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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Ottobre 2007
SECONDO LA COMMISSIONE EUROPEA OCCORRONO URGENTEMENTE RIFORME DELL´ISTRUZIONE PER PROMUOVERE LA COMPETITIVITÀ DELL´EUROPA  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2007 - Secondo il recente rapporto della Commissione sui progressi verso gli obiettivi di Lisbona nel settore dell´istruzione, la lentezza delle riforme nei sistemi di istruzione e di formazione europei minaccia la competitività dell´Europa nel lungo periodo. «La massima qualità nell´istruzione e nella formazione è fondamentale se l´Europa deve svilupparsi come una società della conoscenza e competere con efficacia nell´economia del mondo globalizzato», ha affermato Ján Figel´, Commissario europeo per l´Istruzione, la formazione, la cultura e la gioventù. «Purtroppo, dal rapporto emerge che gli Stati membri devono raddoppiare gli sforzi per far sì che l´istruzione e la formazione nell´Ue rispondano alle sfide del Xxi secolo. Il messaggio ai responsabili politici negli Stati membri è chiaro: occorrono investimenti più efficienti nel nostro capitale umano. » Nel 2002 gli Stati membri hanno definito cinque parametri di riferimento per valutare i progressi compiuti nel miglioramento dei rispettivi sistemi di istruzione e formazione. Il recente rapporto indica che si sono registrati progressi positivi solo riguardo ad un parametro: l´obiettivo per il numero di laureati in matematica, scienze e tecnologia è già stato raggiunto. Il numero di laureati in queste discipline infatti è aumentato ad un ritmo del 4,7% annuo, e l´Ue è sulla buona strada per superare l´obiettivo di aumentare del 15% il numero di laureati in matematica, scienze e tecnologia entro il 2010. I paesi con un numero relativamente elevato di laureati in queste materie comprendono Irlanda, Francia, Lituania, Finlandia e Regno Unito. Anche Estonia, Grecia, Polonia, Austria e Italia stanno evidenziando notevoli progressi. Tuttavia, il parametro non si riferisce solo al numero di laureati, esso mette in evidenza anche una riduzione dello squilibrio di genere nel campo della matematica, della scienza e della tecnologia. A questo proposito i progressi sono molto scarsi: a livello comunitario, la percentuale di studentesse laureate in queste discipline è aumentata dal 30,8% nel 2000 al 31,2% nel 2005. Il problema è particolarmente evidente nelle facoltà di ingegneria (dove le laureate sono il 19%) e informatica (24%). In matematica e statistica il rapporto tra i due sessi è piuttosto equilibrato dal 2000, mentre nelle scienze biologiche le donne rappresentano la maggioranza dei laureati (61%). Comunque il rapporto contiene anche una nota di speranza. Considerando la popolazione studentesca nel suo complesso, il numero delle donne supera quello degli uomini e questo squilibrio è anche più pronunciato tra i laureati; nel 2004 le donne rappresentavano il 58,7% dei laureati. «L´elevata presenza femminile in altri settori dimostra che esiste un chiaro potenziale per aumentare la percentuale di donne anche nei campi della matematica, della scienza e della tecnologia», conclude il rapporto. Un altro aspetto evidenziato dal rapporto è il fatto che l´aumento di laureati in queste discipline non ha trovato riscontro nel numero di persone impiegate come ricercatori, poiché molti laureati scelgono una carriera al di fuori dell´ambito scientifico o un posto di lavoro in altri paesi. «È dunque importante creare le condizioni favorevoli ad un ambiente dove la ricerca europea possa prosperare ed evitare la fuga dei laureati in matematica, scienza e tecnologia verso altri settori dell´economia e altre parti del mondo», si afferma nel rapporto. Nel documento si rileva che se si raggiungesse l´obiettivo di Barcellona di investire il 3% del Pil nella ricerca, ci sarebbero maggiori risorse e più posti di lavoro nel settore, con un conseguente aumento della necessità di ricercatori. Tuttavia, benché si siano registrati progressi rispetto al parametro relativo a matematica, scienza e tecnologia, non si può dire lo stesso per gli altri parametri. In particolare, gli studenti che abbandonano prematuramente gli studi sono ancora troppi; deve aumentare il numero di diplomati della scuola secondaria superiore; occorre migliorare il livello di alfabetizzazione dei quindicenni e la partecipazione degli adulti alle attività di formazione permanente è insufficiente. Anche il finanziamento dei sistemi di istruzione è motivo di preoccupazione, poiché da diversi studi emerge costantemente che l´area dove aumentare gli investimenti con la massima efficacia è quella dell´istruzione pre-primaria. Per ulteriori informazioni, consultare: http://ec. Europa. Eu/education/policies/2010/progressreport_en. Html .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO ANTEPRIMA DEL 10-11 OTTOBRE 2007, "GIORNATA EUROPEA CONTRO LA PENA DI MORTE".  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2007 - I Punti Forti Della Sessione - Mercoledì 10 ottobre Il Parlamento, in una risoluzione approvata a fine settembre, ha ribadito il proprio sostegno all´iniziativa di proclamare - nell´Ue e assieme al Consiglio d´Europa - il 10 ottobre di ogni anno "Giornata europea contro la pena di morte". Deplorando il veto polacco a questa proposta, i deputati hanno chiesto al loro Presidente di promuovere l´iniziativa. Hans-gert Pöttering interverrà quindi su questo tema aprendo la seduta. In vista del Vertice di Lisbona del 18 e 19 ottobre che, tra le altre cose, dovrebbe definire la riforma dei trattati Ue, si terrà un dibattito in Aula in presenza della Presidenza e della Commissione. Lo scopo è di disporre di nuove regole istituzionali prima delle prossime elezioni europee del 2009. Il Consiglio europeo, aumentando fino a 750 il numero degli eurodeputati (contro i 736 previsti dal Trattato di Nizza) e fissando alcuni principi, ha chiesto al Parlamento di proporre una ripartizione dei seggi tra gli Stati membri a partire dalle elezioni del 2009. Una relazione all´esame dell´Aula, sulla base della popolazione residente in ogni paese, assegna all´Italia 72 deputati: quanti previsti dal Trattato di Nizza, abolendo però la tradizionale parità di seggi con Francia e Regno Unito (relazione Lamassoure e Severin). Scioccata dalle condizioni di vita della popolazione di Gaza riferite a seguito della missione della delegazione parlamentare in loco, la Conferenza dei Presidenti dei gruppi politici ha deciso di inserire questo argomento all´ordine del giorno della Plenaria. Dopo il dibattito in Aula con Commissione e Consiglio, il Parlamento potrà così esprimersi in una risoluzione. Opacità e mancanze nella gestione degli aiuti agricoli rimettono in questione la legittimità della politica agricola comune agli occhi dell´opinione pubblica europea. Una relazione all´esame della plenaria accoglie quindi con favore la proposta della Commissione volta a migliorare la trasparenza e l´esecuzione del bilancio. Ma i deputati propongono di rafforzarla ulteriormente, garantendo al contempo il rispetto delle norme sulla protezione dei dati (relazione Chatzimarkakis). La Commissione presenterà all´Aula un nuovo pacchetto di misure transettoriali volte a istituire una nuova politica marittima europea integrata che assicuri lo sfruttamento sostenibile del potenziale dei mari. Tale approccio comporta il coordinamento dei vari strumenti della vita marittima dell´Ue: ambiente, trasporto, pesca, ricerca, industria e frontiere. A fronte del crescente volume di sigarette di contrabbando presente sul mercato Ue, una relazione all´esame della Plenaria chiede una strategia comune di lotta alla frode fiscale e un miglior scambio di informazioni. Sollecitando l´introduzione di licenze per l´acquisto di attrezzature per la produzione di sigarette, esorta la conclusione di accordi - come quello con Philip Morris - con altri "tabacchieri" e produttori di merci a rischio frode: alcol, tessili, oli minerali e prodotti agricoli (relazione Staes). Giovedì 11 ottobre Una relazione suggerisce al Parlamento di approvare un accordo con gli Usa che, sostituendo gli attuali 20 accordi bilaterali, intende realizzare un mercato unico del trasporto aereo tra le due sponde dell´Atlantico. All´interno di questo mercato gli investimenti potranno muoversi liberamente e le compagnie aeree europee e degli Stati Uniti saranno in grado di fornire servizi aerei senza alcuna restrizione, anche nel mercato domestico di ciascuna regione (relazione El Khadraoui). Una relazione all´esame dell´Aula chiede di potenziare il sistema aeroportuale europeo per far fronte alla crescita del traffico aereo ed evitare così ritardi e cancellazioni dovuti a deficit di capacità degli scali. Rilevando l´importanza degli aeroporti regionali, non esclude il prefinanziamento delle infrastrutture. Occorre poi chiarire le norme per l´assegnazione degli slot, basata sul mercato, e degli appalti dei servizi di assistenza a terra, prima di un´ulteriore liberalizzazione (relazione Jensen). Al margine della sessione, il 10 ottobre pomeriggio, è organizzato un seminario di presentazione del Premio Sacharov per la libertà di pensiero: l´attestato che, ogni anno dal 1988, il Parlamento attribuisce a personalità che si sono distinte nella lotta a favore dei diritti umani e della democrazia. In seguito, anche con testimonianze dirette, saranno presentati i tre candidati al Premio 2007: la giornalista russa Anna Politkovskaya (a titolo postumo), l´avvocato sudanese Salih Mahmoud Osman e i dissidenti politici cinesi Zeng Jinyan e Hu Jia. Nei giorni della sessione, saranno ospiti del Parlamento le infermiere bulgare e il medico palestinese (poi naturalizzato bulgaro) condannati a morte in Libia a seguito dell´accusa di aver deliberatamente infettato centinaia di bambini con il virus dell´Aids, e poi estradati in Europa grazie alle forti pressioni esercitate dall´Ue. Saranno presenti all´apertura della seduta e incontreranno il Presidente Pöttering e i gruppi politici. .  
   
   
LANCIO DEGLI OPEN DAYS DEL 2007, LA SETTIMANA EUROPEA DELLE REGIONI E DELLE CITTÀ  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2007 - Danuta Hübner, Commissario responsabile della Politica regionale, e Michel Delebarre, Presidente del Comitato delle regioni dell’Ue, inaugurano Open Days, la Settimana europea delle regioni e delle città, l’8 ottobre a Bruxelles. La manifestazione si svolgerà dall’8 all’11 ottobre e vedrà la partecipazione di un numero record di 212 regioni e città da 33 paesi. Organizzata dal Comitato delle regioni dell’Ue e dalla Commissione europea, questa quinta edizione degli Open Days riunirà politici e responsabili decisionali, esperti e rappresentanti delle imprese, delle banche e delle organizzazioni della società civile a livello locale, regionale, nazionale ed europeo. I seminari di quest’anno si occuperanno dei nuovi programmi regionali per il periodo 2007-2013 all’insegna del motto: “Passiamo alla realizzazione! Le regioni e le città creano crescita e occupazione”. Il Commissario Hübner ha dichiarato: “Come negli anni scorsi, a Open Days si ritrova una formazione unica di esperti europei, nazionali, regionali e locali per discutere le questioni legate allo sviluppo regionale, in modo che emergano nuove idee e si veda come possiamo migliorare la realizzazione della politica Ue in materia di coesione. Ripongo molte aspettative in questa stimolante opportunità di incontro con gli esperti e gli specialisti di politica regionale, per stabilire come possiamo raggiungere al meglio i nostri obiettivi consistenti nell’elevare il livello di vita in tutte le regioni e le città dell´Ue. " Il Presidente del Comitato delle regioni Michel Delebarre, sindaco e parlamentare di Dunkerque (Francia), ha aggiunto: “Da quando sono stati inaugurati nel 2003, gli Open Days sono diventati una piattaforma straordinaria di comunicazione, discussione e collaborazione in rete fra le regioni e i protagonisti della politica regionale e di coesione in Europa. Passiamo alla realizzazione degli obiettivi in regioni non soltanto più competitive ma anche più solidali le une con le altre, in cui si possono creare opportunità di azione sia per le autorità pubbliche sia per il settore privato. " Gli Open Days di quest’anno coincidono col lancio in tutta Europa dei nuovi programmi operativi regionali settennali, che rappresentano un investimento di quasi 500 miliardi di euro da parte dei settori pubblico e privato. La manifestazione durerà quattro giorni e offrirà ai circa 5000 partecipanti la possibilità di imparare dalle strategie regionali, dalle esperienze passate e dagli obiettivi futuri di programmazione degli altri. Per la prima volta, la manifestazione si soffermerà sulla dimensione internazionale della politica regionale, con la partecipazione di ministri e rappresentanti regionali di Cina, Russia e Brasile, nonché di esperti di altri paesi terzi e organismi internazionali. Oltre al programma brussellese, le autorità locali e regionali hanno organizzato circa 100 Open Days locali nei rispettivi paesi, che si svolgeranno per tutto il mese di ottobre. Il Comitato delle regioni ospiterà nuovamente il Caffè degli investitori, inaugurato lo scorso anno, cui partecipano soggetti pubblici e privati organizzati in sette “villaggi” tematici che riguardano i trasporti, l’energia, l’ambiente, la società della conoscenza, la salute, la ricerca e l’innovazione, l’ingegneria finanziaria. .  
   
   
E-GOVERNMENT: UE, ITALIA SOPRA MEDIA EUROPEA PER SERVIZI ON LINE  
 
Roma, 8 ottobre 2007 - L’italia si pone sopra la media europea nella hit parade dei servizi on-line offerti dalla Pubblica amministrazione a cittadini ed imprese. Lo ha certificato il 7°/o Benchmarking sui servizi pubblici on-line della Commissione Europea, realizzato da Cap Gemini, analizzando la situazione di 31 paesi del vecchio continente, ossia i 27 Stati membri dell’Ue più Islanda, Norvegia, Svizzera e Turchia, e tra i molti strumenti analizzati pone in particolare evidenza quelli relativi alla sofisticazione e alla disponibilità dei servizi telematici. Come è scritto nell’approfondita indagine, «l’Italia ha registrato un notevole balzo fra il 2003 e il 2004 ed ora si trova in 16. Ma posizione, grazie soprattutto ai servizi telematici offerti dal Portale del cittadino», www. Italia. Gov. It, realizzato e gestito dal Cnipa. La classifica vede al primo posto Austria, Malta e Slovenia e all’ultimo Lettonia, Polonia e Bulgaria. Nel dettaglio, per il livello di sofisticazione l’Italia si attesta al 79% (76% il dato medio europeo) e per quello di disponibilità dei servizi al 70% (58% la media continentale); per l’attenzione nei confronti dell’utente al 20% (19% la media europea). Soffermandosi sul Portale nazionale del Cittadino, il 7° Report europeo di Cap Gemini ha attestato che dispone di 24 servizi di e-Government giudicati essenziali e la qualità complessiva è stata valutata nell’82% (75% dato medio europeo). Si tratta di una "piazza virtuale", un punto unitario di accesso, intuitivo e rapido, che consente ai cittadini di accedere dal proprio pc ad un’amministrazione pubblica amica, sia centrale che locale, semplice da comprendere e raggiungere. Uno sportello virtuale in cui trovare supporto allo svolgimento delle pratiche, risposte a dubbi e curiosità, notizie sui fatti del giorno e sui principali eventi del mondo istituzionale, un aiuto nei momenti più importanti della vita, dalla nascita alla scelta della scuola, ricerca di lavoro,ecc. Sono diverse migliaia i servizi raggiungibili in pochi click del mouse con almeno 3 mila accessi al giorni, un terzo dei quali da parte di cittadini italiani residenti all´estero. - .  
   
   
EUROPA – ISLAM: IL DIALOGO NECESSARIO CONTINUA  
 
Roma, 8 ottobre 2007 - Questo il tema dell’incontro che la Fondazione Ducci, da sempre sensibile alla promozione del dialogo tra le culture, organizzerà il giorno 8 Ottobre 2007 alle ore 16. 00 presso il Centro Islamico Culturale d’Italia, in collaborazione con la Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, il centro islamico culturale d’Italia in Roma e l’istituto di studi per la politica internazionale (Ispi). Il vice presidente della Commissione europea Franco Frattini, il sottosegretario di stato agli affari esteri Gianni Vernetti, il finanziere egiziano presidente di Wind Naguib Sawiris, il parlamentare italiano Khaled Fouad Allam ed e lo studioso di sociologia dell’Islam Renzo Guolo, si interrogheranno, anche grazie alla moderazione del direttore di Limes Lucio Caracciolo, sulle principali vicende di attualità internazionale che influenzano la dinamica dei rapporti tra occidente europeo ed Islam. Nell’occasione, il segretario generale del Centro Islamico Abdellah Redouane ed il presidente della lega musulmana mondiale in italia, l’ambasciatore Mario Scialoja, presenteranno il saggio dell’incontro “Europa – Islam: un dialogo necessario” organizzato dalla fondazione ducci nell’estate del 2006. Al tramonto l’evento si concluderà con “l’iftar assaim”, rottura del digiuno di ramadan. Ore 16. 00, Lunedì 8 ottobre 2007, Roma, Centro Islamico Culturale d’Italia. .  
   
   
“DALL’EUROPA DEI NAZIONALISMI ALLE EUROREGIONI DELLE NAZIONALITÀ” CON SCHENGEN CADONO LE BARRIERE: LA CULTURA COME STRUMENTO DI INTEGRAZIONE EUROPEA PROPOSTO IL "CORRIDOIO CULTURALE PANEUROPEO N. 5"  
 
Udine, 8 ottobre 2007 - Un vero e proprio laboratorio di idee, durante il quale, analizzate le reali possibilità di collaborazione, con particolare riguardo ai paesi del centro-est Europa, sono emerse proposte pragmatiche su funzioni e prospettive di lavoro, per un ruolo efficace nei processi politici, economici e culturali d’integrazione europea. Il convegno internazionale che Mitteleuropa ha organizzato sul tema delle Euro regioni si è concluso il 5 ottobre, a San Giovanni al Natisone, con un documento che le numerose delegazioni - provenienti da Albania, Austria, Repubblica Ceca, Croazia, Italia, Polonia, Romania, Serbia, Slovenia, Ucraina, Ungheria - si sono impegnate a illustrare ai rispettivi Paesi. Al centro del dibattito i particolari casi di “Euroregione dei Carpazi", "Euroregione Danubio-körös-maros-tibisco", “Piemonte-svizzera”, iniziativa “Alpe Adria” e della costituenda euroregione denominata “Aquileiese” nell’ambito del convegno stesso, in virtù della valenza storica, religiosa e politica del nome di Aquileia nell’area interessata. Negli interventi che si sono susseguiti, è emerso un generale e marcato interesse per lo sviluppo delle relazioni istituzionali, economiche e culturali lungo l’asse del corridoio paneuropeo n. 5, che da Lisbona attraversa Madrid, Barcelona, Lyon, Torino, Milano, Venezia, Trieste, Ljubljana, Zagreb, Budapest, Zahony, e arriva a Kiev, ma le cui diramazioni e connessioni interessano pure il sud della Svizzera e dell’Ungheria (Pécs e Szeged da dove ci si collega all’area Balcanica), la Slovacchia e la Regione di Lviv (Leopoli) per proseguire poi sino a Mosca; da lì, attraverso la “transiberiana” sino al Pacifico e alla Cina. “Questo corridoio, vera e propria aorta dei flussi vitali del sud dell’Europa, rappresenta anche l’effettiva strategia di sviluppo di aree emarginate, e talvolta instabili, del nostro continente - si legge nel documento conclusivo. A fronte di ciò, sono stati evidenziati da più parti ritardi nazionali improrogabili, collaborazioni intergovernative insufficienti, carenze nell’auspicato ruolo propulsivo dell’Unione Europea”. Operare con iniziative istituzionali, economiche e culturali che possano favorire lo sviluppo del corridoio V è considerato prioritario da tutti i partecipanti al convegno, che concordano nel proporre l’istituzione di un forum permanente per formulare proposte comuni a sostegno dell’integrazione regionale ed euroregionale, con particolare riferimento all’asse Lisbona-kiev. “Il prossimo appuntamento potrebbe essere – come ha proposto Gyorgy Misur, già Ambasciatore d’Ungheria a Roma, rappresentante in diverse organizzazioni ungheresi per lo sviluppo regionale e per il corridoio n° 5 – nel febbraio 2008 a Nyiregyhaza, in Ungheria, dove ricorrerà il 15° anniversario della costituzione dell’Euroregione dei Carpazi”. E ancora: allo scopo di integrare, supportare e favorire l’attività del Segretariato internazionale per il Corridoio V, che ha sede in Trieste, sarebbe auspicabile un centro di coordinamento euro-regionale, costituito dalle Regioni che l’asse viario collega. Il documento poi raccoglie l’idea, nata nel corso di quest’assise, che istituzioni, enti e organizzazioni, sia private che pubbliche, costituiscano un Segretariato permanente denominato Corridoio culturale paneuropeo n°5, che promuova la cultura, in tutte le sue forme espressive, atta a favorire l’integrazione strategica con il Corridoio n. 8 (la via Ignazia), nella valorizzazione e tutela delle affascinanti diverse ricchezze di civiltà. Tutto ciò ovviamente non può prescindere dallo stimolare e sostenere i Governi nazionali affinché promuovano strumenti di politica internazionale per attivare forti cooperazioni regionali transfrontaliere e multilaterali, idonee a rafforzare la coesione, lo sviluppo socio-economico e la reale stabilità del Continente. “L’attuazione di un processo d’integrazione socio-culturale lungo l’asse del V Corridoio paneuropeo – a conclusione del documento - potrebbe rappresentare un virtuoso esempio per altri assi strategici europei, consolidando e accelerando quell’identità ed unità europea che deve rappresentare il vero nobile fine d’ogni azione politica del Xxi secolo”. Le conclusioni in chiusura del convegno sono state affidate al vice presidente del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Roberto Asquini il quale ha sottolineato l’eccezionalità del momento storico che stiamo vivendo con l’allargamento a est di Schengen, che deve garantire la competitività come strumento di crescita. .  
   
   
IL CONTRIBUTO DI REGIONE MARCHE ED ENTI LOCALI ALLA STRATEGIA DI LISBONA - LA COMPETITIVITA` BASATA SULLA CONOSCENZA AL CENTRO DEL CONVEGNO INTERNAZIONALE DI OSIMO  
 
 Osimo (An), 8 ottobre 2007 - ´ ´Porto i saluti a tutti i prestigiosi partecipanti a questo convegno internazionale sia da parte della Giunta regionale che del suo Presidente. In Europa come nelle singole regioni che la compongono, sono presenti spesso squilibri territoriali. Le Marche stanno affrontando una transizione senza fratture, i distretti si sono evoluti, le imprese hanno superato la crisi del 2002-2005 innovando e migliorando il livello qualitativo. La crescita oggi deve basarsi sempre di piu` non su quote aggiuntive di immigrazione, bensi` su di un piu` elevato livello di innovazione. Per questa ragione il sistema produttivo deve accedere in misura crescente alla conoscenza per poi impiegarla creativamente, facendo di tutto il territorio un incubatore di approcci innovativi: commercializzazione, marchi, reti globali, qualita`. La programmazione regionale delle Marche privilegia gli interventi su innovazione, conoscenza, formazione, infrastrutture, politiche sociali di coesione, al fine di aderire nel migliore dei modi alla strategia di Lisbona che stanzia 28,8 miliardi di euro in sette anni a disposizione degli enti territoriali per programmi coerenti con tale strategia. Strumenti e risorse per migliorare la qualita` della vita dei cittadini e per dimostrare che la politica puo` essere utile´. Lo ha detto Paolo Petrini, assessore regionale alle Politiche Comunitarie, aprendo i lavori della due giorni di convegno internazionale in il 4 e 5 ottobre al Teatro La Fenice di Osimo. L´evento e` stato organizzato da Regione Marche e Sviluppo Marche spa (Svim), con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La nostra regione e` stata scelta per misurare il contributo delle istituzioni locali e della cooperazione territoriale al raggiungimento degli obiettivi della strategia di Lisbona e di Goteborg. L´evento conclude Also (Archievement of Lisbon and Gothenburg Strategy Objectives), il progettto promosso dall´Unione Europea con un budget complessivo di 1,3 milioni di euro che ha visto la Regione come capofila in collaborazione con Svim e che ha coinvolto Francia, Spagna, Gran Bretagna, Belgio, Finlandia, Lituania, Estonia, Olanda, Ungheria e Bulgaria. Partecipano autorita` ed esperti da 14 paesi europei, con esponenti delle istituzioni di Bruxelles oltre che rappresentanti di Ministeri, Regioni, Universita` e Agenzie di Sviluppo. Partecipa agli incontri anche l´Iniziativa Centro Europea, l´organizzazione internazionale nata a seguito della caduta del muro di Berlino per favorire l´evoluzione democratica ed economica dei paesi dell´ex blocco sovietico. Tra i relatori, moderati dalla caporedattrice della redazione del ´Sole 24 Ore´ di Bruxelles Adriana Cerretelli, l´europarlamentare Luciana Sbarbati, componente della Commissione europea Affari Interni, Jan Host Schmidt, direttore per l´Ue dell´Unita` per le riforme strutturali, Michele Pasca Raymondo, vicedirettore generale della Commissione europea e direttore generale Politica regionale, Peter Mehlbye, direttore dell´Osservatorio europeo per la pianificazione territoriale, Antonella Crescenzi, dirigente al Dipartimento delle Politiche comunitarie, Presidenza del Consiglio dei Ministri e Roberto Tontini, amministratore unico Sviluppo Marche spa. ´Il modello di Europa che scaturisce dalla strategia di Lisbona ´ Goteborg e` un modello moderno, inclusivo e competitivo che si regge sulle infrastrutture del sapere. Oggi che, come sottolineato dal presidente Prodi, la competizione si fa tra continenti, diventa sempre piu` importante il rilancio del processo unitario dopo la battuta d´arresto legata alla costituzione europea´ ha detto l´europarlamentare Sbarbati intervenendo al dibattito. Nel pomeriggio le conclusioni dell´assessore regionale alle Infrastrutture Loredana Pistelli. ´Nel concludere questa prima giornata di lavori ´ ha dichiarato Pistelli - credo sia importante evidenziare i risultati positivi che i cittadini stanno raggiungendo grazie all´Unione Europea e al modello sociale partecipativo che essa promuove. A Lisbona nel 2000 prima e a Goteborg nel 2005 poi i partner europei si sono dati obiettivi ambiziosi, raggiungibili tramite una precisa strategia d´azione. Affinche` quegli obiettivi vengano pienamente raggiunti occorre pero` superare alcune carenze, quale ad esempio la non sufficiente attivazione degli enti pubblici. Per recuperare terreno occorre un maggior coinvolgimento dei territori e una maggiore conoscenza delle opportunita` offerte dalla strategia di Lisbona, a cominciare dalle direttive sui servizi finanziari, sulle piccole e medie imprese e sulla ricerca. Su quest´ultimo fronte e` stato anche deciso di aumentare del 75% la spesa per la ricerca da qui al 2013. Questo comporta un impulso ai partenariati pubblico privati, che coinvolgano le piccole e medie imprese per incrementare investimenti e competitivita`. Cio` senza pero` dimenticare l´altro grande obiettivo posto da Lisbona: quello dell´occupazione stabile e di qualita`. Oggi in Europa aumentano anziani e giovani, soprattutto a questi occorre dare risposta in termini di buona occupazione´. .  
   
   
DA UE OLTRE 348 MILIONI DI EURO PER L’UMBRIA, “SODDISFAZIONE” PRESIDENTE LORENZETTI  
 
 Perugia, 8 ottobre 2007 - È stato approvato dalla Commissione europea, con “Decisione C (2007) 4621”, il “Por Fesr (Programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale) 2007-2013” dell’Umbria, che dà continuità agli interventi attivati con il “Docup (Documento unico di programmazione) 2000-2006”, risultando rispetto a quest’ultimo fortemente orientato verso le tematiche della ricerca e dell’innovazione. È quanto riferisce la presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti che, nell’esprimere “soddisfazione” per l’approvazione, ricorda che “il programma può contare per il settennio 2007-2013 su risorse pubbliche pari a 348,1 milioni di euro, le quali attiveranno una mole di investimenti di gran lunga superiore, contribuendo così a favorire il processo di sviluppo economico dell’Umbria”. Il “Por Fesr” è il primo programma comunitario della Regione Umbria per la nuova fase di programmazione 2007-2013 che risulta definitivamente approvato da Bruxelles. Il Programma rappresenta uno dei più importanti strumenti a disposizione dell’Umbria per la promozione e il sostegno dello sviluppo economico e della valorizzazione dei territori. Vengono infatti finanziati interventi nel campo dell’innovazione e dell’economia della conoscenza, dell’ambiente e prevenzione dei rischi, dell’efficienza energetica e sviluppo delle fonti rinnovabili e del miglioramento dell’accessibilità e dell’attrattività delle aree urbane. .  
   
   
ROMANIA, 76.000 ADESIONI A FONDO PENSIONI GENERALI  
 
Bucarest, 8 ottobre 2007 - Generali Fond de Pensii Sa, del gruppo Generali Assicurazioni ed una delle 17 compagnie romene autorizzate all´ amministrazione dei fondi pensione privati obbligatori, ha ottenuto 76. 000 adesioni nei primi dieci giorni di vendita di tali prodotti. Ne dà notizia l´Ice. Generali opera con una rete di circa 9. 500 agenti di marketing e 20 broker per le pensioni, e stima di raccogliere oltre 300. 000 clienti: circa il 12 per cento del totale. In base alla riforma delle pensioni, tutti i dipendenti e le persone fisiche che versano contributi per le assicurazioni sociali di Stato e hanno un´età inferiore ai 35 anni sono obbligati a contribuire ad un fondo pensioni privato; per le persone tra i 35 e 45 anni la partecipazione è facoltativa. Il Fondo amministrato dalla Generali, denominato Aripi, è uno dei 17 fondi pensione obbligatori sul mercato, con investimenti rivolti per il 55 per cento ai titoli di Stato ed altri strumenti con rischio ridotto, per il 36 per cento ai titoli azionari e per il resto ad altri strumenti finanziari. .  
   
   
RALLENTA LA CRESCITA IN EUROPA ORIENTALE  
 
 Bruxelles, 8 ottobre 2007 - La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (Bers) crede che la turbolenza globale nei mercati finanziari sia destinata a causare un rallentamento nella crescita economica dell´Europa orientale, creando anche diversi problemi finanziari. La notizia, riportata pochi giorni fa dal Financial Times cui fa seguito il Budapest Business Journal, è accompagnata dalle dichiarazioni del chief economist della Bers, Erik Berglof, il quale segnala che la situazione riguarda soprattutto cinque Paesi: Bulgaria, Lettonia, Ungheria, Romania e Serbia. .  
   
   
APPROVATO IL PROGRAMMA OPERATIVO PER IL FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE TRENTINO FESR 2007-2013  
 
Trento, 8 ottobre 2007 - La Commissione europea ha approvato con il 7 settembre scorso (con decisione C 4248) il Programma operativo della Provincia autonoma di Trento per l’obiettivo 2 “Competitività Regionale e Occupazione” della politica di coesione comunitaria, cofinanziato dal Fondo europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) e riferito al periodo 2007-2013. Il Programma dispone di una dotazione complessiva di 64. 287. 142,00 di Euro. La decisione è stata trasmessa alla Provincia lo scorso 27 settembre; il Programma è stato quindi illustrato alla Giunta provinciale dall’assessore alla programmazione, ricerca e innovazione Gianluca Salvatori. La stessa Giunta oggi ha provveduto ad accoglierlo con apposita delibera. Le risorse dovranno essere destinate a interventi rivolti a sostenere la competitività del sistema economico trentino, attraverso la promozione ed il rafforzamento di settori chiave quali l’energia e la sostenibilità ambientale, le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, l’avvio di nuove attività imprenditoriali, la valorizzazione del patrimonio storico culturale e naturale del territorio provinciale in prospettiva di uno sviluppo sostenibile. Il P. O. Riprende temi di primario rilievo per la Provincia, in linea con quanto definito dal Programma di sviluppo provinciale per la Xiii Legislatura, impostando le scelte coerentemente con i principi dettati a livello comunitario e nazionale, ovvero la Strategia di Lisbona e Goteborg, gli Orientamenti Strategici Comunitari per la Coesione (Osc) ed il Quadro Strategico Nazionale (Qsn), che definiscono le priorità europee e nazionali per il prossimo periodo. La struttura portante della strategia sottesa al P. O. È suddivisa in quattro “Assi prioritari”, che rappresentano altrettante macro-aree di intervento: Asse 1: Energia/ambiente e Distretto Tecnologico - L’asse si propone di promuovere la ricerca industriale e la competitività su prodotti e sistemi a valenza energetico-ambientale, rafforzando così l’immagine di un territorio orientato alla sostenibilità. Nello specifico, gli interventi e le operazioni che ricadono in tale Asse sono indirizzati all’incentivazione della ricerca industriale nei settori del risparmio energetico, delle fonti energetiche alternative, della tutela ambientale e dei sistemi tecnologici applicati, anche attraverso le potenzialità offerte dal Distretto Tecnologico promosso dalla Provincia. Interventi di rilievo saranno indirizzati alla promozione della sostenibilità ambientale, in particolare nei settori dell’edilizia e della gestione del territorio. Asse 2: La Filiera delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (Tic) - L’obiettivo dell’Asse è quello di contribuire a colmare il cosiddetto “digital divide”, sostenendo il territorio ed il mercato nell’adozione e nell’utilizzo efficace delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Le azioni sono dunque volte in una triplice direzione: promuovere la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale nel settore delle Tic; incrementare la competitività del mercato locale di settore e favorire l’utilizzo delle Tic da parte dei cittadini, piccole e medie imprese e Pubblica Amministrazione. Asse 3: Nuova Imprenditorialità - Si tratta di un Asse finalizzato a rafforzare la competitività del sistema imprenditoriale trentino, promuovendo in particolar modo la creazione e lo sviluppo di nuove iniziative economiche, l’aggregazione di imprese attraverso reti e filiere che ne consolidino la posizione sul mercato, il ricambio generazionale nella gestione al fine di assicurare la continuità delle realtà economiche esistenti. Asse 4: Sviluppo locale sostenibile - L’asse è indirizzato a sostenere l’attrattività e la competitività del territorio, valorizzandone il patrimonio ambientale, naturale e storico-culturale. Gli interventi che ricadono in tale Asse sono rivolti in particolar modo a favorire iniziative per lo sviluppo del turismo sostenibile e la capacità competitiva degli operatori di settore, con particolare riferimento alle aree non caratterizzate da una consolidata vocazione turistica. Agli Assi tematici prioritari citati sopra se ne aggiunge un quinto di carattere strumentale per l’assistenza Tecnica, volto ad assicurare la corretta ed efficace gestione del P. O. , attraverso la sorveglianza e il controllo delle operazioni, il monitoraggio, l’informazione e la pubblicità, la valutazione, nonché ulteriori attività utili all’attuazione delle iniziative programmate. Quale modalità attuativa degli interventi co-finanziati dal P. O. Fesr 2007-2013 è previsto, come è accaduto per il precedente ciclo di programmazione del Docup 2000-2006, il ricorso a sistemi di selezione attraverso bandi per le specifiche iniziative in programma, coerentemente con i vigenti strumenti normativi di settore. Particolare attenzione dovrà essere prestata alla sinergia ed al coordinamento con gli ulteriori programmi cofinanziati dall’Unione europea, ovvero il Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo ed il Programma di Sviluppo Rurale (Psr) per le iniziative a valere sul Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (Feasr), anch’essi prossimi all’approvazione. Informazioni più dettagliate sugli interventi a valere sul P. O. Fesr 2007-2013 saranno pubblicate nel sito http://www. Cde. Provincia. Tn. It al link “Iniziative con l’Unione Europea”, voce “P. O. Fesr 2007-2013”. .  
   
   
UE ED EUREKA VARANO IL PROGRAMMA EUROSTARS PER PMI ATTIVE NELLA RICERCA  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2007 - L´europa ha fatto «un altro passo avanti nella realizzazione dello Spazio europeo della ricerca, questa volta a vantaggio delle Pmi (piccole e medie imprese», secondo il Commissario Ue per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik, che ha contribuito al varo del programma Eurostars di Eureka, il 2 ottobre. Il programma fornirà il sostegno finanziario dell´Ue e dei paesi membri di Eureka alle imprese europee giovani e innovative, definite dal Commissario Potocnik la «linfa vitale» dell´economia europea. Nello specifico, il programma è rivolto ad un mercato di nicchia di imprese attive nella ricerca e nell´innovazione che soddisfano la definizione di Pmi adottata dall´Ue, hanno sede in un paese partecipante a Eurostars e investono nella ricerca almeno il 10% del loro fatturato annuo. «Le Pmi sono il motore trainante dell´economia europea, perché sono flessibili e sanno adattarsi rapidamente alle esigenze del mercato», ha affermato il Commissario. Va sottolineato che l´iniziativa è stata accolta con favore dalla comunità delle Pmi. Nel suo intervento al varo del programma, il presidente della Federazione europea delle Pmi ad alta tecnologia, Emmanuel Leprince, ha affermato di avere «grandi aspettative» riguardo al programma. Ha anche parlato di una «barriera invisibile» che impedisce alla maggior parte delle Pmi di raggiungere il loro pieno potenziale. Eurostars aiuterà queste giovani imprese, così spesso considerate dagli investitori un´«opzione pericolosa», a cominciare la loro scalata. Secondo Leprince, l´aspetto interessante di Eurostars è il fatto di essere studiato appositamente per le Pmi che svolgono attività di ricerca. «La Commissione si occupa di burocrazia, regolamenti, norme ecc. Sono tutte questioni importanti, ma non sono i problemi specifici delle Pmi», ha spiegato. Tuttavia, alcuni rappresentanti delle Pmi vorrebbero che i criteri di partecipazione fossero ampliati, affinché un maggior numero di società possano beneficiare del programma. Ullrich Schröder, consulente per la ricerca e sviluppo (R&s) presso l´Unione europea dell´artigianato e delle piccole e medie imprese (Ueapme), ha affermato che il numero di Pmi che investono almeno il 10% nella ricerca è piuttosto limitato e che la soglia dovrebbe essere abbassata al 5%, in linea con la definizione di Pmi ad alta tecnologia utilizzata dall´Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). In rappresentanza della presidenza slovena di Eureka, Ales Mihelic, direttore generale del ministero sloveno dell´Istruzione superiore, della scienza e della tecnologia, ha ammesso che la soglia del 10% è piuttosto elevata, ma ha rilevato che Eureka ha agevolato la partecipazione di un maggior numero di imprese, che possono anche investire in R&s il 10% del loro equivalente a tempo pieno (Fte). Il Commissario Potocnik ha sottolineato come Eurostars andrà ad integrare le attuali iniziative Ue intese a sostenere le Pmi che svolgono attività di ricerca. Nell´ambito del Sesto programma quadro (6°Pq) la Commissione ha stabilito l´obiettivo di attirare un numero di Pmi che rappresentasse il 15% dei partecipanti ai progetti. Un obiettivo che tuttavia si è dimostrato difficile da raggiungere in alcune aree. Nell´ambito del 7°Pq la Commissione ha semplificato le procedure amministrative, aumentato il finanziamento dei progetti di Pmi dal 50% al 75% dei costi e introdotto il fondo di garanzia. Tutte misure intese ad agevolare la partecipazione delle Pmi al 7°Pq. Come ha rilevato il Commissario, però, «nei progetti di cooperazione del 7°Pq, in genere non sono le Pmi a guidare i progetti». Eurostars consentirà alle Pmi di fare proprio questo, beneficiando di 100 Mio Eur di finanziamenti della Commissione e di 300 Mio Eur stanziati da 22 Stati membri dell´Ue e cinque paesi associati al 7°Pq. Questi fondi dovrebbero attirare altri 400 Mio Eur di investimenti privati. «Eurostars colma una lacuna, servendosi di strumenti già presenti sul nostro mercato ma che non venivano utilizzati in questa combinazione», ha affermato il Commissario Potocnik. La partecipazione della Commissione è disciplinata dall´articolo 169 del Trattato Ue, che prevede la partecipazione della Comunità a programmi di ricerca gestiti congiuntamente da diversi Stati membri dell´Ue. Il Commissario ha parlato di questi legami nuovi e più stretti tra Eureka e i programmi quadro come di un matrimonio. Alludendo a domande in merito all´impegno della Commissione di finanziare Eurostars anche oltre la sua durata iniziale di sei anni, ha affermato: «Come tutti noi sappiamo, in un matrimonio non è sufficiente dire "sì" solo all´inizio. Bisogna dimostrare di volerlo costantemente. » Nel concludere il suo discorso il Commissario ha continuato con questa metafora, dichiarando di svolgere con piacere il ruolo di testimone a questo matrimonio e augurando a Eurostars una vita lunga e felice, con numerose Pmi in buona salute. Per ulteriori informazioni, consultare: http://www. Eurostars-eureka. Eu .  
   
   
EMISSIONE BOT  
 
Roma, 8 ottobre 2007 - Il Mef ha disposto un´emissione, con regolamento 15 ottobre 2007, da effettuarsi tramite asta il 10 ottobre 2007, di 8. 500 milioni di euro di Bot così ripartiti:
importo (in ml. Di euro) scadenza giorni
Trimestrali 3. 000 15. 01. 2008 92
Annuali 5. 500 15. 10. 2008 366
I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva e senza l´indicazione del prezzo base da parte del Tesoro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione di prezzo. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1. 500. 000€). In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre per ciascuna tranche - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 10 ottobre 2007 con l´osservanza delle modalità stabilite nei decreti di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dai decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nei decreti di emissione. La circolazione dei Bot al 28 settembre 2007 era pari a 146. 150 milioni di euro, di cui 2. 000 milioni di euro a 272 giorni, 2. 500 milioni di euro a 90 giorni, 6. 000 milioni di euro trimestrali, 55. 150 milioni di euro semestrali e 80. 500 milioni di euro annuali. .
 
   
   
EMISSIONE DI BTP  
 
 Roma, 8 ottobre 2007 - Il Mef dispone, per il giorno 11 ottobre 2007, con regolamento 15 ottobre 2007, l´emissione dei seguenti titoli di Stato: - Buoni del Tesoro Poliennali: - quinquennali decorrenza : 15 ottobre 2007; prima tranche scadenza : 15 ottobre 2012 tasso d´interesse annuo lordo : 4,25 % I buoni suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nel relativo decreto di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti buoni. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei titoli verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i buoni assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei buoni assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato, al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di godimento dei buoni al giorno del regolamento. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati pari allo 0,30%. Il pubblico potrà prenotare i buoni presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai buoni assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Btp quinquennali
Prenotazione da parte del pubblico entro il 10 ottobre 2007
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 11 ottobre 2007
Regolamento sottoscrizioni 15 ottobre 2007
Dietimi d´interesse da corrispondere -
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento dei titoli di Stato, previsto automaticamente, in via supplementare all´asta di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita, per un importo massimo non superiore al 25% dell´ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e condizioni per la partecipazione degli "specialisti" all´ assegnazione supplementare vengono indicate nel rispettivo decreto recante l´emissione dei titoli suddetti. Con successivo comunicato stampa verrà reso noto l´ammontare nominale dei titoli in emissione. .
 
   
   
VUOI FARE AFFARI? PARTECIPA AL BUSINESS CAFÈ DEI GIOVANI IMPRENDITORI DI ASSOLOMBARDA  
 
Milano, 8 Ottobre 2007 – Offrire nuovi servizi, occasioni di business e relazioni tra le aziende associate con le imprese che a vario titolo operano nell’Industria dei Centri Commerciali, Factory Outlets e Retail Parks. E’ con questo spirito che i Giovani Imprenditori di Assolombarda, insieme al Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, lanciano Business Cafè, la prima iniziativa appositamente organizzata per aiutare le aziende a creare nuove opportunità d’affari. Quest’anno, per superare i confini associativi e ampliare le relazioni con il mondo imprenditoriale le aziende partecipanti a Business Cafè hanno come partner privilegiato il Cncc (Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali), l’associazione italiana che riunisce tutti i protagonisti e i ruoli presenti nell’Industria dei Centri Commerciali ed è rappresentante ufficiale dell’Icsc (International Council of Shopping Centers), l’organizzazione mondiale presente in 86 paesi con oltre 65. 000 soci. Le aziende che parteciperanno all’iniziativa (i posti disponibili sono 200) potranno così sviluppare relazioni tra loro e con le aziende associate al Cncc. Per facilitare il matching tra le aziende sono previsti dei “tetti” per singola categoria (informatica, moda, meccanica, alimentare, ecc. ) per evitare possibili sovrapposizioni. L’iniziativa, la prima del genere organizzata in tutta Confindustria, è aperta sia ad aziende associate ad Assolombarda, sia ad aziende del Sistema Confindustria. Gli incontri si terranno presso l’Hotel Ibis di Milano, Gli incontri sono previsti nei giorni 22, 24 e 26 ottobre 2007. Il matching di Business Cafè funziona: nel 2005/2006 i Giovani Imprenditori Assolombarda hanno già organizzato iniziative simili, che hanno dato risultati molto positivi: un imprenditore su tre, infatti, ha trovato un nuovo cliente e uno su cinque un nuovo partner commerciale. “Siamo fieri di lanciare Business Cafè quale prima iniziativa di questo neo-eletto direttivo dei Giovani Imprenditori”, afferma Giorgio D’amore, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Assolombarda, “da tempo le aziende associate ad Assolombarda, in particolare gli imprenditori più giovani, hanno mostrato di gradire iniziative pensate per creare occasioni di business tra aziende. E’ nostra opinione che creare opportunità relazionali chiare, trasparenti e uguali per tutti tra aziende associate, sia uno degli obiettivi più importanti per gli imprenditori iscritti alle associazioni territoriali di Confindustria. Siamo inoltre fieri”, conclude D’amore, “di aver fatto gioco di squadra con questa iniziativa insieme ai Giovani Imprenditori di Varese, Monza e Legnano”. “Come Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali abbiamo accolto con entusiasmo questa nuova sfida”, afferma il Segretario Generale del Cncc Rita Fiori, “che porterà nuovi servizi ai Soci per una sempre maggior eccellenza nelle relazioni”. .  
   
   
NASCE “CATTOLICA - BPVI MEDIAZIONE CREDITIZIA”: LA JOINT-VENTURE TRA CATTOLICA E BPVI PER IL COLLOCAMENTO DI PRODOTTI BANCARI TRAMITE LA RETE AGENZIALE DEL GRUPPO CATTOLICA ASSICURAZIONI  
 
Verona, Vicenza, 8 ottobre 2007 - Cattolica Assicurazioni e Banca Popolare di Vicenza, hanno costituito il 5 ottobre Cattolica-bpvi Mediazione Creditizia Società per Azioni, la joint-venture paritetica che svolgerà attività di mediazione creditizia per il collocamento sull’intera rete agenziale del Gruppo Cattolica di prodotti bancari, in particolare di erogazione, sviluppati da strutture del Gruppo Banca Popolare di Vicenza. La costituzione della nuova società era prevista negli accordi della partnership strategica tra i due Gruppi. .  
   
   
PAOLO CHIAVERINI E’ IL NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO DI I-FABER  
 
Milano, 8 ottobre 2007 - Paolo Chiaverini è stato nominato Amministratore Delegato di i-Faber, società del Gruppo Unicredit che gestisce il mercato digitale 1city. Biz, attiva nell’offerta di servizi e soluzioni web-based per la gestione degli approvvigionamenti. Paolo Chiaverini, 38 anni, già Direttore Generale di i-Faber di cui entra a far parte nel novembre 2001, succede a Paolo Cederle, nuovo responsabile dell’area “Banking Services”, punto di riferimento per i settori It, Back Office e Workout (recupero crediti) del Gruppo Unicredit. Chiaverini ha ricoperto diversi ruoli di responsabilità in ambito marketing e vendite presso importanti realtà industriali sia del mercato italiano sia internazionale. Laureato alla Bocconi, ha iniziato il suo percorso professionale presso Unilever Italia. Dal 1994 si è trasferito a Hong Kong, presso la filiale di rappresentanza del gruppo Acciaierie e Ferriere Lombarde Falck. Tornato in Italia, è entrato in Kenwood Electronics Italia per poi passare in Candy Elettrodomestici come Responsabile Marketing e successivamente in Vodafone (divisione e-commerce) nel ruolo di Marketing Manager. .  
   
   
A MILANO SI CONCILIA ANCORA TROPPO POCO …ECCO I DATI DEL CONVEGNO DEL PROGETTO CONCILIAMO MILANO FANALINO DI CODA, SI CONCILIA DI PIÙ NELLE REGIONI DEL SUD ITALIA  
 
Milano, 8 ottobre 2007 - Il 4 ottobre presso l’Aula Magna del Tribunale di Milano si è tenuto il Primo Convegno organizzato da Progetto Conciliamo. Il Progetto Conciliamo è nato su iniziativa del Presidente della Corte d’Appello di Milano, Giuseppe Grechi, e vuole diffondere la conoscenza della conciliazione stragiudiziale, svolta da organismi non giurisdizionali, e promuoverne l’utilizzo grazie ad un ruolo attivo svolto da avvocati e magistrati. Al Progetto hanno aderito come soci fondatori: Associazione per lo Sviluppo delle Agenzie di Conciliazione – Asac; Camera Arbitrale Nazionale e Internazionale di Milano; Camera di Conciliazione dei Dottori Commercialisti; Collegio Lombardo Periti Esperti; Consulenti Collegio Ragionieri Commercialisti di Milano e Lodi; Comitato Unitario delle Professioni Milano ; Sdaci – Istituto per lo Studio e la Diffusione dell’Arbitrato e del diritto Commerciale Internazionale; Istituto Nazionale Tributaristi; Ordine degli Avvocati di Milano; Ordine dei Consulenti del Lavoro di Milano: Ordine dei Dottori Commercialisti di Milano. Nel corso del convegno , attraverso la presentazione di esperienze estere e di case histories italiane, sono stati illustrati i numerosi vantaggi che derivano dal ricorso alla conciliazione stragiudiziale. In Olanda, per esempio, nel 2006 ci sono stati 2133 casi di mediazione. Alla fine dello stesso anno 1297 casi sono stati conclusi, con una percentuale di pieno o parziale accordo del 61%. L’anno precedente erano invece state iniziate 720 procedure di conciliazione delle quali 357 si sono concluse entro lo stesso anno con una percentuale di successo del 55%. In Slovenia, e più precisamente nel distretto di Ljubljana nel 2004 la conciliazione si è conclusa in 257 casi dei quali 122 ( 47,5% ) con successo. Nel 2005 I casi sono stati 325 dei quali 132 (40,6%) chiusi con soddisfazione delle parti ed infine nel 2006 su 218 casi 66 (30,3%) con esito positivo. In Italia da una ricerca Unioncamere risulta che sono state gestite nel periodo 1997 – 2006 complessivamente più di 25. 000 conciliazioni. Nel solo 2006 sono state 9. 326 con un incremento rispetto all’anno precedente del 32%. Dall’indagine è emerso che i vantaggi percepiti relativamente alla conciliazione risultano essere: al primo posto la rapidità della procedura, a seguire la sua economicità e quindi l’affidabilità del servizio. Ai quali si deve inoltre aggiungere la flessibilità, come indicano questi casi pratici: Una lite tra due parti che erano assolutamente legate alla loro questione "di principio" è stata risolta quando uno dei litiganti ha commentato, con il conciliatore: "Piuttosto che dare loro i soldi, li spendo in beneficienza". Detto fatto. L´altra parte sosteneva da anni un´attività filatropica, in Sudamerica, alla quale ha con soddisfazione accettato di cedere la somma contestata. L´acquisto di un appartamento è stato motivo di discussione tra i signor N. E l´agenzia immobiliare. Giunti al tavolo della conciliazione, le parti hanno costruito di comune accordo un´intesa che prevedeva il pagamento di parte delle provvigione pattuita unitamente all´attribuzione di un nuovo incarico per la vendita di un altro immobile. Per promuovere questa pratica, Progetto Conciliamo , la cui peculiarità deriva dall’aver riservato ai principali protagonisti della gestione del contenzioso un ruolo di assoluta preminenza, organizza seminari ed iniziative formative rivolte a professionisti, consulenti d’impresa, imprenditori e magistrati, oltre che mettere a disposizione tutte le informazioni necessarie per esperire un tentativo di conciliazione. La conciliazione stragiudiziale si rivolge a coloro che possono trovarsi al centro di controversie commerciali: imprese, consumatori, professionisti. Il compito del conciliatore è quello di facilitare la discussione e aiutare le parti a costruire una soluzione condivisa e soddisfacente, il tutto a costi contenuti e in tempi certamente più rapidi di quelli che deriverebbero dal ricorso ad una via giudiziale od arbitrale. .  
   
   
FEDERALISMO,FORMIGONI: FINALMENTE PARTE NEGOZIATO-1 IL 26 OTTOBRE PRIMO INCONTRO TRA DELEGAZIONI GOVERNO E REGIONE SUL TAVOLO IL TRASFERIMENTO DELLE COMPETENZE PER 12 MATERIE  
 
 Milano, 8 ottobre 2007 - Alle 12 del 26 ottobre si aprirà ufficialmente a Palazzo Chigi il negoziato Governo-lombardia per il trasferimento alla Regione di competenze (e risorse) relative a 12 materie, dall´ambiente ai beni culturali, dalla sanità alla previdenza integrativa. Saranno da un lato il presidente del Consiglio, Romano Prodi, e dall´altro il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, a guidare le rispettive delegazioni al tavolo. "Finalmente, dopo non poca insistenza da parte nostra, il Governo Prodi ha acconsentito a fissare la data di partenza del federalismo in Italia", ha sottolineato il presidente Formigoni, che ne ha dato l´annuncio dopo l´incontro, nel tardo pomeriggio di ieri a Roma, con il ministro degli Affari regionali Linda Lanzillotta. "Un federalismo - ha spiegato - differenziato: e la Lombardia è la prima regione ad aprire il negoziato, altre Regioni potranno seguire; e un federalismo, nel contempo, fiscale, perché è evidente che assieme al trasferimento di competenze occorre stabilire un trasferimento di risorse", ha aggiunto Formigoni. A questa tappa decisiva - ha ricordato il presidente lombardo - "si è giunti attraverso un cammino cominciato da lontano, frutto dell´iniziativa della Giunta regionale e del suo presidente in prima persona, del largo consenso espresso dal Consiglio regionale (in particolare con la risoluzione approvata il 26 marzo scorso, ndr. ), del consenso anch´esso larghissimo emerso dalle istituzioni locali e dalla società lombarda". Le materie che verranno esaminate al Tavolo del negoziato sono: - tutela dell´ambiente - beni culturali - giustizia di pace - organizzazione sanitaria - ordinamento della comunicazione - protezione civile - previdenza complementare - infrastrutture - ricerca e innovazione - università - cooperazione transfrontaliera - casse di risparmio e rurali regionali. "Sono tutti settori importanti - ha commentato Formigoni - sui quali abbiamo dimostrato di saper governare, e che è giusto che siano gestiti dal livello di governo più vicino ai cittadini lombardi". L´esito del negoziato darà luogo o a un disegno di legge o a un Accordo Stato-regioni. Di queste due possibilità Formigoni ha riferito di averne discusso ieri con il ministro Lanzillotta. In ogni caso l´atto finale dovrà essere il voto di Camera e Senato, a maggioranza qualificata. Ecco l´elenco delle 12 materie su cui si aprirà il 26 ottobre il negoziato tra Governo e Regione Lombardia. 1) Tutela Dell´ambiente E Dell´ecosistema Si chiede maggiore autonomia nella definizione di criteri, limiti e soglie per la tutela di aria, acqua e suolo dall´inquinamento, negli interventi sulle fonti inquinanti, nella possibilità di intervenire sulle caratteristiche costruttive e funzionali e sui requisiti di idoneità dei veicoli a motore e nell´applicazione delle normative europee. 2) Tutela Dei Beni Culturali Acquisizione delle competenze che consentano di ricondurre ad unità gli interventi di tutela, valorizzazione e gestione dei beni culturali in Lombardia. In particolare la richiesta è di assumere alcuni compiti attualmente in capo alla Direzione regionale del Ministero a alle Soprintendenze lombarde, 3) Organizzazione Della Giustizia Di Pace L´obiettivo è ottenere le competenze necessarie al potenziamento dei giudici di pace in Lombardia e a una loro più razionale distribuzione sul territorio, in modo da dare un contributo alla diminuzione dei tempi del contenzioso e alla migliore fruibilità del servizio "giustizia", a vantaggio dei cittadini e delle imprese. 4) Organizzazione Sanitaria Questa materia è già di competenza regionale ma è percepita la necessità di consolidare il riconoscimento dell´autonomia regionale che è stata messa in discussione da alcune sentenze della Corte Costituzionale. Queste pronunce hanno ricondotto alcuni aspetti organizzativi all´osservanza di principi fondamentali non derogabili da parte della Regione. Lo scopo è evitare che alcune sfere d´intervento possano essere sottratte alla disponibilità regionale. 5) Ordinamento Della Comunicazione Riconoscimento di un ruolo più incisivo per la Regione, in particolare nella definizione del rapporto con il servizio pubblico (Rai) e nell´impiego a livello regionale di una quota del canone Rai versato dai cittadini residenti in Lombardia e dei proventi pubblicitari. In particolare, si vuole incrementare il sostegno al sistema dell´informazione locale. 6) Protezione Civile Lo scopo è la regionalizzazione del Corpo forestale dello Stato. Il Corpo forestale regionale dovrebbe poter sostituire, nell´ambito del territorio regionale, il Corpo forestale dello Stato e svolgere nelle materie di competenza regionale le funzioni e i compiti allo stesso attribuiti in campo nazionale. Alla Regione spetterebbero l´organizzazione, il reclutamento e l´aggiornamento professionale del Corpo. 7) Previdenza Complementare E Integrativa Garantire alla Regione la facoltà di promuovere forme di previdenza integrativa su base regionale. 8) Infrastrutture Per sanare il deficit infrastrutturale occorre favorire l´emanazione di una legislazione regionale che disciplini la materia garantendo il massimo coinvolgimento degli enti locali. In particolare, è necessario associare la Regione al processo decisionale per la realizzazione delle infrastrutture di interesse sopranazionale e di primario interesse nazionale oltre che consentire alla Regione il pieno governo del procedimento per la realizzazione di infrastrutture per la mobilità che insistono sul territorio lombardo. 9) Ricerca Scientifica E Tecnologica E Sostegno All´innovazione Per I Settori Produttivi Incentivazione della ricerca, diffusione dell´innovazione e trasferimento di conoscenze e di tecnologie a favore del sistema produttivo regionale, sviluppo e incentivazione di interazioni virtuose tra università, centri di ricerca e imprese, parchi scientifici e tecnologici, distretti industriali. Queste le funzioni su cui si chiede maggiore autonomia. 10) Università: Programmazione Dell´offerta Formativa E Delle Sedi L´obiettivo è costituire il Sistema universitario regionale attraverso l´istituzione di corsi specificamente inerenti alla realtà regionale, lavoro, cultura e formazione. Si chiede il trasferimento alla Regione di risorse statali per il funzionamento ordinario delle università e per la programmazione territoriale delle sedi universitarie. 11) Cooperazione Transfrontaliera Attribuzione della facoltà di stipulare accordi con Stati confinanti o vicini, anche in assenza di simili accordi tra questi Stati e lo Stato italiano. 12) Casse Di Risparmio, Casse Rurali, Aziende Di Credito A Carattere Regionale; Enti Di Credito Fondiario E Agrario A Carattere Regionale Una più ampia competenza legislativa servirebbe ad adeguare l´istituzione e l´ordinamento delle cosiddette "banche regionali" alle esigenze dell´apparato produttivo in una logica di promozione dello sviluppo economico regionale. .  
   
   
COLOZZI, IL FEDERALISMO SIA STRUMENTO DI SVILUPPO L´INTERVENTO DELL´ASSESSORE LOMBARDO AL CONVEGNO DI TERMOLI  
 
Termoli 8 ottobre 2007 - Federalismo non come obiettivo ma come strumento per avvicinare il cittadino alla politica e alle istituzioni. E´ il passaggio chiave dell´intervento dell´assessore alle Risorse, Finanze e Rapporti Istituzionale della Regione Lombardia, Romano Colozzi, al convegno "Raegionando di sviluppo", organizzato dalla Regione Molise a Termoli, presenti, fra gli altri, il presidente della Conferenza della Regioni, Vasco Errani, presidente della Regione Emilia Romagna, il presidente della Regione Molise, Michele Iorio, e numerosi assessori regionali e amministratori locali. L´assessore Colozzi, che è anche coordinatore della Commissione Affari Istituzionali della Conferenza delle Regioni, ha insistito nel suo intervento soprattutto sulla necessità dell´avvio di un percorso federalista per aumentare l´efficienza della Pubblica Amministrazione. "Un amministratore pubblico - ha aggiunto Colozzi - ha il dovere di rispondere innanzitutto ai propri cittadini, che sono i veri ´sovrani´ del Paese. Il federalismo è il mezzo con il quale le istituzioni si avvicinano il più possibile alla gente, evitando sprechi, sovrapposizioni, costi inutili e inefficienze. Il federalismo è lo strumento necessario per lo sviluppo unitario del Paese. Mentono - ha aggiunto l´assessore lombardo - coloro i quali ipotizzano un federalismo del Nord contro il Sud. Il federalismo a più velocità è utile per stimolare i territori a crescere, condividendo le eccellenze e affrontando insieme le criticità". "Se la locomotiva corre veloce - ha proseguito Colozzi - sbaglia chi pensa di fermarla per aspettare il resto del treno. Sarebbe invece opportuno permettere a tutti i vagoni di stare al passo della locomotiva e, perché no, anche di superarla. Nel panorama economico mondiale, tutti chiedono all´America di correre, non di fermarsi. In Europa, tutti chiedono alla Germania di correre, perchè i benefici sarebbero evidenti per tutti. Perchè in Italia non e´ applicabile la stessa teoria? La giusta esigenza di solidarietà fra le Regioni non deve trasforarsi in egualitarismo". Colozzi ha poi sottolineato come le Regioni abbiano sempre espresso posizioni unitarie in merito al federalismo. "Il federalismo è soprattutto declinazione del principio di sussidiarietà - ha concluso l´assessore Colozzi - ed è anche sinonimo di responsabilità. E lo sviluppo non è solo misurabile attraverso il Pil e il grado di occupazione. Favorire lo sviluppo significa combattere l´abbandono scolastico, fare in modo che una donna possa pensare alla propria carriera senza sacrificare il suo essere madre. Un amministratore pubblico ha il dovere di pensare a questo sviluppo, che sia uno sviluppo delle opportunità e della società, oltre che economico". .  
   
   
MILANO – ITALIA - POLONIA: E L’EXPORT VOLA  
 
Milano, 8 ottobre 2007 - Con un interscambio di oltre 7 miliardi di euro al Ii trimestre 2007, l’Italia segna una variazione positiva nei rapporti commerciali con la Polonia del 21,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Bene l’export: oltre 4 miliardi di euro, +29% rispetto allo scorso anno. La regione che esporta di più è la Lombardia: oltre 1 miliardo e 100 milioni di euro, con un aumento del 27,7% in un anno, che costituiscono il 27,3% dell’export nazionale. Seguono il Piemonte (quasi 843 milioni l’export, +21,9% in un anno, 20,6% del totale nazionale) e l’Emilia Romagna (oltre 510 milioni di euro, +27,5 in un anno, 12,5% delle esportazioni nazionali). Tra le province Torino costituisce il 13,9% dell’export nazionale (in aumento del 26,9% in un anno), seguono Milano (8,8% dell’export nazionale, +20,8% in un anno), Bergamo e Brescia che costituiscono il 4,4% ciascuna delle esportazioni nazionali e crescono in un anno rispettivamente del 32,2% e del 26,5%. Tra i prodotti italiani più apprezzati in Polonia, macchinari e materiali da trasporto, che costituiscono il 48,7% dell’export nazionale (ma sono anche i prodotti polacchi più importati in Italia con il 64,2% delle importazioni totali); seguono i prodotti finiti classificati principalmente secondo la materia prima (23,7% dell’export italiano in Polonia) e prodotti finiti diversi (11,3%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat al secondo trimestre 2007. Forum economico Polonia-italia in Camera di commercio con Gzegorz Wozniak, ministro dell’economia della Repubblica di Polonia. In occasione della visita a Milano di Gzegorz Wozniak, ministro dell’economia della Repubblica di Polonia, Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano e il Consolato generale della Polonia a Milano organizzano un seminario sulle nuove opportunità di cooperazione tra i due paesi, nell’ottica del mercato unico europeo. Parteciperanno all’incontro, tra gli altri, oltre al ministro Wozniak, Giuseppe Castelli, consigliere della Camera di commercio di Milano e Domenico Zambetti, assessore all’Artigianato e ai Servizi della Regione Lombardia. Si parlerà delle opportunità commerciali, delle possibilità di investimento e degli strumenti finanziari offerti dalla Polonia e dalla Ue a supporto degli operatori italiani nell’ambito della cooperazione tra i due sistemi Paese. Per informazioni e adesioni, contattare: Promos-camera di commercio di Milano, tel: 02 8515. 5270, fax 02 8515 5227–5394, e-mail: est. Europa@mi. Camcom. It. Il forum si terrà giovedì, 11 ottobre 2007, alle ore 9. 30-13, presso la Sala Consiglio di Palazzo Turati, in Via Meravigli 9/b. . .  
   
   
PIANO PROMOZIONALE 2008, LA GIUNTA TOSCANA PROSEGUE NEL SOLCO GIÀ TRACCIATO L’ANNO SCORSO EXPORT, INTERNAZIONALIZZAZIONE E ‘CACCIA’ AGLI INVESTIMENTI  
 
Firenze, 8 ottobre 2008 - In attesa del nuovo piano pluriennale, che sarà approvato entro la fine del prossimo anno, la giunta prosegue lungo il solco tracciato nel 2007. Ed anche per il 2008 i tre obiettivi principali della promozione economica toscana saranno dunque il progressivo recupero delle quote di mercato delle esportazioni e dei flussi turistici, l’ampliamento del numero delle imprese toscane che esportano, con un sostegno ai processi di internazionalizzazione delle aziende, e l’aumento degli investimenti esteri in Toscana e di quelli toscani all’estero. La giunta regionale, con oltre tre mesi di anticipo rispetto al 2007, ha presentato il 5 ottobre Il nuovo piano delle attività di promozione che saranno messe in campo nel 2008: 193 iniziative per un investimento complessivo di oltre 12 milioni di euro, con il ruolo di cabina regia operativa affidata di nuovo a Toscana Promozione ed un coordinamento ancora più stretto tra le associazioni, gli enti locali e le Camere di commercio che operano nei singoli territori, per evitare sovrapposizioni di iniziative o servizi, soprattutto all’estero. Sinergia con il sistema Italia e valorizzazione della Marca Toscana sono le due parole chiave per la promozione dell’economia toscana sui mercati internazionali. «Diminuirà progressivamente la partecipazione a manifestazioni fieristiche – spiega l’assessore alle attività produttive, Ambrogio Brenna – ed aumenteranno gli investimenti a supporto dei settori innovativi e gli investimenti diretti alla formazione aziendale dedicata all’internazionalizzazione. Moda, casa e meccanica saranno i settori della piccola e media impresa e dell’artigianato su cui concentreremo maggiormente i nostri interventi». «Sarà necessaria anche una maggiore armonizzazione tra le azioni di marketing pubblico e quelle di commercializzazione promosse dai privati - ricorda l’assessore alla cultura e al turismo Paolo Cocchi – e valorizzeremo le iniziative culturali di interesse turistico con un calendario dei grandi eventi culturali regionali» «Amplieremo i servizi messi a disposizione delle imprese che intendono affacciarsi sui mercati esteri – prosegue l’assessore all’agricoltura, Susanna Cenni – Per l’agro-alimentare un’attenzione particolare sarà rivolta alla Cina, al Canada, all’Europa centro-orientale e all’India, i cosiddetti mercati ‘nuovi’, e per promuovere al meglio i nostri prodotti più tipici cercheremo nuovi contatti con operatori di catene specializzate o che hanno a che fare con hotel, ristoranti e caffè». Vino ed olio avranno naturalmente il ruolo di portabandiera. «Ci saranno campagne specifiche dedicate alle produzioni biologiche e a marchio agriqualità, – aggiunge – campagne dedicate agli agriturismi, ai prodotti Dop e Igp e al settore ittico». Per sostenere i processi di internazionalizzazione sarà rafforzata l’attività degli uffici di New York, Shangai, Mosca e Francoforte e degli sportelli di San Paolo e Buenos Aires. Quanto alla promozione degli investimenti esteri in Toscana, le iniziative si concentreranno sui settori della farmaceutica, biotech, chimica, meccanica strumentale, nautica, componentistica auto, Ict (information e communication technologies) e logistica. Importante continuerà ad essere il ruolo di “Invest in Tuscany”, la rete creata da Toscana Promozione e dalle amministrazioni provinciali per fornire servizi di consulenza alle aziende straniere che vogliono avviare una nuova attività nella nostra regione. Sostenere e incrementare l’export toscano. E’ questo l’obiettivo di fondo che accomuna le 193 iniziative in cui si articola il Piano promozionale 2008 e verso cui tenderanno i 12,5 milioni di euro a disposizione. Suddivisi in tre macro aree (agricoltura, piccola e media impresa e artigianato, turismo) e in una quarta intersettoriale, i progetti sono finalizzati a ottenere risultati comuni: la conquista di nuove quote sui mercati internazionali, l’aumento del numero di imprese esportatrici, la crescita degli investimenti in entrata e in uscita. Pmi e artigianato Moda e oreficeria, meccanica e casa-ambiente: sono questi i tre settori dell’industria toscana su cui si focalizzeranno le 73 azioni di promozione previste per un investimento totale di 3milioni e 500mila euro. Per la moda e l’oreficeria le azioni di marketing, di promozione, di attivazione di nuove collaborazioni saranno rivolte ai mercati europei americani, russi, di Giappone e Emirati Arabi. La promozione dell’area ‘meccanica’ (dalla nautica da diporto alla meccanica di precisione sino alla meccanica automotive) sarà rivolta prevalentemente all’area europea mentre per Casa-ambiente l’azione di internazionalizzazione con attenzione al settore del mobile a quello dell’arredo e al lapideo si svilupperà sui mercati europei e americani. Il complesso di azioni sarà volto a confermare la fase di rilancio dell’export toscano il cui tasso di crescita nel 2006 è stato del 12% (dati Irpet). Agroalimentare Quasi 2 milioni di euro per realizzare 39 azioni promozionali. Con questo budget ci si muoverà principalmente in due direzioni: la creazione di nuovi contatti con operatori di catene specializzate, della grande distribuzione e della grande ristorazione per ‘spingere’ le produzioni toscane; la promozione del marchio Toscana e dei suoi prodotti su media specializzati . Ai fini dell’internazionalizzazione saranno messi a disposizione delle imprese servizi di consulenza legale e doganale, oltrechè corsi di formazione all’export. Una particolare attenzione sarà rivolta alla promozione dei prodotti di qualità: è grazie soprattutto a questi prodotti che l’export del settore è tornato a crescere (+11,8% nel 2006 secondo i dati del rapporto Irpet-arsia). Turismo Proseguire il trend di rilancio del settore che nel 2006 ha toccato il record di presenze (41,1 milioni, con un +7,6%, secondo i dati dell’Osservatorio regionale) e, quindi, favorire la distribuzione dei flussi. E’ a questi obiettivo di fondo che si indirizzano i 2 milioni e 650mila euro previsti, distribuiti in 45 iniziative. La promozione punterà sulla valorizzazione di 8 prodotti turistici tematici capaci di rappresentare i vari aspetti della nostra regione (dal Balneare a Natura e sport, da terme e Benessere a arte e cultura, dal turismo scolastico a quello enogastronomico, dal turismo d’affari a quello al femminile). Per quanto riguarda i mercati oltre a quelli tradizionali (Ue, Usa e Giappone) si punterà ad azioni di marketing verso Paesi emergenti come Cina, India e Russia. Intersettoriale Sono previste anche 36 azioni di promozione a carattere intersettoriale: i 2milioni e 500mila euro serviranno, tra l’altro, al potenziamento delle attività di comunicazione e promozione e dell’attività di servizio alle imprese. .  
   
   
L’INDIA CHE CAMBIA: SEMINARIO  
 
Novara, 8 ottobre 2007 - La Camera di Commercio di Novara organizza l’incontro “L’india che cambia – Nuove frontiere commerciali” che avrà luogo nella giornata di venerdì 12 ottobre 2007, dalle ore 9 alle ore 12. 30 nella Sala del Consiglio della sede camerale di via degli Avogadro n. 4 a Novara. “Il seminario – afferma Gianfredo Comazzi, presidente dell’Ente camerale – si propone di sensibilizzare le piccole imprese novaresi sulla crescente importanza dell’economia indiana e della sua integrazione con le altre economie asiatiche. Il mercato indiano offre, infatti, numerose opportunità in termini di relazioni commerciali, opportunità che, finora, sono state esplorate solo parzialmente, soprattutto per quanto riguarda la realtà delle piccole imprese. L’iniziativa conferma, dunque, l’impegno portato avanti dalla Camera di Commercio nel supportare l’internazionalizzazione e lo sviluppo dell’imprenditoria locale”. Dopo i saluti e l’apertura dei lavori, Roberto Perino, imprenditore e fondatore di India Consulting, traccerà un quadro della realtà economica indiana, con particolare riferimento agli elementi di interesse per le imprese novaresi, nonché alle difficoltà culturali e giuridiche, indicando gli strumenti per superarle. Diego Comba, avvocato ed esperto di contrattualistica internazionale, curerà l’intervento dedicato alle strategie commerciali e alle forme di tutela nei confronti del partner indiano: i contratti di vendita, distribuzione e joint venture. Chander S. Batra, commercialista a New Dehli ed esperto di diritto societario e fiscalità indiana, si occuperà delle strategie più opportune per proporsi come subfornitore ad una grande impresa indiana, analizzando lo strumento del by back. Nel corso dell’incontro verrà inoltre presentata la testimonianza di un’impresa novarese, la Zenith informatica di San Pietro Mosezzo, su un’esperienza di cooperazione con un partner indiano, mentre il pomeriggio sarà dedicato ad incontri bilaterali con i relatori, per i quali è necessario prenotarsi presso la segreteria dell’incontro. La partecipazione al seminario è gratuita, ma, per motivi organizzativi, è richiesta la prenotazione, da effettuarsi direttamente presso la Camera di Commercio (ufficio promozione - tel. : 0321 338272/260/263 – fax: 0321 620814). .  
   
   
PRESENTATA DAL PRESIDENTE LOIERO E DAL VICEPRESIDENTE ADAMO LA "STAZIONE UNICA APPALTANTE"  
 
Reggio Calabria, 8 ottobre 2007 - Il Presidente della Regione Agazio Loiero, il vicepresidente Nicola Adamo, alla presenza del viceministro Marco Minniti, hanno illustrato, al Comalca di Catanzaro, la proposta di legge per l´istituzione della "Stazione unica appaltante", prevista dall´articolo due della legge finanziaria regionale 2007. Erano presenti, tra gli altri, il Presidente della Corte d´Appello di Catanzaro, Pietro Antonio Sirena, il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Antonino Marletta, il comandante della Regione Carabinieri, generale Marcello Mazzuca, il comandante regionale della Guardia di Finanza, generale Riccardo Piccinni, il Prefetto di Catanzaro, Salvatore Montanaro. "Un´autorevole presenza - l´ha definita il vicepresidente Adamo - a dimostrazione dell´importanza che riveste questo strumento legislativo che uniformerà le procedure in materia di appalti pubblici per lavori, servizi e forniture". Per Adamo si tratta della "riforma madre. La riforma di tutte le riforme che la Calabria sta per attuare. La vecchia Regione non c´è più. È stata ristrutturata". Il Vicepresidente ha, poi, ricordato le scelte compiute in due anni di governo "che non sono state per niente indolori. Innovazioni - ha detto - che hanno messo in discussione i vecchi aspetti come, ad esempio, il trasferimento delle funzioni alla Province, la Cittadella Regionale, la dismissione degli enti inutili, il porto di Gioia Tauro, l´accorpamento della Aziende sanitarie. Tutti atti di legalità che fanno da collante alla ´Sua´ che per noi deve rappresentare un organismo necessario per rendere al massimo la trasparenza ed evitare ingerenze esterne, anche di natura malavitosa, e il ripetersi di fenomeni di corruzione e per evitare lo sperpero di denaro pubblico. La volontà di andare in questa direzione c´è stata sin dal primo giorno dell´insediamento di questa Giunta". La proposta di legge sarà all´ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale e dovrebbe entrare in vigore entro la fine del 2007. La "Stazione unica appaltante" gestirà gli appalti pubblici di valore superiore ai 150 mila euro sino alla stipula dei contratti. Inoltre, svolgerà attività di monitoraggio e di controllo sugli appalti, anche al fine di evitare la frammentazione. La violazione delle regole determinerà l´esclusione per i successivi cinque anni della ditta aggiudicataria dal novero di quelle che possono concorrere per l´aggiudicazione di appalti. "Vogliamo una legge - ha detto infine Adamo - vera, efficace e che sia di grande svolta". Il Viceministro Minniti considera la ´Sua´ un atto importante per l´attività della Regione e per la cooperazione tra la Regione e lo Stato". "Abbiamo bisogno - ha continuato Minniti - di tenere insieme due principi: efficienza e trasparenza e sicurezza nella spesa pubblica. Ciò costituisce una grande questione che oggi ha di fronte la pubblica amministrazione. Si tratta di poter dimostrare che è possibile nel Sud, dove ci sono le infiltrazioni criminali, spendere bene, velocemente e in modo trasparente. Nel momento in cui c´è un unico centro che appalta si dà più forza agli imprenditori onesti, si liberano di responsabilità gli amministratori che sono continuamente sotto la minaccia criminale. Perciò - ha concluso Minniti - il ministero dell´Interno sta promuovendo in tutto il Mezzogiorno iniziative di questo genere, perché garantire la blindatura della spesa pubblica costituisce un principio fondamentale di funzionamento dello Stato". Per il Presidente Loiero "la Sua è l´ultima di una serie di cose fatte in due anni di governo, che si aggiunge ad una serie di atti di notevole importanza, in una regione che ha bisogno di cure e di progetti concreti". "Stiamo seguendo - ha aggiunto Loiero - un percorso già tracciato con il programma presentato agli elettori e che cerchiamo di portare avanti in maniera minuziosa. La strada che stiamo percorrendo ci condurrà ad una maggiore livello di legalità e trasparenza. Non a caso, la prima delibera approvata in Giunta è stata la costituzione di parte civile in tutti i processi di mafia. Per la Calabria - ha detto infine il presidente Loiero - la ´Sua´ è il risultato di uno sforzo immane, fatto da questa Giunta. È una grande azione di governo che arriva in un momento importante per la nostra regione quando anche Bruxelles ci restituisce la fiducia e ci dice che il nostro Por, di ventiquattro miliardi di vecchie lire, è uno dei migliori presentati in Italia". .  
   
   
REGGIO EMILIA – ESPORTAZIONI IN CRESCITA ANCHE NEL PRIMO SEMESTRE 2007  
 
Reggio Emilia, 8 ottobre 2007 - Continua anche nei primi mesi del 2007 l’impulso positivo che le esportazioni reggiane imprimono all’andamento dell’economia provinciale. L’analisi dei dati effettuata dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia per il primo semestre del 2007 evidenzia, infatti, un incremento delle vendite all’estero del 12,9% rispetto allo stesso periodo del 2006 raggiungendo quasi il valore di 4,1 miliardi di Euro. Il dato si conferma sostanzialmente in linea con quanto osservato per l’Emilia Romagna (+12,6%) e superiore di più di un punto percentuale rispetto all’Italia (+11,6%). Le elevate quotazioni dell’Euro rispetto al dollaro non hanno inciso in modo significativo sul trend registrato dalle vendite reggiane all’estero: il 48,5% delle esportazioni, infatti, si concentra nell’area dell’Unione Monetaria che dal 1° gennaio 2007, a seguito dell’ingresso della Slovenia, è costituita da 13 Paesi. Ammonta a quasi 2 miliardi di Euro il valore delle vendite nella Uem13 con un incremento del 15,5% nei primi sei mesi del 2007 rispetto allo stesso periodo del 2006. Effetti dell’Euro forte si osservano invece per le vendite dei nostri prodotti in America. Pur rappresentando ancora il secondo miglior acquirente della provincia di Reggio Emilia (403 mln pari al 10% del nostro export), le esportazioni verso gli Usa registrano un –4,3%, mentre le importazioni crescono del 7,9%. Nella prima metà del 2007 la bilancia degli scambi con l’Asia mostra ancora un saldo positivo pari a 16,2 milioni che va, però, via via assottigliandosi con il passare del tempo. A fronte di un incremento delle esportazioni pari al +2,4%, infatti, le importazioni hanno registrato un +29,2%. .  
   
   
UE: IACOP SU NUOVA PROGRAMMAZIONE E RISULTATI OBIETTIVO 2  
 
Mortegliano, 8 ottobre 2007 - Sono 128 i Comuni del Friuli Venezia Giulia coinvolti nel programma dell´Obiettivo 2 2000-2006 per la riconversione economica e sociale delle aree con problemi strutturali. A questi, che compongono il 58,6 del territorio regionale, si aggiunge un ulteriore 11,3 per cento di territorio interessato al sostegno transitorio. Degli obiettivi raggiunti grazie all´intervento comunitario e della nuova programmazione 2007-2013 si è parlato nel corso di un convegno che ha avuto luogo il 5 ottobre nella Villa dei conti di Varmo a Mortegliano, dove sono stati eseguiti, ha ricordato il sindaco Eddi Gommoso, due interventi importanti. Ricordando che il programma regionale per il periodo 2007-2013 è in fase di valutazione da parte della Commissione europea, l´assessore regionale per le Relazioni Internazionali e Comunitarie Franco Iacop ha illustrato gli obiettivi e le sfide che la nuova programmazione comunitaria propone. "Competitività, incremento dell´occupazione, integrazione tra le politiche di sviluppo comunitario e quelle avviate dalla pubblica amministrazione rappresentano - ha rilevato Iacop - altrettanti momenti della crescita complessiva dei sistemi territoriali perseguita a livello europeo". "In questo senso - ha notato l´assessore - andranno i bandi che la Regione lancerà nei prossimi mesi su tutto il territorio per il finanziamento di progetti integrati che riguardano lo sviluppo della competitività sostenibile all´interno di un quadro definito in ambito comunitario". "Non saranno più dunque finanziate iniziative di recupero strutturale - ha sottolineato Jacop - ma progetti che siano in grado di produrre sviluppo e ricchezza attraverso processi virtuosi e mediante la capacità di innovare, rafforzando l´aspetto economico-produttivo del territorio e favorendone la rivitalizzazione e la capacità di attrarre nuova impresa". L´inserimento di tutta la regione nella nuova programmazione dell´Obiettivo 2 (con una copertura finanziaria inferiore rispetto al passato ma comunque consistente e pari ad oltre 300 milioni di euro, di cui la metà già destinati alle imprese) è la testimonianza dei successi colti nella prima tranche di interventi, risultati dovuti anche alla partecipazione diretta della Regione al finanziamento dei progetti con una settantina di milioni. A oggi sono stati finanziati in tutto ben 2. 347 progetti presentati da imprese ed Enti locali per un totale di 668 milioni di euro movimentati a fronte di finanziamenti comunitari per 335 milioni di euro. Sono numeri che attestano, ha spiegato Francesco Forte, direttore del servizio Politiche Comunitarie della Regione, l´impegno dell´Amministrazione regionale nella gestione dei fondi comunitari e nella promozione dello sviluppo del territorio. Circa il 50 per cento dei progetti, di cui moltissimi in area montana, è infatti già stato portato a buon fine con evidenti risultati positivi sia per quanto riguarda il sistema territoriale che quello dell´imprese. In un´ottica di trasparenza e comunicazione degli obiettivi raggiunti e dei settori incrementati dalla programmazione 2000-2006, è stato realizzato un video, illustrato oggi da Enzo Cattaruzzi della direzione centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie, che spiega come la Regione abbia amministrato i fondi comunitari ed illustra le metodologie operative, i settori d´intervento e le "best practice" più significative. .  
   
   
I DATI ISTAT DEL II TRIMESTRE 2007 ELABORATI DALLA REGIONE TOSCANA OCCUPAZIONE, L’INDUSTRIA RICOMINCIA A CRESCERE L’ASSESSORE SIMONCINI: «RINNOVATO IMPEGNO CONTRO LA PRECARIETÀ»  
 
 Firenze, 8 ottobre 2007 - Tasso di disoccupazione al 4%, minimo storico del decennio, anche se a fronte di un’occupazione in lieve diminuzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ma in rialzo rispetto al trimestre precedente. E ancora, decisa ripresa dell’occupazione nell’industria, ridimensionamento nei servizi, calo del lavoro autonomo e aumento dell’occupazione a termine, mentre persiste la positiva performance dell’occupazione femminile, che tiene nonostante il lieve calo degli occupati. Questi i caratteri salienti del mercato del lavoro toscano in base alle prime elaborazioni effettuate dal servizio lavoro della Regione sui dati Istat del secondo trimestre 2007. «Anche se possono sembrare in parte contraddittori - commenta l’assessore all’istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini - credo si possa affermare che dal mercato del lavoro toscano arrivano segnali interessanti, che ci confortano nelle scelte fatte e ci incoraggiano a proseguire. E’ il caso del dato sul settore industriale, che per la prima volta dopo molto tempo appare in netta ripresa: rispetto allo scorso anno si registra infatti un 8% in più E’ un’inversione di tendenza significativa che non è estranea alla scelta fatta dalla Regione di sostenere il manifatturiero e di intervenire direttamente per la difesa dei posti di lavoro ma anche per consentire il mantenimento sul territorio di importanti realtà produttive». Vediamo i dati più da vicino. L’occupazione subisce una leggera flessione rispetto allo scorso anno, attestandosi al 65% contro il 65,7,/% del 2006, rispetto al trimestre precedente (63,5%) torna però salire di un punto e mezzo. La disoccupazione si riduce, calando come si è detto, al 4%, contro il 4,5% di un anno fa e il 4,8% del trimestre scorso. “Un dato positivo – spiega Simoncini – ma che in parte si lega ad un calo del numero di persone che cercano attivamente un lavoro. E’ per questo che non possiamo adagiarci su questo dato, ma invece proseguire con decisione con gli interventi che puntano a stabilizzare e qualificare l’occupazione. Solo così possiamo dare quell’orizzonte di certezze indispensabile per far ripartire il mercato e riportare fiducia nel mondo del lavoro”. E’ quanto si è fatto, ad esempio, per favorire il lavoro delle donne (tasso di disoccupazione al 5,5% contro il ,6,3% di un anno fa) e per contrastare il lavoro precario. Secondo i dati Istat (riferiti però non più alla sola Toscana ma all’intero centro Italia) si conferma infatti la tendenza espansiva del lavoro a termine che passa dal 13,1 al 13,8% (Italia: dal 13 al 13,4%). L’industria balza rispetto allo scorso anno a +8% con 36. 000 occupati in più. All’interno del macrosettopre, ancora boom (con + 17,9% le 4. 000 occupati in più) nell’edilizia, ma va bene anche l’industria in senso stretto (+4,4%, con 15. 000 occupati). Va inietro il settore dei servizi con -5,3% e 56. 000 occupati in meno). In flessione anche l’agricoltura, (-9%, con 5. 000 occupati in meno). Da sottolineare inoltre la flessione più accentuata nel lavoro autonomo (-2,4%), in particolare quello dei settori commercio e agicoltura. .  
   
   
DAL 19 OTTOBRE AL 24 NOVEMBRE AL CENTRO TREVI DI BOLZANO “CINA – WEST OF CALIFORNIA?” UN AUTUNNO ALL’INSEGNA DELLA CINA CON L’INIZIATIVA DELLA RIPARTIZIONE CULTURA ITALIANA PROVINCIALE  
 
 Bolzano, 9 ottobre 2007 – La città si prepara ad incontrare la Cina: il 19 ottobre prossimo infatti si inaugura presso il Centro Trevi di via Cappuccini 28 “Cina – west of California?”, manifestazione d’ampio respiro dedicata al più grande Paese dell’Asia. Fino al 24 novembre mostre, incontri, conferenze, proiezioni, laboratori linguistici, e molte altre proposte indagheranno più aspetti di una realtà che al lato misterioso e affascinante di una terra lontana unisce l’aspetto dinamico di un Paese in vertiginosa ascesa economica, sempre più protagonista dell’attualità. L’iniziativa nasce da una sinergia tra l’Ufficio Cultura e l’Ufficio Bilinguismo e Lingue straniere della Ripartizione Cultura italiana della Provincia Autonoma di Bolzano-alto Adige e si inserisce in un programma di avvicinamento alle culture e alle lingue degli altri popoli, che i due uffici stanno portando avanti da anni, l’Ufficio Cultura con il progetto “Verso nuove culture”, l’Ufficio Bilinguismo e Lingue straniere con manifestazioni come “Saudade, a língua é minha pátria”, per citare la più recente. Il titolo scelto, “Cina – west of California?”, sottolinea la relatività dei nostri presupposti geografici, ma anche culturali ed è un primo stimolo alla riflessione. Curatori scientifici sono Mario Nordio dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e Alessandra Lavagnino dell’Università degli Studi di Milano. Tre le mostre proposte: “Visioni di Cina”, fotografie e videoinstallazioni di 10 autori cinesi ed europei, curata da Monica Dematté, sinologa, critica e curatrice di arte contemporanea e prodotta da Filmwork Trento; “Il segno e la grazia”, reportage di viaggio nella realtà cinese di Massimiliano Fusari e “Fortuna, vieni da me!”, una galleria di ritratti della comunità cinese altoatesina a cura di Giovanni Melillo. Il programma prevede un’ampia parte dedicata alla lingua cinese e alla sua scrittura, con workshop specifici per le scuole o aperti a tutti, ed incontri con esperti e docenti che si confronteranno con una gamma di temi che vanno dalla letteratura all’attualità, alle discipline filosofiche, all’attuale ruolo economico della Cina. Tra le altre proposte, documentari, uno spettacolo di bambini e lezioni mattutine di taiji e qi gong. E’ prevista anche un’anteprima con film originali sottotitolati (dal 16 al 18 ottobre). Al Centro Trevi è possibile fin d’ora respirare “aria di Cina” con un “conto alla rovescia”, che presenta notizie e curiosità su tradizioni e quotidianità cinesi, e con la macchina per scrivere in cinese, gentilmente prestata dal Dipartimento di Studi sull´Asia Orientale dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. “Cina – West of California?” si avvale del supporto organizzativo dell’Associazione Caracol (Como) e di Filmwork (Trento) e gode del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Affari Esteri, del Dipartimento di Studi sull’Asia Orientale dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e della Fondazione Italia-cina, oltre a quello della Commissione Europea. Www. Provincia. Bz. It/cina .  
   
   
ALLA SCOPERTA DELLA CINA: PRESENTAZIONE DELLA RASSEGNA VENERDÌ 12 OTTOBRE  
 
Bolzano, 8 ottobre 2007 - Cina protagonista a Bolzano: venerdì 12 ottobre l´assessore provinciale Luigi Cigolla presenta l´iniziativa “Cina – West of California?”, curata dall’Ufficio provinciale Cultura e dall’Ufficio Bilinguismo e lingue straniere. Bolzano si prepara ad incontrare la Cina: il 19 ottobre si inaugura al Centro Trevi di via Cappuccini 28 “Cina – west of California?”, manifestazione d’ampio respiro dedicata al più grande Paese dell’Asia, organizzata dall’Ufficio Cultura e dall’Ufficio Bilinguismo e Lingue straniere della Provincia. L’iniziativa sarà preceduta da un’anteprima al cinema. Fino al 24 novembre mostre, incontri, conferenze, proiezioni, laboratori linguistici, e molte altre proposte indagheranno più aspetti di una realtà che al lato misterioso e affascinante di una terra lontana unisce l’aspetto dinamico di un Paese in vertiginosa ascesa economica, sempre più protagonista dell’attualità. Il ricco programma verrà presentato nella conferenza stampa in programma a Bolzano venerdì 12 ottobre . Intervengono l´assessore provinciale alla Cultura italiana Luigi Cigolla, il direttore della Ripartizione Cultura italiana Antonio Lampis, la direttrice dell’Ufficio Cultura Marisa Giurdanella, la direttrice dell’Ufficio Bilinguismo e Lingue Straniere Rosa Rita Pezzei, i referenti scientifici Alessandra Lavagnino (Università degli Studi di Milano) e Mario Nordio (Università Ca’ Foscari di Venezia), la curatrice della mostra “Visioni di Cina” Monica Dematté, Luca Dal Bosco (Filmwork, Trento) e il fotografo Giovanni Melillo. L’iniziativa è patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero degli Affari esteri, dal Dipartimento di Studi sull’Asia Orientale dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e dalla Fondazione Italia-cina, oltre che dalla Commissione europea. .  
   
   
CONVEGNO SU COOPERAZIONE IN SUD AMERICA  
 
Trieste, 8 ottobre 2007 - Nel quadro degli eventi preparatori della terza Conferenza Nazionale Italia-america Latina, che avrà luogo a Roma il prossimo 26 ottobre, il ministero degli Affari Esteri ha chiesto alla Regione di organizzare un incontro che evidenzi l´importanza delle politiche che favoriscono l´innovazione tecnologica nel contesto della cooperazione internazionale. Il seminario, presieduto dal segretario tecnico-scientifico dell´Istituto Italo-latino Americano Luis Alberto Noriega Herrarte, si svolgerà nel Centro Congressi dell´Area Science Park a Trieste la mattinata di lunedì 8 ottobre a partire dalle ore 9. 00. I lavori, incentrati sul tema "Scienza e tecnologia per le politiche di sviluppo: il ruolo della cooperazione in America Latina", parteciperanno gli assessori regionali al Lavoro, Formazione, Università e Ricerca, Roberto Cosolini, e alle Relazioni Internazionali e Comunitarie, Franco Iacop. Introdurranno il seminario Stefano Cacciaguerra, della direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo del ministero degli Affari Esteri e da Luigi Pallaro, senatore eletto nella circoscrizione estera America Meridionale. Il sottosegretario di Stato con delega all´America Latina Donato Di Santo trarrà le conclusioni dell´iniziativa cui parteciperà, tra gli altri, Ana Cafiero,della direzione generale di Cooperazione Internazionale del ministerio de Relaciones Exteriores, Commercio Internacional y Culto de la Republica Argentina. .  
   
   
PIEMONTE – AMERICA LATINA L’ASSESSORE BAIRATI E IL SOTTOSEGRETARIO DI SANTO INCONTRANO I GIOVANI DIPLOMATICI LATINOAMERICANI  
 
Torino, 8 ottobre 2007 - Sono quindici i funzionari diplomatici dei Paesi latinoamericani membri dell’Iila, in servizio presso i Ministeri degli Affari Esteri o le Rappresentanze diplomatiche, che partecipano al terzo corso di perfezionamento in Affari Europei e che il 6 ottobre hanno incontrato l’assessore all’Internazionalizzazione della Regione Piemonte, Andrea Bairati e il sottosegretario agli Affari Esteri, Donato Di Santo. L’incontro ha rappresentato un’occasione di dialogo e scambio tra le autorità e i giovani funzionari diplomatici a Torino fino a novembre per il primo modulo del corso, che terminerà a Roma. Nell’ambito del periodo trascorso a Torino, i partecipanti hanno l’opportunità di seguire un corso intensivo di lingua italiana, di visitare il territorio piemontese per analizzarne la realtà economico e commerciale, e di approfondire le principali tematiche europee con docenti ed esperti di riconosciuto prestigio: dal diritto dell’Unione Europea alle politiche comunitarie, ai rapporti dell’Ue con l’America Latina e con gli altri principali partner internazionali. “L’america Latina – ha dichiarato l’assessore all’Internazionalizzazione della Regione Piemonte, Andrea Bairati - è per la nostra regione un importante interlocutore per gli scambi economici e culturali e ha prospettive di sviluppo molto interessanti per i nostri investitori. Proprio di recente abbiamo organizzato una missione istituzionale, guidata dalla presidente Bresso, che ha consolidato i già solidi e storici rapporti tra il nostro territorio e i paesi dell’America Latina. Dare il benvenuto ai giovani diplomatici latinoamericani è in questo senso una significativa conferma che Torino e il Piemonte rappresentano un polo per l’alta formazione riconosciuto a livello internazionale, grazie anche alla qualificata presenza degli Organismi internazionali e alla sensibilità delle istituzioni locali ed economiche. ” “L’attività di rilancio delle relazioni tra l’Italia e l’America Latina - ha concluso il Sottosegretario agli Affari Esteri, Donato Di Santo - passa anche attraverso gli scambi umani e culturali di cui il corso di formazione per i giovani diplomatici latino americani, organizzato dall’Istituto Italo –latinoamericano in collaborazione con la Regione Piemonte, costituisce un esempio. Un primo grande traguardo in questo cammino sarà costituito dalla Terza Conferenza sull’America Latina e Carabi che si svolgerà a Roma i prossimi 16 e 17 ottobre. ” .  
   
   
16ª CONVENTION MONDIALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE ALL’ESTERO LIVORNO 10-16 NOVEMBRE 2007  
 
 Firenze, 8 ottobre 2007 - Viene presentata il 5 ottobre, presso Promofirenze, la 16° Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, che Livorno ospiterà dal 10 al 16 novembre 2007. La Convention è organizzata da Camera di Commercio di Livorno, insieme ad Assocamerestero, con la collaborazione di Unioncamere e Unioncamere Toscana e con il Patrocinio di Regione Toscana, Provincia di Livorno e Comune di Livorno. La Convention sarà l’occasione per vedere riunite le Camere di Commercio Italiane all’Estero (C. C. I. E. ), insieme ad illustri esponenti del Governo, delle Istituzioni regionali e locali, del mondo economico e produttivo, dell’università e della ricerca, della cultura. Gli esponenti delle C. C. I. E. Rappresenteranno le 73 Camere presenti in 48 Paesi nel mondo, che hanno complessivamente 140 uffici e oltre 23. 000 imprese associate, di cui circa il 70% sono aziende locali che operano o sono interessate ad operare con l´Italia. Il tema principale che la Convention 2007 svilupperà sarà l´economia dei territori e le modalità per poterla integrare nel processo della globalizzazione attraverso le reti e le infrastrutture che permettano di competere con successo in un mercato più vasto. Attenzione particolare verrà posta sul come le C. C. I. E. Possano contribuire a questo scopo. Obbiettivi principali della convention: illustrare al “Sistema Italia” lo stato di sviluppo della rete camerale all’estero, sotto il profilo della consistenza numerica, delle attività realizzate e progettate; creare un’occasione di conoscenza delle potenzialità economiche del territorio ospitante per i Presidenti ed i Segretari Generali delle C. C. I. E. ; creare un’occasione di incontro tra i Presidenti e i Segretari Generali delle C. C. I. E. Con la rete camerale italiana ed il mondo imprenditoriale, per individuare ipotesi concrete di collaborazione, valorizzando tutte le componenti del sistema economico produttivo livornese; mettere a punto ipotesi e programmi di promozione sui mercati esteri tra C. C. I. E. E le imprese del territorio, favorendo l’internazionalizzazione delle diverse attività economiche, anche di limitate dimensioni, soprattutto versi i mercati extraeuropei. “Numerose sono le Camere di Commercio toscane che hanno sottoscritto da tempo accordi di collaborazione con le strutture omologhe all’estero, aprendo anche numerosi desks presso le loro sedi”, sottolinea il Presidente di Unioncamere Toscana, Pierfrancesco Pacini, “d’altronde l’analisi congiunturale e strutturale dell’Economia italiana, di quella toscana e di quella delle nostre province dimostra come non si possa più prescindere dal rapporto con l’esterno, infatti ben il 24% circa del nostro Prodotto Interno Lordo dipende dalle esportazioni, un dato questo che fa riflettere sul fatto che gli scambi con l’estero sono una necessità per garantire un buon utilizzo della capacità produttiva delle nostre imprese” Entusiasta il Roberto Nardi, Presidente della Camera di Commercio di Livorno: “Accogliere a Livorno i delegati delle Camere di Commercio italiane all’estero è un’occasione importante per accendere i riflettori sull’intera nostra provincia che, dopo le trasformazioni dovute alla dismissione delle imprese a partecipazione statale, ha avviato un nuovo processo di sviluppo fondato sulla logistica dei trasporti, senza dimenticare l’antica vocazione industriale. Di rilievo anche i settori dell’agricoltura, dell’artigianato e del turismo, che rendono attraente ed economicamente stimolante il territorio livornese. L’organizzazione della Convention è altresì coerente con l’impegno che la Camera di commercio di Livorno ha energicamente intrapreso per favorire la crescita delle relazioni economiche con l’estero”. Assocamerestero, attraverso il suo Presidente, Sen. Edoardo Pollastri ha valorizzato il potenziale del network camerale per le imprese: “Saper coniugare la dimensione locale con quella globale rappresenta la carta vincente della collaborazione tra il sistema delle camere di commercio in Italia e delle camere di commercio italiane all’estero. La Convention di Livorno è un’occasione importante per fornire agli oltre 180 delegati esteri una più profonda conoscenza dei territori in cui si originano le eccellenze italiane attraverso il contatto e gli incontri programmati con gli imprenditori italiani, in particolare livornesi e toscani. Mentre per questi imprenditori gli incontri con le Camere italiane all’estero potranno costituire un elemento di maggiore conoscenza di tecniche e modalità per qualificare ulteriormente gli scambi e le relazioni economico-commerciali rafforzando la posizione dell’Italia sui mercati mondiali. ” "Abbiamo concesso con piacere il nostro patrocinio alla Convention delle Camere di Commercio italiane all´estero. ” conclude l’Assessore della Regione Toscana, Ambrogio Brenna, “Tutte le iniziative che tendono a fare sistema nel campo dell´internazionalizzazione sono benvenute. Lo dimostra anche l´accordo firmato appena due giorni fa tra Regione Toscana e Ministero del Commercio estero e il nuovo Piano Promozionale presentato ieri. Tutti gli attori, istituzionali e imprenditoriali, impegnati nel favorire la penetrazione delle nostre produzioni all´estero devono sempre più e sempre meglio saper lavorare bene insieme. Questa convention, in particolare, consentirà di mettere a confronto le esigenze, le proposte e le potenzialità delle imprese dell´intera Regione, con le esigenze, le proposte e le potenzialità che saranno manifestate dai circa 150 delegati, in rappresentanza delle 73 Camere di Commercio che operano sui cinque continenti. " La Convention, occasione per creare nuovi rapporti commerciali internazionali, arriva a Livorno nell’anno in cui il commercio estero toscano lancia segnali positivi. Dopo 5 anni di stagnazione il commercio estero nel 2006 torna a crescere, superando i valori del 2001. E´ ottima la performance del sistema industriale toscano nel: tornano infatti a crescere sia produzione che fatturato (+2,7% e +3,3%). Nel particolare, gli andamenti del sistema industriale livornese arrivano a superare la media regionale, con fatturato che cresce a due cifre (+10,7%) e una produzione che segna un +9,2%. Brillante l´andamento verso l´estero (+14,6% gli ordini esterni, coerentemente con la notevole crescita delle esportazioni provinciali). I primi due trimestri del 2007 ridimensionano la positività del quadro generale. .  
   
   
‘LA TOSCANA DEI CONSUMATORI’, ECCO IL PROGRAMMA NOVE INCONTRI IN DIVERSE CITTÀ, MANIFESTAZIONE CONCLUSIVA A PISA  
 
 Firenze, 8 ottobre 2007 - Tutti siamo consumatori e utenti. Tutti ci scontriamo, nelle più varie occasioni, contro errori dei gestori dei servizi, dubbi sulla qualità dei prodotti, difficoltà nel far valere i nostri diritti. Per fare il punto sulle politiche per la tutela dei consumatori e sottolineare come il campo d’azione delle associazioni che operano in questo settore si sia ampliato (arrivando ad abbracciare a pieno titolo il diritto alla salute, quello alla casa ma anche quello ad una piena partecipazione alla vita democratica) torna ‘La Toscana dei Consumatori’, manifestazione in programma dall’8 al 13 ottobre, con un’anteprima dedicata alla sanità e al diritto alla salute che si è già tenuta lo scorso 2 ottobre a Siena. In questa quarta edizione dell’iniziativa, dieci convegni approfondiranno controversi temi di attualità come la sicurezza alimentare, gli effetti pratici delle liberalizzazioni, gli aspetti ancora critici nella sanità toscana, i diritti nel trasporto aereo o marittimo, il rapporto tra minori e media, le procedure giudiziarie di conciliazione in casi come quelli dei crack Cirio, Parmalat e Argentina. Per quanto riguarda gli appuntamenti in programma la prossima settimana, si inizia lunedì 8 a Siena (Camera di Commercio, ore 15), con “Le liberalizzazioni: quali effetti pratici per i cittadini consumatori” per proseguire martedì 9 a Firenze (Facoltà di agraria, ore 10), con “La rete delle donne per la sicurezza alimentare e la salvaguardia delle biodiversità”), mercoledì 10 a Pisa (sala Antonio Pacinotti della Cciaa, ore 16), con “Viaggiatori o ostaggi: equità nel contratto e tutela dei diritti nel trasporto aereo o marittimo”, giovedì 11 a Firenze (Auditorium Regione Toscana, ore 9. 30), con “La partecipazione per una legge, una legge per la partecipazione”) Quattro gli appuntamenti in programma venerdì 12, ad Arezzo (Hotel Minerva, ore 14. 30) con un incontro sulle procedure giudiziarie le conciliazioni in casi come quelli Cirio e Parmalat, a Pisa la mattina (Stazione Leopolda, ore 9. 30) sui rapporti tra minori, media e Internet e nel pomeriggio (auditorium Rino Ricci, ore 15) sulla filiera corta, a Carrara (sala consiliare del comune, ore 15), sulle prospettive e i diritti dei consumatori in seguito ai decreti Bersani Conclusione a Pisa sabato 13 (Sala delle Baleari del Comune, ore 9. 30) con un incontro sulle liberalizzazioni e la manifestazione conclusiva. .  
   
   
BOLZANO, NUOVO ORDINAMENTO DELL´INDUSTRIA, FRICK: "LA BASE PER RIORGANIZZARE IL SETTORE"  
 
Bolzano, 8 ottobre 2007 - L´assessore provinciale Werner Frick esprime soddisfazione per il via libera del consiglio provinciale al nuovo ordinamento dell´industria. "Con questa legge - spiega Frick - poniamo le basi per il riordino e il rafforzamento del settore". In futuro separazione più netta tra industria e artigianato. Dopo il via libera della Iii. Commissione legislativa, il disegno di legge sull´ordinamento dell´industria ha dunque ottenuto l´ok del consiglio provinciale. "Si tratta di un´importante passo in avanti - prosegue Frick - per creare basi giuridiche più solide in grado di contribuire al rafforzamento di un settore fondamentale per la nostra economia, basti pensare che l´industria rappresenta il 17% del Pil prodotto in Alto Adige". La novità più importante riguarda l´introduzione di un migliore coordinamento garantito da un sistema di classificazione (Adeco) riconosciuto a livello internazionale. "Le imprese industriali dovranno rispettare determinati parametri a livello produttivo e organizzativo - spiega Frick - e la separazione tra industria e artigianato sarà più netta. Saranno infatti considerate imprese di tipo industriale tutte quelle che effettuano produzioni in serie e che possono contare su una separazione organizzativa tra unità produttive e amministrative". Dopo l´ordinamento sull´industria, l´assessore Frick si augura che il consiglio provinciale approvi in tempi brevi anche i nuovi ordinamenti del settore dei servizi e dell´artigianato. Il primo provvedimento ha già ottenuto il via libera da parte della Iii. Commissione legislativa, ed è dunque prossimo al passaggio in aula. .  
   
   
LAVORO: CAMPANIA, PRESENTATI I RISULTATI DEI PFL - DAL PROGETTO NASCERANNO 4500 NUOVI POSTI DI LAVORO IN CAMPANIA  
 
Napoli, 8 ottobre 2007 - Nel corso di una conferenza stampa svoltasi il 4 ottobre a palazzo Santa Lucia, l´Assessore regionale al Lavoro e alla formazione Corrado Gabriele ha presentato i risultati del progetto relativo ai Patti Formativi Locali, promosso di intesa con Andrea Cozzolino, Assessore regionale all´Agricoltura e alle Attività produttive. Le proposte risultate ammissibili sono 27, su 34 ricevute, di cui 25 con un punteggio sufficiente per ottenere il finanziamento. Gli stanziamenti complessivi per la formazione sono pari a circa 60 milioni di euro, di cui 54 di finanziamento pubblico, che produrranno a regime 4500 nuove occasioni di lavoro. Per la fase istruttoria, la Regione Campania si è avvalsa esclusivamente del supporto e assistenza tecnica del Ministero del Lavoro, gruppo Progetto Focus. "A circa un anno dall´apertura del bando - ha detto Gabriele - sono stati stanziati quasi 11 milioni di euro destinati alla formazione per l´accrescimento del capitale sociale e l´inclusione sociale, oltre 32 per la formazione dell´inserimento lavorativo nelle imprese aderenti Pfl, 16milioni e 200 mila di formazione continua. Oltre 11 mila e 600 i beneficiari, di cui quasi la metà per la formazione per l´inserimento lavorativo. L´impatto occupazionale atteso è di 4500 nuovi addetti. I 25 Pfl ammissibili a finanziamento comprendono 14 patti di filiera (turismo, agroindustria, aerospazio, trasporti e logistica, distribuzione, Ict, moda e oreficeria), e 11 patti territoriali (4 in provincia di Napoli, 2 in provincia di Caserta, 2 nel Beneventano, 2 interprovinciali e uno in provincia di Avellino). " "I Patti Formativi Locali - ricorda Cozzolino - sono strumenti concepiti per innalzare la qualità dell´offerta formativa e favorire la concentrazione di risorse e azioni su aree territoriali e su filiere produttive, prevenendo la frammentazione e accompagnando le politiche di integrazione e valorizzazione delle risorse locali. " .  
   
   
PARI OPPORTUNITA´´: DEL PIERO, 400 MILA EURO A DONNE MIGRANTI  
 
Udine, 8 ottobre 2007 - E´ rivolto alle associazioni interculturali femminili il nuovo bando di concorso, per un totale di 400 mila euro, che sarà pronto a breve a cura del servizio regionale per le Pari Opportunità, per finanziare progetti che vadano incontro alle situazioni di disagio delle donne immigrate e ne favoriscano l´integrazione in Friuli Venezia Giulia. L´annuncio è stato fatto il 4 ottobre dall´assessore regionale alle Pari Opportunità, Michela Del Piero, nel corso del convegno "Il lavoro femminile tra vecchie e nuove migrazioni", al quale è intervenuto anche l´assessore regionale all´Immigrazione, Roberto Antonaz. "Negli ultimi anni - ha commentato Del Piero - si è verificata una vera evoluzione dell´associazionismo, che, in questo modo, diventa parte importante di una strategia politica di pari opportunità messa in atto dalle istituzioni". Del Piero ha ricordato come nel nostro Paese, la presenza femminile si attesti attorno al 50 per cento della popolazione immigrata. La femminilizzazione è dunque uno dei tratti salienti dei fenomeni migratori odierni che introduce la prospettiva di genere in un campo che, fino a qualche anno fa, non la prevedeva. Uno scenario, questo, che obbliga a riflessioni di genere sul fenomeno. "E´ in aumento - ha fatto notare Del Piero - il numero di donne che emigrano non attraverso la strada del ricongiungimento familiare, bensì da sole, per cercare lavoro, al pari degli uomini, in un altro Paese. Donne che si assumono la responsabilità di ´breadwinner´ (chi guadagna il pane quotidiano), procurando le risorse economiche per provvedere alle necessità della propria famiglia". Quadrupla resta, però, la discriminazione delle donne migranti. Esse, infatti, sono discriminate anzitutto in quanto donne, oltre che come immigrate. Spesso, inoltre, le donne immigrate sono discriminate anche a livello di classe sociale e, ancora oggi, per il colore della pelle. "La migrazione è di per se stessa un evento traumatico, spesso non volontario - ha aggiunto Antonaz - per le donne questo trauma è per ovvie ragioni più accentuato perché devono occuparsi di ricostruire una casa, i legami familiari, le relazioni umani e sociali. Un carico maggiore di difficoltà a cui la Regione ha cercato di dare risposta con la nuova legge sull´Immigrazione. Da questo tavolo di lavoro - ha invitato l´assessore - ci aspettiamo di capire ancora meglio le richieste delle donne migranti per rispondere più puntualmente ai loro bisogni". Il percorso partecipato che ha coinvolto, oltre a associazioni, enti, scuole, organizzazioni sindacali e datoriali, anche molte protagoniste della società immigrata in Friuli Venezia Giulia nella definizione della legge regionale 5/2005 è stato richiamato anche nell´intervento della giornalista Elisa Cozzarini. Cozzarini è coautrice del libro "Confini/migranti", nel quale sono riportati interventi e storie di donne e l´intero iter che ha caratterizzato la scrittura della legge fino alla prima Conferenza regionale sull´Immigrazione che si è tenuta a Pordenone lo scorso 4 e 5 maggio. Alla seconda sessione del convegno, moderato da Paola Tessitori dell´Osservatorio regionale per l´Immigrazione, sono intervenuti, tra gli altri, il direttore dell´Agenzia regionale del Lavoro, Domenico Tranquilli (che ha ricordato come nel 2006 siano state 10 mila le donne straniere assunte in Friuli Venezia Giulia, di cui 3. 600 collaboratrici domestiche e quasi 3 mila operaie di industrie manufattiere), Saida Ahmed, presidente della Commissione Pari Opportunità del Piemonte, Michele Negro, presidente del Comitato legge regionale sull´Immigrazione, la mediatrice culturale Fama Cisse, Arminda Hitaj, presidente dell´Unione comunità e associazioni immigrati di Udine, Elisa Gomez, presidente dell´associazione "Circolo aperto l. P. T. ", Fatou Sarr, coordinatrice donne immigrate per la provincia di Gorizia. .  
   
   
AVVIATO DALLA GIUNTA TRENTINA IL PROCESSO AUDIT FAMIGLIA-LAVORO CONCILIARE FAMIGLIA E LAVORO: LO POTRANNO FARE I DIPENDENTI DI ENTI PUBBLICI, ORGANIZZAZIONI E IMPRESE  
 
 Trento, 8 ottobre 2007 - Ci sono molti modi per sostenere le famiglie e metterle nelle condizioni di svolgere le funzioni sociali, economiche ed educative che le sono riconosciute (più spesso a parole che non nei fatti concreti) dalla società e dalle istituzioni. Uno di questi è dare risposte concrete al problema della conciliazione dei tempi di vita familiare con i tempi della vita lavorativa, tema che non interessa solo le donne che lavorano (o che vorrebbero lavorare) ma anche i lavoratori maschi, padri e mariti, e che si lega a quello delle pari opportunità. Argomento, quello della conciliazione, sul quale ci sono stati molti inviti a lavorare, in particolare in questo 2007 Anno europeo dedicato alle Pari Opportunità, sia nei confronti delle istituzioni che del mondo delle imprese. Il Trentino, che vuole qualificarsi come “distretto amico della famiglia”, intende investire molto in questa direzione, aprendo le porte di enti pubblici, organizzazioni e imprese private all’ingresso di una nuova politica di gestione del personale orientata, appunto, alla famiglia. In questo senso va colto il provvedimento approvato oggi dalla Giunta provinciale, su proposta dell’assessore alle politiche sociali Marta Dalmaso, relativo alla costituzione del Consiglio dell’Audit Famiglia e Lavoro. Importanti le adesioni al processo Audit: oltre alla Provincia autonoma (Servizio per il personale), i Comuni di Trento e di Riva del Garda, il Comprensorio della Valle di Non, alcune scuole, la Federazione della Cooperazione trentina, alcune cooperative sociali, la Cassa Rurale di Aldeno e Cadine, l’Associazione Artigiani, il Consorzio Ceii Trentino, Itea Spa, l’A 22 e imprese private. L’audit è uno strumento di management per imprese ed organizzazioni, finalizzato a stimolare politiche di gestione del personale che favoriscano i lavoratori e le lavoratrici nel conciliare i tempi e le esigenze della famiglia con quelli del lavoro. E’ un processo di valutazione sistematica, documentata e obiettiva di tali politiche di gestione del personale, che certifica, sulla base della rispondenza ad un ampio catalogo di criteri, quali provvedimenti e quali offerte favorevoli alla famiglia può predisporre un’impresa. L’audit Famiglia e Lavoro, in sostanza, conduce l’impresa in un processo interno attraverso il quale vengono definiti gli obiettivi ed i provvedimenti per una politica occupazionale attenta alle esigenze delle famiglie dei dipendenti. Per fare questo l’impresa o l’organizzazione interessata deve, come primo passo, accertare le misure favorevoli alla conciliazione famiglia e lavoro già in essere e successivamente trovare, con il supporto di un “auditore” e sulla base di un catalogo di criteri differenziato, le aree migliorabili. Vengono successivamente definiti obiettivi e strategie personalizzate per le esigenze dell’impresa e per l’attuazione di misure concrete. Nel processo di Audit tali obiettivi e provvedimenti vengono calibrati alla realtà specifica di ogni singola azienda. Annualmente, per una durata massima di tre anni, verranno effettuate delle verifiche sull’andamento dell’applicazione dell’Audit e, se gli obiettivi fissati dall’impresa sono stati raggiunti e mantenuti con esito positivo, al termine del triennio verrà rilasciato all’azienda il certificato finale Audit Famiglia e Lavoro. Si tratta quindi di un processo di miglioramento continuo che si sviluppa in cicli triennali. L’adozione dell’Audit famiglia e lavoro tende ad apportare molti vantaggi: per il datore di lavoro, pubblico e privato, in termini di maggiore produttività dei dipendenti, riduzione del turn over, riduzione delle assenze dal lavoro, miglioramento dell’immagine, maggiore concorrenzialità; per i lavoratori, in termini di maggiore soddisfazione e motivazione, di arricchimento professionale, di possibilità di retribuzione aggiuntiva; per la famiglia, in termini di maggior tempo per le relazioni familiari e di miglioramento della qualità della vita; per la società, in termini di riduzione dei costi sociali ed in funzione di un ruolo più attivo delle famiglie. Con la richiesta alla Fondazione tedesca Hertie della licenza d’uso del marchio Audit Famiglia e Lavoro, la Provincia autonoma di Trento, oltre che ente promotore del progetto per il Trentino, ne diventa l’organismo referente per l’implementazione e la gestione. Sarà, insomma, l’ente licenziatario del marchio che provvederà alla consegna formale dei certificati base e finali. Primo passo è appunto la costituzione del Consiglio dell’Audit, organismo dedicato alla tutela della qualità del processo di certificazione. Il Consiglio, rappresentativo di enti, istituzioni e organizzazioni di vari gruppi di interesse, tra cui esponenti del mondo imprenditoriale, accademico, economico, sindacale, istituzionale e delle associazioni familiari, avrà il compito di adattare gli strumenti dell’European Work & Family Audit alle specificità territoriali, definendo le Linee Guida locali; valuterà inoltre l’applicazione del processo e la documentazione degli auditori relativa agli sviluppi dei programmi delle aziende per l’ottenimento del certificato, esaminando le condizioni per il rilascio dello stesso. Il Consiglio dell’Audit Famiglia e Lavoro costituito oggi dalla Giunta è composto da Luciano Malfer, dirigente del Servizio Politiche sociali della Provincia (presidente), Lucia Trettel in rappresentanza dell’Assessorato alle pari opportunità, la sindacalista Claudia Loro in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil, Roberta Arcaini del Forum trentino delle Associazioni familiari, Mariangela Franch e Barbara Poggio in rappresentanza dell’Università degli Studi di Trento, Clara Pedrelli in rappresentanza del coordinamento imprenditori trentini, mentre le funzioni di segreteria sono affidate a Lucia Claus del Servizio politiche sociali e abitative. Oltre al Servizio per il personale della Provincia, hanno già dato adesione formale all’Audit i Comuni di Trento (limitatamente al comparto biblioteche) e di Riva del Garda, il Comprensorio della Valle di Non, il Liceo classico “G. Prati”, gli Istituti comprensivi di Levico Terme e di Mezzolombardo, l’Istituto professionale “Veronesi” di Rovereto, la Federazione della Cooperazione trentina, la Cooperativa sociale Progetto 92, la Cooperativa sociale Sad, la Cassa Rurale di Aldeno e Cadine, l’Associazione Artigiani, il Consorzio Ceii Trentino, Itea Spa, Autostrada del Brennero Spa, le ditte Glacier Vandervell Italy e Gpi. Interesse a partecipare al processo Audit è stato manifestato anche dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari. .  
   
   
LE DONNE SALVANO LA DEMOGRAFIA IMPRENDITORIALE TOSCANA LA DINAMICA IMPRENDITORIALE DEL 1° SEMESTRE 2007  
 
 Firenze, 8 ottobre 2007 - Ancora una volta le imprese guidate da donne crescono di più di quelle non femminili. Sono inoltre sempre di più le imprenditrici che detengono un ruolo gestionale. La crescita fatta segnare dalle amministratrici supera infatti quella dei colleghi maschi. A fine giugno 2007, le aziende guidate da donne sono state 96. 948 su 417. 725 imprese, con un´incidenza del 23,2% sull´intero complesso, ed una crescita tendenziale del +1,2%, contro il +0,5% delle altre imprese. Aumentano del +2,6% le amministratrici nelle aziende della Toscana, contro il +1,7% dei colleghi maschi, raggiungendo quota 66. 668 (il 34,3% delle imprenditrici), e rappresentando il 25,3% degli amministratori. Il quadro emerge dall´Osservatorio sull´Imprenditoria Femminile relativo al primo semestre 2007, curato da Unioncamere Toscana, in collaborazione con la Regione Toscana, su dati forniti da Infocamere relativi al Registro Imprese delle Camere di Commercio. Rispetto ai territori benchmark, la crescita della Toscana-rosa si pone al disopra di Lombardia, Veneto, Piemonte; è uguale a Emilia Romagna, e inferiore solo alle Marche. In linea con l´andamento generale, la crescita imprenditoriale femminile è stata significativa nell´entroterra (+1,6%; +0,8% le maschili); e più contenuta sulla costa (+0,7%; nulla le restanti). In particolare, vanno al di là del valore medio regionale le performance delle province di Prato (+3,1% le femminili, +1,2% le non), Firenze (+2,1%, +1,1%) e Siena (+1,4% e +0,2%). Sono nella media, quelle di Pisa (+1,1, +1,0%), Grosseto, Pistoia (per entrambe +1,0% e +0,8%). A Livorno tornano a crescere (+0,9%), nonostante una flessione delle imprese non femminili (-1,8%). Di segno negativo Arezzo (-0,3%) e Lucca (-0,1%), in controtendenza alle non femminili. Le imprese rosa rappresentano una quota più alta della media toscana (23,2%) nelle province di Grosseto (28,8%), Livorno (26,7%), Massa Carrara (25,3%) e Siena (23,9%); mentre i valori più bassi si riscontrano nell´area metropolitana: Firenze (21,2%), Pistoia (21,8%) e Prato (22,7%). Prosegue la crescita (+3,0%) delle forme societarie a maggioranza femminile, trainata soprattutto dai risultati delle società di capitali al femminile (+9,4%). Sostanzialmente stabile è rimasto lo stock delle ditte individuali, che resta la veste giuridica più diffusa all´interno dell´universo imprenditoriale femminile (circa il 60%), mentre raggiungono quota 1. 073 (+3,6%) le cooperative. La dinamica per settori ha visto, ancora una volta, un più nell´edilizia (+8,3%; +4,2% le non femminile), dove tuttavia solo il 5,1% delle imprese è a conduzione femminile, a conferma del fatto che il settore rimane appannaggio dell´universo imprenditoriale maschile. Il contributo imprenditoriale al femminile nelle costruzioni avviene in prevalenza e limitatamente attraverso imprese di tipo societario (il 69% delle imprese femminili delle costruzioni), tipicità tutta al femminile in un settore dove il 71% delle imprese sono ditte individuali, presumibilmente a causa del fatto che, considerate le attitudini professionali tipicamente maschili del settore, queste imprenditrici non possono assumere all´interno dell´impresa un ruolo operativo, attività generalmente svolta dall´imprenditore nel caso in cui l´impresa sia individuale. Le imprese in rosa hanno toccato punte di crescita elevate anche nei settori dei servizi alle imprese (percentualmente il +4,7%), e più dettagliatamente nelle attività immobiliari (+309, ovvero +5,3%), professionali e imprenditoriali (+156, +3,8%) e nel settore dell´informatica (+49, +3,6%). In crescita anche le imprese femminili nel settore degli alberghi e della ristorazione (+138, +1,8%); dei servizi sociali e alla persona (+103, +1,2%). Nel commercio non raggiungono quote soprendenti, (+45, +0,2%), tuttavia il dato diventa importante se confrontato con quello dell´imprenditoria non femminile (-653, -0,8%). Le imprese femminili diminuiscono nel comparto agricolo e sono in genere stagnanti nel manifatturiero (+48 imprese, +0,3%), ad eccezione dei settori alimentari (+48, +3,1%), fabbricazione dei metalli e prodotti in metallo (+41, +5,2%), meccanica strumentale (+20, +6,3%) e, ancora di più, nelle confezioni (+125, +4,6%), ricompreso nel comparto della moda, il quale, d´altro canto, pur rallentando il ritmo della caduta di imprese iscritte, continua a manifestare segnali di stagnazione (-54, -0,7%), a causa soprattutto della diminuzione delle imprese del tessile (-152, -6,3%). A fine giugno, sono le straniere a determinare la crescita delle figure imprenditoriali toscane di sesso femminile. Le italiane rimangono, di fatti, sostanzialmente stabili (-0,2% vs. -0,5% degli imprenditori maschi), mentre aumentano le comunitarie (+5,3% donne e +17,5% maschi) e le extra comunitarie (+8,5% +9,8%). In particolare, per le comunitarie sono aumentate le imprenditrici Rumene (+165, +26,0%), entrate dal 1° gennaio a far parte della Comunità Europea, le Ceche (+27, +30,9%), le Polacche e le Tedesche (in assoluto per entrambe +18, e in percentuale rispettivamente +5,7% e +2,1%). Tra le extra-comunitarie crescono più significativamente le Albanesi (+59, +25,4%), le Senegalesi (+13, 21,3%), e le Cinesi (+347, +13,7%), quest´ultime le più numerose (2. 889). Tra le imprenditrici italiane diminuiscono di 426 unità le figure imprenditoriali nate in Toscana, mentre le connazionali aumentano di 102 posizioni. In riguardo al ruolo imprenditoriale risultano in forte crescita le amministratrici, le quali hanno aumentato la loro consistenza del +2,6%, con un ritmo di crescita superiore rispetto a quello dei colleghi maschi (+1,7%), coerentemente con quanto accadeva un anno fa (+3,0% vs. +2,3%). Le amministratrici toscane rappresentando il 25,3% del complesso degli amministratori, raggiungendo quota 66. 668 unità. Gestiscono in maniera equidistribuita, sia società di capitale (30. 623 posizioni, il 46%), dove rivestono, per lo più, il ruolo di amministratore unico quando non consigliere (rispettivamente il 34,1% e 33,7%), sia società di persone (30. 258 posizioni, 45%), con un veste prevalentemente di socio amministratore (15. 051 unità, ovvero il 49,7% delle amministratrici, quasi esclusivamente in società in nome collettivo), o socio accomandatario (14. 661 posizioni, il 48,5%). Le amministratrici sono quasi esclusivamente italiane (nel 93% dei casi, in linea con il dato complessivo pari al 92%), e hanno un età media di 47 anni, di un anno inferiore, al valore medio femminile (48 anni), e di tre a quello dei colleghi maschi che detengono la medesima carica (50 anni). In forte diminuzione è invece il numero delle socie (-2,0%) ed ancora di più quelli di sesso maschile (-2,9%), mentre non ha subito grosse variazioni il numero delle titolari di ditte individuali. .  
   
   
PERCORSI FEMMINILI PER L’AUTO-IMPRENDITORIALITÀ  
 
Reggio Emilia 4 ottobre 2007 - Nell´ambito del progetto finanziato dalla Regione Emilia Romagna Percorsi femminili di formazione e sostegno alla crescita professionale e all´auto-imprenditorialità Ifoa, con la collaborazione della Camera di Commercio di Reggio Emilia, organizza il seminario “L´innovazione d´impresa come fattore strategico di successo” che si terrà Martedì 16 ottobre 2007 dalle ore 9. 00 alle 13. 00 e dalle 14. 00 alle 18. 00 presso la Camera di Commercio di Reggio Emilia - Piazza della Vittoria, 3. Il seminario è gratuito ed è rivolto a donne imprenditrici, aspiranti imprenditrici lavoratrici dipendenti o atipiche, donne non occupate, residenti o domiciliate in Emilia Romagna. Il programma e la scheda d´iscrizione sono disponibili sul sito www. Ifoa. It .  
   
   
STEFANEL: COMUNICAZIONE SONEGO IN GIUNTA SU LIGNANO SABBIADORO  
 

Trieste, 8 ottobre 2007 - L´assessore regionale alla Pianificazione territoriale Lodovico Sonego ha presentato oggi, nel corso della seduta di Giunta svoltasi il 5 ottobre ad Udine, una sua nota riguardante la situazione di Lignano Sabbiadoro ed una relazione redatta dal direttore centrale alla Pianificazione territoriale, Energia, Mobilità e Infrastrutture di trasporto della Regione, Dario Danese. Di seguito i testi. "In questi giorni la stampa ha riferito di una inchiesta della magistratura su presunti illeciti che sarebbero stati commessi anche a Lignano e che vedrebbero coinvolti vari soggetti fra cui esponenti della ditta Stefanel. La stampa, pur in modo frammentario, ha riferito inoltre che la Magistratura avrebbe in animo di approfondire l´eventuale coinvolgimento della Regione Friuli Venezia Giulia in un non meglio precisato accordo di programma. Le informazioni giornalistiche sono molto vaghe e non permettono una conoscenza dei fatti. La delicatezza della materia in sé e soprattutto la particolare stagione politica richiedono a mio avviso il massimo di informazione in modo tale che la Giunta regionale possa collegialmente conoscere in modo attendibile, per quanto noto alla Direzione pianificazione territoriale, energia, mobilità e infrastrutture di trasporto, le questioni di cui si parla sugli organi di stampa e possa anche definire i comportamenti amministrativi più opportuni per assicurare trasparenza e rispetto delle norme. Quanto al coinvolgimento della Regione in accordi di programma urbanistici con il Comune di Lignano ho chiesto al direttore della mia Direzione di preparare una relazione che ricostruisce lo stato dell´arte. Allego il documento alla presente comunicazione affinché la Giunta ne sia a conoscenza. Desidero inoltre informare l´esecutivo che prima delle vacanze estive il signor Sandro Fasulo si è rivolto alla mia segreteria qualificandosi come esponente della ditta Stefanel per chiedere un incontro con l´assessore. L´incontro è avvenuto nel mio ufficio a Trieste il giorno 31 luglio con le modalità con cui ho la consuetudine di ricevere collaboratori e pubblico: a porte aperte. Ho infatti l´abitudine di tenere sempre aperta la porta che separa la mia stanza da quella nella quale lavorano le mie segretarie e lo stesso dicasi per la porta che separa la mia stanza dal salottino nel quale sono sedute le persone che fanno anticamera. Il signor Fasulo si è presentato come professionista che rappresenta gli interessi della ditta Stefanel con particolar riferimento ad una area sita in Lignano di proprietà della Stefanel stessa. L´ospite ha esordito dicendo che il suo mandante desidera ampliare il campo da golf che già possiede in adiacenza all´area in oggetto, ma che il programma è impedito da una previsione urbanistica che prescrive una strada che starebbe nel bel mezzo dell´ampliamento del golf. Per queste ragioni la Stefanel proponeva un accordo di programma urbanistico finalizzato allo spostamento del tracciato della strada nell´ambito della sua stessa proprietà. Ho risposto al signor Fasulo che l´idea di un ampliamento del golf sarebbe coincidente con le politiche generali di attrazione turistica della Regione, che lo spostamento della viabilità nell´ambito della proprietà Stefanel sarebbe dovuto essere affrontato dal Comune nell´ambito delle sue politiche urbanistiche. Quanto all´accordo di programma ho precisato che la Regione ha l´abitudine di non fare mai intese di tale natura su proposta di privati ma esclusivamente su iniziativa di soggetti pubblici e sulla base di comprovate finalità pubblicistiche che giustifichino un interesse regionale dell´atto urbanistico. Il signor Fasulo mi ha a questo punto informato che Stefanel avrebbe gradito un accordo di programma per consentire che l´area sulla quale si dovrebbe ingrandire il golf, già dotata di una consistente capacità edificatoria, possa ottenere il vantaggio di ulteriori duecentomila metri cubi di edificazione per un grosso hotel e seconde case. Ho replicato con atteggiamento dissuasivo dicendo che un tale sviluppo della residenza non coincide con le politiche regionali di riqualificazione turistica di Lignano e che, pur in assenza di una istruttoria tecnica, non potevo che manifestare forti riserve politiche sul progetto. Ho ulteriormente ribadito che la Regione non fa accordi di programma se non sulla base dei presupposti già richiamati e ho aggiunto che in ossequio ai principi della nuova legge urbanistica un intervento di tale natura non potrebbe essere pianificato in via esclusiva da Lignano ma richiederebbe un approccio di copianificazione di area vasta e necessiterebbe pertanto dell´assenso dei Comuni limitrofi. L´incontro si è concluso in questo modo e l´ospite non si è più fatto vivo".
Relazione del direttore centrale, dott. Dario Danese
Egregio Signor Assessore, faccio seguito alla Sua richiesta di relazionare in merito ai rapporti intercorsi tra la Direzione centrale pianificazione territoriale, energia, mobilità e infrastrutture di trasporto e il Comune di Lignano Sabbiadoro avventi ad oggetto l´attivazione di accordi di programma prevedenti, tra l´altro, azioni ed interventi finalizzati al raggiungimento di un obiettivo di interesse sovracomunale tra cui anche eventuali varianti allo strumento urbanistico generale comunale. Il Comune di Lignano Sabbiadoro, sulla base di quanto risulta agli atti del protocollo della Direzione, ha prospettato l´esigenza di attivare un accordo di programma ai sensi degli articoli 19 e 20 della Lr 7/2000 in data 30. 11. 2006 per la realizzazione "nei prossimi anni di un nuovo edificio destinato a stazione media dei carabinieri, un nuovo edificio destinato a punto di primo soccorso con i relativi servizi (parcheggi, aree di sosta ecc. ), dimensionati nella scala adeguata all´importanza della località turistico balneare". Tale richiesta viene avanzata dal Comune di Lignano anche in correlazione a un contributo regionale pluriennale, disposto con delibera giuntale n. 1640 dd 25. 6. 2004, per la realizzazione della nuova stazione media dei carabinieri, nonché in relazione ad ulteriore contributo decennale disposto in attuazione dell´articolo 5 della Lr 2/2006 (legge finanziaria per l´anno 2006) per la realizzazione del punto di primo soccorso. Il Comune ha riassunto il promovimento dell´ipotizzato accordo di programma con una nota dd 19. 6. 2007 inviata alla Direzione generale e allo scrivente presentando un´articolata relazione sullo stato di attuazione dell´iniziative e sui tempi di attuazione degli interventi, chiedendo di valutare "la sussistenza dell´interesse regionale a partecipare al proposto accordo, in relazione al quale il Comune si propone in qualità di soggetto promotore". Del prospettato accordo di programma il Comune di Lignano oltre che della Regione ha chiesto la partecipazione anche dell´Ente Friulano Assistenza (Efa), proprietario delle aree interessate dalla realizzazione dei due interventi, che si è dichiarato disponibile alla cessione immediata delle aree a fronte di un adeguamento di parametri urbanistici dell´area contigua di proprietà dell´ente medesimo. A seguito di una istruttoria preliminare finalizzata alla verifica della sussistenza dell´interesse regionale alla partecipazione del richiesto accordo di programma, lo scrivente ha sottoposto all´attenzione del Signor Assessore, che ha condiviso, la assunzione di una proposta di delibera giuntale di manifestazione dell´interesse regionale per la stipulazione di un accordo di programma in considerazione della circostanza che il richiesto adeguamento consente di accelerare i tempi di realizzazione dei più volte ricordati interventi e che l´anticipazione dei medesimi consente una più incisiva presenza sul territorio da parte delle istituzioni competenti alla vigilanza sulla sicurezza e alla tutela della salute garantendo conseguentemente una maggiore funzionalità operativa, una costante presenza e un pronto intervento nell´ambito del comprensorio turistico lignanese. Con tali motivazioni la Giunta regionale ha assunto in data 6. 8. 2007 la deliberazione n. 1972 di riconoscimento di rilevante interesse regionale alla partecipazione all´accordo di programma avente rilevanza urbanistica promosso dal sindaco del Comune di Lignano Sabbiadoro. Il procedimento così avviato è tutt´ora in fase di istruttoria tecnica ai fini della verifica dei necessari presupposti e della definizione dei contenuti propri dell´accordo. La verifica della possibilità di stipulare l´accordo di programma è acquisita infatti ai sensi dell´articolo 19, comma 4, della Lr 7/2000 nell´ambito di una conferenza tra i rappresentanti di tutte le amministrazioni e i soggetti interessati convocata dal soggetto promotore. Non risulta che il Comune promotore abbia ad oggi convocato la conferenza. Agli atti del protocollo della Direzione non sono acquisiti ulteriori documenti relativi ad altre e diverse iniziative per le quali si possa ipotizzare un accordo di programma. Corre peraltro l´obbligo di segnalare che il Comune di Lignano nella persona dei suoi amministratori e dei responsabili degli uffici tecnici all´urbanistica e ai lavori pubblici ha prospettato l´ipotesi di un accordo di programma promosso dal medesimo Comune per l´ampliamento della struttura destinata al gioco del golf e per l´adeguamento del sistema di viabilità di accesso alla città di Lignano Sabbiadoro. Nel corso dei 2 o 3 incontri l´amministrazione comunale ha rappresentato la proposta di intervento, peraltro non delineata nei suoi aspetti attuativi, con l´intento di verificare la sussistenza dei presupposti di legge necessari per la partecipazione regionale ad un accordo di programma avente valenza urbanistica. Lo scrivente, come prassi negli incontri richiesti da enti pubblici che prospettano delle iniziative a valenza sovracomunale per l´avvio delle procedure di un accordo di programma, ha evidenziato i requisiti minimi che la proposta deve contenere. In particolare: 1) l´accordo sia promosso esclusivamente da un ente territoriale; 2) l´ente territoriale promotore assuma un formale atto dal quale risulti la rilevanza sovracomunale dell´iniziativa proposta; 3) l´individuazione tra le possibili iniziative di quelle che promuovono attività coerenti con la vocazione di sviluppo comunale ai fini di una collocazione strutturale nel caso di specie con finalità turistico recettiva. In relazione a tali incontri preliminari recentemente il Comune di Lignano Sabbiadoro ha fatto pervenire allo scrivente in via del tutto informale la deliberazione n. 38 dd 2. 3. 2007 avente il seguente oggetto: "proposta di accordo di programma tra il Comune di Lignano Sabbiadoro e la Società Agricola Friulana Stefania S. P. A. Per l´ampliamento della struttura destinata al gioco del golf, con imboschimento dell´ambito, per la realizzazione del nuovo collegamento viario della zona ovest di Lignano Sabbiadoro con la strada statale n. 354 e del raccordo con il fiume Tagliamento e per il potenziamento turistico recettivo dell´area". Il testo della delibera ripercorre l´iter amministrativo tra Comune e la proprietà mentre il dispositivo stabilisce che ad avvenuta presentazione al Comune delle integrazioni, modifiche e impegni richiesti alla proprietà, l´amministrazione comunale procederà alla formalizzazione dell´accordo di programma proposto richiedendo conseguentemente anche la partecipazione della Regione Fvg previa la dichiarazione da parte di questa dell´interesse regionale a parteciparvi. Non risultano acquisiti agli atti della scrivente Direzione atti, documenti o richieste da parte del Comune, per cui nessuna procedura relativa è stata formalmente avviata. Nel rimanere a disposizione per eventuali ulteriori integrazioni, Le invio i più cordiali saluti. Dott. Dario Danese

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100 MILIONI DI EURO PER NUOVE CASE POPOLARI NEL LAZIO  
 
 Roma, 8 ottobre 2007 - Sul piatto dell’edilizia popolare, la Regione Lazio mette 100 milioni di euro e lo fa avviando un programma di completamento e costruzione di edifici di edilizia sovvenzionata da parte delle sette Ater del territorio. In cifre, si tratta di 1042 nuovi alloggi popolari nel Lazio, di cui: 469 nella capitale; 219 in provincia di Roma; 122 a Latina; 98 a Frosinone; 70 a Viterbo; 52 a Rieti; 13 a Civitavecchia. Sono questi i contenuti della delibera di riparto approvata oggi dalla Giunta Regionale, presentata dall’assessore ai Lavori Pubblici e Politica della Casa Bruno Astorre assieme all’assessore al Bilancio, Programmazione Economico Finanziaria e Partecipazione Luigi Nieri. Il via libera dell’esecutivo regionale avvia la programmazione degli interventi per nuovi appartamenti di circa 60 mq di superficie. “Se si pensa – ha affermato l’assessore Astorre – che a livello nazionale, con la prossima finanziaria, il governo dovrebbe mettere 550mln € sulla casa, è lampante lo sforzo compiuto dalla Giunta di Piero Marrazzo”. I fondi sono così ripartiti: 45. 000. 000 € all’Ater di Roma; 21. 000. 000 € all’Ater della Provincia di Roma; 11. 700. 000 € all’Ater di Latina; 9. 400. 000 € all’Ater di Frosinone; 6. 700. 000 € all’Ater di Viterbo 5. 000. 000 € all’Ater di Rieti 1. 200. 000 € all’Ater di Civitavecchia. I finanziamenti concessi alle Ater rappresentano i fondi che la Regione Lazio mette a disposizione per l’ampliamento del patrimonio edilizio delle stesse. Un modo per fornire risposte alle necessità abitative dei cittadini meno abbienti. “Gli ultimi finanziamenti assegnati dallo Stato per le medesime finalità – ha sottolineato Astorre – risalgono al 1996”. La prima tipologia di interventi riguarda il completamento di edifici già in corso di costruzione, finanziati con precedenti deliberazioni, ma mai portati a compimento per varie ragioni: dai ritardi di assegnazione delle aree a una diversa assegnazione delle stesse, dal rinvenimento di reperti archeologici all’inadeguatezza del sito. Alcuni ritardi sono ascrivibili alla necessità di adeguamento, da parte delle Ater, a sopravvenute normative di vario genere: si pensi alle diverse zone che sono state classificate come “sismiche” in tempi recenti, ovvero alla necessità di adeguare le costruzioni alle norme sul contenimento dei consumi energetici, o alla volontà delle Ater di realizzare edifici secondo protocolli che applicano sistemi di bioedilizia. Salvo verifiche da parte di tutte le Ater, è ipotizzabile che il 25% della somma stanziata possa essere destinata al completamento. “Vigileremo – ha detto Giovanni Carapella, presidente della Commissione Lavori Pubblici e Politica della Casa del Consiglio Regionale – affinché tutte le Ater operino in tempi certi e celeri. Questa misura prova che, fatta una sanatoria, la volontà di questa maggioranza si rivolge sempre più alle famiglie che sono in graduatoria e che hanno il punteggio idoneo al conseguimento di un alloggio Erp. Insomma, un criterio di intervento fondato su importanti investimenti e sulla fermezza contro ogni forma di nuovo abusivismo”. L’immediata cantierabilità degli interventi di nuove costruzioni, che saranno realizzati in base alle più recenti disposizioni in materia di risparmio energetico e con procedimenti costruttivi di bioedilizia, è strettamente connessa alla disponibilità delle aree da parte dei comuni interessati. “Sono molto soddisfatto – ha detto il presidente Marrazzo – perché questa misura realizza tutto il valore dell’inversione di tendenza che abbiamo voluto imprimere sull’Edilizia residenziale pubblica. Rivolgo, perciò, una forte sollecitazione alle Ater e ai comuni affinché individuino al più presto progetti e aree ove mettere a frutto questo robusto investimento, una disponibilità fortemente voluta dal Consiglio Regionale, dal sottoscritto e dalla Giunta”. . .  
   
   
EDILIZIA, ASSESSORE BERRUTI: "APPROVATO ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO CON LO STATO, IN LIGURIA PIÙ DI 11,5 MILIONI DI EURO DI INVESTIMENTI"  
 
 Genova, 8 ottobre 2007 - Al via il recupero delle periferie urbane. La Regione Liguria ha sottoscritto l´accordo di programma quadro (Apq) per la riqualificazione urbana con il Ministero delle Infrastrutture, il Ministero dello Sviluppo economico e il Ministero per i Beni e le attività culturali che rende immediatamente utilizzabili 11,5 milioni di euro per i 9 interventi previsti. Si tratta - ha spiegato l´assessore regionale alle Politiche abitative, Maria Bianca Berruti - della conclusione di un momento importante del confronto con lo Stato per l´utilizzo in Liguria di 4. 404,231 euro del Cipe da destinare alla rigenerazione urbana di alcune periferie o centri storici a cui si vanno ad aggiungere i 2. 658. 509 euro di cofinanziamento regionale, i 4. 096. 682 di euro di cofinanziamento comunale e 360mila euro di partecipazione dei privati per un totale appunto di 11 milioni e mezzo di euro movimentati". I 9 interventi che fanno parte dell´accordo sono localizzati a Genova, alla Spezia, Vado Ligure, Albenga (Sv) , a Camporosso e Montalto Ligure (Im). Tre gli interventi previsti a Genova di riqualificazione: nel quartiere di Begato per un costo di 2 milioni di euro, nella Fascia di rispetto di Prà, con la prosecuzione della passeggiata a Ponente, per un costo di 1 milione e 200mila euro e a Molassana con il recupero dell´ex cinema nazionale il cui costo ammonta a 4 milioni di euro. Gli altri interventi sono localizzati alla Spezia e prevedono la sistemazione a verde tra via della Libertà e via Bozzolo nel quartiere Favaro per un costo di 495mila euro, a Vado Ligure con la realizzazione del polo della sicurezza per un costo di 1 milione e 119 mila euro e nel Comune di Albenga con la realizzazione delle urbanizzazioni secondarie, al servizio dell´area archeologica, per un valore di 706 mila euro, a Montalto Ligure con la realizzazione del parcheggio al servizio del centro storico per un totale di 385mila euro e a Camporosso con la riqualificazione del centro storico. "La rigenerazione urbana di alcune parti del territorio - spiega l´assessore Berruti - oltre a rispondere alla domanda di maggiore sicurezza e di riqualificazione che proviene da talune aree urbane si propone anche di sperimentare alcune forme di intervento dal basso con un opportuno coinvolgimento degli abitanti insediati". Dopo l´approvazione dell´Apq spetta ora ai Comuni dare il via ai lavori con le gare di appalto. .  
   
   
FONDO SOCIALE, LA GIUNTA LIGURE STANZIA OTTO MILIONI E MEZZO DI EURO PER REALIZZARE STRUTTURE SOCIALI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI  
 
Genova, 8 ottobre 2007 - Otto milioni 494mila e 938 euro per la realizzazione di strutture residenziali e semiresidenziali per anziani, disabili, minori e giovani gestite da enti pubblici o soggetti non profit. Sono stati stanziati il 5 ottobre dalla giunta regionale su proposta del vicepresidente e assessore regionale ai servizi sociali, Massimiliano Costa. Gli interventi, che potranno essere finanziati fino ad una percentuale del 70% del costo dell´opera, dovranno riguardare il completamento di strutture già in corso di realizzazione, opere per le quali esiste la capacità di co-finanziamento da parte dei beneficiari e strutture collocate in territori dove più urgente è la necessità di ampliare l´offerta di residenzialità. I progetti dovranno essere presentati alla Regione Liguria - Dipartimento salute e servizi sociali - settore assistenza distrettuale e servizi sociali e contestualmente al direttore sociale del distretto socio-sanitario competente per territorio, entro il 5 novembre, attraverso apposita scheda disponibile, a partire dall´inizio della prossima settimana, sul sito della Regione www. Regione. Liguria. It nella home page cliccando su ultimi aggiornamenti. Si provvederà quindi ad assegnare i contributi in conto capitale a favore dei Comuni capofila dei distretti sociosanitari. "L´obiettivo di questi nuovi finanziamenti - spiega il vicepresidente, Massimiliano Costa - è aumentare ulteriormente l´offerta di residenzialità e semiresidenzialità sociale, avvicinandoci il più possibile ai parametri europei, con un incremento che parte da una base del 2% registrata nel 2006 fino a giungere al 3% nel 2008". Sul fronte degli anziani l´obiettivo della Regione è quello di passare dagli attuali 5. 634 posti presenti in Liguria a 8. 295 nel prossimo triennio. Per quanto riguarda i disabili ammontano a 1. 646 i posti a disposizione in Liguria in strutture residenziali e semiresidenziali al 1 gennaio 2007 e l´obiettivo è quello di giungere entro il 2010 a 2. 073 posti. Sul fronte degli anziani l´obiettivo della Regione è quello di passare dagli attuali 5. 634 posti presenti in Liguria a 8. 295 nel prossimo triennio. Allo stesso modo i posti disponibili in strutture regionali per la salute mentale ammontano oggi a 1024 e l´obiettivo è quello di rendere uniforme su tutto il territorio regionale l´offerta residenziale raggiungendo il parametro dello 0,6 posti ogni mille abitanti. Per quanto riguarda le comunità per minori la Liguria dispone di 693 posti e 82 strutture e si propone la creazione entro il 2010 di tre nuove comunità e 13 nuovi centri di aggregazione. .  
   
   
IL TRENTINO CAPOFILA IN ITALIA PER LA COSTRUZIONE DI EDIFICI SOSTENIBILI SECONDO GLI STANDARD LEED A TRENTO LA CONFERENZA DI RICHARD FEDRIZZI, STATUNITENSE ORIGINARIO DI STENICO, LEADER NEL MONDO DEL “COSTRUIRE VERDE”  
 
Trento, 8 ottobre 2007 - Studiare e lavorare in luoghi confortevoli. Tornare a casa e trovare un’abitazione salubre, progettata nell’ottica del rispetto per l’ambiente. E’ possibile quando nella realizzazione degli edifici vengono seguiti gli standard Leed (Leadership in Energy and Environmental Design), una serie di criteri per l’edilizia sostenibile, sviluppati negli Stati Uniti e applicati in oltre 40 paesi del mondo. Ora anche l’Italia ha iniziato il percorso per avere un proprio sistema Leed, grazie all’azione congiunta dell’agenzia Trentino Sviluppo, guidata dal presidente Alessandro Garofalo, e del Consorzio Distretto Tecnologico Trentino, società per la promozione dell’edilizia sostenibile, delle fonti rinnovabili e delle tecnologie ambientali, guidata da Paolo Gurisatti (presidente) e da Gianni Lazzari (amministratore delegato). Sono oltre 50 le aziende, i comuni e gli studi professionali trentini che hanno già aderito al comitato promotore. A salutare l’iniziativa, oggi a Trento è il presidente dell’organizzazione statunitense per l’applicazione degli standard Leed (Us Gbc), Richard Fedrizzi, originario di Stenico (Tn) da parte di padre, che alle ore 16. 00, nella Sala ovest della Fondazione Bruno Kessler a Povo (Trento), ha tenuto una relazione pubblica dal titolo “Edilizia sostenibile: opportunità e prospettive”. Poco prima, in sala stampa, è toccato all’assessore provinciale alla programmazione, ricerca ed innovazione, Gianluca Salvatori, presentare l’illustre ospite e sottolineare l’importanza del progetto che – come ha riconosciuto lo stesso Fedrizzi – fa del Trentino una zona di eccellenza nel campo dell’edilizia sostenibile. Il progetto Leed Italia - La prima tappa del progetto che pone il Trentino capofila per l’introduzione in Italia degli standard Leed è stata raggiunta lo scorso 18 settembre, in occasione dell’incontro che ha riunito a Rovereto i rappresentanti delle imprese interessate a far parte fin dall’inizio del Comitato promotore per la costituzione del Green Building Council (Gbc) Italy. Sono oltre 50 le aziende, i comuni e gli studi professionali trentini che hanno già aderito all’iniziativa e molte altre richieste stanno pervenendo in questi giorni al Consorzio. Ieri, i rappresentanti del Comitato promotore hanno incontrato a Rovereto Sabrina Morelli, responsabile delle relazioni internazionali del Gbc statunitense. Il Gbc italiano, al pari dell’analogo organismo americano, sarà un’organizzazione non-profit, basata sull’adesione volontaria dei soci e gestita in base al consenso degli stessi, per la promozione di edifici sostenibili. Avrà il compito di sviluppare, secondo le linee guida comuni a tutti gli aderenti alla comunità internazionale Leed, le caratteristiche del sistema Leed Italia, che dovrà tener presenti le specificità climatiche, edilizie e normative del nostro Paese. "L’incontro con Richard Fedrizzi”, dichiara Gianni Lazzari “segnala un passo decisivo verso quella concretezza che le aziende del Consorzio Distretto Tecnologico Trentino chiedono da tempo. Il Gbc Italia a breve sarà una realtà". “In Italia”, illustra Paolo Gurisatti “si apre una fase sperimentale. I criteri di classificazione degli edifici e gli strumenti di controllo potranno essere diversi. Il Trentino ha scelto Leed, la classificazione più complessa e più comprensiva dei diversi aspetti che riguardano gli edifici, perché ha voluto fare una scelta di eccellenza. Il ruolo del Distretto sarà fondamentale per far dialogare i tecnici delle imprese, i funzionari pubblici e i professionisti. L’obiettivo è produrre innovazione nel modo di costruire ma soprattutto nel linguaggio e nella cultura dei cittadini”. In questo quadro, è prevista anche l’introduzione in Italia del Leed Ap, la figura professionale che segue i processi di certificazione Leed degli edifici, per la quale si predisporrà uno specifico programma di formazione basato sugli standard italiani. L’argomento è stato oggetto di un seminario tenuto a Trento lo scorso 25 settembre dal prof. Tim Mrozowsky della Michigan State University che da anni intrattiene rapporti con la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Trento. “Nelle imprese”, sottolinea Mario Zoccatelli, responsabile di Trentino Sviluppo per la promozione Gbc Leed, “stiamo riscontrando un grande interesse per l’acquisizione della preparazione tecnica necessaria a migliorare la competitività. Più di 40 professionisti provenienti dal Trentino, dal Veneto e dall’Emilia Romagna hanno già deciso di intraprendere il percorso formativo per prepararsi all’esame di accreditamento Ap Leed previsto nei primi mesi del 2008”. Prossima tappa del percorso per il sistema Leed Italia sarà la partecipazione da parte di una delegazione trentina alla Green Building International Conference, il più importante appuntamento dedicato all’edilizia sostenibile, in programma a Chicago dal 7 al 9 novembre e che sarà introdotta dall’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton. Http://www. Usgbc. Org/ http://www. Dttn. It/ .  
   
   
RICHARD FEDRIZZI, L’US GBC E GLI STANDARD EDILIZIO LEED  
 
 Trento, 8 ottobre 2007 - Richard Fedrizzi, “trentino nel mondo” originario di Stenico da parte di padre, è il presidente dell’Us Gbc, organizzazione non-profit del settore edilizio che promuove la realizzazione di edifici secondo gli standard Leed, ossia a basso impatto ambientale e allo stesso tempo salubri e confortevoli. Basati su fondati dati scientifici, gli standard Leed permettono di costruire edifici come case, luoghi di lavoro e scuole all’insegna del risparmio di energia e di acqua. La certificazione Leed comprende tre livelli: Certified, Silver, Gold e Platinum (il livello più alto), a seconda dei criteri rispettati. Nata negli Stati Uniti nel 1993, oggi l’Us Gbc conta oltre 11. 000 membri, fra imprese e organizzazioni. Nel mondo sono oltre 40 i paesi in cui si applicano gli standard Leed, fra cui il Canada, il Brasile, l’India, la Cina, l’Australia. Sotto la guida di Richard Fedrizzi l’Us Gbc partecipa alla “Clinton Climate Initiative” per promuovere un programma di edilizia sostenibile nelle 40 città più grandi del mondo. Da quando Fedrizzi è presidente, l’organizzazione ha triplicato il proprio staff, ha accolto 3. 000 nuovi membri, e ha lanciato nuovi programmi come quello della ristrutturazione degli edifici secondo gli standard Leed. I vantaggi del costruire e dell’abitare “verde” Si calcola che negli Stati Uniti il volume d’affari nell’ambito del “costruire verde” è stato pari a 7 miliardi di dollari nel 2005 e che raggiungerà i 12 miliardi di dollari nel 2007 (dati forniti dall’Us Gbc). Costruire secondo lo standard Leed, internazionalmente riconosciuto, può rappresentare un notevole vantaggio competitivo per le imprese. Il numero di imprese che si associano all’Us Gbc cresce al ritmo di centinaia al mese. Abitare una casa costruita secondo gli standard Leed significa abitare in un edificio progettato per essere confortevole e salutare, ad esempio con minore esposizione a muffe e a vari tipi di tossine. Il costo di una casa certificata Leed negli Stati Uniti è paragonabile a quello di una casa tradizionale, ma c’è un maggiore risparmio per quanto riguarda le spese di acqua ed elettricità. Anche l’ambiente ne trae vantaggio, dato che negli Stati Uniti ogni edificio Leed è progettato per immettere in media nell’atmosfera 350 tonnellate metriche di anidride carbonica all’anno in meno rispetto agli altri edifici (pari all’anidride carbonica che emettono in un anno 70 automobili) nonché per risparmiare il 30% di acqua e il 32% di elettricità. Interessanti dati arrivano anche a proposito delle scuole certificate Leed. Secondo le ricerche dell’Us Gbc gli edifici scolastici Leed risparmiano il 30-50% di energia, il 30% di acqua e riducono l’emissione di anidride carbonica del 40% . Fra gli studenti che frequentano una scuola Leed si registra un 38,5 % in meno dei casi di asma. Il Consorzio Distretto Tecnologico Trentino Il Consorzio Distretto Tecnologico Trentino Scarl è la società consortile nata in seno ad Habitech, un progetto di Distretto Tecnologico per l’Edilizia Sostenibile, le Fonti Rinnovabili di Energia e le Tecnologie Ambientali. Il progetto Habitech è promosso dalla Provincia Autonoma di Trento, con il riconoscimento del Ministero dell’Università e della Ricerca. Ambiente e sviluppo economico spesso sono stati considerati antagonisti. Oggi è possibile pensare questo rapporto in termini totalmente nuovi. Il Trentino scommette nella reale possibilità di perseguire contemporaneamente benessere economico e sostenibilità ambientale in maniera armonica e non conflittuale, bensì generando reciproci vantaggi e sinergie. Grazie all’innovazione e alle clean technology, ad una nuova consapevolezza ambientale e ad una modifica degli stili di vita in senso sostenibile, è possibile dare vita ad un nuovo modo di vivere gli ambienti naturali e costruiti, ottenendo allo stesso tempo livelli di comfort maggiori, la preservazione delle risorse naturali e benessere economico grazie allo sviluppo di nuovi settori e di nuova occupazione. Edifici intelligenti con consumi energetici e idrici minimi, realizzati con materiali naturali, rinnovabili e riciclabili, che sfruttano gli apporti naturali di energia, ottenuta da fonti rinnovabili e locali, che gestiscono e distribuiscono energia nelle reti locali grazie all’intelligenza distribuita, permettono di realizzare un nuovo modo di abitare e vivere il territorio, sempre meno dipendente dall’approvvigionamento di fonti esterne, e sempre più in grado di valorizzare le risorse locali. “Borghi rinnovabili”, “green valley” e filiere energetiche locali assicurano la creazione di comunità resilienti e basate su uno sviluppo economico sostenibile e duraturo. All’interno del Distretto Energia e Ambiente Habitech, un significativo gruppo di imprese private e di operatori interessati alle tecnologie innovative del distretto ha accettato di guidare una Società Consortile pubblico-privata per il distretto, investendo risorse proprie nel successo dell’iniziativa. Distretto Tecnologico Trentino Scarl favorirà la collaborazione tra operatori privati e agenzie e istituzione pubbliche, promuovendo lo sviluppo delle filiere edilizia – energia – gestione del territorio in modo che il sistema trentino nel suo complesso sia in grado di offrire al mercato (locale, nazionale, internazionale) soluzioni certificate al passo con i segmenti più qualificati della domanda. In tale prospettiva la Società Consortile assegna grande importanza alla definizione di nuovi standard di qualità, dei prodotti e dei processi, e si propone di integrare le competenze disponibili in progetti di ricerca. I soci della Società Consortile sono interessati ad operare in maniera integrata a progettare e produrre nuovi edifici a basso consumo di energia, sviluppare nuove tecniche di ristrutturazione, mettere in opera nuovi sistemi di produzione e accumulazione di energia, progettare impianti ad alto rendimento, reti di comunicazione e dispositivi finalizzati alla gestione intelligente ed integrata del territorio, servizi innovativi di gestione e manutenzione del patrimonio immobiliare, infrastrutturale ed ambientale. I Soci Il consorzio è composto da 11 soci pubblici (Provincia, Comuni, Università e Centri Ricerca) e 149 soci privati, per un capitale sottoscritto e versato complessivo di 275. 000 euro alla data odierna. L’ingresso di nuovi soci nel Consorzio, anche se provenienti da fuori provincia, è sempre ammesso. I soci privati rappresentano complessivamente oltre 300 imprese, con più di 8. 000 addetti e un volume d’affari generato di circa 1 miliardo di euro. I segmenti principali riguardano: · l’edilizia (45% dei soci), in particolare le costruzioni e ristrutturazioni tradizionali, e le costruzioni di case e componenti in legno, la progettazione, l’impiantistica e la realizzazione di infissi; · l’energia (29% dei soci), in particolare gli installatori di impianti a fonti rinnovabili, i produttori e distributori di energia, i fornitori di servizi energetici integrati (energy service); · le reti, con una serie di imprese impegnate nella realizzazione di sistemi e dispositivi per la gestione intelligente delle reti a livello territoriale (energia, acqua, telecomunicazioni, ecc. ). Attività Gli obiettivi di sviluppare applicazioni ed innovazioni nei settori dell’edilizia a basso consumo energetico, delle fonti rinnovabili e della gestione intelligente del territorio verranno perseguiti attraverso una pluralità di iniziative e metodologie, tra cui: · “tavoli tecnici” dedicati a specifici progetti e problemi dell’edilizia sostenibile, della produzione industriale di tecnologie e impianti, della fornitura di servizi in rete; · workshop e corsi di formazione finalizzati alla produzione e controllo di standard tecnici; · seminari sulle regole di mercato, esposizioni e momenti di presentazione esterna delle soluzioni esemplari; · servizi specializzati per l’innovazione sistematica, la creazione di nuovi artefatti, reti di competenze nelle singole aziende e nella filiera. Il consorzio si configura come luogo di discussione e mediazione tra i soci, e soggetto portavoce e portatore di interessi nei confronti degli interlocutori esterni, siano essi altri attori del Distretto Energia e Ambiente trentino, soggetti pubblici e privati di altri territori, enti e istituzioni nazionali e internazionali. Sviluppo sostenibile La definizione di “sviluppo sostenibile” compare per la prima volta nel rapporto “Our Common Future” (Il futuro di tutti noi) presentato all’Assemblea Generale dell’Onu nel 1987. Con il rapporto - preparato da un gruppo di studio indipendente, la “Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo” presieduta dalla norvegese Gro Harlem Brundtland e composta da 22 membri di 21 paesi - viene proposta una politica mondiale per uno “sviluppo sostenibile” sia dal punto di vista ecologico che sociale. Vi si legge: ”L’umanità ha la possibilità di rendere sostenibile lo sviluppo, facendo sì che i bisogni dell’attuale generazione vengano soddisfatti senza compromettere le capacità delle generazioni future di soddisfare i propri”. Sulla base di queste indicazioni le Nazioni Unite organizzano l’Earth Summit a Rio de Janeiro nel 1992 a cui partecipano i capi di stato e di governo di 170 paesi del mondo che adottano il concetto di sviluppo sostenibile e lo pongono a fondamento di una politica comune per l’ambiente e lo sviluppo economico. Un’altra tappa importante è il “World Summit on Sustainable Development”, il vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile organizzato dalle Nazioni Unite a Johannesburg (Sud Africa) nel 2002. In tale circostanza si prende atto del mancato raggiungimento di molti obiettivi prefissi nel summit di dieci anni prima, ma allo stesso tempo non si riesce, secondo l’opinione di molti osservatori, ad adottare una risposta politica adeguata per la salute dell’ambiente. Dal 1987 il concetto di sviluppo sostenibile si è evoluto inglobando nuove definizioni, ma resta la consapevolezza comune che molto deve ancora essere fatto per il bene dell’ambiente e dell’umanità che lo abita. Il Green Building Council si propone di promuovere un’edilizia responsabile nei confronti dell’ambiente. Da questo punto di vista, molte sono le soluzioni adottate per il risparmio energetico, per un migliore utilizzo delle risorse idriche e per una maggiore attenzione all’uso dei materiali. La certificazione Leed prevede che gli edifici siano dotati di sistemi di riscaldamento efficienti per evitare gli sprechi di energia. Inoltre sono utilizzate energie rinnovabili come l’energia solare ed eolica. In media un edificio Leed negli Stati Uniti consuma il 32% di elettricità in meno rispetto a un edificio tradizionale e il 26% in meno di gas. Gli edifici Leed sono dotati di soluzioni per il risparmio d’acqua, come sistemi per il recupero dell’acqua piovana e rubinetti con regolatori di flusso. Ne risulta che in media negli Stati Uniti il consumo d’acqua degli edifici Leed è del 30% inferiore a quello degli edifici tradizionali. Sempre negli Stati Uniti, la costruzione e la demolizione di edifici produce rifiuti pari al 40% del totale. Gli edifici Leed vengono realizzati seguendo un piano di smaltimento che riduce i rifiuti e con l’utilizzo di materiali in parte riciclati e prodotti localmente. I cambiamenti climatici e l’edilizia sostenibile - E’ necessario agire subito per il bene del Pianeta e della nostra salute. E’ quanto emerso alla Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici del mese scorso a Roma, durante la quale il Ministero dell’Ambiente ha classificato il nostro Paese fra quelli che pagheranno il prezzo più alto in termini di danni ambientali, perdita di vite umane e costi economici a causa del riscaldamento globale. Il fenomeno è dovuto all’immissione di anidride carbonica e di altri gas serra nell’atmosfera, in seguito all’utilizzo di combustibili fossili come il petrolio. Gli edifici costruiti secondo gli standard Leed sono progettati per risparmiare energia e ridurre l’immissione di anidride carbonica nell’aria. I cambiamenti climatici nel mondo - I segni dei cambiamenti climatici causati dall’uomo sono già evidenti sul volto della Terra. Gli oltre duemila scienziati che quest’anno hanno predisposto il quarto rapporto Onu sul clima non hanno parlato solo di possibilità future, ma hanno anche fotografato la situazione attuale, mettendo nero su bianco gli effetti del riscaldamento globale negli ultimi 50 anni, sull’ambiente e sugli esseri umani. Già oggi, soprattutto a causa dell’aumento delle temperature, possiamo osservare diversi mutamenti che interessano la neve e i ghiacci, gli ambienti di acqua dolce, i mari e gli ecosistemi terrestri. E’ tutto scritto in un dossier licenziato il 6 aprile scorso a Bruxelles e preparato per i decisori politici dall’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change), l’organismo dell’Onu che si occupa dei cambiamenti climatici. E’ emerso che nelle regioni montuose è aumentato il numero di valanghe e che negli ecosistemi artici gli animali soffrono per l’innalzamento delle temperature. Sulle montagne lo scioglimento primaverile dei ghiacciai appare anticipato. L’acqua dei fiumi è più calda rispetto al passato mentre nei laghi e nei mari aumenta la quantità di alghe. Le foglie sugli alberi compaiono sempre più presto dopo l’inverno, cambiano le migrazioni degli uccelli e i tempi di deposizione delle uova. In generale, le specie animali e vegetali spostano il proprio habitat più a nord o a un’altitudine maggiore per ritrovare le temperature a cui sono abituate. Con un medio grado di certezza, gli scienziati affermano che ci sono anche diretti rischi per la salute. In Europa, ad esempio, la mortalità legata alle alte temperature è in crescita e così le allergie dovute ai pollini. Le foreste sono più soggette a incendi e parassiti e sulle montagne la possibilità di praticare gli sport invernali diminuisce. “Per la prima volta”, si legge nel comunicato del Centro euro-mediterraneo per i cambiamenti climatici, “l’Ipcc ha valutato con maggiore certezza scientifica gli impatti dei futuri cambiamenti climatici in relazione alle proiezioni di aumento di temperatura media globale”. Lo scenario è inquietante: un innalzamento di 1,5°C potrà avere impatti negativi sulla salute, a causa di ondate di calore, malnutrizione e infezioni. Se l’aumento sarà fino a 3,5 °C, milioni di persone che vivono lungo le coste saranno a rischio di inondazioni e il 20-30 per cento degli animali e delle piante potrebbe estinguersi. Si avrebbe anche un aumento della deglaciazione della Groenlandia e l’inizio di quella antartica. Oltre i 3,5°C, sarebbe molto difficile anche attuare misure di adattamento per difendere i sistemi naturali e antropici. L’acqua - Nel giro di quarant’anni la disponibilità idrica potrà aumentare di circa il 10-40 per cento alle alte latitudini e in alcune zone tropicali, ma diminuire del 10-30 per cento nelle regioni alle medie latitudini e nelle aree asciutte dei tropici. Secondo le stime, crescerà l’estensione dei territori colpiti da siccità, mentre in altre zone si avranno frequenti episodi di intense precipitazioni, collegati al rischio di inondazioni. Nel corso del secolo, le riserve d’acqua conservate nei ghiacciai e nei manti nevosi sono destinate a diminuire, con una conseguente riduzione della disponibilità idrica per un sesto della popolazione mondiale. Entro il 2020, in Africa, fra i 75 e i 250 milioni di persone saranno soggette a un grave aumento dei problemi legati all’acqua. Animali e piante - Sono a rischio il 20-30% delle specie vegetali e animali, che potrebbero non resistere al cambiamento climatico e agli eventi da esso provocati: siccità, inondazioni, incendi, invasioni di insetti. L’acidificazione delle acque degli oceani (dovuta all’aumento di anidride carbonica) causerebbe la scomparsa di molte barriere coralline e delle specie marine che da esse dipendono. Le risorse alimentari - I raccolti potranno inizialmente diventare leggermente più abbondanti alle medie e alte latitudini, mentre saranno destinati a diminuire alle basse latitudini. In generale, l’aumento del rischio di siccità, da una parte, e di inondazioni, dall’altra, influenzeranno negativamente la produzione agricola. Le coste - L’innalzamento del livello del mare provocherà un aumento dell’erosione costiera. Soggette a inondazioni potranno essere milioni di persone che vivono vicino al mare, ai grandi delta dei fiumi asiatici e africani o sulle piccole isole. La salute - I cambiamenti climatici previsti potrebbero mettere a rischio la salute di milioni di persone. Lo scenario è particolarmente drammatico per i Paesi in via di sviluppo. Potrà aumentare il rischio di malnutrizione e di malattie infettive e la mortalità dovuta ad anomale ondate di calore, alluvioni, tempeste, siccità. La crescita di concentrazioni di ozono a livello della superficie terrestre provocherà maggior rischio di malattie cardio-respiratorie. I cambiamenti climatici in Italia - In Italia, secondo i dati forniti dal Centro euro-mediterraneo per i cambiamenti climatici, in futuro, con un innalzamento del riscaldamento globale, si potrebbe avere una ridotta disponibilità d’acqua, di energia idroelettrica, di aree per la coltivazione. Nelle zone umide costiere si assisterebbe alla perdita di specie animali e vegetali e a una più abbondante presenza di alghe. I maggiori disagi si presenterebbero in estate, stagione per la quale sono previsti aumenti nei consumi energetici e del rischio di incendi, nonché una diminuzione del turismo. Le Alpi potrebbero essere tra le regioni maggiormente colpite dall’aumento della variabilità climatica estiva e quindi da una maggior incidenza di anomale ondate di calore e di siccità. A fronte di elevate emissioni di gas serra si prevede per il futuro una perdita fino al 60% dei tipi di piante e animali. Riguardo la neve, si è già riscontrata una riduzione di copertura a bassa quota e ci si aspetta che questa si riduca ulteriormente per ogni grado di aumento della temperatura. I cambiamenti climatici in Trentino - Anche in Trentino una delle questioni più rilevanti sembra essere quella della disponibilità d’acqua. I ghiacciai mostrano una perdita di spessore anche di alcuni metri all’anno e ritiri della fronte quantificabili in molte decine di metri nel corso degli ultimi 15-20 anni. Le indagini, condotte dal 1990 dal Comitato glaciologico trentino della Sat e, più recentemente, in collaborazione con il Museo tridentino di scienze naturali (Mtsn), il Dipartimento protezione civile e tutela del territorio della Provincia autonoma di Trento e il Dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’Università di Trento, stanno evidenziando la progressiva perdita del patrimonio glaciologico della nostra provincia. Alcuni esempi contribuiscono a delineare il quadro della situazione nel nostro territorio che conta attualmente 83 corpi glaciali, su una superficie totale di circa 38 chilometri quadrati. Il ghiacciaio dell’Adamello-mandrone, che con una superficie di circa 17 chilometri quadrati è il più esteso delle Alpi italiane e che alla fine degli anni ’90 costituiva un serbatoio di circa 800 miliardi di litri d’acqua, è arretrato di 140 metri dal 1989 al 2006. Il piccolo ghiacciaio d’Agola, nelle Dolomiti di Brenta, ha visto un ritiro della fronte superiore ai 70 metri negli ultimi 15 anni e una perdita di spessore di circa 9 metri nel giro di 5 anni. Il ghiacciaio del Careser, nel Gruppo del Cevedale, ha perso uno spessore di circa 41 metri dal 1967 e un comportamento analogo sta caratterizzando tutti gli altri ghiacciai del Trentino. Proiezioni per il futuro indicano che, con l’attuale tendenza climatica, la maggior parte dei ghiacciai alpini di superficie inferiore a un chilometro quadrato (oltre il 90 per cento del totale) scomparirà entro la fine del secolo. Come spiega Roberto Seppi, ricercatore al Museo tridentino di scienze naturali e tra i fondatori del Comitato glaciologico trentino, la riduzione dei ghiacciai darà origine a scompensi nel ciclo idrogeologico e provocherà la drastica diminuzione di una delle principali e strategiche riserve idriche dei territori alpini. È prevedibile che l’accelerata fusione dei ghiacciai aumenterà inizialmente la portata dei corsi d’acqua nel periodo estivo, ma successivamente tale apporto si ridurrà, proprio nei momenti di più intenso prelievo a scopo irriguo nei fondovalle. Da non sottovalutare le conseguenze sulla disponibilità d’acqua a scopo idroelettrico e i possibili dissesti idrogeologici in quota, legati anche alla riduzione del permafrost, il terreno perennemente congelato che contribuisce alla stabilità dei versanti e delle compagini rocciose. Infine, non va dimenticato che i territori alpini attraggono un cospicuo numero di persone a scopo turistico e ricreativo anche per la presenza di ghiacciai e paesaggi glaciali. La loro perdita, dovuta ai cambiamenti climatici, può quindi causare danni a numerosi comparti economici legati alla frequentazione turistica. I cambiamenti in atto sembrano anche destinati a provocare il prosciugamento di numerose sorgenti, in particolare di quelle a piccola portata su substrato carbonatico, e a far diminuire la quantità di precipitazioni annuali sul versante meridionale delle Alpi. Cosa può fare l’edilizia sostenibile - Gli oltre 2500 scienziati che quest’anno hanno predisposto il Iv rapporto Onu sul clima hanno individuato alcuni passi necessari per mitigare l’immissione di gas ad effetto serra nell’atmosfera. Fra questi, anche alcune azioni a breve e medio termine (fino al 2030) nel settore civile e residenziale. L’obiettivo è aumentare l’efficienza delle apparecchiature elettriche sia per l’illuminazione che per riscaldamento e raffrescamento nonché ricorrere al fotovoltaico integrato e alla domotica per ottimizzare i consumi. Negli Stati Uniti si calcola che gli edifici sono responsabili dell’emissione del 38% dell’anidride carbonica totale. Molte di queste emissioni provengono dall’utilizzo di combustibili fossili per il riscaldamento, l’aria condizionata, l’illuminazione e l’uso di varie apparecchiature. Un edificio costruito secondo gli standard Leed negli Stati Uniti ha un consumo medio di energia elettrica inferiore del 32% rispetto agli edifici tradizionali ed evita annualmente l’immissione nell’atmosfera di circa 350 tonnellate metriche di anidride carbonica (pari all’anidride carbonica che emettono in un anno 70 automobili). Questi risultati vengono raggiunti grazie all’istallazione negli edifici dei migliori sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento e a corrette procedure di manutenzione. Vengono anche utilizzate soluzioni che permettono di sfruttare al meglio la luce naturale, mentre per l’illuminazione artificiale vengono scelti i migliori ritrovati presenti sul mercato. Nella costruzione di edifici Leed si prevede anche l’uso di materiali riciclati e di materiali prodotti localmente. Attenzione viene posta nella riduzione del consumo di acqua potabile e nello sfruttamento di energie rinnovabili. .  
   
   
ENI RINNOVA CONCESSIONE DI SVILUPPO E PRODUZIONE IN ALGERIA  
 
 Roma, 8 ottobre 2007 – Eni e Sonatrach hanno firmato l’accordo per il rinnovo della concessione di sviluppo e produzione dei campi del blocco 403 che comprende i giacimenti Brn, Brv e Brsw situati in Algeria, nell’area di Bir Rebaa, nel deserto sahariano sud-orientale. I tre giacimenti, la cui produzione media è di 23 mila barili di olio equivalente al giorno (boe/d), sono entrati in produzione nel 1995 a seguito del primo contratto di associazione mai stipulato tra Sonatrach ed un partner straniero. Il rinnovo della concessione permette ad Eni di consolidare il proprio livello di riserve e di produzione in Algeria con circa 90 mila barili di olio equivalente al giorno (boe/d). L’intesa conferma Eni come partner privilegiato e strategico della società di stato algerina, ed offre un nuovo impulso allo sviluppo di ulteriori progetti di collaborazione, che saranno oggetto di successivi accordi specifici in linea con la strategia di Eni di espansione nella produzione ed esplorazione di idrocarburi in Algeria. La storica presenza di Eni in Algeria si è sviluppata a partire dagli anni ‘50 su due direttrici principali: l’approvvigionamento di gas naturale, mediante la realizzazione del gasdotto Transmed e l’acquisizione di permessi per la ricerca e lo sviluppo di giacimenti di olio e gas. .  
   
   
APPROVATO IL PROGETTO DI SCISSIONE DI ERG CESA EOLICA  
 
Genova, 8 ottobre 2007 – Dopo un periodo di collaborazione molto positivo che ha portato allo sviluppo industriale di Erg Cesa Eolica, i due azionisti Erg Power & Gas (Gruppo Erg) e Acciona Eolica Cesa (Gruppo Acciona), in pieno accordo, hanno deciso di proseguire in modo autonomo nello sviluppo delle rispettive strategie nel settore eolico. Pertanto il Consiglio di Amministrazione di Erg Cesa Eolica, società controllata in modo paritetico da Erg Power & Gas e da Acciona Eolica Cesa, ha approvato il progetto di scissione totale. Dall’operazione deriveranno due distinti rami d’azienda dello stesso valore economico che verranno attribuiti rispettivamente alla società Acciona Eolica Cesa Italia e ad una società del Gruppo Erg appositamente costituita. Secondo quanto stabilito, gli asset di Erg Cesa Eolica verranno suddivisi in modo paritetico tenendo conto della potenza installata e dello stato di avanzamento dei progetti sia di quelli autorizzati che di quelli in via di sviluppo. In particolare ad Erg verrà conferito il parco eolico di Pian dei Corsi, in provincia di Savona, già in esercizio, con una potenza di 1,6 Mw; il parco di Vicari, in provincia di Palermo, attualmente in costruzione, con una potenza di 37,5 Mw e il parco di Fossa del Lupo, in provincia di Catanzaro, già autorizzato, con una potenza di 110 Mw. La firma dell’atto di scissione è prevista per il prossimo mese di gennaio, con efficacia dal primo febbraio. Erg comunica, inoltre, che intende proporre alla controllata Enertad (51% Gruppo Erg) un’operazione di integrazione con la società del Gruppo Erg che sarà costituita a seguito della scissione di Erg Cesa Eolica, con l’obiettivo di perfezionare le relative operazioni entro i primi sei mesi del 2008. L’integrazione, ritenuta da Erg del tutto coerente con i piani di sviluppo già elaborati dalla controllata Enertad, rientra nella strategia del Gruppo finalizzata a concentrare in un’unica società tutte le attività relative alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Alessandro Garrone, Amministratore Delegato del Gruppo Erg ha commentato: “L´operazione di scissione di Erg Cesa Eolica, approvata ieri, e la recente acquisizione da parte di Enertad di cinque parchi eolici in Francia, per complessivi 55 Mw, rappresentano un importante passo in avanti nell´attuazione della nostra strategia di crescita e diversificazione geografica nel settore eolico. Dopo anni di proficua collaborazione con Acciona, di comune accordo, abbiamo optato per questa soluzione che ci permetterà di accelerare il processo di concentrazione in Enertad delle nostre attività nell´energia rinnovabile, rafforzando, così, la nostra posizione in un mercato sempre più strategico per il Gruppo. ” .  
   
   
SLOVENIA, GRATIS LAMPADINE A RISPARMIO ENERGETICO  
 
 Lubiana, 9 ottobre 2007 - Le aziende slovene stanno avviando la distribuzione gratuita di lampadine per il risparmio energetico, iniziando in questo modo una campagna per rafforzare la coscienza dell´efficienza energetica nelle case degli sloveni. Il sito web del Governo sloveno, riportandone la notizia, afferma che le aziende slovene distribuiranno le lampadine ad ogni abitazione. Secondo Damjan Koletnik, direttore della Hse, il maggior produttore di energia elettrica della Slovenia, la campagna è il primo passo per aumentare l´efficienza del consumo elettrico nelle case private. I sei produttori di energia elettrica - Elektro Celje, Elektro Gorenjska, Elektro Ljubljana, Elektro Maribor ed Elektro Primorska - spediranno dei coupon agli utenti assieme alle bollette di ottobre; questi coupon permetteranno di ricevere le lampadine da 21W. .  
   
   
PRESIDENTE BURLANDO SU ENI: "TOTALE DISINTERESSE PER IL TERRITORIO, PENSA SOLO AI PROFITTI" INTANTO, DAL VIA LOCALE E DAGLI ENTI SPEZZINI ARRIVA IL PRIMO NO ALL´AMPLIAMENTO DEL GASSIFICATORE DI PANIGAGLIA  
 
Genova, 8 ottobre 2007 - "E´ sconcertante il disinteresse di Eni nei confronti della Liguria, salvo il perseguire i propri obiettivi aziendali, ma in una assoluta mancanza di dialogo e collaborazione con un territorio che credo contribuisca notevolmente al proprio, consistente fatturato". Lo ha affermato il 5 ottobre il presidente Claudio Burlando, commentando il parere negativo di Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Liguria al progetto di ampliamento del terminale Eni di Panigaglia, nello Spezzino, l´unico terminale attivo di ricezione e massificazione di gas naturale liquefatto in Italia. Parere che ora sarà trasmesso alla Valutazione di Impatto Ambientale nazionale per la decisione definitiva. "A prescindere dal parere del Via per Panigaglia, una decisione di carattere tecnico, ancorchè condivisa dal comune di Porto Venere, dall´Autorità Portuale e dalla Provincia della Spezia e da tutti gli altri enti con i quali occorre avere un intesa per il via al progetto - ha continuato Burlando - dobbiamo prendere atto che non esiste una questione da noi sollevata che abbia ottenuto una risposta da Eni. Mi riferisco a un nuovo rapporto tra gli impianti del Porto Petroli, Fincantieri e la realtà genovese di Sestri Ponente, ai silenzi su una ricollocazione del personale del´Ip, alla recente preccupante riapertura della vicenda Praoil, alla questione Signal nell´ex Acna di Cengio per la quale stiamo ancora attendendo decisioni, ai mancati interventi per avviare anche sul nostro territorio realtà di energie alternative. Francamente, dall´Eni, un´azienda con 9 miliardi fatturato e dal suo amministratore delegato Paolo Scaroni ci saremmo aspettati un atteggiamento diverso, qualche risposta, oltre ai protocolli di intesa che ogni tanto andiamo a firmare. Ma una cosa è certa: non si potrà andare avanti così", ha concluso Burlando. .  
   
   
PANNELLI SOLARI, IL FUTURO È DIETRO L´ANGOLO GRAZIE ALLE TECNOLOGIE SEMPRE PIÙ SOFISTICATE, IL COSTO DEI PANNELLI FOTOVOLTAICI SI STIMA POSSA DIMINUIRE DI CIRCA IL 10% ANNUO O ALMENO COSÌ È STATO NEGLI ULTIMI 5 ANNI.  
 
Roma, 8 ottobre 2007 - I pannelli solari si basano sullo sfruttamento della più grande fonte di un’energia pulita e rinnovabile conosciuta: il sole. Ma quanto costa installare un impianto di pannelli solari fotovoltaici a casa propria? Ma soprattutto è conveniente? Quali sono i fattori da tenere in considerazione? I differenti fattori e le molteplici modalità d’installazione (posa in sovrapposizione o ad integrazione della copertura), distanza tra pannelli fotovoltaici ed inverter e tra quest’ultimo e il quadro, l’utilizzo di attrezzature specifiche di montaggio quali ponteggi, gru, ragni possono influire notevolmente sul costo finale dell’impianto. E’ buona norma rivolgersi a ditte specializzate e operanti da tempo nel settore per garantirsi la qualità e la trasparenza della posa in opera dell’impianto. Spesso sono le stesse ditte che si offrono in stile agenzia, di curare la progettazione (affidandosi a terzi), il disbrigo delle pratiche relative agli adempimenti burocratici (permessi, licenze, regolamentazioni specifiche da seguire), l’acquisto dei materiali con notevoli vantaggi sui prezzi (da grossisti per le ditte), il montaggio ed il collaudo a seconda delle esigenze. In veri e propri pacchetti chiavi in mano alcune ditte, al fine di incentivare l’implementazione di tali impianti, curano anche le pratiche relative al Conto Energia. Se pensiamo che attualmente il costo di un impianto chiavi in mano si aggira intorno ai 6. 000 euro per 1 kWp, viene da sé che tale sforzo possa ripagarsi da solo in termini economici (attraverso la vendita di energia elettrica) ed in termini sociali (energia pulita, zero emissioni di co2, indipendenza energetica). Per quanto concerne la manutenzione è nell’ordine dell’1% del costo dell’impianto per ogni anno di vita dell’impianto, che si stima aggirarsi intorno ai 25 anni. .  
   
   
ALTRACORRENTE E´ IN MOVIMENTO IL VILLAGGIO MULTIMEDIALE DELLA CAMPAGNA PROMOSSA DA LEGAMBIENTE PUGLIA SI PREPARA A TRASFERIRSI NEL COMUNE DI BITONTO  
 
Bari 8 ottobre 2007 – "Non possiamo che registrare con grande piacere la partecipazione dei baresi che ha superato le nostre già rosee aspettative" Francesco Tarantini saluta con parole di entusiasmo la tappa barese della campagna Altracorrente: Energia in Movimento, che attraverserà l´intera Puglia nel corso dell´intero mese di ottobre "I nostri esperti di tematiche ambientali ed energetiche hanno risposto alle domande, spesso anche molto qualificate, dei cittadini che hanno gradito la possibilità di incontrare gente competente disposta a chiarire dubbi e perplessità relative al tema dell´energia e dei consumi ragionati" Più di mille i baresi che hanno visitato, in tre giorni, il villaggio di Altracorrente, oltre alle venti scuole che hanno autorizzato le visite guidate alla struttura multimediale appositamente allestita per divulgare i complessi concetti energetici al giovane pubblico degli scolari. "ho visto che proprio quando si sono avvicinati al multimediale i bambini si sono dimostrati tutti attenti, li ha attirati il gioco!" spiega Tommasa Albanese, un´insegnante che ha accompagnato una delle classi in visita all´aula multimediale in Piazza Umberto a Bari "l´attenzione l´ha ricevuta più il gioco che la maestra! È giocando che loro apprendono, anche da ragazzini, perché la componente multimediale ormai fa parte del loro quotidiano". Dopo aver "giocato" con Energino e Lucentina, i due personaggi protagonisti della campagna Altracorrente per le scuole, i ragazzi hanno sempre rivolto domande interessanti, e spesso sono tornati al villaggio accompagnati dai genitori, per mostrare anche a loro il posto in cui hanno imparato, divertendosi, a rispettare l´ambiente. Grande successo su tutti i fronti per la tappa barese, quindi, e Legambiente Regionale Puglia si augura di poter bissare anche nella tappa di Bitonto. La carovana di Altracorrente: Energia in Movimento si trasferirà in piazza Padre Pio a Bitonto per i giorni 8 e 9 ottobre. Nella seconda tappa, organizzata grazie alla grande disponibilità mostrata dal Comune di Bitonto, in particolare dall´Assessore all´Ambiente Vito Cazzato, e dal Centro di Educazione Ambientale Elaia, c´è già grande fermento. Anche in questa tappa saranno distribuiti altri 100 kit di risparmio energetico di Sorgenia S. P. A. , che ha collaborato all´organizzazione dell´evento. .  
   
   
RICERCA GRAZIE A UN ACCORDO DI PROGRAMMA AVVISO PER 7 NUOVI PROGETTI RICERCA, IN TOSCANA PROGETTI AL VIA PER 12 MILIONI L’ASSESSORE BARONTI: «UN CONTRIBUTO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE»  
 
Firenze, 8 ottobre 2007 - La ricerca in Toscana riparte su nuove basi. Il terzo atto integrativo dell’accordo di programma quadro per la ricerca e il trasferimento tecnologico per il sistema produttivo fra Regione, ministero dell’Università e della ricerca e ministero dell’economia e delle finanze sarà siglato a fine mese dall’assessore alla ricerca, Università e diritto alla casa Eugenio Baronti. L’accordo garantisce l’assegnazione dei finanziamenti Cipe necessari a realizzare, in Toscana, progetti di ricerca per un costo complessivo di 12 milioni di euro, a fronte di un contributo di poco meno di 10 milioni e 300 mila euro. Ii finanziamento consente di mettere in campo sette nuovi progetti, che vanno ad aggiungersi ai sei già individuati con il precedente meccanismo di selezione e ai due individuati all’interno dei Patti per lo sviluppo locale di Pisa e di Pistoia. I soggetti incaricati di realizzare le ricerche, saranno selezionati grazie a una procedura di evidenza pubblica che individuerà i centri di ricerca o le università secondo precisi criteri e obiettivi, definiti dalla Regione attraverso un ampio processo di concertazione, anche a livello locale. «Il meccanismo dell’evidenza pubblica è una novità importante – spiega l’assessore Baronti – che garantisce la trasparenza delle scelte e la loro aderenza agli obiettivi che ci prefiggiamo con l’accordo: favorire la crescita del sistema della ricerca in Toscana, sostenere l’integrazione fra ricerca di base e ricerca applicata, valorizzare le ricadute della ricerca nei settori dell’ambiente e del sociale, promuovere l’innovazione e il trasferimento tecnologico e la creazione di reti, sia fra università e centri di ricerca che fra centri di ricerca e imprese». Alla procedura di evidenza pubblica possono partecipare: le Università, le scuole superiori di perfezionamento universitario, i consorzi interuniversitari, gli enti pubblici di ricerca anche in collaborazione laboratori di ricerca qualificati e riconosciuti a livello ministeriale e imprese, consorzi, società consortili, parchi scientifici, incitatori d’impresa, poli tecnologici, imprese pubbliche di servizi. «In particolare – sottolinea l’assessore - le ricerche per il cui affidamento viene pubblicato l’avviso sono legate ai temi della tutela dell’ambiente, alla produzione di energie alternative, al riuso dei rifiuti, alle tecnologie in campo bio-medico Tutti settori che la regione punta a valorizzare nell’ottica di uno sviluppo sostenibile dell’economia». Il costo previsto per l’insieme di questi sette progetti è di 7 milioni e 536 mila euro, a fronte di un cofinanziamento regionale di circa 6 milioni. Anche I sei progetti che erano stati già selezionati e che oggi ricevono nuovo impulso grazie ai finanziamenti, spaziano un po’ in tutti i settori innovativi, dalle nuove tecnologie dell’informazione alle nanoscienze, dalle applicazioni mediche alle politiche di risparmio energetico. .  
   
   
UNISU: MASTER UNIVERSITARIO DI PRIMO LIVELLO IN “ EUROPROGETTAZIONE E TECNICHE DI ACCESSO AI FINANZIAMENTI COMUNITARI”.  
 
Roma, , 8 ottobre 2007 - L’università Telematica delle Scienze Umane, in collaborazione con l’Istituto di Formazione Politica “Pedro Arrupe” – Centro Studi Sociali e spair communication ha attivato per l’Anno Accademico 2007/2008 il Master universitario di 1° livello in “Europrogettazione e tecniche di accesso ai finanziamenti comunitari ” Il Master erogato in modalità blended si terrà a Palermo presso l’Istituto di Formazione Politica “Pedro Arrupe” dal 12/10/07 al 01/02/08. A conclusione del Corso gli studenti dovranno sostenere una prova di verifica del profitto per ogni insegnamento. Agli iscritti che avranno superato le prove di verifica del profitto e la prova finale verrà rilasciato il Diploma di Master universitario di 1° livello in “Europrogettazione e tecniche di accesso ai finanziamenti comunitari”. Al Master si accede tramite una selezione per titoli. Titolo d’ammissione è il possesso di un diploma di laurea triennale (nuovo ordinamento), di laurea quadriennale (vecchio ordinamento) o di laurea specialistica, indipendentemente dalla facoltà di provenienza, conseguito in un’Università degli Studi della Repubblica Italiana o in un altro Istituto Superiore equiparato, o di un altro titolo equivalente conseguito presso un’altra Università a condizione che il medesimo sia legalmente riconosciuto in Italia. La domanda di pre-iscrizione su apposito modello scaricabile dal sito www. Unisu. It e dal sito dell’Istituto di Formazione Politica “Pedro Arrupe”, in carta semplice unitamente all’autocertificazione del diploma di laurea e dei titoli posseduti o copia degli stessi, dovrà essere presentata personalmente o inviata al seguente indirizzo: Istituto di Formazione Politica “Pedro Arrupe”, Segreteria Generale Master, Via Franz Lehar n. 6 - 90145 Palermo. Per ulteriori informazioni andare sul sito www. Unisu. It e successivamente su Master. .  
   
   
CORSI SERALI ALL’UNIVERSITÀ DI PAVIA  
 
Pavia, 8 ottobre 2007 - Avvio di anno accademico anche per i corsi serali all’Università di Pavia. Dai primi di ottobre, le Facoltà di Economia, Giurisprudenza e Scienze Politiche hanno infatti attivato alcuni corsi serali e incontri riservati agli studenti part time (lavoratori o studenti che per vari motivi non sono in grado di frequentare i corsi ordinari). Si tratta di lezioni serali sulle principali materie di studio che, pur non sostituendo le lezioni ordinarie, mirano a una generale illustrazione dei principali contenuti della materia. La Facoltà di Economia ha avviato corsi trimestrali che prevedono 5 incontri con cadenza settimanale per un impegno di 10 ore, dal lunedì al venerdì dalle ore 18,00 e il sabato mattina. A integrazione delle lezioni, sono previste anche alcune iniziative di tutorato, ricevimento e brevi cicli di lezioni riassuntive svolti grazie alla collaborazione di docenti e studenti tutor. Info. Http://economia. Unipv. It/. Anche la Facoltà di Giurisprudenza ha previsto un ciclo di incontri serali, articolato in due semestri in corrispondenza del calendario didattico del corso di laurea magistrale. Questi incontri non sostituiscono le lezioni ordinarie, ma mirano a una generale illustrazione dei principali contenuti degli insegnamenti per facilitare il percorso di studi degli studenti a tempo parziale. Gli incontri che partiranno lunedì 8 ottobre, prevedono un numero complessivo di 14-18 ore e si svolgeranno per ogni materia una volta alla settimana nel medesimo semestre dei corsi ufficiali, dalle 18,00 alle 19,45. Info: http://www. Unipv. It/giurisprudenza/ Il principale punto di riferimento per gli studenti a tempo parziale messo a disposizione dalla Facoltà di Scienze Politiche, invece, è lo Sportello a loro dedicato gestito dalla Segreteria di Presidenza in collaborazione con alcuni docenti. La Facoltà organizza per gli studenti a tempo parziale corsi semestrali predisponendo servizi che possono essere fruiti direttamente o a distanza. Info: http://www. Unipv. It/wwwscpol/ .  
   
   
LA REGIONE TOSCANA AIUTERÀ I GIOVANI PROFESSIONISTI: SOSTEGNI A CHI AVVIA NUOVE ATTIVITÀ. PRESTITI PER I PRATICANTI´  
 
Firenze, 8 ottobre 2007 - «Gli aiuti per i giovani che vogliono aprire un bar, un´impresa agricola o una bottega artigiana già esistono. Quello che vogliamo garantire fin dal prossimo anno è un aiuto economico anche ai giovani professionisti che si apprestano ad aprire uno studio, magari uno studio associato, ed un prestito d´onore a chi invece sta svolgendo il tirocinio». Spesso poco o mal pagato. L´assessore alle riforme istituzionali Agostino Fragai spiega in un´affollata sala del ´My Hotels Galilei´ di Pisa le intenzioni della Regione: prestiti d´onore fino a 15 mila euro per i praticanti, senza interessi e restituibili in quattro anni, e contribuiti fino a 10 mila euro, sempre rivolti ai giovani, per sostenere l´avvio di studi professionali o renderne più competitiva l´attività, a vantaggio anche degli utenti. Una mano tesa verso tutti i professionisti, ´vecchi´ e ´nuovi´, quelli inquadrati nei 28 ordini nazionali e quelli riuniti in associazioni. L´assessore parla davanti ad una platea attenta di oltre cinquecento ragionieri e commercialisti, da stamani a Pisa per il quarto convegno nazionale sulle professioni organizzato dal sindacato unico della categoria. Di fianco a lui, sul palco, siedono l´onorevole Giuseppe Chicchi, uno dei relatori della riforma delle professioni che il Parlamento sta discutendo e che mercoledì prossimo licenzierà il documento preliminare, il senatore Centaro, il presidente di Conprofessioni Gaetano Stella e il presidente del sindacato nazionale ragionieri e commercialisti Ezio Marta Reggiani. E se le domande più frequenti sono ´chi può far che cosa´ e cosa ci sarà scritto dentro la riforma, cosa ne sarà degli Ordini e quale ruolo avranno le associazioni - ma anche cosa potranno fare le Regioni, visto che di materia concorrente si tratta - i giovani e i giovani professionisti sono l´altro argomento che più ricorre nel corso della tavola rotonda di oltre due ore. «Aiutare i giovani professionisti nell´avvio di una nuova attività - spiega l´assessore Fragai - vuol dire anche favorire la mobilità sociale. Per il figlio di un professionista tutto è più semplice, per il figlio di un operaio non può esserlo altrettanto. Sostenere le professioni nel loro sviluppo è inoltre un passo obbligato, se vogliamo davvero modernizzare questo paese e far si che riprenda a camminare. Quella delle professioni è un´attività utile alla società e all´economia». Il Parlamento sta pensando alla defiscalizzazione dei guadagni dei primi tre anni per i giovani professionisti con meno di 35 anni. Nella legge quadro dovrebbe esserci garanzie maggiori anche sui tirocini. L´onorevole Chicchi è ottimista sul voto finale. La Regione Toscana pensa invece di utilizzare i fondi europei per sostenere i giovani professionisti. «Pensiamo di poter partire fin dall´inizio del prossimo anno» assicura Fragai. Si tratterà di sostegni a studi associati, contributi sulle spese per l´acquisto di beni strumentali innovativi e nuove tecnologie, spese per la sicurezza dei locali o per abbonamenti a periodici specializzati e banche dati. E sempre dal prossimo anno, ma solo entro giugno, potrebbe essere licenziata dal Consiglio regionale la nuova legge toscana sulle professioni. «Una legge molto cauta - mette le mani avanti Fragai, ricordando come la precedente norma regionale del 2004 sia stata affossata dalla Corte costituzionale che l´ha considerata troppo invasiva - ma non per questo priva di risvolti concreti». La giunta dovrebbe approvare la sua proposta entro il prossimo mese. .  
   
   
PARTENARIATI PUBBLICO-PRIVATI PER INVESTIMENTI PUBBLICI  
 
Aosta, 8 ottobre 2007 – “In un quadro finanziario ricco di incognite, anche alla luce di quanto previsto dall’ordinamento finanziario nazionale, quello del Project Financing rappresenta uno strumento di grande interesse per la realizzazione delle grandi opere”. Con queste parole il Presidente della Regione, on. Luciano Caveri, ha aperto il 4 ottobre presso la biblioteca regionale di Aosta il corso di formazione “Partenariati pubblico-privati per gli investimenti pubblici” organizzato dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta, in collaborazione con il Formez e con il Ministero dello Sviluppo economico. L’iniziativa, che si rivolge ai dirigenti e funzionari direttivi della Regione, ai dirigenti e funzionari degli Enti locali, ai Comuni, alle Comunità montane e agli Enti potenzialmente interessati alla realizzazione di opere pubbliche, vuole rispondere all’esigenza di promuovere lo sviluppo ed il radicamento sul territorio di una cultura condivisa delle modalità attuative del Partenariato Pubblico-privato, favorendo la diffusione di un know-how specialistico. “Una prima visione del documento finanziario dello Stato – ha detto il Presidente Caveri nel corso del suo intervento – delinea un orizzonte ricco di incognite per l’ordinamento finanziario regionale, soprattutto alla luce dei tagli previsti per importanti entrate come quelle dell’Ici per i Comuni. In attesa di capire le modalità di applicazione di questi provvedimenti, la possibilità di coinvolgere nella realizzazione di grandi opere risulta quindi essere uno strumento importante. Oggi i costi per la realizzazione delle opere ed i tempi per la conclusione dei lavori sono fattori che rappresentano un elemento di grande difficoltà per l’amministrazione, pensare quindi a un partenariato pubblico-privato, pur consapevoli delle ridotte dimensioni della realtà valdostana e della conseguente difficoltà di reperire soggetti interessati, è una strada che merita senza dubbio l’attenzione di tutti i soggetti coinvolti”. “Quello del Project Financing – ha aggiunto l’Assessore al Territorio, Ambiente e Opere pubbliche, Alberto Cerise – rappresenta uno strumento di grande utilità per giungere ad una razionalizzazione della spesa pubblica, che altrimenti dovrebbe ricorrere, per la realizzazione delle grandi opere, a mutui o dilazioni nel tempo degli investimenti. Per questo motivo ritengo particolarmente significativo l’incontro di oggi, che ci permetterà di affrontare un settore di grande importanza nel quale gli spazi d’azione sono molto ampi e sul quale l’amministrazione dovrà necessariamente iniziare a muoversi in quadro che vede la gestione delle opere pubbliche divenire sempre più complessa”. .  
   
   
IN VENETO ORIENTALE POLO DELL’INNOVAZIONE STRATEGICA. PRESENTATO PROGETTO CHE GUARDA AL NORDEST. GAVA: “SALTO DI QUALITA’ IN STRATEGIE DELL’INNOVAZIONE”  
 
Venezia, 8 ottobre 2007 - Prende avvio dal Veneto Orientale, grazie all’iniziativa del Polo Universitario “Portogruaro Campus”, una stimolante sfida per creare una nuova cultura imprenditoriale concentrata sull’innovazione, non più solo di prodotto e di processo, ma anche di strategia aziendale. Si tratta del Progetto per la realizzazione di un “Polo dell’Innovazione Strategica”, che è stato presentato in un’affollatissima sala consigliare del Municipio di Portogruaro dal suo ideatore, il prof. Carlo Bagnoli dell’Università di Cà Foscari, alla presenza di numerose autorità, tra le quali l’Assessore alle Politiche Economiche del Veneto Fabio Gava, quello al Lavoro e Formazione del Friuli Venezia Giulia Roberto Cosolini, il Presidente della Provincia di Venezia Davide Zoggia, il Sindaco di Portogruaro Antonio Bertoncello, esponenti del mondo imprenditoriale veneto, friulano e veneziano. Il Progetto, che Gava ha definito “un salto di qualità nelle strategie rivolte all’innovazione in economia, unico nel suo genere non solo in Veneto ma in tutto il Nordest”, punta alla formazione di giovani economisti esperti in innovazione strategica e di una struttura al servizio delle imprese. L’idea – ha spiegato il prof. Bagnoli - è partita dalla considerazione che esiste da parte delle imprese, soprattutto quelle di successo, una naturale resistenza al cambiamento: esse tendono infatti a rimanere ancorate ai loro modelli di business, il che, abbinato alla crescente difficoltà a tenere il passo della sempre più veloce evoluzione economica ed ambientale, tende a creare un gap progressivo tra le imprese ed il loro contesto competitivo, costringendole, ad un certo punto del loro cammino, ad attuare un’innovazione strategica. Una necessità però non sempre avvertita in tempo, oppure non affrontata e gestita correttamente. Di qui l’utilità di un Polo dell’Innovazione Strategica, che accompagni le aziende in questo cammino. Il Progetto, che ha già ricevuto l’interesse di istituzioni economiche importanti come “Arthur D. Little” e “Mib-school Of Management” di Trieste, avrà inizialmente una durata sperimentale di 3 anni. “Questo Polo dell’Innovazione Strategica – ha detto Gava – è un’iniziativa convincente che, se avrà successo come ritengo, può creare una nuova occasione di crescita per l’imprenditoria non solo del Veneto orientale, ma dell’intera Regione Veneto e del Nordest. Alla ricerca e innovazione – ha aggiunta Gava – è dedicato oltre il 40% (circa 200 milioni di euro) delle risorse che il Veneto investirà utilizzando i finanziamenti europei per il periodo da qui al 2013. Le strategie che abbiamo individuato come prioritarie guardano da un lato alla ricerca scientifica e dall’altro all’innovazione tecnologica, ma un grande rilievo avrà anche la formazione del capitale umano e delle professionalità necessarie per rimanere competitivi. In questo filone il progetto di Portogruaro Campus si inserisce alla perfezione”. Gava ha anche fatto riferimento alla collaborazione avviata in molti settori, a cominciare dall’Euroregione, con il vicino Friuli Venezia Giulia ed ha sottolineato che “uno dei fronti da utilizzare in modo sempre più sinergico è proprio quello dell’attività dei centri di ricerca avanzata, come quello che si punta a creare nel Veneto Orientale”. .  
   
   
FORMAZIONE IMPRENDITORIALE CON BIC LAZIO  
 
 Roma, 8 ottobre 2007 - Il 17 ottobre dalle 9. 30 alle 17. 30 presso l’ Incubatore I-tech, via Giacomo Peroni, 442/444 presso il Tecnopolo Tiburtino, zona Settecamini. Il seminario è gratuito ed è rivolto agli imprenditori che intendono approfondire strumenti utili per gestire la propria azienda dal punto di vista amministrativo e finanziario. Per partecipare occorre iscriversi on line collegandosi al sito www. Biclazio. It Per ulteriori informazioni telefonare al numero 06803680 od inviare una e-mail a formazione@biclazio. It .  
   
   
MOBILITÀ DEL LAVORO IN EUROPA: CONVEGNO DI EURES TRANS TIROLIA  
 
 Bolzano, 8 ottobre 2007 - È dedicato alla mobilità sul mercato del lavoro il convegno promosso giovedì 11 ottobre a Bolzano da Eures Trans Tirolia in occasione del proprio decennale. Dal 1997 Eures Trans Tirolia promuove l’occupazione transfrontaliera tra Tirolo, Alto Adige e Cantone di Grigioni. Obiettivo del progetto di partnership europea tra Regioni, che in dieci anni ha fatto molta strada, è quello di promuovere l´occupazione oltre i confini regionali e nazionali. Infatti offre la possibilità agli oltre 1. 500 lavoratori che si spostano giornalmente tra Tirolo, Alto Adige e Cantone di Grigioni di vivere in una Regione e di lavorare in un’altra senza ostacoli. “Eures Trans Tirolia favorisce un’adeguata mobilità nelle regioni di frontiera. Attraverso questo progetto abbiamo infatti notevolmente contribuito all’eliminazione di alcuni ostacoli alla mobilità”, conferma il direttore della Ripartizione provinciale Lavoro Helmuth Sinn. In occasione del decimo anniversario della partnership transfrontaliera tra Tirolo, Alto Adige e Cantone dei Grigioni, al fine di promuovere il progetto e migliorare la mobilità in Europa, viene organizzato il convegno che si terrà a Bolzano giovedì 11 ottobre dalle 10 alle 13 a Palazzo Widmann in via Crispi, 3. Con rappresentanti di amministrazioni, economia, scienza, lavoro si discuterà delle principali questioni relative al rapporto tra occupazione e mobilità. .  
   
   
PROSEGUE IL PROGETTO DI RICERCA RIGUARDO ALLE PROSPETTIVE OCCUPAZIONALI DEI LAUREATI ALTOATESINI  
 
Bolzano, 8 ottobre 2007 - Una percentuale rilevante dei laureati altoatesini al termine dell’università non rientra in Alto Adige. Al fine di comprendere meglio i meccanismi di questo fenomeno e proporre delle soluzioni la Giunta provinciale ha incaricato l’Università di Innsbruck di compiere una ricerca che dopo una prima fase riprenderà la propria attività nella prossima primavera. La prima fase della ricerca ha messo in luce il fatto che uno dei principali motivi dell’esodo di laureati altoatesini è rappresentato dalla carenza di posti di lavoro in settori ad alta qualificazione, ad esempio nel campo della ricerca, in ambito provinciale. Un altro motivo emerso dall’indagine condotta dall’Università di Innsbruck è la carenza di opportunità di crescita professionale. La Giunta ritiene che sia necessario fare il possibile per porre un freno a questo fenomeno in quanto questa fascia altamente qualificata di forza lavoro svolge un ruolo fondamentale per lo sviluppo sociale, economico e culturale del territorio. L’assessore alla scuola di lingua tedesca, Otto Saurer, sottolinea che la Provincia mette a disposizione notevoli mezzi e strumenti economici per la formazione e l’esodo di laureati rappresenta un problema serio per la crescita a livello locale. L’impegno per trovare risposte e proposte concrete a questo stato di cose sarà portato avanti nella prossima primavera da un gruppo di esperti altoatesini che operano all’Università di Innsbruck, composto da Vincenzo Bua, Andreas Oberprantacher e Pier Paolo Pasqualoni, unitamente ad esperti dei settori della politica, dell’economia, della ricerca e della formazione. .  
   
   
AL VIA PRIMO PIANO REGOLATORE GENERALE DI POZZAGLIA SABINA (RI)  
 
Roma, 9 ottobre 2007 - La Giunta Regionale del Lazio, ha approvato il 5 ottobre, su proposta del vicepresidente e assessore all’Urbanistica Massimo Pompili, il primo Piano Regolatore Generale del Comune di Pozzaglia Sabina (Ri). Adottato dall’ente locale nel 2002 il Prg definisce una corretta pianificazione dei circa 2. 500 ettari di territorio dell’ente locale dove risiedono circa 400 abitanti. “Con il provvedimento di oggi, un altro piccolo Comune del Lazio viene dotato del fondamentale strumento urbanistico che attraverso l’adeguata pianificazione del territorio consente la valorizzazione delle vocazioni locali per lo sviluppo e il rilancio economico – ha spiegato l’assessore Pompili – Tra i punti qualificanti del Piano ci sono: il recupero del centro storico, la definizione delle aree per gli insediamenti produttivi e lo sviluppo turistico attraverso programmi sovracomunali previsti da enti deputati alla tutela dell’ambiente come la Riserva naturale dei monti Navegna e Cervia, il Parco naturale dei Monti Lucretili e il Bacino del Lago del Turano”. Il Comune di Pozzaglia Sabina si trova nella parte sud della provincia Rieti al confine con Colle di Tora, Castel di Tora, Paganico, Collegiove, Turania, Orvinio, Scandriglia e Poggio Moiano. .  
   
   
ASSEGNATI IN SARDEGNA 9 MILIONI DI EURO PER MITIGARE IL RISCHIO IDROGEOLOGICO  
 
La Giunta regionale Sarda ha programmato e assegnato 9 milioni di euro per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Tre milioni di euro (di cui un milione per il 2007, con un incremento di 500mila euro rispetto a quanto precedentemente programmato, e un milione per ogni anno dal 2008 al 2009) sono destinati alla realizzazione di opere idrauliche con l´obbiettivo del raggiungimento di una maggiore sicurezza e difesa dal rischio idrogeologico, in particolare per la messa in sicurezza dei centri abitati. Confermati gli interventi programmati nel 2005: a Escolca lavori di difesa idraulica (importo di 150mila euro), a Samassi risagomatura del rio Fluminimanno nel tratto di attraversamento del centro abitato (350mila euro). Nell´arco del triennio 2007-2009 saranno portati a termine altri interventi: ad Ales lavori di adeguamento statico e sistemazione del canale interno (500mila euro), a Masullas riassetto idraulico (850mila euro), a Villaspeciosa completamento dei lavori di sistemazione idraulica, in particolare del reticolo idrografico perimetrale all´abitato (300mila euro) e a Sedini il completamento del canale San Lorenzo (850mila euro). Nella rimodulazione del programma già approvato si è tenuto conto anche delle criticità segnalate dal Piano di assetto idrogeologico e dagli interventi prioritari individuati dai servizi del Genio civile territorialmente competente. La Giunta ha pure approvato il programma di spesa per le opere di prevenzione e soccorso (relative a materie già di competenza dello Stato) per alluvioni, frane, piene e mareggiate qualificabili come calamità naturali di estensione ed entità particolarmente gravi: previsti un milione 250mila euro sul bilancio regionale2007. Altri 750mila euro erano stati stanziati con la delibera della Giunta n. 36/1 del 18 settembre 2007, nell´ambito di un programma di opere pubbliche relative al settore viario, per far fronte alle problematiche di dissesto idrogeologico interessanti la rete viaria della provincia dell´Ogliastra, in particolare la Strada provinciale 11 Genna´e Cresia – Jerzu. Per meglio programmare gli interventi nei vari centri abitati, sono state raccolte le segnalazioni dei singoli Comuni, del Genio civile e delle Prefetture. Tra le richieste di sopralluoghi pervenute, sono state individuate principalmente da Norbello, Suni, Gairo, Baunei e Arbus. Inoltre, con decreto dell´assessore regionale dei Lavori pubblici, Carlo Mannoni, sono stati ripartiti oltre 4 milioni di euro per interventi urgenti di manutenzione e ripristino della funzionalità idraulica della rete idrografica e delle opere già realizzate, che le Province dovranno attuare sulla base delle segnalazioni dei Comuni e previo parere del Servizio del Genio civile. La ripartizione, proporzionale alla rispettiva estensione del reticolo idrografico, è la seguente: Provincia Risorse Assegnate(euro): Cagliari 1. 004. 288,70; Carbonia Iglesias 311. 453,68; Medio Campidano 202. 488,75; Nuoro 670. 387,51; Ogliastra 376. 091,88; Oristano 328. 060,51; Olbia Tempio 584. 088,14; Sassari 588. 040,83. Totale 4. 064. 900,00. .  
   
   
NOVITÀ DALLA PROTEZIONE CIVILE: PROVA DI ALLARME, NUOVE STAZIONI METEO, NORME ANTINCENDIO IN OSPEDALI  
 
Bolzano, 8 ottobre 2007 - Il 1° ottobre alle ore 10 la Protezione civile provinciale effettua la terza prova di allarme a livello provinciale, con il coinvolgimento della popolazione. L´operazione è stata presentata oggi (5 ottobre) a Bolzano dal presidente della Provincia Luis Durnwalder assieme ad altre importanti novità nel settore della protezione civile: l´acquisto di 34 nuove stazioni meteo, le modifiche delle norme di prevenzione antincendio in ospedali e strutture sanitarie. Per testare il sistema di allertamento e di informazione della Protezione civile provinciale con il coinvolgimento della popolazione, il 10 ottobre alle ore 10, in occasione della Giornata internazionale per la Riduzione dei disastri naturali, scatterà la terza prova d’allarme di protezione civile a livello provinciale. Saranno attivate le 500 sirene collocate sulle caserme dei Vigili del fuoco volontari e su qualche municipio. "In una zona di montagna e di grande attraversamento - ha spiegato Luis Durnwalder - è essenziale garantire l´organizzazione e la rapidità di reazione nei casi di emergenza. Per questo vogliamo testare il sistema di allarme e di informazione tempestiva della popolazione nonché le attrezzature della Protezione civile provinciale. " La prova generale dura circa 30 minuti: dopo ogni attivazione di sirena la protezione civile provinciale tramite il sistema di informazione della popolazione (Sip) via radio e televisione irradia un comunicato a tutte le radioemittenti del Sip, alla Rai di Bolzano e alla Ras (Radiotelevisione Azienda Speciale – Ö1, Ö2 e Ö3, Radio Rumantsch). Sulle immagini televisive delle emittenti in forma analogica compariranno testi in sovrapposizione. Mentre i radioascoltatori coglieranno le informazioni sul comportamento corretto in un caso di emergenza, sulle emittenti televisive comparirà solo l’indicazione di accendere la radio. Potranno essere raggiunti anche gli utenti che dispongono di Tv digitale terrestre, solo coloro che ricevono i programmi televisivi esclusivamente via satellite rimangono per ora esclusi. Per rilevare il grado di raggiungibilità, la percezione e le informazioni sull’autoprotezione in situazioni di emergenza tra la popolazione, l’Astat (l’Istituto provinciale di statistica) con un sondaggio telefonico rileverà il risultato della prova di allarme: "Nel 2003 - ha detto Durnwalder - il 90% della popolazione era stata raggiunta e aveva percepito l´allarme. " Durante la prova di mercoledì 10 sarà attivato il numero verde 800751751. I numeri di emergenza 115 e 118 non dovranno essere chiamati per questioni relative alla prova di allarme. Durnwalder ha poi annunciato l´acquisto di 34 nuove stazioni meteo automatiche. Oggi l´Ufficio Idrografico gestisce 76 stazioni, quasi tutte installate tutte negli anni 80’ o inizio anni 90’ e da allora mai piú ampliate o rinnovate. La loro componentistica elettronica è diventata ormai obsoleta: considerato che la qualità dei dati aggiornati determina anche la precisione delle previsioni meteo e della calibrazione del modello di piena, è necessario eseguire una graduale sostituzione delle stazioni in uso. La prima sostituzione comprende 34 stazioni da installare entro il 2010 sul territorio provinciale per dare una buona panoramica dell’attuale situazione meteo in Alto Adige. Un´altra novità riguarda la semplificazione delle norme di prevenzione incendi per ospedali e strutture sanitarie: la Provincia ha introdotto importanti semplificazioni e consente una maggiore flessibilità d’impiego della struttura sanitaria: l´iter della deroga giunge ad approvazione solo se, a compensazione del mancato rispetto di un determinato punto del decreto statale, il richiedente propone provvedimenti alternativi adeguati. La Protezione civile provinciale fornisce i punti di più difficile applicazione del decreto e i relativi provvedimenti di compensazione. Dal 1° ottobre infine sono in vigore, in base alle direttive Ue, i nuovi metodi di calcolo del carico d’incendio e di valutazione delle caratteristiche di resistenza al fuoco delle costruzioni, con l´introduzione di un nuovo concetto legato alla prestazione: una volta definiti i requisiti di massima che l’edificio deve rispettare, viene infatti lasciato alla valutazione del professionista il modo di conseguirli. .  
   
   
CROCIERA MULTINAZIONALE PER RACCOGLIERE DATI NEL MAR NERO  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2007 - Nell´ambito del progetto Sesame finanziato dall´Ue, 16 scienziati greci si sono imbarcati il 3 ottobre per raggiungere il Mar Nero, dove incontreranno colleghi provenienti da Bulgaria, Romania e Ucraina. Insieme raccoglieranno nuovi dati sugli effetti del delta del Danubio sull´ecosistema del Mar Nero. I ricercatori vogliono studiare i flussi e la geochimica dei sedimenti. Oltre a raccogliere informazioni per la banca dati di Sesame sul pH, sul biossido di carbonio e sulla struttura delle comunità batteriche in tutta una serie di luoghi designati, la crociera multinazionale costituirà anche uno degli elementi portanti della futura piattaforma di istruzione di Sesame. Studenti di varie scuole avranno l´opportunità di seguire le attività della crociera e di comunicare con l´equipaggio durante la spedizione. L´obiettivo scientifico generale di Sesame è la valutazione e la previsione dei cambiamenti negli ecosistemi del Mediterraneo e del Mar Nero. A tal fine, gli esperti stanno esaminando le variazioni di regime verificatesi negli ultimi 50 anni, ma stanno anche cercando di prevedere quello che accadrà nel prossimo mezzo secolo. Sesame non si concentra esclusivamente sugli aspetti ecologici, bensì prende in considerazione gli aspetti economici dei cambiamenti ecologici e studia i loro effetti su beni e servizi chiave, quali turismo e pesca. Le conclusioni del progetto verranno divulgate al pubblico, in quanto uno dei punti salienti consiste nella creazione di una piattaforma pubblica. Coordinato dal Centro ellenico per la ricerca marina (Hcmr) con sede ad Atene, Sesame è un progetto integrato sostenuto dal Sesto programma quadro (6°Pq) della Commissione europea. Ha una dotazione di 10 Mio Eur di finanziamenti comunitari; il costo complessivo del progetto si aggira attorno ai 15 Mio Eur. Tra i partecipanti figurano 46 organizzazioni di ricerca di Stati membri dell´Ue, di Stati associati, di paesi candidati associati, di paesi mediterranei non appartenenti all´Ue e di Nuovi Stati Indipendenti (Nis), nonché di organizzazioni internazionali. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Sesame-ip. Eu http://www. Hcmr. Gr . . .  
   
   
CAMBIAMENTI CLIMATICI E SOSTENIBILITÀ  
 
Lucca, 8 ottobre 2007 - Il 10 ottobre prossimo, alle ore 15. 30, avrà luogo, presso la Provincia nella Sala Maria Luisa, l’evento di apertura della Mostra “Cambiamenti climatici e sostenibilità: il problema e le soluzioni in Toscana” che si terrà fino al 12 ottobre mattina presso la Sala Staffieri, sempre in Palazzo Ducale. Durante l’incontro sarà illustrato il materiale tecnico-scientifico realizzato dalla Regione Toscana in collaborazione con Ibimet - Istituto di Biometeoreologia Cnr - sull´impatto dei cambiamenti climatici in atto a livello globale e regionale e sulle iniziative della Regione toscana per mitigare gli effetti di questi fenomeni e raggiungere gli obiettivi del protocollo di Kyoto. . .  
   
   
L´ASSESSORE INCARNATO INCONTRA I RAPPRESENTATI DEGLI AMBITI TERRITORIALI E DELLA SORICAL PER PARLARE DEL CICLO INTEGRATO DELLE ACQUE IN CALABRIA  
 
Reggio Calabria, 8 Ottobre 2007 - Per fare il punto sulle problematiche relative al ciclo integrato delle acque in Calabria, l´assessore Luigi Incarnato ha presieduto oggi un incontro tra i rappresentanti dei cinque Ambiti territoriali ottimali e la Sorical. Nel corso della riunione è emersa l´esigenza, non più procrastinabile, di completare la ricognizione sui territori delle cinque province calabresi per stabilire i fabbisogni di ciascun Comune. Secondo Incarnato "la conoscenza complessiva e approfondita dell´intero ciclo delle acque (idrico, depurativo, fognario) consentirà di pervenire, entro brevissimo tempo, alla definizione del nuovo Piano d´Ambito, da cui emergeranno le criticità di ciascuna quota territoriale, i criteri di selezione degli interventi, nonché la determinazione delle priorità. Inoltre il Piano consentirà di predisporre il programma degli investimenti, gli aspetti economici e finanziari e servirà anche ad individuare un più adeguato modello di gestione. Occorre stabilire - ha proseguito l´assessore ai Lavori Pubblici - un coordinamento più efficace tra gli Ato, al fine di evitare sfasature e interferenze che rischiano di vanificare ogni sforzo progettuale. La fase di ricognizione dei fabbisogni dovrà seguire criteri di rilevazione omogenei per impedire discrasie e assicurare uniformità di giudizio delle fasi successive. La fase ricognitiva, già in avanzato stato di elaborazione, dovrà essere completata entro la seconda decade del mese di ottobre 2007, mentre per la fine dello stesso mese si dovrà provvedere alla definizione del Piano d´Ambito. A nessuno sfugge l´importanza delle procedure e dei tempi proposti che - ha detto infine Incarnato - sono strettamente collegati alla programmazione ordinaria e, soprattutto, ai Por 2007-2013 che insieme costituiscono gli strumenti per affrontare organicamente le problematiche del comparto". .  
   
   
BUSCEMI SIGLA PROTOCOLLO PER LA TUTELA DEL LAMBRO E´ IL PASSAGGIO PRELIMINARE ALLA STESURA DEL CONTRATTO DI FIUME  
 
 Triuggio/mi, 8 ottobre 2007 - Il via all´operazione "Lambro pulito" è stato dato il 4 ottobre con la sigla, nella sede del Consorzio del parco regionale della Valle del Lambro, a Triuggio (Mi) di un Protocollo d´Intesa, preliminare al Contratto di fiume per il Lambro stesso, da parte dell´assessore regionale alle Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile, Massimo Buscemi e dei rappresentanti delle Province di Milano, Como, Lecco e Lodi, dei Comuni di Milano, Monza, Melegnano e Sant´angelo Lodigiano, dei parchi della Valle del Lambro e Agricolo sud Milano, dell´Autorità di bacino del Po e delle Comunità montane del Triangolo Lariano e del Lario orientale. Il Protocollo d´Intesa, che - come detto - rappresenta il primo passo verso la stesura, l´anno prossimo, del Contratto di fiume, prevede tra l´altro una serie di azioni coordinate tra tutti gli enti sottoscrittori per il risanamento delle acque e il ripristino di condizioni del territorio, in modo tale da prevenire rischi idraulici e dissesti idrogeologici e favorire la ricostruzione dell´ecosistema. Quando saranno stati effettuati questi interventi preliminari, si potrà allora procedere alla stesura del Contratto di fiume vero e proprio. Inoltre, altri enti e associazioni, eventualmente interessati, potranno successivamente aderire al Protocollo sottoscrivendolo anch´essi. I Contratti di fiume, già sperimentati da tempo in Europa, sono stati promossi per la prima volta in Italia proprio dalla Regione Lombardia nel 2004 con il Contratto del fiume Olona e, in seguito, con il Contratto del fiume Seveso. "I Contratti di fiume - ha spiegato l´assessore Buscemi - sono uno strumento innovativo per affrontare in modo unitario le gravi problematiche che riguardano soprattutto il risanamento delle acque e dell´ambiente dei bacini dei fiumi". "Il ripristino paesaggistico, ambientale e il risanamento delle acque - ha aggiunto Buscemi - sono gli obiettivi di Regione Lombardia e del presidente Formigoni, che vengono realizzati con questo strumento così all´avanguardia che si pensa di utilizzarlo, insieme alle altre Regioni coinvolte (Piemonte, Veneto ed Emilia-romagna), anche per il fiume Po". A coordinare i lavori previsti dal Protocollo sarà una segreteria tecnica, composta dai rappresentanti degli enti coinvolti, con il compito anche di elaborare un quadro conoscitivo del bacino del Lambro per quanto attiene agli aspetti fisici e socio-economici del territorio, le criticità e le soluzioni che saranno poi parte integrante del testo del Contratto di fiume. .  
   
   
PROMOZIONE E DIFFUSIONE DEI SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE LA FIRMA DELL’INTESA CON L’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI UN TAVOLO DI LAVORO PER OTTENERE LA CERTIFICAZIONE ISO 14001E LA REGISTRAZIONE EMAS  
 
Trento, 8 ottobre 2007 - Le imprese artigiane trentine guardano all’ambiente che entra così come elemento fondamentale nel ciclo produttivo. E’ questo il senso della delibera approvata dalla giunta provinciale su iniziativa dell’assessore provinciale all’ambiente Mauro Gilmozzi. L’esecutivo ha approvato lo schema del protocollo d’intesa tra la Provincia autonoma di Trento e l’associazione artigiani e piccole imprese del Trentino per la promozione e la diffusione di sistemi di gestione ambientale. Lo stesso assessore Gilmozzi ha sottoscritto oggi l’intesa con il presidente dell’associazione artigiani Dario Denicolò, che sarà così operativa da subito. La Provincia si impegna a costituire un Tavolo di lavoro, che coinvolga anche i rappresentanti dell’associazione artigiani e delle imprese scelte per il progetto, all’interno del quale si avvii per un confronto sulle semplificazioni amministrative e normative per giungere all’emanazione di disposizioni volte a sostenere e favorire le imprese certificate Iso 14001 o registrate Emas, dal punto di vista normativo, procedurale ed economico. I sistemi di gestione ambientale costituiscono per le imprese – spiega la delibera approvata oggi e che porta la firma dell’assessore provinciale all’ambiente Mauro Gilmozzi - lo strumento più efficace per gestire la crescente complessità tecnica ed amministrativa delle tematiche ambientali, di conseguenza la loro diffusione determina benefici per le imprese stesse e per il territorio sui cui operano. I sistemi di gestione ambientale rappresentano un fattore di competitività, a volte addirittura un requisito essenziale, sui mercati internazionali. La loro diffusione è destinata in prospettiva a generare ricadute positive in termini economici ed occupazionali. Per questa ragione la giunta provinciale ha approvato il protocollo d’intesa tra la Provincia e l’associazione artigiani e piccole imprese del Trentino per la promozione e la diffusione di sistemi di gestione ambientale. L’accordo è stato sottoscritto oggi dall’assessore all’ambiente Gilmozzi e il presidente dell’associazione artigiani, Dario Denicolò, alla presenza del presidente della Provincia, Lorenzo Dellai. Lo strumento della corretta gestione ambientale da parte delle aziende comincia ad essere utilizzato anche per qualificare il territorio e renderlo competitivo, per attrarre attività che richiedono, per il proprio sviluppo, un’elevata qualità ambientale. Sul territorio provinciale operano un numero rilevante di attività che possono determinare impatti sull’ambiente e il rispetto della normativa non può essere garantito dal solo controllo fiscale. Al contrario devono essere incoraggiate forme di autoresponsabilizzazione in via volontaria che migliorino le performance e la compatibilità ambientale del settore artigiano e la riduzione delle emissioni climalteranti, atmosferiche e acustiche del settore produttivo. Con la sottoscrizione del protocollo, Provincia e associazione artigiani riconoscono che l’adozione da parte delle imprese di sistemi di gestione ambientale certificati può costituire un elemento utile ad ottimizzare il controllo sul territorio dagli enti e dalle strutture competenti. Il consiglio della Provincia autonoma di Trento ha inoltre approvato il 5 febbraio del 2004 la mozione numero 1 sulla diffusione di sistemi di gestione ambientale e dei sistemi di gestione qualità, con l’obiettivo di incentivare l’adozione da parte degli enti pubblici di tali sistemi a tutela del territorio provinciale. La Provincia autonoma di Trento ha valutato positivamente l’esperienza maturata a seguito della mozione e ha ritenuto opportuno sottoscrivere un protocollo d’intesa con l’associazione artigiani e piccole imprese per la diffusione dei sistemi di gestione ambientale anche alle imprese artigiane. L’adozione di sistemi di gestione ambientale rappresenta un costo per le imprese artigiane, soprattutto per quelle di ridotte dimensioni, per cui è necessario individuare strumenti che ne agevolino l’accesso, riducano gli oneri di mantenimento e ne incentivino l’implementazione. In quest’ottica il progetto a carattere sperimentale, che si vuole attuare, si propone inizialmente di seguire la certificazione Iso 14001 o la registrazione Emas di alcune imprese pilota in differenti e significativi settori per tracciare così delle linee giuda che possano servire da esempio per le altre imprese artigiane che vogliono conseguire lo stesso risultato. La Provincia autonoma di Trento, a seguito del protocollo, si impegna a costituire un Tavolo di lavoro, che coinvolga anche i rappresentanti dell’associazione artigiani e delle imprese scelte per il progetto, all’interno del quale si avvii per un confronto sulle semplificazioni amministrative e normative per giungere all’emanazione di disposizioni volte a sostenere e favorire le imprese certificate Iso 14001 o registrate Emas, dal punto di vista normativo, procedurale ed economico. .  
   
   
PUGLIA E MARCHE AVVIANO INIZIATIVA PILOTA IN DIFESA DEL SUOLO  
 
Bari, 8 ottobre 2007 - Si è svolto il 4 ottobre a presso la sede dell’Autorità di Bacino Puglia, il secondo incontro nell’ambito delle attività del gemellaggio Agire – Por tra la Regione Marche e la Regione Puglia. Oggetto dell’incontro, il trasferimento delle metodologie utilizzate per la redazione del P. A. I. ( Piano Assetto Idrogeologico) della Regione Marche con particolare riferimento alla procedura di concertazione con i portatori di interesse nella fase di costruzione del Piano ed alle strategie di intervento relative alla mitigazione del rischio idraulico. All’incontro, caratterizzato come il precedente da un clima di cordiale e fattiva collaborazione, hanno preso parte funzionari e dirigenti delle Amministrazioni coinvolte nel gemellaggio. Sono intervenuti l’Assessore alla Difesa del Suolo della Regione Marche Dott. Gianluca Carrabs, l’Assessore alle Opere Pubbliche della Regione Puglia Dott. Onofrio Introna ( che presiede il Comitato dell’Autorità di Bacino Puglia), il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino della Regione Marche Dott. Mario Smargiasso, il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino della Puglia Prof. Ing. Antonio Di Santo ed il Dott. Leonardo Di Maggio del Ministero dell’Ambiente. La giornata si è articolata in due momenti: ad una prima esposizione che ha evidenziato le problematiche legate alla redazione del Pai Puglia, ha fatto seguito una relazione sulle strategie di intervento sul territorio e sulla possibile ottimizzazione delle risorse pubbliche in concorso con quelle private, elaborate dai tecnici della Regione Marche. Tale confronto ha permesso di marcare come, nelle due Regioni, siano state affrontate le problematiche legate al tema della concertazione e come la stessa risulti per entrambe le Amministrazioni punto focale da sviluppare ulteriormente. Nel corso della giornata è emersa l’esigenza, per impegni delle parti ed a causa dello slittamento del programma, di modificare la data prevista per il terzo incontro programmato per il 5 ottobre. Tale incontro verrà posticipato con data da decidere e comunque successivamente a quello confermato per il 16 p. V. A Roma avente ad oggetto il trasferimento delle metodologie e degli strumenti finalizzati alle interazioni con la rete del Portale Cartografico Nazionale (Pcn) e del Sistema Cartografico Cooperante. In conclusione, gli Assessori competenti hanno concordato di avviare una iniziativa pilota in materia di difesa del suolo con particolare riferimento alle aree interne montane delle rispettive Regioni, relativamente ad interventi di manutenzione sul territorio, che coinvolga il mondo agro-forestale, così da garantire alle comunità residenti un ruolo attivo che possa tradursi in un nuovo sviluppo economico (comun. ). .  
   
   
INAUGURATO IMPIANTO RIFIUTI A CERIGNOLA  
 
Bari, 8 ottobre 2007 - E’ stato inaugurato il 4 ottobre l’impianto di biostabilizzazione e compostaggio della nuova discarica di servizio e soccorso del comune di Cerignola. L’impianto lavorerà 60mila tonnellate all’anno ed è costato 6,8 milioni di euro, con un finanziamento della Regione di 2,5 milioni, attraverso i fondi Por. E’ il primo impianto inaugurato per la gestione a regime completo dei rifiuti e servirà i dieci comuni dell’Ato Foggia 4 (Cerignola, Margherita, Trinitapoli, San Ferdinando, Stornara, Stornarella, Ortanova, Carapelle, Ordona). Altri impianti saranno inaugurati nei prossimi mesi, per consentire la chiusura del ciclo dei rifiuti e il potenziamento della raccolta differenziata nei vari Ato pugliesi. Alla manifestazione hanno partecipato l’assessore Elena Gentile, il dirigente del settore Rifiuti e Bonifica Antonello Antonicelli, il presidente dell’Anci Puglia Michele Lamacchia e i sindaci dei 10 comuni dell’Ato Foggia 4 con il presidente Matteo Valentino. .