondente ad un valore dell’indicatore Icef superiore a 0,23 e fino a 0,34. Anche questa misura, già disciplinata dalla legge 15/2005 di riforma dell´edilizia abitativa pubblica, si qualifica, all´interno del Libro Bianco, come risposta definitiva al bisogno abitativo del ceto medio. Edilizia abitativa agevolata. Un numero crescente di famiglie non riesce a entrare nei parametri stabiliti dalla legge per ottenere un alloggio pubblico, ma nello stesso tempo non è nelle condizioni economiche per acquistare uno sul libero mercato. Mentre il divario fra intervento finanziario per coloro che beneficiano del contributo pubblico e costo delle case si è sempre più ampliato, fino a diventare quasi insostenibile. A farne le spese sono le famiglie tradizionali, le giovani coppie e chi vorrebbe creare una nuova famiglia. Ecco spiegati i motivi perché la Giunta provinciale intende promuovere una nuova normativa, rivedendo pure la vecchia legge 21/1992 sui contributi alle cooperative edilizie. Per andare incontro alle famiglie si ipotizza poi di concedere le agevolazioni finanziarie della Provincia direttamente agli stessi beneficiari, vale a dire i cittadini. L’inevitabilità della revisione legislativa prende avvio anche dalla nuove comunità di valle, che diverranno titolari di tali funzioni. Per ultimo, ma non meno importante, è la creazione di un Osservatorio del mercato edilizio, sia pubblico sia privato. 5. Il Coordinamento Dei Tempi Sistema integrato di programmazione delle politiche temporali. Oggi la conciliazione tra tempi dedicati alla famiglia ed al lavoro non è più un tema che coinvolge solo le donne, ma sta diventando una questione sociale, che coinvolge a pieno titolo anche gli uomini e le organizzazioni. Di qui l´intento di realizzare, su scala provinciale, un sistema integrato dei tempi capaci far risparmiare tempo ai cittadini influendo attivamente sugli orari di apertura ai cittadini degli uffici pubblici, dei pubblici esercizi commerciali e turistici, delle attività culturali e dello spettacolo, dei trasporti, eccetera. Calendario scolastico. Molte famiglie presentano notevoli difficoltà ad organizzare le proprie attività familiari soprattutto in considerazione della chiusura delle scuole per tre mesi estivi. L’autonomia sulla scuola consente alla Provincia di Trento di introdurre modifiche al calendario scolastico con l’unico vincolo che la fine dell’anno scolastico è decisa a livello nazionale perché è necessario adeguarsi alle date degli esami di Stato. Vi sarà in ogni caso un confronto con il mondo della scuola per verificare e valutare l’opportunità di una diversa articolazione del calendario scolastico. Potenziamento dei servizi di conciliazione. La Provincia di Trento proseguirà nel lavoro di specializzazione della propria filiera dei servizi di conciliazione con l’obiettivo di raggiungere i parametri stabiliti dalla Strategia di Lisbona. L’attenzione in questo caso viene posta sia sulla filiera dei servizi per bambini e ragazzi oggi già molto articolata in Trentino (asili nido, nidi aziendali, nidi privati, tagesmutter, voucher conciliativi, scuole materne, centri aperti, centri di aggregazione giovanile, servizi innovativi per famiglie. ), sia per i servizi per la popolazione anziana (assistenza domiciliare, servizi per anziani al domicilio, centri diurni. Voucher conciliativi. I Buoni di Servizio o di Accompagnamento, oggi utilizzati in forma diffusa su tutto il territorio provinciale (90 organizzazioni accreditate che servono oltre 5. 000 bambini), consistono in titoli di spesa rilasciati dallo Sportello di orientamento formativo territoriale dell’Ufficio Fondo sociale europeo, che consentono a donne e uomini occupati, anche in forma autonoma, di acquisire, a fronte di un contributo finanziario personale, dei servizi di educazione e cura di minori fino a 16 anni. La conciliazione non va però più vista solo verso la fascia dell’infanzia e dell’adolescenza ma anche verso i genitori anziani. I servizi di conciliazione devono dunque tener conto di tutto il ciclo di vita della persona. Di qui la proposta - contenuta nel Libro Bianco - di verificare la possibilità di estendere le potenzialità del voucher anche alla cura degli anziani. Ciò consentirebbe di dare risposte integrative rispetto all´offerta strutturale di servizi per la popolazione anziana oggi esistente in Trentino in termini di posti letto nelle agenzie pubbliche per i servizi alla persona e all’assistenza domiciliare. Servizi di prossimità “time saving”. Comprendono tutte quelle prestazioni fornite dalle aziende al personale, relative allo svolgimento di attività e pratiche legate all’ambito domestico e di cura. Si può trattare di aiuti nello svolgimento di pulizie domestiche, della produzione di pasti, di lavaggio e stiratura del bucato, della cura della casa e del giardino, dell’esecuzione di piccole riparazioni di sartoria o degli impianti domestici. Le aziende possono inoltre mettere a disposizione dei sistemi di gestione delle pratiche burocratiche (posta, banca, anagrafe, prenotazioni, ritiro analisi, ecc. ). Gli strumenti organizzativi che mirano a facilitare la conciliazione tra tempi di cura e lavorativi attraverso la fornitura di servizi di prossimità consentono di accedere, in base alla normativa vigente, a facilitazioni e sgravi fiscali, garantendo un valore aggiunto e una maggiore efficienza per l’azienda. Tali servizi di supporto possono anche essere attivati attraverso la stipula di convenzioni con agenzie di servizi, o tramite la diffusione di informazioni sui fornitori più vicini e convenienti. Politiche di genere. Nessuna conciliazione è possibile se non muta l’organizzazione del lavoro nelle imprese e, più in generale, nella società. Per politiche delle pari opportunità si possono intendere molte cose, la definizione che ne da il Libro Bianco è la seguente: Politiche di genere sono tutte le azioni che intendono favorire l’occupazione femminile senza creare ripercussioni negative in termini di fecondità, anzi, tenendo conto di tale progetto di vita”. Ci si può muovere in tre direzioni: dentro la famiglia, riequilibrando i “carichi” di lavoro e con una maggiore condivisione delle responsabilità familiari; nelle imprese, con una gestione dei tempi di lavoro che tenga conto delle esigenze delle persone (donne e uomini) con responsabilità familiare; nella disponibilità e accessibilità di servizi alla persona (per la cura di bambini, anziani non autosufficienti, portatori di handicap). La strategia complessiva sarà elaborata e contenuta in uno specifico Piano di interventi delle azioni provinciali che si intende individuare e realizzare nel corso della legislatura. Certificazione Audit Famiglia & Lavoro. Il Trentino guarda a quanto si fa ad esempio in Germania, e all’Audit - un processo di valutazione sistematica, documentata e obiettiva delle politiche di gestione del personale adottate da un’impresa/struttura organizzativa per il cui standard la Provincia ha conseguito nel dicembre del 2007 dalla Fondazione Hertie di Francoforte la licenza all’utilizzo - ci crede. Ci credono le 18 organizzazioni (tra esse la Provincia, la Federazione della cooperazione, Itea Spa, l’Autobrennero ed altri) che stanno certificando il proprio impegno a sviluppare una migliore conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa adottando misure concrete quali la flessibilità di orario, la disponibilità di servizi (asili nido, mense, supporto nelle incombenze domestiche) e altre forme di sostegno alle famiglie. L’obiettivo posto dal Libro Bianco è ora quello di arrivare, anche grazie ad un sistema di incentivi e “premi” a 100 organizzazioni con il marchio di processo Work & Family Audit. E al Trentino guarda ora lo stesso governo nazionale: il Dipartimento nazionale per le Politiche della Famiglia intende infatti sottoscrivere una convenzione con la Provincia, attualmente unica licenziataria in Italia di questo standard di certificazione, per estendere a livello nazionale le buone pratiche sperimentate in Trentino nell’ambito della conciliazione famiglia e lavoro. Estate Giovani Famiglia. Molte le famiglie trentine felici di poter fare riferimento per i propri figli, all’arrivo dell’estate, su questo servizio di animazione estiva per bambini e ragazzi partito in via sperimentale nel 2007. L’obiettivo (già in parte realizzato) è di realizzare la mappatura elettronica dei servizi estivi esistenti suddivisi su base territoriale (comprensori) e rilevare il bisogno espresso dalle famiglie con figli 0 – 14 anni. Banche del tempo. E’ anche questo un modo per esprimere quell’attitudine a praticare la solidarietà che il Trentino si riconosce e che ad esso è anche largamente riconosciuto dall’esterno. La Provincia intende promuovere la diffusione delle banche del tempo, facendole diventare uno strumento in più all’interno della filiera dei servizi di conciliazione famiglia-lavoro. “Le banche del tempo – si legge nel Libro Bianco - facilitando l’interazione tra le persone, il rapporto tra generazioni e la loro reciproca conoscenza, favoriscono la riscoperta di un’economia informale che consente alle persone e alle famiglie di passare da uno scambio freddo e anonimo ad un sistema di scambio “caldo e personalizzato”, recuperando il senso di comunità e appartenenza dei cittadini. Stimolano lo sviluppo e la conoscenza della solidarietà, fondata sul reciproco scambio, anche in funzione educativa, per rafforzare comportamenti socialmente positivi e inducono a cambiamenti nello stile di vita e favoriscono la nascita di una nuova forma di cittadinanza attiva”. Misure di sostegno per attività di campeggio e colonia estivi. Nel corso della legislatura saranno ridefiniti i criteri di assegnazione dei contributi previsti dalle legge 14/1960 a soggetti senza scopo di lucro che realizzano soggiorni estivi per giovani in età scolare (dai 3 ai 20 anni di età). Si cercherà altresì di valorizzare quelle realtà che si impegneranno ad offrire servizi di qualità alle esigenze dei bambini e delle loro famiglie. Telelavoro e Telecentri. Anche questa proposta di intervento è volta a specializzare la filiera dei servizi di conciliazione. Si prevede infatti di istituire alcuni telecentri sul territorio provinciale (in particolare nei territori decentrati) per dare risposte ai bisogni di conciliazione delle famiglie lontane dai maggiori centri residenziali, favorendo dunque i collegamenti centro periferia e, contemporaneamente, contribuire alla soluzione dei problemi della mobilità e dell’inquinamento ambientale. Oltretutto anche per questa azione, come per altre contenute nel Libro Bianco, si valorizzano gli investimenti sull’Ict, già realizzati dalla Provincia autonoma di Trento, in particolare la cablatura del territorio con la banda larga e la sperimentazione attualmente in atto sul contact center, che consente l’attivazione di teleservizi alle famiglie da remoto. In questo caso non si parla di teleservizi bensì di telelavoro e/o di telecentri. Opzioni favorevoli su questa tematica sono già state espresse da taluni Comprensori, future Comunità di valle. 6. Informazione, Accesso Ai Servizi E Sussidiarieta’ Si prevede di operare su quattro interventi: l’istituzione dello Sportello unico della Famiglia, l’apertura di un Punto informativo sull’Icef, l’istituzione di un Portale famiglia e il rafforzamento della comunicazione sui servizi messi in campo da parte della Provincia sulle politiche familiari. Sportello Unico Famiglia. Spesso molti servizi non sono fruiti dalle famiglie trentine in quanto non sono a conoscenza della loro esistenza. Per superare questo gap informativo, il Libro Bianco attivare gradualmente lo Sportello Unico Famiglia, in raccordo con i Punti di ascolto del cittadino di cui si parla nella legge provinciale n. 13/2007, quale luogo di riferimento a cui le famiglie possono rivolgersi per presentare le proprie istanze ed ottenere informazioni su tutti i servizi erogati in Provincia a favore della famiglia, oltre che, per taluni casi, anche l’erogazione diretta del servizio. Icef point. Per agevolare l’informazione su questo strumento si prevede di istituire uno specifico Icef Point con l’obiettivo di dare informazioni di natura generale e di dettaglio e di calcolare il proprio Icef sulle singole politiche. I dati acquisiti dal punto informativo consentiranno inoltre di raccogliere informazioni sui problemi applicativi, di supportare la Provincia nel miglioramento dello strumento per l’armonizzazione delle politiche e di valutare le singole politiche attuate. Comunicazione e Dossier Famiglia. La comunicazione sarà uno dei pilastri nell’azione amministrativa a favore delle famiglie e a tale scopo si impiegheranno risorse nuove e nuovi strumenti, come il portale internet Trentinofamiglia, e altre iniziative utili per informare le famiglie sui servizi esistenti e quelli che si andranno a creare. Si prevede, tra l’altro, di aggiornare il Dossier delle politiche familiari con cadenza biennale. Portale tematico famiglia. Nascerà a breve il nuovo portale dedicato alla famiglia, il sito si chiamerà www. Trentinofamiglia. It. Non sarà semplicemente un nuovo portale, ma a questo indirizzo internet si potrà trovare ogni informazione utile sui servizi esistenti sul territorio, sui contributi e le agevolazioni pubblici. E ogni altra informazione valida per le famiglie. Il tutto con un linguaggio semplice e un’architettura informatica accessibile a tutti. L´icef anche per le agevolazioni comunali. Per la valutazione della capacità economica e patrimoniale dei cittadini che richiedono l´accesso ai benefici pubblici la Provincia fa riferimento all´Icef, mentre i Comuni adottano prevalentemente l´Indicatore della situazione economica equivalente (Isee). Si prevede di avviare d´intesa con il Consorzio dei Comuni un processo di unificazione degli strumenti equitativi, estendendo l´applicazione dell´Icef anche ai benefici comunali. Comunicazione e Ict. All’interno dello Sportello Unico per la famiglia saranno individuati specifici ambiti di intervento all’interno dei quali le organizzazioni del terzo settore e le associazioni di famiglie potranno operare per l’erogazione di servizi per famiglie anche sfruttando le opportunità oggi offerte dalle nuove tecnologie. Associazionismo familiare. Sarà potenziata la convenzione con il Forum Trentino delle Associazioni familiari per la gestione, pianificazione e valutazione delle politiche familiari attuate dal “sistema provincia”. Sarà inoltre favorito il raccordo tra l’associazionismo familiare ed i vari settori provinciali prevedendo la partecipazione di loro rappresentanti all’interno di organismi consultivi che trattano tematiche attinenti alle politiche familiari. 7. La Valutazione Delle Politiche Valutazione dell’impatto familiare. Istituita dalla legge 13/2007 di riforma del welfare, la “Vif” è lo strumento che la Provincia si è data per indirizzare le politiche tributarie e tariffarie in ogni settore, secondo criteri di differenziazione e proporzionalità in rapporto alla composizione del nucleo familiare e alla sua condizione economica. La valutazione dell’impatto delle politiche familiari sarà regolamentata entro l’anno con una specifica disciplina amministrativa e verrà costituita una apposita “cabina di regia”. Valutazione servizi. Nel corso della legislatura proseguirà l’attività di valutazione dei servizi di animazione a favore di famiglie e giovani, in particolare per quanto riguarda i progetti finanziati sul Fondo famiglia. Nel modello di valutazione saranno impiegate le metodologie innovative che utilizzano le tecnologie informatiche-telematiche, nonché le opportunità offerta dalla messaggistica telefonica. Procedura di valutazione del “Distretto famiglia” Si definirà una procedura per individuare le modalità di attuazione delle verifiche che verranno condotte da un ente di parte terza e che avranno per oggetto sia il rispetto di requisiti e criteri definiti da specifici disciplinari o standard, sia la bontà di tutto il processo di gestione e organizzazione del “Distretto Famiglia”. Tale valutazione, nell’ottica del miglioramento continuo, oltre a garantire la validità di tutto il percorso, permetterà un continuo monitoraggio di tutto il processo e la rilevazione di possibili ambiti si sviluppo. 8. F@miglie E Nuove Tecnologie Piano operativo su F@miglia e nuove tecnologie. Saranno sostenute e rafforzate le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie per l’erogazione di servizi innovativi a sostegno delle famiglie sia per facilitare l’accesso all’informazione sui servizi esistenti, per la valutazione dei servizi che per la fruizione degli stessi. A questo scopo sarà definito uno specifico Piano operativo provinciale degli interventi. Digital-divide generazionale. Oggi la tecnologia informatica divide le generazioni e ampia la distanza fra genitori e figli e la causa è dovuta all’analfabetismo informatico. Le nuove tecnologie sono soprattutto una nuova forma di socialità che si sviluppa tra i giovani, parallela a quella reale, attraverso cui è possibile formare nuove relazioni libere dal vincolo territoriale. Queste opportunità presentano però anche situazioni di rischio e di devianza che non possono essere trascurate. E che potrebbero produrre effetti drammatici soprattutto sui bambini e ragazzi, che, avendo spesso facile accesso alle informazioni offerte dalle nuove tecnologie, possono imbattersi in contenuti non adatti e in circuiti altamente rischiosi. 9. Territorio “Amico Della Famiglia” La politica familiare può rappresentare un fattore strategico e differenziale, rispetto ad altri territori, per catalizzare risorse. Questa dimensione – si afferma nel Libro Bianco - deve essere sostenuta investendo sugli ambiti più innovativi e strategici, con riferimento ai modelli organizzativi e a nuovi strumenti capaci di elevare l’attenzione dei vari operatori sui bisogni espressi dalle famiglie in termini di consumi. Qualificazione standard familiari e linea guida. Ad oggi la Giunta Provinciale ha approvato i disciplinari che individuano i criteri per l’ottenimento del marchio “Family in Trentino” per alcune categorie: musei, comuni, pubblici esercizi di somministrazione pasti e bevande, eventi temporanei a misura di famiglia (mostre, convegni, fiere), servizi per crescere assieme a supporto della vita familiare. La volontà contenuta nel Libro Bianco è quella di estendere i disciplinari ad altri settori e di innalzare il livello minimo di requisiti per l’ottenimento del marchio. Sistema dei comuni “amici della famiglia”. Nel corso della legislatura l’impegno sarà volto ad estendere gli standard oggi già disciplinati dalla Giunta provinciale per l’assegnazione del marchio di attenzione “Family in Trentino” a 50 comuni. Sarà inoltre individuato un sistema premiante per i Comuni che aderiscono al progetto. Sistema della mobilità pubblica urbana ed extraurbana. Nel corso della legislatura l’impegno sarà volto a mantenere gli standard familiari già conseguiti e a coinvolgere Trentino Trasporti nell’azione comunicativa per informare le famiglie residenti ed ospiti delle potenzialità offerte alle famiglie dal sistema pubblico trentino di mobilità. Si valuterà inoltre la possibilità di emettere uno specifico “biglietto famiglia”. Sistema delle piste ciclabili. Nel corso della legislatura l’impegno specifico sul sistema delle piste ciclabili, già fortemente profuso nel corso della legislatura, sarà indirizzato alla certificazione sugli standard famiglia dei bicigrill esistenti, alla promozione turistica familiare del sistema trentino delle piste ciclabili coinvolgendo anche Trentino Spa, alla installazione di un sistema di segnaletica che indichi il grado di difficoltà della ciclabile percorsa. Sistema degli “Esercizi amici della famiglia”. Nel corso della legislatura l’impegno sarà rivolto ad estendere, con il forte coinvolgimento delle associazioni di categoria, delle Apt e di Trentino Spa, gli standard oggi già disciplinati dalla Giunta provinciale per l’assegnazione del marchio di attenzione “Esercizio amico dei bambini” a 100 pubblici esercizi. Sistema alberghiero. Nel corso della legislatura l’impegno sarà volto ad elaborare uno specifico disciplinare per la categoria degli alberghi coinvolgendo direttamente, anche nella fase di assegnazione del marchio, le organizzazioni di imprenditori rappresentative del settore. L’obiettivo è di arrivare ad assegnare il marchio “Family in Trentino” a 100 alberghi. Sistema trentino degli sport invernali. Nel corso della legislatura l’impegno sarà volto ad elaborare uno specifico disciplinare per la categoria degli sport invernali coinvolgendo direttamente, anche nella fase di assegnazione del marchio, le organizzazioni di imprenditori rappresentative del settore. Sistema dei musei amici della famiglia. In questa legislatura si estenderanno gli standard oggi già disciplinati dalla Giunta provinciale per l’assegnazione del marchio di attenzione “Family in Trentino”, all’intero sistema museale trentino. Coordinamento assessorati. Per conseguire questi obiettivi saranno individuati, tramite il coinvolgimento dei servizi competenti, dei sistemi premianti per le organizzazioni che orienteranno la propria attività promuovendo gestioni attente alla famiglia. È inoltre previsto un raccordo con il Servizio Conservazione della natura e valorizzazione ambientale per la valorizzazione in chiave famigliare del Sistema delle piste ciclabili trentino e la realizzazione di interventi di qualificazione territoriale che ripropongano il marchio di attenzione “Family in Trentino” per rafforzare la comunicazione ed il senso di appartenenza del territorio su questa politica. Su questa specifica azione si rafforzeranno le strategie operative con Trentino Spa per la promozione del “prodotto famiglia” anche da un punto di vista del marketing turistico. Family card. La Giunta Provinciale si impegna a predisporre la “Family card”, una carta vantaggi per la famiglia, che la abilita ad accedere a prezzi vantaggiosi o a condizioni particolari a beni, servizi ed attività, offerti da “Partner vantaggi” (negozi, aziende, servizi pubblici, strutture del tempo libero, culturali e sportive, hotel, pubblici esercizi, ecc…) che aderiranno gratuitamente all’iniziativa. La card potrebbe essere rivolta a tutte le famiglie residenti in Trentino con almeno un figlio minorenne. Il vantaggio offerto dai Partner vantaggi dovrà rispondere ad alcuni requisiti e si prevederanno ulteriori agevolazioni per le famiglie con tre o più figli. Sulla card tecnologica “Family card” potranno essere caricati direttamente anche rimborsi economici e contributi. 10. Formazione E Ricerca, Centri Di Eccellenza Osservatorio e ricerche tematiche. Si propone di rafforzare l’attività svolta dall’Opes, arricchendo le analisi già condotte con nuovi lavori e ricerche tematiche (quali ad esempio: casa, conciliazione famiglia e lavoro, indebitamento, . ), che permettano di analizzare costantemente la situazione locale della famiglia, oltre che da un punto di vista economico anche da un punto di vista sociale e relazionale. Network nazionale sulle politiche familiari. La Provincia autonoma di Trento sta già supportando alcune realtà amministrative e territoriali (Provincia di Verona, Città di Lamezia Terme, Comune di Parma) nell´implementazione di Piani di intervento in materia di politiche familiari e di certificazione familiare (Fit family e Familien und Beruf) di organizzazioni pubbliche e private analoghi a quelli già introdotti in Trentino. L´intento è quello di proseguire in tale direzione, ipotizzando l´istituzione di un network regionale che raggruppi le amministrazioni che implementano iniziative virtuose in tema di politiche familiari. Alta formazione specialistica. Si prevede di istituire un Centro studi sulle politiche familiari, che operi sia sul territorio provinciale che nazionale ed anche internazionale, per la formazione sulle politiche familiari di amministratori, imprenditori e professionisti e per il trasferimento di know-how sulle stesse politiche ad altre realtà territoriali. Il Centro di eccellenza potrebbe operare sul territorio in forte sinergia con altre istituzioni quali la Fondazione Bruno Kessler (Fbk), l´Osservatorio permanente per l´economia, il lavoro e per la valutazione della domanda sociale (Opes) e l´Ocse. .  
   
   
GENITORI-FIGLI: APPROVATE DALLA GIUNTA TRENTINA LE LINEE-GUIDA PER LO SPAZIO "TEMPO D´INCONTRO"  
 
Trento, 13 luglio 2009 - L´assessorato alle politiche sociali ha avviato una sperimentazione denominata "Spazio neutro", pensata per offrire un sostegno alle famiglie e ai minori nelle situazioni di disagio e di difficoltà nei rapporti, in particolare in caso di separazioni o di allontanamento del minore dal nucleo familiare a seguito di intervento giudiziario. Uno spazio "terzo", quindi, lontano dalle dinamiche quotidiane e dal carico di tensione che possono portare con sé, dove genitori e bambini possano incontrarsi, con modalità particolari al fine di contenere le eventuali dinamiche di conflitto. Oggi la Giunta provinciale, su proposta dell´assessore Ugo Rossi, ha approvato le linee-guida di questo nuovo servizio, che saranno diffuse in tutte le strutture provinciali interessate. Il sistema familiare è, per molti versi, più incerto e fragile di un tempo, il che rende necessari interventi per tutelare il minore e contemporaneamente per aiutare i genitori a interpretare correttamente i bisogni del bambino. Gli interventi sociali a favore dei soggetti minori e delle loro famiglie sono costantemente seguiti dal Servizio Sociale territoriale e dai Servizi specialistici, prevedendo progetti mirati alle singole situazioni che possono prevedere: inserimenti presso centri diurni, interventi educativi a domicilio del minore, progetti di affidamento familiare e di accoglienza, sia in forma residenziale (centro di pronta accoglienza, gruppi appartamenti, residenze assistite, domicili autonomi, case di accoglienza per madri e bambini, case famiglie e gruppi famiglie) che semi-residenziale (centri diurni, centri aperti, centri di aggregazione giovanile). Nelle situazioni per le quali il Servizio Sociale e l’Autorità Giudiziaria prevedono l’allontanamento del minore dal proprio nucleo familiare o in casi di separazione particolarmente conflittuale tra i coniugi, è necessario poter garantire il diritto di visita del minore nei confronti della sua famiglia, attivando un sistema d’aiuto nella relazione/interazione tra minore e adulto e di protezione utilizzando uno spazio neutro. Nel tempo è stato quindi necessario affrontare questa tematica emergente, partendo da una riflessione comune tra i Servizi e attivando una specifica sperimentazione. La sperimentazione è stata battezzata "Spazio Neutro"; come intervento integrativo al nucleo familiare è stata prevista per la prima volta con deliberazione della Giunta nel dicembre 2006. La finalità principale di Spazio Neutro consiste nel facilitare l’incontro genitore/i – figlio/i nelle situazioni di disagio; esso si propone quindi come un contenitore qualificato alla gestione dei rapporti tra bambini e genitori, un luogo terzo, uno spazio e un tempo intermedi, lontani dal quotidiano. Il Servizio politiche sociali ed abitative nell’anno 2007 ha ritenuto opportuno costituire un gruppo di lavoro, per stilare un documento condiviso, diretto a definire le linee guida dell’organizzazione del servizio, del quale fanno parte oltre a rappresentanti del servizio stesso, referenti degli enti gestori delle attività socio-assistenziali delegate e delle organizzazioni del privato sociale che gestiscono il servizio spazio neutro su mandato dell’ente pubblico. Tali linee, approvate oggi, rappresentano uno strumento utile per stabilire una condivisa procedura di gestione dello Spazio Neutro, fornendo tracciati e fissando coordinate specifiche. Nel documento, dopo una prima parte dedicata all´esame del contesto legislativo, vengono indicati gli obiettivi e soprattutto la metodologia da adottare, con riferimento alle caratteristiche dell´incontro bambino-adulto e ai compiti che svolge l´operatore, in sintesi: osservazione, preparazione dell´incontro, mediazione e facilitazione della relazione, tutela e contenimento delle dinamiche di conflitto, sostegno all´acquisizione di modalità di relazione più adeguate, preparazione dell´incontro di chiusura dell´intervento. Vengono inoltre fornite utili indicazioni relative all´osservazione delle competenze genitoriali. .  
   
   
MEDIAZIONE FAMILIARE, NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO APPROVATE DALLA GIUNTA DI TRENTO LE LINEE GUIDA PER GLI ENTI GESTORI DEI SERVIZI SOCIO ASSISTENZIALI  
 
Trento, 13 luglio 2009 - Il servizio di mediazione familiare svolto dagli enti gestori dei servizi socio assistenziali per aiutare i genitori ad affrontare in modo costruttivo la separazione cercando le soluzioni più adeguate a svolgere responsabilmente il compito di genitori, verrà potenziato e riorganizzato su base territoriale. A tal fine la Giunta provinciale ha approvato il 10 luglio, su proposta dell´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, le Linee guida per l´organizzazione del servizio. Le famiglie si compongono e si scompongono, la separazione e il divorzio costituiscono una scelta frequentemente caratterizzata da un clima di conflittualità più o meno elevata che ricade sui figli, sulla qualità della loro crescita e sulla loro relazione con i genitori. Un fenomeno che, con l´aumento delle separazioni, rende più urgente la necessità di allargare le opportunità di aiuto precoce e preventivo rivolte alle famiglie in conflitto o in situazioni di disagio, in particolare sostenendo e diffondendo l’utilizzo della mediazione familiare, per aiutare la coppia ad affrontare in modo costruttivo la vicenda separativa ed a cercare le soluzioni più adeguate per svolgere responsabilmente il compito di genitori. Come afferma la legge provinciale 13/2007 di riforma del welfare, finalità principale del servizio di Mediazione familiare - istituito in Trentino a partire dal 2001 - è quella di promuovere il benessere e la qualità di vita dei figli, spesso coinvolti in modo strumentale nelle conflittualità dei genitori, salvaguardando i loro rapporti affettivi con entrambi. Le linee guida stabiliscono, a questo proposito, una condivisa procedura di gestione della mediazione familiare, fornendo tracciati e fissando coordinate, affrontando tematiche per le quali le normative non hanno fornito indicazioni specifiche o sufficienti e delimitano il campo della loro applicazione. Il nuovo modello organizzativo prevede, in particolare, la costituzione di tre équipe di mediatori appartenenti a diversi enti gestori che opereranno su altrettante aree territoriali così individuate: comprensori Valle di Fiemme, Valle di Fassa, Primiero, Bassa Valsugana e Tesino, Alta Valsugana (Gruppo A); comprensori Valle dell´Adige, Comune di Trento, Valle di Non, Valle di Sole e Valli Giudicarie (Gruppo B); comprensori Alto Garda e Ledro, Vallagarina e Comune di Rovereto (Gruppo C). Ogni ente gestore individuerà una sede adeguata per ospitare il servizio di mediazione familiare, che potrà essere collocato presso i Punti d´ascolto per il cittadino, i Consultori o i Centri di servizi polifunzionali. E´ altresì previsto, ogni due mesi, un momento di confronto e coordinamento professionale e metodologico tra i mediatori operanti sul territorio e la rilevazione dei dati relativi all´attività svolta. .  
   
   
DIALOGO FVG-CARINZIA SU FAMIGLIA E LAVORO  
 
Trieste, 13 luglio 2009 - L´opportunità di avviare una collaborazione ad ampio raggio sui temi dello sviluppo sociale e del sostegno alle famiglie, del rapporto tra giovani e lavoro e dell´internazionalizzazione delle ultime generazioni è stata al centro degli incontri che gli assessori regionali all´Istruzione e Politiche per la Famiglia del Friuli Venezia Giulia, Roberto Molinaro, al Lavoro, Università e Ricerca, Alessia Rosolen, ed alla Salute e Protezione sociale, Vladimir Kosic, hanno avuto il 10 luglio a Trieste con l´assessore agli Affari sociali del Governo carinziano Christian Ragger. Ragger ha illustrato le iniziative che la Carinzia sta portando avanti a favore della famiglia (dalla promozione delle nascite con strumenti finanziari ad hoc, così come avviene in Friuli Venezia Giulia, all´impegno nei confronti di anziani e disabili) e dei giovani, valutando assieme agli assessori regionali la possibilità di avviare rapporti di collaborazione sui diversi fronti. Ragger ha confermato a Molinaro, che gli ha illustrato gli strumenti normativi del Friuli Venezia Giulia su famiglia e servizi per l´infanzia, l´avvio dell´insegnamento di tedesco, italiano e sloveno nelle scuole materne carinziane. Una scelta mirata a sviluppare nei giovanissimi la predisposizione ai buoni rapporti transfrontalieri che l´assessore Molinaro ha elogiato, notando che il ministero dell´Istruzione ha dato al Friuli Venezia Giulia pieno mandato per lo sviluppo delle relazioni internazionali in ambito scolastico. Sottolineando l´importanza dei rapporti transfrontalieri per la nostra regione, Molinaro ha rilevato che "se il comune obiettivo è la formazione di cittadini europei, Carinzia e Friuli Venezia Giulia hanno a disposizione una marcia in più". A sua volta l´assessore Rosolen ha confermato a Ragger piena disponibilità alla collaborazione per lo sviluppo di una rete di sportelli per il lavoro che agevoli la reale circolazione dei lavoratori e dei giovani neolaureati nei due territori. E ha dato la sua disponibilità per la creazione di un nucleo di lavoro per la messa a punto delle opportune strategie tecniche ed operative. Con Kosic, infine, Ragger ha parlato della possibilità di avviare uno scambio di esperienze in ambito assistenziale, informandosi su quanto si sta facendo in regione per la terza e quarta età ed illustrando le politiche della Carinzia a favore di questa fascia della popolazione. In particolare l´assessore austriaco ha spiegato a Kosic che intende portare anche in Carinzia un modello di casa di riposo a moduli abitativi differenziati, ma comunque dotati di servizi medici ed assistenziali, che ha avuto molto successo in Scozia ed in Belgio. .  
   
   
MOBBING: DALL’AUR UN OPUSCOLO INFORMATIVO PER I LAVORATORI  
 
Perugia, 13 luglio lug. 2009 - Informare i lavoratori sul significato e le caratteristiche del “mobbing”, per contribuire ad eliminare il fenomeno, o quanto meno per aiutare a riconoscerlo e a difendersene. È questo il contenuto dell’opuscolo informativo dell’Agenzia Umbria Ricerche, realizzato su incarico della Regione Umbria e presentato a Perugia, durante un seminario al quale hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni, di parti sociali e sindacali. Il “mobbing”, si legge nell’opuscolo (poche pagine di agile lettura curate da Giuliano Bussotti, piene di consigli e numeri utili, n. D. R), è un fenomeno di violenza psicologica e pratica persecutoria, che, soprattutto dagli anni ’80, ha preso piede in ambito lavorativo pubblico e privato. Si sviluppa in varie fasi ed è perpetrato dal datore di lavoro o dai colleghi nei confronti di un lavoratore per costringerlo alle dimissioni o, comunque, ad uscire dall’ambito lavorativo. I motivi della persecuzione, continua il testo, possono essere i più svariati: invidia, razzismo, diversità religiosa o culturale rispetto al gruppo prevalente, carrierismo sfrenato, o semplice gusto nel far del male ad un’altra persona. Il mobbing è considerato dall´Inail malattia professionale e per le conseguenze sulla salute della persona e sui familiari comporta un costo sostanziale anche al sistema sanitario. L’umbria, spiegano all’“Aur”, è una delle poche realtà normativa specifica sul “mobbing”. Con la legge 18/2005 sono previsti compiti, responsabilità e percorsi formativi per combatterlo. Secondo l’“Aur” occorre, però, ancora fare molto, “integrando i ‘Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro” con gli “Accordi integrativi aziendali” o i ‘Codici di condotta’. L’opuscolo è consultabile al sito www. Aur-umbria. It nella sezione e-paper. .  
   
   
MILANO: OLTRE DUE MILIONI DI EURO PER AIUTARE GLI ADULTI IN DIFFICOLTÀ  
 
Milano, 13 luglio 2009 - La Giunta ha stanziato oltre 2 milioni di euro per offrire un’opportunità di reinserimento lavorativo agli adulti in difficoltà che vivono a Milano. L’importo si riferisce al secondo semestre del 2009. “Attraverso il nostro Ufficio Adulti e il Celav (Centro di Mediazione al Lavoro del Comune) ogni anno riusciamo a erogare sussidi e costruire percorsi personalizzati per oltre 4000 persone, tra giovani in stato di emarginazione, disabili, ex detenuti, ma anche adulti tra i 40 e i 50 anni che, licenziati, faticano a rientrare nel circuito lavorativo”, ha spiegato l’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli. Gli adulti seguiti dai servizi sociali o che si sono rivolti spontaneamente allo sportello di via Scaldasole (sede del Celav) vengono accompagnati lungo percorsi che puntano a far raggiungere un certo grado di autonomia, attraverso l’erogazione di sussidi o buoni economici che variano a seconda della situazione personale (da un minimo di 200 a un massimo di 400 euro): “per alcuni – ha specificato Moioli - pensiamo all’inserimento transitorio in appartamenti o comunità alloggio, mentre nella maggior parte dei casi avviamo queste persone al lavoro attraverso borse lavoro e tirocini in collaborazione con aziende del territorio”. Dal 2007 a oggi gli adulti che hanno usufruito del servizio sono aumentati notevolmente (vedi schema allegato). “Il nostro obiettivo è cogliere i bisogni inespressi della città, cercando di interpretare i cambiamenti della società. Studiare percorsi personalizzati significa agire con politiche attive d’inclusione sociale – ha concluso l’assessore – . Nel prossimo semestre, con questo programma il Comune ripenserà complessivamente l’organizzazione dei servizi per gli adulti, per fare in modo che tutte le azioni messe in campo contribuiscano a realizzare percorsi non standardizzati ma costruiti direttamente con la persona”. .