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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 18 Giugno 2013 |
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PARLAMENTO EUROPEO: DIECI ARGOMENTI DELLA PLENARIA DI GIUGNO |
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Strasburgo, 18 giugno 2013 -
Via libera al nuovo sistema europeo di asilo e a un fondo di 3,5 miliardi di
euro di aiuti per i cittadini più indigenti. I deputati hanno condannato la
politica di sorveglianza americana e hanno richiesto al governo turco di agire
in maniera pacifica per ristabilire l´ordine a Istanbul.
I leader dei gruppi politici
hanno condannato le recenti rivelazioni della stampa del programma segreto
americano Prism per raccogliere i dati internet di utenti di società quali
Google e Facebook e le implicazioni per la privacy dei cittadini europei.
Le norme relative
all´etichettatura e al contenuto del latte per bambini e alimenti destinati a
fini medici saranno meglio definite al fine di tutelare i consumatori e
aiutarli a distinguere più chiaramente tra alimenti di consumo corrente e
alimenti per gruppi specifici.
Nuove regole che
stabiliscono le procedure comuni per la gestione delle domande di asilo e
diritti di base per i richiedenti asilo che arrivano nell´Ue sono state
approvate dal Parlamento mercoledì. Il regime europeo comune bloccherà anche i
trasferimenti di richiedenti asilo verso gli Stati membri che non sono in grado
di garantire loro condizioni di vita dignitose.
I deputati hanno espresso
preoccupazione per l´uso sproporzionato ed eccessivo della forza da parte della
polizia turca in reazione alle proteste pacifiche e legittime al Gezi Park di
Istanbul. In una risoluzione votata giovedì, il Parlamento mette in guardia
contro l´uso di misure severe contro i manifestanti pacifici e chiede al primo
ministro Recep Tayyip Erdogan di adottare " una posizione unificante e
conciliante".
Il Parlamento ha ribadito
che il Fondo europeo per gli aiuti agli indigenti deve essere mantenuto almeno
al livello attuale di 3,5 miliardi di euro e non ridotto a 2,5 miliardi.
Le grandi compagnie
petrolifere, di gas, minerarie e forestali saranno obbligate a rivelare i
dettagli dei loro pagamenti in favore dei governi per ogni progetto di
estrazione, grazie a nuove regole, già informalmente concordate con il
Consiglio, approvate mercoledì dal Parlamento.
Neven Mimica ha ricevuto
l´approvazione da parte del Parlamento europeo per diventare il primo
Commissario europeo croato, quando il suo paese entrerà a far dell´Unione
europea l´1 luglio 2013.
Le informazioni pubbliche
saranno accessibili più facilmente. Le aziende private potranno utilizzarli per
offrire nuovi servizi e applicazioni, secondo le regole approvate dal
Parlamento giovedì 13 giugno.
Seggi. Alle elezioni europee
del 2014 dodici Stati membri dell´Ue perderanno un seggio e a nessuno Stato
saranno assegnati più seggi. Queste riduzioni sono necessarie per rispettare il
limite di 751 seggi sancito dal trattato di Lisbona e poter accogliere i
deputati della Croazia.
Il presidente sloveno e
quello portoghese, Borut Pahor e Aníbal Cavaco Silva, erano invitati
nell´emiciclo per discutere il presente e il futuro dell´Ue.
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DICHIARAZIONE DI IERI DEL PRESIDENTE BARROSO ALLA CONFERENZA STAMPA G8 PRE-SUMMIT |
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Lough
Erne, 18 Giugno 2013 – “
Buone pomeriggio
signore e signori,
L´unione
europea è venuta a questo vertice per promuovere un mondo più giusto. Fairness
in casa nei paesi del G8. Ed equità per la gente a destra di tutto il mondo.
In primo
luogo, vogliamo equità per un´ulteriore apertura del commercio tra economie
libere e aperte. Il commercio è un motore fondamentale per la crescita,
l´occupazione e lo sviluppo. Questo vertice dovrebbe dare un segnale
inequivocabile che vale ogni sforzo per approfondire le nostre relazioni
commerciali e rafforzare la trasparenza globale in termini di commercio.
Sono lieto
che l´Unione europea, sulla base di un consenso di tutti gli Stati membri, ha
appena approvato un ampio mandato per avviare negoziati con gli Stati Uniti sul
commercio transatlantico e Investment Partnership. Ancora oggi, insieme con il
presidente Obama daremo il via libera per l´avvio di negoziati tra gli Stati Uniti
e l´Unione europea. La Commissione europea negozierà a nome di tutti i 28 Stati
membri. La nostra partnership sarà un vero punto di svolta per l´economia
globale.
In secondo
luogo, questo vertice è di circa l´equità nella maniera tasse sono pagate da
privati e da aziende. Evasione ed elusione fiscale costa degli Stati membri
dell´Ue circa 1000 miliardi di Euro ogni anno. La fattura globale è molto più
alta. Mi aspetto che questo Vertice del G8 per dare un forte segnale che siamo
pronti a cercare quelli che non rispettano le regole del gioco e di ritenerle
responsabili.
E in terzo
luogo, vogliamo che l´equità attraverso una maggiore trasparenza sul terreno
della governance, industrie estrattive, dati aperti. I cittadini, in
particolare in paesi ricchi di risorse, hanno il diritto di avere una migliore
idea di ciò che accade alla loro ricchezza nazionale, per i proventi dei loro
risorse petrolifere e foreste, per sapere quali importi sono versati dalle
imprese ai governi - e in modo che possono controllare i canali oscuri della
corruzione. Conoscere è un presupposto per agire su di esso e per permettere il
buon governo di prosperare.
In tutti
questi settori, l´Unione europea ha una buona storia da raccontare ed è spesso
sperimentando l´agenda globale in queste priorità G8. Permettetemi di fare
alcuni esempi:
I nostri
accordi commerciali bilaterali non sono in contraddizione con le nostre
ambizioni multilaterali e di certo non sostituiscono il nostro impegno per
l´Organizzazione Mondiale del Commercio e dello Sviluppo di Doha. Anzi, sono un
trampolino di lancio verso un ulteriore liberalizzazione degli scambi globali e
il rafforzamento del sistema commerciale multilaterale. Siamo pienamente
impegnati con i nostri partner per concludere un accordo commerciale dell´Omc a
Bali nel dicembre con l´agevolazione degli scambi al suo interno, offrendo un
enorme impatto positivo per lo sviluppo e paesi meno sviluppati.
Altri
esempi: proprio la settimana scorsa l´Unione europea ha concordato una
normativa vincolante di vasta portata per la trasparenza nelle industrie
estrattive e forestali. Questo aiuterà i paesi in via di sviluppo a debellare
la corruzione e meglio raccogliere entrate nazionali.
Per
promuovere l´agenda trasparenza del G8, l´Ue ha anche impegnato in nuove
partnership nazionali con la Colombia, Niger e Sudan del Sud in materia di
estrattivi e trasparenza terra.
Anche la
scorsa settimana, l´Unione europea ha approvato una legge per aprire
ulteriormente i dati pubblici, perché crediamo che i dati aperti significa
aprire opportunità di business e la creazione di posti di lavoro.
Siamo
anche il più grande donatore al mondo per l´assistenza allo sviluppo, con
particolare enfasi sulla sicurezza alimentare. Sono felice di avere
l´opportunità di discutere di questo con i partner internazionali, vale a dire
i nostri amici africani.
Sono
orgoglioso in questo contesto che la Commissione europea ha appena ricevuto il
premio Jacques Diouf dell´Organizzazione mondiale Food per il nostro impegno
per la sicurezza alimentare.
E, ultimo
ma non meno importante, siamo una forza trainante del nuovo slancio politico
alla lotta contro l´evasione e l´elusione fiscale. In Europa, ci stiamo
lasciando nulla di intentato per vedere dove si pagano le tasse e quanto le
tasse sono pagate, per privati e aziende. In Europa ea livello globale,
vogliamo che ognuno paga la sua giusta quota di tasse in modo trasparente. Mi
auguro che il segreto bancario ei paradisi fiscali saranno presto appartenere
al passato.
Proprio la
scorsa settimana abbiamo proposto una estensione massima del campo di
applicazione per lo scambio automatico di informazioni tra le autorità fiscali
dell´Ue. Non dimentichiamo che già dal 2005 gli Stati membri dell´Unione
europea si sono scambiati informazioni sulle tasse e finanze ai sensi della
direttiva Ue sul risparmio. Tale direttiva, insieme con la sua rete di accordi
internazionali è stato l´approccio internazionale più avanzato per gli ultimi 8
anni. Nella nostra proposta di estendere il campo di applicazione per lo
scambio automatico di informazioni che stiamo tra cui in particolare, i
dividendi, plusvalenze e saldi di conto. Essi saranno tutti coperti. Di
conseguenza, l´Unione europea avrà il sistema di scambio di informazioni
fiscali più completo al mondo. Vogliamo spazzare via già dal 2015 le ultime
macchie bianche sulla mappa fiscale dell´Ue.
Siamo
convinti che vi è la necessità di migliorare la governance fiscale ovunque.
Questo Vertice G8 dovrebbe favorire una unità di intenti a livello globale.
Sosterremo pienamente il lavoro del G8 Presidenza britannica, l´Ocse e il G20
in questo senso.
Per
concludere, signore e signori, lasciate che vi dica che non vedo l´ora di
aprire, franco, scambi informali su questi e altri argomenti. Questo è il mio 9
° vertice del G8 da Gleneagles, tenutasi nel 2005, anche sotto presidenza
britannica. Sono fiducioso che, come Gleneagles anche questo vertice qui a
Lough Erne fornirà importante impulso politico per il cambiamento globale verso
l´equità globale, anche per i paesi più poveri.
Permettetemi
infine congratulo con la Presidenza del G8 Regno Unito per la scelta del luogo:
l´Irlanda del Nord. I luoghi del vertice sulla scena mondiale gli sforzi del
popolo e leader di Irlanda del Nord - sostenuti anche dall´Unione Europea. Dal
1995 l´Unione europea ha sostenuto attivamente, anche dal punto di vista
finanziario, gli sforzi di pace. Questo è un chiaro segnale al mondo che la
pace e la riconciliazione sono tornati a questa bellissima ed ospitale parte
d´Europa.
Vi
ringrazio per la vostra attenzione!”
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UE: PREPARAZIONE DEL CONSIGLIO AMBIENTE, 18 GIUGNO 2013 |
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Bruxelles,
18 giugno 2013 - Il Consiglio Ambiente
finale sotto la presidenza irlandese si terrà a Lussemburgo il 18 giugno.
Commissario per l´ambiente Janez Potočnik e il commissario per il clima Connie
Hedegaard rappresenteranno la Commissione europea. Dopo l´adozione di punti la ´A´,
ministri adotterà conclusioni sull´adattamento ai cambiamenti climatici, e la
Presidenza presenterà una relazione sui biocarburanti e indiretti Land Use
Change (Iluc). Durante la colazione i ministri saranno affiancati da
commissario per Affari marittimi e la pesca Maria Damanaki per discutere le
sfide future per la direttiva quadro sulla strategia marina. Il Consiglio sarà
poi uno scambio di opinioni e adotta le conclusioni sul follow-up della
conferenza Rio +20 sullo sviluppo sostenibile tenutosi in Brasile l´anno
scorso. Una conferenza stampa si terrà dopo la chiusura del Consiglio.
Adattamento
ai cambiamenti climatici -
Ministri
sono tenuti ad adottare le conclusioni avallare gli elementi chiave della
strategia dell´Ue in materia di adattamento ai cambiamenti climatici presentata
dalla Commissione il 16 aprile di quest´anno. L´obiettivo è di migliorare la
preparazione e la capacità dell´Europa di reagire agli impatti dei cambiamenti
climatici a livello locale, regionale, nazionale e comunitario, lo sviluppo di
un approccio coerente e migliorare il coordinamento. Europa si sta riscaldando
più velocemente di molte altre parti del mondo, con la temperatura terrestre
europea negli ultimi dieci anni, in media, 1,3 ° C in più rispetto al periodo
pre-industriale, a fronte di un aumento medio globale di 0,8 ° C. Impatti
variano all´interno dell´Ue a seconda del clima, delle condizioni geografiche e
socio-economiche, ma tutti gli Stati membri sono esposti ai cambiamenti
climatici. Le conseguenze del cambiamento climatico sono già visibili in Europa
e nel mondo, con modelli di precipitazioni cambiando, scioglimento dei
ghiacciai e l´aumento del livello del mare. Le recenti inondazioni in Europa
centrale hanno causato morti e danni enormi che mostra la natura transfrontaliera
di molte delle sfide che affrontate e mettendo in evidenza la necessità di
lavorare insieme.
Il
progetto di conclusioni riconoscono l´importanza dei primi, adattamento
pianificato agli inevitabili effetti dei cambiamenti climatici, in particolare
nelle regioni più vulnerabili e dei gruppi all´interno delle società e
sottolineare che l´inerzia o ritardi nel prendere provvedimenti di adattamento
adeguato grado di generare costi aggiuntivi. Essi sottolineano che la politica
di adattamento dell´Ue dovrebbe favorire di più il clima di investimento
flessibile e dovrebbe contribuire ad una transizione verso un´economia verde e
la creazione di nuove opportunità di lavoro. Il progetto di conclusioni
benvenuti anche da parte della Commissione di consultazione pubblica in materia
di assicurazione in caso di catastrofi naturali e di origine umana, che è stato
lanciato al tempo stesso come la strategia ed è aperta fino al 15 luglio.
Biocarburanti
-
Il 17
ottobre 2012 la Commissione Europea ha pubblicato una proposta di limitare
conversione globale terra per la produzione di biocarburanti, ed aumentare i
benefici del clima di biocarburanti usati nell´Ue (cfr. Ip/12/1112 ).
Successivamente ai dibattiti di orientamento in materia di energia e ambiente e
Consigli discussioni in seno al gruppo di lavoro, la Presidenza presenterà una
relazione che illustra le principali questioni sollevate. La direttiva proposta
modifica le direttive esistenti in materia di qualità dei carburanti e
dell´energia rinnovabile.
La
direttiva quadro sulla strategia marina -
Durante la
colazione i ministri faranno il punto della situazione dell´ambiente marino e
le molteplici sfide che deve affrontare, che vanno dall´inquinamento provocato
dalle sostanze pericolose o di rifiuti marini alla pesca eccessiva e il
cambiamento climatico. Nel quinto anniversario della Marina direttiva quadro
sulla strategia per l´Unione europea che fornisce gli strumenti per proteggere
i nostri mari e oceani e mira a conseguire un buono stato ecologico entro il
2020, i ministri discuteranno progressi compiuti nella sua attuazione, il suo
legame con le altre politiche dell´Ue e il strada da percorrere. La discussione
sarà anche messo in luce recenti iniziative complementari come la proposta di
direttiva sulla pianificazione dello spazio marittimo e la gestione integrata
delle coste (vedi Ip/12/1112 ) e mettere in evidenza il ruolo delle convenzioni
marittime regionali per trovare soluzioni comuni al problema transfrontaliero
dell´inquinamento marino. Ministri, commissario per l´ambiente Janez Potočnik e
il Commissario per gli affari marittimi e la pesca Maria Damanaki discuteranno
anche le sinergie tra la crescita blu e l´ordine del giorno la crescita verde e
riflettere su come le altre politiche possono contribuire agli obiettivi della
Msfd.
Rio +20 -
Il 27
febbraio di quest´anno, la Commissione ha presentato una comunicazione dal
titolo "Una vita dignitosa per tutti: Porre fine alla povertà e di dare al
mondo un futuro sostenibile" (cfr. Ip/13/166 ), che propone un approccio
comune per il follow-up a Rio +20 , ed in particolare gli obiettivi di sviluppo
sostenibile e il riesame degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.
Ministri
sono tenuti ad approvare le conclusioni (che sarà adottata dal Consiglio Affari
generali nel corso del mese) che supportano l´approccio e le principali
proposte contenute nella comunicazione per affrontare queste sfide, in
particolare l´obiettivo di arrivare a un quadro globale per l´eliminazione
della povertà e lo sviluppo sostenibile per il periodo dopo il 2015.
Ministri
discuteranno anche se gli obiettivi ei traguardi illustrativo proposto nella
relazione del Gruppo ad alto livello del Segretario generale delle Nazioni
Unite di personalità eminenti sul post-2015 Agenda per lo sviluppo sono ben bilanciate
e se altri settori prioritari potrebbero essere considerate. Essi rifletteranno
su come integrare lo sviluppo di obiettivi di sviluppo sostenibile e agenda
sviluppo post-2015 prima del 2015. Ministri discuteranno anche l´approccio
proposto per l´attuazione, in particolare, un forum globale ad alto livello
politico per fare il punto sull´attuazione, i processi di revisione tra pari
regionali e una partnership globale sui dati di sviluppo.
Varie ed
eventuali -
Gli altri
punti d´affari potranno informare i ministri sullo stato di gioco in un certo
numero di file, tra cui un aggiornamento da parte della Commissione sui
negoziati internazionali per preparare un cambiamento climatico Risoluzione per
l´Organizzazione internazionale dell´aviazione civile dell´Assemblea 2013, e di
affrontare l´applicazione della il sistema comunitario di scambio delle
emissioni per quanto riguarda i voli intra-Ue. La Presidenza fornirà anche
informazioni sullo stato dei lavori relativi alla proposta di regolamento sui
gas fluorurati ad effetto serra.
La
Presidenza e la Commissione informerà circa l´esito della Conferenza Triple
delle Parti (Cop) per le Convenzioni di Basilea, Rotterdam e Stoccolma e una
riunione della Piattaforma europea per la strategia di ricerca sulla biodiversità
(Epbrs). Parti hanno fatto buoni progressi su una serie di punti sulla
Convenzione di Basilea, come ad esempio l´aggiunta di alcune sostanze di
rifiuti pericolosi per l´allegato della convenzione, ma non sono riusciti ad
adottare orientamenti per i movimenti transfrontalieri di rifiuti elettronici.
Alcune aggiunte sono state fatte anche all´allegato della convenzione di
Rotterdam e di un programma di lavoro e il bilancio è deciso, senza però
raggiungere un accordo su un meccanismo di conformità. Il contributo principale
del Cop della convenzione di Stoccolma è stato quello di aggiungere
hexa-bromocyclododecane (Hbcd), un ritardante di fiamma, l´allegato A, il che
significa che il suo uso deve essere eliminato.
La
presidenza sarà quindi una relazione sui progressi compiuti dalla direttiva
valutazioni di impatto ambientale e lo stato di avanzamento delle discussioni
interistituzionali sulla accesso al beneficio del regolamento di condivisione.
I Paesi Bassi forniranno informazioni sul problema delle micro-plastiche in
prodotti specifici come i cosmetici e prodotti per la cura personale che
finiscono nell´ambiente e Ungheria informerà ministri sul prossimo vertice
Acqua Budapest (8-11 ottobre 2013). Infine, la delegazione lituana presenterà
il programma di lavoro nell´ambiente della Presidenza lituana.
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INCONTRO TRA IL PRESIDENTE BARROSO E IL PRIMO MINISTRO DELLA MOLDAVIA, IURIE LEANCA |
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Bruxelles, 17 giugno 2013 - Il Presidente ha incontrato il 14 giugno il
nuovo primo ministro della Moldova Iurie Leanca, nella sua prima visita
all´estero dopo aver assunto le sue funzioni attuali. Essi hanno discusso la
situazione del paese e l´importanza del consenso politico tra i partiti
maggiori a perseguire le riforme necessarie per l´ammodernamento della
Moldavia. L´esistenza di pienamente funzionante e istituzioni statali
indipendenti è stato evidenziato anche come base per una stabilità a lungo
termine del paese. L´unione europea rimane impegnata a l´obiettivo di
associazione politica e l´integrazione economica della Moldova. In questo senso
entrambi i leader hanno espresso la loro soddisfazione per il completamento
sostanziale dei negoziati per un accordo di associazione, tra cui una profonda
e vasta zona di libero scambio. Ciò costituisce un risultato importante nella
strada per il vertice del partenariato orientale, che si terrà a Vilnius nel
mese di novembre. In occasione della visita del Primo Ministro Leanca a
Bruxelles due accordi di finanziamento per un totale di € 90.000.000 sono stati
firmati. Tali accordi hanno lo scopo di finanziare la riforma del settore della
giustizia e contribuire ad attuare gli attuali e futuri accordi Ue-moldova.
Questi costituiscono l´espressione del nostro continuo sostegno per il successo
del paese.
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L’INTERVENTO DI IERI DEL PRESIDENTE BARROSO SULL´ACCORDO COMMERCIALE UE-USA |
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Lough
Erne, 18 Giugno 2013 – “Oggi è un giorno speciale per le relazioni tra l´Unione
europea e gli Stati Uniti.
Oggi,
annunciamo che inizieremo i negoziati di un approccio globale transatlantica
Accordo di commercio e Investment Partnership.
Molto
francamente, tre anni fa, ben pochi avrebbero scommesso che oggi saremo in grado
di avviare i negoziati per un ambizioso Unione-stati Uniti accordo di libero
scambio europea.
E quando
le squadre della Commissione europea e gli Stati Uniti si riuniranno per la
prima tornata di negoziati il prossimo mese, sarà l´inizio di un impegno
congiunto di reale importanza strategica.
Il nostro
sforzo comune è parte della nostra agenda globale per la crescita e
l´occupazione per entrambe le sponde dell´Atlantico per la promozione del
commercio e degli investimenti.
E ´anche
un potente dimostrazione della nostra determinazione a plasmare un mondo aperto
e basato su regole.
Abbiamo
intenzione di andare avanti veloce. Possiamo dire che nessuno di noi darà il
backup dei contenuti per motivi di velocità, ma abbiamo intenzione di fare
rapidi progressi.
Non
sottovaluto la sfida principale: spostare i nostri regimi normativi più vicino
e affrontare l´effetto dannoso delle barriere commerciali dietro le frontiere.
Enormi benefici economici sono attesi da ridurre la burocrazia ed evitare
regolamentazioni divergenti per il futuro. Avrei preferito avere le nostre
aziende investono in nuovi prodotti e servizi e la creazione di posti di lavoro
innovativi che in doppio test e molteplici controlli o linee di produzione,
anche separati.
I nostri
regolatori sono tenuti a costruire ponti più velocemente e in modo più
sistematico. L´attuale situazione economica ci impone di unire le forze e di
fare di più con meno. Ancora più importante, in tal modo, rimarremo forti
giocatori di livello mondiale che hanno fissato gli standard per il 21 °
secolo.
Pertanto,
invito i nostri legislatori sul lato europeo, in particolare il Parlamento
europeo, i nostri regolatori, la nostra società civile a svolgere un ruolo
costruttivo e impegnato in questi negoziati.
Gli
operatori economici di entrambe le sponde dell´Atlantico, in particolare, sono
stati un forte sostenitore del libero commercio e gli investimenti tra l´Europa
e gli Stati Uniti.
E questo è
anche un bene per il resto del mondo. Date le filiere integrate nei mercati
globali di oggi, tutti possono trarre beneficio da questo accordo.
Integrare
due dei più sviluppata, più sofisticato e certamente le più grandi economie del
mondo non può mai essere un compito facile.
Ma
troveremo risposte convincenti alle preoccupazioni legittime,
troveremo
soluzioni a questioni spinose,
manterremo
i nostri occhi sul premio, e ce la faremo.
Quindi,
anche se questi negoziati possono non essere sempre facile, sono sicuro che
sarà valsa la pena.
Per il bene dei
posti di lavoro che crea, ed a causa della dimensione strategica di ciò che
stiamo facendo: per scrivere il prossimo capitolo di quella che è la nostra
storia comune, forgiata dal senso che condividiamo gli stessi principi e
valori, i principi ed i valori di economie aperte e società aperte.”
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UN ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO TRA L´UE E IL CANADA |
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Bruxelles,
18 giugno 2013 - L´unione europea e il
Canada stanno attualmente negoziando l´accordo economico e commerciale globale
(Ceta), al fine di prendere il loro commercio e investimenti ad un nuovo
livello. L´accordo di libero scambio Ue-canada riguarderà le questioni chiave
rilevanti per un commercio moderno e l´ambiente di investimento, da ambiziose
nuove opportunità di accesso al mercato di regole chiare per le imprese e gli
investitori europei e canadesi. I negoziati sono stati avviati nel maggio 2009
e sono ora nella fase finale.
I
negoziati per un accordo di copertura economica e commerciale globale, tra gli
altri:
l´accesso
ai reciproci mercati, dei beni, dei servizi, degli investimenti e per i
contratti di appalto pubblico;
norme e
regolamenti, le norme in materia di norme igienico-sanitarie e tecniche;
protezione
degli investimenti;
le regole
che il commercio telaio, come ad esempio i diritti di proprietà intellettuale e
la concorrenza;
lo
sviluppo sostenibile, facendo in modo che la crescita del commercio non vada a
scapito dell´ambiente o dei diritti sociali e del lavoro.
Una
Ue-canada di studio congiunto di ottobre 2008 prevede incrementi di reddito
annuo di € 11,6 miliardi per l´Ue e 8200000000 € per il Canada grazie ad un
accordo. La metà del totale dei guadagni del Pil previsto per l´Ue sono
relativi agli scambi di servizi, un quarto alla rimozione delle tariffe e il
restante quarto di smantellamento delle barriere non tariffarie. I vantaggi
dell´accordo in questa zona di barriere non tariffarie sono stimati a risultare
in un aumento di € 2,9 miliardi l´Ue e € 1,7 miliardi Canada.
I flussi
commerciali attuali -
Nel 2012
il Canada è stato 12 ° partner commerciale più importante dell´Unione europea,
che rappresenta il 1,8% del commercio estero totale dell´Ue. In base a dati del
2011, l´Unione europea è stato il secondo più importante partner commerciale
del Canada, dopo gli Stati Uniti, che rappresentano il 10,4% del commercio estero
totale del Canada.
Il valore
del commercio bilaterale di merci tra l´Unione europea e il Canada è stato
61800000000 € nel 2012. Macchinari, mezzi di trasporto e prodotti chimici
dominano le esportazioni di beni dell´Ue in Canada, e costituiscono una parte
importante delle importazioni di merci provenienti dal Canada dell´Ue.
Scambi di
servizi, ad esempio servizi finanziari e assicurativi, è una zona importante
del rapporto commerciale Ue-canada. Allo stesso modo, il rapporto di
investimento è di grande importanza. Nel 2011, lo stock di investimenti dell´Ue
in Canada è stato di circa € 220.000.000.000 mentre gli investimenti canadesi
nell´Ue ammonta a quasi € 140.000.000.000.
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OCCUPAZIONE: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE DI AIUTARE LE PERSONE IN CERCA DI LAVORO MIGLIORANDO L´EFFICIENZA DEI SERVIZI PUBBLICI PER L´IMPIEGO |
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Bruxelles,
18 giugno 2013 - I servizi pubblici per
l´impiego degli Stati membri svolgono un ruolo essenziale nel coadiuvare 26
milioni di disoccupati in tutta Europa a trovare un lavoro. Per questo motivo
la Commissione europea ha presentato una proposta di decisione volta ad aiutare
i servizi pubblici per l´impiego a massimizzare la loro efficacia mediante una
cooperazione più stretta, per meglio venire incontro alle esigenze dei disoccupati
e delle imprese.
L´efficacia
dei servizi pubblici per l´impiego è essenziale per l´attuazione pratica, da
parte degli Stati membri, delle politiche in materia di occupazione come
l´iniziativa "Garanzia per i giovani". I servizi pubblici per
l´impiego si trovano ad esempio in una posizione privilegiata per orientare chi
cerca lavoro per quanto riguarda la formazione, i programmi di apprendistato, i
tirocini e altre opportunità formative adeguate alla loro situazione e alle
esigenze dei datori di lavoro.
Tali
servizi sono inoltre essenziali per garantire un miglior abbinamento fra
persone con competenze specifiche e datori di lavoro in cerca di tali
competenze. L´ultima edizione dell´Osservatorio europeo dei posti di lavoro
vacanti mette in luce che, nonostante i livelli record di disoccupazione in
Europa, 1,7 milioni di posti di lavoro nell´Ue restano vacanti.
"Migliorare
l´efficienza e l´efficacia dei servizi pubblici per l´impiego, che svolgono un
ruolo chiave nell´attuazione delle politiche del mercato del lavoro, è
essenziale per far fronte a un tasso di disoccupazione così elevato" ha
dichiarato László Andor, Commissario europeo per l´Occupazione, gli affari
sociali e l´inclusione. "La proposta aiuterebbe i servizi pubblici per
l´impiego nello svolgimento di questo ruolo essenziale, e contribuirebbe a un
maggior coordinamento delle politiche per l´impiego in Europa".
La
proposta di decisione è volta a istituire una piattaforma che metta a confronto
le prestazioni dei servizi pubblici per l´impiego sulla base di valori di
riferimento pertinenti, a individuare migliori pratiche e a promuovere
l´apprendimento reciproco. Gli stessi servizi pubblici per l´impiego hanno
segnalato che, potendo contare su un sistema del genere, i problemi del mercato
del lavoro potrebbero essere individuati in modo più tempestivo.
La rete
fornirebbe inoltre sostegno per l´attuazione pratica delle politiche per
l´impiego da parte degli Stati membri. Un esempio rilevante è l´attuazione
dell´iniziativa "Garanzia per i giovani" elaborata dal Consiglio dei
ministri dell´Ue, che invita gli Stati membri a garantire che ai giovani
vengano offerti un lavoro, ulteriori opportunità formative, un apprendistato o
un tirocinio entro quattro mesi dall´inizio della disoccupazione o dall´uscita
dalla scuola (cfr. Ip/12/1311, Memo/12/938, Speech/12/910, Memo/13/152).
La rete
aiuterebbe gli Stati membri a mettere in atto le raccomandazioni specifiche per
paese adottate dal Consiglio nell´ambito del semestre europeo per migliorare
l´efficienza e l´efficacia dei servizi pubblici per l´impiego (cfr. Ip/13/463).
I servizi
pubblici per l´impiego si riuniranno per discutere di una cooperazione
rafforzata nel corso del vertice sulla disoccupazione giovanile che si svolgerà
a Berlino il 3 luglio. Dovranno presentare misure concrete per l´attuazione
della Garanzia per i giovani e si discuterà su come assicurare un´assistenza
reciproca in questo campo.
La
proposta di decisione passerà ora al Consiglio dei ministri dell´Ue e al
Parlamento europeo per l´adozione, e dovrebbe entrare in vigore a decorrere dal
2014.
Una volta
adottata la proposta di decisione, ciascuno Stato membro selezionerà tra gli
alti dirigenti dei propri servizi pubblici per l´impiego un membro titolare e
un membro supplente, i quali faranno parte del consiglio direttivo della rete
dei servizi pubblici per l´impiego. Anche la Commissione avrà diritto di
nominare un membro titolare e un membro supplente per il consiglio direttivo.
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UE: ADOZIONE DA PARTE DEL CONSIGLIO DEI DIRITTI UMANI DI UNA RISOLUZIONE SUI DIRITTI UMANI IN BIELORUSSIA |
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Bruxelles, 18 giugno 2013 - I
portavoce dell´Alto rappresentante dell´Unione per gli affari esteri e la
politica di sicurezza e il commissario Štefan Füle il 14 giugno hanno
rilasciato la seguente dichiarazione:
"Accogliamo con favore
l´adozione di ieri da parte del Consiglio dei diritti umani di una risoluzione
sulla Bielorussia da una solida maggioranza dei membri del Consiglio. Rileviamo
un crescente sostegno a questa iniziativa e di esprimere la nostra gratitudine
a tutti i partner che hanno lavorato su di esso con l´Unione europea.
Accogliamo inoltre con
favore l´estensione del mandato del relatore speciale delle Nazioni Unite sulla
Bielorussia Sig. Miklós Haraszti, che continuerà a riferire in modo
indipendente e in modo equilibrato e fornire raccomandazioni per le autorità
bielorusse sulla situazione dei diritti umani nel paese. Esortiamo le autorità
bielorusse a cooperare pienamente con lui.
Deploriamo profondamente che
in settimana l´adozione di questa risoluzione, che attira l´attenzione di pena
di morte nel paese, ma altre due persone sono stati condannati a una pena di
morte in Bielorussia. Speriamo che il suo diritto di appello sarà pienamente
esercitato.
Prendiamo atto della
ri-creazione del gruppo di lavoro parlamentare sulla pena di morte in
Bielorussia. Esortiamo la Bielorussia, l´unico paese in Europa ancora
applicando la pena capitale, per unirsi moratoria globale sulla pena di morte,
come primo passo verso l´abolizione universale.
Ricordiamo che lo sviluppo
delle relazioni bilaterali tra l´Ue e la Bielorussia è subordinata ai progressi
verso il rispetto da parte della Bielorussia per i principi della democrazia,
dello Stato di diritto e dei diritti umani. L´ue rimane disposta ad aiutare la
Bielorussia a rispettare gli obblighi in questo senso ".
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LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE POLITICHE MIGRATORIE LUNGIMIRANTI |
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Bruxelles,
18 giugno 2013 - In che modo l´Unione europea e gli Stati membri stanno
affrontando le sfide e le opportunità della migrazione? In una relazione pubblicata
ieri la Commissione, analizzando gli sviluppi avvenuti nel 2012 e all´inizio
del 2013 nei settori dell´immigrazione e dell´asilo, chiede una risposta più
coerente da parte dell´Ue.
L´unione
deve favorire un´immigrazione regolare ben gestita e politiche di integrazione,
e lavorare per una gestione più moderna ed efficiente dei flussi di viaggiatori
alle sue frontiere esterne. Deve d´altra parte lottare più a fondo contro la
tratta degli esseri umani e affrontare meglio la migrazione irregolare,
garantendo al contempo che siano rispettati i diritti fondamentali dei migranti
e dei richiedenti asilo.
"Stiamo
creando un sistema europeo comune di asilo solidale con le persone vulnerabili
e in grado di proteggerle. Molte di queste persone sono altamente qualificate e
devono avere la possibilità di sfruttare al meglio le loro competenze nei paesi
in cui si trasferiscono; lo stesso vale per altri gruppi di migranti", ha
dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni. "Il
nostro approccio alla migrazione deve riflettere le priorità comuni e le
esigenze future. Occorrono politiche ambiziose e una leadership politica
lungimirante per fare della migrazione una forza dinamica di crescita e
progresso", ha aggiunto.
La
migrazione come strumento per la crescita
Tra non
molto tempo l´Europa comincerà ad avvertire l´impatto dell´invecchiamento della
sua popolazione e della riduzione della sua forza lavoro. Perfino oggi,
nonostante gli alti livelli di disoccupazione, l´Unione europea conta circa 2
milioni di posti di lavoro vacanti in settori come la sanità, le tecnologie
dell´informazione e della comunicazione, l´ingegneria, le vendite e la finanza.
Pur non essendo l´unico modo per colmare queste carenze, l´immigrazione fa
sicuramente parte di una soluzione comune per sostenere la strategia di
crescita economica dell´Ue.
La
legislazione dell´Ue in materia di migrazione contribuisce ad attirare alcune
categorie di migranti: ad esempio, la direttiva sulla Carta blu (sulla cui
attuazione la Commissione pubblicherà una relazione verso la metà del 2014)
agevola l´ingresso e il soggiorno di cittadini di paesi terzi che intendono
svolgere lavori altamente qualificati. I negoziati sulle direttive sui
trasferimenti intrasocietari e sui lavoratori stagionali sono progrediti nel
2012, ma il Parlamento europeo e il Consiglio dovranno impegnarsi ulteriormente
per raggiungere un accordo.
La
Commissione spera inoltre che si progredisca rapidamente sulla sua proposta che
stabilisce regole più chiare e coerenti per i cittadini di paesi terzi che
giungono nell´Ue per motivi di studio o di ricerca scientifica e per altri tipi
di scambi (Ip/13/275 e Memo/13/281).
È
essenziale che tutti gli Stati membri dispongano di misure efficaci per
promuovere l´integrazione: i migranti devono poter sviluppare pienamente il
loro potenziale in un ambiente che rispetta i loro diritti fondamentali e
consente loro di partecipare alla prosperità delle nostre società. Sarà quindi
importante che gli Stati membri applichino correttamente la direttiva sul
permesso unico, che attribuisce ai cittadini di paesi terzi una situazione di
parità per quanto riguarda determinati diritti.
Affrontare
le sfide della protezione internazionale
Con
l´adozione di nuove norme e standard sull´accoglienza di coloro che chiedono
protezione, l´Ue si è avvicinata alla creazione di uno spazio comune di
protezione e solidarietà per le persone più vulnerabili. È ora il momento di
impegnarsi a fondo per applicare la legislazione e per fare in modo che questo
sistema comune funzioni bene e uniformemente.
Nel 2013
la Commissione intende promuovere ulteriormente la cooperazione pratica, anche
tramite l´Ufficio europeo di sostegno per l´asilo, e la solidarietà all´interno
dell´Unione (con la Grecia, nei confronti di coloro che fuggono dalla Siria e
sulla ricollocazione dei beneficiari di protezione internazionale tra gli Stati
dell´Ue).
La
solidarietà non deve fermarsi alle frontiere dell´Ue: il 2012 ha visto la
creazione del programma comune di reinsediamento Ue nel quadro del Fondo
europeo per i rifugiati. Per la prima volta, gli Stati membri hanno concordato
un elenco di priorità specifiche comuni dell´Ue in materia di reinsediamento
per il 2013. Nell´ambito di questo regime, gli Stati membri partecipanti si
sono impegnati a reinsediare 3 962 rifugiati nel 2013 (a fronte dei 3 083 posti
di reinsediamento offerti per il 2012). Le linee generali del programma di
reinsediamento dal 2014 in poi sono in corso di negoziato in quanto parte del
nuovo Fondo Asilo e migrazione. L´obiettivo della Commissione è di vedere
aumentare il numero dei programmi nazionali di reinsediamento e ampliare quelli
già esistenti.
Il 2012 ha
registrato inoltre notevoli progressi nella lotta alla tratta degli esseri
umani (Ip/12/619 e Memo/12/455), e nella protezione dei minori non accompagnati
che ogni anno giungono nell´Ue.
La
risposta politica dell´Ue alle pressioni migratorie
Se si
vuole rendere credibile la politica in materia di migrazione legale e mobilità,
bisogna adottare un´impostazione coerente per affrontare la migrazione
irregolare.
Entro la
fine del 2012 tutti gli Stati vincolati dalla direttiva rimpatri1, tranne
l´Islanda, ne avevano comunicato il completo recepimento alla Commissione. L´ue
è ormai molto vicina a conseguire norme comuni sui rimpatri, nel pieno rispetto
dei diritti fondamentali. La Commissione prevede di presentare (nel dicembre
2013) una comunicazione sui rimpatri, e intende accertarsi che tutti gli Stati
membri applichino correttamente la direttiva sulle sanzioni ai datori di
lavoro. Continuerà inoltre ad adoperarsi per integrare i diritti fondamentali
nelle attività di gestione delle frontiere dell´Ue. Da questo punto di vista,
il sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (Eurosur) può diventare uno
strumento atto a salvare vite umane, facilitando l´individuazione e la
localizzazione di piccole imbarcazioni. La Commissione esorta il Parlamento
europeo e il Consiglio ad accettare formalmente tale proposta, per rendere
Eurosur operativo entro la fine del 2013 (Ip/11/1528 e Memo/11/896).
Controlli
più intelligenti dei visti e delle frontiere per contribuire alla crescita
Aumentare
le facilitazioni dei viaggi per i cittadini di paesi terzi in visita nell´Ue è
un altro modo per fare di quest´ultima una destinazione più ambita.
La
Commissione ha presentato proposte dirette a facilitare e rafforzare le
procedure di verifica di frontiera per gli stranieri che viaggiano in direzione
dell´Ue (il cosiddetto pacchetto "frontiere intelligenti": Ip/13/162
e Memo/13/141). Proporrà inoltre che la politica dei visti dell´Unione
favorisca maggiormente la crescita economica e gli scambi culturali, agevolando
gli spostamenti dei viaggiatori in regola, quali persone d´affari, turisti,
studenti e giovani (Ip/12/1177 e Memo/12/838).
Intensificare
il dialogo internazionale sulla migrazione
In seguito
alla pubblicazione, nel 2011, dell´approccio globale in materia di migrazione e
mobilità, nel 2012 si sono intensificati i dialoghi a livello internazionale
volti a concludere accordi bilaterali (è stato firmato un partenariato per la
mobilità con il Marocco: Ip/13/513).
Nei
prossimi mesi la Commissione adotterà una relazione sull´attuazione
dell´approccio globale, dedicata specialmente alla dimensione esterna della
politica migratoria dell´Ue. Recentemente ha inoltre presentato il suo parere
sul modo in cui migrazione e mobilità possono contribuire allo sviluppo e su
come rafforzare la cooperazione globale in questo settore (Ip/13/450).
Contesto
Le
relazioni annuali su immigrazione e asilo sono presentate in seguito a una
richiesta formulata dal Consiglio europeo al momento dell´adozione del patto
europeo sull´immigrazione e l´asilo, nel 2008.
La quarta
relazione illustra i principali sviluppi intervenuti nel 2012 per affrontare le
sfide in questi settori e presenta i dati principali sulla situazione
migratoria nell´Ue. È accompagnata da un documento di lavoro dei servizi della
Commissione, che offre un´ampia panoramica delle iniziative prese sia a livello
dell´Ue che a livello nazionale.
Riportiamo
qui alcuni dati essenziali (si veda anche il materiale infografico relativo
all´asilo e all´immigrazione):
secondo
Eurostat, al 1° gennaio 2012 la popolazione totale dell´Ue era di 503,7
milioni, con un aumento di 1,3 milioni dal 2011;
la popolazione
dell´Ue in età lavorativa (15-64 anni) ammontava nel 2012 a 335,4 milioni e si
prevede che nei prossimi 50 anni diminuisca fino a raggiungere 290,6 milioni
nel 2060;
l´indice
di dipendenza degli anziani ha raggiunto il 26,8% nel 2012 e si prevede che
aumenti bruscamente fino al 52,6% entro il 2060;
i 20,7
milioni di cittadini di paesi terzi che vivevano nell´Ue ammontavano
all´incirca al 4,1% della popolazione totale dell´Ue;
i primi
permessi di soggiorno rilasciati a cittadini di paesi terzi ammontavano nel
2011 a quasi 2,5 milioni;
le domande di
asilo nel 2012 sono aumentate del 9,7% rispetto al 2011, superando la cifra
totale di 330 000 (nettamente inferiore, comunque, al picco di 425 000 domande
registrate nel 2001).
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UN ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO TRA L´UE E IL GIAPPONE |
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Bruxelles,
18 giugno 2013 -
L´ue e il
Giappone stanno portando avanti i loro negoziati per un accordo di libero
scambio (Als). L´obiettivo è per un accordo globale in beni, servizi e
investimenti eliminando le tariffe, le barriere non tariffarie e copre altri
problemi legati al commercio, quali gli appalti pubblici, la regolamentazione
vigente, la concorrenza e lo sviluppo sostenibile.
La prima
tornata di colloqui si è tenuta a Bruxelles dal 15 al 19 aprile di quest´anno
ed è stato avvertito di aver fatto un buon inizio per i negoziati. Ue e
negoziatori giapponesi si incontreranno di nuovo dal 24 giugno al 3 luglio a
Tokyo per continuare il loro lavoro, con un ulteriore ciclo previsto nel mese
di ottobre.
Il
Giappone è il settimo partner commerciale dell´Unione europea a livello globale
e il secondo partner commerciale dell´Ue in Asia dopo la Cina. Al contrario,
l´Unione europea è il terzo partner commerciale del Giappone, dopo la Cina e
gli Stati Uniti. Insieme, l´Unione Europea e il Giappone per conto di più di un
terzo del Pil mondiale.
Si prevede
un accordo tra i due giganti economici per rafforzare l´economia dell´Europa
dal 0,6-0,8% del Pil e si tradurrà in crescita e la creazione di 400.000 posti
di lavoro. Si prevede che le esportazioni dell´Ue verso il Giappone potrebbe
aumentare del 32,7%, mentre le esportazioni giapponesi verso l´Ue
aumenterebbero del 23,5%
Che
riguarderanno i negoziati?
I
negoziati con il Giappone affronterà una serie di preoccupazioni dell´Ue,
comprese le barriere non tariffarie e l´ulteriore apertura del mercato
giapponese degli appalti pubblici. Entrambe le parti mirano a concludere un
accordo che copre la progressiva e reciproca liberalizzazione degli scambi di
beni, servizi e investimenti, nonché le norme su questioni legate al commercio.
I
negoziati si baseranno sui risultati di un esercizio di scoping congiunto, che
l´Ue e il Giappone hanno completato nel maggio 2012. Nel contesto di questo
esercizio, entrambe le parti hanno dimostrato la loro volontà e la capacità di
impegnarsi in un ambizioso programma di liberalizzazione del commercio. La
Commissione ha inoltre concordato con il Giappone su specifiche tabelle di
marcia per la rimozione, nel contesto dei negoziati, delle barriere non
tariffarie nonché l´apertura degli appalti pubblici per le ferrovie del
Giappone e del mercato del trasporto urbano.
Data
l´importanza che l´eliminazione delle barriere non tariffarie è per raggiungere
la parità di condizioni per le imprese europee sul mercato giapponese, le
direttive di negoziato adottate dal Consiglio prevedono un parallelismo tra la
soppressione dei dazi dell´Unione europea e delle barriere non tariffarie in
Giappone . Essi hanno inoltre autorizzano la sospensione dei negoziati, dopo un
anno, se il Giappone non è all´altezza dei suoi impegni sui rimozione delle
barriere non tariffarie. Per proteggere i settori europei sensibili, c´è una
clausola di salvaguardia.
Che cosa è
successo finora -
Al vertice
Ue-giappone del maggio 2011, l´Ue e il Giappone hanno deciso di avviare i
preparativi per sia l´accordo di libero scambio e di un accordo quadro politico
e ha dichiarato che, sulla base di un successo di scoping, la Commissione
cercherà la necessaria autorizzazione provenienti dal Consiglio negoziati.
Dopo un
anno di intensi dibattiti, nel maggio 2012, la Commissione ha concordato con il
Giappone in un programma molto ambizioso per i futuri negoziati che coprono
tutte le priorità di accesso al mercato dell´Ue. Il 18 luglio 2012, la
Commissione europea ha invitato gli Stati membri dell´Ue per il loro accordo su
apertura di negoziati per un accordo di libero scambio con il Giappone. Il 29
novembre 2012, il Consiglio ha deciso di dare alla Commissione ´luce verde´ per
avviare trattative commerciali con il Giappone.
Relazioni
Ue-giappone del commercio -
Il Giappone è il
secondo partner commerciale dell´Ue in Asia, dopo la Cina. Nel 2011 le
esportazioni dell´Ue hanno raggiunto un valore di € 49000000000, soprattutto
nei settori dei macchinari e mezzi di trasporto, prodotti chimici e prodotti
agricoli. Nel 2011 le importazioni dell´Ue provenienti dal Giappone hanno
rappresentato per € 67500000000, con macchinari e trasporti per lo più
attrezzature e prodotti chimici. Nel 2011, le importazioni nell´Unione europea
e le esportazioni di servizi commerciali da e per il Giappone erano €
15900000000 e 21800000000 €. Il Giappone è uno dei principali investitori nella
Ue. Nel 2011 lo stock di Ide verso l´interno dell´Unione europea ha raggiunto
un valore pari a € 144.200.000.000. Ied in entrata del Giappone è notevolmente
aumentata dalla metà degli anni 1990, ma rimane molto basso rispetto ad altri
paesi Ocse (investimenti dell´Ue valore di € 85800000000 nel 2011).
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OCCUPAZIONE: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE DI AIUTARE LE PERSONE IN CERCA DI LAVORO MIGLIORANDO L´EFFICIENZA DEI SERVIZI PUBBLICI PER L´IMPIEGO |
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Bruxelles,
18 giugno 2013 - I servizi pubblici per l´impiego degli Stati membri svolgono
un ruolo essenziale nel coadiuvare 26 milioni di disoccupati in tutta Europa a
trovare un lavoro. Per questo motivo la Commissione europea ha presentato una
proposta di decisione volta ad aiutare i servizi pubblici per l´impiego a
massimizzare la loro efficacia mediante una cooperazione più stretta, per
meglio venire incontro alle esigenze dei disoccupati e delle imprese.
L´efficacia
dei servizi pubblici per l´impiego è essenziale per l´attuazione pratica, da
parte degli Stati membri, delle politiche in materia di occupazione come
l´iniziativa "Garanzia per i giovani". I servizi pubblici per
l´impiego si trovano ad esempio in una posizione privilegiata per orientare chi
cerca lavoro per quanto riguarda la formazione, i programmi di apprendistato, i
tirocini e altre opportunità formative adeguate alla loro situazione e alle
esigenze dei datori di lavoro.
Tali
servizi sono inoltre essenziali per garantire un miglior abbinamento fra
persone con competenze specifiche e datori di lavoro in cerca di tali
competenze. L´ultima edizione dell´Osservatorio europeo dei posti di lavoro
vacanti mette in luce che, nonostante i livelli record di disoccupazione in
Europa, 1,7 milioni di posti di lavoro nell´Ue restano vacanti.
"Migliorare
l´efficienza e l´efficacia dei servizi pubblici per l´impiego, che svolgono un
ruolo chiave nell´attuazione delle politiche del mercato del lavoro, è
essenziale per far fronte a un tasso di disoccupazione così elevato" ha
dichiarato László Andor, Commissario europeo per l´Occupazione, gli affari
sociali e l´inclusione. "La proposta aiuterebbe i servizi pubblici per
l´impiego nello svolgimento di questo ruolo essenziale, e contribuirebbe a un
maggior coordinamento delle politiche per l´impiego in Europa".
La
proposta di decisione è volta a istituire una piattaforma che metta a confronto
le prestazioni dei servizi pubblici per l´impiego sulla base di valori di
riferimento pertinenti, a individuare migliori pratiche e a promuovere
l´apprendimento reciproco. Gli stessi servizi pubblici per l´impiego hanno
segnalato che, potendo contare su un sistema del genere, i problemi del mercato
del lavoro potrebbero essere individuati in modo più tempestivo.
La rete
fornirebbe inoltre sostegno per l´attuazione pratica delle politiche per
l´impiego da parte degli Stati membri. Un esempio rilevante è l´attuazione
dell´iniziativa "Garanzia per i giovani" elaborata dal Consiglio dei
ministri dell´Ue, che invita gli Stati membri a garantire che ai giovani
vengano offerti un lavoro, ulteriori opportunità formative, un apprendistato o
un tirocinio entro quattro mesi dall´inizio della disoccupazione o dall´uscita
dalla scuola (cfr. Ip/12/1311, Memo/12/938, Speech/12/910, Memo/13/152).
La rete
aiuterebbe gli Stati membri a mettere in atto le raccomandazioni specifiche per
paese adottate dal Consiglio nell´ambito del semestre europeo per migliorare
l´efficienza e l´efficacia dei servizi pubblici per l´impiego (cfr. Ip/13/463).
I servizi
pubblici per l´impiego si riuniranno per discutere di una cooperazione
rafforzata nel corso del vertice sulla disoccupazione giovanile che si svolgerà
a Berlino il 3 luglio. Dovranno presentare misure concrete per l´attuazione
della Garanzia per i giovani e si discuterà su come assicurare un´assistenza
reciproca in questo campo.
La
proposta di decisione passerà ora al Consiglio dei ministri dell´Ue e al
Parlamento europeo per l´adozione, e dovrebbe entrare in vigore a decorrere dal
2014.
Una volta
adottata la proposta di decisione, ciascuno Stato membro selezionerà tra gli
alti dirigenti dei propri servizi pubblici per l´impiego un membro titolare e
un membro supplente, i quali faranno parte del consiglio direttivo della rete
dei servizi pubblici per l´impiego. Anche la Commissione avrà diritto di nominare
un membro titolare e un membro supplente per il consiglio direttivo.
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ZAIA: “IL VENETO SI CANDIDA A DIVENTARE IL LABORATORIO DEL FEDERALISMO FISCALE. DALLE RIFORME PASSA IL RILANCIO DELL’ECONOMIA” |
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Venezia,
18 giugno 2013 - “Potrebbe risultare stridente parlare di riforme, statuti e
federalismo, in un momento in cui alla politica si chiede soltanto di superare
le difficoltà economiche e sociali. Ma è proprio partendo dalle riforme
istituzionali che si garantisce un rilancio stabile dell’economia. Si stanno
bloccando le parti più virtuose del Paese, e il Veneto è fra queste”.
Lo ha
affermato ieri il Presidente della Giunta regionale del Veneto, Luca Zaia,
intervenendo a Palazzo Ducale a Venezia al convegno “Dallo Statuto alle riforme
– Il regionalismo italiano nella stagione delle riforme”, organizzato dal
Consiglio Regionale del Veneto.
“La storia
e l’attualità ci dimostrano che tutte le democrazie che hanno dati economici
positivi sono passate attraverso un vero decentramento – ha detto Zaia –.
Dobbiamo abbandonare definitivamente il principio dell’uniformità per
abbracciare quello dell’autonomia differenziata”.
“Il Veneto
si candida a essere il laboratorio del federalismo fiscale, quello vero, quello
che consentirà finalmente di far tornare sui territori i surplus di gettito”,
ha annunciato Zaia che è tornato a chiedersi come mai, a parecchi anni dalla
riforma del titolo V della Costituzione, “ancora non si sia avuto il coraggio
di applicare i costi standard i quali, se avessero come modello quelli della
pubblica amministrazione del Veneto, libererebbero immediatamente circa 30
miliardi di euro, un terzo del costo annuale del debito pubblico”.
Riferendosi
poi all’anniversario del nuovo Statuto del Veneto, il Presidente Zaia ha
sottolineato: “La nostra Regione, maggioranza e opposizione insieme, ha fatto
la sua parte introducendo ciò che a livello nazionale sembra ancora tabù:
snellimento dei lavori consiliari, una nuova legge elettorale che dà la
possibilità di scegliere i propri rappresentanti, il limite ai mandati per
evitare incarichi a vita. Abbiamo poi tagliato davvero in modo sensibile i
costi della politica. E non vorrei mancare di sottolineare che il nostro
statuto ha una parola chiave: autogoverno”.
“Il federalismo
è centripeto mentre il centralismo è centrifugo” ha concluso Zaia con un
accenno alle pronunce della Corte Costituzionale: “Dal ‘48 ad oggi la Consulta
si è sempre ispirata a prìncipi centralistici. Se questa posizione poteva andar
bene quando c’era la necessità di difendere lo stato nazionale, quando il mondo
era diviso in due blocchi, ora queste esigenze sono tramontate. Tutti ormai
dicono che la carta istituzionale non è intoccabile. Risolviamo per sempre
questo federalismo imperfetto che è andato a discapito di chi è virtuoso e a
vantaggio di chi è inefficiente e sprecone. Introduciamo il Senato delle
Regioni: la sua assenza sta creando costi enormi in termini di ingestibilità
del sistema”.
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IL NUOVO STATUTO VENETO HA SAPUTO COGLIERE IL BISOGNO DI INNOVAZIONE |
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Venezia,
18 giugno 2013 - “I nuovi tempi richiedono strumenti nuovi: stiamo vivendo una
svolta epocale e il cambiamento e la cosiddetta riforma delle Istituzioni vanno
inseriti in questo contesto”. Lo ha detto l’assessore al bilancio della Regione
del Veneto, Roberto Ciambetti, nel corso della tavola rotonda sullo Statuto e
le riforme istituzionali svoltosi ieri a
Palazzo Ducale a Venezia.
“Il nuovo
Statuto del Veneto – ha precisato Ciambetti - è frutto del mutamento in atto e
i suoi limiti nascono dalla nebulosità della fase che stiamo vivendo e dalla
necessaria prudenza che ha ispirato il legislatore: sappiamo che la realtà
attorno a noi muta, vediamo che stanno determinandosi nuovi equilibri anche
internazionali, ma non è esattamente ancora chiaro e definito l’orizzonte. Pensiamo
anche solo alle incertezze che ruotano attorno alla moneta europea e
all’edificio comunitario, al bisogno di dare sostanza politica all’Europa e, di
conseguenza, ripensare il ruolo delle Regioni e degli Stati nella futura
Europa. Guardiamo anche solo a casa nostra e al dibattito spesso confuso
attorno all’abolizione delle Province o alla costituzione di nuove realtà,
pensiamo alle città metropolitane, e via dicendo”.
Ciononostante,
per Ciambetti lo Statuto del Veneto ha saputo cogliere il bisogno di innovazione:
dall’istituzione del Consiglio delle Autonomie al taglio ai costi della
politica, dalla affermazione della specificità di Belluno al regolamento
consiliare che disegna un ruolo nuovo per maggioranza e opposizione, fino alla
nuova legge elettorale che permette ai cittadini di scegliere il proprio
candidato. “Scelte strategiche importanti – ha aggiunto l’assessore –, come la
nuova organizzazione del territorio, la gestione associata di servizi da parti
degli enti locali, la spinta all’aggregazione dei piccoli comuni, trovano nello
Statuto una fonte e un punto di riferimento, riaffermando come centrale e
imprescindibile l’identità veneta, il ruolo del popolo veneto, la sua legittima
aspirazione all’autonomia e all’autogoverno”.
“Lo Statuto – ha
concluso Ciambetti – dimostra che, seppure davanti a un futuro incerto, non
esiste una divaricazione tra le Istituzioni locali e la società veneta e tutti
i suoi attori e protagonisti ed è testimonianza del saper agire localmente ma
guardando attentamente al di là delle frontiere italiane”.
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LOMBARDIA.MARONI: PORTERÒ IN UE GRIDO DOLORE NOSTRE IMPRESE MIO COMPITO È INTRODURRE MISURE PER CREARE LAVORO DALLA REGIONE 1 MILIARDO DI EURO PER AIUTARE 45.000 AZIENDE |
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Milano, 18
giugno 2013 - Il tema del lavoro e dello sviluppo e il
modo di
contrastare la crisi ´dovrebbero vedere l´Europa
protagonista´.
Per questo, ´quando nei prossimi giorni vedrò a
Bruxelles
il presidente Barroso per parlare di Expo, porterò
l´auspicio
che l´Europa non sia solo matrigna, ma sia di aiuto e
sostegno
alle aree in difficoltà´; infatti, ´il grido d´allarme,
quasi di
dolore, che viene dal mondo delle imprese lo sento bene
e lo
voglio portare all´attenzione di tutte le autorità,
soprattutto
quelle europee´.
Lavoro
Priorità Numero Uno - Il presidente della Regione
Lombardia
Roberto Maroni, intervenendo questa
mattina al
convegno
´Europa, Euro, Italia´, promosso dalla Federazione
nazionale
Cavalieri del Lavoro, ha ribadito che ´il lavoro è per
me la
priorità numero uno´. Presenti, tra gli altri, il
presidente
della Federazione italiana Cavalieri del Lavoro
Benito
Benedini, il presidente della Rai Anna Maria Tarantola,
Antonio
Padoa Schioppa, Alberto Quadrio Curzio e Marco Fortis.
Un
Miliardo Per Le Imprese - ´In Lombardia - ha spiegato il
presidente
- abbiamo già deciso una serie di misure, per
consentire
alle imprese di lavorare. L´occupazione infatti non
si crea
per decreto, ma consentendo alle imprese di lavorare e,
quindi, di
assumere´. ´A breve - ha aggiunto il presidente -
sarà
approvato in Giunta un pacchetto di interventi da 1
miliardo
di euro, che permetterà di dare sostegno a oltre 45.000
imprese´.
Contrastare
Rischio Emergenza Sociale - ´Il mio compito - ha
aggiunto
il presidente - è introdurre misure per creare lavoro.
Non ho
tutte le competenze, ma ho il dovere di creare le
condizioni,
perché nella mia regione si attuino tutte le
politiche,
europee, nazionali, regionali e locali in grado di
contrastare
quella che rischia di essere un´emergenza sociale´.
A questo
proposito Maroni ha sottolineato che ´le difficoltà
delle
imprese, dei lavoratori e dei giovani rischiano di
trasformare
il dato fisiologico della disoccupazione in dato
patologico´.
I Dati -
Dal 2008 al 2012, infatti, il tasso di disoccupazione è
raddoppiato
in Lombardia, quello giovanile ha superato il 25 per
cento: ´è
per me necessario - ha ribadito Maroni - attivare
tutte le
leve regionali e quelle che stanno a Roma e Bruxelles,
perché a
questa emergenza si diano risposte concrete e
immediate´.
Euro - A
proposito dell´euro, Maroni ha notato come sia ´una
realtà che
viviamo con un po´ di apprensione e con valutazioni
anche
diverse´. ´Oggi - ha detto ancora il presidente - ci sono
voci
critiche in Italia e in Europa. Ci sono soggetti politici
in diversi
Paesi, che sono euro-critici ed euro-scettici. La
richiesta
di uscire dall´euro, che c´è in giro in Europa, molti
la considerano
una boutade; io la ritengo una cosa seria, perché
può portare alla disgregazione´. |
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LAVORO; IL FONDO SOCIALE EUROPEO NEL VENETO: UNO STRUMENTO PER GUARDARE OLTRE LA CRISI E COSTRUIRE IL VENETO DI DOMANI |
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Altavilla Vicentina, 18
giugno 2013 - Si è svolto il 14 giugno, presso la sede del Cuoa di Altavilla
Vicentina, la riunione annuale del Comitato di Sorveglianza del Fondo sociale
europeo nel Veneto, che ha approvato il rapporto annuale di esecuzione 2012 del
Piano Operativo Regionale (Por 2007-2013), alla presenza dell’Assessore
regionale al lavoro Elena Donazzan.
Ai lavori del Comitato (nel
quale è rappresentato tutto il territorio regionale, dalle organizzazioni
datoriali e sindacali agli enti locali) hanno preso parte anche Gianna Donati,
rappresentante dei Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Cinzia
Masina della Direzione Generale Occupazione, Affari Sociali e Inclusione della
Commissione Europea, che hanno avuto parole di plauso per la capacità
dimostrata dalla Regione nella gestione dei fondi che l’Unione Europea mette a
disposizione, studiando ed attuando interventi specifici per la realtà veneta.
“Quello che vogliamo fare
oggi – ha sottolineato l’Assessore regionale all’Istruzione, Formazione e
Lavoro, Elena Donazzan – è pensare e costruire il Veneto di domani, alla luce
della nuova programmazione, superando la logica delle politiche passive, ovvero
di un semplice sostegno ad aziende e lavoratori colpiti dalla crisi, per
approntare invece un sistema di misure volte a guardare oltre questa difficile
fase, creando le condizioni affinché le nostre aziende possano guardare al
futuro con una prospettiva di crescita.”
Dunque un 2013 come anno di
svolta nelle politiche della Regione, che da un lato ricorda l’imponente lavoro
fatto in chiave anticrisi fino al 2012, ma dall’altro attiva nuove iniziative e
nuovi strumenti.
“È evidente – ha aggiunto
l’Assessore Donazzan - che la realizzazione di tale piano anticrisi necessita
del coinvolgimento attivo di molti attori istituzionali che operano sul
territorio e di un’opera di forte coordinamento e regia, che la Regione
continua ad attuare per mettere a disposizione dei vari soggetti (imprese,
lavoratori, disoccupati, studenti, ecc.) un ventaglio di opportunità che si
integrino tra di loro e non si sovrappongano, per riuscire a coprire i diversi
bisogni emergenti. E’ un sistema, un contesto favorevole alla crescita ed al
buon lavoro quello a cui tendiamo.”
Il Fondo sociale europeo
(Fse) è uno degli strumenti finanziari dell´Unione Europea finalizzato a
promuovere la coesione economica e sociale e a ridurre le disparità esistenti
tra gli Stati e le diverse Regioni dell´Unione. Nell´ambito della politica di
coesione l´Fse ha il compito di migliorare le possibilità di occupazione e di
impiego, favorendo un alto livello di occupazione e nuovi e migliori posti di
lavoro, con particolare riferimento ai giovani e alle donne.
Complessivamente, nel
periodo 2012-2013 è stato possibile finanziare progetti ed iniziative per un
totale di oltre 110 milioni di euro.
Sintesi Degli Interventi
Promossi:
Work Experience, per mettere
in contatto giovani e imprese -
L’iniziativa ha voluto
mettere a disposizione di coloro che intendono inserirsi o reinserirsi nel
mercato del lavoro un’opportunità formativa altamente professionalizzante: un
percorso formale di formazione la cui finalità non fosse direttamente quella di
favorire l’inserimento lavorativo, bensì quella di affinare il processo di
apprendimento e di formazione con una modalità di cosiddetta alternanza tra
studio e lavoro.
Ad oggi risultano finanziati
155 progetti per un totale di quasi sei milioni di euro. Le risorse disponibili
sono state recentemente implementate con un ulteriore milione di euro. Tenuto
conto degli esiti positivi registrati da tale iniziativa la Regione del Veneto
ha inteso sostenere la prosecuzione delle attività mettendo a disposizione altri
dieci milioni di euro.
Linea 3 – Piani Integrati a
supporto delle imprese venete 2012-2013 -
Nel corso del 2012 hanno
preso avvio i progetti finanziati nell’ambito della cosiddetta Terza Fase, che
ha posto un particolare accento sull’innovazione di processo, attraverso le
“procedure lean”, il trasferimento della capacità di generare nuove idee,
l’innovatività in termini di strategie e metodiche tecniche, commerciali e
organizzative, l’introduzione di forme di risparmio energetico, la riduzione
dell’impatto ambientale, l’internazionalizzazione.
Sono stati finanziati 72
progetti per un totale di 6.635.000 euro -
Alla fine del 2012 si è
provveduto, ad approvare l’ultimo avviso previsto nell’ambito di tale linea
d’intervento, che ha permesso di finanziare 92 progetti per un totale di quasi
sette milioni di euro. La finalità principale è stata quella di sostenere il
finanziamento di piani integrati a supporto delle imprese venete per la
valorizzazione dell’eccellenza e dei settori strategici e per rispondere alle
sfide globali che impongono di investire su innovazione,
internazionalizzazione, aggregazioni.
Rilanciare l’impresa veneta
– Progetti di innovazione e sviluppo 2013 -
Nell’ottica di costruire un
sistema integrato di interventi a supporto del sistema socio-economico veneto,
la Regione ha previsto un finanziamento a supporto delle imprese per progetti
di innovazione e sviluppo per incrementare la qualità del capitale umano, le
cui competenze sono risorse fondamentali su cui investire per rafforzare la vitalità
e la capacità di adattamento dei sistemi produttivi. Per detti progetti di
innovazione e sviluppo sono stati recentemente stanziati quindici milioni di
euro, con tempi molto brevi di approvazione dei progetti presentati.
Azioni innovative per le
imprese edili del settore industriale 2012-2013 -
L’iniziativa ha permesso di
co-finanziare 10 progetti per un totale di 341mila euro. L’obiettivo è quello
di sostenere l’innovazione e la competitività delle imprese del settore edile
industriale puntando sulla crescita e sulla conoscenza delle persone che
lavorano nell’impresa per fronteggiare una domanda che richiede prodotti sempre
più evoluti e diversificati, favorendo nel contempo la sostenibilità delle
attività imprenditoriali.
Imprese e occupazione
giovanile 2012-2013 -
L’iniziativa “L’istituto
tecnico come prima impresa” nasce dall’impegno di attuare il protocollo
d’intesa siglato tra la Regione del Veneto, l’Ufficio Scolastico Regionale per
il Veneto e Confindustria Veneto. Essa prevede un “Pacchetto Giovani”
finalizzato a migliorare le opportunità di crescita formativa e occupazionale
dei giovani, ottimizzando il rapporto scuola-lavoro anche attraverso la
promozione dell’Istruzione Tecnica. Nell’ambito di tale iniziativa sono stati
approvati 5 progetti a valenza regionale (per un totale di un milione di euro)
che mettono a disposizione degli Istituti Tecnici e degli Istituti Superiori
una serie di opportunità tese a ridurre il divario tra scuola e impresa e a
favorire azioni di placement che implementino nuovi servizi di incontro domanda
e offerta di lavoro per i giovani in uscita dal sistema scolastico.
Inoltre, nel quadro di
avvicinamento tra il mondo dell’istruzione e quello delle imprese, la Regione
ha inteso promuovere un modello che coinvolgesse direttamente e attivamente il
sistema produttivo nella definizione di progetti di alternanza scuola-lavoro
mirati al potenziamento delle skills degli studenti, ridefinendo nel contempo
il contenuto professionalizzante dell’esperienza.
A dicembre 2012 sono stati
messi a disposizione due milioni di euro per la promozione di percorsi di
alternanza scuola – lavoro rivolti a studenti delle classi quarte e quinte
degli Istituti di Istruzione secondaria di secondo grado del Veneto, da
realizzarsi negli anni scolastici 2013-2014 e 2014-2015. L’iniziativa si
colloca in continuità con le precedenti iniziative, che hanno consentito
l’approvazione di 118 progetti da realizzare durante gli anni scolastici
2011-2012 e 2012-2013.
Assegni di ricerca -
Un ulteriore impegno della
Regione è stato quello di potenziare il sistema universitario e della ricerca
veneto, rafforzando i rapporti tra università, centri di ricerca e imprese,
attraverso la valorizzazione delle risorse umane impegnate nell’ideazione e
nella realizzazione congiunta e sinergica di progetti di ricerca e di
innovazione a beneficio della competitività delle imprese e dello sviluppo del
territorio. Nel 2012 sono stati avviati 60 ”Assegni di Ricerca”, finanziati
nell’ambito dell’avviso approvato a fine 2011, con un impegno di quasi un
milione e mezzo di euro. L’assegno di ricerca a disposizione ammonta a 24mila
euro. Nel 2012 inoltre, sono stati approvati altri 125 progetti individuali di
ricerca, per un impegno finanziario di 3 milioni di euro, che sono attualmente
in fase di avvio.
L’apprendistato -
Il contratto di
apprendistato rappresenta un importante strumento nel quadro dell’azione
regionale per l’occupazione giovanile, la cui logica fondante è quella di
offrire ai giovani un sistema di opportunità adeguate alle loro capacità,
consentendo loro di vincere l’attrito del primo ingresso nel mondo del lavoro.
La Regione del Veneto, tra
il 2012 e il 2013, ha messo a disposizione ingenti risorse (oltre 18 milioni di
euro) destinate alla formazione degli apprendisti (circa 25mila) assunti con
una delle tipologie di contratto previste (apprendistato per la qualifica e il
diploma, apprendistato professionalizzante o di mestiere, apprendistato di alta
formazione e ricerca).
Ammortizzatori sociali in
deroga e politiche attive del lavoro -
Dal 2009 la Regione del
Veneto è impegnata nel garantire la realizzazione di percorsi di politica
attiva del lavoro per i lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali in
deroga: cassa integrazione e mobilità. Nel corso del quadriennio 2009-2012 il
numero dei lavoratori complessivamente interessati agli ammortizzatori sociali
in deroga è stato di 234.982, di cui oltre 28.000 per mobilità e 206.000 per
cassa integrazione, per una spesa complessiva erogata di oltre 443 milioni di
euro.
Tramite le cosiddette “doti
lavoro” sono stati garantiti un sostegno al reddito e la realizzazione di
servizi personalizzati finalizzati alla riqualificazione professionale e
all´eventuale ricollocazione nel mercato del lavoro. Tra il 2009 e il 2012 sono
stati stanziati complessivamente oltre 120 milioni di euro, di cui circa la
metà per politiche attive del lavoro che concorrono alla copertura del
cofinanziamento regionale dovuto per le indennità percepite dai lavoratori
tramite Inps. In questi quattro anni sono stati finanziati 276 progetti per
oltre 160 soggetti accreditati coinvolti nelle attività. Nel quadriennio
2009-2012, il numero dei lavoratori che sono stati segnalati agli enti
accreditati per i servizi al lavoro e stato di 160.862 (34.040 nel 2009, 41.836
nel 2010, 33.632 nel 2011 e 59.828 nel 2012). Di questi, 114.017 lavoratori
pari al 71,12% del totale dei segnalati hanno avuto accesso ai servizi di
politica attiva con la sottoscrizione del patto di servizio con una percentuale
crescente nel corso degli anni considerando anche la presenza di un medesimo
lavoratore in annate diverse. Al netto di queste ripetizioni i lavoratori
coinvolti sono stati 84.283..
Per quanto riguarda il 2013,
è stato deliberato un nuovo finanziamento di 10 milioni di euro a valere sul
Fondo sociale europeo per interventi di politiche attive diretti a specifiche
tipologie di lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali e disoccupati di
lunga durata con particolare difficoltà ad affermarsi nel mercato del lavoro.
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SPESA PUBBLICA. COMMISSIONE EUROPEA PLAUDE AL VENETO |
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Venezia, 18 giugno 2013 - “Per il Veneto è certamente motivo di grande
soddisfazione l’apprezzamento della Commissione Europea per come abbiamo speso
i finanziamento del Fondo Sociale, e questo sia per i contenuti delle azioni
portate avanti a favore dei giovani, sia per la corretta gestione delle risorse
finanziarie e la rapidità di spesa, che evitano alla Regione il rischio del
cosiddetto “disimpegno”, ovvero la restituzione di finanziamenti non spesi per
incapacità amministrativa”.
Lo sottolinea l’assessore
regionale alla formazione Elena Donazzan, osservando in proposito che “il
giudizio positivo sulla buona amministrazione della Regione del Veneto da parte
della Commissione Europea, sempre severa e non certo benevola nei confronti del
nostro Paese, arriva proprio in un giorno nel quale i mezzi di informazione
pongono l’accento sul dovere del buon utilizzo dei fondi pubblici”.
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TOSCANA: FONDO SOCIALE EUROPEO, CHI PARTECIPA ALLE ATTIVITÀ FORMATIVE DEL POR TROVA PRIMA LAVORO |
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Firenze 14 giugno 2013 – Chi
partecipa a corsi o altre attività formative ha più successo nella ricerca di
un’occupazione. E’ quanto emerge da un’indagine a campione sui destinatari
delle attività finanziate grazie al Fondo sociale europeo 2007-2013. Il tasso
di disoccupazione registrato è decisamente incoraggiante: nel 2010 gli occupati
dopo se mesi dalla formazione erano il 55,2%, dopo 12 mesi il 60,9%.
Un’indagine a campione
L’indagine (a cura dell’Ati Iris- Gouré) è stata svolta su un campione di circa
18 mila partecipanti alle attività finanziate grazie al Fondo sociale europeo
2007-2013.
All’indagine è stata
affiancata un’analisi controfattuale che ha messo in luce, in particolare,
nell’inserimento occupazionale una differenza di oltre dieci punti percentuali,
sia a sei che a dodici mesi, a favore dei formati. Il 56% di chi ha fatto la
formazione dichiara dopo sei mesi di essere occupato. Percentuale che sale al
61% dopo un anno. Fra i non formati la percentuale è rispettivamente del 48%,
dopo 6 mesi e del 50% dopo un anno.
Dall’analisi che confronta i
risultati di chi ha svolto la formazione con quelli di chi non l’ha fatta
emerge una differenza di oltre 10 punti percentuali. Se al corso si aggiunge
uno stage presso l’impresa o un periodo di tirocinio, la ricerca di occupazione
risulta più efficace. A 12 mesi dalla conclusione, il 54,3% di coloro che hanno
frequentato un corso hanno trovato lavoro, a fronte del 65,5% di chi ha fatto
formazione e stage presso un’impresa o del 60,3% di chi ha fatto solo
tirocinio.
“Sono risultati che ci
confermano l’importanza dei fondi europei e in particolare del Fse che, anche
nei prossimi anni saranno le uniche risorse certe su cui potremo contare per
riavviare lo sviluppo, rilanciare l’occupazione e far uscire il paese dalla
crisi. Per questo da tempo ci stiamo muovendo, sia nei confronti della
Commissione europea, sia nei confronti del governo nazionale, per arrivare
preparati all’appuntamento con il nuovo periodo di programmazione 2014-2020”.
Il punto Il monitoraggio
sullo stato di avanzamento del Programma operativo Fse 2007-2013 ha confermato
le buone performance della Toscana, ai primi posti in Italia per capacità di
spesa e anche per quanto riguarda la programmazione delle politiche per
fronteggiare la crisi, per sostenere l’occupazione, la formazione e l’istruzione,
l’infanzia, attuare iniziative a favore dei giovani, delle donne, dei soggetti
deboli del mercato del lavoro.
Il Programma operativo
regionale 2007-2013, ha messo a disposizione 659 milioni di euro per sette
anni. Al 31 marzo 2013, con un livello di spesa di 389 milioni di euro, si è
già superato il target fissato dal ministero dello sviluppo economico per
l’ottobre 2013.
Al 31 dicembre 2012 i
destinatari avviati erano 198.095 di cui circa il 54% donne.
Lo scenario futuro Ma se da
un lato si conferma l’importanza cruciale di queste risorse per le politiche
della Regione per l’occupazione, la formazione, il sociale, non mancano
preoccupazioni per il futuro.
“Ci sono forti ritardi a
livello comunitario – ha detto l’assessore – sia per quanto riguarda la precisa
individuazione del quadro finanziario che sarà alla fine messo a disposizione
degli stati membri, sia per quanto riguarda l’approvazione delle norme
regolamentari. A livello nazionale il confronto tra governo centrale e Regioni
è avviato ma permangono tuttora una serie di incognite relative alle risorse
che il governo deciderà di riservarsi per la gestione centralizzata di
programmi operativi nazionali, così come sulla dotazione statale che andrà a
cofinanziare i Por regionali. Si rischia così di avere parte del 2014 scoperta
e non poter dare continuità alle politiche a favore del sistema produttivo e
per il lavoro, proprio nel momento più difficile della crisi. Per questo stiamo
facendo pressioni, sia sul governo che sulla commissione Ue, per convincerli ad
anticipare le risorse o comunque a riconoscere l’ammissibilità di interventi
approvati nelle more delle definizioni a livello comunitario e nazionale per
poter concretamente avviare la programmazione 2014-2020”.
Nel frattempo la Regione sta
lavorando per farsi trovare pronta all’appuntamento del 2014.
Dopo l’approvazione, lo
scorso febbraio da parte della giunta regionale del quadro strategico regionale
2014 – 2020, sta lavorando ai programmi operativi regionali sia diel Fse che
del Fesr. Il confronto con le parti sociali e le istituzioni è già cominciato e
sta entrando nel vivo. Dopo l’approvazione di uno schema di programma, entro
l’estate sarà avviata su ciascuno di essi, la concertazione.
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PROVINCIA DI TORINO, AL VIA L’ESAME DEL BILANCIO DI PREVISIONE 2013 AZZERATE LE SPESE NON OBBLIGATORIE, UN MILIONE DI EURO IN MENO PER I COSTI DELLA POLITICA |
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Torino, 18
giugno 2013 - E’ cominciata in Consiglio provinciale la sessione dedicata all’esame e al voto del
bilancio di previsione 2013.
“Un
bilancio tecnico e di emergenza - spiega il presidente della Provincia Antonio
Saitta - dettato nei tempi e nei contenuti dalle pesantissime manovre dei
Governi che si sono succeduti negli ultimi due anni e che stanno portando il
sistema delle Province italiane al dissesto, con il rischio che se non si
riuscirà a raggiungere gli obiettivi del Patto di stabilità ne risentiranno gli
equilibri dei conti dello Stato”.
“Quest’anno
per la Provincia di Torino l’ammontare del prelievo nazionale sulle nostre
casse è di ben 36 milioni di euro - ha spiegato l’assessore al bilancio Marco
D’acri - ben 10 milioni di prelievo in più rispetto a quanto già abbiamo subìto
lo scorso anno, uno sforzo ulteriore che vede palazzo Cisterna in grado di
garantire la sicurezza dei 3.050 km di strade e degli oltre 160 edifici
scolastici solo a prezzo di tagli e sacrifici enormi, tra cui la spesa del
personale che ha fatto registrare un contenimento significativo e la riduzione
dei premi ai dirigenti, il taglio della spesa per i costi della politica che
dallo scorso anno è sceso di un milione di euro e l’annullamento totale delle
cosiddette spese discrezionali, cioè quelle non obbligatorie per legge”.
L’assessore
D’acri ha poi ricordato che la Provincia di Torino ha deciso di procedere
attraverso lo strumento del decreto ingiuntivo nei confronti dello Stato per
una cifra superiore ai 100 milioni di euro “cifra che incassata ci
consentirebbe una più agevole gestione dei pagamenti delle spese correnti e
l’aggiornamento di strument come l’anticipazione dei pagamenti in materia di
formazione professionale, che hanno negli anni sostenuto l’intero settore a
livello piemontese”.
Il voto
dell’Aula sul bilancio di previsione 2013 è previsto a fine settimana.
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CALABRIA: E’ STATO ISTITUITO L’OSSERVATORIO REGIONALE PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE |
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Calabria, 18 giugno 2013 - L’assessorato
regionale alle Politiche euromediterranee ha istituito – l’Osservatorio
Regionale per l’Internazionalizzazione, strumento indicato nel Programma
“Calabria Internazionale”.
“Si tratta – ha dichiarato
l’assessore Luigi Fedele - di un importante strumento di sostegno e indirizzo
per l’attività di analisi e programmazione degli interventi a supporto del
sistema imprenditoriale calabrese. Di fatto, gli studi e le analisi dei dati
regionali sull’export, realizzati dall’Osservatorio per
l’Internazionalizzazione, sulla base delle direttive provenienti
dall’Assessorato, garantiranno un monitoraggio costante dei processi di
internazionalizzazione del tessuto produttivo regionale”.
Nello specifico,
l’intervento garantirà un approccio scientifico al fenomeno
dell’internazionalizzazione, attraverso un’attività di analisi, di carattere
qualitativo e quantitativo, idonea a costituire il punto di partenza per
leggere le potenzialità di internazionalizzazione delle aziende supportate. I
documenti di approfondimento prodotti dall’Osservatorio per
l’Internazionalizzazione saranno consultabili in una apposita sezione del sito
http://www.sprintcalabria.it/
“Le imprese iscritte alla
Banca Dati Export dello Sportello Sprint – ha detto ancora l’assessore Fedele -
potranno, così, godere dei servizi dell’Osservatorio e di una costante
assistenza tecnica per l’avvio e l’implementazione della propria attività di
import/export, secondo quanto indicato nella Carta servizi Sprint”. Le imprese
iscritte riceveranno, inoltre, la newsletter dello Sprint Calabria ed il
Bollettino Sprint Informa con gli aggiornamenti sulle iniziative
d’internazionalizzazione condotte dall’Assessorato, dai Ministeri competenti e
dai Partner Sprint (Ice, Simest, Sace). Per iscriversi alla Banca Dati Export è
disponibile sul sito http://www.sprintcalabria.it/ l’apposito form.
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ANCHE I DATI DI BANCA D’ITALIA CONFERMANO TENDENZE POSITIVE CAMPANIA |
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Napoli, 18 giugno 2013 -
“Un’analisi puntuale e articolata che evidenzia pesanti criticità ma anche
segnali positivi quella presentata oggi nel Rapporto sull’Economia della
Campania della Banca d’Italia.”
Questo il commento
dell’assessore regionale al Lavoro Severino Nappi.
“La seppur debole ripresa
dell’andamento dell’occupazione – sottolinea Nappi - è connessa ad alcune aree
di resistenza dell’apparato produttivo regionale che, nell’esibire performance
positive, producono ricadute positive anche nei flussi occupazionali.
“E’ un dato non scontato
frutto di una analisi che ci restituisce spunti di riflessione per la nostra
azione di programmazione e ci conforta nel riconoscimento dei risultati
ottenuti nell’azione di rigore sui conti e del contributo offerto dalle nostre
fonti informative sul mercato del lavoro all’approfondimento della conoscenza
sulle dinamiche del sistema produttivo e dell’occupazione. I piccoli ma
significativi passi avanti che la nostra Regione sta compiendo sono riconosciuti
e ci spronano a proseguire con le nostre azioni di incentivo alle imprese sane
del territorio che decidono di restare ed investire qui in Campania, e di
sostegno ai nostri giovani”, conclude l’assessore.
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CALABRIA: RELAZIONE SULL’ASSESTAMENTO DI BILANCIO |
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Catanzaro,
18 giugno 2013 - L’assessore regionale Giacomo Mancini ha illustrato in
commissione la manovra di assestamento di bilancio. Nella relazione,
l’esponente della Giunta ha evidenziato che “il dato politicamente più saliente
dell´assestamento è l´iscrizione nel bilancio della regione delle anticipazione
di liquidità che per la Calabria ammontano a 357 milioni di euro”. “Si tratta –
ha specificato Mancini - di una risposta concreta che l´amministrazione guidata
dal Governatore Scopelliti offre per tentare di superare il momento di crisi
economica attraverso la riduzione delle sofferenze di imprese e soggetti che
vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione”.
Gli
importi riguardano i debiti certi liquidi ed esigibili diversi da quelli
finanziari e sanitari, e sono stati determinati con decreto del Ministero
dell’economia e delle finanze del 14 maggio scorso in 250 milioni circa, di cui
una parte di 101 milioni sarà erogata alla Regione nell’anno 2013 ed un’altra
di 149 milioni nel 2014. A tale importo si aggiunge l’anticipazione di
liquidità di 107 milioni di euro attribuita con decreto ministeriale del 17
aprile ai sensi dell’art. 3 del dl 35/2013, che sarà destinato alla copertura
dei debiti della Sanità maturati a tutto il 31.12.2012.
“Per portare a
casa questa partita – ha sottolineato ancora l’assessore al bilancio Mancini -
e per dare così un´altra risposta alle necessità di pagamento dei crediti
vantati dagli enti locali e dal settore produttivo e per fronteggiare
l’emergenza dei debiti accumulati dalla Regione al 31 dicembre 2012, causati da
carenza di liquidità, la Regione ha dovuto garantire la copertura finanziaria
delle rate di ammortamento che, complessivamente, ammonteranno a regime a 19
milioni di euro circa. A tale scopo è stato necessario inserire in questo
disegno di legge una specifica misura legislativa di copertura del prestito che
da un lato ha individuato le risorse e dall’altro le ha vincolate
specificamente, per trent’anni, a decorrere dal 2014, al rimborso. L´assestamento
– ha dichiarato infine Mancini - ha espressamente vincolato allo scopo una
quota corrispondente della tassa automobilistica, rinunciando decisamente a
misure fiscali ed in particolare ad un ulteriore incremento dell’addizionale
regionale Irpef, già ai livelli massimi consentiti per via dei disavanzi
pregressi della Sanità”.
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IN VENETO ASSISTENTI CONSILIARI CON REGOLARE CONTRATTO DI LAVORO E CONTRIBUTI PREVIDENZIALI. COSI’ SI FA EMERGERE IL LAVORO NERO |
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Venezia, 18 giugno 2013 - “Il recente e ampio dibattito sulle spese del
Parlamento ha evidenziato che i cosiddetti “portaborse” parlamentari sono per lo più pagati in nero,
senza contratto e senza tutele. Per contro, in Veneto la Corte dei Conti
solleva problematiche su una materia analoga, in presenza però di regolari
contratti che remunerano chi effettivamente lavora, spese certificate e
pagamento dei contributi figurativi all´Inps e in assenza di prestazioni “in
nero”.
Lo ha affermato l’assessore
regionale al lavoro, istruzione e formazione Elena Donazzan, sottolineando come
dovrebbe invece “essere apprezzata e imitata la scelta di regolarizzare i
collaboratori dei gruppi consiliari, che oltretutto rende trasparente il
rapporto tra queste persone, spesso giovani, che accedono così in modo tutelato
ad un’esperienza lavorativa non facile che lascerà comunque una traccia anche
previdenziale nella loro vita futura”.
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EFFETTUATI PAGAMENTI PER CIRCA DICIANNOVE MILIONI DALLA RAGIONERIA GENERALE DELLA CALABRIA |
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Catanzaro, 18 giugno 2013 - La
Ragioneria generale della Regione ha
effettuato nel corso della settimana pagamenti per un totale di circa
diciannove milioni.
Due milioni e mezzo di euro
del Dipartimento Ambiente sono stati erogati per garantire la continuità del
servizio di trattamento e smaltimento dei rifiuti ed il pagamento dei gestori
del servizio. Nel dettaglio, 839 mila euro sono stati liquidati alla Markab
Group per il servizio di trattamento Rsu negli impianti di Lamezia Terme,
Rossano, Sambatello, Siderno, Gioia Tauro e Catanzaro; 1.300.000 euro sono
andati a Ecologia Oggi per la gestione dei rifiuti negli impianti di Rossano,
Crotone, Siderno, Gioia Tauro e Sambatello e, infine, è stata liquidata la
somma di 317 mila euro alla società Sogliano Ambiente Spa per il trasporto e lo
smaltimento fuori regione di rifiuti speciali non pericolosi nella discarica controllata
di Ginestreto, nel comune di Sogliano al Rubicone. La Ragioneria ha poi erogato
la somma di tre 3,5 milioni di euro, su richiesta del Dipartimento Lavori
Pubblici, destinati tra l’altro ai lavori di realizzazione della Cittadella
Regionale di Germaneto che ospiterà la Giunta e gli uffici della Regione. Un
milione e quattrocentomila euro su indicazione del Dipartimento Lavoro, sono
stati erogati per le politiche sociali; un milione e mezzo del Dipartimento
Cultura al Por-fesr 2007/2013; un milione e seicentomila euro del Dipartimento
Lavoro e Formazione sono stati liquidati per le Borse Lavoro e Por Fse
2007/2013; un milione e centomila euro su disposizione del Dipartimento Turismo
per Por-fesr; cinque milioni e mezzo sono stai erogati per pagamenti vari per
affitti e servizi del Dipartimento Personale Economato. Infine la Ragioneria ha
effettuato un pagamento di un milione e seicentomila euro su richiesta del
Dipartimento Sanità.
“Pagamenti rapidi e puntuali
– è il commento dell’Assessore al Bilancio e alla Programmazione nazionale e
comunitaria Giacomo Mancini – testimoniano un impegno costante dell’esecutivo
regionale per garantire servizi migliori ai calabresi e sostenere le famiglie,
le imprese e gli enti locali”.
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MILANO: TARES. CONSIGLIO COMUNALE APPROVA CALENDARIO RATE DI PAGAMENTO |
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Milano, 18
giugno 2013 - Con 27 voti a favore e 9
contrari, il Consiglio comunale ha approvato ieri la delibera che fissa le scadenze e il numero
di rate relative al pagamento della Tares, istituita a partire dal 1 gennaio
2013 dalla legge nazionale: il decreto legge 201 del 2011, convertito con
modifiche dalla legge 214 del 2011 e successivamente modificato dalla legge 228
del 2012 ("Legge di Stabilità" per il 2013).
La
delibera approvata dal Consiglio definisce tre rate di versamento per il 2013:
la prima rata in acconto entro il 31 luglio 2013, la seconda in acconto entro
il 30 settembre 2013 (con possibilità di accorparle entrambe in un’unica soluzione
entro il 30 settembre) e il saldo entro il 30 novembre 2013.
L’importo delle
due rate in acconto sarà commisurato all’importo Tarsu versato nel 2012, mentre
l’importo della rata a saldo (da cui saranno scomputati i pagamenti effettuati
in acconto) sarà commisurato alle tariffe Tares e conterrà la maggiorazione
standard pari a 0,30 euro per metro quadrato riservata allo Stato e stabilita a
livello nazionale.
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TOSCANA, PAGAMENTI AI FORNITORI: 126 GIORNI IN MEDIA. ATTIVATO PIANO STRAORDINARIO DA 256 MILIONI |
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Firenze, 18 giugno 2013 –
“La questione della cassa è un problema generalizzato a livello nazionale, che
ha molte ragioni, alcune interne, altre esterne. La media di pagamento della
Toscana ai fornitori è di 126 giorni di ritardo, una media non certo
disprezzabile. Considerato il processo di concentrazione sugli Estav, l’Estav
Centro è quello che si ritrova le aziende più grandi, come Firenze, Careggi,
Meyer, che magari sono più in difficoltà con i pagamenti. E comunque la Regione
sta affrontando già da tempo questa situazione.” Risponde così l’assessore
Luigi Marroni alle affermazioni di Stefano Mugnai, vicepresidente della
Commissione Sanità in Consiglio regionale.
Tre i punti chiave
dell’azione della Regione:
L’assessorato al diritto
alla salute ha concordato con il Bilancio Regionale un piano di pagamenti
straordinario per il periodo marzo/settembre 2013 di 256,7 milioni di Euro che
si aggiunge alle usuali rimesse mensili. In particolare sono state riservate ad
Estav Centro 21,6 milioni di Euro, all’Asl 10 56,4 milioni di Euro ed all’Aou
Careggi 26,5 milioni di Euro.
Sulla base del rinnovato
modello di ripartizione delle risorse mensili da erogare alle aziende, rispetto
al mese precedente, nei mesi di giugno e luglio 2013 sono state/saranno
incrementate le risorse erogate ad Estav Centro per circa 2,8 milioni di Euro
al mese, per complessivi 5,6 milioni di Euro.
La Regione Toscana, alla
fine di maggio scorso, ha chiesto al Mef di accedere all’anticipazione di
cassa, ex D.l. 35-2013 (prima tranche), per un importo pari a 231 milioni di
Euro. E’ previsto l’incasso di tale importo nel corso del prossimo autunno,
risorse che saranno utilizzate dalle aziende e dagli Estav per la riduzione
dell’esposizione debitoria pregressa nei confronti dei fornitori.
Sulla questione interviene
anche Beatrice Sassi, direttrice di Estav Centro: “Abbiamo negoziato con le
aziende una modalità di rimessa della cassa, non tanto volta a coprire l’intero
fatturato in assenza di sufficiente liquidità, quanto a stabilizzare il flusso.
Ciò ci consente di stipulare accordi con i fornitori. Cosa che puntualmente
facciamo. La carenza di liquidità mi pare inoltre un problema diffuso, che si è
concentrato in Estav perchè in questo ente si è compiuto un ingente processo di
centralizzazione senza che la cassa sia stata proporzionalmente adeguata. La
regione sta facendolo e le aziende stanno aderendo. Tanto che nel mese di
maggio la rimessa complessiva ha uguagliato il fatturato.”
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LOMBARDIA. CIG, MARONI: REGIONE PRONTA. MA IL GOVERNO? IL PRESIDENTE IERI A COMO AD ASSEMBLEA CONFARTIGIANATO D´ACCORDO CON L´ASSOCIAZIONE: MENO BUROCRAZIA |
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Como, 18
giugno 2013 - Creare una zona di confine a burocrazia
zero, che
possa aiutare le nostre imprese, sulle quali grava un
regime
fiscale molto più svantaggioso rispetto a quello, al
quale sono
sottoposte le aziende svizzere. L´idea, lanciata dal
presidente
nazionale di Confartigianato Giorgio Merletti, nel
corso
della 67a Assemblea dei delegati di Confartigianato Como,
in corso
al Grand Hotel, è piaciuta al presidente della Regione
Lombardia
Roberto Maroni, che si è detto disponibile a studiarne
la
fattibilità. ´Collaboriamo insieme - ha proposto -, mettiamo
al lavoro
i nostri tecnici, per vedere su quali procedure
burocratiche
si debba intervenire, per dare vita a questa
possibilità.
Se si può fare, io sono a disposizione, perché
parto dal
presupposto che gli imprenditori non siano dei
malfattori,
gente di cui non ci si può fidare e ai quali bisogna
chiedere
una tonnellata di documenti prima di poter fare
qualsiasi
cosa. Io voglio ribaltare questa concezione: tu sei un
imprenditore
che vuole investire nella mia regione? Bene, ti
dico quali
sono le cose da fare e mi aspetto che tu stia alle
regole´.
Molti
Interventi Da Regione Per Imprese - Una delle priorità del
Governo
lombardo, in questi primi mesi di lavoro, è stata
proprio
quella di reperire fondi da destinare al mondo
produttivo.
´Attraverso Finlombarda abbiamo trovato fondi per
oltre un
miliardo di euro - ha ricordato Maroni, citando alcune
delle misure
decise -: 500 milioni di euro per lo smobilizzo dei
crediti
verso gli Enti locali, 50 milioni di euro per la
ricapitalizzazione
delle imprese che investono in innovazione,
80 milioni
di euro per la ricerca. E, ancora, 22 milioni di euro
messi a
disposizione per il sistema Confidi, che produrrà un
effetto
leva sul sistema finanziario della Lombardia, che
permetterà
di rilasciare garanzie per oltre 500 milioni di
euro´.
´Infine - ha aggiunto il presidente -, con la manovra di
assestamento
di Bilancio che porteremo in Consiglio fra qualche
giorno,
abbiamo trovato ulteriori 40 milioni di euro messi a
disposizione
per la competitività´. ´Tutti questi interventi -
ha
sottolineato - sono un sostegno concreto alle imprese, che
noi
vogliamo articolare, ascoltando e ricevendo proposte su come
questi
soldi devono essere investiti´.
Confronto
Costante - Il governatore ha voluto sottolineare, che
non è sua
intenzione decidere da solo all´interno degli uffici
di Palazzo
Lombardia come vanno usati i soldi trovati: ´Voglio -
ha detto -
che siano gli stessi imprenditori a dirmelo, tenendo
conto
delle singole specificità territoriali. Il mio sistema è
questo:
confronto costante. Un problema non è ´grande´ perché
riguarda
tutto il mondo, ma perché condiziona la vita
di una
comunità,
anche se questa è piccola. E io mi voglio occupare di
tutti i
problemi, perché la Lombardia non è solo l´area
metropolitana
di Milano o le grandi città, ma anche il paesino
di alta
montagna o quello che si affaccia sul lago. Per questo
sto
girando tutto il territorio. È forse un lavoro più duro, ma
solo così
si può intervenire in maniera davvero efficace´.
Formazione
E Lavoro Insieme - Raccogliendo ancora una delle
sollecitazioni
degli interventi che hanno preceduto il suo,
quella di
coniugare formazione e lavoro, il presidente ha
osservato
che ´la Lombardia ha 12 poli universitari di
eccellenza,
ma spesso anche chi ha una laurea, ha poi bisogno di
ulteriore
formazione in azienda. Questo lo può fare una grande
impresa,
ma un´azienda artigiana non può riuscirci. Giusto
creare una
più stretta relazione fra il mondo della scuola e
quello
delle professioni. Noi ci stiamo lavorando e non per
niente ho
voluto che queste due deleghe, Formazione e Lavoro,
fossero in
capo allo stesso assessore´.
Cig,
Regione Pronta. Ma Il Governo? - A margine dell´assemblea,
il
governatore, rispondendo ai cronisti, è tornato anche sulla
questione
della Cassa integrazione in deroga, ribadendo che la
Regione
Lombardia ´è pronta ad anticipare i fondi necessari.
Aspettiamo
solo - ha ribadito - che il Governo ci
dica quanti
sono i
soldi che spettano alla Lombardia e noi li anticipiamo.
Non
possiamo sostituirci allo Stato, ma abbiamo fatto il
possibile
per farci trovare pronti nell´unica cosa che possiamo
fare:
anticipare queste somme. Purtroppo stiamo ancora
aspettando
che Roma ci dica quanto stanzierà´. Quanto alle
somme,
Maroni non ha nascosto di temere che ´non saranno
sufficienti.
Ma - ha osservato - dalle nostre parti si dice che
piuttosto
di niente è meglio piuttosto´. Circa le ´tempistiche´
il numero
uno di Palazzo Lombardia ha assicurato, che sta
continuando
´a sollecitare il Governo. Ho anche chiesto - ha
detto -
che venissero sbloccati i 37 milioni di euro che
l´Unione
europea ha messo a disposizione delle zone terremotate
del
Mantovano, ma anche in questo caso, fino a
quando non c´è
un
decreto, non li possiamo utilizzare. È un peccato, perché
abbiamo
già pronto il piano di intervento, ma soprattutto è un
danno per i cittadini´. |
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FVG, FORMAZIONE: AL VIA CORSI PROFESSIONALI PER INSTALLATORE |
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Udine, 18 giugno 2013 - Su proposta
dell´assessore al Lavoro e
formazione professionale,
Loredana Panariti, di concerto con
l´assessore all´Ambiente ed
energia, Sara Vito, la Giunta
regionale ha avviato le
procedure per la realizzazione di
attività formative per il
conseguimento della qualifica
professionale di
installatore e manutentore straordinario di
tecnologie energetiche
alimentate da fonti rinnovabili.
Con il medesimo
provvedimento l´esecutivo ha anche previsto
specifici corsi di
aggiornamento (obbligatori dal prossimo primo
agosto), promossi sulla base
di precisi standard formativi.
Come ha precisato
l´assessore Panariti, di tratta di "una
decisione volta a rispondere
alle numerose richieste pervenute
sia dalle imprese attive
nell´installazione di impianti per lo
sfruttamento delle fonti
rinnovabili e che dal mondo
ambientalista. Una decisione
che sottolinea la necessità di
prestare particolare
attenzione allo sviluppo e alla produzione
di energie rinnovabili e
perfettamente coerente con il programma
della presidente Debora
Serracchiani".
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LAVORARE IN ABRUZZO 3: 859 BONUS ASSUNZIONALI DIECI GRANDI AZIENDE SCOMMETTONO SULL´ABRUZZO |
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Pescara, 18
giugno 2013 - Sono 859 i lavoratori
abruzzesi che potranno entrare a lavorare nelle 75 aziende beneficiarie dei
bonus assunzionali del progetto "Lavorare in Abruzzo 3" : 617
neoassunti a tempo indeterminato, 156 lavoratori già assunti il cui contratto
viene trasformato a tempo indeterminato e 86 lavoratori a cui è incrementato il
monte ore lavoro. Questo l´esito della graduatoria finale dell´avviso
"Lavorare in Abruzzo 3" pubblicata oggi dall´Assessorato al Lavoro. Il
progetto finanziato con 8 milioni di euro del Programma Operativo Fse 2007/2013
è la naturale evoluzione della best practice "Lavorare in Abruzzo"
che dal 2010 ha generato oltre 4.000 nuovi posti di lavoro in Abruzzo in oltre
1.000 aziende della regione. "Questa edizione di Lavorare in Abruzzo - ha
spiegato l´assessore Paolo Gatti - era rivolta in particolare alle grandi
imprese con l´obiettivo di fare assumere loro oltre 50 nuovi lavoratori
ciascuna. Anche la scommessa di stimolare l´assunzione da parte delle aziende
con grandi insediamenti produttivi possiamo dire che è stata vinta. Grazie a
Lavorare in Abruzzo - spiega ancora Gatti - abbiamo creato in questi anni oltre
4.000 nuove opportunità concrete di lavoro a tempo indeterminato. Per primi in
Europa nel 2010, all´inizio della crisi economica, abbiamo scommesso sull´idea
dei bonus assunzionali e oggi all´esito della terza edizione possiamo affermare
che questo progetto, insieme con le altre politiche attive e passive è stato
decisivo per reggere l´urto terribile della crisi. Lavorare in Abruzzo è un
progetto che non solo ha riscosso un´enorme attenzione da parte del mondo
produttivo abruzzese, ma ha dato risposte concrete a quelli che a nostro avviso
sono i principali problemi che pone la crisi: la mancanza di lavoro, il lavoro
precario, la scarsa occupazione femminile e giovanile. Anche in questa edizione
abbiamo infatti riproposto gli extra-bonus da 15mila euro per donne e giovani.
Restiamo in trincea, consapevoli che la crisi è dura e che da Roma e Bruxelles
devono giungere presto segnali concreti per dare fiato alle famiglie e alle
imprese, magari replicando iniziative come questa. Degli 8 milioni di euro del
Progetto "Lavorare in Abruzzo 3" ben 6 milioni di euro erano
riservati alle nuove assunzioni, 1 milione alle trasformazioni di rapporti
flessibili e il restante milione all´incremento delle ore di lavoro. In
particolare questa edizione era rivolta alle imprese di nuovo insediamento e
alle imprese già attive che intendessero attivare una nuova sede operativa nel
territorio regionale. Le candidature di queste ultime imprese dovevano
prevedere nuove assunzioni non inferiori alle 50 unità. L´incentivo per ogni
singola impresa o datore di lavoro non è stato superiore a 1 milione di euro.
Sono state 10 le aziende che hanno ottenuto gl incentivi per le neoassunzioni,
15 quelle che hanno ottenuto le trasformazioni e 50, infine, le aziende che
hanno benecifiato delle risorse per gli incrementi di orario. Una novità
importante di questa edizione risiedeva nella possibilità far partire le
assunzioni già dal giorno successivo a quello di pubblicazione dell´Avviso sul
sito della Regione Abruzzo.
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LA REGIONE LAZIO SOSTIENE NUOVI PROGETTI PER I GIOVANI. SCOPRI COME PARTECIPARE AL BANDO |
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Roma, 18
giugno 2013 - Un nuovo bando per i giovani tra i 14 e i 35 anni. Si può
partecipare fino a lunedì 1 luglio inviando la propria idea entro le ore 14.
A
promuoverlo è l’Assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili per
sostenere attività culturali, sociali, didattiche, ambientali, turistiche,
sportive, agricole, artigianali, artistiche e di formazione professionale.
Chi può
partecipare? Enti pubblici singoli o associati, associazioni, consorzi di
associazioni, enti privati nei cui statuti siano previste le finalità di
promozione e sostegno delle Comunità Giovanili o le Comunità Giovanili intese
come “aperte a tutti gli studenti delle scuole medie superiori, agli studenti
universitari e ai giovani fino ai 35 anni di età senza alcuna discriminazione politica,
culturale, religiosa, etnica e sociale”.
Per
consultare il bando clicca qui
Per
maggiori informazioni:
Area
Politiche Giovanili: areapolitichegiovanili@regione.Lazio.it
Sig. Fabio Paris
fparis@regione.Lazio.it | 06.51684733
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REGIONI, UN WORKSHOP PER TROVARE LAVORO ALLE PERSONE PIÙ DEBOLI LA LIGURIA APRE APPALTI A COOPERATIVE SOCIALI |
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Genova, 18
Giugno 2013. Trovare una ricetta comune per venire incontro alla forte
richiesta di inclusione sociale in tempi di crisi occupazionale e scarsità di
risorse per i servizi sociali.
La Regione
Liguria ricomincia dal Testo Unico delle norme per il terzo settore e dalle
normative sulle centrali acquisti e gli appalti pubblici che lo prevedono, per
destinare una quota del 5 % per cento degli appalti di servizio, in particolare
quelli sotto la soglia europea dei 200 mila euro, all´inserimento lavorativo
delle fasce deboli, quelle che comprendono persone disabili, emarginati in
grado di lavorare. Ma anche per i grandi appalti è possibile inserire una
clausola che consente di favorirne comunque l´inserimento.
"Una
cosa importante per la dignità di queste persone, un segno di civiltà per tutti
e un modo per sostenere la rete socio-assistenziale dei servizi per le persone
in difficoltà", afferma l´assessore all´Amministrazione Generale e
Bilancio Pippo Rossetti.
È
l´obiettivo del workshop, che si è svolto lunedì 17 giugno nel pomeriggio, al
Teatro della Gioventù di Genova promosso dalla Regione Liguria per indicare
agli enti del settore regionale, alle società in house della Regione Liguria il
percorso per affidare commesse pubbliche alle cooperative sociali di tipo B,
quelle con almeno il 30% di soci lavoratori appartenenti alle categorie
svantaggiate.
Le
cooperative sociali, possono occuparsi di diversi lavori, dalla manutenzione
del verde, alla piccola manutenzione edilizia, alle pulizie, ai traslochi e di
molte altre attività che interessano gli enti pubblici.
Frattanto,
la Regione Liguria, che con l´assessore Lorena Rambaudi ha il coordinamento dei
problemi del Welfare nelle Conferenza delle Regioni, punta anche a una modifica
della legge nazionale 381 del 1991 per aggiornarla rispetto ai soggetti
svantaggiati da inserire nel mondo del lavoro.
Purtroppo oggi
la platea delle parsone svantaggiate e molti più ampia, c´è bisogno di una
modifica normativa a livello nazionale, una richiesta che farò al ministro del
Lavoro e Politiche Sociali Enrico Giovannini con il quale abbiamo già parlato
delle modifiche normative che, al di là delle risorse finanziarie, possono
aiutare l´inserimento nel mondo del lavoro delle persone svantaggiate".
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TORINO: MIGLIORARE L’OCCUPABILITÀ DEI LAVORATORI MIGRANTI |
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Torino, 18
giugno 2013 - Si conclude il progetto
“prov@work” - coordinato dalla Provincia di Torino e finanziato con il Fondo
Europeo per l´Integrazione di cittadini di Paesi terzi – concepito per
migliorare il livello di occupabilità delle persone migranti iscritte ai Centri
per l’Impiego del nostro territorio. Il convegno finale si terrà mercoledì 19
giugno dalle 9.30 alle 13 nella sede della Fondazione Casa di Carità Arti e
Mestieri in via Orvieto 38 a Torino, e sarà l’occasione per presentare i
risultati raggiunti anche attraverso la partecipazione diretta dei partecipanti
e delle aziende coinvolte nel progetto.
“Sono stati avviati due percorsi sperimentali
- spiega l’assessore al Lavoro della Provincia di Torino Carlo Chiama - il
primo, rivolto a 48 persone con professionalità medio-alte, a cui abbiamo
proposto un percorso di rafforzamento delle competenze. Il secondo percorso è
stato concepito per soggetti con professionalità medio-basse: 51 giovani tra i
21 e i 29 anni e 49 donne tra i 30 e i 45 anni”.
Nel corso
di prov@work sono stati sperimentati servizi innovativi ed individualizzati di
accompagnamento alla ricerca di lavoro, coinvolgendo 148 beneficiari (molti più
di quanto previsto inizialmente) provenienti da 29 diverse nazioni.
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LIGURIA: IMMIGRAZIONE, PROGETTO “IMPARO L´ITALIANO“ PUBBLICATO AVVISO RICERCA PARTNER |
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Genova, 18
Giugno 2013. La Regione Liguria ha approvato un avviso a "manifestare
interesse per l´adesione in qualità di partner al progetto regionale
"Imparo l´italiano in Liguria 3" riguardante la presentazione di
progetti a carattere territoriale finanziati dal Fondo Europeo per
l´integrazione di cittadini di paesi terzi. La Regione Liguria ha stabilito i
requisiti minimi e i criteri per la selezione di quattro partner del progetto,
uno per ciascun territorio provinciale. "Obiettivo complessivo
dell´intervento" afferma l´assessore alle Politiche dell´immigrazione
Enrico Vesco "è la realizzazione e l´offerta di un piano regionale per la
formazione civico-linguistica in partenariato con l´Ufficio Scolastico
regionale per la Liguria e i Centri Territoriali Permanenti liguri (Ctp) che
risponda a quanto previsto per i cittadini stranieri dall´Accordo di
integrazione. Possono presentare istanza di interesse al partenariato
esclusivamente le associazioni od Onlus, le società cooperative, i consorzi e
le società consortili e gli organismi di diritto privato senza fini di lucro,
operanti nello specifico settore di riferimento. Le adesioni dovranno arrivare
in Regione Liguria entro le 12.00 di giovedì 27 giugno 2013 .
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FVG, MIGRANTI: DA UE FONDI PER INTEGRAZIONE EXTRACOMUNITARI |
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Udine,
18 giugno 2013 - Su proposta
dell´assessore all´istruzione,
cultura e associazionismo,
Gianni Torrenti, la Giunta regionale
ha autorizzato il Servizio
rapporti con i migranti a partecipare,
quale soggetto proponente,
all´avviso pubblico, che scade il 28
giugno, per la presentazione di progetti a carattere
territoriale finanziati dal
Fondo Europeo per l´integrazione di
cittadini di paesi terzi.
Il Fondo è inserito nel
programma generale "Solidarietà e
gestione dei flussi
migratori" e, come spiega l´assessore, "ha lo
scopo di aiutare gli Stati
membri della Ue ad accrescere la
propria capacità di
elaborare ed attuare strategie di
integrazione, per permettere
agli stranieri che giungono
legalmente in Europa di
inserirsi con maggiore facilità nelle
comunità che li
ospitano".
Le attività progettuali
dovranno essere completate entro la fine
di giugno del 2014 e
consisteranno prevalentemente in corsi di
lingue e di integrazione
sociale, cui hanno aderito 13 diverse
istituzioni scolastiche del
Friuli Venezia Giulia .
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SARDEGNA: CARCERI, CAPPELLACCI: "RIAPERTURA DEL CARCERE DELL´ASINARA? SAREBBE UN CRIMINE" |
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Cagliari, 18
giugno 2013 - "Presso l´isola
dell´Asinara la Regione e la Conservatoria delle Coste stanno portando avanti
una serie di progetti che la renderanno un modello di eccellenza di sviluppo
sostenibile. Qualsiasi ipotesi di riapertura del vecchio carcere non solo
sarebbe un´ipotesi scellerata, ma sarebbe un´idea retrograda e per noi
inaccettabile. Spiace che ogniqualvolta appare nella nostra isola un ministro o
sottosegretario fresco di nomina, vie e riproposta questa idea folle. Questo fa
sospettare che qualche solerte funzionario abbia verso tale area un´attenzione
di cui faremo volentieri a meno. La Sardegna e le sue isole minori si
propongono sullo scenario internazionale per uno straordinario patrimonio
ambientale, paesaggistico, culturale e identitario. Per questo rifiutiamo e
contrasteremo ogni iniziativa che tenti di riappiccicare alla nostra terra
l´etichetta di Cayenna d´Italia. Sarebbe quello l´unico vero crimine".
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MILANO: CASA DELLE DONNE. ASSEGNATO LO SPAZIO IN VIA MARSALA. LUOGO APERTO A TUTTA LA CITTÀ PUBBLICATA LA GRADUATORIA DEI PROGETTI SUL SITO DEL COMUNE |
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Milano, 18
giugno 2013 - Un altro passo avanti
verso l’apertura della Casa delle Donne nello spazio comunale di via Marsala 8.
Oggi è stata infatti pubblicata la graduatoria dei progetti presentati,
decretando l’assegnazione in favore dell’Associazione ‘Casa delle donne di
Milano’ che si è classificata al primo posto con 88 punti (su un massimo di
100).
“Con la
Casa delle Donne – dichiara l’assessore all’Area metropolitana, Casa e Demanio
Daniela Benelli – l’Amministrazione comunale intende aprire un luogo che
favorisca la partecipazione attiva delle donne alla vita sociale e culturale
della città, che promuova il rispetto e la convivenza delle diversità e
sensibilizzi l’opinione pubblica contro ogni forma di discriminazione. La
nascita della Casa delle Donne in un immobile del Comune è un positivo esempio
di come questa Amministrazione stia lavorando per aprire i propri spazi alla
città con progetti di interesse collettivo”.
Il
progetto presentato dall’Associazione ‘La Casa delle Donne di Milano’ coinvolge
attivamente più di 30 associazioni e si propone di aprire gli spazi di via
Marsala anche ad altre attività associative e alle proposte di singole
cittadine. L’obiettivo è quello di realizzare un luogo in cui attivare
partecipazione e consapevolezza di genere, sensibilizzando l’opinione pubblica
e soprattutto favorendo la partecipazione attiva delle donne alla vita della
città.
Lo spazio
sarà un punto di riferimento grazie all’apertura di uno ‘sportello degli
sportelli’ per orientare le donne nel campo della salute, delle consulenze
legali, del lavoro… Ci saranno spazi per laboratori manuali, l’allestimento di
un orto per corsi di giardinaggio, aree per appuntamenti conviviali e incontri
culturali. Le attività si inseriranno anche nel ciclo di iniziative previste
per l’evento mondiale di Expo 2015 in merito ai temi della nutrizione e della
sostenibilità.
Così come
richiesto espressamente dal bando del Comune, saranno allestiti eventi,
seminari e convegni, una biblioteca e un’area multimediale specializzate e
anche una caffetteria.
Il bando
era stato aperto lo scorso febbraio, con scadenza al 22 aprile.
Qualche
giorno fa, la commissione giudicatrice (di cui hanno fatto parte anche tre
membri esterni indicati dalla Commissione consiliare Pari opportunità) ha
terminato l’esame delle 5 proposte arrivate (tra cui due non inserite nella
graduatoria per non aver raggiunto il punteggio sufficiente) e approvato la
graduatoria finale.
Tra circa
30 giorni, dopo i necessari atti amministrativi per la stipula del contratto di
concessione, lo spazio verrà assegnato all’associazione.
Lo spazio
(280 metri quadri situati al piano terra dello stabile di via Marsala 8,
comprendente anche un cortile esterno di circa 400 metri quadrati) sarà
concesso in uso gratuito per 3 anni.
“Inserita
nel programma del sindaco Pisapia – dichiarano Anita Sonego, Marilisa D’amico e
Patrizia Quartieri, presidente, vice presidente e membro della Commissione Pari
opportunità –, la Casa delle Donne non è un traguardo ma un punto di partenza.
Che allinea Milano alle altre grandi città italiane ed europee e offre alle
donne un luogo di confronto, dialogo e sostegno. Un obiettivo importante
portato avanti grazie al lavoro di tre assessori, De Cesaris, Castellano e
Benelli, al coinvolgimento diretto della delegata del Sindaco alle Pari
Opportunità Francesca Zajczyk e al lavoro costante del ’Tavolo Spazi’ della
Commissione consiliare”.
“Il progetto
‘Casa delle Donne’ – dichiara la delegata del Sindaco alle Pari opportunità
Francesca Zajczyk – è un bell’esempio di pratica politico-sociale per il
raggiungimento di un obiettivo di interesse comune. Un luogo di riferimento
delle donne, per le donne della città e non solo, aperto alla discussione, al
confronto e alle esperienze sui temi dei diritti e delle diversità”.
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MILANO,VIOLENZA DONNE: OSPEDALE SAN CARLO E FONDAZIONE SOMASCHI ENTRANO NELLA RETE DEL COMUNE REALIZZERANNO, D’INTESA CON L´AMMINISTRAZIONE, AZIONI A SOSTEGNO DI DONNE VITTIME DI VIOLENZA |
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Milano, 18 giugno 2013 - Si
allarga la rete del Comune di Milano tra soggetti impegnati a combattere la
violenza alle donne. Ieri la Giunta di Palazzo Marino ha deliberato l’adesione
della Fondazione Somaschi Onlus e dell’Ospedale San Carlo-soccorso Rosa al
Protocollo di intesa finalizzato a rafforzare le azioni di prevenzione e contrasto
al fenomeno della violenza contro le donne.
“E’ fondamentale allargare
l’alleanza tra le realtà che lavorano per aiutare le donne vittime di violenza.
Implementare la rete di enti che collaborano tra loro realizzando interventi
coordinati dall’istituzione pubblica ci rende più efficaci nel contrastare un
fenomeno davvero odioso”. È quando ha dichiarato Pierfrancesco Majorino,
assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute.
Sottoscrivendo i contenuti
del Protocollo, i due soggetti hanno proposto di realizzare, d’intesa con il
Comune di Milano, interventi per il sostegno e la promozione dei diritti di
donne vittime di violenza. Si tratta, per la Fondazione Somaschi Onlus, di un
centro di ascolto che offre attività di orientamento e di un’accoglienza
residenziale sia di pronto intervento sia di ospitalità che accompagna le donne
alla reintegrazione e all’autonomia. L’ospedale San Carlo-soccorso Rosa
realizza colloqui di prima accoglienza e sostegno psicologico e
psicoterapeutico e offre consulenza legale gratuita.
Il Protocollo è stato
istituito nel 2012 tra il Comune di Milano e diversi enti impegnati a non
lasciare sole le donne vittime di violenza e abusi: Fondazione Irccs Ca’ Granda
– Ospedale Maggiore Policlinico, Fondazione Caritas Ambrosiana, Cooperativa
Sociale Cerchi D’acqua Onlus, Associazione Casa delle Donne Maltrattate Onlus,
Associazione Telefono Donna Onlus, Associazione Svs Donnaaiutadonna Onlus,
Ce.a.s. Centro Ambrosiano di Solidarietà. L’intesa è sempre aperta a tutti quei
soggetti che si dimostreranno interessati e che formalizzeranno il loro impegno
a recepire e proporre azioni da attuare d’intesa con il Comune di Milano.
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FVG: 15 AGOSTO AVVIO DOMANDE IMPRENDITORIA FEMMINILE |
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Udine,
18 giugno 2013 - Rimarrà aperto
dal 15 luglio al 30 agosto lo
sportello per la
presentazione delle domande di contributi per
l´avvio di nuove imprese
femminili, previsti dalla legge
regionale 11 del 2001.
Lo ha stabilito la Giunta
regionale, su proposta del
vicepresidente e assessore
alle Attività produttive, Sergio
Bolzonello.
Al fine di incentivare la
creazione di nuove imprese da parte
delle donne, sul territorio
del Friuli Venezia Giulia, nei
settori dell´artigianato,
dell´industria, del commercio, del
turismo e dei servizi, la
Regione, anche tramite delega a
Uniocamere Fvg, è
autorizzata a concedere contributi in conto
capitale a sostegno di
progetti di imprenditoria femminile, a
parziale copertura dei costi
per la realizzazione degli
investimenti, nonché delle
spese di costituzione e primo impianto.
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