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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 05 Settembre 2011 |
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LIBIA: "L´EUROPA DEVE PASSARE AL COMANDO" |
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Bruxelles, 5 settembre 2011 - Bernardino León, nominato di recente rappresentante speciale Ue per il Sud del Mediterraneo, ha esposto le sue idee sulla situazione attuale in Libia alla Commissione parlamentare per gli Affari Esteri il 31 agosto. Oggi gli occhi di tutti sono puntati sulla Libia. I combattimenti sono ancora in corso e la situazione umanitaria è grave. Quale aiuto può dare l´Ue? Il problema non è come l´Ue possa rispondere. L´europa deve passare al comando in Libia: è questo che si aspetta la comunità internazionale. Il primo passo da fare è fornire servizi basilari come acqua, elettricità, benzina e medicine. Un´altra priorità è quella di garantire la sicurezza e la ricostruzione economica. Infine sarà necessario recuperare i beni che Gheddafi possiede all´estero, e contribuire alla costruzione di un nuovo governo in Libia. Come può avvenire un cambiamento in un paese dove fondamentalmente non esiste una cultura politica democratica? Se la Libia avesse mai avuto una qualche istituzione, il regime di Gheddafi le avrebbe sicuramente distrutte. Il sistema politico della Jamahiriya, il "regime delle masse" creato da Gheddafi dal 1975, era soltanto uno slogan senza significato. Di fatto era una dittatura in cui una persona sola prendeva tutte le decisioni. La grande sfida di questo paese è quella di costruire istituzioni capaci di coinvolgere i cittadini. Quali saranno i passi successivi dell´Egitto e della Tunisia, paesi in cui il regime è già stato rovesciato? E in Siria? In Egitto e in Tunisia tutte le forze politiche stanno lavorando per aprire la strada a delle elezioni democratiche, ottenendo il consenso necessario. Il secondo passo sarà organizzare e contribuire al successo delle elezioni per costruire successivamente delle assemblee. La riuscita delle nuove costituzioni sarà il successo delle transizioni. Le autorità in questi paesi stanno facendo un ottimo lavoro, ma la comunità internazionale e l´Eu devono essere pronte a fornire un sostegno se richiesto. Per quanto riguarda la Siria, oggi la priorità è quella di applicare dure sanzioni per facilitare il cambiamento di regime. Ci sono opinioni contrastanti su quale ruolo dovrebbe avere in futuro la religione nella politica di questi paesi. Qual è la sua opinione? La religione ha un ruolo importante nella vita di questi paesi e credo sia possibile riconoscerlo nella costituzione, ma non attraverso un diretto collegamento tra religione e stato. Alcuni interlocutori islamisti condividono quest´opinione. Mi pare un primo segnale positivo. Il malcontento economico è stato uno dei fattori che ha innescato la primavera araba. La crescita e lo sviluppo economico di questi paesi saranno quindi fondamentali per superare questa fase di transizione. Cosa può essere fatto per raggiungere questo obiettivo? L´ue non ha soltanto designato un rappresentante speciale, ha anche creato delle unità speciali per collaborare con le autorità economiche dei paesi. Il messaggio è "sempre più", che significa più commercio, più mobilità, più contributi finanziari da parte nostra in cambio di riforme democratiche. |
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LA COMMISSIONE EUROPEA RAFFORZA LA PROPRIA PRESENZA IN LIBIA |
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Bruxelles, 5 settembre 2011 - L´ue ha assicurato una presenza umanitaria a Tripoli e aumentato ulteriormente i finanziamenti per le operazioni di emergenza nella capitale libica. La Commissione europea ha dislocato a Tripoli un´equipe multisettoriale di esperti umanitari ed ha aperto un ufficio umanitario nella capitale libica. In stretta cooperazione con i partner umanitari presenti in città, gli esperti della direzione generale per gli Aiuti umanitari e la protezione civile della Commissione (Echo) si stanno accertando che gli aiuti sanitari, farmaceutici, alimentari e idrici forniti dall´Unione europea vengano consegnati tempestivamente e che le nuove necessità vengano individuate ed affrontate immediatamente. Kristalina Georgieva, commissaria europea per la cooperazione internazionale, gli aiuti umanitari e la risposta alle crisi, ha dichiarato: "Adesso le mie preoccupazioni principali riguardano i civili a Tripoli. I nostri esperti sul terreno stanno valutando la situazione umanitaria e le necessità nel più popoloso centro libico, caratterizzate da una rapida evoluzione. I primi accertamenti svolti dai nostri esperti indicano una carenza di assistenza sanitaria d´emergenza e turbative nella fornitura di acqua potabile. Stiamo lavorando insieme ai nostri partner umanitari, che svolgono un lavoro eccezionale in un contesto estremamente difficile. Abbiamo stanziato 10 milioni di euro per sostenere le loro operazioni umanitarie di emergenza. Siamo pienamente impegnati per assicurare che si provveda il più rapidamente possibile alle necessità basilari e più urgenti della popolazione. Tutelare la sicurezza dei civili è fondamentale a fronte dei rapidi sviluppi in corso. Mi appello a tutte le parti perché si astengano da rappresaglie e rispettino pienamente il diritto umanitario internazionale". La Commissione continua a lavorare con i propri partner a Tripoli, tra cui il Comitato internazionale della Croce rossa, l´Organizzazione internazionale delle migrazioni, il Corpo sanitario internazionale e l´Unicef. I finanziamenti umanitari che la Commissione ha destinato a Tripoli vengono attualmente incanalati verso la popolazione bisognosa tramite tali partner presenti sul campo. Dei 10 milioni di euro stanziati per Tripoli e la regione circostante, 4 milioni di euro sono riservati al sostenere le attività del Comitato internazionale della Croce rossa nella capitale libica e in altre città nelle quali il conflitto è ancora in corso. Il finanziamento garantirà assistenza sanitaria, protezione, acqua, igienizzazione e la distribuzione di beni non alimentari. Gli esperti umanitari della Commissione a Tripoli e a Bruxelles stanno attentamente controllando la situazione dell´approvvigionamento idrico. Qualora esso non fosse riportato alla normalità in tempi stretti, potrebbero essere messi a disposizione finanziamenti e aiuti materiali per soddisfare le necessità idriche della parte più vulnerabile della popolazione libica. Inoltre, insieme ai partner umanitari presenti sul terreno, si sta valutando l´eventualità di rafforzare i finanziamenti per proteggere i cittadini di paesi terzi, in particolare degli Africani sub-sahariani, nei centri urbani recentemente divenuti accessibili. L´unione europea ha ripetutamente ribadito il proprio impegno a fornire aiuti umanitari in maniera imparziale e non discriminatoria a tutte le persone che ne necessitano all´interno della Libia. L´assistenza umanitaria sarà anche uno dei principali temi della conferenza sulla Libia in programma a Parigi il 1° settembre, in seno alla quale l´Ue sarà rappresentata dal Presidente Jose Manuel Barroso, dal Presidente Herman Van Rompuy e dall´Alta rappresentante / Vicepresidente Catherine Ashton. |
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PIÙ SCAMBI TRA L´UE E L´AUTORITÀ PALESTINESE |
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Bruxelles, 5 settembre 2011 - Deputati della commissione commercio internazionale il 31 agosto hanno raccomandato all´unanimità al Parlamento europeo di acconsentire ad un accordo tra l´Ue e l´Autorità palestinese della Cisgiordania e della Striscia di Gaza. L´accordo permetterebbe ai prodotti agricoli ed ai prodotti trasformati, così come i pesci e altri prodotti della pesca palestinesi il libero accesso al mercato europeo. I deputati sperano che la mossa sosterrà lo sviluppo dell´economia palestinese, aumentando le esportazioni verso l´Ue. "Il futuro della regione dipende dal miglioramento dello sviluppo economico. Commercio possono servire anche come un meccanismo di sviluppo che contribuisce alla riduzione della povertà e la creazione di stabilità politica", ha detto Ep relatore Maria Eleni Koppa (S & D, El). Inoltre ha sottolineato che l´accordo conforme con le regole di origine e che l´economia palestinese deve essere il principale beneficiario della liberalizzazione degli scambi. Nel caso improbabile delle importazioni palestinesi di prodotti agricoli e prodotti della pesca sempre più ad un punto in cui distorsioni nel mercato interno, l´Ue può adottare misure di salvaguardia Quali sono le prospettive? Il progetto di risoluzione legislativa è prevista per essere votata dalla plenaria durante la sessione 26-29 settembre a Strasburgo. Le condizioni di importazione sono validi per un periodo di 10 anni, che può essere prorogato. Fondo L´autorità Palestinese è il partner commerciale più piccolo per l´Unione nella regione euro-mediterranea e uno dei più piccoli in tutto il mondo. Commerciale totale ammontava a € 56,6 milioni nel 2009, € 50.500.000 dei quali sono stati esportazioni dell´Ue. Importazioni dell´Unione da parte dell´Autorità palestinese ammontano a soli € 6,1 milioni nel 2009, con i prodotti agricoli rappresentano il 70,1% del totale. |
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L´UNIONE EUROPEA RIBADISCE IL SUO SOSTEGNO ALLA PACE E ALLA SICUREZZA IN AFRICA CON UN FINANZIAMENTO DI 300 MILIONI DI EURO |
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Brussels, 5 settembre 2011 - La Commissione europea ha deciso di alimentare il Fondo per la pace in Africa (Apf) con 300 milioni di euro, per sostenere iniziative a favore della pace e della sicurezza in Africa a livello sia regionale che continentale. Il finanziamento, messo a disposizione dell´Unione africana e di organizzazioni regionali africane per il periodo 2011-2013, è destinato a sostenere iniziative mirate, regionali e continentali, nei settori della prevenzione, della gestione e della soluzione dei conflitti e della costruzione della pace. Il Fondo per la pace fornisce finanziamenti sostanziosi e certi per operazioni di sostegno alla pace guidate dall´Africa e per il rafforzamento delle capacità di organizzazioni africane. È il principale strumento di finanziamento del partenariato strategico Africa-ue sulla pace e la sicurezza. Catherine Ashton, Alto rappresentante/Vicepresidente dell´Unione europea, ha dichiarato: "L´unione europea non risparmia i suoi sforzi per sostenere il lavoro svolto dall´Unione africana per pacificare il continente, come dimostra questo contributo supplementare. Plaudiamo ai paesi che hanno mobilitato le loro truppe per missioni di sostegno alla pace, quale l´Amisom in Somalia. Tuttavia, occorre impegnarsi di più. Incoraggiamo quindi gli altri paesi africani a farsi avanti e sostenere l´Unione africana in questo sforzo. Invito inoltre l´intera comunità internazionale a incrementare il suo contributo alla costruzione della pace e della stabilità in Africa". "Si calcola che in Africa più di 200 milioni di persone vivano tuttora in zone di conflitto, il che vanifica gli sforzi per alleviare la povertà", ha affermato il commissario Ue per lo sviluppo Andris Piebalgs, aggiungendo: "Per gettare le fondamenta di uno sviluppo sostenibile in Africa, occorre garantire sicurezza e stabilità. Negli ultimi anni il Fondo per la pace ha favorito numerose operazioni africane di sostegno alla pace. La decisione di oggi conferma il saldo appoggio dell´Unione europea alle organizzazioni africane nelle loro iniziative volte a prevenire i conflitti e a mantenere la pace nelle zone critiche". Oltre alle operazioni di pace, l´Apf sostiene l´Architettura africana di pace e di sicurezza, imperniata sulla prevenzione, sulla gestione e sulla soluzione dei conflitti. In questo settore, a partire dal 2004 sono stati stanziati 100 milioni di euro per finanziare attività dirette a potenziare le capacità delle istituzioni africane a livello continentale e regionale. Operazioni finanziate tramite il Fondo per la pace in Africa - Le operazioni in corso finanziate tramite l´Apf sono la missione della Comunità economica degli Stati dell´Africa centrale (Ceeac) per il consolidamento della pace nella Repubblica Centrafricana (Micopax) e la missione dell´Unione africana in Somalia (Amisom). In Somalia, l´Apf finanzia l´operazione dell´Unione africana di sostegno alla pace (Amisom), che appoggia le istituzioni federali transitorie somale nei loro sforzi di stabilizzazione e nel proseguimento del dialogo politico e della riconciliazione. L´amisom ha anche il compito di facilitare la consegna di aiuti umanitari e di creare le condizioni necessarie per la ricostruzione, la riconciliazione e lo sviluppo sostenibile in Somalia. L´ue è stata uno dei principali finanziatori dell´Amisom fin dallo spiegamento della missione, sia tramite il Fondo per la pace in Africa, sia tramite contributi bilaterali da parte dei suoi Stati membri. Il contributo complessivo dell´Apf all´operazione ammonta a 208,4 milioni di euro e copre costi quali indennità, assistenza sanitaria, alloggio, carburante e apparecchiature di comunicazione. Un altro esempio di iniziative di mediazione finanziate tramite il Fondo è il sostegno al gruppo di attuazione ad alto livello dell’Unione africana (Auhip) per ilSudan, che ha favorito il processo di mediazione nel paese e ha consentito di far partecipare ai negoziati la società civile. Il lavoro del gruppo ha permesso di contribuire a risolvere il conflitto nel Darfur. Con un finanziamento di 305 milioni di euro, la missione dell´Unione africana in Sudan è quella che finora ha ricevuto la quota maggiore dei fondi dell´Ue. Il Fondo per la pace in Africa - Istituito dall´Ue nel 2003 in risposta a una richiesta dell´Unione africana, l´Apf è uno strumento tramite il quale l´Unione europea sostiene il programma per la pace e la sicurezza in Africa. Nel corso degli anni ha finanziato operazioni a favore della pace guidate dall´Africa (607 milioni di euro) e ha fornito contributi sostanziali per il rafforzamento delle capacità istituzionali africane in materia di pace e sicurezza a livello continentale e regionale (100 milioni di euro), oltre ad appoggiare numerose attività di mediazione (15 milioni di euro). Il Fondo è anche un importante strumento di finanziamento della strategia comune Africa-ue, in particolare del partenariato per la pace e la sicurezza adottato a Lisbona nel dicembre 2007. Per ulteriori informazioni Sito Internet del Fondo per la pace in Africa: http://ec.Europa.eu/europeaid/where/acp/regional-cooperation/peace Sito Internet di Europeaid: http://ec.Europa.eu/europeaid/index_it.htm Sito Internet del commissario europeo per lo Sviluppo, Andris Piebalgs: http://ec.Europa.eu/commission_2010-2014/piebalgs Sito Internet del partenariato Africa-ue: http://www.Africa-eu-partnership.org/ |
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FONDO GLOBALIZZAZIONE UE: NEL 2010 TRIPLICATI GLI AIUTI AI LAVORATORI GLI AIUTI AI LAVORATORI FORNITI DAL FONDO DI ADEGUAMENTO ALLA GLOBALIZZAZIONE DELLA UE SONO TRIPLICATI NEL 2010 E SUPERANO GLI 83 MILIONI DI EURO. |
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Bruxelles, 5 settembre 2011 - Secondo una relazione approvata dalla Commissione europea, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg) ha aiutato l’anno scorso circa 23 700 lavoratori, licenziati a causa della crisi economica e dei profondi mutamenti strutturali verificatisi nel commercio mondiale: un numero più che doppio rispetto a quello dei lavoratori assistiti dal Fondo nel 2009. Gli 83,5 milioni di euro erogati dal Fondo di globalizzazione dell’Ue a 9 Stati membri sono destinati ad aiutare le autorità nazionali a sostenere i lavoratori licenziati nella ricerca di nuove opportunità di lavoro. In occasione della pubblicazione della relazione annuale, László Andor, commissario Ue per l’occupazione, gli affari sociali e l’integrazione, ha affermato: “Fin dalla sua istituzione nel 2007, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, in quanto strumento che esprime la solidarietà dell’Ue, è intervenuto a sostegno di chi ha perso il posto di lavoro. Il Fondo ha formato e assistito migliaia di lavoratori europei nella ricerca di un lavoro e continuerà a svolgere un ruolo cruciale nella lotta alla disoccupazione e nella prevenzione di quest’ultima.” Ed ha aggiunto: “Il Feg rispecchia la necessità di concentrarsi sulle sfide di questo decennio e di mantenere forti investimenti nel campo della formazione, dell’innovazione e delle infrastrutture in Europa.” Dalla 4a relazione annuale sulle attività del Feg emerge che nel 2010 i contributi Feg versati agli Stati membri sono triplicati. Nel 2010, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea, in quanto autorità di bilancio della Ue, hanno approvato 31 decisioni per mobilizzare le risorse del Feg: 13 di esse rispondevano a domande inoltrate nel 2010 e 18 a domande inoltrate nella seconda metà del 2009. Questa impennata rispecchia l’improvviso avventarsi della crisi economica e finanziaria mondiale che ha portato a un drammatico incremento delle domande nel 2009. Nel 2010 è stato approvato un numero di casi pari al triplo rispetto al 2009 e il cofinanziamento del Feg versato agli Stati membri è aumentato del 60%. I contributi Feg hanno riguardato 23 688 lavoratori licenziati in 9 Stati membri (Danimarca, Germania, Irlanda, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovenia, Spagna), per un totale di 83 554 141 di euro. L’aiuto è stato concesso per cofinanziare la stimolazione del mercato del lavoro attraverso misure proposte e organizzate per i lavoratori dagli Stati membri, nei 24 mesi successivi alla richiesta. Il Feg ha cofinanziato il 65% delle misure; il restante 35% è stato fornito da fonti nazionali. Le misure concrete destinate alle persone in cerca di lavoro comprendono: assistenza intensa e personalizzata nella ricerca del lavoro, vari tipi di formazione e di riqualificazione professionale, incentivi e indennità temporanei per la durata degli interventi e altri tipi di sostegno come la creazione di imprese e regimi pubblici a favore dell’occupazione. Il Feg, iniziativa nata da una proposta del presidente Barroso per aiutare le persone che perdono il posto di lavoro per effetto della globalizzazione, è stato istituito dal Parlamento europeo e dal Consiglio alla fine del 2006. Inserendo il Feg nelle proposte per il prossimo quadro finanziario pluriennale al di là del 2013, la Commissione intende dimostrare che anche in futuro l’Ue continuerà a esprimere attraverso questo Fondo la propria solidarietà con i lavoratori licenziati e le regioni colpite. Contesto generale - Nel 2010, la Commissione ha ricevuto in tutto 31 domande di assistenza del Feg - una in più rispetto al 2009. Esse sono state presentate da 12 Stati membri, per un aiuto totale di 169 994 542 di euro del Feg destinato a 31 995 lavoratori licenziati, appartenenti a 16 settori. Tre Stati membri hanno presentato domanda per la prima volta nel 2010: Repubblica ceca, Polonia e Slovenia. Dall’inizio della sua attività nel gennaio 2007, il Feg ha ricevuto 78 domande d’intervento per un importo totale di 355 milioni di euro a favore di 76 000 lavoratori circa. Il Feg riceve oggi domande provenienti da un numero sempre maggiore di settori economici e di Stati membri. La relazione annuale descrive inoltre i risultati di 4 contributi assegnati dal Feg in anni precedenti a 3 Stati membri (Spagna, Portogallo e Germania) e al modo in cui il Feg ha aiutato i lavoratori licenziati a trovare un nuovo posto di lavoro. Da essa emerge che 629 lavoratori licenziati dal settore automobilistico, tessile e della telefonia mobile hanno trovato nuovi posti di lavoro o attività lavorative autonome entro la fine del periodo di sostegno Feg di 12 mesi (il 20% dei 3 146 beneficiari del sostegno). Come diretta conseguenza della crisi, il reinserimento professionale dei lavoratori è stato ostacolato da mercati di lavoro caratterizzati da difficoltà locali e regionali e incapaci di offrire opportunità di lavoro. 3 Stati membri hanno raccolto una serie di indicatori interessanti secondo i quali la situazione personale, la fiducia in se stessi e l’occupabilità dei lavoratori interessati sarebbero nettamente migliorate grazie all’assistenza e ai servizi del Feg, anche se non sempre essi hanno trovato rapidamente una nuova occupazione. Nelle regioni colpite da esuberi, il Feg ha dato agli Stati membri l’opportunità di agire in modo più incisivo di quanto sarebbe stato possibile senza i suoi finanziamenti, sia sul piano del numero di persone assistite che su quello della durata e della qualità dell’aiuto. Il contributo dell’Ue ha inoltre permesso ai paesi risposte più flessibili, iniziative più mirate e innovative e una maggior attenzione ai lavoratori meno qualificati. L’assistenza cofinanziata dal Feg rafforza quindi l’investimento nello sviluppo di competenze, che ha già dimostrato di avere effetti positivi sui tassi di reimpiego dei lavoratori aiutati, anche a medio e a lungo termine dopo la fine degli interventi del Feg. Il Feg è stato inoltre un utile strumento nei periodi di disavanzi di bilancio e di tagli nel settore pubblico, quando le risorse nazionali scarseggiano e gli Stati membri si riprendono a fatica dalla crisi mondiale. Questi aspetti sottolineano una volta di più che il Feg fornisce un aiuto prezioso ai lavoratori licenziati ed evidenziano la solidarietà dell’Ue di fronte al cambiamento. |
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INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER LA RICERCA SULLA SICUREZZA NELL´AMBITO DEI PROGRAMMI DI LAVORO 2011 E 2012 DEL SETTIMO PROGRAMMA QUADRO |
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Bruxelles, 5 settembre 2011 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte per la ricerca sulla sicurezza nell´ambito dei programmi di lavoro 2011 e 2012 del Settimo programma quadro. Garantire la sicurezza è la base per pianificare la vita, gli investimenti economici, la prosperità e la libertà in Europa. Il tema "Sicurezza" contribuisce all´attuazione delle politiche esterne dell´Ue, alla creazione di uno spazio di libertà, di giustizia e di sicurezza a livello europeo e alle politiche di settori quali i trasporti, la salute, la protezione civile, l´energia, lo sviluppo e l´ambiente. Il tema contribuisce inoltre alla strategia Europa 2020 e all´iniziativa faro dell´Unione dell´innovazione, promuovendo la crescita e l´occupazione in generale, incentivando l´innovazione, migliorando la competitività dell´industria europea, colmando il divario tra ricerca e mercati, garantendo una maggiore partecipazione delle piccole e medie imprese, rispondendo più rapidamente alle esigenze attuali e rafforzando la cooperazione internazionale. L´invito riguarda una serie di attività, quali: "migliorare la sicurezza dei cittadini"; "sicurezza delle infrastrutture e dei servizi pubblici"; "sorveglianza intelligente e sicurezza ai confini"; "ristabilire la sicurezza e l´incolumità in caso di crisi"; "migliorare l´integrazione, l´interconnettività e l´interoperabilità dei sistemi di sicurezza"; "coordinamento e organizzazione della ricerca nel settore della sicurezza". Per leggere il bando ufficiale, consultare: Gu n. C 213 del 20 luglio 2011 e il seguente link http://ec.Europa.eu/research/participants/portal/page/cooperation?callidentifier=fp7-sec-2012-1 |
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EDUCAZIONE FINANZIARIA, INFORMAZIONI E CONSULENZA, CREDITI IPOTECARI: LA TUTELA DEI CONSUMATORI, STABILITÀ DEL MERCATO E IL RISPETTO DELLE DIVERSITÀ |
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Bruxelles, 5 settembre 2011 – Un progetto di legge al Parlamento europeo promette una migliore protezione del consumatore e propone norme per rendere i mercati dei mutui più stabile e flessibile e servire meglio l´economia reale. Questa risposta alle proposte legislative della Commissione sul credito ipotecario residenziale, considerato una pietra miliare per ripristinare la fiducia dei consumatori, sarà martellate tra il Parlamento e gli Stati membri nei prossimi mesi. Il progetto di relazione, presentata e discussa al Parlamento europeo di economia comitato il Mercoledì 31 agosto, mira a raggiungere determinati standard in tutta l´Ue, senza imporre un one-size-fits-all approccio che potrebbe minare le numerose differenze importanti e utili culturali ed economici che esistono tra Gli Stati membri. Nel prendere la parola per presentare il suo rapporto, relatore Antolín Sánchez Presedo (S & D, Es) ha detto: "Abbiamo bisogno di affrontare questioni più rispetto alla proposta della Commissione, soprattutto per quanto riguarda l´educazione finanziaria, informazioni e consulenza, il post-contrattuale rapporto tra creditore e debitore, e maggiore trasparenza e supervisione ... Dobbiamo andare per un approccio proporzionato che produce fiducia e la stabilità, ma anche non eccessivamente normative e rispetta le diversità esistenti ". Legislazione con una portata più ampia - Rispetto alla proposta della Commissione, il progetto di relazione si allarga notevolmente il campo di applicazione della normativa sia per proteggere i consumatori e anche per far funzionare meglio del settore. A responsabilizzare i consumatori - Il progetto di relazione fornisce maggiori dettagli sulle informazioni mutuatari devono essere consapevoli della prima di prendere tali prestiti e che imporrà agli Stati membri a sviluppare campagne educative. Un forte accento è posto sulla post-contrattuale di vita di un mutuo, in particolare per quanto riguarda una maggiore flessibilità, e non solo la fase precontrattuale. Gli standard sono per esempio introdotto in materia di rimborso anticipato, la commutazione di istituti di credito, e il diritto di convertire il mutuo in valuta estera in moneta nazionale. Per un mercato dei mutui stabile - Sánchez Presedo indirizza in dettaglio gli effetti dei mutui sui mercati sono il generale accumulo di rischio, in particolare attraverso il rafforzamento del ruolo delle autorità di vigilanza e requisiti di trasparenza ulteriormente. Il progetto di relazione affronta anche pratiche di remunerazione degli istituti di credito a ridurre gli incentivi male e conflitti di interesse. Disposizioni sono state aggiunte a garantire una migliore valutazione corretta di immobili, riducendo in tal modo situazioni in cui i creditori, a causa di sovra-Valutare le proprietà sui loro libri, non hanno sufficienti garanzie per coprirsi in caso di inadempienze. Un settore sano, con buone pratiche - Il progetto di relazione cerca anche di affrontare alcune funzionalità esistenti e le pratiche che garantiscono il miglioramento. Spinge di modi per diminuire le concentrazioni di quota di mercato. In media, i cinque maggiori istituti di credito in ciascuno Stato membro attualmente controllano oltre il 75% dei mutui. Il relatore chiede anche una riduzione della quota di interessi solo i prestiti (in cui il capitale viene rimborsato solo in una fase successiva in un´unica soluzione). Inoltre, si richiede che la verifica del reddito sempre più di una pratica standard valutare le domande quando i creditori ipotecari. Circa il 50% di richieste di mutuo sono stati trattati senza controlli nel 2008. Fondo - Il mercato ipotecario dell´Ue è enorme: nel 2009, mutui ipotecari residenziali nei 27 Stati membri ammontava a poco più di € 6000000000000, che equivale al 52% del Pil dell´Ue. Proprietà della casa è vicino al 70%. Il mercato ipotecario dell´Ue è di vitale importanza per i milioni di cittadini europei che attualmente ripagare un mutuo e anche per gli aspiranti proprietari di casa, in un contesto dove i livelli di indebitamento delle famiglie sono in aumento in tutta Europa. |
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UE, SáNCHEZ PRESEDO: METTERE IL MERCATO DEL CREDITO A SERVIZIO DELL´ECONOMIA REALE |
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Bruxelles, 5 settembre 2011 - Le cattive abitudini che regnano sul mercato del credito fanno parte delle numerose cause formulate per spiegare la crisi finanziaria. La relazione di Antolín Sánchez Presedo, membro del Parlamento europeo, studia quali siano i modi migliori per proteggere i beneficiari di un prestito e ricostruire su basi più solide l´industria finanziaria europea. La relazione è stata presentata il 31 agosto alla Commissione Parlamentare degli problemi economici e monetari. L´attribuzione di prestiti bancari con condizioni troppo permissive è uno dei fattori che ha portato alla crisi finanziaria nel 2008. Il rischio esiste ancora? Il sovra indebitamento è tuttora al centro della crisi e la regolamentazione del mercato del credito sarebbe il primo importante passo da fare verso il suo abbattimento. Il passo successivo sarebbe quello di assicurarsi che le pratiche irresponsabili di prestito non colpiscano i risparmiatori e i contribuenti e che non provochino un´altra crisi. La sue relazione si basa su una proposta della Commissione europea, ma estendendo di molto però lo scopo iniziale. Che cosa mancava secondo Lei? Abbiamo inserito tre nuovi capitoli: il primo tratta dell´ "educazione finanziaria", cioè di ciò che le persone devono sapere prima di chiedere un prestito. In seguito, abbiamo preso in considerazione ciò che succede alle persone dopo che il prestito è stato accordato. E´ ciò che noi chiamiamo "la buona riuscita dei contratti di credito". L´ultimo capitolo si occupa della trasparenza del mercato. L´idea qui è di facilitare la tracciabilità di ogni credito e di creare, per esempio, un registro dei crediti. Quando si raggruppano al fine di creare degli strumenti finanziari, si può sapere in ogni momento che tipi di crediti sono sulla bilancia. Questo renderebbe i mercati molto più stabili. Lei propone molte nuove procedure, ce ne sono alcune che vieterebbe? Bisogna mettere in atto delle norme per evitare pratiche di prestito sbagliate. Abbiamo assoluto bisogno di mercati più trasparenti e più stabili. Voglio identificare i prodotti a rischio e dare alle autorità che supervisionano il potere di imporre dei provvedimenti come degli avvisi ai consumatori o dei richiami più severi alla prudenza. Così chi vorrà prendersi dei rischi, dovrà sostenere anche le potenziali conseguenze. I mercati dei crediti sono molto diversi da paese a paese. Questo è un problema o un vantaggio? Bisogna vedere la diversità come una risorsa e preservare la sussidiarietà e l´ampiezza, ma bisogna anche eliminare le barriere esistenti tra i mercati nazionali. I sistemi che funzionano e che sono il risultato di tradizioni legali e culturali, devono essere conservati. La diversità gioca un ruolo importante nell´innovazione e nell´inclusione finanziaria perché permette la creazione di prodotti su misura. Ecco perché abbiamo bisogno di maggiore concorrenza. L´industria finanziaria è sempre più concentrata: la quota di mercato relativa ai cinque più grandi creditori di denaro supera il 75% in ogni stato membro. Più concorrenza promuoverebbe una maggiore efficienza sui mercati. La regolamentazione del credito è solo uno degli aspetti del dibattito. Come si possono aiutare i beneficiari di un prestito? L´educazione finanziaria, l´informazione e i consigli di professionisti giocano un ruolo decisivo. Abbiamo bisogno di pratiche sane quando si sottoscrivono dei crediti al fine di avere delle relazioni giuste ed equilibrate tra le parti. Per fare un esempio, noi ricerchiamo dei contratti e dei pagamenti più flessibili che si adattino alla situazione dei richiedenti un prestito e che permettano loro di ripagare il prima possibile il loro prestito. Parliamo anche della possibilità di cambiare creditore e di convertire un prestito ottenuto in valuta straniera nella propria valuta. La suq di Lei personale relazione raccomanda la possibilità di accedere ad un prestito per coloro che sono esclusi arbitrariamente. Come potrebbe funzionare? Penso che i prodotti finanziari debbano essere personalizzabili per prendere in considerazione le diverse situazioni dei consumatori. Per esempio, noi pensiamo che gli aiuti sociali debbano essere presi in considerazione durante la valutazione della solvibilità di un cliente. Dobbiamo evitare l´esclusione causata da informazioni erronee e da decisioni basate su delle valutazioni automatiche. Come menziona il compromesso adottato dal G20, il sistema finanziario deve servire i bisogni delle famiglie e delle aziende, cioè i bisogni dell´economia reale. Per questo abbiamo bisogno di una maggiore flessibilità, inclusione, stabilità e concorrenza. |
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BANDO DI GARA PER LA VALUTAZIONE DEGLI SCENARI E DELLE OPZIONI PER UN´EUROPA CON UN USO PIÙ EFFICIENTE DELLE RISORSE |
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Bruxelles, 5 settembre 2011 - La Commissione europea ha pubblicato un bando di gara per la valutazione degli scenari e delle opzioni per un´Europa con un uso più efficiente delle risorse. È necessario un nuovo impegno per assicurare che l´Europa si muova verso un modo più sostenibile di usare le risorse. La strategia Europa 2020 definisce l´efficienza delle risorse come una delle iniziative faro fondamentali per assicurare una crescita intelligente, sostenibile e completa dell´Europa. L´efficienza delle risorse assicura che le risorse non-rinnovabili nella società e nella natura non si esauriscano e non si degradino oltre i livelli sostenibili. L´obiettivo di questo studio sarà quello di prestare alla Commissione assistenza tecnica per: - individuare gli impieghi inefficienti di risorse che accomunano diversi settori e aree politiche; - valutare da un punto di vista quantitativo il potenziale e gli effetti del miglioramento dell´efficienza nell´ambito dei sistemi o risultante da singoli cambiamenti nell´impiego delle risorse, nell´arco di tempo che terminerà nel 2050 e con fasi intermedie per il 2020 e il 2030, prestando al contempo attenzione alle implicazioni per l´Ue e gli Stati membri. Per vedere l´annuncio ufficiale del bando, consultare: GU n. S 121 del 28 giugno 2011 |
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GIORNATA INFORMATIVA DELL´INVITO SULLA SICUREZZA FP7-SEC-2012-1 |
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Bruxelles, 6 settembre 2011 - L´8 settembre 2011 avrà luogo a Bruxelles, in Belgio, una giornata informativa dell´invito sulla sicurezza Fp7-sec-2012-1. Questo evento fornirà dettagli sull´invito Fp7-sec-2012-1 lanciato il 20 luglio 2011 nell´ambito del tema "sicurezza" del programma "Cooperazione" del Settimo programma quadro (7° Pq). L´invito Fp7-sec-2012-1 offre nuove opportunità di finanziamento per gli istituti di ricerca, università, industrie, Pmi, organizzazioni della società civile e altre parti interessate nella sicurezza. L´evento riguarderà tra l´altro: possibilità di instaurare contatti; incontri bilaterali con i responsabili di progetto; risposte a domande legate all´invito; dettagli sui requisiti legali e procedurali. L´evento offrirà anche alle parti interessate l´opportunità di presentare le loro idee, cercare partner di ricerca e scambiarsi opinioni. Per ulteriori informazioni, visitare: http://ec.Europa.eu/research/rea/index.cfm?pg=security7fp_infoday2011 |
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SVILUPPO: CASTIGLIONE SU MACROREGIONE ADRIATICO-IONICA PROSEGUE IL DIBATTITO SUL PROGETTO DI COESIONE |
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Pescara, 5 settembre 2011 - "La sfida è impegnativa, ma necessaria". Lo ha detto, il 30 agosto, il vicepresidente della Regione Abruzzo e assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, commentando le dichiarazioni del presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, sulla Macroregione Adriatico-ionica, il progetto di coesione economica, politica, sociale e culturale che coinvolge i Paesi che affacciano, appunto, sull´Adriatico e sul Mediterraneo. Il Presidente Spacca, durante le giornate che si stavano tenendo ad Ancona sulla Macroregione Adriatico-ionica, ha dichiarato che essa "può rappresentare un´importante occasione per avviare un percorso di condivisione delle politiche di sviluppo dell´area". "Sono d´accordo - ha commentato Castiglione - specialmente per le notevoli opportunità che la Macroregione Adriatica può produrre. E´ importante essere riconosciuti dall´Unione Europea ed essere messi in condizioni di partecipare a finanziamenti a Bando, così come acquisire un necessario potere contrattuale con organismi finanziari ed economici nazionali ed europei e la forza di penetrazione nei mercati economici confinanti, ed altro. Ma, appunto perché sono tante le opportunità e le iniziative a tal riguardo, esse andrebbero condivise con tutte le realtà che si riconoscono in quest´area territoriale e non solo leggerle sugli organi di stampa. Questo perché le Regioni Adriatico-ioniche sono attori e non spettatori dell´iniziativa. Il 2014, anno in cui è fissato il termine per la concretizzazione del progetto della Macroregione Adriatico-ionica, - ha spiegato Castiglione - è alle porte: bisogna arrivare preparati, con proposte progettuali definite, che tengano conto delle priorità di questo territorio, che conta quasi 100 milioni di abitanti, e che rispondano concretamente alla logica della concertazione interregionale in materia di sviluppo economico, di sanità, di infrastrutture". L´assessore entra poi nel dettaglio e spiega ancora: "la Regione Abruzzo, da subito ha creduto in questo progetto, lavorando sinergicamente alla sua realizzazione con le altre istituzioni coinvolte. Faremo però in modo che all´interno di questo progetto trovi posto la nostra politica industriale, che è ormai ben delineata ed è coerente con quanto avviene a livello europeo: mi riferisco ha detto ancora Castiglione - alle Reti di impresa e ai Poli d´innovazione, strategie imprescindibili per la competitività e lo sviluppo in contesti internazionali. Nei tavoli della concertazione continueremo a portare il nostro contributo perché si sviluppi una politica interregionale univoca, che preveda, ad esempio, un´unica strategia infrastrutturale comprendente nodi logistici specializzati e d´eccellenza, evitando inutili duplicazioni o peggio ancora nodi competitivi. Immagino - ha proseguito l´assessore - che la macroregione possa e debba avere al proprio interno delle grandi infrastrutture "specializzate": un grande porto turistico, un porto multimodale, un aeroporto per il trasporto merci ed uno per il trasporto di passeggeri, un interporto interregionale, un grande hub ferroviario ecc. Anche in ambito sanitario questo vasto territorio (comprendente Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Slovenia, Croazia, Bosnia-erzegovina, Serbia, Montenegro, Albania e Grecia, ndr) dovrebbe individuare e sviluppare dei centri di "eccellenza" e pianificare la spesa sanitaria in maniera congiunta al fine di equilibrare le mobilità attive e passive interne al territorio. Dovremmo, inoltre, dal lato ´italiano´ avere la capacità di fornire un´unica risposta al federalismo fiscale - ha osservato l´assessore - con una politica unitaria tributaria, penso ad una riforma unica delle addizionali Irpef, ad una concertazione interregionale sull´Irap ecc. Sono percorsi importanti ed impegnativi e proprio per questo ci devono essere passaggi istituzionali convincenti, dove la Pubblica Amministrazione vuole assumere un ruolo primario e non secondario, visto che ne è parte integrante ed a pieno titolo. Inoltre, dovremo mettere in sinergia e in rete le diverse iniziative che le singole Regioni stanno mettendo in campo e che solo così potranno produrre un vero effetto moltiplicatore e duraturo nel tempo. Ricordo che, come Regione Abruzzo, abbiamo da tempo avviato un percorso di collaborazione con i Balcani. Ricordo i diversi protocolli ed accordi istituzionali ed economici sottoscritti con Bosnia, Montenegro, Serbia, Albania, che hanno portato all´istituzione di un volo Pescara-mostar (di cui daremo i dovuti particolari tra qualche giorno), e numerose commesse di lavoro sulle quali stanno lavorando diverse imprese abruzzesi; all´avviamento di forme di collaborazione istituzionali che agevolino e accelerino quelle integrazioni economiche, sociali e culturali che rappresentano la base per creare una massa critica tale da avere una dimensione autorevole a cui corrisponda la dovuta attenzione delle istituzioni comunitarie e degli attori dell´economia europea ed internazionale". "L´altra sfida, - ha specificato Castiglione - è la forza di avere un´unica capacità propositiva e relazionale con Bruxelles, sia in termini sinergici, con una "forza d´ingerenza" importante in termini legislativi e normativi (pensiamo solo al grande tema delle concessioni demaniali), sia in termini programmatici, e mi riferisco all´imminente programmazione dei Fondi Strutturali fino al 2020. Per il periodo in questione, infatti, la Commissione Europea propone di destinare 376 miliardi di euro finalizzati ad esplicitare strumenti di ´politica di coesione´. Di essi, circa 39 miliardi andranno alle Regioni europee in transizione, comprendenti quelle che hanno un Pil pro capite pari al 75-90% rispetto alla media Ue dei 27. L´abruzzo è una di esse, insieme con altre regioni italiane in transizione, quali il Molise, la Puglia, la Basilicata e la Sardegna, e con altre regioni europee con le stesse caratteristiche di reddito. Occorre, dunque, favorire un progetto comune finalizzato alla creazione di un modello di sviluppo, in coerenza con le identità che esse rappresentano. Come Assessorato allo Sviluppo Economico - ha concluso l´assessore - sarà nostro interesse voler chiamare ad uno stesso tavolo le regioni italiane interessate, per meglio porsi attorno ad una azione progettuale e territoriale ben definita e per avviare un effetto moltiplicatore importante per il nostro territorio e per le nostre Pmi, che potranno provvedere a formare progetti comunitari assieme alle Pmi delle altre regioni in transizione. Si potrebbero sin d´ora gettare le basi (sotto l´egida del Governo centrale e di Bruxelles) per una cabina di regia che coordini e gestisca un´unica politica di sviluppo, di interventi finanziari e normativi, fare in modo che i diversi territori dialoghino tra loro e pianifichino tutti insieme le prossime azioni programmatiche". Il vicepresidente ha, inoltre, sottolineato "l´importanza che tutte le Regioni aderenti individuino da subito almeno tre ´priorità di convergenza´ attraverso le quali rafforzare e consolidare il processo aggregativo: i rapporti con Bruxelles, la politica industriale e la rete infrastrutturale. A queste tre priorità va aggiunta una "vision" di fondo, trasversale e coerente con ogni iniziativa: la coesione sociale e culturale di tutte le popolazioni dell´area adriatico-ionica. |
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DAL SEGRETARIATO PERMANENTE DELLA IAI ALLA MACROREGIONE ADRIATICA. |
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Ancona, 5 settembre 2011 - La Macroregione adriatico ionica costituisce una modalita` innovativa di cooperazione territoriale tra regioni e nazioni diverse con l´obiettivo comune di uno sviluppo equilibrato e sostenibile, ma affonda le sue radici nei progetti intrapresi negli ultimi decenni. Tappa fondamentale e` stata quella del giugno 2008, quando in virtu` della lunga tradizione di impegno della Regione Marche nell` area dell``Est Europa e del Mediterraneo e della vocazione del capoluogo dorico come Porta d´Oriente, e` stato inaugurato ad Ancona il Segretariato Permanente dell´Iniziativa Adriatico Ionica alla quale aderiscono Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Serbia e Slovenia. Scopo del Segretariato e` quello di garantire la continuita` nel passaggio tra due presidenze operando come catalizzatore di proposte da parte dei Paesi membri. ´La costituzione del Segretariato permanente ad Ancona - spiega il presidente della Regione Gian Mario Spacca - ha aperto nuove prospettive di lavoro e di elaborazione comune: comuni sono infatti i problemi di pace, stabilita` e sicurezza, difesa dell´ambiente e lotta all´inquinamento, sviluppo economico e garanzia di liberta` degli scambi e dei transiti commerciali tra i Paesi che si affacciano sui due Mari. La cooperazione nell``ambito dei Programmi europei ed internazionali attuata dalla Regione Marche ha favorito nel tempo il consolidamento di relazioni tra territori e la creazione di reti partenariali, generando un numero elevato di iniziative; in alcuni casi sono stati rinsaldati rapporti iniziati gia` nei decenni passati e sono state capitalizzate esperienze e competenze acquisite dagli enti territoriali. Terminata la fase di spinta dal basso fra enti locali e citta` dell``Adriatico per istituire e avviare il Segretariato, oggi l´obiettivo e` insistere per avere riconosciuto il ruolo di macroregione da parte dell´Unione Europea entro il 2014´. La Macroregione adriatico ionica non e` infatti una regione geografica dai confini predefiniti: e` invece un´area funzionale, cioe` composta da quegli enti nazionali, regionali e locali che si associano per affrontare insieme un certo numero di problematiche comuni ed interessa i territori di Albania, Bosnia-erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Serbia e Slovenia. La Macroregione non costituisce neppure un ulteriore livello istituzionale all´interno dell´Unione europea, ma piuttosto una rete o meglio un´azione comune che coinvolge diversi attori europei, nazionali, regionali, locali, diverse politiche e diversi programmi di finanziamento e non comprende tutti i settori d´intervento pubblico ma si concentra su alcune sfide individuate e condivise tra i partner che la compongono. In particolare il compito della Macroregione adriatico-ionica, attraverso il riconoscimento e di riscoperta dei valori unificanti che, da secoli, uniscono le due sponde, e` essenzialmente quello di collegare i territori che la compongono per promuoverne lo sviluppo sostenibile e, al tempo stesso, di proteggere il fragile ambiente marino, costiero e dell´entroterra. I settori operativi prioritari sono la preservazione dell´ambiente, il miglioramento dell´accessibilita` e delle comunicazioni (autostrade del mare, pesca, sicurezza della navigazione e dei porti), lo sviluppo economico con un chiaro riferimento alle scelte operate dalla Commissione Europea nell´ambito delle politiche settoriali. In tale direzione la Macroregione puo` diventare uno strumento efficace ed efficiente per la gestione integrata delle politiche settoriali a forte radicamento territoriale come, per esempio, trasporto, sviluppo economico, sanita`, ambiente, cultura, politiche agricole e rurali. Insieme alle due Macroregioni europee del Baltico e del Danubio, la Macroregione adriatico ionica costituisce l´asse ideale fra Nord e Sud dell´Europa poiche`, potendo comprendere anche l´area del Mediterraneo centro-orientale, sara` in grado di decongestionare l´accesso sudorientale all´Europa. |
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MACROREGIONE: UNA PARTECIPAZIONE AL DI LA´ DELLE ASPETTATIVE. |
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Ancona, 5 settembre 2011 - Un successo al di la` delle aspettative, una curiosita` specifica sui progetti che sta sorprendendo gli stessi organizzatori. Il percorso espositivo ´La Macroregione adriatico ´ ionica per lo sviluppo dell´Europa´ allestito gli scorsi giorni ad Ancona tra piazza Cavour, il Viale della Vittoria e il Passetto sta suscitando tra i cittadini grande interesse. I visitatori si fermano a leggere i pannelli, a guardare le fotografie, provano ad orientarsi con la Rosa dei Venti, utilizzano lo schermo con tutte le informazioni sugli Stati e le Regioni coinvolte, ma soprattutto visitano i gazebo per chiedere chiarimenti e materiale informativo sul concetto di macroregione e sui benefici che portera` alle Marche questa strategia. ´Il coinvolgimento che si ottiene attraverso la spiegazione e l´approfondimento di quello che si sta facendo - spiega il presidente della Regione Gian Mario Spacca ´ e` prezioso per la riuscita di qualsiasi iniziativa. Abbiamo fortemente voluto questa esposizione perche` riteniamo che la creazione della Macroregione adriatico ionica sia un´opportunita` unica e da non perdere per la crescita e lo sviluppo della comunita` marchigiana. Comunita` che deve pero` essere partecipe del progetto con consapevolezza, in modo da dare alle istituzioni europee quella spinta dal basso necessaria per centrare l´obiettivo. Per questo nella mostra non si parla di concetti astratti, ma si evidenziano i progetti concreti realizzati in collaborazione con i paesi al di la` dell´Adriatico per la protezione e conservazione del´ambiente, l´energia, i cambiamenti climatici, la ricerca e l´innovazione, la tutela delle aree sottomarine, le risorse culturali, la competitivita` e la creazione di posti di lavoro, il commercio, i trasporti e la logistica. I cittadini hanno immediatamente colto il valore dell´iniziativa dimostrando una grande apertura nei confronti delle tematiche internazionali e dello scambio culturale tra popoli. Questa risposta cosi` positiva ci spinge a continuare con ancora piu` entusiasmo il nostro lavoro a Bruxelles´. Nella capitale europea, il 12 e il 13 ottobre, in occasione della sessione plenaria del Comitato delle Regioni, e` prevista infatti l´approvazione del parere definitivo sulla Macroregione adriatico ionica. |
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PROGR. COMUNITARI: INFO DAY 2° BANDO PROGETTI ORDINARI IPA ADRIATICO |
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Trieste, 5 settembre 2011 - Si terrà il prossimo 6 settembre, nell´auditorium della Regione a Udine (Via Sabbadini), l´evento informativo dedicato al secondo bando per progetti ordinari del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Ipa Adriatico. La dotazione finanziaria complessiva del bando ammonta a circa 81 milioni di euro. Le aree interessate dai futuri progetti sono i territori che si affacciano sul mare Adriatico in Italia, Slovenia, Grecia, Croazia, Albania, Bosnia-erzegovina e Montenegro e la Serbia in "phasing out" (la cui partecipazione è prevista solo per attività di cooperazione istituzionale). Dopo i saluti di indirizzo, a cura dell´assessore alla Cultura, sport, relazioni internazionali e comunitarie, Elio De Anna, e un intervento introduttivo del direttore centrale Augusto Viola, i lavori proseguiranno per tutta la mattinata con gli interventi dell´Autorità di Gestione, Giovanna Andreola, e del Segretariato Tecnico Congiunto sulle caratteristiche tecniche e sulle modalità di partecipazione. La giornata si rivolge ai potenziali beneficiari regionali e rappresenterà, inoltre, un´occasione di confronto tra i potenziali beneficiari sulle proposte progettuali emergenti. |
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EUROMED: LOMBARDO INCONTRA A ROMA FRATTINI E DELEGAZIONE CINESE |
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Roma, 5 settembre 2011 - "La Sicilia deve svolgere per l´Europa un ruolo centrale e strategico nell´area mediterranea e diventarne la cerniera geopolitica con l´Asia e l´Africa. Per raggiungere questo obiettivo serve una consistente opera di infrastrutturazione del territorio". Lo ha detto il presidente della Regione Raffaele Lombardo, che il 30 agosto a Roma ha incontrato il ministro degli Affari Esteri Franco Frattini e i rappresentanti in Italia della Istituzioni cinesi. La creazione di un aeroporto intercontinentale, il Ponte sullo Stretto di Messina e la velocizzazione del sistema di trasporti interno: sono i maggiori attrattori per i principali fondi sovrani cinesi. Con la realizzazione di queste infrastrutture si consoliderebbe il ruolo di hub del Mediterraneo per la Sicilia e si otterrebbero ricadute virtuose sul tessuto imprenditoriale dell´Isola. Nei prossimi giorni i tecnici della Regione forniranno agli investitori cinesi le schede tecniche delle opere di loro maggiore interesse. Condizione necessaria per il migliore effetto di questi investimenti e´ il mantenimento dei finanziamenti sul Corridoio 1 Berlino-palermo, che e´ stato ultimamente messo in dubbio. E´ anche per affrontare questo tema che il presidente ha incontrato il Ministro degli Esteri Frattini. "Il Corridoio 1 va difeso da tutta la politica e le istituzioni siciliane - ribadisce il Presidente Raffaele Lombardo - perche´ la Sicilia e certamente anche le altre Regioni del Sud Italia, devono avere un ruolo nel Mediterraneo e non possono essere condannate ad un isolamento infrastrutturale che sarebbe un colpo durissimo alle loro economie. Non siamo contro ulteriori investimenti, come il corridoio Helsinki - Malta, ma ci opponiamo alle politiche che rallenterebbero sensibilmente la modernizzazione delle reti di trasporto e portuali siciliane. L´interesse dimostrato dai fondi d´investimenti cinesi, tra i piu´ importanti a livello mondiale, ci conforta su quanto, a livello internazionale, abbiamo messo in opera per un concreto rilancio della Sicilia". La Regione Siciliana, forte della presidenza della Commissione per gli affari comunitari e internazionali delle Regioni italiane e della Commissione intermediterranea della Conferenza delle regioni periferiche e marittime d´Europa, partecipera´ ai negoziati, tanto al loro livello tecnico quanto a quello politico, su quanto si dovra´ decidere a proposito dei corridoi che dovranno collegare il continente europeo alla sponda sud e alle regioni del Mediterraneo. Questo e´ un impegno che il Presidente Lombardo ha ottenuto oggi dal Ministro Frattini. Agli incontri hanno partecipato il capo della segretaria tecnica della Presidenza, Cleo Li Calzi,e il dirigente generale dei rapporti extraregionali, Francesco Attaguile. |
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SPAZIO ALPINO: CONFERENZA INTERNAZIONALE PER DEMOCHANGE |
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Aosta, 5 settembre 2011 - Il 15 e 16 settembre 2011, il Monastero Bormida in provincia di Asti ospiterà la Conferenza di metà percorso di Demochange, il progetto al quale la Valle d’Aosta ha aderito, inserito nell’ambito del Programma europeo Spazio Alpino. L’incontro sarà l’occasione per i partner dell’iniziativa, così come per gli amministratori locali e per i vari esperti delle tematiche demografiche, di pianificazione territoriale e di sviluppo delle aree alpine, per confrontarsi sui cambiamenti nell’arco alpino, partendo dalle risultanze del progetto. In particolare saranno presentate una serie di strategie d’adattamento alla pianificazione territoriale ed allo sviluppo locale. Gli interessati a partecipare alla due giorni possono segnalare la propria adesione e prendere contatti con l’Osservatorio economico e sociale (0165-273615) che è a disposizione per fornire le indicazioni ed i ragguagli relativi all’evento. |
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ITALIA-MOLDOVA:POLIDORI, PUNTIAMO AD UN MILIARDO DI INTERSCAMBIO SOTTOSEGRETARIO INCONTRA PREMIER E INAUGURA CONFINDUSTRIA MOLDOVA |
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Chisinau, 5 settembre 2011 - Il Governo italiano scommette sulla Moldova e sostiene le aziende che vogliono investire nel paese: i rapporti bilaterali sono infatti in crescita e l´obiettivo e´ raggiungere nel medio periodo il miliardo di euro di interscambio e un numero di imprese pari a mille. Una previsione ben vicina alla realtà grazie anche alla presenza di Confindustria che da oggi scende in campo nell´ex repubblica sovietica offrendo un fondamentale strumento di sostegno alle relazioni e economiche tra i due paesi. E´ la sintesi della prima giornata di visita istituzionale del sottosegretario al commercio con l´estero, Catia Polidori, nella capitale della Moldova, Chisinau. Polidori ha incontrato nel primo pomeriggio del 28 luglio il Primo ministro della Repubblica Moldova, Vladimir Filat, il ministro dell´agricoltura, Vasile Bumacov e subito dopo e´ intervenuta alla cerimonia di inaugurazione di Confindustria Moldova. Nella giornata di domani, il sottosegretario incontrerà il presidente ad interim della repubblica, Marian Lupu, il ministro delle finanze, Venceslav Negruta, il ministro dell´economia, Valeriu Lazar, il responsabile dei trasporti, Anatolie Salaru e il vice ministro degli esteri, Andrei Popov. "La Moldova e´ ormai un nostro vicino. Auspichiamo quindi una rapida conclusione dell´accordo di libero scambio con l´unione europea attualmente in corso di negoziato. Ciò costituira´ una necessaria e importante premessa per un´avvicinamento ulteriore della Moldova alle istituzioni comunitarie", ha dichiarato Polidori. "nel negoziato sul libero scambio, infatti, potremmo portare avanti insieme battaglie importanti per entrambi i paesi, a cominciare dalle indicazioni geografiche". A tal proposito il sottosegretario ha rimarcato, nel suo incontro con il Premier Filat, la necessita´ di trovare quanto prima una soluzione sul vino aromatizzato italiano, la cui esportazione dovrebbe tra poco essere soggetta a forti dazi proprio ad opera della Moldova. " Ho avuto rassicurazione dal premier: ha preso a cuore il problema e ho la sua parola che anticiperà la mia richiesta al ministro delle finanze prima del mio incontro di domani. Il vino e´ un settore simbolo perla nostra cooperazione economica, di cui l´Italia e´ il primo esportatore mondiale e, per la Moldova", ha concluso il sottosegretario, " il settore agricolo significa il 10 per cento del pil, il 30per cento della forza lavoro, il 40 per cento dell´export". Attualmente l´Italia e´ al secondo posto come investitore e numero di aziende nel paese, che ormai superano le 700 unita´: un numero destinato ad aumentare e a tal fine il sottosegretario Polidori si e´ impegnata ad organizzare quanto prima un Business Forum, in Italia o in Moldova, focalizzato ad un numero limitato di settori particolarmente promettenti, un´idea condivisa nei mesi precedenti dallo stesso presidente del consiglio, Silvio Berlusconi. - |
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COMMERCIO ESTERO:POLIDORI, PRESENTA STATI GENERALI, GRANDE IMPEGNO COMUNE A SOSTEGNO MADE IN ITALY INSEDIATI SEI GRUPPI DI LAVORO TEMATICI, AD OTTOBRE LA DUE GIORNI FINALE |
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Roma, 5 settembre 2011 – Sei gruppi di lavoro tematici, due giornate di lavoro, sette associazioni di categoria coinvolte insieme ai responsabili dei principali istituti di internazionalizzazione, regioni, imprenditori di successo e massimi rappresentanti delle autorità europee e italiane del settore: sono i numeri dei prossimi Stati generali del Commercio con l’estero, presentati in anteprima il 4 agosto a Roma dal sottosegretario allo Sviluppo economico, Catia Polidori, in occasione dell’insediamento dei gruppi di lavoro che nei prossimi due mesi elaboreranno proposte in vista della due giorni finale di ottobre. “Nel momento in cui i dati confermano che le opportunità e le speranze della ripresa economica risiedono nell’export”, ha affermato Polidori, “vogliamo concentrare gli sforzi di istituzioni e imprenditori attraverso una metodologia di lavoro nuova:ascoltare gli operatori, suddivisi in gruppi di lavoro e competenze settoriali, in una sorta di campus che metterà a frutto le esperienze, le proposte, le idee innovative di ciascuno, in un grande impegno comune a sostegno del made in italy. Si è trattato di un lavoro di scouting congiunto tra me e il consigliere personale per l’export del Premier, Massimo Calearo Ciman, a testimonianza dell’importanza che ha questo progetto per il governo: abbiamo scelto personalità esperte che si confrontano ogni giorno con le difficoltà e le speranze proprie delle imprese ”. Più in particolare, i sei gruppi di lavoro si articolano secondo le seguenti competenze settoriali: agroalimentare/artigianato; ambiente/energia/materie prime; arredo/sistema casa; automazione/meccanica/mobilità; abbigliamento/sistema persona; servizi. Ciascun tavolo (composto da associazioni di categoria e funzionari del ministero sviluppo economico, Unioncamere e Assocamerestero) sarà presieduto da un consigliere per l’internazionalizzazione del sottosegretario Polidori, esperto del settore: Gianluca Rana (Pastificio Rana); Luca Poncato (Pegoraro Gas Technologies); Roberto Snaidero (Erresseinvest); Simone Bettini ( Rosss spa); Maurizio Marinella (E.marinella); Rodolfi Ortolani (Unicredit). Saranno poi i componenti dei gruppi stessi nei prossimi due mesi a formulare proposte. Nella due giorni finale di ottobre si ascolteranno i risultati, si farà il punto della situazione, mettendo gli operatori faccia a faccia con chi ‘fa’ le regole (Wto, Ue, Governo) e sarà infine adottata ogni opportuna decisione. - |
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SEMPLIFICAZIONE, LA GIUNTA REGIONALE DELL’ EMILIA ROMAGNA APPROVA UN PROGETTO DI LEGGE. PREVISTA L´ISTITUZIONE DI UNA SESSIONE DEDICATA DELL´ASSEMBLEA LEGISLATIVA ENTRO IL MESE DI OTTOBRE DI OGNI ANNO. |
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Bologna, 5 settembre 2011 – Creazione di un sistema di analisi e valutazione permanente dei procedimenti che interessano l’amministrazione regionale e i cittadini e l’azione amministrativa nel suo complesso. Attuazione di una sessione dell’Assemblea legislativa - entro il mese di ottobre di ogni anno - dedicata alla semplificazione e adozione di specifici “piani di riduzione degli oneri”. Sono, in sintesi, alcune delle novità contenute nel progetto di legge approvato dalla Giunta regionale contenente “Misure per l’attuazione degli obiettivi di semplificazione del sistema amministrativo regionale e locale. Istituzione della sessione di semplificazione”. Obiettivi: elevare il livello di qualità dell’azione amministrativa e dei processi decisionali, semplificando i procedimenti amministrativi e gli assetti organizzativi, in coerenza con le norme di razionalizzazione, statali e regionali, e sul contenimento della spesa. “Questa è una legge ‘di metodo’ e rappresenta una novità assoluta nel panorama legislativo italiano – spiega Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore alla Semplificazione della Regione Emilia-romagna – in quanto mette a sistema gli strumenti di cui già disponiamo evitando confusione e inutili duplicazioni. La proposta di legge dell’Emilia-romagna punta a valorizzare strumenti come la misurazione degli oneri amministrativi o la valutazione degli effetti della regolamentazione. Il nostro obiettivo è quello di realizzare l’ambizioso progetto di un sistema unitario e concordato per il miglioramento dell’azione amministrativa che tenga insieme enti e strumenti, non perdendo di vista gli obiettivi finali dei procedimenti dal momento iniziale a quello finale. Le prime norme di cui ci potremo occupare sono quelle sulla valutazione di impatto ambientale e un pacchetto di procedure nel settore dell’agricoltura”. Le novità del progetto di legge L’innovazione più rilevante è l’istituzione di un’unica sessione dedicata dell’Assemblea legislativa in cui si adottano le misure legislative utili a snellire le diverse leggi analizzate. Per quanto riguarda la qualità degli atti normativi, il progetto di legge pone tra suoi i principi innanzitutto l’applicazione di meccanismi di valutazione preventiva degli effetti di proposte che possono avere ricadute dirette sulla vita dei cittadini e delle imprese e sul funzionamento della pubblica amministrazione regionale e locale, secondo la disciplina dell’Analisi di impatto della regolamentazione (Air) introdotta dalla legislazione statale e prevista dallo Statuto regionale. Saranno inoltre introdotti, in tutti gli atti normativi, clausole di valutazione e analisi dei costi e benefici. Per quanto concerne i procedimenti amministrativi, sono previste la piena applicazione del criterio di appropriatezza, il rispetto della certezza, rapidità ed efficacia dei procedimenti e l’adozione sia di tecniche finalizzate alla semplificazione, attraverso la Misurazione degli oneri amministrativi (Moa), sia di “Piani di riduzione degli oneri”. |
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LA COMMISSIONE EUROPEA DÀ L´IMMEDIATO VIA LIBERA A 5 GRANDI PROGETTI DELLA REGIONE CAMPANIA. CALDORO: "GRANDE SODDISFAZIONE PER LAVORO SVOLTO". |
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Napoli, 5 settembre 2011 - La Commissione europea, Direzione generale politica regionale, ha dichiarato immediatamente ammissibili 5 Grandi progetti notificati dalla Regione Campania alla fine di luglio. Gli altri 6 progetti sono stati ritenuti compatibili. I Servizi della Regione forniranno nei tempi e nei modi stabiliti dai Regolamenti comunitari la documentazione ulteriore richiesta. In totale gli 11 Grandi progetti recentemente notificati, cui si aggiungono i 3 approvati nel corso del biennio 2008-2010, attiveranno investimenti pari a circa 1,5 miliardi di euro. Allo stato, questa è la migliore performance, sugli obiettivi prefissati, tra le regioni della Convergenza. Viene dunque premiata la strategia dell´Amministrazione regionale sulla politica di concentrazione degli investimenti in progetti strategici. Il presidente Caldoro ha espresso "grande soddisfazione per il lavoro svolto". I progetti immediatamente ammissibili sono: Banda larga; Metropolitana Linea 6; Polo fieristico regionale; Tangenziale aree interne; Strada statale 268. |
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ATTIVITÀ PRODUTTIVE, AL VIA IL PERCORSO PER REALIZZARE IL NUOVO PIANO TRIENNALE 2012-2014 DELLA REGIONE. TRA SETTEMBRE E DICEMBRE INCONTRI DI ASCOLTO E CONFRONTO CON LA COMUNITÀ ECONOMICA E SOCIALE DELL´EMILIA-ROMAGNA. L´ASSESSORE MUZZARELLI: "SOCIETÀ ED ECONOMIA DELLA CONOSCENZA, GREEN ECONOMY E WELFARE SONO LE PAROLE D´ORDINE CHE CI GUIDANO". |
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Bologna, 5 settembre 2011 - Al via i lavori per la realizzazione del nuovo Piano triennale delle Attività produttive 2012-2014 della Regione Emilia-romagna. Con una intervista - realizzata da Giampiero Gramaglia – a Romano Prodi, la Regione ha avviato il ciclo di incontri di ascolto e confronto con la comunità economica e sociale dell’Emilia-romagna che porterà, entro l’anno, alla proposta del nuovo piano delle attività produttive e della ricerca. Un percorso che, come quello della Casa dell’Energia, aprirà le porte e le finestre a tutte le idee e a tutti gli attori. L’appuntamento – a cui hanno partecipato i rappresentanti di enti locali, delle forze economiche e sociali ed esponenti del mondo della ricerca e dell’Università – è stata l’occasione per affrontare i temi dello sviluppo economico e della qualità della vita, con un’attenzione ai nuovi scenari mondiali. «Abbiamo pensato – ha sottolineato l’assessore regionale Gian Carlo Muzzarelli aprendo i lavori dell’iniziativa - di avviare questo percorso di confronto guardando lontano nello spazio per capire dove vanno e cosa fanno gli altri, e lontano nel tempo, per immaginare il nostro futuro. Insieme a questo dobbiamo agire come sistema Emilia-romagna perché abbiamo bisogno di partecipazione e di consenso. Il nostro orizzonte è la strategia Europa 2020, il nostro navigatore nella burrasca della crisi e oltre, nelle acque che speriamo tornino presto calme e favorevoli, è il Piano Territoriale Regionale. Lì abbiamo scritto le parole d’ordine che ci guidano: società ed economia della conoscenza, green economy e welfare». Tra gli obiettivi della Regione quello di scommettere ancora sul valore aggiunto del made in Italy, che «significa – ha aggiunto Muzzarelli - creatività, originalità, flessibilità e adattabilità, personalizzazione e bellezza. L’emilia-romagna è un ´brand´ che dobbiamo sostenere e promuovere aggregando le forze dei singoli territori, coordinando le azioni, curando e valorizzando le nostre eccellenze. L’internazionalizzazione è la vera, nuova dimensione del nostro operare. Possiamo subirla, e perdere capitali, intelligenze e lavoro; oppure possiamo starci dentro con gli occhi aperti e le idee chiare, per attrarre capitali e talenti, per presidiare nuovi mercati, per rendere ancor più riconoscibile e riconosciuto il brand Emilia-romagna». Durante la presentazione, l’assessore Muzzarelli ha anche richiamato alcuni aspetti del secondo Piano triennale attuativo del Piano energetico regionale per il triennio 2011-2013 evidenziando che «occorre cambiare il modello energetico. Con case, ospedali e scuole al riparo dai black-out di energia. Con il recupero di elettricità e calore nelle imprese ma anche la produzione diffusa da fonti rinnovabili. Inoltre sarà fondamentale lo sviluppo delle filiere regionali e nazionali delle tecnologie per il risparmio energetico e il ricorso alle fonti rinnovabili». Il percorso I prossimi appuntamenti del percorso che porterà alla realizzazione del Piano riguarderanno: ‘Lo scenario macroeconomico del prossimo triennio’ (30 settembre); i ‘Mutamenti strutturali, filiere produttive e servizi’ ovvero alimentare, moda, salute, abitare, meccanica, green economy e servizi (6-8 ottobre); ‘Il comparto dei servizi e la produzione’ come Ict e design, servizi finanziari, consulenza e formazione, progettazione, ricerca e sviluppo, controllo di gestione (14 ottobre). Inoltre, tra novembre e dicembre, si svolgeranno anche appuntamenti sul tema delle ‘leve per la competitività d’impresa e le politiche pubbliche’ in relazione alla ricerca industriale e al nuovo Priitt–infrastrutture, alla innovazione, alle reti, alle dinamiche imprenditoriali, alla internazionalizzazione, alla semplificazione e responsabilità sociale d’impresa, all’accesso al credito, capitalizzazione e strumenti finanziari innovativi, alle Infrastrutture per lo sviluppo nonché all’attrattività territoriale. |
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REGIONE. LA GIUNTA DELL’ EMILIA ROMAGNA APPROVA I CRITERI PER ACCEDERE AL RIPARTO PREVISTO DAL PATTO DI STABILITÀ REGIONALE. DOMANDE DEGLI ENTI LOCALI ENTRO IL 15 SETTEMBRE. |
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Bologna, 5 settembre 2011 – Possibilità per i Comuni di spendere i soldi finora immobilizzati dal patto di stabilità nazionale e “una boccata di ossigeno per il sistema economico e i fornitori”, sottolinea la vicepresidente e assessore al bilancio della Giunta regionale Simonetta Saliera. Partendo dalla legge regionale sul patto di stabilità territoriale (approvata dalla Regione Emilia-romagna lo scorso dicembre), il 3 agosto la Giunta ha approvato i criteri e la tempistica per permettere ai Comuni e alle Province di accedere al riparto delle quote di potenzialità di spesa che la Regione e il sistema delle autonomie potranno mettere a disposizione del sistema economico locale nel rispetto dei limiti fissati dal patto regionale. In questo modo gli Enti locali potranno provvedere con maggiore facilità al pagamento dei fornitori, riducendo le ristrettezze imposte dal patto di stabilità nazionale. “Mentre il Governo ha inasprito il patto di stabilità nazionale - ha sottolineato Saliera - la Regione mantiene fede agli impegni assunti con il territorio e lavora affinché quei Comuni e quelle Province che hanno risorse in cassa possano spenderle per dare una boccata di ossigeno al sistema economico e immettere denaro fresco nel nostro sistema. A fronte della confusione e delle preoccupazioni create dal Governo, la Regione ha, invece, definito parametri chiari per individuare quali caratteristiche debbano avere gli Enti locali per accedere al riparto delle potenzialità di spesa: così diamo certezze ai territori. Negli anni scorsi, benché non avessimo ancora a disposizione tutte le flessibilità contenute nella legge regionale, abbiamo messo a disposizione - conclude la vicepresidente - 70 milioni di euro di potenzialità di spesa regionale nel 2009 e 92 milioni di euro nel 2010”. I criteri indicati sono tre. In primo luogo verranno privilegiati i Comuni e le Province che hanno maggiore necessità di pagamento sulle opere pubbliche già realizzate e che, quindi, potranno liquidare più celermente i fornitori. In secondo luogo, al fine di favorire il rispetto degli impegni europei sul patto di stabilità, saranno presi in considerazione quegli enti locali che abbiano ridotto nel tempo il peso del debito procapite. Infine una particolare attenzione sarà rivolta agli enti che hanno attuato politiche coerenti con la programmazione regionale per la realizzazione di spese d’investimento cofinanziate dalla Regione, dallo Stato oppure dall’Unione europea, in modo da poter utilizzare compiutamente tutti i finanziamenti assegnati. Da un punto di vista pratico i Comuni e le Province che ritengano di soddisfare questi parametri dovranno far pervenire alla Direzione Finanze della Regione le proprie richieste entro il 15 settembre prossimo. Una volta fatte le valutazioni sulle risorse regionali, si procederà all’assegnazione delle quote. Il patto di stabilità territoriale dell’Emilia-romagna Il “Patto di stabilità territoriale della regione Emilia-romagna” approvato nel dicembre 2010 punta a salvaguardare la qualità dei servizi pubblici dell’Emilia-romagna, permettendo a Regione ed Enti locali di realizzare un programma di investimenti strategici adeguato e di poter disporre della flessibilità necessaria grazie ad un programma con obiettivi definiti annualmente rispetto alle esigenze e alle emergenze individuate. Il rispetto del patto di stabilità è garantito unitariamente a livello regionale mentre vengono definiti un unico obiettivo territoriale e misure di controllo dell’indebitamento e di rilancio degli investimenti, mettendo a sistema i 189 Comuni, le 9 Province e la Regione. |
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LA SARDEGNA VERSO LA GREEN ECONOMY, RICONOSCIMENTO PER PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI E IMPRESE |
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Cagliari, 30 Agosto 2011 - L’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente ha indetto il Premio “La Sardegna verso la green economy", un riconoscimento per gli enti e le imprese che si sono distinte in azioni, progetti e prodotti in un’ottica di sostenibilità ambientale e responsabilità sociale. Le pubbliche amministrazioni possono concorrere al premio "Miglior bando verde", "Migliore politica di sostenibilità", mentre le imprese con sede in Sardegna possono concorrere al premio "Migliore gestione e processo tecnologico per la sostenibilità ambientale" e "Migliore prodotto/servizio di sostenibilità ambientale". E’, infatti, intenzione della Regione raccogliere tutte le esperienze di rilievo intraprese nel territorio regionale al fine di far conoscere, diffondere e valorizzare le realtà che si distinguono per la qualità, l’innovazione, l’efficacia delle iniziative realizzate. Gli enti verranno premiati in un apposito evento pubblico con la consegna della targa, saranno autorizzate all’uso del logo del premio e a loro saranno dedicate alcune iniziative di comunicazione nei media regionali e nazionali, tra cui la pubblicazione dell’esperienza nei “Quaderni dell’ambiente”. Le iniziative da sottoporre a valutazione per il riconoscimento del premio dovranno essere state realizzate negli ultimi 5 anni. L’avviso e i moduli per la candidatura sono scaricabili nell’apposita sezione del sito istituzionale e la richiesta di partecipazione dovrà essere inviata presso l´ufficio protocollo dell´Assessorato della difesa dell´ambiente entro e non oltre il 30 settembre 2011. |
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PIEMONTE: LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE |
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Torino, 5 settembre 2011 - Copertura finanziaria del programma di bonifica ambientale, nuove assegnazioni alle Province per il Fondo regionale destinato all’occupazione dei disabili, sostegno e promozione del patrimonio storico e culturale della Regione attraverso la realizzazione di un Marchio della Cultura, definizione del Piano regionale per la tutela e la conservazione degli ambienti acquatici e dell’esercizio della pesca sono i principali argomenti esaminati il 30 agosto dalla Giunta regionale. La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Bonifica ambientale. Sarà la direzione regionale dell’Ambiente, su proposta dell’assessore Roberto Ravello, a quantificare il fabbisogno finanziario necessario a garantire la copertura del programma di bonifica ambientale, attraverso una ricognizione dello stato di attuazione degli interventi in corso e a stabilire i costi effettivi, individuati nei programmi annuali di finanziamento. Fondo per l’occupazione dei disabili. Su proposta dell´assessore Claudia Porchietto è stata approvata la delibera di assegnazione di 4 milioni di euro a favore delle Province, come contributi agli enti indicati nella legge 68 del 1999 che svolgono attività rivolta al sostegno e all´integrazione lavorativa dei disabili. Nell’attesa di una nuova programmazione pluriennale ed essendoci una maggiore difficoltà da parte delle imprese ad assumere disabili, viene prorogato di un anno (al 31/12/2012) il termine per la chiusura delle attività del Fondo regionale disabili. L’agenzia Piemonte Lavoro trasferirà alle otto Province le risorse assegnate. Sostegno e promozione del patrimonio storico e culturale. Sarà attuato con un progetto di promozione della cultura, su proposta dell’assessore Michele Coppola, e prevede la realizzazione di un Marchio della Cultura, concesso in uso ad un soggetto gestore di strumenti di pagamento da individuare attraverso un bando di gara, che potrà, attraverso carte di credito e carte di pagamento, destinare una quota di ogni transazione eseguita alla cultura della Regione. In questo modo si creano le risorse che vanno a costituire il Fondo di finanziamento alla cultura. Queste attività ed i procedimenti amministrativi per l’attuazione del progetto saranno affidati a Finpiemonte. Ambienti acquatici e pesca. Su proposta dell’assessore Roberto Ravello è stata approvata la definizione del Piano regionale per la tutela e la conservazione degli ambienti acquatici e dell’esercizio della pesca. L’integrazione permette un miglioramento su tutto l’ambiente rispetto alla situazione attuale, e in una seconda fase, per completare il Piano, sarà necessario provvedere alla tutela e alla conservazione delle specie e degli ambienti legati all’acqua in base ad un censimento delle aree umide presenti in Piemonte. Sono stati inoltre approvati: - su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, la data del primo periodo del prelievo della specie capriolo, individuato nel mese di settembre, sulla base dei piani annuali di abbattimento della fauna stanziale e degli ungulati nelle aziende faunistico-venatorie e agri-turistico-venatorie. - su proposta dell’assessore Giovanna Quaglia, l’incarico all’architetto Luigi Rabino di responsabile per la gestione e realizzazione del progetto che riguarda il Palazzo unico della Regione, - su proposta dell’assessore Michele Coppola, il nuovo protocollo d’intesa con Ires, Provincia e Città di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Agis e Fondazione Fitzcarraldo per il rinnovo dell’Osservatorio culturale del Piemonte; - su proposta dell’assessore Roberto Ravello, il calendario che individua i periodi dell’anno nei quali è consentita la raccolta dei tartufi, nonché il relativo periodo di divieto assoluto, valido a partire dal 30 agosto 2011 e per l’intero territorio regionale. |
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TRENTINO ALTO ADIGE: MODIFICHE ALL’ORDINAMENTO DELLE AZIENDE PUBBLICHE DI SERVIZI ALLA PERSONA APPROVATO IN GIUNTA UN DISEGNO DI LEGGE |
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Trento, 5 settembre 2011 - Con la legge regionale relativa al nuovo ordinamento delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza si è passati da 103 Ipab, presenti sul territorio a 74 Aziende pubbliche di servizi alla persona (Apsp). Prima dell’intervento legislativo, nella provincia di Bolzano erano presenti 45 Ipab e 58 in Trentino, in seguito al riordino invece si contano oggi 28 Apsp in Alto Adige e 46 in Trentino. Il processo di trasformazione, in alcuni casi, non si è ancora concluso essenzialmente per l’assenza di un adeguato patrimonio. La presenza di una proprietà o di un patrimonio è, infatti, uno dei principali elementi per l’istituzione e il funzionamento delle aziende pubbliche. A tale scopo, lo scorso 26 luglio , la Giunta regionale, riunita a Bolzano, ha approvato un disegno di legge dell’Assessora Martha Stocker con cui si prevede la possibilità di devoluzione gratuita di patrimonio, principlamente immobili, a favore delle Apsp da parte dei comuni. Tale possibilità si potrà applicare sia a favore di istituende Apsp che nel caso di Apsp già istituite. L’articolo 2 della proposta di legge riguarda invece la materia degli incarichi di rappresentanza del personale delle Apsp che opera, in orario di ufficio, presso le associazioni rappresentative delle aziende medesime. Esso prevede infatti la possibilità, rispetto alla normativa vigente, che le associazioni provinciali rappresentative rimborsino direttamente le aziende per l’attività svolta dal personale di queste ultime a favore delle associazioni. |
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LOMBARDIA: 5 MILIONI A 331 PICCOLI COMUNI |
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Milano, 5 settembre 2011 - Cinque milioni di euro per finanziare il Programma annuale di contributi ordinari alle gestioni associate di servizi comunali. La cifra è stata erogata da Regione Lombardia e interessa 331 piccoli Comuni lombardi che hanno garantito, unendosi tra loro, un totale di 832 servizi pubblici. Per farlo, si sono attivate 55 Unioni di Comuni e 12 Comunità Montane. ´Questo provvedimento - commenta l´assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione Carlo Maccari - premia l´impegno dei piccoli Comuni che, sempre più numerosi, uniscono le forze per continuare a garantire ai propri cittadini servizi diffusi sul territorio ed efficienti. Rispetto allo scorso anno, registriamo con piacere un incremento di due Unioni di Comuni e di una Comunità Montana tra i soggetti finanziati e di 24 Comuni e 101 servizi di pubblica utilità´. Per ottenere i finanziamenti regionali i Comuni devono esercitare in forma associata almeno 4 servizi tra una lista di 24 indicata dalla Regione. Tra di essi, i sistemi informativi, la gestione dei tributi, la polizia locale, l´assistenza domiciliare e agli anziani, l´anagrafe, i trasporti di studenti, le biblioteche e i musei. ´Regione Lombardia - afferma Maccari - continua con decisione la politica del sostegno alle Unioni tra Comuni e alle Gestioni Associate, che consideriamo una delle soluzioni più efficaci per sopperire alla difficoltà che incontrano i piccoli centri in carenza di fondi. Spesso infatti i Comuni con meno abitanti e meno possibilità di spendere non riescono a garantire da soli i servizi che invece possono continuare a fornire se si associano con i propri vicini. Queste politiche ci hanno portato ad erogare oltre 34 milioni di euro nel quinquennio 2006-2010´. Dal punto di vista delle politiche di Regione Lombardia a favore delle gestioni associate, la prima metà del 2011 ha prodotto altri risultati significativi. L´assessorato alla Semplificazione e Digitalizzazione ha infatti promosso alcuni provvedimenti che hanno consentito, tra l´altro, la riammissione, d´intesa con Anci Lombardia, di 21 Unioni di Comuni e 1 Comunità Montana rimaste precedentemente escluse dal contributo 2010, a seguito dei necessari adeguamenti statutari e integrazioni documentali, per circa 2 milioni di euro. ´Si tratta - ha concluso Maccari - di contributi mirati, perché abbiamo introdotto criteri di misurazione degli standard di qualità dei servizi in gestione associata. Ciò ci consentirà di disporre di informazioni dettagliate sulle attività delle Unioni di Comuni e delle Comunità Montane in Lombardia, premiando sempre più la cultura del partenariato, della sussidiarietà e la qualità dei progetti´. Questo il dettaglio dei contributi, complessivamente 5 milioni di euro, erogati dalla Regione Lombardia per finanziare il Programma annuale di contributi ordinari alle gestioni associate di servizi comunali. La cifra è stata stanziata a favore di 331 piccoli Comuni lombardi che hanno garantito, unendosi tra loro, un totale di 832 servizi pubblici. Per farlo, si sono attivate 55 Unioni di Comuni e 12 Comunità Montane. Provincia Di Bergamo (745.690 euro- 73 comuni) - Media Val Cavallina 81.908 - Presolana 62.459 - Comunità Montana Scalve 22.610 - Comunità Montana Valle Brembana 362.000 - Capizzone, Bedulita, Costa Valle Magna, Strozza 39.072 - Comunità Montana Valle Imagna 93.995 - Comunità Montana Laghi Bergamaschi 83.646 . Provincia Di Brescia (1.384.797 euro - 74 comuni) - Comunità Montana Sebino Bresciano 240.696 - Comunità Montana Valle Sabbia 361.385 - Comunità Montana Valle Trompia 221.990 - Ceto Cimbergo e Paspardo 66.620 - Media Valle Camonica - Civiltà delle Pietre 62.126 - Bassa Bresciana occidentale 97.389 - Valsaviore 142.235 - Valtenesi 60.636 - Alta Valle Camonica 66.835 - Bassa Valle Camonica 47.168 - Valle del Garza 17.717 . Provincia Di Como (327.117 euro - 20 comuni) - Lario e Monti 124.460 - Lario di Ponente 29.991 - Terre di Frontiera 78.756 - Tremezzina 93.910. Provincia Di Cremona (284.252 euro - 18 comuni) - Piadena e Drizzona 43.544 - Casalbutano e Uniti, Corte de´ Cortesi con Cignone, Bordolano 22.940 - Fontanili 39.257 - Calvatone e Tornata 20.560 - Corte de´ Frati e Olmeneta 51.349 - Municipia 53.586 - Palvareta Nova 53.016 . Provincia Di Lecco (205.460 euro - 12 comuni) - Valletta 24.780 - Centro Valsassina e Grigna Settentrionale 85.761 - Valvarrone 94.919. Provincia Di Lodi (31.908 euro - 2 comuni) - Oltre Adda Lodigiano 31.908. Provincia Di Mantova-cremona (52.772 euro - 4 comuni) - Foedus 52.772. Provincia Di Milano (105.719 euro - 4 comuni) - Navigli 25.000 - Basiano e Masate 80.719 . Provincia Di Pavia (1.007.963 euro - 77 comuni) - Alta Valle Versa 52.582 - Ferrera Erbognone, Pieve Albignola e Valeggio 17.430 - Lomello Galliavola 30.764 - Comunità Montana Oltrepo Pavese 188.135 - Pieve del Cairo e Gambarana 32.216 - Tidone Pavese 38.074 - San Zenone al Po e Spessa 35.906 - Agorà 61.832 - Zerbo e Costa de´ Nobili 34.203 - Frascarolo, Torre beretti e Castellaro 30.689 - Oltrepo centrale 41.352 - Prima collina 31.070 - Terre viscontee- Basso Pavese 47.078 - Santa Maria della Versa, Rovescala, Canevino 19.868 - Cervesina, Pancarana, Pizzale 61.875 - Colline d´Oltrepo 47.112 - Valle del Po 4.922 - Campospinoso Albaredo 22.550 - Pieve Porto Morone, Badia Pavese e Monticelli Pavese 51.698 - Basso Pavese 46.317 - Terra dei Gelsi-oltrepo Pavese 20.741 - Oltre Padani 83.642 - Verrua Po e Rea 7.907. Provincia Di Sondrio (662.919 euro - 37 comuni) - Comunità Montana Alta Valtellina 81.426 - Comunità Montana Valtellina di Tirano 194.176 - Val Malenco 79.235 - Comunità Montana Val Chiavenna 229.247 - Spriana e Torre Sannta Maria 24.837 - Orobie 53.998. Provincia Di Varese (144.664 euro - 10 comuni) - Comunità Montana del Piambello 118.393 - Lonate Pozzolo e Ferno 26.271. |
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IN VENETO AUMENTANO LE FAMIGLIE CHE CHIEDONO AIUTO ALLE BANCHE: IMPIEGHI ( FINANZIAMENTI, MUTUI, PRESTITI, CESSIONI DI CREDITO) CRESCIUTI DEL +7,76% NEL 2010 |
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Venezia, 5 settembre 2011 - Famiglie venete sempre più in crisi. Crescono nel 2010 del +7,76% quelle che chiedono impieghi alle banche (finanziamenti per anticipi, mutui, prestiti contro cessioni di stipendio, cessioni di credito ). Il dato emerge dall’indagine del Cesdoc (Centro Studi dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Venezia) sul sistema bancario nel Veneto nell’ultimo triennio. La ricerca che elabora fonti Abi Regional Outlook Veneto evidenzia come nella nostra regione la crisi venga avvertita sempre più dalle famiglie consumatrici. Un dato che, se esteso all’ultimo triennio, vede una crescita del +12,64%. Se da un lato crescono gli impieghi, aumentano nell’ultimo anno anche le sofferenze lorde (+28,66%), che nel giro di un biennio addirittura crescono del +102,93%. La crisi dopo occupazione e redditi sta erodendo anche i risparmi. Rispetto al 2009 frenano i depositi delle famiglie consumatrici (-0,09%), mentre il dato risulta positivo se confrontato con dicembre 2008 (+16,37%). Dallo studio emerge infatti come i depositi delle famiglie siano calati nell’ultimo anno, passando da 46.268 a 46.228 milioni di euro, mentre negli ultimi due anni siano aumentati, passando da 39.727 a 46.228 milioni di euro. Sul fronte delle attività produttive aumentano gli impieghi del +2,92%, trend superiore al dato nazionale (+1,91%). Aumentano anche i depositi che raggiungono i 20.999 milioni di euro (+3,51%), valore superiore al dato nazionale (+0,79%). “Il credito - sottolinea Massimo Miani, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Venezia - è fondamentale per sostenere il tessuto produttivo della nostra Regione sia garantendo liquidità per attività ed operazioni di breve periodo, sia per gli investimenti e progetti a medio e lungo termine. Il sistema bancario veneto predilige maggiormente la raccolta del risparmio delle famiglie rispetto agli impieghi produttivi. Una tendenza i cui effetti investono anche le Pmi, per lo più concentrate sulle attività ordinarie e locali, a scapito di una progettualità di ampio respiro. È necessario che gli istituti di credito sostengano progetti di sviluppo imprenditoriale ad alto carattere di innovazione tecnologica, finanziando per esempio anche il capitale immateriale come i marchi e brevetti; un capitale dal valore inestimabile che nel passato recente delle nostre Pmi ha rappresentato la soluzione vincente per affermarsi sui mercati nazionali ed esteri”. Tra i focus dell’analisi, attenzione puntata sulla struttura del sistema bancario che vede il Veneto muoversi non del tutto in linea con l’andamento nazionale del comparto. A fronte di una crescita regionale del corporate banking ( +6,39%) in linea con la dinamica italiana ( +7,12%), si registra una crescita quasi nulla dell’home banking (+0,77%) rispetto al dato nazionale ( +13,45%) ed un valore negativo del phone banking (-13,44%) se paragonato al dato nazionale (+3,37%). In particolare la provincia veneta dove crescono di più le operazioni bancarie online è quella di Venezia ( +8,96%), seguita da Rovigo ( +6,42%) e Padova ( +6,14%), mentre la maglia nera va a Belluno ( -12,24%). Crollo verticale in tutte le province degli utenti che interagiscono con il proprio istituto di credito tramite operazioni telefoniche: si passa dal -9,95% di Venezia al quasi dimezzamento ( -44,25%) di Belluno. Proseguendo nella lettura dei dati, in calo il totale degli sportelli bancari presenti in regione che si assesta a quota 3.625 (-0,55%) più contenuto rispetto all’andamento nazionale ( -1,10%). Flessione anche per gli sportelli bancomat, ( -9,59%), mentre cresce nell’ultimo anno il numero delle unità Pos ( +6,75%) che raggiunge quota 134.906, quasi un decimo delle unità Pos presenti in Italia. “ L’aumento delle spese e del costo della vita - evidenzia Massimo Da Re coordinatore del Cesdoc - costringe sempre più famiglie ad indebitarsi e a ridurre i risparmi. Una situazione critica anche non considerando gli effetti negativi delle riduzioni delle agevolazioni fiscali derivanti dalla manovra recentemente approvata. Il calo del valore dei depositi sia nella nostra Regione che sul territorio nazionale è un segnale allarmante di un’economia che stenta ancora a decollare, le cui ricadute si vedono nella scelta forzata di economizzare su tutte le voci del bilancio familiare. Perfino le vacanze estive sono state colpite in modo significativo dalla crisi, costringendo molte famiglie a ridurre i giorni di ferie, a rimodularle in versione low cost, o addirittura ad annullarle”. Seguono Tabelle
veneto: principali valori |
dati espressi in |
dic-08 |
dic-09 |
dic-10 |
var % 2010/2009 |
var % 2010/2008 |
Impieghi Famiglie Consumatrici |
milioni di euro |
33.626 |
35.150 |
37.877 |
+7,76% |
+12,64% |
impieghi Attivita´ Produttive |
milioni di euro |
103.084 |
99.562 |
102.469 |
+2,92% |
-0,60% |
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depositi Fam Cons |
milioni di euro |
39.727 |
46.268 |
46.228 |
-0,09% |
+16,37% |
depositi Att Prod |
milioni di euro |
18.436 |
20.286 |
20.999 |
+3,51% |
+13,90% |
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sofferenze Lorde |
milioni di euro |
3.657 |
5.768 |
7.421 |
+28,66% |
+102,93% |
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corporate Banking |
nr. Di servizi |
194.699 |
187.342 |
199.318 |
+6,39% |
+2,37% |
home Banking |
nr. Di servizi |
1.311.233 |
1.474.283 |
1.485.640 |
+0,77% |
+13,30% |
phone Banking |
nr. Di servizi |
976.386 |
1.031.956 |
893.231 |
-13,44% |
-8,52% |
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sportelli Totale Banche |
unità |
3.666 |
3.645 |
3.625 |
-0,55% |
-1,12% |
Atm |
unità |
5.066 |
5.352 |
4.839 |
-9,59% |
-4,48% |
Pos |
unità |
103.422 |
126.379 |
134.906 |
+6,75% |
+30,44% | elaborazione Cesdoc su fonte primaria Abi Regional Outlook
focus sull’Home Banking |
dati espressi in |
dic-08 |
dic-09 |
dic-10 |
var % 2010/2009 |
var % 2010/2008 |
italia |
nr. Di servizi |
13.411.593 |
15.355.661 |
17.420.819 |
+13,45% |
+29,89% |
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veneto |
nr. Di servizi |
1.311.233 |
1.474.283 |
1.485.640 |
+0,77% |
+13,30% |
bl |
nr. Di servizi |
69.096 |
77.855 |
68.329 |
-12,24% |
-1,11% |
pd |
nr. Di servizi |
223.291 |
250.766 |
266.163 |
+6,14% |
+19,20% |
ro |
nr. Di servizi |
48.999 |
52.917 |
56.313 |
+6,42% |
+14,93% |
tv |
nr. Di servizi |
223.403 |
250.633 |
245.248 |
-2,15% |
+9,78% |
vr |
nr. Di servizi |
296.265 |
344.411 |
338.535 |
-1,71% |
+14,27% |
vi |
nr. Di servizi |
241.668 |
267.463 |
260.174 |
-2,73% |
+7,66% |
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nr. Di servizi |
208.511 |
230.238 |
250.878 |
+8,96% |
+20,32% | elaborazione Cesdoc su fonte Abi Regional Outlook |
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SUCCESSO VOUCHER,LA REGIONE LOMBARDIA E´ EFFICIENTE, TERZA FASE DEI FONDI PER INTERNAZIONALIZZAZIONE |
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Milano, 5 settembre 2011 - "Il successo ottenuto anche dalla terza ed ultima finestra dei voucher per l´internazionalizzazione dimostra l´efficienza delle misure che Regione Lombardia mette a disposizioni per i propri imprenditori." Lo ha detto il Vicepresidente e Assessore all´Industria e Artigianato di Regione Lombardia Andrea Gibelli in merito all´apertura avvenuta l´ 1 settembre della terza e ultima finestra dei voucher per l´internazionalizzazione, strumento messo a disposizione da Regione Lombardia per le micro, piccole e medie imprese. Questa misura sarà utilizzata per la loro promozione a livello internazionale, attraverso la partecipazione a fiere, missioni e servizi nei prossimi quattro mesi. "Il dato sorprendente e che mi rende particolarmente orgoglioso - ha continuato il Vicepresidente - è che in un solo giorno si sono esaurite le risorse finanziarie messe a disposizione dalla Regione." "E´ l´ennesima dimostrazione - ha concluso Gibelli - di come la Regione riesce ad interpretare le esigenze degli imprenditori lombardi". |
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BOLZANO, DURP DAL 1° SETTEMBRE: PIÙ EQUITÀ SOCIALE CON LA DICHIARAZIONE UNICA SU REDDITO E PATRIMONIO |
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Bolzano, 5 settembre 2011 - “Unifichiamo i vari sistemi di valutazione del reddito e del patrimonio per poter assegnare i contributi in maniera socialmente più equa e più mirata”: così l’assessore provinciale alla Sanità, famiglia e sociale Richard Theiner ha sintetizzato l’obiettivo della Durp, la dichiarazione unificata di reddito e patrimonio che dal 1° settembre in Alto Adige scatterà nei settori sociale e sanitario. Theiner ha presentato il 27 luglio a Bolzano questa modifica essenziale: alla persona che richiede una prestazione sarà sufficiente presentare una sola dichiarazione annuale. L’assessore Theiner e il direttore Critelli con i nuovi moduli della Durp Finora in Alto Adige, nei settori in cui sono erogate prestazioni pubbliche o pagata una tariffa (dall´assistenza sociale al sostegno alle famiglie, dall´edilizia abitativa all´assistenza scolastica), vengono applicati criteri per la valutazione del reddito e del patrimonio dei richiedenti. Ma dal 1° settembre, nei settori sociale e sanitario, i cittadini beneficeranno di un’importante facilitazione: potranno presentare una dichiarazione unica. Il funzionamento della nuova Dichiarazione Unificata di Reddito e Patrimonio (Durp) è stato illustrato dall’assessore Richard Theiner: "La Provincia non crea un nuovo sistema in aggiunta a quelli esistenti, ma unifica i vari sistemi di valutazione, nell´ottica della semplificazione, della trasparenza e dell´efficienza." In concreto, non saranno più necessarie procedure amministrative specifiche e parallele nei singoli settori e quindi i cittadini non dovranno più presentare una dichiarazione per ogni settore, anche quando spesso i dati differiscono solo di poco. La Durp (il cosiddetto redditometro) riduce le pratiche burocratiche grazie a un modulo di rilevamento unico e una banca dati centralizzata. "Grazie al nuovo sistema, al cittadino che chiede di usufruire di determinati servizi sarà sufficiente compilare una sola dichiarazione annuale, che poi i diversi settori utilizzeranno, a seconda delle necessità, in base alle richieste di prestazione ricevute – ha spiegato Theiner – e attraverso un unico sistema di rilevamento si potrà garantire anche una maggiore equità sociale delle prestazioni erogate." I criteri per il rilevamento del reddito e del patrimonio sono stati approvati dalla Giunta provinciale a gennaio, dopo un accordo raggiunto anche con le parti sociali. "Il rilevamento di reddito e patrimonio – ha precisato Luca Critelli, direttore dell’Ufficio anziani e distretti sociali – verrà unificato per tutti i settori, mentre la valutazione della situazione economica per l´accesso alle prestazioni sarà anche in futuro differenziata con precise soglie di accesso in base ai diversi obiettivi delle prestazioni." Non tutti i cittadini devono presentare la Durp, ma solo quelli che richiedono contributi economici o agevolazioni tariffarie alla Provincia o agli enti che utilizzeranno il sistema Durp. La dichiarazione può essere fatta in un qualsiasi momento, ma in ogni caso prima della presentazione di una domanda di prestazione. Per il cittadino è tuttavia sicuramente più comodo presentarla contemporaneamente alla domanda di contributo o in occasione della presentazione della dichiarazione dei redditi. La dichiarazione è individuale e deve perciò essere rilasciata separatamente per ciascun componente del nucleo familiare. Una stessa persona può tuttavia rilasciare la Durp per tutti i componenti della sua famiglia. Nella prima fase, dal prossimo 1° settembre, la Durp si applica nelle prestazioni del settore sociale e sanitario: l’assegno provinciale al nucleo familiare e l’assegno regionale al nucleo familiare (33.000 domande all’anno con una dotazione di 44 milioni di euro), l’esenzione da ticket per indigenti (circa 7mila persone), il rimborso delle spese sostenute per protesi ortodontiche (7.900 domande con 7 milioni di euro erogati nel 2010), la partecipazione alle tariffe dei servizi sociali (case di riposo, assistenza domiciliare, asili nido, ecc: 4.500 domande), le prestazioni di assistenza economica sociale (9.700 domande per complessivi 24 milioni di euro liquidati). In questa prima fase della Durp sono previste complessivamente circa 130-150mila dichiarazioni all’anno, pari a circa un terzo della popolazione locale. In una seconda fase, sulla base del modello sperimentato nella prima, sarà utilizzata per altri settori dell´amministrazione. "La Giunta provinciale definirà tempi e modalità precise per l’entrata in vigore del sistema negli altri settori. La Durp è quindi un processo che verrà attuato progressivamente: inizialmente, in alcuni settori sarà ancora necessaria la presentazione di dichiarazioni specifiche sulla situazione economica, in futuro esisterà un solo sistema a livello provinciale", ha chiarito l’assessore Theiner. La Durp scatta il 1° settembre sia perché allora saranno disponibili tutte le dichiarazioni dei redditi riferite al 2010 ma anche perché la data coincide con l’apertura dei termini per il rinnovo delle richieste per l´assegno regionale al nucleo familiare, prestazione che conta il maggior numero di richiedenti tra le prestazioni interessate in questa prima fase dalla riforma. Per i cittadini la dichiarazione è gratuita e può essere presentata nei patronati o nei centri di assistenza fiscale (Caaf) dei sindacati, delle associazioni economiche e delle altre organizzazioni dove già oggi vengono presentate molte domande di prestazione. Queste organizzazioni, che dispongono di una efficace rete di sportelli in tutto l’Alto Adige, hanno siglato un accordo con la Provincia e offrono gratuitamente al cittadino anche la consulenza in materia. Per la consegna delle dichiarazioni e delle domande di prestazione restano comunque a disposizione anche i tradizionali sportelli pubblici competenti. Le domande per l’assegno familiare, però, da settembre vanno consegnate solo tramite patronati o Caaf, "considerando che già oltre il 90% dei richiedenti ha scelto questa strada", ha spiegato il direttore Critelli. Per ulteriori informazioni: patronati e ai Caaf (centri di assistenza fiscale) sul territorio, homepage della Ripartizione Famiglia e politiche sociali ( www.Provincia.bz.it/politiche-sociali ) o nuova homepage della Giunta provinciale ( www.Provincia.bz.it/giunta-provinciale ) |
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PIANO INTEGRATO "GIOVANI MOLISE", I PRIMI DUE BANDI ATTUATIVI |
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Campobasso, 5 settembre 2011 - Giovedì 1° settembre sono stati pubblicati sul B.u.r.m., i primi due bandi attuativi del Piano integrato "Giovani Molise": Avviso pubblico di n. 50 Project Work Innovazione da attuare mediante tirocini formativi e di orientamento; Avviso pubblico Percorso di formazione all´autoimprenditorialità. Gli interventi sono finalizzati a promuovere l´occupabilità e l´occupazione dei giovani laureati molisani e a ridurre i tempi di ingresso dei laureati nel mondo del lavoro, raccordando l´ offerta didattica con l´evoluzione delle competenze e delle capacità richieste dal sistema produttivo. L´obiettivo che si intende raggiungere è favorire lo sviluppo del capitale umano in un´ottica di rilancio della competitività della struttura economico -produttiva ed in funzione di un nuovo equilibrio del mercato del lavoro molisano. «Mi auguro che i giovani molisani possano trovare in questi bandi e negli altri che seguiranno - ha detto il Presidente della Regione, Michele Iorio, che ha voluto seguire personalmente l´iter dei progetti del Piano Giovani al lavoro - la possibilità di migliorare la propria preparazione, di implementare le proprie conoscenze, di essere quindi inseriti in contesti lavorativi coerenti con le giuste singole aspettative professionali e di vita. I giovani sono la risorsa principale del Molise per uscire dalla crisi in atto e avviarsi verso un futuro di benessere. Ciò che è bene per i giovani è bene per l´intero Molise. Sostenere, dunque, i progetti di vita e lavorativi di questi, rappresenta la realizzazione di una crescita sociale, culturale ed economica di tutta la regione. Come Governo regionale, ci siamo impegnati molto in questi anni per tale obiettivo, registrando buoni riscontri in termini di creazione di nuovi posti di lavoro, di stabilizzazione dell´occupazione e di realizzazione di nuove iniziative imprenditoriali. Certo, c´è ancora molto da fare e l´impegno deve essere rafforzato anche in presenza di una contingenza economica difficile come quella in atto, rinveniente dalla crisi congiunturale che ha sconvolto i sistemi economico-finanziari di tutto il mondo». Il primo intervento - Avviso pubblico di n. 50 Project Work Innovazione da attuare mediante tirocini formativi e di orientamento - si articola nelle seguenti due linee, specificatamente per laureati ed imprese: a) Attuazione di Project Work Innovazione (Pwi) nella forma di tirocini formativi e di orientamento, a favore di 50 giovani molisani, di età non superiore ai 35 anni ed in possesso di un diploma di laurea attinente al progetto stesso, da realizzarsi presso imprese operanti sul territorio nazionale, per un periodo di sei mesi. E´ prevista un´indennità di partecipazione da erogare al tirocinante per un importo mensile pari a € 500,00, per un massimo di 6 mesi, per un costo complessivo dell´intervento pari a € 150.000,00; b) Concessione di un beneficio economico alle imprese che decidessero di assumere, al termine del Pwi, il tirocinante con contratto a tempo indeterminato ovvero con contratto a tempo determinato della durata di almeno 24 mesi. L´incentivo è pari ad € 5.000,00 per ogni assunzione realizzata, per un costo complessivo pari a € 250.000,00. Il secondo Avviso " Percorso di formazione all´autoimprenditorialità" è finalizzato a promuovere l´attitudine all´imprenditorialità di 70 giovani laureati e diplomati, supportandoli, mediante formazione e servizi specialistici, nello sviluppo di un piano d´impresa e nella fase di start up dell´idea imprenditoriale innovativa, a base tecnica o tecnologica. L´intervento mira a favorire l´ingresso dei laureati e diplomati nel mondo del lavoro, attraverso modalità di autoimprenditoria e ad ottenere la massima coerenza possibile tra titolo di studio e le opportunità occupazionali. L´intervento si articola in due fasi: la prima, rivolta a tutti i candidati selezionati, prevede formazione di base e conoscenza concreta delle competenze necessarie agli ambiti di impresa e sviluppo dell´idea imprenditoriale presentata al momento della candidatura. La seconda fase è rivolta alle migliori idee progettuali e prevede: formazione trasversale specialistica; orientamento all´auto-imprenditorialità; assegnazione di un contributo/incentivo a persona del valore complessivo €.15.000,00 di cui fino a € 5.000,00 per servizi di consulenza specialistica di supporto allo sviluppo dell´idea imprenditoriale. Potranno candidarsi per la partecipazione alla Fase I del percorso di formazione all´autoimprenditorialità i giovani laureati e diplomati in possesso dei seguenti requisiti: a) età non superiore ai 35 anni al momento della pubblicazione del presente avviso sul Burm; b) residenza nella regione Molise da almeno sei mesi prima della pubblicazione del presente avviso sul Burm; c) stato di disoccupazione o inoccupazione ai sensi della normativa attualmente vigente in materia. Lo stato di disoccupazione o inoccupazione dovrà permanere per l´intera durata del progetto; d) diploma di laurea triennale o specialistica, ovvero conseguita secondo il vecchio ordinamento o diploma di scuola secondaria superiore. «Il Piano Integrato Giovani Molise - ha dichiarato l´Assessore al Lavoro, Angiolina Fusco Perrella - è posto in funzione delle innovazioni, in raccordo con la filiera dell´istruzione e della conoscenza. La riorganizzazione del sistema informativo deve essere orientato a moderni programmi e discipline e deve essere sostenuta da investimenti utili a rafforzare il processo di adeguamento alle esigenze di modernità del sistema economico e produttivo. Non solo, ma abbiamo anche voluto facilitare l´accesso nel mondo produttivo dei giovani diplomati e laureati, sostenendo l´attivazione ed il mantenimento di un modello di intervento in grado di mettere a sistema ed integrare interventi e strumenti attivati e attivabili sul territorio molisano». |
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REGIONE SICILIA: STANZIATI DIECI MILIONI DI EURO PER FORMAZIONE E LAVORO |
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Palermo, 5 settembre 2011 (Siciliae) - L´assessorato della Famiglia, delle Politiche sociali e del lavoro, il 29 settembre ha stanziato dieci milioni di euro, provenienti dall´asse Iii - Inclusione sociale del Fondo sociale europeo, per la formazione, l´orientamento e l´inserimento lavorativo di circa cinquecento fra disabili e disoccupati di lungo periodo. Il relativo avviso, pubblicato il 26 agosto scorso sul sito del Dipartimento, prevede che i beneficiari delle azioni progettuali - che dovranno essere presentate da enti di formazione accreditati e da almeno una impresa con sede legale o con una unita´ operativa in Sicilia che assicuri lo sbocco occupazionale - siano per il 75 per cento persone con disabilita´ fisica e/o mentale e psichica e per il 25 per cento disoccupati o persone che abbiano perso il lavoro da almeno 24 mesi. I progetti dovranno prevedere un percorso di formazione, orientamento e work experience della durata minima di 600 ore fino ad un massimo di 1200 ore, ma complessivamente la formazione e l´orientamento non potranno superare il 30 per cento dell´intervento complessivo, in modo da favorire il reale inserimento lavorativo. "Con questo provvedimento - ha affermato l´assessore Andrea Piraino - riteniamo di avere creato le condizioni per un effettivo incontro fra le aspettative di lavoro delle categorie svantaggiate e le esigenze di produttivita´ delle aziende che spesso preferiscono pagare la multa prevista dalla normativa vigente piuttosto che rispettare le quote obbligatorie di dipendenti disabili. Garantendo un percorso di formazione specialistica e di work experience in azienda a carico dei fondi europei, metteremo le imprese in grado di rispettare la legge senza perdere in competitivita´ e, soprattutto, daremo una prospettiva reale di lavoro a disabili e a disoccupati di lungo termine". Per accedere al finanziamento dei progetti, le imprese partecipanti dovranno infatti impegnarsi ad assumere a tempo indeterminato almeno il 70 per cento dei lavoratori che concluderanno il percorso di formazione e work experience: qualora l´impegno non fosse mantenuto, l´amministrazione regionale potra´ recuperare le somme erogate attraverso la polizza fideiussoria che dovra´ essere presentata contestualmente al progetto. Le istanze progettuali da compilare utilizzando l´apposito modello pubblicato in allegato all´avviso, sul sito del Dipartimento Famiglia e Politiche Sociali, potranno essere presentate a partire dal prossimo 15 settembre e saranno esaminate a sportello, seguendo l´ordine cronologico di presentazione, con una graduatoria ogni 30 giorni, a partire dalla data di pubblicazione dell´avviso sulla Gurs, fino ad esaurimento dei fondi disponibili e comunque non oltre il 30 dicembre 2011. |
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LOMBARDIA/BEI. 500 MLN PER BISOGNO LIQUIDITÀ DELLE AZIENDE CONTRATTO CON FINLOMBARDA DA 200 MLN, ALTRI 300 DALLE BANCHE FORMIGONI: DIAMO UN´ULTERIORE SPINTA ALLA RIPRESA ECONOMICA GIBELLI: SI FAVORISCONO ATTRATTIVITÀ,PATTI TERRITORIALI,RETI |
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Milano, 5 settembre 2011 - Tra i frutti dell´accordo del 2009 fra Regione Lombardia e Bei (Banca Europea per gli Investimenti) vi è ora la messa a disposizione delle piccole e medie imprese lombarde di 500 milioni di euro. A 200 milioni ammonta il finanziamento Bei a favore di Finlombarda per sostenere il capitale circolante delle piccole e medie imprese lombarde del settore manifatturiero, sancito con la stipula tra la Bei stessa e la finanziaria regionale del contratto di finanziamento. Con una ´comfort letter´, Regione Lombardia farà da garante all´intera operazione. Un ulteriore apporto fino a 300 milioni è previsto attraverso il coinvolgimento, mediante convenzionamento per adesione, del sistema bancario. Il contratto e i suoi scopi sono stati presentati il 25 luglio in una conferenza stampa dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, con il vice-presidente e assessore all´Industria e Artigianato, Andrea Gibelli, dal vicepresidente della Banco Europa per gli Investimenti, Dario Scannapieco, dal presidente di Finlombarda, Marco Nicolai, affiancato dal direttore, Giorgio Papa. ´Si tratta - ha spiegato Formigoni - di una forma di finanziamento che permette alle imprese di far fronte al bisogno di liquidità per le loro attività (costi delle materie prime, del magazzino, delle maestranze, ecc.). E´ un problema molto sentito dagli imprenditori, specialmente nell´attuale momento di difficoltà economica, che vede i crediti commerciali delle aziende in crescita e pari al 23,5% del fatturato e i tempi medi di incasso attestati sugli 88 giorni. Aumentiamo dunque gli strumenti di sostegno alle imprese e ai territori, aggiungendo un´azione nuova a quelle di aiuto alla ricerca, all´innovazione e all´internazionalizzazione, che proseguiranno. E´ un´altra spinta di Regione Lombardia alla ripresa´. Abbattimento Interessi - A supporto dell´operazione, Regione Lombardia mette a disposizione un Fondo di ulteriori 23 milioni di euro quale contributo in conto interessi per l´abbattimento degli oneri finanziari connessi ai finanziamenti in una misura compresa tra l´1% e il 3% (in funzione delle linee di intervento che saranno attivate). Niente Ipoteca - I finanziamenti saranno di tipo chirografario (cioè senza ipoteca), con durata fino a 36 mesi, per un importo massimo di 500mila euro, entro il limite del 50% del valore dei contratti e ordini di fornitura acquisiti, a condizioni di mercato particolarmente vantaggiose per le imprese tenuto conto dell´andamento del mercato dei finanziamenti. Attrattività E Reti - ´Questo accordo - ha fatto notare Gibelli - darà la possibilità di operare nell´ambito dell´attrattività, che a sua volta permetterà di individuare nuovi investimenti produttivi. Non solo. Potrà intervenire a favorire i patti di industrializzazione e reindustrializzazione inseriti all´interno degli accordi nei patti territoriali, previo ovviamente un confronto con gli enti locali. E per ultimo favorirà le reti di imprese sia in tema di competitività, sia in tema di internazionalizzazione´. L´iniziativa prevede infatti più linee di intervento: una linea generale e due linee riguardanti gli ambiti prioritari di Regione Lombardia, e cioè Politiche per l´attrattività e Reti d´impresa, per i quali è prevista una riserva del 50% delle risorse complessive (250 milioni di euro) per i primi mesi di operatività dell´iniziativa. La linea di intervento inerente le Politiche per l´attrattività si rivolge da una parte alle imprese che aderiranno ai Patti Territoriali di Sviluppo che Regione Lombardia andrà a stipulare e dall´altra alle imprese manifatturiere che si insediano in Lombardia grazie a Programmi d´insediamento o che sono fornitrici di imprese che si insediano in Lombardia. La linea di intervento a favore delle Reti d´impresa è finalizzata allo sviluppo e consolidamento sia delle reti formali che informali. I Vantaggi In Dettaglio - L´intervento consentirà di superare il gap esistente in relazione alla domanda di sostegno al fabbisogno di capitale circolante, considerato che gli strumenti regionali a sostegno del sistema produttivo sono fortemente concentrati sul supporto alla realizzazione di investimenti, assicurando nel contempo continuità e addizionalità a quanto già in essere. I vantaggi possono essere così esemplificati: - ampliamento offerta della strumentazione regionale su un segmento (capitale circolante) non coperto e fortemente richiesto dal sistema delle imprese; - abbattimento per le imprese dell´onerosità del prestito rispetto alle condizioni di mercato in funzione del concorso della provvista Bei; - sostegno allo sviluppo mediante il finanziamento di nuovi ordini dalle imprese; - riequilibrio della struttura finanziaria delle imprese (fonti a medio a fronte di un fabbisogno a breve termine); - contrasto di fenomeni di razionamento del credito alle imprese grazie alla disponibilità di risorse finanziarie extra bancarie; - possibilità di utilizzare la provvista Bei con modalità revolving e replicare l´operazione declinandola su ulteriori finalità. L´accordo Del 2009 - L´operazione varata oggi si aggiunge alla linea di credito di 330 milioni (per un totale di 530 milioni) messa a disposizione di Regione Lombardia da Bei, per il co-finanziamento di infrastrutture regionali nell´ambito del Piano operativo regionale 2007-2013. L´obiettivo di fondo del relativo Accordo quadro triennale sottoscritto il 21 dicembre 2009 è quello di supportare il rilancio degli investimenti e dello sviluppo economico in questa particolare fase congiunturale, individuando specifici progetti di intervento e definendo le modalità più adeguate e appropriate per il loro finanziamento. I settori verso i quali indirizzare le risorse finanziarie messe a disposizione dalla Bei sono principalmente le piccole e medie imprese (Pmi), le infrastrutture e il settore idrico, oltre a una collaborazione generale sulle priorità che potranno intervenire nel corso del triennio. Gli Strumenti Per Le Imprese - L´intervento completa il panel degli strumenti di Regione Lombardia a favore delle imprese, affiancandosi a quelli a supporto degli investimenti. Inoltre, si inserisce in un percorso di sostegno al fabbisogno di capitale circolante a favore del sistema produttivo locale, già avviato con le iniziative Confiducia, Credito di funzionamento per le imprese agricole e Fondo Socio Sanitario. |
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SARDEGNA:SUSSIDI STRAORDINARI PER LAVORATORI SENZA AMMORTIZZATORI SOCIALI |
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Cagliari, 5 Settembre 2011 - La Giunta regionale - su proposta dell’assessore del Lavoro, Antonello Liori - ha deliberato Il 30 Agosto la presa d’atto dell’Accordo quadro (firmato da Assessorato regionale del Lavoro, Anci, Upi, sindacati ed Inps) per l’erogazione di sussidi di natura straordinaria in favore di lavoratori che non beneficiano di alcun ammortizzatore sociale. "Un importante passo avanti nel segno del completamento di un sistema di welfare regionale, predisposto dal mio predecessore Franco Manca, teso a contenere il disagio dei numerosi lavoratori che, per la natura del rapporto contrattuale, non possono accedere ad altri ammortizzatori sociali", ha sottolineato l’assessore Liori. Il sussidio, per sua natura straordinario, potrà essere erogato una sola volta, fino ad un massimo di sei mesi, ed è previsto per coloro che non possono accedere ai trattamenti previsti dal sistema degli ammortizzatori sociali in deroga e che, seppure ancora titolari di un contratto di lavoro, non percepiscono stipendio da almeno tre mesi. Fino al compimento dei 35 anni, potrà essere riconosciuto un sussidio di 600 euro, elevabile ad 800 euro in presenza di famiglia a carico; oltre i 35 anni, 800 euro. Il riconoscimento del beneficio comporterà una prestazione lavorativa a favore dell’Ente pubblico che si farà carico degli oneri relativi alle assicurazioni obbligatorie. L’accordo è garantito da una copertura finanziaria di 11,731 milioni di euro. |
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PARMA: INNOVAZIONE PER LE IMPRESE E LAVORO PER LE PERSONE PUBBLICATO IL BANDO PROVINCIALE. DELLA FORMAZIONE, 11 AZIONI PER DARE FORZA AL TERRITORIO. 3,3 MILIONI DI EURO L’INVESTIMENTO. |
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Parma, 2011 – “I cittadini vivono una fase difficile, e sono tante e diffuse le preoccupazioni di fronte al fatto che non si vede come evolve la crisi e se il Paese riuscirà a vincere una sfida che è nuova per caratteristiche e dimensioni. Noi crediamo che ce la si possa fare se si reagisce e che anche un’azione dal basso può dare un contributo”. E’ questa la ragione del nuovo e massiccio investimento di quasi 3 milioni e 400mila euro, che la Provincia compie con il bando 2011 della Formazione professionale. 11 azioni (su cui gli enti di formazione e aziende dovranno presentare propri progetti) dirette a irrobustire le persone nel lavoro e le imprese sui mercati, in modo da “mettere il territorio in grado di giocare la propria scommessa” Lo ha spiegato il 22 luglio il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli illustrando la filosofia del Piano 2011 insieme a Manuela Amoretti assessore provinciale alla Formazione e Politiche del Lavoro. "Con questo bando iniziamo a attuare l’Accordo per il lavoro e lo sviluppo – ha spiegato Amoretti – gli interventi sono frutto di un lavoro dal basso, sia i contenuti che i profili professionali sono aderenti ai bisogni che le imprese ci hanno manifestato, ciò di cui hanno bisogno”. Due gli obiettivi: aiutare il sistema produttivo nel cammino verso la ripresa economica incentivando competitività e capacità di innovazione. Secondo: tornare ai livelli occupazionali precedenti alla crisi economica, recuperando la disoccupazione emersa nei due anni passati. Attraversano tutte le azioni alcune priorità: sostegno alle pari opportunità, interculturalità, approccio innovativo nella promozione delle risorse umane, partenariato socio – economico. Destinatari degli interventi sono la fascia giovanile (a fronte di un livello di disoccupazione vicino al 17%) le persone che non hanno lavoro o lo hanno perso a causa della crisi e coloro che sono in posizione di svantaggio (fasce deboli) e che in presenza di una congiuntura economica negativa si sono trovati ancor di più in difficoltà. In particolare per i giovani (700 mila euro), si mira a facilitare il loro ingresso nel mondo del lavoro, e a costruire un’occupazione il più possibile stabile con percorsi di auto imprenditorialità, formazione specialistica e su profili professionali richiesti o per disoccupati dopo una collaborazione a progetto. Per le persone disoccupate (500mila ) la leva è soprattutto quella della qualificazione professionale, indirizzandoli verso i profili richiesti dal mercato del lavoro,, anche con indennità di frequenza. Uno sforzo ulteriore (850 mila euro) viene rivolto per avvicinare il lavoro alle persone in situazione di svantaggio sociale, messe ancor più in difficoltà dalla crisi e a quelle disabili (300mila euro). Altrettanto corposo l’investimento per l’innovazione delle imprese (1 milione di euro). Con il bando saranno finanziati in particolare progetti che vertono su innovazioni di prodotto, di processi, organizzative, di marketing e commercializzazione, per l’introduzione di sistemi di certificazione della qualità. La progettazione dei diversi interventi sarà, inoltre, maggiormente valorizzata se accompagnata dalla promozione di reti di imprese allo scopo di accrescere la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato. Azione 1: Innovazione per la competitività - I destinatari sono lavoratori e lavoratrici e imprenditori, sia di aziende che hanno attraversato un periodo di crisi e che hanno beneficiato di ammortizzatori sociali, sia in generale delle imprese che vogliono innovare. Vengono finanziati progetti formativi a supporto del piano di sviluppo dell’azienda e finalizzati a rinnovare le competenze così come i processi di innovazione aziendale. Azione 2: Verso un lavoro stabile - Rivolta a persone che lavoravano con contratto di collaborazione a progetto (disoccupati) questa azione promuove attività formative di riqualificazione professionale e di reinserimento di chi prestava la propria opera ad aziende interessate dalla crisi Anche qui l’aggiornamento delle competenze è indirizzato verso la gestione dei processi di innovazione e internazionalizzazione. Azione 3: Lavoro al centro - Per i neoassunti (attraverso i servizi del Cpi) vengono promossi percorsi professionalizzati per l’aggiornamento delle competenze tecniche di un gruppo di almeno otto lavoratori che saranno inseriti in azienda o in una rete di aziende Azione 4 Fattore “D” - Si tratta di una azione formativa sperimentale per imprenditori, manager e lavoratori. Le attività sono rivolte a interventi permanenti promossi dalle imprese a favore della conciliazione dei tempi di vita e lavoro e della valorizzazione delle competenze professionali femminili a livelli apicali o in ruoli tradizionalmente maschili Azione 5: Imprenditori innovativi - Promuove l’innovazione nelle piccole e piccolissime imprese attraverso percorsi di aggiornamento per imprenditori e sostegno all’auto imprenditoria giovanile. Lo scopo è accompagnare i giovani imprenditori in un percorso permanete di innovazione e conseguentemente creare imprese competitive. Azione 6: innovazione nelle piccole e piccolissime imprese - Per imprenditori e lavoratori dipendenti vengono promossi interventi di aggiornamento per potenziare le competenze tecniche in modo da sostenere e accrescere le posizioni di mercato conquistate Azione 7 e 8: Help for job e Formazione per il lavoro - E’ la seconda edizione del progetto promosso all’interno dell’accordo per il lavoro e lo sviluppo. E’ rivolto a disoccupati che hanno perso il lavoro per effetto della crisi, iscritti ai Cpi, (per coloro privi di ammortizzatori sociali è prevista l’indennità di frequenza) e agli inoccupati. Si tratta di azioni formative finalizzate all’acquisizione di competenze ritenute strategiche per il mercato del lavoro locale su profili professionali individuati dall’osservatorio del mercato del lavoro in accordo con un Tavolo operativo composto dai rappresentanti delle Istituzioni e del mondo economico e sociale del territorio Questi i profili, per uomini e donne · Disegnatore meccanico · Tecnico di programmazione della produzione industriale · Operatore meccanico di sistemi · Tecnico amministrazione, finanza e controllo di gestione · Tecnico contabile · Tecnico della gestione del punto vendita · Tecnico informatico · Costruttore di carpenteria metallica · Operatore amministrativo segretariale · Operatrice del punto vendita · Operatore del servizio distribuzione pasti e bevande · Operatore delle lavorazioni delle carni · Operatore di magazzino merci · Operatore meccanico · Operatore dei sistemi elettronici. Azione 9: Formazione e lavoro per l’integrazione - Destinatari sono i soggetti svantaggiati (a carico dei servizi del territorio), rifugiati o sottoposti alla limitazione della libertà. Per loro vengono promosse attività a sostengo dell’integrazione occupazione e sociale. Anche qui l’attività formativa è incentrata su profili professionali richiesti, individuati con il supporto degli uffici di piano, e che sono: · Operatore di magazzini merci · Costruttore su macchine utensili · Operatore del verde · Giardiniere · Operatore del punto vendita · Operatore dell’abbigliamento · Operatore di panificio pastificio · Operatore agroalimentare · Operatore amministrativo segretariale · Costruttore di carpenteria metallica · Installatore e manutentore impianti elettrici Azione 10: Orientamento al lavoro per persone disabili - Vengono finanziati tre tipologie di percorsi propedeutici e di orientamento di gruppo per favorire confronto e condivisione di esperienze, attività formative rivolte alle lingue e alle conoscenze informatiche, e per il raggiungimento di competenze specifiche. Azione 11: tirocini formativi - L’obiettivo è incentivare uno strumento dimostratosi efficace per agevolare l’ingresso al lavoro. In questo caso i percorsi (massimo 300h) in modalità just in time, sono rivolti a soggetti svantaggiati e persone con una disabilità superiore al 45% o invalidi del lavoro (> 33%) Tempi di presentazione dei progetti - La scadenza del grosso delle azioni è il 29 settembre. Al bando, a seconda delle azioni, possono concorrere enti di formazione e aziende. Le azioni 1,2,3 e 11 sono in modalità just in time (il progetto viene presentato quando è pronto e la valutazione effettuata entro venti giorni in modo che il percorso sia in grado di partire entro il mese successivo). Tutte le info www.Lavoro.parma.it |
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C.I.G. IN DEROGA, PUGLIA: SOTTOSCRITTO L’ACCORDO CON IL MINISTERO DEL LAVORO |
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Bari, 5 settembre 2011 - ”Solo cento dei duecento milioni richiesti dal Governo regionale sono stati attribuiti alla Puglia- dice l’assessore al welfare, Elena Gentile, al termine dell’incontro al Ministero del Lavoro- La Puglia aveva infatti preventivato un fabbisogno di almeno duecento milioni per poter far fronte ai costi preventivati della Cigs, anche in relazione all´aggravarsi della situazione occupazionale annunciata nelle scorse settimane. “La Regione- ha continuato l’assessore- interverrà con un ulteriore stanziamento pari al 40% della spesa complessiva, facendo ricorso al Fondo Sociale di propria competenza per assicurare ,contestualmente al sostegno al reddito, anche la promozioni di politiche attive per il lavoro. “Si riduce sempre di piu´ l´attenzione del Governo nazionale nei confronti delle migliaia di lavoratori vittime delle innumerevoli crisi aziendali e dell´assenza di politiche di rilancio dell´economia del paese. “ Provi vergogna – dice ancora Elena Gentile- chi condivide e sostiene anche questa ultima manovra finanziaria e chi, chiamato a svolgere ben altro ruolo, pensa a guadagnare un attimo di celebrità´, concedendosi all´esercizio sterile ed isterico della facile demagogia. “I lavoratori pugliesi stiano tranquilli -conclude l’assessore al welfare- come sempre, non faremo mancare sostegno né, attenzione alle vicende umane di migliaia di famiglie combattendo (e vorremmo sentirci anche meno soli) ovunque vi siano spazi, anche ridottissimi, per difendere lavoratori e posti di lavoro” |
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ACCOGLIENZA MIGRANTI, ANTICIPO DI 230 MILA EURO DALLA REGIONE TOSCANA ALLE STRUTTURE |
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Firenze, 5 settembre 2011 – Un anticipo di 230 mila euro dalla Regione alle strutture di accoglienza, in attesa di ricevere i fondi messi a disposizione dal Commissario delegato per l’emergenza profughi. La Giunta regionale, nell’ultima seduta, ha approvato il 31 agosto un’apposita delibera che stanzia le risorse a titolo di anticipo per le spese sostenute dal sistema toscano di accoglienza. La somma inizialmente avrebbe dovuto essere girata alle Province. D’intesa con le stesse è stata poi erogata direttamente ai soggetti gestori: associazioni di volontariato, enti di varia natura, cooperative sociali. Si tratta di un anticipo per favorire la continuità del sistema di accoglienza, in attesa degli ulteriori fondi commissariali che finora sono arrivati solo in parte. La maggior parte delle strutture, che dallo scorso 4 aprile hanno iniziato ad accogliere i profughi, hanno infatti anticipato di tasca propria i soldi per la gestione dell’emergenza. Ad oggi, la spesa complessiva sostenuta per il funzionamento del sistema toscano di accoglienza supera i 3 milioni di euro ed i fondi commissariali stanziati per le spese di gestione sono stati circa 700 mila euro. A questi vanno aggiunti altri 200 mila euro per far fronte alle spese di allestimento delle strutture. Dall’inizio dell’emergenza la Toscana ha accolto nelle oltre 120 strutture, rese disponibili dai vari soggetti, oltre 1700 persone. Dei circa 500 tunisini che sono arrivati ad aprile ne sono rimasti circa 20. |
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EMIGRAZIONE ASSESSORE VESCO: “CONSULTA DELL’EMIGRAZIONE RINNOVATA” |
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Genova, 5 settembre 2011 - "La Regione Liguria ha rinnovato la composizione della Consulta dell’Emigrazione, organismo che rappresenta i corregionali liguri all’estero riuniti in una rete di 45 associazioni sparse in tutto il mondo". Lo ha comunicato oggi l’assessore regionale all’Emigrazione, Enrico Vesco nel corso della presentazione della quarta edizione del concerto "Hallo Frank", previsto a Lumarzo domenica 28 agosto, in onore di Frank Sinatra. "L’attività della consulta – ha detto Vesco – riprenderà ai primi di settembre con un nuovo piano di lavoro". L’assessore Vesco nell’apprezzare l’impegno del sindaco di Lumarzo, della sua comunità e della banca Carige nel proseguire con il tributo a Frank Sinatra ha ribadito che "la Regione continuerà a finanziare, tra gli appuntamenti dedicati all’emigrazione, il concerto "Hallo Frank", insieme alla Festa dell’Emigrante a Favale di Malvaro, oltre a sostenere le associazioni dei liguri nel mondo, nonostante il momento di difficoltà". |
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LOMBARDIA. 82,5 MILIONI PER AZIONI A FAVORE DELLA FAMIGLIA INTERVENTI REGIONALI RIUNITI IN UN UNICO MAXI-PROVVEDIMENTO |
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Milano, 5 settembre 2011 - Usare al meglio le risorse disponibili per gli interventi sociali, individuando nella famiglia e nei suoi diversi bisogni il cardine della politica regionale. E´ questo il senso del provvedimento approvato il 30 luglio dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli, che riunisce e riorganizza le diverse azioni regionali a favore della famiglia, stanziando complessivamente 82,5 milioni di euro: 70 milioni sono destinati al Fondo sociale e saranno distribuiti ai distretti delle Asl per finanziare gli interventi a favore di disabili, minori e anziani; 6 milioni è la quota di finanziamento, sempre ripartita tra le Asl, per i progetti di sostegno alla famiglia su tre linee di intervento (educazione, reti di mutuo aiuto, natalità); 5 milioni verranno utilizzati per un bando che sosterrà progetti di conciliazione messi in atto dalle piccole e medie imprese; 1,5 milioni serviranno a realizzare in alcuni Comuni la sperimentazione di un nuovo sistema di calcolo delle spese da sostenere per i servizi sociali che tenga conto della situazione complessiva in cui la famiglia si trova, con l´introduzione di un correttivo (il cosiddetto ´fattore famiglia´). "Grazie ad un impegno e ad uno sforzo straordinario di tutta la Giunta - afferma il presidente Roberto Formigoni - siamo riusciti ad annullare per il 2011 i tagli per le politiche sociali riportando i fondi a livello del 2010. Da sempre infatti poniamo al centro della nostra politica la persona, la famiglia, i bisognosi, orientando le nostre azioni in un´ottica di politica sussidiaria che ci ha permesso di valorizzare lo straordinario e formidabile impegno di chi lavora come volontario nelle associazioni". "Il principio che sta alla base di questo provvedimento - spiega l´assessore Boscagli - è quello di spostare l´attenzione dal finanziamento dei servizi e delle strutture alla risposta ai veri bisogni delle famiglie. La conoscenza e la considerazione di questi bisogni determinerà l´effettiva erogazione dei finanziamenti. Infatti, a tutte le Asl e ai distretti sarà chiesto di elaborare a livello territoriale dei progetti in base ai quali saranno determinate le priorità di intervento con i relativi fondi. Non è dunque la Regione a determinare preventivamente e centralmente la destinazione dei finanziamenti. L´obiettivo di questo provvedimento è dare risposta puntuale alle necessità di ogni singola realtà". "il fatto di aver accorpato in un´unica delibera i principali interventi a favore della famiglia - aggiunge Boscagli - ha anche l´obiettivo di utilizzare in maniera più efficace le risorse disponibili evitando sovrapposizioni e razionalizzando l´intero sistema. D´altra parte il sistema tradizionale di welfare non è più in grado di reggere. E´ necessario ripensare le politiche, come Regione Lombardia sta facendo, ragionando in un´ottica di rete e di coinvolgimento di tutti gli attori sociali". Fondo Sociale - I 70 milioni del Fondo sociale saranno ripartiti tra i diversi distretti delle Asl per il 50% su base storica e per il 50% su base capitaria. Tre le aree di intervento: non autosufficienza e disabilità (comunità alloggio, centri socio educativi, assistenza domiciliare, ecc); minori (affidi, assistenza domiciliare, comunità educative e familiari, asili nido, servizi diurni, ecc); anziani (assistenza domiciliare e alloggi protetti). Legge Famiglia - Tre le linee di intervento su cui si svilupperanno i progetti finanziati complessivamente con 6 milioni di euro: rafforzamento delle competenze educative genitoriali; creazione di reti di mutuo aiuto volte a sostenere la famiglia nei diversi momenti di difficoltà del ciclo della vita; tutela della maternità e promozione della natalità. Potranno partecipare al bando e richiedere i contributi associazioni di solidarietà familiare, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative sociali, enti privati o ecclesiastici, associazioni femminili, Centri di Aiuto alla Vita, soggetti gestori dei consultori. Conciliazione - Grazie ad uno stanziamento di 5 milioni di euro, saranno finanziati progetti di conciliazione famiglia-lavoro da realizzare nelle piccole e medie imprese lombarde. Tra gli altri interventi finanziabili, servizi per l´infanzia, dopo scuola, centri estivi, servizi per liberare tempo (come lavanderia o spesa a domicilio), assistenza sanitaria o fondi pensione integrativi, servizi assistenziali o di trasporto e accompagnamento. |
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FAMIGLIE: CON IL MILIONE DI EURO A FAVORE FAMIGLIE NUMEROSE VENETO ANTICIPA ‘QUOZIENTE FAMILIARE’ |
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Venezia, 6 settembre 2011 - Un “bonus famiglia” di un milione di euro, di cui 880 mila da destinare alle famiglie numerose (con numero di figli pari o superiore a quattro) e gli altri 120 mila euro per le famiglie con parti trigemellari. Questo, in estrema sintesi, il contenuto centrale del provvedimento regionale a favore delle famiglie numerose e di quelle con parti plurigemellari, approvato dal governo veneto e voluto dall’Assessore regionale alle politiche sociali Remo Sernagiotto che il 31 agosto l’ha presentato alla stampa. Erano presenti i rappresentanti dell’Anci veneto e delle Associazioni delle Famiglie Numerose del Veneto, assieme a molti genitori e bambini plurigemellari. Si calcola che nel Veneto le famiglie numerose siano circa l’un per cento delle famiglie residenti nel Veneto che sono un milione e 900 mila. “A Roma - ha detto Sernagiotto - si discute da troppo tempo sul ‘quoziente familiare’, sugli aiuti alle famiglie e in particolare a quelle numerose. Il Veneto con questo provvedimento ha tradotto a livello regionale e ha così anticipato il ‘suo’ ‘quoziente familiare” artigianale fatto con un contributo economico e non con la riduzione fiscale. Ciò dimostra l’attenzione speciale verso le famiglie e le tante difficoltà che hanno di fronte. Abbiamo messo a disposizione un milione di euro in un confronto costante e positivo con l’associazione delle famiglie numerose. Le famiglie con figli hanno un rilevante ruolo sia sul piano sociale che economico ma quelle numerose, con quattro o più figli, sono entrate in sofferenza con l’acuirsi della crisi. Con questo programma di interventi economici straordinari la Regione intende offrire, tramite i Comuni, un supporto economico una tantum per migliorare la qualità di vita e si tratta di soldi veri, liquidabili al più presto”. L’assessore ha tenuto a sottolineare che: “è un provvedimento regionale, lo ripeto anche per far fronte alla cattiva informazione che qualche comune, in questo caso trevigiano, sta dando alla popolazione. La Regione l’ha ideato e formalizzato assieme alle famiglie numerose. I Comuni sono ovviamente gli enti che devono attivarsi per far conoscere modalità e tempi per compilare le richieste e farle pervenire in tempo utile alla Regione”. Le domande dovranno essere presentate dai comuni entro il 31 ottobre. I requisiti richiesti sono la cittadinanza italiana, la residenza da almeno 5 anni nella Regione del Veneto, un indicatore della situazione economica equivalente (Isee) riferito ai redditi dell’anno precedente non superiore a 30 mila euro. Il bonus varia a seconda del numero dei figli: 600 euro alle famiglie con 4 figli; 700 euro con 5 figli; 800 euro con 6 figli; 900 euro con 7 figli; 1.000 euro con 8 figli; 1.200 euro con 9 figli o in numero superiore a 9. Per le famiglie con parti trigemellari è invece previsto un bonus di 900 euro ma, se sono presenti altri figli, la famiglia non potrà beneficiare di entrambe le tipologie di contributo. |
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