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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Marzo 2007
Politica
PARLAMENTO EUROPEO: NUOVE NORME SULLE FUSIONI BANCARIE TRANSFRONTALIERE  
 
Strasburgo, 14 marzo 2007 - Sottoscrivendo un accordo negoziato con il Consiglio, il Parlamento europeo ha approvato la modifica di cinque direttive per armonizzare a livello europeo le norme di valutazione dei progetti di fusione e acquisizione transfrontalieri nel settore bancario e assicurativo. Lo scopo è di rimuovere gli ostacoli dovuti a prassi di vigilanza diverse, introducendo procedure e criteri più chiari e migliorandone la coerenza e la trasparenza. I tempi concessi alle autorità per valutare le offerte sono allungati. Nel settembre 2006 la Commissione europea ha presentato una proposta volta a rendere più rigorose le procedure che le autorità di vigilanza degli Stati membri devono seguire per valutare i progetti di concentrazione e di acquisizione nei settori bancario, assicurativo e mobiliare. La direttiva proposta, che modifica cinque direttive vigenti in materia, intende fornire alle autorità di vigilanza una procedura di decisione e di notifica chiara e trasparente. In particolare, propone l´introduzione di un elenco chiuso di criteri per valutare l´acquirente e la riduzione del periodo di valutazione da tre mesi a 30 giorni, permettendo alle autorità di vigilanza di sospendere l´operazione una sola volta, a condizioni ben precise. Il Parlamento ha fatto proprio un "maxi emendamento" di compromesso negoziato con il Consiglio dal relatore - Wolf Klinz (Alde/adle, De) - permettendo così di chiudere la procedura legislativa in prima lettura. Il provvedimento entrerà quindi in vigore molto presto e gli Stati membri avranno diciotto mesi per applicare le disposizioni necessarie per conformarsi al provvedimento. Termini più lunghi e silenzio assenso - Se la Commissione proponeva di concedere 30 giorni lavorativi alle autorità di vigilanza per decidere in merito a un´offerta di acquisizione transfrontaliera, Parlamento e Consiglio hanno fissato un termine di 60 giorni lavorativi. Questa data di scadenza, inoltre, dovrà essere comunicata al candidato acquirente. E´ anche precisato che, durante il termine per la valutazione ma non oltre il cinquantesimo giorno, le autorità competenti possono richiedere ulteriori informazioni necessarie per completare la propria valutazione. Inoltre, per il periodo compreso tra la data di richiesta di informazioni e il ricevimento della risposta, il decorso del termine per la valutazione viene sospeso. Questa sospensione non potrà però superare 20 giorni lavorativi. Mentre eventuali ulteriori richieste di completamento o chiarimento delle informazioni presentate «sono a discrezione» delle autorità, «ma non possono dare luogo ad una sospensione del decorso del termine». Le autorità competenti, peraltro, possono prorogare la sospensione fino a un massimo di 30 giorni lavorativi qualora il candidato acquirente risieda fuori dalla Comunità o sia soggetto ad una regolamentazione non comunitaria, oppure se si tratta di una persona fisica o giuridica non sottoposta alla vigilanza prevista dalle direttive comunitarie. Se al termine della loro valutazione decidono di opporsi al progetto di acquisizione, le autorità competenti saranno tenute a informare per iscritto il candidato acquirente entro due giorni lavorativi e dovranno indicare le ragioni della loro decisione. Fatta salva la legislazione nazionale, inoltre, un´adeguata motivazione della decisione potrà essere resa pubblica su richiesta del candidato acquirente. Ma, è precisato, ciò non impedisce ad uno Stato membro di autorizzare l´autorità competente a rendere pubblica tale motivazione anche senza una richiesta del candidato acquirente. Se, invece, entro il termine per la valutazione, le autorità competenti non si oppongono per iscritto, il progetto d´acquisizione è da considerarsi approvato. Cinque criteri di valutazione - Al fine di garantire la gestione sana e prudente dell´impresa cui si riferisce il progetto di acquisizione, e tenendo conto della probabile influenza del candidato acquirente sulla stessa nel valutare la notifica, le autorità competenti dovranno esaminare l´idoneità del candidato acquirente e la solidità finanziaria del progetto di acquisizione sulla base di cinque criteri: la reputazione del candidato acquirente; la reputazione e l´esperienza di tutte le persone che saranno chiamate a dirigere l´attività dell´impresa di assicurazione; la solidità finanziaria del candidato acquirente, in particolare in considerazione del tipo di attività esercitata e prevista nell´impresa alla quale si riferisce il progetto di acquisizione; la capacità dell´impresa di adempiere e continuare ad adempiere i requisiti prudenziali a norma della presente direttiva e, se del caso, di altre direttive, in particolare, il fatto che il gruppo di cui farà parte disponga o meno di una struttura che permetta di esercitare una vigilanza efficace, di scambiare effettivamente informazioni tra le autorità competenti e di determinare la ripartizione delle responsabilità tra le autorità competenti. L´esistenza di motivi ragionevoli per sospettare che, in relazione al progetto di acquisizione, sia in corso o abbia avuto luogo un´operazione o un tentativo di riciclaggio di proventi di attività illecite o di finanziamento del terrorismo o che il progetto di acquisizione potrebbe aumentare il rischio di simili atti. Le autorità competenti potranno quindi opporsi al progetto di acquisizione solo se sussistono ragionevoli motivi per farlo in base ai citati criteri o se le informazioni fornite dal candidato acquirente sono incomplete. D´altra parte, gli Stati membri dovranno astenersi dall´imporre condizioni preliminari per quanto concerne il livello della partecipazione da acquisire e non potranno consentire alle rispettive autorità competenti di esaminare l´acquisizione sotto il profilo delle necessità economiche del mercato. Dovranno inoltre pubblicare l´elenco delle informazioni necessarie per compiere la valutazione che devono essere fornite alle autorità competenti all´atto della notifica. Le informazioni richieste, inoltre, dovranno essere proporzionate e adeguate alla natura del candidato acquirente e del progetto di acquisizione e non potranno essere richieste informazioni che non sono pertinenti per una valutazione prudenziale. E´ anche precisato che quando all´autorità competente sono stati notificati due o più progetti di acquisizione o di incremento di partecipazioni qualificate nella stessa impresa di assicurazione, «tale autorità tratta i candidati acquirenti in modo non discriminatorio». Ritenendo opportuno che la Commissione sia in grado di controllare l´applicazione delle disposizioni relative alla valutazione prudenziale delle acquisizioni, il compromesso prevede che gli Stati membri cooperino con essa fornendo, al termine della procedura di valutazione, informazioni inerenti alle valutazioni prudenziali effettuate dalle autorità nazionali competenti, qualora tali informazioni siano richieste al solo scopo di determinare se gli Stati membri hanno violato i loro obblighi ai sensi della presente direttiva. Partecipazioni qualificata - Con «partecipazione qualificata», le cinque direttive intendono il fatto di detenere in un´impresa direttamente o indirettamente almeno il 10% del capitale o dei diritti di voto o qualsiasi altra possibilità di esercitare una notevole influenza sulla gestione dell´impresa in cui è detenuta una partecipazione. In forza al compromesso tra Parlamento e Consiglio, tutte e cinque le direttive, impongono agli Stati membri di prevedere che qualsiasi "candidato acquirente" che abbia deciso di acquisire, direttamente o indirettamente, una partecipazione qualificata in un’impresa o di aumentare ulteriormente, direttamente o indirettamente, detta partecipazione qualificata in modo tale che la quota dei diritti di voto o del capitale da esso detenuta raggiunga o superi il 20%, 30% o 50%, o che l’impresa divenga una sua impresa figlia, notifichi per iscritto alle autorità competenti per la vigilanza l’ammontare della partecipazione prevista e le informazioni rilevanti. Lo stesso principio vale in caso di vendita o riduzione della partecipazione. E´ peraltro precisato poi che la direttiva non impedisce agli Stati membri di esigere che le autorità competenti siano informate dell´acquisizione di partecipazioni al di sotto delle soglie fissate, nella misura in cui, a tal fine, uno Stato membro non impone più di una soglia supplementare al di sotto del 10%, né impedisce alle autorità competenti di fornire un orientamento generale per quanto riguarda il momento in cui tali partecipazioni sarebbero ritenute dar luogo ad una influenza significativa. Accesso ai mercati internazionali - Un "considerando" della direttiva sottolinea che è intenzione della Comunità conservare i suoi mercati finanziari aperti al resto del mondo, contribuendo così a migliorare la liberalizzazione dei mercati finanziari globali nei paesi terzi. Sarebbe quindi vantaggioso per tutti gli operatori del mercato conseguire un accesso equivalente agli investimenti su scala mondiale. Per tale ragione, un emendamento di compromesso chiede agli Stati membri di riferire alla Commissione riguardo ai casi in cui enti creditizi, imprese di investimento, altri istituti finanziari o imprese di assicurazione della Comunità che acquisiscono enti creditizi, imprese di investimento, altri istituti finanziari o imprese di assicurazione situati in un paese terzo non ricevono lo stesso trattamento degli acquirenti nazionali e incontrano impedimenti di rilievo. La Commissione, è anche evidenziato, dovrebbe proporre misure per ovviare a questi casi o li sollevi nella sede opportuna. .  
   
   
PARITÀ UOMO-DONNA: LOTTA ALLA VIOLENZA E SALARI UGUALI  
 
Strasburgo, 14 marzo 2007 - Il Parlamento europeo richiede più impegno nel garantire l´uguaglianza di genere e tolleranza zero nei confronti della violenza contro le donne, incluse le mutilazioni genitali, la poligamia e l´imposizione del burqa. Sollecita anche misure per favorire l´accesso al lavoro, colmare il divario retributivo rispetto agli uomini e promuovere l´imprenditoria femminile. Per conciliare vita privata e professionale suggerisce l´istituzione del congedo di paternità, ponendone il costo a carico della collettività. L´uguaglianza tra donne e uomini «è un diritto e un principio fondamentale dell´Ue» ma, nonostante i significativi progressi realizzati, «continuano a sussistere molte disuguaglianze fra donne e uomini». E´ quanto afferma il Parlamento con la relazione di Lia Sartori (Ppe/de, It) sulla comunicazione della Commissione in merito alla tabella di marcia per la parità tra donne e uomini 2006-2010. Inoltre, riconosce il doppio approccio per la promozione della parità tra i generi, basato sull’integrazione della dimensione di genere in tutte le politiche e sulla contemporanea applicazione di specifici provvedimenti in tal senso. Tolleranza zero contro la violenza sulle donne - La violenza contro le donne «è la più diffusa violazione dei diritti dell´uomo, senza limiti geografici, economici o sociali». Inoltre, nonostante gli sforzi messi in opera a livello nazionale, comunitario ed internazionale, «il numero di donne vittime di violenze è allarmante». Il Parlamento chiede pertanto alla Commissione di presentare una proposta di direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne e sollecita un miglior coordinamento e un rafforzamento delle misure europee e nazionali per la protezione giuridica della donna e dei bambini. Più in particolare, chiedono una «tolleranza zero» in caso di riduzione in schiavitù delle donne o nei casi di crimini commessi in nome dell’onore o della tradizione, di violenza, di traffico degli essere umani, di mutilazioni genitali femminili, di matrimoni forzati, di poligamia nonché di atti di privazione dell´identità (ad esempio l´imposizione del burqa, del niqab o di maschere). Gli Stati membri, d´altra parte, sono invitati a introdurre la registrazione obbligatoria degli atti di mutilazione genitale femminile effettuati da personale sanitario e a ritirare la licenza dei medici che li praticano. Rilevando poi la necessità di raccogliere al più presto dati confrontabili e affidabili sul traffico di esseri umani, ritengono utile effettuare uno studio sulla correlazione causale tra la legislazione sulla prostituzione ed il traffico ai fini dello sfruttamento sessuale e la diffusione delle migliori prassi, «comprese le azioni adottate in materia di domanda». Pari salario per pari lavoro - Il Parlamento chiede agli Stati membri di integrare o rafforzare i propri piani nazionali per l´occupazione e l´integrazione sociale al fine di inserirvi misure volte a favorire l´accesso delle donne al mercato del lavoro «in situazione di pari dignità e di pari retribuzione per pari lavoro». I deputati, infatti, deplorano che il divario retributivo tra i sessi ammonti tuttora al 15%, a vantaggio degli uomini. Sollecitano pertanto la Commissione a rivedere in via prioritaria la direttiva (75/117/Cee) che tratta questo aspetto e, in particolare, gli elementi attinenti agli ispettorati del lavoro e ai mezzi di ricorso disponibili in caso di discriminazioni. La invitano inoltre a garantire che tale direttiva «non comporti discriminazioni per le donne che si sono dedicate ai figli e hanno quindi una scarsa esperienza lavorativa». Occorre, inoltre, promuovere l´imprenditoria femminile e, tal fine, gli Stati membri sono invitati ad applicare strategie concrete e misure di agevolazione dell´accesso delle imprenditrici al credito e ai servizi bancari, soprattutto per quanto riguarda i microfinanziamenti e le misure a sostegno delle reti di imprenditrici. Dovrebbero poi nominare un responsabile nazionale per l´uguaglianza di genere nell´ambito dell´attuazione della Strategia di Lisbona, con il compito di partecipare all´elaborazione e alla revisione dei rispettivi piani nazionali nonché al monitoraggio della loro attuazione, al fine di favorire l´integrazione della dimensione di genere, segnatamente nel bilancio. Il Parlamento, inoltre, chiede che a livello Ue siano avviati progetti pilota sull´integrazione della dimensione di genere nel bilancio generale e dei programmi comunitari, in particolare nei Fondi Strutturali, e nei programmi relativi alla ricerca, ai consumatori e alla sanità pubblica. Politiche per conciliare vita familiare e professionale - Il Parlamento chiede alla Commissione, in collaborazione con gli Stati membri e le sue parti sociali, di incoraggiare la creazione di politiche di conciliazione fra vita familiare e vita professionale. Tra le misure ipotizzabili, i deputati chiedono che il costo della maternità e della paternità sia a carico della collettività, «al fine di sradicare comportamenti discriminatori in seno alle imprese e di contribuite al rilancio demografico», nonché di agevolare l’occupazione femminile. Ma ritengono anche necessario rendere più accessibili e flessibili i servizi di assistenza destinati a persone non autosufficienti (bambini, persone con disabilità o malattie croniche e anziani), tra cui strutture aperte anche di notte. Per incoraggiare attivamente i padri e i conviventi maschi ad avvalersi delle opzioni di orario flessibile e ad assumere la responsabilità dei compiti domestici e di quelli connessi alla famiglia, i deputati suggeriscono di istituire una prima forma di congedo di paternità e di avviare «l´attesa revisione» della direttiva (96/34/Ce) sul congedo parentale. Sollecitano inoltre la definizione di sistemi alternativi per assicurare la copertura pensionistica delle donne. Posti di responsabilità alle donne e lotta agli stereotipi - Il Parlamento chiede alla Commissione di promuovere la diffusione e l´adozione di buone prassi tese a favorire la partecipazione delle donne ai processi decisionali. Gli Stati membri dovrebbero inoltre individuare e perseguire obiettivi e termini chiari per l´aumento della partecipazione delle donne a tutte le forme di presa di decisioni e il potenziamento della loro rappresentanza nella vita politica. Per i deputati, poi, è importante promuovere la partecipazione delle donne nelle carriere scientifiche e nella ricerca, anche attraverso la previsione di soluzioni contrattuali, come borse di studio o lavoro part-time, per favorire la conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa. D´altra parte, il Parlamento sottolinea che dovrebbe essere promossa la diffusione di esempi positivi sia del ruolo delle donne nella società sia dei successi da esse ottenuti in tutti i settori. Ritenendo che ciò rappresenti uno strumento efficace per la lotta agli stereotipi negativi che devono affrontare le donne, i deputati chiedono alla Commissione di incoraggiare iniziative mirate a sensibilizzare i media attraverso, ad esempio, l´istituzione di tavoli di consultazione permanenti con gli operatori del settore. Anche gli Stati membri sono incoraggiati a adottare misure per eliminare gli stereotipi di genere, in particolare sul mercato del lavoro, e a promuovere la presenza degli uomini in settori e posizioni occupati prevalentemente da donne. La Commissione, invece, è esortata a inserire nella tabella di marcia i diritti dei transessuali e i problemi da questi affrontati, in linea con le recenti sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee. Sostegno all´integrazione delle immigrate - Il Parlamento chiede agli Stati membri e alla Commissione di adottare iniziative concrete per l´emancipazione e l´integrazione socioeconomica delle donne immigrate. Si tratta, più in particolare, di fornire un sostegno alla conoscenza della lingua, dei diritti e doveri che discendono dall´acquis comunitario, dagli accordi internazionali, dai principi e dalle leggi vigenti nel paese d´accoglienza (tra cui il divieto di poligamia nell´ambito del ricongiungimento familiare) e dei valori fondamentali dell´Unione. Occorrerebbe poi mettere a punto dei programmi di lotta contro la discriminazione nell’accesso al lavoro e sul luogo di lavoro, sostenere progetti imprenditoriali di donne immigrate «volti a mantenere e diffondere la ricchezza culturale dei loro paesi d´origine», nonché creare e favorire «spazi pubblici di partecipazione per le donne immigrate in cui esse siano rappresentate attivamente». I diritti delle donne nella politica esterna dell´Ue - La relazione considera che il rispetto dei diritti delle donne è un requisito fondamentale, al pari degli altri diritti umani, nell´ambito dei negoziati di adesione con i paesi candidati e sottolinea che deve essere una condizione essenziale delle politiche di vicinato, estera e di sviluppo dell´Ue. In tale contesto invita la Commissione e gli Stati membri, nel quadro dei loro programmi di sviluppo, ad esaminare metodi preventivi per la lotta contro la violenza sessuale e la tratta di esseri umani in vista del loro sfruttamento sessuale, per scoraggiare la violenza nei confronti delle donne e per garantire assistenza medica, sociale, legale e psicologica sia alle donne sfollate a seguito di conflitti che alle altre migranti. I deputati, inoltre, chiedono alla Commissione di prendere misure per garantire alle donne i diritti alla salute, compresa la salute sessuale e riproduttiva e ribadiscono che è essenziale, in particolare per la lotta contro l´Hiv/aids, «ampliare l´accesso alle informazioni relative alla salute sessuale e riproduttiva e ai servizi sanitari». Sollecitano poi «sforzi più incisivi» per proteggere le giovani donne da ogni forma di violenza (compresi lo stupro, lo sfruttamento sessuale e l´arruolamento forzato nelle forze armate), nonché per incoraggiare politiche e programmi intesi a promuovere la tutela dei diritti delle ragazze nelle situazioni di conflitto e post-conflitto. Nelle politiche a favore dell´Africa e nelle strategie di sviluppo nazionali dei paesi africani, infine, dovrebbe essere promossa la ratifica e l´attuazione del Protocollo di Maputo che prevede la condanna e la proibizione di tutte le forme di mutilazioni genitali. .  
   
   
AVVISO DI PREINFORMAZIONE: QUADRO EUROPEO DI VALUTAZIONE DELL´INNOVAZIONE  
 
Bruxelles, 14 marzo 2007 - La Dg Imprese e industria della Commissione europea ha pubblicato un avviso di preinformazione di una gara d´appalto per lo sviluppo di un quadro europeo di valutazione dell´innovazione per il 2008 e il 2009 Lo scopo della gara d´appalto è fornire ai servizi della Commissione e, più in generale, alla comunità europea dell´innovazione, analisi statistiche ed economiche sulle prestazioni degli Stati membri dell´Ue e dei suoi concorrenti internazionali in materia di innovazione. Il contraente garantirà la pubblicazione annuale di un quadro europeo di valutazione dell´innovazione e di sei relazioni tematiche. L´argomento delle relazioni tematiche sarà individuato annualmente con i servizi della Commissione. In particolare si tratterà, tra l´altro, di un quadro di valutazione settoriale annuale e di un quadro di valutazione regionale biennale. I risultati saranno pubblicati nel sito web Pro Inno (gestito in base a un altro contratto) e il contraente fornirà le versioni finali del quadro europeo di valutazione dell´innovazione e delle relazioni tematiche. Importo stimato del contratto, esclusa Iva: 500 000 Eur. Per ulteriori indicazioni sulla preinformazione consultare il seguente indirizzo web: http://ted. Europa. Eu/udl?uri=ted:notice:58355-2007:text:it:html .  
   
   
MEDIOBANCA: PRESIDENZA DEL PATTO DI SINDACATO  
 
Milano, 14 marzo 2007 - Il Comitato Direttivo del Patto di Sindacato di Mediobanca riunitosi ieri ha deliberato di raccomandare all’assemblea dei partecipanti al Patto convocato per il 23 marzo 2007 di invitare gli organi sociali competenti di Mediobanca ad approfondire la percorribilità dell’adozione di un sistema dualistico basato su di un Consiglio di Sorveglianza in cui siano presenti, nell’osservanza della normativa vigente, rappresentanti degli azionisti e di un Consiglio di Gestione formato da esponenti del management e, occorrendo, da un consigliere indipendente. Il Comitato Direttivo si è riservato di mettere a punto le modifiche da apportare al testo del patto conseguenti all’eventuale adozione del nuovo modello di governance. Al riguardo si rammenta che il Patto di Sindacato ha durata sino al 1 luglio 2007 e si rinnova automaticamente per ulteriori tre anni tra i partecipanti, che non abbiano dato disdetta entro il 1 aprile 2007, a condizione che essi rappresentino almeno il 30 % del capitale di Mediobanca. Si precisa che sino ad ora è stata comunicata per le vie brevi l’intenzione di Fiat e Telecom di dare disdetta per complessive 30. 006. 414 azioni (3,670% del capitale sociale di Mediobanca). .  
   
   
BANCA POPOLARE DI MILANO E GRUPPO BIPIEMME AL 31 DICEMBRE 2006. CONTINUA IL MIGLIORAMENTO DELLA REDDITIVITÀ DEL GRUPPO: L’UTILE NETTO 2006 RAGGIUNGE € 398,7 MILIONI, IN AUMENTO DEL 53,9% RISPETTO A FINE 2005 DIVIDENDO A 0,35 EURO (+133%)  
 
Milano, 14 marzo 2007 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Milano nella riunione odierna ha esaminato ed approvato i risultati al 31 dicembre 2006, che evidenziano, a livello consolidato, un utile netto di 398,7 milioni di euro (+53,9% rispetto al 31. 12. 2005). I trend di crescita, registrati sia dai valori patrimoniali sia dai risultati economici, hanno consentito il superamento degli obiettivi del Piano Strategico 2004-2006, con conseguente incremento dei livelli di produttività, di efficienza operativa e di redditività del Gruppo. In particolare, in ambito commerciale la crescita dei volumi è stata superiore agli obiettivi di Piano, principalmente nel segmento retail, nell’ambito del quale l’ampia gamma di prodotti e servizi offerti alla clientela e l’attenzione alla qualità del credito hanno favorito la decisa crescita della redditività. Un ulteriore miglioramento della redditività, unitamente ad una costante focalizzazione sullo sviluppo commerciale, rimangono i principali obiettivi del gruppo Bipiemme, che, lo scorso luglio, ha presentato il nuovo piano strategico 2007-2009. Il gruppo Bipiemme ha chiuso l’esercizio con un risultato della gestione operativa di 695,1 milioni di euro, in crescita del 35,3% grazie in particolar modo ad un’evoluzione positiva dei proventi operativi (+13,7% rispetto alla fine del 2005) che ha più che compensato l’incremento del 3,0% dei costi operativi. Tale andamento ha consentito il miglioramento del cost income che, a fine 2006, si è attestato al 60,6% in decisa flessione rispetto al 66,9% dell’anno precedente. Si evidenzia inoltre che al 31 dicembre 2006 le società Bipiemme Vita ed Ultramediass sono uscite dall’area di consolidamento integrale a seguito della cessione del 50% del capitale di Bipiemme Vita al gruppo Fondiaria Sai, a perfezionamento dell’accordo di Bancassicurazione fra i due Gruppi, e della fusione per incorporazione di Ultramediass (società già interamente controllata da Bipiemme Vita) in Bipiemme Vita. Le due società, a fine 2005, erano invece consolidate secondo il metodo integrale. Pertanto, al fine di consentire un confronto omogeneo dei dati 2005 e 2006, si è provveduto alla ricostruzione pro-forma dei valori di bilancio al 31. 12. 2005. Gruppo Bipiemme Raccolta diretta da clientela e titoli emessi - La raccolta diretta (debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività finanziarie valutate al fair value) si attesta a 29. 354 milioni di euro in crescita del 19,3% rispetto al dicembre 2005. All’interno del comparto, significativa la crescita della componente dei debiti verso la clientela che raggiunge i 20. 808 milioni di euro con un incremento di 3. 654 milioni di euro (+21,3%) di cui 2. 031 milioni riconducibili all’emissione di titoli a fronte dell’operazione di cartolarizzazione di mutui fondiari in bonis, sottoscritti da clientela istituzionale. E’ proseguita l’attività di emissione di nuovi prestiti obbligazionari che nel 2006 ha raggiunto 1,8 miliardi di euro, di cui 1,3 miliardi di euro rientranti nel programma di emissione Euro Medium Term Notes (Emtn). La crescita dei volumi si è riflessa nello sviluppo delle quote di mercato con clientela residente salita al 2,04% a dicembre 2006 dall’ 1,98% di dicembre 2005. Raccolta indiretta da clientela - A fine 2006 l’aggregato complessivo della raccolta indiretta da clientela raggiunge i 39. 613 milioni di euro (+6,8% rispetto a fine 2005). Significativo l’incremento del risparmio amministrato che sale a 18. 884 milioni di euro (+13. 4%) per l’effetto combinato del collocamento di prestiti obbligazionari emessi da terzi e del favorevole andamento dei mercati. Il risparmio gestito si attesta a 20. 729 milioni di euro, in crescita del +1,4% rispetto al 2005, nonostante una raccolta netta negativa, che peraltro ha interessato il mercato nel suo complesso, di 521 milioni di euro, di cui € 390 milioni relativa ai fondi comuni di investimento. Questi ultimi presentano una flessione del 2,2% rispetto al 2005. In crescita le riserve assicurative e le gestioni patrimoniali rispettivamente del 5,0% e del 14,5% rispetto alla fine dello scorso anno. Impieghi - Prosegue la crescita degli impieghi a clientela, che al 31 dicembre 2006, hanno raggiunto i 26. 313 milioni di euro (+16,5% rispetto a fine 2005), grazie all’evoluzione positiva delle forme tecniche a medio e lungo termine, che evidenziano nel comparto dei mutui un incremento del 26,5%, grazie anche all’acquisizione di 409 milioni di euro di mutui derivanti dalla chiusura della securitization del 2001 avvenuta lo scorso luglio. In crescita, rispetto al 2005, anche le erogazioni di mutui ipotecari che raggiungono i 4 miliardi di euro con particolare incidenza del segmento aziende, prevalentemente operanti nel settore dell’edilizia residenziale. Il positivo trend degli impieghi ha portato la quota di mercato con clientela residente a dicembre 2006 all’ 1,95% dall’1,89 del dicembre 2005. L’analisi della qualità del credito evidenzia un’incidenza percentuale del totale delle attività deteriorate nette dell’1,9% sul totale del portafoglio crediti, in ulteriore miglioramento rispetto al dato del dicembre 2005 (2,4%). Nel dettaglio il rapporto sofferenze nette rispetto agli impieghi si conferma su livelli di eccellenza (0,5%) ed in miglioramento rispetto a dicembre 2005 (0,7%). Sale il grado di copertura dei crediti anomali che si posiziona al 44,9% dal 41,3% del dicembre 2005, così come quello delle sofferenze, pari al 70,7% in crescita rispetto all’esercizio scorso (67,5%) e fra i più elevati nel sistema bancario italiano. Patrimonio netto - Il patrimonio netto, comprensivo dell’utile d’esercizio, raggiunge 3. 359 milioni di euro in crescita di 424 milioni di euro rispetto a dicembre 2005 (+14,4%). Il tier 1 si attesta al 7,08% ed il total capital ratio raggiunge il 10,25%. Totale ricavi - I proventi operativi del Gruppo Bipiemme crescono del 13,7% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, attestandosi sui 1. 764,7 milioni di euro. Nel dettaglio, il margine di interesse si attesta a 916 milioni di euro (+20,9%) beneficiando sia dello sviluppo delle masse intermediate (in particolare nella componente a medio e lungo termine) che del miglioramento dello spread con la clientela. Il margine da servizi, che comprende tutti i ricavi al netto del margine di interesse, ha raggiunto gli 848,6 milioni di euro, in crescita del 6,9% sull’analogo periodo dello scorso anno. In particolare, le commissioni nette aumentano del 10,8% a 613,7 milioni di euro, trainate dall’aumento delle commissioni dei “servizi di gestione, intermediazione e consulenza”, principalmente per effetto dell’incremento delle commissioni di collocamento titoli e di quelle su gestioni patrimoniali. Da segnalare fra le commissioni nette la presenza di un effetto positivo derivante dal deconsolidamento di Bipiemme Vita pari a 15,6 milioni di euro. Costi operativi - I costi operativi si attestano a 1. 069,6 milioni di euro in crescita del 3,0% rispetto a dicembre 2005. Le spese per il personale sono pari a 687,9 milioni di euro (+34,6 milioni di euro, +5,3%), risentendo degli effetti degli incrementi previsti dal Ccnl per circa 18 milioni di euro, dei maggiori accantonamenti a fondi (5,6 milioni di euro), nonchè della maggior quota di utile destinata ai dipendenti della capogruppo (5,1 milioni di euro), che recepisce le modifiche introdotte dalla nuova formulazione dell’art. 47 dello statuto sociale. Il totale degli organici del Gruppo al 31 dicembre 2006 era di 8. 391, in diminuzione di 54 unità rispetto allo stesso periodo del 2005. La flessione (-0,8%) delle spese amministrative e degli ammortamenti, pari complessivamente a 381,7 milioni di euro, evidenzia i positivi effetti degli interventi di razionalizzazione del comparto It e gli effetti della continua rinegoziazione delle condizioni con i principali fornitori. Si segnalano in particolare i risparmi inerenti le spese telefoniche, postali e di trasmissione dati. Risultato della gestione operativa - Il risultato di gestione del Gruppo Bipiemme si attesta a 695,1 milioni di euro, con un incremento del 35,3% rispetto a dicembre 2005, in particolare grazie all’ottima performance dei ricavi. Accantonamenti e rettifiche - Il totale degli accantonamenti risulta pari a 162,8 milioni di euro in aumento del 43,1% rispetto all’anno precedente. Nel dettaglio, le rettifiche nette di valore su crediti e su altre poste finanziarie dell’attivo registrano una crescita di 26,3 milioni di euro, a 124,2 milioni di euro, principalmente attribuibile a maggiori rettifiche su crediti a clientela, che hanno contribuito all’incremento del già citato grado di copertura dei crediti anomali. Gli accantonamenti per rischi ed oneri raggiungono i 38,6 milioni di euro in crescita rispetto ai 15,8 milioni di euro di fine 2005, sui quali ha inciso per 18,9 milioni di euro la chiusura della posizione relativa alla revocatoria Parmalat. Utile netto - Dopo utili non ricorrenti, inclusi nella voce utili da partecipazioni ed investimenti per 105,1 milioni di euro – attribuibili per 71,9 milioni di euro all’utile derivante dalla cessione del 50% di Bipiemme Vita al Gruppo Fondiariasai e per 34,7 milioni di euro alla plusvalenza derivante dalla vendita dell’immobile “Galfa” - il risultato lordo della operatività corrente raggiunge i 637,4 milioni di euro, in crescita del 54,6% rispetto a dicembre 2005. Dopo avere registrato imposte sul reddito per 233,5 milioni di euro (tax rate 36,6%) e al netto di 5,2 milioni di euro di utile di pertinenza di terzi, l’utile netto del Gruppo nel 2006 si attesta a 398,7 milioni di euro, con un incremento del 53,9% rispetto al 2005. Al netto delle operazioni straordinarie precedentemente descritte, l’utile netto del Gruppo è pari a 301,5 milioni di euro. Capogruppo Si segnalano di seguito i principali aggregati economico-patrimoniali della capogruppo Banca Popolare di Milano S. C. A r. L. : Raccolta diretta 24. 717 milioni di euro (+23,6% rispetto al 31. 12. 2005)*; Impieghi a clientela 23. 103 milioni di euro (+18,4% rispetto al 2005); Proventi operativi 1. 368,7 milioni di euro (+21,1% rispetto al 31. 12. 2005); Risultato gestione operativa 528,1 milioni di euro (+70,5% rispetto al 31. 12. 2005); Utile netto 269,2 milioni di euro (+126,9%). *la crescita trova spiegazione per 1. 819 milioni di euro della già citata operazione di cartolarizzazione mutui effettuata lo scorso luglio. Al netto di tale importo, l’incremento è del 14,5%. In considerazione degli ottimi risultati conseguiti, il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea dei Soci - programmata, come da calendario eventi societari per i giorni 20 aprile e 21 aprile 2007, rispettivamente in prima e seconda convocazione - la distribuzione di un dividendo pari a 0,35 euro, che sarà posto in pagamento a partire dal 24 maggio p. V. Il titolo Banca Popolare di Milano quoterà ex cedola dal 21 maggio p. V. . .  
   
   
CREDEM LANCIA EUROBOND PER 1 MILIARDO DI EURO TERMINI, MODALITÀ E CONDIZIONI DELL’OPERAZIONE  
 
 Reggio Emilia, 14 marzo 2007 - Credem ha lanciato in data 13 marzo 2007 un eurobond “senior” a tasso variabile della durata complessiva di 2 anni per un ammontare pari a 1 miliardo di euro e taglio minimo di 50. 000 euro, nell’ambito del suo programma Emtn. Il bond è stato emesso e collocato ad un prezzo pari a 99,942%. Le obbligazioni hanno valuta di regolamento e data di godimento 23 marzo 2007 e corrispondono cedole trimestrali lorde posticipate indicizzate al tasso Euribor a 3 mesi più 10 basis points p. A. Le obbligazioni avranno scadenza 23 marzo 2009. Il prestito prevede un rimborso alla pari e non è previsto il rimborso anticipato delle obbligazioni. Soggetti destinatari del collocamento ed esito dell’offerta L’offerta si è svolta il 13 marzo 2007 ed è stata rivolta esclusivamente ad operatori qualificati. La ripartizione dell’offerta per nazionalità degli investitori è stata la seguente: Italia (18,4%); Germania e Austria (23,8%); Regno Unito e Irlanda (17,4%); Francia (25%); Spagna (6,5%); Paesi Nordici (6,3%); Lussemburgo (2,4%); Svizzera (0,2%). Il bond è stato sottoscritto da Banche (59,4%), Istituzioni Finanziarie (25%), Assicurazioni (8,1%) e Fondi (7,5%). Ratings dell’emissione - All’emissione sono stati assegnati i seguenti ratings: “A” di Fitch e “A-“ di S&p, che riflettono esattamente i ratings assegnati all’emittente dalle due agenzie. Consorzio di collocamento - Le obbligazioni sono state collocate sull’Euromercato da un sindacato di collocamento composto da Abaxbank, Calyon e Citigroup, in qualità di “joint bookrunners” dell’emissione. Ammissione alla quotazione - E’ prevista la quotazione del prestito obbligazionario alla Borsa del Lussemburgo. Covenants e garanzie - L’emissione non è assistita da covenants o garanzie rilasciate da società del gruppo Credem o da soggetti terzi. Motivazione e destinazione dei fondi raccolti - I fondi raccolti dall’emissione sono destinati al normale svolgimento dell’attività bancaria e creditizia. Emtn Programme - Il presente prestito obbligazionario rientra nel Programma – Emtn (Euro Medium Term Note), rinnovato in data 20 dicembre 2006 per un ammontare complessivo massimo pari a 4,5 miliardi di Euro. .  
   
   
CONVEGNO SULLE NUOVE SFIDE DEL CREDITO AL CONSUMO  
 
 Milano, 14 marzo 2007 – “Controllare il rischio e conquistare il cliente” , una giornata organizzata dal Gruppo Experian si terrà il 21 marzo prossimo ( Milano, Nhow Hotel - Via Tortona 35) sulle tendenze del credito al consumo e le nuove sfide che attendono banche, finanziarie e uomini di marketing. Sarà l’occasione per un confronto: sui trend della finanza familiare in Europa e del peso dell’indebitamento; sull’opportunità, per gli operatori, di adottare nuovi strumenti di controllo dei rischi; sulle tecniche di marketing che colgono e sfruttano le nuove tendenze. A fine mattinata una “tavola rotonda” sul tema "Credito al consumo e rischio di sovraindebitamento: il punto di vista di banche, finanziarie, istituzioni", cui interverranno autorevoli esponenti di banche, finanziarie e associazioni dei consumatori; nel pomeriggio, 2 sessioni parallele d’approfondimento: la prima sui nuovi approcci alla gestione dei rischi; e la seconda sui nuovi approcci marketing nel settore. .  
   
   
PRIVATE BANKING WEALTH MANAGEMENT FORUM  
 
Milano, 13 marzo 2007 – Nei giorni 2 e 3 aprile 2007 si terrà a Milano il Private Banking/wealth Management Forum, organizzato da Sda Bocconi School of Management. Il Forum è un’occasione di incontro e di confronto tra esperti, professionisti e docenti. Tema centrale è la revisione continua delle strutture dedicate alla clientela Private, forte segnale dell’incessante bisogno di innovazione del modello di offerta che caratterizza il settore. Nell’arco della prima giornata Paola Musile Tanzi di Sda Bocconi insieme a Nico Congedi di Ubs Wealth Management, Paolo Lenzi di Morgan Stanley Private Banking, Riccardo Pironti di Campagna di Jp Morgan Private Banking, Giuseppe Di Sisto di Unicredit Private Banking e Alessandra Vitali Rosati di Intesa Private Banking - Gruppo Intesasanpaolo affronteranno le tematiche legate alla eterogeneità di modelli di business nel Private Banking/wealth Management ed alle problematiche di misurazione e di valutazione delle performances commerciali dell’area di business con riferimento anche al pricing dei servizi. Nel corso della seconda giornata Paolo Antonio Cucurachi e di Sda Bocconi con Ignazio Basile di Duemme Sgr - Gruppo Banca Esperia e Carlo Gentili di Nextam Partners Sgr discuteranno di open architecture nei servizi di investimento. Nel pomeriggio Daniele Previati di Sda Bocconi insieme a Silva Lepore di Intesasanpaolo Private Banking e Carlo Pittatore di Banca di Roma Private Banking apriranno il dibattito sul tema della motivazione e della fedeltà dei Private Bankers come punto di forza nell’attività di Private banking. Il Private Banking/wealth Management Forum è rivolto a chi opera nel Private Banking/wealth Management ed è interessato agli aspetti manageriali relativi alla gestione e all’implementazione delle politiche di mercato nei confronti del segmento privati alta-gamma. Il Forum è inserito nel percorso per Private Banker/wealth Management, per il quale è previsto il rilascio di un Certificato di Specializzazione. .  
   
   
SETTEMBRE 2006 FIDEURAM INVESTIMENTI: MARKET OUTLOOK FEBBRAIO 2007  
 
Milano, 14 marzo 2007 - Usa: nel corso del mese di febbraio i dati macroeconomici sono risultati alquanto deboli, determinando una revisione al ribasso da parte dei mercati sulle prospettive di crescita negli Usa e riportando in primo piano le aspettative di una politica più accomodante da parte della Fed nel corso della seconda parte dell’anno. Area Euro: nel quarto trimestre l’area euro è tornata a crescere sugli stessi ritmi sostenuti della prima metà del 2006, toccando il 3. 6% annualizzato grazie a forti ritmi di espansione in tutte le principali economie. Giappone e Cina: nell’ultimo trimestre del 2006, il Pil del Giappone è cresciuto al 4. 8% su base annualizzata, superando così le attese sia nostre sia di consenso e realizzando il tasso massimo di crescita da quasi tre anni. In Cina la brusca caduta del mercato azionario a fine febbraio non sembra trovare nei fondamentali economici le principali motivazioni. Mercati obbligazionari - Quadro mercati internazionali: i mercati obbligazionari internazionali, nel mese di febbraio, hanno realizzato una netta inversione di tendenza rispetto al mese precedente, con rendimenti in sensibile ribasso, in particolare negli Stati Uniti. Inflation linked: nel mese di febbraio i titoli legati all’inflazione hanno realizzato performance positive in seguito ai marcati ribassi dei rendimenti registrati sui principali mercati obbligazionari dei titoli governativi. High Yield - Corporate - Paesi Emergenti: i titoli High Yield, quelli Corporate e quelli dei Paesi Emergenti nella prima parte del mese di febbraio sono stati caratterizzati da un movimento di restringimento degli spread; nell’ultima settimana del mese, tuttavia, tutte queste asset class hanno subito un’inversione di tendenza registrando un allargamento degli spread. Mercati azionari- Quadro mercati internazionali: nel corso di febbraio i mercati azionari sono stati caratterizzati da un andamento non lineare: in particolare, nella prima parte del mese hanno conseguito performance positive mentre negli ultimi giorni di febbraio è stata evidenziata una marcata correzione dei listini, riducendo sensibilmente, ed in molti casi annullando, i guadagni realizzati nella prima parte dell’anno. Congiuntura Scenario Globale - La notevole correzione subita a fine febbraio dal mercato azionario cinese, che si è poi diffusa a livello globale, unitamente all’evidenza di un forte aumento dell’avversione al rischio prevalente sui mercati, è difficilmente riconducibile ad un cambiamento significativo nei fondamentali macroeconomici. Negli Usa il flusso di dati del mese di febbraio è stato certamente deludente dopo la fase favorevole riguardo alle condizioni dell’economia nei mesi di dicembre e gennaio. Inoltre, è notevolmente aumentata l’attenzione per il mercato dei mutui subprime (istituti specializzati nei prestiti immobiliari a una clientela con inferiore rating di credito), in pesante deterioramento, ed il rischio collegato di un coinvolgimento di altri segmenti del mercato dove il merito di credito è invece più elevato. La sorpresa più sgradevole delle ultime settimane è stata la pesante flessione degli ordini e del fatturato di beni d’investimento in gennaio, un andamento che evidenzia il rischio che sia già in corso un inatteso e significativo raffreddamento della spesa delle imprese. Si deve però notare che almeno in parte il flusso di dati più recente corregge un “eccesso di ottimismo” riguardo alle prospettive dell’economia Usa nel breve/medio periodo che aveva portato il mercato obbligazionario ad eliminare dalle previsioni per il 2007 un intervento espansivo da parte della Fed (che abbiamo invece mantenuto nel nostro scenario, ma nella parte finale dell’anno e non già all’inizio dell’estate, come sembrerebbero indicare ora i futures sui Fed Funds). È utile sottolineare che, a differenza degli Usa, il flusso di dati macro relativo all’area euro è stato caratterizzato da sorprese positive molto significative riguardo alla crescita, in particolare con un andamento del Pil nel quarto trimestre dello scorso anno molto più robusto delle attese. Il nostro scenario continua a prevedere che dopo l’aumento dei tassi al 3. 75% nella riunione di marzo la Bce prosegua nei rialzi raggiungendo il 4% già nella riunione del mese di giugno. America - Il periodo fra dicembre e gennaio era stato caratterizzato da un flusso di dati macroeconomici sull’economia Usa, perlopiù relativi ai mesi finali del 2006, decisamente più robusti delle attese. Nel corso del mese di febbraio, invece, i dati sono risultati alquanto deboli, determinando una revisione al ribasso da parte dei mercati sulle prospettive di crescita negli Usa e riportando in primo piano le aspettative di una politica più accomodante da parte della Fed nel corso della seconda parte dell’anno. I dati sull’andamento delle scorte hanno mostrato che l’accumulo dei magazzini nei mesi finali dello scorso anno è stato meno pronunciato del previsto e tale dinamica, unitamente ad altre più modeste correzioni al ribasso in altre voci, ha determinato una significativa revisione della crescita del Pil del quarto trimestre che non risulta più superiore al potenziale, come era stato evidenziato dal dato preliminare (che mostrava una crescita del 3. 5% ann. ), ma al 2. 2% pressoché in linea con la crescita media alquanto modesta che aveva caratterizzato i due trimestri precedenti. Le indicazioni disponibili per il primo trimestre suggeriscono solo una leggera riaccelerazione del tasso di crescita, che dovrebbe essere dettata principalmente dalla tenuta dei consumi su ritmi non significativamente diversi da quelli del quarto trimestre (4. 2% annualizzato) e dal venir meno del notevole contributo negativo delle scorte (che hanno sottratto il -1. 4% annualizzato alla crescita del quarto trimestre. È, stata invece, rivista significativamente al ribasso la nostra previsione di crescita per gli investimenti in macchinari in quanto i dati sugli ordini e fatturato di beni d’investimento del mese di gennaio sono risultati molto deludenti: a questo punto appare probabile che gli investimenti in macchinari registrino una sorprendente contrazione anche nel trimestre corrente, pesando così in modo significativo sulle prospettive di crescita di breve periodo. Sul versante dell’inflazione la crescita più elevata del previsto dei prezzi core in gennaio non modifica la nostra previsione di rallentamento graduale dell’inflazione core nel corso del resto dell’anno. Congiuntura Area Euro - Nel quarto trimestre l’area euro è tornata a crescere sugli stessi ritmi sostenuti della prima metà del 2006, toccando il 3. 6% annualizzato (le nostre attese erano al 2. 8%) grazie a forti ritmi di espansione in tutte le principali economie. Il dettaglio sulla scomposizione del Pil relativo a queste ultime (non è ancora disponibile per l’area nel suo complesso) indica che la crescita è stata trainata dal canale estero e dagli investimenti, mentre i consumi hanno mostrato un andamento deludente. In Germania, infatti, si è registrata una crescita sorprendentemente molto dimessa dei consumi privati (1. 3% ann. ), a dispetto delle attese di un impatto positivo sulle decisioni di spesa in vista dell’aumento dell’Iva a gennaio 2007. Di conseguenza, a fronte di un anticipo di spesa meno vivace, i consumi non dovrebbero contrarsi così marcatamente nel trimestre corrente, come previsto in precedenza. Il miglioramento delle prospettive per i consumi (anche in Francia, dove le vendite al dettaglio hanno sorpreso al rialzo a gennaio), ha determinato una revisione al rialzo della previsione di crescita del Pil dell’area euro per il primo trimestre all’1. 5% ann. , dal precedente 1. 2%. Anche la crescita media annua per l’intero 2007 è stata rivista al rialzo al 2. 3% (dal 2. 2%). L’impatto dell’Iva in Germania è risultato modesto anche sui prezzi: l’inflazione dell’area euro a gennaio si è attesta all’1. 8%, addirittura in decelerazione dall’1. 9% di dicembre, e le indicazioni preliminari indicano il mantenimento di tale livello anche a febbraio. Abbiamo rivisto al ribasso all’1. 8% anche la previsione di inflazione dell’area euro per l’intero 2007, dal precedente 2%. Favorevoli effetti base relativi ai prezzi energetici dovrebbero consentire una discesa fino ad un minimo dell’1. 5-1. 6% durante l’estate, con una risalita successiva (al 2. 1% a fine anno). Pertanto la Bce, in un’ottica di medio periodo, manterrà la preoccupazione per i rischi al rialzo sui prezzi e dopo l’amento dei tassi a marzo, dovrebbe segnalare l’intenzione di portare i tassi al 4% successivamente, probabilmente già nella riunione di giugno. Giappone e Cina - Nell’ultimo trimestre del 2006, il Pil del Giappone è cresciuto al 4. 8% su base annualizzata, superando così le attese sia nostre sia di consenso e realizzando il tasso massimo di crescita da quasi tre anni. Alla vivacità degli investimenti privati non residenziali si è aggiunto il rimbalzo sorprendente dei consumi privati, che hanno recuperato la forte debolezza del precedente trimestre (con il dato rivisto dal -3. 7% ann. A -4. 4%), e la ripresa degli investimenti pubblici, che registravano ormai variazioni negative da quattro trimestri e che hanno messo a segno un rimbalzo del +11. 3%. Dopo avere lasciato i tassi invariati in gennaio (con tre membri su nove in dissenso), la Boj ha deciso nel mese di febbraio di proseguire il processo di graduale normalizzazione della politica monetaria, portando i tassi allo 0. 5%, nonostante l’opinione contraria di uno dei membri del Board. L’aver posticipato la decisione da gennaio a febbraio trova difficilmente una giustificazione economica; tuttavia, nel comunicato rilasciato al termine della riunione la debolezza dei consumi emersa nel corso dei mesi estivi viene definita temporanea e si confida nella tenuta del trend positivo dei prezzi nel lungo periodo, pur ammettendo la possibilità di un’inflazione prossima allo zero nel corso del 2007. Il nostro scenario centrale incorpora ora un nuovo intervento sui tassi in agosto o settembre dopo le elezioni per la Camera Alta in calendario nel mese di luglio, sebbene le nuove proiezioni di inflazione e crescita della Boj, che saranno pubblicate a fine aprile, potrebbero fornire nuove ed utili indicazioni. In Cina la brusca caduta del mercato azionario a fine febbraio non sembra trovare nei fondamentali economici le principali motivazioni. La crescita economica dovrebbe rimanere sostenuta anche nel corso del 2007 e l’unico elemento di novità, che tuttavia non può giustificare un tale brusco movimento sul mercato azionario, è stato la decisione della Banca Centrale Cinese di alzare il coefficiente di riserva obbligatoria nel tentativo di ridurre l’eccesso di liquidità nel sistema finanziario. Mercati Obbligazionari Scenario Globale - I mercati obbligazionari internazionali, nel mese di febbraio, hanno realizzato una netta inversione di tendenza rispetto al mese precedente, con rendimenti in sensibile ribasso, in particolare negli Stati Uniti. Il contesto macroeconomico, che mostra nuovamente segni di debolezza in America, e l’inatteso riprezzamento del premio al rischio sono alla base del ritorno d’interesse verso i bond governativi. America - Negli Stati Uniti i dati macroeconomici hanno evidenziato una rinnovata e diffusa debolezza, che appariva superata nei due mesi precedenti. La discesa dei rendimenti, acceleratasi nell’ultima parte del mese, è riconducibile tuttavia ad altri fattori, quali l’aumento delle tensioni geopolitiche nell’area mediorientale, dove sono aumentate le probabilità di un attacco statunitense all’Iran, e le sensibili prese di profitto sui mercati azionari ed obbligazionari a spreads. Il processo di “flight to quality” (ovvero la repentina correzione del mercato che penalizza gli investimenti rischiosi a beneficio di quelli privi di rischio o poco rischiosi) è principalmente riconducibile ad un aumento delle insolvenze in alcune particolari categorie di mutui negli Stati Uniti, alle quali si sono associate chiusure di strategie di carry trades (ovvero delle strategie che prevedono il finanziamento in una valuta con tassi di interesse molto bassi e l’investimento in valute con tassi alti) con conseguente sensibile apprezzamento dello yen; tale fenomeno è tipico delle fasi di minor attrattività per le attività finanziarie a spreads. L’orientamento delle autorità monetarie continua a porre l’attenzione su eventuali rischi al rialzo per l’inflazione core, escludendo però l’ipotesi di un mutamento negli indirizzi di politica monetaria. Tale andamento ha sostenuto i titoli governativi, favoriti anche da un posizionamento degli investitori corto o neutrale rispetto alla duration degli indici. Il ribasso dei rendimenti è stato generalizzato ed ha interessato tutti i segmenti di curva con una traslazione di circa 30/35 bp verso il basso di tutta la curva dei titoli governativi americani. Secondo le aspettative di mercato si registrerà una nuova riduzione dei tassi di 25 pb nelsecondo trimestre dell’anno. L’andamento di questo mese è stato sicuramente aggravato dal generale riprezzamento del premio al rischio. Tuttavia, affinchè diventino sostenibili i livelli di rendimento raggiunti, occorre che si concretizzino le aspettative di un mutamento nella politica monetaria. Qualora tali tensioni vengano circoscritte e la Fed non mostri segnali di possibili interventi al ribasso sulla struttura dei tassi d’interesse, sarebbe probabile un sensibile ritracciamento delle quotazioni dei titoli governativi americani. Area Euro - Analogo movimento si è registrato anche nell’area euro, seppur di intensità molto inferiore. Il quadro macroeconomico evidenzia, infatti, segnali di consolidamento, non influenzati da marginali diminuzioni nel valore degli indicatori di fiducia, mentre la politica monetaria evidenzia ancora un orientamento restrittivo. In tale contesto, il ribasso dei rendimenti, che è stato di gran lunga inferiore ed ha interessato maggiormente la parte media della curva dei rendimenti, è riconducibile all’andamento del mercato americano. Più contenute, seppur comunque significative, le riduzioni di oltre 10 pb sulla parte a breve; proprio il segmento dei titoli a breve termine è attentamente osservato per capire i futuri sviluppi di politica monetaria della Bce. Appare ormai scontato un ulteriore rialzo del tasso d’intervento al 3,75% a marzo, mentre risultano incerte le scelte future delle autorità monetarie; infatti, non viene scartata l’ipotesi, sostenuta da alcuni autorevoli esponenti della Bce, che dopo il rialzo di marzo venga adottata una politica di monitoraggio dell’evoluzione dell’economia reale e degli aggregati monetari. Oltretutto, nonostante le preoccupazioni della Bce, i dati sull’inflazione risultano essere favorevoli attestandosi sotto il 2%. Mercati Obbligazionari - Nei prossimi giorni saranno importanti, al fine di valutare l’evoluzione della curva dei rendimenti nell’area euro, sia gli sviluppi delle tensioni derivanti dalle prese di profitto sulle attività finanziarie a spreads sia il comunicato che la Bce farà dopo la prossima riunione di marzo, per la quale il mercato sconta un rialzo di 25 punti base Giappone - In Giappone, dopo il mancato intervento a gennaio, nella riunione di febbraio la Boj ha portato il costo del denaro allo 0. 50%; si tratta del secondo intervento al rialzo sui tassi ufficiali effettuato dopo la manovra dello scorso luglio. La curva dei rendimenti ha reagito con un movimento di deciso appiattimento, i rendimenti sulle scadenze a due anni sono infatti saliti di 10 punti base a fronte di una flessione di 7 punti base sui titoli decennali. Oltre che a cause interne, il movimento di appiattimento della curva è stato in parte influenzato dal rally del mercato dei treasury americani che ha influenzato l’andamento sui segmenti a lunga delle curve di tutti i principali mercati. Il quadro macroeconomico in Giappone rimane delicato, in particolare i salari ed i consumi non mostrano segnali di rafforzamento apprezzabile. In questo contesto le autorità della Banca Centrale Giapponese devono procedere con estrema cautela nella fase di normalizzazione della politica monetaria per non rischiare di frenare la fase di ripresa economica in atto. Allo stesso tempo la dinamica dei prezzi core rimane molto contenuta diminuendo ulteriormente la necessità di un intervento incisivo. Il mercato attualmente sconta la probabilità di un ulteriore rialzo di 25 punti base dei tassi ufficiali entro la fine dell’anno. Previsioni a breve - Il maggiore fattore di incertezza nello scenario attuale continua ad essere la crescita in America, come evidenziato dalle ampie oscillazioni sulle aspettative relative al tasso di riferimento, registrate negli ultimi mesi dai contratti future sulla parte a breve della curva Usa, che hanno influenzato tutti i mercati internazionali. I movimenti registrati sui mercati confermano comunque uno scenario, per l’anno in corso, caratterizzato da un mercato tandenzialemnte privo di una precisa direzionalità. Dopo il riprezzamento registrato nell’ultimo mese, il potenziale per un ulteriore riduzione dei rendimenti appare limitato, ma tale dinamica potrebbe realizzarsi a seguito delle tensioni che si stanno verificando sulle asset class più rischiose. Queste tensioni, probabilmente, non si esauriranno in tempi rapidi dopo un lungo periodo di volatilità decisamente compressa. Se dovessimo pertanto assistere, soprattutto in Europa, ad un’ulteriore riduzione dei rendimenti si renderebbe opportuna una riduzione dell’esposizione ai tassi (rischio duration). Lo scenario macroeconomico internazionale continua infatti a rimanere favorevole ed i rischi di una decelerazione marcata delle economie internazionali appaiono contenuti. Mercati Obbligazionari Inflation Linked- Nel mese di febbraio i titoli legati all’inflazione hanno realizzato performance positive in seguito ai marcati ribassi dei rendimenti registrati sui principali mercati obbligazionari dei titoli governativi. Rispetto ai titoli nominali a cedola fissa, i titoli inflation linked hanno però evidenziato una notevole sottoperformance nei confronti dei titoli a cedola fissa di analoga vita residua determinata da una riduzione delle aspettative di inflazione che ha avuto luogo nonostante il rimbalzo del prezzo del petrolio registrato negli ultimi mesi. Le performance migliori sono state registrate dai titoli americani ed inglesi, seguiti dai titoli europei e svedesi. In termini prospettici i titoli inflation linked sembrano correttamente prezzare uno scenario estremamente favorevole per quanto riguarda l’inflazione e al di sotto del target, considerato come livello neutrale di lungo periodo, pari al 2% per la Bce ed al 2. 5% per la Federal Reserve. In tale contesto, il rendimento realizzato da questa asset class non sarà sostanzialmente diverso da quello dei titoli a cedola fissa. Corporate - Nella prima parte del mese di febbraio è proseguito il movimento di restringimento degli spread in atto da inizio anno, in un contesto di generale favore accordato dal mercato alle asset class rischiose. Lo scenario è rimasto favorevole anche per i titoli di nuova emissione, ripresi pure nel settore telefonico e supportati dai positivi risultati societari diffusi nel corso del mese. Nell’ultima settimana del mese si é registrato, tuttavia, un arretramento del mercato innescato dai listini azionari emergenti. In questo contesto, la conferma di un’elevata correlazione tra asset richiose insieme al rischio di un generale repricing del premio per il rischio continuano a suggerire un approccio cauto al mercato dei titoli corporate. High Yield - Nel mese di febbraio il contesto ha continuato ad essere supportivo per le asset class rischiose, con gli spread in ulteriore restringimento anche nei mercati speculativi. Tale scenario continua ad essere favorito da una politica monetaria non più restrittiva negli Usa e da evidenze confortanti sul piano dell’inflazione e della crescita globale. Ne consegue un contesto di bassa volatilità che spinge il mercato verso il progressivo annullamento degli extra rendimenti offerti dalle obbligazioni speculative. Nell’ultima settimana del mese, questa situazione si è rivelata ancora una volta debole e soggetta alle pressioni provenienti dai mercati azionari, in particolare da quelli emergenti; di conseguenza il crollo del listino cinese si è tradotto in un allargamento di 30 pb dell’indice high yield globale. Emerging Market - Il mese di febbraio è stata caratterizzato dal proseguimento delle condizioni favorevoli per i mercati dei Paesi Emergenti. La ridotta avversione al rischio e l’elevato livello della liquidità nel sistema accompagnati da buone prospettive sulla crescita globale e limitati rischi inflazionistici hanno determinato un ulteriore restringimento degli spread rispetto ai livelli già compressi di inizio anno. L’indice Embigd ha così toccato i nuovi minimi di spread (176 pb) prima di subire un brusca inversione di tendenza nell´ultima settimana del mese. Ad arrestare il rialzo dei mercati, alcune dichiarazioni ufficiali sulla sostenibilità della crescita Usa, la forte correzione del mercato azionario cinese e, infine, la notizia relativa all’aumento dei casi di insolvenza dei prestiti “non prime” di alcune banche americane. Il mercato dei Paesi Emergenti è stato quindi penalizzato dall’aumento della volatilità osservata su tutte le asset class rischiose, registrando un allargamento dello spread fino 195 pb in chiusura di mese. Mercati Azionari Scenario Globale - I principali indici azionari internazionali hanno registrato, nel corso del mese di febbraio, performance in euro negative, ad eccezione del mercato nipponico. L’indice azionario globale Morgan Stanley All Country ha evidenziato, in euro, una variazione negativa pari a -2. 27%. Nel corso del mese i mercati azionari sono stati caratterizzati da un andamento non lineare: nella prima parte del mese hanno conseguito performance positive, proseguendo la crescita del mese precedente in un contesto macroeconomico globale ancora robusto, seppur in rallentamento; negli ultimi giorni del mese è stata evidenziata una marcata correzione dei listini, riducendo sensibilmente, ed in molti casi annullando, i guadagni realizzati nella prima parte dell’anno. Il forte flusso di vendite è stato innescato a seguito di una delle peggiori cadute dal 1997 delle quotazioni a Shangai e dal tonfo degli ordini di beni durevoli in Usa. I mercati europei e americani hanno perso in un solo giorno oltre il 3% della loro capitalizzazione, evento che non si verificava dal 2002. I settori maggiormente penalizzati dalla correzione sono quelli che erano stati premiati nei primi due mesi dell’anno: Industrial e Material in Europa, Material e Telecomunicazioni in Usa. I movimenti valutari e dei prezzi de lle materie prime sono seguiti di conseguenza. Il forte ribasso non segna a nostro avviso la fine del ciclo borsistico favorevole che perdura ormai da quattro anni e le paure di un’imminente recessione appaiono eccessive: il rallentamento delle principali economie è quasi salutare dopo i ritmi di crescita raggiunti nel corso del 2006 e, come ha avuto occasione di ripetere Bernanke, non ci sono fondati motivi di preoccupazione sulla tenuta dell’economia americana. Lo scenario della Fed resta invariato ed i dati sulla crescita del Pil nel trimestre finale del 2006 sono in linea con un’economia Usa che continua a crescere anche nel 2007, seppur con un ritmo più moderato. La crisi del comparto subprime del mercato dei mutui, seppur da monitorare con attenzione, appare confinata, secondo le parole del Governatore della Fed, ad un segmento limitato del mercato dei mutui. Relativamente la caduta della borsa di Shangai, essa apparentemente è stata indotta dalla notizia che le autorità cinesi sarebbero intenzionate a promuovere una regolamentazione più severa dei mercati, nel tentativo di arginare la crescita sfrenata dei corsi azionari e di promuovere una maggiore legalità e trasparenza. È opportuno comunque ricordare che, anche dopo il ridimensionamento degli ultimi giorni, le azioni cinesi rimangono del 33% sopra i livelli di inizio 2007 e del 102% oltre il punto più basso del giugno 2006. Difficile pensare che la correzione del listino cinese ostacoli uno sviluppo mosso da cause e da forze molto profonde (la Cina è ormai la seconda potenza economica globale) che ne garantiscono la longevità. È, invece, probabile che aumenti lievemente sui mercati l’avversione al rischio, fattore in sé non troppo negativo considerato l’attuale basso valore; infatti, anni di borsa molto favorevoli, bassi tassi d’interesse e liquidità in eccesso hanno ridotto tra gli investitori la percezione del rischio. In generale, i fondamentali restano favorevoli alle azioni: tassi d’interesse bassi, inflazione contenuta, elevati gli utili e buone le prospettive della crescita, con un’economia che a livello globale è sempre meno dipendente dall’andamento dei soli Usa e perciò è più stabile nelle sue fluttuazioni cicliche. America - A febbraio il mercato azionario statunitense ha registrato nuovi massimi, prima di ritracciare negli ultimi giorni del mese ritornando sugli stessi livelli registrati a fine novembre 2006. Gli utili aziendali, anche se non mostrano la forte crescita dell’ultimo biennio, sono comunque robusti, soprattutto nei settori legati all’export. La maggiore efficienza dei processi produttivi ha consentito alle blue chip americane di preservare margini e profitti anche a fronte di una dinamica della domanda interna non particolarmente vivace. Utilities, Industrials ed Health Care sono i settori che più hanno confermato le attese degli analisti sugli utili, mentre i settori It e Financials hanno deluso le aspettative. Sulla scorta dei dati trimestrali riportati, i settori delle Telecomunicazioni ed Health Care hanno realizzato le maggiori revisioni al rialzo del consensus sugli utili 2007, mentre hanno visto una revisione al ribasso It ed Energy; per quest’ultimo, a causa dell’andamento del prezzo del petrolio, si stima persino una contrazione dei profitti rispetto al 2006. Le diverse attese sulla crescita degli utili, insieme a valutazioni comunque attraenti, ad eccezione dei settori legati ai consumi, si sono riflesse sui corsi azionari: in particolare, Materials, Utilities e Industrials sono i settori che hanno realizzato le migliori performance da inizio mese, mentre Energy e Financials risultano i peggiori. Mercati Azionari - In assenza di segnali di un ulteriore deterioramento del ciclo, la correzione in corso non è in contraddizione con uno scenario costruttivo per il mercato azionario: i fondamentali rimangono interessanti e la politica della Fed è orientata a stabilizzare le aspettative di inflazione su livelli moderati senza minare le prospettive di crescita. Area Euro Nel mese di febbraio i mercati europei hanno toccato nuovi massimi proseguendo l’andamento positivo dei mesi precedenti, prima di tornare sui livelli di inizio anno. Anche in Europa come negli Stati Uniti, i principali listini hanno realizzato performance positive nel corso del mese, per lo più annullate dalla marcata correzione in corso. Sul fronte macroeconomico i listini sono stati influenzati dai dati sulla crescita della produzione industriale nel trimestre finale del 2006, ben più forte delle attese, confermando nel complesso una crescita dell’economia europea sopra il potenziale ed in particolare la forza del comparto manifatturiero tedesco, peraltro anticipata dalle indagini sulla fiducia delle imprese dei mesi precedenti. Dal punto di vista societario, la stagione degli utili in corso mostra un trend di crescita dei margini e del fatturato ancora interessante e superiore a quello registrato dalle corporate americane. Le blue chip europee riescono, dopo un biennio consecutivo, a sostenere tassi di crescita degli utili ancora sostenuti, soprattutto nel settore industriale e delle materie prime. Invece i titoli energetici, con una revisione ancora più marcata di quella avvenuta per gli stessi titoli americani, registrano tassi di crescita degli utili negativi per l’anno in corso e revisioni al ribasso del consensus che sfiorano il –30%. A differenza del mercato Usa, i titoli finanziari europei conservano margini interessanti, seppur in rallentamento. I risultati della stagione degli utili e le revisioni degli analisti si sono tradotti in performance di mercato che hanno premiato i settori industriale e delle materie prime, e penalizzato i titoli energetici, It ed Health Care. I multipli di valutazione completano il set informativo e delineano uno scenario per le società europee ancora interessante, per la crescita che sono in grado di generare. La correzione in corso, quindi, non incide sui buoni fondamentali dei mercati europei, che nel breve periodo potrebbero tuttavia registrare un aumento della volatilità. Rimane cruciale, nel processo di stabilizzazione delle aspettative dei mercati, la politica monetaria della Bce. Giappone - Anche il Giappone è stato interessato dalla correzione in corso, ma l’entità della perdita degli ultimi giorni del mese non annulla la performance in euro ancora ampiamente positiva da inizio anno. Il mercato giapponese ha iniziato lo scorso dicembre una decisa fase di recupero, toccando nel mese di febbraio un massimo del +20% di performance in divisa locale. Il recupero del listino giapponese ha trovato nei fondamentali dell’economia locale le sue determinanti: un lento ma deciso processo di ristrutturazione delle corporate giapponesi ne sta gradualmente aumentando la contendibilità e l’interesse da parte degli investitori stranieri, mentre le prospettive di crescita degli utili migliorano trimestre dopo trimestre. Al tempo stesso, i multipli di valutazione sono ormai comparabili con quelli dei principali mercati sviluppati. La produzione industriale nel quarto trimestre ha continuato a crescere ed anche i consumi mostrano progressi incoraggianti. In tale scenario il recente rialzo dei tassi d’interesse da parte della Boj consolida le aspettative di un percorso di crescita che, seppur lento, è ormai incontrovertibile. A livello societario, la stagione degli utili evidenzia che i settori con le migliori prospettive di crescita sono quello industriale, It e delle materie prime; ciononostante, va segnalato che tutti i settori legati alle esportazioni non trarranno beneficio dal recente apprezzamento dello yen rispetto alle principali valute; mentre i settori più esposti ai consumi e quello finanziario, su cui pesano ancora le conseguenze della lunga fase di recessione del paese, sono quelli che più scontano la debolezza dei consumi e degli investimenti. Gli elementi che possono favorire una rivalutazione del mercato giapponese nel medio termine sono costituti da un rafforzamento della domanda interna e dell’inflazione, dal miglioramento della crescita dei profitti e da una maggiore attività di ristrutturazione che renda le società quotate più contendibili. Previsioni a breve L’attuale incertezza e volatilità dei mercati invitano alla prudenza, ma lo scenario macroeconomico continua a favorire l’investimento azionario, sulla base di uno scenario che vede un moderato rallentamento della crescita globale rispetto al 2006 e l’assenza di nuovi rialzi da parte della Fed. .  
   
   
AZIONI SVILUPPO: UNO STRUMENTO PER LA CRESCITA DELLE IMPRESE NELLA CONTINUITA’ GESTIONALE  
 
 Milano, 14 marzo 2007 – Favorire la crescita e lo sviluppo delle imprese italiane; offrire al mercato la possibilità di investire su progetti industriali di successo di medio lungo termine; valorizzare il ruolo dell’imprenditore, offrendogli la possibilità di mantenere il controllo dell’impresa a condizione del rispetto dei risultati positivi, chiari e valutabili sui quali pubblicamente si impegna. Sono questi gli obiettivi delle nuove Azioni Sviluppo, messe a punto da Assolombarda e Borsa Italiana, in collaborazione con Mediobanca e lo Studio Legale Bonelli Erede Pappalardo. Alla presentazione di questo nuovo strumento finanziario sarà dedicato il convegno che si terrà: mercoledì 14 marzo 2007 alle ore 10. 00 presso l’Auditorium di Assolombarda in via Pantano 9 a Milano. Durante l’incontro verranno illustrati il motivo, il contenuto e il valore della proposta rispettivamente da: Giorgio Basile, Consigliere incaricato per Ricerca e Innovazione di Assolombarda e ideatore delle Azioni Sviluppo, Giovanni Domenichini, Professore di diritto commerciale Università degli Studi di Genova e Luca Lombardo, Direttore Mid & Small Caps Markets Borsa Italiana. Il convegno proseguirà poi con una tavola rotonda a cui parteciperanno Mario Boselli, Presidente dell’Associazione italiana delle aziende familiari, Giampio Bracchi, Presidente Aifi, Salvatore Bragantini, economista e opinionista del Corriere della Sera, Sergio Erede, Associato Studio Legale Bonelli Erede Pappalardo, Emma Marcegaglia, Vicepresidente Confindustria, Stefano Rangone, Responsabile Equity e Mid Corporate Mediobanca. Infine, Massimo Capuano, Amministratore Delegato di Borsa Italiana, e Diana Bracco, Presidente di Assolombarda, tireranno le conclusioni dei lavori. Ma che cosa sono le nuove Azioni Sviluppo proposte da Assolombarda e Borsa Italiana e chi le può emettere? Si tratta, in pratica, di azioni con diritto di voto limitato, ma con vantaggi nella distribuzione dell’utile e con la possibilità di essere convertite in azioni ordinarie in caso di cessione del controllo o di mancato rispetto nel medio periodo dei risultati aziendali promessi al momento dell’emissione. In caso di Opa, poi, le Azioni Sviluppo hanno lo stesso trattamento delle azioni ordinarie. Progettate con riferimento soprattutto alle esigenze delle medie imprese quotate, le nuove azioni posseggono caratteristiche tali da renderle idonee anche a sostenere le crescita di imprese non quotate. Tramite la loro emissione, infatti, si offre la possibilità di aprire la compagine sociale a investitori istituzionali, eventuale premessa a un successivo passaggio alla quotazione. .  
   
   
CONVEGNO ASSOPREVIDENZA: LINEE “GARANTITE” DESTINATARIE DEL TFR INOPTATO: TRA SICUREZZA DEL CAPITALE INVESTITO E RENDIMENTI DA INSEGUIRE  
 
 Roma, 14 marzo 2007 - La previdenza complementare uscita dalla cosiddetta riforma Maroni conferma il principio della volontarietà dell’adesione a qualunque forma pensionistica complementare, sia collettiva sia individuale. Tale principio è derogato mediante conferimento tacito. Da ciò le particolari cautele imposte dal legislatore e i conseguenti problemi tecnico-applicativi. Nel corso del convegno organizzato a Roma da Assoprevidenza (Associazione italiana per la previdenza complementare) con il supporto di Eurizon e dedicato alla devoluzione tacita del Tfr a Previdenza Complementare, Sergio Corbello ha sottolineato l’importanza di “sensibilizzare i lavoratori più giovani all’investimento previdenziale spiegando come l’adesione esplicita alla Previdenza Complementare sia la soluzione migliore per colmare le carenze reddituali derivanti dai livelli di copertura della pensione di base. I giovani che hanno iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996 avranno il trattamento pensionistico di base determinato con il metodo contributivo, il che significa, che percepiranno una pensione, sempre in relazione a 40 anni di anzianità, ragguagliata, mediamente a un 45-50% del proprio stipendio finale. Il conferimento espresso e, ancor meglio, l’iscrizione piena alla previdenza complementare con l’apporto di una decina di punti percentuali di contribuzione (il Tfr, da solo, ne vale 7) è la soluzione che nel lungo termine potrà consentire, anche grazie ai risultati della gestione finanziaria, un accumulo di risparmio tale da consentire una rendita ragguagliabile al 20% della retribuzione finale”. Dal 1° gennaio 2007 i circa 11 milioni di lavoratori del comparto privato hanno sei mesi di tempo per decidere se mantenere il Tfr maturando in Azienda (scelta che può essere revocata in qualunque momento per aderire a una forma pensionistica complementare) oppure conferirlo alla Previdenza Complementare attraverso modalità esplicita, che garantisce oltre al contributo del lavoratore anche quello aziendale. Il Tfr maturando dei lavoratori che non prenderanno una decisione attiva sul destino della propria liquidazione entro il prossimo 30 giugno (o sei mesi per gli assunti dopo il 1° gennaio 2007), sarà trasferito dal datore di lavoro alla forma pensionistica complementare individuata secondo gli accordi o contratti collettivi, anche territoriali, salvo l’intervento di un diverso accordo aziendale. Trattandosi di conferimento tacito, non è dovuta alcuna contribuzione a carico del datore di lavoro: il diritto alla contribuzione si attiva esclusivamente a seguito di versamento, da parte del lavoratore, della contribuzione prevista dagli accordi collettivi, anche aziendali. Qualora non siano applicabili le suddette disposizioni, il datore di lavoro trasferirà il Tfr maturando ad un fondo residuale gestito dall’Inps (Fondinps), che va a pieno titolo considerato un fondo di previdenza complementare, integralmente destinatario dell’ordinamento di settore. Per quanto riguarda la linea di investimento per il Tfr conferito in via tacita, il D. Lgs. N. 252/2005 sancisce che: “Gli statuti e i regolamenti delle forme pensionistiche complementari devono prevedere, in caso di conferimento tacito del Tfr, l’investimento di tali somme nella linea a contenuto più prudenziale tale da garantire la restituzione del capitale e rendimenti comparabili, nei limiti della normativa statale e comunitaria, al tasso di rivalutazione del Tfr” (1,5% fisso più il 75% dell’inflazione). Il lavoratore potrà comunque trasferire in qualsiasi momento la propria posizione individuale in un diverso comparto d’investimento a prescindere dal periodo minimo di permanenza. “La Covip ha successivamente specificato – ha aggiunto il Presidente di Assoprevidenza, Sergio Corbello - che l’ammontare garantito, ovvero il capitale minimo da restituire all’aderente (o i suoi aventi causa) al verificarsi degli eventi coperti da garanzia, consiste nella sommatoria dei contributi versati al fondo pensione (compresi gli importi derivanti da trasferimenti e reintegrazioni di anticipazioni ed esclusi quelli erogati in caso di riscatto parziale e anticipazioni), decurtata dei costi eventualmente posti direttamente a carico dell’aderente. La Covip ha inoltre chiarito che non vanno ad intaccare l’ammontare del capitale minimo garantito le commissioni da corrispondere ai gestori finanziari per l’impiego delle risorse e per la prestazione della garanzia, nonché gli oneri di negoziazione finanziaria”. Con l’anticipo al 1° gennaio 2007, dell’entrata in vigore della nuova normativa sulla previdenza complementare che completa la legge Dini n. 335 del 1995, i fondi devono rapidamente stabilire le caratteristiche della linea “garantita” volta ad accogliere il Tfr dei lavoratori silenti. .  
   
   
OMNIAPARTECIPAZIONI: DELIBERATA OPERAZIONE DI SCISSIONE  
 
Milano, 14 marzo 2007 - Immsi S. P. A. , Sopaf S. P. A. E Omniaholding S. P. A. (quest’ultima la società di partecipazioni che, attraverso Omniainvest S. P. A. E Omniapartecipazioni S. P. A. , detiene il controllo di Immsi) comunicano che Lm Real Estate S. P. A. (“Lmre”), controllata al 100% da Sopaf, si è avvalsa della facoltà prevista dall’articolo 4 del patto parasociale relativo a Omniapartecipazioni sottoscritto dalle parti in data 9 maggio 2006, comunicato alla Consob e pubblicato ai sensi dell’art. 122 del Tuf, che viene a scadenza con l’Assemblea Ordinaria di approvazione del bilancio al 31. 12. 2006 di Omniapartecipazioni. Tale articolo prevede la possibilità per ciascuno dei soci di arrivare a possedere direttamente azioni Immsi S. P. A. Le parti hanno pertanto concordato di procedere alle seguenti operazioni: 1. Omniainvest acquisterà da Lmre n. 1. 470. 000 azioni della società Omniapartecipazioni - che controlla attualmente il 50,77% del capitale Immsi - portando quindi la propria quota di controllo in Omniapartecipazioni dall’attuale 74,49% al 77,98%. 2. Omniapartecipazioni trasferirà, mediante un’operazione di scissione deliberata oggi dal Consiglio della società ed alla quale verrà dato corso immediatamente, ad una società beneficiaria interamente controllata da Lmre, n. 38. 360. 288 azioni Immsi, pari all’11,18% del capitale Immsi, unitamente al pro-quota dell’indebitamento finanziario netto. 3. Omniaholding, società interamente posseduta dalla famiglia Colaninno e controllante dell’Immsi, acquisterà dalla società beneficiaria controllata integralmente da Lmre n. 3 milioni di azioni Immsi pari allo 0,875% del capitale. In conseguenza delle operazioni sopra descritte: • Omniapartecipazioni ridurrà la propria partecipazione in Immsi dall’attuale 50,77% al 39,59%; • Omniainvest controllerà il 100% della società Omniapartecipazioni, e sarà quindi in grado di porre in essere operazioni finalizzate all’accorciamento della catena di controllo del Gruppo Immsi; • Omniaholding manterrà il controllo di Immsi S. P. A. Con una percentuale pari al 44,5% del capitale. Sopaf comunica inoltre di avere allo studio il collocamento presso investitori istituzionali di parte delle azioni Immsi rivenienti dall’operazione di scissione. .  
   
   
GRUPPO CIR: 101 MILIONI DI UTILE NETTO (+15%) GRAZIE AI POSITIVI RISULTATI DELLE CONTROLLATE  
 
Milano, 14 marzo 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Cir, riunitosi ieri a Milano sotto la presidenza dell’ing. Carlo De Benedetti, ha approvato la proposta di bilancio civilistico e il bilancio consolidato del Gruppo per l’esercizio 2006, che verranno sottoposti all’Assemblea degli Azionisti convocata per il prossimo 26 aprile in prima convocazione e per il 27 aprile in seconda convocazione. Durante l’esercizio 2006, il Gruppo Cir ha continuato a perseguire l’obiettivo di creare valore nel medio termine per i propri azionisti, sia con l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali in settori ritenuti potenzialmente interessanti, sia attraverso la gestione delle partecipazioni nei settori in cui è già presente. In questo senso, nel 2006 Cir ha ulteriormente consolidato la crescita del Gruppo, rafforzandosi in particolare nel settore delle utilities, mentre all’inizio del 2007 ha effettuato un nuovo investimento nel settore finanziario. Nel perseguire queste strategie di sviluppo, il Gruppo Cir ha continuato a privilegiare una politica finanziaria prudente, tesa a garantire un equilibrato rapporto tra i mezzi propri e i mezzi di terzi e una solida struttura patrimoniale. L’attuale configurazione del Gruppo comprende quattro principali settori di attività: utilities (energia elettrica e gas), media (editoria, radio e televisione), componentistica per autoveicoli (filtri e sistemi di sospensione) e sanità (residenze per anziani, ospedali e riabilitazione). Il 2006 è stato inoltre il primo esercizio di piena operatività di Jupiter Finance, società creata a fine 2005 cogliendo un’opportunità di investimento in un settore ritenuto potenzialmente interessante, quello dell’acquisizione da istituzioni finanziarie e della gestione di portafogli di crediti problematici (non performing loans). Nel 2006 la società ha acquisito oltre 50 portafogli, per un corrispettivo globale di circa 40 milioni di euro e un valore nominale di circa 340 milioni. Nel dicembre 2006 Cir ha raggiunto un accordo con Merril Lynch, primaria istituzione finanziaria globale, per il controllo congiunto di Oakwood Financial Investments, società specializzata nei servizi finanziari retail innovativi destinati a clienti cosiddetti non conforming. Al closing dell’operazione, avvenuto nel gennaio 2007, Cir ha investito circa 100 milioni di euro, con l’impegno di sostenere lo sviluppo di nuove iniziative per un ulteriore investimento previsto in circa 50 milioni di euro. Il Gruppo Oakwood opera attualmente attraverso società in Gran Bretagna, Australia e Italia. Tutte le attività del Gruppo Cir sono volte alla ricerca di una continua crescita di valore dei propri investimenti a medio termine. In questo contesto, i risultati economici di periodo non sempre riflettono tale crescita in modo lineare; inoltre, il loro raffronto su brevi periodi è a volte poco rappresentativo, tenuto conto degli elementi di straordinarietà che di volta in volta possono influenzare i risultati. I risultati economici consolidati dell’esercizio 2006 - Nel 2006, l’utile netto consolidato del Gruppo Cir è aumentato del 15,3%, attestandosi a 101,1 milioni di euro, contro 87,7 milioni nel 2005. La contribuzione dei gruppi operativi a tale risultato è aumentata del 6,6%, passando da 104,7 milioni nel 2005 a 111,6 milioni nel 2006, mentre la contribuzione delle società finanziarie controllate è passata da 16,2 milioni nel 2005 a 15 milioni nel 2006. Nel 2006 il fatturato consolidato del Gruppo Cir è stato di 4. 136,8 milioni di euro, in aumento del 22,3% rispetto a 3. 382,7 milioni nel 2005. All’incremento di 754,1 milioni hanno contribuito prevalentemente il Gruppo Sorgenia con 690,9 milioni e il Gruppo Hss con 45,4 milioni. Il margine operativo lordo (Ebitda) consolidato è aumentato del 19,6%, salendo a 442,4 milioni di euro (10,7% dei ricavi) rispetto a 370 milioni (10,9% dei ricavi) nel 2005. Il margine operativo (Ebit) consolidato è aumentato del 23,4%, facendo registrare 339,5 milioni di euro (8,2% dei ricavi) contro 275,1 milioni (8,1% dei ricavi) nel 2005. Nel 2006 gli oneri finanziari netti sono ammontati a 62,6 milioni di euro, contro 48,2 milioni nel 2005. I dividendi e proventi netti da negoziazione titoli sono risultati pari a 27 milioni di euro, contro 27,7 milioni nel 2005. Il capitale investito netto consolidato al 31 dicembre 2006 si è attestato a 2. 830,5 milioni di euro, rispetto a 2. 321,6 milioni al 31 dicembre 2005, con un incremento di 508,9 milioni, principalmente dovuto ai significativi investimenti effettuati nell’esercizio in particolare dai gruppi Sorgenia e Hss. La posizione finanziaria netta consolidata al 31 dicembre 2006 presentava un indebitamento di 850,6 milioni di euro (rispetto a 465,2 milioni al 31 dicembre 2005), determinato da un’eccedenza finanziaria di 258,2 milioni (rispetto a 359,8 milioni al 31 dicembre 2005) relativa a Cir e società finanziarie interamente controllate, e da un indebitamento complessivo di 1. 108,8 milioni per i gruppi operativi (rispetto a 825 milioni al 31 dicembre 2005). L’aumento di 283,8 milioni deriva principalmente dagli investimenti nel Gruppo Sorgenia finalizzati alle nuove centrali e all’acquisizione di Anni Azzurri da parte del Gruppo Hss. Il patrimonio netto consolidato del Gruppo è passato da 1. 185 milioni di euro al 31 dicembre 2005 a 1. 260,2 milioni al 31 dicembre 2006 (+75,2 milioni). Il patrimonio netto di terzi è salito da 671,4 milioni di euro al 31 dicembre 2005 a 719,7 milioni al 31 dicembre 2006 (+48,3 milioni). Il patrimonio netto totale si è attestato al 31 dicembre 2006 a 1. 979,9 milioni di euro, rispetto a 1. 856,4 milioni al 31 dicembre 2005, con un incremento di 123,5 milioni dopo la distribuzione di 37,5 milioni di dividendi da parte di Cir e di complessivi 53,3 milioni da parte delle controllate ai propri azionisti terzi. Al 31 dicembre 2006 il Gruppo Cir impiegava 11. 102 dipendenti. L’andamento delle attività industriali del Gruppo Utilities - Nel mese di luglio 2006 il Gruppo Energia ha adottato la nuova denominazione Sorgenia, con l’obiettivo di valorizzare il posizionamento e il ruolo che vuole assumere nel mercato libero italiano dell’energia elettrica e del gas, qualificandosi come operatore sensibile alle tematiche ambientali. Il Gruppo Sorgenia è impegnato nello sviluppo del proprio piano industriale, che prevede investimenti per oltre 1,8 miliardi di euro fino al 2010, in aggiunta a 0,9 miliardi investiti fino a tutto il 2006. L’obiettivo è rappresentato da una significativa espansione nel settore della generazione elettrica, con particolare attenzione alle fonti a basso impatto ambientale e rinnovabili. Nel secondo semestre del 2006 è entrata a pieno regime la centrale di Termoli (Molise), mentre nel corso dell’anno sono proseguiti i lavori per la costruzione della centrale di Modugno (Puglia). A settembre 2006 si è concluso l’iter autorizzativo per la centrale di Aprilia (Lazio), con il parere favorevole espresso dalla Conferenza dei Servizi e con l’emissione del Decreto autorizzativo finale emanato il 2 ottobre 2006 da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. Questa autorizzazione si aggiunge a quella già ottenuta per la centrale di Bertonico-turano Lodigiano (Lombardia). Per quanto riguarda Tirreno Power, nel 2006 è proseguita l’attuazione del piano di repowering a Napoli Levante e a Vado Ligure, mentre il 25 ottobre 2006 è stata ufficialmente inaugurata la centrale di Torrevaldaliga, totalmente rinnovata. Sorgenia sta infine sviluppando progetti di generazione da fonti rinnovabili, con particolare attenzione alla realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici. Soluxia, società costituita con l’obiettivo di progettare e realizzare impianti fotovoltaici, ha già ottenuto dal Gse (il gestore dei servizi elettrici), l’ammissione alle tariffe incentivate per 15 nuovi impianti fotovoltaici da 1 Mw ciascuno, localizzati in diverse regioni del Sud Italia, per una capacità totale installata di circa 15 Mw. Per quanto riguarda l’energia eolica, Sorgenia ha concluso le istruttorie autorizzative per un totale di 62 Mw. Nel 2006 Sorgenia ha conseguito un fatturato consolidato di 1. 916,1 milioni di euro, in aumento del 56,4% rispetto a 1. 225,2 milioni del 2005, grazie al buon andamento delle vendite di energia elettrica e di gas naturale. L’utile netto consolidato è aumentato del 93,5%, raggiungendo 56,3 milioni rispetto a 29,1 milioni del 2005. Nel 2006 Sorgenia ha decuplicato il numero dei clienti, chiudendo l’anno a quota 150. 000 contro 15. 000 a fine 2005. Media - Per quanto riguarda il Gruppo Espresso, nel 2006 il quotidiano la Repubblica si è confermato come primo giornale d’informazione per numero di lettori e il polo radiofonico del Gruppo Espresso ha confermato il primato di audience in Italia. L’aumento della pubblicità e il buon andamento delle diffusioni hanno compensato nel corso dell’anno la flessione dei prodotti opzionali. In particolare il fatturato pubblicitario consolidato, cresciuto del 5,1%, ha beneficiato del vantaggio competitivo che deriva al Gruppo Espresso dall’essere l’unica azienda italiana nel settore dei media in grado di proporre agli inserzionisti un’offerta multimediale (stampa, radio, Tv, internet). Nel 2006 il Gruppo Espresso ha realizzato un fatturato consolidato di 1. 102,6 milioni di euro, con un incremento del 2,1% rispetto al 2005, e ha conseguito un utile netto consolidato di 103,6 milioni rispetto a 116,3 milioni nel 2005, per il venir meno delle agevolazioni sull’acquisto della carta. Componentistica Per Autoveicoli - Nel 2006 il Gruppo Sogefi, primo produttore italiano di componenti per autoveicoli, ha consolidato la propria leadership europea nei due settori in cui opera: filtri e componenti per sospensioni. In un contesto di mercato non favorevole per il calo di attività di alcuni importanti clienti, Sogefi ha realizzato nel 2006 un fatturato consolidato di 1. 018,6 milioni di euro, sostanzialmente in linea con l’esercizio precedente, migliorando nel contempo la redditività netta per il quinto anno consecutivo, con un utile netto consolidato di 50,8 milioni, in aumento del 13,7% rispetto a 44,7 milioni nel 2005. Nei prossimi anni il Gruppo Sogefi prevede di espandere le proprie attività sia sui mercati asiatici (Cina, Corea e India), sia sul mercato nordamericano, continuando a mantenere tra i propri obiettivi strategici possibili acquisizioni nel settore della componentistica per auto. Sanita’ - Nel 2006 Hss–holding Sanità e Servizi ha ulteriormente sviluppato le proprie attività operative, al fine di realizzare una significativa presenza nel settore della sanità anche attraverso acquisizioni. Nel giugno scorso Hss ha acquisito il 100% di Anni Azzurri, società specializzata nella costruzione e gestione di residenze per anziani, presente in cinque regioni con undici strutture residenziali, per un totale di 1. 600 posti letto. Con questa acquisizione, i posti letto gestiti da Hss sono circa 3. 400. Nel 2006 il Gruppo ha realizzato un fatturato consolidato di 99,2 milioni di euro, con un incremento dell’84,4% rispetto a 53,8 milioni nel 2005. L’ebit è stato positivo per 2,3 milioni, contro una perdita di 0,7 milioni nel 2005, mentre il risultato netto è stato negativo per 4,4 milioni, contro una perdita di 1,4 milioni nel 2005, a causa di maggiori oneri finanziari e costi non ricorrenti per le acquisizioni. Andamento della Capogruppo . Cir Spa ha chiuso l’esercizio 2006 con un utile netto di 36,7 milioni di euro, rispetto a 4,8 milioni nel 2005, esercizio che era stato penalizzato per 16,1 milioni da oneri fiscali relativi a esercizi precedenti. Il patrimonio netto al 31 dicembre 2006 era di 940,7 milioni di euro, rispetto a 953,2 milioni al 31 dicembre 2005. Al 31 dicembre 2006 le azioni proprie in portafoglio erano n. 34. 094. 000 (n. 27. 216. 642 al 31 dicembre 2005), pari al 4,37% del capitale, per un valore complessivo di 76,9 milioni di euro. Proposta di dividendo - Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di 0,050 euro, invariato rispetto al 2005, da mettersi in pagamento a partire dal 17 maggio 2007. L’ammontare complessivo dei dividendi 2006 è di circa 37 milioni di euro. Proposta di revoca e conferimento di nuova delega per acquisto azioni proprie - Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti la revoca e il rinnovo della delega al Consiglio stesso, per un periodo di 18 mesi, per l’acquisto di massime n. 40 milioni di azioni proprie, con un limite massimo di spesa di 120 milioni di euro, a un prezzo unitario che dovrà essere non superiore del 10% e non inferiore del 10% rispetto al prezzo di riferimento registrato dalle azioni nella seduta del mercato regolamentato precedente ogni singola operazione. Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono, da un lato, la possibilità di investire in azioni della società a prezzi inferiori al loro effettivo valore basato sulla reale consistenza economica del patrimonio netto e sulle prospettive reddituali dell’azienda, dall’altro lato la possibilità di ridurre il costo medio del capitale della società. La società a tutt’oggi ha in portafoglio n. 37. 044. 000 azioni ordinarie, corrispondenti al 4,7% del capitale sociale, che risultano in carico a un prezzo medio di 2,31 euro. Proposta di un piano di incentivazione (phantom stock options) per il 2007 - Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea degli Azionisti un piano di incentivazione (phantom stock options) per il 2007, destinato a dipendenti della Società per un massimo di n. 6. 300. 000 opzioni. Modifica dello Statuto - Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato infine di sottoporre all’Assemblea straordinaria alcune modifiche statutarie finalizzate all’adeguamento alla nuova normativa sul risparmio. Le principali variazioni prevedono che nello statuto di Cir: 1) venga introdotto il voto di lista per la nomina degli Amministratori, che alcuni di loro debbano essere indipendenti, stabilendone altresì i criteri di valutazione; 2) venga data la facoltà ai Soci con una partecipazione di almeno il 2% di integrare l’ordine del giorno dell’Assemblea; 3) vengano stabiliti i criteri di onorabilità previsti per gli Amministratori e i Direttori Generali; 4) venga introdotta la figura del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili; 5) sia data la facoltà ad almeno due Sindaci di convocare l’Assemblea e a ciascun Sindaco di convocare il Consiglio di Amministrazione. .  
   
   
GRUPPO COFIDE: 43,7 MILIONI DI UTILE NETTO RISULTATI CONSOLIDATI DELL’ESERCIZIO 2006 RICAVI € 4.136,8 MILIONI (+22,3%) UTILE NETTO € 43,7 MILIONI (+9,8%)  
 
Milano, 14 marzo 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Cofide-compagnia Finanziaria De Benedetti Spa, riunitosi ieri a Milano sotto la Presidenza dell’ing. Carlo De Benedetti, ha approvato la proposta di bilancio civilistico e il bilancio consolidato del Gruppo per l’esercizio 2006, che verranno sottoposti all’Assemblea degli Azionisti convocata per il prossimo 26 aprile in prima convocazione e per il 27 aprile in seconda convocazione. Nel 2006 Cofide ha conseguito un utile netto consolidato di 43,7 milioni di euro, in crescita del 9,8% rispetto a 39,8 milioni nel 2005. Il fatturato consolidato di Cofide è stato nel 2006 di 4. 136,8 milioni di euro, in aumento del 22,3% rispetto al 2005 (3. 382,7 milioni). All’incremento di 754,1 milioni hanno contribuito prevalentemente Sorgenia (+690,9 milioni) e Hss (+45,4 milioni), società facenti capo alla controllata Cir. Il margine operativo lordo (Ebitda) consolidato nel 2006 è aumentato del 19,1%, passando da 366,5 milioni (10,8% dei ricavi) nel 2005 a 436,4 milioni (10,5% dei ricavi). Il margine operativo (Ebit) consolidato è cresciuto del 22,8%, passando da 271,5 milioni (8% dei ricavi) nel 2005 a 333,3 milioni nel 2006 (8,1% dei ricavi). Gli oneri finanziari netti consolidati sono ammontati a 65,7 milioni di euro, contro 50,3 milioni nel 2005. Il capitale investito netto consolidato al 31 dicembre 2006 si è attestato a 2. 916,6 milioni di euro, rispetto a 2. 393,6 milioni al 31 dicembre 2005, con un incremento di 523 milioni principalmente dovuto ai significativi investimenti effettuati in particolare dai gruppi Sorgenia e Hss. La posizione finanziaria netta consolidata al 31 dicembre 2006 presentava un indebitamento di 883 milioni di euro (487 milioni al 31 dicembre 2005), determinato da un indebitamento di 26,1 milioni (26,6 milioni al 31 dicembre 2005) relativo a Cofide e alla società finanziaria interamente controllata Cofide International, da un’eccedenza finanziaria relativa a Cir e Cir International di 258,2 milioni (359,8 milioni al 31 dicembre 2005) e da un indebitamento complessivo dei gruppi operativi di 1. 115,1 milioni (820,2 milioni al 31 dicembre 2005). Quest’ultimo aumento, pari a 294,9 milioni, deriva principalmente dagli investimenti del Gruppo Sorgenia finalizzati alle nuove centrali e dall’acquisizione di Anni Azzurri da parte del Gruppo Hss. Il patrimonio netto consolidato del Gruppo è passato da 617,2 milioni di euro al 31 dicembre 2005 a 667,1 milioni al 31 dicembre 2006 (+49,9 milioni). Il patrimonio netto di terzi è salito da 1. 289,4 milioni al 31 dicembre 2005 a 1. 366,5 milioni al 31 dicembre 2006 (+77,1 milioni). Il patrimonio netto totale si è attestato al 31 dicembre 2006 a 2. 033,6 milioni, rispetto a 1. 906,6 milioni al 31 dicembre 2005, con un incremento di 127 milioni dopo la distribuzione di 10,8 milioni di dividendi da parte di Cofide e di complessivi 71,4 milioni da parte delle controllate ai propri azionisti terzi. Al 31 dicembre 2006 il Gruppo Cofide impiegava 11. 119 dipendenti. La Capogruppo Cofide Spa ha chiuso il 2006 con un utile netto di 15,1 milioni di euro (15,4 milioni nel 2005) e un patrimonio netto di 576,9 milioni al 31 dicembre 2006 (569,3 milioni al 31 dicembre 2005). La variazione del patrimonio netto è determinata, in aumento, dal risultato dell’esercizio di 15,1 milioni di euro, e in diminuzione dalla distribuzione di dividendi per 10,8 milioni. Dopo la chiusura dell’esercizio 2006, e precisamente il 23 febbraio 2007, è stato formalizzato un accordo con Merrill Lynch per l’ingresso di quest’ultima, con una quota del 39%, nella compagine azionaria della controllata Euvis (nuova denominazione assunta da Società Finanza Attiva). L’accordo rappresenta per Cofide un importante riconoscimento della visione innovativa avuta nell’introdurre per prima in Italia soluzioni finanziarie da tempo presenti nel mondo anglosassone, vale a dire prestiti vitalizi ipotecari destinati alla terza età. Merrill Lynch, che ha investito in Euvis 8 milioni di euro attraverso un aumento di capitale, fornirà anche supporto finanziario per l’erogazione dei prestiti. Proposta di dividendo - Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di 0,015 euro (invariato rispetto al 2005), da mettersi in pagamento a partire dal 17 maggio 2007. L’ammontare complessivo dei dividendi 2006 è di circa 10,8 milioni di euro. Proposta di revoca e conferimento di nuova delega per acquisto azioni proprie Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti la revoca e il rinnovo della delega al Consiglio stesso, per un periodo di 18 mesi, per l’acquisto di massime n. 30 milioni di azioni proprie, con un limite massimo di spesa di 50 milioni di euro, a un prezzo unitario che dovrà essere non superiore del 10% e non inferiore del 10% rispetto al prezzo di riferimento registrato dalle azioni nella seduta del mercato regolamentato precedente ogni singola operazione. Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono, da un lato, la possibilità di investire in azioni della società a prezzi inferiori al loro effettivo valore basato sulla reale consistenza economica del patrimonio netto e sulle prospettive reddituali dell’azienda, dall’altro lato la possibilità di ridurre il costo medio del capitale della società. Proposta di un piano di incentivazione (phantom stock options) per il 2007 - Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all’approvazione dell’Assemblea degli Azionisti un piano di incentivazione (phantom stock options) per il 2007, destinato a dipendenti della Società per un massimo di n. 1. 600. 000 opzioni. Modifica Statuto - Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato, con atto notarile, di modificare direttamente gli articoli dello statuto sociale in materia di: voto di lista per la nomina degli Amministratori, modalità di nomina del “Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili e societari” ed assegnazione della presidenza del Collegio Sindacale al sindaco effettivo nominato dalla minoranza. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato di proporre all’Assemblea Straordinaria degli Azionisti ulteriori modifiche allo statuto sociale per l’adeguamento a quanto previsto dalla Legge sul Risparmio. .  
   
   
POLYNT S.P.A.: L’ESERCIZIO 2006 SI CHIUDE CON UNA CRESCITA DEI RISULTATI RISPETTO AL 2005 FATTURATO CONSOLIDATO EURO 500,5 MILIONI (+17,7% SUL 2005)  
 
 Scanzorosciate (Bg), 14 marzo 2007 – Il consiglio di Amministrazione di Polynt S. P. A. , riunitosi oggi sotto la Presidenza di Stefano Meloni, ha approvato il progetto di bilancio di esercizio ed il bilancio consolidato al 31 dicembre 2006. I risultati consolidati del gruppo Con riferimento all’esercizio 2006, il Gruppo Polynt ha registrato un fatturato consolidato pari a Euro 500,5 milioni, in crescita del 17,7% rispetto all’esercizio 2005. In miglioramento anche i risultati che nel corso del 2006 hanno segnato un incremento dell’11,4% a livello di Ebitda (Margine Operativo Lordo), cresciuto a Euro 51,2 milioni, e del 15,5% a livello di Ebit (Utile Operativo), aumentato a Euro 31,8 milioni. Nell’esercizio 2006 l’utile netto consolidato è di Euro 15,4 milioni in crescita del 9,4% rispetto al 2005. L’indebitamento finanziario netto del Gruppo Polynt al 31 dicembre 2006 è di 26,4 milioni rispetto ai 14,3 milioni al 31 dicembre 2005. Si ricorda che nel corso del 2006 sono stati distribuiti dividendi per 28 milioni di Euro, di cui 12 milioni dividendi straordinari. Rispetto al dato al 30 settembre 2006 l’indebitamento finanziario netto si è ridotto di oltre 14 milioni di Euro. Il miglioramento è dovuto per circa 10 milioni alla generazione di cassa netta della gestione corrente e per 4 milioni all’incasso per la vendita del ramo di azienda Compositi. I risultati della capogruppo Polynt S. P. A. La capogruppo Polynt S. P. A. Ha realizzato nell’esercizio 2006 un fatturato di Euro 468,3 milioni, in crescita del 17,3% rispetto al 2005. L’utile netto ammonta ad Euro 15,8 milioni in crescita dell’11,6% rispetto al 2005. Prevedibile evoluzione della gestione In presenza di un ambiente economico che si mantiene dinamico e con volumi in crescita si ritiene possibile confermare per il 2007 i previsti obiettivi di crescita dei risultati. Informazioni per gli Azionisti Il Consiglio di Amministrazione ha convocato l’Assemblea Ordinaria degli Azionisti in Scanzorosciate (Bg) per i giorni 27 e 30 aprile 2007, rispettivamente in prima e seconda convocazione, alle ore 10. 00. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,09 Euro per ciascuna delle n. 103. 200. 000 azioni ordinarie in circolazione. Il dividendo, se approvato, sarà messo in pagamento il 10 maggio 2007, con stacco della cedola n. 1 in data 7 maggio 2007. La quota non distribuita dell’utile, di Euro 6. 558. 918, verrà destinata a “Utili a nuovo”. Ulteriori argomenti all’ordine del giorno dell’Assemblea saranno la determinazione del compenso al Consiglio di Amministrazione fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2008 e la proposta di estensione agli esercizi 2012-2014 dell’incarico di revisione conferito a Kpmg S. P. A. All’assemblea verrà altresì proposto il rinnovo dell’autorizzazione all’acquisto, nei limiti massimi consentiti per legge, ed alla disposizione di azioni proprie, con contestuale revoca, per la parte non utilizzata, della delibera assembleare del 7 giugno 2006. .  
   
   
ANIMA: MICHELE SCHWEINöSTER E’ IL NUOVO DIRETTORE GENERALE  
 
Milano, 14 marzo 2007 - Michele Schweinöster esperto in riorganizzazioni aziendali e miglioramento delle performance, è il nuovo Direttore Generale di Anima, la Federazione delle Associazioni Nazionali dell´Industria Meccanica varia ed Affine che, in seno a Confindustria, riunisce e rappresenta le principali aziende di un settore che occupa 200. 000 addetti per un fatturato di oltre 40 miliardi di euro ed una quota export/fatturato del 53%. In linea con il processo di rinnovamento avviato dal Presidente di Anima, Ettore Riello, il nuovo Direttore Generale è stato designato quale responsabile del funzionamento della struttura manageriale della Federazione, sovrintendente alla gestione amministrativa e finanziaria e identificatore dei margini di miglioramento dell’intera organizzazione. 47 anni, una laurea in ingegneria nucleare al Politecnico di Milano, Schweinöster è specializzato in progetti di riorganizzazione dei servizi e dei sistemi manageriali. Ha operato fino al 2005 presso il gruppo Whirpool, leader globale nella produzione e vendita di grandi elettrodomestici, quale responsabile di progetti per lo sviluppo dei settori spare parts, customer service, call center, oltre che di piani per la gestione integrata delle varie posizioni lavorative, dagli operai ai manager. Attualmente è consulente nel settore elettrodomestici per progetti di alleanze strategiche, organizzazioni e gestioni aziendali. “E’ un impegno che accolgo con grande soddisfazione e che offre a chi come me è cresciuto in azienda l’opportunità di traghettare nella Federazione le esperienze maturate in questi anni”, dichiara Michele Schweinöster. “Il lavoro che intendo svolgere consisterà principalmente nel riallineare e nel razionalizzare l’organizzazione di Anima in accordo con le nuove linee strategiche identificate dal Presidente Riello. Questo ci permetterà di erogare servizi sempre migliori e sempre più rispondenti alle necessità dei nostri Associati. Infine, ci permetterà di allargare significativamente la base associativa”. .  
   
   
FINANZIAMENTI SU RICERCA E INNOVAZIONE: SEMINARIO  
 
Varese, 14 marzo . 2007 - Essere competitivi dipende in misura sempre crescente dalla capacità delle imprese di sviluppare ricerca e innovazione tecnologica e di tradurla in processi, prodotti o servizi con caratteristiche vincenti. Ecco perché la Camera di Commercio di Varese, in collaborazione con l´Euro Info Centre di Milano, propone un seminario operativo sul tema del finanziamento della ricerca e dell’innovazione tecnologica. L’appuntamento è per giovedì 15 marzo alle ore 14,30 a Malpensafiere di Busto Arsizio e sarà anche l’occasione di presentare alcuni interventi agevolativi di particolare interesse per le piccole e medie imprese. Durante il seminario - introdotto dal presidente della Camera di Commercio Angelo Belloli e dal dirigente della sede territoriale di Varese della Regione Lombardia Marcello Lenzi - saranno illustrati il bando regionale Metadistretti (relativo a progetti di aggregazione tra imprese delle filiere: biotecnologie, moda, design, nuovi materiali e Ict) nonché le opportunità di finanziamento promosse dall’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione, tra cui il 7° Programma Quadro e il Programma per l’Innovazione e la Competitività. La partecipazione è gratuita. Per iscrizioni e informazioni è possibile rivolgersi al Centro Informazione Economica della Camera di Commercio varesina (tel. 0332 295313; fax: 0332 286038 - email: reteinnovazione@va. Camcom. It). .  
   
   
CONCLUSA MISSIONE ISTITUZIONALE FVG INDIA  
 
Mumbai - India, 14 marzo 2007 - "La missione ha dato molti elementi su cui riflettere e credo che, assieme al collega alle Relazioni Internazionali Franco Iacop, organizzeremo rapidamente un incontro con tutti i partecipanti perché abbiamo bisogno di trasformare impressioni molto forti in una riflessione razionale collettiva e, quindi, in una strategia operativa". Roberto Cosolini, assessore regionale al Lavoro, Formazione, Università e Ricerca, tira le fila di una settimana intensa sia per le imprese che per la delegazione istituzionale in India e il bilancio è sicuramente positivo. "C´è una grande attenzione verso l´Italia - afferma - e le aziende hanno avuto molti più incontri del previsto. Dopo la presentazione a Mumbai, anche noi assessori siamo stati contattati da una quarantina di operatori che cercheremo, nei prossimi giorni, di mettere in collegamento con potenziali interlocutori della nostra regione". "A Mumbai, tappa finale della missione in India, abbiamo trovato istituzioni scientifico-tecnologiche e di alta formazione di grande livello. Istituzioni che spiegano, in maniera evidente, grazie a quali risorse l´India stia vivendo una fase addirittura esplosiva sul versante della scienza e della tecnologia avanzata". L´indian Institute of Technology e il Tata Institute for Fondamental Research sono state le ultime tappe della delegazione per la ricerca scientifica e tecnologica (Stefano Fantoni, della Sissa, Gabriele Gatti dell´Area di Ricerca e Paolo Coppola dell´Università di Udine) guidata dall´assessore l´assessore Cosolini Con la più grande biblioteca dell´India, laboratori sperimentali modernissimi in cui studiano e lavorano 1500 persone, spazi verdi a profusione ed un edificio che guarda sul mare,il Tata Institute For Fundamental Research diretto da Shobo Battacharya, fisico sperimentale della materia condensata è, per l´India, una struttura d´eccellenza. Ma è l´Indian Institute of Tecnology a suscitare particolare interesse. "Ci sono grandi assonanze con quello che stiamo cercando di fare in regione - spiega Cosolini - nel senso di integrare l´alta formazione e la capacità di produrre ricerca applicata con il trasferimento tecnologico e un forte stimolo alla nascita di imprese dentro l´Università". "L´aver trovato in questo gigantesco campus un incubatore d´impresa, una business school e l´imprenditorialità inserita come materia di insegnamento in tutti i corsi di laurea, ricorda tantissimo quello che stiamo facendo anche noi in regione", dichiara Cosolini. "La parte finale di questa missione conferma e rafforza le sensazioni già avute nelle tappe precedenti e mi pare - nota l´assessore - ci siano i presupposti per alcune collaborazioni specifiche che a, seconda dei temi, potrebbero vedere protagonista la Sissa, le Università e l´Area di Ricerca. E che ci siano persino gli spazi per una cooperazione più generale e di sistema". In particolare il Tata Institute, che già ha contatti con Trieste attraverso Sissa e Ictp, è stato sede di ulteriori accordi per consolidare quelli già esistenti sulla ricerca di base e per creare i presupposti per il trasferimento tecnologico dai poli di ricerca del Friuli Venezia Giulia allo stesso Tata Institute. "Abbiamo cose da apprendere ma anche cose da insegnare" conferma l´assessore, e tra gli obiettivi da raggiungere concretamente sulla base degli accordi raggiunti sottolinea "la presenza indiana ad Innovaction e la possibilità di dirottare alcuni dei migliori giovani dalla strada, quasi scontata, verso gli Stati Uniti per portarli, con una serie di borse di studio, a fare un´esperienza nei nostri centri di ricerca e nelle nostre imprese". .  
   
   
FVG: AVVIO PROGETTO ´´AMAMO´´ SINERGIE CON I PAESI DELL´EUROPA CENTRO ORIENTALE E DELL´AREA ADRIATICA  
 
Udine, 14 marzo 2007 - La Regione Friuli Venezia Giulia è fortemente interessata ad attivare sinergie con i Paesi dell´Europa Centro orientale e dell´area adriatica, per avviare progetti finalizzati alla promozione e allo sviluppo delle zone interessate, in grado di garantire una reale ricaduta sul territorio. E´ quanto ha affermato l´assessore regionale per le Relazioni Internazionali, Franco Iacop, intervenuto a Udine alla riunione che ha segnato l´avvio del progetto Amamo "Attraverso i mari e i monti", finanziato mediante l´iniziativa comunitaria Interreg Iiia, e del quale il Friuli Venezia Giulia è capofila tramite Informest. Tale iniziativa, che interessa le regioni dell´area balcanica e dell´Adriatico orientale, tende a valorizzare il mercato turistico attraverso le risorse del territorio negli ambiti marini, montani e rurali. In questo progetto sono coinvolti, per il Friuli Venezia Giulia, la provincia di Gorizia, la Comunità montana della Carnia, il Comitato del distretto industriale dell´alimentare, il Consorzio per la valorizzazione turistica Dolce Nord Est, l´Associazione interregionale produttori olivicoli (Aipo), per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia. Altri enti italiani coinvolti sono le Regioni Marche e Puglia ed il Comune di Lecce. Il progetto interessa le contee croate della Regione Istriana, Litoranea Montana, di Spalato, Raguseo Neretvana, e l´Agenzia per lo Sviluppo Rurale dell´Istria, enti con i quali la Regione Friuli Venezia Giulia ha già avviato rapporti bilaterali. L´area interessata è dunque quella relativa alle zone costiere dell´Adriatico, che, come è stato detto nel corso della riunione, è stata per secoli luogo di confronto e di scambio tra le grandi culture europee, ricca di bellezze e composta da innumerevoli diversità paesaggistiche, culturali, naturalistiche ed enogastronomiche. Il Friuli Venezia Giulia, ha assicurato Iacop, si impegnerà attraverso il tavolo dei rapporti di cooperazione internazionale dell´Europa Centro Orientale, affinché le progettualità che i soggetti protagonisti definiranno nell´ambito di Amamo possano essere concretizzate con efficacia e garantiscano risultati positivi anche a favore delle realtà coinvolte in questo progetto transnazionale. La riunione era stata introdotta da Ugo Poli, di Informest, il quale, assieme al direttore del servizio Rapporti Internazionali e Parternariato Territoriale della direzione Centrale per le Relazioni Internazionali e Comunitarie, Graziano Lorenzon, aveva sostenuto l´esigenza di mettere in rete Amamo con i progetti similari, per evitare sovrapposizioni e assicurarne la massima concretezza. Anche per questo è stata ribadita una decisione già adottata nella prima riunione operativa dei partner di Amamo, svoltasi a Gorizia, nel corso della quale si era stabilito di favorire le relazioni bilaterali tra le realtà situate sulle diverse sponde dell´Adriatico che già storicamente intrattenevano rapporti di collaborazione. .  
   
   
LOMBARDIA: LEGGE FAMIGLIA, 8 MILIONI PER RIFINANZIARLA  
 
 Milano, 14 marzo 2007 - Con 8 milioni di euro è stata rifinanziata anche quest´anno dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Famiglia e Solidarietà Sociale Gian Carlo Abelli, la legge sulla famiglia. I fondi sono destinati, tramite le Asl e il Comune di Milano, in massima parte alle associazioni di solidarietà familiare e alle altre organizzazioni del privato sociale, perché possano realizzare progetti innovativi nel campo dell´educazione e del mutuo aiuto familiare. "C´è chi pensa ai Di. Co e chi alla famiglia. Regione Lombardia ha varato una legge ad hoc che è ormai diventata un riferimento sicuro e consolidato - afferma l´assessore Abelli -. In questi anni abbiamo approvato più di 4. 000 iniziative impegnando circa 80 milioni di euro. La legge ha di fatto attivato un canale di finanziamento per realizzare quei progetti che intercettano i bisogni emergenti della nostra società. Il nostro impegno - aggiunge Abelli - sarà sempre rivolto a trovare la possibilità di offrire servizi utili che servano per l´educazione dei figli e lo sviluppo della famiglia tradizionalmente intesa. Più che per i Di. Co siamo per i fatti e le famiglie lombarde e italiane hanno bisogno di istituzioni che le aiutino". Due sono le novità del bando di quest´anno: la prima è il finanziamento di progetti che prevedono, tra i loro destinatari, anche quei bambini che necessitano di un rapporto educativo continuativo pur non essendo in possesso della certificazione di alunno disabile. La seconda novità è il finanziamento di attività di cura e di educazione per l´infanzia. Queste attività, a carattere sperimentale, dovranno rispettare alcuni principi: essere flessibili, avere la possibilità di personalizzare tempi ed orari e svolgersi in un contesto familiare e relazionale. Alla realizzazione di questi due tipi di progetti la Giunta regionale ha deciso di destinare il 60% dei finanziamenti, cioè 4,8 milioni di euro, riservando il restante 40% (3,2 milioni) ai progetti per la promozione di interventi a favore delle famiglie. I 4,8 milioni di euro sono stati assegnati per il 70% al finanziamento dei progetti presentati da associazioni tra le famiglie (iscritte nell´apposto Albo regionale, circa 600); l´altro 30% invece a quelli presentati dai soggetti del privato sociale (cooperative, associazioni di volontariato, parrocchie, associazioni femminili, ecc. ) che svolgono attività socio-assistenziale e che sono iscritte nei registri provinciali o nel registro regionale. Per ogni singolo progetto dedicato alla prima infanzia il contributo regionale, pari al 70% del costo complessivo, sarà al massimo di 25. 000 euro, mentre per i progetti contro la dispersione scolastica, presentati da associazioni di solidarietà familiare in partnership con altri soggetti non profit, la cifra sarà elevata a 35. 000 euro. I 3,2 milioni di euro, previsti per finanziare gli interventi a favore delle famiglie, saranno invece suddivisi a metà tra le associazioni di solidarietà familiare e gli altri soggetti non profit. Ogni progetto inoltre sarà cofinanziato, sempre al 70%, ma per un massimo di 15. 000 euro. La delibera della Giunta regionale assegna le risorse alle Asl e al Comune di Milano, stabilendo anche i criteri per la loro erogazione. Potranno ottenere il finanziamento regionale interventi di sostegno scolastico finalizzati al raggiungimento del successo formativo, iniziative per potenziare la ricettività dei servizi per la prima infanzia, rivolte in particolare a bambini disabili, e programmi per valorizzare la solidarietà tra le famiglie (favorire il mutuo aiuto nel lavoro domestico anche mediante l´organizzazione di banche del tempo e promuovere l´associazionismo familiare e la formazione delle famiglie ai loro compiti sociali e educativi). Le richieste di finanziamento dovranno essere presentate entro il prossimo 25 maggio. Questa la suddivisione, effettuata in base alla popolazione residente, degli 8 milioni di euro tra le Asl della Lombardia e il Comune di Milano. Bergamo: 868. 800; Brescia: 910. 400; Como: 477. 600; Cremona: 296. 800; Lecco: 276. 000; Lodi: 184. 000; Mantova: 333. 600; Milano 1: 815. 200; Milano 2: 455. 200; Milano 3: 889. 600; Pavia: 436. 800; Sondrio: 154. 400; Varese: 717. 600; Valcamonica: 84. 000; Comune di Milano: 1. 100. 000. .  
   
   
L’INDUSTRIA TOSCANA RIPARTE PIERFRANCESCO PACINI HA INTRODOTTO LA PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DELLA CONGIUNTURA INDUSTRIALE  
 
 Firenze, 14 marzo 2007 - Si è svolta l´8 marzo scorso, nella sede di Unioncamere Toscana, la presentazione alla stampa della "Congiuntura Manifatturiera in Toscana", l´indagine semestrale condotta con Confindustria regionale, che ha approfondito l´analisi dei dati consuntivi del Iv trimestre e dell´intero anno 2006. In apertura dei lavori ha preso la parola Pierfrancesco Pacini - Presidente di Unioncamere Toscana - che, oltre a fare gli onori di casa e ad illustrare le caratteristiche metodologiche dell´indagine, ha svolto alcune considerazioni sulla situazione del comparto manifatturiero nel corso del 2006. "I risultati dell´indagine che oggi presentiamo, e che come vedremo fra breve evidenziano il consolidarsi di una fase di ripresa per l´industria toscana, sono il frutto di una collaborazione che ormai da circa tre anni vede Unioncamere Toscana e Confindustria Toscana monitorare congiuntamente le dinamiche economico-produttive delle imprese manifatturiere regionali con almeno 10 addetti. Si tratta certamente di una ripresa che si muove sullo sfondo di un contesto esterno nel complesso favorevole, ma che a nostro parere affonda le proprie radici anche in fattori "interni" all´evoluzione del sistema produttivo regionale, attraverso l´avvio di processi di ristrutturazione e riposizionamento mirati ad arrestare la perdità di competitività registrata durante gli ultimi anni. Nel corso del 2006 l´economia mondiale ha infatti evidenziato il persistere di una congiuntura particolarmente positiva. Il Pil mondiale, secondo le più recenti stime del Fondo Monetario Internazionale, è cresciuto di circa il 5,1% nel 2006 dopo il +4,9% del 2005. Similmente, il commercio mondiale è stimato in crescita di quasi il 7% nel 2006, accelerando dunque nuovamente rispetto al 2005 (+6,0%). Se nel recente passato l´economia globale aveva già mostrato una notevole dinamicità, grazie in particolare allo stimolo della crescita statunitense e dell´area asiatica, la vera novità del 2006 è tuttavia rappresentata dal risveglio dell´Area Euro. Quello appena trascorso è infatti stato per l´Europa una anno di ripresa consistente, con unl Pil che è stimato in crescita del +2,7% nel 2006 grazie in particolare alla Germania (+2,9% il relativo Pil), che ha fatto da volano all´intero apparato economico europeo. La ripresa della locomotiva tedesca ha contribuito a stimolare in maniera significativa la produzione manifatturiera italiana (+2,5% nel 2006, il miglior risultato dal 2000), svolgendo di riflesso un ruolo fondamentale anche come traino per l´intera economia italiana, il cui Pil, stagnante ormai da molti anni, è stato stimato da Istat in aumento del +1,9% nel 2006, anche in questo caso il miglior risultato dall´ormai lontano 2000 ed in ulteriore accelerazione nell´ultimo trimestre dell´anno (+2,9% rispetto all´analogo periodo del 2005). Anche il comparto manifatturiero toscano è stato in grado di agganciarsi al ritrovato slancio dell´economia internazionale tanto che, dopo la stagnazione dell´export registrata nel 2005 (allorché l´Italia aveva invece realizzato un incremento del 5,5%), i primi nove mesi del 2006 vedono una crescita delle esportazioni pari al +9,6% (un tasso dunque superiore rispetto al +7,4% nazionale). Sull´onda di una rinnovata capacità di penetrazione sui mercati esteri da parte del sistema produttivo regionale, l´indagine sulla congiuntura manifatturiera da noi condotta testimonia così che la produzione industriale toscana ha registrato una nuova accelerazione nel 4° trimestre 2006 (+3,5%). Dopo i 17 trimestri consecutivi di contrazione della produzione industriale intercorsi fra la metà del 2001 ed il terzo trimestre del 2005, il 2006 si è chiuso pertanto con il quinto trimestre di ripresa produttiva, accompagnata da un parallelo e più marcato incremento anche del volume d´affari (fatturato +5,1%). Gli ordini esteri hanno continuato a rappresentare la componente più dinamica della domanda (+3,9%), ma anche gli ordini provenienti dal mercato nazionale hanno manifestato una crescita non trascurabile, sebbene di più modesta entità (+1,7%). La ripresa del "cuore" manifatturiero regionale, tuttavia, ha interessato in maniera differenziata i diversi comparti di attività e le varie tipologie di impresa di cui questo si compone. Per quanto riguarda l´aspetto dimensionale, infatti, occorre evidenziare come sia stata particolarmente vigorosa la dinamica delle imprese più grandi (+8,2% per quelle con almeno 250 addetti), mentre più contenuta, per quanto ancora positiva, si è rivelata la crescita delle pmi (+3,2% per quelle fra 50 e 249 addetti e +2,8% per quelle fra 10 e 49). Fra i settori, invece, la crescita più sostenuta è stata registrata dalle aziende della meccanica (produzione +9,3%), dell´elettronica e mezzi di trasporto (+6,7%), della chimica-farmaceutica-gomma-plastica (+5,0%) e della lavorazione dei metalli (+3,5%). Il resto del manifatturiero, e specialmente quello afferente al sistema moda, è invece avanzato ad un passo più lento, fatto comunque che rappresenta di per sé un fenomeno positivo nella misura in cui evidenzia l´uscita dalla prolungata fase di contrazione dei livelli di attività degli ultimi anni. La positiva chiusura del 2006 presenta caratteristiche tali da proiettare aspettative favorevoli anche sul 2007. L´anno che si è appena chiuso ha infatti consentito di rispondere affermativamente ad almeno due rilevanti domande concernenti le sorti del nostro sistema produttivo. Vorrei infatti ricordare come circa un anno fa, in occasione di una occasione analoga a quella odierna, ci chiedevamo se l´accenno di ripresa manifestatosi nell´ultimo trimestre del 2005 (produzione a +0,2% dopo 17 trimestri consecutivi di contrazione) fosse l´indizio di un effettivo punto di svolta del ciclo economico. La favorevole dinamica dei primi sei mesi del 2006 aveva consentito di rispondere positivamente a questo primo quesito, tanto che in occasione dell´incontro di sei mesi fa l´attenzione si volgeva a comprendere quanto di quella ripresa fosse frutto solo di fattori congiunturali, o non anche di quegli elementi di trasformazione strutturale che pur hanno interessato il nostro sistema economico-produttivo nel corso degli ultimi anni. L´indagine che oggi presentiamo, e che verrà maggiormente approfondita fra breve, consente in effetti di evidenziare come dietro la ripresa in corso vi siano anche gli sforzi e le scelte che gli imprenditori hanno compiuto in questi anni per razionalizzare e riposizionare le proprie imprese, oltre alla inesorabile "mano invisibile" del mercato che ha duramente selezionato comportamenti ed orientamenti imprenditoriali. Se questo è vero, la domanda che oggi ci poniamo è se e quanto la "velocità del cambiamento" sia tale da consentirci di affrontare in maniera adeguata le impegnative sfide competitive con cui le nostre imprese devono continuare a confrontarsi, cercando in particolare di approfondire il modo in cui le trasformazioni in corso consentiranno al nostro sistema imprenditoriale di recuperare quei ritardi che ancora lo separano dalle regioni italiane europee maggiormente dinamiche e competitive sullo scenario internazionale. Un motivo di preoccupazione proviene infatti dal distacco ancora esistente tra le performance produttive dell´Italia e quelle dei principali partner europei. La produzione manifatturiera dell´Area Euro è infatti cresciuta del +4,2% nel corso del 2006, e quella della Germania del +6,0% a fronte del +2,5% del nostro Paese. Purtroppo, anche in questa fase congiunturale che possiamo senz´altro archiviare come positiva, rileviamo una Italia e una Toscana che non riescono a tenere il passo. Lo stesso exploit del Pil di fine anno (+2,9% nel quarto trimestre, rispetto all´analogo periodo del 2005) va del resto letto con cautela: se è infatti vero che la crescita dell´economia italiana è stata mediamente del +2,0% nel corso del 2006, resta pur sempre il fatto che si tratta di un ritmo di crescita inferiore a quello di Francia, Germania e Regno Unito, oltre che a quello medio dell´Area Euro (+2,7%). Anche sotto il profilo strutturale, non mancano infine le analisi che segnalano i divari che il nostro Paese deve ancora colmare in tal senso. Recente è, ad esempio, il rapporto pubblicato dal think-tank britannico Centre for European Reform (Cer), dove si evidenzia come l´Italia si collochi ancora al ventunesimo posto (su ventisette paesi) nella graduatoria che esprime il grado di realizzazione da parte delle diverse realtà nazionali degli obiettivi posti ad inizio millennio dalla strategia di Lisbona. La definizione di "condizioni di contesto" favorevoli all´agire imprenditoriale sono, in tal senso, fondamentali nel consentire alle scelte ed ai comportamenti degli operatori economici di dispiegarsi in un ambiente maggiormente orientato alla crescita ed allo sviluppo. E non è certamente un caso se, come mostra l´analisi annualmente condotta dal World Economic Forum, l´indice di competitività dell´Italia è pari al 46% di quello statunitense, rendendo sempre più indispensabili quelle riforme in grado di diffondere concorrenza e innovazione nel sistema, di promuovere la realizzazione delle necessarie infrastrutture, di migliorare quantità e qualità dei servizi pubblici. Bastano pochi dati, recentemente resi noti da una ricerca della Fondazione Nord-est, a fotografare ad esempio il peso di una burocrazia che di certo non agevola il lavoro dei milioni di piccole e medie imprese oggi operanti in Italia, nella misura in cui ben il 32% di queste ha dichiarato di dedicare due o più giornate alla settimana agli adempimenti richiesti dalla pubblica amministrazione, ed un ulteriore 29% di dedicare una giornata, con un conseguente aggravio degli oneri gestionali ed una parallela sottrazione di risorse che dovrebbero essere invece destinate a tutte quelle attività in grado di incidere positivamente sul grado di competitività delle nostre imprese e sulla loro capacità di stare sui mercati". . .  
   
   
ARTIGIANATO FIORENTINO: SI CONSOLIDA IL QUADRO CONGIUNTURALE NEL SECONDO SEMESTRE 2006 MIGLIORANO IL SALDO DEGLI ORDINI SU BASE ANNUALE, LA REDDITIVITÀ AZIENDALE E LA DINAMICA OCCUPAZIONALE. ANCORA INCERTE LE ASPETTATIVE A BREVE TERMINE  
 
Firenze, 14 marzo 2007 - L’indagine condotta da Cna Firenze, in collaborazione con la Camera di Commercio di Firenze, evidenzia, nel secondo semestre 2006, un’evoluzione sì positiva, ma al tempo stesso in leggero rallentamento per l’artigianato manifatturiero della Provincia di Firenze. I risultati sono apprezzabili, ma non brillanti, soprattutto alla luce dei potenziali fattori stagionali della seconda parte dell’anno. Uno degli indicatori più interessanti riguarda il confronto tendenziale (sui 12 mesi) degli ordini, dove si registra un piccolo, ma significativo, miglioramento rispetto al semestre precedente: da + 29,95% a + 33,16%[1]. Non può dirsi altrettanto per l’altro indicatore, il confronto semestrale degli ordini ricevuti, il cui saldo è diminuito, passando da +22,46% a +15,51%. Anche i risultati relativi alla redditività aziendale evidenziano un lieve miglioramento: infatti, a fronte del +10,16% (tendenziale) e del +35,83% (giudizio) registrati a dicembre 2006, stanno il +5,35% (tendenziale) ed il + 25,67% (giudizio) calcolati a giugno dello stesso anno. I Risultati Del Secondo Semestre 2006 - Il sistema moda sembra mostrare qualche segnale di ripresa congiunturale a conferma della timida ripresa emersa nel semestre precedente. Dietro questo risultato confortante, si cela la forte spinta della pelletteria, capace di tirare verso l’alto l’insieme degli indicatori dell’intero macro-settore. Tuttavia, a differenza dei semestri precedenti, i segni di ripresa congiunturale coinvolgono, nel 2° semestre 2006, anche l’abbigliamento (nel nostro campione: produzione d’indumenti in pelle e sartorie). Del tutto mediocre appare, invece, lo stato dell’arte delle calzature che, solo nelle aspettative a breve, riescono a far intravedere qualcosa di realmente positivo. Rimane chiuso nel cerchio della criticità strutturale il comparto delle maglierie, nonostante un risultato congiunturalmente favorevole per quel che attiene al confronto semestrale degli ordini. La grande, variegata e strategica area delle produzioni metal-meccaniche, si mantiene stabilmente ancorata ad una traiettoria evolutiva favorevole, ma i risultati, dal punto di vista congiunturale, non appaiono brillanti: in particolare, deludono le aspettative per la prima metà del 2007, che presentano un saldo assai mediocre, vicino all’azzeramento. Dato il carattere fortemente eterogeneo del macro-settore, al suo interno si possono riscontrare forti differenziazioni: in genere, si comporta meglio la meccanica di precisione rispetto al trattamento superficiale dei metalli, alle fonderie, alla carpenteria metallica. Il macro-settore delle lavorazioni del legno (falegnamerie, mobilifici, produzioni d’infissi e cornici) mostra nella rilevazione di questo semestre una vera e propria involuzione: cedono non soltanto i saldi degli indicatori squisitamente congiunturali (fatturato, ordini ricevuti ed anche aspettative), ma peggiora anche l’intero quadro delle variabili economico-finanziarie (riscossioni e redditività). Se a questi tratti negativi si aggiungono le perdite subite sul versante occupazionale, si ottiene un quadro d’insieme preoccupante. L’artigianato artistico, considerato nella sua totalità, nonostante il carattere “teoricamente” favorevole del semestre, mostra risultati debolmente positivi, da considerare quindi deludenti. Dato il carattere fortemente eterogeneo e composito di quest’aggregato di aziende, l’analisi specifica diventa un’esigenza del tutto ineludibile: le prestazioni più apprezzabili da un punto di vista congiunturale provengono dalla ceramica, dove migliorano i saldi di un buon numero d’indicatori (fatturato, ordini, riscossioni, redditività). Le note dolenti del comparto provengono invece dal versante degli investimenti e dell’occupazione. In questo semestre risultano buone le performance congiunturali anche delle lavorazioni del vetro: i risultati migliori si ritrovano nelle classiche variabili del fatturato e degli ordini, ed anche le aspettative per la prima metà del 2007 appaiono confortanti. Questi risultati arrivano dopo molti semestri del tutto sfavorevoli, il che induce ad usare un buon grado di prudenza nel giudizio. Del resto, il permanere di un quadro depresso, sia per la propensione ad investire che per la dinamica occupazionale, non può che rafforzare l’invito alla prudenza. Le sezioni “deboli” dell’aggregato sono rappresentate dal numericamente ancora robusto comparto delle lavorazioni dei metalli preziosi, dove anche in un semestre “teoricamente” favorevole, si registrano non pochi risultati negativi o critici (fatturato, ordini ricevuti, ordini attesi, riscossioni, redditività). Ed anche l’eterogeneo “contenitore” delle altre attività artistiche, nel suo insieme, mostra risultati confliggenti con il fattore stagionale come sopra ricordato per gli “argentieri ed orafi”. Naturalmente, all’interno di questo composito insieme ci sono nicchie produttive o singole imprese che hanno avuto performance decenti od anche buone. .  
   
   
DURNWALDER A VIENNA: INCONTRO CON IL MINISTRO DEGLI ESTERI URSULA PLASSNIK SU ENERGIA, TUNNEL DI BASE DEL BRENNERO SüDTIROL-GESPRäCHE, I COLLOQUI SULLE QUESTIONI LEGATE ALL´AUTONOMIA ALTOATESINA.  
 
 Bolzano, 14 marzo 2007 - "Vedo uno sviluppo positivo per la situazione altoatesina": così il ministro degli Esteri austriaco Ursula Plassnik nell´incontro con il presidente della Provincia Luis Durnwalder il 13 marzo a Vienna. Durnwalder ha illustrato al ministro le principali questioni riguardanti la realtà locale e i rapporti con Roma e Vienna: "Abbiamo discusso tra l´altro di tunnel del Brennero, energia, riconoscimento dei titoli di studio, accordo di Madrid e riforma elettorale", spiega Durnwalder. Il ministro ha annunciato che prossimamente convocherà a Innsbruck una seduta dei cosiddetti "Südtirol-gespräche" per parlare dell´autonomia altoatesina. Prima di partire per una missione in Pakistan e India, il ministro degli Esteri Ursula Plassnik ha incontrato a Vienna il presidente Durnwalder in avvio dei colloqui ai massimi livelli che il Governatore altoatesino ha in programma nella capitale austriaca. Con la signora Plassnik Luis Durnwalder ha fatto il punto delle varie questioni a livello locale, dopo che in gennaio il ministro ha presentato al Parlamento una relazione sull´Alto Adige. "La Provincia di Bolzano si conferma partner privilegiato, questo incontro mi aiuta a completare il quadro della situazione, che vedo confermarsi nel suo sviluppo positivo", ha dichiarato la signora Plassnik. Durnwalder ha affrontato vari temi di attualità per l´Alto Adige e aggiornato su alcune questioni in attesa di soluzione: "Abbiamo discusso di energia, delle scadenze legate al tunnel di base del Brennero, dei rapporti con il Governo di Roma, della riforma elettorale e dei diritti di cittadinanza, del riconoscimento dei titoli di studio. Al ministro ho spiegato le nostre esigenze e in quale direzione intendiamo muoverci" Si è parlato anche di collaborazione transfrontaliera e dell´Accordo di Madrid, per il quale è sempre attesa la ratifica di parte italiana della annessa convenzione. Durante la cordiale colazione di lavoro, presente anche l´Obmann della Svp Elamr Pichler Rolle, la signora Plassnik ha annunciato che prossimamente convocherà a Innsbruck le parti interessate per avviare i Südtirol-gespräche, i colloqui sulle questioni legate all´autonomia altoatesina. . .  
   
   
APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO CONSOLIDATO ESERCIZIO 2006 GRUPPO BENI STABILI. REDDITO OPERATIVO € 453 MILIONI RISULTATO NETTO DI GRUPPO € 206,5 MILIONI PROPOSTA DI DISTRIBUZIONE DI UN DIVIDENDO DI € 0,024 PER AZIONE  
 
 Milano 14 marzo 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Beni Stabili Spa, riunitosi ieri sotto la presidenza del Dott. Leonardo Del Vecchio, ha approvato il progetto di Bilancio Civilistico e Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2006. Il reddito operativo si incrementa del 66% circa rispetto al 31 dicembre 2005 passando da € 273,7 milioni del 2005 a € 453,4 milioni del 2006. Tale miglioramento deriva essenzialmente dalla rivalutazione degli immobili del “portafoglio investment” effettuata dal valutatore indipendente Cbre. Questa voce che nel 2005 incideva per € 42,5 milioni nel 2006 è salita a € 264,4 milioni, grazie all’effetto combinato di qualità complessiva del portafoglio e di matura stabilità del mercato uffici di Milano e Roma. Il miglioramento del reddito operativo, cui si aggiunge la crescita di circa € 7 milioni del saldo della gestione finanziaria, porta ad un risultato ante imposte in aumento del 113%, da € 165,3 milioni del 2005 a € 351,9 milioni del 2006. L’utile netto consolidato di Gruppo si attesta a € 206,5 milioni del 2006, rispetto a da € 336,5 milioni del 2005 per il venir meno dell’effetto straordinario delle imposte differite che sui conti 2005 incidevano positivamente per € 243,6 milioni. I risultati dei due esercizi non risultano comparabili, in quanto le imposte sul reddito dell’esercizio 2005 erano state significativamente influenzate da un effetto positivo straordinario di € 243,6 milioni, conseguente alla decisione del Gruppo di avvalersi della facoltà concessa dalla Legge n. 266 del 23 dicembre 2005 di rivalutare fiscalmente i beni di impresa, pagando un’imposta sostitutiva del 12% sui saldi di rivalutazione. Senza considerare tale impatto straordinario (€ 234 milioni), l’utile consolidato dell’esercizio 2005 sarebbe risultato pari a € 92,8 milioni. Conseguentemente, il risultato dell’esercizio 2006 presenta un miglioramento, rispetto a quello dell’esercizio precedente depurato del sopra descritto elemento straordinario, di € 113,7 milioni (+122,5%), che deriva principalmente dall’andamento positivo della gestione operativa. A livello patrimoniale il valore complessivo del portafoglio immobiliare risulta pari a € 4. 173,2 milioni di cui circa il 90% rappresentato dal portafoglio investment e il restante 10% dal portafoglio Trading. L’operazione immobiliare più significativa conclusa dal Gruppo nel 2006 è stata l’acquisizione del portafoglio immobiliare del ex Fondo Comit per un importo complessivo pari a € 1. 114 milioni così convenzionalmente suddiviso: “portafoglio investment” (€ 567 milioni ) e “portafoglio trading” ( € 547 milioni); l’80% di questo ultimo essendo già stato rivenduto con plusvalenza media dell’8%. La Posizione finanziaria netta passa da € 1. 351 milioni del 2005 a € 2. 214 milioni. La rilevante crescita dei debiti finanziari netti, pari a € 863 milioni, è dovuta principalmente all’erogazione del finanziamento a medio/lungo termine acceso per finanziare gli immobili dell’ex Fondo Comit, nonché al prestito obbligazionario convertibile emesso nell’ottobre 2006. In data 9 ottobre 2006 la Capogruppo Beni Stabili S. P. A. Ha lanciato un prestito obbligazionario convertibile quotato alla Borsa di Milano, per un importo complessivo di € 476,5 milioni, della durata di 5 anni. Le obbligazioni, maturano interessi annui al tasso fisso del 2,5%, sono convertibili in azioni Beni Stabili S. P. A. Nel rapporto di un’azione ogni obbligazione posseduta. In conseguenza di tali variazioni, il debt/equity ratio è salito da 0,86 al 31 dicembre 2005 all’1,22 del 31 dicembre 2006. Il Gross Nav (Net Asset value), calcolato in base alle valutazioni effettuate al 31 dicembre 2006 da Cb Richard Ellis su tutto il portafoglio immobiliare di Gruppo, è pari a € 1,254 per azione, segnando un incremento di circa il 13,4% rispetto al Gross Nav del 2005 pari a € 1,106 per azione. Il Nnnav -triple Nav- (Nav al netto sia dell’imposizione fiscale sia del Mark to Market dei derivati sui tassi e dei debiti finanziari a tasso fisso) pari a € 1,094 per azione presenta un incremento del 15,6% rispetto al Nnnav del 2005 pari a € 0,946 per azione. Il Consiglio di Amministrazione ha stabilito, di proporre all’Assemblea ordinaria dei Soci, convocata il 19 e il 20 aprile rispettivamente in prima, seconda convocazione, la distribuzione di un dividendo pari a 0,024 Euro per azione, pari a complessivi € 41,2 milioni in linea con quanto distribuito nel 2006. Il pagamento del dividendo verrà effettuato in data 4 maggio con stacco della cedola il 30 aprile 2007. Infine il Consiglio di Amministrazione ha dato a Mediobanca il mandato di advisor finanziario al fine di seguire la Beni Stabili nell’operazione di integrazione con Foncière des Régions . Massimo de Meo e Aldo Mazzocco, Amministratori Delegati, e Luca Lucaroni, Chief Financial Officer, incontreranno la comunità finanziaria a Milano il 14 marzo c. A. Alle ore 11. 00 a Palazzo Mezzanotte presso la sede della Borsa Italiana. .  
   
   
NEINVER CREA UNO DEI MAGGIORI FONDI IMMOBILIARI A LIVELLO EUROPEO  
 
Madrid 14 marzo 2007 - Neinver, una delle principali società immobiliari europee, attiva nello sviluppo, nella promozione e nella gestione di progetti immobiliari, ha lanciato “Irus European Retail Property Fund”, uno dei maggiori fondi immobiliari paneuropei a capitale privato, gestito da un’azienda spagnola. Il fondo sarà gestito da Neinver, gruppo imprenditoriale spagnolo che si occupa della promozione, commercializzazione e gestione di un’ampia gamma di prodotti immobiliari in diversi paesi europei. Neinver opera come una piattaforma globale integrata verticalmente in grado di progettare, sviluppare e gestire qualsiasi progetto immobiliare. Questa operazione cambia il panorama dei fondi paneuropei specializzati nel settore retail rendendo Neinver una delle società più importanti in tale settore, consolidando la sua capacità di gestione immobiliare integrale sviluppata nel corso degli ultimi 10 anni e creando nuove opportunità di crescita. Il Fondo concentrerà la propria attività nella gestione di outlet, superfici commerciali medie e attivi immobiliari dedicati al tempo libero e aggiungerà al proprio portafoglio beni di questa tipologia realizzati da Neinver, iniziando la propria attività con 6 degli outlet sviluppati da Neinver, cinque dei quali con il marchio Factory (Las Rozas, Siviglia, Getafe, Oporto e Varsavia), oltre agli outlet di Vicolungo in provincia di Novara. In seguito all’inserimento di questi attivi e per un periodo iniziale di quattro anni, il fondo continuerà ad incorporare il portafoglio di progetti di Neinver che attualmente sono in fase di sviluppo. Inoltre, il fondo “Irus European Retail Property Fund” potrà acquisire attivi europei già operativi della stessa tipologia. Grazie all’attuale portafoglio di progetti di Neinver, il Fondo comprenderà inizialmente più di 360. 000 metri quadrati di superficie lorda affittabile (Gla) con una dimensione iniziale di 1. 400 milioni di euro. Oltre ad annoverare tra i propri soci la stessa Neinver, il fondo si è rivolto a grandi investitori istituzionali europei di altissimo livello: Arlington, Sparinvest, Keva, Abp, Schroders , Neinver, Cb Richard Ellis, Merchant Holding y Achmea. Neinver, oltre ad essere promotore e gestore di Irus European Retail Property Fund, mantiene il proprio ruolo di gestore dei numerosi outlet, ottenendo l’appoggio della comunità finanziaria internazionale per quanto riguarda la sua capacità di gestione di attivi immobiliari e rafforzando, in questo modo, l’impegno nei confronti di tutti gli operatori dei suoi centri e dei clienti dei suoi outlet. Secondo Manuel Lagares, Direttore Generale di Neinver “la creazione del Fondo non solo consoliderà la posizione di Neinver come promotore e gestore di attivi nei quattro mercati in cui è già presente (Spagna, Italia, Portogallo e Polonia), ma consentirà anche il riconoscimento di Neinver come uno degli operatori europei leader nel settore retail e specialmente nell’ambito degli outlet”. L’obiettivo del Fondo è conseguire rendimenti allettanti e dividendi costanti tramite l’inserimento di beni realizzati da Neinver e l’acquisizione di nuovi attivi in diversi mercati. “Siamo certi che le Istituzioni che ci accompagneranno nella nostra strategia europea trarranno vantaggio dalla nostra conoscenza del settore e dalla nostra presenza nei diversi mercati europei. Riteniamo che il lancio del nostro Fondo avvenga in un momento in cui i grandi investitori istituzionali cercano di investire in attività strategiche e consolidate come gli outlet o le superfici commerciali medie e in gestori esperti e specializzati come noi” afferma Lagares. Per il lancio del Fondo, Credit Suisse ha agito come agente per il collocamento e Clifford Chance come consulente legale. “Tutti i nostri consulenti legali e finanziari hanno svolto un lavoro eccellente e vogliamo ringraziarli per gli sforzi fatti durante tutto il processo” afferma Lagares. Il Progetto:
Dimensione iniziale del Fondo 1. 400 milioni di Euro
Patrimonio netto (equity) 480 milioni di Euro
Partner Investitori istituzionali paneuropei
Gestore del Fondo Neinver
Area geografica Europa
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IL MERCATO IMMOBILIARE RALLENTA LA SUA CORSA  
 
Milano, 14 marzo 2007 – L’ufficio Studi Tecnocasa ha analizzato il mercato immobiliare residenziale del secondo semestre del 2006 evidenziando segnali di crescita, ma più deboli rispetto al passato: nelle grandi città, infatti, si sono registrate ancora variazioni nominali positive dei prezzi sebbene ci si trovi di fronte all’aumento più basso dal 1998, anno in cui è iniziato il ciclo immobiliare positivo. Nel secondo semestre del 2006 il mercato immobiliare residenziale italiano ha continuato a dare segnali di crescita, ma più deboli rispetto al passato: nelle grandi città, infatti, si sono registrate ancora variazioni nominali positive dei prezzi sebbene ci si trovi di fronte all’aumento più basso dal 1998, anno in cui è iniziato il ciclo immobiliare positivo. L’analisi in base al profilo dimensionale delle realtà urbane evidenzia una crescita delle quotazioni abbastanza uniforme: nelle grandi città il rialzo è stato del 2,5%, nei capoluoghi di provincia del 2,3% e nei comuni dell’hinterland delle grandi città del 2,5%. Tra le grandi città, le performance migliori nel semestre considerato, sono state messe a segno da Torino e Milano (+4%), seguite da Palermo (+3,2%) e Firenze (+2,9%). Nella capitale la crescita è stata del 2,2%. Meno brillanti i risultati di Napoli (+1,2%) e Bari (+1,5%). E’ interessante notare come in metà del campione considerato, in particolare a Milano, Torino, Verona, Palermo e Bari siano state le zone centrali a registrare le rivalutazioni maggiori. Focalizzandoci su Milano e Roma, nel capoluogo lombardo sono cresciute del 7,5% grazie alle ottime performance di via Larga, via Torino e del quartiere Brera, mentre a Roma la crescita è stata dell’1,1% e non si registrano, ad eccezione della zona dell’Esquilino, comportamenti particolarmente dinamici. Le variazioni delle quotazioni dei comuni dell’hinterland delle grandi città sono state più sensibili nell’area milanese (+3,7%), seguiti da quelli dell’area napoletana (3,3%) e veronese (3,2%). Dall’analisi effettuata in base alle aree geografiche si evincono risultati molto positivi per i capoluoghi del Sud Italia dove si è avuta una crescita dei prezzi immobiliari del 4,2%, seguiti da quelli del Nord Italia che sono saliti dell’1,8% e quelli del Centro incrementatisi solo dello 0,6%. Tra le realtà più dinamiche del Sud del Paese Avellino con una rivalutazione nell’ordine del 22,1%, Sassari con l’11,5% e Catania con il 9,7%. A febbraio 2007 la domanda immobiliare vede, nelle grandi città, una netta prevalenza di richieste di trilocali che raccolgono il 38,5% delle preferenze dei potenziali acquirenti. Da gennaio a febbraio 2007, in particolare, si è avuta una diminuzione della richiesta dei bilocali (tendenza che si è registrata anche nel periodo che va da luglio 2006 a gennaio 2007) ed un incremento della domanda di trilocali e quattrolocali. Il bilocale resta comunque la soluzione più ambita a Milano, Roma e Napoli dove raccoglie rispettivamente il 45,7%, il 38,4% ed il 37,8% delle preferenze. L’offerta immobiliare nelle grandi città registra una prevalenza sul mercato di trilocali (32,9%), seguiti dal bilocale (26,1%). La tendenza rispetto a luglio del 2006 è verso una maggior offerta di bilocali ed una contrazione di quella relativa a quattro locali e cinque locali. L’analisi della disponibilità di spesa nelle grandi città registra ancora una volta un incremento, da Gennaio a Febbraio 2007, della percentuale di coloro che hanno intenzione di destinare all’immobile una somma superiore a 249 mila €. Tra le città che hanno registrato la crescita più alta si segnalano Firenze e Roma (+1,3%), seguite da Milano (+0,9%). L’aumento dei tempi medi di vendita a causa della difficoltà d’incontro tra domanda ed offerta e al conseguente allungamento delle trattative sui prezzi comporteranno nei prossimi mesi una maggiore riflessione da parte dei potenziali acquirenti e dunque una maggiore stabilità del mercato. Variazione percentuale dei prezzi
Città Primo semestre 2006 Secondo semestre 2006
Bari 5,5 1,5
Bologna 1,3 1,8
Firenze 1,4 2,9
Genova 3,7 2,0
Milano 1,7 4,0
Napoli 6,2 1,2
Palermo 5,2 3,2
Roma 4,3 2,2
Torino 3,4 4,0
Verona 3,5 2,0
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CASA, VALORIZZARE PATRIMONIO EDILIZIA PUBBLICA SCOTTI: POSSIBILE VENDERE ALLOGGI ALER LIBERI PER FARNE DI NUOVI  
 
Milano, 14 marzo2007 - Da oggi è possibile avviare processi di valorizzazione del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica (Erp) sia di proprietà delle Aler (Aziende locali per l´edilizia residenziale) che dei Comuni. Lo prevede il progetto di legge 198 ("Disposizioni in materia di opere pubbliche e di edilizia residenziale") che il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato con il voto favorevole della maggioranza, l´astensione di Ds, Margherita e Verdi e il solo voto contrario di Rifondazione Comunista. In particolare, il progetto di legge consente la vendita tramite asta pubblica degli alloggi, liberi da inquilini, collocati in zone o immobili di pregio o in condomini, la cui vendita risulti economicamente vantaggiosa ai fini dello sviluppo e dell´incremento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica (Erp). Inoltre sarà possibile valorizzare il patrimonio anche mediante la destinazione a canone moderato degli ulteriori alloggi derivanti dalle riqualificazioni dei quartieri (ad esempio, dal recupero di sottotetti). Questa operazione non dovrà però comportare una riduzione del patrimonio a canone sociale e dovrà essere destinato a sfrattati, giovani coppie e famiglie numerose. Infine, la nuova legge regionale prevede una maggiore sinergia tra Regione, Comuni e Aler da una parte nell´assegnazione degli alloggi e dall´altra per assicurare l´uso di tutti gli alloggi disponibili. "Un´operazione molto importante - ha sottolineato l´assessore alla Casa e Opere Pubbliche, Mario Scotti- che ci permetterà di investire risorse significative sia nella costruzione di nuovi alloggi che nella riqualificazione del patrimonio esistente, assicurando equilibrio negli investimenti e mantenendo il patrimonio a canone sociale". La Giunta regionale, entro 60 giorni, presenterà un ulteriore progetto di legge che regoli anche la vendita degli alloggi agli inquilini. "Con questo provvedimento - ha concluso l´assessore Scotti - abbiamo dato un´ulteriore scossa al programma di valorizzazione del patrimonio pubblico e lo abbiamo fatto non dimenticando le finalità sociali che sono parti integranti della nostra politica per la casa. Ecco quindi un´altra concreta risposta al bisogno di casa che emerge soprattutto dalle fasce più deboli". .  
   
   
SECONDE CASE, LA NORVEGIA GUARDA AL TRENTINO DELEGAZIONE DEL PROGETTO “EUROMOUNTAINS” IN VISITA  
 
Trento, 14 marzo 2007 – L’esperienza amministrativa e territoriale dei paesi del Nord Europa è spesso punto di riferimento avanzato per altri paesi europei. Fa dunque notizia che proprio da quei paesi si guardi a sud per acquisire suggerimenti e modelli d’intervento capaci di risolvere criticità quali, ad esempio, la proliferazione incontrollata di seconde case. È il caso della Norvegia, paese scandinavo verso il quale stanno tornando, dopo un soggiorno in Trentino, alcuni funzionari delle contee di Oppland, Telemark, Sogn, e Buskerud – nel sud della Norvegia – che stamane hanno avuto l’ultimo di una serie di incontri coordinati dal Servizio Rapporti comunitari e sviluppo locale della Provincia autonoma nell’ambito del progetto comunitario “Euromountains. Net”. Obiettivo del progetto – che vede come capofila la Provincia di Torino ed al quale partecipano, assieme alla Provincia autonoma di Trento, anche Val d’Aosta, l’Irealpi della Lombardia, la regione francese Rhone Alpes, l’Highland Council della Gran Bretagna, le contee norvegesi citate, le deputazioni spagnole di Cordoba e Palencia e l’Adrat portoghese e che conta, per il Trentino, su un budget di 210. 000 euro, metà a carico del Fondo sociale europeo, il 35 per cento a carico dello Stato e il 15 per cento a carico della Provincia autonoma di Trento– è creare una rete permanente tra autorità pubbliche che svolga un’attività di studio ed analisi al fine di raccogliere elementi di lettura comune dei problemi che caratterizzano le aree di montagna, e scambiare buone pratiche concernenti l’organizzazione dello spazio rurale e la gestione dei servizi pubblici nelle zone di montagna. Ciò a cui puntano le Regioni aderenti al progetto è formulare strategie comuni per migliorare la qualità della vita in montagna, per valorizzare il patrimonio di diversità che caratterizza le regioni montane europee ed evitare il fenomeno dello spopolamento di dette aree. Nei giorni scorsi la delegazione norvegese ha potuto visitare alcune realtà territoriali della nostra provincia (il sentiero etnografico del Rio Caino di Cimego, il Centro Fauna del Parco Adamello Brenta, il Consorzio Ortofrutticolo Val di Gresta), incontrandosi con sindaci e cooperatori. Focalizzato su patti territoriali e “seconde case” è stato invece l’incontro di studio di stamane presso il Servizio Rapporti comunitari con la dirigente Nicoletta Clauser e Giorgio Melchiori del Dipartimento Urbanistica. Particolare interesse ha suscitato nella delegazione norvegese la normativa sulle seconde case messa a punto dall’assessore all’urbanistica e ambiente Mauro Gilmozzi ed approvata dalla Giunta provinciale. Una normativa che ha consentito ai Comuni di prendere coscienza della responsabilità di pianificare il proprio territorio, frenando la proliferazione delle case per vacanze ma senza i temuti contraccolpi sull’economia delle valli. In particolare, i funzionari norvegesi si sono mostrati molto interessati al “modello” trentino. La Norvegia, va da sé, è realtà territoriale assai diversa da quella trentina. Nel paese scandinavo, che conta poco più di 4,5 milioni di abitanti su una superficie di 385. 199 chilometri quadrati, esiste circa 1 milione di seconde case di proprietà non di turisti ma di residenti. Una domanda in crescita e che pone alle autorità norvegesi problemi di diversa natura: non solo e non tanto il consumo di territorio (problema invece ben presente in Trentino), quanto la necessità di assicurare servizi ai nuclei insediativi di seconde case. Accanto a ciò, pesa anche sul piano sociale un diverso sistema fiscale che vede i proprietari di seconde case avvantaggiati rispetto ai residenti in quanto non soggetti a tassazione specifica (come in Italia con l’Ici), pur godendo dei diritti d’assistenza sociale e sanitaria universalmente riconosciuti ai residenti. .  
   
   
EDILIZIA ABITATIVA: STANZIAMENTI PER LE ATER DEL FVG  
 
 Buttrio (Ud), 14 marzo 2007 - I fondi a disposizione per i programmi delle Ater del Friuli Venezia Giulia per il 2009 e iscritti nel bilancio regionale 2007-2009 ammontano a 11 milioni e 930 mila euro. Tale somma è stata ripartita dalla Giunta regionale su proposta del vicepresidente e assessore all´Ambiente e lavori pubblici, Gianfranco Moretton. La decisione di ripartire già ora i fondi relativi al 2009 trova fondamento - fa notare Moretton - nell´opportunità di mettere le Ater nelle condizioni di poter programmare la propria attività nel medio periodo al fine di accelerare la realizzazione degli interventi. Le opere dovranno essere cantierate nel corso del 2009, ma già ora - grazie all´anticipo biennale di messa a disposizione delle risorse - possono essere programmate e progettate. In base ai criteri di riparto, all´Ater Alto Friuli andranno 716. 814 euro, a quella di Gorizia 1. 927. 172, all´Ater di Pordenone 2. 115,189, a quella di Trieste 4. 277. 382 e a quella di Udine 2. 714. 492; a queste somme si aggiunge quella di 178. 950 euro pari all´1,5 per cento di accantonamento, raggiungendo così la somma complessiva di 11 milioni e 930 mila euro. .  
   
   
IMPRESE FINLANDESI PRONTE A PARTECIPARE A ITER  
 
Bruxelles, 14 marzo 2007 - Le imprese finlandesi si sono potenziate e ora sono pronte a partecipare al progetto del reattore sperimentale termonucleare internazionale (Iter). Il raggiungimento di tale traguardo è stato reso possibile, secondo l´Agenzia nazionale finlandese per la tecnologia (Tekes), grazie anche al completamento del programma tecnologico Fusion. Lanciato nel 2003, il programma, cui è stato concesso un finanziamento pari a 18,4 Mio Eur, si è incentrato sulle stesse attività contemplate dal programma europeo sulla fusione. Queste vanno dalle interazioni plasma da fusione e plasma parete alla ricerca sui materiali per il reattore a fusione, lo sviluppo di fili di superconduzione e i sistemi di trattamento remoto. Complessivamente hanno partecipato al programma 15 imprese finlandesi e 12 équipe di ricerca. Grazie al loro lavoro, sono stati pubblicati nelle principali riviste scientifiche più di 220 studi e sono stati avviati otto studi di dottorato. «Il programma Tekes ha avuto un forte impatto sulla ricerca sui materiali e sui sistemi di manutenzione remota necessari all´energia di fusione. Adesso, in questi settori, la Finlandia vanta una straordinaria concentrazione di competenze», ha dichiarato Seppo Karttunen, capo ricercatore presso il Centro di ricerca tecnica finlandese (Vtt), che ha diretto il programma quadriennale Tekes. «Questi settori di ricerca saranno fondamentali per il progetto Iter, al quale le imprese finlandesi saranno adesso in grado di fornire prodotti e innovazioni. Il centro Iter per lo sviluppo dei sistemi di manutenzione remota è in fase di costruzione a Tampere, nella Finlandia centrale, il che rappresenta un forte segnale della stima di cui gode la Finlandia», ha aggiunto. Anche se il programma è ormai completato, l´agenzia Tekes proseguirà a finanziare la ricerca e lo sviluppo in materia. Coopererà in particolare a livello comunitario per quanto riguarda la manutenzione remota, i materiali e le tecnologie di produzione e i progetti relativi alla fisica del plasma e alla diagnostica che servirà alla costruzione di Iter e alla partecipazione al relativo programma. A Cadarache, nella Francia del Sud, sono in corso i lavori preparatori per la costruzione di Iter, che dovrebbe essere operativo nel 2016 e i cui costi di installazione dovrebbero raggiungere i 5 Mio Eur nell´arco di 10 anni. Una volta completato, Iter produrrà, si auspica, energia mediante fusione nucleare, il processo attraverso il quale due atomi più leggeri si fondono insieme per dare vita ad un atomo più grande, rilasciando enormi quantità di energia. La fusione è la fonte dell´energia che alimenta le stelle. .  
   
   
WORKSHOP: L´ENEA PER LO STUDIO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI E DEI LORO EFFETTI  
 
Roma, 14 marzo 2007 - Il 2006 è stato l´anno in cui il dibattito sul riscaldamento globale ha visto una forte convergenza di posizioni sull´influenza dell´uomo nell´alterazione del sistema climatico. Ora l´attenzione si sposta su ciò che il riscaldamento globale significa per il mondo: fino al 20% del prodotto lordo mondiale perso e 200 milioni di profughi. Sono le due cifre che riassumono lo scenario del futuro climatico dipinto da un ex dirigente della Banca Mondiale, l´economista Nicholas Stern. L´enea, attraverso le esperienze maturate nel corso degli ultimi 20 anni ed i risultati conseguiti nell´ambito di progetti di ricerca integrati e fortemente multidisciplinari, è in grado di dettagliare i cambiamenti in atto, in particolare nel Mediterraneo e in Italia, mettendo in evidenza le attuali tendenze, gli scenari futuri, gli impatti registrati. La sfida che si vuole raccogliere è quella di valutare gli effetti economici del cambiamento climatico in Italia e di supportare l´attuazione degli impegni previsti dalla Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite e dal protocollo di Kyoto. Programma: 09:30 Introduce e presiede Luigi Paganetto Presidente Enea ; 09:45 Le attività Enea Rapporteur: Marcello Garozzo - Direttore Dipartimento Ambiente, Cambiamenti globali e Sviluppo Sostenibile- Enea; con i contributi di: Fabrizio Antonioli, Vincenzo Artale, Roberta Delfanti, Massimo Iannetta. 10:30 Tavola Rotonda Modera: Antonio Cianciullo - Giornalista; Intervengono: Sergio Castellari - Focal point Intergovernamental Panel on Climate Change Italia; Vincenzo Ferrara - Coordinatore Conferenza Nazionale sul Clima per il Ministero dell´Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare; Marzio Galeotti - Università degli Studi di Milano e Fondazione Eni Enrico Mattei ; Gianni Silvestrini - Direttore scientifico Kyotoclub e Ministero dello Sviluppo Economico . 11:15 Dibattito; 11:45 Interventi finali: Filippo Bubbico - Sottosegretario di Stato Ministero dello Sviluppo Economico; Pier Paolo Cento - Sottosegretario di Stato Ministero dell´Economia e delle Finanze; Gianni Piatti - Sottosegretario di Stato Ministero dell´Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare. 12:30 Concludono: Paolo De Castro - Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; Linda Lanzillotta - Ministro Affari Regionali e Autonomie Locali; Alfonso Pecoraro Scanio - Ministro dell´Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare. 20 marzo 2007 Enea, Via Giulio Romano 41 – Roma. .  
   
   
FASSINA PARTECIPAZIONI ACQUISISCE IL 2,01% DI ASCOPIAVE QUOTATA ALLA BORSA DI MILANO, DISTRIBUISCE GAS A 970.000 ABITANTI IN 155 COMUNI IN VENETO, FRIULI VENEZIA GIULIA, LOMBARDIA, EMILIA ROMAGNA  
 
Milano, 14 marzo 2007 - Fassina Partecipazioni, holding della omonima famiglia di imprenditori, cui fanno capo Fassina Automotive (uno dei principali dealer automobilistici italiani) e attività diversificate nei settori finanziario e immobiliare, ha acquisito il 2,01% di Ascopiave Spa, società veneta quotata alla Borsa di Milano che opera nella distribuzione e vendita di gas all’utenza privata. L´operazione, datata 7 marzo, ha comportato un investimento di circa € 10 Mio e consentito a Fassina Partecipazioni (400 dipendenti, fatturato aggregato 2006 superiore a € 350 Mio) di acquisire 4. 700. 000 azioni del Gruppo veneto che ha registrato un rapido trend di crescita legato alla liberalizzazione del mercato del gas. Ascopiave, attiva anche nella gestione del calore e dell’energia elettrica, è proprietaria della rete di distribuzione che si estende per oltre 6300 chilometri e detiene concessioni per la fornitura del servizio a 155 comuni in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Lombardia. Il bacino di utenza comprende oltre 970. 000 abitanti, mentre la vendita di gas naturale, effettuata attraverso la controllata Ascotrade, coinvolge 340. 000 utenti in oltre 200 comuni. .  
   
   
OBIETTIVO 2: BANDO INVESTIMENTI AMBIENTALI GRANDI IMPRESE  
 
Buttrio (Ud), 14 marzo 2007 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Attività produttive Enrico Bertossi, ha approvato oggi il Bando per gli aiuti finalizzati a favorire gli investimenti delle grandi imprese nel campo della tutela dell´ambiente. Nell´ambito della programmazione delle risorse comunitarie dell´Obiettivo 2 (Azione 2. 6. 2. ), con il Bando sono messe a disposizione risorse pari a 1,6 milioni di euro per le grandi imprese del Friuli Venezia Giulia che ricadono nelle aree Obiettivo 2. L´agevolazione consiste nell´attribuzione di un contributo in conto capitale pari al 40 per cento dei costi ammissibili, per investimenti che abbiano come scopo la tutela dell´ambiente. Questo contributo non è cumulabile con altre agevolazioni pubbliche per lo stesso intervento. .  
   
   
FIRMATO L´ACCORDO TRA REGIONE E ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE IN TOSCANA UNA CONOSCENZA DELLA GEOGRAFIA A QUATTRO STELLE  
 
Firenze, 14 marzo 2007 - La conoscenza del territorio regionale diventa ogni giorno più dettagliata. Carte, mappe e banche dati super aggiornate ci racconteranno la Toscana dei monti, dei fiumi, delle strade e delle piazze offrendo informazioni sempre più approfondite sull´intera regione. Tutto questo grazie alla rinnovata collaborazione tra la Regione Toscana e l´Istituto Geografico Militare che hanno siglato oggi un´intesa per confermare il coordinamento delle azioni e delle iniziative - cominciato nel 2003 con la firma del primo accordo - per l´elaborazione e la gestione dei dati geografici, base indispensabile per la conoscenza e il governo di territorio e ambiente. L´accordo quadro è stato firmato dall´assessore regionale al territorio Riccardo Conti e dal comandante dell´Igm brigadiere generale Carlo Colella nella sala della storica Biblioteca di via Cesare Battisti a Firenze. Tra le novità dell´intesa, la prossima realizzazione di un plastico della Toscana, una costruzione tridimensionale e realistica del nostro territorio destinata alle scuole elementari e medie della regione. Dal prossimo settembre gli studenti potranno studiare la geografia toscana toccando con mano il Monte Amiata o il letto del fiume Serchio. Con il rinnovo dell´accordo, Regione Toscana e Igm consolideranno le intese operative per la produzione congiunta di elaborati cartografici, scambio di banche dati territoriali, aggiornamento professionale nei settori della geodesia della topografia. L´istituto Geografico Militare, in quanto organo cartografico ufficiale dello Stato, elabora e produce la cartografia nazionale, la Regione Toscana attraverso il suo Servizio Geografico cura la realizzazione di cartografia di dettaglio per lo sviluppo del Sistema Informativo Territoriale. Questo per soddisfare esigenze a livello sia locale che nazionale, partendo dalle rispettive competenze: la Regione con la creazione della Carta tecnica digitale 1:10. 000 - 1:2. 000, il Database Topografico e dati tematici per la documentazione e pianificazione in materia di ambiente e territorio; l´Igm con la propria produzione topocartografica, di dati Geodetici e sviluppo del nuovo Database 25. Il primo accordo ha portato importanti risultati di lavoro comune. Oltre alla coproduzione della collana "Cartografie per una città" con i volumi dedicati ad Arezzo e Siena, l´accordo ha visto realizzato il grande progetto di "Raffittimento della Rete geodetica Igm 95" ovvero l´implementazione delle stazioni Gps con 460 nuovi vertici che vanno ad arricchire la rete d´impianto. Un network geodetico di altissima qualità che avvolge la Toscana, un fondamentale supporto alle tecnologie più avanzate di misura e localizzazione Gps. .  
   
   
VIA LIBERA A PARCO NATURALE DEI COLLI DI BERGAMO PAGNONCELLI: TUTELIAMO UNA ZONA DI GRANDE PREGIO NATURALISTICO  
 
 Milano, 14 marzo 2007 - Il Consiglio regionale della Lombardia, su proposta dell´assessore alla Qualità dell´Ambiente, Marco Pagnoncelli, ha votato questa mattina all´unanimità l´istituzione del Parco naturale dei Colli di Bergamo. Si tratta dell´insieme delle aree di particolare valore naturalistico inserite all´interno del già esistente Parco regionale dei Colli. Nell´esprimere la propria soddisfazione, l´assessore Pagnoncelli si è detto convinto che il via libera al Parco naturale sia "un traguardo importante per tutelare e valorizzare una delle zone più preziose dal punto di vista naturalistico della Bergamasca". Il Parco naturale interessa i Comuni di Bergamo, Ponteranica, Sorisole e Villa d´Almè e si estende su una superficie complessiva di 940,50 ettari, circa il 20% della superficie dell´attuale Parco regionale. Comprende quattro aree: Canto Alto e Valle del Giongo (550 ettari); Maresana (44,50 ettari); boschi di Astino e dell´Allegrezza (91 ettari); Valle del Quisa-valmerina (255 ettari). Il Parco naturale è un´area caratterizzata da un elevato grado di naturalità che ottiene, rispetto ai Parchi regionali, un maggiore livello di tutela del territorio. Il che si traduce, tra l´altro, nel divieto di cacciare, estirpare e danneggiare specie vegetali (si possono tuttavia raccogliere funghi e frutti di bosco), aprire cave, miniere o discariche, intervenire sui corsi d´acqua, accendere fuochi all´aperto. "L´obiettivo, oltre a quello di conservare le specie animali e vegetali - ha aggiunto l´assessore Pagnoncelli - è quello di promuovere interventi di recupero della zona e attività di formazione e di ricerca, affinché il parco diventi un´opportunità e non un vincolo per il territorio". La gestione del Parco viene affidata al Consorzio che già gestisce il Parco regionale. .  
   
   
XIV° FESTA DELL´ARIA: MERCOLEDI´ 21 MARZO TUTTI A SCUOLA SENZ´AUTO. L´INVITO DELLA REGIONE PER FESTEGGIARE L´ARRIVO DELLA PRIMAVERA E COMBATTERE LO SMOG. COME FARE PER ADERIRE.  
 
Bologna, 14 marzo 2007 - Andare a scuola a piedi, in bicicletta o in autobus. Comunque lasciando l´auto in garage. Per scoprire che anche un piccolo gesto può produrre un grande beneficio per l´ambiente. E´ l´invito che anche quest´anno la Regione e l´Ufficio scolastico regionale rivolgono a tutti gli studenti delle scuole elementari, medie e superiori dell´Emilia-romagna, per festeggiare in modo non rituale la "Festa dell´aria", l´appuntamento che da ormai 14 anni coincide con il primo giorno di primavera. L´iniziativa è stata illustrata oggi a Bologna in occasione della presentazione di un "Pozzo di scienza" il progetto di educazione ambientale e scientifica promosso da Hera con la Fondazione Golinelli e il patrocinio della stessa Regione. "La Festa dell´aria - ha spiegato l´assessore regionale all´ambiente e sviluppo sostenibile Lino Zanichelli - è un´occasione importante per promuovere una maggiore consapevolezza e attenzione ai temi dell´ambiente nei più giovani. L´inquinamento dell´aria è un problema complesso che richiede un´azione su più fronti da parte delle istituzioni e del mondo delle imprese. E´ certo però che nessun risultato verrà raggiunto se non si modificheranno anche i comportamenti individuali e quotidiani dei cittadini". Per aderire all´iniziativa insegnanti e scuole devono collegarsi al sito www. Ermesambiente. It/ecokm e compilare il relativo format. Quest´anno c´è poi una novità: un semplice programma permetterà successivamente di calcolare le "miglia verdi" percorse da ogni scuola o classe e la relativa Co2 risparmiata, tenendo conto che in media ogni auto emette 210 grammi di Co2 per chilometro e che il tragitto medio casa-scuola è di 2,3 chilometri. Nata nel 1994 e gestita dal Centro di educazione ambientale Itineroteca Emilia-romagna che ha sede presso la scuola media statale Galileo Ferraris di Modena, la Festa dell´Aria è l´appuntamento con cui la Regione Emilia-romagna vuole festeggiare l´arrivo della bella stagione, ricordando a tutti -scuole, ragazzi, famiglie- l´importanza di comportamenti consapevoli e rispettosi dell´ambiente: un "regalo all´aria", come dice il manifesto dell´edizione del 2007, ma anche, un regalo alla salute di tutti noi. D´altra parte l´attenzione al problema dell´inquinamento cresce anche tra i più giovani. Lo conferma il recente sondaggio "Educazione ambientale 10+", promosso dalla Regione, che ha permesso di coinvolgere circa 90 mila studenti delle classi quarte elementari, seconde medie e terze superiori di tutte le scuole regionali. Alla domanda: "propongono a te e ai tuoi compagni di andare sempre più spesso a scuola a piedi, in bicicletta o in bus per limitare l´inquinamento dell´aria. Il tuo primo pensiero è. ", quasi il 70% dei ragazzi ha mostrato attenzione e disponibilità ad impegnarsi anche personalmente. Più in particolare le 71. 342 risposte erano così suddivise: - é stupido non serve a niente: 5,7% - sono poco disposto a cambiare le mie abitudini: 10,6% - é una cosa che può servire solo se la facciamo in tanti ogni giorno : 39,3% - è un problema troppo grande: io e miei compagni possiamo fare ben poco:10% - sono pronto a fare la mia parte, ma servirebbero misure strutturali e innovazioni - tecnologiche: 28,4% - non risponde : 6%. Nel 2006 L´esperienza Dei Comuni Di Reggio, Piacenza Modena E Ferrara: Ben 70 Tonnellate Di Co2 In Meno Nell´atmosfera Un piccolo gesto moltiplicato per migliaia di ragazzi può portare a risultati davvero importanti. Lo dimostra un´esperienza sperimentata lo scorso anno con l´iniziativa "Raccogliamo miglia verdi: andiamo a Kyoto, prendiamo il Protocollo e riportiamolo nelle nostre città", promossa dal Comune di Reggio Emilia, in collaborazione con quelli di Piacenza, Modena e Ferrara, il patrocinio della Provincia di Reggio Emilia e il contributo della Regione. L´obiettivo era percorrere senza inquinare il percorso casa-scuola (dunque a piedi, in bus o in bicicletta) fino a percorrere 20. 570 chilometri, la distanza corrispondente a quella che c´è tra l´Emilia-romagna e Kyoto (la città del protocollo per la riduzione delle emissioni in atmosfera) e ritorno. I risultati sono stati di gran lunga superiori alle aspettativa: gli 8mila bambini partecipanti hanno infatti percorso 171. 224 miglia verdi equivalenti a ben 70 tonnellate di Co2 non emesse in atmosfera. .  
   
   
ATTRAZIONE DI CERVELLI: BOCCONI ED ENI PORTANO IN ITALIA ROBERT GRANT  
 
Milano, 14 marzo 2007 - L’autore del più diffuso manuale di strategia per gli Mba insegnerà strategic management in energy industry alla Bocconi. Eni partner strategico dell’ateneo con un accordo quinquennale da 2,5 milioni di euro. La cooperazione tra il mondo accademico e quello dell’impresa ha consentito di portare a termine un’operazione di attrazione di cervelli senza precedenti in Italia. Nell’ambito dell’accordo quinquennale di collaborazione tra Università Bocconi ed Eni del valore di 2,5 milioni di euro, Robert M. Grant, uno dei grandi nomi internazionali della strategia aziendale, insegnerà alla Bocconi dal prossimo anno accademico, andando a ricoprire la neonata Eni Chair in strategic management in energy industry. “Oggi la Bocconi compie un ulteriore passo avanti nell’applicazione del suo piano strategico 2005-2015”, ha sostenuto il presidente dell’Università, Mario Monti, “stringendo un più saldo legame con una delle imprese più attive del nostro network di partner strategici e confermando l’impegno di ricerca in un settore rilevante come quello dell’energia nel quale la Bocconi è particolarmente impegnata, già dal 1957, attraverso lo Iefe, centro di ricerca avanzato e leader in Italia in materia di economia e politica dell’energia che da oggi può contare anche sul sostegno dell’Eni. In un momento in cui i mercati energetici”, ha proseguito Monti, “sono interessati a processi di liberalizzazione e concorrenza è ancora più cruciale sviluppare competenze e studi in questo settore”. “Sono fermamente convinto”, ha detto Paolo Scaroni, ad di Eni, “che le grandi aziende come Eni non possano considerarsi soltanto destinatarie dei prodotti formativi, ma debbano operare come partner pro-attivi e integrati con il sistema accademico per formare talenti capaci di affrontare con successo la sfida della competizione globale. Eni ha una lunga tradizione di collaborazione con il mondo accademico, fin da quando nel 1957 Enrico Mattei attivò studi specialistici nel settore energetico, aprendo la strada alla formazione post-universitaria in Italia. L’istituzione della cattedra in Strategia dell’Energia è la testimonianza di come Eni intende sostenere partnership formative d’eccellenza”. “L’italia è un posto interessante in cui vivere nei prossimi dieci anni”, ha detto Robert Grant questa mattina, nel corso della presentazione dell’accordo, “perché è all’avanguardia in molti settori che contribuiscono alla qualità della vita, ma è frenata da fattori sociali e istituzionali che vanno rimossi. Sarà affascinante osservare il processo e, per quanto possibile, contribuirvi”. Inglese di nascita, Grant insegna alla Georgetown University di Washington dopo essere passato, tra l’altro, per London Business School, Ucla e Insead, ed è l’autore di Contemporary Strategy Analysis (in Italia: L’analisi strategica per le decisioni aziendali), considerato il manuale per studenti Mba più diffuso al mondo. Le sue pubblicazioni e attività di ricerca riguardano tre macrotemi: le strategie dell’industria petrolifera e del gas; la pianificazione strategica nelle grandi imprese e i fondamenti delle capacità organizzative. Il rettore, Angelo Provasoli, ha sottolineato il rafforzamento dell’internazionalizzazione della Bocconi che, prima della chiamata di Grant per chiara fama, vantava già 186 docenti stranieri, 17 dei quali inseriti nell’organico. “Non solo”, ha aggiunto, “ben 51 dei docenti in organico hanno conseguito un Phd all’estero”. Oggi la Bocconi propone ai suoi studenti 23 corsi (lauree di primo e secondo livello, master e Phd) in inglese, frequentati da 1. 754 studenti. L’accordo tra Bocconi ed Eni comprende inoltre il sostegno a un double degree (l’ottavo per la Bocconi, annunciato questa mattina) con il Mgimo di Mosca, Moscow state institute of international relations of the ministry of foreign affairs of the Russian Federation; lo sviluppo di progetti nell’ambito del Cafra, Centro di ricerche sull´amministrazione, finanza e regolamentazione delle aziende, nonché del corso di laurea specialistica in Amministrazione, finanza aziendale e controllo per la formazione di figure professionali per la pianificazione e controllo nel settore energetico. L’accordo firmato oggi tra Bocconi ed Eni rientra nella politica di fund raising dell’ateneo lanciata la scorsa primavera a sostegno del piano strategico decennale dell’ateneo il cui obiettivo è raccogliere 100 milioni di euro in dieci anni. A meno di un anno di distanza è stato raggiunto il 35% dell’obiettivo. Priorità del piano strategico della Bocconi e di investimento dell’ateneo sono: l’internazionalizzazione della faculty, per reclutare oltre il 50% dei nuovi docenti sul job market internazionale la ricerca, per attirare i migliori ricercatori del mondo e dare un forte impulso alla ricerca di base e applicata la qualità dell’offerta formativa, riorganizzando in modo innovativo i corsi universitari e la formazione post experience gli studenti, migliorando ulteriormente il rapporto docenti/studenti anche attraverso il contenimento del numero degli iscritti ai corsi di laurea (da 12. 500 a 11. 000), raddoppiando il numero degli allievi stranieri (dal 7 al 15%) e ampliando e differenziando i programmi per borse di studio le strutture, per offrire a studenti, docenti e ricercatori tecnologie sempre d’avanguardia e per realizzare un campus degno delle migliori università del mondo. L’obiettivo è raddoppiare i posti letto (dagli attuali 1. 105 ai 2. 067 entro il 2010) e aumentare gli spazi per aule, uffici, biblioteche, residence (da 170 mila mq a 220 mila mq). .  
   
   
“CARRIERA&FUTURO, IL SALONE DEL LAVORO E DELLA FORMAZIONE” 3 MAGGIO 2007 POLITECNICO DI TORINO  
 
 Torino, 14 marzo 2007 - J. E. To. P. - Junior Enterprise Torino Politecnico -, in qualità di associazione organizzatrice e promotrice, annuncia la dodicesima edizione di “Carriera&futuro, il Salone del Lavoro e della Formazione”. Scopo dell’evento è mettere a disposizione dei laureandi e dei laureati degli atenei piemontesi, un Career Day, che si proponga come tramite tra l’università e il mondo del lavoro. Contestualmente ci si pone anche l’obiettivo di aiutare coloro che ancora sono nel pieno del percorso universitario, offrendo conferenze e workshops all’interno del salone, utili per integrare le conoscenze didattiche. Per il secondo anno consecutivo la fiera avrà luogo all’interno del Politecnico di Torino in seguito alle numerose richieste delle aziende partecipanti. Ad oggi le società che hanno confermato la loro presenza sono: Gruppo Fiat, Michelin, Eni, Bosch, Toyota, Price Waterhouse Coopers, Akka Technologies, Accenture, Sole24ore, Jobadvisor, Almalaurea, Mercurius, Campus, Esc-eap, Atos-origin, Shell, General Electric, Altran, Bocconi, Magneti Marelli, Skf, Avio, Metis Irci, Vodafone, Tnt, Regione Piemonte, San Paolo Intesa, Johnson Controls, Foster Wheeler, Schlumberger, General Motors, Manpower, Dek Informatica, Ppg Industries, Akronos Technologies. All’ingresso, totalmente gratuito, verrà distribuita una copia del C&f Book (tiratura di ventimila copie) che la nostra associazione s’impegna a redigere ogni anno come memoria storica dell’evento in questione, materiale pubblicitario da utilizzare fino alla prossima edizione, guida per conoscere le aziende partecipanti e consiglio per l’inserimento nel mondo del lavoro. A tutti i visitatori sarà inoltre garantita l’assistenza di esperti del settore per la stesura di un valido Curriculum Vitae da inserire eventualmente nel database di Jetop, creato per essere consultato da tutte le aziende partecipanti all’evento. C&f non è solo il luogo in cui si incontrano la domanda e l’offerta di lavoro, poichè è in grado di proporre anche un ricco panorama culturale caratterizzato dalle presentazioni delle aziende partecipanti e da un’importante conferenza su temi d’attualità. Molte istituzioni, comprendendo l’importanza e il valore della manifestazione, hanno concesso anche quest’anno il loro patrocinio. Per il momento (altre concessioni sono attese nei prossimi giorni) sono giunte le risposte positive da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Torino, Politecnico di Torino, Università degli studi di Torino. Negli ultimi anni la manifestazione ha riscontrato un successo sempre crescente, collocando C&f tra i più grandi Career Day in Italia ed in assoluto il maggiore del nord-ovest. In particolar modo l’ultima edizione ha raggiunto livelli d’eccellenza. Prova ne sono le decine di aziende partecipanti, le numerose presentazioni aziendali, la distribuzione di circa diecimila copie del book C&f e un’affluenza che supera i novemila visitatori. Carrieraefuturo. Com . .  
   
   
MATEMATICA APPLICATA, UNA PORTA VERSO IL FUTURO  
 
Bruxelles, 14 marzo 2007 - Il 20 marzo a Bruxelles (Belgio) i matematici di cinque paesi europei presenteranno la matematica applicata come tecnologia essenziale per un´Europa competitiva e innovativa. Gli scienziati discuteranno della loro attività con i rappresentanti della Commissione europea, del Parlamento europeo e di altre parti interessate. Gli scienziati spiegheranno come la modellazione matematica e la simulazione numerica siano un importante ausilio in vari settori della ricerca e della tecnologia, per esempio nella diagnosi delle malattie cardiovascolari, nella costruzione di dispositivi laser a semiconduttore o nella soluzione di problemi nel settore metallurgico, in quello automobilistico e in altri settori. Per ulteriori informazioni (in tedesco) visitare: http://www. Fv-berlin. De/ . .  
   
   
PROSEGUONO LE CONFERENZE SUL PROGETTO EUROPA PER LE SCUOLE  
 
Trieste, 14 marzo 2007 - Organizzate dall´Associazione consiglieri della Regione Friuli Venezia Giulia e dal Centro studi Dialoghi Europei, si stanno svolgendo le conferenze riferite al progetto "Conoscere l´Europa - Fare gli europei", rivolto agli studenti delle scuole superiori del Friuli Venezia Giulia. Tra gli argomenti che vengono approfonditi, ampio spazio viene dato alla Comunità economica europea, la cui nascita risale proprio a 50 anni fa - il 25 marzo 1957 - con i Trattati di Roma, anche se già in precedenza (il 9 maggio 1950) il francese Robert Schumann aveva proposto alla Germania di mettere assieme carbone e acciaio sotto un´unica autorità (Ceca). Da allora la Comunità ha dimostrato grande capacità di attrazione, passando dai 6 Paesi fondatori agli attuali 27 membri, con altri che bussano alla porta in un processo che è tuttora in via di evoluzione. Gli incontri toccano anche aspetti meno noti, come il Trattato Spinelli del 1984 (unico trattato di carattere scientifico, peraltro rimasto inattuato), altri di attualità come il Trattato costituzionale europeo, il processo di integrazione, la promozione dei diritti umani, ma non mancano le ricostruzioni storiche di singole situazioni o di periodi più o meno lunghi. Alle relazioni seguono dei dibattiti, coordinati a turno dai vertici dell´Associazione consiglieri e di Dialoghi Europei. Quattro finora gli incontri che si sono svolti nel mese di marzo: a Gemona, per le scuole dell´Alto Friuli, con Matteo Fornara della Rappresentanza della Commissione europea in Italia (sede di Milano), grazie anche al sostegno dalla Crup; a Staranzano, per le scuole della provincia di Gorizia, con lo stesso relatore e sostegno della Carigo; a Pordenone, per le scuole della Destra Tagliamento, relatore Stefano Amadeo del dipartimento di Scienze giuridiche della facoltà di Giurisprudenza dell´Università di Trieste, sostenuto dalla Crup; a Cervignano, per le scuole della Bassa friulana e sostenuto ancora dalla Crup, alle quali il presidente di Dialoghi Europei, l´ex europarlamentare Giorgio Rossetti, ha parlato della strategia di Lisbona. Il prossimo incontro per le scuole di Udine è in programma nell´aula magna dell´istituto Malignani del capoluogo Friulano il 19 marzo. Su scelta degli insegnanti, due studenti per classe saranno premiati con un viaggio di studio alle istituzioni comunitarie a Bruxelles. L´iniziativa viene realizzata grazie all´impegno della presidenza del Consiglio e della Giunta regionale. .  
   
   
LAVORO. SIGLATA L´INTESA SULL´APPRENDISTATO TRA REGIONE, DIREZIONE REGIONALE DEL LAVORO, INPS E INAIL. L´ASSESSORE MANZINI: "IMPORTANTE LA SINERGIA TRA ENTI, PER MONITORARE L´EFFETTIVA ESECUZIONE DELLA FORMAZIONE"  
 
Bologna, 14 aprile 2007 - Una intesa tra gli enti pubblici competenti in materia di vigilanza sul lavoro è stata sottoscritta questa mattina in Regione con lo scopo di mettere a sistema tutte le informazioni sui contratti di apprendistato attivati e, quindi, verificare l´effettiva erogazione della formazione ai lavoratori assunti come apprendisti. L´accordo è stato siglato dall´assessore regionale al Lavoro, Paola Manzini, dal direttore della Direzione Regionale del Lavoro, Patrizio De Robertis, dal direttore della Direzione Regionale Inps, Sergio De Simone e dal direttore della Direzione Regionale Inail, Francesco Barela. In applicazione della legge regionale sul lavoro n. 17 del 2005 che, su questi aspetti, dà attuazione al decreto legislativo 276/2003 (attuativo della legge Biagi), l´apprendistato è un contratto a contenuto formativo e per ogni assunzione deve essere necessariamente predisposto un piano formativo individuale (Pfi), della cui attuazione è responsabile il datore di lavoro, che si impegna per tutta la durata del contratto a fornire all´apprendista la formazione professionale all´interno del rapporto di lavoro. Questo percorso formativo, sulla base dell´applicazione della legge regionale sul lavoro, dovrà avere come esito una qualifica tratta dal Sistema regionale delle Qualifiche (Sqr). Con l´intesa la Regione Emilia-romagna si impegna a fornire alla Direzione regionale del Lavoro, all´Inail e all´Inps tutte le informazioni in suo possesso sui contratti di apprendistato attivati, sui datori e i prestatori di lavoro coinvolti, sul conferimento da parte dei datori di lavoro di incarichi a soggetti gestori di attività formative contenute nel catalogo dell´offerta formativa regionale. "E´ importante fare in modo che le diverse istituzioni scambino le informazioni e i dati che possiedono, per verificare se i contratti a causa mista, com´è appunto l´apprendistato, che contengono sia periodi di lavoro che periodi di formazione abbiano la regolarità prevista dalle norme - ha detto l´assessore Paola Manzini - Non è solo un aspetto di carattere formale, ma è fondamentale perchè il periodo di apprendistato serva effettivamente per implementare le competenze necessarie, in particolare dei giovani, e avere maggiore forza nel mercato del lavoro". Anche la Direzione regionale del lavoro metterà a disposizione le informazioni in suo possesso sui contratti di apprendistato attivati, in modo da consentire la verifica di carenti o contraddittorie comunicazioni dei datori di lavoro; inoltre, si impegna a comunicare i riscontri della sua attività, di tipo ispettivo e non, che danno il via eventualmente a procedimenti sanzionatori. Tutti gli enti che aderiscono all´intesa si impegnano a partecipare a incontri periodici e a momenti di confronto per raccordare le politiche comuni. Nel 2006 sono stati avviati in Emilia-romagna 58. 677 contratti, 10. 499 pari al 17,9% in provincia di Rimini, 9. 845 (16,8%) in provincia di Modena, mentre in Provincia di Bologna ne sono stati attivati 9. 544, pari al 16,3% e 6. 558 a Forlì-cesena (11,2%). Seguono Ravenna 6. 426 contratti, (11%); Reggio Emilia 6. 060 (10,3%); Parma 4. 549 (7,8%); Ferrara 2. 603 e Piacenza 2. 593 (4,4%). /Bm .  
   
   
"LA RICERCA È LA MOLLA PER FAR AVANZARE UNA TOSCANA OGGI IN RITARDO"  
 
Firenze, 14 marzo 2007 - "Vediamoci insieme, entro l´anno, per un grande appuntamento toscano sulla ricerca: la vera molla per far scattare in avanti la nostra regione perchè proprio sulla ricerca va costruito un network fra Università, sistema produttivo, istituzioni pubbliche per varare un manifesto condiviso". Claudio Martini, presidente della Regione Toscana, è intervenuto così, questa mattina, nell´aula magna del Rettorato alla "Conferenza d´ateneo sulla ricerca" organizzata dall´Università di Firenze. Ricordato come in una recente classifica giornalistica sulla distanza fra gli obiettivi di Lisbona e quanto realizzato nei singoli Stati l´Italia sia all´ultimo posto, con una Toscana comunque generalmente posizionata su livelli elevati, Martini ha sottolineato come sui criteri dell´innovazione la Toscana, purtroppo, non riesca a garantire situazioni di avanguardia. Se entro il 2010 il 3% del Pil deve essere destinato a ricerca e innovazione con una contribuzione mista fra soggetti privati (il 2%) e istituzioni pubbliche (l´1%), oggi in Toscana siamo fermi all´1,13% con una contribuzione dei soggetti privati che non va oltre allo 0,39%. "Capisco molto bene che esistano problemi - ha commentato Martini - ma dobbiamo comunque lavorare insieme per aumentare le risorse e migliorarne le destinazioni. Prendiamo dunque forza dalle nostre difficoltà per far nascere una nuova idea cooperativa e la Toscana avrebbe tutte le carte in regola se non per diventare la regione della ricerca almeno uno dei punti più avanzati in questa direzione". Sulla stessa linea Gianfranco Simoncini che ha illustrato una comunicazione, già presentata al Consiglio Regionale con un confronto che proseguirà proprio domani, su una pdl in materia di promozione della ricerca e dell´università. Ricordato come nel 2006, nelle attività di ricerca, siano transitate in Regione Toscana risorse proprie e derivate per 45 milioni di euro, Simoncini ha illustrato i due obiettivi principali della proposta: "favorire la crescita del sistema universitari e dar vita a una forte azione di sostegno all´attività di ricerca". L´assessore regionale all´istruzione, che ha anche la delega alla ricerca, ha sostenuto la proposta del presidente Martini sulla necessità di un percorso di "concertazione permanente" fra istituzioni pubbliche e mondo accademico. Quattro - ha concluso - "le nostre parole chiave riferite alla nuova legge sulla ricerca: supporto della Regione ai livelli impegnati in questo ambito, governance per concordare obiettivi e azioni, trasparenza sulle procedure, seria valutazione dei progetti da finanziare". .  
   
   
OLIMPIADE DELLA FILOSOFIA: I VINCITORI A LIVELLO PROVINCIALE  
 
Bolzano, 14 marzo 2007 - A Palazzo Widmann a Bolzano nell´ambito della festa conclusiva della selezione provinciale per l´olimpiade della filosofia, oggi, martedì 13 marzo, sono stati resi noti i vincitori. Al concorso di respiro internazionale hanno partecipato istituti superiori di lingua tedesca. Seguono ora le selezioni a livello nazionale ed internazionale. Jakob Schneebacher, studente della 5. Classe del Liceo classico "Franziskaner" di Bolzano si è aggiudicato il primo posto nell´ambito della selezione provinciale per l´olimpiade della filosofia; al secondo posto Lukas Elsler della 4. Classe del medesimo liceo. Entrambi si sono in tal modo qualificati per partecipare alla successiva selezione austriaca a Vienna. Al terzo posto si è classificata Stefanie Unterholzer studentessa della 5. Classe del Liceo scientifico di Silandro, che potrà partecipare alla selezione italiana a Cosenza. I nominativi dei vincitori sono stati resi noti oggi, martedì 13 marzo, nell´ambito della festa conclusiva della manifestazione tenutasi questa mattina presso Palazzo Widmann a Bolzano. Alla selezione provinciale per l´olimpiade della filosofia, svoltasi presso il Liceo scientifico a Bressanone, hanno partecipato 22 studenti della 4. E 5. Classe delle scuole superiori tedesche con filosofia quale materia di insegnamento. I partecipanti hanno dovuto comporre un essay filosofico su un citato di un noto filosofo. L´obiettivo dell´olimpiade della filosofia è quello di stimolare l´entusiasmo dei giovani verso il pensiero autonomo e creativo e la loro capacità di porsi in modo personale verso una tematica e di esprimere la propria posizione al riguardo. Le scuole altoatesine partecipano per la quinta volta a questa iniziativa. Alla manifestazione odierna hanno partecipato l´intendente scolastico Peter Höllrigl, il coordinatore dell´olimpiade della filosofia per l´Istituto pedagogico tedesco, Josef Reier, e l´ispettore Josef Duregger. .