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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Giugno 2014
COSTRUIRE LA CRESCITA : SPECIFICHE RACCOMANDAZIONI PER IL 2014  
 
Bruxelles, 3 giugno 2014 - La Commissione europea ha adottato ieri una serie di raccomandazioni di politica economica per i singoli Stati membri a rafforzare la ripresa iniziata un anno fa. Le raccomandazioni sono basate su analisi dettagliate della situazione di ciascun paese e forniscono indicazioni su come stimolare la crescita, aumentare la competitività e creare posti di lavoro nel 2014-2015. Quest´anno, l´attenzione si è spostata dai affrontare i problemi urgenti causati dalla crisi per rafforzare le condizioni per una crescita sostenibile e l´occupazione in un´economia post-crisi. Come parte del pacchetto di oggi, che segna il culmine del quarto semestre europeo di coordinamento delle politiche economiche, la Commissione ha adottato diverse decisioni sulle finanze pubbliche ´Stati membri nel quadro del Patto di stabilità e crescita. Nel loro insieme, rappresentano un insieme ambizioso di riforme per l´economia dell´Ue. Il presidente José Manuel Barroso ha dichiarato: " Si tratta di aiutare gli Stati membri con fermezza fuori dalla crisi e tornare a crescere, con le raccomandazioni specifiche per paese che agisce come una bussola che indica la direzione gli sforzi ei sacrifici fatti in tutta Europa hanno cominciato a pagare.. La crescita è in ripresa e - mentre ancora troppo modesto - vedremo un aumento dell´occupazione a partire da quest´anno la sfida fondamentale per l´Unione europea ora è politico: come facciamo a mantenere il sostegno alla riforma, come la pressione della crisi si allontana caso.? politici mostrano leadership e convocare la volontà politica di vedere attraverso la riforma - anche se è impopolare -. Possiamo consegnare un forte recupero e un migliore tenore di vita per tutti " Secondo l´analisi della Commissione, sostenuta sforzi politici a tutti i livelli negli ultimi anni hanno messo l´economia dell´Ue in materia di terreno molto più solido. Tuttavia, la crescita resterà irregolare e fragile over 2014-2015, così lo slancio della riforma deve essere mantenuto. Nel lungo periodo, il potenziale di crescita dell´Unione europea è ancora relativamente basso: alti livelli di disoccupazione e la difficile situazione sociale potranno che migliorare lentamente e l´ampio divario di investimenti ci vorrà tempo per essere riempito. Le raccomandazioni specifiche per paese 2014 Quest´anno, le raccomandazioni sono state fatte a 26 paesi (esclusi Grecia e Cipro, che stanno implementando programmi di aggiustamento economico). Essi riflettono i progressi compiuti dal 2013 giro di raccomandazioni, che ha dato risultati positivi: La crescita è tornata , tra cui nella maggior parte dei paesi colpiti dalla crisi. Solo Cipro e la Croazia ci si aspetta di vedere le loro economie ridursi quest´anno, ed entro il 2015, tutte le economie europee sono attese in crescita di nuovo. Le finanze pubbliche continuano a migliorare. Nel 2014, il disavanzo di bilancio aggregato dei paesi dell´Ue dovrebbe scendere al di sotto del 3% del Pil limite per la prima volta da quando è scoppiata la crisi. La Commissione raccomanda che l´Austria, il Belgio, la Repubblica ceca, Danimarca, Slovacchia e Paesi Bassi uscire dalla procedura per i disavanzi eccessivi, che porterà il numero di paesi ancora in disavanzi eccessivi Procedura don a 11 (da 24 nel 2011). Riforme nei paesi più vulnerabili stanno dando. Irlanda è uscito il suo programma di assistenza finanziaria a dicembre 2013, la Spagna nel gennaio 2014 e in Portogallo maggio 2014. Grecia si prevede un ritorno alla crescita nel 2014, mentre la situazione a Cipro si è stabilizzata. Grazie alla sua determinazione perseguimento delle riforme economiche, la Lettonia è stato in grado di aderire all´euro nel mese di gennaio. Riequilibrio si svolge , con le posizioni di conto corrente miglioramento in un certo numero di paesi. Nel marzo 2014, per la prima volta da quando è stata introdotta la procedura di squilibri macroeconomici, la Commissione ha concluso che due paesi (Danimarca e Malta) non sono più degli squilibri, e che la Spagna non era più in una situazione di squilibrio eccessivo. La prospettiva è di un modesto aumento dell´occupazione da questo anno in poi , e un calo della disoccupazione al 10,4% entro il 2015, come evoluzione del mercato del lavoro in genere in ritardo Pil entro un anno e mezzo o più. Importanti riforme per migliorare la resilienza del mercato del lavoro sono stati introdotti in diversi Stati membri, tra cui Spagna, Portogallo, Italia e Francia. Tuttavia, poiché il recupero è ancora diffuso in modo irregolare e fragile, le riforme strutturali delle nostre economie devono proseguire, in particolare: Per affrontare l´elevata disoccupazione, disuguaglianza e la povertà : La crisi ha avuto un impatto forte e duraturo sul livello di disoccupazione nella Ue, che è rimasto drammaticamente elevata al 10,8% nel 2013, con differenze che vanno dal 4,9% in Austria al 27,3% in Grecia . Ciò richiede continue riforme delle politiche occupazionali, nonché una migliore copertura e le prestazioni dei sistemi d´istruzione e di welfare. Particolare attenzione viene posta nelle raccomandazioni alla lotta contro la disoccupazione giovanile, in particolare mediante l´attuazione di una garanzia per i giovani. Per passare a lavori di tassazione-amichevole : Molti paesi hanno fatto affidamento su aumenti delle tasse piuttosto che tagli alla spesa durante la crisi e la pressione fiscale complessiva è aumentata. Perché non vi è margine di manovra limitato quando si tratta di finanze pubbliche, una serie di raccomandazioni volte a trasferire l´imposizione fiscale dal lavoro alle imposte più ricorrenti di proprietà, di consumo e ambientali, per rafforzare la conformità fiscale e combattere la frode fiscale. Per stimolare gli investimenti privati ​​: finanziamenti della Banca resta stretto in Italia, Grecia, Spagna, Lituania, Slovenia, Croazia e Cipro, in particolare per le piccole e medie imprese . Le raccomandazioni indicano la necessità di stabilizzare ulteriormente il settore bancario e sostenere forme alternative di finanziamento - per esempio, i regimi di garanzia dei prestiti o obbligazioni societarie. Per rendere le nostre economie più competitive : progressi sulle riforme strutturali dei settori chiave rimane limitato rispetto al 2013 . Un certo numero di raccomandazioni questa spinta anno per ulteriori riforme i n settore dei servizi, infrastrutture energetiche e dei trasporti, sistemi di R & S e diritto della concorrenza. Per abbattere il debito : a causa l´accumulo di deficit nel corso del tempo, si prevede che il debito pubblico a picco quest´anno e deve essere messo su un sentiero discendente, in particolare in Belgio, Irlanda, Grecia, Spagna, Italia, Cipro e Portogallo, dove rimane superiore al 100% del Pil. La sfida per le finanze pubbliche è quello di gestire i costi di invecchiamento - in particolare pensioni e assistenza sanitaria - e per garantire la spesa che favorisce la crescita nei settori dell´istruzione, della ricerca e dell´innovazione. Decisioni di bilancio La Commissione europea ha raccomandato oggi che il Consiglio dei Ministri dell´Ue chiudere la procedura per i disavanzi eccessivi (Pde) per sei paesi: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Paesi Bassi e Slovacchia. La Commissione ha inoltre pubblicato una relazione che analizza le ragioni di una violazione prevista e previsioni del valore di riferimento del trattato per il debito pubblico (60% del Pil) nel caso della Finlandia. Essa ha concluso che il lancio di un Edp non è meritato in quanto l´eccesso è dovuto ai contributi del paese alle operazioni di solidarietà per i paesi dell´area dell´euro. Inoltre, la Commissione ha concluso che due paesi, Polonia e Croazia, hanno preso provvedimenti efficaci in risposta alle raccomandazioni del Consiglio a tali paesi nel quadro della Pde. Situazione degli Stati membri per quanto riguarda il Patto di stabilità e crescita:
Box 1. Situazione degli Stati membri per quanto riguarda il Patto di stabilità e di crescita, come raccomandato dalla Commissione il 2 Giugno 2014
Nessuna procedura per i disavanzi eccessivi Bg, De, Ee, Fi, Hu, It, Lt, Lu, Lv, Ro, Se
Abrogazione della procedura per i disavanzi eccessivi At , Be, Cz, Dk, Sk, Nl *
In corso procedure per disavanzi eccessivi con scadenze a: 2014 2015 2016 Mt Ie, Fr, Pl, Pt, Si, Uk ** Cy, El, Es, Hr
Note: * abrogazione anticipata consigliato per Nl. ** Il termine Regno Unito è l´anno fiscale 2014/2015. Prossimi passi Le raccomandazioni specifiche per paese saranno discussi dai leader europei e ministri dell´Ue nel mese di giugno. Essi saranno formalmente adottate dal Consiglio dei ministri delle Finanze dell´Ue l´8 luglio. Sarà quindi fino agli Stati membri di attuare le raccomandazioni portandoli fino al momento della redazione dei loro bilanci nazionali e le altre politiche pertinenti per il 2015. Le raccomandazioni nel quadro del patto di stabilità e crescita saranno discussi e approvati in Consiglio dei ministri delle Finanze dell´Unione europea il 20 giugno.
 
   
   
INTERVENTO DI IERI DEL PRESIDENTE UE BARROSO SULLE RACCOMANDAZIONI 2014  
 
 Bruxelles, 3 giugno 2014 – “Buon pomeriggio. Inizierò in spagnolo, perché, prima di arrivare al tema della conferenza stampa di oggi questo esercizio di dialogo nella governance dell´economia, vorrei fare una dichiarazione. Egli recibido hoy con emoción la noticia de la Renuncia al trono de su Majestad el Rey Juan Carlos I de España. Artificio y defensor de la Democracia, el Rey Juan Carlos I ha sido valedor fondamentale del europeísmo y de la modernità de España Durante los 39 años de su Reinado. Figura histórica, peccato él no se entendería la España reale. Personalmente y en nombre de la Comisión Europea quiero expresar mi profunda admiración por los valores que Encarna; rappresentante para todos los Europeos ejemplo Onu en el que continuar inspirándonos. Estoy convencido de que el Futuro Rey Felipe Vi afrontará con gran sentido de las responsabilidad necesidades actuales de España, garantizando, con su Personalidad y su preparación, la continuidad de lavoro de su predecessore. A partire da ora con il tema principale della conferenza stampa di oggi. La Commissione ha adottato oggi la sua serie annuale di raccomandazioni specifiche per paese. Ora nel loro quarto anno, questo dialogo della governance economica è il modo per aiutare a guidare l´Ue fermamente uscire dalla crisi e tornare a crescere. Questo dialogo tra la Commissione e gli Stati Uniti sono diventati un vero e proprio punto di riferimento nel calendario economico dell´Ue. Abbiamo anche adottato decisioni per 8 paesi nel quadro del Patto di stabilità e di crescita, che il vicepresidente Rehn spiegherà più tardi. In termini generali, i risultati positivi di questa strategia a livello dell´Ue per la riforma sono sempre evidenti. La crescita è tornata. L´occupazione è destinata a salire a partire da quest´anno, anche se lentamente, dato che di solito c´è un lasso di tempo prima che la crescita si traduce in posti di lavoro. I mercati finanziari si sono stabilizzati. E le finanze pubbliche sono oggi molto più sano: il numero dei paesi della procedura per i disavanzi eccessivi è sceso a 11, dal 24 al culmine della crisi. Ma la ripresa è fragile, e non siamo ancora dove vogliamo essere, soprattutto in considerazione alti livelli record di disoccupazione. Sarà necessario uno sforzo maggiore per sollevare l´Europa fermamente uscire dalla crisi e tornare a una crescita solida. La nostra priorità è chiara: la crescita e l´occupazione. Quello che i cittadini europei vogliono da noi è chiaro: vogliono risultati, risultati concreti. È necessaria una maggiore azione. Ecco perché la sfida fondamentale per il prossimo anno è di natura politica: come facciamo a mantenere lo slancio per le riforme in Europa senza la pressione della crisi piombando su di noi? Questo insieme di raccomandazioni va in qualche modo a rispondere a questa domanda. Attraverso queste raccomandazioni, la Commissione sta indicando modi pratici per gli Stati membri a rafforzare la ripresa. La priorità numero uno è quello di affrontare il grave effetto e duraturo la crisi ha avuto sull´occupazione. La disoccupazione rimane drammaticamente alto, al 10,8% in media nel 2013, con i giovani ei disoccupati di lunga durata che affrontano gravi difficoltà. Ecco perché abbiamo affrontato raccomandazioni ai 13 paesi quest´anno, chiedendo loro di fare di più per aiutare le persone a entrare o tornare al mercato del lavoro attraverso più mirata assistenza nella ricerca, istruzione e formazione, e per favorire l´occupazione di qualità. Per 8 paesi abbiamo fatto raccomandazioni specifiche relative alla garanzia per i giovani. E per combattere la povertà e l´esclusione sociale, la Commissione sta mettendo una particolare attenzione ai sussidi di disoccupazione e assistenza sociale in 8 dei nostri Stati membri. In secondo luogo, e altrettanto importante, dobbiamo trovare il modo per aumentare gli investimenti. Le finanze pubbliche sono allungati molto sottile, con debiti superiori al 100% del Pil in Belgio, Irlanda, Grecia, Spagna, Italia, Cipro e Portogallo. Ma la riduzione del debito non deve andare a scapito della crescita migliorano investimenti pubblici in istruzione, ricerca e innovazione. Abbiamo messo l´accento su questo in almeno 6 raccomandazioni specifiche per paese ´Stati membri. Siamo anche sotto pressione per gestire i costi dell´invecchiamento, in particolare le pensioni e l´assistenza sanitaria, un problema che abbiamo evidenziato nei 19 Stati membri. Per aiutare a sostenere le finanze pubbliche, ma anche per incoraggiare la creazione di posti di lavoro, stiamo mettendo una particolare attenzione quest´anno spostare la tassazione dal lavoro alla proprietà, consumi e tasse ambientali più ricorrenti, che abbiamo consigliato di 12 paesi. Rafforzare la lotta all´evasione fiscale e della lotta contro la frode porterà anche dei ricavi tanto necessaria. La questione della tassazione è un settore in cui gli Stati membri, e anche il livello europeo, devono fare di più. Criticamente importante è la necessità di rilanciare gli investimenti privati. Perché ciò avvenga, sono necessarie altre decisioni al di là di politica fiscale. Ciò richiede la questione della frammentazione finanziaria nell´Uem da affrontare. Maggiore attenzione dovrebbe essere data ad altri strumenti che sono già stati predisposti a livello comunitario, per esempio, project bond o la possibilità di miscelazione fondi strutturali con i prestiti della Bei. Significa anche ripulire eventuali buchi neri rimanenti nel settore bancario e favorire l´accesso ai finanziamenti, soprattutto per le Pmi. Questo è un problema che abbiamo individuato concretamente in 11 Stati membri. Ultimo, ma non meno importante, dobbiamo intensificare le riforme strutturali per rendere le nostre economie più competitive. C´è stato troppo pochi progressi rispetto allo scorso anno sulle riforme per promuovere la concorrenza nel settore dei servizi, che è il motivo per cui abbiamo raccomandazioni per 14 paesi nel 2014. Sulle industrie di rete, come l´energia ei trasporti, stiamo facendo raccomandazioni a 17 Stati membri. E stiamo consigliando 8 paesi a fare di più per promuovere la ricerca e l´innovazione. Vorrei sottolineare questo punto importante. C´erano già diverse riunioni del Consiglio europeo, dove i leader europei impegnati a fare di più per implementare e rafforzare il mercato interno. Abbiamo identificato chiaramente come una delle sfide. Purtroppo, tali impegni non hanno ancora preso una natura concreta. Siamo ancora in ritardo rispetto ai nostri concorrenti quando si tratta di mercato interno. Con queste raccomandazioni, la Commissione sta indicando la strada da seguire. Noi crediamo che gli Stati membri devono fare la loro parte nel vedere queste riforme attraverso, anche se sappiamo che a volte sono politicamente impopolari. Ci sono riforme da fare a livello nazionale, e ci sono decisioni che possiamo prendere e attuare a livello europeo. Vi seguirà da vicino su progressi, in particolare in quei paesi che sono state date le scadenze più dettagliate: Francia, Italia, Spagna, Slovenia, Irlanda, Portogallo, Croazia e Ungheria. Solo lavorando insieme nell´ambito del semestre europeo - questo esercizio collettivo del dialogo tra le istituzioni dell´Unione europea e gli Stati membri - possiamo offrire una ripresa più forte. Questo è ciò che i cittadini ci chiedono. Vogliono risultati, vogliono la crescita e l´occupazione, e lo dobbiamo a loro di intensificare i nostri sforzi. Ora sono pronto a prendere alcune domande.  
   
   
UE: IL COMMISSARIO ŠEMETA PARLANDO IERI SUI PUNTI DELLE RACCOMANDAZIONI SPECIFICHE PER PAESE  
 
Bruxelles, 3 giugno 2014 - Signore e Signori, Se vogliamo creare posti di lavoro in Europa; se vogliamo diventare veramente competitivo; poi abbiamo assolutamente bisogno di abbattere il costo del lavoro. E la tassazione è fondamentale in questo processo. Più di 25 milioni di persone sono senza lavoro in Europa. Eppure, con un cuneo fiscale del 46,5% nella zona euro, la pressione fiscale sul lavoro supera gli altri paesi dell´Ocse. Questa cifra deve essere ridotta, soprattutto per i lavoratori a basso reddito. A seguito di precedenti raccomandazioni specifiche per paese, vi sono stati alcuni progressi. Ad esempio, i 2/3 degli Stati membri hanno introdotto una sorta di sgravi fiscali mirati sul lavoro. Tuttavia, molto di più resta da fare prima di avere un livello di tassazione che supporta una ripresa fonte di occupazione. Pertanto, abbiamo raccomandato che Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Francia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Romania e Spagna fanno più a spostare la tassazione dal lavoro alle basi imponibili meno distorsivi. Questo cambiamento dovrebbe essere verso le 3 "P" s: Inquinamento, della struttura e Acquisti. Tassazione ambientale aiuta a promuovere l´economia verde, aprendo così la strada a nuovi posti di lavoro e una maggiore competitività. Tassazione degli immobili ricorrente tende ad essere equo ed efficace, se fatto in modo progressivo. E ci sono ampie prove economico che le imposte di consumo possono essere allevatori entrate estremamente efficiente, che non danneggiano la crescita. Tuttavia - e questo mi porta al mio punto successivo - l´uso di imposta di consumo nella Ue è ancora lontana dall´essere ideale. In tutti gli Stati membri, esenzioni Iva e riduzioni mangiare nella presa nazionale non solo. Essi creano anche incubi amministrative per le nostre imprese, complicando il sistema. Ciò è particolarmente vero in Belgio, Germania, Spagna, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Polonia e Regno Unito. Nel complesso, 11 Stati membri hanno raccomandato di ampliare la loro base imponibile per una maggiore efficienza fiscale. Permettetemi di essere chiaro qui. Questo non significa che l´aliquota standard deve essere spinto verso l´alto. Un sistema Iva più ordinato e più stretta in alcuni di questi paesi potrebbe anche lasciare spazio per l´aliquota normale essere ridotto. E sarebbe certamente creare un ambiente più favorevole per molte aziende - rafforzando così la competitività e gli investimenti. Rendere la vita più facile per le imprese significa anche rendendo più facile per loro di conformarsi alle norme fiscali. Un sistema fiscale competitivo è quella che unisce l´efficienza e la semplicità con un´equa ripartizione degli oneri. Pertanto, oggi, abbiamo invitato 16 Stati membri per migliorare la governance fiscale a casa - per facilitare il rispetto per gli onesti e per ostacolare l´evasione fiscale da parte meno onesti. In questo contesto, abbiamo prestato particolare attenzione alla questione della pianificazione fiscale aggressiva. Anche lasciando da parte la grande questione della concorrenza fiscale leale, c´è una questione di finanze pubbliche sostenibili qui. Grandi passi avanti sono stati fatti per reprimere l´evasione fiscale delle imprese. E le norme fiscali globali sono in corso di ristrutturazione per contrastare le pratiche fiscali abusive. Quindi Stati membri non possono contare su regimi fiscali miopi per attrarre le multinazionali. E l´Europa, nel suo insieme, perderà se multinazionali scegliere e scegliere dal nostro mercato unico esclusivamente per ridurre al minimo le loro tasse. Con un approccio unificato, e la dedizione di seguire attraverso su tutte le misure necessarie, gli Stati membri devono ogni potenziale per fornire un vero e proprio colpo per gli evasori fiscali. Ma per raggiungere questo obiettivo, l´interesse politico non può essere limitata alle campagne. Essa deve tradursi in con un´azione rapida e decisa, a livello nazionale, europeo e internazionale.  
   
   
LáSZLó ANDOR SULLE RACCOMANDAZIONI SPECIFICHE PER PAESE  
 
Bruxelles, 3 giugno 2014 – Di seguito l’intervento di László Andor Commissario per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione Parlando punti dal Commissario Andor sulle raccomandazioni specifiche per paese: “ Signore e Signori, Anche se ci sono alcuni segnali di ripresa economica, rimane lento; è ancora molto fragile; ed è uniforme in tutta l´Ue. Dati sulla disoccupazione confermano la perdurante stagnazione dei mercati del lavoro europei. La situazione rimane disastrosa: la disoccupazione è aumentata a quasi 26 milioni; ci sono 5,3 milioni di giovani disoccupati; e circa la metà dei disoccupati sono stati senza lavoro per più di un anno. La crisi economica ha avuto anche gravi conseguenze sociali: oggi nell´Unione europea, quasi un quarto della popolazione è considerata a rischio di povertà o di esclusione sociale . Rispetto al 2008, ci sono in realtà 6,6 milioni di più persone a rischio di povertà o di esclusione sociale. Le raccomandazioni specifiche per paese semestre europeo trovano non solo sul monitoraggio delle politiche fiscali e della competitività. Infatti, quest´anno, per la prima volta nell´ambito del semestre europeo, la Commissione utilizza una nuova occupazione e quadro di valutazione sociale per garantire che le raccomandazioni specifiche per paese sono basati sull´analisi del suono e l´occupazione indirizzo e preoccupazioni sociali più precisamente. Una delle maggiori sfide che dobbiamo affrontare oggi riguarda le crescenti divergenze in materia di occupazione e situazioni sociali degli Stati membri all´interno della zona euro. Le lacune core-periferici continuano ampliamento. Come conseguenza della crisi economica, alcuni Stati membri sono testimoni calo reddito disponibile delle famiglie, l´aumento delle disuguaglianze, la povertà e l´esclusione sociale. Cominciamo con le caratteristiche principali delle raccomandazioni in materia di occupazione. In primo luogo , le raccomandazioni 2014 evidenziano la necessità di una maggiore attenzione alla lotta contro la disoccupazione di lunga durata per il rafforzamento delle politiche attive del mercato del lavoro e migliorare le prestazioni dei servizi pubblici per l´impiego. Ciò è fondamentale per sostenere le persone nel mondo del lavoro e di mantenere la propria occupabilità. Tali Csr sono rivolte a diversi Stati membri, in particolare Bulgaria, Estonia, Irlanda, Grecia, Italia, Lussemburgo, Spagna, Portogallo, Slovacchia, Finlandia, Svezia e Regno Unito. In secondo luogo , abbiamo visto che, dallo scorso anno, molti Stati membri hanno avviato importanti riforme, ma la segmentazione del mercato del lavoro persiste, con un numero crescente di part-time e di lavori precari. Al fine di ridurre la segmentazione del mercato del lavoro, si consiglia di misure volte a favorire l´occupazione di qualità sostenibili, anche attraverso la riduzione del numero di tipologie contrattuali - in particolare nel caso della Spagna. In terzo luogo , un certo numero di paesi hanno adottato misure per adattare i loro fissazione dei salari dei sistemi per l´ambiente economico, tra cui Francia, Italia, Portogallo e Spagna. Accogliamo con favore anche misure per introdurre un salario minimo generale in Germania. Sistemi di fissazione dei salari, tra cui salario minimo o di indicizzazione dei salari, hanno un ruolo centrale e complesso nella nostra economia, sia dal punto di vista macro e micro-economico. Csr di quest´anno riflettono la complessità e la diversità delle situazioni. In alcuni casi, chiediamo agli Stati membri di monitorare l´impatto di tali riforme sull´occupazione (Italia e Germania). In altri casi, la Commissione raccomanda azioni specifiche per garantire che l´evoluzione salariale sono in linea con l´evoluzione della produttività, il sostegno e l´occupazione e stimolare la domanda interna. Salari sviluppi e sistemi di contrattazione salariale (compresi indicizzazione) sono indirizzate nei casi di Spagna, Portogallo, Bulgaria, Romania, Slovenia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo. In quarto luogo , accrescere la partecipazione al mercato del lavoro è una sfida in più Stati membri. L´aumento delle donne la partecipazione al mercato del lavoro è essenziale in particolare per l´Austria, la Germania e anche l´Irlanda, l´Italia, Malta e Polonia. Nel caso della Germania, ad esempio, la Commissione raccomanda - come ha fatto l´anno scorso - per ridurre i disincentivi fiscali al lavoro e per migliorare la disponibilità di qualità e di custodia dei bambini a prezzi accessibili. Passiamo ora alle caratteristiche principali delle raccomandazioni in campo sociale. La Commissione propone raccomandazioni sulla disuguaglianza, la povertà e l´inclusione sociale per i 12 Stati membri, tra cui Bulgaria, Romania, Ungheria, Croazia, Spagna, Portogallo, Italia, Lituania, Lettonia, Irlanda e Regno Unito. Segnaliamo la necessità di migliorare l´adeguatezza e la copertura delle reti di sicurezza sociale . Ci concentriamo in particolare è il miglioramento della protezione sociale per coloro che non lavorano, vale a dire l´indennità di disoccupazione (Bg, Lt, It, Hu, Ro) e l´assistenza sociale (Es, Lt, Lv, Bg, Ro, It, Hu), e sulla garanzia migliori transizioni tra sostegno al reddito e all´occupazione (Es, Ie, Uk). Povertà infantile è di interesse specifico nel caso di Regno Unito e Irlanda. Abbiamo anche proposto raccomandazioni specifiche per migliorare la situazione dei Rom in Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania e Slovacchia. Lasciatemi commentare nostro nuovo approccio nel trattare con la disoccupazione giovanile nel semestre europeo. Come sapete, la Commissione ha ricevuto piani di attuazione garanzia per i giovani di tutti gli 28 Stati membri. La valutazione della Commissione di questi piani di attuazione è parte del semestre europeo e si riflette nei documenti di lavoro. 18 Stati membri stanno ricevendo consigli per migliorare la transizione dalla scuola al lavoro. Misure strutturali comprendono capacità dei servizi pubblici per l´impiego rafforzamento, la costruzione di partnership per raggiungere inattivo giovani non registrate con un servizio di occupazione, e lo sviluppo di sistemi di apprendistato. Per 8 Stati membri in cui l´occupazione giovanile è particolarmente elevata e dove vi sono seri problemi di attuazione, sono necessarie azioni più decise e Csr si riferiscono alle principali sfide nel fornire una garanzia per i giovani per la Spagna, l´Italia, Slovacchia, Croazia, Portogallo, Polonia, Bulgaria , e l´Irlanda. Ora guardiamo agli Stati membri di agire su queste raccomandazioni proposte senza indugio. In particolare, non vedo l´ora di una discussione di merito con il Consiglio Occupazione e Affari sociali il 19 giugno in preparazione della loro presentazione al Consiglio europeo.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA MISURE NEL QUADRO DELLA PROCEDURA PER I DISAVANZI ECCESSIVI (PDE)  
 
Bruxelles, 3 giugno 2014 - La Commissione ha inoltre pubblicato un rapporto analizza le ragioni di una violazione prevista e previsioni del valore di riferimento del trattato per il debito pubblico (60% del Pil) nel caso della Finlandia. Essa ha concluso che la violazione prevista si spiega con il sostegno della Finlandia meccanismi istituiti per salvaguardare la stabilità finanziaria nella zona euro. Come tale, il criterio del debito è soddisfatto e un Edp non dovrebbe quindi essere aperto. Inoltre, la Commissione ha concluso che due paesi, Polonia e Croazia, hanno preso provvedimenti efficaci in risposta alle raccomandazioni del Consiglio a tali paesi nel quadro della Pde. Chiusura / Apertura di un Edp Come molti Stati membri sono attualmente in una Edp? Al momento non è un Edp corso per 17 Stati membri dell´Ue. Questo significa che tutti gli Stati membri dell´Ue ad eccezione di Bulgaria, Germania, Estonia, Italia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Romania, Finlandia e Svezia sono soggetti ad un Edp. Se il Consiglio segue le raccomandazioni della Commissione per la chiusura del Edp per l´Austria, il Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Paesi Bassi e la Slovacchia, il numero complessivo dei paesi in disavanzo eccessivo scenderà a 11. Nella primavera del 2011, non meno di 24 Stati membri erano Edp. Che cosa è necessario per un Edp per essere chiuso? Una decisione sulla chiusura di un Edp si basa su una "correzione duratura" del disavanzo eccessivo. Ciò è ritenuto raggiunto se: (I) i dati comunicati per l´anno precedente (2013 in questi casi) presentano un disavanzo inferiore al 3% del Pil; e (Ii) la Commissione prevede che il deficit non supererà il 3% del Pil nel periodo di previsione (attualmente 2014 e 2015) Perché la Commissione raccomanda al Consiglio di chiudere la Edp per l´Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Paesi Bassi e la Slovacchia? Austria L´edp per l´Austria è stato lanciato nel 2009. Dopo un picco al 4,5% del Pil nel 2010, disavanzo pubblico austriaco già scesa al di sotto del 3% del valore di riferimento del Pil nel 2011. Tuttavia, a causa incombente rischi connessi ad eventuali operazioni di riparazione del settore finanziario , che avrebbe potuto provocare un disavanzo superiore al 3% del Pil negli anni successivi, la Commissione non ha raccomandato la chiusura anticipata della Pde. Tali rischi sono, tuttavia, non si sono concretizzate e per il 2013, l´Austria ha notificato un deficit del 1,5% del Pil. Il programma di stabilità per il 2014-2018, adottato dal governo austriaco in data 29 aprile 2014, prevede che il disavanzo pubblico salirà al 2,7% del Pil nel 2014, per poi diminuire al 1,4% del Pil nel 2015. 2.014 progetti previsioni di primavera della Commissione un disavanzo del 2,8% del Pil nel 2014 e 1,5% del Pil nel 2015. Così, il deficit è destinata a rimanere al di sotto del valore di riferimento del 3% del Pil oltre l´orizzonte di previsione. La correzione quindi soddisfa la raccomandazione del Consiglio a partire dal 2009 per portare il disavanzo eccessivo in Austria a termine entro il 2013 al più tardi. Belgio L´edp per il Belgio è stato lanciato nel 2009 e rafforzato nel 2013. Dopo un picco al 5,6% del Pil nel 2009, disavanzo pubblico del Belgio è stato portato giù al 2,6% del Pil nel 2013, in linea con la decisione del Consiglio del 21 giugno 2013. Il programma di stabilità per il 2014-2017, presentato dal governo belga il 30 aprile 2014, prevede che il deficit scenderà al 2,15% del Pil nel 2014 e poi scendere al 1,4% del Pil nel 2015. 2014 previsioni di primavera della Commissione prevedono un disavanzo del 2,6% del Pil nel 2014 e al 2,8% del Pil nel 2015. Così, il deficit è destinata a rimanere al di sotto del valore di riferimento del 3% del Pil oltre l´orizzonte di previsione. La correzione soddisfa la decisione del Consiglio dal 2013 per portare alla situazione di disavanzo eccessivo in Belgio alla fine entro il 2013 al più tardi. Repubblica Ceca L´edp per la Repubblica ceca è stato lanciato nel 2009. Dopo aver raggiunto un picco del 5,8% del Pil nel 2009, il disavanzo pubblico nella Repubblica Ceca è stato ridotto al 1,5% del Pil nel 2013, che era il termine fissato dal Consiglio. Il programma 2014 di convergenza dei progetti Repubblica Ceca che il disavanzo delle amministrazioni pubbliche aumenterà al 1,8% del Pil nel 2014 e al 2,3% del Pil nel 2015. La Commissione primavera 2014 le previsioni che il disavanzo pubblico raggiungerà il 1,9% del Pil nel 2014 e 2,4% del Pil nel 2015. Così, il deficit è destinata a rimanere al di sotto del valore di riferimento del 3% del Pil oltre l´orizzonte di previsione. La correzione soddisfa la raccomandazione del Consiglio a partire dal 2009 per portare il disavanzo eccessivo nella Repubblica ceca a termine entro il 2013 al più tardi. Danimarca L´edp per la Danimarca è stato lanciato nel 2010. Disavanzo pubblico è rimasto all´interno del 3% del Pil nel periodo 2010-2013, tranne nel 2012, quando l´equilibrio è stato influenzato negativamente da un rimborso una tantum relativi a una riforma delle pensioni nel 2011. Il rimborso una tantum si stima abbia indebolito il saldo di bilancio del 1,5% del Pil nel 2012. Il disavanzo delle amministrazioni pubbliche è stato pari al 2,5% del Pil nel 2010, 1,9% del Pil nel 2011, 3,8% del Pil nel 2012 e 0,8% del Pil nel 2013. 2014 programma di convergenza della Danimarca prevede un disavanzo pubblico del 1,3% del Pil nel 2014 e 2,9% del Pil nel 2015. La Commissione 2014 previsioni di primavera prevede che il disavanzo pubblico al 1,2% del Pil nel 2014 e il 2,7% del Pil dentro Così, il deficit è destinata a rimanere al di sotto del valore di riferimento del 3% del Pil oltre l´orizzonte di previsione. La correzione soddisfa la raccomandazione del Consiglio dal 2010 per portare alla situazione di disavanzo eccessivo in Danimarca a termine entro il 2013 al più tardi. Olanda L´edp per i Paesi Bassi è stato lanciato nel 2009 ed il termine è stato prorogato di un anno nel 2013. Dopo aver raggiunto un picco del 5,6% del Pil nel 2009, disavanzo pubblico Paesi Bassi ´stato costantemente portato giù al 2,5% del Pil nel 2013. 2014 programma di stabilità dei Paesi Bassi prevede che il disavanzo pubblico salirà al 2,9% del Pil nel 2014, per poi diminuire al 2,1% del Pil nel 2015. Della Commissione 2014 progetti di primavera prevede che il disavanzo pubblico raggiungerà il 2,8% del Pil nel 2014 e il 1,8% del Pil nel 2015. Così, il deficit è destinata a rimanere al di sotto del valore di riferimento del 3% del Pil oltre l´orizzonte di previsione. La correzione soddisfa, prima del previsto, la raccomandazione del Consiglio a partire dal 2013 per portare il disavanzo eccessivo nei Paesi Bassi a termine entro il 2014 al più tardi. Slovacchia L´edp per la Slovacchia è stato lanciato nel 2009. Dopo aver raggiunto il picco dell´8% del Pil nel 2009, il disavanzo pubblico in Slovacchia è stato ridotto al 2,8% del Pil nel 2013. Il programma di stabilità 2014 mira ad un disavanzo nominale del 2,6% del Pil nel 2014 e un´ulteriore riduzione al 2,5% del Pil nel 2015, 1,6% del Pil nel 2016 e allo 0,5% del Pil nel 2017. La Commissione 2014 previsioni di primavera progetti che il disavanzo delle amministrazioni pubbliche aumenterà leggermente al 2,9% del Pil nel 2014 e poi tornare al 2,8% del Pil nel 2015. Il deficit è quindi fissato a rimanere al di sotto del valore di riferimento del 3% del Pil nel periodo di previsione. La correzione soddisfa la raccomandazione del Consiglio a partire dal 2009 per portare il disavanzo eccessivo in Slovacchia alla fine entro il 2013 al più tardi. Relazione sul rispetto della Finlandia con il criterio del debito della Edp Come stabilito all´articolo 126 (3) del Trattato, t egli Commissione ha preparato una relazione per valutare complessivamente l´eccesso di debito pubblico finlandese sopra del 60% del valore di riferimento del Pil, e per concludere se la violazione dei meriti criterio del debito il lancio di un Edp per la Finlandia. Il rapporto debito lordo delle amministrazioni pubbliche in Finlandia è aumentato rapidamente negli ultimi anni, in crescita dal 48,7% del Pil nel 2010 al 57,0% nel 2013. Secondo il programma di stabilità della Finlandia, il debito pubblico lordo dovrebbe raggiungere il 61,0% del Pil entro la fine del 2015 e di aumentare ulteriormente nel 2016. Il rischio di superamento del valore di riferimento viene confermata dalla Commissione 2014 previsioni di primavera, che proietta il debito lordo al 61,2% del Pil nel 2015. Secondo la valutazione della Commissione, però, la violazione prevista si spiega con il sostegno della Finlandia ai meccanismi istituiti per salvaguardare la stabilità finanziaria nella zona euro. Complessivamente, quindi, l´analisi presentata nella relazione suggerisce che il criterio del debito del Trattato è soddisfatto . Valutazione Un´azione efficace Qual è la valutazione di un´azione efficace da parte dei paesi sotto Edp? Paesi collocati in Edp viene dato un termine di sei mesi (o tre mesi per violazione grave) per adottare misure efficaci per rispettare una raccomandazione ai sensi dell´articolo 126 (7), del trattato. A seguito della scadenza del termine, la Commissione valuta se lo Stato membro ha dato seguito effettivo, cioè ha preso misure sufficienti per assicurare progressi adeguati verso la correzione della situazione di disavanzo eccessivo. Ai sensi del regolamento (Ce) N. 1467/97 e il Codice di condotta per l´attuazione del Patto di stabilità e di crescita, un paese dovrebbe essere considerato di aver preso misure efficaci qualora abbia agito in conformità con l´articolo 126 (7) raccomandazione e ha portato alla situazione di disavanzo eccessivo entro un determinato periodo. Il codice di condotta prevede che la valutazione dell´efficacia dell´azione deve tener conto se lo Stato membro interessato abbia conseguito gli obiettivi di bilancio annuali e il miglioramento alla base del suo saldo corretto per il ciclo, al netto delle misure una tantum e altre misure temporanee, raccomandato dal Consiglio . La metodologia per valutare un´azione efficace richiede che la Commissione ritiene in primo luogo se lo Stato membro è conforme con l´obiettivo nominale e il miglioramento di fondo del saldo strutturale, come richiesto nella raccomandazione Edp. Se questo è il caso, l´Edp viene sospesa. Qual è la valutazione della Commissione delle azioni intraprese dalla Polonia? Secondo la nuova raccomandazione del Consiglio pubblicata il 10 dicembre 2013, la Polonia è stato consigliato di raggiungere un disavanzo nominale del 4,8% del Pil nel 2013, 3,9% del Pil nel 2014 e del 2,8% del Pil nel 2015 (escludendo l´impatto dei trasferimenti patrimoniali dal secondo pilastro del sistema pensionistico). Sulla base delle previsioni macroeconomiche alla base della raccomandazione del Consiglio, questo è coerente con un miglioramento del saldo strutturale pari all´1% del Pil nel 2014 e 1,2% del Pil per il 2015. Polonia è stato inoltre raccomandato di attuare con rigore le misure già annunciate e adottate , mentre integrando le ulteriori misure volte a conseguire una correzione sostenibile del disavanzo eccessivo entro il 2015. Polonia è stata data una scadenza del 15 aprile 2014 per adottare misure efficaci e di riferire in dettaglio la strategia di risanamento che si prevede di raggiungere gli obiettivi raccomandati. Secondo la valutazione della Commissione, la Polonia ha incontrato il saldo nominale consigliata, così come la raccomandata per la sostituzione del saldo strutturale nel 2014. La Commissione ritiene pertanto che la procedura si terrà in sospeso e sono necessari ulteriori passaggi. Tuttavia, ci sono rischi per una correzione duratura del disavanzo eccessivo entro il termine stabilito, come lo sforzo di bilancio misurata sia dalla variazione corretta del saldo strutturale e la valutazione bottom-up sono ben al di sotto del livello raccomandato. Come valuta la Commissione le misure prese dalla Croazia? Il Consiglio ha avviato l´Edp per la Croazia il 28 gennaio 2014 e ha raccomandato la correzione del disavanzo eccessivo entro il 2016. La raccomandazione Edp richiede la Croazia per raggiungere un obiettivo di disavanzo nominale del 4,6% del Pil nel 2014, 3,5% del Pil nel 2015 e 2,7% del Pil nel 2016. Ciò è coerente con un miglioramento del saldo strutturale dello 0,5% del Pil nel 2014, 0,9% del Pil nel 2015 e 0,7% del Pil nel 2016, e con l´adozione di misure di risanamento pari al 2,3% del Pil nel 2014 e 1,0 % del Pil nel 2015 e 2016, al fine di raggiungere la necessaria rettifica del saldo strutturale. La Croazia è stata data una scadenza del 30 aprile 2014 per adottare misure efficaci e di riferire in dettaglio la strategia di risanamento che si prevede di raggiungere gli obiettivi raccomandati. La Croazia si aspetta di incontrare l´obiettivo principale 2014 e l´approccio bottom-up mostra che il paese ha preso il numero di misure ritenute necessarie per il raggiungimento degli obiettivi strutturali enunciati nella raccomandazione Edp. In considerazione di questo, e il risultato di un´attenta analisi e di altri fattori qualitativi, la Commissione ritiene che l´Edp per la Croazia si terrà in sospeso. Tuttavia, considerando che la Commissione prevede attualmente il saldo 2015 titolo e il miglioramento strutturale di essere inferiore agli obiettivi raccomandati dal Consiglio, il bilancio 2015 deve includere misure di adeguamento strutturale per garantire la conformità con la raccomandazione del Consiglio. Generale Qual è il prossimo passo? Consiglio dei ministri delle Finanze dell´Ue discuterà raccomandazioni della Commissione nella riunione del 20 giugno a Lussemburgo. Quali sono le caratteristiche principali della Edp? L´edp è un processo basato su regole stabilito nel trattato sul funzionamento dell´Unione europea ( Tfue, articolo 126) per garantire che gli Stati membri errori di politica fiscale grossolani corretti. Ci sono due valori fondamentali di riferimento , che, se violato, costituiscono i criteri sulla base dei quali l´apertura di un Edp può essere giustificata : uno per il disavanzo pubblico (3% del Pil) e uno per il debito pubblico lordo (60% di Pil). Per garantire la correzione dei disavanzi eccessivi, gli Stati membri in Pde sono soggette a raccomandazioni che devono essere rispettati entro una determinata scadenza. I vari passaggi all´interno della Pde sono elencati nel trattato e specificati ulteriormente nel patto di crescita (Psc) la legislazione di stabilità e (Regolamento (Ce) 1467/97). Mentre l´Edp corrisponde al "braccio correttivo" del Psc, è completato da un "braccio preventivo" (definite nel regolamento (Ce) 1466/97), che comprende le procedure per promuovere la sorveglianza e il coordinamento delle politiche economiche e garantire progressi sostenibilità fiscale. L´edp è stata recentemente rafforzata nel quadro della revisione dell´architettura della governance economica nell´Ue, in parte in risposta alla crisi economica. In particolare, il pacchetto legislativo noto come il "Six Pack", ha riformato significativamente la sorveglianza economica e di bilancio nell´Ue ( Memo/11 / 898 ). Sono paesi partecipanti all´area dell´euro coperti dalla Edp? Sì, c´è un Edp in corso per i due paesi del programma restanti, Grecia e Cipro. Ma ci sono alcune disposizioni al fine di evitare un raddoppio di monitoraggio e comunicazione. Dall´entrata in vigore del regolamento "Two Pack" (Ue) N. 472/2013 il 30 maggio 2013 ( Memo/13/457 ), il controllo del rispetto della zona euro dei paesi di programma con le loro raccomandazioni nel quadro della procedura si svolge all´interno della monitoraggio regolare del programma di cui all´articolo 7 (4) del medesimo regolamento. Conformemente alla prassi costante seguita dalla Commissione, il monitoraggio dei progressi compiuti dallo Stato membro interessato in materia di bilancio si concentra sulla questione se le misure correttive negoziati con lo Stato membro sono state adeguatamente attuate. Prova di aver adottato efficacemente le misure di cui al programma per il conseguimento degli obiettivi di bilancio è quindi considerato sufficiente per concludere che lo Stato membro interessato ha adottato misure efficaci per correggere il disavanzo eccessivo, nel senso degli articoli 3 e 5 del regolamento (Ce ) N. 1467/97. Questa metodologia - che sostituisce il metodo descritto nel Codice di Autodisciplina - tiene conto della natura specifica della disciplina economica e di bilancio applicando agli Stati membri soggetti a un programma di aggiustamento macroeconomico. Contrariamente alla Edp, la procedura per gli squilibri macroeconomici non copre Stati membri che sono oggetto di un programma di aggiustamento.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: RIUNIONI DI GRUPPI POLITICI  
 
Bruxelles, 3 giugno 2013 - All´indomani delle elezioni europee, i membri del Parlamento sono ora insieme per formare o unirsi a gruppi politici transnazionali, sulla base delle loro affinità politiche. Incontro sulle elezioni in Egitto e Ucraina - I risultati delle elezioni presidenziali in Ucraina ed Egitto saranno discussi in una riunione straordinaria della commissione per gli affari esteri Mercoledì. I deputati ascolteranno Göran Färm (Se, S & D), che ha guidato la missione di osservazione delle elezioni parlamentari europei in Ucraina e Amministratore di osservazione elettorale delle elezioni dell´Ue in Egitto Mário David (Ppe, Pt). Seae segretario generale esecutivo Pierre Vimont sarà presente. Camera: Altiero Spinelli (3E-2), 12,45-15,00.  
   
   
CRESCERE PIÙ VICINI PER AFFRONTARE LE SFIDE COMUNI: 5 ° FORUM ANNUALE DELLA STRATEGIA DELL´UE PER IL MAR BALTICO  
 
Bruxelles, 3 giugno 2014 - Johannes Hahn, commissario europeo per la Politica regionale, sarà presente al forum annuale della strategia per il Baltico e la 16 a settimana di sviluppo del Baltico, che si terrà a Turku, in Finlandia, il 3 e 4 giugno. Tra i molti leader, politici ed esperti di alto livello e di altre importanti personalità del mondo imprenditoriale, presenzierà: Jyrki Katainen, primo ministro finlandese Taavi Roivas, Primo Ministro estone ministri finlandesi gennaio Vapaavuori (Affari economici), Erkki Tuomioja (Affari esteri), Alexander Stubb (Affari europei e del Commercio con l´estero) e Ville Niinistö (ambiente), Aleksi Randell, sindaco di Turku, e Marcin Kubiak, Segretario di Stato polacco per le infrastrutture e lo sviluppo. Tra i rappresentanti delle imprese si prevede Ceo di Siemens finlandese Janne Öhman, Ceo di Bayer Nordic Rittgen Oliver, Christian Ketels presso la Harvard Business School, Helge Pedersen, capo economista presso Nordea, Lene Espersen e, presidente di Bdf. Il Forum vedrà la partecipazione di oltre 1.000 rappresentanti del settore privato, le imprese regionali, la società civile, del mondo accademico e dei media nella regione del Mar Baltico, tra cui da Russia, Norvegia e Islanda. Il Forum cercherà di migliorare ulteriormente la cooperazione all´interno della Macro-regione sul tema " Crescere Insieme - Per un prospero, inclusiva e connessi . Regione del Mar Baltico " Otto Ue Stati membri (Svezia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Lettonia, Lituania e Polonia) che coprono il 17% della popolazione dell´Ue collaborano per metà un decennio attraverso la strategia dell´Ue per la regione del Mar Baltico (Suermb). Affrontare sfide comuni quali la tutela dell´ambiente e la competitività , così come la sicurezza energetica , nell´ambito della strategia ha già portato a molte iniziative e progetti di successo . Tra di loro - il progetto Chemsea affrontare i pericoli di munizioni chimiche lasciato nel Baltico, o gli sforzi comuni per sfruttare la fonte di energia rinnovabile di biogas. Tali iniziative stanno facendo questa macro-regione un modello per il resto d´Europa. Il Forum Suermb anche sottolineare la necessità di una ancora maggiore impegno politico e l´azione mirata dei paesi membri. Ciò è stato evidenziato nel mese scorso Commissione relazione sulla struttura di governance delle strategie macroregionali dell´Ue. Alla vigilia della manifestazione, il Commissario Hahn ha dichiarato: "La strategia per il Mar Baltico riunisce partner alcuni tra i più stretta collaborazione mai visto sul nostro continente Prima dell´adesione degli stati baltici e la Polonia verso l´Ue solo dieci anni fa, questo genere. Di cooperazione che unisce ed integra temi diversi come le sfide ambientali nel Mar Baltico, il completamento dei collegamenti mancanti trasporto e la cooperazione su taglio della ricerca e dell´innovazione bordo sarebbe stato molto . Più difficile da raggiungere Stiamo già vedendo i risultati incoraggianti - frutto di questa collaborazione. " Il commissario Hahn ha aggiunto : "E ´giunto il momento di garantire che questo motivo di rottura macro-regione è in grado di prendere decisioni sul proprio futuro e operare in modo efficiente a lungo termine abbiamo bisogno di vedere più proprietà da parte della regione stessa, e la leadership di ciascuno. Dei governi coinvolti, in modo che possiamo promuovere la crescita, affrontare le sfide ambientali urgenti e fornire risultati più tangibili e visibili . " L´evento, organizzato dalla Commissione europea e Forum per lo sviluppo del Baltico e co-ospitato dalla Presidenza finlandese del Consiglio degli Stati del Mar Baltico e la città di Turku è parte della serie ´Mar Baltico Days 2014´ degli eventi, ed è il più grande conferenza dell´anno dedicato alle questioni del Mar Baltico, nella regione del Mar Baltico. Una serie di conferenze stampa ed eventi vengono organizzati durante l´evento di 2 giorni, compresi progetto di Turku Science Park. Sfondo Il Suermb, che è stato approvato dal Consiglio europeo nel 2009, fornisce un quadro integrato per affrontare i problemi difficili da affrontare da soli. Circa 85 milioni di persone vivono in questa macro-regione che comprende otto paesi europei (Svezia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Lettonia, Lituania e Polonia) . Essi sono uniti con la Russia Norvegia e l´Islanda per affrontare le sfide specifiche nel settore. Questa è stata la prima strategia macroregionale dell´Ue. E ´stata seguita dalla strategia del Danubio, lanciata nel 2011. Su richiesta degli Stati membri, il Commissario Hahn sarà, a fine mese, formalmente proporre un nuovo macro-strategia regionale per la regione adriatico-ionico e uno è previsto per le Alpi del prossimo anno. Esempi di progetti / iniziative della strategia del Baltico: Chemsea - (munizioni chimiche Search & Assessment) Il progetto Chemsea cerca di tracciare le discariche di munizioni chimiche nel Mar Baltico e valutare i rischi ambientali associati, L´iniziativa si sviluppa anche le linee guida al fine di ridurre i potenziali rischi per l´ambiente e pescatori e preparare un piano di emergenza a livello regionale per affrontare i casi di perdita. Bsr Stars ´ Demola ´è una piattaforma open innovation collaborativa dove gli studenti universitari di talento co-creare nuove soluzioni ai problemi della vita reale con le aziende. Il progetto contribuisce a impedire agli studenti di ´abbandono´ università Lanciato a Tampere (Finlandia) nel 2008, ´Demola´ è stato esportato all´interno della regione del Mar Baltico (Lettonia, Lituania, Svezia) e oltre (da Ungheria, Slovenia ). Fatti salienti sul 7 Demola Centri qui . Il Stardust progetto 2010-2013 scaturita dalla " Bsr Stars progetto ". Al centro del progetto erano cinque partenariati per l´innovazione transnazionali: Attivo per la Vita, Clean Water, Comfort in Living, Marchain e Mobile Vikings. Ogni associazione ha riunito ricercatori, cluster, reti di Pmi e gli attori pubblici di diversi paesi - che combina diverse prospettive . Aree di competenza e di diversi tipi di risultati . Deal Baltico che lavora con gli agricoltori in tutta la regione per sostenere gli agricoltori per ridurre le perdite di nutrienti da allevamenti, con la produzione e la competitività mantenuto. La Federazione svedese agricoltori stanno conducendo il progetto insieme con la Lettonia consultivo rurale e centro di formazione. Il " Traffic efficiente, sicuro e sostenibile in mare (Efficiensea) "impegnata a rendere la regione del Mar Baltico una regione pilota per l´e-navigazione, sviluppare e testare infrastrutture e servizi per l´e-navigazione, e la condivisione di buone prassi ampiamente. L´autorità marittima danese è il partner principale. La Porte Lng Mar Baltico progetto mira a portare la regione in linea con i nuovi limiti di contenuto di zolfo nei combustibili per uso marittimo a vela nel Mar Baltico, il Mare del Nord e il Canale della Manica e favorire un approccio armonizzato nei confronti di gas naturale liquefatto (Gnl) di riempimento infrastrutture la zona in quanto è visto come uno dei principali soluzioni per soddisfare le nuove esigenze ... Il Piano mercato energetico del Baltico ( Bemip ) sta cercando di stabilire un mercato ben funzionante integrato per l´energia mediante l´attuazione di progetti infrastrutturali e di individuare le infrastrutture mancanti dell´energia elettrica e del gas, e il coordinamento dei diversi attori interessati. Ciò dovrebbe includere un migliore coordinamento delle strategie energetiche nazionali, e le misure volte a promuovere la diversificazione dell´approvvigionamento e un migliore funzionamento del mercato dell´energia.  
   
   
LE PROPOSTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER CONTRASTARE LA POVERTÀ A LIVELLO MONDIALE E PROMUOVERE LO SVILUPPO SOSTENIBILE  
 
Bruxelles, 3 giugno 2014 - La Commissione europea ha adottato ieri una comunicazione che contribuisce a definire la posizione dell´Ue nei negoziati internazionali sugli obiettivi di sviluppo sostenibile (Oss), come seguito agli obiettivi di sviluppo del Millennio (Osm). Scopo degli Oss è rafforzare l´impegno della comunità internazionale per eliminare la povertà e favorire uno sviluppo sostenibile, due sfide che incidono sulla vita delle generazioni attuali e future. La comunicazione della Commissione illustra alcuni principi fondamentali e propone settori prioritari e potenziali obiettivi per gli anni successivi al 2015, in quanto tappe per la definizione di un numero limitato di obiettivi di sviluppo sostenibile. Janez Potočnik, Commissario per l´Ambiente, ha dichiarato: "Occorre un nuovo quadro per mobilitare la comunità internazionale a favore di alcuni scopi strettamente collegati tra loro: eliminare la povertà, aumentare il benessere e al contempo garantire che il progresso sia sostenibile nei limiti delle risorse del pianeta. Il programma delle Nazioni Unite per il periodo successivo al 2015 dev´essere universale e fornire una risposta globale a tutti". Ha aggiunto Andris Piebalgs, Commissario europeo per lo sviluppo: "È ormai riconosciuto che, per la prima volta, il mondo dispone delle tecnologie e delle risorse necessarie per eliminare la povertà estrema nell´arco della nostra generazione. Non abbiamo scuse per mancare questo obiettivo e dobbiamo fermamente impegnarci per realizzarlo. Gli unici modi per farlo sono la crescita e uno sviluppo che sia sostenibile. Dobbiamo trovare soluzioni che realizzino un autentico equilibrio tra obiettivi economici, sociali e ambientali. E dobbiamo riunire i governi, ma anche la società civile, il settore privato e i cittadini per realizzare un quadro globale che assicuri a tutti una vita dignitosa". Gli obiettivi di sviluppo sostenibile contribuiranno a definire un nuovo quadro internazionale che dovrà succedere agli obiettivi di sviluppo del Millennio. Sarà un quadro universale e applicabile a tutti, basato su un partenariato tra tutti i paesi, nonché con la società civile e il settore privato. Tutti i paesi dovrebbero offrire il loro giusto contributo per il raggiungimento degli obiettivi globali e dovrebbero renderne conto ai loro cittadini e alla comunità internazionale. Il quadro si baserà su tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: sociale, ambientale ed economica. In tal modo apporterà vantaggi tangibili ai cittadini dell´Ue: la promozione dei fattori di crescita inclusiva e sostenibile, migliori condizioni sociali e un ambiente più sano e pulito. I settori prioritari proposti La proposta della Commissione invita ad affrontare questioni di interesse globale quali la povertà, l´ineguaglianza, la salute, la sicurezza alimentare, l´istruzione, la parità tra uomini e donne, l´acqua e gli impianti igienico-sanitari, l´energia sostenibile, il lavoro dignitoso, la crescita inclusiva e sostenibile, il consumo e la produzione sostenibili, la biodiversità, il degrado del suolo, il mare e gli oceani. Il quadro post 2015 dovrebbe inoltre adottare un´impostazione basata sui diritti e occuparsi di giustizia, uguaglianza ed equità, buon governo, democrazia e stato di diritto, mirando a società pacifiche e libere dalla violenza. Prossime tappe La comunicazione sarà discussa dal Consiglio dei ministri e dal Parlamento europeo. L´esito di questa discussione servirà per orientare la posizione dell´Ue nei negoziati a livello delle Nazioni Unite e contribuirà alla preparazione della relazione del Segretario Generale dell´Onu sul quadro post 2015, che sarà pubblicata nel corso di quest´anno. Le conclusioni del gruppo di lavoro aperto dovrebbero essere pubblicate il mese prossimo. Contesto La comunicazione odierna si basa su precedenti posizioni dell´Ue illustrate nelle conclusioni del Consiglio del giugno 2013 in merito all´"Agenda globale post 2015" e sulla comunicazione "Un´esistenza dignitosa per tutti: sconfiggere la povertà e offrire al mondo un futuro sostenibile". Si basa inoltre sulle discussioni internazionali in materia di sviluppo sostenibile ed eliminazione della povertà, in particolare del gruppo di lavoro aperto sugli Oss, nonché su consultazioni pubbliche. L´evento speciale sugli obiettivi di sviluppo del Millennio dell´Assemblea generale dell´Onu, del settembre 2013, aveva già approvato i principali parametri del programma di sviluppo post 2015, sulla base dei progressi conseguiti con gli Osm e dei risultati della conferenza di Rio+20, che aveva stabilito di elaborare obiettivi di sviluppo sostenibile (Oss). La comunicazione odierna costituisce un passo avanti nella definizione di una posizione più precisa dell´Ue nei negoziati per fissare gli Oss. In occasione del vertice dell´Onu del 2000 erano stati concordati otto obiettivi di sviluppo del Millennio da raggiungere entro il 2015, noti come Osm, che spaziano in settori quali l´eliminazione della povertà, la parità di genere, la mortalità infantile, l´Hiv, la sostenibilità ambientale e lo sviluppo. Il progresso verso il conseguimento di tali obiettivi è stato notevole, ma all´avvicinarsi del termine del 2015 le sfide restano significative in molti paesi. Gli Oss saranno al centro di un quadro che si prefigge di risolvere i problemi tuttora esistenti, mediante un impegno collettivo per l´eliminazione della povertà e la promozione dello sviluppo sostenibile.  
   
   
SPITZENKANDIDATEN, CAMEMBERT E #STEMFIE: TUTTE LE PAROLE DELLE ELEZIONI EUROPEE  
 
Bruxelles, 3 giugno 2014 - Le elezioni europee avvengono ogni cinque anni e, come tutti i grandi eventi, portano con sé un vocabolario di nuove parole. Volendo guardare alle parole più in uso nei media si scopre che le parole Spitzenkandidaten, Camembert e #stemfie hanno invaso la stampa e le reti sociali. Ma cosa significano esattamente? Spitzenkandidaten - Per le elezioni europee, i partiti europei hanno nominato i loro candidati a presidente della Commissione. Questi candidati sono stati definiti Spitzkandidaten. In tedesco Spitzenkandidaten significa letteralmente “i candidati-guida che i partiti selezionano come loro favoriti”, ad esempio per diventare cancelliere. Camembert - I risultati delle elezioni europee sono stati pubblicati nella forma di un camembert. Il formaggio? Non esattamente. Si tratta di un’infografica semicircolare che mostra la distribuzione dei seggi nell´emiciclo del Parlamento, divisi in gruppi politici. Stemfie - Significa fotografarsi nella cabina elettorale con la propria scheda elettorale. Stemmen significa votare in tedesco ed il selfie é un autoritratto fotografico - le due espressioni unite hanno creato un nuovo trend sui social media: #stemfie. Silenzio elettorale - Silenzio, si vota. Sono le settimane o i giorni o anche solo ore durante le quali nessuno puó tentare di influenzare i voti. In Polonia quest´anno il Comitato Elettorale Nazionale é arrivato al punto di decidere che perfino un "like" sulla pagina Facebook di un candidato polacco avrebbe rappresentato una violazione del silenzio.  
   
   
LOMBARDIA.MACROREGIONE ALPI, PRESIDENTE:OPERATIVA TRA UN ANNO IL GOVERNATORE: COSÌ SAREMO ANCORA PIÙ PROTAGONISTI IN EUROPA  
 
 Milano, 3 giugno 2014 - "Siamo la più importante regione d´Italia e una delle più grandi d´Europa, siamo grandi come uno Stato europeo e vogliamo dare il nostro contributo per il rinnovamento delle Istituzioni europee, per avere un´Europa che dia risposte immediate e concrete. Vogliamo essere protagonisti in questa Europa, dove ormai passano la maggior parte delle decisioni importanti che riguardano la vita delle Regioni, come le politiche agricole o i fondi strutturali". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, il 29 maggio, intervenendo all´Auditorium Testori in occasione della consegna del ´Premio Rosa Camuna´. A Dicembre A Milano La Riunione Delle 46 Regioni Alpine - "Vogliamo essere protagonisti in Europa e lo saremo – ha sottolineato il governatore lombardo - ancora di più grazie alla Macroregione delle Alpi, che comprende 46 Regioni di 7 Paesi diversi. Questa nuova Regione delle Alpi sarà un interlocutore principale con la Commissione europea. Si tratta di un´Istituzione europea che ha avuto inizio due anni fa e che si sta realizzando. I tempi sono molto brevi, perché a inizio dicembre faremo proprio qui, a Palazzo Lombardia, una riunione con tutti i presidenti e rappresentanti di tutte le 46 Regioni, con i ministri degli Esteri dei 7 Paesi coinvolti e con tutti gli stakeholders e, dalla metà dell´anno prossimo, la Macroregione delle Alpi sarà una realtà pienamente operativa".  
   
   
LOMBARDIA.PRESIDENTE:COORDINAMENTO REGIONI NORD STA FUNZIONANDO "NOI SAREMO I CAPOFILA VERSO LA MACROREGIONE DELLE ALPI"  
 
Milano, 3 giugno 2014 - "Il coordinamento di azioni tra Regioni del Nord lo stiamo già facendo con successo". Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia tornando, nel corso della conferenza stampa al termine della Giunta, sui temi comuni alle Regioni del Nord. Agricoltura - "In particolare - ha aggiunto - nel settore dell´agricoltura, il nostro assessore, nei giorni scorsi, a nome di tutte le Regioni del Nord, ha incontrato i ministri competenti, ottenendo una risposta molto positiva su una questione che riguarda direttamente le aziende agricole, ovvero la Direttiva europea sui nitrati, che, se venisse applicata così come è, farebbe chiudere il 90 per cento delle aziende agricole lombarde". "E´ una direttiva fatta a uso e consumo dell´agricoltura tedesca - ha proseguito il presidente -, che è diversa dalla nostra, perché è estensiva e non intensiva come la nostra, e noi, come Regioni del Nord, siamo riusciti a ottenere dal Governo l´impegno a intervenire in Europa, per modificare questa direttiva. Questo è il metodo che vogliamo usare, farci noi portavoce di tutte le Regioni del Nord per un´azione comune". Macroregione Delle Alpi - "Ci facciamo carico di tutto questo - ha spiegato il governatore -, perché siamo la Regione capofila, incaricata di guidare il processo che porta alla Macroregione delle Alpi, una realtà che si sta avvicinando e concretizzando e prenderà vita nella primavera dell´anno prossimo con la sua formale costituzione come soggetto istituzionale di livello europeo, che, quindi, avrà modo di dialogare direttamente con la Commissione europea". "Per questo - ha concluso - a dicembre terremo, qui, a Milano, una riunione con tutti i 46 presidenti delle 46 Regioni che aderiscono alla Macroregione con i ministri degli Esteri dei 7 Paesi coinvolti e tutti gli stakeholders di questa immensa area. E´ una realtà che può davvero cambiare l´Europa".  
   
   
INCONTRO FVG - CONSOLE SLOVENIA A TRIESTE  
 
Trieste, 3 giugno 2014 - Il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello ha incontrato 30 maggio a Trieste la console generale della Repubblica di Slovenia a Trieste Igrid Sergas. Nel corso della riunione, svoltasi nella sede del Consolato ed alla quale ha partecipato anche la console Eliska Kersnic Zmavc, il vicepresidente Bolzonello e la console Sergas hanno congiuntamente valutato il possibile ampliamento di nuove relazioni e collaborazioni in particolare in campo agricolo ed agroforestale. Nel colloquio tra Bolzonello e Sergas, sono stati valutati di particolare interesse anche le sinergie nel settore turistico montano.  
   
   
LOMBARDIA. EXPO, VICE PRESIDENTE IN MISSIONE IN GIAPPONE  
 
Milano, 3 giugno 2014 – Da ieri il vice presidente della Regione Lombardia è a Tokyo, dove l´Ambasciata italiana ha organizzato l´evento di promozione di Expo Milano 2015 presso la residenza dell´ambasciatore, al quale sono invitati circa 500 rappresentanti del mondo politico, sociale ed economico del Giappone. Promozione Per Il 2 Giugno - Quest´anno il Ministero degli Affari esteri ha previsto di dedicare alla promozione dell´Esposizione universale del 2015 le tradizionali celebrazioni della Festa della Repubblica italiana, che ogni 2 giugno vengono organizzate presso le rappresentanze diplomatiche all´estero. Insieme alla Società Expo, perciò, il Ministero ha chiesto la collaborazione delle Istituzioni e degli enti coinvolti nella preparazione dell´evento di Milano. Le diverse sedi scelte per la promozione della manifestazione del 2015 - Tokyo nel caso della Regione Lombardia - sono state individuate, tenendo conto delle relazioni bilaterali in corso e delle previsioni di investimenti dei singoli Paesi in relazione alla loro partecipazione a Expo. Importanti Scambi Culturali - Per quanto riguarda i rapporti fra Lombardia e Giappone, nel 2012 l´interscambio commerciale è stato di 2,6 miliardi di euro, circa il 26 per cento del totale nazionale. Inoltre, fra Lombardia e Giappone sono attive collaborazioni in ambito scientifico tra Università e Centri di ricerca nei settori Ict, aerospaziale, biotecnologie, industria agroalimentare e manifatturiero. Incontro Con Ambasciatore - L´evento in programma il 2 giugno alla residenza dell´Ambasciatore italiano inizierà alle 12, ora locale. Sono in programma gli interventi del vice presidente della Lombardia, dell´ambasciatore italiano in Giappone Domenico Giorgi e di rappresentanti del mondo politico-istituzionale giapponese. Nella stessa occasione, il vice presidente incontrerà il commissario giapponese per Expo Tatsuya Kato. A seguire è previsto un momento dedicato alla stampa italiana e giapponese. Inziative Di Collaborazione Culturale - Oltre all´evento di promozione di Expo 2015, a Tokyo sono in programma incontri bilaterali alpina, che riguardano la promozione degli investimenti esteri, iniziative di collaborazione in ambito culturale e del turismo, l´approfondimento delle tematiche coerenti con il tema ´Nutrire il pianeta. Energia per la vita´. A Tokyo perciò si svolgeranno incontri ai Ministeri, presso l´Organizzazione giapponese per il commercio estero e con i rappresentanti della comunità d´affari italiana in Giappone.  
   
   
VISITA IN REGIONE BASILICATA AMBASCIATORE BRITANNICO CHRISTOPHER PRENTICE  
 
Potenza, 3 giugno 2014 - Il Presidente della Regione, Marcello Pittella, ha ricevuto il 29 maggio la visita di Christopher Prentice, Ambasciatore Britannico in Italia. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, Raffaele Liberali, assessore regionale alle Politiche di Sviluppo, lavoro, Formazione e Ricerca, e l’amministratore delegato di Shell Italia, Marco Brun. L’ambasciatore Prentice ha raccontato di aver trascorso due splendide giornate, ammirando le bellezze della Basilicata, a cominciare da Matera, città dei Sassi candidata a Capitale europea della Cultura 2019: “Sono molto soddisfatto degli incontri avuti in questi giorni – ha dichiarato al termine della visita – e confido che la collaborazione tra la Regione Basilicata e l’Ambasciata Britannica possa diventare ancora più stretta in futuro. Auspico inoltre che sempre più aziende straniere, e in particolare britanniche, trovino in Basilicata terreno fertile per i loro investimenti". Il Presidente Marcello Pittella si è soffermato, in particolare, sul tema della formazione e della necessità, tanto per i giovani studenti, quanto per gli operatori economici e commerciali soprattutto del settore turistico e culturale, di sviluppare programmi di apprendimento della lingua inglese: “E’ nostro intendimento – ha sottolineato - avviare un importante progetto regionale, su cui sta anche lavorando l’Università degli Studi di Basilicata, che preveda l’insegnamento di alcune materie direttamente in lingua inglese e che coinvolga tutte le scuole ma anche gli operatori turistici e commerciali. Dobbiamo inoltre implementare, in rapporto con il Dipartimento regionale alla Formazione e con l’Unibas, le opportunità offerte a molti giovani lucani da Erasmus, programma di mobilità, conoscenza, scambi e apprendimento”.  
   
   
FESTA DELLA LOMBARDIA, PRESIDENTE:INIZIATIVE SOBRIE NEL NOSTRO STILE  
 
Milano, 3 giugno 2014 - "E´ la prima volta che si celebra questa festa e abbiamo voluto celebrarla in modo sobrio, senza grandi clamori e con pochi eventi, come un concerto, la consegna del premio Rosa Camuna, la visita al nostro Palazzo e l´esposizione qui, in piazza, del Carroccio, per ricordare ovviamente che oggi si ricorda la vittoria del 1176 della Battaglia di Legnano. Questa è la festa di tutti i Lombardi e noi la celebriamo continuando a lavorare, senza fermare il lavoro, perché questo è il nostro stile". Lo ha spiegato il presidente della Regione, il 29 maggio nel corso delle celebrazioni per la Festa della Lombardia.  
   
   
LOMBARDIA.ROSA CAMUNA, PRESIDENTE:PREMIO A NOSTRE ECCELLENZE  
 
Milano, 3 giugno 2014 - "Questo Premio è il giusto riconoscimento alle eccellenze della Lombardia ed è un premio che va ad associazioni, istituzioni, imprese o persone, tutte nostre eccellenze che onorano la Lombardia e caratterizzano le radici e la storia della nostra regione. Questi sono premi legati al territorio, a tutto il territorio lombardo". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, il 29 maggio, intervenendo, all´Auditorium Testori di Palazzo Lombardia, alla cerimonia di consegna del ´Premio Rosa Camuna´, che, da quest´anno, riunisce i Premi ´Lombardia per il Lavoro´, ´Rosa Camuna´ e il ´Premio per la pace´. Valorizzazione Nostre Eccellenze - "La nostra Regione – ha rimarcato il governatore lombardo - ha tutto, persino 9 siti riconosciuti come Patrimonio mondiale dell´Unesco, abbiamo bellezza, arte, enogastronomia, impresa. Abbiamo veramente tutto e questo premio deve rappresentare un punto di partenza, per promuovere le nostre eccellenze lombarde, valorizzarle e farle conoscere in giro per il mondo come stiamo già facendo per promuovere Expo, che sarà un´occasione straordinaria". Decisione Unanime Del Consiglio Regionale - Presente alla cerimonia di premiazione anche il presidente del Consiglio regionale, che ha tenuto a sottolineare la massima collaborazione tra tutte le forze presenti in Consiglio regionale nella scelta delle candidature: "All´unanimità di tutti i capigruppo presenti in Consiglio regionale – ha precisato -, sulla base di alcuni criteri, quali la rappresentatività dei territori e la distribuzione nei vari settori della società civile, con l´obiettivo di valorizzare personalità ed eccellenze che tengono alto il nome della nostra regione a livello nazionale e internazionale". Questi i nomi dei vincitori della prima edizione del nuovo ´Premio Rosa Camuna´, assegnato questa sera nel corso della cerimonia all´Auditorium Testori di Palazzo Lombardia. L´elenco dei nomi è diviso per provincia e riporta le motivazioni per cui il premio è stato conferito. Bergamo - Giuseppe Remuzzi - Per avere raggiunto risultati di eccellenza nel campo della nefrologia e dei trapianti. Per avere dato lustro alla Lombardia grazie ai numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali conseguiti per la sua attività; - Lucio Parenzan (alla memoria) - Cardiochirurgo di fama mondiale, per primo ha eseguito interventi a cuore aperto su neonati affetti da malformazioni cardiache, salvando la vita a centinaia di bambini. Fondatore, nel 1989, dell´International Heart School, ha contribuito alla formazione di nuove generazioni di medici e alla realizzazione di centri specializzati in cardiochirurgia in tutta Italia; - Martina Caironi - Per essersi distinta nella pratica sportiva, raggiungendo molteplici traguardi nella disciplina dell´atletica leggera e conquistando titoli in competizioni mondiali e olimpiche nelle specialità dei 100 metri piani e del salto in lungo; - Pierino Persico - Imprenditore lungimirante e innovativo, ha saputo unire alle doti di intraprendenza grandi qualità umane e indiscussa sensibilità alle problematiche sociali. Ha tutelato e promosso il patrimonio manifatturiero lombardo, con realizzazioni celebri in tutto il mondo come Il Moro di Venezia e Luna rossa. Brescia - Agroittica Lombarda - Per avere raggiunto risultati di assoluta eccellenza nel campo della produzione del caviale e nell´allevamento dello storione bianco; per avere sviluppato una tecnica esemplare di acquacoltura sostenibile e di tutela della riproduzione delle specie in cattività; - Gruppo istituzionale di coordinamento ´Arte rupestre della Valcamonica´ - Per l´impegno nell´attività di tutela, conservazione, valorizzazione e promozione turistica e culturale dell´´Arte Rupestre della Valle Camonica´, primo sito italiano riconosciuto nel 1979 dall´Unesco quale Patrimonio mondiale dell´umanità. Como - Livia Mandruzzato - Per l´instancabile opera compiuta attraverso la Fondazione Clotilde Rango Onlus a favore di ragazzi con disabilità, cui si dedica con totale dedizione e grande sensibilità. Cremona - Nicola Cesare Baldrighi - Per essersi distinto nella promozione del settore agroalimentare lombardo, anche grazie al suo impegno alla Presidenza del Consorzio di tutela del Grana Padano, dei Consorzi di tutela Formaggi Italiani Dop e della Cooperativa dei produttori di Latte Associati di Cremona. Lecco - don Vincenzo Gatti - Per l´impegno nell´attività di conservazione e valorizzazione del Complesso monastico di San Pietro al Monte in Civate, che rappresenta oggi, anche grazie al sapiente lavoro di restauro, uno dei più affascinanti gioielli artistici di Lombardia. Mantova - Gazzetta di Mantova - Fondato nel 1664, è il quotidiano più antico d´Italia. Ha raccontato le vicende storiche, economiche, culturali e politiche di Mantova, della Lombardia e dell´Italia intera. Milano - Alberto Mantovani - Per avere dato un contributo straordinario al progresso della scienza, grazie ai suoi studi e ai risultati raggiunti nella ricerca clinica e di base in ambito immunologico. Per avere dato lustro alla Lombardia grazie ai numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali conseguiti per la sua attività; - Alberto Zanchetti - Per avere raggiunto risultati di eccellenza nello studio delle malattie cardiovascolari. Per avere dato lustro alla Lombardia grazie ai numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali conseguiti per la sua attività; - Antonio Colombo - Per avere raggiunto risultati di eccellenza nel campo dell´emodinamica e della chirurgia interventistica. Per avere dato lustro alla Lombardia grazie ai numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali conseguiti per la sua attività; - Daniela Girardi Javarone - Per la sua instancabile opera nel sociale, a sostegno di persone fragili, di associazioni, di enti assistenziali e di ricerca; - Ditta Bcs - Per avere dato testimonianza della competenza tecnica e scientifica e della creatività lombarda sin dal 1943, anche grazie alla produzione della "243", prima motofalciatrice semovente; - Fondazione Istituto di ricovero e cura Ospedale Ca´ Granda Ospedale Maggiore Policlinico - Primo ospedale lombardo e tra i primi d´Italia, dal 1456 garantisce cura e assistenza ai Milanesi. La sua storia pluricentenaria si coniuga con la sua tensione all´innovazione e all´eccellenza nella ricerca. - Giuseppe Mancia - Per gli eccellenti risultati raggiunti negli studi sull´ipertensione e le patologie cardiovascolari. Per avere dato lustro alla Lombardia grazie ai numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali conseguiti per la sua attività. Monza E Brianza - Autodromo di Monza - Costruito nel 1922, è uno degli autodromi permanenti più antichi. Ha contribuito a diffondere il nome della Lombardia, creando una leggenda, che ha coinvolto i migliori piloti e le più celebri vetture al mondo. Pavia - Università degli Studi di Pavia - Fondata nel 1361, è la prima università lombarda e fra le più antiche in Europa. Capostipite dell´insegnamento universitario, è tutt´oggi ateneo di prestigio impegnato a promuovere la cultura e la ricerca a livelli di eccellenza. Sondrio - Club Alpino Italiano-sezione Valtellinese di Sondrio – Primo club alpino della Lombardia, fondato nel 1872, promuove la conoscenza della montagna e la difesa dell´ambiente, l´educazione ai valori ambientali e umani, contribuendo alla diffusione della cultura della montagna. Varese - Alenia Aermacchi - Fondata nel 1913, è la maggiore realtà industriale italiana nel settore aeronautico e tra i più avanzati complessi industriali del mondo. Contribuisce all´affermazione dell´eccellenza lombarda per l´assoluta qualità della sua produzione meccanica; - Antonio Sanna - Per essersi distinto nella promozione delle politiche transfrontaliere, quale padre fondatore dell´accordo italo-svizzero del 1974 e dell´Associazione dei Comuni Italiani di Frontiera con la Svizzera.  
   
   
LOMBARDIA/RIFORME,PRESIDENTE:REGIONI RISCHIANO DI DIVENTARE PREFETTURE "SERVE INVECE PIÙ RESPONSABILITÀ PER I TERRITORI"  
 
Milano, 3 giugno 2014 - "C´è molta preoccupazione da parte delle Regioni per la riforma costituzionale. Mercoledì sono stato ascoltato in audizione presso la Commissione Affari costituzionali del Senato, dove ho spiegato che con questo progetto di riforma costituzionale, se venisse approvata la riforma del Governo così come è attualmente, le Regioni praticamente sparirebbero, perché diventerebbero sostanzialmente degli Enti amministrativi, delle Prefetture, per dare esecuzione a ordini che arriverebbero da Roma, dai Ministeri e dai funzionari dei Ministeri". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia nel corso della conferenza stampa al termine della seduta della Giunta regionale, a Palazzo Lombardia. Regioni Vogliono Riforma, Ma Chiedono Modifiche - "Se questa riforma rimanesse così - ha fatto notare il presidente della Giunta regionale lombarda - a quel punto non avrebbe senso eleggere presidenti di Regione e Consigli regionali, per trasformarli in Prefetture: non avrebbe senso che le Regioni fossero governate da chi è stato eletto dal popolo, se poi dovesse solo eseguire gli ordini che vengono presi nelle stanze dei Ministeri a Roma". Non Sia Cancellata L´autonomia - "Mi auguro che la riforma venga fatta - ha aggiunto il presidente -, ma che non porti alla cancellazione delle Regioni o alla loro trasformazione in Prefetture" ha aggiunto il governatore. "Abbiamo naturalmente fatto le nostre proposte, vogliamo che si faccia la riforma, ma vogliamo che sia una riforma che dà più responsabilità ai territori e non cancelli l´autonomia e le forme di autogoverno che oggi ci sono e funzionano, perché questo sarebbe inaccettabile". "E´ giusto fare le riforme - ha concluso -, ma non si può prevedere la cancellazione".  
   
   
UN ANNO DI ATTIVITÀ: SERRACCHIANI, IMPEGNO E DETERMINAZIONE  
 
Trieste, 3 giugno 2014 - "Un anno di grande impegno, affrontato con determinazione, con piglio deciso, a viso aperto, per risolvere i tanti problemi del Friuli Venezia Giulia, per far fronte a una situazione a dir poco complicata e difficile, agendo a 360 gradi su tutto lo spettro delle nostre competenze". Così la presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha esordito il 30 maggio a Trieste nella conferenza stampa nella quale è stato tracciato un bilancio del primo anno di attività dell´Amministrazione regionale. La presidente era affiancata dalla Giunta, della quale ha voluto sottolineare "il forte spirito di squadra con cui ha lavorato" "Nostro obiettivo - ha precisato Serracchiani - è stato prima di tutto difendere e rafforzare la Specialità del Friuli Venezia Giulia, tenendo aperto un confronto sui tavoli romani, puntando su nuove competenze, dando l´esempio con il dimostrare capacità di gestione in particolare sulle grandi riforme, dalla Sanità agli Enti locali". "E nell´affrontare l´impegno sulle riforme - ha ricordato la presidente - siamo partiti da noi stessi, da una riduzione radicale dei costi della politica". "Abbiamo anche lavorato - ha aggiunto - per ritrovare la nostre centralità geopolitica, per essere una regione che conta in Europa e nel mondo, rafforzando le relazioni con le Regioni e i Paesi vicini e nello stesso tempo con missioni all´estero nelle quali il Friuli Venezia Giulia ha saputo fare sistema, come dimostrano i frutti che stiamo raccogliendo". Servendosi di una serie di diapositive, la presidente ha toccato i diversi aspetti dell´azione amministrativa, dall´impegno dispiegato sui diversi tavoli di crisi al rinnovamento degli strumenti regionali per sostenere il tessuto produttivo, dal lavoro ("la madre di tutte le battaglie") all´ambiente ("è tornata una priorità") e alle infrastrutture, da quelle materiali a quelle immateriali, con la decisa spinta verso la digitalizzazione. "In questo anno di lavoro - ha detto ancora la presidente - ci sono stati tre temi che hanno agito in modo trasversale su tutta l´azione della Giunta: le riforme, la programmazione e pianificazione strategica, la semplificazione burocratica". A quest´ultimo proposito, la presidente ha ricordato che la Giunta ha approvato ben 78 Regolamenti, di cui il 53 per cento relativi a semplificazioni e riordini settoriali.  
   
   
SARDEGNA: PATTO DI STABILITÀ, VIA IL VINCOLO DAL 2015, ENTRO 10 GIORNI NUOVO TETTO PER IL 2014  
 
Cagliari, 3 maggio 2014 - Primo incontro il 29 maggio a Roma, a palazzo Chigi, del tavolo politico sulle questioni relative alla situazione finanziaria della regione Sardegna, con particolare riferimento ai limiti imposti dal patto di Stabilità. Presenti il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, il ministro dell’Economia, Pietro Carlo Padoan, il ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, il presidente della regione Sardegna, Francesco Pigliaru e l’assessore della Programmazione Raffaele Paci. Come comunica la nota di palazzo Chigi, il governo e la regione Sardegna hanno concordato di: "avviare un percorso per superare l’attuale impianto di regole che consenta di giungere già nel 2015 al sistema di pareggio di bilancio, che rappresenta la soluzione strutturale al problema della regione Sardegna, all’interno di un progetto più ampio che riguardi tutte le regioni a statuto speciale; accordare in ragione della specificità della regione Sardegna, così come definito dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 118 del 2012, e nelle more della transizione verso il nuovo regime di pareggio di bilancio un adeguato ampliamento dello spazio finanziario per il 2014 che verrà definito, in armonia con gli obiettivi di finanza pubblica, entro 10 giorni." Al termine della riunione il Presidente Francesco Pigliaru ha commentato: "Il risultato importante dell´incontro di oggi è l´impegno che il governo ha preso nei confronti della regione Sardegna di cancellare definitivamente, a partire dal 2015, l´assurdo vincolo del patto di stabilità che ha sinora impedito di utilizzare tutte le nostre entrate. Dal 2015, infatti, tutte le nostre entrate potranno essere totalmente usate per finanziare le politiche di sviluppo dei nostri territori. L´adozione della regola del pareggio di bilancio definisce finalmente un quadro di buon senso che ci attribuisce piena responsabilità nella gestione efficiente delle nostre risorse – ha concluso il Presidente Pigliaru - e che ci incentiva ad utilizzarle con la massima attenzione."  
   
   
PIEMONTE: PROTOCOLLO D´INTESA PER GARANTIRE EFFICIENZA NEL BILANCIO REGIONALE  
 
Torino, 3 giugno 2014 - Armonizzare i sistemi contabili pubblici, per garantire maggiore trasparenza, risparmi e più efficienza nell´utilizzo delle risorse. E´ questo l´obiettivo di un protocollo di intesa che la Regione Piemonte ha firmato nei giorni scorsi con il Dipartimento di Management dell´Università di Torino, con l´Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e con l´Istituto per la finanza e l´economia locale. L´accordo prevede la realizzazione di percorsi di formazione rivolti al personale della Regione Piemonte, al fine di standardizzare i comportamenti e per consentire di valutarne meglio i risultati. I corsi di formazione partiranno nel mese di luglio, vedranno coinvolti docenti universitari e professionisti del settore e saranno destinati ai dipendenti che svolgono la propria attività in tutte le sedi dell´ente regionale. Il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, su cui verterà la formazione, detta le regole sulla armonizzazione dei sistemi contabili, diretta a garantire la trasparenza e la comparabilità dei dati di bilancio, che trovano applicazione per i bilanci degli enti territoriali, dei loro enti e degli organismi strumentali. La normativa ha previsto una nuova struttura nella redazione del bilancio, per garantire un migliore raccordo delle registrazioni contabili delle Pubbliche Amministrazioni e per avvicinarlo meglio al sistema europeo. Si tratta di una riforma di portata storica, dai molteplici aspetti positivi, tra i quali quello di consentire di conoscere i debiti effettivi degli enti territoriali e di “fare pulizia” nei bilanci cercando di ridurre la mole dei residui.  
   
   
ENTI LOCALI IN SARDEGNA: DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE FRANCESCO PIGLIARU  
 
Cagliari, 3 giugno 2014 - Il ripristino del fondo unico degli enti locali e l’allentamento del patto di stabilità sono obiettivi prioritari e congiunti, su cui è certo l’impegno della Giunta; ma solo il dialogo costruttivo tra enti locali e istituzioni può essere utile al perseguimento dei fini comuni. E’ questo in sostanza l’auspicio di convergenza del Presidente della Regione Francesco Pigliaru in merito al dibattito aperto che vede contrapposte, nonostante gli obiettivi comuni, amministratori locali e Regione. "Apprendiamo con stupore dalle agenzie di stampa – ha affermato il presidente Pigliaru - la presa di posizione che arriva dalle Associazioni degli Enti locali a proposito del Patto di stabilità". Le associazioni degli enti locali si sono infatti dichiarate insoddisfatte e hanno annunciato la interruzione di tutti i rapporti istituzionali con la Regione. "L’andamento della riunione di stamattina in Consiglio regionale – ha proseguito Pigliaru - con l’impegno reciproco di proseguire il confronto nella Conferenza permanente Regione-enti locali, faceva emergere la volontà della ricerca di un risultato comune basato sul dialogo. Siamo consapevoli delle profonde difficoltà in cui versano le Amministrazioni locali - ha ribadito riferendosi all’impossibilità di spesa derivata dal vincolo di stabilità aggravata dal taglio di 55 milioni di euro al fondo unico - per questo ci siamo impegnati sia ad ottenere quanto prima una maggiore flessibilità del Patto di stabilità, sia a valutare interventi d’emergenza a favore dei Comuni. Per quanto ci riguarda - ha concluso - siamo convinti che nei prossimi appuntamenti si potrà riprendere un confronto costruttivo e sereno, tanto più necessario in quanto l’unità di azione tra Regione ed Enti locali costituisce un oggettivo rafforzamento nella trattativa che stiamo conducendo con lo Stato."  
   
   
FVG: IN APPROVAZIONE RENDICONTO 2013-IN ASSESTAMENTO 313 MLN. EURO  
 
Trieste, 3 giugno 2014 - Come previsto dal calendario contabile, la Giunta regionale approverà domani il rendiconto generale per l´anno 2013 della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia. Nello specifico verranno adottate due deliberazioni: la prima riguarda le risultanze del conto del bilancio 2013, la seconda il conto del patrimonio 2013, nonché l´approvazione del rendiconto generale 2013, ai fini della sua trasmissione alla Corte dei conti. La deliberazione sulle risultanze del conto del bilancio 2013 si traduce in una sintesi dei dati di consuntivo e nella determinazione dell´avanzo finanziario dell´esercizio precedente. Prende dunque avvio l´iter per la predisposizione della manovra di assestamento di bilancio 2014. Complessivamente, le risultanze del conto del bilancio 2013 evidenziano un saldo finanziario di 848 milioni di euro, la cui formazione si spiega, in estrema sintesi, nel modo che segue. Da un lato, le maggiori entrate straordinarie effettuate da un grande gruppo societario che paga l´Ires in regione hanno contribuito per circa 140 milioni di euro; ancora, le maggiori entrate, pari a circa 140 milioni di euro, si spiegano con gli effetti dei decreti legge che, nella seconda metà del 2013, hanno progressivamente aumentato l´acconto di imposta per alcuni tributi (in particolare Ires e Irap); infine, una maggiore entrata di 170 milioni di euro va riferita alla compartecipazione all´Irpef ed è frutto, in particolare, del versamento da parte dello Stato di spettanze relative a passate annualità relative a gettito da pensioni. Con le poste appena menzionate concorre inoltre al saldo finanziario 2013 una quota pari a 344 milioni di euro circa, corrispondente alle maggiori entrate o ad economie di spesa su poste soggette a vincolo tecnico o normativo. Da ultimo, 54 milioni di euro circa sono le economie maturate su poste non vincolate. Quanto alla destinazione di tale saldo positivo, una quota pari a 191 milioni di euro verrà finalizzata a riequilibrare gli effetti di manovre nazionali, quali l´anticipazione al 2013 dell´acconto Ires e Irap e il decreto legge 66/2014 ("decreto Irpef-spending review"). Analogamente agli anni precedenti, verranno garantite, quest´anno con una quota pari a 344 milioni di euro, le reiscrizioni di fondi statali e di fondi vincolati, nonché la ricostituzione di fondi di riserva ed accantonamenti. Una distinta posta, pari a 71 milioni di euro, quantifica invece le risorse destinate al sistema delle Autonomie locali, in ragione dell´incremento delle compartecipazioni degli enti locali ai proventi dei tributi erariali. All´esito di tali iscrizioni, residua una quota di 242 milioni di euro, la quale andrà a costituire, con la posta appena ricordata di 71 milioni, la manovra dell´assestamento di bilancio, per un totale complessivo di 313 milioni di euro. "Il quadro contabile che emerge dal rendiconto 2013 - osserva l´assessore alle Finanze Francesco Peroni - corrisponde alle stime già elaborate nei mesi scorsi e conferma il penetrante controllo contabile della nostra amministrazione: traguardo che ci conferma nel ruolo di Regione ´virtuosa´, riconosciutoci da ultimo, tra gli altri, dall´agenzia di rating Fitch. Anche l´importo destinabile alla manovra di assestamento conferma la salute dei nostri conti, per quanto è dipeso e dipende dal lavoro e dall´impegno della Regione. Resta l´incognita di quanto potremo effettivamente spendere di tali risorse: incognita legata alla disponibilità di corrispondenti spazi finanziari, a sua volta connessa agli esiti del negoziato sul patto di stabilità che, come Regione autonoma, abbiamo aperto con lo Stato da qualche settimana".  
   
   
ENTI LOCALI FVG: SERRACCHIANI, 71 MLN TRASFERIMENTI PRONTI MA BLOCCATI  
 
Trieste, 3 giugno 2014 - La Regione ha già pronti 71 milioni di euro di trasferimenti a Province e Comuni del Friuli Venezia Giulia ma, ha spiegato la presidente Debora Serracchiani nel corso di un incontro con i vertici delle Autonomie locali a cui ha preso parte anche l´assessore competente, Paolo Panontin, la regolamentazione tuttora imposta dal Patto di Stabilità ne blocca la liquidazione come pure l´assegnazione. La riunione odierna, svoltasi nel palazzo della Regione a Trieste, era stata chiesta dal sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, in qualità di presidente dell´Assemblea Autonomie locali, con l´obiettivo di identificare un possibile percorso virtuoso in grado di liberare lo stanziamento che, ha confermato Serracchiani, esiste ed è esclusivamente vincolato a problemi di spazi finanziari attualmente non previsti. L´azione sul Governo, ha spiegato la presidente, ha finora portato ottimi frutti dal punto di vista delle risorse finanziarie destinate al Friuli Venezia Giulia ma, continuando a persistere gli effetti del patto Tondo-tremonti, non vi sono margini per destinarle laddove, hanno ricordato gli amministratori locali, la sofferenza potrebbe essere alleviata anche garantendo solo un´assegnazione da poter ascrivere a bilancio. Se uno spiraglio potrebbe aprirsi per il 2015, le risultanze dell´anno in corso, per il Friuli Venezia Giulia, sono vincolate ad una trattativa che Serracchiani ha avviato con il Governo al fine di modificare, entro il prossimo 30 giugno ed in via prioritaria, alcuni criteri normativi vincolanti rispetto agli spazi finanziari concessi alla Regione.  
   
   
TORINO: “ADDIO AL PARLAMENTARISMO?” E’ IL TEMA DELL’ULTIMO INCONTRO DELLA SCUOLA PER LA BUONA POLITICA  
 
Torino, 3 giugno 2014 - Giovedì 5 giugno, alle 17 è in programma l’ultimo incontro del semestre 2014 della Scuola per la Buona Politica di Torino, che la Provincia ospita nella Sala Consiglieri della sua sede storica di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, in via Maria Vittoria 12. Protagonista dell’incontro sarà il professor Gianni Ferrara, docente emerito di Diritto costituzionale dell’Università “La Sapienza” di Roma, che tratterà il tema “Addio al parlamentarismo?”. La lezione è aperta al pubblico fino ad esaurimento dei posti a sedere. La Scuola, giunta al settimo anno di attività didattiche, è diretta dal professor Michelangelo Bovero, docente di Filosofia Politica all’Università degli Studi di Torino. Nata nel 2008, la prestigiosa istituzione culturale torinese persegue l’obiettivo della rivitalizzazione di un’opinione pubblica critica, diffusa ed estesa: non si rivolge in modo privilegiato agli studiosi, ma a tutti i cittadini, offrendo spazi e strumenti per la formazione e l’autoformazione democratica. Il programma del semestre didattico 2014 è dedicato al tema della Riforma della Costituzione ed ai pericoli per la democrazia in caso di scelte avventate. Per conoscere nel dettaglio i programmi e le modalità per l’iscrizione gli incontri ed ai seminari: www.Sbptorino.org In merito al tema dell’incontro di giovedì 5 giugno, come spiega il professor Bovero, “il sistema parlamentare era stato scelto dai costituenti dopo l’esperienza del fascismo, perché appariva il meno esposto a rischi di degenerazioni autoritarie. Esso prevede la centralità del Parlamento, come sede di discussione e di determinazione dell’indirizzo politico, che i governi sarebbero tenuti essenzialmente ad eseguire”. “Oggi, - prosegue il Direttore della Scuola per la Buona Politica di Torino - si vorrebbe abbandonare questo modello, a favore di una forma di governo di tipo presidenziale o semipresidenziale che permetta, la sera stessa delle elezioni, di individuare con chiarezza chi ha vinto. Verrebbe così restituito all’elettore il potere di decidere chi lo governa, non solo chi lo rappresenta in Parlamento. Ma davvero l’elezione diretta del capo dell’esecutivo (sia esso concepito come Presidente della Repubblica o come Premier) accresce il potere degli elettori? E che dire della presunta maggiore efficienza e governabilità dei sistemi di tipo presidenziale?”.  
   
   
TOSCANA: MOBILITÀ E CIG IN DEROGA, IN ATTESA NUOVE REGOLE PROROGHE FINO A GIUGNO E AGOSTO  
 
Firenze, 3 maggio 2014. Le aziende potranno richiedere interventi di cassa integrazione in deroga fino al 31 agosto 2014. La proroga sta in una circolare che gli uffici del Lavoro della Regione Toscana hanno predisposto e firmato oggi. Mancano ancora le risorse, da parte del Governo, per garantire copertura alle domande finora arrivate: la Regione ha ricevuto dall´inizio dell´anno 6.112 domande di cassa integrazione e 300 di mobilità in deroga, che coinvolgono 16.915 lavoratori e che per mancanza di fondi non è stato possibile autorizzare e trasmettere ad Inps. Una spiraglio comunque si è aperto. L´assessore al lavoro Gianfranco Simoncini ha infatti parlato con il ministro anche ieri, ricevendo rassicurazioni per un prossimo trasferimento delle risorse. Ad aprile in Toscana rimanevano ancora escluse dalla copertura finanziaria anche 4.772 domande del 2013. La circolare predisposta dalla Regione copre il vuoto che rischiava di crearsi e riguarderà l´utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga a partire dal 30 maggio fino all´entrata in vigore dei nuovi criteri nazionali. In particolare per la Cig in deroga le domande dovranno interessare periodi non inferiori per ciascun lavoratore a 15 giorni né superiori a 3 mesi (e comunque non oltre il 31 agosto). Per la mobilità in deroga ciascuna richiesta non potrà superare la data del 30 giugno. Le autorizzazioni, per le une e per le altre, saranno effettuate dalla Regione Toscana sulla base delle risorse disponibili.  
   
   
LAVORO IN VENETO: FONDO DI 3 MILIONI DI EURO PER IL 2014 PER IMPIEGO DISOCCUPATI IN LAVORI PUBBLICA UTILITÀ  
 
Venezia, 3 giugno 2014 - La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’Assessore al lavoro Elena Donazzan, ha stanziato per il 2014 un fondo di 3 milioni di euro finalizzato a cofinanziare progetti di lavori di pubblica utilità di carattere temporaneo e/o straordinario, attivati dai Comuni, che permettano l’impiego di disoccupati con più di 35 anni, e privi di ammortizzatori sociali o pensioni. “La crisi perdura – afferma Donazzan – e la Regione fa in modo di aiutare i Comuni ad allentare la morsa sui disoccupati di età superiore ai 35 anni, che non percepiscono alcun tipo di ammortizzatore sociale o contributo pensionistico e che siano stati segnalati dai Servizi Sociali del Comune o dell’ Ulss o dai Centri per l’Impiego. In questo modo, tra l’altro, agiamo su persone senza reddito che comunque sono costrette a rivolgersi ai servizi sociali degli Enti Locali territoriali per avere un sostentamento economico, trasformando per così dire una spesa assistenziale in spesa “produttiva”, che contribuisce anche supportare e stimolare il rientro nel mercato del lavoro”. Le persone interessate potranno essere impiegati nello svolgimento di servizi bibliotecari e museali, amministrativi, di assistenza agli anziani, di supporto scolastico, cimiteriali, di attività di giardinaggio di aree pubbliche, di vigilanza parcheggi e di assistenza ai convegni e altri servizi di competenza comunale o individuati dal comune a beneficio dei cittadini, purché aventi il carattere della straordinarietà e temporaneità. Per ogni disoccupato impiegato nello svolgimento di lavori di pubblica utilità la Regione interverrà con un contributo fino a 5 mila euro, che dovrà essere integrato da una quota comunale di cofinanziamento aggiuntivo pari ad almeno il 35 per cento del finanziamento regionale. Peraltro i comuni o i loro enti strumentali o le società da essi partecipate possono integrare i fondi destinati a tali progetti con contributi o donazioni erogati da fondazioni o altri soggetti pubblici o privati. Il provvedimento di giunta fissa dei massimali di finanziamento per i comuni. Ciascun soggetto proponente non potrà presentare più di un progetto. I contributi saranno assegnati ai Comuni o ai loro enti strumentali o alle società partecipate che ne faranno richiesta attraverso una procedura aperta ‘a sportello’, secondo l’ordine di presentazione delle domande sino a esaurimento dello stanziamento e in ogni caso entro il 12 dicembre 2014. L’avviso pubblico con le indicazioni per la compilazione delle domande sarà pubblicato sul sito web della regione: www.Regione.veneto.it  alla sezione ‘avvisi’ o www.Regione.veneto.it/web/lavoro/attività-di-pubblica-utilita    
   
   
LOMBARDIA, GARANZIA GIOVANI:APPROVATO PIANO REGIONALE ASSESSORE LAVORO:CON 178 MLN OPPORTUNITA´ PER 50.000 GIOVANI COORDINAMENTO CON ASSESSORI FAMIGLIA E ATTIVITA´ PRODUTTIVE REGIONE IN CAMPO PER DIMINUIRE DISOCCUPAZIONE GIOVANILE  
 
Milano, 3 giugno 2014 - Via libera dalla giunta regionale della Lombardia al Piano per l´attuazione di Garanzia Giovani. Opportunita´ Per 52.000 Giovani - ´Il Piano regionale approvato oggi - ha spiegato l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro - programma l´intervento per il prossimo biennio, con una previsione di impatto che coinvolgerà almeno 52 mila giovani e un investimento di 178 milioni´. Programmazione Coordinata Tre Assessorati - "L´obiettivo su cui ci stiamo impegnando - ha proseguito la titolare della delega al Lavoro - è definire una programmazione integrata anche con gli assessori alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato e alle Attività Produttive, Ricerca e Innovazione, poiché i giovani potranno attivare anche un´esperienza di Servizio Civile o dedicarsi allo sviluppo di un´idea di autoimprenditorialità". Cos´e´ Garanzia Giovani - Il Piano Nazionale Garanzia Giovani, è stato approvato dal Governo italiano in attuazione della raccomandazione del Consiglio europeo del 22 aprile 2013 che invita tutti gli Stati membri ad assicurare ai giovani un´offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato, tirocinio o altra misura di formazione, entro 4 mesi dall´uscita dal sistema di istruzione formale o dall´inizio della disoccupazione. La raccomandazione indica l´introduzione di un ampio ventaglio di iniziative a favore dei giovani sostenute sia dal finanziamento previsto dal progetto europeo Youth Employment Initiative sia dal Fondo Sociale Europeo (Fse 2014-2020). Youth Guarantee In Lombardia - "Il Ministero ha sottoscritto la Convenzione - ha continuato l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro - accettando tutte le proposte di modifica presentate dalla Regione. Il Piano Regionale approvato oggi sarà allegato alla Convenzione, nonostante stiamo ancora aspettando diverse risposte dal Ministero, anche relative all´utilizzo di ben 100 milioni di euro che si è trattenuto a livello centrale e per le quali chiediamo una ricaduta anche sul territorio lombardo". Assessore Politiche Giovani:disoccupazione Allarmante - "Un provvedimento concreto per dare risposte reali ai nostri giovani" ha commentato l´assessore regionale allo Sport e Politiche per i giovani. "Nel nostro Paese - prosegue l´assessore regionale - i dati della disoccupazione continuano a essere allarmanti e come Regione Lombardia non potevamo non essere in prima linea per dare un sostegno ai ragazzi, vera risorsa del futuro. Aderendo a questo progetto, vogliamo aiutare le nuove generazioni a entrare nel mondo del lavoro, valorizzandone le attitudini e accrescendo il loro bagaglio formativo e professionale". Opportunita´ Occupazione Per Seimila Persone - Con Dote Unica Lavoro Regione Lombardia ha già anticipato Garanzia Giovani, portando da ottobre ad oggi oltre 6 mila persone a riattivarsi nel mercato del lavoro. ´Garanzia Giovani in Lombardia - ha ricordato l´assessore - si poggia su tre gambe. La prima è costituita dagli operatori al lavoro: la Lombardia è l´unica Regione che può contare su ben 723 sportelli al lavoro sul proprio territorio. Protagonismo Di Scuola, Universita´ E Azienda - Il ruolo da protagonista sarà delle scuole e università, che prenderanno in carico i propri studenti in uscita, per accompagnarli nella transizione dalla scuola al lavoro. Infine, ma soprattutto per la loro partecipazione attiva nell´ospitare tirocini o nell´assumere giovani, anche in forma disintermediata, caricando sul portale regionale i posti disponibili ed entrando così in contatto diretto con i giovani". A Quota 4.500 Le Adesioni Registrate Su Portale - Dal primo maggio infatti è attivo il portale regionale www.Garanziagiovani.regione.lombardia.it  sul quale si sono già registrate 4.500 adesioni. Questi ragazzi sono già stati contattati per la scelta dell´operatore ed un rapido avvio delle attività.  
   
   
LOMBARDIA.ASSESSORE LAVORO:NO A AGENZIA NAZIONALE SERVIZI ALL´IMPIEGO  
 
Milano, 3 giugno 2014 - "Al termine di tutto il percorso legislativo del decreto legge sul lavoro, la preannunciata liberazione del contratto a termine e la semplificazione dell´apprendistato si è rivelata poca cosa. A dispetto delle aspettative iniziali, sono di fatto rimasti tutti i vincoli della legge Fornero, anche se un poco alleggeriti". Lo ha detto l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia intervenendo al convegno ´Lavoro, Riforme, Europa - Le proposte di cambiamento del Governo nel contesto europeo delle riforme del lavoro e del welfare´ organizzato a Milano da Cna, Confederazione Nazionale dell´Artigianato e della Piccola e Media Impresa. Il Nodo Apprendistato - "Per l´apprendistato - ha spiegato l´assessore - sono infatti stati confermati la forma scritta del piano formativo, benché ridotto ad una ´forma sintetica´; l´obbligo della formazione pubblica, con il vincolo per le Regioni di comunicare l´offerta formativa entro 45 giorni; l´impegno a stabilizzare i precedenti apprendisti prima di assumerne altri, solo per le aziende con più di 50 dipendenti". Contratti A Termine - "Anche per il contratto a termine - ha sottolineato la titolare della delega al Lavoro in giunta regionale - oltre alla riduzione delle proroghe da otto a cinque, è stato posto un limite del 20 per cento di contratti a temine modificabile solo dalla contrattazione nazionale. Poco spazio, anzi nulla, alla valorizzazione del livello di contrattazione territoriale o aziendale". Legge Delega Occasione Per Vera Riforma Lavoro - "Il decreto legge 34 - ha commentato l´assessore - è stato solo l´inizio del percorso. La vera occasione di riforma arriverà nei prossimi mesi, con la legge delega presentata dal ministro del Lavoro che dovrebbe iniziare la discussione a giugno in Senato. Questa sarà l´occasione per affrontare e possibilmente rilanciare alcuni nodi cruciali per il mercato del lavoro italiano". No All´agenzia Unica Nazionale - Per quanto concerne l´Agenzia unica nazionale per i servizi all´impiego prevista dal Disegno di Legge delega al Lavoro l´assessore è si dichiara contraria: "Diciamo un secco no a questo modello perché non vogliamo ciò comporti la cancellazione del decentramento e della sussidiarietà verticale". "Per dare risultati - ha argomentato - servizi pubblici e servizi privati devono concorrere liberamente, e devono essere pagati solo a risultati occupazionali raggiunti. Chi conosce il mondo del lavoro sa che la concorrenza è un valore aggiunto, che spinge al miglioramento".  
   
   
VENDOLA E ORLANDO SIGLANO A ROMA PROTOCOLLO SULLE CARCERI E MISURE ALTERNATIVE  
 
Roma, 3 giugno 2014 - “Oggi torniamo a guardare dentro le sbarre. Sono contento del fatto che la firma arrivi in un giorno in cui le nostre carceri torneranno a respirare un po’ di più e sono contento del fatto che questo ci spinge a tornare a discutere del sistema carcerario dopo una lunga vacanza, dove la politica è stata distratta. Dagli anni delle misure alternative fino agli anni in cui si è anche evocato il carcere della speranza, poi all´improvviso si è caduti in un black out che ha consentito che il carcere fosse trasformato in quella discarica sociale di cui tanto hanno parlato diversi direttori del Dap. Questi protocolli serviranno ad abbattere la barriera invisibile tra il territorio e gli istituti penitenziari”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola a margine della firma del Protocollo Operativo, apposta il 29 maggio a Roma insieme al Ministro Andrea Orlando, al Presidente dell’Anci Puglia Luigi Perrone e ai presidenti dei Tribunali di sorveglianza di Bari, Maria Giuseppina D´addetta, Lecce, Silvia Maria Dominioni, e Taranto Massimo Brandimarte. Il protocollo è finalizzato all’attuazione di azioni a sostegno dei programmi di reinserimento di persone condannate alla reclusione. “Il carcere continua a essere più di ieri il facile tappeto sotto cui si nascondono altri problemi e altre responsabilità – ha continuato Vendola – è necessario individuare nuove strade, indispensabili per mitigare le sofferenze di chi è detenuto. Il segno della civiltà di una comunità è anche quello di una giustizia che punisce il trasgressore non per vendetta, ma per accompagnarlo, attraverso la pena, a un cambiamento della propria vita e ad una consapevole presa di coscienza. Oggi, con questa firma, facciamo un passo in avanti nella giusta direzione”. “Le istituzioni in questo modo – ha aggiunto Vendola - si interfacciano e ragionano per trasformare la detenzione in percorsi di formazione professionale e risocializzazione e per l´irrobustimento delle reti di accoglienza che consentano al carcere di prendersi un attimo di riposo. Tutto questo è importante perché si profila una prospettiva: quella di una gestione condivisa del sistema carcerario con profili di responsabilità cultura, politica e istituzionale”. Il Protocollo Operativo prevede misure finalizzate al reinserimento di detenuti con problemi legati alla tossicodipendenza. Su questo punto la Regione Puglia si impegna, in accordo con le Asl e con gli Enti Locali territorialmente coinvolti, a definire degli interventi di potenziamento delle attuali strutture residenziali accreditate per programmi riabilitativi. L’accordo prevede, inoltre, inserimenti per il lavoro all’esterno e programmi di lavoro di pubblica utilità. A tal fine, la Regione e l’Anci si impegnano a promuovere presso i Comuni pugliesi la sottoscrizione di appositi accordi, finanziati dalla Cassa delle Ammende. Secondo quanto stabilito da Protocollo, saranno sostenuti progetti ed azioni finalizzati all’accoglienza del detenuto nel territorio di residenza attraverso percorsi di inserimento socio-lavorativo, in particolare per le persone prive di risorse economiche e familiari. Quello di oggi è il sesto protocollo sottoscritto, e segue quelli già firmati con le Regioni Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria e Umbria.  
   
   
DROGA, CASSAZIONE: ZAIA, “MA QUALI PICCOLI SPACCIATORI, QUI SI LIBERANO DELINQUENTI CON ANNI DI CONDANNE ALLE SPALLE”  
 
Venezia, 3 giugno 2014 - “Non sono abituato a discutere le sentenze, ma di fronte alla scarcerazione di migliaia di detenuti credo che un civile e pacato confronto su una materia così delicata sia necessario”. Lo sottolinea il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia riferendosi alla decisione delle sezioni unite penali della Cassazione in materia di detenzione per piccolo spaccio. “Premesso che spacciare droga è comunque un reato – aggiunge Zaia - non occorre essere dei fondamentalisti per comprendere che quanto accadrà per effetto della decisione della Cassazione non riguarda gente beccata con una canna o uno spinello. Per andare in galera in questo Paese, infatti, non bisogna aver commesso un solo reato per piccolo spaccio, come lo definisce la Cassazione, bensì avere alle spalle o un reato ben più grave o una sommatoria di piccoli spacci che rendono il soggetto più che recidivo”. “Trovo quindi farisaico che si continui a parlare di messa in libertà di detenuti per un piccolo reato – incalza Zaia. Per entrare e restare in carcere non dico che bisogna essere delinquenti incalliti, ma sicuramente avere sulla fedina penale ben di più di una singola e piccola macchia, quindi la sommatoria di più anni di condanna”. “Credo – conclude Zaia - che dobbiamo uscire dal luogo comune e dire a chiare lettere alla società che chiede ordine e sicurezza che si stanno liberando dei delinquenti che minano la nostra gioventù e la convivenza civile”.  
   
   
CONSIGLIERA DI PARITÀ CALABRIA HA SCRITTO ALLA MINISTRA LANZETTA SULLA QUESTIONE DEL TAGLIO AL FONDO NAZIONALE PER LE CONSIGLIERE DI PARITÀ  
 
Catanzaro, 3 giugno 2014 - La Consigliera di Parità Stella Ciarletta ha scritto alla Ministra Maria Carmela Lanzetta per sottoporre alla sua attenzione la questione del taglio al Fondo Nazionale per le Consigliere di Parità e chiedendo un impegno diretto per le politiche del lavoro femminili in Calabria. Segue il testo. “Cara Ministra Lanzetta, conoscendo la attenzione che contraddistingue il Suo lavoro nei confronti del Sud ed, in particolare della Calabria, con questa mia nota vorrei metterLa a conoscenza delle difficoltà in cui lavorano le consigliere di parità. Come Lei ben sa, la Rete delle consigliere è un organismo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che funziona da coordinamento per le consigliere dei diversi territori (Nazionale, Regionali e Provinciali). E proprio come Rete si sta producendo un documento condiviso che presto sarà inviato ai ministeri competenti per denunciare il disagio in cui le consigliere operano. La mia lettera vuole essere, invece, un appello alla Sua sensibilità perché possa prendere a cuore questo importante problema. Il Codice Pari Opportunità prevede lo stanziamento di un Fondo Nazionale per le attività delle consigliere di parità, che di anno in anno, negli ultimi tempi è stato sistematicamente ridotto. Questo non ha mai impedito, malgrado le crescenti difficoltà, alle consigliere di svolgere i compiti di promozione delle pari opportunità sul lavoro e di lotta alle discriminazioni. Tuttavia, la situazione oggi è diventata insostenibile. Alla fine del 2013 è circolata una bozza di riparto del Fondo relativo alle risorse per all´anno 2013 (perché si viaggia sempre con un anno di ritardo!) assolutamente inaccettabile, dove alla Calabria venivano assegnati 1.875,87 euro da destinare alle attività di tutte le consigliere, regionali e provinciali, con la previsione di una indennità mensile pari, rispettivamente, a 16 e 12 euro mensili lorde. Il Fondo ammontava a 315.000 euro, di cui oltre l´80 percento veniva riservato alle regioni a statuto speciale. Dopo essere riuscite a bloccare questo provvedimento in Conferenza Unificata Stato Regioni, ad oggi non si sa più che fine abbia fatto. Attualmente siamo nella condizione di non conoscere l’eventuale dotazione per l’anno 2013, né i criteri di riparto dello stesso tra le regioni. Sono preoccupata, cara Ministra, perché fino ad oggi la consigliera di parità, nel nostro territorio, ha rappresentato un punto di riferimento per tutte le donne discriminate sul lavoro, in un contesto di sostanziale inerzia delle politiche territoriali di genere di fronte ad un fenomeno dilagante di disoccupazione femminile, di precariato nella migliore delle ipotesi e quasi sempre di lavoro nero sottopagato. Personalmente ho ricevuto centinaia di casi e grazie alla legittimazione ad agire in giudizio, che è specifica del ruolo che rivesto, ho assistito diverse lavoratrici arrivando a sentenze importanti, di cui ho avuto l´onore di metterLa già a conoscenza. Ma adesso anche questa azione di tutela viene messa in discussione. Aldilà degli aspetti economici paradossali che ci sono riservati, per i quali siamo noi le prime lavoratrici ad essere discriminate, quello che oggi sono a denunciare con questa lettera è il sostanziale annientamento allo stato di ogni possibilità di continuare a lavorare. Ho dovuto rinunciare a iscrivere a ruolo due importanti casi di discriminazioni collettive ed una individuale perché il contributo unificato da versare per queste tipologie di cause è di 1800 euro ciascuna! Anche questo a mio avviso è un paradosso, perché le cause di discriminazioni dovrebbero essere, invece, esenti per materia da qualsiasi contribuzione fiscale. Mi sembra evidente che dietro lo svuotamento delle risorse, si annidi un pericoloso processo culturale di svalutazione del ruolo degli organismi di parità e di conseguenze delle politiche di genere. E questo avviene in un momento storico di grande difficoltà per le donne, nel quale invece la politica, la Bella Politica, dovrebbe capire che queste sono le migliori risorse su cui investire per il futuro della Calabria e di tutto il Paese. Sono preoccupata, cara Ministra, e per la prima volta condivido pubblicamente questo sentimento perché ripongo fiducia nella Sua figura istituzionale e nella Sua sensibilità di donna calabrese. Mi auguro che questo appello venga colto per quello che è: non sono con il cappello in mano a chiedere risorse, consapevole delle difficoltà che il Governo affronta in questo momento, ma denuncio un calo di attenzione istituzionale su una questione fondamentale quale quella delle politiche di pari opportunità, chiedendoLe un impegno diretto e concreto per il lavoro delle donne e per quelle calabresi in particolare”.  
   
   
TRENTO: UNA MARCIA IN PIU´ CON IL FAMILY AUDIT: PER IL BENESSERE SUL LAVORO E A CASA  
 
Trento, 3 giugno 2014 - Si è tenuta il 29 maggio a Roma la consegna di 42 certificati base Family Audit alle organizzazioni che hanno aderito alla sperimentazione nazionale. Un importante traguardo, fortemente sostenuto dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri in stretta sinergia con l´Agenzia provinciale per la famiglia. Con l’occasione è stata presentata una ricerca per la rilevazione dell’impatto delle misure Family Audit nelle organizzazioni che conciliano famiglia e lavoro: i risultati sono tangibili ed indubbio il valore aggiunto apportato dal processo di acquisizione del marchio tra i lavoratori delle aziende coinvolte nell’indagine in termini di benessere psico-fisico, armonia nelle relazioni professionali e nel rapporto in famiglia e con i figli e maggior coinvolgimento e senso di appartenenza all´azienda. “Il Family Audit è uno dei sistemi di auditing volontari e richiede alle organizzazioni interessate l’adozione di specifici piani di attività – ha esordito ieri al meeting l´assessora provinciale alle Pari Opportunità Sara Ferrari - che coinvolgono e qualificano sia gli aspetti organizzativi della propria realtà aziendale sia la gestione delle risorse umane e strumentali. Dalla sperimentazione del Family Audit, che concentra l’attenzione sulla conciliazione vita-lavoro, un concetto emerge con chiarezza: migliori condizioni di lavoro e un supporto diretto alle famiglie favoriscono un miglior clima aziendale con un vantaggio anche sulla produttività e possono accrescere i livelli occupazionali, soprattutto sul fronte femminile. In Italia stanno diventando sempre più numerose le organizzazioni che hanno avviato un percorso di certificazione familiare. “ Presenti all´evento anche Franca Biondelli, sottosegretario con delega alle politiche familiari, Ermenegilda Siniscalchi del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e il dirigente dell´Agenzia provinciale per la famiglia Luciano Malfer che nel suo intervento ha illustrato uno strumento centrale del processo, il cosiddetto cruscotto aziendale: “Grazie al sistema introdotto con il Family Audit, le testimonianze più numerose da parte delle aziende certificate hanno evidenziato un elemento core e cioè il poter monitorare fin dall´inizio il progressivo avanzare del percorso di sviluppo della conciliazione lavoro/famiglia attraverso il “cruscotto aziendale”: un sistema di indicatori che investono la sfera professionale (es. Orari flessibili, nidi aziendali, part time) e privata (es. Gestione di figli, coniuge, parenti), la cui attenta lettura consente di registrare gli eventuali avanzamenti e fissare i prossimi steps e traguardi da raggiungere (vedasi file allegato). Si tratta di una metodologia di auto-valutazione – ha proseguito Malfer – che rileva le performance aziendali e consente di effettuare auto analisi.” Le testimonianze delle aziende: in generale, i 42 nuovi enti marchiati hanno testimoniato che il percorso ha apportato un maggior e più diffuso senso di motivazione tra i dipendenti: il Family Audit è stato inteso come un valore aggiunto che ha introdotto grandi benefici nel clima aziendale, in particolare per ciò che concerne il sentimento di appartenenza all´azienda e maggior consapevolezza di essere parte attiva di una squadra. Sia Enel Energia spa che il Gruppo Nestlè Italia spa hanno evidenziato anche lo straordinario benefit aggiunto, dato dal processo Family Audit, nel poter monitorare i miglioramenti nella loro parabola evolutiva e nel poter fare “benchmarking” e quindi confrontare passo passo i traguardi raggiunti con quelli di altre realtà aziendali con identità affini. Le aziende hanno richiesto, inoltre, una maggior partecipazione dell´Agenzia per la famiglia all´interno dei loro organismi aziendali o istituzionali (es. Consigli di amministrazioni, Giunte comunali) per poter amplificare il processo in atto anche sul territorio locale e coinvolgere altri attori di settore, in modo da creare rete fra di loro e sensibilizzare un più vasto pubblico di potenziali stakeholders interessati ad aderire alla sperimentazione. Il Gruppo Nestlè Italia spa ha inoltre testimoniato di aver cancellato per la sede centrale l´istituto dell´orario lavorativo concedendo piena autonomia e senso di responsabilità ai dipendenti nella gestione dei propri orari di lavoro. Infine, la relazione di Riccardo Prandini dell´Università di Bologna, che ha coordinato la ricerca sull’impatto delle misure Family Audit nelle aziende, ha evidenziato una serie di aspetti in particolari che sono emersi con forza dall´indagine di gradimento tra i lavoratori coinvolti, attraverso somministrazione di un questionario, sull´effettiva efficacia dell´introduzione del marchio nelle loro rispettive realtà aziendali. Tra gli aspetti significativi se ne ricordano 4: 1. La crescita del benessere psico fisico (in particolare per ciò che concerne la capacità di gestione dello stress e la flessibilità degli orari di lavoro versus gli orari per la famiglia); 2. Maggior senso di identificazione con l’organizzazione; riconoscimento della validità dell´iniziativa sostenuta dall´azienda (non solo teorie, ma anche fatti); maggior impegno e senso di co-partecipazione al processo lavorativo con colleghi e superiori (oltre a minore turn over e assenze per malattia); 3. Aumento del benessere in famiglia e in parrticolare nel rapporto con i figli (maggior equilibrio tra la dimensione personale/lavorativa/familiare); 4. Maggior capacità d´attrattiva dell´azienda nel trattenere i lavoratori e creare capitale umano e sociale di qualità.  
   
   
POLITICA DELLA FAMIGLIA: BOLZANO. AVVIA LA RETE CON COMUNI E COMPRENSORI  
 
Bolzano, 3 giugno 2014 - Una persona di riferimento in tutte le questioni di politica della famiglia individuata in ciascun Comune e Comunità comprensoriale: è una delle disposizioni previste nella legge provinciale per la promozione della famiglia. Il 29 maggio l´assessore Waltraud Deeg ha inviato a un incontro a Bolzano tutti i referenti per la famiglia e avviato il lavoro di rete. "Una buona politica per la famiglia a livello provinciale può essere praticata se si conoscono le esigenze individuali in loco", ha sottolineato l´assessore provinciale alla famiglia Waltraud Deeg salutando i partecipanti all´incontro. In tal senso è importante individuare persone di riferimento sul territorio, a livello di comune e di comprensorio. La nuova legge provinciale fornisce il quadro complessivo, ora si tratta di lavorare per applicarla con contenuti e misure concordate, ha aggiunto Deeg. Oltre alla comunicazione tra Provincia e Comuni assume un ruolo notevole lo scambio di esperienze tra i Comuni e le Comunità comprensoriali. "Questo lavoro di rete offre una piattaforma preziosa per il dialogo costante tra gli enti sul territorio e consente di affrontare problematiche che alcuni Comuni hanno già risolto con successo", ha spiegato Deeg. L´analisi di queste buone pratiche potrà far emergere nuove idee anche per cooperazioni a livello sovracomunale.  
   
   
"NO.DI.", NO DISCRIMINATION: ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI INTERVIENE A SEMNARIO "OMOFOBIA E TRANSFOBIA, DALLA DISCRIMINAZIONE ALLE BUONE PRASSI"  
 
Perugia, 3 giugno 2014 – Per combattere e sconfiggere l´omofobia è necessario agire con determinazione adottando una reale strategia a tutti i livelli a partire dall´approvazione di una legge in materia: lo ha affermato la rappresentante dell´Assessorato regionale alle Politiche sociali, intervenendo il 29 maggio al seminario di approfondimento "Omofobia e Transfobia, dalla discriminazione alle buone prassi", organizzato a Perugia nell´ambito del Progetto Fei "No.di. No Discrimination", finalizzato all´emersione, la prevenzione e il contrasto di discriminazione a carico dei cittadini stranieri e di cui di cui la Regione Umbria è capofila in partenariato con la Regione Marche e una serie di associazioni e enti pubblici, con il supporto di un´estesa rete territoriale di organismi pubblici e privati. Il progetto ha permesso, per la prima volta in Umbria, l´attivazione del Tavolo interistituzionale antidiscriminazione, attraverso il quale la Regione vuole rafforzare la rete di attori impegnati sui fronti della prevenzione e del contrasto alla discriminazione, a partire da quella etnica. Il buon andamento dei lavori del progetto – ha riferito l´assessorato – conferma l´interesse della comunità per queste tematiche e la partecipazione numerosa alle iniziative organizzate è il segno della grande e diffusa sensibilità sui temi del contrasto alle discriminazioni da parte di operatori, funzionari e associazioni umbre. Una condizione positiva ed essenziale per poter costruire la rete antidiscriminazione che ci siamo dati come obiettivo finale di progetto e che si propone di rimuovere le discriminazioni da parte delle pubbliche amministrazioni e di favorire l´emersione e la presa in carico dei casi di discriminazione. L´italia – ha aggiunto - rispetto a quanto ci chiede l´Europa segna un grave ritardo sul riconoscimento dei diritti delle persone "Lgbt" verso le quali permangono odiose discriminazioni e la preoccupante diffusione dell´omofobia e della transfobia genera gravissimi ed esecrabili episodi di bullismo, violenza e mobbing che, purtroppo, si ripetono quasi quotidianamente. Il rappresentante dell´Assessorato regionale, dopo aver ricordato che, in Consiglio regionale è stato presentato un disegno di legge contro le discriminazioni determinate dall´orientamento sessuale o dall´identità di genere, ha evidenziato che l´approvazione della legge rappresenterebbe una scelta capace di rafforzare il livello di tenuta e coesione sociale della nostra comunità e corente con la vocazione dell´Umbria. Pur se recentemente da parte dell´Unar,(ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le pari opportunità) è stata adottata la "Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull´orientamento sessuale e sull´identità di genere 2013 – 2015 – ha precisato - l´ordinamento italiano ancora non prevede una normativa specifica per i reati di omofobia e transfobia. Una legge nazionale in materia invece, è necessaria – ha aggiunto - perchè non basta più solo denunciare, sensibilizzare, indignarsi, sollecitare, ma è indispensabile l´azione, a partire dal sancire per legge il principio fondamentale del rispetto dell´orientamento sessuale di ciascuna persona. Concludendo il rappresentante dell´Assessorato ha evidenziato che il lavoro realizzato grazie al progetto è prezioso in particolare nella parte relativa alla formazione degli operatori e dei dipendenti della pubblica amministrazione, poiché sensibilizza ad avere un atteggiamento attivo nel rimuovere tutte le discriminazioni tutte e, in particolare, quelle subite dai migranti.  
   
   
MARCHE: ATTIVAZIONE DEI CENTRI D’ASCOLTO CONTRO L’OMOFOBIA E PERCORSI FORMATIVI.  
 
Ancona, 3 giugno 2014 - “Pari opportunità significa garantire pari diritti e dignità ad ogni persona sulla base di regole civiche fondate sul rispetto e sull’uguaglianza”. Da questo principio, rimarcato dall’assessore ai Diritti e Pari opportunità, Paola Giorgi, è nato l’incontro con i rappresentanti delle Associazioni impegnate nel contrasto all’omofobia operanti sul territorio. Presenti Alessandro Paternesi Associazione Diritto Forte, Jacopo Cesari Arcigay, in rappresentanza anche dell´ Agedo (associazione genitori di Omosessuali), Germana Pietrana Sgalla di Arci. Presenti all´incontro anche Giulia Capriotti e Claudio Carcas della Rete Studenti Medi Marche e Claudia Canzian rappresentante d´istituto del Liceo "Stabili" di Ascoli Piceno. Insieme, per discutere dell’attivazione dei Centri d’ascolto per la prevenzione e riduzione del disagio determinato dalla discriminazione per l’orientamento omosessuale ed eterosessuale o dalla identità femminile e maschile. L’incontro si è tenuto nel pomeriggio di ieri nella sede regionale a ridosso della Giornata internazionale contro l’omofobia, promossa dall’Unione europea a seguito della risoluzione del Parlamento europeo del 26 aprile 2007 del 17 maggio. Gli studenti hanno manifestato la necessità di mettere in atto iniziative di sensibilizzazione verso la tematica ancora troppo dibattuta soprattutto in alcuni ambiti e già sono stati individuati alcuni percorsi condivisi e attivati in maniera comune da tutti i presenti, ma che mirano ad ampliare l´interesse e il coinvolgimento. L’assessore Giorgi ha illustrato le misure adottate dalla Regione premettendo che “l’omofobia è una forma di violenza contro la persona, per questo lavoriamo attivando ogni misu-ra necessaria a sensibilizzare e arginare pericolosi fenomeni. Abbiamo intrapreso un percorso di civiltà necessario e fondamentale per dare concretezza al principio fondante della nostra Costituzione che ci ricorda che la libertà è sempre un diritto per tutti”. L’attivazione di Centri d’ascolto per la prevenzione e riduzione del disagio determinato dalla discriminazione per l’orientamento omosessuale è prevista dalla legge regionale 8/2013, vengono finanziati con specifica delibera di Giunta. Il servizio, che dovrà avviare supporto e sostegno psicologico, colloqui, creazione di percorsi personalizzati di uscita dal disagio e dalla discrimi-nazione tendenti a favorire nuovi progetti di vita e di autonomia, sarà offerto da una figura di professionista scelta attraverso apposita selezione. Sarà operativa nei cinque Centri di ascolto contro l’omofobia previsti nei centri antiviolenza (Cav) delle province di Ancona, Fermo, Mace-rata, Pesaro e Ascoli Piceno. “Il servizio – specifica Giorgi - nasce dall’iniziativa legislativa di cui sono stata promotrice e prima firmataria e oggi viene concretizzata perché l’uguaglianza e il rispetto dei diritti necessitano di azioni concrete”.