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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 23 Maggio 2011 |
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10ª CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLE PROSPETTIVE NELLA RICERCA SULL´INFORMATICA PER L´ECONOMIA E L´AZIENDA |
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Riga, 23 maggio 2011 - La decima conferenza internazionale sulle prospettive nella ricerca sull´informatica per l´economia e l´azienda si svolgerà il 14 e il 15 settembre 2011 a Riga, in Lettonia. La tecnologia dell´informazione e della comunicazione gioca un ruolo sempre più importante nella società. Le attività commerciali dipendono da complessi sistemi software distribuiti che operano in ambienti aziendali dinamici che mutano spesso in modo imprevedibile. Questo rende la ricerca sull´informatica per l´economia e l´azienda un importante campo di studio. A livello tecnologico, di processo aziendale e di conoscenza esiste una domanda di crescente interoperabilità. Ciò crea una necessità di metodi, teorie e strumenti che mantengono cambiamento e adattamento di processi aziendali, organizzazioni e software di supporto. Inoltre, vi è un crescente interesse in sistemi più orientati agli esseri umani, altamente personalizzati e affidabili che permettono ai loro utenti di affrontare la grande varietà di strutture, tecnologie e strumenti necessari per accogliere le applicazioni aziendali emergenti. L´evento metterà in evidenza come rendere aziende, persone e sistemi interoperabili e adattivi in contesti altamente interconnessi e mutevoli. Nello specifico, la conferenza accoglierà anche contributi riguardanti la valutazione e la dimostrazione di tutti gli aspetti dei benefici dei sistemi informativi in considerazione dei loro costi. Per ulteriori informazioni, visitare: http://bir2011.Rtu.lv/ |
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5º FORUM "EUREKA INITIATIVE FOR PACKAGING AND INTEGRATION OF DEVICES AND SMART CARD SYSTEMS" |
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Helsinki, 23 maggio 2011 - Il quinto forum "Eureka initiative for packaging and integration of devices and smart card systems" si svolgerà il 15 e 16 giugno 2011 a Helsinki, in Finlandia. Promosso dall´iniziativa "Eureka initiative for packaging and integration of devices and smart card systems" (Euripedes), l´evento riunirà le parti interessate ai sistemi intelligenti e presenterà eventi dedicati mirati a generare idee per iniziative commerciali future. Un numero di sotto eventi si svolgeranno prima durante e dopo il forum. Un workshop organizzato dalla piattaforma tecnologica europea sull´integrazione dei sistemi intelligenti (Eposs) presenterà manifestazioni di interesse e idee per progetti per futuri inviti a presentare proposte europei e di Eureka o altre opportunità di finanziamento. Il settore "New business and innovations from electronic components" aiuterà le piccole e medie imprese con accesso alle tecnologie dei sistemi intelligenti, networking internazionale e che fanno uso di schemi europei di finanziamento a creare nuovi vantaggi competitivi. Una sessione intitolata "Easy access to microsystems production through contract manufacturing services" presenterà il crescente uso di microsistemi per colmare il divario innovativo dal laboratorio alla produzione. Ci sarà anche un´area dedicata al networking e al marketing per i sistemi intelligenti miniaturizzati, chiamata "Cowin marketplace", al cui interno i visitatori avranno la possibilità di incontrare esperti per discutere le opportunità di finanziamenti pubblici disponibili per progetti o necessità individuali. Saranno anche rese disponibili risorse dedicate per il networking e l´incontro di potenziali partner di progetto. Questo spazio è co-sponsorizzato dal progetto Cowin ("Converging resources to support the value creation in Europe of microsystems and smart miniaturised systems research projects"), finanziato dall´Ue. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Euripides-eureka.eu/ |
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INTERNET: CON "GIANO FAMILY" FAMIGLIE PIÙ´ TRANQUILLE |
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Trento, 23 maggio 2011 - Trenta bambini su cento, nella fascia dai 6 ai 9 anni, navigano in internet da soli. Il 94 per cento delle famiglie ritiene che questo uso del Pc possa essere potenzialmente pericoloso, ma non mette in campo alcuna forma di prevenzione. Bastano questi dati per comprendere quanto il tema del rapporto fra le famiglie e le Ict sia delicato. La Giunta provinciale, che ha già varato numerose misure in questo settore - in particolare nell´ambito del piano "eWelfare e politiche per la famiglia" - ha deciso di sperimentare un nuovo servizio on line per le famiglie, del tutto gratuito, varato dall´associazione Giano Family nel 2009 e già diffuso in provincia di Padova. Dal sito www.Trentinofamiglia.it/ (o dalla sezione dedicata alle nuove tecnologie, famigliaenuovetecnologie.Org/ ) come pure dal sito dell´associazione www.Gianofamily.org/ si potrà da un lato accedere a tutte le informazioni necessarie per proteggere il proprio computer da virus, spam programmi che si autoinstallano, o per bloccare l´accesso a siti "a rischio" (come quelli di carattere pornografico, i peer to peer e così via); dall´altro ottenere assistenza per installare degli apposti programmi gratuiti (firewall) per la sicurezza informatica. Stamani presso l´assessorato alla salute e politiche sociali, alla presenza dell´assessore Ugo Rossi, la firma dell´accordo di obiettivo fra Provincia autonoma di Trento, Provincia di Padova, Associazione Giano Family, Associazione Famiglie insieme e Forum trentino delle associazioni familiari. L´iniziativa ha il patrocinio della Polizia postale di Stato. "Il problema del corretto rapporto con le tecnologie informatiche non è un problema che riguarda solo la tecnica - spiega l´assessore Ugo Rossi, che assieme al dirigente provinciale Luciano Malfer ha illustrato le finalità di questa sperimentazione - perché la prima opera di prevenzione parte dalla famiglia. Spesso i più giovani navigano in internet, scambiando immagini e altri dati che poi è impossibile gestire, una volta immessi nella rete, e si espongono ai rischi che la cronaca a volte ci propone - come quello legati alla pedofilia - perché vengono lasciati soli, o perché non sono in grado di valutare correttamente le situazioni a rischio. Questo servizio agisce in entrambe le direzioni: fornisce alle famiglie, e in generale a tutta l´utenza di internet, un bagaglio di informazioni prezioso, e aiuta anche sul piano pratico, quello dell´installazione di programmi, gratuiti, che consentono di proteggere il proprio Pc dalle intrusioni. I protagonisti di questa iniziativa sono molteplici: le istituzioni, la polizia postale di stato, ma un ruolo importante è quello svolto dalle associazioni delle famiglie, che possono svolgere un prezioso lavoro di prevenzione." Giano Family (tel. 049-7386043) opera in questo settore - specificamente nella Provincia di Padova - già dal 2009: quasi 200.000 gli accessi registrati sul sito dall´inizio della sperimentazione, centinaia gli utenti che hanno ottenuto una consulenza on line diretta dal personale, tutto volontario, dell´associazione. Per accedere ai servizi, forniti on line gratuitamente basta compilare un semplice form elettronico. Sul sito si possono reperire molte informazioni - in linguaggio semplice e chiaro - sui pericoli connessi all´uso del Pc e sulle varie forme di prevenzione, leggere manuali d´uso dei programmi più efficaci (tradotti dall´inglese), oppure scaricare e installare i software gratuiti per la protezione del proprio computer, anche con l´assistenza, in rete, del personale di Giano. Ma si possono anche segnalare situazioni reali o sospette di reato. Sarà poi compito della Polizia informatica avviare le opportune indagini volte soprattutto a combattere i reati più ripugnanti, quelli legati alla pedopornografia e alla pedofilia. Presenti alla firma dell´accordo di stamani anche l´assessore Enrico Pavanetto della Provincia di Padova, il presidente dell´associazione Giano Family Mario Bolzani, Massimo Zanoni per l´Associazione famiglie insieme, Giulio Serafini per il Forum trentino delle associazioni familiari e Mauro Berti, Sovrintendente della Polizia di Stato, responsabile dell’Ufficio Indagini Pedofilia del compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Trentino Alto Adige. Già oggi, nel settore informatico, la Polizia, assieme anche alle associazioni, svolge, oltre alla repressione dei reati, anche un importante ruolo di "alfabetizzazione" alle Ict e ai rischi che queste possono presentare. Sul territorio vengono effettuati almeno 80-90 incontri all´anno, con adulti e ragazzi. Come spiegato dall´assessore Rossi e sottolineato anche dal dirigente del Progetto speciale coordinamento politiche familiari Malfer, è importante, su questo terreno, mettere in rete tutti i soggetti coinvolti, famiglie, istituzioni, forze dell´ordine, associazioni, mondo della scuola, mondo dei media. Quello di oggi, in questo senso, è anche un bell´esempio di partnership fra istituzioni diverse. Nel prossimo futuro, oltre a pubblicizzare il servizio offerto da Giano, le due amministrazioni coinvolte si scambieranno consigli, esperienze e buone prassi sul tema del digital divide generazionale e ai servizi di supporto alle famiglie. |
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INTERNET CAMBIA IL LAVORO STUDIO ISFOL: 60% DEGLI OCCUPATI ITALIANI UTILIZZA LE TECNOLOGIE ICT, 73% DEI DOCENTI LE USA IN MODO AVANZATO, MA IL 70% DEI GIOVANI È AUTODIDATTA DIGITALE. |
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Roma, 23 maggio 2011 – Le tecnologie dell’Informazione e della comunicazione stanno trasformando tutti gli ambiti lavorativi, imponendo nuove professionalità e competenze in tutte le attività, anche in quelle più tradizionali. E’ una rivoluzione, quella digitale, fatta di investimenti, tecnologie, reti e servizi, banche dati interconnesse, ma soprattutto di persone chiamate a cambiare il proprio modo di lavorare, di apprendere, di comunicare, di organizzarsi. Si tratta di un’opportunità straordinaria pienamente alla portata del nostro Paese, ma che va colta e alimentata rinnovando i modelli educativi, produttivi e normativi. E’ questa, in sintesi, la riflessione su cui si è articolato il seminario di studio organizzato a Roma da Isfol e Assotelecomunicazioni-asstel, sul tema “Internet cambia il lavoro”, conclusosi con gli interventi dei tre ministri direttamente interessati al tema, Renato Brunetta, Maria Stella Gelmini e Maurizio Sacconi. “L’uso delle Ict nel contesto del mercato del lavoro – ha dichiarato il presidente dell’Isfol Sergio Trevisanato in apertura – offre importanti opportunità, che vanno prontamente colte e che chiamano in gioco direttamente le Amministrazioni dello Stato. La continua evoluzione delle nuove tecnologie richiede anche al sistema della formazione la capacità di adeguarsi e di saper cogliere questa importante sfida. I docenti italiani utilizzano sempre più le nuove tecnologie nella didattica. E’ un impegno che va sostenuto e rafforzato, perché l’intervento dell’istruzione e della formazione in questo campo può aiutare a ridurre il rischio di un divario digitale nelle nuove generazioni”. I lavori sono stati introdotti da Stefano Parisi, presidente di Asstel, il quale ha evidenziato che “mentre il fattore Internet si sta candidando a diventare il motore della ripresa economica mondiale, in Italia ci confrontiamo con geografia dello sviluppo digitale a macchia di leopardo che attraversa le generazioni, dividendo il mondo del lavoro tra coloro che hanno capacità nell’uso delle nuove tecnologie e chi invece fatica ad adeguarsi. Così, favorire la penetrazione degli strumenti e delle competenze digitali nelle attività tradizionali è una vera e propria priorità nazionale, che va affrontata aggiornando non solo le persone non native digitali, ma anche le normative concepite da e per il mondo analogico. Pensiamo ad esempio all’art.4 dello Statuto dei lavoratori, varato nel 1970 che, introducendo il divieto di controllo a distanza del lavoratore, oggi può risultare di ostacolo alla possibilità di sviluppare forme di telelavoro. Su questi temi Asstel è impegnata a collaborare con i sindacati per arrivare a una corretta e attuale applicazione della norma. La nostra è una best practices che auspico possa essere ripresa e sviluppata anche da altri settori”. Il seminario ha messo al centro del dibattito il confronto su casi concreti, che dimostrano i cambiamenti nei modelli di lavoro e business. A cominciare dalla sanità, sulla cui evoluzione verso sistemi più efficienti hanno testimoniato Lino Del Favero presidente di Federsanità Anci, Francesco Montorsi medico e ordinario di urologia al S. Raffaele di Milano e Giovanni Maria Soro direttore alla Asl di Piacenza; sulle trasformazioni nel settore della logistica è intervenuto Massimo Sarmi Ad di Poste Italiane; Claudio Falcucci, ingegnere e professore all’Università della Tuscia ha approfondito il tema della rivoluzione tecnologica nel restauro delle opere d’arte; il contributo di Umberto Rapetto della Guardia di Finanza ha riguardato la sicurezza e le tecniche di investigazione digitali; l’impatto delle nuove tecnologie applicate a servizi e attività tradizionali è stato trattato da Alfonso Fuggetta ordinario al Politecnico di Milano e Ad di Cefriel, centro di ricerca e formazione nell’Ict; Riccardo Donadon Ad di H Farm, incubatore di imprese innovative, ha approfondito gli aspetti dell’organizzazione del lavoro sul web; Pietro Guindani ha illustrato parlato in veste di coordinatore del Progetto strategico Ict per l’Expo 2015. L’intervento dell’ambasciatore Usa David Thorne ha fornito elementi di confronto con l’esperienza americana. Il seminario, che si inserisce sulla scia delle iniziative ispirate all’Agenda Digitale Europea, è stata inoltre l’occasione per presentare alcuni contributi di ricerca effettuati dall’Isfol e illustrati dal Direttore generale Aviana Bulgarelli e dal Direttore del Dipartimento Sistemi formativi Domenico Sugamiele. In particolare, una vasta indagine campionaria sulle professioni, condotta congiuntamente da Isfol e Istat, ha rivelato che tra tutti gli occupati italiani circa il 60% utilizza le tecnologie dell’informazione (It). I professionisti specializzati e i tecnici registrano le percentuali più elevate e, inoltre, sono coloro che hanno maggiormente bisogno di competenze informatiche ad un alto livello di complessità. Se per gli impiegati tali competenze sono ormai di grande importanza, l’uso che ne viene fatto rimane a livello ancora troppo elementare. Lo stesso vale per dirigenti e imprenditori. Questa scarsa dimestichezza che la classe dirigente sembra avere con le tecnologie dell’informazione evidenzia i limiti nell’adattarsi alle logiche di analisi e di comunicazione della realtà moderna. Indice di Importanza/livello delle competenze Informatiche
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Indice di Importanza/livello |
Totale Occupati per Grande Gruppo (Val. Ass.) |
Grandi Gruppi Professionali |
1 Non Importante |
2 Importante Livello Semplice |
3 Importante Livello Medio |
4 Importante Livello Elevato |
5 Importante Livello Molto Elevato |
Totale |
1 - Legislatori, Dirigenti, Imprenditori |
9,7 |
82,2 |
8,1 |
0,0 |
0,1 |
100,0 |
1.139 |
2 - Professioni ad elevata specializzazione |
2,8 |
41,4 |
38,3 |
12,2 |
5,2 |
100,0 |
2.324 |
3 - Tecnici |
1,4 |
53,6 |
26,3 |
11,6 |
7,0 |
100,0 |
5.096 |
4 - Impiegati |
3,9 |
90,5 |
3,2 |
2,4 |
0,0 |
100,0 |
2.381 |
5 - Venditori ed Addetti ai Servizi |
68,7 |
31,3 |
0,0 |
0,0 |
0,0 |
100,0 |
3.686 |
6 - Operai Specializzati |
68,0 |
29,5 |
2,5 |
0,0 |
0,0 |
100,0 |
4.260 |
7 - Conduttori di Macchinari Fissi e Mobili |
71,5 |
27,8 |
0,7 |
0,0 |
0,0 |
100,0 |
2.030 |
8 - Professioni non qualificate |
99,4 |
0,6 |
0,0 |
0,0 |
0,0 |
100,0 |
2.027 |
Totale |
40,2 |
42,6 |
11,0 |
4,1 |
2,1 |
100,0 |
22.943 | Fonte: elaborazione Isfol su dati Indagine Campionaria sulle professioni Isfol-istat 2007 e dati Rcfl Istat 2007 Per quel che riguarda i cambiamenti relativi ai processi di apprendimento, l’Isfol ha riportato le principali risultanze di un’indagine sull’e-learning realizzata con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. I dati mostrano la tendenza nel corpo docente a fare in modo che la didattica in ambiente digitale diventi sempre più un’esperienza sistematica e non un evento episodico. Il 73,7% dei docenti adotta una modalità d’uso complessa delle nuove tecnologie, mirata a produrre ed erogare il materiale didattico in modo integrato. Da un’ulteriore indagine svolta dall’Isfol per verificare il rapporto dei giovani con le Ict, risulta che esistono ancora forti correlazioni tra lo status e il divario digitale: più è basso il livello culturale del padre e dello stesso giovane più è bassa l’utilizzazione delle nuove tecnologie. Esiste ancora una significativa percentuale di ragazzi (47%) che usano il computer e la rete in maniera sporadica, con percentuali più alte tra le femmine e tra chi vive nel Mezzogiorno. Si profila quindi un nuovo impegno da parte della scuola nel migliorare le modalità d’uso delle Ict, favorendo l’integrazione tra intrattenimento, socializzazione, comunicazione e apprendimento. La ricerca ha evidenziato come il 70% dei giovani impari ad usare le Ict da solo, al di fuori delle aule scolastiche. |
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VENETO DIGITALE INCONTRA CONFINDUSTRIA |
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Rovigo, 23 maggio 2011 - Solo il 50% del territorio veneto è coperto da Adsl a 2 mega, quindi sotto la media italiana per quanto riguarda la banda larga. E’ comunque anche un problema culturale: il 61% degli imprenditori intervistati in un’indagine di Confindustria ritiene infatti che questi collegamenti siano poco utili. I dati sono stati evidenziati il 19 maggio a Rovigo nell’Auditorium del Liceo Scientifico “Paleocapa nel corso di un incontro, a cui è partecipato l’assessore regionale allo sviluppo economico, ricerca e innovazione Isi Coppola, promosso da Confindustria Servizi Innovativi Veneto e incentrato sul tema del Veneto digitale per la scuola. Ai lavori, introdotti e coordinati da Marco Camisani Calzolari docente di comunicazione aziendale e linguaggi digitali all’Università Iulm, sono intervenuti Gianni Potti presidente di Confindustria Si Veneto, Michele Gambato presidente di Unindustria Rovigo, Paolo Armenio presidente di Confindustria Si Rovigo, Paolo Gabrielli responsabile del Centro tecnico Porsche Italia Spa e Pierluigi Gambarotto vicedirettore generale della Cassa di Risparmio del Veneto. In particolare, parlando dell’importanza del digitale sia in chiave occupazionale per i giovani che di crescita per le imprese, Calzolari ha fatto presente che la Banca Centrale Europea (Bce) stima che ad ogni aumento del 10% della diffusione di internet corrisponda una crescita dell’1,2% del Pil. L’assessore Coppola ha ribadito che oggi come oggi dove non c’è banda larga l’economia difficilmente può crescere. Anche l’Unione Europea pone “l’essere intelligentemente connessi e lo sviluppo innovativo” tra i primi punti da conseguire per agganciare la ripresa economica. Ha ricordato inoltre che la Regione sta investendo risorse importanti (circa 40 milioni di euro) per la diffusione della banda larga, ma è impegnata a favore delle Pmi anche sotto il profilo della semplificazione burocratica e dell’ingegneria finanziaria per agevolare l’accesso al credito. Il messaggio forte, rivolto soprattutto ai giovani – ha concluso l’assessore Coppola – è che c’è gioco di squadra e dialogo fra tutti i soggetti per accorciare le distanze esistenti tra mondo della scuola, dell’impresa e del credito e guardare in modo concreto ad un futuro che non può prescindere dalle nuove tecnologie. |
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BANDA LARGA, ALTRI 4,5 MILIONI PER COLLEGAMENTI PIÙ VELOCI |
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Bolzano, 23 maggio 2011 - Entro il 2013 tutti i comuni altoatesini dovranno essere raggiunti dalla rete in fibra ottica. Alcuni importanti passi in avanti per il raggiungimento di questo obiettivo sono stati compiuti dalla Giunta provinciale nel corso dell´ultima seduta, con il via libera ai lavori per la realizzazione di una decina di tratti della rete telematica provinciale. In totale l´investimento si aggira attorno ai 4,5 milioni di euro. Già oggi la stragrande maggioranza del territorio altoatesino dispone di collegamenti a banda larga, ma c´è un problema: essendo la nostra Provincia caratterizzata dalla presenza di ostacoli geografici, molte connessioni sono rese possibili solo grazie a collegamenti via radio. "Si tratta di una tecnica che consente di fornire la banda larga a condizioni economiche molto vantaggiose - spiega l´assessore Florian Mussner - ma dal punto di vista della qualità non è certo la soluzione migliore. Per garantire collegamenti veloci e la massima sicurezza nel trasferimento dei dati, abbiamo deciso dunque di puntare sulla fibra ottica: l´obiettivo è quello di raggiungere tutti i comuni entro il 2013, e l´impegno da parte della Provincia è notevole anche dal punto di vista tecnologico. Se per i collegamenti via radio bastano infatti delle antenne in grado di trasmettere il segnale a chilometri di distanza, ogni metro di fibra ottica deve essere posato". Ed ecco che in questo quadro si inseriscono le delibere approvate lunedì scorso (16 maggio) dalla Giunta provinciale, e che riguardano la realizzazione di oltre dieci tratti della rete telematica provinciale con opere di scavo e di posa dei tubi che ospiteranno la fibra ottica. L´impegno maggiore, dal punto di vista economico, riguarda il tratto Laives-nova Ponente, per il quale è prevista una spesa di 1,3 milioni di euro, seguito dai collegamenti Campo Tures-riva di Tures (900mila euro) e San Pietro-predoi (800mila euro). Importi minori, ma comunque con investimenti che raggiungno i 380mila euro, per la realizzazione degli altri tratti della rete telematica provinciale che hanno ricevuto il via libera da Palazzo Widmann. Si tratta dei collegamenti Sluderno-glorenza, Laudes-ponte Calva, Casateia-stanghe, Piccolino-san Martino in Badia e Trappmann-nussbaumer (Val Sarentino), della rete d´accesso nella zona produttiva di San Lorenzo di Sebato e del completamento dei lavori a Ponticino. Fin qua l´impegno della Provincia, che ha deciso di investire altri 4,5 milioni di euro per l´ampliamento della rete in fibra ottica che nei prossimi anni raggiungerà tutti i comuni altoatesini. L´assessore ai lavori pubblici Florian Mussner conclude però ricordando che l´allacciamento alla rete telematica dei singoli edifici e delle singole abitazioni non è di competenza provinciale. "Le direttive dell´Unione Europea - spiega - ci impediscono di operare nel cosiddetto ultimo miglio, e da questo punto di vista mi auguro che l´impegno delle compagnie attive nel settore delle telecomunicazioni sia sempre maggiore. L´obiettivo comune deve essere quello di garantire a tutti gli altoatesini collegamenti via web veloci e sicuri". |
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OLTRE LA FATTURA: LA FATTURAZIONE ELETTRONICA È ADOTTATA DA UNA GRANDE IMPRESA SU DUE, MENTRE TRA LE PMI LA UTILIZZA IL 15% |
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Milano, 23 maggio 2011 - Si è svolto il 19 maggio presso l’Aula Carlo De Carli del Politecnico di Milano il Convegno “Oltre la Fattura” con la presentazione dei risultati della Ricerca dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano*. “L’osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione ha affrontato il tema della Fatturazione Elettronica in ogni suo aspetto, a partire dalla prima Edizione del 2006 - afferma Alessandro Perego, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione (cliccare qui per scaricare la foto). E i numeri – anche in Italia – dimostrano come il percorso di adozione sia ormai ben avviato, poiché è utilizzata dal 50% delle Grandi Imprese e complessivamente sono circa 60.000 le aziende che hanno una qualche esperienza di dematerializzazione e/o gestione digitalizzata del ciclo ordine-pagamento. Le fatture B2b circolanti in Italia sono circa 1,3 Miliardi all’anno: adottare logiche di Fatturazione Elettronica porterebbe al Sistema Paese benefici che variano da 7-8 Miliardi di Euro/anno (per i modelli di Fatturazione Elettronica più semplici, in cui la fattura viene scambiata in formato non strutturato) fino a circa 60 Miliardi di Euro/anno, nel caso in cui vengano idealmente coinvolte tutte le fasi e i documenti del ciclo ordine-pagamento. Gli stessi principi di integrazione, collaborazione e dematerializzazione applicabili nell’ambito del ciclo dell’ordine possono essere estesi anche ad altre tipologie di documenti, come per esempio libri e registri contabili, contratti, documenti assicurativi e doganali. Le pagine di libri e registri contabili prodotte ogni anno in Italia sono circa 4 Miliardi e la loro dematerializzazione comporterebbe benefici per il Sistema Paese che ammontano a circa 3,5 Miliardi di Euro/anno. Se si prendono in considerazione i 100 Milioni di contratti di compravendita stipulati ogni anno, i benefici legati alla dematerializzazione sono altrettanto interessanti, pari a circa 3 Miliardi di Euro/anno. Anche la dematerializzazione di documenti a valenza settoriale rappresenta un’opportunità per il Sistema Paese: i fascicoli assicurativi, per quanto riguarda la sola Rc auto (35 Milioni di fascicoli all’anno sul territorio nazionale), potrebbero portare benefici nell’ordine di circa 1,5 Miliardi di Euro/anno; la dematerializzazione dei fascicoli doganali (13 Milioni di fascicoli all’anno in Italia) potrebbe consentire un risparmio indicativamente dell’ordine di grandezza di circa 2,5/3 Miliardi di Euro/anno. La strada per la Dematerializzazione è, dunque, ampiamente tracciata e in definitiva anche lastricata di interessanti opportunità. Ora spetta a chi deve percorrerla – organizzazioni pubbliche e private – attivarsi. Vi sono diversi fattori che rendono a nostro avviso potenzialmente molto pericolosa una scelta “attendista”: i benefici legati a questi progetti, le iniziative di sistema già oggi in essere, il preannunciato obbligo di Fatturazione Elettronica verso la Pa, le crescenti spinte alla dematerializzazione da parte del Legislatore nazionale ed europeo, la già confortante diffusione di alcuni modelli di Fatturazione Elettronica nel nostro Paese”. Entrando più nel dettaglio sui numeri, la diffusione della Fatturazione Elettronica in Italia è ancora limitata ma in forte crescita – quasi 1 impresa su 2 tra le grandi (con più di 250 dipendenti) e circa 1 su 7 tra le medio-piccole (tra 10 e 250 dipendenti) ne fa uso – ed è in significativa crescita (+56% per la Conservazione Sostitutiva e +10% nel numero di imprese che fanno Integrazione del Ciclo Ordine-pagamento in modo “evoluto”. Un fenomeno questo che si accompagna a una crescita del 12% nel numero di documenti scambiati nelle relazioni Edi. Complessivamente sono circa 60.000 le imprese che hanno una qualche esperienza di dematerializzazione e/o gestione digitalizzata del ciclo ordine-pagamento. Nel dettaglio, sono circa 4.000 (+56% rispetto al 2009) le imprese con più di 10 dipendenti che hanno progetti di Conservazione Sostitutiva (prevalentemente di fatture attive, libri e registri): quasi il 36% delle Grandi Imprese italiane e meno dell’1% tra le Pmi. Oltre a queste 4.000 imprese, circa 2.000 studi professionali – con meno di 10 dipendenti – portano in Conservazione Sostitutiva prevalentemente libri e registri contabili. Sono invece circa 7.500 le imprese connesse a una qualche rete Edi: il 33% delle Grandi Imprese italiane e circa il 2% delle Pmi. Tra queste imprese cresce il numero di documenti scambiati (+12% rispetto al 2009) e il numero delle relazioni “evolute”, che cioè prevedono lo scambio di un insieme più ampio di documenti (+10%). Sono, inoltre, tra 45.000 e 50.000 le imprese che si relazionano attraverso una qualche tipologia di Extranet: circa il 12% delle Grandi Imprese italiane, il 15% delle Pmi e meno dello 0,2% delle microimprese. Solo poche decine di imprese, infine, fanno Fatturazione Elettronica “pura a norma di legge”: la grande maggioranza di questi casi, inoltre, è costituita da progetti “infragruppo”. Questa limitata penetrazione si spiega nel fatto che la Fatturazione Elettronica “pura” richiede sia di stipulare un accordo tra le parti sia di portare le fatture in conservazione entro un limite temporale sfidante per molte imprese (15 giorni): entrambe queste necessità sono, naturalmente, più semplici da gestire tra società che appartengono a uno stesso gruppo. La limitata diffusione della Fatturazione Elettronica “pura a norma di legge” è compensata dall’adozione di altri modelli meno impegnativi ma altrettanto efficaci: ne è un esempio il caso di un’azienda emittente che fa Conservazione Sostitutiva dell’Attivo e invia una fattura telematica, che la controparte può essere in grado di trattare come ritiene più opportuno (portandola in Conservazione Sostitutiva, oppure stampandola e archiviandola in modo tradizionale). A partire da questa analisi e da questi numeri, l’Osservatorio ha aperto un altro importante cantiere di Ricerca per approfondire le molteplici opportunità legate ai temi della cosiddetta Financial Value Chain e studiare le potenzialità derivanti dall’integrazione tra ciclo logistico-amministrativo-commerciale e mondo finanziario. La Financial Value Chain è un potenziale ambito di sviluppo della Fatturazione Elettronica da sempre indicato come tra i più interessanti e innovativi. Si tratta di aumentare il grado di integrazione e collaborazione tra imprese e sistema bancario nei processi di pagamento ed erogazione del credito. In questa area i benefici vanno dall’automazione dei processi di pagamento – grazie allo scambio di documenti in formato elettronico strutturato e alla gestione delle principali informazioni di processo – fino all’attivazione di nuovi modelli di erogazione del credito, abilitati dalla maggiore visibilità che il sistema bancario può avere sui processi transazionali della singola impresa o di un sistema di imprese. L’idea, in sintesi, è che una maggiore “trasparenza” sui processi commerciali – peraltro ottenibile con sistemi automatici – sia pre-condizione che consente al mondo bancario di ridurre il rischio di erogazione del credito e, quindi, in ultima istanza, di erogare più credito a migliori condizioni. È importante sottolineare che una più stretta integrazione imprese-banche porterebbe benefici a tutti gli attori in gioco: imprese, banche e provider di tecnologia/servizi B2b. Alle imprese (quelle “virtuose”, che non temono la trasparenza), in quanto potrebbero migliorare i processi di pagamento e di gestione della liquidità e usufruire di migliori condizioni di accesso al credito. Alle banche, in quanto potrebbero ottimizzare i loro processi di pagamento e customer service, potrebbero migliorare i propri modelli di valutazione del rischio e, in ultima istanza, potrebbero aumentare il “mercato” dei servizi finanziari/creditizi. Ai provider di tecnologia e servizi B2b, perché potrebbero beneficiare di un allargamento del mercato delle soluzioni per la dematerializzazione e l’integrazione del ciclo ordine-pagamento. L’attuale “indefinitezza” di questo innovativo ambito di sviluppo ha, però, fino a oggi impedito di passare dalle “belle parole” ad azioni concrete di sviluppo di un’offerta da parte del mondo bancario e/o dei provider di servizi e soluzioni B2b. “Proprio per uscire da questa “impasse” abbiamo lavorato, in questa Edizione dell’Osservatorio – aggiunge Alessandro Perego - per identificare le principali tipologie di servizi in ambito Financial Value Chain, per illustrare le modalità di creazione del valore – quanto meno per le tipologie più semplici di questi servizi – e, infine, per “ascoltare” l’opinione delle imprese su questi temi”. |
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ISTRUZIONE: VERSO UNO SPAZIO COMUNE FVG-CARINZIA |
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Udine, 23 maggio 2011 - Friuli Venezia Giulia e Carinzia intendono costruire, nel quadro dell´Euroregione, uno spazio comune dell´istruzione e della formazione, con lo scambio sistematico di insegnanti, di studenti e di tirocinanti nelle aziende fino ad arrivare al reciproco riconoscimento dei titoli di studio e delle qualifiche professionali. È quanto ha concordato il 19 maggio a Udine l´assessore regionale all´Istruzione Roberto Molinaro in un incontro con il suo omologo carinziano, il vicepresidente del Land Uwe Scheuch, che era accompagnato dall´assessore alle Politiche sociali Christian Ragger. La riunione si è svolta in occasione della visita della delegazione austriaca all´Educandato statale Uccellis di Udine, scuola pubblica di eccellenza, con annesso convitto, che comprende corsi di istruzione dalla primaria alla secondaria di primo e secondo grado, con un liceo europeo, un liceo pedagogico e un liceo coreutico (danza). La delegazione, accompagnata dalla dirigente scolastica Maria Letizia Burtulo, ha visitato la scuola di via Giovanni da Udine, assistendo alle lezioni in alcune classi della nuova sezione internazionale del liceo, dove l´insegnamento viene impartito, oltre che in italiano, anche in tedesco e in inglese. Gli studenti che frequentano l´Uccellis provengono da tutta Italia e da diversi Paesi europei - numerosi quelli proprio dalla vicina Carinzia - e anche da altri continenti. L´educandato udinese - hanno spiegato la dirigente ed alcuni insegnanti - intrattiene sistematici rapporti internazionali, anche all´interno dei programmi comunitari transfrontalieri (Comenius Regio, Interreg). La scuola è in grado di rilasciare i certificati internazionali per la conoscenza della lingua inglese e italiana, grazie alla collaborazione con l´Università di Cambridge e con l´Università per gli stranieri di Perugia, oltre ad aver ottenuto dal Governo tedesco la parificazione del titolo di scuola media superiore. Il Land della Carinzia, come ha confermato l´assessore Scheuch, intende inviare in modo sistematico i propri studenti, sostenendoli con borse di studio, all´Educandato Uccellis, riconoscendo in tal modo l´eccellenza di questa istituzione scolastica pubblica. Le due Regioni si propongono però di rafforzare complessivamente la collaborazione nel campo dell´istruzione e della formazione professionale, già avviata attraverso diversi programmi transfrontalieri, inserendola nella cornice istituzionale dell´Euroregione, nel cui Statuto, siglato a Venezia nel novembre del 2009, uno specifico capitolo è dedicato proprio a questi temi. Il rafforzamento della collaborazione, che sarà estesa in un secondo momento anche alla Slovenia, avrà carattere concreto e operativo. Molinaro e l´assessore carinziano Scheuch hanno concordato infatti di avviare da subito un tavolo tecnico per mettere a punto alcuni percorsi di cooperazione, per arrivare già in autunno ad un´intesa politica tra Carinzia e Friuli Venezia Giulia. |
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SCUOLA FVG: DELEGAZIONE DALL´ALTA AUSTRIA RICEVUTA IN CONSIGLIO REGIONALE |
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Trieste, 23 maggio 2011 - Schwanenstadt, in Alta Austria, è il paese dei cigni; Bordano, Prealpi Carniche, è il paese delle farfalle. Il gemellaggio tra questi due Comuni ha portato in Consiglio regionale Karl Staudinger, sindaco da diciassette anni del paese austriaco (4.500 abitanti) e un´ottantina tra amministratori, ex amministratori e ragazzi del liceo benedettino ospitato nel monastero di Lambach, scuola che mantiene uno stretto rapporto di collaborazione con il collegio Uccellis di Udine. Ad accoglierli, il presidente del Consiglio regionale Maurizio Franz e il consigliere Enore Picco, che di Bordano non solo è stato sindaco, ma anche l´artefice della Casa delle Farfalle, realtà che da tempo ha varcato i confini del Friuli Venezia Giulia ed è conosciuta ovunque, in Italia e all´estero. Nell´aula consiliare, il presidente Franz ha sottolineato il rapporto ultradecennale di grande amicizia, di collaborazione, di scambi di esperienze tra diverse realtà della nostra regione e austriache, favorite da un ottimo rapporto che l´Amministrazione regionale ha sempre tenuto a livello istituzionale e che intende mantenere e rafforzare. Siamo inoltre contenti - ha aggiunto concludendo Franz - di ospitare tanti ragazzi, cosa che normalmente facciamo con i giovani della nostra regione per cercare di trasmettere loro un messaggio di vicinanza delle istituzioni e per renderli partecipi delle scelte che poi vanno in favore dell´intera comunità. Anche Enore Picco, dopo aver messo in evidenza lo stretto legame tra il paese dei cigni e il paese delle farfalle, ha voluto lanciare un messaggio ai giovani austriaci che collaborano con i loro coetanei friulani, affermando che proprio dai giovani bisogna lavorare per costruire un´Europa dei popoli uniti. Il sindaco Karl Staudinger si è detto onorato dell´ospitalità nell´Aula della massima istituzione regionale e ha portato il saluto di tutti i sindaci della Regione, dei quali è coordinatore. Schwanenstadt, ha aggiunto, è un piccolo ma dinamico paese che crede nei rapporti con altre realtà simili e crede soprattutto nei valori che questi scambi possono portare. Proprio per questo motivo, in questo fine settimana la delegazione austriaca avrà incontri a Sacile, Bordano, Grado e Gorizia. Porti: Regione, Parere Non Favorevole A Piano Porto Capodistria Udine, 20 mag - La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha ritenuto di esprimere voto non favorevole alla documentazione relativa al Piano regolatore nazionale di sistemazione globale del porto di Capodistria (Slovenia). La decisione del Governo del Friuli Venezia Giulia, sulla base di una delibera proposta dall´assessore regionale alla Viabilità e Trasporti, Riccardo Riccardi, fa seguito al parere sfavorevole già espresso nel giugno 2010, in particolare per la mancanza di documentazione e di alcuni elementi di approfondimento ritenuti necessari. Oggi la Giunta, sulla base della nuova documentazione trasmessa a fine gennaio dalla Repubblica di Slovenia al ministero italiano dell´Ambiente (e dallo stesso dicastero inviata alla Regione Friuli Venezia Giulia) ha ribadito che la documentazione pervenuta appare incompleta e non consente di esprimere valutazioni complesse per l´assenza di una relazione tecnico illustrativa che descriva le scelte strategiche del Piano e che analizzi, oltre agli eventuali impatti ambientali che si possono generare nell´ambito circoscritto dell´area di progetto, anche gli impatti in un ambito territoriale più vasto, coinvolgendo i territori transfrontalieri. Inoltre, ha indicato la Regione nel suo parere, permangono carenze ed incompletezze sia per quanto riguarda gli aspetti trasportistico-infrastrutturali sia di tipo ambientale, nonché la necessità che le cosiddette misure di mitigazione indicate del Rapporto ambientale (mancante lo scorso anno ma inviato a Roma dalle autorità di Lubiana negli scorsi mesi) debbano essere incluse nel Piano del porto di Capodistria, quale condizione fondamentale per la minimizzazione della significatività degli impatti anche di tipo transfrontaliero. |
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ISTRUZIONE FVG: SUI BANCHI IL 12 SETTEMBRE PER 207 GIORNI DI SCUOLA
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Udine, 23 maggio 2011 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Istruzione, Roberto Molinaro, ha approvato il calendario scolastico regionale per l´anno scolastico 2011/2012. Nelle scuole primarie e secondarie di primo grado e di secondo grado statali e paritarie del Friuli Venezia Giulia, le lezioni avranno inizio il 12 settembre 2011 e termineranno il 9 giugno 2012, per un totale, tenuto conto dei giorni di festività e di sospensione obbligatoria delle attività didattiche, di 207 - o 206 in caso di sospensione per ricorrenza del Santo patrono - giorni utili di insegnamento. Nelle scuole dell´infanzia statali e paritarie, la data di inizio è sempre il 12 settembre 2011 ma la conclusione delle attività didattiche è prevista invece per il 30 giugno 2012, per un totale, tenuto conto dei giorni di festività e di sospensione obbligatoria delle attività didattiche stabilite a livello nazionale, di 225 (o 224 nel caso la ricorrenza del Santo patrono cada in un giorno lavorativo) giorni. La sospensione delle lezioni è stabilita nei seguenti periodi: dal 23 dicembre 2011 al 7 gennaio 2012 compreso per le vacanze natalizie; dal 20 al 22 febbraio 2012 compreso; dal 5 aprile al 10 aprile 2012 compreso per le vacanze pasquali. Fvg: Santa Zannier coordinatrice nazionale Commissioni pari opportunità (Acon) Trieste, 20 mag - Ab - Santa Zannier, presidente della Commissione pari opportunità del Friuli Venezia Giulia, è stata eletta coordinatrice nazionale della Conferenza delle presidenti regionali delle Cpo. Un incarico di responsabilità che è stato affidato a Santa Zannier per la sua esperienza, il lavoro svolto nell´ambito delle Pari opportunità, la costante battaglia fatta nella politica a favore delle donne, la sensibilità e la capacità di mediazione. L´elezione è avvenuta a Venezia in occasione della conferenza su donne, politica e rappresentanza di genere, promossa dalla presidente della Cpo del Veneto Simonetta Trignago ed è in quell´ambito che è stata anche istituita la Conferenza permanente per il coordinamento degli organismi regionali di pari opportunità. |
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SCUOLA - IL MINISTRO DELL´ISTRUZIONE SPOSTA DUECENTO INSEGNANTI DELL´EMILIA-ROMAGNA DALL´ORGANICO DI FATTO A QUELLO DI DIRITTO. |
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Bologna, 23 maggio 2011 - “Un primo passo positivo, che offre un contributo alla stabilizzazione del nostro sistema educativo. Ma resta in tutta la sua evidenza il problema dei tagli al sistema scuola, un problema che il ministero deve affrontare in modo organico e complessivo”. Così l’assessore alla Scuola e Università della Regione Patrizio Bianchi commenta i duecento posti per l’Emilia-romagna spostati dal ministero dall’organico di fatto (cioè posti derivanti da spezzoni orari e assegnabili a supplenza) a quello di diritto (posti interi e stabilizzati). “Naturalmente il confronto istituzionale tra Regione e Governo va avanti – aggiunge l’assessore – perché siamo fortemente impegnati per la ridefinizione dei criteri di ripartizione degli organici, in modo tale da dare risposte adeguate alle esigenze della scuola pubblica”. L’intervento disposto dal Ministero, spiega Bianchi, è “una procedura, peraltro, che è stata utilizzata anche per altre regioni. Resta comunque aperto il più vasto problema dei tagli che generano nel nostro sistema educativo effetti insostenibili, che di fatto mettono a rischio la qualità del processo di insegnamento e di apprendimento”. “Pur apprezzando il passo compiuto – conclude l’assessore regionale – rimane urgente l’esigenza di ampliare l’organico del personale della scuola e di rispondere alle esigenze del sistema educativo di questa regione, anche in considerazione degli elevati parametri già raggiunti, sia nel rapporto alunni-classe, sia nel rapporto alunni-docenti. E senza dimenticare che in Emilia-romagna abbiamo la percentuale più alta tra tutte le regioni di studenti che frequentano l’istruzione tecnica e professionale” |
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PER IL 3° ANNO CONSECUTIVO TRIESTE VINCE IL PREMIO COME MIGLIOR SPORTELLO ITALIANO DELL’APRE |
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Trieste, 23 maggio 2011 - Qualità dei servizi erogati, capacità di interazione con il territorio, coinvolgimento e partecipazione attiva alla rete dell’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea (Apre). Sono queste le motivazioni che hanno consentito allo Sportello Apre di Trieste, per il terzo anno consecutivo, di ottenere il riconoscimento nazionale come migliore agenzia territoriale ex aequo con la Camera di Commercio di Milano. Apre, organizzazione non profit che promuove la partecipazione italiana ai programmi di ricerca e sviluppo finanziati dalla Commissione Europea, premia da tre anni lo Sportello che ha ottenuto da parte del Comitato Tecnico Scientifico la migliore valutazione sulle attività svolte. Lo sportello di Trieste nel 2010 ha, infatti, realizzato 323 consulenze per favorire la partecipazione al Vii Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo a 321 soggetti tra enti pubblici di ricerca, singoli ricercatori e aziende private. Dei 73 progetti seguiti, 27 sono già stati finanziati e 46 sono in fase di valutazione, toccando diversi settori d’interesse: People, Salute e Biotecnologie, Nmp (Nanotecnologie, Materiali e Produzione), Infrastrutture, Ict ed Energia. “Oltre alle attività di promozione, informazione, assistenza e monitoraggio, nel 2010, lo Sportello Apre di Trieste ha partecipato attivamente ai gruppi di lavoro promossi dall’Agenzia nazionale con l’obiettivo di fornire alla Commissione Europea indicazioni e orientamenti su alcuni temi in vista della stesura dell’Ottavo Programma Quadro. Infine – sottolinea Marta Formia, dirigente del Servizio Formazione, Progettazione e Gestione Progetti di Area Science Park – il nostro Sportello ha coordinato il Gruppo di lavoro per la revisione dei criteri di valutazione delle altre agenzie territoriali, che saranno adottati già a partire da quest’anno”. |
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BOLZANO, DURNWALDER E KASSLATTER MUR: "L’INDIPENDENZA DELLA RICERCA NON È IN PERICOLO" |
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Bolzano, 23 maggio 2011 - “L’indipendenza della ricerca all’interno dell’Eurac, dell’Università e di tutti gli altri enti e istituzioni altoatesine non è in pericolo”. Con queste parole si chiude la lettera firmata dal presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder e dall’assessore Sabina Kasslatter Mur che risponde alla presa di posizione dei collaboratori dell’Eurac. Il presidente Luis Durnwalder e l´assessore Sabina Kasslatter rispondono con una lettera ai collaboratori dell´Eurac, rassicurandoli sulla libertà e l’indipendenza della loro attività. "Non c’è bisogno di una maggiore connessione fra l’Eurac e la Giunta provinciale – scrivono Durnwalder e Kasslatter Mur –perché questa è già sancita dall’accordo bilaterale sulle strategie di ricerca che costituisce la base del vostro lavoro". In realtà, secondo Durnwalder e la Kasslatter Mur, si tratterebbe solo di integrare e aggiornare qualche passaggio. I due esponenti della Giunta provinciale, inoltre, smentiscono di aver descritto una situazione di "rivalità" fra Lub e Accademia Europea. "Abbiamo solo fatto presente ai nuovi membri del Cda di valutare la presenza di possibili doppioni, che sarebbero da evitare in un’ottica di migliore sfruttamento delle risorse, e di impegnarsi per migliorare ulteriormente le sinergie tra i due enti". Durnwalder e Kasslatter Mur, nella loro lettera, fanno tra l’altro riferimento ad alcune proposte avanzate nei mesi scorsi dallo stesso presidente dell’Eurac Werner Stuflesser, il quale aveva addirittura ipotizzato la nascita di una sorta di holding della ricerca assieme all’Univeristà. "Stuflesser – si legge nella lettera – aveva fatto riferimento ad una maggiore integrazione tra le due organizzazioni allo scopo di migliorare lo scambio di informazioni e la possibilità di collaborare. La Giunta provinciale ritiene che un contributo importante, da questo punto di vista, possa arrivare anche dalla presenza di membri del Cda della Lub all’interno del consiglio di amministrazione dell’Accademia Europea". Per quanto riguarda le idee sull’accorpamento di alcuni uffici, Durnwalder e Kasslatter Mur precisano di non voler ridurre i costi o cancellare posti di lavoro, anzi. "L’obiettivo è quello di dare sempre più fondi a chi si occupa di ricerca, ma ciò non toglie che sia necessario valutare il corretto utilizzo delle risorse con l’obiettivo di rendere la struttura sempre più efficiente". Alle accuse di "diktat calati dall’alto", la Giunta provinciale ribatte parlando di "chiare strategie per tutte le istituzioni che si occupano di ricerca in Alto Adige tramite l’impiego di mezzi e fondi secondo i più moderni standard internazionali". La lettera firmata dal presidente Luis Durnwalder e dall’assessore Sabina Kasslatter Mur si chiude con un messaggio tranquillizzante per i ricercatori dell’Eurac. "La Giunta provinciale ha sempre sostenuto lo sviluppo dell’Accademia Europea e ha sempre apprezzato il lavoro e l’impegno di chi vi opera. Sarà così anche in futuro. La libertà e l’indipendenza della ricerca nell’Eurac, nell’Univeristà e in tutti gli altri enti e istituzioni in Provincia di Bolzano sarà sempre garantita". |
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TAGLI ALLA SCUOLA MARCHIGIANA, IL PRESIDENTE SPACCA E L´ASSESSORE LUCHETTI CHIEDONO UN INCONTRO URGENTE AL MINISTRO GELMINI.
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Ancona, 23 maggio 2011 - Un incontro urgente per affrontare le gravi conseguenze dei tagli nazionali sulla scuola marchigiana: lo chiedono al ministro dell´Istruzione Mariastella Gelmini il presidente della Regione Gian Mario Spacca e l´assessore regionale all´Istruzione Marco Luchetti. ´I pesanti tagli dell´organico docenti a Ata per l´anno scolastico 2011-2012 previsto dal Piano programmatico del Miur ´ spiega Spacca ´ ha determinato una grave situazione, in particolare per quel che riguarda il servizio scolastico soprattutto nei territori di montagna, per il tempo scuola, per il sovraffollamento delle classi e per il diritto al sostegno agli alunni con disabilita`. La riduzione da parte della Regione degli effetti dei tagli mediante l´attuazione di politiche a favore dei precari della scuola, la realizzazione di progetti per l´occupazione, il sostegno alle scuole in settori complessi quali la disabilita`, la lotta alla dispersione scolastica e gli insuccessi formativi, e` al centro della nostra iniziativa politica. Non vorremmo pero` che tali sforzi fossero vanificati ed e` per questo che si fa urgente un confronto con il ministro Gelmini´. L´assessore Luchetti pone l´accento su tempo pieno e prolungato. ´Anche per quel che riguarda l´occupazione femminile ´ dice ´ la Regione Marche ritiene indispensabile una adeguata risposta di moduli a tempo pieno e prolungato nella scuola di base. La situazione scolastica marchigiana e` ancora piu` difficile alla luce del fatto che la regione e` caratterizzata da un elevato numero di Comuni con meno di 5.000 abitanti ´ 167 su 239 ´ e di Comuni montani ´ 96. E´ del tutto evidente come le caratteristiche geomorfologiche del territorio comportano forti criticita` nei collegamenti, con conseguenti rischi di abbandono degli studi´. |
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LA RICERCA IN TRENTINO 2000-2008 |
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Trento, 23 maggio 2011 - Il Servizio Statistica presenta la nuova edizione del fascicolo Comunicazioni sul tema della ricerca in Trentino. Attraverso questa pubblicazione si rende disponibile un aggiornamento al 2008 dei dati che caratterizzano l’attività degli operatori della ricerca sia in ambito pubblico sia in quello privato, profit e non profit. I dati 2008 mantengono sostanzialmente invariato il tasso di crescita media annua della spesa misurato dal 2000 al 2007 (8,2%), attestatosi per il periodo 2000-2008 all’8,1%. Il Trentino della ricerca continua a crescere, raddoppiando nel 2008 la spesa per R&s (espressa a prezzi costanti) rilevata nel 2000. Tuttavia il processo di crescita, che a livello complessivo appare come lento e costante, si presenta con percorsi differenziati per i singoli settori istituzionali. Alla fine del 2008 la ripartizione della spesa tra settori rimane ancora a favore delle istituzioni pubbliche, ma le imprese, ed il settore privato più in generale, confermano il segnale di riavvio della partecipazione alla crescita del sistema. Anche il confronto con i dati nazionali ed europei conferma questa fase di accelerazione del “trasferimento” tra spesa pubblica e privata. Gli obiettivi sulle quote di partecipazione alla spesa dei vari settori istituzionali stabiliti a dal processo di Lisbona e confermati dalla strategia Europa 2020 non sono ancora raggiunti, ma i segnali forniti dai dati degli ultimi anni sembrano evidenziare buoni presupposti in tal senso. Cresce anche l’incidenza della spesa sul Pil che raggiunge l’1,25%, superando sia il dato del Nord-est (1,17%) sia quello nazionale (1,23%) mentre mantiene valori contenuti il rapporto tra la spesa in R&s e gli investimenti totali. L’incidenza sugli Investimenti Fissi Lordi (Ifl), pur crescendo rispetto al 2007 a 4,61%, conferma le distanze dai dati nazionali (Nord-est 5,33%, Italia 5,94%) e da quelli europei (Ue15 9,60%, Ue27 9,01%), rafforzando l’idea di una ricerca poco capitalizzata. Continua la crescita degli addetti, anche se il ritmo sostenuto rilevato negli anni di avvio delle politiche fiscali a favore della ricerca si è sensibilmente ridotto. L’incidenza media annua degli addetti Etp (Equivalenti a Tempo Pieno) sul totale degli addetti (11,65%) rimane superiore ai dati rilevati a livello nazionale (Nord-est 11,25%, Italia 10,21%) ed Europeo (Ue15 12,40%, Ue27 11,10%), anche se le differenze del 2008 sono attenuate rispetto a quelle verificate negli anni precedenti. Sul fronte del sostegno pubblico all’attività di R&s si rileva come nel 2009 gli stanziamenti ordinari a sostegno del sistema pubblico-privato della ricerca del Fondo unico per la ricerca sono stati affiancati da stanziamenti in funzione anticongiunturale per il sostegno della ricerca industriale. L’incremento della spesa ed il conseguente miglioramento di tutti gli indicatori rappresenta al meglio l’intento della Provincia autonoma di Trento di fare della ricerca lo strumento chiave, sia per lo sviluppo a medio/lungo termine, sia per il potenziamento della competitività del sistema economico locale. La pubblicazione è disponibile sul sito del Servizio Statistica della P.a.t. All’indirizzo: www.Statistica.provincia.tn.it/ |
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LAUREATI IN LOMBARDIA: È ANCORA CRISI? |
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Milano, 23 maggio 2011 - Come si sta modificando la situazione lavorativa dei neolaureati in questi anni di crisi? Quanto il mismatch tra competenze possedute e richieste spiega le difficoltà di inserimento lavorativo? La flessibilità dei contratti interessa solo i primi anni di lavoro? E’ sempre giustificata da un’effettiva necessità delle imprese e delle organizzazioni? Quali sono i settori che più ricorrono al lavoro ad alta qualifica e quali tendenze emergono? Esistono differenze di genere nei precorsi di avviamento al lavoro? Sono queste le domande a cui si cercherà di rispondere nel Convegno "Laureati in Lombardia: è ancora crisi?" in programma a Milano, nella sala conferenze di Palazzo Meravigli, il prossimo 6 giugno, con orario 10,00-13,00. Nel corso dell´appuntamento sarà presentata l’ultima edizione del progetto Specula Lombardia, un’importante iniziativa del Sistema camerale lombardo, da sempre attivo nella valorizzazione del capitale umano, e di Regione Lombardia. Il progetto, realizzato in partnership con le Università e le Province della Lombardia, raccoglie e organizza i dati sull’offerta di laureati da parte del sistema universitario regionale, collegandoli con quelli degli Osservatori del Mercato del Lavoro di tutte le province lombarde, nonché i dati del Registro Imprese delle Camere di Commercio della Lombardia, così da poter delineare un quadro dei contratti utilizzati, dei settori e delle dimensioni delle imprese che occupano i giovani laureati. La connessione con le Indagini occupazionali realizzate dalle Università (Stella Alma Laurea, Bocconi, Cattolica e Politecnico), con interviste ai propri laureati, consente infine di completare il quadro d’analisi con informazioni qualitative sulla situazione occupazionale dei laureati dopo la laurea. La partecipazione è gratuita. Informazioni e adesioni: Ufficio Marketing & Comunicazione Formaper – Camera di Commercio di Milano – tel. 0285155344 – relazioni.Esterne@formaper.com |
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ROMA, SICUREZZA STRADALE: IMPARARE LA PREVENZIONE COME LE TABELLINE |
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Roma, 23 maggio 2011 - «È importante educare i giovani alla sicurezza stradale fin da piccoli. La legalità e il rispetto del Bene Comune passano da una mentalità che si acquisisce da bambini». Così l’Assessore alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani Gianluigi De Palo, intervenuto alla premiazione della Vii edizione del concorso per le scuole "I corti di Mauri", “Aiutateci a ......Frenare la strage stradale”, nell’ambito del progetto di educazione stradale finalizzato alla prevenzione della “incidentalità sulle strade”, promosso dalla Fondazione Maurizio Cianfanelli – Onlus, in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione - Ufficio Scolastico Regionale Lazio, con il patrocinio della Regione Lazio, della Provincia di Roma, del Comune di Roma, della Polizia Stradale e dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada – Onlus. «Non bisogna mai dare niente per scontato. Il bene e il male si scelgono ogni giorno anche davanti ad un semaforo. E non bisogna mai calare l’attenzione, né quando siamo in strada, né davanti alle vittime, che sono soprattutto giovanissime. Non possiamo abituarci a chi muore per la strada. È un grido di dolore che chiede risposte e che non può lasciarci indifferenti. Abbiamo il dovere, tutti, di rispettare la vita, la propria e quella degli altri». «Bene questo progetto, che, attraverso il linguaggio dei cortometraggi, mira alla diffusione della cultura della sicurezza stradale nelle scuole, responsabilizzando i giovani in prima persona. Un concetto, quello della prevenzione, che non si esaurisce con una ramanzina o una campagna pubblicitaria, ma che, appunto, deve essere acquisito come le tabelline». |
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LONDON SCHOOL: DA “CASO BASILICATA” A “MODELLO BASILICATA” |
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Potenza, 23 maggio 2011 - Un quarto di secolo dopo, quello che venne definito il “Caso Basilicata” è diventato il “Modello Basilicata”. Questa piccola regione del Sud, insomma, la sua classe dirigente, la sua società civile, non hanno tradito le attese dei ricercatori della London School che nel 1987 la individuarono come un’anomalia in positivo nel panorama italiano. Si parlò di “Caso Basilicata”: una regione considerata arretrata ma che agli occhi dei ricercatori presentava caratteristiche sorprendenti con performance significativamente migliori delle altre Regioni del Sud e nella media delle Regioni più accreditate. Il 19 maggio, a Matera, in un convegno voluto dal presidente della Regione Vito De Filippo nell’ambito delle celebrazioni sui 40 anni dalla nascita della Regione, Robert Leonardi, Robert Putnam e Raffaella Nanetti, protagonisti di quella ricerca del 1987, hanno tirato le somme di un lavoro di “verifica” fatto a quasi 25 anni di distanza, confluito nel volume “Effetto Regione in Basilicata” mostrando come i lucani abbiano proseguito sulla strada tracciata ottenendo risultati evidenti. “Dal caso Basilicata – spiega Raffaella Nanetti - il nostro volume prova che si è arrivati al modello Basilicata. Nel 1987 questa realtà aveva stupito perché si era appurato che le istituzioni stavano lavorando bene. Ora, alla domanda che ci ponemmo nel 1987, ossia se il caso Basilicata sarebbe riuscito a produrre sviluppo, ora abbiamo un risposta dataci dalla prova empirica che c’è un modello Basilicata che produce sviluppo”. Una realtà toccata con mano dai tre ricercatori inglesi. “Sono rimasto molto colpito dal forte cambiamento avuto dalla Basilicata in questi ultimi 20 anni – ha spiegato Robert Putnam – un cambiamento positivo e stratificato rispetto a quanto avevamo visto la prima volta in questo territorio. Ho fatto visita alla Fiat, ho percorso le strade dei Sassi è sono rimasto fortemente colpito dal cambiamento”. Quell’osservatorio esterno e privilegiato che è la London School of economics and political Science, insomma, fornisce elementi inoppugnabili per mostrare come la Basilicata non sia solo una eterna promessa, sebbene ci sia ancora tanto da fare. “La recessione frutto della congiuntura sfavorevole che è seguita alla crisi dell’11 settembre 2001 e le successive crisi dei mercati finanziari che ancora oggi fanno vedere i loro frutti amari specialmente nelle aree più deboli – ha spiegato il vicepresidente del Consiglio Regionale Romeo Sarra - non consentono di misurare significativi risultati sul piano dello sviluppo industriale e produttivo e dell’occupazione”. Ma “in questi venti anni – osserva Robert Leonardi - sono cambiate in Basilicata le condizioni socio-economiche. Cionostante, attualmente la crisi internazionale impone cambiamenti da affrontare per non regredire. La Regione deve rinnovare i suoi programmi, le capacità tecniche e sollecitare un nuovo rapporto di collaborazione con la società civile, gli imprenditori e i sindacati, cioè la base di capitale sociale per sviluppare un nuovo modello Basilicata. La Regione – spiega Leonardi - non deve vivere di rendita ma innovare, creare nuova imprenditoria locale, guardare ai nuovi settori dell’ambiente e dell’energia e lavorare in sinergia con i centri di ricerca e l’Università”. A Matera, insomma, la Basilicata trova un check point positivo, ma non un traguardo. “Siamo a Matera – ha osservato il senatore Romualdo Coviello, per descrivere il processo della Basilicata da Regione marginale a Regione che oggi è fuori dalle Regioni della convergenza e che assume oggi un ruolo protagonista del dialogo con lo Stato nella definizione di un federalismo equo e solidale rilanciato da De Filippo in seno alla Conferenza Stato Regioni. Di nuovo – ha aggiunto - la Regione Basilicata si deve chiedere: cosa fare. Sarà comunque utile riprendere gli elementi costitutivi del “modello Basilicata”: capitale sociale, rendimento delle istituzioni, identità regionale, utilizzo delle risorse endogene; da collegare alle nuove sfide ed opportunità di ambito globale”. Guardare avanti, insomma, ma forti del cammino fatto. “La riflessione sullo sviluppo della nostra regione –ha osservato in proposito il senatore Emilio Nicola Buccico - coincide temporalmente con le dichiarazioni di Tremonti sul peso duale, sul Nord che va avanti e sul Sud che va indietro. I percorsi della nostra regione, delle sue istituzioni e del suo capitale sociale, ci aiutano ad evitare le valutazioni forfettarie e a decifrare le responsabilità, a partire da una persistente sordità antimeridionalistica e ci inducono così ad un confronto realistico sulle prospettive della società lucana, sì refrattaria ai gravi fenomeni di illegalità criminale che infestano gli altri territori meridionali e, pur tuttavia, diversa e ambigua, territorialmente frenata da carenze infrastrutturali storiche e contradditoria per i ritardi che ancora la caratterizzano”. E la Basilicata guarda al futuro. Nell’aprire i lavori il sindaco, Salvatore Adduce, non poteva non fare riferimento a Matera 2019. “Dobbiamo far tesoro delle riflessioni che ancora una volta vengono dagli studi e dalle riflessioni del prof. Putnam quanto al valore delle reti sociali. La sfida, ad esempio, che abbiamo lanciato con la candidatura di Matera a capitale europea della cultura 2019, in qualche modo risponde a questi criteri: vogliamo spingere la nostra comunità a mettere in campo attraverso la partecipazione sociale tutte le sue energie per realizzare un programma innovativo che tocchi ogni settore della società e che trovi il suo centro motore nella cultura e nell’innovazione. Una comunità più attiva capace di relazioni al proprio interno finalizzate alla valorizzazione del grande patrimonio culturale della nostra città e della nostra regione. Si tratta di una sfida difficile, ma gli spunti offerti da questo studio, ci spingono a osare per poterla vincere”. |
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BASILICATA - EFFETTO REGIONE, DE FILIPPO: È MANCATO SOSTEGNO CENTRALE LA RICERCA DELLA LONDON SCHOOL NON DEVE ESSERE SEMPLICE MOTIVO DI SODDISFAZIONE, MA OCCASIONE DI RIFLESSIONE. SPERIAMO CHE LO SIA ANCHE PER IL GOVERNO” |
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Potenza, 23 maggio 2011 - Rivendicare i progressi fatti dalla Basilicata negli ultimi 20 anni non deve tradursi in immobilismo, ammonisce il presidente della Regione Vito De Filippo “Dobbiamo – dice - evitare l’errore di prendere l’analisi dei ricercatori della London School come un semplice motivo di soddisfazione. Come sempre è giusto che sia per questi studi, è importante che diventino base di approfondimento e riflessione, per capire come fare meglio da parte di chi opera in questa regione. Ma francamente mi auguro che diventi occasione di studio e riflessione anche per gli esponenti del Governo nazionale, a cui mi premurerò di far avere una copia dello studio. Lo farò non perché mi aspetto che dalla fase delle offese si possa passare a quella dei plausi, ma perché questo studio rende con chiarezza la dimensione che anche la buona amministrazione e l’ottima società non bastano a colmare il gap di sviluppo Nord Sud se il Mezzogiorno non ha condizioni di sviluppo di base che devono essere garantite con certezza e continuità da un contesto di programmazione nazionale. Se la Basilicata, e in questo non dico solo gli amministratori della Basilicata ma tutto il sistema, fatto di imprese, studenti, pensionati, lavoratori pubblici e privati e via dicendo, nel complesso innesca meccanismi positivi ma non riesce a risalire la china – ha osservato De Filippo - è perché quella necessità di un impegno straordinario per il Mezzogiorno che rappresenta una vecchia quanto ovvia intuizione ha stentato a tradursi in fatti a livello nazionale. La Germania riunificata è riuscita in un minor tempo a superare il maggiore divario che esisteva tra l’Ovest e l’Est, e questo a merito della serietà e della laboriosità dei tedeschi dell’Est, ma anche dell’impegno finanziario centrale di quel Paese. Lo studio curato da Leonardi e Nanetti ci mostra come nel caso lucano serietà e laboriosità ci siano state, ma il risultato non si sia raggiunto. Serve altro. E con obiettività, devo dire che non serve solo alla Basilicata, ma a tutto il Sud.” |
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DODICI STUDENTI VALDOSTANI SULLA NAVE DELLA LEGALITA VERSO PALERMO |
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Aosta, 23 maggio 2011 - La Presidenza della Regione e l’Assessorato dell’istruzione e cultura comunicano che un gruppo di 12 studenti valdostani, in rappresentanza delle Istituzioni scolastiche di istruzione classica ed artistica di Aosta e di istruzione tecnica commerciale e per geometri e professionale di Châtillon, parteciperà nei prossimi giorni al viaggio sulla Nave della Legalità promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con la collaborazione della Fondazione Falcone, nell’ambito del progetto Percorso della Legalità e del Memorial Day, iniziative realizzate ogni anno in collaborazione con il Consiglio regionale, il Sindacato Autonomo di Polizia, il Comune e la Questura di Aosta. La Nave salperà da Civitavecchia domenica 22 maggio, per raggiungere Palermo il giorno successivo, in occasione dell’anniversario della strage di Capaci. Gli studenti valdostani parteciperanno alle iniziative previste nei “villaggi della legalità” organizzati dalle scuole di Palermo e, nel pomeriggio di lunedì 23, prenderanno parte al corteo che sfilerà per le vie della città portando la fiaccola della memoria e della legalità sotto l’Albero Falcone, di fronte alla casa del giudice ucciso, dove alle ore 17.58 verrà suonato il Silenzio dalla Polizia di Stato. |
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PEPERONCINI: UN OPUSCOLO SELLA SCUOLA DI ECONOMIA DOMESTICA SALERN
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Bolzano, 23 maggio 2011 - La Scuola professionale per l’agricoltura e di economia domestica Salern ha raccoltole informazioni riferite alla grande varietà di piante di peperoncino in un opuscolo informativo dal titolo “Peperoncini”. Il volumetto ora è disponibile anche in lingua italiana. Dal più piccolo al più grande, da quello con il sapore aromatico dolce a quello piccante: questa è la varietà del peperoncino. La Scuola professionale per l’agricoltura e di economia domestica Salern nell’ottobre del 2006 aveva allestito un´evento espositivo dedicato al peperoncino. Due anni dopo era stato pubblicato l’opuscolo descrittivo in lingua tedesca. Ora l’edizione del libretto è disponibile anche in lingua italiana. Contiene numerose informazioni sul peperoncino: dalla storia alla coltivazione, dalle proprietà alla conservazione. La pubblicazione presenta anche alcune ricette di cucina a base di peperoncino. Vengono, inoltre, spiegati avvalendosi di una scala di gradazione, i diversi gradi di piccantezza delle singole specie di peperoncino. Gli opuscoli informativi sono reperibili gratuitamente presso la Scuola professionale per l’agricoltura e di economia domestica Salern oppure presso la Ripartizione 22 ‑ formazione professionale agricola, forestale e di economia domestica a Bolzano. Possono anche essere consultati sulle rispettive pagine web dalle quali possono anche essere scaricati. Scuola professionale per l’agricoltura e di economia domestica Salern via Salern 26, Varna, tel. 0472833711, fax 0472833812 mailto:fsfs.Salern@schule.suedtirol.it http://www.fachschule-salern.it/ Ripartizione 22 ‑ formazione professionale agricola, forestale e di economia domestica via Brennero 6, Bolzano, tel. 0471415 060, fax 0471415069 land-hauswbildung@provinz.Bz.it www.Provinz.bz.it/land-hauswbildung |
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STUDENTI A SCUOLA DI POLIZIA LOCALE COMANDO DI BERGAMO SCENARIO PER SIMULAZIONI E PROVE PRATICHE ´SENSIBILIZZARE´ E ´PREVENIRE´ PAROLE D´ORDINE DELLA MATTINATA |
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Bergamo, 23 maggio 2011 - Giornata speciale il 19 maggio per circa 200 studenti delle scuole secondarie della provincia di Bergamo. Su invito dell´assessore regionale alla Protezione civile, Polizia Locale e Sicurezza Romano La Russa, hanno partecipato infatti, presso il comando di via Coghetti, all´Open day della Polizia locale. Erano presenti, fra gli altri, anche il sindaco Franco Tentorio, il vicario episcopale Monsignor Belotti e il comandante Paolo Cianciotta. Un Vigile Per Amico - "Vogliamo che le divise incutano sempre meno timore e che, al contrario, vengano percepite come sicuro punto di riferimento - ha spiegato la Russa - per questo stiamo incentivando momenti di lavoro ´sul campo´. Abbiamo costatato che i risultati migliori li otteniamo proprio laddove iniziamo questo tipo di attività fin dalle scuole elementari, sicuri che sia molto più semplice e produttivo trasmettere nozioni di educazione alla legalità e alla sicurezza ai bambini piuttosto che agli adulti. Anzi, i bambini sono i nostri primi alleati e la ´leva´ attraverso la quale possiamo raggiungere anche i genitori. Le Prove Pratiche - Al loro arrivo i ragazzi hanno trovato ad attenderli uomini e mezzi di Polizia locale e Protezione civile (auto, furgoni, moto e mezzi speciali). Dopo una rapida spiegazione del loro utilizzo e della loro funzione, gli studenti, suddivisi in 4 gruppi, hanno iniziato la loro mattina speciale. Mentre i primi visitavano la centrale operativa, l´occhio attento e sempre aperto sulla città (66 telecamere puntate in altrettanti punti e perfino in città alta), scoprendo che Bergamo è monitorata 24 ore al giorno da un sistema avanzatissimo che collega anche Carabinieri e Questura, gli altri hanno assistito alle dimostrazioni pratiche. La Difesa Personale - Particolarmente apprezzata è stata la lezione di difesa personale, un mix di tecnica e astuzia che nulla ha a che vedere con la violenza. In rigoroso silenzio hanno toccato con mano l´abilità dell´istruttore e immagazzinato semplici, ma fondamentali mosse, da mettere in pratica in caso di aggressione. Simulazione Incidente Stradale - Contemporaneamente, in un altro angolo del cortile, un´auto simulava di investire una bicicletta, causando il ferimento del ciclista e rendendo quindi necessario l´intervento della Polizia locale e dei soccorsi sanitari. Dopo le cure del caso gli studenti hanno ascoltato quali procedure i vigili devono seguire in casi come questi. A Bergamo, lo scorso anno, su 2500 incidenti, quasi 1300 sono stati gravi e con feriti. In media c´è stato 1 morto al mese e, fra questi, 1 su 5 era un giovane. "Sensibilizzare fin da giovani ai rischi connessi alla viabilità stradale - ha sintetizzato La Russa - ci aiuterà a far sì che questi numeri non crescano". L´assessore Pompiere - Una certa curiosità l´ha suscitata anche La Russa, quando si è improvvisato docente. Indossati guanti, giacca ignifuga e caschetto e imbracciato l´estintore, l´assessore ha fatto vedere ai ragazzi come si spegne un principio d´incendio. Prossimo Obiettivo, Un Grande Open Day Regionale - "La giornata di oggi - ha detto La Russa - non è un momento isolato. Vogliamo che questi uomini, che, con spirito di sacrificio e abnegazione, quotidianamente lavorano per la nostra sicurezza nella maggior parte dei casi lontani dalle telecamere, siano sempre più percepiti amici". Ecco allora l´idea di realizzare a breve un unico grande Open day della Polizia locale, che coinvolga tutti i 1200 comandi della Lombardia. |
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CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE, ANCHE CON LA MUSICA ASSEGNATI I PREMI DELLA IV EDIZIONE DEL COLANSANTI – LOPEZ. PRIMO PREMIO "EX-AEQUO" ALLA IV S DEL MARCONI E ALLA II C DELLO ZAPPA FERMI |
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Parma, 23 maggio 2011 - Sono passati tanti anni dal 1975 e da quello che ancora viene ricordato come il massacro del Circeo. Attorno a quel fatto di violenza emblematico e alle donne che ne furono vittima - Donatella Colasanti e Rosaria Lopez - la Provincia di Parma ha fissato una delle iniziative promosse in questo ambito e dedicata a sensibilizzare e coinvolgere i giovani: il premio Colasanti – Lopez. La sesta edizione e le premiazioni si sono svolte questa mattina al Ridotto del Teatro Regio, alla presenza di tutte e otto le classi o gruppi che hanno partecipato al concorso con propri lavori il cui obiettivo, come richiesto dal bando, era comunicare che le donne non devono più subire alcuna forma di violenza. Il primo premio è andato alla Iv S del Liceo Scientifico Marconi di Parma, che hanno realizzato le canzoni “Dimmi se questo è amore” e “L’uomo nero”, e pari merito alla classe Ii C dell’Istituto Zappa-fermi di Borgotaro che ha prodotto il pezzo musicale “Proprio come lei”. Secondo posto per il gruppo teatro del Liceo musicale Bertolucci, con il video “Basta scuse. Non ci sono scuse!”, e terza classificata la classe Iv B del liceo Bertolucci con l’immagine destinata a un manifesto “Non porgergli l’altra guancia”. “Anche quest’anno le notizie ci parlano di donne che muoiono, due di queste anche a Parma. Queste morti ci chiedono di continuare a portare l’attenzione a questo tema ed è quello che vogliamo fare con questo premio il cui senso è contribuire alla formazione della coscienza e del senso di responsabilità individuale” – ha detto Marcella Saccani assessore provinciale alle Politiche sociali della Provincia commentando i bei lavori presentati al concorso. “ Sono sempre stupito della vostra capacità di utilizzare i nuovi linguaggi – ha detto l’assessore provinciale alla Scuola Giuseppe Romanini consegnando i premi – Nei vostri lavori c’è progettualità e una capacità creativa profonda che testimonia il fatto che siete una generazione robusta e che sa quello che vuole”. Nove le classi partecipanti: Liceo scientifico musicale “A. Bertolucci”: Iv B, Iii C, Gruppo teatrale; Liceo Marconi: Iv S Progetto Brocca, Iv T Progetto Brocca, Iii O Linguistico; Liceo Romagnosi: gruppo interclasse Pof; Istituto Ipsia: Iii Aoe; Istituto Itis: Iv A; Istituto Zappa Fermi – Borgotaro: Ii C indirizzo linguistico. Vincitori e motivazioni - Tutte le classi hanno presentato un elaborato frutto della riflessione sul tema della violenza contro le donne, condotta attraverso un percorso di formazione e informativo seguito dall’Associazione Centro Antiviolenza di Parma e da Lampi di musica. E proprio il supporto del laboratorio artistico manageriale ha costituito la novità di questa sesta edizione del premio, e permesso di dare vita in alcune classi che ne hanno fatto specifica richiesta a “Una canzone per lei” , un percorso sfociato nel quale i ragazzi e le ragazze hanno scritto testi e musiche sul tema. Nell’esaminare i prodotti si è verificato quanto essi riuscissero a esprimere concetti, strumenti e modalità di azione utili a promuovere e sostenere iniziative di sensibilizzazione contro la violenza alle donne come indicato nel bando. Creatività, immediatezza, efficacia, correttezza e propositività del messaggio sono stati i criteri di valutazione nello stabilire i prodotti vincitori di questa Vi edizione. I primi 3 classificati ricevono in premio un buono regalo da spendere nei punti vendita Lafeltrinelli, ogni studente avrà un suo buono personale. Primo premio "ex-aequo" Liceo Scientifico Marconi di Parma – classe Iv S (referente Prf. Gilberto Brianti)- Gli studenti e le studentesse hanno realizzato due pezzi musicali dal titolo “Dimmi se questo è amore” e “L’uomo nero” di grande intensità: la parte cantata e strumentale è interamente eseguita da componenti della classe con il supporto del maestro Leonardo Morini di Lampi di musica. Ideata costruita e realizzata dai ragazzi e dalle ragazze anche la copertina del Cd. La denuncia della violenza contro le donne è affidata ai testi e alle musiche. “Dimmi se questo è amore” è un dialogo fra una donna e un uomo: quest’ultimo dice di amarla e giustifica i suoi atti violenti con la gelosia; la donna si adegua alla situazione per fare il “bene” dei figli, per mantenere la famiglia unita, finché questo equilibrio perverso si spezza e la donna decide di ribellarsi. Il ritornello sprona a riflettere sul significato del vero amore e incita le donne vittime di violenza a non subire. Nella presentazione del lavoro si legge: “Il messaggio che vorremmo trasmettere è quello di dare coraggio alle donne e aiutarle in un durissimo percorso come è quello della denuncia della violenza”. “L’uomo nero” ritrae le riflessioni di un uomo, prima bambino poi adulto, che ha assistito a scene di violenza in famiglia e che teme di poter replicare gli stessi comportamenti del padre (l’uomo nero) in una relazione a due. La canzone si apre con la classica ninna nanna e nel ritornello le figure della “notte” e del “giorno” rappresentano il passato e il presente: i continui andirivieni temporali fanno sì che il tema della violenza e del suo perpetrarsi siano di grande impatto emotivo. Nella presentazione del lavoro si legge: “Nessuno deve stare a guardare, sia chi subisce in prima persona la violenza (la madre) sia chi ne soffre indirettamente (il bambino)”. Istituto Zappa-fermi di Borgo Val di Taro – classe Ii C (referenti Prof.sse Rita Dalla Turca e Maria Giovanna Anelli)- Le studentesse (17 ragazze + un ragazzo di V, voce maschile) hanno realizzato un pezzo musicale dal titolo “Proprio come lei” con il supporto del Maestro Alessandro Nidi di Lampi di musica. Dopo il confronto con l’esperta del Centro antiviolenza la scelta è caduta sulla riflessione e l’approfondimento del tema della violenza domestica perché è parsa quella più tragica (coinvolge i figli) e più difficile da risolvere (proprio per la presenza dei figli). Le ragazze hanno scelto la voce del figlio per imbastire un racconto fatto di soprusi, violenza psicologica e fisica che, immancabilmente, viene replicato. Per la parte musicale si è pensato di partire dalle armonie de “I giardini di marzo” di Battisti ed è stata realizzata la melodia del ritornello. Nella presentazione del lavoro si legge: “(con il prodotto)… s’intende sottolineare gli effetti devastanti che, spesso, le storie di violenza familiare hanno anche per chi le vive non da diretto protagonista”. Secondo classificato Liceo musicale Bertolucci di Parma - gruppo teatro (referenti Prof.sse Giovanna Azzoni e Ilaria Tanzi)- Le studentesse (più uno studente) hanno realizzato un video “Basta scuse. Non ci sono scuse!” di grande impatto comunicativo e di eccellente fattura tecnica. Visi malconci, maschere tragiche (le stesse studentesse che hanno prestato i loro volti) narrano di una storia di disperazione da cui, però, ci si può affrancare. La head line scelta rimanda a una presa di consapevolezza da parte delle donne vittime di violenza capaci di ritrovare dignità e di affermare una propria storia personale fatta di autonomia e rispetto per l’altro. L’altro non è nominato ma è molto presente a ricordare che vittima e carnefice hanno storie intrecciate che, a un certo punto e grazie a un percorso difficile, possono diventare parallele e non toccarsi più. Terzo classificato Liceo musicale Bertolucci di Parma - classe Iv B (referenti Prof.sse Giovanna Azzoni e Ilaria Tanzi)- Le studentesse hanno proposto un’immagine che può essere utilizzata per creare prodotti di una campagna di comunicazione: manifesti, locandine, cartoline. Un viso di donna a metà e sull’unica metà visibile un occhio nero: un viso, quindi, spersonalizzato, dimezzato, ridotto al nulla. E uno slogan di derivazione evangelica “Non porgergli l’altra guancia” che infonde speranza. Di grande impatto e forza evocativa l’immagine proposta del viso che emerge da uno sfondo nero, così come la grafica utilizzata per lo slogan rimanda a una buona preparazione grafica e di stile comunicativo. Menzione speciale Istituto Professionale Ipsia “P.levi” di Parma - classe Iii Aoe (settore elettronico) (referente Prof.ssa Donatella Costa)- Gli studenti dell’Ipsia (19 ragazzi) non hanno affrontato il tema specifico della violenza contro le donne ma il prodotto presentato merita, comunque, una menzione speciale. I due pezzi musicali dai titoli “E la vita va avanti” e “Un mondo migliore” rimandano alla solidarietà fra i popoli, alla convivenza pacifica, al rispetto delle diversità. Gli studenti hanno scritto i testi, ideato e composto le musiche con il supporto del Maestro Elio Baldi Cantù (Lampi . Di musica) e, presso lo studio di registrazione, hanno eseguito le parti vocali e hanno suonato tracce di percussioni. Nella presentazione del lavoro si legge: “I temi affrontati nelle canzoni sono la difficoltà di vivere in questo mondo e l’incitamento a non arrendersi davanti alle difficoltà che si possono presentare”. |
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TECNOLOGIA SOFISTICATA SVELA ESOPIANETA POTENZIALMENTE ABITABILE |
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Bruxelles, 23 maggio 2011 - Degli scienziati in Francia sono riusciti a identificare il primo esopianeta potenzialmente abitabile usando un sofisticato modello computazionale. Presentato nella rivista The Astrophysical Journal Letters, il pianeta Gliese 581d orbita attorno a una nana rossa; la sua superficie è coperta da acqua allo stato liquido, la sua atmosfera è stabile e le sue temperature sono confortevoli. E si trova a soli 20 anni luce dalla Terra. La ricerca è stata in parte finanziata dal progetto E3arths ("Exoplanets and early earth atmospheric research: theories and simulations"), che ha ricevuto una sovvenzione del Consiglio europeo della ricerca del valore di 720.000 euro nell´ambito del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Gli astrofisici hanno lavorato per molti anni per trovare il primo pianeta abitabile. Le indagini erano state svolte in gran parte nella "zona abitabile" attorno alle stelle, ciò che gli esperti definiscono come l´intervallo di distanze in cui i pianeti non sono troppo caldi o freddi perché vi esista la vita. La curiosità sulla stella nana rossa Gliese era sorta tre anni fa quando degli scienziati dagli Stati Uniti avevano detto di aver individuato due pianeti che orbitavano apparentemente vicini al limite interno ed esterno della sua zona abitabile. Gliese 581d era quello più lontano e fu di conseguenza ritenuto troppo freddo perché la vita vi prosperasse. Salto temporale in avanti di 3 anni, quando un altro team di scienziati ha svelato di aver scoperto un nuovo pianeta chiamato Gliese 581g. Essi ritenevano che la massa di questo pianeta fosse simile a quella della Terra e che fosse situato vicino al centro della zona abitabile. Ma una successiva valutazione indipendente ha rivelato che non era questa la situazione. Alcuni esperti sostengono che Gliese 581g non esiste, suggerendo che si potrebbe trattare solamente del risultato di rumore nelle "misurazioni ultra-minute dell´oscillazione stellare" che sono necessarie per identificare gli esopianeti in questo sistema. In fin dei conti, Gliese 581d sembra essere un esopianeta potenzialmente abitabile. Robin Wordsworth e colleghi dal Laboratoire de météorologie dynamique dell´Istituto Pierre Simon Laplace in Francia affermano che Gliese 581d ha una massa pari almeno a 7 volte quella del nostro pianeta, e una dimensione circa doppia. Allo scopo di determinare se Gliese 581d sia un buon candidato, il team ha sviluppato un modello computazionale in grado di simulare i possibili climi dell´esopianeta. Questo aveva un´importanza particolare poiché non era chiaro se il pianeta potesse sopportare glaciazioni globali e/o collassi atmosferici. Essi affermano che il pianeta riceve il 35% in meno di energia stellare rispetto a Marte. Ma le loro simulazioni climatiche tridimensionali hanno mostrato che Gliese 581d possiede acqua liquida in superficie e un´atmosfera stabile, "che fanno di esso la prima super-Terra (esopianeta di 2-10 masse terrestri) confermata nella zona abitabile". Non soltanto il clima del pianeta è stabile rispetto al collasso, ma le sue temperature confortevoli possono consentire l´esistenza di oceani, nuvole e pioggia. È importante notare che le loro simulazioni hanno anche rivelato che l´atmosfera ridistribuisce efficacemente il riscaldamento della luce del giorno, tenendo così a bada qualsiasi collasso atmosferico sul lato destro o ai poli. I ricercatori affermano che sulla base della radiazione infrarossa emessa dal modello, essi "propongono test sperimentali che permetteranno in futuro di distinguere questi casi da altri possibili scenari". I ricercatori sono quindi entusiasti del fatto che Gliese 581d sia uno dei più prossimi vicini galattici della Terra. E anche se molto lavoro deve ancora essere fatto, gli scienziati riceveranno gli strumenti che necessitano per ottenere le informazioni di cui hanno bisogno per questo pianeta potenzialmente abitabile. A questo studio hanno contribuito anche esperti dal Centro nazionale per la ricerca scientifica (Cnrs) e dall´Università di Bordeaux in Francia. Per maggiori informazioni, visitare: Institut Pierre Simon Laplace: http://www.Ipsl.fr/en/ The Astrophysical Journal: http://iopscience.Iop.org/0004-637x |
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AMBIENTE: DUE PROGETTI INTERREG PER MIGLIORARE GESTIONE CARSO E ISONZO |
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Trieste, 23 maggio 2011 - La Giunta regionale, su proposta del vicepresidente Luca Ciriani, ha autorizzato la direzione centrale Ambiente a presentare le domande sul bando Interreg 2007-13 per due progetti di cooperazione transfrontaliera con la Slovenia. Il primo di questi progetti, denominato Camis, riguarda il fiume Isonzo e mira a favorire la governance coordinata fra le varie amministrazioni, migliorando la gestione di questa importante risorsa idrica. In dettaglio, comprende uno studio approfondito del corso dell´Isonzo attraverso nuove analisi della morfologia, dell´idrologia e dell´idraulica, con un censimento dettagliato delle opere idrauliche che lo interessano e prevede un finanziamento di 1,5 milioni di euro. E´ invece incentrato sul Carso il progetto Geck, dotato di un budget pari a 900mila euro grazie ai quali verrebbero finanziati diversi interventi per migliorare la gestione di quest´area, in particolare attraverso la realizzazione di un database unico dei dati idrologici, naturalistici, geomorfologici e speleologici, a cui seguirebbe la redazione di basi cartografiche unificate e la predisposizione di accordi di cooperazione per la prevenzione e riduzione dei rischi di inquinamento del suolo e delle acque. Qualora l´Unione Europea decidesse di finanziare questo progetto, verranno messe in atto anche le attività propedeutiche al riconoscimento del geoparco del Carso Classico, che potrà poi aderire alla rete europea dei geoparchi. |
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UE: GREEN WEEK – SATELLITE EVENT 2011 USO EFFICIENTE DELLE RISORSE – ESPERIENZE A CONFRONTO |
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Roma, 23 maggio 2011 - Il 19 Maggio 201, nel quadro della Green Week 2011, il più grande appuntamento annuale sulla politica ambientale dell´Unione europea, si è svolta a Roma una giornata di lavoro sull´uso efficiente delle risorse e su strategie, progetti innovativi e buone pratiche delle amministrazioni locali in un´ottica di sviluppo sostenibile. L´iniziativa è stata promossa dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea, ha coinvolto rappresentanti delle istituzioni europee, nazionali, regionali e locali, e del mondo della ricerca, ed ha consentito uno scambio di informazioni e vedute sulle iniziative e le buone pratiche in corso ai vari livelli di competenza. La comunicazione sul tema dell´uso efficiente delle risorse, pubblicata recentemente dalla Commissione europea, è un’iniziativa di punta della strategia “Europa 2020” e mira a promuovere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e lo sviluppo sostenibile. L´iniziativa costituisce il quadro di riferimento per azioni chiave in diversi settori di attività, tra i quali l’energia, i trasporti, l´uso di materie prime e di risorse naturali, l’agricoltura, la protezione della biodiversità, lo sviluppo regionale e la lotta ai cambiamenti climatici. Sono intervenuti, tra gli altri Pia Bucella, Direttore alla Direzione Generale Ambiente della Commissione europea, Marco Lupo, Direttore alla Direzione generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche del Ministero dell’Ambiente, Marco Mattei, Assessore regionale all’ambiente della Regione Lazio, Marco Visconti, Assessore all’ambiente di Roma Capitale, Gianfranco Bologna, Direttore Scientifico Wwf Italia, e molti altri autorevoli partecipanti. Presente una qualificata platea di enti locali, consorzi e cooperative che hanno messo a punto progetti e strategie virtuose per un uso efficiente delle risorse naturali, cui si accompagnano vantaggi quali una riduzione dei costi sostenuti dalle autorità locali o l´offerta di servizi innovativi alla collettività. Il dibattito è stato stimolato dalle presentazioni di esponenti del mondo universitario, tra i quali i Professori Giovanni Scarano dell’Università di Roma Tre e Luca Falasconi, dell´Università di Bologna. A conclusione della giornata, la direttrice della Commissione europea, Pia Bucella, ha osservato: “Una riflessione fondamentale è in corso in Europa e in Italia sul tema dello sviluppo economico legato ad una gestione più efficiente delle risorse naturali, quali suolo, rifiuti; acqua e biodiversità. L´uso efficiente delle risorse è la chiave per rilanciare in Europa una crescita economica durevole e di qualità, anche grazie ad un uso mirato ed efficiente dei fondi che l´Unione europea mette a disposizione delle imprese e degli enti locali. L´uscita dalla crisi e il rilancio dell´economia e dell´occupazione in Europa non possono prescindere dall´integrazione delle considerazioni ambientali in tutte le altre politiche settoriali.” Per ulteriori informazioni: http://ec.Europa.eu/environment/greenweek/ |
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AMBIENTE: RIPARTE ITER ISTITUZIONE PARCO MONTI SICANI IN SICILIA |
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Palermo, 23 maggio 2011 - Sono ripartite le procedure per l´istituzione del parco naturale regionale denominato "Parco dei Monti Sicani". Il decreto istitutivo del 15 settembre 2010 era stato ritirato dall´assessore regionale al Territorio e Ambiente Gianmaria Sparma, dopo che il 9 aprile scorso il Cga aveva respinto la richiesta di sospensiva della Regione. "Questo governo - ha detto Sparma - ha tra le sue priorita´ la tutela delle nostre risorse naturali e paesaggistiche, e per questo andiamo avanti facendo nostre le osservazioni della giustizia amministrativa. Abbiamo deciso di istituire un tavolo tecnico con i comuni e le associazioni ambientaliste per velocizzare l´iter. E´ essenziale che, pur nelle difficolta´ procedurali, non si perda l´entusiasmo attorno all´istituzione del Parco, che e´ un´occasione di crescita e sviluppo di quei territori. Con il parco dei Monti Sicani poi - ha aggiunto Sparma - abbiamo messo a sistema le riserve naturali gia´ presenti in quel territorio, riserve gestite dall´Azienda regionale foreste demaniali, creando un grande polmone verde nella zona centro-occidentale della Sicilia". Il Parco comprende il territorio di dodici comuni delle province di Agrigento e Palermo e ha come sedi individuate, Bivona e Palazzo Adriano. |
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ALLUVIONE: CHIODI INCALZA TREMONTI, SUBITO ATTI PER TERAMANO
NECESSARI PER EMANAZIONE ORDINANZA DI PROTEZIONE CIVILE |
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L´aquila, 23 maggio 2011 - Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, sta incalzando il ministro dell´Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, affinché provveda in tempi strettissimi a completare l´iter procedurale necessario per risolvere in maniera definitiva la questione dei comuni del Teramano colpiti dai violenti alluvioni di inizio marzo. Il Presidente, che ha riportato il sollecito anche in una missiva recapitata allo stesso Ministro ed alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Capo del Dipartimento di Protezione civile, ha chiesto a Tremonti di accelerare il percorso burocratico che compete al suo dicastero, propedeutico all´emanazione di un´ordinanza di Protezione civile da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri, "indispensabile al fine di porre rimedio alle gravissime criticità". Il presidente Chiodi ha insistito, in particolare, sulla "gravissima situazione di emergenza che ha costretto le Amministrazioni del Teramano ad affrontare interventi in somma urgenza per importi notevolissimi, con conseguenze disastrose sui bilanci dei Comuni interessati, nonché della Provincia di Teramo e di molti altri Enti pubblici". Chiodi ha altresì posto l´attenzione sulla "mancanza di un coordinamento da parte del nominando Commissario straordinario che sta aggravando la situazione di già pesante difficoltà che stanno vivendo le comunità, anche in termini di sicurezza pubblica e ambientale e di sistema delle acque, con gravi ripercussioni sull´economia del turismo, con la stagione balneare alle porte". Il Presidente ha confermato la disponibilità della Regione Abruzzo a partecipare finanziariamente all´intervento ma ha sollecitato con fermezza risposte tempestive. "Sono sicuro che dal Governo nazionale avremo presto un riscontro positivo - ha concluso Chiodi - Costanti sono i contatti di questo Esecutivo regionale con gli interlocutori romani. Le questioni più spinose non sempre si risolvono a parole, nel chiuso di un´aula". |
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TERRITORIO: VALUTAZIONI AMBIENTALI E INTEGRAZIONI |
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Pescara, 23 maggio 2011 - le difficoltà legate alle procedure di valutazione ambientale è uno degli obiettivi che si poneva il convegno internazionale, promosso dalla Regione Abruzzo, in programma per la giornata del, venerdì 20 maggio. "Al momento - spiegano dal Settore delle Valutazioni ambientali della Regione Abruzzo - ciascuna regione italiana ha affrontato con diverse soluzioni procedurali il tema delle relazioni tra le varie valutazioni ambientali, mentre l´obiettivo che si discute ora a livello europeo e di Stato-regioni è arrivare ad una integrazione delle procedure valutative. Le procedure in considerazione sono la Vas (Valutazione ambientale strategica, che valuta i piani e i programmi sulla sostenibilità delle scelte); la Via (Valutazione di impatto ambientale, che valuta gli impatti dei progetti sull´ambiente); la Vinca ( Valutazione di incidenza dei piani, dei progetto e dei programmi sui siti Natura 2000). Le difficoltà principali delle strutture preposte alla Valutazione risiedono sia nell´approccio di metodo tipico per ciascuna valutazione, nella temporaneità dei momenti valutativi, nei soggetti competenti per le procedure. "La necessità di procedure integrate - spiegano ancora dal Settore - permetterebbe una più efficiente ed efficace valutazione ambientale, in ottemperanza al principio di non duplicazione delle valutazioni". Il Convegno è di livello internazionale poiché coinvolge anche rappresentanti dell´Unione europea, oltre che rappresentanti delle istituzioni nazionali. Mentre le regioni Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio porteranno le loro esperienze. Apriranno i lavori il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi e l´assessore alla Tutela e valorizzazione del Territorio, Gianfranco Giuliante. Introdurrà i lavori il direttore degli Affari della presidenza, Antonio Sorgi. Seguirà una tavola rotonda e le conclusioni previste per le ore 17.00. |
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ISEO: UN CONTRATTO DI LAGO COME STRUMENTO DI GOVERNANCE LA PROPOSTA ALLA CONFERENZA INTERNAZIONALE SUI BACINI ALPINI |
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Sarnico/bg, 23 maggio 2011 - Più sussidiarietà nella governance dei laghi per rivitalizzare non solo i bacini, ma anche i territori in cui sono inseriti. E´ questa la proposta avanzata il 20 maggio dall´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi intervenendo a Sarnico (Bg) sul Lago d´Iseo, alla conferenza internazionale ´Silmas - Strumenti Sostenibili per la Gestione dei Laghi nello Spazio Alpino´. Si tratta di un programma attraverso il quale 15 partner europei cooperano per promuovere buone prassi e metodologie innovative per la gestione sostenibile dei laghi alpini. La conferenza, organizzata da Regione Lombardia e Ersaf (Ente Regionale per i Servizi all´Agricoltura e alle Foreste), ha fatto il punto su quanto si è riusciti a fare arrivati a metà progetto e ha approfondito alcuni temi specifici. Il Contratto Di Lago - E´ questo lo strumento sussidiario indicato dall´assessore Raimondi da attuarsi sul Lago d´Iseo e d´Idro (entrambi inseriti in Silmas). ´Dal momento che la gestione dei laghi - ha spiegato Raimondi - ha un valore strategico sia per i diversi usi di natura economica e turistica che se ne possono fare, è necessario che tutti questi fattori vengano governati nel loro insieme, evitando che uno di essi prevalga sugli altri, generando fenomeni degenerativi anche spiacevoli´. Da qui l´idea di un patto tra tutti i soggetti interessati, a partire dai sindaci, finalizzato al bene del lago e del territorio circostante. Un´alleanza che parta dal basso in cui ciascuno si impegni a prendere le decisioni, tenendo in conto la totalità degli interessi in gioco, dall´ambiente all´economia allo sviluppo del territorio. ´Il lago d´Iseo - ha spiegato Raimondi - ha bisogno di un percorso di recupero deciso, per raggiungere di nuovo buoni livelli di qualità delle acque. La Gestione Dei Laghi, Un Valore Strategico - Un lago è al tempo stesso riserva di acqua dolce per il consumo umano, habitat per varie specie acquatiche, patrimonio di bellezza, ma anche luogo di pesca professionistica (per alcuni laghi), destinazione turistica, via di navigazione, luogo di sviluppo urbano sulle sponde e nel bacino imbrifero. Al fine, dunque, di non scontentare nessuno, capire quali soluzioni adottano i partner francesi, sloveni, austriaci e tedeschi è un´occasione unica di confronto per arrivare ad una gestione sempre più efficiente dei bacini. Silmas, Un Convegno Che Rispetta L´ambiente - Una curiosità: il convegno è a impatto zero. Infatti, oltre ad aver scelto come location un hotel che per le soluzioni tecnologiche adottate non inquina, anche le emissioni di Co2 equivalente derivanti dall´evento saranno compensate da Regione Lombardia ed Ersaf attraverso interventi sugli ecosistemi agricoli e forestali lombardi. |
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AMBIENTE: LA COMMISSIONE ESORTA L’ITALIA A CONFORMARSI ALLA NORMATIVA UE SUL TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE URBANE |
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Bruxelles, 23 maggio 2011 - La Commissione europea chiede all’Italia di assicurare che le acque reflue prodotte dagli agglomerati con più di 10 000 abitanti e scaricate in aree sensibili siano adeguatamente trattate. La mancanza di idonei sistemi di raccolta e trattamento, che avrebbero dovuto essere istituiti già dal 1998, comporta rischi per la salute umana, le acque interne e l’ambiente marino. A causa della lentezza dei progressi compiuti dall’Italia in questo ambito la Commissione, su raccomandazione del Commissario per l’Ambiente Janez Potočnik, ha inviato un parere motivato. Se l’Italia non adempirà entro due mesi, la Commissione può adire la Corte di giustizia dell’Ue. Secondo quanto previsto dalla normativa Ue in materia di trattamento delle acque reflue urbane, gli agglomerati con oltre 10 000 abitanti dovevano dotarsi, a partire dal 1998, di sistemi per la raccolta e il trattamento delle acque reflue. Gli Stati membri sono tenuti inoltre a garantire che le acque che entrano nei sistemi di raccolta subiscano un trattamento “secondario” volto a rimuovere le sostanze inquinanti prima che siano scaricate nel mare o in acqua dolce. Gli impianti di trattamento devono inoltre essere in grado di fare fronte alle variazioni stagionali di carico delle acque reflue. Tuttavia in Italia almeno 143 città disseminate sul territorio del paese non sono ancora collegate ad un impianto fognario adeguato, sono prive di impianti per il trattamento secondario e/o non hanno la capacità di gestire le variazioni di carico delle acque reflue. L’italia ha compiuto dei progressi ma, nonostante gli avvertimenti precedenti, 13 anni dopo il termine fissato non ha ancora rispettato quanto prescritto. La Commissione ha pertanto deciso di emettere un parere motivato. L’italia ha due mesi per mettersi in regola. Se non adotterà i provvedimenti necessari, potrà essere deferita alla Corte di giustizia dell’Ue. Questo caso è complementare a un altro, sempre riguardante l’Italia, relativo alle città di dimensioni maggiori (con oltre 15 000 abitanti) che non scaricano in aree sensibili: queste erano tenute a conformarsi alla normativa sul trattamento delle acque reflue urbane entro il 2000. Per questo caso la Commissione ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Ue a maggio 2010 (Ip/10/528). Inoltre, sono attualmente in corso indagini per valutare la situazione negli agglomerati di dimensioni inferiori, per i quali il termine per conformarsi scadeva nel 2005.Trattamento delle acque reflue urbane - Secondo quanto previsto dalla direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane, gli Stati membri sono tenuti ad assicurarsi che gli agglomerati (città, centri urbani, insediamenti) raccolgano e trattino in modo adeguato le proprie acque reflue urbane. Le acque reflue non trattate possono essere contaminate da batteri e virus dannosi e rappresentano pertanto un rischio per la salute pubblica. Esse contengono tra l’altro nutrienti come l’azoto e il fosforo che possono danneggiare le acque dolci e l’ambiente marino favorendo la crescita eccessiva di alghe che soffocano le altre forme di vita, processo conosciuto come eutrofizzazione. |
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MILANESI AI VERTICI PER RACCOLTA DIFFERENZIATA |
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Milano, 23 maggio 2011 - In provincia di Milano si produce oltre 1 chilo e mezzo di rifiuti al giorno pro capite, pari a più di 1 milione e 700 mila tonnellate all’anno da smaltire. Ma dove vanno a finire questi rifiuti? Tra umido, carta, vetro, legno, plastica, metalli la raccolta differenziata a Milano e provincia ne raccoglie oltre la metà, il 52,3%. Pesano di più organico (24,7%), carta (21,9%) e vetro (15,3%). E non basta solo smaltire, si cerca di recuperare sempre di più: la percentuale di rifiuti differenziati sottoposti a questi trattamenti è cresciuta in nove anni dal 57,45% all’80,56%. E sulla raccolta differenziata Milano risulta seconda dopo Torino tra le maggiori province italiane. Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati delle dichiarazioni ambientali Mud relative agli anni 2007-2009. Differenziata in crescita in città nel 2010 Negli ultimi tre anni nel comune di Milano la percentuale di rifiuti destinati alla raccolta differenziata è cresciuta di 1,3 punti percentuali, passando dal 37,7% del 2008 al 39% del 2010. Ogni milanese genera in media 1,52 chili di spazzatura al giorno, per un totale di quasi 723 mila tonnellate annue di immondizia. Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati delle dichiarazioni ambientali Mud relative all’anno 2010. Gestori ambientali in aumento Rispetto al 2010, il numero dei soggetti iscritti all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali che operano nella provincia di Milano è aumentato del 12,1%, passando da quasi 6 mila unità alle oltre 6.700 del 2011 (20,7% del totale lombardo, 4,3% in Italia). In media, una su tre si occupa di raccolta e trasporto di rifiuti avviati al recupero mentre la gestione di rifiuti speciali non pericolosi costituisce l’attività di oltre un’impresa su 4 (27,2%). Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Albo Nazionale Gestori Ambientali a febbraio 2011. |
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BOLZANO, SISTRI: “TROPPI PROBLEMI, NON PORTA VANTAGGI” |
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Bolzano, 23 maggio 2011 - Mancano meno di due settimane al 1 giugno, data della definitiva entrata in vigore in tutta Italia del Sistri. L’assessore provinciale all’ambiente Michl Laimer si schiera contro il nuovo sistema. “Il periodo di prova – spiega Laimer – è stato un disastro: il Sistri non funziona, e anzichè portare vantaggi alle aziende crea solo enormi difficoltà. E´ necessario prima risolvere i problemi”. L´obiettivo del Sistri (sistema per il controllo della tracciabilità dei rifiuti) è quello di sostituire con una semplice comunicazione elettronica tutti i documenti attualmente necessari per le operazioni di smaltimento dei rifiuti da parte delle aziende. Ciò che, a prima vista, può sembrare un positivo passo in avanti sulla strada della trasparenza e dell’abbattimento della burocrazia, rischia invece di trasformarsi in un boomerang. Anche le aziende altoatesine, lo scorso 11 maggio, hanno partecipato al cosiddetto “Click day”, ovvero la giornata in cui testare l’efficienza e la tenuta del sistema. I risultati sono stati scoraggianti: connessioni internet sovraccariche, chiavette Usb non funzionanti, un’enorme perdita di tempo per il personale. “La Giunta provincale – sottolinea Michl Laimer – è a conoscenza della gravità del problema, ma non avendo competenza in materia non può muoversi direttamente”. L’assessore all’ambiente ribadisce comunque che la Provincia, su questo tema, si schiera con decisione a fianco delle aziende. “Le prove che sono state eseguite – commenta Laimer – hanno messo in luce tutte le carenze del sistema. Anche se da Roma assicurano che nelle prossime due settimane riusciranno a risolvere i problemi, non credo che sia realistico pensare di introdurre il Sistri già a partire dal 1 giugno perché le questioni ancora aperte non sono risolvibili in così poco tempo. Ritengo che il Ministero competente debba togliere tutta questa pressione dalle spalle delle aziende, e per farlo c’è un’unica soluzione: rimandare l’entrata in vigore del nuovo sistema e nel frattempo mettere a punto sotto il profilo tecnico il nuovo sistema”. |
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UN EFFICIENTE SISTEMA DI DEPURAZIONE DELLE ACQUE IN ALTO ADIGE COMPORTA VANTAGGI PER TUTTI |
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Bolzano, 23 maggio 2011 - L´assessore provinciale all´ambiente Michl Laimer ed il direttore dell´Ufficio tutela acque Ernesto Scarperi oggi, venerdì 20 maggio 2011, in occasione della giornata delle porte aperte presso il Depuratore di Merano a Sinigo hanno illustrato i dati di gestione 2010 dei depuratori dell´Alto Adige. In Alto Adige si è raggiunto un grado di allacciamento del 96,9 per cento al sistemas di depurazione delle acque, come ha riferito l´assessore provinciale all´ambiente Michl Laimer sottolineando che dal 1989 ad oggi la Provincia ha investito 872 milioni di Euro nella costruzione di depuratori e canalizzazioni. Come ha proseguito, si tratta di una somma importante che produce benessere per tutta la popolazione garantendo un ambiente pultito e fiumi puliti, ed un´ottima qualità dell´acqua. In provincia di Bolzano sono in funzione attualmente 51 impianti di depurazione con un totale di 116 addetti; nel 2010 sono stati trattati compessivamente 65,3 milioni di metri cubi di acque reflue. Il sistema di depurazione acque altoatesine ha una capacità di 1,8 milioni di abitanti equivalenti. La cifra è ben superiore al numero degli effetivi abitanti, come ha spiegato Luigi Minach, direttore dell´Agenzia provinciale per l´ambiente, dalmomento che devono essere depurate le acque reflue prodotte non solo dai nuclei familiari, ma anche quelle di aziende, industrie e dell´agricoltura. Come ha riferito Ernesto Scarperi, direttore dell´Ufficio tutela delle acque, accanto allo smaltimento dei fanghi di depurazione (nel 2010 i fanghi prodotti erano 58.264 tonnellate) un problema resta il consumo di energia per i processi di depurazione; a tal fine nel 2010 sono stati consumati 47,7 milioni di Kw/h, di cui 14,7 milioni sono stati autoprodotti dai depuratori altoatesini, mentre circa 33 milioni sono stati acquistati. Dal 2006 al 2010 si è riusciti ad incrementare l´autoproduzione di energia dal 21 per cento al 31 per cento. Prendendo in esame i costi di gestione 2010 dei depuratori solo i costi relativi al consumo di energia ammontano al 17 per cento della spesa. Dal 2006 al 2010 i costi di gestione registrano un aumento del 27,9 per cento ed ammontano a 28,2 milioni di Euro. Come ha riferito l´assessore Laimer, "nonostante l´incremento dei costi di gestione, siamo riusciti a non aumentare negli ultimi anni le tariffe per fognatura e depurazione." Alla presentazione è seguita la visti agli impianti alla quale hanno partecipato aaccanto all´assessore Laimer, i presidente della Comunitàq Comprensoriale Brugraviato Alois Kröll, il predidente ed il direttore di eco center Spa, Stefano Fattor e Marco Palmitano. Per ottimizzare la linea dei fanghi è stato costruito un terzo di gestore per una spesa di 4 milioni di Euro (90% a carico Provincia). Il nuovo impianto (luglio 2009), come ha riferito Michl Dekas, responsabile della gestione del depuratore di Merano, ha portato il volume per il trattamento anaerobico dei fanghi da 5.800 m3 a 9.800 m3, migliorando sensibilmente le condizioni di funzionamento del depuratore di Merano. La produzione di energia elettrica ottenuta dal biogas, in combinazione con quella ottenuta dai nuovi motori a gas, è aumentata di ca. Il 50%, mentre la quantità di fanghi da smaltire è diminuita di ca. Il 10%. Effetti positivi anche nel contenimento dell’emissione di odori. Presso il depuratore di Merano è stato installato un impianto fotovoltaico (spesi 1,5 milioni di Euro) che, come ha spiegato Dekas, consente una produzione annua stimata in circa 360.000 kWh, corrispondente ad un 3% ca. Dei consumi totali dell’impianto e che sommato al 26% ca. Di fabbisogno coperto dai motori a gas, porta l’energia prodotta all’interno dell’impianto a coprire quasi il 30% dell’energia consumata. |
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