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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 23 Novembre 2010
LA COMMISSIONE EUROPEA DELINEA IL PROGRAMMA PER UNA LA POLITICA AGRICOLA COMUNE (PAC) LUNGIMIRANTE DOPO IL 2013  
 
La Commissione europea ha pubblicato il 18 novembre la comunicazione "La politica agricola comune (Pac) verso il 2020 – Rispondere alle sfide future dell´alimentazione, delle risorse naturali e del territorio". La riforma è volta a rendere il settore agricolo europeo più dinamico, competitivo ed efficace nel conseguire l´obiettivo della strategia "Europa 2020" di stimolare una crescita sostenibile, intelligente e inclusiva. Il documento delinea tre opzioni per la futura riforma. Al termine del dibattito sulla strategia prospettata, la Commissione presenterà proposte legislative formali verso la metà del 2011. Nell´illustrare la comunicazione, il commissario Ue per l´agricoltura e lo sviluppo rurale Dacian Cioloþ ha sottolineato oggi l´importanza di rendere la Pac "più verde, più equa, più efficiente e più efficace". Il commissario ha quindi aggiunto: "La Pac non riguarda solo gli agricoltori, ma tutti i cittadini dell´Ue in quanto consumatori e contribuenti. È dunque importante concepire una politica che sia più comprensibile per il grande pubblico e chiarisca i vantaggi collettivi offerti dagli agricoltori all´intera società. L´agricoltura europea deve essere competitiva non solo dal punto di vista economico, ma anche sotto il profilo ambientale." Nei mesi scorsi la Commissione ha organizzato un dibattito pubblico e una grande conferenza sul futuro della Pac. La stragrande maggioranza dei contributi ha identificato tre obiettivi principali: •produzione alimentare economicamente redditizia (la fornitura di derrate alimentari sicure e in quantità sufficienti in un contesto di crescente domanda mondiale, di crisi economica e di maggiore instabilità dei mercati per contribuire alla sicurezza dell´approvvigionamento); •gestione sostenibile delle risorse naturali e azione a favore del clima (gli agricoltori devono spesso far prevalere le considerazioni ambientali su quelle economiche, ma i relativi costi non vengono compensati dal mercato); •mantenimento dell´equilibrio territoriale e della diversità delle zone rurali (l´agricoltura resta un motore economico e sociale di grande importanza nelle zone rurali e un fattore fondamentale per mantenere in vita la campagna). La comunicazione presentata oggi esamina i futuri strumenti che potrebbero consentire di realizzare al meglio questi obiettivi. Con riguardo ai pagamenti diretti, la comunicazione sottolinea l´importanza di ridistribuire, riformulare e rendere più mirato il sostegno, sulla base di criteri oggettivi ed equi, facilmente comprensibili per il contribuente. I nuovi criteri dovrebbero essere sia economici (data la funzione di "sostegno al reddito" propria dei pagamenti diretti) che ambientali (per tener conto dei beni di pubblica utilità forniti dagli agricoltori), e il sostegno dovrebbe essere maggiormente orientato verso gli agricoltori attivi. Andrebbe organizzata una distribuzione più equa dei fondi, in modo fattibile sotto il profilo economico e politico, prevedendo un margine di transizione per evitare gravi perturbazioni. Uno degli approcci possibili potrebbe consistere nel fornire un sostegno di base ai redditi (eventualmente uniforme per regione, ma non forfettario per tutta l´Unione, basato su nuovi criteri e con un massimale predefinito), a cui potrebbero aggiungersi: un pagamento ambientale obbligatorio (annuale) per azioni supplementari che vadano oltre le norme di base della condizionalità (ad es. La copertura vegetale, la rotazione dei seminativi, il pascolo permanente o il set-aside ecologico); un pagamento per vincoli naturali specifici (definiti a livello dell´Ue) e importi complementari versati tramite le misure di sviluppo rurale; un´opzione limitata di pagamento "accoppiato" per alcune forme di agricoltura particolarmente sensibili (simile all´opzione attualmente esistente, introdotta [a norma dell´articolo 68] nella verifica dello stato di salute della Pac). Un regime di sostegno semplice e specifico dovrebbe rafforzare la competitività delle piccole aziende, ridurre le formalità amministrative e contribuire alla vitalità delle zone rurali. Con riguardo alle misure di mercato, come l´intervento pubblico e l´aiuto all´ammasso privato, potrebbero essere adottate misure di razionalizzazione e di semplificazione, eventualmente introducendo nuovi elementi volti a migliorare il funzionamento della catena alimentare. Benché tali meccanismi costituissero gli strumenti tradizionali della Pac, le successive riforme hanno potenziato l´orientamento al mercato dell´agricoltura dell´Ue riducendo queste misure a "reti di sicurezza", al punto che le scorte pubbliche sono state praticamente eliminate. Mentre ancora nel 1991 le misure di mercato rappresentavano il 92% della spesa della Pac, solo il 7% del bilancio Pac è stato loro destinato nel 2009. La politica di sviluppo rurale ha permesso di rafforzare la sostenibilità economica, ambientale e sociale del settore agricolo e delle zone rurali, ma esiste una forte richiesta di integrare pienamente e in modo orizzontale in tutti i programmi considerazioni in materia di ambiente, cambiamento climatico e innovazione. Si attira l´attenzione sull´importanza delle vendite dirette e dei mercati locali, nonché sulle esigenze specifiche dei giovani agricoltori e di coloro che iniziano l´attività. L´approccio Leader verrà ulteriormente integrato. Ai fini di una maggiore efficacia si propone di adottare una strategia più basata sui risultati, se del caso con obiettivi quantificati. Uno dei nuovi elementi della futura politica di sviluppo rurale dovrebbe essere un pacchetto di strumenti per la gestione dei rischi che contribuiscano ad affrontare in modo più efficace le incertezze dei mercati e l´instabilità dei redditi. Gli Stati membri dovrebbero poter disporre di opzioni per far fronte ai rischi legati alla produzione e al reddito, con possibilità che vadano da un nuovo strumento di stabilizzazione dei redditi compatibile con l´Omc a un sostegno rafforzato agli strumenti assicurativi e ai fondi comuni. Come per i pagamenti diretti, andrebbe introdotta una nuova ripartizione dei fondi basata su criteri oggettivi, limitando nel contempo gravi turbative dell´attuale sistema. La comunicazione delinea tre opzioni per il futuro orientamento della Pac al fine di affrontare queste importanti sfide: 1) ovviare alle carenze più urgenti della Pac tramite cambiamenti graduali; 2) rendere la Pac più ecologica, equa, efficiente ed efficace; 3) abbandonare le misure di sostegno al reddito e le misure di mercato e concentrare l´azione sugli obiettivi in materia di ambiente e cambiamento climatico. Nell´ambito di tutte e tre le opzioni, la Commissione prevede il mantenimento dell´attuale sistema a due pilastri – un primo pilastro che include i pagamenti diretti e le misure di mercato, in cui le norme sono chiaramente definite a livello dell´Ue, e un secondo pilastro, comprendente misure pluriennali di sviluppo rurale, in cui il quadro di opzioni è fissato a livello dell´Ue ma la scelta finale dei regimi spetta agli Stati membri o alle regioni nell´ambito di una gestione congiunta. Un altro elemento comune a tutte e tre le opzioni è l´idea che il futuro sistema di pagamenti diretti non potrà essere basato su periodi di riferimento storici, ma dovrà essere legato a criteri oggettivi. "L´attuale sistema prevede un regime diversificato di norme per l´Ue-15 e l´Ue-12 che dovrà essere abbandonato dopo il 2013", ha ribadito oggi il commissario Cioloþ. La necessità di criteri più oggettivi riguarda anche gli stanziamenti per lo sviluppo rurale. Per ulteriori informazioni: Allegato: descrizione delle tre grandi opzioni politiche Sito web: http://ec.Europa.eu/agriculture/cap-post-2013/communication/index_en.htm  Memo/10/587 Allegato: Descrizione Delle Tre Grandi Opzioni Politiche
Pagamenti diretti Misure di mercato Sviluppo rurale
Opzione 1 Introdurre una maggiore equità nella ripartizione dei pagamenti diretti tra gli Stati membri (senza modificare il meccanismo vigente). Rafforzare gli strumenti di gestione dei rischi. Razionalizzare e semplificare, ove necessario, gli strumenti di mercato esistenti. Mantenere l´orientamento contenuto nella verifica dello stato di salute, consistente nell´aumentare i finanziamenti volti ad affrontare le sfide connesse al cambiamento climatico, alle acque, alla biodiversità, alle energie rinnovabili e all´innovazione.
Opzione 2 Introdurre una maggiore equità nella ripartizione dei pagamenti diretti tra gli Stati membri e una sostanziale modifica della loro concezione. I pagamenti diretti sarebbero composti da: • un tasso di base che funge da sostegno al reddito, • un aiuto supplementare obbligatorio per determinati beni pubblici "ecologici" tramite azioni agroambientali semplici, generalizzate, annuali e non contrattuali, basato sui costi aggiuntivi necessari per svolgere queste azioni, • un pagamento supplementare volto a compensare vincoli naturali specifici, • una componente di aiuto accoppiato facoltativo a favore di determinati settori e regioni1, Introdurre un nuovo regime per le piccole aziende agricole. Introdurre un massimale per il tasso di base, tenendo anche conto del contributo delle aziende di grandi dimensioni all´occupazione rurale. Migliorare e semplificare, ove necessario, gli strumenti di mercato esistenti. Adeguare e integrare gli strumenti esistenti per renderli più coerenti con le priorità dell´Ue, concentrando il sostegno sull´ambiente, il cambiamento climatico e/o la ristrutturazione e l´innovazione, e per favorire le iniziative regionali/locali. Rafforzare gli attuali strumenti di gestione dei rischi e introdurre uno strumento facoltativo di stabilizzazione dei redditi compatibile con la "scatola verde" dell´Omc per compensare le perdite di reddito gravi. Potrebbe essere presa in considerazione una certa ridistribuzione dei fondi tra gli Stati membri sulla base di criteri oggettivi.
Opzione 3 Abolire gradualmente i pagamenti diretti nella loro forma attuale. Sostituirli con pagamenti limitati per i beni pubblici ambientali e con pagamenti aggiuntivi per vincoli naturali specifici. Abolire tutte le misure di mercato, con la potenziale eccezione di clausole in caso di turbative che potrebbero essere attivate nei periodi di grave crisi. Le misure sarebbero incentrate principalmente sul cambiamento climatico e sulle questioni ambientali.
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MARCHIO PRODOTTI DI PUGLIA, SI PARTE.  
 
Bari - Conclusa la sperimentazione del regolamento di concessione d’uso realizzata con il prezioso contributo dell´Istituto Agronomico del Mediterraneo di Bari, ora si entra nel vivo. Le imprese agricole e agroalimentari, sia singole che associate, potranno infatti utilizzare il marchio Prodotti di Puglia per identificare le loro produzioni a tracciabilità di filiera pugliese, con notevoli vantaggi in termini di promozione e valorizzazione sul mercato. Per farlo occorre aderire al regolamento d’uso del marchio, pubblicato dall’Ue lo scorso anno e già sperimentato su uva da tavola, ciliege, asparagi, agrumi e carciofi. Nel progetto di adesione al marchio sono coinvolte le filiere che compongono gran parte del paniere dei prodotti pugliesi: lattiero-casearia, zootecnica da carne, ortofrutta, cerealicola (pane, pasta e prodotti da forno), florovivaistica. Nei prossimi giorni partirà una tornata di seminari tecnici con i principali referenti delle filiere, che in sinergia con l‘Ufficio Qualità dell’Assessorato regionale alle Risorse agroalimentari promuoveranno presso le aziende pugliesi l´adesione al marchio. Si parte il 25 con il primo seminario (Sala Triggiani della Fiera del Levante) dedicato alla filiera latte, sino ad arrivare al 15 dicembre prossimo quando si svolgerà un convegno conclusivo a carattere regionale, dove saranno invitati esperti e tecnici, per lanciare ufficialmente il marchio e sensibilizzare anche i consumatori sui vantaggi che deriveranno dall’ingresso sul mercato di “Prodotti di Puglia”. Per chi acquista, infatti, il marchio sarà garanzia di qualità e di provenienza rigorosamente da filiera pugliese, mentre per chi produce significherà aderire alla strategia regionale di valorizzazione della produzione di qualità. “Attraverso il marchio – spiega l’Assessore regionale Dario Stefàno – intendiamo promuovere e sostenere la produzione, la valorizzazione e la diffusione dei prodotti agroalimentari realizzati in Puglia. Il marchio da un lato garantisce la qualità delle produzioni, dall’altro consente alle imprese del settore di differenziare i propri prodotti sul mercato”. “Il Made in Puglia agroalimentare - aggiunge Stefàno - esercita un appeal straordinario, poiché è sinonimo di gusto, qualità e sicurezza alimentare. Ora, con il marchio, possiamo identificare meglio il nostro paniere, proteggendolo anche dalla concorrenza sleale di prodotti stranieri spesso spacciati per pugliesi, e nello stesso tempo garantire il consumatore su qualità e provenienza geografica e sostenere le imprese nella promozione dei nostri prodotti sui mercati. È una straordinaria opportunità di crescita”. Il Marchio “Prodotti di Puglia” è un marchio collettivo comunitario con indicazione territoriale istituito dalla Regione Puglia per valorizzare la produzione agroalimentare pugliese. Garantisce qualità e provenienza dalla Puglia attraverso un sistema di tracciabilità e rintracciabilità di filiera informatizzata che consente di risalire con certezza dal prodotto al produttore iniziale. Le imprese che aderiscono al marchio svolgono la loro attività produttiva nel territorio regionale, rispettano tutte le norme e le leggi nazionali e regionali in materia di produzione agroalimentare e seguono alla lettera quanto previsto dal regolamento d’uso del marchio. Per ogni tipologia di prodotto è stata predisposta una scheda tecnica con caratteristiche, specificità, processo produttivo e modalità di confezionamento e vendita.  
   
   
SETTORE BIETICOLO-SACCARIFERO, LA REGIONE MOLISE HA VISTO GIUSTO  
 
 "Lo stanziamento dei 64 milioni di euro in favore delle campagne di commercializzazione del settore bieticolo-saccarifero rappresenta il mantenimento di tutti gli impegni assunti dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta, e dall´allora Ministro all´Agricoltura, Luca Zaia, per far fronte alle criticità emerse nell´attuazione degli accordi di riconversione produttiva, in sede di Comitato interministeriale ". E´ questo il commento dell´Assessore regionale all´Agricoltura, Nicola Cavaliere, all´indomani dell´importante provvedimento varato dal Governo nazionale, che segue quello del 7 maggio 2010, con il quale il Ministro all´Agricoltura, Giancarlo Galan, aveva proceduto alla riprogrammazione delle risorse in favore del settore bieticolo-saccarifero per un ammontare complessivo di 21 milioni di euro. "Questo risultato - commenta Cavaliere - è anche il frutto dell´impegno personale e della Regione Molise, che insieme al Veneto e all´Emilia Romagna, hanno sempre creduto nella scelta di proseguire nella produzione di zucchero e, nel contempo, di salvaguardare l´occupazione negli stabilimenti bieticoli-saccarifero. E´ la risposta ai tanti che in questi mesi hanno messo in dubbio l´operato del Governo regionale e dello scrivente. Noi eravamo certi che lo sblocco dei fondi, anche se con leggero ritardo, rispetto ai tempi previsti, ci sarebbe stato, perché forti dell´impegno assunto in tal senso dal Governo e dai Ministri all´Agricoltura, che si sono avvicendati alla guida del dicastero. Abbiamo puntato, nonostante gli incentivi previsti dalla Ue per riconvertire gli impianti, sulla filiera saccarifera; una scelta fatta in solitudine che oggi, però, viene ampiamente premiata, testimoniando l´avvedutezza del progetto messo in campo dall´Assessorato e dall´intero Esecutivo regionale". "In questo modo - conclude - è possibile iniziare il processo di consolidamento e sviluppo dell´impianto, assicurando al territorio un fondamento socio-economico essenziale ed irrinunciabile".  
   
   
“DALLO ZECCHINO D’ORO IL NUOVO INNO ALLA CAMPAGNA”  
 
Venezia - “Semplice e positivo. Più che una canzone per bambini, lo definirei il nuovo spot per tutta l’agricoltura. Sono pure orgoglioso che sia cantato da un bimbo della nostra terra”. L’assessore all’agricoltura del Veneto, Franco Manzato, è tra i sostenitori del giovane trevigiano di San Zenone degli Ezzelini, Giovanni Pellizzari, che sta spopolando alla 53.A edizione dello “Zecchino d’Oro” con la canzone “Il Contadino”. “Mi complimento anche con l’autore, Lodovico Saccol – continua Manzato –, il cui testo esprime lo stile di questo lavoro, comunicando l’umanità e i valori da sempre insiti nella gente dei campi. Ai falsi luoghi comuni con cui si è spesso definita una categoria professionale, risponde l’innocenza di un fanciullo, al quale auguro di vincere il festival dell’Antoniano di Bologna. Attendo gli esiti della gara ed invito tutti ad applaudire le note e la voce del piccolo Giovanni”.  
   
   
SARDEGNA: BENE ACCORDO TRA PAESI MEMBRI, MA ORA UE E STATO RICONOSCANO VALORE NOSTRE TONNARE  
 
Cagliari - "L’accordo tra i 27 Stati membri dell’Unione europea sulla negoziazione delle quote di pesca del tonno rosso è un primo e positivo passo in avanti, ma è necessario che Ue e Stato avviino le procedure per tutelare le tonnare della Sardegna, una nostra specificità e un’attività millenaria che meriterebbero un riconoscimento Unesco. E occorre che da Roma venga ampliato il numero dei porti da sbarco nell’Isola". Lo dichiara il 18 novembre l’assessore dell’Agricoltura, Andrea Prato, commentando l’intesa raggiunta oggi a Bruxelles tra i rappresentanti degli Stati Ue. "La soluzione unitaria raggiunta dai 27 Paesi - spiega Prato - si riallinea a quanto condiviso e ribadito alcuni mesi fa nel workshop di Carloforte con i principali esperti internazionali e con i referenti della Commissione internazionale per la conservazione dei tonni dell´Atlantico (Iccat), che dovrà decidere i percorsi per la tutela e la ricostituzione degli stock del pescato. In ogni caso, auspico che venga salvaguardata e premiata in termini di ripartizione delle quote l’unica pratica davvero selettiva che sopravvive in Sardegna, quella delle tonnare fisse, in modo che i nostri operatori possano pescare quantità di prodotto tali che consentano loro da una parte di tutelare gli stock e dall’altra di raggiungere la sostenibilità economica". Attualmente le tonnare fisse si trovano entrambe nel Sulcis, a Carloforte e a Portoscuso. Altra richiesta, questa volta rivolta al ministero delle Politiche agricole, riguarda i porti di sbarco (oggi quelli designati sono Cagliari, Olbia, Portoscuso, Carloforte e Sant´antioco/calasetta): "Occorre che venga ampliato al più presto il loro numero e sia assicurata una dislocazione più capillare: questo permetterà che, in caso di catture accidentali di tonni, le imbarcazioni di piccola stazza non siano costrette a costose trasferte in tutto il mare territoriale della Sardegna".  
   
   
RISO,IN LOMELLINA PIANO DI SVILUPPO DA 6 MILIONI GRUPPI DI AZIONE LOCALE REALTA´ SINERGICHE  
 
Mede/Pv - L´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani ha partecipato questa mattina al congresso "Un anno di Gal in Lomellina". Presenti all´incontro il presidente del Gal Lomellina Giorgio Guardamagna, il presidente della Provincia Vittorio Poma, il direttore del Gal Luca Sormani e il presidente di Lombardia Informatica Lorenzo De Martini, oltre a diversi amministratori provinciali e sindaci del territorio. I Gal (Gruppi di azione locale) sono società pubblico-private alle quali spetta il compito di attuare i Piani di sviluppo locali (Psl), previsti dall´asse 4 Leader del Psr (Programma di Sviluppo Rurale). Il loro obiettivo è quello di migliorare le capacità di partnership locali e promuovere la cooperazione tra territori, per stimolare lo sviluppo armonico delle aree rurali. Quello della Lomellina, ad esempio, riunisce 41 Comuni e li aiuta nella predisposizione dei Pgt (Piani di governo del territorio), ma anche a promuovere i Distretti del commercio. "In Lombardia - ha precisato l´assessore De Capitani - sono stati approvati 16 Psl per un importo totale di 65 milioni di euro". "Per il territorio della Lomellina - ha ricordato l´assessore - Regione Lombardia ha negoziato con l´Unione Europea il suo inserimento tra i territori aventi diritto alle risorse specificatamente destinate allo sviluppo locale". "Si tratta di una deroga - ha rimarcato l´assessore - concessa in virtù della particolare conformazione geografica e socio economica della zona, caratterizzata da un forte squilibrio nella struttura demografica e da un´alta percentuale di occupati in agricoltura". "Il Psl della Lomellina - ha evidenziato De Capitani - prevede una serie di interventi mirati a rafforzare l´identità del territorio e la sua tradizione secolare nella coltivazione del riso, attraverso un impegno economico importante, che sfiora i 6 milioni di euro, a conferma del serio impegno del territorio e della piena fiducia della Direzione generale Agricoltura nel raggiungimento degli obiettivi". "I Tavoli sul territorio - ha commentato l´assessore - sono una scelta di metodo, che privilegia l´ascolto, il coinvolgimento e il confronto. A partire da questa considerazione sono stati calendarizzati gli incontri con i 16 Gal lombardi ed è stato costituito un Coordinamento tecnico, con lo scopo di facilitare il dialogo e affrontare le criticità in modo organico e diretto". "Regione Lombardia, nel rispetto dei ruoli e delle autonomie e valorizzando la sussidiarietà - ha concluso De Capitani -, si conferma come interlocutore di coordinamento, per garantire un governo complessivo delle politiche di semplificazione che sono state poste tra le priorità della nona legislatura regionale".  
   
   
AGRICOLTURA: REGIONE FVG HA GIÀ SPESO 110 P.C. FONDI PSR  
 
Udine - La Regione Friuli Vgenezia Giulia nel 2010 ha già speso il 110 per cento dei fondi a disposizione per finanziare le misure del Piano di sviluppo rurale (Psr) grazie anche alla disponibilità residuale del 2009. E´ quanto ha affermato l´assessore regionale alle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, Claudio Violino, in un incontro svoltosi a Udine allo scopo di fare chiarezza sullo stato di attuazione del Psr, e di anticipare le opportunità rivolte al mondo agricolo per il prossimo anno, sollecitando contestualmente le aziende a fruire delle somme a disposizione. Rispetto alla disponibilità complessiva del Psr di 280 milioni di euro per l´intero periodo di esercizio dal 2007 al 2013, ad oggi la Regione ha speso 95,5 milioni di euro, dimostrando così l´efficienza del proprio apparato burocratico. "Siamo una Regione virtuosa - ha commentato l´assessore - ma la nostra preoccupazione ora si riferisce alla capacità delle aziende agricole di completare l´iter degli interventi per i quali esse hanno ottenuto le provvidenze del Psr, consegnandoci la documentazione relativa ai collaudi delle opere eseguite, entro il termine massimo di due anni imposto dalla Ue2". Oltre questo termine, ha infatti ricordato Violino, scatterebbe la procedura N+2 che corrisponde all´obbligo della restituzione del finanziamento ottenuto. La preoccupazione di Violino deriva all´attuale situazione economica che potrebbe limitare ancora le aziende rurali nella capacità di portare a compimento i progetti di miglioramento finanziati dalla Ue attraverso la Regione e, di conseguenza, ridurre l´accesso ai finanziamenti già a disposizione per quest´anno. Gli interventi del Psr, è stato spiegato, sono pari al 40 per cento rispetto alla spesa ammessa a contributo e la restante parte della spesa per ogni singolo intervento è a carico delle rispettive aziende. L´assessore ha voluto anche stimolare gli agricoltori a innovare le proprie realtà aziendali per consentire al mondo rurale del Friuli Venezia Giulia di prepararsi ad affrontare attraverso un´adeguata progettualità e con la necessaria competitività ed efficacia il periodo della ripresa dalla crisi economica. Entro l´anno, ha rilevato Violino, devono essere spesi 26 milioni di euro attualmente a disposizione del Psr e la Regione è attrezzata per poterli erogare nei tempi convenuti così come ha fatto con le disponibilità precedenti. Le perplessità dell´assessore, però, derivano dalla limitata capacità di spesa del comparto. Se le misure del Fondo di rotazione, strumento creditizio per il settore primario istituito nel 1980, erano volte a consentire alle aziende agricole di sostenere il gravame dei finanziamenti e delle passività di bilancio, rappresentando in realtà vere e proprie misure anticrisi (in un anno la Regione ha speso in questo modo 80 milioni di euro per il consolido dalle passività aziendali), gli ulteriori fondi a disposizione dell´agricoltura regionale saranno rivolti esclusivamente alle progettualità per il rinnovamento delle strutture aziendali. In occasione dell´incontro sul Piano di Sviluppo Rurale (Psr), l´assessore regionale alle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, Claudio Violino, ha annunciato che di recente la Giunta regionale ha deliberato quello che ha definito lo scorrimento della graduatoria inerente la misura 121 del Psr per l´assegnazione di quasi 10 milioni di euro per investimenti nelle aziende agricole, provvedimento che permetterà a quasi cento attività rurali di beneficiare dei fondi comunitari. Altri 13 milioni di euro, invece, sono stati destinati dalla Regione ai Progetti Integrati di Filiera (Pif), finanziando così tutte le domande presentate. Sono state altresì finanziate quasi tutte le domande relative ai Progetti Integrati Territoriali (Pit), eccetto l´ultima in graduatoria. Tra breve, sempre secondo Violino, sarà inoltre data risposta, con la disponibilità di altri 3,5 milioni di euro, alle domande riguardanti la richiesta di finanziamenti per i progetti forestali di filiera e i progetti integrati territoriali forestali. L´assessore ha anche ricordato che la Regione, dopo una lunga trattativa, ha ottenuto nel Psr dalla Ue l´aumento della percentuale dei contributi per i seminativi dell´agricoltura biologica, portandola da 200 euro a 280 euro per ettaro. Il direttore regionale centrale delle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, Luca Bulfone, ha quindi specificato il processo di riorganizzazione in atto nella direzione di sua competenza. In particolare, si è soffermato sulla semplificazione degli Ispettorati provinciali: quelli Forestali e quelli provinciali dell´Agricoltura saranno unificati in un´unica struttura. Nel corso dell´incontro sono state anche illustrate le cifre dell´azione della Regione a sostegno delle aziende agricole: oltre 171 riceveranno finanziamenti nel 2010 e si aggiungeranno alle 140 che hanno già ottenuto i benefici del Psr. Delle 171 aziende citate, 140 otterranno le provvidenze previste dalla misura 121 del Psr per investimenti aziendali, misura della quale hanno al momento beneficiato 95 aziende a fronte di 331 domande.  
   
   
AGRICOLTURA TRENTINA SEMPRE PIU´ IN ROSA ALL´ISTITUTO AGRARIO DI SAN MICHELE L´INAUGURAZIONE DEL CORSO DELLE 600 ORE E LA CONSEGNA DEI BREVETTI  
 
Il comparto agricolo in Trentino si tinge sempre più di rosa. Un segnale importante arriva dal corso per imprenditori agricoli organizzato dall’Istituto Agrario di San Michele all’Adige che registra un progressivo aumento delle donne iscritte. Dieci anni fa erano solo il 15 per cento, oggi la loro presenza è cresciuta raggiungendo il 25-30 per cento dei partecipanti; quest’anno sono addirittura 25 su un totale di 64 aspiranti imprenditori, vale a dire circa il 40 per cento. Il crescente interesse da parte mondo femminile per il settore agricolo trova risposta nella diffusione di nuovi settori di attività quali la coltivazione delle piante officinali, dei piccoli frutti, le fattorie didattiche e la vendita diretta dei prodotti agricoli. All’istituto Agrario, una nuova squadra di futuri imprenditori agricoli ha iniziato mercoledì 17 novembre il percorso formativo che li porterà ad acquisire, fra due anni e in 600 ore di lezioni teorico-pratiche, una serie di competenze mirate alla corretta gestione di un’azienda agricola ed il brevetto professionale di imprenditore agricolo. “La formazione e l’aggiornamento continuo sono due strumenti molto importanti per fronteggiare la crisi che sta interessando questo settore” ha spiegato ai partecipanti il dirigente del Centro istruzione e formazione, Marco Dal Rì, intervenuto all’inaugurazione assieme al coordinatore dell’area qualificazione professionale agricola, Michele Covi, e agli organizzatori del corso Paolo Dalla Valle e Carlo Micheli. Gli aspiranti imprenditori agricoli hanno un’ età compresa fra 18 e 40 anni e provengono da varie zone del Trentino. Dall’anno di attivazione (1986) ad oggi, il corso per la qualificazione professionale dei giovani imprenditori agricoli ha registrato quasi duemila iscritti. L’iniziativa si inserisce nell’ambito dell´attività di qualificazione professionale agricola programmata dal Centro istruzione e formazione grazie al finanziamento del Piano di Sviluppo Rurale della Provincia autonoma di Trento. Il percorso formativo è rivolto ai giovani che intendono insediarsi in agricoltura e quindi ottenere il premio di primo insediamento in azienda agricola, ma non sono in possesso di un titolo di studio rilasciato da una scuola superiore agraria. Il premio di insediamento ammonta a 30 mila euro per le aziende frutti-viticole, 35 mila euro per le aziende biologiche, 40 mila euro per le aziende zootecniche. Contestualmente all’apertura del corso, sono stati consegnati i brevetti ai 51 imprenditori che hanno concluso il corso di formazione biennale 2008-2010.  
   
   
EX-SACCARIFICIO CASEI GEROLA, DECIDERÀ GOVERNO TRA LE PARTI NON E´ STATO TROVATO L´ACCORDO  
 
Milano - Si è svolta ieri la riunione conclusiva del Comitato di indirizzo per l´accordo di riconversione produttiva dello stabilimento saccarifero di Casei Gerola (Pv), alla presenza dei rappresentanti dei sindacati dei lavoratori, delle organizzazioni di categoria agricole, dei sindaci dei Comuni interessati (Casei Gerola, Voghera e Silvano Pietra), della parte industriale proponente e della Provincia di Pavia. Non essendo stato possibile arrivare alla unanime condivisione del progetto si procederà all´invio degli esiti e delle posizioni delle parti interessate al Comitato interministeriale, previsto dall´articolo 2 comma 1 della legge 81/2006. "Ancora una volta - riferisce l´assessore all´Agricoltura Giulio De Capitani - sono stato costretto a registrare la mancata unanimità da parte di alcuni sottoscrittori e la conseguente impossibilità a firmare l´accordo di riconversione produttiva dell´impianto di Casei Gerola, pur a seguito di una serie di incontri che hanno permesso di chiarire la maggior parte dei punti rimasti in discussione". "La stessa legge mi indica - conclude De Capitani - il percorso che deve essere seguito in caso di mancato accordo, ovvero la trasmissione di tutti gli atti e dello stato di avanzamento dell´intesa al Comitato interministeriale previsto dall´art. 2 comma 1 della Legge 81/2006"  
   
   
EXPO, FORUM SU SICUREZZA ALIMENTARE FORMIGONI: PRONTI A REALIZZARE INTERVENTI INNOVATIVI  
 
Milano - "Occorre puntare in modo veramente concertato su un nuovo equilibrio tra agricoltura, industria e servizi, perché lo sviluppo sia sostenibile, a nessuno manchino il pane e il lavoro, l´acqua e le altre risorse primarie siano preservate come beni universali". Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha voluto citare l´insegnamento di papa Benedetto Xvi: è accaduto il 18 novembre al primo forum internazionale dell´Expo sulla sicurezza alimentare e l´agro-biodiversità, organizzato all´università Iulm di Milano dal comitato scientifico di Expo Milano 2015. "Queste parole - ha notato il presidente - possano essere un riferimento ideale e culturale importante". A pochi giorni dal via definitivo del Bie a Parigi, si avvia in Lombardia un nuovo percorso di confronto sui contenuti dell´Esposizione universale di Milano: "La condivisione delle conoscenze è il primo passo per costruire insieme nuove politiche di sviluppo e diffondere le migliori pratiche" ha detto Formigoni all´incontro aperto dal rettore dello Iulm, Giovanni Puglisi. L´obiettivo è quello di contribuire a costruire il giusto rapporto tra l´uomo e la natura: "La sfida che dobbiamo affrontare insieme - ha proseguito Formigoni - è perciò quella di dimostrare che è possibile garantire oggi, in questo mondo, cibo sufficiente, buono e sano e uno sviluppo sostenibile a tutta l´umanità. Questo può essere raggiunto attraverso un nuovo approccio che sappia coniugare tutte le conoscenze scientifiche e tecnologiche, i risultati più avanzati della ricerca, la collaborazione tra istituzioni pubbliche e private, dentro una consapevolezza del ruolo e della responsabilità che l´uomo ha di fronte alle risorse della natura". Lo sguardo di Formigoni è ampio: costruire il giusto rapporto tra l´uomo e la natura significa affrontare temi come la qualità e la sicurezza dell´alimentazione, la prevenzione e la cura delle nuove grandi malattie, lo sviluppo sostenibile e le politiche energetiche e ambientali, ma anche quello dell´educazione a una corretta alimentazione e della promozione all´innovazione e allo sviluppo della ricerca tecnologica sull´intera filiera agroalimentare. "Regione Lombardia - ha sottolineato Formigoni - è da anni in prima fila per promuovere e attuare politiche agricole volte alla valorizzazione di un patrimonio storico dei nostri territorio, come l´agricoltura, ma anche per sviluppare interventi finalizzati a un nuovo sviluppo, fatto di innovazione e di sostenibilità". La Lombardia, dunque, si prepara all´Expo con la consapevolezza del percorso già avviato e dei passi da compiere. "Vogliamo continuare il confronto - ha concluso Formigoni - per individuare interventi e progetti innovativi da realizzare insieme e da proporre all´attenzione di tutto il mondo".  
   
   
AGROALIMENTARE: DA IMPERIA CON OLIOLIVA IL RILANCIO DELLA DIETA MEDITERRANEA MERITO ANCHE DELLA LIGURIA SE È DIVENTATA PATRIMONIO UNESCO  
 
Imperia. “Con la decima edizione di “Olioliva” Imperia, dal 26 al 28 novembre, diventa un importantissimo polo dell’agrolimentare europeo”, ha affermato l’assessore all’Agricoltura della Regione Liguria Angelo Barbagallo, intervenendo alla conferenza stampa a Genova. “Della “Dieta Mediterranea” diventata in questi giorni a Nairobi, Patrimonio dell’Umanità Unesco, non dobbiamo dimenticarlo, si cominciò a discutere e a confrontarci con tanti studiosi proprio qui, una trentina di anni fa. Ed è anche merito della nostra comunità se oggi ha ottenuto questo prestigioso riconoscimento”,spiega Barbagallo, ricordando gli anni Ottanta, quando era sindaco del capoluogo dell’estremo Ponente ligure. “Ecco perché- ha aggiunto - la Regione Liguria crede sia giusto e importante, fin da dalla prossima edizione di “Olioliva” “affiancare, agli eventi in programma, insieme con le realtà locali, una nutrita realtà dei prodotti e della cucina del territorio”  
   
   
FONDI ALLE COMUNITÀ MONTANE DELLA CAMPANIA, ORA LE FUNZIONI PER VALORIZZARE GLI ENTI  
 
Napoli- L’assessore ai Rapporti con le Autonomie locali della Campania Pasquale Sommese esprime la propria soddisfazione per l’intesa raggiunta in Commissione Bilancio per il reperimento di 80 milioni da destinare al personale delle Comunità montane. "C´eravamo impegnati, d’accordo con il presidente Caldoro e l’intera Giunta, a reperire le risorse da destinare ai lavoratori degli enti, ed abbiamo rispettato la promessa fatta", sottolinea Sommese. "Ora passiamo alla seconda fase, quella delle funzioni da attribuire alle comunità montane al fine di valorizzarne al massimo il ruolo centrale che devono avere nella tutela della montagna e degli equilibri dell’ecosistema, nella sistemazione idraulico-forestale, nella valorizzazione dei prodotti del sottobosco, nella lotta agli incendi e nella vigilanza. "Nel disegno di decentramento spinto delle funzioni agli enti locali, a cui stiamo intensamente lavorando, individueremo i compiti da attribuire alle comunità. L’obiettivo è quello di restituirle alla loro importante funzione di protezione e rilancio delle zone montuose della Campania", conclude l’assessore Sommese.  
   
   
RISORSE FORESTALI: 4 INCONTRI SU NATURA 2000 ALPI CARNICHE  
 
Udine - Mercoledì 24 novembre si terrà a Paularo, alle ore 17,30 (sala consiliare del Comune, piazza Nascimbeni 16), il primo di quattro incontri con la popolazione sulla gestione delle zone protette Zps (Zone di Protezione Speciale), e Sic, (Siti di Interesse Comunitario). Organizzati dal servizio Caccia, Pesca e Ambienti Naturali della direzione centrale delle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, gli inconttri sono rivolti agli abitanti dei Comuni di Cercivento, Comeglians, Ligosullo, Forni Avoltri, Moggio Udinese, Paluzza, Pontebba, Paularo, Treppo Carnico, Ravascletto e Rigolato. Saranno incentrati sulla gestione delle zone protette Natura 2000 delle Alpi Carniche e fanno parte del processo partecipativo volto a coinvolgere la popolazione nella redazione del Piano di gestione, il documento che indicherà le modalità di tutela e salvaguardia dell´area di interesse. Nel corso delle serate, oltre a informare i cittadini sulla valorizzazione del territorio, saranno concordate con la stessa popolazione le azioni che rappresenteranno la struttura portante del documento. Saranno partecipi di questa fase, tra gli altri, i principali portatori di interesse del territorio, quali per esempio gli agricoltori, i cacciatori, i pescatori, le associazioni culturali e sportive ed i rappresentanti delle attività turistiche. Le successive riunioni con la popolazione sono in programma a Forni Avoltri il 25 novembre (ore 17,30, sala consiliare del Comune, Corso Italia 22) per gli abitanti dei Comuni di Forni Avoltri, Comeglians e Rigolato; a Pontebba il 1 dicembre (ore 17,30, sala del Consiglio comunale, piazza Garibaldi 1; a Paluzza il 2 dicembre (ore 17,30, sala riunioni del Cesfam, via Roma, 40) per i residenti nei Comuni di Paluzza, Ligosullo, Treppo Carnico, Ravascletto e Cercivento. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il servizio Caccia, Pesca e Ambienti Naturali via telefono (0432555236, riferimento Gabriele Iacolettig) o via email (s.Caccia.pesca.amb.naturali@regione.fvg.it).  
   
   
FVG: CONVEGNO SU RIORDINO ALTO FRIULI  
 
Amaro - "Il nostro obiettivo non è quello di risparmiare e spendere meno per gli enti di montagna, ma di rafforzare gli strumenti dell´offerta dei servizi in modo che i Comuni possano dare risposte più convincenti ai cittadini e alle imprese". Lo ha affermato il 19 novembre l´assessore regionale alle Autonomie locali, Andrea Garlatti, alla tavola rotonda "Il riordino delle Autonomie locali nel Comprensorio dell´Alto Friuli", organizzato oggi dalla Cisl Alto Friuli insieme alla Cisl Fvg ad Amaro in Carnia. L´iniziativa si colloca nel dibattito sulla riforma delle Comunità montane che sono state commissariate l´anno scorso. Il sindacato ha chiesto alla politica di accelerare la riforma delle Autonomie nel rispetto della salvaguardia dell´identità e dei valori delle comunità locali. All´incontro sono state evidenziate le difficoltà nella gestione dello sviluppo del territorio sul quale gravitano tanti soggetti con potere decisionale, che spesso svolgono i medesimi compiti, con un aggravio di costi e riduzione della capacità nel dare risposte certe e rapide. Nel suo intervento l´assessore Garlatti si è soffermato sul significato progettuale della scelta fatta dall´esecutivo regionale di congiungere le Autonomie locali alla Funzione pubblica: "Non possiamo pensare di riformare gli Enti locali senza toccare direttamente la Regione e viceversa". "La riforma - ha spiegato l´assessore - partirà dalle Comunità montane per poi coinvolgere progressivamente in modo sistematico e unitario gli altri livelli decisionali". "Quanto l´argomento delle Autonomie locali - ha aggiunto l´assessore - sia prioritario per la giunta regionale, è dimostrato dalla conferma nella Finanziaria dell´importo delle risorse messo a disposizione per l´anno in corso, anche per il 2011". La riforma, ha informato l´esponente regionale, prevede una focalizzazione delle funzioni e un parallelo adeguamento delle strutture, attraverso il concentramento della parte gestionale e l´aggregazione delle strutture stesse, mantenendo intatta la valorizzazione degli organi politici locali: "Le Unioni dei Comuni non sono enti in più, ma enti invece", ha precisato Garlatti, che spera di arrivare a breve a un´intesa su tale impianto con i sindaci. Hanno preso parte, tra gli altri, al convegno i consiglieri regionali Luigi Cacitti ("è necessaria la condivisione degli obiettivi per evitare la continua rivisitazione dei provvedimenti adottati"), Enzo Marsilio ("la competenza su una materia deve essere su un determinato territorio di un solo ente"), Sandro Della Mea, il sindaco di Udine in rappresentanza dell´Anci Furio Honsell ("il vero problema è l´instabilità normativa in continua evoluzione: senza regole chiare non è possibile pianificare"), il presidente della Cciaa di Udine Giovanni Da Pozzo ("senza il riordino della filiera delle funzioni e decisioni l´economia rimane imbrigliata e quindi non c´è sviluppo") e i segretari della Cisl Alto Friuli e regionale, Franco Colautti e Renato Pizzolitto.  
   
   
LIGURIA: CONSULTA SU FONDI COMUNITÀ MONTANE, LE CIFRE  
 
Genova. Lo Stato, dopo la sentenza della Corte Costituzionale sui finanziamenti alle Comunità Montane, dovrà restituire alla Regione Liguria, per il solo anno 2009, un finanziamento di 661 mila euro. Cifra che, se moltiplicata mediamente per gli anni che occorrono per la copertura dei mutui è destinata a salire a diverse decine di milioni di euro  
   
   
LIGURIA: ILLEGGITTIMO STOP FINANZIAMENTI STATALI A COMUNITÀ MONTANE  
 
Genova - La Regione Liguria ha ottenuto dalla Corte Costituzionale un´importante sentenza che impedisce al Governo di interrompere i finanziamenti destinati alle Comunità Montane. “Si tratta della recentissima sentenza n. 326/2010 che ha favorevolmente deciso il ricorso proposto dalla Liguria - contro l´art. 2, comma 187, della finanziaria 2010 (L. N. 191/2010)- che prevedeva la cessazione del concorso statale al finanziamento delle Comunità Montane, ponendo le basi per una surrettizia cancellazione dall´ordinamento delle stesse Comunità Montane”, spiega una nota della Regione Liguria. La disposizione, se fosse sopravvissuta, avrebbe posseduto effetti devastanti, in particolare per quanto riguarda la copertura dei mutui contratti dalle Comunità Montane per importanti investimenti in sede locale. Spiega l’assessore alle Finanze Pippo Rossetti: "Saremmo soddisfatti perchè era evidente l´illogicità di non mantenere da parte del ministro un impegno su investimenti approvati dal Governo su cui era stata data garanzia per la copertura dei mutui. Siamo in verità arrabbiati perchè la fantasiosa proposta di togliere i mutui ha comportato inutile mole di lavoro degli uffici regionali e i costi di avvocati che potevano essere indirizzati ad azioni più utili per i cittadini. La Regione Liguria continuerà a impugnare presso la Corte Costituzionale tutti gli atti illegittimi che il governo per ridurre le sue spese, attuerà in modo non condiviso, a scapito dei bilanci regionali". La Corte ha giudicato la norma statale come del tutto "irragionevole", poiché lascia "privo di copertura finanziaria un settore di rilievo qual ´è quello degli investimenti strutturali a medio e lungo termine effettuati mediante la stipulazione di mutui originariamente garantiti dal finanziamento statale"  
   
   
AGRICOLTURA IN ABRUZZO: STIPENDI PRONTI PER DIPENDENTI ARA RICHIESTA MAGGIOR RIGORE NELLA RENDICONTAZIONE  
 
Pescara - L´assessore regionale all´Agricoltura, Mauro Febbo, va incontro ai 79 dipendenti dell´Ara (Associazione Regionale Allevatori) d´Abruzzo, senza stipendio da otto mesi, ma al tempo stesso sollecita maggior rigore nella presentazione della rendicontazione e una svolta nella ristrutturazione dell´Ente. "Ci dispiace davvero per la situazione di disagio delle famiglie dei lavoratori dell´Ara - spiega l´Assessore - e mi sento di rassicurarle: proprio stamattina abbiamo preparato una determina di 660mila euro per cominciare a soddisfarle. Faccio presente che alla Regione Abruzzo i fondi del Governo nazionale sono stati trasferiti solo lo scorso 29 ottobre, quindi abbiamo agito tempestivamente. Va rimarcato che in precedenza avevamo stanziato un anticipo di 350mila euro grazie alla sensibilità di qualche dirigente che ha accettato di assumersi questa responsabilità. E´, però, doveroso sottolineare come ci siano inadempienze da parte della stessa Ara (che svolge attività di controllo qualità del bestiame allevato) in atti burocratici fondamentali quali la rendicontazione, che non rientra mai nei tempi e nei modi richiesti dalle norme. Un particolare non irrilevante che impedisce l´erogazione. Infine - conclude Febbo - sono due anni che stiamo chiedendo una riorganizzazione strutturale con una sensibile riduzione dei costi, dal momento che certi esuberi non sono più tollerabili".  
   
   
FVG: DAL FONDO ANTICRISI CONTRIBUTI A SETTORE AGRICOLO  
 
 Trieste - L´amministrazione regionale stanzierà ulteriori contributi sul "fondo anticrisi": a beneficiarne sarà il settore agricolo che, dopo aver esaurito le disponibilità economiche precedentemente assegnate al Fondo di rotazione regionale per interventi nel settore, riceverà altri 10 milioni di euro. Dando risposta alle richieste delle categorie, l´assessore regionale alle Finanze, Sandra Savino, ha inteso promuovere un settore fortemente penalizzato dalla crisi economica contingente e dalle recenti intemperie che hanno danneggiato strutture e colture e ha proposto nella seduta del 18 novembre della Giunta regionale l´implementazione di fondi attingendo dai 40 milioni di euro del Fondo di rotazione per la stabilizzazione del sistema economico regionale che disponeva inizialmente di 400 milioni di euro (L.r. 11/2009). Le istanze del comparto agricolo erano state riferite all´assessore Savino dal collega Claudio Violino che aveva dato conto del completo impiego delle risorse attribuite al Fondo per il settore agricolo, riferendosi sia al trasferimento operato a seguito dell´approvazione della legge anticrisi pari a 30 milioni di euro a luglio dello scorso anno sia ai successivi stanziamenti di altrettanti 30 milioni di euro. Con quest´ultimo trasferimento di 10 milioni di euro, le risorse a disposizione per le misure anticrisi sono così ripartite: 60 milioni di euro al Frie (fondo per iniziative economiche); 65 milioni a Fria (a favore delle imprese artigiane); 65 milioni al fondo speciale di rotazione a favore delle imprese commerciali, turistiche e di servizio; 50 milioni per le garanzie in favore delle piccole medie imprese; 10 milioni per il fondo regionale di smobilizzo crediti; 70 milioni per il fondo di rotazione regionale per interventi nel settore agricolo; 50 milioni per Mediocredito per favorire il finanziamento delle piccole e medie imprese industriali, di servizio e loro consorzi.  
   
   
CIPE: ASSOCIAZIONI PESCA INDICANO PRIORITÀ PER IMPIEGO RISORSE SETTORE. AMAREZZA PER MANCATA ATTENZIONE SU LEGGE DI STABILITÀ  
 
Una maggior concentrazione dell’offerta, meno intermediari, migliorare infrastrutture e servizi, fornire al comparto strumenti adeguati per dialogare con la Gdo. Questi, secondo l’Agci Agrital, la Federcoopesca-confcooperative e la Lega Pesca, sono gli obiettivi che i 15 milioni di euro stanziati dal Mipaaf nell’ambito del Fondo Infrastrutture -e che hanno avuto il 18 novembre il placet del Cipe-, dovrebbero contribuire a far raggiungere alla filiera. “Siamo pronti – sottolineano i presidenti Buonfiglio, Coccia e Ianì- a metterci a lavoro da subito affinché le risorse stanziate possano cogliere al meglio quelle che sono le necessità del settore. Visto che da tempo dobbiamo far i conti con risorse sempre più esigue è fondamentale impiegare al meglio quelle che si hanno. Abbiamo sostenuto il ministro Galan in queste scelte di indirizzo, daremo il nostro contributo anche quando si tratterrà di impiegare i fondi in iniziative concrete”. Iniziative che da sole non possono essere, però, risolutive. Le associazioni, infatti, sono amareggiate per la scarsa attenzione riservata al settore nella Legge di stabilità. “Confidiamo – concludono i presidenti- in una ripresa dei temi pesca nel provvedimento di proroga termini a cui sta già lavorando in queste ore il governo” .  
   
   
ZAIA: L’ASSOCIAZIONE ‘CONIGLIO VENETO’ SI AGGIUDICA A 12.500 EURO IL TARTUFO PRO ALLUVIONATI  
 
Venezia - Il presidente dell’associazione ‘Coniglio Veneto’ Stefano Bison si è aggiudicato con un’offerta di 12.500 euro il tartufo di circa quattro etti messo all’asta da Luca Zaia per aiutare i veneti colpiti dall’alluvione. “Ringrazio di cuore – commenta il presidente della Regione del Veneto – chi in un momento difficile, dimostra generosità, dando prova di come la solidarietà sia uno dei valori fondanti che tengono assieme il nostro popolo”. L’associazione che riunisce i 280 allevatori di conigli del Veneto organizzerà con il saporito tubero una cena di gala a base di coniglio e tartufo, il cui ricavato sarà a sua volta devoluto alle popolazione e alle aziende alluvionate del Veneto. “L’alluvione – spiega Stefano Bison – è un dramma che ha colpito duramente anche gli allevatori: sono morti 5.000 conigli e nel comparto avicolo sono andati persi 250.000 capi. Abbiamo pensato che fosse nostro dovere mostrare un segno tangibile di solidarietà ai colleghi”. Il tartufo battuto all’asta era stato donato al presidente della Regione da Antonio Bertolotto, che a suo volta lo aveva acquistato al premio Grinzane Cavour. La base di partenza dell’offerta di acquisto era di 8.500 euro, e oltre a quella di Bison ne è pervenuta anche un’altra. Il ricavato dell’asta andrà ad aggiungersi al milione e 900 mila euro raccolti dalla Regione del Veneto pro alluvionati attraverso gli sms al 45501 (“2 euro per il Veneto:”) e il conto corrente Solidarietà: Unicredit Spa - intestazione "Regione Veneto - Emergenza Alluvione Novembre 2010" - Codice Iban: It62d0200802017000101116078 codice Bic Swift Uncritm1vf2.  
   
   
CONVEGNO “L’AGROALIMENTARE PER EXPO 2015”. MORATTI: “MILANO MODELLO DI INNOVAZIONE ALIMENTARE PER VINCERE LA SFIDA DELLA FAME NEL MONDO”  
 
 “Considero l’appuntamento di oggi un momento importante nel cammino di Milano e del mondo verso l’Esposizione Universale del 2015. Un’occasione per promuovere un confronto aperto sulle opportunità offerte dall’Expo per il Paese per valorizzare e promuovere le imprese, motore del ‘Made in Italy’, in campo Agroalimentare, e protagoniste dell’export europeo”. Così il Sindaco Letizia Moratti è intervenuta, il 19 novembre presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, al Convegno “L’agroalimentare per Expo 2015. Un patrimonio per il made in Italy”, organizzato da “I Giovani per l’Expo”. Tra i presenti il presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei deputati Paolo Russo, il presidente di Federalimentare Giovani Annalisa Sassi e Michele Carruba del Comitato Scientifico di Expo 2015. “Expo 2015 nasce come risposta agli Obiettivi del Millennio – ha sottolineato Letizia Moratti –, vincere la sfida della fame e delle malattie nei Paesi in via di Sviluppo e dare un futuro di pace e di benessere a tutti gli uomini e le donne del Pianeta. In vista dell’Esposizione Universale, Milano vuole mettere a disposizione del mondo le sue eccellenze agroalimentari e i suoi prodotti alimentari, riconosciuti da poco, anche dall’Unesco, come patrimonio dell’Umanità. L’agricoltura, in questo senso, gioca un ruolo fondamentale, un ruolo determinante per innovare la filiera alimentare, per tutelare la biodiversità, promuovere la sicurezza e l’educazione alimentare e ripensare la cooperazione”. Le eccellenze alimentari italiane, in particolare quelle agroalimentari, hanno ottenuto, appena un paio di giorni fa, un grande riconoscimento. Il Comitato tecnico dell’Unesco ha scelto, infatti, come modello alimentare, in termini di sostenibilità e qualità, la Dieta Mediterranea, riconosciuta peraltro anche dall’Oms e dalla Fao. “Un riconoscimento di grande prestigio per la nostra agricoltura – ha proseguito il Sindaco –, che rappresenta un patrimonio insostituibile per il nostro Paese e per l’umanità”. Il Sindaco ha, infine, evidenziato la grande concentrazione di università, istituti di ricerca e imprese ad alta tecnologia sul territorio lombardo, che assicurano alle aziende agricole un costante trasferimento di tecnologie e prassi innovative. In Lombardia, infatti, è presente il 35% del totale delle imprese, localizzate prevalentemente a Milano, dove si realizza il 73% degli investimenti nazionali nel campo della Ricerca e dello Sviluppo biotecnologico. Milano, inoltre, con un patrimonio di 59 cascine, è la seconda città agricola del Paese per presenza di imprese e di eccellenze agroalimentari. “La nostra città – ha concluso il Sindaco – è al centro di un’area che ha una tradizione agricola secolare, diffusa in tutta la regione: un’area tra le più produttive e le più avanzate d’Europa ed Expo 2015 sarà lo strumento per celebrare la storia, la tradizione e l’identità dei nostri territori, dei nostri prodotti. Una strada che abbiamo già intrapreso e che, insieme, dobbiamo continuare a percorrere per costruire una Milano più ricca di opportunità e costruire un mondo migliore, dove non si debba più sentir parlare di emergenza alimentare. Un mondo più capace di accogliere e difendere la vita”.  
   
   
POTENZA: 700 MILA EURO PER VALORIZZARE L´AGRICOLTURA  
 
 “Dopo aver destinato 5 milioni di euro, delle risorse liberate del Por 2000-2006, all’adeguamento e sistemazione della Sp 63 del Rubbio Francavilla - San Costantino Albanese, un’importante opera viaria al servizio del Parco del Pollino e delle tante aziende agrituristiche dell’area, la Provincia di Potenza utilizza altri 700.000 euro di risorse liberate per progetti di promozione di prodotti tipici (agricoli e agro-alimentari di qualità) e per la valorizzazione del patrimonio rurale”. Lo hanno dichiarato il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza e l’assessore alle Attività Produttive Nicola Figliuolo, dopo che il Consiglio provinciale, nella seduta del 19 novembre , ha deliberato di destinare 700.000 euro rivenienti dalle cosiddette risorse liberate alla “commercializzazione dei prodotti agricoli di qualità” (350.000 euro) - attraverso un progetto che, di concorso con l’Alsia, ha come destinatari i consorzi di tutela delle denominazioni (dop, igp, docg e igt) legalmente riconosciute, gli organismi associativi di produttori e trasformatori che rappresentano la dop o l’igp e i consorzi, le associazioni, gli organismi che valorizzano i prodotti agricoli - e al “rinnovamento e miglioramento dei villaggi e valorizzazione del patrimonio rurale”, mediante il recupero di due case cantoniere, a Bella (località “Acqua del faggio”) e a Nemoli ( località “Lago Sirino”), da destinare rispettivamente a fattoria didattica (70.000 euro) e farmer market (280.000 euro), con il coinvolgimento e la sinergia delle associazioni agricole, di cui il progetto garantisce il protagonismo. Le risorse sono state riconosciute all’Amministrazione provinciale nell’ambito di un protocollo d’intesa tra Regione Basilicata e Provincia proprio in tema di risorse liberate dal Por Basilicata 2000-2006. “Si raggiunge, con questo provvedimento, un obiettivo importante che pone le basi per mettere in campo progetti di qualità in grado di innescare – hanno dichiarato - significativi e virtuosi processi di sviluppo. Un obiettivo che corrisponde ad un impegno programmatico e ad una precisa scelta strategica di questa Amministrazione e che comincia ora ad aver concretezza. Da un lato con i progetti finanziati per la valorizzazione dei prodotti tipici si offre al territorio, con il coinvolgimento dei consorzi di tutela e degli organismi associativi, una possibilità di sviluppo sostenibile, creando la base di partenza per il potenziamento del turismo eno-gastronomico della provincia e recuperando la tradizione e la cultura locale per inserirla nei moderni circuiti di valorizzazione economica. Dall’altro, in due aree particolarmente importanti della regione, come l’area Sud e l’area del Marmo Platano Melandro, si realizzano, in collaborazione con le associazioni dell’agricoltura, le condizioni per accorciare la filiera e consentire un rapporto diretto tra chi produce e chi acquista”. “Il rilancio del settore agricolo – hanno concluso Lacorazza e Figliuolo – rappresenta dunque una priorità nell’ottica di valorizzazione della realtà produttiva locale a cui si sta lavorando con impegno, anche grazie a proficue sinergie interistituzionali”.  
   
   
FVG: INNOVAZIONE MONDO RURALE  
 
Castions di Strada (Ud) - L´agricoltura del Friuli Venezia Giulia potrà uscire più facilmente dal guado della crisi della quale risente forse maggiormente rispetto ad altri settori, se gli agricoltori sapranno valorizzare le loro capacità imprenditoriali. Lo ha ribadito l´assessore regionale alle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, Claudio Violino, intervenendo il 19 novembre a Castions di Strada, nella sala San Carlo, all´affollato convegno dal tema "Agricoltura: orientamenti per il futuro". Organizzato dall´Associazione Agronomi e Forestali del Fvg. Tali assise erano state indette per illustrare agli agricoltori le opportunità derivanti dall´approvazione da parte della Regione di quattro ulteriori linee di aiuto in conto interessi, sostenute dal Fondo di rotazione per interventi nel mondo rurale a favore delle imprese colpite dalle gelate verificatesi tra il 19 dicembre dello scorso anno e lo scorso 17 marzo nei Comuni di Castions di Strada e altri limitrofi, e dalla tromba d´aria abbattutasi nella zona il 23 luglio scorso. Si tratta di finanziamenti agevolati a breve termine per il consolido di passività. Sono stati predisposti per consentire all´agricoltura di recuperare le proprie forze in attesa che l´economia si risollevi dalla crisi. Tuttavia, come ha evidenziato Violino, alla ripresa economica molti aspetti dei mercati, della stessa nostra società, le abitudini dei consumatori saranno cambiate. E stanno già cambiando. Ecco, allora, che un´agricoltura moderna qual è quella del Friuli Venezia Giulia, che ha saputo forgiare eccellenze in diversi settori dell´agroalimentare, per esempio quelli del vino, del prosciutto, dei formaggi e del pesce, affermate e conosciute nel mondo, deve trovare ora, secondo Violino, la forza e il coraggio dell´innovazione. Molti sono infatti i settori del mondo rurale da razionalizzare per recuperare redditività aziendale e competitività. Come quelli consortili e cooperativistici per l´essicazione dei cereali e per l´enologia. Ad esempio, come ha soggiunto l´assessore, vi è sempre più richiesta da parte dei consumatori di prodotti biologici. Sempre maggiore è la ricerca di alimenti sicuri, certificati, di qualità, di filiera corta. E, ancora, largo spazio troverebbe nella nostra realtà una suinicoltura locale più diffusa, capace di assecondare le esigenze della produzione del prosciutto di San Daniele. Così come una zootecnia nella quale le razze bovine autoctone possano essere ulteriormente valorizzate. L´adozione del marchio Tipicamente Friulano, come ha specificato il direttore generale dell´Ersa, Mirko Bellini, da utilizzare accanto al marchio di certificazione di qualità Aqua, vuole concretizzare nella promozione questo percorso di riassetto del mondo rurale regionale. Ma per guardare avanti con fiducia l´agricoltura del Friuli Venezia Giulia dovrà cambiare anche strutturalmente i suoi connotati. E´ per esempio evidente che le piccole aziende familiari ancora dedite alla maidicoltura non potranno più assicurare redditività sufficiente. Quindi, ha detto Violino, se la Regione si è impegnata a fondo per mettere in sicurezza le aziende del settore strutturalmente indispensabili, gli stessi agricoltori debbono ora saper fare sistema attorno alle nuove prospettive e opportunità. Non solo perché il Fondo di rotazione si basa su finanziamenti da restituire nel tempo, ma anche per assicurare prospettive di sviluppo al comparto. La Giunta regionale, ha anticipato in chiusura del suo intervento l´assessore, proprio nei giorni scorsi ha assegnato altri dieci milioni di euro per rifinanziare il Fondo di Rotazione. L´amministrazione potrà così erogare gli interventi per tutti i Progetti Integrati di Filiera che erano stati presentati; per quasi tutti i Progetti per Piani di Insediamenti produttivi, e per altri 50 beneficiari del Fondo di Rotazione. Prima dell´assessore, introdotti dal direttore centrale delle Risorse Agricole, Agroalimentari e Forestali, Luca Bulfone, avevano preso la parola il sindaco di Castions di Strada, Mario Cristofoli, il presidente degli agronomi e forestali del Fvg, Filippo Sbuelz, Francesco Miniussi, vicedirettore centrale dell´Agricoltura, Fabio Floreancig, del servizio investimenti aziendali e sviluppo agricolo, e Massimo Canali, direttore generale del Consorzio di bonifica Ledra-tagliamento.  
   
   
OLIVICOLTURA “TOUR DELL’OLIO”  
 
Perugia – È stato un vero e proprio “tour dell’olio”, compiuto il 21 novembre in occasione di “Frantoi Aperti” dall’assessore all’agricoltura della Regione Umbria Fernanda Cecchini, per rendersi conto di persona della realtà delle aziende olivicole, dei risultati, dei progetti e dei problemi dei produttori di quello che costituisce, insieme al vino e ai prodotti tipici di qualità, una punta di diamante dell’agroalimentare umbro, un simbolo della regione e del suo territorio. “Avrei voluto, se avessi potuto, visitarli tutti”, ha detto l’assessore Cecchini, impegnata nel “tour” per l’intera giornata di domenica, nel quarto dei sei finesettimana previsti dalla 13esima edizione di “Frantoi Aperti”, organizzata lungo la “Strada dell’Olio” per promuovere l’olio extravergine di oliva “Dop”, all’insegna delle degustazioni ma anche di eventi culturali diffusi nei comuni che hanno aderito all’iniziativa. “Visitarne alcuni – ha detto l’assessore – è stato un modo per visitarli idealmente tutti, per testimoniare a tutto il comparto la vicinanza e il sostegno della Regione per un complesso di realtà produttive dotate di forte dinamismo e spirito d’innovazione. L’olivicoltura umbra – ha sottolineato – ha superato quest’anno i 100 mila quintali di prodotto, ci sono aziende che hanno investito, utilizzando le misure del Piano di Sviluppo Rurale, con progetti di grande interesse per il futuro del comparto. L’olio umbro ha dimostrato anche quest’anno di essere un ottimo olio, capace di esaltare sia la cucina delle famiglie che della ristorazione. Il nostro auspicio è che in Umbria se ne consumi di più, e che in Italia e all’estero venga sempre più sorretto da un’azione promozionale e di comunicazione all’altezza del prodotto”. Il “tour dell’olio” dell’assessore Cecchini è cominciato al mattino con la visita (presenti i sindaci delle due città, Sandro Vitali e Giuliano Nalli) del Frantoio di Spello e della Società Agraria di Trevi “Il Frantoio”: Fausto Fratini del Frantoio di Spello ed Angelo Guidobaldi di Trevi hanno illustrato all’assessore le caratteristiche degli impianti, problemi e prospettive. Primo frantoio in Italia ad aver ottenuto la certificazione “Iso 9002” (certificazione del sistema di qualità) nel 1994 e il primo impianto in Umbria a potersi fregiare della certificazione “Dop Umbria Colli Assisi-spoleto” nel 1997, il Frantoio di Trevi – ha detto Guidobaldi – è attualmente impegnato in una collaborazione scientifica con la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Perugia per la costruzione di un sistema di estrazione e purificazione dei polifenoli (antiossidanti naturali) dalle acque di vegetazione delle olive. A Spoleto, presso il complesso di San Nicolò, Fernanda Cecchini, accompagnata dall’assessore comunale alle attività produttive Maria Margherita Lezi, ha salutato gli allievi degli Istituti Alberghieri di Assisi, Spoleto e Terni, impegnati in una gara di cucina (poi vinta dall’Istituto di Terni), nel quadro delle manifestazioni promosse da “Frantoi Aperti”. “L’olio – ha detto l’assessore ai giovanissimi “chef” – è un elemento fondamentale per far buono un piatto, e quello umbro deve sempre più diventare, insieme ai nostri prodotti di eccellenza, un ambasciatore ed un ‘biglietto da visita’ della nostra gastronomia”. E a testimonianza del legame fra gastronomia e arte, l’assessore Cecchini e il sindaco di Spoleto Daniele Benedetti hanno pranzato alla tavola del “Teatro delle Ariette”, un gruppo di Castello di Serravalle (Bologna) specializzato in “performances”, che uniscono la cucina “live” di piatti a base di prodotti rigorosamente “bio” con azioni sceniche, recitazioni e monologhi. Nel pomeriggio, la visita dell’assessore è proseguita presso il Frantoio Feliziani e “Cufrol” di Carlo Gradassi a Spoleto, per concludersi a Campello sul Clitunno al “Frantoio Marfuga” di Francesco Gradassi. Fra i progetti innovativi dell’azienda, Francesco Gradassi ha citato quello che punta alla valorizzazione del cosiddetto “olio estremo”, ovvero l’olio antico, coltivato come un tempo nelle terre marginali prima delle colture intensive: “Chi l’ha assaggiato dice che è un olio che non ha paragoni – ha detto Francesco Gradassi all’assessore Cecchini -, per le caratteristiche organolettiche, il sapore, il profumo e la ‘ruvidezza’ autentica del prodotto. I nostri vecchi lo facevano, e noi stiamo lavorando per rifarlo, come prodotto di nicchia e di eccellenza: occorre localizzare le zone e avere un sostegno adeguato”.  
   
   
CIPE: FEDERCOOPESCA SODDISFATTA PER FONDI DESTINATI A FILIERA PIÙ MODERNA  
 
La Federcoopesca-confcooperative esprime soddisfazione per l’approvazione del Cipe alle misure a sostegno del settore agricolo e della pesca. I 15 milioni di euro destinati ad interventi a favore della ristrutturazione del settore della pesca, in particolare riferiti alla razionalizzazione della catena logistica e di commercializzazione, serviranno, sottolinea Massimo Coccia presidente dell’associazione, per “accelerare quel processo di modernizzazione della rete commerciale e far sì che i pescatori diventino sempre più imprenditori ittici in grado di seguire tutte le fasi della filiera e garantire il prodotto dal mare alla tavola”. Il ringraziamento della Federcoopesca va al ministro Galan e al Governo, che ha consentito di dar vita a questi interventi.  
   
   
LA PROVINCIA DI PISA PROMUOVE IL MARCHIO AMICO DEL TARTUFO ED I RISTORATORI ADERENTI A CACCIA DI PRELIBATEZZE  
 
Il marchio Amico del Tartufo a sostegno e tutela dei ristoratori e dei consumatori è stato voluto e promosso dalla Provincia di Pisa e successivamente adottato dall’Associazione Nazionale Città del Tartufo (Anct). Il progetto nasce dall’intento di valorizzare il Tartufo Bianco delle Colline Sanminiatesi, grazie alla creazione del marchio Amico del Tartufo, assegnato secondo specifico regolamento e disciplinare d’uso ai ristoranti che utilizzano esclusivamente tartufo fresco o trasformato, escludendo l’utilizzo di prodotti chimici. Un’occasione da non perdere dunque per tutti gli amanti del tartufo che per tutto il mese di novembre potranno degustare nei ristoranti aderenti, solo tartufo fresco e del territorio in abbinamento ai vini locali. Il marchio Amico del Tartufo rientra in una strategia globale di valorizzazione e di protezione dei prodotti tipici del territorio pisano, per favorire lo sviluppo del turismo enogastronomico provinciale. Il marchio attribuisce ad ogni ristorante una classificazione da uno a quattro tartufi in base alla provenienza del tartufo fresco utilizzato ed al numero di portate con tartufo proposte nei menu  
   
   
CUCINE RESTART AL CONVEGNO “ALIMENTI E SALUTE”: L’ALTA QUALITÀ IN CUCINA PER UNA SANA ALIMENTAZIONE  
 
Il Gruppo Restart supporta il Convegno “Alimenti E Salute: dai Monasteri alla Nuova Agricoltura. Passato e Presente nella Sostenibilità Ambientale”, in programma venerdì 26 novembre alla Certosa di Firenze. L’azienda è partner di questa iniziativa, che vuole coinvolgere un pubblico di opinion leader (nutrizionisti, medici, agronomi) intorno ad un argomento di estrema attualità: l’intimo legame che esiste tra ricerca del benessere e abitudini alimentari. Il Gruppo Restart, che da anni è coinvolto nello sviluppo di apparecchi di cottura di alto livello, ha deciso di sostenere questa iniziativa assolutamente in linea con la propria mission aziendale. L’azienda fiorentina, attraverso la collezione di macchine di cottura Officine Gullo, ha introdotto tecnologie e strumenti di cottura dalle caratteristiche professionali ed altamente performanti, capaci di coniugare i desideri del buongustaio con le esigenze di una sana alimentazione: dai Fry Top in acciaio ad alto spessore per ottenere cotture a basso contenuto di grassi, alle vaporiere per cotture al vapore in grado di mantenere inalterate le caratteristiche organolettiche e nutritive degli alimenti, ai barbecue in pietra lavica per carni gustose come alla brace, senza generazione di sostanze cancerogene sui cibi. Le collezioni Restart vogliono rispondere a un bisogno di qualità, eleganza e funzionalità, per chi è animato dalla passione per la buona cucina, vissuta come convivialità e piacere di gustare il meglio della tradizione gastronomica italiana senza rinunciare al benessere di una sana alimentazione. Www.restart.it    
   
   
OCTOMORE ORPHEUS PROCLAMATO MIGLIOR MALTO AL MONDO  
 
Nella sua “The Whisky Bible 2011”, appena uscita, il celebre guru mondiale del Whisky Jim Murray ha degustato e valutato oltre 4500 prodotti provenienti da tutto il mondo. Al termine delle sue valutazioni, Murray ha proclamato Octomore Orpheus Single Malt of the Year: detto da lui, ciò equivale al titolo di migliore Malto al mondo per il 2011. Jim Mcewan, il Master Distiller che ha creato Octomore Orpheus, ha dichiarato: “Sono felice, e anche un tantino orgoglioso, per questo grande riconoscimento. Octomore Orpheus è un pugno di ferro in un guanto di velluto. È quanto è possibile ottenere combinando un orzo potentemente affumicato col distillato più puro che esista. Non c’è nient’altro di simile al mondo”. Octomore Orpheus Caratteristiche tecniche. Viene fatto invecchiare a Islay per cinque anni in fusti che hanno contenuto bourbon, per poi subire una seconda maturazione nelle rare e straordinarie barrique originali del leggendario Château Pétrus. Il suo contenuto di torba è 140 ppm. Viene imbottigliato senza taglio (cask strength), sull’isola di Islay, alla gradazione di 61% vol. La sua disponibilità è di sole 15mila bottiglie per tutto il mondo. Note di degustazione. All’esame visivo si presenta con un magnifico color rosso acajou non troppo intenso. Al naso le fragranze e gli aromi inebriano anche a distanza. È un sublime assemblaggio di fumo e di torba, con note d’alghe fresche, finissime note boisé ed essenze di mare. Aggiungendo alcune gocce d’acqua esplodono i ricordi di frutti rossi, generati dai fusti di rovere di Château Pétrus: ciliegie, mirtilli e melograno. A seguire si percepiscono deliziosi sentori orientali, la dolcezza della quercia e ancora un meraviglioso vortice fenolico, che viene accompagnato dal soffio dell’orzo magistralmente distillato. In bocca si avvertono un corpo robusto e una consistenza incredibilmente morbida e vellutata. All’assaggio si viene sommersi da un incredibile afflato di calore. Poi si avvertono la sua ricchezza, la sua eleganza e la sua finezza, fuse assieme con una delicatezza e al tempo stesso una forza fuori del comune. Octomore Orpheus è distribuito in esclusiva per l’Italia dalla Fratelli Rinaldi Importatori di Bologna (tel. 051 4217811, fax 051 242328, e-mail info@rinaldi.Biz, www.Rinaldi.biz)  
   
   
LA GASTRONOMIA PARMIGIANA SVELATA AL VILLINO DI PORPORANO  
 
Alle porte di Parma un antico rustico con villa padronale è diventato un’incantevole country house. E gli ospiti si sentono come a casa. Nei weekend di novembre e di dicembre continuano i corsi di cucina per apprendere i segreti della preparazione di piatti tipici locali Parma si è arricchita di un nuovo gioiello dell’accueil. A pochi chilometri dal centro città, nella dolce e silenziosa campagna emiliana, è stato da poco aperto il Villino di Porporano. Un’antica casa rurale, con tipico fienile, sapientemente ristrutturata nel rispetto dell’atmosfera originaria. Grazie a un attento recupero dei materiali naturali - pietre, sassi, cotti e legni antichi – e degli arredi che accostano pezzi d’antiquariato o d’arte povera a elementi di modernità. Il risultato è un mix raffinatissimo di eleganza e rusticità dove nessun dettaglio è lasciato al caso. Come i tendaggi e i corredi per gli ambienti del giorno e della notte, scelti con cura prediligendo tessuti di pregio, vecchie stoffe decorate da pizzi sottili, antiche pezze recuperate in bauli dimenticati. Nel piccolo borgo di Porporano, il Villino sorge in un’ampia corte con giardino e villa padronale che condivide con gli ospiti gli stessi spazi esterni e le rasserenanti vedute sulla natura. Un’oasi di silenzio e tranquillità dove la calorosa ma discreta accoglienza di Elena, la giovane padrona di casa, fa sentire come a casa. Si dorme in cinque intime stanze dagli alti soffitti con travi a vista e parquet di rovere antico. Una diversa dall’altra, per mobili e ambientazione, condividono la stessa luminosità e ricercatezza che caratterizzano tutta la casa. Il luogo ideale per regalarsi un weekend di piaceri e relax con la famiglia o una fuga romantica con la propria amata. Ma anche il posto giusto per lavorare indisturbati. Nei weekend di novembre e di dicembre continuano i corsi di cucina tipica parmigiana con la cuoca di uno dei locali storici della città che permetterà di imparare a preparare primi e secondi differenti a seconda del finesettimana scelto. Qualche esempio? Pasta fresca (come i famosi tortelli d’erbetta, patate e zucca o i cappelletti in brodo), torta fritta, punta ripiena e brasato con polenta. Ecco in dettaglio i weekend con i diversi menù a tema: 20-21 novembre e 11-12 dicembre (tortelli di erbetta, patate e zucca, torta fritta, punta ripiena e patate arrosto), 27-28 novembre e 18-19 Dicembre 2010 (cappelletti con ripieno di stracotto, brasato con polenta, tortelli dolci con marmellata brusca). Numero minimo di partecipanti: 4. Www.villinodiporporano.it  
   
   
ITALIA E SVIZZERA SOSTENGONO LA CUCINA ECO IL 25 NOVEMBRE LA LIBRERIA FELTRINELLI DI COMO E IL RISTORANTE CONCA BELLA DI VACALLO INSIEME PER PRESENTARE L’ECOCUCINA DI LISA CASALI E TOMMASO FARA  
 
La cucina eco friendly unisce Italia e Svizzera. Il 25 novembre gli autori Lisa Casali Tommaso Fara saranno protagonisti della presentazione del libro “ La cucina a Impatto (quasi) Zero”, edito da Gribaudo, che si terrà alla Libreria Feltrinelli di Como, ma anche della serata gourmet al Conca Bella di Vacallo. Il programma si aprirà alle 18.00 con l’incontro alla Libreria Feltrinelli di Como, dove sarà presentato il volume, scritto da Casali e Fara, un vero e proprio manuale di buone pratiche per una maggiore sostenibilità ambientale ai fornelli. Si scoprirà così che tutti possono contribuire a ridurre l’impatto in cucina con la scelta degli ingredienti ma anche l’adozione di tecniche di cottura e ricette che permettono di ridurre il consumo di risorse e la produzione di rifiuti. Completano l’opera 80 ricette per utilizzare ciò che normalmente buttiamo via come gambi, bucce, foglie, lische e torsoli. Proprio le ricette “eco” saranno le protagoniste della seconda parte dell’evento, quando alle ore 20.00 i presenti si sposteranno “oltreconfine” al Ristorante Conca Bella di Vacallo, a soli 5 minuti da Como, per provare nel piatto le proposte “eco”. Grazie alla creatività dello Chef Gian Luca Bos e degli autori si potrà degustare un aperitivo a basso impatto ambientale, ispirato alle ricette del libro, e una cena all’insegna della sostenibilità, senza per questo sacrificare il gusto. Il Conca Bella, infatti, rappresenta un punto di riferimento nella ristorazione elvetica. La cucina del Conca Bella e il libro “La Cucina a Impatto (quasi) Zero” rappresentano un connubio non casuale. La Svizzera, infatti, è oggi uno dei paesi più avanzati in termini di attenzione all’ambiente. Il Conca Bella, in particolare, ha tra i principi della propria filosofia la riscoperta dei prodotti naturali, provenienti da piccole aziende locali. I partecipanti alla serata avranno infine la possibilità di sostenere l’ambiente attraverso l’acquisto del libro che aderisce al progetto Impatto Zero promosso da Lifegate, in Libreria Feltrinelli di Como  
   
   
RIAPRE A MILANO LA SWISS CHEESE LOUNGE ANYTIME!FORMAGGI… COTTI E MANGIATI! DEGUSTAZIONI, CORSI DI CUCINA E UN INEDITO SHOW COOKING CON BENEDETTA PARODI  
 
Fino al 30 novembre tanti appuntamenti golosi alla lounge dei Formaggi dalla Svizzera Milano si accende di gusto. Golosità gourmet ed entertainment di tendenza: torna in città la Swiiss Cheese Lounge Anytiime!, l’angolo di Svizzera per scoprire delicatessen e buoni sapori dei Ventisei Cantoni. Protagonisti indiscussi, i Formaggii dalllla Sviizzera, veri sinonimi di bontà: Emmentaler Dop, Le Gruyère Dop, Sbrinz Dop, Tête de Moine Dop, Appenzeller, Alpentilsiter, Vacherin Fribourgeois Dop, Vacherin-mont d´Or Dop e Raclette. Con loro, fra le star della lounge, anche Benedetta Parodii. La popolare giornalista e scrittrice sarà protagonista di uno dei momenti clou dell’edizione 2010 il 25 novembre: uno show cooking d’eccezione, durante il quale svelerà anche i segreti del suo successo come scrittrice. A Anytiime! le “buone” sorprese sono… dietro l’angolo! La lounge, tappa finale del tour “Anytime! Anywhere” (cinque ristoranti milanesi per cinque inediti menu svizzeri), riapre nella centralissima via Ponte Vetero presso Il Cucchiaio di Legno. E promette appuntamenti e incontri per tutti i gusti. La bontà made in Switzerland potrà essere gustata ogni giorno a pranzo. Per chi è di corsa, o ha solo un’ora di pausa, Anytime! ha pensato a una novità comoda e ghiotta: la Schiscetta svizzera. Soluzione perfetta per un break Dop, potrà essere composta al momento con sfiziose proposte culinarie take-away. Assaggiarle sarà d’obbligo!Leccornie al top anche grazie al ricco menu settimanale degli Swiiss Lunch e all’imperdibile Brunch in musica, l’appuntamento di sabato 27 novembre con musiche eseguite dal vivo. Scoprire poi, durante i corsi di cucina, che con Sbrinz Dop, pinoli e timo si ottiene un’ottima crema per condire gli gnocchetti sarà divertente come cercare il colpevole durante la Serata in giallo del 29 novembre: un’autentica “cena con delitto” in cui il colore-simbolo del genere poliziesco sarà anche leit-motive di un menu svizzero a base di formaggi (gialli, appunto!). Ricchissima l’offerta di degustazioni guidate: quattro appuntamenti in cui i Formaggi dalla Svizzera saranno abbinati a mieli (22 novembre), birre (24 novembre), frutta secca (26 novembre) e champagne (30 novembre). Ma non mancheranno frizzanti momenti leisure. A partire da quello dedicato ai giovanissimi, sabato 27 nel pomeriggio: un divertente corso “di merenda” in compagnia dii Mukka Emma, il character protagonista di una fortunata collana di romanzi per ragazzi, albergatrice per professione e detective per passione. Per arrivare a Cheese,, please!: ogni pomeriggio, dalle 16.00 alle 18.00, assaggi di formaggi svizzeri con un’insolita foto ricordo! Appassionati di cucina, mamme e bambini, raffinati gourmet, ma anche curiosi e shopping-addicted (non mancheranno “prelibate” idee regalo). La Swiss Cheese Lounge Anytime! ha proposte per tutti: un irresistibile viaggio nella “svizzeritudine”… più golosa che c’è!    
   
   
UN INVERNO GOLOSO CON I CREMOSI DI HAUSBRANDT  
 
L’inverno si scalda con il gusto dei Cremosi di Hausbrandt: il miglior caffè espresso abbinato a stuzzicanti ingredienti per regalare un piacere denso e vellutato. La delicatezza della crema al caffè incontra la golosità del cioccolato in tre irresistibili ricette da gustare calde, create da Hausbrandt per l’inverno. Goloso Espresso, irrinunciabile mix di espresso, crema al caffè e scaglie di cioccolato bianco; Goloso al Cocco, matrimonio perfetto tra la freschezza della polvere di cocco e l’aroma Hausbrandt, Delizia al Pistacchio, l’eleganza del cioccolato bianco, decorata con un soffice cappello di panna e una pioggia di granella al pistacchio. Una linea di piccoli capolavori dell’equilibrio, delizia per il palato e piacere per lo sguardo, pensata per offrire un prodotto nuovo, in cui la quotidianità dell’Espresso si presenta avvolta dalla finezza di una mousse leggera, accompagnata da invitante cioccolato bianco o extrafondente. Un superamento del classico concetto di dessert che fa dei Cremosi di Hausbrandt un’ottima compagnia in ogni momento della giornata . Un’alternativa alla “solita” tazzina di caffè che, grazie all’immagine accattivante e alla varietà dei gusti proposti, va ad ampliare l’offerta dei locali più innovativi: frutto dell’accurata ricerca di Hausbrandt, i Cremosi sono pronti ad incuriosire e soddisfare la clientela più esigente  
   
   
QUESTO INVERNO TWIX® SI VESTE DI BIANCO: SCOPRI TWIX® WHITE! ON LA NUOVA LIMITED EDITION, TWIX® TI REGALA UN NUOVO MODO PER GUSTARTI TUTTO IL PIACERE DELLA PAUSA  
 
Per concedersi un momento di pausa, semplice e ricco di gusto, Twix è lo snack ideale: 2 croccanti biscotti, ricoperti da un sottile strato di caramello e delizioso cioccolato al latte da dividere con chi vuoi o da gustare uno dietro l’altro. Twix aggiunge un tocco di buonumore alla tua pausa e ti dà la giusta carica per il resto della giornata. Per questo inverno Twix ha in serbo una sorpresa che conquisterà anche gli amanti del cioccolato bianco grazie a una limited edition: Twix White. Due fragranti biscotti con un velo di leggero caramello, ricoperti d’invitante cioccolato bianco! Il suo mix di semplici ingredienti ti regala una perfetta combinazione di sensazioni: la leggerezza del biscotto sposa la morbidezza del caramello e si sublima nel piacere del delizioso cioccolato bianco. Twix White, in limited edition, amplia la gamma Twix nel canale impulso e vending, regalando così più possibilità per godersi il piacere della pausa secondo le proprie preferenze. Twix – in ogni confezione da due barrette da 29 grammi cad. E 144 calorie – si presenta con una ricetta semplice e di qualità, senza l’aggiunta di coloranti, conservanti ed aromi artificiali. Sul packaging, inoltre, vengono chiaramente comunicate le Gda (Quantità giornaliere indicative per un adulto) – presenti sia con un’icona laterale sia con la tabella nutrizionale sul retro – permettendo un’immediata e più semplice lettura delle informazioni nutrizionali. Twix. Tutto il piacere della pausa!  
   
   
VENERDÌ 26 E SABATO 27 TORNA NEI LOCALI DI VICENZA VIVIDOC. SABATO 27 ALLA BIBLIOTECA INTERNAZIONALE “LA VIGNA” IL CONVEGNO “COLLI BERICI TRA PRESENTE E FUTURO: DALLO STUDIO DI ZONAZIONE ALLA SFIDA DELLA DOP”  
 
Venerdì 26 e Sabato 27 novembre Vicenza torna al vino. Passata la paura dell´alluvione, ripulita ormai completamente ogni strada, la città del Palladio si prepara ad ospitare la seconda edizione della manifestazione Vividoc e un convegno sul futuro della denominazione Colli Berici. Nelle serate di venerdì 26 e sabato 27, a partire dalle ore 18, tre locali tra i più trendy della città diventeranno paladini dei sapori locali con Vividoc. Un happy hour enogastronomico all’insegna della vicentinità; una sorta di movida a kilometri zero nella quale si potranno degustare i vini Vicenza Doc e Colli Berici Doc accompagnati dai prodotti Dop vicentini. I locali che parteciperanno alla seconda edizione di Vividoc sono il Cirkus di via Enrico Fermi, Ovosodo di Contrà Pescherie Vecchie e Julien di Piazza Matteotti. In ciascuno di essi si potranno degustare fino a tre vini Doc Colli Berici e Doc Vicenza (Tai Rosso, Cabernet e Pinot Grigio) e un piatto di prodotti Dop (Soprèssa Vicentina, Formaggio Asiago Mezzano, Prosciutto Berico-euganeo) acquistando una Card del costo di 8 Euro. L´iniziativa è promossa in collaborazione con la Camera di Commercio di Vicenza. Sabato 27 alle ore 10 alla Biblioteca Internazionale “La Vigna” di Vicenza è invece in programma il convegno “Colli Berici tra presente e futuro: dallo studio di zonazione alla sfida della Dop”. L´incontro, moderato dal giornalista Fabio Piccoli, partirà dalla presentazione del nuovo manuale d´uso del territorio per proporre una riflessione sul rinnovato ruolo attribuito ai Consorzi di tutela e sulle nuove strategie di promozione del territorio. Parteciperanno i principali attori della filiera vitivinicola vicentina. Al termine del convegno è prevista una degustazione dei vini e dei prodotti gastronomici protagonisti delle serate di Vividoc  
   
   
L’ULTIMO APPUNTAMENTO DI UN GRANDE 2010 PER GO WINE A MILANO. “VINI DEL VENETO A MILANO”  
 
Martedì 23 novembre 2010 al The Westin Palace Hotel Sale Colonna e Giardino di Milano “Vini del veneto a Milano” . E’ l’ultimo appuntamento di un grande 2010 per Go Wine a Milano. Un gruppo di aziende interessanti per qualità e numeri animano la degustazione dedicata ai grandi vini del Veneto. Un omaggio ad una regione la cui la storia vinicola ha radici profonde e nobili. Basti pensare ai mercanti della Serenissima che resero il "Vino de Venegia", come si diceva allora, giustamente famoso in mezzo mondo fin dal Medio Evo. Oggi si è affermata una cultura enologica che interpreta in modo moderno e brillante una gloriosa tradizione. Una delle peculiarità è di privilegiare quelle caratteristiche di unicità e di tipicità che le varie zone di produzione vinicola hanno saputo delimitare ed affinare nel tempo. Importanti aziende hanno aderito all’iniziativa e saranno presenti direttamente, partecipando alla serata e animando il banco d’assaggio. Il costo della degustazione è di € 18 (€ 12 Soci Go Wine, € 15 Fisar, Onav, Ais) e darà diritto ad avere in omaggio un piattino degustazione. L’ingresso sarà gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco accredito della serata (prima di accedere al banco d’assaggio, iscrizione già valida per il 2011). Ed Inoltre… le degustazioni guidate di approfondimento, a cura di Massimo Zanichelli A fianco del banco d’assaggio che si svolgerà secondo le consuete modalità, è possibile prenotarsi per 2 degustazioni guidate che vengono promosse in altre sale  
   
   
CUSUMANO: UNA VENDEMMIA DA RICORDARE  
 
“Quando il fato ha progettato l’andamento climatico dell’annata 2010 probabilmente non stava pensando alla maturazione dell’uva, ma il risultato è stato straordinario. Ad un regolare e piovoso inverno è seguita una primavera con qualche precipitazione che non ha impensierito le aziende attente alla difesa della vite e alla corretta gestione della chioma. Nel prosieguo, sino a Ferragosto, il tempo è stato ideale: temperature mai torride e notti fresche hanno consentito alla vite di vegetare molto bene e le fasi fenologiche si sono susseguite regolari ed ottimali. A questo punto la mano dei fratelli Cusumano ha dato il primo fondamentale aiuto a madre natura effettuando un importante ed oculato diradamento delle uve in tutte le proprie aziende; le viti, così alleggerite, hanno potuto portare a perfetta maturazione i grappoli rimasti. Lo scirocco della seconda metà di agosto non ha, in realtà, creato problemi ad alcuna varietà e le uve precoci sono state raccolte tranquillamente. Un settembre con qualche piovasco non ha intimorito l’azienda e la mano dell’uomo ha nuovamente assecondato la natura decidendo di attendere la perfetta maturazione di ogni varietà sino al limite: questa è stata l’arma vincente. Arrivare a raccogliere Nero d’Avola e Cabernet a Ficuzza ad ottobre inoltrato ha consentito di avere frutti perfettamente maturi, concentrati in profumi e struttura. Cosa posso dire: a questo punto gli enologi non servono più…anche perché i consigli sulle scelte in vigna erano già stati dati! Godremo della annata 2010 ora e per molti, molti anni” Mario Ronco, enologo www.Cusumano.it