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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Novembre 2007
A BRUXELLES SI DISCUTE SUL FUTURO DELL´ACQUACOLTURA EUROPEA  
 
 Il 15 e 16 novembre la Commissione europea ha ospitato a Bruxelles un´importante conferenza sul tema dell´acquacoltura europea e delle sue possibilità di sviluppo. L´obiettivo della conferenza era di far avanzare il dibattito sullo sviluppo sostenibile dell´acquacoltura europea e, in particolare, analizzare il ruolo che le autorità pubbliche possono e debbono svolgere in questo contesto. La partecipazione è stata di circa 200 delegati, tra professionisti di diversi settori, rappresentanti delle autorità nazionali e regionali, scienziati, Ong e altre parti interessate. Le priorità identificate nel quadro di una recente consultazione determineranno il futuro riesame dell´attuale strategia per un´acquacoltura sostenibile in Europa. Il discorso di chiusura verrà pronunciato venerdì mattina dal commissario per la pesca e gli affari marittimi Joe Borg. In merito al riesame previsto, il commissario Borg ha dichiarato che: "Il riesame dell´attuale strategia in materia di acquacoltura sarà volto a liberarne il potenziale di crescita, garantendo al tempo stesso la sostenibilità ambientale e gli standard sanitari più elevati. Dobbiamo ridurre la nostra crescente dipendenza dalle importazioni di prodotti del mare e tradurre il nostro vantaggio tecnologico in posti di lavoro e crescita all´interno dell´Ue e sul mercato mondiale dei prodotti dell´acquacoltura. " Nel corso di quest´anno, la Commissione ha avviato un´importante consultazione con le parti interessate sul futuro di un´acquacoltura sostenibile nell´Unione europea, e l´acquacoltura stessa sarà una delle priorità strategiche della Commissione per la politica comune della pesca nel 2008. La conferenza di questa settimana si baserà su un´analisi svolta dalla Commissione sui principali aspetti identificati nel corso della consultazione e contribuirà ad orientare i lavori futuri. La conferenza ha avuto inizio martedì mattina con una sessione plenaria. Nel pomeriggio si sono tenuti due seminari paralleli sul ruolo che le autorità pubbliche sono state chiamate a svolgere nello sviluppo dei settori della piscicoltura e della molluschicoltura, rispettivamente. I relatori hanno un´ampia serie di temi, incluse le sfide del settore con riguardo alla tutela ambientale, alla salute e al benessere degli animali, alla sostenibilità, alla pianificazione territoriale, alla salute pubblica, ai mercati e alla governance. La conferenza si è chiusa con una sessione plenaria finale venerdì mattina, nel corso della quale il commissario Borg ha pronunciato il discorso di chiusura sulla necessità di una strategia dell´Ue per l´acquacoltura. Si vedano i siti: http://ec. Europa. Eu/fisheries/cfp/aquaculture_processing/aquaculture_en. Htm http://ec. Europa. Eu/maritimeaffairs/ . .  
   
   
TONNO ROSSO: COMPENSARE I PESCATORI NEI PERIODI DI FERMO  
 
I pescatori di tonno rosso devono essere compensati finanziariamente durante i periodi di fermo della pesca, che devono valere in tutte le zone senza eccezioni. E’ quanto afferma il Parlamento in merito al recepimento del piano internazionale di ricostituzione degli stock di tonno rosso. I deputati chiedono poi l’elaborazione di piani nazionali di pesca e, accogliendo l’aumento delle taglie minime del pescato, respingono qualsiasi deroga a tale principio. Adottando con 480 voti favorevoli, 41 contrari e 17 astensioni la relazione di Iles Braghetto (Ppe/de, It), il Parlamento accoglie la proposta di recepire il piano di ricostituzione del tonno rosso adottato dalla Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell´Atlantico (Iccat) per rispondere alle preoccupazioni degli ambienti scientifici in merito alla critica condizione dello stock dovuta ad un eccesso dello sforzo di pesca. Il piano di ricostituzione - che riguarda l’Atlantico orientale e il Mediterraneo - comprende in particolare la riduzione dei totali ammissibili di cattura (Tac), l’aumento della taglia minima per il tonno rosso, zone e periodi di divieto e misure di controllo e di contrasto alla pesca illegale. Ridurre le catture e definire un piano di pesca - La proposta della Commissione prevede la progressiva riduzione del contingente di cattura (sino al 20% nel 2010 rispetto al 2006). Più in particolare, i Totali ammissibili di cattura (Tac) fissati dall´Iccat in relazione allo stock di tonno rosso nell´Atlantico orientale e nel Mediterraneo sono pari a 28. 500 tonnellate nel 2008, 27. 500 tonnellate nel 2009 e 25. 500 tonnellate nel 2010. Il Parlamento accoglie questa proposta. Tuttavia, osservando che il problema principale della pesca al tonno rosso è rappresentato dalla sovracapacità della flotta rispetto alle quote disponibili, propone che gli Stati membri trasmettano alla Commissione un piano di pesca comprendente il numero di pescherecci e di tonnare per i quali intendono chiedere autorizzazioni di pesca, accompagnato da informazioni sullo sforzo di pesca previsto. Ogni Stato membro, inoltre, deve assicurarsi che il numero di pescherecci e di tonnare compresi nel piano di pesca «sia proporzionale alla quota di tonno rosso di cui dispone il detto Stato membro». Con 62 voti favorevoli, 457 contari e 17 astensioni, l´Aula ha respinto un emendamento dei Verdi/ale che proponeva una drastica riduzione dei Tac (8. 532 tonnellate per ciascun anno). Notando poi che il numero di aziende d´ingrasso dei tonni rossi si è moltiplicato senza che vi fosse necessariamente coerenza con le quote di pesca per tale specie, un emendamento chiede agli Stati membri di stabilire un equilibrio tra la capacità delle sue aziende d´ingrasso e le quote di cui dispone: in mancanza di ciò, risulta impossibile ridurre la pressione esercitata sugli stock, che è poi l´obiettivo del piano di ricostituzione. Divieti di pesca, ma compensazioni finanziarie - I deputati ritengono poi che le deroghe per le zone di pesca contrastano con le indicazioni di tutti gli esperti scientifici e con il parere espresso dalla maggioranza degli Stati membri. Inoltre, non sono giustificate sotto il profilo biologico in quanto è unico lo stock del Mediterraneo e dell’Atlantico. Introducono poi forti distorsioni nel meccanismo competitivo ed inducono ad intensificare la pesca in quelle aree anche da parte della flotta tradizionalmente non interessata. Pertanto un emendamento sopprime la deroga proposta dalla Commissione che consentirebbe - ai grandi pescherecci con palangari pelagici di lunghezza superiore a 24 metri - di operare dal 1° giugno al 31 dicembre nella zona delimitata ad Ovest del meridiano 10° O e a Nord dal parallelo 42°N. La pesca del tonno rosso praticata da pescherecci con reti a circuizione sarebbe vietata nell´Atlantico orientale e nel Mediterraneo nel periodo dal 1º luglio al 31 dicembre, quella praticata da tonniere con lenze a canna dal 15 novembre al 15 maggio e la pesca con pescherecci da traino pelagici sarebbe vietata dal 15 novembre al 15 maggio. Gli Stati membri dovranno inoltre adottare opportuni provvedimenti per vietare l´utilizzo di aeroplani o elicotteri per la ricerca del tonno rosso nella zona della convenzione. Un emendamento, d’altra parte, chiede che delle compensazioni finanziarie a carico del Fondo europeo per la pesca siano erogate ai pescatori (personale imbarcato ed armatori) nei periodi di fermo pesca. Taglie minime più elevate e uguali per tutti - La proposta della Commissione porta da 10 a 30 kg la taglia minima per il tonno rosso nell´Atlantico orientale e nel Mediterraneo. Con deroghe (8 kg) per la pesca nel Golfo di Biscaglia (dove già vige una deroga: 6,4 kg in luogo di 10) e per le catture in Adriatico destinate all’allevamento in gabbia. I deputati, come per il fermo pesca, sopprimono queste deroghe. Ribadiscono infatti che sono in contrasto con le indicazioni di tutti gli esperti scientifici e con il parere espresso dalla maggioranza degli Stati membri, non sono giustificate sotto il profilo biologico e riducono l’efficacia dei controlli. Pesca ricreativa e sportiva - In base alla proposta della Commissione, nell´ambito della pesca ricreativa è vietato catturare, detenere a bordo, trasbordare e sbarcare più di un esemplare di tonno rosso per bordata di pesca. Gli Stati membri saranno inoltre tenuti a prendere gli opportuni provvedimenti per regolamentare la pesca sportiva, in particolare mediante autorizzazioni di pesca. I tonni catturati nell’ambito della pesca ricreativa e sportiva non potranno essere commercializzati, salvo per fini caritativi. Gli Stati membri dovranno contabilizzare i tonni così pescati e adottare i necessari provvedimenti per garantire, per quanto possibile, il rilascio dei tonni rossi catturati vivi nell´ambito della pesca ricreativa. Sanzioni - La proposta chiede agli Stati membri di adottare misure di esecuzione nei confronti delle navi battenti la loro bandiera di cui sia stata accertata, in conformità della legislazione nazionale, la mancata conformità alle disposizioni del regolamento, in particolare per quanto riguarda i periodo di divieto di pesca, la taglia minima, la registrazione delle navi e le dichiarazioni di cattura. Tali misure possono comprendere, a seconda della gravità dell´infrazione, ammende, il sequestro di attrezzi e catture illegali, il sequestro della nave, la sospensione o la revoca dell´autorizzazione di pesca e la riduzione o la soppressione dei contingenti di pesca. Background - La Commissione ha deciso il 19 settembre di chiudere la pesca del tonno rosso nell´Atlantico orientale e nel Mediterraneo per il 2007. Secondo le dichiarazioni di cattura ricevute fino ad allora dagli Stati membri, il contingente di tonno rosso di 16. 779,5 tonnellate assegnato all´Ue per il 2007 si era esaurito. Questa decisione riguardava Cipro, Grecia, Malta, Portogallo e Spagna, in quanto Italia e Francia, gli altri due Stati membri interessati, avevano chiuso le loro attività di pesca, rispettivamente, in luglio e in agosto. Contingente (in tonnellate) per Stato membro: Cipro 154,68; Francia 5. 493,65; Grecia 287,23; Italia 4. 336,31; Malta 355,59; Portogallo 523,88; Spagna 5. 568, 21; Altri 60; Ce 16. 779,55; Tac globale Iccat 29. 500. Pochi giorni dopo aver preso questa decisione, la Commissione europea ha avviato procedure d´infrazione nei confronti dei sette Stati membri che praticano la pesca del tonno rosso nell´Atlantico orientale e nel Mediterraneo. Lettere di costituzione in mora sono state inviate a Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo e Spagna per il mancato rispetto dell´obbligo di inviare alla Commissione i dati relativi alle catture. Nel caso della Francia e dell´Italia la procedura d´infrazione riguarda anche carenze nel controllo di questa attività di pesca. .  
   
   
STUDIO CHIARISCE LA REAZIONE DEL MERLUZZO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO  
 
 Uno studio condotto da un´équipe internazionale di ricercatori dimostra che le popolazioni di merluzzo su entrambi i lati dell´Atlantico sono sopravvissute, seppur in numero ridotto, alle condizioni climatiche estreme del passato. Gli scienziati auspicano che i risultati da loro conseguiti possano migliorare la nostra comprensione della vulnerabilità del merluzzo al riscaldamento globale futuro. Le riserve di pesce sono già minacciate dall´eccessivo sfruttamento e il cambiamento climatico sta diventando fonte di ulteriori preoccupazioni. Un metodo per valutare la risposta di una specie alle temperature che cambiano è quello di capire come essa ha reagito a tali eventi in passato. In quest´ultimo studio, pubblicato negli atti della Royal Society B, gli scienziati hanno analizzato il cambiamento delle popolazioni di merluzzo dell´Atlantico (Gadus morhua) nell´ultima era glaciale, quando sia le temperature sia il livello del mare erano inferiori rispetto ad oggi. Gli studi sugli animali di terra hanno rivelato che in quel periodo la maggior parte delle specie terrestri si è trasferita verso sud. Condurre studi analoghi sulle specie marine è più complicato a causa della natura tridimensionale dei mari. «Le condizioni possono variare ampiamente nell´arco di pochi metri nelle profondità marine e le diverse fasi del ciclo di vita possono svolgersi in habitat differenti», spiegano gli scienziati. Inoltre, il calo del livello dei mari ha fatto sì che molti habitat produttivi nelle acque basse in Europa e in Nord America abbiano semplicemente cessato di esistere. Oltre a ciò, l´evoluzione dei modelli di circolazione oceanica faceva sì che il cambiamento di temperatura tra le zone tropicali e polari si verificasse ad una distanza molto più breve, concedendo minor spazio alle specie temperate come il merluzzo. Gli scienziati hanno impiegato modelli informatici per effettuare una stima degli habitat dell´era glaciale che sarebbero stati adatti al merluzzo, associandoli a studi genetici sulle attuali popolazioni di merluzzo e a informazioni ecologiche. Le analisi hanno rivelato che l´ambiente naturale del merluzzo durante l´era glaciale arrivava fino al nord della Spagna, ma l´area totale di habitat adatto era solo un quinto di quella odierna. Ciononostante, le popolazioni di merluzzo hanno continuato ad esistere su entrambi i lati dell´Atlantico per tutto il periodo. «La ricerca dimostra che le popolazioni di merluzzo sono riuscite a sopravvivere in periodi di cambiamenti climatici estremi», ha affermato il professore Grant Bigg dell´Università di Sheffield. «Questo, però, non significa necessariamente che il merluzzo si dimostrerà altrettanto flessibile agli effetti dei futuri cambiamenti climatici causati dal riscaldamento globale». «Le conseguenze delle condizioni climatiche future devono essere valutate in relazione alle strutture demografiche, nonché agli importanti cambiamenti della popolazione dovuti allo sfruttamento dell´uomo», concludono gli scienziati. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Shef. Ac. Uk .  
   
   
PRIMO IMPIANTO IN LOMBARDIA PER IL GRUPPO GREENVISION AMBIENTE: NASCE IN PROVINCIA DI MILANO UN NUOVO IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO CHE TRASFORMERA’ BIOMASSE VEGETALI E FRAZIONI ORGANICHE IN COMPOST DI QUALITA’.  
 
 San Polo D’enza (Re) – E’ stato realizzato il primo impianto in Lombardia di Ladurner Ambiente, società altoatesina specializzata nella costruzione di impianti di waste to energy, compostaggio e produzione di biogas, acquisita recentemente dal gruppo Greenvision ambiente della famiglia Burani. L’impianto è stato realizzato nel Comune di Albairate, un’area territoriale particolarmente ricettiva e attenta alle tematiche ambientali, al rispetto dell’ambiente e del territorio, al recupero energetico, alla raccolta differenziata, e contribuisce a colmare una esigenza impiantistica propria dell’area sud ovest milanese, oggi costretta a dirottare buona parte dei rifiuti domestici al di fuori del territorio lombardo. Esteso su una superficie di circa 40. 000 metri quadri nell’area del parco agricolo sud Milano, l’impianto raccoglierà inizialmente circa 22. 000 tonnellate di biomasse vegetali derivanti dalle potature e dagli scarti della lavorazione del legno e di miscela fresca di Forsu in speciali biocelle, box realizzati in cemento armato chiusi ermeticamente. Attraverso un processo di degradazione e fermentazione e un sistema computerizzato in grado di regolare automaticamente tutti i parametri verrà prodotto il compost, un humus ricco di flora microbica attiva e microelementi che lo rendono un ottimo prodotto, adatto ai più svariati impieghi agronomici, dal florovivaismo alle colture in pieno campo. Concepito con una potenzialità di trattamento di oltre 40. 000 tonnellate all’anno, l’impianto potrà, inoltre, essere integrato per produrre energia elettrica pulita e energia termica per il teleriscaldamento attraverso l’utilizzo del biogas generato dallo stesso ciclo di trasformazione delle biomasse e delle frazioni organiche. L’impianto è stato presentato agli Amministratori locali venerdì 16 novembre alla presenza del Sindaco di Albairate Luigi Alberto Tarantola, con gli interventi e le testimonianze di Virginio Pedrassi dell’Ufficio Rifiuti e Bonifiche della Provincia di Milano, Giovanni Pioltini, Presidente del Consorzio dei Comuni dei Navigli, Leonardo Ghermani, Presidente del Consorzio Italiano Compostatori. Tutte le attività di Albairate, che comprendono anche un impianto di selezione del verde e una piattaforma di recupero del legno per le industrie dei pannellifici, genereranno ricavi per circa € 3 milioni l’anno con una marginalità di oltre il 20%. .  
   
   
PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE PIEMONTESE 2007/2013: APERTURA ANTICIPATA DI UN BANDO PER L´INSEDIAMENTO DEI GIOVANI  
 
 Verrà aperto anticipatamente un bando relativo al Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013: il premio d’insediamento per i giovani d’età inferiore ai 40 anni (misura 112) e, collegato a questo, l’intervento per l’ammodernamento delle aziende agricole (misura 121). “Il Psr 2007/2013 verrà approvato con ogni probabilità la prossima settimana, – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco – nella seduta del Comitato sviluppo rurale della Commissione europea in programma il 20 e 21 novembre. In ogni caso si è conclusa la fase negoziale e siamo dunque ai passaggi decisivi. Abbiamo ritenuto opportuno, consultando anche le rappresentanze del mondo agricolo, prevedere l’apertura condizionata di un bando che risponde alle esigenze più urgenti e sentite del settore, così come in primavera avevamo aperto bandi relativi alle misure agroambientali, alle produzioni biologiche e alla salvaguardia delle razze in via d’estinzione. L’attuale bando prevede complessivamente circa 20 milioni di euro di contributo a favore delle imprese agricole piemontesi. ” Il nuovo bando riguarda la misura 112, il premio di insediamento per i giovani di età inferiore ai 40 anni: il premio può raggiungere l’importo massimo di 40. 000 euro, correlato a impegni che il giovane assume riguardo lo sviluppo e il miglioramento della propria azienda e l’osservanza di regole agronomiche, ambientali, di sicurezza: il miglioramento del bilancio energetico dell’azienda, la produzione di energia da fonti rinnovabili, la riduzione di almeno il 25% dei consumi idrici, il miglioramento del benessere animale, l’introduzione di attività multifunzionali (agriturismo, manutenzione del territorio, didattica e servizi culturali), l’adesione a sistemi di tracciabilità e di certificazione, la frequenza di corsi specializzati di formazione, l’adozione di pratiche di agricoltura biologica, l’insediamento congiunto di due o più giovani nella stessa azienda. L’adesione al premio, in questa fase, sarà limitata a coloro che compiono i 40 anni entro il 31 dicembre 2008 o che si insedino per causa di forza maggiore (decesso o invalidità del precedente titolare dell’azienda). Le domande dovranno essere presentate alla Provincia competente per territorio entro il 17 marzo 2008. La modulistica sarà resa disponibile nei prossimi giorni sul sito web della Regione Piemonte. Per i soggetti che aderiranno al bando per la misura 112, sarà anche possibile accedere ai finanziamenti della misura 121 sull’ammodernamento delle aziende agricole, che prevede contributi a fondo perduto variabili tra il 30% e il 60% della spesa sostenuta per investimenti strutturali e organizzativi, in relazione alla tipologia dell’intervento e alla fascia altimetrica dell’azienda. Negli interventi ammissibili, qualora esista un corretto rapporto tra parco macchine e reale beneficio economico aziendale, è previsto anche l’acquisto o la sostituzione delle trattrici agricole. A questo proposito si precisa che le trattrici agricole, ad esclusione di quelle inserite nei suddetti piani di miglioramento dei giovani che si insediano, saranno escluse dal finanziamento del prossimo Psr. Per tale tipologia d’investimento, con i limiti imposti da un recente regolamento comunitario (n. 1857/06) - che permette aiuti di Stato solo a condizione che aumentino la capacità di produzione di oltre il 25 % o modifichino sostanzialmente la natura della produzione o della tecnologia utilizzata - è in fase di studio una proposta di legge per attivare prestiti, con la partecipazione della Regione nel pagamento degli interessi. Il Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 della Regione Piemonte, nell’ultima versione inviata il 29 ottobre 2007 alla Commissione Europea, integrata a seguito delle osservazioni della Commissione stessa, è ora consultabile all’indirizzo: http://www. Regione. Piemonte. It/agri/psr2007_13/documentazione/psr2007_13. Htm Il testo è tuttavia da considerarsi provvisorio fino alla formalizzazione ufficiale. Conclusa la fase negoziale, infatti, il Programma deve essere ora sottoposto all’approvazione finale della Giunta Regionale, per poi passare all’approvazione del Comitato sviluppo rurale della Commissione europea nella prossima sessione del 20-21 novembre 2007. Il bando deliberato oggi si configura come un’apertura anticipata, pertanto la concessione di sostegni e contributi è condizionata all’approvazione del Programma stesso. Il Psr 2007/2013 prevede, nella sua parte generale, alcuni motivi di esclusione dalle misure, tra cui il mancato possesso del documento unico di regolarità contributiva, il mancato rispetto delle norme sulle quote latte, l’aver subito condanne passate in giudicato per reati di frode o sofisticazione alimentare. .  
   
   
BOLZANO: BILANCIO SULLA RIFORMA DELLA POLITICA AGRICOLA EUROPEA, BERGER A BRUXELLES  
 
La riforma della politica agraria. Questo l´argomento attualmente sotto la lente d´ingrandimento della Commissione europea, che ne traccerà domani (martedì 20 novembre) un primo bilancio dopo l´introduzione. La relazione della commissaria europea Mariann Fischer Boel sarà seguita anche dall´assessore provinciale Hans Berger, che domani sarà a Bruxelles a rappresentare l´Alto Adige. "La relazione della commissione - spiega Berger - è molto importante, in quanto sarà la cartina di tornasole per capire come e in che direzione si svilupperà la politica agricola europea nei prossimi mesi e nei prossimi anni". Sono attese prese di posizioni importanti soprattutto per ciò che riguarda l´agricoltura di montagna, argomento di particolare interesse proprio per l´Alto Adige. "Ci attendiamo - prosegue Berger - che l´Europa annunci il suo abbandono delle quote latte, alla luce dei risultati ottenuti in questi anni, che sono stati ben al di sotto delle aspettative". Sull´agenda dell´assessore provinciale all´agricoltura, però, ci sono altri importanti appuntamenti a Bruxelles. Sempre domani, Berger incontrerà la direttrice generale aggiunta alla direzione agricoltura e sviluppo rurale Loretta Dormal Marino, con la quale si confronterà non solo sull´attuazione del programma di sviluppo rurale, ma anche su tematiche quali l´agricoltura biologica, il sostegno alla produzione di qualità e la biomassa. Mercoledì 21 novembre, infine, Berger avrà alcuni incontri inerenti principalmente l´ordinamento del mercato vitivinicolo. .  
   
   
CENTRALE DEL LATTE DI TORINO & C. S.P.A. I RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2007: RICAVI NETTI CONSOLIDATI PARI A 71,8 MILIONI DI EURO; UTILE NETTO PARI A 554 MILA EURO (VS 1,3 MILIONI DI EURO AL 30/9/2006).  
 
Centrale del Latte di Torino chiude i risultati al 30 settembre 2007 con ricavi netti consolidati pari a 71,8 milioni di Euro, in linea con i ricavi registrati nello stesso periodo dell’esercizio precedente (71,8 milioni di Euro). Il margine operativo lordo (Ebitda) al 30/9/2007 risulta pari a 7,2 milioni di Euro evidenziando un incremento del 3,1% rispetto ai 7 milioni di Euro realizzati nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente, così come il margine operativo netto (Ebit) che dai 3,8 milioni di Euro al 30/9/2006 passa ai 4,4 milioni di Euro del 30/9/2007 registrando una crescita del 15,3%. L’utile netto registrato al 30/9/2007 risulta pari a 554 milioni di Euro rispetto agli 1,3 milioni di Euro realizzati nello stesso periodo dell’anno precedente. Tale diminuzione è da ricondurre al fatto che, conseguentemente alla decisione della Commissione Europea che ha considerato aiuto di stato la moratoria fiscale concessa per gli anni dal 1996 al 1999 alle società municipalizzate trasformate in S. P. A. , la Centrale del Latte di Vicenza, in quel periodo di proprietà del Comune di Vicenza, ha provveduto a versare all’Erario la somma complessiva di 1,065 milioni di Euro per imposte relative agli anni 1996 - 1999. Senza tali imposte arretrate l’utile netto della società al 30/9/2007 sarebbe stato pari a 1,6 milioni di Euro in crescita del 23,7% rispetto agli 1,3 milioni di Euro registrati al 30/9/2006. Per quanto riguarda la gestione finanziaria, l’indebitamento netto del Gruppo al 30 settembre 2007 è negativo per 12,7 milioni di Euro rispetto ai dati negativi di 6,3 milioni di Euro del 30 giugno 2007 e di 3,4 milioni di Euro del 30 settembre 2006. L’evoluzione della posizione finanziaria risulta strettamente correlata all’attività di costruzione dei nuovi stabilimenti di Vicenza e della controllata Salads & Fruits a Casteggio (Pv). Per quanto riguarda la capogruppo Centrale del Latte di Torino, la società, al 30 settembre 2007, ha registrato ricavi netti pari a 43,2 milioni di Euro, rispetto ai 42,8 milioni di Euro del 30 settembre 2006, con un incremento del 0,7%. Il margine operativo lordo (Ebitda) risulta pari a 5,5 milioni di Euro rispetto ai 5,4 milioni di Euro realizzati al 30/9/2006 registrando una crescita dell’1,8%; il risultato operativo (Ebit) passa dai 4,2 milioni di Euro del 30/9/2006 a 4,5 milioni di Euro al 30/9/2007 (+7,8%); mentre l’utile netto passa dai 2,2 milioni di Euro al 30/9/2006 ai 2,4 milioni di Euro al 30/9/2007 registrando un aumento del 10,6%. Si ricorda che dallo scorso 4 luglio, la Centrale del Latte di Torino, all’esito di un aumento di capitale di complessivi 2 milioni di Euro, è passata da una partecipazione del 25% all’83,7% del capitale sociale della Salads & Fruits Srl, realtà operante a Casteggio (Pv) nel settore delle insalate pronte di Iv gamma e della frutta fresca. Tale partecipazione ha consentito al Gruppo Centrale di Latte di Torino di consolidare la società Salads & Fruits nel proprio bilancio, a partire dal terzo trimestre 2007. Si segnala, inoltre, che a seguito delle tensioni a livello mondiale sui prezzi della materia prima, nel corso del mese di ottobre hanno gradualmente trovato applicazione i nuovi listini con l’aggiornamento dei prezzi di vendita dei prodotti a base di latte. A livello previsionale, i risultati raggiunti e l’andamento delle vendite portano a prevedere un risultato complessivo per l’esercizio 2007 in linea con quello dell’esercizio precedente. Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Vittorio Vaudagnotti dichiara ai sensi del comma 2 dell’articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato le linee guida per l’adozione del modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del d. Lgs. N. 231/2001. .  
   
   
IL 23 NOVEMBRE A TORINO CONVEGNO NAZIONALE SULL´AGRICOLTURA BIOLOGICA QUALITA´, PREZZI, CANALI COMMERCIALI E VALORIZZAZIONE  
 
 Le caratteristiche qualitative e le potenzialità dei prodotti biologici, la questione dei prezzi e l’accesso ai canali commerciali, la normativa che sta cambiando, la valorizzazione del biologico e la corretta comunicazione ai consumatori, le motivazioni dei produttori: sono alcuni dei temi cui fornirà spunti di analisi il convegno nazionale “Logicamente bio: dove va l’agricoltura biologica?”, promosso dalla Regione Piemonte, in programma venerdì 23 novembre, a partire dalle ore 9. 30 al Centro Incontri di corso Stati Uniti a Torino. “L’agricoltura biologica nella nostra regione è una realtà significativa – afferma l’assessore Mino Taricco – che si estende su 37. 000 ettari e riguarda oltre 2000 aziende, uno scenario dinamico e in fase di evoluzione. Per questo abbiamo voluto sviluppare, con il supporto scientifico dell’Università di Torino e la collaborazione delle organizzazioni dei produttori, una ricerca sul campo, che ha coinvolto quasi interamente il campione delle aziende piemontesi, e che per la prima volta in maniera sistematica e approfondita ha analizzato aspetti economici, commerciali, culturali e motivazionali. Ma abbiamo voluto altresì condividere questa occasione di confronto con rappresentanti del Ministero e di altre Regioni, del mondo accademico, della produzione, della distribuzione e dei consumatori, perché crediamo possano emergere in questo momento spunti di riflessione e di valutazione di interesse generale. ” I lavori del convegno (in allegato il programma) prevedono una sessione tecnica al mattino, in cui verranno tracciate le linee guida delle politiche regionali del Piemonte e verranno presentati i risultati della ricerca promossa dalla Regione, e realizzata in collaborazione con l´Università di Torino e le associazioni dei produttori, attraverso la somministrazione di un questionario a 1600 aziende. In chiusura della mattinata, rappresentanti delle Regioni Toscana, Emilia Romagna, Lazio e Marche illustreranno le proprie esperienze e concluderà i lavori Alberto Manzo per il Ministero delle Politiche Agricole. Il pomeriggio sarà strutturato come un vero e proprio talk show moderato dal giornalista e conduttore di “Ambiente Italia” Beppe Rovera, che discuterà di prezzi, commercializzazione, promozione, controlli, qualità, con esponenti del mondo della produzione, della distribuzione, del consumo, e con gli amministratori, in un intreccio di domande e risposte che toccheranno i temi più attuali del settore. .  
   
   
PRODUTTORI E BUYER PROMUOVONO AGRIFOOD  
 
Buyer ed aziende promuovono la nuova formula di Agrifood , che ha chiuso il 18 novembre a Veronafiere dopo tre giorni di incontri, formazione e contatti commerciali. Giappone, Russia, Stati Uniti, Sud America sono alcuni dei 20 Paesi dai quali sono giunti i buyer per incontrare direttamente i produttori, attraverso appuntamenti prefissati. È stata questa una modalità molto apprezzata dall’una e dall’altra parte, che ha consentito di chiudere numerosi contratti. “Forniamo 250 ristoranti, 30 negozi di gastronomia oltre a bar e caffè nella Siberia Centrale – ha sottolineato Tatiana Abramova, della Vladelita Ltd di Krasnoyarsk, capitale di una regione di 10 milioni di abitanti -. È la prima volta che abbiamo la possibilità di venire direttamente in Italia e la nostra società, che importa complessivamente per 5 milioni di euro l’anno di cui il 10% riferito a prodotti italiani, ha potuto finalmente conoscere la qualità degli alimenti e trovare fornitori diretti, in particolare di diverse varietà di pasta, salumi, farina per pizza, conserve di pomodoro per la ristorazione. Abbiamo anche scoperto nuovi prodotti, come la mostarda di Mantova, vari oli extravergine di oliva, olive in salamoia e altri prodotti senza conservanti aggiunti”. “Frequento fiere del settore alimentare da oltre 22 anni in Europa e nel mondo – ha detto Jhon Ciano, presidente della Crystal Food Import Corporation di Boston – e ho trovato di assoluto efficacia la formula di Agrifood perché siamo interessati, come società, solo ai prodotti di alta gamma. Qui abbiamo potuto incontrare almeno otto nuovi potenziali fornitori di formaggi, prodotti da forno e a base di carne. Ho trovato indovinata anche la formula di far cucinare ai grandi cuochi i prodotti degli espositori: un’occasione in più per i buyer per capire la qualità del prodotto”. Kenji Hashimoto, responsabile degli acquisti in Italia della S. Ishimitsu & Co. Ltd ha detto che “è stato entusiasmante incontrare direttamente i produttori. Siamo molto interessati ai prodotti di alta qualità, in particolare mozzarella, olio di oliva, gorgonzola, vino. Attualmente importiamo dall’Italia per un valore di un milione di euro l’anno. La difficoltà maggiore è dovuta per noi all’importazione degli alimenti freschi e in fiera abbiamo avuto la possibilità di fare networking con altri acquirenti, per far arrivare il prodotto anche da centrali di acquisto situate ad esempio in California”. Anche le aziende espositrici hanno espresso apprezzamento per i contatti avuti nell’ambito di Agrifood. Come ha sottolineato Ciro Moccia, proprietario de La Fabbrica della Pasta di Gragnano: “Su dieci buyer arrivati ho avuto contatti molto buoni con sette e sicuramente con tre provenienti da Agentina, Siberia e Usa chiuderò dei contratti”. Daniela Grandi, direttrice commerciale dell’Acqua Paradiso, ha sottolineato come la presenza dei buyer sia stata qualificata e interessante. “Agrifood è andato bene ed è stato molto positivo incontrare i potenziali compratori in un ambito qualificato e non caotico”. Buoni i contatti anche con operatori italiani. Lo ha evidenziato Vallis Berti, capo Servizi Alimentari del Consorzio Agrario di Siena. “Oltre che da parte di buyer provenienti da Cina, Brasile, Svizzera e Austria, abbiamo riscontrato una grande attenzione da parte dei negozi di gastronomia medio-piccoli, ma anche degli operatori del segmento horeca e di agenti rappresentanti operanti nel nord Italia, tutti molto interessati a conoscere meglio le nostre produzioni”. “Veronafiere dispone di un know how collaudato nel settore agroalimentare e con Agrifood ha completo l’offerta con una rassegna unica nel panorama europeo”, ha detto il condirettore generale di Veronafiere Flavio Piva. Alla rassegna, inaugurata dal ministro delle politiche agricole Paolo De Castro, hanno preso parte 250 imprese di medie dimensioni in rappresentanza di molti prodotti dell’eccellenza agroalimentare italiana. Su 5. 000 metri quadrati di superficie espositiva oltre 100 buyer di 20 Paesi invitati direttamente dalla fiera, 15 workshop e 20 degustazioni mirate fatte dai cuochi dell’Associazione Giovani Ristoratori Europei (Jre) in collaborazione con Horeca Magazine. Le presenze complessive di operatori specializzati hanno raggiunto in tre giorni quota 5. 000. Tra le numerose iniziative proposte durante le giornate di manifestazione – studio Agrifood/nomisma sull’export del made in Italy, censimento dop e igp dell’Istat, focus sui negozi di prossimità -, ha chiuso la rassegna il Premio Agrifood-golosario, che ha dato un riconoscimento alle eccellenze presenti. La redazione del Golosario (best seller di Paolo Massobrio, www. Clubpapillon. It, Edizioni Comunica), composta da otto membri guidati dal giornalista Marco Gatti, ha assaggiato i prodotti degli espositori. Sabato la selezione dei finalisti con Paolo Massobrio, che dal video di Uno Mattina ha difeso i negozi di paese e l’autenticità dei prodotti agricoli italiani. La premiazione si è svolta con la consegna degli attestati e una prova di cucina con gli ingredienti vincitori. .  
   
   
QUAL È L’OBIETTIVO DELL’AGENZIA PER LO SVILUPPO E L’INNOVAZIONE DELL’AGRICOLTURA DEL LAZIO? PALLOTTINI: MIGLIORARE SETTORE AGRICOLO CON SVILUPPO, INNOVAZIONE E RICERCA  
 
“L’obiettivo principale di Arsial è quello di fare sistema con tutte le realtà coinvolte all’interno della filiera produttiva, puntando soprattutto su tre filoni principali, in stretta collaborazione con l’assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio: l’innovazione, come trasferimento al mondo produttivo di ricerche finalizzate al miglioramento della realtà agricola; la qualità, intesa come innalzamento del livello medio di produzione e lo sviluppo, che mette insieme, in un nuovo rapporto, la produzione agricola, la trasformazione e la commercializzazione. Nel ridisegnare le attività di Arsial, abbiamo voluto confrontarci con gli agricoltori e con tutti i soggetti che, a vario titolo, sono interessati al rilancio del comparto. Abbiamo analizzato le diverse filiere agroalimentari del Lazio e insieme agli operatori ne abbiamo individuato le criticità, al fine di programmare progetti mirati di sviluppo. Arsial realizza, inoltre, numerose iniziative volte a diffondere la conoscenza dei prodotti tipici di qualità e la loro presenza sui mercati. Un lavoro costante per migliorare e incrementare la gestione del servizio gastronomico tipico laziale”. In che modo Arsial fa sistema con le Università e i centri di ricerca? “L’agenzia svolge un’intensa attività di sviluppo e trasferimento delle innovazioni alla produzione agricola e agroindustriale e realizza, in collaborazione con università e centri di ricerca, attività di analisi e conoscenza del settore. Svolge anche attività di vigilanza e controllo sugli organismi geneticamente modificati, sugli agriturismi e sugli organismi di controllo che operano in ambito regionale in tema di produzioni biologiche. Fare sistema con tutte le realtà coinvolte nella filiera produttiva rappresenta, quindi, la nostra filosofia operativa, per dare un supporto concreto alle aziende laziali nella commercializzazione dei loro prodotti. Da questo punto di vista, dotare gli operatori del settore di strumenti conoscitivi, operativi e di coordinamento, rappresenta di per sé un elemento di valorizzazione e di completamento dell’azione che l’Agenzia sta perseguendo per una migliore ed efficace conoscenza dei prodotti tipici e di qualità commercializzati nella regione. Quello che intendiamo fare con il nostro lavoro è tracciare un percorso che parta dall’esigenza primaria di creare un rapporto con il sistema distributivo e arrivi a stabilire un reale trait d’union tra produttori e consumatori”. Quel l’impegno di Arsial a favore dei produttori e consumatori dell’olio? “Il nostro impegno per ciò che riguarda il comparto oleico è basato su azioni in grado di valorizzare l’identità dei territori, che conferiscono valore aggiunto al prodotto. Ci sono, poi, le nuove richieste di mercato, a cui cerchiamo di far fronte venendo incontro alle esigenze dei produttori. Arsial, a questo proposito, gestisce a Montopoli Sabina (Ri) un campo catalogo di tutte le varietà oleiche e da mensa presenti nella regione, al fine di valutarne gli aspetti agronomici (produttività e riduzione dei costi di coltivazione) e di valorizzazione del prodotto (caratteristiche qualitative degli oli derivati in funzione dell’individuazione dei brand ottimali o della destinazione a monovarietale). Vorrei poi ricordare l’azione di ampliamento della gamma merceologica con cui viene presentato l’olio, voluta per mettere i nostri produttori in condizione di esplorare tutti i potenziali mercati, con particolare riferimento a settori ad alto valore aggiunto come il circuito Ho. Re. Ca. (Hotels Restaurants Catering), dove sono richiesti imbottigliamenti monodose. L’impianto di proprietà Arsial, ubicato nel comune di Poggio Moiano (Ri), è disponibile per tutti i produttori del territorio”. Quali sono le azioni portate avanti per un sistema oliveto di qualità? “Un altro progetto interessante è quello della qualificazione del sistema oliveto: utilizzazione del sotto chioma tramite coltivazione dell’asparago o allevamento dell’agnellone pesante; utilizzazione dell’olio come conservante con particolare riferimento alla produzione di ortaggi sott’olio e specificamente delle biodiversità vegetali regionali; ottimizzazione del processo produttivo e della qualità sensoriale del prodotto finale dei patè d’oliva e delle olive da mensa. C’è, inoltre, da dire che nella Regione Lazio, dove collateralmente alla richiesta di certificazione a Dop dell’olio è stata da tempo avviata anche una politica di valorizzazione degli oli monovarietali, si assiste a un rilancio della coltivazione delle varietà locali. Sotto questo profilo, il lavoro dei tecnici di Arsial, attraverso il progetto ‘Agricoltura Qualità’, ha sostenuto le associazioni proponenti nelle istanze di riconoscimento Dop degli oli extravergini di qualità. E’ stata effettuata anche attività di censimento di oli monovariatali extravergine di oliva ottenuti da varietà autoctone, tra l’altro iscritti nell’elenco dei prodotti tradizionali del Lazio. Non da ultimo in ordine di importanza, va poi menzionato il progetto messo a punto per la creazione di un modello sperimentale di tracciabilità della filiera olivicola laziale, che investirà aziende campione dislocate su tutte le province del Lazio, afferenti a diverse tipologie produttive. E, ancora, quello di assistenza ai produttori olivicoli biologici, che si prefigge la differenziazione e la valorizzazione della produzione olivicola a favore di un completo sfruttamento del sistema oliveto con produzioni complementari all’olio. Vincere la sfida sul fronte della commercializzazione è uno dei traguardi che ci poniamo e che ci sta già dando importanti risultati. Stiamo lavorando con la grande distribuzione organizzata e con i ristoratori. Siamo convinti che far conoscere l’eccezionale rapporto qualità/prezzo degli oli extravergine di qualità del Lazio certificati (Sabina, Canino e Tuscia) e di quelli in fase di riconoscimento (Terre Tiburtine, Colline Pontine, Soratte, Ciociaria e Castelli Romani) rappresenti un fattore essenziale su cui insistere per riuscire ad offrire nuove chances commerciali ai produttori del territorio”. In che moda si punta a valorizzare il biologico? “Arsial, in collaborazione con il Centro agroalimentare di Roma (Car), ha attivato l’avviamento di una piattaforma commerciale dedicata ai prodotti da agricoltura biologica (non solo ortofrutticoli) che aspira a divenire punto di riferimento per il mercato del biologico del Centrosud Italia. L’azione pilota dovrebbe concretizzarsi nella facilitazione dell’ingresso di forme organizzate di produttori bio presso il Centro in relazione alla sua centralità, sia rispetto al bacino di produzione sia rispetto al mercato di destinazione. Questo intervento, differenziando i ruoli dei partner, dovrebbe consentire ai produttori bio di sperimentare una nuova modalità di organizzazione dell’offerta, rispetto alla quale, ad oggi, non è stato ancora realizzato il necessario salto di scala e le relative scelte di programmazione dei conferimenti su base distrettuale. La struttura, che si trova appunto presso il Centro Agroalimentare di Roma di Guidonia Montecelio, è così direttamente collegata alla rete autostradale da e verso la capitale. La centralità della località, sia a livello regionale che nazionale, favorisce il conferimento del prodotto e la sua distribuzione sul mercato romano e sui principali mercati nazionali. Nel percorso che abbiamo intrapreso, il ruolo delle associazioni di produttori è primario, ancor più di quanto lo sia stato in passato, per incentivare il mercato dei prodotti biologici e supportare i produttori nell’adozione del metodo di produzione biologico. Oggi questa funzione è ancor più importante, considerando che ci avviamo verso una progressiva contrazione degli aiuti finanziari anche per le aziende biologiche. Da questo punto di vista, diviene, quindi, strategico coordinare le azioni pubbliche di supporto all’informazione e incentivazione dei consumi, incrementando le collaborazioni con le associazioni e organizzazioni di produttori biologici che rappresentano il mondo della produzione”. .  
   
   
LA GESTIONE DELLE ACQUE DI PRIMA PIOGGIA OGGI UN INCONTRO PRESSO LA SEDE DI CONFCOOPERATIVE FORLÌ-CESENA  
 
 Confcooperative Forlì-cesena organizza per domani martedì 20 novembre un incontro sulla gestione delle acque di prima pioggia. In vista della scadenza del 31 dicembre 2007 Confcooperative Forlì – Cesena organizza, martedì 20 novembre alle ore 9. 30, presso la propria sede di Forlì, un incontro sulla gestione delle acque di prima pioggia. L’illustrazione delle modalità con le quali le imprese dovranno gestire le acque di pioggia che dilavano le superfici aziendali è affidato alla Dott. Ssa Tamara Mordenti, Funzionario Responsabile dell’Ufficio Infrastrutture fognarie del Servizio Ambiente e Sicurezza del Territorio della Provincia di Forlì – Cesena. Si tratta di un argomento piuttosto complesso che comporta una riflessione sulla potenzialità inquinante delle acque piovane qualora vengano a contatto con sostanze pericolose o inquinanti eventualmente depositate nelle superfici aziendali scoperte. La Regione Emilia Romagna intende procedere all’applicazione delle disposizioni previste per le acque di prima pioggia, nonostante le numerose difficoltà a cui andranno incontro le imprese per gli investimenti necessari all’adeguamento. Difficoltà, queste, che a più riprese sono state evidenziate dalle Organizzazioni imprenditoriali. “Non si discute della bontà del provvedimento e della necessità di valutare anche questo aspetto tra quelli che possono portare ad una maggiore tutela ambientale – precisa il direttore di Confcooperative Forlì-cesena Pierlorenzo Rossi - ma alcune caratteristiche tecniche del provvedimento e alcuni passaggi non troppo chiari necessiterebbero di una maggiore condivisione e di più tempo per valutare gli adeguamenti strutturali più efficaci”. Confcooperative Forlì – Cesena, che già dal 2005 ha iniziato ad occuparsi del provvedimento, proponendo emendamenti, correzioni e momenti di studio e confronto, si propone, con quest’incontro, di puntualizzare, ancora una volta, gli aspetti tecnici ed amministrativi legati alla gestione delle acque di pioggia e di sottolineare i risvolti, anche sanzionatori e i reati connessi alla non applicazione di questa disposizione di legge. .  
   
   
CELIACHIA: AL VIA INCONTRI INFORMATIVI PER ADDETTI DELLA RISTORAZIONE  
 
 Perugia - I celiaci hanno oggi a disposizione per i consumo quotidiano una vasta gamma di prodotti senza glutine, ma rimane il problema di garantire la loro sicurezza alimentare al di fuori delle mura domestiche, visto che oltre il 30% dei pasti viene consumato al bar o al ristorante per ragioni di lavoro, studio, tempo libero etc. A tale scopo la Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla sanità Maurizio Rosi, ha promosso una serie di incontri rivolti agli addetti della ristorazione pubblica e privata per creare in Umbria una rete di esercizi informati sulla patologia e in grado di offrire ai celiaci menù idonei e sicuri. Lo scopo è quello di favorire il normale inserimento dei celiaci nella vita sociale e ciò in linea con quanto previsto dalla legge nazionale in materia che riconosce la celiachia come malattia sociale. In Italia l’incidenza di questa patologia è di circa un soggetto ogni 120 persone; in Umbria sono oltre 700 i celiaci ufficiali, un dato per difetto – secondo i competenti uffici regionali – in quanto molti non sanno di essere affetti da questa patologia. “La legge – ha ricordato Rosi – consente l’erogazione gratuita di prodotti specifici e la somministrazione di pasti senza glutine nelle mense scolastiche, ospedaliere e pubbliche su richiesta degli interessati. Come Regione Umbria – ha aggiunto l’assessore – abbiamo messo in atto interventi per favorire una diagnosi precoce, prevenire le complicanze di tale patologia, migliorare l’educazione sanitaria e provvedere alla formazione ed aggiornamento professionale di medici, farmacisti ed addetti alla ristorazione collettivo-assistenziale, di albergatori e ristoratori privati. L’obiettivo – ha concluso Rosi – è di migliorare l’integrazione tra celiaci e società, incidendo sulle barriere culturali ancora presenti nella scuola e nel mondo del lavoro”. .  
   
   
IPOTESI DI AUMENTO QUOTE LATTE DA PARTE DELL´UE TARICCO: POSITIVO L´AUMENTO, LA NOSTRA ZOOTECNIA DEVE POTER CRESCERE  
 
 L’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco interviene in merito alle prime notizie, diffuse in questi giorni, sull’ipotesi di un eventuale aumento delle quote latte da parte della Commissione Europea a partire dal 2008, in vista di un graduale superamento del sistema entro la data già prevista del 2015. “L’aumento di quote è sicuramente una scelta apprezzabile – afferma Taricco - che potrebbe dare maggior respiro a un settore che ha vissuto recentemente situazioni di forte tensione. Da tempo la questione è in discussione nell’ambito dei tavoli di filiera, e noi l’abbiamo ripetutamente portata all’attenzione del Ministero, evidenziando peraltro la necessità di privilegiare, in particolare, i titolari di “quota B” tagliata. Intendo però ribadire con forza che un eventuale aumento di quote deve essere innanzitutto orientato a vantaggio di quei produttori di latte che sino ad ora, spesso con sacrificio e impegno, hanno rispettato le norme, o che intendano mettersi in regola con le possibilità che la legge prevede. La temuta concorrenza di altri Paesi produttori non costituisce elemento di preoccupazione, trattandosi in molti casi di Paesi che tuttora non utilizzano completamente le quote loro assegnate. L’aumento delle quote potrebbe anzi essere più adeguatamente distribuito in proporzione proprio su quei Paesi, come l’Italia, che si trovano al momento in eccesso di produzione. Si tratterebbe di un’importante boccata di ossigeno, purchè condotta secondo i criteri imprescindibili del riconoscimento di chi negli anni ha agito secondo la legge. ” .  
   
   
SI ALLARGA LE RETE REGIONALE DELLA VENDITA DIRETTA FILIERA CORTA, LE INIZIATIVE DELLA REGIONE TOSCANA AGLI STATI GENERALI DELLA SOSTENIBILITÀ ENTRO IL 2008 13 NUOVI MERCATI, 14 SPACCI, 3.000 AZIENDE COINVOLTE  
 
 Firenze - Si allarga la rete regionale della vendita diretta, varata per valorizzare i prodotti agricoli toscani. Entro il 2008 nasceranno in Toscana 13 nuovi mercati contadini e 14 spacci gestiti dai produttori e complessivamente 3mila aziende agricole toscane saranno coinvolte in azioni di vendita diretta dei loro prodotti. Si rafforza così la leade! rship nazionale della Toscana nel settore della vendita diretta questo grazie al primo bando promosso dalla Regione a sostegno della rete che accorcia la filiera tra chi produce e chi consuma, e che valorizza i prodotti locali, dal vino all’olio, dagli insaccati a verdura e frutta rigorosamente di stagione. I risultati del bando sono stati illustrati oggi, nell’ambito degli Stati generali della sostenibilità, dall’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni. Presente all’incontro con i giornalisti anche Carlo Petrini, presidente internazionale di Slow Food. “I 67 progetti che sono stati presentati al nostro bando e che in gran parte finanzieremo tra il 2007 e il 2008 – ha detto l’assessore - dimostrano che il nostro progetto per la valorizzazione della filiera corta è definitivamente decollato. La nostra regione rilancia il suo primato nazionale in questo ambito”. “Sostenere la! filiera corta – spiega - significa per noi creare! n uove opportunità di accesso ai mercati di tantissimi piccoli produttori locali e allo stesso tempo, stimolare l’attenzione dei consumatori verso ciò che viene dalla produzione locale. Inoltre con questo progetto vogliamo favorire le sinergie tra le aziende, gli accordi con la distribuzione e la ristorazione e anche sostenere e coordinare un mondo che sta lentamente crescendo sulla spinta di una domanda sempre più forte: quello dei mercati contadini, dei piccoli spacci aziendali, della vendita diretta in azienda”. Secondo i dati dell’Osservatorio nazionale vendita diretta di Coldiretti la Toscana è la prima regione italiana per numero di aziende che fanno vendita diretta (il 12,6%) seguita da Lombardia e Abruzzo; un dato che ora verrà sostenuto anche grazie ai progetti che verranno finanziati dal bando. I 13 mercatali di produttori, sorgeranno da Livorno a Pontassieve, da Fivizzano a Grosseto, da Castelnuov! o Berardenga a San Miniato si aggiungeranno a quelli esistenti per dar vita a una rete di circa 30 mercatali. 14 saranno gli spacci locali, cioè gli spazi vendita al chiuso gestiti direttamente dai produttori sorgeranno a Pistoia e Lucca nel Mugello e in Garfagnana. Ma i prodotti della nostra agricoltura entreranno per la prima volta anche nei nostri musei: iniziative per la loro promozione verranno lanciate nella rete museale della provincia di Grosseto, e in quella di Volterra. Infine nel corso del 2008 saranno lanciate le prime esperienze di sinergia tra produttori agricoli, commercianti, ristoratori e artigiani. Questi patti di filiera saranno lanciati a Grosseto, nel circondario empolese valdelsa e nel comune di Montemurlo. Le domande presentate dal bando, per un budget complessivo di 3 milioni di euro, saranno finanziate entro il 2008. Nell’ambito della filiera corta, a queste iniziative si aggiunge anche il terzo bando ! della legge regionale che sostiene l’introduzione di pro! dotti bi ologici, tipici e tradizionali nelle mense pubbliche: il bando prevede di dare priorità agli enti beneficiari che utilizzano alimenti certificati prodotti in Toscana. Filiera corta, ecco la mappa delle nuove iniziative Il contributo regionale raddoppierà i progetti già in atto I mercatali - Il mercato contadino di qualità, in cui si vendono prodotti di stagione, oltre a olio, vino, marmellate, formaggi e altre tipicità, vanta in Toscana una decina di esperienze, guidate da quella pilota di Montevarchi. E’ il caso della Fierucola di Firenze, del pagliaio di Greve in Chianti, della Fierucola di Prato, del mercato contadino di Pisa, della Zucca Barucca di Pistoia, del mercato di Cecina, del mercatale di Bibbiena. Grazie ai progetti che saranno cofinanzaiti dal bando regionale la rete si allargherà ad altri tredici nuovi mercati che sorgeranno a Firenze città, ! Grosseto, Livorno, Prato, e ancora nella provincia di Pisa (Volterra, e San Miniato), Massa (Fivizzano), Pistoia (Appennino Pistoiese), Siena (Castelnuovo Berardenga e Sovicille), Firenze (Pontassieve, Empoli), Arezzo (Sansepolcro). Molti mercati avranno valenza comprensoriale (quello di Empoli sarà il mercato del circondario, quello in Piazza S. Croce a Firenze sarà aperto a tutti i produttori agricoli della provincia), alcuni coinvolgeranno anche altri settori oltre a quello agricolo (al mercato di Livorno parteciperanno i pescatori professionali a quello di Volterra una ventina di aziende artigianali). Quasi tutti i mercati avranno cadenza mensile, con alcune eccezioni: quindicinale sarà il mercato di Grosseto e Fivizzano, settimanali quelli di Livorno e Volterra. Gli spacci locali - L’esperienza di questi spazi di vendita gestiti in forma associata da imprenditori agricoli sarà fort! emente potenziata grazie al bando della Regione che sosterr&ag! rave; l& rsquo;avvio di 14 nuove iniziative a Pistoia, Livorno, Lucca, Grosseto, Massa-carrara e ancora nelle province di Arezzo (Montevarchi), Siena (Trequanda e Castelnuovo Berardenga), Pisa (Volterra), Firenze (Comunità montana fiorentina e Mugello), Prato (Val Bisenzio), Grosseto (Civitella Paganico), Lucca (Garfagnana). I patti di filiera - Sono accordi fra i produttori agricoli e settori come la ristorazione, per la vendita dei prodotti locali. Le prime esperienze di questo tipo nasceranno nella provincia di Grosseto, nel circondario empolese e a Montemurlo mettendo insieme produttori agricoli, commercianti, ristoratori e artigiani. Arte e cibo - L’idea è quella di creare, all’interno dei musei toscani, una spazio dedicato alla cultura e alla tradizione enogastronomia della Toscana oltreché di esposizione e vendita di una selezione di prodotti toscani. Faranno da apripista i musei di Volterra e ! quelli della provincia di Grosseto. I Gas - In tutte le iniziative finanziate dal bando sarà coinvolta la rete dei Gas (Gruppi di acquisto solidale): si tratta di gruppi costituiti da famiglie o singoli che si organizzano per acquistare collettivamente prodotti alimentari e non da produttori locali. In Toscana ce ne sono una cinquantina. .  
   
   
SOCIETÀ DI ORTOFLOROFRUTTICOLTURA ITALIANA (SOI ) : PRESENTATO A CUNEO IL CONVEGNO NAZIONALE ACTINIDIA (27-29 NOVEMBRE)  
 
L´italia e´ leader nella produzione E’ stato presentato questa sera a Cuneo l´8° Convegno Nazionale Actinidia 2007, che si svolgerà dal 27 al 29 novembre prossimi tra Cuneo, Saluzzo, Verzuolo e Bibiana, i principali centri frutticoli del Piemonte. Si tratta dell’appuntamento scientifico quadriennale della Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana (Soi), organizzato dal gruppo di lavoro guidato dal prof. Giancarlo Bounous del Dipartimento di Colture Arboree dell’Università di Torino, con il contributo, tra gli altri, della Regione Piemonte. Alla presentazione a Cuneo era presente l’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco, che ha ricordato: “Il convegno sull’Actinidia è un appuntamento scientifico di grande spessore e di rilievo nazionale, dedicato a una coltura che ha assunto ormai un ruolo portante nella nostra regione, collocandosi ai primi posti tra le varietà di frutta prodotte. Questo frutto, tipico della Nuova Zelanda, ha trovato in Italia, e in Piemonte in particolare, condizioni pedoclimatiche eccezionalmente favorevoli e ha raggiunto livelli qualitativi molto apprezzati. Credo che la scelta della nostra regione come sede del convegno nazionale sia un riconoscimento importante per il lavoro svolto in questi anni da produttori e distributori, la cui capacità imprenditoriale è stata premiata dai risultati. ” Nell’ambito dell’8 Convegno Nazionale Actinidia 2007, presso il Centro Congressi della Provincia di Cuneo, nella giornata di martedì 27 novembre, si affronteranno le prospettive della commercializzazione e del marketing e verranno presentate ricerche sul miglioramento genetico. “La ricerca incontra la filiera actinidia” è il tema cardine del 28 novembre a Saluzzo, dove saranno organizzate visite tecniche presso centrali ortofrutticole e cooperative con impianti tra i più avanzati d’Europa. La sessione pomeridiana si terrà a Verzuolo dove saranno illustrate le tecniche colturali più innovative e alle 16,30 verrà inaugurata la mostra pomologica sull’actinidia, curata dall’Associazione Nazionale Città della Frutta. Il 29 novembre i partecipanti al convegno si sposteranno in provincia di Torino e potranno visitare la Scuola Teorico-pratica Malva Arnaldi, sede del Conservatorio Regionale della Biodiversità di Bibiana (To), dove si svolgerà la sessione dedicata alla qualità ed al post-raccolta. L’actinidia, specie originaria della Cina, si è diffusa in Nuova Zelanda, rimasto per molti decenni il Paese leader di questa produzione. Dall’inizio degli anni ’60 si sono registrati i primi significativi investimenti in Italia, dove nel 2006 la produzione ha superato le 500. 000 tonnellate, contro le 300. 000 della Nuova Zelanda. In Piemonte, dove il kiwi viene coltivato soprattutto nelle province di Cuneo e Torino, vi è stato nel 2007 un incremento, nelle superfici destinate a questa coltura, pari all’8%; consumi pro capite e indice di penetrazione sui mercati sono in costante crescita, grazie anche alle proprietà salutistiche del frutto, ricco di vitamina C, zuccheri, fibra, bioregolatori e sali minerali. Una ulteriore conferenza stampa di presentazione si terrà giovedì 22 novembre alle ore 11 presso la Sala Giunta (Piano Nobile) della Camera di Commercio di Torino. Via Carlo Alberto, 16. Per maggiori informazioni sul convegno www. Arboree. Unito. It/actinidia2007 .  
   
   
MERCATO ORTOFRUTTICOLO DI FONDI APRE 30 PUNTI VENDITA  
 
 Il mercato ortofrutticolo di Fondi (Mof) si avvicina ai consumatori e aprira´ entro gennaio, col progetto ´Filiera Corta Mof´, 30 punti vendita, il primo il 29 a Latina, ´´per garantire - ha detto il presidente Giuseppe La Rocca - tracciabilita´ del prodotto fresco, sicurezza alimentare e trasparenza sui processi di formazione del prezzo, nella certezza che per il grande pubblico il sistema Mof diventera´ presto un familiare marchio di garanzia della qualita´´´. ´´Soddisfazione´´ viene espressa dall´assessore al Commercio Francesco De Angelis ´´per un progetto che va nella giusta direzione e nello spirito del finanziamento regionale di 12 milioni di euro per favorire, attraverso nuovi servizi di Car e Mof, la ripresa dei consumi ortofrutticoli´´. Il Mof, con 12 milioni di quintali venduti in un anno, ha aggiunto La Rocca ´´e´ una realta´ europea che fa perno sulla qualita´ dei prodotti laziali´´. E dal Lazio ´´prende il via la prima esperienza di filiera corta nella distribuzione organizzata - ha concluso l´assessore all´Agricoltura Daniela Valentini - e risponde alla domanda di sicurezza alimentare e risparmio dei consumatori, a partire dal mercato romano dove c´e´ spazio per tutti´´. .  
   
   
AVVIATO ACCORDO SU COLTIVAZIONI INTORNO A CENTRALE CERANO  
 
L’assessore alle Risorse Agroalimentari, Enzo Russo, dopo aver affrontato la situazione nell’incontro dei giorni scorsi in Prefettura a Brindisi, con la riunione di oggi presso l’Assessorato alle Risorse Agroalimentari, avvia percorsi concreti per poter trovare soluzioni immediate sulle coltivazioni a ridosso della centrale elettrica di Cerano, vietate dopo un’ordinanza comunale. E’ stata attivata la procedura per l’istituzione del tavolo tecnico del quale faranno parte le istituzioni (Commissario per l’emergenza, Assessorato Regionale alle Risorse Agroalimentari, Assessorato Regionale all’Ambiente, Arpa, Asl, le associazioni agricole Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Copagri, Confcooperative, Confindustria, Comitato Spontaneo) Il tavolo dovrà dare risposte alle varie interpretazioni ed approfondire dati e analisi per giungere ad un verdetto sul presunto inquinamento delle colture con provata base scientifica, coinvolgendo le massime autorità in materia. Si vogliono evitare facili allarmismi e preoccupazioni infondate, e sopratutto si vuole giungere a uno stato dell’arte certo, sul quale lavorare per le soluzioni ai problemi in discussione: la questione reddituale delle imprese agricole bloccate dall’ordinanza sindacale, la questione ambientale generale, il futuro delle aree interessate per eventuale riconversione a colture da biomassa per energia alternativa o ad altre colture sperimentali al di fuori dell’agroalimentare. Propositiva e significativa la posizione dell’Enel che, oltre a chiedere la sua presenza al tavolo tecnico per la prima volta, dichiara la disponibilità a dialogare direttamente con gli agricoltori per trovare soluzioni condivise per l’immediato e per il futuro. Soluzioni e collaborazioni da regolamentare in convenzione per trovare attività reddituali ed ecocompatibili per l’intera comunità. “Soddisfazione” è stata espressa dell’Assessore per questa fase di avvio del tavolo, “nell’attesa di conoscere le determinazioni delle Autorità ambientali per poter affrontare la questione nella sua totalità”. .  
   
   
PRODOTTI TIPICI DELLA TUSCIA SI PROPONGONO AL MERCATO TEDESCO  
 
Aprire nuovi canali commerciali diretti con la Germania è l’obiettivo che si prefigge la Camera di Commercio di Viterbo che per venerdì 15 e sabato 16 novembre 2007, ha invitato nella Tuscia una delegazione tedesca composta da 15 persone tra buyer e giornalisti. L’intenso programma prevedeva per l’intera giornata di venerdì l’organizzazione di un workshop nella sede del Cefas a Viterbo, a cui hanno preso parte oltre 40 imprese della Tuscia del comparto agroalimentare. Erano in calendario circa 150 incontri diretti (one to one) con gli operatori economici tedeschi, ai quali i produttori della Tuscia potranno presentare la loro gamma di prodotti, prezzi e tempi di consegna. Inoltre saranno allestiti degli spazi dedicati alle degustazioni condotti da esperti di enogastronomia. La prevalenza di imprese che prendono parte al workshop producono olio e vino, ma non mancano le aziende di formaggi, insaccati, legumi, patate, pesce, miele, castagne, nocciole, dolci da forno e caffè. Contemporaneamente al workshop, venerdì la rappresentanza di giornalisti tedeschi – redattori in agenzia di stampa, testate televisive, periodici e riviste telematiche – visiteranno i siti di maggior interesse culturale e turistico della provincia, nonché alcune aziende produttrici. Un tour che proseguirà anche il sabato insieme ad alcuni buyer. “Ci siamo concentrati sulla Germania – spiega Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo – perché vogliamo consolidare e sviluppare le esportazione verso questo Paese, che già apprezza la nostra terra e i nostri prodotti. Il consistente numero di imprese che hanno risposto al nostro invito al workshop è il chiaro segnale del forte interesse degli imprenditori ad allargare i loro mercati oltre i confini nazionali”. Vale la pena ricordare che il Paese dove le aziende della Tuscia del comparto agricolo e agroalimentare esportano maggiormente è proprio la Germania, facendo registrare solo nel 2006 un fatturato di 18milioni di euro. Così come è noto che i turisti tedeschi sono gli stranieri più numerosi a trascorre le vacanze nella provincia di Viterbo. In considerazione della rilevanza dell’iniziativa, organizzata in collaborazione con la Camera di Commercio Italo-germanica, lo scorso 29 ottobre era stato organizzato un seminario formativo rivolto alle imprese, per illustrare le tendenze di consumo di generi alimentari in Germania, la percezione dei prodotti italiani da parte dei clienti finali e la modalità di marketing e promozione maggiormente efficaci su quel mercato. .  
   
   
“L’ABRUZZO SVELA LE SUE DOLCEZZE A DUBAI”  
 
Un nutrito gruppo di imprese abruzzesi sta brillantemente rappresentando, a Dubai, l’Italia nella prima edizione dello Sweets Middle East, salone internazionale dedicato ai prodotti dolciari. La missione delle imprese abruzzesi è stata organizzata dal Centro Estero delle Camere di Commercio d’Abruzzo e vede la partecipazione della Camera di Commercio di Pescara. La manifestazione - nata come estensione della Ism fiera internazionale di riferimento del settore dolciario che raggiungerà nel 2008 il traguardo della 38 edizione - rappresenta un’importante piattaforma di comunicazione e business per le industrie dolciarie e costituisce un’occasione unica per le aziende che desiderano conoscere le tendenze del mercato arabo caratterizzato da una domanda di settore in costante e rapida crescita. Sono presenti, tra i buyer, i rappresentanti delle principali catene della grande distribuzione e numerosi grossisti del settore appartenenti non solo al mondo arabo ma anche ad altri importanti mercati come quello indiano e africano. L’abruzzo con 8 imprese sulle 9 italiane presenti sta svolgendo un ruolo di primaria importanza nel rappresentare le prelibatezze d’Italia. I nostri espositori stanno, infatti, ottenendo un successo superiore ad ogni aspettativa. I prodotti abruzzesi sono molto apprezzati e si stanno rivelando ideali per soddisfare la domanda araba rivolta verso prodotti di qualità e ad alto valore aggiunto. .  
   
   
UE: CONFERENZA FINALE DEL PROGETTO FISH. LOG.  
 
Si è svolta a Parenzo (Croazia) il 9 e 10 novembre scorso la conferenza finale del progetto "Fish. Log. Iniziativa transnazionale per la promozione delle piccole e medie imprese del settore della pesca delle Regioni adriatiche: sviluppo dell´assistenza tecnica, della logistica e delle strutture dei mercati", finanziato dal Ministero del Commercio Internazionale e di cui la Regione Friuli Venezia Giulia è capofila. Il progetto si concluderà quest´anno ed individua principalmente nella Croazia il Paese destinatario dell´intervento all´interno di un partenariato composto dalle Regioni del Veneto, Emilia-romagna, dalle Contee Istriana e Litoraneo Montana, Agenzia di Sviluppo Istriana (Ida), Consorzio Uniprom e Informest, per un contributo statale concesso di circa due milioni di euro. Grazie al progetto sono stati realizzati i nuovi mercati ittici di Fiume e Parenzo, nei quali le operazioni di compravendita dei prodotti ittici avverranno tramite asta elettronica e sarà attuato un network unico del settore ittico dell´Alto Adriatico, attraverso una piattaforma satellitare che darà vita ad una "piazza del mercato" virtuale di collegamento sia orizzontale, in rete con i mercati croati ed i mercati delle tre Regioni italiane, che verticale, con i soggetti che compongono la filiera produttiva (imbarcazioni, organizzazioni di produttori, imprese di trasformazione e dell´indotto). .  
   
   
GROSSETO: TRIONFO AL CHEESE OF THE YEAR 2007  
 
Pecorino grossetano alla ribalta del Cheese Of The Year 2007, il campionato mondiale dei formaggi che, giunto appena alla seconda edizione, è già un evento atteso da tutti i migliori produttori del settore. La seconda edizione del premio è avvenuta nell’ambito de “Il Bontà”, il Salone delle eccellenze enogastronomiche artigianali che si è svolto a Cremona dal 10 al 13 novembre 2007. Il territorio maremmano è stato rappresentato dalla Camera di Commercio di Grosseto attraverso l’allestimento di uno spazio istituzionale all’interno del quale sono stati esposti alcuni prodotti tipici locali. Tra questi hanno riscontrato un eccezionale successo i formaggi nostrani che hanno appunto partecipato al “Cheese Of The Year 2007”. Tra le 60 forme in gara, valutate da una giuria internazionale composta da 38 esperti Onaf (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggio) si sono infatti distinte due tipologie di Pecorino de Il Caseificio “il Fiorino” di Roccalbegna: il “Toscano Dop Stagionato” e lo “Stagionato di Cantina”. Questi formaggi si sono piazzati rispettivamente al 2° e 3° posto nella classifica della categoria “Formaggi stagionati e a pasta dura”. Ma il successo maggiore per il caseificio maremmano è arrivato con il prestigioso Premio Speciale per la Migliore Forma di Pecorino attributo al “Toscano Dop Stagionato”. Grande soddisfazione quindi per l’Ente Camerale che ha ritirato il premio per conto de il caseificio “Il Fiorino”. “Il Cheese of the Year, ha sottolineato Michele Lombardi, dirigente della Camera di commercio, si attesta tra gli eventi più importanti legati alla promozione della produzione casearia nazionale ed internazionale. La Maremma, aggiunge Lombardi, si sta affermando anche in questo importante segmento del settore agroalimentare e la partecipazione positiva al Cheese of The Year, conclude, rappresenta una grande opportunità per le nostre aziende di trovare nuovi sbocchi anche sui mercati esteri”. .  
   
   
CENTRO FLORA AUTOCTONA, RINNOVATA LA CONVENZIONE INTESA CON PARCO MONTE BARRO, FONDAZIONE MINOPRIO E DUE ATENEI  
 
La tutela e conservazione dei semi delle piante autoctone lombarde e il loro utilizzo per interventi di ingegneria naturalistica e di ripristino ambientale sono i principali obiettivi del "Centro Regionale Flora Autoctona della Lombardia", struttura attiva da alcuni anni nella salvaguardia della biodiversità. Per garantire la piena operatività del Centro e lo svolgimento delle diverse attività in cui è impegnato, Regione Lombardia -che mette a disposizione 110. 000 euro - Consorzio Parco del Monte Barro, Fondazione Minoprio, Università degli Studi di Pavia e Università dell´Insubria hanno sottoscritto una convenzione che rinnova e aggiorna le precedenti intese. "Con questo accordo - commenta l´assessore alla Qualità dell´Ambiente, Marco Pagnoncelli - proseguiamo con determinazione nell´impegno di promozione del nostro patrimonio naturalistico. Si tratta di una ricchezza che caratterizza il nostro territorio e la sua storia e che noi intendiamo difendere e valorizzare". Il "Centro Regionale Flora Autoctona della Lombardia" ha la sua sede centrale con funzioni didattiche e di rappresentanza al Parco del Monte Barro, dove è presente anche un laboratorio per la conservazione della biodiversità e una serra. Presso l´Università dell´Insubria opera un laboratorio di ecologia vegetale e per analisi biomolecolari. La Fondazione Minoprio ospita invece un laboratorio sementiero mentre presso l´Università di Pavia è attiva la sede operativa della Banca del germoplasma, dove vengono custoditi i semi della flora spontanea. .  
   
   
UN’ESPERIENZA UNICA CHE COINVOLGE TUTTI I SENSI IN UNA SERATA ALL’INSEGNA DELL’ALTA CUCINA. UN OMAGGIO AL MITO DI MARIA CALLAS E… AI SUOI PIATTI PREFERITI: È CALLAS EXPERIENCE, CENA DI GALA AL NUOVO RISTORANTE L’UOVO DI COLOMBO DEL BEST WESTERN HOTEL CRISTOFORO COLOMBO  
 
Sarà l’occasione per un viaggio nel gusto che fa tappa in Italia, Francia e Grecia, i Paesi in cui la Divina ha vissuto e che ha amato profondamente, anche per la loro tradizione gastronomica: della cucina greca si ricorda apprezzasse soprattutto la moussaka, a Milano non rinunciava mai al risotto con l’ossobuco, a Parigi, ostriche e champagne… Ed ecco allora che specialità tipiche delle tre città si alternano in un menù esclusivo ideato dallo Chef Ferdinando Pasqui per celebrare il Soprano riscoprendo emozioni e sensazioni che solo il ricordo di un mito possono scatenare e per dare il benvenuto al nuovo ristorante dell’hotel Cristoforo Colombo, uno spazio elegante e accogliente che propone piatti tradizionali personalizzati dalla creatività dello Chef. Guida di eccezione in questo itinerario dei sapori sarà Enzo Lo Scalzo, esperto di enogastronomia e membro dell’Accademia Italiana della Cucina, che racconterà aneddoti, leggende e curiosità della Divina, facendo rivivere armonie e contrasti caratteriali del personaggio attraverso i sapori e le delicatezze dei piatti. Protagonista della serata la bocca, una bocca dalle labbra carminio, tipiche di Callas, golose, vibranti e capaci di modulare una voce unica. Quelle labbra che topylabrys, scultrice e fondatrice di “Arte da Mangiare – Mangiare Arte”, ha interpretato in esclusiva per Maria Callas Milano e Viscardi Hotels con una sua magica installazione. Callas Experience Antipasti Rijette de lapin avec pommes duchesse (Terrina di Coniglio con Patate) Primo Piatto Risotto con pistilli di zafferano Secondo Piatto Souvlaki (Spiedino di Agnello ai ferri) Khoriatiki (Insalata alla Greca) Dessert Mousse au chocolat fondent (Mousse al Cioccolato Fondente) www. Viscardihotels. Com .  
   
   
ONDASUONDA E LA ‘CULTURA ADRIATICA’ PRIMO SALONE DEI CIBI DEI PAESI DEL MARE ADRIATICO PESARO, 23-26 NOVEMBRE 2007  
 
“Li ha presi Tito”: così si esprimevano i marinai italiani dei porti adriatici, quando qualche peschereccio invadeva le acque territoriali slave e finiva per essere fermato dalle motovedette della polizia titina. Oggi la Jugoslavia non c’è più, e quel mare chiuso, testimone silenzioso di civiltà antichissime, che per secoli ha diviso, e talvolta unito, cristiani e infedeli, occidente e oriente, veneziani e ottomani, italiani e austro-ungarici, paesi ‘capitalisti’ e paesi ‘comunisti’, quel mare oggi può davvero costituire il simbolo -fisico e ideale- di nuova Europa che guarda a Est. Il recente ingresso nell’Ue di Bulgaria e Romania ha portato, tra l’altro, a questo storico cambiamento: il mare Adriatico non è più il bacino di frontiera orientale dell’Unione Europea che oggi si affaccia sul Mar Nero. L’idea di far nascere, nei rinnovati padiglioni della Fiera di Pesaro, un expo dei cibi, dei vini e dei prodotti dell’agroalimentare e della pesca, tutto dedicato alle regioni adriatiche, trova la sua ragione proprio nel desiderio di dare gambe e mani e testa a un progetto comune dell’Adriatico. Siamo partiti da una constatazione: ogni regione adriatica ha in qualche modo rapporti con l’altra sponda: rapporti perché ci sono comunità linguistiche allogene, perché esistono secolari scambi commerciali e culturali, perché negli anni si sono consolidati flussi turistici considerevoli, perché le vie di percorrenza del mare accomunano chi nel mare vive, lavora e rischia la vita. Non a caso Ancona, dove ha sede il porto con il più alto numero di imbarchi per i paesi dell’ex Jugoslavia, è chiamata la Porta d’Oriente, perché non c’è luogo più ricco di contaminazioni culturali dell’Adriatico. Dialogare e costruire questo progetto con i cibi è stata la cosa più naturale e spontanea. Il cibo rappresenta da sempre ciò che unisce. A tavola ci si sta per mangiare e per conversare, non per fare la guerra. Il cibo, poi, significa anche impegnarsi per un’agricoltura, una pesca, un’industria di trasformazione e un commercio sostenibili. Adriatico, dunque, mare di pace, come si è ripetuto più volte; un mare che faccia da ponte fra più terre, alcune stremate da guerre e crisi fino alla fine del Novecento. Oggi, grazie a numerose associazioni transnazionali, a progetti di partenariato, a iniziative pubbliche e private, si registra una forte motivazione per uno sviluppo che superi i confini politici, etnici e religiosi. Un progetto di tolleranza e di integrazione, di reciproca conoscenza, un progetto che getti le basi per rifondare e rinnovare una ‘cultura adriatica’ di pace, di democrazia, di libertà. Anche attraverso il cibo. Dal mare alla terra, viaggio nel gusto Una tavola imbandita con i cibi e i vini dei paesi del mare Adriatico: è il menù di Ondasuonda, l’expo dei cibi e dei vini dei paesi del mare Adriatico che, con i suoi “duemila e più chilometri di gusto”, si propone come un vero e proprio viaggio nell’universo enogastronomico di questa e dell’altra costa. Per quattro giorni, Ondasuonda trasformerà Pesaro in una vetrina internazionale dell’enogastronomia, che vedrà protagonisti i paesi affacciati sull’Adriatico (Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina,montenegro, Albania) e le sette regioni italiane bagnate dallo stesso mare (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia). Molte le tappe golose riservate ai visitatori che, dal 23 al 26 novembre 2007, visiteranno la manifestazione ospitata nei padiglioni della Fiera di Pesaro: le degustazioni gratuite di cibi e vini, le isole ghiotte, la serata speciale dedicata a uno dei paesi balcanici, il salone dei cibi biologici Bioonda, i corsi di ‘mise en place’, i laboratori di cucina, la libreria Il Vecchio e il Mare, i giochi legati alla conoscenza dei prodotti tipici, le esibizioni di barman e grandi chef, le conversazioni sull’enogastronomia con esperti, scrittori e giornalisti, il concorso fra istituti alberghieri, la gara fra chef indetta dall’Ais, le mostre fotografiche e altro ancora. Un mare di eventi, insomma, dove il cibo sarà anche strumento per veicolare ‘altro’: dai libri alla fotografia, dal cinema alla conoscenza di alimenti ‘in via d’estinzione’. Un viaggio che dalle spiagge saprà addentrarsi nell’entroterra per far conoscere le eccellenze della tradizione rurale: dal vino, al formaggio, dal pane, al tartufo. Ondasuonda è promosso da Fiere di Pesaro e Confesercenti di Pesaro Urbino, in collaborazione con enti pubblici e associazioni di categoria. Giochi, laboratori, conversazioni, e poi la libreria tutta dedicata all’enogastronomia, gli angoli degustazione, le tante “isole ghiotte”, gli chef ospiti del salone, le conversazioni sui cibi, il biologico, le fotografie…: Ondasuonda sarà tutto questo, una grande mostra-mercato, arricchita da molteplici eventi culturali, con spazi per giochi e laboratori, con aree dove starsene comodi a bere un calice di vino avendo l’opportunità di acquistare e assaggiare. Un’occasione unica per degustare le eccellenze dell’agroalimentare dell’Euroregione Adriatica, con una nutrita serie di eventi che scandiranno il tempo delle giornate di Fiera. Le Isole Ghiotte Saranno allestite aree per degustazioni gratuite e a pagamento in collaborazione con consorzi, associazioni professionali e di categoria, per lezioni e laboratori dove il pubblico potrà assaggiare le specialità delle regioni adriatiche. Le Isole previste sono: Isola Degusto, Isole del Vino, Isola dei Sapori e della Buona Tavola, Isola dei Barmen. … cosa avverrà nelle Isole… L’isola Degusto Ogni giorno, momenti di degustazioni guidate e gratuite di vini di grande qualità, condotte dai sommelier Ais. Le Isole del Vino Nelle tre Isole del Vino, gestite da consorzi di produttori, si potranno degustare in ogni momento della giornata le migliori etichette. Degustazioni a cura dei sommelier Ais Marche. L’isola dei Sapori e della Buona Tavola Nell’isola dei Sapori e della Buona Tavola, saranno protagonisti cuochi e maitre, con degustazioni gratuite, sculture con prodotti alimentari e lezioni gestite dalla Fic- Federazione Italiana Cuochi delle Marche, e corsi gestiti dai maître dell’Amira Marche su olio, acqua e mise en place. Gratuiti e a numero chiuso. L’isola dei Barmen Nell’isola dei Barmen saranno organizzati diversi eventi, a cura dei barman Aibes. Fra le iniziative: “A Scuola dal Barman”, tre lezioni gratuite e a numero chiuso; “Happy Hour”, degustazioni gratuite di cocktail o di liquori da cocktail; “Barart”, esibizioni di maestri Aibes; “Luperia”: la colazione della domenica d’un tempo. Eventi Dire Fare & Mangiare Sarà il grande scrittore Predrag Matvejevic l’ospite d’onore di Ondasuonda. L’intellettuale bosniaco, docente alla Sapienza di Roma e vice presidente dell’Associazione mondiale degli scrittori P. E. N. Club, terrà nella giornata di sabato 24 novembre una conversazione sulle storie dell’Adriatico e sulla ‘koinè’ adriatica, insieme con lo scrittore fiumano di lingua italiana Giacomo Scotti. Grandi Firme Tre grandi cuochi ospiti della manifestazione conversano con il pubblico e si confrontano su uno dei piatti tradizionali dell’area adriatica: la zuppa di pesce. I protagonisti della prima edizione di Ondasuonda sono: l’albanese Baftjar Elezi e gli italiani Vincenzo Camerucci e Raffaele Liuzzi. Libri da mangiare e cibi da leggere L’adriatico si legge e si mangia. La Libreria ‘Il Vecchio e Il Mare’ ospiterà incontri con scrittori che presenteranno i loro ultimi lavori sui temi del cibo e dell’Adriatico come ‘sistema mare’ che unisce terre diverse fra loro, ma con una storia in comune. In programma ci sono lo scrittore Fabio Fiori e il fotografo Tonino Mosconi con il volume “Il mare nelle mani”; Maurizio Mazzotta con “Gli uomini delle vigne”, Antonio Attorre, governatore di Slow Food Marche, presenterà il suo ultimo libro “Château Lumière- Brindisi ed ebbrezze al cinema”, mentre uno dei padri dell’agricoltura biologica, Gino Girolomoni, porterà in fiera il suo “Maccheroni Acqua e Farina”, storia ed elogio del cibo semplice. Giochi da Tavola Gioco-degustazioni guidate con premio finale in prodotti. Gratuite e a numero chiuso: Temi delle degustazioni: vino rossi e salumi; formaggi e mieli; pesce marinato e vini bianchi. Mostre I Segni del Gusto Mostra “I segni del gusto: 24 progetti Foodesign Guzzini e Tre Valli. L’incontro tra le Marche dei Sapori e del design”. Da tre realtà fortemente radicate nel loro territorio –Fratelli Guzzini, Tre Valli e Istituto Alberghiero Santa Marta di Pesaro- nasce l’occasione per indagare il rapporto tra cultura, territorio e cibo. Il Mare nelle Mani Mostra fotografica “Il Mare nelle Mani. Viaggio fra i lavoratori dell’Adriatico” di Tonino Mosconi. Immagini che raccontano le microeconomie della pesca e delle attività artigiane legate al mare, lungo le coste occidentali dell’Adriatico, dall´Istria al Salento. Premi La Lampada di Aladino Laboratorio di cucina “Cheasy”- Premio Tre Valli Selezione Il Caffettiere- Premio Caffè Pascucci- Varnelli L´istituto Alberghiero S. Marta di Pesaro in occasione di Ondasuonda, organizza la sesta edizione de “La Lampada di Aladino”. Quest’anno il concorso assume il carattere di un vero e proprio evento, con una panoramica dedicata alla creatività ai fornelli dei nostri studenti, futuri professionisti della cucina e del beverage in ambito internazionale. Premio Ais - I Sapori dell’Adriatico Concorso promosso dall’Associazione Italiana Sommelier e dall’Associazione sommelier Ais Marche, riservato ai ristoranti delle due sponde dell’Adriatico. Premio al migliore piatto di pesce e al miglior abbinamento fra piatto e vino. .  
   
   
ASSAGGIARE I PRODOTTI DELL’ENOGASTRONOMIA E CONOSCERE LA TOSCANA A MILANO  
 
Regione Toscana e Toscana Promozione presentano a Milano dal 23 al 25 novembre 2007 presso Superstudio in Via Tortona, 27 gli Agriturismi di Toscana e i prodotti di eccellenza dell’enogastronomia della Regione. Il pubblico milanese potrà vivere l’atmosfera accogliente e genuina degli agriturismi della bellissima terra di Toscana, con le loro atmosfere che evocano l’amore per la terra ed il rispetto delle antiche tradizioni contadine e potrà degustare e acquistare le genuine specialità prodotte negli agriturismi a particolari condizioni di favore, direttamente dai produttori presenti. Durante la giornata saranno organizzate dalla Federazione Strade del Vino di Toscana le degustazioni dei migliori vini di questa terra famosa nel mondo per i suoi prodotti Doc e Igt. Sarà per l’occasione offerta a coloro che partecipano all’evento a Superstudio l’opportunità di prenotare soggiorni negli agriturismi toscani a prezzi promozionali fino a maggio 2008. L’appuntamento con il pubblico milanese è a partire da venerdì 23 novembre 2007 con inaugurazione della manifestazione alle ore 17:00, fino alle 23:00 e nei giorni seguenti: sabato 24 dalle ore 11:00 alle 23:00, domenica 25 dalle ore 11:00 alle 18:00. L’ingresso è gratuito. La tradizione gastronomica toscana è caratterizzata dai cosiddetti ingredienti poveri che trasmettono l’origine contadina e sono capaci di esaltare la prelibatezza delle materie prime genuine. Apprezzata in tutto il mondo per la raffinatezza dei suoi piatti ricchi e saporiti, è l’espressione tipica della dieta mediterranea, ritenuta tra le più sane e gustose. La Toscana fa dell’arte culinaria una delle sue eccellenze. Senza voler scomodare i pregiatissimi vini ed oli prodotti in questa ricca terra ci si può soffermare su quelle ricette tipiche quali: la pappa al pomodoro, le zuppe ai vari legumi, la ribollita, la carabaccia, i pici, gli gnudi, la panzanella, la minestra di pane, i salumi tipici come la finocchiona ed il prosciutto toscano, la selvaggina, il pane prodotto ancora con i sistemi artigianali di un tempo. E come non parlare della famosissima bistecca alla Fiorentina, preparata rigorosamente con carni di razza chianina. La particolarità sta quindi, nell’eccellenza degli ingredienti utilizzati, e nelle sapienza delle combinazioni tramandate da generazione in generazione. In occasione dell’evento il pubblico potrà fare un “tuffo” in questo mondo di sapori, degustando prodotti tipici di questa terra. Sarà presente sabato Davide Paolini, famoso critico enogastronomico che svelerà i segreti della cucina toscana. I visitatori potranno conoscere direttamente gli imprenditori degli agriturismi, delle Associazioni Terranostra Toscana che fa capo a Coldiretti ,e Agriturist che fa capo a Confagricoltura, e farsi spiegare gli aspetti più interessanti del rapporto città/campagna e le problematiche del contadino/produttore/ospite, che diventa in questa occasione protagonista diretto della promozione della propria azienda e “racconta”, spiega e coinvolge il consumatore nella propria attività fornendo con una informazione diretta le informazioni sulle peculiarità della propria attività produttiva e del legame storico culturale con il territorio. L’idea In Piu’ L’agriturismo di Terranostra Toscana è ecocompatibile. In base a un accordo sottoscritto con Legambiente Toscana, le aziende agrituristiche associate a Terranostra Toscana si impegnano a rispettare un “decalogo” per la tutela dell’ambiente, offrendo la possibilità di un’eco-vacanza in fattoria. Le strutture che aderiscono al progetto sono rese riconoscibili dall’adozione di un apposito marchio che sarà presentato a Milano in occasione dell’incontro a Superstudio. Nelle aziende che lo espongono l’ospite dovrà trovare l’adozione di sistemi che riducono il consumo di energia e risorse, ma anche altri piccoli e simpatici accorgimenti che aiutano a salvare l’ambiente e nello stesso tempo a riscoprire profumi, odori e metodi della tradizione contadina. All’interno di Superstudio sarà riprodotto il Mercatale, che sarà presente con 33 piccoli produttori fra quelli che ne fanno parte e si presenterà al pubblico milanese con l’offerta diretta “dal produttore al consumatore” offrendo la possibilità ai visitatori della manifestazione milanesi di approfondire, parlandone direttamente con i produttori, la conoscenza delle specificità dei prodotti offerti (salumi, legumi, farina di castagne, miele, frutta, olio, vino, formaggio, tartufi, zafferano, marmellate). Il Mercatale è un progetto nato dalla collaborazione degli enti pubblici (provincia di Arezzo, Comune di Montevarchi, Comune di Bibbiena) e il mondo della produzione (le singole aziende e le forme associative, dalle Organizzazioni di Categoria Agricole, da Slow Food alle Comunità locali). Al Mercatale possono partecipare tutti i piccoli produttori che hanno produzioni agricole da vendere. Le problematiche collettive sono affrontate in collaborazione con il Servizio di Igiene Pubblica e soprattutto attraverso l’attivazione di una consulenza ad hoc da parte di un tecnico esperto. Calendario Degustazioni Venerdì 23 17. 00-Inaugurazione_ Degustazione dei Vini della Federazione Strade del Vino dell’olio e dei Sapori di Toscana 19. 00-Strada del Vino Montecucco e dei Sapori d’Amiata 21. 00-Strada del Vino e dei Sapori Colli di Maremma Sabato 24 13. 00- Strada del Vino di Montespertoli 16. 00-Strada del Vino dei Colli di Candia e Lunigiana 19. 00-Strada dell’Olio e del Vino Montalbano 21. 00- Strada del Vino Costa degli Etruschi Domenica 25 12. 00-Strada del vino Terre di Arezzo,strada dei sapori Valtiberina,strada dei Sapori del casentino 14. 00-Strada del vino e dei sapori Monteregio di Massa Marittima 16. 00-Strada del Vino e dell’Olio Lucca e Montecarlo Federazione Strade del Vino: Percorsi enogastronomici che attraversano il territorio toscano che tutto il mondo ci invidia, oltre che per l’eccellenza dei prodotti, che questa terra così ricca offre, anche per la storia che sprigiona dal più piccolo dei suoi borghi. In questo contesto nascono le “Strade del Vino” volte a promuovere sia lo sviluppo rurale e del suo territorio che l’Eno-turismo, un movimento nato con lo scopo di promuovere lo sviluppo della produzione vitivinicola in territori che abbracciano diversi contesti: culturale, storico, sociale ed ambientale. Le “Strade del Vino” nascono con lo scopo di attrarre un grande numero di potenziali consumatori del vino ma anche di far riscoprire loro tradizioni, paesaggi e cultura di questa splendida terra. I 19 diversi percorsi delle “Strade del Vino” della Toscana offrono al pubblico non solo vini ed oli di ottima qualità, ma fanno in modo di farli conoscere ed apprezzare, rispettando il consumatore in un mondo di profumi e sapori tipici toscani. .  
   
   
PARTE LA NUOVA CAMPAGNA BILLBOARD NESPRESSO GEORGE CLOONEY ED ESSENZA… IN MAXIAFFISSIONE  
 
A completamento della campagna Tv e stampa con testimonial George Clooney, riparte la campagna billboard Nespresso con imponenti e impattanti maxiaffissioni nelle città di Milano, Roma e Firenze. In linea con la celebrity campaign rappresentata dall’intrigante sguardo di George Clooney, l’attività di mega affissione è dedicata al lancio delle nuove Nespresso Essenza Autumn Colours, presentate sul mercato italiano alla fine di settembre e disponibili in quattro colori e due modelli design: Twilight Blue e Glam Red nella versione arrotondata De Longhi, e Stardust Gold e Cyber Blue per il modello curvilineo Krups. I billboard Nespresso saranno visibili a Milano - in Corso Vittorio Emanuele e in C. So di Porta Ticinese – a Roma – dove il finger dell’aeroporto di Fiumicino sarà personalizzato fronte e retro con la campagna Nespresso – e Firenze – in via Calzaiuoli, all’angolo con Piazza Duomo. La creatività della campagna è firmata da Mccann Erickson, mentre la pianificazione – da novembre 2007 a fine gennaio 2008 – è stata curata da Maxus Bbs. La campagna billboard Nespresso s’inserisce in un momento ricco di iniziative per l’Azienda: dalla promozione di fine anno in collaborazione con Rinascente Duomo di Milano - le cui sette vetrine sono state illuminate con le macchine Nespresso Le Cube dal 4 al 10 settembre, in occasione del Macef - all’apertura della prima Boutique-in-shop Nespresso in Italia, nel cuore dell’elegante negozio Coin di Piazzale Appio a Roma, fino alla partecipazione ai più importanti eventi cinematografici italiani, quali il Festival di Taormina, la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e il Roma Film Fest. .  
   
   
“TÊTE À TÊTE”, UNA DELLE PIÙ ANTICHE MAISON DELLA REGIONE DEL BEAUJOLAIS, DIRETTA FIN DAL 1800 DALLA FAMIGLIA FONDATRICE.  
 
Il Beaujolais Nouveau “Tête à Tête”, prodotto a Saint Didier, ha accresciuto la sua fama presso i consumatori grazie all’alto livello qualitativo e all’inconfondibile etichetta che raffigura due pettirossi che si guardano teneramente, sintesi iconografica del marchio ma anche simbolo della naturalità e della spontaneità del vino . Il Beaujolais Nouveau Louis Tête è ottenuto al 100% da uve Gamay. Ha un aroma fresco con sentori di frutti di sottobosco e vaniglia, fruttato e leggero al gusto. È ottimo come aperitivo ma anche a tutto pasto. Fin dal 1985, la data in cui il Beaujolais Nouveau viene immesso sul mercato è fissata al terzo giovedì di novembre, consolidando la ricorrenza - partita dalla Francia, ma ormai nota in tutto il mondo - della Fête du Déblocage. Nell’antichità i vini novelli sono nati come bevanda per gli schiavi che, lavorando nei vigneti, si dissetavano con il succo delle uve appena pigiate, ma fu in epoca Medioevale che si affermò la consuetudine di mettere in vendita il vino già quindici giorni dopo la vendemmia. Bisogna però attendere la fine della Seconda Guerra mondiale perché sia ufficializzata la commercializzazione anticipata di questo vino novello. Da quel momento in poi il Beaujolais Nouveau comincia a raccogliere la celebrità che ne contraddistingue il nome. Scheda Organolettica Beaujolais Nouveau Louis Tête Provenienza delle uve: 100% vitigno Gamay Gradi alcolici: 12,5% Caratteristiche organolettiche: Questo Beaujolais dall’intenso colore rosso rubino sprigiona un ricco bouquet di aromi fruttati e floreali, in cui si distinguono la fragola, il lampone, l’albicocca, la rosa e la viola. Al palato si rivela piacevolmente abboccato, fruttato ed armonioso. Gradi alcolici: 12,5% Abbinamenti gastronomici: Come aperitivo o a tutto pasto. Può accompagnare anche piatti a base di pesce. Temperatura di servizio: 12°/14° .  
   
   
DA CUCINA&VINI, BERE SPUMANTE 2008 BOLLICINE ITALIANE: UN PODIO TUTTO SETTENTRIONALE  
 
La guida Bere Spumante, edita da Cucina&vini, è arrivata alla sua sesta edizione ed anche in questa pubblicazione 2008 si registra un dato oramai certo da diversi anni: le bollicine italiane vivono un incremento di qualità. Bere Spumante è un chiaro esempio di questo miglioramento per altro seguito da un aumento dei vini in guida, infatti nell’edizione 2008 ai 479 dell’anno scorso se ne aggiungono ben 56, arrivando a quota 535. Nell’assegnazione delle cinque sfere – simbolo dell’eccellenza - i primi posti se li aggiudicano, come sempre, la Lombardia con ben 11 cinque sfere tutte nella Franciacorta, seguita dal Trentino, che ne raccoglie 3 e il Veneto con 2, entrambi provenienti dalla zona di Conegliano Valdobbiadene. “Certi risultati non possono che rallegrare chi come me e i miei collaboratori – afferma Francesco D’agostino, curatore di Bere Spumante – ha iniziato l’analisi della produzione spumantistica italiana difendendola da quella tendenza alla massificazione che gettava in unico calderone anche quei prodotti di basso profilo. Come per i vini fermi – continua D’agostino – anche nelle bollicine vince il territorio, nonostante in tutte le denominazioni si celino ancora vini di qualità discutibile. In questo percorso di crescita – conclude il curatore – è doveroso riconoscere al nord una partecipazione primaria che ha fatto rientrare di diritto lo Spumante Italiano tra i prodotti chiave del made in italy. ” Anche quest’anno il panel di degustatori – composto da Francesco D’agostino curatore della guida, Roberto Infante e Alessandro Brizi vice curatori, Lidia Agosto, Fabio De Raffaele, Nadia Gelfusa, Alfonso Isinelli, Antonio Marcianò, Luciano Nebbia, Antonio Pellegrino, Enrico Pozza e Susanna Varano – non ha dimenticato le emozioni, nominando il Gavi Soldati La Scolca D’antan Brut 1995 Vino dell’emozione 2008. Lo stile e l’impaginazione seguono le novità apportate nelle due precedenti edizioni, proponendo al lettore, sia appassionato di enologia che profano, un’analisi completa della produzione spumantistica nazionale. Ogni etichetta è rappresentata da una scheda nella quale vengono riportate tutte le maggiori caratteristiche dello spumante come l’uvaggio, il metodo di vinificazione e le caratteristiche organolettiche. Quei vini che si distinguono per un rapporto prezzo/prestazione in guida particolarmente conveniente sono inoltre evidenziati mediante il simbolo del salvadanaio. Non manca l’abbinamento cibo, con l’indicazione di piatti specifici e non di categorie, e neppure l’etichetta a colori a piè di pagina, elementi che rendono questa guida unica nel suo genere. Email: info@cucinaevini. It .  
   
   
LA RISCOSSA DELLA VITE ROBERTO CASTAGNER E PIETRO MASTROBERARDINO INSIEME IN UNA SERATA DEDICATA ALLA CULTURA DEL VIVERE BENE E DELLA CONSAPEVOLEZZA  
 
Roberto Castagner, l’innovativo distillatore trevigiano, continua il suo cammino per fare sistema nella filiera agroalimentare e dare vita a un nuovo modo di concepire l’eccellenza. La terza e ultima delle "Serate con il Fuoriclasse", tenutasi lunedì 12 novembre a Fregona, è stata dedicata alla “Riscossa della vite”, ovvero a un meeting di produttori del mondo del vino e dei distillati italiani e di ristoratori e sommelier per fare il punto sulla cultura della consapevolezza. “La campagna mediatica in corso contro i rischi derivanti dall’ alcool, confondendo la degustazione con l’abuso, sta provocando gravi danni nel settore vitivinicolo e della ristorazione, settori importantissimi per la nostra economia e cultura. Così fa grave torto a produttori e ristoratori, perchè non distingue tra uso normale ed equilibrato, tradizionale nel nostro Paese ed ubriacatura. Equipara vino e grappa, prodotti e consumati comunemente in Italia da secoli, con le droghe e lo sballo, creando un problema etico che non dovrebbe sussistere. Un padre di famiglia non deve essere condannato come irresponsabile da un figlio, perchè si mette alla guida dopo una cena con un calice di vino e una grappa. ” dice Roberto Castagner. Roberto Castagner ha presentato dei dati scientifici in suo possesso che dimostrano quanto manchi un’informazione corretta sul tema della responsabilità alla guida e del consumo di vio e grappa. Altre voci nella serata hanno portato il loro contributo. Primo fra tutti Piero Mastroberardino, imprenditore vinicolo campano la cui azienda, conosciuta in tutto il mondo, vanta ben tre secoli di tradizione e Presidente di Federvini. Con l’occasione ha anche accettato per il padre, Antonio, il riconoscimento di “Fuoriclasse Ad Honorem”. Sono intervenuti inoltre il prof. Zancanaro, tossicologo, per fare luce sul metabolismo dell’alcool, alcuni esperti del mondo della comunicazione, due rappresentanti della Pubblica Sicurezza e uno dell’Arma dei Carabinieri e, infine, un avvocato, che ha spiegato le novità di legge. Per finire Don Domenico Salvador ci ha ricordato il ruolo del vino, bevanda sacra nella tradizione biblica e cristiana. Roberto Castagner ha così ottenuto di unire i settori del vino, della grappa e della ristorazione di fronte a un problema di comunicazione e di cultura, trovando idee e contatti nel confronto tra tutti i ruoli coinvolti, per definire una linea di moderazione e consapevolezza che coniughi piacere e sicurezza, cultura ed etica. .  
   
   
SPUMEGGIANTI RECORD DEL MADE INITALY. IL GALÀ A ROMA ESALTA STORIA E ETICA. IL FORUM PREMIA LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E BORTOLOMIOL SPUMANTI  
 
Kermesse di 150 grandi spumanti italiani dedicata agli amanti delle bollicine. Premio Gerolamo Conforto 2007 a Giuliano Bortolomiol per essere stato un pioniere degli spumanti doc metodo charmat italiano. Consegna del premio Spumanti a…. Sproposito 2007 alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per lo slogan usato nella campagna pubblicitaria 2006 a difesa dei diritti di denuncia e di parità della donna. Talk-show semiserio e privato su attualità e emozioni con politici e tanti giornalisti romani,piemontesi e veneti e personaggi dello spettacolo. Assegnati 13 lotti dell’asta di beneficenza a favore del Cesvi “Fermiamo l´Aids sul nascere”. Tempo di Spumanti? Ancora legati al consumo durante le feste? Lo spumante fa bene alla politica? I politici saranno spumeggianti? A queste domande sindaci, amministratori e onorevoli hanno risposto nei modi più diversi, dividendosi in due poli: uno favorevole alle deregulation degli abbinamenti e della stagionalità dei consumi e l’altro invece molto rigido alle regole dei corsi di degustazione. Fra una domanda semiseria e una nota tecnica, Franco Maria Ricci presidente dell’Ais Lazio ha condotto un dibattito con i giornalisti di radio,televisione e carta stampata,da Andrea Gabbrielli a Alessandro di Pietro, da Camilla Nata a Federico Quaranta, da Fabio Turchetti a Toni Cosenza e tanti altri. Presenti i politici dall’on Gaetano Pecorella all’assessore Bruno Manzi della provincia di Roma , da Floriano Zambon presidente delle città del vino europee al sindaco Pietro Giorgio Davì in rappresentanza di tutte le città Doc italiane. Il Festival ha sottolineato che i vini Spumanti sono vini per ogni occasione, sia di festa che quotidianamente e che il variegato patrimonio italiano è una ricchezza del paese enologico che va salvaguardato e promosso come sistema. Importante il messaggio di auguri pervenuto dal presidente Romano Prodi e dal Ministro Paolo de Castro, come ha detto : << Oggi i vini spumanti italiani riscontrano un grande successo all’estero acquisendo sempre più mercati e sempre più consumatori arricchendo i marchi del made in Italy che tengono alta la bandiera della qualità e della immagine nazionale. >> Quasi 3000 ospiti e accreditati fra cui artisti e personaggi dello spettacolo come Tedeschi, Lionello, Villaggio, Vastano, Ruta, Giletti e Vaudetti, cuochi importanti da tutta Italia, prodotti tipici dop rappresentati da Consorzio Parmigiano Reggiano, salumi De Stefani, i Bibanesi, il pesce italiano di mare e di acqua dolce della Associazione Piscicoltori Italiani, il riso del Consorzio varietà tipiche italiane, con la regia di 60 sommelier dell’Associazione Italiana Roma-lazio presenti ai tavoli delle case spumantistiche, le più premiate 150 etichette invitate in degustazione e divise in due ali separate e distinte in modo chiaro, 1000 bottiglie stappate, 3200 calici prodotti da Italesse. Da una parte i 32 metodo classico dalla Franciacorta al Trento, dal Gavi all’Oltrepo Pavese; di fronte nella sala i 115 metodo charmat italiani con Prosecco Conegliano Valdobbiadene e Cartizze intesta. Presenti, fra i tanti, marchi leaders come Ferrari, Gancia, Martini, La Scolca, Cavit, La Versa, Kettmeier, Bisol, Carpenè Malvolti, Mionetto, Bortolomiol, Vicobarone, Gallura, Bortolotti, Masottina, Paladin, Valdo, Vigne Matte, Astoria, Villa Sandi, Santa Margherita, Travaglino, Castelfaglia-franciacorta. Partner strategico Veneto Banca. In memoria del grande lavoro svolto da Giuliano Bortolomiol per la tenacia e il pionierismo nel creare un vino << spumante, autentico, autoctono, italiano,Doc >> a Valdobbiadene, è stato assegnato il premio intitolato a “Gerolamo Conforto”, medico che anticipando altre leggende di oltre 100 anni, nel 1570 scrisse come in Italia si producevano i vini spumanti. Il premio è già stato attribuito a Vittorio Vallarino Gancia per il primo spumante nel 1865 a Canelli, a Franco Ziliani della Guido Berlucchi per la creazione dello spumante classico Pinot di Franciacorta nel 1967, a Etile Carpenè per il secondo spumante nel 1868 a Conegliano. Il premio ”Spumanti a…. Sproposito” istituito dal Forum per creare una cultura fuori dal mondo enologico che valorizzi tutti i nomi di “ singole doc spumanti e il termine spumante ” è stato assegnato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento diritti e pari opportunità e al Dipartimento informazione ed editoria per una campagna stampa di denuncia delle omertà e paure delle donne sui maltrattamenti privati. Il premio di 182 bottiglie di grandi spumanti italiani è stato devoluto dalla Presidenza del Consiglio in beneficenza al Cesvi per il progetto “ Fermiamo l’aids sul nascere “ a favore delle donne africane, come pure il ricavato di € 2. 450 dell’asta dei lotti offerti da aziende e provenienti dalla cantina privata di Gino Veronelli. Www. Forumspumantiditalia. It .  
   
   
IL GRAND ARMAGNAC JANNEAU LANCIA L’XO ROYAL E I MILLESIMATI  
 
Il Grand Armagnac Janneau, in concomitanza con le prossime festività di fine anno, lancia sul mercato italiano le sue nuove, prestigiose bottiglie: l’Xo Royal e la gamma dei suoi rari Millesimati. L’ Xo Royal, conosciuto anche come “12 Years Old”, è un blend di vari Armagnac maturati in botti di rovere presso le antiche cantine dalla Maison Janneau. I distillati che fanno parte dell’assemblaggio, attentamente controllati e assaggiati durante tutto il periodo di maturazione, sono scelti per l’ Xo Royal proprio in virtù delle loro specifiche qualità. La bottiglia basquaise dell’Xo Royal, design esclusivo della Janneau, è completata dall’astuccio metallico nei colori blu e oro. I Millesimati Janneau costituiscono l’espressione più pura di ogni singola vendemmia. Il distillato di ogni annata di appartenenza viene lasciato a invecchiare singolarmente in botti di quercia del Limousin per almeno 12 anni, e spesso – per i Millesimati più vecchi – per oltre 50 anni. La Maison Janneau possiede una vera e propria collezione di Millesimati, rappresentativa delle migliori vendemmie del Xx secolo. Janneau è la più antica delle grandi Case di Armagnac. È stata infatti fondata da Pierre Etienne Janneau nel 1851, a Condom. Qui, da generazioni, i viticoltori della regione portano i loro vini alla Maison Janneau che garantisce una distillazione scrupolosa, seguita da un lungo invecchiamento delle acquaviti e infine dalla commercializzazione. Attualmente l’Armagnac Janneau è il marchio leader in tutto il mondo, ed è il numero uno anche in Italia; universalmente apprezzato – è infatti distribuito in sessanta Paesi – Janneau si è costruito una solida reputazione internazionale, e svolge un ruolo economicamente importantissimo per la regione dell’Armagnac. La distillazione dell’Armagnac può utilizzare sia alambicchi a distillazione continua sia alambicchi a distillazione discontinua. La Maison Janneau utilizza acquaviti prodotte dai due metodi, ma predilige l’uso di alambicchi a distillazione discontinua, di cui dispone dal 1972. Quest’ultimo metodo, il primo a essere originariamente utilizzato nella zona, è indubbiamente il sistema più costoso e complesso. L’xo Royal e i Millesimati, come tutti gli altri pregiati Armagnac dell’assortimento Janneau, sono distribuiti in esclusiva per l’Italia dalla Fratelli Rinaldi Importatori di Bologna (tel. 051 4217811, fax 051 242328, e-mail info@rinaldi. Biz). .  
   
   
IL “CAFE’ ATLANTIQUE” SI CONFERMA COME LA LOCATION PIU TRENDY E FUNZIONALE DI MILANO  
 
 Il “Café Atlantique” di viale Umbria 42, lo storico locale più trendy di Milano, uno dei più noti e famosi d’Italia, giovedì ha celebrato con due giorni di anticipo il suo didicesimo compleanno con un dinner party riservato alla stampa specializzata e ai responsabili marketing ed eventi delle principali aziende dell’hinterland milanese per presentare la sua nuova veste, dopo importanti lavori di restiling. Ancora più accogliente e funzionale, il “Café Atlantique” è caratterizzato da grandi spazi, arredi raffinati, tecnologie avveniristiche, luci e suoni per un’infinita gamma di personalizzazioni, buffet e servizio catering d’eccellenza. Con la sua magica atmosfera all’insegna della musica e del divertimento il “Café Atlantique” si conferma, quindi, non solo come un irrinunciabile punto di riferimento per il “popolo della notte” più esigente, ma anche come suggestiva e funzionale location per convention, meeting aziendali, eventi promozionali, sfilate di moda, Al dinner party di giovedì hanno fatto gli onori di casa il proprietario del locale, Gabon e il responsabile commerciale Tullio Vallino. La struttura del locale si è arricchita di uno splendido spazio all’aria aperta immerso nel verde, nella quale anche i fumatori potranno concedersi un po’ di relax; qui nella buona stagione, sarà possibile organizzare simpatici momenti d’incontro e mentre durante i mesi invernali l’area potrà essere utilizzata per spettacolari soluzioni scenografiche a sorpresa, quali, per esempio, una suggestiva “nevicata artificiale” come è accaduto durante il dinner party di giovedì. Famoso per le armonie delle sue forme architettoniche e per la sua “anima hi-tech” frutto della creatività del celebre architetto e design d’interni Fabio Novembre, il “Cafè Atlantique” si presenta oggi con due privé di nuova concezione, con un’ambientazione raffinata e avvolgente, ricca di contrasti di colore e giochi di luce, caratterizzata da arredi in stile, comodi e funzionali. Preziosi mosaici Bisazza si alternano a pavimenti in resina decorati a mano da artisti di fama internazionale; dai soffitti pendono splendidi lampadari mentre alle pareti ingentilite da morbidi tendaggi colorati sono appese cornici d’epoca; i bagni, completamente ristrutturati, sono arricchiti da inserti di foglie d’oro e d’argento. Alla storica prepotente bellezza dell’avveniristico lampadario in fibra ottica, vero e proprio simbolo del locale, si sono aggiunte oggi tutta una serie di innovazioni audio e video che fanno del “Café Atlantique” uno dei locali tecnologicamente più avanzati d’Italia. E’ il primo, in assoluto, per esempio, ad essersi dotato di un rivoluzionario schermo a cristalli liquidi in grado di fornire immagini tridimensionali (la presentazione ufficiale di questo nuovo strumento di comunicazione e di promozione avverrà proprio al “Cafè Atlantique” martedì 27 novembre) Particolarmente degna di nota la valorizzazione degli aspetti artistici: dall’ingaggio dei migliori dj internazionali alle proposte di musica dal vivo con le band più in voga del momento, alla presentazione di veri e propri spettacoli di grande impatto scenografico. Durante il dinner party di giovedì, per esempio, si è esibito con una apprezzata performance il gruppo di danza moderna “Nu’art” . Fin dalla sua nascita il Cafè Atlantique si era imposto al pubblico della notte con una caratteristica innovativa: l’attrazione e la funzionalità di due piste da ballo indipendenti più un’area-vip, il così detto “salotto rosso”. Oggi le due piste da ballo sono state dotate di nuovi impianti luci e audio che consentono la gestione simultanea di due diverse programmazioni musicali e di spettacolo assolutamente indipendenti fra loro. Il “salotto rosso” oggi viene proposto anche come un’area attrezzata tecnologicamente, particolarmente adatta per conferenze stampa e meeting professionali. La tradizionale raffinata ospitalità del “Cafè Atlantique”, carattarizata dall’accurato servizio bar e da un ristorante d’eccellenza, si arricchisce ora anche di un servizio catering in grado di realizzare ovunque momenti conviviali di grande livello per una clientela particolarmente esigente. Al dinner party di giovedì è stata data una concreta dimostrazione della creatività e dell’alto livello professionale degli addetti alle cucine, prima con un aperitivo a base e ostriche e champagne e poi con un ricco buffet (dagli antipasti ai dolci) a base di prodotti tipici e ricette sia tradizionali, sia innovative, tutte di grande gusto e raffinatezza, presentate in originali contenitori monodose frutto del più ricercato food design. .  
   
   
LE CAPITALI DEL VINO UNITE A PORTO  
 
Si è chiuso a Porto il meeting delle Grandi Capitali del Vino. Progetti, nuove tendenze, ricerca e turismo legati al mondo del vino sono stati oggetto di confronto tra i rappresentanti delle città di Bordeaux, Bilbao-rioja, Città del Capo, Firenze, Mendoza, Porto e Napa Valley, nel contesto della conferenza “Il dialogo tra nuovo e vecchio mondo: cooperazione internazionale nel settore vitivinicolo. ” Con l’intervento della rappresentante della commissione europea Meglena Kuneva, membro della commissione per la Tutela del Consumatore, è stata sottolineata l’importanza della condivisione delle regole comuni nel settore vitivinicolo per la salute del consumatore europeo. La delegazione fiorentina, guidata dal presidente dello Steering Committee, Bernardo Gondi, era composta dai rappresentanti della Camera di Commercio di Firenze, tra cui Enrico Bocci, della Provincia di Firenze, tra cui l’assessore all’agricoltura Pietro Roselli, e dell’Università di Firenze. Il meeting ha avuto inizio domenica 11 novembre con il Porto Wine Festival, nell’antica sede del Palacio da Bolsa, dove sono stati presentati i migliori vini delle città della rete: grande successo ha riscosso Firenze con una selezione di vini del Chianti. Hanno partecipato attivamente ai lavori il direttore della ricerca in campo agricolo dell’Istituto di Biometereologia di Firenze, Gaetano Zipoli, che ha illustrato gli investimenti necessari nel settore vitivinicolo per fronteggiare i cambiamenti climatici, e il dirigente dell’area Sviluppo delle Imprese e del Mercato della Camera di Commercio, Gerri Martinuzzi, che ha rappresentato Firenze nel meeting delle Camere di Commercio delle città della rete, per fare il punto sulle attività promozionali realizzate da questi enti nel settore agricolo. I risultati dei seminari svolti fino ad oggi, sia nel settore del turismo che nel marketing, hanno evidenziato che le due realtà del nuovo e vecchio mondo vinicolo possono non essere in competizione preferendo la cooperazione, utile alla crescita e allo sviluppo dell’economia di tutti i paesi coinvolti. Una delle novità del meeting è stato l’interesse dimostrato dalla città tedesca di Magonza (Mainz), che potrebbe portare un allargamento della rete internazionale del Great Wine Capitals, includendo la regione della Renania. Inoltre, il network delle agenzie di viaggio che promuove il turismo del vino nelle città della rete, da quest’anno include anche Firenze. L’evento si è concluso con la premiazione del concorso Best of Wine Tourism nel quale il Castello di Meleto è risultato vincitore dell´award internazionale per la sezione Ricettività. .  
   
   
ETICHETTATURA DEL VINO E DELLE BEVANDE ALCOLICHE: NUOVI SEMINARI DELLO SPORTELLO EUROPA IN PIEMONTE  
 
Al via una serie di incontri presso le Camere di Commercio piemontesi sull’etichettatura del vino e delle bevande alcoliche: la normativa nazionale, Ue ed extra-Ue. Dal 26 novembre al 17 dicembre 2007 si svolgerà un nuovo ciclo di seminari su tematiche comunitarie di interesse per le imprese, organizzati dallo Sportello Europa (il servizio nato dalla collaborazione tra le Camere di Commercio piemontesi con il supporto di Unioncamere Piemonte) e dall’Euro Info Centre della Camera di Commercio di Torino. Durante gli incontri sarà presentata e distribuita gratuitamente la nuova guida della collana “Unione europea. Istruzioni per l’uso” pubblicata dallo Sportello Europa e dall’Euro Info Centre, dal titolo “L’etichettatura del vino e delle bevande alcoliche. La normativa nazionale, Ue ed extra-Ue”. La guida è stata realizzata dagli esperti del Dipartimento di Scienze Merceologiche della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Torino e del Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino. Lo Sportello Europa è un servizio che fornisce informazioni su politiche, finanziamenti, ricerca partner commerciali-produttivi e normative dell’Unione europea: le imprese possono porre i propri quesiti sulle tematiche comunitarie direttamente on line, nell’apposita sezione creata sul sito di ogni Camera di commercio e di Unioncamere Piemonte all’indirizzo www. Pie. Camcom. It/sportello. Europa , oppure telefonando al numero 848 800 229. Gli incontri si terranno presso le Camere di Commercio del Piemonte, secondo il seguente calendario: - Camera di Commercio di Torino, Centro Congressi Torino Incontra, via N. Costa 8, lunedì 26 novembre 2007, ore 14. 30; - Camera di Commercio di Alessandria, via Vochieri 58, mercoledì 5 dicembre 2007, ore 10; - Camera di Commercio di Asti, piazza Medici 8, lunedì 10 dicembre 2007, ore 10. 30; - Camera di Commercio di Cuneo, sede di Alba, corso Nino Bixio 58, lunedì 17 dicembre 2007, ore 10. 30. .  
   
   
ACCORDO COMMERCIALE TRA CANTINE DI PALMA E MIONETTO  
 
Le Cantine Di Palma di Rionero in Vulture hanno sottoscritto un sodalizio commerciale con il colosso veneto Mionetto attraverso la costituzione di un nuovo gruppo. Lo rende noto, in un comunicato, l’amministratore delle Cantine Di Palma, Antonio Di Palma. “Tra le strategie di mercato della società per azioni Cantine Di Palma–mionetto c’è la commercializzazione di tutte le linee attualmente prodotte puntando sulla qualità dei prodotti dell’azienda rionerese che vantano già numerosi riconoscimenti internazionali (Tre Bicchieri Gambero Rosso, Corona ai Vini Buoni d’Italia, Super Tre Stelle di Veronelli, Tra i Migliori vini rossi nell’annuario dei vini di Luca Maroni, ecc. ). L’accordo prevede la vendita di tutte le produzioni Cantine Di Palma, almeno fino al 2012 e con diritto di proroga. D’altra parte Mionetto – importante azienda vinicola italiana, famosa per le bollicine – crede in questa famiglia lucana. Dopo aver dichiarato sin due anni fa, sulle maggiori testate giornalistiche nazionali (Italia Oggi, Sole 24 ore), di aver trovato un partner ideale da portare in giro nel mondo per “serietà” e “qualità di prodotto”, ha sottoscritto l’accordo commerciale a Rionero in Vulture, città del vino. “E’ con grande orgoglio – afferma il presidente Di Palma - che dedico questo successo di famiglia, locale e regionale a tutti i nostri amici. Non più “soli”, non più come “una goccia nell’oceano” nei confronti dei nostri competitors, ma una forza, benché piccola, di produttori capaci di confrontarsi con il mondo intero”. .  
   
   
TAURASI 2004, RITORNO ALLA CLASSICITA’ LA RACCOLTA GENEROSA CON PICCHI DI ECCELLENZA REGALA UN’ANNATA RICCA ED ELEGANTE MA ANCHE DIFFICILE E AUSTERA  
 
Taurasi (Avellino) - Dopo due millesimi estremi, anche se per motivi opposti, la raccolta del 2004 rappresenta per tecnici, produttori ed appassionati una specie di ritorno alla normalità. Se la 2002 viene associata alle abbondanti piogge e la 2003 all’insopportabile canicola, l’annata 2004 viene considerata su larga scala una vendemmia ricca ed equilibrata, frutto di una lunga stagione senza eccessi, estremamente favorevole alla produzione di grandi rossi da invecchiamento. Tralasciando le specifiche situazioni, l’annata 2004 si racconta attraverso parole come eleganza, carattere, longevità ma quella che maggiormente ne riassume i tratti distintivi, dalle Langhe alla Sicilia, sembra essere soprattutto una: classicità. E’ questo il report della vendemmia 2004 del Taurasi Docg, illustrato dagli enologi in vista di Anteprima Taurasi, evento di presentazione agli operatori specializzati della nuova annata del più importante dei vini rossi irpini, manifestazione in programma l’1 e il 2 dicembre presso il Castello Marchionale e il Convento dei Padri Domenicani di Taurasi, che assegnerà la valutazione della nuova annata, da una a cinque stelle. L’evento, giunto alla sua sesta edizione, è promosso ed organizzato dal Consorzio di tutela Vini d’Irpinia, in collaborazione con Regione Campania – Assessorato all’Agricoltura e Attività Produttive, Provincia di Avellino, Comunità Montana Terminio Cervialto, Camera di Commercio di Avellino, Comune di Taurasi, Terre Antiche del Nocciolo, Borgo Terminio Cervialto, Ais Campania – Delegazione di Avellino. La provincia di Avellino e in particolare il suo vino di punta, il Taurasi Docg, si inserisce a pieno titolo all’interno di questo quadro generale. L’analisi dei dati e le opinioni dei principali tecnici operanti sul territorio, tuttavia, ci restituiscono una descrizione assai più variegata e complessa, nella quale il fattore umano ha giocato e giocherà attraverso i vini un ruolo primario. Le peculiari condizioni di sottozone e singoli cru, la gestione della vigna e le scelte vendemmiali sono gli elementi che potrebbero far pendere la bilancia verso l’eccellenza in un’annata che ha tutte le carte in regola per accreditarsi come un grande millesimo, ma il cui standard medio andrà verificato nel bicchiere. L’anteprima di inizio dicembre servirà anche e soprattutto a questo. Taurasi 2004, l’andamento climatico La 2004 è una delle vendemmie più tardive degli ultimi lustri, caratterizzata da sbalzi climatici che si potrebbero definire sinuosoidali. I mesi invernali, soprattutto gennaio e febbraio, sono stati contrassegnati da un clima rigido e piovoso, con abbondanti nevicate nelle zone più alte delle denominazione. Il freddo e le precipitazioni hanno contribuito ad accumulare riserve idriche importanti anche nei terreni più argillosi ma allo stesso tempo hanno determinato un ritardo della ripresa vegetativa di circa 10-15 giorni. Il mese di aprile ha fatto registrare temperature medie nella norma mentre a maggio e a giugno si sono alternate giornate primaverili con altre decisamente più fredde. Durante il periodo primaverile si sono verificate ingenti precipitazioni in tutto l’areale di produzione: la stazione metereologica di Mirabella ha fatto registrare circa 300 mm di pioggia tra aprile e maggio con 43 giorni di maltempo, ai quali si sono aggiunti 11 giorni del mese di giugno. L’abbondanza di precipitazioni nel periodo della fioritura ha favorito un sensibile incremento della produzione rispetto alla precedenti stagioni ma ha anche costretto i viticoltori ad intervenire energicamente per far fronte agli attacchi della plasmopara viticola, meglio conosciuta come peronospora. Questa fase può essere considerata uno dei primi snodi critici dell’annata 2004 rispetto alle ambizioni qualitative perseguite: chi ha lavorato con potature corte ottenendo una parete fogliare equilibrata e chi ha utilizzato prodotti sistemici idonei è riuscito a salvare la vigna gettando le basi per l’ottenimento di uve all’altezza delle aspettative. Molto diversa si è presentata la situazione durante i mesi estivi. Luglio ed agosto sono stati caldi ed asciutti, senza i picchi di temperature fatti registrare nel 2003. Un estate tutto sommato tiepida ma con poche piogge, molto interessante per i viticoltori grazie alle importanti escursioni termiche che si sono fatta ancor più forti nei mesi di settembre e ottobre. L’inizio di autunno è stato all’insegna del caldo e delle piogge, con un momento critico verificatosi nella prima decade di ottobre, quando 70-90 mm di pioggia in circa 7 giorni determinarono preoccupazione e un nuovo ritardo di maturazione. La seconda metà di ottobre, in compenso, si è presentata tra le migliori degli ultimi anni con giornate calde e ventilate e notti fredde. Un clima quasi ideale che ha accompagnato praticamente tutta la raccolta dell’aglianico, iniziata introno alla metà di ottobre nelle zone più basse di Venticano e Pietradefusi e protrattasi fino alla prima metà di novembre nei vigneti più acclivi di Montemarano e Castelfranci. Da un punto di vista quantitativo, è un’annata molto soddisfacente per l’aglianico, con un incremento della produzione del 7% rispetto al 2003. Diminuisce invece la produzione di aglianico destinato a Taurasi Docg. A fronte di 756,41,21 ettari iscritti all’Albo dei Vigneti, le denunce di produzione si riferiscono ad una superficie vitata pari a 327,02,50 ettari. Da questa superficie sono stati prodotti 17. 254,19 quintali di uva e 11. 215,15 ettolitri, vale a dire 1. 495. 353 bottiglie di Taurasi Docg della vendemmia 2004. Taurasi 2004. Le opinioni degli enologi Luigi Moio: <<L’annata 2004 è una di quella vendemmie dove si toccherà con mano più che mai l’importanza degli uomini. La differenza la farà come sempre la qualità e la sanità delle uve portate nelle singole cantine e questo aspetto non consente di fare previsioni sulla qualità media. Le punte, però, saranno eccellenti, soprattutto per chi può contare su vigneti collinari ben ventilati. Le migliori espressioni dell’annata saranno vini strutturati e nervosi, dal rilevante potenziale evolutivo, che piaceranno soprattutto ai palati più pazienti, amanti dei Taurasi classici>>. Angelo Valentino: <<Nel 2004 c’è stato un andamento climatico molto favorevole che ha consentito ai più attenti di ottenere uve ricche di zuccheri, con un’ideale maturazione polifenolica, che daranno vita a Taurasi austeri, duri, che col tempo troveranno maggiore equilibrio. Insomma potenzialmente una grandissima annata che potrebbe riservare qualche delusione in quelle zone che hanno sofferto di più le piogge autunnali o per quei viticoltori che hanno prodotto troppo>>. Sebastiano Fortunato: <<Non è facile dare un giudizio sintetico su un’annata come la 2004, facile e difficile allo stesso tempo. Facile perché non ci sono state le condizioni eccessive del 2002 e del 2003, difficile perché comunque bisognava farsi trovare pronti in alcuni momenti critici. Forse la chiave finale sta nella scelta del momento di raccolta: chi ha potuto e saputo aspettare novembre ha ottenuto grandi risultati>>. Massimo Di Renzo: <<Pur distinguendo caso per caso e, a volte, vigna per vigna, l’annata 2004 è senza dubbio una delle più interessanti degli ultimi anni per il Taurasi. L’estate calda ma non troppo ha favorito la freschezza degli aromi e per chi ha saputo muoversi in vigna, specialmente con la potatura, avrà dei vini da ricordare e conservare in cantina. E’ un’annata dal grande potenziale evolutivo che può ricordare la ’99 per acidità e freschezza e la 2001 per struttura e ricchezza di polifenoli>>. Carmine Valentino: <<E’ un’annata strana che ha prodotto impressioni molto diverse da zona a zona. In alcune situazioni fa pensare alla pienezza del 2001, in altre all’eleganza della ’99, in altre ancora sembra molto vicina alla 2005 per le acidità elevate. Di sicuro i 2004 non saranno Taurasi di facile approccio nell’immediato, ma anzi ci vorrà tempo e pazienza per apprezzarli al meglio>>. .  
   
   
VINI, MILANO PREMIA BOTTIGLIE TOP E MIGLIOR ENOLOGO BECCALOSSI: PRODUZIONE D´ECCELLENZA CHE SODDISFA TUTTI I PALATI  
 
E´ Lombardo Il Massimo Esperto Italiano Del Settore Vitivinicolo Tredici vini insigniti con il massimo dei riconocimenti: i "3 bicchieri" (tre in più rispetto alla scorsa edizione); 158 aziende recensite (un centinaio delle quali presenti al "Banco d´assaggio" del pomeriggio); il premio alle migliori bollicine italiane dell´anno (Collezione Esclusiva Brut 1999 - Cavalleri Franciacorta); l´investitura di Mattia Vezzola (direttore di Bellavista Franciacorta) come miglior enologo nazionale del 2007. Così, in estrema sintesi, può essere inquadrata l´ottava edizione della "Giornata dei Vini di Lombardia", iniziativa organizzata dall´Associazione dei Consorzi lombardi (Ascovilo), nelle sale affrescate del Circolo della Stampa di Milano. Per un giorno intero Palazzo Serbelloni ha ceduto la scena a bottiglie, produttori ed esperti del settore per esaltare e far apprezzare l´eccellenza dei vini di Lombardia. In mattinata la presentazione e le premiazioni della giuda "Vini d´Italia 2008", classico appuntamento di Gambero Rosso e Slow Food, che richiama il meglio dell´enologia italiana. A partire dalle ore 14,00 il "Banco d´assaggio" con la possibilità di conoscere personalmente un centinaio di produttori lombardi apprezzando la qualità delle loro bottiglie attraverso la degustazione di circa 300 etichette Doc e Docg. Il tutto, come da tradizione, sotto lo sguardo attento e interessato di Vittorio Ruffinazzi, presidente di Ascovilo, e di Viviana Beccalossi, vice presidente della Regione e assessore all´Agricoltura, che hanno sottolineato come "poche regioni possono vantare una produzione qualitativamente tanto valida, perché poche regioni hanno la fortuna di poter contare su distretti produttivi di eccellenza così differenti come i nostri". Tra l´élite del bere bene italiano, che gli ormai famosi "3 bicchieri" consacrano a livello internazionale, compaiono aziende della Franciacorta, della Valtellina, dell´Oltrepò Pavese e del Garda, ma sulla guida del Gambero Rosso trovano meritato spazio anche le altre realtà lombarde, da San Colombano alla Valcalepio fino ai Colli Mantovani. Quest´anno, poi, a consacrare la professionalità e la competenza del mondo del vino lombardo, è l´assegnazione al bresciano del Garda, Mattia Vezzola (direttore dell´azienda Bellavista di Erbusco in Franciacorta), del titolo di miglior enologo del 2007. "Credo che proprio l´esempio di Vezzola, insieme ai risultati ottenuti dalle aziende lombarde - ha aggiunto Viviana Beccalossi - facciano comprendere che dietro all´immagine di una regione capitale dell´economia, dell´industria, della moda e dell´innovazione, si stia sempre più scoprendo quanto pesi e quanto qualitativamente sia elevato il mondo agricolo. Una realtà che, nel caso del vino, è costituito da 23. 400 ettari di vigneti interamente a vocati a Denominazione d´Orgine e da bottiglie che propongono ormai quasi solo ed esclusivamente vini Doc e Docg". E proprio per questo, anche in occasione dell´ottava "Giornata dei Vini di Lombardia", Viviana Beccalossi ha voluto rivolgere un richiamo a tutti gli addetti del comparto affinché l´eccellente patrimonio vinicolo regionale sia più conosciuto e apprezzato dai consumatori lombardi. "Dobbiamo continuare a lavorare tutti insieme - ha concluso Viviana Beccalossi - perché i vini lombardi siano gustati e apprezzati maggiormente anche nel nostro territorio. Ecco perché mi auguro che, accanto all´impegno dei produttori e delle istituzioni, siano anche i ristoratori, i proprietari di wine bar ed enoteche a favorire il consumo dei nostri prodotti, inserendo sempre di più i vini lombardi tra le loro offerte. I primi a meritarsi di conoscere i vini di Lombardia, sono proprio i lombardi". Questi i vini di Lombardi che hanno ottenuto i "3 bicchieri" dalla guida "Vini d´Italia 2008" Franciacorta Brut Cabochon 2003 Monte Rossa Franciacorta Collezione Esclusiva Brut 1999 Cavalleri Franciacorta Dosage Zéro 2003 Ca´ del Bosco Franciacorta Extra Brut Comarì del Salem 2002 Uberti Franciacorta Extra Brut Vittorio Moretti 2001 Bellavista Franciacorta Satèn 2002 Ca´ del Bosco Franciacorta Satèn 2003 Enrico Gatti Garda Cabernet Le Zalte 2005 Cascina La Pertica Op Pinot Nero Cl. Nature Monsupello Valtellina Sforzato Albareda 2005 Mamete Prevostini Valtellina Sforzato San Domenico 2003 Triacca Valtellina Sfursat 2004 Nino Negri Valtellina Sfursat Fruttaio Ca´ Rizzieri 2002 Aldo Rainoldi .  
   
   
MILANO:RECORD PER GIORNATA DEI VINI,3000 VISITATORI  
 
Grande successo di pubblico per l´ottava edizione della "Giornata dei Vini di Lombardia", svoltasi ieri nei saloni del Circolo della Stampa di Milano. Sono stati infatti 3. 000 (record di sempre) gli appassionati del settore che, dalle 14. 00 , hanno partecipato alla manifestazione organizzata da Regione Lombardia e Ascovilo (Associazione dei Consorzi Vini di Lombardia). Circa 300 le etichette in degustazione, in rappresentanza di un centinaio di produttori provenienti dalla Franciacorta, dall´Oltrepò Pavese, dalla Valtellina e da tutte le altre aree vitivinicole lombarde. "Questa iniziativa - ha commentato la vicepresidente e assessore regionale all´Agricoltura, Viviana Beccalossi, che in mattinata ha inaugurato l´evento - continua a riscuotere grande successo evidenziando come in Lombardia vino sia sempre più sinonimo di eccellenza". Viviana Beccalossi ha quindi ricordato che il 100% delle viti lombarde è collocato in zone a Denominazione Controllata e l´80% delle bottiglie prodotte nella nostra regione sono Doc o Docg. .