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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Ottobre 2008
Politica
DICHIARAZIONE DEI 27 CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI SULLA STABILITÀ DEL SISTEMA FINANZIARIO E CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO ECOFIN  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2008 - Tutti i leader dell’Unione europea rendono noto che ognuno di loro prenderà qualunque misura sia necessaria per mantenere la stabilità del sistema finanziario – sia attraverso l’immissione di liquidità tramite le Banche Centrali, sia mediante azioni mirate su singole banche, sia attraverso il rafforzamento degli schemi di protezione dei depositi. Nessun risparmiatore che utilizza depositi nelle banche dei nostri paesi ha subito perdite e continueremo a prendere le misure necessarie per proteggere sia il sistema che i risparmiatori. Prendendo queste misure, i leader europei constatano la necessità di coordinarsi e cooperare strettamente. Il Presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso si associa a questa dichiarazione. Il Consiglio Ecofin è stato l´occasione per preparare il Consiglio europeo del 15 e del 16 ottobre, durante il quale i ministri dovrebbero presentare ai capi di Stato e di Governo le loro analisi e le loro proposte relative alla risposta da apportare alla crisi finanziaria, all´aumento dei prezzi del petrolio e al rallentamento economico. La presentazione si baserà sui risultati delle discussioni della riunione informale dei ministri e dei governatori delle banche centrali tenutasi a Nizza il 12 e il 13 settembre scorso, nonché sui lavori della Commissione e della Presidenza seguiti al Consiglio europeo di giugno. I ministri elaboreranno le loro proposte alla luce degli ultimi sviluppi economici e finanziari, con l´obiettivo di migliorare la governance dell´Unione economia e monetaria. Il Consiglio Ecofin si occuperà delle migliori pratiche in materia di remunerazione dei dirigenti d´azienda in Europa. I ministri si occuperanno, in particolare, di definire le modalità di remunerazione che consentirebbero di evitare rischi eccessivi nel settore finanziario. Oltre a questi lavori direttamente legati alla situazione economia e finanziaria, i ministri porteranno avanti il grande progetto di armonizzazione finanziaria e fiscale in corso:- riguardo ai servizi finanziari, si prevede di discutere del progetto di direttiva "Solvibilità Ii" relativo alle esigenze di solvibilità richieste per le compagnie assicurative. L´obiettivo di questo progetto di direttiva è quello di modernizzare profondamente il quadro prudenziale per il settore delle assicurazioni;- in materia fiscale, il Consiglio esaminerà la creazione di Eurofisc, una rete di cooperazione tra Stati membri che dovrebbe consentire di lottare contro la frode all´Iva. I ministri discuteranno inoltre delle proposte di modifica della direttiva Iva e del regolamento di cooperazione amministrativa per la lotta alla frode sull´Iva. Inoltre, come stabilito il 13 settembre durante la riunione informale dei ministri delle Finanze a Nizza, la Commissione presenterà un rapporto che delineerà i vantaggi e gli svantaggi dell´applicazione dei tassi ridotti di Iva, con le relative condizioni economiche che consentiranno di ottimizzare il ricorso ai tassi ridotti di Iva e l´impatto budgetario per gli Stati membri. Infine, la Presidenza farà il punto della situazione sulla preparazione delle assemblee annuali del Fmi e della Banca mondiale, il che consentirà ai ministri di affrontare le modalità di finanziamento internazionale della lotta contro il cambiamento climatico. .  
   
   
DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA: L´EUROPA IN MANO AI CITTADINI  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2008 - La cura al gap democratico emerso dapprima nel No olandese e francese alla costituzione europea, poi dal rifiuto irlandese al Trattato di Lisbona, ha un nome e cognome: democrazia partecipativa. Per la prima volta nella storia europea, il nuovo trattato, in stallo dopo l´impasse irlandese, includerebbe infatti se adottato un diritto di iniziativa appannaggio dei cittadini europei. Basterà infatti un milione di firme per chiedere alla Commissione europea di legiferare in una determinata sfera. Un modo nuovo per affermare una democrazia partecipativa e responsabile, rafforzando il legame democratico proprio dell´Ue. Un nuovo potere - Quante firme basteranno? Come dovranno essere raccolte e in quanto tempo? Quanti Stati membri dovranno essere coinvolti? Sono state queste le questioni più ricorrenti emerse nel dibattito del 18 settembre in commissione parlamentare affari costituzionali, in vista della relazione d´iniziativa affidata all´eurodeputata tedesca Sylvia-yvonne Kaufmann del gruppo confederale della sinistra unitaria europea (Gue/ngl). Per il tedesco Jo Leinen (Pse), presidente della commissione parlamentare e già membro della Convenzione sul futuro dell´Europa, è un passaggio cruciale che sposta l´attenzione da "un´Europa di Stati a un´Europa dei cittadini", garantendo un maggior coinvolgimento della gente. "É uno strumento legale, gli fa eco la relatrice tedesca, per favorire una democrazia partecipativa sopranazionale. Un apertura alla democrazia diretta e alla partecipazione attiva dei cittadini". Un milione di firme - Questo strumento era emerso durante i lavori della Convenzione europea, in preparazione di un Trattato che ridefinisse competenze e modus operandi dell´Ue. Un lavoro a cui partecipò il professore tedesco Jürgen Meyer in qualità di membro del Bundestag. Grazie a questa possibilità la società civile "viene messa sulla stessa stregua del Parlamento europeo", dichiara. Per Meyer basterebbero al massimo "un milione di firme raccolte in sei paesi entro due anni al più", e la Commissione europea dovrebbe giustificare in maniera esaustiva ogni rifiuto all´azione". I rappresentanti delle Ong presenti al dibattito hanno sottolineato la necessità di dare valore legale a tale strumento, incluso la possibilità di fare ricorso in caso di inammissibilità e permettere la partecipazione di tutti i residenti nell´Ue. I leader europei affronteranno l´argomento in occasione del summit europeo del prossimo 15-16 ottobre a Bruxelles. .  
   
   
UE: CRISI FINANZIARIA, A UN PASSO DAL BARATRO  
 
 Bruxelles, 8 ottobre 2008 - Quanto durerà ancora? La crisi finanziaria iniziata due anni or sono negli Stati Uniti con i mutui subprime non accenna ad attenuarsi, anzi dilaga nel mercato globale investendo banche e risparmiatori. Alla vigilia del dibattito in plenaria per nuove misure in tema di supervisione dei servizi finanziari in Europa, abbiamo chiesto ai deputati esperti in materia come evitare un nuovo ´29. L´approvazione da parte del Congresso americano del pacchetto di 77 miliardi di dollari non ha rassicurato i mercati e molti Stati europei si stanno muovendo per evitare il peggio, proteggendo il settore bancario nazionale e i depositi dei risparmiatori. Le origini della crisi - "Negli Stati Uniti, dove la crisi è iniziata per eccesso di liquidità, per ogni dollaro investito le banche ti concedevano 32 dollari, mentre in Europa 12. Questa è la dimostrazione che stiamo pagando le conseguenze dell´eccentricità americana, pur non avendone noi europei creata una", dichiara l´eurodeputato greco Margaritis Schinas del gruppo del partito popolare europeo e democratici europei (Ppe-de). "Non è una sorpresa, le fa eco la deputata francese Pervenche Berès del gruppo socialista (Pse), presidente della commissione parlamentare affari economici, che la situazione in Europa derivi da quella americana, ma le misure prese sino ad ora risolvono solo il problema della liquidità, non l´intera economia reale". "Sono i nuovi prodotti finanziari e la cosiddetta cartolarizzazione che hanno portato con sè effetti collaterali pesanti, dichiara la deputata tedesca Heide Rühle del gruppo Verde (Verdi/ale), aumentando il contagio del rischio". Per la collega bulgara Mariela Velichkova Baeva del gruppo dell´alleanza dei democratici e dei liberali per l´Europa (Alde), il problema risiede invece nella ricerca affannata del profitto e nella mancanza di competenze. E i cittadini pagano. "Quando è l´economia reale ad essere colpita, continua la Berès, lo sono anche i cittadini. Alcuni Paesi europei sono già entrati in recessione e ciò si riflette nel potere d´acquisto e nella debolezza del mercato del lavoro". Un concetto condiviso dal collega greco Schinas, che si consola con gli effetti meno pesanti che la crisi sta avendo sulle economie del Sud Europa, tradizionalmente meno esposte ai capricci del mercato statunitense. "Comunque l´Europa dovrà mettere in campo una reazione consistente", dichiara. "La crisi finanziaria, una volta colpita l´economia reale, ostacolerà il raggiungimento degli obiettivi di crescita e competitività decisi nella strategia di Lisbona, aggiunge Heide Rühle. "Le mie preoccupazioni nascono da possibili riduzioni negli investimenti, da rallentamenti nella spesa, ecc. ", dichiara a sua volta Mariela Velichkova Baeva. La festa è finita - "Non basta che la Banca centrale europea inietti liquidità, sostiene Berès, dobbiamo rendere più solidi i mercati finanziari dei Paesi membri, ma non ciascuno per proprio conto, piuttosto con un´iniziativa europea". "Nuove regole per la nuova economia", è questa la ricetta proposta da Schinas, che non ritiene la crisi anticamera della morte del capitalismo: "É una nuova opportunità per fissare nuove regole, con una protezione legislativa migliore, una più effettiva supervisione delle agenzie di rating e regole chiare per i crediti e gli indebitamenti delle banche in Europa". "La festa è finita, ma non per le economie private". "Abbiamo bisogno di cambiamenti politici strutturali, concorda Heide Rühle, con regolamenti più severi, anche in termini di supervisione". "C´è bisogno di intervenire in maniera efficace ed efficiente per migliorare la performance economica, ma senza esagerare, propone invece Velichkova Baeva, soprattutto per ridurre le conseguenze sociali". .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA IL LIBRO VERDE SULLA COESIONE TERRITORIALE  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2008 - Il 6 ottobre la Commissione europea ha lanciato il Libro verde sulla coesione territoriale, segnando l´inizio di una più ampia consultazione con le autorità regionali e locali, le associazioni non governative, la società civile e altre organizzazioni, al fine di ottenere una migliore e più condivisa consapevolezza sulla coesione territoriale e sulle sue implicazioni per il futuro della politica regionale dell´Ue. Il Presidente della Commissione Josè Manuel Barroso e la Commissaria per la Politica Regionale Danuta Hübner, insieme al Ministro francese dell´Agricoltura e della Pesca Michel Barnier in rappresentanza della Presidenza dell´Ue, e al Presidente del Comitato delle Regioni Luc Van den Brande, hanno tenuto un primo dibattito sulle questioni sollevate nel Libro Verde alla cerimonia inaugurale degli Open Days 2008 del 6 ottobre, realizzata a Bruxelles nella settimana europea delle Regioni e delle Città. La Commissione ha pubblicato il Libro Verde dietro richiesta da parte degli Stati Membri e del Parlamento Europeo. "Sono convinta che la coesione territoriale può aiutarci a incrementare la competitività delle nostre regioni, il benessere dei nostri cittadini, ovunque vivano, e la qualità del nostro ambiente. Dipenderà dalla nostra capacità fare della diversità territoriale un punto di forza, attraverso una politica flessibile e differenziata che porti a risultati durevoli. La coesione territoriale si gioca nell´adattamento alle realtà e alle sfide attuali. È un modello europeo per l´occupazione e la crescita", ha dichiarato la commissaria Hübner. Contesto e panorama attuale della politica di coesione territoriale - Il dibattito sulla coesione territoriale è iniziato nei primi anni novanta e ha portato all´adozione da parte degli Stati membri della Prospettiva di sviluppo del territorio europeo (Esdp: European Spatial Development Perspective) nel 1999. La Commissione ha sviluppato l´Esdp rafforzando la cooperazione attraverso il programma Interreg e attraverso la creazione dell’Osservatorio in rete dell´assetto del territorio europeo (Espon: European Spatial Planning Observatory Network). Il dibattito è culminato nell´adozione di un´Agenda territoriale e del suo Piano d´azione da parte degli Stati Membri lo scorso anno. Il territorio europeo ha caratteristiche proprie, distinte dal resto del mondo. Solo il 7% di tutta la popolazione Ue (5 milioni di abitanti) vive in città, contro il 25% degli Stati Uniti. L´europa è dunque finora riuscita a mantenere un relativo equilibrio tra urbanizzazione e conservazione delle zone rurali. Questo contribuisce allo "stile di vita europeo". Il Libro verde evidenzia questa risorsa e propone mezzi per evitare lo spopolamento o l´espansione urbana incontrollata. I seguenti 3 concetti chiave devono essere tradotti in azioni concrete: Superare le differenze di densità. Gli agglomerati possono favorire effetti sia positivi che negativi. Per esempio, ci può essere un incremento di innovazione e di produttività e allo stesso tempo più inquinamento ed esclusione sociale. Il Libro verde suggerisce un miglior coordinamento tra città e zone limitrofe per unire i loro sforzi ed assicurare che tutte le aree massimizzino il loro contributo alla prosperità dell´intera Unione. In altri termini, l´obiettivo è rendere l’Europa più grande della somma delle sue parti. Superare la distanza. L´accesso ai servizi pubblici, sistemi di trasporto efficienti, reti energetiche affidabili e Internet a banda larga non sono ancora diffusi in modo uniforme in Europa. Nelle zone rurali, in media il 40% della popolazione vive a più di 30 minuti di auto da un ospedale e il 43% a più di un’ora di distanza da una Università. Nel 2007, l´accesso delle famiglie all’Internet a banda larga era in media del 15% in meno rispetto alle aree urbane. Superare i confini amministrativi. I problemi ambientali, associati ai cambiamenti climatici, le alluvioni, la perdita di biodiversità e il pendolarismo non hanno confini e una migliore cooperazione è necessaria per far fronte a tali sfide. La politica di coesione promuove la cooperazione attraverso i programmi Interreg, ma il Libro verde sottolinea che si deve fare molto di più. L´unione europea sta già intensificando le sue azioni nelle regioni del Mar Baltico e nel bacino del fiume Danubio, per esempio, dove una più forte cooperazione è considerata cruciale per far fronte ai problemi ambientali e per dare impulso alla competitività. Il Libro verde evidenzia anche le sfide affrontate dalle regioni con caratteristiche geografiche specifiche, per esempio quelle alpine o insulari. La coesione territoriale: una priorità per la Presidenza Ue - Due grandi eventi in autunno contribuiranno alla consultazione pubblica lanciata attraverso il Libro verde: la conferenza della Presidenza francese sulla "coesione territoriale e il futuro della politica di coesione", che si terrà a Parigi il 30 e 31 ottobre, e l´incontro informale tra i ministri responsabili per la pianificazione del territorio e lo sviluppo regionale a Marsiglia il 25 e 26 novembre. Bisogna tener presente che la coesione territoriale è solo la terza dimensione della coesione, insieme a quella sociale ed economica. Perciò, a supporto del dibattito sul Libro verde, la Commissione fornisce dati sulla distribuzione del Pil, l´accesso agli aeroporti, e altri indicatori utili. La consultazione pubblica andrà avanti fino a febbraio 2009 e la Commissione presenterà un´analisi dei risultati a fine primavera. .  
   
   
OPEN DAYS 2008 – LE REGIONI E LE CITTÀ D’EUROPA SI DANNO APPUNTAMENTO PER AFFRONTARE INSIEME LE SFIDE DEI NOSTRI TEMPI AL VIA L’ANNUALE EVENTO FARO DELLA POLITICA REGIONALE EUROPEA  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2008 - E’ Partita il 6 ottobre in tutta l’Unione europea la sesta edizione degli Open Days –Settimana europea delle regioni e delle città. Come ogni anno, la manifestazione è organizzata dalla Commissione europea e dal Comitato delle Regioni dell’Ue. Nel corso delle prossime settimane, più di 230 eventi locali si svolgeranno nei 27 Paesi membri. Ben 7400 saranno invece gli esponenti politici europei, nazionali e regionali, esperti e rappresentanti del mondo economico, bancario e della società civile, che parteciperanno a 145 seminari e altri eventi che avranno luogo da oggi al 9 ottobre a Bruxelles. Partendo dal leit motiv “Le Regioni e le città affrontano la sfida della globalizzazione”, l’obiettivo della kermesse del 2008 è di offrire alle parti interessate e a tutti i cittadini europei l’occasione per scambiare conoscenze ed esperienze dirette in materia di creazione di posti di lavoro, innovazione, cambiamenti climatici e altre sfide attuali, nonché per contribuire al dibattito sul futuro della politica di coesione europea. Il valore della manifestazione è riassunto dalla commissaria per la politica regionale Danuta Hübner nei termini seguenti: “Gli Open Days sono una testimonianza del fruttuoso dialogo in corso tra istituzioni, autorità regionali e locali, giunte comunali, associazioni, università, banche e investitori a livello europeo. I nostri obiettivi sono comuni: creare le condizioni più propizie per favorire investimenti, occupazione e crescita, offrire una migliore qualità di vita e maggiore benessere ai 500 milioni di cittadini dell’Ue. Le nostre regioni e città sono in prima linea per attuare le politiche tese a realizzare questi obiettivi. ” Le ha fatto eco Luc Van den Brande, Presidente del Comitato delle regioni (Cdr): “Le regioni e i comuni sono più che mai protagonisti della scena politica. In tempi travagliati, possono generare leadership e soluzioni. Da essi proviene oltre il 66% dell’investimento pubblico nell’Ue e sono spesso all’avanguardia nell’innovazione, nella ricerca e nell’istruzione. La Settimana europea delle regioni e delle città e la sessione plenaria del Cdr, che si svolgono in contemporanea, offrono un’ottima opportunità per condividere le migliori prassi in tema di sviluppo regionale e urbano. ” http://www. Cor. Europa. Eu/pages/hometemplate. Aspx .  
   
   
ECOFIN, BORGHEZIO : LE RAGIONI DELL´ECONOMIA REALE COMINCIANO A PREVALERE SULLE REGOLE DI MAASTRICHT  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2008 - L´azione condotta molto incisivamente in sede Ecofin dal Ministro dell´Economia segna un risultato importante: per la prima volta comincia a sgretolarsi il dogma di Maastricht della proibizione degli aiuti di Stato. Era ora che le ragioni dell´economia reale avessero il sopravvento anche in Eurolandia. I Paesi membri prendono atto, sia pure sola ora di fronte alla crisi finanziaria mondiale, del fatto che l´applicazione delle regole sugli aiuti di Stato necessita di grande flessibilità. Non sarebbe anche ora che l´Europa si decidesse ad assumere un´altra importante decisione, per riportare serenità e trasparenza nei mercati finanziari, mettendo al bando ogni forma di speculazione attraverso i ´derivati´? . .  
   
   
"FINANZA SHOCK. LA CRISI FINANZIARIA E L´EUROPA"  
 
Milano, 8 ottobre 2008 – Il 20 ottobre prossimo, alle ore 17. 30, l´Ispi promuove una Tavola Rotonda dal titolo: "Finanza shock. La crisi finanziaria e l´Europa" Il dibattito trae spunto della pubblicazione del volume di Robert Shiller "Finanza shock. Come uscire dalla crisi dei mutui subprime" (ed. Egea). Per informazioni e adesioni Segreteria (tel. 02 8693053, e. Mail: ispi. Eventi@ispionline. It .  
   
   
FONDI EUROPEI IN ARRIVO IN ABRUZZO  
 
L´aquila, 8 ottobre 2008 - Inizia oggi a Bruxelles la missione della delegazione abruzzese guidata dal presidente vicario, Enrico Paolini. Come ha spiegato egli stesso, nella giornata di oggi avrà una serie di incontri con alcuni alti funzionari della Commissione Europea, finalizzati a verificare la consistenza e la certezza dei finanziamenti comunitari che stanno per riversarsi sul sistema produttivo e strutturale abruzzese. .  
   
   
INCONTRO CON COMMISSIONE SU FERS A BRUXELLES ABRUZZO PROTAGONISTA CON SEMINARIO ENERGIE  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2008 - Il nuovo programma legato ai fondi europei 2007-2013 e un primo importante bilancio del programma comunitario 2000-2006 che chiuderà ufficialmente il 31 dicembre prossimo, saranno al centro dell´incontro in programma oggi a Bruxelles tra il vicepresidente vicario, Enrico Paolini, e il capo unità dell´Italia per i fondi strutturali Patrick Amblard. L´incontro di oggi s´inserisce nel programma abruzzese degli Open Days, la settimana europea delle regioni e delle città, in corso di svolgimento a Bruxelles fino al 12 ottobre. Gli Open days rappresentano per le regioni italiane e per gli enti locali un appuntamento vitale per far conoscere ai soggetti europei le singole realtà regionali e la capacità di offerta che esse sono in grado di allestire. "Abbiamo colto l´occasione degli Open days ? spiega il vicepresidente vicario Paolini ? per fare il punto sullo stato dell´arte della programmazione europea della Regione Abruzzo direttamente con chi, dal punto di vista tecnico, ha responsabilità di controllo e supervisor sulla programmazione stessa. Sappiamo benissimo - ha aggiunto - che per le regioni italiane, e ancor di più per l´Abruzzo, il passaggio dei finanziamenti europei è un passaggio indispensabile dal quale è impossibile differire per ipotesi di sviluppo delle nostre imprese e delle nostre forze produttive. L´interlocuzione diretta con i soggetti esecutivi nel campo della programmazione della Commissione europea ci permette di spiegare meglio le nostre ragioni e le potenzialità di sviluppo dei nostri programmi, oltre ad essere un segno di forte credibilità della Regione". Gli Open day 2008 hanno fatto registrare l´adesione di 216 tra regioni e città che organizzeranno seminari tematici, conferenze e incontri informali all´interno di sei "villaggi tematici di esposizione" che fanno riferimento ai settori della società della conoscenza, della salute, della ricerca e dell´innovazione (nel quale è prevista la presenza diretta della Regione Abruzzo), dell´energia, dell´ambiente e dei trasporti. Nel settore della ricerca e dell´innovazione l´Abruzzo partecipa insieme con le quattro regioni del Centro Italia e partner del Portogallo, Francia, Spagna, Olanda e Slovacchia. La Regione, tramite il servizio di collegamento con l´Unione europea a Bruxelles, è stata parte attiva nel seminario "Sustainability: obstacles and solution for Sme´s" che si è tenuto nella sede delle regioni del Centro Italia e al quale ha partecipato l´assessore all´ Ambiente Marco Verticelli, sulle problematiche del settore energetico e sulla capacità di risposte delle regioni alle nuove sfide nel campo della ricerca, dell´innovazione e dello sviluppo sostenibile. "In questo modo ? ha spiegato Verticelli ? diamo la possibilità alle piccole e medie imprese di creare un´offerta nel campo dell´energia rinnovabile rispettando i canoni imposti dal protocollo di Kyoto". .  
   
   
BRUXELLES: VENDOLA AL COMITATO DELLE REGIONI E AGLI "OPEN DAYS"  
 
Bari, 8 ottobre 2008 – Oggi e domani giovedì 9 Ottobre il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola sarà a Bruxelles per partecipare ai lavori della 76° sessione plenaria del Comitato delle Regioni, in concomitanza con la manifestazione “Open Days”, la Settimana Europea delle Regioni e delle Città. Nella sessione plenaria del Comitato, sotto la presidenza di Luc Van den Brande, la Commissaria Europea per le Politiche Regionali Danuta Hubner presenterà il nuovo Libro Verde della Commissione sulla coesione territoriale, mentre il Commissario Europeo per lo Sviluppo e gli Aiuti Umanitari Louis Michel discuterà sulla nuova comunicazione degli enti locali come attori di sviluppo. La plenaria inoltre voterà 15 pareri su vari argomenti: Pac (Politica Agricola Comune), Pev (Politica Europea di Vicinato), l’Unione del Mediterraneo, lotta contro il terrorismo, uso di internet più sicuro per i minori, l’agenda Ue per il trasporto merci, emissioni industriali, piano di azione europeo per la mobilità del lavoro e l’educazione ai media. Nel corso della missione a Bruxelles Vendola incontrerà il Presidente del Consiglio della Contea rumena di Bacau, Dragos Benea, per discutere di eventuali collaborazioni reciproche in tema di scambi economici, turismo, istruzione universitaria e partnership europee pubblico-private. .  
   
   
BRUXELLES, METROPOLITANA REGIONALE E UNICOCAMPANIA: IN SETTE ANNI + 40% DI PASSEGGERI E – 4% DI EMISSIONI INQUINANTI DA TRASPORTO  
 
 Napoli, 8 ottobre 2008 - "In sette anni i passeggeri della metropolitana regionale sono aumentati del 40 per cento in tutta la Campania, e addirittura del 75 per cento nella sola città di Napoli. Un incremento che ha contribuito a ridurre i consumi di petrolio e di Co2 di ben 100mila e 300mila tonnellate all´anno, che equivalgono a circa un 4% in meno dei consumi e delle emissioni da trasporto: ciò significa che siamo a un terzo degli obiettivi fissati dalle linee operative per il piano d’azione "Campania Regione Sostenibile", al fine di rispettare i nuovi impegni assunti dal Consiglio Europeo di Bruxelles". E´ quanto ha spiegato il 7 ottobre a Bruxelles l´assessore ai Trasporti della Regione Campania, Ennio Cascetta, nel corso della sua presentazione alla Commissione europea dei progetti della metropolitana regionale della Campania e di Unicocampania quali casi di successo in Europa, da prendere a modello per uno sviluppo sostenibile di sistema integrato di trasporti a livello regionale. L´incontro si è svolto nell´ambito degli "Open Days 2008 - Settimana europea delle Regioni e delle Città", organizzati dalla Commissione europea e dal Comitato delle Regioni della Ue e ha visto gli interventi, tra gli altri, di Heather Allen, della Uitp (Unione internazionale dei trasporti pubblici), Nina Renshaw della Federazione europea per i Trasporti e l´Ambiente e Peder Jensen, dell´Agenzia europea dell´Ambiente. "Grazie alla metropolitana regionale e al sistema tariffario integrato Unicocampania – ha detto Cascetta – a Napoli la quota modale del trasporto pubblico locale (ossia la percentuale di viaggi realizzati con mezzi pubblici sul totale degli spostamenti effettuati in città) è già ora pari al 42,9%, valore di gran lunga superiore alla media delle grandi città italiane (27,7%)". "Passi avanti incoraggianti – ha sottolineato l’assessore regionale – ma ovviamente non bastano. Per questo stiamo continuando senza sosta nel programma di completamento della metropolitana, la cui prossima importante tappa sarà a marzo l´apertura all´esercizio della tratta da Giugliano ad Aversa della linea di Metrocampania Nordest che ha il suo terminale a Piscinola-scampia". "A fine progetto, nel 2015 – ha quindi concluso Cascetta - contiamo di ottenere una riduzione generale dell’11% all’anno per tutte le emissioni inquinanti, e in particolare 800mila tonnellate in meno di Co2, 30mila di monossido di carbonio, 300 di Pm10 (polveri sottili), e 3. 800 di Nox (ossidi di azoto)”. Gli "Open Days" sono la più importante vetrina europea per le Regioni e le città, e comprendono 145 seminari e workshop con 900 partecipanti provenienti da 41 Paesi, rappresentanti di istituzioni amministrative e finanziarie internazionali, europee, nazionali e locali, imprese pubbliche e private, nel campo delle politiche regionali e dello sviluppo urbano. .  
   
   
EUROREGIONE ALPI MEDITERRANEO: SABATO 11 OTTOBRE INCONTRO CON I GIORNALISTI A CASTELLO DI RIOMAGGIORE  
 
Riomagiore, 8 settembre 2008 - Il Presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando; del Piemonte, Mercedes Bresso; di Provence Alpes Côte d’Azur, Michel Vauzelle; della Valle d’Aosta, Augusto Rollandin; e Bernard Soulage, vice presidente Rhône Alpes; con il Presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Franco Bonanini, sabato 11 ottobre incontrano i giornalisti alle ore 15. 30. Ci sarà la possibilità di connessione streaming via internet su http://press. Parconazionale5terre. It/receiver. Htm .  
   
   
MEDITERRANEO, PRESENTATO IL "PROGETTO PAESE MAROCCO"  
 
 Casablanca, 8 ottobre 2008 - Il vice presidente della giunta regionale della Campania Antonio Valiante ha presentato a Casablanca il “Progetto Paese Marocco”, nell’ambito dell’iniziativa di partenariato tra la Regione e i Paesi Terzi del Mediterraneo, che coinvolge anche Israele, Egitto, Tunisia e Turchia. “La Regione Campania - ha detto il vice presidente Valiante - è da tempo attiva sul fronte della cooperazione territoriale nel Mediterraneo con l’obiettivo di creare condizioni favorevoli allo sviluppo di iniziative di collaborazione istituzionale, economica e culturale tra gli operatori pubblici e privati della Campania e dei paesi dell’Area Med, soprattutto in vista della creazione, entro il 2010, dell’Area di libero scambio euro-mediterranea, che rappresenta una grande opportunità di crescita economica e sociale per tutti i paesi della riva nord e sud del bacino”. Valiante ha ricordato che la Regione Campania detiene il coordinamento nazionale del Programma di cooperazione transnazionale nel Mediterraneo, approvato dall’Unione Europea nell´ambito della politica di coesione 2007–2013, e che il Programma Operativo della Campania Fesr 2007-2013 prevede l´obiettivo “cooperazione interregionale”, cui sono stati destinati 40 milioni di euro per finanziare progetti di partenariato con i paesi del Mediterraneo nelle politiche dell´accessibilità, mobilità, innovazione, ambientali, delle autostrade del mare, delle energie alternative, della protezione civile e della competitività delle imprese. “Riteniamo – ha aggiunto Valiante – che la Conferenza delle Regioni Periferiche e Marittime, che comprende ben 44 Regioni di sette Paesi membri dell´Unione Europea nonché di Marocco e Tunisia, debba avere un ruolo più incisivo nella neonata Unione per il Mediterraneo. A tal fine proponiamo la costituzione del Segretariato dell´Upm, con il compito di promuovere e sostenere le istanze di sviluppo delle regioni sui temi del partenariato euro-mediterraneo”. Alla presentazione del Progetto Paese Marocco sono intervenuti il console generale d’Italia in Marocco Nicola Lene, il presidente della Camera di Commercio Italiana in Marocco Giulio Frascatani, il direttore dell’Istituto Italiano per il Commercio Estero in Marocco Silvia Daniela Giuffrida e i rappresentanti del mondo economico-produttivo della Campania e Marocco, tra cui il presidente della Federazione Nazionale dell’Agroalimentare Adbdelhakim Marrakchi e il delegato a Tangeri dell’Associazione marocchina delle industrie tessili e dell’abbigliamento Touhami Ouazzani. . .  
   
   
FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE 2007-2013: GIOVEDÌ 9 OTTOBRE A SPOLETO TERZO INCONTRO TERRITORIALE  
 
Perugia, 8 ottobre 2008 – Si terrà giovedì 9 ottobre a Spoleto il terzo degli otto incontri territoriali promossi dalla Regione Umbria per illustrare i contenuti del Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (“Por Fesr”) 2007 – 2013. I lavori, che si terranno a palazzo Collicola, si apriranno alle 15 con i saluti del sindaco di Spoleto Massimo Brunini e saranno presieduti da Lucio Caporizzi, coordinatore dell’Area Programmazione regionale della Regione Umbria. Alla relazione introduttiva, affidata all’assessore regionale al Bilancio Vincenzo Riommi, seguirà la presentazione del “Por Fesr” da parte del responsabile del Servizio Programmazione comunitaria della Regione Umbria Domenico Antonio Colombo. Sono previsti gli interventi di Giuliana Mancini, responsabile del Servizio Politiche della casa e riqualificazione urbana, su “riqualificazione delle aree urbane e Puc”; di Giovanna Saltalamacchia, responsabile dell’Unità operativa dirigenziale Promozione e coordinamento progetti comunitari della Regione Umbria su “prevenzione e gestione dei rischi naturali e tecnologici, recupero siti degradati”. Il responsabile del Servizio Aree protette, valorizzazione dei sistemi naturalistici e paesaggistici Paolo Papa parlerà di “promozione di interventi ambientali per la valorizzazione della rete dei siti di Natura 2000”; la responsabile del Servizio regionale Beni culturali Paola Domenica Gonnellini interverrà su “tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio ambientale e culturale”. Su “energia ed aiuti alle imprese” sono in programma relazioni a cura della Direzione regionale sviluppo economico e attività produttive. Seguirà il dibattito; alle 18,30 sono previste le conclusioni. A Palazzo Collicola sarà esposta, fino al 10 ottobre, la mostra fotografica itinerante sugli interventi realizzati in Umbria con la programmazione del Fondo europeo di sviluppo regionale nel periodo 2000-2006. .  
   
   
EUROPA. LOMBARDO: LA SICILIA SI CANDIDA A SEDE DEL SEGRETARIATO DELL´UNIONE PER IL MEDITERRANEO  
 
Palermo, 8 ottobre 2008 – “La Sicilia ha tutte le carte in regola per divenire la sede del Segretariato dell’Unione per il Mediterraneo. Sosterremo la nostra richiesta, già avanzata l’8 agosto scorso, in ogni sede opportuna in attesa della decisone che sarà presa il prossimo 3 novembre dai Ministri degli esteri dei paesi firmatari”. Così si è espresso il presidente della Regione Raffaele Lombardo a margine dei lavori del seminario svoltosi a Palazzo d’Orleans, su "La Sicilia nel Mediterraneo: il valore aggiunto della cooperazione europea e la sfida della competitività". Dopo la decisione del vertice euromediterraneo di Parigi del 13 luglio u. S. Che ha rilanciato la politica europea rivolta verso sud, è stata creata l’Unione per il Mediterraneo (Upm), copresieduta da un paese europeo e da uno della sponda sud. Essa si avvarrà di un Segretariato, la cui sede di fatto diviene la “capitale del Mediterraneo”. Sono state già presentate alcune candidature, fra cui Malta, Barcellona e la Sicilia. , “La nostra – aggiunge Lombardo - appare fortemente competitiva per la centralità geografica e culturale rispetto al Mediterraneo Si tratta, pertanto, di una candidatura forte da porre con determinazione prima al Governo italiano, perché prevalga quella del Paese più centro- mediterraneo, e sani così lo squilibrio delle Agenzie europee, presenti soprattutto in Spagna e Francia, mentre le uniche due italiane sono in aree non mediterranee del Paese, come Torino e Parma”. Francesco Attaguile, dirigente generale del dipartimento della Regione di Bruxelles e membro del comitato di Sorveglianza del programma Med, nell’aprire i lavori del seminario ha affermato che “esso ha un triplice scopo: preparare il maggior numero possibile di soggetti siciliani che possano fruire ugualmente di risorse europee quando, a partire dal 2013, non saranno più fruibili fondi preassegnati; contribuire all’avanzamento in Sicilia della strategia di Lisbona per la competitività e l’occupazione attraverso l’innovazione; attivare processi autopropulsivi corrispondenti alle finalità che l’Ue si propone con i programmi c. D. Tematici, tendenti soprattutto ad un posizionamento strategico della Sicilia nell’area euromediterranea”. Questa importante azione del dipartimento sta già ottenendo i primi significativi risultati. In particolare sul primo bando del Po Med, in quanto 30 progetti, cioè quasi un terzo (27,7%) delle 108 proposte preselezionate, comprendono soggetti siciliani, in qualità di capofila o di partner, per una domanda di cofinanziamento complessiva a valere sul Fesr 2007-2013 pari a circa 6,7 milioni di euro. I progetti serviranno a realizzare, in partenariato transnazionale, interventi nei settori previsti dal programma: rafforzamento capacità innovative, protezione dell´ambiente e promozione di uno sviluppo territoriale sostenibile, miglioramento della mobilità e accessibilità territoriale, promozione di uno sviluppo policentrico e integrato. “Si tratta ora – ha spiegato Attaguile - di consolidare questo risultato con i progetti definitivi da presentare entro il 31 ottobre p. V. Da parte dei soggetti preselezionati, progetti ai quali i dipartimento di Bruxelles fornirà un servizio di assistenza tecnica finalizzato a contribuire al perfezionamento delle 30 proposte progettuali siciliane”. .  
   
   
4,5 MILIARDI EURO A PAESI CANDIDATI UE  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2008 - La Commissione Europea ha approvato nei giorni scorsi un piano di aiuti finanziari per i Paesi ufficialmente o potenzialmente candidati all´Ue. La Commissione stanzierà fino al 2010 4,5 miliardi di euro per i sei Paesi dei Balcani e la Turchia, con un accantonamento separato di 359,1 milioni di euro per il Kosovo. L´assistenza si concentrerà sul miglioramento della governance e l´affermazione della legalità, sostenendo lo sviluppo economico e sociale e aiutando i Paesi candidati ad adottare leggi in linea con l´Ue e a migliorare la capacità di applicarle. A essere sostenuti saranno inoltre programmi con più beneficiari, legati in particolare alla cooperazione transfrontaliera. .  
   
   
SLOVENIA, STAZIONARI PREZZI AL CONSUMO A SETTEMBRE  
 
Ubiana, 7 ottobre 2008 - In Slovenia a settembre i prezzi sono rimasti allo stesso livello del mese precedente e l´inflazione annuale è al 5,5 per cento, secondo quanto rivela l´Ufficio di Statistica Sloveno. Per la terza volta quest´anno i prezzi al consumo non sono cambiati rispetto al mese precedente. In media, i prezzi dei beni sono aumentati dello 0,8 per cento, mentre i prezzi dei servizi sono diminuiti dell´1,8. Nel mese di settembre si è registrato un calo di prezzo nei settori ricreazione e cultura (5,3 per cento), trasporti (1,1 per cento), casa, acqua, elettricità, gas e altro (1 per cento). Sono aumentati, invece i prezzi dell´abbigliamento e calzature (10,7 percento). .  
   
   
MINISTERO DELL´ECONOMIA E DELLE FINANZE: NUOVE MODALITÀ DI COLLOCAMENTO DEI TITOLI DI STATO NEL IV TRIMESTRE 2008  
 
 Roma, 8 ottobre 2008 - Il Mef comunica che, in considerazione delle condizioni di elevata volatilità che da diversi mesi caratterizzano i mercati finanziari e grazie alle più ampie opzioni tecniche consentite dalla nuova procedura di asta telematica ("Nuova Coltit") introdotta dalla Banca d´Italia su richiesta dello stesso Mef, a partire dalle prossime aste di medio-lungo termine previste per il giorno 14 ottobre e per il resto dell´anno in corso, il collocamento dei titoli a medio lungo-termine a tasso fisso (Btp) e a tasso variabile (Cct) previsti in base al calendario annuale delle aste dei titoli di Stato (on-the-run) si svolgerà secondo il sistema d´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità all´interno di un intervallo di emissione che verrà annunciato nel giorno del secondo comunicato del medio-lungo termine. Inoltre, in concomitanza con le normali sessioni d´asta a medio-lungo termine, il Mef si riserva la facoltà di riaprire titoli non più in corso di emissione (off-the-run) mediante il sistema d´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità all´interno di un intervallo di emissione minimo e massimo riferito al complesso dei titoli off-the-run in offerta. Tutti gli altri titoli (Bot, Ctz, Btp€i) continueranno ad essere collocati secondo le modalità di emissione attualmente vigenti. .  
   
   
EMISSIONE BOT DEL 10 OTTOBRE 2008  
 
Roma, 8 ottobre 2008 - Il Mef ha disposto un´emissione, con regolamento 15 ottobre 2008, da effettuarsi tramite asta il 10 ottobre 2008, di 10. 000 milioni di euro di Bot così ripartiti:
importo (in ml. Di euro) scadenza giorni
Trimestrali 4. 000 15. 01. 2009 92
Annuali 6. 000 15. 10. 2009 365
E´ da tener presente che il 15 ottobre 2008 vengono a scadere Bot per 9. 500 milioni di euro (4. 000 milioni di euro trimestrali e 5. 500 milioni di euro annuali). I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva e senza l´indicazione del prezzo base da parte del Tesoro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione di prezzo. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1. 500. 000€). Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nei decreti di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre per ciascuna tranche - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 10 ottobre 2008 con l´osservanza delle modalità stabilite nei decreti di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dai decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nei decreti di emissione. La circolazione dei Bot al 30 settembre 2008 era pari a 158. 681,666 milioni di euro, di cui 3. 000 milioni di euro a 165 giorni, 2. 500 milioni di euro a 120 giorni, 3. 500 milioni di euro a 92 giorni, 10. 500 milioni di euro trimestrali, 59. 525 milioni di euro semestrali e 79. 656,666 milioni di euro annuali. .
 
   
   
EMISSIONE DI BTP 14 OTTOBRE 2008  
 
 Roma, 8 ottobre 2008 - il Mef comunica che verrà disposta, per il giorno 14 ottobre 2008, con regolamento 16 ottobre 2008, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: - Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza : 15 aprile 2008; undicesima tranche scadenza : 15 aprile 2013 tasso d´interesse annuo lordo : 4,25% Il meccanismo di collocamento utilizzato sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno di un intervallo di emissione che sarà annunciato con successivo comunicato stampa. Inoltre il Mef comunica che verrà disposta, sempre per il giorno 14 ottobre 2008, con regolamento 16 ottobre 2008, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti non più in corso di emissione: - Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza : 15 aprile 2007; undicesima tranche scadenza : 15 aprile 2012 tasso d´interesse annuo lordo : 4% decorrenza : 1º febbraio 2003; diciassettesima tranche scadenza : 1º agosto 2013 tasso d´interesse annuo lordo : 4,25% Il meccanismo di collocamento utilizzato sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno di un intervallo di emissione riferito complessivamente ai due prestiti menzionati. L´ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. L´importo minimo sottoscrivibile è di mille euro. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione sarà reso noto mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di decorrenza della cedola in corso al giorno di regolamento. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo: - 0,30% per i B. T. P. 4,25% 15. 4. 2008/2013 e per i B. T. P. 4% 15. 4. 2007/2012 - 0,40% per i B. T. P. 4,25% 1º. 2. 2003/1º. 8. 2013 Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Btp scad. 15/4/2013 Btp scad. 15/4/2012 Btp scad. 1º/8/2013
Prenotazione da parte del pubblico entro il 13 ottobre 2008 13 ottobre 2008 13 ottobre 2008
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 14 ottobre 2008 14 ottobre 2008 14 ottobre 2008
Regolamento sottoscrizioni 16 ottobre 2008 16 ottobre 20088 16 ottobre 2008
Dietimi d´interesse da corrispondere 184 184 76
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita, per ogni emissione, per un importo massimo non superiore al 10% dell´ammontare nominale offerto per i titoli in corso di emissione e del 10% dell´ammontare nominale collocato per i titoli non più in corso di emissione. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti. . .
 
   
   
IN TRENTINO NON SI REGISTRA UNA STRETTA CREDITIZIA DA PARTE DEL SISTEMA BANCARIO. ALLO STUDIO MISURE DI RISTRUTTURAZIONE FINANZIARIA ATTRAVERSO GLI ENTI DI GARANZIA.  
 
Trento, 8 ottobre 2008 – In Trentino non esiste al momento un problema di liquidità relativamente all’accesso al credito da parte delle imprese, anche se la stretta creditizia può acuire gli squilibri presenti nella struttura finanziaria delle stesse e aggravare notevolmente gli oneri che devono sostenere. Ma se la crisi internazionale dovesse durare a lungo, potrebbero esserci significativi contraccolpi anche a livello locale; la Provincia autonoma di Trento e il sistema bancario, assieme a Confidi, cioè agli enti di garanzia creati dalle imprese per favorirne l’accesso al credito, si impegnano perciò fin da ora a prendere in esame alcune nuove misure di intervento. Queste misure dovranno favorire, ove necessario le opportune operazioni di ristrutturazione finanziaria delle imprese, per ridefinire la qualità del credito e consentire un corretto accesso agli strumenti di provvista finanziaria. Questo in sintesi quanto emerso ieri nel corso del primo incontro del Tavolo congiunto Provincia-istituti bancari, costituito lo scorso venerdì. Presenti all’incontro – coordinato dal dirigente generale del Dipartimento Affari finanziari Ivano Dalmonego, coadiuvati dai dirigenti generali dell’Industria, artigianato e miniere Paolo Spagni e del Turismo, commercio e promozione Paolo Nicoletti – i rappresentanti dei tre enti di garanzia indicati comunemente con la sigla Confidi, ovvero Confidimpresa trentino (industria e terziario), Cooperativa artigiana di garanzia (artigianato) e Cooperfidi (cooperazione e imprese agricole), ed inoltre degli istituti bancari Unicredit, Btb e Cassa centrale delle Casse rurali. Al centro dell’attenzione, l’impatto della crisi finanziaria mondiale sulle imprese trentine che – come ricordato da Dalmonego – rappresentano un elemento di fondamentale importanza della “piattaforma produttiva” trentina, per il bagaglio di competenze e di capacità imprenditoriali che racchiudono, per le migliaia di lavoratori occupati e non da ultimo perché con i loro versamenti contribuiscono a finanziare l’Autonomia speciale per oltre il 55% delle risorse a disposizione della Provincia. Dalla disamina della situazione locale proposta dagli attori del sistema creditizio emerge innanzitutto un dato positivo: nel nostro territorio – a differenza che altrove – al momento non esiste una stretta creditizia che preclude alle imprese la normale provvista finanziaria. Questo significa che le imprese che si rivolgono alle banche per ottenere dei finanziamenti sul breve e o sul medio-lungo periodo li trovano, subordinatamente alla verifica delle condizioni del merito. E’ altresì ritenuta idonea l’ampiezza degli attuali fondi di rischio a disposizione degli enti per la concessione di garanzie alle imprese associate per accedere agli ordinari canali di finanziamento. Dove risiedono allora gli eventuali motivi di preoccupazione? Innanzitutto, nella durata della crisi: è evidente che se essa si prolungasse nel tempo, i suoi effetti potrebbero farsi sentire anche in Trentino. C’è poi un secondo ordine di criticità che è acuito dalla crisi finanziaria mondiale ed attiene alla struttura delle fonti di finanziamento di taluni segmenti di imprese locali, soprattutto di piccole dimensioni. Parliamo di alcune questioni già note agli addetti ai lavori, in sintesi: un eccesso di esposizione delle imprese sul breve termine (attraverso il tipico strumento dell’indebitamento a breve, cioè i fidi), rispetto al medio-lungo termine (mutui per investimenti), una certa frantumazione del panorama del credito nonché la crescente difficoltà che le imprese incontrano nella riscossione dei crediti nell’attuale congiuntura finanziaria. Queste problematiche non hanno una diretta attinenza con ciò di cui si parla in questi giorni, ovvero con la crisi innescata dal crollo dei mutui negli Usa; tuttavia in una situazione di generale “debolezza” del sistema tendono ad originare rilevanti impatti negativi sia sulla struttura finanziaria delle imprese sia sull’equilibrio economico della gestione, in relazione alla crescita esponenziale degli oneri finanziari. Il pericolo quindi è che anche imprese “sane” e con prospettive di sviluppo possano essere coinvolte dalla crisi finanziaria con pregiudizio per la stessa continuità gestionale. L’ipotesi presa in esame stamani, e condivisa da tutti i presenti, è quella di valutare la possibilità di creare, con il sostegno della Provincia autonoma, fondi rischi speciali da collocare presso i Confidi, da utilizzarsi essenzialmente per due scopi: favorire processi di ristrutturazione finanziaria da parte delle imprese (al fine di riequilibrare la struttura delle fonti da breve a medio-lungo periodo) ed eventualmente abbattere di qualche punto i tassi di interesse, specie se essi dovessero attestarsi nel prossimo futuro su livelli molti alti. L’attivazione di fondi rischi speciali può costituire uno strumento importante di intervento da parte degli enti di garanzia per accompagnare il difficile momento congiunturale ed essere in grado di adottare gli interventi più appropriati in caso di ulteriore aggravamento delle condizioni del mercato finanziario. Il tavolo tornerà a riunirsi nei prossimi giorni per riesaminare nel dettaglio le proposte emerse stamani, valutando anche una eventuale tempistica per la loro applicazione. .  
   
   
UNICREDIT: LA REGIONE SICILIANA PARTECIPA ALLA RICAPITALIZZAZIONE  
 
Palermo, 8 ottobre 2008 – “La Regione Siciliana parteciperà alla ricapitalizzazione dell’Unicredit”. Lo annunciano il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e l’assessore al Bilancio, Michele Cimino, a margine della riunione di giunta. “Vogliamo puntare - afferma il presidente Lombardo - su Unicredit Group perché si tratta di una solida e affidabile struttura bancaria, che garantisce un capillare rapporto con il nostro territorio, tramite gli sportelli del Banco di Sicilia”. “Come azionisti non ci tiriamo certamente indietro - aggiunge l’assessore Cimino - di fronte all’aumento di capitale richiesto. La Regione ha sempre avuto un rapporto positivo con il gruppo guidato da Profumo, un istituto di credito attento alle esigenze della nostra economia e allo sviluppo delle imprese siciliane”. .  
   
   
EXPORT, IL VOLO DELL’EMILIA ROMAGNA TRASCINA L’ITALIA CON LA XVII CONVENTION MONDIALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE ALL’ESTERO, PRESENTATI I DATI SEMESTRALI DELLA BILANCIA COMMERCIALE. LA MEETING INDUSTRY DI RIMINI ESEMPIO PER IL PAESE  
 
Bologna 8 ottobre - I dati del primo semestre 2008 confermano il miracolo delle esportazioni italiane: 187 miliardi di euro, ovvero + 5,9% sul corrispondente periodo del 2007. In evidenza, soprattutto, le performance dell’Emilia Romagna (24,6 miliardi, + 9,2%) e della provincia di Rimini (+17%). L’ultima rilevazione Datawarehouse - Istat - Coeweb è stata presentata oggi a Bologna contestualmente al programma della Xvii Convention Mondiale delle 74 Camere di Commercio Italiane all’Estero (Ccie) che si terrà appunto a Rimini Fiera dall’11 al 15 ottobre con la partecipazione di delegati da 48 paesi. “L’emilia Romagna vola”, ha commentato Manlio Maggioli, presidente della Camera di Commercio riminese che organizza la convention con Assocamerestero e in collaborazione con Unioncamere e Rimini Fiera. “Risultati eccezionali”, ha aggiunto Edoardo Pollastri, presidente di Assocamerestero, “grazie anche alle numerose e proficue collaborazioni della nostra rete internazionale con i soggetti locali. Ben 33 (44,6% del totale), infatti, le Ccie che presentano un accordo di collaborazione con almeno un ente dell’Emilia Romagna”. Alla conferenza stampa hanno partecipato, inoltre, Maurizio Temeroli, direttore della Camera di Commercio di Rimini, e per Assocamerestero il direttore Gaetano Fausto Esposito. Tema della convention: Globalizzazione, sviluppo, sostenibilità, tre sfide per i territori, ossia come consolidare la collaborazione e l’integrazione tra gli attori del made in Italy che operano in Italia e quelli che invece operano all’estero nelle aree Nafta, Mercosur, Paesi del Patto Andino, Europa, Asia, Mediterraneo, Sudafrica e Oceania (www. Ccierimini2008. It). A Rimini la business community locale e regionale potrà incontrare di persona i delegati Ccie per avere orientamenti circa le opportunità di penetrazione nelle varie aree - mercato. Agli incontri bilaterali il programma riserva una speciale sessione (martedì 14 e mercoledì 15 ottobre). Già sono iscritte circa 150 imprese per 900 appuntamenti. Oltre 500 sono per l’Europa e il 60% è concentrato sulle grandi capitali. Poi nord America (90 incontri), Africa e Medio Oriente (72), centro e sud America (70), Oceania (15). Ottimo anche l’interesse per i mercati asiatici, Cina, India, Giappone. “Sono dati”, ha detto Maggioli, “che combaciano con il grado di internazionalizzazione delle nostre imprese”. Ai pubblici dibattiti in calendario lunedì 13 e martedì 14 interverranno, tra gli altri, i sottosegretari Enzo Scotti (Ministero Affari Esteri) e Adolfo Urso (Ministero Sviluppo Economico), i presidenti Matteo Marzotto (Enit), Ermete Realacci (Symbola), Umberto Vattani (Ice), Lorenzo Cagnoni (Riminifiera). Tre le sessioni. La prima (Qualità, Competitività e Made in Italy) trae spunto dal profondo processo di riorganizzazione della presenza italiana sui mercati internazionali e dallo straordinario dinamismo dimostrato dalle imprese. Fenomeni che hanno evidenziato modi diversi e più radicati di essere presenti all’estero e anche un diverso concetto del Made in Italy. La seconda sessione (Mercato Nafta: le opportunità per gli investimenti italiani nell’Area) intende invece riflettere sulla convenienza per l’area dell’euro di investire in nord America, considerando la relativa debolezza del dollaro. La terza (Turismo Congressuale: fattore di progresso e di economia dei Territori) è dedicata alla meeting industry, un settore strategico per il Paese, di cui Rimini rappresenta la punta di più avanzata con i suoi 16 milioni di presenze annuali e soprattutto con una modernissima economia del turismo (hotel, fiera, centri congressi, servizi, manifatture, vari) in grado di competere sul mercato internazionale per qualità e costi, capace di reggere anche in congiunture difficili come l’attuale. “Dieci anni fa”, ha ricordato Maggioli, “erano pochissimi gli alberghi aperti tutto l’anno, ora sono più di 500. La città ha investito moltissimo ed nata una vera industria del turismo. Nessun’altra località è in grado di attrarre gli stessi numeri. Siamo un esempio che il Paese può e deve seguire”. La convention vuole dunque proporre all´Italia congressuale e ai territori italiani che investono nel settore una strategia vincente alla quale le Ccie possono offrire contributi importanti. Intervento del Presidente della Camera di Commercio di Rimini Edoardo Pollastri: "La Convention di Rimini, oltre a costituire un momento promozionale di assoluto rilievo per il territorio locale e, più in generale, per quello emiliano-romagnolo, rappresenterà un´importante occasione per le Ccie per consolidare alleanze strategiche e partnership a forte valore aggiunto tra tutti i soggetti che a livello nazionale e locale, pubblico e privato, assistono le Pmi sui mercati esteri - afferma Edoardo Pollastri, presidente di Assocamerestero - le Ccie del resto sono da sempre impegnate nel favorire il dialogo e lo scambio di best practice tra realtà imprenditoriali italiane ed estere con l´obiettivo di promuovere una crescita economica che sia sostenibile e socialmente responsabile. In particolare, gli ultimi risultati 2008 dell’export raggiunti dall’Emilia Romagna sono una testimonianza del contributo apportato dalle numerose collaborazioni della nostra rete internazionale con i soggetti locali nel creare partner di riferimento sui mercati esteri. Ben 33 (44,6% del totale), infatti, le Ccie che presentano un accordo di collaborazione con almeno un ente del territorio emiliano-romagnolo”. "Nel 2007 l´attività svolta dal network delle Ccie per trasformare le opportunità d´affari offerte dai mercati internazionali in investimenti stabili e partnership commerciali più strutturate, ha generato oltre 300. 000 contatti per le imprese italiane, che hanno visto soddisfatte le loro esigenze grazie ad un´assistenza tailor made e fortemente qualificata. Questi risultati ci spingono a fare sempre meglio e a valorizzare appieno opportunità di dialogo e confronto come questa Convention soprattutto per l´individuazione di nuovi canali di business". .  
   
   
ECONOMIA VENETA: TROPPI SONO GLI INDICATORI CHE SEGNALANO ALLARME  
 
 Venezia 8 ottobre 2008 - “Lo studio che presentiamo stamattina illustra un Veneto schiacciato da una pressione fiscale altissima e i cui benefici non vengono investiti in infrastrutture e in servizi efficienti, e oppresso da una concorrenza sleale con le confinanti regioni a statuto speciale. ” Lo ha detto, ieri , l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, in occasione della presentazione del rapporto federalismo e competitività di Unioncamere Veneto. E’ pertanto urgentissimo procedere, come ha ricordato l’assessore, al completamento e all’attuazione della riforma del Titolo V della Costituzione verso il federalismo istituzionale e fiscale. Se Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna perdono progressivamente la loro capacità di produrre e di esportare a livelli competitivi di qualità e di prezzo e di creare infrastrutture soprattutto per i trasporti, non potranno più come oggi trainare il bilancio del Paese. A quel punto, per l’assessore, tutto il sistema Italia rischia di crollare. “Non riteniamo - ha detto ancora Vendemiano Sartor - che i vantaggi delle regioni a statuto speciale debbano essere soppressi , ma ciò a patto che anche la nostra regione ne possa beneficiare: i differenziali sono infatti altissimi. ” Il disegno di legge sul federalismo fiscale va sicuramente nella giusta direzione, ma per l’assessore ci deve essere la certezza dei tempi e ci deve essere la certezza del trasferimento delle risorse. La riduzione della spesa statale e delle amministrazioni locali non virtuose e la riscossione delle imposte a livello territoriale con chiara autonomia fiscale “sono riforme che le imprese e i cittadini veneti - ha concluso l’assessore - non possono più attendere. ” .  
   
   
RAPPORTO AUR 2007: SOCIETÀ UMBRA IN GRANDE MOVIMENTO E TRASFO  
 
Perugia, 8 ottobre 2008 – Una società regionale in movimento, con ritmi e velocità diverse all’interno e che si confronta con i grandi cambiamenti del mondo. È la fotografia dell’Umbria secondo il Rapporto economico e sociale 2007 elaborato dall’Agenzia Umbria Ricerche. Lo studio è stato presentato il 7 ottobre a Perugia alla presenza della presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, del presidente dell’Agenzia Claudio Carnieri, del direttore Anna Ascani, del coordinatore Area della Programmazione regionale dell’Umbria, Lucio Caporizzi, e di tutti gli studiosi che hanno contribuito ad elaborare la ricerca. “Titolo del rapporto è ‘Dentro l’Umbria’ – ha detto il presidente dell’Aur, Claudio Carnieri – Ciò significa che abbiamo cercato di leggere tutti i segnali che arrivano dal mondo economico senza separarlo da quello del sociale per capire i punti di forza e le debolezze che caratterizzano la nostra regione. Nelle dinamiche della produzione è emerso con più forza rispetto al passato il ruolo e il peso delle medie imprese capaci di innovazione e internazionalizzazione ancor di più dopo un triennio nel quale l’andamento dell’export umbro è stato positivo”. Sempre sul fronte del sistema produttivo, dal rapporto emerge che la regione ha un cammino storico originale che l’ha immessa nel cosiddetto “quarto capitalismo” caratterizzato da grandi e medie imprese di grande successo che diventano leader nel loro settore, ma che corrono grandi rischi quando nascono problemi di governance oppure volge al termine la nicchia economica nella quale avevano investito. “Il rapporto – ha sottolineato il direttore regionale, Lucio Caporizzi – ci offre la possibilità di riflettere sugli aspetti economici intrecciati a quelli sociali. Ciò ci permette di avere una visione completa della realtà con punti oggettivi su cui riflettere. Prima riflessione - dice Caporizzi – è che il modello produttivo umbro continua a richiedere alti investimenti per generare bassi salari, ciò spiega il perché la regione in alcuni settore rimane indietro. Per il futuro – ha aggiunto - è indispensabile mettere in campo strumenti appropriato per favorire l’interazione tra l’offerta e la domanda”. La Scheda. Pubblichiamo di seguito alcuni degli aspetti e dei dati essenziali dell’economia e della società umbre rilevate dal Rapporto Aur 2007. Scavare e conoscere “Dentro l’Umbria”, è l’ambizione dell’odierno rapporto, mentre quello dell’anno precedente era stato dedicato, maggiormente, all’esame delle interrelazioni dell’Umbria con l’“Italia mediana”. La ricerca Aur mette in rilievo, come elemento di novità, una “fortissima connessione” che ormai lega l’andamento dell’economia umbra al ciclo dell’economia nazionale. L’umbria, come performance e modelli produttivi e dinamiche dei redditi, si conferma come Regione mediana tra Nord e Sud del Paese. La novità più significativa è rappresentata dalla affermazione del ruolo e del peso di imprese di medie e grandi dimensioni, rispetto al tradizionale tessuto delle “micro”, nell’ambito di quello che è definito nella ricerca un “cambio di pelle” dell’economia umbra. Questa nuova tipologia di impresa si è dimostrata capace di processi di innovazione e internazionalizzazione di cui si avverte il peso crescente. I dati del Pil umbro sono buoni. Negli anni del ciclo 2000-2006 l’indice medio di aumento è stato dell’1,1%, superiore alla media nazionale (0,9), inferiore solo a Marche e Lazio, ma superiore ad altre regioni ed aree di riferimento. Ottimi i dati sulla crescita delle esportazioni (+11,3 nel 2007, +13,7 nell’anno precedente) con performance superiori alla media italiana (+8% nel 2007) e a molte aree e regioni di riferimento. Rimane negativo il dato del Pil procapite dell’Umbria, discostato in maniera significativa dalla media nazionale e indice di invecchiamento e basso tasso di attività della popolazione. Rimane alto il livello della spesa della pubblica amministrazione per abitante. Negativa la tendenza alla diminuzione dell’indice di incidenza del “manifatturiero” sul totale del valore aggiunto, che cala dal 19,1 del 2001 al 16,8, con una differenza significativa dalla media italiana (18,2) e dalle aree di riferimento. Più alta che nelle regioni limitrofe l’incidenza del settore delle costruzioni che sale al 7,5 dal 6,8 del 2000 (in Italia è del 6%). Nella composizione del valore aggiunto resta alta, anche se con una tendenza alla contrazione, la percentuale del settore pubblico (23,1%). Questo dato allontana l’Umbria dalle regioni più avanzate, alle quali, al contrario, l’avvicina la percentuale crescente “conquistata” dall’incidenza del complesso di attività immobiliari, di ricerca, informatiche e altre professionali e imprenditoriali che raggiunge il 20,9% nel 2005,(nel 2000 era pari al 18,1). Prosegue il processo di “terziarizzazione” dell’economia umbra. La percentuale dei servizi sul valore aggiunto cresce dal 67,5 del 2000 al 70,2. Dato positivo all’interno di questo campo è la buona crescita dei servizi innovativi e tecnologici. La percentuale umbra di addetti a questa tipologia di servizi, sul totale degli addetti, è, nel 2005, del 9,4% (25. 878), inferiore alle regioni di riferimento, rispetto alle quali è stato però nettamente maggiore l’indice della percentuale di aumento (+21% dal 2003 al 2005). Il punto critico, sollevato dal rapporto Aur, riguarda il rapporto tra base manifatturiera e terziarizzazione e dematerializzazione, che proietta le tendenze attuali verso un futuro che, caratterizzato, col federalismo fiscale, da una contrazione della azione compensativa delle risorse pubbliche, potrebbe essere non privo di incognite. Il rapporto Aur conferma la “criticità” del settore ricerca e sviluppo (R&s), caratterizzato da un basso livello di investimenti (ancora prevalentemente pubblici) e di spesa sul Pil (0,78 in Umbria, media nazionale 1,1). Le retribuzioni in Umbria (remunerazione del lavoro) rimangono basse, inferiori del 15% alla media nazionale, percentuale che, a detta del rapporto, scende al 6/7% considerando le caratteristiche proprie del modello occupazionale umbro, ricco di più basse qualifiche (operai e apprendisti) e povero di più alti profili, impiegati, quadri e dirigenti. Per quanto riguarda la produttività del lavoro, essa appare buona per agricoltura, servizi avanzati, pubblica amministrazione (in particolare sanità, servizi sociali e servizi alla persona), mentre è inferiore dell’8% alla media nazionale nel campo dell’industria manifatturiera. Confrontando gli indici di produttività, redditi da lavoro, margine operativo lordo su valore aggiunto e investimenti su valore aggiunto, fatti uguali a 100 i valori nazionali, si ha, per l’Umbria, il seguente risultato: 90,4 per la produttività, 92,3 per i redditi da lavoro, 96,2 per margine operativo su valore aggiunto, 104,0 per investimenti su valore aggiunto. La dinamica dei redditi vede l’Umbria collocata come la ultima regione del nord e la prima del sud, con un reddito medio di 33. 303euro appena superiore alla media nazionale (33. 133), ma inferiore alla regioni limitrofe del centro. L’analisi della distribuzione del reddito porta ad appurare che il 55,1% delle famiglie (quelle con reddito fino a 30mila euro) detiene il 31,3% del reddito complessivo regionale. Il 5,6% delle famiglie che può vantare un reddito superiore ai 70mila euro, detiene il 16,5% di tutto il reddito. Il 30,4% delle famiglie ha un reddito inferiore o uguale a 20mila euro e detiene il 12,6% del reddito regionale. Secondo la ricerca le famiglie che in Umbria dipendono principalmente da un reddito da lavoro dipendente sono meno numerose che in Italia e hanno anche redditi inferiori. In Umbria anche le pensioni sono più basse del centro nord, anche se più numerose. Il Rapporto sottolinea l’esistenza di una “questione casa”. Un cane che si morde la coda: le famiglie che hanno bassi redditi, non hanno la casa in proprietà e il pagamento dell’affitto incide pesantemente sul reddito familiare (spesa calcolata del 25%): sono il 13& delle famiglie ed hanno un reddito calcolato di 22. 782euro l’anno. Le famiglie che hanno la casa in proprietà sono il 71,2%, con un reddito medio di oltre 37mila euro e la spesa per la casa incide per il 9%. “L’impasto sociale dell’Umbria”, a giudizio del rapporto, appare “complesso”, con la presenza di espressioni di una “sofferenza sociale importante, pur in una comunità segnata da forti politiche pubbliche e da diffusi servizi”. Il rischio, sostiene il rapporto, è che, con l’eventuale rallentamento “federalista” dell’intervento pubblico, gli equilibri attuali possano entrare in crisi. Il Rapporto Aur dedica un ampio capitolo all’indagine delle dinamiche reddituali, considerata anche su base territoriale. Lo strumento “diagnostico” preso in esame sono le dichiarazioni dei redditi ai fini dell’addizionale comunale Irpef. In totale esso ammonta a quasi 9milioni di euro, concentrato per tre quarti nella provincia di Perugia, per il 37% nei due comuni maggiori di Perugia e Terni e, per il 52%, cioè per una quota superiore a quella della popolazione, che è del 46%, nelle cinque città più grandi dell’Umbria. Il Comune di Perugia primeggia, per reddito medio imponibile, su quello di Terni (21. 695euro contro 20. 132). I Comuni più “poveri” sono Monteleone di Spoleto in provincia di Perugia (reddito medio poco più di 14mila) e Guardea in quella di Terni (reddito poco più di 15mila). Per quanto riguarda le dichiarazioni dei redditi ai fini generali Irpef, il livello medio umbro si attesta a 16. 234 euro, superiore soltanto alle Marche e inferiore a tutte le altre regioni del centro nord. Il 47% dei dichiaranti dichiara redditi da lavoro dipendente, il 42% da pensioni, solo il 16% da lavoro autonomo. Il capitolo della ricerca sulla “qualità della vita” mette in rilievo le numerose eccellenze dell’Umbria: speranza di vita, partecipazione elettorale, aiuti informali, abitazioni in affitto, obbligo scolastico, condizioni dell’abitare, tempo di pendolarismo quotidiano, immigrazione ospedaliera, disponibilità di verde urbano. Si segnalano tre punti di “sofferenza”: l’alto numero di disabili in età maggiore di sei anni (Umbria preceduta solo dalla Sicilia); l’alta concentrazione di polveri sottili (quinto posto in graduatoria nazionale); l’alto consumo di antidepressivi. .  
   
   
IL PREMIO NOBEL RIGOBERTA MENCHU´ TUM IN VISITA NELLE MARCHE  
 
Ancona, 8 ottobre 2008 - Il presidente della Regione Gian Mario Spacca e il presidente del consiglio regionale Raffaelle Bucciarelli hanno incontrato ieri mattina il Premio Nobel e ambasciatrice Onu Rigoberta Menchu´ Tum in visita nelle Marche, unica tappa italiana. L´attivista guatemalteca famosa del mondo per le sue battaglie per i diritti di tutte le popolazioni indigene oppresse, dopo l´incontro privato e` intervenuta nell´ambito dell´assemblea del consiglio regionale, ha incontrato la Commissione Pari Opportunita` e di seguito i giornalisti. ´Siamo onorati ´ ha detto il presidente Gian Mario Spacca ´ di avere tra noi Rigoberta Menchu`, la Voce dei senza voce, una donna che e` un simbolo, figlia di un popolo che cerca ancora di salvarsi da un genocidio iniziato con la conquista spagnola. E´ l´emblema della gente che lotta per la sopravvivenza materiale ma anche per una storia, una cultura millenaria come e` quella dei maya che non vuole scomparire. La sua presenza qui e` un´occasione per focalizzare i grandi problemi che affliggono questo modo globalizzato: le guerre, la fame, le malattie, l´immenso divario tra il nord del mondo e il sud, il razzismo, la violenza. Tutto cio` impone ´ ha continuato Spacca ´ una riflessione sull´eticita` di quello che e` per noi lo sviluppo. Dobbiamo cominciare a pensare alla politica ed alle relazioni in modo diverso. E´ solo con il dialogo e non con i silenzi omissivi che si diventa parte attiva di un progetto di pace e di crescita sociale ed economica che deve coinvolgere tutti. Le Marche nel loro piccolo sono attualmente presenti con 55 iniziative di cooperazione in Africa e in Sud America. Per il Guatemala sosterremo nel 2009 un progetto di formazione femminile che ci verra` presentato dalla Fondazione di Rigoberta Menchu´´. Il fine sara` quello di favorire l´ingresso delle donne nelle istituzioni ma anche nel mondo del lavoro soprattutto nei settori con maggiore potenzialita` di sviluppo in Guatemala come per esempio il turismo ecologico. .  
   
   
DELEGAZIONE MARCHIGIANA IN ARGENTINA, PETRINI: "GUARDIAMO CON INTERESSE AI MERCATI DELL``AMERICA LATINA".  
 
Ancona, 8 Ottobre 2008 - Le piccole e medie imprese (Pmi) marchigiane si confrontano con quelle argentine. L´occasione e` rappresentata dal Terzo Forum economico ´Pmi Regione Marche/pymes Argentina-america Latina-caraibi´, che si svolgera` a Armstrong e Rosario (provincia di Santa Fe) l´8 e il 9 ottobre. Lo scorso anno, il Secondo Forum si e` tenuto a Civitanova Marche. La delegazione marchigiana e` guidata dal vicepresidente Paolo Petrini, che partecipera` anche a incontri istituzionali. Giovedi` 9, a Rosario, Petrini e il governatore di Santa Fe, Hermes Binner, firmeranno un accordo di collaborazione tra la Regione e la Provincia argentina. ´Guardiamo con interesse sempre maggiore allo sviluppo dell´economia e dei mercati commerciali dell´America Latina e, in particolare, dell´Argentina, che segnalano un livello crescente del prodotto lordo ´ afferma Petrini ´ Dopo la crisi del 2002, l´Argentina ha fatto registrare una crescita degli investimenti e, soprattutto, un incremento del consumo interno, con una conseguente diminuzione dell´indice di disoccupazione e un miglioramento degli standard sociali. Gli incontri che avremo durante questa missione contribuiranno a intensificare gli ottimi rapporti avviati con le istituzioni e gli operatori economici del Paese´. Nel 2005 la Regione ha costituito Marchigianar, che riunisce gli imprenditori marchigiani residenti in Argentina. Nei primi due anni l´associazione e` riuscita ad aggregare operatori di diversa consistenza economica e realizzato progetti, come E-capital, a sostegno delle capacita` d´innovazione dei giovani imprenditori di origine marchigiana. Lo scorso anno, a Mendoza, e` stato poi sottoscritto un accordo sugli obiettivi strategici di cooperazione tra le Marche e Marchigianar. Una seconda intesa (con la Provincia di Santa Fe e il Comune di Armstrong) ha riguardato la realizzazione di un centro tecnologico per l´agromeccanica. Il Terzo Forum, in programma in questi giorni, sara` dedicato al settore dell´agromeccanica e alla conclusione dell´evento E- Capital. Un gruppo di imprenditori marchigiani visitera` anche la fiera agricola Agrishow, che si tiene nel triangolo delle tre citta` di Marcos Juarez, Armstrong e Las Parejas. .  
   
   
CRESCITA DEL PIL LIGURE CONFERMA LE SCELTE PER DIFENDERE E SVILUPPARE L´INDUSTRIA, I PORTI E L´INNOVAZIONE TECNOLOGICA  
 
Genova, 8 Ottobre 2008 - Il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando ha commentato i dati sulla crescita del Pil della Liguria - più 2,3% a fronte dell´1,5% nazionale per il 2007 - sottolineando il "valore delle nostre scelte di questi anni, per difendere e sviluppare la produzione industriale, le attività portuali e l´innovazione tecnologica". "Anche i dati più recenti sull´occupazione - ha osservato Burlando - hanno indicato una crescita dell´occupazione nell´industria con valori assai più elevati che in altre regioni italiane, e c´è da notare che anche nell´agricoltura c´è una piccola ma significativa inversione di tendenza positiva. Si conferma la giustezza di aver difeso il ciclo dell´acciaio, con un riconversione "pulita", realtà industriali come la Piaggio, e aver lavorato per la crescita dei traffici portuali. La Liguria ha anche molto scommesso per l´innovazione scientifica e tecnologica, accogliendo l´Iit e creando due distretti tecnologici a Genova e La Spezia. E´ una significativa rivincita - ha concluso Burlando - dell´economia reale di fronte alla crisi gravissima dell´economia di carta. Direi che questo mette la Liguria in una condizione migliore per affrontare oggi le conseguenze della crisi finanziaria internazionale". .  
   
   
CRESCITA PIL IN PUGLIA - LA SCHEDA SULLA MECCATRONICA  
 
Bari, 8 Ottobre 2008 - A margine della conferenza stampa tenuta dal presidente Vendola per la firma dell’accordo con il distretto tecnologico Medis, il vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico, Sandro Frisullo, ha commentato i dati Istat sull’aumento del Pil in Puglia. “Dopo anni di stagnazione la Puglia conferma la tendenza alla crescita con dati strutturali confermati dall’istituto di statistica nazionale”. Per Frisullo “si tratta di connotati strutturali e indicatori fondamentali sul Pil, l’export e l’occupazione che fanno della Puglia una delle regioni dove più forte è la crescita. Si tratta di performance che non sarebbero state possibili senza politiche pubbliche attente e orientate alla spesa per investimenti in modo selettivo e intelligente per sostenere il sistema delle imprese che hanno scelto di internazionalizzarsi e di innovare”. Il vicepresidente ha sottolineato le “politiche di filiera e le leggi sui distretti che hanno messo in rete le imprese” e “il massiccio investimento sul sistema della ricerca pubblica universitaria, per le politiche sulla conoscenza”, nonché “la capacità di spesa dei fondi a disposizione, come riconosciuto da Bankitalia”. Frisullo conclude commentando che “non c’è dubbio che sia merito del sistema delle imprese e del mondo del lavoro la crescita: ma imprese, università e mondo produttivo qualificato c’erano anche negli anni scorsi quando gli indicatori economici erano negativi. Ora invece c’è anche un accompagnamento intelligente - con le politiche pubbliche - alle imprese che hanno accresciuto la loro competitività nel mercato globale, con poderose e mirate iniezioni finanziarie: per questo va rivendicata anche per le politiche pubbliche la crescita”. L’assessorato allo Sviluppo economico ha diffuso inoltre la seguente scheda sull’accordo firmato oggi sulla meccatronica dal presidente Vendola: La Meccanica In Puglia Nello scenario economico della Puglia il settore della meccanica rappresenta la forza trainante dell’intera industria manifatturiera. Sono 1. 891 le imprese pugliesi impegnate nel settore, di queste 1. 041 sono a Bari (si tratta del 55,1% del totale), 331 a Lecce (il 16,4%), segue Foggia con 228 aziende (il 12,1%), Taranto con 190 (il 10%), infine Brindisi con 121 imprese (il 6,4%). A decretare il successo del settore non è soltanto la dimensione, ma anche la presenza di un tessuto diversificato di grandi e piccole imprese, esterne e locali, la forte proiezione internazionale, l’alta specializzazione, l’avanzato livello tecnologico delle produzioni e le prospettive di crescita. Più del 38% del valore aggiunto del manifatturiero regionale è stato prodotto dal comparto metalmeccanico, che occupa circa 76. 500 addetti, in pratica il 36,4% dell’intero manifatturiero. Per quanto riguarda le esportazioni, i dati Istat dei primi sei mesi del 2008 registrano un vero e proprio exploit per l’export delle macchine e degli apparecchi meccanici, che risulta cresciuto del 17,3 per cento rispetto ai primi sei mesi del 2007. Un dato che supera persino il già notevole aumento delle esportazioni pugliesi in generele: l’11,2% in più rispetto all’anno scorso. Oltre ai comparti tradizionali, in forte sviluppo risultano i settori dell’automotive e dell’aeronautico. Un numero sempre crescente di imprese ha infatti investito nell’innovazione tecnologica, puntando al raggiungimento di livelli competitivi paragonabili a quelli dei principali competitors europei. Ne è risultata la specializzazione in alcune nicchie di mercato particolarmente favorevoli, nelle quali le nostre imprese hanno conquistato posizioni di leadership sui mercati internazionali. Si tratta in particolare della diagnostica per sistemi e materiali ferroviari, dei banchi prova per componenti meccanici, dei sistemi di iniezione-pompa per motori diesel, dei cuscinetti a sfera e materiali d’attrito, dei motori marini per imbarcazioni da diporto ad alte prestazioni, della componentistica per aeromobili. Quest’evoluzione è dovuta soprattutto allo sviluppo della meccatronica. Cos’è la meccatronica La meccatronica è la fusione tra elettronica e meccanica. La meccatronica nasce grazie all’esperienza nel settore dell’automotive ed è alla base dei due più grandi mercati mondiali a media e alta tecnologia, quello automobilistico e quello dei sistemi di produzione, che da soli annualmente investono nel mondo decine di miliardi di euro. In Puglia, le competenze sviluppate nel campo della meccatronica hanno permesso la progettazione, costruzione e manutenzione di macchine e attrezzature meccaniche e meccatroniche, di strumenti di misura di alta precisione e la progettazione e costruzione di macchine per demolizione e movimento terra. I casi di eccellenza Di grande rilevanza, specie negli ultimi anni, risultano le esperienze di successo e le capacità innovative nel campo della meccatronica raggiunte dai sistemi produttivi locali, spesso in collaborazione con il mondo della ricerca e della formazione. Tra le imprese locali di elevato livello qualitativo, spicca il lavoro svolto da Masmec, Mer Mec e Itel Telecomuncazioni. La Masmec realizza e produce macchinari e sistemi complessi automatizzati per montaggi di precisione, prove funzionali e controlli sulla produzione. Dai risultati dei progetti di ricerca sono nate diverse apparecchiature, tra le quali i dispositivi meccatronici ad alta modularità, il sistema di tracking in realtà virtuale per interventi in campo oncologico, i sistemi di diagnostica molecolare per il Dna. Mer Mec è una media impresa, leader di mercato per lo sviluppo di sistemi di monitoraggio e diagnostica delle infrastrutture ferroviarie, nonché delle nuove generazioni di sistemi per il segnalamento ferroviario. Ha prodotto il Treno Diagnostico Archimede realizzato per Rete Ferroviaria Italiana per il monitoraggio dell’infrastruttura. Itel Telecomunicazioni è tra le prime realtà a livello internazionale nell’utilizzo, controllo, protezione e misurazione dei campi elettromagnetici e magnetici. L’offerta riguarda il settore medicale, telecomunicazioni, misure e test, ricerca. Attualmente Itel Telecomunicazioni svolge attività nel settore della diagnostica. Il Distretto Medis Oltre alle singole realtà industriali, si distingue la più recente esperienza del Distretto della meccatronica Medis che nasce nel 2007 dallo sforzo congiunto tra imprese, centri di ricerca, Università ed istituzioni locali per costituire uno strumento strategico in grado di aggregare le migliori competenze scientifiche e tecnologiche nel campo della meccatronica e dare significativo impulso alla capacità innovativa ed alla competitività del sistema produttivo pugliese. L’obiettivo di Medis è rendere la Puglia un’area di eccellenza mondiale su alcune tecnologie legate al settore della meccatronica. I soggetti promotori del Distretto sono Gruppo Fiat, Gruppo Bosch e Getrag; Masmec, Mer Mec e Itel Telecomunicazioni; Confindustria di Bari, Politecnico e Università (entrambi di Bari), Centro Laser e Consorzio Sintesi. I distretti tecnologici in Puglia Il Medis è uno dei quattro distretti tecnologici riconosciuti dalla Regione Puglia. Gli altri sono: il D. A. Re Distretto Agroalimentare Regionale di Foggia, il Dhitech di Lecce per l’hi-tech e il Ditne, Distretto tecnologico nazionale dell’Energia, che ha sede a Brindisi. .  
   
   
TRENTINO ALTO ADIGE, MINORANZE: APPROVATO IL PROGRAMMA 2009 ENTRO IL 30 NOVEMBRE LE DOMANDE DI FINANZIAMENTO  
 
Trento, 8 ottobre 2008 - Promuovere e valorizzare le lingue minoritarie attraverso il coinvolgimento delle popolazioni interessate e consolidare le specifiche identità culturali rafforzando la consapevolezza del senso di appartenenza ad una minoranza. Sono gli obbiettivi principali delle priorità programmatiche per il 2009 della Regione Trentino Alto Adige per quanto riguarda le iniziative di tutela e promozione delle minoranze linguistiche, approvate dalla Giunta regionale. L’attività di tutela e promozione delle minoranze linguistiche terrà conto anche delle nuove disposizioni introdotte dalla legge della Provincia Autonoma di Trento in materia di promozione e tutela delle minoranze linguistiche locali, approvata lo scorso giugno. In particolare, la Regione sosterrà iniziative ed attività nei seguenti campi: lingua: insegnamento e divulgazione della lingua minoritaria e realizzazione degli strumenti linguistici e del materiale didattico per lo studio e la divulgazione della lingua minoritaria (grammatiche, vocabolari, libri ecc. ); cultura: studio, attività di ricerca storica e quant’altro possa aiutare la ricostruzione della memoria delle minoranze linguistiche; studio sulla correlazione fra lo sviluppo economico e lo sviluppo identitario e culturale della minoranza linguistica; elaborazione di idee nuove e innovative nel campo dell’attività culturale, valorizzando la conoscenza delle diversità culturali dei popoli, tenendo conto che il 2009 è stato proclamato dall’Unione Europea “Anno europeo della creatività e dell’innovazione”; formazione e divulgazione della cultura minoritaria in tutte le sue espressioni storiche e attuali (nelle sue forme: letterarie, artistiche, canore, musicali, teatrali, museali ecc. ); studio, conservazione e recupero del paesaggio e degli insediamenti tipici; organizzazione di eventi socio-culturali rappresentativi della storia, della cultura e della tradizione della minoranza linguistica e delle diversità linguistiche europee; recupero dei costumi tipici e delle divise identificative delle minoranze; comunicazione: progetti di comunicazione in lingua minoritaria, sia in forma scritta sia in forma radiotelevisiva ed informatica, anche nei settori pubblici e privati ed in tutte le attività di evidenza sociale, anche tramite nuovi progetti diretti della Regione o con la prosecuzione di progetti pluriennali già avviati e secondo un piano di interventi; alta formazione (Università): alta formazione presso le università con sede nella Regione, tramite apposita istituzione di cattedre, cooperazione e scambi con altre università con attività analoghe nel campo dell’insegnamento, della formazione e della ricerca scientifica; manifestazioni ed eventi culturali: organizzazione di manifestazioni che consolidino l’identità e il senso di appartenenza alla minoranza linguistica e sviluppino l’aggregazione sociale, anche con il coinvolgimento di più larghi segmenti di pubblico; relazioni e rapporti interregionali e europei: incontri, scambi culturali promossi da enti pubblici e istituti scolastici ed associazioni culturali aventi come scopo l’avviamento o l’istituzione di rapporti o il consolidamento di collaborazioni già avviate con altre minoranze linguistiche o comunità con caratteristiche e specificità culturali affini; sostegno dell’attività ordinaria di enti, associazioni ed istituti; Nella valutazione delle iniziative costituiscono elementi di carattere prioritario la pluralità di soggetti coinvolti nella realizzazione delle stesse. Interventi poco significativi, con una spesa inferiore a 1. 500 euro e le attività sportive non verranno presi in considerazione. Le domande di finanziamento, che devono essere formulate sui moduli predisposti dalla Regione, devono essere presentate presso l’Ufficio per le Minoranze linguistiche della Regione a Trento, in via Gazzoletti 2, oppure a Bolzano, in piazza Sernesi, 3, entro le ore 16 del 30 novembre 2008. Le domande possono anche essere spedite tramite il servizio postale e in questo caso farà fede la data del timbro postale, che non dovrà essere successivo alla data del 30 novembre. La modulistica è reperibile presso l’Ufficio per le minoranze linguistiche oppure scaricabile dal sito della Regione www. Regione. Taa. It alla voce Minoranze linguistiche e al link “Servizi – Iniziative per la promozione e valorizzazione delle minoranze linguistiche”. .  
   
   
PRESENTATO IL DOCUMENTO PRELIMINARE DEL PIANO D’AREA GARDA-BALDO  
 
Garda (Vr), 8 ottobre 2008 - Per una verifica delle indicazioni e degli obiettivi contenuti nel Piano d’Area Garda-baldo, prima della sua approvazione, l’assessore all’ubanistica e politiche per il territorio, Renzo Marangon e il presidente della Commissione Consiliare urbanistica, viabilità e trasporti, Tiziano Zigiotto hanno incontrato il 6 ottobre a Garda il presidente della provincia di Verona Elio Mosele, il presidente della Comunità Montana del Baldo Cipriano Castellani, il presidente della Comunità del Garda, Aventino Frau e i sindaci dei comuni interessati. Si tratta di un documento atteso da tempo dalle amministrazioni locali per assicurare all’area un assetto definitivo e coordinato. Gli obiettivi che il Piano intende raggiungere sono quelli di favorire strategie ed interventi per specializzare l’offerta culturale e ambientale della “Città lineare del Garda-baldo”, aumentandone la competitività, la capacità strategica ed organizzativa dei territori, nel rispetto della storia e delle tradizioni locali e incentivare un turismo “natura” e culturale in grado di destaggionalizzare gli afflussi turistici. “Il Piano – ha sottolineato l’assessore Marangon – si presenta assai articolato e costituisce un patrimonio di informazioni e proposte che può essere recepito in vario modo dagli strumenti urbanistici comunali. Certamente – ha precisato – lo strumento mette a sistema risorse e opportunità che, se adeguatamente promosse attraverso iniziative di marketing territoriale o esempi di buona prassi, contengono le indicazioni strategiche per uno sviluppo sostenibile dell’area. Lo strumento, per consolidare percorsi e realizzare obiettivi condivisi, deve divenire supporto ai processi decisionali, continuo e strutturato nel tempo. Il lago di Garda – ha concluso Marangon – rappresenta una straordinaria risorsa economica sia per il Veneto, sia per la Lombardia, che va preservata e potenziata in un contesto di visione complessiva del territorio, per cui per definire alcune questioni legate a politiche comuni di gestione, incontrerò presto il mio omologo della Regione Lombardia”. Nel sistema delle politiche di sostenibilità il Piano prospetta sei indirizzi fondamentali, articolati per sistema territoriali e organizzati su progetti strategici specifici: la rete della mobilità che interessa, oltre agli aspetti della viabilità stradale e ferroviaria, anche il sistema della nautica con la schedatura dei porti principali a seconda della loro caratteristica funzionale; la rete dell’ospitalità, della salute e del benessere, che unisce i temi del turismo e della natura; la rete della cultura e dei saperi, che sviluppa tematiche che vanno dai centri universitari, ai musei, ai teatri, ai centri polifunzionali e dove viene ipotizzata, tra l’altro, la realizzazione di un centro universitario a Peschiera e un campus universitario nella tenuta Cervi a San Zeno di Montagna; la rete natura che individua ambiti ed elementi di pregio naturalistico ed ambientale; la rete dei servizi e del produrre, che evidenzia i servizi di rango metropolitano e gli elementi importanti della filiera agroalimentare; infine, la rete dello sport e del tempo libero dove si individuano le attrezzature sportive e i percorsi escursionistici. Il Piano, inoltre, individua in particolare le specializzazioni urbane, ovvero dei possibili scenari di sviluppo per le città dell’area, ipotesi che gli amministratori potranno decidere di sviluppare in vario modo. Così la città di Affi è vista come la “città degli affari” da riorganizzare mettendo in relazione il centro affari e l’area commerciale-direzionale; Brenzone è indicata come la “città dei profumi e dei suoni” perché associa la valorizzazione dei percorsi lungo lago a recupero e alla riscoperta degli spazi retrostanti caratterizzati dalla presenza di elementi del paesaggio storico; Caprino è indicata come la “città dei sogni” per la presenza di numerose ville e parchi romantici; Malcesine è indicata come la “città sloww” da specializzare per la visitazione di un turismo a diretto contatto con la natura; Peschiera è stata indicata come la “città della cultura e delle relazioni” per la sua importante posizione al centro delle relazioni tra l’area veronese, bresciana e mantovana; Rivoli è indicata, per il contesto in cui si trova e per le connotazioni di valore storico associate in particolare alla presenza del Forte Wohlgemuth e dei campi di battaglia napoleonici, come la “città della conoscenza storico-ambientale”; Prada è indicata come la “porta di mezzo” tra il lago e la montagna, punto di accesso privilegiato per le escursionismo di montagna e la visitazione del circuito malghivo; la contrada di Prado Nego e le contrade di Ferrara Monte Baldo, infine, rappresentano dei siti di valore storico testimoniale da recuperare per realizzare dei circuiti di eccellenza finalizzati a valorizzare l’ambiente geologico e botanico del Baldo e salvaguardare un patrimonio architettonico e di tradizioni. .  
   
   
LA CORTE DEI CONTI CERTIFICA IL NUOVO CONTRATTO DEI REGIONALI IN SARDEGNA  
 
Cagliari, 8 Ottobre 2008 - La Sezione di Controllo della Corte dei Conti ha certificato ieri il nuovo contratto di lavoro dei dipendenti della Regione e degli Enti regionali per il quadriennio normativo 2006-2009 e il biennio economico 2006-2007. Come è noto, ai primi di settembre la stessa Sezione non aveva certificato l´ipotesi di contratto a causa di un differente calcolo degli oneri riflessi. Il Coran e i sindacati, nelle scorse settimane, hanno ridefinito questo aspetto e, con il parere favorevole deliberato dalla Giunta regionale, hanno ritrasmesso il testo definitivo alla Corte dei Conti. Oggi il Coran e i sindacati firmeranno definitivamente il nuovo contratto. Secondo l´assessore regionale degli Affari generali, Massimo Dadea, "con la certificazione positiva della Corte dei Conti si conclude un iter particolarmente impegnativo per il nuovo contratto. Per i prossimi appuntamenti contrattuali auspichiamo che vi sia sin dall´inizio una leale collaborazione istituzionale tra Regione e Sezione di Controllo. Gli uffici dell´Assessorato del Personale sono già al lavoro per trasmettere alla Ragioneria della Regione le determinazioni per rendere possibile, entro ottobre, l´erogazione degli aumenti retributivi e degli arretrati". .  
   
   
CONVEGNO DI LEGAUTONOMIE A VIAREGGIO: SUL FEDERALISMO UN CONFRONTO CHE COINVOLGA SOCIETÀ E CITTADINI  
 
Firenze, 8 ottobre 2008 - Ora che il processo di riforma federalistica dello Stato è finalmente partito, il rischio che bisogna assolutamente evitare è quello di chiudersi in un dibattito tutto interno alle istituzioni, magari di alto profilo, ma che perda di vista il contesto politico, economico e sociale nel quale si trova l´Italia. E´ questo l´ammonimento che ha lanciato l´assessore regionale al bilancio e finanze, Giuseppe Bertolucci, nel corso del suo intervento al convegno di Legautonomie “Il progetto federalista per rilanciare il Paese”, che si è tenuto ieri a Viareggio. L´approvazione del disegno di legge delega da parte del governo, ha sottolineato l´assessore, segna un indubbio salto di qualità sulla via dell´attuazione dell´articolo 119 della Costituzione e questo risultato è stato ottenuto anche grazie al ruolo che Regioni e Enti locali hanno svolto con ri! gore e responsabilità in sede di Conferenza Unificata. Nessuna delega in bianco, però – ha affermato Bertolucci - Il parere della Toscana, e delle altri Regioni, sarà completo solo quando le precise garanzie e gli impegni che il governo si è reso disponibile ad assumere saranno concretamente verificati». Perché il processo sia realmente positivo e possa garantire un´autentica modernizzazione del paese, ha sostenuto ancora l´assessore, occorre «definire in maniera condivisa le dotazioni di risorse, la definizione dei livelli essenziali di assistenza e di prestazioni. Individuare insomma quale sistema di welfare costruire». »Così come – ha proseguito Bertolucci - bisognerà definire con chiarezza le relazioni tra Stato, Regioni, Enti locali ben sapendo che questo confronto deve vedere protagonisti, insieme alle istituzioni, i cittadini, e le loro organizzazioni sociali e economiche più rappresentative». «In questo senso &ndas! h; ha concluso Bertolucci – dalla Toscana potrà venire un contributo positivo grazie alla lunga e consolidata tradizione di cooperazione interistituzionale e di concertazione delle scelte di politica economica e sociale, che ha sempre garantito la coerenza delle azioni e il coordinamento degli interventi sul territorio». .  
   
   
CINA E OLTRE PICCOLA E MEDIA IMPRESA TRA INNOVAZIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE  
 
Pavia, 8 ottobre 2008 - Un convegno presso il centro studi "Beonio Brocchieri" di Lodi, dedicato alle problematiche che la presenza del colosso cinese ha posto all’economia mondiale e italiana. Tra gli ospiti, anche l´ambasciatore Sergio Romano. In occasione del Convegno saranno presentati il numero monografico sulla Cina de “Il Politico” e il volume Una protostoria attuale. Immagini della Cina nell’Italia dal Cinquecento al Settecento, di Paolo C. Pissavino. La Facoltà di Scienze Politiche dell´Università di Pavia e il Centro Studi Beonio-brocchieri di Lodi organizzano venerdì 10 ottobre presso la Sala Congressi del Parco Tecnologico Padano di Lodi (Via Einstein – Cascina Codazza) il Convegno di studi dal titolo "Cina e oltre. Piccola e media impresa tra innovazione e internazionalizzazione". La Facoltà di Scienze Politiche fu tra le prime sedi universitarie italiane a dar vita a un “Centro Studi per i Popoli Extra-europei", alla cui fondazione concorse Vittorio Beonio-brocchieri, professore emerito dell´Ateneo pavese, che già negli anni Sessanta aveva invitato a superare la visione eurocentrica, fino ad allora imperante, nell’analisi dei fenomeni sociali e politici. Al suo nome è intitolato il Centro Studi lodigiano che, fondato nel 2003, intende proseguirne le linee di ricerca, sviluppando analisi sulle trasformazioni subite dalle comunità politiche in un mondo sempre più complesso e globale, sia dal punto sociale ed economico che politico e giuridico. I nuovi assetti dell’economia internazionale che l´affermazione del gigante asiatico ha configurato; la ribalta mondiale che il peculiare confronto tra Italia e Cina ha ricevuto dalla stampa internazionale (si veda, ad esempio, la cover story di “Time” del 5 dicembre 2005 intitolata Italy vs. China. What happens when old manifacturing faces the challenge of Asian competition); le relazioni che imprenditori del territorio lodigiano hanno con la Cina; i problemi della concorrenza e del rispetto delle regole sono i temi di un Convegno che gli enti organizzatori ritengono necessario aprire alla qualificata presenza di attori istituzionali, di studiosi e di competenze imprenditoriali. Il Convegno intende promuovere la conoscenza delle problematiche che le relazioni economiche con la Cina sono venute definendo, e, conseguentemente, dar vita a un confronto che si avvalga di differenti competenze così da comporre un quadro articolato di prospettive d’analisi e di intervento. Il Convegno assume quindi a proprio oggetto alcuni punti critici indicati dal Comitato Governativo Italia - Cina (insufficiente conoscenza del contesto cinese e tutela del “Made in Italy”) nella consapevolezza dell’importanza che questi temi rivestono nel contesto dell’economia non solo nazionale ma, soprattutto, territoriale. Il Convegno intende affrontare, attraverso un’ampia articolazione, le problematiche che la presenza del colosso cinese ha posto all’economia mondiale e italiana, sia illustrando le ragioni e le prospettive della crescita economica cinese, sia analizzando i fattori di crisi determinati dalla sua presenza sul mercato globale. È prevista la partecipazione di studiosi del mondo accademico, di personalità del mondo industriale e giornalistico, in una significativa e proficua integrazione delle differenti competenze specialistiche. In occasione del Convegno saranno presentati il numero monografico sulla Cina de “Il Politico”, rivista scientifica a diffusione internazionale edita dalla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Pavia, e il volume Una protostoria attuale. Immagini della Cina nell’Italia dal Cinquecento al Settecento, di Paolo C. Pissavino, presidente del Centro Studi “Beonio-brocchieri. ” La Biblioteca Universitaria di Pavia allestirà una piccola mostra con immagini scannerizzate di antichi volumi sulla Cina. Il Convegno, dopo i saluti inaugurali, si articola in due momenti. Il primo, presieduto dal professor Silvio Beretta, dell’Università di Pavia, vedrà gli interventi di studiosi di differenti discipline, dall’ingegneria gestionale all’economia industriale, dall’economia politica all’economia aziendale, al marketing internazionale provenienti dalle università di San Marino, Verona, Insubria, Urbino, Politecnica delle Marche, nonché di Pavia. Dopo la relazione di Sergio Romano, su “La Cina dopo le Olimpiadi” interverranno, tra gli altri, Silvana Malle, dell’Università di Verona, già responsabile presso l’Ocse per i paesi non Ocse; Giorgio Petroni, rettore dell’Università di San Marino, e Giogio Valeriano Balloni, vice presidente dell’Istao, prestigioso istituto di ricerca e formazione voluta ad Ancona dal grande economista Giorgio Fuà. Il secondo momento si configura come Tavola rotonda, nella quale prenderanno la parola, oltre personalità del mondo imprenditoriale, non solo del Lodigiano, e di istituzioni governative (Ice) impegnate sul tema “Cina”. La Tavola rotonda sarà presieduta dal dottor Felice Lodigiani componente della Giunta della Camera di Commercio di Lodi. Il coinvolgimento e la partecipazione di un significativo numero di sedi universitarie giustificano che il convegno possa presentarsi come “Primo Forum sullo studio dei problemi di internazionalizzazione della Piccola e Media Impresa”. L’auspicata sedimentazione di tale iniziativa si pone come utile premessa a ulteriori sviluppi di ricerca e formazione. .  
   
   
FEDERALISMO FISCALE, APA CONFARTIGIANATO IMPRESE DI MILANO E MONZA-BRIANZA: CON LA RIFORMA STOP A RINCORSA ‘PIÙ SPESA, PIÙ TASSE’  
 
 Monza, 8 ottobre 2008 - “La riforma federalista è una grande occasione per interrompere la spirale perversa del ‘tassa e spendi’ che all’aumento di spesa pubblica fa corrispondere l’innalzamento della pressione fiscale o l’introduzione di nuove tasse”. Nel commentare l’approvazione del disegno di legge delega sul federalismo fiscale, il Presidente di Apa Confartigianato Imprese di Milano e Monza & Brianza Gianni Barzaghi sottolinea: “Avvicinare il luogo del prelievo a quello della spesa è la condizione essenziale per responsabilizzare l’azione degli amministratori pubblici, evidenziando il rapporto diretto tra quanto si paga e quanto si riceve in servizi. Il federalismo dovrà quindi consentire la riduzione degli sprechi della pubblica amministrazione, ma anche l’eliminazione delle sovrapposizioni tra livelli di governo e l’oppressione burocratica, oltre a consentire una riduzione della pressione fiscale”. Il Presidente Barzaghi mette però in guardia sul rischio di un’attuazione sbilanciata del federalismo. “Se si agisce soltanto sul fronte delle entrate e non sul lato della spesa, si finisce per ottenere risultati solo apparentemente positivi. Come nel caso della ‘regionalizzazione’ degli studi di settore che, se non gestita correttamente, potrebbe accentuare gli squilibri regionali e paradossalmente otterrebbe l’effetto contrario rispetto all’obiettivo di una tassazione più equa per gli imprenditori”. .  
   
   
FEDERALISMO FISCALE: ILLUSTRATA RIFORMA A CNA VENETO  
 
 Venezia, 8 ottobre 2008 - Semplificazione fiscale e tendenziale riduzione della pressione fiscale; valorizzazione del principio di responsabilità; rafforzamento dell’autonomia; giusto mix di autonomia e solidarietà. Sono alcuni dei punti irrinunciabili su cui il Veneto si è battuto perché fossero inseriti nel disegno di legge delega in materia di federalismo fiscale, che sono stati illustrati ieri a Marghera (Venezia) dall’assessore regionale al bilancio Isi Coppola nel corso di un incontro con il Consiglio regionale della Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato), presieduto da Oreste Parisato. Sono principi che si affiancano ad altri come il superamento del criterio della spesa storica; le funzioni essenziali per sanità, sociale e istruzione garantite dal fondo perequativo; premialità per le Regioni virtuose; di nuove forme di fiscalità e il riconoscimento di merito per le Regioni attive nella lotta all’evasione fiscale. “Il ddl sul federalismo è positivo- ha detto l’assessore- anche se resta una legge di principi. Credo rappresenti una buona soluzione perchè riflette in molte parti l’ingente sforzo profuso dalla Regione Veneto in questi anni sul fronte dell’autonomia e della responsabilità, del riconoscimento di comportamenti virtuosi nella gestione del bilancio e di giusta valorizzazione della ricchezza prodotta nel nostro territorio. E’ chiaro che la legge delega non è il migliore dei mondi possibili, non è il provvedimento completo che auspicavamo come Veneto. Rappresenta tuttavia un buon compromesso, condiviso da tutte le regioni, che contempera tante esigenze”. I prossimi passi importanti riguarderanno la determinazione dei fabbisogni standard delle funzioni essenziali, i cui costi devono essere gli stessi per ogni cittadino sia che abiti a Bolzano oppure a Messina; la chiarezza e le garanzie nella gestione delle risorse, che sono fondamentali per dare coerenza ai principi enunciati nella legge delega. .  
   
   
BOLZANO: LA "PRIMA" DELLA RIFORMA DELLE AREE PRODUTTIVE: NUOVA PROCEDURA PIÙ FLESSIBILE  
 
 Bolzano, 8 ottobre 2008 - Un contratto di dieci anni, senza necessità di esproprio, con meno burocrazia e maggiore flessibilità: sono i punti centrali sottolineati dall´Assessore provinciale all´Economia per il contratto che autorizza l´insediamento in zona produttiva a Bolzano sud delle società Oberalp-salewa e Technoalpin. "La nuova procedura - sottolinea l´assessore provinciale - riduce la burocrazia e consente maggiore flessibilità come nel caso concreto della Oberalp-salewa, che realizzerà una palestra da arrampicata e un´area verde accessibile al pubblico. " Dopo la posa della conduttura principale del gas, le due aziende possono ora avviare la costruzione della rispettiva sede. Oberalp-salewa e Technoalpin sono le prime due imprese che si insediano nella nuova area produttiva di 24 ettari di interesse provinciale a sud di via Einstein. "Sono soddisfatto che due tra le più rilevanti realtà economiche locali abbiano avuto la possibilità di svilupparsi in Alto Adige. Come imprenditori di successo nei settori della tecnologia alpina e dello sci sono un guadagno per tutto l´Alto Adige", sottolinea l´Assessore provinciale all´economia. Technoalpin, leader nel settore dell´innevamento artificiali, intende avviare nella primavera 2009 la costruzione della sede sulla superficie di 1,6 ettari e completarla nel 2010. Una necessità, considerato che il personale è salito dai 22 del 2000 agli attuali 170 dipendenti. Il gruppo Oberalp-salewa costruirà la propria sede su una superficie di 2,1 ettari, comprensiva di palestra per arrampicata e area verde. .  
   
   
IN VENETO STANZIATI DUE MILIONI E MEZZO DI EURO PER IL FONDO DI ROTAZIONE. ASSEGNATI, INOLTRE, 955 MILA EURO ALL’ASSOCIAZIONISMO COOPERATIVO”  
 
Venezia, 8 ottobre 2008 - La Regione del Veneto ha stanziato due milioni e mezzo di euro per finanziare il fondo di rotazione e 955 mila euro a sostegno dell’associazionismo cooperativo, mentre 150 mila euro serviranno a istituire un centro studi del mondo associativo per dare vita a una banca dati, ma soprattutto per pensare alle progettualità del futuro. Si tratta di finanziamenti importanti che testimoniano l’attenzione data alla cooperazione come un moderno “strumento metodologico trasversale”. Il Veneto conferma, ancora una volta, una forte sensibilità anche per l’economia sociale. A illustrare il nuovo bando è stato nel pomeriggio l’assessore all’ Economia, Vendemiano Sartor, che nella sede della Giunta regionale, a Palazzo Balbi, Venezia, ha convocato il tavolo regionale per la cooperazione. “Il sistema veneto della cooperazione - ha detto l’assessore - funziona molto bene e attesta per l’ennesima volta la necessità per una realtà socio economica quale quella veneta di mettersi in rete e di fare gioco di squadra. Solamente facendo sistema si riuscirà, infatti, a vincere la grande sfida dell’internazionalizzazione. La buona qualità dei progetti presentati negli ultimi anni ribadisce la validità e la solidità del modello veneto di cooperazione. ” Per l’assessore bisogna ora non fermarsi, cercare di crescere sempre di più e di rafforzare l’impegno sia per costruire ricchezza diffusa, sia per radicarsi ulteriormente sul territorio, sia per essere di supporto e di sostegno alle fasce deboli della popolazione. Inoltre, una particolare sensibilità la Regione del Veneto la riserva all’economia sociale e alle cooperative del terzo settore. Infine, una maggiore considerazione la si dovrà avere per l’alta formazione professionale del management dell’associazionismo cooperativo. Il bando regionale per la cooperazione scadrà il prossimo 30 novembre. .  
   
   
PROSEGUONO I SEMINARI DI SPRINT LAZIO PER L´INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PMI  
 
Roma, 8 ottobre 2008 - Proseguono nella sessione autunnale i Workshop Intformatevi, organizzati da Sprintlazio in collaborazione con l’Area Formazione Manageriale dell’Ice (Istituto Commercio estero) e il Sistema delle Camere di Commercio del Lazio. Il progetto Intformatevi rientra nell’ambito del programma di attività a sostegno dell’economia locale e della promozione dell’internazionalizzazione per le imprese laziali. La prima fase dei seminari si è conclusa con successo a luglio registrando la partecipazione di numerosi rappresentanti delle aziende laziali. Il prossimo appuntamento è presso la Camera di Commercio di Viterbo mercoledì 8 ottobre. Il tema dell’incontro è “Tecniche di Commercio Internazionale: dogane, logistica e trasporti internazionali”. La partecipazione è gratuita. Le imprese interessate sono invitate a contattare Sprint Lazio, Sportello regionale per l’internazionalizzazione www. Sprintlazio. It .  
   
   
UN RICCO BUSINESS TOUR CON INVESTITORI E GIORNALISTI PROVENIENTI DA TUTTA ITALIA HA CHIUSO IL PROGRAMMA INVESTI IN MOLISE.  
 
Campobasso, 8 ottobre 2008 - E’ stata una “due giorni” articolata e ricchissima, che ha permesso di conoscere angoli poco noti e suggestivi del Molise, e di toccare con mano le opportunità di investimento che questa regione propone, soprattutto per chi opera nell’ambito dell’energia. E’ quanto accaduto lo scorso fine settimana grazie al business tour organizzato dall´Ati (Associazione Temporanea di Imprese) Investi In Molise, affidataria del programma di Marketing Territoriale del Molise che nei mesi scorsi aveva toccato i territori di Biella, Roma, Rovereto (Trento) e Ravenna. I partecipanti al business tour - una decina di imprenditori di aziende provenienti da ogni parte d’Italia (da Aosta a La Spezia, da Ravenna a Bari) a cui si sono aggiunti alcuni giornalisti di testate economiche e finanziarie – hanno avuto modo di conoscere di persona aspetti decisamente significativi della realtà molisana, durante un tour che ha spaziato dalla costa alle pendici degli Appennini che dividono la regione dalla Campania. Dal punto di vista energetico, la visita a due centrali idroelettriche – la Centrale Defenza di Lucito, tuttora attiva, e la Centrale Bovaro di Oratino, sulle rive del Biferno (da riattivare) – nonché la visita alla diga di Arcichiaro, fra Guardaregia e il monte Tre Confini, hanno permesso il confronto con attività che possono permettere investimenti di vario genere: dal potenziamento al recupero e alla riqualificazione innovativa e tecnologica, con buon riscontro da parte dei partecipanti al tour. Analogo interesse per le possibilità di investimento, in particolare per quanto riguarda le tecnologie energetiche (dall’eolico al fotovoltaico), presentate da un paio di Comuni scelti come emblematici del concetto di “Borgo diffuso”: San Martino in Pensilis, ai confini con le Puglie, e San Giuliano del Sannio, sulle colline poco lontano da Campobasso. Le visite ai territori comunali sono state guidate dai due giovani sindaci che hanno manifestato l´intenzione di orientare lo sviluppo del loro comprensorio, incentivando e facilitando investimenti sia per la riconversione turistica dei borghi in "alberghi diffusi", sia per dotare le strutture pubbliche (e anche le private) di sistemi energetici autonomi da energie rinnovabili. Ma l’educational tour ha permesso di scoprire anche angoli della regione Molise decisamente interessanti dal punto di vista del richiamo turistico, anche grazie a una serie di investimenti mirati rivolti a migliorare l’offerta di recettività, sia alberghiera che a livello di ristorazione. Emblematici, in questo senso, sia l’albergo diffuso già realizzato nel meraviglioso centro storico di Termoli, recentemente ristrutturato e chiuso al traffico, che è stata la sede iniziale dell’educational; sia la visita a una struttura della ristorazione, nell’alta valle del Biferno, ottimo esempio di recupero di un antico manufatto (un mulino, appunto), oggi divenuto una residenza di grande suggestione, e attenta alla proposta di prodotti enogastronomici tipici del territorio. Naturalmente, la conclusione del business tour e del progetto Investi In Molise non chiude il lavoro di accoglienza ai possibili investitori da parte della regione, anzi rappresenta solo la fine della “prima fase”: di qui in avanti un desk permanente (contattabile al sito www. Investinmolise. It e all’e-mail marketing. Territoriale@cb. Camcom. It, e coordinato dall’Unioncamere Molise) resterà attivo per raccogliere le manifestazioni di interesse da parte delle imprese, per svolgere l’istruttoria tra l’impresa e il territorio, per mettere in pratica le attività di assistenza tecnica necessarie ad affiancare le imprese per facilitare l’investimento. .  
   
   
OPERATORI DI PACE: DA CAGLIARI LA RICHIESTA DEL RICONOSCIMENTO DELLA FIGURA PROFESSIONALE.  
 
Cagliari, 8 Ottobre 2008 - Con l´intervento dell´assessore regionale Romina Congera, che ha auspicato il formale riconoscimento della figura professionale, si è concluso ieri a Cagliari il seminario interregionale promosso dalla Regione sulla figura ed il ruolo degli operatori di pace. Si è trattato di un confronto di esperienze, articolato in 4 giornate, fra gli operatori di pace provenienti dalle varie regioni italiane, ed in particolare da quelle aderenti al progetto interregionale "area umanitaria" (ossia Campania, Piemonte, Umbria, Marche e Toscana), nonché dalla Provincia autonoma di Bolzano, capofila del progetto. Il seminario, che si è svolto nei locali dell´ex Cisapi dallo scorso 28 settembre a ieri, ha consentito l´incontro, per la prima volta, dei corsisti ed ex corsisti dei corsi di formazione professionale attivati dalle diverse regioni con lo scopo primo di valorizzare le professioni e la competenza nell´ambito dell´area umanitaria. I corsi di formazione attivati nell´ambito del progetto interregionale sono stati in totale 14: 4 nella Provincia autonoma di Bolzano, dal 2003 ad oggi; 1 nella Regione Marche nel 2005; 6 dalla Regione Campania nel 2005 ed, infine, 3 dalla Sardegna nel corso del 2008. Il risultato principale di questi corsi – è stato ribadito nella quattro giorni cagliaritana - è stato l´obiettivo di una vera e propria ricerca a tutto campo sulla figura professionale dell´operatore di pace, la cui realizzazione è stata affidata ad un partenariato di enti pubblici e privati (Università, centri di ricerca e organizzazioni di settore). Tale sinergia, hanno sottolineato i relatori, ha evidenziato da subito l´esigenza della standardizzazione dell´offerta formativa, così come la necessità di procedere ad una definizione dei compiti e della loro articolazione in competenze di base e specialistiche, nonché l´importanza del riconoscimento della figura professionale anche ai fini della conseguente definizione del mercato del lavoro. Il seminario di Cagliari ha confermato alcune di queste linee prioritarie, questa volta a partire dalle esperienze dei corsisti ed ex corsisti impegnati in questi anni in differenti attività lavorative, in particolare quelle di mediazione dei conflitti sul territorio, nelle attività educativo-formative, nonché in interventi nell´ambito della cooperazione internazionale. Tra queste esperienze vi è anche quella degli operatori della Campania, che si sono recentemente costituiti in associazione e che hanno attivato una collaborazione con le scuole del territorio. Positiva anche l´esperienza degli operatori di pace della Regione Marche che ha posto in luce la difficoltà di interlocuzione, soprattutto a livello istituzionale, laddove la mancanza di "ruolo" e "codifica" fa precipitare nella confusione le pur validissime premesse di attività. Non ultima infine l´esperienza degli operatori di pace di Bolzano che cominciano ad essere impiegati in contesti interculturali a forte rischio di conflitto sociale o esclusione, anche in questo caso senza la facilitazione di una definizione certa della figura professionale, per l´apertura di canali di dialogo e collaborazione tra le comunità di lingua italiana, tedesca e ladina, segnate da gravi episodi di intolleranza e radicalizzazione delle posizioni. Per quanto riguarda i tre corsi attivati a Cagliari dall´assessorato regionale del Lavoro, sebbene siano ancora in svolgimento, è emerso che stanno fornendo ai partecipanti diverse competenze trasversali, spendibili in svariati contesti sia regionali che mediterranei. E´ stata tuttavia riaffermata l´esigenza, da un lato, di una figura professionale in grado di avviare, facilitare e gestire processi di progettazione partecipata per lo sviluppo del territorio e, dall´altro, di valorizzare l´apporto che la disciplina e la pratica della mediazione dei conflitti potrebbe dare ad una tradizione di cooperazione internazionale non intesa meramente come solidarietà, ma come costruzione di relazioni pacifiche tra le sponde del Mediterraneo. Nel concludere i lavori del seminario cagliaritano l´assessore del Lavoro Romina Congera - che ha manifestato l´esigenza del formale riconoscimento della figura professionale dell´operatore di pace - ha voluto sottolineare la forte penalizzazione della professionalità dell´Operatore di Pace, non solo sotto l´aspetto tecnico-pratico (mancanza di albi, retribuzioni non garantite, assenza di diritti del lavoro, etc. ) ma anche difficoltà di relazionarsi con le professionalità attigue (psicologi, assistenti sociali, educatori, avvocati, forze dell´ordine) non sempre "pronte" a collaborare con mediatori non immediatamente riconducibili alla già esistente figura del "mediatore linguistico-culturale". "Per questa ragione – ha detto la Congera – concludiamo il seminario di Cagliari con la convinzione che si richiedono al mediatore sociale od operatore di pace specifiche competenze nella gestione e nella trasformazione del conflitto e nei processi di mediazione tra cui negoziazione e conciliazione". "Sulla base di questo presupposto – ha aggiunto l´assessore regionale del Lavoro - è giusto ed auspicabile che tali competenze trovino una immediata applicazione nell´ambito della mediazione sociale (tra gruppi sociali, tra migranti e residenti, tra cittadini ed Istituzioni), così come nella mediazione scolastica, nella mediazione dei conflitti in ambito sanitario, nella prevenzione e gestione della sicurezza urbana, nella progettazione partecipata del territorio, nella cooperazione decentrata, nonché naturalmente nelle emergenze umanitarie sia a livello locale, che internazionale". .  
   
   
LAVORO: CONVENZIONE TRA REGIONE SICILIA ED ESERCITO PER LA RICOLLOCAZIONE DEI MILITARI VOLONTARI CONGEDATI  
 
Palermo, 8 ottobre 2008 – Regione siciliana e Esercito collaboreranno per favorire la ricollocazione occupazionale dei militari siciliani volontari congedati. Ieri a Palermo, nella sede dell´assessorato al Lavoro, l´assessore Carmelo Incardona e il Vice Comandante del Comando Regione Militare Sud, il generale di Brigata Salvatore Altomare, hanno firmato la convenzione operativa che stabilisce le modalità di attuazione di un protocollo d´intesa firmato nel 2003. Il documento è stato firmato anche dal dirigente generale del dipartimento regionale Agenzia per l´Impiego, Rino Lo Nigro. “La Regione - ha detto l´assessore Incardona - intende mettere a disposizione dei giovani siciliani che hanno concluso l´esperienza professionale nell´Esercito tutti i mezzi disponibili per favorire il loro inserimento nel mercato del lavoro e poter sfruttare le competenze acquisite sotto le armi. È una forma di dialogo e di collaborazione positiva tra istituzione, il cui obiettivo è consentire il reinserimento lavorativo di questi giovani che, spesso, sono disorientati di fronte alla prospettiva di dover cambiare vita e lavoro una volta smessa la divisa”. “L’iniziativa - ha dichiarato il Generale Altomare - costituisce uno strumento importante che tende a favorire l’inserimento professionale di chi ha prestato servizio militare a tempo determinato. Essa è rivolta ai giovani volontari che al termine della ferma contratta cerchino un’occupazione in cui poter mettere a frutto le esperienze maturate nel corso del servizio svolto nelle Forze Armate”. In base alla convenzione, il dipartimento Agenzia per l´Impiego dell´assessorato al Lavoro applicherà anche per gli ex militari tutti gli strumenti previsti dalle leggi che prevedono incentivi per le assunzioni da parte delle imprese, compresi i tirocini formativi e l´apprendistato; curerà la predisposizione di progetti di riqualificazione, formazione e aggiornamento professionale rivolti ai volontari congedati e coinvolgerà i singoli assessorati provinciali e i centri per l´impiego. Il Comando Regione Militare Sud favorirà la costituzione di cooperative di servizi tra i volontari congedati per l´affidamento di attività di supporto logistico di interesse delle Forze armate, svolgerà attività di informazione e orientamento per gli ex militari, favorirà l´avviamento a corsi di formazione, stages, apprendistato e tirocini formativi organizzati dall´Agenzia per l´Impiego. L´esercito consentirà all´Agenzia e alle imprese in cerca di lavoratori l´accesso riservato al sistema informativo lavoro difesa del sito web del ministero della Difesa per inserire le offerte di lavoro, gli stages e i tirocini e di visualizzare i curricula degli ex militari. I militari daranno anche, quando necessario, un supporto logistico, mettendo a disposizione le proprie aule multimediali dei centri di formazione dell´Esercito, della Marina e dell´Aeronautica per lo svolgimento di attività di formazione riqualificazione professionale. Entro sei mesi dalla ratifica della convenzione, partiranno i primi interventi formativi – corsi di formazione, tirocini – rivolti ai militari che hanno aderito al progetto sbocchi occupazionali. .  
   
   
PORDENONE: TRE NUOVI BANDI PER CONTRIBUTI ALLE IMPRESE  
 
 Pordenone, 8 ottobre 2008 - La volontà comune di Camera di Commercio di Pordenone e categorie economiche rappresentate in Giunta di dare un sostegno tangibile all’economia provinciale in questo momento di difficoltà si concretizza in 200. 000 euro. Questa la cifra messa a disposizione dall’ente camerale per la concessione di contributi alle imprese per iniziative nel campo dell’internazionalizzazione, della promozione turistica e della certificazione ambientale. Il panorama economica attuale della provincia di Pordenone fa stare all’erta gli imprenditori, e con essi anche la Camera di Commercio, la “casa delle imprese” e le categorie economiche all’interno delle quali le varie attività si riconoscono e si confrontano. “Nonostante le esportazioni continuino a dare ossigeno alla nostra Provincia – commenta il presidente camerale Giovanni Pavan - i dati della nostra indagine congiunturale hanno dato conferma del trend di rallentamento iniziato un anno fa. Pur senza sottovalutare la situazione stazionaria in cui ci si trova, personalmente credo sia giusto guardare al futuro con occhi positivi. Come presidente di questo ente e a nome anche delle categorie, credo inoltre nella necessità di stare accanto alle imprese, di sostenerle facendo il possibile per aiutarle ad attraversare questo periodo e ad uscirne non solo incolumi, ma con una marcia in più”. La gestione della concessione dei contributi sarà affidata alla Azienda speciale Concentro, che nel corso dell’anno ha avviato nuove iniziative di interesse sia nel campo del marketing territoriale che dell’internazionalizzazione creando prospettive di sviluppo, da sostenere con risorse dedicate. Oltre a questi due filoni strategici, che l’ente camerale ha delineato e scelto di intraprendere già da tempo, si accosta l’attualissimo tema della questione ambientale. Anche in questo campo la Cciaa è da tempo attiva protagonista, con la promozione della certificazione ambientale attraverso lo strumento Emas. Luca Penna, direttore di Concentro, ha illustrato in breve contenuti e modalità dell’iniziativa: “un bando è rivolto a sostenere i processi di internazionalizzazione delle imprese ed è innovativo in quanto introduce la formula del voucher: le imprese potranno richiederne uno per acquistare servizi di internazionalizzazione rientranti nei programmi di intervento della Camera, delle associazioni di categoria o delle Asdi, anch’esse coinvolte nell’ottica di sistema. La novità - sottolinea Penna - sta nel fatto che in fase di presentazione della domanda non è richiesto di indicare il programma di attività lasciando dunque all’impresa la più ampia possibilità di modulare la sua strategia di internazionalizzazione durante l’anno”. Il secondo bando ha l’obiettivo di supportare l’avvio di percorsi di certificazione ambientale all’interno di ambiti produttivi omogenei provinciali, coerentemente con gli orientamenti Emas, incentivando l’avvio di iniziative di certificazione ambientale già previste nell’ambito della programmazione di taluni ambiti territoriali specifici (Asdi, Consorzi industriali, Comunità montana, ecc. ) analoghi a quelli percorsi dal Distretto del Mobile e che dunque amplierebbero una politica di sviluppo territoriale provinciale ecosostenibile. Il terzo, quello riguardante la promozione turistica, è mirato a supportare piccoli iniziative di sviluppo degli strumenti promozionali e risulta complementare alle iniziative condotte dall’Azienda in sinergia con le associazioni volte a qualificare l’offerta turistica provinciale. Il termine di presentazione delle domanda da parte delle imprese va dal 15 ottobre al 17 novembre 2008 e il periodo di realizzazione dei progetti è compreso tra la data di tale presentazione e il 15 novembre 2009. Bandi completi e modulistica saranno a breve on-line su www. Pn. Camcom. It. L’analisi tecnica dei tre bandi verrà fatta in una presentazione alle imprese e al pubblico che si terrà il prossimo lunedì 13 ottobre alle ore 17 nella Sala convegni della Cdc. L’incontro sarà anche occasione per ricordare i 17 canali di finanziamento regionali (l. R. 4/2005) gestiti dall’ente camerale, in vista della prossima apertura per il 2009. .  
   
   
A.MERLONI: INCONTRO ISTITUZIONALE URGENTISSIMO AL MINISTERO - LO CHIEDONO I PRESIDENTI DELLE 3 REGIONI.  
 
Ancona, 8 ottobre 2007 - I Presidenti delle Regioni Emilia-romagna, Marche ed Umbria richiedono nuovamente al Ministro allo Sviluppo Economico Claudio Scajola un incontro istituzionale urgentissimo e non piu` rinviabile per affrontare la situazione di crisi dell´Antonio Merloni e dell´indotto di piccole imprese. Tale incontro che interessa ben tre regioni diviene assolutamente urgente in considerazione dell´aggravamento della situazione aziendale; delle crescenti e insostenibili difficolta` dell´indotto di piccole imprese; della assoluta necessita` di definire un coerente piano di rilancio e di interventi che salvaguardino i livelli occupazionali, i siti produttivi nazionali e le prospettive industriali dei territori interessati. Ogni ulteriore ritardo sarebbe inaccettabile. Gian Mario Spacca Maria Rita Lorenzetti Vasco Errani. .  
   
   
IN PIEMONTE SPORTELLI DEI CONSUMATORI PIU´ RISORSE PER UN SERVIZIO MIGLIORE ED UN ORARIO PIU´ AMPIO  
 
 Torino, 8 ottobre 2008 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore Luigi Sergio Ricca, ha approvato oggi una delibera con la quale provvede a razionalizzare la rete degli sportelli del consumatore al fine di elevare il livello qualitativo del servizio offerto e l´ampliamento dell´orario di apertura, in particolare con l´apertura al sabato. "Per l´anno 2009 - spiega l´assessore Ricca - è prevista una riduzione del numero degli sportelli (30 in luogo di 60) accompagnata da un aumento delle risorse ad essi destinate (euro 630. 000 mila anziché euro 615. 800) in piena adesione a quanto previsto nel piano triennale di attività attualmente all´esame del Consiglio Regionale. Si tratta comunque di un provvedimento di tipo sperimentale". Le caratteristiche tipologiche degli sportelli vengono articolate sulla base di tre fasce di apertura settimanale, l´una che prevede 30 ore distribuite su 5 giorni (da riservare al capoluogo regionale), l´altra di 20 ore sempre su 5 giorni (peculiare di tutti i capoluoghi di provincia) e l´ultima di 12 ore su 3 giorni (per le rimanenti sedi). "L´introduzione della fascia intermedia - asserisce Ricca - dovrebbe consentire alle associazioni una maggiore flessibilità nella gestione del personale con conseguente contenimento dei costi senza nel contempo pregiudicare in modo significativo l´accessibilità al servizio, mentre il raddoppio dell´orario di apertura degli sportelli periferici (da 6 a 12 ore) segna un deciso incremento della fruibilità del servizio. Riguardo alla distribuzione dei 30 sportelli sul territorio regionale se ne propongono 8 a Torino, 16 negli altri capoluoghi di provincia (3 ad Alessandria, Cuneo e Novara, 2 ad Asti, Biella e Vercelli, 1 a Verbania e i restanti 6 nelle province con maggiore estensione territoriale, in centri di rilevante importanza e non ubicati in prossimità dei capoluoghi (Ciriè, Pinerolo, Ivrea, Alba, Mondovì e Saluzzo)". Al fine di calcolare il contributo concedibile ad ogni singolo sportello è stata presa in considerazione la disponibilità finanziaria che sarà complessivamente destinata alla rete degli sportelli per il 2009, pari ad Euro 540. 000 (a cui andrà aggiunta la somma di Euro 90. 000 da assegnarsi tramite meccanismi premiali) e la si è suddivisa per tipologia di sportello tenuto conto delle ore di apertura proprie di ciascuna. Pertanto ad ognuno degli 8 sportelli aperti 30 ore si attribuisce, tenuto anche conto dei maggiori oneri locatizi che caratterizzano il mercato immobiliare di Torino, un contributo di Euro 26. 000. A ciascuno dei 16 sportelli aperti 20 ore, collocati negli altri capoluoghi di provincia, si attribuisce un contributo di Euro 17. 000. A ciascuno dei restanti 6 sportelli, aperti 12 ore (collocati a Ciriè, Pinerolo, Ivrea, Alba, Mondovì e Saluzzo), si attribuisce un contributo di Euro 10. 000. Come è previsto nella Proposta di Piano triennale 2008 - 2010, approvata dalla Giunta il 9 settembre, allo scopo di gestire il passaggio da una rete composta di 60 sportelli nel 2008 ad una composta da 30 sportelli quale quella del prossimo anno, viene stabilito un limite massimo a livello regionale di sei sportelli accreditabili per ciascuna associazione ed un limite massimo di uno sportello per associazione per singola città. .  
   
   
IMPRENDITORIA FEMMINILE: DELEGAZIONE UMBRA PARTECIPA A FORUM IN BULGARIA  
 
Perugia, 8 otttobre 2008 - Fornire alle imprenditrici bulgare e dei Balcani una concreta occasione di incontro e confronto alla luce delle opportunità offerte dall’ingresso della Bulgaria fra i Paesi dell’Unione Europea: con questo obiettivo si è tenuto nei giorni scorsi a Sofia il primo Forum internazionale dell’imprenditoria femminile. All’iniziativa, promossa dall’Associazione “Selena” delle donne imprenditrici di Bulgaria”, hanno partecipato otto Paesi europei (Turchia, Romania, Spagna, Grecia, Belgio, Ungheria, Italia e Bulgaria). Per l’Umbria era presente una delegazione composta dalla Presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile (“Cif”) della Camera di commercio di Perugia e delegata di Sviluppumbria, Nadia Libera Imbroglini, da Lorena Pesaresi della Provincia di Perugia, da Mary Mancinelli in rappresentanza della Cna, da Natalia Nikolova del “Cif” di Terni nella veste di imprenditrice e da altre quattro imprenditrici umbre del settore agricolo, agroalimentare ed agrituristico. Nell’ambito del forum sono state affrontate le questioni relative allo sviluppo di partnership operative tra le imprenditrici dei diversi Paesi ed alla creazione di sinergie tra le donne impegnate nella politica del territorio e le imprenditrici, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo locale e la crescita economico-sociale del paese. E’ stata inoltre sottolineata la particolare importanza del rafforzamento della cultura imprenditoriale e l’attivazione di reti per lo sviluppo e la competitività d’impresa. In particolare la delegazione umbra ha espresso “apprezzamento” per l’iniziativa, auspicando percorsi comuni nell’ambito dell’internazionalizzazione per il futuro delle aziende femminili del territorio regionale. .  
   
   
9 OTTOBRE IL PIEMONTE APRE LE PORTE ALLE DONNE IMPRENDITRICI  
 
Torino, 8 ottobre 2008 - Giovedì 9 ottobre 2008, Regione Piemonte, Unioncamere Piemonte e Ministero dello Sviluppo Economico organizzano una giornata dedicata all’imprenditoria femminile che si svolgerà in contemporanea su tutto il territorio piemontese dalle 14. 30 alle 17. 30. Presso le Camere di commercio del Piemonte sarà infatti possibile incontrare personalmente i referenti degli sportelli di assistenza e consulenza per le imprese femminili a rischio di continuità aziendale e degli sportelli di assistenza in materia di sostegno economico a favore della conciliazione tra lavoro e famiglia (misure di flessibilità di orario, sostituzione di dipendenti o dell’imprenditrice in maternità, progetti di rientro graduale delle dipendenti dalla maternità, etc. ). I referenti saranno a disposizione di tutte le donne imprenditrici per fornire informazioni, assistenza e consulenza, ma anche per raccogliere le loro esigenze, al fine di poter proporre modifiche e miglioramenti alla normativa vigente. “La Regione Piemonte, in collaborazione con Unioncamere Piemonte, sostiene le imprenditrici fornendo informazioni, assistenza e consulenza alle imprese che si trovano in difficoltà e promuovendo la conoscenza sulle possibilità di ottenere un sostegno economico nei progetti di conciliazione tra lavoro e famiglia – sottolinea l’Assessore regionale al Lavoro e Welfare, Teresa Angela Migliasso –. Questi incontri rappresenteranno un´occasione per molte donne di esprimere le loro paure, le loro esigenze e le loro istanze. La Regione e Unioncamere Piemonte non perderanno l’opportunità per rispondere ai diversi bisogni che emergeranno, progettando nuovi servizi e azioni per sostenere in modo ancora più efficace l’imprenditoria femminile”. Gli incontri si terranno presso le seguenti sedi delle Camere di commercio: Alessandria - via Vochieri 58; Novara - via Avogadro 4; Asti - piazzetta dell’Archivio 1- Palazzo Archivio; Torino - via San Francesco da Paola 24 (Settore Nuove imprese, Iii piano); Biella - via Aldo Moro 15/b; Vercelli - piazza Risorgimento 12; Cuneo - via Emanuele Filiberto 3; Verbano Cusio Ossola - Strada statale del Sempione 4 - Villa Fedora – Baveno. La partecipazione all’iniziativa è gratuita. Segreteria organizzativa: Unioncamere Piemonte - Ufficio Promozione della Competitività delle Imprese Tel. 011 5669230 - Fax 011 5119144 - E-mail: l. Belforte@pie. Camcom. It .  
   
   
DALLA REGIONE LAZIO LE PRIME CASE-NIDO PER BIMBI CON LA "TAGESMUTTER" (MAMMA DI GIORNO)  
 
 Roma, 8 ottobre 2008 - Una grande innovazione nel settore dei servizi per l’infanzia. A Roma e nel Lazio arriva il servizio ‘Tagesmutter’ con il progetto ‘Casa Nido’. L’iniziativa, presentata ieri a Roma dall’assessore all’Istruzione della Regione Lazio Silvia Costa, è dedicata alle donne che cercano una nuova attività lavorativa nel campo dei servizi e alle mamme alla ricerca di una soluzione valida e flessibile per la custodia dei bambini. La ‘Tagesmutter’, termine tedesco che significa mamma di giorno, è una nuova figura professionale in Italia ma ben nota nel Centro-nord Europa, che accudisce ed educa i minori da 0 a 6 anni presso la propria abitazione. L’iniziativa della Regione parte dalla constatazione che per molte mamme è difficile conciliare la maternità con l’attività lavorativa. Sono tante le donne, infatti, che non riescono ad usufruire del servizio di asilo nido predisposto dai comuni o dagli enti privati, e sono altrettanto numerose quelle donne che si trovano costrette a rinunciare al lavoro e alla propria vita sociale per dedicarsi alla famiglia. “Ho fortemente voluto - ha detto l’assessore Costa - sperimentare anche nella nostra Regione questo servizio di welfare familiare e flessibile, già praticato in Europa e in alcune regioni italiane. Come Assessorato alla Formazione, abbiamo stanziato 1. 800. 000 euro per preparare adeguatamente donne tra 21 e 50 anni di età, preferibilmente mamme, che attiveranno nuove forme di lavoro e rafforzeranno le reti di prossimità che fanno crescere le realtà urbane. Le assistenti materne, infatti, daranno un valido supporto a genitori che lavorano, che non hanno accesso ad altri servizi e che vogliono affidare i figli a persone competenti ed affidabili. L’associazione ‘Casa Nido’ che ha vinto il bando per la zona di Roma, analogamente a quanto stanno facendo le altre strutture che promuovono tale percorso formativo, seguirà la ‘Tagesmutter’ anche nelle fasi successive a quella formativa”. Il servizio di assistenti materne è attivo da tempo in gran parte dell’Europa, specialmente nei paesi dell’Europa centrale e nell’area scandinava. In Italia, questo metodo educativo è stato importato a inizio anni Novanta nelle province di Trento e Bolzano, gestito e coordinato dalla cooperativa ‘Il Sorriso’. Solo negli ultimi anni, in forme diverse, il servizio ha preso piede nelle regioni del Nord Italia. A breve, a seguito dei corsi di formazione professionale (già in pieno svolgimento) il servizio verrà introdotto anche a Roma e nel Lazio, grazie appunto a un progetto approvato e finanziato dalla Regione Lazio, dietro proposta di un’unione di cooperative che fanno capo al consorzio ‘Casa Nido’, che si occuperà di gestione, coordinamento e promozione dell’iniziativa. Per diventare tagesmutter è necessario svolgere un corso di formazione gratuito della durata di 250 ore, e adeguare il proprio domicilio alle necessarie norme di sicure zza e igienico-sanitarie. Ogni T agesmutter può contare sul supporto di una coordinatrice territoriale, sulla solidale collaborazione che si instaura tra tutte le T agesmutter, oltre che sul sostegno organizzativo e amministrativo dell’organizzazione ‘Casa Nido’. Le selezioni sono in pieno svolgimento relativamente al corso dal prossimo 12 ottobre. Dalla seconda metà di ottobre inizieranno nuove selezioni (con termine del 30 ottobre) per il corso in programma con buona probabilità dal 1° novembre. Il rapporto di lavoro sarà regolato da un contratto e durante l’orario di servizio la ‘mamma di giorno’ avrà la responsabilità diretta sulla sicurezza e il benessere fisico e psicologico dei bambini. Per la tutela e per una maggiore serenità, la ‘tagesmutter’ dovrà sottoscrivere una polizza di responsabilità civile in favore dei bambini per eventuali infortuni durante l’orario di lavoro. Comunque durante il percorso di ‘tagesmutter’, ci sarà sempre l’aiuto e il supporto dei professionisti dell’organizzazione Casa Nido. La casa-nido dovrà essere sufficientemente spaziosa (almeno 4 mq disponibili per ogni bambino custodito), luminosa e accogliente. L’ambiente domestico dovrà essere protetto e sicuro. L’impianto elettrico e di riscaldamento dovranno essere a norma. Il bagno dovrà essere attrezzato con biancheria di ricambio, vasini e bacinelle ad uso personale dei bambini e, ovviamente, un fasciatoio. La cucina dovrà essere munita di valvola di chiusura del gas. Dovrà essere predisposto uno spazio attrezzato per il riposo dei piccoli ospiti e un primo pronto soccorso pediatrico. .  
   
   
LAZIO: CON ´BONUS BEBÈ´ SOSTEGNO A GENITORIALITÀ  
 
 Roma, 8 ottobre 2008 - Un contributo economico per aiutare le neomamme e i neopapà residenti nel Lazio a sostenere le spese da affrontare con l’arrivo dei figli. A introdurlo una recente delibera della Giunta regionale. L’assessore alle Politiche Sociali, Anna Salome Coppotelli, illustra l’iniziativa, che tende una mano alle famiglie sollevando il bilancio domestico. Assessore, in cosa consiste questo nuovo strumento deliberato dalla Giunta regionale? “Il ‘bonus bebè’ è un contributo di 500 euro, che verrà concesso una tantum, per sostenere la genitorialità. Complessivamente, sono stati stanziati 5 milioni di euro per il 2008. La scelta di avere un figlio, infatti, è fortemente condizionata da vincoli economici e da incertezze lavorative. Per questo, abbiamo raggiunto l’obiettivo di potenziare e rendere più flessibili i servizi all’infanzia come i micronidi, i nidi e gli asili nido. E non solo. L’obiettivo è anche quello di agevolare la conciliazione dei tempi di cura con il lavoro”. Lo spirito solidale dell’iniziativa è dimostrato anche dal fatto che interessa non solo i figli naturali, ma anche quelli adottati. “L’attenzione e la sensibilità nei confronti delle famiglie naturali, legittime o adottanti è evidente, poiché ritengo che ciascun bambino abbia diritto alla migliore accoglienza affettiva possibile e l’obiettivo della Regione Lazio è quello di costruire una società per tutte le età. Una società anche a favore delle donne. Generalmente, infatti, sono le donne a sopportare i costi delle scelte di maternità in termini di rinuncia al lavoro e sono consapevoli che spesso la condizione di non occupazione, nel caso di uscita dal mondo del lavoro per la nascita di un figlio, diventa irreversibile. Per questo, la Regione Lazio ha adottato politiche sociali fortemente orientate al genere, impegnandosi a fornire risposte alle famiglie, alle donne e alle giovani che devono prendere la decisione di avere un figlio”. Quali i requisiti richiesti per poter usufruire del ‘bonus bebè’? “Le donne che risiedono da almeno un anno nel territorio laziale devono presentare la domanda al Comune di residenza. In particolare, i requisiti richiesti sono la nascita o l’adozione dal 1° gennaio al 31 dicembre 2008 e l’indicatore della situazione economica (Isee) deve essere inferiore o uguale a 20 mila euro. Nel caso di adozioni nazionali e dell’adozione internazionale che si perfezioni dopo l’arrivo del minore in Italia, l’adozione si intende realizzata se la sentenza è divenuta definitiva nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2008. Invece, nell’ipotesi di adozioni internazionali in cui il provvedimento è stato pronunciato all’estero, prima dell’arrivo del minore in Italia, l’adozione si ritiene realizzata se è stato emesso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2008 e trascritto nei Registri italiani dello stato civile nello stesso periodo. L’adozione si intende realizzata anche se il provvedimento italiano di trascrizione non sia stato emanato entro il 2008, ma quello straniero emesso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2008 sia stato depositato presso la cancelleria del Tribunale dei Minorenni competente”. Come si fa a richiedere il contributo? “Le domande di contributo devono essere presentate dalle donne aventi diritto al Comune di residenza entro il 30 ottobre per le nascite o le adozioni avvenute nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 settembre 2008. Entro il 31 gennaio 2009 per le nascite o le adozioni avvenute nel periodo compreso tra il 1° ottobre e il 31 dicembre 2008. Il Comune di residenza verifica il possesso dei requisiti da parte delle richiedenti e presenta la richiesta di finanziamento con l’indicazione del numero di donne beneficiarie all’Assessorato alle Politiche Sociali (Direzione regionale Servizi Sociali - viale del Caravaggio 99, 00147 Roma) entro il 30 novembre 2008 per le domande presentate al 30 ottobre 2008 ed entro il 28 febbraio 2009 per le domande presentate entro il 31 gennaio 2009”. .