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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 26 Gennaio 2010
ROMANIA PRIMO PAESE DEL MONDO A TASSARE IL "FAST FOOD"  
 
La Romania diventerà il primo Paese del mondo ad applicare una tassa sul "fast food": il provvedimento dovrebbe entrare in vigore dal prossimo marzo. Secondo il quotidiano tedesco German Sueddeutsche Zeitung, il ministro della Salute, Attila Checke, ha motivato l´iniziativa con la preoccupazione riguardo il peggioramento delle condizioni di salute dei cittadini, affermando recentemente che il "cibo - spazzatura" incide negativamente sulla qualità della vita, accrescendo il numero dei decessi. Se il provvedimento riceverà l´approvazione del Parlamento, i produttori e importatori degli alimenti facenti capo alla categoria dovranno pagare maggiori tasse. .  
   
   
I MASCHI EUROPEI SONO DISCENDENTI DI ANTICHI AGRICOLTORI  
 
Ricercatori dell´università di Leicester, nel Regno Unito, hanno scoperto che la maggior parte dei maschi europei discende dai primi agricoltori che migrarono dal Medio Oriente circa 10. 000 anni fa. I risultati dello studio sono pubblicati nella rivista Plos (Public Library of Science) Biology. La ricerca - fianziata dal Wellcome Trust nel Regno Unito - ha analizzato la diversità del cromosoma Y, che viene tramandato da padre in figlio. Viene generalmente riconosciuto il fatto che la nostra civiltà moderna ebbe inizio con l´invenzione dell´agricoltura. Prima che ciò avenisse, gli esseri umani vivevano della caccia e del cibo che riuscivano a raccogliere nei luoghi in cui si trovavano, e che abbandonavano non appena le risorse alimentari si esaurivano. In Europa, le prime attività agricole furono introdotte dalla "mezzaluna fertile", una regione che si estendeva dalla costa orientale del Mediterraneo verso il Golfo Persico e fino alle valli del Tigri e dell´Eufrate, l´antica Mesopotamia. La coltivazione della terra provocò il più importante cambiamento sociale mai avvenuto nella storia della civiltà moderna. L´agricoltura incoraggiò l´uomo alla permanenza fissa in un unico luogo; e la disponibilità di fonti alimentari più affidabili portò all´aumento della popolazione, fino a raggiungere i 7 miliardi oggi. Bisogna, comunque, ancora trovare una risposta alla domanda se le attività agricole si sono diffuse a causa della migrazione o grazie alla diffusione di idee e tecnologie agricole tra i cacciatori-raccoglitori. Indagando sulla diversità genetica delle popolazioni moderne, la ricerca in questione è riuscita a offrire qualche chiarimento a riguardo. Il professor Mark Jobling, che ha guidato il team di ricerca, ha detto: "Ci siamo concentrati sul lignaggio più comune di cromosomi Y in Europa, presente in circa 100 milioni di uomini: esso segue un andamento crescente che va da sud-est verso nord-ovest, raggiungento quasi il 100% in Irlanda. Abbiamo osservato come il lignaggio è distribuito, quali diversità presenta nelle varie regioni europee e quanto è vecchio". I risultati della ricerca lasciano pensare che questo lignaggio si sia diffuso assieme all´agricoltura dal Medio Oriente. L´autore principale - la dottoressa Patricia Balaresque - ha detto: "In definitiva, ciò significa che oltre l´80% dei cromosomi Y europei discendono dagli agricoltori immigrati. Al contrario, la maggior parte dei lignaggi genetici materni sembra discendere dai cacciatori-raccoglitori. Secondo noi, questo indica un vantaggio riproduttivo dei maschi agricoltori rispetto ai maschi cacciatori-raccoglitori durante il passaggio dalla caccia-raccolta all´agricoltura. Forse in quell´epoca fare l´agricoltore era considerata cosa attraente". Per maggiori informazioni, visitare: Plos Biology: http://www. Plosbiology. Org/home. Action Wellcome Trust: http://www. Wellcome. Ac. Uk/ University of Leicester: http://www2. Le. Ac. Uk/ . .  
   
   
ECCO I GENI CHE AIUTANO LE PIANTE AD ADATTARSI AL CAMBIAMENTO CLIMATICO  
 
Grazie ad alcuni esperimenti genetici, un gruppo di ricercatori britannici ha scoperto in che modo le piante controllano il proprio sviluppo mediante la reazione associata al cambiamento delle temperature. Il team di ricerca, finanziato dal Consiglio europeo della ricerca (Cer) e dal John Innes Centre, ha studiato i geni della Arabidopsis (arabetta comune) per verificare quali geni regolano le reazioni delle piante alle temperature e come gli stessi possano essere modificati perché le piante resistano all´aumento delle temperature dovuto al cambiamento climatico. La ricerca, pubblicata sulla rivista Cell, ha evidenziato l´esistenza nelle piante di una sorta di "gene termometro" usato dai vegetali per controllare il proprio stato di crescita e di sviluppo. Questa scoperta potrebbe consentire di selezionare per i raccolti proprio le piante che meglio resistono al cambiamento climatico. Sono numerosi i cicli di crescita delle piante che hanno già subito significativamente gli effetti del cambiamento climatico, fenomeno, quest´ultimo, che sta determinando una ridistribuzione delle specie a livello globale e che si teme possa influire sui tempi di crescita e di fioritura tradizionali. Le piante sono estremamente sensibili alla temperatura, poiché è propria questa che determina il ciclo di crescita, quello di fioritura e il ciclo fruttifero. Le piante sono in grado di avvertire una variazione delle temperature di appena 1°C e sono esposte a moltissimi cambiamenti e a numerosi picchi nel corso della stagione. A questo proposito, si pensi all´escursione tra giorno e notte o alle variazioni che subiscono le temperature tra inverno e primavera. Per stabilire quando crescere e quando immagazzinare energia, le piante si basano sulla temperatura dell´ambiente circostante e regolano di conseguenza la propria crescita. Fino ad oggi non si era riusciti a comprendere il meccanismo alla base di questo fenomeno. Ora, un team di ricercatori del John Innes Centre, che appartiene al britannico Biotechnology and Biological Sciences Research Council (Bbsrc), sono riusciti a svelare il mistero e a individuare il meccanismo che determina l´abilità delle piante di controllare il proprio ciclo di crescita: le piante dispongono di una sorta di termometro integrato che le aiuta a regolare la crescita. I ricercatori hanno studiato tutti i geni in una specifica varietà di Arabidopsis (appartenente alla famiglia delle crocifere) per scoprire quali geni vengono attivati quando le temperature sono più alte. Gli scienziati hanno poi collegato uno di questi geni a un gene luminescente appartenente a un´altra specie per creare una pianta in grado di emettere luce all´aumento delle temperature. Obiettivo dell´esperimento era verificare quali piante mutanti non fossero più in grado di avvertire le variazioni della temperatura. Lo studio ha rilevato che un esemplare mutante aveva perso la capacità di avvertire la temperatura corretta, pertanto emetteva luce anche a temperature rigide. "Osservare queste piante è stata un´esperienza straordinaria", ha affermato il dott. Vinod Kumar, tra gli scienziati del team di ricerca. "Crescevano come fossero in condizioni climatiche caratterizzate da temperature elevate anche quando abbassavamo la temperatura in modo repentino". Il difetto presente in questo esemplare mutante gli permette di modificare l´attività di un istone. Gli istoni sono le proteine strutturali dei cromosomi che si legano al Dna, contribuiscono a dare forma ai cromosomi stessi e sono coinvolti nel controllo dei geni una volta che questi sono attivati. Quando gli istoni non sono più integrati nel Dna della pianta, quest´ultima esprime tutti i geni come farebbe se le temperature fossero alte, a prescindere dal fatto che lo siano realmente. Proprio questa peculiarità ha dimostrato che gli istoni sono i principali "regolatori" della temperatura nelle piante. La variante dell´istone controlla un gene che aiuta le varie specie ad adattarsi al cambiamento climatico accelerando il ciclo di fioritura. I risultati della ricerca aiuteranno gli scienziati a prevedere in che modo le varie specie si adegueranno e risponderanno al progressivo cambiamento climatico. "Potremo forse utilizzare questi geni per fare in modo che le piante da raccolto abbiano una sensibilità diversa alle temperature", ha affermato il dottor Wigge. "Se riusciremo a farlo, saremo in grado di destinare al raccolto le piante che dimostrano una maggiore resistenza al cambiamento climatico". Per maggiori informazioni, visitare: Cell: http://www. Cell. Com/ John Innes Centre: http://www. Jic. Ac. Uk/corporate/index. Htm Biotechnology and Biological Sciences Research Council (Bbsrc): http://www. Bbsrc. Ac. Uk/ . .  
   
   
OGM, LE REGIONI RINVIANO IL DOCUMENTO SULLA COESISTENZA  
 
Bologna - Su proposta dell’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni è stato deciso oggi a Roma dalle Regioni il ritiro del documento di indirizzi sulla coesistenza tra ogm e colture tradizionali, che era all’esame in adempimento di un’indicazione dell’Unione europea. La riunione odierna, cui hanno partecipato gli assessori regionali all´agricoltura (e non alla sanità come indictao nel precedente comunicato) e il sottosegretario all’agricoltura Antonio Buonfiglio, era in preparazione della conferenza Stato - Regioni in programma nei prossimi giorni. “Come rappresentante di una Regione Ogm free – ha spiegato Rabboni - ho chiesto che prima di procedere all’esame del documento di indirizzi venga avviata una grande consultazione con i rappresentanti del mondo agricolo italiano, dei produttori biologici, degli ambientalisti e dei consumatori. Solo dopo questo confronto le Regioni decideranno il da farsi in sintonia con l’opinione pubblica italiana. “ “Quanto avvenuto oggi – ha concluso ancora Rabboni – è la migliore risposta alle insinuazioni di chi in questi giorni ha voluto pretestuosamente scorgere nella posizione della Regione Emilia-romagna un atteggiamento di apertura verso la coltivazione di organismi geneticamente modificate in Italia. La realtà è esattamente l’opposto di quanto viene rappresentato, dal momento che nel 2004 è stato il Governo Berlusconi a legiferare sulla coesistenza e contro quella legge le Regioni hanno fatto ricorso alla Corte costituzionale, vincendolo”. /.  
   
   
FERMO NO DELLA REGIONE ABRUZZO AD IPOTESI DI OGM LA POSIZIONE SARA´ RESA NOTA NEL COMITATO TECNICO REGIONI  
 
Pescara - "Sugli Ogm, gli organismi geneticamente modificati, la posizione del Governo regionale è più che mai chiara essendo dettata dal rispetto della legge regionale numero 6 del 2001 che sancisce il divieto di coltivare piante e di allevare animali geneticamente modificati nel territorio della regione Abruzzo. Altre chiavi di lettura sarebbero solo frutto di illazioni senza alcun fondamento". L´assessore all´Agricoltura, Mauro Febbo, risponde così alle preoccupazioni manifestate dal consigliere regionale, Maurizio Acerbo, e dal segretario regionale del Prc, Marco Fars, in merito ad una decisione che la Conferenza Stato-regioni potrebbe prendere sull´argomento nella sua prossima seduta. "Proprio questa mattina, - aggiunge l´assessore Febbo - in sede di comitato tecnico permanente di coordinamento in materia di agricoltura esprimerò, a nome della Regione Abruzzo, il fermo no ad ogni ipotesi di liberalizzazione degli Ogm visto che, a parte il nostro deciso orientamento, quella legge rappresenta l´unico indirizzo cui attenersi". L´assessore Febbo ha, inoltre, ricordato che la Regione Abruzzo è entrata a far parte della Rete delle Regioni d? Europa libere da Ogm (al momento sono 47 in tutto) e che, a partire dal 2005, ha avviato una serie di iniziative con le istituzioni europee per approfondire la riflessione su ciò che comporta la coltivazione di Ogm per determinate realtà locali. . .  
   
   
IN PIEMONTE MARCHIO DI QUALITA´ PER LA SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE I REQUISITI NECESSARI PER OTTENERE LA CERTIFICAZIONE  
 
Per certificare l’alta qualità di servizio all’utenza nella somministrazione di alimenti e bevande, i ristoranti e bar piemontesi potranno richiedere il Marchio Regionale di Qualità, rappresentato dallo stemma che raffigura una stella con la dicitura “Sommi – i migliori esercizi” e il logo Regione Piemonte. “Con l’istituzione del marchio – ha sottolineato l’assessore Luigi Sergio Ricca, durante la presentazione avvenuta il 22 gennaio - si intende promuovere ed incentivare le attività di somministrazione che presentano elevati livelli qualitativi in relazione alle caratteristiche dei locali, alla tipologia dei prodotti e del servizio reso ed in riferimento alla qualificazione e valorizzazione della professionalità degli operatori e degli addetti”. “Oltre che dare visibilità agli esercizi di qualità – ha proseguito Ricca - il marchio diventa la garanzia per il consumatore ma anche un contributo per la promozione del settore, in stretto collegamento con altri comparti dell’economia quali il turismo, il commercio più in generale e l’agricoltura. Nel settore del turismo si è innestato infatti un processo culturale che guarda molto ai consumi di qualità e alla sicurezza alimentare. Quindi il marchio diventa un valore aggiunto e un contributo alla promozione di iniziative incentrate sulla valorizzazione di circuiti legati al sistema di qualità del territorio”. I potenziali destinatari del Marchio sono le tipologie di esercizi che corrispondono a bar caffetteria, bar gastronomico, bar pasticceria, bar gelateria, locale serale, ristorante classico, tipico, etnico, pizzeria. Rientrano inoltre gli esercizi che esplicano la funzione sociale in favore dei cittadini affetti da celiachia che potranno acquisire il Marchio regionale affiancandolo a quello dell’Associazione Italiana Celiachia Piemonte Valle d’Aosta Onlus – Aic. Per ottenere la certificazione occorre rispondere a precisi criteri di ammissibilità che sono stati definiti dalle commissioni tecniche attraverso 9 disciplinari settoriali che regolamentano la sicurezza alimentare, la tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti alimentari utilizzati, la tipicità dei prodotti locali regionali, il basso carico ambientale, la gestione delle strutture, la riduzione dei rischi alimentari, la gestione dei rifiuti e il rispetto dell’ambiente, trasparenza, accoglienza, informazione e connotazione di tipo territoriale, informazione sull’alimento, pubblicizzazione, la tutela della tradizione e delle caratteristiche degli esercizi. La certificazione avrà una validità biennale e pertanto potrà essere rinnovata solo previo controllo del mantenimento dei requisiti e con la partecipazione da parte dell’esercente ai corsi di formazione professionale avanzata e continua nel comparto di attività della somministrazione alimentare. I risultati fin qui ottenuti sono stati raggiunti attraverso la sinergia tra la Direzione Regionale del Commercio, le associazioni di categoria (Epat/confcommercio, Fiepet/confesercenti) e l’apporto scientifico del Dipartimento di Scienze Merceologiche dell’Università di Torino. .  
   
   
CALABRIA: PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE, PRONTE LE PRIME GRADUATORIE DEFINITIVE.  
 
Il Dipartimento Agricoltura ha approvato le graduatorie definitive di alcune misure inerenti al Programma di sviluppo rurale 2007-2013 della Calabria. Nei prossimi giorni saranno pubblicate sul Bollettino ufficiale della Regione le domande, a valere sul triennio 2007-2009, relative alla misura 122 (accrescimento del valore economico delle foreste), 226 (ricostituzione del potenziale produttivo forestale e interventi preventivi), 227 (sostegno agli investimenti non produttivi), 223 (primo imboschimento di superfici non agricole), 125 (miglioramento e sviluppo delle infrastrutture). “Devo ringraziare il mio Dipartimento – ha affermato l’assessore Piero Amato, soddisfatto per l’avvenuta conclusione dell’iter amministrativo - per l’ottimo lavoro svolto. So peraltro che l’attività sta proseguendo con determinazione, per cui riteniamo che entro la metà del prossimo mese saremo in grado di pubblicare le graduatorie definitive di tutte le misure del programma”. “Sarà un investimento finanziario rilevante – ha concluso Amato – che aiuterà il primo comparto e dunque l’economia della nostra regione, soprattutto in un momento di crisi generale e di tagli consistenti di risorse nazionali verso il Mezzogiorno”. .  
   
   
AGRICOLTURA IN BASILICATA, PIANO STRAORDINARIO AFFIDATO A DE CASTRO  
 
Gli assessori regionali per l’Agricoltura, riunitisi a Roma, hanno insediato un gruppo di lavoro, cui concorreranno anche gli esperti della Regione Basilicata, al quale è stato commesso il compito di mettere a punto una proposta, che gli assessori definiranno in una imminente seduta, da affidare a Paolo De Castro, presidente della Commissione Politiche Agricole all’Unione Europea. La proposta, che interesserebbe in via prioritaria i settori cerealicolo, olivicolo e ortofrutticolo, una volta formalizzata, consentirebbe al presidente De Castro di sostenere l’urgenza di un piano straordinario finanziato con risorse comunitarie, orientato a sostenere la riorganizzazione strutturale di comparti particolarmente colpiti dalla crisi. L’assessore all’Agricoltura della Regione Basilicata, Vincenzo Viti ha sostenuto l’iniziativa segnalando “la sensibilità e l’impegno del presidente De Castro” ed ha confermato che De Castro parteciperà, insieme con il direttore del Miap Blasi, il 12 febbraio a Potenza, alla presentazione del nuovo Piano di Sviluppo Rurale della Regione Basilicata. .  
   
   
AGRICOLTURA IN ABRUZZO, IMPEGNO COSTANTE SU EX SADAM DI CELANO OGGI A ROMA INCONTRO SU IPOTESI PROROGA CASSA INTEGRAZIONE  
 
Pescara - "Della problematica legata alla riconversione dell´ex zuccherificio di Celano, questo Governo regionale si è fatto carico fin dal suo insediamento. Basti pensare che, nel 2009, sono state ben cinque le conferenze di servizi convocate e le ultime tre hanno avuto luogo il 4 settembre, il 10 ed il 27 novembre scorsi. Quindi, non si comprende quale altro tavolo di confronto occorra attivare visto che quello che c´è è più che sufficiente". L´assessore all´Agricoltura, Mauro Febbo, risponde così al vice presidente del Consiglio regionale, Giovanni D´amico, sulla vicenda dell´ex zuccherificio Sadam ricordando che "proprio domani a Roma, ci sarà un ulteriore passaggio per la definizione della proroga della Cassa integrazione dei lavoratori dell´ex zuccherificio che rappresenta un tassello essenziale per la prosecuzione della trattativa. Si tratta di una questione estremamente delicata che stiamo seguendo da vicino da molti mesi. Rispetto ad essa teniamo costantemente informato il Sottosegretario Gianni Letta ? prosegue l´assessore - ed a breve dovrebbero esserci positive novità. Piuttosto, appare quantomai singolare che D´amico solo oggi si chieda come mai non abbia avuto seguito l´accordo che, nel 2007, il Governo regionale di centrosinistra, di cui egli stesso faceva parte, siglò con Provincia dell´Aquila, sindacati, Comune di Celano e proprietà. Forse l´ex assessore ignora che, rispetto a quella intesa, si è registrato un fermo diniego da parte di tutte le organizzazioni professionali agricole come Codiretti, Cia e Confagricoltura e che, nel settembre del 2008, il consiglio comunale di Avezzano, quindi anche con i voti dei consiglieri di centrosinistra, ha espresso parere contrario all´insediamento dell´impianto a biomasse proposto dalla Powercrop". Al tal proposito, l´assessore Febbo ribadisce di aver chiesto alla stessa Powercrop di modificare il progetto originario in senso più favorevole all´economia agricola marsicana "ed è per questo che, nel momento in cui l´azienda sarà in grado di presentare una nuova proposta di riconversione, la Regione sarà ben lieta di convocare un nuovo tavolo di confronto". .  
   
   
PESCA: RIORDINO DELLA NORMATIVA AGRICOLA, PER ASSOCIAZIONI OPPORTUNITÀ PER CHIARIRE MEGLIO FIGURA IMPRENDITORE ITTICO  
 
“Una opportunità per chiarire meglio alcuni aspetti interpretativi legati al ruolo dell’imprenditore ittico e all’equiparazione con il settore agricolo”. Così l’Agci Agrital, la Federcoopesca-confcooperative, la Lega Pesca e l’Unicoop Pesca, commentano l’esito dell’audizione delle associazioni di categoria, presso gli uffici di Presidenza congiunti della 9° Commissione del Senato e della Xiii Commissione della Camera, in merito ai provvidenti di riordino della normativa sull’attività agricola, che interessa molto da vicino anche la pesca e l’acquacoltura. Un confronto positivo – sottolineano le associazioni del movimento cooperativo- che ha consentito di gettare le basi per dirimere alcuni nodi irrisolti legati all’inquadramento previdenziale delle aziende che esercitano attività di acquacoltura, ai canoni demaniali, all’accesso a fondi, come già avviene in agricoltura per i raccolti, per indennizzare i danni causati agli impianti di acquacoltura dalla fauna selvatica. Una nota dolente- evidenziano le associazioni-, soprattutto nelle zone lagunari, quando una grossa parte del prodotto ittico allevato diventa appannaggio di specie ittiofaghe, come i cormorani. “Importante –concludono l’Agci Agrital, la Federcoopesca-confcooperative, la Lega Pesca e l’Unicoop Pesca- è formulare, in questa fase di riordino della normativa, una definizione di imprenditore ittico che consenta di ridurre al minimo eventuali dubbi interpretativi e tenga nella giusta considerazione le peculiarità di chi esercita questa attività di confine tra pesca e agricoltura”. .  
   
   
CCIAA MATERA, PROGETTO SIAFT: DOMANI GLI INCONTRI “BE TO BE’’  
 
Il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello inaugura oggi a Matera alle 9,00 a Palazzo Viceconte (Dimora storica ex Palazzo Marchesi di Venusio) il ciclo di incontri “Be to be’’, previsto dal progetto “South Italy Agrofood and Tourism’’ (S. I. A. F. T), tra 30 buyers provenienti da Stati Uniti d’America, Russia, Polonia e Germania e i rappresentanti di 53 aziende del comparto agroalimentare delle province di Matera, Potenza, Foggia, Crotone e Reggio Calabria. Un confronto ad altro valore aggiunto, supportato dall’azione sinergica dei cinque Enti camerali che, proprio da Matera, intendono promuovere il territorio e le produzioni tipiche locali come olio, vino, liquori, formaggi, e insaccati, dolci, prodotti sott’olio e sotto aceto, da forno, pasta e conserve lungo al filiera estera della ristorazione, dei negozi di specialità gastronomiche e della grande distribuzione o presso privati. Alla cerimonia inaugurale parteciperanno i presidenti delle Camere di commercio di Matera, Angelo Tortorelli, di Potenza Pasquale Lamorte, di Foggia Eliseo Zanasi, di Crotone Fortunato Roberto Salerno e di Reggio Calabria Lucio Dattola. L’evento, che ha richiamato l’attenzione anche di rappresentanti di altre camere di commercio e di operatori economici, è sponsorizzato da Amaro Lucano e Eurocert. Il S. I. A. F. T, organizzato con l’apporto dell’azienda speciale Cesp della Camera di commercio di Matera, è seguito anche da opinion leaders di Polonia, Stati Uniti, Russia e Germania che operano per riviste e testate web specializzate. Sia i buyers che gli opinion leaders stanno compiendo e fino al 30 gennaio visite presso strutture e aziende delle cinque province. “Per Matera e la Basilicata - ha detto il presidente della Camera di Commercio, Angelo Tortorelli - e per le altre province pugliesi e calabresi il Siaft è una grande opportunità per far conoscere le economie di tre regioni meridionali sui mercati esteri. L’incontro con i tour operators esteri e l’attività divulgativa degli opinion leaders sono certo che contribuiranno ad avviare percorsi fruttuosi per promuovere il territorio e le nostre imprese, che al Sud hanno valide opportunità per conquistare consensi e potenziare il sistema della filiera agroalimentare’’. .  
   
   
"RICETTE DI MONTAGNA - I SAPORI DELLE REGIONI ARGE ALP" DISPONIBILE SUL WEB VIAGGIO CULINARIO NELL´ARGE ALP CON LE RICETTE ONLINE  
 
Dagli Spätzle dell´Allgäu attraverso gli Schlutzkrapfen fino al Zelten: la comunità di lavoro Arge Alp propone un singolare e appetitoso viaggio culinario online attraverso le specialità delle Regioni alpine. Con il progetto "Ricette di montagna - i sapori delle regioni Arge Alp" sono ora disponibili sul web ricette e informazioni sulla ricca offerta gastronomica dell´area alpina. Chi vuole saperne di più sui piatti tipici dell´area alpina, ed eventualmente cucinarli, trova sulla pagina Internet di Arge Alp il recapito giusto. La Comunità di lavoro delle regioni alpine propone infatti il progetto "Ricette di montagna - i sapori delle regioni Arge Alp", un libro di cucina online all´indirizzo www. Argealp. Org/projekte/kochbuch/?l=5 La nuova iniziativa di Arge Alp presenta ricette tradizionali preparate con i prodotti tipici della singola regione alpina. Oltre ad un´ampia scelta di specialità, suddivise per regione, non mancano anche i vini consigliati. Inoltre sono disponibili informazioni utili sulle particolarità gastronomiche del territorio, che costituiscono una parte significativa della cultura alpina. Le ricette sono proposte in italiano e in tedesco La comunità di lavoro Arge Alp raggruppa oggi lo Stato libero della Baviera, i cantoni svizzeri dei Grigioni, di San Gallo e del Ticino, le Province autonome di Bolzano e di Trento, la Regione Lombardia, i Länder austriaci Salisburgo, Tirolo e Vorarlberg. Dalla sua costituzione nel 1972 i suoi aderenti si impegnano a favore di uno sviluppo sostenibile dello spazio alpino. La Presidenza è a rotazione annuale, fino a giugno 2010 spetta all’Alto Adige. .  
   
   
AGROALIMENTARE, L´AGLIO DI VESSALICO VERSO LA DOP  
 
Genova - L´aglio di Vessalico, piccolo borgo della Valle Arroscia, nell´Imperiese, ambisce a ottenere la Dop- Denominazione di origine protetta , per questo il prodotto è stato sottoposto oggi a una serie di analisi sensoriali a Sarzana, presso la sala di assaggio della Regione Liguria, nella struttura dei laboratori regionali di analisi ed il Centro di Agrometereologia Applicata. Scopo della seduta di assaggio, inserita in un progetto regionale più ampio di valorizzazione e tutela delle produzioni tipiche regionali, era quello di valutare e caratterizzare l´aglio di Vessalico, , presente nell´atlante dei prodotti tradizionali regionali e presidio Slow Food. " Obiettivo: approfondire la conoscenza di questa eccellenza tipica della Liguria, per predisporre la documentazione necessaria e richiedere al Ministero delle Politiche Agricole la certificazione di origine Dop ", ha spiegato l´assessore all´agricoltura Giancarlo Cassini. Il "panel" degli assaggiatori era composto da quattro tecnici qualificati della struttura regionale, da tre produttori di aglio della cooperativa "A resta" di Vessalico e da Edmondo Colliva, fiduciario della condotta Slow-food "Sarzana Lerici Val di Magra". Il tutto si è svolto in una sala appositamente attrezzata dall´Assessorato all´Agricoltura, con una procedura, già utilizzata dal Cnr di Bologna, che prevede di registrare in una apposita scheda le caratteristiche percepite a livello olfattivo di ogni campione reso anonimo. Alla conclusione della giornata, sebbene i dati debbano ancora essere elaborati più dettagliatamente, gli assaggiatori si sono dichiarati soddisfatti. L´aglio di Vessalico al confronto con i diversi agli nazionali analizzati, ha evidenziato quelle caratteristiche di fragranza e delicatezza che lo hanno reso famoso e unico in Italia e all´estero. .  
   
   
CIA BASILICATA:“L’ALTRA METÀ DELLA TERRA” PER AGRICOLTURA INNOVATIVA  
 
Se in Italia un’azienda agricola su tre è condotta da donne, in Basilicata la percentuale è superiore e si attesta al 44 per cento, a conferma che il comparto agricolo è uno dei settori produttivi dove il tasso di femminilizzazione è più alto. E’ quanto riferisce una nota della Cia di Basilicata. Al 31 dicembre 2009 su oltre 20 mila aziende agricole sono 8 mila quelle con titolari una donna e ben 12 mila quelle comunque con presenze femminili. Le imprese femminili in agricoltura però soffrono in questo momento di una flessione del loro numero, sebbene in misura minore delle imprese totali, nell’ambito della generale crisi del settore agricolo. Crisi che si fa ogni giorno più grave e richiede misure d’emergenza e programmi a breve-medio termine. Da queste premesse ha preso avvio oggi a Potenza il dibattito dell’Assemblea elettiva regionale di “Donne in Campo”, Associazione della Cia di Basilicata che ha scelto come tema centrale “Donne Protagoniste dell’Agricoltura Lucana innovativa e sostenibile”. “L’ingresso delle donne da protagoniste nel mondo agricolo – ha sottolineato la presidente regionale di Donne in Campo Basilicata, Giovanna Perruolo - ha portato con sé una serie di fenomeni positivi. I saperi antichi delle donne, l’arte dell’accoglienza, l’arte della trasformazione dei prodotti, ed altre attività che hanno sempre fatto parte della vita quotidiana delle donne rurali, diventano fattori di impresa, utili ad integrare i redditi agricoli. Questa flessibilità a nuove scelte, ha anticipato molti aspetti della multifunzionalità, ormai al centro delle nuove strategie dell’Unione Europea. Altro importante elemento di novità che caratterizza l’impresa femminile in agricoltura è la netta propensione delle donne a creare ponti con la società, rompendo quell’isolamento e quel conservatorismo che da sempre ha caratterizzato il mondo agricolo”. Tutto ciò – ha evidenziato Paolo Carbone, vice presidente regionale della Cia - configura le donne come determinanti e protagoniste nell’attuazione del “Patto con la società” che la Cia pone a fondamento delle sue scelte strategiche”. "Il nuovo anno costituisce, di fatto – ha detto il presidente della Cia lucana Donato Distefano - l’avvio del nuovo periodo di programmazione della politica di coesione e sviluppo rurale. Il Programma di Sviluppo Rurale (Psr) 2007-2013, rappresenta dunque per l’imprenditoria femminile un’opportunità da utilizzare per rilanciare l’impegno delle imprenditrici agricole che hanno deciso di raccogliere la sfida e sono impegnate in un settore difficile". .  
   
   
FVG: BILANCIO POSITIVO DELLA REGIONE AD AGRIEST 20  
 
Torreano di Martinacco (Ud) - E´ un bilancio positivo, quello che ha tracciato l´assessore alle Risorse Agricole, Naturali e Forestali, Claudio Violino, della partecipazione dell´Amministrazione regionale alla quarantacinquesima edizione della rassegna Agriest, nel quartiere fieristico di Torreano di Martignacco, perché tale evento ha consentito ai cittadini, non soltanto agli agricoltori, di avvicinarsi alle proprie radici, all´identità del mondo rurale, a quella civiltà contadina dalla quale provengono i prodotti dell´alimentazione più genuini. Nel corso del suo intervento al convegno odierno, conclusivo dei quattro giorni della manifestazione, nell´ambito della quale sono stati dibattuti i problemi dei settori essenziali dell´agricoltura, Violino ha ribadito che uno degli elementi per uscire dalla crisi economica attuale è certamente rappresentato dal rilancio del settore primario. Un settore che attualmente sconta problemi strutturali, ma che è anche vittima di alcune distonie dei mercati di collocazione dei prodotti agricoli, che vengono pagati a un prezzo basso alla fonte, per essere poi rivenduti con una rilevante maggiorazione, dopo diversi passaggi della filiera di distribuzione. Proprio per rimuovere alcune delle cause del momento difficile del comparto rurale, la Regione ha predisposto diverse iniziative, una delle quali è rappresentata dal rifinanziamento del Fondo di rotazione per l´agricoltura, strumento cui era dedicato il convegno di stamane, e che è stato illustrato dai tecnici della direzione centrale delle Risorse Agricole, Naturali e Forestali, e da Giorgio Candusso, delle Banche di credito cooperativo. In apertura dei lavori, dopo il saluto del presidente di Udine e Gorizia Fiere, Sergio Zanirato, avevano parlato tra gli altri Franco Bosio, presidente di Confcooperative Fvg, e i responsabili delle organizzazioni agricole: Dario Ermacora, della Coldiretti, Giorgio Colutta, di Confagricoltura, Ennio Benedetti, della Cia. Per Violino, il periodo attuale può essere considerato il rinascimento della nostra agricoltura, in quanto per effetto della crisi essa cambierà volto rispetto al passato. Ed è questo il momento nel quale, come nel Rinascimento italiano, potranno rifiorire le eccellenze. Per tale motivo occorre rendere la società consapevole del ruolo che il settore primario svolge nell´ambito della società, affinché i cittadini comprendano quanto sia importante preservare le proprie radici, e come il confronto corretto e costante con l´agricoltura rappresenti la valorizzazione delle origini del territorio e delle tradizioni locali. Preservare l´agricoltura, dunque, oltre che tutelare un settore economico importante, garantire la produzione genuina degli alimenti, salvaguardare il territorio il quale è presidiato dagli agricoltori, significa anche affrontare un impegno di carattere culturale. Perché la cultura, secondo Violino, è rappresentata anche dalla valorizzazione delle tradizioni e della civiltà contadina, che è l´essenza della nostra società. E´ per questo, ha aggiunto l´assessore, che occorre valorizzare i prodotti di qualità della nostra terra, far crescere le aziende agricole affinché esse siano competitive, e favorire la conoscenza delle nostre migliori produzioni nel Friuli Venezia Giulia. Il territorio regionale deve essere il bacino di prossimità per la vendita diretta dei prodotti, che devono raggiungere anche i mercati extraregionali. Violino ha infine tracciato un rapido bilancio della partecipazione dell´Amministrazione ad Agriest, che ha centrato gli obiettivi prefissati. Ieri, per esempio, c´erano lunghe file di persone in attesa agli ingressi della fiera di Udine, e per tutti i giorni sono stati innumerevoli i contatti dei cittadini, e degli agricoltori e operatori agricoli, nel padiglione n. 10, allestito dall´Ersa, dove lo staff della direzione centrale e dell´Ersa, e una folta rappresentanza delle eccellenze agroalimentari del Friuli Venezia Giulia, hanno rappresentato ai visitatori uno spaccato dei servizi che la Regione mette a disposizione del settore, e presentato in degustazione i prodotti e i cibi dell´eccellenza. .  
   
   
TRENTO: "AGRICOLTURA DUEMILAVENTI", NUOVE STRATEGIE PER IL FUTURO VENERDÌ 29 GENNAIO ALLA SALA DELLA COOPERAZIONE L´ATTESO APPUNTAMENTO  
 
 L´agricoltura trentina vuole pensare al futuro. E intende farlo riscoprendo innanzitutto i propri valori, a partire dal collegamento con il territorio, dalla tipicità e qualità dei suoi prodotti, dall´incontro con i consumatori di casa e con i turisti, dalle sue prestazioni ambientali che ne fanno un insostituibile, ancorché non pienamente riconosciuto, presidio della diversità biologica e paesaggistica. Una volontà della quale si è fatta interprete la Provincia autonoma di Trento ed in particolare l´Assessorato provinciale all´agricoltura, foreste, turismo e promozione che, dando seguito ad un preciso impegno, ha voluto promuovere "Agricoltura Duemilaventi", una giornata di approfondimento e confronto sulle future strategie di indirizzo del sistema agroalimentare locale. L´appuntamento è per venerdì 29 gennaio 2010 alla Sala della Cooperazione in via Segantini a Trento. Un appuntamento già battezzato da alcuni come "stati generali". In effetti è così, considerando il lungo e approfondito lavoro preparatorio che ha impegnato, a partire dall´agosto dello scorso anno, tutte le strutture del Dipartimento Agricoltura e Alimentazione e, attraverso tre forum e focus tematici, gli "stakeholders", dalla Cooperazione ai sindacati agricoli, dalle associazioni dei produttori alla Fondazione Mach, dalle categorie di settore agli altri attori economici afferenti all´agricoltura. Con un coordinatore d´eccezione, quel Franz Fishler commissario europeo per l´agricoltura dal 1995 al 2004 che più di altri si è speso per iscrivere nell´agenda della politica comunitaria il tema dell´agricoltura di montagna. Una questione e un dibattito ancora aperti ed al quale il Trentino tutto, non solo la sua agricoltura, è direttamente interessato ed in attesa di risposte concrete oltre le dichiarazioni di principio. Verrà l´Europa delle Regioni, e verrà forse anche una maggiore considerazione del diritto allo sviluppo, nel mercato globale, anche dei piccoli territori, che sono poi quelli dove l´agricoltura di qualità, in particolare la zootecnia e l´allevamento, non danno reddito e dove si produce a maggiori costi e minori guadagni. Ma intanto occorre attrezzarsi, contando sulle proprie forze, chiarendo dove si intende andare e come uscire da una crisi che ha investito tutti i settori, e dunque anche l´agricoltura, interessando anche quei segmenti produttivi, quali ad esempio la vitivinicoltura, che hanno conosciuto in passato ben altri periodi. Crisi economica e globalizzazione impongono però anche una ridefinizione di identità e mission. E per un´agricoltura differenziata qual è quella trentina, potenzialmente capace di esprimere grandi numeri e massa critica in alcuni limitati settori (mele e vino) ma per lo più rappresentata da piccole produzioni orientate alla qualità, si tratta di un compito non facile. Le parole chiave per il futuro non sono però cambiate: sinergia, aggregazione, qualità, territorialità, innovazione. Ma anche tradizione. Illustrando oggi, alla conferenza stampa del venerdì, intenti e programma della Conferenza provinciale sull´agricoltura, il presidente Dellai si è brevemente soffermato sull´aspetto relativo agli interventi finanziari di sostegno al settore: "E´ bene che tutti si rendano consapevoli che la Provincia non è uno sportello bancomat; così come abbiamo fatto per il settore lattiero caseario, interverremo anche nel settore vino ma solo a fronte di precisi progetti di razionalizzazione, ristrutturazione e qualificazione delle strutture. C´è bisogno, a questo proposito, di una generale assunzione di responsabilità e la consapevolezza che solo questo è il quadro, che ribadiremo alla conferenza di venerdì prossimo, nel quale ci si può muovere". Momenti centrali di "Agricoltura Duemilaventi" saranno, al mattino, l´intervento di Franz Fischler, dedicato alle strategie e misure d´intervento per l´agricoltura trentina verso il 2020, ed al pomeriggio la tavola rotonda, moderatore Fischler, che vedrà il confronto tra Federazione trentina della cooperazione, Fondazione Mach e sindacati agricoli sulle nuove azioni proposte per modernizzare il settore. Ad aprire i lavori (che potranno essere seguiti anche in diretta televisiva su una emittente locale) sarà l´assessore Mellarini, mentre il presidente della Provincia, Dellai, chiuderà la giornata. In programma anche interventi del presidente della Camera di commercio Adriano Dalpez, del presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo Paolo De Castro e del ministro per le politiche agricole Luca Zaia. Nella pausa tra le sessioni del mattino e del pomeriggio è prevista, alle ore 12. 30, una conferenza stampa. Programma: Ore 9. 30 Tiziano Mellarini, Assessore all´Agricoltura, Foreste, Turismo e Promozione - Provincia autonoma di Trento "L´agricoltura protagonista dello sviluppo del Trentino"; Ore 10. 15 Adriano Dalpez, Presidente Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento "Il ruolo della Camera di commercio per lo sviluppo dell´agricoltura trentina"; Ore 10. 30 Franz Fischler, Commissario europeo per l´agricoltura dal 1995 al 2004 "L´agricoltura trentina verso il 2020: strategie e misure d´intervento"; Ore 11. 30 Paolo De Castro. Presidente Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo "Scenari di sviluppo dell´agricoltura di montagna nelle politiche comunitarie"; Coordina Walter Nicoletti, giornalista; Ore 14 Agricoltura trentina 2020: dalla teoria alla pratica. Un percorso da condividere con i componenti del Tavolo Verde- Intervengono: Franz Fischler, moderatore; Diego Schelfi, Presidente Federazione trentina della Cooperazione; Francesco Salamini, Presidente Fondazione Edmund Mach; Gabriele Calliari, Presidente Coldiretti Trento; Flavio Pezzi, Presidente Confederazione italiana agricoltori Trento; Benno Endrizzi, Presidente Confagricoltura del Trentino; Sergio Branz, Presidente Associazione Contadini trentini; Angelo Parolari, Presidente Federazione Coltivatori del Trentino. Ore 15. 30 Luca Zaia, Ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali "Prospettive per l´agricoltura italiana: il problema della montagna"; Ore 16. 00 Lorenzo Dellai, Presidente della Provincia autonoma di Trento Conclusioni. .  
   
   
SETTORE BIETICOLO SACCARIFERO, SIGLATO UN PROTOCOLLO DI INTESA PER IL CONFERIMENTO BIETOLE DELLE MARCHE ALLO ZUCCHERIFICIO DEL MOLISE  
 
Un protocollo di intesa per il settore bieticolo saccarifero: e` stato sottoscritto il 21 gennaio, nella sede regionale, tra la Regione Marche, lo Zuccherificio del Molise e le Associazioni bieticole per il conferimento bietole del Bacino delle Marche allo stabilimento di Termoli per la prossima campagna 2010/2011 e quella del 2011/2012. L´intesa prevede che la Regione eroghi un contributo di 350 mila euro per sostenere parte dei costi di trasporto degli agricoltori che conferiranno bietole allo zuccherificio molisano. ´Dopo l´ormai famigerata riforma del mercato dello zucchero ´ sostiene il vicepresidente e assessore all´Agricoltura, Paolo Petrini ´ sono rimasti in Italia solo tre stabilimenti produttivi di zucchero. Attraverso l´accordo di oggi si potranno coltivare nelle Marche, per questa campagna e la prossima, 3 mila ettari di bietole provenienti dall´intero bacino marchigiano e trasportarle in Molise´. Parte del trasporto verra` probabilmente effettuato via treno attraverso un accordo con l´Interporto di Jesi, rendendo cosi` piu` sostenibile anche l´impatto logistico. ´Abbiamo stanziato ´ aggiunge Petrini ´ questi fondi ritenendo di dover supportare ogni azione volta a migliorare le condizioni in cui si trovano attualmente gli agricoltori colpiti da una crisi di mercato senza precedenti. Riteniamo utile mettere in campo tutte le risorse e gli strumenti a nostra disposizione per farci carico delle difficolta` degli agricoltori con interventi di sostegno mirati e puntuali che possano tutelare l´intero settore agricolo cosi` importante per l´economia regionale´. .  
   
   
AGRICOLTURA FVG: L´ATTENZIONE DELLA REGIONE PER LA ZOOTECNIA  
 
Torreano di Martignacco, - I primi interventi previsti dalla Regione per consentire al settore zootecnico, e di conseguenza al lattiero-caseario, di superare la crisi saranno disponibili per le aziende interessate entro breve. Questo il messaggio rassicurante che l´assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali e Forestali, Claudio Violino, ha rivolto agli allevatori e al mondo rurale riuniti il 23 gennaio nella sala convegni del quartiere fieristico di Torreano di Martignacco. La gran parte delle prime quaranta aziende che beneficeranno degli interventi del programma di sviluppo rurale, per una somma complessiva di 7,5 milioni di euro, fa infatti parte della zootecnia del Friuli Venezia Giulia. Si tratta di una prima serie di interventi che andrà a segno presto. Perché la Regione ha già predisposto la graduatoria per l´accesso a tali benefici. Ai quali seguiranno altre somme che l´Amministrazione destinerà a fronte della crisi. Infatti, come ha spiegato Violino, la metà dei finanziamenti di provenienza comunitaria per l´agricoltura (19,5 milioni di euro) sarà riservata alla ristrutturazione del settore lattiero caseario, in quanto esso costituisce lo ´zoccolo duro´ del mondo rurale. "Oggi - ha specificato - chiudere una stalla significa perdere per sempre quell´attività; un rischio che il territorio del Friuli Venezia Giulia e la sua civiltà contadina non possono correre, pena l´abbandono progressivo, ma definitivo, dei territori coltivati". "Nella nostra Regione - ha detto l´assessore riprendendo le parole del presidente e del direttore dell´Associazione allevatori del Friuli Venezia Giulia, Franco Vadori e Oliviero Della Picca - vi sono attualmente 1120 aziende zootecniche: questo dato evidenzia che ci troviamo al limite della soglia minima per tale comparto". "Al di sotto della quale - ha aggiunto Violino - si verificherebbe la destrutturazione della zootecnia e del settore lattiero caseario della nostra realtà". Un altro messaggio allarmante espresso dall´assessore riguarda la destinazione del latte prodotto nelle nostre stalle, che viene esportato perché carente è la richiesta sui nostri mercati. Occorre dunque far conoscere la validità dei prodotti locali ai consumatori del Friuli Venezia Giulia. Affinchè essi possano apprezzare oltre al latte genuino e di qualità, i formaggi di pregio: assieme al Montasio, per esempio il ´formadi frant´, l´Asìno, le ricotte, i prodotti d´alpeggio. Riscoprendo la genuinità dei ´frutti del nostro territorio´ i cittadini potranno così concorrere al futuro della zootecnia locale. Nel corso del convegno organizzato dall´Associazione allevatori del Friuli Venezia Giulia e dall´Aprolaca, l´Associazione dei produttori lattiero-caseari, un quadro puntuale dei settori rappresentati è stato sviluppato dai presidenti di queste due organizzazioni, Vadori ed Enzo Bernardel. Mentre Alberto Menghi, ricercatore di Reggio Emilia, aveva analizzato la forbice svantaggiosa tra i costi di produzione e i prezzi del latte italiano nello scenario internazionale. E Daniele Rama, dell´osservatorio sul mercato dei prodotti di settore, aveva affrontato i temi delle prospettive di mercato esplicando le politiche di sostegno della Ue. .  
   
   
SANITA’ ANIMALE: NUOVA VACCINAZIONE CONTRO LA BLUETONGUE DALL´INIZIO DEL 2009 SONO STATI EFFETTUATI OLTRE 70.000 ACCERTAMENTI.  
 
Continua in Piemonte la lotta contro la diffusione della bluetongue da sierotipo 8 nei bovini e nei piccoli ruminanti. Terminata nel 2009 la prima fase della vaccinazione, da febbraio a aprile si praticherà il richiamo, con un vaccino registrato per l’intervento sottocute, che renderà più semplici e efficaci gli interventi. «Nel 2009 – spiega l’assessore alla tutela della salute e sanità, Eleonora Artesio - sono state eseguite 1. 325. 081 vaccinazioni, che hanno consentito di contenere il contagio e di evitare che la malattia, diventando epidemica, si manifestasse con i sintomi caratteristici, con tutti i danni che ne sarebbero conseguiti. Grazie alla vaccinazione, le vendite degli animali allevati in Piemonte non hanno subito restrizioni, proteggendo un settore commerciale di rilievo». Per poter verificare la presenza della bluetongue sul territorio piemontese, è stata da tempo attivata una rete di 392 aziende sentinella, distribuite nelle diverse province. In ciascuna di esse una decina di capi, non vaccinati, vengono controllati ogni quindici giorni attraverso un esame sierologico, in grado di dimostrare l’eventuale contatto con il virus. Dall’inizio del 2009 sono stati effettuati oltre 70. 000 accertamenti. «A partire da settembre – aggiunge Giuliana Moda, responsabile del Settore prevenzione veterinaria della Regione – cinque aziende sentinella della provincia di Torino e due della provincia di Asti hanno reagito positivamente ai controlli, dimostrando la presenza di limitate aree in cui la malattia è ancora circolata. E’ quindi necessario ripetere la campagna, in modo da assicurare anche per il 2010 la protezione degli allevamenti, visto che l’efficacia del vaccino si esaurisce entro un anno». Poiché gli animali hanno già una immunità di base, sarà sufficiente una sola vaccinazione. Gli interventi sono completamente gratuiti per gli allevatori. La malattia, come noto, non è trasmissibile all’uomo. .  
   
   
CAGLIARI, PREVENZIONE DEI DANNI CAUSATI DAL LEPIDOTTERO "TUTA ABSOLUTA"  
 
L´assessorato regionale dell´Agricoltura ha approvato il bando per l´ammissione ai finanziamenti per la realizzazione di interventi strutturali finalizzati a prevenire i danni causati alle produzioni orticole di pomodoro e altre solanacee dal lepidottero "Tuta absoluta". Sono ammesse a finanziamento le seguenti opere in coltura protetta: trappole di cattura; attrattori notturni; reti anti-insetto; sistemi di ventilazione e aspirazione; doppia porta di ingresso alla serra. Dal 25 gennaio, gli imprenditori agricoli possono presentare le domande di contributo ad Argea Sardegna. Per la selezione delle domande si farà riferimento all´ordine cronologico di arrivo presso gli uffici. Eventuali informazioni possono essere richieste all´Ufficio relazioni col pubblico dell´Assessorato dell´Agricoltura e riforma agro-pastorale al numero telefonico 070 606 7034, tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13 e nei giorni di martedì e mercoledì dalle ore 16 alle ore 18 o di Argea Sardegna al numero telefonico 070 6026 2022, tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13, il martedì dalle ore 16 alle ore 18. .  
   
   
BASILICATA, CRISI SUINICOLTURA: LE PROPOSTE DELLA CIA  
 
Gli allevatori lucani di suini vivono un momento di grande difficoltà. I prezzi sono sempre in discesa (meno 6 per cento nel 2009), mentre i costi onerosi creano ostacoli e problemi alla gestione delle imprese. Ciò nonostante il consumo di carne suina fresca o di salumi continua a mantenersi costante (36 kg. Complessivi pro-capite l’anno) sia per il costo minore finale che per la tradizione gastronomica e alimentare delle nostre comunità. E’ dunque una situazione complessa che richiede interventi e azioni efficaci. Per questo motivo è essenziale, nell’ambito del confronto del Tavolo interprofessionale, una verifica della concreta realizzazione degli impegni assunti congiuntamente con gli impegni esecutivi per il Piano di settore suinicolo, sottoscritto da tutti gli attori della filiera. E’ quanto sollecita la Cia-confederazione italiana agricoltori che ha predisposto un articolato documento con alcune richieste specifiche: • Immediato utilizzo delle risorse “ liberate” del Por 2000/2006, indirizzate ad interventi di adeguamento alle norme di “condizionalità” e sicurezza sui luoghi di lavoro; • Adeguamento delle misure previste nel Psr 2007/2013 alle effettive esigenze della zootecnia lucana, a partire dall’attivazione di Misure indirizzate a sostenere gli agricoltori e gli allevatori nel conformarsi alle rigorose norme comunitarie in materia ambientale; • Disciplina regionale in materia di servizi creditizi e finanziari, sostenendo un sistema di garanzie e di servizi fideiussori a sostegno dei conferimenti e degli investimenti aziendali in zootecnia. • Immediato pagamento degli aiuti comunitari da parte di Arbea (Indennità Compensativa 2009, Biologico, ritiro ventennale, forestazione. ), ridefinendone compiti e funzioni, procedendo, in un quadro di sostenibilità, ad una rapida riorganizzazione funzionale al sistema agricolo lucano; • Un Piano di comparto regionale ed un piano - programma di consolidamento del sistema agro – alimentare - industriale legati alle produzioni zootecniche regionali; • Legge quadro regionale a sostegno della competitività del sistema agricolo ed agro-alimentare lucano; La Basilicata – afferma la Cia - per le sue peculiarità orografiche, fisiche, territoriali, ambientali, per la biodiversità vegetale e forestale insita nei nostri territori, rappresenta un naturale contenitore in grado di ospitare sistemi di allevamenti, produzioni animali, di particolare pregio, tipiche, uniche per le loro qualità/salubrità, le loro proprietà nutrizionali/salutistiche. Tutto ciò rappresenta un invidiabile punto di forza, che di fatti rende merito alle nostre storiche e diffuse propensioni territoriali, in grado di coniugare risorse endogene, qualità ambientale, produzioni tipiche e di eccellenza, qualificare programmi e spesa del Psr 2007/2013. Una nuova politica agro-zootecnica estensiva nella nostra Basilicata, coerenti con le nostre vocazioni produttive, un programma strategico in grado di dare concretezza alla parola “agricoltura multifunzionale” e redditi agli allevatori Lucani. Infine la Cia rilancia il progetto del Suino Nero Lucano (o di Tricarico) con l’istituzione dell´albo genealogico del "suino nero Lucano". Un evento importante che permette agli allevatori di conservare e allevare la razza autoctona in purezza e valorizzarne le produzioni di salumi pregiati. .  
   
   
AGRICOLTURA IN SICILIA: 5 MILIONI DI EURO PER CONSOLIDAMENTO PASSIVITA’ ONEROSE  
 
Palermo – E’ alla firma dell’assessore regionale Titti Bufardeci il decreto per il consolidamento delle passività onerose in agricoltura, procedura prevista dall’Art. 18 della legge regionale 6 del 2009. “La norma – spiega Bufardeci – autorizza le banche che operano in Sicilia ad anticipare il perfezionamento delle operazioni di consolidamento delle passività onerose previste dalla legge”. La norma ha una dotazione complessiva di 5 milioni di euro, ed è dedicata alla ristrutturazione e la riorganizzazione delle imprese del settore agricole. Inoltre, il dipartimento regionale interventi strutturali per l’agricoltura, informa che, a partire dal 26 gennaio 2009, è possibile, per le imprese agricole interessate, presentare le istanze per le agevolazioni di cui alla legge regionale 14 maggio 2009, n. 6, utilizzando esclusivamente i modelli di domanda appositamente predisposti per i prestiti di conduzione a tasso agevolato e per i prestiti di ristrutturazione dei debiti di natura agraria. .  
   
   
L’EMILIA-ROMAGNA REGIONE OSPITE A “IDENTITA’ GOLOSE 2010” MANI DI QUESTA TERRA, CUOCHI E PRODUTTORI, PER VALORIZZARE I PRODOTTI TIPICI E LA GRANDE TRADIZIONE ENO-GASTRONOMICA EMILIANO-ROMAGNOLA AL CONGRESSO INTERNAZIONALE DELLA CUCINA D’AUTORE (31 GENNAIO – 2 FEBBRAIO 2010, MILANO CONVENTION CENTRE)  
 
 L’emilia-romagna sarà Regione Ospite ad Identità Golose 2010. All’importante appuntamento internazionale che chiama a raccolta cuochi provenienti da tutto il mondo, la Regione porterà il suo straordinario patrimonio di prodotti tipici e a qualità certificata, le sue illustri tradizioni eno-gastronomiche, il suo territorio e la sua storia. Insieme alla grande cucina d’autore di chef che hanno saputo rinnovare una tradizione famosa in tutto il mondo. Per la tre giorni milanese la Regione Emilia-romagna - in partnership con Unioncamere regionale e con la collaborazione dei Consorzi di Valorizzazione e dell’Enoteca regionale -ha messo a punto un ricco programma di incontri, degustazioni e presentazioni. Forte di un paniere di prodotti tipici che conta ben 30 Dop e Igp, di un patrimonio di vini regionali, da alcuni anni in forte crescita qualitativa e di cuochi come Massimo Bottura, Igles Corelli, Paolo Teverini, che saranno presenti in rappresentanza di Chef to Chef, l’associazione che riunisce i cuochi stellati dell’Emilia Romagna. Tante le storie - di ieri e di oggi - di chef e ristoratori che hanno contribuito a far entrare questa regione nell’Olimpo della cucina d’autore e tanti i giornalisti e narratori che le racconteranno con passione e semplicità. “Il cibo è anche cultura ed un elemento forte di identità e l’Emilia-romagna può contare da questo punto di vista su un patrimonio unico di tradizioni eno-gastronomiche, che non vanno disperse – spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – A Milano presenteremo in anteprima il Manifesto della Buona Cucina, una nuova iniziativa della Regione Emilia-romagna per sostenere una ristorazione che privilegi l’uso dei prodotti tipici locali e di elevatissima qualità, il legame forte con il territorio e la nostra identità culturale. Una ristorazione insomma che oltre ad offrire un servizio di elevata professionalità, sappia anche trasmettere emozioni e valori. Ma a Milano porteremo anche tante altre iniziative: dal ricco programma di degustazioni all’interno del stand, curato da 13 grandi chef emiliano - romagnoli, ai tre laboratori del gusto dedicati alle biodiversità e al racconto. Inoltre, la ribalta del 2 febbraio sarà tutta dedicata ai nostri grandi prodotti Dop e Igp. ” Lo stand dell’Emilia Romagna, una bottega accogliente. Lo stand dell’Emilia Romagna sarà una vera e propria bottega accogliente ed ospitale. La dispensa avrà sempre pronti assaggi a base di prodotti certificati come Prosciutto di Parma Dop, Parmigiano Reggiano Dop, Grana Padano Dop, Salumi Piacentini Dop, Mortadella di Bologna Igp, Coppia Ferrarese Igp, Prosciutto di Modena Dop, Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e Reggio Emilia Dop, Pera dell’Emilia-romagna Igp, Zampone e Cotechino di Modena Igp. Accompagnati da vini che sono in tutto il mondo sinonimo di questa terra: i Lambruschi, il Sangiovese di Romagna, il Pignoletto. La cucina sfornerà ogni giorno piatti caldi dai sapori e profumi intensi, come il tortello di zucca con burro di Parmigiano, la lasagna classica bolognese, i tortellini in brodo di cappone. E ogni giorno allo stand dell’Emilia-romagna si alterneranno tante degustazioni, curate da una quindicina di chef provenienti da tutta la Regione: la piadina di Romagna e gli affettati, i tanti formaggi e il pesce azzurro dell’Adriatico, l’olio di Brisighella Dop, i funghi e l’anguilla, le patate e i marroni, nel tentativo di restituire per intero l’Identità eno-gastronomica di questa terra del “buon vivere”. I cuochi protagonisti. Sarà martedì 2 febbraio il giorno dell’Emilia-romagna a Milano, quando il palco della sala Auditorium sarà interamente riservato alla Regione e alla Nazione Ospite (Slovenia). La parola ai cuochi: Stefano Ciotti, dell’Hotel Carducci 76 di Cattolica, racconterà l’importanza del soffritto come punto di partenza per la sua cucina creativa; Alberto Faccani, del Magnolia di Cesenatico, parlerà invece della sua esperienza con i “pesci sott’acqua: la cucina sottovuoto applicata alla cucina di pesce della riviera”. Proseguiranno altri grandi maestri del gusto: Igles Corelli, Valentino Marcattilii, Massimo Bottura, Filippo Chiappini Dattilo. Al loro fianco, i cuochi impegnati durante i tre giorni di manifestazione nello stand e nei laboratori di Identità Golose: l’Associazione delle Mariette di Casa Artusi, Gian Paolo Raschi, Andrea e Stefano Bartolini, Raffaele Liuzzi, Gianni d’Amato, Maria Luisa Mazzocchi, Marcello Leoni, Paolo Teverini, Maria Grazia Soncini, Marco della Bona, Aurora Mazzucchelli, Daniele Repetti, Riccardo Agostini. L’impegno della Regione Emilia-romagna per promuovere una gastronomia di qualità Materie prime eccellenti per una gastronomia eccellente. E’ su questo binomio che poggia l’impegno della Regione Emilia-romagna per la valorizzazione della gastronomia regionale. Un impegno che non parte da oggi e che può contare ormai su numerose iniziative, tutte accomunate dall’obiettivo di qualificare e valorizzare una tradizione eno-gastronomia illustre e prestigiosa. Due tra le tante: “Emilia-romagna è un Mare di Sapori” , il calendario di incontri, spettacoli e degustazioni che da alcuni anni anima durante l’estate le principali località della Riviera Emiliano-romagnola e i cui protagonisti assoluti sono i vini e i prodotti tipici regionali, e “Deliziando” il progetto di promozione del sistema agroalimentare di qualità nei mercati esteri. .  
   
   
IL PANIERE LUCCHESE E LA CRESCITA DELLA SUA IDENTITÀ  
 
Per diffondere, promuovere e condividere le prelibatezze della lucchesia, nel 2004 è nato il “Paniere Lucchese” – La Rete del Gusto all’interno del quale sono contenuti prodotti tipici, tradizionali e locali della Provincia di Lucca. In questi anni si è rafforzato sempre di più il legame con manifestazioni di richiamo nazionale come il Convegno Identità Golose, che ogni anno si svolge a Milano. Dalla sua nascita il Paniere Lucchese ha contribuito a diffondere una identità territoriale di eccellenza, grazie alla ricchezza della produzioni: dal Formentone otto file al Farro, dal Biroldo alla Mondiola della Garfagnana, dal Prosciutto Bazzone al Pane di Altopascio Tradizionale, dalla Farina di Neccio della Garfagnana Dop all’Olio di Extra Vergine di Oliva Dop della Provincia di Lucca, solo per citare alcuni dei prodotti più rappresentativi tra i 61 che compongono l’intera Rete del Gusto lucchese. I sapori della lucchesia sono diventati così lo strumento più efficace per comunicare non solo a livello locale ma sempre di più a livello nazionale ed internazionale, la vocazione di un territorio e l’impegno dei suoi produttori. In pochi anni le attività di promozione e comunicazione hanno trovato palcoscenici di grande visibilità e autorevolezza come appunto Identità Golose, cui si sono affiancati eventi speciali, tra cui nel 2008 la cena interpretata dal guru della cucina Fulvio Pierangelini e nel 2009 una serie di degustazioni presentate in luoghi di culto dell’alta gastronomia, come “Il Cucchiaio di Legno“ di Milano. Per ribadire il forte legame con Identità Golose anche per l’edizione 2010, il Paniere Lucchese parteciperà attivamente con lo spazio dedicato durante i tre giorni del convegno - cui si affiancherà un programma di cene a tema interpretate da chef di fama internazionale – e con la conferenze stampa dedicata ai media nazionali ed internazionali. Oggi il Paniere Lucchese ha assunto un ruolo decisivo nel legame tra prodotto e territorio, per promuovere non solo la vendita ed il consumo locale ma soprattutto per diffondere in tutta Italia ed all’estero, il patrimonio di eccellenza della Provincia di Lucca. .  
   
   
I CONSUMATORI PREMIANO L’INNOVAZIONE DI NOSTROMO CON TONNARELLE E SALMONCELLE  
 
I Freschi di Nostromo eletti prodotto dell’anno nella categoria “piatti pronti”: ecco l’esito del concorso nazionale rivolto ai consumatori e promosso dalla società Marketing e Innovazione, per valutare l’innovazione e la qualità dei beni di largo consumo. I Freschi di Nostromo, storica azienda specializzata nel settore delle conserve ittiche di qualità, sono prodotto dell’anno 2010. Il premio ha visto in gara 94 prodotti suddivisi in 38 categorie. Giudici insindacabili i consumatori, che hanno dato il loro contributo scegliendo Tonnarelle e Salmoncelle, per l’attrattività del prodotto e il suo grado di innovazione oltre che per la soddisfazione nell’utilizzo, nella classe “piatti pronti”. La ricerca di mercato ha valutato un campione di 30. 000 individui della popolazione con età compresa tra i 15 e i 65, e bilanciato in tutte le regioni della penisola. Dal mare alla tua tavola in tre minuti: l’headline del sito www. Ifreschidinostromo. It, online dal 2009 e impreziosito da gustose ricette, ha anticipato sul web la promessa che appaga ora le esigenze dei consumatori italiani. .  
   
   
AGRICOLTURA IN ABRUZZO: OPERATO CONDIVISO DA SOCI CANTINA SU REVOCA FONDI AD ENOPOLIO, OK DA ORGANIZZAZIONI CATEGORIA  
 
Pescara - "In genere, sono abituato ad assumermi tutte le responsabilità. Tanto è vero che abbiamo deciso di revocare una delibera che, a mio avviso, si sarebbe rivelata iniqua rispetto agli interessi dell´intero comparto vitivinicolo abruzzese - ha commentato l´assessore all´Agricoltura, Mauro Febbo - forse il clima preelettorale rende più difficile comprendere a fondo la strategia della Regione, tra l´altro, condivisa in pieno dai maggiori soci della cantina sociale di Pratola Peligna e da tutte le organizzazioni professionali di categoria". L´assessore Febbo è tornato così sul caso dei finanziamenti revocati dalla Giunta regionale all´Enopolio di Pratola Peligna. "Piuttosto, il vice presidente D´amico dovrebbe spiegare come mai l´ex direttore generale dell´Arssa e suo collega di partito, Donatantonio De Falcis, per ben due anni abbia tenuto ferma sul suo tavolo la delibera di assegnazione dei fondi a beneficio dell´Enopolio. Infatti, la delibera di finanziamento risale al 16 luglio 2007 - ricorda Febbo - eppure, fino allo scorso settembre, De Falcis ha tenuto l´incarico di direttore dell´ente regionale agricolo". Secondo l´assessore Febbo "questa è la lampante dimostrazione che la delibera in questione, da noi revocata, non aveva copertura finanziaria. Insomma, le risorse c´erano solo sulla carta". Febbo, invece, ha ribadito che "si è voluto operare nell´interesse dell´agricoltura della Valle Peligna poiché, evitando di destinare 600 mila euro alla ristrutturazione dell´Enopolio, si consente alla cantina sociale pratolana di acquistare un immobile ad un costo molto conveniente. Per di più, - ha aggiunto Febbo - in questo modo, verrebbe anche data alla cantina sociale peligna l´opportunità di accedere a finanziamenti a fondo perduto dell´Unione europea, già previsti dal Piano di sviluppo rurale, per almeno il 60% sia del costo dell´acquisto della struttura sia di quello di una eventuale ristrutturazione. Con questa operazione, - ha ribadito l´assessore - che, lo ripeto ancora, scaturisce da una strategia condivisa dai maggiori soci della cantina sociale e da tutte le organizzazioni professionali di categoria, - ha proseguito - la cantina sociale di Pratola potrebbe garantirsi una maggiore solidità finanziaria ed essere più competitiva nel mercato. Questa è, del resto, la strada che stiamo perseguendo, come Governo regionale, a vantaggio dell´intero sistema delle cantine sociali abruzzesi attraverso una politica di programmazione e di sostegno al settore - ha concluso l´assessore all´Agricoltura ? tutto il resto mi sembra solo polemica sterile, frutto di una politica di bassa lega". .  
   
   
AMARONE DELLA VALPOLICELLA, L’ANNATA 2006 SI PRESENTA L’IMPORTANTE INIZIATIVA ORGANIZZATA DAL CONSORZIO DI TUTELA VINI VALPOLICELLA  
 
Si rinnova per il sesto anno consecutivo l’importante appuntamento di «Anteprima Amarone», l’iniziativa organizzata dal Consorzio di tutela vini Valpolicella per presentare a giornalisti, operatori e appassionati l’annata di Amarone della Valpolicella che entra in commercio. Sabato 30 e domenica 31 gennaio, presso il Salone Margherita della Fiera di Verona, sarà la volta dell’Amarone della Valpolicella 2006. «Si tratta per i produttori della nostra denominazione di un appuntamento di estrema importanza – spiega il presidente del Consorzio di tutela vini Valpolicella, Luca Sartori – in quanto abbiamo l’occasione non solo di presentare al meglio la punta di diamante della nostra produzione enologica, l’Amarone della Valpolicella, ma al tempo stesso di avere un dialogo diretto con i maggiori esperti del settore». «Questa edizione di Anteprima Amarone, inoltre – prosegue Sartori – rappresenta per noi una fondamentale opportunità per comunicare lo straordinario risultato del conseguimento della docg per l’Amarone che consacra definitivamente il nostro grande vino nell’olimpo dell’eccellenza enologica mondiale. L’assenza della “g” per l’Amarone della Valpolicella ha in questi anni rappresentato una sorta di paradosso dell’enologia internazionale. Non era infatti facilmente spiegabile l’assenza della denominazione di origine controllata e garantita per un vino che da anni viene considerato uno dei più grandi rossi al mondo. Il nostro Consorzio, comunque, da tempo aveva garantito l’assoluta tracciabilità delle produzioni di Amarone con l’obbligatorietà della fascetta dello Stato su tutte le bottiglie prodotte». .  
   
   
IL VIN SANTO DI GAMBELLARA RITROVA LA SUA TIPICITÀ PRESENTATI, IN OCCASIONE DELLA PRIMA SPREMITURA DEI PICAI DEL RECIOTO, I RISULTATI DI UN PROGETTO DI CARATTERIZZAZIONE E MIGLIORAMENTO DELL´ANTICO VINO DI GAMBELLARA  
 
Si è tenuta a Montebello Vicentino, la prima spremitura pubblica dei picai del Recioto Docg con le uve raccolte nel 2009. Protagonista di questa sesta edizione il Vin Santo di Gambellara, unica Doc del Veneto in questa tipologia, a cui è stato dedicato un convegno. Da diversi anni infatti il Consorzio di Tutela vini Gambellara Doc sta portando avanti un progetto di caratterizzazione e miglioramento del Vin Santo, i cui risultati sono stati presentati alla stampa durante l´incontro dal titolo: “Il Vin Santo fra tradizione e innovazione” ospitato nella sala degustazione dell´Azienda Agricola Dal Maso a Selva di Montebello. Ha aperto i lavori Angiolino Maule, noto viticoltore di Gambellara e coordinatore del progetto, che ha illustrato le linee guida della sperimentazione. Dopo un profilo storico del prof. Luigi Zonin, il prof. Roberto Ferrarini, docente di Enologia all’Università di Verona, ha presentato lo stato dell’arte dello studio. Il Vin Santo si caratterizza per una lenta fermentazione spontanea: lo scopo del progetto è quello di identificare i ceppi di lieviti indigeni più idonei e i processi produttivi più adeguati per ottenere un vino caratterizzato territorialmente. Per pervenire a questo risultato la ricerca è partita dall´analisi sensoriale di 30 campioni delle annate 2002, 2003, 2004 e 2006, identificando con una degustazione alla cieca quello ritenuto più rappresentativo per ogni annata. Dei quattro vini selezionati si sono messe a fuoco le caratteristiche sensoriali e i tratti comuni dal punto di vista enologico. Una vendemmia medio-tardiva e un appassimento non troppo spinto si sono rivelate le caratteristiche essenziali per il Vin Santo di Gambellara, che non deve utilizzare in alcun modo anidride solforosa e riposare a lungo in piccoli caratelli. Se ne otterrà un nettare dal colore ambrato; profumo inebriante con sentori tipici del vino maderizzato, con note di mallo di noce, miele, fico e che ricorderà i grandi Armagnac. In bocca sarà avvolgente, dolce ma non stucchevole. “È un vino tipico di Gambellara e molto prezioso per la nostra storia - ha dichiarato il presidente del Consorzio Giuseppe Zonin - ma rischiava di andare perduto. Il progetto di caratterizzazione va proprio nella direzione di recuperare questa antica tradizione e eliminare, una volta per tutte, possibili confusioni con il Recioto”. A seguire si è tenuta una degustazione di sei campioni di Vin Santo, frutto del progetto e non ancora in commercio, coordinata dal fiduciario Slow Food di Vicenza Mauro Pasquali e da Franco Giacosa, Direttore tecnico di Casa Zonin. Al pomeriggio, di fronte a un folto pubblico, i migliori grappoli di garganega dell’annata sono stati spremuti in piazza con madrina di eccezione Adua Villa, la sommelier del programma di Rai Uno “La prova del Cuoco”. .  
   
   
PRESENTATI NUOVO LOGO E CALENDARIO DELLA PRIMAVERA PROSECCO 2010  
 
Al via anche la 4^ edizione del Premio giornalistico Primavera Prosecco Docg Treviso – Si è tenuta nella sede della Provincia di Treviso, la conferenza stampa di lancio dell’edizione 2010 della Primavera Prosecco che quest’anno si veste di nuovo. Il Presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro e il Coordinatore del Comitato Organizzatore Giovanni Follador hanno scoperto il nuovo logo scelto per la Primavera Prosecco Docg che andrà a disegnare la nuova immagine della manifestazione nell’anno che vedrà il Prosecco diventare ufficialmente Superiore. “Un logo tutto nuovo che interpreta la nascita della Denominazione di Origine Controllata e Garantita per il vino Conegliano-valdobbiadene Prosecco Docg capace di legare sempre più la manifestazione al territorio di produzione. – spiega il Coordinatore Giovanni Follador – Abbiamo deciso di dare vita ad un restyling capace di focalizzare, con poche parole, concetti chiave quali: territorio storico di produzione, vino dalle eccezionali qualità e accoglienza unica tra paesaggi e storie da raccontare. ” “La primavera del prosecco è anche una grande occasione di marketing territoriale, cin tengo a ricordarlo ad ogni occasione possibile. Si tratta, infatti, di un evento che ormai si è consolidato a livello nazionale. Una manifestazione dall´alto valore turistico che da quest´anno cambia nome e logo: ‘Sui colli di Conegliano e Valdobbiadene – Primavera Prosecco di Docg’: un giusto riconoscimento al nuovo status del Prosecco. Questo restyling ha il pregio di identificare chiaramente il territorio storico di produzione del Prosecco, un prodotto di punta non solo per il territorio, ma in generale per la produzione made in Italy. Infatti, il Prosecco è oggi leader anche nei mercati statunitensi e in Asia” ha commentato il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro. Con l’occasione è stata presentata alla stampa la 4^ edizione del Premio Giornalistico Primavera Prosecco Docg, curata come ogni anno dalla segreteria di Altamarca: “Anche quest’anno - ha spiegato Gianpietro Possamai , Presidente di Altamarca e della Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane - il Comitato Organizzatore ha deciso di riconoscere con questo concorso i migliori articoli e servizi giornalistici che hanno per oggetto il territorio dell’Altamarca Trevigiana con uno scopo in più quello di comunicare la specificità di un territorio unico vocato alla produzione del Prosecco Superiore. Il concorso, riservato a giornalisti italiani e stranieri iscritti all’ordine, intende sviluppare un’ulteriore azione di promozione dell’evento Primavera Prosecco Docg attraverso la forza comunicativa e conoscitiva dei media. Le modalità di adesione verranno comunicate prossimamente agli Ordini dei Giornalisti di tutt’Italia. Nel suo intervento il vicepresidente della Provincia di Treviso, Zambon ha ricordato che “la Primavera del Prosecco è una manifestazione importante anche dal punto di vista turistico. La stessa zona geografica riconoscibile nell’Alta Marca, dove si svolge l’evento, è riconosciuta dal piano territoriale turistico come una delle aree trevigiane di grande valore attrattivo. Il turismo enogastronomico va indiscutibilmente legato al nome dei vini del territorio affinché ci sia armonia nella comunicazione e promozione del territorio”. “Siamo stati i primi a lanciare un importante segnale: un nuovo nome che comprende un’area geografica maggiormente estesa. Infatti, oggi il nome Prosecco deve avere un´area di identificazione, la Conegliano-valdobbiadene Docg” ha aggiunto l’assessore provinciale all’Agricoltura, Prosdocimo .  
   
   
DALLA FRANCIA ARRIVA UNO SPECIALE SIDRO INTERAMENTE BIOLOGICO: PELLEGRINI S.P.A. PRIMO DISTRIBUTORE PER IL CIDRE ORGANIC DI DUPONT  
 
Elegante, naturale e aromatico, il Cidre Organic del Domaine Dupont, originario del Pays d’Auge, è il prestigioso sidro distribuito da Pellegrini S. P. A. Per gli appassionati dei prodotti biologici e per chi vuole scoprire una perla rara. Cidre Organic è l’esclusivo sidro tutto al naturale, targato Domaine Dupont e distribuito in Italia da Pellegrini S. P. A, che sposa la tradizione francese con il gusto fresco e intenso della scelta biologica. Di colore oro e leggermente opaco, il sidro si presenta con una spuma fine e persistente, mentre al naso arrivano seducenti aromi di anice, menta e agrumi. Al gusto si offre potente e ben equilibrato con predominanti sapori di mele e agrumi. Con una gradazione alcolica del 4,5%, la fermentazione della frutta, ottenuta totalmente da coltivazione biologica e maturata in casse arieggiate per un mese circa, avviene in contenitori acciaio inox. Cidre Organic può esser conservato per due anni, meglio se tenuto in posizione verticale e a una temperatura tra gli 8 e i 12 gradi: invecchiando il sidro migliora la sua persistenza e la spuma risulta più fine. Cidre Organic è ideale come aperitivo, si sposa bene con formaggi di latte vaccino, con carni bianche e piatti a base di crema o panna. Per gli amanti dei dessert si suggerisce la degustazione con dolci a base di mele e crepes. Proposto in esclusiva da Pellegrini S. P. A, Cidre Organic di Domaine Dupont è disponibile nelle enoteche .