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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 25 Gennaio 2011
PARLAMENTO EUROPEO, VIKTOR ORBáN: NON TEMETE IL MIO "BUONGIORNO"  
 
Strasburgo, 25 gennaio 2011 - Il primo ministro ungherese Viktor Orbán è arrivato il 19 gennaio a Strasburgo per presentare ai deputati suo semestre alla presidenza del Consiglio. Molti i punti in agenda, specialmente in campo economico, ma a muovere le acque è stata soprattutto la legge sui media in vigore dal primo gennaio in Ungheria, giudicata da alcuni "liberticida". La parola al premier Orbán. Signor ministro, una delle più grandi sfide della sua presidenza sarà quella di gestire la crisi economica. Come pensa di agire per stabilizzare l´economia europea? Noi non facciamo parte della zona euro, ma tutti dobbiamo mobilitare le nostre energie per proteggere la valuta europea. Non è l´euro a essere in crisi, sono gli Stati membri a essere in difficoltà a causa dei loro debiti pubblici. Per prima cosa dobbiamo far entrare in vigore dei meccanismi di sicurezza per proteggere l´euro, in secondo luogo gli Stati membri devono portare avanti riforme strutturali. Quali saranno le iniziative ungheresi della presidenza che verranno ricordate dai cittadini europei? L´urgenza dei problemi economici lascia da parte altri temi importanti dell´agenda ungherese. Nonostante questo, continuo a sostenere iniziative come quella della "strategia del Danubio" che prevede la creazione di una macro area di sviluppo all´interno dell´Unione europea. C´è poi la questione energetica, per creare una rete energetica da nord a sud, in aggiunta al sistema est-ovest, riducendo così la dipendenza energetica dell´Europa. Continuerò sempre a sostenere anche la strategia sui rom. Vedo e sento il problema che è particolarmente evidente in Ungheria. Se non lo affrontiamo, potrebbe estendersi a altri Stati membri che al momento non ne sono toccati. Ci serve una strategia che funzioni per evitare che i rom tornino al nomadismo. Vorremmo anche occuparci dell´allargamento dell´Unione europea, visto che l´entusiasmo a questo proposito si è un po´ attenuato. L´europa tuttavia ha ancora bisogno di accettare qualche altro paese per diventare veramente forte. Tra le priorità della Sua presidenza, in quali campi si aspetta di andare incontro a più difficoltà? Un compito difficile per la mia presidenza sarà quello di estendere l´area Schengen. Sono pienamente d´accordo con Romania e Bulgaria: questi due paesi rispettano i criteri di accesso all´area, ma si trovano ancora davanti una resistenza da parte di altri Stati membri. In un periodo caratterizzato da così tante sfide è difficile convincere politici e cittadini a andare avanti e estendere la nostra influenza economica. Cosa pensa delle reazioni dei deputati sulla nuova legge ungherese sui media? Mi aspettavo molto peggio. Sono contento che i deputati abbiano deciso di esprimere le loro opinioni in maniera così moderata. L´ungheria deve venire a patti con il fatto di essere un paese totalmente sconosciuto agli altri. Forse è successo soltanto negli anni Sessanta, nella Francia di De Gaulle, di avere un governo con una maggioranza di due terzi. Visto che si tratta di una maggioranza di centro-destra, la sinistra è sospettosa e si chiede continuamente se abusiamo o meno di questa forza. Oggi, nel dibattito, mi sono convinto del fatto che sarà così anche in questo semestre. Quando dirò un semplice "buongiorno", alcuni mormoreranno che l´ho detto in un tono pericoloso. Ma dobbiamo portare avanti i compiti della presidenza e ci sentiamo a nostro agio nel farlo. Come sarà la cooperazione tra il Parlamento e la sua presidenza? Ho incontrato i deputati che mi criticavano. La lotta politica è una cosa, ma c´è anche bisogno di cooperazione. Sono pronto a collaborare anche con coloro che si dimostrano più critici nei miei confronti. L´ungheria sta lavorando per avere buoni rapporti con il Parlamento. Come prevede il passaggio di consegne alla prossima presidenza polacca? I poveri polacchi si troveranno davanti alla parte più difficile anche noi non possiamo lamentarci. Durante la loro presidenza il dibattito sulle prospettive finanziarie entrerà nel vivo. Abbiamo messo in piedi una collaborazione per assicurare una transizione serena. Confidiamo in una proficua collaborazione.  
   
   
ACCORDO UE-LIBIA: NO AD ASSEGNO IN BIANCO A TRIPOLI  
 
Sttrasburgo, 25 gennaio 2011 - La Libia dovrà garantire una protezione adeguata ai migranti che attraversano il suo territorio e riconoscere lo status di rifugiato, prima che il Parlamento possa dare il via libera a qualsiasi futuro accordo di cooperazione con Tripoli, avvertono i deputati. Un accordo di riammissione potrà essere stipulato solo se ci saranno garanzie. L´accordo, noto come accordo quadro, coprirebbe le relazioni politiche, l´immigrazione e l´energia, nella prospettiva a lungo termine dell´apertura di un libero mercato. I negoziati sono iniziati nel 2008 e, qualora conclusi, costituirebbero il primo rapporto bilaterale contrattuale stipulato dall´Ue con la Libia. Nella loro raccomandazione al Consiglio sui negoziati con la Libia, i deputati auspicano un´intensificazione delle relazioni tra l´Ue e questo paese del Mashrek e l´apertura di un ufficio dell´Unione europea a Tripoli, ma chiedono innanzitutto regole più severe a garanzia dei migranti e delle libertà fondamentali. Riammissione d´immigrati illegali - Consiglio e la Commissione dovranno ottenere una serie di garanzie prima che un accordo di riammissione possa essere stipulato con un paese in cui i diritti umani sono sistematicamente violati. Questo è un punto essenziale per il Parlamento, che chiede che la Libia garantisca protezione ai migranti, riconosca lo status di rifugiato, accetti la presenza formale dell´Alto commissariato per i rifugiati dell´Onu e imponga una moratoria sulla pena di morte. Ogni possibile accordo di riammissione dovrà automaticamente escludere i richiedenti asilo, e evitare espulsioni collettive, aggiungono i deputati. La raccomandazione approvata cita espressamente l´accordo "d´amicizia" raggiunto fra il governo italiano e quello di Tripoli, specificando anche la richiesta fatta lo scorso novembre dal Parlamento italiano di rivederne i termini.  
   
   
LIBERTÀ DI RELIGIONE: IL PARLAMENTO EUROPEO CONDANNA I RECENTI ATTACCHI CONTRO I CRISTIANI  
 
Strasburgo, 25 gennaio 2011 - I deputati condannano i recenti attacchi contro comunità cristiane in paesi quali l´Egitto, la Nigeria, il Pakistan, le Filippine, Cipro, Iran e Iraq, in una risoluzione approvata giovedì che esprime forte preoccupazione per l´aumento dell´intolleranza, della repressione e degli atti di violenza contro i cristiani. La religione non dovrebbe essere utilizzata, strumentalmente, come causa di azioni violente perpetuate da terroristi in varie parti del mondo, denunciano i deputati. Messa cristiana nella zona nord di Cipro - Il Parlamento condanna con fermezza l´interruzione, effettuata con la forza dalle autorità turche, di una messa di rito cristiano celebrata durante il giorno di Natale dai 300 fedeli che ancora vivono nella zona nord dell´isola di Cipro. Libertà di religione e di credo: parte integrante delle relazioni con i paesi terzi - I deputati hanno chiesto all´Alto rappresentate per la politica estera Ue Catherine Ashton di garantire che la libertà di religione e di credo e la sicurezza delle comunità religiose, cristiani inclusi, resti una priorità nelle relazioni internazionali dell´Unione, priorità che dovrebbe riflettersi negli accordi internazionali e nelle relazioni sui diritti umani. Inoltre, il Parlamento chiede che il prossimo Consiglio Affari esteri del 31 gennaio discuta la persecuzione dei cristiani e il rispetto della libertà religiosa, cosi come gli strumenti a disposizione dell´Ue per assicurare protezione e sicurezza ai cristiani di tutto il mondo. I deputati chiedono, infatti, una strategia internazionale per garantire il rispetto della libertà religiosa nel mondo, che includa anche una lista di misure che possono essere prese contro quei paesi che volontariamente non garantiscono protezione alle comunità religiose.  
   
   
IL COMMISSARIO EUROPEO ALLA POLITICA REGIONALE JOHANNES HAHN OGGI A ROMA  
 
 Roma, 25 gennaio 2011 - Il Commissario europeo Johannes Hahn visita l´Italia oggi martedì 25 gennaio per una serie di incontri, nell´ambito del dibattito sul futuro della Politica regionale dell´Unione europea e della consultazione avviata dalla Commissione in merito alle conclusioni della Quinta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale. Il Commissario incontrerà a Roma il Ministro per i Rapporti e la Coesione Territoriale Raffaele Fitto, la Presidente della Regione Lazio Renata Polverini e il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Il Commissario Hahn parteciperà inoltre al convegno "Presentazione della Quinta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale: investire nel futuro dell’Europa” che avrà luogo presso la Camera dei Deputati - Sala del Mappamondo, a partire dalle ore 14.30. Tra gli altri interventi previsti quelli del Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, del Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, e della Vicepresidente di Confindustria per il Mezzogiorno, Cristiana Coppola.  
   
   
CROAZIA, PREVISTA CRESCITA AL 2% NEL 2011  
 
Zagabria, 25 gennaio 2011 - Il giornale britannico ´´The Economist´´ ha stimato nel 2 per cento la crescita della produzione interna lorda della Croazia nel corso dell´anno. Secondo il magazine, infatti, la crescita economica croata sarà aiutata da una parte dalla flessione della disoccupazione e, dall´altra parte, dall´incremento degli stipendi medi. Al ritmo del 2 per cento, il Pil croato riuscirà a crescere con un ritmo superiore a quello della vicina Austria, ma pur sempre inferiore alla Slovenia e all´Ungheria.  
   
   
SCHIERATI DALLA PARTE DELLA LIBERTÀ RELIGIOSA: FORMIGONI PREMIA IL VESCOVO DI BAGHDAD L´ALTO PRELATO: GRAZIE ALLA REGIONE LOMBARDIA PER LA DIFESA DELLA PACE  
 
Milano, 25 gennaio 2011 - "Il diritto più sacro è la vita. Aiutateci a garantirlo attraverso la pace". Lo ha detto ieri il vescovo ausiliare dei caldei di Baghdad, monsignor Shlemon Warduni, ricevendo a Palazzo Pirelli, dalle mani del presidente Roberto Formigoni, il premio speciale attribuitogli lo scorso 14 dicembre in occasione della cerimonia del premio Pace di Regione Lombardia. Stop All´intolleranza Religiosa - "Il nostro pensiero - ha detto Formigoni nel corso del colloquio - va a tutti i Cristiani perseguitati in Iraq, in altre zone del Medioriente e del mondo, e a ogni minoranza religiosa perseguitata per il suo credo". La Lombardia, dunque, chiede nuovamente il rispetto della libertà religiosa, "inscindibile dalla vita dell´uomo. Violare la libertà religiosa è violare la libertà dell´uomo. Molte minoranze sono oggi perseguitate nel mondo, certamente quella cristiana è la più perseguitata. Ecco perché Regione Lombardia ha preso, nel corso di questi mesi, alcune iniziative per ricordare a noi stessi e a tutti questo problema". Il premio speciale a monsignor Warduni è una delle tante azioni intraprese nel corso dei mesi passati dalla Regione nella lotta contro l´intolleranza religiosa: tra queste, l´esposizione di un telo di 400 metri quadrati contro le persecuzioni dei Cristiani sulla facciata di Palazzo Pirelli e la lettera scritta al presidente dell´assemblea generale, Joseph Deiss, e al segretario generale dell´Onu, Ban Ki-moon, per l´adozione in tempi brevi di una risoluzione di condanna dell´intolleranza religiosa. Il Premio A Monsignor Warduni - Warduni ha voluto devolvere il premio in denaro a un´associazione del terzo settore dedita alla cura delle persone diversamente abili: "Sono molto riconoscente al presidente Formigoni - ha commentato Warduni - per aver ricordato l´Iraq. Dobbiamo e vogliamo fare ogni sforzo, affinché la situazione in Iraq si stabilizzi e possiamo vivere in pace. Senza la pace e senza la sicurezza il nostro Paese sarà sempre più arretrato e i nostri cittadini fuggiranno in numero sempre maggiore. La cosa più preziosa è la vita: quando essa manca ed è in pericolo, si cerca di andare altrove per trovare la libertà. Tutti i Cristiani dell´Iraq vi ringraziano e vi chiedono di continuare gli sforzi perché avvenga la santa pace". La Testimonianza In Regione - Nel corso dell´incontro a Palazzo Pirelli il vescovo ausiliare ha voluto portare la testimonianza del suo Paese, provato dai continui attentati: l´ultimo poche ore fa, con lo scoppio di due autobombe a Kerbala, città santa degli Sciiti meta di un grande pellegrinaggio per la ricorrenza dell´Arbain. "Sono pronto a dare la vita per la pace - ha detto a Formigoni Warduni, rappresentante di una comunità di circa 500.000 Cristiani, ridotta del 75 per cento negli ultimi tempi -. Da più di 4 anni i Cristiani subiscono in Iraq attacchi barbarici: vengono intimati di lasciare le proprie case, viene loro chiesto di pagare dei soldi, perché non sono musulmani, vengono uccisi, viene loro richiesto di dare le proprie figlie per i principi. Il pericolo di vita è grande e molti vivono nella paura: per questa ragione tanti lasciano il Paese". "Regione Lombardia - ha commentato Formigoni - continuerà a schierarsi dalla parte di ogni uomo di scegliere la propria religione e libertà di pensiero".  
   
   
GIBELLI: GLI USA CHIEDONO UNA LOMBARDIA FEDERALE  
 
Milano, 25 gennaio 2011 - Ieri il vice presidente di Regione Lombardia Andrea Gibelli ha incontrato Carol Z. Perez, United States Consul General for the Milan district. In questa prima visita, alla quale seguiranno altre, è stato fatto un bilancio sulle numerose imprese americane presenti sul territorio lombardo. "L´incontro di oggi - ha detto il vice presidente di Regione Lombardia - è stato assolutamente positivo. Tra le molte tematiche affrontate, ho potuto constatare quanto la Lombardia in un Paese federale sia un´opportunità particolarmente interessante anche per il sistema delle imprese americane". Si è sottolineato inoltre l´assoluta volontà di organizzare nuovi incontri ufficiali, in cui delineare le linee guida per nuove partnership tra le imprese americane e quelle lombarde.  
   
   
PIANO DI SVILUPPO FONDAZIONE DIRITTI GENETICI. VENDOLA OGGI A ROMA  
 
Roma, 25 gennaio 2011 - Il presidente della regione Puglia Nichi Vendola partecipa a Roma oggi martedì 25 gennaio alle ore 12.30 alla conferenza stampa di presentazione del piano di sviluppo della Fondazione Diritti Genetici il cui principale obiettivo è quello di aprire una nuova frontiera nella ricerca scientifica in Italia nel settore delle biotecnologie. Il programma di sviluppo si chiama Geneticamente: Roma capitale euro-mediterranea della ricerca scientifica partecipata. La conferenza stampa si svolgerà alle ore 12.30 presso la sede della Fondazione Diritti Genetici, in via Garigliano 61/A-roma. Interverranno Mario Capanna – Presidente Fondazione Diritti Genetici, Gianni Letta – Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Vincenzo Tassinari – Presidente Coop Italia, Gianni Alemanno – Sindaco di Roma, Renata Polverini – Presidente Regione Lazio, Nichi Vendola – Presidente Regione Puglia, Enzo Paliotta – Sindaco di Ladispoli.  
   
   
BASILICATA, DE FILIPPO PER CONFERENZA REGIONI INCONTRA FITTO SI PARLERÀ DELLA RIFORMA SULLE POLITICHE DI COESIONE EUROPEA PER IL POST 2013  
 
Potenza, 25 gennaio 2011 - Ci sarà anche il governatore lucano, Vito De Filippo, a rappresentare oggi, martedì, a Roma, la Conferenza delle Regioni in occasione dell’incontro organizzato dal ministro Raffaele Fitto sulla riforma delle politiche di coesione europee per il post 2013. Al dibattito, che si terrà presso la Sala del Mappamondo di Montecitorio, con inizio alle ore 14,30, interverrà il Commissario europeo per la Politica Regione, Johannes Hahn. Al centro del confronto la Quinta Relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale presentata dalla Commissione europea nello scorso mese di novembre, nel dichiarato intento di costruire un nuovo percorso di programmazione in grado di cogliere gli obiettivi fissati dalla strategia Europa 2020.  
   
   
EDILIZIA, AMMINISTRATORI SCR FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE  
 
Torino, 25 gennaio 2011 - Regolamenti per gli alloggi di edilizia sociale, nuovi amministratori di Scr e commissariamento dell’aso Regina Margherita-sant’anna di Torino sono i principali argomenti affrontati dalla Giunta regionale durante la riunione del 24 gennaio. A coordinare i lavori il presidente Roberto Cota. Edilizia sociale. Su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, sono stati approvati tre regolamenti attuativi della l.R. N.3/2010 “Norme di materia di edilizia sociale”, che riguardano le procedure di assegnazione degli alloggi (con particolare riguardo alle procedure di scelta, all’ospitalità temporanea per un anno di persone legate all’assegnatario da vincoli di parentela o convivenza, alle attribuzioni per emergenza abitativa fuori dalle graduatorie ordinarie,), i punteggi da attribuire a chi richiede una casa in relazione alle proprie condizioni sociali, economiche ed abitative, i cambi di alloggio. I tre regolamenti non saranno promulgati e non entreranno in vigore fino a quando non saranno approvati tutti i regolamenti attuativi (in totale sette, di cui uno di competenza del Consiglio regionale) previsti. Scr. Rinnovato, su proposta dell’assessore Elena Maccanti, il consiglio di amministrazione di Scr Piemonte S.p.a., la società interamente partecipata dalla Regione che ha il compito di razionalizzare la spesa pubblica e di ottimizzare le procedure di scelta degli appaltatori pubblici nelle materie di interesse regionale, con particolare riguardo ad infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni e sanità. I nuovi amministratori saranno Domenico Arcidiacono, Diego Lucco e Salvatore Gandolfo (indicato dalle minoranze). Arcidiacono è stato designato quale presidente del cda. Commissario Regina Margherita-sant’anna. Emilio Iodice è stato nominato, su proposta dell’assessore Caterina Ferrero, quale commissario dell’azienda ospedaliera Regina Margherita-sant’anna di Torino dal 1° febbraio fino alla definizione del nuovo assetto del sistema sanitario regionale, e comunque non oltre il 31 dicembre 2011. Iodice è già commissario delle Molinette e del Cto. Sono inoltre stati approvati: - su proposta degli assessori Ugo Cavallera, Giovanna Quaglia ed Elena Maccanti, l’individuazione in 60 giorni del termine di conclusione dei procedimenti per il rilascio delle autorizzazioni per le costruzioni in zone sismiche e per le opere di consolidamento di abitati; - su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, la richiesta al Ministero delle Politiche agricole la declaratoria si esistenza del carattere di eccezionalità delle piogge a carattere alluvionale avvenute tra il 30 ottobre e il 2 novembre 2010 nelle province di Cuneo, Novara e Vercelli e di richiedere finanziamenti per il ripristino dei danni subiti dal canale San Marzano a Barbaresco, dalla roggia Caccesca e dal torrente Agogna a Borgolavezzaro e della roggia Gamarra a Vercelli.  
   
   
SARDEGNA: LA CRISI "MORDE" ANCORA, MA NEL 2010 SI INTRAVEDONO I PRIMI SEGNALI DELLA RIPRESA  
 
Cagliari, 25 Gennaio 2011 - Secondo le stime oggi disponibili, nel 2010 il Pil della Sardegna è cresciuto dello 0,73 per cento: un segnale positivo, dopo un biennio di contrazione del reddito, sebbene più contenuto della corrispondente variazione nazionale (+1,12 per cento), ma meglio del dato riguardante il Mezzogiorno (+0,51%). In Sardegna la crescita nel 2010 è determinata da un aumento dei consumi delle famiglie (+0,19 per cento) e degli investimenti (+0,17 per cento), mentre i consumi della Pubblica Amministrazione si sono contratti (-0,16 per cento). Le previsioni dell’istituto Prometeia indicano invece un rallentamento della crescita del Pil nel 2011, sia a livello regionale (+0,33 per cento) che nazionale (+0,78 per cento). Nel 2010 la variazione stimata del valore aggiunto totale è pari allo 0,8 per cento. Dopo le fortissime contrazioni registrate nel 2009, riprende a crescere l’industria in senso stretto (+2,9 per cento) e l’agricoltura (+2,6 per cento), mentre il settore delle costruzioni ancora risente della crisi (-3,8 per cento). Il clima di fiducia tra le imprese estrattive e manifatturiere ha ripreso a crescere da ottobre in poi, dopo il calo registrato nel mese di settembre. Dopo i forti aumenti registrati nei primi due trimestri del 2010 rispetto ai periodi corrispondenti dell’anno precedente, le esportazioni e, anche se in minor misura, le importazioni continuano a crescere nel terzo trimestre: +42 per cento e +9,6 per cento, rispettivamente. Nonostante questi lievi segnali positivi, resta difficile la situazione nel mercato del lavoro. Nel terzo trimestre 2010 gli occupati sono diminuiti dell’1 per cento rispetto al terzo trimestre 2009, mentre i disoccupati sono diminuiti del 3,7 per cento. Il tasso di disoccupazione è sceso al 12,4 per cento (era pari al 12,7 per cento nel terzo trimestre dell’anno precedente), così come il tasso di occupazione (50,8 per cento, -0,4 per cento rispetto al periodo corrispondente, meglio rispetto al dato nazionale ed a quello del Mezzogiorno), mentre aumenta il numero di coloro che non partecipano al mercato del lavoro. La contrazione del numero dei disoccupati è dovuta alla forte riduzione delle persone che cercano lavoro senza possedere precedenti esperienze lavorative (-32,8 per cento), mentre i disoccupati con precedenti esperienze lavorative aumentano (+5,7 per cento). La Sardegna attraversa oggi una delicata fase di transizione. Pur essendo ancora forti le conseguenze della crisi finanziaria internazionale che ancora non si è conclusa, si intravedono i segnali di una lieve inversione di tendenza della congiuntura economica con alcuni primi risultati positivi anche per la Sardegna in termini di crescita del Pil, ripresa dei consumi, dell’import-export e miglioramento del clima di fiducia degli operatori. Sono segnali ancora deboli che nei prossimi mesi vanno monitorati e valutati con grande attenzione per capire se veramente ci troviamo di fronte ad una ripresa dell’economia reale che possa favorire l’affermarsi per la Sardegna di nuove prospettive per lo sviluppo e l’occupazione.  
   
   
BILANCIO VENETO: NO ALLE SPECULAZIONI POLITICHE SULLA CRISI.  
 
Venezia, 25 gennaio 2011 - “Nessuno può e deve negare la possibilità ai cittadini di protestare civilmente, ma è estremamente pericoloso se la contestazione scaturisce da irresponsabile demagogia o, peggio ancora, dall’obiettivo di fomentare inopportune tensioni: a nessuno piacciono i tagli di bilancio ma è evidente che a questi non è possibile sottrarsi”. L’assessore veneto al bilancio, Roberto Ciambetti, ha replicato ieri alle dichiarazioni del segretario regionale del Pd, Rosanna Filippin, che ha annunciato per il prossimo febbraio una serie di iniziative della sinistra contro il governo. “In verità – ha detto Ciambetti incontrando alcuni imprenditori dell’area bassanese – nel mondo occidentale, senza distinzione di colore politico, da destra e sinistra, i governi hanno avviato drastiche cure anticrisi, con tagli robusti al welfare, forti limitazioni alla spesa pubblica e persino licenziamenti nel settore pubblico. In Italia, rispetto all’estero, e non penso solo alle più tormentate Grecia, Irlanda e Portogallo, la manovra ha un minore impatto nei cittadini, anche se costringe le Regioni ad una drastica cura dimagrante che, nel confronto con lo Stato, stiamo ancora cercando di rendere meno dura”. L’assessore regionale ha poi sottolineato la necessità di una presa di coscienza della mutata realtà: “C’è chi ha capito che la crisi economica ha trasformato molti benefici del passato in privilegi – ha sottolineato – e per mantenere i diritti fondamentali dello stato sociale dobbiamo affrontare una stagione di sacrifici”. Ciambetti ha fatto riferimento anche alla vicenda di Mirafiori e alla necessità di guardare al mondo globale: “Chi non si limita a criticare ma addirittura cavalca lo scontento irresponsabilmente – ha concluso l’assessore – dovrebbe rammentare quanto detto dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che ancora nel novembre scorso ha ben spiegato come la crisi economica internazionale, cito testualmente, ‘ci impone di ripensare molte cose in Italia e in Europa, anche per come siamo cresciuti finora, spesso al di sopra delle nostre possibilità nei Paesi ricchi, ricchi nel contesto mondiale, per quanto segnati al loro interno da squilibri e iniquità”. E sempre Napolitano aggiunse: ‘abbiamo da fare i conti con un riduzione, cui non possiamo sfuggire, del nostro debito pubblico. Esistono sfide che richiedono revisioni rigorose nella spesa pubblica’. Ebbene, questa è la anche la sfida di noi veneti che, a cominciare dal bilancio di previsione 2011, affrontiamo a testa alta e senso di responsabilità per poter metterci alle spalle al più presto la crisi e le difficoltà di oggi”.  
   
   
PIANO PAESSAGISTICO. AL LAVORO COMITATO TECNICO RIPENSARE LA PIANIFICAZIONE DEL VENETO  
 
Venezia, 25 gennaio 2011 - Sono ripresi a pieno regime i lavori per la redazione del Piano Paesaggistico Regionale. Il Comitato Tecnico per il Paesaggio, costituito da membri del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione e che opera a seguito di una specifica intesa Stato–regione ai sensi del “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”, si è riunito ieri a Mestre (Venezia) su convocazione del vicepresidente della giunta regionale e assessore al territorio Marino Zorzato “Il piano paesaggistico – ha sottolineato il vicepresidente - si configura come il completamento del Piano territoriale regionale di coordinamento e rappresenta quindi un momento centrale per ripensare e dare nuovo significato al disegno territoriale e pianificatorio del Veneto, così come si sta facendo per il Programma Regionale di Sviluppo, perché la nostra regione ha conosciuto in quest’ultimo periodo profondi cambiamenti”. “Molto lavoro è già stato fatto – ha aggiunto Zorzato – e ora si riparte riprendendo quanto di buono è stato realizzato. I tempi di elaborazione dovranno essere necessariamente veloci perché serve un piano paesaggistico che serva ai veneti, che sia attuale e snello”. Da parte sua Ugo Soragni, direttore regionale per i Beni culturali e architettonici del Veneto, ha evidenziato che i piani paesaggistici sono uno strumento di governo del territorio e il ministero sta elaborando le linee guida per la loro redazione. Il Veneto, grazie alle sperimentazioni d’area avviate sul proprio territorio, è in prima fila nel panorama della pianificazione paesaggistica nazionale. Si tratta ora di integrare queste esperienze, con le nuove indicazioni del “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, continuando anche in questa nuova fase il rapporto di collaborazione con gli organi dello Stato.  
   
   
ALLUVIONE IN VENETO: DIRIGENTI GENI CIVILI “SOGGETTI ATTUATORI” PER REALIZZAZIONE INTERVENTI MITIGAZIONE DEL RISCHIO  
 
Venezia, 25 gennaio 2010 - Il Commissario per il superamento dell’emergenza alluvione nel Veneto Luca Zaia, presidente della Regione, ha nominato i dirigenti degli Uffici del Genio Civile di Verona, Vicenza, Padova, Belluno, Treviso e Venezia “soggetti attuatori” per la realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico. La relativa ordinanza è pubblicata nel sito internet del Commissario www.Venetoalluvionato.it/  e lo sarà nel Bollettino Ufficiale della Regione. In particolare, i responsabili del Genio Civile, che svolgeranno questa loro attività gratuitamente come tutti i soggetti attuatori, opereranno secondo le direttive e le indicazioni del Commissario, al quale l’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri ha tra l’altro affidato il compito di provvedere alla pianificazione di azioni e interventi di mitigazione, con l’obiettivo della riduzione definitiva degli effetti dei fenomeni alluvionali. I nuovi soggetti attuatori provvederanno alla progettazione degli interventi riguardanti le opere idrauliche e, in generale, di difesa del suolo; all’approvazione dei progetti ricorrendo, ove necessario, alla Conferenza di Servizi; alle occupazioni d’urgenza e alle espropriazioni delle aree necessarie alla realizzazione degli interventi, alla direzione dei lavori e ad ogni altra a altra attività connessa, finalizzata alla celere realizzazione degli interventi.  
   
   
ALLUVIONE OGNISSANTI, ROSSI STANZIA 5 MILIONI: ¡°GOVERNO ASSENTE. PER TOSCANA E VENETO DUE PESI E DUE MISURE¡±  
 
Firenze, 25 gennaio 2011 ¨C ¡°La prossima settimana firmer¨° l¡¯ordinanza per rendere disponibili i primi 5 milioni di euro per gli interventi nelle zone di Massa Carrara e Lucca interessate dalle frane causate dall¡¯alluvione di Ognissanti. La settimana successiva saremo in grado di rendere disponibili altri 5 milioni, utilizzando i fondi regionali destinati all¡¯agricoltura, per gli interventi in ambito forestale, e infine ulteriori 5 milioni derivanti da economie regionali. Insomma la Regione stanzier¨¤ 15 milioni di euro dal proprio bilancio, andando anche oltre le proprie competenze, mentre dal Governo ne sono stati promessi soltanto 2¡å. E¡¯ questo l¡¯annuncio del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, quasi tre mesi dalla tragica alluvione del 31 ottobre e 1 novembre 2010, che ha flagellato la provincia di Lucca e quella di Massa Carrara, causando tre vittime. ¡°Non posso tacere ¨C afferma il presidente ¨C che nel caso dell¡¯alluvione in Veneto di fronte a danni per un miliardo, il governo in soli 8 giorni ha stanziato 300 milioni di euro, cio¨¨ il 30% delle necessit¨¤. A suo tempo ho difeso le ragioni del Veneto e la priorit¨¤ che quel disastro comportava. Ma con altrettanta fermezza dico oggi che di fronte a questi disastri non ci possono essere due pesi e due misure. Si tratta di uno squilibrio inaccettabile che faremo di tutto perch¨¨ sia colmato da un adeguato impegno governativo. Chiedo al Governo almeno altri 25 milioni. A Lucca e Massa Carrara si registrano infatti danni per almeno 90 milioni di euro. Per avere lo stesso trattamento riservato al Veneto, la Toscana ne attende 27, avendone finora avuto assegnati soltanto 2¡±. ¡°Una richiesta di ulteriori fondi ¨C prosegue Rossi ¨C ¨¨ gi¨¤ stata inviata alla Protezione civile nazionale, ma ci ¨¨ stato risposto che non ci sono fondi. Allora scriver¨° al sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta, al capo del dipartimento della Protezione civile Franco Gabrielli e a tutti i parlamentari della Toscana perch¨¨ insieme si riesca a trovare per la nostra regione quello che ¨¨ stato trovato per altre¡±. Il presidente lamenta inoltre una scarsa considerazione anche per i danni subiti con l¡¯alluvione del Natale 2010. A fronte di danni stimati per 510 milioni di euro, dei quali ammissibili 428, lo stanziamento totale ¨¨ stato di 133 milioni. Ma la Regione ne ha messi 67 e lo Stato ne ha stanziati soltanto 66. ¡°L¡¯ulteriore beffa ¨C conclude Rossi ¨C ¨¨ che i 52 milioni stanziati dal Cipe ormai decine di giorni fa, non li abbiamo ancora materialmente avuti e la Regione ha dovuto anticiparli. Non possiamo continuare cos¨¬: la Regione non ¨¨ la Banca d¡¯Italia e merita una considerazione adeguata al livello dei danni subiti¡±.  
   
   
CALABRIA: NUOVO BANDO PER IL FINANZIAMENTO DI VOUCHER PER L´ALTA FORMAZIONE  
 
Catanzaro, 25 genniao 2011 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha sottolineato l’importanza del nuovo bando per il finanziamento di voucher per l´Alta formazione, promosso dall´Assessore alla Cultura Mario Caligiuri. “La Regione Calabria – ha detto il Presidente - investe otto milioni di euro per sostenere la formazione di giovani laureati, con l’obiettivo di favorire l’inserimento nel mondo del lavoro e creare i professionisti e la classe dirigente del domani”. Si tratta di un intervento relativo alla partecipazione a master, corsi di specializzazione universitaria e dottorati di ricerca. Il Bando, pubblicato in pre-informazione sul sito della Regione Calabria www.Regione.calabria.it/istruzione  è destinato a laureati residenti in Calabria, con età non superiore ai 40 anni (elevata a 46 se occupati), con attestazione Isee relativa all’anno 2009 non superiore a 35.000 euro. Le domande saranno presentate a sportello fino alla concorrenza della somma messa a disposizione. Il contributo massimo è di 20.000 euro; fra i costi ammissibili sono previsti quelli per l’iscrizione, il trasporto, il vitto,l ´alloggio e le coperture assicurative, oltre alle tasse di frequenza e assistenziali, comprese quelle previste per la fideiussione. Il voucher può essere richiesto per i corsi avviati a partire dal 1 settembre 2010, se le attività didattiche sono ancora in corso alla data di presentazione della domanda e la conclusione dei percorsi non sia successiva al 31 dicembre 2013. Non sono ammissibili al finanziamento i corsi di laurea ordinari, i dottorati di ricerca e le scuole di specializzazione con borsa di studio, i corsi di preparazione ai concorsi professionali, le scuole di specializzazione di area sanitaria con l’eccezione dei percorsi per laureati “non medici”, le scuole di specializzazione per professioni legali, i corsi abilitanti Ssis e Soss. Tra i criteri di valutazione previsti: il voto di laurea, l’età, le pubblicazioni scientifiche, la conoscenza della lingua straniera certificata. Secondo l´Assessore Mario Caligiuri “questo ulteriore investimento di 8 milioni di euro, si somma al finanziamento di oltre 14 milioni di euro gia´ indirizzato nei mesi scorsi per le borse di dottorato e post-dottorato. Nella prossima settimana e´ previsto un incontro con i Rettori per stabilire i criteri di riparto dei fondi del diritto allo studio del 2010 e del 2011, pari ad oltre 14 milioni di euro. In pochi mesi stiamo mettendo direttamente a disposizione dell´intero sistema universitario una somma di oltre 37 milioni di euro, quasi 74 miliardi di vecchie lire. E altri provvedimenti, oltre ai bandi per la ricerca applicata gia´ in corso, sono in via di perfezionamento. La Regione – ha concluso Caligiuri - sta facendo pienamente il suo dovere. La societa´ calabrese attende conseguenti risposte di qualità”. È prevista la presentazione delle domande on line sul portale tematico Calabria Istruzione www.Regione.calabria.it/istruzione  a partire dalla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria, che avverrà nei prossimi giorni. Per qualunque informazione è possibile rivolgersi al settore Ricerca dell´Assessorato alla Cultura.  
   
   
TRENTO: OK AL PROGETTO DI RAZIONALIZZAZIONE DEGLI SPAZI PUBBLICI  
 
 Trento, 25 gennaio 2011 - Adottate dalla Giunta provinciale il 21 gennaio, su proposta congiunta del presidente Lorenzo Dellai e del vicepresidente e assessore ai lavori pubblici, ambiente e trasporti Alberto Pacher, le direttive per il progetto di razionalizzazione degli spazi occupati dalle strutture provinciale e per gli interventi di riqualificazione energetica. Si tratta di un Piano già previsto dalla legge finanziaria 2011, la quale delineava una complessa manovra articolata in specifiche azioni riguardanti i diversi settori della spesa pubblica per contenere le spese. Nel dettaglio, attraverso la delibera odierna, l´esecutivo provinciale ha incaricato il Servizio edilizia pubblica ed il Servizio espropriazioni e gestioni immobiliari, in collaborazione con la società Patrimonio del Trentino, di redigere un progetto per delineare la situazione esistente per quanto riguarda gli immobili utilizzati dalla Provincia, esaminare le possibili prospettive di evoluzione in termini di razionalizzazione degli spazi e di contenimento delle relative spese anche attraverso interventi di miglioramento energetico. L´obiettivo è raggiungere, nell´arco dei prossimi 10 anni, una riduzione delle spese di locazione e gestione degli immobili pubblici di almeno il 70%. Come previsto da una disposizione della legge finanziaria provinciale 2011, definitivamente approvata nella seduta del Consiglio provinciale del 17 dicembre 2010, la Provincia si accinge dunque a predisporre un progetto di riqualificazione della spesa pubblica che prevede, da un lato, la razionalizzazione degli spazi occupati dalle strutture provinciali e, dall’altro, l’effettuazione di interventi di riqualificazione energetica sugli edifici utilizzati. Le scelte strategiche che si intendono intraprendere si muovono in due direzioni: il progressivo contenimento della spesa corrente per canoni locativi (al fine di conseguire l’obiettivo finale della riduzione del 70 % delle locazioni attualmente in essere) e dei costi di gestione generale, nonché il miglioramento della sostenibilità ambientale ed energetica degli edifici provinciali (al fine di riqualificare e rinnovare il patrimonio edilizio provinciale). Gli obiettivi definiti dalla Giunta tendono a razionalizzare le azioni concrete e ad indirizzarle in modo puntuale per conseguire il contenimento delle spese di gestione e l’impatto ambientale degli edifici. In sintesi si tratta di: razionalizzare gli spazi occupati, riducendo la dispersione territoriale degli uffici; ridurre l’impatto ambientale ed energetico degli edifici provinciali; riduzione progressiva del ricorso alle locazioni. Per il conseguimento efficace di tali obiettivi, sarà attivata un’adeguata base informativa che consenta di analizzare la problematica dei costi gestionali generali degli edifici provinciali in modo da perseguire scelte razionali negli aspetti logistici. In particolare, nel breve periodo, si effettueranno: gli interventi di riqualificazione energetica con sostituzione dei generatori di calore inefficienti: è già in atto la programmazione degli interventi in questione al fine di sostituire i generatori inefficienti entro l’anno solare; la creazione di una rete centralizzata di telecontrollo dei consumi energetici gli interventi edilizi complementari: si tratta degli interventi da effettuarsi congiuntamente ai precedenti al fine di consentire azioni di accorpamento anche per accompagnare i processi di revisione organizzativa della Provincia attraverso la realizzazione di Centri di servizio condivisi. Nel medio periodo saranno invece effettuati ulteriori interventi che produrranno un impatto strutturale idonei a riqualificare la spesa pubblica riferita all’utilizzo degli immobili provinciali e, in particolare, la concentrazione delle strutture provinciali e la prevista riduzione delle locazioni.  
   
   
LAVORO: WORKSHOP OLBIA, FIRMATO ATTO AGGIUNTIVO REGIONE SARDEGNA - MINISTERO WELFARE  
 
 Olbia, 25 Gennaio 2011 - Con la firma di un atto aggiuntivo all’Accordo quadro sottoscritto il 28 gennaio 2010 tra l’assessorato regionale del lavoro e la società "Italia Lavoro", si è concluso il confronto svoltosi ieri ad Olbia, alla presenza del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, organizzato dalla Provincia di Olbia Tempio e incentrato sulle politiche occupazionali e le dinamiche economico e finanziarie all’origine dell’attuale crisi. Il documento, firmato dall’assessore regionale del Lavoro Franco Manca e da Paolo Reboani, presidente e amministratore di "Italia Lavoro", ente strumentale del Ministero che si occupa del welfare, consentirà di disporre di un sistema di collaborazione tecnica-operativa per individuare le misure che possono contribuire a superare le condizioni di difficoltà del tessuto economico e sociale della Sardegna. Una particolare attenzione sarà dedicata alle politiche giovanili per facilitare l’inserimento lavorativo e favorire la transizione dal mondo della scuola e dell’Università a quello occupazionale. Non vengono poi trascurate le azioni di supporto a favore di donne, migranti, over 45 e di quanti godono degli ammortizzatori sociali, in un’ottica che prevede la necessità di creare motivi di attrazione per imprese che siano capaci di qualificare un mondo imprenditoriale interessato a potenziare i settori tradizionali e quelli che si pongono come strategici e innovativi. Si punta ancora allo sviluppo dei Servizi per il lavoro, individuando nell’Insar l’ente strumentale che gestirà e attuerà sul territorio le politiche della Regione". "Si tratta - ha spiegato l’assessore Manca - di iniziative che hanno una caratteristica comune: sono state condivise ex ante, nella ricerca di un percorso unitario che è fondamentale non solo per garantire l’efficacia dei provvedimenti, ma anche per accrescere la coesione sociale, collante necessario per superare l’attuale difficile congiuntura". Un impegno supportato dai numeri: la spesa dei fondi Por del Fondo sociale europeo al 30 novembre 2010 è pari a 150 milioni di euro, mentre si attestava a 119 milioni a fine dicembre dello scorso anno. Le risorse impegnate per iniziative già avviate ammontano a 434 milioni di euro, con una capacità di impegno pari quasi al 60 per cento. Inoltre in un anno si è passati da 12 a 45 iniziative messe in campo. La centralità della persona come motivo guida delle scelte politiche è stata sottolineata anche da Giorgio La Spisa, assessore regionale della Programmazione e del Bilancio, intervenuto nel ruolo di Vicepresidente della Giunta. "Siamo convinti della necessità di centrare le scelte sul fattore umano e personale che è fatto non soltanto di risorse materiali, ma anche storiche, culturali e produttive". Da qui l’indicazione di costruire sistemi che "imperniati sul settore della green economy, dell’agricoltura e del turismo siano in grado di produrre innovazione". Il Ministro Sacconi ha fatto il punto della situazione soffermandosi sulle emergenze del settore industriale dell’Isola e sulle battaglie che il Governo condivide con la Regione: "Guardiamo con ottimismo alla vertenza Vinyls e a Eurallumina e all’investimento preannunciato dall’Eni sulla chimica verde". L’esponente del governo ha sottolineato la necessità di fare evolvere le produzioni, non rinunciando alle culture industriali radicate nei poli di Portovesme, Ottana, Porto Torres e Cagliari. Al centro di una visione condivisa dai rappresentanti della Regione e del Governo la centralità del ruolo della formazione, non più autoreferenziale, ma certificata sulla base delle competenze e sempre più concorrenziale e rispondente ai reali bisogni occupazionali, in linea con le politiche attuate dall’assessorato del lavoro in materia di formazione, apprendistato e di avvicinamento tra mondo della formazione e dell’impresa.  
   
   
FVG: REGIONE INCONTRA GIUNTA PROVINCIALE DI PORDENONE  
 
Pordenone, 25 gennaio 2011 - Turismo e utilizzo delle aree industriali dimesse: questi i temi affrontati nell´incontro che l´assessore regionale alle Attività produttive, Federica Seganti, ha avuto ieri nel capoluogo del Friuli Occidentale con la Giunta Provinciale di Pordenone. Il presidente della Provincia, Alessandro Ciriani, e gli assessori competenti per materia, Eligio Grizzo e Giuseppe Pedicini, hanno sottoposto all´esponente regionale rispettivamente il tema della valorizzazione e della promozione della montagna pordenonese nell´ambito delle Dolomiti-unesco; e quello del riutilizzo delle aree o dei capannoni industriali dimessi. In entrambi i casi - è stato detto - esistono progetti della Provincia - sui quali viene chiesta la disponibilità della Regione a un confronto con lo stesso ente intermedio e con altri interlocutori del settore. In particolare, per quanto riguarda le aree industriali, si tratta di riutilizzare ciò che oggi non è più operativo, migliorando le strutture, inserendo il fotovoltaico per la produzione di energia elettrica e mettendo gli spazi così rinnovati a disposizione di quanti intendono insediarsi o dar vita a nuove imprese. Ciò a beneficio dell´occupazione e dell´economia in generale. Per l´assessore Seganti entrambi i progetti sono interessanti e vanno approfonditi. Per quanto riguarda le Dolomiti-unesco sono già stati avviati contatti per un progetto interregionale (con Veneto e le Province autonome di Trento e Bolzano) per una campagna promozionale comune, della quale la nostra regione sarà partner: "in quella sede - ha affermato l´assessore - ci confronteremo con le realtà locali e i progetti che la Provincia di Pordenone ha ideato saranno visti nel quadro di quest´ottica generale interregionale". Per il riutilizzo delle aree industriali Seganti ha ritenuto che il progetto vada discusso con diversi soggetti "per individuare l´organismo che possa gestire l´operazione e per l´attenta analisi sia dei costi-benefici sia della corretta applicazione".  
   
   
TRENTO: 25° RAPPORTO SULL´OCCUPAZIONE UNA CABINA DI REGIA PER IL LAVORO DEI GIOVANI  
 
Trento, 25 gennaio 2011 - Le politiche attive per l´occupazione promosse dalla Provincia autonoma di Trento punteranno nel 2011 sui giovani. Per favorire il loro ingresso nel mercato del lavoro, la Giunta provinciale istituirà a breve un´apposita Cabina di regia permanente, nella quale saranno rappresentati accanto alla Provincia le parti sociali ma anche le istituzioni formative, con il compito di individuare un pacchetto di misure specifiche. Lo ha annunciato ieri , alla presentazione del 25° Rapporto sull´occupazione, il presidente della Provincia Lorenzo Dellai. Tra le iniziative considerate urgenti ed alle quali Dellai ha fatto riferimento vi sono misure, anche di natura fiscale, che saranno definite nei prossimi giorni, volte a favorire in particolare la stabilizzazione del lavoro giovanile. "Ma occorre pensare anche - ha affermato Dellai nel suo intervento, seguito a quello di apertura di Michele Colasanto, presidente di Agenzia del Lavoro - a strumenti nuovi per rendere migliore la transizione dalla scuola al lavoro, mentre una riflessione si dovrà fare sulla stessa impostazione generale del nostro sistema scolastico, recuperando spazio agli indirizzi tecnici perchè sono le professioni tecniche quelle più richieste dalle imprese". Di più, sempre sul fronte del lavoro giovanile, dovrà essere rivisto e riattualizzato anche l´istituto dell´apprendistato. "Gli indici relativi a cassa integrazione, mobilità, occupazione e disoccupazione - ha spiegato Colasanto - collocano il Trentino in una posizione più vicina al Tirolo che non al Veneto". Due, per il presidente di Agenzia del lavoro, i segnali positivi che caratterizzano questo inizio d´anno: la ripresa degli avviamenti al lavoro, che se non si traducono necessariamente in nuova occupazione danno almeno conto di un mercato del lavoro che torna a muoversi; e la ripresa delle assunzioni nel manifatturiero. Preoccupa, però, a livello locale, la disoccupazione giovanile al 14 %, percentuale per altro largamente al di sotto della media nazionale (30 %) e inferiore a quella europea (18 %). Colasanto ha utilizzato l´immagine della fortezza con il ponte levatoio alzato per descrivere un mercato del lavoro organizzato in modo da difendere chi il lavoro già ce l´ha, ma rischia di perderlo, e che non lascia entrare chi il lavoro lo sta cercando. Dal Rapporto (vedi sintesi in allegato), emerge un Trentino che ha saputo reggere ai colpi della crisi - anche e forse soprattutto grazie all´intervento su più fronti messo in campo dall´ente pubblico - e che ha anch´esso imboccato la strada della ripresa: resta vero però che si tratta di uno sviluppo ancora insufficiente e senza occupazione. "Dobbiamo lavorare tutti sulle criticità - questo il monito di Dellai - mettendo al centro della nostra azione il lavoro". Il presidente ha fatto riferimento alle nuove deleghe ottenute dallo Stato, università e ammortizzatori sociali, attraverso le quali si potranno "ricomporre le filiere della conoscenza e del lavoro. E´ giunto il momento di avviare ufficialmente, anche a livello nazionale, il percorso di riflessione su tali aspetti e di aprire il confronto con le parti sociali che porterà al disegno di legge: sono fiducioso che tale percorso possa andare avanti e mi pare che ci sia anche largo consenso". Notevole è stato l´impegno, in termini di risorse, che la Provincia ha messo in campo a partire dalla fine del 2008. Ci saranno ancora risorse sufficienti per proseguire nell´azione di contrasto alla crisi? Dellai ha rassicurato: "Il bilancio prevede risorse sufficienti, e se non lo sono saranno integrate per dar corso a tutte le politiche attive e passive che servono". L’andamento Del Mercato Del Lavoro Locale Nel 2010 (Estratto dal Xxv Rapporto sull’occupazione in Provincia di Trento Agenzia del Lavoro) Le previsioni occupazionali formulate dalle imprese all’inizio del 2010 sembrano preannunciare il segno di un possibile cambiamento, dando conto, per il contesto italiano così come per l’area nord-orientale, di un’attenuazione del calo di uscite (dalle 994.390 del 2009 alle 980.550 del 2010) e di una ripresa delle entrate (781.600 a 802.160): sono movimenti per il momento ancora piuttosto contenuti, e che, ad onor del vero, danno vita ancora ad un saldo negativo, ma che tuttavia potrebbero essere intesi come anticipatori di un nuovo corso. La previsione rilevata per il Trentino, seppur anch’essa di segno complessivamente negativo, fornisce esiti migliori in termini comparativi: nel 2010, infatti, le imprese trentine prevedono di effettuare 20.530 assunzioni, a fronte di 21.280 uscite dal lavoro. Il saldo in valori assoluti corrisponde ad una perdita di 750 posti di lavoro (-0,6%), ma risulta comunque migliore di quello indicato l’anno prima quando erano state prospettate previsioni per oltre 2.000 posti di lavoro in meno. A soffrire più delle altre da un punto di vista occupazionale sembrerebbero essere le piccolissime imprese, quelle con meno di 10 dipendenti, che non sono abbastanza grandi da superare la stagnazione di un ancora debole mercato interno oltrepassandone i confini. Le imprese fino a 9 dipendenti in Trentino prevedono un saldo negativo pari a 530 posti di lavoro (-1,4%). Nelle imprese di classe 10-49 dipendenti e in quelle 50 ed oltre, i saldi rimangono ancora lievemente negativi, ma piuttosto vicini all’equilibrio: la differenza in valori assoluti è di una perdita di circa 100 posti di lavoro per le prime e 120 per le seconde, con saldi rispettivamente pari a -0,3% e -0,2%. In termini settoriali, il calo dell’occupazione prospettato dalle imprese per il 2010 investe in egual misura secondario e terziario: il saldo negativo per entrambi i comparti si attesta infatti a meno 0,6%. Il quadro dell’occupazione dall’indagine continua sulle forze di lavoro Istat I dati di fonte Istat mostrano ancora per i primi tre trimestri del 2010, un quadro di particolare criticità caratterizzato da un aumento delle persone entrate nel mercato alla ricerca di un lavoro, a cui non corrisponde una capacità dello stesso di assorbirle. Le forze di lavoro in questi primi nove mesi sono cresciute di circa 2.200 unità rispetto allo stesso periodo del 2009, che rappresentano il saldo tra +2.400 persone in cerca di occupazione e -200 soggetti occupati. I disoccupati crescono quindi in un anno del 30% e il tasso di disoccupazione passa dal 3,3% all’attuale 4,4%. Il Nord-est e l’Italia evidenziano livelli di disoccupazione ben più elevati di quelli locali (rispettivamente 5,4% e 8,3%). La diminuzione dell’occupazione determina un abbassamento del relativo tasso, che flette dal 66,6% (media dei primi nove mesi 2009) all’attuale 65,9%. Si conferma inoltre la tendenza all’allargamento dell’area dell’inattività che rispetto ad un anno fa conta ben 2.800 soggetti in più (nei primi nove mesi del 2009 la crescita era stata di circa 1.000 soggetti). In questo panorama, la componente più colpita rimane quella maschile che vede aumentare i disoccupati di 1.700 unità, con un tasso di disoccupazione che, a fronte di una crescita di 1,2 punti percentuali, si porta ora al 3,6%. D’altro canto la più modesta crescita del tasso femminile (+0,8 punti), non riesce a compensare una condizione di partenza più critica, per cui le donne continuano a evidenziare un tasso di disoccupazione più elevato, pari ora al 5,3%. Peraltro le donne perdono posizioni anche sul fronte dell’occupazione, con 800 occupate in meno rispetto alla situazione dei primi tre trimestri 2009, mentre i maschi riescono a incrementare di 500 unità lo stock occupazionale (medio). Una performance che non riesce comunque a garantire a questi ultimi il tasso di occupazione di un anno fa, che – complice l’aumento della popolazione – flette di 0,3 punti percentuali, portandosi al 74,7%. Sotto questo aspetto le donne pagano un prezzo più alto perdendo in un anno 1,1 punti percentuali, che portano il loro tasso di occupazione al 57,0%. Il terziario per il secondo anno di seguito ha retto meglio l’urto della recessione, totalizzando nei primi nove mesi del 2010 circa il medesimo stock di occupati del corrispondente periodo 2009 (+200 occupati), l’industria nello stesso periodo ha perso invece 600 posti di lavoro. Sotto il profilo contrattuale, tra il 2009 ed il 2010, la componente alle dipendenze dell’occupazione rimane stabile facendo registrare 180.400 occupati, a fronte di un modesto calo (-200 occupati) nel lavoro autonomo. In provincia di Trento, attualmente, l’occupazione dipendente rappresenta il 78,8% di quella complessiva. Le assunzioni dei lavoratori Il fabbisogno di personale espresso dalle imprese nei primi nove mesi del 2010, è risultato invece coerente ai segnali di miglioramento evidenziati dagli indicatori economici ed ha mostrato una performance di ripresa. Tra gennaio e settembre del 2010, rispetto all’analogo intervallo di tempo del 2009, le assunzioni in provincia di Trento sono cresciute di 3.265 unità, per una variazione del +3,4%. Anche se si guarda al dato di saldo, il valore è positivo. A fronte di 99.902 assunzioni, le cessazioni di rapporti di lavoro sono state 94.480, con un saldo a favore delle prime pari a 5.422 unità. Anche nello stesso periodo dell’anno prima le assunzioni avevano superato le cessazioni, ma per sole 2.480 unità. Il fabbisogno professionale espresso dalle imprese locali resta peraltro ancora lontano dalle performance dell’analogo intervallo temporale riferito al 2008 quando le assunzioni comunicate ai Cpi erano state 103.233. Rispetto ai primi nove mesi del 2009, l’agricoltura è l’unico settore che presenta un calo delle assunzioni: -1.077 per una variazione negativa del 6,3%. E’ un dato che risulta condizionato dalla stagionalità della raccolta e di cui diamo conto soprattutto per completezza di informazione poiché il differenziale complessivo delle assunzioni nel periodo è influenzato da questo andamento. Nello stesso periodo, nel secondario le assunzioni sono cresciute di 2.269 unità, per una variazione del +17,2% dovuta principalmente al contributo del manifatturiero (1.762 unità ed una variazione del +26,2%). Comunque positivo con +507 assunzioni e un differenziale del +7,8% è stato l’andamento del comparto costruzioni-estrazioni. Anche il terziario, a distanza di un anno, ha guadagnato 2.073 assunzioni con un andamento che sui nove mesi è stato più elevato nel Commercio (+7,8%), ma positivo anche negli altri comparti dei Servizi alle imprese (+5,4%), dei Pubblici esercizi (+2,4%) e degli Altri servizi del terziario (+2,2%). Rispetto ai primi nove mesi del 2009, quindi, la dinamica delle assunzioni è stata più positiva nel secondario, con una crescita di nuovi rapporti di lavoro superiore anche in valori assoluti a quella rilevata nel terziario. Tuttavia non bisogna dimenticare che il secondario è stato il settore più colpito dagli effetti della congiuntura e che se si guarda al numero delle assunzioni realizzate nei primi nove mesi del 2008, mancano all’appello ancora 2.805 assunzioni. Rispetto a ciò che movimentava in termini di assunzioni, il secondario risulta tuttora sottodimensionato del 15,4%. La crescita delle assunzioni nel periodo è stata trainata dai contratti a termine e in particolare da un maggior ricorso al contratto di somministrazione e al contratto intermittente. Un aumento della flessibilizzazione lavorativa che è il segnale di un’elevata prudenza delle imprese in questa fase di congiuntura che si manifesta ancora alquanto incerta. Le assunzioni con contratto di somministrazione sono passate dalle 6.768 dei primi nove mesi del 2009 alle 8.057 del gennaio-settembre 2010, per una variazione del +19,0%, grazie soprattutto all’incremento delle assunzioni nel manifatturiero. Il contratto intermittente o a chiamata, tra il gennaio ed il settembre del 2010 ha rilevato una crescita di ben 1.954 unità, per una corrispondente variazione del +41,2%. Il lavoro intermittente trova per così dire la sua ragione d’essere nel terziario dove è aumentato di 1.774 unità (1.310 solo nel comparto dei pubblici esercizi). Per genere, rispetto al gennaio-settembre del 2009 le assunzioni maschili crescono di 2.139 unità per una variazione del +4,7%, rispetto ad un aumento di 1.126 unità per le donne (+2,2%). Gli ammortizzatori sociali - Sul fronte degli ammortizzatori sociali, a consuntivo dell’anno 2010, si evidenzia invece una lieve ulteriore crescita del ricorso agli strumenti a disposizione delle imprese. Per quanto riguarda il ricorso alla cassa integrazione, si registra un livello di ore autorizzato pari a 3.247.228 ore, in crescita del 4,7% rispetto al 2009. Tuttavia non è l’incremento dell’intervento complessivo il fattore caratterizzante del 2010, quanto piuttosto l’abbandono, da parte della maggior parte delle imprese interessate, dello strumento ordinario a favore di quello straordinario. La Cigo infatti rappresenta appena il 27,3% di tutte le ore autorizzate nell’anno e fa registrare un calo del 65% rispetto al monte ore di Cigo autorizzato nel 2009. Al contrario la Cigs fa registrare una crescita molto consistente, nell’ordine del +305,3% sempre in confronto al 2009. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di situazioni di crisi aziendale che protraendosi nel tempo, non possono essere più gestite con lo strumento ordinario, per scadenza dei termini massimi di utilizzo, e che richiedono quindi l’avanzamento di un’istanza di intervento straordinario, che prevede, quantomeno, una riorganizzazione della struttura produttiva. Anche il livello delle espulsioni dal mercato del lavoro che danno luogo all’iscrizione nelle liste di mobilità manifesta un ulteriore incremento nel corso del 2010 rispetto alla situazione che aveva caratterizzato il 2009. Lo stock di iscritti è pari a 4.447 soggetti, 508 in più rispetto al 2009, per una variazione del +12,9%. La componente più colpita rimane quella maschile che rappresenta il 66,6% di tutte le presenze in lista, contro un valore del 64,7% registrato un anno prima. La maggior parte degli iscritti (più di due terzi) proviene dalle realtà imprenditoriali di piccole dimensioni e contribuisce ad accrescere le presenze all’interno della lista relativa alla legge 236/93, tuttavia ultimamente si assiste ad una ripresa delle espulsioni anche dalla grande industria, tanto che lo stock di iscrizioni nella lista della legge 223/91 cresce nel 2010 di 318 unità, contro le 196 della lista 236. Gli iscritti stranieri in lista di mobilità sono 946 per una crescita del +8,0% rispetto al 2009. I lavoratori stranieri continuano ad essere sovra rappresentati nelle liste di mobilità, in quanto il loro peso sull’occupazione complessiva non supera l’8,4%, a dimostrazione di quanto la recessione continui ad incidere su questa componente lavorativa. La manovra congiunturale straordinaria - Anche nel 2010 è proseguita la manovra anticongiunturale sul fronte delle politiche passive, seguendo le tre linee di iniziative varate nel 2009: il sostegno al reddito, la Cig in deroga e l’indennità aggiuntiva di sostegno al reddito per i lavoratori sospesi. Il sostegno al reddito - Nel corso del 2010 sono state presentate 801 istanze di sostegno al reddito per disoccupati. Le autorizzazioni rilasciate, a beneficio di altrettanti lavoratori, sono state invece 633, delle quali 102 in riferimento a istanze presentate nel 2009 e 531 su istanze 2010. La distribuzione dei lavoratori coinvolti per settore di provenienza vede prevalere il terziario con 343 istanze autorizzate (il 54,2% del totale), seguito dal secondario con 278 domande (43,9%). All’agricoltura residua la restante quota dell’1,9% di richieste autorizzate. Si conferma la prevalenza maschile (pari al 62,9%) e il coinvolgimento di cittadini italiani (63,3%). Rispetto alla situazione del 2009, la quota maschile si è ridimensionata di otto punti percentuali (rappresentava allora il 71,2% del totale di istanze autorizzate) mentre quella della componente italiana è cresciuta di quasi tre punti. Per età, i soggetti autorizzati si distribuiscono in: 273 lavoratori al di sotto della soglia dei 30 anni, 181 soggetti tra i 30 e i 39 anni, 121 lavoratori 40-49enni e 58 dai 50 anni in su. Il prevalente coinvolgimento dei giovani sotto i 30 anni di età trova quindi conferma anche nel 2010. Conteggiando anche il sostegno partito di recente per i lavoratori in mobilità, il numero dei soggetti coinvolti si porta a 1.222 La Cig in deroga - Le istanze presentate durante il 2010 per Cig in deroga sono state 164. Di queste, dodici risultano ancora in istruttoria e quattro sono state annullate per ritiro della domanda da parte dell’azienda. Le richieste autorizzate nell’anno sono state 162 di cui 14 relative a istanze presentate nel 2009 e le rimanenti per domande del 2010. I lavoratori per i quali le aziende hanno presentato istanza di Cig in deroga sono 595, mentre i soggetti che sono stati autorizzati all’intervento sono 504 (dei quali 48 su richiesta pervenuta nel 2009 e 456 su istanza del 2010). I settori di attività più rappresentati sono il manifatturiero, che si aggiudica il 43,8% di tutte le istanze autorizzate nel 2010, seguito dagli altri servizi con il 17,1%. Il secondario, in particolare per le attività a carattere industriale, mantiene la testa della “classifica” con 261 istanze autorizzate nel 2010, che corrispondono al 51,8% del totale. Per sesso prevale ancora ampiamente la componente maschile che incide per il 68,6% delle istanze autorizzate, mentre per età sono 121 i soggetti con meno di 30 anni, 168 quelli da 30 a 39 anni, 134 i 40-49enni e 78 i cinquantenni e oltre. Sul totale dei beneficiari di Cig in deroga, gli italiani confermano una presenza largamente maggioritaria, con l’80,6% di tutte le autorizzazioni. La quota inoltre si rafforza rispetto alla situazione del 2009, quando l’incidenza si fermava al 77,0% del totale. Integrazione al reddito per i lavoratori sospesi - L’indennità aggiuntiva di sostegno al reddito è stata presa in carico, nel 2010, a beneficio delle istanze presentate da 5.918 soggetti e per un ammontare di ore di sospensione pari a 1.642.122. Il pagamento delle spettanze maturate ha coinvolto 2.572 soggetti: in larga prevalenza maschi (82%), italiani (84,5%) e d’età uguale o superiore ai 30 anni (87%). Finanziariamente gli aggregati riferiti al 2010 in termini di impegnato e pagato ammontano rispettivamente a 1.593.155 euro e 1.411.087 euro.  
   
   
FABBISOGNI LAVORATIVI EXTRACOMUNITARI FVG 2011  
 
Trieste, 25 gennaio 2011 - Sulla determinazione dei fabbisogni di lavoratori extracomunitari nel Friuli Venezia Giulia per l´anno 2011, l´assessore regionale al Lavoro, Formazione, Commercio e Pari opportunità Angela Brandi ritiene importante ribadire alcune considerazioni che sono alla base delle determinazioni relative alla cosiddette "quote" d´ingresso annuali. La determinazione del fabbisogno di 300 lavoratori, di cui 100 stagionali, è frutto di un´analisi previsionale sui fabbisogni di lavoratori stranieri extracomunitari nel Friuli Venezia Giulia per l´anno 2011. Lo studio, curato anche quest´anno dall´Agenzia regionale del Lavoro e della Formazione professionale, si è basato sui dati messi a disposizione dall´Unioncamere, dal ministero del Lavoro e dalla Regione Friuli Venezia Giulia ed elaborati utilizzando il modello metodologico già sperimentato negli anni a partire dal 2006 per la determinazione dei fabbisogni espressi dal mercato del lavoro locale relativamente a personale extracomunitario non ancora presente sul territorio italiano. La stima per il 2011 tiene conto delle diverse richieste delle imprese sia sul piano delle qualificazioni ed esperienze necessarie in determinati cicli produttivi specializzati sia su quello generico della manodopera senza specifiche conoscenze e capacità professionali. A queste valutazioni di carattere generale si sono aggiunte la verifiche della presenza o meno sul territorio regionale del lavoratori extracomunitari, dei soggetti giunti sul territorio attraverso i ricongiungimenti familiari o giunti da altre regioni e dei lavoratori comunitari svincolati dal meccanismo dei flussi d´ingresso. Questa "pesatura" del fabbisogno regionale non può prescindere dalla situazione di crisi generale e quindi valutare con attenzione la necessità - contestuale - di procedere prioritariamente al reinserimento nel ciclo produttivo dei lavoratori (italiani ed extracomunitari) colpiti dalla crisi e dall´aumentato tasso di disoccupazione e mobilità, alla quale possono ricorrere le imprese locali per soddisfare i fabbisogni professionali. A tale previsione si aggiungono le richieste di personale destinato ai servizi alla persona oltre ovviamente i lavoratori stagionali sia del settore dei servizi legati in particolare al al turismo/alberghiero sia di quello agricolo. Da considerare, infine che per superare la logica delle quote d´ ingresso, l´assessore Brandi sta promuovendo, quali strumenti per una mobilità sempre più coerente alle reali necessità del mondo del lavoro locale ed alla migliore qualità del lavoro e dell´integrazione dei lavoratori extracomunitari, l´istituto del tirocinio formativo e di orientamento con conseguente possibilità di conversione del relativo permesso di soggiorno in quello per lavoro subordinato ed il titolo di prelazione, che prevede attività di istruzione e formazione nei Paesi di origine anche su materie quali la lingua italiana, la tutela e sicurezza sul lavoro e l´educazione civica. Entrambi gli istituti prevedono la possibilità di quote riservate, sempre disponibili. Sulla base di queste considerazioni, tenuto conto in particolare dell´attuale crisi che sta attraversando il sistema economico-produttivo, e dell´aumento di iscrizione nelle liste regionali di mobilità degli stranieri, l´assessore Brandi ha proposto e la Giunta ha confermato una richiesta di fabbisogno complessivo di 300 lavoratori di cui 100 per lavoro stagionale.  
   
   
RIFUGIATI: L’ACCOGLIENZA HA UNO STRUMENTO NASCONO IN PROVINCIA A PARMA LE LINEE GUIDA NAZIONALI SULL’ACCOGLIENZA DEI RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO  
 
Parma, 25 gennaio 2011 – “Alcuni pensano, sbagliando profondamente, che i rifugiati siano un fenomeno marginale e con pochissimi numeri. In realtà sono migliaia di persone in Italia che vivono una contraddizione di grande sofferenza che può esplodere in momenti di disagio sociale di cui a volte non si capisce la ragione perché non si è capito cosa ci sta dietro”. Gianfranco Schiavone è uno dei ricercatori che hanno lavorato alla costruzione delle linee guida sull’accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo, strumento importantissimo per un Paese come il nostro che non ha ancora una legge dedicata. Sono il risultato di un progetto nato dall’esperienza condotta nel territorio di Parma e di cui è capofila la Provincia di Parma, “una responsabilità che ci è stata assegnata e di cui siamo orgogliosi” ha sottolineato l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani. Di questo nuovo strumento di intervento, che diventerà procedura dello Stato, sono stati chiamati a discutere, nella sede dell’ente da cui ha tratto origine questo lavoro, tutti gli attori del percorso che da questa mattina nella sala Borri si stanno confrontando nell’ambito del convegno “Per un’accoglienza e una relazione d’aiuto transculturali. Linee guida per un’accoglienza integrata e attenta alle situazioni vulnerabili dei richiedenti/titolari di protezione internazionale”. Un incontro nazionale che ha costituto un’occasione utile per tutti coloro che su rifugiati e richiedenti asilo lavorano sia a livello nazionale sia locale, per riflettere sulle migliori modalità di accoglienza e presa in carico. “In un modo globalizzato come il nostro e interdipendente questo è un tema all’ordine del giorno e riguarda i diritti, la cultura, il rispetto della persona, valori che in una fase come questa ritengo siano da non disperdere, ma anzi da tenere al centro della nostra azione amministrativa” – ha detto il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli aprendo il convegno. Le linee guida come ha spiegato Adele Tonini responsabile del coordinamento socio-sanitario Ciac-ausl per la presa in carico di vittime di tortura e violenza nascono dal progetto “lontani dalla violenza” realizzato a Parma. “Il lavoro fatto e il modello costruito con quel progetto è stato considerato capofila a livello nazionale. L’intesa stretta fra Ausl, terzo settore e istituzioni ha permesso di creare un nucleo di partenza per un progetto strutturato, un percorso vero, che ha reso consapevoli i cittadini e competenti gli amministratori”. L’italia non ha molta esperienza in tema di rifugiati e meno che meno delle persone più vulnerabili tra i rifugiati, come le vittime di tortura e le persone che hanno subito grandi traumi, per questo ciò che sta nascendo a Parma è ancora più prezioso. Per la prima volta infatti ci saranno indicazioni operative, con una guida ragionata alla normativa e a quelli che sono i possibili strumenti attivabili per riuscire innanzitutto a far emergere queste persone da una grande invisibilità. Linee guida che dovranno uniformare non solo dal punto di vista culturale ma anche dell’approccio. Una scelta che è un riconoscimento diretto per Emilio Rossi presidente di Ciac, di quello che in provincia di Parma è stato sperimentato e, soprattutto “ trasformato in servizi sul territorio. Ciò che stiamo facendo è un lavoro utile per far fare un salto di qualità al sistema di protezione nazionale” ha detto. Da parte dei partecipanti al convegno, che continuerà nel pomeriggio, continuano ad arrivare integrazioni, contributi e miglioramenti da parte dei partecipanti, a partire dagli interlocutori istituzionali che vanno dal Ministero dell’Interno all’Unhcr e al Servizio centrale Sprar. Il mese prossimo si ritiene di arrivare alla pubblicazione e stampa delle linee guida. Nel corso del convegno saranno diffusi i dati su rifugiati e richiedenti asilo a Parma e nel Parmense. Rifugiati e richiedenti asilo: alcuni dati Sono 406 i permessi di soggiorno per le categorie di rifugiato, richiedente asilo, protezione sussidiaria e umanitaria nel territorio della provincia di Parma al 31.12.2009. In Emilia-romagna il totale dei titoli di soggiorno per le tipologie indicate è 3.355. A livello nazionale (dati Unhcr) i rifugiati sono 55.000, cifra esigua se si pensa ad altre realtà europee come Germania (593.799), Regno Unito (269.363) e Francia (196.364). I dati comunicati dalla Questura di Parma per l’anno 2009 sono in crescita. La presenza femminile si attesta al 21.7% del totale (88 su 318 uomini), anch’esso leggermente in crescita. Le nazionalità più rappresentate sono quella ivoriana, etiope ed eritrea. Per quanto riguarda il “Punto provinciale Asilo”, sono 295 le persone che si sono rivolte allo sportello nel 2009, quasi tutte tornate più volte a causa della complessità delle situazioni o per l’insorgenza di nuovi problemi. Tra le caratteristiche dell’utenza c’è una maggiore diversificazione delle nazionalità di provenienza, i più numerosi sono i cittadini della Nigeria (18%) seguiti nell’ordine da Costa d’Avorio (14%), Etiopia (10%), Sudan (8%), Afghanistan ed Eritrea (7%) e Somalia (6%); rilevante è l’aumento di donne e di situazioni di particolare vulnerabilità giuridica, sociale e sanitaria. Nel 2009 l’Azienda Usl attraverso lo Spazio Salute Immigrati ha preso in carico 106 rifugiati di cui 40 vittime di tortura (13 dei quali di sesso femminile). Inoltre, in collaborazione con varie strutture di accoglienza, è in aumento la presa in carico di soggetti vittime di tratta; in totale 16 nel corso dell´anno. Da settembre 2009 è attivo, istituito da un formale Protocollo di Intesa Ciac Onlus – Ausl Parma, il Coordinamento Socio-sanitario per la presa in carico di vittime di tortura e violenza, che realizza progetti socio-sanitari individualizzati finalizzati alla riabilitazione e all’inserimento sociale. Nel corso dell’annualità 2009\2010 sono state effettuate 17 prese in carico e, anche grazie alla sinergia con il Consorzio Solidarietà Sociale di Parma, 6 rifugiati hanno raggiunto condizioni di autonomia lavorativa.  
   
   
CONFERENZA SULLE PROSPETTIVE DI GENERE E RELIGIOSE  
 
Bologna, 25 gennaio 2011 - Il 27 e 28 gennaio 2011 si terrà a Bologna una conferenza intitolata "Musulmani d´Europa: prospettive di genere e religiose" ("Muslims of Europe: perspectives on gender and religion"). L´evento è organizzato dal progetto Gemic ("Gender-migration-intercultural interaction") e intende analizzare la dicotomia tra un´Europa omogenea e un altrettanto conforme "altro". Si concentrerà anche sul modo in cui il genere è alla base degli attriti che si verificano a seguito delle contemporanee sfide transnazionali. I partecipanti riceveranno inoltre informazioni sulla ricerca pionieristica in materia di gestione dei movimenti migratori e della vita quotidiana da parte degli Stati europei nonché sulla ricerca relativa alle relazioni di potere all´interno di minoranze selezionate. Il progetto Gemic, finanziato dal Settimo programma quadro, studia le interazioni culturali in una prospettiva europea, individuando i nessi tra migrazione, genere e interazione interculturale, visto che è nel punto di incontro di queste tre dimensioni che avvengono alcuni dei più importanti sviluppi culturali in Europa.  
   
   
PRESENTAZIONE DI “IMPRESA IN GENERE” II RAPPORTO NAZIONALE SULL’IMPRENDITORIA FEMMINILE  
 
Roma, 25 gennaio 2011 – Il prossimo 27 gennaio 2011 presso la se di Unioncamere, Piazza Sallustio, 21, avrà luogo la presentazione di: “Impresa in Genere” Ii Rapporto nazionale sull’imprenditoria femminile”. Di seguito il programma: Ore 10,00 Saluti e apertura dei lavori Ferruccio Dardanello - Presidente Unioncamere. Ore 10,20 Presentazione del Secondo rapporto nazionale sull’imprenditoria femminile Tiziana Pompei - Vice Segretario Generale, Unioncamere Barbara Longo – Referente Imprenditoria Femminile, Area Regolazione del mercato, tutela della concorrenza e innovazione, Unioncamere. Ore 10,40 Tavola rotonda: L’imprenditoria delle donne come motore dell’economia italiana Antonella Nurra - Bgt Italia Biogenomic Technology srl, Sabrina Bacchetti - Cartiera Artem in Fabriano srl, Emanuela Demarchi - Marinetta srl, Edith Elise Jaomazava - Sa.va. Import-export . Ore 12,00 Intervengono Alessandra Servidori - Consigliera Nazionale di Parità, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, On. Lella Golfo - Presidente Fondazione Marisa Bellisario e componente Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati. Ore 12,30 Conclusioni Cons. Avv. Francesca Quadri - Capo di Gabinetto del Dipartimento per le Pari Opportunità, On. Raffaello Vignali - Consigliere del Ministro dello Sviluppo Economico per le politiche delle piccole e medie imprese e Vice Presidente Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati. Coordina i lavori Claudio Gagliardi - Segretario Generale Unioncamere . Tavoli Tematici: Ore 14,00 Intervento introduttivo Claudio Cipollini - Direttore Generale Retecamere. Ore 14,30 Tavola rotonda: Le imprese tra ruralità e città. Ore 15,45 Tavola rotonda: Un nuovo modello di servizi per lo sviluppo d’impresa . Partecipano i componenti del Comitato Tecnico Scientifico del Rapporto, le rappresentanti dei Comitati per la promozione dell’imprenditorialità femminile e delle Associazioni di categoria della Cabina di Regia. Ore 16.30 Dibattito e conclusione lavori Si prega di confermare la propria presenza a segreteria.Legislativo@unioncamere.it    
   
   
“L’IMPRESA FEMMINILE VERSO UN CONSUMO RESPONSABILE”: MERCOLEDÌ TAVOLA ROTONDA PRESSO LA REGIONE UMBRIA  
 
Perugia, 25 gennaio 2011 - Mercoledì 26 gennaio 2011 alle ore 15,00 presso la Regione Umbria – Palazzo Broletto si terrà la tavola rotonda sul tema “L’impresa femminile verso un consumo responsabile”, previsto dal Progetto Emma. Il dibattito, al quale parteciperanno esperti della Regione Umbria e di Sviluppumbria, principale partner di progetto, sarà coordinato dalla Dott.ssa Marina Toschi, Consigliera regionale di Parità della Regione Umbria. Il tema sarà trattato da due rappresentanti delle Associazioni dei consumatori ed utenti presenti nella nostra regione, la Dott.ssa Nicoletta Gasbarrone, in rappresentanza dell’Associazione Consumatori Utenti – Acu – e l’Avv. Cristina Rosetti presidente del Movimento Difesa del Cittadino. L’acu e Movimento Difesa del Cittadino (Mdc), sono due tra le associazioni per la tutela dei consumatori ed utenti iscritte all’albo regionale, attive nel promuovere la tutela dei diritti dei cittadini, informandoli e dotandoli di strumenti giuridici di autodifesa, prestando assistenza e tutela tramite esperti. Acu è inoltre socio di Banca popolare Etica e socio fondatore di Fairtrade-transfair Italia, sostiene e promuove culturalmente il consumo etico e responsabile, come da statuto, mentre Mdc collabora con Legambiente e con le principali associazioni nazionali di tutela dei diritti dei cittadini e dei consumatori. Con questo incontro la Regione Umbria prosegue la serie di tavoli tematici iniziata il 20 ottobre scorso, con il coinvolgimento delle associazioni di imprenditrici, delle autorità locali, stakeholders e alcuni esperti di settore, ideati per analizzare e individuare le modalità di risposta più adatte alle esigenze delle imprenditrici e/o neo imprenditrici. Emma rappresenta infatti un’ occasione per favorire scambi di modelli e metodologie comuni, con l’intento di creare reti e offrire maggiori opportunità alle imprese femminili. I tavoli tematici del progetto Emma sono ormai diventati un appuntamento bimensile per le imprenditrici, dove trattare ed approfondire i principali temi “comuni” del mondo imprenditoriale femminile come la difficoltà di conciliare equilibrio personale e crescita aziendale, la difficoltà di accesso al credito, il basso orientamento alle nuove tecnologie e all’innovazione, e altre tematiche con cui le imprese devono confrontarsi quali, lo sviluppo sostenibile, il consumo responsabile, le nuove frontiere della green economy. Anche il tema del prossimo incontro, nasce dall’esigenza di creare una consapevolezza nelle imprenditrici che, per superare le difficoltà e le incertezze che incontrano tutti i giorni sul loro cammino, debbano acquisire capacità e competenze anche su argomenti che a volte possono sembrare lontani dall’ambito specifico della loro attività, ma fondamentali per consentire loro di dare quelle risposte dinamiche e competitive che un mercato globale pretende. Nell’ultimo incontro tenutosi il 12 gennaio scorso a Terni si è dibattuto sul tema “Sviluppo sostenibile e genere” insieme a Cristina Montesi docente della Facoltà di Economia di Perugia e Terni che ha illustrato le principali modalità con cui il pensiero occidentale ha concepito la natura e quali sono state le conseguenze di tali concezioni.  
   
   
TRENTO, SCUOLE DELL’INFANZIA: CI SI ISCRIVE DAL 31 GENNAIO AL 15 FEBBRAIO 2011  
 
Trento, 24 gennaio 2011 - Le iscrizioni dei bambini che frequenteranno le scuole dell’infanzia nell’anno scolastico 2011/2012 avranno inizio il giorno 31 gennaio 2011 e si concluderanno il giorno 15 febbraio 2011. Possono essere iscritti i bambini che abbiano compiuto o compiano entro il 31 gennaio 2012 il terzo anno di età e fino all’età dell’obbligo scolastico (i bambini nati dal 1 settembre 2005 al 31 gennaio 2009). Potranno presentare l´iscrizione i genitori o chi ne fa le veci legali mediante domanda in carta semplice, indirizzata al Comitato di gestione della scuola dell’infanzia in cui si intende iscrivere il bambino: i moduli da riempire saranno in distribuzione presso la scuola stessa, oppure può essere scaricato, per le scuole dell’infanzia provinciali, dai siti della Provincia autonoma di Trento e di “Vivoscuola” agli indirizzi www.Modulistica.provincia.tn.it e www.Vivoscuola.it; per le scuole dell’infanzia equiparate, dai siti delle singole scuole e/o delle relative associazioni: Federazione provinciale scuole materne all’indirizzo www.Fpsm.tn.it e Associazione Co.e.s.i. All’indirizzo www.Associazionecoesi.com. La domanda va presentata presso una sola scuola. Il concorso finanziario per l’utilizzo del servizio dell’orario prolungato è determinato per l’anno scolastico 2011/2012 nella tariffa annuale piena di 220 euro per un’ora giornaliera, di 440 euro per due ore giornaliere e di 660 euro per tre ore giornaliere. Per le famiglie che richiedono l’agevolazione in base al modello Icef, le tariffe minime annue sono stabilite in 78 euro per un’ora giornaliera, 156 euro per due ore giornaliere e 234 euro per tre ore giornaliere. Per quanto riguarda il concorso finanziario delle famiglie per l’utilizzo del servizio dell’orario prolungato c´è la possibilità di differire oltre il termine del 15 febbraio 2011, ma comunque non oltre il termine dell’8 marzo 2011, il versamento della tariffa dovuta nonché la consegna della relativa attestazione di pagamento. Le famiglie con bambini nati nei mesi di febbraio e marzo 2009 interessate alla frequenza anticipata della scuola dell’infanzia a partire dal gennaio 2012 possono presentare domanda di pre-iscrizione presso la scuola dell’infanzia della propria area di utenza negli ordinari termini, dal 31 gennaio al 15 febbraio 2011. La pre-iscrizione consentirà alle famiglie di acquisire la precedenza nell’assegnazione dei posti disponibili per gennaio 2012, salva la necessità di conferma della domanda entro i termini stabiliti dal Comitato di gestione nel mese di novembre 2011