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Notiziario Marketpress di Mercoledì 15 Settembre 2004
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LA CONFERENZA BALTIC DYNAMICS SOTTOLINEA LIMPEGNO DELLUE NELLECONOMIA DELLA CONOSCENZA  
 
 Bruxelles, 15 settembre 2004 - Secondo Renate Weissenhorn, Capo dellunità Reti di innovazione della Dg Imprese della Commissione, l'innovazione è promossa in modo più efficace al livello locale, dove si forgiano gli agganci tra attori e si formano le attività imprenditoriali'. Ma considerato che il concetto dinnovazione in sé resta relativamente nuovo negli Stati baltici dellUe, è chiaro che questi paesi hanno bisogno di esperienza e risorse esterne per conseguire lobiettivo di livello europeo di costruire uneconomia mondialmente competitiva basata sulla conoscenza. Uno degli scopi della conferenza Baltic Dynamics 2004 tenutasi il 10 e 11 settembre a Riga, in Lettonia, era identificare efficaci mezzi di sostegno comunitario per la promozione dellinnovazione nella regione. La netta tendenza al ribasso delleconomia sperimentata dai paesi baltici dopo il collasso dellUnione Sovietica si è trasformata negli ultimi anni in solida crescita economica. Tuttavia gran parte di questa crescita è stata pilotata dallesplorazione delle opportunità commerciali nei mercati appena aperti più che dalla creazione e sfruttamento di nuova conoscenza, che è laspetto che definisce uneconomia veramente innovativa. Nella regione baltica, sono già stati fatti i primi passi verso la costruzione di nuove economie basate sul modello dellinnovazione; il governo lettone per esempio ha recentemente adottato la prima strategia nazionale per linnovazione del paese. Ma è limplementazione di tali strategie, più che la loro adozione, che presenta la maggiore sfida in una regione in cui poche persone, inclusi i politici, hanno familiarità con la teoria e i processi dellinnovazione. Secondo la sig.Ra Weissenhorn, non si può sopravvalutare il contributo di uniniziativa europea come le reti Irc (centri relais dinnovazione) e Ire (regioni innovative in Europa). 'Le Pmi [Piccole e medie imprese] di questi paesi stanno affrontando per la prima volta la concorrenza internazionale, e la loro abilità di reperire partner commerciali e tecnici in casa e allestero le aiuterà a sopravvivere e a crescere'. Il valore reale di tali reti va attribuito alla loro natura duale - servizi di sostegno attuati da esperti locali con intima comprensione della regione, della sua cultura e dei suoi attori chiave, che fanno nello stesso tempo parte di una rete europea che offre accesso alla perizia ed alle opportunità di tutta Lunione europea. 'Le società locali devono riorientarsi verso lOccidente, e disporre sul posto di una rete di sostegno affidabile e solidamente impiantata, comè la rete Irc, è essenziale', ha detto la sig.Ra Weissenhorn al Notiziario Cordis. Il primo impatto della rete Ire, sia nella regione baltica che negli altri Stati membri dellUnione europea, è lo sviluppo di strategie dinnovazione regionali in compartecipazione con i principali attori politici, professionisti e accademici. Lesistenza di tali strategie sarà particolarmente importante al momento di assicurarsi finanziamenti dal fondo di coesione a sostegno delle attività dinnovazione, ha detto la Weissenhorn, che ha spiegato che lUe ha deciso di integrare la sua politica di coesione nella strategia di Lisbona, e che a conseguenza di ciò linnovazione diventerà uno scopo chiave del futuro finanziamento della coesione. In effetti, quei pochi e scelti campioni dinnovazione della regione baltica hanno già considerato il potenziale impatto dei fondi di coesione e dei Fondi strutturali dellUe. Il Dr Janis Stabulnieks, managing director del Latvian Technological Center e presidente del comitato organizzativo di Baltic Dynamics 2004, sa bene che molti elementi delleconomia e dellinfrastruttura lettone hanno tuttora bisogno di essere rafforzati, e la sua preoccupazione è che linnovazione, che egli ritiene la forza trainante della futura crescita economica, rischi di essere trascurata. 'Il governo lettone deve ancora risolvere i problemi di tutti i giorni, come i tetti nuovi alle scuole; ma è parimenti importante che i Fondi strutturali vadano alle iniziative per lo sviluppo a sostegno dellinnovazione', ha dichiarato il Dr Stabulnieks al Notiziario Cordis. Alla domanda in che modo i decisori a Bruxelles potrebbero sostenere meglio lo sviluppo delleconomia della conoscenza in Lettonia, il Dr Stabulnieks ha risposto che lUe dovrebbe fare pressioni sul governo affinché delinei pienamente le sue attività nel campo dellinnovazione, ed ha aggiunto: 'Purtroppo il trattato di adesione non faceva esplicito riferimento allinnovazione, per cui siamo preoccupati per il suo livello di riconoscimento in seno al governo'. Alcuni dei presenti alla conferenza hanno espresso preoccupazione che, nello sforzo di integrare i nuovi Stati membri nella strategia economica globale dellUe, si trascurino le questioni locali. Alasdair Reid, manager di progetto per la Carta delle tendenze dellinnovazione, ha dichiarato: 'Lappartenenza allUe può portare alleuropeizzazione delle politiche locali, e vi è il rischio che i problemi locali e le loro soluzioni non ricevano la considerazione che dovrebbero'. A sostegno di quanto detto, Reid ha additato lesempio dello scopo dellUe di portare linvestimento per la ricerca al 3% del Pil entro il 2010. 'Sarebbe bello conseguire lobiettivo di Barcellona, ma non è detto che sia lobiettivo giusto per tutti i paesi o regioni. Quello di cui stiamo discutendo non è solo come spendere più soldi nella ricerca, ma come distillare la conoscenza creata da quellinvestimento attraverso leconomia, un quadro ben più grande', ha concluso. Per ora tuttavia la sfida è convincere i decisori della regione baltica che linnovazione è la condizione previa per la futura crescita economica, ed è una sfida che tutti i sostenitori dellargomento, sia nei paesi baltici che in tutta lUnione, debbono affrontare insieme per essere certi di vincere.  
   
   
LA CONFERENZA BALTIC DYNAMICS SOTTOLINEA LIMPEGNO DELLUE NELLECONOMIA DELLA CONOSCENZA  
 
 Bruxelles, 15 settembre 2004 - Secondo Renate Weissenhorn, Capo dellunità Reti di innovazione della Dg Imprese della Commissione, l'innovazione è promossa in modo più efficace al livello locale, dove si forgiano gli agganci tra attori e si formano le attività imprenditoriali'. Ma considerato che il concetto dinnovazione in sé resta relativamente nuovo negli Stati baltici dellUe, è chiaro che questi paesi hanno bisogno di esperienza e risorse esterne per conseguire lobiettivo di livello europeo di costruire uneconomia mondialmente competitiva basata sulla conoscenza. Uno degli scopi della conferenza Baltic Dynamics 2004 tenutasi il 10 e 11 settembre a Riga, in Lettonia, era identificare efficaci mezzi di sostegno comunitario per la promozione dellinnovazione nella regione. La netta tendenza al ribasso delleconomia sperimentata dai paesi baltici dopo il collasso dellUnione Sovietica si è trasformata negli ultimi anni in solida crescita economica. Tuttavia gran parte di questa crescita è stata pilotata dallesplorazione delle opportunità commerciali nei mercati appena aperti più che dalla creazione e sfruttamento di nuova conoscenza, che è laspetto che definisce uneconomia veramente innovativa. Nella regione baltica, sono già stati fatti i primi passi verso la costruzione di nuove economie basate sul modello dellinnovazione; il governo lettone per esempio ha recentemente adottato la prima strategia nazionale per linnovazione del paese. Ma è limplementazione di tali strategie, più che la loro adozione, che presenta la maggiore sfida in una regione in cui poche persone, inclusi i politici, hanno familiarità con la teoria e i processi dellinnovazione. Secondo la sig.Ra Weissenhorn, non si può sopravvalutare il contributo di uniniziativa europea come le reti Irc (centri relais dinnovazione) e Ire (regioni innovative in Europa). 'Le Pmi [Piccole e medie imprese] di questi paesi stanno affrontando per la prima volta la concorrenza internazionale, e la loro abilità di reperire partner commerciali e tecnici in casa e allestero le aiuterà a sopravvivere e a crescere'. Il valore reale di tali reti va attribuito alla loro natura duale - servizi di sostegno attuati da esperti locali con intima comprensione della regione, della sua cultura e dei suoi attori chiave, che fanno nello stesso tempo parte di una rete europea che offre accesso alla perizia ed alle opportunità di tutta Lunione europea. 'Le società locali devono riorientarsi verso lOccidente, e disporre sul posto di una rete di sostegno affidabile e solidamente impiantata, comè la rete Irc, è essenziale', ha detto la sig.Ra Weissenhorn al Notiziario Cordis. Il primo impatto della rete Ire, sia nella regione baltica che negli altri Stati membri dellUnione europea, è lo sviluppo di strategie dinnovazione regionali in compartecipazione con i principali attori politici, professionisti e accademici. Lesistenza di tali strategie sarà particolarmente importante al momento di assicurarsi finanziamenti dal fondo di coesione a sostegno delle attività dinnovazione, ha detto la Weissenhorn, che ha spiegato che lUe ha deciso di integrare la sua politica di coesione nella strategia di Lisbona, e che a conseguenza di ciò linnovazione diventerà uno scopo chiave del futuro finanziamento della coesione. In effetti, quei pochi e scelti campioni dinnovazione della regione baltica hanno già considerato il potenziale impatto dei fondi di coesione e dei Fondi strutturali dellUe. Il Dr Janis Stabulnieks, managing director del Latvian Technological Center e presidente del comitato organizzativo di Baltic Dynamics 2004, sa bene che molti elementi delleconomia e dellinfrastruttura lettone hanno tuttora bisogno di essere rafforzati, e la sua preoccupazione è che linnovazione, che egli ritiene la forza trainante della futura crescita economica, rischi di essere trascurata. 'Il governo lettone deve ancora risolvere i problemi di tutti i giorni, come i tetti nuovi alle scuole; ma è parimenti importante che i Fondi strutturali vadano alle iniziative per lo sviluppo a sostegno dellinnovazione', ha dichiarato il Dr Stabulnieks al Notiziario Cordis. Alla domanda in che modo i decisori a Bruxelles potrebbero sostenere meglio lo sviluppo delleconomia della conoscenza in Lettonia, il Dr Stabulnieks ha risposto che lUe dovrebbe fare pressioni sul governo affinché delinei pienamente le sue attività nel campo dellinnovazione, ed ha aggiunto: 'Purtroppo il trattato di adesione non faceva esplicito riferimento allinnovazione, per cui siamo preoccupati per il suo livello di riconoscimento in seno al governo'. Alcuni dei presenti alla conferenza hanno espresso preoccupazione che, nello sforzo di integrare i nuovi Stati membri nella strategia economica globale dellUe, si trascurino le questioni locali. Alasdair Reid, manager di progetto per la Carta delle tendenze dellinnovazione, ha dichiarato: 'Lappartenenza allUe può portare alleuropeizzazione delle politiche locali, e vi è il rischio che i problemi locali e le loro soluzioni non ricevano la considerazione che dovrebbero'. A sostegno di quanto detto, Reid ha additato lesempio dello scopo dellUe di portare linvestimento per la ricerca al 3% del Pil entro il 2010. 'Sarebbe bello conseguire lobiettivo di Barcellona, ma non è detto che sia lobiettivo giusto per tutti i paesi o regioni. Quello di cui stiamo discutendo non è solo come spendere più soldi nella ricerca, ma come distillare la conoscenza creata da quellinvestimento attraverso leconomia, un quadro ben più grande', ha concluso. Per ora tuttavia la sfida è convincere i decisori della regione baltica che linnovazione è la condizione previa per la futura crescita economica, ed è una sfida che tutti i sostenitori dellargomento, sia nei paesi baltici che in tutta lUnione, debbono affrontare insieme per essere certi di vincere.  
   
   
INPS 5: SCELTI I COLLOCATORI  
 
Roma, 15 settembre 2004 - Il Mef e l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps) comunicano che Banca Intesa, Credit Suisse First Boston e Jp Morgan sono state selezionate per curare il collocamento -e le operazioni propedeutiche - dei titoli relativi alla quinta tranche del programma di cartolarizzazione dei crediti contributivi dell’Inps, attraverso la società Scci S.p.a. Il programma di cessione e cartolarizzazione dei crediti contributivi dell’Inps, lanciato nel 1999, ha portato fino ad oggi all’emissione di otto serie di titoli con rating triplo A per un valore complessivo di 12,36 miliardi di euro dei quali 7,86 già rimborsati e circa 2 miliardi sono attualmente già fronteggiati da cassa.  
   
   
INPS 5: SCELTI I COLLOCATORI  
 
Roma, 15 settembre 2004 - Il Mef e l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps) comunicano che Banca Intesa, Credit Suisse First Boston e Jp Morgan sono state selezionate per curare il collocamento -e le operazioni propedeutiche - dei titoli relativi alla quinta tranche del programma di cartolarizzazione dei crediti contributivi dell’Inps, attraverso la società Scci S.p.a. Il programma di cessione e cartolarizzazione dei crediti contributivi dell’Inps, lanciato nel 1999, ha portato fino ad oggi all’emissione di otto serie di titoli con rating triplo A per un valore complessivo di 12,36 miliardi di euro dei quali 7,86 già rimborsati e circa 2 miliardi sono attualmente già fronteggiati da cassa.  
   
   
SANPAOLO IMI: UTILE NETTO: 691 MILIONI DI EURO (+56,7% RISPETTO AL 2003) ROE ANNUALIZZATO: 12,6% (8,3% NEL 2003)  
 
Torino, 15 settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il 13 settembre i risultati del Gruppo Sanpaolo Imi relativi al primo semestre del 2004, che evidenzia una positiva evoluzione dei principali margini reddituali rispetto al corrispondente periodo del 2003. Nel corso dei primi sei mesi dell'anno il Gruppo ha realizzato un deciso miglioramento del margine di intermediazione (+3,8%) che si è portato a 3.799 milioni di euro, grazie soprattutto alla crescita delle commissioni nette (+14,8%) e degli utili di società valutate al patrimonio netto e dividendi su partecipazioni (+30,8%). Il risultato di gestione si è quindi attestato a 1.493 milioni di euro (+12,2%) ed ha beneficiato, oltre che della crescita dei ricavi, anche delle azioni di contenimento dei costi operativi. L'utile ordinario ha raggiunto i 1.056 milioni di euro (+12,7% rispetto al corrispondente periodo del 2003): la qualità del portafoglio crediti è rimasta elevata, nonostante le rettifiche effettuate, grazie ai criteri rigorosi utilizzati nell'erogazione del credito e alle politiche di accantonamento prudenziali estese a tutte le reti bancarie, come testimonia il totale dei crediti problematici, che diminuiscono del 5,3%. L'utile netto si è di conseguenza attestato a 691 milioni di euro rispetto ai 441 milioni del precedente esercizio (+56,7%): il Roe annualizzato ha raggiunto il 12,6% rispetto all'8,3% dei primi sei mesi del 2003. I risultati raggiunti sono pienamente in linea con il percorso di crescita tracciato in sede di budget 2004 e, anche alla luce del trend attuale, consentono di confermare gli obiettivi del Piano Triennale: Roe al 15% nel 2005 e, per quella data, un cost/income ratio pari al 55%. Il margine di intermediazione del Gruppo si è attestato a 3.799 milioni di euro, soprattutto grazie al positivo andamento dei ricavi commissionali. Il margine di interesse realizzato nei primi sei mesi del 2004 si è attestato a 1.811 milioni di euro: la diminuzione del 2,4% rispetto all'analogo periodo dell'anno scorso si è verificata sostanzialmente a causa del peggioramento dello spread complessivo, riconducibile alla flessione dei tassi di interesse (l'Euribor a tre mesi, se si raffrontano le medie, ha evidenziato una diminuzione di 46 punti base) ed alla minore redditività dello sbilancio fondi, mitigati dall'apporto generato dai volumi intermediati. Gli impieghi netti a clientela si sono attestati a fine giugno 2004 a 122,7 miliardi di euro, in flessione dell'1% su base annua, ma in leggero aumento da inizio anno (+0,2%). La variazione su base annua è sostanzialmente riconducibile al calo del 14% dei finanziamenti a breve termine. La diminuzione è stata, infatti, solo parzialmente compensata dalla dinamica positiva dei crediti a medio-lungo termine, settore in crescita su base annua del 7,3%. Nel comparto degli impieghi a medio-lungo termine è proseguito il buon andamento dei finanziamenti destinati al settore retail (2 miliardi di euro i mutui fondiari erogati dalle reti bancarie domestiche, flusso in crescita del 17,4% rispetto al primo semestre del 2003), mentre i crediti erogati al settore opere pubbliche ed infrastrutture sono rimasti sostanzialmente invariati (il totale dei mutui di Banca Opi si attesta a fine periodo a 18 miliardi di euro). La raccolta diretta si è attestata a circa 135,6 miliardi di euro in crescita del 2,4% su base annua e del 2,9% da inizio anno. A fine giugno la quota del Gruppo sul mercato domestico è pari al 10,4% per gli impieghi e al 10,2% per la raccolta diretta. Le commissioni nette del Gruppo nei primi sei mesi del 2004 si sono attestate a 1.602 milioni di euro, in crescita del 14,8% rispetto al corrispondente periodo dello scorso esercizio. Tale dinamica è il risultato del buon andamento dei ricavi derivanti da tutti i comparti. In particolar modo la crescita è stata trainata dall'area gestione, intermediazione e consulenza (+15,8%), grazie alle performance dell'area del risparmio gestito (+19,4%). Le commissioni rivenienti dalla gestione del risparmio hanno rappresentato nel semestre oltre il 50% del totale e sono state superiori di 132 milioni rispetto all'analogo periodo del 2003. Lo sviluppo è riconducibile sia al positivo effetto performance, sia alla scelta da parte della clientela di un mix di prodotti maggiormente orientato ai fondi azionari e alle polizze vita. Si segnalano anche gli ottimi risultati ottenuti dalle aree bancarie tradizionali, come l'area finanziamenti e garanzie (+38,5%) e depositi e conti correnti (+10%). Le attività finanziarie della clientela si sono attestate a fine giugno a circa 374 miliardi di euro, in crescita del 1,6% da inizio anno e del 2,9% rispetto al corrispondente periodo del 2003. Lo stock di raccolta indiretta si è attestato a 238,4 miliardi di euro, in crescita del 3,1% rispetto a fine giugno 2003, per effetto dello sviluppo sia della componente gestita, sia di quella amministrata: entrambe hanno beneficiato dell'andamento positivo dei mercati finanziari, che si è riflesso nella rivalutazione degli stock. In particolar modo, l'evoluzione del risparmio gestito (+2,7 da fine giugno 2003) è stata determinata sia dalla raccolta netta conseguita dalle reti distributive nel ramo assicurativo, sia dalla rivalutazione degli stock degli assets in gestione, che hanno compensato i disinvestimenti dai fondi comuni. Nell'arco dei dodici mesi si è assistito ad un riposizionamento all'interno del settore dei fondi comuni di investimento a favore dei fondi azionari, con una quota che è salita dal 20,4% al 25,4%, mentre è calata l'incidenza delle altre categorie di fondi. Lo stock di risparmio gestito si è attestato a fine giugno a quasi 144 miliardi di euro. Il Gruppo Sanpaolo Imi continua ad occupare, nell'ambito della gestione dei fondi comuni di investimento, la prima posizione sul mercato domestico, con una quota di mercato del 20,7%. Le riserve tecniche vita hanno confermato la crescita già evidenziata nel corso del 2003 (+22,1% rispetto a fine giugno 2003 e +8,5% da inizio anno): i prodotti assicurativi del ramo vita hanno rappresentato una delle forme di investimento preferite dalla clientela, che ha manifestato un rinnovato interesse verso le polizze tradizionali, settore in cui l'offerta del Gruppo si è recentemente arricchita. La raccolta netta realizzata dalle reti distributive nei primi sei mesi è stata pari a 2,4 miliardi di euro e ha portato le riserve tecniche vita a 36,4 miliardi di euro. Il risparmio amministrato si è attestato a 94,6 miliardi di euro (+3,8% su base annua, +2,1% da inizio anno). Il buon andamento del comparto vita si è riflesso non solo sulle commissioni nette, ma anche negli utili delle società valutate al patrimonio netto e dei dividendi su partecipazioni (191 milioni di euro +30,8% rispetto all'analogo periodo del 2003): Sanpaolo Vita e la sua controllata Sanpaolo Life hanno infatti realizzato un utile netto di 63 milioni di euro e Fideuram Vita ha registrato un risultato netto di 41 milioni di euro. Ancora più evidente è il loro apporto in termini di crescita del valore intrinseco (embedded value) del business assicurativo, dato dalla somma del patrimonio netto rettificato a valori di mercato e del portafoglio polizze in essere: la creazione di valore intrinseco nel semestre è stata di 141 milioni di euro, portando l'embedded value a 1.268 e 1.179 milioni di euro rispettivamente per Sanpaolo Am e Banca Fideuram. I profitti da operazioni finanziarie e dividendi su azioni si sono attestati a 195 milioni di euro rispetto ai 263 del primo semestre 2003 (-25,9%): il risultato evidenzia la contrazione derivante dall'attività di intermediazione in titoli, cambi e derivati e la riduzione dei profitti della Imi Investimenti per il riallineamento a prezzi di mercato di alcune partecipazioni del portafoglio non immobilizzato. Il risultato di gestione nei primi sei mesi è stato pari a 1.493 milioni di euro, in crescita del 12,2% da fine giugno 2003, grazie anche ad un'attenta politica di contenimento dei costi. Le spese amministrative sono risultate pari a 2.258 milioni di euro, in diminuzione (-0,4%) rispetto ai primi sei mesi del 2003: in particolar modo, le spese per il personale (1.388 milioni di euro) sono diminuite dell'1,6% grazie alle azioni di ottimizzazione dell'organico derivanti dalla razionalizzazione delle strutture dei corporate center e l'integrazione delle reti distributive. La riduzione degli organici, realizzata attraverso le iniziative di incentivazione all'esodo, anche mediante il ricorso al "Fondo di Solidarietà", ha più che compensato la dinamica ordinaria delle retribuzioni, che include la stima dell'onere per il rinnovo del Ccnl. Nel primo semestre 2004 le iniziative di incentivazione all'esodo hanno determinato l'uscita dal Gruppo di 1.170 risorse, di cui 1.000 tramite il "Fondo di Solidarietà" e 170 per effetto di pensionamenti anticipati: in termini medi l'organico del Gruppo si è ridotto del 3,9% rispetto al primo semestre del 2003. Le altre spese amministrative si sono attestate a 738 milioni di euro (+1,8% rispetto al 2003): le spese informatiche, che rappresentano circa il 28% del totale, sono risultate in linea con i valori del 2003, beneficiando dei processi di integrazione informatica delle banche reti realizzati dal Gruppo. Il cost/income ratio del primo semestre del 2004 si è posizionato sul 58,9%, con una riduzione di quasi 3 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2003. Gli ammortamenti dei disavanzi di fusione e delle differenze positive di consolidamento e di patrimonio netto sono risultati pari a 72 milioni di euro (-10% rispetto a giugno 2003). Gli accantonamenti e le rettifiche nette su crediti e immobilizzazioni finanziarie si sono attestati a 365 milioni di euro, a fronte dei 314 milioni dei primi sei mesi del 2003, in aumento del 16,2%. Il flusso netto comprende 78 milioni di euro per accantonamenti al fondo rischi e oneri (rispetto ai 63 milioni del 2003) e 267 milioni di euro per accantonamenti e rettifiche per rischi creditizi (rispetto ai 170 milioni del 2003, +57,1%): il dato deriva dall'adeguamento ai valori di presunto realizzo di posizioni specifiche incluse fra i crediti problematici. Il flusso netto comprende, inoltre, 20 milioni di euro di rettifiche nette di valore su immobilizzazioni finanziarie (rispetto agli 81 milioni di rettifiche relative ai primi sei mesi del 2003, -75,3%) ed include: la ripresa di valore della partecipazione in Sch (92 milioni di euro), una rettifica prudenziale relativa a Cdc Ixis (50 milioni di euro) e una rettifica di valore relativa a Hutchison-3g Italia (61 milioni di euro). Nei primi sei mesi del 2004 l'ammontare della riserva generica del Gruppo si è attestata a 1.129 milioni di euro (contro i 1.102 di dicembre 2003), pari all'0,9% del portafoglio crediti in bonis: tale livello di copertura del rischio si ritiene rappresenti un giusto equilibrio tra l'elevata qualità del portafoglio crediti e l'instabilità dello scenario economico. La riserva include la potenziale perdita attribuibile all'impegno associato al prestito convertendo in essere verso il gruppo Fiat, stimata in 136 milioni di euro. Rispetto ai primi sei mesi del 2003 le sofferenze nette sono diminuite dell'1,6% (1.202 milioni di euro rispetto ai 1.221 del corrispondente periodo 2003), mentre i crediti incagliati, ristrutturati ed in corso di ristrutturazione (1.395 milioni di euro rispetto ai 1.537 del 2003) sono diminuiti del 9,2%: le percentuali di copertura sono pari rispettivamente al 73,7% ed al 34,7%. La qualità dell'attivo, nonostante il peggioramento dello scenario di riferimento, rimane elevata e gli indici di rischiosità del credito del Gruppo si attestano, quindi, sempre su buoni livelli: il rapporto fra crediti netti in sofferenza/crediti netti verso clientela così come quello fra i crediti incagliati ed in corso di ristrutturazione/crediti netti verso clientela sono pari all'1%. L'utile ordinario si è attestato di conseguenza a 1.056 milioni di euro (+12,7%). I proventi straordinari netti si sono attestati a 72 milioni di euro, a fronte dei 173 milioni di oneri straordinari netti sostenuti nel corrispondente periodo del 2003: il flusso comprende la plusvalenza di 55 milioni di euro derivante dalla cessione del restante 30% di Finconsumo Banca a Sch, avvenuta nel mese di gennaio. L'utile lordo si è quindi attestato a 1.128 milioni di euro (+47,6%); il tax rate è risultato pari al 35,6%, inferiore a quello registrato nel primo semestre del 2003, soprattutto per effetto delle disposizioni introdotte dal nuovo regime impositivo relativo alla tassazione degli oneri e dei proventi relativi agli investimenti partecipativi in vigore dal 2004 e, inoltre, per la diminuzione di un punto percentuale dell'aliquota di imposta sui redditi delle società. A fıne giugno 2004 i coefficienti di solvibilità del Gruppo si attestano a17,7% per quanto riguarda il tier 1 ratio ed al 11,3% per quanto riguarda il total risk ratio.  
   
   
SANPAOLO IMI: UTILE NETTO: 691 MILIONI DI EURO (+56,7% RISPETTO AL 2003) ROE ANNUALIZZATO: 12,6% (8,3% NEL 2003)  
 
Torino, 15 settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il 13 settembre i risultati del Gruppo Sanpaolo Imi relativi al primo semestre del 2004, che evidenzia una positiva evoluzione dei principali margini reddituali rispetto al corrispondente periodo del 2003. Nel corso dei primi sei mesi dell'anno il Gruppo ha realizzato un deciso miglioramento del margine di intermediazione (+3,8%) che si è portato a 3.799 milioni di euro, grazie soprattutto alla crescita delle commissioni nette (+14,8%) e degli utili di società valutate al patrimonio netto e dividendi su partecipazioni (+30,8%). Il risultato di gestione si è quindi attestato a 1.493 milioni di euro (+12,2%) ed ha beneficiato, oltre che della crescita dei ricavi, anche delle azioni di contenimento dei costi operativi. L'utile ordinario ha raggiunto i 1.056 milioni di euro (+12,7% rispetto al corrispondente periodo del 2003): la qualità del portafoglio crediti è rimasta elevata, nonostante le rettifiche effettuate, grazie ai criteri rigorosi utilizzati nell'erogazione del credito e alle politiche di accantonamento prudenziali estese a tutte le reti bancarie, come testimonia il totale dei crediti problematici, che diminuiscono del 5,3%. L'utile netto si è di conseguenza attestato a 691 milioni di euro rispetto ai 441 milioni del precedente esercizio (+56,7%): il Roe annualizzato ha raggiunto il 12,6% rispetto all'8,3% dei primi sei mesi del 2003. I risultati raggiunti sono pienamente in linea con il percorso di crescita tracciato in sede di budget 2004 e, anche alla luce del trend attuale, consentono di confermare gli obiettivi del Piano Triennale: Roe al 15% nel 2005 e, per quella data, un cost/income ratio pari al 55%. Il margine di intermediazione del Gruppo si è attestato a 3.799 milioni di euro, soprattutto grazie al positivo andamento dei ricavi commissionali. Il margine di interesse realizzato nei primi sei mesi del 2004 si è attestato a 1.811 milioni di euro: la diminuzione del 2,4% rispetto all'analogo periodo dell'anno scorso si è verificata sostanzialmente a causa del peggioramento dello spread complessivo, riconducibile alla flessione dei tassi di interesse (l'Euribor a tre mesi, se si raffrontano le medie, ha evidenziato una diminuzione di 46 punti base) ed alla minore redditività dello sbilancio fondi, mitigati dall'apporto generato dai volumi intermediati. Gli impieghi netti a clientela si sono attestati a fine giugno 2004 a 122,7 miliardi di euro, in flessione dell'1% su base annua, ma in leggero aumento da inizio anno (+0,2%). La variazione su base annua è sostanzialmente riconducibile al calo del 14% dei finanziamenti a breve termine. La diminuzione è stata, infatti, solo parzialmente compensata dalla dinamica positiva dei crediti a medio-lungo termine, settore in crescita su base annua del 7,3%. Nel comparto degli impieghi a medio-lungo termine è proseguito il buon andamento dei finanziamenti destinati al settore retail (2 miliardi di euro i mutui fondiari erogati dalle reti bancarie domestiche, flusso in crescita del 17,4% rispetto al primo semestre del 2003), mentre i crediti erogati al settore opere pubbliche ed infrastrutture sono rimasti sostanzialmente invariati (il totale dei mutui di Banca Opi si attesta a fine periodo a 18 miliardi di euro). La raccolta diretta si è attestata a circa 135,6 miliardi di euro in crescita del 2,4% su base annua e del 2,9% da inizio anno. A fine giugno la quota del Gruppo sul mercato domestico è pari al 10,4% per gli impieghi e al 10,2% per la raccolta diretta. Le commissioni nette del Gruppo nei primi sei mesi del 2004 si sono attestate a 1.602 milioni di euro, in crescita del 14,8% rispetto al corrispondente periodo dello scorso esercizio. Tale dinamica è il risultato del buon andamento dei ricavi derivanti da tutti i comparti. In particolar modo la crescita è stata trainata dall'area gestione, intermediazione e consulenza (+15,8%), grazie alle performance dell'area del risparmio gestito (+19,4%). Le commissioni rivenienti dalla gestione del risparmio hanno rappresentato nel semestre oltre il 50% del totale e sono state superiori di 132 milioni rispetto all'analogo periodo del 2003. Lo sviluppo è riconducibile sia al positivo effetto performance, sia alla scelta da parte della clientela di un mix di prodotti maggiormente orientato ai fondi azionari e alle polizze vita. Si segnalano anche gli ottimi risultati ottenuti dalle aree bancarie tradizionali, come l'area finanziamenti e garanzie (+38,5%) e depositi e conti correnti (+10%). Le attività finanziarie della clientela si sono attestate a fine giugno a circa 374 miliardi di euro, in crescita del 1,6% da inizio anno e del 2,9% rispetto al corrispondente periodo del 2003. Lo stock di raccolta indiretta si è attestato a 238,4 miliardi di euro, in crescita del 3,1% rispetto a fine giugno 2003, per effetto dello sviluppo sia della componente gestita, sia di quella amministrata: entrambe hanno beneficiato dell'andamento positivo dei mercati finanziari, che si è riflesso nella rivalutazione degli stock. In particolar modo, l'evoluzione del risparmio gestito (+2,7 da fine giugno 2003) è stata determinata sia dalla raccolta netta conseguita dalle reti distributive nel ramo assicurativo, sia dalla rivalutazione degli stock degli assets in gestione, che hanno compensato i disinvestimenti dai fondi comuni. Nell'arco dei dodici mesi si è assistito ad un riposizionamento all'interno del settore dei fondi comuni di investimento a favore dei fondi azionari, con una quota che è salita dal 20,4% al 25,4%, mentre è calata l'incidenza delle altre categorie di fondi. Lo stock di risparmio gestito si è attestato a fine giugno a quasi 144 miliardi di euro. Il Gruppo Sanpaolo Imi continua ad occupare, nell'ambito della gestione dei fondi comuni di investimento, la prima posizione sul mercato domestico, con una quota di mercato del 20,7%. Le riserve tecniche vita hanno confermato la crescita già evidenziata nel corso del 2003 (+22,1% rispetto a fine giugno 2003 e +8,5% da inizio anno): i prodotti assicurativi del ramo vita hanno rappresentato una delle forme di investimento preferite dalla clientela, che ha manifestato un rinnovato interesse verso le polizze tradizionali, settore in cui l'offerta del Gruppo si è recentemente arricchita. La raccolta netta realizzata dalle reti distributive nei primi sei mesi è stata pari a 2,4 miliardi di euro e ha portato le riserve tecniche vita a 36,4 miliardi di euro. Il risparmio amministrato si è attestato a 94,6 miliardi di euro (+3,8% su base annua, +2,1% da inizio anno). Il buon andamento del comparto vita si è riflesso non solo sulle commissioni nette, ma anche negli utili delle società valutate al patrimonio netto e dei dividendi su partecipazioni (191 milioni di euro +30,8% rispetto all'analogo periodo del 2003): Sanpaolo Vita e la sua controllata Sanpaolo Life hanno infatti realizzato un utile netto di 63 milioni di euro e Fideuram Vita ha registrato un risultato netto di 41 milioni di euro. Ancora più evidente è il loro apporto in termini di crescita del valore intrinseco (embedded value) del business assicurativo, dato dalla somma del patrimonio netto rettificato a valori di mercato e del portafoglio polizze in essere: la creazione di valore intrinseco nel semestre è stata di 141 milioni di euro, portando l'embedded value a 1.268 e 1.179 milioni di euro rispettivamente per Sanpaolo Am e Banca Fideuram. I profitti da operazioni finanziarie e dividendi su azioni si sono attestati a 195 milioni di euro rispetto ai 263 del primo semestre 2003 (-25,9%): il risultato evidenzia la contrazione derivante dall'attività di intermediazione in titoli, cambi e derivati e la riduzione dei profitti della Imi Investimenti per il riallineamento a prezzi di mercato di alcune partecipazioni del portafoglio non immobilizzato. Il risultato di gestione nei primi sei mesi è stato pari a 1.493 milioni di euro, in crescita del 12,2% da fine giugno 2003, grazie anche ad un'attenta politica di contenimento dei costi. Le spese amministrative sono risultate pari a 2.258 milioni di euro, in diminuzione (-0,4%) rispetto ai primi sei mesi del 2003: in particolar modo, le spese per il personale (1.388 milioni di euro) sono diminuite dell'1,6% grazie alle azioni di ottimizzazione dell'organico derivanti dalla razionalizzazione delle strutture dei corporate center e l'integrazione delle reti distributive. La riduzione degli organici, realizzata attraverso le iniziative di incentivazione all'esodo, anche mediante il ricorso al "Fondo di Solidarietà", ha più che compensato la dinamica ordinaria delle retribuzioni, che include la stima dell'onere per il rinnovo del Ccnl. Nel primo semestre 2004 le iniziative di incentivazione all'esodo hanno determinato l'uscita dal Gruppo di 1.170 risorse, di cui 1.000 tramite il "Fondo di Solidarietà" e 170 per effetto di pensionamenti anticipati: in termini medi l'organico del Gruppo si è ridotto del 3,9% rispetto al primo semestre del 2003. Le altre spese amministrative si sono attestate a 738 milioni di euro (+1,8% rispetto al 2003): le spese informatiche, che rappresentano circa il 28% del totale, sono risultate in linea con i valori del 2003, beneficiando dei processi di integrazione informatica delle banche reti realizzati dal Gruppo. Il cost/income ratio del primo semestre del 2004 si è posizionato sul 58,9%, con una riduzione di quasi 3 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2003. Gli ammortamenti dei disavanzi di fusione e delle differenze positive di consolidamento e di patrimonio netto sono risultati pari a 72 milioni di euro (-10% rispetto a giugno 2003). Gli accantonamenti e le rettifiche nette su crediti e immobilizzazioni finanziarie si sono attestati a 365 milioni di euro, a fronte dei 314 milioni dei primi sei mesi del 2003, in aumento del 16,2%. Il flusso netto comprende 78 milioni di euro per accantonamenti al fondo rischi e oneri (rispetto ai 63 milioni del 2003) e 267 milioni di euro per accantonamenti e rettifiche per rischi creditizi (rispetto ai 170 milioni del 2003, +57,1%): il dato deriva dall'adeguamento ai valori di presunto realizzo di posizioni specifiche incluse fra i crediti problematici. Il flusso netto comprende, inoltre, 20 milioni di euro di rettifiche nette di valore su immobilizzazioni finanziarie (rispetto agli 81 milioni di rettifiche relative ai primi sei mesi del 2003, -75,3%) ed include: la ripresa di valore della partecipazione in Sch (92 milioni di euro), una rettifica prudenziale relativa a Cdc Ixis (50 milioni di euro) e una rettifica di valore relativa a Hutchison-3g Italia (61 milioni di euro). Nei primi sei mesi del 2004 l'ammontare della riserva generica del Gruppo si è attestata a 1.129 milioni di euro (contro i 1.102 di dicembre 2003), pari all'0,9% del portafoglio crediti in bonis: tale livello di copertura del rischio si ritiene rappresenti un giusto equilibrio tra l'elevata qualità del portafoglio crediti e l'instabilità dello scenario economico. La riserva include la potenziale perdita attribuibile all'impegno associato al prestito convertendo in essere verso il gruppo Fiat, stimata in 136 milioni di euro. Rispetto ai primi sei mesi del 2003 le sofferenze nette sono diminuite dell'1,6% (1.202 milioni di euro rispetto ai 1.221 del corrispondente periodo 2003), mentre i crediti incagliati, ristrutturati ed in corso di ristrutturazione (1.395 milioni di euro rispetto ai 1.537 del 2003) sono diminuiti del 9,2%: le percentuali di copertura sono pari rispettivamente al 73,7% ed al 34,7%. La qualità dell'attivo, nonostante il peggioramento dello scenario di riferimento, rimane elevata e gli indici di rischiosità del credito del Gruppo si attestano, quindi, sempre su buoni livelli: il rapporto fra crediti netti in sofferenza/crediti netti verso clientela così come quello fra i crediti incagliati ed in corso di ristrutturazione/crediti netti verso clientela sono pari all'1%. L'utile ordinario si è attestato di conseguenza a 1.056 milioni di euro (+12,7%). I proventi straordinari netti si sono attestati a 72 milioni di euro, a fronte dei 173 milioni di oneri straordinari netti sostenuti nel corrispondente periodo del 2003: il flusso comprende la plusvalenza di 55 milioni di euro derivante dalla cessione del restante 30% di Finconsumo Banca a Sch, avvenuta nel mese di gennaio. L'utile lordo si è quindi attestato a 1.128 milioni di euro (+47,6%); il tax rate è risultato pari al 35,6%, inferiore a quello registrato nel primo semestre del 2003, soprattutto per effetto delle disposizioni introdotte dal nuovo regime impositivo relativo alla tassazione degli oneri e dei proventi relativi agli investimenti partecipativi in vigore dal 2004 e, inoltre, per la diminuzione di un punto percentuale dell'aliquota di imposta sui redditi delle società. A fıne giugno 2004 i coefficienti di solvibilità del Gruppo si attestano a17,7% per quanto riguarda il tier 1 ratio ed al 11,3% per quanto riguarda il total risk ratio.  
   
   
GRUPPO BPU BANCA: 1° SEMESTRE 2004 (CONFRONTO CON 1°SEMESTRE 2003 PRO-FORMA): UTILE DELLE ATTIVITÀ ORDINARIE IN CRESCITA DEL 20% A 336,5 MILIONI DI EURO E UTILE AL LORDO DELLE IMPOSTE IN CRESCITA DEL 7,1% A CIRCA 355 MILIONI DI EURO INTERESSI NETTI A 753,8 MILIONI DI EURO (+1,4%)  
 
Bergamo, 15 settembre 2004  - Il Consiglio di Amministrazione di Banche Popolari Unite Scrl (Bpu Banca) ha approvato il 13 settembre la relazione consolidata al 30 giugno 2004. I dati al 30 giugno 2004 vengono raffrontati, ai fini del commento, con i dati pro-forma al 30 giugno 2003 ricostruiti tenendo conto delle situazioni semestrali dell'ex Gruppo Banca Popolare di Bergamo-credito Varesino e dell'ex Gruppo Banca Popolare Commercio e Industria al 30 giugno 2003. I dati al 30 giugno 2003 forniti nella "Informativa sulle risultanze pro-forma al 30/06/2003 del Gruppo Bpu banca" pubblicata in concomitanza con le ultime semestrali dei Gruppi Bpb-cv e Bpci ante fusione, differiscono da quelli riportati negli schemi allegati che sono stati riclassificati in linea con i criteri attualmente in uso nel Gruppo I dati pro-forma al 30 giugno 2003 comprendono il contributo derivante dal consolidamento di Iw Bank a partire dal 1 aprile 2003, data di primo consolidamento della società, mentre nel primo semestre 2004 Iw Bank ha contribuito per entrambe i trimestri. La gestione economica Nonostante la debolezza del contesto economico e la limitata crescita degli impieghi a questa connessa, il Gruppo ha confermato una buona redditività e margini in incremento, con costi in tendenziale diminuzione, evidenza positiva della progressiva realizzazione del processo di integrazione. Il margine d'interesse si è attestato a 765,4 milioni di euro (760,7 nel giugno 2003), grazie ad interessi netti in crescita del 1,4% da 743,7 a circa 754 milioni di euro e all'incremento degli utili delle imprese consolidate al patrimonio netto, saliti di circa 1,2 milioni, che hanno più che compensato minori entrate per dividendi per 6,6 milioni di euro. Gli interessi netti hanno beneficiato sia della crescita dei volumi medi degli impieghi (+3,1%) che del contributo positivo degli investimenti finanziari (certificati assicurativi). Il margine da servizi è passato da 486 a circa 510 milioni di euro (+5% circa). L'evoluzione positiva è spiegata in parte dallo sviluppo delle commissioni nette, salite da 363 a 376,7 milioni (+3,7%). Si rammenta che la voce comprendeva nel 2003 l'importo delle commissioni up front (circa 20 milioni di euro) relative alle obbligazioni strutturate collocate dall'ex Gruppo Bpci, allora contabilizzate per cassa. A partire da luglio 2003, nell'ambito del Gruppo Bpu Banca, i criteri contabili sono stati omogeneizzati e tali commissioni vengono contabilizzate pro-rata temporis in base alla durata dell'obbligazione. Al netto di tale componente, la crescita delle commissioni nette, risulterebbe pari al 9% circa. Di particolare rilievo risulta il contributo commissionale pari a 110 milioni di euro - derivante dalla dinamica del risparmio gestito, delle polizze assicurative e dal progresso dell'attività di Bpu Prumerica - in aumento del 20,6% rispetto ai 91 milioni del giugno 2003, e il crescente apporto delle attività di servizio tipicamente bancarie, passato a 173 a 182 milioni di euro (+5,6%). Il margine da servizi è stato inoltre sostenuto dalla buona dinamica dei profitti da operazioni finanziarie, saliti da 75,6 a 79,5 milioni di euro. Si rammenta che il dato 2003 comprende 19,4 milioni di profitti non ricorrenti relativi ad operazioni di unwinding di derivati, mentre il dato 2004 include 64,8 milioni di euro derivanti dal trasferimento di titoli dal portafoglio immobilizzato a quello non immobilizzato. Per effetto degli andamenti sopra descritti il margine di intermediazione ha superato i 1.275 milioni di euro (+2,3% rispetto al dato 2003). Con riferimento alle spese amministrative 720,6 milioni (715,3 nel giugno 2003) il conto economico evidenzia il contenimento della dinamica delle spese del personale e una netta flessione delle altre spese amministrative. Nel dettaglio, le spese per il personale hanno registrato un incremento del 3,2%, da 487 a 502 milioni di euro. Esse includono 6,4 milioni di oneri di integrazione essenzialmente riconducibili alla migrazione di Banca Carime sui sistemi It di Gruppo (di cui 1,7 nel primo trimestre 2004 e 4,7 nel secondo) assenti nel primo semestre del 2003, e risentono degli scatti e degli incrementi connessi al Ccnl 2003, delle previsioni di rinnovo del Ccnl per il 2004 e del rinnovo dei contratti integrativi aziendali, che comportano complessivamente un aumento del 4,5% circa del costo del personale. Per contro, il costo del personale beneficia degli effetti derivanti dall'uscita volontaria di risorse per quiescenza incentivata e adesione al Fondo di solidarietà, quantificabili in 9,9 milioni di euro a livello di Gruppo. Infine, sono stati capitalizzati oneri riferibili alla migrazione di Banca Carime per 11 milioni di euro, ammortizzabili in cinque anni. Le altre spese amministrative hanno registrato un sensibile decremento, nonostante l'inclusione di circa 2,5 milioni di euro di oneri di integrazione, passando dai 228,7 milioni di euro del giugno 2003 ai 218,7 milioni di euro del giugno 2004, con una contrazione del 4,4%. Per effetto di quanto sopra, il risultato lordo di gestione, calcolato prima di rettifiche ed ammortamenti, si è attestato a 554,6 milioni di euro contro i 531,5 del giugno 2003 (+4,4%). Gli accantonamenti per rischi ed oneri pari a 18,8 milioni di euro, risultano inferiori del 17,2% ai 22,7 milioni di euro del giugno 2003 ed includono circa 12 milioni relativi a cause passive e 3,8 relativi a rischi potenziali connessi ad azioni revocatorie. Le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali hanno totalizzato 92,7 milioni (89,4 milioni nel primo semestre 2003) e includono 16,8 milioni relativi alla quota semestrale di pertinenza degli oneri pluriennali capitalizzati a fronte dei Piani di incentivazione all'esodo (di cui 13,3 milioni ex accordo sindacale del 12 agosto 2003, 2,9 milioni riferiti a Piani deliberati prima della costituzione di Bpu Banca e 0,6 milioni relativi al Piano esuberi di Centrobanca) e 5 milioni relativi alla quota semestrale di ammortamento di oneri pluriennali inerenti la fusione. Le rettifiche nette di valore su crediti e gli accantonamenti per garanzie e impegni ammontano a 101,7 milioni di euro (139,2 milioni del giugno 2003) e riflettono livelli in miglioramento ma pur sempre coerenti con la difficile situazione economica. A tali rettifiche si sono aggiunti 5 milioni di euro a titolo di accantonamento a fondo rischi su crediti. Il grado di copertura di sofferenze e incagli è aumentato, passando rispettivamente dal 43,6% del giugno 2003 al 46,8% del giugno 2004 e dal 20,7% al 23,3%. La copertura dei crediti "in bonis" è stata dello 0,68% rispetto allo 0,60% del giugno 2003. Il primo semestre si è così concluso con un utile delle attività ordinarie in miglioramento del 20% da 280,2 a 336,5 milioni di euro. Le rettifiche di valore su avviamenti e su differenze positive di consolidamento e di patrimonio netto, pari a 50,4 milioni di euro, si riferiscono alle quote semestrali di ammortamento delle differenze positive di consolidamento (27,2 milioni), delle differenze positive di patrimonio netto (circa 1 milione) e degli avviamenti fiscalmente deducibili (22,2 milioni). Il saldo delle componenti straordinarie che ha contribuito al risultato di periodo ammonta a 18,5 milioni di euro (rispetto ai 51,3 milioni del 2003) e include 8,4 milioni di euro relativi a rimborsi di contributi Inps a fronte di programmi formativi di riconversione e/o riqualificazione professionale ex art. 5 Dm 158/2000, e una ripresa di valore di 6,2 milioni di euro relativa ad un accantonamento effettuato in Centrobanca a fine 2003 a fronte degli impegni per l'apertura del Fondo esuberi volontari, successivamente capitalizzato a seguito della chiusura, a fine marzo 2004, della relativa procedura sindacale. L'utile al lordo delle imposte si è attestato a circa 355 milioni di euro, in crescita del 7,1% rispetto ai 332 milioni circa registrati nel giugno 2003. Dopo imposte a carico del periodo per 156,7 milioni di euro, che includono le modifiche alla normativa Irap introdotte dal Dl 168/2004 con conseguente aggravio dell'onere fiscale per 5,8 milioni di euro (contro 121,8 milioni nel giugno 2003 favorevolmente influenzati dalla tassazione degli utili straordinari), e un utile di pertinenza di terzi pari a 15,3 milioni di euro, il primo semestre dell'anno si è chiuso con un utile netto di 132,6 milioni di euro, contro i 156,8 del giugno 2003. Gli aggregati patrimoniali Nel confronto tra il 30 giugno 2003 e l'analogo periodo del 2004, sia la raccolta diretta che gli impieghi del Gruppo sono stati influenzati dall'effetto della ricomposizione dell'attivo e del passivo di Centrobanca. La raccolta indiretta da clientela, principalmente sostenuta dalla forte dinamica della raccolta gestita e di quella assicurativa, risulta in significativa crescita. Al 30 giugno 2004, la raccolta diretta da clientela (incluse le passività subordinate non convertibili e le preference shares) si attesta a 47,3 miliardi di euro, in diminuzione del 3,3% rispetto al dato pro-forma del giugno 2003. La riduzione risulta contenuta nell'1,9% se il dato 2003 viene depurato da una giacenza di carattere temporaneo di circa 670 milioni presso Bpu Banca Intl sa di pertinenza di primaria clientela aziendale. Si conferma, all'interno dell'aggregato, la crescita della raccolta a vista in termini di volumi medi (+5,6%), meno onerosa, e la contrazione della raccolta a medio-lungo termine, dei certificati di deposito e dei pronti contro termine, effetto della politica selettiva di funding adottata a livello di Gruppo. I crediti verso clientela del Gruppo ammontano a 42,9 miliardi di euro, in incremento del 2,6% rispetto al giugno 2003, nonostante l'ulteriore flessione dello stock di Centrobanca (-16,5%). Al netto di Centrobanca, la crescita degli impieghi del Gruppo risulterebbe del 6%. Per quanto riguarda la qualità del portafoglio crediti, l'incidenza delle sofferenze nette sugli impieghi netti si è attestata all'1,95% (2,04% nel marzo 2004 e 1,82% nel giugno 2003), mentre il rapporto incagli netti su impieghi netti risulta pari all'1,29% (1,33% nel marzo 2004 e 1,55% nel giugno 2003). La raccolta indiretta da clientela privata del Gruppo, valorizzata a prezzi di mercato, ammonta a 48,8 miliardi, in incremento dell'8% rispetto al giugno 2003. All'interno dell'aggregato, il risparmio gestito si è attestato a 25,2 miliardi di euro (+12% rispetto al giugno 2003). La raccolta assicurativa vita, pari a 3,2 miliardi di euro circa, inclusa nella raccolta gestita, conferma il trend molto positivo dei primi mesi dell'anno, registrando un incremento del 37% circa rispetto al primo semestre 2003. Il patrimonio netto del Gruppo, escluso l'utile di periodo, risulta pari a 3.686 milioni di euro (3.523 nel giugno 2003); il Tier 1 ratio (patrimonio di base/attività di rischio ponderate) è salito dal 6,11 del dicembre 2003 al 6,96 del giugno 2004, mentre il Total capital ratio (Patrimonio di vigilanza/attività di rischio ponderate) è cresciuto dal 9,78% del dicembre 2003 al 10,14% del giugno 2004 . Il Piano Industriale Di Integrazione La realizzazione del Piano Industriale di Integrazione è proseguita a ritmo sostenuto. Si ricordano alcune delle tappe più significative; a maggio è stata completata la migrazione di Banca Carime sul sistema informativo target , mentre ad aprile e luglio rispettivamente sono stati estesi a tutto il Gruppo Bpu Banca gli accordi nel settore della banca-assicurazione - ramo vita - con Commercial Union Vita e in quello dell'asset management con Prudential Financial Inc (Usa). Nel contempo, sono state poste le premesse per il rilancio di Centrobanca. Al 30 giugno risulta concluso il 51% delle attività progettuali previste dal Master Plan; si stima che oltre il 65% delle attività progettuali complessive verrà terminato entro il 31 dicembre 2004. In ambito commerciale sono state conseguite nei primi sei mesi dell'anno sinergie da ricavo per 9,4 milioni, grazie in particolare all'attivazione della macchina commerciale, che ha impresso uno sviluppo maggiore nella distribuzione dei prodotti di risparmio gestito e assicurativi. Nel mese di agosto è inoltre iniziata la distribuzione di nuovi prodotti particolarmente qualificati, che assumerà maggiore consistenza nel quarto trimestre del 2004 (nuovo conto a pacchetto per le piccole-medie imprese, servizio di Active Wealth Advisory nel Private Banking, fondi di fondi hedge, ecc…). Nell'ambito delle sinergie da costi, le previsioni incluse nei Piani di riduzione dell'organico, che, relativamente a Bpu ed alle banche rete del Gruppo, stimavano 114 esodi dal 1 luglio 2003 al 30 giugno 2004, sono state ampiamente superate: l'organico a tempo indeterminato di Bpu banca e delle banche rete si è ridotto di 585 unità, grazie principalmente all'uscita volontaria di 610 risorse per quiescenza anticipata e adesione al fondo esuberi. L'impatto sulla voce "Spese per il personale" è stato di oltre 9 milioni di euro nei primi sei mesi (a fronte di una previsione semestrale del Piano Industriale di 1,7 milioni). Il trend di riduzione è confermato anche per i prossimi mesi dell'anno, con circa 160 adesioni ricevute a tutto il mese di agosto. Anche le "Altre spese amministrative" stanno evidenziando il raggiungimento di sinergie da integrazione, rivenienti dall'avanzamento dei processi di razionalizzazione dell'attività del Gruppo. Nel primo semestre si evidenziano a tal proposito 7,4 milioni di risparmio (il Piano Industriale indicava 4,2 milioni per il primo semestre dell'anno). Gli interventi di integrazione realizzati hanno comportato oneri pari a 30,7 milioni, in linea con le previsioni del Piano Industriale (30,8 milioni), così suddivisi e già commentati nelle rispettive voci di conto economico: 16,8 milioni di euro per ammortamenti di oneri capitalizzati a fronte degli esodi, 5 milioni di ammortamento di spese di integrazione capitalizzate, 2,5 milioni di oneri di integrazioni inclusi tra le spese amministrative e 6,4 milioni di spese del personale relative all'attività di migrazione di Banca Carime.  
   
   
GRUPPO BPU BANCA: 1° SEMESTRE 2004 (CONFRONTO CON 1°SEMESTRE 2003 PRO-FORMA): UTILE DELLE ATTIVITÀ ORDINARIE IN CRESCITA DEL 20% A 336,5 MILIONI DI EURO E UTILE AL LORDO DELLE IMPOSTE IN CRESCITA DEL 7,1% A CIRCA 355 MILIONI DI EURO INTERESSI NETTI A 753,8 MILIONI DI EURO (+1,4%)  
 
Bergamo, 15 settembre 2004  - Il Consiglio di Amministrazione di Banche Popolari Unite Scrl (Bpu Banca) ha approvato il 13 settembre la relazione consolidata al 30 giugno 2004. I dati al 30 giugno 2004 vengono raffrontati, ai fini del commento, con i dati pro-forma al 30 giugno 2003 ricostruiti tenendo conto delle situazioni semestrali dell'ex Gruppo Banca Popolare di Bergamo-credito Varesino e dell'ex Gruppo Banca Popolare Commercio e Industria al 30 giugno 2003. I dati al 30 giugno 2003 forniti nella "Informativa sulle risultanze pro-forma al 30/06/2003 del Gruppo Bpu banca" pubblicata in concomitanza con le ultime semestrali dei Gruppi Bpb-cv e Bpci ante fusione, differiscono da quelli riportati negli schemi allegati che sono stati riclassificati in linea con i criteri attualmente in uso nel Gruppo I dati pro-forma al 30 giugno 2003 comprendono il contributo derivante dal consolidamento di Iw Bank a partire dal 1 aprile 2003, data di primo consolidamento della società, mentre nel primo semestre 2004 Iw Bank ha contribuito per entrambe i trimestri. La gestione economica Nonostante la debolezza del contesto economico e la limitata crescita degli impieghi a questa connessa, il Gruppo ha confermato una buona redditività e margini in incremento, con costi in tendenziale diminuzione, evidenza positiva della progressiva realizzazione del processo di integrazione. Il margine d'interesse si è attestato a 765,4 milioni di euro (760,7 nel giugno 2003), grazie ad interessi netti in crescita del 1,4% da 743,7 a circa 754 milioni di euro e all'incremento degli utili delle imprese consolidate al patrimonio netto, saliti di circa 1,2 milioni, che hanno più che compensato minori entrate per dividendi per 6,6 milioni di euro. Gli interessi netti hanno beneficiato sia della crescita dei volumi medi degli impieghi (+3,1%) che del contributo positivo degli investimenti finanziari (certificati assicurativi). Il margine da servizi è passato da 486 a circa 510 milioni di euro (+5% circa). L'evoluzione positiva è spiegata in parte dallo sviluppo delle commissioni nette, salite da 363 a 376,7 milioni (+3,7%). Si rammenta che la voce comprendeva nel 2003 l'importo delle commissioni up front (circa 20 milioni di euro) relative alle obbligazioni strutturate collocate dall'ex Gruppo Bpci, allora contabilizzate per cassa. A partire da luglio 2003, nell'ambito del Gruppo Bpu Banca, i criteri contabili sono stati omogeneizzati e tali commissioni vengono contabilizzate pro-rata temporis in base alla durata dell'obbligazione. Al netto di tale componente, la crescita delle commissioni nette, risulterebbe pari al 9% circa. Di particolare rilievo risulta il contributo commissionale pari a 110 milioni di euro - derivante dalla dinamica del risparmio gestito, delle polizze assicurative e dal progresso dell'attività di Bpu Prumerica - in aumento del 20,6% rispetto ai 91 milioni del giugno 2003, e il crescente apporto delle attività di servizio tipicamente bancarie, passato a 173 a 182 milioni di euro (+5,6%). Il margine da servizi è stato inoltre sostenuto dalla buona dinamica dei profitti da operazioni finanziarie, saliti da 75,6 a 79,5 milioni di euro. Si rammenta che il dato 2003 comprende 19,4 milioni di profitti non ricorrenti relativi ad operazioni di unwinding di derivati, mentre il dato 2004 include 64,8 milioni di euro derivanti dal trasferimento di titoli dal portafoglio immobilizzato a quello non immobilizzato. Per effetto degli andamenti sopra descritti il margine di intermediazione ha superato i 1.275 milioni di euro (+2,3% rispetto al dato 2003). Con riferimento alle spese amministrative 720,6 milioni (715,3 nel giugno 2003) il conto economico evidenzia il contenimento della dinamica delle spese del personale e una netta flessione delle altre spese amministrative. Nel dettaglio, le spese per il personale hanno registrato un incremento del 3,2%, da 487 a 502 milioni di euro. Esse includono 6,4 milioni di oneri di integrazione essenzialmente riconducibili alla migrazione di Banca Carime sui sistemi It di Gruppo (di cui 1,7 nel primo trimestre 2004 e 4,7 nel secondo) assenti nel primo semestre del 2003, e risentono degli scatti e degli incrementi connessi al Ccnl 2003, delle previsioni di rinnovo del Ccnl per il 2004 e del rinnovo dei contratti integrativi aziendali, che comportano complessivamente un aumento del 4,5% circa del costo del personale. Per contro, il costo del personale beneficia degli effetti derivanti dall'uscita volontaria di risorse per quiescenza incentivata e adesione al Fondo di solidarietà, quantificabili in 9,9 milioni di euro a livello di Gruppo. Infine, sono stati capitalizzati oneri riferibili alla migrazione di Banca Carime per 11 milioni di euro, ammortizzabili in cinque anni. Le altre spese amministrative hanno registrato un sensibile decremento, nonostante l'inclusione di circa 2,5 milioni di euro di oneri di integrazione, passando dai 228,7 milioni di euro del giugno 2003 ai 218,7 milioni di euro del giugno 2004, con una contrazione del 4,4%. Per effetto di quanto sopra, il risultato lordo di gestione, calcolato prima di rettifiche ed ammortamenti, si è attestato a 554,6 milioni di euro contro i 531,5 del giugno 2003 (+4,4%). Gli accantonamenti per rischi ed oneri pari a 18,8 milioni di euro, risultano inferiori del 17,2% ai 22,7 milioni di euro del giugno 2003 ed includono circa 12 milioni relativi a cause passive e 3,8 relativi a rischi potenziali connessi ad azioni revocatorie. Le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali hanno totalizzato 92,7 milioni (89,4 milioni nel primo semestre 2003) e includono 16,8 milioni relativi alla quota semestrale di pertinenza degli oneri pluriennali capitalizzati a fronte dei Piani di incentivazione all'esodo (di cui 13,3 milioni ex accordo sindacale del 12 agosto 2003, 2,9 milioni riferiti a Piani deliberati prima della costituzione di Bpu Banca e 0,6 milioni relativi al Piano esuberi di Centrobanca) e 5 milioni relativi alla quota semestrale di ammortamento di oneri pluriennali inerenti la fusione. Le rettifiche nette di valore su crediti e gli accantonamenti per garanzie e impegni ammontano a 101,7 milioni di euro (139,2 milioni del giugno 2003) e riflettono livelli in miglioramento ma pur sempre coerenti con la difficile situazione economica. A tali rettifiche si sono aggiunti 5 milioni di euro a titolo di accantonamento a fondo rischi su crediti. Il grado di copertura di sofferenze e incagli è aumentato, passando rispettivamente dal 43,6% del giugno 2003 al 46,8% del giugno 2004 e dal 20,7% al 23,3%. La copertura dei crediti "in bonis" è stata dello 0,68% rispetto allo 0,60% del giugno 2003. Il primo semestre si è così concluso con un utile delle attività ordinarie in miglioramento del 20% da 280,2 a 336,5 milioni di euro. Le rettifiche di valore su avviamenti e su differenze positive di consolidamento e di patrimonio netto, pari a 50,4 milioni di euro, si riferiscono alle quote semestrali di ammortamento delle differenze positive di consolidamento (27,2 milioni), delle differenze positive di patrimonio netto (circa 1 milione) e degli avviamenti fiscalmente deducibili (22,2 milioni). Il saldo delle componenti straordinarie che ha contribuito al risultato di periodo ammonta a 18,5 milioni di euro (rispetto ai 51,3 milioni del 2003) e include 8,4 milioni di euro relativi a rimborsi di contributi Inps a fronte di programmi formativi di riconversione e/o riqualificazione professionale ex art. 5 Dm 158/2000, e una ripresa di valore di 6,2 milioni di euro relativa ad un accantonamento effettuato in Centrobanca a fine 2003 a fronte degli impegni per l'apertura del Fondo esuberi volontari, successivamente capitalizzato a seguito della chiusura, a fine marzo 2004, della relativa procedura sindacale. L'utile al lordo delle imposte si è attestato a circa 355 milioni di euro, in crescita del 7,1% rispetto ai 332 milioni circa registrati nel giugno 2003. Dopo imposte a carico del periodo per 156,7 milioni di euro, che includono le modifiche alla normativa Irap introdotte dal Dl 168/2004 con conseguente aggravio dell'onere fiscale per 5,8 milioni di euro (contro 121,8 milioni nel giugno 2003 favorevolmente influenzati dalla tassazione degli utili straordinari), e un utile di pertinenza di terzi pari a 15,3 milioni di euro, il primo semestre dell'anno si è chiuso con un utile netto di 132,6 milioni di euro, contro i 156,8 del giugno 2003. Gli aggregati patrimoniali Nel confronto tra il 30 giugno 2003 e l'analogo periodo del 2004, sia la raccolta diretta che gli impieghi del Gruppo sono stati influenzati dall'effetto della ricomposizione dell'attivo e del passivo di Centrobanca. La raccolta indiretta da clientela, principalmente sostenuta dalla forte dinamica della raccolta gestita e di quella assicurativa, risulta in significativa crescita. Al 30 giugno 2004, la raccolta diretta da clientela (incluse le passività subordinate non convertibili e le preference shares) si attesta a 47,3 miliardi di euro, in diminuzione del 3,3% rispetto al dato pro-forma del giugno 2003. La riduzione risulta contenuta nell'1,9% se il dato 2003 viene depurato da una giacenza di carattere temporaneo di circa 670 milioni presso Bpu Banca Intl sa di pertinenza di primaria clientela aziendale. Si conferma, all'interno dell'aggregato, la crescita della raccolta a vista in termini di volumi medi (+5,6%), meno onerosa, e la contrazione della raccolta a medio-lungo termine, dei certificati di deposito e dei pronti contro termine, effetto della politica selettiva di funding adottata a livello di Gruppo. I crediti verso clientela del Gruppo ammontano a 42,9 miliardi di euro, in incremento del 2,6% rispetto al giugno 2003, nonostante l'ulteriore flessione dello stock di Centrobanca (-16,5%). Al netto di Centrobanca, la crescita degli impieghi del Gruppo risulterebbe del 6%. Per quanto riguarda la qualità del portafoglio crediti, l'incidenza delle sofferenze nette sugli impieghi netti si è attestata all'1,95% (2,04% nel marzo 2004 e 1,82% nel giugno 2003), mentre il rapporto incagli netti su impieghi netti risulta pari all'1,29% (1,33% nel marzo 2004 e 1,55% nel giugno 2003). La raccolta indiretta da clientela privata del Gruppo, valorizzata a prezzi di mercato, ammonta a 48,8 miliardi, in incremento dell'8% rispetto al giugno 2003. All'interno dell'aggregato, il risparmio gestito si è attestato a 25,2 miliardi di euro (+12% rispetto al giugno 2003). La raccolta assicurativa vita, pari a 3,2 miliardi di euro circa, inclusa nella raccolta gestita, conferma il trend molto positivo dei primi mesi dell'anno, registrando un incremento del 37% circa rispetto al primo semestre 2003. Il patrimonio netto del Gruppo, escluso l'utile di periodo, risulta pari a 3.686 milioni di euro (3.523 nel giugno 2003); il Tier 1 ratio (patrimonio di base/attività di rischio ponderate) è salito dal 6,11 del dicembre 2003 al 6,96 del giugno 2004, mentre il Total capital ratio (Patrimonio di vigilanza/attività di rischio ponderate) è cresciuto dal 9,78% del dicembre 2003 al 10,14% del giugno 2004 . Il Piano Industriale Di Integrazione La realizzazione del Piano Industriale di Integrazione è proseguita a ritmo sostenuto. Si ricordano alcune delle tappe più significative; a maggio è stata completata la migrazione di Banca Carime sul sistema informativo target , mentre ad aprile e luglio rispettivamente sono stati estesi a tutto il Gruppo Bpu Banca gli accordi nel settore della banca-assicurazione - ramo vita - con Commercial Union Vita e in quello dell'asset management con Prudential Financial Inc (Usa). Nel contempo, sono state poste le premesse per il rilancio di Centrobanca. Al 30 giugno risulta concluso il 51% delle attività progettuali previste dal Master Plan; si stima che oltre il 65% delle attività progettuali complessive verrà terminato entro il 31 dicembre 2004. In ambito commerciale sono state conseguite nei primi sei mesi dell'anno sinergie da ricavo per 9,4 milioni, grazie in particolare all'attivazione della macchina commerciale, che ha impresso uno sviluppo maggiore nella distribuzione dei prodotti di risparmio gestito e assicurativi. Nel mese di agosto è inoltre iniziata la distribuzione di nuovi prodotti particolarmente qualificati, che assumerà maggiore consistenza nel quarto trimestre del 2004 (nuovo conto a pacchetto per le piccole-medie imprese, servizio di Active Wealth Advisory nel Private Banking, fondi di fondi hedge, ecc…). Nell'ambito delle sinergie da costi, le previsioni incluse nei Piani di riduzione dell'organico, che, relativamente a Bpu ed alle banche rete del Gruppo, stimavano 114 esodi dal 1 luglio 2003 al 30 giugno 2004, sono state ampiamente superate: l'organico a tempo indeterminato di Bpu banca e delle banche rete si è ridotto di 585 unità, grazie principalmente all'uscita volontaria di 610 risorse per quiescenza anticipata e adesione al fondo esuberi. L'impatto sulla voce "Spese per il personale" è stato di oltre 9 milioni di euro nei primi sei mesi (a fronte di una previsione semestrale del Piano Industriale di 1,7 milioni). Il trend di riduzione è confermato anche per i prossimi mesi dell'anno, con circa 160 adesioni ricevute a tutto il mese di agosto. Anche le "Altre spese amministrative" stanno evidenziando il raggiungimento di sinergie da integrazione, rivenienti dall'avanzamento dei processi di razionalizzazione dell'attività del Gruppo. Nel primo semestre si evidenziano a tal proposito 7,4 milioni di risparmio (il Piano Industriale indicava 4,2 milioni per il primo semestre dell'anno). Gli interventi di integrazione realizzati hanno comportato oneri pari a 30,7 milioni, in linea con le previsioni del Piano Industriale (30,8 milioni), così suddivisi e già commentati nelle rispettive voci di conto economico: 16,8 milioni di euro per ammortamenti di oneri capitalizzati a fronte degli esodi, 5 milioni di ammortamento di spese di integrazione capitalizzate, 2,5 milioni di oneri di integrazioni inclusi tra le spese amministrative e 6,4 milioni di spese del personale relative all'attività di migrazione di Banca Carime.  
   
   
C.R.ALESSANDRIA ENTRA NEL GRUPPO BIPIEMME  
 
Milano, 15 settembre 2004 - La Banca Popolare di Milano S.c. A r.L. E la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria comunicano che ieri è stata perfezionata l’operazione di fusione per incorporazione di Carinord 1 S.p.a. – che controlla l’80% del capitale sociale della Cassa di Risparmio di Alessandria S.p.a. - nella Banca Popolare di Milano, nei termini deliberati dall’Assemblea straordinaria di Bipiemme del 24 aprile 2004. L’operazione – la cui efficacia è prevista dal 24 settembre p.V., come fissato dalle Parti nell’atto di fusione, e comunque, qualora successiva, dalla data dell’ultima delle iscrizioni previste dall’art. 2504 cod. Civ. - realizza l’inserimento della Cassa di Risparmio di Alessandria nel Gruppo Bipiemme. Come previsto nell’Accordo Quadro a suo tempo sottoscritto dalle Parti, anteriormente alla stipula del suddetto atto di fusione la Banca Popolare di Milano - già titolare del 50% del capitale sociale di Carinord 1 - ha acquisito dalla Fondazione un’ulteriore quota pari al 4,05% della stessa, a fronte della cessione alla Fondazione di quote, pari ciascuna al 3,11%, di Banca Akros S.p.a., Bipiemme Vita S.p.a. E Bipiemme Gestioni Sgr S.p.a. Sempre in ottemperanza all’Accordo Quadro, ieri le Parti hanno stipulato un Patto Parasociale che regola alcuni reciproci diritti in relazione alla governance della Cassa di Risparmio di Alessandria, nonché alla presenza di un esponente designato dalla Fondazione negli organi amministrativi della Banca Popolare di Milano e delle succitate società del Gruppo Bipiemme interessate all’operazione.  
   
   
C.R.ALESSANDRIA ENTRA NEL GRUPPO BIPIEMME  
 
Milano, 15 settembre 2004 - La Banca Popolare di Milano S.c. A r.L. E la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria comunicano che ieri è stata perfezionata l’operazione di fusione per incorporazione di Carinord 1 S.p.a. – che controlla l’80% del capitale sociale della Cassa di Risparmio di Alessandria S.p.a. - nella Banca Popolare di Milano, nei termini deliberati dall’Assemblea straordinaria di Bipiemme del 24 aprile 2004. L’operazione – la cui efficacia è prevista dal 24 settembre p.V., come fissato dalle Parti nell’atto di fusione, e comunque, qualora successiva, dalla data dell’ultima delle iscrizioni previste dall’art. 2504 cod. Civ. - realizza l’inserimento della Cassa di Risparmio di Alessandria nel Gruppo Bipiemme. Come previsto nell’Accordo Quadro a suo tempo sottoscritto dalle Parti, anteriormente alla stipula del suddetto atto di fusione la Banca Popolare di Milano - già titolare del 50% del capitale sociale di Carinord 1 - ha acquisito dalla Fondazione un’ulteriore quota pari al 4,05% della stessa, a fronte della cessione alla Fondazione di quote, pari ciascuna al 3,11%, di Banca Akros S.p.a., Bipiemme Vita S.p.a. E Bipiemme Gestioni Sgr S.p.a. Sempre in ottemperanza all’Accordo Quadro, ieri le Parti hanno stipulato un Patto Parasociale che regola alcuni reciproci diritti in relazione alla governance della Cassa di Risparmio di Alessandria, nonché alla presenza di un esponente designato dalla Fondazione negli organi amministrativi della Banca Popolare di Milano e delle succitate società del Gruppo Bipiemme interessate all’operazione.  
   
   
LA BCC DI BUSTO GAROLFO E BUGUGGIATE CHIUDE IL PRIMO SEMESTRE 2004 CON UTILI E CREDITI A PIÙ 23 PER CENTO  
 
 Busto Garolfo, 15 settembre 2004 - Dopo un brillante 2003 la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate fa registrare una semestrale senza precedenti: l’utile netto si assesta a 2.121 milioni di euro, mettendo a segno un incremento del 23,59.% rispetto allo stesso periodo del 2003. La raccolta diretta si assesta a 337milioni di euro. In un anno è passata da più 4% a più 10,02%. La raccolta indiretta a 996milioni di euro (+6,70%). Salgono anche i crediti a bilancio fino a toccare quota 260milioni di euro, facendo segnare una crescita del 23,53% rispetto all’anno precedente. La buona situazione dell’istituto di credito è sottolineata anche dalla diminuzione delle sofferenze lorde che in un solo anno scendono dal 4,27% al 3,30% e dall’aumento del patrimonio di vigilanza, che attualmente si attesta a 83,242 milioni di euro. Il numero dei soci è salito a 2.123 (+8,16%), quello dei correntisti a 18.246 (+1,5%), le operazioni effettuate sui conti correnti sono state 1.170.545 (+3,52%), i prelevamenti bancomat sono arrivati a 167.000, le carte di credito rilasciate dalla banca hanno superato quota 5.000 (+5,39%), e anche l’utilizzo dell’home banking è salito del 59%. La semestrale della Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, approvata all’unanimità nei giorni scorsi dal consiglio di amministrazione, fotografa l’ottima situazione dell’istituto al 30 giugno 2004 e rappresenta il risultato di una gestione attenta, che ha saputo razionalizzare al meglio la struttura per offrire un servizio sempre più qualificato. “I risultati ottenuti superano gli obiettivi che la banca si è posta con l’approvazione dell’ultimo piano strategico. L’incremento degli impieghi è stato omogeneo, non frutto di azioni straordinarie, ed è stato supportato da un analogo incremento operativo. E’ migliorata la qualità del credito sia a livello di sofferenze nette, che di partite incagliate. Abbiamo raggiunto questo importante traguardo anche grazie all’aumentata professionalità delle risorse interne e all’ampia collaborazione da parte di tutta la struttura”, commenta Gianni Macchi, direttore generale della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, un istituto che conta 13 filiali sparse tre le province di Milano e Varese: Busto Garolfo, San Lorenzo di Parabiago, Villa Cortese, San Giorgio su Legnano, Dairago, Olcella, Canegrate, Legnano, Busto Arsizio, Buguggiate, Bizzozzero, Bodio Lomnago e Varese. “Il risultato di questa semestrale conferma la bontà della scelta che il mio Consiglio di Amministrazione ha fatto all'inizio del 2003, quando ho presentato all'assemblea dei soci un ambizioso piano strategico, di cui stiamo più che rispettando ogni tappa –fa eco il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Silvano Caglio-. Risultato a cui hanno dato un decisivo apporto le azioni che la banca sta portando avanti sul territorio per far crescere l’economia locale. Gli accordi di partnernariato stretti con le Confartigianato di Varese e dell'Altomilanese, i fecondi rapporti con le varie associazioni di categoria, le intese che stiamo raggiungendo con molte amministrazioni comunali, le iniziative lanciate -l'ultima delle quali settimana scorsa: 50 milioni di euro in finanziamenti agevolati per le imprese del territorio-, ci hanno da tempo accreditato come uno degli attori sociali che concorrono al rilancio del nostro Nord Ovest”. Entrando nel dettaglio della semestrale, i principali indicatori sono: Conto economico. Chiude a giugno 2004 con un utile netto di 2.120.953,09 (+23,53%); Raccolta diretta. 329,920 milioni di euro (+10,02%); Raccolta indiretta: 337,408 milionidi euro (+6,70%); Crediti verso clienti. 260,095 milioni di euro (+23,53%); Sofferenze lorde. Diminuiscono dal 4,27% di giugno 2003 al 3,30% rilevato al 30.06.2003; Valore del Patrimonio aziendale di vigilanza. E’ stato ulteriormente incrementato da 79,3 milioni di euro a 83,242 milioni di euro.  
   
   
LA BCC DI BUSTO GAROLFO E BUGUGGIATE CHIUDE IL PRIMO SEMESTRE 2004 CON UTILI E CREDITI A PIÙ 23 PER CENTO  
 
 Busto Garolfo, 15 settembre 2004 - Dopo un brillante 2003 la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate fa registrare una semestrale senza precedenti: l’utile netto si assesta a 2.121 milioni di euro, mettendo a segno un incremento del 23,59.% rispetto allo stesso periodo del 2003. La raccolta diretta si assesta a 337milioni di euro. In un anno è passata da più 4% a più 10,02%. La raccolta indiretta a 996milioni di euro (+6,70%). Salgono anche i crediti a bilancio fino a toccare quota 260milioni di euro, facendo segnare una crescita del 23,53% rispetto all’anno precedente. La buona situazione dell’istituto di credito è sottolineata anche dalla diminuzione delle sofferenze lorde che in un solo anno scendono dal 4,27% al 3,30% e dall’aumento del patrimonio di vigilanza, che attualmente si attesta a 83,242 milioni di euro. Il numero dei soci è salito a 2.123 (+8,16%), quello dei correntisti a 18.246 (+1,5%), le operazioni effettuate sui conti correnti sono state 1.170.545 (+3,52%), i prelevamenti bancomat sono arrivati a 167.000, le carte di credito rilasciate dalla banca hanno superato quota 5.000 (+5,39%), e anche l’utilizzo dell’home banking è salito del 59%. La semestrale della Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, approvata all’unanimità nei giorni scorsi dal consiglio di amministrazione, fotografa l’ottima situazione dell’istituto al 30 giugno 2004 e rappresenta il risultato di una gestione attenta, che ha saputo razionalizzare al meglio la struttura per offrire un servizio sempre più qualificato. “I risultati ottenuti superano gli obiettivi che la banca si è posta con l’approvazione dell’ultimo piano strategico. L’incremento degli impieghi è stato omogeneo, non frutto di azioni straordinarie, ed è stato supportato da un analogo incremento operativo. E’ migliorata la qualità del credito sia a livello di sofferenze nette, che di partite incagliate. Abbiamo raggiunto questo importante traguardo anche grazie all’aumentata professionalità delle risorse interne e all’ampia collaborazione da parte di tutta la struttura”, commenta Gianni Macchi, direttore generale della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, un istituto che conta 13 filiali sparse tre le province di Milano e Varese: Busto Garolfo, San Lorenzo di Parabiago, Villa Cortese, San Giorgio su Legnano, Dairago, Olcella, Canegrate, Legnano, Busto Arsizio, Buguggiate, Bizzozzero, Bodio Lomnago e Varese. “Il risultato di questa semestrale conferma la bontà della scelta che il mio Consiglio di Amministrazione ha fatto all'inizio del 2003, quando ho presentato all'assemblea dei soci un ambizioso piano strategico, di cui stiamo più che rispettando ogni tappa –fa eco il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Silvano Caglio-. Risultato a cui hanno dato un decisivo apporto le azioni che la banca sta portando avanti sul territorio per far crescere l’economia locale. Gli accordi di partnernariato stretti con le Confartigianato di Varese e dell'Altomilanese, i fecondi rapporti con le varie associazioni di categoria, le intese che stiamo raggiungendo con molte amministrazioni comunali, le iniziative lanciate -l'ultima delle quali settimana scorsa: 50 milioni di euro in finanziamenti agevolati per le imprese del territorio-, ci hanno da tempo accreditato come uno degli attori sociali che concorrono al rilancio del nostro Nord Ovest”. Entrando nel dettaglio della semestrale, i principali indicatori sono: Conto economico. Chiude a giugno 2004 con un utile netto di 2.120.953,09 (+23,53%); Raccolta diretta. 329,920 milioni di euro (+10,02%); Raccolta indiretta: 337,408 milionidi euro (+6,70%); Crediti verso clienti. 260,095 milioni di euro (+23,53%); Sofferenze lorde. Diminuiscono dal 4,27% di giugno 2003 al 3,30% rilevato al 30.06.2003; Valore del Patrimonio aziendale di vigilanza. E’ stato ulteriormente incrementato da 79,3 milioni di euro a 83,242 milioni di euro.  
   
   
BANCA POPOLARE DI LODI: RELAZIONE SEMESTRALE CONSOLIDATA AL 30 GIUGNO 2004 MIGLIORA L’EFFICIENZA, SALGONO I RICAVI UTILE NETTO QUASI RADDOPPIATO: 80,7 MLN EURO MARGINE D’INTERESSE EURO 498,1 MLN (+6,92%)  
 
Lodi, 15 settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Lodi, presieduto da Giovanni Benevento, ha approvato nella seduta del 9 settembre i risultati del primo semestre 2004 che si è chiuso con un utile netto consolidato di 80,7 milioni di euro, contro i 44,6 milioni di euro dei primi sei mesi del 2003 (+80,99%). I risultati evidenziano un ulteriore miglioramento dell’attività sia sul fronte dei ricavi, sia su quello della riduzione dei costi, grazie alla razionalizzazione della struttura societaria e alle sinergie in costante sviluppo tra banche-rete e società prodotto. L’adozione di una struttura organizzativa più snella ed efficiente ha influito positivamente sulla crescita dell’attività bancaria caratteristica e conseguentemente sul risultato di gestione, in relazione anche ad una politica commerciale orientata sempre più nei confronti delle famiglie e delle piccole medie imprese radicate sul territorio in cui operano le banche-rete del Gruppo, con indici di rischiosità del credito molto contenuti. Il cost-income ratio evidenzia ancora un notevole miglioramento scendendo di 5 punti percentuali ed attestandosi al 50,89%, contro i 55,83% del primo semestre del 2003. Il conto economico consolidato del primo semestre 2004, raffrontato su base omogenea rispetto al 30 giugno 2003, evidenzia la crescita del margine d’interesse che raggiunge i 498,1 milioni di euro (+ 6,92%), grazie anche al supporto della componente dividendi. Il margine da servizi sale a 381,0 milioni di euro (+10,44%), grazie al positivo apporto delle commissioni nette che registrano un incremento del 20,52% attestandosi a 225,7 milioni di euro, contro 187,2 milioni di euro del primo semestre 2003. Il margine d’intermediazione raggiunge gli 879,1 milioni di euro, facendo segnare un miglioramento del 8,42%. Gli effetti dell’attenta politica di contenimento dei costi avviata all’interno del Gruppo sono riscontrabili dall’analisi delle spese amministrative ed altri oneri di gestione che scendono dell’1,19%. In questo ambito i costi del personale si riducono dello 0,54%, mentre le altre spese amministrative segnano una flessione dell’1,21%, nonostante la presenza di costi non ricorrenti per circa 15 milioni di euro. La crescita dei ricavi generati dall’attività caratteristica, unitamente alla contrazione dei costi, incide con evidenza sul risultato di gestione, che si porta a 431,8 milioni di euro, rispetto ai 358,1 milioni di euro dei primi sei mesi del 2003 (+20,57%). Nell’ambito delle rettifiche su immobilizzazioni, pari a 115 milioni di euro, si registrano 53 milioni di euro relativi all’ammortamento del goodwill e 5 milioni di euro relativi agli investimenti sostenuti per l’apertura di nuove filiali. In relazione a quest’ultima voce si segnala che il 70% delle filiali aperte negli ultimi due anni risultano già a break-even. La prudente politica sui crediti ha portato a rettifiche di valore per 116 milioni di euro. Le stesse includono 23 milioni di euro di stanziamenti per integrare la copertura dell’esposizione Parmalat – che ammonta complessivamente a oltre il 90% - allineandosi prudenzialmente all’ipotesi di concordato elaborata dal commissario straordinario. L’utile da attività ordinaria si attesta a 161,3 milioni di euro, contro i 155,5 milioni di euro del 30 giugno 2003 (+3,76%). Dopo le imposte sul reddito si arriva alla formazione di un risultato complessivo di periodo pari a 125 milioni di euro, di cui 44 milioni di euro di pertinenza di terzi. L’utile netto, pressoché in assenza di componenti straordinarie, sale a 80,7 milioni di euro e risulta quasi raddoppiato rispetto al dato dello scorso semestre (44,6 milioni di euro). Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, raffrontato su base omogenea rispetto al 30 giugno 2003, il totale della massa amministrata da clientela si attesta a 61.081 milioni di euro, mantenendosi sullo stesso livello del primo semestre dello scorso anno (61.339 milioni di euro). Particolarmente positiva risulta la dinamica della raccolta indirettada clientela che sale a 32.762 milioni di euro (+5,22%), sostenuta dal risparmio gestito nel cui comparto si registra la crescita delle gestioni patrimoniali (+20,32%), dei fondi comuni d’investimento (+2,73%), delle Sicav (+12,61%) e dei prodotti assicurativi (+2,22%). L’andamento degli impieghi verso clientela si conferma ancora una volta positivo. Il totale dei crediti ammonta a 25.266 milioni di euro ed è al netto delle due operazioni di cartolarizzazione realizzate nel primo semestre: una da 1 miliardo di euro legata ai mutui residenziali in bonis delle banche retail, l’altra da 500 milioni di euro relativa ai prestiti personali di Bipielle Ducato, effettuate per ottimizzare il costo del funding. La qualità del credito resta sotto controllo con il rapporto tra sofferenze nette e impieghi pari all’1,49%. Il patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2004 ammonta a 2.662 milioni di euro (+3,47%). La struttura operativa del Gruppo Bipielle, al 30 giugno 2004, risulta composta da 954 sportelli, 650 promotori finanziari e 60 negozi finanziari. Il numero dei dipendenti è sceso a 8.545 contro gli 8.950 del 30 giugno 2003, grazie ai piani esuberi sottoscritti a suo tempo che apporteranno ulteriori benefici in termini economici già a partire dal secondo semestre 2004. Banca Popolare di Lodi Relazione Semestrale Individuale al 30 giugno 2004 Utile netto: 91,7 milioni di euro (+26,05%). I risultati della Banca Popolare di Lodi si confermano ancora una volta in crescita. L’eccellente andamento della Capogruppo è riscontrabile dall’analisi delle principali voci del conto economico che, raffrontate su base omogenea rispetto al 30 giugno 2003, evidenziano la crescita del margine d’interesse che ammonta a 282,7 milioni di euro (+11,80%). Le commissioni nette raggiungono i 105,6 milioni, facendo registrare un incremento ragguardevole (+30,47%). Il margine da servizi si attesta a 173 milioni di euro (+2,19%), mentre il margine di intermediazione sale a 455,7 milioni di euro (+7,95%). Particolarmente positivo è il dato riferito al risultato di gestione pari a 213,4 milioni di euro, contro i 189 milioni di euro dello scorso semestre (+12,95%), a conferma del positivo andamento dell’attività caratteristica. Il cost-income ratio, rispetto al primo semestre dello scorso anno, scende di oltre 2 punti percentuali attestandosi al 53,16%. Le rettifiche e le riprese di valore su crediti, che ammontano a 32,5 milioni di euro a seguito dell’incremento della copertura dell’esposizione nei confronti di Parmalat non frenano la crescita dell’utile da attività ordinaria che raggiunge i 104,8 milioni di euro, facendo registrare un incremento del 16,67%, rispetto al dato del 30 giugno 2003. L’utile netto, in totale assenza di componenti straordinarie, sale a 91,7 milioni di euro (+26,05%). A livello patrimoniale è da segnalare invece la crescita della massa amministrata che ammonta complessivamente a 62.010 milioni di euro, contro i 52.231 milioni di euro del primo semestre 2003 (+18,72%). Particolarmente significativo è il dato riferito al totale dei crediti per cassa e firma che si attesta a 12.971 mantenendosi sullo stesso livello del primo semestre 2003 (-0,96%) nonostante i 576 milioni di euro di mutui in bonis cartolarizzati nel primo semestre 2004. Le gestioni patrimoniali (+10,53%) e iprodotti assicurativi (+4,49%) continuano a sostenere il risparmio gestito che si mantiene sopra il tetto dei 5 miliardi di euro (+1,50%). Nel primo semestre del 2004 la struttura operativa della Banca Popolare di Lodi registra un ulteriore consolidamento: il numero delle filiali sale a 558, contro le 539 del 31 dicembre 2003, mentre il numero dei dipendenti scende a quota 4.332, contro i 4.377 del 31 dicembre 2003. Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Lodi ha inoltre deliberato l’acquisizione del pacchetto di maggioranza delle azioni (99,89%) di Banca Eurosistemi, da Bipielle Investimenti, ponendo adeguate premesse per l’incorporazione di Banca Eurosistemi e di Sofinspa S.p.a (controllata al 100% da Banca Eurosistemi) in Banca Popolare di Lodi. L’operazione - conseguente alla cessione all’Icbpi del ramo d’azienda appartenente a Banca Eurosistemi relativo ai sistemi di pagamento e al centro applicativo perfezionatasi lo scorso 21 giugno - consentirà di razionalizzare ulteriormente la struttura societaria del Gruppo e al tempo stesso di concentrare tutte le attività legate alla gestione delle carte prepagate in Bipielle Ducato, società dotata di una solida esperienza nei settori del credito al consumo e delle carte di credito.  
   
   
BANCA POPOLARE DI LODI: RELAZIONE SEMESTRALE CONSOLIDATA AL 30 GIUGNO 2004 MIGLIORA L’EFFICIENZA, SALGONO I RICAVI UTILE NETTO QUASI RADDOPPIATO: 80,7 MLN EURO MARGINE D’INTERESSE EURO 498,1 MLN (+6,92%)  
 
Lodi, 15 settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Lodi, presieduto da Giovanni Benevento, ha approvato nella seduta del 9 settembre i risultati del primo semestre 2004 che si è chiuso con un utile netto consolidato di 80,7 milioni di euro, contro i 44,6 milioni di euro dei primi sei mesi del 2003 (+80,99%). I risultati evidenziano un ulteriore miglioramento dell’attività sia sul fronte dei ricavi, sia su quello della riduzione dei costi, grazie alla razionalizzazione della struttura societaria e alle sinergie in costante sviluppo tra banche-rete e società prodotto. L’adozione di una struttura organizzativa più snella ed efficiente ha influito positivamente sulla crescita dell’attività bancaria caratteristica e conseguentemente sul risultato di gestione, in relazione anche ad una politica commerciale orientata sempre più nei confronti delle famiglie e delle piccole medie imprese radicate sul territorio in cui operano le banche-rete del Gruppo, con indici di rischiosità del credito molto contenuti. Il cost-income ratio evidenzia ancora un notevole miglioramento scendendo di 5 punti percentuali ed attestandosi al 50,89%, contro i 55,83% del primo semestre del 2003. Il conto economico consolidato del primo semestre 2004, raffrontato su base omogenea rispetto al 30 giugno 2003, evidenzia la crescita del margine d’interesse che raggiunge i 498,1 milioni di euro (+ 6,92%), grazie anche al supporto della componente dividendi. Il margine da servizi sale a 381,0 milioni di euro (+10,44%), grazie al positivo apporto delle commissioni nette che registrano un incremento del 20,52% attestandosi a 225,7 milioni di euro, contro 187,2 milioni di euro del primo semestre 2003. Il margine d’intermediazione raggiunge gli 879,1 milioni di euro, facendo segnare un miglioramento del 8,42%. Gli effetti dell’attenta politica di contenimento dei costi avviata all’interno del Gruppo sono riscontrabili dall’analisi delle spese amministrative ed altri oneri di gestione che scendono dell’1,19%. In questo ambito i costi del personale si riducono dello 0,54%, mentre le altre spese amministrative segnano una flessione dell’1,21%, nonostante la presenza di costi non ricorrenti per circa 15 milioni di euro. La crescita dei ricavi generati dall’attività caratteristica, unitamente alla contrazione dei costi, incide con evidenza sul risultato di gestione, che si porta a 431,8 milioni di euro, rispetto ai 358,1 milioni di euro dei primi sei mesi del 2003 (+20,57%). Nell’ambito delle rettifiche su immobilizzazioni, pari a 115 milioni di euro, si registrano 53 milioni di euro relativi all’ammortamento del goodwill e 5 milioni di euro relativi agli investimenti sostenuti per l’apertura di nuove filiali. In relazione a quest’ultima voce si segnala che il 70% delle filiali aperte negli ultimi due anni risultano già a break-even. La prudente politica sui crediti ha portato a rettifiche di valore per 116 milioni di euro. Le stesse includono 23 milioni di euro di stanziamenti per integrare la copertura dell’esposizione Parmalat – che ammonta complessivamente a oltre il 90% - allineandosi prudenzialmente all’ipotesi di concordato elaborata dal commissario straordinario. L’utile da attività ordinaria si attesta a 161,3 milioni di euro, contro i 155,5 milioni di euro del 30 giugno 2003 (+3,76%). Dopo le imposte sul reddito si arriva alla formazione di un risultato complessivo di periodo pari a 125 milioni di euro, di cui 44 milioni di euro di pertinenza di terzi. L’utile netto, pressoché in assenza di componenti straordinarie, sale a 80,7 milioni di euro e risulta quasi raddoppiato rispetto al dato dello scorso semestre (44,6 milioni di euro). Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, raffrontato su base omogenea rispetto al 30 giugno 2003, il totale della massa amministrata da clientela si attesta a 61.081 milioni di euro, mantenendosi sullo stesso livello del primo semestre dello scorso anno (61.339 milioni di euro). Particolarmente positiva risulta la dinamica della raccolta indirettada clientela che sale a 32.762 milioni di euro (+5,22%), sostenuta dal risparmio gestito nel cui comparto si registra la crescita delle gestioni patrimoniali (+20,32%), dei fondi comuni d’investimento (+2,73%), delle Sicav (+12,61%) e dei prodotti assicurativi (+2,22%). L’andamento degli impieghi verso clientela si conferma ancora una volta positivo. Il totale dei crediti ammonta a 25.266 milioni di euro ed è al netto delle due operazioni di cartolarizzazione realizzate nel primo semestre: una da 1 miliardo di euro legata ai mutui residenziali in bonis delle banche retail, l’altra da 500 milioni di euro relativa ai prestiti personali di Bipielle Ducato, effettuate per ottimizzare il costo del funding. La qualità del credito resta sotto controllo con il rapporto tra sofferenze nette e impieghi pari all’1,49%. Il patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2004 ammonta a 2.662 milioni di euro (+3,47%). La struttura operativa del Gruppo Bipielle, al 30 giugno 2004, risulta composta da 954 sportelli, 650 promotori finanziari e 60 negozi finanziari. Il numero dei dipendenti è sceso a 8.545 contro gli 8.950 del 30 giugno 2003, grazie ai piani esuberi sottoscritti a suo tempo che apporteranno ulteriori benefici in termini economici già a partire dal secondo semestre 2004. Banca Popolare di Lodi Relazione Semestrale Individuale al 30 giugno 2004 Utile netto: 91,7 milioni di euro (+26,05%). I risultati della Banca Popolare di Lodi si confermano ancora una volta in crescita. L’eccellente andamento della Capogruppo è riscontrabile dall’analisi delle principali voci del conto economico che, raffrontate su base omogenea rispetto al 30 giugno 2003, evidenziano la crescita del margine d’interesse che ammonta a 282,7 milioni di euro (+11,80%). Le commissioni nette raggiungono i 105,6 milioni, facendo registrare un incremento ragguardevole (+30,47%). Il margine da servizi si attesta a 173 milioni di euro (+2,19%), mentre il margine di intermediazione sale a 455,7 milioni di euro (+7,95%). Particolarmente positivo è il dato riferito al risultato di gestione pari a 213,4 milioni di euro, contro i 189 milioni di euro dello scorso semestre (+12,95%), a conferma del positivo andamento dell’attività caratteristica. Il cost-income ratio, rispetto al primo semestre dello scorso anno, scende di oltre 2 punti percentuali attestandosi al 53,16%. Le rettifiche e le riprese di valore su crediti, che ammontano a 32,5 milioni di euro a seguito dell’incremento della copertura dell’esposizione nei confronti di Parmalat non frenano la crescita dell’utile da attività ordinaria che raggiunge i 104,8 milioni di euro, facendo registrare un incremento del 16,67%, rispetto al dato del 30 giugno 2003. L’utile netto, in totale assenza di componenti straordinarie, sale a 91,7 milioni di euro (+26,05%). A livello patrimoniale è da segnalare invece la crescita della massa amministrata che ammonta complessivamente a 62.010 milioni di euro, contro i 52.231 milioni di euro del primo semestre 2003 (+18,72%). Particolarmente significativo è il dato riferito al totale dei crediti per cassa e firma che si attesta a 12.971 mantenendosi sullo stesso livello del primo semestre 2003 (-0,96%) nonostante i 576 milioni di euro di mutui in bonis cartolarizzati nel primo semestre 2004. Le gestioni patrimoniali (+10,53%) e iprodotti assicurativi (+4,49%) continuano a sostenere il risparmio gestito che si mantiene sopra il tetto dei 5 miliardi di euro (+1,50%). Nel primo semestre del 2004 la struttura operativa della Banca Popolare di Lodi registra un ulteriore consolidamento: il numero delle filiali sale a 558, contro le 539 del 31 dicembre 2003, mentre il numero dei dipendenti scende a quota 4.332, contro i 4.377 del 31 dicembre 2003. Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Lodi ha inoltre deliberato l’acquisizione del pacchetto di maggioranza delle azioni (99,89%) di Banca Eurosistemi, da Bipielle Investimenti, ponendo adeguate premesse per l’incorporazione di Banca Eurosistemi e di Sofinspa S.p.a (controllata al 100% da Banca Eurosistemi) in Banca Popolare di Lodi. L’operazione - conseguente alla cessione all’Icbpi del ramo d’azienda appartenente a Banca Eurosistemi relativo ai sistemi di pagamento e al centro applicativo perfezionatasi lo scorso 21 giugno - consentirà di razionalizzare ulteriormente la struttura societaria del Gruppo e al tempo stesso di concentrare tutte le attività legate alla gestione delle carte prepagate in Bipielle Ducato, società dotata di una solida esperienza nei settori del credito al consumo e delle carte di credito.  
   
   
MONTE TITOLI: DELEGHE STRATEGICHE AL VICE PRESIDENTE E OPERATIVE AL DIRETTORE GENERALE  
 
 Milano, 15 settembre 2004 -Il Consiglio di Amministrazione di Monte Titoli, riunitosi oggi, ha preso atto delle dimissioni dalla carica di Amministratore Delegato di Giovanni Sabatini che lascia il Gruppo Borsa Italiana per assumere un importante incarico in Consob. Il Consiglio, oltre al ringraziamento per il lavoro svolto in questi anni, ha rivolto a Giovanni Sabatini i più sinceri auguri per la Sua nuova attività. A seguito delle dimissioni di Giovanni Sabatini le preesistenti deleghe di poteri all'Amministratore Delegato sono state ripartite tra il Vice Presidente Massimo Capuano e il Direttore Generale Paolo Cittadini, lasciando in capo al Vice Presidente le attribuzioni di particolare rilievo strategico per la società e rafforzando al Direttore Generale quelle inerenti alla gestione. Il Consiglio di Amministrazione di Monte Titoli ha inoltre cooptato Fabrizio Plateroti come Consigliere in sostituzione. I Consigli di Amministrazione di Cassa di Compensazione e Garanzia e di Bit Systems hanno provveduto a cooptare Paolo Cittadini come Consigliere in sostituzione di Giovanni Sabatini.  
   
   
MONTE TITOLI: DELEGHE STRATEGICHE AL VICE PRESIDENTE E OPERATIVE AL DIRETTORE GENERALE  
 
 Milano, 15 settembre 2004 -Il Consiglio di Amministrazione di Monte Titoli, riunitosi oggi, ha preso atto delle dimissioni dalla carica di Amministratore Delegato di Giovanni Sabatini che lascia il Gruppo Borsa Italiana per assumere un importante incarico in Consob. Il Consiglio, oltre al ringraziamento per il lavoro svolto in questi anni, ha rivolto a Giovanni Sabatini i più sinceri auguri per la Sua nuova attività. A seguito delle dimissioni di Giovanni Sabatini le preesistenti deleghe di poteri all'Amministratore Delegato sono state ripartite tra il Vice Presidente Massimo Capuano e il Direttore Generale Paolo Cittadini, lasciando in capo al Vice Presidente le attribuzioni di particolare rilievo strategico per la società e rafforzando al Direttore Generale quelle inerenti alla gestione. Il Consiglio di Amministrazione di Monte Titoli ha inoltre cooptato Fabrizio Plateroti come Consigliere in sostituzione. I Consigli di Amministrazione di Cassa di Compensazione e Garanzia e di Bit Systems hanno provveduto a cooptare Paolo Cittadini come Consigliere in sostituzione di Giovanni Sabatini.  
   
   
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO “MEDIOBANCA 1998-2018 REVERSE FLOATER – CALLABLE” RIMBORSO ANTICIPATO DELLE OBBLIGAZIONI COSTITUENTI IL PRESTITO  
 
Milano, 15 settembre 2004 - Mediobanca, rende noto che ai sensi dell’art. 7 del Regolamento, intende esercitare la facoltà di rimborsare anticipatamente, il 6 ottobre 2004, tutte le obbligazioni che compongono il prestito in oggetto. Le obbligazioni, che da tale data cesseranno di essere fruttifere, saranno rimborsate alla pari e, contestualmente al rimborso, verranno liquidati gli interessi lordi, relativi al periodo dal 6 ottobre 2003 al 6 ottobre 2004, nella misura del 10,18%.  
   
   
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO “MEDIOBANCA 1998-2018 REVERSE FLOATER – CALLABLE” RIMBORSO ANTICIPATO DELLE OBBLIGAZIONI COSTITUENTI IL PRESTITO  
 
Milano, 15 settembre 2004 - Mediobanca, rende noto che ai sensi dell’art. 7 del Regolamento, intende esercitare la facoltà di rimborsare anticipatamente, il 6 ottobre 2004, tutte le obbligazioni che compongono il prestito in oggetto. Le obbligazioni, che da tale data cesseranno di essere fruttifere, saranno rimborsate alla pari e, contestualmente al rimborso, verranno liquidati gli interessi lordi, relativi al periodo dal 6 ottobre 2003 al 6 ottobre 2004, nella misura del 10,18%.  
   
   
HEDGE FUNDS: TEORIE E PRATICHE I TEMI PRINCIPALI DELLA CONFERENZA GAMMA 2004 DI LUGANO, SVIZZERA  
 
 Lugano, 15 settembre 2004 - La Bsi Gamma Foundation, la fondazione di ricerca svizzera fondata dalla banca Bsi di Lugano, presenta la conferenza Bsi Gamma: Hedge Funds: Teorie E Pratiche, il giorno 16 settembre 2004 all’Università di Lugano (Via Giuseppe Buffi 13 Ch-6900 Lugano, Svizzera). Come si apprende da recenti statistiche, gli investimenti in hedge funds ammontavano a soli $50 miliardi nel 1990, ma hanno raggiunto i quasi mille miliardi di dollari attuali. Questo straordinario incremento degli investimenti in hedge funds solleva numerosi quesiti. Come funzionano gli hedge funds? Offrono realmente risultati mediamente superiori a quelli del mercato o i loro rendimenti e i rischi sono semplicemente mal interpretati? La crescita degli attivi investiti in hedge funds finirà con l’annullare queste performance anomale? Forse gli hedge funds rappresentano l’equivalente di un’assicurazione antisismica – un’attività spesso economicamente vantaggiosa, ma che comporta grandi perdite in caso di terremoto? Sappiamo veramente come si comportano i singoli hedge funds? La trasparenza degli hedge funds dovrebbe essere incrementata? Per approfondire la nostra conoscenza degli hedge funds, la Bsi Gamma Foundation organizza una conferenza nell’ambito della quale i maggiori attori dell’industria cercheranno di rispondere a queste domande. Tra gli oratori alla conferenza Bsi Gamma Hedge Funds: Teorie E Pratiche ascolteremo: Tanya Styblo Beder, Tribeca Investments, New York; E. Robert Fernholz, Intech, New Jersey; Pat Hess, University Capital Strategy Group, Minnesota; Stanley J. Kon, Smith Breeden, North Carolina; François-serge Lhabitant, Kedge Capital, Edhec and Hec Lausanne; Myron Scholes, premio Nobel dell’Economia 1997, Oakhill Platinum Partners, Stanford University; Nassim Nicholas Taleb, Empirica Capital, New York University; Sushil Wadhwani, Wadhwani Asset Management, London.  
   
   
HEDGE FUNDS: TEORIE E PRATICHE I TEMI PRINCIPALI DELLA CONFERENZA GAMMA 2004 DI LUGANO, SVIZZERA  
 
 Lugano, 15 settembre 2004 - La Bsi Gamma Foundation, la fondazione di ricerca svizzera fondata dalla banca Bsi di Lugano, presenta la conferenza Bsi Gamma: Hedge Funds: Teorie E Pratiche, il giorno 16 settembre 2004 all’Università di Lugano (Via Giuseppe Buffi 13 Ch-6900 Lugano, Svizzera). Come si apprende da recenti statistiche, gli investimenti in hedge funds ammontavano a soli $50 miliardi nel 1990, ma hanno raggiunto i quasi mille miliardi di dollari attuali. Questo straordinario incremento degli investimenti in hedge funds solleva numerosi quesiti. Come funzionano gli hedge funds? Offrono realmente risultati mediamente superiori a quelli del mercato o i loro rendimenti e i rischi sono semplicemente mal interpretati? La crescita degli attivi investiti in hedge funds finirà con l’annullare queste performance anomale? Forse gli hedge funds rappresentano l’equivalente di un’assicurazione antisismica – un’attività spesso economicamente vantaggiosa, ma che comporta grandi perdite in caso di terremoto? Sappiamo veramente come si comportano i singoli hedge funds? La trasparenza degli hedge funds dovrebbe essere incrementata? Per approfondire la nostra conoscenza degli hedge funds, la Bsi Gamma Foundation organizza una conferenza nell’ambito della quale i maggiori attori dell’industria cercheranno di rispondere a queste domande. Tra gli oratori alla conferenza Bsi Gamma Hedge Funds: Teorie E Pratiche ascolteremo: Tanya Styblo Beder, Tribeca Investments, New York; E. Robert Fernholz, Intech, New Jersey; Pat Hess, University Capital Strategy Group, Minnesota; Stanley J. Kon, Smith Breeden, North Carolina; François-serge Lhabitant, Kedge Capital, Edhec and Hec Lausanne; Myron Scholes, premio Nobel dell’Economia 1997, Oakhill Platinum Partners, Stanford University; Nassim Nicholas Taleb, Empirica Capital, New York University; Sushil Wadhwani, Wadhwani Asset Management, London.  
   
   
ENEL: IL CDA APPROVA I RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2004 EBITDA A 5.349 MILIONI DI EURO, +14,2% UTILE NETTO A 2.047 MILIONI DI EURO, +70,6% ACCONTO SU DIVIDENDO 2004 DI 0,33 EURO PER AZIONE IN PAGAMENTO DAL 25 NOVEMBRE  
 
Roma, 15 settembre 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Enel Spa, presieduto da Piero Gnudi, ha approvato il 9 settembre i risultati del primo semestre 2004. Principali risultati finanziari consolidati (milioni di euro):
1° semestre 2004 1° semestre 2003 Variazione
Ricavi 16.948 15.421 +9,9%
Ebitda (Margine operativo lordo) 5.349 4.685 +14,2%
Ebit (Risultato operativo) 3.047 2.231 +36,6%
Utile netto 2.047 1.200 +70,6%
Indebitamento finanziario netto 24.030* 24.174** -0,6%
*Al 30 giugno 2004; **al 31 dicembre 2003 Successo dell’Ipo di Terna: collocate un miliardo di azioni (50% del capitale) per 1,7 miliardi di euro. Accordo per la cessione di patrimonio immobiliare per 1,4 miliardi di euro avvenuta a luglio 2004. Accordo per l’acquisizione di due società rumene di distribuzione dell’elettricità (1.400.000 clienti). Vinta la gara per la gestione di una centrale (450 Mw) a San Pietroburgo. Accordo per l’acquisizione di società del gas in Sicilia e in Campania (73.000 clienti). Approvato il disegno di legge di riordino del settore energetico (“Ddl Marzano”). Avviata la Borsa Elettrica e l’attività dell’Acquirente Unico. Paolo Scaroni, amministratore delegato, ha commentato: “Sono soddisfatto dei risultati del primo semestre. La nostra strategia di focalizzazione sul core business sta determinando significativi incrementi nei risultati operativi di tutte le nostre attività. Le due Divisioni Generazione e Mercato, Infrastrutture e Reti migliorano i risultati operativi nonostante il mercato dell’energia elettrica non sia cresciuto in questi primi sei mesi del 2004. Wind rispetta tutti i suoi obiettivi.” Risultati consolidati del primo semestre 2004 Le variazioni del perimetro di consolidamento tra i due semestri di riferimento non alterano la comparabilità dei risultati. Non si è quindi ritenuto necessario predisporre un conto economico consolidato del primo semestre 2003 su base pro-forma. L’avvio della Borsa dell’energia elettrica e dell’attività dell’Acquirente Unico ha comportato maggiori ricavi e maggiori costi per circa 1,6 miliardi di euro. I ricavi del primo semestre 2004 sono pari a 16.948 milioni di euro, in crescita del 9,9% rispetto al corrispondente periodo del 2003. L’ebitda (margine operativo lordo) del periodo ammonta a 5.349 milioni di euro, a fronte dei 4.685 milioni di euro del primo semestre 2003 con un incremento del 14,2%. Il margine è in crescita in tutte le aree di business, in particolare nelle Divisioni Generazione ed Energy Management (+202 milioni di euro), Mercato, Infrastrutture e Reti (+207 milioni di euro) e Telecomunicazioni (+334 milioni di euro). L’ebit (risultato operativo) è di 3.047 milioni euro, in crescita del 36,6% rispetto ai 2.231 milioni di euro del primo semestre 2003 per l’incremento dell’Ebitda e per effetto della riduzione degli ammortamenti conseguenti alla modifica della vita economica utile delle reti di distribuzione e trasmissione. L’utile netto del Gruppo e dei terzi nel primo semestre 2004 è di 2.099 milioni di euro. Al netto delle pertinenze di terzi, si attesta a 2.047 milioni di euro, in crescita del 70,6% dai 1.200 milioni di euro del primo semestre 2003. L’incremento è dovuto al miglioramento del risultato operativo e ai proventi della cessione del 50% del capitale sociale di Terna. L’utile netto prima delle partite straordinarie non ricorrenti cresce del 44%, passando da 859 milioni di euro nel primo semestre 2003 a 1.237 milioni di euro. La situazione patrimoniale al 30 giugno 2004 registra un patrimonio netto complessivo di 22.260 milioni di euro (21.315 milioni di euro a fine 2003) e un indebitamento finanziario netto di 24.030 milioni di euro (24.174 milioni di euro a fine 2003). Il rapporto debt-equity alla fine del primo semestre 2004 è di 1,08; era 1,13 al 31 dicembre 2003. Gli investimenti nel primo semestre 2004 sono pari a 1.547 milioni di euro (1.684 milioni di euro nei primi sei mesi del 2003). Gli investimenti del periodo, più che coperti dagli ammortamenti del semestre, riguardano principalmente il proseguimento del piano di riconversione delle centrali con l’obiettivo di modificare il mix dei combustibili verso quelli più efficienti. Tra questo tipo di investimenti va in particolare segnalato l’avvio della riconversione della centrale di Torre Valdaliga Nord (Civitavecchia). Altri investimenti riguardano il progetto “Contatore Elettronico”, il completamento delle reti brasiliane di Terna e le reti di Telecomunicazioni. I dipendenti del Gruppo a fine giugno 2004 sono 63.023. Erano 64.770 a fine 2003. La riduzione è dovuta al saldo tra assunzioni e cessazioni, negativo per 954 unità, e ai cambiamenti nel perimetro del Gruppo che comportano una riduzione di 793 addetti. Di seguito l’analisi delle singole divisioni. Risultati Della Capogruppo - Primo Semestre 2004 La Capogruppo Enel Spa definisce gli obiettivi strategici a livello di Gruppo e di società partecipate e ne coordina le attività. Per vincoli contrattuali, la Capogruppo conserva in via transitoria i contratti pluriennali di importazione di energia elettrica. Tale energia, venduta ad Enel Distribuzione ai prezzi stabiliti dall’Autorità del settore fino al 31 marzo 2004, è stata successivamente ceduta alla società Acquirente Unico, così come disposto dal decreto del 19 dicembre 2003 del Ministero delle Attività Produttive. In applicazione delle vigenti nuove disposizioni di diritto societario e di diritto tributario, nel semestre è stata operata l’eliminazione delle interferenze fiscali (il cosiddetto “disinquinamento fiscale”). Conseguentemente, l’utile del periodo e il patrimonio netto al 30 giugno 2004 includono 2.241 milioni di euro relativi all’efetto netto dell’eliminazione di tali interferenze, presenti fino al 31 dicembre 2003 e connesse principalmente a svalutazioni di partecipazioni operate in precedenti esercizi ai sensi dell’art. 2426, comma 2, del codice civile, abrogato dal 1° gennaio 2004. Tali effetti sono stati accreditati ai proventi straordinari del periodo secondo gli attuali prevalenti indirizzi contabili. Risultati (milioni euro):
1° semestre 2004 1° semestre 2003 Variazione
Ricavi 504 540 - 6,7%
Ebit 86 105 -18,1%
Proventi da partecipazioni netti 1.583 1.410 +12,3%
Proventi straordinari netti 3.752 407 -
Utile netto 5.304 1.244 -
Nel primo semestre 2004, i ricavi della Capogruppo ammontano a 504 milioni di euro. La vendita di energia elettrica a Enel Distribuzione contribuisce per 181 milioni di euro e la vendita all’Acquirente Unico per 191 milioni di euro. La riduzione dei ricavi complessivi è dovuta ai minori volumi di energia importa ta. I proventi da partecipazioni netti del primo semestre 2004 sono pari a 1.583 milioni di euro e si riferiscono a dividendi distribuiti dalle società controllate sugli utili conseguiti nel 2003 per 1.838 milioni di euro e a rettifiche di valore di partecipazioni per 255 milioni di euro. I proventi straordinari netti, pari a 3.752 milioni di euro, sono essenzialmente attribuibili: per 1.248 milioni di euro alla plusvalenza realizzata a seguito dell’Offerta Globale di azioni pari al 50% del capitale sociale della controllata Terna; per 296 milioni di euro alla plusvalenza derivante dal conferimento a Wind della partecipazione in Enel.net; per 2.241 milioni di euro all’effetto della citata eliminazione delle interferenze fiscali. L’utile netto del primo semestre 2004 si attesta a 5.304 milioni di euro, a fronte di 1.244 milioni di euro del corrispondente periodo del 2003. L’incremento deriva anche dall’effetto netto della suddetta eliminazione delle interferenze fiscali (2.241 milioni di euro) e dalla plusvalenza netta connessa all’Ipo di Terna. La situazione patrimoniale al 30 giugno 2004 registra un patrimonio netto pari a 15.307 milioni di euro (11.997 milioni di euro al 31 dicembre 2003); l’incremento di 3.310 milioni di euro è dovuto prevalentemente alla differenza tra l’utile netto del semestre (5.304 milioni di euro) e i dividendi distribuiti nel periodo (2.195 milioni di euro). L’ indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2004 è pari a 3.892 milioni di euro, in diminuzione di 3.054 milioni di euro rispetto a fine 2003, principalmente per le disponibilità, pari complessivamente a 2.900 milioni di euro, derivanti dalle operazioni di rimborso del capitale sociale di Terna per 1.200 milioni di euro e dalla citata Ipo di Terna per 1.700 milioni di euro. Approvata La Distribuzione Di Un Acconto Sul Dividendo 2004 Tenuto conto che la Capogruppo ha conseguito nel primo semestre 2004 un utile netto pari a 5.304 milioni di euro, che depurato degli effetti derivanti dall’’eliminazione delle interferenze fiscali in applicazione delle nuove disposizioni di diritto societario e tributario ammonta a 3.063 milioni di euro, il Consiglio di Amministrazione, anche alla luce della prevedibile evoluzione della gestione per l’esercizio in corso e come già in precedenza annunciato al mercato, ha deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo pari a 0,33 euro per azione. Si segnala che il parere della società di revisione Kpmg Spa previsto dall’art. 2433-bis cod. Civ. È stato rilasciato in data 8 settembre 2004. L’acconto sul dividendo, al lordo delle eventuali ritenute di legge, verrà posto in pagamento a decorrere dal 25 novembre 2004, previo stacco in data 22 novembre 2004 della cedola n. 4. Andamento Delle Divisioni
1° semestre 2004 1° semestre 2003 Variazione
Ricavi 6.029 6.193 -2,6%
Ebitda 2.007 1.805 +11,2%
Ebit 1.399 1.175 +19,1%
Investimenti 376 286 +31,5%
I ricavi della Divisione in Italia si attestano a 5.754 milioni di euro, con una riduzione di 203 milioni di euro rispetto al primo semestre del 2003, mentre l’Ebitda è in crescita dell’11,3% a 1.905 milioni di euro e l’Ebit a 1.372 milioni di euro (+19,3%). L’aumento della redditività è dovuta al miglioramento del mix dei combustibili impiegati, ai maggiori volumi della produzione idroelettrica e alle attività relative ai servizi di dispacciamento legate all’avvio della Borsa dell’energia elettrica, fattori che hanno più che compensato la flessione nei volumi di produzione netta termoelettrica. In crescita a 280 milioni di euro (+26,1%) gli investimenti in impianti di generazione in Italia: nel campo termoelettrico, soprattutto per l’avvio delle attività di riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord; nell’idroelettrico per gli interventi di rifacimento e ripotenziamento di numerosi impianti. Produzione netta di Enel in Italia Milioni di kWh
1° semestre 2004 1° semestre 2003 Variazioni
Termoelettrica 43.951 71,2% 49.130 74,3% (5.179) -10,5%
Idroelettrica 15.098 24,4% 14.439 21,8% 659 4,6%
Geotermica 2.587 4,2% 2.495 3,8% 92 3,7%
Altre fonti 108 0,2% 33 0,1% 75 227,3%
Totale 61.744 100,0% 66.097 100,0% (4.353) -6,6%
Le attività internazionali hanno registrato ricavi per 275 milioni, in crescita del 16,5% rispetto all’analogo periodo del 2003. L’incremento è dovuto a Enel Union Fenosa Renovables (acquisita a fine dicembre 2003) e a Maritza, società che controlla una centrale in Bulgaria (consolidata dal 1° aprile 2003). La produzione netta realizzata all’estero nei primi sei mesi del 2004 è pari a 5,5 Twh. In crescita l’Ebitda a 102 milioni di euro (+8,5%) e l’Ebit a 27 milioni di euro (+8%). Gli investimenti del semestre in impianti di produzione sono pari a 88 milioni di euro, di cui 58 milioni di euro per l’avvio del piano di ammodernamento e ambientalizzazione della centrale di Maritza. Divisione Generazione ed Energy Management Risultati (in milioni di euro): Divisioni Mercato, Infrastrutture e Reti Risultati (milioni di euro):
1° semestre 2004 1° semestre 2003 Variazione
Ricavi 9.986 10.244 -2,5%
Ebitda 1.958 1.751 +11,8%
Ebit 1.515 1.071 +41,5%
Investimenti 758 821 -7,7%
Elettricità I ricavi delle Divisioni Mercato, Infrastrutture e Reti derivanti dall’elettricità in Italia sono pari a 8.973 milioni di euro, in flessione di 366 milioni di euro rispetto ai primi sei mesi del 2003. Tale calo è prevalentemente correlato alle minori vendite ad altri distributori per effetto della piena operatività dell’Acquirente Unico. L’ebitda del settore si attesta nel semestre a 1.758 milioni di euro, in crescita di 182 milioni di euro (+11,5%) rispetto all’analogo periodo del 2003 per effetto del contenimento dei costi operativi e del recupero di volumi di elettricità venduta e non ancora fatturata a fine 2003. Questi fattori hanno più che compensato l’effetto della riduzione delle tariffe registrato nel periodo. L’ebit del primo semestre 2004 è pari a 1.399 milioni di euro con un incremento di 417 milioni di euro rispetto all’analogo periodo del 2003 (+ 42,5%) e riflette la riduzione degli ammortamenti conseguente alla ridefinizione della vita economica utile degli impianti. Prosegue lo sviluppo del progetto “Contatore Elettronico” che ha visto nel periodo in esame la sostituzione di circa 3,9 milioni di vecchi contatori, giungendo così a un totale di 17,3 milioni su circa 30 milioni di contatori da sostituire. I ricavi all’estero nel primo semestre 2004 sono pari a 210 milioni di euro, in crescita di 49 milioni di euro (+30,4%) rispetto allo stesso periodo del 2003, essenzialmente per l’aumento dei volumi intermediati. L’ebitda ammonta a 33 milioni di euro, in crescita di 1 milione di euro rispetto al primo semestre 2003, l’Ebit si attesta a 18 milioni di euro, con un aumento di 3 milioni di euro rispetto all’analogo periodo 2003. Gas I ricavi dell’area Gas nel primo semestre 2004 ammontano a 803 milioni di euro (+7,9%). I volumi venduti passano da 2.454 milioni di metri cubi del primo semestre 2003 a 3.003 milioni di metri cubi nel periodo in esame (+22,4%). A fine giugno 2004 i clienti serviti dall’area Gas sono circa 1.856.000 distribuiti sull’intero territorio nazionale. L’ebitda del semestre si attesta a 167 milioni di euro con un miglioramento di 24 milioni di euro (+16,8%) rispetto al medesimo periodo del 2003, beneficiando della crescita dei volumi venduti e trasportati nonché dei risparmi conseguitisui costi di approvvigionamento. L’ebit si attesta a 98 milioni di euro (+32,4%).Divisione Reti di Trasmissione (Terna)
1° semestre 2004 1° semestre 2003 Variazione
Ricavi 519 450 +15,3%
Ebitda 347 306 +13,4%
Ebit 252 175 +44,0%
Investimenti 137 173 -20,8%
Nel corso del primo semestre 2004 si è concluso il processo che ha portato alla quotazione del 50% del capitale di Terna sul mercato azionario italiano. Preliminarmente alla quotazione in Borsa, in applicazione della delibera dell’assemblea del 28 gennaio 2004, Terna ha proceduto alla riduzione del capitale sociale da 2.036 milioni di euro a 440 milioni di euro, finalizzata all’ottimizzazione della struttura finanziaria della società. I ricavi del primo semestre 2004 sono pari a 519 milioni di euro, in crescita di 69 milioni di euro (+15,3%) rispetto al primo semestre 2003, principalmente per l’entrata in esercizio delle linee di trasmissione brasiliane e per l’adeguamento delle tariffe deliberato dall’Autorità di settore con l’avvio del nuovo periodo regolatorio 2004-2007. L’ebitda si attesta a 347 milioni di euro, con un incremento di 41 milioni di euro (+13,4%) rispetto al primo semestre 2003. L’ebit ammonta a 252 milioni di euro con un incremento di 77 milioni di euro (+44%) e beneficia della riduzione degli ammortamenti per 48 milioni di euro a seguito della ridefinizione, a fine 2003, della vita economica utile degli impianti (nel primo semestre 2003, i cespiti erano ancora ammortizzati in base alle precedenti aliquote). Risultati (milioni di euro): Divisione Telecomunicazioni (Wind) Risultati (milioni di euro):
1° semestre 2004 1° semestre 2003 Variazione
Ricavi 2.408 2.123 +13,4%
Ebitda 814 480 +69,6%
Ebit (209) (396) +47,2%
Investimenti 230 348 -33,9%
I risultati operativi di Wind continuano a crescere in modo significativo. L’aumento dei ricavi (+13,4%), insieme alla riduzione dei costi operativi a seguito delle azioni di ristrutturazione e riorganizzazione avviate a fine 2003 e alla definizione della turnover contribution (194 milioni di euro), portano a un deciso miglioramento dell’Ebitda (+69,6%). I ricavi nel complesso registrano una crescita del 13,4% passando da 2.123 milioni di euro nel primo semestre 2003 a 2.408 milioni di euro nel periodo in esame. I ricavi della telefonia mobile ammontano a 1.181 milioni di euro, in crescita di 147 milioni di euro (+14,2%) rispetto ai primi sei mesi del 2003. I ricavi della telefonia fissa e di Internet in Italia ammontano nel primo semestre 2004 a 751 milioni di euro (-7,4%). Le attività in Grecia (Tellas) registrano un fatturato complessivo di 54 milioni di euro, con un incremento di 43 milioni di euro. Gli altri ricavi relativi a turnover contribution, componenti straordinarie, ricavi infragruppo e vendita di terminali ammontano a 422 milioni di euro. Nel mercato della telefonia mobile, Wind ha raggiunto una quota del 18,5% (17,3% a fine 2003) con circa 10,6 milioni di Sim Card (9,6 milioni a fine 2003). Nella telefonia fissa, Wind a fine giugno 2004 può contare su una base di 2,6 milioni di clienti attivi, pari a una quota di circa il 10% del mercato. Nell’accesso a Internet, Wind si conferma leader di mercato con 16,4 milioni di clienti registrati (rispetto ai 15,2 milioni di fine 2003, +7,9%) di cui circa 3 milioni attivi. Per quanto riguarda i servizi di accesso ad Internet in banda larga, Wind ha significativamente incrementato il numero di clienti, che raggiungono a fine giugno 2004 quota 223.000 rispetto ai circa 141.000 clienti di fine 2003 (+58,2%). Tra gli operatori alternativi, Wind è quello che dispone della più estesa rete nazionale in fibra ottica con oltre 18.200 chilometri di backbone. Inoltre, sono proseguite le attività relative alla progettazione e realizzazione delle reti metropolitane in fibra ottica (2.300 chilometri al 30 giugno 2004) che consentono di fornire accesso, alta capacità ed elevate prestazioni per servizi voce, dati e Internet, oltre a ottimizzare i costi di interconnessione. Nel primo semestre 2004 è inoltre proseguito lo sviluppo della rete di accesso Umts con la copertura dei capoluoghi di regione. Divisione Servizi e Altre attività Risultati (milioni i euro):
1° semestre 2004 1° semestre 2003 Variazione
Ricavi 1.004 1.259 -20,3%
Ebitda 182 256 -28,9%
Ebit 60 134 -55,2%
Investimenti 46 56 -17,9%
Questa Divisione si propone di assicurare servizi competitivi alle altre Divisioni Enel, ottimizzando nel contempo le proprie attività verso il mercato esterno. Nel primo trimestre 2004 la rete di telecomunicazioni in fibra ottica (Enel.net) è stata conferita a Wind e i relativi valori sono inseriti nella Divisione Telecomunicazioni dal 1° gennaio 2004. Enelpower, la società di Ingegneria di Enel, nel semestre ha conseguito ricavi per 583 milioni di euro, in calo di 154 milioni di euro (-20,9%), essenzialmente per effetto delle attività sulle commesse estere che risultano
 
   
   
ENEL: IL CDA APPROVA I RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2004 EBITDA A 5.349 MILIONI DI EURO, +14,2% UTILE NETTO A 2.047 MILIONI DI EURO, +70,6% ACCONTO SU DIVIDENDO 2004 DI 0,33 EURO PER AZIONE IN PAGAMENTO DAL 25 NOVEMBRE  
 
Roma, 15 settembre 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Enel Spa, presieduto da Piero Gnudi, ha approvato il 9 settembre i risultati del primo semestre 2004. Principali risultati finanziari consolidati (milioni di euro):
1° semestre 2004 1° semestre 2003 Variazione
Ricavi 16.948 15.421 +9,9%
Ebitda (Margine operativo lordo) 5.349 4.685 +14,2%
Ebit (Risultato operativo) 3.047 2.231 +36,6%
Utile netto 2.047 1.200 +70,6%
Indebitamento finanziario netto 24.030* 24.174** -0,6%
*Al 30 giugno 2004; **al 31 dicembre 2003 Successo dell’Ipo di Terna: collocate un miliardo di azioni (50% del capitale) per 1,7 miliardi di euro. Accordo per la cessione di patrimonio immobiliare per 1,4 miliardi di euro avvenuta a luglio 2004. Accordo per l’acquisizione di due società rumene di distribuzione dell’elettricità (1.400.000 clienti). Vinta la gara per la gestione di una centrale (450 Mw) a San Pietroburgo. Accordo per l’acquisizione di società del gas in Sicilia e in Campania (73.000 clienti). Approvato il disegno di legge di riordino del settore energetico (“Ddl Marzano”). Avviata la Borsa Elettrica e l’attività dell’Acquirente Unico. Paolo Scaroni, amministratore delegato, ha commentato: “Sono soddisfatto dei risultati del primo semestre. La nostra strategia di focalizzazione sul core business sta determinando significativi incrementi nei risultati operativi di tutte le nostre attività. Le due Divisioni Generazione e Mercato, Infrastrutture e Reti migliorano i risultati operativi nonostante il mercato dell’energia elettrica non sia cresciuto in questi primi sei mesi del 2004. Wind rispetta tutti i suoi obiettivi.” Risultati consolidati del primo semestre 2004 Le variazioni del perimetro di consolidamento tra i due semestri di riferimento non alterano la comparabilità dei risultati. Non si è quindi ritenuto necessario predisporre un conto economico consolidato del primo semestre 2003 su base pro-forma. L’avvio della Borsa dell’energia elettrica e dell’attività dell’Acquirente Unico ha comportato maggiori ricavi e maggiori costi per circa 1,6 miliardi di euro. I ricavi del primo semestre 2004 sono pari a 16.948 milioni di euro, in crescita del 9,9% rispetto al corrispondente periodo del 2003. L’ebitda (margine operativo lordo) del periodo ammonta a 5.349 milioni di euro, a fronte dei 4.685 milioni di euro del primo semestre 2003 con un incremento del 14,2%. Il margine è in crescita in tutte le aree di business, in particolare nelle Divisioni Generazione ed Energy Management (+202 milioni di euro), Mercato, Infrastrutture e Reti (+207 milioni di euro) e Telecomunicazioni (+334 milioni di euro). L’ebit (risultato operativo) è di 3.047 milioni euro, in crescita del 36,6% rispetto ai 2.231 milioni di euro del primo semestre 2003 per l’incremento dell’Ebitda e per effetto della riduzione degli ammortamenti conseguenti alla modifica della vita economica utile delle reti di distribuzione e trasmissione. L’utile netto del Gruppo e dei terzi nel primo semestre 2004 è di 2.099 milioni di euro. Al netto delle pertinenze di terzi, si attesta a 2.047 milioni di euro, in crescita del 70,6% dai 1.200 milioni di euro del primo semestre 2003. L’incremento è dovuto al miglioramento del risultato operativo e ai proventi della cessione del 50% del capitale sociale di Terna. L’utile netto prima delle partite straordinarie non ricorrenti cresce del 44%, passando da 859 milioni di euro nel primo semestre 2003 a 1.237 milioni di euro. La situazione patrimoniale al 30 giugno 2004 registra un patrimonio netto complessivo di 22.260 milioni di euro (21.315 milioni di euro a fine 2003) e un indebitamento finanziario netto di 24.030 milioni di euro (24.174 milioni di euro a fine 2003). Il rapporto debt-equity alla fine del primo semestre 2004 è di 1,08; era 1,13 al 31 dicembre 2003. Gli investimenti nel primo semestre 2004 sono pari a 1.547 milioni di euro (1.684 milioni di euro nei primi sei mesi del 2003). Gli investimenti del periodo, più che coperti dagli ammortamenti del semestre, riguardano principalmente il proseguimento del piano di riconversione delle centrali con l’obiettivo di modificare il mix dei combustibili verso quelli più efficienti. Tra questo tipo di investimenti va in particolare segnalato l’avvio della riconversione della centrale di Torre Valdaliga Nord (Civitavecchia). Altri investimenti riguardano il progetto “Contatore Elettronico”, il completamento delle reti brasiliane di Terna e le reti di Telecomunicazioni. I dipendenti del Gruppo a fine giugno 2004 sono 63.023. Erano 64.770 a fine 2003. La riduzione è dovuta al saldo tra assunzioni e cessazioni, negativo per 954 unità, e ai cambiamenti nel perimetro del Gruppo che comportano una riduzione di 793 addetti. Di seguito l’analisi delle singole divisioni. Risultati Della Capogruppo - Primo Semestre 2004 La Capogruppo Enel Spa definisce gli obiettivi strategici a livello di Gruppo e di società partecipate e ne coordina le attività. Per vincoli contrattuali, la Capogruppo conserva in via transitoria i contratti pluriennali di importazione di energia elettrica. Tale energia, venduta ad Enel Distribuzione ai prezzi stabiliti dall’Autorità del settore fino al 31 marzo 2004, è stata successivamente ceduta alla società Acquirente Unico, così come disposto dal decreto del 19 dicembre 2003 del Ministero delle Attività Produttive. In applicazione delle vigenti nuove disposizioni di diritto societario e di diritto tributario, nel semestre è stata operata l’eliminazione delle interferenze fiscali (il cosiddetto “disinquinamento fiscale”). Conseguentemente, l’utile del periodo e il patrimonio netto al 30 giugno 2004 includono 2.241 milioni di euro relativi all’efetto netto dell’eliminazione di tali interferenze, presenti fino al 31 dicembre 2003 e connesse principalmente a svalutazioni di partecipazioni operate in precedenti esercizi ai sensi dell’art. 2426, comma 2, del codice civile, abrogato dal 1° gennaio 2004. Tali effetti sono stati accreditati ai proventi straordinari del periodo secondo gli attuali prevalenti indirizzi contabili. Risultati (milioni euro):
1° semestre 2004 1° semestre 2003 Variazione
Ricavi 504 540 - 6,7%
Ebit 86 105 -18,1%
Proventi da partecipazioni netti 1.583 1.410 +12,3%
Proventi straordinari netti 3.752 407 -
Utile netto 5.304 1.244 -
Nel primo semestre 2004, i ricavi della Capogruppo ammontano a 504 milioni di euro. La vendita di energia elettrica a Enel Distribuzione contribuisce per 181 milioni di euro e la vendita all’Acquirente Unico per 191 milioni di euro. La riduzione dei ricavi complessivi è dovuta ai minori volumi di energia importa ta. I proventi da partecipazioni netti del primo semestre 2004 sono pari a 1.583 milioni di euro e si riferiscono a dividendi distribuiti dalle società controllate sugli utili conseguiti nel 2003 per 1.838 milioni di euro e a rettifiche di valore di partecipazioni per 255 milioni di euro. I proventi straordinari netti, pari a 3.752 milioni di euro, sono essenzialmente attribuibili: per 1.248 milioni di euro alla plusvalenza realizzata a seguito dell’Offerta Globale di azioni pari al 50% del capitale sociale della controllata Terna; per 296 milioni di euro alla plusvalenza derivante dal conferimento a Wind della partecipazione in Enel.net; per 2.241 milioni di euro all’effetto della citata eliminazione delle interferenze fiscali. L’utile netto del primo semestre 2004 si attesta a 5.304 milioni di euro, a fronte di 1.244 milioni di euro del corrispondente periodo del 2003. L’incremento deriva anche dall’effetto netto della suddetta eliminazione delle interferenze fiscali (2.241 milioni di euro) e dalla plusvalenza netta connessa all’Ipo di Terna. La situazione patrimoniale al 30 giugno 2004 registra un patrimonio netto pari a 15.307 milioni di euro (11.997 milioni di euro al 31 dicembre 2003); l’incremento di 3.310 milioni di euro è dovuto prevalentemente alla differenza tra l’utile netto del semestre (5.304 milioni di euro) e i dividendi distribuiti nel periodo (2.195 milioni di euro). L’ indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2004 è pari a 3.892 milioni di euro, in diminuzione di 3.054 milioni di euro rispetto a fine 2003, principalmente per le disponibilità, pari complessivamente a 2.900 milioni di euro, derivanti dalle operazioni di rimborso del capitale sociale di Terna per 1.200 milioni di euro e dalla citata Ipo di Terna per 1.700 milioni di euro. Approvata La Distribuzione Di Un Acconto Sul Dividendo 2004 Tenuto conto che la Capogruppo ha conseguito nel primo semestre 2004 un utile netto pari a 5.304 milioni di euro, che depurato degli effetti derivanti dall’’eliminazione delle interferenze fiscali in applicazione delle nuove disposizioni di diritto societario e tributario ammonta a 3.063 milioni di euro, il Consiglio di Amministrazione, anche alla luce della prevedibile evoluzione della gestione per l’esercizio in corso e come già in precedenza annunciato al mercato, ha deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo pari a 0,33 euro per azione. Si segnala che il parere della società di revisione Kpmg Spa previsto dall’art. 2433-bis cod. Civ. È stato rilasciato in data 8 settembre 2004. L’acconto sul dividendo, al lordo delle eventuali ritenute di legge, verrà posto in pagamento a decorrere dal 25 novembre 2004, previo stacco in data 22 novembre 2004 della cedola n. 4. Andamento Delle Divisioni
1° semestre 2004 1° semestre 2003 Variazione
Ricavi 6.029 6.193 -2,6%
Ebitda 2.007 1.805 +11,2%
Ebit 1.399 1.175 +19,1%
Investimenti 376 286 +31,5%
I ricavi della Divisione in Italia si attestano a 5.754 milioni di euro, con una riduzione di 203 milioni di euro rispetto al primo semestre del 2003, mentre l’Ebitda è in crescita dell’11,3% a 1.905 milioni di euro e l’Ebit a 1.372 milioni di euro (+19,3%). L’aumento della redditività è dovuta al miglioramento del mix dei combustibili impiegati, ai maggiori volumi della produzione idroelettrica e alle attività relative ai servizi di dispacciamento legate all’avvio della Borsa dell’energia elettrica, fattori che hanno più che compensato la flessione nei volumi di produzione netta termoelettrica. In crescita a 280 milioni di euro (+26,1%) gli investimenti in impianti di generazione in Italia: nel campo termoelettrico, soprattutto per l’avvio delle attività di riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord; nell’idroelettrico per gli interventi di rifacimento e ripotenziamento di numerosi impianti. Produzione netta di Enel in Italia Milioni di kWh
1° semestre 2004 1° semestre 2003 Variazioni
Termoelettrica 43.951 71,2% 49.130 74,3% (5.179) -10,5%
Idroelettrica 15.098 24,4% 14.439 21,8% 659 4,6%
Geotermica 2.587 4,2% 2.495 3,8% 92 3,7%
Altre fonti 108 0,2% 33 0,1% 75 227,3%
Totale 61.744 100,0% 66.097 100,0% (4.353) -6,6%
Le attività internazionali hanno registrato ricavi per 275 milioni, in crescita del 16,5% rispetto all’analogo periodo del 2003. L’incremento è dovuto a Enel Union Fenosa Renovables (acquisita a fine dicembre 2003) e a Maritza, società che controlla una centrale in Bulgaria (consolidata dal 1° aprile 2003). La produzione netta realizzata all’estero nei primi sei mesi del 2004 è pari a 5,5 Twh. In crescita l’Ebitda a 102 milioni di euro (+8,5%) e l’Ebit a 27 milioni di euro (+8%). Gli investimenti del semestre in impianti di produzione sono pari a 88 milioni di euro, di cui 58 milioni di euro per l’avvio del piano di ammodernamento e ambientalizzazione della centrale di Maritza. Divisione Generazione ed Energy Management Risultati (in milioni di euro): Divisioni Mercato, Infrastrutture e Reti Risultati (milioni di euro):
1° semestre 2004 1° semestre 2003 Variazione
Ricavi 9.986 10.244 -2,5%
Ebitda 1.958 1.751 +11,8%
Ebit 1.515 1.071 +41,5%
Investimenti 758 821 -7,7%
Elettricità I ricavi delle Divisioni Mercato, Infrastrutture e Reti derivanti dall’elettricità in Italia sono pari a 8.973 milioni di euro, in flessione di 366 milioni di euro rispetto ai primi sei mesi del 2003. Tale calo è prevalentemente correlato alle minori vendite ad altri distributori per effetto della piena operatività dell’Acquirente Unico. L’ebitda del settore si attesta nel semestre a 1.758 milioni di euro, in crescita di 182 milioni di euro (+11,5%) rispetto all’analogo periodo del 2003 per effetto del contenimento dei costi operativi e del recupero di volumi di elettricità venduta e non ancora fatturata a fine 2003. Questi fattori hanno più che compensato l’effetto della riduzione delle tariffe registrato nel periodo. L’ebit del primo semestre 2004 è pari a 1.399 milioni di euro con un incremento di 417 milioni di euro rispetto all’analogo periodo del 2003 (+ 42,5%) e riflette la riduzione degli ammortamenti conseguente alla ridefinizione della vita economica utile degli impianti. Prosegue lo sviluppo del progetto “Contatore Elettronico” che ha visto nel periodo in esame la sostituzione di circa 3,9 milioni di vecchi contatori, giungendo così a un totale di 17,3 milioni su circa 30 milioni di contatori da sostituire. I ricavi all’estero nel primo semestre 2004 sono pari a 210 milioni di euro, in crescita di 49 milioni di euro (+30,4%) rispetto allo stesso periodo del 2003, essenzialmente per l’aumento dei volumi intermediati. L’ebitda ammonta a 33 milioni di euro, in crescita di 1 milione di euro rispetto al primo semestre 2003, l’Ebit si attesta a 18 milioni di euro, con un aumento di 3 milioni di euro rispetto all’analogo periodo 2003. Gas I ricavi dell’area Gas nel primo semestre 2004 ammontano a 803 milioni di euro (+7,9%). I volumi venduti passano da 2.454 milioni di metri cubi del primo semestre 2003 a 3.003 milioni di metri cubi nel periodo in esame (+22,4%). A fine giugno 2004 i clienti serviti dall’area Gas sono circa 1.856.000 distribuiti sull’intero territorio nazionale. L’ebitda del semestre si attesta a 167 milioni di euro con un miglioramento di 24 milioni di euro (+16,8%) rispetto al medesimo periodo del 2003, beneficiando della crescita dei volumi venduti e trasportati nonché dei risparmi conseguitisui costi di approvvigionamento. L’ebit si attesta a 98 milioni di euro (+32,4%).Divisione Reti di Trasmissione (Terna)
1° semestre 2004 1° semestre 2003 Variazione
Ricavi 519 450 +15,3%
Ebitda 347 306 +13,4%
Ebit 252 175 +44,0%
Investimenti 137 173 -20,8%
Nel corso del primo semestre 2004 si è concluso il processo che ha portato alla quotazione del 50% del capitale di Terna sul mercato azionario italiano. Preliminarmente alla quotazione in Borsa, in applicazione della delibera dell’assemblea del 28 gennaio 2004, Terna ha proceduto alla riduzione del capitale sociale da 2.036 milioni di euro a 440 milioni di euro, finalizzata all’ottimizzazione della struttura finanziaria della società. I ricavi del primo semestre 2004 sono pari a 519 milioni di euro, in crescita di 69 milioni di euro (+15,3%) rispetto al primo semestre 2003, principalmente per l’entrata in esercizio delle linee di trasmissione brasiliane e per l’adeguamento delle tariffe deliberato dall’Autorità di settore con l’avvio del nuovo periodo regolatorio 2004-2007. L’ebitda si attesta a 347 milioni di euro, con un incremento di 41 milioni di euro (+13,4%) rispetto al primo semestre 2003. L’ebit ammonta a 252 milioni di euro con un incremento di 77 milioni di euro (+44%) e beneficia della riduzione degli ammortamenti per 48 milioni di euro a seguito della ridefinizione, a fine 2003, della vita economica utile degli impianti (nel primo semestre 2003, i cespiti erano ancora ammortizzati in base alle precedenti aliquote). Risultati (milioni di euro): Divisione Telecomunicazioni (Wind) Risultati (milioni di euro):
1° semestre 2004 1° semestre 2003 Variazione
Ricavi 2.408 2.123 +13,4%
Ebitda 814 480 +69,6%
Ebit (209) (396) +47,2%
Investimenti 230 348 -33,9%
I risultati operativi di Wind continuano a crescere in modo significativo. L’aumento dei ricavi (+13,4%), insieme alla riduzione dei costi operativi a seguito delle azioni di ristrutturazione e riorganizzazione avviate a fine 2003 e alla definizione della turnover contribution (194 milioni di euro), portano a un deciso miglioramento dell’Ebitda (+69,6%). I ricavi nel complesso registrano una crescita del 13,4% passando da 2.123 milioni di euro nel primo semestre 2003 a 2.408 milioni di euro nel periodo in esame. I ricavi della telefonia mobile ammontano a 1.181 milioni di euro, in crescita di 147 milioni di euro (+14,2%) rispetto ai primi sei mesi del 2003. I ricavi della telefonia fissa e di Internet in Italia ammontano nel primo semestre 2004 a 751 milioni di euro (-7,4%). Le attività in Grecia (Tellas) registrano un fatturato complessivo di 54 milioni di euro, con un incremento di 43 milioni di euro. Gli altri ricavi relativi a turnover contribution, componenti straordinarie, ricavi infragruppo e vendita di terminali ammontano a 422 milioni di euro. Nel mercato della telefonia mobile, Wind ha raggiunto una quota del 18,5% (17,3% a fine 2003) con circa 10,6 milioni di Sim Card (9,6 milioni a fine 2003). Nella telefonia fissa, Wind a fine giugno 2004 può contare su una base di 2,6 milioni di clienti attivi, pari a una quota di circa il 10% del mercato. Nell’accesso a Internet, Wind si conferma leader di mercato con 16,4 milioni di clienti registrati (rispetto ai 15,2 milioni di fine 2003, +7,9%) di cui circa 3 milioni attivi. Per quanto riguarda i servizi di accesso ad Internet in banda larga, Wind ha significativamente incrementato il numero di clienti, che raggiungono a fine giugno 2004 quota 223.000 rispetto ai circa 141.000 clienti di fine 2003 (+58,2%). Tra gli operatori alternativi, Wind è quello che dispone della più estesa rete nazionale in fibra ottica con oltre 18.200 chilometri di backbone. Inoltre, sono proseguite le attività relative alla progettazione e realizzazione delle reti metropolitane in fibra ottica (2.300 chilometri al 30 giugno 2004) che consentono di fornire accesso, alta capacità ed elevate prestazioni per servizi voce, dati e Internet, oltre a ottimizzare i costi di interconnessione. Nel primo semestre 2004 è inoltre proseguito lo sviluppo della rete di accesso Umts con la copertura dei capoluoghi di regione. Divisione Servizi e Altre attività Risultati (milioni i euro):
1° semestre 2004 1° semestre 2003 Variazione
Ricavi 1.004 1.259 -20,3%
Ebitda 182 256 -28,9%
Ebit 60 134 -55,2%
Investimenti 46 56 -17,9%
Questa Divisione si propone di assicurare servizi competitivi alle altre Divisioni Enel, ottimizzando nel contempo le proprie attività verso il mercato esterno. Nel primo trimestre 2004 la rete di telecomunicazioni in fibra ottica (Enel.net) è stata conferita a Wind e i relativi valori sono inseriti nella Divisione Telecomunicazioni dal 1° gennaio 2004. Enelpower, la società di Ingegneria di Enel, nel semestre ha conseguito ricavi per 583 milioni di euro, in calo di 154 milioni di euro (-20,9%), essenzialmente per effetto delle attività sulle commesse estere che risultano
 
   
   
FINMECCANICA: MIGLIORA LA REDDITIVITÀ SIA IN TERMINI ASSOLUTI (EBITA A 203 MILIONI DI EURO, +29%), SIA IN PERCENTUALE (DAL 3,9 AL 4,7%)  
 
Roma, 15 settembre 2004 - Finmeccanica archivia il primo semestre 2004 con risultati superiori a quelli attesi e in miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2003. Oltre ad un aumento dei dati riferiti al valore della produzione, all'utile prima delle imposte e all'utile netto, il semestre registra un consistente incremento della redditività operativa rispetto alla prima metà del 2003. Ciò ha consentito al Gruppo di confermare il livello di profittabilità degli attivi rispetto al primo semestre dello scorso anno, preservando la propria solidità patrimoniale e finanziaria e proseguendo nella politica di sviluppo strategico fondata su un significativo incremento degli investimenti sia in attività fisse sia in ricerca e sviluppo. Nel corso della prima parte dell'anno è stato perfezionato il contratto per l'acquisto del 50% di Agustawestland non ancora detenuto da Finmeccanica; inoltre è stato firmato un Mou con Alcatel Space per un'alleanza che porterà alla creazione del primo gruppo spaziale a livello europeo, mentre è proseguito il processo di definizione di Eurosystems. Principali dati del primo seme stre 2004 Valore della produzione in crescita da 4.051 milioni di Euro del primo semestre 2003 a 4.310 milioni del primo semestre 2004 (+6,4%), con un miglioramento, in valore assoluto, di 259 milioni di Euro. Risultato netto in netta crescita a 40 milioni di Euro rispetto all'utile di 28 milioni del primo trimestre 2003 (+43%). Il risultato include quelli pro quota di Stmicroelectronics (pari a 32 milioni di Euro e in aumento rispetto a 27 milioni dello stesso periodo dell'esercizio 2003) e di Avio (-9 milioni di Euro). Risultato netto delle attività di pertinenza di Finmeccanica pari a 17 milioni di Euro rispetto a 1 milione del primo semestre 2003. Il risultato operativo ante ammortamenti industriali (Ebitda) è pari a 329 milioni rispetto a 267 milioni del primo semestre 2003 con un incremento di 63 milioni di Euro (+23%); il risultato ante ammortamenti avviamento (Ebita) è pari a 203 milioni di Euro nel primo semestre 2004 rispetto a 158 milioni dello stesso periodo dell'esercizio precedente e migliora in valore assoluto di 46 milioni (+29%). Anche la redditività operativa migliora, passando dal 3,9% al 4,7%. Il risultato operativo consolidato (Ebit) di Gruppo aumenta di 42 milioni di Euro (da 118 milioni del primo semestre 2003 a 160 del primo semestre 2004, +35%). Ordini pari a 3.447 milioni di Euro rispetto a 3.858 milioni dello stesso periodo dell'esercizio precedente. Il calo, pari a 411 milioni, è relativo al negativo andamento dei settori Energia e Sistemi di Difesa. Il portafoglio ordini al 30 giugno 2004 si attesta a 21.731 milioni di Euro, con una riduzione di 545 milioni rispetto al 31 dicembre 2003 assicurando una copertura equivalente a circa due anni e mezzo di produzione. Indebitamento finanziario netto pari a 717 milioni di Euro, in crescita rispetto ad un indebitamento netto al 31 dicembre 2003 di 256 milioni a causa della tradizionale stagionalità della gestione del business che vede uno sbilanciamento a favore dei pagamenti a fornitori rispetto agli incassi da clienti che si posizionano nella parte finale dell'anno. Investimenti in Ricerca e Sviluppo 625 milioni di Euro rispetto ai 559 milioni dello stesso periodo del 2003 con un'incidenza di circa il 14,5% sul valore della produzione. Nel periodo considerato Finmeccanica registra una consistente crescita del valore della produzione (+6,4%), passato da 4.051 milioni di Euro dei primi sei mesi del 2003 a 4.310 milioni dello stesso periodo di quest'anno, grazie ad un miglioramento dei volumi ed in particolare alla ripresa del settore Aeronautica (+15%, non considerando l'apporto della neoacquisita Aermacchi) - trainato dalle attività relative ai velivoli militari - e alla crescita delle attività nei settori dell'Elettronica per la Difesa (+14%); dei Sistemi di Difesa (+12%); dello Spazio (+7%) e dei Trasporti (+12%) che compensano la prevista contrazione dell'attività dei settori Elicotteri ed Energia. L'utile netto consolidato del periodo è pari a 40 milioni di Euro rispetto ai 28 milioni del primo semestre dell'anno precedente. Escludendo da questo risultato l'utile pro quota di Stmicroelectronics (32 milioni di Euro, in aumento rispetto ai 27 milioni dello stesso periodo del 2003) e la perdita netta pro quota di Avio (-9 milioni di Euro), l'utile netto consolidato delle attività di pertinenza del gruppo nel primo semestre 2004 risulta pari a 17 milioni di Euro rispetto a 1 milione nel primo semestre 2003. La crescita dell'utile netto deriva dal miglioramento dei risultati della gestione operativa. Infatti il risultato operativo ante ammortamenti industriali (Ebitda) nel primo semestre 2004 è pari a 329 milioni di Euro rispetto ai 267 milioni del primo semestre 2003 (+23%). In miglioramento anche la redditività percentuale che passa dal 6,6% del 2003 al 7,6% del 2004. La crescita del risultato ante ammortamenti avviamento (Ebita) è pari a 203 milioni Euro rispetto ai 158 milioni del primo semestre 2003 e il risultato operativo consolidato (Ebit) sale da 118 milioni di Euro del primo semestre 2003 a 160 milioni del 2004. L'indebitamento finanziario netto del Gruppo al 30 giugno 2004 è pari a 717 milioni di Euro, rispetto ai 256 milioni a fine 2003; una crescita dovuta alla tradizionale stagionalità della gestione del business che vede uno sbilanciamento a favore dei pagamenti a fornitori rispetto agli incassi da clienti che si posizionano nella parte finale dell'anno. L'indebitamento resta pari al 21,8% del patrimonio netto consolidato e dunque significativamente al di sotto della media di settore e nei limiti di una attenta e prudente gestione finanziaria. Finmeccanica e la ricerca e sviluppo Durante il primo semestre 2004 tutte le società di Finmeccanica, primo gruppo italiano nell'alta tecnologia, coordinate dalla Capogruppo, hanno continuato ad aggiornare i rispettivi Piani Tecnologici. In particolare, nel settore dell'Aerospazio e Difesa, Finmeccanica sta sviluppando una politica di sviluppo di tecnologie di tipo "trasversale", adatte ad impieghi su categorie di apparati molto diversificati. Un chiaro esempio dell'applicazione di tali tecnologie si è avuto nella recente realizzazione dell'antenna radar per il satellite Cosmo-skymed. Anche nel campo dei nuovi materiali e strutture - elementi chiave per lo sviluppo di moderni sistemi Uav e Ucav - è continuato lo sviluppo sia di strutture a bassa segnatura, sia ad alta resistenza tramite uso di materiali compositi e particolari trattamenti di saldatura. Per quanto riguarda la ricerca e sviluppo applicata ai prodotti, le attività si sono sviluppate in campi come i radar; i sistemi multifunzione di sorveglianza sia su piattaforma aerea che su satellite con le moderne tecniche Sar (Synthetic Aperture Radar); la missilistica; l'elettro-ottica per applicazioni campali e nel settore dei sistemi di difesa integrati, sia navali che terrestri, e nelle applicazioni su velivoli ad ala fissa e ad ala rotante; le comunicazioni sicure; le infrastrutture orbitali e i payload scientifici e le telecomunicazioni; la gestione orbitale e dei servizi spaziali; i sistemi di comando e controllo (C2-c4); le piattaforme aeronautiche. Infine per l'homeland security, sono state avviate attività di ricerca su tecnologie televisive, biometria, crittografia, sistemi di lettura targhe. Eventi di rilievo del 1° semestre 2004 ed intervenuti dopo la chiusura del periodo Il primo semestre 2004 e i mesi successivi alla chiusura del periodo sono stati densi di iniziative strategiche e finanziarie che hanno coinvolto alcune delle principali aziende del Gruppo. Dopo il Mou del 3 luglio 2003, Finmeccanica e Bae Systems hanno siglato il 18 marzo 2004 un accordo nel quale sono stati individuati i valori preliminari da attribuire ai rispettivi apporti e i perimetri dei diversi business interessati dall'alleanza Eurosystems. Attualmente è in corso la fase di due diligence. Nei primi sei mesi anche il settore dello Spazio è stato teatro di un importante accordo con la firma il 17 giugno di un Mou con Alcatel S.a. Per una possibile alleanza con Alenia Spazio S.p.a. E Telespazio S.p.a. Si prevede che la "due diligence" si concluda entro settembre 2004 mentre il perfezionamento degli accordi definitivi è previsto entro la fine dell'anno. Infine, il 26 maggio 2004 Finmeccanica ha stipulato con Gkn plc una lettera di intenti relativa all' acquisizione del 50% di Agustawestland Nv detenuto dalla stessa Gkn, sulla base di un controvalore di circa 1.500 milioni di euro, più 93 milioni di Euro a corrispettivo delle attività immobiliari industriali di proprietà di Gkn e già utilizzate da Agustawestland. Il giorno 27 luglio 2004 è stato quindi perfezionato il contratto definitivo di acquisizione. Il perfezionamento dell'operazione è previsto entro la fine del 2004. Evoluzione prevedibile delle gestione Sembra in via di stabilizzazione la crisi nell'aeronautica civile che lascia intravedere cambi di tendenza dal 2006, mentre nel settore elicotteristico si rafforzerà l'indirizzo strategico volto ad incrementare la presenza di Finmeccanica nei mercati della difesa del Regno Unito e statunitense. Nel mercato commerciale spaziale permangono le incertezze sulle prospettive a breve e medio termine, mentre è in aumento la domanda istituzionale tanto da individuare in questo comparto la principale attività spaziale dei prossimi anni. Per quanto concerne i settori operanti nelle attività della difesa: l'Elettronica conferma una significativa crescita in tutte le attività ed in particolare nelle comunicazioni mentre nei Sistemi si stanno concretizzando significativi tassi di crescita in special modo nella componente missilistica. Nei Trasporti il positivo andamento degli investimenti di settore nel mercato europeo dei sistemi ferrotranviari fa guardare con moderato ottimismo ad una ripresa del comparto. Nei settori Information Technology ed Energia continua la pressione competitiva sui prezzi che ha comportato negli ultimi due anni e mezzo una riduzione della redditività. In tale scenario di riferimento Finmeccanica, le cui aziende sono dotate comunque di un portafoglio ordini sufficiente a garantire nel breve-medio periodo una stabilità di risultato, prevede di realizzare nel secondo semestre una ulteriore crescita dei propri volumi di produzione, con un Ebita per l'intero 2004 di poco superiore a quello realizzato nell'esercizio precedente. Si prevede quindi una crescita annua del valore della produzione pari a circa il 7% per l'intero 2004 e del 4% circa nel 2005. Per quanto riguarda l'Ebita, si prevede di conseguire un valore superiore a 550 milioni di Euro nel 2004 e superiore a 600 milioni nel 2005. Come già ricordato nella Relazione sulla Gestione del bilancio 2003, gli investimenti programmati per l'esercizio in corso, ed in parte già realizzati, necessari allo sviluppo di nuove produzioni, comportano un fabbisogno tale da far prevedere un incremento, comunque all'interno dei parametri di controllo stabiliti, dell'indebitamento finanziario del Gruppo. Le conseguenze sul bilancio della Amministrazione Difesa (ed in particolare sul capitolo investimenti) della recente manovra correttiva dei conti pubblici continuano a destare preoccupazione. Potrebbe pertanto presentarsi il rischio, per Finmeccanica come per altri gruppi industriali significativamente esposti ai budget dei paesi europei, di una contrazione di medio periodo del portafoglio ordini.  
   
   
FINMECCANICA: MIGLIORA LA REDDITIVITÀ SIA IN TERMINI ASSOLUTI (EBITA A 203 MILIONI DI EURO, +29%), SIA IN PERCENTUALE (DAL 3,9 AL 4,7%)  
 
Roma, 15 settembre 2004 - Finmeccanica archivia il primo semestre 2004 con risultati superiori a quelli attesi e in miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2003. Oltre ad un aumento dei dati riferiti al valore della produzione, all'utile prima delle imposte e all'utile netto, il semestre registra un consistente incremento della redditività operativa rispetto alla prima metà del 2003. Ciò ha consentito al Gruppo di confermare il livello di profittabilità degli attivi rispetto al primo semestre dello scorso anno, preservando la propria solidità patrimoniale e finanziaria e proseguendo nella politica di sviluppo strategico fondata su un significativo incremento degli investimenti sia in attività fisse sia in ricerca e sviluppo. Nel corso della prima parte dell'anno è stato perfezionato il contratto per l'acquisto del 50% di Agustawestland non ancora detenuto da Finmeccanica; inoltre è stato firmato un Mou con Alcatel Space per un'alleanza che porterà alla creazione del primo gruppo spaziale a livello europeo, mentre è proseguito il processo di definizione di Eurosystems. Principali dati del primo seme stre 2004 Valore della produzione in crescita da 4.051 milioni di Euro del primo semestre 2003 a 4.310 milioni del primo semestre 2004 (+6,4%), con un miglioramento, in valore assoluto, di 259 milioni di Euro. Risultato netto in netta crescita a 40 milioni di Euro rispetto all'utile di 28 milioni del primo trimestre 2003 (+43%). Il risultato include quelli pro quota di Stmicroelectronics (pari a 32 milioni di Euro e in aumento rispetto a 27 milioni dello stesso periodo dell'esercizio 2003) e di Avio (-9 milioni di Euro). Risultato netto delle attività di pertinenza di Finmeccanica pari a 17 milioni di Euro rispetto a 1 milione del primo semestre 2003. Il risultato operativo ante ammortamenti industriali (Ebitda) è pari a 329 milioni rispetto a 267 milioni del primo semestre 2003 con un incremento di 63 milioni di Euro (+23%); il risultato ante ammortamenti avviamento (Ebita) è pari a 203 milioni di Euro nel primo semestre 2004 rispetto a 158 milioni dello stesso periodo dell'esercizio precedente e migliora in valore assoluto di 46 milioni (+29%). Anche la redditività operativa migliora, passando dal 3,9% al 4,7%. Il risultato operativo consolidato (Ebit) di Gruppo aumenta di 42 milioni di Euro (da 118 milioni del primo semestre 2003 a 160 del primo semestre 2004, +35%). Ordini pari a 3.447 milioni di Euro rispetto a 3.858 milioni dello stesso periodo dell'esercizio precedente. Il calo, pari a 411 milioni, è relativo al negativo andamento dei settori Energia e Sistemi di Difesa. Il portafoglio ordini al 30 giugno 2004 si attesta a 21.731 milioni di Euro, con una riduzione di 545 milioni rispetto al 31 dicembre 2003 assicurando una copertura equivalente a circa due anni e mezzo di produzione. Indebitamento finanziario netto pari a 717 milioni di Euro, in crescita rispetto ad un indebitamento netto al 31 dicembre 2003 di 256 milioni a causa della tradizionale stagionalità della gestione del business che vede uno sbilanciamento a favore dei pagamenti a fornitori rispetto agli incassi da clienti che si posizionano nella parte finale dell'anno. Investimenti in Ricerca e Sviluppo 625 milioni di Euro rispetto ai 559 milioni dello stesso periodo del 2003 con un'incidenza di circa il 14,5% sul valore della produzione. Nel periodo considerato Finmeccanica registra una consistente crescita del valore della produzione (+6,4%), passato da 4.051 milioni di Euro dei primi sei mesi del 2003 a 4.310 milioni dello stesso periodo di quest'anno, grazie ad un miglioramento dei volumi ed in particolare alla ripresa del settore Aeronautica (+15%, non considerando l'apporto della neoacquisita Aermacchi) - trainato dalle attività relative ai velivoli militari - e alla crescita delle attività nei settori dell'Elettronica per la Difesa (+14%); dei Sistemi di Difesa (+12%); dello Spazio (+7%) e dei Trasporti (+12%) che compensano la prevista contrazione dell'attività dei settori Elicotteri ed Energia. L'utile netto consolidato del periodo è pari a 40 milioni di Euro rispetto ai 28 milioni del primo semestre dell'anno precedente. Escludendo da questo risultato l'utile pro quota di Stmicroelectronics (32 milioni di Euro, in aumento rispetto ai 27 milioni dello stesso periodo del 2003) e la perdita netta pro quota di Avio (-9 milioni di Euro), l'utile netto consolidato delle attività di pertinenza del gruppo nel primo semestre 2004 risulta pari a 17 milioni di Euro rispetto a 1 milione nel primo semestre 2003. La crescita dell'utile netto deriva dal miglioramento dei risultati della gestione operativa. Infatti il risultato operativo ante ammortamenti industriali (Ebitda) nel primo semestre 2004 è pari a 329 milioni di Euro rispetto ai 267 milioni del primo semestre 2003 (+23%). In miglioramento anche la redditività percentuale che passa dal 6,6% del 2003 al 7,6% del 2004. La crescita del risultato ante ammortamenti avviamento (Ebita) è pari a 203 milioni Euro rispetto ai 158 milioni del primo semestre 2003 e il risultato operativo consolidato (Ebit) sale da 118 milioni di Euro del primo semestre 2003 a 160 milioni del 2004. L'indebitamento finanziario netto del Gruppo al 30 giugno 2004 è pari a 717 milioni di Euro, rispetto ai 256 milioni a fine 2003; una crescita dovuta alla tradizionale stagionalità della gestione del business che vede uno sbilanciamento a favore dei pagamenti a fornitori rispetto agli incassi da clienti che si posizionano nella parte finale dell'anno. L'indebitamento resta pari al 21,8% del patrimonio netto consolidato e dunque significativamente al di sotto della media di settore e nei limiti di una attenta e prudente gestione finanziaria. Finmeccanica e la ricerca e sviluppo Durante il primo semestre 2004 tutte le società di Finmeccanica, primo gruppo italiano nell'alta tecnologia, coordinate dalla Capogruppo, hanno continuato ad aggiornare i rispettivi Piani Tecnologici. In particolare, nel settore dell'Aerospazio e Difesa, Finmeccanica sta sviluppando una politica di sviluppo di tecnologie di tipo "trasversale", adatte ad impieghi su categorie di apparati molto diversificati. Un chiaro esempio dell'applicazione di tali tecnologie si è avuto nella recente realizzazione dell'antenna radar per il satellite Cosmo-skymed. Anche nel campo dei nuovi materiali e strutture - elementi chiave per lo sviluppo di moderni sistemi Uav e Ucav - è continuato lo sviluppo sia di strutture a bassa segnatura, sia ad alta resistenza tramite uso di materiali compositi e particolari trattamenti di saldatura. Per quanto riguarda la ricerca e sviluppo applicata ai prodotti, le attività si sono sviluppate in campi come i radar; i sistemi multifunzione di sorveglianza sia su piattaforma aerea che su satellite con le moderne tecniche Sar (Synthetic Aperture Radar); la missilistica; l'elettro-ottica per applicazioni campali e nel settore dei sistemi di difesa integrati, sia navali che terrestri, e nelle applicazioni su velivoli ad ala fissa e ad ala rotante; le comunicazioni sicure; le infrastrutture orbitali e i payload scientifici e le telecomunicazioni; la gestione orbitale e dei servizi spaziali; i sistemi di comando e controllo (C2-c4); le piattaforme aeronautiche. Infine per l'homeland security, sono state avviate attività di ricerca su tecnologie televisive, biometria, crittografia, sistemi di lettura targhe. Eventi di rilievo del 1° semestre 2004 ed intervenuti dopo la chiusura del periodo Il primo semestre 2004 e i mesi successivi alla chiusura del periodo sono stati densi di iniziative strategiche e finanziarie che hanno coinvolto alcune delle principali aziende del Gruppo. Dopo il Mou del 3 luglio 2003, Finmeccanica e Bae Systems hanno siglato il 18 marzo 2004 un accordo nel quale sono stati individuati i valori preliminari da attribuire ai rispettivi apporti e i perimetri dei diversi business interessati dall'alleanza Eurosystems. Attualmente è in corso la fase di due diligence. Nei primi sei mesi anche il settore dello Spazio è stato teatro di un importante accordo con la firma il 17 giugno di un Mou con Alcatel S.a. Per una possibile alleanza con Alenia Spazio S.p.a. E Telespazio S.p.a. Si prevede che la "due diligence" si concluda entro settembre 2004 mentre il perfezionamento degli accordi definitivi è previsto entro la fine dell'anno. Infine, il 26 maggio 2004 Finmeccanica ha stipulato con Gkn plc una lettera di intenti relativa all' acquisizione del 50% di Agustawestland Nv detenuto dalla stessa Gkn, sulla base di un controvalore di circa 1.500 milioni di euro, più 93 milioni di Euro a corrispettivo delle attività immobiliari industriali di proprietà di Gkn e già utilizzate da Agustawestland. Il giorno 27 luglio 2004 è stato quindi perfezionato il contratto definitivo di acquisizione. Il perfezionamento dell'operazione è previsto entro la fine del 2004. Evoluzione prevedibile delle gestione Sembra in via di stabilizzazione la crisi nell'aeronautica civile che lascia intravedere cambi di tendenza dal 2006, mentre nel settore elicotteristico si rafforzerà l'indirizzo strategico volto ad incrementare la presenza di Finmeccanica nei mercati della difesa del Regno Unito e statunitense. Nel mercato commerciale spaziale permangono le incertezze sulle prospettive a breve e medio termine, mentre è in aumento la domanda istituzionale tanto da individuare in questo comparto la principale attività spaziale dei prossimi anni. Per quanto concerne i settori operanti nelle attività della difesa: l'Elettronica conferma una significativa crescita in tutte le attività ed in particolare nelle comunicazioni mentre nei Sistemi si stanno concretizzando significativi tassi di crescita in special modo nella componente missilistica. Nei Trasporti il positivo andamento degli investimenti di settore nel mercato europeo dei sistemi ferrotranviari fa guardare con moderato ottimismo ad una ripresa del comparto. Nei settori Information Technology ed Energia continua la pressione competitiva sui prezzi che ha comportato negli ultimi due anni e mezzo una riduzione della redditività. In tale scenario di riferimento Finmeccanica, le cui aziende sono dotate comunque di un portafoglio ordini sufficiente a garantire nel breve-medio periodo una stabilità di risultato, prevede di realizzare nel secondo semestre una ulteriore crescita dei propri volumi di produzione, con un Ebita per l'intero 2004 di poco superiore a quello realizzato nell'esercizio precedente. Si prevede quindi una crescita annua del valore della produzione pari a circa il 7% per l'intero 2004 e del 4% circa nel 2005. Per quanto riguarda l'Ebita, si prevede di conseguire un valore superiore a 550 milioni di Euro nel 2004 e superiore a 600 milioni nel 2005. Come già ricordato nella Relazione sulla Gestione del bilancio 2003, gli investimenti programmati per l'esercizio in corso, ed in parte già realizzati, necessari allo sviluppo di nuove produzioni, comportano un fabbisogno tale da far prevedere un incremento, comunque all'interno dei parametri di controllo stabiliti, dell'indebitamento finanziario del Gruppo. Le conseguenze sul bilancio della Amministrazione Difesa (ed in particolare sul capitolo investimenti) della recente manovra correttiva dei conti pubblici continuano a destare preoccupazione. Potrebbe pertanto presentarsi il rischio, per Finmeccanica come per altri gruppi industriali significativamente esposti ai budget dei paesi europei, di una contrazione di medio periodo del portafoglio ordini.  
   
   
GRUPPO GABETTI SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2004: RISULTATI MOLTO POSITIVI CON RICAVI E REDDITIVITÀ IN CRESCITA. UTILE NETTO CONSOLIDATO PER 0,9 MILIONI DI EURO (0,2 MILIONI DI EURO NEL PRIMO SEMESTRE 2003)  
 
Milano, 14 settembre 2004 - Margine operativo lordo consolidato per 6,8 milioni di Euro (+97,3% rispetto ai 3,5 milioni di Euro al 30.6.2003), in crescita grazie ai positivi risultati conseguiti nell’attività di intermediazione immobiliare e servizi connessi. Ricavi da intermediazione immobiliare per 25,1 milioni di Euro (+16,1% rispetto ai 21,6 milioni di Euro del primo semestre 2003), e ricavi da segnalazione prodotti finanziari per 3,8 milioni di Euro (+14,6% rispetto ai 3,3 milioni di Euro al 30.6.2003). Utile consolidato per 0,9 milioni di Euro, in significativa crescita rispetto agli 0,2 milioni di Euro del primo semestre 2003, margine operativo lordo per 6,8 milioni di Euro (+97,3% rispetto ai 3,5 milioni di Euro al 30.6.03), ricavi da intermediazione immobiliare per 25,1 milioni di Euro (+16,1% rispetto ai 21,6 milioni di Euro del primo semestre 2003) e ricavi da segnalazione di prodotti finanziari per 3,8 milioni di Euro (+14,6% rispetto ai 3,3 milioni di Euro al 30.6.2003). Andamento molto positivo dell’attività di investimento e trading immobiliare che ha prodotto un margine operativo lordo di 1,8 milioni di Euro (+87,3% rispetto a1,0 milioni di euro al 30.06.2003). Sono questi, in sintesi, i principali risultati della Relazione Semestrale al 30 giugno 2004, approvati oggi dal Consiglio di Amministrazione della Gabetti Holding S.p.a. Approfondendo l’analisi dei risultati, il primo semestre 2004 si è chiuso positivamente con ricavi e redditività in crescita; il margine operativo lordo è cresciuto del +97,3% (6,8 milioni di Euro rispetto ai 3,5 milioni di Euro del primo semestre 2003) grazie ai risultati conseguiti nell’attività di servizi, che ha evidenziato un significativo incremento dei ricavi, in particolare da intermediazione immobiliare e da segnalazione di prodotti finanziari, e nell’attività di investimento e trading immobiliare. I ricavi da intermediazione immobiliare e servizi connessi sono stati pari a 25,1 milioni di Euro (+16,1% rispetto ai 21,6 milioni di Euro del primo semestre 2003), realizzati attraverso 137 agenzie dirette che hanno complessivamente intermediato un volume di circa 230.000 mq.. Il trend positivo ha riguardato sia il settore residenziale (+18% nei ricavi) sia il settore impresa (+8%); quest’ultimo settore continua, peraltro, a risentire della persistente difficile congiuntura. I ricavi derivanti dall’attività in franchising sono stati pari a 3,0 milioni di Euro, in crescita del 3,8% (2,9 milioni di Euro al 30.6.03), realizzati attraverso una rete in continua espansione numerica che, al 30 giugno 2004, conta 737 contratti di franchising, di cui 528 già operativi, oltre a 36 sub-agenzie. L’attività di segnalazione dei prodotti finanziari ha generato ricavi per 3,8 milioni di Euro (+14,6% rispetto ai 3,3 milioni di Euro al 30 giugno 2003); nel primo semestre del 2004 sono stati segnalati mutui per 148 milioni di Euro (+31% rispetto ai 113 milioni di Euro nel primo semestre 2003). Si conferma quindi il trend in questo settore, con risultati in sensibile recupero, grazie alle numerose iniziative commerciali intraprese. L’attività di consulenza e gestione immobiliare ha fatto registrare ricavi per 2,4 milioni di Euro (+51,3% rispetto agli 1,6 milioni di Euro nel primo semestre 2003). I costi e le spese operative dell’attività di servizi sono stati pari a 27,7 milioni di Euro, sostanzialmente in linea con lo stesso periodo dell’esercizio precedente (27,0 milioni di Euro al 30.6.03). L’attività di investimento e trading immobiliare ha incrementato i propri risultati positivi con un margine operativo lordo di 1,8 milioni di Euro, in crescita del +87,3% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente (1,0 milioni di Euro al 30.6.03). Nel primo semestre 2004 le vendite di immobili sono state pari a 14,0 milioni di Euro (5,3 milioni di Euro al 30.6.03). L’attività finanziaria ha prodotto un margine operativo lordo di 0,6 milioni di Euro in diminuzione rispetto all’esercizio precedente (1,5 milioni di Euro al 30.6.03). Il primo semestre 2003 peraltro comprendeva una plusvalenza di 565 mila Euro realizzata con la vendita di azioni proprie, non presente nell’esercizio corrente. Gli ammortamenti, accantonamenti, svalutazioni e rivalutazioni sono stati pari a 2,9 milioni di Euro (2,5 milioni di Euro al 30.6.03). L’utile consolidato è stato pari a 0,9 milioni di Euro, in forte crescita rispetto agli 0,2 milioni di Euro al 30.6.2003. Nel primo semestre 2004 è stato avviato e completato il piano di riassetto organizzativo di Gabetti Holding S.p.a. E di Gabetti S.p.a. Che ha portato ad una maggiore focalizzazione sul core business dell’intermediazione immobiliare e ad una centralizzazione in Gabetti Holding dei servizi rivolti alle società del Gruppo, con l’obiettivo di incrementare i margini reddituali, grazie all’ottimizzazione e alla razionalizzazione delle risorse. Con riferimento ai fatti di rilievo intervenuti successivamente al 30 giugno 2004, si segnala che, in data 29 luglio 2004, Generali Properties ha acquisito il 10% del capitale di Gabetti Holding; l’allargamento della compagine azionaria a Generali Properties contribuirà a creare le condizioni per un ulteriore forte sviluppo della società. “I risultati del primo semestre 2004 – ha affermato Elio Gabetti, Vice Presidente e Amministratore Delegato di Gabetti Holding S.p.a. – sono stati positivi e incoraggianti, in termini di crescita dei ricavi e della redditività, in particolare nell’intermediazione immobiliare e servizi connessi”. “I risultati – ha continuato Elio Gabetti – confermano che la nuova strategia del Gruppo e che il piano di riassetto hanno efficacemente impattato sul core business e sulla rete delle agenzie“. “Le previsioni per l’esercizio 2004 – ha concluso Elio Gabetti – sono positive“. Allegati: Conto Economico e Stato Patrimoniale Consolidati  
   
   
GRUPPO GABETTI SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2004: RISULTATI MOLTO POSITIVI CON RICAVI E REDDITIVITÀ IN CRESCITA. UTILE NETTO CONSOLIDATO PER 0,9 MILIONI DI EURO (0,2 MILIONI DI EURO NEL PRIMO SEMESTRE 2003)  
 
Milano, 14 settembre 2004 - Margine operativo lordo consolidato per 6,8 milioni di Euro (+97,3% rispetto ai 3,5 milioni di Euro al 30.6.2003), in crescita grazie ai positivi risultati conseguiti nell’attività di intermediazione immobiliare e servizi connessi. Ricavi da intermediazione immobiliare per 25,1 milioni di Euro (+16,1% rispetto ai 21,6 milioni di Euro del primo semestre 2003), e ricavi da segnalazione prodotti finanziari per 3,8 milioni di Euro (+14,6% rispetto ai 3,3 milioni di Euro al 30.6.2003). Utile consolidato per 0,9 milioni di Euro, in significativa crescita rispetto agli 0,2 milioni di Euro del primo semestre 2003, margine operativo lordo per 6,8 milioni di Euro (+97,3% rispetto ai 3,5 milioni di Euro al 30.6.03), ricavi da intermediazione immobiliare per 25,1 milioni di Euro (+16,1% rispetto ai 21,6 milioni di Euro del primo semestre 2003) e ricavi da segnalazione di prodotti finanziari per 3,8 milioni di Euro (+14,6% rispetto ai 3,3 milioni di Euro al 30.6.2003). Andamento molto positivo dell’attività di investimento e trading immobiliare che ha prodotto un margine operativo lordo di 1,8 milioni di Euro (+87,3% rispetto a1,0 milioni di euro al 30.06.2003). Sono questi, in sintesi, i principali risultati della Relazione Semestrale al 30 giugno 2004, approvati oggi dal Consiglio di Amministrazione della Gabetti Holding S.p.a. Approfondendo l’analisi dei risultati, il primo semestre 2004 si è chiuso positivamente con ricavi e redditività in crescita; il margine operativo lordo è cresciuto del +97,3% (6,8 milioni di Euro rispetto ai 3,5 milioni di Euro del primo semestre 2003) grazie ai risultati conseguiti nell’attività di servizi, che ha evidenziato un significativo incremento dei ricavi, in particolare da intermediazione immobiliare e da segnalazione di prodotti finanziari, e nell’attività di investimento e trading immobiliare. I ricavi da intermediazione immobiliare e servizi connessi sono stati pari a 25,1 milioni di Euro (+16,1% rispetto ai 21,6 milioni di Euro del primo semestre 2003), realizzati attraverso 137 agenzie dirette che hanno complessivamente intermediato un volume di circa 230.000 mq.. Il trend positivo ha riguardato sia il settore residenziale (+18% nei ricavi) sia il settore impresa (+8%); quest’ultimo settore continua, peraltro, a risentire della persistente difficile congiuntura. I ricavi derivanti dall’attività in franchising sono stati pari a 3,0 milioni di Euro, in crescita del 3,8% (2,9 milioni di Euro al 30.6.03), realizzati attraverso una rete in continua espansione numerica che, al 30 giugno 2004, conta 737 contratti di franchising, di cui 528 già operativi, oltre a 36 sub-agenzie. L’attività di segnalazione dei prodotti finanziari ha generato ricavi per 3,8 milioni di Euro (+14,6% rispetto ai 3,3 milioni di Euro al 30 giugno 2003); nel primo semestre del 2004 sono stati segnalati mutui per 148 milioni di Euro (+31% rispetto ai 113 milioni di Euro nel primo semestre 2003). Si conferma quindi il trend in questo settore, con risultati in sensibile recupero, grazie alle numerose iniziative commerciali intraprese. L’attività di consulenza e gestione immobiliare ha fatto registrare ricavi per 2,4 milioni di Euro (+51,3% rispetto agli 1,6 milioni di Euro nel primo semestre 2003). I costi e le spese operative dell’attività di servizi sono stati pari a 27,7 milioni di Euro, sostanzialmente in linea con lo stesso periodo dell’esercizio precedente (27,0 milioni di Euro al 30.6.03). L’attività di investimento e trading immobiliare ha incrementato i propri risultati positivi con un margine operativo lordo di 1,8 milioni di Euro, in crescita del +87,3% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente (1,0 milioni di Euro al 30.6.03). Nel primo semestre 2004 le vendite di immobili sono state pari a 14,0 milioni di Euro (5,3 milioni di Euro al 30.6.03). L’attività finanziaria ha prodotto un margine operativo lordo di 0,6 milioni di Euro in diminuzione rispetto all’esercizio precedente (1,5 milioni di Euro al 30.6.03). Il primo semestre 2003 peraltro comprendeva una plusvalenza di 565 mila Euro realizzata con la vendita di azioni proprie, non presente nell’esercizio corrente. Gli ammortamenti, accantonamenti, svalutazioni e rivalutazioni sono stati pari a 2,9 milioni di Euro (2,5 milioni di Euro al 30.6.03). L’utile consolidato è stato pari a 0,9 milioni di Euro, in forte crescita rispetto agli 0,2 milioni di Euro al 30.6.2003. Nel primo semestre 2004 è stato avviato e completato il piano di riassetto organizzativo di Gabetti Holding S.p.a. E di Gabetti S.p.a. Che ha portato ad una maggiore focalizzazione sul core business dell’intermediazione immobiliare e ad una centralizzazione in Gabetti Holding dei servizi rivolti alle società del Gruppo, con l’obiettivo di incrementare i margini reddituali, grazie all’ottimizzazione e alla razionalizzazione delle risorse. Con riferimento ai fatti di rilievo intervenuti successivamente al 30 giugno 2004, si segnala che, in data 29 luglio 2004, Generali Properties ha acquisito il 10% del capitale di Gabetti Holding; l’allargamento della compagine azionaria a Generali Properties contribuirà a creare le condizioni per un ulteriore forte sviluppo della società. “I risultati del primo semestre 2004 – ha affermato Elio Gabetti, Vice Presidente e Amministratore Delegato di Gabetti Holding S.p.a. – sono stati positivi e incoraggianti, in termini di crescita dei ricavi e della redditività, in particolare nell’intermediazione immobiliare e servizi connessi”. “I risultati – ha continuato Elio Gabetti – confermano che la nuova strategia del Gruppo e che il piano di riassetto hanno efficacemente impattato sul core business e sulla rete delle agenzie“. “Le previsioni per l’esercizio 2004 – ha concluso Elio Gabetti – sono positive“. Allegati: Conto Economico e Stato Patrimoniale Consolidati  
   
   
L’ASSEMBLEA STRAORDINARIA DI BUONGIORNO VITAMINIC APPROVA L’AUMENTO DI CAPITALE PER L’ACQUISIZIONE DI GSMBOX E IL NUOVO STATUTO SOCIALE  
 
 Milano, 15 settembre 2004 – Si è riunita ieri a Parma l’assemblea straordinaria – in seconda convocazione – degli azionisti di Buongiorno Vitaminic Spa, media company leader in Europa nel mercato dell’ideazione, produzione e/o aggregazione e distribuzione di contenuti multimediali via posta elettronica e telefonia. L’assemblea degli azionisti di Buongiorno Vitaminic ha approvato all’unanimità la proposta di aumento di capitale scindibile di massimi Euro 1.193.236,72, riservato ai sensi degli artt. 2440 e 2441, quarto e sesto comma, del Codice Civile, da realizzarsi mediante l’emissione di massime n. 4.589.372 azioni ordinarie di Buongiorno Vitaminic Spa - da nominali Euro 0,26 senza sovrapprezzo con godimento regolare, da liberarsi mediante il conferimento di massime n.120.000 azioni costituenti la totalità del capitale sociale della società Gsmbox Spa - sulla base quindi di un rapporto di cambio di n. 38,24477 nuove azioni Bvit per ogni azione Gsmbox; conseguentemente, è stata approvata la modifica dell’articolo 5 dello Statuto Sociale inerente il Capitale Sociale. Va tenuto presente che l’accordo definitivo per l’acquisizione del 95,1% del capitale di Gsmbox Spa, una delle principali mobile media company in Italia e Spagna, leader nell’area dell’interaction e Tv participation è stato firmato in data 10 giugno 2004. L’acquisizione del controllo di Gsmbox rientra nella strategia del Gruppo, orientata a una rapida crescita nel settore dei Mobile Value Added Services. A seguito dell’operazione, Buongiorno Vitaminic consolida la propria leadership europea, rafforzando la posizione di n.1 in Italia e di co-leader in Spagna. Maggiori dettagli sui nuovi obiettivi consolidati del gruppo Buongiorno Vitaminic per il 2004 verranno comunicati nelle prossime settimane. L’assemblea degli azionisti ha altresì deliberato all’unanimità l’adozione di un nuovo testo dello Statuto Sociale al fine, fra l’altro, dell’adeguamento al D.lgs. 17 gennaio 2003 n. 6, recante la riforma organica della disciplina delle società quotate e società cooperative, dello statuto attualmente in vigore mediante: la modifica e/o l’integrazione dei seguenti articoli: 1 (Denominazione); 2 (Sede); 4 (Durata della Società); 5 (Capitale Sociale); 7 (Azioni e altri strumenti finanziari); 8 (Assemblea ordinaria e straordinaria); 9 (Convocazione dell’Assemblea); 10 (Presidente e Segretario dell’Assemblea); 11 (Intervento in Assemblea); 12 (Verbale delle deliberazioni dell’Assemblea); 15 (Consiglio di Amministrazione, ora Articolo 16); 16 (Rappresentanza, ora Articolo 21); 17 (Competenza del Consiglio di Amministrazione, ora Articolo 23); 21 (Scioglimento e Liquidazione, ora Articolo 33); l’inserimento dei seguenti articoli: 15 (Sistema di Amministrazione e Controllo); 17 (Compensi); 18 (Presidente del Consiglio); 19 (Convocazione del Consiglio); 20 (Riunioni del Consiglio); 22 (Organi Delegati); 24 (Comitato per il Controllo); 25 (Composizione del Comitato); 26 (Poteri del Comitato); 27 (Riunioni e deliberazioni del Comitato); 28 (Obblighi del Comitato); 29 (Denunzia al Comitato); 30 (Doveri del Comitato); l’eliminazione dell’articolo 18 relativo al Collegio Sindacale. La variazione più significativa riguarda l’adozione del sistema di amministrazione c.D. “monistico”, introdotto nel nostro ordinamento dal sopra citato Decreto Legislativo. Come noto, questo nuovo sistema di governance prevede che il controllo sulla gestione non sia più esercitato dal collegio sindacale (che viene di conseguenza ad essere soppresso) ma da un comitato costituito all’interno del consiglio di amministrazione e formato da soli amministratori indipendenti. Questa variazione, come tutto il nuovo Statuto, entrerà in vigore al 31.12.2004 ovvero, se anteriore, alla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’avviso di convocazione della assemblea che sarà chiamata a rinnovare gli organi sociali ai sensi della nuova governance.  
   
   
L’ASSEMBLEA STRAORDINARIA DI BUONGIORNO VITAMINIC APPROVA L’AUMENTO DI CAPITALE PER L’ACQUISIZIONE DI GSMBOX E IL NUOVO STATUTO SOCIALE  
 
 Milano, 15 settembre 2004 – Si è riunita ieri a Parma l’assemblea straordinaria – in seconda convocazione – degli azionisti di Buongiorno Vitaminic Spa, media company leader in Europa nel mercato dell’ideazione, produzione e/o aggregazione e distribuzione di contenuti multimediali via posta elettronica e telefonia. L’assemblea degli azionisti di Buongiorno Vitaminic ha approvato all’unanimità la proposta di aumento di capitale scindibile di massimi Euro 1.193.236,72, riservato ai sensi degli artt. 2440 e 2441, quarto e sesto comma, del Codice Civile, da realizzarsi mediante l’emissione di massime n. 4.589.372 azioni ordinarie di Buongiorno Vitaminic Spa - da nominali Euro 0,26 senza sovrapprezzo con godimento regolare, da liberarsi mediante il conferimento di massime n.120.000 azioni costituenti la totalità del capitale sociale della società Gsmbox Spa - sulla base quindi di un rapporto di cambio di n. 38,24477 nuove azioni Bvit per ogni azione Gsmbox; conseguentemente, è stata approvata la modifica dell’articolo 5 dello Statuto Sociale inerente il Capitale Sociale. Va tenuto presente che l’accordo definitivo per l’acquisizione del 95,1% del capitale di Gsmbox Spa, una delle principali mobile media company in Italia e Spagna, leader nell’area dell’interaction e Tv participation è stato firmato in data 10 giugno 2004. L’acquisizione del controllo di Gsmbox rientra nella strategia del Gruppo, orientata a una rapida crescita nel settore dei Mobile Value Added Services. A seguito dell’operazione, Buongiorno Vitaminic consolida la propria leadership europea, rafforzando la posizione di n.1 in Italia e di co-leader in Spagna. Maggiori dettagli sui nuovi obiettivi consolidati del gruppo Buongiorno Vitaminic per il 2004 verranno comunicati nelle prossime settimane. L’assemblea degli azionisti ha altresì deliberato all’unanimità l’adozione di un nuovo testo dello Statuto Sociale al fine, fra l’altro, dell’adeguamento al D.lgs. 17 gennaio 2003 n. 6, recante la riforma organica della disciplina delle società quotate e società cooperative, dello statuto attualmente in vigore mediante: la modifica e/o l’integrazione dei seguenti articoli: 1 (Denominazione); 2 (Sede); 4 (Durata della Società); 5 (Capitale Sociale); 7 (Azioni e altri strumenti finanziari); 8 (Assemblea ordinaria e straordinaria); 9 (Convocazione dell’Assemblea); 10 (Presidente e Segretario dell’Assemblea); 11 (Intervento in Assemblea); 12 (Verbale delle deliberazioni dell’Assemblea); 15 (Consiglio di Amministrazione, ora Articolo 16); 16 (Rappresentanza, ora Articolo 21); 17 (Competenza del Consiglio di Amministrazione, ora Articolo 23); 21 (Scioglimento e Liquidazione, ora Articolo 33); l’inserimento dei seguenti articoli: 15 (Sistema di Amministrazione e Controllo); 17 (Compensi); 18 (Presidente del Consiglio); 19 (Convocazione del Consiglio); 20 (Riunioni del Consiglio); 22 (Organi Delegati); 24 (Comitato per il Controllo); 25 (Composizione del Comitato); 26 (Poteri del Comitato); 27 (Riunioni e deliberazioni del Comitato); 28 (Obblighi del Comitato); 29 (Denunzia al Comitato); 30 (Doveri del Comitato); l’eliminazione dell’articolo 18 relativo al Collegio Sindacale. La variazione più significativa riguarda l’adozione del sistema di amministrazione c.D. “monistico”, introdotto nel nostro ordinamento dal sopra citato Decreto Legislativo. Come noto, questo nuovo sistema di governance prevede che il controllo sulla gestione non sia più esercitato dal collegio sindacale (che viene di conseguenza ad essere soppresso) ma da un comitato costituito all’interno del consiglio di amministrazione e formato da soli amministratori indipendenti. Questa variazione, come tutto il nuovo Statuto, entrerà in vigore al 31.12.2004 ovvero, se anteriore, alla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’avviso di convocazione della assemblea che sarà chiamata a rinnovare gli organi sociali ai sensi della nuova governance.  
   
   
GRUPPO CREMONINI: APPROVA LA SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2004. RICAVI TOTALI A 941,6 MILIONI DI EURO (+14,4%), EBITDA +9,3% ED EBIT +10,3% CONTINUA IL TREND DI CRESCITA DEI RICAVI TOTALI: 941,6 MILIONI DI EURO (+14,4%)  
 
Castelvetro di Modena, 15 settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Cremonini Spa, ha esaminato e approvato oggi a Castelvetro di Modena, la relazione semestrale al 30 giugno 2004. Nel primo semestre 2004, i ricavi totali consolidati del Gruppo sono risultati pari a 941,6 milioni di Euro, in crescita del 14,4% rispetto agli 823,3 milioni di Euro del primo semestre 2003. L’ebitda consolidato ha registrato un incremento del 9,3%, raggiungendo i 56,5 milioni di Euro, a fronte dei 51,7 milioni di Euro del primo semestre 2003, mentre L’ebit consolidato si è attestato a 29,0 milioni di Euro, in crescita del 10,3% rispetto ai 26,3 milioni di Euro del medesimo periodo del 2003. Confermato nel primo semestre anche l’andamento molto positivo della gestione caratteristica, il cui risultato si è attestato a 20,9 milioni di Euro, in aumento del 67,6% rispetto ai 12,5 milioni di Euro del primo semestre dello scorso esercizio. Sempre a livello consolidato, l’utile ante imposte e quote di terzi nel primo semestre 2004 è stato pari a 18,4 milioni di Euro, in netto miglioramento se si considera che il corrispondente risultato del primo semestre 2003, di 38,5 milioni di Euro, includeva la plusvalenza netta di 34,2 milioni di Euro relativa all’operazione, di carattere straordinario, di cessione di una partecipazione di minoranza della controllata Marr Spa. Al netto di tali effetti l’utile ante imposte e quote di terzi risulta quadruplicato, a conferma del positivo andamento della gestione ordinaria nei primi sei mesi dell’anno. La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo al 30 giugno 2004 si è attestata a 497,9 milioni di Euro, in miglioramento rispetto ai 498,6 milioni di Euro del primo trimestre 2004. La Posizione Finanziaria Netta, che nel primo semestre è storicamente più elevata per effetto della stagionalità dei business, soprattutto nel settore della distribuzione, risulta in crescita di 46,8 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2003. Si evidenzia inoltre, che nel primo semestre 2004, si sono concentrati il pagamento di dividendi per 20,6 milioni di Euro ed investimenti per 34,7 milioni di Euro, di cui 12 milioni di Euro di carattere straordinario legati all’acquisto di Sogema Spa. Il cash flow operativo, al netto delle componenti straordinarie, nel primo semestre 2004 è cresciuto del 26% circa, portandosi a 45,1 milioni di Euro contro i 35,8 milioni di Euro del 2003. Risultati dei tre settori di attività Nel primo semestre 2004 il Gruppo Cremonini ha confermato l’andamento positivo dei ricavi di tutti i tre settori di attività in cui opera. Il settore della produzione ha registrato ricavi totali per 478,9 milioni di Euro (in crescita del 17,4% rispetto ai 407,8 milioni di Euro del primo semestre 2003). L’ebitda ha raggiunto i 23,7 milioni di Euro, contro i 24,8 milioni di Euro del medesimo periodo del 2003, mentre l’Ebit è risultato pari a 8,3 milioni di Euro contro i 10,4 milioni di Euro del corrispondente periodo dello scorso esercizio. Prosegue la crescita anche nel settore della distribuzione, dove i ricavi sono stati pari a 367,2 milioni di Euro, (+8,0% rispetto ai 340,1 milioni di Euro dello stesso periodo del 2003). L’ebitda ha raggiunto i 20,3 milioni di Euro rispetto ai 18,1 milioni di Euro dei primi sei mesi del 2003, mentre l’Ebit si è attestato a 15,3 milioni di Euro rispetto ai 13,4 milioni di Euro dello stesso periodo del 2003. Ottima la performance registrata dal settore ristorazione, che ha realizzato un incremento dei ricavi pari al 31,9% a 129,9 milioni di Euro, rispetto ai 98,4 milioni di Euro del medesimo periodo dell’anno precedente. In deciso aumento anche tutti i principali indicatori di redditività: l’Ebitda ha raggiunto i 13,5 milioni di Euro rispetto ai 9,3 milioni di Euro del primo semestre 2003, mentre l’Ebit si è attestato a 8,2 milioni di Euro rispetto ai 5,3 milioni nel corrispondente periodo del 2003. La capogruppo Cremonini S.p.a. Ha realizzato nel semestre ricavi totali per 63,2 milioni di Euro (+2,6% rispetto ai 61,6 milioni di Euro dello stesso periodo del 2003) e un risultato ante imposte negativo per 1,7 milioni di Euro (a fronte di un utile di 27,0 Milioni di Euro nel 2003). Si precisa che il risultato del primo semestre 2003 includeva proventi di natura straordinaria relativi alla già citata operazione di vendita del 33,33% di Marr spa, che hanno altresì inciso sul risultato civilistico della Cremonini Spa. Assemblea Straordinaria Sempre nella giornata di oggi si tiene l’Assemblea Straordinaria degli Azionisti della Cremonini Spa per deliberare la modifica dello Statuto Sociale e per l’adeguamento anche alle disposizioni del Decreto Legislativo n.6/2003.  
   
   
GRUPPO CREMONINI: APPROVA LA SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2004. RICAVI TOTALI A 941,6 MILIONI DI EURO (+14,4%), EBITDA +9,3% ED EBIT +10,3% CONTINUA IL TREND DI CRESCITA DEI RICAVI TOTALI: 941,6 MILIONI DI EURO (+14,4%)  
 
Castelvetro di Modena, 15 settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Cremonini Spa, ha esaminato e approvato oggi a Castelvetro di Modena, la relazione semestrale al 30 giugno 2004. Nel primo semestre 2004, i ricavi totali consolidati del Gruppo sono risultati pari a 941,6 milioni di Euro, in crescita del 14,4% rispetto agli 823,3 milioni di Euro del primo semestre 2003. L’ebitda consolidato ha registrato un incremento del 9,3%, raggiungendo i 56,5 milioni di Euro, a fronte dei 51,7 milioni di Euro del primo semestre 2003, mentre L’ebit consolidato si è attestato a 29,0 milioni di Euro, in crescita del 10,3% rispetto ai 26,3 milioni di Euro del medesimo periodo del 2003. Confermato nel primo semestre anche l’andamento molto positivo della gestione caratteristica, il cui risultato si è attestato a 20,9 milioni di Euro, in aumento del 67,6% rispetto ai 12,5 milioni di Euro del primo semestre dello scorso esercizio. Sempre a livello consolidato, l’utile ante imposte e quote di terzi nel primo semestre 2004 è stato pari a 18,4 milioni di Euro, in netto miglioramento se si considera che il corrispondente risultato del primo semestre 2003, di 38,5 milioni di Euro, includeva la plusvalenza netta di 34,2 milioni di Euro relativa all’operazione, di carattere straordinario, di cessione di una partecipazione di minoranza della controllata Marr Spa. Al netto di tali effetti l’utile ante imposte e quote di terzi risulta quadruplicato, a conferma del positivo andamento della gestione ordinaria nei primi sei mesi dell’anno. La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo al 30 giugno 2004 si è attestata a 497,9 milioni di Euro, in miglioramento rispetto ai 498,6 milioni di Euro del primo trimestre 2004. La Posizione Finanziaria Netta, che nel primo semestre è storicamente più elevata per effetto della stagionalità dei business, soprattutto nel settore della distribuzione, risulta in crescita di 46,8 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2003. Si evidenzia inoltre, che nel primo semestre 2004, si sono concentrati il pagamento di dividendi per 20,6 milioni di Euro ed investimenti per 34,7 milioni di Euro, di cui 12 milioni di Euro di carattere straordinario legati all’acquisto di Sogema Spa. Il cash flow operativo, al netto delle componenti straordinarie, nel primo semestre 2004 è cresciuto del 26% circa, portandosi a 45,1 milioni di Euro contro i 35,8 milioni di Euro del 2003. Risultati dei tre settori di attività Nel primo semestre 2004 il Gruppo Cremonini ha confermato l’andamento positivo dei ricavi di tutti i tre settori di attività in cui opera. Il settore della produzione ha registrato ricavi totali per 478,9 milioni di Euro (in crescita del 17,4% rispetto ai 407,8 milioni di Euro del primo semestre 2003). L’ebitda ha raggiunto i 23,7 milioni di Euro, contro i 24,8 milioni di Euro del medesimo periodo del 2003, mentre l’Ebit è risultato pari a 8,3 milioni di Euro contro i 10,4 milioni di Euro del corrispondente periodo dello scorso esercizio. Prosegue la crescita anche nel settore della distribuzione, dove i ricavi sono stati pari a 367,2 milioni di Euro, (+8,0% rispetto ai 340,1 milioni di Euro dello stesso periodo del 2003). L’ebitda ha raggiunto i 20,3 milioni di Euro rispetto ai 18,1 milioni di Euro dei primi sei mesi del 2003, mentre l’Ebit si è attestato a 15,3 milioni di Euro rispetto ai 13,4 milioni di Euro dello stesso periodo del 2003. Ottima la performance registrata dal settore ristorazione, che ha realizzato un incremento dei ricavi pari al 31,9% a 129,9 milioni di Euro, rispetto ai 98,4 milioni di Euro del medesimo periodo dell’anno precedente. In deciso aumento anche tutti i principali indicatori di redditività: l’Ebitda ha raggiunto i 13,5 milioni di Euro rispetto ai 9,3 milioni di Euro del primo semestre 2003, mentre l’Ebit si è attestato a 8,2 milioni di Euro rispetto ai 5,3 milioni nel corrispondente periodo del 2003. La capogruppo Cremonini S.p.a. Ha realizzato nel semestre ricavi totali per 63,2 milioni di Euro (+2,6% rispetto ai 61,6 milioni di Euro dello stesso periodo del 2003) e un risultato ante imposte negativo per 1,7 milioni di Euro (a fronte di un utile di 27,0 Milioni di Euro nel 2003). Si precisa che il risultato del primo semestre 2003 includeva proventi di natura straordinaria relativi alla già citata operazione di vendita del 33,33% di Marr spa, che hanno altresì inciso sul risultato civilistico della Cremonini Spa. Assemblea Straordinaria Sempre nella giornata di oggi si tiene l’Assemblea Straordinaria degli Azionisti della Cremonini Spa per deliberare la modifica dello Statuto Sociale e per l’adeguamento anche alle disposizioni del Decreto Legislativo n.6/2003.  
   
   
SECONCAR S.R.L. (KELEMATA) OPA SU PERLIER: PRESENTATA LA DOCUMENTAZIONE A CONSOB  
 
Torino, 15 settembre 2004 - Ieri , la Seconcar S.r.l. Ha effettuato la comunicazione per procedere all’Offerta Pubblica di Acquisto volontaria totalitaria avente ad oggetto le azioni ordinarie della società Perlier S.p.a. Kelemata S.p.a. Lo scorso 6 settembre 2004 annunciava la propria intenzione di promuovere l'Offerta attraverso la controllata Seconcar. Di seguito vengono indicati gli elementi essenziali dell'Offerta: L’emittente- Perlier è una società per azioni di diritto italiano, con sede legale in Milano, Corso Monforte n. 26, codice fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n. 01919160158. Le azioni ordinarie Perlier sono quotate sul Mercato Telematico Azionario (“Mta”) organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.a. (“Borsa Italiana”). L’offerente- Seconcar è una società a responsabilità limitata di diritto italiano con sede legale in Torino, Corso Vittorio Emanuele Ii, n. 72 codice fiscale e Registro Imprese 04837430018. Il capitale sociale dell'Offerente è detenuto al 100% da Kelemata, interamente controllata da Giancarlo Giraudi. Alla data della presente, Kelemata è titolare del 60,17% del capitale sociale dell'Emittente, Giancarlo Giraudi detiene direttamente il 7,2%, mentre l'Offerente non detiene alcuna azione. Complessivamente quindi a Giancarlo Giraudi fanno capo 32.669.500 azioni Perlier, corrispondenti al 67,43% del capitale sociale. Oggetto dell’Offerta- L'offerta avrà ad oggetto n. 15.780.500 azioni ordinarie Perlier (le “Azioni”), del valore nominale di Euro 0,21 ciascuna, rappresentanti il 32,57% del capitale sociale di Perlier e costituenti la totalità del flottante alla data odierna. Il numero delle Azioni oggetto dell’Offerta potrebbe essere ridotto qualora l'Offerente, successivamente alla data di pubblicazione del Documento di Offerta e durante il periodo di adesione all'Offerta, acquistasse azioni Perlier al di fuori dell'Offerta, nell’osservanza di quanto disposto dagli artt. 41 e 42 de1 Regolamento Emittenti (gli “Acquisti Fuori Offerta”). Condizioni di Efficacia- L'efficacia dell’Offerta sarà subordinata alla condizione che, sino al momento della diffusione de1 comunicato trasmesso alla Consob, a Borsa Ita1iana e a due agenzie di stampa entro il giorno antecedente il giorno di pagamento, non si siano verificate a livello nazionale o internazionale situazioni pregiudizievoli tali da alterare in modo sostanziale il profilo patrimoniale, economico e/o finanziario dell'Emittente e/o del Gruppo Perlier, rispetto ai documenti o informazioni resi pubblici fino alla data della comunicazione a Consob ai sensi dell’articolo 102 Tuf. L'efficacia dell’Offerta sarà inoltre subordinata alla condizione che Seconcar acquisisca con le Azioni apportate all'Offerta e gli Acquisti Fuori Offerta almeno il 22,57% del capitale sociale dell’Emittente, pari a 10.935.501 azioni (la “Soglia Minima”), rappresentanti il 69,30 % delle Azioni oggetto dell’Opa, così da detenere, congiuntamente a Kelemata e Giancarlo Giraudi, una partecipazione superiore al 90% del capitale sociale. Nel caso in cui tali condizioni non venissero soddisfatte, l’Offerente si riserva la facoltà insindacabile di rinunciare ad una o entrambe le suddette condizioni. Corrispettivo- Il corrispettivo dell'Offerta sarà pari a Euro 0,25 per Azione e sarà regolato in contanti (il “Corrispettivo”). Il Corrispettivo rappresenta un premio del 20,9% rispetto al prezzo ufficiale delle Azioni del 3 settembre 2004 e del 26% sulla media ponderata del trimestre e semestre precedente. Rispetto ai dodici mesi precedenti il premio è di circa il 17% Il controvalore dell'Offerta, in caso di adesione pari al 100%, sarà pari a Euro 3.945.125 (il “Corrispettivo Massimo”). Garanzie e modalità di finanziamento- L'offerta sarà interamente finanziata tramite una linea di credito messa a disposizione di Kelemata da parte di Centrobanca per un importo massimo di Euro 4.300.000, superiore al Corrispettivo Massimo. Giorno di pagamento del Corrispettivo- Il pagamento del Corrispettivo avrà luogo entro tre giorni di borsa aperta dalla chiusura del periodo di adesione. Il trasferimento della titolarità delle Azioni all'Offerente ed il contestuale pagamento del Corrispettivo interverranno soltanto quando si siano verificate le Condizioni, ovvero l'Offerente abbia espressamente dichiarato di rinunciarvi Periodo di Adesione- Il periodo di adesione sarà concordato con Borsa Italiana; si prevede che l’Offerta possa essere avviata nella prima metà di ottobre 2004 e concludersi nella prima metà di novembre 2004. Mercati nei quali è promossa l’Offerta- L'offerta sarà promossa esclusivamente sul mercato italiano, unico mercato in cui sono trattate le Azioni. L’offerta non sarà diffusa negli Stati Uniti d'America, nonchè in Australia, Canada, Giappone né in qualsiasi altro paese nel quale tale diffusione non sia consentita in assenza di autorizzazioni da parte delle competenti Autorità. Scopi dell’Offerta e programmi futuri dell'Offerente - L’offerta è finalizzata all’acquisizione in via diretta od indiretta dell’intero capitale sociale dell’Emittente ed al delisting dello stesso, eventualmente anche attraverso una successiva Offerta Residuale od esercizio del Diritto di Acquisto ovvero anche attraverso la fusione di Perlier in Seconcar o in altra società del Gruppo Kelemata, a seguito dell’Offerta. La fusione potrà aver luogo anche qualora non sussistano i presupposti per promuovere l’Offerta Residuale o l’esercizio del Diritto di Acquisto . L’offerente ritiene infatti che lo status di società quotata dell’Emittente non rientri piu’ tra le strategie del gruppo e che il delisting del titolo Perlier possa agevolare il raggiungimento degli obiettivi dell’Emittente anche grazie alla semplificazione della struttura del gruppo ed al conseguimento di risparmi nei costi fissi di gestione. A tale riguardo l’Offerente ritiene opportuno mettere in grado gli azionisti di minoranza dell’Emittente di liquidare il loro investimento a condizioni vantaggiose rispetto alle attuali valutazioni di borsa e cioè ad un prezzo che incorpora, rispetto alla quotazione media dei sei mesi precedenti il 6 settembre, un premio di circa il 26%. Offerta pubblica residuale, diritto di acquisto e fusione per incorporazione dell'Emittente nell’Offerente - Qualora a seguito dell'Offerta e degli Acquisti Fuori Offerta l'Offerente, congiuntamente a Giancarlo Giraudi e Kelemata e/o ogni altro soggetto controllato, direttamente od indirettamente, da Giancarlo Giraudi – venisse a detenere almeno 43.605.001 azioni Perlier, rappresentanti una partecipazione superiore al 90% del capitale sociale dell’Emittente, ma non superiore al 98% del medesimo, l'Offerente promuoverà un'offerta pubblica di acquisto residuale, ai sensi degli articoli 108 e 109 del Tuf (l'”Offerta Residuale”). In tale ipotesi, si verranno a creare i presupposti per l’applicazione dell’articolo 109 del Tuf, ed i soggetti di cui sopra saranno quindi solidalmente tenuti a promuovere l’eventuale Offerta Residuale. Tale obbligo solidale sarà assolto dalla stessa Seconcar, la quale terrà per l’effetto manlevati e indenni i soggetti di cui al capoverso precedente. Qualora a seguito dell'Offerta e degli Acquisti Fuori Offerta l’Offerente, congiuntamente a Giancarlo Giraudi e Kelemata e/o ogni altro soggetto controllato, direttamente od indirettamente, da Giancarlo Giraudi - venisse a detenere almeno 47.481.001 azioni Perlier, rappresentanti una partecipazione pari al 98% del capitale sociale dell'Emittente, l’Offerente eserciterà il diritto di acquistare le Azioni residue, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 111 del Tuf (il “Diritto di Acquisto”). Centrobanca S.p.a. È stato nominato consulente finanziario dell'Offerente. Lo studio Janni, Magnocavallo, Fauda Brescia e Associati agisce in qualità di consulente legale.  
   
   
SECONCAR S.R.L. (KELEMATA) OPA SU PERLIER: PRESENTATA LA DOCUMENTAZIONE A CONSOB  
 
Torino, 15 settembre 2004 - Ieri , la Seconcar S.r.l. Ha effettuato la comunicazione per procedere all’Offerta Pubblica di Acquisto volontaria totalitaria avente ad oggetto le azioni ordinarie della società Perlier S.p.a. Kelemata S.p.a. Lo scorso 6 settembre 2004 annunciava la propria intenzione di promuovere l'Offerta attraverso la controllata Seconcar. Di seguito vengono indicati gli elementi essenziali dell'Offerta: L’emittente- Perlier è una società per azioni di diritto italiano, con sede legale in Milano, Corso Monforte n. 26, codice fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n. 01919160158. Le azioni ordinarie Perlier sono quotate sul Mercato Telematico Azionario (“Mta”) organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.a. (“Borsa Italiana”). L’offerente- Seconcar è una società a responsabilità limitata di diritto italiano con sede legale in Torino, Corso Vittorio Emanuele Ii, n. 72 codice fiscale e Registro Imprese 04837430018. Il capitale sociale dell'Offerente è detenuto al 100% da Kelemata, interamente controllata da Giancarlo Giraudi. Alla data della presente, Kelemata è titolare del 60,17% del capitale sociale dell'Emittente, Giancarlo Giraudi detiene direttamente il 7,2%, mentre l'Offerente non detiene alcuna azione. Complessivamente quindi a Giancarlo Giraudi fanno capo 32.669.500 azioni Perlier, corrispondenti al 67,43% del capitale sociale. Oggetto dell’Offerta- L'offerta avrà ad oggetto n. 15.780.500 azioni ordinarie Perlier (le “Azioni”), del valore nominale di Euro 0,21 ciascuna, rappresentanti il 32,57% del capitale sociale di Perlier e costituenti la totalità del flottante alla data odierna. Il numero delle Azioni oggetto dell’Offerta potrebbe essere ridotto qualora l'Offerente, successivamente alla data di pubblicazione del Documento di Offerta e durante il periodo di adesione all'Offerta, acquistasse azioni Perlier al di fuori dell'Offerta, nell’osservanza di quanto disposto dagli artt. 41 e 42 de1 Regolamento Emittenti (gli “Acquisti Fuori Offerta”). Condizioni di Efficacia- L'efficacia dell’Offerta sarà subordinata alla condizione che, sino al momento della diffusione de1 comunicato trasmesso alla Consob, a Borsa Ita1iana e a due agenzie di stampa entro il giorno antecedente il giorno di pagamento, non si siano verificate a livello nazionale o internazionale situazioni pregiudizievoli tali da alterare in modo sostanziale il profilo patrimoniale, economico e/o finanziario dell'Emittente e/o del Gruppo Perlier, rispetto ai documenti o informazioni resi pubblici fino alla data della comunicazione a Consob ai sensi dell’articolo 102 Tuf. L'efficacia dell’Offerta sarà inoltre subordinata alla condizione che Seconcar acquisisca con le Azioni apportate all'Offerta e gli Acquisti Fuori Offerta almeno il 22,57% del capitale sociale dell’Emittente, pari a 10.935.501 azioni (la “Soglia Minima”), rappresentanti il 69,30 % delle Azioni oggetto dell’Opa, così da detenere, congiuntamente a Kelemata e Giancarlo Giraudi, una partecipazione superiore al 90% del capitale sociale. Nel caso in cui tali condizioni non venissero soddisfatte, l’Offerente si riserva la facoltà insindacabile di rinunciare ad una o entrambe le suddette condizioni. Corrispettivo- Il corrispettivo dell'Offerta sarà pari a Euro 0,25 per Azione e sarà regolato in contanti (il “Corrispettivo”). Il Corrispettivo rappresenta un premio del 20,9% rispetto al prezzo ufficiale delle Azioni del 3 settembre 2004 e del 26% sulla media ponderata del trimestre e semestre precedente. Rispetto ai dodici mesi precedenti il premio è di circa il 17% Il controvalore dell'Offerta, in caso di adesione pari al 100%, sarà pari a Euro 3.945.125 (il “Corrispettivo Massimo”). Garanzie e modalità di finanziamento- L'offerta sarà interamente finanziata tramite una linea di credito messa a disposizione di Kelemata da parte di Centrobanca per un importo massimo di Euro 4.300.000, superiore al Corrispettivo Massimo. Giorno di pagamento del Corrispettivo- Il pagamento del Corrispettivo avrà luogo entro tre giorni di borsa aperta dalla chiusura del periodo di adesione. Il trasferimento della titolarità delle Azioni all'Offerente ed il contestuale pagamento del Corrispettivo interverranno soltanto quando si siano verificate le Condizioni, ovvero l'Offerente abbia espressamente dichiarato di rinunciarvi Periodo di Adesione- Il periodo di adesione sarà concordato con Borsa Italiana; si prevede che l’Offerta possa essere avviata nella prima metà di ottobre 2004 e concludersi nella prima metà di novembre 2004. Mercati nei quali è promossa l’Offerta- L'offerta sarà promossa esclusivamente sul mercato italiano, unico mercato in cui sono trattate le Azioni. L’offerta non sarà diffusa negli Stati Uniti d'America, nonchè in Australia, Canada, Giappone né in qualsiasi altro paese nel quale tale diffusione non sia consentita in assenza di autorizzazioni da parte delle competenti Autorità. Scopi dell’Offerta e programmi futuri dell'Offerente - L’offerta è finalizzata all’acquisizione in via diretta od indiretta dell’intero capitale sociale dell’Emittente ed al delisting dello stesso, eventualmente anche attraverso una successiva Offerta Residuale od esercizio del Diritto di Acquisto ovvero anche attraverso la fusione di Perlier in Seconcar o in altra società del Gruppo Kelemata, a seguito dell’Offerta. La fusione potrà aver luogo anche qualora non sussistano i presupposti per promuovere l’Offerta Residuale o l’esercizio del Diritto di Acquisto . L’offerente ritiene infatti che lo status di società quotata dell’Emittente non rientri piu’ tra le strategie del gruppo e che il delisting del titolo Perlier possa agevolare il raggiungimento degli obiettivi dell’Emittente anche grazie alla semplificazione della struttura del gruppo ed al conseguimento di risparmi nei costi fissi di gestione. A tale riguardo l’Offerente ritiene opportuno mettere in grado gli azionisti di minoranza dell’Emittente di liquidare il loro investimento a condizioni vantaggiose rispetto alle attuali valutazioni di borsa e cioè ad un prezzo che incorpora, rispetto alla quotazione media dei sei mesi precedenti il 6 settembre, un premio di circa il 26%. Offerta pubblica residuale, diritto di acquisto e fusione per incorporazione dell'Emittente nell’Offerente - Qualora a seguito dell'Offerta e degli Acquisti Fuori Offerta l'Offerente, congiuntamente a Giancarlo Giraudi e Kelemata e/o ogni altro soggetto controllato, direttamente od indirettamente, da Giancarlo Giraudi – venisse a detenere almeno 43.605.001 azioni Perlier, rappresentanti una partecipazione superiore al 90% del capitale sociale dell’Emittente, ma non superiore al 98% del medesimo, l'Offerente promuoverà un'offerta pubblica di acquisto residuale, ai sensi degli articoli 108 e 109 del Tuf (l'”Offerta Residuale”). In tale ipotesi, si verranno a creare i presupposti per l’applicazione dell’articolo 109 del Tuf, ed i soggetti di cui sopra saranno quindi solidalmente tenuti a promuovere l’eventuale Offerta Residuale. Tale obbligo solidale sarà assolto dalla stessa Seconcar, la quale terrà per l’effetto manlevati e indenni i soggetti di cui al capoverso precedente. Qualora a seguito dell'Offerta e degli Acquisti Fuori Offerta l’Offerente, congiuntamente a Giancarlo Giraudi e Kelemata e/o ogni altro soggetto controllato, direttamente od indirettamente, da Giancarlo Giraudi - venisse a detenere almeno 47.481.001 azioni Perlier, rappresentanti una partecipazione pari al 98% del capitale sociale dell'Emittente, l’Offerente eserciterà il diritto di acquistare le Azioni residue, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 111 del Tuf (il “Diritto di Acquisto”). Centrobanca S.p.a. È stato nominato consulente finanziario dell'Offerente. Lo studio Janni, Magnocavallo, Fauda Brescia e Associati agisce in qualità di consulente legale.  
   
   
INTERPUMP GROUP: RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2004 RICAVI NETTI: +11,9% A 311 MILIONI DI EURO UTILE NETTO: +56,7% A 12,7 MILIONI DI EURO MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA): +14,1% A 49,3 MILIONI DI EURO  
 
Sant’ilario d’Enza, 15 settembre 2004 - Si è riunito ieri il Consiglio di Amministrazione di Interpump Group che ha approvato la Relazione sul primo semestre 2004. I ricavi netti del primo semestre 2004 hanno raggiunto 311 milioni di euro, con una crescita dell’11,9% rispetto ai 277,8 milioni di euro registrati nel primo semestre 2003. A dollari costanti la crescita sarebbe stata del 17%. Il Settore Cleaning è cresciuto dell’11,6%, trainato ancora dalle vendite del segmento consumer. Il Settore Oleodinamico è cresciuto del 15,3% sia in Nord America (+37,6% in valuta locale) sia negli altri mercati (+9,8%). Il Settore Industriale ha registrato un aumento del fatturato del 6,9% anche in questo caso sia in Nord America (+21,8% in valuta locale), sia negli altri mercati (+11,1%). Il margine operativo lordo (Ebitda) del primo semestre 2004 è stato pari a 49,3 milioni di euro registrando un incremento del 14,1% rispetto al primo semestre 2003. A dollari costanti l’Ebitda sarebbe stato di 61,3 milioni di euro con una crescita del 41,9% rispetto al primo semestre 2003. L’utile operativo (Ebit) è stato di 40,1 milioni di euro incrementato del 13,8% rispetto ai 35,2 milioni di euro registrati nel primo semestre 2003. A dollari costanti l’Ebit sarebbe stato di 52,0 milioni di euro con una crescita del 47,6% rispetto al primo semestre 2003. L’utile netto è stato di 12,7 milioni di euro (8,1 milioni di euro nel primo semestre 2003) con un incremento del 56,7% ed è stato penalizzato per 7,5 milioni di euro dall’effetto dollaro. L’utile netto per azione (Eps) rettificato per l’ammortamento dell’avviamento e per le azioni proprie ha raggiunto 0,231 euro con un incremento del 36,7% rispetto ai 0,169 euro del primo semestre 2003. Il Roce (ritorno sul capitale investito) del semestre ha raggiunto l’11,9% a fronte del 9,9% del primo semestre 2003 con un incremento del 20,2%. Il Roe (ritorno sul patrimonio netto) è stato del 10,9% a fronte dell’8,1% registrato nel primo semestre 2003 con un incremento del 34,6%. La posizione finanziaria netta evidenzia un indebitamento di 191,4 milioni di euro che si è ridotto di 14,2 milioni di euro rispetto al 31/12/2003 (205,6 milioni di euro) dopo il pagamento di 10,4 milioni di euro di dividendi per l’elevato cash flow reddituale di 28,6 milioni di euro cresciuto del 26,4% rispetto al primo semestre 2003 quando era stato di 22,6 milioni di euro. La riduzione del capitale circolante, nonostante il forte incremento delle vendite, ha fatto salire il cash flow operativo a 31,1 milioni di euro cresciuto oltre due volte e mezzo rispetto ai 12,1 milioni di euro del 30/6/2003. Il patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2004 è stato pari a 179 milioni di euro, rispetto ai 173,8 milioni di euro al 31/12/2003. L’ing. Giovanni Cavallini Vice Presidente ed Amministratore Delegato di Interpump Group ha dichiarato: “Il primo semestre 2004 ha visto il rafforzamento delle posizioni competitive del Gruppo in tutti i settori di attività, confermando la ripresa del Settore delle pompe ad alta pressione nel mercato Nord Americano ed evidenziando importanti segnali di ripresa anche nel mercato europeo. La forte crescita del fatturato, accompagnata dalla politica di riduzione dei costi attuata già a partire dallo scorso esercizio, ha consentito un significativo aumento dell’utile netto (+56,7%) e il miglioramento di tutti gli indicatori economici e finanziari. I 31,1 milioni di cash flow operativo, oltre due volte e mezzo rispetto al 2003, hanno consentito di ridurre l’indebitamento di 14,2 milioni rispetto al 31/12/2003, dopo aver distribuito dividendi per 10,4 milioni.”  
   
   
INTERPUMP GROUP: RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2004 RICAVI NETTI: +11,9% A 311 MILIONI DI EURO UTILE NETTO: +56,7% A 12,7 MILIONI DI EURO MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA): +14,1% A 49,3 MILIONI DI EURO  
 
Sant’ilario d’Enza, 15 settembre 2004 - Si è riunito ieri il Consiglio di Amministrazione di Interpump Group che ha approvato la Relazione sul primo semestre 2004. I ricavi netti del primo semestre 2004 hanno raggiunto 311 milioni di euro, con una crescita dell’11,9% rispetto ai 277,8 milioni di euro registrati nel primo semestre 2003. A dollari costanti la crescita sarebbe stata del 17%. Il Settore Cleaning è cresciuto dell’11,6%, trainato ancora dalle vendite del segmento consumer. Il Settore Oleodinamico è cresciuto del 15,3% sia in Nord America (+37,6% in valuta locale) sia negli altri mercati (+9,8%). Il Settore Industriale ha registrato un aumento del fatturato del 6,9% anche in questo caso sia in Nord America (+21,8% in valuta locale), sia negli altri mercati (+11,1%). Il margine operativo lordo (Ebitda) del primo semestre 2004 è stato pari a 49,3 milioni di euro registrando un incremento del 14,1% rispetto al primo semestre 2003. A dollari costanti l’Ebitda sarebbe stato di 61,3 milioni di euro con una crescita del 41,9% rispetto al primo semestre 2003. L’utile operativo (Ebit) è stato di 40,1 milioni di euro incrementato del 13,8% rispetto ai 35,2 milioni di euro registrati nel primo semestre 2003. A dollari costanti l’Ebit sarebbe stato di 52,0 milioni di euro con una crescita del 47,6% rispetto al primo semestre 2003. L’utile netto è stato di 12,7 milioni di euro (8,1 milioni di euro nel primo semestre 2003) con un incremento del 56,7% ed è stato penalizzato per 7,5 milioni di euro dall’effetto dollaro. L’utile netto per azione (Eps) rettificato per l’ammortamento dell’avviamento e per le azioni proprie ha raggiunto 0,231 euro con un incremento del 36,7% rispetto ai 0,169 euro del primo semestre 2003. Il Roce (ritorno sul capitale investito) del semestre ha raggiunto l’11,9% a fronte del 9,9% del primo semestre 2003 con un incremento del 20,2%. Il Roe (ritorno sul patrimonio netto) è stato del 10,9% a fronte dell’8,1% registrato nel primo semestre 2003 con un incremento del 34,6%. La posizione finanziaria netta evidenzia un indebitamento di 191,4 milioni di euro che si è ridotto di 14,2 milioni di euro rispetto al 31/12/2003 (205,6 milioni di euro) dopo il pagamento di 10,4 milioni di euro di dividendi per l’elevato cash flow reddituale di 28,6 milioni di euro cresciuto del 26,4% rispetto al primo semestre 2003 quando era stato di 22,6 milioni di euro. La riduzione del capitale circolante, nonostante il forte incremento delle vendite, ha fatto salire il cash flow operativo a 31,1 milioni di euro cresciuto oltre due volte e mezzo rispetto ai 12,1 milioni di euro del 30/6/2003. Il patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2004 è stato pari a 179 milioni di euro, rispetto ai 173,8 milioni di euro al 31/12/2003. L’ing. Giovanni Cavallini Vice Presidente ed Amministratore Delegato di Interpump Group ha dichiarato: “Il primo semestre 2004 ha visto il rafforzamento delle posizioni competitive del Gruppo in tutti i settori di attività, confermando la ripresa del Settore delle pompe ad alta pressione nel mercato Nord Americano ed evidenziando importanti segnali di ripresa anche nel mercato europeo. La forte crescita del fatturato, accompagnata dalla politica di riduzione dei costi attuata già a partire dallo scorso esercizio, ha consentito un significativo aumento dell’utile netto (+56,7%) e il miglioramento di tutti gli indicatori economici e finanziari. I 31,1 milioni di cash flow operativo, oltre due volte e mezzo rispetto al 2003, hanno consentito di ridurre l’indebitamento di 14,2 milioni rispetto al 31/12/2003, dopo aver distribuito dividendi per 10,4 milioni.”  
   
   
LOTTOMATICA DEFINISCE LA CESSIONE DI GLOBAL BINGO CORPORATION L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO SPAGNOLA HA DATO IL VIA LIBERA ALLA CESSIONE DELLA PARTECIPAZIONE DI LOTTOMATICA NELLA SOCIETÀ SPAGNOLA  
 
Roma, 15 settembre 2004 – Lottomatica S.p.a. Ha annunciato ieri di aver perfezionato la cessione a Cirsa Business Corporation S.a. Della propria partecipazione (pari al 50%) in Gbc, Global Bingo Corporation S.a., società di diritto spagnolo e leader nel settore del Bingo in Spagna, a seguito del via libera da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato spagnola. Il prezzo di vendita è pari a 64 Milioni di euro.  
   
   
LOTTOMATICA DEFINISCE LA CESSIONE DI GLOBAL BINGO CORPORATION L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO SPAGNOLA HA DATO IL VIA LIBERA ALLA CESSIONE DELLA PARTECIPAZIONE DI LOTTOMATICA NELLA SOCIETÀ SPAGNOLA  
 
Roma, 15 settembre 2004 – Lottomatica S.p.a. Ha annunciato ieri di aver perfezionato la cessione a Cirsa Business Corporation S.a. Della propria partecipazione (pari al 50%) in Gbc, Global Bingo Corporation S.a., società di diritto spagnolo e leader nel settore del Bingo in Spagna, a seguito del via libera da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato spagnola. Il prezzo di vendita è pari a 64 Milioni di euro.  
   
   
SALGONO A CINQUE I CONSIGLIERI INDIPENDENTI DI LUXOTTICA GROUP  
 
Milano, 15 settembre 2004 - Luxottica Group S.p.a. , leader mondiale nel settore degli occhiali, ha annunciato che sale a cinque il numero dei consiglieri indipendenti presenti nel Consiglio d’Amministrazione del Gruppo. L’assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti, tenutasi a Milano in data odierna, ha infatti deliberato l’ampliamento del Consiglio di Amministrazione, come già previsto dallo Statuto della società, a 12 membri con la nomina a consiglieri di Sergio Erede, Gianni Mion e Sabina Grossi. Allo stesso tempo la nomina a consigliere di Andrea Guerra, nuovo Amministratore Delegato di Luxottica Group, è stata riconfermata dall’Assemblea a norma di legge. Leonardo Del Vecchio, Presidente di Luxottica Group ha commentato: “L’arrivo nel Consiglio d’Amministrazione di Sergio Erede e Gianni Mion quali consiglieri indipendenti fa parte di un discorso più complessivo – intrapreso a livello di Gruppo già da qualche tempo – per adeguare sempre più la nostra società ai migliori principi di Corporate Governance.” “Tra le varie iniziative intraprese dal Gruppo ci sembra giusto menzionare l’avvio del processo di adeguamento del nostro modello di controllo interno ai canoni stringenti e severi della Sarbanes-oxley, normativa emanata negli Stati Uniti con la finalità di migliorare l’accuratezza e l’affidabilità dell’informativa societaria.” Luxottica Group ha inoltre annunciato che in data odierna il Consiglio di Amministrazione ha approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2004 redatta in base ai principi contabili italiani. La Società ha già comunicato in data 27 luglio 2004 i risultati consolidati del primo semestre redatti sulla base dei principi contabili americani (Us Gaap), con € 1.563,9 milioni di fatturato, € 259,2 milioni di utile operativo, e € 150,1 milioni di utile netto. Infine Luxottica Group ha annunciato che l’azionista di maggioranza, Leonardo Del Vecchio, ha destinato azioni pari al 2,11% del capitale sociale da lui detenute attraverso la controllata La Leonardo Finanziaria S.r.l. Ad un piano di stock option a favore del top management. Tale piano è subordinato al raggiungimento di certi obiettivi economici. L’avvocato Erede esercita la libera professione in Italia dal 1969 dopo importanti esperienze professionali con studi legali negli Stati Uniti ed è membro del Consiglio di Amministrazione di altre società tra le quali Autogrill S.p.a. E Marzotto S.p.a. Luxottica Group, Pagina 2 Il Dottor Mion, Amministratore Delegato di Edizione Holding S.p.a. Dal 1986, ha negli anni ricoperto ruoli di crescente responsabilità in importanti società italiane, più recentemente Chief Financial Officer di Marzotto S.p.a. Il Dottor Mion è anche membro del Consiglio di Amministrazione di altre società tra le quali Autogrill S.p.a., Autostrade S.p.a., Benetton Group S.p.a., Olimpia, Telecom Italia e Telecom Italia Mobile.  
   
   
SALGONO A CINQUE I CONSIGLIERI INDIPENDENTI DI LUXOTTICA GROUP  
 
Milano, 15 settembre 2004 - Luxottica Group S.p.a. , leader mondiale nel settore degli occhiali, ha annunciato che sale a cinque il numero dei consiglieri indipendenti presenti nel Consiglio d’Amministrazione del Gruppo. L’assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti, tenutasi a Milano in data odierna, ha infatti deliberato l’ampliamento del Consiglio di Amministrazione, come già previsto dallo Statuto della società, a 12 membri con la nomina a consiglieri di Sergio Erede, Gianni Mion e Sabina Grossi. Allo stesso tempo la nomina a consigliere di Andrea Guerra, nuovo Amministratore Delegato di Luxottica Group, è stata riconfermata dall’Assemblea a norma di legge. Leonardo Del Vecchio, Presidente di Luxottica Group ha commentato: “L’arrivo nel Consiglio d’Amministrazione di Sergio Erede e Gianni Mion quali consiglieri indipendenti fa parte di un discorso più complessivo – intrapreso a livello di Gruppo già da qualche tempo – per adeguare sempre più la nostra società ai migliori principi di Corporate Governance.” “Tra le varie iniziative intraprese dal Gruppo ci sembra giusto menzionare l’avvio del processo di adeguamento del nostro modello di controllo interno ai canoni stringenti e severi della Sarbanes-oxley, normativa emanata negli Stati Uniti con la finalità di migliorare l’accuratezza e l’affidabilità dell’informativa societaria.” Luxottica Group ha inoltre annunciato che in data odierna il Consiglio di Amministrazione ha approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2004 redatta in base ai principi contabili italiani. La Società ha già comunicato in data 27 luglio 2004 i risultati consolidati del primo semestre redatti sulla base dei principi contabili americani (Us Gaap), con € 1.563,9 milioni di fatturato, € 259,2 milioni di utile operativo, e € 150,1 milioni di utile netto. Infine Luxottica Group ha annunciato che l’azionista di maggioranza, Leonardo Del Vecchio, ha destinato azioni pari al 2,11% del capitale sociale da lui detenute attraverso la controllata La Leonardo Finanziaria S.r.l. Ad un piano di stock option a favore del top management. Tale piano è subordinato al raggiungimento di certi obiettivi economici. L’avvocato Erede esercita la libera professione in Italia dal 1969 dopo importanti esperienze professionali con studi legali negli Stati Uniti ed è membro del Consiglio di Amministrazione di altre società tra le quali Autogrill S.p.a. E Marzotto S.p.a. Luxottica Group, Pagina 2 Il Dottor Mion, Amministratore Delegato di Edizione Holding S.p.a. Dal 1986, ha negli anni ricoperto ruoli di crescente responsabilità in importanti società italiane, più recentemente Chief Financial Officer di Marzotto S.p.a. Il Dottor Mion è anche membro del Consiglio di Amministrazione di altre società tra le quali Autogrill S.p.a., Autostrade S.p.a., Benetton Group S.p.a., Olimpia, Telecom Italia e Telecom Italia Mobile.  
   
   
OLTRE 7 MILIONI DI EURO PER INCENTIVARE L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA DELLE IMPRESE ARTIGIANE LOMBARDE  
 
 Milano, 15 settembre 2004 - Due opportunità di finanziamento dell'Unione europea per le aziende artigiane lombarde: oltre 7.000.000 di euro a disposizione per spese su licenze, brevetti e marchi, servizi promozionali e di marketing, strumenti di comunicazione e informazione tecnologica (Ict), ma anche ricerche di mercato, eventi fieristici, ristrutturazioni ammodernamento e creazione di nuovi impianti, certificazione di prodotto e di sistema aziendale. Per ogni impresa richiedente fino al 30% delle spese sostenute, ammesso che l’impresa non abbia percepito contributi pubblici oltre ai 100.000 euro nell’ultimo triennio. Ultima data per la presentazione delle domande il 14 ottobre 2004. E l’Euro Info Centre (Eic) offre alle imprese servizi di informazione e assistenza, proponendosi quale struttura di ausilio per l'utilizzo dei finanziamenti comunitari. “Anche nella società dell’informazione, della comunicazione e dell’economia digitale - ha dichiarato Guido Galardi, presidente di Euro Info Centre, azienda speciale di Camera di Commercio di Milano -, bisogna valorizzare la tradizione, la cultura e l’artigianato presenti sul territorio milanese. Grazie ai finanziamenti della Comunità Europea le aziende artigiane potranno usufruire di nuove opportunità tecnologiche ed informatiche, per aumentare la loro competitività, la produttività e l’accesso al mercato. E l’Euro Info Centre supporterà le imprese artigiane nell’integrazione tecnologica aiutandole ad usufruire di questi finanziamenti”. L’ammontare complessivo delle somme stanziate per i contributi è di 7.505.431,00 euro così suddivisi: 5.470.838,00 euro a favore delle imprese artigiane singole, associate e consorziate iscritte all’Albo Artigiani per l’acquisto di macchine utensili o di produzione, per la creazione di nuovi impianti, l’ammodernamento, la ristrutturazione, la riconversione e la riattivazione degli impianti produttivi, ma anche per interventi di realizzazione, potenziamento e riqualificazione della dotazione infrastrutturale. L'entità del contributo, per gli interventi, è pari al 30% delle spese fino ad un massimo di 100.000 euro, per ciascuna impresa. Verranno considerati ammissibili le spese relative esclusivamente ai canoni pagati nel periodo di realizzazione del progetto (non oltre la data del 31 luglio 2005), per i contratti stipulati in data non antecedente il 29 ottobre 2002. L’obiettivo è di favorire i processi di innovazione tecnologica, con miglioramento della compatibilità ambientale; potenziare, realizzare, consolidare e riqualificare la dotazione infrastrutturale. Il termine per la presentazione della domanda è il 14 ottobre 2004. 2.034.593,00 euro per le imprese artigiane singole, associate e consorziate iscritte all’Albo Artigiani che a partire dal 29 ottobre 2002, abbiamo sostenuto spese per le licenze d’uso alla certificazione di prodotto, per i brevetti e i marchi, per servizi di promozione e marketing, di innovazione informatica, di consulenza tecnologica, ma anche per la certificazione dei sistemi di gestione aziendale, per gli eventi fieristici e le ricerche di mercato. Il contributo è pari al 30% delle spese con un limite massimo di 100.000 euro, per ogni azienda. L’obbiettivo è di favorire la promozione e il marketing delle imprese artigiane lombarde ma anche l’innovazione basata sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) al fine di migliorare la competitività. Il termine per la presentazione della domanda è il 14 ottobre 2004. Possono accedere a tali opportunità dell'Ue le imprese ubicate nei seguenti comuni della provincia di Milano: Arconte, Buscate, Busto, Garolfo, Canegrate, Casorezzo, Castano Primo, Cerro Maggiore, Cuggiono, Dairago, Inveruno, Legnano, Magnano, Nosate, Rescaldina, Robecchetto con Induco, San Giorgio su Legnano, Turbino, Vanzaghello, Villa Cortese.  
   
   
OLTRE 7 MILIONI DI EURO PER INCENTIVARE L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA DELLE IMPRESE ARTIGIANE LOMBARDE  
 
 Milano, 15 settembre 2004 - Due opportunità di finanziamento dell'Unione europea per le aziende artigiane lombarde: oltre 7.000.000 di euro a disposizione per spese su licenze, brevetti e marchi, servizi promozionali e di marketing, strumenti di comunicazione e informazione tecnologica (Ict), ma anche ricerche di mercato, eventi fieristici, ristrutturazioni ammodernamento e creazione di nuovi impianti, certificazione di prodotto e di sistema aziendale. Per ogni impresa richiedente fino al 30% delle spese sostenute, ammesso che l’impresa non abbia percepito contributi pubblici oltre ai 100.000 euro nell’ultimo triennio. Ultima data per la presentazione delle domande il 14 ottobre 2004. E l’Euro Info Centre (Eic) offre alle imprese servizi di informazione e assistenza, proponendosi quale struttura di ausilio per l'utilizzo dei finanziamenti comunitari. “Anche nella società dell’informazione, della comunicazione e dell’economia digitale - ha dichiarato Guido Galardi, presidente di Euro Info Centre, azienda speciale di Camera di Commercio di Milano -, bisogna valorizzare la tradizione, la cultura e l’artigianato presenti sul territorio milanese. Grazie ai finanziamenti della Comunità Europea le aziende artigiane potranno usufruire di nuove opportunità tecnologiche ed informatiche, per aumentare la loro competitività, la produttività e l’accesso al mercato. E l’Euro Info Centre supporterà le imprese artigiane nell’integrazione tecnologica aiutandole ad usufruire di questi finanziamenti”. L’ammontare complessivo delle somme stanziate per i contributi è di 7.505.431,00 euro così suddivisi: 5.470.838,00 euro a favore delle imprese artigiane singole, associate e consorziate iscritte all’Albo Artigiani per l’acquisto di macchine utensili o di produzione, per la creazione di nuovi impianti, l’ammodernamento, la ristrutturazione, la riconversione e la riattivazione degli impianti produttivi, ma anche per interventi di realizzazione, potenziamento e riqualificazione della dotazione infrastrutturale. L'entità del contributo, per gli interventi, è pari al 30% delle spese fino ad un massimo di 100.000 euro, per ciascuna impresa. Verranno considerati ammissibili le spese relative esclusivamente ai canoni pagati nel periodo di realizzazione del progetto (non oltre la data del 31 luglio 2005), per i contratti stipulati in data non antecedente il 29 ottobre 2002. L’obiettivo è di favorire i processi di innovazione tecnologica, con miglioramento della compatibilità ambientale; potenziare, realizzare, consolidare e riqualificare la dotazione infrastrutturale. Il termine per la presentazione della domanda è il 14 ottobre 2004. 2.034.593,00 euro per le imprese artigiane singole, associate e consorziate iscritte all’Albo Artigiani che a partire dal 29 ottobre 2002, abbiamo sostenuto spese per le licenze d’uso alla certificazione di prodotto, per i brevetti e i marchi, per servizi di promozione e marketing, di innovazione informatica, di consulenza tecnologica, ma anche per la certificazione dei sistemi di gestione aziendale, per gli eventi fieristici e le ricerche di mercato. Il contributo è pari al 30% delle spese con un limite massimo di 100.000 euro, per ogni azienda. L’obbiettivo è di favorire la promozione e il marketing delle imprese artigiane lombarde ma anche l’innovazione basata sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) al fine di migliorare la competitività. Il termine per la presentazione della domanda è il 14 ottobre 2004. Possono accedere a tali opportunità dell'Ue le imprese ubicate nei seguenti comuni della provincia di Milano: Arconte, Buscate, Busto, Garolfo, Canegrate, Casorezzo, Castano Primo, Cerro Maggiore, Cuggiono, Dairago, Inveruno, Legnano, Magnano, Nosate, Rescaldina, Robecchetto con Induco, San Giorgio su Legnano, Turbino, Vanzaghello, Villa Cortese.  
   
   
ENERGIA: ALLARME COSTI PER LE IMPRESE BONÀITI, “AUMENTI IN BOLLETTA FINO AL 40 PER CENTO” LA PROPOSTA DEGLI INDUSTRIALI: “L’AUTORITÀ RIPROPONGA PROVVEDIMENTI PER COMPENSARE I RINCARI”  
 
Padova, 15 settembre 2004 - E’ allarme sui costi dell’energia per le imprese, dopo la decisione del Consiglio di Stato di mantenere in vigore la contestata delibera dell’Authority per l’energia elettrica e il gas (Aeeg) 5/04 che lo scorso gennaio ha modificato le fasce orarie di consumo per l’utenza industriale. A lanciare l’allarme è il presidente di Unindustria Padova, Luca Bonàiti, che spiega: “Le nuove fasce orarie, che determinano l’applicazione delle tariffe elettriche, rischiano di mettere in ginocchio le imprese. A giugno e luglio si sono avuti rincari in bolletta fino al 40%, che hanno colpito soprattutto le imprese di tutti i comparti che lavorano in un solo turno diurno, in quanto la fascia più costosa si è concentrata nei giorni feriali, con 7 ore di punta dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 17. Spalmati sull’intero anno, questi scossoni tariffari comporteranno un aggravio medio per le imprese del 5-6 per cento”. Il quadro disegnato dalla delibera è in sé positivo, spiega Bonàiti, “perché dal 2005 prevede una riduzione delle ore considerate di punta, da 524 a 461. Ma per il 2004 la delibera ha avuto effetto solo da aprile, determinando un aumento sensibile delle ore di punta (721)”. “Poiché nella fascia di punta (la cosiddetta fascia F1) un chilowattora costa 7,17 centesimi di euro in più rispetto alle ore di alto carico (fascia F2), per aziende che consumano milioni di Kwh l’aggravio di costi risulta spropositato”. Una mazzata per le aziende, a tutto vantaggio dei produttori che in questo modo incasseranno 500 milioni di euro in più. “A questo punto - propone Bonàiti - sarebbe auspicabile che l’Authority riproponesse provvedimenti di riduzione tariffaria atti ad attenuare il danno subìto dalle imprese consumatrici. Ho sentito personalmente la vice presidente di Confindustria con delega per l’energia, Emma Marcegaglia, che mi ha assicurato il suo impegno in tal senso”. Ma le contestazioni delle imprese non si fermano qui. La decisione del Consiglio di Stato, nella riunione del 31 agosto, arriva dopo un kafkiano rovesciamento di fronti. Per compensare i rincari l’Authority aveva in un primo tempo ridotto le tariffe di marzo, ma alcuni fornitori hanno impugnato la delibera (20/04) davanti al Tar della Lombardia, ottenendone l’annullamento. Lo stesso Tar della Lombardia ha in seguito accolto i ricorsi promossi da alcuni consorzi per l’acquisto di energia del sistema Confindustria contro la delibera 5/04 dell’Authority. Ma l’efficacia della decisione è stata bloccata dal ricorso della stessa Authority al Consiglio, che a fine agosto ha confermato la sospensiva alla sentenza e rinviato ogni decisione al 21 dicembre. “Questo balletto kafkiano di carte bollate rischia di avere un effetto devastante sulle imprese - commenta Bonàiti -. C’è bisogno di certezze, invece le regole vengono cambiate in corso d’opera. E i parametri vengono costantemente ritoccati determinando un aumento progressivo delle tariffe”. Sul fronte energia, conclude il presidente di Unindustria Padova, “esiste un serio problema strutturale dovuto alla nostra dipendenza dall’estero, alla scarsa efficienza della rete e alla decennale carenza di una politica energetica”. Il risultato è che “in Italia l’energia per usi industriali costa fino al 50% più della media europea, un handicap pesante per le imprese. E la situazione non cambierà a breve, per l’inerzia di un sistema che continua ad agire in modo poco lungimirante”. Il problema resta la sperequazione tra domanda e offerta: “Se fino a due anni fa l’incremento dei consumi andava di pari passo con quello del prodotto interno, nell’ultimo anno la domanda è cresciuta nonostante il rallentamento del Pil. Questo impedisce che la liberalizzazione del mercato elettrico abbia effetti significativi sui costi per le imprese”.  
   
   
ENERGIA: ALLARME COSTI PER LE IMPRESE BONÀITI, “AUMENTI IN BOLLETTA FINO AL 40 PER CENTO” LA PROPOSTA DEGLI INDUSTRIALI: “L’AUTORITÀ RIPROPONGA PROVVEDIMENTI PER COMPENSARE I RINCARI”  
 
Padova, 15 settembre 2004 - E’ allarme sui costi dell’energia per le imprese, dopo la decisione del Consiglio di Stato di mantenere in vigore la contestata delibera dell’Authority per l’energia elettrica e il gas (Aeeg) 5/04 che lo scorso gennaio ha modificato le fasce orarie di consumo per l’utenza industriale. A lanciare l’allarme è il presidente di Unindustria Padova, Luca Bonàiti, che spiega: “Le nuove fasce orarie, che determinano l’applicazione delle tariffe elettriche, rischiano di mettere in ginocchio le imprese. A giugno e luglio si sono avuti rincari in bolletta fino al 40%, che hanno colpito soprattutto le imprese di tutti i comparti che lavorano in un solo turno diurno, in quanto la fascia più costosa si è concentrata nei giorni feriali, con 7 ore di punta dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 17. Spalmati sull’intero anno, questi scossoni tariffari comporteranno un aggravio medio per le imprese del 5-6 per cento”. Il quadro disegnato dalla delibera è in sé positivo, spiega Bonàiti, “perché dal 2005 prevede una riduzione delle ore considerate di punta, da 524 a 461. Ma per il 2004 la delibera ha avuto effetto solo da aprile, determinando un aumento sensibile delle ore di punta (721)”. “Poiché nella fascia di punta (la cosiddetta fascia F1) un chilowattora costa 7,17 centesimi di euro in più rispetto alle ore di alto carico (fascia F2), per aziende che consumano milioni di Kwh l’aggravio di costi risulta spropositato”. Una mazzata per le aziende, a tutto vantaggio dei produttori che in questo modo incasseranno 500 milioni di euro in più. “A questo punto - propone Bonàiti - sarebbe auspicabile che l’Authority riproponesse provvedimenti di riduzione tariffaria atti ad attenuare il danno subìto dalle imprese consumatrici. Ho sentito personalmente la vice presidente di Confindustria con delega per l’energia, Emma Marcegaglia, che mi ha assicurato il suo impegno in tal senso”. Ma le contestazioni delle imprese non si fermano qui. La decisione del Consiglio di Stato, nella riunione del 31 agosto, arriva dopo un kafkiano rovesciamento di fronti. Per compensare i rincari l’Authority aveva in un primo tempo ridotto le tariffe di marzo, ma alcuni fornitori hanno impugnato la delibera (20/04) davanti al Tar della Lombardia, ottenendone l’annullamento. Lo stesso Tar della Lombardia ha in seguito accolto i ricorsi promossi da alcuni consorzi per l’acquisto di energia del sistema Confindustria contro la delibera 5/04 dell’Authority. Ma l’efficacia della decisione è stata bloccata dal ricorso della stessa Authority al Consiglio, che a fine agosto ha confermato la sospensiva alla sentenza e rinviato ogni decisione al 21 dicembre. “Questo balletto kafkiano di carte bollate rischia di avere un effetto devastante sulle imprese - commenta Bonàiti -. C’è bisogno di certezze, invece le regole vengono cambiate in corso d’opera. E i parametri vengono costantemente ritoccati determinando un aumento progressivo delle tariffe”. Sul fronte energia, conclude il presidente di Unindustria Padova, “esiste un serio problema strutturale dovuto alla nostra dipendenza dall’estero, alla scarsa efficienza della rete e alla decennale carenza di una politica energetica”. Il risultato è che “in Italia l’energia per usi industriali costa fino al 50% più della media europea, un handicap pesante per le imprese. E la situazione non cambierà a breve, per l’inerzia di un sistema che continua ad agire in modo poco lungimirante”. Il problema resta la sperequazione tra domanda e offerta: “Se fino a due anni fa l’incremento dei consumi andava di pari passo con quello del prodotto interno, nell’ultimo anno la domanda è cresciuta nonostante il rallentamento del Pil. Questo impedisce che la liberalizzazione del mercato elettrico abbia effetti significativi sui costi per le imprese”.  
   
   
FONTI ENERGETICHE: ITALIA SEMPRE PIÙ DIPENDENTE DALL'ESTERO  
 
Roma 15 Settembre 2004 - Il nostro Paese importa il 99% del proprio fabbisogno di carbone. L’italia è fra i paesi a più alta dipendenza esterna in campo energetico. Negli ultimi anni, infatti, ha ridotto ancora di più la produzione interna di petrolio, gas e combustibili solidi. Segnali positivi vengono invece dalle fonti energetiche rinnovabili: in questo settore il contributo al bilancio energetico nazionale è cresciuto del 25% tra il 1995 e il 2001. La dipendenza dell’Italia dall’estero resta altissima. Infatti per quanto riguarda il petrolio nel nostro Paese si è arrivati al di sotto del 50%, ma comunque ancora lontana da quella che è la dipendenza mondiale, pari al 38%. La nostra dipendenza dal gas naturale per la generazione di energia elettrica è salita dal 21% agli inizi degli anni Novanta al 45% di oggi. Secondo l’analisi dell’Eurispes, emerge quindi che le politiche energetiche, volte a ridurre la dipendenza dall’estero, non hanno avuto grande successo, se si considera anche che ad aggravare la situazione hanno contribuito i ritardi nell’estrazione di petrolio dai giacimenti della Basilicata, che avrebbero dovuto invece ridurre l’import. In Italia, malgrado un notevole potenziale, la quota al 2000 dell’energia primaria rappresenta solo il 5,4%, ben al di sotto di altri paesi industrializzati. Per quanto riguarda le fonti rinnovabili, lo sviluppo nel nostro Paese è al di sotto delle reali possibilità di crescita. Ad esempio, il solare termico permette la produzione di energia termica a basso costo e a basso impatto ambientale, utilizzando tecnologie ormai considerate mature. Mentre negli altri paesi europei questa fonte si è andata sempre più sviluppando, in Italia il mercato del solare termico ha conosciuto un periodo di profonda crisi per i seguenti motivi: incapacità di creare un mercato; scarsa competenza tecnica degli operatori; alta percentuale di sistemi difettosi; assenza di servizio post-vendita; mancanza di concreta volontà politica. Anche se attualmente questo mercato registra confortanti segni di ripresa, non sembra per ora possibile raggiungere l’obiettivo fissato per l’Italia di 3.000.000 m2 al 2010, dal Libro Bianco delle fonti rinnovabili. Infatti, nel 2001, sono stati installati circa 40.000 m2 di impianto con una crescita media annua del 15% negli ultimi 5 anni cosicché il parco installato complessivo in Italia ammonta a poco più di 360.000 m2. Il solare termico è considerato la fonte rinnovabile con più ampia possibilità di sviluppo. I suoi campi di applicazione sono: riscaldamento di ambienti; piscine-strutture ricreative; acqua calda sanitaria; gestione acque; agricoltura; riscaldamento centralizzato; refrigerazione. Nel 2000 l’Unione europea ha rilevato che l’energia impiegata nel settore residenziale e terziario, composto per la maggior parte da edifici, rappresenta oltre il 4% del consumo finale di energia della Comunità. In Italia, inoltre, attraverso il decentramento dei poteri è stato conferito agli Enti locali ed alle Province autonome un ruolo di primo piano nello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, con l’utilizzo di uno strumento definito Pea (Piani Energetici Ambientali). I Pea contengono al loro interno: mappatura delle risorse energetiche rinnovabili; promozione di progetti di particolare interesse energetico-ambientale; campagne di sensibilizzazione della popolazione sulle fonti rinnovabili e l’uso razionale dell’energia; reclutamento di personale tecnico altamente specializzato; revisione dei piani regolatori e dei piani di utilizzazione comunali, indispensabili per l’iter autorizzativo dei nuovi progetti. Contemporaneamente sono stati predisposti una serie di strumenti finanziari ed incentivi per le fonti rinnovabili che vanno dai certificati verdi (ovvero l’obbligo, da parte delle imprese produttrici di energia, di riservare una quota di produzione alle fonti rinnovabili) ai fondi regionali, ai fondi strutturali europei, alle tariffe verdi, fino ad azioni di incentivazione come il project financing e l’introduzione della Responsabilità Sociale. Ma un ruolo fondamentale resta quello, ormai da più parti riconosciuto, delle azioni di Ricerca e Sviluppo nel settore energetico. Un settore questo nel quale l’Italia risulta, in ambito europeo, negli ultimi posti con appena l’1% del Pil di spesa per Ricerca e Sviluppo, ben inferiore a quello di paesi concorrenti sul piano economico-commerciale come Francia e Germania. Infatti il trend degli investimenti statali relativi alla Ricerca e allo Sviluppo nel settore energetico mostra una andamento negativo che ha portato ad una riduzione del 70% dal 1990 ad oggi. In conclusione, la nuova cultura dell’energia non può prescindere dall’uso delle energie rinnovabili e al tempo stesso da una corretta politica legata alla promozione dei settori della Ricerca e dello Sviluppo. L’impressione è che, ancora oggi, stenti ad affermarsi una diversa cultura dell’energia anche se appare sempre più evidente il confronto con la instabilità politica dei paesi da cui importiamo petrolio e gas, con i rischi ormai non solo teorici di black out, con la necessità della riduzione delle emissioni di Co2 come previsto dalla Convenzione Internazionale sui Cambiamenti Climatici, ratificata dall’Italia.  
   
   
FONTI ENERGETICHE: ITALIA SEMPRE PIÙ DIPENDENTE DALL'ESTERO  
 
Roma 15 Settembre 2004 - Il nostro Paese importa il 99% del proprio fabbisogno di carbone. L’italia è fra i paesi a più alta dipendenza esterna in campo energetico. Negli ultimi anni, infatti, ha ridotto ancora di più la produzione interna di petrolio, gas e combustibili solidi. Segnali positivi vengono invece dalle fonti energetiche rinnovabili: in questo settore il contributo al bilancio energetico nazionale è cresciuto del 25% tra il 1995 e il 2001. La dipendenza dell’Italia dall’estero resta altissima. Infatti per quanto riguarda il petrolio nel nostro Paese si è arrivati al di sotto del 50%, ma comunque ancora lontana da quella che è la dipendenza mondiale, pari al 38%. La nostra dipendenza dal gas naturale per la generazione di energia elettrica è salita dal 21% agli inizi degli anni Novanta al 45% di oggi. Secondo l’analisi dell’Eurispes, emerge quindi che le politiche energetiche, volte a ridurre la dipendenza dall’estero, non hanno avuto grande successo, se si considera anche che ad aggravare la situazione hanno contribuito i ritardi nell’estrazione di petrolio dai giacimenti della Basilicata, che avrebbero dovuto invece ridurre l’import. In Italia, malgrado un notevole potenziale, la quota al 2000 dell’energia primaria rappresenta solo il 5,4%, ben al di sotto di altri paesi industrializzati. Per quanto riguarda le fonti rinnovabili, lo sviluppo nel nostro Paese è al di sotto delle reali possibilità di crescita. Ad esempio, il solare termico permette la produzione di energia termica a basso costo e a basso impatto ambientale, utilizzando tecnologie ormai considerate mature. Mentre negli altri paesi europei questa fonte si è andata sempre più sviluppando, in Italia il mercato del solare termico ha conosciuto un periodo di profonda crisi per i seguenti motivi: incapacità di creare un mercato; scarsa competenza tecnica degli operatori; alta percentuale di sistemi difettosi; assenza di servizio post-vendita; mancanza di concreta volontà politica. Anche se attualmente questo mercato registra confortanti segni di ripresa, non sembra per ora possibile raggiungere l’obiettivo fissato per l’Italia di 3.000.000 m2 al 2010, dal Libro Bianco delle fonti rinnovabili. Infatti, nel 2001, sono stati installati circa 40.000 m2 di impianto con una crescita media annua del 15% negli ultimi 5 anni cosicché il parco installato complessivo in Italia ammonta a poco più di 360.000 m2. Il solare termico è considerato la fonte rinnovabile con più ampia possibilità di sviluppo. I suoi campi di applicazione sono: riscaldamento di ambienti; piscine-strutture ricreative; acqua calda sanitaria; gestione acque; agricoltura; riscaldamento centralizzato; refrigerazione. Nel 2000 l’Unione europea ha rilevato che l’energia impiegata nel settore residenziale e terziario, composto per la maggior parte da edifici, rappresenta oltre il 4% del consumo finale di energia della Comunità. In Italia, inoltre, attraverso il decentramento dei poteri è stato conferito agli Enti locali ed alle Province autonome un ruolo di primo piano nello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, con l’utilizzo di uno strumento definito Pea (Piani Energetici Ambientali). I Pea contengono al loro interno: mappatura delle risorse energetiche rinnovabili; promozione di progetti di particolare interesse energetico-ambientale; campagne di sensibilizzazione della popolazione sulle fonti rinnovabili e l’uso razionale dell’energia; reclutamento di personale tecnico altamente specializzato; revisione dei piani regolatori e dei piani di utilizzazione comunali, indispensabili per l’iter autorizzativo dei nuovi progetti. Contemporaneamente sono stati predisposti una serie di strumenti finanziari ed incentivi per le fonti rinnovabili che vanno dai certificati verdi (ovvero l’obbligo, da parte delle imprese produttrici di energia, di riservare una quota di produzione alle fonti rinnovabili) ai fondi regionali, ai fondi strutturali europei, alle tariffe verdi, fino ad azioni di incentivazione come il project financing e l’introduzione della Responsabilità Sociale. Ma un ruolo fondamentale resta quello, ormai da più parti riconosciuto, delle azioni di Ricerca e Sviluppo nel settore energetico. Un settore questo nel quale l’Italia risulta, in ambito europeo, negli ultimi posti con appena l’1% del Pil di spesa per Ricerca e Sviluppo, ben inferiore a quello di paesi concorrenti sul piano economico-commerciale come Francia e Germania. Infatti il trend degli investimenti statali relativi alla Ricerca e allo Sviluppo nel settore energetico mostra una andamento negativo che ha portato ad una riduzione del 70% dal 1990 ad oggi. In conclusione, la nuova cultura dell’energia non può prescindere dall’uso delle energie rinnovabili e al tempo stesso da una corretta politica legata alla promozione dei settori della Ricerca e dello Sviluppo. L’impressione è che, ancora oggi, stenti ad affermarsi una diversa cultura dell’energia anche se appare sempre più evidente il confronto con la instabilità politica dei paesi da cui importiamo petrolio e gas, con i rischi ormai non solo teorici di black out, con la necessità della riduzione delle emissioni di Co2 come previsto dalla Convenzione Internazionale sui Cambiamenti Climatici, ratificata dall’Italia.  
   
   
FEU VERT DE LA COMMISSION POUR L'ACQUISITION DES ACTIVITÉS DE SHELL AU PORTUGAL PAR REPSOL  
 
Bruxelles, le 15 septembre 2004 - En application du règlement sur les concentrations, la Commission européenne a marqué son accord pour l'acquisition des activités pétrolières de Shell au Portugal par la compagnie pétrolière espagnole Repsol Ypf. Cette transaction ne suscite pas d’inquiétudes en matière de concurrence dans la mesure où d’autres grandes entreprises sont présentes sur ce marché. Repsol déploie ses activités dans les domaines de l’exploration, du développement, de la production, du raffinage et de la commercialisation du pétrole, du gaz naturel et de produits pétroliers dérivés comme le bitume. Shell Portugal commercialise des produits hydrocarbures au Portugal, notamment des carburants pour les secteurs de l’automobile, de l’aviation, des transports maritimes et de la construction, ainsi que des lubrifiants et du bitume. La Commission a examiné l’impact de cette opération sur les marchés de gros et de détail pour les carburants et le marché du bitume sur le territoire continental portugais, où les activités de Repsol et de Shell se superposent. Elle a estimé que même si cette opération permet à Repsol de renforcer sensiblement sa présence sur le marché au détail, il est peu probable que cela porte préjudice à la concurrence sur les marchés portugais. La nouvelle entité continuera à faire face à la concurrence de Galp, la compagnie pétrolière portugaise en place, de Bp, Cepsa, Exxonmobil et de plusieurs intervenants indépendants. Par ailleurs, Repsol sera confrontée à un certain nombre de concurrents qui possèdent des parts de marché plus importantes sur le marché de gros des carburants. De plus, la transaction notifiée ne nuira pas à la concurrence dans la mesure où il n'y a pas de superposition des infrastructures des chaînes logistiques des différentes parties. La nouvelle entité occupera une place prépondérante sur le marché du bitume, puisqu'elle dépassera légèrement Galp. Toutefois, sur le marché national et régional, elle continuera à faire face à la concurrence de Galp, qui peut fournir ses produits à partir de ses raffineries portugaises, ainsi que de Cepsa et Exxonmobil, deux acteurs en place sur ce marché et qui importent le bitume au Portugal. L’enquête de marché a également mis en évidence le fait que le marché au comptant continuera d'imposer la discipline en matière de prix aux parties et aux acteurs en place sur le marché portugais du bitume. Dès lors, la Commission estime que la transaction ne nuira pas à la concurrence.  
   
   
FEU VERT DE LA COMMISSION POUR L'ACQUISITION DES ACTIVITÉS DE SHELL AU PORTUGAL PAR REPSOL  
 
Bruxelles, le 15 septembre 2004 - En application du règlement sur les concentrations, la Commission européenne a marqué son accord pour l'acquisition des activités pétrolières de Shell au Portugal par la compagnie pétrolière espagnole Repsol Ypf. Cette transaction ne suscite pas d’inquiétudes en matière de concurrence dans la mesure où d’autres grandes entreprises sont présentes sur ce marché. Repsol déploie ses activités dans les domaines de l’exploration, du développement, de la production, du raffinage et de la commercialisation du pétrole, du gaz naturel et de produits pétroliers dérivés comme le bitume. Shell Portugal commercialise des produits hydrocarbures au Portugal, notamment des carburants pour les secteurs de l’automobile, de l’aviation, des transports maritimes et de la construction, ainsi que des lubrifiants et du bitume. La Commission a examiné l’impact de cette opération sur les marchés de gros et de détail pour les carburants et le marché du bitume sur le territoire continental portugais, où les activités de Repsol et de Shell se superposent. Elle a estimé que même si cette opération permet à Repsol de renforcer sensiblement sa présence sur le marché au détail, il est peu probable que cela porte préjudice à la concurrence sur les marchés portugais. La nouvelle entité continuera à faire face à la concurrence de Galp, la compagnie pétrolière portugaise en place, de Bp, Cepsa, Exxonmobil et de plusieurs intervenants indépendants. Par ailleurs, Repsol sera confrontée à un certain nombre de concurrents qui possèdent des parts de marché plus importantes sur le marché de gros des carburants. De plus, la transaction notifiée ne nuira pas à la concurrence dans la mesure où il n'y a pas de superposition des infrastructures des chaînes logistiques des différentes parties. La nouvelle entité occupera une place prépondérante sur le marché du bitume, puisqu'elle dépassera légèrement Galp. Toutefois, sur le marché national et régional, elle continuera à faire face à la concurrence de Galp, qui peut fournir ses produits à partir de ses raffineries portugaises, ainsi que de Cepsa et Exxonmobil, deux acteurs en place sur ce marché et qui importent le bitume au Portugal. L’enquête de marché a également mis en évidence le fait que le marché au comptant continuera d'imposer la discipline en matière de prix aux parties et aux acteurs en place sur le marché portugais du bitume. Dès lors, la Commission estime que la transaction ne nuira pas à la concurrence.  
   
   
76 MILIONI DI EURO DELL'UE AI PROGETTI D'INNOVAZIONE AMBIENTALE  
 
Bruxelles, 15 settembre 2004 - La Commissione europea ha approvato il finanziamento di 109 progetti d'innovazione ambientale in 18 Stati membri. I progetti riceveranno in totale 76 milioni di euro di fondi dell'Ue nell'ambito del programma ambientale Life. Ciascun progetto userà tecnologie innovative per risolvere i problemi ambientali. 'Vi sono in giro tecnologie ambientali sempre più efficienti e creative, in grado di ridurre radicalmente gl'impatti negativi delle nostre attività', ha detto il commissario comunitario per l'Ambiente Margot Wallström. 'Life favorisce la messa a punto di nuovi metodi per implementare la legislazione ambientale dell'Ue e contribuire in questo modo ad un ambiente più sano e a una migliore qualità della vita per noi tutti'. Il finanziamento Ue coprirà all'incirca il 33% dei costi, mentre il resto dei fondi sarà fornito dai beneficiari e dai partner dei progetti. La maggior parte dei finanziamenti erogati nel 2004 andrà alla politica integrata dei prodotti, argomento di 29 progetti (18 dei quali si occupano dei sistemi integrati di audit della gestione ambientale, mentre gli altri si occupano di ecoprogettazione, ecoefficienza, ecoetichettatura e prodotti finanziari ecologici). Altri progetti si occupano dell'impatto ambientale delle attività economiche, di considerazioni ambientali integrate (ambiente urbano, qualità dell'aria e riduzione dei rumori), di gestione delle zone costiere, dello sviluppo del territorio, del turismo sostenibile, della gestione delle risorse idriche e della prevenzione, riciclaggio e gestione dei rifiuti. I finanziamenti per i progetti andranno a 18 Stati membri, ma con 28 progetti approvati è all'Italia che andrà la fetta più grande. Si tratta di una cifra sensibilmente superiore a quella di qualsiasi altro paese partecipante: il secondo paese per numero di progetti approvati è la Francia (con 12 progetti), mentre 10 progetti verranno condotti nei nuovi Stati membri. Per ulteriori dettagli sul programma Life: http://europa.Eu.int/comm/environment/life/home.htm  
   
   
76 MILIONI DI EURO DELL'UE AI PROGETTI D'INNOVAZIONE AMBIENTALE  
 
Bruxelles, 15 settembre 2004 - La Commissione europea ha approvato il finanziamento di 109 progetti d'innovazione ambientale in 18 Stati membri. I progetti riceveranno in totale 76 milioni di euro di fondi dell'Ue nell'ambito del programma ambientale Life. Ciascun progetto userà tecnologie innovative per risolvere i problemi ambientali. 'Vi sono in giro tecnologie ambientali sempre più efficienti e creative, in grado di ridurre radicalmente gl'impatti negativi delle nostre attività', ha detto il commissario comunitario per l'Ambiente Margot Wallström. 'Life favorisce la messa a punto di nuovi metodi per implementare la legislazione ambientale dell'Ue e contribuire in questo modo ad un ambiente più sano e a una migliore qualità della vita per noi tutti'. Il finanziamento Ue coprirà all'incirca il 33% dei costi, mentre il resto dei fondi sarà fornito dai beneficiari e dai partner dei progetti. La maggior parte dei finanziamenti erogati nel 2004 andrà alla politica integrata dei prodotti, argomento di 29 progetti (18 dei quali si occupano dei sistemi integrati di audit della gestione ambientale, mentre gli altri si occupano di ecoprogettazione, ecoefficienza, ecoetichettatura e prodotti finanziari ecologici). Altri progetti si occupano dell'impatto ambientale delle attività economiche, di considerazioni ambientali integrate (ambiente urbano, qualità dell'aria e riduzione dei rumori), di gestione delle zone costiere, dello sviluppo del territorio, del turismo sostenibile, della gestione delle risorse idriche e della prevenzione, riciclaggio e gestione dei rifiuti. I finanziamenti per i progetti andranno a 18 Stati membri, ma con 28 progetti approvati è all'Italia che andrà la fetta più grande. Si tratta di una cifra sensibilmente superiore a quella di qualsiasi altro paese partecipante: il secondo paese per numero di progetti approvati è la Francia (con 12 progetti), mentre 10 progetti verranno condotti nei nuovi Stati membri. Per ulteriori dettagli sul programma Life: http://europa.Eu.int/comm/environment/life/home.htm  
   
   
ANCORA ALCUNI POSTI DISPONIBILI PER IL CONVEGNO “THE BEST IN MARBLE 2004” LE AZIENDE DEL MARMO INCONTRANO GLI ARCHITETTI  
 
Milano, 15 settembre 2004 - 2004 – Dopo il successo dell’edizione 2003 svoltasi nella splendida cornice di Villa Cordellina Lombardi a Vicenza, torna l’appuntamento con “The Best in Marble”, convegno d’architettura specializzato sui temi del costruire in pietra naturale in programma quest’anno il prossimo 24 settembre, a Villa di Maiano (Fiesole). Per ogni informazione o per accreditarsi contattare Ala - Assoarchitetti tel./fax +39 0444 235476 – assoarchitetti@assoarchitetti.It    
   
   
ANCORA ALCUNI POSTI DISPONIBILI PER IL CONVEGNO “THE BEST IN MARBLE 2004” LE AZIENDE DEL MARMO INCONTRANO GLI ARCHITETTI  
 
Milano, 15 settembre 2004 - 2004 – Dopo il successo dell’edizione 2003 svoltasi nella splendida cornice di Villa Cordellina Lombardi a Vicenza, torna l’appuntamento con “The Best in Marble”, convegno d’architettura specializzato sui temi del costruire in pietra naturale in programma quest’anno il prossimo 24 settembre, a Villa di Maiano (Fiesole). Per ogni informazione o per accreditarsi contattare Ala - Assoarchitetti tel./fax +39 0444 235476 – assoarchitetti@assoarchitetti.It    
   
   
TRAFFICO AEREO: L'ENAC DIVENTA AUTORITA' NAZIONALE DI VIGILANZA  
 
Roma, 15 settembre 2004 - Al fine di rafforzare i livelli di sicurezza e di efficienza globale del traffico aereo, il Governo, nel Consiglio dei ministri del 3 settembre scorso, ha approvato un decreto legge che individua nell'Ente nazionale per l'aviazione civile (E.n.a.c.) l'Autorità nazionale di vigilanza, indipendente dai fornitori di servizi di navigazione aerea. Il provvedimento prevede, tra l'altro, che l'E.n.a.c. Svolga le funzioni di regolazione tecnica, controllo, certificazione e rilascio di licenze in materia di fornitura dei servizi di navigazione aerea, fatto salvo quanto previsto dagli articoli 6 e 7 del regolamento (Ce) n. 552/2004. L'e.n.a.c. Dovrà inoltre adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto legge, il regolamento di aeroporto e il piano di emergenza aeroportuale. Http://www.governo.it/governoinforma/dossier/enac/index.html  
   
   
TRAFFICO AEREO: L'ENAC DIVENTA AUTORITA' NAZIONALE DI VIGILANZA  
 
Roma, 15 settembre 2004 - Al fine di rafforzare i livelli di sicurezza e di efficienza globale del traffico aereo, il Governo, nel Consiglio dei ministri del 3 settembre scorso, ha approvato un decreto legge che individua nell'Ente nazionale per l'aviazione civile (E.n.a.c.) l'Autorità nazionale di vigilanza, indipendente dai fornitori di servizi di navigazione aerea. Il provvedimento prevede, tra l'altro, che l'E.n.a.c. Svolga le funzioni di regolazione tecnica, controllo, certificazione e rilascio di licenze in materia di fornitura dei servizi di navigazione aerea, fatto salvo quanto previsto dagli articoli 6 e 7 del regolamento (Ce) n. 552/2004. L'e.n.a.c. Dovrà inoltre adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto legge, il regolamento di aeroporto e il piano di emergenza aeroportuale. Http://www.governo.it/governoinforma/dossier/enac/index.html  
   
   
DATORI DI LAVORO MENO OTTIMISTI NEL 4° TRIMESTRE 2004: IN CALO LA PROPENSIONE AD ASSUMERE LE PREVISIONI MANPOWER SULL’OCCUPAZIONE PROPONGONO PER LA PRIMA VOLTA UN RISULTATO NEGATIVO IN ITALIA  
 
Roma, 15 settembre 2004 - E’ in lieve calo l’ottimismo tra i datori di lavoro italiani che preannunciano un orientamento alla riduzione degli staff aziendali per il quarto trimestre 2004. Sono queste le indicazioni proposte dai risultati delle Previsioni Manpower sull’Occupazione, che per la prima volta dall’avvio della ricerca in Italia presentano una aspettativa di segno negativo. Dall’indagine statistica, condotta su 1.006 datori di lavoro, emerge infatti che solo il 9 % di imprenditori è intenzionato ad assumere tra ottobre e dicembre 2004. Il 10% dei datori di lavoro pensa invece di diminuire il proprio organico. Dal canto suo il 74% degli imprenditori intervistati non ha previsto alcuna modifica nel proprio staff, mentre il 7% si dichiara ancora incerto sul da farsi. La percentuale di datori di lavoro orientati ad assumere nei prossimi tre mesi è sceso infatti di sei punti percentuali rispetto al valore espresso nella precedente rilevazione. Per l’Italia la Previsione Netta sull’Occupazione è perciò pari al -1%. Il confronto tendenziale sullo stesso periodo del 2003 segnala, invece, una certa stabilità negli orientamenti dei datori di lavoro rispetto al medesimo trimestre dell’anno scorso. Con il termine Previsione Netta sull’Occupazione si intende il saldo aritmetico tra la percentuale di datori di lavoro che annuncia un aumento di personale e quello di coloro che prevedono un calo nel trimestre successivo. Le Previsioni Manpower sull’Occupazione studiano la propensione dei datori di lavoro ad aumentare o diminuire la propria forza lavorativa nel trimestre successivo. Le variazioni analizzate riguardano il settore pubblico e privato e si riferiscono ad ogni tipologia contrattuale: contratti a tempo indeterminato, determinato o contratti di lavoro flessibile. La ricerca è condotta contemporaneamente in 19 Paesi e territori nel Mondo. “I risultati della ricerca indicano un affievolimento della propensione a creare nuova occupazione in Italia nell’ultimo periodo dell’anno con i datori di lavoro che appaiono piuttosto pessimisti rispetto ai due trimestri centrali del 2004, quando la loro propensione a potenziare gli staff era apparsa stabile – afferma Jonas Prising, Amministratore Delegato di Manpower – Si tratta dunque di un segnale negativo che, però, non credo debba essere drammatizzato visto che la nostra ricerca ha indicato in questi anni una tendenza ciclica al rallentamento della dinamica del mercato del lavoro nell’ultimo trimestre di attività”. Analizzando da vicino le aree geografiche, si nota che soltanto il Nord Ovest prosegue nella spinta alla creazione di nuovi posti di lavoro, con un miglioramento di 2 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione e di 1 sul medesimo periodo del 2003. Per la prima volta, invece, si segnala la frenata del Nord Est, dove la Previsione netta sull’occupazione cala di 8 punti in confronto al dato del trimestre scorso e di 7 punti nel raffronto tendenziale. Indietreggia sensibilmente anche l’ottimismo nel Sud/isole, con un saldo negativo di 11 punti percentuali sul 3° trimestre, mentre il confronto sull’anno precedente vede la situazione piuttosto stabile. Il Centro resta in territorio negativo per la sesta rilevazione consecutiva e peggiora di 8 punti la previsione sul trimestre precedente e di 5 il dato del 2003. “La tendenza a creare nuova occupazione – prosegue Jonas Prising – resta netta soltanto nel Nord Ovest, mentre si assiste ad una fase di ripiegamento nelle altre tre regioni. Le note peggiori arrivano dal Centro, dove pare contraddetta la fase di moderato ottimismo espressa nell’ultima rilevazione, Il Sud/isole sembra riprodurre le dinamiche già evidenziate nel 2003”. Solo in 4 settori su 10 i datori di lavoro prevedono di aumentare il proprio personale aziendale, sia pure moderatamente. Il miglior risultato è nel settore dei Servizi sociali e alla persona (+6%). Seguono Agricoltura/pesca (+3%), Costruzioni (+2%) e Servizi finanziari (+1%). La più debole propensione a nuove assunzioni emerge, invece, dal settore Alberghi/ristoranti (-25%) che scivola di 41 punti percentuali rispetto al terzo trimestre 2004. Performance particolarmente negative anche per il comparto della Estrazione minerali (-10% e 16 punti in meno sul raffronto congiunturale), dei Trasporti/comunicazioni (-6% con un saldo negativo di 12 punti sulla precedente rilevazione) e l’area delle Attività manifatturiere, con una previsione netta di –4% e un differenziale di otto punti sul terzo trimestre 2003. Si acuisce, inoltre, il clima di sfiducia nel settore della Produzione elettricità, gas e acqua, dove il valore netto di previsione passa dal –3% del precedente sondaggio al –13% dell’attuale rilevazione. “Nel settore dei Servizi pubblici e alla persona la imminente ripresa a pieno regime della attività di assistenza sociale e la riapertura dell’attività scolastica, potrebbero essere alla base del buon risultato del comparto – commenta Prising - Si conferma sia pure in forma modesta la tenuta del settore Costruzioni e dei Servizi finanziari, oltre che del comparto agricolo. Colpisce la brusca caduta di fiducia del settore turistico-ricettivo, anche se il periodo autunnale porta solitamente ad una riduzione delle intenzioni di assunzione tra gli imprenditori. Da valutare anche il ritorno in terreno negativo dell’indice di fiducia nel comparto manifatturiero, sia pure in un’ottica di rallentamento della produzione per via della chiusura d’anno”. L’ottimismo prevale nelle Previsioni degli 11 Paesi europei. Soltanto la Germania e l’Italia riportano un risultato negativo, ma i datori di lavoro tedeschi sembrano aver decisamente frenato la tendenza recente ad un alleggerimento degli staff ed esprimono un valore netto di previsione più alto di 2 punti rispetto all’ultimo sondaggio. Alla Gran Bretagna va, invece, il primato dell’ottimismo: le risposte dei datori di lavoro britannici hanno portato la Previsione netta sull’occupazione al +18%, con un incremento di 4 punti rispetto al trimestre precedente. Va precisato, tuttavia, che il dato depurato dei fattori stagionali si attesta al +14%. Il confronto globale segnala una linea di continuità nelle previsioni degli Stati Uniti (+21%), che perdono 3 punti rispetto al trimestre precedente e che, però, riportano un risultato di 10 punti superiore a quello dell’anno scorso. Il dato destagionalizzato è pari invece al +20%, valore identico a quello fissato nella scorsa rilevazione. Cresce l’ottimismo anche in Messico (+18%). Complessivamente in tenuta l’indice di fiducia espresso dai datori di lavoro del quadrante Asia-pacifico. Sono stabili le prospettive in Australia e Nuova Zelanda, lievi incrementi nella propensione a Hong Kong e in Giappone con un saldo positivo di 2 punti rispetto al trimestre precedente. L’unica ad arretrare, pur rimanendo in terreno saldamente positivo, è Singapore, che perde 5 punti sul 3° trimestre, ma ne guadagna 11 sullo stesso periodo del 2003. “Il clima di cautela avvertito dai datori di lavoro italiani è reso più evidente dal costante miglioramento delle previsioni in Germania e dal confronto globale, in cui sembra invece consolidarsi il sentimento di ottimismo - dichiara Maura Nobili, Presidente di Manpower – Complessivamente, i datori di lavoro di tutte le aree continentali sembrano puntare sulla ripresa del mercato del lavoro. In 14 paesi e territori su 19 la previsione netta è migliore in confronto a quella del medesimo periodo del 2003”. Le Previsioni Manpower sull’Occupazione per il primo trimestre 2005 saranno diffuse il 14 dicembre prossimo. Il file in formato pdf con i dati della ricerca per l’Italia è disponibile sul sito www.Manpower.it  cliccando su Previsioni Manpower sull’Occupazione. I risultati relativi agli altri 18 Paesi e territori sono consultabili sul sito www.Manpower.com/meos    
   
   
DATORI DI LAVORO MENO OTTIMISTI NEL 4° TRIMESTRE 2004: IN CALO LA PROPENSIONE AD ASSUMERE LE PREVISIONI MANPOWER SULL’OCCUPAZIONE PROPONGONO PER LA PRIMA VOLTA UN RISULTATO NEGATIVO IN ITALIA  
 
Roma, 15 settembre 2004 - E’ in lieve calo l’ottimismo tra i datori di lavoro italiani che preannunciano un orientamento alla riduzione degli staff aziendali per il quarto trimestre 2004. Sono queste le indicazioni proposte dai risultati delle Previsioni Manpower sull’Occupazione, che per la prima volta dall’avvio della ricerca in Italia presentano una aspettativa di segno negativo. Dall’indagine statistica, condotta su 1.006 datori di lavoro, emerge infatti che solo il 9 % di imprenditori è intenzionato ad assumere tra ottobre e dicembre 2004. Il 10% dei datori di lavoro pensa invece di diminuire il proprio organico. Dal canto suo il 74% degli imprenditori intervistati non ha previsto alcuna modifica nel proprio staff, mentre il 7% si dichiara ancora incerto sul da farsi. La percentuale di datori di lavoro orientati ad assumere nei prossimi tre mesi è sceso infatti di sei punti percentuali rispetto al valore espresso nella precedente rilevazione. Per l’Italia la Previsione Netta sull’Occupazione è perciò pari al -1%. Il confronto tendenziale sullo stesso periodo del 2003 segnala, invece, una certa stabilità negli orientamenti dei datori di lavoro rispetto al medesimo trimestre dell’anno scorso. Con il termine Previsione Netta sull’Occupazione si intende il saldo aritmetico tra la percentuale di datori di lavoro che annuncia un aumento di personale e quello di coloro che prevedono un calo nel trimestre successivo. Le Previsioni Manpower sull’Occupazione studiano la propensione dei datori di lavoro ad aumentare o diminuire la propria forza lavorativa nel trimestre successivo. Le variazioni analizzate riguardano il settore pubblico e privato e si riferiscono ad ogni tipologia contrattuale: contratti a tempo indeterminato, determinato o contratti di lavoro flessibile. La ricerca è condotta contemporaneamente in 19 Paesi e territori nel Mondo. “I risultati della ricerca indicano un affievolimento della propensione a creare nuova occupazione in Italia nell’ultimo periodo dell’anno con i datori di lavoro che appaiono piuttosto pessimisti rispetto ai due trimestri centrali del 2004, quando la loro propensione a potenziare gli staff era apparsa stabile – afferma Jonas Prising, Amministratore Delegato di Manpower – Si tratta dunque di un segnale negativo che, però, non credo debba essere drammatizzato visto che la nostra ricerca ha indicato in questi anni una tendenza ciclica al rallentamento della dinamica del mercato del lavoro nell’ultimo trimestre di attività”. Analizzando da vicino le aree geografiche, si nota che soltanto il Nord Ovest prosegue nella spinta alla creazione di nuovi posti di lavoro, con un miglioramento di 2 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione e di 1 sul medesimo periodo del 2003. Per la prima volta, invece, si segnala la frenata del Nord Est, dove la Previsione netta sull’occupazione cala di 8 punti in confronto al dato del trimestre scorso e di 7 punti nel raffronto tendenziale. Indietreggia sensibilmente anche l’ottimismo nel Sud/isole, con un saldo negativo di 11 punti percentuali sul 3° trimestre, mentre il confronto sull’anno precedente vede la situazione piuttosto stabile. Il Centro resta in territorio negativo per la sesta rilevazione consecutiva e peggiora di 8 punti la previsione sul trimestre precedente e di 5 il dato del 2003. “La tendenza a creare nuova occupazione – prosegue Jonas Prising – resta netta soltanto nel Nord Ovest, mentre si assiste ad una fase di ripiegamento nelle altre tre regioni. Le note peggiori arrivano dal Centro, dove pare contraddetta la fase di moderato ottimismo espressa nell’ultima rilevazione, Il Sud/isole sembra riprodurre le dinamiche già evidenziate nel 2003”. Solo in 4 settori su 10 i datori di lavoro prevedono di aumentare il proprio personale aziendale, sia pure moderatamente. Il miglior risultato è nel settore dei Servizi sociali e alla persona (+6%). Seguono Agricoltura/pesca (+3%), Costruzioni (+2%) e Servizi finanziari (+1%). La più debole propensione a nuove assunzioni emerge, invece, dal settore Alberghi/ristoranti (-25%) che scivola di 41 punti percentuali rispetto al terzo trimestre 2004. Performance particolarmente negative anche per il comparto della Estrazione minerali (-10% e 16 punti in meno sul raffronto congiunturale), dei Trasporti/comunicazioni (-6% con un saldo negativo di 12 punti sulla precedente rilevazione) e l’area delle Attività manifatturiere, con una previsione netta di –4% e un differenziale di otto punti sul terzo trimestre 2003. Si acuisce, inoltre, il clima di sfiducia nel settore della Produzione elettricità, gas e acqua, dove il valore netto di previsione passa dal –3% del precedente sondaggio al –13% dell’attuale rilevazione. “Nel settore dei Servizi pubblici e alla persona la imminente ripresa a pieno regime della attività di assistenza sociale e la riapertura dell’attività scolastica, potrebbero essere alla base del buon risultato del comparto – commenta Prising - Si conferma sia pure in forma modesta la tenuta del settore Costruzioni e dei Servizi finanziari, oltre che del comparto agricolo. Colpisce la brusca caduta di fiducia del settore turistico-ricettivo, anche se il periodo autunnale porta solitamente ad una riduzione delle intenzioni di assunzione tra gli imprenditori. Da valutare anche il ritorno in terreno negativo dell’indice di fiducia nel comparto manifatturiero, sia pure in un’ottica di rallentamento della produzione per via della chiusura d’anno”. L’ottimismo prevale nelle Previsioni degli 11 Paesi europei. Soltanto la Germania e l’Italia riportano un risultato negativo, ma i datori di lavoro tedeschi sembrano aver decisamente frenato la tendenza recente ad un alleggerimento degli staff ed esprimono un valore netto di previsione più alto di 2 punti rispetto all’ultimo sondaggio. Alla Gran Bretagna va, invece, il primato dell’ottimismo: le risposte dei datori di lavoro britannici hanno portato la Previsione netta sull’occupazione al +18%, con un incremento di 4 punti rispetto al trimestre precedente. Va precisato, tuttavia, che il dato depurato dei fattori stagionali si attesta al +14%. Il confronto globale segnala una linea di continuità nelle previsioni degli Stati Uniti (+21%), che perdono 3 punti rispetto al trimestre precedente e che, però, riportano un risultato di 10 punti superiore a quello dell’anno scorso. Il dato destagionalizzato è pari invece al +20%, valore identico a quello fissato nella scorsa rilevazione. Cresce l’ottimismo anche in Messico (+18%). Complessivamente in tenuta l’indice di fiducia espresso dai datori di lavoro del quadrante Asia-pacifico. Sono stabili le prospettive in Australia e Nuova Zelanda, lievi incrementi nella propensione a Hong Kong e in Giappone con un saldo positivo di 2 punti rispetto al trimestre precedente. L’unica ad arretrare, pur rimanendo in terreno saldamente positivo, è Singapore, che perde 5 punti sul 3° trimestre, ma ne guadagna 11 sullo stesso periodo del 2003. “Il clima di cautela avvertito dai datori di lavoro italiani è reso più evidente dal costante miglioramento delle previsioni in Germania e dal confronto globale, in cui sembra invece consolidarsi il sentimento di ottimismo - dichiara Maura Nobili, Presidente di Manpower – Complessivamente, i datori di lavoro di tutte le aree continentali sembrano puntare sulla ripresa del mercato del lavoro. In 14 paesi e territori su 19 la previsione netta è migliore in confronto a quella del medesimo periodo del 2003”. Le Previsioni Manpower sull’Occupazione per il primo trimestre 2005 saranno diffuse il 14 dicembre prossimo. Il file in formato pdf con i dati della ricerca per l’Italia è disponibile sul sito www.Manpower.it  cliccando su Previsioni Manpower sull’Occupazione. I risultati relativi agli altri 18 Paesi e territori sono consultabili sul sito www.Manpower.com/meos    
   
   
CONVEGNO A ROMA SUI COMPORTAMENTI DI PAGAMENTO DELLE AZIENDE ITALIANE  
 
Milano, 15 settembre 2004 - Avrà luogo a Roma, la mattina del 5 ottobre prossimo, all'Università Luiss Guido Carli (Sala Colonne), il convegno organizzato da D&b sul tema "Trend dei pagamenti nell'Italia Centro-sud: confronto con l'Italia e l'Europa.” L'iniziativa, realizzata in collaborazione con l'Acmi (Associazione Italiana dei Credit Manager), trae spunto dalle più recenti rilevazioni di D&b (gruppo leader mondiale della business information) sulle condizioni e i ritardi di pagamento praticati dalle aziende italiane. Offrirà a imprenditori e manager l'occasione per un prezioso momento di confronto sul tema, quindi anche sui nuovi strumenti di gestione degli oneri e dei rischi finanziari, come ad esempio la smobilizzazione dei crediti tramite la cartolarizzazione. I lavori inizieranno alle 9.30 e si e si protrarranno per l'intera mattinata, con gli interventi di: Giovanni Fiori, Ordinario di Economia Aziendale alla Facoltà di Economia Luiss G. Carli - Frank De Risi, Presidente D&b Italia - Daniele Franciosi, Presidente Acmi - Roberto Capraro, Vice Presidente Acmi - Maurizio Cappa, Responsabile Finanza Commerciale Telecom Italia - Francesco Russano, Responsabile Credito, Fatturazione e Frodi Telecom Italia - Emanuela Falcone e Barbara Bianchi di D&b. La partecipazione è gratuita. Ma è necessario confermare d'adesione. Manager, professionisti, imprenditori e esperti di finanza aziendale potranno farlo via Internet all'indirizzo www.Dnb.com/it  (area Eventi), ove è anche consultabile il programma dettagliato del Convegno. Le iscrizioni saranno accettate fino ad esaurimento dei posti disponibili.  
   
   
CONVEGNO A ROMA SUI COMPORTAMENTI DI PAGAMENTO DELLE AZIENDE ITALIANE  
 
Milano, 15 settembre 2004 - Avrà luogo a Roma, la mattina del 5 ottobre prossimo, all'Università Luiss Guido Carli (Sala Colonne), il convegno organizzato da D&b sul tema "Trend dei pagamenti nell'Italia Centro-sud: confronto con l'Italia e l'Europa.” L'iniziativa, realizzata in collaborazione con l'Acmi (Associazione Italiana dei Credit Manager), trae spunto dalle più recenti rilevazioni di D&b (gruppo leader mondiale della business information) sulle condizioni e i ritardi di pagamento praticati dalle aziende italiane. Offrirà a imprenditori e manager l'occasione per un prezioso momento di confronto sul tema, quindi anche sui nuovi strumenti di gestione degli oneri e dei rischi finanziari, come ad esempio la smobilizzazione dei crediti tramite la cartolarizzazione. I lavori inizieranno alle 9.30 e si e si protrarranno per l'intera mattinata, con gli interventi di: Giovanni Fiori, Ordinario di Economia Aziendale alla Facoltà di Economia Luiss G. Carli - Frank De Risi, Presidente D&b Italia - Daniele Franciosi, Presidente Acmi - Roberto Capraro, Vice Presidente Acmi - Maurizio Cappa, Responsabile Finanza Commerciale Telecom Italia - Francesco Russano, Responsabile Credito, Fatturazione e Frodi Telecom Italia - Emanuela Falcone e Barbara Bianchi di D&b. La partecipazione è gratuita. Ma è necessario confermare d'adesione. Manager, professionisti, imprenditori e esperti di finanza aziendale potranno farlo via Internet all'indirizzo www.Dnb.com/it  (area Eventi), ove è anche consultabile il programma dettagliato del Convegno. Le iscrizioni saranno accettate fino ad esaurimento dei posti disponibili.  
   
   
INTESA CONSUMATORI: INFLAZIONE AL 2,3 PER CENTO ? DATI ISTAT RIDICOLI ! PER I PENSIONATI AL MINIMO, INFLAZIONE REALE AL 23 PER CENTO!COME AL SOLITO L’ISTAT DIMENTICA UNA VIRGOLA PER MISURARE IL CAROVITA!  
 
Roma, 15 settembre 2004 - Mentre in Francia, dove è stato attivato un accordo per far diminuire i prezzi del 3 per cento, l’Insee, prestigioso istituto di statistica, ha rilevato un’inflazione al 2,5 per cento ad agosto, nell’Italia dei prezzi raddoppiati con il pretesto dell’euro dove sono stati trasferiti 52 miliardi di euro dalle tasche dei cittadini a quelle di coloro che determinano i prezzi, l’Istat continua a sfornare dati ridicoli sull’inflazione scesa ad agosto al 2,3 per cento. Al netto dei tabacchi - afferma l’Istat -, l'indice dei prezzi al consumo per l' intera collettività e' aumentato dello 0,2% su base mensile e del 2,2% su base annuale, mentre l' indice Foi per le famiglie di operai e impiegati, ha invece registrato una variazione del +0,3% rispetto a luglio e +2,5% rispetto ad agosto 2003. L' Istat ha infine rivisto al rialzo l' indice Ipca armonizzato europeo: dalla precedente stima di un -0,3% mensile e di un +2,3% annuale, si e' infatti passati ad una variazione agosto su luglio del -0,2% e agosto su agosto del +2,4%. Lo scorso mese l' aumento congiunturale più significativo e' stato quello del capitolo trasporti, aumentato dell' 1,1%. Oltre alla benzina, a pesare sono stati gli incrementi dei trasporti aerei e navali, rispettivamente +13,6% e +10,4% su base mensile. In aumento anche alberghi, ristoranti e pubblici esercizi (+0,7%). In calo invece si confermano il capitolo comunicazioni (-0,7%) e i prodotti alimentari e le bevande analcoliche (-0,2%).Flessione anche per i servizi sanitari e le spese per la salute (-0,1%), grazie in particolare alla diminuzione del prezzo dei farmaci (-0,3%). Gli aumenti tendenziali più marcati sono stati quelli delle bevande alcoliche e dei tabacchi (+7%) e dei trasporti (+3,8%). Intesaconsumatori,che terrà un presidio sotto la sede dell’Istat in occasione dello sciopero della spesa del 16 settembre 2004 per protestare contro l’insensibilità dimostrata dall’istituto di statistica rispetto ad una profonda riforma di un paniere i cui pesi, specie per beni e servizi necessari e di largo consumo come le spese per l’abitazione, i servizi bancari ed assicurativi, sono sottostimati rispetto alla spesa reale delle famiglie, ha chiesto invano l’istituzione di panieri diversificati per le diverse fasce di reddito. Per i pensionati al minimo infatti, che guadagnano 516 euro al mese, ai quali non basta il 90 per cento della pensione per mangiare e che si devono indebitare con i supermercati per sopravvivere ad un tasso di interesse annuo del 20 per cento, l’inflazione reale ad agosto non è stata del 2,3 per cento ma del 23 per cento: come al solito l’Istat ha dimenticato di togliere una virgola per misurare il carovita per larghe fasce della popolazione !  
   
   
INTESA CONSUMATORI: INFLAZIONE AL 2,3 PER CENTO ? DATI ISTAT RIDICOLI ! PER I PENSIONATI AL MINIMO, INFLAZIONE REALE AL 23 PER CENTO!COME AL SOLITO L’ISTAT DIMENTICA UNA VIRGOLA PER MISURARE IL CAROVITA!  
 
Roma, 15 settembre 2004 - Mentre in Francia, dove è stato attivato un accordo per far diminuire i prezzi del 3 per cento, l’Insee, prestigioso istituto di statistica, ha rilevato un’inflazione al 2,5 per cento ad agosto, nell’Italia dei prezzi raddoppiati con il pretesto dell’euro dove sono stati trasferiti 52 miliardi di euro dalle tasche dei cittadini a quelle di coloro che determinano i prezzi, l’Istat continua a sfornare dati ridicoli sull’inflazione scesa ad agosto al 2,3 per cento. Al netto dei tabacchi - afferma l’Istat -, l'indice dei prezzi al consumo per l' intera collettività e' aumentato dello 0,2% su base mensile e del 2,2% su base annuale, mentre l' indice Foi per le famiglie di operai e impiegati, ha invece registrato una variazione del +0,3% rispetto a luglio e +2,5% rispetto ad agosto 2003. L' Istat ha infine rivisto al rialzo l' indice Ipca armonizzato europeo: dalla precedente stima di un -0,3% mensile e di un +2,3% annuale, si e' infatti passati ad una variazione agosto su luglio del -0,2% e agosto su agosto del +2,4%. Lo scorso mese l' aumento congiunturale più significativo e' stato quello del capitolo trasporti, aumentato dell' 1,1%. Oltre alla benzina, a pesare sono stati gli incrementi dei trasporti aerei e navali, rispettivamente +13,6% e +10,4% su base mensile. In aumento anche alberghi, ristoranti e pubblici esercizi (+0,7%). In calo invece si confermano il capitolo comunicazioni (-0,7%) e i prodotti alimentari e le bevande analcoliche (-0,2%).Flessione anche per i servizi sanitari e le spese per la salute (-0,1%), grazie in particolare alla diminuzione del prezzo dei farmaci (-0,3%). Gli aumenti tendenziali più marcati sono stati quelli delle bevande alcoliche e dei tabacchi (+7%) e dei trasporti (+3,8%). Intesaconsumatori,che terrà un presidio sotto la sede dell’Istat in occasione dello sciopero della spesa del 16 settembre 2004 per protestare contro l’insensibilità dimostrata dall’istituto di statistica rispetto ad una profonda riforma di un paniere i cui pesi, specie per beni e servizi necessari e di largo consumo come le spese per l’abitazione, i servizi bancari ed assicurativi, sono sottostimati rispetto alla spesa reale delle famiglie, ha chiesto invano l’istituzione di panieri diversificati per le diverse fasce di reddito. Per i pensionati al minimo infatti, che guadagnano 516 euro al mese, ai quali non basta il 90 per cento della pensione per mangiare e che si devono indebitare con i supermercati per sopravvivere ad un tasso di interesse annuo del 20 per cento, l’inflazione reale ad agosto non è stata del 2,3 per cento ma del 23 per cento: come al solito l’Istat ha dimenticato di togliere una virgola per misurare il carovita per larghe fasce della popolazione !  
   
   
CONCLUSI IN QUESTI GIORNI I LAVORI DEL COMITATO TECNICO EUROPEO UNI-ANCMA L’ITALIA SPINGE… LA BICICLETTA SICURA EUROPEA  
 
Milano, 15 settembre 2004 - Mentre Milano si accinge a vivere da domani, giovedì, fino a mercoledì prossimo, la settimana "Lombardia in bici", l'Uni, Ente Nazionale Italiano di Unificazione, attira l'attenzione di produttori e consumatori sui problemi della sicurezza delle due ruote ricordando che, in base ad una precisa direttiva europea, tutti i prodotti in procinto di essere immessi sul mercato devono rispettare i requisiti della normativa tecnica (cioè delle norme Uni) sulla sicurezza e sulla salute. In particolare una bicicletta è conforme al principio generale di sicurezza e quindi alla direttiva 2001/95/Ce se è conforme alle norme tecniche pubblicate dall’Uni. In occasione dell'Esposizione Internazionale del Ciclo, che si terrà in Fiera, l'Uni illustrerà in anteprima lo stato dell'arte di quattro progetti di norme tecniche riferite, appunto, alla sicurezza delle biciclette, che sono state oggetto dei lavori conclusisi recentemente a livello europeo e che saranno pubblicate, come norme europee, entro i primi mesi del prossimo anno. I quattro progetti riguardano i requisiti di sicurezza ed i metodi di prova di biciclette per la città e per il trekking, biciclette per ragazzi, mountain bike e biciclette da corsa. L'attenzione dei tecnici si è focalizzata, soprattutto, sulle nuove prestazioni frenanti e la resistenza del manubrio e del telaio. E' da sottolineare che proprio all'Italia - leader di mercato per le biciclette di alta gamma - è affidata la gestione della segreteria del Comitato Tecnico europeo, di cui fanno parte esperti di Uni e Ancma Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori e si avvale del supporto della Fiab Federazione Italiana Amici della Bicicletta - in rappresentanza dei consumatori.  
   
   
CONCLUSI IN QUESTI GIORNI I LAVORI DEL COMITATO TECNICO EUROPEO UNI-ANCMA L’ITALIA SPINGE… LA BICICLETTA SICURA EUROPEA  
 
Milano, 15 settembre 2004 - Mentre Milano si accinge a vivere da domani, giovedì, fino a mercoledì prossimo, la settimana "Lombardia in bici", l'Uni, Ente Nazionale Italiano di Unificazione, attira l'attenzione di produttori e consumatori sui problemi della sicurezza delle due ruote ricordando che, in base ad una precisa direttiva europea, tutti i prodotti in procinto di essere immessi sul mercato devono rispettare i requisiti della normativa tecnica (cioè delle norme Uni) sulla sicurezza e sulla salute. In particolare una bicicletta è conforme al principio generale di sicurezza e quindi alla direttiva 2001/95/Ce se è conforme alle norme tecniche pubblicate dall’Uni. In occasione dell'Esposizione Internazionale del Ciclo, che si terrà in Fiera, l'Uni illustrerà in anteprima lo stato dell'arte di quattro progetti di norme tecniche riferite, appunto, alla sicurezza delle biciclette, che sono state oggetto dei lavori conclusisi recentemente a livello europeo e che saranno pubblicate, come norme europee, entro i primi mesi del prossimo anno. I quattro progetti riguardano i requisiti di sicurezza ed i metodi di prova di biciclette per la città e per il trekking, biciclette per ragazzi, mountain bike e biciclette da corsa. L'attenzione dei tecnici si è focalizzata, soprattutto, sulle nuove prestazioni frenanti e la resistenza del manubrio e del telaio. E' da sottolineare che proprio all'Italia - leader di mercato per le biciclette di alta gamma - è affidata la gestione della segreteria del Comitato Tecnico europeo, di cui fanno parte esperti di Uni e Ancma Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori e si avvale del supporto della Fiab Federazione Italiana Amici della Bicicletta - in rappresentanza dei consumatori.  
   
   
LE NUOVE TENDENZE E LE PROPOSTE PIU’ ORIGINALI PER IMPARARE DIVERTENDOSI PRESENTATA IERI LA DODICESIMA EDIZIONE DI “MILANO IN CORSI” GUIDA AI CORSI PER IL TEMPO LIBERO E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE  
 
Milano, 15 settembre 2004 – E’disponibile nelle librerie milanesi la dodicesima edizione di “Milano in corsi”, Guida ai corsi per il tempo libero e la formazione professionale (euro 9,90). Oltre 280 pagine con indicazioni dettagliate sulle scuole dove imparare una nuova disciplina, coltivare un hobby o intraprendere un’attività sportiva. Pubblicata da Actl con il patrocinio del Comune di Milano la guida è stata presentata alla Stampa il 14 settembre 2004 presso il Moresco Hammam Cafè in via Rubens 19 a Milano. L'open Door. Anche quest’anno, il 18 settembre Actl propone “Corsi aperti”, un open door in cui i milanesi potranno accedere liberamente e gratuitamente agli oltre 100 corsi di numerosi enti organizzatori presenti sulla guida, per sperimentare le discipline, parlare con gli istruttori ed eventualmente iscriversi ai corsi. La Ii edizione di quest’iniziativa presenta però una novità: i primi 100 che visiteranno almeno 4 enti organizzatori aderenti all’iniziativa riceveranno in omaggio una copia della nuova edizione della guida di Actl “Milano in Corsi”. Sui siti www.Actl.it e www.Sportellostage.it è possibile consultare l’elenco degli enti organizzatori che partecipano all’iniziativa e scaricare le modalità per ricevere la guida in omaggio. Le informazioni della guida. La guida si presenta come un utilissimo strumento di orientamento per tutti coloro che vogliono sfruttare il proprio tempo libero coniugando svago e apprendimento, grazie alle molteplici offerte di corsi organizzati a Milano. “Milano in Corsi” fornisce indicazioni dettagliate sull’ente organizzatore, la sede, il titolo del corso, il periodo di apertura delle iscrizioni e di svolgimento degli incontri, la durata, la frequenza, il numero di posti disponibili, i contenuti, i destinatari e il costo di ciascun corso proposto. Actl ha realizzato la guida “Milano in corsi” attraverso un continuo monitoraggio delle esigenze dei milanesi e delle tendenze presenti in città. Per assecondare i ritmi frenetici della città sono stati inseriti, tra gli altri, corsi serali da seguire nel week-end e a distanza. La struttura. Suddivisa in due sezioni, Tempo Libero e Formazione Professionale, la guida offre uno sguardo a 360 gradi sulle discipline a cui ci si può dedicare, per hobby o per prepararsi a svolgere una nuova professione. Orientarsi tra le numerose opportunità per il tempo libero è semplice grazie a 5 indici diversi che aiutano il lettore ad individuare facilmente il corso più vicino alle proprie esigenze: oltre all’indice per argomenti, il libro contiene un indice per zone della città, uno sugli enti che organizzano corsi serali, uno sui corsi per il weekend e uno sulle discipline e lezioni dedicate ai bambini. Le Nuove Tendenze. Sono tre le macrotendenze individuate da Actl, grazie alla guida “Milano in Corsi”, relative all’utilizzo del tempo libero dei milanesi. Sviluppare competenze utili per trovare lavoro. Utilizzare il tempo libero per provare a mettersi in gioco e trovare un nuovo lavoro. Questa sembra essere una delle esigenze più diffuse tra i milanesi: frequentare un corso di formazione in una nuova disciplina o coltivare un hobby possono costituire un’opportunità in più per acquisire una professionalità che consenta di accostarsi ad un nuovo lavoro. “Milano in Corsi” viene incontro a questa esigenza con i numerosi corsi proposti nella sezione Formazione Professionale che quest’anno risulta ancora più ricca di opportunità. Molti i corsi di grafica, web design e di informatica che sembrano assecondare le richieste del mercato del lavoro che richiede figure specializzate in questo settore. Corposa anche la categoria “Cinema e video” che propone corsi su professionalità quali videoreporter, tecnico di montaggio e direttore di produzione. Anche il settore della moda richiede figure professionali sempre più specializzate. “Milano in corsi” può essere un valido supporto informativo per chi desidera avvicinarsi al mondo del fashion grazie alla proposta di corsi di formazione professionale specifici per questo settore. Tra le diverse proposte formative, la guida contiene il primo corso di moda on line in Italia che insegna i segreti e le tecniche, a partire dal primo schizzo fino alla presentazione di una sfilata. Ritrovare l’armonia con se stessi. Il tempo libero è vissuto dai milanesi anche come un momento fondamentale per ritrovare l’armonia con se stessi e con gli altri. Per venire incontro a questa esigenza la guida ha dato ampio spazio alle sezioni Psicologia - con corsi che spiegano come migliorare la propria autostima e raggiungere i propri obiettivi - e alla sezione Salute e Benessere, dove trovare le discipline che insegnano a rilassarsi e superare ansie e stress. Conoscere culture e società diverse. Per cercare di soddisfare l’interesse dei milanesi per i viaggi ma soprattutto per le culture lontane, alcuni dei corsi di lingua straniera segnalati nella guida prevedono anche l’insegnamento delle tradizioni e della storia di queste popolazioni. Tra questi il corso di Russo, Brasiliano, ed Ebraico. La tessera sconto. All’interno di ogni copia di “Milano in Corsi”, è presente una tessera sconto che consente ai lettori della guida di Actl di ottenere riduzioni per molti dei corsi presenti. “Milano in corsi” fa parte della collana di guide di servizio di Actl, che comprende “Milano dei bambini e delle mamme”, “Volontariato a Milano e provincia”, “Milano di notte”e “Brunch & Happy Hour Milano”. “Milano in corsi” potrà essere consultata anche in versione ridotta su Internet all'indirizzo www.Actl.it  
   
   
LE NUOVE TENDENZE E LE PROPOSTE PIU’ ORIGINALI PER IMPARARE DIVERTENDOSI PRESENTATA IERI LA DODICESIMA EDIZIONE DI “MILANO IN CORSI” GUIDA AI CORSI PER IL TEMPO LIBERO E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE  
 
Milano, 15 settembre 2004 – E’disponibile nelle librerie milanesi la dodicesima edizione di “Milano in corsi”, Guida ai corsi per il tempo libero e la formazione professionale (euro 9,90). Oltre 280 pagine con indicazioni dettagliate sulle scuole dove imparare una nuova disciplina, coltivare un hobby o intraprendere un’attività sportiva. Pubblicata da Actl con il patrocinio del Comune di Milano la guida è stata presentata alla Stampa il 14 settembre 2004 presso il Moresco Hammam Cafè in via Rubens 19 a Milano. L'open Door. Anche quest’anno, il 18 settembre Actl propone “Corsi aperti”, un open door in cui i milanesi potranno accedere liberamente e gratuitamente agli oltre 100 corsi di numerosi enti organizzatori presenti sulla guida, per sperimentare le discipline, parlare con gli istruttori ed eventualmente iscriversi ai corsi. La Ii edizione di quest’iniziativa presenta però una novità: i primi 100 che visiteranno almeno 4 enti organizzatori aderenti all’iniziativa riceveranno in omaggio una copia della nuova edizione della guida di Actl “Milano in Corsi”. Sui siti www.Actl.it e www.Sportellostage.it è possibile consultare l’elenco degli enti organizzatori che partecipano all’iniziativa e scaricare le modalità per ricevere la guida in omaggio. Le informazioni della guida. La guida si presenta come un utilissimo strumento di orientamento per tutti coloro che vogliono sfruttare il proprio tempo libero coniugando svago e apprendimento, grazie alle molteplici offerte di corsi organizzati a Milano. “Milano in Corsi” fornisce indicazioni dettagliate sull’ente organizzatore, la sede, il titolo del corso, il periodo di apertura delle iscrizioni e di svolgimento degli incontri, la durata, la frequenza, il numero di posti disponibili, i contenuti, i destinatari e il costo di ciascun corso proposto. Actl ha realizzato la guida “Milano in corsi” attraverso un continuo monitoraggio delle esigenze dei milanesi e delle tendenze presenti in città. Per assecondare i ritmi frenetici della città sono stati inseriti, tra gli altri, corsi serali da seguire nel week-end e a distanza. La struttura. Suddivisa in due sezioni, Tempo Libero e Formazione Professionale, la guida offre uno sguardo a 360 gradi sulle discipline a cui ci si può dedicare, per hobby o per prepararsi a svolgere una nuova professione. Orientarsi tra le numerose opportunità per il tempo libero è semplice grazie a 5 indici diversi che aiutano il lettore ad individuare facilmente il corso più vicino alle proprie esigenze: oltre all’indice per argomenti, il libro contiene un indice per zone della città, uno sugli enti che organizzano corsi serali, uno sui corsi per il weekend e uno sulle discipline e lezioni dedicate ai bambini. Le Nuove Tendenze. Sono tre le macrotendenze individuate da Actl, grazie alla guida “Milano in Corsi”, relative all’utilizzo del tempo libero dei milanesi. Sviluppare competenze utili per trovare lavoro. Utilizzare il tempo libero per provare a mettersi in gioco e trovare un nuovo lavoro. Questa sembra essere una delle esigenze più diffuse tra i milanesi: frequentare un corso di formazione in una nuova disciplina o coltivare un hobby possono costituire un’opportunità in più per acquisire una professionalità che consenta di accostarsi ad un nuovo lavoro. “Milano in Corsi” viene incontro a questa esigenza con i numerosi corsi proposti nella sezione Formazione Professionale che quest’anno risulta ancora più ricca di opportunità. Molti i corsi di grafica, web design e di informatica che sembrano assecondare le richieste del mercato del lavoro che richiede figure specializzate in questo settore. Corposa anche la categoria “Cinema e video” che propone corsi su professionalità quali videoreporter, tecnico di montaggio e direttore di produzione. Anche il settore della moda richiede figure professionali sempre più specializzate. “Milano in corsi” può essere un valido supporto informativo per chi desidera avvicinarsi al mondo del fashion grazie alla proposta di corsi di formazione professionale specifici per questo settore. Tra le diverse proposte formative, la guida contiene il primo corso di moda on line in Italia che insegna i segreti e le tecniche, a partire dal primo schizzo fino alla presentazione di una sfilata. Ritrovare l’armonia con se stessi. Il tempo libero è vissuto dai milanesi anche come un momento fondamentale per ritrovare l’armonia con se stessi e con gli altri. Per venire incontro a questa esigenza la guida ha dato ampio spazio alle sezioni Psicologia - con corsi che spiegano come migliorare la propria autostima e raggiungere i propri obiettivi - e alla sezione Salute e Benessere, dove trovare le discipline che insegnano a rilassarsi e superare ansie e stress. Conoscere culture e società diverse. Per cercare di soddisfare l’interesse dei milanesi per i viaggi ma soprattutto per le culture lontane, alcuni dei corsi di lingua straniera segnalati nella guida prevedono anche l’insegnamento delle tradizioni e della storia di queste popolazioni. Tra questi il corso di Russo, Brasiliano, ed Ebraico. La tessera sconto. All’interno di ogni copia di “Milano in Corsi”, è presente una tessera sconto che consente ai lettori della guida di Actl di ottenere riduzioni per molti dei corsi presenti. “Milano in corsi” fa parte della collana di guide di servizio di Actl, che comprende “Milano dei bambini e delle mamme”, “Volontariato a Milano e provincia”, “Milano di notte”e “Brunch & Happy Hour Milano”. “Milano in corsi” potrà essere consultata anche in versione ridotta su Internet all'indirizzo www.Actl.it  
   
   
INCONTRO PUBBLICO :DONNE IMPRENDITRICI A METÀ TRA ARTIGIANATO ED ARTE COME TRASFORMARE UNA PASSIONE IN UNA PROFESSIONE ULTIMO WORKSHOP PREVISTO ALL'INTERNO DEL PROGETTO EUROPEO SINERGY  
 
Sesto S. Giovanni, 15 settembre 2004 - I comuni di Ovest Milano (Magentino, Abbiatense, Legnanese) e Nord Milano (Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Bresso) sono oggetto del progetto europeo Sinergy che mette a punto nuovi strumenti integrati per aumentare l'efficacia dei servizi all'impiego; per incentivare il prolungamento della vita lavorativa soprattutto di chi opera in aziende in crisi; per far crescere i tassi occupazionali femminili attraverso un consolidamento delle prospettive imprenditoriali e la diffusione della cultura di impresa. Modera: Sabina Bellione, Direttrice Consorzio Sociale Light . Partecipano: Viviana Rottini, Funzionario Cna – Area artigianato artistico; Elisabetta Sironi, Consulente Cna; Anna Zannino, Imprenditrice - Decorazioni murarie; Alessandra Furlotti, Imprenditrice- Restauro libri e stampe pergamene; Silvana Scaletti, Imprenditrice - Lavorazioni vetro artistico; Roberta Meraviglia, Sportello dell'imprenditore, Bic La Fucina; Cristina Zanni, Formaper - Area Ricerche. Mercoledì 15 settembre 2004, ore 17.00 Lib - via Venezia 23, Sesto S. Giovanni (Milano) Mm1 Sesto Rondò. Per adesioni: segreteria organizzativa Asnm. Chiara Del Balio, tel. 02 24 42 55 70 – 579, delbalio@asnm.Com  Renato Pierini, tel 02 24 12 65 40 - 5 73, pierini@asnm.Com  www.Asnm.com  
   
   
INCONTRO PUBBLICO :DONNE IMPRENDITRICI A METÀ TRA ARTIGIANATO ED ARTE COME TRASFORMARE UNA PASSIONE IN UNA PROFESSIONE ULTIMO WORKSHOP PREVISTO ALL'INTERNO DEL PROGETTO EUROPEO SINERGY  
 
Sesto S. Giovanni, 15 settembre 2004 - I comuni di Ovest Milano (Magentino, Abbiatense, Legnanese) e Nord Milano (Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Bresso) sono oggetto del progetto europeo Sinergy che mette a punto nuovi strumenti integrati per aumentare l'efficacia dei servizi all'impiego; per incentivare il prolungamento della vita lavorativa soprattutto di chi opera in aziende in crisi; per far crescere i tassi occupazionali femminili attraverso un consolidamento delle prospettive imprenditoriali e la diffusione della cultura di impresa. Modera: Sabina Bellione, Direttrice Consorzio Sociale Light . Partecipano: Viviana Rottini, Funzionario Cna – Area artigianato artistico; Elisabetta Sironi, Consulente Cna; Anna Zannino, Imprenditrice - Decorazioni murarie; Alessandra Furlotti, Imprenditrice- Restauro libri e stampe pergamene; Silvana Scaletti, Imprenditrice - Lavorazioni vetro artistico; Roberta Meraviglia, Sportello dell'imprenditore, Bic La Fucina; Cristina Zanni, Formaper - Area Ricerche. Mercoledì 15 settembre 2004, ore 17.00 Lib - via Venezia 23, Sesto S. Giovanni (Milano) Mm1 Sesto Rondò. Per adesioni: segreteria organizzativa Asnm. Chiara Del Balio, tel. 02 24 42 55 70 – 579, delbalio@asnm.Com  Renato Pierini, tel 02 24 12 65 40 - 5 73, pierini@asnm.Com  www.Asnm.com  
   
   
UNA SFIDA PER LA SOCIETÀ CIVILE DONNE, SCUOLA, SPORT E TURISMO SONO LE TEMATICHE AL CENTRO DEL CICLO DI CONVEGNI ORGANIZZATI DALL’OSSERVATORIO FINETICA E DA SRI (SOCIALLY RESPONSIBLE ITALIA)  
 
Milano, 15 settembre 2004 - Prenderà il via mercoledì 22 settembre a Milano, il primo di un ciclo di quattro convegni organizzati dall’Osservatorio Finetica della Pontificia Università Lateranense e da Sri (Socially Responsable Italia), con il sostegno di Banca Intesa, che toccheranno alcuni tra i temi più sentiti della società attuale. Educazione, condizione femminile, turismo responsabile e valori dello sport saranno infatti i temi su cui numerosi rappresentanti delle istituzioni, del mondo della Chiesa, delle università, dell’associazionismo e dell’universo imprenditoriale, saranno chiamati a confrontarsi, allo scopo di proporre nuovi e validi modelli. Filo conduttore dei quattro incontri, sarà il concetto della responsabilità sociale, che nello sport, come nell’educazione, nell’impresa come nella scelta delle vacanze, sta diventando uno dei temi dominanti nel dibattito socio-economico in Italia e nel mondo. Il primo apppuntamento sarà quello di mercoledì 22 settembre, al Centro Congressi della Fondazione Cariplo in Via Romagnosi 6, con il convegno “La libertà di educare. Una sfida di civiltà”. Saranno presenti: Corrado Passera, Amministratore Delegato Banca Intesa, il Ministro dell’Istruzione Letizia Moratti, il cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica e il mons. Sergio Lanza, Presidente Osservatorio Finetica. Programma Dei Convegni: “La libertà di educare. Una sfida di civiltà” 22 settembre 2004 – Centro Congressi Fondazione Cariplo, Via Romagnosi 6 – Milano - Al centro del convegno sarà il valore dell’educazione, lungo tutto l’arco formativo della persona, con particolare attenzione alle prime età della vita, che rappresentano il passaggio dalla sfera familiare a quella sociale (scuole dell’infanzia) e all’arco della formazione universitaria, che sfocia nel passaggio al mondo del lavoro e segna l’ingresso nell’età adulta. La problematica inerente queste due polarità salienti viene esplorata sotto il profilo antropologico-pedagogico e nei suoi risvolti normativi e sociali. Inoltre saranno illustrati due progetti aziendali – patrocinati da Banca Intesa - che intendono l’uno sviluppare e promuovere la presenza di asili nido e di servizi per l'infanzia su tutto il territorio nazionale; l’altro ad erogare prestiti per gli studenti universitari, in forma di responsabilizzazione formativa (un’occasione per partecipare alla spesa per la propria educazione). Seguirà, infine, un dibattito articolato sulle problematiche e le opportunità legate all’educazione e ai servizi ad essa connessi. “Lo sport giovanile come luogo di valori. Investire in umanità” Novembre 2004 – Pontificia Università Lateranense - Roma Il convegno è dedicato allo sport giovanile e al suo rapporto con il mondo economico e dell’imprenditoria. Il fine è di motivare e incentivare il mondo dell’imprenditoria a investire nelle realtà e nelle società sportive (oltre 12.000) gestite dal Centro Sportivo Italiano affinché i giovani abbiano a disposizione strutture adeguate per praticare sport in un ambiente sano e corretto. Il convegno intende mettere in luce la funzione educativa dello sport nella fase evolutiva. Lo sport, inteso come ‘scuola di vita’, riveste un ruolo fondamentale nella formazione del carattere e rappresenta un’efficace risorsa d’investimento per le imprese che abbiano una cultura aziendale sensibile ai valori della responsabilità sociale. Il convegno presenterà testimonianze qualificate di grandi campioni sportivi, che documenteranno come, all’inizio della loro carriera, abbiano potuto fruire delle opportunità offerte dalle piccole strutture sportive locali. “Homo Viator”: verso un turismo etico” Febbraio 2005 – Pontificia Università Lateranense, Piazza San Giovanni in Laterano, 4 - Roma L’industria dei Viaggi e del Turismo è la principale voce della bilancia commerciale mondiale e, solo nel nostro paese, incide sul Pil per il 12,1%. I turisti si stanno dimostrando sempre più esigenti e attenti alle proposte turistiche che rispettino il territorio. Il convegno si propone di indagare su quale possa essere la fruibilità delle proposte di turismo “etico” per gli operatori del settore, sia pubblici che privati (tour operator, enti di promozione turistica, strutture ricettive). In questa prospettiva si dilata il ventaglio dei valori intercettati dal turismo: dalla salvaguardia ecologica, alla qualità antropologica, allo spessore culturale. La responsabilità, come canone di un viaggiare che si riappropria della dimensione dell’incontro e del rispetto degli altri, sembra essere il nuovo mandato dell’associazionismo ambientale e culturale. Saranno oggetto di indagine in quest’alveo le iniziative localizzate sul territorio nazionale. Così la vacanza “a basso impatto” sembra guadagnare i favori di molti, capace com’è di essere autenticamente promozione di valore e cultura. Il turista, da oggetto di un’offerta standardizzata, diviene parte attiva nella scelta di una modalità di viaggio ricca di luoghi inosservati, perché fuori dalle rotte tradizionali. La mattinata sarà dedicata ad approfondire il senso che il turismo può assumere oggi come comportamento sociale, dalle valenze culturali e sociologiche alla pregnanza etica e politica. Le risposte istituzionali e le ricadute anche economiche delle nuove forme di promozione del territorio costituiranno, quindi, contropartita necessaria e orizzonte di riferimento. La seconda parte si concentrerà, invece, su proposte già in essere fatte da associazioni ed enti, a confronto con i tour operatori già sensibili allo spirito del turismo etico e ai rappresentanti delle comunità locali. Tutti gli attori del circuito dell’ospitalità (promotori, fruitori, ospiti), così, daranno vita ad un dibattito su opportunità e rischi dell’apertura alla nuova formula. “Professioni in rosa - La donna e la trasformazione del lavoro” Aprile 2005 – Centro Congressi Fondazione Cariplo, Via Romagnosi 6 - Milano Il convegno si propone di tracciare il percorso di affermazione della figura femminile nel mondo del lavoro e di sensibilizzare il pubblico nei confronti degli ostacoli incontrati dalle donne nella loro professione. Saranno analizzate e dibattute le varie forme di agevolazione e flessibilità, siano esse già sperimentate o ancora da mettere in atto, a favore delle donne lavoratrici. Verranno inoltre illustrate le iniziative intraprese da parte di alcune aziende private volte, a promuovere lo sviluppo della cultura della famiglia nelle aziende attraverso soluzioni efficienti per le imprese ai problemi di compatibilità tra la vita privata e aziendale delle donne. È ben noto, del resto, che i Paesi che più si sono occupati delle problematiche femminili – l'Irlanda, la Danimarca, i Paesi Bassi – hanno contemporaneamente raggiunto i più alti livelli produttivi e i più bassi tassi di disoccupazione. Nella nostra società, dove si formano le opinioni, gli stili di vita, dove nascono le innovazioni, dove si costruisce il futuro, le donne hanno oramai presenze importanti e il loro ruolo fondamentale deve pertanto essere riconosciuto.  
   
   
UNA SFIDA PER LA SOCIETÀ CIVILE DONNE, SCUOLA, SPORT E TURISMO SONO LE TEMATICHE AL CENTRO DEL CICLO DI CONVEGNI ORGANIZZATI DALL’OSSERVATORIO FINETICA E DA SRI (SOCIALLY RESPONSIBLE ITALIA)  
 
Milano, 15 settembre 2004 - Prenderà il via mercoledì 22 settembre a Milano, il primo di un ciclo di quattro convegni organizzati dall’Osservatorio Finetica della Pontificia Università Lateranense e da Sri (Socially Responsable Italia), con il sostegno di Banca Intesa, che toccheranno alcuni tra i temi più sentiti della società attuale. Educazione, condizione femminile, turismo responsabile e valori dello sport saranno infatti i temi su cui numerosi rappresentanti delle istituzioni, del mondo della Chiesa, delle università, dell’associazionismo e dell’universo imprenditoriale, saranno chiamati a confrontarsi, allo scopo di proporre nuovi e validi modelli. Filo conduttore dei quattro incontri, sarà il concetto della responsabilità sociale, che nello sport, come nell’educazione, nell’impresa come nella scelta delle vacanze, sta diventando uno dei temi dominanti nel dibattito socio-economico in Italia e nel mondo. Il primo apppuntamento sarà quello di mercoledì 22 settembre, al Centro Congressi della Fondazione Cariplo in Via Romagnosi 6, con il convegno “La libertà di educare. Una sfida di civiltà”. Saranno presenti: Corrado Passera, Amministratore Delegato Banca Intesa, il Ministro dell’Istruzione Letizia Moratti, il cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica e il mons. Sergio Lanza, Presidente Osservatorio Finetica. Programma Dei Convegni: “La libertà di educare. Una sfida di civiltà” 22 settembre 2004 – Centro Congressi Fondazione Cariplo, Via Romagnosi 6 – Milano - Al centro del convegno sarà il valore dell’educazione, lungo tutto l’arco formativo della persona, con particolare attenzione alle prime età della vita, che rappresentano il passaggio dalla sfera familiare a quella sociale (scuole dell’infanzia) e all’arco della formazione universitaria, che sfocia nel passaggio al mondo del lavoro e segna l’ingresso nell’età adulta. La problematica inerente queste due polarità salienti viene esplorata sotto il profilo antropologico-pedagogico e nei suoi risvolti normativi e sociali. Inoltre saranno illustrati due progetti aziendali – patrocinati da Banca Intesa - che intendono l’uno sviluppare e promuovere la presenza di asili nido e di servizi per l'infanzia su tutto il territorio nazionale; l’altro ad erogare prestiti per gli studenti universitari, in forma di responsabilizzazione formativa (un’occasione per partecipare alla spesa per la propria educazione). Seguirà, infine, un dibattito articolato sulle problematiche e le opportunità legate all’educazione e ai servizi ad essa connessi. “Lo sport giovanile come luogo di valori. Investire in umanità” Novembre 2004 – Pontificia Università Lateranense - Roma Il convegno è dedicato allo sport giovanile e al suo rapporto con il mondo economico e dell’imprenditoria. Il fine è di motivare e incentivare il mondo dell’imprenditoria a investire nelle realtà e nelle società sportive (oltre 12.000) gestite dal Centro Sportivo Italiano affinché i giovani abbiano a disposizione strutture adeguate per praticare sport in un ambiente sano e corretto. Il convegno intende mettere in luce la funzione educativa dello sport nella fase evolutiva. Lo sport, inteso come ‘scuola di vita’, riveste un ruolo fondamentale nella formazione del carattere e rappresenta un’efficace risorsa d’investimento per le imprese che abbiano una cultura aziendale sensibile ai valori della responsabilità sociale. Il convegno presenterà testimonianze qualificate di grandi campioni sportivi, che documenteranno come, all’inizio della loro carriera, abbiano potuto fruire delle opportunità offerte dalle piccole strutture sportive locali. “Homo Viator”: verso un turismo etico” Febbraio 2005 – Pontificia Università Lateranense, Piazza San Giovanni in Laterano, 4 - Roma L’industria dei Viaggi e del Turismo è la principale voce della bilancia commerciale mondiale e, solo nel nostro paese, incide sul Pil per il 12,1%. I turisti si stanno dimostrando sempre più esigenti e attenti alle proposte turistiche che rispettino il territorio. Il convegno si propone di indagare su quale possa essere la fruibilità delle proposte di turismo “etico” per gli operatori del settore, sia pubblici che privati (tour operator, enti di promozione turistica, strutture ricettive). In questa prospettiva si dilata il ventaglio dei valori intercettati dal turismo: dalla salvaguardia ecologica, alla qualità antropologica, allo spessore culturale. La responsabilità, come canone di un viaggiare che si riappropria della dimensione dell’incontro e del rispetto degli altri, sembra essere il nuovo mandato dell’associazionismo ambientale e culturale. Saranno oggetto di indagine in quest’alveo le iniziative localizzate sul territorio nazionale. Così la vacanza “a basso impatto” sembra guadagnare i favori di molti, capace com’è di essere autenticamente promozione di valore e cultura. Il turista, da oggetto di un’offerta standardizzata, diviene parte attiva nella scelta di una modalità di viaggio ricca di luoghi inosservati, perché fuori dalle rotte tradizionali. La mattinata sarà dedicata ad approfondire il senso che il turismo può assumere oggi come comportamento sociale, dalle valenze culturali e sociologiche alla pregnanza etica e politica. Le risposte istituzionali e le ricadute anche economiche delle nuove forme di promozione del territorio costituiranno, quindi, contropartita necessaria e orizzonte di riferimento. La seconda parte si concentrerà, invece, su proposte già in essere fatte da associazioni ed enti, a confronto con i tour operatori già sensibili allo spirito del turismo etico e ai rappresentanti delle comunità locali. Tutti gli attori del circuito dell’ospitalità (promotori, fruitori, ospiti), così, daranno vita ad un dibattito su opportunità e rischi dell’apertura alla nuova formula. “Professioni in rosa - La donna e la trasformazione del lavoro” Aprile 2005 – Centro Congressi Fondazione Cariplo, Via Romagnosi 6 - Milano Il convegno si propone di tracciare il percorso di affermazione della figura femminile nel mondo del lavoro e di sensibilizzare il pubblico nei confronti degli ostacoli incontrati dalle donne nella loro professione. Saranno analizzate e dibattute le varie forme di agevolazione e flessibilità, siano esse già sperimentate o ancora da mettere in atto, a favore delle donne lavoratrici. Verranno inoltre illustrate le iniziative intraprese da parte di alcune aziende private volte, a promuovere lo sviluppo della cultura della famiglia nelle aziende attraverso soluzioni efficienti per le imprese ai problemi di compatibilità tra la vita privata e aziendale delle donne. È ben noto, del resto, che i Paesi che più si sono occupati delle problematiche femminili – l'Irlanda, la Danimarca, i Paesi Bassi – hanno contemporaneamente raggiunto i più alti livelli produttivi e i più bassi tassi di disoccupazione. Nella nostra società, dove si formano le opinioni, gli stili di vita, dove nascono le innovazioni, dove si costruisce il futuro, le donne hanno oramai presenze importanti e il loro ruolo fondamentale deve pertanto essere riconosciuto.  
   
   
CERIMONIA DI CONSEGNA DEI DIPLOMI DEL MIEX INTERNATIONAL EXECUTIVES MASTER IN SMES AND INTERNATIONAL MANAGEMENT  
 
San Giovanni in Marignano (Rn), 15 settembre 2004 - Mercoledì 22 Settembre 2004 alle ore 10, presso il Riviera Golf Resort, Via Conca Nuova, 1236 a San Giovanni in Marignano (Rn), verranno consegnati i diplomi ai partecipanti della seconda edizione del Miex –International Executives Master in Smes and International Management, Master universitario di 1° livello per la formazione di manager specializzati nell’internazionalizzazione delle Pmi. Dopo l’apertura dei lavori ed il saluto del Preside della Facoltà di Economia di Forlì, prof. Giuseppe Farneti e del Direttore del Master prof. Alessandro Baroncelli interverranno alla consegna dei diplomi: il Prof. Guido Gambetta, Presidente del Polo Scientifico-didattico di Forlì, Università di Bologna; il Prof. Avv. Giorgio Bernini, già Presidente di Rete Ferroviaria Italiana S.p.a.; il Sig. Adriano Aureli, Presidente dell’Associazione degli Industriali della Provincia Rn; il Dott. Alberto Zambianchi, Direttore dell’Associazione degli Industriali della Provincia Fc e il Dott. Raimund Elsen, Direttore Supply Chain Elidis-brasseries Kronenbourg. Dall’avvio del progetto il Master ha consolidato la sua vocazione internazionale (a questa edizione hanno partecipato studenti provenienti da 5 Paesi e sono intervenuti docenti di 6 Paesi) e rafforzato il legame con le imprese con le quali sono stati realizzati alcuni progetti operativi di rilevante interesse. I partecipanti al Miex che conseguono il Diploma ottengono un titolo apprezzato dal mondo delle imprese e delle istituzioni che operano sulla scala internazionale. Il Master Miex dà ai partecipanti l’opportunità di acquisire conoscenze e strumenti operativi innovativi per gestire i processi di internazionalizzazione con particolare riguardo alle problematiche delle Pmi, e mette a disposizione delle aziende professionalità manageriali di alto profilo in grado di gestire la crescente complessità delle attività aziendali da impiegare presso le direzioni commerciali e gli uffici esteri delle piccole e medie imprese. L'alta qualificazione degli studenti è assicurata dallo svolgimento delle lezioni in lingua inglese e dal coinvolgimento di docenti universitari (dell'Università di Bologna, di altri Atenei italiani e di istituti esteri di riconosciuto prestigio mondiale) impegnati in attività di studio e ricerca relativi alla internazionalizzazione delle imprese e di professionisti del settore. La seconda edizione del Miex è stata co-progettata con una business school francese l'Icn Ecole de Management e con la collaborazione del Polo Scientifico Didattico di Forlì. Il Master si avvale del supporto finanziario della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, della Camera di Commercio di Fc, di Rfi Rete Ferroviaria Italiana e di Trenitalia. Tra i partner organizzativi ricordiamo l’Associazione degli Industriali della Provincia di Forlì-cesena (che sostiene il progetto selezionando molte delle imprese presso le quali si svolgono i project work), l’Ice Istituto Nazionale per il Commercio Estero e le Assind delle Provincie di Ferrara, Pesaro-urbino e Rimini. Le iscrizioni alla terza edizione del Master Miex si sono aperte nei giorni scorsi e si chiuderanno il 26 novembre 2004. Per informazioni è possibile collegarsi al sito dell’Università di Bologna http://www.Unibo.it/portale/master/master+universitari/2004-2005/miex.htm  o al sito del Miex www.Miex.unibo.it  o chiamare i numeri 051 2098067 e 0543 374632.  
   
   
CERIMONIA DI CONSEGNA DEI DIPLOMI DEL MIEX INTERNATIONAL EXECUTIVES MASTER IN SMES AND INTERNATIONAL MANAGEMENT  
 
San Giovanni in Marignano (Rn), 15 settembre 2004 - Mercoledì 22 Settembre 2004 alle ore 10, presso il Riviera Golf Resort, Via Conca Nuova, 1236 a San Giovanni in Marignano (Rn), verranno consegnati i diplomi ai partecipanti della seconda edizione del Miex –International Executives Master in Smes and International Management, Master universitario di 1° livello per la formazione di manager specializzati nell’internazionalizzazione delle Pmi. Dopo l’apertura dei lavori ed il saluto del Preside della Facoltà di Economia di Forlì, prof. Giuseppe Farneti e del Direttore del Master prof. Alessandro Baroncelli interverranno alla consegna dei diplomi: il Prof. Guido Gambetta, Presidente del Polo Scientifico-didattico di Forlì, Università di Bologna; il Prof. Avv. Giorgio Bernini, già Presidente di Rete Ferroviaria Italiana S.p.a.; il Sig. Adriano Aureli, Presidente dell’Associazione degli Industriali della Provincia Rn; il Dott. Alberto Zambianchi, Direttore dell’Associazione degli Industriali della Provincia Fc e il Dott. Raimund Elsen, Direttore Supply Chain Elidis-brasseries Kronenbourg. Dall’avvio del progetto il Master ha consolidato la sua vocazione internazionale (a questa edizione hanno partecipato studenti provenienti da 5 Paesi e sono intervenuti docenti di 6 Paesi) e rafforzato il legame con le imprese con le quali sono stati realizzati alcuni progetti operativi di rilevante interesse. I partecipanti al Miex che conseguono il Diploma ottengono un titolo apprezzato dal mondo delle imprese e delle istituzioni che operano sulla scala internazionale. Il Master Miex dà ai partecipanti l’opportunità di acquisire conoscenze e strumenti operativi innovativi per gestire i processi di internazionalizzazione con particolare riguardo alle problematiche delle Pmi, e mette a disposizione delle aziende professionalità manageriali di alto profilo in grado di gestire la crescente complessità delle attività aziendali da impiegare presso le direzioni commerciali e gli uffici esteri delle piccole e medie imprese. L'alta qualificazione degli studenti è assicurata dallo svolgimento delle lezioni in lingua inglese e dal coinvolgimento di docenti universitari (dell'Università di Bologna, di altri Atenei italiani e di istituti esteri di riconosciuto prestigio mondiale) impegnati in attività di studio e ricerca relativi alla internazionalizzazione delle imprese e di professionisti del settore. La seconda edizione del Miex è stata co-progettata con una business school francese l'Icn Ecole de Management e con la collaborazione del Polo Scientifico Didattico di Forlì. Il Master si avvale del supporto finanziario della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, della Camera di Commercio di Fc, di Rfi Rete Ferroviaria Italiana e di Trenitalia. Tra i partner organizzativi ricordiamo l’Associazione degli Industriali della Provincia di Forlì-cesena (che sostiene il progetto selezionando molte delle imprese presso le quali si svolgono i project work), l’Ice Istituto Nazionale per il Commercio Estero e le Assind delle Provincie di Ferrara, Pesaro-urbino e Rimini. Le iscrizioni alla terza edizione del Master Miex si sono aperte nei giorni scorsi e si chiuderanno il 26 novembre 2004. Per informazioni è possibile collegarsi al sito dell’Università di Bologna http://www.Unibo.it/portale/master/master+universitari/2004-2005/miex.htm  o al sito del Miex www.Miex.unibo.it  o chiamare i numeri 051 2098067 e 0543 374632.  
   
   
DIZIONE, SCRITTURA E HOBBISTICA I NUOVI CORSI DELLA LIBRERIA EGEA  
 
Milano 15 settembre 2004 - sono aperte le iscrizioni ai nuovi corsi organizzati dalla Libreria Egea, via Bocconi 8 Milano: Corso di Dizione Base, per tutti coloro che desiderano rendere la propria voce elegante chiara ed espressiva, ogni venerdì dal 15 ottobre al 17 dicembre dalle 18.30 alle 20.00; costo delle 10 lezioni 65 €; Per chi ha già sostenuto un corso di Dizione Base e vuole rendere più incisiva la propria espressività vocale, corso di Dizione Avanzato, ogni lunedì dall’11 ottobre al 13 dicembre dalle 18.30 alle 20.00; costo delle 8 lezioni 90 €; Per chi, invece, aspira a diventare uno scrittore ecco il corso di Scrittura Creativa, un vero e proprio laboratorio di scrittura dove poter mettere in pratica il proprio talento; 10 lezioni, a partire dal 6 ottobre, dalle 19.00 alle 20.30, al costo di 100 €; Infine, a novembre, in attesa del Natale, Egea propone un mini corso di due lezioni, dalle 20.15 alle 22.00, per imparare a creare pacchi regalo eleganti e sfiziosi accompagnati da biglietti particolari e originali; costo del corso 45 € (compresi materiali e dispensa). Iscrizioni aperte fino ad esaurimento dei posti disponibili. Scrittura E Hobbistica  
   
   
DIZIONE, SCRITTURA E HOBBISTICA I NUOVI CORSI DELLA LIBRERIA EGEA  
 
Milano 15 settembre 2004 - sono aperte le iscrizioni ai nuovi corsi organizzati dalla Libreria Egea, via Bocconi 8 Milano: Corso di Dizione Base, per tutti coloro che desiderano rendere la propria voce elegante chiara ed espressiva, ogni venerdì dal 15 ottobre al 17 dicembre dalle 18.30 alle 20.00; costo delle 10 lezioni 65 €; Per chi ha già sostenuto un corso di Dizione Base e vuole rendere più incisiva la propria espressività vocale, corso di Dizione Avanzato, ogni lunedì dall’11 ottobre al 13 dicembre dalle 18.30 alle 20.00; costo delle 8 lezioni 90 €; Per chi, invece, aspira a diventare uno scrittore ecco il corso di Scrittura Creativa, un vero e proprio laboratorio di scrittura dove poter mettere in pratica il proprio talento; 10 lezioni, a partire dal 6 ottobre, dalle 19.00 alle 20.30, al costo di 100 €; Infine, a novembre, in attesa del Natale, Egea propone un mini corso di due lezioni, dalle 20.15 alle 22.00, per imparare a creare pacchi regalo eleganti e sfiziosi accompagnati da biglietti particolari e originali; costo del corso 45 € (compresi materiali e dispensa). Iscrizioni aperte fino ad esaurimento dei posti disponibili. Scrittura E Hobbistica  
   
   
MILANO DETTA LE REGOLE PER L’EDILIZIA UNIVERSITARIA  
 
Milano, 14 settembre 2004 - La Giunta Comunale ha approvato la delibera che indica i criteri per la valutazione di proposte di intervento finalizzate all’insediamento di edilizia residenziale universitaria in aree di proprietà privata. La delibera completa il provvedimento già promosso dalla Giunta Comunale (30 marzo 2004) in materia di programmazione di edilizia residenziale pubblica compresa l’edilizia universitaria con il quale l’Amministrazione ha messo a disposizione 5 aree di sua proprietà dove realizzare 630 alloggi (1.260 posti letto). I criteri di valutazione approvati oggi dalla Giunta Comunale saranno applicati anche alle richieste di cofinanziamento da parte dei soggetti privati nell’ambito del programma regionale di locazione temporanea che scadrà il 30 settembre. I soggetti privati potranno presentare proposte su aree di loro proprietà con destinazione non solo residenziale ma anche Sc e Si (Servizi comunali e intercomunali) purchè gli interventi rispettino le caratteristiche di localizzazione, dimensione e convenzionamento indicati nella delibera e purchè il progetto edilizio preveda, oltre agli alloggi veri e propri, anche spazi comuni destinati ai vari servizi di supporto (spazi per la didattica, per la ricerca, lo studio). Le aree dovranno essere adeguatamente accessibili, ben collegate con gli istituti universitari cittadini e dotate di servizi di urbanizzazione secondaria. L’area interessata dovrà essere vincolata a edilizia universitaria per 20 anni rinnovabili e i nuovi alloggi dovranno essere affittati per almeno il 70% a studenti universitari fuori sede e per il restante 30% anche a docenti, ricercatori, stagisti, borsisti e partecipanti a corsi di formazione o master fuori sede. Il canone di locazione dovrà essere conforme con le indicazioni fissate dalla Regione. “L’approvazione di questa delibera – ha commentato l’assessore allo Sviluppo del Territorio Gianni Verga – è un primo esito dell’impegno assunto dall’Amministrazione per l’emergenza abitativa e va a completare i provvedimenti già avviati con i quali il Comune mette a disposizione aree di sua proprietà e promuove l’edilizia universitaria nei grandi interventi di trasformazione come quello di Montecity – Rogoredo dove sono previsti alloggi per 1200 studenti”.  
   
   
MILANO DETTA LE REGOLE PER L’EDILIZIA UNIVERSITARIA  
 
Milano, 14 settembre 2004 - La Giunta Comunale ha approvato la delibera che indica i criteri per la valutazione di proposte di intervento finalizzate all’insediamento di edilizia residenziale universitaria in aree di proprietà privata. La delibera completa il provvedimento già promosso dalla Giunta Comunale (30 marzo 2004) in materia di programmazione di edilizia residenziale pubblica compresa l’edilizia universitaria con il quale l’Amministrazione ha messo a disposizione 5 aree di sua proprietà dove realizzare 630 alloggi (1.260 posti letto). I criteri di valutazione approvati oggi dalla Giunta Comunale saranno applicati anche alle richieste di cofinanziamento da parte dei soggetti privati nell’ambito del programma regionale di locazione temporanea che scadrà il 30 settembre. I soggetti privati potranno presentare proposte su aree di loro proprietà con destinazione non solo residenziale ma anche Sc e Si (Servizi comunali e intercomunali) purchè gli interventi rispettino le caratteristiche di localizzazione, dimensione e convenzionamento indicati nella delibera e purchè il progetto edilizio preveda, oltre agli alloggi veri e propri, anche spazi comuni destinati ai vari servizi di supporto (spazi per la didattica, per la ricerca, lo studio). Le aree dovranno essere adeguatamente accessibili, ben collegate con gli istituti universitari cittadini e dotate di servizi di urbanizzazione secondaria. L’area interessata dovrà essere vincolata a edilizia universitaria per 20 anni rinnovabili e i nuovi alloggi dovranno essere affittati per almeno il 70% a studenti universitari fuori sede e per il restante 30% anche a docenti, ricercatori, stagisti, borsisti e partecipanti a corsi di formazione o master fuori sede. Il canone di locazione dovrà essere conforme con le indicazioni fissate dalla Regione. “L’approvazione di questa delibera – ha commentato l’assessore allo Sviluppo del Territorio Gianni Verga – è un primo esito dell’impegno assunto dall’Amministrazione per l’emergenza abitativa e va a completare i provvedimenti già avviati con i quali il Comune mette a disposizione aree di sua proprietà e promuove l’edilizia universitaria nei grandi interventi di trasformazione come quello di Montecity – Rogoredo dove sono previsti alloggi per 1200 studenti”.  
   
   
TRASPORTI PUBBLICI: MERCOLEDÌ 15 SETTEMBRE 2004 SCIOPERO NAZIONALE DALLE 8.45 ALLE 15 E DALLE 18 AL TERMINE DEL SERVIZIO PROCLAMATO DA SLAI COBAS  
 
 Milano, 15 settembre 2004 - Mercoledì 15 settembre 2004, l’organizzazione sindacale Slai Cobas, ha proclamato uno sciopero nazionale del trasporto pubblico nell’ambito della vertenza per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale 2004 -2007. Il servizio di trasporto pubblico sarà regolare: dall’inizio del servizio alle 8.45; dalle 15 alle 18. Il personale Atm addetto alla guida dei treni delle linee metropolitane, dei mezzi di superficie, e del servizio di metropolitana leggera automatica tra l'Ospedale San Raffaele e la stazione Cascina Gobba (M2) che aderisce all’agitazione si asterrà dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. Data la volontarietà di ogni singolo dipendente di aderire allo sciopero, anche se non appartenente all’organizzazione sindacale che lo ha dichiarato non è prevedibile sull’intera rete Atm l’entità della riduzione del servizio. Per ulteriori informazioni i Clienti Atm possono contattare il Numero Verde 800.80.81.81, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, o consultare il sito Internet www.Atm-mi.it  
   
   
TRASPORTI PUBBLICI: MERCOLEDÌ 15 SETTEMBRE 2004 SCIOPERO NAZIONALE DALLE 8.45 ALLE 15 E DALLE 18 AL TERMINE DEL SERVIZIO PROCLAMATO DA SLAI COBAS  
 
 Milano, 15 settembre 2004 - Mercoledì 15 settembre 2004, l’organizzazione sindacale Slai Cobas, ha proclamato uno sciopero nazionale del trasporto pubblico nell’ambito della vertenza per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale 2004 -2007. Il servizio di trasporto pubblico sarà regolare: dall’inizio del servizio alle 8.45; dalle 15 alle 18. Il personale Atm addetto alla guida dei treni delle linee metropolitane, dei mezzi di superficie, e del servizio di metropolitana leggera automatica tra l'Ospedale San Raffaele e la stazione Cascina Gobba (M2) che aderisce all’agitazione si asterrà dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. Data la volontarietà di ogni singolo dipendente di aderire allo sciopero, anche se non appartenente all’organizzazione sindacale che lo ha dichiarato non è prevedibile sull’intera rete Atm l’entità della riduzione del servizio. Per ulteriori informazioni i Clienti Atm possono contattare il Numero Verde 800.80.81.81, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, o consultare il sito Internet www.Atm-mi.it