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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Settembre 2006
PARALMENTEO EUROPEO: NON VI PUÒ ESSERE SOLUZIONE MILITARE AL CONFLITTO MEDIORIENTALE  
 
Bruxelles, 12 settembre 2006 - Il Parlamento ha adottato una risoluzione che, accogliendo con favore la risoluzione dell´Onu, chiede di riportare il processo di pace in Medio Oriente fra le priorità dell´agenda politica internazionale e di convocare una conferenza di pace. Nel sostenere la missione Unifil e sottolineando il ruolo attivo dell´Italia, sollecita anche un chiarimento del mandato e delle regole d´ingaggio. Auspica inoltre l´avvio di un´indagine internazionale per valutare eventuali violazioni dei diritti umani. Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione comune sostenuta da Ppe/de, Pse, Alde/adle, Verdi/ale, Gue/ngl e Uen con la quale esprime «viva preoccupazione» per le dimensioni e l´intensità del conflitto militare nel Libano meridionale. Inoltre, si dice «profondamente turbato» dallo scoppio delle ostilità nel Libano meridionale, dagli attacchi di Hezbollah e «dalla reazione sproporzionata nell´uso della forza da parte dell´esercito israeliano», «che hanno rappresentato una seria minaccia per la pace e la sicurezza internazionale». In proposito, deplora profondamente le vittime fra la popolazione civile in Libano e in Israele e tra i soldati e gli osservatori dell´Onu, così come la massiccia distruzione delle infrastrutture. Ribadendo quindi «che non vi può essere soluzione militare al conflitto mediorientale», sottolinea che «nessun cessate il fuoco può essere duraturo senza la volontà politica delle parti coinvolte direttamente o indirettamente di affrontare le cause alla radice della recente crisi». Reitera pertanto l´appello alla liberazione immediata sia dei soldati israeliani rapiti che dei membri del governo palestinese e del Consiglio legislativo palestinese detenuti in carcere da Israele. Nel plaudire poi all´adozione all´unanimità della risoluzione 1701 dell´Onu, il Parlamento si compiace che il governo libanese abbia deciso di dispiegare le sue forze nel Libano meridionale e che l´esercito israeliano abbia accettato di ritirarsi dietro la "Linea blu". Si compiace inoltre del forte sostegno espresso dal governo libanese ad un potenziamento del ruolo dell´Unifil. Al riguardo, ritiene che il mandato dell´Unifil dovrebbe costituire «un serio impegno a fornire un´assistenza adeguata al governo libanese nel porre in essere efficaci misure di controllo e di sicurezza». Accoglie anche con favore l´impegno assunto dagli Stati membri di mettere a disposizione circa 7. 000 uomini per la forza Unifil. Sottolineando poi «il ruolo attivo assunto da Francia e Italia», i deputati appoggiano pienamente la decisione secondo la quale la Francia continuerà ad assicurare il comando dell´Unifil fino al febbraio 2007, dopodiché l´Italia assumerà il controllo terrestre. Sottolineano nondimeno che «occorre evitare una duplicazione delle strutture di comando» ed evidenziano «l´importanza di definire in modo chiaro ed adeguato il mandato, le regole d´ingaggio, la struttura e le competenze dell´Unifil». Il Parlamento ritiene fondamentale che l´esercito libanese regolare «sia l´unico destinatario di qualsiasi importazione di armi in Libano» e invita il governo del paese a garantire, in cooperazione con l´Unifil, la piena attuazione della risoluzione Onu. Sottolinea al riguardo che questa soluzione «dovrebbe portare al disarmo di tutte le milizie, compresa quella di Hezbollah, unitamente a misure volte a impedire l´entrata di armi in Libano». Invita poi gli Stati membri ad attenersi rigorosamente al Codice di condotta sulle esportazioni di armi per tutte le forniture belliche alla regione. Il Parlamento, inoltre, chiedendo di sostenere l´ulteriore democratizzazione del Libano, rivolge un urgente appello a Iran e Siria affinché svolgano un ruolo costruttivo. Quest´ultima, più in particolare, dovrebbe rafforzare i controlli sul proprio versante del confine con il Libano. Allo stesso tempo, invita il Consiglio e la Commissione a riannodare un vero dialogo con la Siria «per coinvolgere il paese negli sforzi di pace finalizzati a una soluzione globale del conflitto». D´altra parte, i deputati chiedono all´Unione europea di impegnarsi a lavorare con tutte le parti interessate e rivolgono un appello a queste ultime a rispettare scrupolosamente i loro impegni in vista della piena applicazione della risoluzione 1701, «così da consentire l´accesso dell´aiuto umanitario d´urgenza e il ritorno delle persone sfollate nelle migliori condizioni di sicurezza possibili». D´altra parte, chiedono che venga condotta in Libano e Israele un´inchiesta internazionale approfondita di alto livello, sotto l´egida del Segretario generale delle Nazioni Unite, «per far luce sulle notizie di gravi violazioni dei diritti umani, sulla drammatica situazione delle vittime e sulla violazione del diritto umanitario». Deplorando vivamente il deteriorarsi della situazione della popolazione e delle infrastrutture civili a Gaza e in Cisgiordania, chiedono a tutte le parti «di spezzare il circolo vizioso degli attacchi e contrattacchi, che ha provocato centinaia di morti e feriti e ha causato enormi danni alle infrastrutture civili». Il Parlamento sottolinea poi la necessità di riportare il processo di pace nel Medio Oriente fra le priorità dell´agenda politica internazionale. Invitando quindi il Quartetto ad imprimere nuovo slancio all´applicazione della "tabella di marcia" in vista dell´Assemblea generale annuale delle Nazioni Unite di settembre, ribadisce che la formula dei due Stati, con uno Stato israeliano e uno palestinese che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza, «è una condizione chiave per una soluzione pacifica e duratura in Medio Oriente». Consiglio e Commissione sono inoltre invitati a continuare a garantire, unitamente alla comunità internazionale, l´assistenza umanitaria fondamentale al popolo palestinese e, a tale proposito, i deputati chiedono che il Meccanismo internazionale temporaneo (Mit) «sia potenziato ed esteso». I deputati chiedono poi al governo israeliano di riprendere con urgenza il trasferimento delle entrate tributarie e doganali palestinesi trattenute, di consentire la circolazione delle persone e di rispettare l´accordo in materia di circolazione e accesso a Rafah e in altri punti di attraversamento della frontiera a Gaza. Rinnovano, inoltre, il sostegno agli sforzi del Presidente dell´Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, volti a promuovere un dialogo nazionale tra i vari partiti palestinesi, nella prospettiva della costituzione di un nuovo governo palestinese. D´altra parte, ritengono che la presenza di una forza multinazionale in Libano «potrebbe essere considerata un esempio da seguire nel processo negoziale per la soluzione del conflitto israelo-palestinese». Invitando, infine, il Consiglio ad adoperarsi con ogni mezzo per convocare una conferenza regionale di pace per pervenire a una soluzione complessiva, duratura e sostenibile ai problemi dell´area, il Parlamento ritiene essenziale coinvolgere la Lega araba e chiede all´Assemblea parlamentare euromediterranea (Apem) di assumersi le proprie responsabilità per facilitare la ripresa del dialogo e della cooperazione tra le parti interessate dalla situazione in Medio Oriente. A medio e a lungo termine, poi, dovranno essere create istituzioni che raggruppino i paesi del bacino mediterraneo, come una Banca euromediterranea di sviluppo, poiché ritiene che ciò costituisca «la migliore garanzia di una pace duratura e dello sviluppo umano». Dibattito in Aula Dichiarazione del Consiglio Erkki Tuomioja ha anzitutto sottolineato che l´ultima crisi in Medio Oriente è la prima in cui l´Unione europea ha assunto un importante ruolo internazionale, dimostrando, nel porre fine alle ostilità e nel mantenimento della pace, di «essere all´altezza delle aspettative». Ha poi ricordato che il Consiglio dei Ministri ha tenuto due riunioni straordinarie nel mese di agosto che hanno permesso di definire una posizione europea sul conflitto e la cui sostanza è stata ripresa dalla risoluzione Onu. Il Ministro, in particolare, ha posto l´accento sulla decisione di inviare truppe europee nell´ambito della forza Unifil al fine di garantire il rispetto della risoluzione. La forza Unifil - che dal mese di febbraio sarà sotto comando italiano - non rappresenta però un´operazione europea e, in proposito, il Ministro ha sottolineato l´importanza della partecipazione di altri paesi, anche islamici. Si tratterà quindi di garantire il ritiro delle truppe dal Libano del Sud e aiutare il governo libanese ad estendere la sua autorità in quell´area. Mentre all´esercito libanese spetterà disarmare Hezbollah, ha aggiunto, la forza Unifil dovrà assicurare l´approvvigionamento degli aiuti e garantire il rispetto del cessato il fuoco. Al riguardo ha messo l´accento sul contributo finanziario significativo stanziato dall´Unione che permetterà l´inizio della ricostruzione e di alleviare la crisi umanitaria. Sottolineando come tutte le parti abbiano sottoscritto la risoluzione dell´Onu, il Ministro ha rilevato l´importanza che tutti i paesi della regione sostengano il progetto. Occorre quindi implicare la Siria che può svolgere un ruolo importante e che ha già dato segnali circa la propria disponibilità ad avere un atteggiamento costruttivo nel processo di pace. Il Consiglio, ha proseguito, è convinto che non è possibile ottenere la pace nella regione se non si trova una soluzione alla questione israelo-palestinese sulla base della road map e con l´obiettivo di giungere alla costituzione di due Stati indipendenti e sovrani. Per proseguire il processo di pace, ha aggiunto, è quindi vitale che sia riconosciuto Israele e siano interrotte le attività terroristiche. D´altra parte, occorre, che Israele rilasci i membri del Consiglio palestinese arrestati e che siano liberati i soldati israeliani presi in ostaggio. Il Ministro ha poi sottolineato che l´Unione deve svolgere un ruolo attivo per il rilancio del processo di pace assieme agli altri partner del Quartetto, e in particolare con gli Usa, e della Lega araba, spingendo le parti al tavolo del negoziato. Ha quindi concluso affermando che l´Unione potrebbe in futuro assumersi nuove responsabilità e, segnatamente, nella promozione di una Conferenza internazionale per la pace che potrà essere organizzata quando le condizioni necessarie saranno riunite. Dichiarazione della Commissione «La sicurezza e la stabilità non può essere imposta unilateralmente», ha affermato Benita Ferrero-waldner sottolineando il ruolo svolto dall´Ue nel corso della crisi nel Libano del Sud. In particolare il suo contributo nella definizione della risoluzione Onu e alla sua applicazione, nonché lo sforzo profuso per garantire gli aiuti umanitari e alla ricostruzione. Per la commissaria responsabile delle relazioni esterne vi è bisogno di un Libano indipendente, che sia «in grado di contribuire a questa fragile pace» e di eliminare la tensione attuale. Si è poi detta d´accordo con Kofi Annan riguardo alla necessità di eliminare il blocco navale e aereo imposto da Israele al Libano. Occorre anche, ha proseguito, creare le condizioni per una stabilità a lungo termine ed «eliminare le ambiguità sul disarmo di Hezbollah». Facendo poi riferimento alla situazione in Palestina, la commissaria ha affermato che, per evitare una escalation della violenza, occorre che siano rilasciati gli ostaggi e che siano risolti i problemi di movimento e di accesso alle frontiere tra Israele e i territori palestinesi. Rilevando anche la necessità di ricostruire le istituzioni palestinesi e di lavorare con esse, ha poi rilevato che occorre trovare una soluzione tesa a sbloccare gli introiti doganali che spettano alla Palestina e che potrebbero garantire parte delle risorse finanziarie, anche per pagare gli stipendi dei funzionari palestinesi. Il conflitto consumatosi questa estate, ha affermato la commissaria, «non ha avuto vincitori, ma solo vittime» e le soluzioni militari non funzionano. L´unica possibilità è quindi di rinnovare una prospettiva politica, riportando tutte le parti al tavolo dei negoziati. Per Israele e Libano, ha aggiunto, è venuto i momento del dialogo e la Siria deve fare la sua parte per garantire il rispetto della risoluzione Onu, mentre l´Unione dovrebbe diventare leader del processo di pace in Medio Oriente. Interventi in nome dei gruppi Secondo Hans-gert Poettering (Ppe/de, De), nessuna regione al modo ha patito per così tanto tempo tali sofferenze ed ha sottolineato il «circolo vizioso senza fine» innescato dal rapimento dei soldati israeliani che ha comportato anche il bombardamento di presunti obiettivi militari che hanno colpito i civili. Per il leader popolare, la soluzione militare in Medio Oriente non è percorribile e solo la politica può portare alla pace. Tuttavia, ha evidenziato che solo la presenza militare può contribuire a creare le condizioni necessarie al mantenimento della pace. Ritenendo inaccettabili le interferenze di Siria e Iran in Libano, il deputato ha sottolineato che l´obiettivo dev´essere di garantire uno Stato libanese sovrano. A suo parere, inoltre, Hezbollah è sì un´organizzazione politica e una forza di governo ma è inaccettabile che le sue milizie, «uno Stato nello Stato», determinino l´azione di governo e vanno quindi disarmate. Ricordando poi le critiche rivolte a Israele circa l´uso sproporzionato della forza, e da lui a suo tempo condivise, il deputato ha voluto però rendere omaggio al processo democratico di autocritica che si è svolto in Israele circa l´intervento militare. Ha quindi auspicato che un tale processo abbia luogo anche in altri paesi. Dopo aver sostenuto che i palestinesi hanno gli stessi diritti degli israeliani e degli europei, ha auspicato la costituzione di un governo palestinese di unità nazionale che contribuisca alla pace. Sottolineando quindi che alla base di ogni politica vi deve essere la dignità umana, ha rivolto un appello a non usare i giovani facendone dei martiri ma dando loro la possibilità di dare un contributo ai loro paesi, rispettando la dignità umana. Martin Schulz (Pse, De) ha evidenziato l´opportunità storica dell´Unione di dare un contributo costruttivo alla pace e alla sicurezza. Contributo, ha precisato, che non deve essere solo militare ma anche umanitario e diplomatico. A suo parere deve essere riconosciuto a Israele il diritto di esistere ma occorre anche rafforzare la democrazia in Libano - che era già sulla buona strada prima del conflitto - e ricostruire la Palestina con l´aiuto umanitario e il dialogo tra le parti. Ha quindi sottolineato che il dialogo deve essere interculturale e interreligioso. Non si deve pertanto assimilare l´Islam a un concetto negativo in quanto «un manipolo di terroristi non va confuso con una religione». Per il leader socialdemocratico occorre poi coinvolgere la Siria che, se è disposta al dialogo, deve prendere misure concrete per consentire un ritorno al tavolo della pace. Ha quindi lanciato la proposta di organizzare una conferenza internazionale che veda protagonisti tutti gli attori della regione. Il deputato ha quindi concluso affermando che «nulla giustifica i terroristi che disprezzano la vita umana» e che la lotta al terrorismo deve essere un obiettivo comune. Dopo aver sottolineato il numero di vittime civili causate dal conflitto in Libano, Graham Watson (Alde/adle, Uk) ha affermato che occorre dispiegare rapidamente le truppe Unifil al fine di impedire l´afflusso di armi e sostenere lo sforzo umanitario. Tuttavia, ha aggiunto, deve essere chiarito il mandato Unifil per realizzare gli obiettivi della risoluzione Onu. Ma bisogna anche andare oltre, ha continuato, «occorre parlare con una sola voce» e, nel breve termine, chiedere a Israele di levare il blocco navale e aereo sul Libano. Va anche rimosso il blocco di Gaza e occorre aiutare la costituzione di un governo palestinese. Nel medio termine, condannando il terrorismo, è necessario implicare Hamas e Hezbollah nel dialogo democratico e istituire un´indagine indipendente sulle uccisioni di civili avvenute da entrambi le parti nel recente conflitto. Ma, con il dialogo, occorre anche convincere Hezbollah a deporre le armi e a negoziare una soluzione durevole. Nel lungo termine, bisogna invece costruire istituzioni che possano garantire la pace. In proposito ha ricordato la proposta fatta da Romano Prodi - quando era Presidente della Commissione - di creare un banca Euro-araba per lo sviluppo. Occorrerà poi definire una politica dell´immigrazione adeguata. Il leader liberaldemocratico ha poi ridimensionato i successi dell´Unione, sostenendo che la Costituzione avrebbe fornito degli strumenti atti a rispondere meglio alla crisi. Ha quindi sottolineato che si stanno dispiegando «forze europee ma non dell´Unione europea». Si è poi lamentato dell´assenza dall´Aula di Solana che avrebbe potuto spiegare perché la questione delle regole d´ingaggio non riguarda l´Ue. Il pericolo, ha poi sottolineato, è che molti cittadini credono che l´Europa abbia risposto alla crisi, ma se le cose si mettono male e vi sono morti tra i soldati «la gente vorrà sapere chi ne è responsabile». Il deputato ha quindi concluso ringraziando il commissario Louis Michel per la reazione rapida e Romano Prodi «per il coraggio dimostrato nell´affrontare il problema». Daniel Cohn-bendit (Verdi/ale, De) ha anzitutto esortato i colleghi a fare autocritica per non avere sollevato, lo scorso anno, il problema della non applicazione della risoluzione Onu 1552 e per non aver affrontato la questione del disarmo di Hezbollah. Il leader dei Verdi ha in seguito sottolineato che non bisogna fare l´errore di prendere le parti di Israele o della Palestina. Occorre invece fare tutto il possibile affinché vi sia uno Stato palestinese e uno Stato israeliano nei quali si possa vivere in sicurezza. Per fare politica, ha aggiunto, «bisogna essere capaci di riuscire a smuovere politicamente la regione». In merito all´invio di truppe europee, dopo aver dato ragione al presidente dei liberaldemocratici, il deputato ha affermato di aver fatto un sogno in cui i Capi di Stato decidevano che il contingente europeo sarebbe stato «la forza d´intervento rapida degli europei e non più 3/4 francese, 2/3 italiana o 1/4 tedesca». Ma, tornando alla realtà, ha sottolineato la presenza Usa in Iraq ma anche che sono «politicamente inesistenti» mentre, a suo parere, non vi è nessuno oltre all´Europa che abbia la capacità politica di insistere presso Israele come negoziare la questione palestinese. Il miglior modo di combattere Hamas, ha aggiunto, è avere uno Stato palestinese, «perché Hamas se ne frega dello Stato palestinese; vuole uno spazio islamico!». Per il deputato è poi necessario risolvere il problema della frontiere con la Siria, nel Golan: è vero che bisogna garantire le forniture d´acqua e la sicurezza degli israeliani, «ma non si può fare con l´occupazione israeliana del Golan». L´unione europea deve quindi promuovere dei negoziati e diventare protagonista e politicamente responsabile della pacificazione della regione. Per Francis Wurtz (Gue/ngl, Fr), quanto avvenuto questa estate «dovrebbe essere inconcepibile alla nostra epoca». Ha quindi voluto ricordare che Israele «ha bombardato e affamato la popolazione civile a Gaza, rapito ministri e deputati che raggiungono 8. 000 prigionieri palestinesi e provocato più di 200 morti tra la popolazione» di quel piccolo territorio diventato «una bomba a orologeria». Lo stesso esercito, ha proseguito, ha «schiacciato il Libano per 34 giorni . Senza distinguere obiettivi civili e militari, causando la morte di 1. 100 civili e provocando la fuga di un quarto della popolazione». Ha inoltre «imposto un blocco totale del paese», «ucciso osservatori internazionali» e distrutto infrastrutture vitali e alloggi. Il deputato ha quindi stigmatizzato il sostegno conferito dagli Stati Uniti alla strategia di Israele in Palestina e in Libano, nonché il rifiuto, per un mese, di chiedere il cessate il fuoco. Il leader della Sinistra Unitaria ha quindi sottolineato l´incapacità dimostrata dal Consiglio per molto tempo di chiedere il cessate il fuoco, «nonostante il lodevole tentativo della Presidenza e l´appello della Conferenza dei Presidenti del Parlamento europeo». Il Consiglio, ha aggiunto con forte disappunto, che ha anche «trovato delle giustificazioni al comportamento dell´esercito israeliano, invocando l´autodifesa». Il deputato ha quindi sottolinenato che, al cuore del problema, vi è l´occupazione dei territori conquistati nel 1967 e «l´ostinazione di Israele nel rifiutare l´applicazione delle risoluzioni pertinenti del Consiglio di Sicurezza dell´Onu». L´unione europea, ha poi lamentato, invece di svolgere un ruolo da protagonista nel processo di pace, ha sospeso l´aiuto alle istituzioni palestinesi, ignorato gli sforzi di Abbas e accettato la chiusura dei valichi di frontiera con Gaza. Ha quindi concluso, formulando l´auspicio che le decisioni comuni degli ultimi giorni rappresentino il segno di un risveglio dell´Europa nei confronti di tutto il Medio Oriente. «Quante inesattezze e disonestà intellettuali in molte cronache d´agosto sulla crisi in Medio Oriente e nelle dichiarazioni di tanti uomini politici!», ha esclamato Cristiana Muscardini (Uen, It). Ha quindi spiegato che «si è confuso spesso l´assalitore con l´assalito» e quasi mai è stato specificato che il motivo vero della provocazione scatenata dagli Hezbollah con il lancio di missili verso Israele e con il rapimento di due suoi militari, «è quello dichiarato più volte dal Presidente dell´Iran: la cancellazione di Israele dalla carta geografica». Se questo è l´obiettivo perseguito da alcuni governi e dal fondamentalismo terrorista da essi alimentato, ha aggiunto, «bisogna avere il coraggio e la lealtà di affermare che primo compito dell´Europa è sostenere e difendere l´esistenza dello Stato di Israele e del suo popolo e pretenderne il riconoscimento anche da coloro che con miope follia continuano a negarlo». Solo a queste condizioni e tornando alla Road Map, ha insistito, «potremo avere uno Stato palestinese anch´esso riconosciuto, libero e sicuro, nonché la pace in Medio Oriente». Questi sono gli obiettivi che debbono essere raggiunti, mentre Hezbollah «vuole distruggere lo Stato democratico riconosciuto dalla comunità internazionale e membro dell´Onu». Hezbollah, ha aggiunto, è «un movimento ideologico religioso» rappresentato nel parlamento di uno Stato confinante, ma possiede anche un´organizzazione autonoma armata al di fuori della struttura statale ed alimentata con armi e denaro da altri due Stati della regione, «entrambi aventi lo scopo primario della distruzione di Israele». La deputata ha quindi chiesto come si può essere vicini nella stessa misura a questi due contendenti, «così contrapposti e diversi nei loro obiettivi». Mentre gli uni difendono «la loro legittima sopravvivenza di Stato democratico», ha sottolineato, «gli altri sono il braccio armato della lotta contro la democrazia e l´Occidente». Esprimendo il proprio sostegno alla forza Unifil, «che dovrà provvedere fino in fondo a verificare il disarmo e a sostenere il governo legale libanese», la deputata ha quindi auspicato che le autorità libanesi «non cadano più nelle ambiguità delle ultime settimane», mentre «gli unici interlocutori di Unifil devono essere il governo israeliano e quello libanese». Ha poi aggiunto che l´Unione, «che finalmente si muove unita», deve ottenere il rispetto delle risoluzioni Onu e impegnare tutte le sue forze per gli aiuti umanitari, per ripristinare il dialogo e per far crescere la cultura del rispetto reciproco. Ha poi concluso ribadendo la convinzione che «se Israele facesse parte dell´Unione, la pace in Medio Oriente sarebbe maggiormente garantita» e ha quindi rinnovato l´invito al Consiglio a dichiarare che da ogni parte del mondo le ambasciate dei paesi dell´Unione «riconosceranno da oggi in poi i cittadini israeliani come cittadini europei». Bastiaan Belder (Ind/dem, Nl) ha affermato che la stampa tedesca ha sottolineato il ruolo della Budeswehr´s nell´arresto del flusso di armi in Libano e che, certamente, gli Stati membri dell´Ue non hanno l´intenzione di restare a guardare Hezbollah portare avanti i suoi affari. Sottolineando che vi sono rappresentanti di Hezbollah nel governo libanese, ha chiesto se Israele aveva l´intenzione di mantenere il blocco del Libano. Gianni De Michelis (Ni, It) ha esordito esprimendo il proprio consenso all´iniziativa dell´Unione nella questione libanese, «che corrisponde alla ripresa di un ruolo centrale nella vicenda mediorientale, come non vedevamo da molto tempo, e naturalmente coincide anche col fallimento delle iniziative unilaterali di altri». Ha però sottolineato che «tutto dipenderà dai risultati» e che occorre essere consapevoli che la missione militare e gli aiuti alla ricostruzione «non sono un punto di arrivo, ma un punto di partenza». Non sono un fine, ma un mezzo che, ha spiegato, «rischia di essere totalmente inadeguato, se non sarà rapidamente e tempestivamente accompagnato da un´iniziativa politica e diplomatica che consenta di riannodare il filo del dialogo tra le parti». Se il contesto sarà quello del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha aggiunto, «l´iniziativa dovrà venire inevitabilmente dall´Unione europea, in collegamento con gli Stati Uniti e con la Lega Araba». Occorre quindi discutere i connotati che tale iniziativa potrà avere. Il deputato ha quindi affermato che l´esperienza insegna che l´unilateralismo, da solo, «non porta da nessuna parte», così come il tentativo di risolvere i problemi del Medio Oriente «pezzo a pezzo». A suo parere bisogna pertanto andare «oltre la road map, oltre le singole specifiche risoluzioni del Consiglio di sicurezza sull´Iraq o sul Libano» e comprendere che oggi «il tempo è maturo per un approccio onnicomprensivo», in grado di riunire intorno al tavolo per un confronto formale tutti gli Stati interessati della regione, su tutte le questioni aperte, i punti di crisi o gli elementi di cooperazione. Una soluzione di questo genere, ha concluso, rappresenterebbe una soluzione per tutti: «per gli Stati Uniti che uscirebbero dall´angolo, per Israele che supererebbe l´unilateralismo in cui si è cacciata, per la Lega araba e, soprattutto, per l´Europa». Interventi dei deputati italiani Per Pasqualina Napoletano (Pse, It), essere riusciti ad ottenere il cessate il fuoco, «è già un importante risultato» in una guerra che, in poche settimane, «ha provocato moltissime vittime, distruzioni di infrastrutture e dall´ambiente, e che minacciava di dilagare in tutta la regione». Questo primo risultato, ha spiegato, è stato il frutto di un´iniziativa europea in stretta collaborazione con le Nazioni Unite e, in proposito, ha voluto ricordare «il ruolo attivo svolto dall´Italia», ma anche dalla Presidenza finlandese e dalla Francia. La sfida, ha tuttavia aggiunto, «è ben più ardua». E comporta uno sforzo politico e diplomatico, oltre che militare, da parte dell´Europa tutta, la quale, per la prima volta, «potrebbe dimostrare una volontà politica univoca e la determinazione nel voler giocare un ruolo costruttivo nel Mediterraneo e nel Medio Oriente dotandosi degli strumenti conseguenti». Si tratta, ha affermato, di sostenere il Libano nel difficile processo di indipendenza e di sovranità, «facendo proseguire il percorso democratico che aveva acceso tante speranze durante la primavera di Beirut». L´esercito libanese deve pertanto riprendere il controllo di tutto il territorio, compreso il sud, e «deve esercitare il monopolio della forza rispetto a Hezbollah che, nel frattempo, ha costruito un potere parallelo». Questo risultato, ha quindi aggiunto, ha bisogno della responsabilità di tutti, «a cominciare dalla Siria», ma anche Israele «deve convincersi ad abbandonare l´idea dell´uso indiscriminato della forza, perché questa non è la strada che potrà assicurare la sua sicurezza». Sottolineando come la questione palestinese costituisca «il cuore della vicenda mediorientale», la deputata ha affermato che il compito dell´Europa è quello di «assumere in pieno la responsabilità che tutte le parti in conflitto oggi le riconoscono». Ossia di «sostenere il difficile processo interno ai palestinesi per la formazione di un nuovo governo che consenta loro di uscire dall´isolamento e riuscire ad ottenere le risorse che Israele deve loro restituire». Potrebbe essere l´inizio di un nuovo clima tra le parti, ha proseguito, «ma prima di tutto bisogna arrestare la spirale della violenza». Ha quindi concluso sostenendo la necessità della presenza della comunità internazionale per aiutare le parti, mentre la missione che oggi è in Libano «domani potremo dispiegarla a Gaza e nella Cisgiordania». Ciò potrebbe essere l´inizio della ripresa di un accordo, «nella prospettiva di una conferenza internazionale che porti ad una soluzione stabile e duratura per l´intera area». Secondo Mario Borghezio (Ni, It), «il segnale dato da un ministro degli esteri di un paese membro e fondatore dell´Unione europea, dal ministro degli esteri del mio paese, andato a passeggiare a braccetto di un esponente autorevole di Hezbollah, non è un segnale positivo dall´Europa ai cittadini, a chi vuole seriamente la pace, a chi vuole contribuire alla soluzione dei gravissimi problemi in cui si dibatte quest´area» e, segnatamente, «il povero Libano». La Francia, ha poi aggiunto, «ha il merito incontestabile di aver posto da subito la questione più importante sul tappeto», chiedendo di includere nel mandato Onu l´embargo di entrata di armi in Libano, da tutte le frontiere, «quindi in primo luogo dalla Siria». In proposito, pur riconoscendo il merito alla commissaria di aver parlato del diritto del Libano a ritornare ad essere indipendente, ha criticato che il fatto di non aver comunque parlato chiaramente «su simili questioni fondamentali». Il deputato ha poi affermato che occorre sapere «cosa si va a fare con questa missione, quali sono i compiti, quali sono i mezzi che avremo». Se qualcuno ritiene, per esempio, che disarmare gli Hezbollah «significherà trasferire questi nobili guerriglieri nell´esercito libanese», ha affermato che «questa non è la soluzione del problema e soprattutto non corrisponde agli obiettivi che l´Europa deve perseguire, e con essa anche i paesi membri che partecipano alla missione Unifil». Sottolineando che molti esperti militari hanno rilevato la pericolosità di un intervento che non sia soggetto a un mandato finalizzato esattamente e correttamente, il deputato ha quindi concluso che, su questo punto fondamentale, «è necessario avere il coraggio di parlare chiaro e richiedere garanzie adeguate, perché là ci sono i nostri soldati e c´è naturalmente il ruolo dell´Europa». «Come pacifista, non ho mai pensato che la pace si possa costruire con le armi». E´ quanto affermato Vittorio Agnoletto (Gue/ngl, It) negando entusiasmo per la missione in Libano, ma prendendo «realisticamente atto» che «siamo di fronte ad un intervento di riduzione del danno, che rappresenta l´unica possibilità per ottenere il ritiro di Israele dal Libano». Tuttavia, ha aggiunto, le forze di peacekeeping «saranno tanto più credibili quanto più risulteranno neutrali». Per tale motivo è necessario che l´Italia, così come le altre nazioni coinvolte nella missione Unifil, «rompano immediatamente ogni accordo di assistenza militare con Israele». Se l´obiettivo è una pace duratura, ha proseguito, «non bastano i militari» ed ha quindi chiesto che l´Unione europea organizzi la presenza sul confine tra Libano e Israele anche di corpi civili di pace, «con un mandato e una gestione separata dalla missione militare». Ha poi sostenuto la richiesta, già avanzata dalle organizzazioni umanitarie, di una commissione di indagine sotto l´egida dell´Onu «sugli eventuali crimini di guerra realizzati da Israele contro civili, tra i quali l´uso delle cluster bomb e il bombardamento delle infrastrutture sociali». Infine, ha concluso affermando di condividere il giudizio del Consiglio secondo il quale in Medio Oriente «non vi sarà una pace duratura senza rispetto dei diritti del popolo palestinese». Per questa ragione «l´Unione europea dovrebbe formalmente proporre l´invio di una forza di interposizione anche tra la Palestina ed Israele ed esigere da questo il rispetto di tutte le risoluzioni Onu». Vito Bonsignore (Ppe/de, It) non ha voluto nascondere il proprio «senso di frustrazione», quale membro di questo Parlamento, «nel dover constatare ancora una volta l´impossibilità per l´Unione europea di muoversi rapidamente, con determinazione, con l´autorità che le competerebbe in simili circostanze». Nella regione mediterranea, ha aggiunto, abbiamo avviato una politica di partenariato «che non è solo economica, non è solo commerciale, deve essere anche politica». Per il deputato, Italia e Francia «hanno assunto un´iniziativa importante» e, anche se l´Unione europea non ha ancora una sua propria capacità diplomatica e militare, «esistono ampi margini di manovra per svolgere un ruolo leader in molte delle vicende che accadono in quell´area». L´unione europea, ha proseguito, «deve essere molto più incisiva per trovare una soluzione per la stabilità della regione e deve attivarsi per aiutare l´autorità democratica libanese a rafforzare la propria struttura istituzionale, l´organizzazione dello Stato». Per una vera sovranità e una vera indipendenza, inoltre, deve fornire aiuti umanitari e i mezzi, garantire in Libano una presenza «molto qualificata» della diplomazia e delle Istituzioni e rendere attivi gli accordi di associazione con il Libano e con la Siria. A questo proposito, ha chiesto al Consiglio perché non è stato firmato l´accordo con la Siria, «dato che riteniamo molto importante il ruolo della Siria nella regione». Secondo il deputato, anche il Parlamento europeo dovrebbe prendere le iniziative opportune per concretizzare il dialogo tra l´Unione europea e il Libano ed ha sottolineato l´annoso problema dei tanti profughi rifugiati in Libano, «i quali non dispongono di nessuna cittadinanza, vivono in condizioni di emergenza e costituiscono una potenziale pericolosa riserva per le azioni di destabilizzazione». A loro, ha precisato, «va data una risposta politica». Ha quindi concluso affermando che la conferenza di pace proposta dal Consiglio «è un momento importante che va colto al momento opportuno e ad essa il Parlamento europeo non farà certamente mancare il proprio sostegno». Per Vittorio Prodi (Alde/adle, It) «l´unilateralismo ha mostrato da tempo tutti i propri limiti» e, finalmente, «l´Unione ha preso l´iniziativa e ha promosso un intervento coraggioso assieme alle Nazioni Unite, permettendo così di guadagnare un po´ di tempo per comporre il conflitto». Pur riconoscendo che lo scenario è l´intero Medio Oriente, ha sottolineato che la priorità «resta il rapporto tra Israele e Palestina» e, pertanto, «è da lì che dobbiamo cominciare». A suo parere, l´Unione ha dimostrato «la validità dell´impostazione basata sull´interazione positiva tra culture diverse, il primato della politica e il rifiuto di usare la forza» ed ha quindi affermato che «sono proprio questi i valori che ci hanno portato a vivere per due generazioni senza guerra in Europa». L´unione europea, ha aggiunto, «può e deve promuovere nel mondo gli stessi principi, lo stesso approccio multipolare trasparente ed equilibrato, la prevenzione di conflitti attraverso il dialogo politico». Per tutti questi motivi, ha concluso, «in questo momento sono orgoglioso di essere europeo e ancora di più di essere italiano, visto il ruolo che il mio paese ha assunto in questo contesto». Secondo Antonio Tajani (Ppe/de, It) l´Europa «ha fatto finalmente ascoltare la sua voce ed è stata, sia pure con qualche ritardo e non poche difficoltà, capace di svolgere un ruolo attivo e da protagonista nella crisi mediorientale». Si tratta, ha però aggiunto, «soltanto di un primo passo di una lunga marcia che deve portare l´Unione europea, con l´Onu, gli Stati Uniti e la Lega araba, alla stabilizzazione di un´area da dove nascono tutti i pericoli per la sicurezza del mondo». La missione Unifil, a suo parere, «è uno strumento» che devo portare alla nascita di un Libano «sovrano e libero da influenze straniere esercitate anche attraverso Hezbollah». Il deputato ha quindi chiesto a Consiglio e Commissione a che punto è il disarmo «della milizia armata che ha attaccato Israele» ed ha ricordato che il Parlamento, lo scorso anno, nel sostenere che esistevano prove inconfutabili dell´azione terroristica degli Hezbollah, aveva sollecitato il Consiglio a prendere tutte le misure necessarie per porre fine all´attività del gruppo. Al riguardo, ha aggiunto che la Siria «è chiamata ad assumere senza tentennamenti un ruolo attivo, contribuendo al blocco del flusso delle armi destinate ai terroristi». Ha poi affermato che, nel quadro della tutela dei diritti umani, ai militari dell´Unifil, «deve essere affidato anche il compito di tutelare la comunità cristiana libanese, senza colpa alcuna tra due parti in contrasto». Ha quindi proseguito sostenendo che, accanto all´obiettivo libanese, occorre porsi un obiettivo più ampio, ossia la soluzione della crisi israelo-palestinese. Il principio di "due popoli due Stati", a suo parere, potrebbe infatti «tagliare l´erba sotto i piedi al terrorismo e al fondamentalismo islamico». Ma per raggiungere questo scopo, ha sottolineato, «serve un´Europa protagonista». Al riguardo ha affermato che non è possibile avere un´Unione portatrice di pace «senza una costituzione che attribuisca poteri necessari a chi deve svolgere questa azione». Di conseguenza, ha concluso, il dibattito sulla costituzione «ritorna prepotentemente al centro della nostra attenzione», essendo la questione centrale, «ossia la questione di come esportare il più importante risultato di 50 anni di Europa fuori dai nostri confini: la pace». .  
   
   
DA BRUXELLES UNA PROSPETTIVA EUROPEA PER L´ALBANIA  
 
 Bruxelles, 12 settembre 2006 - Il Parlamento europeo ha dato il via libera alla conclusione di un accordo di associazione con l´Albania. In una risoluzione, tuttavia, ribadendo la prospettiva europea di tale Paese, i deputati chiedono ulteriori progressi nel campo della lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata e nella lotta contro il traffico di esseri umani e di stupefacenti. Miglioramenti sono anche richiesti nel Codice di famiglia, nel trattamento dei detenuti e nella tutela delle minoranze. L´accordo di stabilizzazione e di associazione con l´Albania, che sostituirà l’attuale accordo sugli scambi e sulla cooperazione commerciale siglato nel 1992, verte principalmente sul dialogo politico, prevede disposizioni relative al potenziamento della cooperazione regionale e mette in prospettiva la creazione di una zona di libero scambio tra la Comunità e l’Albania entro dieci anni dall’entrata in vigore dell’accordo. Comprende anche disposizioni volte a disciplinare la circolazione dei lavoratori, la libertà di stabilimento, la prestazione di servizi, i pagamenti correnti e i movimenti di capitali e prevede l´impegno da parte dell’Albania ad avvicinare la legislazione a quella della Comunità, in particolare in settori chiave del mercato interno. Per l´entrata in vigore dell´accordo è necessaria la ratifica da parte di tutti gli Stati membri. Dopo aver espresso il proprio parere conforme alla conclusione dell´accordo, il Parlamento ha adottato una risoluzione con la quale afferma che tale accordo aprirà prospettive per relazioni contrattuali «strette e di considerevole entità tra l´Ue e l´Albania». Relazioni, è precisato, «che contribuiranno ad instaurare stabilità politica, economica ed istituzionale nel paese, nonché nell´insieme della regione, e a promuovere la transizione dell´Albania verso una democrazia pluralistica, rispettosa dello Stato di diritto, con un´economia di mercato funzionante». Il Parlamento ribadisce quindi il suo pieno sostegno alla prospettiva europea dell´Albania e alla futura integrazione nella famiglia europea. Nel ricordare poi i benefici a lungo termine dell´accordo sia per il popolo albanese che per l´Unione europea, i deputati rilevano che i principali vantaggi dell´accordo «risiedono nella realizzazione dell´obiettivo di una zona di libero scambio a pieno titolo» e nell´assunzione di un chiaro impegno giuridico alla cooperazione nei settori di interesse comune nonché nella promozione di un ambiente giuridico più stabile per gli investitori. Raccomandano inoltre all´Albania di concentrarsi maggiormente sullo sviluppo delle sue potenzialità economiche, anche attraverso l´ampliamento delle infrastrutture di trasporto e lo sviluppo di un turismo «sostenibile sotto il profilo ambientale e sociale». In proposito, invitano la Commissione a prevedere «congrue risorse» a tal fine, in particolare, per lo sviluppo dei trasporti pubblici. Prendendo atto delle riforme avviate dall´Albania, il Parlamento sottolinea, tuttavia, che l´Albania «deve ampliare tali riforme e mostrare risultati più tangibili» e realizzare un buon livello di attuazione dell´accordo di stabilizzazione e di associazione «al fine di passare ad un´ulteriore fase dell´integrazione europea». Al riguardo, particolare preoccupazione è espressa per la mancanza di progressi sostanziali quanto alla piena applicazione delle leggi adottate. I deputati ritengono inoltre fondamentale rafforzare considerevolmente la capacità amministrativa, riformare il sistema giudiziario e promuoverne l´indipendenza, tutelare i diritti delle donne, combattere la criminalità organizzata e promuovere la libertà dei media. Questi ultimi, peraltro, «dovrebbero mirare alla trasparenza». Pur rilevando che il governo si è impegnato a colpire la criminalità organizzata, «anche con la decisione di vietare l´uso di natanti veloci in modo da combattere la tratta di esseri umani e il contrabbando di stupefacenti», il Parlamento chiede all´Albania di compiere ulteriori e sostanziali progressi in questo campo, ritenendo ciò «un requisito indispensabile per una cooperazione approfondita con l´Unione». Al riguardo, particolare attenzione va attribuita alla tratta di donne e di bambini a fini di sfruttamento sessuale ed allo sfruttamento sul lavoro o accattonaggio. Inoltre, osservando che la corruzione è uno dei principali ostacoli allo sviluppo economico e sociale dell´Albania, il Parlamento si aspetta pertanto che la campagna del governo continui a dare risultati tangibili. Ma il Parlamento sottolinea anche che si verificano ancora gravi violazioni dei diritti umani in Albania e chiede quindi al governo albanese di realizzare le riforme necessarie per garantire l´accesso dei detenuti alla difesa nei procedimenti giudiziari e per combattere la tortura, i maltrattamenti o i trattamenti disumani o degradanti. Sollecita, inoltre, riforme legislative per attuare pienamente il Codice di famiglia del 2003, in particolare per considerare reato penale la violenza domestica. Infine, i deputati invitano l´Albania ad adoperarsi ulteriormente per tutelare i diritti delle minoranze, compresi quelli della minoranza greca in Albania, e a completare ed applicare la sua legislazione relativa alle minoranze in modo che sostenga l´applicazione delle attinenti convenzioni internazionali ratificate dall´Albania. Sono poi necessari ulteriori sforzi, in particolare per quanto riguarda l´aumento dell´uso delle lingue delle minoranze nei rapporti dei cittadini con le autorità e il ricorso ai toponimi tradizionali nelle affissioni, il miglioramento dell´accesso ai media per gli appartenenti alle minoranze e l´aumento dell´istruzione nelle lingue minoritarie. .  
   
   
UE: LA CINA RISPETTI DIRITTI UMANI E LIBERTÀ RELIGIOSA  
 
 Bruxelles, 12 settembre 2006 - Se una maggiore cooperazione con la Cina è guardata con interesse dai deputati, in una relazione all’esame dell’Aula formulano severe critiche al Celeste Impero. Chiedono infatti un maggiore fair play in campo commerciale e condannano le numerose violazioni dei diritti umani, come la repressione delle comunità religiose, anche cristiane, il ricorso alla pena di morte, al commercio di organi umani, alle torture e ai campi di rieducazione. Altri temi riguardano le relazioni con Taiwan e l’Iran. Con 351 voti favorevoli, 48 contrari e 160 astensioni (soprattutto da parte del Pse), il Parlamento ha adottato la relazione di Bastian Belder (Ind/dem, Nl) sulle relazioni dell´Ue con la Cina. Guardando con interesse al partenariato strategico Ue-cina e alla maggiore cooperazione che ne deriverà in un gran numero di ambiti, il Parlamento sollecita però il Consiglio e la Commissione a formulare «una politica coerente e ben strutturata» nei confronti di tale Paese. Per i deputati, la Cina e l´Unione europea devono fondare il proprio partenariato e le proprie relazioni bilaterali «sull´apertura reciproca e sui capisaldi della credibilità, la stabilità, la responsabilità e la comprensione reciproca». Sono quindi sollecitate a migliorare su tali basi la propria cooperazione «in modo da svolgere un ruolo stabile, responsabile e credibile in seno alla comunità internazionale». Relazioni economiche: apertura dei mercati e lotta alla contraffazione Dopo l´allargamento, l´Unione europea è divenuta il primo partner commerciale della Cina superando il Giappone, mentre la Cina, è contemporaneamente divenuta il secondo partner commerciale dell´Unione dopo gli Stati Uniti. A questo incremento delle relazioni commerciali, tuttavia, i deputati lamentano che non siano corrisposti progressi sostanziali in materia di democrazia e diritti umani, «che sono componenti basilari del dialogo politico». Nel ritenere che le relazioni economiche e commerciali tra l´Ue e la Cina dovrebbero basarsi, da parte europea, sulla messa a punto di una strategia a lungo termine, i deputati chiedono alla Cina di realizzare progressi in numerosi campi. Sollecitano, più precisamente, lo sviluppo di un clima favorevole agli investimenti, il miglioramento della certezza del diritto per le imprese straniere, l´apertura ulteriore dei mercati nel settore bancario, dei servizi finanziari e delle telecomunicazioni e, soprattutto, di osservare le regole commerciali leali ed eque e l´applicazione delle regole dell´Omc, in particolare per quanto riguarda la protezione dei diritti di proprietà intellettuale. In materia commerciale, i deputati insistono molto sul problema della pirateria e della contraffazione dei prodotti e dei marchi europei da parte delle industrie cinesi. Notano infatti che il 70% di tutte le merci contraffatte sequestrate nel mercato europeo proviene dalla Cina e che, ogni anno, le autorità doganali sequestrano quasi cinque milioni di articoli e accessori di abbigliamento contraffatti. A loro parere ciò rappresenta «una grave violazione delle regole del commercio internazionale» e sollecitano quindi la Cina a rispettare le norme vigenti e a migliorare considerevolmente la protezione dei diritti di proprietà intellettuale e dei brevetti stranieri». La Commissione è anche invitata a sostenere le autorità cinesi in tal senso. La relazione rileva poi che i problemi emersi di recente nel settore calzaturiero evidenziano l´urgente necessità che la Cina adotti una politica anti-dumping più adeguata e sottolinea la pressante necessità di una tale politica, data l´appartenenza della Cina all´Omc. A tale proposito, accogliendo un emendamento proposto dal Ppe/de, il Parlamento chiede all´Unione europea di far rispettare dalla Cina «le regole leali ed eque del commercio internazionale». Chiedendo poi il potenziamento della trasparenza della procedura antidumping, alla Commissione è rivolto l´invito a semplificare le procedure per «facilitare l´attivazione dei meccanismi antidumping da parte delle Pmi». Inoltre, invita il Consiglio e la Commissione a riconoscere che le difficoltà riscontrate dal settore tessile, dell´abbigliamento e calzaturiero «sono di tipo sistemico». Occorre quindi che l’Esecutivo corregga gli squilibri attuali ed anticipi le sfide future nel quadro della revisione della sua strategia commerciale ed economica nei confronti della Cina. I deputati chiedono poi alla Commissione europea di esercitare pressioni politiche ed economiche per conferire flessibilità al tasso di cambio della moneta cinese che, in contrasto con la progressiva liberalizzazione del commercio mondiale, risulta «artificialmente basso». La Cina è inoltre invitata a ratificare le convenzioni dell´Organizzazione mondiale del lavoro e, in particolare, quella sulla libertà di associazione e la tutela del diritto di organizzarsi sindacalmente, così come quella sulla contrattazione collettiva. Dovrebbe anche garantire il diritto di sciopero e rispettare le norme sociali definite nel quadro dell´Oil in merito a misure efficaci per contrastare ogni forma di moderna schiavitù, di lavoro minorile e di sfruttamento, segnatamente delle lavoratrici donne, onde garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori e scoraggiare il dumping sociale. Il Parlamento, infine, riconosce che l´Ue non dovrebbe revocare l´embargo fintanto che non sarà in vigore un codice di condotta giuridicamente vincolante sulle esportazioni di armi e non sarà stata affrontata adeguatamente la situazione dei diritti umani e delle libertà civili e politiche, inclusa la questione di Piazza Tienanmen. Democrazia, diritti umani e libertà di religione La relazione sottolinea che la rapida modernizzazione socio-economica della Repubblica Popolare Cinese dovrebbe essere accompagnata dal necessario pluralismo politico e dall´ammodernamento delle istituzioni. Secondo i deputati, inoltre, «fintanto che il partito comunista cinese non sarà soggetto alle regole di uno Stato costituzionale, esso rimarrà uno Stato dentro lo Stato», e sarà pertanto estremamente vulnerabile a gravi episodi di abuso di potere, «come la piaga nazionale della corruzione dei quadri dirigenti». In proposito, i deputati si uniscono alle critiche espresse nelle riviste giuridiche cinesi, secondo cui la costituzione cinese dovrebbe anche includere il divieto di ingerenza da parte del Pcc o del governo cinese nel funzionamento della giustizia. Il Parlamento sollecita il governo cinese ad abolire la pena di morte e a dichiarare un´effettiva moratoria per le persone già condannate. Al riguardo è anche espressa preoccupazione per il fatto che la Cina è di gran lunga il paese al mondo in cui viene eseguito il maggior numero di condanne a morte, stimate in 8. 000 l´anno. Nell´invitare la Cina a rendere pubblici i dati ufficiali sulle esecuzioni nel periodo 2005/2006, i deputati appoggiano «risolutamente» la richiesta formulata da un giurista membro dell´Accademia cinese delle scienze sociali di «porre fine al commercio illegale di organi di persone giustiziate, imponendo disposizioni e controlli rigorosi». I deputati si dichiarano inoltre estremamente preoccupati per le recenti informazioni riguardanti le continue e gravi violazioni dei diritti umani perpetrate nella regione tibetana della Cina. Tra queste citano torture, arresti e detenzioni arbitrari, arresti domiciliari e altre forme di sorveglianza extragiudiziale di dissidenti, detenzioni senza processo pubblico, repressione della libertà religiosa e restrizioni arbitrarie della libertà di circolazione. Nel prendere atto del fatto che la politica cinese "del figlio unico" ha portato a uno squilibrio nella distribuzione della popolazione, i deputati sollecitano la Cina a riconoscere che il futuro equilibrio tra fasce attive e non attive della popolazione avrà considerevoli effetti economici. Invitano quindi la Cina a riesaminare l´attuazione concreta di tale politica per affrontare gli inconvenienti economici e sociali ad essa inerenti. Inoltre, manifestano profonda preoccupazione per le numerose violazioni dei diritti delle donne e delle bambine conseguenti all´imposizione forzata della politica di pianificazione familiare del governo cinese, fra cui rientrano gli aborti selettivi, le sterilizzazioni forzate e il massiccio abbandono delle bambine. Il Parlamento afferma la necessità di una legislazione dettagliata che risponda alle norme internazionali e garantisca un´effettiva libertà religiosa. In proposito è deplorata la contraddizione tra la libertà di fede, sancita dalla Costituzione e «le costanti ingerenze dello Stato» nella vita interna delle comunità religiose, «specialmente per quanto riguarda formazione, selezione, nomina e indottrinamento politico dei ministri del culto». Più in particolare, i deputati deplorano che lo Stato riconosca a solo cinque religioni il diritto a un´esistenza legale, per giunta sottoponendole al controllo delle rispettive associazioni religiose "patriottiche" cinesi. La relazione chiede poi al Consiglio di informare il Parlamento circa la sorte di vari vescovi incarcerati nella Repubblica Popolare Cinese a motivo delle loro convinzioni religiose. Inoltre, le autorità cinesi sono invitate a liberare immediatamente tutti i membri della Chiesa cristiana «che sono ancora ingiustamente detenuti e perseguitati». I deputati, peraltro, osservano che attualmente, in Cina, i cristiani che praticano la propria fede in luoghi di culto "illegali" (all´interno di case-chiesa protestanti o presso gruppi cattolici "clandestini" fedeli al Vaticano) «sono più numerosi di quelli che frequentano i luoghi di culto "patriottici"». A loro parere, d´altra parte, entrambi i gruppi di credenti, «composti di cittadini rispettosi della legge», «non rappresentano alcuna minaccia per la sicurezza pubblica». Pertanto, invitano il governo cinese «a porre fine alle persecuzioni e alla detenzione di tali gruppi di cristiani» ed affermano il diritto per i cristiani che non si riconoscono nelle "Chiese patriottiche" di praticare liberamente la propria fede. Il Parlamento prende poi atto «con rammarico» della grave violazione della libertà religiosa provocata dalle recenti illecite ordinazioni episcopali «che sono in parte frutto delle forti pressioni e minacce esercitate sul clero cattolico fedele al Vaticano da parte di organismi esterni alla Chiesa». In proposito, i deputati sottolineano la necessità del rispetto della libertà della Chiesa e dell´autonomia delle sue istituzioni da qualsiasi ingerenza esterna. La relazione esprime profonda preoccupazione per le dichiarazioni del relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura, il quale afferma che la tortura continua ad essere prassi diffusa in Cina. Sottoscrive quindi le raccomandazioni preliminari indirizzate dal relatore speciale al governo cinese e riguardanti, ad esempio, una riforma del diritto penale che preveda l´aggiunta del reato di tortura, in linea con la definizione contenuta nella Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti, nonché l´introduzione di un meccanismo indipendente di ricorso per i detenuti vittime di torture e maltrattamenti. I deputati invitano poi il governo cinese a rivedere le sentenze pronunciate contro i reati di "minaccia alla sicurezza pubblica", dal momento che «gli imputati non hanno fatto altro che esercitare coraggiosamente i propri diritti costituzionali fondamentali, criticando pubblicamente la politica del governo e del partito comunista cinese». D´altra parte, si rammaricano del fatto che non siano stati compiuti progressi di rilievo per quanto attiene alla liberazione dei prigionieri politici incarcerati per aver partecipato alle dimostrazioni di Piazza Tienanmen. In proposito, chiedono un riesame ufficiale degli incidenti di Piazza Tienanmen da parte delle autorità cinesi, la pubblicazione dell´elenco dei prigionieri politici e il loro rilascio incondizionato. Il Parlamento sollecita inoltre il governo cinese ad abolire la "rieducazione attraverso il lavoro" e altre forme analoghe di rieducazione forzata dei carcerati, delle persone detenute in attesa di processo e di quelle internate in ospedali psichiatrici. Condanna in particolare l´esistenza, in tutto il paese, dei campi di lavoro laogai, in cui sono detenuti attivisti democratici, sindacali e membri delle minoranze, «privati di un giusto processo e costretti a lavorare in condizioni spaventose e senza cure mediche». Parallelamente, esprime preoccupazione quanto alla possibilità che gli Stati membri dell´Unione europea importino considerevoli quantità di prodotti fabbricati, in tutto o in parte, nei campi cinesi di lavoro forzato laogai. Invita pertanto la Cina ad attestare per iscritto che i prodotti esportati non sono stati fabbricati in un campo di lavoro forzato laogai e, in mancanza di una siffatta garanzia, insiste affinché la Commissione vieti l´importazione nell´Unione europea dei prodotti in questione. Profonda preoccupazione è poi espressa per il giro di vite contro la libertà di espressione e il libero accesso ad Internet. Al riguardo, i deputati rinnovano la richiesta di astenersi dall´intimidire, reprimere o incarcerare i difensori della libertà di parola, «sia che si tratti di giornalisti e attivisti impegnati a favore dei diritti umani, sia che ciò si manifesti nel rendere impossibile l´utilizzo dell´informazione oscurando i siti web che non si adeguano alla censura di Stato». Condannano pertanto la legge relativa alla censura di Internet e chiedono in particolare che venga immediatamente riammesso in rete il sito Asianews. It (curato dal Pontificio Istituto Missioni Estere). Si dicono inoltre preoccupati dinanzi alle «politiche irresponsabili» di società Internet di primo piano come Yahoo e Google, «che hanno ceduto, direttamente o indirettamente, alle richieste di censura del governo cinese». Politica estera, relazioni con i paesi vicini Pur riconoscendo il ruolo chiave che potrebbe svolgere la Cina nella promozione della pace internazione, il Parlamento richiama l´attenzione sui timori del mondo esterno circa il fatto che, dalla metà degli anni Novanta, la spesa militare cinese registra ogni anno un tasso di aumento a due cifre. In linea con numerose risoluzioni del Parlamento europeo, i deputati raccomandano vivamente che l´embargo sulle armi imposto dall´Unione europea nei confronti della Cina «resti immutato fino a che non saranno stati compiuti maggiori progressi in materia di diritti umani». In tale contesto, ricordano la necessità di includere nei prossimi negoziati sulla politica europea di vicinato e sugli accordi di partenariato e di cooperazione l´adesione all´embargo sul commercio di armi decretato dall´Unione europea nei confronti della Repubblica Popolare Cinese. D´altra parte, esprimono preoccupazione per la vasta portata della cooperazione con la Cina nell´ambito del programma Galileo e chiedono l´introduzione di maggiori salvaguardie per assicurare che la Cina, o altri partner, non possano trasferire ad applicazioni militari le tecnologie sensibili utilizzate nel quadro del programma. Riguardo alle relazioni con Taiwan, i deputati osservano che la legge cinese antisecessione e l´attuale stazionamento di più di 800 missili lungo la costa sud-orientale della Repubblica Popolare Cinese «smentiscono il principio di una riunificazione pacifica». Invitano quindi la Cina e Taiwan a creare le basi politiche necessarie per uno sviluppo pacifico e continuo delle relazioni tra le due sponde dello Stretto, a riprendere il dialogo su tali relazioni e a rafforzare gli scambi economici e la cooperazione. Per quanto riguarda la possibilità di una riunificazione pacifica con la Cina continentale, precisa però il Parlamento, occorrerà sicuramente considerare e rispettare la volontà e il parere dei 23 milioni di cittadini taiwanesi, come pure «la sovranità e l´integrità» dell´Isola. I deputati si attendono infine che la Repubblica Popolare Cinese dia concretamente seguito alla sua dichiarata opposizione al terrorismo e alla proliferazione nucleare nelle importanti relazioni che essa intrattiene con l´Iran. In proposito, sottolineano che una decisa posizione della Rpc sull´Iran «dimostrerebbe la volontà e la capacità della Cina di assumere responsabilità internazionali». .  
   
   
UE: 5 MILIONI DI EURO PER L´INTEGRAZIONE DEI CITTADINI DI PAESI TERZI  
 
Roma, 12 settembre 2006 - La Commissione europea ha pubblicato il 29 agosto 2006 l´invito a presentare proposte per misure preparatorie destinate a promuovere l´integrazione dei cittadini di paesi terzi. Sono stati stanziati 5 milioni di euro per il programma Inti (Integration of third country nationals) nel 2006. Le sovvenzioni copriranno fino al 70 per cento del totale dei costi dei progetti. "Incoraggiare la cooperazione tra gli Stati membri e la creazione di partenariati e reti transnazionali è fondamentale per promuovere vie nuove e innovative di integrazione degli immigrati". Così si è espresso il Vice-presidente della Commissione Franco Frattini, Commissario per la Giustizia, la Libertà e la Sicurezza, il quale ha aggiunto: "I progetti selezionati nel contesto del programma Inti contribuiranno in modo concreto allo sviluppo di politiche di integrazione riuscite, che rafforzeranno la responsabilizzazione dei migranti". Circa l´invito alla presentazione di proposte, c´è da dire che saranno finanziate azioni preparatorie miranti a promuovere l´integrazione negli Stati membri dell´Ue; in particolare, esse dovranno perseguire questi tre obiettivi specifici: sostenere la costruzione di reti transnazionali di cooperazione o di progetti pilota, destinati a identificare, scambiare e valutare nuovi approcci in materia di integrazione; migliorare la conoscenza di base per lo sviluppo di politiche di integrazione a livello dell´Ue; favorire il dialogo transnazionale in materia di integrazione. Per ciascun progetto la sovvenzione sarà di 500. 000 euro come massimo e di 100. 000 euro come minimo. Il termine per la presentazione delle proposte è il 20 ottobre 2006. Per fare in modo che i progetti Inti siano caratterizzati da una chiara dimensione transnazionale, essi dovranno coinvolgere partner di almeno cinque Stati membri. Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/progetti_integrazione/index. Html .  
   
   
GIORNATE EUROPEE PER IL PATRIMONIO 2006  
 
Roma, 12 settembre 2006 - Il 23 e il 24 settembre 2006 si svolgeranno le Giornate Europee per il Patrimonio 2006, sul tema: "Un patrimonio venuto da lontano". Durante le Giornate tutti i luoghi d´arte statali saranno visitabili gratuitamente. Sono previste numerose iniziative, fra cui: mostre, visite guidate, visite a restauri in corso o appena terminati, concerti, spettacoli, proiezioni cinematografiche, laboratori didattici per giovani, iniziative per utenti diversamente abili. Il tema scelto: "Un patrimonio venuto da lontano", risponde all´esigenza, così come le manifestazioni organizzate, di far conoscere il patrimonio italiano nella consapevolezza dell´appartenenza a comuni radici culturali europee. Musei, siti, concerti, spettacoli, laboratori didattici diventeranno per due giorni il luogo di incontro di tutti i cittadini, con l´auspicio che ciò aiuti innanzitutto la qualità della convivenza e spinga all´impegno comune per la salvaguardia di questo immenso patrimonio. Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/giornate_patrimonio_2006/index. Html .  
   
   
PREMIO CONSERVAZIONE BENI CULTURALI  
 
Bruxelles, 12 settembre 2006 - Il Premio per il Patrimonio Culturale è consegnato ogni anno dall´Unione europea e da Europa Nostra, la federazione europea per il patrimonio culturale, per riconoscere e promuovere le migliori pratiche nella conservazione del patrimonio culturale in Europa. L’obiettivo del Premio è promuovere la conservazione dei beni culturali, stimolare lo scambio delle conoscenze e delle esperienze tra paesi europei, sollecitare l´attenzione e l´interesse del pubblico per il patrimonio europeo e incoraggiare nuovi progetti. Possono partecipare i cittadini dei 25 stati membri dell´Unione europea, dei paesi in via di adesione, dei paesi candidati, e dei paesi appartenenti allo Spazio economico europeo. I progetti devono riguardare uno studio relativo alla conservazione del patrimonio culturale, oppure un contributo da parte di un singolo o di un gruppo. I vincitori riceveranno un premio di 10. 000 euro. Per partecipare alla selezione, i candidati dovranno inviare i progetti accompagnati da una documentazione con informazioni dettagliate. I lavori dovranno essere inviati entro il 15 settembre 2006. Http://www. Europanostra. Org/lang_en/index. Html .  
   
   
AMMONTARE DI BTP IN EMISSIONE  
 
 Roma, 12 settembre 2006 - Il Mef, comunica l´ammontare dei Buoni del Tesoro Poliennali che verranno offerti nell´asta del prossimo 14 settembre: Buoni del Tesoro Poliennali quinquennali 15 settembre 2006/2011 prima tranche: 3. 500 milioni di euro .  
   
   
NOTTE BIANCA A PALAZZO: UN SUCCESSO OLTRE LE ASPETTATIVE CON MIGLIAIA DI CITTADINI. IL RINGRAZIAMENTO DEL MINISTERO AI VOLONTARI DEL MEF E DEL FAI  
 
Roma, 12 settembre 2006 - Oltre 4. 000 persone hanno varcato i portoni del Palazzo delle Finanze durante la Notte Bianca di sabato 9 settembre, in un clima di interesse e partecipazione oltre le aspettative. Migliaia di cittadini di ogni età hanno così accolto l´invito che, per la prima volta, ha aperto a tutti il Ministero dell´Economia e delle Finanze fino alle 2 del mattino, con visite guidate alle sale storiche ed il concerto della Banda della Guardia di Finanza. Per quest´ultimo, oltre 1. 500 spettatori si sono radunati intorno alle 21 nel cortile interno del dicastero, decretando con la loro partecipazione e i loro applausi l´apprezzamento per il programma - che ha reso omaggio tanto al repertorio di musica classica quanto a quello di brani moderni - eseguito dagli orchestrali in alta uniforme. L´iniziativa e il suo evidente successo sono il risultato dello spirito con il quale si è voluto rendere il patrimonio culturale racchiuso nel complesso di Via Xx Settembre godibile a tutti i cittadini, partecipando del clima di festa collettiva che nella Notte Bianca trova ormai un punto di riferimento positivo. Un risultato che è stato raggiunto praticamente a costo zero e grazie al supporto volontario di dipendenti del Mef e del Fondo per l´Ambiente Italiano, oltre al personale della Guardia di Finanza in servizio, a tutti i quali va il merito e il ringraziamento per il successo della serata. .  
   
   
ABN AMRO ANNUNCIA L’ACQUISTO DEL RESIDUO 3,86% DI ABN AMRO REAL DETENUTO DA BANCA INTESA  
 
Amsterdam/milano, 12 settembre 2006 – Abn Amro e Banca Intesa hanno annunciato ieri l’esercizio da parte di Abn Amro dell’opzione call sulla quota residua del 3,86% detenuta da Banca Intesa in Banco Abn Amro Real. Abn Amro ha optato per il pagamento in contanti. Banca Intesa riceverà circa 233 milioni di euro, realizzando una plusvalenza di circa 20 milioni nel conto economico consolidato del terzo trimestre 2006. Banca Intesa aveva acquisito una partecipazione dell’ 11,58% in Banco Abn Amro Real nel 2003 a parziale corrispettivo della vendita del 94,57% del capitale di Banco Sudameris Brasil a Banco Abn Amro Real avvenuta lo stesso anno. Nell’ambito di quella operazione Banca Intesa aveva ottenuto il diritto di vendere ad Abn Amro un terzo delle azioni detenute in Banco Abn Amro Real nel giugno 2005, un altro terzo nel giugno 2006 e il rimanente a giugno 2007; mentre Abn Amro aveva avuto un’opzione call, esercitabile in qualsiasi momento, per l’acquisto delle azioni di Banco Abn Amro Real detenute da Banca Intesa. Per quanto riguarda l’esercizio di questa opzione, Abn Amro aveva il diritto di pagare Banca Intesa in contanti o in azioni. Nel giugno 2005 Banca Intesa aveva esercitato l’opzione put su un terzo dell’ 11,58% originariamente detenuto e il 12 giugno scorso ha esercitato l’opzione put per la seconda tranche del 3,86%. Con il completamento dell’esercizio dell’opzione call entro il 20 settembre, Banca Intesa non deterrà più alcuna partecipazione in Banco Abn Amro Real. .  
   
   
PRESENTATO UFFICIALMENTE AGLI ORGANI DELLA FONDAZIONE CARIPLO IL PROGETTO DI FUSIONE BANCA INTESA – SAN PAOLO IMI: IL PIANO HA RISCOSSO PIENO APPOGGIO E APPREZZAMENTO  
 
 Milano, 12 settembre 2006 - Si sono svolti nel pomeriggio dello scorso 7 settembre 2006. , nella sede della Fondazione Cariplo, a Milano, gli incontri durante i quali l’amministratore delegato di Banca Intesa ha presentato agli organi della Fondazione Cariplo il progetto di fusione con l’Istituto San Paolo Imi. Il dottor Corrado Passera ha prima incontrato i membri della “Sottocommissione per gli indirizzi, il monitoraggio e la valutazione della gestione del patrimonio della Fondazione”, espressione della Commissione Centrale di Beneficenza, organo di indirizzo della Fondazione Cariplo. Di seguito, l’amministratore delegato di Banca Intesa ha presentato il progetto ai membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione, i quali hanno manifestato unanime apprezzamento e conferito pieno appoggio all’iniziativa già annunciata nei giorni scorsi. “Si è trattato di un doveroso atto informativo – ha spiegato il presidente della Fondazione Cariplo, avvocato Giuseppe Guzzetti – nei confronti dei due organi di governo della Fondazione: la Commissione Centrale di Beneficenza - rappresentata, in questo caso, dai membri dell’apposita sottocommissione consultiva competente in materia – e il Consiglio di Amministrazione. Il dottor Corrado Passera ha presentato i dettagli dell’operazione che ha per obiettivo la fusione tra i due gruppi bancari. Coerentemente con quanto già dichiarato nei giorni scorsi, il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Cariplo ha mostrato grande apprezzamento, soddisfazione e ha dichiarato totale consenso al progetto, che mostra di possedere tutte le caratteristiche per riuscire a realizzare un’aggregazione che porterà alla nascita di un gruppo bancario di prim’ordine, sia sul piano italiano che internazionale, a sostegno dello sviluppo e della crescita del Paese. Da parte nostra, dunque, un plauso al professor Bazoli e al dottor Passera per un’iniziativa meritoria - che la Fondazione ha avallato con coerenza - utile ad innalzare il livello del sistema creditizio italiano. Va chiarito e ribadito il ruolo della Fondazione Cariplo che ha come obiettivo quello di favorire progetti che le consentano di svolgere al meglio il ruolo di investitore finanziario. La fusione tra Banca Intesa e San Paolo Imi avrà a nostro avviso anche positive ricadute sulla missione filantropica della Fondazione. ” Ampio apprezzamento, come detto, è stato espresso anche dai membri della Sottocommissione Patrimonio. “Il progetto che ci è stato presentato dal dottor Corrado Passera ha convinto tutti della bontà dell’iniziativa che porterà alla fusione tra Banca Intesa e San Paolo Imi – ha commentato il dottor Angelo Abbondio, coordinatore della Sottocommissione – I buoni auspici, che già erano emersi dopo l’annuncio dei giorni scorsi, hanno trovato piena conferma nella presentazione del piano che ci è stata fatta quest’oggi”. .  
   
   
CDA BIPIELLE INVESTIMENTI S.P.A. APPROVATA LA RELAZIONE SEMESTRALE 2006 UTILE NETTO CONSOLIDATO: 27,1 MILIONI DI EURO  
 
Lodi, 12 settembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Bipielle Investimenti S. P. A. , presieduto dal professor Dino Piero Giarda, ha approvato la Relazione Semestrale consolidata e la Relazione Semestrale civilistica al 30 giugno 2006. Dati semestrali consolidati 2006 - Le principali voci dello stato patrimoniale, confrontate con i dati al 31/12/05, indicano un totale attivo pari a 10. 721 milioni di euro in flessione del 6,27%, sostanzialmente a seguito della cessione della controllata Bipielle Leasing. I crediti verso la clientela sono pari a 7. 011 milioni di euro si mantengono pressoché invariati (-0,56%) Il patrimonio netto, comprensivo dell´utile semestrale, è pari a 2. 022 milioni di euro (-4,06%). A livello di conto economico, confrontando i dati al 30/06/06 con i corrispondenti al 30/06/05, si rileva la flessione del margine di interesse, che si attesta a 78,0 milioni di euro (-11,82%). Le commissioni nette si portano a 47,4 milioni di euro (+73,97%). Gli utili da partecipazioni, che beneficiano della plusvalenza derivante dalla cessione di Bipielle Leasing, sono pari a 12,4 milioni di euro rispetto agli 1,9 milioni di euro del 30/06/05. La dinamica dei proventi netti di gestione, pari a 45,5 milioni di euro (-48,60%) risente di poste negative di carattere straordinario riferite alla partecipate Bipitalia Gestioni (-12 milioni di euro) e al comparto immobiliare. Quindi i proventi operativi netti sono pari a 200,2 milioni di euro (-4,13%). Per effetto di rettifiche di valore nette su crediti per 22,5 milioni di euro (+11,58%) e spese amministrative per 73,3 milioni di euro (+8,94%), il risultato dell’operatività corrente si posiziona a 81,5 milioni di euro (-19,05%). Gli accantonamenti ai fondi rischi e oneri si attestano a 10,2 milioni di euro (+73,82%). Le perdite di gruppi d´attività in via di dismissione al netto delle imposte ammontano a 25,1 milioni di euro e sono riferibili alla società Bipielle Network (per 7,6 milioni di euro) e a società partecipate da Efibanca nell’ambito dell’attività di merchant banking. Pertanto l´utile netto consolidato di periodo si attesta a 27,1 milioni di euro, in flessione del 53,64% rispetto al corrispondente periodo del 2005. Dati semestrali civilistici 2006 - Le principali grandezze patrimoniali, raffrontate con le corrispondenti al 31/12/05 evidenziano un totale attivo di 2. 175 milioni di euro (+1,71%), la voce partecipazioni si attesta a 1. 730 milioni di euro (-1,54%). Il patrimonio netto della società è pari a 2. 101 milioni di euro (+2,04%). I risultati economici sono principalmente riferibili alla voce dividendi che, con i 99,3 milioni di euro, registra un incremento del 20,9% rispetto agli 82,1 milioni del giugno 2005. L´aumento dei dividendi contabilizzati per cassa è da ricondurre al miglioramento dei risultati delle partecipate nel corso del 2005 rispetto all’esercizio precedente. Gli utili delle partecipazioni, complessivamente pari ad euro 25,5 milioni, si riferiscono per euro 24,5 milioni alla cessione della partecipazione detenuta in Bipielle Leasing. Dopo imposte per euro 1,6 milioni, il semestre chiude con un utile netto di periodo di euro 121,7 milioni (+29,5%). Fatti di rilievo intervenuti successivamente al 30 giugno 2006 - In data 28 luglio 2006, l’Assemblea straordinaria degli azionisti di Bipielle Investimenti ha approvato il progetto di fusione per incorporazione di Bipielle Investimenti in Banca Popolare Italiana. Il concambio fissato per l´operazione è pari a 6 azioni Banca Popolare Italiana di nuova emissione ogni 5 azioni Bipielle Investimenti. Risultati semestrali del bilancio civilistico delle principali società controllate Efibanca, la merchant bank del Gruppo Bpi, registra un margine di interesse in calo del 14,6% (32,6 milioni di euro), per la flessione degli impieghi a clientela e banche. Positivo l’andamento del margine di intermediazione lordo della gestione finanziaria, che si attesta a 61,6 milioni di euro(+8,8%). Le spese amministrative crescono del 6,9% (19,4 milioni di euro). L’utile lordo dell’operatività corrente è pari a 49 milioni di euro, in crescita del 47%. Dopo imposte per 14,9 milioni di euro, l’utile del primo semestre chiude a 34,1 milioni di euro, con un contributo al conto economico consolidato di circa 13 milioni di euro. Bipitalia Ducato, operativa nel settore del Consumer Banking, ha chiuso il primo semestre dell’anno con il totale dei crediti netti verso la clientela pari a 3. 124 milioni di euro, in crescita del 16,83% rispetto al dato del 31/12/2005, confermando la dinamica positiva dell’attività caratteristica. A livello di conto economico si registra un utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte pari a 33,8 milioni di euro in crescita dello 0,34% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno. Il conto economico presenta un risultato positivo nel margine di intermediazione che si porta a 58,5 milioni di euro (+23,52%). L’utile netto al 30 giugno 2006 è pari a 19,1 milioni di euro (+2,7%). Bipitalia Gestioni Sgr, attiva nel settore dell’asset management, registra una raccolta indiretta da clientela pari a 12. 597 milioni di euro, in diminuzione dell’1,9% rispetto ai 12. 838 milioni di euro di fine anno precedente. I ricavi gestionali ammontano a 65,1 milioni di euro (61,1 milioni nel primo semestre 2005). Il margine di intermediazione lordo della gestione finanziaria ed assicurativa è pari a 18,7 milioni di euro (+13,5%). Le spese amministrative ammontano a 5,3 milioni di euro (stabili rispetto ai 5,1 milioni nell’analogo periodo 2005). Dopo aver contabilizzato 12,2 milioni di euro di altri oneri di gestione, dovuti essenzialmente a perdite straordinarie, si perviene a un utile netto di periodo positivo per 0,7 milioni di euro (7 milioni circa nel 2005). .  
   
   
BANCA LOMBARDA APPROVATI I DATI AL 30 GIUGNO 2006 UTILE NETTO A 169,2 MILIONI DI EURO (+48,4%)  
 
Brescia, 12 settembre 2006 – Si è riunito ieri sotto la presidenza di Gino Trombi, il Consiglio di Amministrazione di Banca Lombarda che ha approvato i conti economici e patrimoniali consolidati di Gruppo e quelli di Banca Lombarda Spa al 30 giugno 2006. Il semestre, in un contesto congiunturale in leggero miglioramento anche se in presenza di vari fattori di incertezza, ha registrato un consolidamento della crescita in atto e ha evidenziato risultati più che apprezzabili sia sul piano economico sia su quello patrimoniale, in linea con le previsioni contenute nel piano Strategico 2006-2008. Conto Economico - Il margine finanziario del primo semestre 2006 si attesta a 467,3 milioni di euro con un incremento dell’11,26% sul corrispondente periodo dell’anno precedente, grazie al positivo andamento del margine di interesse, arrivato a 432 milioni di euro in crescita del 7,8%. Per quanto riguarda le commissioni nette risultano in crescita del 6,7% (pari a 246,9 milioni di euro) rispetto a quelle del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Il maggior contributo deriva dalle commissioni per i servizi di gestione, intermediazione e consulenza, in particolare le commissioni di collocamento titoli, le commissioni sulle gestioni patrimoniali e vendita di prodotti assicurativi. L’attività di negoziazione e di copertura nel primo semestre si attesta a 27,3 milioni di euro, con un incremento del 103% rispetto al risultato dei primi sei mesi del 2005. Il margine di intermediazione, pertanto, raggiunge i 741,5 milioni di euro, con un incremento dell’11,5% rispetto all’analogo valore dell’anno scorso. Le rettifiche di valore per deterioramento dei crediti nei primi sei mesi dell’anno sono state pari a 40,8 milioni di euro, diminuendo del 16% rispetto al primo semestre 2005; il costo del credito (dato dal rapporto fra le rettifiche nette sui crediti e gli impieghi) migliora dallo 0,17% allo 0,14%, confermando i livelli di eccellenza raggiunti dal Gruppo. Nel primo semestre, le rettifiche di valore su attività finanziarie ammontano a 1,2 milioni di euro, il 50,2% in meno rispetto al valore del 30 giugno 2005. Per quanto riguarda la componente dei costi si segnala che le spese amministrative della prima metà dell’anno, pari a 422,8 milioni di euro, aumentano del 3,4% rispetto a quelle dei primi sei mesi del 2005. La componente relativa alle "spese per il personale", che incide per 253,7 milioni di euro e la componente relativa alle “altre spese amministrative”, pari a 169 milioni di euro, presentano il medesimo tasso di crescita (3,4%). In particolare, l’aumento delle spese del personale è dovuto principalmente al maggior costo determinato dal rinnovo del Ccnl, mentre l’incremento delle altre spese amministrative è dovuto in gran parte ai premi assicurativi versati per conto della clientela, che trovano contropartita economica nella voce altri proventi di gestione. Gli accantonamenti al fondo rischi ed oneri del semestre sono pari a 7 milioni di euro, il 19,1% in più rispetto ai primi sei mesi del 2005, mentre gli ammortamenti complessivi del semestre sono pari a 29 milioni di euro, l’8,8% in meno del corrispondente valore dell’anno precedente. Il saldo degli oneri/proventi di gestione del semestre sfiora i 70 milioni di euro, con una crescita del 15,3% rispetto all’analogo valore al 30 giugno 2005. A seguito delle suddette dinamiche, i costi operativi del primo semestre 2006 ammontano a 388,8 milioni di euro, con un incremento dell’0,8% rispetto a quelli dell’anno precedente. Il cost/income, calcolato rapportando i costi operativi al margine di intermediazione, si riduce di 5,6 punti percentuali, passando dal 58% del primo semestre 2005 al 52,4% di quest’anno. L’utile lordo del semestre si attesta a 314,7 milioni di euro, il 34,9% in più del corrispondente valore dell’anno precedente. Le imposte nei primi sei mesi dell’anno ammontano a 126,9 milioni di euro, in crescita del 25,2% rispetto al valore quantificato alla fine del primo semestre 2005. Il tax rate (costituito dal rapporto fra imposte e utile lordo dell’operatività corrente) migliora di 3 punti percentuali, riducendosi dal 43,5% del primo semestre 2005 al 40,5% di quest’anno. L’utile d’esercizio del semestre raggiunge 169,2 milioni di euro, con un incremento del 48,4% rispetto all’analogo valore dell’anno precedente. In particolare nel secondo trimestre 2006 si attesta a 98,7 milioni di euro (era 70,5 milioni a fine marzo 2006 e 61,8 milioni nel secondo trimestre 2005). Il Roe del semestre, espressione del rapporto fra l’utile e il patrimonio netto a fine periodo, risulta pari a 6,9%. Tale indicatore al netto dell’aumento di capitale realizzato alla fine del semestre si attesterebbe all’8%. Nel primo semestre del 2005 era del 5,8%. Dati Patrimoniali - L’evoluzione degli impieghi ha segnato un incremento del 5,7% rispetto alla fine dell’anno, attestandosi a 29. 832 milioni di euro. Al fianco del continuo trend positivo della componente a medio/lungo termine, grazie alla domanda ancora sostenuta di mutui fondiari e industriali (+6,2%) e dei prestiti personali e credito al consumo (+8,6%), si segnala un’evoluzione più accentuata della componente a breve termine (+15,1%). A fine giugno 2006 i crediti deteriorati del Gruppo ammontano a 558 milioni di euro, con una diminuzione del 5,4% rispetto al 31 dicembre scorso. In particolare: - le sofferenze nette, pari a 224,9 milioni di euro, sono lievemente inferiori a quelle di fine anno (-0,3%) e la loro incidenza sugli impieghi è diminuita dallo 0,80% allo 0,75%; - i crediti incagliati, pari a 273,3 milioni di euro, si contraggono del 5,6%. Alla fine del primo semestre 2006 i mezzi amministrati si attestano a 76. 631 milioni di euro, in crescita dell’1,3% rispetto alla fine del 2005 e del 3,3% rispetto al 30 giugno 2005. Di questi la raccolta diretta è pari a 29. 425 milioni di euro, l’1,8% in più rispetto al 31 dicembre scorso e il 3,5% in più rispetto al dato del primo semestre 2005. Al netto delle controparti istituzionali i depositi della clientela crescono del 4,9% rispetto al 31 dicembre 2005 e del 5,8% rispetto al 30 giugno scorso. La raccolta indiretta, ai valori di mercato, mostra un incremento dell’1% rispetto alla fine dell’anno (+2,7% rispetto 30 giugno 2005), attestandosi a 47. 206 milioni di euro, complice l’andamento negativo dei mercati finanziari che, nel corso del secondo trimestre, hanno pressoché annullato i guadagni registrati nei primi tre mesi dell’anno. Questa situazione ha, di fatto, portato un minore sviluppo della componente amministrata che dall’inizio dell’anno è comunque cresciuta dell’1,3% (20. 858 milioni di euro) e della componente gestita, che risulta pari a 26. 348 milioni di euro, con una crescita dello 0,7% rispetto a fine anno. Occorre sottolineare la crescita delle gestioni patrimoniali individuali (+17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e delle riserve tecniche (+8%), queste ultime alimentate da un flusso lordo di premi assicurativi di 834 milioni di euro. I risultati semestrali permettono di confermare le previsioni del Piano Strategico per il triennio 2006-2008. Le linee guida prevedono una crescita delle variabili creditizie superiore al sistema, una significativa presenza nelle aree dei prodotti assicurativi (vita e danni) e del credito al consumo, il miglioramento della redditività mediante una più efficiente allocazione del capitale (riposizionamento sulle imprese medie e piccole e sui piccoli operatori economici), il mantenimento di una qualità del credito eccellente, anche col diverso mix dei crediti, una forte disciplina sui costi, la condivisione degli obiettivi e degli sforzi a tutti i livelli, il pressante monitoraggio dei risultati. A questo proposito si ricorda che sono già in fase di attuazione alcune iniziative indicate nel piano quali: la fusione di Cassa di Risparmio di Tortona in Banca Regionale Europea e l’avvio del progetto di efficientamento delle Sgr del Gruppo. Inoltre, sempre seguendo le indicazioni del Piano, al fine di sostenere adeguatamente tale l’incremento di operatività, nonché garantire l’equilibrio dei ratios a fronte delle dinamiche attese per gli attivi ponderati di rischio è stato realizzato alla fine del semestre il progetto di rafforzamento patrimoniale tramite aumento di capitale per un controvalore di circa 342,8 milioni di euro. I target del Piano prevedono inoltre il raggiungimento a fine 2008 di un utile netto di circa 390 milioni di euro con un Roe pre tax al 24,1% e un cost-income al 47,5%. La rete di filiali bancarie del Gruppo ha raggiunto a fine giugno i 789 sportelli e un ufficio di rappresentanza a Shanghai. I dipendenti del Gruppo al 30 giugno 2006 ammontavano a 7. 525 unità. Prosegue l’implementazione del progetto che riguarda le società di gestione del risparmio del Gruppo (Capitalgest e Grifogest) operanti nel settore del Risparmio Gestito. Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta odierna, ha approvato la struttura dell’operazione che, come già reso noto, prevede la realizzazione di una Sgr , caratterizzata da una forte focalizzazione del processo distributivo sulle reti del Gruppo e da un limitato grado di complessità dei prodotti di investimento da essa gestiti e di una Sgr, caratterizzata da una focalizzazione dell’offerta di fondi comuni su comparti specializzati e da un ampliamento dei canali distributivi anche al di fuori del Gruppo, al fine di incrementare il grado di penetrazione commerciale sul mercato. La società si doterebbe di una struttura di gestione altamente qualificata per sviluppare prodotti di investimento in grado di affermarsi sul mercato con un brand distinto e riconosciuto per la ricerca di performance costanti e superiori nel tempo. L’operazione adesso sarà esaminata dagli organi delle società interessate e successivamente sarà sottoposta alle Autorità competenti in materia. Infine, si comunica, di comune accordo con Ge Consumer Finance, divisione del credito al consumo del gruppo Ge, che a seguito della conclusione della prima fase di analisi sulla possibilità di costituire una Joint Venture attiva nel credito al consumo e nel leasing auto: le diverse priorità strategiche delle due aziende non hanno consentito di arrivare alla individuazione di meccanismi e logiche per la gestione di una soluzione congiunta. Le aziende tengono comunque a precisare che l’analisi è stata svolta in un clima di piena e costante collaborazione, tanto che, pur nella decisione di non proseguire sull’ipotesi iniziale, Banca Lombarda e Ge Consumer Finance non precludono la possibilità di sviluppare in futuro accordi commerciali su temi specifici. .  
   
   
CREDITO BERGAMASCO SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2006: IN PROGRESSO I MARGINI REDDITUALI. MARGINE DI INTERESSE: 146,9 MILIONI DI EURO (+10,5% RISPETTO AI 132,9 MILIONI DEL 30.6.2005)  
 
 Bergamo, 12 settembre 2006 - Questi, in sintesi, i principali risultati al 30 giugno 2006 del Credito Bergamasco (Gruppo Bancario Popolare di Verona e Novara) approvati oggi dal Consiglio d’Amministrazione dell´Istituto. Conto economico Al 30. 6. 2006, il margine di interesse della banca si è fissato a 146,9 milioni di euro con una crescita del 10,5% rispetto agli omogenei 132,9 milioni del 30. 6. 2005; i dividendi e gli utili delle partecipazioni hanno raggiunto i 18,1 milioni di euro a fronte dei 16,6 milioni di un anno prima ed il margine finanziario si è così attestato a 165 milioni di euro (+10,4% rispetto agli omogenei 149,5 milioni del 30. 6. 2005). Gli altri proventi operativi si sono posizionati a 92,8 milioni di euro (+34,7% rispetto ai 68,9 milioni del 30. 6. 2005). Più in particolare, al 30. 6. 2006 le commissioni nette da servizi hanno raggiunto i 72,4 milioni di euro con un aumento del 24% nei confronti dei 58,4 milioni di un anno prima. Gli altri proventi di gestione netti sono risultati pari a 16,2 milioni di euro (15,5 milioni un anno prima) ed il risultato netto finanziario è stato positivo per 4,3 milioni di euro. Il totale dei proventi operativi ha così raggiunto i 257,8 milioni di euro con un aumento pari al 18,1% nei confronti degli omogenei 218,4 milioni di un anno prima. L’insieme degli oneri operativi ha raggiunto, al 30. 6. 2006, i 119 milioni di euro con una crescita annua del 4,7%. Le spese per il personale, al netto dei recuperi, si sono attestate – anche in conseguenza dell’aumento degli organici finalizzato essenzialmente alla realizzazione del piano strategico “Retail” e “Corporate – a 74,3 milioni di euro, con un’espansione annua del 5,4%, le altre spese amministrative, al netto dei recuperi, si sono fissate a 42 milioni di euro (+4,2%) e gli ammortamenti sono risultati pari a 2,7 milioni di euro (2,8 milioni un anno prima). Il risultato della gestione si è così fissato a 138,8 milioni di euro con un’espansione del 32,6% rispetto agli omogenei 104,7 milioni del 30. 6. 2005. A testimonianza del significativo grado di efficienza operativa della banca, il cost/income – determinato dal rapporto tra oneri e proventi operativi – si è posizionato al 46,2%, a fronte del 52,1% di un anno prima. Dopo la contabilizzazione di rettifiche nette di valore per il deterioramento dei crediti per 18 milioni di euro (in crescita rispetto ai 13,5 milioni del 30. 6. 2005 anche in considerazione della significativa espansione degli impieghi nel semestre e dei connessi accantonamenti di natura prudenziale sui crediti “in bonis”) e di accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri per 4,2 milioni di euro, il risultato lordo dell’operatività corrente si è fissato a 116,8 milioni di euro, con un progresso annuo del 26,6%. Le imposte sul reddito sono risultate pari a 41,8 milioni di euro a fronte dei 32,8 milioni del 30. 6. 2005 e l’utile netto di periodo ha raggiunto i 75 milioni di euro, in aumento del 26,1% rispetto agli omogenei 59,5 milioni del 30. 6. 2005. Il R. O. E. Annualizzato si è attestato al 16,2% contro il 13,9% di un anno prima; un valore di rilievo anche in considerazione dell’elevata patrimonializzazione della banca (l’aggregato capitale più riserve assommava, al 30. 6. 2006, a 925,2 milioni di euro). Stato Patrimoniale Al 30. 6. 2006 la raccolta totale da clientela del Credito Bergamasco si è fissata a 19. 200,1 milioni di euro, con un’espansione del 12,5% rispetto ai 17. 073,2 milioni del 30. 6. 2005 (19. 586,8 milioni il dato di fine 2005). All’interno di questo aggregato, la raccolta diretta – data dalla somma di debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività finanziarie (prestiti obbligazionari) valutate al “fair value” – si è fissata a 7. 757,8 milioni di euro, con una variazione negativa del 4,9% rispetto agli 8. 153,4 milioni del 30. 6. 2005 (8. 540,3 milioni il dato di fine 2005). Questa variazione è soprattutto riconducibile alla diminuzione delle giacenze liquide di alcune grandi imprese che – stante il progressivo riavvio del ciclo economico – hanno soddisfatto anche in tal modo le loro esigenze di finanziamento dell’attivo circolante. La raccolta indiretta della banca – al netto di un deposito titoli di carattere straordinario acceso nell’ottobre 2005 ed il cui importo si è ragguagliato, al 30. 6. 2006, a 2. 037,4 milioni di euro – ha raggiunto a fine giugno i 9. 405 milioni di euro (un valore in linea con il dato di fine 2005), in crescita del 5,4% rispetto al 30. 6. 2005. Tra le componenti della raccolta indiretta, si segnala come il risparmio gestito abbia risentito sia della negativa evoluzione dei mercati finanziari – connessa all’irripidimento della curva dei tassi ed alla flessione dei corsi azionari sperimentata nell’ultima parte del semestre – sia della predilezione da parte della clientela di prodotti più rispondenti alle proprie necessità ed al proprio profilo di rischio, quali i prestiti obbligazionari (della banca e di terzi). Esso si è così attestato, al 30. 6. 2006, a 4. 418,4 milioni di euro, con una flessione del 5% rispetto ad un anno prima e del 7,9% su fine 2005. Più in particolare, le gestioni patrimoniali della partecipata Banca Aletti collocate dalla rete commerciale del Credito Bergamasco si sono posizionate a 1. 876,4 milioni di euro, a fronte dei 2. 067,6 milioni del 30. 6. 2005 e dei 2. 103,6 milioni del 31. 12. 2005. I fondi comuni di investimento si sono fissati a 1. 480 milioni di euro, con un aumento annuo dell’1,5% ed in flessione del 5,6% su fine 2005; il complesso delle polizze assicurative si è attestato a 1. 061,9 milioni di euro, a fronte dei 1. 127,4 milioni di euro del 30. 6. 2005 e dei 1. 125,4 milioni del 31. 12. 2005. La raccolta indiretta amministrata si è, invece, fissata a 4. 986,6 milioni di euro, con un progresso del 16,9% rispetto al dato del 30. 6. 2005 e del 7,8% rispetto a fine 2005. Considerando anche il deposito titoli di carattere straordinario sopra citato, la raccolta amministrata ha raggiunto i 7. 024 milioni di euro (+64,6% su base annua) e la raccolta indiretta onnicomprensiva gli 11. 442,3 milioni di euro con un’espansione del 28,3% rispetto agli 8. 919,8 milioni di euro di un anno prima e del 3,6% nei confronti degli 11. 046,5 milioni della fine dello scorso esercizio. Sul fronte dell’attivo di bilancio, i continui sforzi profusi dalla banca mirati al sostegno dell’economia locale – ovviamente avuto sempre riguardo alla rigorosa valutazione dei meriti creditizi – hanno portato gli impieghi netti verso la clientela a 10. 194,6 milioni di euro, registrando un incremento del 12,1% nei confronti dei 9. 094,5 milioni di un anno prima e del 13,2% rispetto ai 9. 009,3 milioni del 31. 12. 2005. Tra le diverse forme tecniche di impiego, va sottolineata la continua espansione dei mutui che, attestandosi a 3. 320,4 milioni di euro, hanno rilevato un aumento annuo del 18% (+10,2% rispetto a fine 2005). I crediti di firma hanno, dal canto loro, registrato un incremento annuo del 22%, attestandosi a 1. 144,2 milioni di euro. L’assidua ed efficace opera di controllo del rischio di credito esercitata dalle competenti funzioni della banca ha permesso di limitare gli effetti sulla qualità del portafoglio prestiti derivanti dalle difficoltà sperimentate dall’economia nazionale nel recente passato e che, di norma, si riflettono sull’andamento dei crediti dubbi bancari con un determinato “lag temporale”. Al 30. 6. 2006, infatti, il complesso delle sofferenze lorde ha toccato i 130,3 milioni di euro; un valore sostanzialmente allineato ai 128,3 milioni di un anno prima; dopo le rettifiche di valore, le sofferenze si sono posizionate a 65,6 milioni di euro, con un’incidenza sul totale dei crediti netti scesa allo 0,64% dallo 0,70% del 30. 6. 2005 (0,69% il valore dell’indice al 31. 12. 2005). Positive le evidenze relative al complesso delle partite incagliate, ristrutturate e scadute, diminuito – rispetto ad un anno prima – del 16,4% in termini lordi e del 13,4% in termini netti (-10,6% in termini lordi e -7,8% in termini netti le variazioni rispetto al 31. 12. 2005). Il totale delle attività deteriorate lorde ha così segnato un arretramento annuo del 9,8% (-3,4% su fine 2005) mentre le attività deteriorate nette sono diminuite del 9,4% su base annua (-4,5% rispetto al 31. 12. 2005). Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura del primo semestre 2006 ed evoluzione prevedibile della gestione Si segnala che in data 28 luglio 2006 Credito Bergamasco, Banco Popolare di Verona e Novara e Banca Italease S. P. A. Hanno sottoscritto un protocollo di intesa che definisce i termini essenziali della fusione per incorporazione di Leasimpresa S. P. A. (controllata da Bpvn, per il 66,66% tramite Holding di Partecipazioni Finanziarie S. P. A. E per il 33,34% tramite Credito Bergamasco) in Banca Italease, società della quale il Banco Popolare di Verona e Novara detiene il 28,07% del capitale sociale. Come già precisato in specifica informativa al mercato, con questa operazione il Gruppo Bpvn rafforza il proprio “commitment” strategico nei confronti di Banca Italease. La fusione – subordinata al rilascio delle prescritte autorizzazioni – permetterà al Gruppo di semplificare e rendere più efficace il proprio modello commerciale nel comparto del leasing e di partecipare alle sinergie di ricavo e di costo, che Banca Italease ha valutato pari a circa 34 milioni di euro al 2008. È inoltre previsto che, a decorrere dalla data di efficacia della fusione, Bpvn e Creberg si impegnino per un periodo di tre anni a segnalare in esclusiva a Banca Italease le operazioni di leasing originate dalla propria rete distributiva, che attualmente opera con Leasimpresa. Per quanto attiene all’evoluzione prevedibile della gestione, si segnala che gli indirizzi gestionali fissati per il prosieguo dell’anno prevedono l’intensificazione degli sforzi volti a rafforzare ulteriormente i legami della banca con le realtà economiche e le formazioni sociali delle aree servite, con l’intento di cogliere appieno le opportunità connesse ai segnali di ripresa congiunturale e mirando, in particolare, a: - incrementare i volumi di impiego (con specifico riguardo all’aumento dei flussi di lavoro) e di raccolta (in specie la raccolta diretta, “materia prima” indispensabile per supportare in modo efficace lo sviluppo delle poste attive di bilancio); - ampliare le quote di mercato e la base di clientela, espandendo in maniera continua l’operatività commerciale con la stessa ed aumentandone il grado di fidelizzazione; - mantenere necessariamente a livelli elevati la tensione verso la salvaguardia della qualità del credito, sia in fase di erogazione, sia durante la gestione dei rapporti; - espandere la produttività e la redditività, seguitando a sfruttare un modello organizzativo che privilegia la relazione con il cliente e godendo dei vantaggi connessi all’appartenenza ad un Gruppo bancario in continua crescita e che annovera al suo interno “fabbriche prodotto” di elevato standing. .  
   
   
BANCA CR FIRENZE SPA RELAZIONE SEMESTRALE 2006: UTILE NETTO CONSOLIDATO A EURO 89 MILIONI, IN CRESCITA DEL 18,7% RISPETTO AI 75 MILIONI DEL PRIMO SEMESTRE 2005  
 
Firenze, 12 settembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Cr Firenze Spa, presieduto da Aureliano Benedetti, ha oggi approvato la relazione semestrale consolidata 2006 presentata dal Direttore Generale Lino Moscatelli. I dati confermano i segnali di crescita e di maggiore efficienza del Gruppo bancario già evidenziati nel primo trimestre dell’anno: il Roe sale al 13,6% e il rapporto costi/ricavi scende per la prima volta al di sotto della soglia del 60% (59,0%). Per quanto attiene ai risultati economici, al buon andamento dei ricavi (+6,3%), trainati in particolare dal margine d’interesse (+8,9%), si aggiungono l’elevata qualità del portafoglio crediti (rettifiche nette -6,7%) e il persistere di un’efficace azione di presidio sulle spese di funzionamento (-1,0%). Il risultato operativo si cifra quindi in 185 milioni, in crescita del 22,5% rispetto al primo semestre 2005 e l’utile netto raggiunge gli 89 milioni di euro, il 18,7% in più di quanto fatto registrare dodici mesi prima. Conto Economico Consolidato Il margine d´intermediazione lordo ha chiuso a 488 milioni di euro, in crescita del 6,3% rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente. All´interno di questo aggregato il margine d´interesse, 267 milioni, cresce dell’8,1% che diventa 8,9% (269 milioni) se si tiene conto dell’attività di copertura dalle variazioni di fair value. L’andamento è dovuto principalmente agli interessi attivi da clientela generati dalla positiva dinamica dei volumi, con particolare riferimento agli impieghi a medio e lungo termine (+13,4%). In miglioramento anche lo spread del totale delle attività fruttifere; le commissioni complessive, composte dalle commissioni nette più i recuperi su depositi e conti correnti, crescono del 2,1% a 144 milioni di euro. L’incremento della prima delle due sottovoci, pari allo 0,9% è stato determinato dalla modifica del portafoglio prodotti della controllata Centrovita che ha sostituito prodotti a maggiore contenuto commissionale con prodotti i cui ricavi sono contabilizzati interamente nelle voci relative alla gestione assicurativa. Tale trasferimento di redditività tra le diverse linee di conto economico si rileva dal risultato netto della gestione assicurativa che passa dai 3 milioni del giugno 2005 ai 15 milioni del primo semestre di quest’anno; risulta stabile il contributo dei dividendi e degli utili delle partecipazioni pari a 38 milioni mentre il risultato dell’attività finanziaria scende da 30 a 22 milioni di euro (-26,7%) a seguito di minori opportunità rispetto al periodo precedente. Al margine d´intermediazione netto, cresciuto del 7,0% (da 442 a 473 milioni), si giunge dopo un significativo miglioramento delle rettifiche nette complessive che scendono dell’11,8% a 15 milioni. In particolare, la sottovoce rettifiche nette su crediti passa da 15 a 14 milioni (-6,7%) a seguito del miglioramento della qualità complessiva del portafoglio, equivalenti a circa 20 basis points su base annua. Un contributo positivo all’utile consolidato viene dalle spese di funzionamento in diminuzione dell’1% a 288 milioni nonostante salgano le spese del personale (+5,4% a 194 milioni) anche a causa della maggiore incidenza degli incentivi all’esodo registrati nel primo semestre dell’anno in corso con un effetto positivo che si riverbererà sull’esercizio 2007. Le altre spese amministrative mostrano una sensibile contrazione (-11,3%) passando da 106 a 94 milioni di euro. Il risultato operativo netto chiude a 185 milioni di Euro, in crescita del 22,5%. Accantonamenti netti per rischi e oneri per 13 milioni e altri costi netti dell’operatività corrente per 10 milioni portano l’utile prima delle imposte a 162 milioni, +25,6% rispetto al giugno 2005. L´utile netto consolidato chiude a 89 milioni di euro , facendo registrare una crescita rispetto all´anno precedente del 18,7%. Stato Patrimoniale Consolidato - Gli impieghi netti a clientela raggiungono i 14. 031 milioni di Euro, in crescita dell´6,7% nei primi sei mesi dell’anno (oltre il 13% su base annua). All’interno di questa voce risulta ancora sostenuta la dinamica dei mutui e dei finanziamenti a medio/lungo termine che passano da 6. 039 a 6. 849 milioni (+13,4%). - In un portafoglio già caratterizzato da una elevata qualità e a fronte di impieghi in crescita, il quadro complessivo dei crediti deteriorati netti risulta in miglioramento facendo registrare una calo dell’11,0% pari a 48 milioni di euro. Le sofferenze nette crescono solo dell’1,4% a 149 milioni e il rapporto sofferenze nette/impieghi netti è stabile e pari all’1,06%. La raccolta totale da clientela ha toccato i 36. 811 milioni di euro, in crescita del 3,2% nei primi sei mesi dell’anno, con una dinamica delle componenti di diretta e indiretta sostanzialmente simile: la raccolta diretta è salita infatti del 3,0% a Euro 15. 993 milioni (+6,1% su base annua) mentre quella indiretta del 3,4% a Euro 20. 818 milioni. All´interno di quest´ultima la crescita della raccolta amministrata (+10,6% a euro 10. 585 milioni) ha più che compensato la diminuzione delle gestioni patrimoniali (-7,9% a Euro 2. 800 milioni) e dei prodotti assicurativi (-3,3% a Euro 2. 646 milioni). ­­­­ Andamento Dei Settori Di Attivita´* - I risultati conseguiti nel primo semestre 2006 trovano la loro declinazione settoriale nella tabella che segue dove è apprezzabile il miglioramento della redditività annualizzata dei settori commerciali e, più in generale, dell’efficienza.
Giu. 2006 Giu. 2005 Dic. 2005
Retail
Utile netto 59 29 103,0%
Capitale allocato medio 497 468 6,1%
Redditività1 23,9% 18,6% 5,3 pp
Cost/income 67,3% 73,0% -5,7 pp
Imprese e Private Bkg.
Utile netto 19 17 11,9%
Capitale allocato medio 260 246 5,6%
Redditività1 14,8% 13,7% 1,1 pp
Cost/income 42,3% 47,2% -4,9 pp
Finanza
Utile netto 4 3 42,9%
Capitale allocato medio 111 109 1,9%
Redditività1 7,6% 13,6% -6,0 pp
Cost/income 38,6% 62,0% -23,4 pp
Wealth Management
Utile netto 16 12 35,3%
Capitale allocato medio 64 82 -21,4%
Redditività1 51,2% 36,0% 15,2 pp
Cost/income 25,4% 31,2% -5,8 pp

L’attivita’ Commerciale Nel primo semestre dell’anno l’attività commerciale si è focalizzata, coerentemente con le indicazioni del Piano triennale 2006-2008, sul miglioramento della capacità di acquisizione della clientela, sull’aumento delle quote di mercato negli impieghi e sul sostegno allo sviluppo della multicanalità. Il mercato Retail ha visto l’ulteriore ampliamento e aggiornamento dell’offerta prodotti con una particolare attenzione dedicata a quelli fidelizzanti che, tra l’altro, da un lato facilitano l’acquisizione di nuova clientela e dall’altro riducono il livello di “attrition” complessivo. Da segnalare la conferma del gradimento del nostro fondo pensione - Crf Previdenza - risultato anche in questo semestre il primo in Italia per numero di nuove iscrizioni e, sul lato degli impieghi, dei prodotti “mutuo casa” e “Prestissimo”, un prestito personale quest’ultimo strutturato da Findomestic Banca. L’azione sul mercato Imprese, volta al miglioramento delle quote di mercato, si è invece concentrata sui clienti medio-grandi caratterizzati da un elevato potenziale di sviluppo. Più stretto il rapporto di collaborazione con i consorzi di garanzia, Centro Factoring e la neo acquisita Banca C. R. Firenze Romania. Una maggiore flessibilità dell’offerta ha invece caratterizzato il mercato Private: sono state proposte alla clientela linee di prodotto che consentono non solo possibilità diversificate di investimento e la messa a punto di portafogli coerenti con il proprio profilo di rischio, con una composizione idonea a cogliere le migliori opportunità offerte dal mercato.

 

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BANCA POPOLARE DI SPOLETO S.P.A.: RISULTATI PRIMO SEMESTRE 2006 IMPIEGHI +18,1% RACCOLTA DIRETTA +9,4% RISPARMIO GESTITO +19,9% UTILE NETTO A 6,7 MILIONI DI EURO (+18,5% RISPETTO AL 30 GIUGNO 2005  
 
Spoleto, 12 settembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Spoleto S. P. A. , presieduto dal Sig. Giovannino Antonini, ha approvato nella seduta di ieri la relazione sull’andamento della gestione al 30 giugno2006, redatta in conformità dei principi contabili internazionali Ias/ifrs e illustrata dal Direttore Generale Alfredo Pallini. I principali risultati1 Sotto il profilo operativo e gestionale il primo semestre 2006 si è chiuso con risultati più che positivi per la Banca Popolare di Spoleto Spa. I volumi intermediati e i principali aggregati reddituali hanno fatto registrare, infatti, progressi significativi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e confermano ampiamente le previsioni della Pianificazione Operativa per l’esercizio 2006. Aggregati patrimoniali Al 30 giugno 2006 la Banca Popolare di Spoleto S. P. A. Registra crescite di rilievo su tutti gli aggregati patrimoniali. In particolare la raccolta diretta si attesta a 1. 746 milioni di euro con una crescita del 9,4%, sospinta soprattutto dal consistente aumento del comparto dei debiti rappresentati da titoli che risente oltre che del collocamento presso investitori istituzionali di prestiti obbligazionari per complessivi € 61 milioni anche di una intensa attività di collocamento effettuata dalla rete (circa € 32 milioni nel semestre). La raccolta indiretta si attesta a 1. 760 milioni di euro; al suo interno il risparmio gestito registra un incremento del +19,9% cui contribuiscono il comparto “fondi comuni” per circa 59 milioni di euro, le “gestioni patrimoniali titoli e fondi” per circa 22 milioni di euro e la “bancassicurazione” per circa 19 milioni di euro. I crediti verso clientela presentano una crescita del 18,1% rispetto al giugno 2005. Questo risultato è principalmente ascrivibile alla crescita del comparto a medio e lungo termine trainato dal settore mutui. L’incidenza delle sofferenze nette su crediti si pone a 1,1% mentre l’incidenza degli incagli netti su crediti è pari al 2,2%. Con riferimento ai presidi di copertura del rischio di credito, la svalutazione media delle sofferenze lorde si attesta al 63,5%. L’incidenza dei crediti deteriorati netti sugli impieghi risulta in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente attestandosi al 4,4% contro il 4% al 31/12/2005 (3,4% al netto dei crediti scaduti rispetto al 2,4% del 30/06/2005 dove tale categoria non veniva ancora censita). Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali calcolati in base alla vigente normativa di vigilanza, il Tier 1 ratio si attesta al 9,8% e il coefficiente di solvibilità complessivo al 13,4%. Profilo reddituale Sotto il profilo reddituale, i ricavi della Banca Popolare di Spoleto S. P. A. Rappresentati dal Margine della gestione finanziaria e assicurativa (Margine di intermediazione complessivo) si attestano a 46. 683 mila euro, registrando una crescita del 10,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente se si rettifica quest’ultimo dato degli effetti derivanti dagli utili straordinari realizzati lo scorso esercizio con la vendita di gran parte dei titoli compresi nel portafoglio Afs per complessivi €6,7 milioni (-4,4% sul 30/06/05 non normalizzato); di seguito nel dettaglio le dinamiche registrate da : “margine di interesse” che si attesta a 31. 492 mila euro in crescita del 15,3% rispetto al 30/06/06. “commissioni” in crescita del 6,2% sul 30/6/2006 per effetto principalmente della componente commissionale attiva sospinta da provvigioni su sistemi di pagamento oltre che su fondi e gestioni patrimoniali che beneficiano di un sostenuto ritmo di crescita dei volumi. “risultato netto da negoziazione/valutazione attività finanziarie” pari a 1. 732 mila euro, la cui contrazione rispetto al risultato conseguito al 30 giugno 2005 (-€7,0 milioni ) è quasi interamente ascrivibile ai sopra citati utili straordinari realizzati lo scorso esercizio con la vendita di gran parte dei titoli compresi nel portafoglio Afs. La componente di “primaria qualità” del margine di intermediazione (margine di intermediazione primario = interesse + commissioni) si attesta a 44. 995 mila euro segnando una crescita del 12,4% sul giugno 2005. Le rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti ammontano a 4. 331 mila euro con un incremento di 149 mila euro rispetto a 4. 183 mila euro del 30 giugno 2005. I costi della banca si attestano a € 28. 857 mila registrando un incremento del 12,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La dinamica di crescita dei costi operativi riflette nella componente costi del personale gli incrementi del nuovo Ccnl e la crescita del numero medio dei dipendenti(+5,5% rispetto al 1° semestre 2005) derivante dalla espansione territoriale realizzata nel corso del secondo semestre 2005 (n° 5 sportelli) e del 1° semestre 2006 (n°3 sportelli). La componente altre spese amministrative risente sia dell’apertura dei citati 8 nuovi sportelli, cui si aggiungeranno altri 5 nel corso del secondo semestre, sia degli oneri di progetti informatici straordinari (quali la Business Continuity) che, ovviamente, non hanno ancora avuto alcuna ricaduta positiva sui ricavi. Per effetto delle dinamiche sopra menzionate, il risultato operativo netto si attesta a 12. 413 mila euro in crescita del 12,9% sul dato conseguito al 30 giugno 2005 rettificato dell’impatto straordinario derivante dalla vendita dei titoli nel portafoglio Afs (-28,6% sul 30/6/2005 non normalizzato). L’indice cost/income (Oneri Operativi/margine della Gestione Finanziaria) si attesta al 64,1% dopo l’apertura di 8 punti operativi (pari a circa il 10% della rete), sostanzialmente in linea con il budget di periodo (63,6%). L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte si attesta a 12. 827 mila euro, in crescita del 26% rispetto al 30 giugno 2005 normalizzato ed accoglie accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ed altri proventi/oneri di gestione in saldo positivo di 415 mila euro. A completare il quadro reddituale concorrono infine imposte complessive pari a €6. 124 mila (€7. 220 mila al 30 giugno 2005) per un “tax rate” di circa 48%. Pertanto l’utile netto di periodo ammonta a 6,7 milioni di euro in progresso del 18,5% rispetto al 30 giugno 2005 normalizzato ed in crescita del 5,1% sul budget di periodo. Il Roe di periodo annualizzato è pari all’ 8,7%; tale dato risente dell’operazione di aumento di capitale portata a termine all’inizio dell’anno in corso. .  
   
   
RISULTATI DI CARIGE NEL PRIMO SEMESTRE 2006 IN LINEA CON IL PIANO 2006-2008: IL GRUPPO CHIUDE CON UN UTILE NETTO DI 83,3 MILIONI E LA CAPOGRUPPO BANCA CARIGE CON 96,5 MILIONI  
 
Genova, 12 settembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Carige Spa, presieduto da Giovanni Berneschi, ha esaminato ed approvato la relazione semestrale 2006, illustrata dal Direttore Generale Alfredo Sanguinetto. I risultati consolidati del primo semestre 2006 Lo sviluppo dell´attività di intermediazione ha contribuito ad una crescita significativa sia del margine di interesse (265,3 milioni, +12,6% su base annua), sia delle commissioni nette (125,3 milioni, +9,5%). Grazie ai positivi risultati legati allo svolgimento dell´attività tradizionale con la clientela, il margine di intermediazione cresce dell´1,7% a 394,6 milioni, nonostante la componente finanziaria non abbia beneficiato, come lo scorso anno, di ricavi non ricorrenti su operazioni di trading effettuati sul portafoglio titoli di proprietà (il risultato dell´attività di negoziazione è negativo per 4,2 milioni contro i 25,6 milioni del primo semestre 2005). Le rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti di cassa e per firma diminuiscono dello 0,2% a 23,4 milioni, grazie all´attenta politica di selezione e monitoraggio del merito creditizio, mentre l´apporto della gestione assicurativa è positivo per 6,5 milioni. I necessari investimenti in tecnologia, quelli per la realizzazione dei progetti strategici connessi a Basilea 2 e all´accentramento dei back office, uniti a quelli per sostenere il piano di crescita per linee interne (apertura di nuovi sportelli), non hanno impedito la prosecuzione della politica di razionalizzazione delle spese di Gruppo, a seguito della quale i costi operativi si riducono dello 0,1% a 243,6 milioni. L´utile della operatività corrente al lordo delle imposte si attesta così a 137,4 milioni, in crescita del 5,6% su base annua. Al netto delle imposte l´utile di periodo si fissa in 83,3 milioni, di poco superiori ai primi sei mesi 2005 (+0,8%) e coerente con gli obiettivi di sviluppo del Gruppo delineati dal Piano Strategico 2006-2008. Gli indici di redditività (Roe) e di efficienza (cost/income) sono rispettivamente pari al 3,6% (4,7% al netto della rivalutazione in Banca d´Italia) e al 60,5% (62,5% il cost/income del primo semestre 2005). Il risparmio complessivamente raccolto dalla clientela (Afi) si attesta a 34,5 miliardi, in aumento del 6,8% su giugno 2005 e del 2,8% da inizio anno; è la componente della raccolta indiretta (18,7 miliardi) a mostrare la dinamica più vivace, crescendo del 7,8% nei dodici mesi e del 3,5% da inizio anno con buone performance sia del risparmio gestito (+8,2% su base annua) sia del risparmio amministrato (+7,5%). Anche la raccolta diretta, pari a 15,8 miliardi, registra un aumento sia su base annua (5,6%), sia da inizio anno (2,0%). I crediti verso clientela raggiungono i 14,8 miliardi, risultando in crescita del 14,1% rispetto a giugno 2005 e del 5,9% rispetto a dicembre 2005. Molto positiva risulta anche la dinamica degli impieghi a breve (15,3% su base annua); prosegue la crescita del medio lungo termine (13,6%). I risultati del primo semestre 2006 di Banca Carige I risultati di Banca Carige seguono le macro dinamiche del Gruppo. Per quel che riguarda i ricavi, la crescita del margine di interesse e delle commissioni nette, rispettivamente +12,2% e +10% rispetto a giugno 2005, non sono sufficienti a compensare la riduzione delle altre componenti finanziarie dei ricavi da servizi: il margine di intermediazione si fissa così a 329,9 milioni, in diminuzione dell´1,3% rispetto a giugno 2005; al netto delle rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti e di altre poste finanziarie, pari a 22,2 milioni, il risultato netto della gestione finanziaria si fissa a 307,7 milioni (+1,8%). I costi operativi sono pari a 173,5 milioni, in diminuzione del 2% su base annua. L´utile dell´operatività corrente al lordo delle imposte si attesta a 134,3 milioni (-2,3%). Al netto delle imposte l´utile di periodo è pari a 96,5 milioni, in diminuzione del 6,8% rispetto a giugno 2005. Gli indici di redditività (Roe) e di efficienza (cost/income) sono rispettivamente pari 4,1% (5,3% al netto della rivalutazione in Banca d´Italia) e al 51,5% (52,6% il cost/income del primo semestre 2005). L´ attività di intermediazione cresce sia dal lato della raccolta (+7,2% su base annua la raccolta diretta, +8,7% la raccolta indiretta), sia dal lato degli impieghi (+14,9 rispetto a giugno 2005). ~~~ Le previsioni di fine anno della Banca e del Gruppo Carige, sostenute dall´andamento dei primi sette mesi del 2006, confermano le ipotesi di crescita del Budget, che ipotizza risultati superiori al 2005 ed in linea con i target del piano strategico di Gruppo. ~~~ Nel primo semestre 2006 il Gruppo Carige ha raggiunto i 500 sportelli; il personale è pari a 4. 729; le agenzie assicurative distribuite su tutto il territorio nazionale sono pari a 386 unità. .  
   
   
GRUPPO MEDIOLANUM RISULTATI 1° SEMESTRE 2006: MASSE AMMINISTRATE: EURO 31 MILIARDI, +10% UTILE NETTO: EURO 106 MILIONI, -8%  
 
 Basiglio (Mi), 12 settembre 2006 . Il Consiglio di Amministrazione di Mediolanum S. P. A. , riunitosi oieri ha approvato la relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2006. Per quanto riguarda i Dati Consolidati Del Gruppo: L’utile Netto è stato di Euro 106 milioni, in calo dell’8% rispetto al risultato dello stesso periodo dell’anno scorso. L’utile ante imposte è stato pari a Euro 139 milioni, in calo del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Va osservato che il primo semestre 2005 era stato caratterizzato da mercati azionari in forte rialzo, con la conseguente generazione di commissioni di performance del 72% più alte di quelle del 2006. Al netto delle commissioni di performance, l’Utile ante imposte sarebbe cresciuto del 17% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le Masse amministrate sono cresciute del 10% rispetto al 30 giugno 2005, attestandosi su Euro 31. 062 milioni. La Raccolta Lorda è stata di Euro 4. 225 milioni, +47% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La Raccolta Netta è stata positiva per Euro 1. 218 milioni, +30% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Con riferimento al Mercato Domestico (che limitatamente all’Utile Netto, alle Masse e alla Raccolta Lorda include Banca Esperia per la quota di pertinenza pari al 48,5%), sono stati registrati i seguenti risultati: • L’utile Netto è stato pari a Euro 107 milioni, con un calo del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso dovuto alle medesime ragioni che hanno influito sul risultato del Gruppo. Le Masse amministrate sono cresciute dell’11% rispetto al 30 giugno 2005, attestandosi su Euro 28. 093 milioni. • La Raccolta Lorda è stata di Euro 3. 892 milioni, +48% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Inoltre, per quanto attiene a Mediolanum: I Premi Lordi Vita sono ammontati complessivamente a Euro 1. 580 milioni, in crescita del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La Nuova Produzione Vita è cresciuta del 25% (Euro 1. 042 milioni), con i Premi Pluriennali in crescita del 28% a Euro 102 milioni, e i Premi Unici in crescita del 25% a Euro 940 milioni. La Raccolta Lorda dell’Asset Management è stata pari a Euro 1. 647 milioni, in crescita del 129% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La Raccolta Netta è stata positiva per Euro 902 milioni, in crescita del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In particolare il Risparmio Gestito è cresciuto del 40% a Euro 793 milioni. Al 30 giugno 2006, l’organico della Rete di vendita di Banca Mediolanum è cresciuto di 823 unità raggiungendo 5. 658 Consulenti Globali (di cui 3. 954 promotori finanziari) rispetto al 30 giugno 2005. Il totale dei Clienti al 30 giugno 2006 era di 814. 900 primi intestatari, 26. 900 in più rispetto al 30 giugno 2005. I C/c al 30 giugno 2006 si sono attestatati su un totale di 424. 676, con un incremento di 61. 531 conti rispetto al 30 giugno 2005, +17%. Per quanto riguarda Banca Esperia, vanno segnalati in particolare: Un Utile Netto di Euro 6,2 milioni (Euro 3,0 milioni di pertinenza del Gruppo Mediolanum), in crescita del 36%. Masse amministrate in crescita del 17% rispetto al 30 giugno 2005, attestatesi su Euro 6. 232 milioni (Euro 3. 022 milioni quota Mediolanum). L’embedded Value, elaborato da Tillinghast-towers Perrin, con riferimento alle attività del Vita, dell’Asset Management, dell’attività bancaria e del business spagnolo ha fatto registrare una crescita del 6%, da Euro 2. 807 milioni (riclassificato secondo i principi dell’European Embedded Value), al 30 giugno 2005, a Euro 2. 974 milioni. Il Valore della Nuova Produzione Vita, Asset Management e Banca è stato positivo per Euro 151 milioni, in crescita del 64% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Con riferimento ai Mercati Esteri: Il Risultato Economico è migliorato del 35% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso passando da Euro –2,4 milioni a Euro –1,5 milioni. Le attività in Spagna attraverso Fibanc hanno contribuito all’Utile Consolidato per Euro 1,9 milioni rispetto a Euro 0,6 milioni nello stesso periodo dell’anno scorso. Sempre con riferimento alla Spagna, il valore di Embedded Value di Nuova Produzione nei primi sei mesi del 2006 è stato di Euro 9 milioni, pari al valore di nuova produzione generato nell’intero anno precedente. Le Masse amministrate sono cresciute del 6% rispetto al 30 giugno 2005, attestandosi su Euro 2. 968 milioni. Al fine di fornire una più completa informativa dei risultati economici semestrali si allega il Reporting per linea di business (segment reporting) che espone i dati economici del semestre riclassificati secondo uno schema che rispecchia il sistema direzionale del Gruppo Mediolanum. Tale schema riclassificato non è oggetto di verifica da parte della società di revisione e quest’ultima, incaricata di certificare su base limitata la relazione semestrale, non ha ancora completato il proprio esame. .  
   
   
RAS HOLDING: L´UTILE NETTO CRESCE DEL 25% A 593 MILIONI APPROVATA LA RELAZIONE SEMESTRALE CONSOLIDATA AL 30 GIUGNO 2006  
 
 Milano, 12 settembre 2006 - Ii Consiglio di Amministrazione di Ras Holding, presieduto da Giuseppe Vita, ha approvato oggi la relazione semestrale consolidata 2006. L´utile netto al 30 giugno 2006, pari a 593 milioni di euro, ha evidenziato una crescita del 24,9% rispetto al primo semestre 2005 (475 milioni di euro). La redditività ha beneficiato sia del buon andamento tecnico nei rami Danni sia dell´incremento dei proventi finanziari netti. °I primi sei mesi del 2006 - ha commentato Paolo Vagnone, amministratore delegato di Ras - mostrano una buona crescita dell´utile rispetto allo stesso periodo 2005, in un mercato non particolarmente favorevole per la raccolta assicurativa". Al 30 giugno 2006 la raccolta premi consolidata, comprensiva dei contratti di investimento contabilizzati nel settore Vita, è stata pari a 9. 037 milioni di euro, in crescita dell´1,7% rispetto al primo semestre 2005 (8. 889 milioni). Andamento per aree di business Danni I premi consolidati Danni sono stati pari a 4. 162 milioni di euro, in aumento dell´1,5% rispetto ai 4. 100 milioni del 30 giugno 2005. L´italia ha contribuito per 1. 937 milioni (+1,1%) con una crescita interessante nel comparto retail non-auto (+7,8% a 429 milioni), mentre sono risultati in calo dello 0,6% i premi nel settore Auto. Positivo l´andamento della raccolta estera (Svizzera, Austria, Spagna e Portogallo) con un incremento dell´1,9% a 2. 225 milioni. Ii combined ratiol consolidato è migliorato attestandosi a 95,9% (97,5%), e in Italia è sceso a 96,7% (da 97,5%) beneficiando del buon andamento tecnico e del contenimento delle spese generali. Vita I premi Vita, comprensivi dei contratti di investimento, sono stati pari a 4. 875 milioni di euro, in aumento dell´1,8% rispetto ai 4. 789 milioni dell´analogo periodo del 2005. In Italia la crescita è stata pari all´1,4%, con una raccolta pari a 3. 823 milioni, sostenuta in particolare dai promotori finanziari e dal bancassurance. La raccolta realizzata all´estero (Svizzera, Austria, Spagna e Portogallo) si è attestata a 1. 052 milioni (+3,4%). La nuova produzione Vita individuale in Italia è stata pari a 2. 974 milioni, in flessione dell´1,1% rispetto ai primi sei mesi del 2005 (3. 008 milioni). In particolare, i promotori !h g no una crescita del 15,6%, con premi di nuova produzione a 241 milioni (209 milioni), il canale bancario ha registrato un incremento dell´1% a 2. 468 milioni (2. 443 milioni) in controtendenza rispetto al mercato Vita bancassurance (-8,4%), mentre il canale agenti ha chiuso a 265 milioni in flessione del 25,7% rispetto al primo semestre 2005 che beneficiava di un significativo contributo dei premi unici. È proseguita invece la crescita dei premi annui degli agenti a 71 milioni (+9,3%). Al 30 giugno 2006 le masse amministrate si sono attestate a 23,3 miliardi di euro, in aumento dell´8%. Buona la performance dei flussi netti, cresciuti del 61% a 631 milioni, grazie soprattutto alla raccolta del risparmio gestito (263 milioni), che ha invertito la tendenza rispetto all´andamento negativo dei primi sei mesi 2005, e dei prodotti Vita a contenuto finanziario (+18% a 246 milioni). Alla fine del primo semestre 2006 la rete Rasbank contava 2. 620 promotori finanziari rispetto ai 2. 696 di fine 2005. I risultati conseguiti nei primi sei mesi dell´anno consentono di confermare che la gestione del gruppo in Italia e all´estero - salvo eventi di natura eccezionale e imprevedibili criticità dei mercati - sarà coerente con gli obiettivi di redditività per il 2006, con un sostanziale miglioramento dei risultati rispetto all´esercizio precedente. Tale positivo andamento viene confermato, in particolare, per l´attività in Italia, sulla quale si concentreranno Ras e le sue controllate dopo l´incorporazione di Ras holding in Allianz Se, operazione prevista per l´autunno del corrente anno. .  
   
   
FONDIARIA-SAI S.P.A.: APPROVATA LA RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2006. UTILE CONSOLIDATO PARI A € MIL. 320 (+10,5%).  
 
Milano, 12 settembre 2006. Sotto la presidenza di Jonella Ligresti si è riunito ieri il Consiglio di Amministrazione della Fondiaria-sai S. P. A. Che ha esaminato ed approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2006. Il bilancio consolidato chiude con un utile al lordo delle competenze di terzi pari a € mil. 320 (€ mil. 289,7 al 30 giugno 2005, +10,5 %), ed un utile di Gruppo pari a € mil. 258,1, in crescita del 10,3%. La raccolta premi complessiva lorda ammonta a € mil. 4. 940,8 (+1,9% rispetto all’analogo periodo precedente). La raccolta diretta nei Rami Danni ammonta a € mil. 3. 726,3, con un incremento del 2,1%. La gestione del business presenta un utile, al lordo delle imposte, pari a € mil. 308,6, in calo rispetto all’analogo periodo precedente (-5,7%), a causa del maggior peso degli altri oneri tecnici, fenomeno destinato ad essere riassorbito nella seconda parte dell’anno, sia delle rettifiche di valore su titoli appartenenti al comparto Hft. Conseguentemente il Combined Ratio di Gruppo si stabilizza attorno al 94,9% (94,1% al 30 giugno 2005). Dal punto di vista industriale il Loss Ratio migliora passando dal 72% al 70,4%, confermando il buon andamento della gestione sinistri; analogamente l’Expense Ratio migliora ulteriormente diminuendo di 0,3 punti percentuali, assestandosi al 19,4%. Il Combined Ratio operativo (Loss Ratio + Expense Ratio) diminuisce di circa 2 punti percentuali, passando dal 91,7%, registrato nell’analogo semestre del 2005, ad 89,8%. La raccolta premi dei Rami Vita ha raggiunto € mil. 1. 210, con un incremento del 1,2%. Tale dato rappresenta il 24,5% dei premi complessivi sostanzialmente in linea con il dato al 30 giugno 2005. Le spese di gestione passano a € mil. 784,1 da € mil. 760,3 al 1° semestre 2005, rappresentando il 15,2% dei premi (15,5% al 31 dicembre 2005). Il reddito complessivo netto degli investimenti, comprensivo dei proventi da partecipazioni in società controllate, collegate e joint venture, pari a € mil. 24, ha raggiunto € mil. 573 (€ mil. 505 al 30 giugno 2005). Il totale degli investimenti raggiunge € mld. 30,4 rispetto ai € mld. 30,1 dell’esercizio 2005. Le riserve tecniche lorde (incluse le riserve Vita) ammontano a € mld. 25,6 rispetto a € mld. 25,4 alla fine dell’esercizio precedente. Bilancio Civilistico L’ utile netto al 30 giugno 2006 è stato pari a € mil. 101,7 e risulta inferiore al corrispondente dato dell’esercizio precedente (- 14,9%) essenzialmente per la maggiore entità delle rettifiche di valore sui titoli obbligazionari in portafoglio. La raccolta premi ammonta complessivamente a € mil. 2. 765,3 (+ 1,8%), di cui € mil. 2. 013,3 (+ 0,3%) nei Rami Danni e € mil. 752 (+ 6,0%) nei Rami Vita. Nei Rami Danni la raccolta premi del lavoro diretto ha raggiunto € mil. 2. 007,3 (+0,3%). In particolare per ciò che concerne il settore Auto sono stati raccolti € mil. 1. 424,7 (+ 0,3%), mentre nel Non Auto sono stati raggiunti € mil. 582,6 (+0,6%). Complessivamente il numero dei sinistri denunciati aumenta dell’ 1,9%. Peraltro, nella Rc. Auto si evidenzia un sensibile miglioramento (-2,4%) rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente. Il risultato tecnico raggiunge € mil. 142,3 (- 27,0%), influenzato dal maggior peso degli altri oneri tecnici (tale fenomeno è destinato ad essere riassorbito nella seconda parte dell’anno), ma sopratutto dalla significativa entità delle rettifiche di valore operate sui titoli obbligazionari. Nei Rami Vita sono stati emessi premi del lavoro diretto per € mil. 743,5 con un incremento del 5,9%. In particolare è da segnalare l’incremento della Nuova Produzione che raggiunge € mil. 428,6 con un incremento, rispetto al 1° semestre 2005, del 14,4%. Il risultato tecnico netto complessivo supera € mil. 3 in calo rispetto al 30 giugno 2005 (€ mil. 12), a causa delle rettifiche di valore effettuate su titoli a reddito fisso in portafoglio. Complessivamente le riserve tecniche ammontano a € mil. 14. 834 con un incremento del 2% rispetto al dato di fine esercizio 2005. La gestione patrimoniale finanziaria ha conseguito proventi ordinari netti pari a € mil. 290 (€ mil. 230 al 30 giugno 2005), ed ha beneficiato del rialzo dei tassi d’interesse e del maggior apporto di dividendi da partecipate extra gruppo. D’altro canto le tensioni sui prezzi dei titoli obbligazionari hanno comportato svalutazioni sui titoli a reddito fisso per un ammontare pari a € mil. 99. In considerazione dei primi dati riguardanti il 3° trimestre in corso, si ritiene di potere confermare le positive aspettative sui risultati di fine anno, che ribadiranno la leadership in termini di redditività ed efficienza del Gruppo. .  
   
   
MILANO ASSICURAZIONI S.P.A.: APPROVATA LA RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2006 RACCOLTA PREMI TOTALE € 1.730 MIL. (+3,4%).  
 
 Milano, 12 settembre 2006 - Sotto la presidenza di Fausto Marchionni si è riunito ieri il Consiglio di Amministrazione della Milano Assicurazioni S. P. A. Che ha approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2006. Il conto economico consolidato del semestre chiude con un utile di periodo di pertinenza di Gruppo pari a € mil. 138,2 in crescita del 13,3% rispetto all’analogo periodo precedente. La raccolta premi complessiva ammonta a € mil. 1. 729,5 (+ 3,4%). Nei Rami Danni la raccolta premi del lavoro diretto ha raggiunto € mil. 1. 427,2 (+ 2,7%). La gestione assicurativa del settore presenta un utile, prima delle imposte, di € mil. 157,3 in calo rispetto all’analogo periodo precedente (€ mil. 165,1), a causa del maggiore peso degli altri oneri tecnici. Tale fenomeno è destinato ad essere riassorbito nella seconda parte dell’anno. Per questo motivo il Combined Ratio della Capogruppo si stabilizza attorno al 95,6% (dal 93,6% del 30 giugno 2005). Dal punto di vista industriale, il Loss Ratio presenta un leggero miglioramento passando da 72,5% al 72,3%, confermando il buon andamento della gestione sinistri, e, analogamente, l’Expense Ratio mostra una ulteriore riduzione giungendo al 18,3% dal precedente 18,7%. Complessivamente il Combined Ratio Operativo (Loss Ratio + Expense Ratio) diminuisce dello 0,6% passando dal 91,2%, registrato nello scorso semestre, al 90,6%. Il settore Vita fa emergere un utile prima delle imposte di € mil. 48,3 in significativo miglioramento rispetto a € mil. 29,0 del 1° semestre 2005. La raccolta premi ha raggiunto € mil. 289,6 (+4,2%). Va sottolineato l’incremento consuntivato dal Ramo I, che giunge a € mil. 160,7 mostrando una crescita del 14,4% a conferma della bontà delle iniziative commerciali intraprese volte a coinvolgere la rete agenziale nel cambiamento del mix produttivo. Si segnala altresì che l’incremento della nuova produzione di Ramo I è stato superiore all’80%. La gestione patrimoniale e finanziaria ha conseguito proventi netti da strumenti finanziari e investimenti immobiliari per € mil. 187,4 (€ mil. 190,3 nel 1° sem. 2005), anche grazie ad un buon andamento dei mercati azionari, che ha consentito di cogliere buone opportunità di trading. Il risultato economico conseguito nel semestre in esame è in linea con quanto pianificato dalla Compagnia e rende prevedibile un risultato d’esercizio soddisfacente, salvo il verificarsi di eventi particolarmente negativi, derivanti, soprattutto, da turbolenze dei mercati finanziari. Il risultato economico netto della sola capogruppo Milano Assicurazioni ammonta a € mil. 89,3 contro € mil. 109,9 al 30 giugno 2005. La flessione è principalmente riconducibile all’andamento dei mercati finanziari e alla conseguente iscrizione di rettifiche di valore sul portafoglio titoli, che hanno penalizzato il conto economico per € mil. 71,4 al lordo dell’effetto fiscale. .  
   
   
CATTOLICA ASSICURAZIONI :APPROVATI I RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2006 UTILE NETTO DELLA CAPOGRUPPO 71 MILIONI RACCOLTA PREMI CONSOLIDATA 2.412 MILIONI PREMI DANNI CONSOLIDATI 815 MILIONI UTILE NETTO CONSOLIDATO 50 MILIONI  
 
Verona, 12 settembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Cattolica Assicurazioni, riunitosi in ieri sotto la presidenza di Giuseppe Camadini, ha approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2006. Il primo semestre dell’anno è stato caratterizzato da una prudente gestione volta, oltre che a fronteggiare le mutate prospettive del ciclo dei rami danni, anche a mitigare gli effetti economici dell’accresciuta volatilità dei mercati finanziari. Ciò al fine di conservare il profilo di solidità che da sempre caratterizza il Gruppo Cattolica. Il reserve ratio1 dei rami danni della Capogruppo sale a 186,2%; quello del ramo Rc Auto a 194,2%. La Capogruppo chiude il semestre con un risultato netto pari a 71 milioni (+5,49%). Il Gruppo ha raggiunto, nei primi sei mesi del 2006, una raccolta consolidata2 del lavoro diretto e indiretto pari a 2. 412 milioni (comprensivi dei c. D. Contratti di investimento, contabilizzati nel business vita, che ammontano a 60 milioni), in flessione del 12,9% rispetto al primo semestre 2005. I premi assicurativi del lavoro diretto e indiretto hanno raggiunto i 2. 352 milioni (-7%). Positivo l’apporto dei rami danni3 che raggiungono 815 milioni (+10,9%); il business vita, raccolta in calo del 21,5%, risente del rallentamento del mercato e del fatto che nel primo semestre 2005 erano stati sottoscritti rilevanti contratti di ramo Vi (Fondo Pensione Cometa) e di ramo V (polizze di capitalizzazione corporate). La raccolta complessiva ha raggiunto quindi i livelli attesi dal Piano d’Impresa per il 2006, dopo un 2005 di forte sviluppo che aveva significativamente sovraperformato le stime per il triennio 2005-2007. I premi consolidati del lavoro diretto dei rami danni sono quindi cresciuti del 10,9% raggiungendo 815 milioni da 735 milioni dell’esercizio precedente. Il contributo derivante dal pieno consolidamento di Uni One Assicurazioni è di 112 milioni. In riduzione il ramo Rc Generale (-4,2%), anche per effetto di una crescente selezione dei contratti, a conferma della volontà del Gruppo di concentrare la propria expertise sui rami e sui settori/segmenti più redditizi. Il risultato netto consolidato del segmento danni è pari a 37 milioni (+8,8%). Il claims ratio4 sale a 81,4% da 74,1% nello stesso periodo del 2005, soprattutto per effetto del rafforzamento delle riserve sinistri. La raccolta consolidata dei rami vita ammonta a 1. 581 milioni contro 2. 015 milioni dei primi sei mesi del 2005 (-21,5%), di cui 1. 521 milioni di premi assicurativi dai 1. 776 milioni al 30 giugno 2005 (-14,4%). Da segnalare in particolare lo sviluppo del canale agenziale nel business vita che ha segnato una crescita dell’8,3% rispetto al primo semestre 2005. Il risultato netto consolidato del segmento vita si è attestato a un milione. La rete agenziale ha raggiunto le 1. 505 unità dalle 1. 495 di fine 2005, con una raccolta premi complessiva pari a 914 milioni, in crescita del 16,6% rispetto al precedente esercizio. Gli sportelli di istituti bancari che collocano prodotti del Gruppo sono aumentati a 2. 949 da 2. 913 a fine 2005 con una raccolta premi pari a 1. 339 milioni, in flessione del 22,8% rispetto all’anno precedente. I promotori finanziari sono 919 e i broker 258. Per quanto riguarda la redditività complessiva, il Gruppo ha chiuso il primo semestre 2006 con un utile netto consolidato pari a 50 milioni (-30,6%) ed un utile netto di Gruppo di 43 milioni (-30,7%). A determinare tale risultato ha concorso il rafforzamento del livello delle riserve sinistri (il reserve ratio consolidato passa da 177,4% a fine 2005 a 187,5% al 30 giugno 2006) e la volatilità dei mercati finanziari. Complessivamente il risultato netto della gestione finanziaria, esclusa la componente derivante dagli strumenti finanziari valutati al fair value e i proventi da cessione di immobili e da partecipazioni, ha contribuito ai risultati del Gruppo per complessivi 93 milioni rispetto agli 83 milioni al 30 giugno 2005 (+12,1%). I proventi netti derivanti da titoli valutati al fair value con effetti a conto economico, in prevalenza riconducibili agli investimenti il cui rischio è a carico degli assicurati, sono negativi per 20 milioni rispetto ai 230 milioni al 30 giugno 2005; i proventi netti relativi ad altri strumenti finanziari e investimenti immobiliari hanno raggiunto nel primo semestre 2006 i 214 milioni da 109 milioni dello stesso periodo del 2005 (+96,3%), di cui 109 milioni derivanti dalla cessione di immobili (21 milioni al 30 giugno 2005) e 10 milioni dalla vendita di partecipazioni. Le riserve tecniche lorde del lavoro diretto e indiretto dei rami danni ammontano a 3. 038 (+3,1% rispetto al 31 dicembre 2005) milioni e le riserve dei rami vita, comprese le passività finanziarie, si attestano a 15. 105 milioni (-2,1%). Gli investimenti ammontano a 18. 360 milioni dai 18. 759 milioni al 31 dicembre 2005. Al 30 giugno 2006 il patrimonio netto consolidato, comprensivo dell’utile ammonta a 1. 220 milioni di euro rispetto ai 1. 289 milioni a fine 2005. La Società informa che la relazione semestrale al 30 giugno 2006 sarà a disposizione del pubblico presso la sede sociale e presso Borsa Italiana S. P. A. A partire dal 13 settembre prossimo. .  
   
   
CREDITO ARTIGIANO: SARTORELLO, “LE IMPRESE PIÙ STRUTTURATE COLGONO LA RIPRESA” IL PRESIDENTE DI COFIDI VENEZIANO EVIDENZIA LA DIFFERENZA TRA PICCOLE E MEDIE IMPRESE NELL’APPROCCIO AGLI INVESTIMENTI  
 
Marcon Ve , 12 settembre - “I numeri ci mostrano segnali concreti di ripresa. Nel secondo trimestre del 2006 il trend degli investimenti è positivo e si registra un accelerazione rispetto al ritmo più lento dei primi tre mesi dell’anno, ma sono soprattutto le imprese più strutturate a spiegare le vele”. Il presidente di Cofidi Veneziano Antonio Sartorello coglie questa evidenza dai dati relativi al credito artigiano diffusi dalla cooperativa di garanzia emanazione della Confartigianato provinciale di Venezia. “I dati sono positivi per il sistema dell’artigianato locale - chiarisce Sartorello -. Si tratta di analizzare come le aziende reagiscono ad una congiuntura che oggi appare più favorevole. Dal nostro osservatorio rileviamo un incremento dell’importo medio degli affidamenti e una riduzione del numero delle pratiche: questo significa che solo le medie imprese sono oggi nelle condizioni di investire per ritornare a crescere oppure è il segnale di una progressiva concentrazione delle imprese, che stanno aggregandosi sviluppando la filiera? Probabilmente sono vere entrambe le opzioni. Possiamo dire che l’artigianato più strutturato sta alzando il capo, mentre le aziende più piccole (i servizi, l’artigianato artistico) manifesta una maggiore propensione a far cassa per affrontare i problemi di liquidità. E parallelamente meritano attenzione le politiche di concentrazione”. In questo quadro, il presidente di Cofidi Veneziano rivendica l’importanza di un sostegno mirato da parte della Regione Veneto “in particolare per l’artigianato artistico e dei beni culturali, che rappresenta un patrimonio insostituibile per il nostro territorio. Servono interventi studiati ad hoc, soprattutto a Venezia dove gli operatori nella filiera del vetro e dei restauri stanno soffrendo”. Inoltre dalla Regione e dall’Unione Europea dovrebbe venire una maggiore attenzione sui temi dell’innovazione, con una normativa che tenga presente anche la dimensione della microimpresa. .  
   
   
COFIDI, IL CREDITO ARTIGIANO NELLA PROVINCIA DI VENEZIA: REPORT I SEMESTRE 2006  
 
Venezia 12 settembre 2006 - Con oltre 8. 200 aziende associate, Cofidi Veneziano rappresenta la struttura di garanzia del credito più importante nella provincia di Venezia. Il dati relativi al primo semestre 2006, se raffrontati con quelli dello stesso periodo del 2005, evidenziano una situazione in chiaroscuro. Si evidenzia una diminuzione nel numero assoluto di pratiche accolte (-12,5%) rispetto al primo semestre del 2005, ma dopo un inizio d’anno al ralenty il secondo trimestre 2006 ha mostrato hiari segni di dinamismo. Parallelamente risulta in crescita l’importo medio deliberato, un dato che induce a pensare ad investimenti più strutturati, anche se contemporaneamente si fa più marcata la tendenza ad affidamenti a breve termine, indice di una propensione delle imprese a fare cassa per affrontare problemi immediati di liquidità, anziché cercare tempi più lunghi per ammortizzare il credito. La dinamica del credito artigiano nella provincia di Venezia appare in ogni caso positiva. E il trend di crescita evidenzia una propensione dell’impresa artigiana a cogliere il vento ancora leggero della ripresa. 1. La dinamica associativa Il primo semestre 2006 ha fatto registrare 176 nuove affiliazioni, che vanno ad aggiungersi agli 8. 202 soci di Cofidi Veneziano censiti al 31 dicembre 2005 (Tab. 1). I mandamenti del territorio provinciale che fanno registrare una maggiore concentrazione di nuove iscrizioni sono Mestre (24,43%), Portogruaro (21,02%), e San Donà di Piave (16,48%), che si confermano, in proiezione, il vero “zoccolo duro” dell’artigianato provinciale. Tabella 1 – Dinamica nuove iscrizioni dal 01/01/2006 al 30/06/2006
Mandamenti nuovi iscritti % su totale iscritti
Cavarzere 2 1,14%
Chioggia 4 2,27%
Dolo 14 7,95%
Mestre 43 24,43%
Mirano 17 9,66%
Portogruaro 37 21,02%
San Donà di Piave 29 16,48%
Venezia 24 13,64%
Altri 6 3,41%
Totale 176 100,00%
2. Gli affidamenti 2. 1 – Affidamenti deliberati Gli affidamenti deliberati nel primo semestre 2006 da Cofidi Veneziano ammontano a oltre 60 milioni di euro (Tab. 2). Analizzando nel dettaglio la distribuzione dei crediti, si evidenzia una discrepanza marcata tra le varie aree. Ancora una volta i mandamenti leader risultano Portogruaro, con 15,5 milioni di euro di affidamenti (e una incidenza del 25,75% sul totale delle delibere), San Donà di Piave, con una cifra vicina ai 13,5 milioni (22,19% di incidenza), Mestre con oltre 9 milioni (15,26%) e Dolo con 7,2 milioni (11,94%). Queste quattro aree coprono da sole quasi l’80% degli affidamenti distribuiti nel territorio provinciale. Tabella 2 – Affidamenti deliberati dal 01/01/2006 al 30/06/2006
Mandamenti Numero pratiche accolte Affidamenti deliberati 01/01 - 31/03/2006 % su totale delibere
Cavarzere 15 € 568. 000 0,94%
Chioggia 29 € 1. 829. 100 3,04%
Dolo 112 € 7. 185. 700 11,94%
Mestre 250 € 9. 179. 400 15,26%
Mirano 95 € 4. 740. 500 7,88%
Portogruaro 262 € 15. 492. 200 25,75%
San Donà di Piave 222 € 13. 352. 200 22,19%
Venezia 130 € 4. 181. 130 6,95%
Altri 32 € 3. 636. 500 6,04%
Totale 1147 € 60. 164. 730 100,00%
2. 2 Dinamica degli affidamenti Rispetto ai primi sei mesi del 2005, gli affidamenti deliberati da gennaio a giugno 2006 registrano un avanzamento dell’1,4%, passando da 59. 332. 300 a 60. 164. 730 euro. Guardando ai mandamenti (Tab. 3), si registra un netto avanzamento a Dolo (+18,71%), a Portogruaro (17,22%) e a San Donà di Piave (14,06%). Una flessione netta la fanno invece registrare Cavarzere (-33,02%) e Venezia (-20,5%). Anche Chioggia (-15,52%) e Mestre (-14,18%) sono in calo. Il Veneto Orientale si conferma ai vertici provinciali (Tab. 2). Tabella 3 – Dinamica degli affidamenti (confronto 2006/2005)
Mandamenti Variazione % affidamenti deliberati
Cavarzere -33,02%
Chioggia -15,52%
Dolo +18,71%
Mestre -14,18%
Mirano +1,85%
Portogruaro +17,22%
San Donà di Piave +14,06%
Venezia -20,50%
Altri -23,17%
Totale +1,40%
2. 3 Il timing degli affidamenti Considerando la proiezione temporale degli affidamenti (Tab. 4), nel primo semestre 2006 si registra una maggiore consistenza di quelli a breve termine rispetto al medio termine (36 milioni contro 24), con uno scarto rispetto allo stesso periodo del 2005 dell’8,9%. Anche nei primi sei mesi dello scorso anno era prevalente il breve termine (31 milioni circa contro 28,5), ma nel 2006 il divario si è incrementato notevolmente. I numeri evidenziano dunque una maggiore propensione delle imprese a fare cassa per affrontare problemi immediati di liquidità, anziché cercare tempi più lunghi per ammortizzare il credito. La maggiore propensione verso il breve termine è nei mandamenti di Cavarzere, Venezia e San Donà. Più equilibrata la situazione a Dolo e a Portogruaro. Rovesciamento virtuoso nel comprensorio clodiense, dove il medio termine arriva quasi al 65%. Tabella 4 – Proiezione temporale affidamenti deliberati dal 01/01/2006 al 30/06/2006
Mandamenti breve termine medio termine
Pratiche accolte Affidamenti deliberati % Pratiche accolte Affidamenti deliberati %
Altri 19 € 3. 023. 000 83,13% 13 € 613. 500 16,87%
Cavarzere 13 € 536. 000 94,37% 2 € 32. 000 5,63%
Chioggia 15 € 649. 000 35,48% 14 € 1. 180. 100 64,52%
Dolo 64 € 3. 989. 000 55,51% 48 € 3. 196. 700 44,49%
Mestre 147 € 5. 606. 000 61,07% 103 € 3. 573. 400 38,93%
Mirano 51 € 2. 918. 000 61,55% 44 € 1. 822. 500 38,45%
Portogruaro 152 € 8. 116. 000 52,39% 110 € 7. 376. 200 47,61%
San Donà di Piave 116 € 8. 300. 500 62,17% 106 € 5. 051. 700 37,83%
Venezia 86 € 2. 990. 830 71,53% 44 € 1. 190. 300 28,47%
Totale 663 € 36. 128. 330 60,05% 484 € 24. 036. 400 39,95%
3. Investimenti e liquidità L’ammontare complessivo degli affidamenti deliberati nel primo semestre 2006 ha visto un incremento di quasi 1 milione di euro rispetto allo stesso periodo del 2005. Un aumento significativo lo fa registrare l’importo medio deliberato, con 52,5 milioni a fronte dei 45,2 del semestre gennaio-giugno 2005 (Tab. 5). Tabella 5 – Importo medio deliberato e confronto con il 2005
Affidamenti deliberati Importo medio deliberato I semestre 2006 Importo medio deliberato I semestre 2005
€ 52. 453,99 € 45,257,28
Prestiti per investimenti € 51. 558,48 € 45. 564,68
Un segnale bifronte viene dall’analisi delle motivazioni sottese agli affidamenti. Rispetto al primo semestre 2005, infatti, sono in flessione i prestiti per investimenti (17,6 milioni contro i 20,6) e anche i prestiti per liquidità (6,4 milioni di euro contro i quasi 7,9). Allo stesso tempo è va rilevato che il 73,4% degli affidamenti è destinato ad investimenti e solo il 26,7% viene richiesto per liquidità. Tabella 6 - Affidamenti deliberati I semestre 2006 e variazione tendenziale sul 2005
Affidamenti deliberati Numero pratiche Affidamenti deliberati % su totale Variazione tendenziale su 2005
1147 € 60. 164. 730,00
Investimenti non agevolati 177 € 8. 784. 900,00 36,55% -32,65%
Totale prestiti per investimenti 342 € 17. 633. 000,00 73,36% -14,57%
Totale prestiti per liquidità 142 € 6. 403. 400,00 26,64% -18,56%
4. Operatività con i singoli Istituti L’attivazione di affidamenti per 60 milioni ha generato 1. 147 pratiche accolte (Tab. 7). Istituto leader Carive-gruppo Sanpaolo con 21,5milioni di euro, seguito dalle Banche di Credito Cooperativo con 15,4 milioni e da Banca Intesa, più staccata con 6,5milioni. Rispetto al primo semestre 2005, il saldo è positivo soprattutto per Banca Antonveneta (+20,5%), Banche di Credito Cooperativo (+20%), Unicredit Banca (18,1%) e Banca Intesa (+10,6%). Carive mantiene la leadrship in provincia nonostante un calo dell’11,7% rispetto al primo semestre del 2005, legato in parte alla riorganizzazione interna al Gruppo Sanpaolo in Veneto. Tabella 7 – Affidamenti deliberati suddivisi per Istituto bancario I semestre 2006
Istituti di credito Numero pratiche accolte Affidamenti deliberati % su totale delibere
Ca. Ri. Ve. 416 € 21. 468. 230 35,68%
Intesa 145 € 6. 451. 300 10,72%
Unicredit B. 108 € 5. 098. 300 8,47%
B. P. Vr. No. 64 € 2. 713. 400 4,51%
Friulcassa 0 € - 0,00%
B. C. C. 241 € 15. 351. 800 25,52%
Unicredit B. I. 2 € 26. 800 0,87%
Antonveneta 63 € 3. 008. 700 5,00%
Pop. Vicenza 35 € 1. 700. 500 2,83%
Friuladria 69 € 3. 736. 500 6,21%
Ca. Ri. Pd. Ro. 4 € 110. 000 0,18%
Totale 1147 € 60. 164. 730 100,00%
Tabella 8 – Variazioni tendenziali per Istituto bancario
Istituti di Credito % pratiche accolte % affidamenti deliberati
Ca. Ri. Ve. -13,51% -11,67%
Intesa -11,59% +10,61%
Unicredit B. +5,88% +18,11%
B. P. Vr. No. -16,88% +6,31%
Friulcassa -100,00% -100,00%
B. C. C. -19,93% +19,98%
Unicredit B. I. -50,00% -40,56%
Antonveneta +20,44% +20,44%
Pop. Vicenza +2,94% -4,22%
Friuladria +9,52% +4,69%
Ca. Ri. Pd. Ro. -80,00% -84,19%
Totale -12,51% +1,40%
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CINVEN GENERA FORTI RENDIMENTI DA MEDIMEDIA  
 
Milano, 12 settembre 2006 - Il fondo europeo di private equity Cinven ha annunciato ieri che è stato firmato un accordo per la cessione di Medimedia Usa Inc (“Medimedia Usa”), società leader nel marketing e nella gestione sanitaria, a Vestar Capital Partners. Medimedia Usa è stato il cuore di un pacchetto più ampio di attività di divulgazione professionale e sanitaria acquisite da Vivendi Universal Publishing nell’aprile del 2002 da parte di Cinven insieme al gruppo Carlyle e ad Apax (“il Consorzio”). Successivamente all’acquisizione, il Consorzio e il management hanno attuato una strategia basata su alcuni fattori chiave: una fondamentale riorganizzazione che ha portato i vari business ad un maggiore focus divisionale, un programma riuscito di riduzione dei costi ed infine investimenti in strategie di crescita che hanno creato valore. Questa strategia ha portato a quattro cessioni di successo (inclusa quella di oggi), di cui una delle più recenti è stata la vendita delle divisioni media di sanità professionale europea ed asiatica a United Business Media plc nel 2004. Il valore complessivo generato dalle quattro dismissioni è ammontato a 1,1 miliardi di Euro contro un valore complessivo iniziale di 523 milioni di Euro, generando un rendimento totale pari a 3,2 volte il valore dell’investimento iniziale di 250 milioni di Euro. Medimedia Usa comprende due attività fondamentali. Il suo gruppo Patient Education fornisce servizi e programmi integrati di gestione sanitaria, contenuti per l’educazione del paziente e applicazioni acquistate da stakeholders sanitari, tra i quali datori di lavoro, ospedali, programmi sanitari, medici, pazienti e aziende farmaceutiche. Il gruppo Pharma fornisce una varietà di soluzioni ad aziende farmaceutiche attraverso le loro attività marketing, indirizzando contenuti e applicazioni a medici e pazienti. La cessione è soggetta all’autorizzazione di Hsr e si prevede possa concludersi nell’ottobre 2006. Goldman Sachs ha agito come advisor del Consorzio per questa operazione. Commentando la cessione, Simon Rowlands, partner di Cinven ha dichiarato: “Il progetto originale d’investimento nel 2002 era avvincente. Era una proposta a cui potevamo apportare la nostra considerevole capacità nel settore media. Anche la portata internazionale e la complessità della situazione hanno giocato come punti di forza di Cinven. ” Marcus Wood, partner di Cinven, ha aggiunto: “Nei quattro anni passati sotto il nostro controllo, un gruppo disparato di business è stato riorganizzato in operazioni distinte e di nicchia condotte da un management eccellente che ha implementato strategie di crescita. Un valore significativo è stato generato tramite la crescita dei ricavi e dell’Ebitda, culminato in vendite di successo a società blue-chip. ” .  
   
   
BANCA INTERMOBILIARE RELAZIONE SEMESTRALE CONSOLIDATA AL 30 GIUGNO 2006: SUPERATI I 15,7 MILIARDI DI EURO DI MASSE AMMINISTRATE E GESTITE (+6,9% VS. 31.12.05; +12% VS. 30.06.05); L’UTILE NETTO DI GRUPPO A 24,1 MILIONI DI EURO (-21% A/A).  
 
Torino, 12 settembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Intermobiliare, tenutosi ieri sotto la Presidenza di Franca Segre, ha approvato la relazione semestrale consolidata al 30. 06. 2006. In un semestre caratterizzato da una situazione di incertezza su diversi mercati finanziari, il Gruppo Banca Intermobiliare ha incrementato le principali voci di raccolta, ma ha dovuto registrare un risultato economico meno brillante rispetto al primo semestre dell’anno passato. Il Cda ha constatato che l’utile netto del primo semestre 2006 è pari a 24,1 Milioni di Euro, contro 30,5 Milioni di Euro al 30. 06. 2005 (-21,1%). Esaminando i dati più significativi ricavabili dalla relazione semestrale al 30. 06. 2006, il Cda ha preso atto che: la raccolta netta del Gruppo al 30. 06. 2006 è stata pari a 519 Milioni di Euro: in un contesto di mercato difficile rispetto ai periodi più recenti, il Gruppo ha mostrato buone capacità di risposta alle esigenze dei clienti; le masse amministrate e gestite dal gruppo hanno superato i 15,7 Miliardi di Euro, in crescita del 7% rispetto al 31. 12. 05 e del 12% al 30. 06. 05; in particolare il patrimonio gestito si è attestato a 5. 602 milioni di Euro, mostrando un incremento del 2,3% rispetto al 31. 12. 05 e del 10,2% al 30. 06. 05; il margine di intermediazione del primo semestre 2006 è pari a 69,3 Milioni di Euro, contro i 79,8 milioni di Euro al 30. 06. 2005 (-13,2%); il totale dei costi generali (spese per il personale, spese amministrative, ammortamenti operativi ed altri oneri netti dei proventi di gestione) del primo semestre 2006 si attesta a 34 Milioni di Euro, -12,7% rispetto al primo semestre 2005; il cost/income ratio risulta pari al 49%; il risultato della gestione operativa è pari a 35,3 milioni di Euro, contro i 40,8 milioni di Euro del primo semestre dello scorso esercizio (-13,6%). .  
   
   
PIRELLI & C. REAL ESTATE: APPROVATI DAL CDA I DATI AL 30 GIUGNO 2006: + 17% UTILE NETTO CONSOLIDATO  
 
 Milano, 12 settembre 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. Real Estate riunitosi ieri ha esaminato e approvato i risultati della gestione del Gruppo relativi al semestre chiuso al 30 giugno 2006, che confermano il trend di crescita della Società. Pirelli Re è una management company che gestisce fondi e società proprietari di immobili e non performing loans nei quali coinveste con quote di minoranza (attività di fund e asset management) ed ai quali fornisce, così come ad altri clienti, tutti i servizi immobiliari specialistici, sia direttamente che tramite il network in franchising. Pertanto, nella lettura delle grandezze qui di seguito riportate, si segnala che i ricavi aggregati e il risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni sono da considerarsi gli indicatori più significativi nell’esprimere rispettivamente il volume d’affari e l’andamento dei risultati. Andamento della gestione nel primo semestre 2006 - I ricavi aggregati ammontano a 1. 706,2 milioni di euro, sostanzialmente in linea con i 1. 741,7 milioni di euro del primo semestre 2005. Il risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni è pari a 92,3 milioni di euro, con un incremento del 15% rispetto a 80,3 milioni di euro dei primi sei mesi dello scorso anno. L’utile netto di competenza è pari a 70 milioni di euro, in crescita del 17% rispetto a 59,8 milioni di euro dello stesso periodo del 2005. Il patrimonio netto di competenza al 30 giugno 2006 ammonta a 518,6 milioni di euro, (535,4 milioni di euro a fine 2005). La variazione deriva da una parte da un incremento dovuto sia al risultato del periodo (+70 milioni di euro) che all’aumento di capitale con sovrapprezzo al servizio di stock option (+12,3 milioni di euro); dall’altra dalla riduzione generata dalla distribuzione dei dividendi (-77,3 milioni di euro) e dall’acquisto di azioni proprie (-25,1 milioni di euro). Il patrimonio gestito è pari a 13,9 miliardi di euro, in crescita di circa il 15% rispetto a giugno 2005 (12,1 miliardi di euro) e di circa l’8% rispetto a fine 2005 (12,9 miliardi di euro) ed è composto da 12 miliardi di euro di immobili e 1,9 miliardi di euro di non performing loans. Dei 12 miliardi di euro di patrimonio immobiliare, il 44% è costituito da portafoglio core/core plus e la rimanente quota da portafoglio value added/opportunistico. Il patrimonio in gestione tramite fondi comuni di investimento immobiliari di tipo chiuso di diritto italiano ammonta a 6,6 miliardi di euro, pari al 55% del portafoglio immobiliare. Pirelli Re non coinveste nel Fip-fondo Immobili Pubblici, mentre per la restante parte del patrimonio la quota media di partecipazione è pari al 25% (3,1 miliardi di euro). Secondo l’usuale modello di business, la Società coinveste nel portafoglio value added/opportunistico con primari investitori internazionali con una quota di circa il 30-35% e nel portafoglio core/core plus con una quota di circa il 5%. Il Net Asset Value del Gruppo è pari a 1. 086* milioni di euro (circa il 50% del valore della Società), in crescita del 3% rispetto alla fine del 2005, di cui 22,1 milioni di euro, relativi ad acquisizioni perfezionate alla fine del semestre, sono il risultato di stime interne non ancora sottoposte a procedure valutative esterne. Si ricorda che il restante valore della Società è composto dall’attività di fund-asset management, service provider e franchising per la distribuzione di prodotti immobiliari e finanziari. Tale valore è la somma del patrimonio netto di competenza (518,6 milioni di euro), della plusvalenza implicita pro quota nel patrimonio in gestione (474,4 milioni di euro, di cui 452,4 valutati da Cb Richard Ellis o oggetto di procedure di verifica di Deloitte & Touche) e del valore di mercato delle azioni proprie in portafoglio (92,9 milioni di euro). La posizione finanziaria netta si attesta su un valore passivo di 82,3 milioni di euro, rispetto a 5 milioni al 31 marzo 2006 (42,6 milioni di euro a giugno 2005 e 30,5 milioni a fine 2005), considerando che nel mese di aprile sono stati distribuiti dividendi per 77,3 milioni di euro. La posizione finanziaria rettificata (espressa al lordo dei finanziamenti soci alle società partecipate con quote di minoranza) è passiva per 465,2 milioni di euro, rispetto ai 292,5 milioni di euro a fine 2005. L’aumento deriva, oltre che dal pagamento dei dividendi come sopra indicato, dalle ultime acquisizioni non ancora ricondotte all’usuale modello di business, che prevede il deconsolidamento nel secondo semestre (in particolare, investimenti immobiliari in Polonia e non performing loans in Italia). Il gearing è pari a 0,88, rispetto a 0,53 del 31 dicembre 2005. I dipendenti del Gruppo al 30 giugno 2006 sono pari a 1. 673 unità (1. 596 unità a fine 2005). Andamento dei principali settori di attività nel primo semestre 2006 Attività di Fund e Asset Management Nei primi sei mesi del 2006 l’attività di fund e asset management ha registrato ricavi aggregati pari a 1. 421,4 milioni di euro, sostanzialmente in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente (1. 495,6 milioni di euro). Le vendite ammontano a 1. 059,7 milioni di euro (1. 265,5 milioni al 30 giugno 2005). Le plusvalenze lorde complessive sono pari a 396,9 milioni di euro (356,9 milioni nel primo semestre dello scorso anno), di cui 303,1 milioni relativi alle vendite e 93,8 milioni relativi all’adeguamento al fair value degli asset del fondo Spazio Industriale in funzione del collocamento, diretto o indiretto, previsto nel corso del secondo semestre. La quota di competenza di Pirelli Re delle plusvalenze totali è di circa il 32%. Nel primo semestre 2006 sono stati finalizzati impegni per acquisizioni per 1. 930,5 milioni di euro, di cui 1. 695,3 milioni di euro già perfezionati nel semestre (1. 491,5 a fine giugno 2005). Gli impegni per acquisizioni comprendono 662,2 milioni di non performing loans (net book value) e investimenti nell’Europa Centro-orientale per oltre 450 milioni di euro. Il risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni ammonta a 78,7 milioni di euro, con un incremento del 26% rispetto ai 62,7 milioni di euro del primo semestre 2005. Attività di Servizi diretta e tramite Franchising L’attività di servizi diretta e tramite franchising ha registrato ricavi consolidati pari a 189,6 milioni di euro, rispetto ai 175 milioni nello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato operativo si attesta a 29,4 milioni di euro, rispetto ai 31,1 milioni di euro al 30 giugno 2005. In particolare, il risultato operativo dei servizi tecnici (project, facility e property management) è pari a 12,9 milioni di euro, a fronte di 9,3 milioni di euro nello stesso periodo dello scorso anno con un incremento del 39%, e quello dei servizi commerciali (agency) è pari a 16,4 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il primo semestre 2005 a valori omogenei; il risultato dello scorso anno (22,4 milioni di euro) aveva beneficiato di 5,2 milioni per il conferimento di portafogli immobiliari a fondi, quest’anno previsti nel secondo semestre. Pirelli Re Franchising ha ottenuto un risultato di break even a livello operativo, a fronte di un risultato negativo nel primo semestre del 2005 di 1,2 milioni di euro. La rete di franchising, con 573 agenzie operative, ha commercializzato immobili su incarichi di Pirelli Re Agency per un valore di 233 milioni di euro (+19% rispetto al primo semestre dello scorso anno) e segnalato prodotti finanziari (mutui e leasing) per 104 milioni di euro (+275% rispetto al 30 giugno 2005). Il Ros dei servizi tecnici (project, facility e property management) è aumentato al 9% (8% a giugno 2005); il Ros dell’agency, con dati omogenei, è stabile ed è pari a circa il 41%. Eventi successivi al 30 giugno 2006 In data 2 agosto Pirelli Re e Calyon, la corporate e investment bank del Gruppo Crédit Agricole, hanno firmato un accordo vincolante per la costituzione di una joint venture per investire in Europa nei non performing loans. La joint venture si è impegnata ad acquistare il 100% di cinque portafogli di crediti ipotecari in sofferenza, detenuti dal novembre 2004 dalla jv Pirelli Re/msref, con un gross book value residuale di circa 2,6 miliardi di euro. In seguito alla nascita della nuova partnership strategica, Pirelli Re rileverà dai fondi immobiliari di Morgan Stanley il 53% di Credit Servicing S. P. A. , di cui già detiene il 47%, e il 25% di Asset Management Npl S. R. L. , di cui detiene il 75%. Il closing dell’operazione è previsto entro la fine del 2006 subordinatamente all’approvazione dell’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato e dei Trustee delle cartolarizzazioni in essere. In data 4 agosto Banca d’Italia ha approvato la trasformazione dei fondi ordinari riservati Diomira e Raissa in fondi speculativi, con il conseguente cambiamento del gestore e di regolamento da attuarsi entro 60 giorni dalla delibera. A seguito delle indicazioni degli investitori e viste le caratteristiche dei due fondi, Pirelli Re Sgr aveva infatti richiesto a Banca d’Italia l’autorizzazione al trasferimento della gestione alla Pirelli Re Opportunities Sgr. In data 22 agosto Banca d’Italia ha approvato la trasformazione del fondo riservato Spazio Industriale in fondo ordinario, con il conseguente cambiamento del gestore e di regolamento da attuarsi entro 60 giorni dalla delibera. A seguito della modifica del regolamento di gestione da fondo speculativo a fondo ordinario, approvata dagli investitori coerentemente con la nuova strategia di valorizzazione di lungo termine degli asset in portafoglio, Pirelli Re Opportunities Sgr aveva infatti richiesto a Banca d’Italia l’autorizzazione al trasferimento della gestione alla Pirelli Re Sgr. Evoluzione della gestione prevista per il 2006 - Tenuto conto dell’approvazione definitiva della legge di conversione del Dl n. 223/06, pubblicata l’11 agosto 2006, e del riconoscimento del ruolo degli intermediari finanziari immobiliari a valere dal 1 ottobre 2006, la Società prevede nel terzo trimestre un rallentamento dell’attività e per l’intero anno conferma il raggiungimento di una crescita del risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni nella parte bassa del range indicato nel piano triennale 2006-2008 (Cagr 10-15%). .  
   
   
TECNOCASA, UN MERCATO IMMOBILIARE A DUE VELOCITA´: FRENA IL CENTRO-NORD E TIENE IL SUD  
 
Milano, 12 settembre 2006 - Il settore immobiliare prosegue nella sua fase di rallentamento estremamente graduale, che diventa sempre più generalizzato e omogeneo sul territorio italiano. Il ciclo di crescita delle quotazioni, iniziato nel 1998, ha visto il consolidamento di alcune tendenze già manifestatesi negli ultimi semestri e qualche importante novità. I tratti comuni del mercato riguardano i segni positivi nelle variazioni nominali delle quotazioni residenziali, l´allungamento dei tempi di vendita, per effetto di aspettative ancora troppo distanti fra venditori e acquirenti, la stasi del mercato locativo, il calo dei rendimenti medi, la flessione attesa nel numero di compravendite, principalmente nelle metropoli. Si incontrano però sul territorio nazionale anche situazioni diversificate. Dal punto di vista geografico sono cresciuti maggiormente i valori immobiliari nei capoluoghi del sud (+3. 43%), rispetto al nord (+1. 97%) e al centro (+1. 33%). In particolare, alcuni segnali di raffreddamento dei prezzi si confermano in realtà economiche importanti, come Milano, Firenze e Bologna. Più vivace complessivamente l´andamento delle quotazioni immobiliari in Liguria, in Puglia e Sardegna, mentre appare meno dinamico il trend in Friuli, Toscana ed Emilia. L´analisi del profilo dimensionale della realtà urbane ha manifestato un andamento interessante. Per la prima volta da molti anni, nel primo semestre del 2006, sono cresciuti maggiormente i valori nei comuni dell´hinterland (+4. 12%), rispetto alle grandi città (+3. 62%) e ai capoluoghi di provincia (+2. 20%). I differenziali, accumulatisi dall´inizio del ciclo immobiliare, fra le quotazioni presenti nelle metropoli e quelle dei capoluoghi di provincia, sono adesso, a vantaggio delle prime, nell´ordine del 21. 3%. Rispetto ai comuni dell´hinterland lo scostamento è sceso al 17. 8%. E´ risultato indifferente lo stato di conservazione degli immobili. Il mercato ha mostrato infatti una rivalutazione sostanzialmente identica delle soluzioni usate rispetto a quelle nuove/ristrutturate. Permane invece una crescita frazionale superiore per gli appartamenti economici, rispetto a quelli medi e signorili. La domanda immobiliare ha visto la flessione delle richieste indirizzate ai monolocali e trilocali, a favore di quelle rivolte ai bilocali. A Milano la richiesta di piccoli tagli si attesta sul 58. 6%, con un calo dello 0. 4% rispetto all´anno scorso, sostanziale stabilità a Roma, dove le richieste aggregate raggiungono il 48. 8%. In aumento l´offerta nelle grandi città di quattro e cinque locali, in flessione quella delle altre tipologie, particolarmente accentuata per i monolocali (dal 9. 2% al 7. 5%). Si evidenzia, da tre anni a questa parte, una lieve diminuzione nel tasso di crescita dei canoni (+0. 3% nei primi sei mesi del 2006 per i bilocali nelle grandi città), dovuta in parte al ridotto incremento dei salari e in parte alla maggiore offerta di immobili in locazione. Entrando nel dettaglio delle singole metropoli, il mercato locativo che ha fornito segnali più dinamici è stato quello di Palermo, dove si è registrata una crescita nel semestre del 3. 2% per i canoni dei bilocali. Positivi anche i segnali che provengono dal mercato di Genova, che ha evidenziato un incremento dell´ 1. 3% per i bilocali. Da non sottovalutare il ribasso delle locazioni, per la stessa tipologia, verificatosi a Bologna e Firenze (-2. 1%). Segni negativi anche a Napoli, Torino e Verona. L´effetto combinato della dinamica dei prezzi e dei canoni ha prodotto una flessione media dei rendimenti immobiliari nelle grandi città. Per i bilocali i rendimenti medi sono stati infatti del 3. 8% rispetto al 4. 1% del semestre scorso. Fra i segnali positivi, l´andamento della disponibilità di spesa dei potenziali acquirenti, che ha evidenziato da gennaio a luglio un incremento costante dei valori. In particolare la classe di spesa superiore, oltre i 249 mila €, è passata nelle grandi città dal 30. 4% al 32. 8% e nei capoluoghi di provincia dall´8. 9% al 10%. I tempi di vendita di un immobile hanno subito, nel corso dell´ultimo anno, un rallentamento medio nell´ordine dei 12 giorni, da 101 a 113 nelle grandi città e di 10 giorni nei comuni metropolitani (da 138 a 148 giorni). L´aumento atteso dei tassi nell´autunno, dopo quelli che ci sono già stati, potrebbe essere assorbito con maggiore difficoltà dal mercato immobiliare. Le trattative sul prezzo saranno più serrate e gli sconti più consistenti. Il segno prevalente nei prossimi mesi sarà di stabilità, qualche incremento delle quotazioni ancora al sud, dove ci sono spazi di rivalutazione. Leggere flessioni dei valori più probabili al nord, nei centri storici, per i grandi tagli. Dovrebbe continuare il trend di mercato che favorisce i Comuni delle cinture periferiche, per la migliore qualità della vita che offrono e per il livello di pricing più contenuto rispetto alle metropoli. Tendenze Del Mercato Dei Mutui Alle Famiglie - Nel 2005 il nostro Paese ha registrato ancora una crescita del credito concesso alle famiglie ed alle imprese, la notevole liquidità e i bassi tassi di interesse hanno permesso infatti un´elevata crescita delle erogazioni. Interessante è stato il contributo del mercato immobiliare e notevoli sono stati gli investimenti che hanno contribuito alla crescita del mercato dei finanziamenti sia verso le famiglie, sia per il comparto delle costruzioni che nel settore delle attività degli intermediari immobiliari. L´aumento delle erogazioni, determinato dal contenuto costo dei prodotti (favoriti dal basso costo del denaro), e dai prezzi degli immobili che negli ultimi anni continuano nella loro crescita anche se in misura più contenuta, ha trovato un´ulteriore accelerazione attraverso altri fattori quali: una maggiore cultura finanziaria, i cambiamenti socio demografici, l´incremento dei canali di distribuzione (sono aumentati del 2,6% gli sportelli bancari nel biennio 2003-2004), il consolidamento del canale internet e l´innovazione dell´offerta e dei servizi. Questi elementi hanno ulteriormente coinvolto le famiglie italiane, che hanno aumentato la loro propensione all´indebitamento anche nel settore del credito al consumo, cresciuto del 18,2% nel 2005 e ancora in crescita nel primo semestre 2006 (+15,1%). Il 2006 si apre con una situazione più favorevole per la nostra economia e il credito di conseguenza dovrebbe continuare a crescere a ritmi interessanti, sebbene in previsione in lieve calo in termini percentuali rispetto al 2005; le previsioni indicano una crescita pari al 13,5%. Si dovrebbe assistere ad un´ulteriore graduale diminuzione dei ritmi di crescita nel 2007 e 2008 con incrementi rispettivamente dell´ 11 % e del 9%. Gli interventi restrittivi della Banca Centrale Europea, graduali nel tempo e contenuti, non sembrano produrre effetti negativi sul reddito, visto che il debito contratto dalle famiglie italiane assorbe solo una quota limitata del loro reddito disponibile. In uno scenario di tassi in aumento gli spread praticati nel breve periodo saranno in lieve recupero e il livello del rischio di creditd non dovrebbe preoccupare gli intermediari finanziari; si è ridotto infatti di circa 0,6 punti percentuali rispetto al 2004 e di 0,8 punti percentuali rispetto al 2003. La qualità del credito concesso non sembra risentire del particolare contesto economico italiano, ancora fragile, e dell´aumento dei tassi; vi è infatti una migliore "selezione" della clientela da parte degli intermediari finanziari che si è sviluppata sulle indicazioni di Basilea 2, e un contenuto livello dei tassi che limitano l´insorgere delle sofferenze che sono in diminuzione e pari all´ 1,4%. Le erogazioni alle famiglie relative all´acquisto delle abitazioni nel 2005 sono aumentate del 13,6% rispetto al 2004, una crescita inferiore rispetto alle erogazioni fatte registrare nel 2004 (+14,73%). Il dato relativo alle erogazioni pubblicato dalla Banca d´Italia nel primo trimestre del 2006 è comunque positivo: +25,61% rispetto al corrispondente trimestre 2005 che aveva fatto registrare un +10,88% rispetto al primo trimestre 2004. I volumi di credito nel primo trimestre 2006 sono infatti i più interessati di questi ultimi anni, cioè dal marzo 2000, con un volume erogato di 14. 363 milioni di euro. Analizzando le macro aree, nel primo trimestre 2006, è l´Italia insulare che fa registrare il valore più elevato di crescita pari a +36,13%, seguita dall´Italia meridionale +32,88%, dall´Italia occidentale +32,22%, dall´Italia centrale +22,56% e infine dall´Italia orientale +12,56%. La crescita maggiore, sempre nei primi 3 mesi del 2006, per quanto attiene le regioni va alla Basilicata con +60,37%, seguita dalla Valle d´Aosta +50% e dalla Sardegna +45,55%, seguono poi la Campania +38,72%, la Lombardia +32,11%, il Piemonte +28,38% e il Lazio +17,35%. Nel complesso le regioni che hanno registrato gli incrementi migliori sono le regioni del sud e quelle insulari. Il mercato si mostra quindi positivo e presenta ancora margini di crescita; il tasso di indebitamento delle famiglie italiane è comunque contenuto e pari a circa il 30% del Pil, rispettivamente inferiore al 55% di quello registrato in nell´area euro, e rispetto al 90% del debito contratto delle famiglie negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Le principali variabili del mercato delle erogazioni che sono riconosciute dagli operatori di settore come i fattori che condizionano il mercato del credito sono: - l´andamento dei tassi di interesse; il rendimento del mercato mobiliare; - l´andamento del mercato immobiliare. I tassi di interesse sono la variabile chiave per la comprensione dell´andamento del mercato del credito, essi influenzano il valore delle erogazioni, e possiamo affermare che al decrescere dei tassi le erogazioni aumentano e viceversa. I tassi di interesse hanno registrato in questi ultimi periodi nuovi aumenti a causa dell´esigenza della Banca Centrale Europea di tenere sotto controllo il livello di inflazione. Dal 9 giugno 2003 al 3 agosto 2006 il tasso di sconto è aumentato di un punto percentuale passando dal 2% al 3% attraverso successivi 4 aumenti. La Banca Centrale Europea infatti ha deciso di aumentare il tasso ufficiale di sconto dopo attente analisi, per controllare i prezzi e la domanda che in questi ultimi periodi dà segnali di ripresa. Il mercato interbancario dei tassi ha in parte anticipato l´aumento del tasso di sconto; il valore rilevato del tasso Euribor utilizzato come principale parametro per le erogazioni sui mutui ipotecari era già gradualmente aumentato fin dal mese di gennaio 2006 e ha confermato la sua crescita anche nel mese di agosto con un valore medio del 3,21% a fronte di un precedente 3,13%. Gli aumenti del tasso di sconto hanno portato come conseguenza un aggravio di costo sulle rate dei crediti concessi alle famiglie. Se consideriamo un prestito a tasso variabile di 130. 000€ in 30 anni concesso nel mese di luglio 2000 la rata era pari a 713,7€; il medesimo prestito concesso a luglio 2005 ha determinato una rata di 598,5€ (—123,5€ mensili), un prestito erogato a luglio 2006 ha registrato un esborso di 673,4€ maggiore di +74,9€ rispetto a luglio 2005 pari a +12,51 punti percentuali. Nonostante gli aumenti di questi ultimi periodi le famiglie hanno comunque continuato ad indebitarsi perché influenzate dal basso costo del denaro e della percezione che l´andamento dei tassi di interesse sia sostenibile anche nel prossimo futuro. La seconda variabile riguarda l´andamento del mercato mobiliare, che ha registrato in questi ultimi mesi un trend positivo rafforzato dalle incoraggianti previsioni sulla crescita economica europea. Il mercato azionario italiano nel 2005 ha chiuso con discreti risultati e prosegue nel lento recupero. L´andamento dell´inflazione in Italia rimane costante e in sostanza ferma al 2,10%; l´andamento del Pil nel secondo trimestre 2006 ha registrato una variazione positiva pari a +0,50% rispetto al trimestre precedente e dell´ 1,5% rispetto ai 12 mesi precedenti. La particolare situazione economica comunque spingerà i piccoli investitori a continuare a privilegiare gli investimenti facilmente liquidabili o prodotti che proteggano il capitale. Il terzo fattore che determina l´andamento delle erogazioni è il mercato immobiliare che è a sua volta influenzato dal mercato del credito. La convenienza del credito spinge dunque le famiglie ad acquistare il bene immobiliare. Il "mattone" è infatti considerato un bene rifugio in periodi di incertezza economica. Il numero delle compravendite è sostanzialmente stabile: nel 2005 secondo i dati dell´Agenzia del Territorio le compravendite di abitazioni sono state oltre 833. 000. Esistono altri elementi che sicuramente possono determinare l´aumento del credito, in particolare l´aumento dell´offerta da parte degli intermediari finanziari e una sempre più crescente concorrenza che genera prodotti più competitivi. La maggior parte delle erogazioni avviene a tasso variabile, il 73% dei casi; il valore rispetto al 2004 è però in diminuzione (—4,10%). Il prodotto a tasso misto si mantiene stabile al 16%, mentre è in aumento la scelta da parte delle famiglie del prodotto a tasso fisso pari all´ 11 % (+37,50% rispetto al 2004). La scelta del tasso variabile è determinata dal minor costo del prodotto rispetto al classico tasso fisso più contenuto di -1,25 punti percentuali per le durate di 30 anni, e dal particolare clima di "ottimismo" sull´andamento dei tassi di questi anni che ha portato le famiglie a scegliere il prodotto più rischioso. Il miglioramento dell´offerta e l´andamento del reddito delle famiglie, che registra aumenti contenuti, ha determinato l´aumento della durata dei finanziamenti. Nel 2005 la crescita maggiore è stata ottenuta dai prestiti con durate superiori a 21 anni pari al 49,13% delle scelte. In particolare cresce la percentuale per le durate superiori ai 26 anni, il 24,97% dei casi, contro il 20,58% del 2004 e pari ad un incremento del 21,33%. E´ in aumento anche l´importo medio finanziato relativo ai prestiti per le abitazioni; dal 2005 al primo semestre 2006 è aumentato del 6,89%, dal 2003 al primo semestre 2006 l´aumento è stato pari al 26,53%. Le cause che determinano l´aumento dell´importo finanziato sono: - l´aumento dei prezzi delle abitazioni; - il miglioramento dell´offerta da parte degli intermediari finanziari, oggi si può ottenere un credito fino al 100% del valore di acquisto con più facilità e a costi più contenuti; - l´aumento della tendenza all´indebitamento delle famiglie che progressivamente sta cambiando a causa dei bassi tassi e da fattori legati al comportamento; - il progressivo miglioramento dell´attività di analisi del rischio di credito da parte degli intermediari finanziari determinato dalle indicazioni di Basilea 2, dall´introduzione di nuovi processi di credit scoring e credit bureau score, e delle nuove banche dati sui clienti; - l´andamento delle retribuzioni delle famiglie, l´indice è in aumento dall´inizio dell´anno dell´ 1,4% rispetto ad una più marcata crescita dei prezzi al consumo cresciuti del 2,2% anche se in diminuzione rispetto al 2004 (+2,3%), e del numero degli occupati aumentato rispetto a un anno prima del 1,7%. Si registra anche un aumento delle spese delle famiglie pari al 4,47% nel primo trimestre 2006 sul pari periodo del 2005. Un altro fenomeno rilevante che può contribuire all´aumento del credito è senza dubbio l´immigrazione. La presenza straniera sul nostro territorio si aggira intorno al 5% del totale della popolazione; la domanda di credito proveniente da cittadini stranieri ha registrato una dinamica positiva con oltre 6,5 miliardi di euro erogati nel 2005 e una crescita del 36% rispetto al 2004. Il mercato italiano dei crediti continua quindi a dare segni di crescita anche se in misura minore rispetto agli anni precedenti. Si può constatare però che il mercato è ancora in buona parte un mercato "prime" dove vi è una forte concorrenza e una competizione basata sui "prezzi", senza considerare la qualità della clientela generando come principale conseguenza una ridotta redditività agli intermediari finanziari. Le strategie di gestione già adottate sui tassi "subprime" negli Stati Uniti e nel Regno Unito dovranno nel tempo essere applicate anche in Italia al fine di aprire al mercato della clientela più rischiosa. E´ necessario allargare le opportunità di credito ai segmenti di rischio "alto", applicando nella fattispecie il corretto livello di tasso al fine di garantire un´adeguata redditività e copertura del rischio. Questa operatività permetterebbe di arrivare a segmenti di mercato attualmente non serviti dagli intermediari finanziari e quindi di incrementare i volumi delle erogazioni. Le possibili iniziative che gli intermediari finanziari dovranno adottare per adeguarsi alle evoluzioni del mercato del credito saranno le seguenti: ottimizzare i processi di gestione per incrementare le performance, intervenire sui tempi medi di accettazione delle pratiche che per molte banche sono ancora elevati, e ampliare la gamma di prodotti offerti. Sarà necessario per molti Istituti rivedere il processo di distribuzione dei prodotti diversificando i canali distributivi e aprendo al settore della clientela "più rischiosa". Infine dovrà migliorare il processo di valutazione del finanziamento attraverso una più accentuata standardizzazione della valutazione dei requisiti di credito, valutazione del rischio, e delle stime di valutazione della garanzia. Tutto ciò permetterebbe una più oggettiva valutazione del rating rendendo più semplice la valutazione dei portafogli incrementando così il mercato delle cartolarizzazioni. .  
   
   
IMMSI: PRIMO SEMESTRE 2006 • FATTURATO € 946 MLN (+9,6% SU 1° SEM.2005)  
 
Milano, 12 settembre 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Immsi S. P. A. , riunitosi ieri a Milano sotto la presidenza di Roberto Colaninno, ha esaminato e approvato i dati relativi all’andamento del Gruppo nel primo semestre 2006. Il periodo è caratterizzato da iniziative volte al consolidamento delle attività acquisite dal Gruppo Immsi nel corso dei precedenti esercizi, avendo tra l’altro riguardo alla creazione di condizioni economiche e finanziarie favorevoli ad una ulteriore fase di sviluppo. Nel settore immobiliare, dopo le dismissioni avvenute nel corso degli ultimi due esercizi, è stato completato il progetto dell’intero comparto turistico alberghiero Is Molas Golf Resort da parte dell’architetto Massimiliano Fuksas, è stato sottoscritto col Comune di Pula l’Atto Integrativo alla Convenzione ed è stato definito il piano di sviluppo oggetto dell’attività. Con riferimento al settore industriale, il gruppo Piaggio è cresciuto sia in termini di fatturato sia in termini di redditività, in valore assoluto e in percentuale, sul totale dei ricavi netti consolidati, dimostrando la correttezza delle linee strategiche adottate dal Gruppo. La generazione di cassa creata nel semestre (€ 85 milioni) ha ridotto ulteriormente l’indebitamento finanziario netto. Nel settore cantieristico navale è proseguita la ristrutturazione del Gruppo Rodriquez Cantieri Navali che ha fatto registrare nel periodo un risultato negativo per € 8,2 milioni. Nel 2006 sono state ottenute nuove commesse che hanno portato il portafoglio ordini ad oltre € 280 milioni. Passando all’analisi dei risultati, i ricavi netti consolidati del Gruppo Immsi nel primo semestre 2006 sono stati di € 946 milioni, in crescita per circa € 83 milioni rispetto al dato relativo al primo semestre 2005 (€ 862,8 milioni). Al risultato ha contribuito il settore industriale (Piaggio-aprilia) con 903,3 milioni, in crescita del 10,9% rispetto al precedente esercizio, da attribuirsi sia al business due ruote sia al business dei veicoli per trasporto leggero. In flessione di circa il 12% i ricavi del settore cantieristico navale, pari a € 40,3 milioni. Il settore immobiliare, al netto delle rettifiche infragruppo e terminato il processo di dismissione del patrimonio immobiliare, incide per € 2,4 milioni sul fatturato complessivo. L’ebitda, positivo per € 130,8 milioni e pari al 13,8% dei ricavi, è in crescita dell’11,8% rispetto a € 117 milioni registrati nel primo semestre 2005. Al risultato contribuisce il Gruppo Piaggio per € 135 milioni, in crescita di circa il 9% sul primo semestre 2005, pur in presenza di una parte, pari a € 4 milioni, delle spese straordinarie relative al processo di quotazione e in difetto, rispetto al valore del primo semestre 2005, del rimborso degli ecoincentivi statali pregressi per € 18,6 milioni. L’ebit, dopo ammortamenti industriali pari a € 44,7 milioni, ammonta a € 86,1 milioni, pari all’9,1% dei ricavi, in crescita sia a valore sia in percentuale sul fatturato rispetto al primo semestre 2005 (€ 68,8 milioni, 8% dei ricavi). Dopo il saldo negativo di € 15,7 milioni da proventi e oneri finanziari, il risultato prima delle imposte è positivo per € 70,4 milioni (7,4% dei ricavi), in crescita di quasi € 20 milioni rispetto all’equivalente periodo del 2005. L’utile netto consolidato, dopo imposte per € 16,4 milioni e dedotta la quota di azionisti terzi per € 34,5 milioni, ammonta a € 19,4 milioni. Nel primo semestre 2005 l’utile netto consolidato era pari a € 19,2 milioni e comprendeva anche € 5,4 milioni derivanti dal completamento del piano di dismissioni del patrimonio immobiliare. L’indebitamento finanziario netto consolidato al 30 giugno 2006 è pari a € 426,6 milioni, con una riduzione di € 84,3 milioni rispetto al dato al 31 dicembre 2005 (€ 510,9 milioni). A tale riduzione hanno contribuito principalmente la generazione di cassa di € 85 milioni del settore industriale. Il patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2006 ammonta a € 580,5 milioni, in crescita di circa € 68 milioni rispetto al 31 dicembre 2005. Eventi successivi al 30 giugno 2006 In data 11 luglio 2006 Piaggio & C. S. P. A. Si è quotata presso il Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana. Lo scorso 28 agosto è stato nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione che resterà in carica per un triennio fino all’approvazione dei risultati al 31 dicembre 2008. In data 10 luglio Immsi S. P. A. Ha acquisito n. 28. 334 azioni di categoria “C” di Piaggio Holding Netherlands B. V. , detenute da Scooter Holding 3 B. V. , per un prezzo complessivo pari a € 78,5 milioni. Al fine di reperire le risorse necessarie per far fronte a tale investimento, temporaneamente coperto a mezzo di finanziamento da parte di Banca di Roma S. P. A. , la società ha deliberato in data 24 marzo 2006 un aumento di capitale per complessivi € 80,1 milioni da realizzarsi entro il 31 dicembre 2006. Con riferimento al settore navale Intermarine si è aggiudicata a fine luglio, in raggruppamento temporaneo d’impresa con il Cantiere Effebi di Viareggio una commessa da € 139 milioni da parte della Guardia di Finanza per la realizzazione e fornitura in 3 anni di 22 unità navali tipo “guardacoste”. Prevedibile evoluzione della gestione In merito alla prevedibile evoluzione della gestione del Gruppo, con riferimento al settore industriale, particolare impegno sarà dedicato a mantenere la propria leadership nel segmento scooter e conseguire il recupero di ulteriori posizioni nel segmento moto, grazie al proseguimento delle azioni di rilancio per i brand Aprilia e Guzzi. Particolare attenzione verrà dedicata al lancio di nuovi prodotti, con caratteristiche tecnologiche innovative, sia per quanto riguarda il settore scooter che per il settore moto. Nel settore cantieristico navale, considerate le risultanze al 30 giugno, la rielaborazione della previsione annua del corrente esercizio, alla luce dei contratti firmati e delle relative marginalità preventivate, porterebbe a ritenere che il secondo semestre possa consentire il posizionamento delle perdite operative su livelli più contenuti, pur non consentendo ancora una previsione di pareggio nel periodo Nel settore immobiliare è prevista l’inizio della realizzazione delle ville del Golf Resort Is Molas. La Capogruppo Immsi s. P. A. Immsi S. P. A. Ha realizzato nel primo semestre 2006 un fatturato pari a € 4,6 milioni con un Ebitda positivo per € 1,6 milioni, un risultato prima delle imposte positivo per € 3,2 milioni e un utile netto di € 0,2 milioni, a fronte di maggiori imposte incluse nel periodo in relazione ad una rideterminazione dell’onere fiscale di Immsi S. P. A. Riferito ad esercizi precedenti per circa € 2,3 milioni. Il Consiglio di Amministrazione ha nominato per cooptazione alla carica di Consigliere Giorgio Cirla, il quale resterà in carica sino alla data della prossima assemblea. .  
   
   
GRUPPO BEGHELLI: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA LA RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2006. L’UTILE NETTO DI PERIODO A 3,2 MILIONI DI EURO (+2,4% RISPETTO AI 3,1 MILIONI DI EURO AL 30 GIUGNO 2005).  
 
Monteveglio (Bo), 12 settembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Beghelli - che progetta, produce e distribuisce sistemi elettronici per la sicurezza industriale e domestica ed è leader italiano nel settore dell’illuminazione di emergenza e dell´illuminazione a risparmio energetico – ha approvato oggi la Relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2006. Il primo semestre dell’esercizio si chiude con un utile netto di gruppo pari a 3,2 milioni di Euro, evidenziando una crescita del 2,4% rispetto a quello di 3,1 milioni di Euro al 30 giugno 2005. Il margine operativo lordo consolidato si attesta a 8,7 milioni di euro (+3,5% rispetto agli 8,4 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente) con un’incidenza sul fatturato di periodo del 13% (11,9% l´incidenza al 30 giugno 2005), anche per il beneficio derivante dalla valutazione ai valori di mercato (c. D. “fair value”) delle azioni di minoranza detenute nella società Byd Company Ltd. Attuata a partire dal corrente esercizio (5 milioni di Euro). Il risultato operativo risulta pari a 4,9 milioni di Euro (+11,1% rispetto ai 4,4 milioni al 30 giugno 2005), con un’incidenza sul fatturato del semestre del 7,4% (6,3% l´incidenza al 30 giugno 2005). I ricavi consolidati al 30 giugno 2006 raggiungono quota 67,2 milioni di Euro, registrando una flessione del 5,3% rispetto ai 70,8 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio, mentre risultano in crescita dell’1,8% a parità di perimetro di consolidamento. Il perimetro di consolidamento è variato rispetto al 30 giugno 2005 per effetto del deconsolidamento della società cinese Jiangsu Shifute Lighting Equipment Ltd conseguente al mancato ottenimento dei prospetti contabili in seguito al contenzioso sorto con il socio di minoranza. Il Gruppo, di conseguenza, ha temporaneamente riorganizzato la produzione delle apparecchiature di illuminazione, precedentemente fornite alle varie società del Gruppo dalla joint venture cinese, presso la controllata Beghelli Elplast e presso altri fornitori localizzati in paesi a basso costo. Beghelli prevede di ristabilire le normali condizioni operative della controllata cinese nonché di giungere ad una definizione complessiva del contenzioso entro la fine del corrente esercizio. La posizione finanziaria netta alla fine del periodo (-53,1 milioni di Euro) risulta in miglioramento rispetto al 31 dicembre 2005 (-53,9 milioni), ed il rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto (debt/equity) al 30 giugno 2006 risulta pari a 0,52, in lieve miglioramento rispetto al 31 dicembre scorso (0,55), mantenendosi su livelli di equilibrio sia in relazione alla struttura patrimoniale di gruppo che alla composizione dell’indebitamento. La capogruppo Beghelli S. P. A. Ha realizzato, nei primi sei mesi del corrente esercizio, ricavi netti per 50 milioni di Euro (-0,2% rispetto al 30 giugno 2005) ed un utile netto di 5,3 milioni di Euro (+ 24,6%). Analizzando i ricavi per settore di attività, si segnala in particolare la sostanziale stabilità del settore illuminazione, che ha realizzato un fatturato di 60,5 milioni di euro registrando un incremento dello 0,2% rispetto al 30 giugno 2005; a parità di perimetro, escludendo il fatturato generato nel primo semestre 2005 dalla Joint Venture cinese, il fatturato cresce dell’8,8%. Il settore Altre attività ha registrato ricavi per 6,7 milioni di euro (10,4 milioni alla fine del primo semestre 2005). La flessione è prevalentemente da attribuire alla stabilizzazione delle vendite dei prodotti “consumer” dopo il lancio di alcuni prodotti avvenuto all’inizio del 2005. A livello geografico, il fatturato estero consolidato del primo semestre 2006 è stato pari a 26,1 milioni di euro (-9,4% rispetto al corrispondete periodo del 2005). A parità di perimetro di consolidamento il fatturato estero aumenta dell’8,6%. Con riferimento alle altre aree geografiche, meritano di essere evidenziati gli incrementi delle vendite delle società controllate, la ceca Beghelli Elplast (+39%), l’americana Beghelli Inc. (+21,6%) e la canadese Beghelli Canada (+ 18,2%). .  
   
   
ECONOMIA: PRESENTATO IN VENETO “FORUM” SU COMPETITIVITA’ AL LAVORO PER SUPPORTARE LA PROGETTAZIONE UE 2007-2013  
 
 Venezia, 12 settembre 2006 - Costruire una base di conoscenze e una piattaforma di idee e progetti condivisi con le categorie economiche e sociali per puntare al rilancio di quello che sarà uno dei punti forti delle prossime politiche economiche e del lavoro in Veneto, ma soprattutto in Europa: la competitività. E’ questo l’obbiettivo con il quale la Regione Veneto ha varato il “Forum sulla Competitività”, che si metterà al lavoro già a settembre e che è stato presentato oggi alla stampa ed alle categorie economiche e sociali dagli Assessori Regionali Fabio Gava (Politiche Economiche e Istituzionali) ed Elena Donazzan (Istruzione, Formazione e Lavoro). “Il Forum – ha sottolineato Gava illustrandone le caratteristiche – non sarà un ‘tavolo’ fumoso, ma una sede snella ed operativa dove studiare, individuare ed anticipare quella che sarà la prossima sfida nell’ambito dei finanziamenti europei per il periodo 2007-2013, appunto la competitività, che l’Ue ha definito come proprio obbiettivo strategico prioritario e sul quale confluiranno notevoli quantità di finanziamenti. Noi, come accaduto per il 2000-2006, vogliamo arrivare pronti a fruttarli al meglio ed il Forum sarà utilissimo per individuare sia a livello regionale che poi locale quali sono gli obbiettivi di competitività da raggiungere, quali i gap da colmare, quali le necessità d’intervento più sentite dal tessuto imprenditoriale, economico e sociale delle diverse aree venete con vocazioni produttive diverse. Penso al funzionamento di questo Forum – ha concluso Gava – sulla falsariga dell’officina delle idee attraverso la quale ho sperimentato quanto sia utile ed importante una concertazione con pochi fronzoli per raggiungere l’obbiettivo comune: è già successo con la nuova legge sui Distretti Produttivi e con il Ddl della Giunta sulla ricerca e innovazione tecnologica e spero di ripetere quest’esperienza”. Da parte sua, l’Assessore Donazzan ha posto l’accento sullo “sforzo che ha fatto questa Giunta regionale per trovare la massima condivisione su obbiettivi strategici tra le politiche economiche e quelle del lavoro, affidandole a due assessorati diversi, ma ad un’unica Segreteria Regionale. Ci siamo ristrutturati – ha detto – considerando economia e risorsa umana un unico settore e i risultati stanno arrivando”. Riguardo al Forum, la Donazzan ha tenuto a sottolineare che “ci diamo un obbiettivo alto in tempi stretti, nell’ambito del cui lavoro sono bene accetti gli stimoli di tutti, dei quali sarà poi la Giunta regionale a trarre la sintesi”. “Solo ieri per le materie di mia competenza - ha aggiunto la Donazzan – abbiamo chiuso il lavoro sui fondi Ue 2000-2006 dando il via libera a progetti per 121 milioni di Euro, e siamo già al lavoro per il 2007-2013”. Il Forum sulla Competitività del Veneto mira ad individuare le criticità che ostacolano il raggiungimento delle soluzioni più competitive; punta a migliorare la produttività del sistema attraverso processi di diffusione della conoscenza; ricerca un percorso condiviso per passare da processi di analisi a percorsi mirati alla competitività. I temi guida del lavoro saranno: ricerca, innovazione e sviluppo tecnologico; conoscenza, Università, e imprese per rafforzarne la collaborazione; infrastrutture e logistica; economia dei servizi; efficienza della pubblica amministrazione. Le procedure seguite saranno quelle indicate dall’Unione Europea: prima la redazione di un “libro verde” sulla situazione esistente; quindi la realizzazione di seminari tecnici prima a livello regionale e poi locale; infine la definizione di un “libro bianco” che sintetizzerà le linee d’azione, i problemi, le proposte e le considerazioni finali per i vari settori. I risultati della ricerca convergeranno quindi nel processo politico decisionale. Il tutto entro i primi 8-10 mesi del 2007, in tempo per utilizzare quanto sarà emerso nella progettazione e attuazione dei progetti europei che riguarderanno il Veneto nell’arco di tempo che va dal 2007 al 2013. .  
   
   
DONNE MANAGER: IN GRAN BRETAGNA CONTANO DI PIÙ LENTAMENTE, MA CRESCE IL NUMERO DI DONNE ALLA GUIDA DELLE IMPRESE.  
 
Milano, 12 settembre 2006 – Il tetto di cristallo – la barriera invisibile che impedisce alle donne di affermarsi – mostra, almeno in Gran Bretagna, crepe sempre più evidenti. Lo afferma Experian, leader mondiale dell’informazione sulle imprese e i consumatori, che ha rilevato una scalata lenta, ma costante e motivata, delle donne alle posizioni di maggiori responsabilità nelle imprese. L’indagine condotta sugli oltre 3,9 milioni fra manager e imprenditori censiti in Gran Bretagna dalla banca dati Experian, di riferimento nel mondo del business, ha posto in evidenza che le donne manager o imprenditrici: sono ancora in netta minoranza nelle plance di comando: il 23 % del totale fra maschi e femmine, e per ognuna di esse ci sono ancora 3,3 colleghi maschi; sono però in lenta, ma costante crescita, con un incremento annuo dello 0,25% della loro quota sul totale; sono proporzionalmente più presenti nelle aziende profittevoli: il 57,6 % delle donne manager è infatti operante in aziende di successo, contro il 56,1 % dei manager maschi; hanno maggiori spazi di crescita nelle piccole e medie aziende, ove l’imprenditorialità conta di più, mentre hanno maggiori difficoltà nelle aziende più grandi, ove solo da quest’anno hanno superato la quota dell’11%; sono proporzionalmente più presenti nelle fasce più giovani: il 27,8% dei manager/imprenditori con età fra 18 e 29 anni; il 27,1% di quelli con età fra 30 e i 34 anni e il 24,3% di quelli con età fra i 34 e i 39 anni. L’ultimo dato lascia ben sperare per il futuro, almeno in Gran Bretagna. In più, assieme a quello che mostra una presenza proporzionale maggiore nelle piccole imprese, va a conferma della crescente propensione delle donne ad avviare un business proprio, mentre gli uomini continuano a puntare alla carriera nelle grandi aziende.
Quota Donne Su Manager E Imprenditori In Gran Bretagna Per Eta´
Fasce d´età Totale Donne % Donne su Totale
18-29 172,568 47,901 27,76%
30-34 277,025 74,994 27,07%
35-39 477,275 116,075 24,32%
40-44 617,755 142,122 23,01%
45-49 605,395 128,847 21,28%
50-54 537,018 113,293 21,10%
55-59 534,488 111,994 20,95%
60-69 536,782 115,407 21,50%
Altre fasce d´età, di relativa significatività
70-79 155,187 41,789 26,93%
80-89 37,466 14,986 40,00%
90+ 4,685 2,489 53,13%
Tot. 3955,644 909,897 23,00%
Fonte: Experian 2006 - Elaborazione sui dati presenti nel National Business Database di Experian, di riferimento in Gran Bretagna, con dati e informazioni dettagliate su milioni di imprese.
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INAZ . INCONTRO CON MARCO VITALE E PRESENTAZIONE NUOVA SEDE INAZ  
 
Milano, 12 settembre 2006 - Ci sono aziende che vogliono crescere, hanno fiducia nel futuro e nello stesso tempo si interrogano sulla direzione dello sviluppo economico e delle ‘regole del gioco’. Temi che sono oggi di un’estrema attualità, fornita anche dalla cronaca quotidiana. Inaz è tra queste. Un’azienda divenuta il principale fornitore in Italia di soluzioni e servizi interamente dedicati alla gestione e amministrazione delle risorse umane. A sostegno di questa crescita, che l’ha portata a fornire gli strumenti con cui è resa possibile la gestione di oltre due milioni di lavoratori nel nostro paese, ha realizzato considerevoli investimenti in più direzioni: progettazione e sviluppo software, infrastrutture tecnologiche, servizi e una nuova sede. La nuova ‘casa di Inaz’, una struttura tecnologicamente all’avanguardia e concepita per essere aperta all’utenza, è oggi pienamente operativa e verrà presentata nel corso di una serata di approfondimento di temi ‘caldi’ della cultura manageriale e d’impresa. Inaz propone un incontro con il professor Marco Vitale, uno dei massimi esperti delle dinamiche aziendali, studioso dell’economia d’impresa e da lungo tempo attento osservatore dei trend che segnano le prospettive dello sviluppo italiano e internazionale. L’incontro si svolgerà Lunedì 18 settembre alle ore 17. 30, in viale Monza 268 a Milano. La serata sarà l’occasione per la presentazione ufficiale della nuova sede Inaz, caratterizzata da una innovativa combinazione di tecnologia, arte e cura ambientale e nello stesso tempo uno dei maggiori centri di sviluppo software per le imprese collocato nell’area milanese - che accoglie anche la Server Farm, che ospita le nuovissime infrastrutture It per i servizi più avanzati in materia di applicazioni a distanza per la gestione e all’amministrazione delle risorse umane. Interverrà Linda Gilli, presidente e amministratore delegato di Inaz e presidente della delegazione Lombardia dell’Aidda, l’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda. .  
   
   
ENERTAD TORNA IN UTILE, APPROVA LA SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2006 E CONCLUDE LA FASE DI RISTRUTTURAZIONE DEL GRUPPO  
 
Milano, 12 settembre 2006 – Il Consiglio d´Amministrazione di Enertad Spa ha approvato la Relazione Semestrale al 30 giugno 2006, redatta in conformità con i principi contabili internazionali (Ias/ifrs), che evidenzia un risultato consolidato al 30 giugno 2006 al netto delle imposte pari a 1 milione di euro a fronte di un risultato negativo di 6,3 milioni euro del primo semestre del 2005. Nel primo semestre 2006 è proseguita l’attività strategica e gestionale finalizzata all’attuazione del Piano Industriale ed, in particolar modo, alla conclusione delle azioni intraprese per il riposizionamento strategico del Gruppo e per il riequilibrio della struttura finanziaria tramite la cessione dei business “Acciaio”, “Waste to energy”/“Waste management” e della società Omnia Srl (business “Servizi idrici”). Il 31 maggio 2006 è stata perfezionata la cessione di Enertad France Sas, capo settore del business “Acciaio”, alla società Asbm Ltd. Facente capo ad un gruppo di investitori operante nel settore della distribuzione dei metalli. La cessione della partecipazione in Enertad France, con effetto 1 gennaio 2006, è avvenuta ad un prezzo pari al patrimonio netto consolidato di Enertad France Sas al 31 maggio 2006 pari a 58,2 milioni di euro. Tale prezzo, sommato ai debiti finanziari verso terzi al 31 maggio 2006 pari a 39,7 milioni di euro che l’acquirente si è accollato, ha determinato un enterprise value di 97,9 milioni di euro. L’acquirente ha versato un corrispettivo iniziale di 50 milioni di euro in data 31 maggio 2006, mentre è in corso l’incasso del saldo di 8,2 milioni di euro. L’operazione ha generato una plusvalenza sia nella situazione consolidata sia in quella della Capo Gruppo Enertad Spa al 30 giugno 2006. Il 22 maggio 2006 è stato sottoscritto il contratto di compravendita per la cessione alla società Acea Spa della partecipazione in Tad Energia Ambiente Spa, caposettore dei business “Waste to energy” e “Waste management”. La cessione, perfezionata in data 4 luglio 2006, è avvenuta ad un prezzo pari alla differenza tra (i) l’enterprise value convenuto contrattualmente essere di 149,5 milioni di euro e (ii) la posizione finanziaria netta consolidata di Tad Energia Ambiente al 30 giugno 2006 rettificata come previsto contrattualmente. Poiché al 4 luglio 2006 la posizione finanziaria netta consolidata al 30 giugno 2006 non era ancora stata determinata, questa è stata stimata essere pari a quella al 31 dicembre 2005 e negativa per 135,6 milioni di euro; ne è risultato pertanto un valore provvisorio di 13,9 milioni di euro per prezzo di cessione della partecipazione. Tale valore è stato riconosciuto da Acea Spa in data 4 luglio 2006 oltre al rimborso dei debiti finanziari di Tad Energia Ambiente e sue controllate verso Enertad Spa pari a 85 milioni di euro. Trascorsi i termini contrattuali, la posizione finanziaria netta consolidata definitiva al 30 giugno 2006 è stata determinata in un valore negativo di 129,6 milioni di euro; la variazione in diminuzione di 6 milioni rispetto a quella al 31 dicembre 2005 costituisce un conguaglio a favore di Enertad Spa e eleva il prezzo di cessione della partecipazione dai provvisori 13,9 milioni di euro ai definitivi 19,9 milioni di euro. Tale conguaglio, ancora in fase di condivisione con l’acquirente, sarà riconosciuto in contanti entro breve. In ultimo, Acea Spa si è accollata i debiti finanziari verso terzi pari a 41,3 milioni di euro al netto di alcune rettifiche contabili contrattualmente previste. La cessione di Tad Energia Ambiente genera una plusvalenza nella situazione consolidata che sarà rilevata contabilmente in occasione della trimestrale al 30 settembre 2006 ed una minusvalenza in quella della Capo Gruppo già rilevata nei prospetti contabili di bilancio separato posto in allegato alla presente relazione semestrale. L’adozione di tale differente trattamento contabile scaturisce dall’applicazione dei principi contabili di riferimento in forza dei quali è necessario svalutare i valori di iscrizione delle partecipazioni destinate alla vendita al minor valore di presumibile realizzo (inclusa la stima degli oneri accessori della transazione di vendita) rinviando la rilevazione delle plusvalenze consolidate alla prossima trimestrale. 1 In data 30 maggio 2006 è stata ceduta alla società Acea Spa la partecipazione, pari al 100%, in Omnia Srl, operativa nel business “Servizi idrici”, per la quale è stato riconosciuto un corrispettivo pari a 0,1 milioni di euro e il pagamento dei debiti finanziari di Omnia verso Enertad Spa per 2,3 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto consolidato al 30 giugno 2006 è di 150 milioni di euro, in diminuzione di 85,5 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2005 (235,5 milioni di euro) di cui 105,1 milioni di euro “non recourse” (project financing). Tale significativo miglioramento è riconducibile a (i) deconsolidamento dell’indebitamento finanziario netto del business “Acciaio” conseguente alla cessione di Enertad France lo scorso 31 maggio; (ii) incasso della prima rata per la cessione della partecipazione stessa. Il pieno impatto delle cessioni sull’indebitamento è evidenziato dalla posizione finanziaria netta pro forma del Gruppo Enertad al 30 giugno 2006 che risulta positiva di 4,5 milioni di euro per effetto di: (i) incasso della seconda rata a saldo per la cessione di Enertad France Sas; (ii) incasso del corrispettivo in conto prezzo per la cessione di Tad Energia Ambiente e rimborso dei crediti intercompany; (iii) contestuale deconsolidamento dell’indebitamento finanziario netto di Tad Energia Ambiente e sue controllate. Enertad Spa destinerà la liquidità riveniente dalle cessioni in primo luogo al rimborso del prestito obbligazionario convertibile di 76,4 milioni di euro in scadenza il prossimo 30 novembre 2006 e, in secondo luogo, allo sviluppo del core business di Enertad Spa nel settore eolico su cui la società intende focalizzare la propria attività. In data 15 giugno 2006 sono state costituite le società Eos 4 Faeto Srl ed Eos 5 Tursi Colobraro Srl facenti parte della business unit “Eolico” finalizzate allo sviluppo dei parchi eolici recentemente acquisiti. Il perimetro di consolidamento al 30 giugno 2006 presenta pertanto importanti variazioni rispetto a quello del primo semestre 2005. In forza delle operazioni sopra commentate, i dati di conto economico e stato patrimoniale consolidati di seguito esposti e commentati sono stati redatti adottando i criteri così sintetizzati: Perimetro di consolidamento
Business Stato Prima semestrale 2006
Conto Economico Stato patrimoniale
Eolico in essere consolidato (attività continue)* consolidato *
Waste to energy ceduto 04/07/06 consolidato (attività discontinue) ** consolidato **
Waste management ceduto 04/07/06 consolidato (attività discontinue) ** consolidato **
Servizi idrici in essere consolidato (attività continue)* consolidato *
Acciaio ceduto 31/05/06 consolidato (attività discontinue) ** deconsolidato
In seguito all’adozione dei criteri sopra definiti, i risultati consolidati del Gruppo vengono distinti come segue: a. Attività continue Il risultato operativo, positivo per 4,7 milioni di euro (in aumento di 5,2 milioni di euro rispetto al primo semestre 2005), pur scontando un accantonamento a fondo rischi non ricorrente di 1,5 milioni di euro a garanzia di possibili minusvalenze relative alle operazioni straordinarie di dismissione effettuate. Il risultato netto è pari a 0,6 milioni di euro (in aumento di 3 milioni di euro rispetto al primo semestre 2005). B. Attività discontinue Il risultato netto è positivo per 0,3 milioni di euro (in aumento di 4,2 milioni di euro rispetto al primo semestre 2005). C. Risultato netto Il risultato netto complessivo (attività continue e discontinue) è di 1 milione di euro (a fronte di un risultato negativo di 6,3 milioni di euro nel primo semestre 2005).
Principali dati economici e finanziari consolidati (valori in milioni di euro)
Primo semestre
2006 2005
Ricavi delle vendite e delle prestazioni delle attività continue 16,5 7,0
Margine operativo lordo (Ebitda) delle attività continue 9,2 1,3
Risultato operativo delle attività continue 4,7 (0,5)
Risultato netto delle attività continue 0,6 (2,4)
Risultato netto delle attività discontinue 0,3 (3,8)
Indebitamento finanziario netto 150,0 235,5
Il conto economico comparativo del primo semestre 2005 è stato rielaborato in applicazione dell’Ifrs 5
I ricavi delle vendite e delle prestazioni delle attività continue del primo semestre 2006, pari a 16,5 milioni di euro, sono aumentati di 9,5 milioni di euro rispetto ai ricavi del primo semestre 2005 (+137,1%). La crescita è riconducibile principalmente al business “Eolico”. L’incremento di 8,8 milioni di euro dei ricavi del business “Eolico” del primo semestre 2006 rispetto al medesimo periodo del 2005 (+186%), da 4,7 a 13,6 milioni di euro, è stato determinato in primo luogo dalla piena produzione del parco di Troia San Vincenzo (potenza installata di 38 Mw distribuita su 19 aerogeneratori da 2 Mw) mentre il primo semestre 2005 era stato caratterizzato dalla entrata in produzione graduale degli aerogeneratori completata nel corso del mese di aprile. La messa a regime del parco ha comportato l’aumento della produzione di 11. 889 Mwh (+42,7%) rispetto al 30 giugno 2005 da 27. 843 Mwh a 39. 732 Mwh. In secondo luogo, nello scorso mese di febbraio, il nuovo parco di Troia San Cireo (potenza installata 30 Mw distribuita su 15 aerogeneratori da 2 Mw), entrato in produzione progressivamente a partire dallo scorso mese di dicembre 2005, ha raggiunto la piena capacità, contribuendo ai ricavi del primo semestre 2006 con 31. 160 Mwh prodotti e ceduti. In ultimo, ai ricavi del business “Eolico” ha contribuito anche il parco di Viticuso facente capo alla società Eolo Srl (9 Mw), la cui produzione è passata da 2. 386 Mwh a 5. 462 Mwh grazie ad una gestione ottimizzata del parco eolico attuata tramite un software di controllo della marcia degli aerogeneratori. Peraltro, la produzione continua ad essere inferiore alla potenzialità di progetto per la limitazione a 3,5 Mw della capacità di trasporto della linea di trasmissione (la nuova linea elettrica sarà ultimata entro il 2006). Al positivo andamento dei ricavi ha contribuito anche la crescita del prezzo di cessione dell’energia elettrica che, se durante il primo semestre 2005 si era attestato a circa 55 euro per Mwh, durante il primo semestre 2006 è stato pari a circa 71 euro per Mwh, nonché l’aumento di prezzo dei certificati verdi (108,9 euro per Mwh assunti pari al prezzo di riferimento Grtn del 2005 in confronto a 97 euro per Mwh nel primo semestre 2005) . Peraltro, dall’analisi della produzione del secondo trimestre si evince come il periodo sia stato scarsamente ventoso, penalizzando l’andamento dei ricavi del semestre di tutti i parchi eolici. Il margine operativo lordo (Ebitda) delle attività continue consolidato del primo semestre 2006, pari a 9,2 milioni di euro, è in aumento di circa 8 milioni di euro rispetto al medesimo periodo del 2005 (+635,31%). Il miglioramento è da ricondursi principalmente al business “Eolico”. Il risultato operativo consolidato delle attività continue, pari a 4,7 milioni di euro, è aumentato di 5,2 milioni di euro rispetto al primo semestre 2005 quando il risultato fu negativo per 0,5 milioni di euro. Il risultato sconta 3 milioni di euro di oneri per ammortamenti, in aumento di 1,8 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2005 a seguito dei nuovi investimenti effettuati nel business “Eolico”, i cui ammortamenti sono passati da 1,1 milioni di euro nel primo semestre 2005 a 2,7 milioni di euro nel primo semestre 2006; inoltre, in capo alla holding Enertad Spa è stato effettuato il già citato accantonamento non ricorrente relativo alle operazioni straordinarie di 1,5 milioni di euro a fondo rischi. Il risultato netto delle attività continue, pari a 0,6 milioni di euro, è aumentato di 3 milioni di euro rispetto al primo semestre 2005. Il risultato sconta innanzitutto 3,6 milioni di euro di oneri finanziari netti, in aumento di 1,9 milioni di euro rispetto al primo semestre 2005; ciò a seguito di: (i) forte riduzione dei proventi finanziari che nel primo semestre 2005 maturavano sui crediti verso l’azionista Tad Fin Spa incassati tramite escussione della relativa garanzia nello scorso mese di novembre 2005; (ii) aumento dell’indebitamento medio; (iii) aumento del costo del denaro. Infine, il risultato sconta 0,5 milioni di euro di imposte, in aumento di 0,2 milioni di euro rispetto al medesimo periodo del 2005, e rappresentate dall’Irap di periodo. Il risultato netto delle attività discontinue relativo al primo semestre 2006, pari a 0,3 milioni di euro, è aumentato di 4,2 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2005, quando il periodo si chiuse con un risultato negativo per 3,8 milioni di euro. Il risultato consolidato netto complessivo (attività continue e discontinue) relativo al primo semestre 2006 è quindi pari a 1 milione di euro, in aumento di 7,2 milioni di euro rispetto al primo semestre 2005, quando il periodo si chiuse con un risultato negativo per 6,3 milioni di euro. Il personale. Durante il primo semestre 2006, a seguito della cessione del business “Acciaio” e della società Omnia, l’organico è complessivamente diminuito di 556 unità, passando da 824 al 31 dicembre 2005 a 268 unità al 30 giugno 2006. La cessione dei business “Waste to energy” e “Waste management” il cui closing è avvenuto in data 4 luglio 2006 ha determinato un’ulteriore riduzione dell’organico di 198 unità (da 268 al 30 giugno 2006 a 70 unità al 4 luglio 2006). La capogruppo Enertad Spa Per quanto riguarda la capogruppo Enertad Spa, il primo semestre dell´esercizio in corso si è chiuso con ricavi e proventi per 1,0 milioni di euro contro 1,4 milioni di euro del medesimo periodo 2005. Il risultato netto è in utile per 8,4 milioni di euro. Tale risultato tiene conto delle cessioni delle partecipazioni in Enertad France Sas, capo settore del business “Acciaio”, e in Tad Energia Ambiente Spa, capo settore dei business “Waste to energy” e “Waste management”. La posizione finanziaria netta è positiva per 37,2 milioni di euro con un miglioramento di 39,7 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2005. Fatti gestionali più significativi del primo semestre Nel primo semestre 2006 si segnalano di seguito i fatti gestionali più significativi: “Eolico”: con il completamento, alla fine del mese di febbraio, del nuovo parco eolico di Troia San Cireo sono in produzione 77 Mw, includendo i 38 Mw del parco di Troia San Vincenzo e i 9 Mw di Eolo – Viticuso. In data 3 febbraio sono stati acquistati i diritti di costruzione e gestione del parco eolico di Faeto in Puglia (autorizzati 24 Mw); il contratto è stato perfezionato in data 22 giugno 2006 con l’acquisto del ramo d’azienda. Sempre in data 3 febbraio 2006 sono stati acquisiti anche i diritti per l’ampliamento del parco eolico di Troia San Vincenzo da 38 Mw a 42 Mw. In data 26 giugno è stato poi raggiunto l’accordo per l’acquisto dei diritti di costruzione e gestione di due ulteriori nuovi parchi eolici. Il primo, situato tra i Comuni di Tursi e Colobraro (Mt) in Basilicata, avrà una potenza installata di 74 Mw (87 aerogeneratori della potenza di 0,85 Mw cadauno); il secondo, situato nei Comuni di Joppolo e di Spilinga (Vv) in Calabria, avrà una potenza installata di 28 Mw (14 aerogeneratori da 2 Mw cadauno). Per i progetti dei parchi eolici di Faeto e Tursi-colobraro è stato affidato ad Efibanca e Mcc l’incarico di financial advisor, arranger e underwriter dei rispettivi project financing. “Servizi idrici”: in data 31 maggio 2006 Tad Energia Ambiente Spa ha perfezionato la cessione del 100% di Omnia Srl e delle sue partecipate Amatrice Servizi Scarl e Umbriadue Servizi Scarl alla società Acea Spa. “Holding”: in data 10 aprile 2006 il Consiglio d’Amministrazione ha approvato e adottato il Modello di organizzazione e controllo ex D. Lgs 231/2001 e ha nominato i membri dell’Organismo di Vigilanza della Società. In data 12 aprile 2006 il Consiglio d’Amministrazione ha approvato l’ipotesi di aumento di capitale sociale nell’ordine di 45 milioni di euro comprensivi del sovrapprezzo, dando mandato al Presidente del Consiglio d’Amministrazione di formulare una compiuta proposta. Un primario istituto di credito ha assunto l’impegno a garantire integralmente, in via diretta e anche per conto di soggetti terzi, la sottoscrizione del suddetto aumento di capitale. Peraltro, si fa presente che le cessioni dei business “Acciaio” e, in particolar modo, del 100% dei business “Waste to energy” e “Waste management” hanno permesso ad Enertad Spa di portare a termine tutte quelle azioni (riequilibrio della struttura patrimoniale e finanziaria, semplificazione del portafoglio di business e focalizzazione sullo sviluppo di energie rinnovabili) che consentono di proseguire nella realizzazione del piano industriale e strategico. Poiché la cessione dei business “Waste to energy” e “Waste management” prevedeva originariamente la cessione solamente di una quota significativa della partecipazione nella capo settore Tad Energia Ambiente ma non del 100%, Enertad Spa si trova nelle condizioni di poter rinviare la formulazione di una compiuta proposta di aumento di capitale. In data 28 Aprile 2006 l’Assemblea degli azionisti di Enertad Spa ha approvato il bilancio dell’esercizio 2005. In data 5 giugno 2006 la società Erg Spa ha depositato presso la Consob le comunicazioni relative al lancio di un’offerta pubblica di acquisto (Opa) del 100% delle azioni di Enertad Spa. Il prezzo d’acquisto è stato comunicato essere per ciascuna azione di 3 euro, per un controvalore massimo dell’offerta, in caso di adesione totalitaria, di circa 285 milioni di euro. In data 26 giugno 2006 il Consiglio d’Amministrazione di Enertad Spa ha approvato il Piano Industriale 2006-2009 il quale, a seguito delle azioni di ristrutturazione e rifocalizzazione strategica già realizzate, tra cui la cessione del business “Acciaio”, “Waste to energy” e “Waste management”, si concentra sulle attività di sviluppo del business “Eolico” ed è finalizzato al raggiungimento di una capacità installata di 350 Mw entro il 2009. Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del primo semestre: In data 3 luglio 2006, il Consiglio d’Amministrazione di Enertad Spa si è pronunciato ai sensi della normativa vigente in merito all’offerta pubblica di acquisto (Opa) lanciata in data 5 giugno 2006 dalla società Erg Spa sul 100% delle azioni di Enertad Spa e, in data 5 luglio 2006, ha diramato un “Comunicato dell’Emittente” in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 39 del Regolamento Emittenti, adottato da Consob con delibera nr. 11971/99 e successive modificazioni e integrazioni. In sintesi, il Consiglio d’Amministrazione di Enertad Spa, sulla base delle considerazioni effettuate sui programmi dichiarati dall’offerente e tenendo conto del fatto che l’offerta, pari a 3 euro per azione, si collocava al di sotto del valore minimo dell’intervallo di valutazione (3,1-3,5 euro per azione) determinato dall’advisor finanziario Credit Suisse Securities (Europe) Limited, ha dichiarato di ritenere l’offerta di Erg Spa non adeguata. In data 4 luglio 2006 è stato finalizzato il contratto di cessione della partecipazione in Tad Energia Ambiente Spa ad Acea Spa e di cui si è fornita ampia descrizione nei capitoli precedenti. In data 4 agosto 2006 la controllata Eos Windenergy Srl ha acquistato il ramo d’azienda relativo al parco eolico di Joppolo (Vv). In data 10 agosto 2006, in merito all’offerta pubblica di acquisto (Opa) lanciata in data 5 giugno 2006 dalla società Erg Spa sul 100% delle azioni di Enertad Spa e il cui periodo di adesione scadeva in data 9 agosto 2006, l’offerente ha emanato un comunicato stampa con il quale ha portato a conoscenza del pubblico il mancato avveramento delle condizioni di efficacia dell’offerta che, pertanto, non si è perfezionata. Evoluzione prevedibile della gestione: L’evoluzione della gestione è contenuta nel Piano Industriale 2006-2009 approvato dal Consiglio d’Amministrazione di Enertad Spa in data 26 giugno 2006 e presentato in pari data alla comunità finanziaria. Entro la fine dell’esercizio 2006 l’evoluzione sarà caratterizzata dalle seguenti azioni: “Holding”: Le cessioni dei business “Acciaio”, “Waste to energy” e “Waste management” più volte menzionate hanno permesso di riequilibrare la struttura patrimoniale e finanziaria, semplificare il portafoglio di business e focalizzarsi sullo sviluppo delle energie rinnovabili. I flussi di cassa in entrata derivanti da tali cessioni permetteranno di rimborsare il prestito obbligazionario convertibile nonché di sviluppare il core business di Enertad Spa nel settore eolico. “Eolico”: con il completamento della costruzione del parco di Troia San Cireo nel corso del primo trimestre, sono in produzione attualmente 77 Mw complessivi. Si prevede che entro l’anno sarà dato avvio all’ampliamento del parco eolico di Troia San Vincenzo da 38 a 42 Mw con 2 nuovi aerogeneratori da 2 Mw, già autorizzati e alla costruzione dei parchi eolici di Faeto (24 Mw), di Tursi Colobraro (74 Mw) e di Joppolo (28 Mw). I tempi di completamento di tali parchi dipenderanno dai termini di consegna degli aerogeneratori (che si stanno allungando a causa della forte domanda). “Servizi idrici”: la società Sodai Italia Spa proseguirà nell’espletamento degli iter autorizzativi per l’ampliamento di alcune piattaforme di depurazione acque per il trattamento dei rifiuti liquidi non condottati. Inoltre, Sodai, in forza di quanto previsto dal contratto con Trenitalia stipulato in data 6 giugno 2004, ha comunicato a quest’ultima nello scorso mese di marzo di voler esercitare la retrocessione degli impianti di Alessandria, Asti e Cuneo. L’effetto economico e finanziario, determinato secondo il metodo contrattualmente convenuto e pari a 0,9 milioni di euro, è in fase di valutazione da parte di Trenitalia. A tutt’oggi, comunque, la società non ha ancora appostato in bilancio alcun ammontare. Conversione delle obbligazioni “Enertad 2003-2006 convertibile” A fronte di richieste di conversione, sono state emesse n. 4. 748 azioni Enertad con contestuale annullamento di altrettante obbligazioni “Enertad 2003-2006 convertibile”. Il nuovo capitale sociale di Enertad è quindi pari a euro 94. 870. 629,00 interamente versato e rappresentato da n. 94. 870. 629 azioni ordinarie. A titolo informativo, si segnala che il numero delle obbligazioni “Enertad 2003-2006 convertibile” che rimangono in circolazione è pari a 17. 993. 073 corrispondenti ad un valore nominale complessivo di euro 76. 470. 560,25. .
 
   
   
ACSM S.P.A. AL 30 GIUGNO 2006 UTILE NETTO DEL GRUPPO: - 18,2% RISPETTO AL 30.06.2005 E PARI A 2,2 ML. €  
 
Como, 12 settembre 2006 - Ieri il Consiglio di Amministrazione di Acsm S. P. A. , presieduto da Giorgio Bordoli, ha approvato i risultati relativi al semestre 2006. °In attesa di beneficiare appieno degli interventi di ristrutturazione e razionalizzazione programmati nei settori della termovalorizzazione e del teleriscaldamento - ha commentato il direttore generale, Enrico Poliero -, la semestrale ha registrato una contrazione dei margini che è principalmente da ascriversi al settore idrico ed alla perdurante incertezza che contraddistingue l´evoluzione dello stesso verso l´attesa istituzione dell´Ato". °Tuttavia, con l´assemblea straordinaria del 5 agosto, l´azienda ha accelerato l´iter formale che la porterà a conseguire una netta crescita della propria redditività attraverso il consolidamento integrale di Serenissima Gas s. P. A. E Serenissima Energia s. R. L. E questo accadrà fin dal quarto trimestre di quest´anno" ha concluso Poliero. Al 30 giugno 2006, i ricavi delle vendite consolidati risultano pari a €/000 69. 985, in incremento del 22% circa rispetto al corrispondente periodo del 2005 (pari a €/000 56. 996) inclusi ricavi per partite non ricorrenti pari ad €/000 960. Per quanto concerne l´attività di distribuzione e vendita di gas, il primo semestre dell´esercizio 2006 mostra un incremento del valore delle vendite derivante non solo dalla crescita del costo della materia prima (con impatto nullo sui margini), ma anche dall´acquisizione di clienti al di fuori delle aree servite dalle proprie reti di distribuzione e dall´andamento marginalmente favorevole della stagionalità climatica. I ricavi complessivi del settore passano da 46,8 milioni di €uro al 30 giugno 2005 a circa 53,9 milioni di €uro al 30 giugno 2006. Risultano sostanzialmente in linea con il primo semestre dell´esercizio precedente i ricavi dell´acquedotto civile, pari a 3,0 milioni di €uro. Analogamente, la gestione dell´acquedotto industriale si presenta sostanzialmente in linea con il semestre dell´esercizio precedente sia sul fronte dei volumi fatturati che su quello dei ricavi fatturati che ammontano a 0,2 milioni di €uro. Ii contributo ai ricavi complessivi delle vendite delle attività di termovalorizzazione dei rifiuti risulta in netto miglioramento grazie ad alcuni interventi, sia a livello impiantistico che dei sistemi di controllo e regolazione, la cui realizzazione nel corso degli ultimi mesi ha permesso di migliorare l´efficienza della combustione del rifiuto, la regolarità di marcia dell´impianto e, in ultima analisi, la produttività del processo di incenerimento e del turbogruppo. I ricavi complessivamente generati dall´attività di smaltimento e di produzione di energia elettrica risultano pertanto in significativo incremento rispetto all´esercizio 2005 e pari a 7,3 milioni di €uro (al 30 giugno 2005 i ricavi complessivi ammontavano a 6,9 milioni di €uro). L´attività di teleriscaldamento, svolta dalla controllata Comocalor S. P. A. , fa rilevare una modesta crescita dei volumi erogati, più significativa con riferimento ai ricavi a causa dell´incremento delle tariffe unitarie che riflettono l´andamento dei costi della materia prima Nel primo semestre 2006, pertanto, i ricavi si attestano a 2,6 milioni di €uro (2,3 milioni di €uro al 30 giugno 2005). Acsm S. P. A. Sta promuovendo un progetto di radicale trasformazione della struttura di produzione del calore della sua controllata. La ristrutturazione ipotizzata si baserà sull´implementazione di gruppi cogenerativi ad elevato rendimento ed imprimerà un forte sviluppo alla marginalità dell´attività di teleriscaldamento contribuendo in modo decisivo sia al contenimento dei costi che all´espansione dei ricavi. Ii progetto di riqualificazione degli impianti produttivi sta continuando secondo quanto inizialmente previsto. Per l´attività di gestione calore, rispetto al 2005, i ricavi risultano in significativo aumento e pari a 3,8 milioni di €uro (2,7 milioni di €uro al 30 giugno 2005). La gestione operativa consolidata al termine del primo semestre 2006 evidenzia quindi un margine operativo lordo ante partite non ricorrenti pari a €/000 9. 357, in decremento dell´8% circa rispetto al corrispondente periodo dell´esercizio precedente (€1000 10. 175).
Ii dettaglio del Margine Operativo Lordo per area di business è il seguente:
(ai lordo dei rapporti intercompany)
€1000 30. 06. 2006 31. 12. 2005 30. 06. 2005
Mol vendita e distribuzione gas 5. 512 10. 080 6. 888
Mol gestione calore 267 71 (802)
Mol teleriscaldamento (188) 85 41
Mol trading energia elettrica (12) (43) 45
Totale Settore Gas e Calore 5. 579 10. 193 6. 172
Mol termovalorizzatore e cogenerazione 3. 728 7. 197 3. 556
Mol raccolta 0 0 0
Totale Settore Ambiente 3. 728 7. 197 3. 556
Settore Acqua 50 950 475
Effetti di consolidamento 0 0 -28
Mol consolidato ante partite non ricorrenti 9. 357 18. 341 10. 175
Ii margine operativo netto risulta in riduzione e si attesta ad €/000 5. 219, in decremento del 18% circa rispetto al dato del precedente esercizio pari ad €/000 6. 345. L´accantonamento a svalutazione crediti ammonta al 30 giugno 2006 a €/000 401, sostanzialmente in linea rispetto al dato al 30 giugno 2005. La gestione finanziaria risulta in miglioramento sia per effetto della riduzione dell´esposizione debitoria media del periodo di riferimento parzialmente compensato dal maggior onere derivante dall´incremento dei tassi di riferimento sia per l´effetto a conto economico del minor valore delle passività derivanti da contratti di derivati finanziari in essere. Ii saldo netto, negativo e pari ad €/000 851, risulta in miglioramento del 30% circa. Ii risultato ante imposte ammonta ad €/000 4. 368 e segna un decremento del 15% circa rispetto al corrispondente periodo dell´esercizio precedente (€1000 5. 136). L´utile netto del Gruppo al 30 giugno 2006, dopo le detrazioni relative alle imposte ed alla quota di utile degli azionisti di minoranza, risulta pari ad €/000 2. 183, in decremento del 17% rispetto al dato del corrispondente periodo del 2005 (€1000 2. 627) Dal punto di vista patrimoniale, il Capitale Investito Netto (capitale immobilizzato + capitale circolante) ammonta a €/000 114. 057 L´ammontare complessivo degli incrementi per investimenti in immobilizzi materiali, al lordo degli ammortamenti, è pari a €/000 4. 030. Gli investimenti hanno riguardato il completamento o il proseguimento di opere iniziate in precedenti esercizi e l´attuazione dei programmi di adeguamento e potenziamento degli impianti e delle reti. Ii Capitale Circolante Netto è negativo e risulta pari a €/000 - 544, in linea con l´andamento stagionale nei settori gas, calore e teleriscaldamento, nonché l´effetto derivante dal progressivo recupero rimborso dei crediti per accise gas maturati al 31 dicembre 2005 per effetto della differenza tra gli acconti versati nel corso dell´anno sulla base dei dati storici e l´effettivo ammontare fatturato. Al 30 giugno 2006 la Posizione Finanziaria Netta è pari a €/000 46. 966, a fronte di un Patrimonio Netto complessivo pari a €/000 67. 091. Ii rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto è pari a 0,70, ed evidenzia la solidità finanziaria del Gruppo.
€1000 30. 06. 2006 31. 12. 2005 30. 06. 2005
Capitale Investito Netto (*) 114. 057 126. 933 120. 707
Patrimonio Netto del Gruppo e di Terzi 67. 091 67. 564 65. 470
Posizione Finanziaria Netta 46. 966 (59. 369) (55. 237)
Flusso di cassa del periodo 2. 540 (9. 938) (17. 048)
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ERG: È RIENTRATO IN PRODUZIONE L’ALTERNATORE DI UNA DELLE DUE TURBINE A VAPORE DELL’IMPIANTO DI PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA ISAB ENERGY  
 
Genova, 12 settembre 2006 – Erg rende noto che venerdì 8 settembre è rientrato in produzione l’alternatore di una delle due turbine a vapore dell’impianto di produzione di energia elettrica Isab Energy che il 1° agosto scorso era stato interessato da un guasto. L’impianto sta operando con una potenza di circa 510 Mw, molto vicina alla potenza massima di circa 528 Mw. Il tempo di ripristino dell’alternatore, pari a trentotto giorni, è stato di molto inferiore rispetto a quanto stimato inizialmente (fra due e cinque mesi) facendo riferimento ai tempi previsti per la riparazione di guasti simili. La perdita economica, tenendo anche conto dei previsti compensi assicurativi, è stata di 10 milioni di Euro per il margine operativo lordo e di 3 milioni di Euro a livello di risultato operativo netto di Gruppo, quindi nettamente inferiore rispetto a quanto in precedenza comunicato (tra 19 e 27 milioni di Euro per il margine operativo lordo consolidato e tra 6 e 10 milioni di Euro a livello di risultato netto di Gruppo). .  
   
   
H2ROMA 2006 “ENERGIA E MOBILITÀ AD UNA SVOLTA ” È IL TEMA DELLA QUINTA EDIZIONE  
 
Roma, 12 settembre 2006 - Il 21 e 22 Novembre 2006 si tiene la quinta edizione di H2roma, un appuntamento di riferimento sul tema dell’energia. “Risorse rinnovabili, nuove tecnologie, nuovi combustibili, sono i percorsi ritenuti capaci di guidare il cambiamento verso il traguardo finale delle emissioni zero” - ha evidenziato Fabio Orecchini, Coordinatore Scientifico di H2 Roma – “e H2roma 2006 ha scelto di approfondire questo tema con due momenti di comunicazione e divulgazione scientifica di particolare interesse” - ha poi aggiunto lo stesso Orecchini. Il giorno 21 Novembre : H2roma Scuole, in un incontro sul tema ”Energia e Sviluppo Sostenibile”, Università, Ricerca e Industria parlano di mobilità sostenibile con gli studenti di Iva e Va delle scuole medie superiori. Il giorno 22 Novembre : Workshop scientifico internazionale con i media sul tema “Energia e Mobilità ad una Svolta”- Risorse rinnovabili, nuovi combustibili, nuove tecnologie: verso l’obiettivo finale Emissioni Zero. Questo evento di comunicazione è ormai un consolidato appuntamento annuale, dove Industria, ricerca Indipendente ed istituzioni incontrano la stampa e i cittadini interessati per presentare e discutere di tecnologie, innovazioni, progetti in corso, dei risultati ottenuti e delle prospettive future. Promotori dell’evento sono il Cirps-centro Interuniversitario di Ricerca per lo Sviluppo sostenibile dell’Università di Roma “La Sapienza”, l’Itae - Istituto Tecnologie Avanzate per l’Energia del Cnr - Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Enea, ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, della Regione Lazio e del Comune di Roma. .  
   
   
ENERGIE RINNOVABILI : CAPITALISMO NATURALE  
 
Roma 12 settembre 2006 - “Un domani senza petrolio è l’unica prospettiva per ridare futuro all’economia europea e un futuro ecologicamente possibile al pianeta – ha dichiarato oggi Fabio Roggiolani, consigliere regionale Verdi e responsabile nazionale Energia e Innovazione della Federazione Nazionale dei Verdi. Le alleanze che i Verdi stanno costruendo con gli imprenditori del Capitalismo Naturale rappresentano una netta innovazione del ruolo dei Verdi nel nostro paese, sia del ruolo degli industriali. Stabiliti i paletti: non più industriali che spingono e Verdi che bloccano, ma uno sforzo congiunto che dia respiro e business e occupazione al nostro paese. Ci sono paesaggi che mai vorranno torri eoliche, ma ci sono anche tanti paesaggi che dal rassicurante movimento delle pale traggono quotidianamente il segno che può esistere un’energia pulita a buon mercato per tutti, inesauribile e democratica, per dare speranza al nostro paese. Fare lobbies – ha concluso Roggiolani – esplicite, dichiarate, è per noi non un pietoso modo per camuffare il bisogno di risorse che la politica ha, ma il riconoscimento della storica sproporzione tra le intuizioni ecologiste e il quotidiano tam-tam pubblicitario degli attori del capitalismo consumatore del pianeta. Far crescere il consumo consapevole e il capitalismo naturale è l’unica strada per dare una prospettiva credibile alla svolta ecologica planetaria. Sogniamo un’Europa che invece di testate missilistiche esporti finalmente gli affusti di torri eoliche e gli specchi dei pannelli solari. ” .  
   
   
LA GIUNTA VENETA NON DÀ ASSENSO PER RICERCA IDROCARBURI NEI TERRITORI PADOVANO E POLESANO  
 
 Venezia, 12 settembre 2006 - La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore Renato Chisso, ha deciso di non dare il proprio assenso al Ministero delle Attività Produttive sulla istanza di permesso per la ricerca di idrocarburi “Sabbioni” nel territorio delle province di Padova e Rovigo, avanzata da due società di settore. “Le motivazioni per le quali abbiamo negato l’assenso, senza il quale il permesso non può essere concesso – ha spiegato Chisso – si rifanno ad una serie di considerazioni di carattere ambientale”. Tra l’altro mancano indicazioni relative alla esatta località dove andranno effettuati i rilievi sismici e la perforazione del pozzo esplorativo, cosa che non permette di valutare la compatibilità ambientale con l’area dove l’operazione sarebbe effettuata. In particolare, l’esecuzione di ricerche utilizzando il rilievo sismico con microesplosioni comporta la perforazione di pozzetti di qualche decina di metri di profondità, cosa che può formare degli scavernamenti con ripercussioni fino alla superficie e, in vicinanza di corsi d’acqua, anche la possibilità di innescare fontanazzi che possono indebolire le arginature. La ricerca di metano in depositi clastici porosi che risultano a poca profondità (1000 metri) potrebbe inoltre determinare perturbazioni in superficie e nel sottosuolo per i sistemi acquiferi (ad es. Favorendo l’intrusione salina) con la compromissione di delicati equilibri naturali, assestamenti dei sedimenti, interconnessione di falde acquifere sotterranee a diversa salinità, separate in origine da setti impermeabili, con rischio grave di modifiche dell´assetto naturale. “A questo si aggiunga che l’area del permesso – ha detto ancora Chisso – ricade in zone particolarmente fragili dal punto di vista ambientale, in buona parte bonificate e a quote molto basse rispetto al livello marino (ci sono vaste aree attorno al metro di quota, ma anche ad di sotto del livello del mare), con falda freatica prossima al piano campagna, con possibile presenza di acque metanifere, soggette al fenomeno della subsidenza naturale, nel passato anche per estrazioni dal sottosuolo, per le quali la Regione ribadisce la ferma contrarietà alle perforazioni per la ricerca e la coltivazione di idrocarburi”. “Risulterebbe un grave rischio – ha aggiunto l’assessore – svolgere attività di ricerca nel sottosuolo mediante perforazioni dirette sia per il rilievo sismico con microesplosivi, sia attraverso pozzi esplorativi, che potrebbero determinare la venuta spontanea a giorno dell’acqua spinta dal metano in essa miscelato per la possibilità di intercettare sacche in pressione, un tempo sfruttate per le estrazioni superficiali. Si tratta di fenomeni che possono diventare incontrollati con rischio sia nell’immediato, per incendi ed esplosioni, che persistente nel tempo con possibilità di scavernamenti nel sottosuolo e fenomeni circoscritti di subsidenza che possono coinvolgere le strutture limitrofe. In ogni caso l’area individuata dalla richiesta di permesso è vicina alla Zona di Protezione Speciale “Bacino Val Grande – Lavacci” ed è prossima ai Siti di Interesse Comunitario “Delta del Po: tratto terminale e Delta Veneto” e “Fiume Adige fra Verona est e Badia Polesine”. “Va infine sottolineato – conclude Chisso – che l’esigenza di salvaguardia delle aree costiere dell’Alto Adriatico e le conseguenti valutazioni di compatibilità ambientale condotte dal Ministero dell’Ambiente hanno determinato il divieto assoluto di prospezione, di ricerca e di coltivazione di idrocarburi nel tratto di mare compreso tra il parallelo passante per la foce del fiume Tagliamento e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po. Di conseguenza, l’impedire precauzionalmente le attività di ricerca e di coltivazione anche sulla terraferma è motivato dalla possibilità che si possano creare variazioni dell’assetto altimetrico del territorio, tali da determinare impedimenti allo sgrondo delle acque che avviene meccanicamente, con possibili allagamenti delle aree, risalite del cuneo salino lungo i corsi d’acqua, con compromissione delle colture, deposizione di sedimenti lungo i fiumi già pensili, modifiche della linea di costa per variazioni di apporto dei sedimenti. Non da ultimo va posta in evidenza la generale e comprensibile avversità della popolazione nei riguardi di tali attività di ricerca di idrocarburi nel territorio Polesano, dove c’è una salda memoria storica delle conseguenze disastrose derivate dalle estrazioni di acque metanifere in queste aree fragili”. La Giunta veneta aveva già negato l’assenso alla ricerca in questione nel 2003 e il Ministero nel 2004 aveva rigettato l’istanza, ma le società interessate avevano impugnato i relativi provvedimenti avanti al Tar del Lazio, che ha accolto il ricorso, e avevano rinnovato la richiesta. .  
   
   
ATENEI NEL MONDO: I MIGLIORI SONO USA  
 
Bruxelles, 12 settembre 2006 - Dei cento atenei più prestigiosi, cinquantaquattro sono statunitensi, collocandosi ai primi posti. Solamente trentatre appartengono al nostro continente. Questo l´impietoso verdetto dell´Academic Ranking of World, la speciale classifica dell´università di Shanghai Jiao Tong che ogni anno ad agosto redige l´elenco dei migliori atenei nel mondo. Al primo posto - che occupa ormai stabilmente da alcuni anni - si colloca l´università americana di Harvard, seguita dall´inglese Cambridge e dalla Stanford University (Usa). Il sistema universitario italiano (in particolar modo per quanto riguarda le discipline scientifiche) continua a risentire di problemi strutturali ormai cronici quali l´essere un sistema scarsamente meritocratico, la carenza di fondi e le strutture obsolete. A causa di questa situazione gli atenei italiani si collocano nelle parti basse della graduatoria. L’unico ateneo italiano tra i primi 100, in 34ma posizione a livello europeo, l´Università "La Sapienza" di Roma. Http://europa. Eu/pol/educ/index_it. Htm .  
   
   
SESSIONI APERTE DI PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA DI FORMAZIONE BIENNALE PER LA CONDUZIONE DI GRUPPI CON I METODI D’AZIONE 2006/2007  
 
 Milano, 12 settembre 2006 - Nel lavoro sociale e nei processi di sviluppo organizzativo si è da tempo diffuso un notevole interesse per il lavoro di gruppo con obiettivi di formazione, sostegno reciproco e sviluppo del potenziale umano. Sono in corso significative esperienze indirizzate a persone che usufruiscono di diversi programmi: gruppi di orientamento al servizio che sostituiscono o integrano il percorso individuale di accesso alle risorse, gruppi di persone che hanno da poco concluso o devono affrontare un processo di cambiamento, gruppi di genitori, gruppi in formazione all’interno delle organizzazioni, etc. La proposta di un corso biennale di specializzazione sull’utilizzo dei metodi di azione ha come scopo lo sviluppo delle capacità tecniche e metodologiche per condurre gruppi attraverso un capillare e personalizzato percorso di addestramento al ruolo unito ad un puntuale approfondimento dei modelli teorici utilizzabili. L’appuntamento è per lunedi 18 settembre alle ore 10. 30-13. 30 o 17. 30-20. 30. La partecipazione alla sessione di presentazione è gratuita, previa iscrizione. Www. Metodi2000. It .  
   
   
SYNESIS FORUM WINTER EDITION 19 OTTOBRE 2006: OPPORTUNITÀ DI LAVORO PER I GIOVANI IMPEDIBILE APPUNTAMENTO PER TUTTI I GIOVANI ALLA RICERCA DI UN PRIMO IMPIEGO  
 
 Milano, 12 settembre 2006 – Il 19 ottobre 2006 è una data sottolineata più volte su tutti i calendari dei giovani che cercano lavoro. A Milano, infatti, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore si svolgerà la versione autunnale di Synesis Forum il più importante evento d’Italia dedicato alla carriera dei neolaureati e degli universitari. Jeia, società che da 15 anni organizza Synesis Forum, ha deciso da quest’anno di replicare in ottobre l’ormai collaudato appuntamento primaverile di maggio, per dare l‘opportunità a tutti coloro che sono alla ricerca di un primo lavoro di incontrare alcune tra le più importanti aziende italiane ed estere anche nel secondo semestre dell’anno. L’appuntamento sarà gratuito per tutti i partecipanti e sono attesi oltre 8000 studenti, neo laureati e laureati al loro primo impiego, provenienti da tutta Italia. Synesis Forum Winter Edition sarà dedicata in particolare al settore bancario, assicurativo, finanziario e a tutti coloro che abbiano conseguito lauree umanistiche ma non mancheranno le opportunità per tutti i giovani che abbiano ottenuto una formazione più tecnica. Tra le aziende che parteciperanno a questa edizione sono sicuramente da ricordare Banca Intesa, Bmw, Bnp Paribas, Deloitte, Eni Corporate University, Ernst & Young, Kpmg spa, Pirelli Real Estate, Pricewaterhousecoopers, Ras, Royal Bank of Scotland, Gruppo San Paolo Imi, Unilever e Zucchetti. Il format della manifestazione sarà invariato e per questa ragione gli organizzatori consigliano di fissare la propria agenda della giornata servendosi del sito Internet messo a disposizione www. Synesisforum. It , come ha sottolineato Paolo Beretta di Jeia: “E’ molto importante che coloro che parteciperanno a questo evento sfruttino le opportunità offerte dal nostro sito Internet. Le aziende presenti sono molte e un’attenta preparazione degli appuntamenti permetterà una maggiore possibilità di successo”. Una novità di questa edizione sarà costituita dal sempre più ampio spazio dedicato ai colloqui per consentire ai giovani di misurarsi sul campo e avere più opportunità di vedere realizzato subito il proprio sogno: trovare il primo lavoro. .  
   
   
A LAINATE UN INCONTRO SULLE PROBLEMATICHE DEI RAGAZZI, A QUATTORDICI SMETTO. RIFLESSIONI SUL DISAGIO GIOVANILE CON LIVIA POMODORO, PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DEI MINORENNI DI MILANO  
 
 Lainate, 12 settembre 2006 – Un incontro con Livia Pomodoro, Presidente del Tribunale dei Minorenni di Milano, a cura dell’Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili e della Polizia Locale. Mercoledì 13 settembre alle 18, a Villa Litta si affrontano le tematiche relative alle problematiche dei giovani. L’incontro con Livia Pomodoro permetterà di affrontare i problemi dei ragazzi ma non solo: all’appuntamento sarà presentata la ricerca svolta nel lainatese relativa alla percezione della devianza da parte dei giovani. L’incontro sarà anche occasione per presentare il libro di Livia Pomodoro, “A quattordici smetto”; alcuni racconti saranno rappresentati dall’associazione culturale Spazio Teatro Noh’ma che propone, attraverso il teatro, tematiche culturali e di interesse sociale. Livia Pomodoro. “A quattordici smetto” Magistrato di Cassazione e docente universitario, è stata Capo di Gabinetto del Ministro della Giustizia. Attualmente è Presidente del Tribunale dei Minorenni di Milano. Il suo libro, “A quattordici smetto”, nasce grazie all’esperienza professionale che le permette di venire a contatto con storie di ragazzi sotto i quattordici anni, storie di immigrazioni clandestine, di violenze, di stupri, di adozioni. Ogni storia raccontata sulle pagine di questo libro è drammaticamente vera e ci rivela uno spaccato di una realtà fatta di ingiustizie e di solitudine ma anche di riscatti, passione e solidarietà. Spazio Teatro Noh’ma L’associazione culturale, presieduta da Teresa Pomodoro, nasce nel 1994 e propone, attraverso il teatro, tematiche culturali e di interesse sociale grazie a eventi, manifestazioni artistiche e percorsi seminariali multimediali. Tra le varie attività rientrano anche i percorsi formativi per operatori sociali e la presenza dell’associazione nel mondo della detenzione con il teatro e i laboratori culturali. Attualmente svolge laboratori teatrali presso la Casa della Carità “A. Albriani” di Milano. . .  
   
   
BANDO PER LA SELEZIONE DI 972 VOLONTARI NEL SERVIZIO CIVILE  
 
Roma, 12 settembre 2006 - Scade il 2 ottobre 2006 il bando straordinario (G. U. N. 66 del 1° settembre 2006, 4° serie speciale concorsi) indetto dal Ministero della Solidarietà Sociale - Ufficio Nazionale per il Servizio Civile (Unsc) per la selezione di 972 volontari da impiegare in progetti di servizio civile in Italia, di cui 454 per l´accompagnamento dei grandi invalidi e dei ciechi civili. La durata del servizio è di dodici mesi. Il periodo lavorativo prestato è riconosciuto ai fini del diritto e della determinazione dell´assicurazione generale obbligatoria per l´invalidità, la vecchiaia e i superstiti. Ai volontari in servizio civile spetta un assegno mensile di 433,80 euro. La domanda di partecipazione - indirizzata all´ente che realizza il progetto prescelto - deve pervenire entro le ore 14,00 del 2 ottobre 2006. Possono partecipare alla selezione i cittadini italiani, senza distinzione di sesso, che, alla data di presentazione della domanda, abbiano compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno di età, in possesso dei seguenti requisiti: a) non aver avuto condanne con sentenza di primo grado per delitti non colposi commessi mediante violenza contro persone; b) non aver avuto condanne con sentenza di primo grado per delitti riguardanti l´appartenenza a gruppi eversivi o di criminalità organizzata; c) essere in possesso di idoneità fisica, certificata dagli organi del servizio sanitario nazionale, con riferimento allo specifico settore d´impiego per cui si intende concorrere. Per ulteriori informazioni è possibile contattare l´Ufficio Nazionale per il Servizio Civile (Via San Martino della Battaglia, 6 - 00185 Roma) attraverso il Servizio call-center, al numero 848. 800715 (attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8. 30 alle 19. 30, al costo di una telefonata urbana); oppure rivolgendosi all´Ufficio relazioni con il pubblico (tel. 06/49224470 - 06/49224202), dal lunedì al venerdì, dalle ore 9. 30 alle 12. 30 e dalle ore 14. 30 alle 16. 30, ad esclusione del martedì e venerdì pomeriggio . Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/servizio_civile_bando/index. Html .