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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Dicembre 2007
VENDITA DIRETTA: DE CASTRO, NASCONO ANCHE IN ITALIA I MERCATI DEGLI AGRICOLTORI  
 
Entro il 2008 saranno circa 100 i mercatini degli agricoltori che nasceranno nelle città italiane, per arrivare, nel 2010, a 400-500 mercati attivi, per un totale di 6000-8000 imprese agricole coinvolte. Le novità in arrivo nell’importante settore della vendita diretta sono state illustrate dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Paolo De Castro, che ha presentato i punti salienti del decreto a pochi giorni dall’entrata in vigore. Con questa normativa, ha spiegato il Ministro, ´´si fissano finalmente le linee guida per tutto il territorio nazionale, si identificano le modalità di vendita dei prodotti, le priorità e le attività e si forniscono indicazioni chiare ed uniformi alle amministrazioni comunali, chiamate a rilasciare le autorizzazioni´´. Il decreto ha un duplice obiettivo: accorciare la filiera agroalimentare ed offrire una rilevante integrazione di reddito alle imprese agricole. ´´Si tratta di un´opportunità in piu´ sia per gli agricoltori sia per i cittadini” ha detto De Castro, secondo il quale ´´accorciando la filiera si avranno vantaggi pratici per il consumatore che potrà avere, oltre alla convenienza, la garanzia di prodotti di assoluta freschezza´´. Le vendite dirette rappresentano inoltre una risposta importante per molte aree marginali - dove l’agricoltura soffre la concorrenza, ma è spesso l’unica attività presente sul territorio - oltre che un formidabile veicolo per portare la cultura rurale nelle città, costruendo un nuovo rapporto che leghi il settore agricolo alla società moderna. .  
   
   
CONTRO LA POVERTÀ È NECESSARIO AUMENTARE LE ATTIVITÀ DI RICERCA NEL SETTORE AGRICOLO  
 
Una nuova relazione dell´International Food Policy Research Institute (Ifpri, Istituto internazionale di ricerca sulle politiche alimentari) dichiara che i paesi sviluppati devono aumentare l´attività di ricerca internazionale nel settore dell´agricoltura, al fine di aiutare la popolazione povera del mondo e frenare l´aumento dei prezzi dei generi alimentari. Joachim von Braun, principale autore della relazione nonché direttore generale dell´Ifpri, ha presentato tale valutazione il 4 dicembre a Pechino (Cina) nel corso dell´annuale incontro generale del gruppo di consultazione sulla ricerca agricola internazionale (Cgiar). «Dato che la situazione alimentare mondiale subisce immediatamente gli effetti di nuove forze trainanti, tra cui l´incremento dei redditi, i cambiamenti climatici e una maggiore produzione di biocarburanti, la comunità globale deve prestare una rinnovata attenzione al ruolo di agricoltura, nutrizione e salute nella politica di sviluppo», ha affermato Joachim von Braun, sottolineando la necessità di un quadro più chiaro dell´impatto dei biocarburanti e della minaccia costituita dai cambiamenti climatici. Secondo la relazione, il costo medio dei prodotti alimentari nel mondo è aumentato del 53% dal 2000. E questa potrebbe essere solo la punta dell´iceberg: un modello informatico che simula il possibile prezzo dei biocarburanti ha dimostrato che, se venissero realizzati gli investimenti e i piani di espansione sui biocarburanti, entro il 2020 i prezzi del mais aumenterebbero di un ulteriore 26% e quelli dei semi di colza del 18%. Una seconda simulazione dimostra che, se la produzione di biocarburanti superasse i piani attuali, l´effetto sarebbe persino più drastico: un aumento del 72% del prezzo del mais e del 44% di quello dell´olio di colza, che provocherebbe una diminuzione di disponibilità del cibo e del consumo calorico in tutte le regioni del mondo, ma con maggiori conseguenze nell´Africa subsahariana. Nel caso dei cereali, la relazione prevede un aumento del prezzo dal 10 al 20% entro il 2015, con esiti più gravi in Africa e Cina, in quanto sono i maggiori importatori di cereali, il che significa che spendono più denaro nell´acquisto di cereali di quanto non ne guadagnino con la loro vendita. L´india, d´altro canto, trarrebbe vantaggio da un simile aumento di prezzi essendo il maggiore esportatore. «A partire dalla Rivoluzione verde il costo dei generi alimentari è andato costantemente diminuendo , ma è possibile che i giorni della caduta dei prezzi siano giunti al termine», ha spiegato Joachim von Braun. «La crescente domanda di nutrimento, alimenti e carburante ha di recente provocato drastici aumenti dei prezzi, che probabilmente non scenderanno nel prossimo futuro, a causa della scarsità delle scorte e della crescita lenta degli approvvigionamenti nella produzione agricola. Anche i cambiamenti climatici avranno un impatto negativo sulla produzione alimentare, accrescendo il problema del soddisfacimento della domanda globale di generi alimentari e aggravando potenzialmente la fame e la malnutrizione tra i popoli più poveri del mondo. La crescita economica ha contribuito a ridurre la fame, soprattutto se equa. Purtroppo, non sempre tale crescita riguarda i più poveri. » Al fine di contrastare tali conseguenze, la relazione chiede al Cgiar, nonché ai sistemi nazionali di ricerca, di investire in scienza e tecnologia agricole, affinché agevolino una più forte produzione globale. Inoltre, i paesi sviluppati dovrebbero lavorare per l´eliminazione degli ostacoli commerciali e rendere più facile l´accesso al mercato per i paesi in via di sviluppo. «Un mondo che affronta una maggiore scarsità di generi alimentari deve commerciare di più, e non meno, se intende aumentare in modo equo le opportunità. » L´ifpri è stato fondato nel 1975 con l´obiettivo di sviluppare soluzioni politiche intese a soddisfare in modo sostenibile il bisogno di prodotti alimentari nei paesi in via di sviluppo e di rafforzare i legami tra ricerca e politica. I finanziamenti per l´Istituto provengono per la maggior parte dai governi nazionali di tutto il mondo, da fondazioni private e organizzazioni internazionali e regionali coinvolte nel gruppo di consultazione sulla ricerca agricola internazionale (Cgiar), di cui la Commissione europea è il secondo maggiore investitore multilaterale dopo la Banca mondiale. Ifpri è uno dei 15 centri di ricerca del Cgiar. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Ifpri. Org/ .  
   
   
"DONNE IN CAMPO CALABRIA" UN PATTO PER LA PROMOZIONE DELL´UGUAGLIANZA DI GENERE  
 
Un Patto per la promozione dell´uguaglianza di genere. È questa la proposta avanzata dalla consigliera regionale di Parità Maria Stella Ciarletta all´assessore all´Agricoltura e Mario Pirillo, in occasione dell´incontro pubblico del 5 dicembre a Catanzaro, promosso dall´associazione "Donne in campo Calabria" della Confederazione italiana Agricoltori, sul tema "Donne in campoà creatività nell´innovazione". Nell´ambito della propria funzione istituzionale di promozione della coerenza della programmazione delle politiche di sviluppo territoriale rispetto agli indirizzi in materia di pari opportunità e dell´attuazione delle stesse da parte dei soggetti pubblici e privati, l´Ufficio della consigliera di Parità ha inteso formulare una proposta partendo da alcune specifiche esigenze quali: migliorare accessibilità/permanenza delle donne nel mondo del lavoro; sostenere l´innovazione; favorire la conciliazione tra vita lavorativa e familiare; valorizzare le competenze e riequilibrio della rappresentanza. "Il Patto - spiega Stella Ciarletta - ha come finalità la promozione delle pari opportunità nel contesto rurale attraverso la realizzazione di alcune azioni. Nello specifico le azioni riguardano l´analisi e il monitoraggio delle politiche a favore del lavoro femminile in agricoltura, la raccolta e l´elaborazione dei dati relativi alle possibilità di occupazione femminile nel settore agricolo/rurale, la raccolta di buone prassi al fine di individuare opportunità per l´imprenditoria e il lavoro dipendente delle donne in agricoltura, il collegamento con le fonti di informazione e divulgazione, nonché con il mondo della ricerca sperimentazione ai fini della promozione di iniziative nel campo dell´imprenditoria femminile. Inoltre - ha aggiunto infine la consigliera di Parità - attività di promozione di progetti pilota per la implementazione del principio di uguaglianza di genere nelle aree rurali della Regione Calabria con la diffusione dei risultati ottenuti". .  
   
   
CONFERENZA SULLA BIOMASSA, UN´OCCASIONE D´INCONTRO  
 
Dal 16 al 19 gennaio si terrà a Graz (Austria) la conferenza mitteleuropea sulla biomassa, un´occasione d´incontro per le parti interessate. La conferenza internazionale, dedicata ai progressi politici e tecnici compiuti nel settore della biotecnologia, riunirà esperti di alto livello. In tale occasione sarà organizzata la cosiddetta «borsa di collaborazione per aziende», un´opportunità di incontrare partner d´affari, esperti in bioenergia o rappresentanti di istituti di ricerca con i quali discutere di cooperazione commerciale, sviluppo congiunto di tecnologie, trasferimento di competenze, ricerca e accordi di licenza o finanziari. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Matchmaking. At/biomass2008 .  
   
   
CONFAGRICOLTURA: I PREZZI AL CONSUMO NON SCENDONO  
 
 “Le quotazioni dei cerali stanno tornando alla normalità, ma il prezzo dei prodotti agroalimentari al consumo non scende”. Lo evidenzia Confagricoltura commentando i prezzi medi all’origine dei cereali che, nel mese di novembre, hanno registrato cali generalizzati rispetto al mese di ottobre, fatta eccezione per il frumento duro. “Terminato l’effetto calamità naturali e rientrando potenzialmente in produzione 4 milioni di ettari di cereali in Europa, con l‘eliminazione del set-aside – dice Confagricoltura - la situazione potrebbe stabilizzarsi. E i rincari cessare di essere un’emergenza. Ma segnali in questo senso, per ora, non ce ne sono”. Anche le previsioni Ocse/fao a lungo termine prevedono per i cereali un ritorno ai prezzi che si registravano prima dell’impennata delle quotazioni. Confagricoltura sottolinea anche che le fiammate delle materie prime di questi ultimi mesi, che dipendono essenzialmente dallo squilibrio domanda offerta dei mercati internazionali, costituiscono un recupero delle quotazioni rispetto agli anni passati; un periodo non certo positivo per i bilanci economici delle imprese agricole. Negli ultimi sette anni, infatti, i prezzi agricoli all’origine sono cresciti del 6%; meno dell’1% l’anno. I costi di produzione sono saliti più del doppio (+14%). Il reddito delle imprese agricole è stato quindi continuamente eroso. Inoltre, mentre sono rincarati alcuni prodotti, cereali e lattiero caseari per altri, come le carni suine, la tendenza al ribasso è stata continuata e marcata (-10/15%). “Quindi - dice l’Organizzazione agricola - non si può parlare di aumento generalizzato delle quotazioni, tanto meno all’origine, né di una responsabilità degli agricoltori nell’aumento dei prezzi al consumo”. .  
   
   
PARMIGIANO-REGGIANO: LA REGIONE PROPONE UN ACCORDO DI FILIERA SU MANGIMI OGM-FREE  
 
Bologna - Si è svolto il 6 dicembre , presso la Regione Emilia-romagna, un incontro con le organizzazioni dei produttori di cereali, di foraggio e di latte, nonché con le associazioni regionali agricole e cooperative per mettere a punto un percorso in grado di garantire la disponibilità di mangimi garantiti non Ogm per l’alimentazione dei bovini da latte per la produzione del Parmigiano-reggiano. L’iniziativa regionale segue di poche settimane l’invito del presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai, agli allevatori affinché aderiscano ad un programma di uso di mangimi non Ogm allo scopo di allontanare il benché minimo sospetto di contiguità con gli Ogm. Va a questo proposito ricordato che l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha più volte ribadito l’assoluta assenza di tracce di Dna transgenico vegetale dal latte bovino e quindi dai formaggi. A conclusione dell’incontro, l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni ha proposto di lavorare alla definizione entro la prossima primavera di un “accordo di filiera” per la fornitura di mangimi garantiti non Ogm, assistito, in fase di avvio, tecnicamente e finanziariamente dalle risorse regionali. “La riunione – ha dichiarato Rabboni – ha evidenziato una pluralità di possibilità di approvvigionamento: dalla soia italiana coltivabile in regione e fuori regione, a quella d’importazione certificata Ogm free, dall’erba medica di alta qualità ad altre fonti proteiche, quali favino e pisello. Su questa base si può evitare la dipendenza da fornitori monopolisti e determinare razioni alimentari ugualmente equilibrate ed economicamente sostenibili. ” “Nelle prossime settimane verificheremo se tutte le parti in causa, allevatori, mangimisti, produttori di cereali e foraggi, produttori di sementi, aderiranno operativamente alla proposta. Me lo auguro vivamente”. “L’accordo di filiera – ha concluso l’assessore - è uno strumento delle imprese per condividere obiettivi e valori economici. Per questo dovrà essere scritto dalle imprese affinché, ciascuno e tutti, trovino le giuste e necessarie convenienze. Per quel che ci riguarda mettiamo a disposizione gli studi del Centro per le Ricerche animali (Crpa), il progetto regionale soia Ogm free che assicura la disponibilità costante di sementi certificate, gli strumenti normativi che regolano gli accordi interprofessionali e le risorse economiche previste dal nuovo Programma regionale di sviluppo rurale. ” .  
   
   
PASTA ZARA INGLOBA PASTA ZARA 2 E SCOMMETTE SULLA RISCOPERTA DI ANTICHI CEREALI CON LA LINEA “NUTRINOVA”  
 
Pasta Zara spa e Pasta Zara 2 spa si sono fuse. Quest’ultima società, creata espressamente nel 2002 per fare nascere e avviare il nuovo stabilimento produttivo di Muggia, è stata assorbita dalla casa madre, che rappresenta il primo esportatore italiano di pasta e il secondo produttore. D’ora in avanti, quindi, ci sarà un’unica società: Pasta Zara spa. “Di concerto con il nostro socio di minoranza, la finanziaria regionale Friulia - spiega Furio Bragagnolo, presidente di Pasta Zara - abbiamo deciso la fusione. Pasta Zara 2 era stata creata grazie anche all’apporto di capitale di Friulia, la quale ci aveva affiancato nell’investimento iniziale legato al nuovo e avveniristico centro produttivo triestino. Friulia, conclusa la fase di start-up del progetto, invece di lasciare il nostro gruppo ha deciso di investire ulteriormente, entrando, con la quota del 12%, nel capitale della capogruppo Pasta Zara, la cui direzione fa capo allo stabilimento storico di Riese Pio X, nel Trevigiano. Da qui è nata l’operazione che ha portato alla fusione. Era un passo obbligato a questo punto, anche per conglobare l’amministrazione e la gestione aziendale in un unico soggetto. Inoltre, l’operazione ci consente di affrontare le prossime sfide con una maggiore dotazione di capitale. Quanto sta accadendo nei mercati delle materie prime - termina Furio Bragagnolo -, dove gli aumenti sono di carattere strutturale, impone dimensioni medie delle aziende sempre più ampie. A questa necessità adesso abbiamo dato una prima risposta. Una taglia dimensionale maggiore ci consentirà di sviluppare politiche di investimento di più ampio respiro e una più elevata capacità competitiva”. Pasta Zara (138 milioni di euro il fatturato 2006 e una vendita di pasta che ha toccato le 209 mila tonnellate) è proiettata nel futuro non solo dal punto di vista strutturale, ma anche sul fronte dell’innovazione legata ai nuovi prodotti. Da qualche mese, infatti, Pasta Zara ha concentrato molto interesse nella nuova linea “Nutrinova”, basata sulla valorizzazione di cereali naturali alternativi alla semola di grano duro da proporre per il grande consumo. Il primo prodotto della nuova linea è stata la “Specialità alimentare di farro”, alla quale hanno fatto seguito gli abbinamenti “Farro con fave” e “Farro con fave e ceci”. Tutti prodotti che nascono dalla collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, Facoltà di Agraria, Dipartimento di Produzione Vegetale. All’attenta opera di ricerca, che ha permesso la riscoperta delle antiche qualità del farro (nutrizionali e salutistiche), Pasta Zara ha affiancato la sua arte della pastificazione. Con l’Università di Milano è stata prima studiata una particolare selezione di sementi di Triticum Dicoccum, la massima espressione del farro coltivato nel bacino del Mediterraneo. Dopodiché, è avvenuta la semina in campi appositamente dedicati. Con la materia prima ricavata si è proceduto alla macinazione secondo le specifiche indicate da Pasta Zara. Così facendo, è stato ottenuto un trasformato di cereale autoctono ed esclusivo. Al quale hanno fatto seguito gli abbinamenti con le fave e con i ceci. I prodotti della linea “Nutrinova” integrano il piacere di alimenti ricchi di proprietà salutistiche e dietetiche con un plus di gusto e bontà in grado di soddisfare anche i palati più esigenti. .  
   
   
LA CIA BASILICATA SU DISAGIO AGRICOLTORI LUCANI  
 
La Cia (Confederazione italiana agricoltori) in una nota per la stampa afferma che: “sono trascorsi 10 mesi dall’intesa sottoscritta al Dipartimento agricoltura con le organizzazioni professionali agricole e con la quale veniva fissato in febbraio 2007 la data entro la quale completare le verifiche e i sopraluoghi in relazione alle pratiche Psr in giacenza da troppi mesi. Siamo a fine anno – continua - e circa un migliaio di pratiche a controllo relative ad annualita’ precedenti risultano ancora “bloccate”. Si tratta di pratiche accompagnate da verbali di verifiche effettuate in azienda da oltre un anno e che, pur ricorrendone le condizioni di liquidabilità, non vengono pagate perché non inserite nelle procedure informatiche”. Secondo la Cia “siamo di fronte a inspiegabili, ingiustificabili e deprecabili ritardi che penalizzano gli agricoltori, che da mesi ed in alcuni casi da anni sono in attesa di vedersi riconosciuto un loro diritto. Un dato che rafforza la percezione diffusa di un contorto rapporto tra cittadino o operatore economico e la pubblica amministrazione. La Cia lucana pertanto “invita il Governo regionale e l’assessore all’agricoltura a farsi carico con immediatezza del disagio vissuto da migliaia di agricoltori nel rapporto con Arbea cercando di rimuovere rapidamente ostacoli e difficoltà esistenti. Gli agricoltori lucani – continua l’associazione - in una fase estremamente difficile per il settore (costi di produzione impazziti, prezzi dei prodotti agricoli soggetti a forti speculazioni, bilanci sempre più disastrosi) rivendicano un rapporto semplice, corretto e trasparente con la pubblica amministrazione e normali, ordinarie e finalizzate azioni di sostegno. La Cia - conclude la nota - intende svolgere fino in fondo, in modo serio e responsabile, il ruolo che ad un’organizzazione di rappresentanza compete: avanzare proposte ed assicurare disponibilità ad un confronto costruttivo e quando la giusta attenzione degli interlocutori non si registra, utilizzare lo strumento della piazza e della lotta”. .  
   
   
BASILICATA: CONVEGNO SULL’AGRUMICOLTURA, INTERVENTO DI FALOTICO  
 
Innovazione e sperimentazione in frutticoltura, accordo sugli agrumi a livello nazionale, riforma del sistema agricolo regionale. Sono alcune delle tematiche affrontate dall’assessore regionale all’Agricoltura, Roberto Falotico, intervenuto stamani presso l’Azienda Pantanello di Metaponto al convegno dal titolo “Agrumicoltura Metapontina: sperimentazione e andamento climatico”. Secondo Falotico i problemi dell’agricoltura lucana non sono estranei a quelli a livello italiano ed europeo in quanto oggi ci si confronta con un mercato globale e con economie extraeuropee in poderoso sviluppo. In questo quadro un ruolo basilare lo deve giocare la qualità delle produzioni che può venire dall’innovazione e dalla relativa divulgazione sul territorio di nuove cultivar pregiate, ed è proprio questo il lavoro svolto quotidianamente dall’Azienda Pantanello, modello virtuoso nel Mezzogiorno a livello tecnico e di ricerca. Riguardo al piano agrumi Falotico ha evidenziato che alla Basilicata toccheranno per il prossimo triennio tra i 6 e i 7 milioni di euro a fronte dei circa 250mila degli anni scorsi. L’aumento degli stanziamenti ministeriali è stato possibile anche grazie ad una concertazione con gli assessori delle regioni meridionali e grazie all’impegno del ministro delle Politiche agricole, Paolo De Castro. Riferendosi alla collaborazione con le altre regioni ha fatto presente che occorre iniziare a pensare ad un distretto agricolo di qualità della Fascia jonica che coinvolga anche la Calabria e la Puglia per fare massa critica tra le produzioni. Un ruolo fondamentale per il settore primario lucano dovrà essere giocato dal sistema regionale nel suo complesso, dagli Enti, alle strutture subregionali. “ Il governo regionale- ha detto in proposito Falotico- ha predisposto un disegno di legge per riformare e ammodernare la pubblica amministrazione in agricoltura al fine di dare una maggiore efficacia e competitività alla macchina burocratica che necessita di necessari aggiustamenti per mettere in campo il massimo della professionalità e delle competenze. A nessuno giova, comprese alcune organizzazioni professionali agricole - ha aggiunto- sbandierare continuamente la crisi, occorre, invece, una revisione comportamentale personale e collettiva da parte di tutti perché le aziende agricole hanno bisogno di un sistema solido che le sostenga”. Infine, relativamente al Psr 2000-2006 ha fatto presente che la rendicontazione, nell’ultimo periodo, ha subito una notevole accelerazione che si spera di poter completare entro la fine dell’anno. .  
   
   
SIGLATA ALLEANZA STRATEGICA TRA JBS S.A. E CREMONINI S.P.A. NEL SETTORE DELLE CARNI.  
 
 Jbs S. A. , il più grande produttore di carni bovine al mondo, entra al 50% nel capitale di Inalca S. P. A. , leader in Europa nello stesso settore, per un controvalore complessivo di 225 milioni di Euro, calcolato sulla base di un Enterprise Value di Inalca S. P. A. Di 600 mln/€. L’operazione avverrà prevalentemente mediante aumento di capitale in Inalca S. P. A. (società controllata al 100% da Cremonini S. P. A. - Crm. Mi) ed è finalizzata allo sviluppo internazionale del settore produzione. Il Gruppo brasiliano Jbs S. A. , il più grande produttore di carni bovine al mondo, e Cremonini S. P. A. , uno dei principali operatori europei nel settore della produzione e trasformazione delle carni bovine, hanno siglato un contratto preliminare vincolante per un’alleanza strategica tra i due gruppi. L’alleanza prevede l’ingresso di Jbs S. A. Al 50% nell’intero settore della produzione del Gruppo Cremonini (Inalca S. P. A. E Montana Alimentari S. P. A. , società interamente controllate). L’operazione sarà strutturata come segue: Cremonini S. P. A. Trasferirà il 100% di Montana Alimentari S. P. A. Ad Inalca S. P. A. , per un corrispettivo di 70 milioni di Euro. Jbs S. A. Acquisirà il 50% di Inalca S. P. A. Per un controvalore complessivo di 225 milioni di Euro, di cui il 46,4% mediante aumento di capitale per 210 milioni di Euro e il 3,6% attraverso l’acquisto diretto di azioni da Cremonini S. P. A. , per un controvalore di 15 milioni di Euro. Cremonini S. P. A. Sottoscriverà la residua quota di aumento di capitale di Inalca S. P. A. Per un valore di 10 milioni di Euro. L’aumento complessivo del capitale di Inalca S. P. A. Sarà di 220 milioni di Euro. Al termine delle operazioni sopra descritte, Jbs S. A. E Cremonini S. P. A. Deterranno pariteticamente il 50% di Inalca S. P. A. Il corrispettivo delle azioni Inalca S. P. A. Trasferite sarà soggetto a conguaglio sulla base della Posizione Finanziaria Netta consuntiva del settore produzione al 31/12/2007, rispetto a quella stimata di 300 milioni di Euro. Al settore produzione è stato attribuito un Enterprise Value di 600 milioni di Euro. L’accordo inoltre prevede un premio di aggiustamento prezzo “Earn out” di ulteriori 65 milioni di Euro a favore di Cremonini S. P. A. , al raggiungimento nel triennio 2008-2010 di un Margine Operativo Lordo ( Ebitda) medio annuo di 75 milioni di Euro. La firma dei contratti definitivi è fissata per il 21/12/2007, mentre il trasferimento delle azioni, l’aumento di capitale e il perfezionamento degli accordi saranno effettuati entro gennaio 2008, subordinatamente all’ottenimento delle relative autorizzazioni da parte delle competenti autorità antitrust. Il documento informativo sarà messo a disposizione del pubblico nei termini previsti dal regolamento Consob. L’aumento di capitale è finalizzato a dotare la società dei mezzi finanziari necessari per accelerare la crescita del settore produzione sui mercati nazionali ed internazionali, anche attraverso una politica mirata di acquisizioni. In termini di corporate governance, l’accordo prevede che il Consiglio di Amministrazione di Inalca S. P. A. Sia composto pariteticamente da Consiglieri di nomina Cremonini S. P. A. E Jbs. Cremonini S. P. A. Indicherà l’Amministratore Delegato e manterrà la gestione operativa dell’impresa. Jbs S. A. Indicherà il Presidente. Il management attualmente in carica sarà riconfermato. Cremonini S. P. A. Si è inoltre riservato la facoltà di esercitare un’opzione di vendita (Put Option), in base alla quale potrà esercitare il diritto a cedere la propria quota del 50%, nell’arco temporale compreso tra il quarto e il decimo anno a partire dal closing dell’operazione. La Put potrà essere esercitata a condizione che l’Ebitda consolidato di Inalca S. P. A sia pari ad almeno 60 milioni di Euro e ad un prezzo determinato sulla base di un multiplo dell’Ebitda (variabile da 5 a 10 volte) in funzione dell’effettivo valore dell’Ebitda stesso. Sono inoltre previste call option reciproche, in caso di cambio di controllo dei rispettivi azionisti di maggioranza. L’alleanza ha la finalità di creare significative sinergie di prodotto e di canali di vendita tra due operatori, quali Cremonini S. P. A. E Jbs S. A. , leader nei rispettivi mercati: Jbs S. A. È infatti presente con strutture produttive/distributive nei mercati del Sud America, Stati Uniti e Australia, mentre Cremonini S. P. A. , attraverso Inalca S. P. A. , è presente in Europa, Russia e Africa. Per Jbs S. A. L’operazione rappresenta l’opportunità di accedere, attraverso Inalca S. P. A. , a nuovi mercati e clienti, tra cui grandi multinazionali della ristorazione veloce, industrie alimentari, grandi catene del retail e del foodservice. L’operazione per Jbs S. A. Consente l’accesso alle tecnologie di produzione Inalca S. P. A. , riconosciute nel settore come le più moderne al mondo, e ai prodotti a maggior valore aggiunto, commercializzati con il marchio Montana. A Cremonini, l’operazione garantisce l’accesso privilegiato alle principali fonti di approvvigionamento mondiale della carne bovina, oltre che il rafforzamento del presidio globale dell’intera filiera produttiva. Nel commentare l’accordo, Vincenzo Cremonini, Amministratore Delegato di Cremonini S. P. A. , ha dichiarato: “L’operazione si è conclusa grazie ad una perfetta sintonia tra Jbs e Cremonini sulla visione strategica e sulle opportunità di sviluppo futuro del settore. L’aumento di capitale rafforzerà in maniera significativa la struttura economica e finanziaria di Inalca S. P. A. , che potrà accelerare il proprio sviluppo in Europa, Russia e Africa. La crescita sarà alimentata, non solo dalle sinergie che si svilupperanno in acquisto e in vendita dei vari prodotti, ma anche da una pianificata politica di acquisizioni. Questo accordo - ha aggiunto Cremonini - riconosce il corretto valore ai consistenti investimenti effettuati negli ultimi anni nel settore produzione. Inalca S. P. A. Viene inoltre premiata per la propria eccellenza in termini di mercato, tecnologia e management. Per concludere – ha proseguito Cremonini - l’operazione fa emergere il reale valore del settore produzione all’interno del Gruppo, che in questi ultimi anni non è stato adeguatamente apprezzato dal mercato finanziario”. .  
   
   
UN SUPERFILTRO CONTRO GLI ODORI NOCIVI IN CUCINA MESSO A PUNTO, DAL TEAM ISIDRA DELL’ICB-CNR, UN SISTEMA FILTRANTE CHE ABBATTE LE SOSTANZE MALEODORANTI E NOCIVE PRODOTTE DAL RISCALDAMENTO DEI GRASSI DI COTTURA. EVIDENTI I BENEFICI PER LA NOSTRA SALUTE E NOTEVOLI I VANTAGGI ANCHE PER LA CUCINA DOMESTICA, LA RISTORAZIONE E PER LA GRANDE DISTRIBUZIONE ALIMENTARE  
 
Mai più odore di fritto, sgradevole e per giunta tossico, con il filtro di ultima generazione ideato da Isidra, un team di ricercatori dell’Istituto di chimica biomolecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Padova (Icb-cnr), dell’università di Padova e della società Exenia. Il nuovo sistema filtrante, per il quale è stata di recente depositata domanda di brevetto, sarà in grado di eliminare quelle sostanze maleodoranti e nocive prodotte dalla degradazione dei grassi alimentari e che conferiscono al cibo il caratteristico sapore di rancido. “E’ noto che, esponendo all’aria una fettina di carne o scaldando l’olio in padella”, dice Andrea Guiotto dell´Icb-cnr, “i grassi alimentari subiscono un processo di ossidazione nel quale le molecole dei grassi insaturi si rompono, generando altre molecole più piccole e potenzialmente pericolose per la nostra salute”. Come l’aldeide ‘acroleina’, tipica sostanza tossica da frittura che si forma per decomposizione del glicerolo ad una temperatura specifica per ogni olio e nota come ‘punto di fumo’. “Questa molecola non ha solo un odore acre e pungente”, prosegue il ricercatore, “ma è causa di irritazione delle mucose, dermatiti ed è da tempo sospettata di provocare danni irreversibili all’apparato respiratorio umano oltre all’aumento dell’incidenza di tumori negli animali ad essa esposti. Filtri come quelli ai carboni attivi, attualmente in uso nelle cucine domestiche o nei ristoranti, assorbono queste sostanze in modo reversibile, con potenziale rischio di rilascio delle stesse”. Inoltre il nuovo sistema, eliminando altre aldeidi imputate ‘solo’ dell’odore sgradevole dei cibi freschi confezionati, contribuirebbe a ridurre notevolmente i costi di stoccaggio, e quindi di vendita, di questi ultimi. “La nostra idea, sviluppata nell’ambito di un progetto di ricerca libera del Cnr, nasce da uno studio sulle proprietà antiossidanti della carnosina, una sostanza formata da due amminoacidi, e dei suoi analoghi sintetici”, spiega Guiotto. “Tra questi, l’istidil idrazide ha rivelato una elevata capacità di fissare in modo irreversibile l’acroleina e le altre aldeidi prodotte, appunto, dalla decomposizione ossidativa e/o termica dei grassi insaturi. Abbiamo, quindi, ottenuto il nuovo sistema filtrante brevettando la chimica necessaria a fissare questa molecola su supporti polimerici, come la cellulosa, compatibili con l’impiego in campo alimentare ed utilizzabili sotto forma di pads assorbenti”. Gli evidenti vantaggi - migliore conservazione per gli alimenti freschi, maggiore sicurezza nell´ambiente di lavoro, minor utilizzo di oli per cottura (che manterrebbero più a lungo le proprietà) - potranno riguardare sia la grande distribuzione (packaging per la conservazione di carni, pesce, ecc. ), sia l’utenza domestica e la ristorazione (fast food, ristoranti, friggitorie), sia una nuova linea per cappe aspiranti, friggitrici e pellicole per alimenti. .  
   
   
PROVINCIA POTENZA, AL VIA IL RIPOPOLAMENTO ITTICO  
 
Si sta realizzando in questi giorni il piano di ripopolamento ittico promosso dalla Provincia di Potenza - Assessorato Attività Produttive -Ufficio Caccia e Pesca in collaborazione con il Comando della Polizia Provinciale. Lo rende noto, in un comunicato, l’ufficio stampa della Provincia. Il piano di ripopolamento delle trote nelle acque a Salmonidi della Provincia di Potenza per l’anno 2007, è stato adottato dalla Commissione Ittica Provinciale ed approvato all’unanimità dalla sesta Commissione Consiliare Provinciale. A seguito di gara per la fornitura delle trote con bando pubblico, la ditta aggiudicatrice è risultata la "Ittica Brancati", azienda riconosciuta indenne da Setticemia Emorragica Virale (Sev), l´unica che vanti tali caratteristiche in Basilicata ed una delle poche in possesso di certificazioni riconosciute a livello nazionale ed europeo. Ovviamente la presenza di una troticoltura ecosostenibile e di qualità nel territorio provinciale potentino è sicuramente un fiore all’occhiello per l´intera Regione. Il programma di ripopolamento 2007 è articolato in due fasi: la prima fase, di immissione di trotelle fario (cm 8/12) per la colonizzazione dei tratti a monte dei corsi d´acqua più importanti del territorio provinciale (tratti a monte dei bacini dei fiumi Agri, Basento, Bradano, Noce, Ofanto, Sele e Sinni), e la seconda fase, di immissione di trote adulte (cm 20/25), per ripopolare le acque interne sia a monte che a valle dei corsi d´acqua potentini. Il quantitativo di materiale ittico da immettere è di complessivi kg. 3. 150 pari a circa n. 11. 500 di trote adulte e n. 43. 000 esemplari giovanili di trota. La prima fase del ripopolamento, che interessa le trotelle, è in corso di svolgimento e si è conclusa il 7 dicembre; mentre la seconda fase, quella relativa alle trote di taglia "pronta pesca", si svolgera´ nel corso del mese di gennaio 2008, in modo da garantire una adeguata apertura della stagione ittica. I bacini idrografici interessati sono i seguenti: Agri, Basento, Bradano, Noce, Ofanto, Sele e Sinni. È importante sottolineare che il progetto di ripopolamento della Provincia di Potenza è stato realizzato grazie al supporto scientifico dell’Università degli Studi della Basilicata, che fornirà tra l’altro, la sua collaborazione, anche per le fasi successive del progetto, che prevedono la formazione delle guardie ittiche volontarie appartenenti alle associazioni piscatorie provinciali ed il loro successivo impiego nel programma di coordinamento della vigilanza volontaria da parte della Polizia Provinciale, denominato “pesca on-line”, che la Provincia sta mettendo a punto in questo scorcio di fine d’anno. .  
   
   
LA GERMANIA REVOCA PROVVEDIMENTO DI SOSPENSIONE SUL MAIS GENETICAMENTE MODIFICATO  
 
 Milano - L’ufficio Federale per la Protezione dei Consumatori e per la Sicurezza Alimentare tedesco (Bvl) ha revocato il provvedimento di sospensione alla coltivazione e commercializzazione del mais Bt geneticamemente modificato. La decisione conferma ancora una volta la sicurezza di questo mais per il consumo umano, in zootecnica e per l’ambiente. Lo scorso 17 aprile, l’Ufficio Federale (Bvl) aveva varato un provvedimento che sospendeva l’autorizzazione alla coltivazione del mais Bt geneticamente modificato richiedendo alla società produttrice di presentare un importante piano di monitoraggio volto a valutare eventuali impatti ambientali di questo mais. La ditta produttrice delle sementi ha sottoposto al Bvl un piano di monitoraggio che l’ente ha ritenuto rispondere alle proprie esigenze. Da qui la decisione di revocare il provvedimento di sospensione dell’aprile scorso. Gli agricoltori tedeschi potranno quindi utilizzare il mais geneticamente modificato per resistere alla piralide per la stagione di semina 2008. Nel 2007 il mais Bt era stato coltivato in Germania su 2. 680 ettari di terreno mentre si prevede per il 2008 sia un incremento delle superfici coltivate a mais Bt in questo paese sia del numero di agricoltori che sceglieranno di adottare la nuova tecnologia. “La Germania, il paese più verde d’Europa, ha ancora una volta confermato un approccio pragmatico al tema della coltivazione delle piante geneticamente modificate”, ha dichiarato Patrick Trancu, coordinatore del Cedab. “L’italia, nonostante l’ampio consenso ormai maturato sul tema della sperimentazione in campo delle nuove piante, non solo blocca la ricerca, ma vara una proposta di normativa sulla coesistenza che di fatto renderà la coltivazione di ogm impossibile. Il nostro Paese resta così in balia della potente lobby della distribuzione organizzata e delle boutade pseudo referendarie di Mario Capanna che continua a non rendere pubblica la lista dei suoi finanziatori. La paralisi del nostro sistema di ricerca e il divieto di semina non potranno che avere nei prossimi anni pesanti effetti negativi non solo sulla competitività dell’agricoltura italiana ma anche sui prezzo dei prodotti al carrello”, ha concluso Patrick Trancu. .  
   
   
AGROALIMENTARE, L´UNIONE EUROPEA PROMUOVE LE ACCIUGHE SOTTO SALE DEL MAR LIGURE CON IGP E´ IL PRIMO RICONOSCIMENTO DI BRUXELLES A UN PRODOTTO ITTICO ITALIANO  
 
 Le acciughe pescate nel Mar Ligure e messe sotto sale nelle caratteristiche "arbanelle" di vetro hanno ottenuto dall´Unione Europea la certificazione Igp - Indicazione Geografica Protetta. E´ la prima volta che un prodotti ittico italiano può fregiarsi dell´importante riconoscimento pubblicato nei giorno scorso dalla Gazzetta Ufficiale dell´Ue. "Un risultato molto importante che la Regione Liguria, inseguiva da dieci anni che oggi è stato centrato grazie a un lungo lavoro con il comitato promotore di divese cooperative di pescatori e l´Olpa-osservatorio ligure per la pesca e l´ambiente", spiega l´assessore alla Pesca Giancarlo Cassini che ha annunciato il provvedimento Ue insieme con Augusto Comes, responsabile di Federcoopesca e Lara Servetti di Legacoop-legapesca. La trasformazione delle acciughe sotto sale interessa una percentuale limitata, che non supera le 15 tonnellate annue, quantità che, con l´Igp la valorizzazione del prodotto e una serie di interventi regionali a sostegno del pesce azzurro, potrebbe in futuro raddoppiare e crescere ulteriormente. .  
   
   
E´ LEGGE IL TESSERINO UNICO REGIONALE PIEMONTESE PER LA RACCOLTA FUNGHI DE RUGGIERO: UN PASSO AVANTI NEL SEGNO DELLA SEMPLIFICAZIONE  
 
“Con il tesserino unico regionale per la raccolta dei funghi si fa un grande passo avanti nel campo della semplificazione che favorisce il cittadino appassionato e attento alla tutela dell’ecosistema del bosco”. E’ il commento di Nicola de Ruggiero, assessore regionale all’Ambiente, all’approvazione della legge (primo firmatario il consigliere regionale Luca Robotti) sulla “Tutela dei funghi epigei spontanei”. “La nuova legge, elaborata con il supporto costante del Settore Politiche di prevenzione, tutela e risanamento ambientale dell´Assessorato regionale all´Ambiente, aldilà di uniformare in tutto il Piemonte le modalità di emissione dell’autorizzazione alla raccolta dei funghi - aggiunge l’assessore - permette di effettuare un pagamento pluriennale, tramite un semplice versamento alla posta”. In precedenza i tesserini erano annuali, venivano emessi dagli Enti locali esclusivamente per le proprie aree di competenza territoriale. “I proventi che deriveranno dalla legge - aggiunge de Ruggiero - serviranno alle comunità per incentivare la tutela, il mantenimento ed il controllo delle aree boschive, privilegiando le finalità ambientali”. Tra le altre peculiarità, la legge prevede anche una maggiore valorizzazione delle associazioni micologiche, soprattutto nell’attività di ricerca. .  
   
   
AGRICOLTURA IN FVG: FONDO ROTAZIONE ´´07, FINANZIATI 250 INTERVENTI  
 
E´ stato presentato il rendiconto della gestione 2007 del Fondo di rotazione in agricoltura, lo strumento finanziario istituito con la legge regionale 80/1982 per la concessione di prestiti e mutui agevolati alle aziende del settore primario. Durante l´esercizio 2007, ha detto l´assessore regionale alle Risorse agricole del Friuli Venezia Giulia, Enzo Marsilio, il Fondo ha finanziato 250 investimenti, per un importo complessivo di circa 50 milioni di euro. In aggiunta alle linee di intervento tradizionali, rappresentate dall´acquisto di macchine e attrezzature, ingrossamento della proprietà fondiaria e costruzione o miglioria di fabbricati rurali, il Fondo ha sostenuto significativi interventi per il rafforzamento della struttura finanziaria delle imprese di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, nell´ambito di applicazione della disciplina "de minimis". A quest´ultima tipologia di intervento sono stati riservati infatti 24 milioni di euro, contro i 14 milioni di euro destinati all´acquisto di fondi agricoli e i 12 milioni di euro devoluti agli investimenti aziendali. Per il 2008, ha concluso Marsilio, l´operatività del fondo di rotazione dovrà essere adeguata ai nuovi orientamenti comunitari per gli aiuti di stato in agricoltura, dove si prevede la distinzione tra le imprese di produzione e quelle di trasformazione. .  
   
   
INTERREG: PRODOTTI TIPICI ITA-SLO AL MERCATO COPERTO GORIZIA  
 
 E´ stato inaugurato il 7 dicembre a Gorizia il Centro per la promozione dei prodotti tipici dell´area transfrontaliera goriziana, uno spazio fisso di presentazione e vendita ricavato all´interno del Mercato coperto del capoluogo isontino. Frutto del progetto Tipi-net, elaborato all´interno del programma Interreg Iiia Italia-slovenia 2000-06, la rete di promozione dei prodotti locali tra le Alpi e l´Adriatico è stata presentata dagli assessori regionali per le Relazioni internazionali, Franco Iacop, ed alle Risorse Agricole, Enzo Marsilio, che hanno esaltato la prima volta di una proposta unitaria del territorio, non a caso coincidente con l´abbattimento delle ultime barriere confinarie tra Italia e Slovenia. "E´ una fatto simbolico - ha affermato Iacop - ma anche estremamente concreto e funzionale per la valorizzazione integrata di quest´area che, a tre anni dall´entrata della Slovenia nell´Unione europea, è in grado di proporsi con un programma congiunto all´insegna della massima collaborazione". "Si può ancora migliorare - ha commentato Marsilio - ma questo centro di promozione a Gorizia rappresenta un importante passo avanti per qualificare l´offerta unitaria nel settore agroalimentare". .  
   
   
UNA DELEGAZIONE DANESE IN VISITA A MELAMANGIO, REALTÀ DI PUNTA NELLA RISTORAZIONE DI QUALITÀ  
 
La società di Casalecchio di Reno (Bologna) utilizza per oltre il 75% materie prime bio nella preparazione dei pasti Bilancio positivo per la trasferta emiliana della delegazione dell’Università di Copenaghen culminata nella visita a Melamangio, la società di ristorazione di Casalecchio di Reno (Bologna), che utilizza per oltre il 75% materie prime provenienti da agricoltura biologica nella preparazione degli oltre 3. 500 pasti giornalieri serviti in gran parte a bambini ed anziani. L’iniziativa si inserisce all’interno del progetto Ipopy (Innovative Public Organic Food Procurement for Youth), finalizzato ad individuare forme innovative di approvvigionamento dei prodotti biologici per le mense scolastiche e svolto in collaborazione fra gli Istituti di ricerca e le Università di Danimarca, Finlandia, Germania, Norvegia e Italia (rappresentata tra l’altro da Pro. B. E. R. , Associazione Produttori Biologici e Biodinamici dell’Emilia-romagna). I professori Nials Kristensen e Thorkild Nielsen dell’Università di Copenaghen, accompagnati da Natale Marcomini, vice-presidente di Pro. B. E. R. , e da Ermes Bernardi, amministratore di Melamangio, hanno potuto analizzare la struttura e il centro cottura della società, verificando l’ottimo livello organizzativo di una realtà in grado di offrire un servizio di qualità e contemporaneamente un modello di gestione efficiente basato sulla sinergia tra pubblico e privato. La visita della delegazione è poi proseguita presso il refettorio di una scuola elementare di Casalecchio al momento del pasto, dove gli accademici danesi hanno potuto analizzare, tra l’altro, il grande impegno profuso da inservienti ed insegnanti nell’educazione dei bambini alla consapevolezza della qualità dei cibi nonché alla raccolta differenziata dei rifiuti. “Tra gli obiettivi concordati con l’Amministrazione Comunale – dichiara il vice presidente Pro. B. E. R. , Natale Marcomini – la società Melamangio ha infatti anche la realizzazione di progetti di educazione alimentare rivolti a tutti i piccoli commensali, ai loro genitori ed agli insegnanti”. “Al termine della visita – prosegue Marcomini – i delegati danesi hanno espresso grande apprezzamento per il modello educativo ed imprenditoriale proposto, sottolineando l’interesse a creare relazioni tra le realtà italiane e le municipalità danesi finalizzate ad aumentare la presenza di prodotti bio nel loro paese”. In Danimarca, infatti, i consumatori mostrano da sempre una grande attenzione verso le produzioni biologiche, ma la ristorazione scolastica ha iniziato a crescere in questo settore solo negli ultimi anni. “Proponendosi di rispondere a problemi come l’insufficiente divulgazione dell’introduzione di prodotti bio nelle mense scolastiche e la scarsa comunicazione tra i responsabile acquisti delle mense e i produttori – conclude Marcomini – il progetto Ipopy può appunto favorire l’inserimento di materie prime biologiche nelle mense scolastiche di Danimarca, Finlandia, Norvegia, Germania e Italia”. .  
   
   
“PREMIO FUORICLASSE 2007” ASSEGNATO A MARCELLO LIPPI IL DISTILLATORE ROBERTO CASTAGNER CELEBRA I “TALENTI FUORI DAL COMUNE”  
 
Mercoledì 5 dicembre si è svolta al Caffè Pedrocchi di Padova la seconda edizione del “Premio Fuoriclasse”, riconoscimento istituito dal distillatore trevigiano Roberto Castagner per celebrare quelle persone che con la loro opera, in qualsiasi campo delle attività umane, dall’arte all’imprenditoria, dalla scienza allo sport, fissano nuovi traguardi, arricchendo la società e stabilendo nuovi punti di riferimento. Per questo secondo appuntamento, la Giuria ha deciso all´unanimità di attribuire il Premio “Fuoriclasse 2007” al Commissario Tecnico della nazionale di calcio Campione del Mondo Marcello Lippi, “perchè” si legge nella motivazione “ con la vittoria della nazionale di calcio italiana, ha fatto vincere l’Italia intera, regalandoci emozioni straordinarie. Inoltre, Marcello Lippi unisce all’abilità tecnica uno stile inconfondibile, fatto di serietà e capacità di fare squadra, di lealtà, tenacia e capacità di motivare, che lo rendono oltre che un grande sportivo, un esempio importante e un grande Uomo”. Marcello Lippi ha così commentato il riconoscimento “. Quello che spiego ai miei giocatori è che i campioni hanno doti tecniche eccezionali, che madre natura gli ha regalato, ma le mettono in mostra solamente qualche volta. Fuoriclasse sono invece i campioni che si mettono a disposizione di tutta la squadra, sia fuori che dentro il campo da gioco. ” La cerimonia, che si è svolta nello storico Caffè Pedrocchi di Padova, si è aperta con l´incontro tra gli studenti di Padova e Marcello Lippi. Alcune centinaia di ragazzi hanno ascoltato le parole del Tecnico iridato, che ha parlato loro di “coraggio, lealtà e saper fare squadra, valori importanti, che caratterizzano i veri campioni”. L´evento è quindi proseguito nell´elegante Sala Rossini con la premiazione ufficiale. La cerimonia si aperta con il conferimento, da parte di Roberto Castagner, del Premio “Fuoriclasse ad Honorem” al Sindaco di Padova Flavio Zanonato che ha portato personalmente ai presenti il saluto della città. Inoltre è stato assegnato uno speciale Premio "Fuoriclasse ad Honorem" alla memoria di Giorgio Panto, che è stato ritirato dai figli Thomas ed Elisa, che oggi proseguono l´attività paterna. Come di consueto, l’appuntamento del 5 dicembre è stato caratterizzato dalla consegna del contributo “Solidarietà Fuoriclasse” di diecimila euro, istituito perché “essere Fuoriclasse significa anche essere attenti ai bisogni di chi ha meno”. La Giuria, su indicazione del Comune di Padova, ha quindi assegnato il Premio Solidarietà Fuoriclasse 2007 alla Fondazione Opera Edimar, il cui scopo è quello di coordinare lo sviluppo sul territorio din alcune realtà che si occupano dell´accoglienza e della protezione di ragazzi in difficoltà. Soddisfatto per l´ottima riuscita dell´evento Roberto Castagner che, ringraziando i presenti e dando appuntamento al 5 dicembre 2008 per la terza edizione del Premio “Fuoriclasse”, ha così concluso la cerimonia “Credo sia davvero importante che le persone che agiscono per farci stare meglio e per migliorare il nostro ambiente sociale e culturale, ricevano ogni tanto il giusto riconoscimento. É per questo che ho fortemente voluto questo premio, perché queste persone speciali, con la loro passione e i loro successi, sono un vero esempio per la società, un esempio cui tutti dovremmo aspirare e di cui tutti dobbiamo essere orgogliosi”. La Giuria del Premio Fuoriclasse 2007, presieduta da Roberto Castagner, è composta da: Giancarlo Aneri, imprenditore nel settore dell’enogastronomia di nicchia, Giovanni Rana, imprenditore veronese conosciuto nel mondo per le sue paste fresche, Giancarlo Galan e Luca Zaia, rispettivamente Presidente e Vicepresidente della Regione Veneto, Massimo Cacciari, filosofo e Sindaco della città di Venezia, Gianantonio Stella, giornalista d’inchiesta e scrittore noto al grande pubblico, Col. Paolo Nardone, Comandante Provinciale dell´Arma dei Carabinieri di Treviso, Andrea Tomat, imprenditore calzaturiero e Presidente di Unindustria Treviso, Antonio Mastroberardino, imprenditore vinicolo campano, Loris Balliana, creativo nel campo del marketing e della comunicazione, Bernardo Piazza, Presidente di Acquavite Spa, Massimo Colomban, past-President di Permasteelisa, cui va il merito di aver restaurato e messo in attività Castelbrando a Cison di Valmarino (Tv), Massimo Donadon, fondatore della Mayer Bräun Deutschland, la ditta più famosa al mondo per le derattizzazioni, Callisto Fedon, a capo della Giorgio Fedon & Figli, leader mondiale negli accessori per l’occhialeria, Giacomo Rallo di Donnafugata, l’eccellenza dei vini siciliani, Giuseppe Da Re, inventore dei Bibanesi, un professionista del mondo dell’informazione come il Direttore de Il Gazzettino Roberto Papetti, due campioni sportivi della levatura di Manuela Di Centa e Roberto Bettega, ed il giornalista Vittorio Feltri, direttore del quotidiano Libero e vincitore del Premio Fuoriclasse 2006. .  
   
   
LA STRADA DEL PO E DEI SAPORI DELLA BASSA PIACENTINA  
 
Ha preso corpo all’inizio del 2007 la quattordicesima strada dei sapori dell’Emilia-romagna: la Strada del Po e dei sapori della Bassa Piacentina nasce a ridosso nebbiosa bassa padana, del Grande Fiume, dei suoi affluenti, dei canali e dei pioppi e attraversa i comuni rivieraschi. Il viaggiatore che percorre questo itinerario con l´intento di fare uno shopping goloso, rimane attratto dal forte senso di identità che si respira lungo tutto il percorso. Non solo castelli o suggestivi scorci, non solo filari di pioppi lungo gli argini e nemmeno un veloce assaggio di una pietanza insolita, ma un lento ed equilibrato immergersi in un insieme di tutto questo: il migliore salume e il buon formaggio di una località degustati dopo aver visitato il castello e il centro storico, o aver percorso gli argini in bicicletta e magari essersi fatti raccontare una leggenda locale dal gestore di un ristorante. Questo vuole esprimere la Strada del Po e dei sapori della Bassa Piacentina: la storia, il territorio, le tradizioni, i sapori genuini. La nuova sensibilità con la quale il moderno turista-viaggiatore si accosta a realtà tradizionalmente diverse da quelle conosciute, può trovare un percorso d´elezione lungo l’itinerario enogastronomico della bassa piacentina. L’itinerario, di una lunghezza pari a circa 80 chilometri, si sviluppa tra una cornice di borgate caratterizzate da un impianto urbanistico lineare e geometrico. La zona era abitata fin dalla preistoria, come dimostrano le terramare presenti sul territorio. Partendo da Caorso, dove si possono ammirare la Rocca del 1200 ora trasformata in palazzo nel 1600 e la Collegiata, l’itinerario prosegue, costeggiando il Po, verso Monticelli d’Ongina, caratteristico borgo fluviale con le vie principali disseminate di portici. Nel paese si possono visitare la Rocca dei Pallavicino del 1400, il Museo etnografico del Po, l’acquario del Po e il Museo della civiltà contadina, la Collegiata di San Lorenzo del 1480. A Monticelli d’Ongina, nella prima domenica di Maggio, si svolge il Mercato dei Prodotti Tipici del Po. Castelvetro offre al visitatore il neogotico palazzo municipale e la settecentesca parrocchiale. Proseguendo si giunge a Villanova sull’Arda, attraversando un paesaggio rurale connotato dalle grandi cascine a corte. Nella frazione di Sant’agata si visita la Villa di Giuseppe Verdi, mentre in direzione di San Pietro in Cerro si può ammirare, a Maggio, la fioritura dei ciliegi, frutto tipico del comune. Giunti a San Pietro in Cerro si visita il ben conservato Castello del Xv secolo e l’annesso Museo di Arte Moderna. Besenzone è un comune ricco di ville gentilizie costruite tra il Xv e il Xix secolo. Da qui la strada raggiunge Cortemaggiore, città ideale dall’impianto urbanistico sorto nel Quattrocento all’insegna dell’utopia. Da vedere anche la Collegiata di Santa Maria delle Grazie, il Convento e il chiostro dei Francescani, l’Oratorio barocco di San Giuseppe. Nel paese si tiene da oltre 500 anni la più importante fiera agricola del territorio piacentino. La strada infine si ricongiunge con Caorso. Tra una visita e l’altra, alcune imperdibili digressioni gastronomiche, con un paniere di prodotti e piatti tipici d’eccellenza: dal Grana Padano Dop al Provolone Valpadana Dop, dai tre salumi Dop piacentini (Coppa, Salame e Pancetta) all’aglio bianco di Monticelli di Ongina (in attesa della Dop). Senza dimenticare la frutta antica, le ciliegie di Villanova sull’Arda, il pomodoro, i dolci (spongata e sbrisolona), il fiocchetto, il culatello piacentino e il salame gentile, il grass pist e gli anolini, per finire con i liquori (marsala all’uovo, bargnolino, nocino). .  
   
   
IL GUSTO DELLE DONNE, VIAGGIO NELLE RICETTE DELLA TRA-DIZIONE IN TRE APPUNTAMENTI, FRA VECCHIO E NUOVO ANNO, CHE UNISCONO RICETTE, STORIA E PERSONAGGI PRATESI  
 
L’atmosfera è quella suggestiva di un’antica villa o uno storico palazzo, le ricette sono quelle di una tradizione secolare legate alla storia delle donne nelle grandi famiglie del territorio pratese: da Cunizza discendente della famiglia degli Alberti, a Margherita Datini, moglie del mercante Francesco, passando per Clemenza di Vannozzo Rocchi, fino alle ricette di palazzo Buonamici custodite dall’ultima discendente della famiglia. Il ciclo di lezioni-degustazioni è promosso dalla Provincia di Prato e dall’Apt a cavallo fra il vecchio e il nuovo anno è stato presentato questa mattina a Palazzo Buonamici dall’assessore al Turismo Roberto Rosati. “E’ un format che torna per il terzo anno, forte di un successo di pubblico che ci spinge a insistere su questo percorso di commistione fra storia del territorio, luoghi e personaggi che ne hanno fatto parte e tradizioni gastronomiche – ha detto Rosati – Gli obiettivi sono due, approfondire il dialogo con i nostri concittadini sulle radici della comunità, sul sapere e sul fare che ancora oggi ci contraddistinguono, ma anche creare occasioni di visita da inserire nel circuito dell’offerta turistica”. Il viaggio nelle ricette e nella cucina delle tradizioni prevede tre appuntamenti: venerdì 14 dicembre (ore 15,30) a Villa Guicciardini di Usella (Cantagallo), sabato 19 gennaio (ore 15,30) a Vaiano alla Villa del Mulinaccio e infine sabato 26 gennaio a Prato a Palazzo Buonamici. Gli incontri ruotano attorno ad alcuni personaggi femminili, come Cunizza, vissuta fra la fine del Xii e l’inizio del Xiii, discendente degli Alberti, che dimorò nella Rocca di Cerbaia, e che Dante Alighieri incontra nel Ix Canto del Paradiso, o Clemenza di Vannozzo Rocchi, della quale molto scrisse l’abate Agnolo Firenzuola, e narrano la storia di famiglie, come quella dei Buonamici, di cui ci restano le ricette custodite da Francesca Posio, l’ultima discendente. Agli eventi collaborano cuochi, pasticceri, esperti di enograstronomia e di storia locale insieme ad artigiani e produttori locali, come le donne del Consorzio dei Vini di Carmignano. Una parte essenziale è svolta anche dalle visite guidate a ville ed edifici storici e dai gruppi storici e musicali che avranno il compito di ricreare l’atmosfera del tempo in cui via via i partecipanti saranno trasportati. Gli agriturismo della Val di Bisenzio e del Comitato Apice aderenti al progetto offriranno a chi prenota nei tre week particolari offerte, la partecipazione all’iniziativa e una degustazione di prodotti tipici di loro produzione. Mentre i ristoranti dei rispettivi comuni nella settimana dell’iniziativa (Cantagallo 9-16 dicembre, Vaiano 13-20 gennaio 2008) a cui si aggiungeranno, nella settimana dell’incontro a Prato, dal 20 al 27 gennaio 2008, anche le pasticcerie aderenti al Consorzio Pasticceri Pratesi, avranno nei loro menu e nelle loro pasticcerie la pietanza o il dolce tratto dalla ricetta storica dedicata al personaggio femminile dell’incontro. La partecipazione alle lezioni è gratuita, ma è necessario prenotarsi allo 0574 24112 Per il primo incontro dopo il 1 dicembre, per il secondo e terzo incontro dopo il 2 gennaio 2008. (Ufficio informazioni Apt). Prenotazioni Ufficio Informazioni Apt, p. Zza delle Carceri 15 – Prato tel. 0574 24112 Info@prato. Turismo. Toscana. It .  
   
   
CIBO, SENSORIALITA´ E TERRITORIO PROMOZIONE DI UN´EDUCAZIONE AGROALIMENTARE CHE VALORIZZA IL TERRITORIO, L´AMBIENTE E LE SUE GENTI ATTRAVERSO LA SCUOLA A TRIESTE, INSIEME ALL´ASSESSORE BERTOSSI, PRESENTATI I RISULTATI DELLA RICERCA SUL COMPORTAMENTO ALIMENTARE DEGLI ALUNNI COINVOLTI NEL PROGETTO  
 
Un percorso educativo di grande valore è quello che è stato presentato sabato 1 dicembre, a Trieste presso la Scuola Elementare Duca D´aosta (aula conferenze ore 11. 30): si tratta di un importante progetto formativo dedicato agli studenti, sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia - Assessorato alle attività produttive e realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell´Università degli Studi di Trieste. Un team di esperti/docenti ha seguito e guidato per un anno intero gli studenti di alcune scuole materne, elementari e medie del territorio regionale, proponendo un coinvolgente viaggio intorno all´atto alimentare e alle sue implicazioni, dedicando particolare attenzione alla valorizzazione delle produzioni agroalimentari del territorio regionale. Tra gli obiettivi principali del progetto, quelli di riavvicinare le persone alla natura e ai suoi ritmi, di rivalutare le professioni legate alla terra, conservarne i saperi e formare cittadini consapevoli e responsabili del territorio e dei suoi prodotti. Il programma che i ragazzi hanno seguito con entusiasmo prevedeva come momento centrale del percorso educativo la realizzazione di un orto scolastico, dove hanno potuto mettere alla prova la propria manualità, ma anche dove hanno potuto riconoscere la stagionalità e l´ordine naturale di crescita dei prodotti. Coltivare dei frutti e delle verdure è stato un modo per educare i ragazzi alla varietà, alle caratteristiche dell´ambiente in cui abitano, ai metodi di coltivazione biologici e biodinamici, al rispetto della natura e di tutte le creature viventi. L´orto si è rivelato un prezioso strumento didattico , capace di catalizzare e rendere tangibili le varie tematiche ambientali, alimentari e culturali approfondite durante il percorso. Lo staff, guidato dalla dott. Ssa Giuliana Gellini, coordinatrice e responsabile del progetto, ha saputo trasmettere ai ragazzi la curiosità e il senso critico nei confronti degli atti alimentari quotidiani. Grazie ad una serie di giochi sensoriali creati appositamente per valorizzare questo progetto, abbinati a delle piacevoli degustazioni, gli studenti hanno imparato a sviluppare i sensi, a conoscere l´origine degli alimenti, a riconoscere la qualità, ad apprezzare la buona alimentazione. Che fosse importante partire dai bambini e ragazzi, attraverso lo sviluppo di una maggior consapevolezza alimentare, lo ha ben capito l´assessore alle Attività produttive Enrico Bertossi – che ha colto la sfida di far diventare i piccoli consumatori i primi promotori dei prodotti e del territorio della nostra Regione. Il percorso, durato un intero anno, si è concluso con l´invito ai genitori a vivere un´esperienza simile a quelle proposte nelle classi durante l´anno scolastico, partecipando a laboratori del gusto (più di 100 i genitori iscritti ai laboratori della mattinata di sabato 1 dicembre 2007). Gli obiettivi che il progetto si prefiggeva sono stati raggiunti e superati. Ne sono testimonianza l´atteggiamento e la partecipazione dei giovani coinvolti, che durante l´anno scolastico hanno dimostrato di apprezzare moltissimo questo genere di didattica e di saper trasferire nella loro vita quotidiana quanto appreso sui banchi e "sul campo" di scuola. Alla presenza dell´assessore Enrico Bertossi, sono stati illustrati i risultati della ricerca sul comportamento alimentare degli alunni coinvolti nel progetto, curata dal prof. Tiziano Agostini del Dipartimento di Psicologia dell´Università di Trieste. I risultati della ricerca dimostrano come il percorso fatto sia stato efficace e abbia cambiato alcuni atteggiamenti nei confronti del cibo. Ad esempio, i dati evidenziano un aumento della consapevolezza da parte dei bambini che frutta e verdura devono rientrare nell´alimentazione quotidiana. Più in generale, i bambini riconoscono ora che alcuni cibi, per salubrità, qualità e origine, sono preferibili ad altri. I giovani consumatori sono inoltre in grado di utilizzare consapevolmente i sensi per giustificare le loro preferenze alimentari; la maggior parte di essi è in grado di argomentare verbalmente i propri gusti e disgusti, rompendo in questo modo dei preconcetti consolidati nei confronti di tutti gli alimenti vegetali e quelli sconosciuti. Questo è un grande risultato visto che la maggioranza dei bambini, posti di fronte a cibi che generalmente non mangiano, per prima cosa dicono "non mi piace", solo perché non li riconoscono. Tutte le verdure coltivate e i prodotti assaggiati hanno registrato un aumento significativo nel riconoscimento degli stessi con un rilevante aumento del loro consumo. Inoltre, nel questionario conclusivo, i bambini dichiarano di preferire i cibi preparati da loro stessi piuttosto che quelli già confezionati dalla grande distribuzione. Si registra anche un aumento delle preferenze a mangiare in compagnia piuttosto che da soli davanti alla Tv. Dai dati sinteticamente esposti nella conferenza stampa si evidenzia quindi la buona riuscita del progetto sotto il profilo della qualità dell´intervento, il che rende auspicabile la sua continuazione e la diffusione delle sue metodiche su più ampia scala. Complessivamente c’è stato un aumento delle preferenze per i cibi consigliati. Se proiettiamo i dati del campione sulla popolazione regionale degli iscritti alle scuole primarie nell’anno scolastico 2005/2006 si potrebbe ipotizzare un cambiamento nella scelta di circa 2000 bambini che corrisponde al 4% della popolazione con un leggero scarto positivo per le bambine. I bambini erano liberi di indicare più di un cibo preferito. Ciò che si nota è che dopo l’intervento aumenta in modo consistente il numero delle seconde e delle terze scelte (6%) prevalentemente a favore di verdura e frutta. Questo dato indica un aumento della consapevolezza alimentare da parte dei bambini sul fatto che frutta e verdura devono rientrare nell’alimentazione quotidiana. Alla domanda diretta “qual è il cibo che non ti piace per niente” nella seconda fase sia i maschi sia le femmine riducono la scelta della verdura di un valore pari al 10%. Ai bambini veniva anche chiesto di immaginare di fare la spesa e gli si invitava a dire che cosa avrebbero messo nel carrello scegliendo da una lista di 15 prodotti. Nella fase post trattamento la scelta d’inserire frutta e verdura è aumentata di circa il 4%. Sul questionario sono state riportate le fotografie di 4 alimenti: pasta, panino con hamburger e maionese, biscotti e macedonia e i bambini dovevano esprimere una sola preferenza. Mentre nella prima fase gli hamburger erano stati scelti dal 20,6% dei bambini, nella fase successiva questo valore è diminuito di quasi il 5%, mentre la macedonia di frutta fa registrare un andamento opposto con aumento delle scelte dal 18,1% al 23,9%. Complessivamente c’è stato un cambiamento nella direzione dell’alimentazione consigliata di circa il 10%. Il trattamento ha avuto effetto anche sulle scelte delle bevande. Infatti, nella seconda rilevazione i bambini dimostrano più attenzione per l’acqua e meno per le bevande gassate, zuccherate e colorate. I risultati emersi dal questionario hanno messo in luce un miglioramento nella capacità di utilizzare consapevolmente i sensi per giustificare le preferenze alimentari (piace, non piace). Dopo il trattamento la maggior parte dei bambini è in grado di argomentare verbalmente le preferenze alimentari ed eventualmente giustificare perché alcuni cibi non sono graditi, rompendo in questo modo dei preconcetti consolidati nei confronti di alcuni alimenti per esempio i cibi di colore verde o di quelli sconosciuti. Il questionario riportava le foto di 5 verdure, 4 delle quali coltivate e successivamente assaggiate nella fase conclusiva del percorso formativo. Compito dei bambini era di riconoscerle. Tutte le verdure coltivate hanno fatto registrare un aumento significativo dei riconoscimenti corretti ma non solo, si è riscontrato anche un aumento rilevante del loro consumo dichiarato. I ravanelli, per esempio, che nella prima fase venivano largamente confusi con le ciliegie raddoppiano la percentuale di riconoscimenti corretti e il consumo passa dal 27,7% al 35,8%. Dopo il trattamento c’è anche un aumento delle preferenze espresse dai bambini a mangiare in compagnia piuttosto che da soli davanti alla tv. Inoltre, nel questionario conclusivo, i bambini dichiarano di preferire i cibi preparati da loro piuttosto che quelli già confezionati. Tale aumento è di circa il 15% per i maschi e del 7% per le femmine. .  
   
   
PRIMA STELLA “MICHELIN” PER IL RISTORANTE “IL MOSAICO” DELL’HOTEL TERME MANZI DI ISCHIA  
 
A Ischia è nata una nuova stella… quella prestigiosa della classifica Michelin che è stata conferita al ristorante “Il Mosaico” del Terme Manzi e al suo chef, Gaetano di Costanzo. L’ambiente lussuoso ed elegante, il servizio impeccabile e la particolare cucina proposta dallo chef hanno permesso il conseguimento di questo importante traguardo: un successo raggiunto grazie alla collaborazione di più persone, unite dall’obiettivo comune di garantire servizi di alta qualità. Primi fra tutti i fratelli Luigi e Giacomo Polito che hanno rilanciato il Terme Manzi, uno dei più antichi stabilimenti termali dell’isola di Ischia, divenuto, dopo un’accurata ristrutturazione, un prestigioso hotel a 5 stelle, dotato di un Centro Benessere di 1500 mq² con personale altamente qualificato. A seguire lo chef, Nino di Costanzo, ischitano di 34 anni che, dopo una rigidissima formazione alla corte di grandi chef internazionali, ha messo a disposizione del Terme Manzi e dell’isola intera il suo ricco bagaglio di esperienze. Nella preparazione dei suoi piatti, che paiono talvolta delle vere “opere d’arte”, è coadiuvato da un attivo gruppo di giovani cuochi che, con tanta passione, dimostrano ogni giorno il loro impegno. Devozione e diligenza sono le caratteristiche che contraddistinguono anche il servizio di sala, diretto dal 1° Maitre Costantino Russo, anch’egli campano doc che, come Nino di Costanzo, ha messo a disposizione della struttura e dei suoi ospiti la propria preparazione altamente qualificata, acquisita dopo numerose esperienze internazionali. Da non dimenticare, l’importante lavoro svolto dalla direzione dell’hotel, nella persona di Luciano Sozzo. La sinergia di più persone, accomunate da un’unica passione, ha così permesso di ottenere l’assegnazione della prestigiosa stella Michelin. Qualche curiosità sullo Chef Gaetano Di Costanzo : E’ partito da Ischia a soli 15 anni con un’idea ben precisa: essere protagonista nella cucina italiana. Ducasse, Marchesi, Adria i suoi punti di riferimento, le sue mete da raggiungere. La stoffa del grande “ Monsu”, come si chiamavano una volta i grandi chef delle case reali, ce l’ha tutta. Ha lavorato nelle cucine dei più grandi ristoranti del mondo come l’Arnolfo a Colle Val d’Elsa, La Siriola di San Cassiano, l’Arzak in Spagna, L’eden di Roma, il Four Seasons di Beverly Hills, tutti luoghi che hanno segnato profondamente il suo modo di essere e di esprimersi in cucina. Il suo segreto è quello di ricercare con cura e passione le materie prime dai produttori locali, proponendo i piatti della migliore tradizione italiana e mediterranea in chiave moderna e creativa. Gaetano è prima di tutto un esteta che ama calibrare colori e sapori, scegliendone gli accostamenti come farebbe un pittore con la tavolozza. Predilige prodotti base d’eccellenza, cotture lente, abbinamenti talvolta sorprendenti e perfetti. Di Costanzo realizza una cucina leggera, ogni piatto è “creato” appositamente per il commensale, non vi è nulla di precotto e sono bandite le basi. Amore, passione, emozione di gustare un piatto per il piacere di vivere la tavola: questo è lo spirito che cerca di infondere in tutte le portate che prepara. .  
   
   
RISO GALLO TORNA ON AIR DAI PRIMI DI DICEMBRE CON UN NUOVO SOGGETTO TV FIRMATO ARMANDO TESTA.  
 
Protagonista Riso Gallo Blond Expresso, interpretato dall’ormai famoso galletto Chicco, allegro e simpatico testimonial del brand, in versione Chef, intento a sbizzarrirsi in cucina tra tante ricette ultra veloci, dal sapore unico e inconfondibile… Proseguono i consigli di Chicco e come insegna bastano solo 2 minuti per liberare la fantasia e preparare deliziosi manicaretti. Padella, cucchiaio e qualche semplice ingrediente: “… la qualità è Gallo… la creatività è tua!”. Facile e veloce da preparare, in padella o in microonde, Riso Gallo Blond Expresso è la base ideale per creare in pochi minuti una cena da autentico gourmand: la parola d’ordine è scegliere gli ingredienti e mixarli secondo la migliore ispirazione. Una vera festa per il palato! Riso Gallo Blond Expresso è disponibile nella pratica confezione da 250 gr, nella nuova variante 3Cereali, per chi non sa rinunciare al piacere del benessere, e nella versione Basmati, Venere e Arborio. “Riso Gallo - Chicchiricchi di Fantasia!” Ideata dall’agenzia Armando Testa, prodotta da Rosanna & Associati con la regia di Paolo Pratesi, la campagna è stata realizzata con una tecnica mista in cui convivono cartoni animati, 3 D e scene di food. La campagna tv – pianificata su La7 – sarà on air fino al 14 febbraio con migliaia di passaggi; da fine dicembre sarà inoltre on air su Rai, anche un nuovo flight dello spot Riso Gallo 3 Cereali. A seguire credits campagna .  
   
   
IL BORGO TERMINIO CERVIALTO E L’ASSOCIAZIONE DELLE ENOTECHE ROMANE ARTE DEI VINATTIERI PROPONGONO IL CESTO DEL TERRITORIO COME REGALO NATALIZIO  
 
Ormai da anni, il cesto natalizio è uno dei regali classici di Natale. Ricco, spartano, colorato, serioso. Ma sempre, inevitabilmente, misto. Vale a dire con prodotti scelti alla rinfusa, magari anche di ottima qualità ma senza un autentico filo conduttore. Ma in questi giorni, i frequentatori delle enoteche capitoline dell’associazione Arte dei Vinattieri possono incantarsi di fronte agli splendidi cesti composti, splendidamente, con i prodotti della Comunità Montana Terminio Cervialto. “Abbiamo accolto con piacere la proposta del Borgo Terminio Cervialto - racconta Claudio Arcioni, responsabile eventi di Arte dei Vinattieri - L’idea di proporre un cesto con vini, formaggi, salumi, dolci e altre eccellenze di un unico territorio ha incontrato immediatamente i favori del pubblico”. I cesti “irpini”, in effetti, continuano a destare la curiosità dei frequentatori delle enoteche che le vedono come un regalo originale e diverso dal solito. “Crediamo che in parecchi seguiranno il nostro esempio - sottolinea Nicola Di Iorio, Presidente della Comunità Montana del Borgo Terminio Cervialto - ma, senza falsa modestia, ritengo che non siano molti i territori in grado di offrire una proposta del genere. Nei nostri cesti i consumatori troveranno vini straordinari come il Taurasi, il Fiano di Avellino e il Greco di Tufo. Salumi di grande livello, formaggi da bovini di razza podolica, vere chicche per gourmet. Senza contare le salse, la pasta, gli oli extravergine a base di ravece e, per i più golosi, le favolose castagne di Montella, proposte anche sotto grappa e sotto rhum”. .  
   
   
DA VENTURA LE NOCI FARCITE DI MARZAPANE UN GOLOSO PIACERE PER TUTTE LE OCCASIONI  
 
Noci e marzapane un classico accostamento goloso che ha le sue origine nel sud d’Italia e nei paesi mediorientali. Ventura, azienda leader in italia nel mercato della frutta secca, propone questo delizioso connubio in pratiche ed accattivanti confezioni regalo con il prodotto a vista. 12 bocconi colorati e golosi che invitano all’assaggio. Il marzapane ( o pasta reale), si sa, è una specialità che risale al Xiii secolo,composta da mandorle dolci, albume d’uovo e zucchero. La tradizione siciliana lo colora e lo lucida fino a trasformarlo in veri e propri frutti di marzapane, Ventura lo accompagna a gherigli di noce, selezionati nei suoi stabilimenti tra quanto di meglio esiste in fatto di frutta secca e lo propone per mille occasioni. Un omaggio sempre gradito oppure un gustoso intermezzo per momenti di relax, da degustare con il caffè o nella pausa pomeridiana con una bevanda calda. La confezione, da 180 g, prezzo indicativo 6 euro ed è distribuita nei supermercati. .  
   
   
CAMBIO AL VERTICE DI TVS AZIENDA ITALIANA LEADER NELLA PRODUZIONE DI STRUMENTI DI COTTURA IN ALLUMINIO RIVESTITO CON ANTIADERENTE  
 
È Ambrogio Merlo il nuovo Amministratore Delegato della Tvs Spa, azienda italiana leader nella produzione di strumenti di cottura in alluminio rivestito con antiaderente, fondata nel 1968 dalla Famiglia Bertozzini. “Le capacità manageriali e la visione internazionale di Ambrogio Merlo, - ha detto il presidente della Tvs, Gastone Bertozzini – sapranno guidare l’azienda verso l’obiettivo di consolidare il proprio posizionamento sui mercati globali, coniugando l’alta qualità tecnologica del prodotto con l’innovazione e il design che distinguono il made in Italy nel mondo”. Ambrogio Merlo è nato a Briosco (Mi) nel 1959 ed è laureato in ingegneria meccanica. Mette a disposizione dell’azienda un solido background nel campo della gestione, dell’organizzazione e del marketing, maturato attraverso esperienze di primo piano per il raggiungimento di nuovi traguardi nello sviluppo del business. Dal 2002 ad oggi, ha rivestito l’incarico di Amministratore Delegato per Vibram Spa, multinazionale leader nella produzione e vendita di suole tecniche in gomma; l’attuazione di un piano di sviluppo focalizzato sulla riqualificazione e diversificazione del brand ha portato l’Azienda al raddoppio del fatturato e ad un significativo incremento degli utili. Come Direttore Generale in Alucapvit Spa (gruppo Global Cap), l’Ingegner Merlo ha maturato una profonda esperienza dei mercati internazionali ed una diretta conoscenza del mercato italiano dell’alluminio. Precedentemente, Ambrogio Merlo ha ricoperto posizioni significative di projectmanagement, controllo gestione, direzione operativa, commerciale e marketing, in Vetrotex Saint-gobain e Agip Petroli. Per il conseguimento dei nuovi obiettivi strategici la Tvs si avvarrà anche della consulenza di Kfinance, in qualità di advisor finanziario. A Iside Scipioni, Amministratore Delegato uscente, vanno i nostri ringraziamenti per il lavoro fino ad oggi svolto in Azienda. All’ingegner Ambrogio Merlo, Tvs rivolge un sincero augurio di buon lavoro. .  
   
   
VIROSAC PRESENTA DURADIPIÙ, UNA LINEA DI SACCHETTI DI NUOVA GENERAZIONE, UNICA NEL SUO GENERE, CHE PERMETTE DI AUMENTARE SENSIBILMENTE LA DURATA DEGLI ALIMENTI IN FRIGO E IN FREEZER E DI OTTIMIZZARE, QUINDI, L’ECONOMIA DOMESTICA  
 
La realizzazione di prodotti di alta qualità che rispettino l’ambiente e che soddisfino al meglio le esigente del consumatore e del rivenditore, la creatività ed un’immagine “frizzante” sono alla base della filosofia Virosac. L’azienda presenta Duradipiù, una linea di sacchetti di nuova generazione, unica nel suo genere, che permette di aumentare sensibilmente la durata degli alimenti in frigo e in freezer e di ottimizzare, quindi, l’economia domestica. Il reparto Ricerca & Sviluppo di Virosac ha realizzato un prodotto altamente tecnologico in grado di assorbire, fino a saturazione, i gas derivanti dalla degradazione degli alimenti. I risultati migliorano ulteriormente se si aggiungono, agli alimenti introdotti nel sacchetto, dei fogli appallottolati di carta asciugatutto che trattengono buona parte dell’umidità rimasta dopo aver lavato i cibi. Ad aumentarne la praticità, è stata inserita una stringa laterale estraibile, unica ed innovativa, che permette una chiusura e riapertura facile e veloce. Il nuovo sacco Duradipiù è adatto a tutti gli alimenti e, in particolare, all’insalata, il cui prelievo è sempre frequente. Anche la comodità è garantita dal particolare imballo salvaspazio. Per una casa sempre in ordine e per incentivare la raccolta differenziata della spazzatura Virosac presenta altre interessanti novità: Biopratico: il sacchetto non di plastica, ma in amido di granoturco, per la raccolta rifiuti organici, completamente biodegradabile. Degrada in poco tempo insieme ai rifiuti organici trasformandosi in fertile humus per il terreno. Sacco Giardino: il sacchetto per la raccolta dell’erba e piccole potature di provenienza domestica. Frigocatering: sacchetti frigo, con anima e laccetti, in astuccio professionale da 180 pezzi. Misure: 18x28, 23x32, 29x42. Rotosak: sacchetti per grandi utenze (ristorazione, catering, hotel, etc…). Misure: 80x120. Pratici, resistenti e funzionali. Ora disponibili anche con delle particolari staffe che ne agevolano l’utilizzo. Virosac presta attenzione non solo all’ambiente e al consumatore finale ma anche al rivenditore. Grazie ai nuovi cartoni espositori, i prodotti Virosac diventano un moderno “strumento di vendita” che, ottimizzando gli spazi, stimolano l’acquisto d’impulso, catturando l’attenzione del cliente con la loro grafica coloratissima tipicamente “Made in Italy”, e ne gratificano la scelta. Nel design, ogni elemento manda messaggi: dal materiale utilizzato - elegante cartone stampato su carta patinata, al crowner, che funge anche da coperchio. A favorirne ulteriormente la visibilità è la simpatica presenza di una Pin-up, che accresce una positiva percezione della marca. La praticità e la qualità del dispenser, rendono ideale la presenza anche a bordo cassa, contribuendo ad elevare l’immagine del punto vendita. Non secondari anche i vantaggi di tipo logistico, poiché l’esposizione diventa facile e poco costosa, non essendo più necessario disimballare il prodotto per riporlo negli scaffali, con l’ulteriore possibilità di trasformare gli spazi nel tempo semplicemente spostando il dispenser in qualsiasi diverso punto del negozio o realizzando testate a gondola con la sovrapposizione di più espositori. La loro portata, anche da vuoti, è di oltre 400 kg. L’azienda Presente sul settore da più di trent’anni, Virosac, leader in Italia nella produzione di sacchi per i rifiuti e per uso domestico: per la congelazione di alimenti, pellicole protettive estensibili, carta da forno, rotoli e vassoi in alluminio. Grazie a lavorazioni altamente tecnologiche e a personale particolarmente qualificato (80 dipendenti) la produzione, su ciclo continuo, arriva a 350 quintali al giorno, pari a 500 milioni di pezzi all’anno, con crescenti quote di export verso tutta l’Unione europea, in particolare verso Francia, Slovenia, Croazia, Montenegro. Opera in tutta Italia con 25 agenti ed è certificata Uni En Iso 9002. Www. Virosac. It .  
   
   
CUNEO: L’ETICHETTATURA DEL VINO E DELLE BEVANDE ALCOLICHE  
 
Lunedì 17 dicembre alle ore 10. 30, presso la sede di Alba della Camera di Commercio di Cuneo, in corso Nino Bixio 58, si terrà un convegno dal titolo "L´etichettatura del vino e delle bevande alcoliche". All´incontro interverranno esperti del Dipartimento di scienze merceologiche della Facoltà di economia dell´Università degli studi di Torino e del Laboratorio chimico della Camera di commercio di Torino e verrà presentata e distribuita ai partecipanti la nuova guida della collana "Unione europea - istruzioni per l´uso", dedicata al tema dell´etichettatura del vino e delle bevande alcoliche. La partecipazione è libera. .