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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Maggio 2010
IL PARLAMENTO EUROPEO SOSTIENE LE MODIFICHE DEL TRATTATO PER CONSENTIRE L´INGRESSO DI ALTRI 18 DEPUTATI  
 
 Bruxelles, 10 maggio 2010 - Il Parlamento ha espresso il proprio sostegno a una modifica del Trattato di Lisbona che consente a 18 nuovi membri del Parlamento europeo di aggiungersi in corso di legislatura. Per discutere la modifica del trattato non è stato ritenuto necessario convocare una Convenzione. All´italia toccherà dunque un seggio aggiuntivo. Le ultime elezioni europee, tenutesi in base al trattato di Nizza, prevedevano 736 deputati. Con l´entrata in vigore il 1° dicembre 2009 del nuovo trattato di Lisbona sono ora previsti 751 deputati e, quindi, il loro numero deve essere aumentato. Nel corso del dibattito, il relatore Íñigo Méndez de Vigo (Ppe, Es) ha dichiarato che si tratta "del risultato politico dell´attuazione del Trattato di Lisbona, una soluzione temporanea eccezionale, che avrà effetto solo nel corso della presente legislatura". E´ necessaria una modifica del trattato per poter avere 754 deputati - L´assegnazione dei nuovi seggi era stata decisa nel corso dei negoziati del Trattato di Lisbona. Dodici paesi potranno inviare nuovi deputati a Bruxelles e a Strasburgo: la Spagna avrà quattro nuovi seggi, Austria, Francia e Svezia ne avranno due, mentre Bulgaria, Italia, Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Slovenia e Regno Unito ne avranno uno in più. L´unico paese che vedrà diminuito il numero dei suoi deputati sulla base del nuovo trattato è la Germania, che perde così tre seggi, passando da 99 a 96. Poiché gli attuali 99 deputati tedeschi proseguiranno nel loro mandato fino al termine di questa legislatura, il numero di deputati sarà temporaneamente aumentato a 754. Ma per rendere possibile questo temporaneo aumento è necessaria una modifica del Trattato. Il Consiglio ha quindi presentato una proposta di modifica e ha consultato il Parlamento, che ora ha approvato la proposta. La modifica al Trattato dovrà ancora essere ratificata da tutti i 27 Stati membri. Nel frattempo, i 18 nuovi deputati potrebbero essere invitati in qualità di osservatori, ma per ora il Parlamento non ha stabilità uno scadenzario. Non è necessario convocare una Convenzione - Il Parlamento ha inoltre approvato la raccomandazione del Consiglio di non convocare una Convenzione per ufficializzare le modifiche del trattato. La convocazione di una Convenzione è una possibilità prevista dal trattato di Lisbona, e il consenso del Parlamento è necessario per eventuali modifiche del trattato che si attuano senza una Convenzione. La risoluzione sulla modifica del trattato è stata adottata con 479 voti a favore, 122 contrari e 15 astenuti, mentre la raccomandazione sulla non convocazione di una Convenzione è stata adottata con 499 voti a favore, 94 contrari e 4 astenuti. Entrambi i documenti sono stati redatti da Méndez de Vigo.  
   
   
UE: CRISI DELLA ZONA EURO: SOLIDARIETÀ ALLA GRECIA, EUROPA PUÒ FARE DI PIÙ  
 
Bruxelles, 10 maggio 2010 - Situazione finanziaria della Grecia, aiuti e possibili rischi per altri paesi della zona euro: mentre nelle strade di Atene lo sciopero generale si trasformava in tragedia, il Parlamento il 4 maggio ha espresso sostegno al pacchetto di aiuti dell´Ue, ma chiedendo ai leader europei di essere più coraggiosi sulla governance economica e la riforma del sistema finanziario: discussione in vista del summit speciale dei capi di Stato e di governo della zona euro il  7 maggio. Il segretario di Stato spagnolo López Garrido ha aperto il dibattito a nome del Consiglio, e ha spiegato che il summit del 7 maggio prenderà "decisioni estremamente importanti, politicamente e storicamente, per la credibilità della zona euro e più in generale dell´Ue". L´ue, secondo lui, ha fatto "chiari passi avanti nella direzione di una governance economica dell´Ue", basata su tre principi: "responsabilità, solidarietà e coordinamento". Madrid chiede al Parlamento europeo di approvare "il prima possibile" il pacchetto di regolamentazione sul settore finanziario, in modo da "evitare nuove crisi in futuro". "Un atto di solidarietà senza precedenti", così il presidente della Commissione Barroso ha definito l´aiuto dell´Ue ad Atene, evidenziando che per il paese "non c´è alternativa ai sacrifici". Si sbagliano, secondo lui, quegli attori del mercato che "sembrano non avere fiducia nelle soluzioni proposte", che invece sarebbero "assolutamente adeguate". Il presidente del Parlamento Jerzy Buzek è intervenuto solo per esprimere le condoglianze ai cari delle vittime della giornata di scontri: "Spero che l´impasse della Grecia giunga presto a termine, per il bene di tutti noi". "E l´ora di tirare le lezioni da quello che sta accadendo": per Joseph Daul, leader del gruppo Popolare, "bisogna cambiare il modo di pensare della gente, in modo che i governi smettano di accusare l´Europa per colpe che sono solo ed esclusivamente le loro". Per lui il vertice di domani dovrebbe porre particolare attenzione ai paesi che "rischiano di cadere nella stessa situazione della Grecia: il momento della verità è arrivato". L´europa è alla "prova cruciale", secondo la socialista spagnola Maria Badia I Cutchet, e non può stare a guardare perché "l´esito della crisi, sarà il risultato dello sforzo di tutti noi". La Commissione europea in particolare deve "presentare proposte coraggiose, che vadano oltre le misure repressive: è il momento di superare gli egoismi nazionali". Guy Verhofstadt, leader dei Liberali, spera che "il meccanismo messo in atto funzioni, perché non abbiamo un piano B", e parla di un "attacco contro l´euro, non solo contro la Grecia". Approntare il dispositivo di salvataggio ha preso "5 mesi, perché è un sistema intergovernamentale". L´ex-premier belga raccomanda "riforme strutturali, la creazione di un Fondo Monetario Europeo e una strategia Eu2020 molto più coraggiosa di quella che ci viene proposta oggi". "Non si può chiedere l´impossibile alla Grecia, e non si possono fare riforme per decreto, senza consenso. Non può essere solo la finanza che detta legge, dobbiamo pensare ai lavoratori": secondo il capogruppo dei Verdi Daniel Cohn-bendit una maniera di aiutare Atene sarebbe lanciare un´iniziativa europea a favore del disarmo della regione. "Il Parlamento può prendere l´iniziativa, senza aspettare il Consiglio per mettere mano al Trattato e creare il Fondo Monetario europeo", ha concluso. Per il belga Derk Jan Eppink, che ha parlato per il gruppo dei Conservatori e Riformisti, ci dev´essere una "supervisione più dura" e una "exit strategy" per i paesi che non rispettano i criteri della zona euro. Uno Stato dovrebbe poter "svalutare la sua moneta e risolvere così i suoi problemi". Guardando alla Grecia, secondo lui, si vedono i limiti "di un´Unione sempre più forte". "Ancora una volta, saranno i contribuenti a pagare", denuncia Lothar Bisky a nome della Sinistra Unitaria. La Grecia va aiutata, ma le cosiddette "misure di salvataggio" hanno "tratti assurdi: la Germania e la Francia si stanno tirando indietro, e i mercati finanziari hanno fatto quello che hanno voluto per anni. Ora tocca agli impiegati di accettare i tagli ai salari". Il suo gruppo propone di "mettere al bando la speculazione sui derivati". Il greco Nikolaos Salavrakos, a nome del gruppo Efd, ha sottolineato che, nelle circostanze attuali, la cosa più urgente è "proteggere la democrazia". "Le cose in Grecia possono andare peggio", ha avvertito, chiedendo ai leader dell´euro-zona di "agire molto in fretta".  
   
   
UE: RELAZIONE ANNUALE SULLA LOTTA CONTRO LA FRODE 2008  
 
Bruxelles, 10 maggio 2010 - Le irregolarità nella spesa comunitaria sono diminuite da 1.024 milioni di euro del 2007 a 783,2 milioni dell´anno seguente, tuttavia la Commissione e gli Stati membri devono migliorare ulteriormente le attività di controllo sui fondi Ue, secondo quanto afferma una risoluzione approvata giovedì. Italia, Spagna, Gran Bretagna e Polonia, sono citati quali paesi con il maggior numero d´irregolarità. La relazione redatta da Andrea Cozzolino (S&d, It) insiste in particolare sulla necessità di migliorare i controlli nell´area delle frodi sull´Iva, i metodi di lavoro dell´Ufficio antifrode dell´Unione Olaf e la qualità delle relazioni che gli Stati membri devono inviare alle Commissione. Ampliare il mandato dell´Olaf in ambito internazionale - Anche se il numero complessivo di irregolarità, nei vari settori dall´agricoltura ai fondi strutturali, è stato minore nel 2008 rispetto all´anno precedente, ci sono ancora un numero elevato di fondi europei che sono distribuiti in maniera erronea. I deputati chiedono quindi alla Commissione di agire in modo immediato e efficace per recuperare tali fondi. Osservano inoltre che l´assistenza esterna dell´Ue è un settore sempre più colpito da irregolarità e frodi anche in conseguenza del problema del doppio finanziamento dei progetti, e ribadiscono la necessità di rafforzare il mandato dell´Olaf in ambito internazionale, compreso il contributo annuale dell´Ue alle Nazioni Unite. Accelerare la creazione della Procura europea per reati finanziari - La risoluzione sottolinea la necessità di migliorare la trasparenza e combattere le frodi, la corruzione e i crimini finanziari. I deputati rilevano inoltre che il settore degli appalti pubblici è quello più esposto ai rischi di gestione irregolare, frode e corruzione e invitano la Commissione a rafforzare tutte le misure necessarie per istituire la Procura europea per contrastare i reati che ledono gli interessi finanziari dell´Unione, come previsto dal Trattato di Lisbona. Rinegoziare l´accordo antifrode con la Svizzera - Il Parlamento ritiene che per tutelare gli interessi finanziari dell´Unione sia necessario porre fine all´evasione fiscale e alle attività illecite compiute attraverso i paradisi fiscali. I deputati sollecitano infine la Presidenza del Consiglio a conferire alla Commissione il mandato di negoziare la conclusione di accordi antifrode con Andorra, il Principato di Monaco e San Marino, e di negoziare un nuovo accordo più approfondito con la Svizzera.  
   
   
UE: PATTO DEI SINDACI: IL CAMBIAMENTO CLIMATICO SI COMBATTE A LIVELLO LOCALE  
 
Bruxelles, 10 maggio 2010 - I rappresentanti di più di 1600 città da 36 nazioni si sono riuniti in Parlamento il 4 maggio per condividere le proprie esperienze sulle strategie per combattere il cambiamento climatico. Come firmatari del Patto dei Sindaci si sono impegnati nell´incrementare l´efficienza energetica e ridurre le emissioni di Co2. "Siamo all´alba di una rivoluzione verde, e in questa rivoluzione i sindaci delle nostre città sono in prima linea" ha sottolineato il presidente del Parlamento Jerzy Buzek. Per Buzek il Patto dei sindaci "può e deve essere il motore per un governo ecologico, fornendo la propria esperienza a città, municipalità e governi nazionali". Il presidente della Commissione José Manuel Barroso sottolinea che "oggi sono coinvolte più di 1600 città, che solo nell´Unione europea ospitano 120 milioni di cittadini. Se i loro piani saranno attuati, come sono sicuro che accadrà, contribuiranno per un quinto dell´intero sforzo di riduzione di Co2 necessario per l´intera Europa". Secondo José Luis Rodríguez Zapatero, primo ministro spagnolo, c´è bisogno di "fornire aiuti e sussidi per fare in modo che le energie rinnovabili generino profitti, ma che allo stesso tempo siano un investimento per il futuro". "Copenhagen ha dimostrato che la transizione deve partire dal basso" - L´impegno delle città è stato supportato anche dal presidente della commissione parlamentare per l´Ambiente Jo Leinen: "La conferenza di Copenhagen ha dimostrato che un approccio dall´alto tra gli Stati non funziona. Ora è arrivato il momento di promuovere una strategia dal basso e di cominciare la transizione dalle comunità locali e le città". Fra i presenti, anche Gianni Alemanno, sindaco di Roma. Alcuni primi cittadini hanno presentato i loro piani concreti per affrontare il cambiamento climatico. Il sindaco di Glasgow Bob Winter vuole ridurre in 10 anni la produzione di Co2 (oggi circa 4 milioni di tonnellate all´anno) del 30%. Emer Costello, prima cittadina di Dublino, ha un piano per abbassare le emissioni della capitale irlandese del 50% entro il 2030. António Costa di Lisbona focalizza l´attenzione sulla progettazione urbana, la riduzione dei consumi e le energie rinnovabili. Le strutture di supporto in aiuto alle città - Siccome alcuni paesi e città non possiedono le risorse necessarie per progettare e attuare i loro piani d´azione, possono ricevere assistenza dalle strutture di supporto, ovvero amministrazioni pubbliche nazionali e regionali come province, regioni e città ´mentori´. Danuta Hübner, presidente della commissione parlamentare per lo Sviluppo regionale, spiega che "la struttura di supporto più coinvolta è la politica di coesione europea. Tutte le città potenzialmente possono beneficiare dei fondi Ue". La cerimonia si è conclusa con la firma del primo accordo Elena (assistenza energetica locale europea), mirata a supportare finanziariamente progetti di energia rinnovabile ed efficienza energetica. Il "Patto dei sindaci" - E´ l´impegno da parte delle città firmatarie di andare oltre agli obiettivi della politica energetica Ue, per incrementare l´efficienza e ridurre le emissioni. Ogni città si impegna a fornire entro un anno dalla firma del patto un piano di azione per l´energia sostenibile. A oggi hanno firmato più di 1600 comuni da 36 nazioni, I sindaci si sono riuniti al Parlamento per la seconda volta in occasione di questa cerimonia.  
   
   
NUOVE STRATEGIE PER AIUTARE L´UE A ADATTARSI AI CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
Bruxelles, 10 maggio 2010 - Tra le idee proposte in una risoluzione sul Libro bianco della Commissione intitolato "L´adattamento ai cambiamenti climatici" risultano la necessità di comprendere i cambiamenti climatici, l´integrazione di misure di adattamento nelle politiche dell´Ue e un bilancio più cospicuo per garantire la realizzazione delle misure proposte. La risoluzione preparata da Vittorio Prodi (S&d, It), e approvata giovedì dall´Aula, esprime apprezzamento per il lavoro svolto dalla Commissione e propone una serie di suggerimenti complementari per preparare l´Unione e i suoi Stati membri ad adattarsi ai cambiamenti climatici. Una base di conoscenze da diffondere - Per i deputati, è necessario innanzitutto, acquisire maggiori conoscenze sugli impatti del cambiamento climatico. Al fine di assicurare la maggiore diffusione possibile delle informazioni provenienti dalla ricerca scientifica, l´Aula chiede alla Commissione di sviluppare una base di conoscenze al riguardo. Rivedere anche la valutazione d´impatto ambientale - Una volta raccolte le necessarie informazioni, si dovrà integrare la prospettiva dell´adattamento ai cambiamenti climatici in tutte quelle politiche dell´Unione europea che ne sono colpite. In particolare, la politica agricola, quella della pesca, la politica forestale e quella di coesione, ma anche la legislazione sulla valutazione di impatto ambientale nell´edilizia. Bilancio non all´altezza degli obiettivi - I deputati non ritengono che il bilancio attuale dell´Ue rispecchi le priorità delle politiche di adattamento al cambiamento climatico e, infatti, chiedono alla Commissione di garantire la disponibilità dei fondi necessari, nell´ambito della revisione dell´attuale quadro finanziario pluriennale. Rischi agli impianti nucleari in caso di ondate di caldo - Infine, il Parlamento sottolinea, in un paragrafo approvato con 297 voti a favore e 293 contrari e 16 astensioni che, in riferimento al raffreddamento dei reattori nucleari, si verificano particolari rischi per la sicurezza degli impianti durante le ondate di caldo, con possibili conseguenze ambientali negative sulle acque circostanti nonché con implicazioni per la sicurezza degli approvvigionamenti.  
   
   
9º CONGRESSO EUROPEO DI ENTOMOLOGIA  
 
Budapest, 10 maggio 2010 - Dal 22 al 27 agosto 2010 si terrà a Budapest, in Ungheria, il nono Congresso europeo di entomologia. Uno dei temi principali del congresso sarà "Informazione entomologica: scienza - società". Oltre alla discussione delle teorie e dei recenti risultati relativi ad importanti argomenti nuovi e tradizionali, l´accento sarà anche posto sul flusso di informazioni dalla scienza di base alla scienza applicata, e viceversa. Le singole sessioni riguarderanno tra l´altro: ecologia, protezione della natura, gestione del paesaggio e conservazione degli insetti in un ambiente mutevole, entomologia agraria, organismi geneticamente modificati, entomologia dei boschi, sistematica, tassonomia e zoo-geografia, entomologia medica e veterinaria, genetica degli insetti (come ad esempio la genomica, genetica evolutiva e genetica delle popolazioni), neurobiologia, fisiologia e comportamento, scienza e società, questioni regional and globali. L´evento è co-organizzato dal Museo ungherese di storia naturale, la Società entomologica ungherese e l´Accademia ungherese delle scienze. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Ece2010.org/index.html/    
   
   
CROAZIA, CALO DEI SALARI A FEBBRAIO 2010  
 
Trieste, 10 maggio 2010 - Secondo quanto dichiarato dall´Istituto nazionale croato di Statistica, il salario medio in Croazia durante il mese di febbraio è stato pari a 5.517 kune (circa 710 euro). Si tratta di un livello che, confrontato con quello del precedente mese di gennaio, rivela una flessione di circa 101 kunas (pari a 14 euro). Rispetto allo stesso mese dell´anno precedente, invece, il salario netto è inferiore di 1,4 punti percentuali (circa 10 euro).  
   
   
CROAZIA, FMI RIVEDE AL RIBASSO PREVISIONI CRESCITA  
 
Trieste, 11 maggio 2010 - Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) rivede al ribasso le previsioni di crescita delle attività economiche croate per l´anno in corso, portandole dallo 0,4, per cento indicato l´autunno scorso, allo 0,2. L´inizio della ripresa delle attività economiche è previsto per il 2011 con un aumento del 2,5 per cento. Le stime del Fmi prevedono il rialzo del tasso d´inflazione, che alla fine del 2010 dovrebbe raggiungere la quota del 2,3 per cento, mentre nel 2011 è prevista una quota del 2,8. L´inflazione al consumo nel 2009 è stata pari al 2,4 per cento. Il deficit di parte corrente della bilancia dei pagamenti della Croazia aveva fatto registrare nel 2009 un valore pari al 5,6 per cento del Pil, mentre per l´anno in corso è previsto un peggioramento (6,3 per cento del Pil). Il Pil croato ha fatto registrare nel 2009 un calo del 5,8 per cento. Le stime del Fmi prevedono un aumento del Pil del 2,9 per cento per l´anno in corso, mentre per l´anno 2011 un rialzo del 3,4.  
   
   
CARTA REGIONALE DEI SERVIZI:NUOVO STRUMENTO DI WELFARE IN LOMBARDIA  
 
(Pubbliredazionale) - Si è concluso il 6 maggio a Milano il roadshow “Carta Regionale dei Servizi: nuovo strumento di Welfare in Lombardia”organizzato da Allright Divisione Welfare di Ristochef Spa, dedicato ai servizi innovativi realizzabili con Crs nell’ambito dei Servizi di Assistenza Sociale. Dopo le tappe precedenti, svoltesi a Brescia (22 aprile) e a Como (29 aprile), anche nel capoluogo lombardo oltre un centinaio tra Assessori, Dirigenti e Responsabili dei principali Enti Locali lombardi (tra i quali, in prima fila, lo stesso Comune di Milano) hanno preso parte alla giornata di presentazione delle nuove soluzioni tecnologiche delle quali gli Enti Locali e gli operatori del Terzo Settore potranno sin d’ora avvalersi in Lombardia. Protagonista indiscussa del Convegno la Carta Regionale dei Servizi (Crs), supporto chiave di molti servizi rivolti ai cittadini lombardi, illustrati da Daniele Crespi, Responsabile Sviluppo Servizi Crs di Lombardia Informatica (società in house di Regione Lombardia) che ha introdotto l’innovativa soluzione che amplia la gamma delle opportunità offerte dalla Crs estesesi ora anche al Sociale. Attraverso dimostrazioni pratiche che hanno illustrato le rilevanti potenzialità anche del portale web dedicato alla gestione dei servizi resi tramite Crs e grazie alla presentazione di case history che rappresentano esempi di eccellenza nel panorama delle Pubbliche Amministrazione italiane, Emanuele Cipriani (Direttore di Allright Divisione Welfare) e Stefano Bonasegale (Direttore Generale di Progetti e Soluzioni Spa, partner tecnologico di Allright) hanno illustrato la versatilità della Carta Regionale dei Servizi, già utilizzata come Voucher Sociale Elettronico da alcuni Enti Locali lombardi che la impiegano per erogare contributi economici (Crs Carta Acquisti), gestire i Servizi di Assistenza Domiciliare (Crs Voucher Sad), sostenere le Famiglie nel pagamento dei servizi all’infanzia (Crs Voucher Asilo Nido) e garantire ai cittadini il servizio di trasporto sociale (Crs Voucher Trasporto). Il Convegno è stato organizzato da Allright Divisione Welfare di Ristochef Spa, leader in Italia nella fornitura di Titoli Sociali, Buoni Servizio e titoli di legittimazione destinati a servizi socio-assistenziali, educativi e di sostegno ai Cittadini.  
   
   
BANCHE: SOSPESI MUTUI PER UN CONTROVALORE DI 1 MILIARDO A OLTRE 10MILA FAMIGLIE PRESENTATI I PRIMI DATI DEL MONITORAGGIO SULLE INIZIATIVE PREVISTE DAL “PIANO FAMIGLIE” ABI: DA SOSPENSIONE RATE 66 MILIONI DI EURO DI LIQUIDITÀ IN PIÙ. LA MAGGIORANZA DELLE OPERAZIONI RIGUARDA L’INTERA RATA (93%).  
 
Roma, 10 maggio 2010 - In meno di due mesi, tra febbraio e marzo 2010, le banche hanno sospeso mutui per 1 miliardo di euro a oltre 10mila famiglie. Già a quota 66 milioni di euro, nel primo periodo di avvio dell’iniziativa la liquidità in più per far fronte alla crisi. Sono stati infatti 10.281 i contratti di mutuo – per un debito residuo di 969 milioni di euro – che hanno usufruito di questa opportunità. Ogni famiglia avrà dunque a disposizione in media 6.600 euro in più. Questi i primi dati del monitoraggio sulla sospensione dei mutui, illustrati oggi a Roma nel corso della Tavola rotonda “Il Piano famiglie – primi esiti” cui hanno partecipato rappresentanti dell’Abi, della Cei, dell’Anci, del Dipartimento Famiglia della Presidenza del Consiglio, della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, delle Associazioni dei consumatori che hanno sottoscritto l’accordo del 18 dicembre 2009. Commentando i primi risultati il Presidente dell´Abi Corrado Faissola ha sottolineato "Siamo molto soddisfatti che questo strumento di concreto supporto alle famiglie abbia prodotto in soli due mesi un risultato così importante dimostrando che il lavoro comune tra l´industria e i principali soggetti pubblici e privati può offrire risposte per le famiglie e la società". Nel dettaglio, la soluzione più frequente per le operazioni di sospensione ha riguardato l’intera rata (93% dei casi). La causa più frequente che ha determinato la necessità di ricorrere a questa opportunità nelle posizioni “in bonis” (senza ritardi nei pagamenti) è stata la sospensione dal lavoro o riduzione dell’orario (Cig, mobilità ecc.). Nelle posizioni con ritardo nei pagamenti, invece, la cessazione del rapporto di lavoro subordinato. Dal punto di vista “territoriale”, il maggior numero di domande ammesse è al Nord con il 58%, seguono Sud e isole con il 23% e il Centro al 19%. Durante l’incontro è stata presentata la Guida Diamo credito alla tua voglia di ripartire, un opuscolo sul funzionamento delle iniziative che l’Abi promuove insieme a istituzioni pubbliche e private: sospensione dei mutui, anticipo dell’indennità di cassa integrazione guadagni straordinaria, fondo nuovi nati, prestiti per studenti universitari, programmi di microcredito, accesso ai fondi per la prevenzione dell’usura. In particolare, l’Accordo sulla sospensione delle rate di rimborso dei mutui realizzato lo scorso dicembre tra Abi e Associazioni dei consumatori, è diretto ad offrire uno strumento immediato di aiuto alle famiglie. Le caratteristiche principali sono: sospensione per almeno 12 mesi, anche nei confronti dei clienti con ritardi nei pagamenti fino a 180 giorni consecutivi; mutui di importo fino a 150.000 euro accesi per l’acquisto, costruzione o ristrutturazione dell’abitazione principale; clienti con un reddito imponibile fino a 40.000 euro annui, che hanno subito o subiscono nel biennio 2009 e 2010 eventi particolarmente negativi (morte, perdita dell’occupazione, insorgenza di condizioni di non autosufficienza, ingresso in cassa integrazione). L’iniziativa costituisce la misura minima alla quale le banche associate potevano aderire, ferma restando la piena libertà di ciascuna banca di offrire al cliente condizioni migliori rispetto a quanto previsto dall’Accordo. Ad oggi hanno offerto condizioni migliorative 172 banche, rappresentative del 64% del mercato. Il Piano è partito il 1° febbraio e i clienti potranno presentare richiesta per attivare la sospensione fino al 31 gennaio 2011, con riferimento ad eventi accaduti dal gennaio 2009 al 31 dicembre 2010.  
   
   
IL 20 MAGGIO CONFERENZA DEI GOVERNATORI DELLE REGIONI: SUI NUOVI ASSETTI  
 
Roma, 10 maggio 2010 - la Conferenza delle Regioni si riunirà Il 20 maggio prossimo per avviare una riflessione politica approfondita e successivamente per decidere i nuovi assetti della Conferenza. E´ quanto è stato deciso il 6 maggio dai governatori riuniti a Roma a proposito di un possibile rinnovo della presidenza della Conferenza delle Regioni, attualmente tenuto da Vasco Errani, presidente dell´Emilia Romagna.  
   
   
LOMBARDIA BOND. REGIONE: DAL ´SOLE´ ALLARMI INGIUSTIFICATI  
 
Milano, 10 maggio 2010 - "A proposito dell´articolo pubblicato oggi dal Sole 24Ore a pag. 45 sul Bond Lombardia, ribadiamo che Regione Lombardia non ha perso e non perderà un centesimo di euro. Nonostante questa semplice evidenza - riscontrabile da chiunque sia minimamente esperto di finanza - il Sole 24Ore persevera nel diffondere allarmismo ingiustificato. A questo punto ci chiediamo se ci siano interessi che il Sole intende proteggere". E´ quanto si legge in una Nota di Regione Lombardia del 6 maggio. "Nessuno - prosegue la Nota - ha messo in dubbio l´oscillazione dei titoli greci, le cui variazioni sono regolate dal mercato. Si evidenzia solo che Regione Lombardia non sta perdendo un centesimo e non ne perderà perché uno Stato dell´area Euro non fallisce e plus o minusvalenze del titolo sono a carico delle banche. Il meccanismo del Sinking Fund - contrariamente a quanto il Sole pensa - è regolato da normative nazionali, rispettando le quali Regione Lombardia ha fornito alle banche che ne hanno curato la composizione le dovute indicazioni precise e severe".  
   
   
IL PRESIDENTE DEL PIEMONTE ROBERTO COTA INCONTRA I CONSIGLIERI E GLI ASSESSORI COMUNALI DI NOVARA UN PATTO CHE TENGA INSIEME TUTTI I TERRITORI  
 
Torino, 10 maggio 2010 - Il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota ha incontrato il 7 maggio nella Sala consiliare di Palazzo Cabrino, sede del Comune di Novara, i consiglieri e gli assessori comunali. Dopo i saluti del Sindaco Massimo Giordano, del vicesindaco Silvana Moscatelli e del Presidente del Consiglio Girolamo La Rocca, i capigruppo presenti hanno sottoposto al nuovo governatore alcune domande inerenti principalmente l’occupazione in Piemonte, le infrastrutture e i grandi eventi (tra cui le celebrazioni per il 150esimo dell’Unità d’Italia e l’Expo 2015). Cota ha ringraziato per l’accoglienza e ha evidenziato come “occorra stringere un nuovo patto tra Torino e le province, un elemento che potrà rafforzare l’identità e il ruolo del Piemonte”. Cota ha anche parlato di una politica di alleanza tra regioni del Nord Italia, a partire dalla Lombardia e dal Veneto, ricordando che la prossima settimana avrà un incontro con Formigoni per parlare dei grandi temi comuni alle due regioni: “Infrastrutture, investimenti e grandi eventi sono gli strumenti necessari per siglare questa alleanza” Riforme, federalismo e ‘sburocratizzazione’ sono altri temi affrontati dal governatore del Piemonte: “Alcuni segnali, da quando ci siamo insediati, li abbiamo già lanciati: gli assessori sono passati da 14 a 12, il taglio delle auto blu, della sede di Roma. Ora si devono individuare i grandi centri di spesa: se riusciremo a tagliare gli sprechi della sanità, ad esempio, avremo a disposizione del settore molte più risorse. Serve quindi una riforma incisiva che vada a monitorare la spesa storica ricalcolandola”. Cota ha poi analizzato il problema dell’occupazione: “In questi anni – ha spiegato – il Piemonte ha perso davvero tanti posti di lavoro. Una delle cause è stata la delocalizzazione: ad essa noi vogliamo contrapporre la localizzazione di nuove imprese. La Regione deve poter usare tutti gli strumenti di pianificazione territoriale, di alleggerimento della burocrazia, gli incentivi, le leve fiscali per arrivare ad un’inversione di tendenza. Idee che sono già state sottoposte ai sindacati e alle varie categorie e sulle quali ho trovato grande disponibilità”. Il Presidente ha inoltre affrontato il piano lavoro, “obiettivo dei primi 100 giorni di governo: saranno creati dei voucher per chi assume e si impegna ad assumere per un certo periodo di tempo; operazioni di sburocratizzazione per le imprese; e ancora misure per favorire l’internazionalizzazione delle nostre aziende. Tra cinque anni il saldo degli occupati dovrà essere positivo”. “Massimo impegno di questo governo sul tema delle infrastrutture: la Tav, la Genova Rotterdam, gli interporti e il nodo di Novara”. E sui grandi eventi: “I 150 anni dell’unità d’Italia non devono corrispondere ad uno spreco di risorse. Fondamentali sono le opere pubbliche (tra cui il Broletto di Novara). Controlleremo che venga usata oculatezza. E l’Expo 2015 sarà oggetto di confronto con Formigoni la prossima settimana, considerando anche l’importanza strategica di Novara rispetto alla manifestazione”. Cota ha concluso evidenziando dunque l’importanza “di un patto che tenga insieme tutti i territori. Se ho deciso di intraprendere questo percorso è perché ci credo. Vi assicuro che ce la metterò tutta per mettere a frutto l’esperienza che ho maturato per far ripartire il Piemonte”.  
   
   
SMOG. "LODO FORMIGONI" PER EVITARE LA MULTA UE ALL´ITALIA  
 
Milano, 10 maggio 2010 - "Ci sono ancora due mesi di tempo, il Governo non sprechi quest´ultima possibilità". Parla chiaro il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il 7 maggio giorno dopo l´ultimatum dell´Unione Europea all´Italia per l´assenza di misure strutturali contro l´inquinamento. "L´italia paga tre anni di ritardi - spiega Formigoni - per cui chiedo al Governo di accelerare il lavoro del tavolo tecnico già aperto con le Regioni per definire il piano aria su scala nazionale che blocchi l´iniziativa della Commissione europea. Sono tanti i Paesi europei ai quali la Commissione chiede di mettersi in regola, ma l´Italia può e deve essere virtuosa". Bruxelles chiede all´Italia di mettersi in regola e ha mandato un ultimo avvertimento prima di comminare pesanti sanzioni per la mancanza di una strategia efficace nella lotta contro l´inquinamento, soprattutto quello legato alle polveri sottili. Sono tanti Le Tappe - Nel 2006 Regione Lombardia si è dotata di una legge specifica sulla qualità dell´aria e di un proprio Piano per il territorio regionale. Da quel momento ha sollecitato più volte i diversi Governi che si sono succeduti affinché mettessero mano al dossier su scala nazionale. "Regione Lombardia - aggiunge Formigoni - si è mossa per tempo e così hanno fatto altre Regioni, per fornire alla Commissione un ´piano di rientro´ che riportasse il territorio nei parametri definiti dall´Europa. Gli interventi che andrebbero messi in moto coinvolgono diversi Ministeri e per questo è necessaria una risposta di sistema. Occorre evitare la sanzione e soprattutto restituire a tutti i cittadini italiani un´aria più respirabile, così come sta accadendo in Lombardia dove, proprio grazie agli interventi strutturali messi in campo dalla Regione, registriamo un calo costante degli inquinanti". Il 29 gennaio 2009 la Commissione aveva inviato all´Italia una lettera di "messa in mora", il 28 settembre 2009 il Commissario europeo Dimas aveva firmato una prima ´decisione´ con la quale informava l´Italia che per valutare una deroga serve un impegno a livello nazionale. Il 1° febbraio 2010 la Commissione ha respinto una seconda richiesta di deroga riguardante alcune Regioni del sud. Dopo l´ultimo avvertimento, annunciato ieri, la Commissione ha concesso all´Italia 60 giorni per dimostrare di essere in grado di far rispettare i valori limite per il Pm10 a partire dal prossimo anno, grazie all´attuazione di un Piano nazionale connesso i Piani regionali. Le Proposte - "Le Regioni e Regione Lombardia in particolare - sottolinea Formigoni - hanno già dimostrato di voler fare la loro parte e hanno accumulato in questi anni il know-how necessario per fronteggiare l´inquinamento. La nostra impostazione è chiara: attraverso un mix di incentivi economici e disincentivi all´uso dei mezzi più inquinanti stiamo coinvolgendo i cittadini, responsabilizzandoli, in questa battaglia che è certamente fatta di azioni politiche ma anche di milioni di gesti virtuosi compiuti da ogni singola persona". "Nelle prossime 8 settimane - si augura il presidente - è possibile stendere un documento unitario che prenda spunto dalle proposte che abbiamo già formulato al Ministero dell´ Ambiente". Le Regioni propongono al Governo nazionale di intervenire - con una propria legge - in tre ambiti: il settore produttivo, la mobilità sostenibile e il settore abitativo. Occorre ridurre i limiti delle emissioni industriali, "in Lombardia ci abbiamo messo mano già nel 2000", aggiunge Formigoni, e intervenire sull´inquinamento legato ai liquami dell´agricoltura. Sul fronte della mobilità Regione Lombardia suggerisce di allargare gli incentivi per l´installazione dei filtri antiparticolato, a partire dai mezzi pubblici e da quelli che operano al di fuori della sede stradale (ad esempio le macchine da cantiere). "Dobbiamo dare vita ad un´azione corale - sostiene Formigoni - altrimenti gli sforzi che una Regione compie per far circolare veicoli meno inquinanti sul proprio territorio vengono vanificati dai mezzi che provengono dalle Regioni vicine o da altri Paesi". Sul versante degli edifici, il Piano Aria nazionale dovrebbe insistere sull´analisi energetica- a partire da quelli pubblici - e sulle misure di risparmio in edilizia, così come sarebbe necessario estendere il controllo sulla combustione della legna e delle biomasse. Il Livello Europeo - Il ritardo del Governo e l´assenza di un Piano nazionale mortifica l´iniziativa delle Regioni. Ma un cambio di passo dovrebbe coinvolgere la stessa Unione Europea: "Grazie agli interventi strutturali - conclude Formigoni - e ad un impegno che dura da oltre un decennio, la Lombardia è una delle Regioni a minori emissioni specifiche di inquinanti pro capite e pro Pil. Di fronte ad un problema che coinvolge la quasi totalità degli Stati membri, la Commissione non può limitarsi a imporre limiti per poi distribuire sanzioni se questi limiti non vengono rispettati. L´unione Europea deve esercitare il proprio ruolo politico e governare il sistema, prendendo spunto dalle esperienze più virtuose ma anche mettendo mano ai propri fondi per finanziare un modello europeo di sostenibilità ambientale. Si creerebbero anche nuovi posti di lavoro: migliorare la qualità dell´aria si può, e in Lombardia lo abbiamo dimostrato. Ma non c´è altro tempo da perdere". "Legambiente dice cose non vere. Non è affatto vero che Milano e la Lombardia hanno la maglia nera in Italia per l´inquinamento. Del resto Legambiente smentisce se stessa: proprio nell´ultima classifica da essa elaborata nel 2008 c´erano molte altre città del Nord e del Sud, ad esempio Verona, Torino, Palermo, che precedevano Milano e la Lombardia per tasso di polveri sottili". Lo afferma una Nota della Regione. "Quanto alla mortalità - prosegue la Nota - indagini scientifiche ed epidemiologiche documentano come la durata di vita del cittadino milanese sia la più lunga in Italia; e l´aspettativa di vita in Lombardia si colloca, da tempo, tra le migliori del mondo".  
   
   
L´INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA TOSCANA ALL´ASSEMBLEA REGIONALE DELL´ANCI ROSSI: «ISTITUZIONI UNITE PER INNOVAZIONE E SVILUPPO» LIBERARE LE RISORSE BLOCCATE, FAR CORRERE GLI INVESTIMENTI  
 
Firenze, 10 maggio 2010 -  «Istituzioni unite sulle politiche per l´innovazione e solidali sulla partita dello sviluppo». E´ questo l´appello lanciato dal presidente della Regione Enrico Rossi, intervenuto il 6 maggio all´assemblea dei comuni toscani organizzata a Firenze dall´Anci. Un messaggio chiaro e forte, che vale per tutti i settori dell´attività amministrativa, i cui problemi sono stati portati alla ribalta della discussione da una serie di interventi di amministratori locali. All’assemblea erano presenti 85 Comuni di cui tutti i capoluoghi di provincia: 66 i sindaci, 19 quelli che hanno mandato loro delegati. «La nuova giunta regionale - ha affermato tra l´altro il presidente – si è insediata nel momento in cui il paese è attraversato dalla più grave crisi economica e sociale del dopoguerra. Dobbiamo riservare il massimo dell´attenz ione e della sensibilità alla sofferenza che colpisce il lavoro, le imprese, le famiglie. Noi dobbiamo esserci, esserci è un valore, il filo che tiene insieme la comunità regionale. Ho girato molto la Toscana (rispettando sempre il codice della strada) e ho vista una consapevolezza e una compostezza non scontate. Dobbiamo continuare ad essere presenti, ascoltare, fare ciò che è possibile, dare un segnale preciso della nostra volontà di impegno». Dal punto di vista operativo, ha proseguito Rossi «dobbiamo mettere in campo più di quello che è stato fatto finora, che è stato tanto. Una situazione di emergenza richiede strumenti di emergenza e soprattutto la capacità di accelerare sugli investimenti e di superare elementi di corporativismo e localismo che ancora vedo nel sistema. Dobbiamo liberare tutte le risorse disponibili, oltre a chiedere di più dobbiamo essere capaci di mobilitarci, di far cir colare le risorse di far aumentare il fatturato. Questa sarà una boccata di ossigeno. Parole come concertazione e governance sono logorate e non riusciamo a vederne l´efficacia. Propongo quindi – ha proseguito – di lavorare insieme per costruire, entro l´anno, un modello di governo che riconosca a tutti i soggetti le loro funzioni, esalti le competenze e disponga di uno strumento per la valutazione dei risultati». Il presidente Rossi ha poi declinato questa impostazione su alcuni temi specifici: i servizi pubblici, ad esempio, per i quali ha annunciato a breve (una decina di giorni) una prima proposta. «Anche in questo caso – ha affermato – dobbiamo trovare un sistema che ci consenta il cambiamento, una svolta per portare i servizi a una scala che li renda solidi e capaci di rispondere ai tentativi di colonizzazione. Vorrei concordare con voi un atto, non so ancora se legislativo, che senza fermare i progetti in corso ridefinisca il sistema. Per quanto riguarda la scuola ho già preso impegno di destinare a questo settore quelle risorse ( l´1%) che intendo risparmiare sulle spese gestionali della macchina regionale. Infine per la sanità, la presenza a questa assemblea del nuovo assessore Daniela Scaramuccia – ha concluso il presidente Rossi – dimostra la sensibilità della Regione e la volontà di continuare in un rapporto forte con i Comuni. Vi chiediamo di darci una mano, perchè le risorse sono diminuite ancora. Ma con l´accordo e la volontà solidale delle istituzioni penso che ce la faremo a continuare e garantire ai cittadini toscani una sanità di qualità, senza ricorrere a tagli, tasse o ticket». «La strada da seguire - ha affermato in apertura dell’Assemblea il presidente di Anci Toscana Alessandro Cosimi - è quella di un superamento del Patto di stabilità così com’è adesso for mulato, per realizzare una gestione del Patto in sede regionale, che consenta ai Comuni di rispondere meglio alle esigenze di governo del territorio». I sindaci toscani hanno indetto per il 20 maggio a Firenze una manifestazione per protestare contro la grave carenza di risorse e i vincoli imposti dal Patto di stabilità.  
   
   
TREMONTI APRE AI COMUNI SUL FEDERALISMO FISCALE, MA SERVE COMUNQUE DI PIU´  
 
Rubano (Pd), 10 maggio 2010 - Il presidente Anciveneto Dal Negro: <Stringiamo i tempi, la corda era già molto tesa> Positiva apertura del 5 maggio al Ministero dell´Economia, dopo che è stata presentata la situazione molto precaria delle finanze dei Comuni italiani e sono stati richiesti interventi urgenti. Tremonti ha raccolto le proposte portate avanti da mesi da Anciveneto e dalle altre Anci regionali, relative alle entrate (Ici, fondo sociale, costi della politica, Immobili categoria D), al patto di stabilità interno (sia nella parte relativa alle regole che nella parte relativa all’onere a carico del comparto), alla questione del regime giuridico della Tarsu e delle differenze tecniche con la Tia. Ha poi presentato un percorso che dovrebbe portare all’attuazione del federalismo fiscale e alla riorganizzazione del sistema delle entrate comunali. Nel tavolo ci dovrebbero essere alcune soluzioni positive, sia per l’anno 2010 che per le questioni a medio-lungo termine. I tavoli tecnici dovranno presentare a loro volta proposte concrete al tavolo politico, il quale continuerà a riunirsi con cadenza quindicinale in vista dei provvedimenti che saranno adottati prima dell’estate. <Una piccola apertura è doverosa ma insufficiente> precisa il presidente di Anciveneto Giorgio Dal Negro <Il ragionamento è positivo, ma la corda era già molto tesa. Ora si tratta di stringere i tempi per il federalismo fiscale entro il 31 dicembre, altrimenti i Comuni rischiano di non chiudere i bilanci. Ritorneremo a brevissimo sugli argomenti>.  
   
   
TRENTO: REDDITO DI GARANZIA, ATTACCO MEDIATICO CHE LASCIA PERPLESSI NOTA DEL PRESIDENTE E DELL´ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI SUI RILIEVI DEL SINDACATO UIL  
 
Trento, 11 maggio 2010 - Il quotidiano “L’adige” di venerdì 7 maggio, pubblica un articolo sui presunti effetti deleteri che il sindacato Uil ravviserebbe nel cosiddetto “reddito di garanzia”. Argomentazioni alle quali replicano il presidente e l´assessore alle politiche sociali della Provincia autonoma di Trento. Ecco il loro intervento. "Quanto letto lascia francamente perplessi per un triplice ordine di motivi. In primo luogo, stupisce un attacco mediatico da parte di un sindacato che è sempre stato coinvolto nella fase di elaborazione dell’intervento in questione, e che continua ad esserlo nell’ambito del tavolo di lavoro sul Patto della qualità sociale e relativi gruppi tecnici tematici (tra i quali, nello specifico, uno proprio sul reddito di garanzia). In secondo luogo, la mera elencazione di una serie di casistiche, senza alcuna spiegazione del meccanismo che governa il sistema di accesso e di calcolo del beneficio, non giova sicuramente alla comprensione della filosofia dell’intervento da parte della platea dei lettori, che trova evidenziata una serie di importi notevolmente differenziati, apparentemente senza una sensata motivazione alla base. In terzo luogo, e soprattutto, amareggia vedere come gli stessi “addetti ai lavori” travisino – non si capisce se in buona o in mala fede - la filosofia stessa dell’intervento. E’ su quest’ultimo punto in particolare che ci si intende soffermare, in quanto, paradossalmente, viene messo in discussione il fondamento stesso dell’istituto. Innanzi tutto, la fonte legislativa dell’intervento prevede che con lo stesso si possa fare fronte a situazioni di grave difficoltà economica, sia momentanea che strutturale, da parte di nuclei familiari i componenti dei quali possono essere sia impegnati in attività lavorativa sia non esserlo. Uno dei cardini della disciplina del reddito di garanzia è proprio l’aspetto lavorativo, che viene ripreso e sottolineato sotto diversi aspetti. In primo luogo, per accedere all’intervento con il sistema dell’automatismo (quello di cui discettano il segretario generale Ermanno Monari e la responsabile del patronato Paola Urmacher) è necessario che almeno un componente del nucleo lavori al momento della domanda o abbia lavorato dei due anni precedenti e che in quest’ultimo caso il lavoro non sia stato perso per causa imputabile alla volontà o al comportamento dello stesso. In secondo luogo, tutti (con poche e ragionate eccezioni) i componenti del nucleo idonei al lavoro devono, se non lavorano, dichiararsi disponibili all’accettazione immediata di un impiego presso l’Agenzia del Lavoro. Chiaramente questo è un primo step, che potrà essere sostanziato da un’azione mirata, da parte dell’Agenzia, nel proporre, prima ancora che effettive offerte di lavoro, attività formative obbligatorie. Questo passaggio non è da sottostimare: basti solo pensare alle opportunità che si possono così aprire a persone che probabilmente prima erano escluse dal mercato del lavoro in quanto non erano mai state “attrezzate” ad affrontarlo, o all’enorme valenza di integrazione sociale ad es. Di corsi di italiano o di educazione civica rivolti ad extracomunitari ed in particolare alle donne extracomunitarie, ora tenute ad iscriversi alle liste dei Centri per l’Impiego, delle quali si ha finalmente evidenza. In terzo luogo, esiste nella disciplina un aspetto premiale di chi, attivatosi, riesce a trovare un lavoro che si stabilizza nel tempo; aspetto che ad oggi, data la recente attivazione del reddito di garanzia, naturalmente non ha avuto applicazione pratica. E’ evidente che tutti questi aspetti potranno agire con pienezza solamente nel corso del perfezionamento dell’intervento, del quale è stato più volte evidenziato l’assetto ad ora sperimentale; è altrettanto evidente che servirà il concorso, nel miglioramento di ciò che è naturalmente perfettibile, da parte di tutti i soggetti coinvolti, pubblici o privati che siano, compresi anche quelli che finora si sono limitati ad un apporto meramente critico, oltretutto carente di un adeguato approfondimento conoscitivo delle logiche, delle modalità e delle implicazioni dell’argomento".  
   
   
DIRITTI UMANI: DELEGAZIONE UMBRIA CON SINDACO DI PERUGIA BOCCALI RICEVUTO A NEW YORK DALL’UFFICIO DEL COMMISSARIO ONU  
 
New York, 10 maggio 2010 – Le possibilità di una concreta azione di sostegno dei diritti umani, attraverso iniziative concordate, tra cui la creazione a Perugia di un Centro Internazionale di Studi e Documentazione capace di diventare una sorta di “Università della Pace e dei Diritti Umani”, sono state discusse da una rappresentanza dell’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani dell’Onu ed una delegazione umbra, guidata dal sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, in un incontro che si è svolto presso la sede delle Nazioni Unite a New York. “L’umbria e la nostra città – ha ricordato Boccali, in questi giorni a New York dove ha partecipato alla settimana di promozione del turismo umbro e dei due “grandi eventi” culturali che la caratterizzano, “Umbria Jazz” e il “Festival di Spoleto” – sono da molto tempo in prima fila sui temi della pace e dei diritti umani”. Citando la prossima “Marcia della Pace”, che si terrà il 16 maggio prossimo lungo il tradizionale percorso Perugia-assisi, ed il ruolo di capofila esercitato da Perugia nell’ambito del “Coordinamento degli Enti Locali per la Pace”, che unisce oltre 400 realtà territoriali in Italia sui temi dello sviluppo della pace e del rispetto dei diritti umani, Boccali ha detto che “esiste lo spazio per un’azione degli Enti Locali con la collaborazione dell’Onu, in grado di coinvolgere la gente, soprattutto i giovani, in iniziative altamente sentite ed in processi di ‘democrazia dal basso’, che interessino soprattutto le persone e i popoli, aldilà delle azioni dei governi, favorendo la comprensione e la coesistenza delle diverse culture”. La rappresentanza dell’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani dell’Onu si è espressa favorevolmente nei confronti della proposta, che va - è stato detto – nella direzione delle politiche perseguite, e il sindaco Boccali si è impegnato a redigere, in tempi brevi, progetti dettagliati, che saranno presentati all’“Office of the high Commissioner for Human Rights”. Fra le idee che sono state prospettate dai rappresentanti dell’Onu, c’è anche quella di un impegno del Coordinamento degli Enti Locali per la Pace sulla questione dei “bambini-soldato” nei teatri di guerra dei conflitti aperti nel mondo. Anche le grandi manifestazioni culturali umbre, come “Umbria Jazz” – ha suggerito Stefano Cimicchi, amministratore dell’Agenzia di Promozione Turistica dell’Umbria, presente all’incontro – potrebbero essere coinvolte nel programma, attraverso una raccolta di fondi collegata ai diversi spettacoli. “Umbria Jazz” si rese protagonista già nel 2006 di una iniziativa umanitaria, tesa ad aiutare la popolazione di New Orleans colpita dall’alluvione. In quella occasione furono vendute decine di migliaia di “felpe” con il logo del festival, il cui ricavato fu devoluto per gli aiuti ai senzatetto.  
   
   
MOLISE, "IDEE CHIARE", IORIO E CANNATA FIRMANO L´ACCORDO DI PROGRAMMA PER UN NUOVO MODELLO DI REGIONE CHE SODDISFI LE ASPETTATIVE DEI GIOVANI  
 
 Campobasso, 10 maggio 2010 - Iorio e Cannata. Accordo fatto"Come opportunamente dice lo slogan di questa manifestazione, dobbiamo avere le idee chiare per costruire un nuovo modello di regione che consenta a tutti, sia a quelli che vivono nelle aree urbane più popolate, come a quelli che risiedono nei piccoli Comuni, di ricevere servizi e prestazioni, che, adeguatamente ripensati e rammodernati, siano confacenti alle proprie necessità. Un modello di regione che dia la possibilità agli imprenditori di poter attivare iniziative vincenti sul mercato nazionale e internazionale, e che fornisca, al tempo stesso, nuove possibilità occupazionali capaci di soddisfare le giuste aspettative dei tanti giovani molisani che si formano nelle nostre strutture universitarie e scientifiche. Giovani che non solo non devono scoraggiarsi nella ricerca del lavoro, ma che devono poterlo trovare nella terra in cui sono nati, costruendovi il proprio progetto di vita sia professionale che familiare". Lo ha detto il Presidente della Regione, Michele Iorio, intervenendo nel seminario "Lavorare sulla conoscenza", tenutosi nel pomeriggio del 6 maggio presso il Centro fieristico di Campobasso, nell´ambito degli appuntamenti del "Salone dell´orientamento all´istruzione, alla formazione e al lavoro - Idee Chiare". Nel corso dell´incontro, il Presidente Iorio e il Rettore dell´Università degli Studi del Molise, Giovanni Cannata, hanno firmato un "Accordo di Programma Complessivo di collaborazione tra Regione e Università per il periodo 2007-2013 denominato "Conoscere per competere". L´accordo è finalizzato a sviluppare attività comuni per la qualità delle risorse umane, per la sicurezza alimentare, per la salute e benessere, per il sistema agroalimentare, per l´Ict, per l´ambiente ed energia, e per la produzione primaria sostenibile. "Tutte le Istituzioni, a cominciare da quelle con la massima responsabilità politica e scientifica - ha detto ancora il Presidente Iorio - devono lavorare insieme per delineare le strategie più idonee e più confacenti alle nostre tipicità. Il Molise, certamente soffre delle piccole dimensioni, ma può e deve far leva sulla sua inventiva, sulla tenacia e sulla preparazione dei suoi giovani, per poter vincere la sfida della modernità e dei grandi mercati. Dobbiamo, quindi, coniugare sapientemente innovazione tecnologica, ricerca scientifica, formazione, comunicazione e partecipazione, al fine di poter coinvolgere le forze imprenditoriali e il grosso capitale umano che abbiamo nel grande progetto di una nuova regione sempre più dinamica e più capace di attrarre investimenti, turismo, cultura e benessere". Nel suo intervento, l´Assessore alla Programmazione e Bilancio, Gianfranco Vitagliano, ha illustrato il percorso fissato dal Governo regionale per arrivare alla riunione, prevista per il prossimo mese di luglio, degli "Stati Generali dell´economia regionale", che dovranno vedere la firma di un nuovo "Patto per lo Sviluppo del Molise" da parte del mondo delle Istituzioni e del partenariato economico-sociale. Vitagliano ha evidenziato come sia stato stilato un programma che vedrà la riunione, nei prossimi mesi, di cinque tavoli di confronto con gli esperti del partenariato - i Tavoli saranno coordinati dai vari Assessori regionali competenti per materia - che si occuperanno di approfondire materie importanti e strategiche. "Da questi Tavoli - ha sottolineato l´Assessore alla Programmazione - dovranno scaturire le scelte comuni relative ad obiettivi sostanziali, agli strumenti per realizzarli e alle responsabilità che, ciascuno degli attori economico-sociali del Molise, dovrà assumersi per dare concretezza a quanto deciso. Gli obiettivi e le scelte saranno la parte sostanziale del Patto che la Regione e le altre Istituzioni, sia pubbliche che private, dovranno sottoscrivere". Il Presidente Iorio ha quindi visitato tutti gli stand del Salone.  
   
   
SARDEGNA: INFORMAZIONI IMPECISE E FUORVIANTI, LE MISURE SUL CREDITO NON SONO OGGETTO DI ALCUN RICORSO  
 
Cagliari, 11 Maggio 2010 - "Si tratta di informazioni imprecise e fuorvianti riferite a uno stanziamento del bilancio 2007 e finalizzato ad abbattere il tasso di interesse con il concorso di consorzi fidi. La determinazione è stata fatta il 7 maggio dal dirigente dell´Assessorato dell´Industria in ottemperanza a un impegno assunto da anni. Questo intervento è di dimensioni decisamente ridotte rispetto alle azioni predisposte a seguito della Finanziaria 2010. Sia chiaro che le ultime misure adottate dalla Giunta e concordate con tutte le associazioni di categoria, compresa dunque la Cna, non sono oggetto di alcun ricorso". E´ quanto ha affermato l´assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, replicando a quanto affermato dai vertici regionali della Cna sulla politica del credito adottata dalla Giunta. "Spiace - riprende La Spisa - constatare che gli strumenti sul credito, che mettono in campo 238 milioni per le imprese, 50 milioni per il credito di imposta e 40 milioni per il microcredito, dunque rivolti per la gran parte ad imprese artigiane, siano oggetto di polemiche gratuite e volutamente strumentali".  
   
   
FOTOGRAFIA SOCIO-ECONOMICA DELLA REGIONE NEL ´FACTBOOK EMILIA-ROMAGNA´  
 
Bologna, 10 maggio 2010 - Una fotografia economica, sociale e demografica dell’Emilia-romagna. È, infatti, da oggi disponibile on-line, il ‘Factbook Emilia-romagna’, curato dal servizio statistica della Regione. Il documento è navigabile e può essere interamente scaricato dal portale di statistica della Regione Emilia-romagna all’indirizzo http://www.Regione.emilia-romagna.it/statistica/wcm/pagine/factbook.htm/  (circa 2,6 Mb). Il lavoro è stato sviluppato insieme al Dipartimento di scienze statistiche dell’Università di Bologna con la collaborazione del professor Carlo Filippucci, del professore Andrea Cammelli e di Angelo di Francia. «L’obiettivo è quello di offrire, a tutti coloro che a vario titolo sono interessati a disporre di dati statistici affidabili e confrontabili sulle caratteristiche socio-demografiche, economiche e strutturali dell’Emilia-romagna, uno strumento agile e di facile consultazione e che consenta di avere un quadro generale della regione e del suo posizionamento in Italia ed in Europa», ha sottolineato l’assessore regionale alla Programmazione territoriale, Gian Carlo Muzzarelli. «È un’opera che consente - ha aggiunto Muzzarelli - da un lato facilità di lettura, e dall’altro, con cifre molto chiare, fornisce una panoramica interessante dell’Emilia-romagna, a confronto con altre regioni italiane ed europee. Trattandosi di dati risalenti al massimo a fine 2009, siamo già al lavoro per aggiornare ed attualizzare la pubblicazione, in particolare in riferimento ai cambiamenti socio-demografici ed economici che stanno interessando anche l’Emilia-romagna». Il confronto interregionale è la prima caratteristica distintiva di questo Factbook. Si tratta di un punto di vista originale e strategico perché propone una rappresentazione dello stato del sistema sociale ed economico della regione attraverso il confronto con altre regioni europee ad essa assimilabili sul piano del livello di sviluppo economico e sociale raggiunto. «Un confronto con le situazioni migliori a livello europeo – ha concluso Muzzarelli - per comprendere se la regione è in grado di mantenere il passo nel dipanarsi del complesso processo di competizione e dove e come sia possibile e necessario indirizzare l’azione di governo per migliorare ulteriormente la sua posizione, le condizioni di vita e la competitività del suo sistema economico». Non si tratta, tuttavia, di un classico annuario statistico. L’obiettivo della facilità di lettura e consultazione non ha sacrificato nulla al rigore metodologico e all’affidabilità: i dati sono tutti di fonte ufficiale e in questo senso costituiscono i “fatti”, in quanto frutto di processi di raccolta e validazione certificato dagli istituti di statistica centrali sia nazionali, sia europei. L’approccio utilizza le buone pratiche sviluppate a livello internazionale (il Factbook dell’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e nazionale (“Noi Italia”, pubblicato dall’Istat): il volume presenta una carrellata di grafici e semplici tabelle comprensibili da tutti, illustrando i punti di forza e di debolezza della regione, a confronto con il resto del Paese e dell’Europa, spiegando con parole semplici il senso degli indicatori statistici scelti.  
   
   
GIORNATA DELL’ECONOMIA A TREVISO ZAIA: STIAMO LAVORANDO A UN FONDO PER ACCESSO AL CREDITO. LE BANCHE SIANO AL FIANCO DELLE NOSTRE IMPRESE  
 
 Venezia, 10 maggio 2010 “Non possiamo lasciare da sole le nostre imprese durante la bufera. E non lo devono fare nemmeno le banche. Per questo sto lavorando alla creazione di un fondo per l´accesso al credito che aiuti le nostre aziende. Se tutti gli istituti bancari raccoglieranno questa sfida potremo portare sul mercato un fondo di quasi 5 miliardi di euro. Una disponibilità che serve ai nostri imprenditori ma anche alle nostre famiglie e ai nostri giovani per poter ancora credere nel futuro”. Sono parole del Presidente della Regione Luca Zaia a commento dei dati sulla situazione economica della Marca descritta il 7 maggio nel corso della “Giornata dell’economia”, che si è svolta presso la Camera di Commercio di Treviso. “I dati che riguardano la Marca sono preoccupanti”, afferma Zaia. “L’export è diminuito di quasi il 22% e la produzione industriale è in calo del 7%. E sono numeri che arrivano a pochi giorni di distanza da quelli sul mercato del lavoro, che ci dicono che nella Marca il tasso di disoccupazione è arrivato al 4,7% e nell’ultimo anno ci sono stati quasi 100.000 licenziamenti”. “Nel trevigiano è fortemente radicata la visione imprenditoriale e la propensione al rischio”, spiega il Presidente della Regione. “In questa provincia c’è una partita Iva ogni dieci abitanti, un sistema economico che ha contribuito in maniera determinante a fare del Veneto, che rappresenta la terza economia nazionale e contribuisce a quasi il 10% del Pil italiano, una delle locomotive di questo Paese. Gli imprenditori hanno costruito questo sistema puntando sull’eccellenza, la qualità, la ricerca e lo sviluppo; tratti che contraddistinguono l’intero tessuto economico locale, dall’agricoltura ai servizi, dall’industria alle imprese artigiane”. “Nelle fasi di espansione e di crescita – aggiunge Zaia – le banche sono state vicine alle imprese, agli imprenditori e ai lavoratori, ma gli istituti non possono dare l´ombrello quando c´è il sole e toglierlo quando piove. Non è concepibile che esistano istituti di credito fondati sul denaro delle popolazioni residenti e che si sentano svincolati da ogni responsabilità sociale e territoriale rispetto ai loro stessi correntisti. La raccolta del risparmio è del territorio e gli impieghi vanno restituiti al territorio. In questa delicata fase di crisi, ciò costituisce un fattore strategico per rilanciare le imprese della nostra Regione, comprese quelle della provincia di Treviso, che da sempre si sono distinte per ricerca, innovazione e sviluppo”. “Vorrei ricordare, con profonda emozione, quegli imprenditori trevigiani che si sono suicidati perché non riuscivano a pagare i propri dipendenti alla fine del mese. E’ il segno di un modo di fare e di vivere l’azienda, in cui il primo operaio è proprio l’imprenditore. Un legame profondo, tra datore di lavoro e dipendente, che caratterizza da sempre il tessuto economico di questo territorio”. “La Marca e il Veneto, e i tanti distretti d’eccellenza simbolo del Made in Italy presenti nelle diverse province venete – conclude Zaia – possono trainare il Paese fuori da questa crisi e agganciare la ripresa economica che si intravede all’orizzonte”.  
   
   
ECONOMIA MOLISANA, NASCONO GLI STATI GENERALI  
 
Campobasso, 10 maggio 2010 - L´assessore Vitagliano: concertazione fra Istituzioni e Partenariato socio-economicoQuesta volta si parte dal basso, con il coinvolgimento di tutto il partenariato socio-economico del Molise. "Gli Stati Generali dell´economia" sono più di una formula. Sono lo strumento collegiale attraverso il quale si faranno le scelte programmatiche, si individueranno le risorse finanziare, si assumeranno le responsabilità politiche. Il problema l´ha snocciolato in modo chiaro ed efficace l´Assessore regionale alla Programmazione, Gianfranco Vitagliano, nel corso del seminario "Lavorare sulla conoscenza", al Salone dell´orientamento "Idee Chiare". "E´ arrivato il momento - ha detto Vitagliano - di confrontarsi in maniera costruttiva per procedere ad una verifica sull´attività di programmazione e per discutere anche di eventuali revisioni alla luce di situazioni di contesto che inevitabilmente possono mutare nel tempo". "Siamo fermamente convinti - ha aggiunto - che anche nella nostra regione si sia avviato il processo virtuoso delle buone pratiche ma che lo stesso non possa essere disgiunto da una riforma federalista, compatibile, però, con il nostro sistema". Vitagliano ha parlato di un´"agenda delle priorità", stilata mediante l´attivazione di Tavoli tematici che, nei prossimi due mesi, lavoreranno alla definizione di un accordo condiviso, accordo che costituirà l´oggetto di un "Patto per lo sviluppo del Molise" tra il Presidente e gli attori del partenariato molisano e che sarà il mezzo attraverso il quale mettere in campo idonei strumenti attuativi nel breve periodo. I Tavoli di concertazione riguarderanno cinque macroaree, l´Innovazione e la Competitività, il Credito, il Riordino amministrativo e il Federalismo, il Lavoro e la Formazione, la Green Economy, e saranno coordinati, rispettivamente, dagli Assessori, Marinelli, Vitagliano, Muccilli, Fusco Perrella e Di Sandro. All´interno della prima macroarea, verranno costituti altri Tavoli: Sviluppo rurale e Agroalimentare, coordinato dall´Assessore Cavaliere; Infrastrutture e Lavori Pubblici, coordinato dall´Assessore Velardi; Cultura ed Energia, materie di competenza del Presidente della Giunta. Due mesi di intenso e serrato lavoro, i cui risultati saranno discussi in un convegno che si terrà a Campitello Matese i prossimi 1 e 2 luglio.  
   
   
A FVG 20 MILIONI BANDO COOPERAZ ITALIA/SLOVENIA  
 
Trieste, 10 maggio 2010 - La graduatoria finale dei progetti strategici presentati in base al relativo bando del Programma Italia/slovenia, emesso nel luglio 2009, è stata pubblicata lo scorso 28 aprile sul Bollettino Ufficiale della Regione (Bur). "Il valore complessivo del bando era di 41 milioni di euro e, dei 71 progetti valutati per un controvalore di 201 milioni di euro, 14 saranno finanziati" spiega l´assessore alle Relazioni internazionali e comunitarie, Federica Seganti, ricordando che sul Friuli Venezia Giulia, che ha partecipato al bando con il 56 per cento del totale dei progetti e nel contesto rappresenta il 52 per cento dei soggetti italiani, ricade il 48 per cento delle risorse destinate al Paese. Suddivisi sui tre assi previsti dal Programma, i progetti sono incentrati sui temi della gestione del clima e delle aree protette, della sostenibilità ambientale, della gestione congiunta delle risorse naturali, delle infrastrutture materiali e della gestione dei porti. Sono stati finanziati inoltre i settori del turismo, della Pmi (anche attraverso la ricerca in collaborazione con le Università) e del plurilinguismo quale valore aggiunto per lo sviluppo dell´area transfrontaliera. Due sono i progetti di carattere culturale e riguardano: uno la fruibilità del patrimonio culturale condiviso; l´altro lo sviluppo del parco archeologico dell´Alto Adriatico. "Intendiamo arrivare prima possibile alla sottoscrizione dei contratti di finanziamento - dichiara l´assessore Seganti - e pertanto si stanno già svolgendo, nella sede della direzione centrale Relazioni internazionali e comunitarie, gli incontri preparatori con i capofila dei progetti ammessi".  
   
   
ZAIA: “TOLLERANZA ZERO CONTRO IL LAVORO IRREGOLARE NEI LABORATORI CINESI”  
 
Venezia, 10 maggio 2010 - “I laboratori cinesi sono spesso un velo dietro il quale si nascondono sacche di illegalità e lavoro irregolare. Un fenomeno che dobbiamo contrastare con fermezza per difendere i nostri lavoratori e le nostre imprese, che lavorano onestamente rispettando le regole anche in un periodo difficile, come quello che sta attraversando l’economia del nostro territorio”. Con queste parole il Presidente Luca Zaia commenta l’incontro del 6 maggio tra la Guardia di Finanza e le imprese dei settori tessile abbigliamento e calzature di Confartigianato di Treviso per parlare dei controlli sul lavoro irregolare, soprattutto nei laboratori cinesi. “La situazione è preoccupante e sono i numeri a dircelo. Dieci anni fa – spiega Zaia - le microimprese cinesi in Veneto erano 2127. Oggi sono quasi 5000 e in particolare nella Marca sono quasi 1000, e di queste quasi 400 operano nell’attività manifatturiera. I laboratori cinesi con lavoratori in nero rappresentano, oltre che una forma inaccettabile di concorrenza sleale, un danno economico per le aziende perché tolgono spazi strategici sul mercato, e in un territorio come quello trevigiano significa mettere in difficoltà le imprese artigiane cardine del sistema economico locale”. “Questo avviene – continua Zaia – in un anno difficile per l’economia della Marca e del Veneto, come dimostrano alcuni dati recenti che ci dicono che nella Marca il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 4,8% e nel 2009 ci sono stati quasi 100.000 licenziamenti”. “Voglio ringraziare e fare i complimenti a tutte le Forze di Polizia e alle istituzioni che operano sul territorio – aggiunge Zaia – perché stanno compiendo un lavoro esemplare mettendo a segno colpi davvero importanti nella lotta al lavoro irregolare praticato molto spesso nei laboratori cinesi”. “A testimonianza del grande lavoro svolto – prosegue il Presidente – i numerosi controlli realizzati negli ultimi mesi con oltre 200 persone identificate. Dal monitoraggio continuo e costante del tessuto economico trevigiano sono emersi aspetti inquietanti come in quel laboratorio dove su 13 operai 12 erano irregolari. Sono situazioni vergognose e inaccettabili che abbiamo il compito di contrastare e fermare anche per rispetto nei confronti di tutti lavoratori onesti”. “Ma non dobbiamo abbassare la guardia. E’ necessario mantenere alta l’attenzione e il controllo contro chi non rispetta le regole. La legalità rappresenta un aspetto fondamentale che tutti hanno il dovere di rispettare.”  
   
   
IN POCHI GIORNI PIU’ DI 600 RICHIESTE D’INCONTRO ARRIVATE IN SEGRETERIA DI PRESIDENZA. ZAIA: “INCONTRERO’ TUTTI”  
 
Venezia, 10 maggio 2010 - “E’ nelle mie intenzioni incontrare i tanti cittadini che hanno fatto pervenire la loro richiesta alla mia segreteria, ma chiedo solo di avere pazienza soprattutto in questa prima fase di insediamento dove la macchina organizzativa è in rodaggio e l’agenda del Presidente è densa di impegni”. Lo sottolinea il 6 maggio il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia in riferimento alle oltre 600 richieste di incontro arrivate in questi giorni nella Segreteria della Presidenza della Regione Veneto. “I tempi si dilateranno un po’, in particolare all’inizio, ma come ho sempre fatto – assicura il presidente - intendo ascoltare tutti quelli che me lo chiedono sia nell’ufficio di Venezia che sulla terraferma. La politica dell’ascolto contraddistingue da sempre la mia attività e lo sarà anche per questo nuovo incarico”.  
   
   
150° UNITÀ D´ITALIA: PRESIDENTE NAPOLITANO CONFERMA PRESENZA A CAGLIARI PER CELEBRAZIONI  
 
 Cagliari, 10 Maggio 2010 - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano farà tappa a Cagliari, il prossimo ottobre, nell’ambito delle iniziative organizzate dalla Regione Sardegna per la celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. La conferma è arrivata direttamente dal Capo dello Stato che il 6 maggio, a Genova, per la cerimonia solenne dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia, si è intrattenuto con l’assessore della Pubblica Istruzione e dei Beni Culturali, Maria Lucia Baire (rappresentante per l’Italia nel Comitato interministeriale assieme alla Sicilia e al Piemonte), assicurandole la partecipazione al congresso internazionale della Società italiana per lo studio della storia contemporanea in programma dal 7 al 9 ottobre prossimi. "Il presidente Napolitano – ha detto l’assessore Baire riferendo gli esiti del colloquio a bordo della portaerei Garibaldi, ormeggiata nel porto di Genova - si è mostrato entusiasta della visita prevista in Sardegna, inserita tra le regioni simbolo dell’Unità d’Italia, per l’importante contributo che il Regno di Sardegna ha dato al processo di unificazione nazionale come peraltro sottolineato nella sua allocuzione". Nel suo intervento, infatti, il presidente della Repubblica, ripercorrendo gli avvenimenti che portarono alla vittoria della Ii Guerra d’indipendenza, si è soffermato in particolare sul "pesante tributo di sangue versato anche dalle forze del Regno sardo". Tra le iniziative programmate dalla Regione Sardegna, seguite con particolare attenzione dal presidente Ugo Cappellacci, rientrano, oltre alla mostra su Giuseppe Garibaldi in concomitanza con la manifestazione velica Louis Vuitton Trophy, la pubblicazione di un volume sulla storia della Sardegna e altre attività dedicate agli studenti per approfondire la conoscenza di quei sardi protagonisti delle vicende risorgimentali. "Le celebrazioni del centocinquantenario dell’Unità d’Italia, come già avvenuto per gli altri anniversari nel 1911 e nel 1961, non devono essere intese come un apparato retorico – ha affermato l’assessore Baire – ma rappresentano un momento di riflessione per rafforzare la nostra consapevolezza storica".  
   
   
LINGUA, GRAFIA E TOPONOMASTICA VENETA: PRIMA RIUNIONE IN REGIONE DELLA COMMISSIONE DI ESPERTI  
 
Venezia, 10 maggio 2010 - Si è riunita il 7 maggio per la prima volta a Venezia, nella sede della Giunta veneta a Palazzo Balbi, la Commissione di esperti prevista dalla Legge regionale in materia di tutela e valorizzazione del patrimonio linguistico veneto. Compongono la Commissione, presieduta dall’assessore regionale all’identità veneta, Daniele Stival, il sociologo Sabino Acquaviva, i docenti dell’Università di Ca’foscari Rodolfo Del Monte e Ludovico Pizzati, il linguista Michele Brunelli, lo studioso di lingua veneta Gianfranco Cavallin e il presidente dell’associazione Veneto Nostro Davide Guiotto. Alla seduta d’esordio ha presenziato anche l’assessore al bilancio, Roberto Ciambetti. Compito della Commissione è quello di fornire un supporto alla Giunta regionale nella realizzazione di iniziative che favoriscano la conoscenza e la diffusione della lingua veneta, garantendo in particolare una corretta definizione della grafia, della toponomastica e di ogni altro aspetto linguistico. “Il nostro obiettivo – ha sottolineato l’assessore Stival aprendo i lavori – è quello di valorizzare la lingua come vera ricchezza del popolo veneto, come componente irrinunciabile della nostra identità culturale, sociale, storica e civile. Lo stesso presidente Zaia ha più volte evidenziato che la tutela di questo patrimonio rappresenta una questione centrale per lo sviluppo dell´autonomia regionale”. “Oggi inauguriamo una nuova stagione operativa – ha ribadito l’assessore Ciambetti – attuando compiutamente quanto previsto dalla legge regionale alla quale abbiamo a suo tempo lavorato con impegno e convinzione. Affidiamo un incarico importante ai componenti di questa Commissione, esperti di riconosciuta competenza professionale e culturale nel campo linguistico, sia in ambito accademico, sia in quello della ricerca”. Gli assessori hanno evidenziato l’importanza che la Commissione si confronti nelle sue attività con le diverse realtà associative e culturali regionali, al fine di condividere il più largamente possibile le iniziative e i progetti finalizzati alla diffusione della lingua veneta, coinvolgendo in questo anche le comunità dei Veneti nel Mondo.  
   
   
LAVORO FVG: ROSOLEN, APPROVATO PROGRAMMA TRIENNALE 2010-12  
 
Trieste, 10 maggio 2010 - Il Programma di politica del Lavoro del Friuli Venezia Giulia per il triennio 2010-12 è stato aggiornato con l´attività del 2009 e approvato dalla Giunta regionale che, nella seduta del 6 maggio, ha anche deliberato di trasmetterlo alla competente Commissione consiliare. Sostegno Ai Lavoratori - Proposto dall´assessore al Lavoro, Alessia Rosolen, in accordo con i colleghi delle Attività produttive, Luca Ciriani, della Salute e Protezione sociale, Vladimir Kosic, e dell´Istruzione e Formazione, Roberto Molinaro, il Programma triennale intende fornire risposte sempre più rapide ed efficaci, attivando tempestivamente tutte le iniziative possibili per sostenere i lavoratori coinvolti dalla crisi economica in atto. 6 Macro-obiettivi - Nello spirito e nei contenuti, l´aggiornamento al piano triennale si pone sei obiettivi: 1) sostenere il mercato del lavoro regionale con la promozione e la gestione di accordi finalizzati a estendere lo strumento degli ammortizzatori sociali; 2) attuare interventi sinergici di politica attiva e passiva per rafforzare le tutele economiche dei lavoratori a rischio di disoccupazione e di quelli che hanno perso il lavoro; 3) predisporre interventi di sostegno volti a favorire l´inserimento lavorativo, l´integrazione professionale e la stabilizzazione della condizione lavorativa delle persone disoccupate e inoccupate, dei disabili e degli altri soggetti svantaggiati; 4) aumentare l´efficienza, l´efficacia e la semplificazione nell´utilizzo di tutte le risorse disponibili in materia di occupazione, di fronteggiamento della crisi e di servizi per il lavoro, favorendo la cooperazione tra servizi pubblici e privati; 5) investire sulla qualità della vita promuovendo la tutela della salute e della sicurezza dei luoghi di lavoro, contrastare il fenomeno del lavoro sommerso e promuovere interventi a favore dell´occupabilità delle donne e della loro partecipazione sostenibile al mercato del lavoro; 6) promuovere l´internazionalizzazione del mercato del lavoro e la mobilità per ragioni economiche. Reddito E Tutela Economica - Come già avvenuto lo scorso anno, gli sforzi maggiori saranno concentrati su strumenti di sostegno al reddito quali gli ammortizzatori sociali in deroga, destinati ai lavoratori privi di alcuna tutela economica a seguito della perdita o della diminuzione del lavoro, e di sostegno economico ai lavoratori operanti in regime di co.Co.pro. Rafforzati Lpu - Ponendo sempre al centro dell´attenzione delle politiche del lavoro la persona in quanto tale, nel corso del 2010 saranno confermati e implementati tutti gli strumenti a disposizione, attivando inoltre ulteriori iniziative volte a colmare il quadro complessivo di sostegno all´occupazione. Ecco perché, è spiegato nel Programma, saranno rafforzati i lavori di pubblica utilità (Lpu) rivolti a lavoratori disoccupati o inoccupati in particolari condizioni di svantaggio e privi di tutele economiche. Incentivi Per Assunzioni - Accanto alla tutela del reddito, nel 2010 proseguiranno le azioni rivolte alle politiche attive del lavoro attraverso forme di incentivazione di assunzioni di personale e di creazione di nuove imprese, unificando a questo scopo in un solo regolamento sia gli interventi ordinari che quelli dedicati alle situazioni di grave difficoltà. Politiche Rivolte Ai Disabili - Continuità anche per le politiche occupazionali nei confronti dei disabili, incentivando le imprese ad assumerne con finanziamenti provenienti dal Fondo sociale europeo (Fse), e per le azioni inerenti alla promozione della salute e sicurezza sul lavoro. Sviluppo Internazionale - Tra i punti cardinali del Programma, anche la fase di internazionalizzazione gestita dalla direzione del Lavoro, presente in numerosi progetti di sviluppo di buone prassi e di strumenti per favorire un´immigrazione legale e tutelata. Previsto anche un nuovo impulso alla regia regionale di Eures, principale veicolo di collegamento comunitario per la regolamentazione della mobilità dei lavoratori. Sistema Regionale Forte E Coeso - Infine, nel documento di programmazione si cita il costante rafforzamento del sistema regionale del lavoro che vede coinvolti Regione, Province, Centri per l´Impiego ed ora pure le agenzie private del lavoro accreditate. Rivisitata Legge 18/05 - Al fine di rendere più semplice ed efficace l´intera strumentazione, si procederà a una rivisitazione della legge 18/2005 attraverso la legge di manutenzione già in corso di approvazione. In questo modo, la norma sarà resa più dinamica in funzione delle nuove necessità senza per questo alterarne la struttura portante.  
   
   
TOSCANA: CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA, ARRIVANO 100 MILIONI IN CALENDARIO IL 20 MAGGIO L´INCONTRO SUI PROBLEMI DI PRATO  
 
Firenze, 10 maggio 2010 - Cassa integrazione, arrivano i soldi. L´assessore al lavoro e attività produttive Gianfranco Simoncini ha firmato a Roma con il sottosegretario al lavoro Pasquale Viespoli l´accordo che permette di far arrivare in Toscana una prima tranche di fondi. L´assessore aveva sollecitato il sottosegretario i primi di aprile avanzando una richiesta di 100 milioni. Una richiesta che oggi è stata accolta. «Ciò ci consentirà – ha affermato l´assessore Simoncini – di fare fronte alle richieste di Cassa integrazione per i prossimi tre mesi, continuando così nel sostegno ai redditi dei lavoratori colpiti dalla crisi. Da parte del governo abbiamo inoltre avuto la disponibilità ad una integrazione nel caso, purtroppo prevedibile, di un ulteriore fabbisogno». Nel corso dell´incontro di oggi non è stato possibile, per impegn i parlamentari del sottosegretario, affrontare anche il problema di Prato che sarà oggetto del prossimo incontro, già messo in calendario per giovedì 20 maggio alle 16. All´incontro parteciperanno anche Provincia e Comune di Prato e avrà al centro la questione delle risorse necessarie per finanziare, in via sperimentale per i lavoratori del distretto pratese, la mobilità in deroga per coloro che hanno già esaurito gli altri ammortizzatori. Come si ricorderà la Cassa integrazione straordinaria in deroga è quella che la Regione autorizza direttamente (per le piccole e imprese e determinati settori produttivi). Dal maggio scorso, la gestione è interamente a carico della Regione che ha organizzato il servizio on line per far risparmiare tempo alle imprese. Dal 4 maggio 2009 alla fine di aprile di quest´anno sono stati stanziati per la cassa in deroga 110 milioni di euro, 100 milioni di fondi nazionali e 10 con fondi Fse. Le richieste sono state complessivamente 12.312, per un totale di oltre 18 milioni di ore e un costo corrispondente di oltre 178 milioni di euro.  
   
   
FVG: CONVEGNO PROBLEMATICHE GIUSLAVORISTICHE  
 
 Pordenone, 10 maggio 2010 - "Rispetto al tema da voi affrontato nel vostro percorso di aggiornamento professionale, la Regione si è posta l´obiettivo di affrontare i tanti problemi del mondo del lavoro ponendo al centro l´uomo, il lavoratore con la sua dignità che va salvaguardata sempre e comunque. Lo sviluppo della persona equivale allo sviluppo della società nel suo complesso. Per questo abbiamo cercato di mettere in campo azioni con l´accordo di tutti i soggetti interessati, andando anche oltre le azioni previste a livello nazionale". Questo il pensiero dell´assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, intervenuta il 7 maggio al convegno su "Trasferimento d´azienda nelle procedure concorsuali: problematiche giuslavoristiche" promosso nella sede di Unindustria Pordenone dall´Associazione nazionale Magistrati - Sezione Fvg - Sottosezione di Pordenone, dal Consiglio dell´Ordine degli Avvocati di Pordenone e dall´Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili di Pordenone. "Davanti allo stato di crisi serve un´assunzione collettiva di responsabilità: in questo contesto il primo impegno della politica deve riguardare la capacità di proporre strumenti innovativi e validi" ha affermato l´assessore, secondo la quale serve certamente "coesione sociale, ma anche solidarietà e rispetto, cercando di rispondere alle difficoltà secondo alcune priorità". Bisogna allora "dare risposte locali a problemi globali con quella flessibilità che meglio può rispondere a esigenze continuamente mutanti. La Regione ha impostato il suo lavoro su tre dati di base: il gioco di squadra, la concertazione e la concentrazione di risorse su alcuni percorsi". Anche per l´anno in corso la Regione è riuscita ad andare oltre i provvedimenti nazionali: con gli accordi in deroga, gli aiuti economici a lavoratori in Cig o in mobilità grazie ai lavori socialmente utili (oggi ne usufruiscono in Friuli Venezia Giulia circa 1.000 persone) e prossimamente anche con i lavori di pubblica utilità. Il tutto con fondi propri, nazionali ed europei. Il Fondo sociale europeo, ha ricordato Rosolen, è infatti divenuto uno strumento fondamentale, assieme ai fondi regionali - nel dare risposte immediate soprattutto a due categorie di cittadini: gli over 45/50 anni che hanno perduto il lavoro e i giovani che non riescono a entrarci, categorie considerate nell´ottica di genere, essendo le donne le più colpite. "Solo nel 2009 - ha concluso l´esponente regionale - in regione sono stati colpiti dalla crisi 70 mila lavoratori e circa 7 mila aziende: da qui la necessità di immaginare percorsi nuovi per dare risposte adeguate. Fra le tante cose possibili riteniamo che in merito agli incentivi alle aziende, i contributi andrebbero trasformati in sgravi contributivi e in agevolazioni".  
   
   
ARTIGIANATO: NASCERA´ IN ABRUZZO UN OSSERVATORIO NEI FONDI FAS NUOVE RISORSE PER BOTTEGHE-SCUOLA  
 
Pescara, 10 maggio 2010 - Sarà istituito un "tavolo permanente dell´artigianato dentro l´assessorato allo Sviluppo economico, con l´obiettivo di indirizzare con maggiore efficacia l´azione politica verso un settore che in Abruzzo costituisce il 25 per cento delle attività economico-imprenditoriali". L´annuncio è stato dato dall´assessore, Alfredo Castiglione, che ha anche anticipato di aver previsto nei fondi Fas, che saranno resi disponibili entro fine anno, 3 milioni di euro per le botteghe-scuola. Castiglione ha introdotto il 7 maggio i lavori del convegno organizzato da Artigiancassa, in corso di svolgimento nella sala Blu della Presidenza della Giunta regionale a Pescara. "La stretta collaborazione con il settore - ha aggiunto l´Assessore - ha già prodotto una buona legge organica, la 23 del 2009, con la quale abbiamo innovato profondamente il quadro di riferimento, rendendolo adeguato alle nuove esigenze". L´assessore, nel corso della sua introduzione, ha ricordato alcune cifre di sostegno all´artigianato, manifestando anche l´impegno a voler modificare "la mission della fira che deve svolgere attività di cogaranzia". Anche sui consorzi fidi l´Assessore ha aupiscato "che la legge di riforma, ferma in commissione, approdi in Consiglio regionale entro giugno".  
   
   
FVG: TONDO INCONTRA VERTICI POSTE ITALIANE NORDEST  
 
Trieste, 10 maggio 2010 - I problemi di riorganizzazione della rete degli uffici postali in Friuli Venezia Giulia, con particolare riferimento all´area della montagna, sono stati approfonditi in un incontro che il presidente della Regione Renzo Tondo, affiancato dall´assessore per le Autonomie locali Federica Seganti, il 7 maggio ha avuto  con il responsabile dell´area territoriale Nord Est Roberto Minicuci, che era accompagnato dal responsabile del settore sviluppo Enrico Pagani. Nell´incontro sono stati presi in esame i contenuti dell´accordo sottoscritto da Poste italiane con le organizzazioni sindacali il 24 marzo scorso per la provincia di Udine, che prevede una riorganizzazione della rete attraverso la chiusura di alcuni sportelli ma anche il potenziamento dei servizi rimanenti con nuove assunzioni ed una diversa distribuzione degli orari di apertura, più rispondente all´effettiva domanda. Per garantire il livello minimo dei servizi soprattutto in Carnia, a fronte del momento economico e della prossima liberalizzazione del settore, sarà necessario - è stato detto nel corso dell´incontro - arrivare a una maggiore sinergia sul territorio con Regione ed Enti locali, con uno scambio continuo delle informazioni. È stato anche concordato un incontro con l´Associazione dei Comuni/anci, per approfondire le opportunità di sviluppo in nuovi settori, in modo da radicare maggiormente la presenza di Poste Italiane in Friuli Venezia Giulia.  
   
   
IN SICILIA TAVOLO REGIONALE PARTENARIATO CON TUNISIA  
 
Palermo, 10 maggio 2010 - Nel quadro dei progetti di cooperazione decentrata promossi dal Ministero degli Affari esteri, in collaborazione con lo Sportello regionale per l´internazionalizzazione (Sprint) guidato in Sicilia da Maurizio Ninfa, lunedi´ 10 maggio alle 9.30, sara´ presentato a Palermo, a villa Malfitano, il "Tavolo regionale di partenariato con la Tunisia" che coinvolge per la prima volta tre dipartimenti della Regione per un unico obiettivo: promuovere il processo di cooperazione istituzionale e di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. Ad illustrare l´iniziativa alla stampa saranno gli assessori regionali interessati al progetto: Titti Bufardeci alle Risorse agricole, Michele Cimino all´Economia, e Marco Venturi alle Attivita´ produttive. Nel corso dei lavori saranno spiegati gli strumenti finanziari che la Regione mette a disposizione degli imprenditori per rafforzare le relazioni bilaterali tra la Sicilia e il paese magrebino. Saranno presentati: la "Linea di credito" destinata alle imprese tunisine per acquistare beni e servizi italiani, il "Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-tunisia" finanziato con fondi comunitari, e l´"Accordo di programma quadro Mediterraneo" finanziato con risorse Fas nell´ambito del "Programma di sostegno alla cooperazione regionale". Per la Regione siciliana, interverranno il direttore dello Sprint Sicilia, Maurizio Ninfa, e i dirigenti dei dipartimenti regionali della Programmazione, Felice Bonanno, delle Attivita´ produttive, Nicola Vernuccio, degli Interventi strutturali per l´Agricoltura, Rosaria Barresi, della Pesca, Gianmaria Sparma, dell´Ufficio di Bruxelles e degli Affari extraregionali, Francesco Attaguile. Ai lavori parteciperanno, anche, il rappresentante della direzione generale della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero Affari esteri, Stefano Formenti, il delegato generale in Italia dell´Agenzia tunisina di promozione dell´investimento estero (Fipa), Hechmi Chatmen, e il direttore generale di Assafrica&mediterraneo, Pier Luigi D´agata.  
   
   
4 STAGISTI NEGLI UFFICI DEL FVG A BRUXELLES  
 
 Trieste, 10 maggio 2010 - Saranno 4 in due anni gli stagisti che lavoreranno nella sede di collegamento a Bruxelles del Friuli Venezia Giulia grazie alle borse di studio (mille euro al mese) messe a disposizione di clienti, soci e figli di soci dalle Banche di Credito Cooperativo della regione. "Ragazzi laureati a pieni voti in giurisprudenza, economia, scienze politiche, agraria e relazioni pubbliche delle istituzioni e con un bagaglio di esperienze di studio all´estero - ricorda l´assessore alle Relazioni internazionali e comunitarie, Federica Seganti, all´atto del rinnovo della convenzione esistente in proposito tra Regione e circuito delle Bcc - che passeranno 6 mesi nei nostri uffici in base a un´iniziativa inserita nel solco di quelle che promuovono la cultura europea in Friuli Venezia Giulia". La convenzione, sottoscritta alla presenza dell´assessore dal presidente di Bcc, Giuseppe Graffi Brunoro, e dal vicedirettore regionale alle Relazioni estere e comunitarie, Giuseppe Napoli, ha avuto inizio nel 2006 e da allora, ha notato Federica Seganti, "ha consentito a 8 giovani di fare un´esperienza utile a trovare lavoro a Bruxelles e dintorni senza difficoltà". Confermando l´intenzione di Bcc di puntare sui giovani anche con altri progetti che li aiutino a percepire, declinandolo in modo moderno, il valore aggiunto del fare le cose assieme insito nella tradizione della cooperazione, Brunoro ha rilevato che attraverso questa convenzione le Banche di Credito Cooperativo sostengono la crescita di una classe dirigente di stampo e livello internazionale. "Sappiamo che il Friuli Venezia Giulia ha sempre esportato eccellenze - ha detto Brunoro - e, a prescindere da chi vince la borsa di studio, le domande che arrivano consentono anche a noi di entrare in contatto con giovani in possesso di caratteristiche importanti da inserire nel nostro sistema".  
   
   
SERVIZI SOCIALI E ASSISTENZIALI: PRESENTATO IL "PROGETTO RELI"  
 
Cagliari, 11 Maggio 2010 - "La quinta Conferenza nazionale sulle droghe - ha sottolineato l’Assessore della Sanità e dell´Assistenza sociale, Antonello Liori, durante la presentazione alla stampa del "Progetto nazionale Reli" - ha fortemente raccomandato l’incentivazione e la promozione delle attività di reinserimento socio-lavorativo degli ex tossicodipendenti. A questo richiamo non possono sottrarsi le Amministrazioni pubbliche, sollecitate a cooperare con gli operatori del settore ed a sostenere la loro importante attività con azioni concrete, a partire dal coordinamento di specifiche attività di reinserimento sino all’affidamento di commesse lavorative con procedure agevolate". Il "Progetto Reli" (Reinserimento lavorativo integrato) punta all´attivazione di una rete di comunità e di cooperative sociali in grado di promuovere concrete opportunità lavorative, anche con metodi e gestioni di imprenditoria sociale finalizzati alla creazione di condizioni di autofinanziamento, e rappresenta uno dei punti centrali e fondamentali delle nuove politiche antidroga del Piano d’azione nazionale realizzato dal Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Progetto si prefigge di rilanciare, promuovere e diffondere un nuovo modello basato su lavoro e riabilitazione, con coordinamenti territoriali permanenti, fautori di unità produttive, ed una rete nazionale. Inoltre, intende iniziare un percorso di trasformazione culturale ed organizzativa per modificare l’atteggiamento dei sistemi assistenziali, realizzando condizioni di auto-mantenimento di queste attività e delle organizzazioni che le intraprendono, creando e diffondendo una mentalità imprenditoriale di tipo sociale. "Si tratta di fondi - ha ricordato l’Assessore - che la Giunta Soru non aveva mai preso in considerazione. Oggi la Sardegna non solo ottiene un importante e cospicuo finanziamento (8,5 milioni di euro) con rilevanti finalità sociali, ma diventa anche la Regione capofila di questo progetto nazionale. L’iniziativa - proposta come obiettivo nel Piano regionale di sviluppo - prevede una durata di due anni, con possibilità di finanziamento per un’altra annualità sulla base dei risultati raggiunti". "La scelta della Sardegna come capofila del Progetto non è un caso, ha spiegato il capo Dipartimento delle Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giovanni Serpelloni; infatti, il modello delle comunità isolane è stato considerato vincente e merita di essere esportato in tutto il territorio nazionale. Siamo soddisfatti, perché finora la Regione ha dimostrato importanti capacità organizzative, mettendo a disposizione anche un locale che diventerà la sede nazionale del Progetto. Si tratta di una sfida che parte con il più importante stanziamento per il reinserimento mai stanziato finora e che si affida ad un gruppo di operatori, forti dell’esperienza maturata nelle comunità sparse nel territorio nazionale.” "Il binomio cura e reinserimento – hanno aggiunto Don Chino Pezzoli della cooperativa "Promozione umana" e Padre Salvatore Morittu di "Mondo X Sardegna", tra i responsabili del Progetto - è sempre stato un fondamento delle nostre comunità, che hanno assegnato un’importanza decisiva alla creazione di professionalità, indispensabili per riqualificare veramente le persone. Ora, occorre organizzarsi con mentalità imprenditoriale".  
   
   
BOLZANO, PARI OPPORTUNITÀ: ROSY BINDI ELOGIA LA NUOVA LEGGE PROVINCIALE  
 
Bolzano, 10 maggio 2010 - "Essere riusciti a varare una legge, come quella sulle pari opportunità, che riguarda la promozione del genere femminile, è un risultato ammirevole”. Lo ha affermato la vicepresidente della Camera dei deputati, Rosy Bindi che sabato 8 maggio ha partecipato a Bolzano ad una conferenza stampa organizzata dall’Assessorato alle pari opportunitá in collaborazione con il Servizio donna. “La legge è un passo in avanti – ha sottolineato Roberto Bizzo – sulla strada della conciliabilità tra lavoro e famiglia”. "La legge provinciale sulle pari opportunità – ha proseguito la Bindi - introduce delle disposizioni con una ricaduta tangibile ed immediata, ad esempio quella che impone una composizione dei Cda equilibrata tra i sessi. Si può parlare senz´ombra di dubbio di un grande risultato, frutto della capacità della classe dirigente locale di mettersi in gioco anche su tematiche di ampia portata sociale. Ciò significa, che la società altoatesina, la sua cultura e le sue istituzioni, hanno raggiunto un elevato grado di maturità e di consapevolezza". "Il passaggio sulla presenza delle donne ai vertici di organismi pubblici e società partecipate – ha aggiunto l´assessore Bizzo – è il cuore della legge: magari non sarà la soluzione ottimale e definitiva, ma nessun percorso inizia dalla fine. La legge getta le basi per poter compiere in futuro un ulteriore salto di qualità". "Ci auguriamo che questo impulso sia d´esempio anche al settore privato - ha sottolineato la presidente della Commissione pari opportunità Ulrike Oberhammer - alla luce degli esempi positivi che arrivano da altri stati europei come la Germania, dove Deutsche Telekom ha introdotto una quota rosa per il livello dirigenziale. Anche gli ultimi scettici dovrebbero convincersi che l´occupazione di posti apicali da parte di donne non è sono una questione di equità di genere, ma una misura necessaria per lo sviluppo positivo dell´economia". Tra i punti salienti della nuova legge provinciale sulle pari opportunità è stato ricordato il riconoscimento a quelle imprese che intendono cimentarsi sulla via della conciliabilità tra lavoro e famiglia. Sono infatti previsti incentivi per i datori di lavoro più sensibili nel settore privato, i quali otterranno un certificato di compatibilità familiare che darà accesso a contributi e agevolazioni economiche. "Nei prossimi mesi - ha spiegato Roberto Bizzo - ci attende il compito di rendere operativa la legge in tutte le sue parti mediante i provvedimenti di attuazione". Da segnalare, infine, la maggiore importanza data dal provvedimento all´istituto della Consigliera di parità. "La Provincia di Bolzano vanta la prima Consigliera di parità a tempo pieno di tutta Italia – ha sottolineato l´assessora regionale Martha Stocker, prima firmataria del provvedimento - tutte coloro e tutti coloro che subiranno delle discriminazioni legate al genere avranno ora un punto di riferimento più efficiente a cui rivolgersi".  
   
   
FVG: CORSI DI AUTODIFESA CONTRO AGGRESSIONI  
 
Mereto di Tomba, 10 maggio 2010 - Si è concluso l’8 maggio, con la consegna degli attestati di frequenza, il corso di difesa personale "Sicura-mente donna" organizzato dal Comune di Mereto di Tomba. Ad approfittarne con molto entusiasmo sono state 50 donne dai 15 ai 65 anni che per 8 sabati (le lezioni sono iniziate in marzo) hanno trascorso 2 ore a imparare le tecniche del Metodo Globale Autodifesa (Mga), un sistema che consente anche a chi non pratica sport di aumentare le probabilità di contrastare efficacemente un´aggressione ed è stato messo a punto dalla Federazione Italiana di Arti Marziali (Fijkam) riconosciuta dal Coni. Alla guida di 6 maestri qualificati (dal secondo al sesto dan di Karate) della Friuli Karate Ajkido Arti Marziali, hanno tutte sviluppato la capacità di difendersi dal contatto fisico diretto e indiretto anche in situazioni critiche e utilizzando oggetti. "Abbiamo sostenuto volentieri questo progetto, come stiamo facendo con altri che promuovono il concetto di sicurezza anche attraverso la difesa personale" ha detto l´assessore regionale alla Pianificazione territoriale, Autonomie locali e Sicurezza, Federica Seganti, che con il sindaco di Mereto di Tomba, Andrea Cecchini, ha partecipato alla cerimonia di chiusura del corso. "La Regione ha potenziato, dal punto di vista tecnologico e strumentale, le dotazioni delle Forze dell´ordine promuovendone l´interoperatività e avviando - in Italia siamo ancora gli unici ad averlo fatto - la messa in rete delle sale operative, ha supportato i Comuni che si sono dotati di sistemi di videosorveglianza e di volontari, riformato la Polizia locale" ha ricordato l´assessore, rilevando che, come dimostrano i dati statistici su criminalità e microcriminalità, due anni di politiche attive a favore della sicurezza in Friuli Venezia Giulia stanno dando i loro frutti. "È peraltro fondamentale che l´educazione e la formazione alla sicurezza diventino un patrimonio della popolazione che rappresenta - ha continuato l´assessore Seganti - il fulcro dell´intero sistema, perché è dai cittadini che parte la domanda di sicurezza e sono sempre loro che, attraverso consapevolezza del diritto e senso civico, affiancano le forze dell´ordine denunciando situazioni che possono dar origine ad atti criminali". "Corsi come questi sono importanti per aumentare il livello di consapevolezza delle proprie capacità di resistenza all´offesa - ha concluso l´assessore - una sensazione che conosco bene, perché ho praticato le arti marziali e so cosa significa sapere che, in caso di bisogno, sarei in grado di difendere me stessa e i miei figli".  
   
   
A MATERA UN CORSO ANTEAS-FNP CISL PER ASSISTENTI FAMILIARI  
 
Matera, 10 maggio 2010 - Si concluderà il 16 giugno il corso di formazione gratuito per le assistenti familiari, badanti e colf, addette all’assistenza degli anziani e delle persone non autosufficienti, avviato lo scorso 14 aprile su iniziativa dell’Anteas (associazione nazionale terza età attiva per la solidarietà) che organizza il volontariato tra gli associati alla Cisl e della Frp Cisl (Federazione regionale pensionati). Il corso – spiega una nota dei promotori - è impostato su lezioni teoriche e pratiche con personale idoneo ad impartire nozioni di primo soccorso, regole igieniche, al modo di praticare medicazioni, preparare pasti, dare sicurezza tra le mura domestiche ed avere conoscenza della lingua italiana, dei diritti e dei doveri delle badanti, come provvedere alla pulizia della casa e alla cura degli anziani in senso fisico. L’iniziativa è dovuta al fatto che allo stato attuale si evidenziano carenze e insufficienze alle quali si deve provvedere, migliorando con una maggiore qualificazione professionale le badanti. Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di frequenza. Sono in trentacinque a parteciparvi tra badanti e colf comunitarie ed extracomunitarie. Il corso si tiene a Matera presso la parrocchia “Maria Ss. Annunziata” in via Marconi nel rione Piccianello. Sull’iniziativa è intervenuto il segretario generale della Frp Cisl di Basilicata, Vincenzo Pardi. “Probabilmente – ha commentato l’esponente sindacale di categoria – si è finalmente compreso che il settore del welfare ed in particolare la cura degli anziani, può rappresentare un’opportunità professionale, su un territorio in cui la disoccupazione femminile resta sempre molto alta. Inoltre – ha continuato Pardi - l’aumento dell’età avanzata delle persone anziane coincidente con il calo demografico di molti paesi lucani, ha determinato il grave fenomeno dello spopolamento delle aree interne, ma anche il più generale problema del sostegno materiale e morale degli anziani soli e non autosufficienti. A tale incombenza provvedono attualmente le assistenti familiari, comunemente dette ‘badanti’, in gran parte immigrate dai paesi dell’est europeo. L’attività di assistenza alle persone sole e non autosufficienti è spesso praticata con improvvisazione in relazione alle norme di assistenza e cura in termini di prevenzione sanitaria e di interventi igienici. Si tratta di affrontare un problema che riguarda tutti i paesi della provincia di Matera e della Basilicata, dove la popolazione attiva conseguente all’aumentata emigrazione dei giovani e delle famiglie dei lavoratori per la perdita di molti posti di lavoro. Da ciò sono emersi problemi connessi all’aumento delle persone sole che - ha concluso il segretario generale dei Pensionati Cisl - necessitano di essere assistite. La domiciliarità degli anziani bisognosi di cure, evita, tra l’altro, il ricovero in case di riposo assai onerose per i pensionati a trattamento minimo”.