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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 23 Novembre 2010
BOLZANO, DALLA GIUNTA: RICORSO SUL CDA DI AZIENDA ENERGETICA SPA  
 
Bolzano, 23 novembre 2010 - La Giunta provinciale ha autorizzato la Consigliera di parità e la Commissione provinciale per le pari opportunità ad impugnare la decisione dei Comuni di Bolzano e Merano di nominare rappresentanti solo maschili nel Consiglio di amministrazione di Ae. I cinque rappresentanti designati dai Comuni di Bolzano e Merano nel Cda di Azienda energetica Spa sono tutti di sesso maschile, pur prevedendo lo statuto dei due Comuni l´obbligo di assicurare le condizioni di pari opportunità tra uomo e donna, con adeguata presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali del Comune nonché degli enti da esso dipendenti. "La Consigliera di parità e la Commissione provinciale per le pari opportunità - informa il presidente Luis Durnwalder - intendono impugnare la decisione dei due Comuni in quanto lesive della parità dei generi." Poiché la Consigliera di parità e la Commissione pari opportunità possono servirsi dell´Avvocatura della Provincia per la tutela legale, è necessario il via libera della Giunta per poter procedere con il ricorso.  Ieri l´esecutivo ha deliberato l´autorizzazione all´impugnazione.  
   
   
CONFINDUSTRIA ANIE: VALERIO NATALIZIA È IL NUOVO PRESIDENTE DEL GIFI  
 
Milano, 23 Novembre 2010 – Valerio Natalizia, Direttore Generale di Sma Italia, è il nuovo Presidente del Gifi, il Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane, aderente a Confindustria Anie, che rappresenta 137 fra le più importanti aziende della nostra Penisola operanti nel settore. Il nuovo Presidente è stato eletto durante l’assemblea generale dell’associazione tenutasi nell’ambito di Enersolar +, il salone dedicato all´energia solare fotovoltaica e termica in corso di svolgimento alla Fiera di Milano. Succede a Gert Gremes, il quale lascerà il suo incarico dopo 4 anni e 2 mandati consecutivi alla guida del gruppo. Oltre alla nomina del nuovo Presidente, l’assemblea ha sancito anche il rinnovo, per il biennio 2011-2012, delle cariche dei 9 membri del Consiglio Direttivo di Gifi/anie. L’ingegnere Valerio Natalizia vanta una lunga esperienza nell’industria italiana delle energie rinnovabili. Dal 2003 è coinvolto in molte attività di settore (produzione di moduli, distribuzione di sistemi fotovoltaici, produzione di inverter) e partecipa a gruppi internazionali di lavoro, conferenze, workshop, forum con una conoscenza approfondita del mercato fotovoltaico italiano ed europeo. Dal 2005 è Direttore Generale di Sma Italia, la filiale italiana del primo produttore mondiale di inverter, Sma Solar Technology Ag. “È con orgoglio che accolgo questo incarico ai vertici del Gifi – ha dichiarato Valerio Natalizia, neopresidente di Gifi/anie – Grazie al lavoro svolto dal Presidente Gremes, il Gruppo ha assunto in questi anni un ruolo chiave nel campo delle rinnovabili, non solo promuovendo la diffusione delle tecnologie fotovoltaiche nel nostro Paese, ma soprattutto collaborando con le istituzioni ed il governo nei recenti, delicati, passaggi normativi che hanno consentito all’Italia di diventare uno dei principali e più promettenti mercati al mondo nel settore. “Il mio impegno – ha proseguito il Presidente Valerio Natalizia – sarà volto innanzitutto a garantire lo sviluppo “sostenibile” del mercato fotovoltaico per il triennio 2011-2013, evitando a esempio di ritrovarsi nelle stesse condizioni che hanno portato al crollo delle tariffe in Spagna, e in seconda battuta a sviluppare attività di supporto al mercato Fv per il dopo Iii Conto Energia.” “Il primo obiettivo – ha spiegato Valerio Natalizia – può essere perseguito creando un team ad hoc interno al Gifi per il monitoraggio delle installazioni e dell’andamento dei prezzi, collaborando proattivamente con enti e istituzioni attraverso la creazione di un tavolo di lavoro congiunto. “Il secondo obiettivo – ha precisato il Presidente Natalizia – si raggiunge invece diffondendo ottimismo sulla prosecuzione del mercato fotovoltaico anche dopo la fine del Iii Conto Energia, collaborando con Epia per un programma di incentivazione europeo, incrementando l’obiettivo nazionale al 2020 dagli attuali 8 Gw ad almeno 15 Gw di potenza cumulata da installare, e interfacciandosi con Enel e Terna per lo sviluppo delle Smart Grid, anche nell’ottica di approcciarsi gradualmente alla grid parity. Da ultimo è auspicabile che la bozza del nuovo, e presumibilmente ultimo, Conto Energia (2014-2016) venga preparata già entro settembre 2012.  
   
   
IL PRESIDENTE SCOPELLITI APRIRÀ I LAVORI DELLA GIORNATA INFORMATIVA SULL’ENERGIE RINNOVABILI, IN PROGRAMMA IL PROSSIMO 25 NOVEMBRE A FALERNA MARINA  
 
Catanzaro, 23 novembre 2010 - Il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e l’assessore alle Attività Produttive Antonio Caridi apriranno i lavori della giornata informativa sull’energie rinnovabili, in programma giovedì 25 novembre a Falerna Marina. L’iniziativa fa parte di un Programma operativo interregionale sulle Energie e sul risparmio energetico che coinvolge le quattro regioni dell’Obiettivo “Convergenza”: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Autorità di gestione è la Regione Puglia mentre i soggetti attuatori sono il ministero dello Sviluppo Economico e il ministro dell’Ambiente. Il programma si pone l’obiettivo di aumentare la quota di energia consumata proveniente da fonti rinnovabili e sostenere l’implementazioni di azioni di efficientamento energetico. La dotazione economica complessiva è di circa 1,6 miliardi di euro, derivanti per metà da Fondi Fesr e per metà da Fondi nazionali. Oltre al presidente Scopelliti e all’assessore Caridi, che interverranno ad apertura di lavori, saranno presenti all’Infoday di Falerna Marina, rappresentanti dei ministeri per lo Sviluppo Economico e dell’Ambiente e dell’Autorità di gestione della Regione Puglia. Interverranno anche per la Regione Calabria Ilario De Marco, dirigente del settore Energie Rinnovabili e Maria Grazia Nicolò, dirigente generale del dipartimento alle Attività Produttive.  
   
   
SOFIA CHIEDE A ZAGABRIA PARTECIPAZIONE A CENTRALE NUCLEARE  
 
Sofia, 23 novembre 2010 - Secondo l´agenzia stampa ´´novinite.Com´´, che si è basata sui trascritti della seduta del Governo di Sofia per trasmettere la notizia, la Bulgaria ha offerto alla Croazia e alla Serbia di partecipare alla realizzazione della centrale nucleare di Belene. La centrale nucleare dovrebbe sorgere nella regione di Pleven, sulle rive del Danubio, per un valore complessivo del progetto attorno ai 4 miliardi di euro. La realizzazione della centrale nucleare di Belene, composta da due reattori Vver 1000 da 1.906 megawatt, è stata assegnata alla russa Atmostroyexport. Un socio di maggioranza è lo Stato Bulgaro con il 51 per cento. Sofia è momentaneamente in cerca di un nuovo investitore strategico straniero, dopo aver rifiutato un credito per finanziare il prosieguo dei lavori.  
   
   
BOLZANO, DALLA GIUNTA: ALLA SEL LA CONCESSIONE PER LA CENTRALE DI TEL  
 
Bolzano, 23 novembre 2010 - E´ stata assegnata alla Sel la concessione di derivazione d´acqua a scopo idroelettrico per la centrale di Tel. Lo ha deciso il 22 novembre la Giunta provinciale. "Si tratta del progetto giudicato migliore sotto tutti i punti di vista - ha sottolineato il presidente Luis Durnwalder - da parte di coloro che hanno partecipato al processo decisionale" La centrale idroelettrica di Tel, situata lungo il fiume Adige nei comuni di Lagundo e Parcines, è in grado di produrre 146mila kw/h l´anno con una potenza nominale media di 16.786 kw. La derivazione d´acqua dal fiume Adige, inoltre, ha una portata media di 24mila litri al secondo, e una portata massima di 35mila litri al secondo. Sulla base di questi dati tecnici, che ne sottolineano l´importanza strategica, sono state cinque le aziende che hanno presentato domanda di concessione: la Sel, Azienda Energetica, Enel, Edison e Asm Bressanone. "Ad aggiudicarsi la gara è stata la Sel - ha annunciato Durnwalder - che ha presentato il progetto migliore sotto tutti i punti di vista: sia per quanto riguarda la produzione di energia, sia per quanto riguarda le misure ambientali, con un 25% di fondi in più destinati a questo scopo rispetto ad Azienda Energetica, che ha presentato il progetto piazzatosi al secondo posto. Oltre alla Giunta, tutti gli uffici provinciali hanno valutato il progetto della Sel come quello migliore, e analogo giudizio è arrivato anche dai comuni confinanti di Lagundo e Parcines e dall´Autorità di bacino del fiume Adige". Assegnata la concessione di derivazione d´acqua a scopo idroelettrico, la partita è comunque destinata a non esaurirsi immediatamente. "Ci aspettiamo il ricorso di Azienda Energetica - ha spiegato Luis Durnwalder - e in questo senso devo ribadire che l´auspicio della Giunta provinciale è quello di una maggiore collaborazione tra Sel e Ae. Un accordo tra le due maggiori società locali nel campo della produzione e della distribuzione dell´energia, che le mettesse nelle condizioni di elaborare un piano comune, porterebbe vantaggi a tutti gli utenti e a tutta la popolazione".  
   
   
FVG: PIANO ENERGETICO DI SVILUPPO NO SOLO DI REGOLE  
 
Udine, 23 novembre 2010 - Lo sviluppo sostenibile, e competitivo, non è solo un´opzione morale ma, oggi, anche fonte di reddito, ha confermato il convegno del 20 novembre "Green economy: valori e opportunità" promosso ad Udine da Legacoop Fvg assieme alla neocostituita cooperativa Powercoop (16 aziende aderenti) ed alla locale Camera di commercio, le cui conclusioni sono state affidate all´assessore regionale alla Pianificazione territoriale, Trasporti e Lavori pubblici Riccardo Riccardi. Se anche in Friuli Venezia Giulia un pezzo di economia, sempre maggiore, ruota attorno all´ambiente ed allo sviluppo sostenibile (il 30 p.C. Delle Pmi italiane puntano su scelte connesse alla green economy, ha ricordato il presidente camerale Giovanni Da Pozzo), per Riccardi uno degli strumenti fondamentali per la nostra economia regionale sarà quindi il Per, il Piano energetico Fvg, nel quale "dovranno essere assunte scelte strategiche, guardando in prospettiva, non limitandosi dunque a ´fotografare´ la situazione attuale e facendoci credere, attraverso scelte consapevoli ma coraggiose, dalle nostre comunità". Per questo motivo, ha aggiunto Riccardi portando i saluti del presidente e del vicepresidente (e assessore all´Ambiente) della Regione, Renzo Tondo e Luca Ciriani, nella stesura del Per "è necessario coinvolgere il territorio in un giusto confronto", tenendo comunque presente che le attuali reti di distribuzione dell´energia in Friuli Venezia Giulia non sono in sicurezza, non reggono la richiesta industriale, ed i costi di questa energia non rendono competitivo il "made in Fvg". "L´attuale Governo regionale - ha aggiunto l´assessore - ha la responsabilità di sviluppare attorno al Per un processo coordinato, non lasciando spazi alle ´forti singolarità´ (purtroppo un nostro patrimonio), non giocando in difesa ma credendo che il Piano possa realmente costituire occasione di prospettiva, non solo di regolamentazione, per il comparto industriale ma anche per il mondo cooperativo, della produzione e dei servizi, che sono basilari nel sistema socio-economico regionale". Ed in questo scenario, ha concluso Riccardi, anche il tema delle energie rinnovabili deve essere guardato ed affrontato a livello regionale "con equilibrio, ponendoci domande non banali ad esempio sulla proliferazione degli impianti fotovoltaici, l´origine della materia prima usata per quelli a biomasse, la criticità del problema rifiuti, in particolare nella provincia di Udine".  
   
   
VERONA - LA DISCIPLINA DELL’ATTIVITÀ DI COSTRUTTORE EDILE  
 
Verona, 23 novembre 2010 - La Camera di Commercio di Verona, nell’ambito della propria attività di sostegno degli interessi generali delle imprese e di informazione economica, organizza per giorno lunedì 29 novembre 2010 alle ore 16.00, presso la Sala Transatlantico, un convegno durante il quale saranno analizzati e discussi i contenuti del disegno di legge riguardante la nuova “disciplina dell’attività di costruttore edile”. Com’ è noto l’esercizio dell’attività di costruttore edile non è soggetta al possesso di requisiti professionali o morali da parte degli operatori del settore. Il progetto di legge in questione prevede, invece, l’introduzione di requisiti professionali, morali e di capacità finanziaria per coloro che intendono intraprendere quest’attività, istituendo la figura del responsabile tecnico, richiesta anche per le imprese già operanti nel settore. Il convegno prevede l’intervento dell’On. Manuela Lanzarin, deputato della Repubblica, componente della Viii Commissione parlamentare ambiente, territorio e lavori pubblici e relatrice con delega specifica per il disegno di legge in questione. Saranno inoltre presenti i Presidenti degli Ordini Professionali interessati e i Rappresentanti delle Associazioni di Categoria della provincia di Verona.  
   
   
LA NUOVA CASA SOSTENIBILE: COHOUSING E AUTOCOSTRUZIONE OFFRIRE ALTERNATIVE AI MODELLI TRADIZIONALI»  
 
 Firenze, 23 novemrbe 2010 - Un nuovo modo di concepire e costruire la casa, seguendo criteri di sostenibilità non soltanto ambientale ma anche, e soprattutto, sociale. Casa quindi come luogo più facilmente accessibile, come centro di aggregazione e come strumento primario nella lotta agli sprechi energetici. Sono stati principalmente questi i temi al centro del convegno ´L´altro abitare: dal cohousing all´autocostruzione´, organizzato il 18 novembre dall´assessorato alle politiche abitative della Regione nell´ambito di Dire e Fare, alla Fortezza da Basso a Firenze. Cohousing, autocostruzione, edilizia sostenbile ed autorecupero analizzati attraverso uno sguardo a ricerche ed esperienze condotte non solo in Toscana ma anche nel resto del paese e fuori dai confini nazionali. «Nella nostra esperienza – ha detto l´assessore al welfare e alle politiche abitative Salvatore Allocca – la casa è stata finora intesa nella sua accezione standard, tesa cioè a soddisfare le esigenze della famiglia come unico modello relazionale. Oggi invece la famiglia tradizionale si sta disgregando, così come la società, e nonostante questo non siamo stati capaci di offrire alternative ai nuovi modelli abitativi. Riuscire invece a costruire un´offerta diversificata in base a queste nuove esigenze, può contribuire a creare una domanda più consapevole». Proprio la disgregazione sociale può, in un certo senso, contribuire all´innovazione in questo settore. «Il cohousing – ha aggiunto Allocca – con un intreccio tra pubblico e privato può rappresentare uno strumento importante in questo senso. Così come l´autocostruzione: alcune esperienze italiane confermano che i legami sociali che si vengono a creare sono il vero valore aggiunto. La Regione intende ad esempio includere il cohousing anche nell´esperienza pubblica, come nell´edilizia popolare. Abbiamo emanato un bando da 13 milioni di euro proprio con questo scopo, per trasfondere nel pubblico quello che finora è stato fatto soltanto nel privato». Migliorare la gestione climatica del patrimonio edilizio, responsabile di oltre un terzo dei consumi energetici complessivi. Questo un altro punto su cui è stato posto l´accento. «Sul versante della costruzione – ha spiegato l´architetto Pietro Novelli - e della ristrutturazione del patrimonio abitativo esistente c´è tantissimo da fare. L´edilizia consuma, in termini di gestione climatica, più di industria e trasporti, è la mentalità di chi costruisce e di chi usufruisce degli edifici a mutare radicalmente. L´italia ha il peggior patrimonio edilizio in Europa: 270 miliardi di euro ogni anno sono dispersi da pareti e tetti dei nostri edifici». In Toscana si sta muovendo qualcosa grazie ad una legislazione in materia piuttosto innovativa. «Ben 85 Comuni – ha detto ancora Novelli - dove vive il 42% della popolazione, stanno modificando i propri regolamenti edilizi introducendo criteri di qualità ed incentivi per realizzare edifici ecoefficienti. Si stanno portando avanti interessanti esperienze in linea con il progetto ´Abitare Mediterraneo´ (che la Regione ha affidato all´Università di Firenze e alla Scuola Sant´anna di Pisa, ndr) come le costruzioni in legno realizzate a Capannori, con intervento pubblico, a Scarperia, a Firenze. L´auspicio – conclude Novelli – è che tutti i Comuni toscani comprendano l´importanza di intervenire su questi aspettie e che la loro azione consenta una larga diffusione di edifici ecoefficienti nuovi o riqualificati, così da rendere le tecniche costruttive la normalità in un settore che è oggi sicuramente il più energivoro e ambientalmente impattante della nostra società». A proposito di ´Abitare Mediterraneo´, nel pomeriggio interessante l´intervento dell´ex assessore regionale Eugenio Baronti che quasi un anno fa lanciò il progetto, sostenuto con 3,5 milioni di euro dalla Regione. «Il modello di bioedilizia finora importato da noi è pensato e realizzato con tecniche valide per il nord Europa. C´è invece l´esigenza di crearne uno che che si inserisce nel nostro stile di vita e non solo dal punto di vista dell´efficienza energetica ma anche da quello sociale. Oggi da noi c´è bisogno di recuperare qualità dell´abitare perchè l´uomo, nella fase di progettazione, non è al centro delle attenzioni ma al margine. Ormai si costruisce soltanto per fini speculativi. Il legame tra sostenbilità sociale e ambientale – ha concluso - è fondamentale. Non dobbiamo soltanto costruire abitazioni bellissime e che consumano zero energia per trasformarle poi in bunker dove ciascuno di noi vive in solitudine. Vanno create invece anche quelle condizioni di vita in comune che sono esigenze primarie e fondamentali per l´uomo». L´autocostruzione è stato un altro tema molto dibattuto. Oltre all´esperienza di San Piero a Sieve, Nicola Solimano della Fondazione Michelucci ha presentato i risultati di una ricerca nazionale, ´L´autocostruzione: innovare facendo´. «In Italia le esperienze che abbiamo monitorato sono in tutto 48, 2 soltanto in Toscana, una conclusa a San Piero a Sieve alla fine degli anni ´80, e una a Monteriggioni, che però adesso è sospesa. Il dato interessante però è il fermento di tanti Comuni che promuovono iniziative e convegni e che in generale promuovono questo modo di realizzare una casa. L´autocostruzione è la risposta alla crisi degli alloggi e all´insufficienza delle politiche tradizionali. C´è bisogno di innovazione anche se, ripeto, per ora in Italia le esperienze sono ancora po che, quasi di nicchia e tendono a concentrarsi soprattutto in Lombardia ed Emilia Romagna. Finora si è trattato principalmente di iniziative private. Con la Regione – ha chiuso il suo intervento - vorremmo che nei prossimi piani venissero individuati dei fondi e che fosse potenziata la normativa, soprattutto per la qualificazione professionale delle persone che hanno intenzione di farvi ricorso».  
   
   
EDILIZIA E LAVORI PUBBLICI IN UMBRIA: CRISI SI SUPERA CON INVESTIMENTI DELLO STATO  
 
Perugia, 23 novembre 2010 - “Per uscire dalla crisi occorrono investimenti statali nell’edilizia e nei lavori pubblici, e anche le imprese devono fare la loro parte, privilegiando il più possibile i processi di aggregazione e puntando con forza sullo sviluppo tecnologico”. E’ quanto sostiene l’assessore regionale alle politiche abitative, Stefano Vinti, commentando i dati diffusi dall’Ance che testimoniano come il settore delle costruzioni e dei lavori pubblici sono stati profondamente colpiti dalla crisi economica e finanziaria. Secondo l’Ance gli investimenti nelle costruzioni diminuiranno nel 2010 del 6,4%, mentre per il 2011 si prevede una ulteriore flessione del 2,4%, nonostante le voci governative che vedono la ripresa dietro l’angolo. Complessivamente nel quadriennio 2008-2011 la caduta degli investimenti sarà del 17,8%, per una perdita totale di circa 29 miliardi di euro. La crisi travolge il comparto delle nuove costruzioni, che nei quattro anni considerati dalla rilevazione, subiscono una flessione del 34%, mentre il solo dato positivo interessa gli investimenti nel recupero abitativo, in particolare le ristrutturazioni incentivate con l’ecobonus che il governo voleva cancellare nella Legge di stabilità e che invece sono state riproposte anche per il prossimo anno, sebbene il recupero dei soldi sia ora previsto in dieci anziché in cinque anni. Per quanto riguarda i lavori pubblici, l’Ance rileva che dal 2005 vi è stato un crollo del 32%, un dato confermato anche dall’analisi della legge di stabilità, che segnala una diminuzione degli stanziamenti nel triennio 2009-2011 del 30%. Se il 49%, cioè la metà delle imprese associate a Ance, dichiara di operare in una fase di recessione, per i lavoratori il bilancio è pesantissimo. Dall’inizio della crisi il settore delle costruzioni, considerato anche l’indotto, ha perso circa 250 mila occupati, e per la fine del 2011 si prevede di arrivare ad una perdita complessiva di 290 mila posti di lavoro. “Di fronte a questi numeri, che riguardano un settore tradizionalmente che svolge un ruolo anticiclico nei periodi di crisi – afferma Vinti, è evidente il fallimento del Piano casa del governo Berlusconi e della conseguente attuazione e territorializzazione degli interventi che doveva avvenire con i Piani Casa regionali”. A conferma del fallimento l’assessore cita due dati riguardanti le domande di ampliamento che nel Lazio sono state sette, mentre in Lombardia una ventina (fonte L’unità). “Perciò - aggiunge – è evidente che la crisi non si affronta con slogan ripetuti all’infinito, ma con interventi efficaci, individuando obiettivi e settori di intervento e, soprattutto, mettendo a disposizione risorse e stanziamenti per gli investimenti. Il governo – conclude Vinti - farebbe bene a investire sull’edilizia residenziale pubblica, invece di ridurre a zero il trasferimento delle risorse, con un vero Piano per l’edilizia pubblica, e dovrebbe mettere a disposizione risorse per la riconversione ecologica più ampia possibile delle abitazioni e delle costruzioni nel nostro Paese, incentivando il ricorso alle innovazioni tecnologiche nel campo del risparmio energetico, delle bioarchitettura, della casa ecologica”.  
   
   
BOLZANO, DALLA GIUNTA: INTERVENTI SUL SISTEMA DEL SUSSIDIO CASA  
 
Bolzano, 23 novembre 2010 - Dopo la decisione del Giudice del lavoro, che ha giudicato discriminatoria la delibera di applicazione della legge provinciale sul sussidio casa per cittadini extracomunitari, la Giunta provinciale ha deciso di intervenire sulla materia. Nelle prossime settimane si valuterà quale strada seguire: una cancellazione del contributo, un nuovo sistema di suddio casa, una nuova formula di intervento sugli alloggi liberi o altre misure. Come noto, il Giudice di lavoro del Tribunale di Bolzano ha accolto il ricorso di un cittadino extracomunitario che si è visto rigettare la domanda di sussidio casa per insufficienza dei fondi e ha intimato all´Ipes di corrispondere il sussidio. Una sentenza che Durnwalder ha definito singolare: "Il giudice ha ravvisato, con effetto limitato al ricorrente, il carattere discriminatorio della delibera della Giunta, mentre la legge provinciale in materia è stata considerata legittima." La Giunta ha affrontato la questione nel corso della seduta odierna e il presidente ne ha riepilogato i termini: il giudice parte dal presupposto che il richiedente vanti un diritto soggettivo e non un mero interesse legittimo e che pertanto la percentuale ponderata tra consistenza e fabbisogno richieda l´applicazione secondo uguali criteri. La Giunta invece, con la citata delibera, aveva sì stabilito la quota di mezzi da attribuire ai cittadini extracomunitari in proporzione alla media ponderata dei fattori consistenza numerica e fabbisogno, ma non attribuendo ai due fattori lo stesso peso. Per la Giunta la media ponderata era il 9,11%, in base alla quale nel 2009 aveva riservato 14,2 milioni di euro sui 34 milioni complessivi del sussidio casa. "Uno stanziamento ad hoc di oltre 20 milioni per la sola graduatoria dei cittadini extracomuniari è impensabile per le casse provinciali", ha confermato Durnwalder preannunciando i prossimi passi: la Giunta valuterà come intervenire (compresa l´opportunità o meno di resistere in giudizio) e quali strade eventualmente seguire. Tra le possibilità sul tappeto, un´abolizione del sussidio casa, un nuovo sistema di contribuzioni, una formula che veda l´Ipes affittare alloggi liberi sul mercato e subaffittarli poi ai richiedenti in graduatoria. "Nelle prossime settimane, non appena saranno elaborate proposte ed opzioni, la Giunta deciderà in merito", ha concluso Durnwalder.  
   
   
EDILIZIA FVG: DA FONDAZIONI BANCARIE INTERESSE PER HOUSING SOCIALE  
 
 Udine, 23 novembre 2010 - Anche in Friuli Venezia Giulia sembrano esistere le condizioni per la costituzione di un fondo immobiliare attivo nell´Housing sociale, su cui vi è l´interesse e la disponibilità ad investire da parte delle Fondazioni bancarie, che condividono le finalità sociali dell´iniziativa. Per questa ragione il tema sarà opportunamente approfondito, anche se quello dell´Housing sociale non potrà di certo rappresentare l´unica soluzione ai bisogni abitativi della popolazione ed in ogni caso se ne dovrà riflettere in un quadro di complessiva riforma del settore casa a livello regionale, alla luce delle mutate esigenze della nostra società. E´, questo, il principale risultato dell´incontro, ieri a Udine, tra l´assessore regionale all´Edilizia, Riccardo Riccardi, i presidenti delle Fondazioni Crtrieste, Massimo Paniccia, e Crup, Lionello D´agostini, e il segretario generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, Giuseppe Bragaglia. Erano presenti anche il direttore ed il vicedirettore centrale, Dario Danese e Luciano Agapito. Nell´occasione è stato esaminato uno studio di fattibilità per la costituzione nella nostra regione di un fondo immobiliare attivo nel Social Housing, che ha preso in esame, nel dettaglio, domanda e offerta abitativa, potenzialità di intervento, possibili azioni da intraprendere, non senza un´analisi di potenziali ed ipotetici investimenti. Il tutto evidenziando la presenza, in certe aree, di tensioni abitative; le esigenze della popolazione anziana e di quella giovane, i flussi migratori. Ne è emerso un quadro che ha consentito ai rappresentanti delle tre Fondazioni di rappresentare all´assessore Riccardi la propria disponibilità di massima. "L´housing sociale rientra tra i settori di intervento della Fondazione Crtrieste", ha detto il presidente Paniccia, e quindi "si può immaginare di partecipare ad un progetto regionale, pur valutando ed approfondendo". "Questo tipo di investimento risponde ai requisiti previsti dalle leggi - così il presidente D´agostini - per cui l´orientamento della Fondazione Crup è di aderire attivamente al progetto, soprattutto alla luce delle condizioni oggettive delle province di Udine e Pordenone". E nemmeno la Fondazione goriziana esclude la possibilità di prendere parte ad un fondo promosso dalla Regione, pur essendoci, specie nel capoluogo, "una minor tensione abitativa", come ha precisato Giuseppe Bragaglia. Da qui la considerazione dell´assessore Riccardi in quale, dimostrando apprezzamento per la apertura delle Fondazioni bancarie, ha affermato che "anche in Friuli Venezia Giulia sembrano esistere le condizioni di applicazione del modello di Social Housing, anche se il come è ancora da approfondire, e il quando sarà di sicuro dopo il varo della finanziaria regionale". Non manca nell´assessore la consapevolezza che l´Housing sociale, soluzione abitativa a cavallo tra il libero mercato e l´edilizia convenzionata, "non potrà rappresentare la soluzione del problema casa, ma sarà una delle soluzioni, che andrà individuata in un contesto di complessiva riforma del settore, che veda una modifica degli strumenti a disposizione in un quadro sociale fortemente mutato rispetto a quando essi sono stati immaginati". E dunque in questo contesto sarà da "ridefinire il ruolo delle Ater, capire dove sono i veri disagi e dove occorre intervenire e, in ultima analisi, fare in modo di non dare contributi a chi non ne ha bisogno".  
   
   
DALLA GIUNTA: OK ALLA PROPOSTA D´INTESA SUL NUOVO CARCERE DI BOLZANO  
 
 Bolzano, 23 novembre 2010 - Passo in avanti per la realizzazione del nuovo carcere di Bolzano. La Giunta provinciale ha dato il via libera alla proposta d´intesa sul progetto indicando la zona di edificazione (vicino all´aeroporto) e sottolineando che per il finanziamento si farà riferimento all´accordo di Milano. "Se tutto procederà per il verso giusto - annuncia il presidente Luis Durnwalder - i lavori potrebbero iniziare già nel 2011". La realizzazione del nuovo carcere di Bolzano è da anni uno dei temi centrali dell´agenda politica in Alto Adige. "L´attuale struttura di via Dante - sottolinea Durnwalder - è assolutamente inadeguata, e le condizioni di vita chi vi si trova all´interno sono indecorose. Il penitenziario di via Dante avrebbe una capacità massima di 80 persone, ma ne ospita almeno 150, e i limiti strutturali impediscono anche di svolgere quelle attività considerate fondamentali per la riabilitazione dell´individuo". Per realizzare il nuovo carcere, di cui si dibatte ormai da circa due decenni, la Provincia vuole fare leva sull´Accordo di Milano: dei 100 milioni di euro oggetto dell´intesa con lo Stato, 40 dovrebbero essere destinati ai comuni confinanti, e 60 all´assunzione di spese per il passaggio di competenze delegate da Roma a Bolzano. "Una parte di quest´ultima quota - spiega il presidente Luis Durnwalder - è utilizzabile anche per la realizzazione di strutture pubbliche di interesse sia locale che nazionale, ed il carcere è una priorità. Dobbiamo sfruttare questa opportunità per costruire una struttura in grado di ospitare almeno 200 persone, consentendo anche di istituire una sezione femminile adeguata, visto che le donne sono attualmente a Rovereto. Il tutto con un esborso finanziario non troppo oneroso nè per la Provincia, nè per lo Stato". Il protocollo d´intesa approvato oggi (22 novembre) dalla Giunta provinciale mette nero su bianco il carattere di urgenza dell´operazione che consente la modifica del piano urbanistico del capoluogo, e individua le particelle fondiarie sulle quali realizzare il nuovo penitenziario in una zona ubicata nei pressi dell´aeroporto di Bolzano Sud. La Provincia ribadisce la propria competenza sulla questione degli espropri, e invita il commissario delegato per il sovrappopolamento degli istituti penitenziari Franco Ionta (capo Dipartimento dell´amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia) ad affidare nel più breve tempo possibile la progettazione e l´esecuzione dei lavori tramite gara d´appalto. "Se tutto procederà per il verso giusto - conclude Durnwalder - i lavori potrebbero iniziare già nel 2011." Uno dei passaggi del protocollo d´intesa prevede che l´area su cui attualmente sorge il carcere passi alla Provincia, da destinarsi eventualmente alla costruzione di alloggi o altre strutture pubbliche, mentre dal punto di vista finanziario il contributo provinciale sarebbe compreso nella quota di fondi accantonati prevista dall´Accordo di Milano, senza necessitá di ulteriori stanziamenti nel bilancio.  
   
   
SCATENIAMO LE IMPRESE IV EDIZIONE STATI GENERALI CONFINDUSTRIA LOMBARDIA  
 
Cernobbio, 23 novembre 2010 – Dopo le edizioni di Varese, Cremona e Carate Brianza, le Giunte delle dodici Associazioni territoriali della Lombardia si riuniscono a Como per un nuovo confronto tra imprenditori lombardi, governo regionale e sistema Confindustria. Scateniamo Le Imprese è il titolo, che interpreta l’esigenza di delle imprese lombarde di voler irrompere vincenti nei mercati nazionali e internazionali. Lombardy’s challenge to compete è la cifra della necessità, ormai improrogabile, di mettere in atto politiche di competitività a favore delle imprese. Secondo l’Eu Regional competitiveness index 2010 (scaricabile anche su www.Confindustria.lombardia.it) molti indicatori segnano un peggioramento della competitività del nostro paese anche su base regionale. Mettendo a confronto 268 regioni europee, la Lombardia con le altre tre grandi regioni del Nord (Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna) insieme a Lazio e Toscana si colloca nella terza fascia di competitività. Misurando le performance delle istituzioni pubbliche, il nostro è il paese che, insieme alla Grecia, registra l’indice di più elevata difficoltà nell’agevolare il business e l’impresa. Secondo il Presidente di Confindustria Lombardia Alberto Barcella “È questo il punto su cui dobbiamo concentrare la nostra attenzione e scatenare le nostre migliori energie. Certo non dobbiamo dimenticare che la Lombardia conferma il suo primato nazionale per competitività, ma se guardiamo oltre i nostri confini, la nostra regione non va oltre la medietà su base comunitaria. Le energie che vogliamo liberare non sono per conservare un primato interno, ma per confrontarci con i migliori, che sono anche i nostri più diretti competitor”. Nella capacità di fare reti l’Europa ci attribuisce un fattore di competitività positivo. “Dobbiamo crescere nelle dimensioni anche attraverso le collaborazioni di settore e di territorio, condividendo saperi e crescendo nella specializzazione e nella capacità di aggredire nuovi mercati, oltre il fortunato modello dei distretti”, aggiunge il Presidente Barcella. “Lo strumento delle reti di cui disponiamo nel nostro Paese è nuovo e interessante e va in questa prospettiva. Purtroppo la norma è ancora lacunosa e imperfetta, lasciando aperti troppi rischi di contenzioso. Noi siamo pronti e disponibili a lavorare su questo terreno e a svolgere un ruolo importante di autoregolazione verso le nostre imprese. C’è una vera e propria babele di reti, distretti, poli, piattaforme. Occorre accompagnare le nostre forme di rete nel contesto europeo e definire con chiarezza un dispositivo regionale di scopo e di vantaggio per le imprese che si rendono disponibili a cooperare e condividere conoscenze e relazioni, per un migliore tasso di specializzazione di settore e di territorio. Un contratto regionale destinato al potenziamento nelle reti di impresa della conoscenza, della formazione e dell’innovazione, in favore di queste forme aggregative che possono diventare soggetti importanti anche nell’accompagnamento delle Pmi sui mercati internazionali”. Nella sua relazione il Presidente Barcella propone inoltre alla Regione Lombardia anche un contratto regionale che favorisca gli insediamenti stranieri. “Uno strumento che rassicuri e garantisca l’imprenditore che vuole investire nel nostro Paese. Noi siamo pronti a collaborare per rendere realtà un contratto Lombardia per gli investimenti dall’estero e a facilitare il più possibile il governo regionale su questo terreno”. La Lombardia è un benchmark europeo positivo per quel che riguarda la produttività del lavoro e gli ammortizzatori per il lavoro (non solo industriale naturalmente) Queste grafiche indicano che la Lombardia ce la può fare purché, come sottolinea Barcella “quel patto che da più parti si richiama tra capitale e lavoro si fondi su regole contrattuali fondate sull’aumento di produttività come condizione per la crescita dei salari”. Il confronto con le migliori politiche di sostengo alla competitività delle imprese verranno presentate durante la tavola rotonda moderata da Gianni Riotta, direttore de Il Sole24ore. Sei clip per sei diversi temi: internazionalizzazione, attrattività del territorio, federalismo/semplificazione, capitale umano/mercato del lavoro, ricerca/innovazione, energia. Le clip sono state realizzate intervistando autorevoli esponenti del sistema economico e istituzionale e europeo per capire quali siano state, in particolare durante e dopo la crisi, le misure più vantaggiose messe in atto dagli Stati membri dell’Ue. Per ragioni di migliore confrontabilità tra tessuti economici, le clip fanno particolare riferimento alle politiche di Francia, Spagna e Germania. Per poter provare a trarre esempi esportabili anche in Lombardia sono stati chiamati cinque discussant con importanti esperienze internazionali: Gaetano Miccichè, Direttore Generale Intesa Sanpaolo, Andrea Moltrasio – European Cluster Policy Group, Alberto Ribolla – Presidente Energy Cluster, Roberto Loiola – Vicepresidente Huawei Tecnologies Italia, Stefano Venturi- Vicepresidente Cisco. Gli Stati Generali cadono in un momento in cui si registra una decelerazione dell’uscita dalla crisi. I dati del terzo trimestre 2010 dell’indagine Confindustria Lombardia-unioncamere indicano infatti un rallentamento della crescita della produzione lombarda rispetto al trimestre precedente (-1,2%), insieme a un calo del fatturato e al rallentamento degli ordini interni e esteri. La decelerazione della ripresa era in qualche modo attesa se messa in relazione al seppur lieve rallentamento della crescita dei principali attori del commercio internazionale. Tuttavia questo scenario rende ancora più necessario un impegno forte e mirato a sostegno dello sviluppo.  
   
   
CONGIUNTURA PIEMONTESE: NEL III TRIMESTRE 2010 LA PRODUZIONE INDUSTRIALE AUMENTA DEL 6,8% RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2009 METALLURGIA, CHIMICA E TESSILE TRAINANO IL COMPARTO MANIFATTURIERO PIEMONTESE  
 
Torino, 23 novembre 2010 - Prosegue, nel Iii trimestre del 2010, il cammino di ripresa dalla profonda crisi internazionale che ha travolto anche il comparto manifatturiero piemontese nel biennio 2008-2009. Se già all’inizio dell’anno era avvenuta l’attesa inversione di tendenza, per il tessuto produttivo locale si contano ormai tre trimestri consecutivi di crescita. Nel periodo luglio-settembre 2010, la variazione tendenziale grezza della produzione industriale sullo stesso trimestre dell’anno precedente è stata, infatti, di +6,8 punti percentuale, risultato migliore rispetto a quello registrato a livello nazionale (+5,2%). Tale incremento va valutato con cautela - come già segnalato a proposito della dinamica del I e Ii trimestre - poiché la variazione è misurata rispetto al periodo luglio-settembre 2009, momento in cui il sistema produttivo regionale si trovava ancora nella fase più complessa della crisi. La buona performance del tessuto manifatturiero regionale non si associa, tuttavia, a risultati altrettanto incoraggianti sul fronte degli altri indicatori congiunturali: sia gli ordinativi provenienti dal mercato interno che quelli da oltre confine hanno scontato, infatti, una variazione negativa rispetto al periodo aprile-giugno, rispettivamente pari al -1,7% e -0,7%. Va tuttavia sottolineato come tale dinamica dipenda anche dal tradizionale rallentamento delle attività produttive nei mesi estivi. Quanto al fatturato, le imprese piemontesi registrano mediamente un incremento dell’8,5% rispetto allo stesso trimestre del 2009. Questi sono alcuni dei risultati emersi dalla 156ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di ottobre e novembre 2010 con riferimento ai dati del periodo luglio-settembre 2010 e ha coinvolto 1.084 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 93.856 addetti e un valore pari a 37,0 miliardi di euro di fatturato. “Anche nella nostra regione si evidenzia una crescita produttiva caratterizzata da forti incertezze: a fronte di un buon risultato della produzione industriale nel Iii trimestre, non si può sottovalutare una decisa ‘caduta’ di ottimismo degli imprenditori intervistati. Un futuro incerto, quindi, che non offre garanzie per poter far ripartire in modo efficace investimenti e innovazione - commenta Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte -. Soprattutto in questa fase cruciale, le Camere di commercio continuano ad essere dalla parte delle imprese al fine di sostenerne la crescita e la voglia di mettersi in gioco”. La performance del tessuto produttivo locale trae origine dai buoni risultati concretizzati in quasi tutti i settori dell’economia regionale. I comparti della produzione di metalli e prodotti in metallo (+14,1%) e di chimica, gomma e plastica (+13,1%) registrano gli incrementi della produzione più elevati. Si segnalano, inoltre, peformance superiori alla media regionale per la filiera del tessile e abbigliamento (+11,3%), che prosegue il trend positivo avviato nel I trimestre dell’anno, per il comparto di elettricità ed elettronica (+8,6%) e per la meccanica (+8,5%). L’aumento dell’output prodotto risulta più contenuto per l’alimentare (+3,7%), mentre il comparto dei mezzi di trasporto interrompe la serie positiva avviata nel Iv trimestre del 2009, subendo una contrazione della produzione pari al 6,6%. A livello territoriale, si rilevano buone performance in tutte le province. Biella concretizza, per il secondo trimestre consecutivo, il risultato migliore (+21,1%). Risultano superiori o in linea alla media regionale gli incrementi tendenziali della produzione industriale realizzati in tutti gli altri territori provinciali, ad eccezione di Torino (+5,0%) e Alessandria (+4,2%). Vercelli (+17,4%) e il Verbano Cusio Ossola (+15,1%) registrano variazioni positive ben al di sopra dei dieci punti percentuale, Asti realizza un aumento della produzione del 10,2%, mentre le performance delle province di Cuneo (+7,0%) e Novara (+6,9%) appaiono in linea alla media regionale. L’indice Della Produzione Industriale - A partire dal 2006, Unioncamere Piemonte, in conformità con la metodologia adottata dall’Istat, calcola un numero indice della produzione industriale piemontese con base anno 2000=100 al quale è stata applicata una correzione per giorni lavorativi e un procedimento standard di destagionalizzazione (con il software Tramo-seats). Nel Iii trimestre 2010, l’indice grezzo della produzione industriale con base anno 2000=100 è stato pari a 74,9 con un aumento, come evidenziato in precedenza, del 6,8% rispetto al Iii trimestre del 2009. L’indice della produzione corretto per giorni lavorativi (74,8) ha registrato una crescita del 6,9% rispetto al Iii trimestre del 2009 (i giorni lavorati sono stati 66, come nel Iii trimestre 2009), mentre l’indice della produzione destagionalizzato è stato pari a 79,9, scontando una flessione di 2,7 punti percentuale rispetto al periodo aprile-giugno 2010. Le Prospettive Future - La fiducia ritrovata dagli imprenditori piemontesi nei primi sei mesi del 2010 sembra ora insidiata da nuove preoccupazioni. Le previsioni per il semestre ottobre 2010–marzo 2011 appaiono, infatti, in peggiormento rispetto a tre mesi fa. Il 30% degli imprenditori intervistati dichiara di aspettarsi una nuova crescita della produzione industriale, mentre il 25% ne prospetta una flessione, generando un saldo di opinione positivo per soli 5 punti percentuale, a fronte dello scarto di 15 punti registrato nel Ii trimestre del 2010. Se sul fronte della produzione induistriale gli ottimisti continuano a prevalere sui pessimisti, altrettanto non può dirsi per le prospettive relative agli ordinativi interni: 26 imprenditori su 100 prevedono che nel semestre a cavallo tra il 2010 e il 2011 la domanda interna crescerà, mentre il 27% ne prospetta una flessione: il saldo di opinione risulta, così, negativo per un punto percentuale, a fronte di un saldo positivo di 7 punti registrato nel Ii trimestre 2010. Sul fronte della domanda estera, invece, le previsioni di crescita sopravanzano quelle negative per 9 punti percentuali, saldo di opinione che appare comunque in arretramento rispetto ai 13 punti del periodo precedente. L’occupazione permarrà, infine, su livelli stazionari per l’80% degli imprenditori piemontesi, crescerà per 7 intervistati su 100, mentre subirà un nuovo arretramento per il 13% degli imprenditori.  
   
   
SARDEGNA: PUBBLICATO IL BANDO 2010 PER IL FINANZIAMENTO DEI PACCHETTI INTEGRATI DI AGEVOLAZIONE PER INDUSTRIA, ARTIGIANATO E SERVIZI.  
 
Cagliari, 23 Novembre 2010 - Il Centro regionale di programmazione ha pubblicato il bando Pia 2010 - industria, artigianato e servizi. Il pacchetto integrato di agevolazione è uno strumento di incentivazione che permette l’erogazione di contributi per la realizzazione di investimenti produttivi innovativi, l’acquisizione di servizi reali, la realizzazione di attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale e lo svolgimento di attività di formazione attraverso la presentazione di un unico piano di sviluppo aziendale, articolato in piani specifici singolarmente ammissibili. Sono a disposizione delle imprese 60 milioni di euro. I pacchetti integrati di agevolazione sono finalizzati al raggiungimento dei seguenti obiettivi: sostenere in maniera efficace le imprese nell’implementazione dei loro programmi di sviluppo aziendale; - rafforzare i sistemi produttivi esistenti ed in via di formazione migliorando il livello di competitività delle singole imprese con l’adozione di innovazioni tecnologiche ed organizzative e la qualificazione del capitale umano; - favorire la creazione e l’attrazione di nuove iniziative imprenditoriali nei settori strategici per l’economia regionale; - accrescere la propensione ad innovare delle imprese regionali attraverso il potenziamento delle attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nei settori di potenziale interesse per il sistema produttivo regionale e favorendo, al contempo, la creazione di reti di ricerca tra operatori pubblici e privati con la realizzazione di progetti pilota di innovazione tecnologica; - accrescere la propensione a innovare del sistema delle imprese regionali attraverso l’individuazione di nuovi prodotti, la riqualificazione dei processi produttivi, il miglioramento della compatibilità ambientale e l’aumento della competitività; - sostenere i processi di crescita e innovazione del sistema delle imprese, con particolare riferimento alle Pmi; - rafforzare e qualificare il sistema dei servizi materiali e immateriali alle imprese, favorendo la riqualificazione delle aree industriali esistenti; - sostenere lo sviluppo di imprese della “green economy” e i processi interni di adeguamento produttivo finalizzati ad introdurre soluzioni tecnologiche e organizzative per il risparmio energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili (pacchetto verde). Le iniziative agevolabili attraverso i pacchetti integrati di agevolazione sono esclusivamente piani di sviluppo aziendale. Ciascun piano di sviluppo aziendale deve essere organico e funzionale, da solo idoneo a conseguire gli obiettivi produttivi ed economici prefissati dall’impresa. Le domande di accesso devono essere inserite sul sistema informatico predisposto dall’amministrazione regionale a partire dalle ore 10 del 24 novembre 2010 e fino alle ore 20 del 14 dicembre 2010. Http://www.regione.sardegna.it/j/v/55?s=1&v=9&c=389&c1=1345&id=22372    
   
   
IL PERSONALE DOGANALE ATTENDE RISPOSTE DALL’AGENZIA DELLE DOGANE  
 
Roma 23 novembre 2010 - La Uilpa Dogane Lazio, con una nota diretta al Direttore dell’Agenzia delle Dogane, ha denunciato l’immobilismo di quest’ultima circa l’adozione delle nuove uniformi di servizio e per quanto attiene le tessere di servizio. I colleghi impiegati presso gli scali aeroportuali (v. Aeroporti di Fiumicino e Ciampino) e marittimi (v. Civitavecchia e Gaeta), come è noto , nell’espletamento delle proprie attività istituzionali, specialmente in determinate realtà territoriali ( dogane di confine, porti, aeroporti) effettuano attività di controllo su passeggeri e sui loro bagagli personali al seguito. Tali specifici servizi, avendo un impatto notevole sui viaggiatori, debbono essere svolti necessariamente da personale in divisa , sia nell’interesse di chi controlla che del controllato , come avviene con la maggior parte degli altri Enti di Stato (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato etc.). Per quanto concerne le nuove tessere di servizio , sono essenziali per il personale doganale, sempre più impegnato in attività di verifica ed investigative, attività sulle quali l’Agenzia delle Dogane è particolarmente impegnata, quale autorità preposta alla repressione degli illeciti sia di natura tributaria che extratributaria. In proposito, si rammenta che gli attuali tesserini di servizio, in dotazione al personale, risultano assolutamente inadeguati; hanno funzione di badge e con il tempo si usurano le diciture, tanto che sovente il personale addetto ai controlli, nell’esibirli, non viene preso in alcuna considerazione. Le suddette problematiche, peraltro a conoscenza dei vertici dell’Amministrazione Doganale, sono tuttavia finite, per ragioni a noi sconosciute come molti dei “misteri italiani”, su di un binario morto; né si percepisce quella palese preoccupazione che lede l’efficacia e la dignità dei lavoratori doganali, ma d’altro canto anche il prestigio acquisito dall’Amministrazione Doganale medesima. Pertanto, la Uilpa Dogane Lazio non può che evidenziare la manifesta ambiguità da parte di questa Agenzia, che da un lato effettua proclami sulla lotta senza quartiere ad ogni tipo di attività illecita, ma dall’altro non attua alcun supporto alla repressione di tali attività.  
   
   
A GENOVA SBARCA “MED IN ITALY”, TRE GIORNI DI IDEE E INCONTRI PER LA COOPERAZIONE TRA LE RIVE DEL MEDITERRANEO  
 
Genova, 23 novembre 2010 – Promuovere il sistema delle imprese in un’area strategica per l’Italia quale la sponda sud del Mediterraneo: questo l’obiettivo di “Med in Italy”, manifestazione organizzata dalla Camera di Commercio di Genova, attraverso l’Azienda Speciale per l’Internazionalizzazione Wtc Genoa, in partnership con le Camere di Commercio di Milano (affiancata da Promos), Reggio Calabria, La Spezia, Cuneo, Siracusa, Trieste, Torino, in programma dal 24 al 26 novembre presso il Palazzo della Borsa di Genova. Tema forte della tre giorni il rapporto tra energia e ambiente nelle città del Mediterraneo. A tal fine, oltre a numerose imprese italiane (oltre 50, a fronte di una trentina di aziende straniere), parteciperanno anche esponenti dei paesi africani coinvolti nel progetto, il cui capofila a livello nazionale è Wtc Genoa: Egitto, Libia, Marocco, Algeria, Tunisia. “Con il protocollo d’intesa “Insieme per il Mediterraneo”, firmato dalle Camere di Milano, Genova e Reggio Calabria – spiega Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di Commercio di Genova – vogliamo costruire un sistema integrato di relazioni istituzionali, culturali, e di trasferimento di ricerca, tecnologia e di know-how imprenditoriale che coinvolgerà, oltre alle Camere firmatarie, enti, università, centri di ricerca, organizzazioni e istituzioni locali e centrali, non soltanto italiane ma anche dei paesi euro-mediterranei”. “Con gli incontri b2b (business to business) fra imprese italiane e straniere e il seminario di approfondimento sull’energia e l’ambiente nelle città del Mediterraneo – prosegue Achille Massimo Giacchetta presidente di Wtc Genoa (World Trade Center Genoa Azienda Speciale per l’Internazionalizzazione) – parte a Genova ‘Med in Italy’, la prima di 15 iniziative volute da Unioncamere nazionale per dare rilievo ai tanti progetti di cooperazione, industriali e culturali, in corso tra la sponda nord e la sponda sud del Mediterraneo.” “In chiusura di ‘Med in Italy’ - aggiunge il professor Amedeo Amato, Direttore dell’Istituto di Economia Internazionale della Camera di Commercio di Genova – presenteremo i risultati di due anni di lavoro dell’’Osservatorio permanente sull’economia dei paesi della costa sud del Mediterraneo’ anche attraverso una pubblicazione ad hoc, finalmente uno strumento operativo per supportare le imprese nelle loro scelte strategiche”. Programma degli incontri • Mercoledì 24 e giovedì 25 incontri b2b riservati a operatori italiani (provenienti da Genova, La Spezia, Torino, Cuneo, Reggio Calabria, Siracusa) e stranieri. • Venerdì 26 alle 9.30 seminario “Le città e l’efficienza energetica, politiche e strumenti a confronto”. Si parlerà di reti energetiche nelle città (Smart Cities – Smart Grid), piano energetico ambientale del porto di Genova, progetto Enerplan sulle energie rinnovabili. Interverranno, tra gli altri, l’Assessore comunale alla Promozione della città, turismo, sviluppo e innovazione Andrea Ranieri, la preside della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova Paola Girdinio, il direttore della Fondazione Muvita Marco Castagna, il presidente di Liguria International Franco Aprile, il delegato di Unioncamere Nazionale Carlo Spagnolo, esponenti istituzionali di Egitto, Libia, Marocco, Algeria e Tunisia, paesi con cui sono state avviate partnership strategiche in ambito economico ed energetico. • Venerdì 26 novembre alle 15 convegno “Prospettive di Internazionalizzazione 2011”, con Paolo Odone, presidente della Camera di Commercio di Genova e Amedeo Amato, direttore dell’Istituto di Economia Internazionale. Il professor Amato presenterà i risultati dell’’Osservatorio permanente sulle economie dei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo’ per gli ultimi due anni, e la relativa pubblicazione. A seguire, Camera di Commercio e Istituto di Economia Internazionale conferiranno i premi, giunti alla terza edizione, “Francesco Manzitti” (per l’imprenditoria) e “Economia internazionale” (per l’economia), a due personalità che si sono distinte, nei rispettivi campi, nell’ambito della promozione dell’internazionalizzazione dell’economia italiana. Sarà infine consegnato, il premio della Famiglia Manzitti per un contributo particolarmente significativo alla rivista “Economia Internazionale”. Chiusura lavori alle 18.30 circa.  
   
   
TASK FORCE ITALO RUSSA: IL TERMINE DEI LAVORI  
 
Bari, 23 novembre 2010 - Sette accordi e 34 progetti, manifestazioni di interesse per la costruzione di un tecnoparco, di un centro di laboratori di ricerca, di un polo aerospaziale, incontri di business che sfoceranno tra sei mesi, cioè nella prossima Task Force italo-russa, in nuove intese a tutto vantaggio dell’Italia e soprattutto della Puglia. Sono questi i primi esiti di quella che verrà ricordata come la Task Force del record di presenze tra le 17 realizzate fino ad oggi dall’inizio della storia di questo evento, cominciato nel 2002 dopo il vertice di Mosca e Sochi dal quale partì il rilancio delle relazioni economiche bilaterali Italia-russia. Sono state infatti più di 600 le persone che hanno voluto partecipare alla manifestazione, mentre il numero di imprese, istituzioni, università, banche e assicurazioni supera le 300 unità (delle quali 220 pugliesi) per l’Italia, alle quali si aggiunge la delegazione di circa 120 operatori istituzionali ed economici provenienti dalla Federazione Russa. Ma ad aver colpito non è solo la quantità. L’ha spiegato il capo delegazione russo, Natela Shengeliya, nel corso della conferenza stampa di chiusura: “Questa è l’edizione che tra tutte ha avuto più successo non solo per le presenze ma anche per gli incontri b. To b.Uno dei risultati principali di questa task-force consiste nelle informazioni più precise e concrete sulle vostre imprese. Le regioni russe hanno trovato qui nuovi partner. Molte hanno concluso accordi e ne hanno previsti altri che saranno firmati, tra sei mesi, nella prossima sessione. Accordi concreti e puntuali”. Come quello tra la Camera di Commercio italo-russa e la Repubblica di Baskortostan, un vero e proprio stato indipendente a 1.500 chilometri da Mosca, per una collaborazione economica e culturale nei settori della conceria, dei tecnoparchi, della pulizia delle acque. Per favorire tutto ciò nella capitale di questa Repubblica sarà aperto un desk della Camera di Commercio italo-russa. Il suo Presidente Rosario Alessandrello spiega: “Oggi l’economia russa è ad una svolta. La Federazione sta decidendo di esportare oltre alle materie prime come ha fatto fino ad oggi, anche prodotti trasformati. L’italia è il paese numero uno in Europa per questo modello di sviluppo. Oggi le imprese vogliono contattare fornitori e maestranze dall’Italia esattamente come è avvenuto nel Settecento e nell’Ottocento quando masse di artigiani italiani si trasferirono in Russia per partecipare alla costruzione della città di San Pietroburgo”. Tra gli accordi più importanti quello della Camera di Commercio di Bari con l’ Aicai (Sportello Russia) per lo sviluppo dei rapporti tra le imprese baresi e quelle della Federazione Russa. L’agenzia Cafarchia di Gioia del Colle ha poi firmato un’intesa con la Regione di Yaroslav per la progettazione e realizzazione di un centro polifunzionale chiamato “Casa Italia” che si occuperà di marketing e di vendita al dettaglio e all’ingrosso di prodotti italiani nel settore dell’agroalimentare, del design, delle attrezzature alberghiere, delle tecnologie innovative, dell’edilizia. Grande soddisfazione è stata espressa dal Ministero dello Sviluppo economico che ha annunciato per bocca del Direttore generale Pietro Celi, capo delegazione per la parte italiana della Task Force, la creazione di un segretariato permanente per seguire i progetti presentati, selezionando quelli che posso essere incentivati dallo Stato. Per Loredana Capone, Vice Presidente della Regione Puglia e Assessore allo Sviluppo economico “proprio nei momenti di crisi si creano le politiche migliori”. “Questa Task Force – ha spiegato – ha segnato un momento di grande concretezza. Oggi possiamo competere con l’innovazione, con le infrastrutture, con la semplificazione e con l’aggregazione delle piccole e medie imprese, che da sole competono più difficilmente, ma aggregandosi diventano straordinarie perché sono più snelle. Noi in Puglia ci stiamo riuscendo grazie ai distretti produttivi e tecnologici. Se li facciamo collaborare con quelli russi potremo migliorare ulteriormente la nostre esportazioni verso la Federazione, ma potremo anche realizzare progetti di sviluppo che siano tuttavia rispettosi dell’ambiente, della salute e soprattutto del lavoro, che per noi resta il primo articolo della Costituzione”. La Task Force pugliese è proseguita con la sessione pomeridiana alla Fiera del Levante sulle strategie di promozione del made in Italy nel mercato russo. La prossima si svolgerà nella Regione di Ulyanovsk, che ha dato i natali a Lenin e si trova a 100 chilometri ad est di Mosca. “Proprio qui” – ha annunciato il primo Vice Premier del Governo Vladimir Kosin – “intendiamo aprire un polo aeronautico”. Per farlo chiedono l’esperienza dell’Italia e della Puglia.  
   
   
FIRMATO L’ACCORDO TRA BANCA ZARATTINI & CO E PICTET & CIE NEUTRAL SICAV DI BANCA ZARATTINI PASSA AL CALCOLO DEL NAV GIORNALIERO PER IL COMPARTO EQUITY VALUE  
 
 Milano, 23 novembre 2010 – Importanti novità per Neutral Sicav di Banca Zarattini & Co. La Banca svizzera specializzata nella gestione di patrimoni privati e istituzionali, pioniera in Europa negli investimenti alternativi e principale operatore nel settore degli hedge fund, ha deciso di affidare a Pictet & Cie l’incarico di unico fornitore dei servizi di deposito e di amministrazione centrale. “Il motivo principale di questo cambiamento - dichiara Pasquale Piccinocchi, Institutional Clients Team di Banca Zarattini & Co. - è dovuto alla volontà di collaborare con un soggetto che, grazie alla propria struttura e all’organizzazione societaria, possa garantire un’unica via di comunicazione per tutti i servizi necessari a consentire il corretto funzionamento della Sicav nel rispetto della Direttiva Ucits Iii”. Neutral Sicav passa inoltre al calcolo del Nav da settimanale a giornaliero per il comparto Equity Value e acquisisce lo status di Sicav autogestita. “Non ha senso a nostro avviso continuare a calcolare un Nav settimanale per il comparto Equity Value - prosegue Pasquale Piccinocchi - quando il mercato sottostante è in grado di fornire la liquidità sufficiente per gestire correttamente il flusso di investimenti e di rimborsi. Il calcolo del Nav quotidiano rispecchia decisamente meglio l’attuale condizione dei mercati”. In qualità di Sicav autogestita Neutral Sicav potrà rapportarsi direttamente con i propri fornitori di servizi e con i vari soggetti distributori. Agli attuali membri del Consiglio di amministrazione della Sicav, Il Presidente Roberto Fior e il Vice Presidente Elisabetta Perazzetta, si aggiungono due nuovi membri, Vittore Greggio di emanazione Banca Zarattini e Frederic Fasel, di emanazione Pictet & Cie (Europe).  
   
   
AUSTRIA, VIG PREVEDE UTILI IN CRESCITA DEL 10%  
 
Trieste, 23 novembre 2010 - Vienna Insurance Group, la nota compagnia assicurativa austriaca, ha dichiarato di attendersi utili in crescita di circa 10 punti percentuali nel corso del prossimo anno. L´assicurazione, attiva in diversi Paesi dell´Europa centro-orientale, ha auspicato un Ebitda in aumento del 10,9 per cento a 377,7 milioni di euro per i primi nove mesi dell´anno. Non tutti gli analisti hanno comunque confermato le stime di Vig, sostenendo che una previsione di crescita degli utili oltre il 10 per cento è certamente ´´ottimistica´´.  
   
   
FONDI DI VENTURE CAPITAL E IMPRESE A CONFRONTO  
 
Torino, 23 novembre 2010 - Martedì 30 novembre alle ore 10, presso la Sala Einaudi del Centro Congressi Torino Incontra di Via Nino Costa 8 a Torino, Unioncamere Piemonte organizza un evento di informazione e promozione sul Venture Capital, con il supporto di Unicredit, Abi, Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti contabili di Ivrea-pinerolo-torino e con la collaborazione di Fondazione Torino Wireless e Comitato Torino Finanza. L’incontro, al quale parteciperà anche Aifi, l’Associazione Italiana del Private Equity e del Venture Capital, si rivolge ai professionisti che accompagnano le imprese nei percorsi di innovazione, alle imprese che puntano a ottenere nuova linfa grazie a capitali di rischio, agli incubatori di impresa, ai parchi scientifici e tecnologici, ai poli di innovazione e a tutti i soggetti vicini alla nuova imprenditoria innovativa. La giornata sarà articolata in due momenti distinti: una mattinata divulgativa dedicata a presentare il quadro dei Fondi di Vc che operano in Piemonte e in Italia, all’approccio metodologico per presentare l’idea imprenditoriale ai Fondi stessi e agli aspetti fiscali e giuridici relativi a questo tipo di operazioni; una sessione pomeridiana di incontri programmati tra Fondi di Venture Capital e imprenditori (B2b), selezionati in base alle proposte inviate e suddivisi per settore (Ict ed energia/meccanica. Dopo il saluto di Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte, Alessia Muzio dell’Ufficio Studi Aifi illustrerà il quadro dei Fondi di Vc in italia e in Piemonte. Giancarlo Rocchietti, Presidente del Fondo di Vc Piemontech, e Adriano Marconetto, Co-founder & C.e.o. Di Electro power Systems, presenteranno il percorso virtuoso che conduce all’investimento dai reciproci punti di vista. L’avvocato Alberto Musy tratterà poi gli aspetti legali e contrattuali legati al Vc. A seguire, Andrea Barabino, dottore commercialista, illustrerà gli aspetti societari e tributari nelle operazioni di Vc, mentre il suo collega Andrea Gabola spiegherà come redigere un Business Plan. Chiuderà i lavori della mattina l’Avvocato Paolo Bertolino, Direttore Unioncamere Piemonte. I lavori riprenderanno alle 14.30: le imprese selezionate avranno l’opportunità di descrivere ai Fondi la propria idea imprenditoriale. Il Venture Capital è un’opportunità interessante perché: assume rischi che altri operatori finanziari non sono disposti a correre • finanzia spesso “idee”e non realtà già esistenti • cerca di individuare in anticipo i futuri trend di crescita a livello settoriale e tecnologico • supporta iniziative di business innovative in termini di: - tecnologia sottostante - modello di business/revenues - settore di riferimento (es. Ict, energie rinnovabili, multimedia) A quali imprese è rivolto? I venture capitalist operano tipicamente con imprese che si devono ancora costituire (finanziamento dell’avvio, start-up financing), oppure che si sono costituite da poco e sono alla ricerca di capitali per consolidare ed espandere il proprio business (finanziamento della prima fase di sviluppo, seed capital & early-stage). L’impresa tipo da coinvolgere è un’impresa, evidentemente non quotata, anche non ancora costituita e con elevato potenziale di sviluppo in termini di nuovi prodotti e servizi, nuove tecnologie, nuove concezioni di mercato ed elevate capacità manageriali e di “visione”. Come si realizza un’operazione di Vc? Con l’espressione Venture Capital si intende l’apporto di capitale azionario, o la sottoscrizione di titoli convertibili in azioni, da parte di operatori specializzati, in un’ottica temporale di medio-lungo termine. E partecipazioni sono finalizzate, attraverso il contributo congiunto di know-how non solo finanziario, allo sviluppo dell’impresa, all’aumento del suo valore e alla possibilità di realizzazione di un elevato guadagno di capitale (capital gain) in sede di dismissione. La partecipazione è libera previa iscrizione, nel limite dei posti disponibili Segreteria organizzativa: Unioncamere Piemonte: focus@e-periscope.Eu  
   
   
ACCORDO PER DIACO (TS) SCONGIURA CHIUSURA  
 
Trieste, 23 novembre 2010 - Un accordo tra azienda e sindacati è stato raggiunto ieri, nella sede della direzione regionale del Lavoro, che permette di scongiurare la chiusura dei Laboratori Diaco Biomedicali, azienda che produce flaconi in vetro per uso ospedaliero, con sede a Trieste e 103 addetti. L´accordo prevede la richiesta di cassa integrazione per 45 dipendenti e un esubero di altri 8, che saranno in parte prepensionati, in parte ricollocati in altri settori o in altre aziende del Gruppo. Soddisfazione è stata espressa al termine dall´assessore regionale al Lavoro Angela Brandi. "Nel tavolo di trattative che si era aperto in Prefettura, eravamo partiti da una situazione in cui - ricorda l´assessore Brandi - le speranze di un riavvio della produzione erano praticamente inesistenti". "Oggi - ha aggiunto - siamo di fronte a una prospettiva sicuramente più favorevole, poiché comunque questo accordo lascia aperta la strada, in maniera concreta, alla ripresa produttiva e al mantenimento di quasi tutti i posti di lavoro". L´azienda aveva denunciato una situazione di grave crisi finanziaria, determinata soprattutto dal ritardo nei pagamenti da parte delle Aziende ospedaliere, e aveva ipotizzato una richiesta di cassa integrazione straordinaria per tutti gli addetti per cessazione di attività. Nel frattempo però sono stati individuati alcuni interventi che permettono alla Diaco di superare il momento critico più difficile. In questo quadro, l´azienda chiesto la sospensione per un anno di 45 addetti, a partire dal 18 ottobre scorso, in attesa di far partire nuove produzioni per il mercato tedesco, e un esubero di altri 8 nei settori servizi generali, qualità e produzione. L´azienda si è impegnata anche ad anticipare il trattamento di cassa integrazione.  
   
   
REGIONE A FIANCO DEL FRIULI CHE REAGISCE  
 
Majano (Ud), 23 novembre 2010 - Sostegno alle imprese per spingere l´acceleratore su innovazione e ricerca e, dunque, dare impulso alla competitività; disponibilità di risorse adeguate per gli ammortizzatori sociali per aiutare le migliaia di persone con incertezze occupazionali; una politica di rilancio delle grandi infrastrutture. Sono queste le principali ricette che la l´Amministrazione del Friuli Venezia Giulia ha individuato per dare fiducia alla comunità regionale, per essere a fianco del Friuli che reagisce in questa difficile congiuntura economica. Lo ha ricordato il presidente della Regione, Renzo Tondo, il 20 novembre a Majano, intervenendo al convegno annuale della Rino Snaidero Scientific Foundation su "Sostenibilità e abitare". Lo stimolo all´innovazione, ha fatto presente il presidente ringraziando la Fondazione Snaidero per l´opportunità di confronto su queste tematiche che offre ogni anno, è iniziato già nel 2003 con una legge grazie alla quale, solo dal 2007 ad oggi, la Regione ha finanziato 758 progetti per 120 milioni di euro di investimenti pubblici. Parallelamente sul Fondo europeo di sviluppo regionale, con fondi pubblici a disposizione per 56 milioni di euro, vi sono oggi ben 812 domande. Per Tondo è, questo, un segnale di fiducia di 812 imprese di questa regione che investono sul futuro, che credono nelle opportunità di espansione sui mercati, che dunque sono disposte a mettersi in gioco investendo risorse proprie (il contributo pubblico è nel caso del Fesr del 20-30 per cento dell´investimento complessivo) per innovare e accrescere la propria competitività. E se è questo il terreno in cui la Regione si sta muovendo per uscire dalla crisi, ciò sta a significare che quella sostenibilità che rappresenta il filo conduttore del convegno di oggi, per l´Amministrazione regionale consiste nella responsabilità, nella sobrietà, nella concretezza, e dunque nella capacità di individuare i temi fondamentali del proprio agire. I quali in questa fase non possono non essere da un lato il sostegno alle imprese (400 i milioni di euro messi in campo con la legge anti crisi), dall´altro gli ammortizzatori sociali, per i quali "abbiamo garantito e sapremo ancora garantire finché necessario le necessarie risorse, per doverosamente aiutare le circa 15 mila persone costrette a confrontarsi con l´incertezza dello stipendio". Tutto questo, ha sottolineato Tondo, "messo in campo da una Regione virtuosa e corretta sotto il profilo finanziario, con le carte in regola, come dimostrato nei giorni scorsi dal rating di Standard & Pooor´s. Questo significa che potremo affrontare, se il caso, ulteriori indebitamenti, ovviamente indirizzati allo sviluppo". "Un percorso che si completa con la grande partita delle infrastrutture", ha ricordato ancora il presidente, invitando i presenti ad andare a vedere il gigantesco cantiere della Villesse-gorizia, ove operano imprese regionali, e confermando la posa della prima pietra della terza corsia dell´A4 entro la fine dell´anno. "Rino Snaidero aveva saputo reagire al terremoto rilanciando la sua attività e offrendo occasioni di lavoro; oggi il figlio Edi continua sulla stessa strada, reagendo alla crisi con l´innovazione e la ricerca, con la capacità di lanciare prodotti nuovi. Questa è la sfida - ha concluso il presidente Tondo - e va dato atto alla Snaidero non solo di saper continuare su un percorso virtuoso ma anche di saper infondere fiducia alla Comunità regionale e trasmettere messaggi di ottimismo".  
   
   
PER LA MABRO UN IMPEGNO ANCORA PIÙFORTE TUTELE SOCIALI PER LE LAVORATRICI E RICERCA DI UN NUOVO IMPRENDITORE  
 
 Firenze, 23 novembre 2010 - «Continuerò a seguire da vicino, personalmente questa vicenda, con ancora più attenzione e se possibile con maggiore impegno. La situazione è pesante, ma faremo di tutto per assicurare alle lavoratrici le necessarie tutele sociali e perché non si arrivi mai a bloccare l´attività produttiva». Questo l´impegno assunto ieri mattina dal presidente della Regione Enrico Rossi, che ha ricevuto una delegazione di lavoratrici della Mabro, l´azienda grossetana di abbigliamento e sartoria sull´orlo della liquidazione. Della delegazione facevano parte anche i rappresentanti sindacali, tra cui Renato Santini della Cisl e Lorenzo Centenari della Cgil grossetane, il presidente della Provincia Leonardo Marras e l´assessore comunale Moreno Canuti. «Siamo stati vicini alla Mabro fin dalla prima fase di crisi – ha affermato Rossi – L´azienda &egra ve; sana, ha ottime capacità di lavoro, lavoratrici qualificate, ma la sua gestione è stata scellerata. Non è stata Fidi – ha ricordato tra l´altro Rossi – a portare alla fabbrica gli attuali titolari, che anzi in prima battuta dissero no ad un suo ingresso, che venne richiesto in una fase successiva». «Oggi l´impegno – ha concluso – è quello di tutelare le lavoratrici sul piano sociale e quindi individuare un imprenditore in grado di rilevare l´azienda e proporre un progetto industriale capace di aprire una prospettiva positiva per l´azienda. L´ interessamento da parte di qualcuno c´è– ha concluso il presidente - e io stesso chiederò un incontro specifico».  
   
   
PORTO MARGHERA: PASSO AVANTI PER IL RICONOSCIMENTO DI AREA DI CRISI INDUSTRIALE COMPLESSA  
 
Venezia, 23 novembre 2010 - Con un incontro svoltosi il 19 novembre a Venezia, Palazzo Balbi, sede della Giunta veneta, si è realizzata un’importante tappa di avvicinamento verso la predisposizione dell’accordo di programma tra il Ministero dello Sviluppo Economico e la Regione del Veneto per il riconoscimento di Porto Marghera e zone limitrofe quale area di crisi industriale complessa. Presenti gli assessori regionali alle infrastrutture e alla Legge Speciale per Venezia, Renato Chisso, e all’economia e sviluppo, Marialuisa Coppola, sono stati consegnati ai rappresentanti dei Ministeri dell’Industria e dell’Ambiente le relazioni predisposte dai quattro gruppi di lavoro formati nell’ambito del Tavolo Permanente per Porto Marghera, costituito lo scorso 12 ottobre, la cui finalità è porsi come interlocutore unico rispetto al livello nazionale e come laboratorio d’idee per dare uno sbocco alla crisi del sito industriale veneziano. Quattro i temi approfonditi dai gruppi di lavoro sotto la regia del responsabile della direzione regionale Progetto Venezia, dr. Giovanni Artico: bonifiche, coordinato dal dirigente della Regione Veneto, dr. Paolo Campaci; destinazione utilizzo aree, coordinato dalla dirigente del Comune di Venezia, dr. Ambra Dina; progetti di investimento, coordinato dal direttore di Confindustria Venezia, dr. Italo Turdò; problemi occupazionali, coordinato dal dirigente della Provincia di Venezia, dr. Ajazi Lulzim. Grande soddisfazione hanno espresso i rappresentanti dei due ministeri, il dr. Andrea Maria Felici (Sviluppo Economico) e il dr. Marco Lupo (Ambiente), che hanno riconosciuto la qualità degli apporti e degli approfondimenti dei gruppi di lavoro, assumendo l’impostazione data dal Veneto come modello esportabile anche in altri ambiti nazionali interessati da situazioni di crisi industriale. In particolare è stata evidenziata l’unicità dell’esperienza veneta che “nasce dal basso”, con la partecipazione attiva e responsabile di tutte le parti sociali ed economiche: l’impegno comune delle Istituzioni locali, dei sindacati e delle associazioni di categoria è garanzia che tutto il lavoro di preparazione all’accordo di programma esprime realmente le volontà del territorio. “E’ una buona partenza – ha commentato con soddisfazione l’assessore Renato Chisso – che ci induce a guardare con speranza alle future incombenze. I gruppi di lavoro del tavolo tecnico hanno svolto un’attività proficua in tempi rapidi, come hanno riconosciuto gli stessi rappresentanti dei ministeri è questo è davvero un buon viatico”.  
   
   
ISI, REGIONE E MINISTERO INCONTRANO LE SOCIETÀ INTERESSATE A RILEVARLA SIGLATA DA FOJANESI LA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE PER L´AFFITTO DELL´AZIENDA  
 
Firenze, 23 novembre 2010 - Si è svolto presso la presidenza della Giunta regionale un incontro tra l´assessore regionale a attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini, il responsabile dell´Unità gestione vertenze del Ministero dello sviluppo economico Giampiero Castano, l´assessore a lavoro e formazione della Provincia di Firenze Elisa Simoni e del Comune di Scandicci Andrea Giorgi, Leonardo Bassilichi della società Bassilichi, Mario Tesserini di Angelantoni Industrie e il direttore di Fidi Toscana Ricciardi per una verifica delle prospettive dell´Isi di Scandicci a seguito dell´incontro avvenuto ieri in sede ministeriale. Leonardo Bassilichi e Mario Tesserini hanno confermato anche a nome di Sebastiano Gattorno l´interesse delle loro aziende, insieme a Fidi Toscana, ad assumere il controllo e la guida dell´Isi, e hanno informato gli altri partecipanti all´incontro che in data odierna l´amministratore unico di Isi, Massimo Fojanesi, ha siglato la lettera di manifestazione di interesse da loro presentata per l´affitto del ramo d´azienda. Ciò permetterà di avviare tutte le iniziative per verificare la situazione dell´azienda e definire le modalità dell´eventuale subentro. A fronte di tali notizie è stato concordato di promuovere un incontro tra le società che avverrà nel corso della prossima settimana. Successivamente si riattiverà il tavolo ministeriale con le organizzazioni sindacali. E´ stato inoltre auspicato che nella giornata di lunedì possa avvenire il pagamento degli stipendi ai lavoratori e alle lavoratrici della Isi, e in tal senso prosegue l´impegno di Fidi Toscana verso il sistema creditizio.  
   
   
SOSTEGNO DELLA RIPARTIZONE LAVORO AL PROGETTO "IL MIGLIOR POSTO DI LAVORO IN ALTO ADIGE 2011"  
 
Bolzano, 23 novembre 2010 - È stato presentato il 18 novembre presso l’Hotel Laurin di Bolzano il progetto “Il miglior posto di lavoro in Alto Adige 2011” promosso a livello provinciale dalla società bolzanina di consulenza “Business Pool” attiva nel campo dello sviluppo del personale. Il progetto “Il miglior posto di lavoro in Alto Adige 2011” sostenuto dalla Ripartizoone lavoro della Provincia e dalla Camera di Commercio è stato presentato questa mattina (18 novembre) presso l’Hotel Laurin dalla società bolzanina di consulenza “Business Pool” attiva nel campo dello sviluppo del personale. Hanno preso parte alla presentazione del progetto in rappresentanza dell’assessore Roberto Bizzo, il direttore del Dipartimento, Andrea Zeppa, ed il direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn. Il dott. Zeppa ha sottolineato il fatto che “La Provincia sostiene l´iniziativa della Business Pool di bandire questo concorso già sperimentato in altri paesi nell´ambito del modello standardizzato "Great Place to work". Lo scopo principale consiste nel premiare imprese che mirano ad attuare un buon clima di lavoro e di collaborazione con i propri dipendenti, l´intento è quello di agevolare la cultura del rapporto del lavoro nel suo complesso. Contemporaneamente per l´azienda che concorre si tratta di realizzare uno screening sulla soddisfazione dei propri dipendenti, dal quale possono essere individuate anche delle misure di miglioramento. Proprio perché si tratta di tematiche del lavoro e dei lavoratori, l´Assessorato al lavoro e in particolare la Ripartizione lavoro sostiene l´iniziativa della “Business Pool”. Il direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn ha quindi aggiunto che “Sarà sempre più necessario offrire delle condizioni di lavoro e posti di lavoro dove i collaboratori si sentano accettati e trovino un buon clima di lavoro anche perché il successo e la competitività della singola azienda dipendono in un modo considerevole dai propri collaboratori. In futuro la distinzione sarà sempre più importante responsabilizzare tutti coloro che operano all’interno di un’azienda perché vi è una corrispondenza sempre più stretta tra migliori collaboratori e migliori aziende”. Il progetto, illustrato nei suoi aspetti principali dal responsabile della “Business Pool”, Andreas Unterhofer, vuole rappresentare un valido strumento di valutazione per tutte le aziende altoatesine e si basa su di un questionario da distribuire a tutti i dipendenti delle aziende aderenti all’iniziativa attraverso il quale, in maniera anonima, ogni collaboratore è invitato ad esprimere la propria valutazione in merito ad aspetti aziendali come: la credibiltià (comunicazione, competenza, integrità), il rispetto (supporto , coinvolgimento, cura), l’equità (riconoscimento, imparzialità, giustizia), orgoglio (competenza, team, azienda), cameratismo (confidenza, appartenenza, gentilezza). Il modello di valutazione si basa sui risultati di ricerche pluriennali condotte in vari Paesi ed è riconosciuto a livello mondiale già dagli anni ’80 sotto il nome di “Great Place to Work” Tutte le aziende possono partecipare al progetto, indipendentemente dal settore di appartenenza, e vengono suddivise per dimensione. La prima fase di valutazione si concluderà nel luglio 2011 e nel mese di settembre 2011 verranno resi noti i primi tre migliori posti di lavoro in Alto Adige. Per maggiori informazioni gli interessati possono consultare il sito Internet www.Bas2011.it o contattare la società “Business Pool” a numero 0471 301896.  
   
   
NAUTICA E MOBILE, UN PROGETTO PER L´INNOVAZIONE  
 
Firenze, 23 novembre 2010 - «Da tempo sappiamo che Il nostro sistema produttivo ha bisogno di uno scatto di creatività per riuscire a superare l´attuale fase di stallo dell´economia e per approdare al dopo crisi più moderno e competitivo». Lo ha detto stamani l´assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini in apertura dei lavori di Creactivity l´appuntamento organizzato al Museo Piaggio di Pontedera nel corso del quale è stato presentato il progetto Scenari di innovazione mobile e nautica, promosso da Artex, il centro per l´artigianato artistico e tradizionale della Regione. Un progetto che, come ha ricordato l´assessore, è in perfetta sintonia con la scelta della Regione di puntare su ricerca, innovazione, trasferimento tecnologico. «E´ la sfida della qualità – ha detto Simoncini – cui oggi sono chiamate a impegnarsi le piccole e medie imprese e, in particolare, le imprese artigiane del settore manifatturiero, che ancora oggi sono l´ossatura centrale del nostro sistema ma che spesso scontano problemi legati alle piccole dimensioni produttive». La Regione intende sostenere le imprese impegnate in questa sfida. «Per farlo – avverte l´assessore - è necessaria una più stretta collaborazione fra scuola, università, centri di ricerca con il mondo produttivo, per fornire alle imprese gli strumenti indispensabili a generare innovazione. E innovazione vuol dire migliorare i metodi e le tecniche produttive, ma anche rinnovare progetti e prodotti. Avere il coraggio di pensare al nuovo, senza tuttavia abbandonare il solco della tradizione e del patrimonio di esperienze e competenze ad essa legate». Per questo, oltre agli incentivi che la Regione mette a disposizione delle imprese che vogliono investire nell´innovazione, serve un legame più stretto fra istruzione, formazione, università, cen tri di ricerca e mondo delle imprese. Un legame che la Regione - ha ricordato Simoncini - punta a rafforzare anche razionalizzando e rendendo più efficiente il sistema regionale dell´innovazione e del trasferimento tecnologico. Nel caso dei settori del mobile e della cantieristica è essenziale partire dal design e su questo concentrare gli sforzi per rendere le produzioni più competitive e rispondenti alle esigenze, non sempre facili da interpretare, di un mercato in continua evoluzione. «Un punto di forza del progetto realizzato dalla Regione attraverso Artex – ha osservato l´assessore - è proprio quello di mettere in collegamento il mondo della scuola e dell´alta formazione con quello della produzione, anche attraverso esperienze scuola-lavoro, con stage e tirocinii che rendano più fluido e fecondo il rapporto».