Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 18 Giugno 2013
PARLAMENTO EUROPEO: DIECI ARGOMENTI DELLA PLENARIA DI GIUGNO  
 
Strasburgo, 18 giugno 2013 - Via libera al nuovo sistema europeo di asilo e a un fondo di 3,5 miliardi di euro di aiuti per i cittadini più indigenti. I deputati hanno condannato la politica di sorveglianza americana e hanno richiesto al governo turco di agire in maniera pacifica per ristabilire l´ordine a Istanbul. I leader dei gruppi politici hanno condannato le recenti rivelazioni della stampa del programma segreto americano Prism per raccogliere i dati internet di utenti di società quali Google e Facebook e le implicazioni per la privacy dei cittadini europei. Le norme relative all´etichettatura e al contenuto del latte per bambini e alimenti destinati a fini medici saranno meglio definite al fine di tutelare i consumatori e aiutarli a distinguere più chiaramente tra alimenti di consumo corrente e alimenti per gruppi specifici. Nuove regole che stabiliscono le procedure comuni per la gestione delle domande di asilo e diritti di base per i richiedenti asilo che arrivano nell´Ue sono state approvate dal Parlamento mercoledì. Il regime europeo comune bloccherà anche i trasferimenti di richiedenti asilo verso gli Stati membri che non sono in grado di garantire loro condizioni di vita dignitose. I deputati hanno espresso preoccupazione per l´uso sproporzionato ed eccessivo della forza da parte della polizia turca in reazione alle proteste pacifiche e legittime al Gezi Park di Istanbul. In una risoluzione votata giovedì, il Parlamento mette in guardia contro l´uso di misure severe contro i manifestanti pacifici e chiede al primo ministro Recep Tayyip Erdogan di adottare " una posizione unificante e conciliante". Il Parlamento ha ribadito che il Fondo europeo per gli aiuti agli indigenti deve essere mantenuto almeno al livello attuale di 3,5 miliardi di euro e non ridotto a 2,5 miliardi. Le grandi compagnie petrolifere, di gas, minerarie e forestali saranno obbligate a rivelare i dettagli dei loro pagamenti in favore dei governi per ogni progetto di estrazione, grazie a nuove regole, già informalmente concordate con il Consiglio, approvate mercoledì dal Parlamento. Neven Mimica ha ricevuto l´approvazione da parte del Parlamento europeo per diventare il primo Commissario europeo croato, quando il suo paese entrerà a far dell´Unione europea l´1 luglio 2013. Le informazioni pubbliche saranno accessibili più facilmente. Le aziende private potranno utilizzarli per offrire nuovi servizi e applicazioni, secondo le regole approvate dal Parlamento giovedì 13 giugno. Seggi. Alle elezioni europee del 2014 dodici Stati membri dell´Ue perderanno un seggio e a nessuno Stato saranno assegnati più seggi. Queste riduzioni sono necessarie per rispettare il limite di 751 seggi sancito dal trattato di Lisbona e poter accogliere i deputati della Croazia. Il presidente sloveno e quello portoghese, Borut Pahor e Aníbal Cavaco Silva, erano invitati nell´emiciclo per discutere il presente e il futuro dell´Ue.  
   
   
DICHIARAZIONE DI IERI DEL PRESIDENTE BARROSO ALLA CONFERENZA STAMPA G8 PRE-SUMMIT  
 
  Lough Erne, 18 Giugno 2013 – “ Buone pomeriggio signore e signori, L´unione europea è venuta a questo vertice per promuovere un mondo più giusto. Fairness in casa nei paesi del G8. Ed equità per la gente a destra di tutto il mondo. In primo luogo, vogliamo equità per un´ulteriore apertura del commercio tra economie libere e aperte. Il commercio è un motore fondamentale per la crescita, l´occupazione e lo sviluppo. Questo vertice dovrebbe dare un segnale inequivocabile che vale ogni sforzo per approfondire le nostre relazioni commerciali e rafforzare la trasparenza globale in termini di commercio. Sono lieto che l´Unione europea, sulla base di un consenso di tutti gli Stati membri, ha appena approvato un ampio mandato per avviare negoziati con gli Stati Uniti sul commercio transatlantico e Investment Partnership. Ancora oggi, insieme con il presidente Obama daremo il via libera per l´avvio di negoziati tra gli Stati Uniti e l´Unione europea. La Commissione europea negozierà a nome di tutti i 28 Stati membri. La nostra partnership sarà un vero punto di svolta per l´economia globale. In secondo luogo, questo vertice è di circa l´equità nella maniera tasse sono pagate da privati ​​e da aziende. Evasione ed elusione fiscale costa degli Stati membri dell´Ue circa 1000 miliardi di Euro ogni anno. La fattura globale è molto più alta. Mi aspetto che questo Vertice del G8 per dare un forte segnale che siamo pronti a cercare quelli che non rispettano le regole del gioco e di ritenerle responsabili. E in terzo luogo, vogliamo che l´equità attraverso una maggiore trasparenza sul terreno della governance, industrie estrattive, dati aperti. I cittadini, in particolare in paesi ricchi di risorse, hanno il diritto di avere una migliore idea di ciò che accade alla loro ricchezza nazionale, per i proventi dei loro risorse petrolifere e foreste, per sapere quali importi sono versati dalle imprese ai governi - e in modo che possono controllare i canali oscuri della corruzione. Conoscere è un presupposto per agire su di esso e per permettere il buon governo di prosperare. In tutti questi settori, l´Unione europea ha una buona storia da raccontare ed è spesso sperimentando l´agenda globale in queste priorità G8. Permettetemi di fare alcuni esempi: I nostri accordi commerciali bilaterali non sono in contraddizione con le nostre ambizioni multilaterali e di certo non sostituiscono il nostro impegno per l´Organizzazione Mondiale del Commercio e dello Sviluppo di Doha. Anzi, sono un trampolino di lancio verso un ulteriore liberalizzazione degli scambi globali e il rafforzamento del sistema commerciale multilaterale. Siamo pienamente impegnati con i nostri partner per concludere un accordo commerciale dell´Omc a Bali nel dicembre con l´agevolazione degli scambi al suo interno, offrendo un enorme impatto positivo per lo sviluppo e paesi meno sviluppati. Altri esempi: proprio la settimana scorsa l´Unione europea ha concordato una normativa vincolante di vasta portata per la trasparenza nelle industrie estrattive e forestali. Questo aiuterà i paesi in via di sviluppo a debellare la corruzione e meglio raccogliere entrate nazionali. Per promuovere l´agenda trasparenza del G8, l´Ue ha anche impegnato in nuove partnership nazionali con la Colombia, Niger e Sudan del Sud in materia di estrattivi e trasparenza terra. Anche la scorsa settimana, l´Unione europea ha approvato una legge per aprire ulteriormente i dati pubblici, perché crediamo che i dati aperti significa aprire opportunità di business e la creazione di posti di lavoro. Siamo anche il più grande donatore al mondo per l´assistenza allo sviluppo, con particolare enfasi sulla sicurezza alimentare. Sono felice di avere l´opportunità di discutere di questo con i partner internazionali, vale a dire i nostri amici africani. Sono orgoglioso in questo contesto che la Commissione europea ha appena ricevuto il premio Jacques Diouf dell´Organizzazione mondiale Food per il nostro impegno per la sicurezza alimentare. E, ultimo ma non meno importante, siamo una forza trainante del nuovo slancio politico alla lotta contro l´evasione e l´elusione fiscale. In Europa, ci stiamo lasciando nulla di intentato per vedere dove si pagano le tasse e quanto le tasse sono pagate, per privati ​​e aziende. In Europa ea livello globale, vogliamo che ognuno paga la sua giusta quota di tasse in modo trasparente. Mi auguro che il segreto bancario ei paradisi fiscali saranno presto appartenere al passato. Proprio la scorsa settimana abbiamo proposto una estensione massima del campo di applicazione per lo scambio automatico di informazioni tra le autorità fiscali dell´Ue. Non dimentichiamo che già dal 2005 gli Stati membri dell´Unione europea si sono scambiati informazioni sulle tasse e finanze ai sensi della direttiva Ue sul risparmio. Tale direttiva, insieme con la sua rete di accordi internazionali è stato l´approccio internazionale più avanzato per gli ultimi 8 anni. Nella nostra proposta di estendere il campo di applicazione per lo scambio automatico di informazioni che stiamo tra cui in particolare, i dividendi, plusvalenze e saldi di conto. Essi saranno tutti coperti. Di conseguenza, l´Unione europea avrà il sistema di scambio di informazioni fiscali più completo al mondo. Vogliamo spazzare via già dal 2015 le ultime macchie bianche sulla mappa fiscale dell´Ue. Siamo convinti che vi è la necessità di migliorare la governance fiscale ovunque. Questo Vertice G8 dovrebbe favorire una unità di intenti a livello globale. Sosterremo pienamente il lavoro del G8 Presidenza britannica, l´Ocse e il G20 in questo senso. Per concludere, signore e signori, lasciate che vi dica che non vedo l´ora di aprire, franco, scambi informali su questi e altri argomenti. Questo è il mio 9 ° vertice del G8 da Gleneagles, tenutasi nel 2005, anche sotto presidenza britannica. Sono fiducioso che, come Gleneagles anche questo vertice qui a Lough Erne fornirà importante impulso politico per il cambiamento globale verso l´equità globale, anche per i paesi più poveri. Permettetemi infine congratulo con la Presidenza del G8 Regno Unito per la scelta del luogo: l´Irlanda del Nord. I luoghi del vertice sulla scena mondiale gli sforzi del popolo e leader di Irlanda del Nord - sostenuti anche dall´Unione Europea. Dal 1995 l´Unione europea ha sostenuto attivamente, anche dal punto di vista finanziario, gli sforzi di pace. Questo è un chiaro segnale al mondo che la pace e la riconciliazione sono tornati a questa bellissima ed ospitale parte d´Europa. Vi ringrazio per la vostra attenzione!”  
   
   
UE: PREPARAZIONE DEL CONSIGLIO AMBIENTE, 18 GIUGNO 2013  
 
Bruxelles, 18 giugno 2013 - Il Consiglio Ambiente finale sotto la presidenza irlandese si terrà a Lussemburgo il 18 giugno. Commissario per l´ambiente Janez Potočnik e il commissario per il clima Connie Hedegaard rappresenteranno la Commissione europea. Dopo l´adozione di punti la ´A´, ministri adotterà conclusioni sull´adattamento ai cambiamenti climatici, e la Presidenza presenterà una relazione sui biocarburanti e indiretti Land Use Change (Iluc). Durante la colazione i ministri saranno affiancati da commissario per Affari marittimi e la pesca Maria Damanaki per discutere le sfide future per la direttiva quadro sulla strategia marina. Il Consiglio sarà poi uno scambio di opinioni e adotta le conclusioni sul follow-up della conferenza Rio +20 sullo sviluppo sostenibile tenutosi in Brasile l´anno scorso. Una conferenza stampa si terrà dopo la chiusura del Consiglio. Adattamento ai cambiamenti climatici - Ministri sono tenuti ad adottare le conclusioni avallare gli elementi chiave della strategia dell´Ue in materia di adattamento ai cambiamenti climatici presentata dalla Commissione il 16 aprile di quest´anno. L´obiettivo è di migliorare la preparazione e la capacità dell´Europa di reagire agli impatti dei cambiamenti climatici a livello locale, regionale, nazionale e comunitario, lo sviluppo di un approccio coerente e migliorare il coordinamento. Europa si sta riscaldando più velocemente di molte altre parti del mondo, con la temperatura terrestre europea negli ultimi dieci anni, in media, 1,3 ° C in più rispetto al periodo pre-industriale, a fronte di un aumento medio globale di 0,8 ° C. Impatti variano all´interno dell´Ue a seconda del clima, delle condizioni geografiche e socio-economiche, ma tutti gli Stati membri sono esposti ai cambiamenti climatici. Le conseguenze del cambiamento climatico sono già visibili in Europa e nel mondo, con modelli di precipitazioni cambiando, scioglimento dei ghiacciai e l´aumento del livello del mare. Le recenti inondazioni in Europa centrale hanno causato morti e danni enormi che mostra la natura transfrontaliera di molte delle sfide che affrontate e mettendo in evidenza la necessità di lavorare insieme. Il progetto di conclusioni riconoscono l´importanza dei primi, adattamento pianificato agli inevitabili effetti dei cambiamenti climatici, in particolare nelle regioni più vulnerabili e dei gruppi all´interno delle società e sottolineare che l´inerzia o ritardi nel prendere provvedimenti di adattamento adeguato grado di generare costi aggiuntivi. Essi sottolineano che la politica di adattamento dell´Ue dovrebbe favorire di più il clima di investimento flessibile e dovrebbe contribuire ad una transizione verso un´economia verde e la creazione di nuove opportunità di lavoro. Il progetto di conclusioni benvenuti anche da parte della Commissione di consultazione pubblica in materia di assicurazione in caso di catastrofi naturali e di origine umana, che è stato lanciato al tempo stesso come la strategia ed è aperta fino al 15 luglio. Biocarburanti - Il 17 ottobre 2012 la Commissione Europea ha pubblicato una proposta di limitare conversione globale terra per la produzione di biocarburanti, ed aumentare i benefici del clima di biocarburanti usati nell´Ue (cfr. Ip/12/1112 ). Successivamente ai dibattiti di orientamento in materia di energia e ambiente e Consigli discussioni in seno al gruppo di lavoro, la Presidenza presenterà una relazione che illustra le principali questioni sollevate. La direttiva proposta modifica le direttive esistenti in materia di qualità dei carburanti e dell´energia rinnovabile. La direttiva quadro sulla strategia marina - Durante la colazione i ministri faranno il punto della situazione dell´ambiente marino e le molteplici sfide che deve affrontare, che vanno dall´inquinamento provocato dalle sostanze pericolose o di rifiuti marini alla pesca eccessiva e il cambiamento climatico. Nel quinto anniversario della Marina direttiva quadro sulla strategia per l´Unione europea che fornisce gli strumenti per proteggere i nostri mari e oceani e mira a conseguire un buono stato ecologico entro il 2020, i ministri discuteranno progressi compiuti nella sua attuazione, il suo legame con le altre politiche dell´Ue e il strada da percorrere. La discussione sarà anche messo in luce recenti iniziative complementari come la proposta di direttiva sulla pianificazione dello spazio marittimo e la gestione integrata delle coste (vedi Ip/12/1112 ) e mettere in evidenza il ruolo delle convenzioni marittime regionali per trovare soluzioni comuni al problema transfrontaliero dell´inquinamento marino. Ministri, commissario per l´ambiente Janez Potočnik e il Commissario per gli affari marittimi e la pesca Maria Damanaki discuteranno anche le sinergie tra la crescita blu e l´ordine del giorno la crescita verde e riflettere su come le altre politiche possono contribuire agli obiettivi della Msfd. Rio +20 - Il 27 febbraio di quest´anno, la Commissione ha presentato una comunicazione dal titolo "Una vita dignitosa per tutti: Porre fine alla povertà e di dare al mondo un futuro sostenibile" (cfr. Ip/13/166 ), che propone un approccio comune per il follow-up a Rio +20 , ed in particolare gli obiettivi di sviluppo sostenibile e il riesame degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Ministri sono tenuti ad approvare le conclusioni (che sarà adottata dal Consiglio Affari generali nel corso del mese) che supportano l´approccio e le principali proposte contenute nella comunicazione per affrontare queste sfide, in particolare l´obiettivo di arrivare a un quadro globale per l´eliminazione della povertà e lo sviluppo sostenibile per il periodo dopo il 2015. Ministri discuteranno anche se gli obiettivi ei traguardi illustrativo proposto nella relazione del Gruppo ad alto livello del Segretario generale delle Nazioni Unite di personalità eminenti sul post-2015 Agenda per lo sviluppo sono ben bilanciate e se altri settori prioritari potrebbero essere considerate. Essi rifletteranno su come integrare lo sviluppo di obiettivi di sviluppo sostenibile e agenda sviluppo post-2015 prima del 2015. Ministri discuteranno anche l´approccio proposto per l´attuazione, in particolare, un forum globale ad alto livello politico per fare il punto sull´attuazione, i processi di revisione tra pari regionali e una partnership globale sui dati di sviluppo. Varie ed eventuali - Gli altri punti d´affari potranno informare i ministri sullo stato di gioco in un certo numero di file, tra cui un aggiornamento da parte della Commissione sui negoziati internazionali per preparare un cambiamento climatico Risoluzione per l´Organizzazione internazionale dell´aviazione civile dell´Assemblea 2013, e di affrontare l´applicazione della il sistema comunitario di scambio delle emissioni per quanto riguarda i voli intra-Ue. La Presidenza fornirà anche informazioni sullo stato dei lavori relativi alla proposta di regolamento sui gas fluorurati ad effetto serra. La Presidenza e la Commissione informerà circa l´esito della Conferenza Triple delle Parti (Cop) per le Convenzioni di Basilea, Rotterdam e Stoccolma e una riunione della Piattaforma europea per la strategia di ricerca sulla biodiversità (Epbrs). Parti hanno fatto buoni progressi su una serie di punti sulla Convenzione di Basilea, come ad esempio l´aggiunta di alcune sostanze di rifiuti pericolosi per l´allegato della convenzione, ma non sono riusciti ad adottare orientamenti per i movimenti transfrontalieri di rifiuti elettronici. Alcune aggiunte sono state fatte anche all´allegato della convenzione di Rotterdam e di un programma di lavoro e il bilancio è deciso, senza però raggiungere un accordo su un meccanismo di conformità. Il contributo principale del Cop della convenzione di Stoccolma è stato quello di aggiungere hexa-bromocyclododecane (Hbcd), un ritardante di fiamma, l´allegato A, il che significa che il suo uso deve essere eliminato. La presidenza sarà quindi una relazione sui progressi compiuti dalla direttiva valutazioni di impatto ambientale e lo stato di avanzamento delle discussioni interistituzionali sulla accesso al beneficio del regolamento di condivisione. I Paesi Bassi forniranno informazioni sul problema delle micro-plastiche in prodotti specifici come i cosmetici e prodotti per la cura personale che finiscono nell´ambiente e Ungheria informerà ministri sul prossimo vertice Acqua Budapest (8-11 ottobre 2013). Infine, la delegazione lituana presenterà il programma di lavoro nell´ambiente della Presidenza lituana.  
   
   
INCONTRO TRA IL PRESIDENTE BARROSO E IL PRIMO MINISTRO DELLA MOLDAVIA, IURIE LEANCA  
 
Bruxelles, 17 giugno 2013 - Il Presidente ha incontrato il 14 giugno il nuovo primo ministro della Moldova Iurie Leanca, nella sua prima visita all´estero dopo aver assunto le sue funzioni attuali. Essi hanno discusso la situazione del paese e l´importanza del consenso politico tra i partiti maggiori a perseguire le riforme necessarie per l´ammodernamento della Moldavia. L´esistenza di pienamente funzionante e istituzioni statali indipendenti è stato evidenziato anche come base per una stabilità a lungo termine del paese. L´unione europea rimane impegnata a l´obiettivo di associazione politica e l´integrazione economica della Moldova. In questo senso entrambi i leader hanno espresso la loro soddisfazione per il completamento sostanziale dei negoziati per un accordo di associazione, tra cui una profonda e vasta zona di libero scambio. Ciò costituisce un risultato importante nella strada per il vertice del partenariato orientale, che si terrà a Vilnius nel mese di novembre. In occasione della visita del Primo Ministro Leanca a Bruxelles due accordi di finanziamento per un totale di € 90.000.000 sono stati firmati. Tali accordi hanno lo scopo di finanziare la riforma del settore della giustizia e contribuire ad attuare gli attuali e futuri accordi Ue-moldova. Questi costituiscono l´espressione del nostro continuo sostegno per il successo del paese.  
   
   
L’INTERVENTO DI IERI DEL PRESIDENTE BARROSO SULL´ACCORDO COMMERCIALE UE-USA  
 
Lough Erne, 18 Giugno 2013 – “Oggi è un giorno speciale per le relazioni tra l´Unione europea e gli Stati Uniti. Oggi, annunciamo che inizieremo i negoziati di un approccio globale transatlantica Accordo di commercio e Investment Partnership. Molto francamente, tre anni fa, ben pochi avrebbero scommesso che oggi saremo in grado di avviare i negoziati per un ambizioso Unione-stati Uniti accordo di libero scambio europea. E quando le squadre della Commissione europea e gli Stati Uniti si riuniranno per la prima tornata di negoziati il ​​prossimo mese, sarà l´inizio di un impegno congiunto di reale importanza strategica. Il nostro sforzo comune è parte della nostra agenda globale per la crescita e l´occupazione per entrambe le sponde dell´Atlantico per la promozione del commercio e degli investimenti. E ´anche un potente dimostrazione della nostra determinazione a plasmare un mondo aperto e basato su regole. Abbiamo intenzione di andare avanti veloce. Possiamo dire che nessuno di noi darà il backup dei contenuti per motivi di velocità, ma abbiamo intenzione di fare rapidi progressi. Non sottovaluto la sfida principale: spostare i nostri regimi normativi più vicino e affrontare l´effetto dannoso delle barriere commerciali dietro le frontiere. Enormi benefici economici sono attesi da ridurre la burocrazia ed evitare regolamentazioni divergenti per il futuro. Avrei preferito avere le nostre aziende investono in nuovi prodotti e servizi e la creazione di posti di lavoro innovativi che in doppio test e molteplici controlli o linee di produzione, anche separati. I nostri regolatori sono tenuti a costruire ponti più velocemente e in modo più sistematico. L´attuale situazione economica ci impone di unire le forze e di fare di più con meno. Ancora più importante, in tal modo, rimarremo forti giocatori di livello mondiale che hanno fissato gli standard per il 21 ° secolo. Pertanto, invito i nostri legislatori sul lato europeo, in particolare il Parlamento europeo, i nostri regolatori, la nostra società civile a svolgere un ruolo costruttivo e impegnato in questi negoziati. Gli operatori economici di entrambe le sponde dell´Atlantico, in particolare, sono stati un forte sostenitore del libero commercio e gli investimenti tra l´Europa e gli Stati Uniti. E questo è anche un bene per il resto del mondo. Date le filiere integrate nei mercati globali di oggi, tutti possono trarre beneficio da questo accordo. Integrare due dei più sviluppata, più sofisticato e certamente le più grandi economie del mondo non può mai essere un compito facile. Ma troveremo risposte convincenti alle preoccupazioni legittime, troveremo soluzioni a questioni spinose, manterremo i nostri occhi sul premio, e ce la faremo. Quindi, anche se questi negoziati possono non essere sempre facile, sono sicuro che sarà valsa la pena. Per il bene dei posti di lavoro che crea, ed a causa della dimensione strategica di ciò che stiamo facendo: per scrivere il prossimo capitolo di quella che è la nostra storia comune, forgiata dal senso che condividiamo gli stessi principi e valori, i principi ed i valori di economie aperte e società aperte.”  
   
   
UN ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO TRA L´UE E IL CANADA  
 
Bruxelles, 18 giugno 2013 - L´unione europea e il Canada stanno attualmente negoziando l´accordo economico e commerciale globale (Ceta), al fine di prendere il loro commercio e investimenti ad un nuovo livello. L´accordo di libero scambio Ue-canada riguarderà le questioni chiave rilevanti per un commercio moderno e l´ambiente di investimento, da ambiziose nuove opportunità di accesso al mercato di regole chiare per le imprese e gli investitori europei e canadesi. I negoziati sono stati avviati nel maggio 2009 e sono ora nella fase finale. I negoziati per un accordo di copertura economica e commerciale globale, tra gli altri: l´accesso ai reciproci mercati, dei beni, dei servizi, degli investimenti e per i contratti di appalto pubblico; norme e regolamenti, le norme in materia di norme igienico-sanitarie e tecniche; protezione degli investimenti; le regole che il commercio telaio, come ad esempio i diritti di proprietà intellettuale e la concorrenza; lo sviluppo sostenibile, facendo in modo che la crescita del commercio non vada a scapito dell´ambiente o dei diritti sociali e del lavoro. Una Ue-canada di studio congiunto di ottobre 2008 prevede incrementi di reddito annuo di € 11,6 miliardi per l´Ue e 8200000000 € per il Canada grazie ad un accordo. La metà del totale dei guadagni del Pil previsto per l´Ue sono relativi agli scambi di servizi, un quarto alla rimozione delle tariffe e il restante quarto di smantellamento delle barriere non tariffarie. I vantaggi dell´accordo in questa zona di barriere non tariffarie sono stimati a risultare in un aumento di € 2,9 miliardi l´Ue e € 1,7 miliardi Canada. I flussi commerciali attuali - Nel 2012 il Canada è stato 12 ° partner commerciale più importante dell´Unione europea, che rappresenta il 1,8% del commercio estero totale dell´Ue. In base a dati del 2011, l´Unione europea è stato il secondo più importante partner commerciale del Canada, dopo gli Stati Uniti, che rappresentano il 10,4% del commercio estero totale del Canada. Il valore del commercio bilaterale di merci tra l´Unione europea e il Canada è stato 61800000000 € nel 2012. Macchinari, mezzi di trasporto e prodotti chimici dominano le esportazioni di beni dell´Ue in Canada, e costituiscono una parte importante delle importazioni di merci provenienti dal Canada dell´Ue. Scambi di servizi, ad esempio servizi finanziari e assicurativi, è una zona importante del rapporto commerciale Ue-canada. Allo stesso modo, il rapporto di investimento è di grande importanza. Nel 2011, lo stock di investimenti dell´Ue in Canada è stato di circa € 220.000.000.000 mentre gli investimenti canadesi nell´Ue ammonta a quasi € 140.000.000.000.  
   
   
OCCUPAZIONE: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE DI AIUTARE LE PERSONE IN CERCA DI LAVORO MIGLIORANDO L´EFFICIENZA DEI SERVIZI PUBBLICI PER L´IMPIEGO  
 
Bruxelles, 18 giugno 2013 - I servizi pubblici per l´impiego degli Stati membri svolgono un ruolo essenziale nel coadiuvare 26 milioni di disoccupati in tutta Europa a trovare un lavoro. Per questo motivo la Commissione europea ha presentato una proposta di decisione volta ad aiutare i servizi pubblici per l´impiego a massimizzare la loro efficacia mediante una cooperazione più stretta, per meglio venire incontro alle esigenze dei disoccupati e delle imprese. L´efficacia dei servizi pubblici per l´impiego è essenziale per l´attuazione pratica, da parte degli Stati membri, delle politiche in materia di occupazione come l´iniziativa "Garanzia per i giovani". I servizi pubblici per l´impiego si trovano ad esempio in una posizione privilegiata per orientare chi cerca lavoro per quanto riguarda la formazione, i programmi di apprendistato, i tirocini e altre opportunità formative adeguate alla loro situazione e alle esigenze dei datori di lavoro. Tali servizi sono inoltre essenziali per garantire un miglior abbinamento fra persone con competenze specifiche e datori di lavoro in cerca di tali competenze. L´ultima edizione dell´Osservatorio europeo dei posti di lavoro vacanti mette in luce che, nonostante i livelli record di disoccupazione in Europa, 1,7 milioni di posti di lavoro nell´Ue restano vacanti. "Migliorare l´efficienza e l´efficacia dei servizi pubblici per l´impiego, che svolgono un ruolo chiave nell´attuazione delle politiche del mercato del lavoro, è essenziale per far fronte a un tasso di disoccupazione così elevato" ha dichiarato László Andor, Commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione. "La proposta aiuterebbe i servizi pubblici per l´impiego nello svolgimento di questo ruolo essenziale, e contribuirebbe a un maggior coordinamento delle politiche per l´impiego in Europa". La proposta di decisione è volta a istituire una piattaforma che metta a confronto le prestazioni dei servizi pubblici per l´impiego sulla base di valori di riferimento pertinenti, a individuare migliori pratiche e a promuovere l´apprendimento reciproco. Gli stessi servizi pubblici per l´impiego hanno segnalato che, potendo contare su un sistema del genere, i problemi del mercato del lavoro potrebbero essere individuati in modo più tempestivo. La rete fornirebbe inoltre sostegno per l´attuazione pratica delle politiche per l´impiego da parte degli Stati membri. Un esempio rilevante è l´attuazione dell´iniziativa "Garanzia per i giovani" elaborata dal Consiglio dei ministri dell´Ue, che invita gli Stati membri a garantire che ai giovani vengano offerti un lavoro, ulteriori opportunità formative, un apprendistato o un tirocinio entro quattro mesi dall´inizio della disoccupazione o dall´uscita dalla scuola (cfr. Ip/12/1311, Memo/12/938, Speech/12/910, Memo/13/152). La rete aiuterebbe gli Stati membri a mettere in atto le raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio nell´ambito del semestre europeo per migliorare l´efficienza e l´efficacia dei servizi pubblici per l´impiego (cfr. Ip/13/463). I servizi pubblici per l´impiego si riuniranno per discutere di una cooperazione rafforzata nel corso del vertice sulla disoccupazione giovanile che si svolgerà a Berlino il 3 luglio. Dovranno presentare misure concrete per l´attuazione della Garanzia per i giovani e si discuterà su come assicurare un´assistenza reciproca in questo campo. La proposta di decisione passerà ora al Consiglio dei ministri dell´Ue e al Parlamento europeo per l´adozione, e dovrebbe entrare in vigore a decorrere dal 2014. Una volta adottata la proposta di decisione, ciascuno Stato membro selezionerà tra gli alti dirigenti dei propri servizi pubblici per l´impiego un membro titolare e un membro supplente, i quali faranno parte del consiglio direttivo della rete dei servizi pubblici per l´impiego. Anche la Commissione avrà diritto di nominare un membro titolare e un membro supplente per il consiglio direttivo.  
   
   
UE: ADOZIONE DA PARTE DEL CONSIGLIO DEI DIRITTI UMANI DI UNA RISOLUZIONE SUI DIRITTI UMANI IN BIELORUSSIA  
 
Bruxelles, 18 giugno 2013 - I portavoce dell´Alto rappresentante dell´Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e il commissario Štefan Füle il 14 giugno hanno rilasciato la seguente dichiarazione: "Accogliamo con favore l´adozione di ieri da parte del Consiglio dei diritti umani di una risoluzione sulla Bielorussia da una solida maggioranza dei membri del Consiglio. Rileviamo un crescente sostegno a questa iniziativa e di esprimere la nostra gratitudine a tutti i partner che hanno lavorato su di esso con l´Unione europea. Accogliamo inoltre con favore l´estensione del mandato del relatore speciale delle Nazioni Unite sulla Bielorussia Sig. Miklós Haraszti, che continuerà a riferire in modo indipendente e in modo equilibrato e fornire raccomandazioni per le autorità bielorusse sulla situazione dei diritti umani nel paese. Esortiamo le autorità bielorusse a cooperare pienamente con lui. Deploriamo profondamente che in settimana l´adozione di questa risoluzione, che attira l´attenzione di pena di morte nel paese, ma altre due persone sono stati condannati a una pena di morte in Bielorussia. Speriamo che il suo diritto di appello sarà pienamente esercitato. Prendiamo atto della ri-creazione del gruppo di lavoro parlamentare sulla pena di morte in Bielorussia. Esortiamo la Bielorussia, l´unico paese in Europa ancora applicando la pena capitale, per unirsi moratoria globale sulla pena di morte, come primo passo verso l´abolizione universale. Ricordiamo che lo sviluppo delle relazioni bilaterali tra l´Ue e la Bielorussia è subordinata ai progressi verso il rispetto da parte della Bielorussia per i principi della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti umani. L´ue rimane disposta ad aiutare la Bielorussia a rispettare gli obblighi in questo senso ".  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE POLITICHE MIGRATORIE LUNGIMIRANTI  
 
Bruxelles, 18 giugno 2013 - In che modo l´Unione europea e gli Stati membri stanno affrontando le sfide e le opportunità della migrazione? In una relazione pubblicata ieri la Commissione, analizzando gli sviluppi avvenuti nel 2012 e all´inizio del 2013 nei settori dell´immigrazione e dell´asilo, chiede una risposta più coerente da parte dell´Ue. L´unione deve favorire un´immigrazione regolare ben gestita e politiche di integrazione, e lavorare per una gestione più moderna ed efficiente dei flussi di viaggiatori alle sue frontiere esterne. Deve d´altra parte lottare più a fondo contro la tratta degli esseri umani e affrontare meglio la migrazione irregolare, garantendo al contempo che siano rispettati i diritti fondamentali dei migranti e dei richiedenti asilo. "Stiamo creando un sistema europeo comune di asilo solidale con le persone vulnerabili e in grado di proteggerle. Molte di queste persone sono altamente qualificate e devono avere la possibilità di sfruttare al meglio le loro competenze nei paesi in cui si trasferiscono; lo stesso vale per altri gruppi di migranti", ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni. "Il nostro approccio alla migrazione deve riflettere le priorità comuni e le esigenze future. Occorrono politiche ambiziose e una leadership politica lungimirante per fare della migrazione una forza dinamica di crescita e progresso", ha aggiunto. La migrazione come strumento per la crescita Tra non molto tempo l´Europa comincerà ad avvertire l´impatto dell´invecchiamento della sua popolazione e della riduzione della sua forza lavoro. Perfino oggi, nonostante gli alti livelli di disoccupazione, l´Unione europea conta circa 2 milioni di posti di lavoro vacanti in settori come la sanità, le tecnologie dell´informazione e della comunicazione, l´ingegneria, le vendite e la finanza. Pur non essendo l´unico modo per colmare queste carenze, l´immigrazione fa sicuramente parte di una soluzione comune per sostenere la strategia di crescita economica dell´Ue. La legislazione dell´Ue in materia di migrazione contribuisce ad attirare alcune categorie di migranti: ad esempio, la direttiva sulla Carta blu (sulla cui attuazione la Commissione pubblicherà una relazione verso la metà del 2014) agevola l´ingresso e il soggiorno di cittadini di paesi terzi che intendono svolgere lavori altamente qualificati. I negoziati sulle direttive sui trasferimenti intrasocietari e sui lavoratori stagionali sono progrediti nel 2012, ma il Parlamento europeo e il Consiglio dovranno impegnarsi ulteriormente per raggiungere un accordo. La Commissione spera inoltre che si progredisca rapidamente sulla sua proposta che stabilisce regole più chiare e coerenti per i cittadini di paesi terzi che giungono nell´Ue per motivi di studio o di ricerca scientifica e per altri tipi di scambi (Ip/13/275 e Memo/13/281). È essenziale che tutti gli Stati membri dispongano di misure efficaci per promuovere l´integrazione: i migranti devono poter sviluppare pienamente il loro potenziale in un ambiente che rispetta i loro diritti fondamentali e consente loro di partecipare alla prosperità delle nostre società. Sarà quindi importante che gli Stati membri applichino correttamente la direttiva sul permesso unico, che attribuisce ai cittadini di paesi terzi una situazione di parità per quanto riguarda determinati diritti. Affrontare le sfide della protezione internazionale Con l´adozione di nuove norme e standard sull´accoglienza di coloro che chiedono protezione, l´Ue si è avvicinata alla creazione di uno spazio comune di protezione e solidarietà per le persone più vulnerabili. È ora il momento di impegnarsi a fondo per applicare la legislazione e per fare in modo che questo sistema comune funzioni bene e uniformemente. Nel 2013 la Commissione intende promuovere ulteriormente la cooperazione pratica, anche tramite l´Ufficio europeo di sostegno per l´asilo, e la solidarietà all´interno dell´Unione (con la Grecia, nei confronti di coloro che fuggono dalla Siria e sulla ricollocazione dei beneficiari di protezione internazionale tra gli Stati dell´Ue). La solidarietà non deve fermarsi alle frontiere dell´Ue: il 2012 ha visto la creazione del programma comune di reinsediamento Ue nel quadro del Fondo europeo per i rifugiati. Per la prima volta, gli Stati membri hanno concordato un elenco di priorità specifiche comuni dell´Ue in materia di reinsediamento per il 2013. Nell´ambito di questo regime, gli Stati membri partecipanti si sono impegnati a reinsediare 3 962 rifugiati nel 2013 (a fronte dei 3 083 posti di reinsediamento offerti per il 2012). Le linee generali del programma di reinsediamento dal 2014 in poi sono in corso di negoziato in quanto parte del nuovo Fondo Asilo e migrazione. L´obiettivo della Commissione è di vedere aumentare il numero dei programmi nazionali di reinsediamento e ampliare quelli già esistenti. Il 2012 ha registrato inoltre notevoli progressi nella lotta alla tratta degli esseri umani (Ip/12/619 e Memo/12/455), e nella protezione dei minori non accompagnati che ogni anno giungono nell´Ue. La risposta politica dell´Ue alle pressioni migratorie Se si vuole rendere credibile la politica in materia di migrazione legale e mobilità, bisogna adottare un´impostazione coerente per affrontare la migrazione irregolare. Entro la fine del 2012 tutti gli Stati vincolati dalla direttiva rimpatri1, tranne l´Islanda, ne avevano comunicato il completo recepimento alla Commissione. L´ue è ormai molto vicina a conseguire norme comuni sui rimpatri, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali. La Commissione prevede di presentare (nel dicembre 2013) una comunicazione sui rimpatri, e intende accertarsi che tutti gli Stati membri applichino correttamente la direttiva sulle sanzioni ai datori di lavoro. Continuerà inoltre ad adoperarsi per integrare i diritti fondamentali nelle attività di gestione delle frontiere dell´Ue. Da questo punto di vista, il sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (Eurosur) può diventare uno strumento atto a salvare vite umane, facilitando l´individuazione e la localizzazione di piccole imbarcazioni. La Commissione esorta il Parlamento europeo e il Consiglio ad accettare formalmente tale proposta, per rendere Eurosur operativo entro la fine del 2013 (Ip/11/1528 e Memo/11/896). Controlli più intelligenti dei visti e delle frontiere per contribuire alla crescita Aumentare le facilitazioni dei viaggi per i cittadini di paesi terzi in visita nell´Ue è un altro modo per fare di quest´ultima una destinazione più ambita. La Commissione ha presentato proposte dirette a facilitare e rafforzare le procedure di verifica di frontiera per gli stranieri che viaggiano in direzione dell´Ue (il cosiddetto pacchetto "frontiere intelligenti": Ip/13/162 e Memo/13/141). Proporrà inoltre che la politica dei visti dell´Unione favorisca maggiormente la crescita economica e gli scambi culturali, agevolando gli spostamenti dei viaggiatori in regola, quali persone d´affari, turisti, studenti e giovani (Ip/12/1177 e Memo/12/838). Intensificare il dialogo internazionale sulla migrazione In seguito alla pubblicazione, nel 2011, dell´approccio globale in materia di migrazione e mobilità, nel 2012 si sono intensificati i dialoghi a livello internazionale volti a concludere accordi bilaterali (è stato firmato un partenariato per la mobilità con il Marocco: Ip/13/513). Nei prossimi mesi la Commissione adotterà una relazione sull´attuazione dell´approccio globale, dedicata specialmente alla dimensione esterna della politica migratoria dell´Ue. Recentemente ha inoltre presentato il suo parere sul modo in cui migrazione e mobilità possono contribuire allo sviluppo e su come rafforzare la cooperazione globale in questo settore (Ip/13/450). Contesto Le relazioni annuali su immigrazione e asilo sono presentate in seguito a una richiesta formulata dal Consiglio europeo al momento dell´adozione del patto europeo sull´immigrazione e l´asilo, nel 2008. La quarta relazione illustra i principali sviluppi intervenuti nel 2012 per affrontare le sfide in questi settori e presenta i dati principali sulla situazione migratoria nell´Ue. È accompagnata da un documento di lavoro dei servizi della Commissione, che offre un´ampia panoramica delle iniziative prese sia a livello dell´Ue che a livello nazionale. Riportiamo qui alcuni dati essenziali (si veda anche il materiale infografico relativo all´asilo e all´immigrazione): secondo Eurostat, al 1° gennaio 2012 la popolazione totale dell´Ue era di 503,7 milioni, con un aumento di 1,3 milioni dal 2011; la popolazione dell´Ue in età lavorativa (15-64 anni) ammontava nel 2012 a 335,4 milioni e si prevede che nei prossimi 50 anni diminuisca fino a raggiungere 290,6 milioni nel 2060; l´indice di dipendenza degli anziani ha raggiunto il 26,8% nel 2012 e si prevede che aumenti bruscamente fino al 52,6% entro il 2060; i 20,7 milioni di cittadini di paesi terzi che vivevano nell´Ue ammontavano all´incirca al 4,1% della popolazione totale dell´Ue; i primi permessi di soggiorno rilasciati a cittadini di paesi terzi ammontavano nel 2011 a quasi 2,5 milioni; le domande di asilo nel 2012 sono aumentate del 9,7% rispetto al 2011, superando la cifra totale di 330 000 (nettamente inferiore, comunque, al picco di 425 000 domande registrate nel 2001).  
   
   
UN ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO TRA L´UE E IL GIAPPONE  
 
Bruxelles, 18 giugno 2013 - L´ue e il Giappone stanno portando avanti i loro negoziati per un accordo di libero scambio (Als). L´obiettivo è per un accordo globale in beni, servizi e investimenti eliminando le tariffe, le barriere non tariffarie e copre altri problemi legati al commercio, quali gli appalti pubblici, la regolamentazione vigente, la concorrenza e lo sviluppo sostenibile. La prima tornata di colloqui si è tenuta a Bruxelles dal 15 al 19 aprile di quest´anno ed è stato avvertito di aver fatto un buon inizio per i negoziati. Ue e negoziatori giapponesi si incontreranno di nuovo dal 24 giugno al 3 luglio a Tokyo per continuare il loro lavoro, con un ulteriore ciclo previsto nel mese di ottobre. Il Giappone è il settimo partner commerciale dell´Unione europea a livello globale e il secondo partner commerciale dell´Ue in Asia dopo la Cina. Al contrario, l´Unione europea è il terzo partner commerciale del Giappone, dopo la Cina e gli Stati Uniti. Insieme, l´Unione Europea e il Giappone per conto di più di un terzo del Pil mondiale. Si prevede un accordo tra i due giganti economici per rafforzare l´economia dell´Europa dal 0,6-0,8% del Pil e si tradurrà in crescita e la creazione di 400.000 posti di lavoro. Si prevede che le esportazioni dell´Ue verso il Giappone potrebbe aumentare del 32,7%, mentre le esportazioni giapponesi verso l´Ue aumenterebbero del 23,5% Che riguarderanno i negoziati? I negoziati con il Giappone affronterà una serie di preoccupazioni dell´Ue, comprese le barriere non tariffarie e l´ulteriore apertura del mercato giapponese degli appalti pubblici. Entrambe le parti mirano a concludere un accordo che copre la progressiva e reciproca liberalizzazione degli scambi di beni, servizi e investimenti, nonché le norme su questioni legate al commercio. I negoziati si baseranno sui risultati di un esercizio di scoping congiunto, che l´Ue e il Giappone hanno completato nel maggio 2012. Nel contesto di questo esercizio, entrambe le parti hanno dimostrato la loro volontà e la capacità di impegnarsi in un ambizioso programma di liberalizzazione del commercio. La Commissione ha inoltre concordato con il Giappone su specifiche tabelle di marcia per la rimozione, nel contesto dei negoziati, delle barriere non tariffarie nonché l´apertura degli appalti pubblici per le ferrovie del Giappone e del mercato del trasporto urbano. Data l´importanza che l´eliminazione delle barriere non tariffarie è per raggiungere la parità di condizioni per le imprese europee sul mercato giapponese, le direttive di negoziato adottate dal Consiglio prevedono un parallelismo tra la soppressione dei dazi dell´Unione europea e delle barriere non tariffarie in Giappone . Essi hanno inoltre autorizzano la sospensione dei negoziati, dopo un anno, se il Giappone non è all´altezza dei suoi impegni sui rimozione delle barriere non tariffarie. Per proteggere i settori europei sensibili, c´è una clausola di salvaguardia. Che cosa è successo finora - Al vertice Ue-giappone del maggio 2011, l´Ue e il Giappone hanno deciso di avviare i preparativi per sia l´accordo di libero scambio e di un accordo quadro politico e ha dichiarato che, sulla base di un successo di scoping, la Commissione cercherà la necessaria autorizzazione provenienti dal Consiglio negoziati. Dopo un anno di intensi dibattiti, nel maggio 2012, la Commissione ha concordato con il Giappone in un programma molto ambizioso per i futuri negoziati che coprono tutte le priorità di accesso al mercato dell´Ue. Il 18 luglio 2012, la Commissione europea ha invitato gli Stati membri dell´Ue per il loro accordo su apertura di negoziati per un accordo di libero scambio con il Giappone. Il 29 novembre 2012, il Consiglio ha deciso di dare alla Commissione ´luce verde´ per avviare trattative commerciali con il Giappone. Relazioni Ue-giappone del commercio - Il Giappone è il secondo partner commerciale dell´Ue in Asia, dopo la Cina. Nel 2011 le esportazioni dell´Ue hanno raggiunto un valore di € 49000000000, soprattutto nei settori dei macchinari e mezzi di trasporto, prodotti chimici e prodotti agricoli. Nel 2011 le importazioni dell´Ue provenienti dal Giappone hanno rappresentato per € 67500000000, con macchinari e trasporti per lo più attrezzature e prodotti chimici. Nel 2011, le importazioni nell´Unione europea e le esportazioni di servizi commerciali da e per il Giappone erano € 15900000000 e 21800000000 €. Il Giappone è uno dei principali investitori nella Ue. Nel 2011 lo stock di Ide verso l´interno dell´Unione europea ha raggiunto un valore pari a € 144.200.000.000. Ied in entrata del Giappone è notevolmente aumentata dalla metà degli anni 1990, ma rimane molto basso rispetto ad altri paesi Ocse (investimenti dell´Ue valore di € 85800000000 nel 2011).  
   
   
OCCUPAZIONE: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE DI AIUTARE LE PERSONE IN CERCA DI LAVORO MIGLIORANDO L´EFFICIENZA DEI SERVIZI PUBBLICI PER L´IMPIEGO  
 
Bruxelles, 18 giugno 2013 - I servizi pubblici per l´impiego degli Stati membri svolgono un ruolo essenziale nel coadiuvare 26 milioni di disoccupati in tutta Europa a trovare un lavoro. Per questo motivo la Commissione europea ha presentato una proposta di decisione volta ad aiutare i servizi pubblici per l´impiego a massimizzare la loro efficacia mediante una cooperazione più stretta, per meglio venire incontro alle esigenze dei disoccupati e delle imprese. L´efficacia dei servizi pubblici per l´impiego è essenziale per l´attuazione pratica, da parte degli Stati membri, delle politiche in materia di occupazione come l´iniziativa "Garanzia per i giovani". I servizi pubblici per l´impiego si trovano ad esempio in una posizione privilegiata per orientare chi cerca lavoro per quanto riguarda la formazione, i programmi di apprendistato, i tirocini e altre opportunità formative adeguate alla loro situazione e alle esigenze dei datori di lavoro. Tali servizi sono inoltre essenziali per garantire un miglior abbinamento fra persone con competenze specifiche e datori di lavoro in cerca di tali competenze. L´ultima edizione dell´Osservatorio europeo dei posti di lavoro vacanti mette in luce che, nonostante i livelli record di disoccupazione in Europa, 1,7 milioni di posti di lavoro nell´Ue restano vacanti. "Migliorare l´efficienza e l´efficacia dei servizi pubblici per l´impiego, che svolgono un ruolo chiave nell´attuazione delle politiche del mercato del lavoro, è essenziale per far fronte a un tasso di disoccupazione così elevato" ha dichiarato László Andor, Commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione. "La proposta aiuterebbe i servizi pubblici per l´impiego nello svolgimento di questo ruolo essenziale, e contribuirebbe a un maggior coordinamento delle politiche per l´impiego in Europa". La proposta di decisione è volta a istituire una piattaforma che metta a confronto le prestazioni dei servizi pubblici per l´impiego sulla base di valori di riferimento pertinenti, a individuare migliori pratiche e a promuovere l´apprendimento reciproco. Gli stessi servizi pubblici per l´impiego hanno segnalato che, potendo contare su un sistema del genere, i problemi del mercato del lavoro potrebbero essere individuati in modo più tempestivo. La rete fornirebbe inoltre sostegno per l´attuazione pratica delle politiche per l´impiego da parte degli Stati membri. Un esempio rilevante è l´attuazione dell´iniziativa "Garanzia per i giovani" elaborata dal Consiglio dei ministri dell´Ue, che invita gli Stati membri a garantire che ai giovani vengano offerti un lavoro, ulteriori opportunità formative, un apprendistato o un tirocinio entro quattro mesi dall´inizio della disoccupazione o dall´uscita dalla scuola (cfr. Ip/12/1311, Memo/12/938, Speech/12/910, Memo/13/152). La rete aiuterebbe gli Stati membri a mettere in atto le raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio nell´ambito del semestre europeo per migliorare l´efficienza e l´efficacia dei servizi pubblici per l´impiego (cfr. Ip/13/463). I servizi pubblici per l´impiego si riuniranno per discutere di una cooperazione rafforzata nel corso del vertice sulla disoccupazione giovanile che si svolgerà a Berlino il 3 luglio. Dovranno presentare misure concrete per l´attuazione della Garanzia per i giovani e si discuterà su come assicurare un´assistenza reciproca in questo campo. La proposta di decisione passerà ora al Consiglio dei ministri dell´Ue e al Parlamento europeo per l´adozione, e dovrebbe entrare in vigore a decorrere dal 2014. Una volta adottata la proposta di decisione, ciascuno Stato membro selezionerà tra gli alti dirigenti dei propri servizi pubblici per l´impiego un membro titolare e un membro supplente, i quali faranno parte del consiglio direttivo della rete dei servizi pubblici per l´impiego. Anche la Commissione avrà diritto di nominare un membro titolare e un membro supplente per il consiglio direttivo.  
   
   
ZAIA: “IL VENETO SI CANDIDA A DIVENTARE IL LABORATORIO DEL FEDERALISMO FISCALE. DALLE RIFORME PASSA IL RILANCIO DELL’ECONOMIA”  
 
Venezia, 18 giugno 2013 - “Potrebbe risultare stridente parlare di riforme, statuti e federalismo, in un momento in cui alla politica si chiede soltanto di superare le difficoltà economiche e sociali. Ma è proprio partendo dalle riforme istituzionali che si garantisce un rilancio stabile dell’economia. Si stanno bloccando le parti più virtuose del Paese, e il Veneto è fra queste”. Lo ha affermato ieri il Presidente della Giunta regionale del Veneto, Luca Zaia, intervenendo a Palazzo Ducale a Venezia al convegno “Dallo Statuto alle riforme – Il regionalismo italiano nella stagione delle riforme”, organizzato dal Consiglio Regionale del Veneto. “La storia e l’attualità ci dimostrano che tutte le democrazie che hanno dati economici positivi sono passate attraverso un vero decentramento – ha detto Zaia –. Dobbiamo abbandonare definitivamente il principio dell’uniformità per abbracciare quello dell’autonomia differenziata”. “Il Veneto si candida a essere il laboratorio del federalismo fiscale, quello vero, quello che consentirà finalmente di far tornare sui territori i surplus di gettito”, ha annunciato Zaia che è tornato a chiedersi come mai, a parecchi anni dalla riforma del titolo V della Costituzione, “ancora non si sia avuto il coraggio di applicare i costi standard i quali, se avessero come modello quelli della pubblica amministrazione del Veneto, libererebbero immediatamente circa 30 miliardi di euro, un terzo del costo annuale del debito pubblico”. Riferendosi poi all’anniversario del nuovo Statuto del Veneto, il Presidente Zaia ha sottolineato: “La nostra Regione, maggioranza e opposizione insieme, ha fatto la sua parte introducendo ciò che a livello nazionale sembra ancora tabù: snellimento dei lavori consiliari, una nuova legge elettorale che dà la possibilità di scegliere i propri rappresentanti, il limite ai mandati per evitare incarichi a vita. Abbiamo poi tagliato davvero in modo sensibile i costi della politica. E non vorrei mancare di sottolineare che il nostro statuto ha una parola chiave: autogoverno”. “Il federalismo è centripeto mentre il centralismo è centrifugo” ha concluso Zaia con un accenno alle pronunce della Corte Costituzionale: “Dal ‘48 ad oggi la Consulta si è sempre ispirata a prìncipi centralistici. Se questa posizione poteva andar bene quando c’era la necessità di difendere lo stato nazionale, quando il mondo era diviso in due blocchi, ora queste esigenze sono tramontate. Tutti ormai dicono che la carta istituzionale non è intoccabile. Risolviamo per sempre questo federalismo imperfetto che è andato a discapito di chi è virtuoso e a vantaggio di chi è inefficiente e sprecone. Introduciamo il Senato delle Regioni: la sua assenza sta creando costi enormi in termini di ingestibilità del sistema”.  
   
   
IL NUOVO STATUTO VENETO HA SAPUTO COGLIERE IL BISOGNO DI INNOVAZIONE  
 
Venezia, 18 giugno 2013 - “I nuovi tempi richiedono strumenti nuovi: stiamo vivendo una svolta epocale e il cambiamento e la cosiddetta riforma delle Istituzioni vanno inseriti in questo contesto”. Lo ha detto l’assessore al bilancio della Regione del Veneto, Roberto Ciambetti, nel corso della tavola rotonda sullo Statuto e le riforme istituzionali svoltosi ieri a Palazzo Ducale a Venezia. “Il nuovo Statuto del Veneto – ha precisato Ciambetti - è frutto del mutamento in atto e i suoi limiti nascono dalla nebulosità della fase che stiamo vivendo e dalla necessaria prudenza che ha ispirato il legislatore: sappiamo che la realtà attorno a noi muta, vediamo che stanno determinandosi nuovi equilibri anche internazionali, ma non è esattamente ancora chiaro e definito l’orizzonte. Pensiamo anche solo alle incertezze che ruotano attorno alla moneta europea e all’edificio comunitario, al bisogno di dare sostanza politica all’Europa e, di conseguenza, ripensare il ruolo delle Regioni e degli Stati nella futura Europa. Guardiamo anche solo a casa nostra e al dibattito spesso confuso attorno all’abolizione delle Province o alla costituzione di nuove realtà, pensiamo alle città metropolitane, e via dicendo”. Ciononostante, per Ciambetti lo Statuto del Veneto ha saputo cogliere il bisogno di innovazione: dall’istituzione del Consiglio delle Autonomie al taglio ai costi della politica, dalla affermazione della specificità di Belluno al regolamento consiliare che disegna un ruolo nuovo per maggioranza e opposizione, fino alla nuova legge elettorale che permette ai cittadini di scegliere il proprio candidato. “Scelte strategiche importanti – ha aggiunto l’assessore –, come la nuova organizzazione del territorio, la gestione associata di servizi da parti degli enti locali, la spinta all’aggregazione dei piccoli comuni, trovano nello Statuto una fonte e un punto di riferimento, riaffermando come centrale e imprescindibile l’identità veneta, il ruolo del popolo veneto, la sua legittima aspirazione all’autonomia e all’autogoverno”. “Lo Statuto – ha concluso Ciambetti – dimostra che, seppure davanti a un futuro incerto, non esiste una divaricazione tra le Istituzioni locali e la società veneta e tutti i suoi attori e protagonisti ed è testimonianza del saper agire localmente ma guardando attentamente al di là delle frontiere italiane”.  
   
   
LOMBARDIA.MARONI: PORTERÒ IN UE GRIDO DOLORE NOSTRE IMPRESE MIO COMPITO È INTRODURRE MISURE PER CREARE LAVORO DALLA REGIONE 1 MILIARDO DI EURO PER AIUTARE 45.000 AZIENDE  
 
Milano, 18 giugno 2013 - Il tema del lavoro e dello sviluppo e il modo di contrastare la crisi ´dovrebbero vedere l´Europa protagonista´. Per questo, ´quando nei prossimi giorni vedrò a Bruxelles il presidente Barroso per parlare di Expo, porterò l´auspicio che l´Europa non sia solo matrigna, ma sia di aiuto e sostegno alle aree in difficoltà´; infatti, ´il grido d´allarme, quasi di dolore, che viene dal mondo delle imprese lo sento bene e lo voglio portare all´attenzione di tutte le autorità, soprattutto quelle europee´. Lavoro Priorità Numero Uno - Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo questa mattina al convegno ´Europa, Euro, Italia´, promosso dalla Federazione nazionale Cavalieri del Lavoro, ha ribadito che ´il lavoro è per me la priorità numero uno´. Presenti, tra gli altri, il presidente della Federazione italiana Cavalieri del Lavoro Benito Benedini, il presidente della Rai Anna Maria Tarantola, Antonio Padoa Schioppa, Alberto Quadrio Curzio e Marco Fortis. Un Miliardo Per Le Imprese - ´In Lombardia - ha spiegato il presidente - abbiamo già deciso una serie di misure, per consentire alle imprese di lavorare. L´occupazione infatti non si crea per decreto, ma consentendo alle imprese di lavorare e, quindi, di assumere´. ´A breve - ha aggiunto il presidente - sarà approvato in Giunta un pacchetto di interventi da 1 miliardo di euro, che permetterà di dare sostegno a oltre 45.000 imprese´. Contrastare Rischio Emergenza Sociale - ´Il mio compito - ha aggiunto il presidente - è introdurre misure per creare lavoro. Non ho tutte le competenze, ma ho il dovere di creare le condizioni, perché nella mia regione si attuino tutte le politiche, europee, nazionali, regionali e locali in grado di contrastare quella che rischia di essere un´emergenza sociale´. A questo proposito Maroni ha sottolineato che ´le difficoltà delle imprese, dei lavoratori e dei giovani rischiano di trasformare il dato fisiologico della disoccupazione in dato patologico´. I Dati - Dal 2008 al 2012, infatti, il tasso di disoccupazione è raddoppiato in Lombardia, quello giovanile ha superato il 25 per cento: ´è per me necessario - ha ribadito Maroni - attivare tutte le leve regionali e quelle che stanno a Roma e Bruxelles, perché a questa emergenza si diano risposte concrete e immediate´. Euro - A proposito dell´euro, Maroni ha notato come sia ´una realtà che viviamo con un po´ di apprensione e con valutazioni anche diverse´. ´Oggi - ha detto ancora il presidente - ci sono voci critiche in Italia e in Europa. Ci sono soggetti politici in diversi Paesi, che sono euro-critici ed euro-scettici. La richiesta di uscire dall´euro, che c´è in giro in Europa, molti la considerano una boutade; io la ritengo una cosa seria, perché può portare alla disgregazione´.  
   
   
LAVORO; IL FONDO SOCIALE EUROPEO NEL VENETO: UNO STRUMENTO PER GUARDARE OLTRE LA CRISI E COSTRUIRE IL VENETO DI DOMANI  
 
Altavilla Vicentina, 18 giugno 2013 - Si è svolto il 14 giugno, presso la sede del Cuoa di Altavilla Vicentina, la riunione annuale del Comitato di Sorveglianza del Fondo sociale europeo nel Veneto, che ha approvato il rapporto annuale di esecuzione 2012 del Piano Operativo Regionale (Por 2007-2013), alla presenza dell’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan. Ai lavori del Comitato (nel quale è rappresentato tutto il territorio regionale, dalle organizzazioni datoriali e sindacali agli enti locali) hanno preso parte anche Gianna Donati, rappresentante dei Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Cinzia Masina della Direzione Generale Occupazione, Affari Sociali e Inclusione della Commissione Europea, che hanno avuto parole di plauso per la capacità dimostrata dalla Regione nella gestione dei fondi che l’Unione Europea mette a disposizione, studiando ed attuando interventi specifici per la realtà veneta. “Quello che vogliamo fare oggi – ha sottolineato l’Assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Elena Donazzan – è pensare e costruire il Veneto di domani, alla luce della nuova programmazione, superando la logica delle politiche passive, ovvero di un semplice sostegno ad aziende e lavoratori colpiti dalla crisi, per approntare invece un sistema di misure volte a guardare oltre questa difficile fase, creando le condizioni affinché le nostre aziende possano guardare al futuro con una prospettiva di crescita.” Dunque un 2013 come anno di svolta nelle politiche della Regione, che da un lato ricorda l’imponente lavoro fatto in chiave anticrisi fino al 2012, ma dall’altro attiva nuove iniziative e nuovi strumenti. “È evidente – ha aggiunto l’Assessore Donazzan - che la realizzazione di tale piano anticrisi necessita del coinvolgimento attivo di molti attori istituzionali che operano sul territorio e di un’opera di forte coordinamento e regia, che la Regione continua ad attuare per mettere a disposizione dei vari soggetti (imprese, lavoratori, disoccupati, studenti, ecc.) un ventaglio di opportunità che si integrino tra di loro e non si sovrappongano, per riuscire a coprire i diversi bisogni emergenti. E’ un sistema, un contesto favorevole alla crescita ed al buon lavoro quello a cui tendiamo.” Il Fondo sociale europeo (Fse) è uno degli strumenti finanziari dell´Unione Europea finalizzato a promuovere la coesione economica e sociale e a ridurre le disparità esistenti tra gli Stati e le diverse Regioni dell´Unione. Nell´ambito della politica di coesione l´Fse ha il compito di migliorare le possibilità di occupazione e di impiego, favorendo un alto livello di occupazione e nuovi e migliori posti di lavoro, con particolare riferimento ai giovani e alle donne. Complessivamente, nel periodo 2012-2013 è stato possibile finanziare progetti ed iniziative per un totale di oltre 110 milioni di euro. Sintesi Degli Interventi Promossi: Work Experience, per mettere in contatto giovani e imprese - L’iniziativa ha voluto mettere a disposizione di coloro che intendono inserirsi o reinserirsi nel mercato del lavoro un’opportunità formativa altamente professionalizzante: un percorso formale di formazione la cui finalità non fosse direttamente quella di favorire l’inserimento lavorativo, bensì quella di affinare il processo di apprendimento e di formazione con una modalità di cosiddetta alternanza tra studio e lavoro. Ad oggi risultano finanziati 155 progetti per un totale di quasi sei milioni di euro. Le risorse disponibili sono state recentemente implementate con un ulteriore milione di euro. Tenuto conto degli esiti positivi registrati da tale iniziativa la Regione del Veneto ha inteso sostenere la prosecuzione delle attività mettendo a disposizione altri dieci milioni di euro. Linea 3 – Piani Integrati a supporto delle imprese venete 2012-2013 - Nel corso del 2012 hanno preso avvio i progetti finanziati nell’ambito della cosiddetta Terza Fase, che ha posto un particolare accento sull’innovazione di processo, attraverso le “procedure lean”, il trasferimento della capacità di generare nuove idee, l’innovatività in termini di strategie e metodiche tecniche, commerciali e organizzative, l’introduzione di forme di risparmio energetico, la riduzione dell’impatto ambientale, l’internazionalizzazione. Sono stati finanziati 72 progetti per un totale di 6.635.000 euro - Alla fine del 2012 si è provveduto, ad approvare l’ultimo avviso previsto nell’ambito di tale linea d’intervento, che ha permesso di finanziare 92 progetti per un totale di quasi sette milioni di euro. La finalità principale è stata quella di sostenere il finanziamento di piani integrati a supporto delle imprese venete per la valorizzazione dell’eccellenza e dei settori strategici e per rispondere alle sfide globali che impongono di investire su innovazione, internazionalizzazione, aggregazioni. Rilanciare l’impresa veneta – Progetti di innovazione e sviluppo 2013 - Nell’ottica di costruire un sistema integrato di interventi a supporto del sistema socio-economico veneto, la Regione ha previsto un finanziamento a supporto delle imprese per progetti di innovazione e sviluppo per incrementare la qualità del capitale umano, le cui competenze sono risorse fondamentali su cui investire per rafforzare la vitalità e la capacità di adattamento dei sistemi produttivi. Per detti progetti di innovazione e sviluppo sono stati recentemente stanziati quindici milioni di euro, con tempi molto brevi di approvazione dei progetti presentati. Azioni innovative per le imprese edili del settore industriale 2012-2013 - L’iniziativa ha permesso di co-finanziare 10 progetti per un totale di 341mila euro. L’obiettivo è quello di sostenere l’innovazione e la competitività delle imprese del settore edile industriale puntando sulla crescita e sulla conoscenza delle persone che lavorano nell’impresa per fronteggiare una domanda che richiede prodotti sempre più evoluti e diversificati, favorendo nel contempo la sostenibilità delle attività imprenditoriali. Imprese e occupazione giovanile 2012-2013 - L’iniziativa “L’istituto tecnico come prima impresa” nasce dall’impegno di attuare il protocollo d’intesa siglato tra la Regione del Veneto, l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto e Confindustria Veneto. Essa prevede un “Pacchetto Giovani” finalizzato a migliorare le opportunità di crescita formativa e occupazionale dei giovani, ottimizzando il rapporto scuola-lavoro anche attraverso la promozione dell’Istruzione Tecnica. Nell’ambito di tale iniziativa sono stati approvati 5 progetti a valenza regionale (per un totale di un milione di euro) che mettono a disposizione degli Istituti Tecnici e degli Istituti Superiori una serie di opportunità tese a ridurre il divario tra scuola e impresa e a favorire azioni di placement che implementino nuovi servizi di incontro domanda e offerta di lavoro per i giovani in uscita dal sistema scolastico. Inoltre, nel quadro di avvicinamento tra il mondo dell’istruzione e quello delle imprese, la Regione ha inteso promuovere un modello che coinvolgesse direttamente e attivamente il sistema produttivo nella definizione di progetti di alternanza scuola-lavoro mirati al potenziamento delle skills degli studenti, ridefinendo nel contempo il contenuto professionalizzante dell’esperienza. A dicembre 2012 sono stati messi a disposizione due milioni di euro per la promozione di percorsi di alternanza scuola – lavoro rivolti a studenti delle classi quarte e quinte degli Istituti di Istruzione secondaria di secondo grado del Veneto, da realizzarsi negli anni scolastici 2013-2014 e 2014-2015. L’iniziativa si colloca in continuità con le precedenti iniziative, che hanno consentito l’approvazione di 118 progetti da realizzare durante gli anni scolastici 2011-2012 e 2012-2013. Assegni di ricerca - Un ulteriore impegno della Regione è stato quello di potenziare il sistema universitario e della ricerca veneto, rafforzando i rapporti tra università, centri di ricerca e imprese, attraverso la valorizzazione delle risorse umane impegnate nell’ideazione e nella realizzazione congiunta e sinergica di progetti di ricerca e di innovazione a beneficio della competitività delle imprese e dello sviluppo del territorio. Nel 2012 sono stati avviati 60 ”Assegni di Ricerca”, finanziati nell’ambito dell’avviso approvato a fine 2011, con un impegno di quasi un milione e mezzo di euro. L’assegno di ricerca a disposizione ammonta a 24mila euro. Nel 2012 inoltre, sono stati approvati altri 125 progetti individuali di ricerca, per un impegno finanziario di 3 milioni di euro, che sono attualmente in fase di avvio. L’apprendistato - Il contratto di apprendistato rappresenta un importante strumento nel quadro dell’azione regionale per l’occupazione giovanile, la cui logica fondante è quella di offrire ai giovani un sistema di opportunità adeguate alle loro capacità, consentendo loro di vincere l’attrito del primo ingresso nel mondo del lavoro. La Regione del Veneto, tra il 2012 e il 2013, ha messo a disposizione ingenti risorse (oltre 18 milioni di euro) destinate alla formazione degli apprendisti (circa 25mila) assunti con una delle tipologie di contratto previste (apprendistato per la qualifica e il diploma, apprendistato professionalizzante o di mestiere, apprendistato di alta formazione e ricerca). Ammortizzatori sociali in deroga e politiche attive del lavoro - Dal 2009 la Regione del Veneto è impegnata nel garantire la realizzazione di percorsi di politica attiva del lavoro per i lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali in deroga: cassa integrazione e mobilità. Nel corso del quadriennio 2009-2012 il numero dei lavoratori complessivamente interessati agli ammortizzatori sociali in deroga è stato di 234.982, di cui oltre 28.000 per mobilità e 206.000 per cassa integrazione, per una spesa complessiva erogata di oltre 443 milioni di euro. Tramite le cosiddette “doti lavoro” sono stati garantiti un sostegno al reddito e la realizzazione di servizi personalizzati finalizzati alla riqualificazione professionale e all´eventuale ricollocazione nel mercato del lavoro. Tra il 2009 e il 2012 sono stati stanziati complessivamente oltre 120 milioni di euro, di cui circa la metà per politiche attive del lavoro che concorrono alla copertura del cofinanziamento regionale dovuto per le indennità percepite dai lavoratori tramite Inps. In questi quattro anni sono stati finanziati 276 progetti per oltre 160 soggetti accreditati coinvolti nelle attività. Nel quadriennio 2009-2012, il numero dei lavoratori che sono stati segnalati agli enti accreditati per i servizi al lavoro e stato di 160.862 (34.040 nel 2009, 41.836 nel 2010, 33.632 nel 2011 e 59.828 nel 2012). Di questi, 114.017 lavoratori pari al 71,12% del totale dei segnalati hanno avuto accesso ai servizi di politica attiva con la sottoscrizione del patto di servizio con una percentuale crescente nel corso degli anni considerando anche la presenza di un medesimo lavoratore in annate diverse. Al netto di queste ripetizioni i lavoratori coinvolti sono stati 84.283.. Per quanto riguarda il 2013, è stato deliberato un nuovo finanziamento di 10 milioni di euro a valere sul Fondo sociale europeo per interventi di politiche attive diretti a specifiche tipologie di lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali e disoccupati di lunga durata con particolare difficoltà ad affermarsi nel mercato del lavoro.  
   
   
SPESA PUBBLICA. COMMISSIONE EUROPEA PLAUDE AL VENETO  
 
Venezia, 18 giugno 2013 - “Per il Veneto è certamente motivo di grande soddisfazione l’apprezzamento della Commissione Europea per come abbiamo speso i finanziamento del Fondo Sociale, e questo sia per i contenuti delle azioni portate avanti a favore dei giovani, sia per la corretta gestione delle risorse finanziarie e la rapidità di spesa, che evitano alla Regione il rischio del cosiddetto “disimpegno”, ovvero la restituzione di finanziamenti non spesi per incapacità amministrativa”. Lo sottolinea l’assessore regionale alla formazione Elena Donazzan, osservando in proposito che “il giudizio positivo sulla buona amministrazione della Regione del Veneto da parte della Commissione Europea, sempre severa e non certo benevola nei confronti del nostro Paese, arriva proprio in un giorno nel quale i mezzi di informazione pongono l’accento sul dovere del buon utilizzo dei fondi pubblici”.  
   
   
TOSCANA: FONDO SOCIALE EUROPEO, CHI PARTECIPA ALLE ATTIVITÀ FORMATIVE DEL POR TROVA PRIMA LAVORO  
 
Firenze 14 giugno 2013 – Chi partecipa a corsi o altre attività formative ha più successo nella ricerca di un’occupazione. E’ quanto emerge da un’indagine a campione sui destinatari delle attività finanziate grazie al Fondo sociale europeo 2007-2013. Il tasso di disoccupazione registrato è decisamente incoraggiante: nel 2010 gli occupati dopo se mesi dalla formazione erano il 55,2%, dopo 12 mesi il 60,9%. Un’indagine a campione L’indagine (a cura dell’Ati Iris- Gouré) è stata svolta su un campione di circa 18 mila partecipanti alle attività finanziate grazie al Fondo sociale europeo 2007-2013. All’indagine è stata affiancata un’analisi controfattuale che ha messo in luce, in particolare, nell’inserimento occupazionale una differenza di oltre dieci punti percentuali, sia a sei che a dodici mesi, a favore dei formati. Il 56% di chi ha fatto la formazione dichiara dopo sei mesi di essere occupato. Percentuale che sale al 61% dopo un anno. Fra i non formati la percentuale è rispettivamente del 48%, dopo 6 mesi e del 50% dopo un anno. Dall’analisi che confronta i risultati di chi ha svolto la formazione con quelli di chi non l’ha fatta emerge una differenza di oltre 10 punti percentuali. Se al corso si aggiunge uno stage presso l’impresa o un periodo di tirocinio, la ricerca di occupazione risulta più efficace. A 12 mesi dalla conclusione, il 54,3% di coloro che hanno frequentato un corso hanno trovato lavoro, a fronte del 65,5% di chi ha fatto formazione e stage presso un’impresa o del 60,3% di chi ha fatto solo tirocinio. “Sono risultati che ci confermano l’importanza dei fondi europei e in particolare del Fse che, anche nei prossimi anni saranno le uniche risorse certe su cui potremo contare per riavviare lo sviluppo, rilanciare l’occupazione e far uscire il paese dalla crisi. Per questo da tempo ci stiamo muovendo, sia nei confronti della Commissione europea, sia nei confronti del governo nazionale, per arrivare preparati all’appuntamento con il nuovo periodo di programmazione 2014-2020”. Il punto Il monitoraggio sullo stato di avanzamento del Programma operativo Fse 2007-2013 ha confermato le buone performance della Toscana, ai primi posti in Italia per capacità di spesa e anche per quanto riguarda la programmazione delle politiche per fronteggiare la crisi, per sostenere l’occupazione, la formazione e l’istruzione, l’infanzia, attuare iniziative a favore dei giovani, delle donne, dei soggetti deboli del mercato del lavoro. Il Programma operativo regionale 2007-2013, ha messo a disposizione 659 milioni di euro per sette anni. Al 31 marzo 2013, con un livello di spesa di 389 milioni di euro, si è già superato il target fissato dal ministero dello sviluppo economico per l’ottobre 2013. Al 31 dicembre 2012 i destinatari avviati erano 198.095 di cui circa il 54% donne. Lo scenario futuro Ma se da un lato si conferma l’importanza cruciale di queste risorse per le politiche della Regione per l’occupazione, la formazione, il sociale, non mancano preoccupazioni per il futuro. “Ci sono forti ritardi a livello comunitario – ha detto l’assessore – sia per quanto riguarda la precisa individuazione del quadro finanziario che sarà alla fine messo a disposizione degli stati membri, sia per quanto riguarda l’approvazione delle norme regolamentari. A livello nazionale il confronto tra governo centrale e Regioni è avviato ma permangono tuttora una serie di incognite relative alle risorse che il governo deciderà di riservarsi per la gestione centralizzata di programmi operativi nazionali, così come sulla dotazione statale che andrà a cofinanziare i Por regionali. Si rischia così di avere parte del 2014 scoperta e non poter dare continuità alle politiche a favore del sistema produttivo e per il lavoro, proprio nel momento più difficile della crisi. Per questo stiamo facendo pressioni, sia sul governo che sulla commissione Ue, per convincerli ad anticipare le risorse o comunque a riconoscere l’ammissibilità di interventi approvati nelle more delle definizioni a livello comunitario e nazionale per poter concretamente avviare la programmazione 2014-2020”. Nel frattempo la Regione sta lavorando per farsi trovare pronta all’appuntamento del 2014. Dopo l’approvazione, lo scorso febbraio da parte della giunta regionale del quadro strategico regionale 2014 – 2020, sta lavorando ai programmi operativi regionali sia diel Fse che del Fesr. Il confronto con le parti sociali e le istituzioni è già cominciato e sta entrando nel vivo. Dopo l’approvazione di uno schema di programma, entro l’estate sarà avviata su ciascuno di essi, la concertazione.  
   
   
PROVINCIA DI TORINO, AL VIA L’ESAME DEL BILANCIO DI PREVISIONE 2013 AZZERATE LE SPESE NON OBBLIGATORIE, UN MILIONE DI EURO IN MENO PER I COSTI DELLA POLITICA  
 
Torino, 18 giugno 2013 - E’ cominciata in Consiglio provinciale la sessione dedicata all’esame e al voto del bilancio di previsione 2013. “Un bilancio tecnico e di emergenza - spiega il presidente della Provincia Antonio Saitta - dettato nei tempi e nei contenuti dalle pesantissime manovre dei Governi che si sono succeduti negli ultimi due anni e che stanno portando il sistema delle Province italiane al dissesto, con il rischio che se non si riuscirà a raggiungere gli obiettivi del Patto di stabilità ne risentiranno gli equilibri dei conti dello Stato”. “Quest’anno per la Provincia di Torino l’ammontare del prelievo nazionale sulle nostre casse è di ben 36 milioni di euro - ha spiegato l’assessore al bilancio Marco D’acri - ben 10 milioni di prelievo in più rispetto a quanto già abbiamo subìto lo scorso anno, uno sforzo ulteriore che vede palazzo Cisterna in grado di garantire la sicurezza dei 3.050 km di strade e degli oltre 160 edifici scolastici solo a prezzo di tagli e sacrifici enormi, tra cui la spesa del personale che ha fatto registrare un contenimento significativo e la riduzione dei premi ai dirigenti, il taglio della spesa per i costi della politica che dallo scorso anno è sceso di un milione di euro e l’annullamento totale delle cosiddette spese discrezionali, cioè quelle non obbligatorie per legge”. L’assessore D’acri ha poi ricordato che la Provincia di Torino ha deciso di procedere attraverso lo strumento del decreto ingiuntivo nei confronti dello Stato per una cifra superiore ai 100 milioni di euro “cifra che incassata ci consentirebbe una più agevole gestione dei pagamenti delle spese correnti e l’aggiornamento di strument come l’anticipazione dei pagamenti in materia di formazione professionale, che hanno negli anni sostenuto l’intero settore a livello piemontese”. Il voto dell’Aula sul bilancio di previsione 2013 è previsto a fine settimana.  
   
   
CALABRIA: E’ STATO ISTITUITO L’OSSERVATORIO REGIONALE PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE  
 

Calabria, 18 giugno 2013 - L’assessorato regionale alle Politiche euromediterranee ha istituito – l’Osservatorio Regionale per l’Internazionalizzazione, strumento indicato nel Programma “Calabria Internazionale”. “Si tratta – ha dichiarato l’assessore Luigi Fedele - di un importante strumento di sostegno e indirizzo per l’attività di analisi e programmazione degli interventi a supporto del sistema imprenditoriale calabrese. Di fatto, gli studi e le analisi dei dati regionali sull’export, realizzati dall’Osservatorio per l’Internazionalizzazione, sulla base delle direttive provenienti dall’Assessorato, garantiranno un monitoraggio costante dei processi di internazionalizzazione del tessuto produttivo regionale”. Nello specifico, l’intervento garantirà un approccio scientifico al fenomeno dell’internazionalizzazione, attraverso un’attività di analisi, di carattere qualitativo e quantitativo, idonea a costituire il punto di partenza per leggere le potenzialità di internazionalizzazione delle aziende supportate. I documenti di approfondimento prodotti dall’Osservatorio per l’Internazionalizzazione saranno consultabili in una apposita sezione del sito http://www.sprintcalabria.it/   “Le imprese iscritte alla Banca Dati Export dello Sportello Sprint – ha detto ancora l’assessore Fedele - potranno, così, godere dei servizi dell’Osservatorio e di una costante assistenza tecnica per l’avvio e l’implementazione della propria attività di import/export, secondo quanto indicato nella Carta servizi Sprint”. Le imprese iscritte riceveranno, inoltre, la newsletter dello Sprint Calabria ed il Bollettino Sprint Informa con gli aggiornamenti sulle iniziative d’internazionalizzazione condotte dall’Assessorato, dai Ministeri competenti e dai Partner Sprint (Ice, Simest, Sace). Per iscriversi alla Banca Dati Export è disponibile sul sito http://www.sprintcalabria.it/  l’apposito form.

 
   
   
ANCHE I DATI DI BANCA D’ITALIA CONFERMANO TENDENZE POSITIVE CAMPANIA  
 
Napoli, 18 giugno 2013 - “Un’analisi puntuale e articolata che evidenzia pesanti criticità ma anche segnali positivi quella presentata oggi nel Rapporto sull’Economia della Campania della Banca d’Italia.” Questo il commento dell’assessore regionale al Lavoro Severino Nappi. “La seppur debole ripresa dell’andamento dell’occupazione – sottolinea Nappi - è connessa ad alcune aree di resistenza dell’apparato produttivo regionale che, nell’esibire performance positive, producono ricadute positive anche nei flussi occupazionali. “E’ un dato non scontato frutto di una analisi che ci restituisce spunti di riflessione per la nostra azione di programmazione e ci conforta nel riconoscimento dei risultati ottenuti nell’azione di rigore sui conti e del contributo offerto dalle nostre fonti informative sul mercato del lavoro all’approfondimento della conoscenza sulle dinamiche del sistema produttivo e dell’occupazione. I piccoli ma significativi passi avanti che la nostra Regione sta compiendo sono riconosciuti e ci spronano a proseguire con le nostre azioni di incentivo alle imprese sane del territorio che decidono di restare ed investire qui in Campania, e di sostegno ai nostri giovani”, conclude l’assessore.  
   
   
CALABRIA: RELAZIONE SULL’ASSESTAMENTO DI BILANCIO  
 
Catanzaro, 18 giugno 2013 - L’assessore regionale Giacomo Mancini ha illustrato in commissione la manovra di assestamento di bilancio. Nella relazione, l’esponente della Giunta ha evidenziato che “il dato politicamente più saliente dell´assestamento è l´iscrizione nel bilancio della regione delle anticipazione di liquidità che per la Calabria ammontano a 357 milioni di euro”. “Si tratta – ha specificato Mancini - di una risposta concreta che l´amministrazione guidata dal Governatore Scopelliti offre per tentare di superare il momento di crisi economica attraverso la riduzione delle sofferenze di imprese e soggetti che vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione”. Gli importi riguardano i debiti certi liquidi ed esigibili diversi da quelli finanziari e sanitari, e sono stati determinati con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 14 maggio scorso in 250 milioni circa, di cui una parte di 101 milioni sarà erogata alla Regione nell’anno 2013 ed un’altra di 149 milioni nel 2014. A tale importo si aggiunge l’anticipazione di liquidità di 107 milioni di euro attribuita con decreto ministeriale del 17 aprile ai sensi dell’art. 3 del dl 35/2013, che sarà destinato alla copertura dei debiti della Sanità maturati a tutto il 31.12.2012. “Per portare a casa questa partita – ha sottolineato ancora l’assessore al bilancio Mancini - e per dare così un´altra risposta alle necessità di pagamento dei crediti vantati dagli enti locali e dal settore produttivo e per fronteggiare l’emergenza dei debiti accumulati dalla Regione al 31 dicembre 2012, causati da carenza di liquidità, la Regione ha dovuto garantire la copertura finanziaria delle rate di ammortamento che, complessivamente, ammonteranno a regime a 19 milioni di euro circa. A tale scopo è stato necessario inserire in questo disegno di legge una specifica misura legislativa di copertura del prestito che da un lato ha individuato le risorse e dall’altro le ha vincolate specificamente, per trent’anni, a decorrere dal 2014, al rimborso. L´assestamento – ha dichiarato infine Mancini - ha espressamente vincolato allo scopo una quota corrispondente della tassa automobilistica, rinunciando decisamente a misure fiscali ed in particolare ad un ulteriore incremento dell’addizionale regionale Irpef, già ai livelli massimi consentiti per via dei disavanzi pregressi della Sanità”.  
   
   
IN VENETO ASSISTENTI CONSILIARI CON REGOLARE CONTRATTO DI LAVORO E CONTRIBUTI PREVIDENZIALI. COSI’ SI FA EMERGERE IL LAVORO NERO  
 
Venezia, 18 giugno 2013 - “Il recente e ampio dibattito sulle spese del Parlamento ha evidenziato che i cosiddetti “portaborse” parlamentari sono per lo più pagati in nero, senza contratto e senza tutele. Per contro, in Veneto la Corte dei Conti solleva problematiche su una materia analoga, in presenza però di regolari contratti che remunerano chi effettivamente lavora, spese certificate e pagamento dei contributi figurativi all´Inps e in assenza di prestazioni “in nero”. Lo ha affermato l’assessore regionale al lavoro, istruzione e formazione Elena Donazzan, sottolineando come dovrebbe invece “essere apprezzata e imitata la scelta di regolarizzare i collaboratori dei gruppi consiliari, che oltretutto rende trasparente il rapporto tra queste persone, spesso giovani, che accedono così in modo tutelato ad un’esperienza lavorativa non facile che lascerà comunque una traccia anche previdenziale nella loro vita futura”.  
   
   
EFFETTUATI PAGAMENTI PER CIRCA DICIANNOVE MILIONI DALLA RAGIONERIA GENERALE DELLA CALABRIA  
 
Catanzaro, 18 giugno 2013 - La Ragioneria generale della Regione ha effettuato nel corso della settimana pagamenti per un totale di circa diciannove milioni. Due milioni e mezzo di euro del Dipartimento Ambiente sono stati erogati per garantire la continuità del servizio di trattamento e smaltimento dei rifiuti ed il pagamento dei gestori del servizio. Nel dettaglio, 839 mila euro sono stati liquidati alla Markab Group per il servizio di trattamento Rsu negli impianti di Lamezia Terme, Rossano, Sambatello, Siderno, Gioia Tauro e Catanzaro; 1.300.000 euro sono andati a Ecologia Oggi per la gestione dei rifiuti negli impianti di Rossano, Crotone, Siderno, Gioia Tauro e Sambatello e, infine, è stata liquidata la somma di 317 mila euro alla società Sogliano Ambiente Spa per il trasporto e lo smaltimento fuori regione di rifiuti speciali non pericolosi nella discarica controllata di Ginestreto, nel comune di Sogliano al Rubicone. La Ragioneria ha poi erogato la somma di tre 3,5 milioni di euro, su richiesta del Dipartimento Lavori Pubblici, destinati tra l’altro ai lavori di realizzazione della Cittadella Regionale di Germaneto che ospiterà la Giunta e gli uffici della Regione. Un milione e quattrocentomila euro su indicazione del Dipartimento Lavoro, sono stati erogati per le politiche sociali; un milione e mezzo del Dipartimento Cultura al Por-fesr 2007/2013; un milione e seicentomila euro del Dipartimento Lavoro e Formazione sono stati liquidati per le Borse Lavoro e Por Fse 2007/2013; un milione e centomila euro su disposizione del Dipartimento Turismo per Por-fesr; cinque milioni e mezzo sono stai erogati per pagamenti vari per affitti e servizi del Dipartimento Personale Economato. Infine la Ragioneria ha effettuato un pagamento di un milione e seicentomila euro su richiesta del Dipartimento Sanità. “Pagamenti rapidi e puntuali – è il commento dell’Assessore al Bilancio e alla Programmazione nazionale e comunitaria Giacomo Mancini – testimoniano un impegno costante dell’esecutivo regionale per garantire servizi migliori ai calabresi e sostenere le famiglie, le imprese e gli enti locali”.  
   
   
MILANO: TARES. CONSIGLIO COMUNALE APPROVA CALENDARIO RATE DI PAGAMENTO  
 
Milano, 18 giugno 2013 - Con 27 voti a favore e 9 contrari, il Consiglio comunale ha approvato ieri la delibera che fissa le scadenze e il numero di rate relative al pagamento della Tares, istituita a partire dal 1 gennaio 2013 dalla legge nazionale: il decreto legge 201 del 2011, convertito con modifiche dalla legge 214 del 2011 e successivamente modificato dalla legge 228 del 2012 ("Legge di Stabilità" per il 2013). La delibera approvata dal Consiglio definisce tre rate di versamento per il 2013: la prima rata in acconto entro il 31 luglio 2013, la seconda in acconto entro il 30 settembre 2013 (con possibilità di accorparle entrambe in un’unica soluzione entro il 30 settembre) e il saldo entro il 30 novembre 2013. L’importo delle due rate in acconto sarà commisurato all’importo Tarsu versato nel 2012, mentre l’importo della rata a saldo (da cui saranno scomputati i pagamenti effettuati in acconto) sarà commisurato alle tariffe Tares e conterrà la maggiorazione standard pari a 0,30 euro per metro quadrato riservata allo Stato e stabilita a livello nazionale.  
   
   
TOSCANA, PAGAMENTI AI FORNITORI: 126 GIORNI IN MEDIA. ATTIVATO PIANO STRAORDINARIO DA 256 MILIONI  
 
Firenze, 18 giugno 2013 – “La questione della cassa è un problema generalizzato a livello nazionale, che ha molte ragioni, alcune interne, altre esterne. La media di pagamento della Toscana ai fornitori è di 126 giorni di ritardo, una media non certo disprezzabile. Considerato il processo di concentrazione sugli Estav, l’Estav Centro è quello che si ritrova le aziende più grandi, come Firenze, Careggi, Meyer, che magari sono più in difficoltà con i pagamenti. E comunque la Regione sta affrontando già da tempo questa situazione.” Risponde così l’assessore Luigi Marroni alle affermazioni di Stefano Mugnai, vicepresidente della Commissione Sanità in Consiglio regionale. Tre i punti chiave dell’azione della Regione: L’assessorato al diritto alla salute ha concordato con il Bilancio Regionale un piano di pagamenti straordinario per il periodo marzo/settembre 2013 di 256,7 milioni di Euro che si aggiunge alle usuali rimesse mensili. In particolare sono state riservate ad Estav Centro 21,6 milioni di Euro, all’Asl 10 56,4 milioni di Euro ed all’Aou Careggi 26,5 milioni di Euro. Sulla base del rinnovato modello di ripartizione delle risorse mensili da erogare alle aziende, rispetto al mese precedente, nei mesi di giugno e luglio 2013 sono state/saranno incrementate le risorse erogate ad Estav Centro per circa 2,8 milioni di Euro al mese, per complessivi 5,6 milioni di Euro. La Regione Toscana, alla fine di maggio scorso, ha chiesto al Mef di accedere all’anticipazione di cassa, ex D.l. 35-2013 (prima tranche), per un importo pari a 231 milioni di Euro. E’ previsto l’incasso di tale importo nel corso del prossimo autunno, risorse che saranno utilizzate dalle aziende e dagli Estav per la riduzione dell’esposizione debitoria pregressa nei confronti dei fornitori. Sulla questione interviene anche Beatrice Sassi, direttrice di Estav Centro: “Abbiamo negoziato con le aziende una modalità di rimessa della cassa, non tanto volta a coprire l’intero fatturato in assenza di sufficiente liquidità, quanto a stabilizzare il flusso. Ciò ci consente di stipulare accordi con i fornitori. Cosa che puntualmente facciamo. La carenza di liquidità mi pare inoltre un problema diffuso, che si è concentrato in Estav perchè in questo ente si è compiuto un ingente processo di centralizzazione senza che la cassa sia stata proporzionalmente adeguata. La regione sta facendolo e le aziende stanno aderendo. Tanto che nel mese di maggio la rimessa complessiva ha uguagliato il fatturato.”  
   
   
LOMBARDIA. CIG, MARONI: REGIONE PRONTA. MA IL GOVERNO? IL PRESIDENTE IERI A COMO AD ASSEMBLEA CONFARTIGIANATO D´ACCORDO CON L´ASSOCIAZIONE: MENO BUROCRAZIA  
 
Como, 18 giugno 2013 - Creare una zona di confine a burocrazia zero, che possa aiutare le nostre imprese, sulle quali grava un regime fiscale molto più svantaggioso rispetto a quello, al quale sono sottoposte le aziende svizzere. L´idea, lanciata dal presidente nazionale di Confartigianato Giorgio Merletti, nel corso della 67a Assemblea dei delegati di Confartigianato Como, in corso al Grand Hotel, è piaciuta al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che si è detto disponibile a studiarne la fattibilità. ´Collaboriamo insieme - ha proposto -, mettiamo al lavoro i nostri tecnici, per vedere su quali procedure burocratiche si debba intervenire, per dare vita a questa possibilità. Se si può fare, io sono a disposizione, perché parto dal presupposto che gli imprenditori non siano dei malfattori, gente di cui non ci si può fidare e ai quali bisogna chiedere una tonnellata di documenti prima di poter fare qualsiasi cosa. Io voglio ribaltare questa concezione: tu sei un imprenditore che vuole investire nella mia regione? Bene, ti dico quali sono le cose da fare e mi aspetto che tu stia alle regole´. Molti Interventi Da Regione Per Imprese - Una delle priorità del Governo lombardo, in questi primi mesi di lavoro, è stata proprio quella di reperire fondi da destinare al mondo produttivo. ´Attraverso Finlombarda abbiamo trovato fondi per oltre un miliardo di euro - ha ricordato Maroni, citando alcune delle misure decise -: 500 milioni di euro per lo smobilizzo dei crediti verso gli Enti locali, 50 milioni di euro per la ricapitalizzazione delle imprese che investono in innovazione, 80 milioni di euro per la ricerca. E, ancora, 22 milioni di euro messi a disposizione per il sistema Confidi, che produrrà un effetto leva sul sistema finanziario della Lombardia, che permetterà di rilasciare garanzie per oltre 500 milioni di euro´. ´Infine - ha aggiunto il presidente -, con la manovra di assestamento di Bilancio che porteremo in Consiglio fra qualche giorno, abbiamo trovato ulteriori 40 milioni di euro messi a disposizione per la competitività´. ´Tutti questi interventi - ha sottolineato - sono un sostegno concreto alle imprese, che noi vogliamo articolare, ascoltando e ricevendo proposte su come questi soldi devono essere investiti´. Confronto Costante - Il governatore ha voluto sottolineare, che non è sua intenzione decidere da solo all´interno degli uffici di Palazzo Lombardia come vanno usati i soldi trovati: ´Voglio - ha detto - che siano gli stessi imprenditori a dirmelo, tenendo conto delle singole specificità territoriali. Il mio sistema è questo: confronto costante. Un problema non è ´grande´ perché riguarda tutto il mondo, ma perché condiziona la vita di una comunità, anche se questa è piccola. E io mi voglio occupare di tutti i problemi, perché la Lombardia non è solo l´area metropolitana di Milano o le grandi città, ma anche il paesino di alta montagna o quello che si affaccia sul lago. Per questo sto girando tutto il territorio. È forse un lavoro più duro, ma solo così si può intervenire in maniera davvero efficace´. Formazione E Lavoro Insieme - Raccogliendo ancora una delle sollecitazioni degli interventi che hanno preceduto il suo, quella di coniugare formazione e lavoro, il presidente ha osservato che ´la Lombardia ha 12 poli universitari di eccellenza, ma spesso anche chi ha una laurea, ha poi bisogno di ulteriore formazione in azienda. Questo lo può fare una grande impresa, ma un´azienda artigiana non può riuscirci. Giusto creare una più stretta relazione fra il mondo della scuola e quello delle professioni. Noi ci stiamo lavorando e non per niente ho voluto che queste due deleghe, Formazione e Lavoro, fossero in capo allo stesso assessore´. Cig, Regione Pronta. Ma Il Governo? - A margine dell´assemblea, il governatore, rispondendo ai cronisti, è tornato anche sulla questione della Cassa integrazione in deroga, ribadendo che la Regione Lombardia ´è pronta ad anticipare i fondi necessari. Aspettiamo solo - ha ribadito - che il Governo ci dica quanti sono i soldi che spettano alla Lombardia e noi li anticipiamo. Non possiamo sostituirci allo Stato, ma abbiamo fatto il possibile per farci trovare pronti nell´unica cosa che possiamo fare: anticipare queste somme. Purtroppo stiamo ancora aspettando che Roma ci dica quanto stanzierà´. Quanto alle somme, Maroni non ha nascosto di temere che ´non saranno sufficienti. Ma - ha osservato - dalle nostre parti si dice che piuttosto di niente è meglio piuttosto´. Circa le ´tempistiche´ il numero uno di Palazzo Lombardia ha assicurato, che sta continuando ´a sollecitare il Governo. Ho anche chiesto - ha detto - che venissero sbloccati i 37 milioni di euro che l´Unione europea ha messo a disposizione delle zone terremotate del Mantovano, ma anche in questo caso, fino a quando non c´è un decreto, non li possiamo utilizzare. È un peccato, perché abbiamo già pronto il piano di intervento, ma soprattutto è un danno per i cittadini´.  
   
   
FVG, FORMAZIONE: AL VIA CORSI PROFESSIONALI PER INSTALLATORE  
 
Udine, 18 giugno 2013 - Su proposta dell´assessore al Lavoro e formazione professionale, Loredana Panariti, di concerto con l´assessore all´Ambiente ed energia, Sara Vito, la Giunta regionale ha avviato le procedure per la realizzazione di attività formative per il conseguimento della qualifica professionale di installatore e manutentore straordinario di tecnologie energetiche alimentate da fonti rinnovabili. Con il medesimo provvedimento l´esecutivo ha anche previsto specifici corsi di aggiornamento (obbligatori dal prossimo primo agosto), promossi sulla base di precisi standard formativi. Come ha precisato l´assessore Panariti, di tratta di "una decisione volta a rispondere alle numerose richieste pervenute sia dalle imprese attive nell´installazione di impianti per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili e che dal mondo ambientalista. Una decisione che sottolinea la necessità di prestare particolare attenzione allo sviluppo e alla produzione di energie rinnovabili e perfettamente coerente con il programma della presidente Debora Serracchiani".  
   
   
LAVORARE IN ABRUZZO 3: 859 BONUS ASSUNZIONALI DIECI GRANDI AZIENDE SCOMMETTONO SULL´ABRUZZO  
 
Pescara, 18 giugno 2013 - Sono 859 i lavoratori abruzzesi che potranno entrare a lavorare nelle 75 aziende beneficiarie dei bonus assunzionali del progetto "Lavorare in Abruzzo 3" : 617 neoassunti a tempo indeterminato, 156 lavoratori già assunti il cui contratto viene trasformato a tempo indeterminato e 86 lavoratori a cui è incrementato il monte ore lavoro. Questo l´esito della graduatoria finale dell´avviso "Lavorare in Abruzzo 3" pubblicata oggi dall´Assessorato al Lavoro. Il progetto finanziato con 8 milioni di euro del Programma Operativo Fse 2007/2013 è la naturale evoluzione della best practice "Lavorare in Abruzzo" che dal 2010 ha generato oltre 4.000 nuovi posti di lavoro in Abruzzo in oltre 1.000 aziende della regione. "Questa edizione di Lavorare in Abruzzo - ha spiegato l´assessore Paolo Gatti - era rivolta in particolare alle grandi imprese con l´obiettivo di fare assumere loro oltre 50 nuovi lavoratori ciascuna. Anche la scommessa di stimolare l´assunzione da parte delle aziende con grandi insediamenti produttivi possiamo dire che è stata vinta. Grazie a Lavorare in Abruzzo - spiega ancora Gatti - abbiamo creato in questi anni oltre 4.000 nuove opportunità concrete di lavoro a tempo indeterminato. Per primi in Europa nel 2010, all´inizio della crisi economica, abbiamo scommesso sull´idea dei bonus assunzionali e oggi all´esito della terza edizione possiamo affermare che questo progetto, insieme con le altre politiche attive e passive è stato decisivo per reggere l´urto terribile della crisi. Lavorare in Abruzzo è un progetto che non solo ha riscosso un´enorme attenzione da parte del mondo produttivo abruzzese, ma ha dato risposte concrete a quelli che a nostro avviso sono i principali problemi che pone la crisi: la mancanza di lavoro, il lavoro precario, la scarsa occupazione femminile e giovanile. Anche in questa edizione abbiamo infatti riproposto gli extra-bonus da 15mila euro per donne e giovani. Restiamo in trincea, consapevoli che la crisi è dura e che da Roma e Bruxelles devono giungere presto segnali concreti per dare fiato alle famiglie e alle imprese, magari replicando iniziative come questa. Degli 8 milioni di euro del Progetto "Lavorare in Abruzzo 3" ben 6 milioni di euro erano riservati alle nuove assunzioni, 1 milione alle trasformazioni di rapporti flessibili e il restante milione all´incremento delle ore di lavoro. In particolare questa edizione era rivolta alle imprese di nuovo insediamento e alle imprese già attive che intendessero attivare una nuova sede operativa nel territorio regionale. Le candidature di queste ultime imprese dovevano prevedere nuove assunzioni non inferiori alle 50 unità. L´incentivo per ogni singola impresa o datore di lavoro non è stato superiore a 1 milione di euro. Sono state 10 le aziende che hanno ottenuto gl incentivi per le neoassunzioni, 15 quelle che hanno ottenuto le trasformazioni e 50, infine, le aziende che hanno benecifiato delle risorse per gli incrementi di orario. Una novità importante di questa edizione risiedeva nella possibilità far partire le assunzioni già dal giorno successivo a quello di pubblicazione dell´Avviso sul sito della Regione Abruzzo.  
   
   
LA REGIONE LAZIO SOSTIENE NUOVI PROGETTI PER I GIOVANI. SCOPRI COME PARTECIPARE AL BANDO  
 
Roma, 18 giugno 2013 - Un nuovo bando per i giovani tra i 14 e i 35 anni. Si può partecipare fino a lunedì 1 luglio inviando la propria idea entro le ore 14. A promuoverlo è l’Assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili per sostenere attività culturali, sociali, didattiche, ambientali, turistiche, sportive, agricole, artigianali, artistiche e di formazione professionale. Chi può partecipare? Enti pubblici singoli o associati, associazioni, consorzi di associazioni, enti privati nei cui statuti siano previste le finalità di promozione e sostegno delle Comunità Giovanili o le Comunità Giovanili intese come “aperte a tutti gli studenti delle scuole medie superiori, agli studenti universitari e ai giovani fino ai 35 anni di età senza alcuna discriminazione politica, culturale, religiosa, etnica e sociale”. Per consultare il bando clicca qui Per maggiori informazioni: Area Politiche Giovanili: areapolitichegiovanili@regione.Lazio.it Sig. Fabio Paris fparis@regione.Lazio.it | 06.51684733  
   
   
REGIONI, UN WORKSHOP PER TROVARE LAVORO ALLE PERSONE PIÙ DEBOLI LA LIGURIA APRE APPALTI A COOPERATIVE SOCIALI  
 
Genova, 18 Giugno 2013. Trovare una ricetta comune per venire incontro alla forte richiesta di inclusione sociale in tempi di crisi occupazionale e scarsità di risorse per i servizi sociali. La Regione Liguria ricomincia dal Testo Unico delle norme per il terzo settore e dalle normative sulle centrali acquisti e gli appalti pubblici che lo prevedono, per destinare una quota del 5 % per cento degli appalti di servizio, in particolare quelli sotto la soglia europea dei 200 mila euro, all´inserimento lavorativo delle fasce deboli, quelle che comprendono persone disabili, emarginati in grado di lavorare. Ma anche per i grandi appalti è possibile inserire una clausola che consente di favorirne comunque l´inserimento. "Una cosa importante per la dignità di queste persone, un segno di civiltà per tutti e un modo per sostenere la rete socio-assistenziale dei servizi per le persone in difficoltà", afferma l´assessore all´Amministrazione Generale e Bilancio Pippo Rossetti. È l´obiettivo del workshop, che si è svolto lunedì 17 giugno nel pomeriggio, al Teatro della Gioventù di Genova promosso dalla Regione Liguria per indicare agli enti del settore regionale, alle società in house della Regione Liguria il percorso per affidare commesse pubbliche alle cooperative sociali di tipo B, quelle con almeno il 30% di soci lavoratori appartenenti alle categorie svantaggiate. Le cooperative sociali, possono occuparsi di diversi lavori, dalla manutenzione del verde, alla piccola manutenzione edilizia, alle pulizie, ai traslochi e di molte altre attività che interessano gli enti pubblici. Frattanto, la Regione Liguria, che con l´assessore Lorena Rambaudi ha il coordinamento dei problemi del Welfare nelle Conferenza delle Regioni, punta anche a una modifica della legge nazionale 381 del 1991 per aggiornarla rispetto ai soggetti svantaggiati da inserire nel mondo del lavoro. Purtroppo oggi la platea delle parsone svantaggiate e molti più ampia, c´è bisogno di una modifica normativa a livello nazionale, una richiesta che farò al ministro del Lavoro e Politiche Sociali Enrico Giovannini con il quale abbiamo già parlato delle modifiche normative che, al di là delle risorse finanziarie, possono aiutare l´inserimento nel mondo del lavoro delle persone svantaggiate".  
   
   
TORINO: MIGLIORARE L’OCCUPABILITÀ DEI LAVORATORI MIGRANTI  
 
Torino, 18 giugno 2013 - Si conclude il progetto “prov@work” - coordinato dalla Provincia di Torino e finanziato con il Fondo Europeo per l´Integrazione di cittadini di Paesi terzi – concepito per migliorare il livello di occupabilità delle persone migranti iscritte ai Centri per l’Impiego del nostro territorio. Il convegno finale si terrà mercoledì 19 giugno dalle 9.30 alle 13 nella sede della Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri in via Orvieto 38 a Torino, e sarà l’occasione per presentare i risultati raggiunti anche attraverso la partecipazione diretta dei partecipanti e delle aziende coinvolte nel progetto. “Sono stati avviati due percorsi sperimentali - spiega l’assessore al Lavoro della Provincia di Torino Carlo Chiama - il primo, rivolto a 48 persone con professionalità medio-alte, a cui abbiamo proposto un percorso di rafforzamento delle competenze. Il secondo percorso è stato concepito per soggetti con professionalità medio-basse: 51 giovani tra i 21 e i 29 anni e 49 donne tra i 30 e i 45 anni”. Nel corso di prov@work sono stati sperimentati servizi innovativi ed individualizzati di accompagnamento alla ricerca di lavoro, coinvolgendo 148 beneficiari (molti più di quanto previsto inizialmente) provenienti da 29 diverse nazioni.  
   
   
LIGURIA: IMMIGRAZIONE, PROGETTO “IMPARO L´ITALIANO“ PUBBLICATO AVVISO RICERCA PARTNER  
 
Genova, 18 Giugno 2013. La Regione Liguria ha approvato un avviso a "manifestare interesse per l´adesione in qualità di partner al progetto regionale "Imparo l´italiano in Liguria 3" riguardante la presentazione di progetti a carattere territoriale finanziati dal Fondo Europeo per l´integrazione di cittadini di paesi terzi. La Regione Liguria ha stabilito i requisiti minimi e i criteri per la selezione di quattro partner del progetto, uno per ciascun territorio provinciale. "Obiettivo complessivo dell´intervento" afferma l´assessore alle Politiche dell´immigrazione Enrico Vesco "è la realizzazione e l´offerta di un piano regionale per la formazione civico-linguistica in partenariato con l´Ufficio Scolastico regionale per la Liguria e i Centri Territoriali Permanenti liguri (Ctp) che risponda a quanto previsto per i cittadini stranieri dall´Accordo di integrazione. Possono presentare istanza di interesse al partenariato esclusivamente le associazioni od Onlus, le società cooperative, i consorzi e le società consortili e gli organismi di diritto privato senza fini di lucro, operanti nello specifico settore di riferimento. Le adesioni dovranno arrivare in Regione Liguria entro le 12.00 di giovedì 27 giugno 2013 .  
   
   
FVG, MIGRANTI: DA UE FONDI PER INTEGRAZIONE EXTRACOMUNITARI  
 
Udine, 18 giugno 2013 - Su proposta dell´assessore all´istruzione, cultura e associazionismo, Gianni Torrenti, la Giunta regionale ha autorizzato il Servizio rapporti con i migranti a partecipare, quale soggetto proponente, all´avviso pubblico, che scade il 28 giugno, per la presentazione di progetti a carattere territoriale finanziati dal Fondo Europeo per l´integrazione di cittadini di paesi terzi. Il Fondo è inserito nel programma generale "Solidarietà e gestione dei flussi migratori" e, come spiega l´assessore, "ha lo scopo di aiutare gli Stati membri della Ue ad accrescere la propria capacità di elaborare ed attuare strategie di integrazione, per permettere agli stranieri che giungono legalmente in Europa di inserirsi con maggiore facilità nelle comunità che li ospitano". Le attività progettuali dovranno essere completate entro la fine di giugno del 2014 e consisteranno prevalentemente in corsi di lingue e di integrazione sociale, cui hanno aderito 13 diverse istituzioni scolastiche del Friuli Venezia Giulia .  
   
   
SARDEGNA: CARCERI, CAPPELLACCI: "RIAPERTURA DEL CARCERE DELL´ASINARA? SAREBBE UN CRIMINE"  
 
Cagliari, 18 giugno 2013 - "Presso l´isola dell´Asinara la Regione e la Conservatoria delle Coste stanno portando avanti una serie di progetti che la renderanno un modello di eccellenza di sviluppo sostenibile. Qualsiasi ipotesi di riapertura del vecchio carcere non solo sarebbe un´ipotesi scellerata, ma sarebbe un´idea retrograda e per noi inaccettabile. Spiace che ogniqualvolta appare nella nostra isola un ministro o sottosegretario fresco di nomina, vie e riproposta questa idea folle. Questo fa sospettare che qualche solerte funzionario abbia verso tale area un´attenzione di cui faremo volentieri a meno. La Sardegna e le sue isole minori si propongono sullo scenario internazionale per uno straordinario patrimonio ambientale, paesaggistico, culturale e identitario. Per questo rifiutiamo e contrasteremo ogni iniziativa che tenti di riappiccicare alla nostra terra l´etichetta di Cayenna d´Italia. Sarebbe quello l´unico vero crimine".  
   
   
MILANO: CASA DELLE DONNE. ASSEGNATO LO SPAZIO IN VIA MARSALA. LUOGO APERTO A TUTTA LA CITTÀ PUBBLICATA LA GRADUATORIA DEI PROGETTI SUL SITO DEL COMUNE  
 
Milano, 18 giugno 2013 - Un altro passo avanti verso l’apertura della Casa delle Donne nello spazio comunale di via Marsala 8. Oggi è stata infatti pubblicata la graduatoria dei progetti presentati, decretando l’assegnazione in favore dell’Associazione ‘Casa delle donne di Milano’ che si è classificata al primo posto con 88 punti (su un massimo di 100). “Con la Casa delle Donne – dichiara l’assessore all’Area metropolitana, Casa e Demanio Daniela Benelli – l’Amministrazione comunale intende aprire un luogo che favorisca la partecipazione attiva delle donne alla vita sociale e culturale della città, che promuova il rispetto e la convivenza delle diversità e sensibilizzi l’opinione pubblica contro ogni forma di discriminazione. La nascita della Casa delle Donne in un immobile del Comune è un positivo esempio di come questa Amministrazione stia lavorando per aprire i propri spazi alla città con progetti di interesse collettivo”. Il progetto presentato dall’Associazione ‘La Casa delle Donne di Milano’ coinvolge attivamente più di 30 associazioni e si propone di aprire gli spazi di via Marsala anche ad altre attività associative e alle proposte di singole cittadine. L’obiettivo è quello di realizzare un luogo in cui attivare partecipazione e consapevolezza di genere, sensibilizzando l’opinione pubblica e soprattutto favorendo la partecipazione attiva delle donne alla vita della città. Lo spazio sarà un punto di riferimento grazie all’apertura di uno ‘sportello degli sportelli’ per orientare le donne nel campo della salute, delle consulenze legali, del lavoro… Ci saranno spazi per laboratori manuali, l’allestimento di un orto per corsi di giardinaggio, aree per appuntamenti conviviali e incontri culturali. Le attività si inseriranno anche nel ciclo di iniziative previste per l’evento mondiale di Expo 2015 in merito ai temi della nutrizione e della sostenibilità. Così come richiesto espressamente dal bando del Comune, saranno allestiti eventi, seminari e convegni, una biblioteca e un’area multimediale specializzate e anche una caffetteria. Il bando era stato aperto lo scorso febbraio, con scadenza al 22 aprile. Qualche giorno fa, la commissione giudicatrice (di cui hanno fatto parte anche tre membri esterni indicati dalla Commissione consiliare Pari opportunità) ha terminato l’esame delle 5 proposte arrivate (tra cui due non inserite nella graduatoria per non aver raggiunto il punteggio sufficiente) e approvato la graduatoria finale. Tra circa 30 giorni, dopo i necessari atti amministrativi per la stipula del contratto di concessione, lo spazio verrà assegnato all’associazione. Lo spazio (280 metri quadri situati al piano terra dello stabile di via Marsala 8, comprendente anche un cortile esterno di circa 400 metri quadrati) sarà concesso in uso gratuito per 3 anni. “Inserita nel programma del sindaco Pisapia – dichiarano Anita Sonego, Marilisa D’amico e Patrizia Quartieri, presidente, vice presidente e membro della Commissione Pari opportunità –, la Casa delle Donne non è un traguardo ma un punto di partenza. Che allinea Milano alle altre grandi città italiane ed europee e offre alle donne un luogo di confronto, dialogo e sostegno. Un obiettivo importante portato avanti grazie al lavoro di tre assessori, De Cesaris, Castellano e Benelli, al coinvolgimento diretto della delegata del Sindaco alle Pari Opportunità Francesca Zajczyk e al lavoro costante del ’Tavolo Spazi’ della Commissione consiliare”. “Il progetto ‘Casa delle Donne’ – dichiara la delegata del Sindaco alle Pari opportunità Francesca Zajczyk – è un bell’esempio di pratica politico-sociale per il raggiungimento di un obiettivo di interesse comune. Un luogo di riferimento delle donne, per le donne della città e non solo, aperto alla discussione, al confronto e alle esperienze sui temi dei diritti e delle diversità”.  
   
   
MILANO,VIOLENZA DONNE: OSPEDALE SAN CARLO E FONDAZIONE SOMASCHI ENTRANO NELLA RETE DEL COMUNE REALIZZERANNO, D’INTESA CON L´AMMINISTRAZIONE, AZIONI A SOSTEGNO DI DONNE VITTIME DI VIOLENZA  
 
Milano, 18 giugno 2013 - Si allarga la rete del Comune di Milano tra soggetti impegnati a combattere la violenza alle donne. Ieri la Giunta di Palazzo Marino ha deliberato l’adesione della Fondazione Somaschi Onlus e dell’Ospedale San Carlo-soccorso Rosa al Protocollo di intesa finalizzato a rafforzare le azioni di prevenzione e contrasto al fenomeno della violenza contro le donne. “E’ fondamentale allargare l’alleanza tra le realtà che lavorano per aiutare le donne vittime di violenza. Implementare la rete di enti che collaborano tra loro realizzando interventi coordinati dall’istituzione pubblica ci rende più efficaci nel contrastare un fenomeno davvero odioso”. È quando ha dichiarato Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute. Sottoscrivendo i contenuti del Protocollo, i due soggetti hanno proposto di realizzare, d’intesa con il Comune di Milano, interventi per il sostegno e la promozione dei diritti di donne vittime di violenza. Si tratta, per la Fondazione Somaschi Onlus, di un centro di ascolto che offre attività di orientamento e di un’accoglienza residenziale sia di pronto intervento sia di ospitalità che accompagna le donne alla reintegrazione e all’autonomia. L’ospedale San Carlo-soccorso Rosa realizza colloqui di prima accoglienza e sostegno psicologico e psicoterapeutico e offre consulenza legale gratuita. Il Protocollo è stato istituito nel 2012 tra il Comune di Milano e diversi enti impegnati a non lasciare sole le donne vittime di violenza e abusi: Fondazione Irccs Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico, Fondazione Caritas Ambrosiana, Cooperativa Sociale Cerchi D’acqua Onlus, Associazione Casa delle Donne Maltrattate Onlus, Associazione Telefono Donna Onlus, Associazione Svs Donnaaiutadonna Onlus, Ce.a.s. Centro Ambrosiano di Solidarietà. L’intesa è sempre aperta a tutti quei soggetti che si dimostreranno interessati e che formalizzeranno il loro impegno a recepire e proporre azioni da attuare d’intesa con il Comune di Milano.  
   
   
FVG: 15 AGOSTO AVVIO DOMANDE IMPRENDITORIA FEMMINILE  
 
Udine, 18 giugno 2013 - Rimarrà aperto dal 15 luglio al 30 agosto lo sportello per la presentazione delle domande di contributi per l´avvio di nuove imprese femminili, previsti dalla legge regionale 11 del 2001. Lo ha stabilito la Giunta regionale, su proposta del vicepresidente e assessore alle Attività produttive, Sergio Bolzonello. Al fine di incentivare la creazione di nuove imprese da parte delle donne, sul territorio del Friuli Venezia Giulia, nei settori dell´artigianato, dell´industria, del commercio, del turismo e dei servizi, la Regione, anche tramite delega a Uniocamere Fvg, è autorizzata a concedere contributi in conto capitale a sostegno di progetti di imprenditoria femminile, a parziale copertura dei costi per la realizzazione degli investimenti, nonché delle spese di costituzione e primo impianto.