Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E DIRITTO PER LE NUOVE TECNOLOGIE
Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Novembre 2013
PARLAMENTO EUROPEO: CALENDARIO DEI LAVORI DELLA SETTIMANA DAL 4 AL 10 NOVEMBRE 2013  
 
 Bruxelles, 4 novembre 2013 - Nsa / protezione dei dati La commissione Libertà civili terrà la sua ottava udienza sulla sorveglianza degli Stati Uniti in Europa - il primo dopo una delegazione di parlamentari europei tornato da Washington, dove ha interrogato le autorità degli Stati Uniti circa l´impatto dei programmi di sorveglianza sui cittadini Ue. I casi di Regno Unito e Germania e il coinvolgimento di imprese commerciali in materia di sorveglianza sono anche all´ordine del giorno. (Giovedi). Troika. La Commissione affari economici e monetari terrà un´udienza per esaminare successi e fallimenti nei "paesi in crisi", dato che le misure proposte dalla Troika sono spesso contestati, non da ultimo per motivi di legittimità democratica. I deputati discuteranno anche della questione con i rappresentanti di alto livello della Commissione europea e della Banca centrale europea. (Martedì). Summit. Una Conferenza dei presidenti del Pe, aperta a tutti i deputati europei, discuterà l´esito del vertice Ue della scorsa settimana con il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e Relazioni interistituzionali commissario Maroš Šefčovič. Il vertice si è concentrata su immigrazione, protezione dei dati, il coordinamento economico e dell´economia digitale. (Martedì). Erasmus +. Commissione Cultura ed Educazione voterà su un accordo informale con il Consiglio sul programma Erasmus +, un nuovo programma pluriennale per l´istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport. Ne faranno parte l´Erasmus, Leonardo da Vinci e Gioventù in iniziative di azione e di introdurre un meccanismo di garanzia Student Loan per gli studenti a livello di master. (Martedì). Visto d´ingresso per i ricercatori e gli studenti non comunitari. L´diritto degli studenti e dei ricercatori dei paesi terzi a lavorare durante i loro soggiorni in uno Stato membro dell´Ue, e le opportunità per loro di muoversi ad una diversa e / o rimanere su per un anno in più per cercare un lavoro o costituire una società, sono tra i temi in un progetto di legge da votare in commissione per le libertà civili. (Martedì). Emissioni di Co2 per i veicoli commerciali. La commissione ambiente voteranno su un progetto di legge per fissare i limiti di emissione di Co2 per i veicoli commerciali leggeri nuovi. Questo progetto, come quello sui limiti di emissione per le autovetture nuove, prevede penalità per i produttori di violazione delle regole. (Martedì). Agenda del presidente. Lunedi ´, il presidente Schulz sarà ad Atene dove terrà un discorso alla "South per la crescita" conferenza e incontrare il presidente del Parlamento greco Evangelos Meirmarakis. Mercoledì scorso, si terrà un discorso in occasione dell´apertura della Conferenza di Agorà sulla disoccupazione giovanile nell´Ue (preceduto da un incontro con la stampa alle ore 13:45 al 9 ° piano di Paul-henri Spaak).  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA ACCOGLIE CON FAVORE L´ANNUNCIO REGOLA STATI UNITI PER PORTARE LA LEGISLAZIONE STATUNITENSE IN LINEA CON GLI STANDARD INTERNAZIONALI PER LA BSE  
 
Bruxelles, 4 novembre 2013 - La Commissione europea accoglie con favore gli Stati Uniti Dipartimento di (Usda) regola l´annuncio di Agricoltura di portare la legislazione degli Stati Uniti in linea con gli standard internazionali per la Bse. Ciò significa che la carne bovina dell´Ue e di altri prodotti di origine bovina saranno nuovamente consentiti per l´esportazione negli Usa. Il mercato statunitense è stato chiuso dal gennaio 1998, quando gli Stati Uniti imposero un embargo sulla carne bovina nell´Ue per motivi di Bse. La riapertura è un benvenuto, sia pure in ritardo, passo per abolire il divieto ingiustificato e di ristabilire normali condizioni di mercato. Questa azione sarà pubblicato nel registro federale presto. La norma entra in vigore 90 giorni dopo la pubblicazione. Sfondo Il mercato statunitense è stato chiuso a qualsiasi manzo dell´Ue, compresa la carne bovina disossata, dal 1997, quando gli Stati Uniti ha introdotto restrizioni alle importazioni di carne bovina, ovina e caprina (ruminanti) e dei loro prodotti sulla base di preoccupazioni Bse. Queste misure sono andati al di là delle norme dell´Organizzazione mondiale per la salute animale (Oie), secondo cui, per esempio, disossamento delle carni bovine del muscolo scheletrico è sicuro e può essere liberamente negoziate da tutti i paesi. Inoltre, l´Oie ha valutato il rischio di Bse degli Stati membri dell´Unione europea. In riconoscimento di enormi sforzi e gli investimenti dell´Ue per controllare e sradicare la Bse, quasi tutti gli Stati membri dell´Ue hanno la stessa o uno stato di rischio migliore rispetto alla maggior parte dei paesi nel mondo. Manzo Ue è sicuro. Questi standard sono stati istituiti nel 2005. L´ue si aspetta che le rimanenti restrizioni all´importazione di pecore Ue e prodotti di capra saranno abolite appena bene e le condizioni d´importazione degli Stati Uniti essere pienamente in linea con gli standard internazionali a breve. Il mercato interno dell´Ue ha consegnato un elevato livello di sicurezza alimentare per i consumatori sia nell´Ue e all´estero, sulla base di standard internazionali e la scienza solida. Settori agricolo e alimentare devono essere in grado di capitalizzare su questo risultato. Questa apertura del mercato invia anche un segnale importante per i partner commerciali dell´Ue in tutto il mondo che la carne bovina nell´Ue è sicura, e che le importazioni di carni bovine nell´Ue dovrebbe riprendere rapidamente.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UN´INIZIATIVA PER LA RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E PER IL RILANCIO DELLA CRESCITA ECONOMICA  
 
Bruxelles, 4 ottobre 2013 - In molti Stati membri l´inefficienza della pubblica amministrazione resta uno dei principali ostacoli alla competitività industriale e alla crescita economica. La Commissione ha fatto della riforma della pubblica amministrazione una delle sue cinque priorità in campo economico durante gli ultimi due anni, come indica l´analisi annuale della crescita. La Commissione europea avvia un´iniziativa per la riforma della pubblica amministrazione e per il rilancio della crescita economica Per concentrarsi più da vicino su tale questione, oggi, 29 ottobre, la Commissione ospita un convegno di alto livello a Bruxelles per stimolare il dibattito su come rendere maggiormente efficienti e trasparenti le pubbliche amministrazioni in tutta Europa. Nel corso del convegno il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, il vicepresidente Antonio Tajani e il vicepresidente Maroš Šefčovič hanno discusso con ministri, responsabili politici, consulenti e protagonisti del settore industriale su come rendere le pubbliche amministrazioni in tutta Europa più favorevoli all´imprenditorialità. L´evento ha permesso uno scambio di idee e di esperienze sulle modalità per superare tali difficoltà. Nel corso del convegno il vicepresidente Tajani ha annunciato inoltre il concorso per il premio al migliore appalto pubblico per le merci e i servizi innovativi, la prima iniziativa di questo tipo a livello europeo. Qual è il problema? Per avere successo, le imprese hanno bisogno di un servizio pubblico efficiente, economicamente vantaggioso e di alta qualità, in cui le decisioni vengano prese senza indebiti ritardi e vi sia certezza e stabilità per quanto riguarda le leggi e la durata delle procedure. Tuttavia, gli ultimi dati indicano che l´efficacia complessiva della pubblica amministrazione nell´Ue ha subito un lieve calo nel 2012 rispetto all´anno precedente. 13 Stati membri hanno mantenuto o migliorato la loro posizione rispetto al 2011, mentre altri 15 Stati membri hanno perso posizioni nella graduatoria. Quattro Stati membri –Italia, Grecia, Bulgaria e Romania – hanno registrato prestazioni molto scarse. Le disparità tra gli Stati membri vanno dai tempi e dai costi necessari per avviare un’impresa al numero di ore richieste per gli adempimenti relativi alla dichiarazione dei redditi. Per esempio: deve essere possibile avviare un´impresa a costi bassi e in tempi brevi. Il Consiglio "Competitività" di maggio 2011 ha incoraggiato gli Stati membri a garantire la possibilità di avviare un´impresa in 3 giorni con un costo massimo di 100 Eur. Benché siano stati compiuti progressi, tale obiettivo non è stato raggiunto. Ad esempio, in Belgio, Portogallo, Paesi Bassi e Ungheria sono necessari meno di cinque giorni per avviare un´impresa. Ma a Malta, in Polonia, in Spagna e in Austria occorrono più di 20 giorni . In media sono ancora necessari 5,4 giorni con un costo pari a 372 Eur. Le imprese devono far fronte a procedure amministrative e fiscali complesse che si traducono in tempi lunghi necessari per la compilazione delle dichiarazioni dei redditi. Si va da 60 ore a più di 400 ore in alcuni paesi. Ad esempio, in Lussemburgo, Irlanda, Estonia e Finlandia servono meno di 100 ore per gli adempimenti relativi alla dichiarazione dei redditi. Tuttavia, nella Repubblica ceca e in Bulgaria occorrono più di 400 ore (cfr. Figura 3). Nel complesso, l´impresa media Ue è occupata per 193 ore all´anno nelle procedure fiscali. Gli appalti pubblici possono contribuire all’innovazione e a una maggiore efficienza nel settore pubblico. Ma le autorità pubbliche rimangono avverse al rischio e non dispongono delle competenze e del sostegno politico per acquistare beni e servizi innovativi. I paesi a elevato livello di innovazione negli appalti pubblici sono la Danimarca (48% delle imprese), Cipro (45%) e Malta (40%), mentre in Ungheria soltanto il 6% delle imprese vende prodotti o servizi innovativi al settore pubblico . Lo scambio di idee e di migliori pratiche - Lo scopo del convegno, intitolato "La strada per la crescita: conseguire l´eccellenza in una pubblica amministrazione business-friendly" (The Path to Growth: Achieving Excellence in Business Friendly Public Administration), é quello di individuare le principali difficoltà incontrate dall’industria nel rapporto con le pubbliche amministrazioni, ma anche scambiare idee ed esperienze su come superare tali difficoltà e presentare realizzazioni concrete e migliori pratiche nelle pubbliche amministrazioni degli Stati membri. Per esempio: per sfruttare al meglio i benefici dell’e-government, la Danimarca e il Regno Unito hanno adottato misure volte a fare della modalità online di erogazione di determinati servizi la procedura standard; per incrementare la prevedibilità e la certezza del diritto, Paesi Bassi, Slovacchia, Svezia e Regno Unito hanno attuato un sistema in base al quale tutte le modifiche normative entrano in vigore in un numero limitato di date prestabilite ogni anno; per ridurre il numero di nuove normative per le imprese, il governo del Regno Unito applica da gennaio 2013 la regola "una dentro, due fuori" (one-in, two-out): per ogni nuova normativa che impone un nuovo onere quantificabile a carico delle imprese, una normativa esistente va abrogata o modificata per un risparmio pari al doppio del nuovo onere; nel 2012, la Spagna ha avviato un regime di concessione "accelerata" delle licenze per i punti vendita al dettaglio. Ciò consente ad esercizi al minuto di una superficie fino a 300 m² di iniziare l´attività senza un’autorizzazione locale. Le imprese sono invece tenute semplicemente a fornire all’amministrazione una dichiarazione di conformità alla legislazione e alle prescrizioni applicabili. Ora il governo prevede di estendere tale regime agli esercizi con una superficie fino a 500 m²; il 74 % degli europei ritiene che l’Ue genera troppa burocrazia. Per rispondere a tale preoccupazione, la Commissione ha compiuto uno sforzo concertato negli ultimi anni per semplificare la legislazione e ridurre gli oneri normativi. Ad esempio, nella sua recente comunicazione sul Programma di controllo dell´adeguatezza della regolamentazione (Refit), la Commissione illustra in modo concreto, settore per settore, dove intende intervenire ulteriormente per semplificare o ritirare atti legislativi Ue, per alleggerire l’onere che grava sulle imprese e agevolare l’applicazione. È il risultato di un’analisi dell’intero corpus normativo dell’Ue. (Ip/13/891). Settimana scorsa il Consiglio Europeo ha appoggiato la Comunicazione Refit chiedendo alla Commissione di contribuire con ulteriori proposte in questa direzione. Le conclusioni principali del convegno supporteranno la Commissione e gli Stati membri nell´ulteriore sviluppo di orientamenti strategici per l’ammodernamento della pubblica amministrazione e una migliore competitività industriale in tutta l’Ue, fattori che rappresentano le priorità nell´analisi annuale della crescita dell´Ue. Stimolo all´innovazione nei servizi pubblici - Per approfittare di tutte le opportunità offerte dagli appalti pubblici (19% del Pil europeo) per beni e servizi innovativi, nel corso del convegno il vicepresidente Tajani ha annunciato il concorso per il Primo premio degli appalti pubblici per l´innovazione e la nuova Piattaforma online degli appalti per l´innovazione. L’obiettivo di questa nuova iniziativa è promuovere l’innovazione negli appalti pubblici e creare una tribuna in cui le autorità pubbliche possono scambiare idee e raccogliere orientamenti su questo tema.  
   
   
QUAL È IL PROBLEMA CON L´ACCORDO UE-USA DI LIBERO SCAMBIO?  
 
New Haven, 4 novembre 2013 – Di seguito l’intervento del 30 ottobre di Viviane Reding Vice-presidente della Commissione europea, commissario Ue alla Giustizia alla Yale University: “ Signore e Signori, E ´un grande piacere essere qui alla Yale University di New Haven, una delle università più prestigiose del mondo, con una lunga storia che risale al 1701. E ´nel migliore interesse di entrambi gli Stati Uniti e l´Unione europea a lavorare il più possibile insieme. A tal fine dovremmo imparare di più su modalità di lavoro e il modo di pensare di ciascuno. Vorrei quindi dare una prospettiva europea su alcuni temi di attualità. Voglio parlare di tre argomenti principali: Primo: il commercio e gli investimenti di partenariato transatlantico (Ttip) Secondo: Il più grande economia del mondo Terzo: gli Stati Uniti A partire dal transatlantico Commercio e Investment Partnership (Ttip) Comincio da tornare ai classici. L´autore francese Victor Hugo aveva una chiara premonizione nel 1849 quando ha previsto che: " Verrà un giorno in cui vedremo ... Gli Stati Uniti d´America e gli Stati Uniti d´Europa, faccia a faccia, che raggiunge fuori per l´altro attraverso i mari. " Oggi stiamo facendo ciò che Victor Hugo predetto. Infatti, sia l´Unione europea e gli Stati Uniti possono guardare indietro a più di 60 anni di collaborazione di successo. Ma ora possiamo fare un passo ulteriore. In questi giorni tante collaborazioni sono chiamati "strategica". Ma non c´è solo uno che è veramente strategica: il rapporto Usa-ue. Insieme, noi rappresentano quasi la metà del Pil mondiale e il 30% del commercio mondiale. Più di questo, siamo anche una comunità di valori. Condividiamo una narrazione comune su molte questioni e abbiamo plasmato la storia della reciproca per il meglio. È vero, abbiamo avuto un paio di litigi spiacevoli come "guerre d´acciaio", "Visa Waiver controversie" e simili. Ma nel complesso, abbiamo lavorato insieme come partner e siamo abituati a parlare tra di loro per risolvere eventuali disaccordi. In tal senso, vorrei sottolineare che gli amici e soci non si spiano a vicenda. Sembra di essere a scuola o all´università. Vorresti che il tuo vicino di casa dietro le spalle quando ci si siede un esame? Ti piacerebbe se i vostri amici avrebbero imbrogliare e prendere tutto il merito per la tua proprietà intellettuale? Non credo che si farebbe e noi di certo non ti piace. Siete consapevoli delle profonde preoccupazioni che i recenti sviluppi in materia di possibili problemi di intelligence hanno sollevato tra i cittadini europei. Mentre io sottolineo la stretta relazione tra l´Europa e gli Stati Uniti e il valore di tale collaborazione, devo sottolineare che i partenariati devono essere basate sul rispetto e la fiducia. Questo è il contrario di spionaggio e controllo. E per i negoziati ambiziosi e complessi per avere successo c´è bisogno di fiducia tra i partner del negoziato. Vogliamo che questi negoziati ambiziosi per avere successo. Conto su i nostri amici americani a rispettare questo: per il bene dei nostri negoziati, e per la sicurezza della nostra partnership e di fiducia reciproca. Abbiamo già avuto discussioni produttive durante il primo round di negoziati del Ttip a Washington ai primi di luglio. Purtroppo, il secondo turno di Bruxelles non ha avuto luogo a causa della chiusura del governo federale degli Stati Uniti. Sono certo che questo urto sulla strada non avrà un impatto sul contenuto dei nostri negoziati. Permettetemi ora di dire una parola sulla sostanza: perché abbiamo bisogno di un commercio transatlantico e Investment Partnership (il Ttip) se abbiamo già lavoriamo così stretto? Vedo tre ragioni principali: In primo luogo, abbiamo bisogno di generare nuova crescita delle nostre economie - e, in particolare, una crescita che non richiede l´uso del denaro pubblico. In secondo luogo, abbiamo bisogno di liberarsi di inutili ostacoli che ancora si frappongono tra noi - e spesso senza una buona ragione. E in terzo luogo, abbiamo bisogno di definire standard per il commercio globale. Il Ttip è un partenariato globale che potrebbe portare notevoli vantaggi economici per entrambe le sponde dell´Atlantico. Una volta che il contratto è a posto, si stima benefici di circa Usd 160 miliardi per l´Ue e circa Usd 130 miliardi per gli Stati Uniti. Per gli Stati Uniti, che è come l´aggiunta di un altro Oklahoma per l´economia nazionale. Inoltre, nel breve periodo, è un segnale forte che l´Ue e gli Usa sono impegnati ad approfondire e apertura commerciale. Questo è un segno di fiducia che le aziende hanno bisogno in tempi di incertezza e un segno di leadership congiunta su scala globale. E si va oltre. I vantaggi per l´Ue e gli Stati Uniti non sarebbero a spese del resto del mondo. Al contrario, la liberalizzazione del commercio tra l´Ue e gli Stati Uniti avrebbe un impatto positivo sul commercio e reddito a livello mondiale, aumentando potenzialmente il Pil nel resto del mondo da quasi 130 miliardi di dollari. Parlare di abolire le barriere commerciali non necessarie: siamo nella Ue hanno avuto qualche esperienza con questo. Il mercato unico nell´Unione europea comprende 28 paesi, i sistemi normativi e giuridici diversi, e diversi livelli di sviluppo economico. Questa è una sfida che abbiamo imparato piuttosto bene. Ttip non si tratta di un mercato unico Ue-usa, ma la nostra esperienza ci può aiutare a progettare l´accordo. Immaginate di essere in viaggio dagli Stati Uniti verso l´Europa o viceversa. Non sarebbe grande per passare attraverso il "nulla da dichiarare" porta invece di fare la fila davanti lo stand di un ufficiale di dogana? O guardare auto. Voi tutti voglia di avere regole severe in materia di sicurezza auto. E in effetti, entrambi i regolamenti degli Stati Uniti e dell´Unione europea al primo posto la sicurezza pubblica e dei consumatori. Eppure, i nostri rispettivi libri di regole si sono sviluppate in modo indipendente, anche se forniscono simili livelli di sicurezza. Quindi sarebbe davvero un senso a venire insieme e vedere come possiamo meglio riconoscere reciprocamente le rispettive norme. L´obiettivo è che un cittadino americano può avere la stessa esperienza senza problemi di acquisto di un auto in Europa, per esempio, una persona portoghese in Polonia o viceversa. Che cosa significa Ttip significa per voi e per i cittadini europei in termini concreti? Prima di tutto: posti di lavoro. Ttip significa due milioni di posti di lavoro in più. Basti pensare che: Negli Stati Uniti, due milioni di posti di lavoro avrebbero messo ogni californiano torna a lavorare e lasciano ancora centinaia di migliaia di posti da riempire. In Europa, due milioni di posti di lavoro sarebbero eliminare la disoccupazione in Grecia e Portogallo. E Ttip è più. Ognuno potrà beneficiare - attraverso la forma di beni e servizi meno costosi. Secondo le stime, una famiglia di quattro persone negli Stati Uniti sarebbe ottenere una media più Usd 900 del reddito disponibile di ogni anno. Una famiglia analoga nella Ue permetterebbe di risparmiare in media, quasi l´equivalente di 750 dollari, grazie ad un accordo. Diversi studi da pensare grazie come Cepr, Bertelsmann e Hamilton non possono concordare esattamente quanto andrà a beneficio ogni lato. Ma tutti concordano sul fatto che in generale entrambe le parti trarranno vantaggio e che in generale ci sarà un più ampio impatto positivo. E questo accordo sarà definito lo standard - non solo per il nostro commercio bilaterale, ma anche per lo sviluppo delle regole del commercio globale. La dimensione del mercato transatlantico è così grande che se avesse un unico insieme di regole che sarebbe nell´interesse di altri paesi ad adottare anche loro. Sarebbe impostare un modello per gli altri a seguire. In questo modo, si tratterebbe solamente di produrre beni ad una serie di specifiche, rendendo più facile il commercio e meno costoso. Ultimo ma non meno importante, la sfida della cooperazione normativa internazionale: se l´Ue e la mano di lavoro degli Stati Uniti in mano che aprono la strada per i futuri approcci globali a questi problemi. Oggi l´Organizzazione mondiale del commercio non è in grado di affrontare queste sfide. Gli Stati Uniti e l´Unione europea sono pronti però - seduto sullo stesso lato del tavolo. Infatti, lungi dal segnalando la fine del multilateralismo e del Doha Round, Ttip potrebbe effettivamente incoraggiare gli altri a riavviare i negoziati Omc. O per dirla più semplice: Ttip non solo abbattere le barriere ingombranti ma aiutare a prevenire nuovi in ​​fase di costruzione per il futuro. In secondo luogo, una parola sul più grande economia del mondo Vorrei ora parlare della più grande economia del mondo - l´Unione europea. Nel 2013, l´Unione europea mette insieme una popolazione di 507 milioni (rispetto ai 317 milioni negli Stati Uniti), che rappresenta il 7,3% della popolazione mondiale (rispetto al 4,5% negli Stati Uniti). L´unione europea rappresenta per il 23,2% (€ 13000000000000) del Pil mondiale. Questa è superiore al Pil degli Stati Uniti che rappresenta il 21,9% del Pil mondiale. Ed è tre volte superiore a quello della Cina. E tutti, a prescindere dal fatto che siano tedeschi il passaporto, i cittadini francesi, o cittadini italiani, non importa da quale dei 28 Stati membri da cui provengono, sono tutti anche i cittadini europei. Hanno ottenuto una cittadinanza europea che comporta diritti e obblighi ai sensi del diritto europeo, in aggiunta a quelli nazionali. So che alcuni si sono lamentati per tutta la crisi finanziaria ed economica che l´Unione europea fa sempre troppo poco, troppo tardi. Ma i mercati si sono resi conto, ormai, che vi è una forte determinazione di riunirsi e trovare sempre le soluzioni. Il fatto che i leader europei hanno dimostrato determinazione e l´impegno per trovare le risposte a tutte queste sfide serie ha mantenuto l´Unione europea e la viva euro - e continuerà a farlo. L´ue e l´Euro sono irreversibili. I leader europei sono pienamente consapevoli delle implicazioni delle loro azioni per l´economia mondiale, non solo per l´Europa. Essi prendono sul serio la loro responsabilità di non tenere in ostaggio i mercati mondiali a causa delle differenze ideologiche. E a differenza di altre parti del mondo, in Europa, non vediamo il compromesso come un tradimento. Il recente dramma del debito a Washington ha portato alcune persone in Europa, di urtare con gioia maligna , come hanno ricordato alcuni Us lezioni sulla nostra gestione della crisi. Io non sono tra quelli, perché questo non è né opportuno né utile tra amici. Abbiamo tutti dovuto affrontare sfide senza precedenti per cui non c´è one-size-fits-all soluzione. In secondo luogo, l´Eurozona si muove dalla modalità di crisi. Sono state adottate numerose misure per migliorare la sua governance. E l´Europa ha preso le raccomandazioni del G20 su consolidamento fiscale serio - guardiamo ai nostri partner per vivere fino a questi impegni congiunti, anche. Detto questo, dobbiamo anche riconoscere che ci manca ancora il completamento di un programma che fonde la responsabilità, la solidità e la solidarietà a livello europeo. Finché le decisioni individuali, come razionali come potrebbero essere per il governo individuale, in grado di creare disastro collettivo, dobbiamo finire la riforma del nostro sistema finanziario, economico e politico. E questo mi porta al terzo ed ultimo argomento. In terzo luogo, una parola sugli Stati Uniti Infine, vorrei parlare con te di Stati Uniti. Gli Stati Uniti d´Europa ... Che è come io vedo il futuro dell´Europa. Comincio citando George Washington: " Vedremo gli Stati Uniti d´Europa, uniti nella finanza, e molte questioni politiche che oggi appaiono senza soluzione possibile ... Sarà raddrizzato da necessità finanziarie, come è certo che la neve in montagna sciolta dal sole corre dalle leggi della natura in i torrenti e fiumi al mare. " Questa visione è stata anche articolata da Victor Hugo a metà del Xix secolo. A quel punto i conflitti sanguinosi giacevano ancora avanti per entrambe le parti del mondo. In America una brutale guerra civile divide il paese in Nord e Sud prima di stabilire le basi per l´Unione di oggi. Nelle guerre Europa portato brutale devastazione due volte in 20 anni. E tuttavia noi europei riusciti a creare qualcosa di straordinario: oggi, 507 milioni di persone che vivono nell´Unione europea in pace e libertà. Oltre 315 milioni di persone condividono l´euro come moneta comune. Con tutte le crisi nelle notizie, si potrebbe anche pensare che l´Europa era in cattivo stato. E ´vero che un piccolo numero di Stati membri dell´Unione europea hanno problemi, nello stesso modo in cui alcuni stati degli Stati Uniti soffrono di problemi economici e fiscali. Tuttavia, gli scenari da incubo doom-e-oscurità della disintegrazione profetizzati per la zona euro non sono state soddisfatte. E non sarà. Il livello di integrazione e interdipendenza in Europa è troppo radicata per farlo cadere a pezzi. L´europa è più di una semplice zona di libero scambio. L´integrazione si estende al di là di questo, per un mercato unico, di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia. Un mercato unico richiede cambiamenti fondamentali in cui gli stati nazionali cooperano. Essi devono abolire la loro prerogativa di stabilire i controlli alle frontiere, dazi doganali accise, garantire la libera circolazione di persone, merci, servizi e capitali, ecc In generale, essi devono garantire ognuno dei propri cittadini e di ogni altro stato membro dell´Unione Europea il stessi, i diritti applicabili a livello europeo. Questo non può essere governato da una cooperazione intergovernativa. Si richiede una organizzazione sovranazionale come la Commissione europea, un livello europeo Parlamento come il Parlamento europeo e di un sistema giudiziario con il potere di far rispettare la legge al di là dei confini nazionali, come la Corte di giustizia europea. Al culmine della crisi, molti prevedevano che l´Unione europea e l´euro fallirebbe, sarebbe caduta a pezzi. Erano evidentemente sbagliato. Anche i vincitori del Premio Nobel come Paul Krugman sono sbagliati. Molti sottovalutato la profondità sia della nostra integrazione e l´impegno a mantenere questo. L´europa si è impegnata a "un´unione sempre più stretta". Questa affermazione è saldamente inscritta nei trattati europei ed è seguito da un autentico impegno dei leader europei per raggiungere questo obiettivo. Non è sempre un gioco facile. Si tratta piuttosto di un processo continuo che richiede l´arte di negoziare e di accettare compromessi. L´europa è impegnata in un processo di riforma di vasta portata. Molti passi sono prese a livello nazionale. Ma ancora più importanti sono le riforme a livello europeo. Cambiano il rapporto tra il livello nazionale ed europeo, creano nuove regole e meccanismi. Ma, soprattutto, contribuiscono a completare l´unione economica e monetaria. La recente istituzione del primo pilastro di un nuovo, federale ammortizzatore per il nostro sistema bancario in Europa, per esempio, è stato un altro passo importante. Stiamo facendo in modo che in futuro saranno le banche, i loro proprietari e creditori, che pagano quando le cose vanno male, non dal contribuente. E nel processo che siamo di spezzare il legame vizioso tra sovrani e le loro banche. Il completamento di ciò che chiamiamo unione bancaria è di immensa importanza per noi. A differenza degli Stati Uniti, più di due imprese su tre in Europa utilizzano i prestiti bancari come fonte di finanziamento esterno. Le nostre Pmi hanno una quota ancora più grande. Quindi un settore bancario ben funzionante regolamentazione e supervisione a livello europeo, con regole comuni su come risolvere le istituzioni in mancanza, è di fondamentale importanza. Ma non possiamo fermarci qui. Abbiamo cominciato a trovare vie d´uscita del debito e la crisi finanziaria. Dobbiamo ora consolidare quanto è stato realizzato negli ultimi anni. Credo che dovremmo iniziare a muoversi verso gli Stati Uniti d´Europa - un modello di governo che trae le giuste lezioni dagli errori del passato: un modello che approfondisce ulteriormente le fondamenta politiche e democratiche dell´Unione europea. Nel calore della crisi, alcune nuove regole e le istituzioni hanno dovuto essere istituito al di fuori del quadro dei trattati europei, come il meccanismo europeo di stabilità, il nostro tipo di "Fondo monetario europeo" che sosterrà gli Stati membri in difficoltà finanziarie. Perché abbiamo dovuto prendere decisioni rapide, non per la sola Europa, ma anche tenendo conto delle ripercussioni sui mercati mondiali, il partner e gli amici. Ma da un punto di vista democratico e parlamentare, questo non può e non deve essere una soluzione a lungo termine. Le decisioni non devono essere lasciati esclusivamente alla "troika" di esperti finanziari. Al contrario, credo che dibattiti su soluzioni a lungo termine devono essere condotte in piena vista del pubblico nel Parlamento europeo. Io credo che, come negli Stati Uniti, avremo bisogno di un sistema bicamerale per gli Stati Uniti d´Europa. Forse un giorno, in futuro ci sarà bisogno di un presidente eletto direttamente della Commissione europea. La campagna elettorale presidenziale negli Stati Uniti ci ha mostrato quello che un effetto di mobilitare una tale decisione circa una sola persona può avere per un intero continente. Ciò di cui abbiamo bisogno è di certo un ministro delle Finanze europeo. Una persona che protegge gli interessi di tutti gli Stati membri e parla per loro nelle istituzioni internazionali. Qualcuno che vede davvero l´immagine più grande. Come Jack Lew, il vostro ministro delle Finanze. E ´responsabile per il bilancio federale e l´interesse degli Stati Uniti nel suo complesso - non per le finanze di Ohio. Questo è un modo in cui gli Stati Uniti ci può ispirare quando si muove verso il futuro. Forse siamo in grado di offrire alcune idee ispiratrici a voi in cambio. So che il tetto del debito è un argomento che continua a provocare discussioni dolorose nel vostro paese. Sai che cosa i paesi dell´Ue hanno fatto? Essi si sono impegnati ad attuare i cosiddetti freni debito per assicurarsi che hanno messo le loro finanze su un percorso responsabile. Controllo più democratico e la responsabilità dei politici richiedono di essere pronto e in grado di impegnarsi in un dialogo diretto con i cittadini, qualcosa si sta molto bene abituati. Certo, non siamo in grado di creare gli Stati Uniti d´Europa durante la notte. Ma dobbiamo cominciare adesso. Tutto questo è per la scelta della gente. L´anno prossimo sarà l´anno di scelta in Europa. Nel maggio 2014 si vedrà l´elezione di un nuovo Parlamento europeo e, successivamente, una nuova Commissione europea. Sarà un anno decisivo in alcun conto. Signore e signori, Abbiamo importanti sfide da affrontare. In primo luogo, abbiamo attraversato un periodo turbolento. E sentendo molti profeti di sventura, siamo in grado di dire che la notizia della morte dell´euro e la fine dell´Unione europea è stata molto esagerata. Abbiamo sviluppato strategie per tornare a una crescita sostenibile e l´occupazione. Ciò che dobbiamo fare ora, prima di tutto, è quello di mantenere la rotta. In secondo luogo, ci sono due grandi economie, ci sono due grandi investitori - ed è troppo grande per perdere un´occasione come il commercio transatlantico e Investment Partnership. Vorrei concludere con il ritorno ai classici e di nuovo cito da Victor Hugo: " Verrà un giorno in cui vedremo i due gruppi immensi, gli Stati Uniti d´America e gli Stati Uniti d´Europa, allunga le mani attraverso il mare, scambiando i loro prodotti, le loro arti, le loro opere di genio [...] e di portare quel giorno non avrà altri 400 anni per noi viviamo in un´epoca in rapido movimento. " Sono molto convinto che non vorranno 400 anni, non 400 settimana ma meno di 400 giorni per i nostri negoziatori di allungare la mano e congratularsi a vicenda per una conclusione positiva del nostro transatlantico Commercio e Investment Partnership. Questo ha però essere gestite correttamente e costruita sulla fiducia la stessa fiducia che è stato scosso dopo le ultime rivelazioni. Immaginate cosa un chiaro segnale per la leadership e l´incoraggiamento questo invia ai mercati mondiali. Questo sarebbe un buon affare e che è l´accordo con il Ttip. Grazie per la vostra attenzione.”  
   
   
€ 40 MILIONI PER LA NUOVA RICERCA DELL´UE IN MATERIA DI EFFICIENZA DELLE RISORSE  
 
Bruxelles, 4 novembre 2013 - La Commissione europea ha approvato il finanziamento di 14 nuovi progetti di ricerca per modellare un´economia più efficiente delle risorse in Europa. I progetti, che coinvolgono la collaborazione di oltre 140 partner provenienti da istituti di ricerca e società private, potranno affrontare le sfide del riciclaggio dei materiali di scarto di prodotti manifatturieri e il settore agricolo per migliorare la qualità dell´ambiente e risparmiare denaro. Ogni progetto affronta un tema fondamentale come il riutilizzo di pneumatici di automobili fuori uso, recuperando gli elementi chiave da batterie, produzione di concimi verdi da rifiuti di origine animale, e la generazione di energia pulita rinnovabile da cibo e rifiuti vegetali. I 40.000.000 € fondi sono compresi nel 2013 Environment chiamata del Settimo programma quadro dell´Ue per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (7 ° Pq) e sarà coinvolgere partner provenienti da 19 paesi europei. Il kick-off per questi progetti si terrà il prossimo Martedì e Mercoledì a Bruxelles (5-6 novembre), in cui i coordinatori del progetto saranno incontrare la Commissione europea di fissare le priorità e coordinare il lavoro futuro. Progetti di ricerca di efficienza delle risorse - Una sintesi dei 14 progetti di ricerca di efficienza delle risorse che riceveranno un totale di € 40.000.000 finanziamento è presentato qui. Anagennisi ( riutilizzo innovativo di tutti i componenti pneumatici in calcestruzzo , contributo del bilancio Ue: € 3,12 mln, Coordinatore del progetto: l´Università di Sheffield, Sheffield, Regno Unito): Al momento circa il 50% di tutti i pneumatici riciclati / componenti ancora finire come combustibile , in applicazioni a basso grado o in discarica. Tutti i costituenti dei pneumatici (in gomma, ad alta resistenza del cavo di acciaio e filo, ad alta resistenza rinforzo tessile) sono materiali di alta qualità e meritano di essere riutilizzati per le loro proprietà rilevanti. Lo scopo di questo progetto è lo sviluppo di soluzioni innovative per il riutilizzo tutti i componenti del pneumatico in applicazioni concrete innovativi di alto valore a ridotto impatto ambientale. Per esempio, la costruzione è il più alto all´utente di materiali con il calcestruzzo è il materiale strutturale più popolare. Calcestruzzo è intrinsecamente fragile in compressione (salvo opportunamente confinata) e debole nella tensione e, quindi, è normalmente rinforzato con barre o fibre di acciaio. Apse ( utilizzo di materiali eco-compatibili per un nuovo concetto di pavimentazioni in asfalto per un ambiente sostenibile , contributo del bilancio Ue: € 2,45 mln, Coordinatore del progetto: Acciona Infraestructuras Sa, Alcobendas, Spagna): Il trasporto su strada è la modalità più importante di trasporto di superficie in Europa, l´Unione europea dispone di 5.000.000 km di strade asfaltate, ed è fondamentale per il suo sviluppo sociale ed economico. L´industria asfalto è uno dei più grandi consumatori di energia e di materie prime, e più alto contributo alle emissioni di gas serra. Lo sviluppo di nuove tecnologie per integrare rifiuti e materiali riciclati nel ciclo di produzione di miscele di asfalto è una soluzione che migliora sia la sostenibilità e l´efficienza economica del settore della pavimentazione in asfalto ridurre l´impronta di Co2 di questi marciapiedi e l´impatto ambientale ed i costi associati riguardanti i rifiuti generazione e smaltimento. Colabats ( recupero Cobalto e lantanidi dalle batterie , contributo del bilancio Ue: € 3,59 mln, Coordinatore del progetto: C-tech Innovation Limited, Chester, Regno Unito): Il progetto Colabats fornirà nuovi processi industriali per il riciclaggio dei metalli critica Cobalto e lantanidi e metalli economici chiave nichel e litio, da pile esauste, migliorando significativamente efficienze di riciclaggio e di purezza del metallo da percorsi di recupero esistenti. Queste batterie si trovano in prodotti di uso quotidiano di consumo come telefoni cellulari, lettori multimediali portatili, ecc, così come altre apparecchiature industriali, e sono prevalenti nei veicoli ibridi ed elettrici, che stanno diventando sempre più diffusa sulle nostre strade. Suscitare ( Environmentally Low Impact Cooling Technology , contributo del bilancio Ue: € 2,12 mln, Coordinatore del progetto: Whirlpool Europe srl, Comerio, Italia): suscitare di attività contribuiranno efficiente movimento di raffreddamento magnetico gas esente dall´essere una tecnologia scala di laboratorio ad essere un high- volume di prodotto commerciabile. Questo progetto si concentra in particolare sulla domanda di magnetico tecnologia di raffreddamento per il mercato della refrigerazione domestica. Si tratta di una tecnologia in fase di sviluppo da parte delle Pmi, ma che finirà per essere utilizzato da produttori di elettrodomestici a livello mondiale. Il progetto mira a rafforzare la collaborazione tra le Pmi, produttori di elettrodomestici a livello mondiale, le università ei centri di ricerca. Illuminate ( selezione automatica e di riciclaggio dei rifiuti di lampade , contributo del bilancio Ue: € 1,77 mln, Coordinatore del progetto: C-tech Innovation Limited, Chester, Regno Unito): Il concetto della proposta Illuminate è lo sviluppo di sistemi automatizzati che sono in grado di risolvere in modo efficace lampadine in diverse classi e rimuovere gli oggetti estranei. Ciò è essenziale per un processo economicamente conveniente. An, unità di smistamento automatizzato sigillata verrà creato. Essa sarà basata su un sistema di sensori associati ad un´unità di elaborazione di autoapprendimento e sarà in grado di riconoscere forme, colori, materiali e / o peso. Per porre rimedio alla situazione attuale in cui vi è poca o nessuna separazione di mercurio contenenti da non-mercurio materiali contenenti da lampadine a fine vita, il Illuminate progetto svilupperà metodi e processi per le due aree principali della filiera: raccolta dei flussi di rifiuti e smistamento dei rifiuti. Manureecomine ( Verde fertilizzante upcycling dal letame: tecnologico, economico e ambientale dimostrazione della sostenibilità , contributo del bilancio Ue: € 3,80 mln, Coordinatore del progetto: Universiteit Gent, Gent, Belgio): maiali e mucche europee producono insieme circa 1,27 miliardi di tonnellate di letame all´anno, una risorsa in gran parte non sfruttato di carbonio organico e di nutrienti. Manureecomine propone un approccio integrato per il trattamento e il riutilizzo dei rifiuti di zootecnia in nitrato aree vulnerabili e sensibili e oltre, applicando i principi di eco-innovative di sostenibilità, il recupero delle risorse e l´efficienza energetica. Tecnologie di provata efficacia nel settore del trattamento delle acque reflue saranno combinati in diverse configurazioni di processo per dimostrare il loro potenziale tecnologico e ambientale a scala pilota per la mucca e letame suino. Pilot-abp ( Impianto pilota per animale ecologico sottoprodotti delle industrie , contributo del bilancio Ue: € 1,79 mln, Coordinatore del progetto: Istituto Tecnologico del Calzado y Conexas, Elda, Spagna): Sottoprodotti di origine animale (Soa) sono materiali di origine animale che le persone non consumano e rappresentano una parte significativa del flusso di rifiuti organici. Più di 20 milioni di tonnellate ogni anno emergono dalla Ue da macelli, impianti di produzione di alimenti per il consumo umano, caseifici e magazzino come caduto dalle aziende agricole. In Europa, c´è una richiesta crescente per la selezione di soluzioni che dimostrano la migliore tecnica disponibile per il trattamento di rifiuti Abp. Il progetto pilota-Abp mira allo sviluppo di nuove tecnologie eco-innovative associate al sottoprodotti di origine animale di processo, che consentono da un lato un miglioramento ambientale del processo, grazie ad un consumo più efficiente dell´energia utilizzata nel processo e una migliore recupero di materie prime, con una correlata diminuzione nella produzione di rifiuti, e dall´altro un aumento del valore aggiunto dei prodotti ottenuti che porta ad una migliore redditività finanziaria delle Pmi. Plascarb ( Innovative trasformazione del plasma a base di rifiuti alimentari in alto carbonio grafitico valore e idrogeno rinnovabile , contributo del bilancio Ue: € 3,78 mln, Coordinatore del progetto: Centro per l´Innovazione di Processo Limited, Redcar, Regno Unito): 140 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari e di prodotti da piante ogni anno in Europa. Plascarb mira a trasformare questo in una fonte sostenibile di significativo valore aggiunto economico, vale a dire. Alto tenore di carbonio grafitico valore e idrogeno rinnovabile. La stragrande maggioranza di idrogeno e carbonio utilizzati oggi nell´industria sono derivati ​​da fonti fossili, petrolio, la maggior parte dei quali sono importati nell´Ue da regioni che sono spesso politicamente instabili o competitivo. Plascarb si estenderà oltre le attuali migliori tecniche disponibili (Bat) nella valorizzazione dei rifiuti alimentari della digestione anaerobica (Ad), al fine di produrre energia rinnovabile. Recycal ( elaborazione ad alta resistenza a taglio delle riciclato rottami di alluminio per la fabbricazione ad Leghe di Alluminio prestazioni , contributo del bilancio Ue: € 2,40 mln, Coordinatore del progetto: Twi Limited, Cambridge, Regno Unito): alluminio secondario (rottami post-consumo) precedentemente declassato in bassa qualità pressofuso prodotti, o esportati, potevano ora essere trasformati in un basso costo, a basso carbonio come materia prima per il prodotto lavorato e getti di alta qualità con l´adozione della tecnologia innovativa. Riciclare colmerà il gap dalla ricerca alla industrializzazione attraverso il coinvolgimento di una Pmi di ricerca-grado che progettare e realizzare un prototipo di piccola unità Hsp scala industriale e quindi fare raccomandazioni per quanto riguarda una migliore progettazione delle attrezzature e costi di processo probabili. Altri partner Pmi potranno assistere con modelli economici, attraverso l´analisi del ciclo di vita, che comprenderà i costi del processo e il risparmio energetico con l´impatto impronta di carbonio. Reecover ( Recupero di Rare Earth Elements da rifiuti magnetico nel settore del riciclaggio dei Raee e degli sterili del settore del minerale di ferro , contributo del bilancio Ue: € 6,00 mln, Coordinatore del progetto: Norges Teknisk-naturvitenskapelige Universitet Ntnu, Trondheim, Norvegia): Reecover mira a migliorare fornitura europeo degli elementi critici terre rare e di rafforzare le posizioni delle Pmi nella produzione e nella catena del valore di recupero. Essa dimostra e mette a confronto la vitalità e il potenziale di questi itinerari su due diversi tipi di deposito rifiuti industriali: sterili dell´industria del minerale di ferro e rifiuti magnetico, che entrambi hanno il potenziale di diventare preziosa materia prima. Refrasort ( tecnologie di separazione innovative per High Grade Riciclaggio dei Rifiuti refrattaria con tecnologie non distruttive , contributo del bilancio Ue: € 1,75 mln, Coordinatore del progetto: Vlaamse Posiziona Voor Technologisch Onderzoek Nv, Mol, Belgio): Prodotti refrattari sono un elemento vitale per tutti di alta processi di temperatura e rappresentano un mercato globale sostanziale. Riutilizzo di materiale refrattario ha un elevato potenziale per ridurre la produzione di rifiuti e il consumo di materie prime primarie. L´obiettivo del progetto Refrasort è garantire che la tecnologia sviluppata è adattato alle esigenze della produzione e riciclaggio materiali refrattari, e per massimizzare il suo potenziale valorizzazione, chiare condizioni limite come i criteri di qualità per separazione, fattibilità economica e di impatto ambientale saranno definito. Il potenziale applicazione industriale sarà dimostrato dalla produzione e valutazione di materiale refrattario con un contenuto significativo di materia prima secondaria. Rescom ( Resource conservatore Manufacturing-trasformare i rifiuti in risorsa di alto valore con sistemi a ciclo chiuso dei prodotti , contributo del bilancio Ue: € 4,37 mln, Coordinatore del progetto: Kungliga Tekniska Hoegskolan, Stoccolma, Svezia): In un mondo con crescenti pressioni sulle risorse e l´ambiente , l´Ue non ha altra scelta, ma di andare per la transizione verso un´economia circolare efficiente delle risorse e, in definitiva rigenerativa. L´obiettivo principale del progetto Rescom è sviluppare un quadro innovativo e di una piattaforma software di collaborazione per la realizzazione industriale di sistemi di produzione a ciclo chiuso. Operazioni pilota dimostrano come la raccolta, rigenerazione e Upcycling dei prodotti di scarto in nuovi prodotti a valore aggiunto sarà conveniente, efficiente nell´impiego delle risorse e più sostenibile rispetto agli attuali sistemi di produzione lineari. Per supportare le operazioni pilota, il consorzio Rescom svilupperà una piattaforma software composta da un modulo di gestione a ciclo chiuso dei prodotti del ciclo di vita accoppiato con un modulo di informazioni materiali. Shreddersort ( recupero selettivo di metalli non ferrosi di frantumazione delle auto dal combinato elettromagnetico tensore e spettroscopia indotta da laser spettroscopia al plasma , contributo del bilancio Ue: € 3,38 mln, Coordinatore del progetto: Lenz Strumenti Sl, Cornella de Llobregat, Spagna): Ogni anno, più di 50 milioni di veicoli raggiungono la fine della loro durata di vita in tutto il mondo. Nella Ue, la quantità di rifiuti generati dall´industria automobilistica è salito fino a 10 milioni di tonnellate nel 2010, e si prevede che aumenterà del 40% fino al 2015. Pertanto, l´eventuale riciclaggio di questi rifiuti ha importanti implicazioni dal punto di vista ambientale. Circa l´8% del peso totale della frantumazione delle auto corrisponde ai metalli non ferrosi, che è spesso elaborati da pesanti mezzi di separazione, e che separano a mano. Questo progetto mira a sviluppare una nuova tecnologia di selezione secco per non ferrosi frantumazione delle auto. Prima, trituratore verrà separato in metalli diversi, basato sulla loro conducibilità. Sikelor ( Silicon kerf riciclaggio perdita , contributo del bilancio Ue: € 1,40 mln, Coordinatore del progetto: Helmholtz-zentrum Dresden-rossendorf E, Dresda, Germania): energia solare conversione diretta di energia elettrica è in rapida espansione per soddisfare la domanda di energia rinnovabile. Le celle solari fotovoltaiche commerciali più efficienti sono basati su silicio. Mentre il riutilizzo di materia prima è una grave preoccupazione dell´industria fotovoltaica, fino al 50% della risorsa preziosa viene persa in segatura durante wafering. Attualmente, la maggior parte dei lingotti di silicio vengono tagliati in wafer sottili da Las (sciolto taglio abrasivo) con impasto di particelle abrasive di carburo di silicio. Si prevede che Fas sostituirà Las quasi del tutto entro il 2020 per wafering poly / mono-cristallino. L´intenzione del progetto proposto è quello di riciclare la perdita Fas vista di una soluzione sostenibile. Ulteriori informazioni su questi e altri pertinenti dell´Ue progetti sulle tecnologie ambientali sono disponibili all´indirizzo : http://ec.Europa.eu/research/environment/index_en.cfm?pg=technologies Chi ricerca europea e il finanziamento dell´innovazione - Nel 2014 l´Unione europea lancerà una nuova, la ricerca di sette anni e il programma di finanziamento dell´innovazione denominato Orizzonte 2020. Dal 2007 l´Ue ha già investito quasi € 50 miliardi di progetti di ricerca e innovazione per sostenere la competitività economica dell´Europa e ampliare le frontiere della conoscenza umana. Il bilancio per la ricerca dell´Ue rappresenta circa il 12% della spesa pubblica totale per la ricerca da 28 Stati membri dell´Ue e si concentra soprattutto in aree come la salute, l´ambiente, i trasporti, cibo ed energia. Partnership di ricerca con le industrie, aerospaziale, auto ed elettronica farmaceutiche sono state formate per incoraggiare gli investimenti del settore privato a sostegno della crescita futura e la creazione di posti di lavoro di alta competenza. Orizzonte 2020 saranno ancora più attenzione per trasformare idee eccellenti in prodotti commerciabili, processi e servizi. Per informazioni aggiornate sulla ricerca e l´innovazione europea, consultare il sito: http://www.Facebook.com/innovation.union  http://twitter.Com/innovationunion  Orizzonte 2020: http://ec.Europa.eu/research/horizon2020/    
   
   
TEMPO SCADUTO PER LA PRESENTAZIONE DELLE PRIME INIZIATIVE DEI CITTADINI EUROPEI: SI PASSA ALLA PROSSIMA TAPPA  
 
Bruxelles, 4 novembre 2013 - L’ 1 novembre è scaduto il termine per la raccolta delle dichiarazioni di sostegno da parte degli organizzatori delle prime otto iniziative dei cittadini europei. Tre gruppi affermano di aver raggiunto l´obiettivo di un milione di firme, con un numero minimo di firme in almeno sette Stati membri, conformemente alla normativa pertinente. Fra questi figurano Right2water, il cui motto è "L´acqua è un bene comune, non una merce!", One of Us, il cui obiettivo è far sì che l´Ue smetta di finanziare attività che comportano la distruzione di embrioni umani, e Stop Vivisection, che lotta per far cessare la sperimentazione su animali vivi. Il Vicepresidente Maroš Šefčovič ha dichiarato: "Trovo molto incoraggiante la possibilità che tre iniziative dei cittadini europei così diverse abbiano raggiunto la soglia fissata, a riprova dell´attrattiva che questo esperimento unico e ambizioso di democrazia partecipativa transnazionale esercita sui cittadini di tutta Europa. Gli organizzatori delle altre cinque iniziative che non hanno raggiunto la soglia hanno tutta la mia solidarietà e possono essere certi che i loro sforzi e la loro energia non sono stati inutili, perché sono serviti a sviluppare i contatti con persone che condividono le loro idee nell´intero continente e hanno dato vita a dibattiti realmente paneuropei su questioni che considerano fondamentali. Su queste solide basi potranno continuare la loro campagna.". Ora le autorità nazionali hanno tre mesi di tempo per convalidare le firme, un processo già iniziato a settembre per l´iniziativa Right2water. Una volta convalidata un´iniziativa, la Commissione dispone di tre mesi per esaminarla e decidere come procedere dopo aver incontrato gli organizzatori per consentire loro di illustrare in modo più approfondito le questioni sollevate. Gli organizzatori hanno anche la possibilità di presentare l´iniziativa in occasione di un´audizione pubblica al Parlamento europeo. Successivamente la Commissione espone in una comunicazione le sue conclusioni riguardo all´iniziativa, l´eventuale azione che intende intraprendere e i suoi motivi per agire o meno in tal senso. Contesto Sito web dell´iniziativa dei cittadini europei: http://ec.Europa.eu/citizens-initiative/public/welcome?lg=it    
   
   
UE: EVENTO INTERNAZIONALE "SUD PER LA CRESCITA"  
 
 Bruxelles, 4 novembre 2013 - Oggi dalle 9.00 alle 16.00, si terrà ad Atene un evento internazionale sul tema "Sud per la crescita" organizzato dagli Uffici d´informazione del Parlamento europeo in Grecia, Cipro, Italia, Irlanda, Portogallo e Spagna. Il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz sarà il relatore principale. I membri del Parlamento europeo e i giornalisti provenienti dai sei paesi coordinatori del progetto discuteranno di: • Come superare la crisi e rilanciare la ripresa • Come le politiche dell´Ue possono alimentare la crescita • Come creare nuovi e migliori posti di lavoro L´evento si propone di avviare un dibattito, in vista delle elezioni europee del 2014, con lo scopo di stimolare la crescita nell´Ue e in particolare negli Stati membri più colpiti dalla crisi. Il dibattito è già iniziato tramite vari video-messaggi del Presidente Schulz e di alcuni europarlamentari che potete vedere qui: http://www.Youtube.com/channel/uczma-s6o52mwtox0dxydejq/feed  
È possibile partecipare al dibattito attraverso Twitter utilizzando l´hashtag: #south4growth L´evento è aperto ai media e al pubblico.
 
   
   
ULTERIORI FINANZIAMENTI DELL´UNIONE EUROPEA A SOSTEGNO DELLA NORMALIZZAZIONE DEI RAPPORTI TRA IL KOSOVO E LA SERBIA *  
 
 Bruxelles, 4 novembre 2013 - La Commissione europea stanzierà ulteriori finanziamenti nell´ambito dello strumento dell´Ue di assistenza preadesione (Ipa) per sostenere l´attuazione del ´Primo accordo di principi´ che disciplinano la normalizzazione delle relazioni tra Kosovo e Serbia. Il programma Ipa speciale aiuteranno ad affrontare le esigenze delle municipalità a maggioranza serba in tutto il Kosovo, con una particolare attenzione ai comuni settentrionali. Il finanziamento si concentrerà sulle infrastrutture comunali, della pubblica amministrazione, lo sviluppo rurale e regionale, l´occupazione e la protezione dell´ambiente. La decisione di assegnare inizialmente € 15m. Possibile ulteriore finanziamento aggiuntivo sarà determinato sulla base di una valutazione dei bisogni in corso. Questo denaro sarà assegnato il Kosovo in aggiunta alla sua € 65-70.000.000 bilancio annuale nell´ambito del programma Ipa dell´Ue per quest´anno. Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato, Stefan Fule, ha dichiarato: "L´attuazione dell´accordo del 19 aprile è di vitale importanza per la normalizzazione dei rapporti Kosovo-serbia e alle prospettive dell´Unione europea sia dell´accordo confermato che il Kosovo e la Serbia si sono impegnati ad avanzare su. Loro rispettivi percorsi dell´Ue. L´ue deve mostrare che è serio nel suo sostegno a questo processo, nell´interesse della pace, la stabilità e il benessere della regione. Sono quindi molto lieto che siamo in grado di fornire ulteriori finanziamenti a sostegno del contratto di aprile. " Il 19 aprile di quest´anno il Kosovo e la Serbia hanno raggiunto un primo accordo di principi che disciplinano la normalizzazione delle loro relazioni. È stato raggiunto l´accordo, nel quadro del dialogo come facilitato da Hrvp Catherine Ashton e completato in maggio da un piano di attuazione completa. L´accordo prevede l´organizzazione delle elezioni locali in Kosovo, il 3 novembre 2013, la costituzione di una associazione del Kosovo-serbi municipalità a maggioranza, e la progressiva integrazione delle strutture di giustizia e polizia nel nord del Kosovo nel quadro giuridico e amministrativo del Kosovo.  
   
   
UE, ISTRUZIONE E FORMAZIONE: PESANO I TAGLI DI BILANCIO E I DIVARI DI COMPETENZE  
 
Bruxelles, 4 novembre 2013 - Sedici Stati membri hanno tagliato le spese per l’istruzione tra il 2008 e il 2011 e in sei Stati vi sono stati ulteriori significative diminuzioni di spesa nel 2012; è quanto emerge dall’ultimo monitoraggio annuale del settore dell´istruzione e della formazione, pubblicato oggi dalla Commissione europea. Istruzione e formazione: pesano i tagli di bilancio e i divari di competenze Lo studio per il 2013 fornisce un quadro dei progressi di ciascun paese in relazione a parametri di riferimento e indicatori specifici ed evidenzia le più recenti tendenze ed analisi politiche. Accompagnato da 28 relazioni individuali per paese e da uno strumento di visualizzazione online, il documento fornisce un grande numero di dati destinati a facilitare l’applicazione di una politica dell´istruzione fondata su elementi concreti a livello europeo. "I dati forniti dal Monitoraggio annuale del settore dell´istruzione e della formazione sono di valore inestimabile, giacché consentono agli Stati membri di confrontarsi l´uno con l´altro e incoraggiano i responsabili decisionali a investire in modo efficace nella modernizzazione dei sistemi d’istruzione, con l´obiettivo di migliorare la qualità e i risultati. Questo è fondamentale se vogliamo fare sì che i giovani possano sviluppare le competenze necessarie ad avere successo nella vita” ha commentato Androulla Vassiliou, Commissaria europea per l’istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù. Il monitoraggio di quest’anno conferma il calo nel tasso di occupazione dei giovani che hanno concluso da poco il loro ciclo di studi con almeno una qualifica secondaria superiore: solo il 76% trova infatti un lavoro, rispetto all’82% del 2008. Mentre per tutti gli Stati membri risulta ancora evidente il vantaggio assicurato in termini di occupazione da una laurea universitaria, ben un quinto della popolazione Ue in età lavorativa con un titolo di studio universitario occupa posti di lavoro che di norma richiedono qualifiche inferiori. Questo indica che malgrado gli elevati livelli di disoccupazione siamo di fronte a un preoccupante divario tra le competenze fornite dai sistemi dell’istruzione e della formazione e quelle richieste dal mercato del lavoro. Ai dati forniti dal Monitoraggio 2013 si aggiungono nuove relazioni tecniche, come uno studio sull’abbandono dell´istruzione superiore e uno studio sulla mobilità nel campo dell´apprendimento. Obiettivo principale di Europa 2020: progressi regolari Il tasso di abbandoni prematuri dell’istruzione e della formazione continua a calare, attestandosi sul 12,7%. L’obiettivo Ue per il 2020 è il 10% o meno. Con un tasso di disoccupazione tra i giovani che lasciano prematuramente la scuola lievemente superiore al 40%, la sfida più impegnativa sarà la transizione dalla scuola al mondo del lavoro. Tale transizione viene agevolata da tirocini di alto livello, apprendistati e modelli di apprendimento basati sul “sistema duale”, che combinano l’istruzione con l’esperienza pratica. Negli Stati membri che dispongono di sistemi ben sviluppati di istruzione basata sul lavoro, gli studenti provenienti da cicli di istruzione e formazione professionale incontrano minori difficoltà nel passare dalla scuola al mondo del lavoro. Ma anche il movimento opposto, dal lavoro alla formazione, richiede maggiore attenzione: solo l’1% dei giovani tra 18 e 24 anni segue attività di apprendimento non formali dopo avere abbandonato il percorso di apprendimento formale. Mentre il tasso di completamento dell´istruzione terziaria nell´Ue sta lievemente aumentando, e ha raggiunto il 35,7% avvicinandosi così all’obiettivo Europa 2020 (40%), gli sforzi politici si spostano verso la riduzione dei tassi di abbandono, il rafforzamento della qualità e della pertinenza nonché la promozione della mobilità internazionale degli studenti. La mobilità internazionale contribuisce infatti ad aumentare le probabilità di mobilità post-diploma e può aiutare a contrastare i divari di competenze e le strozzature sul mercato europeo del lavoro. Altri dati importanti: La diseguaglianza continua ad essere una delle caratteristiche di molti sistemi dell’istruzione e della formazione in Europa. Ciò si rispecchia in marcate debolezze nelle competenze e qualifiche di determinati gruppi, come i giovani appartenenti a famiglie migranti. Le tendenze demografiche hanno un forte impatto sulla professione dell’insegnante: in molti Stati membri la maggioranza degli insegnanti ha un´età avanzata e sono pochissimi gli insegnanti sotto i 30 anni.. L’europa è in ritardo nello sviluppo delle risorse educative aperte (Oer) e di corsi online aperti e di massa (Mooc). Se il 70% degli insegnanti nell´Ue riconosce l´importanza di una formazione sui metodi di insegnamento e di apprendimento con strumenti digitali, solo il 20-25% degli studenti ha insegnanti motivati e competenti a livello digitale. Competenze: Europa in regresso Una recente indagine dell´Ocse sulle competenze della popolazione adulta (Ip/13/922) fornisce un quadro più chiaro dei livelli di competenza della popolazione europea in età lavorativa. Una persona su cinque nell’Ue non supera un livello di base nella lettura, mentre per il calcolo il dato riguarda addirittura una persona su quattro. I risultati sottolineano inoltre la necessità di rafforzare la formazione lungo tutto l’arco della vita. La quota di partecipazione degli adulti all’apprendimento permanente è inferiore al 10% ed è più diffusa tra i giovani e tra le persone con livello d’istruzione elevato, invece che tra coloro che ne hanno più bisogno. Andando al di là delle competenze di base, solo la metà della popolazione dell’Ue in età lavorativa (15 anni e oltre) afferma che la propria istruzione scolastica si è rivelata utile per sviluppare competenze imprenditoriali; sono necessari sforzi per migliorare le competenze imprenditoriali e favorire la creazione di nuove imprese, migliorare lo spirito innovativo dei dipendenti e promuovere l’occupabilità dei giovani. La formazione all’imprenditorialità è uno strumento indispensabile per incentivare i vantaggi economici dell’istruzione.  
   
   
UE, MIGRAZIONI: UNA POLITICA COMUNE EUROPEA È POSSIBILE  
 
Bruxelles, 5 novembre 2013 - Nell´ultimo vertice Ue del 24 e 25 ottobre si è discusso a lungo sul tema dell´immigrazione. Herman Van Rompuy, Presidente del Consiglio europeo, ha annunciato che il vertice di giugno 2014 varerà un approccio a lungo termine sulle politiche dell´immigrazione. Intanto la Commissione europea ha istituito una task force per esaminare la questione e sta incrementando i finanziamenti destinati a Frontex, l´agenzia europea incaricata del pattugliamento delle frontiere. Alcuni Paesi Ue hanno offerto un forte sostegno. Il Presidente del Consiglio italiano Enrico Letta si è detto soddisfatto dalle conclusioni del vertice: "Dopo molti anni di mancanza di attenzione, il tema dell´immigrazione diventa una questione europea. L´italia fa la sua parte ma servono risposte concrete dall´Europa, che finalmente stanno arrivando." Parlando in occasione di un evento a Rimini domenica 27 ottobre, il Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea Lucio Battistotti ha dichiarato: "La Commissione ha preso impegni concreti per sviluppare la ricerca e la capacità di soccorso per aiutare i migranti in mare e per salvare vite umane. Questo è lo scopo del nuovo sistema che entrerà in vigore il 2 dicembre, data del prossimo vertice Ue." In un articolo pubblicato il 26 ottobre scorso su “Il Messaggero” e “Il Mattino”, la Commissaria per gli Affari interni europei Cecilia Malmström, ha sottolineato che l´emergenza immigrazione richiede risposte immediate da parte dell´Unione ma anche dai singoli Stati membri che hanno il dovere di monitorare i loro confini e soccorrere le imbarcazioni in difficoltà nel rispetto delle norme europee. La Commissaria Malmström ha poi aggiunto: "Fra il 2007 e il 2013 l´Italia in particolare, ha ricevuto dall´Unione europea 478 milioni di euro per gestire i flussi migratori e le richieste di asilo e nonostante i paesi del Mediterraneo subiscono maggiore pressione, la maggior parte delle richieste di asilo(il 70% nel 2012) è gestita da altri Stati membri. Quindi è necessario migliorare la gestione dei flussi migratori e delle richieste di asilo a livello nazionale e rafforzare le misure europee." Secondo la Commissaria è inoltre importante "intensificare la cooperazione con i paesi d´origine e aprire più canali per la migrazione regolare, rilasciando visti umanitari o dando la possibilità di chiedere asilo nei consolati dei paesi dell´Ue." Ha aggiunto che i paesi con meno pressione migratoria devono aiutare di più accogliendo migranti e rifugiati. In conclusione, la riunione del Consiglio europeo appena conclusasi ha offerto un´occasione per mostrare che l´Unione europea si fonda su solide basi di solidarietà e sostegno fra i paesi membri e che soluzioni a lungo termine sono possibili.  
   
   
FVG-CARINZIA: SERRACCHIANI, NUOVE OCCASIONI E OPPORTUNITÀ DI COOPERAZIONE  
 
Klagenfurt, 4 novembre 2013 - Ambiente, cultura, turismo e trasporti sono i campi in cui più proficuamente potranno trovare ulteriore sviluppo i già buoni rapporti di collaborazione tra Friuli Venezia Giulia e Carinzia, ´´cogliendo nuove occasioni ed opportunità di cooperazione, anche nella nuova cornice dell´Euroregione Senza Confini´´. Lo hanno sottolineato il 31 ottobre a Klagenfurt la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ed il governatore della Carinzia Peter Kaiser al termine del loro secondo vertice bilaterale, dopo quello di fine giugno a Trieste. Alla riunione, alla quale hanno partecipato anche l´assessore alla Protezione civile ed al Coordinamento delle Riforme del Friuli Venezia Giulia Paolo Panontin e l´assessore carinziano all´Economia, al Turismo e alla Cultura Wolfgang Waldner, è stata in particolare ribadita la comune volontà di proseguire, assicurando i necessari finanziamenti, il collegamento ferroviario transfrontaliero (progetto ´´Micotra´´) tra Udine e Klagenfurt, ´´impegnandoci anche nella ricerca di risorse europee per concretizzare un programma su più anni´´, ha sottolineato Serracchiani. Tra gli argomenti al centro della discussione inoltre lo sviluppo turistico per Pramollo/nassfeld che, ha ricordato la presidente del Friuli Venezia Giulia, a fine agosto è stato riconosciuto dalla Giunta regionale di ´´pubblico interesse´´, dando così di fatto l´avvio all´opera: ´´proseguiamo dunque nell´impegno - ha indicato Serracchiani - confermando comunque l´esigenza di accompagnare lo sviluppo di Pramollo con una progetto turistico a carattere transfrontaliero, allo scopo di favorire l´arrivo di nuovi flussi turistici nell´area´´. Per Friuli Venezia Giulia e Carinzia di sicuro interesse è poi il settore dell´istruzione, incrementando cooperazioni già a suo tempo avviate, come la rete ´´Drei-tre-tri´´ per uno sviluppo ´´più ambizioso´´, ha osservato Serracchiani, del plurilinguismo (italiano, tedesco, sloveno) nelle comuni aree di confine; nella cittadina di Noetsch, ha ricordato il presidente Kaiser, già è in funzione una scuola elementare con le tre lingue d´insegnamento. È stata inoltre ribadita la volontà di un coinvolgimento delle due realtà regionali in alcune progettualità legate alla Grande Guerra (in questo contesto Serracchiani ha proposto di estendere alla Carinzia la costituenda rete Fvg tra i grandi Festival che animano il Friuli Venezia Giulia), nonché di promuovere la collaborazione tra alcune iniziative a carattere sportivo, in particolare legate al golf ed al ciclismo, sfruttando ad esempio l´arrivo in regione, nel 2014, di due tappe del Giro d´Italia. Infine l´assessore Panontin, ringraziando nuovamente in modo ufficiale la Carinzia per l´intervento della struttura di Protezione civile carinziana in occasione dei disastrosi incendi che hanno colpito l´area del Montasio negli scorsi mesi estivi, ha ribadito la necessità di rafforzare, ancora di più, gli strumenti di cooperazione tra i due sistemi regionali di protezione civile.  
   
   
FVG: SERRACCHIANI INCONTRA L´AMBASCIATORE TEDESCO  
 
Trieste, 4 novembre 2013 - ´´Il Friuli Venezia Giulia è interessato a riallacciare e rafforzare i rapporti con la Baviera´´. Lo ha affermato la presidente della Regione Debora Serracchiani all´incontro con l´ambasciatore della Repubblica Federale di Germania a Roma Reinhard Schäfers, che si è tenuto il 31 ottobre a Trieste. Nel corso del cordiale colloquio il diplomatico tedesco, che ricopre l´incarico nella capitale da 15 mesi, ha rilevato l´opportunità di intensificare i rapporti bilaterali tra Roma e Berlino. In tale ambito, evidenziando come il Friuli Venezia Giulia si sia nel passato relazionato ´´bene´´ soprattutto con la Baviera, la presidente Serracchiani ha manifestato all´ospite la necessità di ripristinare solidi legami con Monaco, soprattutto in prospettiva dello sviluppo della collaborazione nei settori della logistica, delle infrastrutture, delle eccellenze manifatturiere e dell´automotive. Ricordando che la provincia di Pordenone, dove l´ambasciatore ha incontrato ieri i rappresentanti degli imprenditori, è decima tra le province italiane per esportazione pro capite verso la Germania, Serracchiani ha annunciato di voler verificare l´interesse di primari vettori di trasporto tedesco al fine di un utilizzo della piattaforma logistica rappresentata dal Friuli Venezia Giulia. All´incontro, durante il quale si è parlato anche di allacciare rapporti operativi con le regioni tedesche che compongono la Macroregione Danubiana, tra cui la Baviera e il Baden-wuerttemberg, Serracchiani ha detto di voler incentivare le iniziative delle associazioni imprenditoriali dei due Paesi, per iniziare un percorso che porti a delle partnership strutturate fra imprese tedesche e italiane, a partire dalle eccellenze manifatturiere della Regione. La presidente della Regione, esprimendo la volontà dell´utilizzo degli strumenti dell´Euroregione Alpina, ha infine dichiarato al diplomatico tedesco la volontà di intensificare in tale ambito la cooperazione sanitaria, culturale e del turismo.  
   
   
REGIONI, LIGURIA, SCOMMETTE SU FONDI UE E SUPERA ANCHE TARGET SPESA DI FINE OTTOBRE  
 
 Genova, 4 novembre 2013 - La Regione Liguria si conferma tra le regioni italiane più virtuose nel rapporto di spesa dei fondi europei, programma operativo Fesr 2007-20013. Dopo aver raggiunto, il 31 maggio scorso, gli obbiettivi previsti, anche la verifica periodica del 30 ottobre è stata pienamente rispettata. Lo ha reso noto l´assessore allo sviluppo economico della regione Liguria Renzo Guccinelli che ha sottolineato come la Liguria abbia rispettato i tempi di spesa e superato gli obiettivi imposti dal Ministero e dall´Unione Europea. A fronte di un target da raggiungere di circa 293 milioni di euro la Regione Liguria ha superato l´obbiettivo con una spesa di oltre 295 milioni di euro. A seguito di un recente esame dei dati finanziari dei programmi di tutte le Regioni da parte dei competenti uffici del Ministero dello Sviluppo Economico è emerso, inoltre, che la Regione Liguria si conferma tra le regioni con i più alti livelli di impegni assunti rispetto alle risorse programmate. A queste regioni il Ministero ha riconosciuto una riduzione del target di ottobre, che per la Liguria è stato di circa 6 milioni: da 293,1 a 287,2 milioni di euro. Nonostante ciò la Liguria ha comunque raggiunto e superato il target originario superando, appunto, quota 293 milioni di euro. L´assessore allo Sviluppo Economico della Regione Liguria Renzo Guccinelli ha evidenziato come la Liguria "continui puntualmente a rispettare i tempi e gli obiettivi di spesa fissati dal Ministero e dall´Unione Europea, dall´inizio di questo ciclo di programmazione". Guccinelli ha manifestato ampia soddisfazione per il risultato raggiunto " che conferma anche la solidità regionale nella gestione tecnico-amministrativa del Programma". "La Regione Liguria continua a lavorare nella corretta attuazione del programma, nel rispetto delle soglie e dei vincoli di accelerazione della spesa, nonostante il grave momento di crisi economica che ha rallentato i programmi di investimento delle Pmi e causato una carenza di risorse a disposizione degli enti locali per cofinanziare i propri progetti, tenuto anche conto dei vincoli imposti dal patto di stabilità e degli adempimenti burocratici complessi e articolati", ha commentato l´assessore.  
   
   
LEGGE DI STABILITÀ, ZAIA: OGNI CITTADINO VENETO LASCIA A ROMA 4 MILA EURO L´ANNO. IL GOVERNO TRATTIENE IL 78% DELLE ENTRATE MENTRE TAGLIA IL 64% DELLA SPESA ALLE AMMINISTRAZIONI LOCALI  
 
Venezia, 4 novembre 2013 - “Il patto di stabilità sta entrando nel porto delle nebbie dei palazzi romani, traghettato dalle immarcescibili burocrazie e da un Governo sordo e miope ai bisogni del Nord e di un Veneto che ogni anno lascia nelle casse centrali oltre 21 miliardi di euro. Si tratta di soldi che i veneti si sudano quotidianamente con il proprio lavoro. Per capirci: ogni cittadino veneto è costretto a cedere a Roma oltre 4 mila euro a fondo perduto. I nostri territori sono vicini al game over, il tempo è scaduto: serve una terapia shock chiamata federalismo e autonomia”. Così il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, interviene sulla legge di stabilità che entra nel vivo dell´esame del Parlamento. “Il Veneto – spiega Zaia – con i suoi 170 mila disoccupati e con imprenditori che si tolgono la vita dentro le proprie fabbriche, o che fuggono oltreconfine, non riesce più a sopportare che le risorse prodotte siano utilizzate per colmare i buchi delle Regioni sprecone e di un’amministrazione centrale che non ha ancora capito che il federalismo oggi è una necessità ancor prima che una ideologia”. “Negli ultimi anni – continua il Presidente – i 34 miliardi di tagli alla spesa pubblica hanno riguardato per il 64% le amministrazioni locali: risorse tolte ai servizi, alle imprese, ai lavoratori e alla comunità con lo scopo di giustificare l´esistenza di poteri e burocrazie. E mentre Roma si trattiene il 78% delle entrate, agli enti locali e territoriali si demanda la gestione dei servizi. Un sistema ormai asfittico, che toglie ossigeno ai territori che già fanno fatica e che rischiano di non reggere più”. “La strada maestra – conclude Zaia – è quella dell´applicazione senza altri indugi dei costi standard e dell´autonomia, unici a poter assestare uno shock innovativo al Paese e rimettere in moto la nostra economia garantendo le risorse necessarie per investire sulla crescita e sullo sviluppo”.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: PATTO DI STABILITÀ, SBLOCCATE RISORSE PER 99 MILIONI DI EURO  
 
Bologna, 4 novembre 2013 - Novantanove milioni di euro per dare ossigeno all’economia emiliano-romagnola. E’ la seconda tranche di sblocco di potenzialità di spesa liberata dalla Giunta regionale dell’Emilia-romagna grazie alla legge regionale in materia di patto di stabilità territoriale. Si tratta di risorse che, sommate alla prima tranche della scorsa primavera pari a 158 milioni di euro, fan sì che nel 2013 ammontino a 257 i milioni di euro che complessivamente Comuni e Province potranno usare per pagare fornitori e investimenti: risorse che gli Enti hanno in cassa ma che, senza l’intervento della Regione, non potrebbero essere utilizzati perché vincolati dalle norme statali in materia di patto di stabilità. “Grazie alla legge regionale del 2010 sul patto di stabilità, nel triennio 2011-2013 in Emilia-romagna sono stati sbloccati pagamenti per un totale di 557 milioni di euro da parte degli Enti locali”, sottolinea la vicepresidente e assessore al Bilancio della Regione Emilia-romagna Simonetta Saliera. “Il nostro impegno è quello di far da volano a imprese per la ripresa economica, la creazione di nuovi e buoni posti di lavoro e la difesa dell’occupazione esistente. Per questo - conclude Saliera - stiamo operando con tutte le diverse misure disponibili per immettere liquidità nel nostro sistema economico”. In particolare, grazie ad accordi con il Governo, sempre quest’anno è stato destinato al pagamento dei fornitori della sanità un miliardo e mezzo di euro e sono stati decisi sia l’azzeramento dei vincoli del patto di stabilità 2013 per i Comuni colpiti dal sisma dello scorso anno sia l’allentamento di quello delle Province interessate. Il che permetterà alle amministrazione locali di procedere speditamente nell’investimento di risorse per la ricostruzione e ai relativi pagamenti alle imprese esecutrici dei lavori.  
   
   
FVG, FINANZIARIA 2014: SERRACCHIANI, RISORSE SCARSE MA GUARDA AL FUTURO  
 
Trieste, 4 novembre 2013 - ´´Una legge Finanziaria che fa i conti con una realtà fatta di risorse scarse, ma che non abbandona nessuno e guarda al futuro´´, ha osservato la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani al termine della seduta della Giunta regionale che il 31 ottobre sera ha approvato la bozza preliminare della manovra finanziaria 2014. ´´Stiamo subendo dei tagli assai duri e li stiamo affrontando preoccupandoci di garantire sociale e diritti senza penalizzare lavoratori e investimenti per le imprese´´. ´´Abbiamo operato guidati da alcune consapevolezze prioritarie. Innanzitutto la necessità di avviare una ristrutturazione profonda del Bilancio della Regione - ha dichiarato la presidente - che intacca nuclei di spese inerziali e in prospettiva genererà una forte razionalizzazione delle uscite in presenza di servizi invariati´´. ´´Siamo poi intervenuti sapendo che questa è solo la prima parte di una manovra che si fa, strutturalmente, in due tempi, laddove il secondo momento sarà costituito dall´assestamento che attueremo nell´estate del 2014´´. ´´La predisposizione della legge Finanziaria non si esaurisce comunque in Regione, ma deve svolgersi ancora in larga parte a Roma, con il Governo nazionale, negli sviluppi della legge di Stabilità nazionale, nella trattativa per il Patto di stabilità e in un complesso di partite finanziarie che restano aperte con lo Stato´´. ´´Nel merito della manovra per il prossimo anno, desidero evidenziare gli investimenti che abbiamo voluto ´tenere´ e incrementare nella cultura e nell´ambiente, come ci eravamo impegnati a fare, perché siamo convinti che questi settori rappresentano un incubatore di progettualità e di prospettive per il futuro´´, ha concluso la presidente Serracchiani.  
   
   
FVG, FINANZIARIA 2014: LE GRANDI CIFRE DEL BILANCIO 2014  
 
Trieste, 4 novembre 2013 - Il provvedimento, così come approvato in via preliminare dalla Giunta regionale nella seduta del 31 ottobre, presenta, tenuto conto delle rigidità derivanti da poste già vincolate (rimborsi in conto fiscale, fondi statali, quote di ammortamento mutui e Bor, spese per il personale e spese per organi statutari) stanziamenti per 3.200 milioni di euro circa. Tali risorse finanziarie, attribuite nell´ambito della manovra, si compongono: di una parte molto consistente destinata al sistema sanitario e alle politiche sociali, per un ammontare di circa 2.359 milioni di euro; dei trasferimenti al sistema delle Autonomie locali, derivanti dalla quota compartecipata dei tributi erariali, per poco meno di 370 milioni di euro; delle spese per i contratti di servizio del Tpl-trasporto Pubblico Locale su gomma e rotaia, nonché delle spese di manutenzione della rete stradale e delle spese per il sistema portuale, per un ammontare complessivo di 210 milioni di euro circa; delle spese per l´acquisto di beni e servizi, compresi quelli correlati ai sistemi informatici della Regione, degli Enti locali e della Sanità, necessari al funzionamento dell´Amministrazione regionale, per un ammontare attorno a 110 milioni di euro; di una quota di ulteriori 170 milioni di euro circa, finalizzata ad interventi nei settori delle attività produttive e del lavoro (dopo l´azione di sostegno e rilancio già avviata con la legge regionale 9 del 2013), della tutela dell´ambiente e dell´assetto del territorio, della filiera della conoscenza, inclusiva dei comparti della cultura, della formazione, dell´università e della ricerca.  
   
   
DECRETO 35, CAMPANIA: SVOLTA PER COMUNI E IMPRESE. CON UN MILIARDO E MEZZO RIPARTE LO SVILUPPO  
 
 Napoli, 4 novembre 2013 - "Grazie allo sforzo eccezionale realizzato dalla Giunta Caldoro, ed al prezioso lavoro successivamente svolto dal personale regionale, mettiamo in campo un miliardo e mezzo di risorse per enti locali ed imprese della Campania. Una somma davvero importante, che farà ripartire la crescita dei territori della regione." L’assessore alle Autonomie locali Pasquale Sommese sottolinea il significato del provvedimento voluto dal presidente Caldoro, e spiega: “Diamo contributi ai Comuni per pagare i debiti che hanno con le imprese, per gli accordi di programma, per il fondo sui fitti, per la liquidazione dei libri di testo e lavori di edilizia scolastica, per la stabilizzazione degli lsu, per la redazione dei piani urbanistici, per il reddito di cittadinanza, per gli impianti acquedottistici. “Realizziamo – aggiunge l’assessore - un intervento a 360 gradi, che produrrà effetti virtuosi già nei prossimi mesi. L’immissione sul mercato di questa pioggia di euro non solo contribuirà a migliorare sensibilmente i servizi, a partire dalla sanità e dai trasporti, ma darà liquidità alle aziende, che potranno ripartire con gli investimenti. "Lunedì 4 sarà firmato il contratto tra la Regione ed il Tesoro, con il quale verranno sbloccati i fondi. Subito dopo cominceranno i pagamenti. "Manteniamo gli impegni assunti. Abbiamo messo a regime la macchina amministrativa entro la scadenza che ci siamo dati, con la definizione delle unità operative dirigenziali. Ora, grazie alla nuova struttura ordinamentale degli uffici, siamo in grado di procedere speditamente. Cominciamo dal versante più importante, che consentirà di pagare i debiti e di guardare allo sviluppo. E’ una autentica svolta per gli enti locali, le aziende e i cittadini della Campania”, conclude Sommese.  
   
   
BILANCIO, PATTO DI STABILITÀ, LIGURIA: LIBERATI ALTRI 50 MILIONI PER COMUNI E PROVINCE  
 
Genova, 4 novembre 2013 - La Regione Liguria sblocca altri 50 milioni di euro dal patto di stabilità 2013 per 79 Comuni e 4 Province. Lo ha comunicato mercoledì 30 ottobre l´assessore regionale al bilancio, Pippo Rossetti. Queste nuove risorse potranno essere utilizzate dagli enti locali, per effettuare pagamenti sugli investimenti in corso. Si tratta di una nuova boccata d´ossigeno a favore, tra gli altri, di 51 Comuni alluvionati della Liguria che sono stati danneggiati nel corso delle alluvioni del 2010, 2011, 2012 e 2013. Questo ulteriore allentamento del patto di stabilità, previsto dalla legge nazionale, potrà essere utilizzato da quei Comuni che hanno una disponibilità di cassa e ne hanno necessità per effettuare pagamenti entro il 31 dicembre di quest´anno. I Comuni che hanno subito danni dall´alluvione di questi ultimi giorni si vedranno sbloccare il 100% delle loro richieste. "Nonostante le difficoltà di bilancio e l´ulteriore diminuzione della capacità di spesa regionale – spiega l´assessore Pippo Rossetti – abbiamo voluto dare un aiuto ai Comuni e alle Province con questo nuova possibilità di spesa che si va ad aggiungere ai precedenti 37 milioni autorizzati nel mese di giugno". La gestione del patto di stabilità in forma regionalizzata è una risposta tecnica per ridare liquidità e aiutare l´economia regionale e consente di trovare soluzioni al problema del pagamento delle aziende, facendo superare il limite ai pagamenti stabilito dalla legge statale. "Per questo – continua Rossetti abbiamo rivisto le nostre operazioni finanziarie e i nostri pagamenti per andare in soccorso dei Comuni e delle Province che, pur avendo risorse, sono strangolati dal patto e non potevano effettuare pagamenti a favore delle aziende fornitrici". Anche i Comuni che non avevano fatto richiesta di beneficiare dell´allentamento del patto con i precedenti provvedimenti regionali saranno beneficiari della stessa percentuale riconosciuta nel provvedimento di giugno, in modo da riallineare tutti gli enti locali. Accanto all´intervento della Regione ulteriori 2,1 milioni sono stati messi a disposizione dai Comuni di Genova e di Ne, secondo i criteri di solidarietà del patto orizzontale, a favore del Comune di Sanremo che dovrà comunque restituirli nei prossimi due anni.  
   
   
FVG: NUOVO SISTEMA ISTITUZIONALE BASATO SU DUE PILASTRI: REGIONE E COMUNI  
 
Trieste, 4 novembre 2013 - La presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e l´assessore alle Autonomie locali Paolo Panontin hanno illustrato il 30 ottobre ad una delegazione dell´Anci-associazione Nazionale Comuni Italiani Fvg, guidata dal presidente Mario Pezzetta, le ´´Linee guida per il riordino del sistema Regione-autonomie locali´´, che l´Esecutivo si appresta ad approvare domani in via preliminare. All´incontro era presente anche il presidente della V Commissione del Consiglio regionale Vincenzo Martines. Frutto di una approfondito lavoro di analisi, il documento che è stato prodotto e che, come ha detto la presidente Serracchiani, ´´si apre al confronto perché desidero che l´Anci guidi il processo di riforma insieme alla Regione´´, punta a definire un sistema equilibrato che contemperi obiettivi di efficienza, efficacia e contenimento della spesa, di semplificazione istituzionale e di valorizzazione delle autonomie locali. Il tutto in armonia con le future riforme costituzionali e dando piena attuazione al Programma di governo che delinea ´´un nuovo sistema istituzionale regionale basato su due pilastri fondamentali: la Regione e il Comune´´. Un primo aspetto riguarda la predisposizione di un ddl di riforma del sistema delle autonomie locali che, nell´intento di garantire un elevato ed omogeneo livello della qualità dei servizi, porterà a nuove forme di sinergia tra i Comuni, con ´´aggregazioni forti´´. Un progetto che consentirà anche di superare le attuali gestioni commissariali delle Comunità montane. Per quanto riguarda il futuro delle Province, posto che il punto di arrivo consiste in una modifica statutaria che ne consenta la soppressione, la prima tappa consisterà nell´elezione di secondo grado dei loro organi. In parallelo vi sarà la riforma della finanza locale, tenendo conto delle novità che saranno introdotte a livello nazionale nei prossimi tre anni in tema di contabilità, armonizzazione dei bilanci, trasferimenti e Patto di stabilità. Interventi sull´ordinamento locale che non prescinderanno da un profondo ripensamento della funzione e dell´organizzazione della Regione, in particolare portando in capo alle forme associative dei Comuni funzioni che ora sono della Regione stessa e delle Province. Non mancherà, in questo contesto, un nuovo ordinamento del pubblico impiego nell´ambito del comparto unico, con maggiore attenzione alla formazione del personale e ad una regionalizzazione del sistema dei segretari comunali. E non si prescinderà nemmeno da un forte investimento nelle nuove tecnologie, che dia attuazione all´Agenda digitale, per rendere effettivo il processo di semplificazione amministrativa. Linee guida che dunque, così Serracchiani, ´´toccano i nodi essenziali´´ per una ´´riforma assolutamente necessaria e ineludibile, in un mondo che sta cambiando´´, e che sarà completata, nella logica di ´´una semplificazione anche normativa´´, da testi unici che andranno a riordinare la giungla di leggi quadro e di settore. Sul modello del testo unico per le elezioni amministrative, approvato ieri dalla Giunta regionale, peraltro recependo, come ha evidenziato Serracchiani, norme nazionali sulla doppia preferenza di genere e sul limite del secondo mandato per i sindaci. Il tutto in un quadro, ha sottolineato la presidente, ´´di revisione delle norme sulle elezioni regionali, come previsto dal Programma di governo, con l´introduzione del limite di due mandati anche per i consiglieri regionali e la parallela eliminazione dell´incandidabilità e dell´ineleggibilità dei sindaci´´. ´´Mi auguro che su questi temi vi sia un salto di qualità del confronto´´, ha detto il presidente Martines. ´´Non ci tiriamo indietro, non saremo conservativi´´, ha assicurato il presidente dell´Anci Fvg Pezzetta, sottolineando che ´´la riforma della Regione e la riforma delle Autonomie locali devono procedere di pari passo´´.  
   
   
PROVINCE, SAITTA: “QUALE SINDACO DEMOCRATICO ACCETTERÀ DI GUIDARE PER LEGGE E SENZA VOTO LE CITTÀ METROPOLITANE FINO AL 2017?”  
 
 Torino, 4 ottobre 2013 - Il Consiglio provinciale di Torino ha approvato il 30 ottobre all’unanimità la richiesta di “aprire un confronto serio con il Governo, insieme alle Regioni e ai Comuni di grandi e piccole dimensioni per una razionale riforma del sistema delle autonomie che deve partire da un riassetto delle funzioni amministrative nel rispetto del principio di sussidiarietà previsto dall’art. 118 della Costituzione”. La mozione chiede anche “di evitare che la città metropolitana nasca in modo antidemocratico e autoritario, prevedendo che il Sindaco metropolitano sia per legge fino al 2017 il sindaco del comune capoluogo”. “Sono convinto che sinceri democratici come Fassino e Renzi, Pisapia o Emiliano non potranno accettare di diventare per legge e senza il passaggio delle urne fino al 2017 i sindaci di città metropolitane che congloberanno decine, a volte centinaia di altri Comuni per i quali non sono stati eletti” commenta il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta. Di seguito la mozione approvata Consiglio Provinciale Di Torino - All. N. 477 al punto f bis) dell´o.D.g. - Mozione Approvata Dal Consiglio Provinciale Avente Quale Oggetto: “Disegno Di Legge Costituzionale Per Il Riordino Dei Livelli Intermedi Di Governo”. N. Protocollo: 42970/2013 - Premesso che · le Province costituiscono un ente territoriale riconosciuto dalla Costituzione, così come le Regioni e i Comuni; · l’appartenenza ad una Provincia costituisce un elemento di identità riconosciuta; · gran parte delle Province italiane sono nate come territori univocamente identificabili e come forma organizzativa ben prima della costituzione dello Stato italiano; · il Presidente, la Giunta e il Consiglio provinciale sono organi, oltre che di gestione, di rappresentanza democratica; · quantomeno nelle Regioni del nord Italia, alle Province sono attribuite funzioni di gestione, spesso in via esclusiva, di deleghe rilevanti quali la viabilità, i trasporti, l’edilizia scolastica superiore, l’agricoltura, l’ambiente, le politiche attive del lavoro; · le Province italiane gestiscono ben 125.000 chilometri di strade extraurbane, 5.000 edifici scolastici per 120.000 classi frequentate da circa 2.500.000 allievi, oltre 850 Centri per l’impiego; · le funzioni che riguardano l’erogazione di servizi, il coordinamento e la pianificazione di area vasta non possono essere svolte su scala territoriale comunale o di piccole aggregazioni di Comuni, e neppure da un soggetto di legislazione e programmazione e, molto spesso di grandi dimensioni, come la Regione; · il modello organizzativo del Piemonte, che prevede la delega da parte della Regione alle Province di gran parte delle funzioni gestionali e operative, è un modello di democrazia e di efficienza e costituisce una valida ipotesi di riforma applicabile all’intero territorio nazionale; · i costi complessivi di gestione e funzione delle Province rappresentano circa l’1,35% della spesa pubblica del Paese (Fonte: banca dati Siope); · la spesa per gli amministratori provinciali ammontava nel 2011 allo 0,9% della spesa complessiva di funzionamento delle Province (fonte: banca dati Siope); · l’abolizione delle Province comporterebbe un aumento della spesa pubblica, pari ad almeno il 25% in più, frutto del passaggio del personale delle Province (circa 56.000 dipendenti) alle Regioni e del trasferimento delle competenze di area vasta ai Comuni; · il trasferimento delle funzioni e delle risorse oggi gestite dalla Province, pari a circa 11 miliardi di euro (fonte: banca dati Siope), avrebbe un forte impatto sui bilanci e sull’organizzazione delle Regioni e dei Comuni, già oggi gravati dalle difficili condizioni di sostenibilità dei loro obiettivi in termini di Patto di stabilità interno; · a seguito della mancata conversione in Legge dello Stato del Decreto Legge 5 novembre 2012, n. 188, il legislatore statale ha sostanzialmente congelato il processo relativo al riordino delle Province e il collegato processo di istituzione delle Città metropolitane, non risolvendo però situazioni di grave incertezza istituzionale presenti sul territorio; · con sentenza del 3 luglio 2013, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità delle disposizioni contenute nel Dl 201/2011 e nel Dl 95/2012 in tema di riordino delle Province e di istituzione delle Città metropolitane, “per violazione – come si legge nel comunicato della stessa Corte – dell’articolo 77 della Costituzione, in relazione agli articoli 117, 2° comma, lett. P) e 133, 1° comma, Cost., in quanto il decreto-legge, atto destinato a fronteggiare casi straordinari di necessità e urgenza, è strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica quale quella prevista dalle norme censurate”; · nella seduta del 5 luglio 2013, il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge costituzionale con cui disciplinare ex novo e a regime il complessivo riassetto delle Province e delle Città metropolitane, ma non ha certamente dissipato dubbi e incertezze ancora presenti; · il sopracitato ddl prevede: a) l’abolizione delle Province e la conseguente soppressione dei relativi riferimenti contenuti negli articoli 114, 117, 118, 119, 120 della Costituzione; b) la configurazione delle Città metropolitane quali enti di governo delle aree metropolitane, di cui lo Stato definisce le funzioni fondamentali, le modalità di finanziamento e l’ordinamento; c) la soppressione delle Province entro sei mesi dall’entrata in vigore della Legge costituzionale e l’individuazione da parte dello Stato e delle Regioni, sulla base di criteri e requisiti generali definiti con Legge statale, delle forme e delle modalità di esercizio delle relative funzioni; · nella relazione illustrativa al ddl si riconosce l’esigenza di prevedere forme flessibili di organizzazione delle funzioni di area vasta, in un contesto caratterizzato da una varietà di situazioni che potrebbe rendere inefficaci soluzioni uniformi; considerato che · se, per un verso, è da valutare in termini positivi la scelta di rivedere in modo complessivo l’assetto dei livelli intermedi di Governo tra Regioni e Comuni, così come la decisione di coinvolgere le Regioni nella regolamentazione delle funzioni attualmente in capo alle Province, per altro verso non è consentito alle stesse singole Regioni di incidere sui contenuti della Legge statale alla quale si rinvia, con il conseguente rischio che i criteri fissati dal legislatore statale finiscano per essere talmente stringenti da pregiudicare le esigenze di differenziazione in base alle peculiarità delle diverse realtà regionali; · il ruolo che compete alle Regioni di distribuire le funzioni fra i diversi livelli di Governo del territorio secondo criteri di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza e, più in generale, di assicurarne l’effettivo svolgimento, rende imprescindibile la determinazione da parte delle stesse Regioni dell’assetto dei livelli di Governo degli enti intermedi di area vasta; · in una realtà come quella del Piemonte - sia per le dimensioni territoriali, sia per l’articolazione istituzionale esistente – deve essere prevista l’elezione diretta, fatte salve le esigenze legate ai risparmi di spesa; · è necessario che in una Regione con quasi 4,5 milioni di abitanti e più di 1.200 Comuni sia preservato un livello intermedio di Governo che renda gestibile il sistema dei servizi sui singoli territori provinciali; · le Regioni debbano avere un ruolo anche nella definizione dell’ordinamento delle Città metropolitane e nell’individuazione delle relative aree; il Consiglio provinciale di Torino impegna il Presidente della Giunta ad attivarsi presso il Governo e il Parlamento, in accordo con la Giunta e il Consiglio regionale del Piemonte, affinché: 1. Venga impedito di svuotare le funzioni delle Province, enti costituzionalmente costitutivi della Repubblica; 2. Non venga negato ai cittadini il diritto di scegliere direttamente i propri rappresentanti negli organi provinciali; 3. Si eviti che la città metropolitana nasca in modo antidemocratico e autoritario, prevedendo addirittura che il Sindaco metropolitano sia per legge, fino al 2017, il sindaco del comune capoluogo; 4. Venga impedita la creazione di un sistema istituzionale di area vasta con ruolo determinante del comune capoluogo tale da rendere marginale il resto del territorio; 5. Si apra un confronto serio con il Governo, insieme alle Regioni e ai Comuni, di grandi e piccole dimensioni, per una razionale riforma del sistema delle autonomie che non può che partire da un riassetto delle funzioni amministrative nel rispetto del principio di sussidiarietà previsto dall’art. 118 della Costituzione, approvando una Carta delle Autonomie che sia premessa per riorganizzare, semplificare e garantire effettiva autonomia sul piano politico, amministrativo e finanziario, con un ruolo attivo e di garanzia delle Regioni. Torino, 30 ottobre 2013  
   
   
PROVINCE, DAI PROF GALLO E DOGLIANI APPELLO A GOVERNO E PARLAMENTO "RISPETTATE LA COSTITUZIONE"  
 
Torino, 4 novembre 2013 - Province, dai costituzionalisti Gallo e Dogliani forte appello a Governo e Parlamento: "Rispettate la Costituzione con una riforma seria e razionale. Il livello intermedio è un valore per l´Italia, non un peso". "Della nostra Carta Costituzionale, Governo e Parlamento possono dare interpretazioni evolutive, non involutive. Serve una riforma seria e razionale delle autonomie locali, che non si può fare semplicemente abolendo una parola, perchè toccare i principi della Costituzione rappresenta una strada pericolosissima per la democrazia del nostro Paese". Lo hanno detto il 30 novembre il prof. Carlo Emanuele Gallo e il prof. Mario Dogliani, ordinari di diritto amministrativo e costituzionale all´Università di Torino, intervenendo alla seduta del Consiglio provinciale su invito del presidente della Provincia Antonio Saitta. I due costituzionalisti sono tra i 44 firmatari dell´appello al Parlamento "Per una riforma razionale del sistema delle autonomie locali" ed hanno contestato apertamente i principi su cui si basa il disegno di legge del ministro Del Rio, il cosiddetto "svuota Province". Il prof. Gallo ha "richiamato con forza il Governo e il Parlamento al rispetto della Costituzione: è indispensabile che la riforma sia razionale, che ci sia coerenza nelle modifiche, che si avvii un processo razionale di riordino. Invece si sa che la strada intrapresa è incostituzionale, ma si va avanti lo stesso". Il prof. Dogliani ricordando quanto "la riforma delle autonomie locali in Italia sia un vero e proprio calvario" e quanto "l´opinione pubblica sia stata disinformata su questo tema", ha sottolineato tra l´altro: "la soppressione della Provincia che svolge funzioni di area vasta sarebbe possibile solo se tutte quelle funzioni fossero attribuibili ai Comuni, i quali però sono proprio i destinatari di quelle scelte amministrative. Come potrebbero ricevere quei compiti?" I professori sono stati anche fortemente critici sulla scelta del Governo sia dei commissariamenti in atto di alcune Province, sia delle elezioni di secondo grado: "il sistema elettorale diretto - ha detto il prof. Gallo - è quello principe, tornare indietro è involutivo e recessivo. Ridurre la classe politica è sbagliato, bisogna favorire la partecipazione dei cittadini e quindi aumentare la classe politica, che ha il dovere di specializzarsi. Le Regioni nel nostro Paese hanno delegato molto alle Province: il livello intermedio allora è un valore e non un peso". Il presidente Saitta ha ribadito la volontà delle Province italiane di "investire del tema la Corte Costituzionale con un ricorso se verrà approvata dal Parlamento il testo attuale della riforma Del Rio" .  
   
   
AOSTA: IL PRESIDENTE DELLA CAMERA LAURA BOLDRINI OSPITE SPECIALE DELLA SCUOLA PER LA DEMOCRAZIA  
 
Aosta, 4 novembre 2013 - Con la visita del Presidente della Camera Laura Boldrini si è conclusa il 27 ottobre l’edizione 2013 della Scuola per la Democrazia, un corso di alta formazione politica tenutosi ad Aosta, promosso e organizzato dal Consiglio regionale della Valle d´Aosta e dall´associazione Italiadecide, presieduta da Luciano Violante, in collaborazione con Ancigiovane e, a partire dal 2013, con l’Università della Valle d´Aosta. Da venerdì 25 ottobre a domenica 27 ottobre sessanta giovani amministratori provenienti da ogni angolo d’Italia hanno partecipato a questa esperienza. La Presidente della Camera, giunta in mattinata, ha dapprima incontrato il Consiglio Valle, accolta dalle più alte cariche regionali. Il presidente dell´Assemblea, Emily Rini, e il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, hanno voluto ricordare nei loro discorsi di benvenuto il ruolo giocato dalla Valle d’Aosta nello scacchiere internazionale. Terra di frontiera, storico crocevia tra popoli, la regione autonoma ha una storia multiculturale e una tradizione di accoglienza molto radicate. Un aspetto fortemente apprezzato dalla Presidente Laura Boldrini, che per 25 anni ha lavorato in seno alle Nazioni Unite, e in particolare all’Alto Commissariato Onu per i rifugiati. Laura Boldrini – Presidente della Camera dei Deputati - Io penso che le frontiere siano dei luoghi di grandissima importanza. Sono luoghi strategici in cui avvengono le grandi cose. Alle frontiere si decidono le sorti di migliaia di persone. Se la frontiera è aperta vuol dire che le persone che chiedono di accedere possono farlo e dunque si da una risposta positiva a quella domanda. Quando le frontiere sono chiuse, esse vanno a decidere le sorti delle persone che non possono passare. La frontiera è sintesi. Questa regione è sintesi. Questa regione è capacità di cogliere il meglio da realtà, culture, dimensioni diverse, ed è una buona sintesi di convivenza, cioè dimostra che entità diverse possono stare insieme senza problemi, nel rispetto reciproco, laddove io nella mia esperienza professionale ho visto invece la frontiera dividere, respingere, diventare il crinale tra la vita e la morte. Concetti che sono stati approfonditi ulteriormente davanti ai giovani amministratori riuniti nel salone di Palazzo regionale, seduti accanto ai sindaci valdostani e a una quindicina di studenti dell’Università della Valle d’Aosta. Si è conclusa così l’esperienza della quinta edizione della Scuola per la Democrazia. Augusto Rollandin – Presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta - È stato un appuntamento, il quinto, di grande rilievo. Il tema del turismo con le sue tante sfaccettature, è stato affrontato alla presenza di amministratori, del ministro Bray e della Presidente della Camera. Credo che nell’insieme sia stato un parterre di grande rilievo che ha dato la possibilità di un confronto, di riflessioni di interesse regionale, ma anche e soprattutto da inserire in un contesto più ampio, perché ormai è necessario ragionare in un contesto molto più ampio. Questo vuol dire aggiornare i nostri punti di vista, cercando di essere sempre più attenti a quello che succede attorno a noi. Non ci possiamo chiudere, dobbiamo invece aprirci a quelli che sono gli interventi molto importanti del turismo, con i suoi nuovi mezzi e la sua capacità di valorizzare, con la volontà di essere puntuali nelle decisioni e nel contempo aperti alle realtà grandi e piccole. Il tema scelto quest’anno ha appassionato l’uditorio: La sfida per i Comuni: il marketing territoriale, economia, cultura, ambiente. La Scuola per la Democrazia si è rivelata ancora una volta uno spazio molto importante dove recuperare pienamente una visione della politica lontana dalle schermaglie televisive e vicina ai cittadini e alle esigenze del territorio. La politica, nella sua accezione più nobile e virtuosa, presuppone la disponibilità a mettersi in gioco perennemente, arricchendosi nel confronto con altre realtà. Emily Rini – Presidente del Consiglio regionale della Valle d’Aosta - Quest’anno abbiamo avuto l’onore di ospitare sia il Ministro Bray che la Presidente della Camera Boldrini. Il senso profondo dell’iniziativa è sicuramente quello di voler ripartire dalla buona politica, perché il nostro Paese sta vivendo un momento molto difficile di crisi non solo economica ma anche culturale, sociale e di valori e da lì dobbiamo ripartire. La Presidente Laura Boldrini ha incoraggiato i giovani amministratori a percorrere la strada del confronto e del dialogo per ridare fiducia e credibilità alla politica in un momento in cui il solco tra cittadini e istituzioni si è allargato. Le parole d’ordine, ha spiegato, dovranno essere sobrietà, ascolto e grandi temi sociali. Per questo motivo esperienze come la Scuola per la Democrazia rappresentano un momento prezioso di condivisione. Laura Boldrini – Presidente della Camera dei Deputati - In inglese si dice brainstorming, un momento in cui le persone si incontrano per mettere a confronto le idee, le opinioni, le esperienze, nell’ottica di approfondire e allargare la lente, beh, tutto questo io lo trovo altamente positivo, credo che debba essere fatto da tutti. Tutti devono poter avere questa volontà di approfondire e di scambiare esperienze, questo per il bene della politica. Non si può più improvvisare, le sfide che abbiamo di fronte sono tante e tali che bisogna studiare, bisogna approfondire, bisogna conoscere quello di cui si va a trattare. E bisogna farlo in un’ottica internazionale, aperta. Perché le ricette di casa nostra non sono più sufficienti, quindi in un forum come questo mi pare che si sia tentato di mettere a confronto più ambiti, più esperienze, insomma, da Ragusa ad Aosta, cercando anche di trovare fuori dei confini del nostro Paese le risposte giuste da fare proprie ed utilizzare come buone pratiche.  
   
   
GIUNTA CAMPANIA, I PROVVEDIMENTI  
 
Napoli, 4 novembre 2013 - Si è riunita il 31 ottobre a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania presieduta da Stefano Caldoro. Su proposta del presidente, sono stati approvati il piano di attività regionale per la vigilanza e i controlli sulle sostanze utilizzate dalle imprese, al fine di prevenire le patologie da esposizione agli agenti chimici, fisici e biologici, ed il regolamento con le procedure per la nomina e l’impiego delle guardie zoofile. Su proposta congiunta dell’assessore al Bilancio Gaetano Giancane e all’Agricoltura Daniela Nugnes sono state incrementate le risorse per le attività connesse alla gestione dei vivai e delle foreste demaniali e istituiti appositi capitoli per contributi nel settore della pesca. Su proposta dell’assessore alle Attività produttive Fulvio Martusciello la Giunta ha dato il via libera al disciplinare che regolamenta lo start up della Camera regionale della Moda e del Design. Su proposta dell´assessore all´Assistenza sociale Ermanno Russo la Giunta ha deliberato il commissariamento degli Ambiti territoriali A4 (Avellino), B5 (Morcone), C2 (Maddaloni), N16 (Melito di Napoli), N32 (Gragnano), N33 (Vico Equense), S1 (Scafati), S9 (Camerota). I Comuni appartenenti a tali Ambiti sono infatti risultati inadempienti rispetto all´obbligo di dotarsi di una forma associativa per la gestione dei servizi sociali su area vasta, non ottemperando di conseguenza all´adozione entro i termini stabiliti dal Piano Sociale Regionale 2013/2015 dei rispettivi Piani di Zona triennali. L´avvio dell´esercizio dei poteri sostitutivi concede ulteriori 15 giorni ai succitati Ambiti per controdedurre o adottare atti in conformità con la normativa regionale. Decorso inutilmente tale termine, la Giunta procederà con decreto del presidente della Regione alla nomina di un commissario ad acta, in sostituzione degli organi comunali, chiamato all´adozione e alla sottoscrizione della forma associativa. Il mandato del commissario durerà 30 giorni, salvo un periodo di proroga su richiesta motivata. Infine, su proposta dell’assessore alle Risorse Umane Pasquale Sommese la Giunta ha completato l’iter per la definitiva entrata in vigore del nuovo ordinamento amministrativo.  
   
   
CRISI ECONOMICA. VENETO: ECCO I NUMERI. MALAFEDE DIRE CHE REGIONE NON L’HA CONTRASTATA  
 
Venezia, 4 novembre 2013 - “Non posso pensare che un sindacato non sia informato sull’azione contro gli effetti della crisi economica che dal 2008 abbiamo avviato e stiamo attuando oggi giorno per giorno tra mille difficoltà, devo pensare alla malafede o allo sfruttamento politico di un malcontento reale che non si risolve certo con slogan pataccari”. Elena Donazzan, assessore al lavoro del Veneto, non ci sta alle accuse della Cgil alla Regione di aver fatto poco o nulla contro la crisi economica, che oggi fa sentire più che mai in Italia e nel Nord est i suoi effetti sul lavoro e sulla capacità delle imprese di guardare al futuro. “Senza mai mettere da parte il metodo della concertazione – afferma Donazzan – che ha visto la Regione e le parti sociali discutere le politiche da mettere in campo, abbiamo sancito nel 2009 l’intesa “quadro” che si occupa sia degli ammortizzatori sociali in deroga, sia delle collegate politiche attive del lavoro, per ampliare e dare equità, a legislazione invariata, il quadro delle protezioni sociali e fornire il mantenimento dei posti di lavoro, il reingresso nel mercato del lavoro e la ripresa delle imprese”. “Il tutto – aggiunge l’assessore – continuando quotidianamente a monitorare la situazione a livello di singola impresa e partecipando , spesso sollecitandoli, ai vari tavoli nazionali, regionale e provinciale”. Tre le principali linee d’intervento nell’ultimo quadriennio: interventi di politica attiva per il reinserimento, la riqualificazione, il reimpiego dei lavoratori (beneficiari degli ammortizzatori in deroga ex.Art.19 c.8 L.2/2009) del sistema produttivo colpiti dalla crisi economica; interventi di inserimento/reinserimento lavorativo per i soggetti privi delle protezioni precedenti; piani integrati a supporto delle imprese venete. “A tutto il 2012 – ricorda Donazzan – il numero dei lavoratori complessivamente interessati agli ammortizzatori sociali in deroga è stato di 234.982, dei quali oltre 28 mila per mobilità in deroga e 206 mila per Cig in deroga, per una spesa complessiva erogata di oltre 443 milioni. Nell’ambito del sistema “dote lavoro”, sono stati segnalati ai servizi per il lavoro circa 161 mila lavoratori, dei quali circa il 71% ha avuto effettivo accesso. Il tutto con un investimento complessivo Fse di circa 120 milioni di euro ed erogando circa 2,2 milioni di ore di attività di formazione e riqualificazione”. Sono stati anche finanziati progetti specifici per crisi di rilevanza regionale che hanno coinvolto oltre 700 lavoratori in Cigo/cigs mobilità ordinaria. Sono stati sostenuti lavori di pubblica utilità interamente finanziati sul bilancio regionale per circa 4,5 milioni di euro fino al 2012, coinvolgendo 1.300 lavoratori, rifinanziati nell’anno corrente con ulteriori 5 milioni di euro che ne coinvolgeranno altrettanti. Altro intervento ha interessato 470 co.Co.pro con un percorso di formazione e riqualificazione assistito da un assegno di sostegno al reddito per 2,1 milionio di euro. Attivati anche circa 1.400 tirocini rivolti a giovani disoccupati con borse lavoro di 600 euro. Nel 2010 sono stati stanziati 10 milioni di euro per offrire opportunità formative a giovani diplomati disoccupati con il coinvolgimento di 1250 utenti. Quanto ai piani integrati di supporto alle imprese, nel 2009 si è puntato al miglioramento della competitività aziendale, nel 2010 al miglioramento organizzativo e alla qualità, nel 2012 all’innovazione dei processi. Da ultimo, con la sono state messi a bando risorse Fse per 7 milioni per realizzare piani integrati a supporto delle imprese per la valorizzazione dell’eccellenza e dei settori strategici. “Per l’anno in corso – prosegue Donazzan – abbiamo messo nel piatto 10 milioni per percorsi di Politica Attiva destinati ad interventi di riqualificazione per lavoratori in Cassa integrazione, in mobilità e a disoccupati di lunga durata per favorirne la ricollocabilità. Considerato il gran numero di richieste, abbiamo aggiunto altri 8 milioni e mezzo di euro. E ovviamente non ci siamo dimenticati dei giovani che, anzi, rappresentano la nostra più grande preoccupazione, e dove abbiamo operato sul fronte della Garanzia Giovani, sia per quanto concerne le operazioni dirette all’ottenimento delle risorse finanziarie da parte della Comunità Europea, sia nel contribuire a definire lo schema che è a tutt’oggi molto in discussione. Inoltre stiamo investendo un milione e mezzo sui percorsi di mobilità professionale e formativa dei giovani, e operiamo sui percorsi di educazione all’autoimprenditorialità e al rafforzamento di quelle competenze che sono ritenute strategiche per un giovane. Molte leve d’azione, tuttavia, non dipendono dalla regione, ma stanno a Roma”.  
   
   
FUSIONE COMUNI, DOPO QUERO VAS E’ LA VOLTA DI LIA PIAVE. CIAMBETTI: “PROSEGUIAMO NELL’AZIONE CONCRETA DI RIORDINO DEGLI ENTI, PER UN VENETO PIÙ EFFICIENTE E CHE COSTI MENO AI CITTADINI”  
 
Venezia, 4 novembre 2013 - Il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità il disegno di legge di iniziativa della Giunta, presentato dall’assessore agli Enti locali, Roberto Ciambetti, relativo all’istituzione del nuovo Comune di Lia Piave mediante la fusione dei comuni di Ormelle e San Polo, in provincia di Treviso. Il giudizio di meritevolezza espresso il 31 ottobre dall’aula di palazzo Ferro Fini porterà a breve alla celebrazione del secondo referendum, dopo quello svoltosi la scorsa settimana nel bellunese e il cui esito ha sancito la schiacciante volontà della popolazione di unificare i Comuni di Quero e di Vas. “Proseguiamo speditamente nel percorso che come Regione abbiamo avviato sin dall’inizio di questa legislatura – commenta Ciambetti – e lungo il quale stiamo raccogliendo ampie adesioni e consensi da parte delle comunità e di chi le amministra, nella consapevolezza che solo così riusciremo a rendere più efficienti e meno costose le gestioni degli Enti locali, a tutto beneficio dei cittadini. Confermano che siamo sulla strada giusta i ben 13 i gruppi di Comuni, di quasi tutte le province venete, che stanno in questi mesi lavorando alla fusione tra loro, attraverso un processo partito dal basso, cioè proprio da chi vive e opera in quei territori. Sono convinto che ci stia premiando anche il metodo da noi scelto di evitare qualsiasi imposizione dall’alto e di favorire invece l’azione democratica e popolare per promuovere e ottenere le aggregazioni”. “Non è un caso – ha sottolineato Ciambetti – se la legge regionale del Veneto in questa materia è stata presa a modello da altre Regioni”. La denominazione Liapiave deriva dai nomi dei corsi d’acqua, Lia e Piave, che attraversano il territorio dei due Comuni. In base ai dati del censimento del 2011, il nuovo Comune unico avrà una popolazione di circa 10 mila abitanti (4.929 quelli di San Polo, 4.464 quelli di Ormelle).  
   
   
LOMBARDIA: L´ACQUISTO VERDE È UNA SPESA MIGLIORE  
 
Milano, 4 novembre 2013 - "La prima cosa che dovremmo fare, oltre a favorire gli acquisti verdi, è far capire che sono la soluzione più intelligente sotto tanti punti di vista". Così l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi, durante il suo intervento all´inaugurazione della Vii edizione di ´Compraverde-buygreen - Forum internazionale degli acquisti verdi´. ´Compraverde-buygreen´ (organizzato da Adescoop ed Ecosistemi e patrocinato da Regione Lombardia, Ministero dell´Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e Agende 21 Locali Italiane), il 31 ottobre e 1 novembre al ´Palazzo delle Stelline´ di Milano, rappresenta la più importate mostra-convegno dedicata a politiche, progetti, beni e servizi di Green Procurement pubblico e privato. L´impegno Di Regione Lombardia - "Come Regione Lombardia ha compreso, orientandosi in questa direzione già da tempo - ha proseguito Terzi - gli acquisti verdi nelle Pubbliche amministrazioni corrispondono non solo ad una scelta ideologica, ma ad una scelta pratica e di sicura convenienza sotto tanti punti di vista". Il Ruolo Di Arca - "L´agenzia regionale centrale acquisti (Arca) - ha spiegato Terzi - attribuisce un´importanza strategica alla promozione e alla diffusione degli acquisti verdi per la Pubblica amministrazione. Arca, che si rivolge a più di 1700 Enti, sta aggregando la domanda di beni e servizi, orientandola verso una maggiore sostenibilità". Strumento Per Orientare Un Mercato Eco-sostenibile - "Gli acquisti verdi sono uno strumento volontario a disposizione delle Pa per orientare lo sviluppo di un mercato eco-sostenibile con la leva della domanda pubblica, razionalizzando gli acquisti e i consumi e in parallelo incrementando la qualità ambientale degli acquisti", ha aggiunto Andrea Martino, direttore generale di Arca. "Arca - ha continuato Martino - opera in questo senso dal 2007, affiancandosi alle Pubbliche Amministrazioni lombarde con iniziative di gara con criteri verdi e con strumenti innovativi pensati per dematerializzare l´intera catena della fornitura". Acquistare Verde Non Significa Spendere Di Più - "Acquisto verde è una spesa migliore - ha concluso l´assessore - Soprattutto, bisogna superare l´idea che acquistare verde voglia dire spendere di più: vuol dire solo spendere meglio".  
   
   
LOMBARDIA: FONDAMENTALE DIBATTITO COSTRUTTIVO  
 
Cremona, 4 novembre 2013 - "Il sindaco è il responsabile della Protezione civile nel territorio comunale che è chiamato a rappresentare. Per questo motivo trovo fondamentale realizzare incontri di questo tipo, finalizzati a definire le procedure di intervento e a promuovere un dibattito costruttivo". Così l´assessore a Protezione civile, Sicurezza e Immigrazione di Regione Lombardia Simona Bordonali, a margine del seminario ´I sindaci, i rischi prevalenti e la sicurezza del territorio´, organizzato dall´Assessorato regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, in collaborazione con Éupolis Lombardia, nell´ambito del Piano di formazione 2013, questa mattina allo Ster di Cremona. All´incontro, volto a diffondere e approfondire i contenuti sul ruolo del sindaco in caso di emergenza, hanno partecipato amministratori e comandanti di Polizia locale di 60 Comuni della provincia di Cremona. Tour Della Sicurezza - "Mi fa dunque piacere registrare una massiccia presenza in ogni seminario - ha aggiunto Bordonali - e proseguiremo con questa formula fino a toccare tutte le province lombarde. È necessario un incontro tra tecnici e amministratori, per fare il punto sul ruolo e la responsabilità del sindaco durante le emergenze e per un confronto tra Regione ed Enti locali, nell´ottica di garantire maggiore sicurezza al territorio e quindi ai cittadini. Le Polizie locali e i gruppi di Protezione civile devono essere coordinati e ogni singolo operatore deve essere formato in modo adeguato, per essere nelle condizioni di intervenire al meglio". Presenza Sul Territorio - "Essere costantemente sul territorio - ha precisato Bordonali - mi permette di conoscere in modo diretto le peculiarità e le criticità di ogni zona della Lombardia, requisito fondamentale per poter gestire al meglio l´Assessorato. Durante questi incontri, la Regione si è resa disponibile per un aiuto, anche di carattere tecnico, nella redazione o nell´aggiornamento dei Piani di emergenza comunali". Promuovere Il Modello Delle Gestioni Associate - "Trovo importante inoltre - ha concluso la titolare regionale di Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione - cogliere queste occasioni, per promuovere il modello delle gestioni associate. Ci sono eccellenze in Lombardia in questo senso e credo debbano essere un punto di riferimento per arrivare a consorzi efficienti tra Comuni, che uniscano le risorse disponibili e condividano problemi, per risolverli nel modo più opportuno".  
   
   
MISURARE IL BENESSERE DELLA SOCIETÀ? IL PIL NON BASTA CALCOLARE AL MEGLIO IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE PER NON RESTAR FUORI DALLE POLITICHE EUROPEE, UTILIZZARE I NUMERI PER COMBATTERE GLI SPRECHI IN SANITÀ.  
 
 Milano, 4 novembre 2013 - Qual è lo stato di salute de mercato del lavoro? Qual è il termometro per misurare con efficacia il benessere della società? Cosa ci dicono le statistiche in merito agli sprechi della sanità? Ne hanno discusso il 30 ottobre alcuni tra i maggiori esperti di statistica nel corso del convegno Statistica e società, strumenti per l´analisi dei fenomeni sociali (Programma e relatori) organizzato dal Dipartimento di Sociologia dell’Università di Milano-bicocca in collaborazione con Istat. «Se si confrontano i due indicatori che più comunemente si usano per valutare lo stato di salute (o di malattia) dei mercati del lavoro dei paesi europei – ha spiegato Emilio Reyneri, sociologo del lavoro dell’Università di Milano-bicocca -, risulta evidente un paradosso per quanto riguarda l’Italia. Infatti, il tasso di disoccupazione del nostro Paese sino al 2011 era inferiore di circa un punto percentuale alla media dell’Unione Europea. Per contro, il tasso di occupazione da molti anni compete con Spagna, Grecia e Ungheria per essere il più basso dell’Unione Europea». Ma perché questo dato è apparentemente dissonante? «Questo paradosso si spiega con la definizione di disoccupazione adottata da Eurostat, che limita il perimetro dei disoccupati a coloro che dichiarano di aver fatto un’azione di ricerca di lavoro nel corso dell’ultimo mese. Risultano cosi esclusi coloro che vorrebbero lavorare, ma non hanno fatto una recente azione di ricerca. In Italia i senza lavoro che percepiscono un’indennità sono relativamente pochi e anche costoro non debbono recarsi ogni mese presso un Centro per l’impiego per percepire l’indennità, risultando così inattivi se non fanno altre (e più costose) azioni di ricerca. Per contro, la grande maggioranza dei senza lavoro in Spagna percepisce un’indennità e per riceverla deve recarsi ogni mese presso un centro per l’impiego, risultando così automaticamente in cerca attiva di lavoro». Nel corso del convegno gli esperti si sono anche chiesti se il Pil possa bastare per calcolare il benessere di una società. «Le prospettive e i progressi di una società vanno valutati considerando i bisogni dei cittadini - ha detto Linda Laura Sabbadini dell’Istat -, la loro qualità della vita, il grado di equità e sostenibilità che regole e funzionamento del sistema originano. Non può essere sufficiente il Pil per valutare lo stato di benessere di una società. Noi, insieme ai cittadini, abbiamo costruito un set di indicatori da affiancare al Pil per poter dare alla politica delle linee guida». Sono stati così stabiliti dodici domini che rappresentano le dimensioni da misurare – salute, istruzione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, benessere economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, benessere soggettivo, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, ricerca e innovazione, qualità dei servizi – e 134 indicatori, con una media di poco più di dieci indicatori per dominio Qual è la fotografia di questa indagine? «Il cittadino non ha fiducia negli altri e nelle istituzioni – ha evidenziato Linda Laura Sabbadini -. Solo il 20 per cento si fida degli altri, un valore molto basso rispetto al 60 per cento dichiarato dai Paesi nordici; quanto alle istituzioni, sono molto bassi i voti dati dai cittadini ai partiti e al Parlamento, rispettivamente 2,3 e 3,6, ma anche il voto a governi locali e magistratura rimane sotto la sufficienza (4 e 4,5). Un’eccezione sono i Vigili del fuoco, che prendono più di 8». Il convegno è servito anche a sottolineare il ruolo centrale che la statistica ha per programmare le scelte legate alla politica sanitaria. «Leggendo i dati statistici relativi alle malattie croniche – ha spiegato Giovanni Corrao docente di statistica medica dell’Università di Milano-bicocca – emerge che molti pazienti iniziano una terapia che poi non portano avanti. Questo apparentemente potrebbe sembrare un risparmio per il Sistema sanitario nazionale, ma analizzando i dati emerge che non è così. I pazienti che iniziano e poi interrompono una terapia per patologie cardiovascolari, ad esempio, sono quelli poi maggiormente soggetti a ictus e infarti. E una persona colpita da ictus costa al sistema sanitario nazionale molto di più di quanto costerebbe una singola terapia». Buoni segnali in questo senso arrivano dalla Lombardia: «Negli ultimi dieci anni c’è stata una maggiore attenzione all’aderenza della terapia, e questo ha comportato un maggior numero di ricette mediche ma un minor costo per la sanità pubblica». Con dati, statistiche, numeri, potranno misurarsi anche gli studenti dei corsi di laurea e laurea magistrale del Dipartimento di Sociologia che stamattina hanno partecipato numerosi all’iniziativa. Infatti, come ha annunciato Carla Facchini, direttore del dipartimento, a breve sarà lanciato un concorso per il miglior poster che, utilizzando dati di vario tipo, rappresenti sinteticamente una particolare tematica. Il concorso è curato dalle docenti Patrizia Farina, Emanuela Sala e Sonia Stefanizzi, info sul sito www.Sociologia.unimib.it    
   
   
LA SCUOLA DELLA SUSSIDIARIETÀ AL DECIMO ANNO DI ATTIVITA´  
 
Pescara, 4 novembre 2013 - La prima edizione dell´Expò della Sussidiarietà, in programma al Centro espositivo padiglione Ex Cofa del porto turistico di Pescara dal 5 al 7 novembre prossimi, è stata presentata, il 30 ottobre, a Pescara, in Regione Abruzzo, dall´assessore alle Riforme Istituzionali, Carlo Masci, e dal direttore della Compagnia delle Opere Abruzzo e Molise, Antionio Dionisio. L´iniziativa promossa dalla Compagnia delle Opere Abruzzo Molise in partnership con la Fondazione per la Sussidiarietà e con la Direzione regionale Riforme istituzionali, Enti locali, Bilancio e Attività sportive, coincide con la decima edizione della Scuola di Sussidiarietà Abruzzo, percorso di formazione rivolto a funzionari, dirigenti, politici, amministratori e manager interessati ad approfondire la prassi della sussidiarietà, metodo socio-economico che rappresenta la valida alternativa a liberismo e statalismo. Il tema centrale della tre giorni di lavori è "Per un welfare sussidiario: la sfida del cambiamento", un titolo pensato per mettere al centro i protagonisti della sussidiarietà, vale a dire chi vive quotidianamente questo modo innovativo di concepire il rapporto tra persona, Stato e mercato. "Il problema chiave che si trovano ad affrontare le Istituzioni - ha spiegato Masci - è quello di come spendere i soldi dei cittadini e quindi quali scelte compiere soprattutto in tempi difficili come questi. Il fatto che la Scuola di sussidiarietà sia giunta ormai al decimo anno - ha proseguito l´assessore - significa che ha resiStito non solo ai cambi di colore politico ma anche alla crisi. Infatti, nonostante i tagli, il capitolo di bilancio relativo alla Scuola di sussidiarietà regionale è stato sempre coperto da risorse e non è cosa da poco". Masci ha poi fatto riferimento al "sogno dei padri fondatori dell´Europa Schumann, Adenauer e De Gasperi che immaginavano una comunità fondata sulla welfare society e non certo un´Europa dominata dall´economia. Noi, come Regione, pensiamo di essere sulla strada giusta - ha sottolineato l´assessore - e non è un caso se oggi qui sono presenti diverse associazioni di volontAriato che operano sul territorio proprio facendo sussidiarietà e spesso anche in assenza di risorse. Il nostro sforzo - ha concluso Masci - deve essere quello di sostenere il più possibile tali realtà poichè resto convinto che i cittadini siano in grado di risolvere i problemi meglio di quanto possa fare lo Stato e le Istituzioni in genere". Tra gli ospiti della rassegna il ministro per le Riforme costituzionali, Gaetano Quagliarello, che interverrà alle 18.30 di martedì 5 nell´ambito delle conversazioni sussidiarie, e Giogio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, il cui intervento è in programma alle 18.30 di mercoledì 5. L´apertura dell´Expò, alle ore 9.30 di lunedì 4, è riservata alla Scuola di Sussidiarietà. A seguire, alle ore 10.30, avrà luogo la conferenza stampa dell´assessore alle Riforme istituzionali, Carlo Masci e del direttore della Cdo Abruzzo Molise, Antonio Dionisio, per presentare il primo Quaderno della sussidiarietà Abruzzo incentrato sul tema "Sussidiarietà: città vivibile e sfide europee".  
   
   
PROGETTO “SWANS”: DA REGIONE UMBRIA RISORSE PER PROSEGUIRE INSERIMENTO LAVORATIVO GIOVANI AUTISTICI  
 
Perugia, 4 novembre 2013 - "I giovani umbri, con disturbi dello spettro autistico, che hanno preso parte al progetto europeo ´Swans´ (Supporto di rete per il lavoro sostenibile nell´autismo) potranno proseguire nel loro percorso di inserimento lavorativo. A questo scopo, la Regione Umbria ha stanziato infatti un contributo di 30mila euro". È quanto sottolinea la vicepresidente della Giunta regionale e assessore alle Politiche sociali, Carla Casciari. "La valorizzazione delle capacità acquisite nei corsi di formazione e il raggiungimento di una progressiva emancipazione lavorativa - ricorda - sono tra gli obiettivi prioritari del progetto ´Swans´ e, più in generale, della programmazione sanitaria regionale che, con le ´Linee di indirizzo per la diagnosi precoce e la presa in carico multiprofessionale dei disturbi dello spettro autistico´, ha definito i percorsi di assistenza e supporto all´integrazione sociale e lavorativa a favore dei soggetti autistici, dall´infanzia fino all´età adulta, anche in considerazione del progressivo aumento, in particolar modo nell´età evolutiva". "Il progetto ´Swans´ - spiega l´assessore - si è avviato con la formazione di 27 giovani fra i 16 e i 30 anni di età in vero e proprio contesto lavorativo con stage di 6/12 ore in 25 aziende che si sono rese disponibili e sono state valutate idonee a ospitarli; l´iniziativa è stata promossa dalla ´Associazione dei Comuni Trasimeno-medio Tevere´, l´ex Comunità Montana, con il coordinamento scientifico dell´Azienda sanitaria Umbria 1, e la collaborazione del Consorzio ´Auriga´. Di questi 27 ragazzi, ben 22 sono stati coinvolti in stage di durata compresa fra 4 e 11 mesi, 13 dei quali sono durati più di sei mesi". Al termine della formazione, "alcuni di questi giovani hanno avuto la possibilità di proseguire l´esperienza grazie alle capacità maturate nel corso dello stage e alla disponibilità delle aziende e dei colleghi di lavoro". "L´intervento della Regione Umbria - rileva l´assessore Casciari - è stato necessario per consentire di proseguire l´esperienza a quanti hanno avuto bisogno del supporto continuativo di un educatore per consolidare le capacità di adattamento. Una volta completato il percorso di inserimento, le persone coinvolte saranno comunque seguite dai servizi di supervisione dell´Azienda sanitaria locale e dei Servizi di Avviamento al Lavoro di competenza". "Il lavoro avviato dal progetto ´Swans´ - sottolinea - si pone obiettivi ambiziosi che guardano oltre i confini locali puntando a condividere le ´best practise´ e le esperienze sperimentate sul tema con altri Paesi europei. Questo progetto è stato l´unico finanziato sul territorio italiano dalla Commissione europea, che ne ha riconosciuto la sua validità per l´inserimento lavorativo delle persone autistiche. Anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha riconosciuto il suo rilievo civile e sociale ed ha inviato una medaglia di benemerenza al progetto Swans. Un plauso particolare - conclude - va rivolto a quelle imprese che ne hanno permesso l´attuazione e che, nonostante la difficile congiuntura economica, dimostrano sensibilità e responsabilità sociale verso chi, con qualche difficoltà in più, cerca di raggiungere un´autonomia possibile".  
   
   
TOSCANA, CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA: SITUAZIONE INSOSTENIBILE  
 
Firenze 4 novembre 2013 - "La situazione degli ammortizzatori in deroga è insostenibile. Da mesi migliaia di lavoratori e lavoratrici non ricevono alcune indennità. I decreti relativi ai 500 milioni di euro, stanziati da mesi, sono fermi al ministero delle Finanze e non sono ancora stati firmati e la grande maggioranza delle Regioni, la Toscana tra queste, hanno dovuto bloccare le autorizzazioni all´Inps". L´assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini denuncia con forza, in una lettera aperta inviata stamani alle organizzazioni sindacali e recapitata anche a parti sociali, istituzioni e ai colleghi delle altre Regioni, una situazione che si prospetta sempre di più come una vera emergenza sociale. "Sono sempre di più – avverte Simoncini - le imprese che, di fronte all´incertezza sulla possibilità di utilizzare lo strumento della Cassa integrazione in deroga, hanno, loro malgrado, iniziato a licenziare. Da settimane si sentiva parlare di un ulteriore stanziamento di 330 milioni che, pur insufficiente per arrivare a coprire tutto il 2013, avrebbe rappresentato una boccata di ossigeno per il reddito di migliaia di cassaintegrati e lavoratori in mobilità. Nelle ultime ore circolano, invece, indiscrezioni sul rischio che tale finanziamento non sia attivato, nonostante l´impegno che sta portando avanti il ministero del Lavoro. Mi auguro che tali indiscrezioni siano presto smentite dai fatti". L´assessore ricorda, come più volte sottolineato, che "Se è chiaro a tutti che l´attuale sistema di ammortizzatori non regge più e che è sempre più necessario spostare le risorse dalle politiche passive a interventi a sostegno dell´occupazione, di politiche attive per il lavoro e lo sviluppo,credo che nessuno possa pensare che ciò avvenga di punto in bianco, lasciando scoperti da ogni protezione e, peggio ancora, dalla copertura di quanto dovuto centinaia di migliaia di lavoratori nel nostro paese". Il prossimo mercoledì si svolgerà un nuovo incontro degli assessori al Lavoro delle Regioni con il sottosegretario al Lavoro Carlo Dell´aringa sugli ammortizzatori in deroga, nel quale saranno riproposte richieste di certezze e finanziamenti per il 2013 e il 2014. Dopo l´incontro l´assessore convocherà una riunione straordinaria della commissione tripartita per valutarne gli esiti. "In considerazione della gravità della situazione – scrive l´assessore ai sindacati - ritengo, comunque fin da ora, necessario chiedervi di valutare l´opportunità di un intervento nei confronti delle vostre organizzazioni nazionali affinché venga da esse una forte richiesta al Governo per l´immediato sblocco dei 500 milioni da tempo stanziati e per un nuovo decreto che permetta di coprire tutto l´anno". Il punto sugli ammortizzatori in deroga - Fino ad oggi dal Governo sono stati stanziati per la copertura degli ammortizzatori sociali in deroga per l´anno 2013 per la Regione Toscana solo 85 milioni di euro, ai quali si aggiungono altri 14 milioni di economie stimate sulla base dello scarto fra le ore di cassa autorizzate dalla Regione e quelle effettivamente erogate da Inps. Con i 99 milioni complessivi sono state autorizzate e trasmesse all´Inps 6.619 richieste di cassa integrazione e 1.839 di mobilità, che hanno coinvolto poco più di 25.000 lavoratori. Siamo ancora in attesa che venga firmato il decreto con la ripartizione dei 500 milioni stanziati ad agosto dal Governo per gli ammortizzatori sociali un deroga. La quota che spetterà alla Toscana è pari a poco più di 33 milioni. Una volta siglato il decreto, ed avuto il via libera dall´ Inps si potrà procedere con la trasmissione di ulteriori 3.400 istanze, pervenute entro la metà di giugno, tra Cig e mobilità, che coinvolgono circa 13 mila lavoratori. Resteranno comunque ancora prive di copertura ulteriori 6.500 richieste, tra cassa integrazione e mobilità, che coinvolgono circa 22.800 lavoratori.  
   
   
CRESCE LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE. ZAIA: “SENZA RIFORME STRUTTURALI ROMA AFFONDA IL PAESE. IL VENETO NON CI STA”  
 
 Venezia, 4 novembre 2013 - “Ormai le statistiche dell’Istat sul lavoro in Italia sono dei veri e propri bollettini di guerra. Oggi sappiamo che a settembre 2013 la disoccupazione ha segnato un nuovo record negativo, riportandoci alla situazione del 1977 e che in particolare quella giovanile è salita a oltre il 40 per cento. Di cosa hanno bisogno ancora Governo e Parlamento per capire che se non si attuano subito politiche forti e mirate a sostegno dell’economia e del lavoro, nella migliore delle ipotesi la maggioranza dei cittadini volterà le spalle alle Istituzioni, a tutte, anche a quelle che non hanno responsabilità per questa situazione disastrosa?” Lo afferma il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commentando i dati diffusi oggi dall’Istat sulla disoccupazione nel nostro Paese. Gli indicatori di congiuntura curati dalla Regione del Veneto delineano un tasso di disoccupazione regionale che nel secondo trimestre del 2013 scende al 7,5%, rispetto all’8,6% del trimestre precedente, ma rimane più alto di quello calcolato nel secondo trimestre del 2012. “Non possiamo certamente consolarci constando che il Veneto sta meglio rispetto al desolante panorama nazionale – prosegue Zaia –, perché 170 mila disoccupati e un giovane su due senza lavoro nella nostra Regione, sono dati più che allarmanti”. “Nonostante i tagli subiti – conclude Zaia –, il nostro Ente continuerà a creare le migliori condizioni possibili per favorire l’accesso al mercato del lavoro e a incentivare e sostenere quei progetti che promuovono lo sviluppo e la competitività delle aziende. Ma o si fanno scelte strutturali, come quella di abbassare il costo del lavoro, oppure la strada rimarrà impervia anche per chi sta affrontando con il massimo impegno questa crisi. Se poi, addirittura, il Governo Letta, invece di premiare una Regione virtuosa come il Veneto, permette che sia esclusa dall’accesso ai fondi dell’Unione Europea per l’assunzione di giovani, privilegiando le realtà del nostro Paese dove lo spreco di risorse è abitudine inveterata, allora abbiamo solo una possibilità ed è quella di ribellarci a questo stato di cose”.  
   
   
LAVORO: 5,3 MILIONI DI EURO PER PROGETTI DI PUBBLICA UTILITÀ  
 
Trieste, 4 novembre 2013 - Su proposta dell´assessore al lavoro Loredana Panariti, la Giunta regionale ha approvato in via definitiva il Regolamento relativo all´assegnazione di finanziamenti alle Pubbliche Amministrazioni che promuovono l´inserimento lavorativo di persone disoccupate in progetti di Lavori di Pubblica Utilità-lpu. Per l´anno 2013 la Regione impegna per questo intervento 5,2 milioni di euro di fondi propri e 100.000 euro del Fse-fondo Sociale Europeo. Il target di lavoratori individuato deve possedere uno stato di disoccupazione di durata non inferiore agli otto mesi e non deve percepire alcun tipo di ammortizzatore sociale né essere titolare di pensione assimilabile a reddito da lavoro. I progetti che possono essere presentati dalle Pubbliche Amministrazioni hanno la durata di otto mesi per 32 ore di lavoro settimanali, devono prevedere il numero di lavoratori coinvolti, la qualifica, il numero minimo di tutor con il compito di accompagnare l´inserimento lavorativo dei soggetti, la descrizione dei moduli formativi orientati alla sicurezza sul lavoro ed all´utilizzo delle attrezzature e le attività che verranno svolte dai lavoratori. Le Amministrazioni potranno presentare domanda di finanziamento a partire dalle ore 10.00 del 15 novembre alle ore 13.00 del 29 novembre 2013. Secondo gli uffici regionali potranno essere attivati sino ad un massimo di circa 250 posti di lavoro nei Comuni, nelle Province ed in altre Amministrazioni Pubbliche del Friuli Venezia Giulia. I lavoratori potranno recarsi ai Centri per l´Impiego delle Province a partire dal 15 gennaio e fino al 14 febbraio 2014 per iscriversi nelle apposite liste di disponibilità. Tutti i progetti dovranno essere avviati con l´assunzione dei lavoratori entro il 30 aprile 2014.  
   
   
SOCIALE: REGOLAMENTO PER L´INTEGRAZIONE LAVORATIVA DELLE PERSONE DISABILI  
 
Trieste, 4 novembre 2013 - Su proposta dell´assessore regionale a Salute, Integrazione socio-sanitaria, Politiche sociali e Famiglia Maria Sandra Telesca, la Giunta ha approvato in via preliminare un Regolamento che indica criteri e modalità per la concessione dei contributi per percorsi di socializzazione e integrazione sociale delle persone disabili nei luoghi di lavoro. Secondo quanto previsto dal documento, potranno presentare domanda di contributo gli Enti cui fanno capo i Sil-servizi di Integrazione Lavorativa, ai quali spetta il compito di sviluppare le diverse progettualità che riguardano le persone disabili, per favorirne l´integrazione nei normali luoghi di lavoro o comunque l´inserimento socio-assistenziale in ambienti in cui si svolgono attività lavorative. Per questi interventi nell´anno in corso sono complessivamente a disposizione risorse pari a 1.600.000 euro. "Attraverso questo Regolamento auspichiamo di favorire l´inserimento lavorativo e l´inclusione sociale di persone con disabilità. Sono obiettivi fondamentali cui la Regione cerca di dare attuazione, in stretto raccordo in particolare con il mondo del volontariato e quindi, in questo contesto, prima di tutto con la Consulta regionale delle Associazioni dei disabili e delle loro famiglie". "Proprio per questa ragione il testo che abbiamo preliminarmente approvato oggi si apre ora al confronto con la stessa Consulta e, prima dell´approvazione definitiva, dovrà ottenere parere positivo dalla Terza Commissione consiliare, competente per materia, e dal Cal-consiglio delle Autonomie Locali".  
   
   
FVG, IMMIGRAZIONE: SITUAZIONE DEL CIE DI GRADISCA, ASSESSORE FVG TELEFONA AL PREFETTO MARROSU  
 
 Trieste, 4 novembre 2013 - L´assessore regionale alla Solidarietà Gianni Torrenti, che ha competenza in materia di immigrazione, si è costantemente tenuto in contatto in questi giorni con il prefetto di Gorizia Maria Augusta Marrosu per seguire la vicenda dei disordini accaduti al Cie-centro di Identificazione ed Espulsione di Gradisca d´Isonzo e affrontare il problema in modo coordinato. I danni provocati, in particolare i fumi degli incendi, ha riferito Torrenti, costringono i trattenuti nel Cie a vivere in due sole stanze: purtroppo la situazione potrà normalizzarsi non prima di lunedì, con la bonifica delle zone interessate dagli incendi e anche grazie al trasferimento di alcuni trattenuti in altre strutture. "Questi gesti volontari da parte di alcuni trattenuti, che si verificano soprattutto nei fine settimana - ha affermato l´assessore Torrenti - non fanno che peggiorare le condizioni già drammatiche di tutti gli altri e sono anche inutili, perché è ormai maturata la consapevolezza dell´Amministrazione regionale, ma anche nella società civile del Friuli Venezia Giulia, della necessità di affrontare alla radice il problema e si sta già esercitando una forte pressione per rivedere l´intero impianto dei Cie"  
   
   
SLOT, LOMBARDIA: SEMPRE PEGGIO, È PIAGA SOCIALE  
 
 Milano, 4 novembre 2013 - "Di male in peggio. Oggi un uomo che, prima va a rapinare un´agenzia di scommesse, e subito dopo viene arrestato mentre sta giocando il bottino alle slot machine. Nei giorni scorsi un agente delle forze dell´ordine che, dopo l´omicidio di Eleonora Cantamessa, il medico ucciso mentre soccorreva i feriti in una rissa, compie sul luogo del delitto un furto finalizzato a finanziare il suo vizio del gioco. Segnali forti e inequivocabili. Due esempi clamorosi, di come la ludopatia sia sempre più una piaga sociale da combattere e contrastare". Ludopatia, Fenomeno Da Contrastare - Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa e suolo, incaricata da presidente Maroni di coordinare i lavori che hanno portato all´approvazione, all´unanimità, della Legge regionale sulla ludopatia, commenta la notizia della rapina avvenuta, a Milano, in una sala giochi, con il conseguente arresto del colpevole, che stava giocandosi i soldi della refurtiva alle slot machines. Prevenzione E Controlli Rigorosi - "Quanto accaduto oggi - conclude Viviana Beccalossi - è anche una triste risposta a chi, non più tardi di ieri, ci accusava di porre in essere scelte demagogiche e propagandistiche. I fatti dimostrano che non bisogna perdere tempo e porre in essere azioni concrete". Va ricordato che la Legge della Lombardia approvata martedì scorso prevede l´incentivazione di azioni socio-sanitarie in tema di ludopatia, interventi sulla prevenzione, formazione obbligatoria per i gestori, restrizioni sulle distanze delle sale gioco da scuole, chiese, luoghi d´aggregazione e anche dai ´Compro oro´, oltre che controlli rigorosi in materia di sicurezza.  
   
   
FAMIGLIA, MARONI: SOSTENIAMO IL NOSTRO WELFARE  
 
Milano, 4 novembre 2013 - "Vogliamo dare una risposta concreta ed efficace a chi soffre, a chi è fragile, a chi è in difficoltà e non ha altro strumento se non l´aiuto del pubblico e questo, con cui stanziamo 50 milioni, è il primo provvedimento concreto di questo grande progetto di sostegno al nostro sistema di welfare". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo al Pio Albergo Trivulzio - insieme all´assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato, Cristina Cantù - alla presentazione del primo decreto attuativo del ´Fondo Regionale a sostegno della famiglia e dei suoi componenti più fragili´, decreto attuativo tramite cui vengono stanziati 50 milioni di euro per sostenere circa 15 mila persone, in particolari minori con difficoltà, soggetti con disabilità fisica o mentale e anziani non autosufficienti, che oggi non accedono alla rete socio-sanitaria dei servizi. Il Modello Lombardo Di Welfare Un´eccellenza - "Il nostro sistema di welfare, il sistema di welfare lombardo - ha proseguito il presidente - è un´eccellenza da difendere e valorizzare. E´ un modello, il nostro, che si basa sul principio di sussidiarietà, coinvolgendo tutti i protagonisti interessati, nel pubblico e nel privato. La Lombardia è una delle regioni che ha la maggiore ricchezza per la presenza sul proprio territorio di associazioni, di volontari, di onlus, di oratori, basti pensare che metà degli oratori italiani sono in Lombardia e questa è una rete che ha un impatto sociale rilevante. Ecco questa è una nostra specificità, la specificità del modello di welfare lombardo, che intendiamo valorizzare, per questo abbiamo deciso di investire risorse importanti, a cominciare dai 50 milioni previsti da questo decreto, nonostante le riduzioni e i tagli previsti dalla legge di stabilità". Un Fondo Da 330 Milioni Per Sostenere Il Sociale - "La creazione di questo fondo regionale per la famiglia - ha illustrato ancora Maroni - è una novità di questa legislatura, avevamo inserito la creazione di questo fondo nel nostro programma e anche in questo caso possiamo dire di essere passati in pochi mesi dalle parole ai fatti, riuscendo a trovare le risorse necessario. Noi vogliamo investire sul sistema welfare Lombardia e con questo primo decreto attuativo mettiamo a disposizione ingenti risorse per il sistema della famiglia e per i suoi componenti più fragili. Questi 50 milioni di euro, che abbiamo reperito nell´assestamento di bilancio, sono un´anticipazione delle risorse che pensiamo di destinare a questo fondo a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili, che prevediamo complessivamente di 330 milioni di euro". "Si tratta di un fondo di grande consistenza - ha illustrato - e l´ammontare di 330 milioni di euro è la valutazione che abbiamo fatto prima di sapere che il Governo avrebbe tagliato per il 2014 alla Regione Lombardia più o meno la stessa cifra, ovvero 350 milioni di euro. Ma non torneremo indietro. Il taglio di 350 milioni alla Lombardia è un problema serio, ma non abbasseremo le risorse per il Sistema sanitario e di welfare lombardo e non faremo alcuna manovra per compensare questo mancato introito di 350 milioni. Sappiamo che dovremo fare i salti mortali e dimostrare che siamo bravi e lo faremo, recuperando risorse per rendere ancora più efficienti i nostri sistemi, ma senza abbassare le nostre prestazioni nella sanità e nel welfare, che rappresentano delle eccellenze". L´urgenza Dell´applicazione Dei Costi Standard - Tornando ai 350 milioni di euro di tagli subiti dalla Regione Lombardia con la Legge di Stabilità, il presidente della Regione Lombardia ha ribadito, ancora una volta, come sia urgente l´introduzione dei costi standard sulla spesa pubblica, unica possibile soluzione per evitare i continui tagli lineari che stanno colpendo le Regione. "Occorre applicare i costi standard - ha detto -, premiare chi spende bene e penalizzare chi spende male, il Governo deve fare questo, mi auguro che il parlamento durante l´esame della Legge di Stabilità introduca i costi standard nella sanità e nel sociale, in questo modo risolverebbe i problemi del Nord". "Lo farà? - ha concluso - Temo di no, perché ci sono forti resistenze da parte degli Enti spendaccioni e delle Regioni spendaccione, ma la strada non può che essere questa". Fondo Da 50 Mln, Risposta A Fragilità - Mette a disposizione 50 milioni di euro il Fondo regionale a sostegno della famiglia illustrato oggi dall´assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato Maria Cristina Cantù. Questa prima risposta alle fragilità è contenuta nel provvedimento di attuazione della delibera, approvata nel maggio scorso e con cui è stato istituito il Fondo, che definisce le aree di intervento, i beneficiari e gli strumenti. Tipologie Di Intervento - Per quanto concerne la residenzialità di minori con gravi disabilità, il voucher mensile previsto dal Fondo consente di disporre di 115 euro al giorno. Per la residenzialità leggera il voucher è di 12 euro al giorno. Per le Rsa (Residenze sanitarie assistenziali) e Rsd (Residenze sanitarie per disabili) aperte il voucher mensile è di 500 euro. Il piano prevede anche la presa in carico e la cura delle persone affette da gioco d´azzardo patologico (ludopatie) con voucher di 200 euro mensili e una campagna di sensibilizzazione e informazione per la prevenzione. Per l´assistenza socio-sanitaria dei minori inseriti nelle comunità residenziali con provvedimento dell´Autorità giudiziaria il contributo giornaliero è di 35 euro assegnati al Comune affidatario. I Numeri Del Sistema - Gli anziani dai 65 anni in su costituiscono il 20,1 per cento della popolazione italiana, circa 2 milioni di persone. In Lombardia sono 310.000 equivalenti al 3,1 per cento dei residenti. Di questi, 26.000 sono minori. Le persone affette da grave o gravissima disabilità sono 37.825. Le Rsa in Lombardia sono 645 e offrono più di 57.000 posti. Distribuzione Fondo Asl (Provincia Per Provincia) In Euro Bergamo: 5.117.387, di cui 2.817.266 per Rsa e Rsd aperte e 1.693.979 per le comunità di minori; Brescia: 5.601.128, di cui 3.195.243 per Rsa e Rsd aperte e 1.764.365 per le comunità di minori; Como: 2.991.179, di cui 1 .781.569 per Rsa e Rsd aperte e 842.904 per le comunità di minori; Cremona: 2.028.5753, di cui 1.282.399 per Rsa e Rsd aperte e 487.179 per le comunità di minori; Lecco: 1.750.322, di cui 1.014.083 per Rsa e Rsd aperte e 492.424 per le comunità di minori; Lodi: 1.192.780, di cui 669.959 per Rsa e Rsd aperte e 333.230 per le comunità di minori; Mantova: 2.366.218, di cui 1.514.102 per Rss e Rsd aperte e 564.747 per le comunità di minori; Milano: 8 .072.930, di cui 5.207.276 per Rsa e Rsd aperte e 2.008.764 per le comunità di minori; Milano 1: 4.437.029, di cui 2.569.219 per Rsa e Rsd aperte e 1.342.064 per le comunità di minori; Milano 2: 2.553.575, di cui 1.263.969 per Rsa e Rsd aperte e 928.978 per le comunità di minori; Monza E Brianza: 4.755.180, di cui 3.025.976 per Rsa e Rsd aperte e 1.221.276 per le comunità di minori; Pavia: 3.105.952, di cui 2.063.469 per Rsa e Rsd aperte e 690.231 per le comunità di minori; Sondrio: 1.001.938, di cui 575.650 per Rsa e Rsd aperte e 259.201 per le comunità di minori; Varese: 4.465.528, di cui 2.725.928 per Rsa e Rsd aperte e 1.229.765 per le comunità di minori; Vallecamonica-sebino: 560.279, di cui 293.892 per Rsa e Rsd aperte e 140.893 per le comunità di minori.  
   
   
È’ ITALIANA L’AZIENDA CHE SDOGANA IL BENESSERE SESSUALE SENZA TABU NÉ TIMORI, PIACERE E SALUTE ENTRANO NEI SALOTTI DEGLI ITALIANI  
 
Belluno, 4 novembre 2013 – Da un’ idea di Katia Ferrazza e Laura Bagatella, nel maggio 2012 nasce Rosso Limone. L’intento? Creare un’azienda capace di sensibilizzare le donne al benessere sessuale in modo fresco e dinamico, con particolare attenzione alla vita di coppia e a un corretto approccio col proprio corpo. Obiettivo centrato perché, in poco più di un anno, da un paesino incastonato tra le Dolomiti bellunesi, Rosso Limone ha raggiunto ragazze, madri, nonne, amiche e coppie di mezza Italia. Forte di un team di quasi sessanta consulenti, in poco tempo si è imposto come leader italiano unico nel suo genere. La mission di Rosso Limone è sdoganare ogni imbarazzo. Figure professionali di provata esperienza porteranno l’argomento salute sessuale nei salotti delle donne, trasformandolo in motivo di chiacchiere tra amiche. Da quest’idea è nata l’attività di Rosso Limone, un’azienda che ha fatto della centralità della persona la propria filosofia, arrivando a trattare con spontaneità argomenti rimasti tabu per centinaia di anni. Coccolarsi e prendersi cura di sé, la consapevolezza del proprio corpo e delle sue esigenze, le diversità col partner che diventano una risorsa per la coppia e il piacere di una vita sessuale sana e appagante sono solo alcuni dei temi trattati in questo anno e mezzo di vita. Tra chiacchiere, risate, confessioni e tazze di tè, le esperte Rosso Limone hanno portato le loro conoscenze a centinaia di donne sparse in molte regioni del Paese. Il mondo Rosso Limone è fatto di consulenze private per gruppi di amiche o coppie, ma anche di eventi educativi (”Aperitivo contraccettivo”, “Il Comune ecologico…chiama le donne”), glam (aperitivi sexy, serate burlesque) e goliardici (addio al celibato). L’informazione libera è ciò che distingue l’azienda da altre realtà del settore. Le fondatrici hanno avviato fin dall’inizio una sorta di rivoluzione del benessere sessuale tra donne e uomini di ogni età. “Troppo spesso – spiega Katia Ferrazza - si guarda allo stare bene solamente dalla parte della salute fisica o mentale, dimenticandosi di una parte fondamentale: la sessualità. Rosso Limone insegna alle persone come ritagliare un po’ di tempo per sè, come imparare ad amarsi e conoscersi a fondo siano fondamentali per un sereno rapporto con il proprio corpo, col partner e con gli altri”. Poi ci sono i prodotti: olii per massaggi, candele, creme, petali, lubrificanti e molto altro, grazie ai quali le consulenti arrivano al cuore dei temi Rosso Limone. Un modo stuzzicante, divertente e un po’ trasgressivo di ravvivare la complicità in camera da letto, che per l’azienda parte innanzi tutto da una forte intesa di coppia e dal rispetto delle reciproche esigenze. A supporto dei consulenti e per venire incontro a specifici disagi di donne e uomini, il mondo Rosso Limone è formato anche da una fitta schiera di medici specializzati. Infine l’ultima novità: l’apertura al mondo maschile. A partire dal mese di ottobre Rosso Limone si tinge d’azzurro, componendo di un team di consulenti uomini e avviando una collaborazione col centro Master Mind di Castelfranco Veneto. Da oggi Rosso Limone è perciò vicina anche alle esigenze degli uomini per sostenerli nelle difficoltà legate all’ansia, al piacere e alle differenze tra i sessi. Per i contatti aziendali: www.Rossolimone.com  oppure www.Facebook.com/rossolimoneitalia    
   
   
SERRACCHIANI, UTILE LA RETE ANTIVIOLENZA DONNE FVG  
 
 Trieste, 4 novembre 2013 - Sono aumentate in media dell´11 per cento le donne che si rivolgono in Friuli Venezia Giulia ai centri antiviolenza, con punte che toccano il 20 per cento a Trieste e Gorizia. Lo hanno confermato alla presidente della Regione Debora Serracchiani, il 30 ottobre a Trieste, la presidente e la vicepresidente del Goap-gruppo Operatrici Antiviolenza e Progetti, Tatjana Tomcic e Imma Tromba. Anche in rappresentanza delle loro colleghe degli altri centri attivi in Friuli Venezia Giulia, Tomcic e Tromba hanno affrontato con la presidente il problema del mantenimento, a livelli adeguati, di un servizio che in Friuli Venezia Giulia è stato di riferimento, nel 2012, per quasi un migliaio di donne (in tutto 989, contro le 893 accolte nel 2011, con un incremento a Trieste del 21,15 per cento ed a Gorizia del 22,9 per cento, mentre a Udine l´aumento è stato del 9,13 cento ed a Ronchi del 4,23 per cento; Pordenone ha registrato invece un calo dell´8,21 per cento). Debora Serracchiani ha confermato tutto il supporto possibile al buon funzionamento dei centri, pur ricordando il difficile momento congiunturale che vede una riduzione del potenziale finanziario della Regione. Lo scorso anno la Regione era intervenuta con 850.000 euro, in forza della legge regionale 17/2000, ´´una delle prime in Italia a nascere per contrastare la violenza sulle donne ed usata come esempio da altre Regioni oltre che ancora assolutamente valida´´ ha rilevato la presidente del Goap, Tomcic. La vicepresidente Tromba, parlando anche a nome delle colleghe degli altri centri (oltre al Goap di Trieste, sono attivi a Pordenone ´´Voce donna´´, a Gorizia ´´Sos Rosa´´, a Ronchi dei Legionari ´´Da donna a donna´´ e a Udine ´´Io tu noi donne insieme´´), ha confermato invece la necessità di ´´intervenire sul Regolamento della legge, in modo da adeguare la distribuzione delle risorse alle attuali necessità di intervento e della mappatura dei servizi erogati´´.  
   
   
DEV’ESSERE RIMBORSATA AI CONSUMATORI L’IVA CORRISPOSTA SULLA TIA.  
 
Lecce, 4 novembre 2013 - L’iva sulla Tia, la famigerata tariffa d’igiene ambientale, dopo la sentenza della Corte Costituzionale n.238 del 2009, non è dovuta poiché con la decisione in questione era già stata riconosciuta la natura tributaria di questa tassa come già accaduto per la Tarsu ed escluso che quale tributo possa essere gravato da altro tributo, in particolare l’Iva. Ne consegue che i consumatori hanno diritto al rimborso del tributo aggiuntivo corrisposto in aggiunta alla Tia. È questo il principio applicato dal un giudice di pace di Roma che con la sentenza n. 17371/2013, ha riconosciuto il rimborso a carico dell’Ama. Il giudice onorario, ha dapprima rigettato l’eccezione di incompetenza in quanto la municipalizzata capitolina riteneva che la competenza a decidere della questione fosse la Commissione Tributaria Provinciale. Nel motivare la decisione, fatto riferimento alla decisione della Consulta il magistrato ha rilevato come la controversia in questione avesse ad oggetto la legittimità del diritto dei consumatori al rimborso dell´Iva nei confronti del soggetto riscossore, Ama s.P.a., per conto dei Comuni. È noto, infatti, che tale diritto si prescrive in dieci anni (a nulla rilevando che il termine previsto per l´azione di ripetizione da parte del soggetto Iva sia invece biennale, con evidente pregiudizio per quest´ultimo laddove il consumatore agisca per il rimborso oltre il biennio, comunque sulla questione relativa all´allineamento dei termini si attende la decisione della Corte di Giustizia dell´Unione Europea, che tuttavia non costituisce una pregiudiziale per cui non necessita la sospensione del processo essendo la questione irrilevante dal punto di vista del consumatore nei confronti del quale esula la competenza della Corte). Un’importante decisione, per Giovanni D´agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” che sancisce il diritto alla restituzione delle somme indebitamente percepite a tale titolo che potrà costituire un significativo precedente per azioni analoghe che l’associazione avvierà a tutela dei consumatori in ogni comune dove si è proceduto a richiedere anche l’Iva in aggiunta alla Tia.  
   
   
INFANZIA IN ABRUZZO: 367ML EURO PER AVVISO "GENERAZIONE 0-3"  
 
Pescara, 4 novembre 2013 – Il 30 ottobre è stata pubblicata dall´Assessorato alle Politiche Sociali la graduatoria dell´avviso "Generazione 0-3", la cui dotazione finanziaria è pari ad 367.500 euro e ha l´obiettivo di sostenere e incentivare le politiche di conciliazione in tema di pari opportunità, favorendo gli equilibri tra tempi di vita e tempo di lavoro per promuovere la partecipazione femminile al mercato del lavoro. Sono pervenute 549 istanze di cui 245 finanziate. Per la realizzazione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, sono stati stabiliti contributi fino ad un massimo di 1.500 euro per ogni donna ammessa al finanziamento, a fronte di spese documentate, certificate e fruite, per le rette di frequenza dei bambini in età 0-3 anni presso i nidi o spese sostenute per baby sitter. "L´avviso "Generazione 0-3" - spiega Gatti - ha rappresentato un´opportunità per proseguire il nostro considerevole impegno svolto in questa legislatura per favorire l´ingresso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro. Tante sono le difficoltà che le donne occupate o disoccupate e madri di bambini in età 0-3 anni hanno nel frequentare un corso di formazione, piuttosto che nel conciliare i tempi di vita e di lavoro. Per questo abbiamo proposto misure che siano di ausilio per le spese sostenute per asili nido o baby sitter, con preferenza per le donne con redditi medio-bassi. L´esito dell´avviso ha dimostrato una grande attenzione e partecipazione da parte delle donne abruzzesi alle quali, nella maggior parte dei casi, spetta l´organizzazione della vita familiare e il lavoro di cura sia all´interno della famiglia che in ambito sociale".  
   
   
INFANZIA, DA REGIONE TOSCANA 1,5 MILIONI PER BUONI SCUOLA A FAMIGLIE CON ISEE SOTTO 30MILA EURO  
 
Firenze, 4 novembre 2013 - Si arricchisce di una nuova misura l´impegno della Regione per sostenere la scuola dell´infanzia. Per l´anno scolastico in corso ha infatti stanziato 1,5 milioni di euro per buoni scuola che le famiglie con Isee inferiore a 30.000 euro possono utilizzare per ridurre la tariffa per la frequenza da parte dei loro figli di scuole dell´infanzia paritarie private e degli enti locali (3-6 anni). "Questi buoni – dichiara la vicepresidente della Regione Toscana con delega all´istruzione Stella Targetti - sono una novità che si affianca alle misure che abbiamo già attivato per sostenere la scuola dell´infanzia. Due gli obiettivi: aiutare le famiglie toscane a far fronte alle difficoltà economiche legate all´iscrizione dei figli, specie in un periodo di crisi come questo, e sostenere il sistema delle scuole paritarie, che svolge una funzione particolarmente preziosa viste le lunghe liste d´attesa che ci sono in quelle statali". L´erogazione dei buoni scuola viene gestita dai Comuni che possono aderire al bando regionale (con scadenza il 6 dicembre) se hanno scuole paritarie sul territorio (o private o degli enti locali). I Comuni dovranno poi emanare un bando per le famiglie interessate e con i requisiti necessari per ottenere i buoni scuola a rimborso delle tariffe pagate. L´avviso pubblico e i vari moduli sono consultabili e scaricabili sul sito internet della Regione Toscana (www.Regione.toscana.it ) nel menù Cittadini - Educazione e istruzione - Scuola dell´infanzia. Per eventuali quesiti è possibile utilizzare la mail dedicata progetto.Buoniscuola@regione.toscana.it