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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Marzo 2011
CONSIGLIO EUROPEO DI PRIMAVERA - 24-25 MARZO  
 
 Bruxelles, 28 marzo 2011 - Si è tenuto il 24-25 marzo il Consiglio europeo di primavera tra i Capi di Stato e di Governo che ha preso importanti decisioni in materia di governance economica. Dopo un anno di dibattito si è giunti alla definizione di una vera e propria strategia che trasforma il quadro: all´Unione monetaria si affianca un´unione economica. Gli altri temi affrontati e ripresi nelle conclusioni del Consiglio sono la Libia e il vicinato meridionale e il Giappone. Ecco alcune tra le principali novità in materia di governance: Un piano con chiare priorità per la politica economica, in cui i 27 Stati membri prendono impegni chiari per rafforzare la disciplina fiscale, la stabilità finanziaria, la competitività, l´occupazione e la crescita, con in più un Patto per l´Euro per i 17 paesi dell´euro zona, condiviso da Polonia, Bulgaria, Danimarca, Romania, Lituania e Lettonia. Un sistema di applicazione a livello nazionale, in modo da tener conto della forte interdipendenza delle nostre economie, attraverso il meccanismo del Semestre europeo, con programmi nazionali di riforma e programmi di stabilità e di convergenza. A differenza del passato, politica economica e politica di bilancio sono messe in parallelo anche temporalmente, e l´analisi viene fatta a monte, cioè prima della loro adozione a livello nazionale. Un sistema più forte di sorveglianza per verificare il rispetto degli impegni da parte degli Stati membri, che prevede sanzioni anche in fase preventiva. Questo accade attraverso le misure legislative europee per rafforzare la sorveglianza delle politiche fiscali e degli sviluppi sulla competitività. Un meccanismo di ultima istanza (Esm, European Stability Mechanism) per garantire la stabilità della zona euro, che disporrà di 500 miliardi di euro, con garanzia di tripla A. In attesa della sua operatività, è stata confermata la capacità di prestito di 440 miliardi dello strumento temporaneo (Efsf; European Financial Stability Facility). La Commissione è particolarmente soddisfatta dell´esito del Consiglio per due motivi: un forte sostegno alle sue proposte, e il ruolo centrale che le viene affidato per il follow-up. Infatti, le priorità economiche si basano sulle proposte della Commissione, in particolare sulla strategia "Europa 2020" e sul meccanismo proposto a gennaio con l´"Annual Growth Survey". Inoltre, i piani nazionali saranno valutati dalla Commissione, che farà raccomandazioni specifiche a ciascun paese prima della definizione del bilancio l´anno successivo. Il sistema di sorveglianza è basato sul pacchetto di sei misure presentate dalla Commissione il 29 settembre 2010. Su di esse, il Parlamento europeo definirà la sua posizione nel mese di aprile, in vista di un accordo finale atteso in giugno. Infine, sul meccanismo di sorveglianza saranno applicati forti elementi di condizionalità nei confronti degli Stati membri, a tutela di tutti gli altri, e della moneta unica. Questo risultato rafforza l´Ue anche a livello internazionale su quattro aree di accordo a livello del G20: risanamento di bilancio, strumenti finanziari, risanamento finanziario e governance. La Commissione ha inoltre ottenuto un forte sostegno ai suoi sforzi per stimolare la crescita, e in particolare all´Atto sul mercato unico, per il quale è prevista l´adozione di un set di 12 proposte prioritarie entro il 2012. Per quanto riguarda il settore finanziario, il focus è sugli stress test per le banche. Anche i governi dovranno essere pronti ad affrontare l´esito dei test. La prossima tornata di stress test bancario è stata lanciata. Sul futuro delle relazioni con la regione mediterranea, è stata ribadita la necessità di sviluppare una nuova partnership con la regione, in linea con la dichiarazione del Consiglio europeo dell´11 marzo. Il partenariato si baserà su una più stretta integrazione economica, una più stretta integrazione politica, basate su un approccio differenziato e legato ai risultati. Sarà aumentata di 1 miliardo di euro la disponibilità delle operazioni della Banca europea degli Investimenti per i Paesi che intraprenderanno le riforme politiche. Oltre alla situazione della Libia vengono citati altri tre Paesi: Siria, Yemen e Bahrein, e il referendum sulle modifiche costituzionali in Egitto del 19 marzo. Sulla sicurezza delle centrali nucleari, in seguito agli avvenimenti in Giappone, sono state confermate le conclusioni del Consiglio straordinario dei Ministri dell´energia di lunedì scorso, che introducevano gli stress test per tutte le centrali nell´Ue, e richiedevano analoghe misure nei paesi vicini. La Commissione lavorerà in stretto contatto con le istituzioni competenti sulle modalità delle valutazioni sulla sicurezza. Il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha espresso la solidarietà dell´istituzione al popolo giapponese, che sta reagendo alla crisi con grande coraggio e dignità.  
   
   
IL VERTICE SOCIALE: L´UE DISCUTE CON I LAVORATORI E I DATORI DI LAVORO L´IMPATTO DELLE RESTRIZIONI DI BILANCIO SULL´OCCUPAZIONE E LA CRESCITA  
 
 Bruxelles, 28 marzo 2011 - Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, il commissario Ue responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali e l´Inclusione, László Andor, il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy e il Primo ministro ungherese, Viktor Orban – per la presidenza del Consiglio – hanno incontrato in occasione del Vertice sociale trilaterale i rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro europei. Le loro discussioni hanno avuto per oggetto l´effetto che il consolidamento finanziario e fiscale comporterà per la crescita e l´occupazione nonché il ruolo delle parti sociali in tema di governance. Hanno partecipato alla discussione anche i capi di governo e i ministri dell´occupazione delle imminenti presidenze polacca e danese e i rappresentanti dei loro lavoratori e datori di lavoro. Il Vertice sociale trilaterale precede il consiglio europeo di primavera che dovrebbe concordare una risposta globale alla crisi economica e avviare una nuova architettura di governance nonché riforme strutturali. Il presidente Barroso ha affermato: "Questo consiglio europeo di primavera cambierà le regole del gioco consentendoci di superare la crisi e di assicurare una crescita e una ripresa foriere di posti di lavoro." Egli ha anche dichiarato: "Abbiamo bisogno di un´agenda per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva caratterizzata da una forte dimensione sociale. La strategia Europa 2020 contiene per l´appunto un´agenda del genere. Con l´Analisi annuale della crescita e con il Patto per l´Euro disponiamo di chiare priorità comuni in tema di politica economica. Al momento di attuarle rispetteremo appieno il dialogo sociale nazionale, le tradizioni in tema di relazioni industriali nonché l´autonomia delle parti sociali nel processo di contrattazione collettiva. Intendiamo usare il mandato del dialogo sociale trilaterale per raggiungere gli obiettivi di coesione sociale della strategia Europa 2020: lotta contro la povertà, miglioramento delle competenze e aumento dell´occupazione". Rivolgendosi alle parti sociali europee il commissario László Andor si è adoperato per dissipare i timori quanto al fatto che l´enfasi che si dà attualmente alle misure di austerità ostacoli una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Egli ha ribadito che: "l´Europa si sta riprendendo dalla recessione ma è una ripresa ancora fragile e disuguale. Per questo, allorché progrediamo con il consolidamento fiscale, dobbiamo assicurare che continuino a migliorare le condizioni per gli investimenti e la creazione di posti di lavoro. Gli sforzi per la stabilizzazione macroeconomica devono rimanere coerenti con i nostri obiettivi di lungo termine in tema di sviluppo socioeconomico quali concordati nel contesto della strategia Europa 2020 e degli orientamenti integrati". Il commissario ha sottolineato il ruolo che il dialogo sociale svolge per contribuire a far uscire l´Europa dalla crisi ed ha affermato: "Una lezione essenziale tratta dal recente passato è che un dialogo sociale di elevata qualità ha svolto un ruolo significativo per alleviare gli effetti della recessione. Dobbiamo definire, di concerto con le parti sociali, il modo per coordinarci su tematiche quali i salari o le pensioni in un´unione monetaria rafforzata". Nella riunione le parti sociali europee (Ces, Businesseurope, Ceep e Ueapme) si sono trovate d´accordo sulla necessità di una più stretta cooperazione economica e di riforme del mercato del lavoro. Esse caldeggiano un adeguato coinvolgimento delle parti sociali nella definizione dei piani nazionali di riforma e nell´attuazione della strategia Europa 2020 nel suo complesso.  
   
   
IL BILANCIO UE 2012 DOVRÀ CONTRIBUIRE A RILANCIARE L´ECONOMIA EUROPEA  
 
 Bruxelles 28 marzo 2011 - Il bilancio comunitario per il prossimo anno dovrebbe essere uno degli strumenti principali per garantire una crescita economica dopo la crisi e avere come priorità l´occupazione, la governance economica e la crescita, affermano i deputati in una serie di raccomandazioni per la Commissione, che sta preparando il progetto di bilancio 2012. "Il documento oggi al nostro esame non è soltanto un documento sulle priorità del prossimo bilancio europeo, ma è anche e soprattutto un documento strategico sul nuovo ruolo che il bilancio europeo deve avere nel quadro della più forte governance economica. (...).Quest´anno è il primo anno del semestre europeo, un semestre studiato proprio per creare il massimo coordinamento tra il bilancio dell´Unione e i bilanci degli Stati membri, per creare la massima sinergia, la massima complementarietà, e tutto questo significa fondamentalmente una cosa: convergere e far convergere i bilanci degli Stati membri sui grandi obiettivi del bilancio europeo. Oggi questi obiettivi, gli obiettivi europei, non possono che essere quelli della strategia 2020", ha dichiarato Francesca Balzani (S&d, It), relatrice per il Parlamento sul bilancio dell´anno prossimo. Il bilancio dell´Ue per il 2012 dovrebbe avere come scopo la realizzazione dei 5 obiettivi della strategia Ue2020: occupazione, innovazione, ricerca e sviluppo, cambiamento climatico e energia, educazione e inclusione sociale, afferma la risoluzione approvata per alzata di mano. I deputati si oppongono pertanto a possibili diminuzioni degli stanziamenti nei settori cruciali per la strategia Ue2020. Il Parlamento ritiene che la richiesta del Consiglio di sotto-finanziare alcune voci di bilancio, specialmente quelle relative alle politiche di coesione, cittadinanza e affari esteri, potrebbe mettere a rischio l´efficacia dei programmi esistenti, se si dovessero verificare eventi inaspettati, come i disordini scoppiati in numerosi paesi del Nord Africa e le priorità politiche dovessero quindi essere modificate. In tal senso, i deputati sottolineano anche il ruolo fondamentale che l´Unione deve giocare nel sostenere il processo di cambiamento e democratizzazione dei paesi arabi. Un aumento dei pagamenti è prevedibile - Il bilancio dell´Ue è un bilancio d´investimento, che comprende progetti che si sviluppano su più anni, come ad esempio quelli di ricerca o la realizzazione d´infrastrutture. Il 2012 è il sesto anno delle prospettive finanziarie in vigore (2007-2013) e pertanto molti progetti sono in fase di completa realizzazione, con la conseguenza di un aumento dei pagamenti rispetto agli anni precedenti. Per questo motivo, i deputati ritengono possibile un aumento nel 2012, che secondo il Commissario per i bilanci Janusz Lewandowski potrebbe essere, come ha recentemente annunciato, intorno ai 6 o 7 miliardi di euro, rispetto al 2011. Gli stanziamenti di pagamento (ciò che si paga) sono la diretta conseguenza degli stanziamenti d´impegno (ciò che si è promesso) e spesso appaiono in bilancio in una fase successiva a quella degli impegni, e poiché tutti gli impegni formali presi devono alla fine essere finanziati, potrebbe verificarsi un aumento complessivo. La Commissione europea presenterà la sua proposta formale per il bilancio 2012 il 20 aprile e darà cosi inizio alla procedura di adozione. Una risoluzione con raccomandazioni preparata da José Manuel Fernandes (Ppe, Pt) sul bilancio 2012 del Parlamento e delle altre istituzioni ad eccezione della Commissione, è stata approvata il 9 marzo.  
   
   
GIAPPONE: I DEPUTATI ESPRIMONO SOLIDARIETÀ E CHIEDONO ASSISTENZA UE  
 
 Bruxelles, 28 marzo 2011 - Il Parlamento europeo ha espresso la propria solidarietà al popolo giapponese e al suo governo a seguito del devastante terremoto, dello tsunami e dell´incidente nucleare, in una risoluzione adottata oggi. I deputati hanno anche invitato l´Ue e gli Stati membri a fornire tutta l´assistenza e il sostegno necessari al Giappone. I deputati invitano l´Ue e gli Stati membri a fornire al Giappone e alle regioni interessate tutto il supporto umanitario, tecnico e finanziario necessario, elogiando la decisione di aver attivato immediatamente il meccanismo di protezione civile per coordinare l´assistenza d´emergenza. Nella una risoluzione comune, presentata da tutti i gruppi politici, adottata giovedì per alzata di mano, i deputati esprimono la loro solidarietà al popolo giapponese e al suo governo, dopo il "devastante terremoto e lo tsunami" e il "gravissimo incidente nucleare", che "costituisce una nuova minaccia". Hanno infine sottolineato il coraggio e la determinazione del popolo giapponese e delle autorità nell´affrontare la situazione.  
   
   
UE, PERMESSO UNICO: STESSI DIRITTI PER I LAVORATORI EXTRACOMUNITARI  
 
Bruxelles, 28 marzo 2011 - I lavoratori extracomunitari che si trovano in Europa dovrebbero avere gli stessi diritti dei cittadini europei, secondo il progetto di legge sul "permesso unico" adottato `giovedì dal Parlamento. L´obiettivo della direttiva è di semplificare le procedure per gli immigrati e per i datori di lavoro attraverso una procedura unica per il permesso di residenza e di lavoro. La direttiva sul "permesso unico", approvata con 311 voti a favore, 216 contrari e 81 astensioni, una volta in vigore permetterebbe agli immigranti legali provenienti da paesi esterni all´Unione di ottenere i documenti necessari al soggiorno e al lavoro con un´unica procedura per tutto il territorio dell´Ue. Tale legislazione garantirebbe inoltre agli immigrati una serie di diritti sociali, paragonabili a quelli dei cittadini comunitari, su questioni quali gli orari di lavoro, le ferie, la sicurezza sul posto di lavoro e l´accesso alla sicurezza sociale. La decisione di ammettere i lavoratori extracomunitari sul territorio nazionale, cosi come il numero d´immigrati autorizzato, resta prerogativa dei governi degli Stati membri, i quali dovranno indicare nei permessi di residenza anche le informazioni relative al permesso di lavoro, con il divieto esplicito di esigere ulteriore documentazione alla persona che richiede il permesso. Parità di trattamento, con poche eccezioni - Secondo il testo approvato, i governi nazionali avranno la possibilità di restringere l´accesso alla sicurezza sociale nazionale solo ai lavoratori extracomunitari che lavorano o hanno lavorato per almeno 6 mesi e che sono registrati come disoccupati. Per il sostegno familiare, i governi nazionali potrebbero scegliere di garantirlo solo ai lavoratori in possesso di un permesso di lavoro valido per più di sei mesi. Pensione e sgravi fiscali - I lavoratori extracomunitari avranno il diritto di ricevere la pensione una volta rientrati nel proprio paese alle stesse condizioni e tassi dei cittadini europei. I lavoratori possono anche richiede sgravi fiscali nello Stato membri di residenza; tuttavia, i familiari potrebbero beneficiarne solo se risiedono nello stesso paese Ue. Alloggio sociale - I lavoratori extracomunitari, sempre secondo il testo emendato dal Parlamento, avranno anche l´accesso ai servizi pubblici quali alloggi sociali, lasciando ai governi nazionali la possibilità di limitare tale diritto ai soli immigrati che hanno già un´occupazione. Formazione professionale e istruzione - Il diritto alla formazione professionale e all´istruzione potrebbe essere limitato solo ai lavoratori stranieri che hanno o hanno avuto un lavoro, cosi da escludere chi è nell´Ue per motivi di studio. I lavoratori che chiedono di conseguire un diploma in un settore non direttamente collegato al proprio lavoro potrebbero dover dimostrare una corretta conoscenza della lingua nazionale. Campo d´applicazione della direttiva - Le nuove regole europee, se approvate in via definitiva, si applicheranno agli extracomunitari che richiedono un permesso di residenza e di lavoro in uno Stato membro o che già vi risiedono legalmente. Il progetto di direttiva non si applicherebbe ai lavoratori extracomunitari in trasferimento all´interno di società multinazionali, né a quelli stagionali, due categorie che saranno presto oggetto di un intervento legislativo ad hoc. Gli immigrati extracomunitari che hanno ottenuto un permesso di residenza a lungo termine e i rifugiati sono già soggetti ad altre regole comunitarie e saranno pertanto esclusi da quelle ora in discussione. Infine, la direttiva non si applicherebbe ai lavoratori extracomunitari distaccati, norma che però non dovrebbe impedire a tali lavoratori, se in regola con il soggiorno e il permesso di lavoro in uno Stato membro ma distaccati in un altro, "di continuare a godere di pari trattamento rispetto ai cittadini dello Stato membro di origine per la durata del loro distacco". Prossime tappe - Gli emendamenti adottati dai deputati saranno ora vagliati dai ministri di giustizia dei paesi Ue. Secondo il Trattato di Lisbona, il Parlamento e il Consiglio hanno pari poteri legislativi sui temi legati all´immigrazione. La Gran Bretagna, la Danimarca e l´Irlanda non prenderanno parte all´adozione della direttiva sul permesso unico.  
   
   
PREMI AI MIGLIORI PROGETTI FINANZIATI DALLA POLITICA REGIONALE DELL´UE: 31 FINALISTI SI CONTENDONO IL TITOLO DI PROGETTI REGIONALI PIÙ INNOVATIVI D´EUROPA  
 
Bruxelles, 28 marzo 2011 - I premi annuali "Regiostars" sono assegnati dalla Commissione europea ai progetti più innovativi finanziati dalla politica regionale dell´Ue. Il concorso 2011 è giunto alla fase finale e dei 66 progetti presentati da 18 Stati membri ne sono rimasti in lizza 31. I vincitori saranno proclamati in occasione di una cerimonia che si terrà a Bruxelles il 23 giugno alla presenza di Johannes Hahn, commissario per la politica regionale, e di Ann Mettler, presidente della giuria del premio e direttore esecutivo del think tank Lisbon Council con sede a Bruxelles. I progetti scelti riguardano aree geografiche diverse, dalle Azzorre in Portogallo alla regione dell´Austria inferiore, e comprendono una serie di cooperazioni interregionali e transfrontaliere che coinvolgono fino a sei paesi europei, compresi la Norvegia e le isole Fær Øer. Per l´elenco completo dei finalisti, cliccare sul link in basso. Johannes Hahn, commissario per la politica regionale, ha dichiarato: "Questi finalisti sono un esempio delle sinergie possibili tra i diversi programmi dell´Ue e del sostegno offerto dalla politica regionale all´innovazione e allo sviluppo sostenibile nei diversi contesti regionali. Si tratta di progetti esemplari realizzati da città, regioni marittime, zone periferiche, ma anche da diverse regioni o paesi insieme. La varietà dei progetti testimonia che molte regioni stanno già pensando in termini della strategia Europa 2020 e stanno gettando le basi per investimenti intelligenti e ad alta efficienza energetica per i quali la politica regionale è uno dei principali dispositivi di attuazione". Le categorie tematiche dell´edizione 2011 del concorso Regiostars sono state scelte al fine di identificare progetti connessi alle principali priorità politiche della politica di coesione, alla luce della strategia Europa 2020 adottata dagli Stati membri. I finalisti si contendono cinque premi nelle tre categorie seguenti: Competitività economica- 1. Iniziative riguardanti reti e cluster a sostegno della crescita regionale e dell´accesso delle piccole e medie imprese (Pmi) ai mercati globali; 2. Anticipazione dei cambiamenti economici. Economia a basse emissioni di carbonio - 1. Promozione dell´energia sostenibile nelle città (categoria "Citystar"); 2. Progetti per un trasporto urbano integrato pulito (categoria "Citystar"). Informazione e comunicazione - 1. Foto promozionale di un progetto cofinanziato. Per la categoria tre è possibile votare on line fino al 16 aprile. I progetti sono esempi dei risultati che si stanno conseguendo, grazie agli investimenti dell´Ue, a vantaggio di tutta l´Europa: un centro di ricerca sul cancro fondato su un partenariato pubblico-privato; cluster tra università, enti regionali e aziende locali; un centro dove i giovani possono provare diverse professioni; una città con i teatri ad emissioni di carbonio ridotte; una regione che usa un nuovo tipo di "autobus a idrogeno"; progetti di ricerca sui voli spaziali commerciali, sulle biotecnologie e sui medicinali; metodi sostenibili di ristrutturazione degli immobili.  
   
   
UE, DIRETTIVA SERVIZI: IN UMBRIA SEMPLIFICAZIONE IMPLICA QUALIFICAZIONE ATTIVITÀ  
 
 Perugia, 28 marzo 2011 - "In Umbria, l´impegno alla semplificazione e alla ´efficientizzazione´ del sistema dei servizi implica una maggiore qualificazione delle attività, a garanzia del cittadino consumatore". Lo ha sottolineato il 24 marzo l´assessore regionale al Turismo e Commercio, Fabrizio Bracco, introducendo la tavola rotonda sulla "Direttiva Servizi per l´impresa umbra" con cui si è conclusa la giornata informativa a Palazzo Donini. "L´umbria - ha rimarcato - è stata una delle poche Regioni ad avere recepito la direttiva comunitaria, per favorire lo sviluppo dell´imprenditoria e dell´autoimprenditoria. Ma tempi più rapidi e iter meno complessi per l´avvio delle attività si associano a valutazioni e controlli che garantiscano l´utente dei servizi". "Nel settore del turismo - ha spiegato -, per rispondere alle esigenze di efficienza e rapidità, vengono facilitate le procedure autorizzative, affidandosi alla ´Dia´ prima e alla ´Scia´ oggi, ma allo stesso tempo, con il Piano strategico triennale, si estende l´uso della classificazione a tutte le strutture ricettive e si spinge sulla certificazione di qualità. Lo stesso principio - ha aggiunto - si è seguito nell´individuazione dei criteri per l´insediamento delle attività commerciali e dei pubblici esercizi, collegandolo a fattori territoriali, ambientali e di ordine pubblico, programmato in accordo con le comunità locali e gli operatori". "Con il disegno di legge sulla semplificazione, inoltre - ha detto ancora l´assessore Bracco - l´Umbria è la prima Regione che, con una legge organica, si propone di agevolare il più possibile lo sviluppo e la competitività del sistema Umbria, riducendo e razionalizzando gli adempimenti amministrativi e i costi a carico di imprese e cittadini, accrescendo la qualificazione dei servizi e la qualità della vita degli umbri". Durante l´incontro informativo, è stato presentato anche il portale realizzato dal Dipartimento delle Politiche comunitarie della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal "Formez", (www.Direttivaservizi.eu), che contiene documenti, normativa, informazioni sull´attuazione della Direttiva Servizi, con una piattaforma e-learning per la formazione del personale delle pubbliche amministrazioni.  
   
   
IL VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA ANTONIO TAJANI PARTECIPA AL VERTICE UA-UNIDO DEI MINISTRI DELL’INDUSTRIA DELL´AFRICA ALGERI, 30-31 MARZO 2011  
 
Bruxelles, 28 marzo 2011 - Il Vicepresidente Tajani si recherà in visita ufficiale ad Algeri il 29-30 marzo, in occasione dell’apertura della sessione plenaria del summit Unione Africana -Unido (l´Organizzazione per lo Sviluppo Industriale delle Nazioni Unite), a cui parteciperanno oltre 30 ministri dell’Industria africani. Tajani terrà diversi incontri bilaterali con le personalità presenti, a margine dei lavori del vertice, tra i quali quelli con i rappresentati dei Paesi del Nord Africa. In preparazione del summit, Tajani ha ricevuto a Bruxelles il Direttore Generale dell’Unido, Mr. Kandeh K. Yumkella. Nel corso dell’incontro è emerso un forte e ampio consenso sul fatto che le risorse naturali, le materie prime e la crescita demografica costituiscono sfide importanti, ma anche grandi opportunità, per il continente africano. Secondo le ultime cifre diffuse dal programma Un Habitat, la popolazione africana è destinata a raggiungere i due miliardi di persone, in prevalenza giovani, entro il 2030. Questo trend implica la necessità di investire in capitale umano e formazione professionale, anche per dare alle nuove generazioni prospettive concrete di avvenire e posti di lavoro. Un “nuovo benessere” derivante dall’utilizzo delle risorse naturali - come le materie prime e lo sfruttamento delle risorse petrolifere - può essere utilizzato in maniera intelligente per la promozione di uno sviluppo industriale sostenibile in Africa, ma anche per la diversificazione di diversi settori economici, anche tradizionali - tra cui l’agro-business - e per aumentare gli scambi di beni ad elevato valore aggiunto. Ue e Africa devono, dunque, rafforzare la propria cooperazione sui fronti dell’educazione, della formazione e del trasferimento del know-how industriale. Il Vicepresidente Tajani e il Direttore Generale dell’Unido hanno inoltre condiviso la necessità di puntare su una cooperazione sempre più stretta nei settori dell’energia, della crescita sostenibile e dell’esplorazione geologica, che aiuterà l’Africa a migliorare lo sfruttamento e l’impiego delle proprie risorse naturali. Ad Algeri, Tajani rinnoverà il proprio appello per “una nuova strategia industriale europea per l’Africa”, allo scopo di rafforzare l’impegno dell’Ue a favore dell’industria locale, delle Pmi e delle giovani generazioni per lo sviluppo di capacità di penetrare nei nuovi mercati ad alto valore aggiunto. Tajani ha quindi proposto a Yumkella di tenere una Conferenza di alto livello trilaterale Ue-ua-unido all’inizio del prossimo anno. Il Direttore Generale dell´Unido ha accolto la proposta, assicurando da parte sua il pieno sostegno dell’Unido per la possibile organizzazione e tenuta di tale evento.  
   
   
SLOVENIA, INFLAZIONE NULLA CON PREZZI AL CONSUMO STABILI  
 
Lubiana, 28 marzo 2011 - In febbraio i prezzi al consumo in Slovenia, rispetto al mese precedente, non hanno subito alcuna variazione. Il tasso d´inflazione è stato infatti pari allo 0,0 per cento, come reso pubblico dall´Ufficio di statistica sloveno. I fattori che hanno fatto diminuire l´inflazione sono principalmente due: la cultura (molto più basso è stato l´importo mensile per il canone televisivo) e la ricreazione (diminuzione dei prezzi per le attrezzature sportive). Per marzo sono previsti nuovi rincari e l´aumento dell´inflazione.  
   
   
FORMIGONI: GOLFARI MAESTRO DI REGIONALISMO A PALAZZO PIRELLI IL CONVEGNO DEDICATO ALL´EX PRESIDENTE DELLA LOMBARDIA  
 
 Milano, 28 marzo 2011 "La lezione di Cesare Golfari in tema di autonomia e regionalismo è ancora oggi preziosa per noi che ci avviamo a compiere quel percorso che uomini come lui hanno tracciato, con il coraggio delle idee e del pragmatismo, con la lungimiranza che nasce dall´osservazione della quotidianità". Con queste parole Roberto Formigoni ha voluto ricordare la figura dell´ex presidente della Regione Lombardia, Cesare Golfari, negli anni Settanta. Lo ha fatto nel corso di un convegno dal titolo "Ricordo di un politico educatore" organizzato il 26 marzo a Palazzo Pirelli dal Consiglio regionale e a cui sono stati invitati, tra gli altri, gli ex presidenti Piero Bassetti, Giuseppe Giovenzana e Bruno Tabacci. La Lezione Di Regionalismo - "Dobbiamo a uomini come Golfari - ha proseguito Formigoni - se la Lombardia oggi rappresenta anche un punto di riferimento per le trasformazioni politiche e istituzionali auspicate per tutto il paese. A uomini come lui dobbiamo la maturazione della nostra idea di federalismo, fondato sull´autonomia e sulla responsabilità, prima che su un nuovo meccanismo di distribuzione delle risorse: un federalismo fondato sull´opportunità di ridisegnare le competenze di servizio e di farvi fronte con risorse proprie". Il Grande Amministratore - "Cesare Golfari - ha sottolineato Formigoni - è stato un grande amministratore, amatissimo dai galbiatesi e dai lecchesi, per i quali fortemente volle la Provincia proprio per le sue competenze di primo cittadino. Tra i suoi primi meriti, mi piace ricordare l´insistenza sull´organizzazione dei servizi a livello intercomunale, tramite strumenti giuridici come i consorzi e le società pubbliche. Dall´osservatorio privilegiato della vita amministrativa egli ha potuto comprendere l´importanza di una autonomia locale più spinta". L´acquisto Di Palazzo Pirelli - Non è solo la lezione in materia di regionalismo e autonomia che Formigoni ha voluto ricordare a proposito di Golfari: "Per le istituzioni lombarde - ha detto - il 2011 è un anno davvero straordinario: abbiamo inaugurato, solo pochi giorni fa, il nuovo Palazzo di Governo della Regione, alla presenza del presidente della Repubblica. In questo stesso anno si compirà il trasferimento del Consiglio regionale lombardo in Palazzo Pirelli che dal 1978, proprio grazie all´iniziativa del presidente Golfari, è divenuto proprietà della Regione e suo stesso inconfondibile simbolo. Questo è un motivo di vicinanza e riconoscenza a Golfari che intuì l´importanza concreta ma anche simbolica di un unico palazzo per l´espletamento delle funzioni regionali, in un momento in cui la Lombardia muoveva i primi passi come autonomia locale, a pochi anni dall´approvazione dello Statuto del 1971". La stessa intuizione - ha proseguito Formigoni - "ci ha guidati a volere fortemente Palazzo Lombardia, con la cui edificazione abbiamo voluto rilanciare anche simbolicamente la fisionomia e il compito delle istituzioni come dialogo con la società e i cittadini". L´alta Missione Della Politica - L´eredità di Golfari, infine, supera la Lombardia. E non solo perché da senatore promosse l´urgenza di una nuova consapevolezza sui temi della salvaguardia ambientale alla guida della Commissione Ambiente di Palazzo Madama, ma anche perché, dedicandovi in maniera totale, "ha testimoniato l´alta missione della politica. Le associazioni politiche e le istituzioni dovevano, secondo lui, soddisfare i bisogni e i diritti essenziali dei gruppi e degli individui, pena lo scoppiare di crisi incontrollabili. Noi partiamo dalla sua lezione e la ampliamo, lanciando la sfida di una politica capace di pensare a un nuovo modo di fare governo, a una governance completamente nuova e adeguata alla domanda di democrazia, un sistema a rete in cui tutti i livelli di governo concorrono a formulare, a proporre, ad attuare le politiche e a verificarne i risultati".  
   
   
ITALIA A CHE PUNTO E’ LA CRISI  
 
Milano, 28 marzo 2011 - Anche se la fase acuta della crisi (o, perlomeno, l’acme della sua narrazione mediale) sembra essere superata, la ripresa italiana sul piano economico e dei consumi resta incerta: la crescita rimane debole (+1.1% di andamento tendenziale del Prodotto Interno Lordo nel 2010, dopo due anni di recessione, con una previsione allo 0.9% per il 2011 e all’1.1% per il 2012) (Banca d’Italia). Un aumento - inferiore a quella delle altre economie avanzate - che alla fine del 2012 avrà permesso di recuperare solamente la metà della perdita accumulata nel periodo 2008- 2009. Una crescita, tra l’altro, guidata soprattutto dalle esportazioni e quindi poco supportata dagli andamenti della domanda interna: i consumi interni delle famiglie sono infatti cresciuti nel 2010 solamente dello 0.4% rispetto all’anno precedente, con una previsione dello 0.8% sia per il 2011 che per il 2012. Questi valori trovano conferma anche nella percezione dei consumatori: solamente l’1% dei cittadini ritiene che siamo usciti o stiamo uscendo dalla crisi, mentre circa il 30% pensa che la ripresa si avrà nel prossimo biennio. Per oltre due terzi della popolazione, le prospettive di ripresa economica restano perciò vaghe, dubbie o decisamente spostate di là nel tempo (Monitor sui Climi Sociali e di Consumo Gfk Eurisko). Per evitare equivoci e pericolose miopìe, è importante però ricordare che la crisi del passato biennio è stata – nel nostro Paese - solo il terminale di un intero decennio di declino economico. Declino segnato da una crescita economica quasi impercettibile (+1.5% l’incremento complessivo del Pil tra il 2000 e il 2009, contro una media della zona Euro di quasi il 10%), da un costante indebolirsi del potere d’acquisto (dal +18% del 2000 al -2/-3% di oggi rispetto ai valori medi Ue) e da livelli di consumo delle famiglie sostanzialmente stagnanti (+3.7% dal 2000 al 2009, un terzo della media della zona Euro) Anche se il periodo 2008-2009 ha rappresentato il nadir di questo progressivo declino, la crisi ha dunque solo accentuato i problemi strutturali e di lungo corso di cui soffre l’Italia: bassa crescita dell’economia, livelli inadeguati delle retribuzioni, stasi dei consumi, che sono andati a intrecciarsi ad altri storici deficit socioeconomici (elevato debito pubblico, bassi investimenti per la ricerca, profondi squilibri territoriali nella domanda, debole presenza femminile sul lavoro ecc.). Le difficoltà del Paese – e le sue eventuali prospettive di ripresa – vanno perciò contestualizzate in un’ottica temporale diversa e di più lungo corso: non è un caso che il tema delle aspettative decrescenti, del declino, della paura del futuro, rappresenti da ormai un decennio un tema centrale nel vissuto degli Italiani. Ed è del resto emblematico, a testimoniare la portata di questa crisi di fiducia/opportunità a doppia entrata (da parte degli Italiani ma anche delle componenti straniere più dinamiche e qualificate) come l’Italia presenti un saldo di brain drain (partenze e arrivi di lavoratori scolarizzati e qualificati) tra i più negativi delle nazioni ad economia avanzata. Il Quadro Occupazionale E Le Nuove Classi Popolari - In questo contesto, il tema dell’occupazione è evidentemente centrale: nel 2010 il tasso di disoccupazione in Italia è salito all’8.7% (con un picco vicino al 30% nelle fasce giovanili), il livello più alto dal 2001. Se si includono anche le ore di cassa integrazione e la quota di lavoratori scoraggiati (coloro che hanno smesso di cercare lavoro, perché convinti di non trovarlo) il valore sfiora però l’11%. A questo fenomeno si aggiunge il costante deperimento nella composizione e nella “qualità” del mercato del lavoro, con la crescita di contratti a termine e lavori “precari”, dequalificati e a bassa remunerazione, soprattutto tra i giovani. Si tratta nel complesso di un primo, importante macrofattore che deprime, almeno in parte, perimetro e contenuti della domanda aggregata di consumi privati. Ma il problema dei redditi è di ordine più generale: il rialzo dei costi di servizi primari (in particolare abitazione, energia e trasporti), l’indebolimento dei sistemi di welfare che ha spostato sul mercato alcuni servizi prima garantiti, l’aumento dei prezzi dopo l’introduzione dell’Euro quasi dieci anni fa, hanno ridotto il potere d’acquisto soprattutto delle famiglie con redditi da lavoro dipendente e da trasferimento. Così, alla creazione di una nuova classe di lavoratori “deboli” (precari/in mobilità/sottopagati ma anche salariati, stipendiati e pensionati a basso reddito) ha corrisposto la progressiva espansione di una robusta classe di consumatori “leggeri” a cui le politiche del reddito non hanno saputo nel tempo dare risposta e garantire sostegno. Questo fenomeno ha perciò contribuito ad accentuare le già forti sperequazioni del Paese (l’Italia ha il sesto maggior indice di ineguaglianza economica tra i Paesi Oecd), rafforzando una polarizzazione economica che deprime i consumi ad un estremo, senza essere in grado di rilanciare gli investimenti e il lavoro sul versante opposto (almeno da noi, dove la ricchezza di rado genera investimenti produttivi e più spesso si trasforma in fattore di rendita). Gli Anticorpi Alla Crisi Del Sistema Italia - Certamente, ad attenuare gli effetti della crisi economica sul fronte dei consumi hanno contribuito alcuni fattori: il basso livello di indebitamento privato e l’elevata patrimonializzazione/ ricchezza complessiva familiare; la funzione di ammortizzatore svolta dalle famiglie in chiave di welfare (accudimento ai bambini, assistenza agli anziani, cura della casa); la capacità da parte dei consumatori di adattare i propri repertori di risposta, mettendo a punto nuove strategie d’acquisto (più ricorso a sconti e promozioni, dilazioni degli acquisti importanti, fungibilità di marca, nomadismo tra i punti retail ecc.); la crescita di forme distributive, a costi contenuti, alternative ai canali tradizionali (spacci, outlet, vendite dirette, gruppi d’acquisto, acquisti on-line…); ma anche, indubbiamente, la presenza di una vera e propria “doppia contabilità nazionale”, con un’economia sommersa che le più recenti stime danno al 17-18% del Pil e che finisce inevitabilmente per alimentare una robusta area di consumi, a dispetto delle cifre ufficiali relative a reddito e ricchezza. Le Prospettive E Una Strada Obbligata - Ma è evidente che, al netto di questa relativa “tenuta” (spesso comunque sovrastimata), disoccupazione, sottoccupazione, perdita di potere d’acquisto, sommati a un crescente disequilibrio della domanda hanno fortemente penalizzato, in particolare nell’ultimo triennio, i comportamenti e le prospettive di consumo degli italiani. Considerando anche il costante declino del tasso di risparmio che interessa da anni il Paese e lo ha ridotto a termini ormai difficilmente comprimibili (24% di risparmio netto nel 1988, 12% nel 1998, 8% nel 2008) diventa a questo punto difficile ipotizzare una ripresa della domanda significativa e ben distribuita, in assenza di correttivi strutturali profondi. Eppure, è ormai evidente come solo affrontando e cercando di attenuare questi problemi di fondo – migliorando i tassi di occupazione, giovanili ma anche femminili (ad esempio, attraverso la costruzione di una filiera produttiva nuova, ispirata ai temi dell’innovazione e della sostenibilità); contenendo le forme di precarizzazione occupazionale; ridefinendo le politiche di sostegno al reddito; riducendo le forme più vistose, spesso di origine finanziaria, di discrepanza economica (sia in chiave assoluta che territoriale); in definitiva, rigenerando e rifondando le premesse del binomio produzione/consumo – che potranno porsi le condizioni per una rivitalizzazione solida e non effimera della situazione economica del Paese. È un compito gravoso e complesso, a cui in questo momento l’azione politico-economica, per diverse ragioni, non sembra in grado di dare risposta. Ma è una strada obbligata, che non può conoscere, questa volta, deroghe o compromessi: in assenza di questi cambiamenti profondi, nei prossimi anni potremo assistere solamente ad aggiustamenti parziali, insoddisfacenti e strutturalmente volatili della domanda interna, non certo al rilancio che gran parte di consumatori e imprese oggi auspicano.  
   
   
´NDRANGHETA. FORMIGONI: VENDOLA STRAVOLGE LA REALTÀ PAROLE MISERABILI. LOMBARDIA MODELLO DI CONTRASTO AL CRIMINE  
 
 Milano, 28 marzo 2011- ´Confermo: sono parole miserabili, perché la verità è esattamente l´opposto. Noi siamo la regione che è più sotto attacco di mafia, ´ndrangheta e criminalità organizzata, che di certo non sono nate nel nostro territorio, ma che sono venute a minare il lavoro delle nostre aziende, dei nostri cittadini e ad insidiare le nostre istituzioni, altro che Lombardia regione più mafiosa d´Italia!´. E´ quanto dichiarato il 25 marzo il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in replica alle accuse mosse da Nichi Vendola. ´Regione Lombardia - prosegue Formigoni - ha messo in atto una serie di provvedimenti (e presto sarà approvato anche un codice etico degli appalti), che propri ieri, nel suo intervento inaugurale alla Corte dei Conti lombarda, il presidente nazionale, Luigi Giampaolino, ha voluto lodare, affermando che la Lombardia è una realtà che tutte le regioni dovrebbero prendere ad esempio per il lavoro che viene svolto di contrasto alla corruzione, alla concussione e alla criminalità organizzata´. ´Vendola - sono ancora parole di Formigoni - stravolge la realtà e per questo si merita una risposta chiara: mafia e ´ndrangheta non sono nate qui. È solo in cerca di visibilità a livello nazionale, non per nulla proprio ieri ha approvato con tutti i governatori il federalismo fiscale, per poi uscire e affrettarsi a dire ai giornalisti il contrario, manifestando una patente contraddizione nei suoi comportamenti´.  
   
   
FORMIGONI ANNUNCIA CODICE ETICO PER GLI APPALTI IL PRESIDENTE ILLUSTRA LE MISURE ANTI-CRIMINE DELLA REGIONE APPELLO A CITTADINI E IMPRESE: DENUNCIATE I RICATTI MAFIOSI  
 
Milano, 25 marzo 2011 - ´Dobbiamo stare al fianco dei nostri cittadini e imprenditori, perché abbiano il coraggio di denunciare ove venissero fatti oggetto di attenzioni sbagliate. È giusto dire ai cittadini che, se sono ricattati dalla mafia, devono denunciarlo: aiuteranno loro stessi e le istituzioni a contrastare la criminalità´. È questo l´invito lanciato dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni alla cerimonia d´inaugurazione dell´anno giudiziario della Corte dei Conti in Lombardia. Una Regione - ha sottolineato il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino - particolarmente attiva nelle azioni di controllo e di contrasto all´illegalità. Tutela Della Legalità - ´Con la Corte dei Conti abbiamo avviato una collaborazione forte e quotidiana, mettendo in atto, al nostro interno, dei meccanismi di controllo´ ha sottolineato Formigoni. Un fronte di grande impegno della Regione è quello del contrasto a tutte le forme di infiltrazione e penetrazione della criminalità organizzata nei gangli vitali della nostra società: ´Già da qualche anno - ha precisato il presidente - Regione Lombardia e le sue società partecipate hanno adottato efficaci misure preventive di contrasto alle infiltrazioni mafiose negli appalti, come alcuni specifici Protocolli per la tutela della legalità sottoscritti con le Prefetture e le rappresentanze del settore edile nel campo degli appalti di lavori pubblici. Si tratta di accordi che impongono ai contraenti obblighi più severi di quelli già previsti dalla normativa di settore, quali i doveri di vigilanza sui cantieri e di controllo sulle imprese e l´inserimento, nei bandi di gara e nei contratti, di clausole che talvolta impongono anche l´esclusione dalle gare o la risoluzione del contratto´. Tra le nuove iniziative contro la criminalità organizzata c´è la legge regionale 2/2011 ´che dispone una serie di attività orientate all´educazione alla legalità, ad esempio per il sostegno a progetti da svolgere nelle scuole e per la formazione di operatori degli enti locali´ Codice Etico Degli Appalti - Per far fronte all´aumento della corruzione e della concussione - ha annunciato Formigoni - ´è quasi ultimata la predisposizione di un codice etico degli appalti regionali: avrà il compito di regolare i comportamenti delle imprese concorrenti e aggiudicatarie degli appalti di lavori, servizi e forniture indetti da Regione Lombardia e dagli enti e società del Sistema Regionale e costituirà parte integrante di tutti i contratti stipulati´. Con questo codice le stazioni appaltanti e i loro appaltatori si assumeranno la reciproca obbligazione di conformare i propri comportamenti ai principi di lealtà, trasparenza e correttezza, mentre le imprese appaltatrici si impegneranno espressamente ad alcuni comportamenti in chiave anticorruzione, la cui inosservanza sarà sanzionata con la risoluzione di diritto del contratto e con l´esclusione del concorrente dalle gare per un periodo variabile relazionato alla gravità del fatto. Vigilanza Sull´attività Amministrativa - Regione Lombardia è impegnata anche nell´azione di vigilanza e controllo interni sull´attività amministrativa, con l´obiettivo di verificare i procedimenti sotto ogni aspetto, di regolarità, gestionale e finanziario. Accanto a questo tipo di controllo con la nuova legislatura - ha spiegato Formigoni - ´abbiamo inteso anche rafforzare gli strumenti e le metodologie di valutazione dell´efficacia delle politiche regionali. L´amministrazione ha riformato l´impianto dei controlli interni, con la costituzione di una unità organizzativa denominata ´Sistema dei controlli e coordinamento organismi indipendenti´. Questa articolazione, posta alle dirette dipendenze della Presidenza della Giunta, svolge l´attività di audit nei confronti sia dell´ente che degli enti e delle società del Sistema regionale, con lo scopo di verificare i processi, prevenire i rischi e adottare i necessari interventi correttivi´. Inoltre, è stato confermato e rinnovato il Comitato dei controlli, composto prevalentemente da soggetti esterni, quale organo di cui si avvalgono il presidente della Giunta e gli assessori in un´ottica di continuo miglioramento dell´azione amministrativa. Infine, per elevare la qualità del sistema regionale nell´ambito sanitario, ´con una recente legge regionale abbiamo disposto per ogni azienda sanitaria, a ulteriore garanzia della trasparenza dell´operato delle aziende, l´obbligo dell´adozione di un codice etico-comportamentale e della costituzione di appositi organi di vigilanza preposti a verificarne la corretta applicazione´.  
   
   
LOMBARDIA/BRASILE.FORMIGONI E CAMPOS: AVVIAMO COOPERAZIONE  
 
Milano, 25 marzo 2011 - Lo stato più dinamico del Brasile vuole incrementare i rapporti con la Regione più operosa d´Italia. E´ quanto è emerso il 24 marzo dall´incontro fra il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ed Eduardo Henrique Accioly Campos, governatore dello stato di Pernambuco (Brasile), seconda economia del Nord-est brasiliano, il cui tasso di sviluppo si è attestato negli ultimi anni intorno al 10 per cento annuo. ´Il governatore Accioly Campos - ha dichiarato Formigoni - ci ha chiesto di avviare accordi economici, ma anche di carattere scientifico e culturale con la loro regione, e la cosa non può che trovarci favorevoli´. Il presidente ha infatti ricordato la lunga amicizia che da tempo lega l´Italia e il Brasile, sottolineando come, in particolare fra Lombardia e Pernambuco, sia possibile avviare quindi una collaborazione in alcuni settori strategici. Per definire queste intese il governatore del Pernambuco ha invitato il presidente Formigoni a visitare la sua regione. ´Stiamo lavorando - è stata la risposta di Formigoni - per organizzare una missione imprenditoriale nei prossimi mesi. Il successo per la crescita dello stato di Pernambuco e di tutto il Brasile è di importanza straordinaria, ci fa piacere rinsaldare questi rapporti, valuteremo anche altri ambiti su cui impostare una futura collaborazione´. Formigoni ha inoltre sottolineato come l´invito del governatore Eduardo Henrique Campos Accioly a visitare il proprio stato possa trasformarsi in un´occasione per approfondire la conoscenza di altre realtà brasiliane.  
   
   
FVG/ROMANIA: TONDO E DE ANNA IN VISITA AL PARLAMENTO RUMENO  
 
Bucarest, 28 marzo 2011- - Le Regioni possono giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo dei rapporti tra Italia a Romania, proprio perché vicine al territorio e orientate a gestire progetti concreti. Lo ha sottolineato il presidente della Regione Renzo Tondo che, assieme all´assessore alle Relazioni internazionali Elio De Anna, ha incontrato il 24 marzo a Bucarest, nella sede del Parlamento, il senatore Marius Sorin-ovidiu Bota, presidente del Gruppo parlamentare di Amicizia Italia-romania. All´incontro era presente anche l´ambasciatore d´Italia a Bucarest, Mario Cospito, che ha accompagnato la delegazione regionale in tutti gli appuntamenti inseriti nella missione di tre giorni del sistema regionale in Romania. Sin dal 1991, ha ricordato Tondo, il Parlamento italiano ha assegnato al Friuli Venezia Giulia, con la legge sulle aree di confine, un ruolo di accompagnamento delle imprese e del sistema economico nell´Est europeo, con strumenti quali Informest e Finest. Il Friuli Venezia Giulia, pur essendo una regione piccola, ha tre caratteristiche estremamente interessanti - secondo il presidente Tondo - per un Paese come la Romania: ha una favorevole posizione geografica, uno statuto di autonomia speciale e un´economia basata su imprese dinamiche e orientate all´internazionalizzione, che guardano con particolare attenzione proprio ai rapporti con i mercati dell´Europa orientale. Il senatore Bota ha condiviso la visione pragmatica di Tondo, sottolineando come i rapporti con l´Italia siano favoriti dalla radici comuni neolatine della lingua e dai continui contatti fra le popolazioni. La Romania è stata uno dei principali Paesi dell´emigrazione friulana, soprattutto tra la fine dell´800 e la Prima guerra mondiale, una tradizione che continua oggi con la presenza di numerosi imprenditori. D´altra parte risiedono attualmente in Friuli Venezia, per ragioni di lavoro, circa 18 mila cittadini romeni, che - ha detto il presidente - danno con il loro impegno un contributo importante all´economia regionale. La presenza di una consistente comunità romena ha indotto il ministero degli Esteri ad aprire di recente, nel 2009, una propria sede consolare a Trieste.  
   
   
FVG/ROMANIA: TONDO, FIRMATA INTESA CON CONTEA ALBA IULIA  
 
Alba Iulia, 28 marzo 2011- Il Friuli Venezia Giulia e la Contea di Alba, in Romania, intendono rafforzare il reciproco impegno di collaborazione, sulla base dell´Intesa stipulata a Udine nel 2007, con particolare riferimento ai programmi comunitari, al turismo e alla cultura. È questo l´impegno sottoscritto il 25 marzo nel capoluogo Alba Iulia dal presidente della Regione Renzo Tondo e dal presidente della Contea Ion Dumitrel. Tondo ha sottolineato come i rapporti reciproci siano favoriti dalle comuni radici latine, dalla presenza nella Contea di 7-8 mila discendenti di friulani che sono qui emigrati a fine ´800 e, oggi, di numerosi imprenditori del Friuli Venezia Giulia. ´´Ci sono tutte le premesse - ha detto - per poter continuare proficuamente su questa strada´´. All´incontro erano presenti anche il console generale d´Italia a Timisoara Stefano Mistretta, e il console generale di Romania a Trieste Radu Dobre. Tondo ha anche incontrato in Municipio il sindaco della città ed è stato quindi accompagnato in visita al centro storico, all´antica fortezza di Alba Iulia, dove sono in corso importanti lavori di riqualificazione finanziati dall´Unione europea. Nel documento sottoscritto oggi si sottolinea l´importanza delle azioni comuni per l´impiego dei fondi strutturali dell´Unione europea e delle iniziative per lo sviluppo del turismo montano, un settore per il quale saranno coinvolti gli Enti di promozione sia della montagna del Friuli Venezia Giulia, sia di quella della Contea romena. Nel campo della cultura, si punta a realizzare attività comuni e a condividere metodologie e risultati tra il Museo nazionale dell´Unione di Alba Iulia, che la delegazione guidata da Tondo ha avuto modo oggi di visitare, e alcune istituzioni regionali: il Centro di catalogazione e restauro della Regione, l´Azienda speciale di Villa Manin, la Fondazione Aquileia e la Scuola mosaicisti del Friuli di Spilimbergo. Friuli Venezia Giulia e Alba si impegnano anche a portare a compimento il progetto turistico Act (Azioni di Cooperazione Territoriale), cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo sulla base dell´Intesa del 2007. Il progetto, che ha come partner Informest, ha l´obiettivo di promuovere il modello, già sperimentato con successo in regione, dell´albergo diffuso. L´azione di Informest ha permesso, attorno a questo progetto, di accrescere le capacità amministrative e di impiego delle risorse dell´Unione europea da parte dei partner locali: sono state in particolare promosse azioni di concertazione tra gli Enti locali e i privati, organizzati programmi di formazione, messi a punto uno studio di fattibilità e un progetto pilota. La Contea di Alba è l´area della Romania che è in grado di attirare la maggior parte degli investimenti esteri, seconda solo alla municipalità della capitale Bucarest. La Contea si trova al centro della Romania, in Transilvania, e ha una popolazione di 383mila abitanti, formata non solo da rumeni ma anche da ungheresi e tedeschi. La Contea è ricca di risorse naturali (foreste, miniere, marmo) e, sin dagli anni ´90, conta una forte presenza di imprese italiane. Nel capoluogo Alba Iulia è operativo un parco industriale di 62 ettari, offerti a prezzo agevolato alle imprese che investono almeno 1,5 milioni di euro. La composizione merceologica dei flussi in entrata della Contea di Alba si integra bene con la struttura industriale e commerciale del Friuli Venezia Giulia.  
   
   
FVG: CIRIANI INCONTRA AMBASCIATORE DI FINLANDIA  
 
Trieste, 28 marzo 2011 - Il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia Luca Ciriani ha ricevuto il 25 marzo a Trieste l´ambasciatore di Finlandia in Italia Petri Tuomi-nikula, che in questi giorni è in visita in regione. L´ambasciatore, accompagnato dal console onorario Guido Valenzin, ha espresso l´interesse finlandese a sviluppare i contatti e la collaborazione con imprese ed enti del Friuli Venezia Giulia. Il vicepresidente Ciriani ha completato la panoramica sulla realtà regionale illustrando anche l´offerta turistica di un´area che, nel raggio di pochi chilometri, permette l´incontro con tre grandi culture europee. I turisti finlandesi che vengono in Italia, ha commentato l´ambasciatore, hanno uno spiccato interesse culturale e questo può trovare risposte attraenti anche in questa parte del Paese.  
   
   
FVG/ROMANIA: DEFINITA AGENDA DI LAVORO SU PROGETTI COMUNI  
 
 Bucarest, 28 marzo 2011 - Friuli Venezia Giulia e Repubblica di Romania concordano su una serie di temi attorno ai quali sviluppare iniziative congiunte, dall´industria alla sanità fino agli scambi culturali. È questo il risultato della tavola rotonda promossa il 24 marzo a Bucarest, nella sede del ministero dell´Economia romeno, nell´ambito della missione economico-istituzionale guidata dal presidente della Regione Renzo Tondo. Alla tavola rotonda, assieme all´assessore alle Relazioni internazionali Elio De Anna, hanno partecipato l´ambasciatore d´Italia a Bucarest Mario Cospito e rappresentanti del sistema Friuli Venezia Giulia: Informest, Finest, Camere di commercio, numerosi imprenditori italiani e romeni. La riunione ha permesso di esplorare concrete opportunità di collaborazione e concordare, sui singoli temi, tavoli di lavoro specifici, di definire insomma un´agenda di lavoro comune da sviluppare nei prossimi mesi. "Siamo qui in Romania - ha detto Tondo nel suo intervento introduttivo - per confermare l´attenzione del Governo regionale per il sistema delle nostre imprese. Bisogna superare la logica della semplice delocalizzazione, per individuare invece percorsi di sviluppo congiunto". "Numerose imprese regionali - ha spiegato il presidente della Regione - proprio grazie ai processi di internazionalizzazione in Romania hanno potuto consolidare e sviluppare la loro presenza in regione. Queste imprese, attraverso l´integrazione con le loro unità produttive all´estero, hanno saputo oggi meglio affrontare la crisi e garantire l´occupazione in Friuli Venezia Giulia". Numerosi sono i campi di interesse comune, individuati oggi a Bucarest nel corso della tavola rotonda: agricoltura e sviluppo rurale, economia, trasporti e infrastrutture, ricerca e formazione, sistema socio sanitario, sviluppo regionale e turismo, cultura. Nel campo dell´agricoltura, sono stati presi in considerazione gli scambi commerciali ma anche gli strumenti di programmazione, l´innovazione, la certificazione dei prodotti e i modelli operativi per migliorare le colture dal punto di vista della salute. Nel settore economico, le azioni di interesse comune non sono legate soltanto ai settori tradizionali, come il manifatturiero e la filiera del legno, ma anche alle energie rinnovabili, alla ricerca e all´innovazione, all´alta tecnologia e ai servizi. Opportunità ci sono anche nel campo dei trasporti: logistica, sviluppo di collegamenti ferroviari e aerei con l´aeroporto regionale, ma anche investimenti nel miglioramento e potenziamento della rete stradale romena. Un capitolo specifico è stato dedicato alla ricerca e formazione (collegamenti fra enti di ricerca, mobilità del capitale umano qualificato) e al sistema socio sanitario, soprattutto per quanto riguarda lo scambio di esperienze e la collaborazione fra ospedali e operatori sanitari, con particolare attenzione ai settori materno-infantile e della salute mentale. Proprio su questi temi si sono svolti questa mattina due incontri della delegazione regionale, prima con Dragos Ciuparu, sottosegretario di Stato del ministero dell´Educazione Ricerca Gioventù e Sport con delega all´Autorità Nazionale per la Ricerca Scientifica, e poi con Cristina Racoceanu, direttore della direzione medica degli Ospedali di Bucarest. Friuli Venezia Giulia e Romania intendono inoltre collaborare anche nel campo dello sviluppo regionale (sussidiarietà, miglioramento dei sistemi amministrativi) e nel turismo, sia quello tradizionale (estivo e invernale) sia nella promozione delle città d´arte, dell´agriturismo e dell´albergo diffuso, così come nelle riconversione dei siti militari dismessi. Per quanto riguarda infine la cultura sono stati indicati, tra l´altro, la valorizzazione dei siti archeologici e dei centri della cristianità, la collaborazione con Villa Manin di Passariano, con il Centro di catalogazione e restauro della Regione e con la Scuola mosaicisti di Spilimbergo.  
   
   
VENDOLA INCONTRA DELEGAZIONE DEL GUANGDONG, "CON LA CINA RELAZIONI STRATEGICHE"  
 
Bari, 28 marzo 2011 - “Si tratta di relazioni che per la Cina, per l’Italia, per il Guangdong e per la Puglia hanno un carattere sempre più strategico. Abbiamo problemi analoghi da affrontare, drammi analoghi da fronteggiare, opportunità e chance analoghe da sfruttare. Nella collaborazione e nella cooperazione ognuno può fare meglio la propria parte”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, il 24 marzo, a margine dell’incontro con la delegazione della Provincia del Guangdong. “Abbiamo avuto il piacere - ha proseguito Vendola - di ricevere un’importante delegazione del Guangdong, la provincia più industrializzata e più ricca della Cina. Siamo impegnati in un lavoro di cooperazione che ci porterà a breve a firmare un importante protocollo d’intesa”. “Giacché a giugno – ha continuato Vendola – è prevista una visita in Italia da parte del Segretario Generale del Partito Comunista del Guangdong Wang Yang, una delle figure di spicco della Cina attuale, noi abbiamo chiesto di poter ricevere qui in Puglia la delegazione e in quell’occasione sottoscrivere un Protocollo d’Intesa e Collaborazione tra la Regione Puglia e la Provincia del Guangdong”. Ricordiamo che la Regione Puglia ha sottoscritto una Dichiarazione d’Intenti con la Provincia del Guangdong il 30 giugno scorso, finalizzata all’avvio di un vero e proprio rapporto di partenariato e collaborazione tra i due territori, soprattutto nel campo della Green Economy. La delegazione che ha incontrato oggi il Presidente Vendola era composta da Su Caifang, Vice Direttore Generale del Dipartimento degli Affari Esteri di Guangdong, Cang Fei, Direttore del Dipartimento degli Affari Esteri di Guangdong, Ni Jianfeng, Funzionario del Dipartimento degli Affari Esteri di Guangdong e da Chen Shuyao, Funzionario del Dipartimento degli Affari Esteri di Guangdong. Dopo l’incontro con Vendola la delegazione cinese ha partecipato ad un breve workshop presso la Fiera del Levante per la presentazione del Progetto di partenariato Italia-cina nel campo delle energie rinnovabili e della protezione ambientale, “Regional New Energy & Environmental Links – Renewal” (a cura dell’Arti - Agenzia regionale per la Tecnologia e l’Innovazione) e per la presentazione del settore della Green Economy in Puglia (con approfondimento delle opportunità di partenariato/investimento con la partecipazione dei Distretti produttivi dell’Ambiente, dell’energia rinnovabile e dell’edilizia sostenibile, che rappresentano imprese, università e centri di ricerca).  
   
   
TOSCANA: ROSSI E L’AMBASCIATORE DELLA COREA DEL SUD SU ECONOMIA, ALTA TECNOLOGIA E PORTO DI LIVORNO  
 
Firenze, 25 marzo 2011 – Economia, ricerca e alta tecnologia, infrastrutture: questi i temi affrontati nell’incontro tenutosi il 25 marzo a palazzo Strozzi Sacrati fra il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi e l’ambasciatore della Corea del Sud, Kim Young Seok. Un incontro suggellato da Rossi con la frase “Abbiamo molte cose da fare insieme” e la messa in cantiere di un prossimo calendario di incontri in Toscana per l’ambasciatore Coreano. Tre le tappe principali: Firenze con un incontro fra l’ambasciatore e gli industriali, Pisa con la visita all’Università e alla Scuola Superiore Sant’anna, Livorno con la visita al porto e alle sue infrastrutture. A proposito del porto di Livorno il presidente Rossi ha sottolineato la sua posizione strategica che lo candida come la “Rotterdam del Mediterraneo” e ne ha illustrato le potenzialità (grande entroterra e raccordo con le ferrovie per il trasporto merci) come nodo per i container. “Una serie di qualità – ha ribadito il presidente della Toscana- che ci rendono molto ottimisti sugli sviluppi futuri del Porto di Livorno anche a fronte di studi Ue che indicano come ormai esaurite le potenzialità dei grandi porti del Nord Europa che risultano saturi”. Per quanto riguarda l’alta tecnologia e la robotica il presidente Rossi ha sottolineato i risultati di primo piano, a livello internazionale, ottenuti dall’Università di Pisa e dalla Scuola superiore Sant’anna invitando l’ambasciatore a favorire rapporti con le aziende coreane che intendono investire nel settore. “Vogliamo attrarre investimenti – ha dichiarato Rossi – particolarmente in questi settori, perchè l’alta tecnologia deve crescere di più nella nostra regione.” Da parte coreana è stata espressa la massima disponibilità “ a fare da ponte” e al contempo l’ambasciatore ha avanzato la richiesta di un incontro con gli industriali toscani ai quali illustrare le possibilità di interscambio con il suo Paese. Ciò anche in vista di due inziative cui sta lavorando la Corea e il Governo Italiano. La prima sarà una visita che si terrà nel prossimo autunno in Corea a cui parteciperanno un centinaio di imprese italiane, fra le quali – come ha assicurato l’ambasciatore – sarà nutrita la rappresentanza toscana. La seconda un Expò sul tema “Abitare le coste e gli oceani” che si terrà in Corea nel 2012 al quale l’Italia parteciperà con un suo padiglione, all’interno del quale ci sarà uno spazio anche per la Toscana. Da parte coreana è stato inoltre segnalato l’interesse delle aziende della moda a visitare aziende toscane, mentre sul mercato Coreano l’ambasciatore ha detto che “vanno molto di moda i prodotti dell’agroalimentare Toscano. Su tutti il vino di qualità.” “La Toscana- ha concluso – nella mente dei coreani è la regione simbolo e rappresenta la firma dell’Italia”.  
   
   
CRISI LIBICA. ZAIA: SÌ AI PROFUGHI, NO AI CLANDESTINI  
 
Resana (Treviso), 28 marzo 2011 - “Non facciamo confusione. I tunisini in scarpe da tennis, con magliette griffate, giubottini di pelle e cellulare che stanno sbarcando a Lampedusa non sono profughi dalla Libia”. Lo ha ribadito il 25 marzo il presidente del Veneto Luca Zaia, intervenendo nel corso della cerimonia inaugurale del completamento della Nuova Strada del Santo tra Castelfranco e Padova. “Mi fa anche specie – ha aggiunto – che arrivino uomini giovani, tra i 25 e 35 anni: dove sono le donne, i bambini, gli anziani?. Il ministro Roberto Maroni ha fatto una cosa ovvia: vuole essere preparato ad un’eventuale emergenza. La crisi e gli eventi bellici in Libia – ha detto Zaia – possono portare ad una fuga di civili: questi sono profughi, e come tali avranno diritto all’asilo politico. Ma in Tunisia è tornata la normalità e tutte le aziende hanno ripreso a lavorare, comprese quelle italiane e venete. Proprio stamane un nostro imprenditore mi ha scritto da laggiù che questi partono perchè convinti che i 2 mila euro che pagano per la traversata si possano guadagnare rapidamente qui da noi. In Veneto però abbiamo 130 mila disoccupati: prima troviamo lavoro a loro”. “I prossimi mesi saranno di riflessioni su questo tema. I giornali saranno pieni di polemiche. In Veneto sappiamo cosa sono volontariato e solidarietà: un cittadino su cinque è direttamente impegnato su questo fronte. E noi sappiamo anche bene cosa significa emigrazione: ci sono più veneti nel resto del mondo che nella nostra regione. Il punto è che chi vuole venire qua deve lavorare, comportarsi beni e rispettare la legge. I barconi che stanno arrivando non c’entrano nulla con la Libia – ha concluso Zaia – e quelli che arrivano sono clandestini, che vanno identificati e rimandati a casa”.  
   
   
FEDERALISMO, FORMIGONI: BENE, RECEPITA PROPOSTA LOMBARDA  
 
Milano, 25 marzo 2011- ´Oggi si è completato un lungo iter con un accordo finalmente raggiunto, ora se ne apre un altro per la realizzazione completa del federalismo fiscale. Sono molto soddisfatto, in particolare perché l´accordo raggiunto si basa sulla proposta che da tempo era stata avanzata da Regione Lombardia e ringrazio in particolare l´assessore Romano Colozzi per il bel lavoro svolto´. Lo ha dichiarato, il 24 marzo, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni in relazione all´approvazione, in Commissione bicamerale, del decreto legislativo sul fisco regionale.  
   
   
FEDERALISMO REGIONALE. ZAIA: “L’ACCORDO RAGGIUNTO PREMIA L’IMPEGNO DELLE REGIONI E LA SERIETA’ DEL GOVERNO”  
 
Venezia, 28 marzo 2011 - “Alla fine l’impegno delle Regioni è stato premiato e nel Governo abbiamo trovato un interlocutore responsabile e attento come il ministro Calderoli”. E’ soddisfatto il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, per l’accordo raggiunto, il 24 marzo, tra Governo e Regioni sul testo del federalismo fiscale regionale. “In particolare l’intesa raggiunta sul finanziamento del trasporto pubblico locale – continua Zaia – conferma la bontà del lavoro svolto in questi mesi e che l’accordo di massima raggiunto nel dicembre scorso era credibile e attuabile”. “Un altro traguardo raggiunto nel faticoso ma entusiasmante percorso verso la più completa riforma federalista dello Stato – ha concluso il Presidente veneto –, che ora sta camminando, e con soddisfazione, sulle gambe di molti, ma i cui passi decisivi sono stati fatti dalla Lega Nord e dai suoi ministri Bossi e Calderoli”.  
   
   
MOLISE: FEDERALISMO FISCALE, MECCANISMO PEREQUATIVO PER LE PICCOLE REGIONI  
 
Campobasso, 28 marzo 2011 - «Il Federalismo fiscale può rappresentare una possibilità di superamento della storica divisione tra Nord e Sud. Per il Mezzogiorno, poi, l´attuazione di un Federalismo vero e solidale può essere l´elemento operativo per evitare per il futuro l´attuazione di logiche centralistiche che nel passato si sono dimostrate non idonee ad eliminare le differenze con il Settentrione. Il Molise per le sue peculiarità territoriali e demografiche, non è stato, né è oggi in grado, di attivare economie di scala. Si è visto, però, sulla base di disposizioni centrali e generaliste, attribuire per la gestione dei servizi risorse non confacenti alle reali necessità. Nella Legge 42, che istituisce il Federalismo, siamo riusciti ad inserire una norma precisa che prevede un meccanismo perequativo per le piccole regioni che non possono realizzare economie di scala e che devono essere messe nelle condizioni di fornire i servizi essenziali alla propria popolazione. Un meccanismo che abbiamo visto con soddisfazione recepito dal Governo nazionale, in sede di stesura del decreto sul Federalismo fiscale, e inserito nel testo licenziato ieri dalla Commissione Bicamerale». Lo ha detto il Presidente della Regione, Michele Iorio, intervenendo il 25 marzo a Campobasso al convegno sul "Federalismo fiscale - Risorse e modelli per il rilancio dell´edilizia residenziale pubblica", promosso dallo Iacp e da Federcasa. «Un esempio della problematicità creata alla nostra regione da provvedimenti nazionali, e quindi uguali per tutti, - ha continuato il Presidente Iorio - può essere ravvisato nella gestione di una politica abitativa che, per la nostra realtà, fatta di piccoli centri, e per il patrimonio immobiliare che la caratterizza, può sostanziarsi in un´iniziativa di recupero di immobili nei centri abitati e, principalmente, in quelli storici, da adibire anche ad alloggi popolari. Iniziative simili, già sperimentate e frutto di una specifica indicazione della Regione Molise, trovano difficoltà applicative nei finanziamenti nazionali che tendono a favorire misure più economiche, come la costruzione di edifici ex novo, a danno del recupero degli immobili esistenti che, evidentemente, denunciano necessità di interventi finanziari più corposi».  
   
   
UMBRIA, FEDERALISMO FISCALE:”GRAZIE A IMPEGNO REGIONI IL GOVERNO HA RISPETTATO ACCORDO”  
 
Perugia, 28 marzo 2011 - "Grazie al lungo, complesso e faticoso lavoro portato avanti dalle Regioni, con spirito di leale collaborazione istituzionale e nell´interesse generale del Paese e delle collettività che amministriamo, il Governo si è finalmente impegnato a rispettare tutti i punti dell´accordo sottoscritto lo scorso 16 dicembre". E´ quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, all´indomani dell´accordo tra Regioni e Governo in materia di federalismo fiscale. "In questi mesi abbiamo seguito, come sistema delle Regioni, un comportamento coerente con quanto sostenemmo all´indomani della manovra finanziaria che il Governo varò a luglio - ha detto la presidente - Con quei tagli, e con quelli previsti dalla successiva legge finanziaria, si comprometteva non solo l´attuazione del federalismo fiscale, ma la stessa possibilità del completamento della riforma dell´assetto dello Stato in senso federale. Prospettiva nella quale le Regioni italiane, e l´Umbria innanzitutto, credono ed hanno sempre creduto. "Con l´intesa in sostanza, sono stati riconosciuti i 425 milioni di euro aggiuntivi per coprire i tagli al Fondo per il trasporto pubblico locale. Queste risorse sono da considerarsi fuori dal Patto di Stabilità". "Abbiamo anche inserito un criterio di salvaguardia per quelle Regioni virtuose che rispettando il Patto di Stabilità, possono recuperare in parte i tagli previsti dalla manovra estiva". "Inoltre - ha aggiunto la presidente - sono stati accolti, e saranno inseriti nel testo relativo al federalismo fiscale regionale, una serie di importanti emendamenti relativi ai fondi di perequazione, alla manovrabilità dell´addizionale Irpef - che non dovrà comportare aggravio fiscale e che dovrà partire dal 2013 -, ai meccanismi di garanzia della copertura finanziaria a fronte di minori gettiti. Tutto ciò consentirà anche ai Comuni la possibilità di chiudere i propri bilanci in un quadro di maggiore certezza finanziaria. Ovviamente, questo comporterà un coordinamento con le norme previste dal decreto sul federalismo municipale per superarne i limiti, sviluppando invece opportunità per i territori". "Il decreto sull´autonomia tributaria votato dalla Commissione Bicamerale accoglie anche alcune importanti richieste delle Province, garantendo in questo modo un tributo proprio e non una mera devoluzione di gettito - ha precisato - Assicurando così le risorse necessarie per garantire la copertura delle funzioni fondamentali e la possibilità di continuare ad investire sui territori con opere e infrastrutture. "La Conferenza delle Regioni ha quindi dato il via anche all´intesa sugli ammortizzatori sociali in deroga per gli anni 2011-2012, che firmeremo a breve con il Governo". "Si apre ora una fase molto importante per tutti - ha concluso - vedremo se le intenzioni sul federalismo fiscale saranno realmente concrete e se quindi Regioni ed enti locali saranno in grado di garantire i servizi fondamentali ai cittadini senza tasse aggiuntive. Ci aspettano mesi decisivi dove si dovrà verificare se il federalismo, come noi vogliamo, sia un percorso di cambiamento positivo per i cittadini, per le imprese, per l´intero Paese, al Nord, al Centro come al Sud".  
   
   
BASILICATA: FEDERALISMO, DE FILIPPO: RISULTATI FRUTTO SERRATO CONFRONTO  
 
Potenza, 28 marzo 2011 - “Il processo con cui è maturato lo schema di federalismo su cui le Regioni Italiane hanno dato la loro convergenza è in sé un monito di come procedere anche per il futuro su questa strada che, al momento, può più considerarsi come l’avvio di una sperimentazione che come un approdo”. Lo dichiara il presidente della Regione Basilicata e membro dell’Ufficio di presidenza della Conferenza delle Regioni, Vito De Filippo. “Proprio la scelta delle Regioni – spiega De Filippo - di tenere nervi saldi e schiena dritta nel confronto con chi nel governo premeva sull’acceleratore per il varo della riforma, ha consentito l’ottenimento di quelle modifiche essenziali che ci consentono di guardare all’avvio di questo processo con moderato ottimismo. Ma di questo va dato merito un po’ a tutti, a partire dal presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, che ha saputo guidare con la moderazione e l’equilibrio necessari questo processo, fino a quei colleghi espressione di quel partito che del federalismo aveva fatto una questione di bandiera oltre che strutturale che nonostante le comprensibili tentazioni e affinità con chi nel confronto rappresentava il governo nazionale, hanno scelto comunque di non rompere la compattezza delle Regioni. La lezione per tutti è che aver approfondito la questione non ha frenato nulla ma ci ha consegnato un meccanismo che tutti quanti speriamo essere un po’ migliore di come era partito”.  
   
   
CONFERENZA DELLE REGIONI, VICEPRESIDENTE CALABRIA STASI: “RAGGIUNTA INTESA PER TRASPORTO PUBBLICO LOCALE ED AMMORTIZZATORI SOCIALI”  
 
Catanzaro, 28 marzo 2011 - La Vicepresidente della Regione Antonella Stasi ha partecipato il 24 marzo alla riunione della Conferenza delle Regioni, durante la quale si è ottenuta una risposta positiva per la concretizzazione dell´accordo siglato a dicembre dello scorso anno, ritenuto parte integrante della raggiunta intesa sul federalismo. Si è ottenuto il via libera all´accordo politico con il Governo che ha garantito il fondi per il trasporto pubblico locale, 425 milioni di euro per il 2011 e la loro spendibilità, che saranno esclusi dal patto di stabilità. La mancanza di tali fondi avrebbe messo a rischio il blocco del settore a scapito dei cittadini e fiscalizzazione delle risorse relative a partire dal 2012. Si tratta di richieste specifiche ottenute dalle Regioni. Inoltre è stata siglata l´intesa sugli ammortizzatori sociali con una modifica all´intesa del 2009 che prevedeva una partecipazione del Governo al 70%. Oggi le Regioni possono contare su una partecipazione del 60% da parte del Governo ed alla differenza le Regioni potranno compartecipare con una quota del Fse (fondo sociale europeo). "Dopo tre giorni di interlocuzioni tra il Governo e le Regioni – ha dichiarato la Vicepresidente Antonella Stasi - abbiamo raggiunto due intese importanti per la Regione Calabria, reintegrare i tagli della finanziaria al trasporto pubblico locale e dall´altro avere finalmente sbloccati i fondi per gli ammortizzatori sociali, tanto attesi da centinaia di lavoratori in difficoltà della nostra regione. Un accordo accettato dal Presidente Scopelliti al tavolo nazionale con grande coraggio ma anche responsabilità"  
   
   
ABRUZZO: OK PRODUZIONE E FATTURATO,OCCUPAZIONE VERSO LENTA RIPRESA  
 
Pescara, 28 marzo 2011 - Sugli ultimi dati relativi alla situazione economica dell´Abruzzo, il vice presidente della Regione ed assessore allo Sviluppo Economico ha espresso una riflessione che si riporta di seguito. "Anche i dati Cresa confermano le percentuali di crescita che già altri indicatori davano alla nostra Regione. Se confrontiamo i dati percentuali del 4° trimestre 2009 con i dati percentuali del 4° trimestre 2010, vediamo che, su base regionale, la produzione ha un + 11,5%, il fatturato è a +10,6%, il fatturato estero a +12,1% con ordini esterni a + del 20%. L´occupazione ha ancora un trend negativo anche se la discesa è meno intensa rispetto ai dati del 4° trimestre 2009 con un -1,1%, mentre, rispetto al 3° trimestre 2010, la contrazione è -0,1%. In tal senso, la contrazione risulta meno consistente che nel trimestre precedente. Le difficoltà vengono contenute dal permanere dei tassi di ricorso alla cassa integrazione. I dati sopra indicati danno certamente, seppur con la dovuta cautela, prospettive positive per gli operatori economici abruzzesi, con una percezione ancora pessimistica sulla tenuta dei livelli occupazionali. Se da un lato la timida ripresa dell´economia internazionale si è materializzata anche in Abruzzo, vi è anche da dire che le politiche regionali legate allo sviluppo economico stanno dando i loro frutti e il territorio in tal senso inizia a rispondere bene. Però, le logiche campanilistiche territoriali o le rendite di posizione possono bloccare o frenare processi di riforma importanti come quello dei consorzi industriali, al vaglio tra poco della Iv° Commissione consiliare. Il manifatturiero si dimostra tra i settori trainanti della nostra economia ed è quello con maggiore vocazione internazionale. Alcune aree hanno oggettivamente da recuperare e le logiche della nuova geografia industriale che si sta formando attorno ai poli d? innovazione e delle reti d´impresa, punteranno, con strumenti più snelli e aderenti alle nuove necessità, allo sviluppo dell´intero territorio regionale ed ancora di più di quelle aree che devono recuperare come il territorio aquilano. Il nostro Pil segna, con una stima attendibile, una percentuale in campo positivo dello 0,5%, consolidando di fatto le percentuali di crescita. La ripresa economica dell´Abruzzo perciò potrà segnare segnali persistenti di consolidamento se anche il mercato del lavoro ricomincerà a salire. La Regione sta facendo il massimo, ottimizzando tutte le risorse che provengono dai fondi nazionali, per tamponare e per riavviare il mercato del lavoro con tutti i risvolti anche di natura sociale che questo comporta. Il Patto per lo Sviluppo, che tra poco sarà siglato tra Regione Abruzzo e tutte le parti sociali, offrirà l´opportunità di un confronto continuo e costante, con la possibilità di portare a Roma alcune vertenze cruciali per il nostro territorio. Guai se tra i nostri giovani dovesse attecchire il germe della rassegnazione. Dovremo fornire importanti occasioni di lavoro, e lo stiamo facendo proprio attraverso le politiche di riforma del sistema produttivo abruzzese. Tali riforme forniranno opportunità ed occasioni tali da permettere loro un riscatto ed uno stimolo all´entrata nel sistema produttivo e nel circuito della ripresa. Una ripresa che avrà strada spianata se l´onerosità di alcuni adempimenti burocratici e alcuni lacci e lacciuoli, derivanti da logiche che non rispondono alle esigenze reali del territorio, vengono cancellati. Non possiamo infatti permetterci il lusso di rimanere indietro e non cogliere le opportunità che la congiuntura favorevole dei mercati ci fornisce. I dati e le percentuali sono dalla nostra parte. Occorre però che questi numeri si tramutino, nel più breve tempo possibile, ad una cambio di passo nell´approccio alla gestione del territorio. Su questo stiamo lavorando e continueremo a farlo. Guai se non fosse così".  
   
   
P.A. IN SICILIA: SEMPLIFICAZIONE, I CAPISALDI DELLA LEGGE  
 
Palermo, 28 marzo 2011 - La legge sulla "Trasparenza e semplificazione della pubblica amministrazione…" approvata dall´Ars all´unanimita´ il 23 marzo scorso contiene disposizioni finalizzate a innovare l´apparato burocratico regionale sotto molteplici profili e, segnatamente, in materia di procedimento amministrativo, digitalizzazione della pubblica amministrazione regionale, segnalazione certificata di inizio attivita´ (Scia), sportello unico per le attivita´ produttive (Suap), misurazione della performance e criteri di premialita´, trasparenza della pubblica amministrazione, "Codice antimafia e anticorruzione", semplificazione normativa e procedimentale, semplificazione dell´iter procedimentale per il rilascio della concessione edilizia. Si tratta di disposizioni che seguono le linee evolutive della legislazione statale nell´ottica della tempestivita´, trasparenza, efficienza ed economicita´ dell´azione amministrativa e con l´obiettivo specifico di incrementare lo sviluppo economico, garantire la competitivita´ e contrastare i fenomeni di criminalita´ e corruzione. Questi i capisaldi della legge. Procedimento amministrativo. La legge regionale n.10 del 1991 e´ stata profondamente rivisitata e aggiornata. Le principali modifiche introdotte consistono nella diversa regolamentazione dei tempi di conclusione del procedimento, nel recepimento della normativa statale in tema di conferenza di servizi, nella digitalizzazione della Pubblica amministrazione regionale attraverso l´attuazione delle disposizioni del Codice dell´Amministrazione digitale (Cad) e nell´introduzione del nuovo istituto della segnalazione certificata di inizio attivita´ (Scia). La disciplina amplia i livelli di tutela del cittadino attraverso: la previsione di termini massimi di conclusione dei singoli procedimenti; l´introduzione di forme di responsabilita´ disciplinare, amministrativa e dirigenziale nei confronti dei funzionari inadempienti rispetto ai termini procedimentali; l´obbligo del risarcimento del danno da parte della pubblica amministrazione in ipotesi di inosservanza dolosa o colposa dei termini stessi. Le singole amministrazioni dovranno (nel termine di sei mesi dall´entrata in vigore della legge) procedere a un completo riesame dei procedimenti di rispettiva competenza per individuare i tempi di conclusione degli stessi (non superiori a 60 giorni o, solo per procedure di particolare delicatezza o maggiore complessita´, non superiori a 150 giorni). In caso di inerzia da parte delle competenti amministrazioni, i relativi procedimenti dovranno concludersi nel piu´ breve termine di 30 giorni. La nuova disciplina in tema di Scia consente l´avvio dell´attivita´ oggetto di segnalazione certificata dalla data della sua presentazione all´amministrazione competente. Quest´ultima provvedera´ a esercitare i necessari controlli in ordine alla conformita´ dell´attivita´ ai requisiti prescritti dalla legge, nei 60 giorni successivi all´inizio della stessa. L´avvio immediato dell´attivita´ non e´ consentito qualora sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali. Si tratta di uno strumento finalizzato a semplificare i rapporti tra pubblica amministrazione, da un lato, e cittadini e imprese, dall´altro, essenziale per incentivare lo sviluppo economico della Regione. Tra le ulteriori novita´ apportate alla legge regionale 10/91 si segnala, infine, la disciplina in tema di silenzio assenso, conferenza di servizi e accesso alla documentazione amministrativa in relazione alla quale si e´ ritenuto opportuno il rinvio dinamico alla legge 241/90 adeguando, solo ove necessario, gli istituti recepiti all´ordinamento regionale. Sportello Unico per le Attivita´ produttive. Allo scopo di implementare l´avvio di nuove attivita´ imprenditoriali e accrescere la capacita´ di attrazione da parte della Regione di nuovi investimenti economici, la legge provvede a innovare la disciplina del Suap, adeguando la normativa contenuta nella legge regionale 10/2000 alle nuove disposizioni introdotte a livello nazionale dall´art. 38 del D.l. 112/2008 e dal D.p.r 160/2010. Tra le principali novita´ mutuate dalla normativa statale si segnala l´individuazione del Suap, quale unico soggetto pubblico di riferimento territoriale e unico responsabile per tutti i procedimenti che abbiano a oggetto l´esercizio di attivita´ produttive. Il Suap e´ tenuto a dialogare in modalita´ esclusivamente telematica sia con l´utente che con le altre amministrazioni coinvolte nel procedimento. Per quanto attiene alle procedure amministrative di competenza dei Suap la legge rinvia al nuovo regolamento statale che prevede due differenti iter procedimentali. Un procedimento semplificato attivabile tramite segnalazione certificata di inizio attivita´ (Scia); un altro, ordinario, che si conclude o nel breve termine di 30 giorni ovvero mediante convocazione di apposita conferenza di servizi. Con decreto dell´assessore per le Attivita´ produttive verra´ individuata la modulistica unificata e standard per tutte le amministrazioni coinvolte. Misurazione della performance, trasparenza e innovazione tecnologica. La legge procede al recepimento dei criteri e principi introdotti dal c.D. Decreto Brunetta per ottenere il miglioramento degli standard qualitativi ed economici dei servizi offerti, nonche´ la crescita professionale del personale attraverso l´utilizzo di strumenti di valorizzazione del merito e di metodi di incentivazione della produttivita´. Viene, inoltre, data ampia attuazione al principio di trasparenza della pubblica amministrazione mediante l´utilizzo dei siti informatici per la diffusione dei dati relativi ai bilanci, alla spesa per il personale, ai curricula dei soggetti esterni con incarichi di consulenza. Sempre sui siti dovranno essere diffusi i moduli e i formulari per la presentazione di istanze da parte del cittadino, per facilitare il dialogo tra quest´ultimo e i pubblici uffici. Infine, si prevede la riduzione degli sprechi connessi all´utilizzo di strumenti cartacei, con conseguente pubblicazione degli atti amministrativi sui siti internet; la diffusione delle buone pratiche amministrative. Codice antimafia e anticorruzione. Di grande rilievo e´ il recepimento del "Codice antimafia e anticorruzione" noto come "Codice Vigna", adottato dalla Giunta regionale con delibera n. 514/2009, il cui scopo e´ quello di contrastare il rischio di diffusione della corruzione ed infiltrazioni di tipo mafioso all´interno delle pubbliche amministrazioni. Riordino e semplificazione normativa e dei procedimenti amministrativi. Sul punto la legge persegue l´obiettivo della certezza del diritto attraverso l´impegno della Giunta di Governo a effettuare un riordino normativo e un´attivita´ di coordinamento tra le leggi regionali utilizzando lo strumento di una legge annuale sulla semplificazione. A tal fine sono espressamente individuati i criteri essenziali cui deve uniformarsi il suddetto testo. Altro rilevante strumento di semplificazione amministrativa e´ costituito dall´introduzione della delegificazione dei procedimenti amministrativi cui si potra´ pervenire tramite regolamenti da adottarsi con decreto presidenziale entro sei mesi dall´emanazione dell´apposita legge delega. Manuale d´immagine coordinata della Regione. Per la prima volta, la Regione siciliana, con l´obiettivo di assicurare un´immagine coordinata, univoca e trasparente della sua organizzazione, all´interno e all´esterno dell´amministrazione, si dotera´ di un manuale con le norme e i criteri fondamentali per il rispetto, il corretto e uniforme utilizzo del proprio stemma. Il manuale di immagine coordinata, che dovra´ essere varato entro 6 mesi dall´entrata in vigore della legge, regola in modo organico e vincolante l´uso degli strumenti di comunicazione, dal logo all´impostazione grafica di carta intestata, buste da lettera, biglietti da visita, cover fax, etc. Il manuale deve interpretare e rappresentare la Regione comunicandola in modo efficace e immediatamente riconoscibile ai destinatari, oltre a dare un´impostazione grafica coordinata anche ad altri strumenti di comunicazione quali manifesti, sito internet, newsletter, cartellonistica. L´identita´ visiva della nostra Regione puo´ essere uno strumento per il consolidamento di un corretto rapporto con il contesto esterno, perche´ gia´ a partire dall´immagine offerta possono essere comunicati stile, affidabilita´, indirizzi di sviluppo e capacita´ innovativa.  
   
   
LA REGIONE CALABRIA PARTECIPA AL PROGETTO “ASSISTENZA TECNICA ALLE REGIONI DELL’OBIETTIVO CONVERGENZA PER IL RAFFORZAMENTO DELLE CAPACITÀ DI NORMAZIONE”  
 
Catanzaro, 28 marzo 2011 - L’accordo in materia di semplificazione e miglioramento della qualità della regolamentazione, sancito dalla Conferenza Unificata il 29 marzo 2007, prevede la cooperazione tra amministrazione centrale e governi regionali nella diffusione e applicazione degli strumenti di valutazione della regolazione, quali l’Air (Analisi dell’Impatto della Regolamentazione) e la Vir (Valutazione dell’Impatto della Regolamentazione). Nell’ambito di questa collaborazione è stato avviato un Progetto di “Assistenza tecnica alle Regioni dell’obiettivo convergenza per il rafforzamento delle capacità di normazione”, finanziato dai Fondi Strutturali 2007-2013, che prevede anche la messa a disposizione di un gruppo di esperti presso ciascuna delle amministrazioni regionali. Il Progetto è stato condiviso dalla Regione Calabria, che partecipa già dallo scorso novembre con la presenza della Capo di Gabinetto Elena Scalfaro, dal Comitato di sorveglianza del Poat (progetto operativo assistenza tecnica), composto da un rappresentante di ciascuna delle quattro Regioni convergenza, oltre che dal Dipartimento della Funzione Pubblica e dal Capo dell’Ufficio Legislativo di Palazzo Chigi. Al fine di avviare le attività di collaborazione è stato istituito un Tavolo Tecnico regionale presieduto dal Sottosegretario alla Presidenza Alberto Sarra che curerà di approfondire gli aspetti procedurali e metodologici in tema di analisi "ex ante" ed "ex post" della regolazione regionale, coerentemente con quanto previsto dal citato Accordo del marzo 2007. Nell’ambito del più ampio programma della semplificazione legislativa un rilievo significativo verrà riservato alla qualità della normazione, anche a livello statutario, con l’individuazione di indicatori standard di sintesi sulla qualità ovvero una sorta di termine di paragone per assicurare i livelli minimi di qualità nell’iter di formazione delle leggi, al fine di valutare per tempo gli impatti socio-economici dei diversi interventi regolatori. Tra gli obiettivi del tavolo di lavoro, che si è già dato nuovo appuntamento per i primi giorni del prossimo mese di aprile, oltre al rafforzamento del c.D. "framework" istituzionale (anche attraverso l’identificazione di meccanismi di effettiva responsabilizzazione della dirigenza), anche l’istituzione di una vera e propria Agenda Normativa.  
   
   
ABRUZZO: VIA LIBERA AL PIANO DA 88 MLN DI EURO PER TRIENNIO  
 
Pescara, 28 marzo 2011- Via libera per il Piano sociale regionale. Il cerchio si è chiuso il 25 marzo all´Emiciclo. Un lavoro lungo e impegnativo, iniziato lo scorso agosto, con la presentazione del documento contenente le Linee Guida messe a punto dall´assessore alle Politiche sociali, Paolo Gatti, e poi proseguito con l´approvazione in Giunta a dicembre. E ancora, il passaggio nelle commissioni, terminato il 16 marzo e infine l´approvazione. "Il testo è stato il frutto di un lungo e articolato confronto fra Assessorato, parti sociali, rappresentanti degli enti locali, ambiti territoriali - ha spiegato l´assessore Gatti - e, soprattutto, è stato sempre aperto ad eventuali apporti migliorativi". Per questo, al di là delle inevitabili voci fuori dal coro e delle strumentalizzazioni, c´è in Consiglio la consapevolezza di aver messo a punto un buon piano, o per dirla con le parole dell´assessore Gatti: "l´unico possibile", soprattutto in considerazione delle risorse disponibili e dell´apertura dimostrata nei confronti dei rilievi dell´opposizione. "Investiamo 88 milioni di euro nel prossimo triennio con alcuni spunti innovativi - ha proseguito l´assessore Gatti - e vorrei aggiungere che la presentazione di soli tre emendamenti testimonia meglio di ogni altra parola il lavoro di confronto svolto in questi mesi. Mi ha fatto piacere il voto di astensione espresso da Udc e Api".  
   
   
MILANO, BILANCIO SOCIALE 2009: INFORMAZIONE TRASPARENTE SULL’UTILIZZO DELLE RISORSE PUBBLICHE  
 
Milano, 28 marzo 2011 - Lo scorso 24 marzo è stato presentato a Palazzo Marino dal Sindaco Letizia Moratti e dall’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali il Bilancio Sociale 2009, redatto per restituire un rendiconto degli investimenti e delle dinamiche sociali della città. Il Bilancio sociale, alla sua seconda edizione, risponde dalla necessità di comunicare in modo trasparente l’operato dell’amministrazione. “Questa giornata – ha sottolineato il Sindaco – ci offre un importante occasione per fare un resoconto aggiornato e completo del lavoro svolto da questa Amministrazione in campo sociale. Un vero e proprio resoconto delle scelte effettuate, delle risorse impiegate, delle attività svolte e dei risultati conseguiti nel rispetto di quell’informazione trasparente che dobbiamo ai nostri cittadini sull’utilizzo delle risorse pubbliche”. “Nella nostra città – ha proseguito il Sindaco – esiste una rete straordinaria di eccellenze, di professionalità, di energie positive che in questi anni abbiamo rafforzato e consolidato. Il nostro modello di Welfare rappresenta un modello unico in Italia e all’estero, un modello fondato sulla collaborazione virtuosa tra pubblico e privato che ha contribuito alla designazione di Milano come sede dell’Agenzia nazionale per le onlus. Proprio la collaborazione con il privato sociale ci dà la garanzia di intercettare i bisogni più sentiti dai cittadini e di rispondere con tempestività alle necessità della città”. “La principale novità di questo secondo Bilancio Sociale è che abbiamo fatto partecipi anche gli stakeholder, ovvero i portatori di interesse, nella valutazione del lavoro svolto e del percorso intrapreso durante l’anno – ha commentato l’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli – Nella predisposizione di questo bilancio sociale abbiamo coinvolto 70 organizzazioni del Terzo Settore che hanno espresso la propria opinione sui punti di forza e debolezza dei nostri servizi e del rapporto tra il privato sociale e l’assessorato e sull’utilità del Bilancio Sociale”. “Sono molto orgogliosa che il Comune di Milano abbia adottato questa formula innovativa di restituzione e dialogo con la città”, ha concluso l’assessore Moioli. Durante la presentazione del Bilancio Sociale sono intervenute 5 organizzazioni del Terzo Settore che hanno portato la propria esperienza: Cooperativa La Strada, La Cordata, Spazio Aperto Servizi, Associazione Sarepta, Associazione Medici Volontari Italiani. Il Bilancio Sociale è diviso in due sezioni. La prima, “Identità e Risorse”, sviluppa una visione d’insieme della città e del contesto socio-economico, oltre a una sintesi delle politiche socio-educative dell’Amministrazione, della presenza del volontariato e del Terzo Settore sul territorio, con un’analisi della sussidiarietà come elemento caratterizzante del modello welfare ambrosiano. La seconda analizza obiettivi, attività e risultati delle tre aree dell’assessorato alle Politiche Sociali: -ì Famiglia, Infanzia, Minori e Giovani - Adulti in difficoltà - Anziani In questa seconda sezione è dedicato anche una spazio al dialogo con gli interlocutori.  
   
   
AUTONOMIE LOCALI FVG: COMUNI VIRTUOSI, APPROVATI TUTTI BILANCI PREVISIONE  
 
Udine, 28 marzo 2011 - Oltre l´84 per cento dei Comuni del Friuli Venezia Giulia ha rispettato i termini previsti dalla legge regionale (il 19 febbraio) per approvare il bilancio di previsione 2011, migliorando in modo significativo le procedure rispetto allo scorso anno quando la percentuale si attestava al 64 per cento. Dopo 30 giorni dalla scadenza del termine non perentorio, ben 217 Comuni su un totale di 218 hanno infatti approvato il bilancio, pari al 99,54 per cento del totale. Solamente un Comune ha adottato il documento contabile successivamente a quest´ultima data e, comunque, tutti gli enti locali del Friuli Venezia Giulia al 24 marzo erano in regola. In linea con gli anni scorsi il dato delle quattro Province. Dopo il rilevante risultato dello scorso anno relativo all´approvazione dei rendiconti (tutti approvati entro il termine del 30 aprile), i dati in esame rappresentano un ulteriore elemento di virtuosità dei Comuni della regione. ´´I progressivi miglioramenti verificatisi nel triennio 2009-2011 - commenta l´assessore regionale ad Autonomie locali e Funzione pubblica Andrea Garlatti - sono frutto sia di nuove norme regionali che hanno stimolato gli enti locali, tra cui la liquidazione della prima rata dei trasferimenti condizionata all´approvazione del bilancio, sia dell´impegno degli amministratori locali stessi ad una gestione sempre più virtuosa´´. Tra le conseguenze immediate di questa situazione, oltre alla riduzione al minimo degli enti che hanno avuto, per un periodo comunque alquanto breve, una gestione provvisoria, ´´merita di essere sottolineata - aggiunge l´assessore - quella relativa alla tempestiva erogazione da parte della Regione della prima rata dei trasferimenti ordinari ai Comuni e alle Province´´. Gli uffici delle direzione autonomie locali hanno già provveduto a liquidare con più decreti a 213 comuni e a tutte le quattro Province la prima rata dei trasferimenti, che equivale al 70 per cento del totale per i comuni sotto i 20.000 abitanti e il 30 per cento per le Province e gli altri Comuni. ´´Entro la prossima settimana sarà liquidata anche ai rimanenti Comuni la rata - assicura Garlatti - che, per le sole amministrazioni comunali si attesta complessivamente a 170 milioni di euro (dei quasi 340.971.625 complessivamente stanziati quali trasferimenti ordinari), che andranno a rimpinguare le casse degli enti locali permettendo loro di disporre di maggiore liquidità´´.  
   
   
LAMPEDUSA: REGIONE CHIEDE SOSPENSIONE TRIBUTI E MUTUI RESIDENTI  
 
Palermo, 28 marzo 2011 - Sospensione dei versamenti delle imposte (Irpef, Irpeg, Ires, Iva e Irap), dei contributi previdenziali ed assistenziali, dei pagamenti dei premi obbligatori per le assicurazioni contro gli infortuni e le malattie professionali, sospensione delle rate di mutui i prestiti per tutti gli abitanti e le attivita´ commerciali dell´isola di Lampedusa. E´ quanto chiede il governo della Regione con una lettera al Ministro dell´Economia e delle Finanze Giulio Tremonti. La decisione di procedere formalmente a questa richiesta e´ stata assunta dalla giunta di governo riunita sotto la Presidenza di Raffaele Lombardo, dopo avere ascoltato la relazione resa dall´assessore al Turismo di quel comune, Pietro Busetta. "A fronte di un fenomeno cosi´ allarmante che determina inevitabilmente refluenze sotto il profilo economico - si legge nella missiva - e´ impensabile che gli oneri derivanti da tale situazione possano gravare unicamente e interamente sulla Regione siciliana. Al verificarsi di eventi calamitosi di eccezionale gravita´ - ricorda la Regione - il governo nazionale e´ sempre intervenuto con provvedimenti ´ad hoc´ di sospensione dei versamenti e degli adempimenti a favore dei contribuenti residenti nelle zone interessate dagli eventi stessi". Con una seconda lettera a firma del Presidente della Regione, indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento nazionale della Protezione Civile ed al prefetto di Palermo quale commissario delegato per l´emergenza, si lamenta la mancata consultazione dell´Amministrazione e del governo regionale nella predisposizione dell´ordinanza con cui si dichiarava, lo scorso 12 febbraio, lo stato d´emergenza. In questa seconda missiva si affronta il tema delle insufficienti dotazioni di protezione civile messe in campo fino ad ora. La Regione "evidenzia l´indifferibilita´ dell´attivazione delle necessarie forme di collaborazione con il Governo nazionale e con la gestione commissariale". "Risulta ormai evidente - scrive Lombardo - come l´afflusso migratorio sul territorio siciliano abbia assunto, nelle ultime settimane, carattere e dimensioni eccezionali e non sia stato controbilanciato dalla tempestiva redistribuzione dei migranti sul resto del territorio nazionale. Tale situazione - prosegue - ha determinato per l´isola di Lampedusa, e per la Sicilia in generale, particolare situazione di emergenza sotto il profilo igienico sanitario con specifico riferimento all´igiene pubblica, allo smaltimento dei rifiuti ed alle carenze nell´approvvigionamento idrico". "L´assessorato regionale della Salute - si fa presente ancora nella lettera - ha gia´ elaborato un programma stralcio di interventi ma si appalesa necessario e urgente, nell´ambito dello stato di emergenza dichiarato con decreto del Presidente del consiglio dei Ministri del 12 febbraio, che lo stesso Presidente del Consiglio emani specifica ordinanza di protezione civile d´intesa con la Regione siciliana per l´adozione di misure urgenti idonee a fronteggiare la crescente emergenza". "A tal fine - conclude - si manifesta piena disponibilita´ ad un confronto con il governo nazionale per l´individuazione d´intesa di ulteriori risorse per gli interventi sul territorio siciliano"  
   
   
FORMAZIONE FVG: 3,5 MLN EURO PER PROGETTI RIVOLTI A DISOCCUPATI  
 
Trieste, 28 marzo 2011 - E´ stato pubblicato l´avviso attraverso il quale gli enti di formazione potranno presentare progetti formativi rivolti prioritariamente a disoccupati ma anche a soggetti con condizione occupazionale precaria ed a lavoratori in cassa integrazione o in mobilità. "I progetti - spiega l´assessore regionale alla Formazione del Friuli Venezia Giulia , Angela Brandi - fanno riferimento ad una serie di figure professionali individuate fra quelle che, nell´ultimo anno, hanno visto un più ampio inserimento di nuovi addetti da parte delle imprese del territorio regionale". L´avviso in questione va in questa direzione, ponendosi l´importante obiettivo di sostenere l´accesso al mercato del lavoro secondo una logica attenta a bisogni e caratteristiche tanto dei lavoratori quanto delle imprese". Tra i profili professionali previsti vi sono quello di operatore edile, installatore e manutentore impianti, operatore del legno e dell´arredamento, operatore alla promozione e accoglienza turistica, operatore del benessere, operatore agricolo ambientale, operatore della ristorazione e operatore punto vendita. I percorsi prevedono una durata che va dalle 400 alle 700 ore di formazione delle quali non meno del 40 per cento si realizzano attraverso uno stage in impresa. Le risorse finanziarie coperte dal fondo sociale europeo ammontano a euro 3,5 milioni di euro. Sempre nell´ambito dell´attuazione del Programma operativo del Fondo sociale europeo, sono stati aperti i termini per la realizzazione dei percorsi formativi inerenti il Catalogo regionale della formazione permanente. Il Catalogo è stato oggetto di una profonda revisione, attuata nell´ottica di privilegiare l´area professionalizzante dei corsi, dando priorità a quelli che offrono maggiori possibilità di sbocco professionale. Per il 2011 si è fatta una scelta importante, in accordo con il tavolo di concertazione che ha approvato il documento di Pianificazione periodica delle operazioni si è scelto di concentrare l´offerta sulle attività formative che fanno capo alla macro area professionalizzante con azioni di durata di norma non superiore a 80 ore che riguardano, prioritariamente, la gestione aziendale, le tecnologie industriali e l´agroalimentare. I percorsi sono rivolti all´intera fascia della popolazione attiva e sono realizzati da enti di formazione accreditati che svolgono anche un´azione di accoglienza e orientamento finalizzata ad accompagnare l´utenza nella individuazione del percorso formativo più aderente al fabbisogno personale. "Grazie a questo programma - ha aggiunto Brandi - intendiamo potenziare ed ampliare l´accesso alla formazione permanente aumentando la partecipazione alle opportunità formative lungo tutto l´arco della vita al fine di innalzare i livelli di conoscenza e di apprendimento. Con le risorse stanziate, pari a 4 milioni di euro, realizzeremo 400 corsi che potrebbero coinvolgere 5.500 allievi".  
   
   
CORSI AL VIA ALLA DE TOMASO, DALLA REGIONE TOSCANA UN FINANZIAMENTO PER LA FORMAZIONE  
 
Firenze, 28 marzo 2011 – Da lunedì partono i corsi di formazione anche per i 140 lavoratori della De Tomaso, azienda che si appresta ad avviare la produzione di auto di lusso in Toscana e in Piemonte e che ha preso il posto della ex Delphi di Livorno. Ad assicurare la partenza, creando le condizioni per l’avvio delle produzioni, è stato l’intervento della Regione che da un lato ha garantito un suo finanziamento, dall’altro ha sostenuto con forza la richiesta nei confronti della commissione europea. “Apprendiamo con soddisfazione – commenta l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini – che il nostro lavoro di pressione, insieme a ministero e Regione Piemonte, nei confronti della commissione europea ha dato esiti positivi e che la commissione ha fatto sapere ieri di aver autorizzato, in base alle norme sugli aiuti di Stato, i fondi, in tutto 19,2 milioni di euro, che serviranno a cofinanziare la parte pratica dei corsi”. L’assessore Simoncini ha sottolineato come i corsi di formazione per i lavoratori ex Delphi partano proprio grazie all’intervento della Regione, che ha consentito a De Tomaso di accedere ad un finanziamento di 1 milione e 500 mila euro, grazie ad un bando per la formazione nelle imprese, pubblicato nel gennaio scorso. Il finanziamento assicurato dalla Regione servirà a coprire i costi della formazione teorica.  
   
   
BILANCIO DI MANDATO 2006-2011: IL COMUNE DI CESENATICO REDIGE UN RESOCONTO DELL’ ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA DEGLI ULTIMI CINQUE ANNI DI GOVERNO DELLA CITTÀ  
 
Cesenatico, 28 marzo 2011 - Un Bilancio di mandato vuole essere un momento di rendicontazione, ma soprattutto è uno strumento di dialogo con i cittadini nell’ottica della trasparenza, della conoscenza e del coinvolgimento. Con questa pubblicazione l’Amministrazione comunale di Cesenatico presenta un resoconto delle attività svolte nel corso del mandato amministrativo e degli obiettivi raggiunti nel quinquennio 2006-2011. Si è cercato di proporre una selezione intelligente di argomenti e di relativi risultati, cercando di fornire informazioni utili e di interesse per la comunità. Le fonti utilizzate derivano da indagini, dati e documenti interni elaborati dai singoli servizi e uffici coordinati da uno specifico gruppo di lavoro coordinato dalla direzione generale. Il materiale è stato suddiviso in quattro grandi aree di intervento: Welfare, Ambiente e Territorio, Economia e Turismo, Cultura. Il capitolo iniziale è invece una sorta di breve fotografia del Comune di Cesenatico fissata all’oggi, e dell’ente nella sua articolazione organizzativa, politica e finanziaria. Al Welfare fanno naturalmente riferimento tutte le attività del settore servizi sociali, la progettazione rivolta all’infanzia, ai giovani, alle famiglie e ai bisogni di integrazione di cui l’amministrazione deve farsi costantemente carico. Nel capitolo dedicato all’Ambiente e al territorio sono state inserite le azioni e i progetti legati alla sostenibilità ambientale da un lato e alla trasformazione del territorio dall’altro, comprendendo l’attività del settore Lavori Pubblici e di quello Urbanistica con attenzione specifica ai grandi progetti avviati in questo mandato e che muteranno zone importanti del territorio comunale nell’ottica dello sviluppo turistico e della riqualificazione urbanistica. Ampio spazio nello sviluppo del Tessuto economico è stato naturalmente dedicato al lavoro di valorizzazione turistica di Cesenatico, con particolare attenzione all’impegno profuso negli anni per la destagionalizzzione dei flussi turistici. Infine nel capitolo Cultura vengono illustrati gli istituti culturali di Cesenatico, il loro potenziamento e il ruolo di programmazione di iniziative culturali in integrazione con l’offerta turistica. Il volume, realizzato in un numero limitato di copie, verrà distribuito ai consiglieri comunali, ai rappresentanti dei gruppi di interesse della città (associazioni economiche, sindacali e di volontariato…). In una versione più agile e divulgativa sia per formato che per contenuti il Bilancio di mandato è stato distribuito a tutte le famiglie insieme a Cesenaticonews. “Sono documenti che pensiamo possano aiutare i cittadini, le associazioni e tutti i soggetti interessati a formulare un giudizio più informato e consapevole sulle politiche proposte, sull’attività svolta e sui risultati raggiunti – dichiara il sindaco di Cesenatico Nivardo Panzavolta - Strumenti pensati nell’ottica della trasparenza, affinché i cittadini di Cesenatico comprendano l’impegno e la qualità del lavoro che ha caratterizzato in questi anni il governo della città. Ma credo che questo volume possa essere un utile strumento di riflessione anche per coloro che, amministratori, dirigenti e personale, si sono spesi quotidianamente per risolvere problemi, progettare, cercare risposte per la comunità. A questo proposito ringrazio quanti hanno collaborato alla stesura di questo volume”.  
   
   
SOCIALE FVG: 4,6 MLN EURO PER SUPERARE DISOMOGENEITÀ TERRITORIALI  
 
Trieste, 28 marzo 2011 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore a Salute, Integrazione sociosanitaria e Politiche sociali Vladimir Kosic, ha determinato in 4,6 milioni di euro la quota di risorse del Fondo sociale regionale e dello Stato destinata per l´anno in corso a favorire il superamento delle disomogeneità territoriali, a far fronte a maggiori costi non sostenuti dalla generalità dei Comuni e a promuovere e realizzare progetti o programmi innovativi e sperimentali. Il provvedimento viene ora sottoposto al parere del Consiglio delle Autonomie Locali. Criteri e modalità di utilizzo di questi finanziamenti saranno adottati con provvedimenti successivi. Le risorse del Fondo Sociale Regionale e quelle destinate dallo Stato ai sensi della legge regionale 6 del 2006 sono finalizzate a sostenere la gestione dei servizi socioassistenziali, socioeducativi e sociosanitari di competenza dei Comuni singoli e associati.  
   
   
PIANO CARCERI: FIRMATA L´INTESA CON LA REGIONE PIEMONTE SARANNO REALIZZATI UN NUOVO ISTITUTO A TORINO E UN PADIGLIONE DETENTIVO AD ALESSANDRIA  
 
 Torino, 28 Marzo 2011 - Franco Ionta, Commissario delegato per il Piano carceri, e Giovanna Quaglia, Assessore al Bilancio della Regione Piemonte, su delega del presidente Roberto Cota, hanno siglato il 24 marzo a Roma l’Intesa istituzionale per la localizzazione delle aree destinate alla realizzazione delle nuove infrastrutture carcerarie nel territorio piemontese. L’intesa, firmata nella sede del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria a Roma, prevede la realizzazione di un istituto penitenziario, con una capienza di 450 detenuti, a Torino e di un padiglione detentivo di 200 posti ad Alessandria. Le strutture saranno edificate in tempi rapidi secondo le disposizioni urgenti per la realizzazione di istituti penitenziari (legge 26 febbraio 2010, n. 26) stabilite per il Piano carceri. Il nuovo carcere di Torino, che costerà circa 40,5 milioni di euro, sorgerà su un’area di quasi 9 ettari, a nord dell’istituto penitenziario delle Vallette e a sud del territorio comunale di Venaria. Il sito è conforme dal punto di vista geologico e idoneo da quello infrastrutturale, vicino all’uscita autostradale, funzionale alla traduzione dei detenuti e all’accesso di parenti, legali e personale giudiziario. Il padiglione che amplierà l’istituto penitenziario di Alessandria, in località San Michele, avrà un costo di circa 11 milioni di euro. Dal punto di vista architettonico, obiettivo del Piano carceri è realizzare istituti tecnicamente e funzionalmente adatti a migliorare le condizioni di vita dei detenuti, ampliando gli spazi e favorendo le attività riabilitative, e a garantire al tempo stesso un elevato livello di sicurezza, ottimizzando il lavoro degli agenti di polizia penitenziaria. “Il sovraffollamento delle carceri italiane – ha ricordato il Commissario delegato – determina condizioni di vita dei detenuti e di lavoro degli agenti di polizia penitenziaria che necessitano una soluzione urgente”. In Piemonte 5178 detenuti (dati del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria aggiornati al 28 febbraio) sono ospitati in 13 istituti penitenziari: “il nuovo istituto penitenziario di Torino e il padiglione di Alessandria assicureranno 650 nuovi posti detentivi al sistema carcerario piemontese, dando una risposta immediata all’emergenza in atto. Ma le opere di edilizia carceraria sono solo un tassello, pur necessario e fondamentale, di un Piano, che prevede anche misure deflattive alla carcerazione e l’assunzione di agenti di polizia penitenziaria, predisposto dal Governo con l’obiettivo di operare una transizione dall’emergenza cronica alla stabilizzazione del sistema penitenziario. In questa operazione sono fondamentali il ruolo e l’azione degli enti locali: l’efficace collaborazione instaurata con la Regione Piemonte per raggiungere questa Intesa è quindi la migliore premessa per il lavoro che seguirà nelle prossime settimane. Come Commissario delegato – ha concluso Franco Ionta – vigilerò affinché tutto, a partire dalla stesura del bando di gara concorrenziale per la realizzazione delle opere, proceda nei tempi che ci siamo prefissati per risolvere l’emergenza” “Governo e Regione – aggiunge l’assessore al Bilancio e Patrimonio Giovanna Quaglia – vogliono rispondere concretamente alle problematiche degli istituti penitenziari piemontesi, che da tempo subiscono il problema del sovraffollamento. Un problema che in alcuni casi, in particolare presso l’Istituto torinese Lorusso e Cutugno ha determinato tensioni ed episodi drammatici, in cui sono stati coinvolti anche agenti di Polizia penitenziaria. Credo dunque che un ampliamento delle strutture, nonostante una carenza del personale operativo rispetto alle reali necessità, andrà a particolare beneficio della convivenza all’interno delle strutture e potrà migliorare seriamente le condizioni lavorative del personale di polizia penitenziaria, che svolge davvero un compito difficile e di grande importanza”. Il Piano carceri, elaborato dal Governo per risolvere l’emergenza dovuta al sovraffollamento, prevede la realizzazione in tempi rapidi di 11 nuovi istituti penitenziari e di 20 padiglioni che garantiranno 9.150 nuovi posti detentivi, per un costo complessivo stimato di 675 milioni di euro. Il Piano stabilisce altre due linee d’intervento per stabilizzare il sistema penitenziario: misure giuridiche deflattive e l’implementazione dell’organico di Polizia Penitenziaria.  
   
   
ACCOGLIENZA PROFUGHI: AL VIA IN LIGURIA LAVORO DI RICOGNIZIONE DEI SITI SUL TERRITORIO  
 
Genova, 28 Marzo 2011- La Giunta regionale ha affrontato il 25 marzo il tema dell´emergenza profughi del Nord Africa e dato mandato all´assessore regionale alle politiche sociali, Lorena Rambaudi di impostare un lavoro di ricognizione dei siti dove accoglierli. Lo ha comunicato l´assessore Rambaudi al termine della Giunta regionale annunciando la convocazione lunedì prossimo di un gruppo tecnico di lavoro costituito da Regione Liguria e dai responsabili dei dipartimenti sicurezza, sanità, sociale, immigrazione, protezione civile, edilizia, demanio, comunicazione che effettuerà una ricognizione del patrimonio regionale e degli eventuali siti disponibili per accogliere i profughi del Nord Africa. "Il lavoro – ha spiegato Rambaudi – dovrà essere molto rapido, in attesa che il Ministero ci invii la sua proposta con gli obiettivi numerici da coprire". "Inoltre – continua Rambaudi – martedì prossimo convocheremo i responsabili di Anci, Associazione nazionale Comuni italiani e Upi, Unione delle Province Italiane per iniziare a dare il via ad una rete territoriale che vedrà il coinvolgimento delle associazioni di volontariato e di tutti gli enti che sul territorio si occupano di accoglienza". "Obiettivo della Regione – aggiunge l´assessore alle politiche sociali - è quello di dar vita a piccoli siti di accoglienza diffusi sul territorio, perché pensiamo sia il presupposto per una migliore integrazione, con uno sforzo e una responsabilità di tutti". Sul numero dei profughi che si possono accogliere in Liguria sulla base del criterio individuato dal Ministero di 1 ogni mille abitanti Rambaudi non si sbilancia, anche se sottolinea che "ci devono essere anche altri elementi da tenere in considerazione che riguardano sia le regioni colpite dal sisma o i territori già con una grande pressione". Nel frattempo la Liguria si è già mobilitata e dal territorio sono già arrivati i primi segnali di solidarietà e di disponibilità ad accogliere i profughi a cominciare dal ponente ligure. E in particolare dal Comune di Albisola Superiore, dal Comune di Savona, di Finale Ligure.  
   
   
UMBRIA, EMERGENZA PROFUGHI : INCONTRO A PALAZZO DONINI; ISTITUITO GRUPPO DI COORDINAMENTO  
 
Perugia, 28 marzo 2011 - Ampia condivisione della disponibilità manifestata dalla Regione Umbria, nell´ambito della recente intesa tra Governo e Regioni, di predisporre un adeguato programma per l´accoglienza di eventuali profughi provenienti dalla Libia, è stata manifestata al termine della riunione svoltasi il 25 marzo a Palazzo Donini, convocata dalla presidente della Regione, Catiuscia Marini, cui hanno preso parte - tra gli altri - il presidente dell´Unione Province dell´Umbria, Marco Vinicio Guasticchi, dell´Anci Umbria, Wladimiro Boccali, il delegato regionale della Caritas umbra, Marcello Rinaldi, gli assessori regionali Carla Casciari e Franco Tomassoni, i sindaci dei principali comuni umbri, e rappresentanti delle Prefetture di Perugia e Terni e delle Forze dell´ordine. E´ stato quindi deciso di formalizzare l´istituzione di un coordinamento che avrà il compito, d´intesa con le Prefetture ed il Commissario nazionale per l´emergenza umanitaria, il Prefetto di Palermo, Giuseppe Caruso, di definire al più presto una modalità organizzativa a livello regionale per l´accoglienza dei profughi. Nell´introdurre la riunione la presidente Marini ha riferito di aver assicurato al Ministro degli Interni, Roberto Maroni, la piena disponibilità della Regione Umbria a rapportarsi con il Governo in spirito di leale collaborazione istituzionale, soprattutto di fronte al rischio di una pesante emergenza umanitaria che potrebbe riguardare migliaia di cittadini libici in fuga dal loro Paese dove allo stato di rivolta interna si è aggiunto l´intervento militare della coalizione internazionale. Nel corso della riunione odierna tutti i soggetti istituzionali presenti, e la Caritas, hanno condiviso il principio che l´accoglienza dei profughi dovrà essere gestita in maniera diffusa nel territorio regionale, evitando la creazione di luoghi di costrizione: "abbiamo tutte le potenzialità per poter accogliere degnamente gli eventuali profughi - ha detto ancora la presidente -, coinvolgendo sia la rete delle istituzioni locali, che quella della Caritas e del mondo del volontariato. Ciò, così come abbiamo tenuto a ribadire al Ministro Maroni, in spirito di leale collaborazione, con scelte condivise ed assumendoci anche a livello locale le responsabilità istituzionali che ci competono". Il presidente dell´Upi, Marco Vinicio Guasticchi, nell´esprimere pieno sostegno all´impostazione data dalla presidente Marini, ha riconfermato la disponibilità delle Province umbre ad assicurare la massima collaborazione nella gestione dell´eventuale emergenza profughi: "dobbiamo considerare che questi cittadini, rientrando tra quanti hanno lo status di rifugiato, si troveranno di fronte ad esigenze di integrazione sociale, e di formazione ai fini di una loro eventuale attività lavorativa. In questo le strutture di formazione delle province faranno sicuramente la loro parte". Il presidente Guasticchi ha inoltre posto l´esigenza di un eventuale utilizzo, per l´accoglienza dei profughi, anche di beni immobili presenti in Umbria e confiscati dallo Stato a esponenti di organizzazioni mafiose o della criminalità. Il sindaco Boccali, a nome dell´Anci Umbria, ha reso noto di aver già avviato una serie di incontri operativi per l´individuazione delle disponibilità di strutture da parte dei Comuni e della loro capacità di accoglienza: "dobbiamo saper mobilitare la solidarietà dell´Umbria mettendo in campo tutte le forze necessarie per poter accogliere i profughi con quel senso di solidarietà che è segno distintivo della nostra identità". Il sindaco Boccali ha altresì sottolineato la necessità di una certezza delle risorse necessarie per la gestione sia dell´emergenza che della successiva permanenza dei profughi che potrebbe prolungarsi nel tempo, che il Governo ha assicurato essere a carico dello Stato. "La Caritas regionale - ha detto il delegato regionale Ranieri - è pronta a fare la propria parte e condivide la scelta di gestire l´eventuale presenza di profughi in maniera diffusa sul territorio e in piccoli gruppi. Ovviamente anche noi chiediamo certezza sulle risorse e, se richiesti, potremmo assumerci anche il compito di gestire programmi di accoglienza in spazi non di nostra pertinenza". Quanto al numero di profughi che potrebbero essere assegnati all´Umbria, la presidente ha riferito che secondo le stime di massima effettuate dal Governo questo non potrà essere superiore a mille unità. In ogni caso già dalla prossima settimana l´Umbria potrebbe garantire l´accoglienza di 400 profughi distribuiti su tutto il territorio regionale.  
   
   
TOSCANA, ROSSI SUI PROFUGHI: “GIOCO SCANDALOSO DELLA LEGA, NOI SIAMO PER L’UMANITÀ E LA COSTITUZIONE”  
 
Firenze, 28 marzo 2011- “Ci incontreremo martedì per affrontare la questione, ma su questo problema comincio a essere inquieto, vedo che la Lega si alza contro i profughi, ma noi siamo per garantire l’accoglienza, l’umanità e il rispetto della Costituzione”. Questo quanto ha dichiarato il 25 marzo il presidente della Regione Enrico Rossi sollecitato sulla questione dai giornalisti ai margini della presentazione del quarto rapporto sulla diffusione della giustizia alternativa in Toscana. “Questo è un gioco scandaloso, piuttosto il ministro Maroni prenda l’aereo e costringa gli altri paesei europei ad accogliere questi profughi della Libia e della Tunisia. Io li ho visti l’altra sera in televisione e mi sono venuti i brividi e le lacrime agli occhi. Questo della Lega, sia a livello nazionale che di Prato, è un modo disumano e vergognoso di utilizzare la povera gente, giovani disgraziati, perchè questo sono, e di farci becera campagna elettorale, stimolando paure sulla pelle della povera gente. Noi ci stiamo attrezzando per fare la nostra parte ma non possiamo consentire un gioco politico sporco di questo tipo”