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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 23 Novembre 2010
IN DIRETTA DALLO SPAZIO: L’ASTRONAUTA ITALIANO PAOLO NESPOLI (VIDEO) RISPONDE SU WIRED.IT ALLE DOMANDE DI TUTTI GLI INTERESSATI DALLA STAZIONE SPAZIALE INTERNAZIONALE  
 
Milano, 23 novembre 2010 - Che cosa mangia un astronauta nello spazio? Quali sono gli effetti della microgravità sul corpo umano? Come la ricerca e gli esperimenti scientifici effettuati nello spazio possono essere utili per capire meglio i meccanismi alla base di molte malattie? Può il nostro fisico sopportare un viaggio lungo fino a Marte? A questi affascinanti interrogativi - e a molti altri - risponderà direttamente dallo spazio l´astronauta Paolo Nespoli dell´Agenzia Spaziale Europea (Esa), che si appresta a intraprendere una lunga missione presso la Stazione Spaziale Internazionale (Iss). La partenza è prevista verso la metà di dicembre e l´intera missione sarà documentata attraverso i video che l´astronauta italiano stesso realizzerà e invierà sulla Terra. Chiunque potrà spedire a Nespoli delle domande: basterà far pervenire le proprie curiosità alla redazione di Wired.it che raccoglierà tutti i quesiti a partire dal 22 novembre. Le domande potranno essere poste via email scrivendo a info@wired.It  mentre i video con le risposte saranno disponibili in anteprima sia sul sito di Wired (sezione Wired Tv) - che trasmetterà anche in diretta streaming la partenza e il momento dell´attracco alla Stazione - sia sul canale Youtube dell´Esa. Il laboratorio spaziale - più grande di un campo di calcio e spesso nitidamente visibile a occhio nudo durante i suoi passaggi notturni sul continente europeo - orbita a 400 chilometri dalla superficie terrestre ed è la base operativa di un gruppo internazionale di astronauti. Paolo Nespoli e i suoi colleghi internazionali presenti insieme a lui all´interno della stazione saranno impegnati per sei mesi in una serie di complessi esperimenti: dallo studio sulla fisiologia umana a sperimentazioni sulla fisica dei fluidi, dall´analisi degli effetti delle radiazioni ionizzanti sulle funzioni cerebrali, a dimostrazioni tecnologiche per verificare la possibilità di tracciare dallo spazio il traffico marittimo globale. La Missione Magisstra, un nome che combina il concetto di insegnamento – l’evocativo “maestra” in latino – e l’acronimo che indica la stazione spaziale internazionale. Base di partenza: Baikonur, Kazakhstan; Veicolo di lancio: Soyuz Fg; Veicolo di atterraggio: Soyuz Tma-20; Data del lancio: metà dicembre; Attracco sull´Iss: due giorni dopo la partenza; Data di rientro: 16 maggio 2011; Durata della missione: sei mesi. Equipaggio principale: Dmitri Kondratiev, comandante del Soyuz e della Spedizione 27; Paolo Nespoli, ingegnere di volo; Catherine Coleman, ingegnere di volo. Equipaggio di riserva: Anatoly Ivanishin; Satoshi Furukawa; Mike Fossum.  
   
   
CONFERENZA EUROPEA SUI COMPONENTI SPAZIALI  
 
Noordwijk, 23 novembre 2010 - La conferenza europea sui componenti spaziali si terrà dal 15 al 17 marzo 2010 a Noordwijk, in Olanda. Negli ultimi dieci anni, i produttori e utenti europei di componenti spaziali, le agenzie nazionali e l´Agenzia spaziale europea hanno lavorato al coordinamento degli sforzi per rendere disponibili più componenti per i sistemi spaziali europei. Queste attività sono state attuate collettivamente attraverso vari programmi, come l´iniziativa Eci (European Component Initiative), i programmi tecnologici delle agenzie e le attività di qualifica annuali. L´evento è concepito come un forum aperto e inclusivo in cui possa essere presentata e discussa la collaborazione europea attuale e futura sui componenti spaziali. Esso fornirà una panoramica della situazione attuale e valuterà le azioni necessarie per assicurare la disponibilità di componenti adeguati per i sistemi spaziali europei. La conferenza riguarderà anche le risorse necessarie per garantire la riuscita dello sviluppo, la valutazione, la qualifica e le attività di appalto. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Congrex.nl/11m06/    
   
   
11º WORKSHOP OLANDESE-BELGA SUL RECUPERO DI INFORMAZIONI  
 
Amsterdam, 23 novembre 2010 - L´11º workshop olandese-belga sul recupero di informazioni si terrà il 4 febbraio 2011 ad Amsterdam, nei Paesi Bassi. Il recupero di informazioni (Information Retrieval) consiste nella ricerca di documenti, informazioni contenute nei documenti, metadati e informazioni in database relazionali e su Internet. I motori di ricerca su Internet sono le applicazioni di recupero informali più visibili, ma gli enti pubblici e privati li usano per una vasta gamma di scopi. L´obiettivo principale dell´evento è di fornire un luogo d´incontro internazionale dove i ricercatori dal settore del recupero informazioni e delle discipline correlate possono scambiarsi informazioni e presentare gli sviluppi di ricerca innovativi. Questa edizione del workshop annuale porrà particolare attenzione sull´interazione attraverso presentazioni di poster e tempi e aree designate per incontrarsi e discutere nuove idee. Per ulteriori informazioni, visitare: http://ilps.Science.uva.nl/dir2011/    
   
   
6ª CONFERENZA INTERNAZIONALE SUL RENDIMENTO ELEVATO E LE ARCHITETTURE EMBEDDED  
 
Heraklion, 23 novembre 2010 - La 6ª conferenza internazionale sul rendimento elevato e le architetture embedded avrà luogo dal 9 al 11 febbraio 2011 a Heraclion, in Grecia. A causa delle limitazioni tecnologiche, il dominio dei processori ad alte prestazioni sta vivendo un cambiamento radicale verso il parallelismo, tramite i multi-core su chip (on-chip multi-core) e la personalizzazione dei chip, conducendo a sistemi multi-core eterogenei. Le commodity, il calcolo intensivo e i mercati embedded condividono sempre più le stesse sfide, con la conseguente convergenza dei tre. L´evento intende essere un forum per gli architetti di computer e costruttori di compilatori impegnati nel campo dell´architettura di computer ad alte prestazioni e nella compilazione per sistemi embedded. La ricerca generale, che sta diventando sempre più rilevante per il dominio embedded, sarà un altro punto focale. L´evento mira inoltre a diffondere conoscenze scientifiche avanzate e a promuovere i contatti internazionali tra università e industria. La conferenza è organizzata dal progetto Hipeac ("High performance and embedded architecture and compilation"), finanziato dal Settimo programma quadro. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Pdp2011.org/    
   
   
ACCELERAZIONE EUROPEA DELL´ECONOMIA DEI SERVIZI ELETTRONICI  
 
Bruxelles, 23 novembre 2010 - La rivoluzione dell´economia basata sui servizi elettronici sta prendendo piede rapidamente, soprattutto grazie al settore dei videogiochi: questo quanto afferma una nuova relazione pubblicata lo scorso 18 novembre dal Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione europea. Lo studio è stato in parte finanziato dal progetto Complete ("Competitiveness by leveraging emerging technologies economically"), a sua volta sostenuto dall´Istituto per gli studi tecnologici prospettici (Ipts) del Ccr e dalla direzione generale per le Imprese e l´industria, per analizzare la competitività futura del settore europeo delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione per quanto riguarda le tecnologie emergenti. La relazione (Born Digital/grown Digital - Assessing the future competitiveness of the Eu video games software industry) sottolinea come i giochi online stiano favorendo il processo di convergenza dei contenuti digitali basato sulla distribuzione digitale di diversi contenuti e sulla diffusione di risorse interattive destinate agli utenti. Ad essere colpite da questa tendenza sono soprattutto le aziende che producono video, musica, film, quelle che si occupano di comunicazione mobile nonché il settore delle pubblicazioni. Il settore dei videogiochi, in particolare, sviluppa e testa servizi digitali innovativi online (o meno) estremamente intuitivi. Nel pacchetto dei servizi sono poi compresi sensori, dispositivi context aware, telecamere con rilevazione di movimento e tecnologie cognitive. Un´altra caratteristica importante del settore dei videogiochi è costituita dal fatto che, essendo molto più sviluppato di altri mercati che si occupano di mezzi di comunicazione e intrattenimento, potrebbe avere - così dicono gli esperti - un enorme impatto sui servizi elettronici per la salute, l´istruzione, la cultura e la governance. Durante il suo periodo triennale di attività, il progetto Complete si è occupato principalmente di svariate tecnologie emergenti. Tra queste software per videogiochi online e da usarsi su piattaforme mobili, Web 2.0, monitor (Oled, ovvero tecnologia a diodo organico ad emissione di luce), identificazione a radio-frequenza (Rfid), tecnologie emergenti nell´ambito della robotica e dei cosiddetti "embedded software". È stato calcolato che nel 2009 il mercato dei videogiochi avesse un valore pari a circa 47 miliardi di euro: una cifra che, secondo gli esperti, potrebbe quadruplicare se si tiene conto del settore dei media e dell´intrattenimento complessivamente. Le proiezioni per il 2013 prevedono che il mercato dei videogiochi si espanda di quasi il 70%, mentre quello dei mezzi di comunicazione e dell´intrattenimento dovrebbe subire un aumento di appena il 17%. Lo studio ha valutato diversi settori, in particolare quello dei videogiochi online e portatili. È stata dedicata particolare attenzione all´industria del software, al potenziale di crescita, alla catena del valore, ai modelli commerciali e all´evoluzione attuale. La relazione riassume in unico documento le principali tecnologie emergenti, ne valuta la forza competitiva nel settore delle Tic e ne analizza il potenziale rispetto al mercato. Essa evidenzia poi come aziende europee abbiano contribuito a rafforzare la catena del valore dei software destinati ai videogiochi. La competitività del settore dello sviluppo del software per i videogiochi nell´Ue rappresenta uno dei fattori determinanti per il mercato globale: le aziende europee, in particolare, hanno un ruolo di primo piano a livello internazionale e in Europa permettono di avviare studi di sviluppo in vari mercati tra cui Germania, Francia, Svezia e Regno Unito. Non va dimenticato che questo tipo di attività viene svolta nei segmenti di mercato di distributori e produttori e incontra non poche difficoltà. Secondo gli autori potrebbero essere utili delle politiche apposite. Per esempio, spiegano sempre i ricercatori, per l´impiego della prossima generazione di banda larga (wireline e wireless) o per la determinazione di condizione commerciali dedicate per gli sviluppatori creativi (finanziamenti, capitale di rischio...). Si continua anche a parlare di "forza lavoro creativa" e ci si chiede se le aziende possono già contare su professionisti preparati o se è ancora necessario implementare una politica di istruzione pro scienza, tecnologia e imprenditoria. L´europa ospita il mercato dei videogiochi più grande del mondo: solo nel 2009 Germania, Spagna, Francia, Italia e Regno Unito rappresentavano un terzo del mercato globale. Secondo l´Ue il mercato si espanderà ancora grazie a una maggiore diffusione della banda larga e a maggiori risorse di gioco online. Un mercato più forte non può che tradursi in un´attività più forte per le aziende europee. Per maggiori informazioni, visitare: Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione europea http://ec.Europa.eu/dgs/jrc/index.cfm  Per scaricare la relazione "Born digital/Grown digital - Assessing the future competitiveness of the Eu video games software industry", fare clic: qui Progetto Complete: http://is.Jrc.ec.europa.eu/pages/isg/complete/games/index.html    
   
   
BANDA LARGA, FORMIGONI: SARÀ AFFIDATA CON GARE SMENTITE LE VOCI DI INCARICHI DATI PER L´INFRASTRUTTURAZIONE E AL CONVEGNO ALCATEL: PUNTIAMO SU RICERCA E INNOVAZIONE  
 
Milano, 23 novembre 2020 - "È del tutto falsa la notizia che avremmo affidato a qualcuno l´infrastrutturazione della banda larga. Siamo preparando i bandi. Con Huawei ho discusso in Cina l´ampliamento dei loro investimenti in Lombardia, in particolare di 100 ingegneri, ma l´infrastrutturazione della banda larga sarà determinata attraverso bandi specifici". Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, risponde così alle voci non veritiere circa l´impegno nel settore delle telecomunicazioni. L´occasione è rappresentata dal convegno "Futuro fotonico" organizzato ieri a Vimercate da Alcatel-lucent Italia. Presenti tra gli altri Stefano Lorenzi, presidente di Alcatel-lucent Italia, Ben Verwaayen, presidente di Alcatel-lucent Worldwide, e il sottosegretario regionale all´Università e Ricerca, Alberto Cavalli. Innovazione Tema Trasversale - Alle pareti della sala congresso di Alcatel-lucent è riportata, a caratteri cubitali, la scritta: "These are no ordinary times. What we need is a transformational agenda" ("questi non sono tempi ordinari. Quello che occorre è un´agenda delle trasformazioni"). "Per garantire le direttrici delineate dalla strategia di Europa 2020 - nota Formigoni - è necessario creare un ecosistema dell´innovazione in grado di favorire la valorizzazione economica della ricerca". Il punto di partenza è, per Formigoni, porre il tema della ricerca e dell´innovazione come tema comune e trasversale alle principali politiche, da quella ambientale a quelle sociali, dell´istruzione e soprattutto della sanità, un´eccellenza dove il sistema regionale ha raggiunto riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. Innovazione, dunque, come minimo comun denominatore della politica regionale perché "si favorisca un contesto sempre più dinamico in cui sia più facile e produttivo insediare attività ad alto contenuto di innovazione. Per crescere occorre creare circoli virtuosi che coniughino ricerca e imprenditorialità, anche attraverso scambi di collaborazioni internazionali". L´impegno Per I Distretti Tecnologici - In questa direzione Regione Lombardia si è mossa dando vita a quattro distretti tecnologici, riconosciuti dal ministero della Ricerca: nel 2004 quello sulle biotecnologie, Ict e nuovi materiali, e nel 2006 quello sull´agroalimentare. "Sosteniamo e promuoviamo questi distretti - spiega il presidente - attraverso il protocollo di intesa firmato lo scorso luglio con il Miur che consente di utilizzare un significativo pacchetto di risorse per 60 milioni di euro destinabili a progetti di ricerca e innovazione". In attuazione di questo protocollo è in corso di definizione - annuncia Formigoni - un accordo di programma in materia di ricerca per i settori dell´aerospazio, dell´edilizia sostenibile, dell´energia, delle fonti rinnovabili e dell´implementazione dei distretti tecnologici. A questi interventi si aggiungono altri previsti per il 2009 e il 2010 che hanno visto lo stanziamento di 80 milioni di euro che, attraverso specifici bandi, consentiranno la mobilitazione di investimenti complessivi per oltre 166 milioni di euro. Intervento deciso della Regione, infine, sui fronti dell´internazionalizzazione e della semplificazione: "Occorre che il nostro Paese - conclude Formigoni ricordando il disboscamento da 2000 a 60 leggi operato dalla Regione e la creazione di un assessorato per la Semplificazione - faccia uno scatto in avanti, una vera rivoluzione per evitare che gi imprenditori siano costretti a sacrificare tempo per inseguire una burocrazia sempre più invadente, incomprensibile e sentita sempre più ostile".  
   
   
TLC, CAVALLI: VIA A PROGETTO BANDA ULTRA LARGA DAL PROSSIMO ANNO PREVISTI INVESTIMENTI PER 1,4 MILIARDI  
 
 Vimercate/Mb, 23 novembre 2010 - Il sottosegretario regionale all´Università e Ricerca Alberto Cavalli è intervenuto ieri mattina, insieme al presidente Roberto Formigoni, al convegno "Futuro fotonico", organizzato a Vimercate da Alcatel-lucent Italia. Cavalli ha sottolineato il fondamentale contributo che il settore privato dà alla ricerca in terra lombarda: il 70 per cento degli investimenti è infatti a carico dei privati, percentuale superiore alla media nazionale. In questo contesto si inserisce l´insieme delle azioni di Regione Lombardia, che "non ha paragoni in Italia per quantità e varietà delle risorse e degli strumenti dedicati all´innovazione e alla ricerca". "Regione Lombardia - ha proseguito Cavalli - sostiene le filiere di impresa e i distretti tecnologici e, tra questi, anche quello dedicato alle nuove tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni, che unisce in un obiettivo comune di crescita le grandi multinazionali, le piccole e medie imprese lombarde". "Tra le azioni fondamentali messe in atto da Regione Lombardia per lo sviluppo economico e sociale - ha sottolineato il sottosegretario - c´è il completamento delle autostrade per la trasmissione dei dati e della conoscenza: la rete a banda larga. Il progetto Banda Ultra Larga (Bul) può costituire un´eccellente occasione per fare della Lombardia uno dei territori più attrattivi e avanzati d´Europa". A partire dal prossimo anno la realizzazione in project financing delle infrastrutture di accesso in fibra ottica alla rete di Tlc, con i suoi 1,4 miliardi di euro di investimenti, connetterà 5 milioni di cittadini e imprese lombardi. "Da lì bisognerà partire - ha concluso Cavalli - per sperimentare e diffondere nuovi impieghi della rete internet, facilitando e incoraggiando un pieno utilizzo da parte della Pubblica amministrazione, dei cittadini e delle piccole imprese".  
   
   
DATI NETCOMM: L´E-COMMERCE IN CRESCITA IN ITALIA  
 
 Milano, 23 novembre 2010 - L’osservatorio della School of Management di Milano in collaborazione con Netcomm (Consorzio del Commercio elettronico italiano) rendono pubblici i dati di una ricerca che è stata svolta sull’andamento del commercio economico in Italia: si registra un progresso del 14% che corrisponde ad una crescita che supera l’1% sul totale del retail, un risultato che pone il nostro Paese in cima ai tassi di crescita europei. Alessandro Perrego, responsabile dell’Osservatorio Business to Consumer di Netcomm commenta: “Il superamento della soglia psicologica dell´1% rispetto al totale delle vendite retail è tutto sommato un dato positivo per l´eCommerce italiano”, sottolineando come si confronti “con il 10% del Regno Unito, il 7% della Germania e il 5% della Francia”, e come la differenza sia ancora più marcata se ci si sofferma sulle categorie che rappresentano il grosso della spesa delle famiglie, appunto alimentari e abbigliamento che scontano “la sostanziale assenza online in Italia di alcuni ambiti merceologici come il grocery, i prodotti per la casa, l´arredamento, il fai da te e così via” e “la scarsa presenza nell´eCommerce italiano della distribuzione moderna”. Roberto Liscia, presidente di Netcomm, sottolinea che il risultato non debba essere visto come un successo assoluto, sottolineando “il panorama di profondo ritardo dell´Italia rispetto agli altri paesi”, considerato che “poco più del 12% degli italiani utilizzano questo canale”. Tra i settori è protagonista resta il turismo con il 52%, seguito da informatica ed elettronica di consumo al 10%, assicurazioni al 9%, abbigliamento al 7%, editoria musica e audiovisivi al 3%, e in ultimo il settore “grocery” fanalino di coda con l´1%. Tutti gli altri settori, insieme, valgono il 18%. Quest’anno è cresciuto particolarmente l´abbigliamento (43% rispetto al 2009), ben 149 milioni di euro di vendite in più. In termini economici assoluti il rialzo più marcato è invece quello del turismo con 443 milioni (una crescita del 15% rispetto al 2009). Un altro dato che pone il mercato italiano in una condizione di particolarità rispetto a quanto avviene nei principali mercati stranieri è il fatto che i servizi continuano contare più dei prodotti con il 65% delle vendite online. La ricerca evidenzia inoltre due nuovi trend, come sottolinea Andrea Rangone, responsabile Osservatori Ict & Management del Politecnico di Milano. “Il primo riguarda il cosiddetto M-commerce, che con la diffusione del nuovo paradigma del Mobile Internet e degli Application Store inizia a prendere una qualche consistenza”, mentre il secondo “ancora in fase embrionale, riguarda il T-commerce, inteso come l´utilizzo delle piattaforme televisive (le nuove internet tv, come quelle di Apple o di Google, ndr) per effettuare acquisti online”. Www.i-dome.com/    
   
   
INNOVAZIONE IN ABRUZZO:CASTIGLIONE A FORUM PUBBLICA AMMINISTRAZIONE BANDA LARGA,SERVIZI ON LINE E FASCICOLO ELETTRONICO SANITA´  
 
Pescara, 23 novembre 2010 Si è aperta ieri mattina a L´aquila la quinta tappa del Forum dell´Innovazione per la Pubblica Amministrazione. Nel pomeriggio, è previsto l´arrivo del ministro Renato Brunetta, mentre l´intervento del vice presidente della Giunta regionale e assessore all´Innovazione, Alfredo Castiglione, ha già rimarcato l´impegno dell´Abruzzo. "Partendo dal presupposto di quel salto di qualità culturale che la Regione Abruzzo si è imposta di favorire - ha spiegato Castiglione - stiamo andando avanti sulla nostra linea di trasparenza, meritocrazia e produttività per riaffermare la centralità del cittadino quale fruitore dei servizi pubblici. Non possiamo parlare di innovazione tecnologica se non si passa attraverso l´innovazione organizzativa di un processo e in quella normativa. In un´epoca in cui i ritmi dei cambiamenti dei processi tecnologici sono velocissimi, anche i ritmi di aggiornamento e formazione nella Pubbliche amministrazioni devono essere altrettanto rapidi. Le nostre azioni sono volte a sostenere le piccole e medie amministrazioni proiettando, al contempo, la nostra regione quale cerniera naturale con l´economia di riferimento dell´intero bacino adriatico". L´assessore Castiglione, ha poi sintetizzato i quattro progetti innovativi sui quali la Regione sta operando. "Procederemo nella realizzazione di due centri tecnici, a L´aquila e a Tortoreto, in grado di soddisfare le esigenze degli enti locali abruzzesi. Inoltre, la Regione ha realizzato un consistente numero di servizi comunali on line in vari ambiti: anagrafico, catastale, tributario, ecc. Collezionati in un portale di accesso personalizzabile". Novità anche per il settore sanitario. "Abbiamo infatti realizzato il Fascicolo sanitario elettronico, - ha ricordato Castiglione - un contenitore digitale con tutte le informazione sul paziente per dare al cittadino la possibilità di accedere on line alla propria cartella sanitaria alimentata dai medici di base". Infine, l´infrastruttura a banda larga. La Regione Abruzzo realizzerà due infrastrutture per la connettività in banda larga. La prima connetterà le quattro province, oltre a Sulmona e Avezzano, la seconda la quasi totalità dei Municipi della provincia dell´Aquila. "Abbiamo stipulato un accordo di programma quadro da 10 milioni di euro con il Ministero dello Sviluppo economico che prevede la realizzazione di infrastrutture pubbliche per estendere la rete in fibra ottica esistente sul territorio. In questo modo ? conclude il vice presidente ? andremo ad abilitare 50mila residenti delle aree rurali svantaggiate ai servizi di banda larga".  
   
   
EDUCAZIONE FINANZIARIA, GENERAZIONE BANCOMAT: IL 46% DEI RAGAZZI È ABITUATO A CHIEDERE E OTTENERE DENARO AL BISOGNO LA DISPONIBILITÀ MEDIA PER I RAGAZZI DA 11 A 13 ANNI VA DAI 45 AI 71 EURO AL MESE  
 
 Milano, 23 novembre 2010. Come gestiscono il denaro i ragazzi? Se lo è chiesto Junior Achievement Italia, che ha promosso la ricerca “Educazione finanziaria. Una nuova generazione di risparmiatori”, in collaborazione con Citi Foundation e l´Università Cattolica di Milano. L´indagine, presentata il 19 novembre a Milano, ha coinvolto 2.300 studenti di 65 scuole medie in 11 regioni italiane, disegnando un profilo del rapporto dei preadolescenti (11-13 anni) con il denaro, il risparmio e le nozioni finanziarie di base. Dalla ricerca è emerso che il 46% dei ragazzi chiede i soldi ai genitori quando ne ha bisogno, mentre il 21% riceve una “paghetta” settimanale o mensile. La disponibilità media varia tra i 71 e i 45 euro al mese (a seconda del reddito familiare), ma uno studente su cinque non ha alcuna idea dell’ammontare della cifra ottenuta in un mese. La maggioranza dei giovani (il 65,4%) accumula una parte del denaro a disposizione per spese successive o per far fronte a possibili imprevisti e soltanto uno su quattro (24%) spende tutto subito. Basso il livello di conoscenza degli strumenti finanziari: quattro studenti su dieci non sanno cosa sia un estratto conto e un tasso d’interesse. Più in generale, sono emersi tre gruppi omogenei per comportamenti e caratteristiche: i poco consapevoli (24%; bassa consapevolezza finanziaria, bassa propensione al risparmio e al dialogo in famiglia su temi economici); gli interessati (36%; buona competenza finanziaria, consapevolezza delle proprie spese, propensione al risparmio, rapporto conflittuale con i genitori in relazioni alle proprie spese economiche); i consapevoli (40%; alta competenza nella gestione del denaro, alta consapevolezza delle proprie spese correnti, forte propensione al risparmio per il lungo termine, motivazione allo studio, importante dialogo coi genitori). “Dall’indagine, il rapporto dei giovani col denaro risulta probabilmente più maturo di quanto ci si potesse aspettare”, spiega Stefano Scabbio, Presidente di Junior Achievement Italia e Ceo di Manpower Italia: “i ragazzi si pongono concretamente il problema del risparmio e confermano quindi la forte cultura di ‘formichine’ che c’è nel nostro Paese esprimendo il bisogno di conoscere e ricevere informazioni economico-finanziarie. Questo testimonia che l’educazione finanziaria dei giovani è importante perché li connette al mondo reale e che esiste una forte domanda per questo tipo di formazione”. Elevato anche l’apprezzamento dei ragazzi per il programma di formazione “Io e l’economia”, promosso da Junior Achievement Italia e giunto all’ottava edizione, con 80 mila studenti coinvolti fino a oggi: per il 91,9% dei partecipanti si è parlato di argomenti “reali”, mentre il coinvolgimento di testimonial aziendali “aumenta l’interesse e il livello di soddisfazione” dei partecipanti.  
   
   
ARRIVA A TORINO LA MOSTRA DI INTERNET FOR PEACE DAL 25 NOVEMBRE AL 3 DICEMBRE  
 
Torino, 23 Novembre 2010 - La Regione Piemonteospiterà dal 25 novembre al 3 dicembre, nella sede dell’Assessorato alla Cultura @B34, in via Bertola 34, la mostra fotografica dedicata a Internet for Peace, il progetto di Wired Italia che ha candidato Internet al Nobel per la Pace. “Internet for peace è una mostra che a Torino non poteva mancare, per le storie che racconta e per i messaggi che veicola” conferma Michele Coppola, Assessore alla Cultura della Regione Piemonte. Arriva infatti a Torino la mostra fotografica itinerante di Internet for Peace, dedicata alla campagna che ha candidato ufficialmente Internet al Premio Nobel per la Pace 2010, lanciata da Wired Italia lo scorso novembre. La Regione Piemonte ha deciso di ospitare la mostra Internet for Peace che raccoglie alcuni degli scatti fotografici che sulle pagine di Wired Italia hanno raccontato nel corso dell´ultimo anno il lungo e intenso cammino della Rete verso il Nobel. Dieci immagini scattate dai fotografi Pier Nicola D’amico, Alessandro Scotti, Dan Winters e Marcello Bonfanti che catturano il volto di alcuni degli Ambassador di Internet for Peace, uomini e donne che nella loro vita si sono distinti per un uso della Rete capace di costruire dialogo ed integrazione al di sopra di qualsiasi censura o restrizione. La mostra verrà inaugurata giovedì 25 novembre alle ore 18 presso la sede dell’Assessorato regionale alla Cultura di via Bertola 34, e sarà visitabile fino al 3 dicembre, data nella quale la mostra partirà per fare tappa nelle altre città che hanno aderito al progetto. Saranno presenti all´inaugurazione della mostra di Internet for Peace il direttore di Wired Italia, Riccardo Luna, l’Assessore regionale alla Cultura, Michele Coppola e l’Assessore regionale allo Sviluppo economico, Massimo Giordano. “L’idea di ospitare Internet for Peace nasce dall’attenzione della Regione Piemonte per i temi dell’innovazione e delle nuove tecnologie, contenuti che saranno i veri protagonisti della mostra Stazione Futuro, realizzata in collaborazione con Riccardo Luna per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia” conclude l’assessore alla cultura della Regione Piemonte Michele Coppola. La mostra è realizzata in collaborazione con Citroën, che è tra i maggiori sostenitori del progetto Internet for Peace fin dalla sua nascita. Orario mostra: 10/17 dal lunedì al venerdi - Via Bertola 34 - ingresso libero Per Informazioni: Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte +39 011 4324400 10 Scatti Per Un Nobel I Personaggi In Mostra Per Internet For Peace - 10 scatti dei fotografi Pier Nicola D’amico, Alessandro Scotti, Dan Winters e Marcello Bonfanti scelti tra tutte le immagini pubblicate da Wired Italia a partire da novembre 2009 quando è stata ufficialmente lanciata la campagna di Internet for Peace che ha candidato Internet al Premio Nobel per la Pace 2010, per raccontare le storie di tutti quegli uomini e quelle donne che quotidianamente dimostrano come la Rete rappresenti il più grande e potente strumento di pace e democrazia a disposizione dell´umanità. 1. Shiyu Zhou, è il responsabile del Consorzio Global Internet Freedom (Gifc), creato insieme ad altri volontari per combattere la censura in Cina e in Iran. Foto di: Pier Nicola D’amico. Fotografa atleti professionisti e top model. Per Wired Italia ha fatto un lungo viaggio per raggiungere e immortalare alcune voci di “Internet for Peace”. 2. Georgy Jakhaia, 34 anni, è un professore georgiano conosciuto online come Cyxymu. Critico con il governo russo, ha provocato involontariamente il crollo della Rete nell’agosto del 2009, quando hacker anonimi infettarono milioni di computer nel mondo per censurare il suo blog. Foto di: Pier Nicola D’amico. 3. Matt Flannery è il giovane californiano che ha creato Kiva.org, una società di micro-credito che nel 2009 ha raccolto 100 milioni di dollari per finanziare progetti in tutto il mondo. Foto di: Pier Nicola D’amico. 4. Daniele Trinchero chiamato Mr Wireless, lavora a un sistema di comunicazione wireless low cost. Il suo sogno è portare la sua tecnologia in Darfur e Amazzonia. Foto di: Pier Nicola D’amico 5.Yoani Sanchez è una giornalista cubana e autrice del blog “Generacion Y”. Ha ricevuto il premio World Press Freedom Hero perché, nonostante la censura, continua a raccontare in Rete la vita di tutti i giorni a Cuba. Foto di: Alessandro Scotti. Ha vinto il prestigioso Premio Ponchielli per il “miglior lavoro fotografico dell’anno” con la sua inchiesta sul traffico di droga, grazie alla quale è stato anche nominato Goodwill Ambassador delle Nazioni Unite. 6.Shirin Ebadi avvocato e pacifista iraniana, ha vinto il premio Nobel per la Pace nel 2003. È la prima firmataria della campagna Internet for Peace. Foto di: Dan Winters. Lavora per diverse riviste americane, da Esquire a Wired al New York Times Magazine. Celebri i suoi scatti a personalità come Al Gore, Barack Obama e il Dalai Lama. 7.Ory Okolloh è un’attivista kenyana. Ha fondato Ushahidi (“testimone” in lingua Swahili), una piattaforma web che registra e raccoglie le testimonianze di violenze e disastri naturali utilizzando messaggi di testo e Google Maps. Foto di: Pier Nicola D’amico. 8.Saed Nashef è nato quarant´anni fa a Gerusalemme Est. Venture capitalist, sta lanciando un fondo per finanziare startup a Ramallah. Perché, secondo lui, non può esserci pace senza sviluppo. Foto di: Pier Nicola D’amico . 9.Ashin Mettacara è un monaco buddista birmano di 27 anni. Ha usato il suo blog per raccontare a tutto il mondo ciò che la dittatura militare nasconde. Per questo è costretto a vivere in esilio, ma tramite la sua “Buddha Fm Online Radio” continua a raccontare la realtà della Birmania. Foto di: Marcello Bonfanti un fotogiornalista italiano. Ha vinto il terzo premio nella categoria Arts and Entertainment al World Press Photo del 2005 con il suo lavoro sulle drag queen cubane. 10.Rima Qureshi è a capo del progetto Ericsson Response, un programma che fornisce le apparecchiature per le comunicazioni in caso di emergenza in tutto il mondo. Foto di: Marcello Bonfanti.  
   
   
REGIONI, BANDA LARGA, FISCO, SEMPLIFICAZIONE DELLA PA ENTI LOCALI LIGURI INVITATI GIOVEDI AI MAGAZZINI DEL COTONE DI GENOVA  
 
Genova, 23 Novembre 2010 - Enti pubblici sempre più vicini ai cittadini grazie allo sviluppo della società dell´informazione. La Regione - attraverso il Centro Servizi territoriali - mette a disposizione di province, comuni, comunità montane ed enti parco che vi aderiscono servizi e strumenti tecnologici pensati per ridurre questa distanza e favorire la semplificazione dei procedimenti della Pubblica amministrazione: banda larga, sistema pubblico di connettività e cooperazione applicativa, dematerializzazione e servizi per la fiscalità locale, per il territorio, per i cittadini e le imprese. Per illustrare l´offerta regionale e "raccontare" cos´è il progetto eLiguria Cst- strumenti per lo sviluppo della società dell’Informazione, la Regione Liguria organizza una giornata di incontri rivolta in particolare a tutti gli enti locali in programma giovedì 25 novembre al Porto Antico di Genova - Centro Congressi, con inizio alle 10. Si parlerà dei progetti regionali, dei poli provinciali e del lavoro fatto finora per far conoscere agli enti locali le potenzialità, gli obiettivi e gli interventi che possono essere attuati sul territorio. Obbiettivo della giornata, promossa dal Cisis-centro interregionale per i sistemi informatici, geografi e statistici, è facilitare l’acquisizione, da parte degli enti della consapevolezza dei bisogni infrastrutturali e di servizi per il dialogo telematico con i cittadini e le imprese e per innovare l’attività istituzionale adottando strumenti di cooperazione ed interoperabilità. Ai Magazzini del Cotone ci saranno stand tematici per approfondire gli aspetti tecnici e amministrativi della cooperazione tra gli enti  
   
   
LA FONDAZIONE CARIPLO COMMISSIONA AD AREA UNO STUDIO DI “TECHNOLOGY FORESIGHT” SU SCENARI E SVILUPPI FUTURI DEL TESSUTO ECONOMICO-IMPRENDITORIALE LOMBARDO  
 
 Trieste, 23 novembre 2010 - La Fondazione Cariplo ha commissionato ad Area Science Park uno studio di “technology foresight” finalizzato all’analisi delle problematiche che la ricerca scientifica e industriale dovrà affrontare in Lombardia nei prossimi 5/10 anni. L’obiettivo è identificare criticità e potenzialità di diversi settori tecnologici, in modo da indirizzare risorse e investimenti nelle direzioni più promettenti per il tessuto economico-imprenditoriale lombardo. Lo studio, che costituirà un elemento a supporto dell’attività di pianificazione strategica della Fondazione Cariplo, prevede un’indagine articolata in diverse fasi, utili per offrire, in una prospettiva integrata, elementi decisionali per sviluppare l’attività erogativa della Fondazione. In tal modo, come già avvenuto in occasione di precedenti studi di technology foresight, la Fondazione Cariplo intende perseguire il ruolo di soggetto “anticipatore” dei fabbisogni valorizzando in termini sussidiari la sua attività di policy maker nell’ambito della Ricerca Scientifica. La Fondazione Cariplo, che persegue fini di solidarietà sociale e di promozione dello sviluppo economico, si avvarrà delle competenze di Area per svolgere l’indagine, in ragione della sua indipendenza, della sua consolidata esperienza nelle attività di sostegno alla competitività delle Pmi, al supporto delle start-up, alla valorizzazione della ricerca e all’innovazione nella pubblica amministrazione e nelle imprese. "Le Fondazioni di origine bancaria – dichiara il Presidente dell’Acri e della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti - costituiscono una risorsa fondamentale per il Paese testimoniata dai sempre maggiori impegni, non solo finanziari, ma anche metodologici a sostegno della produzione e valorizzazione della conoscenza. Interventi spesso “anticiclici” rispetto alle congiunture economiche che pongono l’attenzione verso il sostegno dei più meritevoli e focalizzati a supporto dei settori più promettenti. Lo studio è uno strumento che pone le basi per indirizzare la Ricerca verso le sfide future che ci attendono ingenerando ricadute utili per il sistema produttivo e più in generale della Società". "Siamo molto soddisfatti di poter contribuire all´analisi dei settori strategici della Lombardia, regione leader in molte attività della ricerca e dell´industria – spiega Giancarlo Michellone, Presidente di Area Science Park - . Affronteremo l´incarico utilizzando le nostre metodologie ‘distintive’ sviluppate negli ultimi anni o acquisite con un’accurata selezione a livello internazionale". L’analisi di technology foresight analizza le capacità e le competenze del sistema della ricerca pubblica e privata, le risorse disponibili e la loro congruenza rispetto ai possibili sviluppi innovativi e al fabbisogno delle imprese. Nella prima fase sarà svolta un´indagine a livello "world wide" per famiglie tecnologiche. L´obiettivo è definire le sfide, i rischi e le opportunità che la ricerca scientifica e industriale dovrà affrontare nel prossimo futuro. A tale scopo sarà utilizzato Explorer, un potente strumento di business Intelligence sviluppato da Strategic Business Insights (Sbi, spin off di Sri International - Stanford Research Institute International), di cui Area ha acquisito l´esclusiva per la distribuzione in Italia. Explorer consente di ottenere informazioni mirate su oltre 30 settori tecnologici: unico per affidabilità e ampiezza dei campi esaminati, offre l´opportunità di valutare le interazioni tecnologiche e di mercato tra un settore e l’altro. Area procederà poi all’analisi dei settori industriali e di ricerca presenti in Lombardia. Una volta identificati quelli meglio rappresentati a livello territoriale, sarà verificato lo stato di salute delle aziende appartenenti ai diversi cluster tecnologici, attraverso il calcolo del rating, dei principali indici economico finanziari e dei loro trend. Saranno utilizzate a tale scopo diverse metodologie e, in particolare, quelle di modeFinance, start-up di Area Science Park, i cui prodotti coprono la totalità delle necessità di una moderna gestione del credito e del rischio finanziario. Modefinance farà un’analisi comparativa tra i settori territoriali e i competitors europei, al fine di sottolineare le differenze in termini di competitività ed efficienza, individuando i cluster che pagano maggiormente ritardi in termini di efficienza e sviluppo tecnologico. Il contesto geografico di riferimento dell’indagine include anche le province del Verbano-cusio-ossola e di Novara. Nella seconda fase, l’indagine di technology foresight sarà portata a livello di singoli settori industriali, con un’analisi approfondita delle tecnologie-chiave e avrà l’obiettivo finale di fornire indicazioni sulle azioni da intraprendere da parte delle istituzioni pubbliche per supportare lo sviluppo delle tecnologie più promettenti.  
   
   
INTERNET PIATTAFORMA IDEALE DELLO SVILUPPO CULTURALE  
 
Firenze, 23 novembre 2010 - «Internet rappresenta una delle più formidabili opportunità per la divulgazione della conoscenza, e per quanto riguarda il patrimonio culturale ha delle potenzialità che possono essere sviluppate per la valorizzazione del patrimonio artistico. Il progetto Arte.it mi pare sia una sfida ambiziosa e tanto più utile quanto più vogliamo concretamente contribuire alla promozione del nostro patrimonio artistico sia nei confronti degli italiani che dei tanti stranieri che vedono nell’Italia una delle nazioni che hanno avuto un ruolo fondamentale nella storia dell’umanità». Queste le parole di saluto dell´assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti al convegno “Arte, Internet e new media”, svoltosi il 19 novembre a Palazzo Strozzi Sacrati nell´ambito di Florens 2010. «In Italia il nostro patrimonio culturale ha un valore inestimabile ed è da considerarsi come uno dei motori dello sviluppo economico: non si può fare a meno del nostro patrimonio artistico che rappresenta l’identità culturale, economica e politica della nazione. Per questi motivi – ha concluso Scaletti - la tutela e la valorizzazione sono obiettivi da perseguire da parte delle pubbliche amministrazioni e del mondo dell’impresa anche con sinergie originali. Alla base della tutela e della valorizzazione vi è la conoscenza e quindi una piattaforma digitale che consenta la ricerca e la scoperta delle arti figurative italiane apre un mondo affascinante quanto sterminato».  
   
   
POSTEMOBILE PRESENTA IL “PM1005 ECO” IL CELLULARE AD ENERGIA SOLARE AMICO DELL’AMBIENTE  
 
 Roma, 23 novembre 2010 – Postemobile presenta “Pm1005 Eco”, il telefono cellulare alimentato ad energia solare che rispetta l’ambiente e sostiene il progetto delle Oasi del Wwf. “Pm1005 Eco” è costruito per il 75% con materiale riciclato e si ricarica anche con energia solare. Il packaging è realizzato interamente in materiale riciclabile così come il manuale d’uso. All’interno della confezione sono inoltre presenti una bustina e le istruzioni per smaltire ecologicamente il vecchio cellulare. La commercializzazione del “Pm1005 Eco” rappresenta inoltre per Postemobile l’occasione per sostenere in maniera concreta un progetto di tutela ambientale: parte del prezzo di vendita del cellulare sarà infatti devoluto a sostegno del Sistema Oasi del Wwf. Il nuovo “Pm1005 Eco” è il quarto cellulare realizzato in collaborazione con Zte, azienda leader nella fornitura di apparati di telecomunicazioni e di soluzioni di rete, a conferma della collaudata partnership tra le due aziende, e rappresenta la soluzione ideale per chi vuole rispettare l’ambiente e cerca funzionalità di base abbinate ad un design elegante e ad un prezzo davvero irresistibile. E’ un Dual Band Gsm dalle dimensioni estremamente contenute (107x45x18,6mm), con un peso inferiore ai 90 grammi. La batteria agli ioni di litio consente di parlare fino a 330 minuti senza ricarica oltre a garantire un’autonomia in standby di 180 ore. Il display, da 1,5” a 65.000 colori, semplice ed elegante, rende il cellulare esteticamente accattivante, mentre la radio ed i giochi integrati ne consentono l’utilizzo anche per finalità di svago. Supporta inoltre varie funzioni, tra cui i Servizi Semplifica per i clienti Postemobile. Il “Pm1005 Eco” è disponibile in tutti gli uffici postali italiani attraverso il Catalogo Posteshop e nel “Postemobile Store” presente su e-Bay, al prezzo di 59,90 euro. All’acquisto del “Pm1005 Eco”, come per tutti gli altri telefoni a marchio Postemobile, è abbinata la speciale promozione che restituisce l´intero costo del telefono (60 €) in bonus di traffico telefonico. Per usufruire della promozione è necessario attivare una nuova Sim Postemobile, richiedendo contestualmente la portabilità del numero del vecchio operatore, entro il 31 dicembre 2011 ed inserire nel modulo di attivazione della nuova Sim il codice promozionale contenuto nella confezione del cellulare. Il bonus verrà accreditato in 4 rate mensili da 15 € ciascuna a partire dal mese successivo a quello di completamento della portabilità (che dovrà comunque andare a buon fine entro il 31/01/2012) e dovrà essere utilizzato entro 30 giorni dall’erogazione.  
   
   
IPANEMA ESTENDE LA WAN GOVERNANCE AGLI UTENTI IN MOBILITÀ E AI PICCOLI UFFICI,ASSICURANDO PRESTAZIONI APPLICATIVE ELEVATE E AFFIDABILI E MASSIMIZZANDO LA PRODUTTIVITÀ  
 
 Paris, 23 novembre 2010 –– Ipanema Technologies, ha lanciato il suo Ipanema Mobile Agent (Ima), un agente software che consente alle imprese di ottimizzare e avere il completo controllo di utenti e applicazioni su tutte loro reti. Il nuovo Ipanema Mobile Agent (Ima), disponibile per Pc portatili e desktop con sistema operativo Windows, offre agli utenti in mobilità e a coloro che operano in ambito "small office/home office" (Soho) tutti i benefici in termini di prestazioni che derivano dall´Autonomic Network System (Anstm). Grazie all´Ans, tutti i componenti del sistema, siano essi appliance o agenti mobili, cooperano costantemente seguendo un approccio "verifica e agisci" che si adatta dinamicamente ai cambiamenti del traffico di rete. "Utilizzando Ipanema, i manager It possono tenere sotto completo controllo la loro Wan estesa, con un costo totale di possesso (Tco) ridotto al minimo. I lavoratori in mobilità e gli utenti Soho possono così trarre beneficio da applicazioni veloci e affidabili, massimizzando la loro produttività. Per la prima volta le imprese si trovano nelle condizioni di gestire in modo olistico gli utenti e le applicazioni su tutte le loro reti, sia che si trovino a casa, in viaggio o in uffici periferici," ha detto Reza Mahdavi, Presidente di Ipanema Technologies. Rispetto ai tradizionali controller software per l´ottimizzazione della Wan (i cosiddetti Softwoc), Ima offre vantaggi importanti, compresi una maggiore quantità di funzioni, costi per gli apparati e il supporto più contenuti, un design pronto per il cloud e una piattaforma di gestione unificata: • Funzione integrate che vanno oltre la semplice accelerazione applicativa: le soluzioni esistenti si concentrano esclusivamente sull´ottimizzazione della Wan, ricorrendo alla compressione e a un uso limitato dell´accelerazione di protocollo. Oltre alla "pura" ottimizzazione della Wan, Ima offre anche visibilità e controllo su tutti i flussi applicativi e su tutti i trasferimenti dati, compresi i Cifs e il backup; flussi interattivi come quelli generati da Vdi e Citrix; nonché traffico in tempo reale come l´Ucs e la videoconferenza. Tutto questo in modo unificato. • Prestazioni coordinate e ottimizzate, a costi più bassi: i Softwoc esistenti non dispongono delle funzionalità di coordinamento che sono necessarie per soddisfare le esigenze degli utenti che lavorano in filiali multi-utente, mentre l´alternativa costituita dall´acquisto di Woc hardware è troppo costosa per essere presa in considerazione dalla maggioranza delle imprese. Grazie a Ima, gli agenti cooperano automaticamente con lo scopo di garantire a ogni utente del sistema prestazioni applicative adeguate, sia che essi si trovino negli stessi uffici piuttosto che in un altro punto della rete, eliminando i costi e l´assistenza relativi ad appliance aggiuntive installate nelle sedi periferiche. • Progettato per reti magliate e pronte per il cloud: i Softwoc tradizionali sono progettati per architetture di rete punto-a-punto. Ima supporta invece le comunicazioni any-to-any, senza la necessità di definire in anticipo le destinazioni dei flussi. Il sistema autonomico di Ipanema impara automaticamente e si adatta su base globale ai più complessi schemi di traffico: in un mondo It che si sta spostando verso il cloud, questa caratteristica è fondamentale. • Gestione centralizzata e automatizzata, indipendentemente da dove si trova l´utente: di solito i Softwoc dialogano con centrali Woc dedicate o richiedono soluzioni di gestione specializzate. Questo impedisce ai manager It di avere un controllo unificato dell´intera rete. Ima, al contrario, dialoga con qualunque altro dispositivo Ipanema in base alla destinazione del flusso, eliminando la necessità di installare appliance dedicate. La piattaforma centrale dell´Ans (Salsa) offre una completa automazione e un approccio unificato alla gestione. Per ogni utente, sia esso in mobilità o collegato a un´appliance, è possibile impostare, misurare e imporre prestazioni applicative predeterminate.  
   
   
I GIOVANI UNIVERSITARI E IL WEB 2.0: PIÙ PASSIVI CHE CREATIVI LO RIVELA UNA RICERCA DELL’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA PRESENTATA AL CONVEGNO “DIGITAL LEARNING. SCUOLA, APPRENDIMENTO E TECNOLOGIE DIDATTICHE”. FACEBOOK RIMPIAZZA LA TELEVISIONE TRA I CONSUMI MEDIATICI DEI GIOVANI UNIVERSITARI  
 
Milano, 23 novembre 2010 – I “nativi digitali” non sono un insieme indifferenziato ma possono essere classificati in almeno tre gruppi: i “nativi digitali puri” (tra 0 e 12 anni), i Millennials (tra 14 e 18 anni) e i “nativi digitali spuri” (tra 18 e 25 anni). Questa è la nuova mappa che è emersa dalla ricerca “La dieta mediale degli studenti universitari italiani” (scarica il report della ricerca con tutti i dati), presentata questa mattina in occasione del convegno “Digital Learning. Scuola, apprendimento e tecnologie didattiche”, organizzato dall’Università di Milano-bicocca in collaborazione con il Comune di Cinisello Balsamo in corso oggi e domani a Cinisello presso la Sala Consiliare e il Centro di Alta formazione Qua_si/universiscuola. Lo studio è stato realizzato dai ricercatori del Centro Qua_si/universiscuola (Nicola Cavalli, Andrea Mangiatordi, Andrea Pozzali, Francesca Scenini), coordinati dal professor Paolo Ferri, ed è stata svolta in due anni successivi, nel 2008 e nel 2009 avvalendosi di una metodologia che ha integrato tecniche di rilevazione quantitative e qualitative. L’indagine quantitativa è consistita nella somministrazione di un questionario ad un campione casuale rappresentativo di studenti ammessi ai corsi di laurea triennali dell’Università di Milano-bicocca, 1088 nel 2008 e 1123 nel 2009. La somministrazione è avvenuta in diverse tornate successive, tra i mesi di marzo e aprile 2008 e aprile e luglio 2009, contestualmente alle prove di test di idoneità informatica e linguistica. Il questionario utilizzato si componeva di 30 domande, divise in quattro parti: il rapporto con la tecnologia, i consumi culturali, Internet e vita quotidiana, utilizzo di piattaforme e servizi web 2.0. Quali sono stili e comportamenti di uso del web del campione intervistato? «Sono stati individuati tre gruppi distinti di utenti – dice Paolo Ferri - che abbiamo deciso di definire, Neo-analogici, Digital Mass e Inter@ttivati». I profili tra uso e consumo I “Neo-analogici” (il 22,4 per cento nella rilevazione 2008, 31,6 per cento nel 2009) presentano un profilo di consumi mediali e tecnologici di basso livello. Usano molto meno Internet (le ore di connessione settimanali alla rete oscillano tra le 1 e le 5), tendono a definirsi o “utenti base” o “principianti” nell’utilizzo della rete e hanno anche un profilo di consumi culturali meno pronunciato: molti tra loro affermano infatti di non leggere nemmeno un libro all’anno e di non leggere quotidiani online. La “Digital Mass”, che compone la maggioranza relativa dei casi (il 47,5 per cento nel 2008, 31,6 per cento nel 2009), include tutti quei soggetti che, pur manifestando un profilo di consumi mediali e tecnologici abbastanza elevato, hanno una propensione nei confronti della creazione attiva di contenuti per la rete molto bassa e in certi casi pressoché nulla. Questi soggetti evidenziano un utilizzo molto intenso della rete, soprattutto per quanto riguarda i servizi di messaggistica istantanea e la propensione a prendere parte a iniziative online: ciò che contribuisce a differenziarli maggiormente è il carattere meno “creativo” del loro coinvolgimento. Va sottolineato infatti come, per questo gruppo, la propensione a creare contenuti su Youtube e Wikipedia sia molto bassa (pressoché nulla la creazione di contenuti attivi su Myspace). Gli Inter@ttivati (26,3 per cento nel 2008, 36,8 nel 2009) sono i veri “utenti attivi” della rete e delle nuove tecnologie. Questo gruppo comprende infatti coloro che sono caratterizzati da elevati consumi mediali e tecnologici in tutte le categorie considerate. Inoltre, come caratteristica specifica, spicca l’elevata propensione a creare contenuti in modo attivo, in particolare per quanto riguarda l’uso di Myspace, l’attivazione di propri profili su siti di social networking, il contributo attivo a piattaforme quali Youtube e Wikipedia. Tempi, mezzi e modi del consumo mediale Interessante, nel confronto tra le due rilevazioni 2008 e 2009, il dato relativo all’utilizzo del computer fuori casa. Raggruppando le risposte di chi dichiara di utilizzare il computer in luoghi differenti dalla propria abitazione (all’Università, presso parenti o amici, in altri luoghi pubblici) si giunge infatti oltre il 20 percento del campione complessivo, il che sembra indicare come la fruizione del computer e di Internet in mobilità rappresenti una linea di tendenza rilevante nel rapporto degli studenti universitari con le tecnologie informatiche. Scarso l’utilizzo del cellulare come strumento di navigazione in Internet: se si analizzano le percentuali di studenti che utilizzano il cellulare per controllare la mail (il 6,4 per cento) o per scaricare contenuti (l’11,1 per cento), si può notare come lo strumento cellulare non sia sostanzialmente considerato dalla stragrande maggioranza del nostro campione come uno strumento di accesso al Web. Se andiamo a considerare l’utilizzo del cellulare come mezzo per l’invio di sms/mms il discorso viene completamente ribaltato; in questo caso, infatti, il primato italiano nell’invenzione, insieme alla Corea e al Giappone, dell’uso degli sms sembra ricevere una sostanziale conferma. L’sms in particolare in Italia, come dimostrano anche recenti ricerche (Lancini e Turuani, 2009), è ormai un consolidato e efficientissimo strumento di comunicazione in particolare in questa fascia di età e in quelle immediatamente inferiori. Il 95 per cento del campione, di fatto, utilizza questa modalità di comunicazione. Per quanto concerne la lettura di libri, la ricerca 2008 presenta dati piuttosto bassi: il 13,5 % degli studenti non legge nessun libro, mentre il 48,6% legge meno di cinque libri all’anno. Il dato del 2009 presenta lievi segnali di miglioramento per quanto riguarda la lettura: la percentuale dei non lettori cala di quasi 2 punti percentuali, quella dei lettori moderati, ossia di coloro che leggono meno di cinque libri all’anno, cala di quattro punti, mentre cresce di 6 punti percentuali il numero di studenti che leggono dai 5 ai 10 libri l’anno. Quotidiani. Il dato sulla lettura dei quotidiani nel 2009 fa segnare una diminuzione molto decisa dei lettori assidui, che scendono di quasi il 10 per cento. Sommando chi dichiara di leggere “raramente” il quotidiano a pagamento, con coloro che non lo leggono mai, si ottiene un 41,6 per cento del campione complessivo. Il fenomeno Facebook. Dalle due rilevazioni successive emerge che tutti coloro che dichiaravano di non conoscerlo neppure nel 2008, dichiarano invece di utilizzarlo spesso nel 2009. La percentuale di chi dichiara di non conoscerlo scende infatti del 48,2 per cento e passa dal 50,4 per cento al 2,2 per cento, mentre quella di coloro che dichiarano di utilizzarlo spesso passa dal 7,9 per cento al 59,4 per cento. Anche l’enciclopedia online Wikipedia fa registrare un balzo notevole tra le due rilevazioni: coloro che dichiarano di usarla spesso passano dal 38,3 al 51,6, mentre coloro che non la usano calano dal 13,4 al 7,9. Molto diffuse le pratiche di scattare foto (80,5 per cento) e girare video (55,8 per cento), legate alla funzione del cellulare come vide/fotocamera per immortalare e scambiare momenti rilevanti della giornata. La tendenza ad utilizzare il cellulare anche per l’ascolto di musica per contro, forse a causa del predominio in questo campo di altri devices quali l’iPod e i lettori Mp3, appare minore anche se comunque consistente (41 per cento). Interessante è poi notare che le immagini acquisite con il cellulare vengono scambiate attraverso il Web e i social network facendole prima passare dal Pc e non direttamente da cellulare. Tra i dispositivi più usati, il lettore Mp3 per l’ascolto di musica costituisce il device digitale più diffuso in assoluto, con un tasso di penetrazione all’interno del campione che sfiora il novanta percento. Elevato è anche l’utilizzo della macchina fotografica digitale che raggiunge l’83 per cento del campione, mentre la video camera digitale è decisamente meno utilizzata (33 per cento). La consolle per videogiochi è utilizzata dal 31 per cento del campione e questo dato, inferiore rispetto all’utilizzo di consolle per videogiochi nelle coorti di adolescenti e preadolescenti si può spiegare con la percezione della consolle come un strumento più infantile e liceale, più vicino ai “Millennial” e ai “nativi digitali puri”.  
   
   
CYBER-BULLISMO, TRA VITTIME E BULLI SPESSO SI INNESCA UN CIRCOLO VIZIOSO LO RIVELA UNA RICERCA DELL’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA PRESENTATA AL CONVEGNO “DIGITAL LEARNING.  
 
Milano, 23 novembre 2010 – Negli episodi di cyber bullismo la linea che separa vittime e persecutori è labile e le parti si invertono con molta più facilità rispetto al bullismo “tradizionale”. Mentre le tipologie di attacco maggiormente in voga sembrano essere la diffusione di fotografie e video imbarazzanti, la creazione di “hate page”, ed il furto di identità virtuale, usate per creare falsi profili sui siti di social network o inviare messaggi compromettenti a nome della vittima. A rivelare questi dati è la ricerca “Cyber-bullismo e uso delle tecnologie tra i giovani”, (scarica il report completo della ricerca) presentata questa mattina in occasione del convegno “Digital Learning. Scuola, apprendimento e tecnologie didattiche”, organizzato dall’Università di Milano-bicocca in collaborazione con il Comune di Cinisello Balsamo che si conclude oggi a Cinisello presso la Sala Consiliare e il Centro di Alta formazione Qua_si/universiscuola. Lo studio è stato realizzato, in Italia e in alcuni paesi in via di sviluppo (Brasile, Colombia, India, Turchia) dai ricercatori del Centro Qua_si/universiscuola Davide Diamantini e Giulia Mura, ed è stato svolto, per la parte italiana, su 862 studenti di istituti pubblici (sia licei sia istituti Tecnici o scuole medie), di età compresa tra gli 11 e i 19 anni, di cui 51 per cento maschi e 49 per cento femmine, dell’area di Milano e provincia. Per la parte internazionale, il questionario è stato sottoposto a un campione di 623 studenti di Brasile, Colombia, India e Turchia, 58,7 per cento maschi 41,3 per cento femmine, di età compresa tra i 13 ed i 19 anni. Si tratta di un campione di estrazione socio-economica medio/alta, con un’alta percentuale di laureati sia tra i padri sia tra le madri. L’obiettivo della ricerca, centrata su tutte le parti coinvolte: vittime, cyber bulli e bystanders, è stato quello di ottenere una valutazione non solo della diffusione degli episodi di cyber-bullismo, ma anche della rappresentazione che i ragazzi hanno del fenomeno, delle differenze nella netiquette adottata, del peso che gli eventuali attacchi subiti hanno avuto nella loro esperienza personale, della distanza tra quanto i ragazzi ritengono lecito fare in Internet o utilizzando il cellulare e ciò che viene considerato illecito per la legislazione nazionale. Che faccia ha il cyber-bullismo - In Italia solo il 18 per cento del campione dichiara di non aver subito nemmeno un episodio di aggressione virtuale negli ultimi sei mesi, il 37 per cento è stato attaccato una o due volte, ed il 45 per cento tre volte o più. Tra gli atti di cyber bullismo più diffusi gli scherzi telefonici si collocano al primo posto (23 per cento), seguiti da diffusione di pettegolezzi via web (15 per cento), pubblicazione di profili denigranti sui social network (12), pubblicazione di messaggi privati e e-mail cattive (10), pubblicazione di foto (8), furto di identità (4), esclusione da forum (2). Alla domanda se abbiano mai commesso atti di cyber bullismo il 16 per cento degli intervistati ha risposto di no, almeno negli ultimi sei mesi, il 36 per cento dichiara di averlo fatto una o due volte, il 48 tre o più volte. Nel confronto tra maschi e femmine, il 45 per cento delle ragazze dichiara di praticare la diffusione di pettegolezzi via web, mentre il 79 per cento dei ragazzi utilizza gli scherzi telefonici per infastidire le proprie vittime. Tuttavia, le ragazze dimostrano maggiore consapevolezza dei danni che possono fare con azioni di cyber bullismo. A livello internazionale, almeno nei paesi oggetto dell’indagine, il 15 per cento del campione dichiara che non ha mai subito un episodio di attacco virtuale. Il 50 per cento ha subito minimo 3 attacchi negli ultimi sei mesi. Gli scherzi telefonici, i “nonni” del cyber-bullismo, rimangono anche all’estero l’attacco denunciato più spesso. Seguono la ricezione di messaggi offensivi o aggressivi su una pagina di social network e la diffusione online di pettegolezzi e, solo leggermente più in coda, la pubblicazione di messaggi privati. Meno frequenti la ricezione di e-mail o sms cattivi e la pubblicazione di foto imbarazzati, mentre solo in pochissimi casi viene segnalata l’esclusione dai forum online o il furto di Id virtuale. Se si guarda ai comportamenti attivi, solo il 22 per cento del campione non ha mai fatto alcuna delle azioni indicate come cyber bullismo, mentre il 42 per cento ha lanciato tre o più attacchi negli ultimi sei mesi. Il fenomeno, che raggiunge il picco di diffusione tra i 15 ed i 17 anni, colpisce in modo abbastanza equilibrato i due sessi, anche se nel campione presente si riscontra una leggerissima propensione al cyber bullismo nei maschi più che nelle ragazze (potrebbe essere dovuto ad una diversa possibilità di accesso alle tecnologie). Il confronto Italia/estero - Uso tecnologia. Il campione italiano ha maggiore accesso alla tecnologia rispetto ai paesi in via di sviluppo presi in considerazione; tutto il campione ha comunque in media accesso a cellulare e internet almeno una volta al giorno. Vittimizzazione. Tranne che per il furto di Id e la pubblicazione di messaggi privati (più frequente nel resto del campione), i ragazzi italiani e quelli di Brasile, Colombia e India riportano simili frequenze nell’aver subito aggressioni online. Anche per quanto riguarda la valutazione dell’esperienza come più o meno negativa, non ci sono differenze significative. Bullismo. Non si riscontrano grandi differenze tra il campione italiano e quello straniero. L’unico evento significativamente meno frequente è l’esclusione dai forum online, che in Italia non sembrano essere particolarmente diffusi. Per tutti gli altri fenomeni l’andamento è molto simile. Anche la valutazione di tali esperienze è significativamente più positiva nel campione italiano. Valutazione Cyberbullismo. Gli italiani generalmente valutano gli episodi come meno gravi, rispetto al resto del campione, sia quando si tratta di giudicarli in astratto sia, in modo più marcato, quando rispondono sulla base della loro esperienza diretta. «I genitori – hanno detto gli autori della ricerca Davide Diamantini e Giulia Mura, commentando i dati – hanno abdicato, riconoscono nei figli una “autorità” superiore in materia di computer e sono rassicurati dal fatto che i figli restino in casa. Invece l’esperienza di vita deve poter essere trasposta anche nel mondo virtuale e il genitore deve mantenere vivo l’interesse su quello che è un momento di socializzazione importante per i ragazzi. Non farsi rassicurare dai filtri imposti a priori all’hardware, ma chiarire il fatto che le regole di buona educazione e convivenza civile vanno estese anche alle relazioni in Internet è l’unica strategia per restituire un ruolo educativo ai genitori e per rendere più sicuri i ragazzi».  
   
   
DALLA LAPPONIA (FINLANDIA) A LIMASSOL (CIPRO) GLI STUDENTI SI PREPARANO AL CONCORSO DI TRADUZIONE DELL´UE  
 
 Bruxelles, 23 novembre 2010 - Ben 3 300 studenti liceali di tutti i paesi dell´Unione europea metteranno alla prova le proprie abilità linguistiche nel contesto del quarto concorso annuale per le scuole "Juvenes Translatores" (che in latino significa "giovani traduttori") organizzato dalla Commissione europea, che si terrà il 23 novembre. Il concorso si svolgerà contemporaneamente in tutte le scuole, da Kittilä nella Lapponia finlandese a Limassol sull´isola di Cipro. La prova dura due ore, dalle 10.00 alle 12.00 ora di Bruxelles, ed è condotta sotto la supervisione delle scuole. "Sono lieta nel constatare quante scuole vogliono partecipare al concorso - il numero dei partecipanti è aumentato del 13% rispetto all´anno scorso, il che corrisponde a circa 60 scuole in più" ha affermato Androulla Vassiliou, Commissario responsabile per l´istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù. "Questa è un´opportunità senza pari per i giovani di mettere alla prova le loro abilità linguistiche cimentandosi con i migliori studenti di altri paesi. Ciò dimostra anche il profondo impegno nei confronti dell´apprendimento delle lingue manifestato dalle autorità preposte all´istruzione e dagli insegnanti." Più di 1 600 scuole hanno presentato la loro candidatura al concorso – il numero più elevato da quando il concorso è stato inaugurato. Per ragioni pratiche la Commissione è ricorsa all´estrazione a sorte per determinare quali scuole potessero partecipare. In Italia si sono iscritte ben 122 scuole di 17 regioni (Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli-venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Trentino-alto Adige, Umbria e Veneto). 73 di esse sono state estratte, ottenendo così il diritto di partecipare al concorso con un totale di 339 allievi. L´elenco completo delle scuole partecipanti è disponibile sul sito web del concorso: http://ec.Europa.eu/translatores/selected/selected_schools_it.htm  I giovani iscritti devono essere nati nel 1993 e ciascuna scuola può iscrivere al concorso fino a un massimo di cinque studenti. Gli allievi ricevono un testo della lunghezza di una pagina e dispongono di due ore per tradurlo nella forma più scorrevole possibile da una lingua di loro scelta verso un´altra delle 23 lingue ufficiali dell´Ue. Una giuria composta da traduttori professionisti della Direzione generale "Traduzione" della Commissione europea (Dgt) valuterà le traduzioni assegnando loro un punteggio. La giuria del concorso sceglierà la traduzione migliore per ciascuno Stato membro e i vincitori verranno proclamati nel febbraio 2011. Come negli anni precedenti i vincitori saranno invitati a partecipare a una cerimonia di premiazione che si terrà a Bruxelles, in occasione della quale riceveranno il loro premio dalle mani di Androulla Vassiliou, Commissario responsabile per l´istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, e avranno l´occasione di incontrare traduttori dell´Ue.  
   
   
DIRITTO ALLO STUDIO, UNA DELEGAZIONE DI STUDENTI IN AUDIZIONE IN CONSIGLIO REGIONALE DEL MOLISE  
 
Campobasso, 23 novembre 2010 - Dopo l´incontro dello scorso 29 ottobre 2010, e a seguito degli impegni presi il Comitato degli studenti della città di Campobasso - scesi in piazza nel capoluogo regionale per rivendicazioni riguardanti il diritto allo studio e la discussione di una Proposta di legge per il settore scolastico -, il Presidente Picciano ha presieduto, nella giornata di ieri, la Conferenza dei capigruppo, appositamente convocata, alla presenza di una delegazione di studenti. Gli studenti hanno insistito sulla necessità che venga data, da parte delle istituzioni, la dovuta attenzione ai loro problemi, hanno chiesto l´istituzione di una Conferenza regionale sul diritto allo studio, ed hanno sollecitato l´iter per l´esame della Proposta di legge per il diritto allo studio presentata dagli studenti degli istituti superiori del capoluogo regionale. La Conferenza dei Capigruppo e il Presidente Picciano hanno dato mandato al Vice Presidente del Consiglio, Antonio Pardo D´alete, all´Assessore regionale alla Pubblica istruzione, Filoteo Di Sandro e al Consigliere Riccardo Tamburro, di esaminare in modo organico la Proposta di legge che mira anche e principalmente ad ottimizzare l´utilizzo delle risorse e a rendere più agevole l´accesso a coloro che ne sono impediti da ostacoli di ordine economico, sociale e culturale.  
   
   
DE FILIPPO: L’UNIVERSITÀ, UN PRESIDIO DA PROTEGGERE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA BASILICATA  
 
Potenza, 23 novembre 2010 “L’inaugurazione di questo anno accademico ha un sapore particolare perchè coincide con i 30 anni dal terremoto dell’80”. Lo ha detto il presidente della Regione, Vito De Filippo, intervenendo, ieri, all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli studi della Basilicata. “Questo importante presidio di formazione e di ricerca – ha aggiunto De Filippo – segna una pagina felice della storia della nostra regione, nata proprio all’indomani di quel tragico evento. Subito dopo il 23 novembre, infatti, c’era la necessità di ricostruire le zone terremotate non solo dal punto di vista edilizio e infrastrutturale, ma anche dal punto di vista morale e culturale. I risultati dell’Università degli studi della Basilicata ci dicono che fu una felice intuizione quella di istituire anche nella nostra regione un ateneo. Oggi, la Basilicata, infatti, è una delle regioni del Paese con il più alto tasso di laureati. Significa che la Regione, in questi trent’anni, ha fatto passi in avanti. Se le famiglie lucane investono di più sulla formazione universitaria significa che la Basilicata è cresciuta. Certo, la situazione resta complicata per una crisi economica e finanziaria che scarica principalmente sulla formazione e sulla cultura i suoi effetti. Basti pensare che l’attuale previsione di legge finanziaria dei tagli previsti per il 2011 e il 2012 al finanziamento statale delle università è drammaticamente severo (19% circa). Tagli che non rendono facile la vita universitaria legata al filo dell’incertezza che rende impossibile la programmazione dell’attività per lunghi periodi. La Regione Basilicata, ancora una volta come per altri capitoli, sta compensando l’assenza del governo nazionale sostenendo con grossi investimenti, derivanti dalle royalties sul petrolio, l’Università degli studi della Basilicata. E intendiamo fare di più ampliando le azioni anche sul fronte dei servizi allo studente e per favorire il diritto allo studio. Ad oggi la legge di sostegno all´Università degli Studi della Basilicata resta il perno centrale di tutte le azioni di mantenimento e rilancio dell’Ateneo lucano. Noi vogliamo una costante azione di coinvolgimento degli organi del Governo nazionale, con lo scopo di finalizzare tutte le azioni che si metteranno in campo al superamento dell’attuale momento di difficoltà finanziaria, e – ha concluso de Filippo - al rafforzamento del ruolo dell’Ateneo lucano nel panorama regionale e nazionale”.  
   
   
SARDEGNA: UNIVERSITÀ PRESENTATO IL BANDO 2010 DEL MASTER AND BACK  
 
Cagliari, 23 Novembre 2010 - La Regione ha introdotto alcune, importanti novità nei criteri di valutazione delle domande per il programma Master and Back 2010. "Il voto di laurea, l’età del richiedente, il percorso di studi compiuto e soprattutto la qualità del percorso formativo prescelto saranno le discriminanti necessarie per selezionare i giovani laureati sardi più meritevoli e permettere loro la frequenza di eccellenti percorsi di alta formazione e di preparazione professionale da realizzare fuori dalla Sardegna”, annuncia l’assessore regionale del Lavoro, Franco Manca. L’esiguità delle risorse disponibili (13 milioni di euro dal Fondo sociale europeo, di cui 6,5 milioni per il bando pubblicato oggi: la restante parte servirà per il ‘Back’) quest’anno consentirà di finanziare 150 borse di studio: 120 per la partecipazione ai Master di secondo livello in Italia e Master universitari all’estero, mentre 30 saranno destinate ai dottorati di ricerca. Il reddito familiare (calcolato in base ai parametri Isee) sarà utilizzato per modulare l’importo della borsa di studio alle reali possibilità economiche del candidato. "Stavolta i contributi - sottolinea Manca - saranno esclusivamente indirizzati verso l’Alta formazione. Desideriamo premiare l’eccellenza, per questo motivo saranno finanziati soltanto progetti di elevato livello che possano essere realmente utili allo sviluppo della Sardegna. Non sono più previsti percorsi formativi nel settore privato, bensì soltanto nell’ambito universitario”. I principali requisiti richiesti sono: 36 anni compiuti alla data di pubblicazione del bando; - residenza in Sardegna da almeno 3 anni; - abbiano la laurea specialistica con voto non inferiore a 100/110; - essere stati ammessi al percorso prescelto ed essere in possesso della lettera di accettazione; - non aver già beneficiato in precedenza del Master and Back (tranne coloro che, avendo frequentato un Master propedeutico, siano stati ammessi dalla stessa università a frequentare il successivo livello di formazione). I percorsi finanziabili sono: percorsi post lauream; - percorsi organizzati da università al di fuori della Sardegna, il cui titolo sia rilasciato da atenei non sardi e che non siano in associazione con università sarde in qualità di capofila; - la durata minima del Master è di 6 mesi; - sono finanziabili tutti i percorsi che hanno avuto inizio dall’1 settembre 2009 e che saranno comunque avviati entro il 31 marzo 2011. Tutti i percorsi dovranno concludersi entro il 30 giugno 2015; - sono finanziabili soltanto i percorsi che rilasciano il titolo di Master di Ii livello e, se stranieri, di Master universitario; - la durata del Master non potrà essere inferiore a 1.500 ore, che dovranno corrispondere a 60 crediti. L´avviso dei percorsi di rientro è previsto per i primi mesi del 2011. L’agenzia regionale del Lavoro sta monitorando i "Back" attivati nelle edizioni precedenti, insieme alle potenzialità e alle richieste che provengono dal contesto regionale. Anche in questo caso si dovrà tener conto dell’esiguità di risorse rispetto agli scorsi anni. Sono in fase di studio nuove modalità di selezione dei progetti. "Non vogliamo alimentare il precariato, come invece avveniva in passato - sostiene Manca -. Dell’intervento della Regione beneficiavano soprattutto gli enti pubblici, dove però i giovani beneficiari del Master and Back non avevano prospettive di occupazione". Non sono previsti tirocini. "Purtroppo - spiega l’assessore Manca - la difficoltà di adottare lo strumento su larga scala e, contemporaneamente, selezionare a monte la qualità dei soggetti ospitanti ha comportato, nelle scorse annualità, il verificarsi di casi in cui il tirocinante veniva sotto-utilizzato o adibito a mansioni inferiori rispetto alle sue competenze e quindi l’investimento sul percorso non ha portato i risultati sperati in termini di occupazione, al di là di poche eccezioni". Stefano Tunis, direttore dell’Agenzia regionale per il lavoro, pone l’accento su un altro aspetto: "Più è alto il livello del percorso, più è alta la premialità: è giusto, da parte della Regione, riconoscere le ambizioni più forti. Anche nella scelta dell’università nella quale seguire il Master: il ranking degli atenei non è stabilito da noi ma da un soggetto riconosciuto in ambito internazionale, proprio perché non vogliamo che ci siano discrezionalità soggettive e, nello stesso tempo, siano assicurate opportunità di assoluto rilievo. Con questo bando abbiamo cercato di garantire trasparenza e rapidità nelle procedure. Da domani, infine, sarà possibile inviare le domande on line: un procedimento che punta a migliorare e semplificare il servizio".  
   
   
MAPPE A TRIESTE DA OGGI AL 27 NOVEMBRE 2010 PERCORSI DI INNOVAZIONE TRA SCIENZA, SOCIETÀ E COMUNICAZIONE  
 
Trieste, 23 novembre 2010 - È possibile innovare in modo significativo i modi in cui circola la conoscenza nella nostra società? Ed è possibile farlo soprattutto per il sapere scientifico e tecnologico? Chi governa i processi di controllo, di decisione e di circolazione dell’informazione attorno alla scienza e alla tecnologia nella network society? E in che modo internet sta determinando percorsi nuovi di costruzione e condivisione della conoscenza e di partecipazione democratica? Sono queste le domande attorno alle quali ruota Mappe, evento che si terrà dal 23 al 27 novembre 2010 alla Sissa di Trieste. Mappe propone un ricco itinerario tra scienza, società e comunicazione: laboratori, workshop, spettacoli teatrali, dibattiti, dialoghi itineranti e la Ix edizione del Convegno nazionale sulla comunicazione della scienza. Mappe è un progetto del Laboratorio Interdisciplinare della Sissa, realizzato con la collaborazione e il contributo della Fondazione Idis -Città della Scienza di Napoli e dell´Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Friuli Venezia Giulia. “Con questa iniziativa – spiega Nico Pitrelli della Sissa, responsabile scientifico di Mappe - vogliamo contribuire al dibattito sulle teorie e sulle pratiche innovative nella comunicazione della scienza. Vogliamo creare un nuovo spazio di confronto, nazionale e internazionale, per lo sviluppo di riflessioni ed esperienze concrete riguardanti i processi di produzione, circolazione e appropriazione della conoscenza medica, scientifica e tecnologica. Oggi la cultura scientifica e la sua diffusione rivestono infatti un’importanza cruciale e sempre crescente nell’attuale dinamica dei rapporti tra scienza e società”. La prima edizione di Mappe propone differenti percorsi attorno alle seguenti tematiche: Giornalismo scientifico e potere nel Xxi secolo • Evoluzione e biodiversità • Scienza e social network • Scienza a teatro e scienza in città “Ci auguriamo – conclude Pitrelli - che Mappe diventi un punto di riferimento per altre realtà, accademiche e professionali, ma anche per i cittadini a cui sta a cuore la comunicazione della scienza, i suoi impatti politici, etici, sociali”. Segue Il Programma Martedì 23 novembre| 14.00 - 18.00 | Comunicazione scientifica e dipendenze La Sissa ospita il laboratorio “Comunicazione scientifica e dipendenze”. Stefano Canali (Laboratorio Interdisciplinare della Sissa), Amelia Beltramini (caporedattore di Focus), Paolo Jarre (direttore del Dipartimento Patologia delle Dipendenze, Asl 5 di Torino) e Roberta Balestra (direttore del Dipartimento delle Dipendenze, Ass1 Triestina), discutono gli aspetti controversi, la complessità e le difficoltà della comunicazione della conoscenza scientifica nel caso delle sostanze psicoattive e delle dipendenze. E allo stesso tempo si propongono di indicare strumenti conoscitivi, fonti di informazioni e strategie per una comunicazione più efficace, scientificamente informata, nonché capace di analizzare la pluralità di implicazioni sociali implicite nella ricerca, nel trattamento e nella prevenzione delle dipendenze. Mercoledì 24 novembre | 9.00 - 17.30 | Science Journalism and Power in 21st Century Il gruppo di ricerca Ics-innovations in the Communication of Science della Sissa organizza il workshop internazionale “Science Journalism and Power in 21st Century”. L´incontro, al quale saranno presenti giornalisti, accademici ed esperti di comunicazione della scienza provenienti da tutt´Europa, vuole contribuire a tracciare le coordinate pratiche e concettuali su cui costruire il futuro del giornalismo scientifico. La discussione riguarderà in particolare il contributo dell´informazione in ambito medico, scientifico e tecnologico nell´evoluzione del processo di formazione dell´opinione pubblica nella network society. Mercoledì 24 novembre | ore 20.30 | Scienza in scena Spettacolo teatrale a ingresso gratuito al Teatro Miela. “Scienza in scena. Appunti e note sull’allestimento di una storia dell’evoluzionismo” di e con Emanuele Coco. Giovedì 25 novembre | ore 9.00 – 18.00 | Convegno sulla comunicazione della scienza Giornata di apertura della Ix edizione del Convegno nazionale sulla comunicazione della scienza per esplorare e riflettere su molteplici iniziative di comunicazione della scienza oggi. Si conclude con la presentazione del libro Come provarlo? La scienza indaga sui diritti umani, di Giovanni Sabato (Laterza, 2010). Giovedì 25 novembre | ore 20.30 | Misteri italiani Spettacolo teatrale a ingresso gratuito al Teatro Miela. “Misteri italiani: il lago rosso di Tovel” con gli scienziati attori Massimiliano Tardio e Valentina Campana. Giovedì 25 novembre | ore 21.30 | I giocattoli della Scatola di Einstein Spettacolo teatrale a ingresso gratuito al Teatro Miela. “I giocattoli della Scatola di Einstein” di e con Giorgio Häusermann. Venerdì 26 novembre | ore 9.00 – 18.00 | Convegno sulla comunicazione della scienza Seconda giornata del Convegno nazionale sulla comunicazione della scienza. Si conclude con la tavola rotonda Scienza connessa, i social network. Sabato 27 novembre | 10.00 – 12.30 | Street science L’appuntamento con la comunicazione della scienza a Trieste si conclude in Galleria Protti che, per l’occasione, diventa teatro dei dialoghi itineranti con giovani ricercatori delle realtà scientifiche del territorio. Www.mappetrieste.it/    
   
   
MENO 100 KG: ALLA CITTADELLA DEI GIOVANI DI AOSTA UNO SPETTACOLO DI SENSIBILIZZAZIONE SUI RIFIUTI  
 
Aosta, 23 nvoembre 2010 - Come fare a diminuire di (almeno) un quintale i rifiuti prodotti da ciascuno di noi ogni anno? Lo spiega un monologo teatrale, dal titolo Meno 100 kg – Ricette per una dieta della nostra pattumiera, in programma mercoledì 24 novembre alle ore 20,30 alla Cittadella dei Giovani di Aosta. Lo spettacolo - ideato e messo in scena da Roberto Cavallo - è organizzato dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Aosta, all’interno delle iniziative promosse dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta nell’ambito della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (Serr). L’ingresso è gratuito. L’allestimento scenico prevede la trasformazione dello spazio teatrale in una casa, con cucina, bagno e giardino, mentre vengono proiettati grafici e numeri che, in maniera semplice e diretta, dimostrano l’incredibile ammontare di rifiuti prodotti in media da ogni cittadino e sono suggerite le numerose possibilità per abbatterne drasticamente tale quantità. L’insieme di fonti e di stili, la presenza scenica del protagonista, il coinvolgimento diretto del pubblico (cui, nel finale, viene distribuita la “ricetta” di azioni da mettere in atto per “far fare la dieta” alla pattumiera di casa) sono gli aspetti salienti di questo spettacolo, che diventa un originale canale di sensibilizzazione e comunicazione ambientale. Maggiori informazioni sono reperibili sul sito www.Meno100kg.it. La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti si svolge in contemporanea dal 20 al 28 novembre in oltre venti di Paesi dell’Unione Europea. E’ un progetto volto a sensibilizzare la cittadinanza sul tema della prevenzione dei rifiuti, per aumentare la consapevolezza sulle eccessive quantità prodotte e accrescere la conoscenza delle possibili strategie di riduzione, mettendo in risalto le connessioni esistenti tra riduzione dei rifiuti, sviluppo sostenibile e lotta contro i cambiamenti climatici. In Italia è organizzata da un Comitato promotore nazionale cui partecipano Ministero dell’Ambiente, Federambiente, Rifiuti 21 network, Provincia di Torino, Legambiente, Aica, E.r.i.c.a. Soc. Coop. Ed Eco dalle Città. Ha ottenuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il patrocinio della Camera dei Deputati, del Senato della Repubblica, della Commissione nazionale italiana Unesco e della Provincia di Roma, oltre al sostegno del Consorzio Nazionale Imballaggi (Conai). «Il tema della riduzione della produzione dei rifiuti – afferma l’assessore all’Ambiente del Comune di Aosta Delio Donzel – riveste un’importanza strategica per la società contemporanea come, purtroppo, confermano in maniera drammatica le situazioni di due delle principali città italiane, Napoli e Palermo. Invitare a ragionare i cittadini su questo argomento, sensibilizzandoli in merito alla necessità di ripensare parzialmente le proprie abitudini, può essere fatto attraverso numerose suggestioni intelligenti, come lo spettacolo in programma alla Cittadella. Per questo motivo ci auguriamo una massiccia partecipazione della popolazione all’evento, così come a tutte le altre iniziative organizzate nell’ambito della manifestazione». «Aderire alla Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti vuol dire procedere nella direzione di una gestione sostenibile dei rifiuti – commenta l’assessore regionale all’ambiente Manuela Zublena. Il ciclo dei rifiuti parte dalle nostre case ed è proprio qui che devono essere differenziati per poi essere recuperati. L’attività svolta da ognuno di noi è molto importante: separare bene i rifiuti vuol dire farli diventare vere risorse».  
   
   
SICUREZZA NELLE SCUOLE DEL MOLISE, IORIO: "CI STIAMO LAVORANDO DA ANNI"  
 
Campobasso, 23 novembre 2010 - Dalla tragedia di San Giuliano di Puglia ad oggi, tra fondi del terremoto, fondi regionali e Fondi Fas regionali, La Regione Molise ha investito nel Piano Scuola Sicura oltre 120 milioni di Euro. Fondi che hanno permesso di fare una prima verifica della vulnerabilità sismica di tutte le scuole della regione, per poi avviare, gradualmente, un programma di interventi di messa in sicurezza, di ristrutturazione e di ricostruzione ex novo di edifici da destinare ad ospitare scuole di vario ordine e grado. Un progetto che è partito con interventi nell´area del terremoto, per allargarsi, man mano, nei centri che avevano maggiore bisogno per le problematicità che venivano riscontrate e validate da puntuali relazioni tecniche dei Comuni interessati. Il bilancio è stato fatto dal Presidente Iorio nel corso del dibattito che si è tenuto in Consiglio regionale sulla sicurezza nelle scuole. "Condivido - ha precisato il Presidente - la decisione di far discutere al Consiglio regionale la problematica della sicurezza nelle scuole; per rispetto della verità però, non posso far passare la linea che la Regione Molise si sia accorta di questa problematica solo oggi. Il Governo regionale e lo stesso Consiglio sono impegnati in questa direzione da parecchi anni". "Rivendico anche il merito - ha detto ancora Iorio - di aver posto all´attenzione del Cipe la necessità di intervenire con decisione sulle scuole, facendo considerare i finanziamenti destinati alla sicurezza nelle scuole come fondi di investimento. Non era mai stato così in passato. Con questa impostazione siamo riusciti a redigere un nuovo Piano triennale (ora stiamo alla conclusione del primo anno) che ha visto, che vede e che vedrà interventi in tutte le scuole del Molise e in ciascuno dei suoi 136 Comuni. Un Piano che si regge sull´utilizzo di 25 milioni di Euro provenienti dal Par-fas, su 16 milioni di Euro provenienti da un mutuo che dovrà accendere la Regione per interventi strutturali nelle scuole, e su 30 milioni provenienti dal Fondo nazionale per la sicurezza. In quest´ottica privilegeremo i poli scolastici sostenendo gli accorpamenti di plessi per ottimizzare sia le risorse materiali che umane del nostro sistema scolastico. Per quanto riguarda le responsabilità e la creazione di un ennesimo tavolo di confronto, ricordo che da tempo è attivo una task force tra gli Assessori regionali competenti. Ad ogni modo, per ciò che concerne la responsabilità di chiudere o tenere aperti alcuni edifici con criticità di vario genere, la legge stabilisce con chiarezza a chi è demandata ogni decisione. Sono comunque contento della ribadita volontà di questo Consiglio di andare avanti nel Progetto Scuola Sicura".  
   
   
ISTRUZIONE FVG: LA REPUBBLICA DELLA CARNIA TORNA AD AMPEZZO  
 
Ampezzo, 22 nov - Parte dal percorso didattico l´iniziativa "Repubblica della Carnia. Radici della libertà e della democrazia", promossa e organizzata dall´Università di Udine e dalla Regione con il sostegno e la collaborazione di diversi altri enti, istituzioni e aziende. Ieri , nella scuola media della Val Tagliamento ad Ampezzo, che da quest´anno raggruppa i ragazzi del territorio in un unico plesso scolastico, il progetto didattico-laboratoriale dell´iniziativa è stato presentato ad allievi e docenti, accanto ai quali erano presenti molti rappresentanti delle istituzioni ed alcuni di coloro che nel 1944 furono protagonisti di quell´epica pagina di storia, breve nella durata, ma densa di valori e principi che avremmo ritrovato dopo la guerra nella Costituzione della Repubblica Italiana. Come ha affermato l´assessore regionale all´Istruzione, Roberto Molinaro, "siamo di fronte a un´occasione di rilievo nazionale perché un fatto storico che riguarda la nostra regione, grazie a questo percorso didattico e alla De Agostini che l´ha realizzato e messo in rete, può finalmente essere conosciuto e utilizzato da tutti". Significativo, per l´esponente regionale, il fatto che l´iniziativa dell´Università di Udine e della Regione parta proprio dal percorso didattico: "un modo per eliminare le carenze della nostra scuola. Grazie alle moderne tecnologie esso può essere utilizzato nella scuola, ma anche in altri contesti; inoltre, il percorso parte dalla storia per divenire trasversale e interessare tanti altri aspetti della vita dell´epoca e nostra. Insomma, è un esempio concreto di quella ´cittadinanza e costituzione´ che la scuola dovrebbe sviluppare assieme ai ragazzi". Infine Molinaro ha spiegato il perché la Regione ha ritenuto di essere partecipe del progetto: "perché l´Università è una risorsa per l´intero territorio per le ricadute in esso che ha la ricerca; perché porta la storia del Friuli Venezia Giulia all´interno della scuola; perché raccoglie la sfida di una comunità che ha la memoria collettiva di quanto accaduto nel tempo; perché l´iniziativa sulla Repubblica della Carnia viene collocata all´interno delle celebrazioni per il 150.O dell´Unità d´Italia confermando così i valori fondanti di una comunità che deve essere aperta e accogliente". La risposta più concreta a quest´ultima affermazione dell´assessore è venuta dal "grazie" pronunciato a nome di tutti gli studenti della Val Tagliamento da una ragazza: Laila El nsatfi. Il rettore dell´Università di Udine, Cristiana Compagno, dopo aver ricordato la genesi del progetto sulla Repubblica della Carnia e le sinergie che ha fatto nascere, definendo quell´episodio un "laboratorio di democrazia", si è soffermata sul ruolo dell´Università: "essa deve ricercare e divulgare la conoscenza ma anche il patrimonio di valori che è alla base della formazione dei giovani. L´università deve fare innovazione, che non è solo quella tecnologica ma che riguarda tutti i settori, compresa la storia. In questo caso, l´innovazione sta nel modo di insegnare la storia che questo percorso didattico addita e stimola a utilizzare". Molti gli interventi di saluto: da quelli dei rappresentanti del mondo della scuola (la dirigente scolastica di Ampezzo, Vanda Puicher, e il rappresentante dell´Ufficio scolastico regionale, Pietro Biasiol) a quelli dei rappresentanti delle istituzioni (il sindaco di Ampezzo, Michele Benedetti, il commissario della Comunità montana, Giovanni Somma), del presidente della Fondazione Crup, Lionello D´agostini, e della responsabile della De Agostini Scuola, Laura Lanzetti. Nei loro interventi sono stati affrontati i concetti della scuola e della cultura "come investimento", delle nuove tecnologie a servizio della didattica, della necessità di salvaguardare la rete scolastica della montagna, messa in crisi da carenza di risorse e dallo spopolamento. Infine, Giovanni Spangaro e Romano Marchetti, due dei "ragazzi" che in quel 1944 scelsero la lotta contro il nazifascismo e che della Repubblica della Carnia furono protagonisti (Marchetti ne fu anche uno dei "garanti"): da loro non uno sguardo rivolto al passato ma il richiamo a valori che sono sempre validi ("la libertà non ha prezzo") e al futuro rappresentato dai giovani, per i quali "è necessario investire nella scuola affinché essa possa vivere anche in montagna". A presentare ad Ampezzo il "percorso didattico" dell´iniziativa "Repubblica della Carnia" è stato il prof. Andrea Zannini dell´Università di Udine, coordinatore dell´intero progetto. "Obiettivo del percorso - ha affermato Zannini - è di diffondere nel mondo della scuola la conoscenza di questa importante realizzazione storica, i cui valori sono alla base della Costituzione repubblicana e dei principi di libertà e democrazia in essa espressi. Per tali motivi, il percorso didattico è concepito in modo da essere inserito nel nuovo insegnamento "Cittadinanza e costituzione" (legge n. 169 del 30 ottobre 2008): l´esempio della Repubblica della Carnia e delle sue deliberazioni di governo, infatti, costituisce una straordinaria opportunità per educare a una cittadinanza attiva". I primi destinatari di tale percorso sono le classi terze della scuola secondaria inferiore, tuttavia il percorso didattico può essere utilizzato anche nella scuola secondaria superiore. La metodologia scelta è quella del "laboratorio di storia". La didattica laboratoriale consente infatti di entrare nell´officina dello storico e di seguire, seppure in forma guidata, il processo di costruzione della conoscenza storica. Il percorso di didattica laboratoriale è quindi organizzato con una sequenza operativa che conduce lo studente a contatto con le fonti documentarie relative alla Repubblica della Carnia e, attraverso una loro interrogazione, alla produzione di un testo originale. Il metodo più consono a tale strutturazione metodologica appare quello dell´"archivio simulato", che prevede diverse tipologie di fonti. Sono stati individuati alcuni temi centrali che costituirono nodi storici fondamentali dell´esperienza storica allo studio e che sono svolti mediante la scelta e la presentazione di fonti (documentarie, filmiche, fotografiche ecc.) ed esercizi di comprensione e rielaborazione. Il percorso didattico multimediale (visivo, sonoro, filmico, scritto), prodotto grazie alla collaborazione e al contributo della De Agostini Scuola, è disponibile sul sito www.Scuola.com/carnia/ e la sua circolazione è libera e gratuita. La breve ma intensa esistenza della Repubblica partigiana della Carnia e dell´Alto Friuli non è ancora adeguatamente conosciuta nel suo significato storico e civile, soprattutto tra le generazione più giovani. Oltre al progresso della ricerca scientifica, storiografica e documentaria su questo importante episodio e alla diffusione delle conoscenze acquisite, è dunque necessario sensibilizzare il mondo della scuola al fine di attivare meccanismi intergenerazionali di trasmissione della memoria e conservazione del patrimonio ideale su cui si basa la convivenza civile. L´iniziativa ha ricevuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri la concessione a utilizzare il logo ufficiale delle celebrazioni per il 150.O anniversario dell´Unità d´Italia con la seguente motivazione: "è volta ad analizzare uno dei momenti più significativi della nostra Resistenza, promuovendo, specie tra i giovani, gli ideali di libertà e di unità che uniscono idealmente le lotte risorgimentali a quelle partigiane, trovando il proprio compimento nella Costituzione della Repubblica italiana". Dopo la presentazione di Ampezzo, dal 24 novembre prenderanno avvio a Udine, per proseguire nei giorni successivi in Friuli Venezia Giulia e in Cadore, i corsi di formazione per gli insegnanti: due ore di lavoro per presentare il percorso didattico e per le "istruzioni per l´uso". Negli incontri sono impegnati l´Università di Udine, l´Ufficio Scolastico regionale e l´Ufficio scolastico Territoriale di Belluno, quest´ultimo in quanto la Repubblica della Carnia interessò anche il Cadore oltre alla montagna friulana delle due attuali province. Questo il calendario degli incontri. Per gli insegnanti della provincia di Udine: 24 novembre 2010, ore 16.30 presso l´Università degli studi di Udine Palazzo Antonini (sala Gusmani), via T. Petracco 8. Per gli insegnanti della provincia di Pordenone: 25 novembre 2010, ore 16.30 presso la sede dell´Ufficio Scolastico Provinciale di Pordenone, via Concordia Sagittaria 1. Per gli insegnanti della provincia di Belluno: 26 novembre 2010, ore 16.30 presso la Sala del Consiglio, Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore a Pieve di Cadore. Per gli insegnanti delle province di Trieste e Gorizia: 30 novembre ore 16.30 presso la scuola media Campi Elisi via Carli 1 a Trieste. L´indirizzo web del sito dell´intero progetto è www.Repubblicadellacarnia1944.uniud.it/  
   
   
ROMA, SCUOLA - MARSILIO A NEW YORK PRESENTA PROGETTI INTEGRAZIONE STUDENTI STRANIERI  
 
Roma, 23 novembre 2010 - L’offerta educativa di Roma Capitale arriva anche a New York attraverso la partecipazione dell’Assessore alle Politiche Educative Scolastiche, della Famiglia e della Gioventù, Laura Marsilio, al convegno internazionale “Urban Education Summit: Innovations in K-12” svoltasi dal 17 al 19 novembre. All’interno del workshop “Promoting Educational Innovation and Creating Choice”, Marsilio ha illustrato le iniziative promosse nelle scuole romane per favorire il processo di accoglienza e integrazione degli alunni stranieri. «Come Assessorato alle Politiche Educative Scolastiche di Roma Capitale - spiega Marsilio nel corso del summit - abbiamo una grande responsabilità: offrire pari opportunità di istruzione a tutti gli studenti,consapevoli che gli obiettivi formativi e di apprendimento si raggiungono assicurando buone condizioni di partenza. Proprio in questa direzione va il progetto ‘Fratelli d’Italia - scuole di Solidarietà’ rivolto alle scuole di ogni ordine e grado con elevata presenza di migranti. L’iniziativa prevede una serie di azioni volte a consentire una positiva integrazione degli alunni stranieri. A tal fine - aggiunge - abbiamo promosso il collegamento in rete delle scuole dei diversi territori municipali di Roma in modo da orientare le iscrizioni e distribuire al meglio gli allievi non italiani all’interno delle classi». Marsilio illustra il cuore del progetto: «Le scuole di solidarietà operano in diverse direzioni. Abbiamo, innanzitutto, prestato ampia attenzione alla preparazione linguistica attraverso l’insegnamento della lingua italiana agli alunni non italiani e ai loro genitori. Fondamentale anche la presenza di mediatori culturali e la traduzione nelle lingue di origine dei ragazzi di materiale informativo indirizzato alle famiglie. In più, per offrire un servizio completo al territorio, abbiamo creato nelle scuole a forte processo migratorio appositi Centri di ascolto». L’assessore snocciola poi i numeri: «Finora sono stati finanziati 151 progetti specifici in 25 scuole dell’infanzia, 51 circoli didattici, 31 scuole medie, 40 istituti comprensivi e oltre 24 istituti superiori. Complessivamente, lo scorso anno, la somma investita è stata pari a 383mila euro. Forte, in particolare, è il nostro impegno nelle Scuole dell’Infanzia. Siamo infatti consapevoli che è proprio da qui che bisogna partire per orientare il processo di integrazione dei ragazzi e delle loro famiglie». In tal senso va anche l’iniziativa di proporre, una volta al mese, i menu regionali nelle mense scolastiche: «Secondo le linee guida nazionali, i menu etnici non sono adeguati dal punto di vista nutrizionale né utili all’integrazione. In questo ambito il nostro Assessorato ha giocato d’anticipo introducendo, già un anno fa, nel menu dei piccoli studenti, piatti della tradizione regionale italiana firmati dal noto Chef Troiani». Inoltre, con il riconoscimento della dieta mediterranea quale patrimonio dell’Umanità, i menù proposti nelle scuole della Capitale assumono un ulteriore valore culturale ed educativo. «Eravamo in attesa di questo riconoscimento che promuove le buone abitudini alimentari e ci spinge a fare ancora meglio - spiega l’Assessore - Ora è necessario rendere più partecipi le famiglie, facendo in modo che i cibi preparati la sera a casa siano in accordo con quelli consumati il giorno a scuola». Dunque alimentazione sana e rispetto della salute di tutti gli alunni. Una ricetta, quella dell’Assessore Marsilio, in grado di prevenire il rischio di obesità che minaccia tanti bambini e ragazzi, frutto non solo di cattive abitudini alimentari ma anche di stili di vita sedentari. «Anche a questo abbiamo dato una risposta concreta introducendo per la prima volta nelle scuole dell’Infanzia l’attività motoria per 33.800 alunni. Sappiamo infatti che per prevenire rischi di compromissione della salute, la buona alimentazione deve accompagnarsi all’attività fisica».  
   
   
AL VIA IN SARDEGNA LA CAMPAGNA DI EDUCAZIONE ALIMENTARE NELLE SCUOLE  
 
Cagliari, 23 Novembre 2010 - "Dobbiamo partire dalle nuove generazioni per far conoscere nelle famiglie sarde i nostri prodotti lattiero-caseari. E le scuole, assieme agli studenti, rivestono un ruolo fondamentale nei veicolare questa conoscenza e le specificità dei nostri formaggi, a partire da quelli Dop". È il messaggio che il 19 novembre a Cagliari ha voluto dare l’assessore regionale dell’Agricoltura Andrea Prato, intervenuto alla giornata di presentazione della campagna di educazione alimentare curata dai tre Consorzi di tutela del Pecorino romano Dop, del Fiore Sardo Dop e del Pecorino sardo Dop e alla quale hanno preso parte anche diverse scolaresche. "Oggi il 65 per cento del formaggio che si grattugia sulla pasta, per fare un esempio, arriva da produzioni nazionali o estere e solo il resto sono sarde. Se riuscissimo a invertire queste percentuali, contribuiremmo ad alleviare la crisi delle nostre aziende agro-pastorali. Lo possiamo fare grazie a iniziative come questa ma agendo anche nell’utilizzare i nostri prodotti nelle mense e negli ospedali isolani", ha aggiunto Prato. L’assessore a questo proposito ha ricordato il recente protocollo d’intesa siglato con l’Anci Sardegna (Associazione nazionale dei Comuni), e al quale seguirà presto uno con le Asl, e le diverse azioni per circa 150 milioni di euro a favore del comparto lattiero-caseario e degli altri settori dell’agricoltura isolana contenuti nella legge approvata dal Consiglio regionale una settimana fa. La campagna di educazione alimentare coinvolgerà già dai primi mesi dell’anno prossimo quasi 17mila alunni, distribuiti tra 965 classi di 272 scuole. Le attività dell’iniziativa si articoleranno in base alle esigenze dei diversi cicli educativi. Tra le iniziative: una fase preliminare di formazione degli insegnanti; laboratori ludico-sensoriali nelle scuole aderenti all´iniziativa; visite guidate nelle aziende di produzione e/o fattorie didattiche. Nel corso della campagna si favorirà la conoscenza dell´ambiente rurale e saranno fornite informazioni sui sistemi agricoli, sui sistemi di qualità, sulla tracciabilità e la certificazione, sulle fasi di produzione degli alimenti e relative tecnologie; sui rischi e benefici legati agli alimenti, sulle politiche agricole e sul consumo sostenibile.  
   
   
CONCORSO INTERNAZIONALE "KALEIDOS 2". I NOSTRI PAESI COLTIVANO TALENTI.  
 
Cagliari, 23 Novembre 2010 - Kaleidos 2 è un concorso internazionale rivolto agli studenti delle I e Ii classi delle scuole secondarie di primo grado per l´Italia e le V e Vi classi per la Francia, nonché a gruppi di ragazzi di 12/13 anni ai quali si chiede d’indagare coi loro occhi i propri luoghi d’appartenenza. Il concorso rappresenta un´occasione per contribuire alla tutela dell’ambiente, dell’identità e del paesaggio al fine di rafforzare il legame tra le giovani comunità e i propri luoghi così da fortificarne il senso d’appartenenza. I partecipanti, supportati dagli esperti del Laboratorio regionale del progetto Lab.net plus, saranno i protagonisti di un’azione di comunicazione e di coinvolgimento del territorio, attraverso i principi della conoscenza e del confronto con le altre realtà transfrontaliere. I candidati devono appartenere alle aree pilota del progetto, finanziato dalla Comunità europea, Lab.net plus - rete transfrontaliera per la valorizzazione dei paesaggi e delle identità locali, che vede intervenire la Regione Autonoma della Sardegna insieme alla Regione Liguria, la Regione Toscana e la Corsica. I vincitori avranno la possibilità di partecipare a una iniziativa avente l’obiettivo didattico di far incontrare i ragazzi delle quattro regioni partner e, al tempo stesso, dar loro l’opportunità di confrontarsi con le altre realtà transfrontaliere. Il concorso si concluderà infatti in Corsica, dove a fine giugno 2011 nella città di Corte, ci sarà una giornata di lavoro e di condivisione dell’esperienza tra i vincitori corsi, sardi, toscani e liguri. Http://www.sardegnaterritorio.it/j/v/1293?s=153832&v=2&c=7047&t=1    
   
   
LAZIO: POLVERINI INAUGURA ANNO FORMATIVO CENTRO ELIS  
 
Roma, 23 nvoembre 2010 - - La presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha inaugurato il 21 novembre l´anno formativo del centro Elis, la struttura paritetica che dal 1964 ha istruito oltre 15 mila persone con corsi che vanno dall´orologeria e all´oreficeria fino alla più alta formazione manageriale-economica. Nell´occasione, Polverini ha consegnato i diplomi dell´anno accademico 2009-2010 e una pergamena agli insegnanti che prestano la propria opera gratuitamente. "Nella sigla Elis - ha spiegato Polverini nel suo intervento ad alunni e docenti - ci sono tre parole importantissime: il lavoro che da ex sindacalista considero centrale, l´istruzione che ci rende tutti uguali e lo sport che è un fattore salutare. Voi salvaguardate antichi mestieri, quelli manuale, che non sono di serie ´b´, ma che caratterizzano l´uomo, così come l´enogastronomia che salvaguarda le tradizioni. Realtà come le vostre non solo vanno sostenute - ha sottolineato ricordando gli stanziamenti di 57,2 milioni per la formazione - ma anche potenziate, e farò di tutto perché centri come questi siano al centro dell´attività della Regione". I corsi dei minorenni sono garantiti da fondi pubblici regionali, mentre quelli per i ragazzi più grandi, come i post-diploma, derivano da borse di studio offerte grazie a una fitta rete di collaborazione con aziende di primo piano nazionali e internazionale che offrono stage e prospettive di lavoro agli studenti, di cui dal prossimo anno 90 risiederanno a tempo pieno nella scuola, rispetto ai 60 degli anni passati. Polverini, accompagnata dal direttore del centro, Michele Crudele, ha visitato la grande struttura di Casal Bruciato, dalle cucine dell´istituto paritario alberghiero, alle palestre, ai laboratori di meccanica per i corsi di manutentore, fino ai laboratori di orologeria, gli stessi che hanno restaurato l´orologio del Pincio, e quelli di oreficeria. "Proprio la scuola di orologeria - ha annunciato Polverini - è stata inserita e declinata nel repertorio nazionale e nel profilo regionale, poiché la Regione ha dato il nullaosta alla creazione della figura di operatore di orologiaio nell´ambito della qualifica di operatore meccanico".  
   
   
DA VENEZIA UN PONTE D’AMICIZIA FINO A ISTANBUL E RODI  
 
Venezia, 23 novembre 2010 - I bambini di Venezia, Istanbul e Rodi realizzano ancora una volta un girotondo di pace: 2 mila messaggi, con i disegni di tutti, per costruire un ponte di amicizia che supera la geografia e le divisioni dei grandi. L’iniziativa è promossa dall’associazione di volontariato “Venezia Pesce di Pace” che nelle precedenti edizioni ha ricevuto l’adesione di tre presidenti della Repubblica (Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano) e di due pontefici (Giovanni Paolo Ii e Benedetto Xvi). “L’entusiasmo dei bambini e degli insegnanti ha permesso di superare ogni barriera politico – istituzionale”, ha spiegato la responsabile dell’iniziativa, Nadia De Lazzari, dipendente della Regione del Veneto. In uno stesso foglio di carta, a forma di cerchio/mondo e suddiviso in tre settori, trovano posto tre immagini colorate da bimbi, che affiancano senza pregiudizi culture, immagini, alfabeti differenti: San Marco e la Moschea blu; la gondola e il melograno; il campanile e il minareto; la chiesa armena e la sinagoga; il Canal Grande e il Bosforo; la chiesa greca di San Giorgio e la torre di Galata. A Istanbul, i fogli sono stati portati da due volontarie veneziane, che li hanno distribuiti nelle locali scuole elementari (armena, ebraica, greca, turca). “Aderiamo a questo progetto educativo che mette in contatto le giovani generazioni con mondi diversi”, hanno commentato i direttori delle scuole istanbuliote, sottolineando che “sono le piccole storie a far grande la storia”. Ora i volontari si recheranno a Rodi, terra greca dove distribuiranno i fogli ai bambini delle scuole dell’isola, cui spetterà di completare il girotondo iniziato dai coetanei di Venezia e di Istanbul. Per il Veneto, al progetto partecipano le scuole elementari: Canal, Collodi (Tessera), Duca d’Aosta, Mameli (Dese), Michiel, San Giuseppe del Caburlotto, Verdi (Mogliano Veneto), Zambelli (Venezia). 2 euro per il Veneto: sms 45501. Conto Corrente Solidarietà: Unicredit Spa – intestazione “Regione Veneto – Emergenza Alluvione Novembre 2010” – Codice Iban: It62d0200802017000101116078; codice Bic Swift Uncritm1vf2  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER APRE L´ANNO ACCADEMICO DELLA LUB: NIENTE TAGLI NELL´ISTRUZIONE  
 
Bolzano, 23 novembre 2010 - "In un periodo che richiede di contenere la spesa in tutti i settori, la Giunta provinciale ha deciso di non tagliare i fondi all´istruzione, di confermare l´investimento nei cervelli, nei giovani che dovranno gestire l´autonomia del futuro": è un passaggio dell´intervento del presidente della Provincia Luis Durnwalder, che il 18 novembre ha partecipato all´inaugurazione dell´anno accademico della Libera università di Bolzano. All´inaugurazione del tredicesimo anno accademico della Lub Luis Durnwalder, che è anche presidente onorario dell´università, ha ricordato che a fronte della necessità di ridurre le spese - mediamente del 6% nei vari capitoli del bilancio provinciale 2011 - la Giunta ha deciso di non toccare il settore cruciale dell´istruzione, "l´investimento per il futuro della nostra autonomia. Vogliamo garantire le strutture, mettere i giovani nelle migliori condizioni di studiare e i docenti di insegnare." Durnwalder ha ricordato l´impegno in corso della Giunta nel riformare il sistema dell´istruzione, "con scelte coraggiose anche se impopolari, che puntano alla riorganizzazione ma senza penalizzare la qualità." Nel suo intervento il Presidente ha definito la Lub un ateneo "ancora giovane, ma che in questi anni ha già raggiunto risultati ragguardevoli." Ha citato il 13% di studenti stranieri, il 75% di laureati senza ricorrere al fuoricorso (rispetto al 39% della media nazionale), ma soprattutto il fatto che la Lub "è punto di incontro di opinioni, esperienze, religioni, culture diverse, da cui tutti abbiamo qualcosa da imparare." Dagli studenti Durnwalder ha detto di aspettarsi "un maggiore coinvolgimento e un contributo più incisivo nella vita socioculturale dell´Alto Adige". Dal canto suo la Giunta, ha concluso il governatore, "continuerà a fare la sua parte per assicurare spazi di lavoro, software e possibilità di crescita." Un impegno confermato anche di recente con la realizzazione di 500 posti letto per gli universitari.  
   
   
DIFESA DEL SUOLO, VIA A REVISIONE CARTOGRAFIA AREE CARSICHE INCARICO AFFIDATO ALL´UNIVERSITÀ DI GENOVA  
 
Genova, 23 Novembre 2010 - La Regione Liguria ha incaricato l´Università di Genova attraverso il Disam - Dipartimento Scienze antichità, Medioevo e Geografico-ambientali – di procedere alla revisione della cartografia delle aree carsiche e la loro zonizzazione, in base al grado di vulnerabilità. Per questo incarico la giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Ambiente Renata Briano, ha stanziato 28 mila euro. Spiega Renata Briano: "La Regione Liguria, a 16 anni dalla prima individuazione delle aree carsiche, con la quale si dava atto della peculiarità e della fragilità queste porzioni di territorio, avvia l´attività di revisione di questo importante strumento conoscitivo. Con l´aggiornamento della legislazione regionale in materia, le aree carsiche vengono riconosciute come importanti e vulnerabili riserve di risorsa idropotabile di elevata qualità. In base a tale assunto, la nuova legge affida la loro salvaguardia al Piano di Tutela delle Acque. "La revisione delle aree carsiche" aggiunge l´assessore all´Ambiente della Regione Liguria Renata Briano, "si pone l´obbiettivo di tutelare il bene area carsica/risorsa idrica evitando di ingessare il territorio con vincoli ingiustificati rispetto alle effettive esigenze di salvaguardia. Attraverso la messa a sistema dell’enorme mole di conoscenze del territorio in materia geologica e speleologica, conseguite in un ventennio di attività realizzate anche attraverso finanziamenti regionali, verrà realizzata una zonizzazione delle aree carsiche, individuando puntualmente i settori maggiormente vulnerabili per gli aspetti di tutela della falda. Le norme di salvaguardia verranno quindi modulate rispetto a tale aspetto, risultando più restrittive limitatamente alle porzioni di territorio più fragili". Le attività previste verranno svolte dagli uffici regionali, in collaborazione con l´Università di Genova e la Delegazione Speleologica Ligure.  
   
   
NUOVO MODO PER TROVARE LENTI COSMICHE FACILITA LO STUDIO DELLE GALASSIE LONTANE  
 
Bruxelles, 23 novembre 2010 - Un team europeo di astronomi ha scoperto un nuovo modo per trovare lenti cosmiche zoom, che permettono agli astronomi di scrutare le galassie nell´universo lontano. Secondo i ricercatori, la capacità di studiare le galassie, che fino a oggi erano ritenute troppo lontane per essere studiate, fornirà delle informazioni fondamentali su come le galassie sono cambiate durante la storia del cosmo. I risultati, estratti dai primissimi dati rivelati dal progetto Herschel-atlas ("Astrophysical Terahertz Large Area Survey") dell´Agenzia spaziale europea, sono stati recentemente pubblicati nella rivista Science. Le lenti cosmiche sono state scoperte dall´osservatorio spaziale Herschel dell´Agenzia Spaziale Europea (Esa), il quale non osserva la luce infrarossa emessa dalle stelle, ma quella emessa dal gas e dalla polvere che queste ultime formano. Il dott. Mattia Negrello dalla Open University del Regno Unito, capo ricercatore dello studio, ha detto: "Il nostro studio del cielo cerca sorgenti di luce submillimetrica. La grande svolta è rappresentata dal fatto che abbiamo scoperto che molte delle sorgenti più luminose vengono ingrandite da lenti, e ciò significa che non dobbiamo più dipendere dai piuttosto inefficaci metodi per trovare le lenti che vengono usate alle lunghezze d´onda dei segnali radio e visibili." Le immagini di Herschel-atlas contengono migliaia di galassie, la maggior parte così lontane che la luce ha impiegato miliardi di anni per giungere fino a noi. Il dott. Negrello e il suo team hanno esaminato cinque oggetti incredibilmente luminosi in una piccola zona del cielo. Guardando verso le posizioni di questi oggetti brillanti con dei telescopi ottici dalla terra, essi hanno trovato delle galassie che non sarebbero normalmente brillanti alle lunghezze d´onda infrarosse osservate da Herschel. Questo li ha portati a sospettare che le galassie osservate nella luce visibile potrebbero essere lenti gravitazionali che ingrandiscono galassie molto più lontane osservate da Herschel. Il dott. David Bonfield dall´Università dell´Hertfordshire nel Regno Unito ha usato misurazioni dei segnali visibili e vicini all´infrarosso prese dalle immagini visibili esistenti per valutare le distanze delle galassie che si ritiene agiscano da lenti. "La luce delle galassie più lontane viene stirata in lunghezze d´onda più lunghe e più verso il rosso, poiché la luce viaggia attraverso una porzione maggiore dell´universo in espansione prima di giungere a noi," ha spiegato. "Quindi possiamo usare i colori con i quali ci appaiono per capire quanto lontano si trovano." Per trovare le reali distanze fino alle sorgenti Herschel dietro alle lenti, il dott. Negrello e il suo team hanno cercato un chiaro segnale del gas molecolare. Usando telescopi radio e submillimetrici sul suolo, essi hanno mostrato che questo segnale indica che le galassie vengono osservate come erano quando l´universo aveva soltanto tra i 2 e i 4 miliardi di anni, meno di un terzo della sua età attuale. Le galassie osservate dai telescopi ottici sono molto più vicine, ciascuna posizionata in modo ideale per creare una lente gravitazionale. "Precedenti ricerche di galassie ingrandite avevano preso di mira gruppi di galassie in cui l´enorme massa dell´ammasso rende l´effetto della lente gravitazionale inevitabile," ha detto il dott. Negrello. "I nostri risultati mostrano che l´effetto di lente gravitazionale non funziona solo in alcune, ma in tutte le galassie distanti e brillanti osservate da Herschel." Astronomi all´Università dell´Hertfordshire hanno dichiarato che ci saranno "molti altri risultati ancora più eccitanti" nel prosieguo dello studio. Al progetto Herschel Atlas sono state assegnate 600 ore di osservazione Herschel per compiere un´indagine su 550 gradi quadrati di cielo. Ci si aspetta che trovi circa 250.000 galassie, dall´universo vicino fino a galassie più lontane, quando l´universo aveva un´età approssimativa di soli 2 miliardi di anni. L´osservatorio spaziale Herschel è stato lanciato nel maggio del 2009 e, secondo i ricercatori, si trova ora in una fase scientifica operativa. Esso continuerà a osservare fino a quando il suo elio liquido refrigerante si esaurirà tra circa 2,5 anni. L´anno scorso, il settimanale Time ha messo Herschel al settimo posto tra le migliori invenzioni del 2009. Per maggiori informazioni, visitare: Herschel Atlas: http://www.H-atlas.org/  Esa: http://www.Esa.int/esacp/index.html  Science: http://www.Sciencemag.org/    
   
   
TIC TAC, TIC TAC... UN VULCANO STA PER ERUTTARE  
 
Bruxelles, 23 novembre 2010 - I vulcani addormentati tengono gli scienziati col fiato sospeso perché ci si continua a chiedersi quando erutteranno. Eyjafjallajökull, il vulcano islandese che ha mandato in tilt l´aviazione europea la scorsa primavera è un ottimo esempio di come i vulcanologi fossero a conoscenza del fatto che qualcosa si stava preparando dentro la montagna che era rimasta inattiva per due secoli. Una nuova ricerca suggerisce che il fattore responsabile di aver risvegliato Eyjafjallajökull dal suo sonno è stato il magma che scorreva sotto di essa. In un articolo della rivista Nature, i vulcanologi di Islanda, Paesi Bassi, Svezia e Stati Uniti dicono: "Le eruzioni sono il culmine di 18 anni di attività vulcanica intermittente." Usando il monitoraggio sismico e i dati del Gps (sistema di posizionamento globale), nonché satelliti, radar e misurazioni di superficie, gli scienziati hanno esaminato i cambiamenti geofisici di Eyjafjallajökull, in particolare quando la struttura del vulcano ha cominciato a deformarsi. Secondo il team, il vulcano ha continuato a gonfiarsi per quasi tre mesi finché a marzo non ha cominciato a eruttare da un fianco. "Diversi mesi di attività hanno preceduto le eruzioni, con il magma che si muoveva nei canali sotterranei e che faceva rumore nella forma di terremoti," spiega il professor Kurt Feigl dell’Università del Wisconsin-madison negli Stati Uniti. "Monitorando i vulcani, possiamo capire i processi che li portano a eruttare. Se si osserva un vulcano per decenni si può capire quando sta diventando impaziente." Coordinato dal dott Freysteinn Sigmundsson del Nordic Volcanological Centre dell´Università dell´Islanda, il team ha cominciato un´attenta osservazione della montagna nella seconda parte dell´estate del 2009 dopo che emerse un lieve cambiamento registrato da una stazione Gps sul fianco di Eyjafjallajökull. All´inizio del 2010, i ricercatori notarono un´impennata nel ritmo di deformazione e nel numero di terremoti. Visto che la deformazione e gli shock non rallentavano, gli scienziati installarono altre stazioni Gps vicino alla montagna. Dopo qualche settimana si osservò che la montagna si gonfiava più rapidamente. I ricercatori capirono che il magma si stava muovendo verso l´altro attraverso le "tubazioni" del vulcano. Quanto Eyjafjallajökull cominciò a eruttare alla fine di marzo, i suoi fianchi si erano gonfiati di oltre 15 centimetri mentre il magma fluiva dalle profondità della Terra in camere poco profonde sotto la montagna, secondo i ricercatori. Una volta cominciata l´eruzione, la deformazione cessò. Ma Eyjafjallajökull è stato diverso nel senso che invece di sgonfiarsi man mano che defluiva il magma - che è la norma per i vulcani - rimase gonfio fino a metà aprile, quando finì la prima eruzione. "La deformazione associata alle eruzioni era insolita perché non dipendeva da cambiamenti di pressione dentro una singola camera magmatica," scrivono gli autori. "La deformazione fu rapida prima della prima eruzione, ma trascurabile durante la stessa. La mancanza di una netta deflazione sin-eruttiva indica che il volume netto del magma fatto defluire da bassa profondità durante questa eruzione era piccolo; il magma invece fluiva da profondità considerevoli." Il vulcano eruttò di nuovo il 22 aprile e la lava passò da un nuovo condotto sotto il ghiaccio sulla sommità della montagna. Qual è stato il risultato? L´acqua si trasformava in vapore e fuoriuscivano gas dalle bolle del magma creando un pennacchio di cenere che salì in alto nei cielo e provocò enormi problemi a tutti i viaggiatori europei. Sebbene i risultati abbiano contribuito a far luce sul fenomeno islandese, i ricercatori affermano che è necessario condurre ulteriori test per determinare perché i vulcani eruttano in particolari momenti poiché sono rimaste questioni aperte sui processi geologici che innescano una vera eruzione. "Stiamo ancora cercando di capire cosa sveglia un vulcano," dice il professor Feigl. "L´esplosività dell´eruzione dipende dal tipo di magma e il tipo di magma dipende dalla profondità alla quale si trova la sua fonte. Siamo ancora lontani dalla capacità di prevedere le eruzioni, ma se possiamo visualizzare il magma mentre si muove verso l´alto dentro il vulcano miglioreremo la nostra conoscenza dei processi che guidano l´attività vulcanica. Per maggiori informazioni, visitare: Nature: http://www.Nature.com/  University of Wisconsin-madison: http://www.Wisc.edu/    
   
   
UMBRI@GEO IL 24 WORKSHOP E PRESENTAZIONE NUOVA INFRASTRUTTURA GEOGRAFICA PER AMBIENTE E TERRITORIO  
 
 Perugia, 23 novembre 2 010 - Umbri@geo è lo strumento innovativo, curato dal Siat (Sistema informativo regionale ambientale e territoriale) della Regione Umbria, per la pubblicazione e la fruizione in rete delle informazioni territoriali e ambientali. Una vera e propria porta di accesso all’infrastruttura geografica dei dati territoriali e ambientali dell’Umbria, che verrà presentata durante un Workshop (il 24 novembre - ore 9.30) nella Scuola di amministrazione pubblica di Villa Umbra a Pila. “L’informazione territoriale – sostengono i promotori dell’iniziativa - è una componente strategica di tutte le attività di governo e di monitoraggio del territorio e per lo sviluppo di nuovi servizi nella pubblica amministrazione. La Regione Umbria dispone di un patrimonio informativo consistente e variegato ora a disposizione di tutti i soggetti interessati”. Il seminario si articola in una Sessione plenaria, a cui partecipano il Direttore ambiente territorio infrastrutture della Regione Umbria Luciano Tortoioli, Mauro Salvemini (Università Sapienza di Roma, Laboratorio di sistemi informativi territoriali ambientali, presidente Amfm Gis Italia su “La dimensione internazionale delle infrastrutture di dati territoriali”), Domenico Longhi (vicepresidente Centro interregionale per i sistemi informatici, statistici e geografici, su “Dall’informazione geografica alla infrastruttura geografica. Le attività delle Regioni”) e Ambra Ciarapica (dirigente Servizio Informaticoinformativo: geografico ambientale e territoriale della Regione Umbria su “Umbriageo: l’infrastruttura geografica per l’ambiente e il territorio della Regione Umbria”). Seguiranno cinque Sessioni tematiche su “Dall’informazione geografica ai servizi Web Gis della Regione Umbria” – prima parte, “Dall’informazione geografica ai Servizi Web Gis della Regione Umbria. Aspetti applicativi” – seconda parte, “La statistica al servizio del territorio e dell’ambiente”, “Servizi regionali di posizionamento satellitare”, applicazioni ed esperienze” e “Standardizzazione ed armonizzazione interistituzionale delle informazioni - condividere le informazioni degli strumenti urbanistici comunali in Umbria”. Concluderà i lavori (17.30) l’assessore regionale all’urbanistica e riqualificazione urbana, Silvano Rometti.  
   
   
FVG: BENE PERCORSO CONDIVISO SULLA RISORSA IDRICA  
 
Pordenone, 23 novembre 2010 - "La convenzione tra Autorità di bacino regionale del Friuli Venezia Giulia e Autorità d´Ambito Ottimale Centrale Friuli, stabilisce una proficua collaborazione tra i due enti, finalizzata all´incremento di attività di educazione e comunicazione volte allo sviluppo di un uso razionale e consapevole della preziosa risorsa idrica". Lo ha affermato il vicepresidente della Regione e assessore all´Ambiente, Luca Ciriani, intervenuto il 19 novembre nella sede della Regione a Pordenone alla firma della convenzione tra i due enti. "Infatti - secondo il vicepresidente - bisogna lavorare assieme per informare ed educare i cittadini, partendo dai giovanissimi, a capire che la risorsa acqua non è infinita e che come tale è un bene prezioso e ha un prezzo; bisogna poi far capire ai cittadini, nella trasparenza, come funziona la gestione dell´acqua, il meccanismo delle tariffe e quali sono gli investimenti che vengono fatti; infine bisogna promuovere presso gli enti locali la mentalità della gestione comune. Credo che questa convenzione vada nel senso giusto". Nell´occasione Ciriani ha anche informato dei prossimi atti del governo regionale in materia di gestione delle acque: "in base alle norme vigenti - ha affermato - a fine dicembre scadrebbero gli ambiti di gestione. Per evitare la paralisi in Commissione consiliare è già stata approvata una norma ponte che andrà in Consiglio la prossima settimana e che consente agli Ato di poter continuare a operare in attesa di una norma regionale organica in materia di acqua". La convenzione fra Ato Friuli Centrale e Autorità di Bacino è stata quindi illustrata dal presidente, Andrea Zuliani, e dal direttore, Massimo Canali, e dal Commissario dell´Abr Fvg, Renato Villalta. Scaturite dalla capitalizzazione degli interventi educativi realizzati dall´Abr Fvg nelle scuole e dal presupposto che sono le abitudini corrette a rendere efficaci gli interventi strutturali, le attività previste nel documento si prefiggono di sensibilizzare la collettività, in particolare le scolaresche e i cittadini dei 136 Comuni costituenti l´Ato Centrale Friuli (nel totale riguardano 540mila abitanti per 240mila famiglie) sul risparmio e sull´uso sostenibile della risorsa idrica e sulla gestione del servizio idrico integrato (Sii) e della risorsa idrica nella regione Friuli Venezia Giulia. La collaborazione tra le due Autorità si svilupperà attraverso la realizzazione di materiale editoriale, didattico-educativo rivolto sia alle scuole, sia ai cittadini, sia alle pubbliche amministrazioni. In particolare il presidente Zuliani si è anche soffermato sugli scenari futuri degli Ato in base alle norme nazionali, alla gestione della risorsa idrica, agli aumenti tariffari che non tengono conto dell´aumento enorme dei costi e che comunque vengono investiti nell´ammodernamento e nel miglioramento delle reti e nella migliore gestione del ciclo idrico integrato.  
   
   
COOPERAZIONE, DELEGAZIONE DEL BENIN A CAGLIARI  
 
Cagliari, 23 Novembre 2010 - L’assessorato dei Lavori pubblici e l’Ente acque della Sardegna hanno stretto un rapporto di collaborazione con la città di Abomey Calavi, in Benin. Obiettivo è la cooperazione con il Paese dell’Africa occidentale e il sostegno allo sviluppo e alla ricerca nel campo delle infrastrutture e delle tecnologie applicate all’agricoltura. Questo il risultato della giornata di incontri tra l’assessorato, l’Enas e una delegazione composta dal sindaco di Abomey Calavi, Patrice Comlan Hounsou Guedé, dal rappresentante dell’Alto consiglio beninese all’estero, Felix Cloud Codjo Adandedjan, e da sua moglie Paola Sorrentino. Dopo una visita agli impianti della diga del Cixerri, nel comune di Uta, utile per illustrare i sistemi di gestione dell’acqua in Sardegna, nella serata del 18 novembre la delegazione africana è stata ricevuta a Cagliari dall´assessore dei Lavori pubblici, Sebastiano Sannitu. I rappresentanti dello Stato del Benin erano accompagnati dal presidente dell’Ente acque Sardegna, Sergio Vacca, dal suo direttore generale, Giorgio Sanna, e dal professore emerito dell’Università di Cagliari, Angelo Aru. "Abbiamo l’acqua, ma non è potabile - ha raccontato Felix Cloud Codjo Adandedjan - mentre sul settore delle infrastrutture stradali non abbiamo quasi nulla. Altro problema sono le abbondanti piogge che spesso provocano inondazioni e fenomeni di erosione". I delegati africani hanno spiegato che è per loro molto importante avviare attività di forestazione che abbiano caratteristiche di produttività e investire nelle opere idrauliche di prevenzione alle inondazioni che provocano un grave impoverimento del terreno. Nel Benin è strategica la filiera del karitè da cui si ricava un olio usato nella cosmesi. Per questo la città africana di Abomey Calavi, seconda economicamente più importante del Paese, ha richiesto un rapporto di collaborazione e cooperazione con la Sardegna a vari livelli, dal punto di vista della ricerca, delle tecnologie e degli investimenti. Richiesta accolta dall’assessore Sannitu: "Siamo certamente disponibili a stringere un rapporto di collaborazione e scambio di conoscenze con il Paese del Benin - ha detto ai delegati - cominciando con un approfondimento delle tematiche sottoposte per capire che interventi mettere in campo". Massima disponibilità anche dal presidente dell’Enas, Sergio Vacca, secondo il quale sarebbe opportuno conoscere il loco la realtà del Benin e studiare quali progetti proporre per recuperare le risorse finanziarie necessarie.  
   
   
PUGLIA: VIA LIBERA A LAVORI DAL CONSIGLIO REGIONALE DEI LAVORI PUBBLICI  
 
Bari, 23 novembre 2010 - Il Consiglio regionale dei lavori pubblici ha approvato il 19 novembre il progetto esecutivo relativo ai primi interventi di ripristino dell’efficienza idraulica lungo l’asta principale del fiume Fortore, a valle della diga di Occhito. Ne dà notizia l’assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati. L’importo complessivo del progetto, che sarà finanziato con fondi Cipe in base all’Accordo di programma quadro “Difesa del suolo”, è pari a 12 milioni di euro. L’obiettivo principale degli interventi previsti è la gestione della manutenzione ordinaria del fiume, in particolare nel tratto Ponte di Ripalta – Foce, nei comuni di Serracapriola e Lesina, in località Merse Gelardo, nel comune di Carlantino, nel tratto Dragonara – Grotta Vecchia, nei comuni di Torremaggiore e Castelnuovo della Daunia e in località Ischia, nel comune di San Paolo Civitate. Le opere prevedono il taglio selettivo della vegetazione secca, l’eliminazione delle ostruzioni a monte e a valle delle infrastrutture esistenti, la realizzazione di difese spondali con gabbioni rivestiti, la delocalizzazione di un tratto stradale che corre lungo il fiume soggetto ad allagamenti e la risagomatura delle sezioni del fiume. “Si tratta di un progetto importante – ha dichiarato l’assessore Amati – in quanto è il primo intervento di questo tipo degli ultimi 50 anni sul fiume Fortore. Il progetto è stato redatto con la massima attenzione nei confronti degli aspetti ambientali e paesaggistici della zona ed è stato concepito secondo criteri in grado di risolvere innumerevoli problematiche legate ai vincoli del Pai e, tra le altre cose, di ripulire effettivamente l’alveo del fiume”.  
   
   
PAESAGGIO: SEMINARIO INTERNAZIONALE A TREVI, TRE PROGETTI UMBRI SELEZIONATI PER IL PREMIO MEDITERRANEO  
 
 Perugia, 23 novembre 2010 - Tre progetti umbri sono stati selezionati per concorrere alla fase finale del terzo Premio internazionale Mediterraneo del Paesaggio e martedì 23 novembre riceveranno un riconoscimento ufficiale nel corso del Seminario di sensibilizzazione nei confronti del paesaggio che si svolgerà a Villa Fabri di Trevi. Il seminario rientra nell’ambito del progetto transnazionale Pays.med.urban “Alta qualità del paesaggio come elemento chiave nella sostenibilità e competitività delle aree urbane mediterranee” che coinvolge 15 partner di quattro Stati europei (Italia, Spagna, Grecia e Portogallo). I progetti selezionati sono quelli del Comune di Perugia per la riqualificazione delle aree interstiziali al Minimetrò; quello del Comune di Todi per il Contratto di Quartiere di Ponte Rio ed il progetto del Fai sul Bosco di San Francesco ad Assisi. Il Seminario di Trevi sarà coordinato dal Servizio Promozione e valorizzazione dei sistemi naturalistici e paesaggistici della Regione dell’Umbria diretto da Paolo Papa e si articolerà in quattro interventi rispettivamente di Mariella Carbone della Regione Umbria, di Biancamaria Torquati dell’Università di Perugia, di Leonardo Giuffrè e di Donatella venti della Provincia di Terni. Questi interventi saranno seguiti da Workshop tematici sulle modalità di concertazione, comunicazione e partecipazione e, nel pomeriggio, dalla presentazione e premiazione dei progetti selezionati per il Premio Mediterraneo.  
   
   
UMBRIA, INAUGURAZIONE DEL SISTEMA DI ADDUZIONE IRRIGUA MONTEDOGLIO: REGIONE, PROVINCE E COMUNI: ”OPERA ATTESA, FRUTTO DI LAVORO COMUNE”  
 
Perugia, 23 novembre 2010 - La realizzazione del sistema di adduzione irrigua Montedoglio-trasimeno è frutto di un lavoro comune del complesso delle istituzioni umbre, dai Comuni dell’area del Trasimeno, alla Provincia di Perugia ed alla Regione. Un esempio concreto di positiva collaborazione istituzionale nell’interesse collettivo. E’ quanto sottolineano, in una nota congiunta, i sindaci dei Comuni dell’area del Trasimeno, la Provincia di Perugia, rappresentata dagli assessori Roberto Bertini e Domenico Caprini e la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, riunitisi oggi a Perugia, a Palazzo Donini. Da circa venti anni le istituzioni locali, infatti, hanno posto la questione Trasimeno, come una “emergenza nazionale”, per l’impatto negativo che le diverse fasi di siccità stavano determinando per l’intero sistema ambientale di un’area di rilevanza non solo per l’Umbria. E’ stato grazie all’impegno costante del sistema istituzionale umbro che nel 2002 fu finalmente approvato il “Piano stralcio per il lago Trasimeno”, frutto di un “tavolo nazionale” istituito presso il Governo, con la partecipazione dei ministeri dell’ambiente, agricoltura, lavori pubblici, dipartimento della Protezione civile nazionale, istituzioni locali, Autorità di bacino del fiume Tevere e Ente irriguo umbro-toscano. Il riconoscimento da parte del Governo – con il quale in questi anni le istituzioni umbre hanno sempre cooperato per una positiva soluzione dei problemi - del carattere di “emergenza nazionale” della questione Trasimeno (con la nomina dell’allora presidente della Regione a Commissario straordinario), consentì l’avvio di un percorso che ha portato alla realizzazione di un’opera di fondamentale importanza – costata circa 150 milioni di euro - per le sue ricadute positive per l’ambiente nel suo complesso, dall’equilibrio dell’eco sistema, alla maggiore disponibilità di risorse idriche a scopo irriguo ed idropotabile. Un risultato fortemente atteso dall’intera comunità regionale ed in particolare dalla popolazione dell’area del Trasimeno, raggiunto nei tempi stabiliti grazie anche al lavoro dell’Ente irriguo cui era stata affidata la progettazione e la realizzazione dell’opera. I rappresentanti delle istituzioni umbre, Regione, Provincia e Comuni del Trasimeno, hanno inoltre sottolineato la necessità di cogliere la presenza del Ministro per le politiche agricole, Giancarlo Galan, che domani presiederà la cerimonia di apertura del “rubinetto” di adduzione dell’acqua nel lago Trasimeno, per ribadire la necessità che si proceda nella realizzazione delle altre opere per il completamento del sistema di adduzione, per le quali la Regione Umbria ha già stanziato risorse dal bilancio regionale, soprattutto per il completamento della rete fino al territorio del comune di Tuoro. Al Ministro le istituzioni umbre chiederanno anche un preciso impegno per il futuro assetto dell’Ente irriguo umbro-toscano, al fine di garantirne la sua piena operatività. Con l’inaugurazione dell’allacciamento del sistema idrico, proveniente dall’invaso di Montedoglio, alle reti irrigue attualmente alimentate dalle acque del lago Trasimeno, si avvia a soluzione l’annoso problema della precarietà dell’ecosistema lacustre. L’opera, costata circa 150 milioni di euro, consentirà, infatti, di rendere utilizzabili volumi idrici di notevole importanza per l’Umbria che, se gestiti in maniera oculata, potranno consentire di superare in futuro periodi, anche abbastanza lunghi, di crisi idrica nell’area del Trasimeno, e garantirà altresì una straordinaria risorsa da utilizzare al meglio anche per l’uso irriguo ed idropotabile. Analoghi benefici in termini ambientali si potranno produrre in tempi meno ravvicinati anche nelle aste dei fiumi Chiascio, Topino e relativi affluenti, ed in tutti quei fiumi in cui il regime torrentizio poco si concilia con forti prelievi ad uso irriguo. Non meno importanti, anche se meno percepibili, potranno risultare i benefici sul sistema idrico sotterraneo. L´utilizzo irriguo dell´acqua proveniente dai grandi invasi potrà ridurre drasticamente il prelievo dalle falde idriche di sub-alveo o profonde migliorando il "bilancio idrico di falda" ed evitando il consumo ed il rischio di inquinamento di risorse particolarmente pregiate, quali quelle provenienti dagli strati freatici profondi, che hanno spesso lunghi tempi di ricambio e di risanamento. Da sottolineare l’importanza di tali infrastrutture sul miglioramento del bilancio idrologico e della salvaguardia dell´eco-sistema ambientale del lago Trasimeno. Il lago, per sua stessa natura soffre ciclicamente di lunghi periodi di scarsi apporti idrici che determinano problemi diversi sotto vari profili. L´eliminazione del prelievo per fini irrigui, accanto ad altre mirate iniziative quali l´ampliamento artificiale del bacino imbrifero, può in definitiva contribuire in modo apprezzabile al miglioramento del lago. L’emergenza “Trasimeno” risale ai primi anni del ‘90, quando il lago iniziò a subire un nuovo ciclo di progressivo abbassamento del livello idrometrico che, se inizialmente appariva in linea con gli andamenti tipici, ha subito invece un’anomala e rapida accelerazione a partire dall’anno 2001 a causa del susseguirsi di stagioni estremamente siccitose. Nel periodo giugno 2001 febbraio 2004 il deficit pluviometrico è stato pari al 29% (2136 mm la pioggia media storica contro i 1513,6 mm registrati) deficit che nel breve periodo, giugno 2001 marzo 2002, ha raggiunto valori anche superiori al 50%. La complessa situazione è stata affrontata dalla Regione e dall’Autorità di Bacino del Fiume Tevere con il “Piano stralcio per il Lago Trasimeno”, approvato con Dpcm il 19 luglio 2002, con il quale sono stati definiti gli obiettivi strategici dello sviluppo e della tutela del territorio, al fine di perseguire il ripristino della tutela e della valorizzazione ambientale dell’ecosistema lacustre e di quello spondale attraverso: la pianificazione degli usi delle acque e del suolo; la previsione di misure dirette a fronteggiare problemi contingenti legati alla qualità e quantità delle acque; la realizzazione di opere atte a contenere l’attuale fenomeno di abbassamento idrometrico quali: l’allacciamento del sistema idrico, proveniente dall’invaso di Montedoglio, alle reti irrigue attualmente alimentate dalle acque del lago. Per l’attuazione del Piano la Regione ha provveduto ad attivare le azioni previste emanando una serie di provvedimenti normativi che hanno riguardato in particolare il controllo dei volumi attinti dal Lago, la salvaguardia della falda acquifera, l’emanazione di indirizzi e criteri in materia urbanistica, il contenimento dei fenomeni di erosione e di trasporto solido, il Piano forestale e i piani per il contenimento delle immissione di nutrienti. La forte siccità iniziata nell’estate 2001 ha avuto gravi conseguenze sul Lago Trasimeno determinando un livello di –185 cm, rispetto allo zero idrometrico, nel 2003. Le disposizioni emanate dalla Giunta regionale, durante lo Stato di emergenza, hanno tenuto particolarmente conto di tale situazione privilegiando il Trasimeno con il finanziamento d’interventi che permettessero maggiori afflussi allo specchio d’acqua e l´eliminazione dei prelievi diretti o indiretti dal bacino, oltre alla programmazione di opere strutturali con una forte accelerazione dei lavori per la realizzazione delle adduzioni irrigue dall’invaso di Montedoglio. Il Piano dell´emergenza idrica ha portato a realizzare le seguenti opere per un importo di € 146.394.571,92, così ripartite: Sistema acquedottistico per il Lago Trasimeno 10.900.000,00; Sistema irriguo (Montedoglio) Risorse Mipaf 125.734.161,56; Interventi di manutenzione Ordinaria e straordinaria 9.760.410,36. Queste hanno consentito e consentiranno di eliminare i prelievi diretti dal lago per uso idropotabile (per un volume annuo di circa 1.700.000 mc) così come quelli per uso irriguo per ulteriori 900.000 mc (tali sono stati i consumi del 2009 in virtù delle limitazioni imposte e all’uso di irrigatori a goccia). Il completamento della rete fino a Tuoro, consentirà dalla prossima stagione irrigua di irrigare il comprensorio relativo con un minor prelievo stimabile in circa 300.000 mc. E dal 2011/2012, con il completamento del tratto umbro, sarà possibile servire tutto il comprensorio irriguo del Trasimeno, (il tratto di condotta per il completamento del sistema irriguo è in fase di avanzata realizzazione – costo complessivo - € 33.600.000). E’ da aggiungere che, ha completamento del sistema irriguo, sono state recentemente finanziate dalla Giunta regionale opere per l’allacciamento degli impianti irrigui privati all’adduzione pubblica. Risulta del tutto evidente come le attività descritte sono frutto di una politica volta, essenzialmente, alla salvaguardia dell’ecosistema, non disgiunta comunque da azioni finalizzate a non penalizzare eccessivamente le attività produttive che intorno al lago e in stretta connessione con esso si svolgono; tra esse principalmente l’attività agricola, elemento peraltro da sempre integrante e caratterizzante dell’aspetto paesaggistico del comprensorio lacustre. Ad oggi, si può affermare che le azioni messe in campo dalla Regione, a tutela dell’ecosistema lacustre, sono risultate estremamente positive in quanto hanno consentito di mantenere vitale un sistema economico-produttivo anche in presenza degli ormai frequenti periodi siccitosi. E’ da sottolineare che nel dicembre 2008 è stato sottoscritto tra la Regione Umbria e Toscana un importante Protocollo d’Intesa per la gestione delle risorse idriche del Sistema Montedoglio - Val di Chiana - Trasimeno. Nel Protocollo, per la prima volta è riconosciuto in via formale, la possibilità di utilizzare, benché limitatamente ai superi invernali, l’acqua dell’invaso per il mantenimento/incremento del livello idrometrico del Trasimeno.  
   
   
RIFIUTI NAPOLI, BELOTTI: BASTA PRESE IN GIRO IERVOLINO PENSI AL SUO SENSO CIVICO E CI DICA COSA HA FATTO  
 
Milano, 23 novembre 2010 - "Invece di invocare il senso civico dei lombardi, l´onorevole Rosa Russo Iervolino farebbe meglio ad appellarsi al senso civico dei propri cittadini, i quali, aiutati da una classe politica irresponsabile ed inefficiente, non si sono mai posti il problema della raccolta differenziata". Lo ha detto l´assessore al Territorio e urbanistica, Daniele Belotti, in merito alle dichiarazioni del sindaco di Napoli sulla gestione dell´emergenza rifiuti. "L´onorevole Iervolino - ha aggiunto Belotti - prima di lanciare accuse si guardi in casa e ci dica cosa ha fatto in tutti questi anni per migliorare la situazione rifiuti della sua città. La risposta è davanti agli occhi di tutti: non ha fatto niente o, ancor peggio, si è limitata a svuotare i vagoni di soldi provenienti dal Nord per tamponare le emergenze, restituendoceli pieni di rifiuti da smaltire negli impianti delle province padane". "Ribadisco quindi il nostro più deciso no - ha concluso l´assessore lombardo - all´assistenzialismo perpetuo a cui Napoli si è abituata".  
   
   
LAZIO, VIA LIBERA A PIANO RIFIUTI  
 
Roma, 23 novembre 2010 - La Giunta della Regione Lazio, presieduta da Renata Polverini, ha adottato il 19 novembre il nuovo Piano dei rifiuti. Il provvedimento mira a ridurre la quantità di rifiuti conferiti in discarica e a realizzare soluzioni ambientalmente compatibili, tecnologicamente efficienti ed economicamente sostenibili. Azioni fondate sulla garanzia della legalità. Il Piano è stato illustrato alla stampa dal presidente Polverini e dall´assessore con delega ai rifiuti, Pietro di Paolo. "Prevenzione, riduzione e legalità sono - ha detto il presidente Polverini - le parole chiave di questo piano rifiuti, definito in soli sei mesi, che stabilisce per la prima volta interventi strutturali. Noi non vogliamo assolutamente che il Lazio possa trovarsi nella situazione che la Campania sta affrontando per le inadempienze della precedente amministrazione". Il Piano individua un solo Ambito territoriale ottimale (Ato) per l´intero territorio regionale, suddiviso in cinque sub-Ato corrispondenti ai territori delle cinque province entro i quali organizzare i servizi di raccolta dei rifiuti urbani e assimilati e garantire l´autosufficienza degli impianti di selezione dei rifiuti urbani indifferenziati. L´obiettivo è ridurre a 1 milione di tonnellate, i rifiuti trattati in discarica, circa un terzo di quanto avviene adesso, istituendo iniziative di prevenzione, recupero e riuso dei rifiuti per limitarne la produzione almeno del 7% rispetto ai livelli attuali. Il Piano fissa, inoltre, l´obiettivo della raccolta differenziata al 60 per cento per il 2011, come richiede la legge. Tra le altre azioni promosse: acquisti verdi, riduzione dei materiali cartacei e compostaggio domestico. Previsti, inoltre: la diminuzione dell´usa e getta, il recupero dei beni durevoli e pratiche come la reimmissione nel mercato di cibi non serviti nelle mense. "Due sono i principali obiettivi del piano - ha spiegato l´assessore Di Paolo - uno è la chiusura del ciclo dei rifiuti per arrivare all´autosufficienza e l´altro è l´emancipazione dal sistema delle discariche". "Ora - ha aggiunto la presidente Polverini - inoltreremo il Piano a Bruxelles per scongiurare la sanzione prevista nella procedura d´infrazione già notificata. Dopo le consultazioni informali già effettuate, partirà inoltre la consultazione dei soggetti interessati, come Comuni e province, e con le forze di opposizione. Oltre a ciò avvieremo una ampia campagna di sensibilizzazione sulle buone pratiche indirizzata agli enti locali, alle famiglie e alle imprese .  
   
   
PRECISAZIONI NICASTRO SU SITUAZIONE ATO RIFIUTI IN PUGLIA  
 
Bari, 23 novembre 2010 - L’assessore all’Ambiente, Lorenzo Nicastro, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “In relazione a quanto si legge il 18 novembre su alcuni organi di stampa, è opportuno precisare che la storia degli Ato – ambiti territoriali ottimali - rifiuti in Puglia nasce nel 2001, quando l’allora Commissario Delegato con il Piano di Gestione dei Rifiuti (D.c. N.41 del 2001), individuava 18 Ato in tutta la regione Puglia, in ottemperanza a quanto disposto dall’allora Decreto Ronchi. Successivamente, con ulteriore aggiornamento (D.c. N. 296 del 2002) gli Ato furono portati a 15. Il Piano Vendola, nel 2005, confermò la previsione di 15 Ato e, nel corso della prima legislatura, il governo regionale e gli assessori competenti, hanno provveduto all’attuazione di quel piano, anche con un ruolo di controllo e commissariamento, con particolare riferimento alle raccolte differenziate di rifiuti. Fermo restando che la giunta ha già deliberato in ordine alla necessità di riperimetrare gli ambiti territoriali degli Ato in sede di aggiornamento del Piano di Gestione dei Rifiuti Urbani, anche al fine di ottimizzare i flussi dove necessario, è evidente che, la pianificazione ed il governo di problematiche complesse, che richiedono specifici e puntuali approfondimenti tecnici ed economici, beneficiano degli scambi dialettici sia in sede di esecutivo regionale, sia nelle sedi deputate al confronto politico ed istituzionale. Cosa diversa, evidentemente, come sembra emergere dalla lettura di alcuni articoli di stampa, è ritenere che il ruolo dell’assessore “in carica” sia semplicemente quello di tenere le matite in ordine. Pur in assenza di bacchette magiche necessarie per convertire o modificare il sistema in tempi rapidi e senza errori, l’Assessorato alla Qualità dell’Ambiente ha avviato, già da tempo, un utile percorso concertativo con Upi, Anci e Assoato”.