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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Dicembre 2011
STRASBURGO: DIECI TEMI TRATTATI NELL’ULTIMA PLENARIA  
 
Strasburgo, 19 dicembre 2011 - L´ultima plenaria del 2011 mette fine al mandato di Jerzy Buzek come presidente del Parlamento europeo, ai sei mesi della Polonia a capo del Consiglio dei Ministri, al premio Sakharov di quest´anno con la premiazione dei rappresentanti della Primavera araba e alla presenza di fosfati nei detersivi. Il più grande dibattito riguarda il risultato del summit europeo della scorsa settimana, incluso il voto del Regno Unito sulle modifiche dei trattati. Dieci anni dopo l´undici settembre, i parlamentari hanno dichiarato mercoledì che l´Unione europea dovrebbe rivedere la sua politica contro il terrorismo in termini di costi, efficacia, impatto sulle libertà e controllo democratico. Sempre mercoledì i deputati hanno votato per rifiutare una proroga per il controverso accordo sulla pesca tra Unione europea e Marocco , chiedendo un nuovo accordo più rispettoso dell´ambiente ed economicamente vantaggioso. Gli eurodeputati hanno proposto otto candidati per la Corte dei conti europea martedì e hanno approvato il candidato francese Benoît Coeuré nel comitato esecutivo della Banca Centrale Europea . Martedì il Parlamento europeo ha concordato 1,3 miliardi di euro in fondi per la ricerca sulla fusione nucleareper i prossimi due anni. L´unione europea dovrebbe rilanciare le relazioni con i vicini verso Sud e verso Est, ma ogni impegno deve essere condizionato dal loro progresso verso la democrazia e il rispetto per i diritti umani. I deputati hanno acconsentito a distribuire 24,5 milioni di euro per aiutare 3,582 lavoratori licenziati daRenault e sette dei suoi fornitori hanno trovato lavoro per il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione questo giovedì. Infine, i parlamentari hanno dato il benvenuto a 17 nuovi deputati dei 18 in più previsti dal Trattato di Lisbona. L´ultimo membro dall´Olanda arriverà una volta che il suo nome sarà notificato al Parlamento europeo, portando a 754 il numero finale degli eurodeputati.  
   
   
IL LIECHTENSTEIN È ORA PARTE DELLO SPAZIO SCHENGEN  
 
Bruxelles, 19 dicembre 2011 - Da oggi, il Liechtenstein è l´ultimo paese a diventare un membro dello spazio Schengen, la zona senza controlli alle frontiere interne. Oltre 400 milioni di europei di 26 paesi europei ora possono viaggiare senza passaporto in tutta l´area Schengen. "Lo spazio Schengen è cresciuto rapidamente, consentendo un numero crescente di cittadini europei e di paesi terzi ai visitatori di godere di libera circolazione tra paesi sempre di più. Con Liechtenstein entrato oggi, stiamo sviluppando ulteriormente uno dei risultati più cari della Ue ", ha detto Cecilia Malmström, commissario per gli affari interni. D´ora in poi, il controllo delle persone saranno abolite ai confini con il Liechtenstein, che saranno pienamente applicare le norme di Schengen. Il Liechtenstein ha firmato un accordo di associazione Schengen con l´Unione europea il 28 febbraio 2008, il primo passo verso l´adesione allo spazio Schengen . La decisione sulla soppressione dei controlli alle frontiere interne è stata fatta dal Consiglio dell´Unione europea il 13 dicembre 2011, previa consultazione del Parlamento europeo e previa valutazione nei settori interessati (cooperazione di polizia, sistema d´informazione Schengen (Sis) e la protezione dei dati) di del paese, pronta per la piena attuazione delle regole di Schengen.  
   
   
LA RISPOSTA DELL´UE ALLA ´PRIMAVERA ARABA´  
 
 Bruxelles, 19 Dicembre 2011 - Dal momento che le prime dimostrazioni in Tunisia nel dicembre 2010, un´ondata di malcontento popolare ha scosso il mondo arabo, con la gente che chiede la dignità, la democrazia e la giustizia sociale. Nonostante la grandezza inaspettata di queste rivolte, l´Ue non ha tardato a riconoscere le sfide della transizione politica ed economica affrontate dalla regione nel suo insieme. Ha inoltre riconosciuto la necessità di adottare un nuovo approccio alle relazioni con i suoi vicini meridionali. L´ue si è impegnata politicamente con una vasta gamma di governo, opposizione, parlamentari e gli interlocutori della società civile nella regione attraverso le visite del Presidente della Commissione, il Presidente del Parlamento, l´Alto rappresentante / Vp e diversi Commissari. Risposta strategica dell´Unione europea per la primavera araba è venuto a partire da 8 marzo 2011, con la comunicazione congiunta del Rappresentante / Vice Presidente (Hr / Vp) Catherine Ashton e alla Commissione di proporre " Un partenariato per la democrazia e la prosperità condivisa con il Mediterraneo meridionale ". La comunicazione sottolinea la necessità che l´Ue a sostenere pienamente la richiesta di opportunità di partecipazione politica, la dignità, la libertà e l´occupazione, e definisce un approccio basato sul rispetto di valori universali e di interessi condivisi. Essa propone anche la "più di più" principio, secondo il quale un maggiore supporto in termini di assistenza finanziaria, una maggiore mobilità, e l´accesso al mercato unico dell´Ue è quello di mettere a disposizione, sulla base della reciproca responsabilità, ai paesi partner più avanzati nel consolidamento delle riforme. Questo approccio è stato ulteriormente elaborato in un´altra comunicazione congiunta il 25 maggio che ha avviato il lancio di " una nuova risposta ad un cambiamento di vicinato ". L´ue è impegnata sia nel breve e lungo termine per aiutare il suo indirizzo partner, in particolare, due sfide principali: - In primo luogo, per costruire la "democrazia profonda", cioè non solo la scrittura costituzioni democratiche e la conduzione di elezioni libere ed eque, ma creare e sostenere un sistema giudiziario indipendente, una stampa libera fiorente, una società civile dinamica e tutte le altre caratteristiche di una democrazia matura. - In secondo luogo, per consentire l´inserimento e crescita economica sostenibile e di sviluppo, senza la quale la democrazia non metterà radici. Una sfida particolare è quello di assicurare la creazione di forte lavoro. Pur riconoscendo una serie di sfide che sono comuni a tutti i paesi partner, l´Ue sosterrà ogni paese in maniera differenziata, in modo da garantire le esigenze individuali e le priorità sono contabilizzati. Il sostegno dell´Ue si concentra sul " 3 ms " : Soldi, Mobility e mercati. 1. Prezzo: maggio 2011, l´Ue si è impegnata a mettere a disposizione fino a € 1,2 miliardi per parte superiore del 5700000000 € già in bilancio per sovvenzioni di vicinato per il periodo 2011-2013. Inoltre, la Banca europea per gli investimenti (Bei) può ora fornire, oltre al 4000000000 € disponibile prima della primavera araba, i crediti aggiuntivi per un massimo di € 1 miliardo di regione. La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (Bers) è pronto ad estendere la sua copertura geografica per includere il vicinato meridionale e di presentare annualmente fino a € 2,5 miliardi di investimenti del settore pubblico e privato per sostenere la creazione e all´espansione delle imprese e il finanziamento delle infrastrutture . Inoltre, un nuovo pacchetto di sovvenzioni per la regione è stato adottato dalla Commissione europea il 26 settembre. Esso comprende: - La Primavera (di sostegno alla riforma di partenariato e di crescita inclusiva) programma: Questo comporta un budget di € 350 milioni in fondi aggiuntivi per il 2011 e il 2012 e rende disponibile il supporto su una base ´più per piu´ ai paesi partner che mostrano impegno continuo ei progressi in riforme democratiche. - La creazione del Fondo per la società civile per il quartiere (sia del sud e dell´est), con un bilancio complessivo di € 26.400.000 per il 2011. Questa struttura mira a rafforzare la capacità della società civile per promuovere le riforme e aumentare la responsabilità pubblica nei loro paesi. - Uno stanziamento di circa € 30.000.000 attraverso Erasmus Mundus nell´anno accademico 2011-2012, in particolare per i paesi vicini del Sud, per finanziare borse di studio per studenti e personale accademico della regione che desiderano trascorrere parte dei loro studi, di ricerca o un periodo di insegnamento in l´Unione europea. Questo rappresenta un raddoppio dello stanziamento originariamente previsto per il vicinato del Sud (vedi Ip/11/1558 ). Queste cifre sono in aggiunta alla prima risposta immediata e finanziario per fornire aiuti umanitari: fino ad oggi, la Commissione europea ha stanziato € 80.500.000 alla crisi dei rifugiati in Nord Africa. Gli Stati membri dell´Ue hanno fornito un supplemento di € 73 milioni. Nelle sue proposte di bilancio per il periodo 2014-2020 ha annunciato il 7 dicembre, la Commissione europea raccomanda di destinare oltre 18100000000 € per sostenere i 16 paesi partner del vicinato (sia Est e Sud). Ciò rappresenterebbe un notevole aumento (di circa il 40%) rispetto al sostegno finanziario del periodo 2007-2013. Il nuovo strumento europeo di vicinato (Eni) consentirà di fornire tale assistenza in modo più veloce e più flessibile, consentendo una maggiore differenziazione e incentivi per i migliori performer in linea con il principio di "più di più". 2. Mobilità: La mobilità verso l´Ue sarà agevolata per i cittadini dei paesi partner, in particolare: - Una maggiore espansione delle borse di studio universitarie (cfr. Erasmus Mundus in alto) e gli scambi. Fondi per il programma Tempus sono state anche aumentate per sostenere la modernizzazione dell´istruzione superiore nel Mediterraneo meridionale e di ampliare la collaborazione con le università dell´Ue nel 2012 e nel 2013. - Il lancio di ´partenariati per la mobilità´, tra cui facilitazione del visto e di riammissione. Dialoghi sono già stati avviati con la Tunisia e il Marocco e speriamo di cominciare gli altri a breve. 3. Mercati: Miglioramento dell´accesso al mercato e la progressiva integrazione delle economie di questi partner nel mercato unico dell´Ue saranno gli obiettivi principali dei futuri negoziati di ampia e generalizzata zone di libero scambio (Dcftas) con il Marocco, Giordania, Egitto e Tunisia, che sarà lanciato non appena i necessari lavori preparatori sono stati ultimati (vedi Ip/11/1545 ). In confronto al rapporto commerciale in corso tra l´Ue e questi paesi, la Dcftas andrà oltre la rimozione delle tariffe solo per coprire tutte le questioni regolamentari relative al commercio, come la protezione investimenti e gli appalti pubblici. Un nuovo investimento per le Pmi programma chiamato Sanad (´sostegno´ in arabo) è stato lanciato nell´agosto 2011 insieme a banca tedesca "Kreditanstalt für Wiederaufbau" (Kfw) per un totale di € 20 milioni. Questo fondo si rivolge alle Pmi del Medio Oriente e Nord Africa, in particolare il segmento business che è troppo piccolo per le banche, ma troppo grande per la micro finanza. Infine, ci stiamo muovendo in avanti nello sviluppo di un nuovo "Protezione Investimento" Schema per il Mediterraneo, in collaborazione con l´Agenzia multilaterale di garanzia degli investimenti, l´Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo e l´Unione per il Mediterraneo, che potrebbe essere finalizzato entro la fine del 2011. Una priorità importante è stato quello di rafforzare il sostegno e la cooperazione con le organizzazioni della società civile, in quanto hanno un ruolo chiave nel miglioramento della governance e rendendo i governi responsabili. La società civile in tutte le sue componenti (Ong, università, think tank, media), insieme con i parlamenti e le assemblee costituenti, sarà fondamentale nel plasmare il futuro della regione. Le donne ei giovani avranno un ruolo importante da svolgere a questo riguardo, e l´Unione europea sta per lanciare progetti concreti per sostenere la loro partecipazione attiva alla vita politica ed economica. L´ue continuerà a sostenere la società civile sia attraverso differenziate sostegno bilaterale in ogni paese e attraverso il rilancio della attuale euro-mediterranea forum. L´ue ha già istituito il Fondo per la società civile. Essa consulterà le organizzazioni della società civile in modo più sistematico per la preparazione e monitoraggio dei piani d´azione bilaterali e progetti di cooperazione finanziaria. Il lavoro è in corso anche per creare un Fondo europeo per la democrazia, con un focus iniziale sul quartiere. Questa dotazione sarà un valore aggiunto agli strumenti europei e riflette la volontà dell´Unione europea di rendere più facile per alcuni beneficiari di ottenere sostegno e di finanziamento. Infine, la Commissione europea, sotto l´iniziativa del Vice Presidente Neelie Kroes, ha iniziato ad attuare il "No Disconnetti strategia" che contribuirà a garantire che i diritti umani siano rispettati in linea (vedi Ip/11/1525 ). La strategia fornirà strumenti tecnologici per migliorare la privacy e la sicurezza durante la comunicazione on-line, aumentare la consapevolezza degli attivisti sulle opportunità e sui rischi della comunicazione digitale, monitorare il livello di sorveglianza e di censura attraverso l´intelligenza di alta qualità, e aiutare gli interessati a condividere informazioni e generare croce cooperazione interregionale. La nomina di un Rappresentante speciale dell´Ue per il Mediterraneo meridionale, Bernardino León, migliora il dialogo politico con i nostri vicini meridionali e contribuisce a garantire un coordinamento ottimale degli sforzi tra le istituzioni dell´Ue, Stati membri dell´Ue, rilevanti istituzioni finanziarie come la Bei e la Bers, e il settore privato. Alto livello di task force di essere co-presieduto dal Hr / Vp e rispettivi leader dei paesi partner sono uno strumento importante a questo riguardo. La prima task force è stata organizzata a fine settembre per la Tunisia, e altri sono previsti nei mesi a venire. L´ue è inoltre uno dei principali attori nel G-8 "Deauville partenariato" iniziativa che ha già visto 20000000000 € impegnati per i paesi del Mediterraneo meridionale. Le transizioni verso la democrazia ci vorrà tempo e continuerà a porre grandi sfide. In questo contesto, l´Unione europea rimane impegnata a collaborare con i paesi della regione, le istituzioni finanziarie internazionali, il settore privato e organizzazioni della società civile per garantire che una risposta coordinata ed efficace può essere fatta con rapidità ed efficienza. La risposta dell´Ue paese per paese Algeria - Come risposta immediata alla primavera araba in Algeria, l´Ue ha lanciato un 23,5 milioni € Occupazione Programma Gioventù di sostegno in grado di supportare il Ministero della Gioventù e dello Sport a livello nazionale e locale, nonché le organizzazioni giovanili, attraverso l´informazione, formazione e il finanziamento di progetti. Il programma mira a rafforzare la partecipazione dei giovani nella società, migliorare le loro prospettive di lavoro e sostenere l´attuazione di una politica giovanile nazionale. Dialogo sui diritti politici, la sicurezza ei diritti umani sono anche in cima all´agenda, e il primo vertice Ue-algeria sub-commissione su questi temi si è svolta ad Algeri lo scorso settembre, con una seconda prevista per dicembre. Commissario europeo per la politica europea di vicinato Stefan Füle ha visitato Algeri nel maggio 2011, per discutere in particolare una maggiore partecipazione dell´Algeria nella Pev e di muoversi verso l´adozione di un piano d´azione. L´8 dicembre, il vice ministro degli Esteri Abdelkader Messahel ha annunciato la disponibilità a Bruxelles dell´Algeria per avviare i negoziati su questo piano d´azione. Inoltre, l´Ue ha offerto il suo supporto tecnico per le prossime elezioni legislative che si terranno durante il 1 ° semestre del 2012, così come una missione di osservazione elettorale. Benefici Algeria da un supporto 172.000.000 € nel periodo 2011-2013 sotto europeo di vicinato e partenariato (Enpi). Bahrain - Sin dalle prime fasi delle manifestazioni a Manama, l´Ue ha invitato tutte le parti in Bahrain ad astenersi dalla violenza e impegnarsi nel dialogo. Dopo la pesante repressione contro i manifestanti di febbraio e marzo, l´Alto rappresentante ha inviato un anziano inviato dell´Ue per Manama e personalmente trasmesso dell´Ue messaggi direttamente al ministro degli Esteri del Bahrein e il re Hamad. Un flusso continuo di dichiarazioni pubbliche e contatti diplomatici con le autorità del Bahrein ha attirato l´attenzione pubblica sulla situazione dei diritti umani, la necessità di tenere colpevoli di tutti gli abusi responsabile, la necessità di ospitare una missione dell´Ufficio dell´Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani , e per promuovere la riconciliazione reale, in tutta la società del Bahrein. L´alto rappresentante ha portato la situazione in Bahrain del giorno delle riunioni varie ministri degli Esteri dell´Unione europea ´, e al livello dei capi di Stato e di governo. Questa pressione, applicata dalla Ue e da molte organizzazioni della società civile, ha dato risultati concreti, tra i quali l´istituzione della Commissione indipendente d´inchiesta, nel giugno 2011 e la riconsiderazione delle prove e verdetti sotto i tribunali militari. Egitto - Dall´inizio della crisi, l´Ue ha difeso i diritti degli egiziani di manifestare pacificamente, e ha condannato l´uso della forza da parte delle autorità. Subito dopo la partenza dell´ex presidente Mubarak e in risposta diretta alla richiesta del popolo egiziano per i loro diritti civili, politici e socio-economica, l´Ue ha lanciato un pacchetto di 20 milioni € la società civile. Alla luce delle nuove circostanze, l´aiuto allo sviluppo previsto per il 2011-13 è stato rivisto. Per il 2011, i programmi di importo pari a € 132 milioni sono stati approvati e per il 2012 iniziative pari a € 95 milioni sono già in cantiere. 2011 programmi sosterrà il miglioramento delle condizioni di vita nelle aree svantaggiate del Cairo, il commercio e la crescita economica (e di conseguenza posti di lavoro), piccole e medie imprese agricole, così come la riforma dei settori dell´energia e dell´acqua. L´ue ha inoltre offerto a tutti gli effetti missioni di osservazione elettorale per le elezioni parlamentari e presidenziali. Le autorità egiziane hanno preferito declinare qualsiasi offerta dalle missioni di osservazione internazionale, tuttavia essi hanno accettato un programma di sostegno dell´Ue di € 2 milioni di euro nell´ambito dello strumento di stabilità, che assisterà la Commissione elettorale ad alta nel suo lavoro e fornire supporto alle organizzazioni della società civile.L´ue ha inoltre lanciato colloqui preparatori al Cairo per un partenariato per la mobilità, ma le autorità egiziane hanno fatto notare che nessun impegno sarebbe stato possibile fino a quando un nuovo governo eletto è a posto. Al fine di integrare progressivamente l´economia egiziana nel mercato unico dell´Ue e migliorare l´accesso dei prodotti egiziani ai mercati europei, anche noi siamo sempre pronti a iniziare la discussione su una zona ampia e generalizzata di libero scambio (Dcfta) non appena l´Egitto è disposto a fare così. Al Consiglio Affari esteri del 1 ° dicembre, l´avvio tranquillo e ben organizzato delle elezioni parlamentari è stata accolta, il Consiglio ha altresì preso atto dell´intenzione di indire elezioni presidenziali entro la fine di giugno 2012. Tuttavia, è stata espressa profonda preoccupazione circa la violenza e disordini che si è svolta prima del primo turno delle elezioni e il deterioramento della situazione economica in Egitto. Giordania - Sulla base Ue-giordania "avanzato stato di" partnership concordato nell´ottobre 2010, l´Ar / Vp ha dichiarato in diverse occasioni l´Ue è pronta a sostenere la Giordania nel suo cammino verso la riforma. Ha accolto favorevolmente l´annuncio del re Abdullah degli emendamenti proposti costituzionali adottate dal Parlamento giordano, che rappresentano un passo positivo verso il raggiungimento degli aspirazioni del popolo giordano, rafforzando i diritti dei cittadini ´e l´indipendenza del potere giudiziario. Al fine di assistere il governo giordano per affrontare le attuali sfide economiche, l´Ue ha concordato a maggio per anticipare al 2011 di ulteriori € 40.000.000 dal 2012/2013 programmi. Questo finanziamento sosterrà lo sviluppo delle Pmi con l´obiettivo di combattere la povertà e disoccupazione in zone svantaggiate, aumentare il contributo della ricerca e innovazione per la crescita e l´occupazione e rafforzare ulteriormente la gestione delle finanze pubbliche. Programmi in corso (inclusi quelli sotto i 71 milioni di € dotazione iniziale per il 2011) già sostenere le riforme in vari settori, compresa l´efficienza energetica, l´educazione, la governance democratica e sviluppo economico locale. Inoltre, il processo di preparazione per i futuri negoziati per una zona ampia e generalizzata di libero scambio (Dcfta) con la Giordania sarà lanciato nei primi mesi del 2012. La prima riunione del vertice Ue-giordania Task Force dovrebbe aver luogo nel primo trimestre del 2012. Libia - La brutalità eccezionale di repressione del vecchio regime di manifestazioni ha indotto l´Ue a sospendere immediatamente ogni cooperazione tecnica e negoziati Ue-libia, accordo quadro. Un Consiglio europeo straordinario sulla Libia si è tenuto a marzo, e la Libia è stata discussa in tutti i successivi Consigli degli affari esteri. La Libia ha attraversato alcuni mesi di una guerra di liberazione che si concluse solo il 23 ° ottobre, dopo la cattura e la morte del colonnello Gheddafi.l´ue ha partecipato in importanti incontri internazionali, come quelli del Gruppo di contatto internazionale sulla Libia e all´Alto Rappresentante / Vp contribuito a riunire le posizioni divergenti dei principali partner internazionali attraverso la partecipazione al "Cairo Group" (che comprende l´Unione Africana, l´arabo Lega, l´Unione europea, dell´Organizzazione per la cooperazione islamica e le Nazioni Unite). L´unione europea ha rilasciato numerose dichiarazioni di sostenere i diritti umani degli avversari e condannare la repressione sanguinosa da parte del regime. L´ue ha adottato una serie di sanzioni contro individui ed entità, al fine di prevenire le armi e denaro da raggiungere il regime di Gheddafi. L´impegno attivo dei suoi Stati membri a livello internazionale ha portato alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 1973 che hanno chiesto un´azione internazionale per proteggere i civili e ha fornito la base giuridica per l´intervento militare della Nato. Hr / Vp ha aperto un ufficio dell´Unione europea a Bengasi il 22 maggio e ha inaugurato una delegazione dell´Unione europea a Tripoli durante la sua visita in Libia il 12 novembre. Era il primo dignitario straniero a incontrare il neo nominato primo ministro al-Abdurrahim Keib. Dall´inizio della crisi, l´Ue ha fornito più di € 155 milioni in aiuti umanitari dell´Unione europea e mobilitato squadre di protezione civile e ai mezzi per alleviare le sofferenze dei civili sia in Libia e alle sue frontiere. Inoltre, la Commissione europea sta facendo qualche 30.000.000 € a disposizione per sostenere le priorità la stabilizzazione immediata del Consiglio nazionale di transizione (Ntc), e altri € 50.000.000 saranno disponibili per programmi a lungo termine di sostegno. Come concordato alla conferenza internazionale a Parigi nel mese di settembre, l´Ue si stanno valutando i bisogni nelle comunicazioni, la società civile, e la gestione delle frontiere. Ha già distribuito esperti in questi campi e in sicurezza e appalti. Infine, sostanziali connesse alla migrazione progetti che sono stati sospesi nel mese di febbraio 2011 sono in fase di ripresa. Marocco - Il 2 luglio 2011, Hr / Vp Catherine Ashton e il commissario per la politica europea di vicinato Stefan Füle compiaciuto per l´esito positivo del referendum sulla nuova costituzione che ha approvato le riforme proposte dal re Mohammed Vi. Essi hanno inoltre ribadito il sostegno dell´Ue agli sforzi del Marocco per attuare tali riforme di vasta portata. L´ue ha inviato una missione di esperti per valutare le elezioni parlamentari del 25 novembre. L´istituzione del partenariato per la mobilità con il Marocco è stato lanciato a Rabat nel mese di ottobre e l´Ue ha dato un nuovo impulso ai negoziati per il nuovo piano d´azione della Stato avanzato, che ha ripreso a dicembre. Inoltre, il processo di preparazione per i futuri negoziati per una zona ampia e generalizzata di libero scambio (Dcfta) con il Marocco sarà lanciato nei primi mesi del 2012. Per quanto riguarda il sostegno finanziario, le cinque aree prioritarie per la cooperazione rimangono le stesse: sviluppo di politiche sociali, la modernizzazione economica, sostegno istituzionale, il buon governo e diritti umani, e la protezione dell´ambiente. Il bilancio indicativo per il periodo 2011-2013 è € 580.500.000, che rappresenta un aumento del 20% rispetto al bilancio del 2007-2010. Marocco benefici anche da altri programmi tematici e regionali e otterrà un ulteriore supporto sotto i strumento per la società civile e Erasmus Mundus . Siria - Proteste popolari in Siria ha iniziato a metà marzo 2011 i bandi di riforme, ma ben presto trasformate in manifestazioni contro il regime. Questi sono stati raggiunti con una violenta repressione del regime siriano, che l´Ue ha condannato in una dichiarazione già il 22 marzo e ripetutamente dopo. Di fronte alla escalation di violenza contro i manifestanti pacifici, l´Ue ha introdotto sanzioni mirate a maggio, tra cui un embargo sulle armi e le attrezzature utilizzate per la repressione, congelamento dei beni e divieto di viaggio nei confronti di coloro complice della repressione (tra cui Bashar al-Assad stesso) e sospensione dei programmi di cooperazione bilaterale (tra cui nuove operazioni della Bei). Nessuna delle riforme annunciate dal governo tradotta in un miglioramento sul terreno. A seguito di un ulteriore uso di escalation e su larga scala dei militari contro i manifestanti nel mese di agosto, l´Ue ha rilevato la perdita del regime siriano di credibilità e di legittimità, ha esortato Bashar al-Assad di farsi da parte, e ha incoraggiato un dialogo nazionale. Non vedendo il progresso, l´Ue continua espansione le sanzioni - rafforzato ancora una volta dal Consiglio Affari esteri del Consiglio del 1 ° dicembre - designando altre persone ed entità per un divieto di viaggio e congelamento dei beni, l´aggiunta di un embargo sull´importazione di petrolio greggio siriano, un investimento divieto nel settore petrolifero (che ha richiesto una sospensione parziale della Ue-siria di cooperazione), e un´ulteriore sospensione della cooperazione, anche regionali e le restanti programmi bilaterali. L´ue è attiva a livello internazionale, ottenendo una risoluzione sulla Siria del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite e spingere per una risoluzione del Consiglio di Sicurezza al fine di mira la capacità del regime di condurre la repressione in corso. L´ue ha attivamente esplorando nuove possibilità di cooperazione con i partner della società civile in Siria, incluso il supporto per gli attivisti e difensori dei diritti umani. L´ue sostiene tutte le attività volte alla fine delle violenze in Siria, come l´iniziativa della Lega Araba. Si è anche concordato l´impegno coordinato internamente con i rappresentanti di opposizione siriano impegnati a valori di non violenza e democratico. Hr / Vp è riunito il 22 novembre con i rappresentanti del Consiglio nazionale siriana e compiaciuto degli sforzi in corso per stabilire una piattaforma unitaria e di lavorare per una visione condivisa per il futuro della Siria e la transizione verso un sistema democratico. Tunisia - La rivoluzione tunisina ha aperto la strada alla "primavera araba". Supporto rapido politica dell´Ue per la transizione è stata dimostrata da una serie di visite ad alto livello, il primo poche settimane dopo la rivoluzione, il 14 febbraio 2011, dalle risorse umane / Vp Catherine Ashton, seguita da presidente della Commissione europea Barroso, i commissari Füle, Malmström, Georgieva, Barnier e De Gucht, oltre che presidente del Parlamento europeo Buzek. Tutti gli strumenti finanziari dell´Unione europea sono state rapidamente mobilitati per rispondere alle nuove sfide. Notevole sostegno umanitario è stato reso disponibile, in particolare per aiutare la Tunisia per far fronte all´afflusso di profughi che fuggono dalla guerra in Libia. L´ue ha fornito supporto immediato per la preparazione delle elezioni, attraverso la fornitura di assistenza tecnica alle autorità transitoria, nonché sostegno diretto alle organizzazioni della società civile.L´ue ha inoltre aumentato i fondi disponibili per la cooperazione bilaterale: ha raddoppiato lo stanziamento per il 2011 e per il periodo 2011 - 2013 il bilancio è stato aumentato da € 240 milioni a € 400 milioni. Il nuovo obiettivo dei fondi, in particolare, la ripresa economica, la società civile e la transizione democratica. Inoltre, un accordo Ue-tunisia Task Force, il primo nella regione, è stato istituito al fine di garantire un migliore coordinamento del sostegno europeo e internazionale per la transizione politica ed economica della Tunisia. La sua prima riunione, presieduta congiuntamente da Hr / Vp Catherine Ashton e il primo ministro tunisino Beji Caid Essebsi il 28-29 settembre a Tunisi, ha permesso un ampio coinvolgimento di partner europei e internazionali. In totale, circa € 4 miliardi (comprese le sovvenzioni e prestiti) potrebbero essere resi disponibili per sostenere la transizione in Tunisia nei prossimi tre anni: 3 miliardi da istituzioni dell´Ue, le banche Ue e le istituzioni internazionali (Banca Africana di Sviluppo, Islamic Development Bank, World Bank) e un miliardo degli Stati membri dell´Ue.l´ue e la Tunisia ha anche espresso l´ambizione comune di un partenariato privilegiato attraverso un ´status avanzato´, e concordato riprendere i negoziati per una serie di accordi, anche sulla liberalizzazione degli scambi e per un partenariato per la mobilità. Inoltre, il processo di preparazione per i futuri negoziati per una zona ampia e generalizzata libero scambio (Dcfta) con la Tunisia sarà lanciato nei primi mesi del 2012. Il 23 ottobre, i cittadini tunisini hanno avuto per la prima volta la possibilità di scegliere in modo libero e democratico i loro rappresentanti. Una missione di osservazione elettorale dell´Unione europea era presente in occasione delle elezioni Costituente che sono stati generalmente considerate libere ed eque. Hr / Vp Ashton e il commissario Füle ha lodato i candidati e partiti che hanno preso parte al processo democratico e si congratula con il partito Ennahda che ha ottenuto la più alta percentuale di voti. Yemen - Poiché il movimento di protesta ha avuto inizio nel febbraio 2011, l´Unione europea ha esercitato una pressione costante a tutte le parti dello Yemen per fermare la violenza e facilitare un trasferimento pacifico del potere. L´hr / Vp ha fatto una serie di dichiarazioni di condanna della violenza, ed è stato regolarmente in contatto con i membri chiave del regime e dei suoi avversari. Come disordini politici, sociali ed economiche dello Yemen ha aggravato una situazione umanitaria già drammatica, la comunità internazionale ha mantenuto ferma e la pressione uniti per una transizione ordinata e processo di riforma generale per iniziare senza indugio. In seguito l´azione della Ue al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, il Consiglio di sicurezza dell´Onu ha adottato all´unanimità una risoluzione che invita tutte le parti in Yemen per implementare i passi necessari per la transizione politica. Il 23 novembre, dopo mesi di stallo politico, l´Hr / Vp accolto con favore la firma a Riyadh l´accordo per la transizione politica firmato dal presidente Saleh ei principali esponenti del governo dello Yemen e partiti di opposizione sotto l´egida del Gulf Cooperation Council. Ha invitato tutti i gruppi politici per contribuire ad attuare l´accordo in buona fede, in modo che diventi la base per un processo di riconciliazione che si rivolge a tutti gli yemeniti e permette una transizione pacifica e democratica di prendere posto. Questo impegno politico non è altro che un angolo del nostro impegno con lo Yemen: l´Ue si impegna a mantenere lo sviluppo e gli aiuti umanitari che scorre a coloro che ne hanno più bisogno: la gente dello Yemen che hanno pagato il prezzo della crisi. € 20 milioni nel ulteriori aiuti umanitari proviene da fondi comunitari a partire dall´inizio del 2011, con gli Stati membri l´aggiunta di almeno 40.000.000 € di più a tale somma.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE MISURE PER FAR FRONTE AI PROBLEMI INERENTI ALL´IMPOSTA DI SUCCESSIONE TRANSFRONTALIERA  
 
Bruxelles, 19 dicembre 2011 – I cittadini dell´Unione che ereditano beni situati all´estero sono spesso tassati da più Stati membri. In casi estremi può addirittura accadere che il valore complessivo di un bene ereditato oltre confine debba essere pagato in tasse in quanto diversi Stati membri possono rivendicare diritti di imposizione sulla stessa successione o tassare le successioni estere più pesantemente di quelle interne. Talvolta i cittadini sono costretti a vendere i beni ereditati solo per poter pagare le tasse e le piccole imprese possono incontrare difficoltà di trasferimento alla morte dei proprietari. Per far fronte a questi problemi la Commissione ha oggi adottato un pacchetto esaustivo di misure sull´imposta di successione. In una comunicazione, una raccomandazione e un documento di lavoro la Commissione esamina i problemi e presenta soluzioni inerenti all´imposta di successione transfrontaliera nell´Ue. Algirdas Šemeta, commissario per la Fiscalità e l’unione doganale, l’audit interno e la lotta antifrode, ha dichiarato: "Benjamin Franklin disse una volta che non c´è nulla di certo tranne la morte e le tasse. Purtroppo l´incertezza sembra essere enorme quando sono presenti entrambe. L´onere dell´imposta di successione transfrontaliera può risultare eccessivo per i cittadini a causa della discriminazione e della doppia imposizione.Piccole modifiche alle norme degli Stati membri per renderle più coerenti fra loro … potrebbero comportare vantaggi reali per centinaia di migliaia di persone in tutta Europa. Questo è l´obiettivo che ci siamo prefissati." La comunicazione odierna evidenzia che esistono due problemi principali derivanti dall´imposta di successione transfrontaliera nell´Ue. Il primo è rappresentato dalla doppia o multipla imposizione, ossia il caso in cui più Stati membri rivendicano il diritto di tassare la stessa successione. Norme nazionali differenti, carenza di convenzioni bilaterali sulle imposte di successione e misure nazionali inadeguate in materia di sgravio della doppia imposizione fanno sì che i cittadini possano essere tassati due o più volte sulla stessa successione. Gli Stati membri sono liberi di applicare le norme di successione nazionali che ritengono opportune purché siano conformi alla normativa dell´Unione in materia di non discriminazione e di libera circolazione. La Commissione non propone un´armonizzazione della normativa degli Stati membri sull´imposta di successione. Essa raccomanda invece un´applicazione più ampia e flessibile delle misure nazionali di sgravio della doppia imposizione in modo da offrire una soluzione pragmatica, rapida ed economicamente efficace ai considerevoli oneri fiscali cui molti cittadini si trovano a dover far fronte. La raccomandazione contenuta nel pacchetto adottato oggi propone come gli Stati membri potrebbero migliorare le misure nazionali vigenti al fine di evitare la doppia imposizione. Essa delinea soluzioni per i casi in cui più Stati membri dispongono di diritti impositivi. La Commissione invita gli Stati membri ad introdurre soluzioni appropriate nella legislazione nazionale o nelle prassi amministrative. Il secondo problema legato all´imposta di successione che i cittadini possono incontrare è rappresentato dalla discriminazione. Alcuni Stati membri applicano un´aliquota di imposta più elevata se i beni, la persona deceduta e/o l´erede si trovano al di fuori del loro territorio. In tali casi il diritto dell´Ue è chiaro: gli Stati membri sono tenuti a rispettare i principi fondamentali della non discriminazione e della libertà di circolazione sanciti dai trattati. Il documento di lavoro pubblicato oggi espone i principi per un´imposta non discriminatoria sulle successioni e sulle donazioni, illustrandoli con esempi tratti dalla giurisprudenza. Gli Stati membri avranno così un aiuto per allineare le rispettive disposizioni al diritto dell´Ue, mentre i cittadini saranno sensibilizzati sulle norme che gli Stati membri devono rispettare. Anche se i problemi inerenti all´imposta di successione transfrontaliera possono colpire gravemente singoli individui, il gettito derivante dalle imposte di successione interne e transfrontaliere corrisponde a una percentuale molto bassa – inferiore allo 0,5% - del gettito fiscale complessivo degli Stati membri. Presi singolarmente, i casi transfrontalieri rappresentano pertanto una percentuale ancora inferiore. Fasi successive La Commissione avvierà discussioni con gli Stati membri per assicurare che alla raccomandazione sia dato il seguito appropriato. Essa è inoltre pronta ad aiutare gli Stati membri ad allineare al diritto dell´Ue le rispettive leggi in materia di successione. Fra tre anni la Commissione presenterà una relazione per valutare l´evoluzione della situazione e su tale base deciderà in merito alla necessità di ulteriori misure a livello nazionale o unionale. Nel frattempo, in quanto custode dei trattati, essa continua a prendere i provvedimenti necessari per opporsi agli elementi discriminatori contenuti nella normativa degli Stati membri in materia di tassazione. Il testo integrale della comunicazione, della raccomandazione e del documento di lavoro dei servizi della Commissione è disponibile all´indirizzo seguente: http://ec.Europa.eu/taxation_customs/taxation/personal_tax/inheritance/index_en.htm    
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO INSISTE: APRIRE IL MERCATO DEL LAVORO A BULGARI E RUMENI  
 
Strasburgo, 19 dicembre 2011 - Il Parlamento, in una risoluzione approvata giovedì scorso, afferma che tutti gli Stati membri, Italia inclusa, dovrebbero eliminare le barriere al mercato nazionale del lavoro verso bulgari e rumeni. Secondo l´Aula non ci sono giustificazioni di tipo economico per restringere il diritto fondamentale di poter vivere e lavorare in qualsiasi paese Ue. La risoluzione, presentata dai gruppi del Ppe, S&d, Alde e Verdi, chiede a tutti gli Stati membri di abolire tutte le "misure transitorie" e di accettare bulgari e rumeni nel proprio mercato del lavoro entro al fine del 2011. Questa richiesta reitera quella fatta in una risoluzione del 25 ottobre scorso sulla mobilità dei lavoratori nell´Ue. Le nazioni Ue possono, però, prolungare il bando temporaneo dei lavoratori bulgari e rumeni per altri due anni, cioè fino al dicembre 2013, ma solo se comunicheranno alla Commissione, entro il 31 dicembre di quest´anno, quali sono le "serie minacce" al loro mercato del lavoro. Nessuna vera giustificazione economica - Il Parlamento afferma che non sono stati evidenziati effetti negativi in quegli Stati membri che hanno accettato nel proprio mercato i lavoratori dei paesi che sono entrati nell´Ue nel 2004 e nel 2007. Tuttavia, denuncia la risoluzione, alcuni Stati membri hanno deciso di continuare ad applicare restrizioni ai lavoratori rumeni e bulgari, più spinti da pressioni politiche che da una giustificata paura di possibili effetti negativi sul proprio mercato del lavoro. Al contrario una comunicazione della Commissione dell´11 novembre scorso afferma che i lavoratori di Bulgaria e Romania hanno avuto un impatto positivo per le economie di quegli stati che hanno permesso loro di lavorare. I dati forniti recentemente da Eurostat mostrano inoltre che la presenza di lavoratori rumeni e bulgari non ha inciso in maniera significativa né sulle retribuzioni né sul tasso di disoccupazione dei paesi di accoglienza. Alla fine del 2010, infatti, i lavoratori mobili provenienti da Romania e Bulgaria, residenti sul territorio di un altro Stato membro, rappresentavano lo 0,6% del totale della popolazione dell´Ue. Le restrizioni devono essere giustificate - Il Parlamento chiede alla Commissione europea di proporre una chiara definizione delle "gravi perturbazioni del mercato del lavoro" richieste per giustificare le restrizioni. Secondo l´Aula, gli Stati membri che mantengono le restrizioni senza "una chiara e trasparente giustificazione socio-economica legata a gravi perturbazioni del mercato del lavoro", in linea con le sentenze della Corte di giustizia, contravvengono ai trattati e per questo la risoluzione chiede, sempre alla Commissione, di garantire il rispetto del principio di libera circolazione. Il contesto - Austria, Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Olanda e Gran Bretagna hanno ancora in vigore delle restrizioni per l´accesso al loro mercato del lavoro per bulgari e rumeni. La Spagna ha delle restrizioni nei confronti i rumeni, ma con l´approvazione della Commissione, fino al 31 dicembre 2012, a causa di seri problemi per il suo mercato del lavoro.  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO RENDE OMAGGIO A VACLAV HAVEL  
 
Bruxelles, 19 dicembre 2011 - Ha rappresentato la Rivoluzione di Velluto e la riunificazione dell´Europa. Un grande scrittore e intellettuale che ha toccato milioni di persone. Il presidente Jerzy Buzek ha reso omaggio a Vaclav Havel, deceduto questa domenica. "Vaclav Havel è stato e rimane un eroe. Nel 1989 gli studenti del mio paese scesero in strada per chiedere il suo rilascio. Havel diventò poco dopo il presidente di una Cecoslovacchia libera; presidente sia dei cechi che degli slovacchi e un eroe per entrambe le popolazioni", ha detto Buzek in un comunicato. Il presidente del Parlamento ha reso onore al lavoro di Havel come drammaturgo "semplice e onesto, sensibile e bello".  
   
   
ACCESSO DEL PUBBLICO AI DOCUMENTI: VERSO UNA MAGGIORE TRASPARENZA NELLA UE  
 
Sttrasburgo, 19 dicembre 2011 - Giovedi scorso i deputati hanno votato a favore per aumentare l´accessibilità al pubblico dei documenti delle istituzioni dell´Unione europea, La modifica al progetto di legge mira a migliorare la trasparenza, la responsabilità, e la democrazia nell´Unione europea. L´attuale legislazione su "l´accesso del pubblico ai documenti" copre solo il Parlamento europeo, Consiglio e Commissione, ma deve essere esteso a tutte le istituzioni, organi e agenzie. Lo scopo della versione modificata di "accesso del pubblico ai documenti" regolamento 1049/2001 è quello di dare la massima attuazione al diritto di accesso del pubblico ai documenti ea definirne i principi generali e le eccezioni a tale accesso per motivi di pubblica o privata interesse. "Solo attraverso la trasparenza possibile ai cittadini di partecipare in modo consapevole al processo democratico, che è ancora più importante nell´attuale contesto di crisi", ha detto relatore della commissione Libertà civili, Michael Cashman (S & D, Uk). "Quello di cui stiamo parlando è un diritto che permette ai cittadini ei loro rappresentanti al di fuori del Parlamento e le istituzioni per fare in modo che ne siamo responsabili: i parlamentari responsabili di quello che facciamo a loro nome, la Commissione responsabile per ciò che fanno, e allo stesso modo il Consiglio dei ministri responsabili troppo ", ha aggiunto. Sapere come ministri e primi ministri voto in Consiglio anche "distruggere il mito dei media che misure impopolari vengono imposte da Bruxelles ai governi nazionali, mentre è vero il contrario. Governi nazionali devono essere d´accordo. A livello comunitario, dovrebbe diventare un modello per i nostri membri Stati in materia di trasparenza ", ha concluso. Che cos´è un "documento"? Parlamento inserita una definizione più ampia di "documento" - un concetto che si trova nel cuore stesso del regolamento - di quanto proposto dalla Commissione, in modo da spostare la legislazione più verso una "libertà di informazione" atto. Qualsiasi contenuto dei dati, a prescindere dal suo supporto (testo su carta o memorizzati in forma elettronica o, registrazione sonora, visiva o audiovisiva) che verta su aspetti che rientrano nella sfera di responsabilità di un´istituzione dell´Unione europea, l´organo o l´agenzia sarebbe considerato un documento. Il regolamento modificato si applica a tutti i documenti "protetti" da parte di un organismo Ue, i deputati dicono, cioè documenti formati o ricevuti dalla medesima e in suo possesso, in tutti i settori d´attività dell´Unione europea. Sarebbe anche adire la Corte di giustizia europea, la Banca centrale europea e la Banca europea per gli investimenti, ma solo nel corso della performance delle loro attività amministrative. Eccezioni al diritto di accesso - In linea di principio, tutti i documenti delle istituzioni dovrebbero essere accessibili al pubblico. Tuttavia, taluni interessi pubblici e privati ​​(ad esempio la sicurezza pubblica, i diritti di proprietà intellettuale, ecc), potrebbe essere tutelati mediante eccezioni. Deputati modificato la proposta al fine di chiarire e limitare tali eccezioni. Le eccezioni non si applicano ai documenti trasmessi nell´ambito dei procedimenti legislativi o allo scopo di influenzare decisioni politiche da lobbisti e altre parti interessate, i deputati sottolineano. "Rilevante interesse pubblico alla divulgazione" - Inoltre, queste eccezioni non poteva applicare se ci fosse un "interesse pubblico prevalente alla divulgazione". Questo interesse sarebbe considerata quella in cui il documento richiesto riguarda la "tutela dei diritti fondamentali e dello Stato di diritto, buona gestione dei fondi pubblici, o il diritto di vivere in un ambiente sano, incluse le emissioni nell´ambiente." Un´istituzione invocando una di queste eccezioni - i diritti fondamentali, i fondi pubblici e l´ambiente - sarebbe comunque avere "per fare una valutazione oggettiva e individuale e dimostrare che il rischio per l´interesse tutelato è prevedibile e non meramente ipotetico, e definire le modalità di accesso alle il documento potrebbe concretamente ed effettivamente pregiudizio all´interesse tutelato ". Documenti classificati - Il Parlamento ha inoltre inserita una nuova regola sulla procedura da seguire per l´utilizzo della classificazione - "Eu top secret", "Ue segreto", "Ue confidenziale" e "Ue riservato" - e la declassificazione dei documenti. Un´istituzione può classificare un documento solo quando la sua divulgazione arrechi pregiudizio alla tutela degli interessi essenziali dell´Unione europea o di uno o più Stati membri, i deputati dicono, in particolare in materia di sicurezza pubblica, della difesa e delle questioni militari. Documenti provenienti dagli Stati membri - Gli Stati membri non dovrebbero avere il diritto di veto l´accesso ai documenti da essi provenienti, né un diritto di far riferimento alle disposizioni nella loro legislazione al fine di giustificare la riservatezza. Avrebbero comunque essere consultata al fine di valutare se una delle eccezioni previste dal presente regolamento è applicabile. I prossimi passi - I deputati continueranno i negoziati con il Consiglio e la Commissione su questo file per cercare di raggiungere un accordo. Nel dibattito in plenaria, il commissario Maroš Šefčovič ha detto:. "Questo accordo rischi di prendere tempo e temo che, date le modifiche proposte nella relazione, l´accordo sulle modifiche della normativa non è a portata di mano non posso ovviamente anticipare la posizione che il Consiglio farà il punto sugli emendamenti proposti, ma molti di loro non può essere accettata dalla Commissione. (...) Anche se deluso dalla mancanza di progressi finora, spero che un vero dialogo costruttivo può avvenire fra le tre istituzioni dopo il voto , al fine di giungere ad un accordo ". La proposta è stata approvata con 394 voti a favore, 197 contrari e 35 astensioni.  
   
   
AGGIORNARE LA DIRETTIVA SULLE QUALIFICHE PROFESSIONALI PER SEMPLIFICARE LA RICERCA DI UN IMPIEGO QUALIFICATO IN EUROPA  
 
Bruxelles, 19 dicembre 2011. La diminuzione della popolazione in età lavorativa in diversi Stati membri determina un aumento della domanda di personale altamente qualificato che entro il 2020 dovrebbe tradursi in almeno 16 milioni di nuovi posti di lavoro. Se l’Europa vuole rispondere a questa esigenza, deve affrontare le attuali carenze di personale, ad esempio avvalendosi di professionisti altamente qualificati e disposti a trasferirsi in altri Stati membri dell’Ue. Tuttavia questo potenziale di crescita può essere sfruttato solamente se i trasferimenti all’estero per motivi lavorativi risulteranno facili, il che a sua volta richiede un riconoscimento rapido, semplice e affidabile delle qualifiche professionali ottenute nell’Ue. Per questo motivo la Commissione oggi ha adottato una proposta di revisione della direttiva sulle qualifiche professionali (direttiva 2005/36/Ce). La proposta è volta a semplificare le regole per la mobilità dei professionisti all’interno dell’Ue introducendo una tessera professionale europea per tutte le professioni interessate che consente un riconoscimento più facile e rapido delle qualifiche. La direttiva precisa inoltre aspetti di rilevanza per i consumatori, invitando gli Stati membri a rivedere la normativa delle professioni da essi regolamentate e a rispondere alle preoccupazioni dell’opinione pubblica sulle competenze linguistiche e la mancanza di mezzi efficaci per la segnalazione di errori professionali, in particolare in ambito sanitario. Il Commissario per il Mercato interno e i servizi, Michel Barnier, ha dichiarato: “L’europa sta affrontando numerose sfide. Una di esse sarà l’aumento della domanda di personale altamente qualificato in tutta l’Ue. La proposta odierna sulle qualifiche professionali risponde all’esigenza di disporre di un buon sistema di riconoscimento delle qualifiche per sostenere la mobilità dei professionisti di tutta Europa. In questo modo per coloro che dispongono delle necessarie qualifiche sarà più facile trasferirsi laddove si prospettano offerte di lavoro, contribuendo così alla crescita dell’economia europea. Sono convinto che l’idea di una tessera professionale europea, sotto forma di certificato elettronico, sia la giusta via da seguire. Essa consentirà di semplificare e accelerare le procedure di riconoscimento per i professionisti disposti a trasferirsi per lavoro”. Elementi chiave della proposta 1. L’introduzione di una tessera professionale europea darà ai professionisti interessati la possibilità ottenere un riconoscimento più rapido e semplice delle loro qualifiche e dovrebbe favorire anche la mobilità temporanea. La tessera risponderà alle esigenze indicate dai professionisti (ad esempio, gli infermieri e le guide alpine hanno espresso un forte interesse per tale riconoscimento). La tessera professionale europea va di pari passo con un’ottimizzazione della procedura di riconoscimento realizzata all’interno dell’attuale sistema di informazione del mercato interno (Imi). Di fatto, si tratterà di un certificato elettronico che consentirà ad un professionista di offrire servizi o di stabilirsi in un altro Stato membro. 2. Un migliore accesso alle informazioni relative al riconoscimento delle qualifiche professionali: tutti i cittadini che chiedono il riconoscimento delle loro qualifiche professionali dovrebbero avere la possibilità di avere un unico interlocutore anziché dover fare la spola tra diversi organismi pubblici. Questo punto di riferimento dovrebbe essere rappresentato dagli sportelli unici, istituiti nel quadro della direttiva servizi, che consentiranno ai cittadini di ottenere informazioni in un unico punto di accesso sui documenti da sottoporre per il riconoscimento delle proprie qualifiche e che prevede anche la possibilità di optare per la procedura di riconoscimento online. 3. Aggiornare i requisiti minimi di formazione per medici, dentisti, farmacisti, infermieri, ostetriche, veterinari e architetti: l’armonizzazione dei requisiti minimi di formazione per queste professioni risale a 20-30 anni fa. I requisiti sono stati aggiornati per tenere conto dell’evoluzione di tali professioni e dei relativi percorsi formativi. Ad esempio, il requisito minimo di ammissione alla formazione per infermieri e ostetrici è stato aumentato da 10 a 12 anni di formazione scolastica generale. 4. L’introduzione di un sistema di allerta per gli operatori sanitari che godono del riconoscimento automatico: le autorità competenti dei singoli Stati membri saranno tenute a segnalare alle autorità preposte di tutti gli altri Stati membri i nominativi dei professionisti che lavorano in ambito sanitario cui è stato proibito di esercitare la propria attività professionale da un’autorità pubblica o un tribunale. Ciò è particolarmente importante perché in passato si sono verificati casi di medici che, a fronte del divieto di praticare nel proprio paese all’interno dell’Ue, si sono trasferiti all’estero per esercitare la loro professione senza che altri Stati membri ne fossero a conoscenza. 5. L’introduzione di un quadro di formazione comune e di verifiche professionali comuni, che, in sostituzione delle piattaforme condivise, dovrebbero consentire di estendere il meccanismo di riconoscimento automatico a nuove professioni. Le professioni interessate potrebbero beneficiare di un riconoscimento automatico sulla base di un insieme condiviso di nozioni, abilità e competenze o di una verifica comune che valuti la preparazione richiesta per lo svolgimento di una data professione (test attitudinali). 6. Valutazione reciproca delle professioni regolamentate: la direttiva sulle qualifiche professionali introduce un nuovo sistema che, attraverso specifici requisiti di qualifica, garantisce una maggiore trasparenza e legittimazione delle professioni regolamentate. Gli Stati membri dovranno fornire un elenco delle proprie professioni regolamentate e giustificare la necessità di una regolamentazione. Dopodiché andrebbe effettuata una valutazione reciproca coordinata dalla Commissione europea. Contesto La direttiva sulle qualifiche professionali è essenziale per consentire agli operatori di avviare una nuova attività o di trovare un posto di lavoro in un altro Stato membro che richiede una qualifica specifica per poter esercitare una determinata attività professionale. L’aggiornamento delle qualifiche professionali figura tra le dodici leve per la crescita previste dall’Atto per il mercato unico (Ip/11/469). La proposta si fonda su un Libro verde che la Commissione ha pubblicato in giugno (Ip/11/767). Una sintesi delle risposte al Libro verde è stata pubblicata oggi. Si veda anche Memo/11/923 Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/internal_market/qualifications/policy_developments/index_en.htm    
   
   
RAFFORZARE LA LEGISLAZIONE UE IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO  
 
 Strasburgo, 19 dicembre 2011 - Gli effetti delle nuove tecnologie per la salute devono essere valutati e i nanomateriali devono essere coperti dall´attuale normativa europea in materia di salute e sicurezza, dice una risoluzione, approvata giovedì, in una revisione intermedia della strategia 2007-2012 della salute e della sicurezza sul lavoro. Ogni anno, 168.000 cittadini europei muoiono per incidenti sul lavoro o malattie e 7 milioni rimangono ferite in incidenti, rileva la risoluzione, che è stata elaborata da Karima Delli (Verdi / Ale, Fr) e approvata con 371 voti a favore, 47 contrari e contrari e 15 astensioni. Effetto di nuove tecnologie - I potenziali rischi delle nuove tecnologie e sostanze nocive devono essere valutati, e la legislazione redatta per assicurare che i nanomateriali siano coperti dalla corrente sanitaria europea sul lavoro e la regolamentazione di sicurezza, dice il testo. Proteggere i lavoratori - Inoltre, gli individui che legittimamente avvertono dei rischi sul lavoro deve essere protetto da qualsiasi pressione di rimanere in silenzio, dicono i deputati, invitano la Commissione a proporre una direttiva per proteggere questi lavoratori. Stress sul lavoro - Lo stress da lavoro è uno dei principali ostacoli alla produttività in Europa, i deputati dicono, invitando la Commissione ad adottare misure per garantire che l´accordo quadro Ue in materia stress lavoro-correlato dell´8 ottobre 2004 sia correttamente applicata in ogni Stato membro e chiedendo dipendenti ´ e le organizzazioni dei datori di lavoro ´a sensibilizzare i datori di lavoro, i lavoratori ei loro rappresentanti la necessità di ridurre lo stress da lavoro.  
   
   
LA CORTE DEI CONTI EUROPEA PUBBLICA LA RELAZIONE SPECIALE N. 15/2011:“LE PROCEDURE DELLA COMMISSIONE CONSENTONO UNA GESTIONE EFFICACE DEL CONTROLLO SUGLI AIUTI DI STATO?”  
 
 Lussemburgo, 19 dicembre 2011 - Gli aiuti di Stato sono definiti all’articolo 107 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, ed il controllo su di essi costituisce un’importante garanzia per il funzionamento del mercato interno. La Commissione europea ha la responsabilità generale del controllo sugli aiuti di Stato. Per assicurarsi che gli aiuti di Stato che prevedono di concedere siano compatibili con il mercato interno dell’Unione europea, gli Stati membri dell’Ue devono notificare alla Commissione le misure di aiuto ed ottenere l’autorizzazione di quest’ultima prima di concedere gli aiuti. La presente relazione speciale, redatta dalla Corte dei conti europea, valuta se la Commissione abbia attuato procedure che assicurino un’efficace gestione del controllo sugli aiuti di Stato. Il sistema di notifiche, denunce e indagini ex officio garantisce che la Commissione tratti tutti i casi significativi di aiuti di Stato? La Commissione dispone di strutture e procedure gestionali adeguate per trattare in modo efficace i casi di aiuti di Stato rispettando le scadenze? La Commissione valuta l’impatto del proprio controllo sugli aiuti di Stato? L’audit si è incentrato sui processi organizzativi, decisionali e di monitoraggio della Commissione nel periodo 2008 - 2010, ma non ha esaminato la validità delle decisioni adottate dalla Commissione. Esso ha riguardato i settori del controllo sugli aiuti di Stato di cui è responsabile la Dg Concorrenza, cioè tutti i settori economici tranne l’agricoltura e la pesca. La Corte ha riscontrato che: la Commissione ha compiuto sforzi per assicurarsi che vengano trattati tutti i casi significativi di aiuti di Stato, ma i sistemi di cui si avvale non garantiscono l’individuazione di tutti gli aiuti di Stato; le procedure di notifica per gli aiuti di Stato richiedono molto tempo; il disbrigo delle denunce continua a richiedere molto tempo e la procedura non è trasparente; la Commissione non valuta in modo completo l’impatto del proprio controllo in materia di aiuti di Stato; nel campo degli aiuti di Stato, Commissione ha reagito tempestivamente alla crisi finanziaria. La Corte formula una serie di raccomandazioni volte a migliorare l’efficacia delle procedure e della gestione della Commissione: rivedere la ripartizione delle risorse che essa destina al controllo sugli aiuti di Stato; aumentare la trasparenza delle procedure di trattamento dei casi; ridurre la durata delle procedure; attuare un sistema potenziato di registrazione dei tempi e di rendiconto della gestione e valutare periodicamente ex post l’impatto ex post del controllo in materia di aiuti di Stato.  
   
   
LOTTA ANTIFRODE: ADOTTATI NUOVI PROGRAMMI PER PROTEGGERE GLI INTERESSI FINANZIARI DELL´UE DA QUI AL 2020  
 
Bruxelles, 19 dicembre 2011 — Ogni anno la politica antifrode dell´Unione europea contribuisce in misura significativa a proteggere gli interessi finanziari dell´Unione e i bilanci degli Stati membri assicurando che l´Ue e i bilanci nazionali siano adeguatamente protetti, che il denaro sia speso per i fini previsti e che raggiunga i legittimi beneficiari. Per proseguire il suo lavoro in questo ambito la Commissione europea ha adottato oggi due proposte relative ai programmi Hercule Iii e Pericles 2020, dotati rispettivamente di un bilancio di 110 milioni e 7,7 milioni di Eur. I due programmi saranno operativi a partire da gennaio 2014 per sette anni. Algirdas Šemeta, commissario per la Fiscalità e l´unione doganale, l´audit interno e la lotta antifrode, ha dichiarato: "La frode contro il bilancio dell´Ue non è un crimine senza vittime: poiché si tratta del danaro di tutti, ogni cittadino ne paga le conseguenze. L´ue è al centro di una crisi finanziaria mondiale, per questo è particolarmente importante proteggere le nostre entrate e far sì che i cittadini traggano il massimo vantaggio dai fondi dell´Unione.". Hercule Iii Il programma Hercule Iii è dedicato alla lotta contro la frode, la corruzione e qualsiasi altra attività illecita che possa ledere gli interessi finanziari dell´Ue. È incentrato in particolare sulla cooperazione tra la Commissione (tramite l´Ufficio europeo per la lotta antifrode — Olaf), le autorità competenti degli Stati membri e altre istituzioni e organi europei. Il programma è finalizzato ad assicurare che gli Stati membri e le istituzioni, gli organi e le agenzie dell´Ue godano di pari tutela. Tra le azioni previste dal programma Hercule Iii rientrano l´offerta di supporto tecnico e operativo alle autorità degli Stati membri preposte all´applicazione della legge nella lotta contro le attività transfrontaliere illegali e l´organizzazione di attività di formazione professionale. Il precedente programma Hercule ha dato risultati importanti, ad esempio 70 progetti di assistenza tecnica per finanziare l´acquisto di apparecchiature sofisticate per i servizi incaricati dell´applicazione della legge impegnati nella lotta antifrode e attività di formazione antifrode per oltre 5 300 addetti di tali servizi. Pericles 2020 Pericles 2020 è un programma di scambio, assistenza e formazione inteso a rafforzare la protezione delle banconote e delle monete in euro in Europa e nel mondo. I progetti finanziati nell´ambito del programma Pericles comprendono un seminario sulla strategia comunitaria per la protezione dell´euro nell´area del Mediterraneo ("Community Strategy for the protection of the euro in the Mediterranean area"), un corso di formazione sulla contraffazione di danaro in America Latina e numerosi scambi di personale tra autorità dell´Ue e dei paesi terzi. Fasi successive I progetti di regolamento saranno ora discussi in sede di Consiglio e di Parlamento europeo in prospettiva della loro adozione entro la fine del 2012; i nuovi programmi potranno così avere inizio il 1° gennaio 2014. Parallelamente proseguiranno i negoziati sul quadro finanziario pluriennale per l´intero bilancio dell´Unione (Memo/11/468). Per maggiori informazioni sui programmi Hercule Iii e Pericles 2014-2020 si veda: http://ec.Europa.eu/anti_fraud/programmes/  Memo/11/921 Il testo legislativo è disponibile all´indirizzo: http://ec.Europa.eu/anti_fraud/programmes/    
   
   
UE: VARATO IL PIANO D´AZIONE PER L´ECOINNOVAZIONE: AIUTARE LE IMPRESE PER UNA CRESCITA VERDE E VANTAGGI AMBIENTALI  
 
Bruxelles, 19 dicembre 2011 – L´ecoinnovazione è essenziale ai fini della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Il nuovoPiano d’azione per l’ecoinnovazione (Ecoap) mira a promuovere un´innovazione in grado di ridurre la pressione sull´ambiente e di colmare il divario fra innovazione e mercato. Le tecnologie rispettose dell´ambiente incidono positivamente sulle imprese e contribuiscono a creare occupazione, per questo motivo l´ecoinnovazione è essenziale per la competitività economica dell´Europa. L´ecoap è uno degli impegni dell´iniziativa faro "Unione dell´innovazione" e affonda le sue radici nel Piano d´azione per le tecnologie ambientali (Etap). Il centro focale si amplia per comprendere, oltre alle tecnologie verdi, un più ampio concetto di ecoinnovazione, che mira determinate strozzature, sfide e opportunità per conseguire gli obiettivi ambientali per mezzo dell´innovazione. L´ecoap comprende azioni sia sul lato della domanda, sia dell´approvvigionamento, a vantaggio della ricerca e dell´industria nonché strumenti politici e finanziari. Il piano riconosce il ruolo di primo piano svolto dalla legislazione ambientale nella promozione dell´ecoinnovazione e contempla un riesame di quest´ultima. Il piano sottolinea l´importanza della ricerca e dell´innovazione per produrre e commercializzare un numero maggiore di tecnologie innovative, oltre a evidenziare gli aspetti internazionali dell´ecoinnovazione e l´esigenza di un migliore coordinamento delle politiche con i partner internazionali. Il Commissario responsabile per l´Ambiente, Janez Potočnik, ha dichiarato: "La sfida dell´innovazione in questo secolo farà progredire le nostre risorse: fare di più con meno, il che significa ridurre l´impatto delle nostre attività. L´europa deve trovarsi in prima linea per raccogliere la sfida se vogliamo essere competitivi in un mondo in cui le risorse sono sempre più limitate. La domanda mondiale di tecnologie, prodotti e servizi ambientali è in rapida crescita anche in questi tempi difficili ed è un settore in cui l´Europa può offrire molto. Si tratta di un piano in grado di generare occupazione e crescita verdi". Il piano d´azione accelererà l´ecoinnovazione in tutti i settori dell´economia grazie ad azioni ben calibrate. Per contribuire a creare una domanda di mercato per le ecoinnovazioni più forte e stabile sono previste misure nel settore degli incentivi legislativi, degli appalti pubblici e privati e della normalizzazione, e si intende inoltre mobilitare un sostegno per le piccole e medie imprese (Pmi) al fine di migliorare la capacità di investimento e le opportunità di creare una rete. Fra gli aspetti chiave del nuovo piano d´azione citiamo: 1. L´uso della politica e della legislazione ambientali per promuovere l´ecoinnovazione; 2. Il sostegno a progetti dimostrativi e la creazione di partenariati volti a commercializzare tecnologie operative promettenti, intelligenti e ambiziose; 3. Lo sviluppo di nuove norme mirate a stimolare l´ecoinnovazione; 4. La mobilitazione di strumenti finanziari e di servizi di sostegno alle Pmi; 5. La promozione della cooperazione internazionale; 6. Il sostegno allo sviluppo delle competenze e dell´occupazione emergenti nonché ai relativi programmi di formazione per adeguarsi alle esigenze del mercato del lavoro nonché 7. La promozione dell´ecoinnovazione per mezzo dei partenariati europei per l´innovazione. Fasi successive L´attuazione del piano avverrà mediante partenariati fra le parti interessate, i settori pubblico e privato e la Commissione. L´imminente riesame finanziario intermedio rappresenterà una buona opportunità di valutare il conseguimento degli obiettivi fissati in questo piano d´azione. Le nuove iniziative saranno incentrate sullo sviluppo del prodotto e sulle attività utili per colmare il divario fra la tecnologia e l´adozione da parte del mercato. Contesto L´ecoinnovazione è ogni forma d´innovazione mirata a o derivata da un progresso significativo e dimostrabile verso l´obiettivo dello sviluppo sostenibile, in grado di ridurre le incidenze negative sull´ambiente, di rafforzare la capacità di risposta alle pressioni ambientali o di conseguire un uso più efficace e responsabile delle risorse naturali, compresa l´energia. Le ecoindustrie europee rappresentano un settore economico dal fatturato stimato a circa 319 miliardi di euro, pari al 2,5% del Pil dell´Ue.  
   
   
L´ASSEMBLEA DEI RAPPRESENTANTI REGIONALI E LOCALI DELL´UE IL VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ŠEFčOVIč ALLA PLENARIA DEL CDR: "ABBIAMO BISOGNO DELLA VOSTRA LEADERSHIP A LIVELLO REGIONALE E LOCALE"  
 
Bruxelles, 19 dicembre 2011 - Presentando il 15 dicembre le priorità della Commissione europea per il 2012 alla sessione plenaria del Comitato delle regioni, il vicepresidente Maroš Šefčovič ha sottolineato l´importanza della leadership degli enti regionali e locali per realizzare il rinnovamento dell´Europa. I membri del Cdr hanno poi adottato una risoluzione in cui illustrano le loro richieste politiche per il prossimo anno. Il vicepresidente della Commissione Maroš Šefčovič, responsabile per le Relazioni interistituzionali, ha illustrato a presidenti di regione e sindaci di tutta Europa il programma di lavoro dell´esecutivo Ue per il 2012. Sulla scia del Consiglio europeo di dicembre, che "ha indicato la via per ritrovare la stabilità", il commissario Šefčovič ha osservato che ora l´Ue "deve affrontare problemi immediati", ma al tempo stesso "non può rimandare ancora le riforme a lungo termine". A questo proposito ha aggiunto: "Abbiamo bisogno della vostra leadership a livello regionale e locale, essa è un fattore essenziale per ripristinare la fiducia". Al termine di un dibattito presieduto dalla Presidente del Cdr Mercedes Bresso, politici regionali e locali di tutta Europa hanno adottato una risoluzione sul programma di lavoro della Commissione per il 2012 in cui riassumono le loro richieste ai legislatori dell´Ue. In generale, il Cdr "si dichiara favorevole ad approfondire l´integrazione europea (…), purché tale approfondimento avvenga in condizioni di legittimità democratica e nel quadro delle istituzioni dell´Unione europea". Inoltre il Cdr "si rammarica del fatto che finora sia stato adottato un approccio eccessivamente restrittivo, con il progetto di includere solo la disciplina di bilancio" nel nuovo Trattato intergovernativo. La risoluzione presenta poi le richieste del Comitato riguardo ai principali pacchetti legislativi attualmente in discussione. I membri del Cdr chiedono al Consiglio e al Parlamento europeo di trovare un accordo sul prossimo quadro finanziario pluriennale – in merito al quale il Cdr ha adottato ieri un parere dettagliato – "entro la fine del 2012". Riguardo alla strategia Ue per una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile, il Comitato "si rammarica che nella maggior parte dei casi non si sia approfittato dell´occasione offerta dalla preparazione dei programmi nazionali di riforma di Europa 2020 per attuare tale strategia in partenariato tra i diversi livelli di governo". La Commissione europea dovrebbe insistere sulla necessità per gli Stati membri di affrontare questo tema, e dovrebbe "comunicare il grado e le modalità di coinvolgimento di tutti i partner, compresi gli enti locali e regionali, nell´attuazione di Europa 2020". Nella risoluzione il Comitato apprezza "il fatto che la politica di coesione continui ad essere applicata all´insieme dei territori dell´Unione", ma "deplora la riduzione del bilancio ad essa dedicato nel quadro finanziario pluriennale 2014-2020". Nella riforma in atto della politica agricola comune dell´Ue, il Cdr intende evidenziare "la necessità di creare occupazione, rendere la Pac più "verde" e rafforzarne la dimensione territoriale, come pure l´esigenza di regolare il settore agricolo". Inoltre, i membri del Cdr si aspettano che la Commissione presenti le azioni già annunciate intese a garantire che i servizi pubblici "possano fruire di un quadro che consenta loro di assolvere alle proprie funzioni". La versione finale della risoluzione del Cdr sarà disponibile nei prossimi giorni all´indirizzo http://coropinions.Cor.europa.eu  Esempi recenti del contributo dato dal Cdr, attraverso i suoi pareri, al miglioramento della legislazione Ue nel 2010 e 2011 vengono presentati nell´opuscolo Fare la differenza: in che modo le regioni e le città contribuiscono a definire la legislazione europea. Sito web del Cdr: www.Cor.europa.eu    
   
   
L’EUROPA E L’AGENDA DELLE RIFORME. COSA NE PENSANO IMPRENDITORI E CITTADINI  
 
Roma, 19 dicembre 2011 - La gran parte degli Italiani ha fiducia nell’Europa e nelle sue indicazioni sulle cose da fare per uscire dalla crisi attuale? La risposta emerge da un’indagine condotta tra il 2 e il 9 novembre 2011, dalla società di ricerca Ce&co, per conto della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e del Forum Internazionale Economia e Società Aperta, fondato dall’Università Bocconi e dal Corriere della Sera sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica. A inizio novembre, Economia e Società Aperta e la Rappresentanza della Commissione hanno voluto rilevare la percezione della governance economica europea e il grado di consenso dei cittadini e del mondo imprenditoriale in merito alla generale agenda di riforme suggerita dall’Ue all’Italia. L’indagine ha interessato un centinaio fra imprenditori e dirigenti e un campione rappresentativo (1.151 intervistati) della popolazione italiana compresa fra i 18 e i 60 anni con accesso a internet da casa (stimata in 23,5 milioni di persone). La parte di campione non coperta rispetto alla popolazione italiana è dunque ampia e molto eterogenea (pensionati, persone che non usano internet, oltre ai giovani sotto i 18 anni). Sarebbe, dunque, sbagliato considerare i risultati di seguito illustrati come rappresentativi dell’intera popolazione italiana adulta; peraltro rappresentano l’opinione di una quota di elettorato (il 60%) particolarmente avvertita. Nonostante alcune differenze nel valutare l’aiuto che l’Europa sta dando all’Italia, le posizioni di imprenditori e cittadini convergono quando si guarda al tema dell’integrazione fiscale, in particolare sul fatto che i bilanci di previsione dell’Italia, come degli altri Stati membri, siano sottoposti all’approvazione e al controllo delle Autorità europee (così l’86% di imprenditori/dirigenti e il 72% dei cittadini). Il 54% degli imprenditori/dirigenti è inoltre favorevole al tema dell’introduzione degli Eurobond, anche quando questi dovessero comportare una progressiva cessione di sovranità fiscale alle Autorità europee, mentre il 32% è favorevole, ma con gradualità (questa domanda non è stata fatta ai cittadini data la sua complessità tecnica). I risultati dell’indagine – di particolare interesse nel quadro delle recenti decisioni prese in occasione del Vertice europeo dell’8 e 9 dicembre - sono stati presentati oggi a Roma, presso la sede della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, in un incontro al quale hanno partecipato: Emilio Dalmonte, Vice Direttore Rappresentanza in Italia della Commissione Europea; Carlo Altomonte, Professore di Economia dell’Integrazione Europea all’Università Bocconi; Ferruccio de Bortoli, Direttore Corriere della Sera; Emma Marcegaglia, Presidente Confindustria; Guido Tabellini, Rettore Università Bocconi. Interviene Enzo Moavero Milanesi, Ministro per gli Affari Europei.  
   
   
IL PIEMONTE TRA LE PRIME REGIONI NELL’UTILIZZO DEI FONDI COMUNITARI  
 
Torino, 19 dicembre 2011 - Il Piemonte è la tra le prime Regioni in Europa nella capacità di utilizzo dei fondi europei, alla pari o meglio di quelle che tirano l’economia continentale, addirittura oltre alle risorse disponibili, così da evitare tagli agli stanziamenti comunitari per il futuro. Un risultato che l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Massimo Giordano, commentando la chiusura dei programmi Obiettivo 2 anni 2000-2006 effettuata con la certificazione inviata nei giorni scorsi alla Commissione Europea e la parte relativa al 2011 del Fondo europeo di sviluppo regionale, ritiene “un motivo di soddisfazione per la nostra amministrazione, di approvazione per il lavoro svolto congiuntamente da tutti i soggetti interessati e di apprezzamento nei confronti della struttura che ha portato a termine il proprio lavoro secondo canoni di assoluta efficienza”. Il dato saliente è che per entrambi i programmi non solo sono state completamente utilizzate le risorse comunitarie disponibili, ma che addirittura sono stati superati gli obiettivi fissati dall’Ue: - la programmazione relativa al periodo 2000-2006 si è conclusa con un livello finale di realizzazione degli obiettivi pari al 107%, in funzione di maggiori risorse messe a disposizione dagli enti locali beneficiari, ed ha complessivamente registrato pagamenti per 1.371 milioni, cui si è aggiunta la quota parte delle imprese di 1.103 milioni, per un totale di oltre 2.474 milioni, senza considerare gli investimenti garantiti attraverso i fondi di garanzia per un ammontare di circa 632 milioni, peraltro parzialmente coperti con contributi nell’ambito delle misure di aiuti all’investimento - per il periodo 2007-2013 è stato evitato l’automatico disimpegno da parte europea dell’assegnazione di fondi, raggiungendo una spesa certificata di 276 milioni di euro a fronte di un target di spesa, da effettuare entro la fine del 2011, di 266 milioni. “Credo che per il Piemonte - aggiunge Giordano - questa capacità d’investimento sia il migliore biglietto da visita per un periodo difficile dal punto di vista economico e per un’amministrazione come la nostra che intende lavorare per obiettivi realistici e ottimali, evitando contributi a pioggia e lavorando sulla qualità dei progetti. Un esempio per tutti: le due misure relative alle piattaforme tecnologiche ed ai poli di innovazione, veri e propri volani di investimento”.  
   
   
CONDIVISIONE DEI DATI PUBBLICI: IL PIEMONTE ECCELLENZA IN EUROPA  
 
Torino, 19 dicembre 2011 - Il Piemonte è la Regione europea più virtuosa in tema di condivisione dei dati pubblici, un primato che può vantare insieme a realtà importanti come il Regno Unito e la Catalogna. E’ quanto ha stabilito la Commissione Europea, che nei giorni scorsi ha lanciato “Open Data Strategy for Europe”, iniziativa che consiste nella revisione della direttiva europea del 2003 sul riuso dei dati del settore pubblico. La Commissione stima in 140 miliardi di euro l’anno il potenziale economico della messa in disponibilità di tali informazioni. "Un importante riconoscimento - commenta l´assessore allo Sviluppo economico, Massimo Giordano - che non può che spingerci a lavorare ulteriormente in questa direzione. Trasformare in oro i dati della Pubblica amministrazione, così come vuole l´Europa, è tra le nostre priorità di governo, tant´è che nel Piano per la competitività abbiamo sottolineato come siano parte integrante dello sforzo di semplificazione e di rimozione delle barriere all’accesso alla Pubblica Amministrazione ed alle sue risorse gli importanti programmi di infrastrutturazione e di ammodernamento dei sistemi informativi. Tra questi ci sono proprio gli strumenti di condivisione dei dati e della conoscenza quali l’open source, il riuso e la messa a disposizione delle banche dati pubbliche. Si tratta di informazioni indispensabili per nostre aziende per poter essere competitive e per aiutarle a combattere l’eccessiva burocrazia”. Sono due gli strumenti grazie al quale il Piemonte viene citato come modello da seguire in questo settore. Il primo è il portale dati.Piemonte.it, lanciato del maggio 2010 e che ha pubblicato ad oggi 280 dataset (insiemi di dati). Viene segnalato tra i pochi esempi di eccellenza che hanno "anticipato" i tempi, insieme ad iniziative come data.Gov.uk nel Regno Unito e dadesobertes.Gencat.cat in Catalogna. Il portale piemontese è nato dalla volontà della Regione e sviluppato con il contributo del Centro Nexa su Internet&società del Politecnico di Torino (oltre che del Csi-piemonte, di Csp e del Consorzio Top-ix). I dati più scaricati attualmente dal portale, riguardanti temi come edilizia scolastica e formazione professionale e Lavoro della Regione Piemonte, hanno superato i 1.100 download. L’altra iniziativa all’avanguardia è il progetto coordinato dal Centro Nexa e denominato Lapsi (Legal Aspect of Public Sector Information), una rete tematica finanziata dall´Unione Europea che unisce oltre venti istituzioni con l´obiettivo primario di consigliare la Commissione Europea proprio sul tema degli open data. Come si legge sia nella comunicazione sia nel memorandum alla proposta di direttiva, il progetto Lapsi ha contribuito al lavoro della Commissione con analisi approfondite, ruolo che continuerà a coprire anche in futuro. E´ la prima volta che un progetto regionale viene citato in una Comunicazione Eu, così come che un progetto di ricerca piemontese coordinato da Nexa trovi riferimento nella relazione di accompagnamento di una proposta di direttiva europea. Sempre nel contesto dei dati del settore pubblico, la Regione ha finanziato, nell’ambito del bando di ricerca "scienze umane" del 2008, il progetto Evpsi (Extracting Value from Public Sector Information), coordinato dal Dipartimento di Scienze giuridiche dell´Università di Torino e portato avanti insieme al Centro Nexa su Internet&società, alla Fondazione Rosselli e alla Facoltà di Economia dell´Università del Piemonte orientale.  
   
   
GOVERNATORI DöRFLER (CARINZIA), TONDO (F.V. GIULIA) E ZAIA (VENETO) SOTTOSCRIVONO ACCORDO DI COOPERAZIONE TRILATERALE PER EUROREGIONE “SENZA CONFINI”  
 
Klagenfurt (Carinzia – Austria), 19 dicembre 2011 - L´euroregione “senza confini” nasce da una relazione amichevole tra gli uomini e i politici della Carinzia, del Friuli Venezia Giulia e del Veneto. Il Governatore Gerhard Dörfler, il Presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, e il Presidente del Veneto, Luca Zaia, hanno prolungato oggi, lunedì, il protocollo di collaborazione trilaterale, siglato per la prima volta l´11 gennaio 2007. Come Dörfler, Tondo e Zaia hanno sottolineato, da allora sono stati realizzati molteplici progetti a livello transfrontaliero, tra i quali spicca l´impegno congiunto a Bruxelles per la realizzazione dell´Asse Baltico Adriatico. Negli ultimi dieci anni si sono tenuti fino ad ora quasi 700 incontri congiunti: 123 tra il Veneto e la Carinzia, 103 incontri trilaterali, comprese le sedute trilaterali delle Giunte, 27 incontri con i rappresentanti di altre Regioni italiane, 36 incontri tra la Carinzia e Roma, così come 377 tra la Carinzia e il Fvg, cita Dörfler. “Noi vogliamo creare una piccola Europa, vitale e forte. Proprio nei tempi di crisi diventa più importante che mai, da parte delle Regioni realizzare progetti congiuntamente, così Dörfler, citando il fatto che anche la Slovenia e le Contee croate dovrebbero aderire all´Euroregione: “Noi, come amici, ci indirizziamo insieme verso il futuro”. Come uno dei grandi successi della collaborazione viene citato dal Governatore l´impegno comune per l´Asse Adriatico Baltico. Questo racchiude in sé un enorme potenziale per l´economia e il turismo delle Regioni interessate. Si é concordato di organizzare il prossimo anno una grande manifestazione comune a Venezia o a Trieste. I padroni di casa saranno Dörfler, Tondo e Zaia, mentre il patrocinio sarà del Vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, e il Commissario per la Mobilità, Siim Kallas. Tutte le Regioni lungo l´Asse, da Helsinki fino a Bologna, saranno invitate a partecipare, come segnale chiaro per l´economia in questa area. Entrambi i Presidenti, Tondo e Zaia, hanno ringraziato il Governatore per l´amicizia, così come per il suo grande impegno nell´intrattenere buone relazioni di vicinato. Le Regioni, dice Tondo, giocano un ruolo importante. Prima di tutto, la gente si aspetta, nuovi posti di lavoro. Anche gli incontri tra imprenditori delle Regioni generano un valore aggiunto. Anche Tondo ribadisce il successo conseguito con l´Asse Adriatico Baltico, che é stato inserito dalla Commissione Europea nelle reti di trasporto prioritarie e ciò non sarebbe stato possibile senza buoni contatti diretti. “Noi siamo il cuore dell´Europa e devono essere attivati progetti concreti”, così Tondo. Ricorda, inoltre, il ruolo fondamentale dei porti sull´Adriatico in relazione con l´Asse Adriatico Baltico. Ora più che mai é necessario realizzare progetti, piccoli e grandi e proseguire nella collaborazione tra le Regioni. Anche Zaia menziona i successi fino ad oggi ottenuti e sottolinea che oggi i tre Presidenti sono chiamati a dare risposte concrete alle domande poste dai quasi 7 milioni di cittadini, che abitano in questo territorio, realizzando nuovi progetti. “La cooperazione tra le Regioni confinanti, anche secondo la costituzione italiana, é un must”, sottolinea il Presidente. È anche da dire che gli Stati nazionali non sempre riescono a tener fede agli impegni, che assumono. A maggior ragione é importante che questi vengano mantenuti tra le Regioni. Da soli si va più veloci, ma insieme si va piú lontano“, afferma Zaia. Entrambi i Presidenti hanno lasciato una dedica sul libro degli ospiti e si sono scambiati alcuni presenti. Alla firma del contratto era presente anche la Dr. Petra Oberrauner, che ha accompagnato tutti i progetti congiunti e gli incontri transfrontalieri. Dörfler l´ha ringraziata, nominandola “affascinante ministro degli esteri della Carinzia per l´Euroregione”. All´incontro erano presenti anche molti rappresentanti della stampa, provenienti dal Friuli Venezia Giulia e dal Veneto.  
   
   
RINNOVATO PROTOCOLLO FVG-VENETO-CARINZIA  
 
Klagenfurt, 19 dicembre 2011 - Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia rinnovano il loro Protocollo di collaborazione trilaterale, con la convinzione di aver ottenuto risultati importanti, piccoli e grandi, ma uno in particolare: l´inserimento del Corridoio Adriatico-baltico tra le direttrici strategiche dell´Unione europea, frutto di un´incisiva azione di pressione nei confronti degli organismi comunitari da parte delle tre Regioni con il concorso delle istituzioni di tutti i Paesi attraversati. È con questa consapevolezza che il presidente della Regione, Renzo Tondo, assieme ai colleghi Gerhard Doerfler (Carinzia) e Luca Zaia (Veneto), ha firmato oggi a Klagenfurt un documento con il quale si prolunga la cooperazione trilaterale per un quinquennio, con la possibilità di rinnovarla tacitamente per altri cinque. Come ha ricordato Doerfler, negli ultimi dieci anni fra le tre Regioni si sono svolti più di 650 incontri trilaterali e bilaterali, di cui 377 tra Friuli Venezia Giulia e Carinzia, comprese alcune riunioni congiunte dei rispettivi Consigli regionali. Questa intensa cooperazione transfrontaliera ha permesso di avviare moltissimi progetti congiunti di interesse concreto per i cittadini, dalla Protezione civile alla sanità, dalle piste ciclabili alle infrastrutture. Ma il traguardo più importante è stato, secondo la considerazione unanime dei tre presidenti, il Corridoio Adriatico-baltico. Su questo tema è stata annunciata un´importante iniziativa, in programma a Trieste nella prossima primavera: un grande convegno per lanciare il progetto, al quale saranno presenti, accanto agli esponenti di più alto livello delle istituzioni comunitarie, quelli di tutti i Paesi e Regioni attraversati, da Helsinki all´Emilia Romagna, da Venezia a Danzica. "Nell´incontro di oggi - ha detto Tondo - abbiamo condiviso un obiettivo: in un momento come questo, di crisi economica, dobbiamo prima di tutto porci il problema di creare opportunità di lavoro per i nostri cittadini, operando in una logica che sappia superare i confini nazionali". E proprio il Corridoio Adriatico-baltico, collegato all´iniziativa Adriatico-ionica, potrà rafforzare la posizione strategica delle tre Regioni come "cuore pulsante" dell´Europa allargata, promuovendo lo sviluppo dei traffici, dell´economia e del turismo. Tondo, Zaia e Doerfler hanno anche confermato il percorso che porterà alla costituzione dell´Euroregione transfrontaliera, sotto la forma giuridica di Gect (Gruppo europeo di cooperazione territoriale), allargata poi alla Slovenia e alle Contee dell´Istria croata. "L´euroregione - ha riconosciuto Tondo - è stata una felice intuizione dei nostri predecessori: Riccardo Illy, Giancarlo Galan e Joerg Haider. Il nostro compito è stato soprattutto di dare concretezza a quella intuizione, di riempirla di contenuti: e il Corridoio Adriatico-baltico è sicuramente il principale". "Il Gect - ha aggiunto - recupera il significato dell´esperienza storica di Alpe Adria, proiettandola nel contesto della nuova e più vasta Europa".  
   
   
CRESCITA: PASSERA E VARI INCONTRANO PITTELLA VERTICE SU BANDA LARGA, RETI DI TRASPORTO ED ENERGIA  
 
 Roma, 19 dicembre 2011 - Il ministro Corrado Passera e il sottosegretario Massimo Vari hanno incontrato il 16 dicembre, presso il ministero dello Sviluppo economico, il vicepresidente vicario del Parlamento europeo Gianni Pittella. La riunione è stata l’occasione per un confronto sui principali dossier per lo sviluppo e la crescita attualmente all`attenzione delle istituzioni comunitarie, tra cui il varo del programma per la diffusione della banda larga, in particolare nel Mezzogiorno, e il potenziamento ecosostenibile delle reti energetiche e di trasporto. Il ministro Passera e il vice presidente Pittella hanno convenuto sull`importanza dell`adozione di Eurobond e Project bond come strumenti per raccogliere risorse adeguate a lanciare i piani di investimento previsti dalla Strategia 2020 nelle reti infrastrutturali, fisiche e virtuali, così come nella ricerca e nello sviluppo. Il vicepresidente Pittella ha invitato il ministro Passera e il sottosegretario Vari a una giornata di lavoro a Bruxelles per incontrare i gruppi parlamentari italiani che siedono nell`assemblea di Strasburgo, così da porre le basi di una stabile collaborazione, oltre che per rafforzare il peso dell`Italia nei processi decisionali in ambito comunitario.  
   
   
BOLZANO: IL VICEPRESIDENTE BERGER HA RICEVUTO IL CONSOLE AMERICANO, KYLE SCOTT  
 
Bolzano, 19 dicembre 2011 - Il vicepresidente della Provincia, Hans Berger, ha ricevuto nei giorni scorsi il console generale degli Stati Uniti a Milano, Kyle Scott. Al centro del cordiale colloquio le competenze della Provincia autonoma di Bolzano, il pacchetto di norme del Governo ed i contatti economici tra l’Alto Adige e gli Stati Uniti. Il console generale degli Stati Uniti a Milano, Kyle Scott, è stato nominato nel settembre scorso ed in questi giorni sta compiendo una serie di visite istituzionali nelle Regioni dell’Italia settentrionale che rientrano nell’area di competenza del suo incarico diplomatico. Nei giorni scorsi il console è stato ricevuto dal vicepresidente della Provincia, Hans Berger, e nel corso dell’incontro sono state toccate alcune tematiche riguardanti le competenze della Provincia autonoma di Bolzano e le ripercussioni del pacchetto di norme del Governo Monti sulle finanze provinciali. L’assessore ha inoltre illustrato al console alcuni aspetti dell’economia altoatesina ed in particolare i rapporti commerciali con gli Stati Uniti che, oltre ad alcune imprese del settore metallurgico e tecnologico, riguardano anche l’esportazione vinicola, particolarmente apprezzata dal mercato nord americano. Nel campo del turismo la presenza statunitense non è particolarmente rilevante, ma secondo l’assessore Berger il miglioramento della raggiungibilità dell’Alto Adige potrebbe consentire notevoli sviluppi in questo settore.  
   
   
BOLZANO: PROBLEMI DI LIQUIDITÀ, SI PENSA A BOND GARANTITI DALLA PROVINCIA  
 
Bolzano, 19 dicembre 2011 - La Provincia potrebbe fungere da garante per l´operazione di emissione, da parte delle banche locali, di obbligazioni che sarebbero acquistate dal fondo Pensplan. "Non c´è ancora nessuna decisione - ha sottolineato il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder - ma in questo modo si potrebbero risolvere alcuni dei problemi di liquidità delle imprese locali". L´operazione, se andasse in porto, secondo il presidente Luis Durnwalder dovrebbe riguardare un importo "compreso fra i 300 e i 500 milioni di euro, che darebbero alle banche maggiore liquidità e, di conseguenza, un più agevole accesso al credito alle imprese locali". Il progetto, che è ancora in fase embrionale ed è stato solamente discusso in Giunta provinciale, prevederebbe l´emissione di obbligazioni da parte delle banche locali. "La sottoscrizione dei bond - ha precisato Durnwalder - sarebbe a carico di Pensplan, che gradualmente, ovvero alla scadenza dei propri contratti, potrebbe riportare sul territorio almeno una parte del proprio portafoglio di investimenti per una somma che si aggira attorno al miliardo e mezzo di euro". Il ruolo della Provincia, ha spiegato il presidente, sarebbe quello di "garante dell´operazione, che coinvolgerebbe sia Bolzano che Trento, visto che Pensplan è un fondo regionale". Il progetto, dopo la discussione del 19 dicembre in Giunta provinciale, sarà ora messo nelle mani di esperti qualificati che dovrebbero elaborare una proposta definitiva.  
   
   
TOSCANA: CITTADINANZA ITALIANA PER I SENEGALESI FERITI  
 
Firenze, 19 dicembre 2011 – Cittadinanza italiana per Moustapha Dieng, 34 anni, Sougou Mor, 32 anni, e Mbenghe Cheike, 42 anni, i tre feriti gravemente dal killer Gianluca Casseri in piazza Dalmazia e in San Lorenzo. E’ la richiesta avanzata dal presidente della Regione Enrico Rossi al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dal palco di Piazza Santa Maria Novella, dove si è conclusa il 17 dicembre la grande manifestazione antirazzista indetta dalla comunità senegalese. “Cari amici senegalesi – ha esordito il presidente Rossi – voglio prima di tutto ringraziarvi a nome di tutti i democratici per averci invitato e per averci consentito di ritrovare con voi la nostra anima democratica. Oggi è stato un giorno di silenzio e abbiamo ascoltato parole di speranza. Ma sentiamo anche una certa rabbia perchè le istituzioni italiane non sono riuscite a tutelare la vita di due persone e l’integrità di altre tre. Non siamo riusciti nel nostro compito”. “Dobbiamo parlare il linguaggio della verità. Ci chiediamo se le istituzioni abbiano combattuto con sufficiente rigore il razzismo. Non penso che sia così. Troppi episodi di violenza, segregazione, esclusione si ripetono. Rischiamo di perdere la nostra anima. Amici senegalesi, aiutateci. Sentiamo intorno a noi un clima di apatia, che ci fa vergogna come italiani democratici. Sentiamo troppo spesso ripetere una parola: follia. Non è così. Quanto è accaduto è frutto di una cultura, di una ideologia che spingono alla violenza fascista e razzista”. “In tutta Europa – ha proseguito il presidente Rossi – sta emergendo il terrorismo razzista, un clima preoccupante alimentato dalla paura del diverso, in cui si scaricano le frustrazioni di una fortezza in declino. Non abbiamo più molto tempo. C’è stata troppa tolleranza, tutta una politica ha costruito la sua fortuna sul razzismo. Dobbiamo essere chiari ed erigere un muro alto e forte contro le discriminazioni e il razzismo”. “A Firenze – ha detto ancora il presidente Rossi – la Procura si è mossa e noi appoggiamo le sue iniziative. Chiediamo al Parlamento di essere vigile e di introdurre norme nuove e più efficaci per impedire che questa cultura si diffonda su internet e in altri ambienti. Se necessario rivediamo le leggi esistenti”. “La presenza dei migranti tra noi è stata troppo a lungo vissuta come una questione di ordine pubblico, come una invasione o una usurpazione. Abbiamo una legge voluta per punire la clandestinità che va abolita, perchè tiene nell’angoscia migliaia di giovani e perchè punisce una condizione, non dei reati. In Toscana abbiamo una legge che garantisce a tutti il diritto di assistenza e di cura e l’abbiamo dovuta difendere davanti alla Corte costituzionale. Amici senegalesi, imparate e difendete la nostra Costituzione”. “Chiedo al presidente Napolitano – ha detto ancora il presidente Rossi – di riconoscere ai tre senegalesi feriti la cittadinanza italiana, come atto concreto di riconciliazione con la loro comunità. Credo anche che i bambini di genitori stranieri che nascono in Italia dovrebbero essere subito italiani e credo che il fatto che il 10% della forza lavoro del nostro paese non abbia diritto di voto costituisca un regresso per la democrazia. E infine è ora di dire basta con le parole malate, vucumprà, extracomunitario, clandestino, badante: facciamo pulizia anche con le parole”. “Amici senegalesi, a voi chiedo in particolare di essere comprensivi con i nostri anziani, avvicinatevi a loro, parlate con loro: vi capiranno. E restate qui, non lasciatevi intimidire o spaventare. Siamo noi – ha concluso il presidente Rossi – che vi chiediamo di restare perchè abbiamo bisogno di voi nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro, delle vostre famiglie nella società, dei vostri bambini nelle scuole. Grazie per quello che state facendo. Aiutateci a costruire una Italia più democratica e più giusta”.  
   
   
PIEMONTE: RIDURRE LE PROVINCE DA OTTO A QUATTRO  
 
Torino, 19 dicembre 2011 - L’iniziativa dell’Uppi (Unione delle Province del Piemonte) di ridurre da otto a quattro il numero delle Province in Piemonte - Torino con la sua area metropolitana, Cuneo, il centro con Asti e Alessandria, il nord con Vercelli, Biella, Novara e Verbania - accoglie il plauso del presidente Roberto Cota, secondo il quale “la si può considerare un progetto congiunto con la Regione”. “Per le sue caratteristiche - ha detto Cota intervenendo alla presentazione della proposta, che i presidenti degli otto enti hanno effettuato il 16 dicembre nella sede della Provincia di Torino - il Piemonte, che ha un territorio vasto e diversificato, 1.206 Comuni e una grande città, non può restare senza Province. Vuol dire non garantire i servizi ai cittadini. E la Regione non può accollarsi tutte le competenze delle Province: non ce la può fare e per quel che mi riguarda non lo vuole fare, perché vorrebbe dire un neo-centralismo assolutamente paralizzante”. Cota e Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino e vicepresidente nazionale dell’Upi (Unione Province italiane) hanno poi messo l’accento sul fatto che si tratta di una vera e propria autoriforma - “la prima di cui si sia mai sentito parlare” - partita da quelle stesse Province che verrebbero cancellate. “Basti pensare - ha sottolineato Cota - che a illustrare il progetto è stato Massimo Nobili, presidente della Provincia del Verbano-cusio-ossola e dell’Unione Province del Piemonte, la cui poltrona sarebbe la prima a scomparire”. "Chiederemo all´Unione nazionale - ha annunciato Nobili - di presentare la nostra proposta a Governo e Parlamento. E ci piacerebbe che l´idea venisse allargata a tutto il territorio nazionale. Si può passare da 110 Province a meno della metà. E magari estendere questo sacrificio anche alle Regioni a statuto speciale". Martedì scorso il presidente Cota aveva annunciato che la Giunta regionale farà ricorso alla Corte Costituzionale contro l’articolo 23 della manovra del Governo non appena essa verrà approvata dal Parlamento, in quanto “la cancellazione di fatto delle Province viola una norma della Costituzione, che non può essere cambiata per mezzo di un decreto legge. E c’è anche una violazione delle competenze delle Regioni per quanto riguarda le loro funzioni di coordinamento”.  
   
   
CRISI. ROMA CAPITALE E BEI RENDONO OPERATIVE LINEE GUIDA PER ACCORDO SU INVESTIMENTI  
 
Roma, 19 dicembre 2011- Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha ricevuto questa mattina in Campidoglio Dario Scannapieco, vicepresidente della Bei (Banca europea per gli investimenti). Nel corso dell´incontro, al quale hanno preso parte anche il direttore esecutivo di Roma Capitale, Raffaele Borriello, e il capodivisione di Infrastrutture, Energia ed Enti locali della Bei, Gennaro Ramazio, si è discusso delle misure anticrisi previste nel Piano di interventi che Roma Capitale ha presentato nei giorni scorsi. Sono state definite le linee guida di un accordo a medio-lungo termine che Roma Capitale e Bei sigleranno per garantire la ripresa degli investimenti nella Città. In base all´accordo, la Bei continuerà a sostenere Roma Capitale per: 1) Lo sviluppo della rete metropolitana, per il quale già a partire dal prossimo mese di gennaio, la Bei erogherà 230 milioni di euro di investimenti per la linea C e 150 milioni per il materiale rotabile della linea B. 2) L´avvio del programma Elena per l´efficienza e il risparmio energetico. 3) Il sostegno in modi e forme da stabilire ai grandi progetti che saranno realizzati sotto forma di Partenariato pubblico privato. La Bei si è resa disponibile a valutare il possibile supporto finanziario secondo i propri criteri alle opere che Roma Capitale realizzerà attraverso il project financing per attuare il piano strategico di sviluppo (Museo di Roma, Tor Bella Monaca, Waterfront di Ostia) oltre ai progetti di Campidoglio2 e delle Torri dell´Eur. La Bei si è resa inoltre disponibile ad aprire un tavolo di confronto con Roma Capitale e Atac per verificare la possibilità di un proprio intervento per il Trasporto pubblico locale. Bei e Roma Capitale si sono dette disponibili ad aprire in futuro nuovi possibili ambiti di collaborazione con particolare riferimento allo sviluppo delle Piccole e medie imprese romane. Lo comunica l´Ufficio Stampa di Roma Capitale.  
   
   
ROSSI: “OK AL RIGORE, MA ADESSO PASSIAMO SUBITO AL LAVORO”  
 
 Firenze, 19 dicembre 2011 – Riforme istituzionali, integrazione fra sociale e sanitario, costi della politica. Tre aspetti per “riorganizzare la macchina pubblica in Toscana” sottolineati questa mattina a Firenze dal presidente Enrico Rossi nel suo doppio intervento alla manifestazione di Cisl Toscana che si è svolta il 16 dicembre con la presenza del segretario nazionale Funzione Pubblica Giovanni Faverin, conclusa dal segretario regionale Riccardo Cerza e con l’intervento di Andrea Morandi, segretario regionale della Funzione Pubblica. “Abbiamo approvato le Unioni dei Comuni, siamo disponibili a nuovi incontri per integrare le funzioni sanitarie con quelle sociali – ha commentato Rossi – e andiamo avanti con i tagli ai costi della politica consapevoli che questa è la premessa per mantenere una credibilità che poi ci consentirà di chiedere sacrifici anche ai lavoratori”. Enrico Rossi, facendo comunque presente che i compensi dei consiglieri e degli assessori toscani sono già inferiori a quanto accade nelle altre Regioni, ha convenuto sulla importanza di una “maggiore sobrietà”, ha definito “insostenibile” il sistema dei vitalizi che il Consiglio toscano ha già stabilito di modificare, ha fatto presente le riduzioni decise nel numero dei consiglieri (da 54 a 40) e degli assessori (da 10 a 8). Rispondendo a sollecitazioni dell’esponente nazionale Cisl sulla necessità di riorganizzare un sistema pubblico troppo spesso “autoreferenziale”, il presidente Rossi ha fatto presente come il lavoro di revisione della spesa di Regione Toscana stia iniziando a dare risultati concreti. “Mi affido molto – ha precisato – alla spending review che però non va affidata ai dirigenti della Regione ma a ragazzi esterni svegli che hanno ancora il coraggio di meravigliarsi e scandalizzarsi”. Rossi ha anche posto la questione sul numero dei dipendenti regionali e delle posizioni dirigenziali. Sotto il profilo più generale, riferendosi alla manovra del governo Monti, Rossi ha dato atto che “queste politiche di rigore vanno certo fatte, ma subito dopo è necessario ripartire con grandi politiche di investimento perché la disoccupazione è una grave minaccia per la coesione sociale”. Il presidente ha aggiunto che il governo toscano ha inserito, nella sua manovra, il principio secondo cui se un direttore generale va in pensione nel suo lavoro originario, la Regione Toscana gli “scala” la pensione dallo stipendio. Questo – ha commentato – perché “la cumulabilità tra pensioni e redditi è un privilegio esoso e ingiustificato”. Ho l’impressione – ha aggiunto – “che la manovra nazionale l’abbiano scritta anche troppi che mantengono quel tipo di privilegio”. Qualche parola anche sul riassetto istituzionale e sui rapporti fra Regione, Province, Comuni. “Tre enti sono troppi: o si decide che le Regioni non servono e ci si affida a Province e Prefetture o, come io penso, si sceglie circa un ente fra Regione e Comuni che forse potrebbe essere superato”.  
   
   
BOLZANO: EFFETTI DELLA MANOVRA MONTI SU LIBERALIZZAZIONI E IMPOSTE  
 
Bolzano, 19 dicembre 2011 - Le liberalizzazioni, le imposte comunali, la regolamentazione delle professioni e l´assegnazione degli appalti sono gli ambiti in cui gli effetti della manovra Monti potranno avere pesanti conseguenze in Alto Adige: ne ha discusso il 19 dicembre la Giunta provinciale, avviando i passi per varare nuove e urgenti leggi di adeguamento. Le misure varate dal governo Monti per il rilancio dell´economia rischiano di avere pesanti ripercussioni per la struttura altoatesina: la liberalizzazione porterà a un cambiamento radicale, "in particolare nel commercio, con l´eventualità dell´abbattimento delle barriere e delle limitazioni ai grandi centri di vendita, la scomparsa dei piani per la grande distribuzione o della distinzione tra tabelle merceologiche", ha spiegato Luis Durnwalder dopo la seduta della Giunta provinciale. Potrebbe essere sufficiente disporre di una licenza per vendere di tutto. Gli effetti fatali per i piccoli negozi e per i paesi altoatesini sono ben immaginabili. "Abbiamo 90 giorni di tempo per emanare una legge provinciale di recepimento che ci consenta di fissare i paletti dove possibile, sia sul piano urbanistico che della viabilità, delle misure igieniche o antinquinanti, per garantire un´interpretazione più restrittiva", ha aggiunto il Presidente. La Giunta ha deciso quindi di istituire un gruppo di esperti incaricato di studiare il contenuto della nuova normativa e delineare un regolamento di applicazione valido per l´Alto Adige. Ne faranno parte i rappresentati di Provincia e Comuni, giuristi e costituzionalisti, esperti di urbanistica e diritto Ue, membri delle associazioni dei commercianti. "Accorpando le consultazioni alla fase di elaborazione, accorciamo i tempi di predisposizione della nostra proposta", ha concluso Durnwalder. La liberalizzazione avrà ripercussioni anche sulle professioni e i mestieri: "Ci sono precise norme provinciali che regolano l´accesso a determinati mestieri e al loro esercizio - ha ricordato il Presidente - come ad esempio gli spazzacamini o i parrucchieri." La manovra Monti potrebbe eliminare questi criteri, per cui la Giunta è intenzionata a verificare quali spazi di intervento sono concessi con l´autonomia. Un altro ambito investe il finanziamento dei Comuni, che viene rivisto a seguito dell´introduzione dell´imposta immobiliare Imu. "Non sono ancora chiari i margini di manovra dei Comuni su classi tariffarie, esenzioni, trattamento dei fabbricati agricoli", ha spiegato Durnwalder. Se ne occuperà un gruppo di lavoro con rappresentanti della Provincia e del Consorzio dei comuni. Il pacchetto di misure del Governo riguarda anche l´assegnazione di appalti pubblici, che in Alto Adige è già in fase di revisione. "Con la legge finanziaria provinciale abbiamo previsto di istituire la Centrale provinciale per gli appalti, gestita da esperti e che fungerà da punto di riferimento per tutti gli incarichi conferiti da enti pubblici", ha osservato Durnwalder. La manovra Monti prevede qualcosa di simile con l´accorpamento dei piccoli Comuni nelle procedure di gara. "Vogliamo attivare al più presto la nostra Centrale provinciale in modo che possa essere operativa anche alla luce delle nuove regole." Durnwalder e la Giunta ravvisano comunque anche aspetti positivi dalle disposizioni del Governo in materia di appalti, come la gara frazionata per tipologia di lavoro e una nuova clausola a favore delle piccole e medie imprese, "che potrebbe aprire spiragli per la tutela di piccole aziende subappaltanti, ad esempio attraverso i pagamenti diretti all´impresa in subappalto senza passare per la capofila che ha vinto la gara", ha spiegato Durnwalder.  
   
   
GIUNTA REGIONALE UMBRIA: PRESIDENTE MARINI, “CONTENIMENTO DELLA SPESA PUBBLICA E INIZIATIVE PER CRESCITA E SVILUPPO”  
 
Perugia, 19 dicembre 2011 - "Abbiamo voluto raccogliere tutte le preoccupazioni che da più parti sono state espresse anche nella nostra regione, circa la necessità di adottare adeguate misure sia per il contenimento della spesa pubblica, sia per agevolare iniziative tese alla crescita ed allo sviluppo. E come annunciato, la Giunta regionale del 16 dicembre ha varato un corposo pacchetto di provvedimenti in questa direzione". E´ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, al termine dei lavori dell´odierna seduta della Giunta regionale. "E´ chiaro a tutti la difficile situazione in cui si trova il Paese, per cui sono necessarie misure straordinarie che per un verso ci mettano nelle condizioni di affrontare il bilancio del 2012 della Regione con alto senso di responsabilità, e per l´altro verso garantiscano ai cittadini ed alle famiglie adeguati livelli di welfare e sanità. Per favorire la ripresa economica e lo sviluppo, alle imprese, dalle grandi alle piccole e medie, si offrono opportunità di investimenti e garanzie maggiori per l´accesso al credito". "Agiremo dunque - ha proseguito la presidente - sul fronte dei risparmi della spesa pubblica, con il blocco delle assunzioni, la diminuzione dei costi di funzionamento e dell´amministrazione regionale direttamente, come delle agenzie, degli enti strumentali e partecipati. Un blocco da estendere, con uno specifico protocollo d´intesa, anche a Comuni e Province. Per il comparto sanità abbiamo definito altre misure di contenimento, come ad esempio sulla farmaceutica ospedaliera, sulla logistica e sugli acquisti. Ed abbiamo definitivamente approvato l´istituzione della centrale unica del 118". "L´altro grande blocco di provvedimenti riguarda invece interventi per la crescita e lo sviluppo. Su questo fronte sono davvero molti gli atti assunti che metteranno in circolo cospicui finanziamenti dall´agricoltura, al commercio, al turismo ed alla cultura, fino alle infrastrutture. Inoltre, abbiamo adottato tre delibere per reindirizzare 37 milioni derivanti dalle economie dei fondi Fas 2000-2007, e abbiamo dato il via alla piena operatività - ha concluso - delle misure previste dai Fas che hanno una dotazione di oltre 250 milioni di euro". La Presidente Marini ha anche annunciato che la Giunta regionale approverà il Dap2012 nella prossima seduta di giovedì 22 dicembre. Questi i provvedimenti adottati dalla Giunta regionale nella seduta odierna. Contenimento Della Spea Pubblica: la Giunta ha deciso di estendere le determinazioni del decreto legislativo 78 anche agli Enti e alle Agenzie partecipate dalla Regione. Relativamente ai contratti di collaborazione a tempo determinato, potranno essere attivati attingendo esclusivamente a risorse provenienti da fonti di finanziamento extra bilancio regionale, previa autorizzazione della Giunta regionale. E´ stato inoltre approvato un protocollo d´intesa con il sistema delle Autonomie Locali dell´Umbria, anch´esso finalizzato al contenimento dei costi e ad uniformare le procedure concorsuali tenendo conto della disponibilità del personale nei vari enti. Sviluppo - Per agevolare iniziative tese alla crescita ed allo sviluppo, la Giunta regionale ha varato un corposo pacchetto di provvedimenti: Fondi Fas. Sono state sbloccate economie per circa 37 milioni di euro derivanti dal precedente periodo di programmazione 2000-2006 ed è stata disposta contemporaneamente l´attivazione dei 253 milioni previsti per il periodo 2007-2013. Questo provvedimento consentirà di attivare interventi in quei settori che difficilmente possono accedere alle linee di finanziamento comunitarie come le infrastrutture ambientali (ciclo acque e rifiuti, la filiera turismo ambiente e cultura, centri storici, programmi urbani complessi, viabilità, interventi a favore delle imprese soprattutto nel settore del commercio e turismo, il rafforzamento del sostegno alla ricerca ed innovazione, l´alta formazione ecc.) credito: Per quanto riguarda gli indirizzi che la Giunta regionale intende perseguire per favorire l´accesso al credito delle piccole e medie imprese è previsto il rafforzamento di Gepafin, attraverso l´aumento di capitale e/o il prestito subordinato, per un importo da 5 a 10 milioni di euro e il rafforzamento patrimoniale dei Confidi utilizzando le disponibilità su fondi europei rendicontati attraverso l´incremento dei fondi rischi dei confidi, per un ammontare di circa 5 milioni di euro. A ciò si aggiungono gli impegni già assunti dalla Regione nel triennio 2010-2012 nell´ambito dell´accordo con le Camere di Commercio di Perugia e Terni per 4 milioni 500 mila euro e l´assegnazione di ulteriori 8 milioni di euro come misura di ingegneria finanziaria nell´ambito del Por Fesr 2007-2013. Si lavorerà anche per consolidare il ruolo del Consorzio Fidi Regionale (Cofire) con l´assegnazione di milione di euro per operazioni di controgaranzia e per specializzare Co.fi.re nel ruolo di service rispetto al sistema regionale di garanzia per lo svolgimento di tutte le procedure connesse all´accesso al Fondo Centrale di Garanzia. Inoltre, l´operatività del Fondo Centrale di Garanzia in Umbria avverrà solo nella forma della controgaranzia a favore dei confidi, così da favorirne il rafforzamento patrimoniale e l´operatività a favore delle micro, piccole e medie imprese, anche alla luce delle previsioni dell´articolo 39 del decreto Monti in conversione presso il Parlamento. A ciò si aggiungerà l´incremento del moltiplicatore dei fondi di garanzia regionali gestiti da Gepafin da 8 a 12, per accrescere l´operatività di Gepafin con gli attuali fondi di oltre il 50%, e l´avvio del servizio on line per autovalutazione rating da parte delle imprese sulla base delle serie storiche dei bilanci 2007/2010. Il complesso delle misure per favorire l´accesso al credito delle imprese potrà attivare risorse per 20 milioni di euro. E´ inoltre previsto l´incremento della dotazione finanziaria della graduatoria ricerca del bando 2009 per circa 4 milioni di euro, l´emanazione a gennaio dei provvedimenti del Piano annuale per lo sviluppo e l´occupazione. Sviluppo agroalimentare e rurale - Si prevedono risorse per oltre 85 milioni di euro i principali provvedimenti per lo sviluppo agroalimentare e rurale dell´Umbria, a valere sul Piano di sviluppo rurale e su diversi strumenti di programmazione in corso di adozione o di prossima attivazione da parte della Giunta regionale. In particolare per quanto riguarda l´"innovazione" è prevista l´attivazione di 20 milioni di euro attraverso un nuovo bando finalizzato alla ricerca e all´innovazione nel settore agricolo ed agroalimentare per circa 8 Milioni di euro di risorse pubbliche, mentre a sostegno degli investimenti si sta lavorando alla modifica del Psr per introdurre tra le misure attivabili con l´approccio Leader anche quelle dell´Asse 1 per circa 15 Milioni di euro. Inoltre è previsto lo scorrimento della graduatoria dei progetti relativi ai villaggi rurali per un importo di spesa pubblica pari a 4,9 milioni di euro. Relativamente alle infrastrutture (oltre 18 milioni di euro) è stato recentemente finanziato un lotto di interventi di viabilità per circa 1 Meuro, a cui si aggiungono 3,6 milioni di euro assegnati a Centralcom per la banda larga che potrà nei prossimi mesi appaltare i lavori. Le progettazioni recentemente approvate consentiranno inoltre di realizzare interventi nel settore della bonifica e dell´irrigazione, rispettivamente per 4 milioni di euro e 10.850 Milioni di euro. Per quanto riguarda interventi su foreste, paesaggio e aree protette è prevista l´attivazione delle misure a favore dell´imboschimento di terreni per circa 18 Meuro, per investimenti "verdi" per la produzione di legname da opera e di biomasse per la valorizzazione energetica. Oltre 2 meuro arrivano dalla prossima approvazione della graduatoria per la valorizzazione economica delle foreste. Sarà emesso o gennaio il bando per favorire investimenti non produttivi in ambiente rurale per circa 3 Milioni di euro. Saranno inoltre attivati interventi di miglioramento ambientale per un importo complessivo di 5 Meuro. Sulla rete dei siti natura 2000 potranno intervenire nel corso del 2012 circa 3 meuro per operazioni di valorizzazione ambientale (Por Fesr B1 ed eventuale Fas). Infine nell´ambito della tutela Valorizzazione e promozione del patrimonio ambientale e culturale sono approvabili progetti pari a circa 3,3 Meuro nell´immediato su filiere Tac 2, con l´apertura di una nuovo avviso-programma regionale per altri 2,5 Meuro all´inizio dell´anno. Sul fronte della valorizzazione, a valere sulle misure del Psr è previsto il sostegno alle attività dei produttori in forma associata con un bando per 2,850 milioni euro (di cui 950 mila per manifestazioni di grande rilevanza) e per 1,8 milioni di euro per la valorizzazione del territorio (misura 3.1.3). Turismo, commercio, cultura e sport - La Giunta ha stanziato due milioni di euro per lo scorrimento della graduatoria relativa alla riqualificazione delle strutture alberghiere (già finanziata con 2 milioni e mezzo di euro). Altri 5 milioni di euro sono stati stanziati per il completamento dai bandi Tac per la parte degli interventi privati relativi ad investimenti innovativi nei settori della ricettività e del commercio. Per quanto riguarda il settore del commercio si è inoltre deciso di attivare il bando Resta 3, per circa 3 milioni di euro, destinati ai centri naturali commerciali e all´innovazione. Con i residui dei bandi Resta 1 e 2, stimabili in un milione di euro, si procederà allo scorrimento della graduatoria Resta 2. Per quanto attiene alla cultura verrà accelerato l´utilizzo dei fondi Fesr e l´attivazione dei fondi Fas per completare il cofinanziamento delle iniziative pubbliche previste dai progetti Tac, per un ammontare complessivo di 12 milioni 800 mila euro. Con i fondi Fas e Fesr residui verrà inoltre attivato un nuovo avviso pubblico per i beni culturali. Verranno inoltre finanziate due grandi iniziative culturali: le Celebrazioni Costantiniane a Spello e la mostra itinerante su Luca Signorelli. Interventi saranno previsti anche a sostegno della candidatura Perugia-assisi capitale europea della cultura. La Giunta regionale ha liquidato 400 mila euro destinati ai Comuni per l´edilizia sportiva. Bandi energia: puntano a sostenere le imprese che investono nella produzione di energia e ad incentivare l´utilizzo dell´energia solare per la produzione di energia elettrica in edifici di proprietà comunale ed alla riqualificazione energetica di reti o sistemi di pubblica illuminazione i due bandi approvati dalla Giunta regionale dell´Umbria, per un ammontare di oltre 20 milioni di euro. Per quanto riguarda gli avvisi che si riferiscono all´Ambiente, i due provvedimenti rientrano tra le Azioni del Por Fesr 2007-2013 a sostegno della produzione di energia da fonti rinnovabili e per l´efficienza energetica, e le risorse stanziate per la realizzazione delle diverse tipologie di intervento assommano complessivamente a 10 milioni 500 mila euro. Quattro milioni di euro andranno a finanziare gli interventi rivolti all´utilizzo dell´energia solare negli edifici comunali e 6 milioni 500 mila euro quelli per la pubblica illuminazione, di questi ultimi 1 milione e mezzo è destinato ai Comuni fino a 5mila abitanti. Gli altri bandi prevedono un sostegno alle imprese umbre che investono nella produzione di energia da fonti rinnovabili e per una maggiore qualità ambientale, dando concreta attuazione alle indicazioni strategiche del Piano triennale per le politiche industriali. I due bandi del "Pacchetto verde" sono finalizzati alla ecoinnovazione e alla competitività dell´Umbria e mettono a disposizione del sistema imprenditoriale incentivi per dieci milioni di euro, cui si aggiungerà un terzo bando, per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie nel campo del "green business", per ulteriori 3 milioni e mezzo di euro. Puc:lo sblocco delle risorse "Fas" hanno permesso di far ripartire l´iter per finanziare progetti nei Comuni di Città di Castello e Marsciano per circa 9 milioni di euro. La Regione Umbria ha quindi chiesto ai due Comuni di validare i rispettivi stralci "Puc" da finanziare. A breve è prevista la formalizzazione degli atti. Infrastrutture e sicurezza: relativamente alle infrastrutture e alla sicurezza, la Giunta regionale dell´Umbria ha smobilitato risorse per un ammontare complessivo di circa 86 milioni di euro. Nel dettaglio:nell´ambito del Piano della Legge regionale 46/97 che disciplina le infrastrutture per la mobilità è stato approvato il Piano per l´assegnazione delle risorse 2011 per un costo complessivo di 9.619.118,65 di cui 5.266.989,29 regionali che andrà a finanziare 54 progetti riguardanti piccole opere pubbliche presentati dai comuni umbri. Per la Piattaforma logistica Terni - Narni è stata prevista l´aggiudicazione definitiva della progettazione esecutiva e dei lavori (primavera 2011) per un costo complessivo di 20.649.594, mentre per la piattaforma logistica di Città di Castello - San Giustino è stata stabilita l´aggiudicazione definitiva della progettazione esecutiva e dei lavori con ulteriore assegnazione di risorse per 17.212.430. Approvati anche il progetto integrato territoriale del Comune di Perugia il cui finanziamento regionale è di 16.011.246 e del Comune di Terni (4.875.719). Per l´adeguamento S.r. 220 Pievaiola - tratto Fontignano, ingresso Perugia - di cui è in corso l´approvazione della progettazione definitiva da parte della Provincia di Perugia, sono stati stanziati ulteriori impegni di risorse regionali, fino alla concorrenza di circa 10 milioni, che permetteranno di realizzare uno stralcio significativo tenendo presente che il costo complessiva è di 13.465.331 di euro. Per la Ferrovia Centrale Umbra sono stati previsti investimenti per il risanamento della sede ferroviaria e il rinnovo dei binari per l´assegnazione di risorse regionali la cui intera copertura è di 7.518.307. Sempre per la Ferrovia Centrale Umbra previsto il completamento del potenziamento e dell´ammodernamento della tratta Cesi- Terni con la presa d´atto dell´approvazione di una delibera Cipe, adottata su richiesta regionale, che sblocca risorse e permette di avviare tutti i lavori rimasti per 5,5 milioni di euro. Sottoscritta anche una convenzione tra la Regione Umbria, la Provincia di Perugia, il Comune di Perugia e le Ferrovie dello Stato che conferma il finanziamento di circa 3,8 milioni di euro per l´intervento di eliminazione Pl lungo la S.r. 220 nel Comune di Perugia in località Centova. Per la strada regionale 397 "di Montemolino" tra Montecastello di Vibio e Todi è stato assunto l´impegno a coprire le spese (700mila euro) per gli studi e per gli interventi urgenti finalizzati al miglioramento strutturale del ponte sul fiume Tevere. Infine, per la sistemazione dell´accessibilità all´Ospedale Unico comprensoriale della Media Valle del Tevere sito in località Pantalla(bretella di connessione tra il nuovo ospedale e l´attuale svincolo della E45) sono stati presi impegni per 980.000 euro. Sicurezza stradale: nell´ambito del Piano Nazionale Sicurezza Stradale è stato approvato il bando per l´assegnazione di risorse per 7 milioni complessivi di cui 3.451.713 finanziati dalla Regione Umbria. Opere pubbliche: per il Piano opere pubbliche verrà attivato il Piano regionale 2012 che prevede risorse pari a circa 5 milioni di euro per i Comuni con meno di 5 mila abitanti. Misure Sanita´ E Welfare - Sanità: sul versante della sanità la Giunta regionale ha deciso l´istituzione della Centrale operativa unica regionale del 118. La nuova organizzazione del servizio prevederà la soppressione delle tre centrali operative attualmente esistenti e la creazione di un´unica struttura che sarà ubicata presso l´Azienda Ospedaliera di Perugia. Questo consentirà una migliore organizzazione del sistema di emergenza urgenza su base regionale ed a regime potrà consentire un risparmio stimabile in circa 1,4 milioni di euro. Il processo prevede la realizzazione entro il prossimo mese di marzo di tutti gli adeguamenti informatici e telefonici necessari per l´attivazione che avverrà entro il prossimo mese di giugno. La Giunta regionale ha anche deciso la soppressione dell´Agenzia Umbria sanità. Verranno emanate linee di indirizzo alle Asl per il contenimento della spesa e saranno redatti due Studi di fattibilità relativi alla riorganizzazione logistica dei magazzini farmaceutici, dei presidi sanitari e dei beni economali e al sistema delle assicurazioni, da realizzarsi rispettivamente entro febbraio e marzo 2012. Nel settore delle assicurazioni la Giunta ha dato disposizioni per il superamento del sistema tradizionale, il cui costo annuo ammonta a circa 26 milioni di euro. Si giungerà alla costituzione di un fondo rischi regionale che consentirà risarcimenti diretti da parte del Sistema Sanitario regionale. Il progetto sarà guidato dall´Azienda Ospedaliera di Perugia in collaborazione con la Direzione regionale della Sanità. Ga / segue Politiche sociali e Welfare: la giunta regionale ha approvato "Le Linee di indirizzo per i servizi sociali" con le quali, confermata la validità dell´impianto del piano sociale regionale 2010-2012, anche in presenza di un quadro socio-economico profondamente inasprito, si rende necessario un suo aggiornamento ed allineamento rispetto al quadro delle risorse economiche drasticamente ridotte. La situazione socio-economica di particolare gravità necessita di una progettazione strategica capace di mettere in campo programmi specifici che indichino le attività prioritarie, la destinazione delle risorse oltre che di misure di valutazione, verifica e controllo rispetto agli obiettivi da realizzare e all´uso efficace ed efficiente delle risorse stesse. Si intende dare priorità al consolidamento delle reti e dei servizi territoriali, al rafforzamento della struttura regionale, al completamento dei processi territoriali per la gestione associata dei servizi e degli interventi sociali, e alle seguenti priorità di intervento, così da tutelare i cittadini che vertono in una situazione di maggiore fragilità:non autosufficienza (disabili e anziani), infanzia ed adolescenza, con particolare attenzione alla prima infanzia, sostegno alle famiglie con particolare riferimento al tema del disagio sociale in parte prodotto dalla crisi economica, ridefinire gli strumenti relativi alla regolazione dell´offerta sviluppando appieno la disciplina dell´accreditamento dei servizi sociali e socio-sanitari prevista dalla legge "26/2011". Approvato anche un atto che, dando attuazione agli articoli 35 e 36 della legge regionale n. 26 del 28/12/2009, avvia "il percorso di definizione dello strumento dell´accreditamento" dei servizi sociali e socio-sanitari. Si prevede di costituire una cabina di regia con il compito di indirizzare e coordinare tutte le azioni attuative del modello di regolazione: ricognizione dei diversi servizi sociali e socio sanitari e la valutazione dei risultati della ricognizione; definizione di un primo elenco di servizi; definizione degli standard "statici" e "dinamici" dei servizi interessati dall´accreditamento; definizione di disposizioni volte a disciplinare la fase transitoria tra il precedente sistema e il nuovo che consentano di garantire la continuità dei contratti in essere;definizione della disciplina a regime dell´accreditamento, come previsto dall´articolo 36 della l.R. 26/2009. La Giunta Regionale previo protocollo d´intesa con la l´Anci e la Conferenza episcopale umbra ha destinato 100.000 euro al Fondo di solidarietà a favore delle famiglie in difficoltà economica, in risposta alla raccolta, rilanciata anche per l´anno 2011, da parte della Ceu e all´azione della Regione Umbria relativa all´attuazione della legge regionale n.13 sulla famiglia.  
   
   
MILANO: COMUNE, PRONTA LA NUOVA SQUADRA DEI DIRIGENTI. MENO COSTI PER 1,3 MILIONI ALL’ANNO  
 
 Milano, 19 dicembre 2011 - E´ pronta la nuova squadra che guiderà il Comune di Milano. Si sono concluse, infatti, con l’approvazione in Giunta, le procedure per la rivalutazione delle risorse interne in relazione alle posizioni apicali e per il reperimento dei dirigenti da altre Amministrazioni o dal settore privato. I costi dell’area dirigenza si riducono di 1 milione e 346mila euro all’anno, passando da 16 milioni (al 30 giugno 2011) a 14,6 milioni (stima al 31 dicembre 2011), con un’equiparazione degli stipendi dei dirigenti esterni a quelli interni. Il numero complessivo dei dirigenti scende da 147 a 134, con una riduzione di 21 contratti a tempo determinato (da 32 a 11, tutti individuati attraverso gli 840 curricula pervenuti e l’assessment manageriale da parte di una società specializzata selezionata con bando di gara) a fronte di un parallelo investimento sulle risorse interne: i dirigenti a tempo indeterminato salgono da 114 a 122, circa 30 unità vengono valorizzate con l’attribuzione di nuovi ambiti di responsabilità. Lo ha reso noto il Direttore generale del Comune di Milano Davide Corritore, che ha ribadito in Giunta i criteri seguiti nel ‘nuovo corso’ di Palazzo Marino: valorizzazione delle risorse interne all’Amministrazione comunale (su 8 Direzioni centrali vacanti, ben 7 sono state ricoperte con promozioni dall’interno); introduzione di politiche di “genere” che hanno favorito la presenza femminile nei ruoli apicali; promozione della crescita professionale di tutti i dipendenti, a partire dal recente concorso grazie al quale 7 funzionari saliranno al ruolo dirigenziale; ingressi “di eccellenza” dall’esterno, con la messa al servizio del Comune di competenze, esperienze e know how di elevata qualità; massima apertura e trasparenza, garantita da un meccanismo di valutazione effettuato per la prima volta in modo diffuso su tutto il territorio nazionale. Ricordando che il nuovo assetto organizzativo e gestionale del Comune prevede la costituzione di 3 macro aree di coordinamento (Servizi al cittadino; Territorio; Innovazione Economia e Sviluppo) nelle quali confluiranno le Direzioni centrali affini per competenza, Davide Corritore ha spiegato: “L’obiettivo è razionalizzare la struttura, rendendola più vicina alle esigenze dei cittadini e aumentando la velocità nell’attuazione delle politiche amministrative. Una delle prime azioni sarà il coordinamento della spending review, la revisione della spesa pubblica per recuperare risorse al servizio della collettività. In accordo con l’assessora Chiara Bisconti completeremo adesso la riorganizzazione del Comune nel segno della valorizzazione di tutto il personale”.  
   
   
DE FILIPPO FIRMA PIANO D’AZIONE SUD: INFRASTRUTTURE E OCCUPAZIONE L’INTESA SOTTOSCRITTA A PALAZZO CHIGI. CREDITO D’IMPOSTA OCCUPAZIONE , BANDA LARGA, BANDA ULTRALARGA E DATA CENTER (62 MILIONI), CHE SI AFFIANCANO ALL’AMMODERNAMENTO DELLA POTENZA-FOGGIA (200 MILIONI) SENZA TAGLI ALLA QUOTA DI COFINANZIAMENTO NAZIONALE PER LA BASILICATA.  
 
Potenza, 19 dicembre 2011 - Interventi per la diffusione della Banda Larga e della banda ultralarga, realizzazione di un data center regionale che coniughi alle esigenze di velocità dell’infrastruttura quelle di contenimento ei consumi energetici e una posta economica strategica per avviare il credito di imposta sulle assunzioni. Sono i tre risultati più immediati che la Basilicata porta a casa con la sottoscrizione del Piano di azione Coesione e Miglioramento dei servizi pubblici collettivi al Sud che il presidente della Regione, Vito De Filippo, ha sottoscritto il 15 dicembre a Palazzo Chigi. Accanto a questi risultati, che implicano investimenti per circa 62 milioni di euro, c’è l’intervento di ammodernamento della tratta ferroviaria Potenza Foggia per agganciare la Basilicata all’alta velocità, obiettivo, quello del collegamento alla Tav, che nelle altre regioni della così detta “convergenza” è stato perseguito utilizzando fondi europei non utilizzati e a rischio disimpegno, mentre per la Basilicata, che era in linea con i livelli di impegno e spesa, è intervenuto lo Stato con finanziamenti propri. La Basilicata, inoltre, a differenza delle indicate 4 regioni della convergenza, sempre grazie ai livelli di impegni e di spesa realizzati, non avrà tagli sulle quote nazionali di cofinanziamento degli interventi Fesr finalizzati al recupero di somme atte a finanziare gli interventi infrastrutturali strategici interregionali quali la Salerno-reggio e le linee ferroviarie Tav. Il Piano rappresenta lo strumento attuativo delle intese raggiunte nei mesi scorsi dai presidenti delle Regioni del Sud, l’allora ministro alla Coesione, Raffaele Fitto e il Commissario Europeo alle politiche regionali, Johannes Hahn, per accelerare la spesa dei fondi europei concentrandoli sugli anni strategici di intervento individuati contro la crisi, ossia istruzione, banda larga, occupazione e trasporti. “L’intervento – spiega efficacemente il testo del Piano d’Azione sottoscritto oggi - si concentra in quattro delle cinque Regioni dell’Obiettivo Convergenza dove si registrano i maggiori ritardi di attuazione. Partecipano all’attuazione del Piano – viene precisato - anche la Regione Sardegna e la Regione Basilicata, con interventi relativi all’Agenda digitale, all’Occupazione e alle Reti”. Per quel che riguarda la Basilicata l’intervento, grazie ad una rimodulazione tra gli assi di intervento del Por Fesr, prevede interventi di quasi 60 milioni per infrastrutture digitali, con l’azzeramento del digital divide detto “di base” (ossia quello relativo all’accesso a reti di trasporto dati in grado di offrire connessioni non inferiori a 2 Megabit per secondo) e interventi sostanziosi nell’abbattimento del digital divide “di seconda generazione”, ossia quello relativo all’accesso a connessioni non inferiori ai 30 Megabit per secondo con la previsioni di disponibilità di 100 Mega al secondo per almeno la metà delle famiglie interessate. “La banda ultralarga – si legge nel piano - permette l’erogazione di servizi ad alta qualità in tutti i settori prioritari di intervento (come nella sanità e nella didattica) e abilita le pubbliche amministrazione ad attuare, attraverso il cloud computing, (ossia lla memorizzazione, archiviazione ed elaborazione di dati tramite risorse distribuite e virtualizzate in rete, ndr) degli obiettivi di semplificazione e dematerializzazione e realizzare pienamente l’interoperabilità tra le pubbliche amministrazioni. Anche le imprese possono trarre giovamento dalla disponibilità della banda ultralarga e di data center pubblici, anche in ottica di riduzione dei costi e risparmio energetico”. Strettamente connesso a questo intervento c’è il progetto di data center finalizzato, spiega ancora il Piano a “creare le condizioni adeguate affinché cittadini e imprese possano cogliere appieno i vantaggi della diffusione delle tecnologie di comunicazione e dalla banda larga e ultralarga”. Ancora, gli interventi sul versante occupazione. Con 2 milioni di euro sarà aperto il fondo per finanziare il credito di imposta occupazione previsto dall’art.2 della Legge 106/2011, così come concordato in via definitiva su proposta del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con la Commissione europea. Si tratta di una prima dotazione finanziaria perché l’intervento sarà poi ampliato attraverso l’individuazione di ulteriori poste nell’ambito del Por. “Il risultato a cui giungiamo oggi – ha commentato il presidente De Filippo – è l’esito di un lungo percorso portato avanti in situazioni differenti della finanza e della politica e che rappresenta un modello di buon funzionamento del Paese. I presidenti delle Regioni hanno lavorato insieme, a prescindere dalle posizioni politiche, e convergente è stato anche l’impegno dell’ex ministro Raffaele Fitto, in una stagione in cui l’attenzione del Governo per il Mezzogiorno generalmente non ha brillato. E oggi il lavoro fatto riceve anche il suggello del governo del rigore di Mario Monti, a testimonianza di come l’impianto messo in piedi coniughi efficienza e sviluppo. Per la Basilicata – ha proseguito De Filippo – portiamo a casa risultati importanti che sono frutto tanto della capacità di programmazione degli interventi, che ha consentito di non essere a rischio disimpegno, che della credibilità sul piano nazionale con cui siamo stati in grado di portare avanti il dialogo. E ora, come già prevede il Piano, bisogna cercare di estendere questo modello di funzionamento ad altri interventi”.  
   
   
IRPEF, FORMIGONI: REGIONE LOMBARDIA NON L´HA AUMENTATA  
 
 Milano, 19 dicembre 2011 - ´Regione Lombardia non ha disposto alcun aumento dell´Irpef per finanziare la sanità. Le notizie diffuse dai consiglieri del Partito Democratico sono quindi false e tendenziose´. Lo afferma il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni in risposta alla nota del Pd sulla questione delle addizionali regionali all´Irpef. ´Con la manovra finanziaria varata dal Consiglio dei Ministri qualche settimana fa - spiega l´assessore al Bilancio, Finanze e Rapporti istituzionali Romano Colozzi - il Governo ha disposto un taglio del Fondo sanitario nazionale di 2 miliardi e 100 milioni di euro recuperato attraverso l´aumento, stabilito dallo Stato, dell´addizionale Irpef dallo 0,9 all´1,23 per cento. Un aumento valido per tutte le Regioni, che per la Lombardia si traduce in 509 milioni di euro, che vanno a compensare il taglio della stessa entità disposto dalla manovra finanziaria nazionale sulla compartecipazione all´Iva´. ´Chi genera confusione - sottolinea Formigoni - commette un grave errore nei confronti delle istituzioni e dei cittadini. Attraverso la nostra Legge finanziaria regionale abbiamo solo adeguato le normative e gli scaglioni di reddito a quelli nazionali, mantenendo le esenzioni già previste e abbassando l´Irpef dello 0,05 per cento nella fascia compresa fra i 15.000 e i 28.000 euro. Inoltre, abbiamo sempre mantenuto la progressività delle addizionali a differenza di molte altre Regioni che, avendo applicato l´aliquota più alta su tutta la base imponibile, sono costrette oggi a rivedere le proprie norme inique davanti alla Legge e ai cittadini´.  
   
   
INCREMENTO IRPEF REGIONALE IN TOSCANA, NENCINI RISPONDE A RENZI SULLA DESTINAZIONE DEI GETTITI  
 
 Firenze, 19 dicembre 2011 – “Le dichiarazioni del sindaco Renzi rischiano, per la loro inesattezza, di provocare confusione nei cittadini toscani. Non se ne dolga se mi permetto di fargli avere un Bignami sui provvedimenti economici dei quali parla”. Così l’assessore regionale al bilancio Riccardo Nencini apre un suo intervento in replica alle dichiarazioni del sindaco di Firenze Matteo Renzi, sull’innalzamento dell’addizionale Irpef e sulla destinazione dei contributi da parte della Regione. “Primo punto – esordisce Nencini – il governo Monti non ha conferito alle Regioni nessun potere di nuova tassazione. Secondo punto: nell’articolo 28 della manovra Monti si specifica che il maggior gettito di 150 milioni prodotto dall’aumento dell’aliquota base dell’addizionale regionale Irpef a partire dal 2011 è da destinarsi integralmente al servizio sanitario. Si tratta di risorse che consentono di mantenere invariato il livello di finanziamento della spesa sanitaria e che compensano il minor gettito derivante dalla compartecipazione Iva”. “Terzo punto – sono ancora parole dell’assessore – la manovra della Toscana ci farà incamerare, con l’aumento dell’addizionale regionale Irpef per i redditi sopra i 75mila euro, 11 milioni, soldi che spenderemo per garantire lo svolgimento dei servizi fondamentali, soprattutto in ambito sociale e del trasporto pubblico locale. Si tratta di una manovra da “peso piuma” rispetto ai tagli-Tyson che il Governo ci ha imposto per 550 milioni, una manovra che lascia l’Irpef dei toscani ai livelli più bassi d’Italia. Le restanti risorse le recupereremo tagliando i costi della politica, eliminando il superfluo, riordinando e riorganizzando il sistema degli enti, razionalizzando la spesa, e con un’efficace azione di contrasto all’evasione fiscale. Quanto a Firenze – conclude Nencini – non subirà nessuna penalizzazione”.  
   
   
PIANO DI AZIONE. VENDOLA: "FINALMENTE NERO SU BIANO GLI IMPEGNI DEL GOVERNO"  
 
 Bari, 19 dicembre 2011 - “Sono molto soddisfatto dell’impostazione di grande collaborazione del Governo nella costruzione di questo passaggio obiettivamente complesso: e cioè tenere insieme l’esigenza di non rallentare la spesa comunitaria e contemporaneamente indirizzare una parte dei cofinanziamenti nazionali verso gli investimenti nel settore ferroviario. Questo al fine di compensare per lo meno parzialmente i tagli fatti dal precedente governo Berlusconi”. Lo ha detto il Presidente della regione Puglia Nichi Vendola al termine dell’incontro, svoltosi a Roma il 15 dicembre, con il Presidente del Consiglio Mario Monti, i Ministri della Coesione Territoriale, del Welfare, dello Sviluppo economico e dell’Istruzione e i Presidenti delle Regioni che hanno aderito al Piano di Azione e Coesione (Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna). “Finalmente - ha continuato Vendola - vediamo nero su bianco, nel documento sottoscritto dal Governo e da diversi autorevoli Ministri, l’impegno ad investimenti specifici. In particolare per quanto ci riguarda stiamo parlando del finanziamento dell’Alta capacità Lecce Bari Napoli per 700 milioni di euro (600 milioni della Campania e 100 milioni della Puglia). Complessivamente le sei Regioni hanno indirizzato un miliardo e 300 milioni di euro per le infrastrutture ferroviarie”. Il Piano di Azione e Coesione (che sarà inviato ufficialmente oggi a Bruxelles in attuazione degli impegni assunti dal precedente governo con il Piano per il Sud del 15 novembre 2011) è un atto di riprogrammazione dei fondi strutturali dei programmi comunitari delle Regioni convergenza più la Basilicata e la Sardegna. All’interno del Piano le Regioni hanno riallocato una parte variabile del cofinanziamamento nazionale su investimenti ferroviari. In particolare la Calabria ha riallocato 80 milioni di euro, la Puglia 100 milioni, la Sicilia 500 milioni, la Campania 600 e la Sardegna 165 milioni. “Prendiamo atto - ha concluso Vendola - che il lavoro intenso di questi giorni ha consentito di calibrare questa riprogrammazione a seconda dello stato di attuazione dei programmi delle singole Regioni. La Puglia, pur avendo quasi esaurito gli impegni sul programma, ha tuttavia concordato con la strategia generale di concentrare lo sforzo sulle infrastrutture strategiche”.  
   
   
APPROVATA RIFORMA ENDOREGIONALE: PRIMO PASSO PER PROCESSO RIFORME UMBRIA  
 
 Perugia, 19 dicembre 2011 - "L´approvazione in Consiglio regionale della ´Riforma del sistema amministrativo regionale e delle autonomie locali e istituzione dell´Agenzia forestale regionale´ segna un primo, importante passo del processo riformatore, atteso dai cittadini e dalle imprese, che questa Giunta regionale si è impegnata a fare e che intende accelerare per favorire la razionalizzazione e la semplificazione della pubblica amministrativa e il contenimento della spesa pubblica, come ci è richiesto da questa particolare situazione che sta attraversando il nostro Paese". È quanto sottolinea l´assessore regionale alle Riforme, Gianluca Rossi, esprimendo "soddisfazione", a nome suo e dell´intera Giunta regionale, per l´approvazione da parte dell´assemblea di Palazzo Cesaroni della proposta di legge predisposta dalla Giunta regionale. "Con lo scioglimento delle Comunità montane, la soppressione degli Ambiti territoriali integrati e la semplificazione delle funzioni dei Consorzi di bonifica - ha detto Rossi, evidenziando alcune delle misure contenute nella legge - si apre per l´Umbria una nuova fase di regionalismo. L´approvazione in un´unica seduta, rispetto alle tre giornate programmate - ha concluso - rappresenta una conferma dell´importanza strategica di questa riforma".  
   
   
VERTENZE SARDEGNA, CAPPELLACCI E LA SPISA: INIZIATIVA CHE RAFFORZA L’ISOLA NEL CONFRONTO CON LO STATO  
 
 Cagliari, 19 Dicembre 2011 - "Condividiamo l´obiettivo di fare fronte comune nel rapporto con lo Stato. L´iniziativa proposta dalla Commissione può servire a rafforzare l´Isola nel rilancio delle vertenze con lo Stato in stretto collegamento con il sistema economico e sociale della Sardegna. Si tratta di un obiettivo comune che deve vedere unite tutte le rappresentanze sociali, economiche e politiche senza distinzioni di schieramento politico. La Giunta è disponibile a portare avanti tutte le iniziative che permettano di tenere un atteggiamento unitario e di alto profilo affinché la Sardegna possa presentarsi unita nel confronto con lo Stato”. E’ quanto affermato il 16 dicembre dal presidente della Regione, Ugo Cappellacci e dal vice presidente Giorgio La Spisa, in merito all’intesa raggiunta in Commissione Bilancio per una posizione unitaria sulle vertenze che riguardano la Sardegna con lo Stato. "Prendiamo atto - proseguono presidente e vice presidente - anche del fatto che per il bene dell´isola è stata affermata da parte di tutti la volontà di non ritardare l’esame e l’approvazione della manovra finanziaria 2012. Le divergenze di valutazione politica sul disegno di legge potranno essere affrontate attraverso l´esame di emendamenti che la Giunta terrà in seria considerazione se tesi a migliorare il testo".  
   
   
FVG: TONDO, CAMBIAMO NORMA IRAP SU RICHIESTA AUTONOMIE LOCALI  
 
Tolmezzo, 19 dicembre 2011 - La manovra del governo che non ha ancora concluso il suo iter parlamentare e l´incertezza sull´interpretazione da dare ad alcune norme finanziarie che comunque potrebbero ridurre significativamente la disponibilità di risorse per le autonomie locali, sono state al centro dell´incontro del presidente della Regione Renzo Tondo, assieme agli assessori alle Finanze Sandra Savino e alla Funzione pubblica Andrea Garlatti, con l´Ufficio di presidenza del Consiglio delle Autonomie Locali presieduto da Ettore Romoli, convocato in seduta straordinaria nella sede Cosint di Tolmezzo. "Siamo ad un punto che poche settimane fa non era prevedibile e la richiesta degli Enti locali di salvaguardare i servizi ai cittadini - ha detto il presidente Tondo - è condivisa anche dalla Regione". "Considerato che il governo nazionale ha adottato norme che diminuiscono il peso dell´Irap sulle imprese, attuando una misura che già avevamo progettato noi - ha annunciato Tondo - rispondo alla richiesta dei rappresentanti degli Enti locali modificando la scelta che avevo annunciato: lo sconto Irap rimarrà destinato soltanto alle imprese virtuose, come avviene attualmente, con un´attenuazione dei parametri di virtuosità in modo da allargare la platea dei beneficiari". Le risorse che vengono liberate da questa scelta, da quantificare tra i 18 ed i 20 milioni di euro, confluiranno in un fondo globale del bilancio di previsione per il 2012 che sarà oggetto di un intervento legislativo del Consiglio regionale non appena sarà chiaro il quadro dei rapporti finanziari tra Stato e Regione. Nel mese di gennaio, infatti, si svolgerà la trattativa della Regione con lo Stato in base all´articolo 27 della legge sul federalismo fiscale.  
   
   
ABRUZZO, LA GIUNTA GUARDA A NUOVE GENERAZIONI  
 
L´aquila, 19 dicembre 2011 - "Dal momento dell´insediamento dell´attuale Giunta Chiodi, la realtà che viviamo è completamente stravolta rispetto al passato. E´ cambiato il mondo, sono cambiati i rapporti istituzionali, quelli con le imprese, con le rappresentanze sindacali e con i cittadini tutti. All´interno di questo quadro la Regione Abruzzo deve coniugare da un lato il risanamento sanitario e l´emergenza terremoto, nonché la crisi legata al cambiamento di cui sopra, con i temi legati allo sviluppo e alla competitività. Il tutto accompagnato dal fatto che la Regione Abruzzo non possiede risorse endogene ma può solo ottimizzare le risorse che vengono dall´Europa e dal Governo nazionale". Così il vice presidente con delega allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione. "Per ciò che concerne la sanità - ha proseguito Castiglione - è sotto gli occhi di tutti il risanamento avvenuto, visto che non siamo più considerati come una regione canaglia, così come sono sotto gli occhi di tutti che le scelte fatte in tale campo sono state dettate dalle reali esigenze del territorio e non da altre motivazioni che forse prima governavano certi sistemi. Il Presidente Chiodi e questa Giunta si prendono tutte le responsabilità per la politica sanitaria adottata, la quale ci porta ad affermare che il modello sanitario abruzzese viene preso ormai a riferimento anche da altre regioni, come è stato affermato dal Ministro Balduzzi di recente in un convegno a Pescara. Nemmeno il valore assoluto della mobilità passiva, pari al 2,7% dell´intera spesa sanitaria, può intaccare simili traguardi". "Tra l´altro - ha aggiunto Castiglione - stiamo lavorando specialmente nelle aree di confine attraendo sulle nostre Asl le migliori competenze in campo sanitario, così come stanno bene operando i nostri 4 manager. Questa Giunta, su input del sottoscritto ed in perfetta sintonia con il Presidente Chiodi, ha avviato una stagione di confronto con il Patto per lo Sviluppo, quale metodo di lavoro e di confronto con le opposizioni e le forze sociali tutte. Compito della politica e dell´attuale Giunta, è quello di non volersi sostituire alle forze attive del territorio, grave errore commesso in passato, bensì quello di assicurare migliori condizioni possibili affinché gli attori del territorio possano esprimere al meglio le proprie potenzialità". "Sul fattore burocrazia - ha spiegato l´assessore - bisogna fare presto per snellire, il più possibile, le procedure di rilascio di licenze e di utilizzo di risorse perché spesso gli imprenditori non chiedono altro che velocizzare l´iter delle proprie pratiche. Questa Giunta ha creato un rapporto con gli imprenditori non più fondato sul sospetto ma sulla fiducia e sulla positività". "Le riforme messe in campo - ha anticipato Castiglione - metteranno in condizione la nostra Regione di poter affrontare il dopo crisi nelle migliori condizioni. Noi stiamo creando la cornice all´interno della quale è il territorio che sceglierà il soggetto da dipingere. Apprezziamo la predisposizione di una parte dell´opposizione alla collaborazione così come tutte le forze delle rappresentanze datoriali e sindacali aderenti al Patto. Però, pur rendendomi conto che è compito dell´opposizione svolgere un ruolo di contrasto, ciò non può giustificare le affermazioni circa il fatto che Chiodi abbis fallito su tutti gli obiettivi, perché proprio ciò deve essere considerata una bugia. Ci rendiamo conto infatti che il motivo per il quale l´economia della nostra regione non tracolla, è proprio grazie alla fiducia che hanno in noi le grandi medie e piccole aziende che formano un tutt´uno con il mondo del lavoro". "Dentro questa affermazione - ha detto ancora Castiglione - rientrano le scelte coraggiose, ma inevitabili, che si stanno facendo nella Sanità, così come le decisioni dettate dalle reali necessità del territorio come la riforma dei consorzi fidi, la riforma dei consorzi industriali la riforma dell? artigianato, del commercio, poli d´innovazione, reti d´impresa, l´utilizzo di somme comunitarie e nazionali a favore della ricerca e innovazione, l´avvio dell´iter del processo di riforma delle cooperative, l´avvio dell´iter del processo di riforma della legge sull´industria, la riforma delle Ipab, delle comunità montane, la soppressione di diversi enti strumentali". "La Giunta Chiodi - ha concluso Castiglione - ha le idee chiare su come consegnare alle presenti e alle future generazioni una realtà capace di rispondere alle reali esigenze, una Regione dove sia facile fare impresa, dove ognuno possa realizzare le proprie aspirazione e dove la Pa non sia un freno bensì un facilitatore allo sviluppo. Quanto si sta facendo ha come obiettivo le future generazioni e non l´accaparramento di voti per le future campagne elettorali e per questo il presidente Gianni Chiodi e la sua Giunta sono certamente pronti a gestire l´opera avviata, che potrà consolidarsi solo con un governo forte e stabile nel tempo, così come è quello attuale".  
   
   
IL PRESIDENTE CHIODI PROMULGA 7 NUOVE LEGGI REGIONALI PER L’ABRUZZO  
 
 L´aquila, 19 dicembre 2011 - Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha promulgato sette nuove leggi. 1) L.r. 21 ottobre 2011 n. 36 recante: Modifiche alla L.r. 10 agosto 2010 n. 40 (Testo unico delle norme sul trattamento economico e previdenziale spettante ai Consiglieri regionali e sulle spese generali di funzionamento dei Gruppi consiliari). Soppressione dell´istituto del vitalizio. 2) L.r. 8 novembre 2001 n. 37 recante: Modifica alla L.r. 10 luglio 2002 n.15 "Disciplina delle acque minerali e termali. 3) L.r. 9 novembre 2011 n. 38 recante: Modifiche ed integrazioni all´art. 11 L.r 9.8.2006 (Disposizioni in materia ambientale). 4) L.r. 9 novembre 2011 n. 39 recante: Disposizioni in materie di entrate. 5) L.r. 2 dicembre 2011 n. 40 recante: Norme per l´organizzazione ed il funzionamento del Comitato regionale tecnico amministrativo - Sezione Lavori pubblici. 6) L.r. 2 dicembre 2011 n.41 recante: Disposizioni per l´adeguamento delle infrastrutture sportive, ricreative e per favorire l´aggregazione sociale nella città dell´Aquila e negli altri comuni del cratere. 7) L.r 2 dicembre 2011 n. 42 recante: Nuova disciplina del Parco naturale regionale Sirente Velino.  
   
   
COSTI STRUTTURE: CHIODI, COSTANTINI PALADINO SENZA TITOLI DATI ESPOSTI IN MANIERA NON CORRETTA E FUORVIANTE  
 
 L´aquila, 19 dicembre 2011 - "Costantini, nell´incontenibile foga di ergersi a paladino delle cose giuste, spesso dimentica che altre verità sono più valide delle sue; che esistono altre spiegazioni più semplici e concrete; che i numeri da lui citati ´in totale libertà´, finiscono solo per confondere gli abruzzesi ed alimentare una dannosa avversione alla politica, che pure gli dà, ormai da anni, lautamente da vivere". Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, replica risentito all´ennesima esternazione del capogruppo Idv, Carlo Costantini, in riferimento ai costi delle Strutture di supporto al Governatore ed i suoi Assessori. "La legge regionale che istituisce dette strutture - ricorda il Presidente - è stata voluta dal precedente Esecutivo di centrosinistra, maggioranza da lui stesso sostenuta. L´organizzazione e la regolamentazione del personale in dotazione alla Presidenza ed agli Assessorati sono le medesime del Governo Del Turco. Nulla è stato modificato e nessun incremento di unità è stato apportato". "Le figure professionali inserite nelle strutture - precisa Chiodi - sono retribuite in base ai parametri previsti dai contratti collettivi nazionali di lavoro". Nello specifico, "la spesa più bassa rilevata nel 2009 è da imputarsi al fatto che non è riferita al dato annuo, ma ha escluso i primi mesi, quando le strutture di supporto erano ancora in fase di composizione, essendosi da poco insediato il nuovo governo di centrodestra da me guidato". Quanto alla crescita dei costi nel 2011, che l´esponente Idv denuncia, per Chiodi è solo frutto di "analisi mistificatorie". "Il dato complessivo - fa notare il Presidente - comprende anche parte delle spese per ´comandi´ degli anni precedenti. Per non contare poi che un incremento è anche fisiologico, dovendosi gli stipendi adeguare ai contratti nazionali". Chiodi, addirittura rilancia: "La mia struttura di supporto ha una dotazione inferiore alla pianta organica del centrosinistra di due unità; e questo, nonostante parte del personale debba anche dedicare le sue energie alla gestione burocratica delle vicende del terremoto e della sanità". E ancora. "Tutto ciò che c´era da tagliare è stato tagliato. A partire dalle spese di rappresentanza, passate dagli 85 mila euro del 2007 ai 35 mila del 2010. Anche i costi per missione delle segreterie politiche, nel 2011, sono stati drasticamente ridotti, in linea con la riduzione generale richiesta dal governo nazionale". "Costantini - attacca poi il Presidente - non è credibile quando dà lezioni di comportamento. Lui che, probabilmente, percepisce più di me che pure sono contemporaneamente Governatore dell´Abruzzo, Commissario per la Sanità e Commissario per la Ricostruzione. Lui che, non credo l´abbia dimenticato, da presidente dell´Aptr percepiva un compenso di quasi 120 mila euro l´anno. Oggi, il Commissario dell´Aptr da me nominato guadagna meno di mille euro al mese. E Costantini ha ancora il coraggio di parlare". Chiodi sottolinea quindi che la maggioranza di centrodestra ha anche diminuito i compensi dei consiglieri; ha eliminato i vitalizi; ha tagliato centinaia di poltrone nei consigli di amministrazione; ha ridotto di 800 milioni di euro (1.600 miliardi delle vecchie lire) l´indebitamento degli abruzzesi. "Costantini, dunque - ammonisce il Presidente - rifletta bene prima di sparare numeri e fare accuse palesemente demagogiche. Invece che istigare all´odio politico dovrebbe, per decenza, almeno tacere. Anche questo sarebbe un riconoscimento importante alla validità dell´azione di risanamento che questo Esecutivo sta perseguendo".  
   
   
LIGURIA: STAZIONE UNICA APPALTANTE CONTRO LE INFILTRAZIONI MAFIOSE  
 
Genova, 19 Dicembre 2011 - “Siamo soddisfatti per l’approvazione in commissione dell’emendamento al bilancio sulla stazione unica appaltante che ha l’obiettivo di favorire la distribuzione delle risorse e prevenire i fenomeni mafiosi, contrastando i tentativi di condizionamento della criminalità nelle pubbliche amministrazioni”. Lo hanno detto il 16 dicembre gli assessori regionale al bilancio e all’edilizia, Pippo Rossetti e Giovanni Boitano a seguito dell’approvazione in commissione bilancio dell’emendamento sulla stazione unica appaltante. “Si tratta – hanno spiegato Rossetti e Boitano – di uno strumento di controllo sia sui subappalti sia sulla qualità dei materiali utilizzati nella realizzazione delle opere nel rispetto della sicurezza dei cantieri e per la leale concorrenza sul mercato”. La stazione unica appaltante prevede infatti il collegamento con le Prefetture che possono chiedere in ogni momento di fornire dati e informazioni utili per la prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata, introducendo l’opportunità per gli enti locali di avvalersi della Regione, come stazione unica appaltante, per l’affidamento della progettazione e dei lavori di importo pari o superiore ai 500.000 euro. “L’obiettivo – hanno concluso i due assessori – è quello di semplificare le procedure e assistere gli enti aderenti in tutte le fasi dell’appalto, compresa la direzione dei lavori e la fase di collaudo, oltre alle eventuali controversie giudiziarie”.  
   
   
COMUNITÀ MONTANE DELL’UMBRIA: NESSUN RISCHIO PER STIPENDI E TREDICESIME  
 
 Perugia, 19 dicembre 2011 - "Per le Comunità montane Valnerina e Monti Martani, Serano e Subasio sono in arrivo pagamenti per circa 1 milione di euro ciascuna da parte di Agea, che si è impegnata ad erogarli al massimo entro il 28 dicembre. Non sono dunque a rischio stipendi e tredicesime": lo ha affermato il 16 dicembre l´assessore regionale all´agricoltura, Fernanda Cecchini, in risposta alle notizie relative a presunte difficoltà finanziarie lamentate da alcune Comunità montane dell´Umbria. "La Regione - prosegue l´assessore - ha provveduto anche per il 2011 a garantire alle Comunità montane le risorse necessarie allo svolgimento delle funzioni attribuite, assegnando la quasi totalità dei finanziamenti nel primo semestre dell´anno". Oltre che di fondi regionali, le Comunità montale si avvalgono di risorse comunitarie derivanti anche dal Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 che sono erogate da Agea, l´Organismo pagatore nazionale, attraverso procedure di verifica e controllo particolarmente complesse, previste dai Regolamenti comunitari e dell´Agenzia. "L´azione di monitoraggio della Regione Umbria sulle diverse problematiche emerse, causa dei ritardati pagamenti, svolta in un momento di particolare difficoltà, dovrebbe tuttavia consentire alle Comunità montane - ha concluso Cecchini - di ricevere entro la fine dell´anno tutti i pagamenti relativi agli interventi rendicontati".  
   
   
ENTI LOCALI - GIUNTA SARDEGNA VARA NUOVO DISEGNO DI LEGGE PER RAZIONALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI FONDAMENTALI DEI COMUNI  
 
Cagliari, 19 Dicembre 2011 - Approvato un nuovo disegno di legge per la "Razionalizzazione dell´esercizio obbligatorio in forma associata delle funzioni fondamentali dei Comuni”, come previsto dall’articolo 21 della legge regionale 42 del 2009. Il provvedimento, varato il 16 dicembre dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore degli Enti locali, finanze e urbanistica, Nicola Rassu, risponde, da un lato, all’esigenza di seguire la direzione individuata dal Governo regionale, guidato dal presidente Cappellacci, e da quello nazionale in materia di contenimento della spesa pubblica sancendo l’obbligatorietà dell’esercizio associato delle funzioni, e dall’altro, il mantenimento di un percorso coerente nella gestione delle strutture degli Enti locali nell’Isola. Il disegno di legge approvato, quindi, nel rispondere alle specificità del territorio sardo, punta fortemente alla difesa dell’identità, della storia e della cultura delle diverse zone della Sardegna salvaguardando il mantenimento dell’autonomia e degli organi di governo dei piccoli Comuni. "Con il disegno di legge approvato vogliamo difendere strenuamente le prerogative dei piccoli Comuni della Sardegna – ha sottolineato l’assessore Rassu – e questo provvedimento si inserisce nel percorso che mira ad adeguare alcune disposizioni alla realtà storico-geografica e socio-culturale delle autonomie locali della Sardegna e a concludere in tempi brevi il percorso associativo rispettando le disposizioni nazionali in materia ma soprattutto tutelando le peculiarità geografiche e la distribuzione territoriale dei Comuni della Sardegna”. “Il documento che la Giunta ha licenziato questa mattina – ha proseguito l’esponente della Giunta – si pone come un ulteriore tassello nel percorso di riorganizzazione degli Enti locali in Sardegna, assicurando un efficace esercizio delle funzioni e dei servizi in ambiti territoriali ottimali e dando più certezza delle norme. La creazione di nuove condizioni utili al completamento del progetto che la Giunta Cappellacci ha messo in campo in materia di razionalizzazione della spesa pubblica e contenimento dei costi della spesa pubblica, vuol essere un ulteriore risposta al grave periodo di crisi economica che stiamo vivendo". Tra le principali disposizioni il testo, composto da un solo un articolo, stabilisce che l’esercizio associato obbligatorio delle funzioni fondamentali nei Comuni dovrà essere svolto tramite le Unioni, le Comunità montane e tramite convenzioni. “Il percorso avviato, fin ora ha portato in Sardegna alla formazione di un assetto aggregativo di Comuni di diversa dimensione demografica, con la costituzione di 35 Unioni di Comuni e l’istituzione di 5 Comunità montane (che hanno coinvolto complessivamente 334 comuni sui 377 presenti sul territorio regionale) – ha concluso Rassu – e il disegno di legge rappresenta un ulteriore passaggio importante per il rispetto delle norme regionali in materia di associazionismo degli Enti locali della Sardegna".  
   
   
SOCIETA´ PARTECIPATE: REGIONE SICILIA INVITA A RETTIFICARE NOTIZIE DIFFUSE  
 
 Palermo, 19 dicembre 2011 - In riferimento alle notizie di stampa relative alle assunzioni nelle societa´ partecipate della Regione siciliana, ai fini di una corretta informazione, si rappresenta quanto segue: La societa´ Parco Scientifico e tecnologico della Sicilia S.c.p.a., dopo avere esperito, senza successo, il tentativo di reperire tra i soci le figure professionali necessarie alla realizzazione di alcuni programmi a valere su fondi nazionali ed europei, ha recentemente pubblicato un bando per la selezione di tali figure da contrattualizzare a tempo determinato nel rispetto della normativa vigente in materia di procedure di evidenza pubblica. Su precisa indicazioni fornite dalla Ragioneria generale della Regione siciliana ha, successivamente, modificato il bando, prevedendo dei contratti a progetto nel rispetto delle norme vigenti in materia. La Societa´ Sicilia e Risorse S.p.a., a seguito di nuove attivita´ assunte con contratti gia´ sottoscritti o da sottoscrivere con i Dipartimenti regionali dell´Energia e della Protezione Civile (quest´ultimo in fase di registrazione da parte della Corte dei Conti) ha pubblicato un avviso di selezione di figure professionali specialistiche da inserire in una long list e delle quali avvalersi per l´esecuzione delle nuove attivita´ progettuali intervenute. La Societa´ Ast S.p.a., nel rispetto dei principi di trasparenza ha, invece, gia´ da tempo attivo un albo aziendale degli esperti legali, aperto a qualunque professionista in possesso dei requisiti richiesti, che ne voglia fare parte. Questo albo e´ costantemente aggiornato alla stregua degli albi dei fornitori presenti anche nella Pubblica Amministrazione. L´albo risulta essere uno strumento utilizzato all´occorrenza per il conferimento di incarichi di natura legale specialistica. La presente nota quale invito alla pubblicazione di opportuna rettifica, a norma di legge, a quegli organi di informazione che avessero diffuso notizie totalmente o parzialmente difformi.  
   
   
MOLISE: LINEE PROGRAMMATICHE, IORIO HA INCONTRATO LE PARTI SOCIALI  
 
Campobasso, 19 dicembre 2011 - Il Presidente della Regione, Michele Iorio, ha illustrato in mattinata alle parti sociali ed alle organizzazioni di categoria, in un incontro tenuto presso la Sala Conferenze della Giunta regionale, le Linee programmatiche del nuovo Governo. Nel corso dell´incontro, il Presidente, dopo aver evidenziato i punti strategici e più qualificanti del Programma di governo, ha invitato tutti i partecipanti a stipulare un nuovo Patto sociale per il Molise finalizzato alla crescita ed allo sviluppo dell´intero territorio regionale. Dalle varie associazioni di categoria e organizzazioni sindacali è giunta una positiva valutazione degli obiettivi indicati e dei percorsi evidenziati nel documento programmatico. Come pure è stata espressa la disponibilità a voler collaborare in termini propositivi e operativi all´attuazione del Patto sociale. Presenti all´incontro, oltre agli Assessori Antonio Chieffo, Angela Fusco Perrella, Michele Scasserra e Gianfranco Vitagliano, i massimi responsabili regionali di Aceem Molise, Agi Molise, Ama Casa, Api Molise, Cia Molise, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cia Molise, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Compagnia Delle Opere, Confartigianato, Confocommercio, Cofcoperative, Confesercenti, Confidustria, Confomolise Impresa, Federcopesca, Legacoopmolise, Ura-molise Centrale, Url Molise.  
   
   
CONCLUSO A PERUGIA PROGETTO EUROPEO “B-PLAN” PER SOSTEGNO CREAZIONE NUOVE IMPRESE  
 
Perugia, 19 dicembre 2011 - È servito ad elaborare una metodologia di orientamento finalizzata a rafforzare la consapevolezza individuale sulle competenze necessarie per dar vita a una impresa di successo, principalmente tra persone sottorappresentate nel mondo imprenditoriale, quali i giovani, le donne, i migranti, o coloro che hanno una bassa qualificazione, il progetto "B-plan - Build personal labour acting in net" che si è concluso ufficialmente a Perugia, con il meeting di partenariato e la conferenza finale che si è svolta il 15 dicembre a Palazzo Donini. All´incontro hanno partecipato i rappresentanti dei sei Paesi europei partner del progetto, avviato nell´ottobre 2009 nell´ambito del Programma europeo "Leonardo Da Vinci" e finanziato con il sostegno della Commissione Europea: oltre all´Italia (con la società regionale Sviluppumbria, il coordinatore di progetto "Speha Fresia" e la società di orientamento "People"), Spagna, Francia, Belgio, Bulgaria e Turchia. All´incontro ha preso parte l´assessore regionale allo Sviluppo economico Vincenzo Riommi. Il progetto B-plan - hanno detto gli intervenuti, tra cui Guldal Aksit, già ministro delle Pari opportunità in Turchia - ha rappresentato, in primo luogo, un´importante esperienza che ha permesso a ciascun partner di ripensare alle proprie pratiche di supporto e orientamento mirate a rafforzare la persona nei momenti di scelta sui propri progetti di vita, seguendo un fondamentale valore condiviso: porre innanzitutto le persone. La soddisfazione personale e la sostenibilità del mercato, è stato ricordato, sono stati due poli presi in considerazione, focalizzando, con il modello di orientamento elaborato, il rafforzamento personale attraverso il "bilancio di competenza" che mira a supportare l´individuo verso un processo decisionale informato e consapevole. Lavoratrici e lavoratori autonomi o le persone che creano micro-impresa hanno bisogno di concentrare le loro riflessioni sui punti di forza e sulle criticità personali per fronteggiare la sostenibilità del mercato, promuovendo un approccio collaborativo e cooperativo, attraverso la creazione di reti sociali, l´accrescimento di partnership e il coinvolgimento attivo dei portatori di interesse. Il modello di orientamento "B-plan" sarà fruibile attraverso un manuale operativo, è stato detto nel corso della conferenza finale, come primo passo di un più ampio e aperto dialogo con gli operatori di orientamento europei, e sarà disponibile on-line attraverso il social network (www.Linkedin.com) e la comunità di pratica degli operatori (www.Bplanproject.eu) che hanno lo scopo di mantenere aperti i canali di comunicazione e di migliorare il modello e la sua efficacia, prevedendone potenziali adattamenti a differenti contesti e una maggiore diffusione della pratica. Il progetto si è articolato su otto "pacchetti" di lavoro, sviluppati in 27 mesi. Di questi, i primi quattro sono stati dedicati alla fase di sviluppo e test del modello, mentre le successive quattro fasi sono state mirate alla "disseminazione" e valorizzazione, al coordinamento del partenariato e alla gestione del progetto e al suo piano della qualità. Tutti i risultati intermedi sono pubblicati sul sito del progetto: il rapporto di ricerca, il prototipo del modello, la raccolta delle fasi di sperimentazione nei sei Paesi e il manuale finale, con le versioni nelle differenti lingue del partenariato (inglese, francese, italiano, bulgaro, turco e spagnolo).  
   
   
300 GIOVANI PROFESSIONISTI TOSCANI AL CORSO DI FORMAZIONE SUGLI APPALTI PUBBLICI  
 
Firenze, 19 dicembre 2011 – Oltre trecento giovani ingegneri, architetti e geometri toscani parteciperanno ai corsi in materia di appalti pubblici promossi dalla Regione, in programma a partire da lunedì. Insieme a loro anche cento dipendenti di enti locali della Toscana. Ha avuto quindi un notevole successo di adesioni il progetto di formazione volto a far crescere la capacità dei giovani professionisti toscani e dei tecnici degli enti locali di conoscere e gestire le complesse procedure degli appalti di opere pubbliche, in modo da rendere sempre più accurata la loro preparazione. All’origine dei corsi una delibera della Giunta regionale, voluta dall’Assessorato alle infrastrutture, che prevede, nell’ambito di un piano di risorse per finanziare la progettazione di piccole opere pubbliche, anche il varo di corsi gratuiti mirati alla piena cognizione delle procedure degli appalti di opere pubbliche, in particolar modo, appunto, per quelle sotto la soglia comunitaria di 500.000 euro, che prevedono procedure semplificate. I corsi sono stati attivati grazie a un protocollo d’intesa tra Regione, Anci (Associazione dei comuni) e Upi (Unione delle province) e finanziati con risorse del fondo sociale europeo. Le attività formative previste, che hanno una durata media di 20 ore, hanno un approccio tecnico-pratico con studio di casi reali, e prevedono una prima parte introduttiva comune alle varie figure professionali coinvolte (come giovani liberi professionisti e personale tecnico/amministrativo degli enti locali). A supporto delle attività di aula, organizzate su tutto il territorio toscano per coprire i fabbisogni formativi emersi, è già stato attivato uno spazio web in cui oltre alla possibilità di consultare e scaricare il materiale distribuito in aula, sarà possibile attivare uno scambio di esperienze. Lunedì prossimo è in programma a Firenze (saloncino delle Murate) la prima giornata formativa. Poi i corsi si svilupperanno a partire da gennaio prevedendo anche una seconda fase di promozione.  
   
   
CALABRIA RECEPISCE L’APPELLO LANCIATO DA RETE IMPRESE ITALIA PER LA COSTITUZIONE DI UN TAVOLO PERMANENTE  
 
 Catanzaro, 19 dicembre 2011 - L’assessore Regionale alle Attività Produttive Antonio Caridi recepisce con convinzione l’appello lanciato da Rete Imprese Italia per la costituzione di un tavolo permanente che possa monitorare l’andamento economico nella provincia reggina, in un momento di particolare difficoltà per le imprese locali. “Una decisione condivisibile in pieno – ha dichiarato il 16 dicembre l’Assessore Caridi - anche perché va nella stessa direzione in cui questo Assessorato ha, fin dall’insediamento, improntato i rapporti con il mondo produttivo e con le rappresentanze delle diverse categorie. L’assessore sottolinea il fatto che, come primo atto della sua attività amministrativa nell’ambito del governo regionale, ha promosso l’istituzione del tavolo del partenariato economico e sociale. “Un chiaro segnale della volontà di interagire con un settore – ha aggiunto Caridi - che è fondamentale per il rilancio economico del territorio calabrese e reggino in particolare. Numerose sono state anche le azioni scaturite dalla concertazione con i vari attori del partenariato e soprattutto con le associazioni di categoria, sempre coinvolti nei processi decisionali che precedono l’adozione di iniziative a favore dell’imprenditoria calabrese. Un rapporto sinergico che ha prodotto frutti consistenti se si pensa che, in un arco temporale non eccessivamente lungo, il Dipartimento Attività Produttive, di concerto con il Presidente Scopelliti, ha prodotto una serie di bandi indirizzati ad agevolare l’attività delle piccole e medie imprese, a favorire un più agevole accesso al credito”. L’assessore Caridi ricorda inoltre la pubblicazione del bando per i Cluster, che è stato ideato in un’ottica di promozione della cultura dell’aggregazione tra piccole e medie imprese, come scelta strategica per riuscire a reggere il confronto con le grandi imprese ed essere competitivi a livello globale. Ma soprattutto per quanto concerne la primaria questione legata alle difficoltà di accesso al credito l’Assessore Caridi rileva che molte azioni del Dipartimento Attività Produttive sono state orientate ad agevolare questa possibilità per le Pmi. In questo senso si possono ricordare il Fondo di controgaranzia finanziato con 50 milioni di euro, l’aggregazione dei fondi Confidi, la recente approvazione di due fondi rotativi, il Jeremie ed il Mezzanino, ai quali sono state destinate risorse, rispettivamente, per 45 e 25 milioni di euro. In conclusione l’Assessore Caridi, a conferma del pieno impegno dell’intero governo regionale, rassicura sul totale sostegno verso le iniziative che il mondo imprenditoriale calabrese intenderà adottare sia sul piano della sensibilizzazione dei temi relativi alle reti di impresa come su quello del confronto e del dialogo che possano portare all’adozione di misure adeguate a raggiungere l’obiettivo del rilancio della nostra economia. In tale direzione l’Assessorato alle Attività Produttive, ma anche l’intero governo regionale, sarà interlocutore attento, propositivo e partecipe per conferire maggiore valenza ed operatività alle iniziative che si concorderà di avviare.  
   
   
RETROCESSIONI. VENDOLA: "L´IMPEGNO DI PATRONI GRIFFI PER UN TAVOLO TECNICO"  
 
Bari, 19 dicembre 2011 – Lo scorso 15 dicemrbe a Roma il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha incontrato il Ministro dellla Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi per un confronto sul tema caldo delle retrocessioni dei 561 funzionari della Regione Puglia. Un confronto lungo e articolato con tutto lo staff del Ministro della Funzione Pubblica nel corso del quale sono state esaminate nel dettaglio le questioni relative alle retrocessioni. Il Ministro ha preso atto della grande preoccupazione del Presidente Vendola e della Regione per quanto riguarda la sorte sia dei 561 funzionari che dell’amministrazione regionale, a rischio funzionamento. “Sono stato sinceramente colpito - ha detto Vendola - dalla grande apertura, collaborazione e soprattutto competenza giuridica di tutto lo staff che ha partecipato all’incontro questa mattina insieme con il Ministro Patroni Griffi. La sua disponibilità è stata immediata. In considerazione infatti della grande complessità delle questioni giuridiche da affrontare il Ministro non ha perso tempo e mi ha assicurato l’immediata costituzione di un tavolo tecnico con la Regione presso la Funzione Pubblica per verificare ogni possibile soluzione. Anche in questo caso, giudico molto positivo che il confronto con il Governo sia avvenuto nel merito delle questioni”.  
   
   
CRISI: 50 MLN EURO PER OCCUPAZIONE E COMMERCIO IN FVG  
 
Trieste, 19 dicembre 2011 - L´assessore a Lavoro, Formazione e Commercio del Friuli Venezia Giulia, Angela Brandi, si dichiara soddisfatta al termine delle votazione dell´articolo 10 della Legge Finanziaria regionale, quello che comprende i settori di sua competenza. "In un quadro generale in cui le risorse erano esigue - commenta l´assessore - al Lavoro sono stati riservati 4,5 milioni di euro in più rispetto all´anno in corso. Segno che la Giunta e la Maggioranza - aggiunge - sono perfettamente consapevoli dell´importanza che rappresenta l´occupazione in questa complicata fase per l´economia nel suo complesso". "In particolare - continua Brandi - abbiamo irrobustito le poste a bilancio per quegli strumenti a protezione del reddito come i lavori socialmente utili (3.250.000 euro), i lavori di pubblica utilità (3.100.100 euro che saranno in seguito incrementati dal Fondo sociale europeo) e i contratti di solidarietà difensivi (1,4 mln euro). Inoltre, è passato un emendamento che promuove l´uso dei voucher ai Comuni montani fino a 15mila abitanti per prestazioni d tipo accessorio". "Sul fronte delle politiche attive finalizzate allo sviluppo - spiega l´assessore - abbiamo a bilancio 13,4 milioni di euro che verranno trasferiti alle Province per la gestione degli incentivi alle aziende che assumono o stabilizzano lavoratori precari. Infine, nel documento contabile c´è anche un milione di Euro finalizzato alle assunzioni per le alte qualifiche professionali". "Anche per quel che riguarda il commercio - sottolinea Brandi - ci sono stati segnali di attenzione importanti. Abbiamo dato, infatti, un ulteriore impulso ai finanziamenti per i centri commerciali naturali e per i centri in via, per un totale di 400mila euro che rappresentano un´opportunità importante di sviluppo per i piccoli negozi che soffrono la concorrenza della grande distribuzione. Ma sono stati aumentati i contributi previsti per i tabaccai (243mila euro) in relazione alla pesante situazione di difficoltà del settore dovuta anche alla concorrenza slovena". "Nel complesso - conclude l´assessore - partendo da una previsione iniziale di poco meno di 40 milioni di euro per tutti e tre i settori di competenza, abbiamo ottenuto oltre 50 milioni di euro, il che ci rende ancora più responsabili e determinati nell´impegnarci a produrre attraverso queste risorse dei benefici reali e concreti per la nostra gente". Nel computo totale, infatti, sommando le cifre previste per le diverse materie, Lavoro (25,5 mln euro), Formazione (22,5 mln) e Commercio (2,2 mln), le competenze che si concentrano nelle deleghe attribuite all´assessore Angela Brandi per il 2012 avranno a bilancio oltre 50 milioni di Euro.  
   
   
DIRITTI DEI DETENUTI: PARLAMENTOCHIEDE STANDARD EUROPEI COMUNI E RISPETTO DELLA DIGNITÀ UMANA  
 
 Strasburgo 19 dicembre 2011 - Misure urgenti sono necessarie per rimediare "all´allarmante situazione" delle carceri europee, afferma il Parlamento in una risoluzione approvata giovedì. I deputati chiedono standard minimi comuni a tutta l´Ue sulle condizioni di detenzione e nuove regole per garantire il rispetto dei diritti dei detenuti. Gli eurodeputati chiedono alla Commissione di presentare un´iniziava legislativa sui diritti delle persone private della libertà e su standard comuni minimi sulle condizioni di detenzione e sul risarcimento delle persone ingiustamente detenute o condannate. Condizioni allarmanti - Le carceri europee versano in una "situazione allarmante", fatta di prigioni sovraffollate, con una popolazione carceraria in continua crescita, e un numero crescente di cittadini stranieri detenuti, di detenuti in attesa di giudizio, di quelli con disturbi mentali e di numerosi casi di suicidio, secondo quanto descritto nel Libro verde della Commissione europea pubblicato a giugno 2011. Il Libro verde della Commissione menziona l´Italia, con Bulgaria, Cipro, Spagna e Grecia, fra i paesi con il maggior sovraffollamento carcerario e, con Lussemburgo e Cipro, fra quelli con il maggior numero di detenzioni in attesa di giudizio. La popolazione carceraria dell´Ue è stimata a 633,909 persone per il periodo 2009-2010. Custodia cautelare deve essere eccezione - Le condizioni di detenzione, affermano i deputati, devono rispettare la dignità umana e i diritti delle persone sospettate o accusate di un crimine. Infatti, secondo il Parlamento, la custodia cautelare deve restare una misura eccezionale, da utilizzare a condizioni ben precise e per un tempo limitato. Il testo approvato contiene anche la proposta di offrire ai detenuti prossimi alla fine della carcerazione dei programmi di reinserimento nella società e tentare cosi di ridurre il rischio di recidiva. Una nuova linea di bilancio - Poiché spesso i governi dei paesi membri lamentano una mancanza di fondi per far fronte all´emergenza carceraria, i deputati propongono che il bilancio comunitario si doti di una linea ad hoc per incoraggiare le autorità nazionali a migliorare le condizioni di detenzione. Visite dei parlamentari nelle carceri - Il Parlamento chiede l´adozione di regole europee per garantire ai deputati nazionali e a quelli europei il diritto di visita nelle carceri in tutta l´Unione. Infine, per far fronte all´aumento di cittadini di Stati membri detenuti in un altro Stato membro, i deputati propongono di intensificare la cooperazione giudiziaria in materia penale per migliorare la fiducia reciproca fra gli Stati membri.  
   
   
MADRI DETENUTE, POLVERINI: “ICAM SORGERÀ NEL PARCO DI AGUZZANO” DALLA REGIONE LAZIO RISPOSTA CONCRETA AI FIGLI DI DETENUTE CON MENO DI TRE ANNI  
 
Roma, 19 dicembre 2011 - “Sorgerà nel Parco di Aguzzano, all’interno di Roma Natura, l’Icam, l’Istituto di custodia attenuata per le detenute madri nel Lazio”. Lo ha dichiarato il 15 dicembre la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. “Attraverso l’Icam – aggiunge Polverini - diamo una riposta, molto attesa, ai bambini che hanno meno di tre anni, figli di detenute, costretti a vivere all’interno degli istituti penitenziari. Una problematica con cui ho avuto modo di confrontarmi nelle tante visite che ho effettuato nelle carceri del nostro territorio e per la cui soluzione mi ero impegnata anche durante l’udienza con il Santo Padre lo scorso gennaio. Nel Parco di Aguzzano i bambini troveranno un ambiente più consono ai loro bisogni, una struttura immersa nel verde, fermo restando il rispetto dei requisiti richiesti per la detenzione attenuata. Dopo un lungo e proficuo lavoro di collaborazione con il Dap anche nel Lazio, seconda regione dopo la Lombardia, l’Icam finalmente diventa realtà”. “Abbiamo espletato l’iter amministrativo, anche con il nulla osta del Dap, per procedere all’attivazione dell’Icam – spiega l’assessore alla Sicurezza, Giuseppe Cangemi – ora si tratta solo di attendere tempi tecnici per portare la delibera di istituzione all’approvazione prima della Giunta e poi del Consiglio regionale dove siamo certi non mancherà il sostegno unanime ad un progetto importante per migliorare le condizioni di vita di tanti piccoli figli di mamme detenute”.  
   
   
SIGLATO A ROMA IL PROTOCOLLO D’INTESA TRA REGIONE CALABRIA E UNAR PER LA “PREVENZIONE E CONTRASTO DELLE DISCRIMINAZIONI”  
 
 Catanzaro, 19 dicembre 2011 - L’assessore regionale al Lavoro Francescantonio Stillitani e l’Ufficio nazionale per la promozione delle parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza e sull’origine etnica (Unar) hanno sottoscritto il 16 dicembre a Roma, nella sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Pari opportunità, un protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni. L’intesa prevede l’istituzione su tutto il territorio regionale di una “Rete di antenne territoriali”, ovvero, dei veri e propri centri territoriali per la rilevazione e la presa in carico dei fenomeni di discriminazione. In base a quanto stabilito dall’accordo, l’assessorato regionale al Lavoro si impegnerà a promuovere la costituzione dell’Osservatorio contro le discriminazioni, che avrà il compito specifico di coordinare la rete territoriale di sportelli, enti ed associazioni di settore operanti sul territorio, al fine di valorizzarne la capillare diffusione e la condizione di prossimità alle potenziali vittime di discriminazioni. “La realizzazione delle ‘Reti di antenne territoriali’ – ha dichiarato l’assessore Stillitani - segna un importante passo avanti contro ogni forma di discriminazione, non solo di tipo etnico e razziale. Ma anche nei confronti delle donne le quali, ogni giorno, si trovano a dover subire svariate forme di disparità. Inoltre l’Osservatorio ci aiuterà ad individuare e conoscere meglio i programmi e gli interventi da portare avanti in materia. Spesso – ha sottolineato infine Stillitani - si tende ad intervenire solo sulle singole questioni in maniera del tutto occasionale. È invece necessario avere un quadro completo delle realtà calabresi per un’azione organica utilizzando al meglio uomini e risorse”. All’osservatorio potranno essere indirizzate eventuali segnalazioni anche da parte di singoli cittadini o da realtà associative. L’osservatorio potrà, altresì, sviluppare ogni utile rapporto di sinergica collaborazione con i Consigli territoriali per l’immigrazione presso le Prefetture, con le comunità straniere e con altre istituzioni/consulte costituite in base alle leggi regionali di riferimento. Nello specifico, L’unar e la Regione Calabria con questo protocollo d’intesa si impegnano: ad attivare rapporti di collaborazione permanente, al fine di rilevare, combattere e prevenire ogni forma di discriminazione, di tutelare la dignità personale sociale della persona e dei cittadini; a promuovere lo sviluppo civile, sociale e culturale delle comunità locali anche attraverso azioni positive per la crescita della coesione sociale; alla promozione annuale di campagne di sensibilizzazione sui temi dell’anti–discriminazione con particolare riferimento al mondo giovanile, a quello sportivo e alle scuole; a collaborare a iniziative di formazione finalizzate ad una migliore conoscenza degli strumenti normativi e delle strategie di contrasto e prevenzione delle situazioni di discriminazione.  
   
   
INFILTRAZIONI MAFIOSE: A PARMA UNA NUOVA INIZIATIVA DI PREFETTURA E PROVINCIA IL PREFETTO VIANA E IL PRESIDENTE BERNAZZOLI HANNO SIGLATO UN PROTOCOLLO PER ATTIVARE ANALISI E IL MONITORAGGIO DI ALCUNI MERCATI DI CONTRATTAZIONE E DI BENI E SERVIZI  
 
 Parma, 19 dicembre 2011 - Sperimentare progetti e azioni per prevenire possibili infiltrazioni mafiose nei circuiti legali del sistema socio-economico parmense, in particolare nell’ambito del settore immobiliare. E’ questo l’obiettivo del protocollo che Prefettura e Provincia di Parma hanno siglato questa mattina a palazzo Rangoni al termine dell’incontro del Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico che si è occupato in particolare della questione dei furti. Questo protocollo, inserito fra le iniziative già prodotte in questo ambito, consentirà di implementare nuove strategie di contrasto agli interessi criminali e alle infiltrazioni di stampo mafioso nel territorio, attraverso strumenti finalizzati al puntuale monitoraggio dei circuiti di alcuni mercati di contrattazione di beni e servizi. “Abbiamo detto più volte che se da un lato non abbiamo fino ad ora da registrare fenomeni eclatanti di infiltrazione, è altrettanto vero che siamo di fronte a zone a economia avanzata e alto benessere, fattori che in quanto tali rendono il territorio come appetibile per le associazioni criminali attraverso i canali legali in cui l’economia vive e si sviluppa” - ha spiegato il Prefetto di Parma Luigi Viana – Con il protocollo attiviamo una forte progettualità e sperimentiamo strumenti specifici sui quali intendiamo mantenere una certa riservatezza. E’ un sistema nuovo di darci delle regole all’interno della normativa vigente, che vengono create da soggetti che in un’ottica di coesione vogliono fare squadra e raggiungere il risultato del contenimento della criminalità organizzata e delle sue infiltrazioni”. “Noi abbiamo la necessità di tenere sempre alta la guardia per contrastare le infiltrazioni sul nostro territorio, lo abbiamo fatto in passato sui cantieri edili e anche sugli appalti controllati grazie all’iniziativa di Avviso pubblico promossa insieme a Libera. Penso al mercato immobiliare che in un momento di crisi come questo può essere appetibile per chi ha soldi da riciclare o investire, ma anche la contrattazione di servizi. – ha detto il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli - Questo protocollo approvato dal Ministero degli interni serve per contrastare le infiltrazioni ma anche per alzare la cultura della legalità.-Gli strumenti e la piattaforma che costruiremo grazie a questo atto saranno a disposizione delle forze di polizia che avranno il compito di utilizzarli al meglio”.Con il Protocollo si mira a creare nuovi meccanismi di prevenzione e metodologie operative che, per la complessità del fenomeno, richiedono la collaborazione fra diversi Enti di governo del territorio. L’attenzione verrà rivolta alle dinamiche collegate alla compravendita degli esercizi commerciali e al sistema delle concessioni e delle autorizzazioni. Fra gli impegni della Provincia c’è la costruzione di un sistema di rilevazione informatico in grado di far emergere eventuali relazioni anomale nell’ambito delle compravendite immobiliari, acquisizione, gestione e restituzione dei dati. La progettazione della banca dati verrà effettuata in collaborazione con l’Itis di Parma, che offre le competenze professionali idonee alla creazione e allo sviluppo di tale sistema.Una cabina di regia provinciale, coordinata dalla Prefettura e composta dai rappresentanti dei due Enti, delle Forze di Polizia e delle Istituzioni che forniranno i dati, verificherà l’attuazione delle progettualità, i risultati raggiunti e proporrà ulteriori sviluppi operativi.L’intesa prevede anche la promozione presso i Comuni, in particolare di piccole dimensioni, di forme associate dei servizi di competenza, supportandoli nella costruzione della rete e dei relativi progetti. Sul tema della legalità e della lotta alle mafie, la Provincia di Parma, che dal 2010 aderisce ad “Avviso Pubblico”, la rete di Regioni ed Enti Locali per lo sviluppo di una formazione civile contro le mafie, e collabora con il coordinamento provinciale di “Libera”, avvierà anche percorsi formativi per amministratori e dipendenti pubblici sulle modalità da adottare per individuare eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa da parte di imprese e soggetti ammessi a benefici pubblici, iniziative educative per i giovani nelle scuole e azioni di sensibilizzazione per la cittadinanza, per contrastare il diffondersi della cultura all’illegalità e prevenire comportamenti illeciti.  
   
   
INAUGURATA DA FORMIGONI AGENZIA BENI CONFISCATI CONSEGNATO AL SINDACO DI RESCALDINA UN EDIFICIO SEQUESTRATO OSPITERÀ I GENITORI DI BIMBI MALATI GRAVI IN CURA AL BUZZI  
 
Milano, 19 dicembre 2011 - La sede regionale per la Lombardia dell´Agenzia nazionale dei beni confiscati alla criminalità è stata inaugurata oggi ed è già operativa. Presso la sede della prefettura di Milano il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il ministro dell´Interno, Annamaria Cancellieri, e il prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, hanno consegnato al sindaco del Comune di Rescaldina, Paolo Magistrali, una villetta di tre piani da 800 metri quadrati confiscata alla criminalità organizzata sulla via provinciale Saronnese: sarà affrancato dall´ipoteca grazie a 60 mila euro messi a disposizione dai fondi regionali, per essere destinato a centro di soggiorno per i familiari dei bambini affetti da gravi patologie in cura all´ospedale Buzzi di Milano. La Sede Regionale Per L´agenzia Nazionale - ´Inauguriamo oggi - ha detto Formigoni - la sede regionale per la Lombardia dell´Agenzia nazionale dei beni confiscati alla criminalità, un obiettivo che abbiamo perseguito con grande determinazione e volontà in questi mesi per rendere ancora più stretta e assidua la collaborazione a livello locale su un tema fondamentale per la nostra convivenza civile´. Regione Lombardia è pronta - ha proseguito - a fare la propria parte, ´rafforzando l´attenzione e il presidio della legalità e limitando il più possibile gli spazi in cui possono insinuarsi l´illecito o l´arbitrarietà per garantire la sicurezza dei cittadini onesti, lo sviluppo del tessuto sociale, la libera concorrenza in ambito economico e imprenditoriale´. Per realizzare al meglio questo obiettivo è necessaria la cooperazione di tutti e un lavoro comune ´per creare una nuova cultura della legalità´. La Consegna Dell´immobile Di Rescaldina - L´inaugurazione della sede regionale è avvenuta con un atto concreto di cui - ha spiegato Formigoni - ´siamo tutti orgogliosi´: la consegna, appunto, di un immobile confiscato e donato al Comune di Rescaldina per essere destinato a centro temporaneo di soggiorno per i familiari dei bambini affetti da gravi patologie in cura all´Ospedale Buzzi di Milano. Sarà l´associazione onlus Ospedale dei bambini Milano, nata nel 2004, a occuparsi dell´impiego della struttura. La Legge Regionale 9/2001 - Il bene immobile di Rescaldina sarà recuperato a fini sociali grazie al Fondo previsto dalla legge regionale 9 del 2011, riservata agli interventi nei settori della prevenzione e della lotta alla malavita. Con questa normativa Regione Lombardia ha promosso diverse iniziative di sostegno alle vittime della criminalità e di sensibilizzazione della società civile, istituendo un fondo speciale di 2,1 milioni di euro destinato espressamente al sostegno dei servizi sociali, all´edilizia residenziale pubblica, alla tutela dell´ambiente, alla cultura e alla valorizzazione dei soggetti che cooperano all´attuazione di questi interventi come ad esempio associazioni di volontariato, Onlus, Ong ed enti del sistema regionale quali le Aler. L´impegno Della Lombardia - La legge 9 del 2011 è parte integrante - ha rimarcato Formigoni - dell´impegno della Regione nel contrasto della criminalità organizzata. Vale, ad esempio, per le iniziative di contrasto ai fenomeni di illegalità e criminalità, mediante un deciso rafforzamento del presidio di legalità, dalla costituzione del Comitato regionale per la trasparenza degli appalti e sulla sicurezza dei cantieri, alla onferma della facoltà di Regione Lombardia di costituirsi parte civile nei processi contro la criminalità organizzata. Altrettanto efficaci si stanno rivelando la legge regionale 2 del 2011 che sostiene ed eroga contributi per iniziative in tema di educazione alla legalità, il Codice etico degli appalti regionali entrato in vigore il 24 maggio. In via di costituzione è l´Osservatorio in materia di legalità: sarà composto da cinque consiglieri regionali, un rappresentante della Giunta regionale e rappresentanti del mondo delle università, delle istituzioni scolastiche autonome e formative accreditate, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni che svolgono attività di educazione alla legalità e contrasto alla criminalità. I Tre Protocolli Siglati - Nella lotta alla criminalità rientrano, infine, tre protocolli che Formigoni ha ricordato oggi: il protocollo per la legalità con il ministero dell´Interno e Confindustria sottoscritto il 10 maggio, il protocollo d´intesa tra Regione e l´Associazione tecnico-economica del calcestruzzo preconfezionato firmato il 3 maggio 2011 e, infine, il protocollo con Ance Lombardia che si traduce nell´estensione a livello regionale del protocollo d´intesa sulla legalità sottoscritto nel luglio 2009.  
   
   
LOTTA ALLE DISCRIMINAZIONI, FIRMATO PROTOCOLLO REGIONE-UNAR  
 
Firenze, 19 dicembre 2011 – Lotta contro qualsiasi forma di discriminazione attraverso la creazione di una rete territoriale regionale di soggetti pubblici e del terzo settore. Questo in sintesi lo scopo del protocollo d’intesa che Regione e Unar, l’Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, hanno siglato stamattina nella sede della presidenza della giunta regionale a Palazzo Strozzi Sacrati. L’assessore al welfare Salvatore Allocca ha sottolineato che “la discriminazione nei confronti di qualsiasi persona è un atto che umilia e avvilisce, dettato da ignoranza e mancanza di rispetto per la differenza. Una piaga ancora troppo estesa che va contrastata con ogni mezzo perchè non possiamo permettere che la nostra società adotti la discriminazione come comportamenti contrari allo spirito di civiltà e di riconoscimento dei diritti”. Il protocollo d’intesa assegna alla Regione il compito di istituire e coordinare una rete territoriale dei soggetti pubblici e del terzo settore impegnati nel contrasto di ogni forma di discriminazione. La rete, composta da sportelli e associazioni, avrà il compito di raccogliere le segnalazioni di comportamenti discriminatori, promuovere assistenza legale, elaborare strumenti per monitorare, analizzare e contrastare i comportamenti stessi, operare in collegamento con il Contact Center Unar per favorire una lettura del fenomeno a livello regionale, progettare e realizzare iniziative di sensibilizzazione e informazione sul tema. “Unar – ha detto il direttore Massimiliano Monnanni – fornisce la propria collaborazione per la creazione della rete, attraverso i propri osservatori e centri territoriali, la inserisce all’interno del proprio sistema informativo del Contact Center, mette a disposizione strumenti, materiali ed esperti per le attività di formazione e aggiornamento che saranno organizzate dalla Regione”. Monitoraggio del protocollo, progettazione delle iniziative, confronto e scambio di informazioni, promozione di strategie di intervento congiunte e di buoni prassi sono affidate ad un tavolo tecnico composto da rappresentanti di Regione e Unar.  
   
   
FVG: 500MILA EURO PER IMPRENDITORIA FEMMINILE  
 
 Trieste, 19 dicembre 2011 - L´imprenditoria femminile del Friuli Venezia Giulia operante nei settori di artigianato, industria, commercio e turismo potrà usufruire di contributi in conto capitale a sostegno di progetti o a parziale copertura dei costi per la realizzazione degli investimenti e delle spese di costituzione e primo impianto. Il regolamento per la concessione dei finanziamenti, previsti dalla Lr 11/2011, è stato approvato il 15 dicembre dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore alle Attività produttive, Federica Seganti, e prevede una dotazione finanziaria iniziale di 500mila euro a fronte di contributi (compresi fra 2.500 e 30mila euro) che potranno coprire al massimo il 50 per cento della spesa ammissibile. Le domande per accedere ai contributi dovranno essere inoltrate alla direzione centrale Attività produttive, servizio Sostegno e promozione comparto produttivo industriale (via Trento 2, 34132 Trieste), tra il 15 febbraio ed il 31 maggio 2012.  
   
   
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE - PROGETTO REGIONALE DI ACCOGLIENZA DEI BAMBINI DI CHERNOBYL: UNA QUARANTINA DI PICCOLI UCRAINI IN EMILIA-ROMAGNA, OSPITI DI FAMIGLIE MODENESI. BAMBINI E ORGANIZZATORI SONO STATI INCONTRATI IN REGIONE DALL´ASSESSORE DONATELLA BORTOLAZZI  
 
 Bologna, 19 dicembre 2011 – Una quarantina di bambini ucraini, provenienti dai villaggi del distretto di Kagarlik e Rzhisiv della regione di Kiev, sono stati ricevuti il 16 dicembre nella sede della Regione Emilia-romagna dall’assessore alla Cooperazione allo sviluppo, Donatella Bortolazzi. I bambini ucraini, con tre accompagnatori, sono ospitati dall’Associazione Polivalente 87 e G. Pini di Modena dal 5 dicembre al 5 gennaio 2012 nell’ambito del Progetto regionale di accoglienza dei bambini di Chernobyl. “Il progetto – ha commentato l’assessore Bortolazzi - è molto importante perché dal punto di vista sanitario consente l’esame medico sui bambini della zona contaminata in seguito all’incidente nucleare. Ma la cosa fondamentale è aiutarli a casa loro, perché la cooperazione decentrata consente di sfruttare meglio le risorse regionali coinvolgendo un numero di beneficiari molto alto, con progetti di prevenzione sanitaria, alimentare, di inserimento di disabili nelle scuole, con la costruzione di case famiglia per orfani sociali all’interno degli istituti scolastici”. “Ritengo inoltre fondamentale – ha aggiunto l’assessore - il ruolo delle associazioni nel garantire il collegamento con le controparti istituzionali e con la società civile locale, per una maggiore corresponsabilizzazione, efficacia delle progettazioni e continuità dei progetti anche dopo in nostro intervento”. L’associazione Polivalente 87 e G.pini di Modena da anni lavora in Ucraina, nel Distretto di Kagarlik, Regione di Kiev, in progetti di cooperazione internazionale e aiuto umanitario, rivolti principalmente alle scuole, nei settori della prevenzione sanitaria e alimentare, nell’inserimento dei bambini disabili nelle scuole, nella prevenzione al traffico di minori, nella creazione di “case famiglia” per orfani. Progetto regionale Chernobyl Dal 1996 la Regione, in collaborazione con le associazioni Anpas, Arci, Legambiente (le cui associazioni sono poi confluite nell’associazione Verso Est) e Aiutiamoli a Vivere, organizza soggiorni, presso famiglie emiliano-romagnole, di bambini provenienti dalle zone di Bielorussia e Ucraina contaminate dall’incidente nucleare di Chernobyl. Dal 1996 a oggi sono quasi 10 mila i bambini bielorussi (la stragrande maggioranza) e ucraini arrivati in Emilia-romagna grazie al “Progetto di accoglienza dei bambini di Chernobyl” promosso dalla Regione. L’obiettivo è far trascorrere ai bambini un periodo di vacanza con attività espressamente organizzate per loro, ma anche sottoporli a specifici accertamenti diagnostici (visite pediatriche ed ecografia tiroidea) per verificarne le condizioni di salute. Per il periodo di permanenza in Emilia-romagna, i bambini (e un accompagnatore ogni 15 minori) verranno iscritti al Servizio sanitario nazionale così da facilitare e rendere ancora più rapida la realizzazione di qualsiasi intervento medico. Il cancro alla tiroide è, infatti, assieme a quelli ai polmoni e alla vescica, la malattia più frequente tra i bambini provenienti dalla zona di Chernobyl. Un mese di soggiorno in ambienti non contaminati consente l’abbattimento fino al 50% dei valori di cesio assorbito, riducendo la possibilità di insorgenza di forme tumorali.  
   
   
FORMAZIONE, SCUOLA EDILE GENOVESE A FIANCO DEI BAMBINI DEL GASLINI LIBRO FRUTTO DI UNA PERFETTA INTEGRAZIONE TRA ISTITUZIONI, GRUPPO DOCENTE E DIREZIONE SCOLASTICA DELL’ENTE  
 
 Genova, 19 Dicembre 2011 - Si chiama “Favole dal cuore” il libro prodotto dagli alunni del terzo anno del percorso sperimentale di istruzione e formazione professionale della scuola edile genovese, con la collaborazione della Regione, per i bambini del Gaslini. E’ stato presentato il 15 dicembre alla presenza dell’assessore regionale al bilancio, formazione e istruzione, Pippo Rossetti, del direttore della scuole edile, Giorgio Negretti e della docente Cristina Zinnari. Tredici favole frutto della fantasia e della creatività dei ragazzi che si sono cimentati anche con disegni e giochi contenuti nel testo che verrà donato lunedì 19 dicembre in mattinata agli alunni delle classi dell’ospedale pediatrico genovese. “L’obiettivo – ha spiegato la docente, Cristina Zinnari – era quello di lavorare, sia sull’utilizzo della fantasia, sia sulla consapevolezza del valore umano dell’ospedale Gaslini nella nostra città e sull’evoluzione delle emozioni, creando un libro interamente inventato dai ragazzi”. “Questo libro – ha aggiunto l’assessore regionale alla formazione, Rossetti – testimonia una delle tante eccellenze in ambito formativo che si trovano sul nostro territorio e che mettono insieme diversi saperi, competenze e stimoli. Con questo progetto abbiamo assistito ad un’ottima integrazione tra la direzione scolastica del Gaslini, il gruppo docente e le istituzioni”. Il libro, edito da Rupe Mutevole, potrà essere prenotato presso la libreria Feltrinelli e acquistato al costo di 10 euro e i proventi saranno interamente destinati all’Istituto Giannina Gaslini.