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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Ottobre 2006
LA CRESCITA NELL’AREA DELL’EURO POGGIA SU BASI STABILI NEL PRIMO SEMESTRE 2006, PICCO DI CRESCITA DEL PIL RISPETTO AGLI ULTIMI SEI ANNI  
 
Bruxelles, 3 ottobre 2006 - La relazione trimestrale sull’area dell’euro, pubblicata oggi, indica che la ripresa dell’economia nell’area dell’euro sembra poggiare su basi solide e che nel primo semestre dell’anno la crescita del Pil ha registrato un picco rispetto agli ultimi sei anni. La domanda interna ha finalmente ripreso a crescere ed è diventata la principale fonte di crescita. In un contesto caratterizzato dal miglioramento del mercato del lavoro e dal raffreddamento dei prezzi del petrolio, nel breve termine le prospettive economiche potrebbero rivelarsi migliori del previsto. In seguito, tuttavia, i rischi di un peggioramento sono destinati a diventare più rilevanti. In particolare, come dimostrato dalle turbolenze che hanno caratterizzato i mercati azionari nella tarda primavera, si sono intensificati i rischi sul versante della crescita connessi al contesto macrofinanziario. Nel capitolo “Focus” la relazione esamina gli sviluppi del mercato del lavoro nell’area dell’euro e conclude che le riforme strutturali ed una persistente moderazione salariale hanno consentito all’economia di conseguire migliori risultati sul versante dell’occupazione. Ciononostante vi sono i margini per un ulteriore miglioramento del funzionamento dei mercati del lavoro. Il fatto che gli sforzi passati abbiano dato buoni frutti dovrebbe incoraggiare a compiere ulteriori passi nella giusta direzione. Nel primo semestre dell’anno la crescita del Pil nell’area dell’euro ha raggiunto un tasso del 3,4% su base annua, il più elevato degli ultimi sei anni. Supportata dalla forte ripresa degli investimenti privati, la domanda interna è diventata la principale fonte di crescita. Con il recente calo dei prezzi del petrolio e il graduale consolidamento del mercato del lavoro, stanno migliorando anche le prospettive per i consumi privati, che negli ultimi anni sono stati un punto particolarmente debole per l’area dell’euro. Nonostante un indebolimento degli indicatori economici ed un contesto mondiale meno vivace, ma comunque favorevole, la crescita nell’area dell’euro dovrebbe restare prossima o superiore al potenziale nel secondo semestre dell’anno. Lo confermano le previsioni intermedie di settembre della Commissione, in base alle quali la crescita del Pil nell’area dell’euro sarebbe pari al 2,5% nel 2006, un risultato di 0,4 punti percentuali superiore alle previsioni di primavera. I risultati dei mercati finanziari dell’area dell’euro sono stati generalmente favorevoli fino a questo punto del 2006. Tuttavia l’episodio delle turbolenze dei mercati azionari in maggio/giugno dimostra che i rischi di un deterioramento connessi al contesto macrofinanziario si sono intensificati a livello sia internazionale che nazionale. Sul fronte internazionale i rischi riguardano la possibilità di un rallentamento superiore al previsto della crescita economica mondiale, in un contesto di forti squilibri mondiali, di tensioni geopolitiche persistenti e di tensioni sui prezzi degli attivi in molti mercati. Sul fronte interno, il crescente indebitamento delle famiglie e delle imprese costituisce una fonte aggiuntiva di fragilità. Fattori recenti sembrano indicare che l’area dell’euro è molto meno vulnerabile agli aumenti dei prezzi del petrolio di quanto non lo sia stata all’epoca degli shock petroliferi negli anni ’70 e ’80. Diversi elementi hanno contribuito al miglioramento della situazione. Uno di questi, analizzato nella relazione, riguarda la rimessa in circolazione dei proventi della vendita del petrolio dei paesi esportatori nei paesi consumatori. Tali proventi vengono rimessi in circolazione nell’area dell’euro tramite due canali – un incremento della domanda di esportazioni provenienti dall’area dell’euro ed un aumento degli investimenti in attività finanziarie nell’area dell’euro – ed è assodato che in entrambi i casi l’impatto sull’economia dell’area dell’euro è attualmente più positivo che in passato. Mercati del lavoro nell’area dell’euro: i risultati sono ragguardevoli ma persistono le sfide Il capitolo “Focus” della relazione esamina i recenti sviluppi del mercato del lavoro nell’area dell’euro, constatando che il funzionamento del mercato del lavoro è notevolmente migliorato. Negli ultimi cinque anni si è registrato un risultato storico, con la creazione di oltre cinque milioni di posti di lavoro nell’area dell’euro. La robustezza della domanda di lavoro ha contribuito a contenere gli incrementi della disoccupazione nel corso dell’ultima fase di rallentamento del ciclo e, nonostante la crescita dell’offerta di lavoro, ha incanalato il tasso di disoccupazione su un sentiero stabile di discesa dalla primavera del 2005. Questi risultati sono dovuti principalmente agli effetti benefici delle riforme strutturali e alla persistente moderazione salariale. Anche i cambiamenti nella struttura settoriale dell’economia, in particolare la crescente importanza dei servizi, hanno sostenuto l’occupazione, seppure in misura più contenuta. Tuttavia questi risultati positivi non dovrebbero celare la necessità di ulteriori miglioramenti. La disoccupazione strutturale resta persistentemente elevata, i disoccupati di lungo termine continuano a rappresentare una quota elevata del numero complessivo di disoccupati e tra i posti di lavoro creati continuano ad essere preponderanti i contratti temporanei. Tutto ciò impone che gli Stati membri potenzino i propri sforzi. .  
   
   
SECONDO VANHANEN, IL CONTESTO È ESSENZIALE PER L´INNOVAZIONE E NON GLI INDICATORI  
 
Bruxelles, 3 ottobre 2006 - "La strategia di Lisbona attribuisce un´eccessiva importanza a indicatori e risorse, mentre in realtà dobbiamo comprendere che l´innovazione si basa in primo luogo su un contesto di mercato ad essa favorevole", ha spiegato il primo ministro finlandese al Parlamento del suo paese il 28 settembre. Presentando una revisione intermedia della Presidenza finlandese dell´Ue, il primo ministro ha rivolto inoltre uno sguardo ai restanti tre mesi garantendo che saranno ancora numerose le iniziative intraprese, in particolare in materia di innovazione. Il 20 ottobre a Lahti (Finlandia) si terrà una riunione informale dei capi di Stato e di governo dedicata all´innovazione e all´energia, che costituirà, secondo Vanhanen, uno dei momenti salienti della Presidenza finlandese. Scopo della riunione è "creare un consenso e una volontà politica su pochi temi fondamentali", ha affermato. L´auspicio del primo ministro è che la riunione di Lahti possa modificare gli approcci dei delegati all´innovazione. Per creare un contesto di mercato in grado di generare innovazione, "occorre individuare con coraggio le politiche da attuare per far sì che l´Ue risulti più favorevole all´innovazione. Se riusciamo a creare un contesto di mercato adeguato, gli indicatori auspicati verranno di conseguenza", ha affermato. Il primo ministro ha inoltre messo in luce le ragioni per cui l´innovazione è un tema fondamentale per la sua Presidenza: "Dobbiamo riconoscere che la crescita economica assieme all´Ue, ossia la nostra reale competitività in relazione al resto del mondo, è basata sull´innovazione. L´innovazione ottiene riconoscimenti adeguati, ma occorre far seguire i fatti alle parole. L´ue non è carente in termini di innovazione; esiste tuttavia un problema reale nella trasformazione dell´innovazione in prodotti, aziende di livello mondiale, quote del mercato globale e posti di lavoro validi". Per quanto riguarda l´energia, il dibattito verterà sulla politica esterna dell´Ue e sulle modalità per utilizzare al meglio i contatti politici per rafforzare gli obiettivi energetici dell´Ue, ossia trasparenza, trasferimento e sicurezza. I capi di Stato e di governo discuteranno inoltre come collegare nella maniera migliore i paesi vicini dell´Ue, in particolare Norvegia, Algeria e Russia, al mercato interno dell´energia dell´Ue. "Il mercato energetico dell´Ue funziona meglio se i suoi principali produttori cooperano da vicino con esso", ha dichiarato Vanhanen. Per ulteriori informazioni sulle attività di ricerca della presidenza finlandese visitare: http://cordis. Europa. Eu/finland/presidency .  
   
   
VISITA UFFICIALE IN ITALIA DEL VICEPRESIDENTE VERHEUGEN IL COMMISSARIO SI È RECATO A ROMA IL 2 OTTOBRE 2006  
 
Roma, 3 ottobre 2006 - Il vicepresidente della Commissione europea Günter Verheugen, in visita ufficiale in Italia, ha incontrato il ministro per le politiche europee e il commercio internazionale Emma Bonino, il ministro per lo sviluppo economico Pierluigi Bersani e il Presidente del Consiglio Romano Prodi. In agenda anche un’audizione davanti alle commissioni parlamentari competenti congiunte di Camera e Senato. Durante i colloqui con i rappresentanti del governo italiano si è discusso di competitività, miglioramento delle condizioni in cui operano le Pmi, con particolare riguardo alla necessità di una migliore regolamentazione europea e nazionale e alla riduzione dei costi amministrativi. Il vicepresidente Verheugen ha fatto notare che se si realizzasse l’obiettivo europeo di ridurre del 25% questi costi si potrebbe avere un risparmio annuale di almeno 80 miliardi di euro. Günter Verheugen ha insistito sulla bontà dell’impegno italiano di portare la spesa per la ricerca dall’1,1% al 2,5%. Sulla finanziaria Verheugen ha apprezzato il rispetto degli impegni europei sulla sostenibilità finanziaria facendo notare che non si tratta di obbedire a delle regole o diktat burocratici di Bruxelles, ma di evitare che l’Italia si avvii verso una situazione estremamente pericolosa per i propri conti pubblici e la propria competitività internazionale. Il vicepresidente si è anche trovato in linea con Bersani e Bonino sulla necessità di salvaguardare una produzione manifatturiera di qualità in Europa, consentendo ai consumatori di poter scegliere sulla base di misure di etichettatura che consentano di individuare l’origine del prodotto. .  
   
   
IL SETTORE DELL´INGEGNERIA LEADER NELLA PROMOZIONE DELLA RICERCA E INNOVAZIONE IN EUROPA  
 
Bruxelles, 3 ottobre 2006 - Lo scorso anno la presidenza di Orgalime, l´associazione europea delle industrie ingegneristiche, è passata a Edward Krubasik, che vanta una solida esperienza nel campo della ricerca (ha un dottorato in fisica nucleare) e dell´innovazione (è stato addetto alla prassi di gestione globale di innovazione e tecnologia della Mckinsey). Dal 1997 è membro del comitato esecutivo aziendale della Siemens, per il quale è attualmente responsabile delle relazioni tra la società e l´Ue. È anche un membro del gruppo di alto livello sulla competitività della Commissione europea. In occasione di una recente visita a Bruxelles, Krubasik, intervistato dal Notiziario Cordis, ha parlato con entusiasmo delle speranze e delle idee che nutre nei confronti della ricerca e innovazione in Europa. Nella sua ultima comunicazione in merito a un´iniziativa volta a promuovere l´innovazione nell´Ue, la Commissione europea ha sottolineato l´importanza di creare mercati di punta stimolando la domanda di nuovi prodotti, una priorità su cui Krubasik si trova pienamente d´accordo. "Il primo aspetto importante di cui tener conto oggi è che le attività di ricerca e sviluppo devono essere intraprese laddove sono presenti i clienti guida per nuove tecnologie, in quanto sono proprio questi consumatori e l´impulso che imprimono al mercato riguardo a nuove proposte che influenzano i dettagli della ricerca nella fase di sviluppo di nuovi prodotti", spiega. Osserva inoltre che gli investitori sono anche interessati nella crescita futura della richiesta di un prodotto. "Dobbiamo creare un ambiente qui in Europa che dia a ognuno la consapevolezza che l´aumento della domanda si verificherà qui", afferma con enfasi. "Se tutti noi guardiamo alla Cina o all´Asia come l´unica alternativa, in quanto il complesso della domanda, tutta la crescita e il totale degli investimenti sono incentrati sul versante della clientela, allora gli interessati si muoveranno e collocheranno i rispettivi laboratori in prossimità degli acquirenti". Un settore in Europa che secondo Krubasik ha buone prospettive per sviluppare mercati di punta è quello delle infrastrutture. Spiega, infatti, che molte delle infrastrutture di cui disponiamo oggi sono state costruite in realtà decenni addietro ed è oggi necessario rinnovarle. E aggiunge che sarà proprio questo processo di ammodernamento che, se condotto in tempi sufficientemente rapidi, sfocerà nell´immissione sul mercato di nuove tecnologie e creerà di conseguenza mercati di punta. Questa affermazione porta Krubasik a soffermarsi sul punto successivo: l´importanza della concorrenza nello stimolare l´innovazione. "Occorre assicurarsi che vi sia concorrenza", sostiene. "L´innovazione e gli investimenti si sviluppano solo dove c´è spazio per la concorrenza. Se non si ha alcun concorrente con cui confrontarsi, ci si limita ad accumulare profitti, non si deve studiare nulla di nuovo. Se, invece, c´è un gioco della concorrenza che stimola, ci si inventa qualcosa per essere migliori". Krubasik ritiene che per conseguire questo obiettivo l´Unione europea debba introdurre una "regolamentazione creativa", che preveda una concorrenza incentrata su innovazione e investimenti e consenta al denaro del settore privato di ottenere profitti adeguati con attività nel comparto delle infrastrutture. Ritornando sul tema dei mercati di punta, Krubasik afferma di essere persuaso che i posti di lavoro in Europa siano subordinati alla presenza di mercati guida sul nostro continente. La produzione di "vecchi" prodotti si sposterà comunque verso i paesi con costi inferiori. "In generale, il consumatore non è minimamente patriottico", ha commentato in tono sarcastico. "Il consumatore vuole qualità elevata a basso prezzo e se può ottenere tutto questo con facilità dalla Cina, se lo procurerà lì". Secondo Krubasik, la soluzione è che "dobbiamo inventarci un futuro", il che significa guardare avanti. "È vero, ci saranno vetture a costo contenuto di produzione cinese", cita a mo´ di esempio. "Ma la comunicazione tra autoveicoli e la raccolta di informazioni sul traffico, una maggiore sicurezza e un tasso di mortalità su strada dimezzato saranno possibili grazie alle tecnologie che applicheremo prima qui da noi", afferma. "Dobbiamo già immaginarci i prossimi passi che vogliamo compiere". È motivo di particolare preoccupazione per Orgalime il continuo mancato rispetto delle norme sui diritti di proprietà intellettuale (Ipr), soprattutto in paesi come la Cina. Secondo Krubasik, riguardo a questo aspetto è fondamentale rafforzare adeguatamente le regole dell´Omc, nonché infliggere sanzioni e prevedere processi rapidi per le imprese che contravvengono. Guardando al futuro, Krubasik si mostra più fiducioso e osserva: "Ritengo che concluderemo sempre più accordi anche con l´industria in quei paesi, poiché sempre più spesso si delineeranno situazioni in cui le imprese del luogo sono interessate alla tutela del know-how che hanno sviluppato". Un altro elemento della strategia elaborata dalla Commissione riguardo all´innovazione concerne la promozione dello "spirito imprenditoriale". "Dovremmo rendere estremamente semplice per chiunque avviare una nuova attività", sostiene il professor Krubasik. "In secondo luogo, dobbiamo snellire i regimi fiscali per gli imprenditori, in modo che possano recuperare in tempi rapidi le perdite iniziali grazie a vantaggi fiscali previsti a fronte di questi investimenti in perdita. Abbiamo inoltre effettivamente bisogno di alleggerire le normative per le piccole imprese". Anche l´istruzione è un aspetto importante. "Non è pensabile un istituto di ingegneria dove non siano previsti anche dai 20 ai 30 corsi di imprenditorialità", afferma con foga. "Ci è indispensabile questa istruzione combinata". Molti sono pessimisti riguardo al futuro della ricerca e dell´innovazione in Europa. Con figure come Edward Krubasik alla guida c´è senz´altro spazio per una notevole dose di speranza. Per maggiori informazioni su Orgalime consultare: http://www. Orgalime. Org/ .  
   
   
CORDIS LANCIA IL SERVIZIO REGIONALE PER LA GRANDE POLONIA  
 
Bruxelles, 3 ottobre 2006 - Cordis, il servizio di informazione comunitario in materia di ricerca e sviluppo, ha lanciato un nuovo servizio regionale in materia di ricerca e innovazione per la regione polacca della Grande Polonia. Il servizio evidenzia il rapporto sempre più importante tra la R&s, l´innovazione e le politiche regionali. Il nuovo servizio, che fornisce informazioni sul contesto della R&s e dell´innovazione nella regione, è concepito come punto centrale di accesso per le informazioni sulle attività. Il servizio regionale per la Grande Polonia presenta ai visitatori le caratteristiche generali della regione e le attività interregionali di cooperazione che la vedono coinvolta, fornendo informazioni più specifiche sulle iniziative, i risultati e le infrastrutture nel settore della ricerca e dell´innovazione. L´obiettivo principale del servizio è illustrare la strategia regionale di ricerca, finalizzata allo sfruttamento del forte potenziale di ricerca e realizzata attraverso l´attuazione di misure a lungo termine per la promozione di una crescita economica basata sulla ricerca e sulle attività innovative. A tal fine, il servizio offre una panoramica sulla solida infrastruttura di ricerca della regione, che vanta numerose università, centri scientifici e di ricerca e altri istituti di istruzione superiore. Inoltre, la città capoluogo, Poznan, è sede dell´Accademia nazionale delle scienze. È possibile reperire informazioni più specifiche sulle attività di R&s attraverso il motore di ricerca di Cordis, che consente agli utenti di effettuare ricerche dettagliate sulle iniziative varate nelle diverse aree geografiche. Disponibile all´interno del servizio regionale per la Grande Polonia anche la banca dati gestita dal responsabile scientifico regionale. Una sezione specifica sulle attività di ricerca e sviluppo tecnologico (Rst) dell´Ue pone in evidenza la dimensione europea della ricerca nella regione della Grande Polonia e rappresenta una porta di accesso a tutta una serie di informazioni e servizi di rilievo, dai progetti in corso agli attuali risultati, dal servizio Partner di Cordis all´elenco dei contatti locali per l´innovazione e la ricerca. Infine, sul nuovo servizio regionale per la Grande Polonia sono disponibili i collegamenti ai vari soggetti regionali coinvolti, tra cui il governo regionale e numerose agenzie per lo sviluppo economico. Il sito web del Portale regionale di Cordis è disponibile all´indirizzo http://cordis. Europa. Eu/wielkopolska/home_en. Html .  
   
   
PROGRESSI NELLE PRIME ELEZIONI GESTITE INTERAMENTE DALLE AUTORITÀ DELLA BOSNIA-ERZEGOVINA  
 
 Sarajevo, 3 ottobre 2006 – Le elezioni generali tenutesi l’ 1 ottobre in Bosnia-erzegovina si sono svolte, complessivamente, nel rispetto delle norme internazionali e hanno costituito un passo in avanti nel processo di consolidamento della democrazia e dello stato di diritto. Queste erano le prime elezioni, successive all’accordo di pace di Dayton, a essere interamente gestite dalle autorità della Bosnia-erzegovina. Tuttavia, a causa dei limiti costituzionali fondati sull’appartenenza etnica, queste elezioni hanno, ancora una volta, infranto le norme e gli obblighi internazionali relativi al suffragio universale ed egalitario. È questa la conclusione raggiunta oggi dalla Missione internazionale d’osservazione delle elezioni a Sarajevo. “Ieri sono stati fatti dei progressi concreti nel cammino verso la democrazia in Bosnia-erzegovina e mi congratulo con questo Paese e con il suo popolo per aver gestito un processo elettorale equo, durante il quale i rappresentanti potevano essere scelti liberamente” ha dichiarato David Heath, capo della delegazione dell’Assemblea parlamentare dell’Osce e Coordinatore speciale della missione d’osservazione a breve termine dell’Osce. Lord Russell Johnston, capo della delegazione dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, ha dichiarato : “E’ brillato il sole su delle elezioni tranquille e ben organizzate, durante le quali tutti i cittadini e tutti i popoli della Bosnia-erzegovina hanno dimostrato il proprio legame a una società democratica. Grazie a questo incoraggiamento, sono ora convinto che, prima delle prossime elezioni, la Bosnia-erzegovina adotterà una costituzione interamente conforme alle norme e agli obblighi del Consiglio d’Europa”. Il 94% degli osservatori ha espresso un parere positivo sullo spoglio, citando, tuttavia, episodi di sovraffollamento, di voto familiare ed elettori non presenti sulla lista elettorale. Tuttavia, le commissioni degli uffici elettorali sono state generalmente utili per aiutare gli elettori a individuare i loro uffici elettorali. L’organizzazione è peggiorata leggermente durante il conteggio dei voti, giudicato negativamente dal 20% degli osservatori, che hanno notato delle irregolarità frequenti nelle procedure. “Nonostante la generale buona gestione delle elezioni, siamo rimasti delusi nel constatare dei problemi durante il conteggio dei voti. Tutte le misure necessarie e, in particolare, una formazione adeguata dei responsabili elettorali, devono essere prese per rafforzare la fiducia degli elettori”, ha concluso l’ambasciatore Lubomir Kopaj, capo della missione d’osservazione a lungo termine dell’Ufficio dell’Osce per le istituzioni democratiche e i diritti dell’uomo. Gli elettori hanno potuto beneficiare di un’ampia scelta, composta da 56 partiti, coalizioni e candidati e vari media. Nel complesso, la campagna elettorale si è mantenuta su toni calmi, anche se talvolta caratterizzata da una viva retorica nazionalista e occasionalmente da accese dichiarazioni. Salvo per le limitazioni costituzionali citate, la legislazione elettorale ha fornito una buona base per lo svolgimento di elezioni democratiche. La transizione da un sistema attivo a uno passivo di registrazione degli elettori è stata condotta, in generale, senza problemi e sembra essere stata accettata favorevolmente. La Commissione elettorale centrale ha svolto il proprio dovere in modo trasparente ed efficace e ha beneficiato della fiducia degli attori politici. .  
   
   
PRIMO APPUNTAMENTO PER L’EDIZIONE 2006 DI “CAFE’ EUROPE”  
 
Aosta, 3 ottobre 2006 - La Presidenza della Regione informa che l’Antenna Europe Direct, che già lo scorso anno ha organizzato un ciclo di incontri a carattere informale su temi europei rivolto ai cittadini valdostani, riapre il “Café Europe” in Via Vevey n. 23, ad Aosta. Mercoledì prossimo 4 ottobre, alle ore 21, la prima di tre serate dal tema “Feste, matrimoni, sagre di paese…Viaggio interculturale nella musica d’occasione dell’Europa dell’Est”. Verranno proposti brani che accompagnano le diverse manifestazioni tradizionali e popolari della Bulgaria, Romania, Lituania, Lettonia, Polonia, Estonia, Slovacchia e Romania. Un concerto che vede impegnati gli allievi della Scuola di Formazione ed Orientamento Musicale e gli insegnanti Suzuki della Sfom di Aosta, Adriano Coluccio, Fulvia Corazza, Luca Taccardi e Viviana Zanardo. Ospite di eccezione il violinista boemo Martin Schaefer. Nato in Slesia alla frontiera con la Boemia, Martin Schaefer è vissuto in una famiglia di musicisti. Accanto agli studi di musicologia e filosofia svolti in diverse università tedesche, prosegue lo studio del violino con grandi maestri quali Vladimir Skerlak, Tibor Varga, Franco Gulli e Benone Damian. Il suo percorso musicale lo porta a tralasciare la carriera di violinista “classico” per vivere e far vivere le musiche tzigane, ungheresi, rumene, russe, il tango argentino e tutte le espressioni della tradizione. Vive tra Parigi, la Svizzera, dove dirige una scuola Suzuki, e l’Africa.  
   
   
MEF: FABBISOGNO SETTEMBRE A 8.100 MLN, 44.400 MLN NEI PRIMI NOVE MESI  
 
Roma, 3 ottobre 2006 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica che nel mese di settembre 2006 il disavanzo del settore statale è determinato provvisoriamente in circa 8. 100 milioni di euro a fronte di un disavanzo di 10. 684 milioni nel settembre 2005. Nei primi nove mesi del 2006 si è registrato complessivamente un fabbisogno di circa 44. 400 milioni, quasi 25. 600 milioni in meno rispetto ai 69. 008 milioni registrati nell’analogo periodo 2005. Il saldo del mese di settembre ha beneficiato del buon andamento delle entrate fiscali, del minore impatto sulla tesoreria statale da parte degli enti decentrati e del perdurare degli effetti del contenimento della spesa delle Amministrazioni centrali.  
   
   
DISEGNO DI LEGGE FINANZIARIA PER IL 2007  
 
Roma, 3 ottobre 2006 - Il 29 settembre scorso il Governo ha approvato il disegno di legge Finanziaria per il 2007 e il disegno di legge concernente il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2007 e bilancio pluriennale per il triennio 2007-2009. La manovra consegue gli obiettivi di destinare risorse consistenti per la crescita economica, avviare il risanamento strutturale dei conti pubblici, aumentare l’equità sociale e la protezione degli strati sociali più deboli. Avvia, inoltre, profonde riforme della spesa pubblica attraverso nuovi Patti con gli Enti locali e intese con le parti sociali, in particolare sul fronte della sanità, del federalismo fiscale e delle pensioni. Gli interventi approvati consentono, inoltre, di tornare a far scendere il rapporto debito-pil – cresciuto nel 2005 e nel 2006 dopo dieci anni consecutivi di riduzione – portandolo al 106,9% (dal 107,6% del 2006), e di ricostituire un avanzo primario (pari al 2%, rispetto a -0,3% dell’anno scorso), premessa indispensabile per una riduzione strutturale del peso del debito negli anni futuri. Nell’ambito della manovra viene inoltre adottata una riforma della distribuzione dei carichi fiscali finalizzata a ridurre il carico fiscale di lavoratori e famiglie con redditi medi e redditi bassi (91,10% dei contribuenti), che permette di attivare risorse per sostenere le famiglie, specialmente quelle con figli. Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/finanziaria_2007/index. Html. .  
   
   
IN LINEA LA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2007 E LA NOTA DI AGGIORNAMENTO AL DPEF 2007-2011.  
 
Roma, 3 ottobre 2006 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica che sono in linea la Relazione Previsionale e Programmatica 2007 e la Nota di Aggiornamento al Dpef 2007-2011. Entrambi i documenti sono accessibili dalla sezione "Ultimi documenti" o dalle aree "Relazione Previsionale e Programmatica" "Documento di Programmazione Economica e Finanziaria" presenti in home page. .  
   
   
ISPI: THE CHALLENGES OF DISARMAMENT AND NON-PROLIFERATION  
 
Milano, 3 ottobre 2006 - Ispi, in collaborazione con la Direzione Generale per gli Affari Politici Multilaterali ed i Diritti Umani del Ministero degli Affari Esteri, promuove il prossimo 12 ottobre a Milano (ore 9. 00 - 18. 15) una Conferenza Internazionale dal titolo: "The Challenges of Disarmament and Non-proliferation" I lavori saranno aperti da G. Terzi di Sant´agata (Direttore Generale per gli Affari Politici Multilaterali ed i Diritti Umani, Ministero degli Affari Esteri), R. Pfirter (Direttore Generale dell’Organisation for the Prohibition of Chemical Weapons) e O. Heinonen (Vice Direttore Generale dell’International Atomic Energy Agency) e si articoleranno in quattro sessioni (programma allegato): Disarmament and Non-proliferation in the Second Nuclear Age; Non-proliferation and the Npt; International Law and Arms Control Agreements; Putting teeth in the Nuclear Non-proliferation and Disarmament Regime. Www. Ispionline. It . .  
   
   
TAVOLA ROTONDA: “FERMIAMO LA GUERRA: SCELTE DI PACE PER LIBANO, PALESTINA E REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO”  
 
Pordenone, 3 ottobre 2006 - Durante la serata, numerosi esperti nel settore della pace e della cooperazione saranno chiamati ad intavolare una discussione sul tema illustrando diverse proposte e iniziative di solidarietà e mobilitazione per fermare i conflitti in queste contrastare aree di guerra. All’iniziativa, che si terrà Mercoledì 4 ottobre 2006 ore 20. 30 , alla Sala Auditorium della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia in via Roma 2 a Pordenone, parteciperanno numerosi relatori, i quali saranno moderati da Michele Negro, referente Pace-cooperazione della Segreteria Assessorato alla Pace Regione Fvg. Sul versante istituzionale, prenderanno la parola l’Assessore regionale all’ Istruzione, Cultura, Sport e Pace Roberto Antonaz, Giovanni Zanolin, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Pordenone e Silvano Buttignon, Presidente del Coordinamento Regionale Enti Locali per la Pace ed i Diritti Umani del Friuli Venezia Giulia. Richiamandosi al significato del Coordinamento, ricordiamo che il Crelp è un’associazione che riunisce diversi Comuni e Province del Friuli Venezia Giulia impegnati a promuovere, a livello locale, la diffusione della cultura di pace, il rispetto dei diritti umani, l’integrazione culturale, la solidarietà e la cooperazione. Tra gli altri ospiti del 4 ottobre, all’incontro parteciperà anche Anna Mazzolini, rappresentante dell’Associazione “Un ponte per. ”, istituzione che si occupa di diverse attività in Medio Oriente e nei Balcani in merito a temi importanti quali salute, giovani, cultura, donne e diritti. “Un ponte per…” realizza diversi progetti nel campo della cooperazione, attraverso campagne di informazione e sensibilizzazione, la difesa del patrimonio culturale dei popoli, lo sviluppo delle relazioni tra società civili, l’ educazione alla pace, i sostegni a distanza e i campi di lavoro. Dopo di lei parlerà Stefano Comand, rappresentante Associazione “Mission Onlus” e quindi Albino Bizzotto, rappresentante dell’Associazione “I beati costruttori di pace”, un’associazione pacifista nata nel 1985, i cui scopi sono incentrati sulla necessità di ripensare ai processi economici globali attraverso il disarmo e la ricerca di nuove, possibili forme di giustizia sociale. Per sentire la voce e il parere anche di chi conosce da vicino le realtà che verranno affrontate a questa Tavola rotonda, ci saranno anche Hamer Hassan, rappresentante regionale della Comunità Palestinese e Kanish Mudvisa, dell’ Associazione Immigrati Extracomunitari di Pordenone. Infine, parteciperà al dibattito anche Andrea Bellavite, uno dei principali consulente della Regione Friuli Venezia Giulia per l’elaborazione di una Nuova Legge sulla Pace. . .  
   
   
RADIO 1 RAI: ALLAM, CAMILETTI E CORSINI AL COMUNICATTIVO DI RIGHETTI ALLAM: “LE ISTITUZIONI ITALIANE SONO COLPEVOLI DI NON FAR APPLICARE LA LEGGE ITALIANA SUL TERRITORIO”  
 
Roma, 3 ottobre 2006 - Oggi alle ore 15. 35 su Radio 1 Rai al Comunicattivo del massmediologo Igor Righetti si parlerà di comunicazione difficile con il vicedirettore del Corriere della sera Magdi Allam, con il componente del Centro culturale islamico della Grande moschea di Roma Omar Camiletti e con il sindaco di Brescia Paolo Corsini. Ecco un estratto del dibattito che verrà trasmesso domani. Magdi Allam. Hai scritto un libro, edito da Mondadori, dal titolo un po’ accusatorio “Io amo l’Italia, ma gli italiani la amano?”. Ritieni che gli italiani abbiano smarrito la propria identità? Certamente gli italiani oggi al pari di tanti europei e occidentali attraversano una seria crisi di valori e di identità collettiva e ciò rende assai problematico il rapporto con le grandi sfide che l’Italia è chiamata a fronteggiare in un mondo sempre più globalizzato, sfide che concernono l’economia, la sicurezza, la lotta al terrorismo e, infine, la definizione di un nuovo modello di convivenza sociale che in primo luogo salvaguardi le certezze degli italiani e contemporaneamente sia in grado di tutelare le legittime aspettative di chi, nel rispetto delle leggi e nella condivisione dei valori, vuole in Italia migliorare le proprie condizioni di vita. Omar Camiletti. In che modo intendete l’integrazione con gli italiani? In questi ultimi anni sono emerse, indubbiamente, molte problematiche. C’è un panorama sociale e culturale completamente cambiato. Si tratta naturalmente di modellare insieme un modello di convivenza e di integrazione su basi sicure, su basi certe come stava dicendo Magdi. Il problema è che si tratta di una strada impervia, non è facile possedere la soluzione se non si hanno analisi ben precise. Interviene il sindaco di Brescia, Paolo Corsini. Si possono dare due risposte alla sua domanda. La prima sotto il profilo dell’identità storica del nostro Paese, credo che oggi l’Italia viva una profonda crisi di identità, credo che il Paese sia sull’orlo di una crisi di nervi e questo è dovuto a molteplici fattori: la crisi della politica, la mancanza di omogenei sistemi di riferimento e soprattutto l’appannamento nel sentire comune degli italiani dei grandi valori della Costituzione del nostro Paese; anche se per fortuna il referendum, dal mio punto di vista, ha mostrato reviviscenza di consapevolezza. Per quanto riguarda invece il problema del rapporto con l’immigrazione, e in modo particolare con l’immigrazione che si riconosce in un profilo religioso islamico e premesso che si debba distinguere tra l’Islam e l’islamismo, io credo che qui siamo di fronte a un problema che va prima affrontato in sede culturale; cioè normalmente si parla di società multiculturale, io credo che il multiculturalismo altro non sia che una raffigurazione della composizione sociologica e demografica della società; che non possa essere una linea, perché innanzitutto rischia di produrre tanti monoculturalismi che non dialogano tra di loro, in secondo luogo c’è il rischio che si possano sviluppare dei razzismi di tipo etnico, degli etnorazzismi. Credo che la risposta a questo problema sia quella dell’interculturalità. Sono assolutamente d’accordo con Magdi Allam, nel quadro di un sistema di valori condivisi, di principi e di pratiche condivise che non possono che avere riferimento al testo costituzionale, alle norme e alle leggi vigenti nel nostro Paese. Il problema è quello di lavorare per un confronto e un dialogo di culture che possa consentire la convivenza possibile. Magdi Allam. Il buonismo imperante, quello che concede l’indulto ai delinquenti con il solo risultato di spendere milioni di euro e di impegnare magistratura e forze dell’ordine per l’uscita e il rientro di tanti criminali, è presente più nella popolazione o tra i governanti? In primo luogo tra i governanti e visto che parliamo di magistratura tra coloro che sono preposti all’amministrazione della giustizia. Se in Italia si è arrivati a delle sentenze che non soltanto mettono sullo stesso piano chi pratica il terrorismo e chi subisce il terrorismo, ma addirittura si assolvono i reclutatori di kamikaze e si definiscono “martiri dell’Islam” coloro che in Afghanistan uccidono i soldati della forza multinazionale, questa è un’ennesima e rilevante testimonianza della degenerazione etica a cui si arriva nel momento in cui il riferimento diventa quello del relativismo assoluto, del relativismo valoriale, culturale, religioso per cui vengono meno le nostre certezze e si immagina che il nostro Stato e, se vogliamo, l’Europa e l’Occidente siano una sorta di campo neutro dove chiunque possa entrare, imporre le proprie leggi i propri valori e il Governo non dovrebbe essere altro che una sommatoria di questo insieme ibrido. Ebbene laddove si è immaginato questo contesto, e mi riferisco alle esperienze del multiculturalismo in Gran Bretagna, ma anche in Olanda, e altrove nel mondo, questa esperienza si è rivelata fallimentare. Omar Camiletti. Quali sono gli ostacoli che si frappongono tra le nostre due civiltà? Penso che in realtà non c’è incompatibilità tra Islam ed Europa, e Occidente nel senso ampio del termine. Credo però opportuno, come è stato sottolineato, che ci siano certezze delle regole e su questo per esempio il multiculturalismo ha avuto successo, nel senso che sul piano materiale, come è stato ricordato, indubbiamente è riuscito; però si prospetta un orizzonte nuovo in Europa, con dinamiche rapidissime: la crescita demografica dei musulmani. Voglio aggiungere che l’Islam non è soltanto una religione straniera, in Italia e in Europa vivono musulmani europei con piena cittadinanza. Si profila un orizzonte nuovo e richiede strumenti nuovi, un posizionamento dell’Islam, a mio avviso, nelle istituzioni e nella cultura dell’Europa. Innestando dei processi dolorosi, di cui poi ancora non si capisce esattamente la natura, ma processi dolorosi di innestare istituti di formazione di esperti islamici in Europa. Oppure non solo curare l’aspetto religioso ma anche l’aspetto culturale; tutte lacune che vediamo nelle società. La società italiana e anche europea sono poco sensibilizzate su questo. Si assumono il punto di vista di una omono-mania a solo sfondo religioso, quando invece c’è una presenza islamica che fa riferimento culturale a quel famoso Islam plurale in cui ci sono cittadini italiani, ci sono cittadini stranieri, ci sono varie nazionalità presenti. Paolo Corsini. Dopo i delittuosi eventi che hanno caratterizzato questa estate bresciana lei ha richiesto più Stato, più sicurezza e più integrazione. Su quest’ultima richiesta come hanno reagito le comunità degli immigrati presenti nel suo comune? Nelle nostre città è aperto un confronto, un dialogo che per altro credo costituisca una via ineludibile, una via che va ricercata con molta determinazione e con molta consapevolezza. Peraltro dando seguito alla richiesta che avevo sottoposto al ministro Amato e cioè di promuovere una sorta di collegio, una conferenza, noi abbiamo proposto adesso al ministero di avviare a Brescia un’esperienza pilota che veda la prefettura, il Comune, la Provincia guidare dei forum di ascolto e in secondo luogo stiamo per promuovere a livello di quartiere, momenti, luoghi, sedi, occasioni di confronto perché credo che soltanto dalla conoscenza reciproca e da una approfondita valutazione delle posizioni di ciascuno sia possibile avviare un dialogo rispetto al quale è assolutamente inderogabile e imprescindibile il rispetto delle regole e la capacità di trarre ispirazione da valori che nel nostro Paese non sono soltanto espressione di una norma giuridica ma di una storia e di un tradizione. Sono assolutamente consapevole che anche l’Islam e la sua tradizione culturale in qualche misura appartengono alla storia dell’Europa e dell’Occidente, ma non è di questo che in questo momento si sta discutendo. Si sta discutendo di una quotidianità nella quale, per parlare con estrema chiarezza non è compatibile la pratica di una sorta di neotribalismo patriarcale per cui una famiglia si sente il diritto di sopprimere la vita della propria figlia perché essa pratica costumi che vengono giudicati incompatibili con la cultura di provenienza. Questo non è compatibile con la contemporaneità della vita pubblica del nostro Paese. Magdi Allam. Si riempiono pagine di giornali e ore di trasmissioni televisive parlando della necessità d’integrazione delle popolazioni che arrivano in Italia. L’integrazione avviene quando chi arriva in un Paese diverso dal proprio si adegua alle sue leggi e consuetudini. Ma allora, perché i musulmani chiedono proprie scuole e propri medici? Il problema principale, a mio avviso, è la capacità nostra come cittadini italiani di individuare, di affermare e di difendere le nostre certezze che sono dei valori, che sono delle leggi, che sono delle regole. Soltanto quando ciò avverrà avremo la possibilità, la capacità, la volontà di far si che chiunque entri in Italia, chiunque risieda in Italia lo faccia nel rispetto di queste regole, di queste leggi e di questi valori. Per troppi anni, per esempio, si sono permesse, purtroppo è una realtà che persiste, che delle scuole islamiche, faccio riferimento al caso più noto quella di via Quaranta a Milano, potessero indottrinare ad una ideologia islamica radicale, centinaia di ragazzi senza che ci fosse alcuna autorizzazione o legittimazione. In questo caso, questo è un caso emblematico, di chi è la responsabilità? A mio avviso è principalmente una responsabilità delle istituzioni italiane che sono colpevoli di non far applicare la legge italiana sul territorio italiano. Questo vale anche per quello che riguarda l’insieme del processo di integrazione, fino a quando l’Italia non avrà la capacità, la consapevolezza e la volontà di far sì che in partenza chi entra in Italia vi arrivi con gli strumenti giusti che sono la lingua, i valori, la cultura e il rispetto delle leggi, difficilmente, se non sarà impossibile del tutto, che in Italia avvenga una corretta e costruttiva integrazione degli immigrati. Omar Camiletti. Che cos’è che l’estremismo islamico teme di più dei valori occidentali? Penso che l’estremismo islamico sia tutto sommato un frutto avvelenato di storie occidentali, la cosa che più temo ed è quello su cui ci dovremmo battere sul serio, non solo in astratto come ho sentito spesso anche oggi, ma in concreto per la certezza delle regole. Lei per esempio ha detto prima: “I musulmani vogliono scuole separate”, ma chi sono questi musulmani? E di questi musulmani, riallacciandomi a quanto diceva Magdi, chi controlla la vita associativa? Si fa presto a dire che un organismo, che un’organizzazione rappresenta l’ottanta o il settanta per cento, vediamo in concreto oltre i valori, il rispetto delle regole, la trasparenza dei bilanci, gli iscritti; se un’organizzazione deve avere senz’altro uno statuto da rispettare e bilanci da presentare. Insisto, vado oltre dicendo: prima di dire musulmani o Islam accertiamoci effettivamente che il discorso sia corretto. Interviene Magdi Allam. Certamente non bisogna fare di tutte le erbe un fascio, bisogna considerare nel merito e nella sostanza i singoli aspetti ma è un dato altrettanto inconfutabile che oggi l’estremismo e il terrorismo islamico rappresentano la principale emergenza internazionale e che questa minaccia, questa preoccupazione, sia rilevante anche in Italia. Il problema esiste dobbiamo assolutamente distinguere, dobbiamo assicurarci che la maggioranza, la mitica maggioranza moderata musulmana effettivamente lo sia, effettivamente si manifesti, cosa che non avviene puntualmente. Certamente non è avvenuto nell’ultima vicenda legata al discorso del Papa, dove abbiamo visto un appiattimento dell’insieme dei musulmani su posizioni di intransigenza e che hanno assunto un atteggiamento censorio nei confronti del Papa; isolare gli estremisti e bisogna farlo certamente con il fronte più ampio possibile di italiani e musulmani residenti in Italia. Omar Camiletti. Mario Scialoya, che dirige la sezione italiana della Lega musulmana mondiale, che ha sede a Roma nel centro culturale islamico della grande Moschea, ha detto che fra cinquant’anni il 30-35 per cento della popolazione europea potrà essere musulmana e che la Caritas prevede che tra vent’anni in Italia ci saranno tra i 7 e i 12 milioni di immigrati. Quale futuro prevede per chi predica di porgere l’altra guancia? Non credo che con la repressione, su questo non concordo con il mio amico Magdi, non credo che criminalizzando tutto alla fine si ottiene il risultato che noi tutti vogliamo ottenere. Il problema è che bisogna avere gli strumenti adeguati, gli strumenti rispettosi; per esempio Magdi diceva: “L’appiattimento delle critiche al Papa”, io non sono d’accordo. Perché non si vuole dare dei diritti che hanno tutti. In Europa c’è chi critica il Papa, perché i musulmani dovrebbero essere soltanto sottomessi, non dovrebbero parlare altrimenti pena quella di non essere lasciati in pace e quindi, in un certo senso, di essere criminalizzati. Ci sono delle forme di rispetto, concordo con quello che dice Magdi che umiliare il Papa è stata ed è una cosa che disapprovo fortemente, è anche vero che i musulmani devono avere gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini europei. Magdi Allam: Il problema vero è che non solo hanno gli stessi diritti, ma che non hanno gli stessi doveri, e questo vale per gran parte dei musulmani e per gran parte degli immigrati. Questo è il deficit che crea un grosso squilibrio e che crea la difficoltà principale sull’insieme del processo di integrazione e il discorso vale per tutti anche per i non musulmani. Io critico certamente anche i non musulmani che hanno contestato il diritto del Papa a esprimere liberamente una propria valutazione sull’Islam, ci mancherebbe, però prendo atto con rammarico e preoccupazione che la stragrande maggioranza dei musulmani, da Bin Laden ai fratelli musulmani ai cosiddetti governi moderati, si sono ritrovati sullo stesso fronte e questo è indubbiamente un fatto da tenere presente nel momento in cui la posta in gioco è uno dei cardini della nostra comune civiltà dell’uomo. .  
   
   
“PROTOCOLLO D’INTESA” BANCA POPOLARE DI INTRA E VENETO BANCA  
 
Intra, 3 ottobre 2006 - Banca Popolare di Intra e Veneto Banca comunicano che, avendo l’istituto verbano prescelto l’offerta vincolante presentata da Veneto Banca, in tempi brevi verrà conclusa la negoziazione e sottoscritto il “protocollo d’intesa” contenente tutti gli elementi caratterizzanti l’operazione proposta così come verranno concordati tra le parti. I termini essenziali dell’operazione e la tempistica di realizzazione della stessa verranno prontamente comunicati al mercato all’atto della sottoscrizione del citato protocollo. Si ricorda che l’operazione, che prevede il lancio di un’Offerta Pubblica di Acquisto preventiva parziale al prezzo di € 15 per azione, dovrà essere autorizzata dalle competenti Autorità (Consob e Banca d’Italia) ed è subordinata anche, data la sua caratteristica di banca cooperativa, alla trasformazione di Banca Popolare di Intra in Società per Azioni ed al raggiungimento da parte di Veneto Banca di una quota del capitale non inferiore al 50,1% (maggioranza assoluta). La proposta di trasformazione verrà sottoposta all’approvazione dell’Assemblea dei Soci di Banca Popolare di Intra nei tempi tecnici compatibili anche con il rilascio delle citate autorizzazioni. Inoltre, con riferimento alle notizie stampa fino ad oggi pubblicate, si informa che rispetto a quanto già comunicato da Banca Popolare di Intra in data 28 settembre u. S. , non vi sono ulteriori elementi di rilievo definitivamente concordati tra le parti. .  
   
   
IL BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA ESERCITA L’OPZIONE PER L’ACQUISTO DEL 10% DI DELTA SPA  
 
Verona, 3 ottobre 2006 – Il Banco Popolare di Verona e Novara (Bpvn) comunica di aver acquistato, attraverso l’esercizio del diritto di opzione “call”, un ulteriore 10% del capitale sociale di Delta S. P. A. L’operazione si è perfezionata in data odierna con Sopaf S. P. A. Ed il valore della transazione è stato pari a euro 20,7 milioni. Con tale acquisto il Banco, già azionista di Delta al 10%, ha incrementato la propria quota di partecipazione elevandola al 20% e in tal modo ha rafforzato la propria presenza nel settore del credito al consumo. L’iniziativa si inserisce nel quadro delle attività previste dal Piano Strategico del Gruppo. Operativo dal 2003, il Gruppo Delta, con sede a Bologna, opera nel campo dell’intermediazione finanziaria, offrendo al segmento retail una ampia gamma di prodotti e servizi: prestiti personali, prestiti finalizzati, cessione del quinto, leasing, carte di credito, noleggio a lungo termine, factoring, prodotti e servizi bancari e recupero crediti. Il Gruppo Delta, che oggi conta oltre 570 dipendenti e 214 punti vendita occupa la 12° posizione nella classifica Assofin al 30/6/2006 con una market share del 3,8% (3,2% al 31/12/2005) ed un tasso annuale di crescita degli impieghi pari al 42,7% (30 Giugno 2005 - 30 Giugno 2006). Il valore dei finanziamenti di crediti al consumo del Gruppo Delta nel primo semestre del 2006 ammonta a Euro 1 miliardo, suddiviso in Euro 200 milioni di prestiti diretti, Euro 353 milioni di prestiti auto, Euro 203 milioni di altri prestiti finalizzati, Euro 240 milioni di cessioni del quinto e delegazioni di pagamento ed infine Euro 4 milioni di carte di credito. .  
   
   
IL GRUPPO BANCA SELLA CHIUDE IL I SEMESTRE 2006 CON UN UTILE NETTO CONSOLIDATO DI 23,1 MILIONI DI EURO IN CRESCITA IL ROE, CHE HA RAGGIUNTO IL 13,5%, E IL MARGINE DI INTERESSE (+14,4%)  
 
Biella, 3 ottobre 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Sella Holding Banca ha approvato il Bilancio consolidato al 30 giugno 2006. Dall’analisi dell’andamento economico si rileva un incremento dell’utile netto consolidato di Gruppo, che ha raggiunto i 23,1 milioni di euro (rispetto ai 15,1 milioni di euro del primo semestre 2005), e un miglioramento del Roe che ha registrato un valore del 13,5% su base annua (9,8% nel primo semestre 2005). Al risultato positivo ha contribuito la crescita dei ricavi: infatti il margine di interesse si è attestato, al netto dei dividendi, a 129,9 milioni di euro (+14,4% rispetto ai 113,6 milioni di euro del primo semestre 2005), e il margine di intermediazione comprensivo di tutte le componenti assicurative è risultato pari a 247,1 milioni di euro (+11,2% rispetto ai 222,2 milioni di euro del primo semestre 2005). Tra le componenti che hanno maggiormente contribuito alla crescita dei ricavi da servizi si segnalano i settori della Banca Assicurazione, del Trading on Line e della Finanza. Alla data del 30 giugno 2006 la raccolta globale ha raggiunto i 27,86 miliardi di euro e la raccolta diretta (composta dalle voci depositi verso clientela e titoli emessi in circolazione) gli 8,08 miliardi di euro. I crediti verso clientela hanno evidenziato un incremento dell’8,4% passando da 5,86 miliardi di euro del 31 dicembre 2005 a 6,35 miliardi di euro di fine semestre 2006. Il rapporto fra attività deteriorate ed impieghi per cassa, importante indicatore della qualità del credito, è migliorato passando dal 2,4% del 31 dicembre 2005 al 1,8% di fine giugno 2006. Alla fine del primo semestre 2006 il Gruppo Banca Sella contava, in Italia e all’estero, 304 succursali (296 a fine 2005) e 3. 903 dipendenti (rispetto ai 3. 798 al termine del 2005). Approvato anche il primo bilancio semestrale individuale Ias di Sella Holding Banca, capogruppo del Gruppo Banca Sella. Sella Holding Banca ha chiuso il periodo con un utile netto di 1,8 milioni di euro e la controllata Banca Sella ha fatto registrare un utile di 15,1 milioni. Tali dati non sono comparabili con quelli al 30 giugno 2005 in quanto questi ultimi erano riferiti alla vecchia Banca Sella che comprendeva anche la rete distributiva. Sella Holding Banca è infatti, dal primo gennaio 2006, la nuova denominazione della ‘vecchia’ Banca Sella che ha conferito la rete distributiva italiana, nonché l’attività di gestione del risparmio e private banking, alla ‘nuova’ Banca Sella controllata al 100% dalla stessa Sella Holding Banca. .  
   
   
BANCA IFIS S.P.A. RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2006 UTILE NETTO PRIMO SEMESTRE EURO 6.638 MILA (0,6% RISPETTO A EURO 6.597 MILA DEL PRIMO SEMESTRE 2005) CREDITI IN SOFFERENZA NETTI/CREDITI VERSO CLIENTELA 0,8%  
 
Mestre, 2 ottobre 2006 - Si è riunito i il 29 settembre il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis S. P. A. , impresa bancaria specializzata nel factoring presieduta da Sebastien Egon Furstenberg e quotata al segmento Star di Borsa Italiana. Il Consiglio ha approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2006. I risultati del Gruppo al 30 giugno 2006 Nel corso del primo semestre 2006 Banca Ifis ha registrato un turnover (volume dei crediti acquisiti) pari a 1. 152 milioni di euro, con un incremento del 16,2% rispetto ai 991 milioni di euro del primo semestre 2005. Il margine di interesse ha raggiunto 7. 465 mila euro contro i 7. 879 mila euro del primo semestre 2005 (-5,3%), mentre il margine commissioni nette ha registrato un incremento pari al 45,9%, da 8. 990 mila euro nel primo semestre 2005 a 13. 120 mila euro nello stesso periodo 2006. L’andamento delle due voci è legato alla tipologia delle operazioni poste in essere, caratterizzate da una rilevante componente di servizio. Pertanto, il margine di intermediazione passa da 17. 582 mila euro al 30 giugno 2005 a 20. 542 mila euro al 30 giugno 2006 portando un incremento su base semestrale del 16,8%. Le rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti passano da 2. 631 mila euro nel primo semestre 2005 a 2. 506 mila euro nel semestre appena concluso (-4,8%). L’incremento dei costi operativi su base semestrale è dell’ 8,3%, da 6. 747 mila euro al 30 giugno 2005 a 7. 309 mila euro al 30 giugno 2006. L’incremento è allineato con i piani di sviluppo dell’attività della Banca. L´utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte del primo semestre 2006 si attesta a 10. 727 mila euro contro i 8. 204 mila euro del primo semestre 2005, registrando un incremento del 30,8%. Al netto delle imposte (che passano da 1. 607 mila euro a 4. 089 mila euro, (+154,4%) l´utile finale del semestre è pari a 6. 638 mila euro contro 6. 597 mila euro nel primo semestre 2005 (+0,6%). Si conferma elevata la qualità del credito: il rapporto sofferenze/impieghi al 30 giugno 2006 è rimasto invariato allo 0,8% rispetto al 31 dicembre 2005 (1,2% al 30 giugno 2005); il rapporto sofferenze/ patrimonio netto è pari al 5,4% (5,9% al 31 dicembre 2005); il rapporto sofferenze/incagli su impieghi al 30 giugno 2006 è pari a 1,0% (1,1% al 31 dicembre 2005). Il cost/income ratio è ulteriormente migliorato raggiungendo il 35,6% su base semestrale contro il 35,9% al 31 dicembre 2005 e contro il 38,4% al 30 giugno 2005. Ripartizione dell’impiego e del turnover per area geografica; Si evidenzia di seguito la suddivisione della clientela per area geografica in tutte le macroregioni del paese, con separata indicazione della clientela estera. .  
   
   
GRUPPO BANCA POPOLARE ITALIANA: RAGGIUNTO L’ACCORDO PER LA CESSIONE ALLA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI BOLZANO DI 360.000 AZIONI DELLA CASSA DI RISPARMIO DI BOLZANO, PARI AL 10% DEL CAPITALE SOCIALE.  
 
Bolzano, 3 ottobre 2006 – E’ stato raggiunto un accordo per la cessione del 10% del capitale sociale della Cassa di Risparmio di Bolzano, pari a 360. 000 azioni, da parte di Bpi alla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, che potrà assegnarle a un soggetto terzo da identificarsi, al prezzo di euro 320,00 per azione, in linea con il valore di carico. Il trasferimento delle azioni, per un controvalore complessivo pari a 115,2 milioni di euro e da effettuarsi anche in più tranches, è previsto entro il 15 dicembre 2006. L´operazione si inquadra nel percorso di razionalizzazione delle partecipazioni definito nel piano industriale del Gruppo Banca Popolare Italiana. .  
   
   
CREDITO VALTELLINESE: COMUNICAZIONE MENSILE RELATIVA ALLE OPERAZIONI EFFETTUATE SU AZIONI PROPRIE  
 
Sondrio, 3 ottobre 2006 – In riferimento alla delibera con la quale l’Assemblea ordinaria del Credito Valtellinese, riunitasi in data 22 aprile 2006, ha rinnovato al Consiglio di Amministrazione l´autorizzazione ad effettuare, l´acquisto di azioni proprie, nonché la ricollocazione o annullamento delle stesse. La proposta approvata dall´Assemblea è finalizzata a favorire la circolazione del titolo nell´ambito di una normale attività di intermediazione e prevede che le operazioni effettuate su azioni proprie siano svolte secondo le modalità e nel rispetto dei limiti precisati nella delibera assembleare. Nel periodo intercorrente tra la data della predetta Assemblea e il 29 settembre u. S. , sono state acquistate sul mercato 191. 433 azioni proprie, pari 4,79% del quantitativo massimo contemplato nella delega, per un controvalore di 2. 095. 608,69 euro, pari al 4,19% del controvalore massimo previsto dalla delega assembleare. Le azioni proprie complessivamente negoziate (acquistate e vendute) nel periodo 1 – 29 settembre 2006 sono state 22. 897, corrispondenti allo 0,77% della media mensile degli scambi effettuati sul titolo nei precedenti sei mesi, a fronte di un valore massimo fissato dall’Assemblea al 25%. Si precisa infine che in data 29 settembre 2006 risultavano 9. 347 azioni proprie nel portafoglio proprietà del Credito Valtellinese, pari allo 0,01% del totale azioni in circolazione alla data della presente comunicazione .  
   
   
APULIA PRONTOPRESTITO: AL VIA L’OPERAZIONE DI CARTOLARIZZAZIONE REVOLVING DA 500 MILIONI DI EURO. DEUTSCHE BANK AG LONDON È ARRANGER E LEAD MANAGER.  
 
San Severo (Fg), 3 ottobre 2006 - Si è perfezionata ieri la prima tranche dell’operazione di cartolarizzazione revolving di Apulia prontoprestito, organizzata con Deutsche Bank Ag London in qualità di Arranger e Lead Manager, con un primo apporto pari a 170,2 milioni di Euro. Il portafoglio cartolarizzato sarà costituito da crediti derivanti da cessioni del quinto dello stipendio e da delegazioni di pagamento, per un valore nominale complessivo massimo, pari a circa 500 milioni di Euro, da realizzarsi attraverso l’emissione di più tranche. Attraverso la società veicolo Apulia Finance n. 5 Cessioni Srl, costituita ai sensi della legge 130/99, è stata emessa una sola classe di titoli senior, con rating Moodys Aaa per l’89% del portafoglio dei creduti ceduti. I titoli avranno un tasso variabile legato all’Euribor più uno spread di 0,15%, con scadenza legale nel 2020. L’emissione di tali obbligazioni da parte della Società veicolo sarà destinata agli investitori istituzionali, e permetterà di sostenere lo sviluppo previsto da Apulia prontoprestito. Tale operazione infatti, si inquadra nella strategia della società di inserirsi sul mercato internazionale con una maggiore visibilità, per poter svolgere un ruolo primario nel settore dei finanziamenti al consumo e nell’ottica di un sempre crescente sviluppo dell’attività. .  
   
   
PROTESTI: NEL 2005 OLTRE 280 MILA NEL LAZIO  
 
Roma, 3 ottobre 2006 - - Nella regione Lazio, secondo i dati forniti dall’Agenzia delle entrate, si sono registrati nel 2005 ben 281. 790 protesti. In particolare, il 5,2% dei cittadini laziali è protestato (la media nazionale è pari al 2. 8%). “La situazione dei cittadini laziali è delle più rischiose d’Italia - afferma Ivano Giacomelli, segretario nazionale del Codici, Associazione nazionale di volontariato per la difesa dei consumatori - poiché, oltre a rivolgersi troppo spesso agli istituti di credito per acquistare beni di consumo, sono secondi solo alla Lombardia per numero di protesti”. Per l’Associazione, questi dati preoccupano perché lasciano intravedere l’ombra dell’usura. .  
   
   
16° RAPPORTO ANNUALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO …ED É RIPRESA BOOM DELL’EXPORT (+7,7%), SOPRATTUTTO DI QUALITÀ, CRESCONO LE IMPRESE, L’OCCUPAZIONE (+2,5%; DONNE: +3,5%), E L’INNOVAZIONE (+27% DI BREVETTI EUROPEI) BENE ANCHE LA PRODUZIONE DELL’INDUSTRIA E LE VENDITE DEL COMMERCIO  
 
 Milano, 3 ottobre 2006 - Tra il 2005 e il 2006 la tanto sospirata ripresa sembra finalmente essere arrivata. E così prosegue la crescita del tessuto imprenditoriale milanese: +1,6% nel numero di imprese attive nel corso del 2005 (superiore al +1,1% a livello nazionale). Crescita che tra il secondo trimestre 2005 e 2006 arriva a +1,9%. In particolare si rafforza la presenza delle imprese femminili (+3,5%; dato superiore a quello lombardo: +2,8% e nazionale: +2%) e di quelle extracomunitarie (+12,4%). Riprendono a correre le esportazioni: +7,7%, soprattutto ad elevato contenuto tecnologico (+21% rispetto a una media italiana del +7%), mentre le importazioni crescono del 3% (e a fare la voce grossa ci pensa l’area asiatica, Cina in testa). Leggero aumento anche per gli Ide sia in entrata (+0,4%) che in uscita (+0,2%), mentre decisamente bene va il mercato del lavoro: l’occupazione cresce del 2,5% (soprattutto donne: +3,5%), la disoccupazione scende al 4,2%. Tra le forme di contratti di lavoro grande balzo in avanti delle assunzioni a tempo determinato (+47,7%). Positiva anche la dinamica congiunturale per la produzione industriale (+0,4%) che sale al +1,6% nel primo trimestre 2006, e per le vendite delle imprese commerciali (+0,6%). Milano si conferma hub direzionale dell’economia italiana: le imprese a diffusione nazionale aventi sede nell’area milanese concentrano infatti quasi il 29% del totale degli addetti di tutte le imprese nazionali operanti in Italia; così come centro dell’innovazione: il numero di domande per brevetto europeo provenienti dall’area milanese cresce del 27%, passando da 791 a 1. 004 unità (pari al 26% del tot. Nazionale). E questo anche grazie a un sistema universitario la cui offerta formativa dal 1991 a oggi è triplicata, inducendo l’aumento del tasso di partecipazione delle giovani generazioni (il 50% dei quali prosegue ormai negli studi universitari, un’incidenza pari soltanto dieci anni fa al 34%). Da sottolineare la significativa ripresa delle immatricolazioni alle facoltà scientifiche (+40% di iscritti tra il 2001 e il 2005). Infine, aumenta anche la ricchezza prodotta da Milano: +2,1% (il 10% del valore aggiunto italiano é così prodotto a Milano). Con quasi 31 mila euro pro-capite, mantiene Milano il primo posto in Italia per valore aggiunto pro-capite, ma non mancano le disuguaglianze. Il reddito imponibile medio delle donne é infatti inferiore di quasi il 50% a quello degli uomini (16. 197 euro a fronte di 31. 346 euro), quello di un italiano a Milano é quasi 3 volte quello di un cittadino africano (24. 219 euro rispetto a 9. 505 euro). C’é anche una disuguaglianza abitativa: il reddito medio dei residenti della zona più “ricca” di Milano (la zona 1) supera di oltre tre volte quello dei residenti della zona più “povera” (la zona 9: corrispondente ad Affori, Bruzzano, Comasina e Bovisasca): 54. 478 euro di reddito imponibile individuale rispetto a 17. 964 euro. Emerge dal rapporto annuale “Milano Produttiva”, a cura del servizio studi della Camera di Commercio, giunto alla 16° edizione, con un bilancio dell’economia di Milano e provincia nel 2005. Indagine sulle imprese “Essere imprenditori oggi a Milano”. Famiglia al primo posto (82,7% e 83,6%). Insieme a senso dell’onestà, rispetto per l’ambiente e continuità con la tradizione. Sono i valori principali per i giovani imprenditori. A confronto con gli over 40 che puntano sulla propensione al rischio (73%). Sia giovani che adulti diventano veri e propri amici dei dipendenti (18% per gli under quarantenni e 23% per gli over). Come vedono la Milano del futuro? Al primo posto una paura, la minaccia cinese (71% per giovani e adulti), poi la fiducia nell’Europa (70,3% e 68,9%), solo dopo arrivano gli immigrati come una risorsa (64% per entrambi), per ultima, anche se prevale l’ottimismo, l’aspettativa di una ripresa economica (61% e 52,5%). L’indagine è realizzata dal servizio studi della Camera di Commercio di Milano al 31 luglio 2006 su circa 400 imprese di Milano. “Il rapporto di quest’anno - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano - ci consegna una Milano che gode di sana e robusta costituzione. I segnali di ottimismo infatti non mancano, dalla conferma della voglia di fare impresa dei milanesi, che pongono Milano come hub direzionale dell’economia nazionale, all’andamento della produzione, alla crescita dell’occupazione, fino al netto recupero delle esportazioni messo a segno dal sistema produttivo milanese. Un boom, quest’ultimo, che ha interessato la gran parte dei settori di attività e in particolare quelli a maggiore contenuto tecnologico. Un dato importante, il “ritorno” della capacità di esportare tecnologia, in parte rallentata negli ultimi anni,che costituisce una condizione cruciale per rafforzare la competitività internazionale delle imprese milanesi nel contesto di un commercio mondiale sempre più caratterizzato dagli scambi di prodotti basati sulla scienza e sull’innovazione. Le note di cautela ovviamente non mancano. In particolare penso che occorra fare di più, in termini di offerta di opportunità, per ridurre le disuguaglianze presenti a Milano. E proprio a questo riguardo, il sistema educativo e universitario può svolgere un ruolo di primo piano. L’aumento del tasso di partecipazione delle giovani generazioni agli studi universitari é in questo senso un dato importante su cui occorre ancor di più investire”. Tutti i dati della ricerca - La dinamica congiunturale. L’evoluzione congiunturale dell’economia milanese del 2005 mostra tutti segnali positivi. La produzione industriale registra infatti +0,4%, superiore alla media lombarda (+0,2%) e nazionale (-0,8%), il fatturato totale +0,8% e gli ordini totali +6,7%. Chimica (+2,1% nella produzione), mezzi di trasporto (+2,8%) e alimentari (+2%) realizzano le migliori performance produttive. Se consideriamo il solo primo trimestre del 2006, la crescita tendenziale passa a +1,6% (rispetto al primo trimestre del 2005), trainata dalla crescita del fatturato estero (+3% circa). Aumentano anche le vendite delle imprese commerciali (+0,6% rispetto alla contrazione registrata a livello nazionale: -0,7%). Una leggera crescita si registra anche per le imprese dei servizi (+0,1% in termini di volume d’affari rispetto al –0,6% dell’anno precedente). La dinamica dell’internazionalizzazione: import e export…. Nel 2005 le esportazioni milanesi riprendono a correre (+7,7%, un incremento superiore sia alla media lombarda del +6,6% che a quella nazionale del +4%). Aumentano anche le importazioni (+3%). In particolare, le imprese milanesi guardano sempre più nei loro processi di internazionalizzazione commerciale verso l’area extra-Ue 25, il cui peso aumenta in termini sia di export (dal 48,9% del 2004 al 49,7% del 2005: in particolare Federazione russa +30,5%; India: +37,3%; Corea del Sud: +22,3%) che, soprattutto, di import (dal 30,8% al 34,6%, con il protagonismo della Cina +16,5%, e in generale dell’area asiatica, nonché della Federazione Russa: +31,4%). Tra i prodotti, si registra la forte ripresa (dopo tre anni di performance negative) delle esportazioni dei prodotti ad elevato contenuto tecnologico (+21%, ben superiore alla media italiana del +8%), che vedono significativamente aumentare il loro peso sul totale dell’export manifatturiero milanese (dal 20,8% del 2004 al 23,3% del 2005). Il peso di Milano sul totale export nazionale in questo settore cresce dal 29,5% al 33,4% in un anno. …e la Milano multinazionale. I dati sulla internazionalizzazione produttiva del sistema milanese, misurata dall’andamento degli Ide (investimenti diretti esteri), mostrano un leggero incremento del numero delle imprese estere partecipate da imprese milanesi (+0,2%), di poco inferiore all’aumento delle imprese multinazionali operanti in provincia di Milano (+0,4%). Più in dettaglio: le multinazionali milanesi sono 980 (17% del tot. Nazionale), 3. 469 le imprese estere partecipate (20,6% del tot. Italiano), con 237 mila dipendenti e un fatturato di 47,6 miliardi di euro. Sul versante della internazionalizzazione passiva, le imprese a partecipazione estera con sede a Milano sono 2. 996 (pari al 41,7% del tot. Nazionale), con oltre 336 mila dipendenti e un fatturato di circa 153 miliardi di euro. La distribuzione geografica delle relazioni multinazionali intrattenute dall’area milanese evidenzia il netto prevalere delle “regioni forti” Le grandi aree metropolitane dell’Ile de France, di New York e di Londra rappresentano infatti i primi tre “spazi” della globalizzazione milanese, sia sul fronte degli investimenti esteri in uscita che su quello degli investimenti esteri in entrata. Un peso altrettanto significativo rivestono la Westfalia e (ma solo per gli investimenti esteri in entrata) la California, seguite dagli altri “motori” europei, quali Baden-württemberg, Baviera e Catalunya (limitatamente, per quest’ultima, agli investimenti esteri in uscita). La dinamica imprenditoriale. Nel 2005 prosegue la crescita del tessuto imprenditoriale milanese: +1,6% del numero di imprese attive (di poco inferiore al +1,9% del 2004 e superiore al +1,1% a livello nazionale) per un totale di 338. 010 unità. La “voglia” di fare impresa dei milanesi trova nuovo slancio nel primo trimestre del 2006 (+1,9%, contro il +1,6% dello stesso periodo del 2005), collocandosi positivamente nella ripresa congiunturale in atto. Si conferma la tendenza al consolidamento organizzativo delle imprese, che sempre più scelgono la forma giuridica della società di capitale (+4,3%, raggiungendo il 29,4% del tot. Imprese milanesi) così come si rafforza la presenza delle imprese femminili (+3,5%; dato superiore a quello lombardo: +2,8% e nazionale: +2%). Per quanto riguarda l’evoluzione dei più importanti settori produttivi, il comparto manifatturiero registra una nuova flessione (-1,4%), perdita più che compensata dall’ulteriore crescita dei servizi (+3%; in particolare: attività immobiliari +5,5%; ricerca e sviluppo: +6,5%; sanità e altri servizi sociali: +7,2%), delle costruzioni (+3,4%) e del commercio (+0,4%). Sostanzialmente stabile l’artigianato (-0,1%). L’imprenditorialità etnica. Continua, a ritmo sempre elevato, la crescita degli imprenditori immigrati (+12,4%). Si tratta complessivamente di 19. 548 imprese, delle quali ben 18. 192 (il 93,1%) sono di titolare con nazionalità extracomunitaria. Queste ultime rappresentano l’11,5% del totale delle ditte individuali milanesi (rispetto all’8,5% in Lombardia e al 5,8% in Italia). Le principali nazionalità sono l’egiziana (3. 750 imprese; 19,2% del tot. ), la cinese (13,1% del tot. ), la marocchina (8,3%), la rumena (5,9%) e la peruviana (4,7%). Nel corso del 2005, la crescita più forte si registra per l’Ecuador (+30,6%: 512 imprese in tot. ) e per i paesi dell’ex Urss (+27,7%: 249 imprese in tot. ). Si tratta per la maggior parte di titolari uomini, soprattutto nei casi di etnia araba, mentre tra le donne le più intraprendenti sono le cinesi (38%), le peruviane (28,3%) e, in termini relativi, le nigeriane (53,2%). Il 30,8% delle ditte con titolare extracomunitario esercita un’attività commerciale, il 28,6% é attiva nell’edilizia, l’11,3% opera nei trasporti e nelle telecomunicazioni, l’11,5% svolge un’attività che rientra tra i servizi professionali alle imprese (tra cui rientrano i servizi di pulizia), il 10,9% tra le attività manifatturiere, mentre il 3,1% conduce un’attività nel settore dell’accoglienza o della ristorazione. Milano primo “hub direzionale” dell’economia italiana. Le imprese a diffusione nazionale aventi sede nell’area milanese concentrano quasi il 29% del totale degli addetti di tutte le imprese nazionali operanti in Italia, un peso che scende al 20% per Roma (il secondo grande “hub” nazionale) e a valori molto più distanziati per le altre aree metropolitane. In questo senso, l’occupazione creata dalle unità locali di imprese milanesi localizzate fuori dalla provincia conta più di 570 mila dipendenti, pari al 48,1% dei dipendenti totali impiegati da queste stesse imprese (ultimo dato disponibile: 2003), con un aumento, rispetto al 2001, di quasi 13 punti percentuali (era il 35,2%). Meno rilevante l’occupazione creata sul territorio dalle unità locali di imprese con sede legale fuori dalla provincia: complessivamente Milano attrae infatti il 15,8% dei dipendenti. Il mercato del lavoro. In continuità con i buoni risultati conseguiti nel 2004, il mercato del lavoro milanese presenta anche nel 2005 un’evoluzione positiva. Gli occupati crescono del 2,5% (nettamente superiore alla media regionale: +1,1% e nazionale: +0,7%), grazie soprattutto all’aumento della componente femminile (+3,5%) rispetto a quella maschile (+1,7%). Grazie a questo risultato, il tasso di disoccupazione passa dal 4,6% al 4,2%. Aumentano in particolare gli occupati dipendenti (+3,3%) a fronte della sostanziale stabilità degli occupati indipendenti (+0,2%). Tra i settori, gli occupati nei servizi crescono del 3,5% mentre torna a crescere anche l’occupazione industriale (+0,7% rispetto al –3,4% dell’anno precedente). Per quanto riguarda la tipologia dei contratti, si registra un forte incremento delle assunzioni a tempo determinato (+47,7%), al quale si contrappone il modesto aumento delle assunzioni a tempo indeterminato (+3%). Aumentano in particolare la domanda di risorse umane a più elevata qualificazione: l’incidenza dei laureati sul totale delle assunzioni previste dalle imprese arriva al 19,1%, (contro il 16,4% del 2004), mentre ancora più elevato è il peso detenuto dall’insieme delle professioni high skills (31%), come dirigenti e direttori, professioni intellettuali, scientifiche e tecniche. La dinamica del valore aggiunto e i redditi dei cittadini milanesi. Il tasso di crescita del valore aggiunto (la ricchezza prodotta) registrato dal sistema economico milanese nel 2004 (ultimo dato disponibile) torna a farsi sostenuto (+2,1%). Con oltre 124 mila milioni di euro, Milano ha così generato quasi la metà della ricchezza della Lombardia (48%) e il 10% di quella nazionale (prima provincia in Italia). In dieci anni (1995-2004) il valore aggiunto prodotto da Milano é cresciuto del 41,7%. Più contenuto é l’aumento del reddito pro-capite (+0,5%), che tuttavia, con quasi 31 mila euro pro-capite, mantiene Milano al primo posto in Italia. Le disuguaglianze a Milano. Nella città di Milano le disuguaglianze non scompaiono. In particolare disuguaglianze di genere: il reddito imponibile medio delle donne é infatti inferiore di quasi il 50% a quello degli uomini: 16. 197 euro a fronte di 31. 346 euro degli uomini, una forbice che si allarga nelle classi centrali e “produttive” d’età: tra i 55 e i 64 anni, una donna mediamente percepisce un reddito imponibile pari a 16. 363 euro, gli uomini di 40. 416 euro. Nonché di contesto abitativo: il reddito medio dei residenti della zona più “ricca” di Milano (la zona 1) supera di oltre tre volte quello dei residenti della zona più “povera” (la zona 9: corrispondente ad Affori, Bruzzano, Comasina e Bovisasca): 54. 478 euro di reddito imponibile individuale rispetto a 17. 964 euro. Emerge inoltre una differenziazione della ricchezza di tipo “etnico”, in base alla quale il reddito medio dei cittadini stranieri provenienti dai paesi poveri a maggiore pressione migratoria è nettamente inferiore al reddito medio dei cittadini italiani: così se un cittadino italiano a Milano ha a disposizione un reddito imponibile medio pari a 24. 219 euro, un cittadino africano ha a disposizione 9. 505 euro, un cittadino dal Centro o Sud America quasi 11 mila euro, un asiatico poco più di 10 mila euro. Tra le principali nazionalità presenti a Milano, chi guadagna in media di meno sono i cinesi (reddito imponibile medio: 6. 869 euro), chi guadagna di più i rumeni (reddito imponibile: 10. 232 euro). Considerando le classi d’età, i redditi più bassi a Milano si registrano negli over 75 (17. 468 euro), nei cittadini sotto i 24 anni (8. 234 euro) e nei cittadini sotto i 29 anni (14. 303 euro). L’innovazione tecnologica. Le imprese lombarde e milanesi continuano a detenere una chiara posizione di preminenza per quanto riguarda gli investimenti in innovazione tecnologica: il 22% della spesa nazionale in ricerca e sviluppo si concentra infatti in Lombardia, peso che sale al 31% considerando la sola spesa delle imprese. Analogo il discorso per l’attività inventiva: il numero di domande per brevetto europeo provenienti dall’area milanese cresce del 27% tra il 2003 e il 2004 contro il +22% della media lombarda e il +15% di quella italiana, passando da 791 a 1. 004 unità (pari al 26% del tot. Nazionale). L’area milanese rappresenta inoltre il cuore del sistema nazionale delle giovani imprese ad alta tecnologia (imprese “indipendenti” nate nel 1980 o successivamente e operanti nei settori basati sulla scienza: nuovi materiali, biotech, chimica avanzata, Ict, ecc. ): delle quasi 2 mila imprese censite all’inizio del 2004, il 30% risulta localizzato in Lombardia e il 20% nella sola provincia di Milano. Il sistema universitario. Cresce l’offerta formativa (corsi di laurea e post-laurea) dei sette atenei sui quali si articola il sistema universitario milanese, che dal 1991 ad oggi si è più che triplicata, inducendo l’aumento del tasso di partecipazione delle giovani generazioni (il 50% dei quali prosegue ormai negli studi universitari, un’incidenza pari soltanto dieci anni fa al 34%). Da sottolineare la significativa ripresa delle immatricolazioni alle facoltà scientifiche (+40% di iscritti tra il 2001 e il 2005), in difficoltà negli anni novanta, che si affiancano alle lauree “forti” maggiormente richieste (economia e commercio, ingegneria, lettere e filosofia). Non molto elevata invece l’apertura internazionale delle università milanesi, ossia la loro propensione ad attrarre i giovani studenti stranieri: gli stranieri immatricolati sul tot. Degli iscritti raggiunge solo lo 0,5% (anno accademico 2003/2004: ultimo dato disponibile), mentre soltanto l’Università Bocconi supera la soglia dell’1%. Indagine sulle imprese “Essere imprenditori oggi a Milano” Su un campione di circa 400 imprenditori, 70% uomini, 30% donne, divisi in due fasce d’età: 18-40 anni e over 40, l’85% è titolare di impresa che in 9 casi su dieci è nel settore servizi. Pmi, oltre il 50% ditte individuali Generazioni di imprenditori a confronto. Imprenditori per passione i milanesi, soprattutto i più giovani, tra 18 e 40 anni, (che nel 46,2% dei casi considerano una vocazione la propria chiamata all’imprenditoria) che gli over 40 (37,8%) per i quali la scelta imprenditoriale è stata obbligata (23,5%) o dettata dal caso (30,1%). La funzione organizzativa più presente nell’azienda milanese è il marketing e vendite (presente in un caso su 4), svolta perlopiù in modo informale (64,1% per i giovani, 57,1% per gli over 40). Il sito internet aziendale, presente in 4 casi aziendali su 10, viene usato soprattutto per presentate i prodotti e le attività. Sono gli over 40 quelli più attivi nel commercio on-line, il 5,8% contro il 3,9% degli under 40. Lingue straniere. Usano le lingue straniere, anche se solo qualche volta (45% e 39,2%), conoscono entrambi inglese (61,7% e 56,9%) e francese (18,2% e 27,7%) ma tra i più giovani lo spagnolo ha preso il posto del tedesco. Imprenditori e società. I più anziani frequentano i dipendenti normalmente anche fuori dal lavoro (23%), ma anche i giovani (17,9%). Ciò che conta sono famiglia ed esperienza per entrambe le classi di età sono per gli over 40 (82,7% e 80,1%) e per gli under 40 (83,6%, 77,4%). Rispetto al passato senso dell’onestà, rispetto per l’ambiente e continuità con la tradizione sono i valori principali per i giovani imprenditori. A confronto con gli over 40 che puntano di più sulla propensione al rischio (73%). Come vedono la Milano del futuro? Al primo posto una paura, la minaccia cinese (71% per giovani e adulti), poi la fiducia nell’Europa (70,3% e 68,9%), solo dopo arrivano gli immigrati come una risorsa (64% per entrambi), per ultima, anche se prevale l’ottimismo, l’aspettativa di una ripresa economica (61% e 52,5%).
Ha scelto di fare l’imprenditore per tradizione e continuità familiare? 18-40 anni Over 40
Si 37,4 34,2
No 56,4 57,7
Non so/non risponde 6,2 8,2
Totale 100 100
Per lei, svolgere attività imprenditoriale è: 18-40 anni Over 40
Una scelta obbligata 19,5 23,5
Un caso 25,6 30,1
Una vocazione 46,2 37,8
Non so/non risponde 8,7 8,7
Totale 100 100
Nella sua sfera personale, quanto costa ciascuno dei seguenti fattori? 18-40 anni Over 40
Molto Abbastanza Poco Per nulla Non so/non risponde Molto Abbastanza Poco Per nulla Non so/non risponde
Il lavoro 72,3 25,1 2,1 0 0,5 75,5 20,9 3,6 0 0
Il sacrificio 64,6 32,8 1 0,5 1 60,7 33,7 4,6 1 0
La famiglia 83,6 13,3 2,6 0 0,5 82,7 14,8 2,6 0 0
La formazione 68,7 27,7 3,1 0 0,5 71,9 25 3,1 0 0
L´esperienza 77,4 22,1 0 0 0,5 80,1 18,4 1,5 0 0
L´impegno sociale 44,6 45,6 7,7 1 1 53,1 35,2 11,2 0 0,5
Le amicizie, i viaggi , l´evasione 62,6 29,7 6,2 0,5 1 59,2 32,1 8,2 0 0,5
Quali sono le funzioni organizzative presenti all´interno della Sua azienda? 18-40 anni Over 40
Produzione 13,6 13,2
Acquisti 16 21,1
Vendite e marketing 25,5 24,3
Personale/amministrative 7,8 7,6
Logistica 3,1 3,2
Finanza 2 2,2
Ricerca e sviluppo 4,8 3,2
Tutte le precedenti 8,2 9,5
Altro 13,9 13,6
Non so/non risponde 5,1 2,2
Totale 100 100
Con quale frequenza sono gestite da lei in prima persona le seguenti attività? 18-40 anni Over 40
Sempre Spesso Qualche volta Mai Non so/non risponde Sempre Spesso Qualche volta Mai Non so/non risponde
Funzione direttiva 71,3 17,4 9,7 1,5 0 73 18,9 2,6 4,1 1,5
Funzione di coordinamento 69,2 17,9 9,7 3,1 0 68,4 21,4 4,6 4,1 1,5
Funzione di controllo 68,2 14,9 13,3 3,6 0 67,9 18,4 6,6 5,6 1,5
Funzioni operative 65,6 15,4 14,4 4,6 0 63,8 14,8 12,8 7,1 1,5
Nell´ultimo anno, quanti dei Suoi dipendenti hanno partecipato alle seguenti attività? 18-40 anni Over 40
Nessuno Circa la metà Più di metà Tutti Non so/non risponde Nessuno Circa la metà Più di metà Tutti Non so/non risponde
Attività di formazione organizzata dalla azienda 54,4 3,1 1,5 9,7 31,3 68,9 3,1 3,1 6,6 18,4
Attività di formazione organizzate da enti terzi ma finanziate dall´azienda 57,4 3,6 1 7,2 30,8 71,4 4,6 2 3,6 18,4
Corsi di formazione auto finanziati 62,6 1,5 0,5 4,1 31,3 76,5 1,5 1 2,6 18,4
A suo parere, quanto conta oggi rispetto al passato: 18-40 anni Over 40
Di più Di meno Allo stesso modo Non so/non risponde Di più Di meno Allo stesso modo Non so/non risponde
La propensione al rischio 70,3 7,7 16,4 5,6 73 7,7 16,3 3,1
Lo spirito di sacrificio 59,5 19,5 20 1 56,1 28,1 14,8 1
Il senso di responsabilità 60 11,3 28,7 0 56,6 20,9 21,4 1
La ricerca del profitto 61 14,9 24,1 0 49 24 26 1
Il fare bene le cose 67,2 12,3 20 0,5 64,3 12,2 22,4 1
La continuità con la tradizione 74,4 7,2 17,4 1 65,3 16,3 17,3 1
L´orientamento al futuro 71,8 10,8 15,4 2,1 58,7 19,4 18,9 3,1
La fiducia nei collaboratori 57,9 11,8 16,4 13,8 55,1 15,3 15,8 13,8
L´onestà 74,4 9,7 15,4 0,5 65,8 16,8 16,3 1
Il rispetto per l´ambiente 74,4 9,2 15,4 1 69,4 13,8 15,8 1
Quanto concorda con le seguenti affermazioni? 18-40 anni Over 40
Molto Abbastanza Poco Per nulla Non so/non risponde Molto Abbastanza Poco Per nulla Non so/non risponde
Gli immigrati sono una risorsa per l´economia milanese 30,8 32,8 20 9,2 7,2 26 37,8 16,8 8,7 10,7
L´europa costituisce un´opportunità per la futura crescita dell´economia italiana 31,3 39 16,9 6,2 6,7 29,6 39,3 17,3 7,1 6,6
La Cina è una minaccia crescente per il mercato italiano 50,3 21 15,9 7,2 5,6 45,4 26 7,7 14,3 6,6
L´economia italiana, nei prossimi anni, sarà capace di risollevarsi e di ritrovare un saldo equilibrio 20,5 40,5 20,5 6,7 11,8 11,2 41,3 24,5 6,6 16,3
Quali sono, a Suo parere, i due valori irrinunciabili senza i quali d´impresa perde la propria identità? 18-40 anni Over 40
La propensione al rischio 4 4,1
Lo spirito di sacrificio 18 16,7
Il senso di responsabilità 15,7 18,4
La ricerca del profitto 4,3 4,4
Il fare bene le cose 23,7 21,6
La continuità con la tradizione 1,4 3,2
L´orientamento al futuro 3,4 1,8
La fiducia nei collaboratori 4,9 3,8
L´onestà 21,7 23,7
Il rispetto per l´ambiente 2 1,2
Non so/non risponde 0,9 1,2
Totale 100 100
Quale ruolo hanno le attività di marketing nella sua azienda? 18-40 anni Over 40
Un ruolo definito e un team creato ad hoc che se ne occupa 3,1 2
Attività perlopiù svolte in modo informale 64,1 57,1
Attività svolte da società esterne di consulenza 4,1 4,6
Altro 12,3 13,8
Non so/non risponde 16,4 22,4
Totale 100 100
La Sua azienda possiede un sito internet? 18-40 anni Over 40
Si 39 35,2
No 61 64,8
Non so/non risponde 0 0
Totale 100 100
Quali contenuti presenta? 18-40 anni Over 40
Presentazione attività e prodotti dell´Azienda 86,8 88,4
Acquisto on line 3,9 5,8
Altro 5,3 2,9
Non so/non risponde 3,9 2,9
Totale 100 100
Lei conosce le lingue straniere? 18-40 anni Over 40
Si 76,4 63,8
No 23,1 36,2
Non so/non risponde 0,5 0
Totale 100 100
Quali lingue straniere conosce? 18-40 anni Over 40
Inglese 61,7 56,9
Francese 18,2 27,7
Tedesco 4,7 9,7
Spagnolo 9,3 4,6
Altro 6,1 1
Non so/non risponde 0 0
Totale 100 100
In che misura usa le lingue straniere nella Sua attività? 18-40 anni Over 40
Quotidianamente 14,1 13,6
Spesso 18,1 21,6
Qualche volta 45 39,2
Mai 22,8 25,6
Non so/non risponde 0 0
Totale 100 100
Come sono i suoi rapporti con i dipendenti? 18-40 anni Over 40
confinati ai tempi e luoghi di lavoro 21 23,5
continuano normalmente anche al di fuori di tempi e luoghi di lavoro 17,9 23
continuano anche al di fuori di tempi e luoghi di lavoro ma solo in occasioni predeterminate 6,2 5,1
Non so/non risponde 54,9 48,5
Totale 100 100
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SNAI S.P.A. INCORPORA LA CONTROLLATA SOCIETÀ TRENNO S.P.A.  
 
Porcari (Lucca), 3 ottobre 2006 - Il 29 settembre 2006 è stato sottoscritto l’atto di fusione per incorporazione della Società Trenno S. P. A. (“Trenno”) nella società Snai S. P. A. (“Snai”). Con tale atto, che è in corso di registrazione presso i competenti uffici, si completa l’operazione di fusione deliberata il 26 luglio 2006 e il 27 luglio 2006, rispettivamente dall’assemblea straordinaria della Società Trenno S. P. A. E dal Consiglio di Amministrazione di Snai S. P. A. , ai sensi dell’art. 2505-bis c. C. , come descritta nel progetto di fusione e nelle relazioni illustrative degli amministratori delle due società, approvati lo scorso 19 giugno e già depositati e comunicati nei termini di legge. I soci di Trenno diversi da Snai possono ora, nei termini e secondo le modalità indicate nel progetto di fusione, esercitare il diritto di concambiare le proprie azioni in azioni Snai S. P. A. Nel rapporto di 15 azioni Snai S. P. A. Ogni 58 azioni Società Trenno S. P. A. , oltre a un conguaglio in denaro di 0,70 euro per ogni lotto, così come determinato dal Consiglio di Amministrazione della stessa Trenno, sentito il parere del collegio sindacale e della società di revisione, ai sensi del combinato disposto dagli articoli 2437-ter e 2505-bis c. C. Il Consiglio di Amministrazione di Snai S. P. A. Non ha esercitato nel periodo della fusione la delega all’aumento di capitale conferita dall’assemblea straordinaria del 18 ottobre 2005. La delega all’organo amministrativo ai sensi dell’art. 2443 c. C. È stata modificata ed ampliata dall’assemblea straordinaria del 14 settembre 2006. L’operazione di fusione è stata ritenuta di ridotta significatività in considerazione del fatto che Snai già deteneva il 96,49% del capitale sociale di Trenno, e che i dati di Trenno sono già integralmente riflessi nei conti consolidati di gruppo. I relativi dati, così come l’incidenza degli interessi di terzi sui valori complessivi, sono disponibili sul sito Internet di Snai. .  
   
   
GRUPPO VENTAGLIO: AGGIORNAMENTO SULLE OPERAZIONI DI RISTRUTTURAZIONE E RIEQUILIBRIO DELL’ INDEBITAMENTO FINANZIARIO A SEGUITO DELL’ACCORDO CON CORNELL CAPITAL PARTNERS / BHN.  
 
Milano, 3 ottobre 2006 - Ventaglio rende noto che alla data odierna tutti gli istituti bancari coinvolti hanno aderito alla proposta di riequilibrio finanziario e ristrutturazione dell’indebitamento formulata congiuntamente da Ventaglio e Bhn/ Cornell Capital Partners. I contenuti principali della proposta condivisa con gli istituti bancari sono i seguenti: La rinuncia da parte degli istituti coinvolti a crediti chirografari per un ammontare complessivo di euro 42 milioni circa; il riscadenziamento dei residui debiti garantiti su un arco temporale di ulteriori 24 mesi a decorrere dal 12 novembre 2006 (data di scadenza del debito originario); le dichiarazioni di accettazione, da parte degli istituti di credito, del mancato rispetto dei covenants contrattuali anche in funzione del presupposto di continuità aziendale; il mantenimento delle linee di credito residue; il ripristino di linee di credito relative ad anticipazioni su partenze e prenotazioni. Il perfezionamento degli accordi avverrà al verificarsi dei seguenti eventi tra la prima metà di ottobre e la fine di dicembre 2006: Positiva conclusione della due diligence attualmente in fase di definizione, come previsto dall’accordo firmato in data 11 settembre 2006; alienazione del villaggio Gran Dominicus; ottenimento delle necessarie autorizzazioni circa l’aumento di capitale programmato fino a euro 70 milioni; formalizzazione di un accordo quadro con Bhn, Cornell Capital Partners e gli istituti bancari circa le modalità e la tempistica dell’aumento di capitale; consegna agli istituti bancari coinvolti di un piano industriale asseverato. .  
   
   
AMPLIFON S.P.A.: CONCLUSE DUE ACQUISIZIONI IN SPAGNA. CON QUESTE OPERAZIONI, AMPLIFON DIVENTA IL SECONDO OPERATORE DEL MERCATO SPAGNOLO CON UNA QUOTA DI MERCATO DEL 14% RISPETTO ALLA QUOTA DEL 7% ANTE-ACQUISIZIONI.  
 
Milano, 3 ottobre 2006 - Amplifon, Gruppo italiano distributore di applicazione degli apparecchi acustici e dei servizi correlati, ha annunciato il 29 settembre 2006 di aver concluso due acquisizioni di aziende operanti sul mercato spagnolo. In particolare, sono state acquisite Bioacustica e Laudio, società attive sul mercato attraverso 65 punti vendita circa localizzati soprattutto nelle città di Madrid e Barcellona per un fatturato complessivo, su base annua, di 10 milioni di euro. Con queste acquisizioni Amplifon consolida in maniera significativa la sua presenza e diviene il secondo operatore in Spagna con una quota di mercato che passa dal 7% pre-acquisizioni all´attuale 14%. In particolare, Amplifon è ora presente nel paese iberico con circa 100 punti vendita, 25 punti in franchising e circa 200 dipendenti. Il significativo sviluppo, in termini di presenza sul mercato spagnolo, permetterà ad Amplifon di beneficiare di economie di scala e di un miglioramento della redditività del Gruppo in questo paese. Amplifon, leader a livello mondiale, è il primo operatore in Italia, Usa, Olanda, Francia, Svizzera ed Ungheria e, a seguito della recente acquisizione, in Uk. Inoltre è il secondo operatore sul mercato spagnolo e portoghese, ed il terzo operatore sul mercato tedesco. Il controvalore complessivo dell´operazione non avrà un impatto significativo sulla Posizione Finanziaria Netta della società. L´operazione conclusa rientra nella strategia di rafforzamento della presenza nei principali paesi internazionali, strategia che ha portato Amplifon recentemente ad acquisire Ultravox nel Regno Unito e ad espandere ulteriormente la propria presenza sul mercato tedesco. "Il mercato spagnolo è un mercato importante a livello europeo e le due acquisizioni ci permettono di raddoppiare la nostra quota di mercato, divenendo di fatto il second market player oltre a presidiare maggiormente i centri di Madrid e Barcellona fino ad ora solo marginalmente coperti, condizione fondamentale per poter crescere in maniera significativa in questo mercato. - ha affermato Franco Moscetti, Amministratore Delegato del Gruppo Amplifon". .  
   
   
FEDERLAZIO: LA VICENDA TELECOM NON SI SCARICHI SULLE PMI  
 
Roma, 3 ottobre 2006 - “Se la guerra preventiva non può considerarsi uno strumento di risoluzione delle controversie tra gli stati, il grido di allarme preventivo può invece essere un’azione utile a richiamare l’attenzione generale su un pericolo incombente, per evitare che esso si concretizzi rendendo così tardivo ogni rimedio. ” Così si esprime il Direttore generale della Federlazio Giovanni Quintieri a proposito del caso Telecom scoppiato in questi giorni. “La vicenda Telecom – prosegue Quintieri – riproduce l’ennesima rappresentazione di un canovaccio che la grande industria italiana va ormai mettendo in scena con puntuale regolarità da diversi anni a questa parte e che si può intitolare: «Come far soccombere un grande patrimonio industriale sotto il peso dei debiti». Ma ciò che non tutti tengono presente con la dovuta attenzione è che dietro ogni gigante economico in crisi si trova sempre una vasta platea di fornitori piccoli e medi, per i quali gli scossoni del primo si traducono immediatamente in contrazione secca dell’attività, chiusura dell’azienda e conseguente messa in mobilità dei lavoratori”. “Oggi ad esempio – afferma ancora il Direttore generale della Federlazio – sono migliaia le Pmi che lavorano per Telecom. Tali imprese, per via di una prassi consolidata che regola da sempre i rapporti commerciali tra il gigante della telefonia e i propri fornitori, si trovano nella maggior parte dei casi nella condizione di aver già dato corso alla produzione destinata a Telecom, pur in assenza di una formalizzazione in questo senso da parte del committente. La preoccupazione diffusa tra le Pmi in questi giorni è proprio che il debito accumulato dal colosso della telefonia, unitamente allo scandalo delle intercettazioni, ai progetti riguardanti il riassetto interno, all’intreccio con la Politica che sta emergendo, e da ultimo alle ipotesi sui destini personali del management dell’azienda, possano far dimenticare la condizione di crisi potenziale che potrebbe aprirsi per il vasto mondo dei fornitori della Telecom”. “Vorremmo ancora una volta ricordare alla Politica, che si mostra preoccupata, giustamente, del futuro della Telecom – conclude Quintieri – che accanto ad essa c’è il grande e silenzioso universo delle Pmi fornitrici e che quando queste ultime cadono, lo fanno forse con poco clamore, ma il più delle volte è per sempre”. . .  
   
   
PER CRESCERE NEL MERCATO DELLE MATERIE PRIME CONVEGNO PARTECIPATO E MOLTE INFORMAZIONI UTILI PER OPERARE NEL MERCATO DELLE MATERIE PRIME.  
 
Brescia, 3 Ottobre 2006 - Oltre 150 imprenditori e dirigenti industriali hanno affollato la sala conferenze del Museo delle Mille Miglia di Brescia, in occasione della terza giornata di F. A. R. O. Osservatorio delle Materie Prime organizzata da Kauffmann&sons lo scorso venerdì 29 Settembre. In un momento in cui i mercati sembrano aver rallentato la loro crescita e tutti gli operatori sono alla ricerca di risposte per pianificare le attività del 2007, il trimestrale incontro di F. A. R. O. Si è confermato il luogo d’eccellenza per seguire la congiuntura internazionale da un punto privilegiato con informazioni dirette e di prima mano e avere un costante aggiornamento sul quadro delle materie prime. I lavori sono stati aperti dall’assessore alle attività produttive di Lumezzane Nicla Picchi che ha inaugurato la nuova collaborazione fra Kauffmann&sons e Lumetel per il corso di formazione per operatori sulla borsa metalli (Lme) che si terrà a Lumezzane (Bs) presso agenzia Lumetel nei giorni 20 e 27 ottobre 2006. A seguire l’autorevole intervento del Prof. Arrigo Sadun, Direttore per l’Italia del Fondo Monetario Internazionale che ha delineato il quadro macroeconomico mondiale, aspetto su cui è obbligatorio puntare l’attenzione ogni volta che si parla di materie prime. Il Focus sulla Cina, trattato da Giacomo Boati - Associate Researcher del Cascc Centro Alti Studi sulla Cina Contemporanea, ha offerto interessanti aggiornamenti “dal campo” sulla crescita dell’economia cinese e sulle principali problematiche attuali (disoccupazione, pensioni, sistema sanitario, settore finanziario e immobiliare), nonché sulla questione energetica e su come la Cina abbia affrontato e in parte superato il deficit di elettricità registrato nel 2003. Roy Carson, analista Senior di Triland Metals Ltd, uno degli undici Ring Dealing Members del London Metal Exchange è intervenuto presentando una relazione dal titolo “Quali sono i fattori che influenzano i prezzi e chi sono i partecipanti del Lme”: spiegazione dettagliata dei fattori fondamentali e tecnici, degli attori del mercato (trader e speculatori) e dei loro rispettivi tempi e obiettivi d’azione. In chiusura l’evidenziazione che rispondere alla “semplice” domanda Cosa ha mosso il mercato oggi? a volte è impresa piuttosto ardua. Cesare Coccia, presidente di Assomet, ha presentato il quadro dell’industria dei non ferrosi in Italia e l’interessante volume Libro Verde sulla Metallurgia "Materie Prime rinnovabili e risorse per il nostro futuro: i metalli non ferrosi” . A chiudere il convegno, i consueti e utili interventi degli analisti Alberto Vivanti (Mercati finanziari e Valute) e Paolo Kauffmann (Materie prime), che attraverso l’illustrazione dei grafici di analisi tecnica hanno evidenziato i livelli di attenzione dei diversi mercati, ossia i valori significativi sui quali ci si attendono delle reazioni. Decisamente interessante il confronto tra l’attuale situazione di cambi e metalli non ferrosi e le previsioni espresse dai partecipanti a F. A. R. O. Nello scorso mese di maggio. A Chiara Boizza, Responsabile Marketing e Relazione Clienti di Kauffmann&sons il compito di illustrare le novità d’autunno di Kauffmann&sons a supporto delle aziende. Fra tutte spicca l’innovativo Commento ai Mercati: appuntamento settimanale con un consulente in Video Conferenza, per valutare la situazione delle diverse materie prime e i possibili scenari futuri derivanti dall’analisi dei mercati e dei molteplici fattori che influenzano gli andamenti. Soddisfatti gli organizzatori dell’evento e anche i numerosi partecipanti. Paolo Kauffmann, Amministratore unico di Kauffmann&sons ha chiuso il convegno affermando: “L’elevata affluenza di operatori industriali al convegno di oggi ripaga la nostra scelta di non fornire ai nostri clienti i soli dati di mercato, ma le chiavi di lettura per comprendere i meccanismi che li determinano e influenzano” . Sergio Ballarini – Fastbuyer, Gruppo Fiat ha commentato “Ritengo F. A. R. O. Un convegno ad elevato valore aggiunto per la completezza di informazioni fornite, che non riguardano solo i metalli e l’analisi tecnica, ma anche il più ampio e complesso quadro macroeconomico. ” Luciano Parolai - Kme: “F. A. R. O. È un’iniziativa meritoria che nel panorama italiano rappresenta una delle rare e preziose occasioni di confronto e scambio d’idee sui metalli. In questo periodo di così difficile gestione delle materie prime, avere degli strumenti che aiutino a capire cosa sta succedendo è davvero molto utile”; Enzo Cibaldi - Cibafin: “Iniziativa di ottimo livello e in continuo miglioramento che coniuga informazioni, analisi e consulenza sulle materie prime”. I nuovi aggiornamenti e la risposta ai punti interrogativi ancora aperti, nel prossimo incontro di F. A. R. O che si svolgerà sempre a Brescia nel mese si Dicembre 2006. .  
   
   
GRUPPO EMAK, RISULTATI CONSOLIDATI DEI PRIMI SEI MESI DEL 2006: UTILE NETTO A 9 MILIONI DI EURO (+13,5% VS I SEMESTRE 2005)  
 
Bagnolo in Piano (Re), 3 ottobre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Emak S. P. A. , (Milano, segmento Star), società leader in Italia coi marchi Oleo-mac ed Efco nel settore delle macchine portatili con motore a scoppio per il giardinaggio e l´attività forestale, si è riunito il 29 settembre , sotto la presidenza di Giacomo Ferretti ed ha approvato la Relazione semestrale al 30 giugno 2006. Risultati consolidati di Gruppo al 30. 06. 2006 Nel primo semestre del 2006 il fatturato consolidato del gruppo Emak è stato pari a 125,9 milioni di euro, in crescita del 17,4% rispetto al pari periodo dell’esercizio precedente. Rispetto al 30 giugno 2005 sono entrate nel perimetro di consolidamento la società polacca Victus Emak Sp. Z o. O. , acquisita a fine 2005, e la società Emak Usa Inc. , costituita ad aprile 2006. A parità di perimetro la crescita del fatturato sarebbe stata del 7,3%. Le vendite in Europa, pari a 85,9 milioni di euro, crescono del 17,8% sostenute in modo significativo dai Paesi dell’Est mentre i Paesi dell’Europa Occidentale hanno mostrato segni di stabilità. Nel resto del mondo i ricavi, pari a 17,9 milioni di euro, crescono del 53,4% trainati da Sud America e dai Paesi del bacino mediterraneo. La domanda inferiore alle aspettative ed un più agguerrito quadro competitivo hanno influito sul lieve calo delle vendite in Italia che chiudono a 22 milioni di euro rispetto a 22,7 milioni di euro del pari periodo dello scorso esercizio. L’incremento della famiglia dei decespugliatori, in crescita del 29% sul pari periodo 2005, è stato determinato dall’introduzione di nuovi modelli più competitivi. Le vendite dei trattorini, favorite dal completamento della gamma, risultano in crescita del 19% rispetto al pari periodo 2005. La famiglia dei rasaerba, che ha beneficiato di un mix prodotto più favorevole, risulta in crescita del 17,6% rispetto al pari periodo 2005. Il miglioramento della posizione competitiva ha favorito le vendite degli altri prodotti, in crescita del 18,9% sul pari periodo 2005. L’ebitda dei primi sei mesi del 2006 ammonta a 18,1 milioni di euro, in crescita del 10,4%, rispetto a 16,4 milioni di euro del pari periodo dell’esercizio precedente. L’utile operativo dei primi sei mesi del 2006 risulta di 15,4 milioni di euro, in crescita dell’11,4%, rispetto a 13,9 milioni di euro del pari periodo dell’esercizio precedente. L’utile netto ammonta a 9 milioni di euro, in crescita del 13,5%, rispetto a 7,9 milioni di euro del pari periodo 2005. L’utile per azione sale da 0,284 a 0,323 euro per azione. Al 30 giugno 2006 il patrimonio netto consolidato ammonta a 79,4 milioni di euro mentre era di 75,4 milioni di euro al 31. 12. 2005. Al 30 giugno 2006 la posizione finanziaria netta passiva ammonta a 30 milioni di euro, mentre era di 25,8 milioni di euro al 31. 12. 2005, l’aumento è determinato dai nuovi investimenti e dall’incremento del circolante conseguente alla stagionalità delle vendite. Gli investimenti, nel periodo considerato, in immobilizzazioni materiali e immateriali ammontano a 3,8 milioni di euro. Nel semestre considerato l’autofinanziamento gestionale (utile più ammortamenti) è pari a 11,6 milioni di euro contro i 10,4 milioni di euro del pari periodo dello scorso esercizio. La società illustrerà i dati del primo semestre 2006 alla comunità finanziaria il prossimo 9 ottobre presso la sede del palazzo delle Stelline a Milano. Commento del Presidente Giacomo Ferretti “I risultati del primo semestre evidenziano una crescita in doppia cifra del fatturato; ad un primo trimestre molto positivo è seguito un rallentamento della domanda causato principalmente da un clima caldo e poco piovoso. Ci aspettiamo una inversione di tendenza nell’ultimo quarto sostenuta anche dall’introduzione di nuovi modelli. ” .  
   
   
ACCORDATE A KME LINEE DI CREDITO PER 1,65 MILIARDI €  
 
Firenze, 3 ottobre 2006 – Kme Group S. P. A. (già denominata “S. M. I. – Società Metallurgica Italiana S. P. A. ”) ha annunciato ieri la firma di due nuovi contratti di rifinanziamento per un valore complessivo di Eur 1,65 miliardi. Gli accordi (subject to conditions precedent) che vedono coinvolti Ge Commercial Finance (Ge Corporate Finance Bank Sa) e Deutsche Bank ciascuna per la propria facility, consentiranno, dopo il recente aumento di capitale, un ulteriore miglioramento della struttura finanziaria del gruppo. Il primo accordo, firmato con Ge Commercial Finance, consiste in una linea di credito di massimi Eur 800 milioni, utilizzabile nella forma della fattorizzazione pro-soluto di crediti commerciali, della durata di 5 anni e rappresenta una tra le più grandi operazioni di factoring mai portate a termine in Europa da Ge. Il secondo accordo, firmato con Deutsche Bank, in qualità di Lead Arranger, Agent e banca coordinatrice, e con altre sette importanti “Senior Banks” (Bnl, Unicredit, Capitalia, Mediobanca, Commerzbank, Dresdner Bank e Hsh Nordbank) si articola nella concessione di due finanziamenti: • Una linea di credito revolving di massimi Eur 650 milioni per la copertura dei fabbisogni legati al finanziamento delle giacenze di magazzino e da queste garantita, della durata di 3 anni (estensibile di ulteriori 2 anni); questa linea consente di coprire fabbisogni finanziari derivanti da un rialzo anche significativo dei prezzi della materia prima rame; • un finanziamento di Eur 200 milioni destinato alla copertura degli altri fabbisogni finanziari, della durata di 5 anni e garantito dalle immobilizzazioni delle società industriali del Gruppo. La liena di credito è stata integralmente sottoscritta dalle Banche sopra indicate e sarà sindacata in ottobre. I nuovi finanziamenti sostituiranno quelli concessi con la “convenzione bancaria” del febbraio 2005 e consentiranno una maggiore flessibilità nel loro ammontare e nel loro utilizzo, in particolare di fronte alla variabilità dei fabbisogni del capitale circolante strettamente legati ai prezzi delle materie prime (essenzialmente rame) che dal 2005 hanno registrato aumenti consistenti. “Caratteristica fondamentale dei nuovi contratti” – commenta Vincenzo Cannatelli, Amministratore Delegato di Kme Group – “è di assicurare la flessibilità di adattare il nostro debito, attualmente intorno a Eur 750 milioni, agli eventuali incrementi del prezzo del rame, e al tempo stesso di ottenere un significativo risparmio in termini di oneri finanziari quantificabile in alcuni milioni di euro all’anno. Si tratta di un’operazione molto importante per noi in quanto dimostra la credibilità della nostra società nei confronti di prestigiose istituzioni finanziarie internazionali. .  
   
   
IN G.U. IL DECRETO LEGGE SULLA SOSPENSIONE DEGLI SFRATTI  
 
Roma, 3 ottobre 2006 - E´ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 227 del 29 settembre 2006 il decreto legge recante "Interventi urgenti per la riduzione del disagio abitativo in favore di particolari categorie sociali". Il provvedimento, approvato dal Consiglio dei Ministri del 22 settembre, sospende gli sfratti fino al 30 giugno 2007 per le famiglie con un reddito inferiore a 27 mila euro, in cui siano presenti figli a carico, ultrasettantenti, malati terminali o disabili oltre il 66 per cento di invalidità residenti nei capoluoghi di provincia con oltre 10 mila abitanti. Accanto a questa necessaria misura, il Governo introduce nell’ordinamento disposizioni tese ad avviare il problema a una soluzione più radicale, con la previsione di programmi ragionati di edilizia sovvenzionata e agevolata da parte dei Comuni e l’avvio di un tavolo di concertazione per la definizione di un piano nazionale di edilizia residenziale pubblica. A questo piano parteciperanno, oltre ai Ministeri interessati, anche rappresentanti dell’Anci, delle Regioni, delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e degli inquilini, delle associazioni della proprietà edilizia, delle associazioni dei costruttori edili e delle cooperative. Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/disagio_abitativo/index. Html .  
   
   
AL VIA LA PRIMA EDIZIONE DI ICI DEDICATA AL MONDO INCENTIVE E CONGRESSI  
 
Milano, 5 ottobre 2006 – Ai nastri di partenza la prima edizione di Ici – International Congress Incentive & Events Marketplace, che si svolge presso il quartiere espositivo Fieramilano a Rho (Ingresso Porta Est, Padiglione 10) mercoledì 4 e giovedì 5 ottobre. Ici capitalizza tutto il know how di Bit - Borsa Internazionale del Turismo e si distingue per la capacità di selezionare e attrarre i migliori buyer internazionali in un evento dalle caratteristiche corporate, al punto che Enit ha classificato Ici come unica manifestazione italiana di primo livello nel settore Mice. Sono 250 i seller presenti in manifestazione e più di 900 gli Operatori professionali preregistrati per la prima edizione. Inoltre è di grande interesse il numero di aziende corporate che hanno confermato la visita. In occasione della preview di martedì 3 ottobre (ingresso su invito), sarà presentata la Short List della 3a edizione dell’European Best Event Awards 2006 – Primo Premio Europeo degli Eventi, organizzato da Adc – Agenzia della Comunicazione, società editrice della rivista e20. Gli “hosted buyer” provenienti da tutto il mondo, cioè i buyer presenti su invito appartenenti al mondo corporate e dell’intermediazione, troveranno tutte le diverse tipologie di ricettività alberghiera: Boscolo Hotels, Starhotels, Starwood Italia, Sol Melià Hotels & Resorts, Mövenpick, Intercontinental Hotels, Atahotels, Turin Hotels, Best Western, Dorchester Group con l´Hotel Principe di Savoia di Milano, il Radisson Sas di Roma, il Grand Visconti Palace di Milano, Villa d’Este di Cernobbio. Tra i buyer invitati molti hanno già prenotato un numero elevato di incontri con i 250 seller presenti. Significative anche le presenze istituzionali con regioni italiane come Lombardia, Puglia, Calabria ed Enti di primo piano come la Provincia di Salerno, l´Apt di Palermo, l´Apt di Agrigento, mentre tra le presenze istituzionali straniere si segnalano Enti del turismo come Maison de La France e Czech Tourism. Tra i maggiori player presenti a Ici tour operator di primo piano come Francorosso Incentive, Kuoni, Valtur, grandi aziende di trasporto come Mobygest, Trenitalia, Alitalia, Lufthansa, aziende di oggettistica di eccellenza come Alessi e Thun. Grazie a una formula che coniuga in modo unico i vantaggi dell’area espositiva con quelli del workshop, la manifestazione ha la capacità di rivolgersi a oltre 80. 000 contatti mirati di business: incentive house, intermediari, Pco, seller, meeting planner e clienti finali, offrendo inoltre il valore aggiunto della localizzazione a Milano, capitale naturale del turismo business in Italia e polo d’affari di riferimento del paese. “Oggi Ici – commenta Fabio Majocchi, Direttore Generale di Expocts – si sta già delineando come l’evento di riferimento del settore Mice nel nostro paese, con la presenza dei maggiori player del settore e di importanti realtà istituzionali italiane e internazionali. I buyer invitati tramite l’Hosted Buyer Program troveranno un ambiente pensato per ottimizzare le opportunità di business mirato sotto tutti gli aspetti, in un settore che si conferma tra i più promettenti dell’industria turistica”. L’appuntamento con l’eccellenza nel settore Mice è al quartiere fieristico Fieramilano a Rho (Ingresso Porta Est, Padiglione 10) mercoledì 4 e giovedì 5 ottobre 2006. .  
   
   
ACEGASAPS RA RAFFORZA I PROPRI BUSINESS ENERGETICI AUMENTATO IL CAPITALE IN NESTENERGIA DI 1,5 MILIONI DI EURO PER L’ACQUISTO DI UN IMPIANTO DI PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA BIOGAS  
 
Trieste, 3 ottobre 2006 - Ha avuto attuazione ed effetto dall’ 1 ottobre 2006 la scissione parziale di Estgas Spa a favore delle beneficiarie Estenergy Spa, società di vendita di energia elettrica controllata al 100% da Acegasaps Spa, e Isogas srl società interamente controllata dall’isontina Iris Spa. Per ciò che concerne Acegasaps l’operazione comporta il trasferimento del ramo di azienda di Estgas che comprende tutti i contratti di vendita del gas metano relativi alla provincia di Trieste e comporta la riduzione del capitale sociale di Estgas a euro 165. 000, il cui unico socio rimane Edison. Dalla data di efficacia dell’operazione pertanto viene annullata l’intera partecipazione detenuta da Acegasaps, pari al 51,52% del capitale. Contestualmente Estenergy, beneficiaria del ramo di azienda relativo ai clienti gas triestini, aumenta di 790. 500 euro il proprio capitale che si attesta di conseguenza a 1. 190. 500 euro. L’aumento di capitale di Estenergy, per la determinazione del quale è stato applicato un rapporto di cambio pari a 3,1, è stato interamente attribuito al socio Acegasaps che continuerà pertanto a detenere il 100% della società. L’operazione nel complesso non avrà effetti rilevanti sui margini operativi del Gruppo Acegasaps. L’operazione di conferimento dei contratti gas in Estenergy avviene in un contesto di forte concorrenza nel settore della vendita del gas e di progressiva liberalizzazione del mercato di vendita dell’energia elettrica. Il Gruppo Acegasaps compie così un importante passo verso la ricerca di ulteriori efficienze nella gestione dei business energetici e pone le basi per il rafforzamento delle proprie azioni commerciali mediante la costituzione di un’unica rete di vendita in grado di proporre formule di tipo dual fuel mirate a dare migliore soddisfazione ai propri clienti, sia in termini economici che di qualità di servizio. Estenergy diventa così una società con giro d’affari complessivo a regime pari a 200 € mln, 240 milioni di metri cubi di gas trattati e 450 gwh di energia elettrica venduta. Rientra inoltre all’interno dei propositi della società la realizzazione di un piano triennale per l’installazione di contatori ‘intelligenti’ in grado di monitorare i consumi orari della propria base clienti e che consentirà, al suo completamento, di presentarsi sul mercato con un’offerta commerciale mirata sulla base dei profili di consumo e delle specifiche esigenze dei propri clienti. Acegasaps comunica inoltre che sarà sottoscritto in data odierna un aumento di capitale pari a 1,5 milioni di euro in Nestenergia Spa, società controllata al 100% da Acegasaps e attiva nel business dello sviluppo e sfruttamento delle energie alternative. L’aumento di capitale è finalizzato a permettere a Nestenergia, sempre in data odierna, di procedere all’acquisto da Intercantieri Vittadello S. P. A, per un importo pari a circa 1,2 milioni di euro, di un ramo d´azienda avente ad oggetto la produzione di energia elettrica. Nello specifico si tratta di un impianto da 1,2 Mw adibito al recupero del biogas dalla discarica esaurita di Roncajette (Ponte S. Nicolò). La produzione media attesa è di circa 3 Gwh/anno con un Ebitda pari a 0,2 milioni di euro. .  
   
   
ACEGAS-APS SPA: TERMINA IL MANDATO DEL DIRETTORE GENERALE  
 
Trieste, 3 ottobre 2006 - L’ing. Marcello Billè ha concluso in data 30 settembre 2006 il rapporto di lavoro con la società per aver conseguito il diritto al pensionamento. All’ing. Billè Acegasaps formula i più sentiti ringraziamenti per l’attività prestata sino ad oggi e i migliori auguri per il futuro. Le attività operative faranno capo, nei rispettivi ambiti di competenza, all’Amministratore Delegato, dott. Francesco Giacomin e al Vice Direttore Generale ing. Alessandro Baroncini. .  
   
   
ANCHE LA CONFERENZA SERVIZI NON DÀ SEGUITO ALLA RICERCA DI IDROCARBURI A “SABBIONI”  
 
Venezia, 3 ottobre 2006 - Anche dalla Conferenza di Servizi, convocata al Ministero per lo Sviluppo Economico, è risultato che non può avere seguito la richiesta di permesso “Sabbioni” per la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi nel territorio delle province di Padova e Rovigo, avanzata da due società di settore. “E’ stata quindi confermata la posizione della Giunta veneta – ha sottolineato l’assessore agli investimenti strategici Renato Chisso – che per due volte ha deciso di non dare l’assenso al Ministero sull’Istanza di permesso, motivando il diniego con una serie di considerazioni di carattere ambientale”. Parere negativo è stato espresso nella Conferenza di Servizi anche dai rappresentanti delle Amministrazioni provinciali di Padova e Rovigo. In mancanza dell’assenso regionale, previsto dall’accordo sancito dalla Conferenza Stato – Regioni del 2001, il permesso di ricerca non può essere accordato. “La Giunta veneta – ha ricordato Chisso – aveva già negato l’assenso alla ricerca in questione nel 2003 e il Ministero, nel 2004, aveva rigettato l’istanza delle società richiedenti; queste ultime avevano però impugnato i relativi provvedimenti avanti al Tar del Lazio, che aveva accolto il ricorso, e avevano quindi rinnovato la richiesta”. “Abbiamo confermato il nostro parere negativo all’intesa – ha ribadito l’assessore – perché nella domanda di ricerca mancano tra l’altro indicazioni relative alla esatta località dove andranno effettuati i rilievi sismici e la perforazione del pozzo esplorativo, cosa che non permette di valutare la compatibilità ambientale, tenuto conto che il rilievo sismico con microesplosioni comporta la perforazione di pozzetti con ripercussioni fino alla superficie e, in vicinanza di corsi d’acqua, con la possibilità di innescare fontanazzi che possono indebolire le arginature. La ricerca di metano potrebbe inoltre compromettere delicati equilibri naturali del sottosuolo. L’intera zona interessata alla richiesta di permesso – ha sottolineato Chisso – è inoltre particolarmente fragile dal punto di vista ambientale, soggetta a subsidenza naturale e, nel passato, anche per estrazioni dal sottosuolo, vicina ad una Zona di Protezione Speciale e a Siti di Interesse Comunitario. Va infine ricordato che c’è il divieto assoluto di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi nel tratto di mare compreso tra il parallelo passante per la foce del fiume Tagliamento e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po. Di conseguenza, l’impedire precauzionalmente le attività di ricerca e di coltivazione anche sulla terraferma è motivato dalla possibilità che si possano creare variazioni dell’assetto altimetrico del territorio. .  
   
   
GENOVA, NUOVI FINANZIAMENTI PER L´INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI  
 
Genova, 3 ottobre 2006 - La Giunta Regionale ha varato nuove risorse a disposizione di enti pubblici, privati e imprese per finanziare l´installazione di pannelli solari termici. Il contributo va ad integrare le risorse già impegnate attraverso un precedente bando regionale in scadenza il 14 novembre prossimo. A disposizione ci sono ora 337 mila euro. "L´iniziativa fornisce un aiuto concreto ai cittadini ed agli enti che vogliono dotarsi di impianti ad energia pulita e rappresenta un ulteriore passo compiuto dalla regione nella promozione della sostenibilità ambientale" - commenta Franco Zunino, assessore all´ambiente di Via Fieschi. La modulistica per richiedere il contributo è disponibile sul sito internet della Regione. Grazie ai pannelli solari termici è possibile produrre acqua calda da utilizzare per usi casalinghi e sanitari o anche per riscaldare le piscine. I risparmi sulla bolletta dell´energia elettrica ottenuti grazie a questa tecnologia permettono inoltre di rientrare entro pochi anni dell´investimento iniziale. .  
   
   
PORTE APERTE ALLA CENTRALE TERMOELETTRICA NOVEL: L’ENERGIA FESTEGGIA ANCHE QUEST’ANNO APRE AL PUBBLICO LA CENTRALE DI NOVARA (7 E 8 OTTOBRE 2006)  
 
Novara, 3 ottobre 2006 – Torna la Giornata nazionale dell’energia elettrica, seconda edizione dell’iniziativa lanciata nel 2005 da Assoelettrica e che ha registrato l’anno scorso un grande successo di pubblico. Sabato 7 e domenica 8 ottobre, le Centrali aperte in tutta Italia sono 38: 15 centrali termoelettriche, 14 centrali idroelettriche, 5 centrali a biomasse, 3 centrali eoliche e 1 centrale geotermica. In Piemonte, partecipa alla manifestazione anche la centrale termoelettrica di Novara, un impianto di cogenerazione a metano di proprietà della Novel, azienda del Gruppo Radici che opera nel settore energetico. Il successo della manifestazione nella scorsa edizione ha dimostrato il crescente interesse da parte del grande pubblico nei confronti del mondo dell’energia e dell’energia elettrica in particolare. Grazie a “Porte aperte”, Assoelettrica e tutti gli operatori del settore elettrico rispondono a questo rinnovato desiderio di partecipazione e informazione. L’obiettivo è proprio quello di offrire un’occasione di informazione e sensibilizzazione sui temi dell’energia elettrica, per avvicinare le persone a questo elemento fondamentale per lo sviluppo economico, industriale e sociale, e per il benessere di ogni cittadino. Le imprese del settore elettrico lavorano da anni ad un modello di sviluppo compatibile che aiuti a tutelare e salvaguardare l’ambiente e le risorse naturali. Nell’ultimo decennio, un importante piano di investimenti (oltre 30mld di euro) e i continui progressi tecnologici hanno permesso di coniugare una maggiore efficienza con un minor impatto sull’ambiente. Per far fronte alla crescente domanda di energia, si studiano nuovi sistemi di produzione che utilizzando tecnologie e combustibili eco-compatibili permettano di ridurre le emissioni in atmosfera, e intanto si sviluppano le fonti rinnovabili. Tutto per migliorare il nostro futuro, senza rinunciare alle comodità a cui siamo abituati. Novel aderisce alla Seconda Giornata dell’energia elettrica aprendo i cancelli della centrale di Novara, un impianto a cogenerazione di circa 100 Mw di potenza, che utilizza metano come combustibile. Il programma prevede tre visite guidate al giorno (h. 11. 00/14. 00/16. 00) attraverso un percorso realizzato ad hoc per scoprire passo dopo passo i segreti dell’energia e grazie alle spiegazioni dei tecnici Novel conoscere il funzionamento della centrale. Al di fuori degli orari indicati, la visita alla centrale è libera: ogni tappa del percorso è illustrata da pannelli informativi e i responsabili dell’impianto sono comunque a disposizione per rispondere alle domande e soddisfare le curiosità su un tema “complesso” come l’energia. Prosegue quindi l’impegno di Novel verso una maggiore informazione sul mondo dell’energia al servizio dei cittadini, che ha visto l’anno scorso la realizzazione del progetto “Conoscere l’energia”, una campagna di informazione e sensibilizzazione sull’energia rivolta agli studenti delle scuole medie inferiori nei Comuni di Novara e Vercelli. “Novel continua il percorso di comunicazione con il territorio avviato l’anno scorso con il corso di educazione ambientale per le scuole – afferma Alessandra Salvati, Responsabile Politiche Ambientali Novel -, siamo infatti convinti che solo attraverso il coinvolgimento dei cittadini sia possibile superare quella diffidenza che da sempre accompagna la realizzazione delle infrastrutture energetiche. Una maggiore informazione, ma soprattutto un’informazione migliore e completa è fondamentale per diffondere una corretta coscienza ambientale”. .  
   
   
TRAFFICO A RILENTO PER TRASPORTO ECCEZIONALE DI UNA PALA EOLICA IN VENOSTA  
 
Bolzano, 3 ottobre 2006 - Il trasporto di una pala eolica da Bolzano sud alla Val Venosta potrà comportare qualche interruzione al traffico dalle 22 di mercoledì 4 ottobre. La Ripartizione provinciale Servizio strade comunica che mercoledì 4 ottobre 2006 verrà effettuato il trasporto di un’elica per pala eolica con destinazione Malles Venosta. Il transito è previsto dalle ore 22 circa dal casello autostradale di Bolzano Sud lungo la superstrada Mebo, la Statale 38 e la Statale 40 fino all´impianto eolico della "Leitner". Il trasporto speciale - un convoglio lungo complessivamente 42,50 metri, comprensivo di rimorchio e sporgenze - potrà percorrere alcune rotonde lungo il percorso in contromano e quindi si potrà verificare la necessità di bloccare il traffico per brevi periodi per consentire il transito in sicurezza. .  
   
   
CNR-CNISM: BANDI PER TREDICI BORSE DI DOTTORATO DI RICERCA IN OTTO UNIVERSITÀ ITALIANE I FONDI - 735 MILA EURO - RESI DISPONIBILI DAL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE. NUMEROSE ALTRE INIZIATIVE AL CENTRO DEL “PROGRAMMA CONGIUNTO” CUI IL CNR PARTECIPA CON 3 MILIONI DI EURO L´ANNO.  
 
Roma, 3 ottobre 2006 - Risultati importanti per i giovani ricercatori dalla collaborazione fra il Consiglio Nazionale delle Ricerche e il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze Fisiche della Materia (Cnism). Grazie alle risorse messe a disposizione dal Cnr, nell’ambito della convenzione firmata nel settembre 2005 fra l´Ente di Ricerca e il Cnism, per lo svolgimento di un "Programma Congiunto" di iniziative, il Consorzio ha stipulato accordi con otto atenei (Calabria, Camerino, Como, Napoli Federico Ii, Palermo, Pavia, Roma Tre, Salerno), per l´assegnazione di tredici borse di dottorato di ricerca ( cfr. Tabella 1) . L´importo complessivo di ogni singola borsa per l´intera durata del dottorato, sarà pari a circa 46mila 535 euro, cui si aggiungono 10 mila euro per spostamenti e soggiorni che si renderanno necessari per attività di formazione e ricerca, svolte dal dottorando presso Istituti del Cnr e Sedi Universitarie diverse da quella del dottorato. Le tredici borse – pari a 735 mila euro complessivamente - saranno assegnate sulla base della graduatoria di merito formata in occasione degli esami di ammissione al dottorato delle singole sedi. I candidati meritevoli collocati nella graduatoria, interessati a fruire delle borse finanziate dal Cnr, dovranno svolgere un programma di studio e formazione nell’ambito delle Aree Tematiche del Cnism, ovvero "Ottica e Fotonica"; "Liquidi materiali biologici e molecolari"; "Solidi e materiali strutturati artificialmente"; "Fenomeni e processi alla nanoscala ed all’interfaccia". In base alla Convenzione Cnr- Cnism, le Università coinvolte si impegnano a permettere ai dottorandi di svolgere attività di formazione e ricerca anche presso altre Sedi Universitarie consorziate nel Cnism o presso Istituti Cnr, in modo da favorire la partecipazione degli stessi alle attività di ricerca previste dal "Programma Congiunto". Nel merito, l´Ente di ricerca ha reso disponibile a favore del Cnism 2,5 milioni di euro l´anno, quale contributo alla copertura dei costi di personale ricercatore, tecnico ed amministrativo, impegnato nello svolgimento del "Programma" ed operante presso le Unità di ricerca del Cnism. A questi si aggiungono 0,5 milioni di euro l’anno, a parziale copertura dei costi derivanti dallo svolgimento del “Programma Congiunto”. Ad oggi il contributo di 2,5 milioni di euro è servito a coprire i costi del personale Cnr comandato al Cnism, per un totale di 28 unità, fra cui ricercatori sia a tempo indeterminato (2) sia a tempo determinato (18). A questi si aggiungono 24 borse di studio post-doc, 14 nuovi contratti a tempo determinato per ricercatore e, da ultimo, le 13 borse di dottorato di ricerca. Per queste ultime, in particolare, “l’obiettivo - spiegano i presidenti del Cnr e del Cnism, prof. Fabio Pistella e prof. Giovanni Stefani - è appunto quello di fornire agli studenti meritevoli l’opportunità e le risorse economiche necessarie a: svolgere il dottorato di ricerca seguendo un proprio originale percorso formativo; scegliere il laboratorio, universitario o del Cnr, presso cui svolgere l’attività scientifica. Il presidente del Cnism, Giovanni Stefani, sottolinea che “questa iniziativa risponde alle motivazioni che hanno portato alla costituzione del consorzio, ovvero ripristinare, anche se parzialmente, quel coordinamento nazionale della ricerca in Fisica della Materia svolta nelle università che è stato cancellato dal D Lgs. 127/2003 di riforma degli enti di ricerca”. “L´iniziativa”, ha aggiunto il presidente del Cnr, Fabio Pastella, “rientra nel più ampio impegno dell’Ente volto a rafforzare ulteriormente il rapporto di collaborazione con l’università - anche in preparazione del Vii Programma Quadro - e, più in generale, a creare competenze integrate fra università, enti di ricerca e imprese in grado di favorire lo sviluppo della conoscenza e la competitività del sistema produttivo".
Sede Dottorato Numero borse
Calabria Scuola di dottorato "Bernardino Telesio" 2
Camerino Fisica 1
Como Fisica 1
Napoli Federico Ii Fisica Fondamentale e Applicata 2
Napoli Federico Ii Tecnologie innovative Mater. Sens. E Imag. 1
Palermo Fisica 1
Pavia Fisica 1
Roma Tre Fisica 2
Salerno Fisica 2
Tabella 1 Per maggiori informazioni sulle borse è possibile rivolgersi direttamente alle Sedi Universitarie convenzionate o a Cnism@fis. Uniroma3. It – tel. 0655177047 – Fax 0655177311 .
 
   
   
UN PREMIO ALLE TESI DI LAUREA SULLE PARI OPPORTUNITÀ SARANNO ILLUSTRATI ANCHE GLI ESITI DEL PROGETTO INTERREGIONALE UNIVERSIDONNA  
 
Trento, 3 ottobre 2006 - L’assessorato alle pari opportunità della Provincia autonoma di Trento istituisce un premio per tesi di laurea elaborate presso l’Ateneo trentino sui temi delle pari opportunità tra uomo e donna, degli studi di genere, della situazione femminile e maschile nei diversi ambiti della vita sociale ed economica. Attraverso tale iniziativa si intende favorire la crescita culturale sul tema della differenza di genere e sulle politiche a favore delle pari opportunità fra uomo e donna a partire dai giovani studenti e studentesse. Oggi martedì 3 ottobre 2006, nell’ambito del seminario dedicato al Progetto interregionale Universidonna, alle ore 16 presso la sala stampa della Provincia l’assessore alle pari opportunità Iva Berasi presenterà il premio ed i risultati raggiunti finora nell’ambito del progetto Universidonna finanziato dal Fondo sociale europeo. .  
   
   
DA PRATO A SINGAPORE: È TOSCANO UNO DEI ´GENI´ DELLA FISICA INCONTRO CON IL GIOVANE 3° CLASSIFICATO ALLE OLIMPIADI DELLA DISCIPLINA SCIENTIFICA  
 
Prato, 3 ottobre 2006 - Alto, i capelli a spazzola, le spalle larghe e l´espressione seria e timida di chi è consapevole dei propri risultati ma non ha superato la ritrosia dell´adolescenza. Marco Peruzzi, studente del quinto anno del Liceo scientifico Copernico di Prato, ha conquistato a Singapore la medaglia di bronzo delle Olimpiadi mondiali della fisica. Ben 80 Paesi hanno inviato una loro delegazione, cinque ragazzi per ogni nazione, e tra gli italiani Marco è stato quello che ha raggiunto il miglior risultato, risolvendo i tre problemi proposti nella prova teorica e portando a compimento una difficilissima dimostrazione sperimentale. Marco Peruzzi, accompgnato dalla preside del Liceo Copernico e dalla sua insegnante di fisica, ha incontrato oggi il presidente Claudio Martini, che gli ha consegnato un´altra medaglia, quella della Regione, come riconoscimento per i risultati raggiunti. Il ragazzo ha raccontato le sua esperienza, ha sfogliato assieme a Martini le pagine con i test affrontati durante le selezioni e la prova finale, ed ha poi parlato dei suoi progetti per il futuro: si è iscritto alla facoltà di fisica della scuola Normale di Pisa e porterà avanti il suo sogno di specializzarsi in fisica subnucleare. ´Siamo orgogliosi di te e delle capacità che hai dimostrato – ha detto Martini consegnando al ragazzo la medaglia, un cofanetto di cd musicali e alcuni libri sulla Toscana – e siamo fieri di vedere che la nostra regione, secoli dopo Galileo, è sempre terra di fisici eccellenti. Dobbiamo fare di tutto per valorizzare i nostri giovani, le loro potenzialità e i loro talenti´. .  
   
   
PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL TECHNODISTRICT  
 
Caserta, 3 ottobre 2006 - E´ stato firmato ieri mattina presso l´Assessorato all´Università e alla Ricerca Scientifica della Regione Campania il protocollo d´intesa tra Regione, Provincia di Caserta, Seconda Università di Napoli e Unione Industriali della provincia di Caserta per la realizzazione del "Technodistrict". L´accordo è stato sottoscritto dall´Assessore regionale all´Università e Ricerca Scientifica, Teresa Armato, dall´Assessore all´Università e Ricerca scientifica della Provincia di Caserta Lucia Esposito, dal Rettore della Sun Antonio Grella e dal Presidente dell´Unione Industrali della Provincia di Caserta Carlo Cicala. L´intervento ha per oggetto la realizzazione di una struttura per la promozione della ricerca applicata, del trasferimento tecnologico e dello sviluppo pre-competitivo nelle tre aree strategiche: bioscienze, domotica e sistemi di trasporto. Il Technodistrict sarà di supporto alle imprese del territorio casertano nella ricerca tecnologica e di partner nazionali e esteri. La struttura dovrà, inoltre, offrire soluzioni per incrementare la competitività delle aziende, e aiutare le imprese e i centri di ricerca locali nell´individuazione di partner europei interessati allo sfruttamento delle idee. Tra gli altri obiettivi del Distretto ci saranno l´informazione sui programmi di ricerca e sviluppo tecnologico dell´Unione Europea, i servizi di consulenza sui diritti della proprietà intellettuale, sulle strategie di offerta e sfruttamento delle licenze, sul finanziamento dell´innovazione, sul venture capital e sulla creazione di joint venture internazionali. "Con la firma di questo protocollo - ha dichiarato l´Assessore regionale all´Università e alla Ricerca Scientifica, Teresa Armato - sperimentiamo e diffondiamo un modello di sviluppo cooperativo che coinvolge enti locali, mondo accademico e imprese. Secondo l´ultimo rapporto sull´innovazione diffuso dalla Camera di Commercio di Milano, Caserta, prima tra le città italiane, nel 2005 ha visto crescere in un anno le imprese hi-tech del 10,3 per cento con 96 aziende neonate e Napoli risulta la quarta città più innovativa d´Italia con 4. 921 imprese attive. Ciò dimostra che siamo sulla strada giusta e che la sfida del terzo millennio si gioca soprattutto sulle nuove tecnologie e sull´utilizzo di conoscenze sempre più avanzate". "Il Technodistrict rappresenta per il territorio casertano - ha aggiunto l´Assessore della Provincia di Caserta Lucia Esposito - un´occasione per cogliere e rappresentare un ulteriore momento di sinergia fra i tanti che stiamo attuando con l´università e le imprese. Tre soggetti insieme per lo sviluppo della nostra provincia". "Grazie alla tenacia dell´Assessore Armato, del professor Furio Cascetta, del presidente dell´Unione Industriali di Caserta Cicala e con il coinvolgimento attivo della Provincia di Caserta - ha commentato il Rettore della Sun Antonio Grella - dopo un lungo e tormentato iter, si è riusciti ad approvare un progetto di Technodistrict che sicuramente apporterà un grosso contributo all´economia del nostro territorio". "Innovazione e internazionalizzazione - ha concluso il Presidente dell´Unione Industriali della Provincia di Caserta Carlo Cicala - sono i punti cardine del nostro programma. I concetti che si fondono nel Technodistrictci consentiranno di sperimentare nuove tecnologie per la crescita complessiva del nostro territorio e delle nostre imprese". .  
   
   
SALES MANAGER DI SUCCESSO CON LEADER COMUNICAZIONI E ADECCO: DAN PETERSON TESTIMONIAL D’ECCEZIONE PER TEAM VINCENTI  
 
Milano 3 ottobre 2006- Leader Comunicazioni, innovativa società che fornisce servizi di marketing e comunicazione mobile tramite telefono cellulare, e Adecco, nella gestione delle risorse umane, annunciano un accordo quadro biennale. L’accordo prevede l’organizzazione di corsi di alta formazione per sales manager (manager delle vendite) con l’obiettivo di preparare personale qualificato in grado di operare nelle agenzie di Leader Comunicazioni. La società infatti si rivolge direttamente alle imprese medio-grandi e, attraverso una rete di agenzie in franchising dislocate in tutta Italia, a quelle piccole e micro. Nel 2006 saranno 50 i partecipanti al corso che entreranno a far parte del team di Leader Comunicazioni, mentre sono 200 le assunzioni previste per il 2007 e 340 quelle per il 2008. Il primo corso per aspiranti sales manager, della durata di 30 giorni, si tiene presso la sede di Assoindustria di Ascoli Piceno, dal 18 settembre al 15 ottobre 2006. Al seminario, tenuto dagli esperti di Leader Comunicazioni, parteciperanno il prof. Alberto Marino, docente di Marketing e Comunicazione presso l’Università Cattolica di Milano con cui Leader Comunicazioni collabora da tempo, e l’allenatore Dan Peterson, che porterà la sua testimonianza sull’importanza delle capacità motivazionali per team vincenti. All’apertura dei lavori è intervenuto inoltre il sindaco di Ascoli Piceno, l’Ing. Piero Celani, che ha dichiarato: “Sono lieto che parta proprio dalla nostra città un’iniziativa di specializzazione e qualificazione professionale che può offrire possibilità di lavoro e di nuove iniziative imprenditoriali sul nostro territorio”. “La formazione dei nostri potenziali affiliati è parte integrante della nostra offerta. Siamo un’azienda in forte espansione e cerchiamo risorse motivate e altamente qualificate, in grado di operare in un mercato innovativo e in crescita” commenta Claudio Ippolito, Direttore Marketing di Leader Comunicazioni. “Inoltre l’accordo con Adecco è strategico per il raggiungimento dei nostri obiettivi: puntiamo infatti all’apertura di 100 agenzie entro il primo trimestre 2007”. “La collaborazione con Leader Comunicazioni – dichiara Gianluca Esposito Training Specialist di Adecco – ci offre la possibilità di contribuire alla formazione e alla promozione dell’inserimento nel mondo del lavoro di 30 neolaureati. Al termine di questo percorso di formazione - conclude Esposito - strutturato da Adecco, e iniziato con la selezione delle risorse tramite assessment, i candidati verranno inseriti direttamente in Leader Comunicazioni dove avranno modo di rafforzare e approfondire ciò che hanno affrontato durante il corso”. .  
   
   
FORMAZIONE PROFESSIONALE: INTESA EMILIA-ROMAGNA E WIELKOPOLSKIE (POLONIA)  
 
Bologna, 3 ottobre 2006 - La Regione Emilia-romagna ha siglato una intesa interregionale con la Regione polacca di Wielkopolskie, con l’obiettivo di stimolare il confronto, lo scambio di buone prassi e collaborazioni negli ambiti dell’istruzione e formazione professionale, della promozione economica e commerciale, dell’innovazione e sviluppo tecnologico ma anche della cultura e dell’arte, della valorizzazione dei beni ambientali, dello sport, del turismo, degli scambi giovanili e delle politiche sociali. L’accordo è stato siglato il 28 settembre scorso a Poznan, per l’Emilia-romagna dall’assessore regionale alla scuola e formazione professionale, Paola Manzini, e per il Voivodato Wielkopolskie dal vicemaresciallo Jozef Racki. L’intesa mira alla realizzazione di progetti comuni, e il primo settore di intervento sarà quello della formazione professionale. L’emilia-romagna era rappresentata da una delegazione composta da funzionari della Regione e da undici enti di formazione. Proficuo l’incontro con i soggetti che svolgono l’attività formativa in Polonia, con l’intento di acquisire risorse europee per svolgere progetti interregionali, ulteriormente favoriti dalla presenza operativa a Bruxelles di un ufficio comune, a cui aderisce anche la regione tedesca dell’Assia. “La collaborazione interregionale favorisce una migliore integrazione nello spazio europeo – ha detto l’assessore Manzini – E’ fondamentale per avviare un dialogo finalizzato alla crescita della conoscenza, nell’ottica anche dello scambio tra i giovani”. L’emilia-romagna promuove e favorisce gli accordi e le attività con regioni europee ed extraeuropee che coinvolgono i diversi settori dell’amministrazione: nel 2004 l’Emilia-romagna aveva siglato un’intesa di collaborazione con la Regione polacca della Bassa Slesia. /Bm .  
   
   
NASCITA DI UN SISTEMA SOLARE  
 
Bruxelles, 3 ottobre 2006 - Da una nuova ricerca condotta mediante il Very Large Telescope (Vlt) dell´Osservatorio europeo meridionale (Eso), situato in Cile, è emersa quella che secondo il gruppo di studiosi è la prima formazione di un nuovo sistema solare. Una stella più grande del nostro sole proietta nello spazio materia e detriti e ciò potrebbe favorire la formazione di pianeti. "I pianeti si originano sotto forma di dischi protoplanetari massicci, gassosi e polverosi che circondano le stelle nascenti. Deve trattarsi di un processo ubiquitario dato che oggigiorno conosciamo oltre 200 pianeti che ruotano attorno a stelle diverse dal Sole", ha dichiarato il direttore Pierre-olivier Lagage, di Cea Saclay in Francia. "Abbiamo tuttavia poche informazioni sui dischi, soprattutto su quelli che circondano stelle più massicce del Sole. Si tratta di stelle molto più luminose che potrebbero incidere in modo significativo sul loro disco, probabilmente mediante la rapida distruzione della parte interna". Secondo l´Eso, se l´età del nostro sole fosse espressa in anni umani equivalenti, esso avrebbe circa 40 anni. In confronto la formazione Hd 97048 avrebbe appena tre anni usando la stessa scala. La polvere e i detriti del disco costituiranno il luogo in cui nasceranno nuovi pianeti. L´équipe, costituita da scienziati francesi e olandesi, ha osservato e mappato il disco con l´ausilio dello spettrometro infrarosso (Visir). Questo giovane sistema solare, denominato Hd 97048, si trova a una distanza di 600 milioni di anni luce e comprende la stella e un disco di detriti che copre una distanza 12 volte maggiore rispetto a quella che separa il sole da Nettuno. "È la prima volta che viene visualizzata attorno a una stella massiccia una struttura simile, preannunciata da alcuni modelli teorici", ha dichiarato il dott. Lagage. I calcoli dell´équipe prevedono un´ingente quantità di polvere e gas all´interno del disco e "a partire dalla struttura del disco deduciamo che gli embrioni planetari potrebbero essere presenti nella parte interna del disco", ha aggiunto il dott. Lagage. La prossima tappa consiste nell´esaminare più accuratamente la possibilità di trovare nuovi pianeti tra i detriti. "Stiamo programmando osservazioni di follow-up a una risoluzione angolare più elevata per mezzo dell´interferometro Vlt dell´Eso al fine di sondare tali regioni", ha concluso. .