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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 22 Ottobre 2008 |
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CREMONA, GIOVEDI´ VIA A 63° FIERA BOVINO DA LATTE FERRAZZI: APPUNTAMENTO DI PRESTIGIO PER TUTTO IL MONDO AGRICOLO IL 43% DEL LATTE NAZIONALE PRODOTTO IN LOMBARDIA |
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Oltre 70. 000 visitatori previsti, 831 aziende presenti e 150 allevatori, 26 convegni e il 15% di nuovi espositori. Sono questi i numeri che caratterizzano la 63esima edizione della Fiera del bovino da latte presentata in Regione Lombardia dall´assessore all´Agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi e che si svolgerà a Cremona da giovedì 23 a domenica 26 ottobre. All´incontro erano presenti, tra gli altri, il vice presidente della Regione lombardia, Gianni Rossoni, il presidente di Fiera Cremona, Antonio Piva, il presidente della Provincia di Cremona, Giuseppe Torchio, e il presidente di Assalzoo, Silvio Ferrari. "La Fiera di Cremona - ha detto l´assessore Ferrazzi - è una tra le tre più importanti manifestazioni della zootecnica a livello internazionale e nei giorni della manifestazione Cremona diventerà un punto di riferimento importante per tutto il mondo agricolo grazie anche al nutrito programma di dibattiti e convegni che coinvolgono tutto il mondo agricolo". Tra i 26 convegni in programma, 4 sono organizzati dalla Regione Lombardia e riguardano le tecnologie, la filiera corta, le novità sulla ricerca per le bovine da latte e il mercato lattiero - caseario. "La Fiera di Cremona - ha aggiunto Ferrazzi - mi auguro possa essere anche l´occasione per aprire un confronto con il Governo. Proprio nei giorni scorsi - ha ribadito Ferrazzi - ho chiesto al ministro dell´Agricoltura di aprire un dialogo per definire insieme la tenuta del comparto". La Lombardia, regione più agricola d´Italia, è leader nel settore della produzione del latte con il 43% di quella nazionale ed è al secondo posto tra le Regioni europee con oltre 42 milioni di tonnellate all´anno, dietro solo alla Bretagna che ne produce 52 milioni e davanti alla Loira (35 milioni). "Per quanto riguarda le quote latte - ha sottolineato Ferrazzi - Regione Lombardia ha sempre mantenuto la stessa posizione e cioè l´assoluto rispetto della legge 119 che stabilisce le quote per il produttore; quindi, nel rispetto di chi ha sempre osservato le regole, è giusto che chi ha sbagliato paghi anche a fronte della richiesta al Ministero di un aumento consentito del 2% delle quote per gli agricoltori lombardi". L´inaugurazione della Fiera del bovino da latte di Cremona avverrà, alla presenza degli assessori regionali Ferrazzi e Rossoni, giovedì 23 ottobre. Subito dopo il taglio del nastro l´assessore all´Agricoltura interverrà al convegno "Il mercato lattiero caseario italiano:problemi, prospettive e possibili strategie della filiera". . |
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ERSAF, FERRAZZI:STRUMENTO PREZIOSO PER NOSTRE AZIONI |
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Milano - "Ersaf è l´interlocutore che Regione Lombardia ha voluto per supportare il mondo produttivo e permettere un facile e sistematico accesso alla sperimentazione, al trasferimento tecnologico, alla formazione degli operatori di oggi e dei futuri professionisti dell´agricoltura". Lo ha detto Luca Daniel Ferrazzi, assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, durante l´incontro avuto oggi con il presidente Roberto Albetti e gli amministratori di Ersaf (Ente Regionale per i Servizi all´Agricoltura e alle Foreste). "Un´occasione - ha continuato Ferrazzi - utile per condividere gli obiettivi dell´agricoltura lombarda e per approfondire il confronto sullo stato di fatto del sistema rurale, dal quale sono emersi diversi temi da affrontare e avviare a soluzione, per i quali Ersaf darà il suo contributo operativo, supportando l´azione normativa e amministrativa svolta dalla Giunta Regionale". I temi trattati trovano riscontro nel piano programmatico e nel Bilancio 2009 di Ersaf, approvati nel corso dell´incontro. Il 2009 è l´anno di avvio della nuova programmazione dell´Ente, che sarà impegnato su numerosi obiettivi strategici, che vanno dal supporto alle produzioni agricole con campi dimostrativi e sperimentali, all´applicazione della direttiva nitrati, al controllo e promozione delle produzioni tipiche e della filiera corta, alla progettazione di Sistemi Verdi periurbani. Dal 2008 e fino al 2010, Ersaf sarà impegnato anche nelle attività straordinarie di monitoraggio e gestione dell´emergenza dovuta alla presenza in Lombardia dell´Anoplophora chinensis (Tarlo asiatico). "Ersaf - ha dichiarato Roberto Albetti - rappresenta un punto di riferimento importante per il sistema rurale della Lombardia e contribuisce alla gestione del sistema agro-alimentare e forestale lombardo. È per questo che continueremo a impegnarci per un confronto serrato con tutti i soggetti presenti sul territorio, a cominciare dagli Assessori all´Agricoltura delle Province così come con le Organizzazioni Professionali, in modo che la chiusura dell´esercizio di quest´anno e soprattutto le iniziative del 2009 vengano messe in atto in una logica di sussidiarietà tra pubblico e privato, assicurando il conseguimento dei risultati attesi sia da noi sia dal mondo produttivo". "Ersaf - ha concluso Ferrazzi - continuerà la sua azione a fianco di Regione Lombardia, operando nell´interesse del nostro comparto agricolo. Le conoscenze specifiche in numerose materie fondamentali per la nostra agricoltura, e il radicamento sul territorio regionale, fanno di Ersaf uno strumento prezioso che lavora in una logica di sistema, garantendo la necessaria competitività all´agricoltura lombarda perché possa mantenere e consolidare la propria leadership nazionale". . |
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L’OSSERVATORIO AGRI&FOOD DI CREMONAFIERE E ISMEA ANALIZZANO IL SETTORE LATTIERO CASEARIO IN VISTA DELLA QUINTA EDIZIONE DEGLI STATI GENERALI DEL LATTE (FIERA INTERNAZIONALE DEL BOVINO DA LATTE, 23-26 OTTOBRE, CREMONA)
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Latte: prezzi all’origine in calo (- 6% da marzo 2008), +9,9% quelli al dettaglio nei primi 8 mesi dell’anno. +2% i consumi. Grana padano: costo di produzione maggiore del prezzo all’ingrosso (in media 7,5 vs. 8,5 euro/kg, +11%). Prezzo del latte alla stalla in diminuzione (-6% dal mese di marzo, compreso tra i 37 e i 40 centesimi), +9,90% il prezzo del prodotto al dettaglio nei primi otto mesi dell’anno, e consumi in crescita del 2%. Grana Padano: costo di produzione superiore al prezzo all’ingrosso (+11%, in media 7,5 vs. 8,5 euro/kg). 4,4 miliardi il valore della produzione economica italiana di latte e 17,2 miliardi il fatturato dopo la trasformazione, poco meno di 200mila gli addetti del comparto lattiero-caseario in 4. 339 imprese, 38% il latte importato nel nostro Paese e 43. 000 gli allevamenti da vacche da latte (-7% rispetto al 2006, -47% rispetto al 1998). Sono questi i dati elaborati dall’Osservatorio Agri&food di Cremonafiere e da Ismea in vista della quinta edizione degli Stati Generali del Latte, annunciati stamani al Pirellone da Antonio Piva, presidente di Cremonafiere e vicepresidente Unalat (Unione Nazionale fra le Associazioni di Produzione di Latte Bovino), insieme al vicepresidente della Regione Lombardia Gianni Rossoni e all’Assessore all’Agricoltura Luca Daniel Ferrazzi. Gli Stati Generali si svolgeranno nell’ambito della 63esima edizione della Fiera Internazionale del Bovino da Latte (Cremona, 23-26 ottobre) e vedranno la partecipazione del Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia (sabato 25 ottobre). Nei primi 8 mesi del 2008, secondo la rilevazione Ismea-ac Nielsen, gli acquisti domestici di latte alimentare sono stati pari a 1. 472. 910 tonnellate (+1,87% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), di cui 40,53% latte fresco (597. 017 t) e 59,47% Uht (a lunga conservazione). L’incremento degli acquisti di quest’ultimo è stato dell’1,51%, mentre l’acquisto domestico di latte fresco ha fatto registrare un incremento del 2,39%. In termini di valore nei primi otto mesi dell’anno gli Italiani hanno acquistato 1 miliardo 680 milioni e 340 mila euro di latte alimentare (+11,95%), di cui 50,21% latte fresco, 49,79% a lunga conservazione (Uht). Il prezzo medio al dettaglio del latte alimentare è stato pari a 1,14 euro/lt. In particolare, il prezzo del latte fresco latte è stato di 1,41 euro/lt, quello dell’Uht di 0,96 euro/lt. Rispetto ai primi 8 mesi del 2007 il prezzo del latte alimentare ha subito un incremento del 9,90%. L’incremento del latte fresco è stato del 7,57%, quello del latte Uht del 12,13%. Grana Padano e Parmigiano Reggiano Il consumo di Grana Padano nei primi otto mesi del 2008 è stato pari a 27. 902 tonn. (+2,59% vs gen-ago 2007), per un valore di 259 milioni e 626 mila euro. In termini quantitativi il consumo di grana Padano ha fatto registrare un incremento del 2,59%, in valore pari al +10,63%. Il prezzo medio del Grana Padano è stato di 9,30 euro/kg, facendo registrare un incremento del 7,83%. Inferiore alla crescita dei consumi del Grana Padano, quella degli acquisti domestici di Parmigiano Reggiano, pari a +0,57% (21. 624 t, per un valore di 273 milioni e 636 mila euro). Il prezzo medio del parmigiano Reggiano è stato di 12,65 euro/kg, con un incremento sullo stesso periodo dell’anno precedente del 7,90%. Il Lattiero Caseario in Europa Particolare attenzione verrà riservata nella presente edizione degli Stati Generali del Latte alla realtà dei nuovi Paesi dell’Est da poco entrati nella Ue dove, benchè i consumi dei prodotti lattiero-caseari risultino ancora sensibilmente al di sotto della soglia raggiunta nella vecchia Ue, il mercato presenta elevate dinamiche di crescita. Per i formaggi nei 10 Paesi che hanno aderito all’Ue nel 2004 la domanda pro capite è stata inferiore al 30% che nel resto d’Europa (12,7 kg pro capite anno) e in Romania e Bulgaria il dato è inferiore del 70% (5,7 kg anno) mentre i 15 paesi vecchi membri hanno registrato un livello di consumo tra i più elevati a livello mondiale e pari a 18,2 kg. Per quanto riguarda il burro, i dati sono i seguenti: - 37% (2,84 kg pro capite / anno) per i paesi entrati nel 2004, -77% (1,03 kg anno) in Romania e Bulgaria, mentre nel resto d’Europa il consumo pro capite è di 4,53 Kg. Tuttavia, l’Osservatorio Agri&food di Cremonafiere sulla base dei dati Ue prevede una progressiva uniformazione degli stili alimentari che comporterà entro il 2014 un aumento della domanda di formaggi nei paesi dell’Est pari a 550. 000 tonnellate (l’aumento della domanda di formaggi in tutta l’Ue sarà di 800. 000 tonnellate). Anche per quanto riguarda il burro si prevede un aumento di consumi nei Paesi dell’Est, equilibrato però dalla riduzione nei vecchi Stati membri. Per la prima volta dal 1980, quest’anno la consistenza dell’allevamento bovino nell’Unione Europea ha registrato un aumento. Nel 2007, rispetto all’anno precedente, l’aumento della popolazione di bovini nell’Ue a 27 è stato dello 0,3%. E’ quanto emerge dall’elaborazione dell’Osservatorio Agri&food di Cremonafiere sulla base dei dati emersi in una recente ricerca dell’Eurostat. Nel 2007 i bovini allevati nel nostro Paese sono aumentati complessivamente del 3,74%, con una crescita sia delle vacche da latte (+1,39%), sia delle vacche nutrici (+5,23%). L’italia è il quarto Paese a livello europeo con la più elevata consistenza di bovini, dopo la Francia (22%) la Germania (14%) ed il Regno Unito (11%). In Italia, nel 2007, sono stati allevati 6. 577. 000 bovini, pari al 7% dell’intera mandria europea. Lattiero Caseario in Lombardia La Lombardia copre il 39,31% della produzione lattifera italiana. La provincia di Brescia con 1. 159, 2 tonnellate incide per il 26,47% sulla produzione regionale lombarda. Brescia è seguita da Cremona, (1. 057 t), Mantova (772 t), Lodi (431 t), Bergamo (368,8 t), Milano (313,7 t), Pavia (110,5 t), Sondrio (59,9 t), Varese (40,5 t), Como (38,9 t) e Lecco (26,4 t) (Osservatorio Latte Ismea 2007). Il valore della produzione lombarda di latte bovino nel 2007 è stato di 1 miliardo e 850 milioni di euro. Gli allevamenti da latte in Lombardia sono 7. 248, in calo del 26% rispetto al 2005. La provincia con il maggior numero di allevamenti è quella di Brescia (2. 054) seguita da Mantova (1. 267), Bergamo (950), Cremona (930), Milano (421) e Lodi (377). 1. 249 sono gli allevamenti delle restanti provincie. La quota della provincia di Cremona nella produzione commercializzata di latte (vendite + consegne) a livello nazionale è pari al 10% Le stalle da latte in Lombardia sono 7. 065, in calo dell’1,8% rispetto al 2007 (erano 7. 200) e del 7% sul 2006 (7. 600 stalle da latte). Il numero di capi da latte in Lombardia è pari a 580. 514 unità, il 29,3% del totale capi da latte in Italia (1. 979. 246) (elaborazioni Depaaaa su dati Istat). Quote latte e multe campagna 2008/2009 (previsioni dell’Osservatorio Agri&food di Cremonafiere). La quota consegne assegnata all’Italia per la campagna 2008/2009 sarà, sulla base della decisione della Commissione Europea di un aumento delle quote del 2%, pari a 10 milioni e 476mila tonnellate. La produzione che sarà consegnata dal nostro Paese, in linea con i recenti studi della Ue, sarà di circa 10 milioni e 913mila tonnellate. L’eccedenza di produzione sarà pari a 437mila tonnellate La multa per l’Italia per la campagna 2008/2009 ammonterà quindi a circa 122 milioni di euro. “La Fiera Internazionale del Bovino da Latte - ha detto Antonio Piva, presidente di Cremonafiere, alla fine della mattinata - vanta ormai una tradizione consolidata e oggi è uno dei principali appuntamenti al mondo per il settore lattiero-caseario. I numeri della 63esima edizione sono eloquenti: 831 realtà presenti, 150 allevatori, 400 animali in mostra, espositori dall’estero in aumento del 13%, nuove presenze in crescita del 15%. Quest’anno - ha sottolineato Piva - a testimonianza della rilevanza raggiunta da questo evento, ospiteremo anche delegazioni provenienti dall’Asia e dal Sudamerica. In una fase di evidente difficoltà per il lattiero caseario, anche in questa edizione della Fiera Internazionale del Bovino da Latte abbiamo registrato il tutto esaurito: l’intera area espositiva coperta è stata presentata con mesi di anticipo. Gli Stati Generali del Latte, per la quinta volta all’interno della Fiera, conferiscono autorevolezza alla manifestazione, essendo divenuti il più importante osservatorio europeo del lattiero caseario e un momento propositivo di indirizzi strategici per la politica agricola comunitaria. La presenza del Ministro Zaia è una conferma della posizione di vertice dell’iniziativa”. . |
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ALTI COSTI DI PRODUZIONE:LA CIA SI MOBILITA |
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I prezzi degli alimenti al consumo sono aumentati del 28 per cento dal 2000 al 2007, i redditi degli agricoltori sono diminuiti, nello stesso periodo del 18 per cento (contro un più 16 per cento della media europea). Inoltre ogni azienda agricola dedica 100 giorni all’anno per risolvere le pratiche amministrative e burocratiche anziché lavorare nei campi . Sono solo alcune delle motivazioni che hanno portato la Cia dell’Emilia Romagna ad aderire, nel corso del Consiglio regionale del 20 ottobre scorso, allo stato di mobilitazione, iniziativa approvata dalla Direzione nazionale della Confederazione . “Gli agricoltori stanno soffrendo in silenzio - commenta la Cia Emilia Romagna – e abbiamo bisogno di dare voce a questi nostri agricoltori con una mobilitazione per sensibilizzare il Governo ad adottare le misure necessarie per contenere gli elevati costi di produzione e gli oneri sociali per le imprese agricole e a rivolgere una maggiore attenzione nei confronti del settore”. La Confederazione rivolge quindi un forte appello affinché si prendano provvedimenti in grado di ridurre i carichi che oggi pesano sulle aziende e di favorire il rilancio di sviluppo e competitività. Sotto accusa anche la legge finanziaria per il 2009 che non dà le risposte esaurienti ai problemi delle imprese, soprattutto in materia di costi. Da qui, l’invito ad apportare le necessarie modifiche. La Cia Emilia Romagna, al termine del Consiglio, ha annunciato che metterà in calendario iniziative idonee a sensibilizzare l’opinione pubblica e gli amministratori sul difficile momento dell’agricoltura nazionale e regionale. . . |
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GENOVA: AGRICOLTURA, PROGRAMMA SVILUPPO RURALE, AL VIA TERZO SEMINARIO DI FORMAZIONE |
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Si svolgerà a Genova presso il Teatro della Gioventù, mercoledì 22 e giovedì 23 ottobre, il terzo seminario di formazione in materia di programma di sviluppo rurale con la collaborazione del personale tecnico dell´agenzia per l´erogazione in agricoltura, ente nazionale sottoposto alla vigilanza del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Con questo seminario si prosegue l´attività formativa che aveva preso il via l´anno scorso, per i tecnici impegnati nella compilazione delle domande di finanziamento. Il seminario si rivolge in particolare alle organizzazioni professionali degli agricoltori, ai centri di assistenza agricola autorizzati, ai professionisti del settore, agli Enti delegati in agricoltura e ai tecnici agricoli della Regione Liguria. Le due giornate di formazione, mercoledì 22 e giovedì 23 ottobre si svolgeranno dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. . |
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360°GREEN REVOLUTION
LA NUOVA FRONTIERA DELL’ENERGIA PULITA
TRA VIGNETI E COLLINE UMBRE
MONTE VIBIANO, AZIENDA LEADER NEL SETTORE DELL’OLIO D’OLIVA, LANCIA UN PROGETTO ECOLOGICO RIVOLUZIONARIO VOLTO ALL’AZZERAMENTO DELLE EMISSIONI DI GAS SERRA
ENTRO IL 2009
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Il produttore di vino e olio Monte Vibiano ha lanciato la 360° Green Revolution, un progetto pionieristico che condurrà l’azienda perugina all’azzeramento delle proprie emissioni di gas serra entro il 2009. L’esclusiva iniziativa – la prima per un’azienda agricola italiana e una delle prime al mondo - ha preso il via dal certificato #00001, che Dnv (Det Norske Veritas), uno dei più prestigiosi enti di verifica internazionali, ha consegnato al Ceo di Monte Vibiano, Lorenzo Fasola Bologna. Il certificato attesta le attuali emissioni di gas serra dell’azienda e costituisce la base da cui partire verso l’ “obiettivo Zero emissioni”. Le verifiche delle emissioni di Monte Vibiano sono state effettuate da Dnv sulla base delle linee guida internazionali Iso 14064. Il percorso scientifico della rivoluzione “verde” è stato ideato e delineato dal Prof. Franco Cotana, direttore del Centro italiano di Ricerca sulle Biomasse. Tra le stupende colline umbre, Monte Vibiano ha inaugurato inoltre la prima stazione di ricarica elettrica alimentata esclusivamente da energia pulita. La stazione, sviluppata da Green Utiliy Spa e Cellstrom, è uno dei tanti tasselli della rivoluzione ecologica di Monte Vibiano, che modifica l’intera azienda e produzione agricola a 360° gradi. Una serie di pannelli solari fotovoltaici forniti da Green Utility sono stati installati per generare energia pulita e convertire la luce del sole in energia elettrica. Contemporaneamente, Monte Vibiano ha presentato una serie di veicoli e scooter elettrici che contribuiranno a rendere i trasporti aziendali più eco-compatibili. I veicoli vengono ricaricati dalla futuristica stazione elettrica, il cui principio ispiratore è quello di un girasole. La stazione infatti è costruita in modo da seguire la rotazione del sole e catturarne l’energia, che verrà poi convertita dalla Vanadium Redox battery, uno dei pochi dispositivi attualmente esistenti per la conservazione di energia verde. La 360° Green Revolution comprende inoltre: - trattori a biodiesel di I generazione forniti dalla Same Deutz-fahr, leader mondiale nel settore, impegnata anche nella ricerca di biodiesel di Ii generazione - un’innovativa caldaia a cippato, una fonte di energia rinnovabile, che fornirà a Monte Vibiano l’energia termica necessaria alla produzione vinicola e che è stata sviluppata dal Centro italiano di Ricerca sulle Biomasse - 4 silos pitturati di bianco riflettente che aiuteranno a compensare il riscaldamento globale causato da una emissione di 25 tonnellate di Co2 equivalente, secondo il principio dell’albedo terrestre - fertilizzanti organici, che sostituiranno progressivamente quelli chimici Il lancio dell’iniziativa 360°Green Revolution segna l´inizio dell’impegno che Monte Vibiano ha assunto verso l´ambiente, un lungo viaggio che l’azienda si augura serva a motivare altre imprese nel compiere simili iniziative, nella convinzione che siano la passione per la propria terra e l’impegno collettivo a salvare il nostro Pianeta. Per maggiori informazioni sull’iniziativa, visitate il sito www. 360green. It Situato a 27 km a sud di Perugia, Monte Vibiano - azienda produttrice di vino e leader nella fornitura di olio d’oliva alle maggiori compagnie aeree del mondo - è circondato da una natura incontaminata, un autentico gioiello di verdi distese e dolci colline. E’ proprio dall’esigenza di proteggere questo ambiente speciale che è nata l’dea della “rivoluzione verde”. . |
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RILANCIATA L’ATTIVITá DI GOURMET ITALIA SPA: NUOVI INVESTIMENTI A BORGO VALSUGANA PER 1.230.000 EURO |
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Un importante accordo territoriale è stato siglato stamattina dall’Assessorato provinciale all’industria, Trentino Sviluppo spa e Gourmet Italia spa di Borgo Valsugana. Il programma di interventi di Trentino Sviluppo (a valere sul fondo provinciale previsto dall’art. 33 della L. P. 6/99) prevede una partecipazione al capitale di Gourmet Italia pari a 2,5 milioni di euro, al fine di sostenere un nuovo programma di sviluppo aziendale, subordinata ad un accordo a beneficio della comunità della Valsugana, derivante da un intervento pubblico in una significativa realtà industriale. Gourmet Italia è un’azienda leader nel settore del piatto pronto per bar e ristorazione. A seguito dell’intervento di ricapitalizzazione di Trentino Sviluppo, sulla base di un piano industriale condiviso dal consiglio di amministrazione della società pubblica, Gourmet Italia realizzerà nuovi investimenti nel sito di Borgo per 1. 230. 000 euro nel biennio 2008-2009; svilupperà la propria area di business legata alla gestione della rete vendite dei marchi di proprietà, acquisendo nuove aree di mercato; provvederà infine alla ristrutturazione della propria situazione finanziaria, anche in relazione alle incrementate esigenze di circolante derivante dall’espansione dell’attività. Grazie al nuovo business plan, Gourmet Italia si impegna a conseguire un livello occupazionale non inferiore a 117 unità lavorative nell’anno di regime 2010, consolidando la già importante presenza occupazionale dell’azienda, che già oggi occupa 96 dipendenti, fra cui 16 part time. “In una fase critica come quella che stiamo attraversando – è stato detto dai rappresentanti del governo provinciale a margine della firma – l’accordo di oggi rappresenta indubbiamente un segnale confortante, soprattutto perché offre concrete prospettive di consolidamento di una dinamica realtà produttiva locale e delle conseguenti ricadute occupazionali, in un’area del Trentino caratterizzata da difficoltà di inserimento lavorativo superiore alla media provinciale. ” . |
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EUROREGIONE ALPI MEDITERRANEO OSPITE DELLA LIGURIA AL SALONE DEL GUSTO NELLO STAND ENOGASTRONOMICO AL LINGOTTO DI TORINO |
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La Liguria ospita Euroregione Alpi Mediterraneo al Salone Internazionale del Gusto di Torino che si inaugura giovedì 23 ottobre. Piemonte, Provence Alpes Cote d´Azur, Rhone Alpes, Valle d´Aosta e Liguria, che con Claudio Burlando presiede il semestre in corso, hanno allestito una "vetrina" nello stand regionale curato dall´Agenzia In Liguria e da Unioncamere, al padiglione 3 del Lingotto. In mostra, i prodotti enogastronomici di qualità maggiormente rappresentativi delle cinque regioni che comprendono la realtà italiana e quella francese. E giovedì pomeriggio, alle 16,30, dopo l´inaugurazione del Salone Internazionale del Gusto e di Terra Madre, cui parteciperà il presidente Claudio Burlando, gli assessori al Turismo e all´Agricoltura delle cinque regioni faranno il punto sull´attività svolta nel semestre di presidenza ligure di Euroregione nei rispettivi campi. Lo stand della Liguria al Salone Internazionale del gusto ospita anche una rassegna dedicata all´olio extravergine di oliva Dop della Riviera Ligure e un ristorante-enoteca con tutti i piatti e i prodotti di eccellenza della tradizione ligure. . |
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"GRANDE DISTRIBUZIONE ALIMENTARE" SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA |
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Il giro d’affari della Grande Distribuzione Alimentare continua a crescere per effetto dell’espansione di rete e delle affiliazioni dei piccoli operatori presenti a livello locale. A rete omogenea, le vendite hanno continuato a registrare una flessione (-1,5/-2%). In discesa la produttività per metro quadro come pure la marginalità delle nuove aperture, penalizzate da una competizione sempre più serrata e dall’allungamento dei tempi necessari per raggiungere il break even, soprattutto per le superfici più grandi. L’incremento dei prezzi alimentari confezionati è stato pari all’1,2% con picchi molto più sostenuti verso fine anno, quando la Grande Distribuzione non è riuscita a praticare una efficace azione drenante sulla crescita dei prezzi di vendita, a causa dei consistenti rialzi dei prezzi dei listini proposti dall’industria. Diverso l’andamento a seconda del format: gli ipermercati hanno registrato un fatturato a rete complessiva in crescita dell’1,5% (ma in calo del 2% a rete omogenea); i supermercati registrano una crescita del fatturato a rete complessiva pari al 3,9%; il discount, sostenuto da una costante espansione numerica sempre più capillare, ha registrato una consistente crescita del fatturato (6,7%) e un andamento a rete omogenea pari a un +1% circa. Dati di sintesi, 2007
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N. Aziende |
400 |
Unità di vendita(a) |
23. 385 |
Numero addetti vendita |
260. 000 |
Fatturato (Mn. Di euro) |
86. 240 |
Fatturato per addetto (‘000 di euro) |
332 |
Valore aggiunto (Mn. Di euro) |
12. 936 |
Valore aggiunto per addetto (‘000 di euro) |
49,7 |
Variazione del fatturato 2007/2003 (%) |
3,1 |
Quota mercato assoluta primi 4 gruppi(b)(c) (%) |
37,5 |
Quota mercato assoluta primi 4 gruppi(b)(d) (%) |
67,5 |
Previsioni di sviluppo dell’attività: |
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· 2008/2007(b) (%) |
5,3 |
· tendenza di medio periodo (%) |
+3/4 |
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| a) - esclusi i punti vendita tradizionali b) - in valore c) - senza supercentrali d) - con supercentrali . |
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PSR E PIANO BIETICOLO ´ IL VICE PRESIDENTE MARCHE PETRINI CHIARISCE CRITERI E PROCEDURE . |
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´Riguardo ai timori apparsi sulla stampa relativi alla paventata esclusione di alcuni settori dall´ammissibilita` agli aiuti del Piano di Sviluppo Rurale (Psr), va detto con chiarezza che sono del tutto infondati. E´ infatti sufficiente ricordare che a seguito dell´attivazione del Piano di Azione per il settore bieticolo saccarifero, si e` scelto di finanziare con le risorse dell´Ocm zucchero (Organizzazione Comune di Mercato relativa allo zucchero) i settori cerealicolo, ortofrutticolo, sementiero, florovivaistico e delle produzioni di nicchia, lasciando al sostegno del Psr i restanti settori. Le due linee di intervento sono attivate in modo parallelo. Nella seduta del 13 ottobre scorso la Giunta ha infatti approvato le Disposizioni attuative della misura agroindustria, sia per il Psr che per l´Ocm zucchero. In tempi rapidi si procedera` alla emanazione dei due distinti bandi da parte degli uffici regionali competenti. Per quanto riguarda le produzioni biologiche, queste potranno essere sostenute tramite uno specifico bando riguardante le produzioni di qualita` realizzate nell´ambito degli accordi di filiera. Una scelta finalizzata a favorire le produzioni biologiche e di qualita` regionali, rispetto a quelle d´importazione. Il suddetto bando avra` una dotazione finanziaria consistente e potra` finanziare anche: 1) gli interventi strutturali a favore delle aziende agricole; 2) la copertura dei costi di certificazione delle produzioni; 3) le azioni promozionali; 4) gli interventi di formazione ed informazione per gli agricoltori. Ogni scelta relativa al sostegno di un importante settore dell´economia regionale, come quello agricolo, avviene dopo un approfondito confronto con le associazioni. Cosi` sara` pure, ad esempio, nel caso degli interventi sulla filiera corta´. . |
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CON QUELLO DI CHIOGGIA, TRIS DI RADICCHI IGP PER ILVENETO |
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E tre! Con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 18 ottobre scorso del regolamento che iscrive nel registro delle indicazioni geografiche protette il radicchio di Chioggia, il Veneto fa tris di queste varietà di cicoria, delle quali detiene il primato mondiale di produzioni di qualità certificata. “E’ un uteriore passo e l’ennesima dimostrazione – ha commentato il vicepresidente della giunta regionale Franco Manzato – della capacità dei produttori veneti di esprimere qualità eccezionali nella tipicità e nelle tradizioni del territorio. Con quello di Chioggia aggiungiamo una perla alla preziosa collana delle produzioni agroalimentari a denominazione della nostra regione”. Il radicchio di Chioggia è una varietà particolare che ha come progenitore il radicchio di Treviso, il primo a fregiarsi in Europa dell’Igp. Gli imprenditori agricoli dell’area interessata alla nuova indicazione protetta ne hanno fatto un punto d’orgoglio selezionandolo nei decenni fino ad ottenere un radicchio unico e caratteristico, rotondo e compatto, con le foglie di un colore rosso violaceo intenso dalla costa e dalle marezzature bianche. Il radicchio di Chioggia Igp prende il nome dal luogo che gli ha dato fama, la città a sud della laguna veneta, ma viene coltivato anche in altri comuni. Il disciplinare infatti, prevede che " La zona di produzione del «Radicchio di Chioggia» tipologia «tardivo» comprende l´intero territorio dei comuni di Chioggia, Cona e Cavarzere, in provincia di Venezia, di Codevigo e Corbezzole, in provincia di Padova, e di Rosolina, Ariano Polesine, Taglio di Po, Porto Viro e Loreo in provincia di Rovigo; mentre il tipo «precoce» è prodotto soltanto nei comuni di Chioggia e Rosolina,dove le particolari condizioni pedoclimatiche consentono di esprimere le peculiari caratteristiche di detta tipologia. " . |
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AGROALIMENTARE: I MIGLIORI PRODOTTI SICILIANI PROTAGONISTI A ROMA |
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Sette prelibatezze della Sicilia, sette tesori del grande patrimonio enogastronomico nazionale vestono l’abito da sera per presentarsi al pubblico di Roma, mercoledì 22 ottobre nel corso di un prestigioso quanto appetitoso appuntamento. Protagonisti della serata saranno i Consorzi dei produttori di alcune importanti realtà dell’Isola a marchio Dop e Igp: Olio extravergine di oliva “Monti Iblei” e “Val di Mazara”, Pecorino siciliano, Pomodorino di Pachino, Crisma Grano duro di Sicilia, Arancia rossa di Sicilia, Vino Marsala, uniti per promuovere insieme la propria terra di origine nel corso di una speciale cena ad inviti, realizzata grazie al sostegno e all’attività del ministero delle Politiche agricole e dell’ex Agensud. Proprio l’assessore all’Agricoltura della Regione siciliana, Giovanni La Via, il ministro delle Politiche Agricole, Luca Zaia, insieme ai colleghi siciliani della Giustizia e della Difesa, Angelino Alfano e Ignazio La Russa, al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, saranno fra gli ospiti di spicco dell’evento, che ruoterà attorno all’esibizione culinaria dei cuochi Giuseppe Bono e Costantino Spadaro che, impiegando i sette prodotti, si cimenteranno nelle loro creazioni dinanzi al pubblico e a giornalisti specializzati, in una sorta di vero e proprio show condotto da Nino Frassica. “Le produzioni siciliane a denominazione d’origine - spiega l’assessore La Via - rappresentano il frutto della tradizione e dell’impegno degli imprenditori agricoli dell’Isola. Vasti territori e processi di produzione che si fondono con la cultura del mangiare sano e sicuro della nostra terra, ma che giungono anche nei mercati globali sostenuti da efficaci azioni di promozione già realizzate dalla Regione”. Al fianco dell’assessore La Via, che esporrà le progettualità di valorizzazione e salvaguardia sviluppate sul territorio, ad illustrare caratteristiche e proprietà di queste bontà sicule interverrà il noto nutrizionista Giorgio Calabrese, mentre è attesa la partecipazione di personaggi dello spettacolo, della cultura e della politica siciliana. . |
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DAL 23 AL 27 OTTOBRE 2008 I SALUMI DOP E IGP AL SALONE DEL GUSTO DI TORINO 5 GIORNI GOLOSI TRA DIBATTITI, DEGUSTAZIONI, OSPITI ED EVENTI MILANOFIORI, 21 OTTOBRE 2008 |
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I salumi Dop e Igp protagonisti al Salone del Gusto di Torino dal 23 al 27 ottobre 2008, appuntamento imperdibile per gli amanti della buona tavola e del cibo di qualità. Nell’area espositiva di oltre 200 mq, dedicata alla scoperta della migliore tradizione enogastronomica italiana, lo spazio, organizzato in modo da rievocare l’ambiente di un’osteria, farà da sfondo a corsi di degustazione, dibattiti, chiacchierate piacevoli con esperti del settore, chef, giornalisti, enologi e nutrizionisti. Un’occasione unica per conoscere più da vicino i prodotti e le caratteristiche che li contraddistinguono. In questo contesto, allestito con un banco di antica salumeria, con un angolo - cantina per i vini e le pareti allestite con stampe d’atmosfera, si susseguiranno le degustazioni dei prodotti più prestigiosi della salumeria Dop e Igp (Bresaola della Valtellina Igp, Culatello di Zibello Dop, Mortadella Bologna Igp, Prosciutto di Modena Dop, Prosciutto Toscano Dop, Salame Brianza Dop, Salame Cacciatore Dop, Salame Cremona Igp, Salame Piemonte Dop, Salame di Varzi Dop, Salumi Tipici Piacentini Dop, Speck dell’Alto Adige Igp, Zampone Modena e Cotechino Modena Igp), alle quali si potrà partecipare su prenotazione, in maniera assolutamente gratuita, presso la reception dello stand. In questo modo si può riassumere la presenza dell’Ivsi – Istituto Valorizzazione Salumi Italiani – al Salone del Gusto di Torino. Tutto il progetto è stato realizzato in collaborazione con l’Uiv – Unione Italiana Vini e con il patrocinio e il finanziamento dell’Unione Europea e dello Stato Italiano. L’ Unione Italiana Vini per i corsi di degustazione, fornirà e proporrà una lista di ottimi vini Vqprd e Igt (Alto Adige Doc Lagrein, Bardolino Classico Doc, Valpolicella Classico Superiore Doc, Malvasia Doc Secco, Barbera d’Asti Doc, etc. ) da abbinare a ciascun salume per esaltarne il gusto e il piacere. Uno chef preparerà un piatto dedicato al salume protagonista della degustazione. Gli autorevoli ospiti racconteranno storia e caratteristiche di ciascun prodotto e, oltre ai vini, verranno proposti gli abbinamenti con il pane più adatto ad esaltare le qualità organolettiche di ciascun salume. Verrà inoltre distribuita ai visitatori la prima guida integrale sui salumi Dop e Igp, ideata dall’Ivsi, per poter conoscere più da vicino le qualità, le caratteristiche e le curiosità dei 29 prodotti Dop e Igp che rappresentano il 34%, nel settore dei prodotti a base di carne, certificati dalla Unione Europea. . |
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IL CUCCHIAIO D´ARGENTO CUCINA REGIONALE APPARECCHIA IL MEGLIO DELL´ITALIA A TAVOLA |
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E´ un potenziale gastronomico unico al mondo quello dell´Italia che, da Nord a Sud, si allunga per ben 1. 580 chilometri e offre un patrimonio di sapori straordinariamente ricco nella sua diversità. Al suo famoso best seller di cucina, Il Cucchiaio d´Argento, Editoriale Domus affianca una nuova, importante opera dal titolo Il Cucchiaio d´Argento Cucina Regionale, un volume a cui è affidato il compito di salvaguardare la memoria del palato da consegnare alle nuove generazioni destinate - anche a tavola - ad essere purtroppo unificate dalla globalità. Il libro è curato da Clelia d´Onofrio e sarà disponibile nelle migliori librerie a partire da metà ottobre a 49 Euro. Il volume si apre con il ritratto dei sapori della grande cucina regionale italiana: pasta e salumi, formaggi, verdura e frutta che hanno reso il cibo italiano una indiscussa golosità in tutto il mondo. Segue una suddivisione geografica nelle tre macroregioni, Nord, Centro e Sud, dove per ogni regione vengono evidenziati i gusti, i profumi e le materie prime dello specifico territorio e che introduce il ricettario. Le ricette riportano il grado di difficoltà di esecuzione, il tempo di preparazione, quello di cottura, le dosi degli ingredienti e la modalità di esecuzione del piatto, il vino ideale con cui gustarlo. Illustrate da più di 350 immagini, numerose ricette sono arricchite da note che documentano eventuali variazioni di esecuzione ritenute valide, e offrono informazioni e curiosità legate alle ricette: il contesto storico in cui sono nate, le eventuali evoluzioni nel tempo. E´ il caso, ad esempio, della "Finanziera", impegnativo antipasto piemontese le cui origin i risalgono addirittura al 1450. Inizialmente molto popolare, questo piatto fu nobilitato nel 1800 da Giovanni Vialardi, cuoco e pasticciere di Casa Savoia. La scelta delle oltre 580 ricette che fanno de Il Cucchiaio d´Argento Cucina Regionale un libro di gustosa lettura, oltre che un indispensabile ricettario, è stata fatta nell´intento di riportare alla memoria i piatti di un tempo, includendo quelli ritenuti più compatibili con i ritmi di vita di oggi. Dopo il controllo incrociato tra i vari testi, inclusi i vecchi quaderni manoscritti conservati nelle case, molte ricette sono state testate con i nuovi elettrodomestici, altre sono state lasciate tali e quali anche se, a causa della sparizione di alcuni prodotti dai banchi di vendita, il sapore può talvolta differire da quello del passato. Il Cucchiaio d´Argento Cucina Regionale nasce dalla lunga esperienza de Il Cucchiaio d´Argento, pubblicato per la prima volta da Editoriale Domus nel 1950. Sono otto le edizioni, costantemente aggiornate, che hanno decretato il successo del famoso e autorevole libro di cucina con oltre due milioni di copie vendute in Italia. Un successo che, nel recente passato, ha varcato i confini nazionali approdando in Danimarca, Francia, Germania, Inghilterra, Olanda, Spagna, Giappone e Stati Uniti d´America, con più di un milione di copie vendute all´estero. Nel segno del piacere di cucinare, inoltre, dal Cucchiaio d´Argento sono nati cinque volumi a tema: Antipasti&contorni, Primi Piatti, Secondi Piatti, Dolci e Estate. . |
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CELEBRATI I MARRONI DI COMBAI |
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Uno dei prodotti tipici più amati e forse apprezzati dell’autunno veneto sono di certo i marroni di Combai. Una “delizia del palato” che ieri mattina è stata cucinata in un enorme braciere secondo la migliore tradizione della terra veneta nel cortile di Palazzo Balbi a Venezia, sede della Giunta regionale, dal presidente della Regione del Veneto, Giancarlo Galan, e dal presidente delle Pro Loco Venete, Giovanni Follador. Combai non supera i 500 abitanti, è il primo caratteristico borgo di montagna che si incontra salendo le rampe della Pedemontana, ha un aspetto di grande austerità per la presenza del Monte Cimon, soprattutto è il regno incontrastato del castagno. “I comuni del nostro territorio - ha detto il presidente Giancarlo Galan - sono uno scrigno di cultura, di arte, di buoni sapori e di ottimi profumi. Un patrimonio eccellente da celebrare con passione e preservare con cura. Le tradizioni contadine della nostra comunità devono continuare a vivere per raccontare ai giovani una società ricca di valori e di ideali. ” A Combai la festa dei marroni è proposta ogni anno nella seconda metà di ottobre: sulla piazza gigantesche rostidore cucinano in pochi minuti quintali di frutti, mentre nell’intero borgo rivivono gli antichi mestieri, si impastano profumati dolci caserecci, si inventano marmellate e gelati a base di miele di castagno. . |
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SALONE DEL GUSTO - DALLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA 19 MUSEI PER CELEBRARE ALTRETTANTE ECCELLENZE DELLA PROPRIA ENOGASTRONOMIA: DAL BORLENGO DI MODENA, AL SALE DOLCE DI CERVIA, ALL´OLIO EXTRAVERGINE DI BRISIGHELLA, AL FORMAGGIO DI FOSSA DI SOGLIANO AL RUBICONE. |
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Il cibo anche come arte. Come espressione di una cultura, di una tradizione, di una sapienza artigianale unica e irripetibile. Che va difesa dai rischi di un mercato sempre più globale e omologato. E’ la proposta che la Regione Emilia-romagna (la regione che vanta il più alto numero di prodotti certificati con ben 26 Dop e Igp) porterà al “Salone del Gusto “ di Torino (dal 23 al 27 ottobre) con i suoi 19 Musei del Gusto (www. Museidelgusto. It ), nati proprio per far conoscere altrettanti prodotti tipici e tradizionali del proprio territorio. Prodotti noti e meno noti, ma accomunati dal rispetto di rigorosi disciplinari di produzione e dalla eccellenza delle materie prime. Non solo il Prosciutto di Parma e il Parmigiano Reggiano dunque, ma anche la tigella e il borlengo di Modena, il sale dolce di Cervia, il pane ferrarese, l’aceto balsamico, il salame felino di Parma, l’olio di Brisighella, il formaggio di fossa di Sogliano al Rubicone. Per ricordarne solo alcuni. Proprio questi 19 Musei del Gusto e soprattutto i prodotti che in essi vengono celebrati saranno dunque i protagonisti dello stand della Regione al Salone di Torino. Visitare lo stand sarà un’occasione unica per conoscere da vicino queste eccellenze, ma anche per assaggiarle, grazie ai menù proposti dagli chef ed allievi della Scuola regionale di ristorazione di Serramazzoni in provincia di Modena. Lo stand della Regione (padiglione 3 area C/200) sarò anche animato dagli attori della Compagnia Teatrale Koinè che accompagneranno i visitatori in un percorso a ritroso nel tempo, alla scoperta di curiosità e tradizioni enogastronomiche, mentre per i più intraprendenti sarà anche disponibile una “scuola di cucina” per imparare a fare tagliatelle, piadine e tortellini, oltre al pane realizzato con i grani di Terra Madre. Giovedì 23 ottobre “ Il Gusto del delitto”: 15 romanzi gialli con protagonista il cibo - Quindici scrittori emiliano-romagnoli per quindici gialli costruiti intorno a un vino o a un cibo dell’Emilia-romagna. Quindici storie di suspense e di atmosfera che hanno per protagonista un prodotto che riassume in sé la cultura di un territorio: il lambrusco per Francesco Guccini, l’aceto balsamico per Loriano Macchiavelli, il salame felino per Carlo Lucarelli, l´albana e la piadina romagnola per Eraldo Baldini, la carne del suino padano per Simona Vinci. “Il Gusto del Delitto” è un’iniziativa della Regione che sarà presentata in anteprima nazionale proprio al Salone del Gusto giovedì 23 ottobre alle ore 19. “Voglio ringraziare gli autori che hanno accettato di cimentarsi in questo curioso abbinamento – ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – Il cibo è profondamente legato alle emozioni e al vissuto di tutti noi. Sono certo che queste storie, ricche di suggestioni , saranno capaci di avvincere i lettori e di trasmettere loro un po’ dei valori e dell’identità di questa terra. ” . |
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PRESENZA VENETA A SALONE “TERRA MADRE” A TORINO |
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La Regione del Veneto sarà presente alla terza edizione di “Terra Madre”, che si svolgerà a Torino dal 23 al 27 ottobre insieme al Salone del Gusto. La manifestazione, promossa da Slow Food, costituisce l’incontro mondiale della rete di “Terra Madre” che riunisce comunità del cibo, cuochi, docenti e giovani di tutto il mondo impegnati a lavorare per promuovere una produzione alimentare locale, sostenibile e rispettosa dei metodi ereditati e consolidati nel tempo. L’assessore veneto alla cooperazione internazionale Isi Coppola parteciperà alla cerimonia inaugurale, in programma giovedì pomeriggio al Palasport Olimpico di Torino, durante la quale sono previsti, tra gli altri, gli interventi di Paolo Di Croce Segretario generale della Fondazione Terra Madre, del ministro italiano delle politiche agricole Luca Zaia, di Carlos Lopes Direttore dello United Nations System Staff College che leggerà il messaggio di saluto del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, di Tewolde Berhan Gebre Egziabher Direttore generale dell’Autorità per la protezione ambientale dell’Etiopia e di Carlo Petrini Presidente di Slow Food Internazionale. “La Regione del Veneto – ricorda l’assessore Coppola – già da tempo collabora con Slow Food. Lo scorso giugno abbiamo realizzato insieme a Rovigo il salone “Terre d’Acqua” evento dedicato all’ambiente dei delta, alle acque dolci e salmastre. E’ stata la prima manifestazione nazionale di Slow Food realizzata nel Veneto e ha rappresentato il naturale sviluppo del progetto realizzato nel 2007 dall’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Colorno, in occasione del quale 150 studenti sono stati protagonisti di un viaggio in bicicletta per riscoprire e valorizzare il Po e il suo delta. Nell’ambito di questa collaborazione, la Regione del Veneto ha inoltre da tempo “adottato” in Brasile tutti i presidi Slow Food creati per proteggere le produzioni locali e l’agricoltura familiare”. E proprio a questo tema sarà dedicata una delle conferenze di “Terra Madre”, quella di venerdì pomeriggio (ore 15. 00) nella Sala Cittaslow del Lingotto durante la quale l’assessore Coppola illustrerà la partecipazione del Veneto all’esperienza della rete delle comunità del cibo e dei presidi sul territorio brasiliano. . |
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VERBANO CUSIO OSSOLA: I SAPORI DEL VCO AL SALONE DEL GUSTO DI TORINO |
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La Camera di Commercio del Verbano Cusio Ossola, in qualità di capofila del progetto Interreg “Il Lago Maggiore, le Sue Valli, i suoi Sapori”, da poco presentato nell’ambito del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia Svizzera 2007-2013, parteciperà al Salone del Gusto che si terrà a Torino da giovedì 23 fino a lunedì 27 ottobre per presentare i prodotti del territorio transfrontaliero alle migliaia di persone che partecipano ad ogni edizione dell’evento promosso da Slow Food, la prestigiosa organizzazione per la tutela delle biodiversità e della sana alimentazione. La famosa biennale del gusto non solo è la mostra-mercato di maggior importanza nel settore delle fiere alimentari, ma è anche luogo di studio e riflessione per cercare risposte ad un mercato globalizzato che spesso penalizza le piccole produzioni, la gastronomia locale, le micro economie agricole che invece vanno ricercate, riscoperte e valorizzate nel quadro di un più avanzato concetto culturale e ambientale. Proprio in quest’ottica si inserisce la partecipazione all’edizione 2008. Le eccellenze agroalimentari locali avranno infatti la possibilità di godere di una vetrina di rilevanza internazionale per dare testimonianza di come il nostro territorio abbia saputo innescare un corretto e virtuoso rapporto tra uomo, ambiente e cibo, che grazie ad una sana osmosi diventa anche indiscutibile punto di forza per l’implementazione con il settore turistico. Nello stand sarà quindi possibile degustare i prodotti e verrà distribuito materiale informativo e promozionale per conoscere il nostro territorio, le sue maggiori attrattive e i suoi prodotti enogastronomici. La promozione e la valorizzazione dei prodotti agroalimentari già in passato sono stati oggetto di azioni finanziate da Progetti Interreg. Rispetto al passato si è ampliato il numero dei partner coinvolti: Provincia del V. C. O. , Comunità Montana Antigorio Divedro Formazza, Cusio Mottarone, Cannobina, Vigezzo, Associazione Apicoltori Vallate Ossolane, Allevatori Novara e V. C. O. , Confederazione Italiana Agricoltori, Coldiretti, Consorzio Ossola Laghi e Monti, Tutela e Garanzia Mieli del V. C. O. , Valorizzazione e Tutela del Formaggio Ossolano, Latteria Sociale Antigoriana e Società Ticinese di Economia Alpestre con Caseificio del Gottardo come partner elvetici. La prossima importante vetrina per le eccellenze agroalimentari locali è a dicembre, ad Artigiano in Fiera, per la prima volta ospitato nel nuovo grande polo di Fieramilano a Rho. . |
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PUGLIA : 40 ECCELLENZE PUGLIESI AL SALONE DEL GUSTO DI TORINO |
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40 aziende e 2 presìdi del gusto, la mandorla di Toritto e la cipolla rossa di Acquaviva. C’è anche la Puglia delle eccellenze agroalimentari al salone del Gusto di Torino, che si svolgerà dal 23 al 27 ottobre presso il centro fieristico Lingotto Fiere. La partecipazione delle aziende è coordinata da Unioncamere Puglia nell’ambito delle iniziative realizzate in collaborazione con l’assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione nella 7. A edizione dell’importante evento fieristico. “Il ‘Salone del Gusto’ – dice Luigi Farace, presidente di Unioncamere Puglia - offre la meritata ribalta alle tipicità di Puglia, testimonial di territori e di tradizioni secolari. I prodotti di Puglia sono promesse che la terra mantiene fino alla tavola. Ma anche storie imprenditoriali incentrate sulla qualità e che associano al ‘far bene’ la giusta propensione all’innovazione ed alle buone pratiche, dai processi produttivi al rispetto dell’ambiente”. “In un momento storico – prosegue Farace - in cui i confini geografici nel mercato, in cucina e sulla tavola sono sempre più stemperati è bene che materie prime e manifatture abbiano caratteri e provenienze ben definiti, che conservino e ribadiscano l’appartenenza ad una storia, che non vengano disperse nel grande magma della globalizzazione, che tutto confonde e un po’ snatura”. “Stiamo dando più valore al ‘made in Puglia’ – conclude - in una efficiente intesa operativa con l’assessorato alle Risorse Agroalimentari delle Regione Puglia e fra istituzioni che operano per uno sviluppo sempre più virtuoso del territorio ed in un più efficace dialogo con le imprese sugli obiettivi da raggiungere, anche etici e sociali”. Al “Salone del Gusto” l’offerta pugliese sarà una parata di gusti, una kermesse di sapori che rendono bene l’idea del colore e della ricchezza della nostra cultura del saper fare, un’offerta così vasta da coprire l’intero ciclo della buona tavola: dalla pasta che dà vita a primi piatti unici alle tante sfumature del nostro olio extravergine di oliva, dai prodotti freschi e stagionati del latte al buon pane con la denominazione di origine protetta ormai noto sulle tavole di tutto il mondo, fino alle conserve. Ma ci sono anche le dolci clementine e poi le cioccolate, i confetti e la buona pasticceria, i vincotti, la birra artigianale ed i liquori. . |
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ASSEGNATO IL PREMIO RIGONI DI ASIAGO PER LA PASTICCERIA DELL’ANNO 2009
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Il premio Rigoni di Asiago, dedicato, come per gli anni passati, alla migliore pasticceria dell’anno è stato assegnato al Ristorante “Agli Amici” di Godia (Udine) che si è aggiudicato anche i “due cappelli” dell’Espresso entrando di fatto nell’elite della ristorazione italiana. Una famiglia, quella di Emanuele Scarello - da quest’anno presidente dei Jeunes Restaurateurs d’Europe - con 120 anni di storia nella ristorazione. E un locale insolito che unisce all’eleganza e all’armonia d’insieme il piacere di un’accoglienza familiare e cordiale. Una cucina che esalta i singoli sapori degli ingredienti, ne mette in evidenza il gusto pulito e li accosta con arte in piatti che sembrano dei dipinti. Tasuya Iwasaki è il giovane talento di origine giapponese, da qualche anno pasticcere di Agli Amici di Godia, artefice del successo che ha portato il ristorante alla conquista del Premio Rigoni di Asiago per Pasticceria dell’Anno 2009 dell’Espresso. I suoi dessert, per lo più freddi, sono perfettamente in linea con la filosofia del ristorante: gusti ben definiti, sapori che lasciano la bocca pulita, esaltazione della materia prima. Al ristorante “Agli Amici” di Godia i complimenti della Rigoni di Asiago . |
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FORME & SAPORI AUTENTICI AL SALONE DEL GUSTO
L’ASSOCIAZIONE BORGHI AUTENTICI D’ITALIA PRESENTA UN ‘INIZIATIVA FRA E-COMMERCE E TRADIZIONE
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In occasione del Salone del Gusto di Torino, dal 23 al 27 Ottobre al Lingotto (Via Nizza 294), l’Associazione Borghi Autentici d’Italia presenta il Club Forme & Sapori Autentici, per far conoscere e commercializzare in Italia e all’estero il meglio della produzione enogastronomica e artigianale dei propri borghi. Fra pecorino di Galtellì e torta di nocciole di Cortemilia nelle Langhe… un ampio paniere di prodotti gastronomici e artigianali sarà a disposizione online per far conoscere e “assaporare” i quasi cento borghi italiani impegnati in un percorso di qualificazione e recupero di quell’autenticità che oggi è alla base di ogni scelta turistica. Prodotti che potranno essere gustati “in loco”, all’interno delle Comunità Ospitali già attive –la particolare forma di accoglienza messa a punto dall’Associazione per promuovere lo sviluppo turistico dei borghi- o acquistati online sul sito www. Comunitaospitali. It. La qualità e la tipicità dei prodotti è garantita dai membri dell’associazione, istituzioni e cittadini che hanno sottoscritto un progetto di sviluppo per valorizzare l’identità dei luoghi, qualificare la vita della comunità, recuperare competitività a livello economico e turistico. Acquistando online si aderisce al Club Forme & Sapori Autentici e si potrà così usufruire di offerte, promozioni e particolari pacchetti vacanze. Nata nel 2002 Borghi Autentici d’Italia raggruppa un centinaio di piccoli comuni come il friulano Sauris, il cui sindaco Stefano Lucchini è Presidente dell’Associazione e che a Torino –nell’ambito della terza edizione di Terra Madre, Domenica 26 Ottobre, a lato del Salone del Gusto- presenterà il modello di sviluppo a cui si ispirano i borghi. Sebbene inserita all’interno di circuiti nazionali importanti come Res Tipica (la rete delle Città d’Identità: città del Vino, del Pane, dell’Olio o della Ceramica ecc) – fonda la propria ragione d’essere e la propria attività non tanto “sull’esistente” (la bellezza del luogo o l’importanza dei suoi monumenti) quanto piuttosto su “ciò che sarà”. La scommessa di Borghi Autentici d’Italia sta proprio nel proporre a piccoli comuni italiani –come ce ne sono tanti - di credere nella possibilità di un rilancio, di recuperare la propria identità e di generare un circuito virtuoso che li porti a un vero e proprio “Rinascimento”. E se l”Autenticità” è uno dei valori di riferimento dell’associazione non c’è “medium” piu’ efficace per trasmetterlo di un bicchiere di vino o dei prodotti tradizionali agroalimentari che caratterizzano i borghi nelle diverse regioni italiane. Il Club Forme & Sapori Autentici, ultima iniziativa dell’associazione, nasce proprio per dare la possibilità agli ospiti dei borghi di continuare a gustare tutto l’anno i sapori autentici che hanno scoperto durante le vacanze in una delle “Comunità Ospitali”. Un modo per trasformare il turista in “cittadino temporaneo” che sostiene lo sviluppo del borgo partecipando ai suoi ritmi e condividendo le sue tradizione lontano dalle logiche del turismo di massa. Una filosofia in linea con lo slogan del Salone del Gusto: buono, pulito e giusto, in un intreccio di gusti e tradizioni che vede nel cibo un motore di sviluppo e una fonte di cultura. Informazioni: Tel. 0524-587185 www. Borghiautenticiditalia. It Forme & Sapori Autentici Forme & Sapori Autentici è un’iniziativa di Borghi Autentici d’Italia per valorizzare le produzioni tradizionali delle comunità locali che aderiscono all’associazione. Parte integrante della strategia dei Borghi Autentici, per sostenere la crescita economica e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali, anche questa attività è finalizzata a qualificare la vita della collettività e l’accoglienza dei turisti come “cittadini temporanei”. Dal pecorino di Galtellì alla torta di nocciole di Cortemilia nelle Langhe, passando attraverso i vini di Locorotondo e i fagioli di Casalbuono. Un ampio paniere di prodotti gastronomici e artigianali è a disposizione anche online per far conoscere e “assaporare” gli oltre cento borghi italiani impegnati in un percorso di qualificazione e recupero di quell’autenticità che oggi è alla base di ogni scelta turistica. Prodotti che possono essere gustati “in loco”, all’interno delle Comunità Ospitali già attive –la particolare forma di accoglienza messa a punto dall’Associazione per promuovere lo sviluppo turistico dei borghi- o acquistati online sul sito www. Comunitaospitali. It. Forme & Sapori Autentici è un club fra soci produttori e soci acquirenti; dove i primi si impegnano a rispettare rigidi criteri di qualità, e i secondi a tutelare –grazie al loro acquisto- piccole produzioni artigianali, altrimenti penalizzate da costi di distribuzione. All’interno di questo sistema, la Comunità Ospitale promuove e gestisce la vendita dei prodotti del paniere sia a livello locale, diretto, sia online o telefonicamente, attraverso un numero verde dedicato. Il pagamento sarà gestito secondo elevati standard di sicurezza. Dalla primavera 2009 sarà disponibile online un catalogo elettronico suddiviso per prodotti e per territorio di origine con spedizione entro 72 ore dall’ordine. In occasione delle festività natalizie o di altre feste a carattere regionale, verranno proposti pacchetti promozionali che abbineranno soggiorni nelle diverse “Comunità Ospitali” a cestini “Forme & Sapori Autentici” . |
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CONCORSO MIGLIOR CARRELLO DI FORMAGGI FRANCESI:
ECCO I CINQUE VINCITORI
SI CHIUDE LA SECONDA EDIZIONE DEL PREMIO AL
MIGLIOR CARRELLO DI FORMAGGI FRANCESI IN COLLABORAZIONE CON
GAMBERO ROSSO®
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Il concorso Miglior Carrello di Formaggi Francesi ha decretato oggi i cinque vincitori: i fortunati sono stati eletti durante la cerimonia di presentazione della Guida Ristoranti d’Italia 2009 del Gambero Rosso presso gli spazi della Città del Gusto di Roma, alla presenza della stampa e dei maggiori critici ed esperti del panorama gastronomico nazionale. La scelta è ricaduta sui ristoratori che sono stati in grado di proporre all’interno dei loro menù un ampio carrello di formaggi francesi. Ecco i vincitori: · Arquade de l’Hotel Villa del Quar – San Pietro in Cariano (Vr) · Cafè Quinson – Morgex (Ao) · Vintage 1997 - Torino · Osteria de l’Umbreleer – Cicognolo (Cr) · La Formaggeria - Arezzo (Ar) I cinque ristoratori hanno proposto un’offerta di formaggi francesi caratterizzata da qualità e forte prestigio in grado di affiancarsi ed integrarsi con i prodotti nazionali. I cinque fortunati sono stati valutati da un team di ispettori in incognito sulla base di criteri quali professionalità, servizio, competenza e conoscenza dell’ampio panorama caseario d’Oltralpe. Oltre alla capacità culinaria, i ristoratori sono stati premiati per la passione e per l’inserimento in carta di specialità inedite e per il grado di valorizzazione dei formaggi francesi con accostamenti golosi e fantasiosi. L’azione di comunicazione firmata dall’Interprofessione dei formaggi francesi attraverso il concorso e l’invio di un questionario a ciascun ristoratore partecipante ha dato modo di sondare l’assortimento dell’offerta, la scelta del fornitore e l’apprezzamento verso i prodotti francesi. . |
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4 GRANDI CHEF OMAGGIANO MONTALCINO AL RISTORANTE ORTI DI LEONARDO |
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“Melting pot” : letteralmente significa crogiolo, amalgama e confronto di culture e tradizioni. Una situazione di questo tipo verrà proposta dal Ristorante Orti di Leonardo, di Milano, in una “serata a tema”, martedì 28 ottobre. Si rimarrà in ambito soltanto italico e si realizzerà un incontro di esperienze : 4 grandi Chef di località o culture diverse, presenteranno ciascuno una proposta gastronomica per una serata unica. Comune denominatore di riferimento sarà l’omaggio alla bellezza delle terre di Montalcino e ai suoi vini di eccellenza. Nella serata verranno così degustati i vini più rappresentativi dell’Azienda Agricola Molino di Sant’antimo ( Castelnuovo dell’Abate – Montalcino ) della famiglia Vittori, una cantina emergente e di nicchia. Si sa che i migliori vini necessitano di piatti di pari caratura : ed ecco che lo Chef degli Orti di Leonardo, il milanese Luca Gubelli, scende in campo. Ma non da solo. Quasi fosse una simpatica sfida, chiama in coalizione tre suoi colleghi, tutti stellati, tutti pronti a dare il meglio di sé. Marco Sacco : esordirà Marco Sacco, del Ristorante Piccolo Lago di Verbania, con un piatto di radici ossolane: un flan di Bettelmatt, con leggera mostarda di pere e salsa di mirtilli di montagna speziati. L’abbinamento? un Chianti Colli Senesi. Paolo Vai : lo spartito gastronomico virerà quindi su sensazioni ancor più autunnali, più crepuscolari. Il grande Paolo Vai, già guru dei fornelli al Cavallo Bianco di Aosta, suggerirà ai commensali i tortelli di patate e funghi porcini, adagiati su un velo di burro tartufato. In abbinamento il Rosso di Montalcino di Molino di Sant’antimo. Luca Gubelli : altro cambio di stile, ma non di rotta, per andare a toccare più decise corde palatali. Luca Gubelli, in plancia di comando della cucina degli Orti di Leonardo, vorrà gratificarci con l’opulenza di un carré di maialino rosolato con polentina integrale, cavolo nero, risina di Spello e riduzione di Brunello di Montalcino. C’è bisogno di dire quale sarà il nettare d’appoggio? Messere il Brunello. Fabio Ugoletti : chiuderà i giochi Fabio Ugoletti, protagonista della cucina del Gallopapa a Castellina in Chianti. Assaggiando il suo zuccotto autunnale, parrà di sentire il sordo scricchiolio di foglie secche calpestate da zoccoli di stanchi destrieri di ritorno da una faticosa giornata di duro lavoro. Qui il cerchio si chiude, pennellato dalla sferica morbidezza d’un suadente Moscadello di Montalcino. I Patrons : Valentina e Angelo Franzini Lo Chef : Luca Gubelli Ristorante Orti di Leonardo franzini181377@ortidileonardo. 191. It Azienda Agricola Molino di Sant’antimo di Giulia Vittori info@molinoantantimo. Com Podernovo – Castelnuovo dell’Abate – Montalcino (Si) . |
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A TAVOLA CON GLI ETRUSCHI: UNA GUSTOSA RASSEGNA GASTRONOMICA IN TUSCIA, TERRA DI ETRUSCHI E BUTTERI
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Sapori autentici, forti e intensi quelli che si possono apprezzare in questo inizio di stagione invernale nella Tuscia, terra in provincia di Viterbo, nel cuore d´Italia che può riservare incantevoli sorprese. Fra il mare del lido di Tarquinia e l’oasi naturalistica Le Saline si trovano i laghi di origine vulcanica di Bolsena e di Vico, i monti Volsini e Cimini, le macchie e i fossi, le innumerevoli pareti di tufo, dove gli Etruschi, scolpendo la roccia, aprirono gli ingressi di un mondo ultraterreno. “Qui rise l´Etrusco, un giorno, coricato, cogli occhi a fior di terra, guardando la marina” (Vincenzo Cardarelli). A questi antichi progenitori, signori di mare e di terra, la Tuscia dedica una gustosa rassegna gastronomica, che, pur ispirandosi agli Etruschi, non dimentica le tradizioni successive della Maremma e dei butteri, abituati ai pasti frugali durante la transumanza del bestiame. Addetti alle mandrie che radunavano e governavano in sella al cavallo maremmano, dopo lunghe giornate di lavoro, assaporavano un pasto unico a base di pane raffermo e un trancio di ventresca oppure una minestra frugale l´”acqua cotta”, composta da pomodori, cicoria, patate, cipolle e funghi ferlenghi , qualche erba per insaporire e pane abbrustolito per dare consistenza. Sono proprio questi i sapori che evocano al meglio il fascino della Maremma viterbese che conserva ancora quell´aspetto di rusticità gentile, tutta diversa dalle proposte turistiche di altri territori. Dalla desolazione precedente le opere di bonifica, si è passati alle preziose testimonianze di macchia mediterranea con vaste coltivazioni di cereali, barbabietole, pomodori, peperoni, frutteti, uliveti e vigneti interrotti qua e là dalle antiche pietre di vecchi casali colonici trasformati in accoglienti agriturismi. Vediamo allora quali sono le proposte che fino a dicembre offrono i ristoranti della Tuscia nell´ambito della rassegna “A tavola con gli Etruschi” . Prima di tutto i cereali naturalmente, frumento orzo e farro conditi con eccellente olio extravergine di oliva, data la capacità agricola di questo popolo. Con questi si compongono ottime zuppe e minestroni che mescolano ingredienti in modo originale come ceci e castagne o legumi e fave fresche. Anche l´allevamento ebbe grande importanza per gli Etruschi come testimonia il campionario di animali raffigurato nelle tombe. La cucina della Tuscia dunque richiama gli alimenti delle origini mescolandolo ai sapori della cucina romana, agli odori della cucina toscana ed umbra. Il piatto che non può mancare in questa rassegna é quello più tradizionale appunto, l´”acqua cotta” sul quale, oltre agli ingredienti poveri, si può aggiungere oggi anche una porzione di pesce che lo fa diventare un perfetto piatto unico. Un altro piatto unico molto più sostanzioso, gustoso e originale é la zuppa con l´agnello, nella quale sono presenti i carciofi e patate, conosciuta come “Giubba e calzoni” per sottolinearne proprio la completezza. Invece la zuppa con il pesce di lago per la quale si utilizzano i pesci del lago di Bolsena non ha nulla da invidiare alle rinomate zuppe di mare del Tirreno. Paste fatte in casa con semplice acqua e farina e vari tipi di gnocchi oltre alle classiche fettuccine condite con sughi saporiti di lepre, di cinghiale e di funghi, sono le protagoniste dei primi piatti. Fra i secondi a base di carne predominano quelli preparati in padella e al tegame, oltre alle carni di agnello cotte al forno e alla brace, quelle di maiale per cucinare la famosa e profumatissima porchetta e, come da tradizione romana, le interiora dei bovini. Tipica del viterbese é poi la “pignattaccia”, uno stufato cotto al forno in un tegame di coccio composto da ritagli di carne interiora di bovino o suino insieme con verdure varie. In questa terra di cacciatori, dominata ancora da grandi selvagge estensioni di Maremma, sottratta solo da pochi anni a paludi e malaria, non può mancare una ricca presenza di selvaggina, soprattutto il cinghiale cucinato in tutti i modi. Profumati e variati tutti i contorni, dagli ottimi carciofi ai broccoli, alle erbe selvatiche, alla cicoria da fare strascinata in padella, alla borragine usata per le frittelle, al miscuglio di erbe varie con cui si compone la saporitissima misticanza, ai funghi porcini. Verdure che, quando sono preparate al tegame, arricchite da cotiche di maiale e salsicce, rappresentano un classico secondo piatto. Tra i formaggi primeggiano quelli fatti con il latte di pecora di varia stagionatura. I dolci sono semplici come questa terra che è rimasta autentica e invitante: ciambelle con l´anice, crostate con la ricotta o marmellata, dolcetti con le nocciole, tozzetti da inzuppare nel vino dolce. E, a proposito di vini, non potranno mancare sulla tavola l’Est!est!est ! di Montefiascone che si accompagna bene con tutti i piatti di pesce di lago e l´Orvieto classico, mentre l´Aleatico di Gradoli è perfetto per concludere il pranzo con il suo aroma dolce e morbido. Questi e eccellenti prodotti, uniti al piacere della convivialità, sono tutti segnali del “buon vivere” che è forse l´offerta turistica più interessante, anche se immateriale, della Tuscia viterbese. Info@visituscia. It . Al di là dei ristoranti che aderiscono alla rassegna “A tavola con gli Etruschi”, ottimi per la cucina autentica sono Re Tarquinio a Tarquinia www. Retarquinio. It , Gradinoro a Tarquinia Lido www. Gradinoro. Com , l´agriturismo Podere Giulio dei fratelli Serafini in località Pian di Spille www. Poderegiulio. It e il nuovo agriturismo con cucina tipica Toscanella a Tuscania www. Agriturismotoscanella. Com . |
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APOFRUIT PRESENTA LA LINEA “SOLARELLI”
DAL PRODUTTORE, IL MEGLIO
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Apofruit presenta una nuova linea di prodotti ad alta qualità - Solarelli di Apofruit, questo il marchio col quale per la prima volta la cooperativa promuove la propria immagine, contraddistingue frutta e verdura stagionale italiana al meglio dell’innovazione e del gusto. Direttamente dai campi al consumatore - Si parte con i pomodori siciliani - Prevista una produzione di 10 mila tonnellate all’anno entro il 2011 Apofruit Italia, grande cooperativa italiana di produzione ortofrutticola con stabilimenti propri e soci diretti nelle zone strategiche della nostra penisola, per la prima volta nella sua cinquantennale storia produttiva si presenta sul mercato con un proprio marchio, appositamente studiato per identificare prodotti ad alta qualità. “Solarelli” di Apofruit - questo il nome che contraddistingue frutta ed ortaggi di stagione prodotti secondo disciplinari rigorosi dove ogni passaggio esprime il massimo dell’innovazione e della qualità raggiunta in questi anni dalla grande cooperativa italiana - porterà sul mercato prodotti al meglio del sapore, della maturazione, del confezionamento, dell’innovazione varietale, del controllo di filiera. Prodotti che vengono direttamente dai campi dei soci e dagli stabilimenti di lavorazione della cooperativa: “Dal produttore, il meglio”, è lo slogan che li presenta confezionati in un packaging pratico, ma anche sofisticato, che sottolinea anche nei colori le caratteristiche di un prodotto rigorosamente italiano. Secondo un calendario che va da sud a nord e toccherà le principali regioni italiane dove si concentra la produzione di Apofruit, “Solarelli” veicolerà per il mercato una consistente gamma di prodotti. Il debutto è affidato ai pomodori, l’eccellenza tardo estiva della linea, la cui produzione è concentrata in Sicilia. Da metà ottobre dallo stabilimento Apofruit di Donnalucata (frazione del Comune di Scicli in provincia di Ragusa) usciranno per il mercato quattro tipi diversi di pomodori “Solarelli”: Cherry, Plum, Sanmarzanino, Datterino. Dopo i pomodori siciliani sarà la volta delle pere Abate dell’Emilia, dei kiwi del Lazio e dei clementini della Calabria e della Basilicata. A questi seguiranno fragole, ciliegie, pesche, nettarine, albicocche e susine, dolcissimi meloni e una particolare varietà di minicocomero. Secondo il piano produttivo e distributivo di Apofruit, entro tre anni la linea “Solarelli” dovrà raggiungere le 10 mila tonnellate - con una disponibilità costante di varietà stagionali per i 12 mesi dell’anno - per un fatturato di 15 milioni di euro. I “Solarelli” e le loro caratteristiche d’eccellenza saranno al centro di una campagna informativa e promozionale che si avvarrà dei principali media nazionali. «L’adozione di un marchio con cui presentare direttamente ai consumatori i nostri prodotti - evidenzia Enzo Treossi, Presidente di Apofruit Italia - è in sintonia con le nostre strategie volte a instaurare un rapporto diretto tra produttore e mercato. Con questa linea puntiamo anche a valorizzare al meglio la qualità delle produzioni dei nostri soci». «Dopo la felice esperienza del nostro marchio Almaverde Bio - afferma a sua volta Renzo Piraccini direttore generale di Apofruit, presentando venerdì 17 la nuova linea a Donnalucata (Ragusa)– con il quale siamo riusciti ad affermare nel biologico una marca che è diventata leader del mercato, ora, con questa nuova linea, puntiamo a fare conoscere ai consumatori il risultato dell’innovazione vegetale acquisita in questi anni e che vede la nostra azienda. Apofruit Italia è tra i principali protagonisti nell’adozione di nuove varietà vegetali». Negli ultimi tre anni Apofruit - che già partecipa ai progetti più innovativi del settore quali Pink Lady, Mela Più, Selenella e Zespri Gold - ha sottoscritto accordi con Sun World per le nuove varietà di uva senza semi e susine, con Modì Europa per sviluppare l’omonima mela, con Syngenta per il pomodoro Dunnè e per il mini cocomero senza semi Bibo. Tutti I Numeri Di Apofruit Italia Apofruit Italia conta 4. 300 soci, 11 stabilimenti e 6 centri di ritiro, lavora annualmente 250 mila tonnellate di prodotto conferito dai soci, ha un fatturato consolidato di 250 milioni di euro e un patrimonio netto di 60 milioni di euro. Attualmente dà lavoro a 160 dipendenti fissi e 2400 stagionali. Negli ultimi tre anni ha investito 24,6 milioni di euro in strutture e nuove tecnologie. . |
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WILKIN & SONS :LE MARMELLATE INGLESI PIÙ FAMOSE AL MONDO
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Wilkin & Sons produce marmellate e confetture da oltre 120 anni ed è guidata ancora oggi da Peter Wilkin, pronipote del fondatore, nel rispetto della tradizione. L’azienda ha sede a Tiptree, nella regione dell’Essex, a 45 miglia da Londra, da qui le sue confetture vengono esportate in oltre 60 paesi nel mondo. Anche i reali inglesi hanno riconosciuto la qualità di questi prodotti assegnando a Wilkin & Sons il Royal Warrant dal 1911. Questo marchio, riconosciuto ai fornitori della casa reale, compare tuttora sui vasetti di marmellate e confetture. Nel 1885, quando iniziò la sua attività, Wilkin & Sons possedeva circa 238 acri di terreno dove crescevano fragole, lamponi, more e altre piante da frutto. Oggi i possedimenti di questa azienda si estendono per oltre 1000 acri con piantagioni di frutti anche rari e pregiati essenziali alla produzione di una variegata gamma di marmellate. Wilkin & Sons offre un’ampia scelta di marmellate di agrumi e confetture, oltre 100 prodotti in assortimento: dai frutti più tradizionali come fragole, pesche e albicocche, a vere e proprie specialità come la confettura di prugne Vittoria. La grande cura dedicata alla lavorazione della frutta ha permesso di selezionare nuovi sapori come la confettura di lamponi senza semi (Raspberry seedless) e le diverse marmellate di arance che si distinguono per la lavorazione delle scorze e per la varietà del frutto (Tawny orange, Tiptree orange. ). Completano l’offerta Wilkin & Sons: le Fruit Spread, conserve di frutta addolcite con solo succo d’uva; le marmellate biologiche; le gelatine di more e ribes rossi (Red currant jelly, Blackberry jelly) e la Lemon Curd, crema inglese a base di uova, zucchero e limone. Una famiglia, un paese, un’azienda Tiptree è un marchio di marmellate, ma anche il nome di un villaggio nel cuore della campagna inglese nella regione dell’Essex a nord-est di Londra. In questo luogo, nel 1885, Arthur Charles Wilkin sperimentò i primi vasetti di marmellate. I Wilkin di Tiptree sono una famiglia di agricoltori da quasi trecento anni durante i quali hanno maturato una profonda conoscenza delle piante da frutta e dei metodi di coltivazione, un patrimonio che si tramandano con dedizione di generazione in generazione. Attualmente Peter Wilkin gestisce la società di famiglia in qualità di presidente e amministratore delegato; ha una laurea in orticoltura e la sua passione principale è per la parte agricola dell’azienda, ma è fortemente coinvolto in tutti i settori del business della società. Esiste un legame molto stretto fra l’azienda e il territorio fin dai primi anni del ‘900 quando la Wilkin & Sons ha iniziato a costruire case per i suoi lavoratori, così che il villaggio di Tiptree è cresciuto intorno ad essa. Ancora oggi, molti dipendenti della Wilkin & Sons vivono in cottage costruiti sui terreni dell’azienda. Attualmente Wilkin & Sons conta oltre 200 lavoratori dipendenti, la maggior parte dei quali residenti a Tiptree da generazioni, ma si avvale anche di manodopera stagionale proveniente da tutta Europa durante i periodi più intensi di raccolta della frutta. Nel lontano 1917 fu istituito il Wilkin Provident Trust con quote provenienti dai profitti dei lavoratori, in questo modo la società ha avviato il suo primo regime pensionistico minimo ed ha reso un grande servizio ai sui più fedeli dipendenti. Peter Wilkin si è ripromesso di garantire un futuro all’azienda per gli anni a venire, affinché la Wilkin & Sons resti nelle mani dei suoi lavoratori e non venga acquisita da gruppi multinazionali. Attualmente il 50 % della società è già nelle mani dei dipendenti, mentre il restante 50% rimane alla famiglia Wilkin. La società distribuisce annualmente azioni secondo la durata del servizio a tutti i suoi dipendenti, dal garzone al dirigente. Quando un lavoratore va in pensione, Wilkin riacquista le sue azioni e le ridistribuisce fra i restanti. In questo modo è tutelato il futuro del paese di Tiptree e delle famiglie che lavorano alla Wilkin & Sons da generazioni. Il legame con la terra Wilkin & Sons possiede oltre 1000 acri di terreni agricoli dislocati nelle vicinanze del villaggio di Tiptree, e nel raggio di cinque chilometri dal fiume Blackwater, estuario del Mare del Nord. La società si è sviluppata nel tempo per soddisfare la crescente domanda da parte dei consumatori, ma ha mantenuto sempre come obiettivo principale la qualità e il gusto dei suoi prodotti. La coltivazione della frutta è seguita il più possibile direttamente da Wilkin & Sons: questo concetto sta alla base della filosofia dell’impresa e che ne ha fatto il successo. Ciò ha permesso anche alla società di conservare nel tempo frutti tradizionali del territorio come le fragole, i gelsi e i lamponi coltivati spesso in piccoli lotti di terreno. Si sta investendo tuttora per ampliare le colture di queste piante un po’ speciali perché alla Wilkin & Sons si guarda sempre al futuro con il desiderio di ampliare la gamma con proposte nuove ed esclusive. L’azienda è costantemente impegnata a sperimentare moderni metodi di coltura per proteggere le piante dal freddo e dal vento, curarne la crescita, l’irrigazione e la fecondazione, ottimizzando la produzione delle frutta ed estendendo il periodo di raccolta per far fronte ai crescenti volumi di vendita. Alcune colture, come nespole, mele cotogne e alcuni tipi di prugne sono in via di conversione a metodi di coltivazione biologica. La selezione della frutta La frutta utilizzata per produrre marmellate e confetture Wilkin & Sons provenire da terreni di proprietà della società, ma talvolta anche da aziende agricole esterne, che appartengono a coltivatori locali oppure a produttori di fiducia che si trovano oltremare. Qualunque sia il luogo di provenienza della materia prima, Wilkin & Sons si impegna scrupolosamente a verificare che siano utilizzati solo i frutti migliori per produrre i vasetti a suo marchio. Tutti coloro che visitano la fabbrica restano stupiti nel vedere che ogni singolo frutto viene setacciato, prima di raggiungere il punto di lavorazione. La regione dell’Essex è sempre stata specializzata nella coltivazione della frutta. Non è facile però definire quale sia la percentuale di frutta cresciuta a Tiptree e utilizzata per le confetture Wilkin & Sons poiché la quantità varia da stagione a stagione e da una referenza all’altra. Certamente, ci sono dei frutti, come gli agrumi utilizzati per le marmellate, che non possono crescere in Gran Bretagna: le arance amare, ad esempio, sono coltivate a Siviglia e portate allo stabilimento di produzione appena raccolte. Il presidente Peter Wilkin è un orticoltore e le sue opinioni sulle tecniche di coltivazione della frutta sono prese in grande considerazione. Inoltre, i tecnici più fedeli all’azienda sanno dove trovare i migliori fornitori di limoni, ananas e arance; conoscono i tempi dei raccolti in tutto il mondo e quali varietà di frutti si adattano meglio ai gusti della gamma Wilkin & Sons. Le novità della gamma Wilkin & Sons Ananas Confettura a base di ananas, il re della frutta tropicale, chiamato dagli inglesi pineapple per la sua somiglianza ad una pigna (pine) e per il suo cuore pieno di succo, che ricorda la mela (apple). Frutto ricco di potassio e di vitamine, molto apprezzato per il suo effetto diuretico, infatti, grazie ai suoi acidi organici riduce la ritenzione dei liquidi. Bacca di Logan Ibrido ottenuto dalla mora e dal lampone. Questo incrocio si ottenne casualmente nel 1880 da parte di un avvocato americano con la passione per l’orticoltura di nome Jamer Harvey Logan. La famiglia Wilkin fu la prima a portare e far conoscere questa bacca in Europa. È un frutto che contiene di fibre, vitamina C, manganese e sostanze antiossidanti di cui i frutti rossi sono particolarmente ricchi. Uva Spina Bacche di colore rosso, verde o bianco, contraddistinte da un sapore forte e molto aspro. I frutti dell’uva spina sono ricchi di vitamine, tra cui la vitamina C, e minerali. Sono noti per possedere proprietà depurative e drenanti. Inoltre, i frutti vengono spesso utilizzati per preparare non solo marmellate ma anche gelatine e farciture per torte. . |
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FISSLER FINECUT : UN JOLLY IN CUCINA |
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Pratico ed estremamente economico, Finecut di Fissler è l’accessorio che aspettavano tutti; un sistema per tagliare rivoluzionario, un incredibile accessorio multifunzione, fondamentale per risparmiare tempo e allo stesso tempo un regalo "finalmente" utile. Basta tirare il cordoncino e la verdura è sminuzzata, la frutta tagliata a pezzettini, le erbe tritate. Grazie al sistema tecnico senza consumo di energia elettrica, l’uso del Finecut è veramente semplice. Un jolly in cucina: Gli accessori che completano Finecut lo rendono un vero e proprio jolly, adatto a svolgere qualunque attività, indispensabile in ogni cucina. Per qualsiasi tipo di aiuto o preparazione veloce in cucina, il Finecut di Fissler è sempre pronto all’uso ed è estremamente facile da lavare; il coperchio si può passare con una spugna umida, mentre tutti i componenti, tranne il coperchio, possone essere lavati n lavastoviglie. Con Finecut si possono fare molte cose; tagliare, sminuzzare, centrifugare, emulsionare e conservare. Un solo, piccolo e pratico attrezzo da cucina con molteplici funzioni! Fissler distribuito da Schoenhuber www. Schoenhuber. Com . |
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ULTIMA TAPPA DEL TOUR CHE HA VISTO I VINI ABRUZZESI
GRANDI PROTAGONISTI NELLE PRINCIPALI CITTA’ ITALIANE
ARRIVANO A MILANO I VINI D’ABRUZZO
80 PRODUTTORI E 160 ETICHETTE IN DEGUSTAZIONE
AL SALONE LIBERTY DELL’OSTERIA DEL TRENO
MERCOLEDI’ 29 OTTOBRE
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Circa otto mesi fa prendeva il via a Roma “Note di Piacere”, campagna di comunicazione finanziata e voluta dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Abruzzo e dall’Arssa, l’Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo. Un vero e proprio tour, ideato e curato dall’agenzia di comunicazione Ideamorphosy, che ha visto i grandi vini della regione salire al proscenio a Roma, Bologna, Torino, Firenze e Verona e che ha riscosso i favori del pubblico di appassionati delle diverse città coinvolte. E che chiuderà appunto mercoledì 29 ottobre con una grande degustazione a Milano. Teatro dell’evento sarà il suggestivo salone liberty dell’Osteria del Treno (via San Gregorio, 46) dove mercoledì 29 ottobre, dalle 18. 00 alle 21. 00, sarà possibile degustare (ingresso libero) ben 160 etichette tra le più rappresentative di una realtà, quella abruzzese, ormai da anni inserita nel gotha della produzione vitivinicola italiana. “Siamo oggettivamente una realtà importante – prosegue Verticelli – con vini che venivano già raccontati da Ovidio, Polibio e Plinio il Vecchio. Con una produzione Doc di oltre 1 milione di ettolitri e con un vino, il Montepulciano d’Abruzzo, che è leader assoluto nelle vendite presso la Gdo con 13 milioni di bottiglie vendute ogni anno. Senza dimenticare il crescente successo di altre tipologie come il Pecorino, il Trebbiano d’Abruzzo e, soprattutto, i nostri meravigliosi Rosati che, nell’ultima edizione di Vinitaly, hanno fatto letteralmente incetta di premi e riconoscimenti”. Una straordinaria parata di ottimi vini che gli appassionati milanesi potranno provare nel corso di una degustazione di altissimo profilo (info 340-1200187). “Con questa iniziativa intendiamo presentarci al pubblico degli appassionati di Milano, noti per la loro passione e per la loro competenza, – sottolinea l’Assessore all’Agricoltura Marco Verticelli – per invitarli a conoscere e venire a scoprire il nostro territorio, partendo dall’Enoteca Regionale d’Abruzzo, situata nello storico Palazzo Corvo di Ortona, dove è possibile degustare ed acquistare i nostri vini seguiti dalla cortese professionalità dei sommelier dell’Ais Abruzzo”. . . |
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AL SALONE DEL GUSTO DI TORINO DEBUTTANO MALANOTTE E CARMENÈRE
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Due autentiche degustazioni "en primeur", quelle proposte dal Consorzio Tutela Vini del Piave al Salone del Gusto. Nella grande vetrina mondiale torinese i Vini del Piave saranno, infatti, presenti con le loro due nuove tipologie: Malanotte e Carmenère, recentemente riconosciute dal D. M. Del 8 settembre 2008. Due vini rossi di grande carattere ma non ancora disponibili sul mercato perché prodotti per la prima volta dalla vendemmia 2008, ancora in corso per quanto riguarda le uve Raboso Piave. "Quelli che proporremo durante le degustazioni al Salone del Gusto - spiega Antonio Bonotto, presidente del Consorzio Tutela Vini del Piave - sono vini in tutto simili a quelli che saranno disponibili a partire dal 2009 per la tipologia Carmenère e dal 2011 per la tipologia Malanotte, ma dei quali abbiamo già di ottimi esempi realizzati da alcuni nostri produttori". "Infatti - spiega ancora Bonotto - il vitigno Carmenère è stato confuso per oltre un secolo con il Cabernet franc: confusione presente nelle disposizioni di Legge ma non nelle vigne dove i viticoltori hanno sempre distinto il "Cabernet franc francese" da quello comunemente detto "Cabernet franc italiano", ossia il Carmenère, tanto che la recente modifica al disciplinare di produzione dei Vini del Piave ha quindi "solo" restituito a questo vitigno il proprio nome corretto. Così, se prima della vendemmia 2008 il suddetto Carmenère rientrava spesso nella produzione del "Cabernet Doc Piave", realizzato con uvaggi di Cabernet franc, Cabernet sauvignon e Carmenère, a partire da quest´anno saranno almeno una ventina le aziende che produrranno "Carmenère Doc Piave" utilizzando in purezza le omonime uve. Ma già da tempo alcune aziende dell´area Piave hanno voluto scommettere su questo vitigno realizzando "Cabernet franc Doc Piave" solo con uve Carmenère e pertanto disponiamo già, pur se con un nome ancora non "aggiornato" di vini realizzati secondo le recenti disposizioni, con i loro sentori carateristici ed inconfondibili, che certo non passeranno inosservati ai consumatori più attenti". Anche il Malanotte è una nuova tipologia appena introdotta, eppure già disponibile per questo "debutto" al Salone del Gusto, come illustra ancora Bonotto: "Malanotte sarà il nome del "Raboso Piave Superiore", tipologia che avvicina il Raboso Piave all´ambito riconoscimento della Docg e che si distinguerà dal Raboso Doc Piave soprattutto per la disciplina della pratica dell´appassimento parziale delle uve, adottata già da tempo da alcuni "rabosisti". Quelli che proporremo in degustazione saranno vini di alcuni produttori che hanno introdotto, già da alcuni anni precedenti, una percentuale di appassimento variabile tra il 15 e il 30% così come prevede il nuovo Disciplinare di produzione, riuscendo anche ad ottenere parametri di acidità, grado alcolico e residuo zuccherino confacenti alle nuove disposizioni. Prodotto per la prima volta con questo nome nel 2008, questo vino cui la Legge prescrive tre anni di invecchiamento sarà disponibile a partire dal 2011. " Le degustazioni, che avverranno con campioni rigorosamente anonimi proprio per evidenziarne l´esclusività e ribadire il ruolo "super partes" del Consorzio di Tutela nel promuovere i vini dell´area Piave, saranno ospitate dal grande stand della Regione Veneto al Salone del Gusto e saranno condotte dal presidente Bonotto venerdì 23 ottobre alle ore 13 (Carmenère) e sabato 25 alle ore 13 (Malanotte). . |
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ARRIVA LA P. PROGRESSION!
A VINO IN VILLA LONDON IL PROSECCO CONEGLIANO VALDOBBIADENE SI CONFERMA IN ASCESA.
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I dati lo dimostrano: + 25% delle vendite nel Regno Unito in soli due anni. E proprio le colline di Conegliano Valdobbiadene saranno il premio per il migliore sommelier della 2008 Uk Sommelier of the Year Competition, organizzata dalla Academy of Food & Wine In una Inghilterra preoccupata per il rischio “recession”, il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene è in “progression”. Prezzo equilibrato e qualità, garantita dalla doc e dai controlli effettuati dal Consorzio di Tutela, sono gli elementi che hanno fatto registrare un incremento delle vendite della doc del 25% dal 2003 al 2007, che ha portato l’Inghilterra ad essere il sesto paese per importanza. Un successo confermato da Vino in Villa London, evento organizzato dal Consorzio di Tutela con il contributo della Regione Veneto. Trecento ospiti fra giornalisti, importatori e operatori del trade e 37 aziende si sono dati appuntamento per conoscere meglio la doc. A Vino in Villa il vino è divenuto anche un traino per tutto il territorio. L’evento ha presentato infatti anche le attrattive e le bellezze dell’area, grazie alla partecipazione della Strada del Vino, degli operatori turistici e del preview della mostra su Canaletto, che sarà ospitata da Treviso. Grande successo ha poi registrato la presenza dei cocktails di Venezia, eseguiti da Roberto Pellegrini, primo barman del Gritti Palace Hotel e corrispondente Aibes, e realizzati rigorosamente con il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene. Vino in Villa London si inserisce nelle azioni di marketing avviate dal Consorzio di Tutela in questo mercato. Fra queste, la scelta di appoggiare il concorso 2008 Uk Sommelier of the Year Competition organizzato dalla Academy of Food & Wine, associazione che riunisce oltre 40. 000 professionisti del vino nel Paese, è certamente una delle iniziative più importanti. Nel 2009, infatti, il premio del vincitore sarà un soggiorno nel territorio di Conegliano Valdobbiadene con l’opportunità di fare un’esperienza di lavoro nei vigneti e nelle cantine dove nasce il Prosecco doc. “Il prosecco di Conegliano Valdobbiadene sta ottenendo un successo crescente, che si spiega con le caratteristiche intrinseche del prodotto. ” spiega Giancarlo Vettorello, Direttore del Consorzio di Tutela “Piacevolezza e bevibilità, unite ad un moderato contenuto alcolico, hanno permesso di creare uno stile e un’identità unici per le bollicine. E in un momento critico per l’economia del Paese, l’equilibrato rapporto qualità prezzo che il nostro vino ha saputo mantenere offre nuove opportunità di crescita. La nostra doc dimostra che si può bere bene uno spumante di qualità con una spesa sostenibile. Mediamente il nostro vino è venduto infatti nel Regno Unito ad un prezzo fra le 12 e le 15 sterline. ” Ecco le aziende che hanno preso parte a Vino in Villa London: Adami, Agostinetto, Andreola Orsola, Astoria, Bellussi, Biancavigna, Bisol, Bortolin Angelo, Bortolin F. Lli, Bortolomiol, Bortolotti, Cantine Maschio, Col Vetoraz, Conte Collalto, Drusian, La Marca, La Tordera, Le Colture, Le Contesse, Le Vigne di Alice, Malibran, Marsuret, Masottina, Mionetto, Perlage, Serre, Sommariva, Sorelle Bronca, Terre di San Venanzio, Toffoli, Valdo, Val d’Oca, Varaschin, Vettori, Villa Sandi, Vinicola Serena, Zardetto. . |
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