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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Dicembre 2007
AGRICOLTURA: FIRMATI DUE ACCORDI PER LA RICONVERSIONE DEGLI EX ZUCCHERIFICI SFIR DI FORLIMPOPOLI E PONTELAGOSCURO. RABBONI: "UN PERCORSO ORMAI CONCLUSO CON RISULTATI POSITIVI".  
 
Bologna - Gli accordi per la riconversione produttiva degli ex zuccherifici Sfir di Forlimpopoli (Fc) e Pontelagoscuro (Fe) sono stati firmati il 10 dicembre, nella sede dell’assessorato regionale all’Agricoltura dalla Sfir e dai rappresentanti delle istituzioni (Regione, Province di Forlì-cesena e Ferrara, Comuni di Forlimpopoli, Ferrara, Argenta), dei sindacati dei lavoratori (Flai-cgil, Fai-cisl, Uila-uil) e delle organizzazioni professionali agricole (Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Copagri). Il progetto per Forlimpopoli prevede una soluzione totalmente diversa da quella precedentemente presentata dalla società, e cioè la costruzione di una centrale elettrica a biomasse da 22 Mw. Si tratta, infatti – ha spiegato il presidente della Sfir, Mario Riciputi – della produzione di nuovi alimenti per consumi fuori casa, destinati al cosiddetto canale Ho. Re. Ca (hotel, ristorazione, catering); della realizzazione di una moderna piattaforma logistica, funzionale alle attività produttive (non solo della Sfir, ma anche di altre aziende del territorio) ed alla struttura di packaging e distribuzione della società; della ricerca e sviluppo di prodotti alimentari salutistici; dell’integrazione del reparto di confezionamento dello zucchero esistente nel sito con le nuove attività. L’investimento complessivo a regime è stimato in 8 milioni di euro ed il fatturato atteso sempre a regime di 12 milioni. I tempi di realizzazione sono previsti in 36 mesi e l’occupazione in 45-50 unità. I restanti lavoratori dell’ex zuccherificio (una decina) troveranno impiego in altre attività della Sfir. L’impianto di Pontelagoscuro, che quest’anno ha effettuato la sua ultima campagna, verrà sostituito da un nuovo stabilimento nel territorio di Argenta che produrrà e commercializzerà trasformati e derivati a base di pomodoro (concentrato, passata, polpa, salse); sughi pronti, condimenti e zuppe; derivati della frutta (succhi, frutta monodose, alimenti per l’infanzia). Nel nuovo stabilimento proseguirà l’attività di logistica ed imballaggio dello zucchero, per il mantenimento della Sfir sul mercato della commercializzazione dello zucchero in Italia. L’investimento previsto dalla Sfir è di 25 milioni di euro ed il fatturato atteso a regime di 50 milioni. I tempi ipotizzati per la prima campagna di lavorazione sono di 16 mesi e l’occupazione a regime sarà di 50 addetti. Resta immutato infine l’impegno della Sfir sul fronte dello sviluppo dell’energia da biomasse e del coinvolgimento degli agricoltori in Emilia-romagna. “ Con gli accordi di oggi – ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni – abbiamo ormai positivamente concluso il percorso di riconversione di sei zuccherifici dismessi su sette: manca all’appello soltanto l’impianto di Ostellato. Un percorso nel quale non sono mancati le difficoltà e gli ostacoli, che si sono potuti superare con un paziente confronto e una ricerca condivisa delle soluzioni con tutte le componenti interessate, dando ai lavoratori una prospettiva certa di occupazione”. “La Sfir – ha proseguito Rabboni – ha saputo collocarsi in una prospettiva agroalimentare di qualità, arricchendo il patrimonio regionale delle attività in questo settore”. “Ora - ha detto l’assessore – bisognerà vigilare perché gli impegni vengano mantenuti”. Per quanto riguarda le agroenergie – altro tema strategico della riconversione degli zuccherifici dismessi – i tre impianti previsti a Russi, Finale Emilia e Bondeno hanno dato impulso ad una nuova filiera legata alle coltivazioni locali che ora si va consolidando, ha concluso Rabboni, soprattutto con la realizzazione di piccoli impianti di produzione elettrica, che trova nel Programma di sviluppo rurale un importante sostegno finanziario. .  
   
   
VERTENZA SADAM, FIRMATO L’ACCORDO: SALVI 40 POSTI DI LAVORO DOPO UN’INTENSA GIORNATA SÌ ALLA RICONVERSIONE DELLO ZUCCHERIFICIO  
 
Firenze - «Quaranta posti di lavoro recuperati grazie ad un progetto di riconversione rispettoso dell’ambiente e fondato esclusivamente sulla filiera locale. Siamo pertanto pienamente soddisfatti di questo accordo, che definiamo un buon successo perché frutto di un lavoro serio e complesso, a cui tutti gli attori hanno partecipato attivamente». Con queste parole Susanna Cenni, assessore all’agricoltura della Regione Toscana, ha commentato l’esito positivo della vertenza dell’ex zuccherificio Sadam di Castiglion Fiorentino. «L’accordo – ha continuato l’assessore - è frutto di un lunghissimo lavoro di mediazione, affinamento e analisi dei dettagli. Oggi però, dopo oltre sette ore di confronto, è stato finalmente sottoscritto un protocollo tra le parti, che prevede la riconversione e il riutilizzo dell’ex zuccherificio. » Il documento finale sottoscritto dai rappresentanti istituzionali di Regione Toscana, Provincia di Arezzo, Comune di Castiglion Fiorentino, dai sindacati e dalla Sadam/powercrop è un documento profondamente diverso dalla proposta originariamente presentata dalla parte industriale. «Abbiamo ottenuto un risultato rilevante, che avrà nel prossimo futuro un importante ricaduta sull’agricoltura, che consentirà il riassorbimento di quaranta lavoratori, intervenendo su un complesso recupero dell’area che ospita l’ex zuccherificio», ha concluso Susanna Cenni. L’ipotesi di riconversione prevede la realizzazione di una caldaia alimentata a biomasse, capace di sviluppare una potenza di 17 megawatt termici e 7 Mw elettrici, di un motore ad olio vegetale proveniente da semi di girasole, con una potenza di 11 Mw elettrici. Nella zona è prevista anche la realizzazione di un parco fotovoltaico da 2 Mw elettrici. Il progetto definitivo verrà predisposto entro 5 cinque mesi e una volta terminata la fase delle autorizzazioni, l’attivazione degli impianti dovrebbe avvenire entro 20 mesi dall’avvio dei lavori. .  
   
   
AGRICOLTURA: ESITI ATTIVITA´´ SPERIMENTALE SU PIANTE ORTICOLE  
 
 Udine - Saranno presentati il 13 dicembre a Villa Chiozza, a Scodovacca di Cervignano del Friuli, con inizio alle ore 9,30, gli esiti dell´attività sperimentale sulle colture orticole a ciclo primaverile-estivo effettuata nel 2007dall´Ersa, l´Agenzia regionale per lo Sviluppo Rurale. In particolare, saranno illustrate agli operatori agricoli le prove varietali di primo e di secondo livello eseguite su alcune delle colture orticole più diffuse nel Friuli Venezia Giulia; l´attività e la selettività dei diserbanti applicati su patata; i risultati dei confronti varietali di primo livello tra mini angurie; gli esiti delle prove varietali sull´asparago bianco. L´obiettivo di questa iniziativa, spiega a tale proposito il direttore generale dell´Ersa, Josef Parente "è quello di fornire agli imprenditori agricoli uno strumento di supporto allo sviluppo della loro attività, mettendoli a conoscenza delle più recenti scoperte e dei risultati delle prove eseguite in campo". E´ infatti fondamentale, secondo Parente, che gli agricoltori siano aggiornati rapidamente sulle possibilità di crescita delle loro attività attraverso innovazioni sostenibili economicamente e ambientalmente. Negli ultimi sei anni l´Ersa, per l´orticoltura e la floricoltura, attraverso il servizio sperimentazione e ricerca ha prodotto ben undici rapporti sui test svolti dai suoi tecnici; ha organizzato cinque giornate di approfondimento tecnico, e nove visite ai campi sperimentali; e ha curato la pubblicazione di decine di relazioni specifiche divulgate attraverso il Notiziario Ersa e su riviste tecniche nazionali e internazionali. .  
   
   
INSEDIATO IL COMITATO SCIENTIFICO DI AGRIS  
 
Cagliari - Primo atto della missione operativa dell´attività di Agris, l´Agenzia regionale per la ricerca in agricoltura nata quattro mesi fa assieme a Laore e Argea nell´ambito della riforma degli enti agricoli. Il 10 dicembre mattina nella sede dell´Agenzia, in località Bonassai (Sassari), si è tenuta la prima riunione del Comitato scientifico, presieduto dal direttore generale Giuseppe Pulina. L´organismo è stato insediato dall´assessore regionale dell´Agricoltura, Francesco Foddis. Compiti del Comitato, di cui fanno parte rappresentanti della Regione, dell´Università e dell´Istituto Zooprofilattico della Sardegna, sono quelli di coordinamento dell´attività di ricerca, sperimentazione ed elaborazione dei piani pluriennali di attività sulla base degli indirizzi politici della Giunta regionale. I lavori sono stati aperti dall´assessore Foddis: "Quello di oggi è un momento estremamente importante che sancisce la nascita operativa dell´attività di Agris. L´insediamento del Comitato scientifico è il primo atto operativo della riforma dalla sua istituzione e in questo organismo trovano sintesi le migliori competenze nel campo della ricerca in agricoltura. Una ricerca, non dimentichiamolo, che non dev´essere fine a se stessa, ma deve avere come obiettivo il miglioramento generale del comparto e deve avere sempre al centro l´agricoltore: occorre mettere in campo progetti e processi che facciano sentire ai produttori che l´attività di Agris è loro vicina e destinata ad affrontare le problematiche del mondo agricolo". Con l´insediamento del Comitato, inoltre, viene istituzionalizzato e definito il rapporto tra Regione e Università. "Un mondo, quello accademico, al quale riconosciamo la massima autorevolezza e che riveste estrema importanza per lo sviluppo del comparto - ha sottolineato ancora l´assessore - e con il quale da tempo si è instaurata una proficua collaborazione. Sarà però importante che la leadership e la governance della ricerca rimangano in capo ad Agris e quindi agli indirizzi politici della Giunta regionale". Apprezzamento per il lavoro dell´Assessorato dell´Agricoltura è stato espresso dal direttore generale di Agris: "La struttura della Regione ha sempre seguito con puntualità questi primi quattro mesi di vita dell´Agenzia - ha dichiarato Giuseppe Pulina - e contemporaneamente si sono verificati eventi importanti, che ne hanno rafforzato compiti e responsabilità: l´approvazione del Programma di sviluppo rurale e la legge 7/2007, lo strumento normativo di programmazione e gestione della ricerca in Sardegna". Nel corso del suo intervento, Pulina ha illustrato la missione dell´Agenzia e la sua composizione, ricordando come in questi mesi l´organismo abbia ereditato e confermato la fitta rete di relazioni scientifiche e tecnologiche intrattenute negli anni scorsi da enti e consorzi confluiti in Agris. Infine, ha voluto sottolineare l´importanza della formazione: per questo sono state attivate 7 borse di dottorato e 5 assegni di ricerca con i due atenei isolani. All´ordine del giorno della prima riunione del Comitato anche l´analisi della bozza di programma di ricerca 2008, nato dalla presentazione di ben 145 progetti sperimentali presentati dai ricercatori dei quattro dipartimenti scientifici dell´Agenzia. Il 55 per cento di questi interessa l´area dell´innovazione di processo e di prodotto, l´11 per cento rispettivamente le aree dell´ambiente e della qualità dei prodotti e il 10 la biodiversità. Dei progetti presentati il 31 per cento è già finanziato, il 37 è in corso di finanziamento e il restante 32 per cento richiede un finanziamento ex novo. Il budget complessivo dei progetti finanziati da fonti esterne ammonta a 5,7 milioni di euro e rappresenta il 23 per cento del finanziamento regionale destinati all´Agenzia per il 2007. Obiettivo delle attività di ricerca proposte è di accompagnare i processi di sviluppo innescati dal Psr attraverso un rapporto organico con gli Assessorati dell´Agricoltura e dell´Ambiente, Laore e l´Università. .  
   
   
BOLZANO: SVILUPPO MODERATO DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE A TUTELA DI QUELLA DI VICINATO  
 
Bolzano - “La liberalizzazione della piccola distribuzione e la crescita controllata di quella grande” questo è il concetto di fondo della politica al commercio della Provincia di Bolzano secondo l’assessore competente Werner Frick, che l’ 11 dicembre ha presentato i tratti del commercio al dettaglio altoatesino. L’equilibrio nel commercio al dettaglio può essere mantenuto e la rete distributiva di vicinato a livello provinciale può essere garantita a lungo termine avvalendosi delle misure di freno del Piano provinciale per le aziende della grande distribuzione e con la legge urbanistica provinciale. L’assessore provinciale Frick attribuisce grande valore all’equilibrio fra le strutture di vendita di piccole, medie e grande dimensioni. Il panorama del commercio in provincia di Bolzano si presenta equilibrato con 5. 661 aziende di piccole dimensioni, 1. 102 di dimensioni medie e 177 di grandi dimensioni. È evidente che in Alto Adige Adige si è raggiunta una situazione di equilibrio: a fronte di 278. 958 metri quadri di superficie di vendita in strutture commerciali di piccole dimensioni, se ne contano 255. 489 in quelle di medie e 216. 945 (Ire Camera Commercio). Questo equilibrio è stato reso possibile attraverso il Piano provinciale per la aziende della grande distribuzione (per superfici di vendita superiori a 500 metri quadri) introdotto nel 2002. Ora è imminente la riforma del Piano provinciale per le aziende della grande distribuzione con validità 2008-2012. La proposta in tal senso dal Dipartimento economia della Provincia, che sarà preso in esame dalla Giunta provinciale in gennaio, regola tramite l’emissione di licenze l’apertura di nuove strutture, il trasferimento e la suddivisione di superfici di vendita a partire da 501 metri quadri. La Provincia controlla la crescita della grande distribuzione attraverso due leggi provinciali, l’ordinamento del commercio e la legge urbanistica. Ma non è vero, come ha ribadito Frick, che la Provincia non ha la volontà di far sviluppare la grande distribuzione. I dati, infatti, mostrano una realtà differente. Il commercio al dettaglio è caratterizzato da uno sviluppo dinamico in particolar modo la grande distribuzione fa registrare gli incrementi maggiori per quanto concerne le superfici di vendita. Le superfici del commercio al dettaglio dei complessivi 7. 055 punti vendita sono aumentati del 10 per cento e hanno raggiunto quota 738. 392 metri quadri negli ultimi quattro anni. In tal modo la somma di tutte le superfici di vendita al dettaglio ogni 1. 000 abitanti è attorno al 50 per cento in più in provincia di Bolzano rispetto al resto d’Italia con una superficie di 1. 545 metri quadri ogni 1. 000 abitanti in provincia di Bolzano; la densità dei punti di vendita ogni 1. 000 abitanti (con 14,4) è il doppio rispetto all’Austria (6,5). Per quanto attiene le grandi superfici di vendita l’Alto Adige detiene rispetto al resto del territorio nazionale circa il 65 per cento in più di superfici di vendita oltre i 400 metri quadri (559 metri quadri per 1. 000 abitanti). Tra gli anni 2002 e 2006 in provincia di Bolzano si è registrato una crescita accelerata con un incremento del 18 per cento o di 30. 951 metri quadri nelle aree di vendita attivate per le aziende della grande distribuzione, mentre nello stesso periodo le superfici dei piccoli punti vendita sono aumentate solo del 4 per cento (10. 148 metri quadri) e quelle dei punti medi del 10 per cento (23. 217 metri quadri). Se alle superfici di vendita della grande distribuzione si aggiungono anche le licenze non ancora attivate e con l´inclusione il centro Outlet Dop del Brennero, dal 2001 vi è stato un incremento di addirittura il 111 per cento passando a 310. 485 metri quadri. A questo si potranno aggiungere i 20. 000 metri quadri di supeficie di vendita del previsto Centro Commerciale di Bolzano. Per circa 46. 000 metri quadri si tratta di licenze non ancora attivate (stato novembre 2007), ovvero le superfici erano previste nell’attuale Piano provinciale, rispettivamente si tratta di licenze che sono state approvate in zone produttive al di fuori del Piano. La politica del commercio della Provincia si indirizza ad un principio di fondo: “il commercio al dettaglio deve essere offerto dove vive la gente”. E così la legge urbanistica vieta il commercio al dettaglio nel verde agricolo, mentre lo prevede nei centri abitati. La Giunta provinciale si è posta come obiettivo quello di mantenere integra la rete distributiva di vicinato costituisce il pilastro base del commercio altoatesino visto che garantisce qualità di vita e anima i centri abitati e le città. Nel 2000 è stata liberalizzata l’attività di commercio al dettaglio su una superficie di vendita tra i 100 ovvero 150 metri quadri, mentre è stata trasferita ai Comuni la competenza per la programmazione delle superfici di vendita di dimensioni medie fino ai 500 metri quadri, mentre lo sviluppo di quelle superiori è gestito dalla Provincia alltraverso il Piano provinciale. L’assessore provinciale competente Werner Frick è favorevole ad una crescita moderata delle superfici di vendita della grande distribuzione nel nuovo Piano provinciale in considerazione delle cospicue superfici di vendita non ancora attivate (46. 000 metri quadri) e dei ricavi attenuati nel settore del commercio al dettaglio che dal 2003 al 2006 ha perso in importanza economica e dell’accelerazione in atto nella grande distribuzione. .  
   
   
APPROVATO UN PROTOCOLLO DI INTESA NAZIONALE PER LA FILIERA SUINICOLA TARICCO: UN PRIMO PASSO DECISIVO, RICONVOCHEREMO PRESTO IL TAVOLO REGIONALE PIEMONTESE  
 
E’ stato approvato il 6 dicembre a Roma un protocollo di intesa nazionale per la filiera suinicola, che verrà sottoscritto nei prossimi giorni dalle componenti del comparto, elaborato con il coordinamento del Ministero delle Politiche Agricole e delle Regioni interessate, tra cui il Piemonte, rappresentato dall’assessore all’Agricoltura Mino Taricco, presente all’incontro. Il protocollo fissa tra gli obiettivi principali l’identificazione di un mercato unico nazionale per la definizione di quotazioni univoche e trasparenti per i suini e i loro derivati, la valorizzazione commerciale del Gran Suino Padano (per il quale il Ministero sta completando l’iter di riconoscimento del Consorzio Dop “Gran Suino Padano”), anche attraverso accordi con la Gdo, la definizione di strategie di sviluppo delle singole filiere, dando priorità ai prodotti Dop, l’intensificazione dei controlli in particolare sulla provenienza estera e in caso di epidemie. Soddisfazione per l’approvazione del protocollo di intesa viene espressa dall’assessore Taricco, che lo definisce “un passo decisivo, innanzitutto perché per la prima volta hanno trovato una posizione unitaria tutti i soggetti della filiera a livello nazionale e si sono avviati interventi per affrontare le criticità del comparto. Molti sono i temi che come Regione Piemonte abbiamo evidenziato, dalla verifica dei contenuti del Decreto Salumi alla verifica di percorribilità di un sistema di etichettatura per la certificazione d’origine, insieme a molte altre questioni emerse ieri e su cui torneremo ancora. Intanto, è un passo importante aver raggiunto un’intesa condivisa su alcuni elementi base e aver avviato la fase operativa. La nostra Regione è ovviamente molto impegnata su questi temi – prosegue l’Assessore - ed è stata invitata dal Ministero a partecipare al tavolo nazionale insieme a Emilia Romagna e Lombardia, in quanto territori più interessati e coinvolti. Ho voluto essere personalmente presente a Roma, insieme ai funzionari dell’Assessorato, per confermare l’attenzione nei confronti del settore suinicolo. Presto riconvocheremo il tavolo di filiera regionale. “ Il tavolo di filiera dei suini, che comprende organizzazioni agricole, cooperative, rappresentanti della produzione e della trasformazione, consorzi di tutela, ha intensificato la propria azione nei mesi più recenti, in conseguenza dell’aggravarsi delle criticità del comparto, riconducibili allo squilibrio tra calo dei consumi e offerta crescente, calo dei prezzi pagati agli allevatori e incidenza delle materie prime sui costi di produzione, difficoltà di penetrazione nel settore distributivo e criticità legate ad alcune emergenze sanitarie. Il tavolo è stato riconosciuto come lo strumento per la definizione delle strategie pluriennali di sviluppo del comparto e dovrà ora definire il piano operativo 2008. .  
   
   
AUSTRIA, RALLENTANO I RICAVI PER LE PMI ALIMENTARI  
 
Secondo uno studio dell´agenzia di consulenza di Szy Group, la situazione dell´industria austriaca sarebbe alquanto soddisfacente, soprattutto per il settore della lavorazione dei metalli. La notizia è ripresa dall´Ice. Nel 2006 il settore industriale ha fatto registrare un aumento del 23 per cento dei ricavi, mentre l´industria che ha fatto registrare il minore aumento dei ricavi (15 per cento) è quella alimentare, per cui, sempre secondo lo studio, si prevede che entro i prossimi dieci anni possa vedere diminuire drasticamente imprese a gestione familiare, specializzate in nicchie di mercato. .  
   
   
LA VIA DELL´OLIO UNISCE CIVITAVECCHIA E L´UMBRIA  
 
Civitavecchia - Un nuovo traguardo per il porto di Civitavecchia. È stato inaugurato il 5 dicembre alla banchina 24 il terminal della Stock Sinergy srl dedicato allo stoccaggio e alla movimentazione degli olii e dei prodotti alimentari liquidi, «un primo passo - ha commentato il presidente dell’Authority Fabio Ciani - per fare del porto di Civitavecchia lo scalo più importante del Mediterraneo». Nei 4400 metri quadrati del nuovo terminal sorgono 9 serbatoi della capacità di 700 tonnellate e 6 sili della portata di 70 tonnellate ciascuno, uno spazio destinato ad ampliarsi in futuro, come ha spiegato Giorgio Del Papa, presidente della società umbra Stock Sinergy Civitermianl srl: «Entro il 2009 - ha detto - è prevista la realizzazione di 32 serbatoi, dei quali 9 saranno costruiti entro il 2008 e altri 11 nell’anno successivo». Con l’occasione Del Papa ha lanciato anche una proposta, quella di «realizzare una centrale elettrica a biomasse liquide alimentata a olio di palma, una centarle da 100 megawatt da costruire in 18 mesi. Siamo in attesa di una risposta, di sicuro porterebbe la città alla ribalta internazionale nel campo dell’energia pulita ottenuta da fonti rinnovabili». La scelta di Civitavecchia per lo stoccaggio dell’olio non è casuale, ma deriva «dalla sua vicinanza con l’Umbria - ha aggiunto Del Papa - rispetto ai porti attualmente autorizzati per le spedizioni, come Livorno e Napoli». Per i collegamenti si rende dunque necessaria la realizzazione in breve tempo della Civitavecchia-viterbo-orte, così da agevolare il trasporto della merce. «Ho quasi paura a dirlo - ha commentato Ciani - ma finalmente il tratto di superstrada Civitavecchia-viterbo è pronto per l’appalto, i finanziamenti ci sono, il primo tratto è stato già appaltato e si sta lavorando al progetto. Spero che entro 3 o 4 anni al massimo l’opera si concluda per dar modo al porto di svilupparsi come deve. Ciò però - ha aggiunto - sarà possibile solo con la collaborazione tra le istituzioni locali che operano nello scalo: Dogana, Capitaneria di porto, Gdf e Polizia». Anche Sergio Serpente, presidente della società Bellettieri, fiduciario della Stock Sinergy srl a Civitavecchia, concorda sulla necessità di realizzare al più presto le infrastrutture necessarie: «Serve un richiamo istituzionale forte per il completamento della superstrada per Orte - ha detto - perché questo porto sta procedendo a velocità verso la riqualificazione delle merci e oggi diventa il porto naturale dell’Umbria». Proprio sullo sviluppo del settore merci, accanto a quello delle crociere, che vede la città già primeggiare a livello nazionale, è necessario concentrare i propri sforzi. È questa la convinzione del presidente dell’Authority: «Non dobbiamo chiuderci in una sola realtà - ha spiegato Ciani- ma lavorare per sviluppare il settore delle merci e legare il traffico delle crociere alle realtà territoriali». L’entusiasmo per il nuovo obiettivo raggiunto dal porto di Civitavecchia ha coinvolto anche il sindaco Moscherini, che ha voluto portare un suo saluto nel giorno dell’inaugurazione del terminal per lo stoccaggio dell’olio alimentare e ringraziare la società umbra che ha deciso di investire in città. «Siamo pronti a stendere tappeti rossi per chiunque voglia investire qui da noi - ha dichiarato con entusiasmo - e per questo colgo l’occasione per invitare Del Papa a realizzare una ‘‘fabbrichetta’’, come dicono i milanesi, nella zona industriale della città. Oggi è un giorno importante - ha concluso - perché questa scelta l’abbiamo inseguita da tempo e ringrazio quindi Ciani di aver proseguito il progetto. Lunga vita al presidente Ciani e in bocca al lupo». .  
   
   
IL DOTT. GIOVANNI LO PIPARO E’ IL NUOVO DIRETTORE GENERALE DEL CRA  
 
Il 3 dicembre 2007 si è formalmente insediato, presso il Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura, il nuovo Direttore Generale, Dott. Giovanni Lo Piparo. Dal 2000 e fino alla data del suo nuovo incarico presso il Cra, ha diretto l’Ispettorato Centrale per il Controllo della Qualità dei Prodotti Agroalimentari modificandone sostanzialmente l’assetto organizzativo, restituendo visibilità alla struttura e maggiore operatività sul territorio, anche grazie alla costituzione di una rete di propri laboratori, alla realizzazione di uffici ispettivi in tutte le Regioni e all´incremento della dotazione organica del personale. Ha inoltre promosso un nuovo approccio operativo dell´Ispettorato aprendo la struttura verso l´esterno ad una più proficua collaborazione con gli altri Organismi di controllo, le Regioni, le Associazioni dei produttori e dei consumatori. Nell´ambito della Direzione Generale Politiche Comunitarie e Internazionali del Ministero, ha diretto, dal 1994 al 2000, l´Ufficio Politiche Strutturali e di Sviluppo Rurale. Nello svolgimento di tale incarico ha partecipato, in sede comunitaria, alla elaborazione delle politiche strutturali e di sviluppo rurale coordinando sul piano interno, rispettivamente, l’applicazione e la gestione dei piani operativi regionali e multiregionali. Operando in sinergia con la Commissione europea, il Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie, costituito presso la Ragioneria generale dello Stato, le Amministrazioni regionale e l’Azienda di Stato per gli Interventi nel Mercato Agricolo (Aima), ha contribuito significativamente al raggiungimento dell’importante obiettivo di incrementare il grado di utilizzo delle risorse finanziarie comunitarie afferenti alle due sezioni, orientamento e garanzia, del Feoga. Anche la sua esperienza e la profonda conoscenza del mondo della ricerca in agricoltura hanno radici ben consolidate. Infatti, dalla fine degli anni ´70 e fino agli inizi degli anni ´90, ha ricoperto presso il Ministero dell´Agricoltura funzioni inerenti il settore della ricerca in agricoltura, prima come funzionario, poi come dirigente ed infine come vice-direttore generale coordinatore della ricerca, della sperimentazione e della divulgazione agricola. Proprio in questo periodo è stato il principale attore della elaborazione e realizzazione della politica di ricerca del Ministero concretizzatasi nei progetti finalizzati, coordinati ed interdisciplinari, che hanno visto operare in modo sinergico diverse istituzioni scientifiche facenti capo al Ministero stesso, alle Università, al Consiglio nazionale di ricerca nonché al settore privato. Nello stesso periodo ha assunto il ruolo di capo della delegazione italiana nell’ambito del Comitato permanente comunitario per la Ricerca Agricola (Standing Committee for Agricolture Research – Scar). Va altresì ricordata, nell´ambito della sua lunga carriera, l´attività scientifica svolta come Segretario del Comitato nazionale della sperimentazione agraria. Nel giorno del suo insediamento presso il Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura, il Dott. Lo Piparo ha tenuto a ribadire l’importanza che la ricerca deve rivestire nel panorama della politica agricola del nostro Paese sottolineando, proprio per questo, la necessità per il Cra di affermare il proprio ruolo strategico in tale settore. “In questo contesto, - ha infatti dichiarato il Dott. Lo Piparo al termine del suo incontro con i vertici del Cra - è necessario ridare una nuova identità all´Ente, nato dall’accorpamento di numerosi Istituti di ricerca, senza cancellare la loro esperienza passata, la loro storia (per alcuni di essi superiore ad un secolo!), ma anzi, bisogna far tesoro di essa, cosicché si possa operare guardando indietro per andare avanti”. .  
   
   
APPREZZAMENTO PER IL DECRETO MINISTERIALE SULLA VENDITA DIRETTA DEI PRODOTTI AGRICOLI PRESTO UN PROVVEDIMENTO REGIONALE PIEMONTESE  
 
Anche il Piemonte avrà dal prossimo anno provvedimenti regionali a sostegno della vendita diretta dei prodotti agricoli, ovvero di tutte le forme di rapporto diretto tra produttore e consumatore, in linea con il Decreto ministeriale presentato ieri dal Ministro per le Politiche Agricole Paolo De Castro. In una conferenza stampa a Roma, il Ministro ha infatti illustrato il Decreto che diventerà esecutivo da gennaio 2008, nel quale si fissano linee guida per tutto il territorio nazionale, relative alle modalità di vendita dei prodotti e alle procedure di autorizzazione necessarie a carico delle amministrazioni comunali. Si stima che possano essere un centinaio i mercatini che potranno attivarsi nelle varie città italiane sin dal prossimo anno, per arrivare a 400-500 entro il 2010. “Accogliamo con soddisfazione i provvedimenti del Ministero a favore della vendita diretta – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco – che rappresentano il migliore esempio di filiera corta, ovvero il contatto senza intermediari tra chi produce e chi acquista e consuma, in una logica di rapporto trasparente, ma anche di informazione e sensibilizzazione. Attraverso il rapporto diretto con il produttore, infatti, il cittadino può venire in contatto con le realtà del territorio, conoscere la stagionalità dei prodotti e avvicinarsi a un’alimentazione più sana e consapevole. Riteniamo anche che interventi di questo genere possano contribuire ad alleviare la forte tensione sui prezzi, che rappresenta un problema molto concreto per i consumatori in questo momento e rispetto al quale vorremmo dare anche noi un segnale di attenzione. ” La Regione Piemonte sta mettendo a punto un provvedimento che, in coerenza con le linee guida nazionali, possa sostenere e incentivare la vendita diretta dei prodotti agricoli, attraverso i mercati gestiti da organizzazioni di produttori, ma anche punti vendita specifici all’interno della grande distribuzione e attività di commercio elettronico attraverso il web. Si prevede inoltre di promuovere contratti di filiera tra produttori, commercianti e ristoratori, con l’obiettivo di offrire al consumatore e al turista i prodotti del territorio, così come di incentivare l’utilizzo di prodotti locali all’interno delle mense di scuole, ospedali, case di riposo. .  
   
   
FINANZIARIA 2008: SCIOPERO DELLE MACCHINETTE? DA NATALE A RISCHIO LA PAUSA CAFFÈ  
 
Milano - Sono 1. 731. 000 le macchine installate in Italia, una ogni 35 abitanti. Ora il Governo, con un emendamento alla Finanziaria 2008 improvvisato e proposto senza alcuna verifica di fattibilità tecnica ed economica, impone l´introduzione di una ipotetica "tecnologia di memorizzazione su supporto elettronico, distintamente per ciascun apparecchio, delle singole operazioni di cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuati tramite distributori automatici". La domanda è semplice: chi deve sostenere i costi di una tale innovazione? I gestori del Vending, molti dei quali si troverebbero a dover chiudere i battenti, considerati i costi che il rinnovamento totale del parco macchine richiederebbe? Oppure i consumatori finali che vedrebbero aumentare l´ultimo prezzo ancora "sociale" che esiste nel loro paniere alimentare? Chi sostiene i costi immani di una tale innovazione? Chi dovrà sostenere i costi di ricerca, sviluppo software, di acquisto delle nuove tecnologie e quelli di gestione e trasmissione dei dati? Una tale idea è concretamente applicabile a tutti i distributori automatici installati in Italia? Il Legislatore si è posto queste semplici domande? Temiamo proprio di no. Siamo certi che nessuno si è chiesto se il vantaggio derivante da questa nuova modalità di controllo che si aggiunge a quelle tradizionali cui sono soggetti gli operatori del nostro settore sia o meno controbilanciato dai costi sociali dell´operazione. E sapete quali rischiano di essere questi costi sociali? Si rischia la chiusura di tante piccole e medie aziende italiane che si occupano di gestione, si rischiano quindi posti di lavoro in un momento in cui il Governo dovrebbe crearli questi posti di lavoro. Quante aziende di gestione sarebbero in grado di anticipare i costi di un totale ammodernamento del parco macchine? Quante? a nostro avviso, davvero poche. Che fine farebbero le piccole e medie gestioni? Ma parliamo anche delle grandi imprese di gestione. Secondo il Legislatore queste aziende potrebbero sommare ai normali costi operativi quelli di un rinnovo totale del parco macchine senza avere problemi di bilancio? Gli strumenti a disposizione del Fisco ci sono già, basta applicarli. Secondo voi su chi graveranno questi oneri ingiustificati e concentrati in un solo anno se non sul prezzo finale dei prodotti distribuiti automaticamente? Quindi l´effetto immediato di una tale geniale idea è quella di ridurre i posti di lavoro di un settore che, di giorno in giorno, in questi anni si è costruito una propria credibilità nel contesto imprenditoriale e sociale e che oggi impiega circa 30. 000 persone e di innescare l´ennesima spirale inflazionistica. È a questo che servono le leggi dello Stato? Per favore, lasciamo che il settore continui ad investire in qualità dei cibi, in sicurezza alimentare, in nuovi prodotti in linea con le esigenze nutrizionali di adulti e bambini. Lasciamo che continui a sostenere i costi già incredibili dell´aumento delle materie prime per la produzione dei distributori automatici, i costi dello smaltimento degli stessi secondo le direttive europee (Raee), lasciamo che continui a sostenere i costi della ricerca e sviluppo per proporre macchine sempre più sicure e funzionali, i costi della telemetria per rispondere con sempre maggiore tempestività alle esigenze di fornitura e di manutenzione senza ritoccare al rialzo i prezzi dei prodotti. Lasciamo che continui ad offrire una pausa che ristora a prezzi sociali, non mettiamolo sul lastrico per una semplice trovata fiscale che non porterà nelle casse dello Stato un solo Euro in più. A proposito di Euro, il Governo non può avere una memoria storica tanto lunga, ma gli ricordiamo che il nostro settore ha sostenuto tutti i costi del rinnovamento del parco macchine in occasione del passaggio dalla Lira all´Euro. Non solo, ha anche collaborato con le Istituzioni finanziarie e con la Zecca dello Stato nell´immane lavoro di sostituzione delle monete in circolazione. E secondo voi chi ha sostenuto i costi di questo radicale rinnovamento del parco macchine? Lo hanno sostenuto a fatica le aziende del settore che non hanno, caso più unico che raro, ritoccato al rialzo i prezzi dei prodotti in occasione del passaggio all´Euro. E ora ci chiedono un nuovo rinnovamento totale del parco macchine a soli 5 anni dal precedente? Due rinnovamenti totali del parco macchine installato in meno di 5 anni non sarebbero sostenibili. I gestori associati a Confida quindi annunciano che incroceranno le braccia e non riforniranno nessuno dei quasi due milioni di distributori in circolazione fino a quando il Governo non rivedrà questo assurdo emendamento alla Finanziaria 2008. Ne va della sopravvivenza di un intero settore. Ne va della competitività internazionale di un settore che è leader mondiale nella produzione di macchine. Davvero vogliamo metterlo in ginocchio? Non se ne può davvero più. Non abbiamo mai scioperato per rispetto ai 25 milioni di Italiani che si affidano ai distributori automatici, ma non possiamo evitare lo sciopero questa volta proprio per garantire loro la continuità di un servizio che riteniamo di natura sociale. Che effetti avrebbe questo ennesimo sciopero che si sommerebbe agli innumerevoli già in atto? Quello di non consentire una pausa di ristoro. Immaginiamoci, infatti, un operaio che, dopo aver raggiunto a fatica a causa dello sciopero dei mezzi di trasporto il suo posto di lavoro, situato magari in qualche sperduta periferia metropolitana, non possa neppure trovare un attimo di tregua dallo stress lavorativo con una veloce pausa caffè. Immaginiamoci quanti negli ospedali fanno le notti per stare vicini a persone care che soffrono e che, oggi grazie all´ennesima innovazione legislativa, non possono godersi un breve ristoro rigenerante. Il Governo riveda questo assurdo emendamento o saremo costretti, nostro malgrado, ad incrociare le braccia. .  
   
   
AGRICOLTURA: MANGIMI GARANTITI NON OGM PER GLI ALLEVAMENTI DEL PARMIGIANO REGGIANO. LA REGIONE PROMUOVE UN ACCORDO FILIERA. RABBONI: "LA NATURALITÀ È IL TRATTO DISTINTIVO DEL RE DEI FORMAGGI. CON L´ACCORDO DI FILIERA PROPOSTO SGOMBERIAMO IL CAMPO DA OGNI POSSIBILITÀ DI EQUIVOCO E DI STRUMENTALIZZAZIONE"  
 
Bologna - Si è svolto , presso la Regione Emilia-romagna, un incontro con le organizzazioni dei produttori di cereali, di foraggio e di latte, nonché con le associazioni regionali agricole e cooperative per mettere a punto un percorso in grado di garantire la disponibilità di mangimi garantiti non Ogm per l’alimentazione dei bovini da latte per la produzione del Parmigiano-reggiano. L’iniziativa regionale segue di poche settimane l’invito del presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai, agli allevatori affinché aderiscano ad un programma di uso di mangimi non Ogm allo scopo di allontanare il benché minimo sospetto di contiguità con gli Ogm. Va a questo proposito ricordato che l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha più volte ribadito l’assoluta assenza di tracce di Dna transgenico vegetale dal latte bovino e quindi dai formaggi. A conclusione dell’incontro, l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni ha proposto di lavorare alla definizione entro la prossima primavera di un “accordo di filiera” per la fornitura di mangimi garantiti non Ogm, assistito, in fase di avvio, tecnicamente e finanziariamente dalle risorse regionali. “La riunione – ha dichiarato Rabboni – ha evidenziato una pluralità di possibilità di approvvigionamento: dalla soia italiana coltivabile in regione e fuori regione, a quella d’importazione certificata Ogm free, dall’erba medica di alta qualità ad altre fonti proteiche, quali favino e pisello. Su questa base si può evitare la dipendenza da fornitori monopolisti e determinare razioni alimentari ugualmente equilibrate ed economicamente sostenibili. ” “Nelle prossime settimane verificheremo se tutte le parti in causa, allevatori, mangimisti, produttori di cereali e foraggi, produttori di sementi, aderiranno operativamente alla proposta. Me lo auguro vivamente”. “L’accordo di filiera – ha concluso l’assessore - è uno strumento delle imprese per condividere obiettivi e valori economici. Per questo dovrà essere scritto dalle imprese affinché, ciascuno e tutti, trovino le giuste e necessarie convenienze. Per quel che ci riguarda mettiamo a disposizione gli studi del Centro per le Ricerche animali (Crpa), il progetto regionale soia Ogm free che assicura la disponibilità costante di sementi certificate, gli strumenti normativi che regolano gli accordi interprofessionali e le risorse economiche previste dal nuovo Programma regionale di sviluppo rurale. ” .  
   
   
"TORTE, PASTICCERIA E BRIOCHES SURGELATE" SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA  
 
Nel 2006 e 2007 il segmento Brioche/croissant si è confermato il più dinamico del settore, grazie soprattutto alla componente del prelievitato (+8,3%) e delle sfoglie (+5,6%). Sono in ulteriore calo i croissant da lievitare (-1,7%) Prosegue anche la crescita delle brioche a lievitazione naturale, prodotti con maggiore valenza di genuinità. Le torte, ad eccezione del segmento monoporzione, sono invece in cronica flessione, a causa di: · prezzo elevato della porzione · elevato apporto calorico · crescente offerta del “dolce della casa” o di altri dessert tipo panna cotta. Nel 2006 si stima che le torte 12 porzioni intere e preporzionate (da circa 100 gr cadauna) incidano per il 54,5% sul consumo totale torte in termini reali (in calo rispetto all’anno precedente). L’altra pasticceria comprende prodotti eterogenei (cannoncini, bignè, rotolini, profitterol, krapfen, muffin ecc. ), il cui consumo nel 2006 è sostanzialmente stabile. Dati di sintesi, 2006
Quota di mercato prime 4 imprese/gruppi(a) (%) 54,3
Valore del mercato, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 320,5
Variazione media annua del mercato 2006/2002(b) (%) 3,4
Previsioni di sviluppo del mercato:
· 2007/2006(b) (%) 5,7
· 2008/2007(b) (%) 3-4
a) - in valore b) - in quantità .
 
   
   
CON MARCBAL LA RAZZA BOVINA MARCHIGIANA CRESCE NEI BALCANI  
 
Conclusi nei giorni scorsi visite e seminario relativi al progetto Marcbal ´La Razza Bovina Marchigiana nei Balcani Occidentali´, finanziato nell´ambito del programma europeo Interreg. Hanno partecipato, tra gli altri, all´incontro Senija Alibegovic-grbic docente dell´universita` degli studi di Sarajevo, Adrian Doko e Merita Petushi del ministero dell´Agricoltura albanese. Questo programma ha l´obbiettivo di avvicinare le due sponde dell´Adriatico per valorizzare nei balcani la razza bovina marchigiana. Una razza la cui carne e` dotata di ottime caratteristiche chimico fisiche e organolettiche e che puo` esprimersi al meglio in quelle zone grazie alla sua elevata adattabilita` al pascolo, ai climi piu` diversi ed ai vari tipi di allevamento. La razza marchigiana e` gia` presente con ottimi risultati in Brasile, Stati Uniti, Sud Africa, Irlanda, Gran Bretagna, Paesi Bassi e Svezia. ´Tra gli obbiettivi del progetto ´ sottolinea l´assessore regionale all´Agricoltura Paolo Petrini - vi sono la creazione e lo sviluppo dei servizi all´agricoltura, l´incremento della produzione di carne, il recupero delle aree rurali marginali, lo sviluppo di forme associative, la promozione di attivita` extra agricole e l´avvicinamento alle normative internazionali´. Gli ospiti, molto interessati alla nostra realta`, non hanno mancato di chiedere informazioni sia dal punto di vista dell´allevamento vero e proprio (alimentazione, stabulazione, tecniche di fecondazione), sia per quello che riguarda la sicurezza alimentare (certificazione, tracciabilita` delle produzioni, strutture di trasformazione). Le Marche hanno infatti in questi settori significativa esperienza che puo` essere proficuamente esportata. Durante gli incontri e` stato affrontato anche l´aspetto organizzativo per il proseguimento del progetto, che oltre che portare il nostro know how nei Balcani, vi promuovera` lo sviluppo di allevamenti di razza marchigiana, la formazione di un libro genealogico della razza, oltre che le conoscenze per la commercializzazione di filiera e fornire certezze per quello che riguarda l´aspetto sanitario ed alimentare. . .  
   
   
SESSIONI FORESTALI A VIPITENO  
 
L´ispettorato forestale di Vipiteno rende note le date delle prossime sessioni forestali nei comuni della sua giurisdizione. Le sessioni forestali si svolgeranno a partire dal 9 gennaio prossimo per terminare il 23 gennaio. Le prenotazioni per l’utilizzazione di materiale legnoso e per l’esercizio del pascolo bovino, equino, caprino ed ovino sui terreni pascolivi, per l’anno 2007 sono da presentare presso le stazioni forestali competenti per territorio (orario per il pubblico: lunedì ore 8-12 e venerdì 8-9) ma possono anche essere presentate in sede di sessione forestale. Gli esercenti diritti limitati ad utilizzazione di prodotti forestali, hanno l’obbligo di farli valere o manifestarli attraverso i proprietari boschivi stessi. In sede diversa dalla sessione forestale, in base alle vigenti normative possono essere prese in considerazione solamente le domande di utilizzazione relative ad eventi di carattere eccezionale ed imprevedibile (incendio, successione, ecc. ). L’eccezionalità dell’evento dovrà essere documentata. Le sessioni forestali nel 2008 hanno inizio il 9 gennaio dalle ore 8. 30 alle 12. 30 nel municipio di Campo di Trens, per Campo di Trens, Stilves, Mules, il 10 gennaio dalle 10 alle 12. 30 nel municipio di Fortezza (per Mezzaselva), il 16 gennaio dalle 8. 30 alle 10. 30 nell´Ispettorato forestale di Vipiteno (Vipiteno, Ceves, Novale, Tunes), sempre il 16 dalle 11 alle 12. 30 nel municipio in località Prati di Vizze, il 17 gennaio dalle 8. 30 alle 12. 30 nel municipio di Racines in località Stanghe (Ridanna, Telves, Mareta, Racines e Valgiovo). Le sessioni forestali si concludono il 23 gennaio dalle 9 alle 12. 30 nel municipio di Colle Isarco (per Colle Isarco, Brennero, Fleres). .  
   
   
“FLORA E VEGETAZIONE DEL PIEMONTE”. IL PIEMONTE È UNA DELLE REGIONI CON LA FLORA PIÙ RICCA IN ITALIA, CON OLTRE 3.500 SPECIE PRESENTI, CIRCA LA METÀ DI QUELLE DEL TERRITORIO NAZIONALE.  
 
La Regione Piemonte, l’Ipla e il Dipartimento di Biologia vegetale dell’Università di Torino per promuovere la divulgazione e la conoscenza del patrimonio naturalistico rappresentato dalla vegetazione del territorio piemontese organizzano un incontro in cui verrà presentato il volume di Gian Paolo Mondino. In occasione dell´incontro: “Flora e vegetazione del Piemonte. Esperienze di studio, conservazione e gestione a confronto” che si terrà Sabato 15 dicembre 2007 a Torino dalle ore 9,30 alle ore 12,30 in Aula Magna del Dipartimento di Biologia Vegetale -Università di Torino (Orto Botanico), Viale P. A. Mattioli 25, Torino, Regione Piemonte -Assessorato all’Ambiente, Parchi e Aree Protette, Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente - Ipla spa, Università degli Studi di Torino – Dipartimentob di Biologia vegetale, La Regione Piemonte e l’Ipla presentano il volume “Flora e vegetazione del Piemonte” di Gian Paolo Mondino. Programma del convegno ore 9,30- Interventi di: Nicola De Ruggiero Assessore all’Ambiente, Parchi e Aree Protette della Regione Piemonte; Gian Paolo Mondino Autore del volume “Flora e vegetazione del Piemonte”; Consolata Siniscalco Dipartimento di Biologia vegetale dell’Università degli Studi di Torino; Alessandro Alessandrini Istituto Beni Culturali della Regione Emilia Romagna; Alberto Selvaggi Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente; Rosa Camoletto Museo regionale di Scienze Naturali di Torino-sezione di Botanica; Ore 12,30 conclusioni e a seguire buffet E’ gradita conferma della partecipazione da comunicarsi agli indirizzi e-mail: daniela. Bombonati@libero. It ; informazioni: tel. 011. 899. 89. 33 int. 275 /227 Il Libro - “Flora e vegetazione del Piemonte” di Gian Paolo Mondino (L’artistica Editrice, 368 pp, 18 euro) Con il volume “Flora e vegetazione del Piemonte” di Gian Paolo Mondino la Regione Piemonte intende promuovere la divulgazione e l’approfondimento delle conoscenze naturalistiche del territorio per una maggiore e più diffusa cultura ambientale. L’opera è frutto della passione botanica e del meticoloso lavoro di ricerca sulla flora e vegetazione piemontesi condotto in oltre cinquanta anni dall’ autore Gian Paolo Mondino. Un’attività svoltasi in gran parte nell’ambito dell’ Ipla, Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente, che, per conto della Regione Piemonte, ha redatto piani e progetti per la tutela e la gestione nelle aree protette. Il libro illustra le caratteristiche e i processi evolutivi dei differenti tipi di vegetazione del Piemonte, che, con oltre 3. 500 specie presenti, circa la metà di quelle del territorio nazionale, è una delle regioni con la flora più ricca in Italia. L’opera rappresenta un importante contributo alla divulgazione delle conoscenze in campo botanico in Piemonte, regione che- è giusto ricordare- vanta una prestigiosa tradizione di studi, le cui basi sono state gettate nel’700 da Carlo Allioni, uno dei più grandi botanici europei dell’epoca. Il volume “Flora e vegetazione del Piemonte”, curato da Gian Paolo Mondino, è rivolto tanto allo studente, quanto all’esperto o all’amministratore e al tecnico deputati alla conservazione della natura e alla gestione del patrimonio verde e della biodiversità. Ampio spazio viene dato alla descrizione dei vari “ambienti vegetali” della regione, dalla pianura alla montagna. Ciò che emerge con grande evidenza dalla pubblicazione è la notevole ricchezza di habitat e di specie floristiche nelle Alpi occidentali, area che è considerata uno dei punti caldi (“hot spot”) di biodiversità a livello europeo. L’alternarsi di morfologie e di substrati geologici differenti, la notevole escursione di quota - dai 3841 metri del Monviso fino alla pianura - e la varietà di climi locali rendono possibile la convivenza di habitat e di specie aventi origine ed esigenze ecologiche molto diverse. Convivono, infatti, in quest’area sia specie a distribuzione artico-alpina (giunte sulle Alpi ai tempi delle glaciazioni e qui rimaste in zone relitte), sia specie di antica origine ovvero appartenenti alla flora presente sulle Alpi prima dell’arrivo delle glaciazioni, come Berardia subacaulis. Le Alpi occidentali sono particolarmente ricche di “endemismi”, ovvero di specie esclusive di tale territorio, che, quindi, lo caratterizzano più di altre: come, ad esempio, la Campanula alpestris nell’ arco alpino occidentale o la Saxifraga florulenta nelle Alpi marittime. Dal lavoro scientifico di cui è frutto il volume “Flora e vegetazione del Piemonte” risulta, inoltre, che, nella regione piemontese, la vegetazione maggiormente esposta al rischio di scomparsa è quella delle zone umide (bacini lacustri, paludi e torbiere). Tra le cause della rarefazione di habitat e di specie in tali ambienti vi sono le bonifiche, le alterazioni dovute ad interazioni antropiche, il crescente utilizzo dell’acqua per attività agricole e produttive e, più recentemente, la riduzione delle precipitazioni a causa dei cambiamenti climatici. Un apposito capitolo del libro di Mondino è poi dedicato alla descrizione di quella che doveva essere l’antica copertura forestale della Pianura Padana: il Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino (a Sud Ovest di Vercelli): una delle aree più estese in cui si sia conservato il bosco nella pianura padana e una preziosa testimonianza della convivenza millenaria tra esigenze umane di sfruttamento delle risorse forestali e conservazione delle loro caratteristiche naturali. Sempre più rilevante, inoltre, è la presenza di specie provenienti da altri continenti, che nel tempo si sono acclimatate nella nostra regione. Alcune hanno assunto un carattere invasivo, essendo in grado di sopraffare e sostituire la vegetazione originaria autoctona. Fra queste, la robinia (detta erroneamente acacia), introdotta in Piemonte dal Nord America sin dal Xviii secolo e in seguito ampiamente naturalizzata, soprattutto nella fascia prealpina del Piemonte settentrionale. Un altro esempio, più recente, è rappresentato dalla Buddleja davidii, "l’albero delle farfalle", pianta originaria dell’Asia, tanto bella quanto invasiva, che infesta incolti e zone fluviali del territorio piemontese. Dal Giappone negli ultimi vent’anni è arrivata anche la Fallopia japonica, che si è espansa soprattutto sui fiumi, modificando il paesaggio fluviale. Fra le ultime infestanti giunte in Piemonte, si può citare il Senecio inaequidens, un’erba sudafricana a inflorescenze gialle simili a piccole margherite. Come per le altre regioni italiane, esiste in quella piemontese una “lista rossa” delle piante rare, che comprende ben 291 specie, suddivise fra estinte, gravemente minacciate, minacciate, vulnerabili e a minor rischio. Fra quelle localmente estinte in Piemonte, si può citare l’Aldrovanda vesiculosa, pianta carnivora, dedicata nel’700 da Linneo al botanico italiano Ulisse Aldrovandi. Fra le “gravemente minacciate”, invece, sul territorio subalpino, risulta esserci la “scarpetta di venere”, la più grande orchidea europea, nota in tre sole località tra le Valli di Susa (To) e Pesio (Cn). L´autore del libro Gian Paolo Mondino - Ha insegnato presso la Facoltà di Agraria dell´Università di Torino, al Corso di laurea in Scienze forestali e ambientali. Professore, oggi in pensione, in campo botanico ed ecologico, si è specializzato in botanica forestale presso l´Ipla di Torino dal 1959 al 1985. E´ autore di numerose pubblicazioni sulla vegetazione del Piemonte. .  
   
   
SWISS: IN VOLO CON LA CUCINA DI ST. MORITZ  
 
Da alcuni giorni Swiss International Air Lines delizia i palati dei passeggeri con le specialità della cucina del Cantone dei Grigioni. Frédéric Breuil, affermato chef del Badrutt Palace Hotel di St. Moritz, e il suo collega Reto Methis della Mathis Food Affiars di St. Moritz hanno creato una serie di deliziose portate per i clienti Swiss di First e Business Class per quello che è l’attuale capitolo del programma gastronomico “Taste of Switzerland”. Il nuovo menu dedicato alla cucina dei Grigioni sarà offerto fino al 18 marzo 2008. Con il programma gastronomico “Taste of Switzerland”, Swiss offre a bordo dei propri voli menu preparati da alcuni dei migliori chef svizzeri. In questo periodo, lo stesso in cui si svolge il 15° St. Moritz Gourmet Festival, sono protagoniste le specialità culinarie del Cantone dei Grigioni, regione collocata nel sud-est del Paese. Dalla fine di novembre, due menu esclusivi creati da Frédéric Breuil e Reto Methis vengono serviti ai passeggeri di First e Business Class di Swiss sui voli a lungo raggio in partenza da Zurigo (e su alcuni voli selezionati in arrivo) e su quelli europei di maggior durata in partenza dalla Svizzera. Frédéric Breuil, le cui creazioni culinarie verranno servite ai passeggeri di First Class nel corso dei prossimi tre mesi, è executive chef al Badrutt Palace Hotel ed è uno dei più apprezzati chef a livello internazionale. È grazie a lui se il ristorante dell’hotel può vantare 15 punti Gault-millau. Le sue creazioni – cucina francese tradizionale con influenze di quella internazionale contemporanea – saranno apprezzate anche dai passeggeri Swiss durante i loro voli. Reto Mathis, che invece preparerà le portate per i passeggeri Swiss di Business Class, è il responsabile di uno dei principali “tempi del gusto” in Europa, collocato a un’altitudine di 2. 486 metri. La Marmite, probabilmente il ristorante più conosciuto della Mathis Food Affaire, offre ai propri ospiti specialità a base di caviale e tartufi. Tradizione combinata a innovazione e gusto internazionale con un occhio alle specialità regionali: questa è la cucina di Reto Mathis, che si riflette nei piatti che questo grande chef ha preparato per il programma gastronomico di bordo. I clienti di Swiss First Class gusteranno innanzitutto uno stuzzichino a base di funghi cantarelli e tartare di bresaola. La scelta degli antipasti include una terrina di mare e zucchini oppure gamberoni su una base di peperoni e carciofi. Come piatti principali Frédéric Breuil raccomanda un filetto di manzo servito con aceto balsamico e contorno di patate, indivia e bietole gratinate. Il tutto seguito da una selezione di formaggi svizzeri e, come dolce, una squisita tartufata con gelato alla nocciola. L’intero pranzo è accompagnato da una preziosa selezione dei vini elvetici e internazionali, come un Amigne del Vallese o uno Château Pontet-canet Ac Pauillac. I passeggeri di Swiss Business Class, invece, possono iniziare il pasto con un antipasto a base di carpaccio di cervo e salmone marinato accompagnati da mostarda e un’insalata ratatouille. Il piatto principale proposto da Reto Mathis è un filetto con burro alle erbe servito con carote gialle e timballo di patate tartufate. E come dessert una favolosa torta al cioccolato servita su una coulis di mirtilli. Il programma “Taste of Switzerland” nasce nel 2002 e di volta in volta propone le specialità di una diversa regione della Confederazione per valorizzare i prodotti locali e le delizie della cucina elvetica. Piatti tipici di molti Cantoni, tra cui quelli di Vaud, Basilea, del Vallese, di Zurigo, del Ticino e di Appenzel, sono già stati protagonisti del menu di bordo dei voli Swiss. .  
   
   
VESUVIO GOURMET: DEGUSTAZIONI E SCUOLA DI CUCINA AL MIGLIO D’ORO PARK HOTEL  
 
Luogo di indiscusso valore archeologico e naturalistico, la Costa Vesuviana vanta anche un patrimonio enogastronomico di antica tradizione e grande pregio: il Miglio d’Oro Park Hotel, primo albergo di charme del territorio, propone un soggiorno alla scoperta di vini blasonati e cibi di qualità, sotto la guida di esperti chef e sommelier. Al centro del tour enogastronomico la pasta artigianale di Gragnano ed il Lacryma Christi del Vesuvio Doc: in programma assaggi e degustazioni guidate, un minicorso di cucina per imparare ricette ed accostamenti, ed escursioni lungo i sentieri del Vesuvio dove i vitigni storici ed i fertili campi si nutrono della ricca terra vulcanica. Www. Migliodoroparkhotel. It info@migliodoroparkhotel. It .  
   
   
OGGI ALLE ORE 18.30 AL MUSEO DIOCESANO DI MILANO GÉRARD DEPARDIEU ECCEZIONALE BATTITORE DELL’ASTA BENEFICA VINO & MUSEO  
 
L’appuntamento sarà preceduto da una degustazione di dieci tra i migliori vini italiani, guidata da Carlo Ferrini, Enologo Mondiale dell’anno per la rivista ‘Wine Enthusiast’ Serata all’insegna dell’alta enologia, quella che si terrà al Museo Diocesano di Milano, mercoledì 12 novembre. Organizzata da Finmeccanica, l’appuntamento prevede due momenti distinti. Alle 17. 30, Carlo Ferrini, Enologo Mondiale dell’anno per la rivista ‘Wine Enthusiast’ guiderà ad una degustazione di dieci tra i migliori vini italiani (Marchesi Guerrieri Gonzaga San Leonardo 2003; Castello Del Terriccio Lupicaia 2004; Castello Di Fonterutoli Siepi 2004; Casanova Di Neri Cerretalto 2003; Fattoria Petrolo Galatrona 2004; Tenuta Sette Ponti Oreno 2004; Sapaio Sapaio 2004; La Massa Giorgio Primo 2001; Fattoria Carpineta Fontalpino Dofana 2004; Donnafugata Mille e Una Notte 2004). Alle 18. 30, Gérard Depardieu sarà l’eccezionale battitore dell’asta di vini pregiati, il cui ricavato andrà a favore del Museo Diocesano, per sostenere le sue iniziative. Per informazioni, tel. 02. 717241; segreteria@artscouncil. It .  
   
   
"CHOCO CHEF": EUROCHOCOLATE FA SCUOLA GLI CHEF MAURA GOSIO E GIORGIO PERIN CONDUCONO MINI CORSI DI CUCINA CREATIVA AL CIOCCOLATO  
 
In occasione della tappa varesina dell´evento Eurochocolate, venerdì 14 dicembre, presso il Palace Grand Hotel di Varese, Cuochintesta propone "Choco Chef": 3 mini corsi di cucina creativa con grandi chef, per ricette d´autore create con il cibo degli dei. Un´occasione unica per assistere ai workshop tenuti direttamente da due cuochi rinomati: Maura Gosio, de La Piazzetta di Ferno, e Giorgio Perin, chef del Palace Grand Hotel, presenteranno al pubblico alcune loro creazioni al cioccolato appositamente create per l´evento, svelando i segreti della loro cucina e spiegando i dettagli su tecniche di lavorazione, scelta degli ingredienti, abbinamenti e preparazione. Al termine di ogni corso ci sarà una degustazione con un assaggio della ricetta e un vino in abbinamento, con lo stesso produttore vinicolo che ne spiegherà le caratteristiche organolettiche. A tutti i partecipanti verrà inoltre rilasciato un piccolo opuscolo con la ricetta presentata, per poterla riproporre al pranzo di Natale. L´evento è aperto al pubblico, fino ad esaurimento posti. Ogni corso costa 15€, mentre per chi partecipa a tutti e tre i corsi il costo è di 40 €. Prenotazioni e informazioni: info@cuochintesta. It - www. Cuochintesta. It .  
   
   
LINDT FIRMA IL NATALE EUROCHOCOLATE DI VARESE CON IL ‘GIARDINO DEL DOLCE INCANTO’  
 
(13-16 dicembre 2007) Pochi giorni prima dell’arrivo di Natale, la città di Varese si appresta ad accogliere il momento più dolce e atteso dell’anno con una sorpresa tutta al gusto di cioccolato: Eurochocolate Christmas, la famosa festa del cioccolato si sposta dal 13 al 16 dicembre da Perugia a Varese. Ciock & Va! è il claim scelto per l’iniziativa da Eurochocolate, responsabile dell’organizzazione degli eventi in collaborazione con il Comune di Varese e con il patrocinio di numerosi enti e associazioni locali1. In questo fitto calendario di eventi, tra i vari produttori italiani ed internazionali presenti non poteva mancare la storica azienda Lindt & Sprüngli, che in quest’area opera ed è presente da tantissimi anni. Dal 13 al 16 dicembre Lindt trasformerà uno dei luoghi storici di Varese, I Giardini Estensi, nel Palazzo Comunale di Varese, in un Giardino del Dolce Incanto: un luogo suggestivo che farà sognare grandi e piccini, tra magie di luci, musiche da sogno e omaggi al cioccolato. In questo splendido Giardino Incantato i cittadini daranno il benvenuto al Bianco Natale in città, mentre la fontana, posizionata al centro del Giardino, si trasformerà in una vera e propria pista di ghiaccio firmata Lindor, la pralina più amata e conosciuta di Lindt grazie, all´esclusività della sua ricetta: un guscio di finissimo cioccolato racchiude un morbido ripieno irresistibilmente scioglievole, frutto di una ricetta gelosamente custodita dai Maîtres Chocolatiers Lindt da oltre 50 anni. La pista rappresenterà il cuore delle attrazioni natalizie di Varese e per l´occasione sarà adibita ad accogliere tutti gli ospiti pattinatori della manifestazione, mentre la città comincerà la trasformazione per poter accogliere il Natale in modo goloso ed originale: iniziative, giochi, eventi, aree didattiche, idee regalo, corsi e degustazioni per grandi e piccini, percorsi gastronomici in tutta la città. Il Giardino del Dolce Incanto sarà anche il punto di partenza e di arrivo del percorso che effettuerà il Trenino Lindor, disponibile per i visitatori che vorranno raggiungere comodamente tutte le location delle iniziative previste dal calendario di Eurochocolate Christmas2. Tanti auguri a Eurochocolate Christmas, il nuovo appuntamento nel panorama nazionale degli eventi legati al mondo del cioccolato e grazie per quest’opportunità speciale che rende ancora più dolce il magico momento del Natale! .  
   
   
UN POLO DI AZIENDE DI RESPIRO INTERNAZIONALE ANCHE NEL SEGMENTO ENOGASTRONOMICO AL FIANCO DI ENTI PUBBLICI LOCALI NEL NUOVO “MAREMMA – TUSCANY”  
 
Ricca di risorse imprenditoriali, tecnologiche, naturali e culturali la Maremma è diventata, in tempi recenti, un terreno fertile per lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali volte a sostenere la crescita dell’economia del territorio ed il suo vantaggio competitivo. Nel nuovo “Maremma – Tuscany” saranno Azienda Agricola Collemassari, produttrice di vini rossi di grande prestigio e proprietaria di una delle più belle ‘cantine d’autore’ italiane, perfetta espressione del connubio tra vino e architettura. Biscotti Corsini srl, dal 1921 rinomato produttore di dolci tipici, biscotti e cantucci, famosi in Italia e in Europa, dove si è guadagnato un posto di prestigio sugli scaffali di Sainsbury´s. Copaim, contraddistingue la gastronomia di alta qualità con tre stabilimenti di produzione in Toscana : gastronomia fresca, pasta fresca e formaggi pecorini. Produttore leader in Italia di gastronomia vegetale e principale esportatore di gastronomia fresca, Copaim si propone sul mercato con linee prodotto destinate sia al banco assistito che al retail, con la marca Ricette d’Autore. Ol. Ma, Collegio Toscano degli Olivicoltori, produce e seleziona i migliori oli del territorio. Tenuta La Badiola, l´antica tenuta di caccia del granduca di Toscana Leopoldo Ii di Lorena, rilevata nel 2001 da Terra Moretti di Vittorio Moretti in partnership con il gruppo francese Alain Ducasse. Cinquecento ettari di terra divenuti laboratorio per la produzione di rinomati vini toscani. Il nuovo “Maremma – Tuscany” è un’originale partnership pubblico-privata che oggi riunisce otto grandi aziende dell’ospitalità a 5 stelle, del mondo del golf, della diportistica e dell’enogastronomia. Otto grandi nomi che si sono impegnati a promuovere - a livello nazionale e internazionale – la complessità di questo territorio e le sue innumerevoli risorse. Si tratta del “Sistema Maremma-tuscany”, un sistema integrato di aziende ed enti pubblici locali che si propone di agire, nel medio e lungo termine, nell’interesse del territorio e del sistema imprenditoriale che esso esprime. .  
   
   
MIDOLINI: NASCE IL GOLOSO (E PREZIOSO) CIOCCOLATINO ALL’ASPERUM DALLA JOINT VENTURE TRA MIDOLINI E MAJANI, DUE PERLE ENOGASTRONOMICHE DEL MADE IN ITALY  
 
Metti due delle aziende tra le più prestigiose del food made in Italy, la friulana Midolini di Manzano da cui nasce il prezioso nettare balsamico Asperum, una fantastica salsa balsamica agrodolce ottenuta dalla cottura di un grande mosto di uve autoctone e affinata per trent’anni in botticelle di sette diversi legni profumati, e la Majani di Bologna, dal 1796 produttrice di un eccellente cioccolato artigianale preparato con pregiate tipologie di cacao. Risultato? Un inedito e goloso cioccolatino, unico e di sapore inimitabile, che stupisce per armonia e rotondità ma anche per originalità, da gustare a fine pasto come tocco di originalità in più alla fine di una cena raffinata (magari insieme a una goccia di Asperum per esaltarne maggiormente le caratteristiche organolettiche) oppure da assaporare da solo in un momento di pausa, per apprezzarne ancora di più aroma e bontà. A questo si unisce l’eleganza del packaging, che rende queste ghiotte creazioni ancora più esclusive e adattissime da regalare. L’idea è talmente particolare, che poteva essere pensata e realizzata solo da due donne eclettiche e in gamba come Gloria Midolini e Michela Majani, entrambe impegnate in prima persona nelle aziende di famiglia. I cioccolatini all’Asperum saranno presentati al pubblico a marzo 2008 alla nuova edizione di Taste firmata Pitti Immagine a Firenze, durante la quale sarà possibile anche acquistarli, e poi ad aprile al Vinitaly di Verona. Www. Midolini. Com .  
   
   
VENCHI IL MATRIMONIO PERFETTO: CIOCCOLATO FONDENTE - VINO DA MEDITAZIONE  
 
Non tutti i vini si sposano con un buon fondente: il cioccolato tende a schiacciare il gusto del vino, specialmente se questo non è abbastanza forte e persistente. In bocca il cioccolato fondente si scioglie molto lentamente. La complessità aromatica rilasciata gradualmente è quella di note speziate e di cacao amaro. Perfetti sposi del cioccolato fondente si rivelano i vini da meditazione. Vini liquorosi e passiti italiani si legano alla perfezione senza perdersi e confondersi con la persistenza gustativa del cioccolato, consentendo allo stesso tempo di apprezzarne la sconvolgente bontà. Nella degustazione cioccolato-vino, i due prodotti si combinano con armonia: la corposità del vino e le struttura del cioccolato, le note speziate e quelle aromatiche, si rivelano molto affini. Varietà di cioccolata di alta qualità e vini preziosi e speciali si sposeranno sempre, valorizzando a vicenda le loro qualità e facendo percepire tanto le noti dolci e rotonde dei primi quanto quelle profumate dei secondi. Ad esempio di quanto affermato fin qui, proviamo a sposare alcuni blend di cioccolato di alta qualità, come il cioccolato Venchi con etichette di sicura fama come i vini Duca di Ala Salaparuta e i Marsala di Cantine Florio. Un matrimonio perfetto è quello rappresentato dall’incontro tra il blend 75% della Venchi con il Targa Riserva 1840. Si tratta di un sodalizio tra un elegante marsala superiore riserva semisecco, dal profumo pronunciato di albicocca e prugne stufate e dal sapore caldo, morbido e vellutato con il blend 75% Venchi. Un blend che si ottiene da una selezione di miscele del Centro America con altre di Ghana e Arriba. Le miscele, che creano una struttura aromatica, approfittano del calore sviluppato all’interno della bocca dal Targa, vino liquoroso capace di pulire bene il cioccolato senza distruggere la sua gamma aromatica, per sciogliersi più in fretta ed esplodere i gusti intensi del cacao. Sempre per coloro che amano le vie di mezzo, per quanto riguarda il cioccolato fondente, un altro accostamento non può che essere con l’Ala, uno dei pochi vini al mondo capaci di abbinarsi alla perfezione alla cioccolata. Le 7 miscele che compongono il blend 75% trovano l’esaltazione nella fusione con la struttura dell’Ala. Selezionati vini rossi di forte tradizioni siciliane, lungamente invecchiati in botti di rovere ed in seguito aromatizzati con un pregiato infuso di foglie marasca. Il profumo intenso con netti sentori di marasca e ricordi di mandorla ed il sapore fortemente aromatico unito al piacevole fondo amarognolo, si miscelano perfettamente alla struttura penetrante ed aromatica ma a bassa acidità delle miscele che compongono il blend 75% Venchi. Ugualmente azzeccato il connubio tra i blend 60% Venchi con il Morsi di Luce sempre Duca di Ala Salaparuta. I blend 60% derivati da una selezione di miscele provenienti dall’Africa e dall’America Centrale si rivelano perfetti come preparatori di bocca di strutture di vini moscati. Le 6 miscele di cacao che compongono la struttura aromatica di questo cioccolato conferendogli un sapore morbido e fruttato, con una buona persistenza di cacao, si sposano bene con i sentori dolci e fruttati del Morsi di Luce, un vino dal profumo intenso e armonico, con nette sensazioni di albicocca, fiore di sambuco e nocciole tostate e dal sapore morbido e vellutato con note di miele di acacia, scorza di cedro, sambuco, salvia e garbato retrogusto di frutta sciroppata e vaniglia. Lo stesso vale per il Chocaviar che utilizza le stesse complesse miscele ma si srotola in bocca durante la degustazione coinvolgendo maggiormente i sensi. .  
   
   
GALBI RILANCIA LA SUA GAMMA NEL FRESCO CON UN NUOVO POSIZIONAMENTO E 3 LINEE DI MORBIDI E CREMOSI DESSERT, RICCHI DI LATTE, GUSTO E BONTÀ.  
 
Nuove ricette e nuovi gusti golosi per coccole e momenti di buonumore…perchè la dolcezza porta dolcezza. Galbi, marchio storico nelle case degli italiani, è per tutti simbolo di tradizione, affidabilità e genuinità. Da oltre 40 anni sinonimo di dessert di qualità, si rilancia nel fresco, con un nuovo posizionamento e una nuova gamma di dessert: ricette rivistate, nuovi prodotti e tanti gusti, per coccolare la vita di tutti i giorni e rispondere al desiderio di dolcezza di tutta la famiglia. Responsabile del rilancio è Lactalis Nestlé Prodotti Freschi Italia che da agosto 2007 è diventata distributore nel fresco anche del famoso marchio Galbi di Galbani. “Questo accordo - afferma Thomas Ludsteck, Amministratore Delegato Lactalis Nestlé Prodotti Freschi Italia - permette di valorizzare al meglio la forza e la tradizione del marchio Galbi anche nell’ultrafresco data la nostra expertise in questo mercato dove già operiamo con marchi leader quali Frùttolo, Mio e Lc1”. Il rilancio del marchio Galbi nell’ultrafresco punta a dinamizzare ulteriormente un mercato quale quello dei dessert freschi, che in Italia è ancora da sviluppare sia in termini di penetrazione (solo il 55% delle famiglie italiane acquista dessert freschi) che di volumi (il segmento dessert rappresenta solo il 7% dei volumi dell’ultrafresco rispetto a una media europea del 20%). “Per Galbi - continua Maurizio De Palma, Direttore Marketing di Lactalis Nestlé Prodotti Freschi Italia - abbiamo identificato un nuovo posizionamento che ai valori storici di affidabilità e qualità aggiunge una dimensione emotiva e psicologica che ben risponde alle aspettative dei consumatori che, concedendosi un dessert, cercano anche una dolce pausa di buonumore” Il rilancio del marchio farà leva dunque sul nuovo posizionamento sostenuto da una comunicazione che sarà incentrata su un ideale circolo del buonumore scaturito dalla degustazione di un morbido e goloso budino al cioccolato Galbi e su una nuova gamma di dessert. I nuovi dessert freschi Galbi, ricchi di latte, buoni e genuini, sono preparati con ingredienti semplici ma golosi - la panna, il cioccolato, la ricotta, la frutta - e sono rinnovati nella ricetta, per essere ancora più morbidi e cremosi. Le tre linee della gamma e la ricca varietà di gusti riusciranno a soddisfare i desideri di tutta la famiglia. “Il cremoso Budino”, una crema ancor più morbida e golosa, con l’80% di latte, è un dolce sano e genuino, disponibile in tantissime sfiziose varietà per soddisfare i palati più diversi: cioccolato, vaniglia, caramello, torta con crema pasticcera nelle nuove ricette, oltre ai tradizionali “fragola” e “banana e mela”. “La dolce Ricottina”, unico dessert fresco a base di ricotta, con il delizioso strato di frutti rossi, di cioccolato, di nocciola o di limone, è una delizia per addolcire ogni momento con delicatezza e morbidezza. “La delicata Panna Cotta”, arricchita da un delizioso strato di caramello o vellutato cioccolato, con la sua consistenza unica, densa e incredibilmente cremosa, stimola la voglia di coccole e bontà, con i nuovissimi gusti al caramello o al cioccolato. Sani, semplici e genuini, i dessert freschi di Galbi sono una combinazione di piacere e benessere, dedicati a tutti coloro che vogliono ritagliarsi una pausa di coccole. Perchè la dolcezza porta dolcezza, con tutta la bontà che Galbi da sempre ti sa offrire. Galbi vuole essere la marca ideale per tutti i “dolci momenti” della famiglia, per trasmettere a giovani e adulti, con la sua dolcezza e morbidezza, la voglia di sorridere e il piacere del buonumore. Alcuni dati Il prodotto più venduto all´interno della gamma Galbi è il cremoso Budino al cioccolato che nel 2006 ha realizzato più di 1. 000 tons, rappresentando il 76% del fatturato totale Galbi del 2006. Volumi di produzione: nel 2006 sono state vendute 2. 600 tons di budino, mentre per il 2007 in corso, ad ottobre siamo a circa 1. 100 Tons Ripartizione vendite: il 74% dei volumi di budino Galbi sono realizzati negli Iper + Super, il 18% nei liberi servizi, 3% nel discount e il 6% nel normal trade. .  
   
   
CON LA BIRRA DEI 130 ANNI IL BIRRIFICIO ANGELO PORETTI FESTEGGIA IL SUO STORICO ANNIVERSARIO. PRODOTTA IN EDIZIONE LIMITATA, LA NUOVA SPECIALITÀ HA UNA RICETTA INNOVATIVA PER CELEBRARE AL MEGLIO LA FIGURA DEL FONDATORE, VERO PIONIERE DELLA BIRRA IN ITALIA  
 
A 130 anni dalla produzione della prima ‘cotta’ di birra, che risale al 26 dicembre del 1877, il Birrificio Angelo Poretti ha scelto di celebrare la vicenda umana e imprenditoriale del suo fondatore con una birra completamente nuova: la Birra dei 130 anni, presentata in anteprima oggi a Milano con una conferenza stampa. ‘Angelo Poretti sognava di diffondere la birra in Italia, reinterpretandola alla luce del gusto e della sensibilità degli italiani - ha dichiarato Jesper Mejlholm, Marketing Manager Carlsberg Italia -. Con passione ha trasformato questo sogno in realtà, fondando il suo birrificio e battendo strade completamente nuove per il Paese. Per celebrare nel migliore dei modi quello stesso spirito pionieristico oggi i nostri mastri birrai hanno dato libero sfogo alla loro creatività, creando una birra che non è assimilabile a nessuno degli stili birrari comunemente conosciuti e che ha una ricetta unica e rigorosamente segreta’. La Birra dei 130 anni coniuga la morbidezza di cereali come orzo e frumento con il secco del mais e l’amaro deciso del luppolo, arricchito da note floreali molto intense. Il suo colore è giallo molto caldo, leggermente ambrato. La 130 Anni è una birra mantenuta naturalmente torbida per esaltare la presenza di lievito e delle proteine di frumento, proprio in omaggio ai metodi produttivi di un tempo, quando le birre non venivano filtrate. Nel degustare la Birra dei 130 anni ad un primo impatto si notano sensazioni olfattive cariche di aromi floreali che si affacciano da una schiuma fine e persistente e che al primo sorso si sprigionano sul palato, lasciando una scia di gradevole persistenza. Fin da subito si avverte un amaro deciso, che si stempera però quasi immediatamente nelle note morbide e calde del cereale. La 130 anni è una birra dal corpo importante (alc. 5,5 % vol. ), ma non ingombrante, e lascia ben intatto il desiderio di proseguire nella degustazione. A partire da dicembre la Birra dei 130 anni sarà disponibile in bottiglia da 33cl e si potrà trovare all’interno dei migliori pubblici esercizi (canale Horeca). Il lancio della nuova specialità è solo una tra le tante iniziative con cui il Birrificio Angelo Poretti festeggia il 130°anniversario. La festa è iniziata la scorsa primavera, quando Monde Sélection (Institut international pour les Sélections de la Qualité), uno dei più importanti istituti al mondo per le selezioni di qualità, ha conferito tre prestigiosi riconoscimenti alla famiglia di birre del Birrificio Angelo Poretti: il Grand Gold Award è stato attribuito a Bock Rossa, il Gold Award a Bock Chiara e il Silver Award a Chiara Originale. A questo importante riconoscimento si deve aggiungere la nuova personalità data alla famiglia di birre del Birrificio attraverso una nuova veste grafica e un nuovo logo, che interpretano in maniera moderna e accattivante i valori che da sempre guidano il Birrificio: autenticità, passione e tradizione. Nella nuova veste grafica l’eleganza dello stile liberty, che caratterizza gli edifici del Birrificio stesso, convive con nuovi elementi, come la firma originale di Angelo Poretti e una vecchia immagine della sala di cottura, volti ad evidenziare il legame con il fondatore e con la sua straordinaria vicenda umana e imprenditoriale. ‘Con la nuova identità grafica proponiamo ai consumatori una vera e propria famiglia di birre di autentica tradizione italiana, cercando di mettere in luce la nostra storia e i valori che la caratterizzano da 130 anni a questa parte – ha aggiunto Mejlholm – . Oltre alla nuova veste grafica e al lancio della 130 anni prevediamo anche altre iniziative, a partire proprio da Varese e dal suo territorio, che sono stati la culla dell’impresa iniziata da Angelo Poretti 130 anni fa e dove ancora oggi vengono prodotte le nostre birre’. Il Birrificio Angelo Poretti ha scelto infatti di condividere con tutta la popolazione della ‘città giardino’ i festeggiamenti per il suo 130° anniversario con una mostra fotografica all’aperto, dal titolo ‘Angelo Poretti e Varese: 130 anni di passione autentica per la birra’, che proporrà 36 immagini tratte dall’archivio storico del Birrificio, in un percorso espositivo che si articolerà da piazza del Podestà a corso Matteotti, piazza Carducci e piazza Beccaria dal 17 dicembre al 20 gennaio 2008. Tra le attività di celebrazione del 130°anniversario è prevista anche una campagna stampa pubblicitaria, rivolta soprattutto al mondo del trade, che sarà on-air a partire da gennaio 2008 (creatività: Ambito5; pianificazione: Omd) e l’apertura di un nuovo sito internet dedicato al Birrificio (www. Birrificioporetti. It), che sarà on-line a partire dall’inizio del 2008. Sempre per i primi mesi del 2008 è previsto anche un ciclo di degustazioni guidate e di presentazione della famiglia di birre del Birrificio nei migliori locali. Le altre birre della famiglia del Birrificio Angelo Poretti: Chiara Originale è la primogenita del Birrificio Angelo Poretti. La sua ricetta riflette rigorosamente i principi messi a punto per la produzione della prima “cotta” del 1877. È una lager a bassa fermentazione di corpo leggero (alc. 5% vol. ), di aspetto limpido e di colore paglierino. È disponibile in fusto da 25 litri, in bottiglia da 33cl e da 66cl. È distribuita nel canale dei pubblici esercizi (Horeca). Bock Chiara doveva essere una birra di Natale, ma grazie al suo immediato successo iniziò a essere prodotta stabilmente. Bock Chiara ha un corpo rotondo e un aroma fruttato, bilanciati da un amaro deciso, ma non troppo accentuato. Il grado alcolico è piuttosto importante (alc. 6,5% vol. ). È disponibile in fusto da 25 litri e in bottiglia da 33cl. È distribuita sia nella Grande Distribuzione Organizzata, sia nel canale dei pubblici esercizi (Horeca). Bock Rossa è la terzogenita del Birrificio Angelo Poretti. Lanciata come birra di Natale nel 1982, in seguito entrò stabilmente in produzione. Prodotta con malto di tipo ´Monaco´, si distingue per il corpo rotondo e per l´aroma di cereale tostato, arricchito da venature di caramello e liquirizia. Il grado alcolico è piuttosto importante (alc. 6,5% vol. ). È disponibile in fusto da 25 litri e in bottiglia da 33cl. È distribuita sia nella Grande Distribuzione Organizzata, sia nel canale dei pubblici esercizi (Horeca). Carlsberg Italia produce e commercializza 1 milione e 500 mila ettolitri di birra a marchio Carlsberg, Tuborg, Holsten, Splügen, Birrificio Angelo Poretti, Carlsberg Elephant, Carlsberg Special Brew, Castlemaine Xxxx, Devil´s Kiss, Super Devil´s Kiss, Tetley´s, Tucher, Celis, Feldschlösschen. Dal 2001 l’intero capitale sociale dell’azienda, nata in Italia nel 1877 come Industrie Poretti, è posseduto da Carlsberg Breweries A/s. .  
   
   
RISO GALLO, UNICA AZIENDA OGGI A PROPORRE IL RISO PER SUSHI LANCIA VOGLIA DI… ORIENTE CON KOSHIHIKARI!  
 
Food minimal chic: oggi anche i nostri piatti parlano giapponese. Abbandonato il trend delle sushi house, oggi il più prelibato dei piatti giapponese è… self made! A lanciare la tendenza Riso Gallo, unica azienda oggi a proporre il riso per sushi, con la migliore varietà di riso utilizzata dai giapponesi, ideale per liberare la fantasia e preparare irresistibili sushi party anche a casa propria. Un nome che evoca l’oriente: Koshihikari è l’ultimo nato della famiglia Grandi Risi Dal Mondo, la linea Riso Gallo per sbizzarrire la creatività in cucina e stuzzicare il palato con irresistibili tentazioni esotiche. Fantasia per gli occhi e per l’olfatto! Makizushi (sushi arrotolato più familiare agli occidentali), Nigirizushi (sushi modellato a mano), Oshizushi (sushi pressato)…: con Riso Gallo il Giappone non è mai stato così vicino! Semplici ricette facili e veloci da preparare tutte da leggere e da scoprire sulla pratica confezione Koshihikari Riso Gallo Grandi Risi Dal Mondo. E non solo sushi… Koshihikari Riso Gallo è l’ingrediente ideale per piatti a base di riso freddo, pesce e vegetali, irresistibile per esempio con salmone ed avocado. Riso Gallo Koshihikari, Riso per Sushi, Linea Grandi Risi dal Mondo prezzo indicativo al pubblico: 3,20 €, confezione da 500 g. .  
   
   
MULTICENTRUM BABY: L’INTEGRAZIONE OTTIMALE DI VITAMINE E MINERALI NELLA PRIMA INFANZIA.  
 
I Bambini Piccoli Si Ammalano Piu’ Spesso. Fra influenza, freddo e smog, l’inverno è “difficile” un po’ per tutti, ma sono i più piccoli a soffrirlo maggiormente. Durante la prima infanzia, infatti, il bambino è particolarmente soggetto ad una serie di affezioni tipiche di questa età, quali: · ripetute infezioni alle vie respiratorie (faringiti, laringiti, tonsilliti) · ripetute influenze · diarrea · otite · malattie esantematiche. Ciò dipende dal fatto che spesso il loro sistema immunitario, durante questa fase di rapida crescita e di sviluppo fisico, risulta più “debole” e, quindi, più esposto a infezioni batteriche (otiti, faringiti, laringiti, tonsilliti, diarrea) e virali (soprattutto influenza), oltre che alle classiche malattie esantematiche. * Il ruolo del sistema immunitario. Quello immunitario è un sistema complesso messo in atto dall’organismo per difendersi dall’invasione di “nemici” quali virus, batteri ed altri microrganismi portatori di malattie e tossine. Le sostanze che svolgono questo ruolo di difesa sono gli anticorpi, mentre quelle che stimolano la produzione degli anticorpi sono chiamate antigeni. Quando l’organismo produce una quantità sufficiente di anticorpi per sconfiggere un determinato nemico, resta sano. Al contrario, se il fisico non riesce a mettere in atto una strategia di difesa sufficientemente forte, si ammala. I “soldati” che costituiscono il sistema immunitario sono particolari cellule chiamate “immunocompetenti”, che predispongono la risposta offensiva quando nell’organismo è penetrata una sostanza estranea. Le cellule immunocompetenti, prodotte dal timo e dal midollo osseo, si dividono in linfociti B e T, macrofagi e linfociti citotossici, chiamati anche “natural killer” in quanto in grado di neutralizzare le cellule “nemiche”. * L’organismo è più forte con le vitamine e i minerali. La prima regola affinché il bambino stia bene è che il suo organismo funzioni nel migliore dei modi. Un fisico sano, con un sistema immunitario forte, è importante nel mantenere lo stato di salute. In questo ambito, un regime alimentare sano ed equilibrato riveste un’importanza fondamentale. In particolare, non devono mai mancare in tavola frutta e verdura fresche, alimenti ricchi di vitamine e minerali. Questi micronutrienti infatti, non solo catalizzano reazioni fondamentali per la produzione di energia, per il metabolismo cellulare e per la sintesi degli ormoni e degli enzimi, ma anche, come è ormai dimostrato, alcune vitamine e minerali quali Vitamina C, Vitamina E, Zinco e Selenio, sono essenziali per il mantenimento di un’efficiente attività immunitaria. Inoltre, le infezioni, ingaggiando una competizione con le difese organiche, impoveriscono le riserve di tutti i substrati necessari al buon funzionamento del sistema immunitario fra cui: vitamine A e C, Ferro, Zinco, Acido Folico, Vitamina D e vitamine del complesso B. Numerosi studi hanno messo in luce come le infezioni si manifestino con maggior frequenza in presenza di deficit di micronutrienti. Multicentrum Baby: L’integratore Multivitaminico-multiminerale Innovativo, Completo E Sicuro, Per Bambini Da 1 A 6 Anni. Dall’esperienza Multicentrum, la linea di integratori multivitaminico-multiminerali completi dalla A allo Zinco, efficaci e sicuri, di Wyeth Consumer Healthcare, è nato Multicentrum Baby. Multicentrum Baby è l’integratore multivitaminico-multiminerale, completo dalla A allo Zinco, specifico per bambini da 1 a 6 anni, formulato per garantire un apporto di vitamine e minerali in accordo con i livelli giornalieri raccomandati di nutrienti (Larn). La crescita richiede un apporto ottimale di tutte le vitamine e dei minerali necessari a far fronte alle maggiori esigenze dell’organismo. L’integrazione con vitamine e minerali può essere utile soprattutto in particolari fasi della vita quali, ad esempio, i periodi di convalescenza, dopo prolungata terapia antibiotica – relativamente frequenti in età infantile – oppure per compensare quantità inadeguate di alimenti quali frutta, verdura, carne e pesce. In particolare, l’utilizzo di Multicentrum Baby è consigliabile nei seguenti casi: * ridotto apporto di vitamine e minerali rispetto al fabbisogno specifico durante la crescita; * aumento del loro fabbisogno (ad esempio, nei periodi di convalescenza); * per garantire un apporto equilibrato di micronutrienti in presenza di un’alimentazione non equilibrata e varia. Multicentrum Baby contiene 23 elementi attivi multivitaminico-multiminerali (13 vitamine e 10 minerali) importanti per la crescita. Multicentrum Baby è in polvere solubile, la forma più innovativa e facilmente somministrabile: si diluisce con facilità in succhi di frutta, yogurt e alimenti semiliquidi freddi o tiepidi, così come in acqua. Inoltre, non altera il sapore dei cibi in cui viene sciolto. Multicentrum Baby non contiene lattosio aggiunto, lieviti, conservanti, edulcoranti e aromi artificiali. Multicentrum Baby è sicuro poiché la corretta formulazione del prodotto, in linea con i Larn (Livelli di Assunzione Raccomandati di Nutrienti), non dà luogo a fenomeni di accumulo, nel rispetto della posologia. Multicentrum Baby è un integratore dietetico notificato al Ministero della Salute, come previsto dal Dl 111/92. Multicentrum Baby è confezionato in bustine biripartite da 6,8 g cad. Si consiglia l’assunzione di mezza dose al giorno per bambini da 1 a 3 anni e di una dose al giorno per bambini da 4 a 6 anni. L’assunzione può essere effettuata in qualsiasi momento della giornata, anche lontano dai pasti. Multicentrum Baby, come tutti i prodotti della linea Multicentrum, è in vendita in farmacia. Confezione da 14 bustine biripartite da 6,8 g cad. Prezzo al Pubblico € 9,50. Multicentrum Baby: 23 Micronutrienti Per Essere Sani E Forti. Nella fascia d’età da 1 a 6 anni l’organismo ha esigenze specifiche in fatto di vitamine e minerali. La Scienza della Nutrizione ha individuato i micronutrienti più importanti in questa fase di crescita, poiché motori del metabolismo e del corretto accrescimento fisiologico. Si tratta di 13 vitamine (Acido Folico, Acido Pantotenico, Vitamina A, Vitamina B1, Vitamina B2, Vitamina B6, Vitamina B12, Vitamina C, Vitamina D3, Vitamina E, Biotina, Vitamina K1, Niacina) e di 10 minerali (Calcio, Ferro, Fosforo, Iodio, Magnesio, Manganese, Potassio, Rame, Selenio, Zinco) presenti nella formulazione di Multicentrum Baby. In particolare: · Vitamine A, C, E Oltre all’azione antiossidante, hanno un ruolo primario nei processi visivi e nella formazione e protezione di pelle e mucose. · Vitamina D3, Calcio, Fosforo Fondamentali per la salute delle ossa e dei denti. La Vitamina D favorisce l’utilizzo del Calcio e del Fosforo nella formazione delle ossa. · Vitamine B1, B2, B6, B12 Essenziali per la produzione di energia, hanno un ruolo importante nello sviluppo cellulare e nella fisiologia del sistema nervoso. · Acido Folico, Ferro Importanti nel corretto sviluppo dei globuli rossi. Inoltre l’Acido Folico è coinvolto nella replicazione cellulare e nella crescita. · Iodio, Selenio, Zinco Coinvolti in numerosi processi di utilizzo di nutrienti. Lo Iodio è importante nel metabolismo degli ormoni tiroidei. Zinco e Selenio sono fondamentali nei processi di crescita e nel rafforzamento delle difese naturali. · Magnesio Stimola le funzioni muscolare e nervosa ed ha un ruolo importante nello sviluppo dell’apparato scheletrico. Multicentrum Baby: Una Formulazione Bilanciata E Sicura. Multicentrum Baby è l’integratore dietetico completo per bambini da 1 a 6 anni poiché contiene i più importanti micronutrienti necessari in questa fascia d’età. Multicentrum Baby ha un dosaggio di vitamine e minerali calibrato sulle esigenze dell’organismo in questa fascia d’età. .  
   
   
BIOSTATIN® L’AMICO DEL CUORE: DAI LABORATORI PHARMALIFE RESEARCH UN TRATTAMENTO NATURALE CHE SFRUTTA LE PROPRIETÀ DEL RISO ROSSO FERMENTATO PER RIDURRE IL COLESTEROLO. COMPATIBILE CON L’ALIMENTAZIONE DEI CELIACI L’AMICO DEL CUORE SENZA STATINE DI SINTESI  
 
Dai laboratori Pharmalife Research, nasce Biostatin: supplemento nutrizionale a base di Riso Rosso Fermentato, Carciofo e Citroflavonoidi utile per ridurre il colesterolo presente nel sangue, ripristinando il giusto equilibrio fra colesterolo “buono” e “cattivo”, che non contiene statine di sintesi. Biostatin grazie all’effetto sinergico degli ingredienti vegetali in esso contenuti, aiuta a ridurre i livelli plasmatici di colesterolo in poco tempo (6-8 settimane) e senza effetti indesiderati. Biostatin è ben tollerato da tutti ed è un importante alleato per il benessere del cuore e delle arterie. Non contiene alcuna fonte di glutine, e può quindi essere assunto in totale sicurezza anche da coloro che soffrono di celiachia, patologia che comporta l’eliminazione di questo enzima dalla dieta. A differenza di molti prodotti anti-colesterolo presenti sul mercato la formulazione di Biostatin non contiene statine di sintesi e sfrutta semplicemente l’azione del Monascus purpureus, un fungo utilizzato in Cina da millenni per la produzione del vino di riso. Diversi studi hanno evidenziato come il Monascus Purpureus abbia tra i suoi componenti un inibitore della Mg-coa-reduttasi, in grado di ridurre la sintesi epatica di colesterolo. Il Monascus Purpureus contiene anche: acidi grassi mono e polinsaturi, acidi grassi insaturi, proteine, amminoacidi, vitamine e minerali, fitosteroli e composti triterpenoidi tra cui la Monakolina K. A questa molecola in particolare si attribuiscono proprietà di riduzione del colesterolo. Un recente studio clinico ha comparato l’efficacia dell’assunzione di Riso Monascus Purpureus e di un altro preparato a base di erbe cinesi, da parte di 446 pazienti iperlipidemici, che ne hanno protratto l’assunzione per 8 settimane. Il Riso Rosso Fermentato, usato come supplemento dietetico per 8 settimane, ha determinato la significativa riduzione del colesterolo totale e di quello Ldl. Confrontando poi l’azione del Monascus Purpureus, contenuto in Biostatin, e delle statine di sintesi tradizionalmente utilizzate dalla medicina occidentale per contrastare alti livelli di colesterolo nel sangue, si rileva subito una grande differenza: benché le statine abbiano una buona attività sulla riduzione totale di colesterolo hanno scarsa azione sulla Lipoproteina, fattore di rischio per la trombosi. Il Monascus Purpureus induce al contrario non solo una riduzione dei trigliceridi postprandiali, della proteina C-reattiva, ma anche della Lipoproteina. Le statine inoltre agiscono in modo rilevante sui soggetti con livelli molto alti di trigliceridi a digiuno, ma non sono in grado di abbassare i livelli dei soggetti che solo dopo i pasti subiscono variazioni verso l’alto di trigliceridi. Il Monascus Purpureus, al contrario, abbassa i livelli dei trigliceridi anche dopo un pasto ricco di grassi, con un azione progressivamente sempre più incisiva quanto più si allontana l’ora del pasto effettuato. Le statine infine possono, secondo recenti studi, avere effetti di tossicità sulle cellule muscolari, poiché hanno scarsa azione antiossidante e anzi sembrano inibire alcuni coenzimi coinvolti nell’attività dei mitocondri. Tali controindicazioni sono assenti in caso di assunzione di Biostatin, poiché il Monascus Purpureus in esso contenuto è un rimedio naturale utile a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue e salvaguardare la salute del sistema cardiovascolare privo di effetti collaterali. Biostatin contiene inoltre estratto secco titolato al 5% di acido clorogenico estratto dal Carciofo (Cynara scolymus). Il carciofo ha proprietà farmacologiche coleretiche, diuretiche e di riduzione dei grassi, e diversi studi farmacologici e clinici hanno confermato la sua spiccata attività anti-colesterolo. La parte di Carciofo che viene utilizzata sono le foglie, perché sono ricche di polifenoli, flavonoidi, tannini e derivati dell’acido clorogenico. Completano la formulazione di Biostatin i citroflavonoidi: queste molecole vengono estratte dalla scorza degli agrumi, che sono naturalmente ricchi di flavonoidi come l’esperidina e la niangina, entrambe utili per la salute delle vene e delle arterie. L’azione dei citroflavonoidi è anche di tipo colesterolo riducente. .  
   
   
IL SISTEMA FACILE ED ECOLOGICO PER FARSI SOFT DRINK A CASA PROPRIA  
 
Se in Italia la valorizzazione dell’acqua del territorio è una novità, non si può dire altrettanto della Germania. Lo dimostra il gruppo Wassermaxx, che ha lanciato nel 1997 un “sistema intelligente” per acqua e bibite frizzanti. Usando acqua del rubinetto e aggiungendo il concentrato di cola, o di arancia, o di pompelmo, o di frutti esotici, si ottiene un’ottima bevanda e si risparmia molto: per ogni ½ litro di concentrato si ottengono 12 litri di prodotto. Il sistema è già usato da 1 famiglia tedesca su 3 e ha ricevuto in Germania la certificazione Tüv, sigillo di sicurezza certificata e l’approvazione di diverse associazioni riconosciute, quali la Fondazione Warentest. In sintesi il sistema Wassermaxx è su misura, comodo, efficace, economico, ecologico e conveniente. Infatti non richiede dispendio di elettricità, Non prevede lo smaltimento di bottiglie di plastica o di vetro (ha una bottiglia in dotazione dalla durata biennale), è facile da utilizzare, Non si fa fatica a trasportarlo: addio ai pesantissimi ed ingombranti pacchi di bottiglie comprate al supermercato, occupa uno spazio minimo, utilizza l’acqua del rubinetto che è l’elemento più economico sempre a disposizione ed è quello maggiormente controllato da parte delle autorità competenti, è più conveniente di tutte le altre bevande dissetanti in bottiglia, ha una bassa percentuale di calorie: meno di 2 kilocalorie. Info@wassermaxx. It, www. Wassermaxx. It .  
   
   
IL NUOVO SITO DEL CONSORZIO TUTELA VINI OLTREPÒ PAVESE VINOLTREPO.IT  
 
E’ in rete il nuovo sito Internet del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese vinoltrepo. It. Le novità principali: oltre alla grafica lineare e schematica, il sito vinoltrepo. It vuole essere funzionale alle esigenze dei diversi fruitori potenziali,Aziende, tecnici del settore, giornalisti e visitatori occasionali. La pagina iniziale del sito è suddivisa in 5 aree: Area istituzionale (che comprende una descrizione del territorio, la presentazione del Consorzio, l’elenco dei soci, i vitigni e vini dell’Oltrepò), un’area dedicata alla Docg Oltrepò Metodo Classico, una sezione Ufficio Tecnico (Piano Controlli Mipaaf, Albo Vigneti, Disciplinari, Comunicazioni, Modulistica), la sezione Comunicazione, soprattutto rivolta alla stampa e comprendente anche i numeri della rivista Vinoltrepò, e l’area Promozione, con l’elenco delle attività svolte. Oltre alle fotografie (scaricabili anche in formato destinato alla stampa cartacea), il nuovo sito del Consorzio propone filmati sul terriitorio e le iniziative di valorizzazione. La parte centrale dell’home page è invece occupata dalle notizie sui più recenti appuntamenti. Completano l’home page le immagini della comunicazione utilizzate per dépliant, brochure, pannelli e sui giornali. Ogni Azienda è presentata con relativo indirizzo e collegamento a google. Map Il nuovo sito vinoltrepo. It è aggiornato direttamente dall’Ufficio Promozione del Consorzio. Dal 11 dicembre 2007 è attiva la News Letter di Vinoltrepo che informerà sugli aggiornamenti al sito: per riceverla è necessaria la compilazione del modulo nella sezione “Newsletter”. .  
   
   
UNANIMI CONSENSI PER L’ANNATA 2006 DEI VINI MIDOLINI  
 
Il grande lavoro svolto in vigna e in cantina unito all’impegno costante di tutti coloro che lavorano in azienda – in particolare la titolare Gloria Midolini e l’enologo Alessandro Sandrin – ha dato i suoi frutti: l’annata 2006 ha riscosso unanimi consensi dalla più quotata critica del settore. Il risultato tangibile è stato ottenere recensioni più che positive nelle Guide enologiche, con particolare menzione al rientro di Midolini sulla Guida Gambero Rosso Slow Food, considerata la più autorevole e la più diffusa, che assegna ben due bicchieri al Rosacroce Uvaggio Bianco, un blend di tocai (50%), sauvignon (30%) e chardonnay (20%). Ma non si può tacere dei quattro grappoli conquistati dal Rosacroce Pinot Grigio sulla guida Duemilavini dell’Ais, delle tre bottiglie ancora per il Rosacroce Bianco su I Vini d’Italia dell’Espresso, degli 86 punti ottenuti dal medesimo vino sulla Guida di Luca Maroni e delle due stelle conquistate su I Vini di Veronelli. Questi riconoscimenti, oltre che motivo di orgoglio, costituiscono un forte stimolo a proseguire sulla strada della qualità, a migliorare ancora i prodotti, a perseguire più alti punteggi per poter essere sempre più competitivi sul mercato nazionale e più quotati a livello internazionale, ma soprattutto per poter offrire al consumatore vini sempre più buoni e degni di fiducia. .  
   
   
SETTORE "ACQUAVITI" SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA  
 
Nel 2006 il mercato mostra una flessione in volume dell’1,2% ed in valore dello 0,2% che rispecchia le tendenze salutiste che hanno portato ad una limitazione della quantità di prodotto consumato, accompagnata da un incremento della qualità media del prodotto, con un conseguente spostamento dei consumi verso le fasce premium. Risultano in crescita la vodka (+8,1%) e il rum (+1,5%). Gli altri segmenti mostrano tutti andamenti in calo: le grappe confermano una crisi del prodotto generico, mentre continuano a mostrarsi positivi gli andamenti delle grappe monovitigno e delle grappe aromatizzate. Il 2007 dovrebbe concludersi con un andamento dei volumi consumati sostanzialmente stabile, a fronte di un incremento in valore del 2% circa, molto dipenderà dall’andamento dei consumi nella stagione natalizia. Continuerà a crescere l’interesse per la fascia premium. In generale le performances migliori saranno ancora quelle dei white spirits. Rum e vodka dovrebbero crescere rispettivamente circa l’1% e il 2%. Il mercato del gin si manterrà stabile. Il segmento della grappa e delle acquaviti d’uva a fronte di una lievissima ripresa dei consumi in volume vedrà crescere il proprio valore, grazie all’incidenza in crescita dei prodotti premium. I brown spirits mostrano invece un continuo calo. Nei whisky si evidenzia una crisi maggiore per i blended, mentre i single malt mostrano un andamento migliore. Dati di sintesi, 2006
Numero di imprese 140
Valore della produzione, a prezzi di fabbrica (Mn. Di euro) 337,2
Variazione media annua della produzione, 2006/2002 (%) 4,1
Quota della produzione in valore prime 4 imprese (%) 30,6
Export/produzione in valore (%) 32,1
Import/consumo in valore (%) 61,9
Valore del mercato, a prezzi di fabbrica (Mn. Di euro) 601,4
Variazione media annua del mercato 2006/2002 (%):
· in quantità -0,2
· in valore 2,1
Quota di mercato in valore (%)
- prime 4 imprese 42,7
- prime 8 imprese 62,5
Previsioni di sviluppo del mercato interno in quantità:
· preconsuntivo 2007/2006 (%) -0,1
· tendenza di breve e medio periodo Leggero calo
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