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GIOVEDì

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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Novembre 2004
Web alimentazione e benessere
IL PARLAMENTO DANESE INVITATO A CONSIDERARE LE BIOTECNOLOGIE PER I CIBI DEL FUTURO  
 
Un nuovo piano strategico danese 'dal contadino alla tavola' ha chiesto al parlamento del paese di studiare il ruolo che la biotecnologia potrebbe svolgere nel mettere a disposizione cibi più saporiti e sicuri. Secondo il sito foodnavigator.Com, il piano strategico decennale intende analizzare le opportunità e le barriere all'uso della biotecnologia per creare alimenti di migliore qualità e più economici. Il piano, presentato dalle aziende danesi Danisco, Arla Foods, Cr Hansen e Novozymes, è stato accolto con favore dal parlamento, sostiene Per Falholt, della Novozymes, un membro del comitato direttivo che sostiene l'azione. 'Contiamo di ottenere qualche importante finanziamento, almeno 5 milioni di corone danesi [670.000 euro], nell'arco dei prossimi cinque anni', ha dichiarato. La strategia definisce una visione fondamentale, che va da una migliore qualità degli alimenti e cibi più sicuri a metodi di produzione sostenibile e controlli della catena alimentare. 'La capacità di dar vita a prodotti che si prevede verranno richiesti in futuro dai consumatori riposa su una più approfondita conoscenza dei fattori significativi della qualità alimentare dei cibi', si legge. Lo scopo è usare la genomica e la proteomica (lo studio delle proteine) per meglio capire le interazioni tra molecole dei cibi e molecole umane. Il comitato direttivo afferma che, una volta ottenuto un tale risultato, potranno essere sviluppati nuovi processi e prodotti che, a loro volta, permetteranno di migliorare gli alimenti, ad esempio con nuove gradazioni di sapore e miglior gusto. Un altro problema che la strategia intende affrontare è l'attuale rigetto degli alimenti biotecnologici da parte dei consumatori europei. 'Vogliamo che la ricerca si occupi tra l'altro di fare in modo che la società si senta a suo agio con le nuove forme di produzione di cibi biotecnologici e ne accetti il consumo', afferma il piano strategico. Secondo Falholt, il piano dei centri di ricerca di base prevede che le unità accademiche lavorino in collaborazione con l'industria. 'Solleciteremo l'industria a dare un impulso alla R&s (Ricerca e sviluppo), ha dichiarato Falholt a foodnavigator.Com.  
   
   
AGRICOLTURA BIOLOGICA, QUALITÀ ALIMENTARE E SALUTE UMANA  
 
Dal 6 al 9 gennaio 2005 si svolgerà a Newcastle upon Tyne (Regno Unito) un congresso internazionale su agricoltura biologica, qualità alimentare e salute umana. Il congresso intende diffondere l'informazione sulla ricerca biologica e fornire una piattaforma di discussione sulle future ricerche nel campo dell'agricoltura biologica. I ricercatori che lavorano o sono interessati nella ricerca agricola sono caldamente invitati a partecipare alla manifestazione e a contribuire alle discussioni sul Settimo programma quadro (7Pq). Al congresso - organizzato dai leader del progetto Qlif (Quality Low Input Food), finanziato dall'Ue, e dalla britannica Soil Association, che promuove e certifica gli alimenti biologici - è prevista la partecipazione di politici di alto livello dell'Unione europea e degli Stati membri. Infolink: http://www.Qlif.org  
   
   
DALLE STIME AIFO + 30% DI PRODUZIONE OLIVICOLA CRESCONO LE DOP - SCONGIURATO IL PERICOLO DI MOSCA  
 
Secondo Piero Gonnelli, Presidente dell¹Aifo (Associazione Italiana Frantoiani Oleari) "L'annata 2004 pare promettente sia in termini quantitativi che qualitativi. Questo, essendo quasi del tutto rientrato il rischio di mosca, paventato in Ottobre a causa delle temperature troppo elevate². I dati risultano dall¹indagine sviluppata ogni anno al momento della raccolta e della frangitura su tutto il territorio italiano dall¹Associazione. ³Rispetto al 2003 si avrà un recupero quantitativo del 30-40%, anche se la resa tende a calare. Lo scorso anno, invece, a fronte di una scarsità, le olive avevano grande resa. L¹incremento investirà tanto la produzione totale di olio, quanto quella dell¹extravergine, che pesa sulla produzione totale per il 60%. Anche territorialmente l¹incremento è equilibrato da Nord a Sud, con una punta notevole, rispetto alla situazione di sofferenza dello scorso anno, per Toscana, Umbria e Alto Lazio. Le olive sono sane, cosa che dovrebbe portare a una qualità superiore, che dipenderà certamente tanto dalla cura nella coltivazione, quanto dai tempi e dai modi della frangitura. La quantità di Dop potrebbe essere superiore al 2003 e al 2002, che avevano toccato rispettivamente 130.000 quintali e 120.000 quintali di olio, in considerazione del trend in crescita del mercato dell¹extra vergine Dop, ora attestato sul 4% del totale della produzione nazionale. Se da un lato aumenta la richiesta per la certificazione a marchio Dop da parte di produttori di zone già vocate, si sono incrementate anche le zone che, con l¹ingresso in quest¹ultimo anno di 6 nuove Dop: Colline Lucchesi (Toscana), Valdemone (Sicilia), Tergeste (Friuli Venezia Giulia), Tuscia (Lazio), Cartoceto (Marche), Terre Tarentine (Puglia), passano da 29 a 35. Nella situazione attuale la Toscana dovrebbe essere una delle regioni più premiate, con un incremento di produzione rispetto al 2003 del 60%, anche se con una resa inferiore del 2%, recuperando il livello di produzione del 2002 di 250.000 quintali. Nel 2003 nel Chianti Classico, dove si contano 450.000 piante certificate su un totale di 1 Milione, su una produzione totale di 6.000 quintali di olio, si sono ricavati 600 quintali di Dop, pari al 10%, mentre per il Terre di Siena, capace di 141.000 piante certificate, la produzione totale è stata di 360 quintali di Dop². La storia dei Gonnelli risale al 1585, quando comprano nel territorio di Reggello il podere di Santa Tea, con annesso frantoio, tuttora preziosamente custodito. Da allora i Gonnelli si tramandano l¹arte della coltivazione delle olive e della loro spremitura, in equilibrio fra la migliore tradizione e la continua sperimentazione nella ricerca dell¹innovazione. Proprio a Santa Tea nel 1962 viene installato un impianto a centrifuga, il primo al mondo, mentre i Gonnelli nellŒ85 si attivano sulla ³monocultivar², per ottenere olio proveniente dalla frangitura di olive di un solo tipo di pianta, dando vita ben 15 anni fa al celebre olio extra vergine di oliva Cultivar Frantoio. Così questa famiglia, guidata da Piero Gonnelli, nel mondo dell¹olio extra vergine d¹oliva si è fatta un nome e Gonnelli 1585 è divenuta una firma di alta qualità. Tale è la reputazione, che gli Agricoltori del Chianti Geografico hanno scelto proprio Gonnelli per la frangitura delle olive utili per la loro produzione di Olio Extra Vergine Chianti Classico Dop e per il Terre di Siena Dop, per cui l¹azienda ha realizzato il Frantoio di Vertine e assiste tecnicamente il Frantoio di San Gimignano. Nel 2003 sono state frante a Santa Tea 28.000 quintali di olive, per la produzione di 3.200 quintali di olio, da cui sono state imbottigliate 140.000 bottiglie nei vari formati vendute nel 2004 con il marchio Frantoio di Santa Tea; a Vertine 4.000 quintali di olive per la produzione di 600 quintali di olio in totale, di cui 35 quintali sono serviti a Gonnelli per l¹imbottigliamento di 7.600 bottiglie del suo Chianti Classico Dop Frantoio di Vertine; a San Gimignano 5.000 quintali di olive per la produzione di 700 quintali di olio in totale, di cui 65 quintali per Gonnelli, utili per 14.000 bottiglie del Terre di Siena Dop Frantoio di San Gimignano. Se il fatturato dell¹Azienda, che dispone a Santa Tea di 4.000 piante di proprietà, nel 2003 è stato di 3 Milioni di Euro, con un incremento del 57% sul 2002, nel 2004 si stima un ulteriore incremento del 4%, dovuto sia all¹aumento dei clienti coltivatori, che si rivolgono a Gonnelli per la frangitura, che a un aumento delle bottiglie a marchio Gonnelli 1585, vendute al dettaglio qualificato e ai Ristoranti. I mercati esteri nel 2003 hanno inciso sul totale del fatturato per il 20%, primo fra tutti quello degli Stati Uniti con il 60%. Nel 2004 si riscontra un ulteriore incremento dell¹export che tocca il 40% del totale fatturato. L¹apprezzamento deriva dal fatto che l¹olio Gonnelli 1585, come quello di almeno 600 Frantoiani/agricoltori, può essere definito olio di filiera, e per ciò stesso olio di qualità, in quanto garantisce la tracciabilità e un alto grado di artigianalità, che si traducono in garanzia per il consumatore.  
   
   
"FILIERA CERTIFICATA E TRASPARENTE PER ITALIA ZUCCHERI S.P.A."  
 
Con la "Via dello Zucchero" 100% italiano il percorso dal campo alla tavola è finalmente tracciato. Italia Zuccheri S.p.a. Ha ottenuto la certificazione di rintracciabilità di filiera agroalimentare da Det Norske Veritas (Dnv), ente internazionale leader nella certificazione. Si tratta del primo esempio in Italia di filiera dello zucchero certificata. Tale riconoscimento è stato rilasciato ad Italia Zuccheri S.p.a. In seguito alle verifiche condotte da Dnv, che hanno stabilito la conformità delle attività dell'azienda ai requisiti della norma Uni 10939:2001. Ieri, presso Palazzo Affari ai Giureconsulti di Milano, l'importante riconoscimento è stato conferito nel corso di una "Cerimonia di Consegna della Certificazione di Filiera" organizzata da Italia Zuccheri S.p.a., con la partecipazione del Det Norske Veritas Dnv. Le verifiche propedeutiche al rilascio della certificazione hanno riguardato, in particolare, le attività di coltivazione e lavorazione delle barbabietole e di confezionamento dello zucchero. Un impegno notevole che ha coinvolto nella lunga e complessa attività documentale un bacino di circa 2.500 coltivatori, a cui ha fatto seguito la verificata sul "campo", attraverso visite dirette presso le coltivazioni e lo stabilimento produttivo di Pontelongo (Pd). Nel corso della conferenza stampa, il Presidente di Italia Zuccheri S.p.a., Mario Resca, ha espresso grande soddisfazione per il riconoscimento che attesta l'importanza del progetto dell'azienda che, per prima in Italia, si è fatta portavoce di una strategia innovativa nell'ambito dell'intero comparto bieticolo-saccarifero. Un'innovazione produttiva coerente con l'esigenza espressa dagli utilizzatori più evoluti, che esigono informazioni sull'intero processo produttivo e, nello stesso tempo, devono conciliare l'obiettivo commerciale con quello della crescita e della valorizzazione del loro comparto. "Un progetto di valore per creare valori." - Ha dichiarato Mario Resca - "Una sfida importante che soddisfa gli obbiettivi di integrazione della filiera, di leadership e di valorizzazione della tradizione e dell'esperienza italiana nel settore, e che impegna due partner, Co.pro.b. E Finbieticola, a lavorare di comune accordo non solo nella salvaguardia dei risultati d'impresa ma anche nella tutela degli interessi generali del mondo agricolo." Nel corso della conferenza stampa sono, poi, intervenuti Daniele Bragaglia, Amministratore Delegato Italia Zuccheri S.p.a., Stefano Crea, Global Food Manager di Det Norske Veritas (Dnv), Riccardo Casoni, Responsabile Direzione Qualità Ambiente e Sicurezza Italia Zuccheri S.p.a.  
   
   
CONVEGNO LOGISTICA E TRACCIABILITA'  
 
Al convegno organizzato in collaborazione con Speed Automazione ed Etipack,   verranno affrontati le problematiche della logistica e della tracciabilità delle aziende alimentari, con particolare riferimento ai prodotti confezionati, alla luce delle nuove norme e della piattaforma condivisa tra produttori e distribuzione. L'evento si terrà il prossimo 1 Dicembre 2004 a Monza presso l'Auditorium Salmoiraghi in Viale G.b. Stucchi 66/3 dalle ore 14,30 alle 18,30. Il convegno sarà aperto dal Sig. Sandro Salmoiraghi Presidente Pmi Confindustria. I successivi interventi saranno relativi alle tecnologie e alle normative per l'identificazione dei materiali/prodotti e la loro tracciabilità e rintracciabilità, oltre alla presentazione due reali case history aziendali. La partecipazione è gratuita .  
   
   
PRESENTATA A MILANO LA GUIDA CRITICA & GOLOSA ALLA LOMBARDIA 2005 600 PAGINE CON I LOCALI DI LIGURIA E VALLE D’AOSTA  
 
Dopo il successo delle prime due edizioni, Paolo Massobrio e Marco Gatti escono puntuali con la Guida Critica & Golosa alla Lombardia del 2005 (pp. 600 euro 16,90) dedicata al meglio della ristorazione lombarda, ma anche al meglio dell’agricoltura e dell’artigianato alimentare. La pubblicazione, costola del Golosario, la guida alle 1000 e più cose buone d’Italia, spazia anche nell’enogastronomia di Valle d’Aosta e Liguria. Aumentano, rispetto allo scorso anno, i locali recensiti positivamente, con 359 citazioni fra ristoranti, trattorie, agriturismi, vinerie, che l’équipe guidata da Paolo Massobrio e Marco Gatti raccomanda di andare a visitare in tutta la Lombardia. Sono 33 quelli della Val D’aosta e 72 quelli della Liguria. Accanto a questi, giudicati con i faccini più o meno sorridenti, appaiono 299 “altri locali” da ricordare che meritano una deviazione. Quindi 509 segnalazioni tra prodotti e negozi e ben 220 cantine di qualità. Tra le novità, una sezione dedicata ad alberghi, bed & Breakfast e agriturismo (sono 137) I locali lombardi che hanno ottenuto il massimo riconoscimento, ovvero, il faccino radioso, quest'anno sono 42, cui vanno aggiunti i dodici ristoranti del cuore scelti dal famoso critico enogastronomico Edoardo Raspelli. Un ristorante, il D’o di Cornaredo (Milano) ha ottenuto la pagina radiosa, come simbolo della giusta formula che coniuga gusto, tradizione e rapporto qualità/prezzo. “Il sistema della ristorazione lombarda tiene – commenta Marco Gatti – nonostante un periodo non facile. Lo attesta la scoperta di locali nuovi e di prodotti della tradizione che ritornano d’attualità. Questa è una guida per le famiglie, per chi vuole scegliere locali per tutte le tasche sapendo di incontrare il gusto.” “Il nostro metodo di lavoro - dice Paolo Massobrio – è stato quello della visita sotto falso nome e pagando il conto. Il meglio dei nostri assaggi durati un intero anno sono in questo manuale prezioso, da utilizzare a colpo sicuro per non lasciare nulla al caso nella scelta dei propri assaggi.”  
   
   
È BOOM PER GLI INTEGRATORI. UN MERCATO DA 1 MILIARDO E 500 MILIONI DI EURO ALL’ANNO  
 
Un valore di mercato di 820 milioni di euro a luglio 2004 e un tasso di innovazione del +7%. Minasi (Federsalus): un grande risultato che dimostra come si stia diffondendo una corretta cultura sugli integratori È boom per il mercato degli integratori: a luglio 2004, infatti, il settore fa registrare una crescita superiore al 13% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, conquistando un valore totale di 820 milioni di Euro nel canale farmacia in soli 7 mesi. A crescere non sono solo volumi e fatturato: il comparto degli integratori ha un elevatissimo tasso di innovazione, ovvero di lanci di nuovi prodotti e di ampliamento delle linee già esistenti, proprio dell’intero settore (+ 7% rispetto allo stesso periodo del 2003). Al fianco della conferma di alcune categorie di prodotti, il primo semestre 2004 ha messo in evidenza alcune situazioni particolarmente dinamiche, soprattutto per i prodotti per rafforzare le difese dell’organismo. È quanto emerge dallo studio realizzato da Federsalus, Federazione Nazionale Produttori di Prodotti Salutistici, in collaborazione con Ims, azienda leader nell’ambito della consulenza e dell’analisi per il settore farmaceutico e della health care. L’analisi, focalizzata su un campione di 1.600 farmacie, selezionate per essere rappresentative della realtà del mercato italiano, si è basata sull’elaborazione dei dati di venduto (sell out), acquisto (sell in) e stock, prendendo in considerazione, all’interno del Mercato Federsalus (composto da una selezione di mercati nei quali operano le Aziende Federsalus per un valore di mercato pari a 2 miliardi di Euro nell’ultimo anno terminante a Luglio 2004), solo gli Integratori. “In una situazione di evidente riduzione dei consumi che sta caratterizzando, in questo periodo, il nostro Paese – afferma Renato Minasi, Presidente di Federsalus – l’incremento registrato nel settore degli integratori alimentari, denota il fatto che tali prodotti vengono vissuti come beni di prima necessità per mantenere inalterato lo stato di buona salute del nostro organismo. Tutto ciò è perfettamente in linea con il concetto di salute, che va affermandosi nel terzo millennio, e che tende ad identificarsi in una più ampia nozione di benessere cui contribuiscono, in maniera predominante, i prodotti salutistici ed in particolare gli integratori alimentari.” È boom per gli integratori: a luglio 2004 crescita che sfiora il 14% e alti tassi di innovazione per tutto il settore. La categoria degli Integratori registra una crescita assolutamente positiva rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. All’interno dell’intero settore farmaceutico,con un valore stimato, a Luglio 2004, di 24 miliardi di Euro, il valore del Mercato Federsalus è pari a 2 miliardi di Euro, con una crescita del 6% sul 2003. In questo scenario la categoria degli Integratori fa totalizzare, sempre a luglio 2004, 820 milioni di Euro, con un incremento del 14% rispetto al 2003. La percentuale di crescita degli integratori, insomma, è più che doppia rispetto a quella dell’intero Mercato Federsalus. Nel mass market la composizione degli Integratori è molto differente, il fatturato che interessa integratori quali ginseng, propoli, estratti vegetali/animali, complessi vitaminico-minerali, lecitina vegetale, crusche e energetici sportivi, è di 71 milioni Euro per un totale di 14 milioni di confezioni vendute, (fonte dati Iri Infoscan). Anche in questo caso un mercato in crescita, anche se molto distante dal canale farmacie, dove ci si avvicina ai 71 milioni di confezioni vendute. Molto positivo anche il dato relativo al tasso di innovazione dove vengono considerati, oltre al lancio di nuovi prodotti, anche le extention line e i nuovi formati e che accomuna le grandi aziende del settore e quelle medio-piccole. Nel primo semestre 2004 si è infatti registrato un incremento pari al 7%, che ha riguardato soprattutto mercati come i pasti sostitutivi, i dimagranti, i tonici, e gli estratti vegetali. Negli integratori tra le categorie in crescita, rientrano i prodotti nutritivi per capelli e unghie, i polivitaminici, gli alimenti energetici per sportivi e i fermenti lattici. Confermano il calo (circa il 15% in meno rispetto al 2003) le vendite di prodotti dimagranti. Lo studio commissionato da Federsalus evidenzia anche indici di crescita altissimi per prodotti “minori”. Le due tipologie di prodotti che hanno fatto segnare il maggior incrementi in termini percentuali rispetto al 2003 sono: il settore dei pasti sostitutivi, che è cresciuto del 118%, e quello degli immunostimolanti, con una crescita del 99%. “Lo scenario che si è delineato – conclude Minasi - unitamente al recepimento della direttiva comunitaria che finalmente armonizzerà in tutti i paesi europei la legislazione sugli integratori alimentari, permetterà alle oltre 1.000 aziende che operano in questo settore di poter guardare, con sempre maggiore interesse e con possibilità concrete, anche ai mercati esteri. Un naturale ed importante sbocco per gli operatori italiani che, in termini di innovazione e di qualità, nel settore dei prodotti salutistici, sono sicuramente ai primi posti della classifica.”  
   
   
STOP ALLE INUTILI E PENALIZZANTI DIETE IPOCALORICHE. IL DOTTOR MONTIGNAC GARANTISCE SALUTE E SNELLEZZA SENZA PARTICOLARI RINUNCE ALIMENTARI  
 
E’ stato la scoperta e il successo del 2004: il celebre libro di Michel Montignac “Dimagrire per Sempre Mangiando Normalmente”, pubblicato per la prima volta in Italia nel marzo 2004 nelle edizioni Hobby and Work, dopo avere suscitato l’attenzione del mondo scientifico e nutri¬zionale internazionale, ha riscosso un grande interesse anche nel nostro Paese superando le 100.000 copie vendute. Successo confermato anche dalla classifica di tutto Libri, inserto de La Stampa: dopo un ingresso al 4° posto, “Dimagrire per Sempre Mangiando Normalmente” ha rapidamente risalito la classifica stabilizzandosi al 2° posto per 10 settimane. Tra i tanti estimatori del Metodo Montignac si contano il famoso cuoco francese Paul Bocuse, che ha perso 26 chili, l’attore Gérard Depardieu, il cui peso è diminuito di 19 chili, lo stilista Christian Lacroix, che è dimagrito di 12 chili, e poi ancora la cantante Kylie Minogue, l’attore Rowan Sebastian Atkinson (in arte Mr. Bean) e la Regina Beatrice d’Olanda. Rivista e aggiornata, rispetto all’edizione originale francese, questa prima edizione italiana riassume i principi fonda¬mentali del Metodo Montignac: un insieme di raccomandazioni nutrizionali che consentono, rispettando gli equilibri alimentari, di scegliere, in base alle proprie preferenze in ogni categoria, cibi i cui differenti effetti metabolici preven¬gono l’aumento del peso, i rischi cardiovascolari e le complicanze diabetiche. Sfatando il mito delle diete ipocaloriche, che per più di 80 anni hanno dettato legge in materia nutrizionale, il Metodo Montignac viene illustrato nel libro proprio partendo dalla dimostrazione dell’inutilità delle diete ipocaloriche, per pas¬sare poi a descrivere le caratteristiche dei diversi alimenti e spiegare quali sono i meccanismi che portano il nostro organismo a “fabbricare” i chili di troppo. La parte centrale del libro è dedicata alla descrizione in dettaglio del Metodo Montignac. Il principio fondamentale dell’alimentazione, secondo Michel Montignac. Consiste nell’ottenere che la risultante glicemica dei pasti sia la mino¬re possibile, mantenendo un’alimentazione equilibrata e continuando a ingerire normalmente glucidi, scelti in base all’indice glicemico. Il Metodo Montignac consta di due fasi: la prima consente di raggiungere il peso corporeo ottimale, la seconda, ancor più semplice, consente di mantenere il giusto peso per tutta la vita. Entrambe le fasi garantiscono anche la migliore salu¬te, benessere fisico e psichico, riducendo sensibilmente anche i rischi di contrarre malattie cardiovascolari e compli¬canze diabetiche. Nel libro vengono illustrati i cibi ideali per colazione, pranzo e cena; si danno consigli per ricevimenti e spuntini; si consigliano le bevande da assumere e quelle da evitare. Seguono differenti capitoli dedicati all’ipoglicemia, a vitamine, sali minerali e oligo-elementi, all’ipercolesterolomia e allo zucchero. Un capitolo a parte è riservato all’alimentazione dei bambini e a quella ideale per chi pratica sport. Il libro è completato da una serie di appetitose ricette in linea con il metodo stesso. Oltre alla versione integrale del libro “Dimagrire per Sempre Mangiando Normalmente”, Hobby & Work ha realizza¬to, per le edicole, una versione ridotta dello stesso libro, dal titolo “Essential Montignac - Dimagrire per Sempre Mangiando Normalmente”, accompagnata da un Dvd e da un Cd Audio in cui lo stesso Montignac illustra i principi del suo Metodo, offre le testimonianze scientifiche di chi lo ha valutato e quelle dirette di persone che da tempo lo praticano. Dalla fine di settembre è disponibile in libreria “Speciale Donne Magre e Sane per Sempre Mangiando Normalmente” e l’ultimissimo “Bambini Sani: Come Prevenire e Curare l’Obesità Infantile”. Entro la fine del¬l’anno Hobby & Work pubblicherà altri volumi dedicati al Metodo Montignac su temi più specifici, fra i quali: “Ricette del Metodo Montignac”, “Mangiare Bene per Prevenire le Malattie Cardiache”, “Bere Vino per Restare in Buona Salute” e Nuove Ricette del Metodo Montignac”.  
   
   
GLI ITALIANI SONO STATI SEDOTTI DAI PIATTI PRONTI: LO RIVELA RISOITALIANO.ORG  
 
Lo sapevate che gli italiani preferiscono i risotti pronti? È quanto rivela www.Risoitaliano.org  secondo il quale l'acquisto medio annuo si sta assestando intorno a 1,3 kg per famiglia e anche il numero medio di atti d'acquisto è stabile intorno a 3,3 volte l'anno. Secondo l’indagine commentata dal sito specializzato in riso, la fonte primaria dell'acquisto è sempre il super o ipermercato; gli altri canali denotano però una maggiore tenuta (soprattutto i discount) rispetto al riso normale. I maggiori consumi sono nel Nord-ovest ma sono scarsi nella classe a più basso reddito; sono cresciuti nella fascia 260,00 - 420,00 euro pro-capite e sono abbastanza stabili nelle 2 classi più elevate di reddito; questi risotti, infine, generano maggiori consumi nelle classi giovani e centrali di età. Il portale www.Risoitaliano.org offre gratuitamente informazioni, ricette e approfondimenti su questo cereale, di cui l’Italia è il primo produttore comunitario.  
   
   
LE GUIDE ORO I RISTORANTI DI VERONELLI 2005  
 
Guida critica, ai migliori ristoranti, trattorie e osterie, ricercati col proposito della reale qualità. 2.187 Case (di cui 378 nuove), descritte con rigore e precisione (oltre ai dati anagrafici completi, l'elenco dei piatti da prediligere, l'offerta dei migliori salumi e formaggi, commenti sulla cantina e, quando vi sono, notizie storiche, curiose e turistiche anche sul Comune), supportate da una chiara, efficace simbologia. Novità! La sezione dedicata alle zone di confine: Engadina, Istria, Slovenia e Tirolo. In omaggio, il volume Sagre e Feste d'Italia F_ Le occasioni per conoscere e apprezzare i sapori della nostra Terra. Votazioni in Stelle (assegnate ai Locali che hanno ottenuto un punteggio superiore a 89 centesimi): *** cucina e regìa eccellenti ;** cucina e regìa ottime; * cucina e regìa molto buone; e in centesimi (da 70 a 89): cucina, cantina e regìa da buone a molto buone. Di Luigi Veronelli: i 18 piatti che più lo hanno emozionato nel corso dell'anno. Gli Allungo: scritti di Veronelli ad arricchire il racconto - ora mantico, ora affettuoso, ora provocatorio - su una Casa. Gli Aristogramma: anagrammi realizzati da Corrado Lapi e composti dal nome del ristorante e di Veronelli. 28ma edizione, Curatore: Gian Arturo Rota, Responsabile per il Canton Ticino e I'engadina: Rocco Lettieri ;864 pagine a colori (con cartine, completamente rinnovate); Prezzo di copertina: 22,00 euro; Distribuito da Rizzoli; Indici: alfabetico dei Ristoranti; per regione e provincia.  
   
   
LE GUIDE ORO I VINI DI VERONELLI 2005  
 
All’interno della guida sono segnalate 2.460 aziende (49 ticinesi), di cui 253 nuove, suddivise per regione. Di ognuna, oltre ai dati anagrafici e alla descrizione, l'elenco dei vini degustati (11.673 quest'anno; in ciascuno è la storia, la terra, il clima e la gente del luogo in cui sono stati prodotti). Facilita la lettura una chiara e ricca simbologia riferita ai dati di produzione (ettari vitati, numero delle bottiglie, tipo di elevazione, prezzi franco cantina, quant'altro). Giudizi in Stelle (da 1 a 3, la risultante delle valutazioni nel tempo) e in centesimi (di un singolo assaggio). Nell'elenco de I Migliori Assaggi - 678 - anche le prestigiose * * * (Super Tre Stelle), attribuite ad una singola annata di un vino, già ai vertici da almeno tre anni nelle guide precedenti e che abbia ottenuto punteggio superiore a 91. Grandi Esordi, vini che entrano per la prima volta in Guida e che hanno ottenuto un punteggio superiore a 90 centesimi. O di Luigi Veronelli: i 20 vini che più lo hanno emozionato nel corso dell'anno. Documenti: testi di Veronelli, recenti e passati, che segnano, con una scrittura polemica e aggressiva, il percorso non lineare della nostra enologia e una esasperata sottolineatura dei valori della civiltà contadina. 17ma edizione. Curatori: Gigi Brozzoni e Daniel Thomases; Responsabile per il Canton Ticino: Rocco Lettieri; 984 pagine a colori (con cartine, completamente rinnovate); Prezzo di copertina: 27 euro; Distribuito da Rizzoli; Indici: alfabetico dei Vini e dei Produttori.  
   
   
“SI DELINEANO PROSPETTIVE DI RIPRESA PER I CONSUMI DI VINO” NELLE AFFERMAZIONI DI GIAN PRIMO QUAGLIANO, DIRETTORE DELL'OSSERVATORIO DEL SALONE DEL VINO  
 
Si sta esaurendo la tendenza di lungo periodo al calo dei consumi di vino. A questo dato molto positivo si accompagna però una trasformazione del modello di consumo che privilegia soprattutto i prodotti confezionati di medio livello piuttosto che il vino sfuso e i vini Doc e Docg. Lo ha affermato Gian Primo Quagliano, direttore dell'Osservatorio del Salone del Vino, in occasione della conferenza stampa di presentazione del Iv° Salone del Vino di Torino, che aprirà al pubblico il 14 novembre prossimo. Proprio per investigare sulle tendenze del mercato del vino, e in particolare sui rapporti tra prezzo e modelli di consumo, l'Osservatorio del Salone del Vino ha condotto tre inchieste, i cui risultati verranno illustrati nel convegno di apertura del Salone. La prima inchiesta è stata condotta con interviste in profondità ai responsabili degli acquisti di catene della grande distribuzione organizzata. La seconda è stata condotta su un campione di enoteche e la terza su un campione di consumatori. In attesa della presentazione dei risultati l'Osservatorio del Salone del Vino ha anticipato che la grande distribuzione è tutt'altro che pessimista sull¹evoluzione dei consumi di vino, che le enoteche segnalano che l¹influenza del prezzo sulle decisioni di acquisto del vino è aumentata e che i consumatori dichiarano di avere ridotto negli ultimi dodici mesi l'entità della spesa per l¹acquisto di una bottiglia di vino, ma non tanto perché vi siano state diminuzioni di prezzi, quanto perché hanno compiuto scelte diverse e più attente al rapporto qualità-prezzo. Quagliano ha affermato che "gli acquisti delle famiglie di vino sono calati del 7,2% nel 2001, del 4% nel 2002 e dell¹1% nel 2003, mentre nel primo semestre 2004 la contrazione è stata soltanto dello 0,1% e secondo l'Osservatorio del Salone del Vino vi è la possibilità di un recupero nel secondo semestre che potrebbe far registrare nel 2004, per la prima volta in anni recenti, una crescita nelle quantità di vino acquistato dalle famiglie". Si tratta di un fenomeno di grande rilevanza perché il consumo pro capite di vino, non solo in Italia, ma anche in altri paesi storicamente produttori di vino, è da decenni in progressivo ridimensionamento. In questi paesi sta infatti calando la quota della popolazione per la quale il vino è una componente essenziale dell¹alimentazione quotidiana, mentre aumenta la quota dei consumatori occasionali e di coloro che consumano vino abitualmente ma non quotidianamente. Il bilancio tra queste due componenti della domanda in Italia è sempre stato negativo nel senso che ha portato a una diminuzione complessiva delle quantità consumate. Nel 2004 per la prima volta il bilancio potrebbe chiudere positivamente e si delineerebbe quindi la possibilità di una inversione di tendenza con la prospettiva di consumi in aumento. I dati sul 2003 e sul primo semestre del 2004 mostrano che nella composizione degli acquisti sta calando il peso dei vini sfusi e questa è una tendenza in atto da tempo e irreversibile perché connessa al progressivo abbandono di abitudini di consumo legate all¹ambiente rurale. Tengono invece i consumi di vino confezionato. All¹interno di quest'ultimo aggregato calano però i consumi di vini Doc e Docg ed aumentano quelli di vini da tavola. Il consumatore quindi ha smesso di ridurre le quantità consumate ma, di fronte alle difficoltà dell'economia e all'assottigliarsi delle disponibilità per acquisti di beni di consumo, è più attento al rapporto qualità-prezzo e, senza ritornare al vino sfuso, si orienta in misura crescente sui vini da tavola e sugli Igt piuttosto che sui più costosi Doc Come è noto, questa situazione ha già avuto pesanti ripercussioni anche sui prezzi alla produzione di vini Doc e in particolare dei Doc rossi. Www.salonedelvino.com  
   
   
IL SALONE DEL VINO OLTRE LE ATTESE CANTINE SODDISFATTE SI AVVERTE LA RIPRESA DELLA DOMANDA  
 
La quarta edizione del Salone del Vino, nel quartiere fieristico del Lingotto di Torino, registra la soddisfazione degli operatori. E' tornata la domanda, si sono visti compratori orientali e, durante la fiera, si sono fatti contratti. E' tutto il vino italiano in ripresa. Dal Nord-ovest al Sud, tra le cantine che hanno esposto al Salone del Vino, è un coro di consensi. Come dire che, anche se il Salone del Vino ha avuto dimensioni più contenute, non è stato così per il volume di affari concluso. Un punto di forza è stato senza dubbio il workshop che ha consentito alle aziende che vi hanno partecipato (220 con un incremento del 40% rispetto alla scorsa edizione) di stringere ben 1500 contatti commerciali con operatori provenienti da paesi a forte propensione di acquisto dei vini italiani. Altro must del Salone del Vino, secondo gli operatori, è la qualità dei servizi offerti agli espositori e la possibilità di svolgere degustazioni e contrattazioni in un¹atmosfera rilassante e al tempo stesso altamente professionale. A confermare le indicazioni di una ripresa della domanda, che già erano venute dalla ricerca sulle tendenze del mercato presentata nella giornata inaugurale del Salone dal Centro Studi Promotor - Osservatorio Permanente del Salone del Vino, stanno le soddisfatte valutazioni di molti espositori. Giudizio largamente positivo è quello che viene dal team Langa In, che raggruppa 18 tra i migliori produttori piemontesi. ".E' stato un Salone che è andato al di là di ogni aspettativa commentano Pier Paolo Monti e Giorgio Pelissero Ottimi contatti con enoteche, wine bar e ristoranti sia di casa nostra che delle regioni limitrofe: Val d'Aosta, Liguria e Lombardia. Incontri significativi anche con buyers stranieri². Marco Caprai, della cantina umbra leader nella produzione di Sagrantino, ha notato "un consistente flusso di operatori al nostro stand. Era la prima volta che partecipavo al Salone e devo dire che i risultati hanno superato di gran lunga le attese. E' un Salone dove si fanno affari e dove si possono concludere importanti contatti commerciali in un'atmosfera rilassante, adatta a far comprendere il valore del vino".. Gli fa eco Roberto Racca di Partesa, il più importante distributore in Italia, che afferma: "Abbiamo avuto su 800 contatti, 500 operatori veri che hanno acquistato. Un Salone che è andato ben al di là delle aspettative e che ha un effettivo riscontro commerciale. A mio parere c'è stata una sottovalutazione delle potenzialità di questa rassegna, mi verrebbe da dire che gli assenti hanno avuto torto". Molto soddisfatto Carlo Paoli del Castello del Terriccio, una delle cantine più importanti di Toscana che osserva: "Molto positivo il bilancio commerciale. Abbiamo chiuso tre contratti molto importanti, abbiamo, attraverso il workshop, stretto contatti significativi con Taiwan e Singapore. Domenica abbiamo avuto lo stand costantemente full, ma a venirci a trovare erano operatori. A mio avviso il Salone è un'ottima occasione: è importante che resti a Torino e in questo periodo. Non così potrei dire di altre rassegne che ci hanno deluso. A favore del Salone del Vino c'è anche l¹ottima comunicazione: per noi è davvero un veicolo promozionale importante". Il tema dei compratori che arrivano da Oriente è ricorrente in tutte le cantine che hanno esposto al Salone del Vino. Al proposito, notano i produttori riuniti nel Consorzio della Val d'Orcia, terroir toscano emergente: "Grazie al trascinamento della notorietà di Brunello e Nobile di Montepulciano per noi si è aperto un importante spazio commerciale. Sono stati soprattutto operatori di Taiwan, Sud Corea, India e Mauritius, un mercato che non avremmo mai avuto la possibilità d'incontrare, ad apprezzare la nostra produzione. La partecipazione al workshop per noi è stata fondamentale. Direttamente allo stand abbiamo concluso accordi con operatori giapponesi, danesi e svedesi. Per noi il Salone del Vino è stato un successo sia commerciale che di promozione e di comunicazione". Ornella Venica della cantina Venica&venica, una delle aziende di punta del Friuli Venezia Giulia, nota con soddisfazione: "Venire a Torino è un'ottima occasione per coltivare i giusti contatti. Ho visto il mio importatore svizzero, ho incontrato ristoratori ed enotecari di tutto il Nord-ovest, ho avuto la possibilità di far degustare in tranquillità i miei vini sia ai buyers che ai giornalisti italiani e stranieri in un clima di vero apprezzamento del prodotto e sono rimasta molto colpita dal fatto che la ripresa di domanda si percepisce non tanto in rapporto al prezzo basso, quanto piuttosto al prezzo adeguato al valore del vino. Chi ha ben operato sui mercati senza gonfiare i listini e senza tradire la scelta qualitativa secondo me sarà premiato nei prossimi mesi. E il Salone del Vino ne è stata la conferma". Una ripresa della domanda l¹ha notata anche la cantina Biondi-santi, la culla del Brunello di Montalcino: "Abbiamo avuto moltissimi contatti, stand sempre pieno ma in un¹atmosfera giusta per potere fare una degustazione professionale e stringere veri accordi commerciali. I servizi del Salone del Vino sono ottimi. Dal punto di vista di business abbiamo avuto più di cento contatti e per la prima volta abbiamo stretto accordi con compratori polacchi e di Chicago. Per noi è un bilancio positivo". Antonio Rallo della cantina siciliana Donnafugata nota che ³Il rapporto costi benefici della partecipazione al Salone del Vino è ottimo. Abbiamo avuto contatti con oltre 400 clienti soprattutto enoteche e ristoranti del Nord Ovest, un mercato per noi importante e devo dire che il costo contatto sia in termini economici che di tempo è stato bassissimo. Questo è il miglior aspetto della partecipazione al Salone del Vino". Soddisfatti anche i tre produttori storici del Barolo: Mascarello, Cappellano e Rinaldi che notano: " Per scelta noi non partecipiamo ad altre fiere se non questa che è ospitata nella nostra regione, tuttavia dobbiamo dire che siamo soddisfatti per gli incontri commerciali che abbiamo avuto con enoteche, ristoranti e buyers stranieri". Anche da un colosso della produzione enoica di qualità come Sai Agricola (Fattoria del Cerro, La Poderina e Colpetrone) viene un giudizio altamente positivo della partecipazione al Salone del Vino: "Ottimi contatti sia dal punto di vista del numero che della qualità. Abbiamo ovviamente avuto molta audience nel mercato del Nord Ovest, ma dobbiamo notare che l'atmosfera rilassata del Salone ha consentito di far apprezzare il valore dei prodotti anche a molti operatori stranieri. E' andata meglio della scorsa edizione". Dal Veneto arriva una notazione molto incoraggiante.  
   
   
VINI DI LOMBARDIA, SINONIMO DI ECCELLENZA, LANCIANO LA SFIDA DELLA RINTRACCIABILITA’  
 
“Un momento di confronto importante, una possibilità concreta per capire da vicino perché ormai i vini lombardi sono sinonimo di eccellenza”. Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore regionale all’agricoltura ha inquadrato così la quinta edizione della “Giornata dei Vini di Lombardia”, manifestazione organizzata dall’Ascovilo (Associazione Consorzi Vini Lombardi) che ogni anno, al Circolo della Stampa di Milano, richiama l’attenzione di moltissimi operatori nazionali ed internazionali offrendo loro la possibilità di degustare decine di vini in rappresentanza di circa 150 produttori della Lombardia e di molte altre regioni italiane. Anche in questa occasione l’evento è stato caratterizzato dalla presentazione di una delle più prestigiose guide del settore. Quest’anno a far gli onori di casa è stata “Duemilavini 2005 — Il Libro Guida ai Vini d’Italia” curata dall’Associazione Italiana Sommeliers. “Grandi protagonisti dell’edizione 2004 — ha detto Viviana Beccalossi — sono i sommeliers italiani. Centinaia di giovani e meno giovani che, con infinita passione, quotidianamente valorizzano ed esaltano i nostri vini. Un settore, quello vitivinicolo, che come testimoniato anche da questa guida, continua a regalare grandi soddisfazioni alla Lombardia. Così come avvenuto in tutti gli altri comparti agricoli — ha continuato Viviana Beccalossi -‘ anche in quello vitivinicolo, i concetti di qualità ed eccellenza in Lombardia sono da qualche anno una realtà concreta. La nostra attenzione è ora rivolta alla rintracciabilità del prodotto ed anche questa scommessa sta per essere vinta: il 100% della viticoltura lombarda è in zone a Denominazione Controllata e l’80% delle bottiglie di vino della nostra regione sono Doc o Docg. Un fatto questo — ha concluso Viviana Beccalossi —che offre certezze e sicurezze assolute al consumatore. Il settore vitivinicolo lombardo è caratterizzato da disciplinari di produzione normati da regole chiare e precise per un percorso che parte dalla vigna per arrivare alla bottiglia”. “Nella regione — ha aggiunto Vittorio Ruffinazzi, presidente dell’Ascovilo - si producono mediamente oltre 75 milioni di bottiglie a denominazione d’origine controllata ogni anno per un fatturato di circa 700 milioni di euro su 23.000 ettari di territorio censiti. Gli addetti che operano nel settore sono oltre 15.000. I nostri produttori, coadiuvati dai Consorzi, hanno capito che la strada da percorrere è quella dell’eccellenza. Un percorso condiviso a pieno titolo dalla Regione Lombardia ed in particolar modo dall’Assessorato all’Agricoltura. E’ ormai un dato di fatto che quando si parla di agricoltura lombarda, non bisogna mai dimenticare il ruolo che recitano i vini. Anche in questa occasione desidero ricordare, ad esempio, che l’Oltrepò che è la terza area italiana per estensione viticola Doc preceduta solo dall’Asti e dal Chianti, che la Franciacorta è in assoluto la prima area italiana per la produzione delle bollicine e che la Valtellina è la prima area viticola di montagna dell’intero territorio nazionale. Tutto ciò — ha concluso Vittorio Ruffinazzi — senza mai dimenticare la forte crescita dei vini prodotti nel bresciano, sul Garda, sulle alture della Valcalepio, sulle colline di San Colombano e nel territorio del Mantovano, tutte zone in continua espansione, aree dove la crescita è sinonimo di eccellenza”.  
   
   
ALLA FESTA DEL VINO “NOUVEAU” …PRODOTTI DI ROMAGNA LA STRADA DEI VINI E DEI SAPORI , IL GAL L’ALTRA ROMAGNA E LA SCUOLA DI RISTORAZIONE IN BEAUJOLAS (LIONE) DAL 17 AL 21 NOVEMBRE  
 
Una delegazione della Provincia di Forlì – Cesena è stata invitata da "Beaujolais Gourmand" e "L'interbeaujolais" a presenziare agli eventi ed alle manifestazioni che nel circondario di Lione saluteranno il battesimo del Vino “Nouveau”. In occasione della presentazione del vino novello, infatti, l’area del Beaujolais …fermenta : nelle giornate tra il 17 ed il 21 novembre, migliaia di visitatori, degustatori e turisti, calcheranno i paesini di questo territorio francese, ricco di vino, prodotti e civiltà rurale, ma moderna ed orientata al turismo. La trasferta, organizzata dalla Strada dei Vini e dei Sapori di Forlì-cesena, in collaborazione col Gal L’altra Romagna e la Scuola Regionale di Ristorazione, è guidata dall’Assessore al Turismo della Provincia di Forlì-cesena Luciana Garbuglia. Nella delegazione del nostro territorio faranno parte, oltre ai rappresentanti del Gal e della Scuola di Ristorazione, il Presidente della Strada Massimo Masotti, imprenditori del vino, operatori di agriturismi e della Fortezza Medioevale di Castrocaro, quest’ultima rappresentativa dell’offerta storico-culturale del nostro entroterra Dopo le due visite di studio effettuate dagli imprenditori romagnoli in corsi di aggiornamento professionale, a cui è seguita la partecipazione dei francesi all’evento Vini e Sapori in Strada del 2 giugno in Bertinoro , gli amici francesi mostrano di tenere molto a costruire e strutturare relazioni turistiche e commerciali fra i due territori. Nel ricco programma di degustazioni, di visite alle aziende ed a cene tipiche predisposto da Beaujolais Gourmand (Confraternita di ristoratori, esperti di cucina e turismo enogastronomico) spicca la cena di gala all’Hotel de Ville di Lione, in cui sarà presente anche il sindaco di Yokohama (Giappone); la visita al museo gallo-romano, contenente l’esposizione “Il Vino Nettare degli Dei, genio degli Uomini”; la partecipazione in uno stand a noi riservato, al Marchè Gourmand nella piazza di Tarare. Qui nella mattinata di sabato 20, la nostra delegazione metterà in degustazione i prodotti del territorio della Strada e del territorio romagnolo : vino, olio di oliva, liquori di fattoria, verdure sott’olio, saba, savor, formaggio di fossa, miele e confetture, cioccolato artigianale, nonché diverso materiale promozionale in lingua francese della Strada dei Vini e dei Sapori , della Provincia di Forlì-cesena, del Gal L ‘Altra Romagna Ma la visita in Beaujolais, sarà soprattutto l'occasione, rinforzando gemellaggio e relazioni, per definire e licenziare il progetto transnazionale fra le due aree, coordinato fra i Gal , L'altra Romagna e Beaujolais Vert. Gli esiti di questo ulteriore sviluppo delle relazioni e lavoro operativo, sarà poi portato all’attenzione anche della Camera di Commercio di Forlì-cesena, perché assieme a quelle delle Province di Rimini e Ravenna, possa valutare di inserire il territorio francese del Beaujolais fra le (prestigiose) aree-bersaglio per interventi strutturati interprovinciali sugli scambi di esperienze dei settori turistici e produttivi  
   
   
"LA ROMAGNA DA BERE" DIVENTA UNA GUIDA OLTRE 650 ETICHETTE DI QUALITÀ, 238 VINI DEGUSTATI, 119 PRODUTTORI, I CIBI TIPICI E GLI ABBINAMENTI. NASCE LA PRIMA GUIDA AI VINI DI ROMAGNA, COMPLETA DI DEGUSTAZIONI  
 
Il mondo dei vini e dei prodotti tipici delle terre di Romagna racchiuso in 216 pagine a colori. E’ “La Romagna da bere”, la prima guida ai vini romagnoli, completa di degustazioni, realizzata dall’Associazione Italiana Sommeliers sezione Romagna e da Primapagina Editore, che sarà in edicola insieme alla rivista “Mare&monti” nel mese di novembre e in tutte le librerie della Romagna da dicembre. Con il patrocinio della Camera di Commercio di Forlì-cesena, della Camera di Commercio di Ravenna, della Provincia di Rimini e de L’altra Romagna srl, la guida costituisce un prezioso strumento di promozione dei vini e delle cantine di Romagna, rivolto sia ai consumatori sia agli addetti ai lavori: ristoratori, enotecari, albergatori. Oltre a presentare le aziende del territorio con in produzione vini Doc, Docg e Igt, il volume contiene informazioni utili sulle caratteristiche delle zone vitate, sugli abbinamenti enogastronomici, sulle produzioni Dop e Igp e sulle manifestazioni turistico-culturali legate al settore dell’enogastronomia, fornendo un quadro completo del territorio in cui nascono e si inseriscono i vini di qualità della Romagna. “Obiettivo del nostro lavoro – spiega Gian Carlo Mondini, presidente di Ais Romagna – è quello di fornire un ritratto il più fedele e lucido possibile del panorama vitivinicolo romagnolo, una realtà vivace ed in grande espansione ma ancora in gran parte inesplorata, soprattutto per quanto concerne le aziende giovani o di piccole dimensioni che si affacciano ora sul mercato”. Di semplice e rapida consultazione, la guida è composta da una presentazione introduttiva generale e da un corpo principale dedicato ai produttori di vino, in tutto 119, suddiviso in sei capitoli corrispondenti alle principali zone vitate di Romagna: Imolese, Faentino, Ravennate, Forlivese, Cesenate e Riminese. In questa sezione trovano posto anche le pagine dedicate alle quattro Strade del vino di Romagna (Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Forlì-cesena, Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Rimini, la Strada del Sangiovese e delle Colline di Faenza e Strada dei Vini e dei Colli d’Imola) con gli itinerari turistici, enogastronomici e culturali dei territori, le cartine geografiche ed altre informazioni utili sulla realtà delle associazioni. A ogni produttore è dedicata una pagina contenente una breve descrizione dell’azienda, la scheda di due vini degustati dalle commissioni di Sommelier Degustatori Ais accompagnati dalle foto delle bottiglie, e la segnalazione di altre etichette prodotte dalla stessa azienda. La peculiarità della guida sta nel fatto che i vini presentati sono stati tutti degustati alla cieca dalle commissioni di Sommelier Degustatori Ais, seguendo la metodologia e la scheda di degustazione adottata dell’Associazione Italiana Sommeliers, che prevede una valutazione in centesimi. Al punteggio ottenuto dal vino corrisponde un diverso numero di acini colorati all’interno del simbolo del grappolo. La stella, che compare a fianco dei vini che hanno ottenuto il massimo del punteggio, indica le eccellenze, massime espressioni della produzione enologica romagnola di qualità elevata. In questa edizione della guida sono in totale 26 le eccellenze di Romagna per un totale di 22 aziende laureatesi a pieni voti. La scheda di ciascun vino contiene: tipo di uvaggio, gradazione alcolica, numero di bottiglie prodotte e prezzo indicativo in enoteca. Dei vini con punteggio dai 75 punti in su viene presentata anche la scheda organolettica: colore, profumo e sapore, e vengono suggeriti l’abbinamento enogastronomico e la temperatura di servizio. Per quanto riguarda la diffusione, la guida, pubblicata in 10.000 copie, sarà in vendita nel mese di novembre in abbinamento alla rivista “Mare&monti” al costo di ¤7,90 e da dicembre in tutte le librerie della Romagna allo stesso prezzo.  
   
   
ASSIVIP PROSEGUE NEL PROGRAMMA DI PROMOZIONE DEI VINI  
 
Dopo il successo dei vini marchigiani decretato dalla manifestazione tenutasi ad Acqualagna, l'Enoteca Regionale di Jesi, gestita dalla Assivip prosegue nel programma di promozione dei vini e dei territori di produzione. Giovedi, Venerdi e Sabato tre giornalisti austriaci della rivista Vinaria assaggeranno oltre 200 vini rossi marchigiani per realizzare un servizio sulla produzione vitivinicola della nostra Regione. Sabato i vini dell'Enoteca protagonisti dell'inaugurazione di una mostra di pittura dell'artista Vittorio Conti a Senigallia. Domenica, per l'intera giornata, l'Enoteca sara' presente a Fano nella prima delle due giornate dell'iniziativa denominata 'Aromi E Sapori D'autunno'. Nello stand saranno posti in degustazione almeno 60 vini in rappresentanza delle 12 D.o.c Marchigiane Sempre Domenica 21 l'Enoteca in collaborazione con i due Centri Commerciali di Jesi, 'La Fornace' ed 'Il Torrione' realizzera' nel primo una degustazione con olio nuovo e bruschetta, mentre nel secondo la degustazione di 4 vini: il Verdicchio di Matelica, il Rosso Piceno, il Lacrima di Morro d'Alba e la Vernaccia di Serrapetrona. Lunedi 22 e Martedi 23 Novembre presso l'Enoteca Regionale di Jesi, in esecuzione di un accordo di collaborazione elaborato dall'I.c.e. Di Ancona e la Regione Marche, 13 operatori stranieri di cui 8 Canadesi e 5 giapponesi assaggeranno oltre 50 vini allo scopo di introdurli nei rispettivi mercati.  
   
   
LA “GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO” SCOMMETTE SUI VINI DEL SUD LUNEDÌ 22 NOVEMBRE, ABBINATO AL QUOTIDIANO DI BARI, LA PRIMA “GUIDA AI VINI DI PUGLIA E BASILICATA”. DAL 23 NOVEMBRE LA GUIDA SARÀ IN VENDITA DA SOLA PER DUE MESI IN TUTTE LE EDICOLE DI PUGLIA E BASILICATA  
 
Lunedì 22 novembre arriva in edicola, abbinata a La Gazzetta del Mezzogiorno, la prima ³Guida ai vini di Puglia e Basilicata². Un¹iniziativa editoriale realizzata da La Gazzetta del Mezzogiorno, in collaborazione con l¹Association de la Sommellerie Internationale (Asi), organismo che riunisce le principali federazioni e associazioni di sommelier di tutto il mondo. Stampata in 30mila copie e racchiusa in 288 pagine a colori, la Guida racconta il variegato universo enologico di Puglia e Basilicata, prendendo in esame 850 etichette, 171 cantine, più di 300 vini degustati, i prodotti tipici e gli abbinamenti cibo-vino. La Guida, edita da Edisud (editore de La Gazzetta del Mezzogiorno), è stata ideata e realizzata dall¹Agenzia Primaimmagine di Cesena. Sarà in vendita in tutte le edicole di Puglia e Basilicata al costo di 7,90 euro: il 22 novembre abbinata (su richiesta) con La Gazzetta del Mezzogiorno; dal 23 novembre da sola per due mesi. Da tutta Italia è inoltre acquistabile facendone richiesta alla mail guidavini@gazzettamezzogiorno.It  al prezzo di 7,90 euro + spese postali. “La Guida ai vini di Puglia e Basilicata - spiega Bepi Costantino, ideatore e curatore del volume - vuole essere un omaggio ai vini e alle cantine di due regioni che, insieme, producono quasi il 15 per cento del vino italiano, e che solo in epoca recente hanno capito quanto grande sia il potenziale dei propri territori in cui alcuni vitigni vengono coltivati da millenni”.  
   
   
NUOVO APPUNTAMENTO CON IL “PESCE DIMENTICATO” A VIAREGGIO – PER DUE FINE SETTIMANA: 27-28 NOVEMBRE E 4-5 DICEMBRE 2004 – CON UNO SPECIALE PROTAGONISTA: IL CACCIUCCO  
 
Sarà presentato in assoluta anteprima, nei locali dello storico Principe di Piemonte (appena restaurato e riportato all’antico splendore) il Cacciucco di Viareggio con pesce dimenticato, rielaborazione del tradizionale piatto della cucina locale – da sempre in concorrenza con quello di Livorno – realizzato solo con le specie ittiche meno conosciute, ma presenti nelle reti dei pescatori viareggini. Per l’occasione saranno realizzati anche appuntamenti al pubblico nei ristoranti viareggini, con offerta di uno speciale menu antipasto + cacciucco di Viareggio con pesce dimenticato al prezzo speciale di 25 euro. La ricetta del Cacciucco di Viareggio con pesce dimenticato – elaborata dallo chef Amelio Fantoni – vuole recuperare lo spirito originario di questo storico piatto, utilizzando le specie ittiche meno conosciute, pescate nel mare della Versilia e nelle stagioni in cui ciascun pesce esprime il meglio di sé, a garanzia della freschezza del pesce, della pienezza dei sapori, e dei costi più contenuti. Ma intende altresì sfatare la leggenda della difficoltà e della lunga preparazione del cacciucco, con una ricetta semplice e dalla durata di 30 minuti, che consenta veramente a tutti di cimentarsi con questo piatto, e punta, infine, ad introdurre una nuova ritualità del cacciucco, non più da servire nel piatto come zuppa indistinta di sapori, ma da assaporare in compagnia, con una gran zuppiera al centro della tavola, da cui pescare, è proprio il caso di dirlo, pesce a pesce, e gustare in maniera piena i sapori di ciascuna specie. Quello del pesce dimenticato è uno straordinario patrimonio ittico (su 550 specie ittiche presenti nei nostri mari, solo una sessantina sono commercializzate) che oggi viene semplicemente ributtato in mare dai pescatori perché privo di qualunque valore commerciale: migliaia di tonnellate di pesci (morti), che vanno a fare da cibo ad altri pesci., con un’incalcolabile perdita di reddito per i pescatori, e con la perdita di uno straordinario patrimonio di sapori per tutti noi. I mari italiani offrono molto più di quanto offra il mercato, perché delle centinaia di specie di pesce presenti nelle nostre acque, sono soltanto poche decine quelle conosciute dai consumatori e commercializzate con regolarità. Molte di queste specie - gran parte delle quali vengono annoverate fra i prodotti tipici di un’area di pesca o di una zona più ampia - non hanno più mercato o lo stanno via via perdendo, tanto che questo immenso patrimonio ittico rischia di essere dimenticato e scomparire. Tutti questi pesci rappresentavano infatti, fino a qualche decennio fa, l’alimentazione quotidiana dei pescatori e delle loro famiglie, tanto è vero che esistono moltissime ricette tradizionali. Far conoscere il pesce dimenticato significa tante cose: bisogna conoscere il pesce, sapere come pulirlo, come cucinarlo, come presentarlo al pubblico fin dal momento in cui se ne scrive il nome sul menu. Per fare tutto questo non è sufficiente la professionalità, ci vuole anche una grande passione per il mare e la pesca. A sottolineare l’importanza di questo settore quando si parla di pesce, basta un dato: il consumo pro-capite dei prodotti del mare passa per il 66% attraverso i canali della ristorazione della penisola. Infolink: www.Pescedimenticato.it  
   
   
IL 28 NOVEMBRE 2004 TORNA LA MANIFESTAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE CITTÀ DELL’OLIO FRANTOI E PIAZZE IN FESTA PER L’OLIO NUOVO  
 
Da Nord a Sud tutta l’Italia dell’extravergine si prepara a celebrare con degustazioni, convegni, visite guidate e momenti di intrattenimento gli alimenti principe della cultura mediterranea, il pane e l’olio Dalla Liguria alla Puglia, dalla Toscana alla Sicilia, dall’Umbria alle Marche alla Campania, tutta l’Italia dell’olio si prepara a festeggiare gli alimenti principe della tradizione gastronomica del mediterraneo con “Pane e Olio in Frantoio”, la manifestazione promossa dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio che si terrà il 28 novembre 2004 in centinaia di piazze italiane proponendo un ricco programma di iniziative tra convegni, visite guidate in aziende e frantoi e momenti di intrattenimento. A Imperia la manifestazione si terrà in concomitanza con “Olioliva”. A Siena il comune ha organizzato una grande degustazione nello splendido Cortile del Podestà di Palazzo Pubblico. Per chi volesse scoprire i sapori dell’olio prodotto nelle terre di Siena a Sinalunga potrà assaporare l’olio di nuova molitura insieme a salumi e formaggi, a Cetina il ciaccino accompagnerà l’olio Dop locale, mentre a San Casciano dei Bagni l’iniziativa vedrà accostati al pane e l’olio anche i vini prodotti nel territorio. In provincia di Livorno a Castagneto Carducci alle degustazioni saranno affiancate visite ai frantoi e alle aziende e a Suvereto si potrà partecipare nel centro storico ad un percorso di degustazione con il pane e l’extravergine. Nel grossetano invece a Roccastrada si terrà una bruschettata in piazza con degustazione guidata dell’olio nuovo e a Cinigiano si assaggerà l’Igp Toscano e l’extravergine da oliva olivastra saggianese. I provincia di Perugia, nel centro cittadino di Massa Martana si potranno assaporare i prodotti tipici, il pane locale e cotto a legna insieme all’olio nuovo, inoltre saranno organizzate visite guidate nei frantoi della zona. A Giano dell’Umbria si potrà assistere alla rievocazione della Festa della Frasca che ricorda la tradizionale Buonfinita della raccolta delle olive. Sfileranno i carri dei raccoglitori e in piazza sarà realizzata una grande degustazione di bruschetta e prodotti tipici locali. A Torgiano si potrà partecipare alla Viii edizione della festa dell’olio nuovo. Alle 9.30 si terrà l’incontro/dibattito su Olio e Oliva e Pac, mentre il pomeriggio dalle 15 si potrà degustare. A Spello grande spazio alla degustazione con tanti tipi di pane: con farina macinata a pietra e cotto a legna. Lugnano in Teverina (Tr) invece proporrà l’assaggio della Dop Umbria Colli Lugnanesi e il mercatino dell’olio e dei prodotti tipici L’oro verde della Puglia sarà in degustazione a Vieste (Fg) e la giornata sarà allietatala spettacoli folkloristici e esposizioni. A Mattinata (Fg) le scolaresche della cittadina potranno visitare i frantoi e scoprire i segreti della lavorazione delle olive. Frantoi e banchi di assaggio saranno aperti per tutti i visitatori. Corato (Ba) proporrà l’esposizione e la degustazione di pane, olio e prodotti tipici allietata da musica mediterranea. Si potranno visitare i forni presenti e partecipare al convegno “ Riforma Ocm olio di oliva: riflessi sulla realtà pugliese. Tracciabilità dei prodotti agroalimentari”. Un itinerario di degustazioni con animazioni teatrali sarà allestito a Cassano delle Murge (Ba), mentre a Bitetto l’extravergine incontrerà la fragranza del pane appena sfornato. Nelle Marche a Cupra Montana (An) si potrà partecipare ad una degustazione guidata degli oli di annata di produzione locale e a Ostra Vetere si terrà il festival “Pane e Olio…e fantasia” una mostra mercato con possibilità di assaggiare i prodotti locali. A Monte San Vito nel centro storico verranno allestiti gli stand di panificatori locali e delle aziende olearie cittadine. Sempre in provincia di Ancona a Senigallia si potranno visitare i frantoi della zona e a Maiolati Spontini, San Palo di Jesi e Corinaldo si potranno assaggiare prodotti tipici. A Cartoceto alle visite guidate nei frantoi seguirà la degustazione di olio dop novello. Nel Lazio a Fara Sabina (Rt) si terrà un convegno sul valore nutrizionale dell’olio d’oliva e gli assaggi saranno allietati da intrattenimento musicale e a Montelibretti (Rm) si potranno vedere gli articoli agricoli antichi in mostra. Gli oli della Campania e il pane casereccio saranno il protagonisti a Sant’angelo di Alife , Caiazzo e Piana di Monte a Verna in provincia di Caserta. Nel Napoletano a Vico Equense si potranno visitare i frantoi e si potrà assistere alle fasi di lavorazione, dalla spremitura all’imbottigliamento. Per scoprire gli oli della zona di Benevento si potrà raggiungere San Lorenzello, invece chi volesse assaggiare le produzioni salernitane può visitare Stella Cilento. Per scoprire i profumi intensi dell’olio siciliano si potrà raggiungere Ficarra (Me), mentre a Mineo (Ct) si potrà partecipare alla sagra dell’olio e dei prodotti menenini, inoltre saranno allestiti la fiera dell’artigianato locale e gli stand con cucina tipica. Pane e olio in frantoio toccherà anche Santa Croce di Magliano (Cb) in Molise, Santadi (Ca) in Sardegna, Zagarise (Ce) in Calabria, Barile (Pz) in Basilicata. Associazione nazionale citta’ dell’olio, Strada di Basciano 22, 53035 Monteriggioni ( Si ), Tel. 0577 329109, e-mail: info@cittadellolio.It, www.Cittadellolio.it  
   
   
"SICILIA MADRE MEDITERRANEA"UN INCONTRO INTERNAZIONALE SULL'UNIVERSO ALIMENTARE IN EUROPA E NEL MEDITERRANEO PER AFFRONTARE IL PROBLEMA DEL FUTURO PER L'INDUSTRIA ALIMENTARE ITALIANA  
 
"Sicilia Madre Mediterranea" fa il punto sull'universo alimentare italiano nella nuova Europa a Venticinque. Stretta tra il rischio globalizzazione e lo spettro della contraffazione, la produzione agroalimentare italiana rimane uno dei pilastri più solidi dell'economia nazionale, con oltre cento miliardi di fatturato annuale e un'esportazione in continua crescita. La formula vincente del settore: la qualità unita alla ricerca. Quale futuro per l'industria alimentare italiana? A questa e ad altre domande cercheranno di rispondere insieme studiosi ed esperti del settore, nel corso di “Sicilia Madre Mediterranea”, secondo incontro internazionale sull’universo alimentare in Europa e nel Mediterraneo che si svolgerà in due sessioni, a Palermo il 17 novembre e a Milano il 19 novembre, organizzato in collaborazione tra il Touring Club Italiano, la Fondazione Italiana Buon Ricordo e la Regione Sicilia. In particolare nella sessione milanese si farà il punto su luci e ombre dell'universo alimentare italiano, di fronte alle nuove sfide europee.Un problema quanto mai attuale e scottante, quello della tutela del marchio italiano nel mondo, che vede contrapporsi la posizione di chi si schiera contro la deriva del localismo e quella di chi denuncia il pericolo di un'imminente omologazione. Quali dunque le soluzioni possibili, tra l'esperienza europea della denominazione d'origine e quella americana del brevetto? Attorno a questo tema si svilupperà il dibattito, durante il quale verranno evidenziati i lati forti e deboli di un settore che, nonostante la congiuntura economica negativa, continua a rimanere un faro dell'Italian lifestyle nel mondo. Nel corso del convegno verranno proiettate immagini inedite, uscite eccezionalmente delle teche della Rai: in una delle prime trasmissioni dedicate al turismo italiano, fin dagli anni ’50, Mario Soldati già guidava i telespettatori alla scoperta delle valli del Po e delle coste tirreniche, e dei loro sapori. I filmati si alterneranno a centinaia di pregevoli scatti fotografici montati da Cesare Colombo e in parte da lui realizzati, che faranno da sfondo agli interventi e racconteranno agli ospiti l'universo agroalimentare italiano con il linguaggio delle immagini. Nella serata dello stesso giorno, a conclusione del convegno, contemporaneamente nei 100 Ristoranti dell’Associazione del Buon Ricordo, 15 000 commensali festeggeranno il compleanno del Touring Club Italiano, degustando una cena a base di ricette e prodotti della Sicilia, protagonista assoluta delle tavole, oltre che dei dibattiti della giornata.  
   
   
RASSEGNA GASTRONOMICA UNICA IN SEI RISTORANTI DELLA “PERLA DEL GUSTO”: CON “SALVADIGUS” SELVAGGINA PROTAGONISTA A TARCENTO  
 
Una manifestazione gastronomica originale nel suo genere, l’unica del Nordest interamente dedicata alla selvaggina. Si tratta della terza edizione di “Salvadigus”, rassegna organizzata in collaborazione con il comune di Tarcento e con il sostegno di Confcommercio e Camera di Commercio di Udine, che si svolgerà fino al 7 dicembre in sei rinomati ristoranti del tarcentino e che è stata presentata nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Frangipane a Tarcento. Sei prelibati menu a base di selvaggina delle Prealpi Giulie per altrettanti locali che proporranno ai propri clienti una serie di piatti raffinati e gustosi, capaci di esaltare i sapori offerti dalla natura “in una zona - come ha sottolineato Pio Costantini, coordinatore dell’iniziativa - dove l’assenza di industrie, l’asprezza del territorio e la ridotta presenza di insediamenti urbani hanno garantito un habitat favorevole per molte specie selvatiche”. La rassegna, nata nel 2001 per volontà di un gruppo di ristoratori, è cresciuta e si è consolidata nel tempo, focalizzando l’attenzione sul buon rapporto qualità/prezzo e sulla possibilità di degustare vini importanti in abbinamento ai piatti del menu. Oltre alle serate di “Salvadigus” (per le quali è consigliata la prenotazione), i ristoratori proporranno i piatti a base di selvaggina, al di fuori delle date in calendario, fino al mese di febbraio. Lepre, capriolo, cervo, fagiano sono solo alcune delle carni che gli chef dei ristoranti tarcentini interpreteranno negli invitanti menu-degustazione che comprendono quattro portate più il dessert (i prezzi variano da 25 a 37 euro), proposti in abbinamento con vini al calice (Refosco dal peduncolo rosso 2003 di Girolamo Dorigo, Ramandolo docg del Consorzio Tutela Ramandolo e resentin finale con la grappa Ceschia di Nimis). “Un’iniziativa importante per Tarcento - ha sottolineato il sindaco Lucio Tollis - che nella ristorazione di qualità ha uno dei suoi punti di forza”. Alla conferenza di presentazione hanno partecipato anche il biologo e guida naturalistica Alberto Candolini che si è soffermato sulle caratteristiche delle specie selvatiche del tarcentino e Bepi Pucciarelli, amministratore delegato di Agrapromo Fvg, che ha auspicato una maggiore diffusione anche oltre confine delle diverse iniziative gastronomiche del Friuli e un coinvolgimento sempre più ampio dei ristoratori. Questo il calendario di “Salvadigus”: venerdì 19 novembre Osteria di Villafredda a Loneriacco (0432-792153), giovedì 25 novembre Ristorante Al Mulin Vieri a Tarcento (0432-785076), venerdì 26 novembre Ristorante Al Cacciatore a Tarcento (0432-785296), giovedì 2 dicembre Ostarie Ongjarut a Sedilis (0432-791850) e infine martedì 7 dicembre Ristorante Al Furlan a Tarcento (0432-782034).  
   
   
UN CAMPANO ALLA PROVA DEL CUOCO  
 
Nella squadra degli esperti della "Prova del Cuoco" di Rai Uno è entrato Salvatore De Riso di Minori (Sa). Il programma, in onda tutti i giorni dalle 11,35 alle 13,00 e giunto alla quinta edizione, vede accanto alla conduttrice Antonella Clerici, il giovane ma già affermato pasticcere, membro della prestigiosa Accademia Italiana che conta campioni nazionali e del mondo. In trasmissione porterà le ricette di dolci tipici italiani, dolci da poter realizzare anche a casa. E non potevano che essere quelle della provincia di Salerno. Antonella Clerici ancora una volta sarà l'arbitro di una coinvolgente sfida culinaria che vedrà i concorrenti della squadra del Peperone Verde e del Pomodoro Rosso, affiancati da chef professionisti, affrontarsi in un duello gastronomico per confezionare una ricetta in soli 20 minuti, con gli ingredienti messi a loro disposizione e con un budget di soli 12 euro.  
   
   
L'ITALIA DEL CAFFÈ NELL’ULTIMA PROPOSTA DELLA COLLANA DELLE GUIDE ENOGASTRONOMICHE TOURING  
 
Ultima nata nella collana delle Guide enogastronomiche Touring, L'italia del caffè è stata presentata nel corso di un laboratorio del gusto condotto da Marcello Arcangeli, responsabile Training Centre Lavazza, nella calda atmosfera art déco del Caffè Zucca, straordinario esempio di locale storico milanese affacciato sulla Galleria Vittorio Emanuele. All'incontro hanno partecipato l'autore e curatore della Guida Francesco Soletti, che ha illustrato storia, cronologia e curiosità del caffè, il direttore editoriale Touring Michele D'innella, che ha percorso l'Italia alla scoperta dei caffè storici e il direttore generale del Touring Club Italiano Guido Venturini. Il volume, 214 pagine riccamente illustrate su carta patinata, è scandito da sezioni tematiche introdotte dal saggio Mille parole intorno al caffè, che dimostra tra il serio e il faceto quanto il mondo di questa bevanda sia affollato di termini, modi di dire, rimandi di varia cultura. Nessun altro bene di consumo è tanto diffuso e trasversale, tanto presente nel nostro immaginario collettivo. Il romanzo del caffè. La seconda sezione della guida racconta (con tanto di avventurieri e intrighi internazionali) vita, morte e miracoli del caffè, che nasce in Etiopia e comincia a diffondersi nel mondo dal porto yemenita di Moka, vive quindi una stagione esaltante nelle botteghe di Venezia, Amsterdam, Parigi e Vienna, si diffonde infine in tutto il mondo seguendo le rotte dei commerci coloniali. La cultura del caffè. Una pianta tropicale dai bianchi fiori profumati, con frutti che assomigliano a ciliegie: l'excursus tecnico comincia dalla botanica e prosegue con le varie forme di lavorazione dei chicchi, dalle piantagioni alle aziende torrefattrici, passando poi allo scenario della degustazione e delle molteplici proprietà della bevanda. Questa sezione è stata redatta in collaborazione con il Centro Studi Lavazza. L'italia dei caffè storici. Da Torino a Trieste, da Milano a Napoli; boiserie e dipinti, velluti e specchi, monumentali macchine da espresso: la quarta sezione, riccamente illustrata, è una straordinaria rassegna di alcuni dei più illustri locali storici italiani. Veri e propri "musei del buon gusto", gli esercizi commerciali d'epoca sono oggetto di una campagna di salvaguardia da parte del Touring, che li considera elementi qualificanti delle nostre città. Le ricette del caffè. Dal "bicerin" torinese al "tiramisù" trevigiano, dall'"Irish coffee" alle preparazioni etniche dove la nera bevanda sconfina nel campo del salato, un'ampia vetrina gastronomica che parte dalle ricette della tradizione per approdare alla cucina creativa. Caffè d'Italia. L'ultima sezione della guida è un repertorio, regione per regione, della crème del caffè italiano: 998 tra bar, pasticcerie, piccole torrefazioni; senza dimenticare la sezione dedicata alle caffetterie dei musei, che riservano gradevolissime sorprese. Questa sezione è impreziosita da curiosità di varia cultura: dal museo della macchina espresso di Forlimpopoli alla citazione letteraria di Eduardo alle prese con la "napoletana", dal caffè della Peppina agli internet cafè. L'italia del caffè. In libreria a 18,00 euro  
   
   
PANE FRESCO E DOLCI DI NATALE: FRESCHEZZA E GUSTO DELLA PRODUZIONE ARTIGIANALE  
 
Negli ultimi dieci anni cucina e vini sono stati protagonisti di mille manifestazioni, argomento di libri, riviste e incontri, tema di dotte conversazioni nei salotti e nelle serate mondane. In questi contesti, esperti e appassionati si sono profusi in descrizioni di ricette sofisticate, in degustazioni e racconti sui vini, in riscoperte di prodotti da salvaguardare. Ma non solo vini, formaggi, salumi o pietanze gustose appartengono alla tradizione e alla cultura del mangiare bene e sano: il mondo della panificazione e della pasticceria artigianale ne è un esempio evidente. Il panorama gastronomico italiano, infatti, è ricchissimo di pane e dolci; non c’è regione, città o paese, anche piccolo, che non sia in grado di offrire ricette per il pane o per i dolci tramandate da generazioni. Le festività in generale e quelle natalizie in particolare, fanno la parte del leone in questo specifico settore: dal classico panettone fino ai dolcetti con frutta secca e miele e alla pasta di mandorle, ogni località propone una gamma infinita di prelibatezze, tutte preparate con ingredienti sani, naturali e genuini, perfettamente in sintonia con la ricerca di gusto e benessere che ha caratterizzato l’ultimo decennio. La stessa sintonia si ritrova, oggi, nella produzione, artigianale o industriale, dei prodotti dolciari della tradizione, anche grazie a questa rinnovata attenzione alla qualità. In questo scenario, la produzione artigianale, inoltre, si caratterizza perché aggiunge ingredienti “esclusivi” alle proprie preparazioni: la freschezza del dolce sfornato e venduto in giornata, il rapporto con il produttore, a cui rivolgersi per una preparazione speciale, per scegliere tra un dolce e l’altro o per un suggerimento sugli abbinamenti che lo rendono ancora più “bello” e più “goloso” e ancora, perché no, a cui rivolgersi per esprimere il proprio disappunto per un ingrediente o un accostamento non apprezzati o per condividere con lui il successo di una festa riuscita grazie a un dolce realizzato “a regola d’arte”. Proprio per valorizzare la qualità del prodotto artigianale nel settore dell’Arte Bianca, la Federazione Italiana Panificatori ha promosso –il 1 dicembre, su tutto il territorio nazionale- Dolce Natale italiano, un’occasione per informare i consumatori su materie prime, processi di lavorazione e professionalità dei maestri panificatori e pasticceri italiani. Un appuntamento con la freschezza, quindi, che insieme alla professionalità e alla qualità, unisce il valore di un rapporto diretto e immediato con il produttore. Per maggiori informazioni sull’iniziativa è possibile visitare il sito della Federazione Italiana Panificatori: www.Fippa.it  oppure chiamare i numeri telefonici 06/8549559 - 06/8541138 o, infine, scrivere a: info@fippa.It  
   
   
NUOVO GUSTOSO INCONTRO TRA IL PASTIFICIO RANA E LA CASA VINICOLA ZONIN CON UN CONCORSO RIVOLTO A TUTTI GLI AMANTI DELLA BUONA TAVOLA  
 
Giovanni Rana e Gianni Zonin, due carriere e due Aziende votate all’innovazione nel pieno rispetto della tradizione, per la prima volta insieme durante il Cibus 2004, danno nuovamente appuntamento agli amanti della buona tavola con un appassionante concorso sul web. Le due grandi aziende venete, accomunate non solo dal territorio d’origine, ma anche dalla ricerca della qualità quale base della propria storia e della filosofia aziendale, si erano già unite in occasione del Cibus, dove il pubblico ha degustato i nuovi prodotti Rana sapientemente abbinati ai vini della Casa Vinicola Zonin. Dal 31 ottobre li vediamo nuovamente affiancati sul sito www.Colpodifiamma.it e tutti i buongustai avranno la possibilità di cimentarsi nel concorso “stop or go” e di vincere i migliori vini delle cantine Zonin e delle tenute di famiglia. La Casa Vinicola Zonin ha infatti deciso di appoggiare il nuovissimo sito internet creato dal Pastificio Rana con lo scopo di rendere i navigatori protagonisti attraverso intrattenimento, giochi, concorsi e premi, mettendo in palio decine e decine di bottiglie di vino al giorno. Queste partnerships sono solo l’inizio di una serie di collaborazioni che vedranno le due aziende di nuovo insieme ambasciatrici dell’arte culinaria e delle tradizioni enogastronomiche italiane nel mondo.  
   
   
I FORMAGGI PIÙ “BUONI” DEL MONDO AL MERCATO INTERNAZIONALE DEL FORMAGGIO, IN VALLE AURINA, UNA DELLE PIÙ BELLE LOCATION DELL’ALTO ADIGE-SÜDTIROL  
 
Ritorna a marzo 2005, dall’11 al 13, il Grande Mercato Internazionale del Formaggio a Campo Tures, una delle più suggestive location delle Valli di Tures e Aurina (Alto Adige-südtirol). La gustosa mostra compie 5 anni e vuole festeggiare degnamente il primo lustro di vita, con un evento in grande stile! Saranno esposti nel Centro Tubris oltre 200 prodotti tra i migliori di tutta Europa, con la partecipazione dei grandi produttori nazionali e internazionali e dei talenti emergenti. Nella piazza del Municipio saranno di scena i pastori delle Malghe, piccole realtà locali che avranno modo di farsi conoscere e migliorare confrontandosi. Solo un “assaggio” delle proposte di quest’anno: tutte le novità del settore caseario, prelibate degustazioni, un concorso fotografico in tema, un annullo postale speciale col logo della manifestazione, musica blues unplugged, un’esposizione speciale per seguire “le tracce del Graukäse” (il formaggio grigio, il tipico più tipico del territorio), la settimana di offerte nelle gastronomie delle Valli di Tures e Aurina e lo spazio “Topolini del formaggio” dedicato ai più piccini. Per intenditori, curiosi, golosi, apprendisti gourmet e per tutti coloro che vogliono gustarsi uno “spicchio” di paradiso, con queste celestiali squisitezze. Per informazioni: Associazione turistica Campo Tures - Tel. 0474.678076. E-mail: info@campo-tures.Com sito web: www.Campo-tures.com Valli di Tures e Aurina Tel. 0474. 652081, E-mail: info@tures-aurina.Com sito web: www.Tures-aurina.com  
   
   
RIAPRE KOALKEEL KOALKEEL RESTAURANT, UNA DELLE GLORIE DELL’ISOLA DI ANGUILLA, PROTAGONISTA ASSOLUTO DELL’ARTE CULINARIA  
 
Una grande notizia per i nostalgici: il 20 novembre 2004 riaprirà, per colazione, pranzo e cena, Il Koalkeel Restaurant, una delle glorie dell’isola, protagonista assoluto dell’arte culinaria. Oltre al ristorante, torneranno al lavoro la favolosa pasticceria Le Petit Patissier, lo specializzatissimo The Old Rhum Shop, nonché il paradiso di tutti coloro che amano il buon vino, Le Dome Wine Cellar. Situato nella splendida Old Valley, all’interno della storica piantagione di Warden’s Place, il Koalkeel offre la possibilità di godere di un tipico panorama caraibico assaporandone allo stesso tempo, attraverso la cucina, la storia e la cultura. Lo stile dello chef Scott Gerow consiste in un’inebriante miscela di influssi mediterranei e caraibici; l’intrecciarsi originale e accattivante di sapori così diversi esalta ogni singolo componente con la formula dei migliori ristoranti al mondo, la “poesia su un piatto”. E la cucina esotica di Gerow si esalta qualitativamente con la scelta degli ingredienti più freschi. Forte della sue esperienza in alcuni dei più esclusivi locali newyorkesi, Matthew’s e Monzu, Chef Gerow ha pensato un menu capace di sposare alla perfezione le influenze della grande città e la conturbante spontaneità del gusto caraibico. Alcuni dei piatti più succulenti includono i gamberi grigliati al curry con mela verde e crema al cocco, e il dentice cotto a vapore in foglie di banana, con zafferano e pigeon peas in brodo di chorizo e cozze. Da non perdere è il cosciotto di agnello, fatto cuocere lentamente nel mitico forno di pietra del ristorante, vecchio di oltre 200 anni. Il capo-pasticcere Geraud Lavest, originario dell’Alvernia, pluridecorato per le sue creazioni a Cannes, Lisbona e in Sud America, propone, nel proprio originalissimo menu, ananas al forno insaporito da Bourbon alla Vaniglia, Jus de Cuisson allo zenzero con sorbetto al frutto della passione, cupola al cioccolato aromatizzata al limone con crema ai lamponi e salsa di pistacchio. Il resto del team è composto dal sommelier Eric Hastings dal Colorado, dal manager Michael Abraham di Trinidad, e dal vice-manager Candii Niles di Anguilla. Incoraggiati dall’impressionante crescita turistica di Anguilla, i ristoratori Lisa e Alan Gumbs si ripromettono di continuare la gloriosa tradizione culinaria del Koalkeel. “La nostra intenzione è di riportare il Koalkeel alla sua leggendaria statura, non solo attraverso il suo fascino originario, ma anche grazie ad uno standard sempre più alto”. Lisa, oltre ad aver messo insieme lo staff, ha anche fatto tesoro della propria invidiabile esperienza come pasticcera presso Le Petit Patissier per offrire al pubblico dolci da tutto il mondo, nuovi tipi di pane e altre succulente delizie. I suoi gustosi sorbetti e i suoi appetitosissimi brownies hanno ormai conseguito una straordinaria fama su tutta l’isola. Riportare Koalkeel al suo antico splendore è stato un gesto d’amore per tutti quanti. “Abbiamo consultato le persone coinvolte nel progetto originale di ristrutturazione e di arredamento, affinché collaborassero al grande ritorno”, dice Alan Gumbs. L’architetto Adrian Kobbe, della Kobbe design, responsabile della prima ristrutturazione del locale, ha rinnovato, con grande tatto, i più importanti elementi decorativi e architettonici del vecchio Koalkeel. Un altro gradito ritorno è quello della designer Suzanne Seitz. “Suzanne ha dato un tocco di fantasia”, sostiene Lisa. “La versione originale del Koalkeel aveva il letto alla francese nel cortile. Era stata Suzanne a metterlo lì, e adesso è tornata per riproporre il tutto, ma in maniera più lussuosa. Si tratterà veramente di un’opera d’arte”. I clienti del Koalkeel avranno occasione di sperimentare un mix di grande cucina, servizio impeccabile e affascinanti scelte estetiche. Chef Gerow promette degustazioni sublimi, accompagnate da una raffinatissima selezione di vini pregiati dalla più volte premiata cantina del ristorante, mentre lo scenario, già di per sé spettacolare, è stato splendidamente arricchito da tessuti ricercati, sedie in rattan, piatti di Limoges, posate in argento e bicchieri di cristallo dalla Francia, tappeti e tendaggi di lusso, il tutto unito a formare un’autentica festa per gli occhi e per il palato. Una passeggiata nei giardini tropicali, un bicchiere di champagne sotto il baldacchino del letto alla francese, un gustoso dessert nell’antica e suggestiva “great house” rendono una cena da Koalkeel ben più di una semplice visita ad un ristorante.  
   
   
OLTRE LA TRADIZIONE, TORNANO LE. MAGICHE DELIZIE DELLA PASTICCERIA BELLI  
 
Dopo un anno sabbatico, una pausa per rinnovarsi completamente, torna uno dei punti di riferimento per i gourmet di Como: riapre la Pasticceria Belli. Il nuovo negozio si trova sempre nello stesso palazzo in pieno centro storico, solo un po’ più appartato, nella piccola via che fa angolo, e un po’ più raccolto, con un arredamento originale anni ‘60 inserito in un ambiente moderno giocato sui toni pastello, dal rosa al verde acqua. L’attività iniziata da Carlo Belli nel 1915 a Gallarate è arrivata in città nel 1933 e ha saputo conquistarsi la fiducia della più esigente clientela: prima con i classici dolci di tradizione come la Resta, quelli a pasta lievitata come i panettoni, poi le specialità della casa come la mitica torta Jolanda, e infine le torte create su ordinazione per le grandi occasioni, dalle nozze alle celebrazioni. L’eredità è stata raccolta dalla figlia Laura, che ha proseguito l’attività, rinnovando nel tempo i prodotti, adeguandoli ai cambiamenti del gusto, proponendo ricette francesi, attraverso un aggiornamento continuo che ha seguito le evoluzioni della cultura del cibo. Con la riapertura resta invariata l’altissima qualità delle proposte. Laura e la figlia Veronica hanno concentrato ricerca e innovazione su una selezionata gamma di prodotti. Le torte classiche sono state reinventate e trasformate, con proposte che sono quasi una “nouvelle pàtisserie” assolutamente da provare, e si possono personalizzare per regali o ricorrenze. Strepitoso lo spazio dedicato al cioccolato: le praline fatte a mano, poi i boeri, alchechengi, le scorzette di agrumi e zenzero candito ricoperti, bonbon aromatizzati alle spezie e al peperoncino, dragè di tuti i tipi e marron glacé. Poi una selezione di prodotti rari davvero sfiziosi: marmellate artigianali, sciroppi e gelatine di rosa, creme gianduia. Pasticceria Carlo Belli Eredi e-mail : pasticceria.Belli@libero.it  
   
   
GUSTARE IL PROSCIUTTO REAL IBÉRICO NELLE MIGLIORI GASTRONOMIE MILANESI  
 
Continuano a Milano le degustazioni di prosciutto Real Ibérico promosse dall’omonimo Consorzio: due settimane per scoprire e conoscere i segreti di questo prodotto d’eccezione e degustarlo nelle migliori gastronomie della città. Dopo le degustazioni dei giorni 11,12 e 13 novembre, alla Salumeria Armandola in via della Spiga e della Salumeria Arte e Cucina di Via Stoppani, il pregiato jamon ibérico continua ad attirare curiosi e buongustai. Fino al 21 novembre, sarà la volta di altre 3 gastronomie: Salumeria Nuovo Principe, Macelleria Bottini e La Grotta dei Formaggi, dove le degustazioni di Real Ibérico si terranno nei giorni 18, 19 e 20 novembre. L’aroma intenso ed inebriante del prosciutto Real Ibérico e le vetrine delle gastronomie allestite ‘ad hoc’ per un’intera settimana, vi trasporteranno verso le enormi distese della Dehesa spagnola, fatte di querce e sugheri e di profumi delle piante aromatiche, dove viene allevato il cerdo ibérico, razza autoctona di suino dalle rare setole scure. Un maestro cortador sarà presente per tre giorni (giovedì, venerdì e sabato) per mostrare l’arte del taglio a mano, una tradizione che in Spagna si trasmette da generazioni. L’attività di degustazione in programma sarà un’occasione da non perdere per conoscere un prosciutto dal sapore indimenticabile, che i gourmet bene informati affiancano al caviale e al foie gras. Infolink: Www.realiberico.com  
   
   
LE SPECIALITA’ SVIZZERE DEI FORMAGGI TIGRE  
 
Quest’anno Tigre propone una nuova confezione natalizia: una scatola ricca di specialità svizzere tutte da scoprire, un’idea da collezionare e da regalare in vista delle festività, che coniuga la bontà dei formaggini Tigre con lo spirito del Natale. Gli allegri e colorati pack offrono una selezione di tutti i prodotti Tigre, da quelli tradizionali fino alle ultime novità. Si potrà così rimanere piacevolmente sorpresi nello scoprire l’assortimento dei formaggini all’interno delle confezioni: i “Delitigre” piaceranno a chi predilige il gusto più dolce, i “Fonditigre” potranno essere utilizzati per arricchire i piatti più sfiziosi, “I tre Svizzeri” stuzzicheranno il palato di chi è appassionato di sapori forti. Per chi ama un’alimentazione sana e nel contempo gustosa, saranno perfette le fettine “Tigerfit” e la linea “Biotigre”. Pensati per i più piccoli, i “Tigr’allegri”, i formaggini con il guscio personalizzato con diversi tigrotti da collezionare, trasformeranno i pasti in un gioco divertente che può animare le feste. I prodotti Tigre, realizzati da più di ottant’anni con ingredienti naturali e genuini, sono unici sul mercato garantiti dalla totale assenza di conservanti e polifosfati. Inoltre, se conservati in luoghi freschi e asciutti, mantengono la qualità costante anche a temperatura ambiente. Ottenute da una selezione di formaggi a base di latte crudo svizzero, le specialità Tigre sono realizzate con metodo tradizionale che utilizza solo latte, caglio e sale. Adatte per ogni occasione, come snack o come piatto accompagnato da un contorno di verdure possono essere la soluzione ideale per preparare velocemente un pranzo gustoso, nutriente e genuino. Le confezioni Tigre per le feste saranno disponibili nei punti vendita della Gdo ad un prezzo indicativo di 9 Euro.“abbiamo pensato di fare un regalo di Natale ai nostri consumatori - afferma William Dallaglio, amministratore delegato di Tigre Italia - proponendo questa nuova confezione da collezionare al solo prezzo dei prodotti ”.Tigre Italia, di recente acquisita da Emmi - una delle maggiori aziende lattiero-casearie svizzere - si occupa di fusi con una gamma di prodotti tradizionali e innovativi. Nata nel 1988 da una costola dell’omonima azienda elvetica, Tigre Italia concentra la propria attività soprattutto nel nord-ovest e nel nord-est, controllando il 10% del mercato del formaggio a spicchi e il 4% di quello delle fettine. L’azienda raggiunge con i suoi prodotti la grande distribuzione (75%), i grossisti (20%) e il dettaglio (5%) con assortimenti diversi.  
   
   
RICETTE E DECORI NATALIZI ALLA SCUOLA DI CUCINA BUITONI  
 
Per non arrivare impreparati alle feste natalizie e realizzare un menù di Natale degno di un grande chef, il calendario della Scuola di Cucina Buitoni propone corsi utili e sfiziosi al tempo stesso: non solo ricette e gustose pietanze ma anche tecniche e accorgimenti per decorare i piatti e allestire la tavola con una perfetta mise-en place in clima natalizio. Due i corsi proposti: Natale “fatto in casa”, quattro lezioni per imparare a cucinare gustosi piatti e a creare decori natalizi, destinato ai cultori della buona tavola che amano la tradizione natalizia, fatta di festosi banchetti con familiari e amici. La tavola decorata, due lezioni sulle tecniche di decorazione della tavola e dei piatti: come trasformare in poco tempo e con pochi accorgimenti un'apparecchiatura normale in una tavola elegante e creativa. Per strabiliare gli ospiti con piatti gustosi e con un decoro che affascina ed incuriosisce al tempo stesso…perché si mangia con gli occhi ancora prima che con il palato. Caratteristica distintiva dei corsi della Scuola di Cucina Buitoni è la partecipazione attiva e diretta degli allievi e la possibilità per gruppi di almeno 10 persone di richiedere l'ideazione di corsi ad hoc. La Scuola di Cucina Buitoni è a Milano in Via Bergognone 46. Per informazioni o prenotazione dei corsi alla Scuola di Cucina è sufficiente chiamare il numero verde Buitoni 800-227228 I corsi alla Scuola di cucina Buitoni hanno la frequenza di una volta la settimana con la possibilità di scegliere fra differenti fasce orarie: dalle 9.30 alle 12.30, dalle 14.30 alle 17.30, dalle 18.30 alle 21.30, oppure il sabato mattina. Infolink: www.Assaggi.it  
   
   
SUL PODIO DELLA COPPA DEL MONDO DI PASTICCERIA SOLO FARINE MOLINO QUAGLIA  
 
Sarà un’edizione ricca di novità ‘targate’ Molino Quaglia la prossima edizione di sigep, prevista per gennaio 2005. Molino quaglia oltre a presentare la propria gamma di prodotti, da sempre all’avanguardia per quanto riguarda la produzione di farine e semi-lavorati, sarà sponsor dei principali laboratori ed eventi. Molino Quaglia sarà infatti sponsor del club richemont ; le loro farine verranno inoltre utilizzate anche dalle squadre internazionali di panificatori, pasticceri e pizzaioli che si sfideranno nello stand “il gusto artigiano in italia”. L’iniziativa “il gusto artigiano in italia”, organizzata da confartigianato alimentazione e unione provinciale artigiani di padova, sarà un appuntamento primario della manifestazione. Strutturata su un’area molto ampia (350 metri quadri circa) ospiterà gelatieri, pasticceri e panificatori; i migliori artigiani di questi settori si sfideranno, a colpi di prelibatezze, utilizzando sempre e unicamente farine e prodotti molino quaglia. Ma ancora più prestigioso il fatto che molino quaglia fornirà le proprie farine alla squadra italiana che rappresenterà la nostra nazione nella coppa del mondo di pasticceria che si svolgerà presso lo stand conpait. L’azienda sponsorizzerà inoltre il concorso “stile conpait”. La ricerca e l’impegno nello sviluppo di materie prime e di tecnologie parte da molto lontano per molino quaglia, ed è più una filosofia di vita che non un obiettivo. Fin da quando, negli anni del dopoguerra, l’azienda ha iniziato ad importare il celebre grano “manitoba” fino al 1996 quando ha ricevuto la certificazione di qualità iso 9002 o la creazione, nel 1998, di un impianto di termotrattamento dei derivati dei cereali l’azienda ha cercato di guardare sempre al futuro e di andare incontro alle esigenze dei clienti. La lungimiranza di molino quaglia sta dimostrando che la ricerca e l’impegno nel conseguimento della qualità totale è premiante e lungo questo filo conduttore si muove il management dell’azienda presentando sempre prodotti nuovi, all’avanguardia (come le recenti farine “moretto” e “glutinò”) ma prestando sempre un’attenzione particolare alla qualità.  
   
   
ANTICA GELATERIA DEL CORSO PRESENTA LA COLLEZIONE AUTUNNO-INVERNO 2004/05 - PROTAGONISTI I GUSTI PIÙ CREMOSI IN INEDITI ABBINAMENTI CON CANNELLA E PEPERONCINO  
 
Dal 1980 Antica gelateria del corso è sinonimo di qualità ed eleganza: merito della varietà del suo ricco assortimento e dell’attenzione alle evoluzioni del gusto. E’ quindi con raffinata sensibilità per le tendenze più attuali che Antica Gelateria del Corso ha creato una speciale collezione di gelati per “riscaldare” la stagione fredda. Le proposte di Antica Gelateria del Corso danno forma ad un nuovo ed irresistibile piacere del gelato: scelto nei gusti più cremosi ed arricchito da sorprendenti note speziate o golosa frutta secca, il gelato è infatti una tentazione cui sempre più italiani cedono anche durante i mesi invernali. Attingendo alla tradizione gelatiera italiana, Antica Gelateria del Corso sceglie i sapori ricchi ed intensi della crema e del cioccolato, nelle sue sfumature più calde, dal cacao fondente all’invitante versione al peperoncino, delle spezie e della frutta di stagione, con la dolcezza della mela e della cannella ed il profumo dell’arancia. Con la collezione Autunno/inverno, Antica Gelateria del Corso coglie ed interpreta la tendenza attuale verso la destagionalizzazione del consumo del gelato. Attraverso la sapiente selezione di gusti, la valorizzazione di accostamenti ricercati ed inediti e la scelta di forme eleganti, il gelato si apre a nuove interpretazioni. Puntando sull’alta qualità della preparazione e su una presentazione di forte impatto estetico, la nuova immagine del gelato è sempre più vicina all’idea del dessert tout court. Il gelato diventa così un’irrinunciabile golosità per tutte le stagioni e la più originale ed invitante alternativa ai dolci tradizionali.  
   
   
DEBUTTA LA NUOVA FARINA INTEGRALE DI FARRO BIO DA ALCE NERO E LE RICETTE SI FANNO APPETITOSE  
 
Ricerca della qualità, profondo rispetto per la salute dell’uomo e dell’ambiente, sicurezza e tracciabilità delle materie prime, sono i valori di Alce Nero. In linea con questa filosofia, da uno dei più antichi cereali: il farro, nasce la nuova Farina Integrale di Farro Alce Nero, ottenuta dalla lavorazione del farro coltivato sulle colline toscane, tra le province di Firenze e Siena. Grazie alle caratteristiche nutrizionali questa farina è ottima per la preparazione di pane, focacce, pizze, biscotti, crostate, grissini e ciambelle. La farina di farro integrale Alce Nero, a parità di fibre, non ha il tipico sapore di crusca della farina integrale di grano tenero. La filosofia del “mangiar sano a tavola”, alla base di tutti i prodotti della linea Alce Nero, si ritrova nei numerosi ed importanti vantaggi organolettici e salutistici che caratterizzano la Farina Integrale di Farro di Alce Nero: assorbe una quantità di acqua notevole in cottura, quasi 2,5 volte il suo peso, determinando un indice di sazietà consistente, contiene ben il 15% di proteine, è il cereale meno calorico in assoluto (346 calorie per 100g), quindi adatto per preparare ricette appetitose, sazianti e ipocaloriche. Alce Nero attraverso una continua e costante attenzione per le esigenze emergenti dei consumatori coglie le tendenze di mercato e ribadisce il proprio spirito pionieristico. Il target Per tutti coloro che riconoscono il valore di un’alimentazione ad un tempo protettiva ed autentica, non modificata geneticamente né industrialmente, i cui processi produttivi rispettosi delle regole dell’agricoltura biologica garantiscono prodotti che coniugano salute, benessere e nutrimento.  
   
   
I CEREALI KELLOGG’S SPECIAL K LANCIANO LA SFIDA DEI 10.000 PASSI  
 
Da sempre i cereali della linea Kellogg’s Special k sono gli alleati migliori per chi desidera mantenersi in forma senza rinunciare al piacere di una prima colazione ricca di gusto. Un’alimentazione bilanciata e completa comincia dalla prima colazione. Mangiando i cereali Kellogg’s Special K ogni giorno introduci meno calorie perché hanno un basso contenuto di grassi. Sono inoltre ricchissimi di vitamine del gruppo B, che aiutano a trasformare il cibo in energia, e contengono tante proteine vegetali che contribuiscono al mantenimento della tonicità dei tessuti. Ma da oggi c’è un motivo in più per preferirli a colazione: infatti, grazie ai prodotti della linea Special K è possibile vincere l’esclusivo contapassi, che permette di misurare con facilità quanti passi si fanno ogni giorno e quante calorie si bruciano grazie all’attività fisica. Studi scientifici hanno dimostrato che abbinando ad una dieta sana e bilanciata una moderata attività fisica quotidiana è possibile mantenersi in forma senza grandi sacrifici. Non si tratta di compiere imprese impossibili: è sufficiente modificare le proprie abitudini quotidiane, quali, ad esempio, rinunciare all’ascensore di casa e preferire le scale, fare una passeggiata anziché prendere l’autobus, per raggiungere il traguardo ideale dei 10.000 passi giornalieri. Kellogg’s Special K lancia perciò la sfida dei 10.000 passi e regala il contapassi per misurare e seguire giorno dopo giorno i propri progressi. Kellogg’s Special K Classic: unisce l’alta digeribilità e la leggerezza del riso all’equilibrio nutrizionale ed energetico del frumento integrale. Kellogg’s Special K Cioccolato: è la giusta combinazione di fiocchi di frumento integrale e riso con leggeri riccioli di cioccolato fondente per chi vuole mantenersi in linea nel modo più sfizioso che c’è. Kellogg’s Special K Frutti Rossi: l’unione dei fiocchi di frumento integrale e riso con fragole, lamponi e ciliegie dà vita ad un mix di irresistibile croccantezza e dal gusto delicato. Kellogg’s Special K Frutti Gialli; l’inimitabile croccantezza dei fiocchi di frumento integrale e riso con tutto il gusto di pesche e albicocche o pezzetti. La linea Special K in formato snack è formata da Kellogg’s Special K Barretta Cioccolato Fondente: la leggerezza dei fiocchi Special K unito all’irresistibile tentazione dei riccioli di cioccolato fondente. Kellogg’s Special K Barretta Mirtillo Rosso: succosi e profumati pezzetti di mirtillo rosso con gli unici e croccanti fiocchi Special K.  
   
   
DIETA VUOL DIRE ANCHE PROBLEMI DI ALITOSI: PROBLEMI RISOLTI CON ONE DROP ONLY, LA LINEA DI PRODOTTI PER L’IGIENE ORALE  
 
 Un fisico asciutto e attraente: un desiderio che accomuna donne e uomini di ogni età. E così la dieta sta diventando una regola di vita per moltissime persone. Ma, fra gli inconvenienti che può presentare una dieta dimagrante, bisogna mettere in conto anche l’alito cattivo. La notizia arriva dalla terra dei canguri. I medici dentisti dell’Australian Dental Association sostengono, infatti, che le diete dimagranti sono spesso causa di alitosi. La ragione è molto semplice: mangiare poco o raramente causa un maggior ristagno di batteri nella bocca, dovuta anche a una minore salivazione. Naturalmente, la dieta è solo una fra le possibili cause dell’alitosi, un problema che può avere origine anche da patologie gengivali e paradontali; da cattiva digestione; dall’assunzione protratta di antispastici, che induce una scarsa salivazione; dal fumo di tabacco; dall’abuso di alcool; dall’uso frequente di aglio e cipolla; da un’alimentazione ricca di zuccheri raffinati e di grassi animali oltre che, naturalmente, da una cattiva igiene orale. Inoltre, vi sono persone che hanno una naturale predisposizione alla proliferazione sulla lingua di particolari batteri, che non sono, invece, presenti sulla lingua delle altre persone. One drop only è una linea di 4 prodotti specifici per l’igiene orale quotidiana che aiuta a mantenere a lungo l’alito fresco; previene la formazione di batteri; mantiene le gengive sane; aiuta a prevenire la carie. La linea One drop only comprende 4 prodotti che svolgono un’azione sinergica e complementare fra loro: Pulisci lingua, Colluttorio Concentrato, Spray Orale, Pastigliette. I prodotti della linea One drop only sono distribuiti in esclusiva in farmacia da Pasquali Farmaceutici di Sesto Fiorentino (Fi), Azienda leader nel settore farmaceutico. One drop only Pulisci lingua è lo strumento più semplice e pratico, clinicamente testato e brevettato in Europa e negli Stati Uniti, per una perfetta igiene della lingua. Grazie alla sua azione profonda, elimina efficacemente tutti i residui di cibo e i depositi batterici dalla superficie ruvida della lingua, evitando così la loro proliferazione, causa, sia dell’alito cattivo, sia di infiammazioni della bocca e delle gengive. I test clinici effettuati hanno dimostrato che One drop only Pulisci lingua è in grado di ridurre di ben un terzo la placca batterica presente sulla superficie della lingua. One drop only colluttorio concentrato: bastano 3/4 gocce di purissimi olii essenziali per una bocca protetta e un alito fresco, a lungo. One drop only Colluttorio Concentrato ha una formula del tutto naturale, senza coloranti e senza conservanti: un’associazione di olii essenziali che derivano dalla menta piperita, dal garofano, dal timo, dalla salvia e dalla pianta del tè, in soluzione alcolica. Una formulazione esclusiva, che associa olii essenziali naturali e alcool, e che ha dimostrato tutta la sua efficacia da più di cinquant’anni! One drop only spray orale è il trattamento rinfrescante ideale per un uso occasionale: efficace, veloce, sempre a portata di mano. La sua formula, a base di principi naturali, svolge una duplice azione: dà all’alito una freschezza duratura e garantisce una protezione efficace della bocca e della gola. In particolare: la camomilla: protegge le gengive dalle infiammazioni, la mirra: rende le gengive forti e compatte, la salvia: disinfetta la bocca e previene le infiammazioni, la menta piperita: ha un’azione rinfrescante e rivitalizzante. One drop only pastigliette aiutano a prevenire la carie in quanto contengono un concentrato di sali minerali essenziali e di xilitolo, un dolcificante naturale che aiuta a pulire i denti e a prevenire la formazione della placca. Inoltre, assicurano un alito fresco grazie alla presenza di bicarbonato (baking soda): questa sostanza, infatti, neutralizza i germi e le sostanze acide presenti nella placca batterica, che alterano l’equilibrio della bocca, garantendo un pH elevato e bilanciato in tutta la cavità orale.  
   
   
DA COSMO LIFE VITABIOSA, L’INTEGRATORE ALIMENTARE LIQUIDO, UN COCKTAIL BIOLOGICO DALL’EFFICACIA SORPRENDENTE. DALLA DANIMARCA I MICRORGANISMI CHE FANNO MIRACOLI  
 
Vitabiosa è un sistema biologico completo, innovativo, controllato e efficace, che aumenta il benessere, la forza immunitaria e la vitalità dell’intero organismo umano. L’integratore alimentare liquido Vitabiosa è ottenuto da una particolare fermentazione di erbe biologiche officinali aromatiche e i preziosi microrganismi che ne sono responsabili, sono gli stessi già presenti nella flora intestinale ben funzionante. Spesso però, questa benefica presenza è minata da fattori come un’alimentazione povera di sostanze vitali, aggravata da residui e additivi chimici, scarso movimento fisico e stress a diversi livelli, sia di natura fisica, emozionale che mentale. L’ errato stile di vita può, a lungo andare, provocare gravi carenze nel metabolismo con conseguente scompenso dei succhi gastrici e pancreatici. In sintesi, la ridotta funzionalità dell’intestino può provocare gravi malattie degenerative. Il sistema integratore Vitabiosa, se assunto con regolarità, rigenera velocemente la flora intestinale positiva, riattiva in pieno il funzionamento e il transito intestinale liberando l’organismo da sedimenti indesiderati, ha un elevato potere disintossicante e crea nell’intestino una barriera contro i batteri nocivi, limitandone la crescita. Il recupero di queste funzioni primarie per la salute, scoraggia la maggior parte di patologie ad esse collegate, rafforzando contemporaneamente il sistema immunitario. Fornisce inoltre all’organismo importati antiossidanti che si contrappongono alla formazione di radicali liberi, responsabili di invecchiamento precoce e degenerazione delle cellule. Senza zucchero, alcool, conservanti e coloranti, Vita iosa è ricavato da acqua, melassa di canna, fruttosio e glucosio, colture di fermenti lattici e erbe officinali aromatiche. Durante la fermentazione i microrganismi trasformano gli zuccheri sino a scomparire totalmente, tanto che Vitabiosa è senza calorie e non ha controindicazioni. Vitabiosa, per ritrovare il vero benessere quotidiano. Disponibile nelle migliori erboristerie e farmacie italiane a circa 39 € a confezione da 1 litro, sufficiente per circa un mese. Per informazioni : Vitabiosa telefono 0471 96 40 96, info@biosa.It  
   
   
SORRISOK WINTER: UN INTEGRATORE ALIMENTARE CHE OFFRE UNA RICARICA NATURALE DI ENERGIA  
 
Secondo alcune teorie, lo stress è un meccanismo biologico naturale che ha contribuito al successo della specie homo e, pertanto, non va necessariamente considerato una condizione psicofisica negativa. Lo stress stimolerebbe, infatti, l’adattabilità dell’individuo a situazioni ambientali sfavorevoli o ricche d’incognite e problemi. Quando però, come sempre più spesso accade, tensione e fatica superano i limiti tollerati dall’organismo, s’iniziano a sperimentare sintomi che potremmo definire podromici della depressione. Molte persone conoscono bene la sgradevole sensazione di sfuocamento della realtà che smorza l’entusiasmo e la voglia di fare, il persistente stato di prostrazione fisica e mentale che rende penoso ogni tentativo di concentrazione, la diminuzione dell’autostima e l’impossibilità di contenere le crisi d’ansia o i repentini sbalzi d’umore. Winter propone oggi Sorrisok, un integratore alimentare naturale studiato per contrastare lo stato di stress, ricostituire le energie fisiche e mentali e riequilibrare l’umore. Attraverso l’apporto bilanciato di vitamine, aminoacidi essenziali e principi attivi estratti da piante officinali, Sorrisok di Winter interviene positivamente sugli scambi biochimici che regolano le attività del sistema nervoso e agisce come tonificante ed energizzante. Sorrisok si avvale dell’azione antidepressiva e ansiolitica dell’Iperico e della Magnolia, delle proprietà normalizzanti ed equilibranti della Fenilalanina, aminoacido essenziale che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare, della Pirossidina (Vitamina B6) e dell’Acido Folico (Vitamina B9), nonché di quelle stimolanti e corroboranti di Avena, Ginseng americano, Guaranà ed Eleuterococco. Grazie all’azione sinergica dei suoi componenti, Sorrisok consente di ottenere non solamente un miglioramento del tono dell’umore, con una confortante sensazione di benessere e di ottimismo, ma anche un significativo incremento nelle capacità di concentrazione mentale e di resistenza alle sollecitazioni psicofisiche. Sorrisok di Winter, disponibile nelle farmacie ed erboristerie in confezioni da 30 compresse, aiuta ad approcciare la giornata in modo positivo instaurando una condizione di sereno benessere. Quest’integratore alimentare non va confuso con l’ennesima riedizione della “pillola della felicità”. La consapevolezza dei mille problemi quotidiani non è, infatti, artificiosamente rimossa o “anestetizzata”, bensì riportata a dimensioni razionali e compatibili con una buona qualità della vita; di questi tempi è un bel regalo da fare a se stessi. Prezzo consigliato al pubblico: Sorrisok, confezione da 30 compresse 14,00  
   
   
RIEQUILIBRARE L'ENERGIA VITALE CON UN'ESPERIENZA PERSONALIZZATA DELLA TECNICA PILATES ALL’HOTEL ST REGIS GRAND DI ROMA  
 
Per il benessere del corpo e della mente, l'hotel St. Regis Grand di Roma propone un'esperienza personalizzata con la tecnica Pilates, dove armonia, eleganza e leggerezza dei movimenti si fondono per riequilibrare l'energia vitale. La ginnastica dei Vip e delle star hollywoodiane sbarca così al prestigioso albergo della capitale, presso il fitness center gestito da Caroli Health Club situato all'ultimo piano, che dedica al metodo Pilates un'area costruita su misura per la cura del benessere psicofisico: attrezzata con le più sofisticate apparecchiature per l'allenamento isotonico e completata da un'esclusiva selezione di massaggi e trattamenti estetici personalizzati, garantisce ai clienti dell'albergo la possibilità di combattere lo stress o migliorare e mantenere la propria forma fisica. Scopo principale di J.h.pilates, fondatore della tecnica, è quello di rendere le persone consapevoli di sé stesse e condurle ad unire corpo e mente, in una singola, dinamica e ben funzionante entità: un mix perfetto fra i migliori aspetti delle discipline fisiche occidentali con quelli delle discipline spirituali orientali. Non solo lusso, quindi, ma anche benessere: questa la nuova filosofia del St. Regis Grand di Roma che sapendo cogliere le trasformazioni del gusto e delle esigenze del consumatore moderno cerca sempre di rendere la sua offerta più completa ed esclusiva. L'hotel St. Regis Grand di Roma è stato inaugurato nel 1894 quale primo albergo di gran lusso della città per volere di Cesar Ritz e, nel 1999, dopo un anno di accurato restauro, è tornato all'originario splendore. L'albergo vanta un'illustre storia ed una prestigiosa clientela tra cui dignitari nazionali ed internazionali, capi di stato, celebrità del mondo dello spettacolo. Dispone di 161 camere, tra cui la Royal Suite e la Designer Suite, il salone Ritz considerato il primo salone delle feste in Italia, il ristorante Vivendo pluripremiato dalla guida Zagat e da Slow Food, la cantina Di..vino che vanta circa 350 etichette, Le Grand Bar già riconosciuto da "Newsweek" tra i migliori bar del mondo. Punta di diamante dell'ospitalità dello storico albergo è il servizio di maggiordomo completamente dedicato, 24 ore su 24, ai desideri e alle esigenze della clientela.  
   
   
UNA PIANTA ANTICA PER UNA OPPORTUNITÁ NUOVA SPERIMENTAZIONE DELLO ZAFFERANO NELL'ALTO MACERATESE, AVVIATA DAL DIPARTIMENTO DI ECOLOGIA E BOTANICA DELL'UNIVERSITÀ DI CAMERINO  
 
 Possono poche centinaia di metri quadrati di zafferano costituire una opportunità di integrazione del reddito per le aziende agricole ed agrituristiche dell’Alto Maceratese? A questa domanda darà una risposta il dipartimento di Botanica ed Ecologia dell’Università di Camerino. Nell’arco di un mese circa, le parcelle sperimentali impiantate ad agosto a Fiastra e a Pievetorina (una terza parcella sarà impiantata nel 2005) arriveranno a fioritura e sarà possibile osservarne il ciclo colturale ed i risultati produttivi del primo anno di prova. “Il Crocus Sativus - spiega Demetrio Pancotto, tecnico del gruppo di lavoro - è una pianta originaria, con molta probabilità, dell’Asia minore. Nell’antichità e nel Medioevo era utilizzata prevalentemente per le sue qualità medicinali ma anche come pianta colorante, cosmetica ed aromatica. Furono gli arabi a diffondere l’uso della spezia in Spagna da dove, nel 1400, un monaco domenicano la introdusse in Abruzzo, sull’Altopiano di Navelli, suo paese d’origine. In Italia altre nicchie di produzione sono localizzate in Sardegna, Toscana ed Umbria, in particolare a Cascia e Città della Pieve. Nelle Marche e nella zona appenninica del Maceratese non ci sono, invece, testimonianze significative. Esistono, però, condizioni ambientali favorevoli che stiamo caratterizzando attraverso indagini fitoclimatiche e pedoclimatiche. Non si tratta soltanto di “sperimentare” - conclude Pancotto - ma di “trasferire un know-how”, attingere, cioè, al patrimonio di conoscenze ed esperienze produttive delle aree storiche di coltivazione, come quella abruzzese ed umbra, che possono fornire preziose indicazioni sulle reali possibilità di adattamento dello zafferano nel nostro territorio”. Con lo zafferano si completa così l’impianto delle prove sperimentali avviate dal dipartimento di Botanica ed Ecologia dell’Università di Camerino con la malva, il tarassaco, il cardo mariano, la valeriana e l’anice verde nell’ambito del progetto di Recupero, sperimentazione e promozione di piante officinali e medicinali. Il programma, che si concluderà l’anno prossimo, è coordinato dal dott. Andrea Catorci e realizzato in collaborazione con il Gal Sibilla ed il Progetto Agricoltura Sostenibile del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. La coltivazione dello zafferano si adatta al clima mediterraneo, in particolare nelle aree montane a 500-700 metri sul livello del mare, con media piovosità nel periodo invernale e con periodo estivo molto siccitoso. Sono da evitare, inderogabilmente, terreni umidi, asfittici e pesanti. I coltivatori temono soprattutto le brinate autunnali e le nevi precoci, che sopraggiungono nel periodo della piena fioritura. Sul piano della tecnica colturale, lo zafferano, erbacea perenne che si origina da bulbi-tuberi, richiede un consistente impiego di manodopera, concentrata per almeno il 50 per cento nel periodo della fioritura dei bulbi e della produzione della spezia, ed un efficace e costante controllo delle infestanti. Per questo motivo lo zafferano è generalmente coltivato in appezzamenti di modesta superficie, una modalità questa interessante per il recupero di terreni montani marginali, spesso abbandonati o destinati all’abbandono. La collaborazione con il Progetto Agricoltura Sostenibile del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, coordinato dal prof. Carlo Renieri, non è casuale vista la necessità da parte delle aziende agricole di diversificare le proprie attività ed il proprio reddito, nell’ottica della multifunzionalità aziendale. La spezia dello zafferano si ottiene dai tre stimmi rossi del fiore, di colore violetto, separati manualmente ed essiccati moderatamente nello stesso giorno di raccolta. La conservazione è molto delicata, soprattutto per gli effetti dovuti alla luce e all’umidità; buoni risultati si ottengono con l’uso di contenitori di vetro di colore scuro ben chiusi. Le stime dicono che 500 metri quadrati di superficie possono produrre dai 75mila ai 100mila fiori di zafferano, pari a 350-400 grammi di spezia, per un valore commerciale variabile dai 15 ai 20 euro al grammo.  
   
   
FITNESS FIRST PRESENTA GRAVITY, L’ALLENAMENTO CON LA FORZA DI GRAVITA’  
 
Fitness First, la catena di fitness club numero uno in Europa, invita ad allenarsi con la forza di gravità. E’ su questo principio che nasce il Gravity Training System, praticabile in tutti i quattordici Fitness First club d’Italia. Il Gravity Training System si basa sull’utilizzo di un attrezzo innovativo costituito da un lettino scorrevole in grado di assumere diversi gradi di inclinazione. Gli arti superiori esercitano una trazione che permette di fare scorrere il lettino, in modo tale che l’azione della forza di gravità sul corpo diventa lo strumento per un allenamento efficace. Gli arti inferiori, invece, possono essere allenati eseguendo tutta la gamma degli esercizi a corpo libero. Il Gravity Training System si struttura attorno a diversi programmi di allenamento su misura per ogni esigenza. Gravity Personal Training si rivolge a chi predilige il lavoro one on one con l’istruttore. Il Gravity Pilates, invece, rappresenta la massima evoluzione del metodo Pilates e si declina in circa 150 esercizi.