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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Settembre 2007
PROTEZIONE CIVILE: RENDERE EFFICACE IL 112 IL NUMERO TELEFONICO EUROPEO D´URGENZA  
 
Bruxelles, 10 settembre 2007 - Il Parlamento europeo ha approvato una dichiarazione che chiede alla Commissione di mettere a disposizione le risorse necessarie per garantire un servizio 112 efficace in tutta l´Ue, al fine di ridurre le sofferenze e le perdite di vite umane negli incidenti quotidiani e nelle catastrofi. Aprendo il turno di votazioni, il Presidente ha annunciato all´Aula che, avendo raccolto oltre 512 adesioni da parte dei deputati, la dichiarazione scritta sul numero di emergenza europeo 112 è diventata una posizione ufficiale del Parlamento. Riconoscendo l´importanza del numero d´emergenza europeo creato nel 1991 per tutti i cittadini che circolano liberamente nell´Unione europea, il Parlamento invita gli Stati membri e la Commissione «ad avviare le procedure e mettere a disposizione le risorse necessarie per garantire un servizio 112 efficace in tutta l´Ue». A loro parere infatti, l´Unione europea deve dotarsi di telecomunicazioni di emergenza interoperabili di alta qualità «al fine di ridurre le sofferenze e le perdite di vite umane negli incidenti quotidiani e nelle catastrofi». Il Parlamento chiede poi alla Commissione di far valutare da organi indipendenti «l´effettivo stato di attuazione del 112 in tutta l´Unione europea». La invita, inoltre, a trattare la questione delle telecomunicazioni di emergenza coinvolgendo tutte le politiche interessate (telecomunicazioni, sanità, sicurezza interna, protezione civile, trasporti e turismo), seguendo l´esempio dei paesi che affrontano la questione in modo nuovo e innovativo». .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, DROGHE: VIA LIBERA AL PROGRAMMA DI PREVENZIONE E INFORMAZIONE  
 
 Bruxelles, 10 settembre 2007 - Il Parlamento ha approvato il programma di prevenzione e informazione in materia di droga. Dotato di 21,3 milioni di euro, finanzierà studi della Commissione e progetti transnazionali presentati da organizzazioni pubbliche e private che operano nel settore dell´informazione e della prevenzione del consumo di droga. Principali destinatari del programma saranno giovani e gruppi svantaggiati, educatori e assistenti sociali, personale medico e giudiziario, Ong, sindacati e comunità religiose. Adottando la relazione Inger Segelström (Pse, Se), il Parlamento ha approvato la posizione comune del Consiglio sul programma specifico "Prevenzione e informazione in materia di droga". Questa, infatti, riprende in larga misura i suggerimenti avanzati dal Parlamento in prima lettura il 14 dicembre 2006. Allo stesso tempo, il Parlamento richiama l´attenzione sulla dichiarazione rilasciata dalla Commissione con la quale «ribadisce il suo impegno a trasmettere direttamente alla presidenza della commissione parlamentare competente (Libe) il progetto di programma annuale e ad informare il Parlamento europeo senza indugio in merito a qualsiasi modifica apportata». Il programma sarà dotato di 21. 350. 000 euro per il periodo gennaio 2007-dicembre 2013. Il programma persegue gli obiettivi generali di prevenire e ridurre il consumo di droga, la tossicodipendenza e gli effetti nocivi connessi, contribuire a migliorare l´informazione sul consumo di droga e sostenere l´attuazione della strategia antidroga dell´Ue. Più in particolare, il programma intende promuovere azioni transnazionali per costituire reti multidisciplinari, sviluppare le conoscenze e lo scambio di informazioni e di buone pratiche, (compresi la formazione, le visite di studio e gli scambi di personale), sensibilizzare il pubblico ai problemi sanitari e sociali provocati dal consumo di droghe e incoraggiare un dialogo aperto per migliorare la comprensione di tale fenomeno e, infine, per sostenere misure volte a prevenire il consumo di droga. Il Programma, inoltre, mira a coinvolgere la società civile nell’attuazione e nello sviluppo della strategia antidroga dell’Ue e dei piani d’azione dell´Ue ed a controllare, attuare e valutare la realizzazione di specifiche azioni nell’ambito dei piani d’azione sulla droga 2005-2008 e 2009-2012. Per conseguire tali obiettivi il programma sostiene azioni specifiche della Commissione, quali studi e ricerche, sondaggi e inchieste, elaborazione di indicatori e metodologie comuni, raccolta, sviluppo e diffusione di dati e statistiche, seminari, conferenze e riunioni di esperti, organizzazione di campagne ed eventi pubblici, sviluppo ed aggiornamento di siti web, preparazione e diffusione di materiale informativo, supporto e gestione di reti di esperti nazionali, attività di analisi, di monitoraggio e di valutazione. Ma anche progetti transnazionali specifici di interesse comunitario presentati da almeno due Stati membri o da almeno uno Stato membro ed un altro Stato, oppure attività di organizzazioni non governative o di altri enti che perseguono un obiettivo di interesse europeo generale. I destinatari del programma sono tutti i gruppi direttamente o indirettamente interessati dal fenomeno della droga. Per quanto riguarda la droga, i gruppi a rischio da considerarsi gruppi destinatari sono i giovani, le donne, i gruppi vulnerabili e le persone che vivono in aree socialmente svantaggiate. Altri gruppi destinatari includono gli insegnanti e gli educatori, i genitori, gli assistenti sociali, le autorità locali e nazionali, il personale medico e paramedico, il personale giudiziario, le autorità incaricate dell´applicazione della legge e le autorità penitenziarie, le organizzazioni non governative, i sindacati e le comunità religiose. Il programma è aperto alla partecipazione di organizzazioni e istituzioni pubbliche o private (autorità locali al livello pertinente, dipartimenti universitari e centri di ricerca) che operano nel settore dell´informazione e della prevenzione del consumo di droga, ivi compreso il settore della riduzione della domanda e del trattamento dei danni causati dalla droga. Gli organismi e le organizzazioni a scopo di lucro accedono alle sovvenzioni previste dal programma soltanto in associazione con organizzazioni senza scopo di lucro o statali. Il finanziamento comunitario può assumere la forma di sovvenzioni o di contratti di appalto pubblico. Le sovvenzioni comunitarie sono concesse in seguito ad inviti a presentare proposte e hanno la forma di sovvenzioni di funzionamento e sovvenzioni alle azioni. Il programma di lavoro annuale - che deve essere stabilito dalla Commissione - dovrà fissare il tasso minimo della spesa annuale da destinare alle sovvenzioni e il tasso massimo di cofinanziamento. Nel caso di contratti di appalto pubblico, i fondi comunitari finanzieranno l´acquisto di beni e servizi. In particolare saranno finanziate le spese di informazione e comunicazione, preparazione, attuazione, monitoraggio, controllo e valutazione dei progetti, delle politiche, dei programmi e della legislazione. Ogni anno la Commissione pubblicherà l´elenco dei progetti finanziati nell´ambito del programma, corredato di una breve descrizione di ciascun progetto. Dovrà inoltre elaborare orientamenti intesi ad assicurare la visibilità del finanziamento concesso. .  
   
   
ILLY A CERNOBBIO, FVG VERSO OBIETTIVI LISBONA  
 
Cernobbio (Como), 10 settembre 2007 - Una regione che grazie a una politica orientata consapevolmente su crescita economica e coesione sociale si sta avvicinando agli obiettivi fissati dall´Unione europea nell´Agenda di Lisbona; una regione che, dal 2003 in poi, presenta indicatori socioeconomici in crescita e nettamente migliori rispetto alla media italiana e a quella dello stesso Nord Est, in linea con i migliori Paesi europei. Questo il quadro proposto dal presidente della Regione Riccardo Illy che ieri a Cernobbio, sul lago di Como, è intervenuto nella giornata conclusiva del tradizionale incontro organizzato all´inizio di settembre dalla società di consulenza Ambrosetti, per fare il punto su "Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive", attraverso il confronto fra autorevoli esponenti nazionali e internazionali del mondo politico, economico, culturale e scientifico. I risultati delle azioni regionali sono stati presentati da Illy al termine della prima parte del dibattito su "L´agenda per l´Italia", durante il quale si sono alternati nella discussione alcuni esponenti politici nazionali di maggioranza e opposizione (Piero Fassino, Pier Ferdinando Casini, Giulio Tremonti) con gli economisti Mario Monti e Francesco Gavazzi (nella seconda parte sono intervenuti alcuni ministri del Governo Prodi). Nella sua relazione su "Le sfide per il modello di sviluppo del Friuli Venezia Giulia", Illy ha ricordato il miglioramento costante degli indicatori dal 2003 in poi: la crescita del Prodotto interno lordo (Pil) che nel 2006 è stata del 2,8 per cento rispetto all´anno precedente; le esportazioni che hanno toccato i 10. 982 milioni di euro (pari al 32 per cento del Pil), con una crescita del 13,9 per cento; la disoccupazione arrivata al livello fisiologico del 3,5 per cento rispetto al 6,8 della media nazionale; un Pil pro capite a 25. 246 euro (23. 095 la media nazionale, 21. 503 quella dell´Unione europea a 27). Di particolare interesse alcuni indicatori inseriti nell´Agenda di Lisbona, come il tasso di occupazione delle persone di età compresa tra i 15 e 64 anni, che in Friuli Venezia Giulia (dato Istat 2006) ha toccato il 64,8 per cento rispetto a un obiettivo del 70 posto nell´Agenda entro il 2010 (la media nazionale è del 58,4 per cento); oppure il tasso di occupazione femminile, che in regione (Istat 2006) è al 54,8 per cento rispetto a un obiettivo di Lisbona del 60 sempre entro il 2010 (in Italia è al 46,3 per cento). Questi risultati sono stati ottenuti, ha rilevato Illy, grazie a una politica che ha puntato sulla crescita economica (dalla legge sull´innovazione a quella sullo sviluppo competitivo delle Piccole e medie imprese, per arrivare alla riduzione selettiva dell´Irap), senza dimenticare però la coesione sociale: politiche attive del lavoro, immigrazione, formazione, legge sul welfare con l´introduzione del reddito di cittadinanza. A tutto ciò si è aggiunta una incisiva riforma della macchina amministrativa regionale e una devoluzione dei poteri in periferia. Il presidente Illy ha anche fornito nel suo intervento le cifre degli investimenti destinati dall´Amministrazione regionale alla crescita economica. Le risorse per l´innovazione, la ricerca e il trasferimento tecnologico sono passate da 18,2 milioni nel 2003 a 70,3 nel 2006, per un totale nel periodo di 167,1 milioni (l´incremento medio degli impegni nel periodo 2004-2006, rispetto al 2003, è stato del 273 per cento). Inoltre, gli aiuti per lo sviluppo competitivo delle Piccole e medie imprese (commercio, servizi e artigianato inclusi) sono passati da 19,3 milioni a 26,9 (100,7 milioni in tutto, con una crescita media del 136 per cento), quelli per la promozione e l´internazionalizzazione delle imprese da 5,1 a 9,3 (52,2 in totale, incremento medio 308 per cento), la formazione professionale da 59 a 65,4 milioni (244,9 in totale, incremento medio del 105 per cento). È parallelamente aumentata l´efficienza della Pubblica amministrazione, ha ricordato il presidente, attraverso la devoluzione, la riduzione dei costi, la semplificazione. Dal 2003 al 2006 il personale totale è lievemente diminuito (- 0,3 per cento) ma i dirigenti sono calati del 35,1 per cento, così come la spesa complessiva per il personale al netto dei rinnovi contrattuali (- 3,6 per cento) e in particolare quella per i dirigenti che, incluse le nuove "posizioni organizzative", è stata inferiore del 7,2 per cento. Nello stesso tempo, la spesa per il funzionamento dell´Amministrazione è diminuita dell´8,6 per cento tra il 2003 e il 2006, così come le spese per l´acquisto di beni e servizi (- 11,3). A questi risparmi è corrisposto un incremento della capacità di spesa, quindi un miglioramento dell´efficienza: gli impegni totali sono infatti passati, in percentuale sugli stanziamenti, dal 71,6 all´80,6 con un incremento dell´11,9 per cento, mentre gli impegni di parte capitale dal 45,9 al 61,5 per cento, con un aumento del 34,1 per cento. "I dati confermano la correttezza delle politiche economiche e sociali che abbiamo intrapreso" le strategie e i risultati delle azioni promosse dall´Amministrazione regionale in questi ultimi anni per lo sviluppo economico e la coesione sociale. "Lo scorso anno - ha spiegato Illy - Ambrosetti mi aveva dato l´opportunità di presentare lo studio condotto in collaborazione per lo sviluppo economico della regione. Quest´oggi ho potuto illustrare i dati di completamento dello studio e quindi tutte le iniziative per lo sviluppo economico ma anche per la protezione sociale, e soprattutto i primi risultati economici" "La crescita del Prodotto interno lordo regionale - ha sintetizzato Illy - è stata nel 2006 del 2,8 per cento, superiore quella del Nord Est e naturalmente a quella del sistema Italia; le esportazioni sono cresciute del 13,9 per cento, classificando il Friuli Venezia Giulia tra le prime tre regioni italiane, e nella prima parte del 2007 il dato è ancora notevolmente migliorato". "Infine, l´occupazione è cresciuta dell´1,3 per cento - ha aggiunto il presidente - portando il tasso di disoccupazione al 3,5 per cento, cioè al minimo storico degli ultimi decenni". "Per il futuro - ha concluso Illy - dovremo soprattutto pensare al miglioramento qualitativo del lavoro piuttosto che a una ulteriore crescita quantitativa, perché siamo praticamente alla piena occupazione". .  
   
   
REGIONI EUROPA: PROVINCE TURCHE ADERISCONO ALL´´ARE  
 
Istanbul, 10 settembre 2007 - Il presidente del Friuli Venezia Giulia e dell´Assemblea delle Regioni d´Europa, Riccardo Illy, continua a ritenere un "grosso errore" chiudere le porte dell´Europa alla Turchia e lo ha ribadito il 7 settembre, da Istanbul, nel corso dei lavori del Bureau - una sorta di Ufficio politico - dell´Are, convocato sul Bosforo con la partecipazione di una quarantina di Regioni partner dell´associazione. La Turchia, afferma infatti Illy, è oggi una Nazione sviluppata, la cui economia cresce del 9-10 per cento all´anno; è un Paese democratico e laico (anche se la sua popolazione è a larga maggioranza islamica) "che ci può aiutare non solo a migliorare i rapporti all´interno dell´Unione europea ma anche fra la Ue e gli altri Stati a religione islamica", come ha sottolineato anche nei colloqui con il governatore dell´area di Istanbul, Muammer Guler, ed il presidente del Consiglio provinciale locale, Hasan Buyukdede. "Credo dunque sia molto importante l´attività di cooperazione fra le Regioni sviluppata dall´Are con i membri turchi dell´Associazione, con l´auspicio che questa presenza turca nell´Are possa aumentare proprio per facilitare la conoscenza e la comprensione reciproche e preparare la Turchia, ma anche l´Europa, al momento cui questo Paese farà parte della Ue". Oggi, infatti, è stata positivamente valutata l´adesione delle Province turche di Kocaeli (la provincia a matrice industriale "a servizio" di Istanbul, dove opera un nuovo parco scientifico nato con la collaborazione di Area Science Park e dell´Università di Trieste) e di Kirsehir, nel Sud-est del Paese. Il presidente Illy ha anche accennato alla spinosa situazione del Kosovo, per il quale, ha sottolineato, "anzitutto la Ue deve svolgere un ruolo di guida per trovare una soluzione: non possiamo continuare ad affidarci agli Stati Uniti o alla Nato, come è successo negli ultimi anni". "Da parte dell´esperto di diritto internazionale Antonio Cassese - ha detto - è giunta pochi giorni fa una proposta molto interessante, una possibile soluzione che rende praticabile quell´affermazione espressa da alcune parti secondo la quale per il Kosovo ci dovrebbe essere ´qualcosa di più di un´autonomia e qualcosa di meno dell´indipendenza´. Cassese propone quindi una Confederazione di Stati, che prevederebbe un´autonomia di Serbia e Kosovo ma anche la necessità di assumere decisioni condivise a livello di Confederazione". L´originalità della proposta sta nel prevedere nell´organo decisorio della Confederazione, per Illy, una presenza paritetica di serbi, kosovari e dell´Unione europea, "che farebbe quindi da ago della bilancia per facilitare una definitiva riappacificazione in Kosovo". I lavori ad Istanbul, ai quali ha partecipato anche l´assessore regionale per le Relazioni Internazionali e Comunitarie Franco Iacop, proiettano le oltre 250 Regioni dell´Are verso l´assemblea generale di Udine del 7-9 novembre prossimi, focalizzata sulle "identità" delle regioni europee. "Ed in Turchia - ha osservato Illy - troviamo la sommatoria delle principali diversità che costituiscono il patrimonio dell´Europa, quella linguistica, quella culturale e in questo caso, quella religiosa. Penso che lavorando e collaborando con le Province turche riusciremo ad apprendere anche una metodologia non solo per far convivere queste diversità ma anche per sfruttarle, per trasformarle in un momento di ricchezza sociale, culturale ed economico". .  
   
   
INCENDI BOSCHIVI: FIRMATO PRIMO DECRETO DI ATTUAZIONE DELL´ORDINANZA I PRESIDENTI DELLE REGIONI LAZIO E CAMPANIA E I PREFETTI DELLE REGIONI PUGLIA, CALABRIA E SICILIA, SOGGETTI ATTUATORI  
 
Roma, 10 settembre 2007 - Nell’ambito delle attività messe in campo per la prevenzione ed il contrasto al fenomeno degli incendi boschivi, un passo avanti è stato fatto con l’emanazione di un primo decreto che individua le priorità nella gestione delle conseguenze della difficile stagione estiva. Il decreto, che fa seguito all’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi, dello scorso 28 agosto, indica, tra l’altro, il percorso da seguire per la realizzazione del catasto delle aree bruciate, importante strumento di prevenzione del fenomeno degli incendi boschivi, già previsto dalla Legge n. 353 del 2000. Il provvedimento emanato nomina i Presidenti delle regioni Lazio e Campania e i Prefetti delle regioni Puglia, Calabria e Sicilia, soggetti attuatori, così come previsto dall’ordinanza governativa dello scorso 28 agosto. A loro spetta ora la verifica delle attività svolte dai Comuni per la realizzazione del catasto dei rispettivi territori e, laddove le autorità municipali non realizzino entro il prossimo 3 ottobre quanto previsto dalla legge, provvederanno in via sostitutiva. I soggetti attuatori, inoltre, potranno avvalersi del supporto del Corpo Forestale dello Stato, anche di quello della Regione Siciliana, e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Il decreto determina, anche, le modalità per consentire al Capo del Dipartimento della Protezione Civile e Commissario delegato per l’emergenza causata dagli incendi boschivi, dott. Guido Bertolaso, di stabilire un quadro di priorità per l’erogazione dei contributi e dei rimborsi a favore di chi abbia avuto distrutti i propri immobili, in tutto o in parte, dei titolari di attività che abbiano subito gravi danni a causa degli incendi e di chi sia stato costretto ad abbandonare temporaneamente le proprie abitazioni. Vista l’urgenza di realizzazione in tempi brevi del censimento catastale, il Commissario delegato ha già tenuto le prime riunioni tecnico operative in Sicilia ed in Puglia con i Prefetti ed i rappresentanti delle amministrazioni impegnate nella lotta agli incendi boschivi, mentre sono in programma ulteriori prossimi incontri nelle altre regioni interessate. .  
   
   
EMISSIONE BOT  
 
Roma, 10 settembre 2007 - Il Mef ha disposto un´emissione, con regolamento 14 settembre 2007, da effettuarsi tramite asta l´11 settembre 2007, di 10. 000 milioni di euro di Bot così ripartiti:
importo (in ml. Di euro) scadenza giorni
Trimestrali 3. 000 14. 12. 2007 91
Annuali 7. 000 15. 09. 2008 367
E´ da tener presente che il 14 settembre 2007 vengono a scadere Bot per 10. 000 milioni di euro (3. 000 milioni di euro trimestrali e 7. 000 milioni di euro annuali). I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva e senza l´indicazione del prezzo base da parte del Tesoro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione di prezzo. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1. 500. 000€). Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nei decreti di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre per ciascuna tranche - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 11 settembre 2007 con l´osservanza delle modalità stabilite nei decreti di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dai decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nei decreti di emissione. La circolazione dei Bot al 31 agosto 2007 era pari a 143. 650 milioni di euro, di cui 2. 000 milioni di euro a 272 giorni, 6. 000 milioni di euro trimestrali, 55. 150 milioni di euro semestrali e 80. 500 milioni di euro annuali. .
 
   
   
EMISSIONE DI BTP  
 
 Roma, 10 settembre 2007 - Il Mef dispone, per il giorno 13 settembre 2007, con regolamento 17 settembre 2007, l´emissione dei seguenti titoli di Stato: Buoni del Tesoro Poliennali: - quinquennali decorrenza : 15 aprile 2007; nona tranche scadenza : 15 aprile 2012 tasso d´interesse annuo lordo : 4% I buoni suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nel relativo decreto di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti buoni. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei titoli verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i buoni assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei buoni assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato, al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di godimento dei buoni al giorno del regolamento. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati pari allo 0,30%. Il pubblico potrà prenotare i buoni presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai buoni assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Btp quinquennali
Prenotazione da parte del pubblico entro il 12 settembre 2007
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 13 settembre 2007
Regolamento sottoscrizioni 17 settembre 2007
Dietimi d´interesse da corrispondere 155 giorni
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento dei titoli di Stato, previsto automaticamente, in via supplementare all´asta di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita, per un importo massimo non superiore al 10% dell´ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e condizioni per la partecipazione degli "specialisti" all´ assegnazione supplementare vengono indicate nel rispettivo decreto recante l´emissione dei titoli suddetti. Con successivo comunicato stampa verrà reso noto l´ammontare nominale dei titoli in emissione. .
 
   
   
BANCA TOSCANA: L’UTILE VOLA A 74 MILIONI DI EURO (+38,9%)  
 
Firenze, 10 settembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Toscana, presieduto da Aldighiero Fini, ha approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2007. I risultati conseguiti in questa prima parte dell’anno mostrano un’apprezzabile vivacità operativa. La Banca ha infatti ampliato il proprio patrimonio clienti di oltre 12mila unità, esprimendo un tasso di acquisition del 7,4% su base annua. Ciò ha alimentato un flusso netto di conti correnti pari a circa 18. 500. L’intermediazione dei mezzi finanziari con clientela ha presentato una generalizzata espansione. Più in particolare la provvista diretta, supportata in larga parte dalla positiva evoluzione delle obbligazioni, ha raggiunto i 13. 488 milioni di euro (+4,7% rispetto allo stesso periodo del 2006) mentre la raccolta indiretta si è attestata a 14. 811 milioni di euro (+2,6%) sotto la spinta della componente amministrata (+12,1%). I crediti verso la clientela sono aumentati in ragione d’anno dell’11,1% in virtù dell’espansione dei mutui e dei conti correnti, giungendo ad una consistenza complessiva di 14. 872 milioni di euro (1. 200 milioni in più rispetto a quanto registrato a fine 2006). La Banca ha poi operato con un patrimonio netto (incluso l’utile di periodo) di 1. 200 milioni di euro. Dal punto di vista degli indicatori regolamentari è stato confermato all’8,3% il rapporto tra il patrimonio di vigilanza e le attività di rischio ponderate. Sotto il profilo reddituale, il margine d’intermediazione si è collocato a 405 milioni di euro. L’operatività aziendale ha inoltre richiesto rettifiche nette di valore per deterioramento di attività per 30 milioni di euro, un livello rivelatosi assai più ridotto di quello registrato al 30 giugno del 2006 (-39,7%). Lo sviluppo dei proventi complessivi si è accompagnato ad una sostanziale stazionarietà (+0,8%) degli oneri operativi (249 milioni di euro). All’interno sono comprese, tra le altre, spese per il personale in flessione dell’1,7%, con un ammontare di 145 milioni di euro. In considerazione di un risultato operativo netto di 125 milioni di euro in aumento del 21,4% sul primo semestre del 2006, i minori accantonamenti ai fondi rischi e oneri ed un carico fiscale di 50 milioni hanno portato ad un utile netto di periodo di 74 milioni di euro, in aumento del 38,9% rispetto allo stesso periodo del 2006. Il confronto dei dati su base annua è stato effettuato su un primo semestre 2006 rideterminato per tenere conto del ricalcolo del Fondo di quiescenza a prestazione definita, in applicazione del principio contabile internazionale Ias8. Infine è da segnalare che la Banca ha svolto la propria attività avvalendosi di una rete distributiva composta di 437 sportelli retail, oltre a centri specialistici dedicati alle Pmi (26) agli Enti (4) e alla clientela private (17). In sintesi i principali aspetti gestionali hanno riguardato:
Risultati I° semestre 2007 Valori assoluti
migliaia di euro
Raccolta complessiva 28. 298. 695
Impieghi a clientela 14. 872. 455
Risultato operativo netto 125. 174
Utile netto 73. 657
.
 
   
   
GRUPPO BANCA ITALEASE: SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2007 PERDITA NETTA PARI A 478,8 MILIONI DI EURO  
 
 Milano, 10 settembre 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Italease riunitosi oggi ha approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2007. I primi sei mesi del 2007 ed in particolare il secondo trimestre sono stati caratterizzati da eventi, tempestivamente comunicati al mercato, che hanno comportato una forte discontinuità con il passato, influenzando l’attività del Gruppo Banca Italease, insieme ai suoi risultati economico finanziari. Dati Di Bilancio - Nel primo semestre 2007 si è registrata una perdita netta di 478,8 milioni di euro, rispetto all’utile netto al 30 giugno 2006 pari a 90,9 milioni di euro. La perdita netta va principalmente attribuita al risultato netto negativo dell’attività di negoziazione in derivati, per un importo pari a circa 687 milioni di euro, interamente recepiti nei risultati al 30 giugno della capogruppo come già comunicato in data 27/7/2007. Al netto di tale impatto si evidenzia comunque che il risultato economico delle attività caratteristiche del Gruppo è stato positivo, generando un incremento del margine di interesse pari al 7,6%, passato da euro 139 milioni ad euro 150 milioni. Tale incremento è dovuto all’aumento degli impieghi verso la clientela, che nel primo semestre si sono attestati sui 22 miliardi di euro, in crescita del 8% 1 Si nota che i risultati di conto economico al 30 giugno 2006 sui quali sono calcolate le crescite periodo su periodo sono pro forma con l’inclusione di Italeasing S. P. A. (ex Bipielle Leasing S. P. A. ) e Leasimpresa S. P. A. Rispetto al 31 dicembre 2006, a testimonianza della buona tenuta della gestione ordinaria. In particolare nel corso del primo semestre 2007 i crediti per l’attività di leasing sono saliti a 16,7 miliardi di euro (+8%), i crediti per i finanziamenti a M/l termine hanno superato i 2,1 miliardi di euro (+20%) e gli impieghi nel factoring hanno raggiunto un importo di 2,7 miliardi di Euro (+4%). Peraltro le commissioni nette pari a euro 66,9 milioni sono diminuite del 37% rispetto al corrispondente semestre 2006 principalmente per l’interruzione dell’operatività in derivati ed il ridotto apporto dell’attività della controllata Italease Gestione Beni. Il margine di intermediazione del Gruppo è quindi risultato negativo per un importo pari ad euro 467,4 milioni, rispetto al risultato netto positivo per euro 252,1 milioni relativi al primo semestre 2006. Le rettifiche di valore nette su crediti ammontano a 128,3 milioni di euro e riflettono i circa 60 milioni di euro di rettifiche effettuate anche sulla base delle indicazioni dell’Autorità di Vigilanza. I costi operativi, pari a 98,7 milioni di euro, sono cresciuti del 49,6% sul risultato proforma del primo semestre 2006 (66 milioni di Euro). Tale crescita è ascrivibile principalmente ad un aumento dei costi del personale che si attestano ad euro 46,9 milioni (+27%) dovuto sia al rafforzamento della rete commerciale e della struttura di supporto del Gruppo che ad accantonamenti a fondi di quiescenza e simili; all’aumento delle altre spese amministrative pari ad euro 30 milioni (+35%), la cui evoluzione è dovuta a spese ed oneri non ricorrenti; inoltre si registra l’aumento delle rettifiche di valore nette su attività materiali e degli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri, pure di natura non ricorrente. A miglior esplicitazione dei risultati di Gruppo viene allegata una tabella che evidenzia il raccordo tra la perdita netta della capogruppo e la perdita netta consolidata al 30 giugno 2007. Patrimonio Netto E Qualita’ Del Credito - A seguito delle perdite sostenute il patrimonio netto si attesta a 891,4 milioni di euro (-22,2% rispetto al 31 dicembre 2006). A fronte di ciò e dell’evoluzione delle attività di rischio ponderate pari a 18,8 miliardi di euro, il tier 1 ratio si è attestato al 3,95% ed il total capital ratio al 5,71%. Al riguardo si rammenta che in data 8 settembre 2007 in prima convocazione ed in data 10 settembre 2007 in seconda convocazione si terrà un’Assemblea dei soci avente ad oggetto tra l’altro la delibera di un aumento di capitale sino ad un massimo di 700 milioni di euro. Per quanto attiene la qualità del credito, l’incidenza delle sofferenze sui crediti totali al netto delle rettifiche di valore, è pari allo 0,85%, con relativa copertura pari al 44,0%, mentre il rapporto fra incagli e crediti totali al netto delle rettifiche di valore si attesta allo 0,75%, con una copertura pari al 22,6%. Su richiesta della Consob del 30 agosto 2007, ex art. 114, comma 5 T. U. F. , inviata a tutte le Società italiane con azioni quotate nei Mercati regolamentati italiani appartenenti ai settori creditizio e assicurativo, il Gruppo Banca Italease specifica che alla data del 30 giugno 2007: non ha erogato mutui di natura “subprime”, non ha alcuna esposizione verso il comparto mutui di natura “subprime”, non detiene investimenti in prodotti finanziari aventi come attività sottostante mutui di natura “subprime” o ad essi facenti riferimento, non ha prestato garanzie connesse a tali prodotti. Andamento Della Produzione Alla data del 30 giugno 2007 il volume totale dei contratti avviati di leasing pari a 3,8 miliardi di euro registra un aumento del 6,2% rispetto al 30 giugno 2006. Alla medesima data sono stati stipulati nuovi contratti di leasing per un valore di 3,6 miliardi di euro (-10,7%), che corrisponde ad una quota di mercato pari al 15,2%, confermando la posizione di leadership di settore. Peraltro il numero dei nuovi contratti stipulati si attesta ad oltre 21. 700 con una crescita del 9,2%. La flessione dello stipulato appare riconducibile al particolare momento aziendale che ha caratterizzato il primo semestre 2007. L’importo dei finanziamenti a M/l termine erogati nel semestre è pari a 746 milioni di euro (+113%), grazie ad una progressione significativa dell’erogazione dei mutui corporate, pari a 568 milioni di Euro (+62% rispetto al 2006) ed al confortante contributo dei mutui residenziali, la cui attività, impostata nel 2006 ed avviata all’inizio del 2007, rappresenta il 24% del totale erogato dei finanziamenti a M/l termine del Gruppo. Il turnover del factoring è progredito del 24%, pari a 9,5 miliardi di euro, con una quota di mercato del 16,9 %, in ulteriore espansione rispetto al 31. 12. 2006, quando la quota era del 14,3% . I risultati del Gruppo verranno presentati alle ore 13. 30 ora italiana del giorno 12 settembre 2007 via conference call, in lingua italiana e inglese, componendo i seguenti numeri: +39 02 802 09 11 per l´Italia e +44 208 7929 750 per l´estero (la password di accesso è Banca Italease). .  
   
   
NOMINE: RIUNITO PER LA PRIMA VOLTA IL NUOVO CDA BANCA ITALEASE  
 
Milano, 10 settembre 2007 - A seguito dell’Assemblea si è riunito per la prima volta, l’8 settembre il nuovo Consiglio di Amministrazione che ha nominato: Lino Benassi Presidente del Consiglio di Amministrazione, Mimmo Guidotti e Massimo Minolfi Vice Presidenti del Consiglio di Amministrazione e ha confermato nella carica di Amministratore Delegato Massimo Mazzega. Il Consiglio di Amministrazione ha, infine, effettuato la valutazione del requisito di indipendenza degli Amministratori della Società. Sono stati valutati “indipendenti”: Massimo Belcredi, Angelo Benessia, Guido Cammarano, Mario Sarcinelli. Il Consiglio ha provveduto altresì ad attribuire le deleghe operative necessarie, per assicurare la miglior continuità gestionale ed operativa della Banca. .  
   
   
EFFETTUATO IL CLOSING DELL’OPERAZIONE TRA CATTOLICA ASSICURAZIONI E BANCA POPOLARE DI VICENZA DIVENTA PIENAMENTE EFFICACE LA PARTNERSHIP BANCARIOASSICURATIVA  
 
 Verona, Vicenza, 6 settembre 2007 - Cattolica Assicurazioni e Banca Popolare di Vicenza informano di aver finalizzato nella serata del 5 settembre, dopo aver ottenuto tutte le prescritte autorizzazioni di vigilanza, il processo per dare piena efficacia alla partnership strategica nel comparto dei servizi assicurativi, bancari e finanziari per la persona. In particolare, in linea con quanto previsto negli Accordi definitivi, sono stati sottoscritti gli atti per mettere a fattor comune le rispettive competenze specialistiche nel business vita e previdenziale, nel business danni e nei servizi di asset management per clientela istituzionale e privata. La partnership industriale tra Cattolica Assicurazioni e Banca Popolare di Vicenza, della durata iniziale di cinque anni e rinnovabile automaticamente, si realizza attraverso un modello innovativo di cooperazione e di sviluppo che, nel rispetto delle reciproche autonomie, permetterà ai due Gruppi, sviluppando sinergie su alcuni ambiti comuni, di focalizzarsi sui propri obiettivi strategici di core business. Di seguito le informazioni relative alle intese perfezionatesi: Nell’ambito della Bancassicurazione Vita e della Previdenza è avvenuto l’ingresso da parte di Cattolica nelle società assicurative vita del Gruppo Banca Popolare di Vicenza alle seguenti condizioni economiche: �� Berica Vita Spa: il 50% della compagnia è stato rilevato ad un prezzo pari a 20,9 milioni di euro; �� Vicenza Life Ltd: il 50% della compagnia è stato rilevato ad un prezzo pari a 23,2 milioni di euro. Nell’ambito della Bancassicurazione Danni, Banca Popolare di Vicenza ha acquisito il 50% di Abc Assicura per un corrispettivo di 5,2 milioni di euro. Lo sviluppo di sinergie nell’ambito dell’asset management per la clientela istituzionale e privata ha previsto: �� l’ingresso di Cattolica al 50% nel capitale di B. P. Vi Fondi Sgr per un corrispettivo pari a 29 milioni di euro; �� l’ingresso di Bpvi al 50% nel capitale di Verona Gestioni Sgr per un corrispettivo pari a 20,5 milioni di euro; Entro il 31 dicembre 2007, le Parti valuteranno se fondere le Sgr in un’unica società, partecipata pariteticamente dalle Parti, tenendo conto delle evidenze che emergessero dallo studio congiunto delle potenzialità di sinergia tra le Sgr. Sempre nei prossimi mesi le parti definiranno ulteriori forme e modalità di collaborazione nel comparto finanziario. Con riferimento all’ aumento di capitale riservato alla Bpvi, approvato dall’Assemblea dei Soci di Cattolica Assicurazioni, è stata sottoscritta nella giornata di ieri dalla Banca Popolare di Vicenza la prima tranche di aumento di capitale, dell’importo di Euro 12. 362. 928,00 nominali, mediante l’emissione di n. 4. 120. 976 nuove azioni ordinarie del valore nominale unitario di Euro 3,00, al prezzo unitario di Euro 44,87, di cui Euro 41,87 a titolo di sovrapprezzo, per un importo complessivo di Euro 184. 908. 193,12. La seconda tranche, come già comunicato, potrà essere sottoscritta a decorrere dal 1° luglio 2010. In considerazione della sottoscrizione della prima tranche di aumento di capitale – pari all’8% del capitale sociale di Cattolica Assicurazioni - e delle azioni Cattolica già in portafoglio, Banca Popolare di Vicenza detiene ad oggi il 12,38% del capitale di Cattolica Assicurazioni. Con l’efficacia degli accordi di partnership acquisiscono peraltro pieno effetto tutte le pattuizioni parasociali relative alla governance di Cattolica secondo quanto già comunicato a suo tempo alle autorità e al mercato. Advisor finanziari per l’operazione sono Kpmg Corporate Finance e Mediobanca (quest’ultima in relazione all’operazione di aumento di capitale) per Cattolica e Citigroup per Banca Popolare di Vicenza. Advisor legali sono lo Studio Legale Avv. Prof. Mario Cera per Cattolica e lo Studio Legale Bonelli, Erede e Pappalardo per Banca Popolare di Vicenza. .  
   
   
COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, SI RIDUCE DEL 24% IL DEFICIT DELLA BILANCIA COMMERCIALE ITALIANA VERSO I PAESI EXTRA UE, DA 13 MILIARDI AI 10 DEI PRIMI SETTE MESI 2007 INVERSIONE DI TENDENZA IN GIAPPONE: L’EXPORT ITALIANO SUPERA L’IMPORT  
 
Roma, 10 settembre 2007 - Si riduce del 24% il deficit della bilancia commerciale italiana nei confronti dei Paesi extra europei, passando da oltre 13 miliardi di euro registrati nel periodo gennaio-luglio 2006 a poco più di 10 dell’analogo periodo 2007. I dati del nostro export suggeriscono una dinamica di consolidamento delle nostre performance: +21,4% il balzo del mese di luglio rispetto al luglio 2006, +12,6% la crescita dei primi sei mesi 2007 che mantiene il trend positivo del 2006 (83 miliardi di euro rispetto ai 78 miliardi rilevati nel 2006) e importazioni in aumento solo del 6,3% contro il 22,8% della prima parte del 2006. Si tratta di segnali importanti, secondo Assocamerestero, che testimoniano la capacità delle imprese italiane di esportare anche nei mercati meno prossimi, soprattutto dopo i risultati generalmente più brillanti ottenuti sui mercati europei. In controtendenza il mercato giapponese, in cui sempre più significativa appare la presenza dei prodotti italiani: si inverte il trend delle esportazioni passando da una flessione del 2,2% ad una crescita dell’1,7%, così come accade per le importazioni, che nel 2006 si incrementavano del 10,1% ed oggi si riducono dello 0,3%. Le performance migliori vengono dal mercato russo dove le nostre vendite con un +33,5% raddoppiano rispetto allo stesso periodo 2006, mentre la Cina frena dimezzando i flussi nei sette mesi 2007 con una crescita del 11,7% (24,1% nel 2006). Rimangono le preoccupazioni per il mercato statunitense, nostro primo mercato extra europeo, con una crescita appena dello 0,4% contro un incremento del 7,1% dello stesso periodo dello scorso anno. Flessione che rischia di accentuarsi ulteriormente dalle recenti vicende relative al mercato dei mutui. Made in Italy: cresce il saldo della meccanica (oggi quasi il 10% del nostro export extra Ue ed il 20% di quello totale) e dei mezzi di trasporto, settore che inverte la tendenza arrivando a quadruplicare il tasso di crescita dell’export rispetto allo scorso anno (dal 5,1% al 18,7%) e passando da un import con tasso di crescita positivo del 13,2% ad uno negativo per il 4,5%. .  
   
   
FEDERMACCHINE SU DICHIARAZIONI EMMA BONINO  
 
 Milano, 10 settembre 2007 - Alfredo Mariotti, segretario generale di Federmacchine, la federazione dei costruttori italiani di beni strumentali ha affermato: “il ministro Emma Bonino dimostra di aver colto pienamente la necessità delle imprese italiane di avere sostegno concreto da parte del governo, lavorando alla definizione di una legge finanziaria che supporti realmente il mondo dell´industria”. “La decisa posizione assunta dal ministro con le dichiarazioni di oggi a seguito della presentazione dei dati di commercio estero, che indicano, nel mese di luglio il boom di export italiano verso i paesi extra-Ue, è assai confortante per i costruttori italiani di beni strumentali che da sempre destinano più della metà della propria produzione ai mercati stranieri”. “Accanto alla riduzione della pressione fiscale - ha continuato Mariotti - i costruttori italiani si attendono l´introduzione di incentivi sostanziali ai processi di aggregazione tra imprese aventi obiettivi comuni e agli investimenti in ricerca. In tal senso, sarebbero funzionali allo scopo provvedimenti, quali per esempio gli sgravi fiscali, volti a stimolare le imprese a compiere scelte strategiche alternative alle tradizionali: dalla quotazione in borsa all´apertura del capitale di rischio al private equity. “D´altro canto i costruttori italiani sono tra i più attivi nella attività di export. Lo confermano i dati di commercio estero. Proprio in virtù del decisivo apporto che l´industria di settore fornisce al sistema economico del paese, chiediamo alle autorità di governo particolare attenzione nella definizione di strumenti e interventi volti a sostenere l´incremento della attività di internazionalizzazione delle nostre imprese. A questo proposito, per mantenere il livello di competitività del paese, é indispensabile che le aziende del settore siano considerate elemento essenziale e strategico per il progetto Made in Italy lanciato dal ministero per lo Sviluppo economico”. “Ci aspettiamo quindi - ha concluso Mariotti- che questi interventi trovino riscontro immediato e concreto nella legge Finanziaria affinché si allontani lo spettro dell´incertezza che, da sempre, è principale causa del blocco degli investimenti in beni strumentali”. .  
   
   
GRUPPO CIR: UTILE NETTO IN CRESCITA DEL 10% A 68,6 MILIONI DI EURO RISULTATI CONSOLIDATI DEL PRIMO SEMESTRE 2007 RICAVI € 2.069,6 MILIONI (+2,4%) EBITDA € 279,7 MILIONI (+9,2%)  
 
 Milano, 10 settembre 2007 - Si è riunito il 6 settembre a Milano, sotto la presidenza dell’ing. Carlo De Benedetti, il Consiglio di Amministrazione di Cir Spa, per esaminare i risultati del Gruppo al 30 giugno 2007. Il primo semestre 2007 è stato caratterizzato da un ulteriore consolidamento del Gruppo Cir, che ha ampliato la propria attività nel settore finanziario e ha rafforzato la presenza nella sanità, confermando la strategia di creazione di valore nel medio periodo per i propri azionisti attraverso la ricerca e lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali e l’ottimizzazione della gestione dei business in cui è presente da tempo. L’attuale configurazione del Gruppo comprende cinque settori di attività: utilities (energia elettrica e gas), media (editoria, radio e televisione), componentistica per autoveicoli (filtri e sistemi di sospensione), sanità (residenze per anziani, ospedali e riabilitazione) e settore finanziario (non performing loans e prodotti finanziari innovativi). Nel perseguire la sua strategia di crescita, il Gruppo Cir continua a privilegiare una politica finanziaria tesa a garantire un equilibrato rapporto tra i mezzi propri e i mezzi di terzi, mantenendo una solida struttura patrimoniale. I risultati economici consolidati del primo semestre 2007 Nei primi sei mesi dell’anno, il Gruppo Cir ha conseguito: un utile netto consolidato di 68,6 milioni di euro, rispetto a 62,6 milioni nel corrispondente periodo del 2006 (+9,6%); un fatturato consolidato di 2. 069,6 milioni di euro, rispetto a 2. 021,4 milioni nel primo semestre del 2006 (+2,4%). La contribuzione dei gruppi operativi all’utile netto consolidato si è mantenuta sostanzialmente stabile, passando da 65 milioni di euro nei primi sei mesi del 2006 a 65,6 milioni nel primo semestre 2007. La contribuzione delle società finanziarie controllate è stata di 10,5 milioni di euro, in riduzione di 4,6 milioni per effetto di minori plusvalenze realizzate dalla controllata Medinvest. Nel primo semestre 2007 il margine operativo lordo (Ebitda) consolidato è aumentato del 9,2%, attestandosi a 279,7 milioni di euro (13,5% dei ricavi), rispetto a 256,2 milioni (12,7% dei ricavi) nel corrispondente periodo del 2006. Tale risultato è stato determinato: - dal sensibile miglioramento del gruppo Sorgenia, per circa 19,5 milioni, che ha beneficiato per l’intero semestre degli effetti della produzione della centrale di Termoli, oltre che dei migliori margini di commercializzazione sia dell’energia elettrica sia del gas naturale; - dalla migliorata redditività dei gruppi Sogefi e Hss; - dalla riduzione della redditività del gruppo Espresso, causata principalmente dalla diminuzione dei ricavi e dei margini sui prodotti collaterali. Il margine operativo (Ebit) consolidato è stato positivo per 219,1 milioni di euro (10,6% dei ricavi) rispetto a 208,4 milioni (10,3% dei ricavi) nel corrispondente periodo del 2006, facendo registrare un aumento del 5,1%. Il minore incremento rispetto all’Ebitda è dovuto agli ammortamenti della centrale di Termoli, entrata in operatività nella seconda metà del 2006. Il capitale investito netto consolidato al 30 giugno 2007 si è attestato a 2. 845,6 milioni, rispetto a 2. 830,5 milioni al 31 dicembre 2006, con un incremento di 15,1 milioni. Al 30 giugno 2007 l’indebitamento finanziario netto consolidato di Cir era di 812,4 milioni di euro (850,6 milioni al 31 dicembre 2006), determinato da un indebitamento netto dei gruppi operativi di 983,1 milioni di euro (1. 108,8 milioni al 31 dicembre 2006) e da un’eccedenza finanziaria netta relativa a Cir e società finanziarie interamente controllate di 170,7 milioni di euro, contro 258,2 milioni al 31 dicembre 2006. La diminuzione dell’eccedenza finanziaria di 87,5 milioni avvenuta nel semestre è attribuibile principalmente a esborsi per investimenti in azioni proprie, in private equity funds e in partecipazioni per circa 128 milioni, solo parzialmente compensati dal saldo positivo di 20,2 milioni tra dividendi incassati e pagati, e da aumenti di capitale per 13,9 milioni. Il patrimonio netto consolidato del Gruppo è cresciuto da 1. 260,2 milioni al 31 dicembre 2006 a 1. 309,9 milioni al 30 giugno 2007 (+49,7 milioni). Il patrimonio netto di terzi è passato da 719,7 milioni al 31 dicembre 2006 a 723,3 milioni al 30 giugno 2007 (+3,6 milioni). Il patrimonio netto totale del Gruppo al 30 giugno 2007 si è attestato a 2. 033,2 milioni di euro, rispetto a 1. 979,9 milioni al 31 dicembre 2006 (+53,3 milioni). Al 30 giugno 2007 il Gruppo Cir impiegava 11. 334 dipendenti, rispetto a 11. 102 al 31 dicembre 2006. L’andamento delle attività industriali del Gruppo Utilities - Nel primo semestre 2007, il Gruppo Sorgenia ha conseguito un fatturato consolidato di 893,9 milioni di euro, in crescita del 4,4% rispetto al corrispondente periodo del 2006 (855,8 milioni). L’incremento è dovuto sostanzialmente all’aumento dei volumi venduti, pur in presenza di un mercato caratterizzato da minori consumi di gas per le elevate temperature registrate nei primi quattro mesi del 2007 e da una domanda di elettricità stazionaria rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio. L’utile netto consolidato del primo semestre 2007 è stato di 38,9 milioni di euro, in leggero aumento rispetto a 37 milioni nel corrispondente periodo 2006. La posizione finanziaria netta consolidata al 30 giugno 2007 presentava un indebitamento di 459,1 milioni di euro, in sensibile riduzione rispetto a 601,9 milioni al 31 dicembre 2006. Il Gruppo Sorgenia ha proseguito nella realizzazione del piano industriale 2007-2010, che prevede, dopo l’entrata in funzione della centrale di Termoli, la costruzione di altre 3 centrali a ciclo combinato alimentate a gas naturale (Ccgt), ciascuna da 770 Mw, il completamento del repowering delle centrali della controllata Tirreno Power, la realizzazione di campi eolici per 450 Mw e investimenti nel settore fotovoltaico (22 impianti nel Sud Italia per una capacità totale di 22 Mw). In particolare, procede secondo i programmi la costruzione della centrale di Modugno, la cui entrata a regime è prevista per la seconda metà del 2008. Nei primi sei mesi dell’anno, il Gruppo Sorgenia ha perfezionato tre importanti operazioni finanziarie. Sorgenia ha sottoscritto nel mese di marzo un finanziamento di 345 milioni di euro con un pool di banche, capofila Intesa San Paolo, e nel mese di luglio un nuovo finanziamento di 500 milioni di euro con Monte dei Paschi di Siena, quale banca capofila di un gruppo di banche italiane ed estere. Entrambe queste operazioni, della durata di cinque anni, hanno lo scopo di supportare il piano industriale del Gruppo, che prevede investimenti fino al 2010 per oltre 1,8 miliardi di euro. Energia Modugno ha inoltre finalizzato un finanziamento per 343 milioni di euro, strutturato come project financing “senza ricorso”, con un pool di banche (Banca Monte di Paschi di Siena, Westlb Ag, Efibanca, Banca Nazionale del Lavoro ed Rzb) destinato a coprire parte dell’investimento nella centrale Ccgt in costruzione a Modugno. Infine, Sorgenia e Iride hanno rilevato, tramite una joint venture paritetica, il 51% di Lng Med Gas Terminal, società che sta portando avanti l’iter autorizzativo per la costruzione e l’esercizio di un terminale di rigassificazione a Gioia Tauro (Calabria), con un capacità totale prevista di 12 miliardi di metri cubi annui. Una volta realizzato il progetto, Sorgenia e Iride disporranno congiuntamente di una capacità di rigassificazione di circa 8 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Per quanto riguarda Tirreno Power e il relativo piano di repowering degli impianti, nel semestre i lavori di riconversione sono avanzati in linea con le previsioni. Nel mese di giugno, Tirreno Power ha sottoscritto una nuova linea di credito di 1,2 miliardi di euro per rifinanziare quella in essere di 900 milioni. Oltre al rimborso dell’operazione in essere e al parziale ripagamento dei debiti verso soci, le nuove linee di credito serviranno a finanziare il completamento del piano di repowering delle centrali di Vado Ligure, Napoli Levante e del Nucleo idroelettrico di Genova. Media - Nel primo semestre 2007 il Gruppo Espresso ha realizzato un fatturato consolidato di 561,6 milioni di euro, contro 601,5 milioni nel primo semestre 2006, e un utile netto consolidato di 50 milioni di euro, rispetto a 54,8 milioni nel corrispondente periodo del 2006. La crescita della raccolta pubblicitaria, superiore al mercato per tutti i mezzi, e l’aumento del prezzo dei quotidiani hanno compensato parzialmente la prevista riduzione dei fatturati e dei margini dei prodotti opzionali, dovuta alla progressiva saturazione del mercato e alla concentrazione nel primo semestre delle iniziative di maggior successo del 2006. Tenuto conto del buon andamento delle iniziative attualmente sul mercato, è prevedibile che nella seconda parte del 2007 la differenza negativa si attenui. Al 30 giugno 2007 la posizione finanziaria netta presentava un indebitamento di 313,2 milioni di euro, in aumento rispetto a 262,7 milioni al 31 dicembre 2006. Al netto dei prodotti collaterali, nei primi sei mesi del 2007 il fatturato è aumentato del 5,8%, passando da 460,1 milioni nel primo semestre 2006 a 487 milioni, mentre il risultato operativo è migliorato sia in valore assoluto (68,1 milioni, + 16,4%) sia in termini di incidenza sui ricavi (dal 12,7% al 14%). Anche nel primo semestre 2007 il quotidiano la Repubblica si è confermato come il primo giornale d’informazione in Italia per numero di lettori e il polo radiofonico del Gruppo Espresso ha confermato il primato di audience. Componentistica Per Autoveicoli - Nel primo semestre 2007 il fatturato consolidato del Gruppo Sogefi è stato di 541,7 milioni di euro, in progresso dell’1,7% rispetto a 532,9 milioni del corrispondente periodo del 2006, pur in presenza di un mercato autoveicolistico europeo in flessione. L’utile netto consolidato è cresciuto del 5,2% a 28,9 milioni di euro, rispetto a 27,5 milioni nel primo semestre 2006. La reddività di Sogefi è aumentata nonostante il primo semestre del 2007 sia stato caratterizzato da incrementi di costo degli acciai speciali utilizzati dalla Divisione Componenti per Sospensioni, non trasferiti finora ai clienti. La posizione finanziaria netta consolidata del Gruppo Sogefi presentava al 30 giugno 2007 un indebitamento finanziario netto di 121,2 milioni di euro, in leggera diminuzione rispetto al 31 dicembre 2006 (126,3 milioni). Sanita’ - Nel primo semestre 2007 Hss (Holding Sanità e Servizi) ha accelerato lo sviluppo delle sue attività, più che raddoppiando il fatturato consolidato rispetto al corrispondente periodo del 2006 (72,3 milioni di euro rispetto a 31 milioni). L’ebit è risultato positivo per 6,1 milioni, rispetto a una perdita di 0,5 milioni nel corrispondente periodo del 2006. Il risultato netto consolidato è stato positivo per 0,5 milioni rispetto a una perdita di 1,1 milioni nei primi sei mesi del 2006, nonostante l’incremento degli oneri finanziari netti (da 0,1 milioni a 3,2 milioni) dovuto alla crescita dell’indebitamento per le acquisizioni realizzate nel 2006. Il Gruppo Hss, attivo nei servizi ospedalieri, nelle attività di riabilitazione, nelle residenze per anziani e nelle residenza psichiatriche, gestiva complessivamente al 30 giugno 2007 circa 3. 500 posti letto (non includendo 288 posti in fase di realizzazione). Il 19 aprile 2007 due fondi di Morgan Stanley hanno acquisito il 10% di Hss, attraverso un aumento di capitale di 16,3 milioni di euro. Nel mese di luglio Hss ha acquisito il Gruppo S. Stefano, leader nelle Marche nella riabilitazione ospedaliera e extra-ospedaliera, che gestisce attualmente un totale di circa 730 posti letto per un fatturato nel 2006 di 71 milioni di euro e un Ebitda di 10,2 milioni. Questa operazione permetterà al Gruppo Hss di raggiungere, in soli quattro anni di attività, un fatturato complessivo a regime su base annua di circa 215 milioni di euro, per un totale di 4. 500 posti letto gestiti. Contestualmente, gli azionisti del Gruppo S. Stefano hanno sottoscritto un aumento di capitale di Hss per un importo di 21,1 milioni di euro, acquisendo una partecipazione in Hss pari all’11,5%. Settore Finanziario - Al 30 giugno 2007 Jupiter Finance, società costituita a fine 2005 allo scopo di acquisire da istituzioni finanziarie e gestire portafogli di crediti problematici, aveva acquisito portafogli per un corrispettivo globale di circa 72 milioni di euro e un valore nominale (gross book value) di circa 740 milioni. Nel primo semestre 2007 sono stati acquisiti portafogli per un corrispettivo di circa 32 milioni di euro e un valore nominale di circa 300 milioni. Nel gennaio 2007 Cir, attraverso la controllata Cir International, ha acquisito il controllo congiunto con Merrill Lynch del gruppo Oakwood Global Finance, specializzato in prodotti finanziari destinati a clientela privata non conforming e near prime, operante sui mercati australiano, inglese e italiano. Al 30 giugno 2007 Cir ha investito in Oakwood circa 113 milioni di euro, impegnandosi a supportare lo sviluppo di nuove iniziative per un ulteriore investimento previsto di circa 40 milioni. La Capogruppo Cir Spa ha chiuso il primo semestre 2007 con un utile netto di 44,9 milioni di euro rispetto a 49,6 milioni nel primo semestre 2006. Il patrimonio netto al 30 giugno 2007 era di 952,1 milioni di euro, rispetto a 940,7 milioni al 31 dicembre 2006. Tra il 1° gennaio 2007 e la data odierna, Cir ha acquistato n. 4. 050. 000 azioni proprie per un controvalore di 11,7 milioni di euro. Ad oggi le azioni proprie in portafoglio sono n. 38. 144. 000, pari al 4,83% del capitale. Inoltre, tra il 1° gennaio 2007 e la data odierna sono state emesse n. 9. 962. 400 azioni a seguito dell’esercizio di opzioni da parte dei beneficiari di piani di stock options in essere. Dopo tale operazione, il capitale sociale risulta pertanto composto da n. 790. 441. 467 azioni da nominali 0,50 euro cadauna, per un controvalore di 395. 220. 733,50 euro. Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione del Gruppo Cir, ad oggi le attività delle società operative sono in linea con i programmi stabiliti. .  
   
   
L’ITALIA AVANZA A “PICCOLI PASSI” MA L’EUROPA È LONTANA CONTINUA LA CRESCITA DEGLI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI MA LO STIVALE RESTA “FANALINO DI CODA” NEL VECCHIO CONTINENTE: CON QUESTE PERFORMANCE FRANCIA RAGGIUNTA SOLO NEL 2030.  
 
Cernobbio, 10 settembre 2007 – Prosegue il trend di crescita del flusso di investimenti diretti esteri (Ide) nel nostro Paese ma l’Italia resta molto distante dalle altre nazioni europee: questo uno dei principali risultati dell’aggiornamento 2007 dello studio svolto dall’Osservatorio Siemens-ambrosetti per migliorare l’attrattività positiva del Sistema Italia, presentato nella consueta cornice di Villa d’Este a Cernobbio. La serie storica delle rilevazioni conferma un miglioramento lieve ma continuo: il nostro Paese passa da una percentuale di Ide pari allo 0,9% del Pil (media 1998-2003), all’1,1% (media 1999-2004), fino a raggiungere l’1,2% del Pil nell’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio, relativo alla media delle performance registrate nell’intervallo 2000-2005. Un avanzamento “a piccoli passi” che mostra una sostanziale stabilità nella capacità attrattiva, soprattutto nei settori manifatturiero e industria meccanica, e che assume una rilevanza paradossalmente positiva considerando che alcuni concorrenti europei - tra i quali il tradizionale best performer Irlanda ma anche Olanda, Svezia e Spagna - sono stati contemporaneamente interessati da forti riduzioni nei flussi di investimenti in entrata, prevalentemente a vantaggio dei paesi dell’Europa centro orientale e di quelli in via di sviluppo (+40%). Ciononostante l’Italia resta “fanalino di coda”, a grande distanza dalle altre nazioni del panel: non si può infatti dimenticare che il nostro Paese si posiziona in media su valori di investimenti che corrispondono a circa un terzo di quelli dei penultimi performer Francia e Germania, e addirittura a un settimo rispetto ai best in class Olanda e Irlanda. Mantenendo i ritmi attuali l’Italia sarebbe in grado di raggiungere la Francia, terz’ultima, solamente nel 2030. Sempre che questa nel frattempo sia rimasta ferma. L’analisi degli indicatori relativi ai fattori-chiave per l’attrattività - coerentemente con i dati sull’attrazione di Ide - conferma i timidi progressi del Sistema Italia, con un indice di sintesi che migliora passando da 19 a 20. Tra le poche eccezioni a questo andamento piuttosto stabile, l’indice riguardante la maturità del sistema industriale, che misura la quota dei servizi in percentuale sul Pil, e che ha fatto segnare una diminuzione di 12 punti dopo gli aumenti registrati nelle 2 precedenti edizioni della ricerca. Spostando il focus sull’analisi regionale e su quella provinciale, emergono quadri caratterizzati da posizioni abbastanza consolidate, nei quali spiccano tuttavia alcune variazioni significative. Lombardia e Piemonte continuano a “staccare” nettamente tutte le altre regioni italiane, catalizzando da sole circa il 77% degli investimenti esteri in entrata e posizionandosi su livelli comparabili con quelli delle altre aree europee più evolute, come Catalogna e Baviera. Pur confermandosi best performer a livello nazionale, la Lombardia vede però diminuire la percentuale dei flussi di Ide sul Pil nell’ultimo aggiornamento (2,80% nel 2001-2005) rispetto al precedente valore (3,32% nel 2000-2004). Parallelamente il Piemonte mantiene la seconda posizione ma migliorando le proprie performance (da 1,63% a 2,36%). In particolare evidenza la Liguria, che mette a segno il maggior avanzamento a livello regionale passando dal 10° al 6° posto in graduatoria, oltre a Friuli-venezia Giulia e Campania, ciascuna delle quali guadagna 3 posizioni. Coerentemente con i risultati regionali, Torino e Milano si confermano le province campioni di attrazione nel contesto nazionale (rispettivamente 4,09% e 3,79% di investimenti diretti esteri in percentuale sul Pil in media nel periodo 2001-2005). In particolare Torino - anche grazie ad un’efficace ed attenta programmazione strategica e alla capacità di aver saputo ben sfruttare il volano dell’evento olimpico - ha quest’anno sorpassato il capoluogo lombardo come provincia più attrattiva d’Italia. Accanto a queste – a parte Terni e Roma – tutte le altre realtà italiane fanno registrare valori di Ide sul Pil inferiori al punto percentuale. Tra i capoluoghi, Genova e Trieste guadagnano oltre 10 posizioni rispetto al precedente aggiornamento della ricerca. Se considerati insieme ai dati regionali, questi ultimi avanzamenti forniscono l’ulteriore conferma dell’evidenza che le aree territoriali più attrattive sono quelle caratterizzate dalla presenza, al loro interno, di una provincia “campione”, capace di catalizzare su di sé un’alta percentuale di investimenti diretti esteri richiamando anche l’attenzione degli investitori sull’intera regione di appartenenza. Il contesto di continua competizione globale tra sistemi territoriali, caratterizzato da pressioni crescenti provenienti da ogni parte del mondo, rende oggi l’attrazione degli investimenti esteri un obiettivo ancor più strategico da perseguire. Questi capitali rappresentano infatti un potente volano di sviluppo e ricchezza per un territorio: in media per ogni Euro di Investimenti Diretti Esteri (Ide) vengono generati sul territorio 4,9 Euro di Pil aggiuntivo. . .  
   
   
IMPRESE: A ROMA CRESCE L’ECONOMIA DELLA CONOSCENZA INDAGINE ASIA, 270MILA OCCUPATI NEI SERVIZI AD ALTA PROFESSIONALITÀ  
 
Roma, 10 settembre 2007 – Ricercatori, professionisti, tecnici specializzati: sono le figure emergenti del sistema delle imprese di Roma, che per un terzo dei loro addetti richiedono profili professionali ad alta qualificazione. Il modello produttivo romano appare sempre più caratterizzato dai settori lavorativi a più alto contenuto di conoscenza e competenze tecniche, con un terziario fortemente orientato sui servizi alle imprese, al turismo e alla cultura. La punta di diamante del sistema produttivo della Capitale è costituita da 270. 000 addetti specializzati, inseriti in settori che richiedono elevate qualificazioni professionali e che confermano il loro ruolo trainante per l’economia locale e per la competitività delle imprese romane sul piano nazionale e internazionale. E’ questo uno dei dati principali rilevati dall’analisi effettuata dall’Ufficio Statistica del Comune di Roma sull’andamento della struttura produttiva romana nel periodo 2001-04. La ricerca, intitolata “Le imprese romane e la sfida dei mercati: caratteristiche e tendenze dl sistema produttivo della Capitale”, si basa sui dati del nuovo registro Asia (Archivio Statistico delle Imprese Attive) dell’Istat: nel 2004 le imprese censite a Roma sono state 238. 950 (+8,8% rispetto al 2001), con un totale di 870. 000 occupati (+5,9%). Oltre il 70% dell’incremento occupazionale delle imprese si concentra nel comparto dei servizi alle imprese, che comprende ormai il 27% degli addetti romani. Nei quattro anni oggetto dello studio, l’incremento più significativo è stato registrato dalle attività legate agli studi legali, di consulenza fiscale e di marketing, di contabilità aziendale, e agli studi professionali – architetti, ingegneri, medici –, attività cresciute del 20,3% in termini di unità locali e del 16,4% in termini di addetti, arrivando a coinvolgere in tutto 190. 000 occupati. Ad essi si aggiungono le alte specializzazioni tecniche dei 42. 500 romani che lavorano presso imprese attive nel campo delle produzioni radiotelevisive e cinematografiche, dell’istruzione, e del tempo libero e i 40. 000 addetti delle imprese del campo sanitario e biomedico (industrie specializzate, laboratori, studi medici). Queste due ultime categorie di addetti sono registrate, insieme ad altre di specifico valore sociale, ma con qualificazioni professionali più basse, nel comparto dei “servizi culturali e alle famiglie”, che nel periodo 2001-04 ha segnato un incremento dell’8,9% fino a un totale di 105. 000 occupati. Al suo interno, il settore dei servizi per l’istruzione ha fatto registrare da solo un incremento occupazionale del 15%, che si aggiunge al +8,3% segnato dall’audiovisivo. Per quanto riguarda gli altri comparti, in costante sviluppo risulta la filiera del turismo, che ha favorito la creazione di nuova occupazione nel comparto alberghiero e della ristorazione (+12%). Il settore dell’edilizia segna un incremento dell’11,2% del personale impiegato, e si conferma come uno dei comparti più dinamici del polo produttivo romano. Il peso delle costruzioni e dell’industria costituisce un nodo produttivo intorno a cui ruotano circa 77. 000 lavoratori, pari al 9% degli occupati delle imprese locali. La ricerca rende inoltre evidente il passaggio critico attraversato dalle attività legate all’intermediazione monetaria e finanziaria, che perdono il 7% di addetti, soprattutto in conseguenza della ristrutturazione del sistema bancario, durato fino al 2002, che ha portato a un deciso ridimensionamento del personale di alcuni dei principali istituti bancari romani (Banca Intesa, Capitalia, Bnl). Altrettanto significativo è il calo dell’occupazione nel settore delle telecomunicazioni (-7,2%), per effetto delle trasformazioni e delle rilocalizzazioni che hanno interessato il settore. “All’interno del sistema economico territoriale di Roma l’economia dei servizi avanzati basati sulla conoscenza continua a generare sviluppo e occupazione, a vantaggio dei settori che richiedono un alto grado di preparazione e professionalità – commenta l’Assessore alle politiche economiche, finanziarie e di bilancio, Marco Causi – . Questo corrisponde alla vocazione storica di Roma di capitale della conoscenza, dovuta alla presenza di distretti ad alto valore innovativo, con i centri produttivi specializzati nelle scienze biomediche, nelle tecnologie dell’informazione e nell’aerospaziale, e insieme di uno dei poli universitari e di ricerca più grandi d’Europa. I dati confermano la bontà della scelta delle imprese di specializzarsi sulle vocazioni territoriali e di puntare sulla competizione localizzativa: ciò ha consentito al sistema produttivo di Roma di guadagnare nel campo del terziario ad alta specializzazione molto più di quanto abbia perso in altri, oltre che di ottenere una crescita rilevante bei settori dei servizi e delle industrie legate alla cultura e la tempo libero”. .  
   
   
TOSCANA: MOVIMPRESE II TRIMESTRE 2007  
 
Firenze, 10 settembre 2007 - A fine giugno 2007 sale a 417. 725 il numero di imprese registrate presso le Camere di Commercio della Toscana, grazie al saldo positivo del periodo luglio 2006-giugno 2007 (+2. 586 imprese) che attesta al +0,6% la crescita imprenditoriale. Il saldo degli ultimi 12 mesi è determinato da 32. 073 nuove iscrizioni (7,7%) meno 29. 487 cessazioni (7,1%), in parte dovute a prassi d´ufficio. Lo rileva l´indagine di Unioncamere toscana. La crescita imprenditoriale Toscana risulta superiore a quelle di Italia (+0,4%), Veneto (+0,1%), Piemonte (+0,3%), ed in linea con Lombardia, Emilia Romagna e Marche (+0,6%). "Il rallentamento del ritmo di crescita delle imprese che ha interessato la nostra economia - ha detto Pierfrancesco Pacini, Presidente di Unioncamere Toscana - deve essere visto come un processo di selezione che sta premiando le imprese più competitive che hanno saputo puntare sulla qualità. Tale selezione, congiuntamente al ritrovato slancio economico, sta favorendo un recupero nei livelli di produttività (2006 +1,4% nel manifatturiero)". Nel corso degli ultimi 4 trimestri, l´incremento è stato più importante nelle province dell´area interna rispetto a quelle della costa. In particolare, hanno registrato tassi di crescita elevati Prato (+1,6%) e Firenze (+1,3%); sono state sopra la media regionale Pisa (+1,0%), Pistoia e Grosseto (+0,8%); poco al di sotto Siena (+0,4%), poi Lucca (+0,1%) e Arezzo (0,0%). In negativo Massa Carrara (-0,2%), ancor di più Livorno (-1,2%). Sono ancora le società di capitale a mostrare, in questi 12 mesi, una crescita imprenditoriale significativa (+2. 912 unità, per un tasso del +3,6%). L´incremento è, invece, moderato per ditte individuali (+569, +0,3%) ed imprese cooperative (+56 unità, +0,8%), mentre le società di persone registrano un saldo negativo (-1. 076, -1,1%). In aumento di 1. 388 unità (+1,2%) le imprese artigiane. Nello stesso arco temporale, prosegue la crescita di imprese edili iscritte ai registri camerali, con 2. 764 unità aggiuntive, per un tasso di variazione del +4,4%. Continua a perdere il comparto manifatturiero (-704 imprese, -1,1%), a causa ancora del sistema moda (-305 imprese, -1,3%), soprattutto del tessile-maglieria (-524, -6,3%) e del cuoio-calzature (-95, -1,2%), nonostante la performance positiva del settore confezioni-abbigliamento (+314, +4,4%). Ristagna ancora la meccanica allargata (+7 unità) che, da una parte registra incrementi nel settore mezzi di trasporto (+68, +4,7%), mentre dall´altra mostra lievi riduzioni per i prodotti in metallo (-30, -0,4%) e per la meccanica di precisione (-33, -0,9%). Crescono inoltre le imprese dell´alimentare (+78, +1,3%), mentre perdono unità l´estrazione e lavorazione dei minerali non metalliferi (-102, -2,9%), il legno e mobili (-194, -2,4%) e l´orafo (-72, -2,9%). Si rafforza il comparto dei servizi con un incremento di 1. 081 unità, per un tasso di variazione del +0,5%. In particolare, contribuiscono maggiormente alla crescita le attività immobiliari e di noleggio (+1. 108 unità, +4,2%), l´informatica, ricerca e sviluppo (+386, +1,8%), gli alberghi e ristoranti (+310 unità, pari ad un +1,3%). Registrano invece una contrazione i trasporti (-342 unità, -2,5%) ed il commercio (- 608 unità, -0,6%). Prosegue inoltre la riduzione del numero di imprese agricole scese a quota 47. 145, con un decremento di 856 unità (-1,8%). .  
   
   
VERBANO CUSIO OSSOLA – CONGIUNTURA ECONOMICA II TRIMESTRE 2007  
 
Omega, 10 settembre 2007 - La produzione nel secondo trimestre 2007 fissa il risultato su un +2,7% rispetto allo stesso periodo del 2006. La performance è influenzata positivamente dall’andamento del metalmeccanico mentre si registra un decremento per il settore tessile, e le “altre produzioni” che comprendono alimentari, legno e lapideo. Sono questi alcuni risultati dell’indagine congiunturale realizzata dalla Camera di commercio del Vco in collaborazione con Unioncamere Piemonte. Nel secondo trimestre 2007, la ricerca ha coinvolto nel Verbano Cusio Ossola un campione di 75 imprese, con più di 10 addetti ciascuna, per un totale che supera i 2200 addetti. Le imprese intervistate appartengono ai settori tessile (5%), metalmeccanico (60%), chimico (14%), altre produzioni (21%), che comprendono tra l’altro alimentari, legno, lapideo. L’84% delle imprese ha un numero di addetti compreso tra 10 e 49, il 16% da 50 a 249. Il quadro generale italiano ed europeo Nel secondo trimestre 2007, secondo le stime Eurostat, il Pil dell´eurozona è aumentato in termini congiunturali dello 0,3%, nella Ue a 27, il Pil è invece salito dello 0,5%; nel primo trimestre 2007 la crescita era stata dello 0,7% in entrambe le aree, questo conferma un rallentamento generale dell´economia europea. Rispetto al secondo trimestre 2006, il Pil è aumentato del 2,5% a Eurolandia e del 3,3% nella Ue, dopo aver registrato rispettivamente il 3,2% e il 3,3% nel primo trimestre. I dati provvisori Istat, relativi al periodo aprile – giugno, evidenziano in Italia una crescita congiunturale del Pil in termini congiunturali di +0,1% (+0,3 del periodo gennaio a marzo) , e di +1,8% rispetto allo stesso periodo del 2006. Il risultato congiunturale del Pil è la sintesi di un aumento del valore aggiunto dei servizi e di una diminuzione di quello dell´agricoltura e dell´industria. Secondo l´indagine congiunturale trimestrale, realizzata da Unioncamere, tra aprile e giugno scorsi rispetto all´analogo periodo dello scorso anno, le imprese manifatturiere hanno registrato una crescita della produzione pari al 1,1%. Il fatturato invece è aumentato soltanto dello 0,6%, segnale in base al quale si può pensare che molte imprese limino i margini pur di mantenere le quote di mercato. Questi risultati sono l´effetto di un andamento decisamente positivo delle imprese con oltre 50 addetti, e di una situazione di stabilità o di decremento per le imprese con meno di 50 addetti. Anche a livello territoriale emerge una forte spaccatura, con il Nord che mette a segno risultati positivi per la produzione (1,8 No, e 1,7 Ne), e per il fatturato (1,6 No e 0,8 Ne). Decisamente meno vivace l´andamento della produzione (+0,3%) e del fatturato (+0,2%) nel mezzogiorno e addirittura negativo nelle regioni centrali. Il quadro generale piemontese A partire dal dato positivo di fine 2005, che ha interrotto la serie negativa di diciotto trimestri consecutivi, la produzione industriale piemontese ha continuato a crescere. Secondo i dati Unioncamere Piemonte, il dato del Ii trimestre 2007 rappresenta infatti il sesto risultato positivo consecutivo. Nel periodo aprile giugno 2007, la variazione tendenziale grezza (ossia confrontata sullo stesso trimestre dell’anno precedente) è stata di +3,2 punti percentuali, crescita che supera per intensità quella complessiva nazionale (+1,1%). Accompagnano il dato sulla produzione industriale i buoni risultati ottenuti da tutti gli indicatori osservati: sono aumentati il fatturato e gli ordinativi interni ed esteri, ed è forte l’ottimismo rispetto ad una continua crescita produttiva a breve termine. I risultati del Verbano Cusio Ossola registrati nel Ii trimestre del 2007 confermano l’andamento positivo registrato complessivamente nel 2006 e la buona performance del Piemonte. Come anticipato, la produzione nel secondo trimestre 2007, rispetto allo stesso periodo del 2006, registra una crescita del +2,7%, trainata soprattutto dall’andamento del settore metalmeccanico con un aumento del 5,7%. Le medie imprese (50-249 addetti) realizzano crescite dei volumi produttivi del 1 % e le imprese fino a 49 addetti segnano aumenti del 3,5%. Nel secondo trimestre 2007 il fatturato aumenta del 4% rispetto allo stesso trimestre del 2006: sono soprattutto le imprese da 10 a 49 addetti a segnalare gli aumenti maggiori (4,2%), ma anche le imprese da 50 a 249 hanno registrato aumenti medi del 3,4%. Per quanto riguarda i settori di attività, il metalmeccanico registra un +7% rispetto allo stesso trimestre 2006, lieve incremento nel chimico (+0,5%), e nel tessile (+0,2), mentre le altre produzioni risultano pressoché stazionarie. In termini congiunturali, ossia rispetto al trimestre precedente, la produzione risulta in leggera flessione, -0,5%. Tali diminuzioni, seppur lievi, riguardano tutti i settori in particolare il tessile. Il fatturato, nel confronto trimestrale, fa registrare un aumento del 4,4%, risultato determinato dal comparto chimico (+7%) e metalmeccanico (+4%). Sotto il profilo congiunturale, ossia rispetto al trimestre ottobre- dicembre 2006, gli ordinativi seguono un andamento dicotomico dopo il risultato pienamente positivo dello scorso trimestre. Gli ordinativi esteri registrano un aumento, del 4,7%, in questo caso trainato dal settore metalmeccanico (+7,7%), e dalle altre produzioni (+8,7%) . Le imprese sotto i 50 addetti registrano una variazione del 9,2% mentre le medie imprese, da 50 a 249, aumentano gli ordinativi verso il mercato estero del 1%. Analizzando gli ordinativi interni si vede come questi siano diminuiti, in termini congiunturali, del 1,6%. La diminuzione è determinata soprattutto dal comparto tessile (-13,6%) e metalmeccanico (-2,4%). Gli ordini interni sono diminuiti sia per le imprese sotto i 50 addetti (-1,3%), che per le imprese più grandi (-2,6%). Rimane stabile il grado di utilizzo della capacità produttiva sul 70%. I dati del secondo trimestre 2007 inducono gli imprenditori locali a guardare con fiducia al futuro. Le previsioni delineate per il periodo luglio - dicembre 2007 appaiono infatti orientate alla cautela, con un solo valore negativo per l´occupazione (-4%). La produzione industriale crescerà ancora per il 28% degli imprenditori intervistati, mentre il 27% prospetta una flessione, registrando un saldo ottimisti-pessimisti del 1%, valore leggermente basso rispetto alle previsioni fatte nel primo trimestre (+6%). .  
   
   
NUOVI POSTI IN PROVINCIA DI PORDENONE NEL 2007  
 
 Pordenone, 10 settembre 2007 - Stabile l’industria, in risalita i servizi con l’eccezione del commercio. Richieste le professioni tecniche e gli operai specializzati. È pronto il volume con l’edizione 2007 dell’ormai consueta indagine Excelsior, relativa alle previsioni occupazionali e ai fabbisogni professionali, realizzata a livello nazionale da Unioncamere insieme al Ministero del Lavoro, e alla quale ogni singola Camera di Commercio ha dato il proprio contributo per quanto riguarda i dati provinciali. Il 2007 si rivela l’anno con il movimento di personale previsto più sostenuto dell’ultimo quinquennio. (vedi grafico 1) In provincia di Pordenone, il tasso di crescita previsto, che nel 2006 era pari a +0,3%, è risalito al +0,8% nella previsione del 2007, riavvicinandosi al dato del 2005 (+1,1%). (vedi grafico 2) Il macrosettore maggiormente interessato alle nuove assunzioni è quello dell’industria e delle costruzioni con +0,9%, all’interno del quale primeggiano le costruzioni appunto (+2,5%) e il trattamento dei metalli (+2,5%), segue la fabbricazione dei mobili (+1,2%), mentre rimane in flessione, anche se più contenuta, l’industria meccanica (-0,2%). Per il settore dei servizi è prevista una crescita dell’occupazione del +0,6%, trainata da studi tecnici e di consulenza (+5,7%) e sanità e servizi alle persone (+5,1%), mentre un indice negativo lo si registra ancora nel settore del commercio (-1,4%). Anche quest’anno le imprese di piccole e medie dimensioni (da 1 a 49 dipendenti) si dimostrano le più dinamiche (+1,6%) mentre continua una leggera flessione (-0,1%) per quelle con più di 50 dipendenti. In linea con l’anno precedente i dati sulle previsioni di tipologia contrattuale, con un +44,7% delle assunzioni a tempo indeterminato e un +44,1% di quelle a tempo determinato. Per l’età degli assunti appaiono leggermente preferite le classi da 25 a 29 anni (23,3%) e da 30 a 34 anni (15,6%), anche se per una quota importante di assunzioni l’età risulta irrilevante (39,3%). La conoscenza delle lingue è richiesta complessivamente al 10,9% dei nuovi assunti. La domanda è un po’ più forte nell’ambito dei servizi, dove arriva al 14,4%. Invece sono oltre un terzo le assunzioni per le quali sono necessarie conoscenze di informatica. Il personale per cui non è richiesta un’esperienza lavorativa precedente è pari ad un terzo del totale. Il 53%dei nuovi assunti deve aver maturato, invece, un’esperienza specifica. Mostra segno positivo (+7,8%), ritornando sui livelli del 2005, la domanda di figure professionali qualificate in possesso di laurea, mentre diminuisce leggermente la domanda di diplomati (+33,4%) e rimane all’incirca stabile la quota di personale per cui è richiesta la sola scuola dell’obbligo. In merito alle professioni più ricercate nel mercato del lavoro locale si osserva un incremento, rispetto al 2006, nella richiesta di professioni tecniche, di operai specializzati e di conduttori di impianti. Scendendo nel dettaglio delle professioni, quelle per cui si registra la domanda maggiore sono nell’ordine:addetti alla ristorazione e ai pubblici esercizi (400 unità), addetti alle vendite al minuto (340), tecnici dell’amministrazione (330), personale addetto alle pulizie (290), addetti all’assemblaggio (240), addetti al trattamento del legno (220), tecnici dei rapporti con i mercati (200) e professioni qualificate nei servizi personali (200). Su www. Pn. Camcom. It è on-line il testo completo dell’indagine. .  
   
   
MILANO, VIA PAOLO SARPI, DELOCALIZZAZIONE GROSSISTI CINESI: UNA NOTA DELLA REGIONE  
 
Milano, 10 settembre 2007 - Dopo circa quattro mesi dall´avvio del tavolo di lavoro promosso da Regione Lombardia con gli enti locali, il prefetto e i rappresentanti della comunità cinese di Milano per studiare il possibile trasferimento delle attività commerciali all´ingrosso da via Paolo Sarpi nell´area dell´ex Alfa di Arese, "non ci sono ancora le condizioni di chiarezza, trasparenza e sicurezza per proseguire nelle trattative e poter formalizzare una decisione al riguardo". E´ quanto si legge in una Nota della Presidenza della Regione Lombardia, diffusa a seguito delle numerose sollecitazioni pervenute in questi ultimi giorni, che ricostruisce il percorso svolto fino a questo momento. "L´ipotesi di un trasferimento ad Arese delle attività all´ingrosso (e solo all´ingrosso) gestite dai commercianti cinesi nella zona di via Paolo Sarpi - si legge nella Nota - è stata avanzata dalla Regione allo scopo di risolvere una situazione di disagio e difficoltà che si era venuta a creare nella città di Milano. La soluzione aveva ed ha tutte le carte in regola per poter venire incontro alle esigenze di tutti ma naturalmente, per poter procedere, è necessario garantire alcune condizioni, anche a fronte delle giuste preoccupazioni espresse dai sindaci della zona di Arese per l´impatto che un´operazione di queste genere potrebbe avere se non venissero rispettate alcune precise indicazioni, come ad esempio il fatto che la delocalizzazione delle attività deve riguardare solo quelle all´ingrosso". "Dopo diversi incontri di lavoro e dopo aver sollecitato a più riprese la comunità cinese - ricorda la Nota - i dati raccolti attraverso le schede di ´censimento´ compilate dai grossisti disposti a trasferirsi ad Arese sono risultati in molti casi incompleti, scorretti e inverosimili. Le schede erano state richieste dalle Istituzioni nel corso della terza riunione del Tavolo con le delegazione dei commercianti cinesi, per avere a disposizione i dati necessari: volume dell´attività, superficie necessaria, fabbisogni viabilistici, infrastrutturali e logistici. Le schede avrebbero dovuto essere 357, mentre ne sono state trasmesse 311. E´ emersa nel complesso la richiesta di 68. 937 mq. Di superficie per le attività, a fronte di una superficie attualmente occupata di 28. 940 mq". "Delle 311 matrici consegnate - si legge ancora nella Nota - solo 102 sono risultate di grossisti iscritti alla Camera di Commercio. Invece 33 matrici erano di commercianti al dettaglio, 176 non identificabili per non indicata o inesatta intestazione/ragione sociale e altre incongruenze (compilazione in lingua cinese, errata numerazione civica, ecc. ). E´ inoltre presumibile che buona parte di queste 176 matrici siano di commercianti al dettaglio e non di grossisti". "Relativamente ai soli 102 grossisti censiti, riscontrati anche nei tabulati della Camera di Commercio - chiarisce ancora la Nota - la superficie degli immobili attualmente occupati è di 9. 031 mq. I dati forniti rispetto ai dipendenti attualmente impiegati occupati (387) è parso non verosimile in rapporto al lavoro stimato: nella nuova localizzazione i dipendenti previsti sono invece 705. Infine mancava del tutto il dato sulla movimentazione delle merci e delle persone, pure richiesto". "A fronte di questa situazione di incertezza e di mancanza di chiarezza e trasparenza, e nonostante tutti gli sforzi messi in atto dalla Regione - conclude la Nota - ad oggi dunque non esistono i presupposti per proseguire le trattative". .  
   
   
TOSCANA: IL PIT (PIANO DI INDIRIZZO TERRITORIALE) APRE I CANTIERI, VIA AI SEMINARI DI FORMAZIONE  
 
Firenze, 10 settembre 2007 - Il Pit apre i cantieri. Ormai approvato dal Consiglio regionale il 24 luglio scorso, il Piano di indirizzo territoriale entra nella “fase 2”, la messa in opera. «Ci attende un grande lavoro – spiega l’assessore regionale al territorio Riccardo Conti –. Ora che disponiamo di un piano che ci indica compiti, scenari e regole per il futuro del territorio toscano e dei beni comuni che lo compongono, per noi amministratori inizia l’impegno più duro e complesso: quello di dare corpo e sostanza alla piena “fattibilità” del Pit». Per questo è stata organizzata una serie di incontri seminariali che vedono la cooperazione della Regione Toscana, delle Associazioni dei Comuni e delle Province toscane, dell’Istituto nazionale di urbanistica, dell’Università. Il ciclo di seminari,nel corso dei prossimi mesi, affronterà via via tutte le tematiche cruciali: dallo “statuto” della città policentrica toscana, alla disciplina del paesaggio e all’implementazione del piano paesaggistico, dalle questioni inerenti alle aree industriali e commerciali. Il primo appuntamento si svolgerà a Firenze lunedì 10 settembre, presso l’Auditorium del Consiglio regionale, in via Cavour 4 con inizio alle 9. 30. Il seminario, dal titolo “La messa in opera del Pit”, sarà diviso in due sessioni. La prima, mattutina, si articolerà sul tema “Il Pit come agenda politica e istituzionale”. Introdotta dall’assessore Riccardo Conti e conclusa dal presidente Claudio Martini, vedrà la partecipazione, tra gli altri, del sindaco di Livorno Alessandro Cosimi, di quello di Prato Marco Romagnoli, di quello di Orbetello Altero Matteoli. La seconda, che inizierà alle 15. 00, affronterà la gestione della messa in opera del Pit e verrà conclusa da un dialogo a tre fra l’assessore Conti, il direttore generale dei Beni ambientali e architettonici del Ministero dei beni e delle attività culturali Roberto Cecchi e Massimo Morisi, docente di Scienza dell’amministrazione all’Università di Firenze e garante regionale della comunicazione ai fini del governo del territorio. «Tutti gli incontri della serie saranno tappe importanti per la messa in opera del Pit – conclude Conti - per il suo aggiornamento e, più in generale, per la migliore evoluzione del governo del territorio in Toscana». .  
   
   
CORSO DI FORMAZIONE PER I RAPPRESENTANTI DEI CITTADINI STRANIERI ELETTI NELLE ISTITUZIONI COMUNALI  
 
 Roma, 10 settembre 2007 - E’ iniziato il 7 settembre, a cura dell’Ufficio del Consiglio Comunale, presso la sede di L. Go Loria 3, il corso di formazione e aggiornamento riservato ai Rappresentanti eletti dai cittadini stranieri sulla legislazione e sulle procedure amministrative dei Comuni con particolare attenzione a quello di Roma. Esperti amministrativi del Comune colloquieranno con i 23 Consiglieri Aggiunti e i 19 Rappresentanti della Consulta delle comunità straniere in 15 incontri, per complessive 45 ore di formazione. I tecnici dell’amministrazione capitolina spiegheranno cosa può fare un Comune, come lo può fare e le principali regole di funzionamento della complessa macchina amministrativa romana. “Capire e farsi capire”, oltre alla lingua, è la base di qualsiasi collaborazione per avvicinare l’istituzione ai nuovi cittadini stranieri. Si parlerà di principi costituzionali ma anche della responsabilità degli amministratori e dei dirigenti, della capacità di rappresentare le esigenze degli elettori, dei poteri del Consiglio Comunale ma anche dell’autonomia decisionale dei Municipi. E’ un altro passo di quel percorso, lungo ma pieno di promesse, iniziato tre anni fa per aprire il governo della città a tutti i cittadini che in questa città vivono, lavorano e fanno crescere i loro figli. .  
   
   
IMPUGNATA LA LEGGE SUGLI APPALTI, LA TOSCANA PROTESTA CON IL GOVERNO  
 
Firenze, 10 settembre 2007 - «Ci opporremo all’impugnazione alla Corte Costituzionale da parte del Governo della legge regionale sugli appalti. Una decisione presa malgrado la volontà manifestata dal governo di portare avanti una collaborazione con noi per superare i presunti profili di incostituzionalità della legge. Adesso, però, è indispensabile che alle dichiarazioni di buoni intenti seguano fatti concreti, cioè l’adozione in tempi brevi di norme nazionali a favore della tutela dei lavoratori e del lavoro , che permettano anche di sanare le presunte incostituzionalità della legge regionale ». Lo ha detto il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli commentando la decisione del consiglio dei ministri di impugnare alcune parti della legge regionale sugli appalti. “Negli incontri avuti con il Governo – prosegue Gelli - era stato comunque espresso apprezzamento per i principi posti a fondamento della legge toscana e da parte mia ne era stato sottolineato il carattere fortemente innovativo e l’ obiettivo di creare un sistema di governance dei contratti di appalto, adeguato alle esigenze di tutela del lavoro, di rispetto dei contratti e della sicurezza dei lavoratori. Dopo la decisione d oggi – conclude Gelli – e in attesa del giudizio della Corte, il governo deve sentirsi impegnato ad affrontare tutte quelle questioni aperte a cui la nostra legge già dava soluzioni”. .  
   
   
EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI: CONVEGNO CASACLIMA SU AGEVOLAZIONI FISCALI E CONTRIBUTI PROVINCIALI  
 
Bolzano, 10 settembre 2007 - Venerdì 14 settembre 2007, dalle ore 15. 00 alle 18. 00, presso l´Aula Magna della Libera Università di Bolzano, in via Sernesi 1 a Bolzano, l´Agenzia Casaclima in collaborazione con la stessa Lub, e gli Uffici provinciali Aria e Rumore, e Risparmio Energetico organizzano un convegno per illustrare le agevolazioni fiscali connesse alla Finanziaria 2007 ed i contributi della Provincia per l´efficienza energetica. Dopo un breve daltuo di inaugurazione a cura della rettrice della Lub, Rita Franceschini, e dell´assessore provinciale all´urbanistica , ambiente ed energia, Michl Laimer, rinomati relatori illustreranno le possibilità offerte dalla legge finanziaria 2007 che promuove l´efficienza energetica e consente agevolazioni fiscali per i costi dovuti alla riqualificazione energetica degli edifici esistenti. Roberto Moneta del Ministero allo sviluppo economico si soffermerà sui dispositivi della Legge finanziaria 2007, mentre Raffaella Vio del Ministero dell´economia e finanze parlerà della procedura fiscale che ne deriva. Dei contributi provinciali per gli interventi di risanamento e per le energie rinnovabili parlerà Siegfried Mayr diretore dell´Ufficio risparmio energetico della Provincia, mentre delle tipologie di calcolo del fabbisogno primario energetico di un edificio sviluppate nell´ambito del progetto Casaclima parlerà Norbert Lantschner, direttore dell´Agenzia Casaclima assieme a Ulrich Kalmmsteiner dell´Ufficio Aria e rumore della Provincia. Il Master Casaclima presso la Facoltà di Scienze e tecnologie della Lub sarà illustrato da Cristina Benedetti, coordinatore didattico scientifico. È prevista la traduzione simultanea tedesco/italiano. Il convegno, organizzato dall´Agenzia Casaclima in collaborazione con la stessa Lub, e gli Uffici provinciali Aria e Rumore, e Risparmio Energetico, è in programma per .  
   
   
PIEMONTE – PROJECT QATAR 2008 A DOHA  
 
Torino, 10 settembre 2007 – Su incarico della Camera di commercio di Torino, il Centro Estero per l´Internazionalizzazione regionale organizza la partecipazione piemontese a Project Qatar (Doha, 7/10 aprile 2008), l’appuntamento fieristico più importante nel Paese dedicato al sistema casa e contract alberghiero. L’evento è riservato alle aziende piemontesi dei seguenti settori: Materiali per l’edilizia – Illuminazione; Arredamento e contract alberghiero; Ambiente – Sicurezza. Il Qatar è il simbolo eclatante di come i Paesi del Golfo, facendo leva su gas e petrolio, abbiano potuto innalzare il loro standard di vita ai più alti livelli al mondo. Enormi sforzi vengono impiegati per diversificare ed investire in altri settori dell´economia: dal turismo all´edilizia, dal trasporto aereo alle telecomunicazioni. Anche l´intesa con l´Italia è sempre più forte: cresce infatti l´interesse verso il Made in Italy che ha portato nel 2006 ad un incremento delle esportazioni italiane del 154,6%. Partecipando a Project Qatar, le imprese piemontesi avranno l’opportunità di avvicinare questo interessante mercato o consolidarvi la propria posizione. La presenza a Project Qatar verrà organizzata in collaborazione con l’Api Torino – Associazione piccole e medie imprese – e l’Unione Industriale di Torino. Ulteriori dettagli su costi e condizioni di partecipazione sono contenute nella scheda tecnica (http://images. Centroestero. Org/f/varie/sc/schedaprojqat08. Pdf) Le adesioni scadono il 15 ottobre 2007. .  
   
   
VERSO L’INTESA TRA ENEL E REGIONE TOSCANA  
 
Firenze, 10 settembre 2007 - Sul ruolo che la Regione Toscana sarà chiamata a svolgere a livello nazionale e sui punti cardine del protocollo d’intesa da siglare con Enel, una forte convergenza è stata registrata il 7 settembre, presente l’assessore all’energia Anna Rita Bramerini, nella riunione del tavolo istituzionale sulla geotermia composto dai sedici Comuni, dalle cinque Comunità montane e dalle tre Province delle aree geotermiche della Toscana, oltre che da Cosvig. Il protocollo, secondo le indicazioni emerse, dovrà essere rivolto in particolare a consolidare il ruolo della Regione e degli enti locali dei territori geotermici, e a rafforzare la coesione istituzionale rispetto alla trattativa aperta con Enel. Tra i temi centrali del protocollo l’assegnazione di risorse finanziare per la ricerca sulle energie rinnovabili, avvalendosi dei centri di eccellenza regionali di Larderello e Monterotondo Marittimo, e l’esigenza di valorizzare ulteriormente le azioni per la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente in tutta l’area geotermica, nella consapevolezza che soltanto attraverso la sostenibilità degli interventi sarà possibile garantire lo sviluppo dei territori. A tal proposito per l’Amiata il protocollo prevede che i nuovi investimenti siano condizionati all’esito delle ricerche in corso. E’ stato altresì considerato come prioritario l’intervento da attuare a Piancastagnaio, rivolto a porre fine ad una situazione non più sostenibile, rispetto alla quale l’amministrazione comunale ha agito a tutela dei livelli occupazionali dell’azienda Floramiata. Inoltre il protocollo prevede riferimenti alla legge regionale sulla geotermia, alla costituzione di un Osservatorio ambientale, che dovrà coordinare le tante competenze in materia e rendere operativo un puntuale sistema di monitoraggio sulle infrastrutture industriali destinate allo sfruttamento dell’energia geotermica, la tutela dei livelli occupazionali, nonché risorse a favore dei territori. “Sono soddisfatta della risposta delle istituzioni rispetto alla bozza presentata questa mattina, e ho ricevuto indicazioni positive per chiudere l’intesa entro questo mese con Enel, che convocherò subito dopo avere incontrato i sindacati - ha ricordato l’assessore Bramerini -. Devo anche sottolineare il senso di responsabilità dei sindaci, che hanno condiviso con la Regione gli obiettivi di un percorso ormai avviato da tempo, in un clima di coesione istituzionale”. “Sono convinta – ha concluso l’assessore - che Enel saprà apprezzare il contributo apportato dagli enti locali, che condividerà con noi l’impegno a chiudere l’accordo entro settembre, e che sapremo cogliere l’opportunità di avviare un nuovo rapporto per lo sviluppo sostenibile del territorio toscano rispetto al quale questo protocollo può rappresentare un buon inizio, anche grazie al coinvolgimento del Ministero dello sviluppo economico che abbiamo già attivato”. . .  
   
   
MASTER UNIVERSITARIO DI I LIVELLO IN “DISCIPLINA DEL MERCATO IMMOBILIARE - PROFILI GIURIDICI, FISCALI, TECNICI, ECONOMICO-GESTIONALI”  
 
 Torino, 10 settembre 2007 - Unioncamere Piemonte e la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino organizzano e promuovono il Master universitario di I livello in “Disciplina del mercato immobiliare - Profili giuridici, fiscali, tecnici, economico-gestionali”, che si terrà nell’anno accademico 2007-2008. Il Master è destinato alla formazione di una figura professionale di medio/alto livello operante nel settore della mediazione e dell’amministrazione di immobili e si prefigge sia la preparazione di giovani laureati per l’inserimento lavorativo nel settore immobiliare, sia l’offerta di un qualificato aggiornamento professionale. Il Master sarà articolato in 300 ore di lezione frontale e 400 ore di stage, per un totale di 60 crediti formativi. Apertura delle iscrizioni: 1° luglio 2007 Inizio del corso: 28 settembre 2007 .  
   
   
SARAS S.P.A. PRIMO SEMESTRE 2007 RISULTATI IN FORTE CRESCITA NONOSTANTE LA MANUTENZIONE PROGRAMMATA UTILE NETTO ADJUSTED: +51% RISPETTO AL PRIMO SEMESTRE 2006  
 
 Milano, 10 agosto 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Saras S. P. A. Si è riunito l’ 8 settembre sotto la presidenza del Presidente Gian Marco Moratti ed ha approvato i risultati del primo semestre 2007. A conclusione del Consiglio il presidente ha dichiarato: “Anche in questo semestre abbiamo ottenuto una performance molto soddisfacente che conferma il valore dei nostri asset e delle nostre persone. La strategia di continuo sviluppo della raffineria e di costante attenzione alla gestione operativa ed al rispetto dell’ambiente sta dando i suoi frutti, confermando Saras tra le più efficienti società del settore”. Nel primo semestre 2007, il Gruppo Saras ha registrato un’ottima performance mostrando un netto miglioramento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tali risultati sono riconducibili prevalentemente al positivo andamento del segmento raffinazione, che grazie anche ad un contesto di mercato favorevole ha favorito una significativa crescita dei margini di raffinazione. Nel periodo, sono stati positivi anche i risultati del segmento generazione elettrica (Igcc) e del segmento marketing. Il semestre è stato caratterizzato da margini di raffinazione robusti che hanno sostenuto l’andamento positivo dei margini e contribuito in maniera significativa all’ottenimento di risultati superiori alle attese. I risultati conseguiti dal Gruppo Saras assumono ancor più rilievo se consideriamo che nel periodo è stata effettuato un importante ciclo di manutenzione programmata presso la raffineria di Sarroch che ha coinvolto un’unità di distillazione atmosferica, un’unità di distillazione sotto vuoto ed il visbreaker e che ha comportato una riduzione della lavorazione di grezzo pari a circa il 5% rispetto ai livelli usuali. Confrontando il periodo con il corrispondente dello scorso anno è opportuno ricordare che anche nel 2006 era stata effettuata una manutenzione in raffineria molto più estesa, con un impatto economico superiore date le differenti unità coinvolte. Infatti nel primo semestre 2006 la lavorazione di grezzo aveva subito una riduzione del 10% ed anche la riduzione di capacità di conversione era stata molto più penalizzante. Il margine Refining&power ha raggiunto il valore record di 12,2 $/bl (+11% rispetto al primo semestre 2006) confermando la capacità del sito produttivo di ottenere margini superiori alla media di mercato. I Ricavi del Gruppo sono stati pari a 3. 208 milioni di euro, in aumento del 14% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a causa dell’incremento dei prezzi dei prodotti petroliferi. L’ebitda comparable del Gruppo è stato pari a 354 milioni di euro, con un incremento del 32% rispetto al primo semestre del 2006, principalmente grazie alla raffinazione, i cui profitti sono stati supportati da ottimi margini, e dalle buone prestazioni operative di tutti i segmenti. L’andamento positivo di tutti i risultati del gruppo è stato mitigato da una significativa variazione del tasso di cambio tra euro e dollaro che è passato da un valore medio di 1,23 nel primo semestre 2006 ad un valore medio di 1,33 nel primo semestre 2007 (+8%). L’utile netto adjusted di 161 milioni di euro è risultato in crescita del 51% rispetto al primo semestre del 2006. Il risultato è stato penalizzato da un impatto negativo degli strumenti derivati su prodotti petroliferi, a seguito del programma di hedging per il 2007. Gli investimenti in immobilizzazioni hanno totalizzato 93 milioni di euro, in linea con il programma di investimenti previsto per il 2007. La posizione finanziaria netta alla fine di giugno è positiva per 12 milioni di euro, rispetto al valore negativo di 285 milioni di euro al 31/12/2006 grazie al cospicuo flusso di cassa generato dalla gestione operativa. Commenti ai risultati del secondo trimestre - Il Gruppo Saras ha ottenuto complessivamente un’ottima performance nel secondo trimestre 2007, facendo segnare un netto miglioramento rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, prevalentemente grazie al segmento della raffinazione. Sono stati comunque positivi anche i risultati del segmento generazione elettrica (Igcc) e del segmento marketing. Il trimestre è stato caratterizzato da margini di raffinazione robusti e da un importante ciclo di manutenzione programmata presso la raffineria di Sarroch che ha coinvolto un’unità di distillazione atmosferica, un’unità di distillazione sotto vuoto ed il visbreaker e che ha comportato una riduzione della lavorazione di grezzo pari a circa il 10% rispetto ai livelli usuali. Confrontando il periodo con il corrispondente dello scorso anno è opportuno ricordare che anche nel 2006 era stata effettuata una manutenzione in raffineria molto più estesa e con un impatto economico superiore date le differenti unità coinvolte. Infatti nel primo semestre 2006 la lavorazione di grezzo aveva subito una riduzione del 20% ed anche la riduzione di capacità di conversione era stata molto più penalizzante. Il margine Refining&power ha raggiunto il valore record di 14,3 $/bl (+37% rispetto al trimestre precedente) confermando la capacità del sito produttivo di ottenere margini superiori alla media di mercato. I Ricavi del gruppo sono stati pari a 1. 701 milioni di euro, in aumento del 18% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a causa dell’incremento dei prezzi dei prodotti petroliferi. L’ebitda comparable del Gruppo è stato pari a 199 milioni di euro, con un incremento del 60% rispetto al secondo trimestre del 2006 e del 29% rispetto al trimestre precedente, principalmente grazie alla raffinazione, i cui profitti sono stati supportati da ottimi margini, ma anche grazie alle buone prestazioni operative di tutti i segmenti. L’utile netto adjusted pari a 90 milioni di euro è risultato in crescita del 122% rispetto al secondo trimestre del 2006 e del 25% rispetto al trimestre precedente. Il risultato è stato penalizzato da un impatto negativo degli strumenti derivati su prodotti petroliferi, a seguito del programma di hedging in essere per il 2007. La posizione finanziaria netta alla fine di giugno è positiva per 12 milioni di euro, rispetto al valore negativo di 135 milioni di euro al 31/03/2007 grazie al cospicuo flusso di cassa generato dalla gestione operativa e riduzione del capitale circolante. Analisi dei segmenti - Di seguito i principali dati dei vari segmenti del Gruppo Saras. Per completezza di informazione sono riportati anche i risultati di dettaglio della joint venture Sardeolica (settore eolico), benché la citata società sia consolidata con il metodo del patrimonio netto. Raffinazione - L’area di business Raffinazione, nel primo semestre 2007 è stata caratterizzata da un importante ciclo di manutenzione programmata unita a migliorie agli impianti presso la raffineria di Sarroch che ha coinvolto in particolare un’unità di distillazione atmosferica, un’unità di distillazione sotto vuoto ed il visbreaker e che ha comportato una riduzione della lavorazione di grezzo pari a circa il 5% rispetto ai livelli usuali. Confrontando i risultati ottenuti nel semestre con quelli relativi al corrispondente periodo dello scorso anno è opportuno ricordare che anche nel 2006 era stata effettuata una manutenzione in raffineria la quale molto più estesa aveva avuto un impatto economico superiore date le differenti unità coinvolte. Infatti nel primo semestre 2006 la lavorazione di grezzo aveva subito una riduzione del 10% ed anche la riduzione di capacità di conversione era stata molto più penalizzante. Le migliorie apportate agli impianti durante la fermata del secondo trimestre consentiranno a Saras di migliorare il proprio margine di raffinazione di circa 0,5 $/bl a partire dal terzo trimestre di quest’anno grazie alla miglior capacità di conversione che consentirà di incrementare la produzione di gasolio per autotrazione (diesel) di 150. 000 tonnellate su base annua. Le lavorazioni di grezzo in raffineria nella prima metà del 2007 sono state mediamente pari a 291. 000 barili al giorno (7,2 milioni di tonnellate nel periodo) in salita del 9% rispetto al primo semestre 2006. I quantitativi lavorati per conto di terzi sono stati il 38% del totale, in contrazione rispetto al 50% dello scorso anno a causa del mancato rinnovo di uno dei contratti in scadenza. I margini di raffinazione si sono mantenuti robusti nel semestre ed in particole nel secondo trimestre, sostenuti anche dalle elevate quotazioni della benzina. La media del benchmark Emc si è attestata a 4,2 $/bl (3,0 $/bl nel primo trimestre e 5,4 $/bl nel secondo trimestre), in crescita di 0,9 $/bl rispetto al primo semestre dello scorso anno. Il margine di raffinazione per Saras nel semestre si è attestato a 8,2 $/bl, con un premio di 4,0 $/bl rispetto al benchmark. Il premio è salito di 0,6 $/bl rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso grazie a: - un minor impatto della manutenzione sulla capacità di conversione - migliori rese in prodotti pregiati dopo le migliorie apportate durante la manutenzione del secondo trimestre 2006 (con un incremento di 200. 000 ton di diesel su base annua) che hanno portato un beneficio di circa 0,5 $/bl - miglior performance operativa In particolare durante il secondo trimestre, nonostante la fermata programmata di maggio e giugno, il premio ottenuto rispetto al benchmark ha raggiunto il valore di 4,5 $/bl (da 3,7 $/bl nel trimestre precedente) grazie a diversi fattori legati sia al mercato, sia alle eccellenti performance operative. Per quanto riguarda il mercato, l’allargamento del differenziale di prezzo tra diesel e olio combustibile (da 280 $/ton nel primo trimestre a 309 $/ton nel secondo) ha favorito l’innalzamento del premio. Riguardo alla prestazione operativa, la produzione di benzina è stata massimizzata, nonostante il periodo di manutenzione, mediante l’uso di semilavorati per alimentare gli impianti di Mild Hydrocracking e Cracking catalitico; nel secondo trimestre la resa in distillati leggeri (nafta e benzina) ha raggiunto quasi il 29% (27% nel trimestre precedente), consentendo a Saras di beneficiare appieno del forte mercato della benzina. Marketing - Si riportano i principali dati operativi e finanziari del segmento marketing, che si concentra prevalentemente nell’attività di vendita extra-rete, in cui il Gruppo Saras opera attraverso Arcola Petrolifera S. P. A. In Italia e Saras Energia S. A. E Saras Red S. A. In Spagna. La prima metà dell’anno è stata caratterizzata da margini inferiori rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il motivo principale è stato l’inverno molto mite che ha ridotto il fabbisogno di gasolio per riscaldamento in tutta Europa, e che, come ricaduta, ha messo sotto pressione il mercato del gasolio per autotrazione (diesel). In secondo luogo, l’impennata del prezzo del grezzo nel secondo trimestre ha ulteriormente compresso i margini del settore. Il trend di aumento di consumi di diesel è continuato sia in Italia che in Spagna nel primo semestre (rispettivamente +3% e +5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), mentre la domanda di benzina si conferma in netta contrazione (-6% in Italia e -4% in Spagna rispetto al 2006). In questo contesto, il segmento marketing ha fatto registrare una buona performance, con un incremento dell’Ebitda comparable del 26% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, principalmente grazie ad un notevole aumento dei volumi di vendita e della quota di mercato sia in Italia che in Spagna. L’acquisizione di 36 stazioni di servizio nell’area mediterranea della Spagna avvenuta nel luglio 2006 (e quindi non facenti parte del gruppo nel primo semestre dello scorso anno) ha contribuito alle maggiori vendite. Si deve inoltre segnalare l’eccellente risultato sul mercato spagnolo (con un incremento di oltre il 20% delle vendite nel semestre rispetto allo scorso anno) attribuibile quasi interamente alle maggiori vendite di diesel (incrementate del 30%). Generazione di Energia Elettrica Di seguito i principali dati del segmento generazione elettrica relativo all’attività gestita da Sarlux S. R. L. Altre informazioni La prestazione dell’impianto Igcc di Sarlux nel primo semestre è stata in linea con le aspettative. Nel secondo trimestre, come da programma, è stata effettuata la manutenzione di routine di un gasificatore ed un treno di produzione di energia elettrica, inclusa l’ispezione generale di una turbina a gas. Inoltre attività di manutenzione programmata sono state svolte sull’impianto di produzione di ossigeno gestito da Air Liquide. Di conseguenza, visto il maggior peso della manutenzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la produzione di energia elettrica complessiva del semestre è stata del 6% inferiore rispetto a H1/06 (nel trimestre -18% rispetto a Q2/06). La tariffa elettrica, visti gli inferiori prezzi dei prodotti petroliferi, si è ridotta del 5% rispettivamente rispetto al secondo trimestre e al primo semestre dello scorso anno. Sulla base dei principi contabili internazionali (Ifrs) la manutenzione (incluse le conseguenti variazioni produttive) e marginali variazioni di tariffa sono linearizzati sulla base della durata del contratto di vendita dell’energia elettrica con il Gse (Gestore Servizi Elettrici), per cui lo scostamento di risultati tra i diversi periodi è molto ridotto. Nel caso in esame, la differenza tra il primo semestre 2007 ed il primo semestre 2006 deriva unicamente dalla variazione nella procedura di linearizzazione che è avvenuta a partire dal secondo trimestre 2006. In termini di risultati secondo i principi contabili italiani si registra invece una sensibile riduzione rispettivamente del 18% a livello semestrale e del 41% a livello trimestrale rispetto ai corrispondenti periodi del 2006. È importante sottolineare che le tariffe energetiche sono state calcolate tenendo conto della indicizzazione indicata dalla normativa Cip6/92 e non sono stati effettuati accantonamenti ai fini della nuova modalità di indicizzazione introdotta dalla delibera emessa dall’Autorità per l’Energia nel mese di novembre 2006, in quanto tale delibera è stata ritenuta illegittima per vari motivi. A seguito di tale delibera Saras ha presentato ricorso presso il Tar della Lombardia, il quale ha emesso sentenza in favore di Saras con dispositivo datato 9 maggio 2007. Altre Attività Il segmento include le attività delle controllate Sartec S. P. A. E Akhela S. R. L. Il primo semestre 2007 conferma i miglioramenti dei risultati conseguiti nel corso del 2006. Eolico Il segmento eolico è rappresentato da Parchi Eolici Ulassai S. R. L. (e controllata Sardeolica S. R. L. ), Joint Venture al 70% consolidata con il metodo del patrimonio netto. I dati sotto riportati si riferiscono ai risultati al 100%. Nel primo semestre 2007, il parco eolico di Ulassai ha registrato una buona performance, con una produzione di energia elettrica che è cresciuta del 3% rispetto al primo semestre 2006. L’innalzamento delle tariffe energetiche rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ha contribuito all’ottenimento del buon risultato. Nonostante ciò, l’utile netto adjusted è risultato in linea con il dato del 2006 a causa di un deciso incremento dei tassi di interesse. Strategia e Investimenti Gli investimenti restano focalizzati sul continuo aggiornamento della raffineria di Sarroch e saranno il punto focale della crescita organica sempre più orientata ad uno sviluppo sostenibile di lungo termine. Su questo versante, durante la manutenzione programmata del secondo trimestre sono state effettuate migliorie sugli impianti in fermata (una unità di distillazione atmosferica, un’unità di distillazione sotto vuoto ed il visbreaker) con lo scopo di incrementare la produzione di diesel a scapito di olio combustibile per un ammontare di circa 150. 000 tonnellate su base annua a partire dal terzo trimestre di quest’anno, e con un impatto positivo stimato di circa 0,5 $/bl sul margine di raffinazione di Saras. Con queste attività è stato portato a conclusione il primo obiettivo del piano di investimenti 2006-2009 (600 milioni di euro complessivamente) che prevedeva l’incremento di produzione di diesel di 350. 000 tonnellate su base annua con un beneficio sul margine di raffinazione di 1,1-1,2 $/bl. In un’ottica di espansione delle proprie attività il Gruppo Saras sta valutando attentamente anche una strategia di crescita attraverso attività di acquisizione, così come un’espansione delle attività del Gruppo nel settore eolico e dei bio carburanti. La strategia del Gruppo è coerente con una visione positiva del mercato della raffinazione per i prossimi anni che riflette un’evidente persistenza di un deficit a livello europeo di gasolio per autotrazione. Impianti in fase di costruzione La costruzione degli impianti per la produzione di benzina a basso tenore di zolfo e dell’unità per il trattamento dei gas derivanti dagli impianti di recupero dello zolfo procede nei tempi previsti. Il primo impianto entrerà in funzione a partire da metà 2008, consentendo la produzione integrale di benzina a basso tenore di zolfo come richiesto dalla specifiche emesse dalla Eu in vigore a partire dal 2009. Il secondo sarà operativo dalla seconda metà del 2008 e consentirà di allinearsi ai migliori standard in termini di emissioni solforose. La fase preliminare per la realizzazione dell’impianto per la produzione di biodiesel a Cartagena è stata completata e l’impianto sarà disponibile entro la prima metà del 2008. Altre attività Esplorazione Gas: continuano i test sismici in Sardegna che hanno portato a risultati preliminari incoraggianti; i risultati finali di tali test sono attesi entro la fine del 2008. Piano di investimenti 2006-2009 da 600 milioni di Euro: i rimanenti progetti sono in fase di ingegnerizzazione e stanno iniziando le prime attività di procurement. Investimenti per segmento di attività Evoluzione prevedibile della gestione Dall’inizio del terzo trimestre i margini di raffinazione hanno avuto una repentina contrazione a seguito di una risalita del tasso di utilizzazione delle raffinerie e di pressioni sui prezzi del grezzo derivanti sia dai fondamentali che da fenomeni speculativi. Per quanto riguarda i fondamentali, il principale fattore che ha portato ad un forte incremento dei prezzi è stata la minore disponibilità di grezzo dovuta sia ad una temporanea riduzione delle produzioni nel mare del nord a seguito di manutenzioni dei pozzi, sia agli effetti di lungo termine generati dal taglio di produzione dell’Opec messo in atto tra fine 2006 e inizio 2007. Nonostante la recente discesa dei margini di raffinazione le prospettive di medio termine rimangono positive data la robusta crescita prevista di domanda dei prodotti petroliferi (stimata dalla Iea in 2-2,5% su base annua) e dalla carenza di capacità di raffinazione che a fatica riuscirà a soddisfare la crescita della domanda. Tale situazione sarà ancor più accentuata dalle più stringenti specifiche sui prodotti finiti che entreranno in vigore nei prossimi anni, che costringeranno molte raffinerie ad investire in un contesto di costi in crescita esponenziale e con ulteriori ripercussioni sulle tempistiche di completamento dei progetti di incremento di capacità in corso. In questa temporanea situazione di mercato Saras beneficerà degli effetti positivi derivanti dai contratti di lavorazione per conto terzi (35-40% del totale della capacità di raffinazione), che garantiscono un’efficiente protezione nel caso di un ribasso dei margini. Questi contratti infatti hanno al proprio interno una opzione put implicita che assicura a Saras un margine minimo di almeno 5-5,5 $/bl al netto dei costi variabili. Le migliorie agli impianti apportate durante la manutenzione di Q2/07 consentiranno a partire da Q3/07 una produzione addizionale di gasolio autotrazione (diesel) pari a circa 150. 000 tonnellate su base annua con un impatto positivo stimato sui margini di raffinazione Saras pari a circa 0,5 $ al barile. All’inizio del terzo trimestre Saras ha deciso di anticipare la fermata per la sostituzione del catalizzatore di uno degli impianti di Mild-hydrocracking. La fermata era precedentemente prevista per il quarto trimestre ed è stata portata a termine nel corso del mese di luglio con un impatto sull’Ebitda che si è attestato nella parte inferiore del preannunciato range di 7-10 milioni di Usd. Tale anticipo consentirà a Saras di beneficiare a pieno della forte domanda di gasolio che tipicamente caratterizza l’ultima parte dell’anno. Nell’ultimo trimestre del 2007 è programmata la manutenzione di uno degli impianti di distillazione atmosferica che causerà la riduzione delle lavorazioni di raffineria di circa l’11% rispetto ai livelli usuali. La lavorazione prevista si attesterà pertanto tra i 24,5 e i 25,2 milioni di barili nel trimestre. Esplorazione Gas: continuano i test sismici in Sardegna che hanno portato a risultati preliminari incoraggianti; i risultati finali di tali test sono attesi entro la fine del 2008. .  
   
   
ASCOPIAVE TRIMESTRALE DI GRUPPO AL 30 GIUGNO 2007. RICAVI DEL SECONDO TRIMESTRE A EURO 50,3 MILIONI (EURO 47,4 MILIONI NEL II TRIMESTRE 2006) ED EBITDA A EURO 6,0 MILIONI (EURO 5,6 MILIONI NEL II TRIMESTRE 2006).  
 
Pieve di Soligo, 10 settembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Ascopiave S. P. A. , riunitosi in data 10 agosto sotto la presidenza di Gildo Salton, ha approvato i risultati trimestrali consolidati del Gruppo al 30 giugno 2007, redatti in applicazione dei principi contabili internazionali Ias/ifrs. Nel Ii trimestre 2007 il Gruppo ha realizzato ricavi per 50,3 milioni di Euro (47,4 milioni di Euro nel Ii trimestre 2006), conseguendo un margine operativo lordo di 6,0 milioni di Euro (5,6 milioni di Euro nel Ii trimestre 2006) e un utile netto di 2,2 milioni di Euro (1,4 milioni di Euro nel Ii trimestre 2006). Per quanto riguarda i risultati progressivi del Gruppo Ascopiave per il primo semestre 2007, i dati evidenziano un fatturato consolidato di Euro 183,8 milioni, (188,3 milioni di Euro nel I semestre 2006), un Ebitda di Euro 22,0 milioni (31,8 milioni di Euro nel I semestre 2006) e un Ebit di Euro 16,3 milioni (26,2 milioni di Euro nel I semestre 2006). La flessione dei risultati, rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente, è stata determinata, principalmente dal calo dei volumi di gas erogato, dovuto all’eccezionale mitezza delle condizioni climatiche registrate soprattutto nei primi tre mesi dell’anno ma protrattesi anche nel secondo trimestre. La riduzione dei consumi ha infatti comportato un calo del Margine Operativo Lordo stimabile in 8,9 milioni di Euro. I volumi di gas distribuito nel I semestre sono diminuiti, da 492,3 milioni di metri cubi a 389,6 milioni di metri cubi. A riprova dell’eccezionalità delle condizioni climatiche, si segnala che i volumi distribuiti nel I semestre 2007 sono stati inferiori di oltre il 16,5% rispetto alla media, riferita allo stesso periodo, degli ultimi cinque anni. Il gas venduto, che passa da 481,5 milioni di metri cubi a 422,8 milioni, è diminuito in misura inferiore, in quanto il dato del 2007 tiene conto dei consumi dei clienti conferiti da Bimetano Servizi alla società di vendita Ascotrade dal 1° gennaio 2007 (40,3 milioni di metri cubi). Nel I semestre è proseguita l’attività di acquisizione di nuovi clienti che, per quanto riguarda l’attività di vendita del gas, sono cresciuti da 313. 355 a fine anno a 347. 602, con un saldo positivo di 34. 247 unità, di cui 29. 453 derivanti dal conferimento del ramo gas di Bimetano Servizi e 4. 794 da acquisizioni commerciali di clienti ex novo, che confermano le tendenze di crescita del recente passato (+1,5% su base semestrale, +3,0% su base annua). Lo scostamento dei risultati semestre su semestre è inoltre spiegato da una contrazione della tariffa di vendita derivante principalmente dall’applicazione nel I semestre 2007 della Del. N. 134/06 rispetto alla Del. N. 195/02 nel I trimestre 2006 e alla Del. N. 248/04 nel Ii trimestre 2006 per un impatto sul Margine Operativo Lordo stimabile in 3,1 milioni di Euro. La riduzione del Margine Operativo Lordo, determinata dal fattore climatico e tariffario, è stata parzialmente compensata dal provento straordinario, pari a 3,9 milioni di Euro, derivante dall’applicazione delle disposizioni della Del. N. 79/07 dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas che ha risolto definitivamente la querelle relativa all’applicazione della Del. 248/04 e seguenti per gli anni 2005 e 2006. Nel primo semestre 2007 le vendite di energia elettrica hanno continuato a crescere. Nel I semestre sono stati venduti 52,2 Gwh e i clienti sono 313. I ricavi hanno invece registrato una crescita, rispetto al I semestre 2006, del 53,7%. La posizione finanziaria netta del Gruppo, positiva per 58,8 milioni di Euro a fine semestre, è diminuita di 28,8 milioni di Euro rispetto a fine 2006. Il cash flow del periodo (utile + ammortamenti) è stato positivo per 16,1 milioni di Euro, l’attività di investimento ha assorbito risorse finanziarie per 8,0 milioni di euro, la gestione del capitale circolante ha determinato un fabbisogno di cassa di 17,1 milioni di Euro, mentre la distribuzione dei dividendi 2006 ha comportato un’uscita di cassa per 19,8 milioni di Euro. La dinamica del capitale circolante per le aziende del gas è fortemente influenzata dalla stagionalità dell’attività. Per tale ragione, nell’anno solare la Posizione Finanziaria Netta raggiunge un picco negativo generalmente nei mesi di marzo, aprile e maggio, per poi migliorare nella seconda parte dell’anno. Sulla base dei risultati del I semestre 2007 e in linea con la best practice internazionale di reporting e con riferimento a quanto annunciato al mercato in sede di Initial Public Offering, il Presidente ha comunicato che intende proporre al Consiglio di Amministrazione del 13 settembre 2007 programmato per l’approvazione della relazione semestrale al 30 giugno 2007, di deliberare la distribuzione agli azionisti di un acconto sul dividendo di 0,025 euro per azione da mettere in pagamento a partire dal 15 novembre 2007 con stacco cedola il 12 novembre 2007. .  
   
   
GAS PLUS S.P.A.: OTTENUTO UN NUOVO PERMESSO PER LA RICERCA DI IDROCARBURI IN EMILIA. SUPERFICIE DI PERTINENZA DEL PERMESSO DI RICERCA PARI A 51 KM2 CON SCADENZA NEL 2013  
 
Milano, 10 settembre 2007 - Gas Plus Italiana S. P. A. , quarto produttore italiano di gas [Gsp. Mi], ha ottenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico un nuovo permesso di ricerca di idrocarburi in provincia di Parma, denominato “Bardone”, in Joint Venture con la francese Petrorep. Nell’ambito della Joint Venture, Gas Plus Italiana con la quota del 60% deterrà il ruolo di Operatore e Rappresentante unico per tutti i rapporti con l´Amministrazione e con i terzi. Il permesso di ricerca che si estende su un’area di oltre 51 km2 avrà una durata di 6 anni dalla data del conferimento. Il D. M. Di conferimento del permesso per la ricerca di idrocarburi è stato ufficializzato con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale degli Idrocarburi e della Geotermia n° 6 del 30 giugno 2007. Il permesso è stato richiesto per approfondire l’attività esplorativa in un settore dell’arco pedeappennino settentrionale in cui Gas Plus vanta una grande esperienza e che ha portato alla scoperta di giacimenti di gas che attualmente rappresentano ben il 13% della produzione annuale di idrocarburi della società. Nel corso delle passate attività esplorative, nell’area erano stati rilevati importanti indizi di accumuli di idrocarburi, in particolare per la presenza di una struttura geologica del tutto simile a quelle dei limitrofi giacimenti produttivi di Torrente Baganza e Monte delle Vigne, operati da Gas Plus. La profondità degli obiettivi minerari è stimata a circa 2. 000 metri dalla superficie. Secondo Marco Zanella, Dg della Società, “l’attribuzione del permesso di ricerca rafforza la presenza di Gas Plus in un’area che in passato ha dato grandi soddisfazioni e che, oltre a rimanere una delle principali aree produttive di Gas Plus, conserva, in base ai dati disponibili, un notevole potenziale residuo. ” “Il nuovo permesso, il primo ad essere assegnato di una serie di domande già inoltrate al Ministero competente - ha continuato Zanella -, si inquadra nella strategia della Società di aumentare le proprie attività in Italia, parallelamente all’ingresso nel settore dell’E&p internazionale. Il conferimento del titolo rafforza inoltre la nostra positiva collaborazione con la Società Petrorep, storico partner di Gas Plus nell’attività di esplorazione e produzione nella zona”. “Il nuovo titolo, localizzato nei pressi della nostra base operativa di Fornovo- ha aggiunto Davide Usberti, Ad del Gruppo Gas Plus- permetterà, in caso di scoperta di nuovi giacimenti di idrocarburi, di minimizzare i costi operativi di presidio ed estrazione e l’eventuale produzione di gas naturale, localizzata nell’ambito dello storico bacino commerciale di Gas Plus, potrà inoltre beneficiare appieno della nostra distintiva caratteristica di operatore integrato”. .  
   
   
CENTRALE ELETTRICA SIPPIC - ISOLA DI CAPRI  
 
 Capri, 10 settembre 2007 - Secondo quanto sembra emergere da un risultato finale degli accertamenti disposti dal Ministero dell’ Ambiente presso la Centrale Elettrica di Capri, i valori riscontrati, all’esito di un minuzioso e capillare controllo da parte dell’ Arpac, rientrano, com’era largamente prevedibile, nei limiti della norma. Ciò testimonia, da un canto, la piena legittimità delle proteste della Sippic Spa in relazione ad accuse che appaiono ispirarsi ad una logica di carattere strumentale - rispetto alla quale la tutela dell’ ambiente non si pone come il vero obiettivo da perseguire – dall’altro come un maldestro tentativo di distogliere l’attenzione delle Autorità e dei cittadini dai reali problemi che affliggono l’Isola. La Sippic Spa ribadisce, in ogni caso, e secondo quanto è sempre avvenuto in passato, la propria più completa disponibilità a partecipare ad un Tavolo di Confronto con le competenti Autorità, finalizzato all’esame ed alla soluzione di tutti gli eventuali problemi ambientali esistenti. .  
   
   
ENERGIA DA BIOMASSE VEGETALI: CINQUE NUOVI IMPIANTI, GESTITI DIRETTAMENTE DA AGRICOLTORI, CON IL CONTRIBUTO DELLA REGIONE. COMPLESSIVAMENTE IN EMILIA-ROMAGNA 26 GLI IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI AGROENERGIE  
 
Bologna, 10 settembre 2007 - Nei prossimi mesi verranno realizzati in Emilia-romagna cinque nuovi impianti per la produzione di energia elettrica o calore gestiti direttamente dagli agricoltori e alimentati a biomasse di origine vegetale. Lo ha annunciato il 6 settembre a Bologna l´assessore regionale all´agricoltura Tiberio Rabboni nel corso di una conferenza stampa. Si tratta dell´esito di una bando regionale emanato lo scorso mese di ottobre che prevedeva uno stanziamento - da parte della Regione - di 1 milione e 500 mila euro, che considerando gli investimenti privati, movimenteranno risorse per 4,2 milioni di euro. A realizzare i nuovi impianti saranno le cinque aziende o consorzi di aziende che hanno ottenuto il punteggio più elevato nella graduatoria, ovvero: la Cooperativa agricola Agribioenergia di Medicina (Bo); il Consorzio Riesco di Piacenza, l´Azienda Visagli Andrea di Monticelli d´Ongina (Pc), la Società Produttori Sementi di Argelato (Bo), la Cooperativa agricola Voltapagina di Cesena (Fc). Salgono così a 26 gli impianti per la produzione di energia da biomasse gestiti da aziende agricole in Emilia-romagna. Di questi la maggior parte sarà operativa entro la metà del 2008. Infatti nel 2006 si è conclusa la fase istruttoria di un precedente bando regionale, con una "dote" finanziaria di 4,5 milioni di euro che ha sviluppato oltre 9 milioni di investimenti privati, grazie al quale sono stati realizzati o sono in corso di realizzazione 21 progetti per la produzione di biogas da reflui zootecnici. "Questo insieme di iniziative sostenute dalla Regione - ha spiegato Rabboni - ci permetterà di verificare sul campo il funzionamento di questa nuova frontiera della produzione di energia e dell´attività agricola. Per fare i necessari aggiustamenti e aprire una prospettiva legata a più grandi numeri". A disposizione - ha spiegato l´Assessore - ci saranno, già nel prossimo anno, i 35 di milioni di euro previsti a questo riguardo dal Piano regionale di Sviluppo Rurale, mentre successivamente la Regione pensa a sistemi di garanzia attraverso i Consorzi Fidi. "Si tratta - ha infatti spiegato Rabboni - di investimenti remunerativi già dal secondo anno". " Siamo la prima Regione italiana per operatività in questo settore - ha aggiunto Rabboni- Questo nostro impegno nasce dalla consapevolezza che queste attività possono costituire un´importante integrazione economica per le aziende agricole e, allo stesso tempo, promuovere lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, in alternativa ai combustibili fossili , riducendo le emissioni di Co2 in atmosfera". I Contenuti Del Bando - I contributi potranno coprire il 35% (aumentabile al 40% nelle zone di montagna e svantaggiate) della spesa massima ammissibile, fissata in 500 mila euro per le aziende singole e in 1,5 milioni di euro per quelle associate. Quattro le diverse tipologie di impianto previste: a gas combustibile ottenuto con ossidazione parziale in assenza di ossigeno a temperature di circa 1000°C di materia organica; a combustione diretta di legno o palletts; a olio combustibile ottenuto da spremitura di coltivazioni quali colza o girasole; a biogas prodotto da fermentazione batterica in assenza di ossigeno di residui vegetali o di coltivazioni dedicate. Gli impianti non dovranno superare 1 Mw di potenza elettrica installata. I Cinque Progetti - Agribioenergia Società Cooperativa Agricola (Medicina - Bologna): L´investimento ammonta a 3. 720. 426 euro con un contributo pari a 525. 000 euro. Si tratta di un impianto di biogas con utilizzo di biomassa vegetale più una percentuale di circa il 15% di liquame zootecnico. L´impianto interessa un bacino produttivo oggetto di significative riconversioni colturali. Da bietola da zucchero a mais e sorgo. E´ previsto l´utilizzo di un motore di cogenerazione della potenza di 1064 Kw La Cooperativa è costituita da 21 soci con un impegno di superficie dedicata di circa 300 Ha . Consorzio Riesco (Piacenza): L´investimento ammonta a 1. 554. 606 euro con un contributo erogabile pari a 525. 000 euro. Il consorzio é stato creato appositamente per occuparsi di tutto ciò che riguarda la valorizzazione delle matrici vegetali, la produzione di energia da fonti rinnovabili e la fornitura di servizi legati al settore. Il processo di produzione fa riferimento a due gasificatori da 250 Kw. L´approvvigionamento della materia prima (biomassa) avviene tramite le 9 aziende consorziate, che sono logisticamente posizionate in un´area prossima agli impianti con indubbio vantaggio economico. Inoltre la collocazione degli impianti interessa un bacino produttivo oggetto di significative riconversioni colturali. Az. Agr. Visagli Andrea (Monticelli d´Ongina - Piacenza): L´investimento ammonta a 245 mila euro con un contributo pari a 85. 751 euro. L´azienda nasce in relazione all´attività preesistente di coltivazione diretta a carattere familiare, con il nuovo indirizzo ci si vuole occupare dello sviluppo dell´attività energetica da fonti rinnovabili (biomasse). L´azienda dispone di 50 Ha a rotazione con una riconversione a cereali di 19 Ha, precedentemente coltivati a bietola . L´impianto avrà una potenzialità di 60 Kw di potenza con un funzionamento annuo di circa 8000 ore. Società Produttori Sementi S. P. A. ( Argelato - Bologna): L´investimento ammonta a 1. 230. 384 euro, con un contributo pari a 175. 000 euro. Il progetto interessa circa 560 Ha coltivati con colture specifiche quali il mais ed è sinergico ad un progetto di urbanizzazione che usufruirebbe di un impianto di teleriscaldamento/raffreddamento servito da una caldaia da Kw 142, ad alto rendimento per combustione a mais. Anche in questo caso l´area di ubicazione del progetto è oggetto di significativa riconversione colturale (settore bieticolo), è previsto anche l´utilizzo di terreni a riposo. Voltapagina Società Cooperativa Agricola (Cesena - Fc): L´investimento ammonta a 120. 000 euro con un contributo pari a 48. 000. Si tratta di un progetto orientato verso l´autoconsumo, tipicamente aziendale e di facile trasferibilità. L´impianto è di tipo cogenerativo (calore + energia elettrica) della potenza di 25 Kw alimentato a olio vegetale. E´ interessata un´ estensione coltivata di circa 150 Ha a indirizzo produttivo cerealicolo-zootecnico con riferimento particolare al girasole. Siamo in presenza di una "filiera corta" in quanto anche la trasformazione in olio (pressatura ) avviene in azienda tramite apposita macchina. .  
   
   
SCUOLA,ROSSONI:LIBERTA´ DI SCELTA EVITA DISPERSIONE L´ASSESSORE REGIONALE LOMBARDO HA PRESENTATO IL NUOVO ANNO SCOLASTICO  
 
Milano, 10 settembre 2007 - "Da sempre Regione Lombardia e l´Ufficio Scolastico regionale collaborano per garantire, nell´interesse degli studenti lombardi, un offerta di istruzione e formazione di qualità. Una collaborazione che si è concretizzata nella sperimentazione dei corsi triennali, dei Poli formativi e della formazione congiunta dei docenti". Lo ha sottolineato l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni, intervenendo questa mattina alla presentazione del nuovo anno scolastico. Per quanto riguarda il problema della dispersione scolastica e dell´obbligo di frequenza fino a 16 anni, l´assessore Rossoni ha rilevato che "la fuga dalle aule si combatte con più libertà di scelta, non con più obbligo. In altra parole l´offerta formativa va ampliata ed adeguata alle crescenti esigenze della domanda. La Regione Lombardia ritiene perciò indispensabile portare a regime e potenziare i percorsi triennali di istruzione e formazione professionale, che hanno già dato ottimi risultati. La dispersione in questi corsi, frequentati da oltre 31. 000 allievi, è solo del 3%. Il 70% degli allievi inoltre si inserisce subito nel mondo del lavoro e un altro 15% prosegue gli studi. I nostri percorsi triennali del resto rispettano, già ora, ampiamente, gli obiettivi specifici di apprendimento (asse matematico, storico-sociale, linguaggi e scientifico) che il nuovo regolamento ministeriale stabilisce dovranno possedere tutti i ragazzi a 16 anni". "Entro un anno inoltre - ha proseguito l´assessore - sarà operativo un altro strumento essenziale per la lotta all´evasione scolastica: l´anagrafe scolastica regionale. Prevista dalle nostra legge n. 19 del 2007, permetterà di conoscere non solo quanti ma anche quali allievi non si iscrivono alle scuole superiori, permettendo quindi di intervenire in modo mirato". "Concordo col ministro Fioroni - ha concluso l´assessore - sull´introduzione di norme più severe per gli insegnati inadempienti. Accanto a queste però andrebbero investite risorse per premiare il merito dei docenti più capaci. Anche in questa prospettiva acquista grande importanza il problema della valutazione delle istituzioni scolastiche e formative. Per la prima volta in Italia una Regione, la Lombardia, si è dotata di un sistema di valutazione indipendente per rendere trasparenti i risultati raggiunti. Tutto ciò responsabilizzerà motiverà il personale scolastico e aiuterà le famiglie a scegliere meglio". . .  
   
   
SICUREZZA SISMICA DELLE SCUOLE: UN IMPEGNO PRIORITARIO  
 
 Firenze, 10 settembre 2007 - Procedono gli interventi di adeguamento e miglioramento sismico delle scuole della Regione Toscana. Oggi e domani riflettori puntati sui lavori completati o ancora in corso nelle scuole dei comuni di Borgo San Lorenzo, Londa, Rufina, San Godenzo e Vicchio con la presentazione da parte dell’assessore regionale alla protezione civile Marco Betti e dei sindaci dei cinque comuni del Mugello e della Val di Sieve dei risultati della iniziativa regionale di prevenzione e riduzione del rischio sismico. Ospiti d’onore delle due giornate, che vogliono contribuire a far crescere tra gli abitanti una cultura diffusa della prevenzione sismica, sono il sindaco di San Giuliano di Puglia e alcuni genitori del comitato per le vittime del crollo della scuola del 31 ottobre 2002, a cui sono dedicate le targhe apposte nelle varie scuole. “La sicurezza e la protezione sismica dei fabbricati scolastici – ha detto l’assessore Marco Betti, che si è recato nel pomeriggio a Rufina e a Londa - sono uno degli impegni centrali che un’amministrazione pubblica deve assumersi. In Toscana si è avviato un lavoro consistente in questo ambito, a partire dalle indagini fin dal 1984 di valutazione preventiva della sicurezza degli edifici a cui sono seguiti negli anni, e soprattutto dopo il crollo di San Giuliano, interventi che hanno interessato circa 250 scuole. Mi auguro che tale impegno possa intensificarsi in futuro per mettere in sicurezza tutte le scuole delle aree a maggior rischio sismico della nostra regione”. Le tappe della giornata odierna sono state in mattinata Borgo San Lorenzo e Vicchio. A Borgo sono in fase di progettazione gli interventi di adeguamento dell’elementare Dante Alighieri, della materna e elementare Don Minzoni, e della materna Lorenzo il Magnifico (in località Panicaglia). Ultimati invece i lavori della scuola media Giotto di Vicchio. Nel pomeriggio la delegazione si è spostata a Rufina, dove, nella scuola media Leonardo da Vinci sono in corso i lavori di adeguamento di quattro edifici e la costruzione di due nuovi corpi, e poi a Londa (interventi in corso alla scuola elementare e media). Domattina l’appuntamento è a San Godenzo, dove la scuola elementare Desiderio da Settignano è stata adeguata. E’ invece in costruzione la palestra della scuola media. .  
   
   
PARLARE DI SESSO A SCUOLA PER PREVENIRE LE DISCRIMINAZIONI  
 
Firenze, 10 settembre 2007 - Sandra Landi, direttrice dell’Agenzia toscana per lo sviluppo dell’autonomia scolastica, racconta miti e linguaggi dei giovani di oggi e propone l’uso dell’i-pod per superare la difficoltà del parlare di sesso in famiglia come a scuola; il pedagogo Franco Cambi denuncia la «congiura del silenzio figlia della difficoltà tutta italiana a rientrare in un processo di modernizzazione interrotto», quando la scuola dovrebbe «fornire informazioni e strumenti per sostenere la nostra costruzione armonica»; Marco Chiappetta, giovane aretino e vice presidente del Parlamento degli studenti toscani, parla di sé e ricorda quando a sette anni ha iniziato a capire che era gay e a quattordici lo ha confessato ad amici e genitori. Alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico la Regione Toscana ha organizzato il 7 settembre in Consiglio Regionale un affollato seminario rivolto agli insegnanti, più di novanta le persone in sala, per affrontare il problema grave e complesso del bullismo ed in particolare del bullismo verso chi è o è solo ritenuto omosessuale: un’occasione anche per un confronto su come si può parlare di sesso e sessualità nella scuola, perché in fondo le due cose vanno di pari passo. L’idea è stata degli assessori alle riforme istituzionali e all’attuazione dello Statuto Agostino Fragai e all’istruzione Gianfranco Simoncini e sarà la prima di una serie di iniziative per definire assieme ad esperti, dirigenti scolastici e insegnanti strategie formative nuove e nuove forme di rispetto. Per invitare gli insegnanti a partecipare e a riflettere sul problema i due assessori hanno inviato a tutti una lettera. «Il bullismo – dicono - colpisce chi è diversamente abile, chi è “diverso” per etnia, religione o genere, chi non accetta le “regole” del gruppo più forte e prende di mira anche persone gay, lesbiche o bisessuali o semplicemente ritenute tali. Il fenomeno ha assunto forme e dimensioni assai preoccupanti e per questo va contrastato, con strumenti nuovi» «Anziché insegnare a scuola la storia della Padania – aggiunge l’assessore all’istruzione Gianfranco Simoncini - la Regione Toscana propone dunque un più deciso impegno sul fronte del rispetto dei diritti di cittadinanza: un sostegno alla didattica e ai ragazzi per la costruzione del loro percorso di vita prima che un obbligo o una nuova materia. E non solo una campagna contro il bullismo». La lotta all’omofobia è un tema trasversale a tutte le politiche e il bullismo non è solo un fenomeno scolastico e neppure solo contemporaneo: basta sfogliare qualche pagina del libro «Cuore» e leggere qualche dialogo tra Franti e De Rossi. Il vice presidente della Toscana Federico Gelli ricorda gli interventi sul fronte della sicurezza e come omofobia e bullismo siano temi al centro dei corsi di formazione che la Regione organizza per le polizie municipali. Nell’anno europeo della pari opportunità per tutti la Toscana, prima regione in Italia a garantire con una propria legge che venga rispettato il principio di non discriminazione per lesbiche, gay, bisessuali e transessuali, ha costituito presso l’assessorato alle riforme di Fragai una task force che si occuperà di dare maggiore energia e slancio all’approvazione di quei principi. E con questo scopo ospiterà il 26 e 27 ottobre a Firenze un’iniziativa nazionale per dire no alla violenza omofobica e alle discriminazione per orientamento sessuale. .  
   
   
UNA DELEGAZIONE DELL’ITTC DI PECHINO HA VISITATO AREA INCONTRATI ANCHE I RESPONSABILI DI ALCUNI LABORATORI DEL PARCO SCIENTIFICO  
 
 Trieste, 10 settembre 2007 - Area Science Park ha ospitato una delegazione dell’Ittc – International Transfer Technology Center di Pechino, che fa capo alla Tsinghua University, il primo ateneo tecnico della Cina, con 13 scuole di specializzazione e 54 facoltà, oltre 3100 professori e uno staff di 2000 tecnici e ricercatori. La Tsinghua University detiene circa il 10% della ricerca Universitaria in Cina. L’ittc è stato accreditato nel 2001 dal Ministero dell’Educazione e dalla Commissione Statale per l’Economia e Commercio quale Centro Nazionale della Cina per le attività di Trasferimento Tecnologico ed è oggi il principale partner operativo del Ministero della Scienza e Tecnologia cinese. Le attività dell’Ittc sono organizzate secondo quattro aree di business: licenze tecnologiche e servizi di marketing per aziende straniere in Cina; supporto alle aziende cinesi nell’identificazione di soluzioni tecnologiche e partner esteri; servizio di supporto allo sviluppo di attività tecnologiche e d’affari per aziende straniere che affrontano il mercato cinese; supporto alle aziende cinesi per l’esportazione di tecnologie e prodotti verso i mercati esteri. Le aree tecnologiche in cui l’Ittc ha competenze più consolidate sono quelle dell’ Energia, dell’Ambiente, delle Biotecnologie e dell’Ingegneria Chimica. Il Centro vanta accordi di collaborazione con alcune delle principali organizzazioni internazionali attive nel campo della promozione industriale e tecnologica, operando attraverso l’azienda di servizi alle imprese Coway International Techtrans Co. L’ittc ha espresso notevole interesse per le attività di Area e per il progetto di internazionalizzazione del parco scientifico triestino in Cina, avviato di recente con l’apertura di un ufficio di collegamento a Pechino. Con la sede a Pechino Area intende più efficacemente promuovere da un lato l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese regionali hi-tech con strutture e servizi ad hoc, dall’altro l’attrazione verso la nostra regione di investimenti cinesi nei settori a più elevata intensità tecnologica. Nel corso della visita sono stati inoltre effettuati incontri con alcuni centri di ricerca insediati nel parco scientifico e tecnologico (Labor, Cimteclab, Sincrotrone, Tasc-infm) che hanno riscosso l’interesse della delegazione per opportunità di collaborazione nel trasferimento tecnologico. La visita è stata organizzata nell’ambito della collaborazione tra Area e Matech, il centro di ricerca materiali e trasferimento tecnologico del Parco Scientifico e Tecnologico Galileo di Padova, grazie al quale recentemente è stato avviato presso il Polo Tecnologico di Pordenone Matech Point Fvg, il primo centro regionale che offre assistenza alle imprese per l’utilizzo di materiali e tecnologie innovativi. Matech ha recentemente siglato un accordo di collaborazione in esclusiva con Coway International Techtrans Co. , grazie al quale le strutture partner dei Matech Point potranno avere accesso alla rete di trasferimento tecnologico cinese Ittc-net. “L’incontro con l’Ittc è stato per Area Science Park di notevole interesse” – dichiara l’ing. Gabriele Gatti, direttore delle Relazioni e Reti Internazionali di Area – “in quanto riteniamo che l’Ittc possa configurarsi come uno dei partner cinesi di eccellenza per la rete di supporto all’internazionalizzazione delle imprese regionali innovative che l’ufficio di Area a Pechino sta attivando da qualche mese”. .  
   
   
BORSA DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE  
 
 Firenze, 10 settembre 2007 - Si terrà alla Fortezza da Basso di Firenze nell’ambito del Festival della Creatività dal 25 al 28 ottobre, in un’ area tematica denominata “Innova”, con oltre 20. 000 mq dedicati esclusivamente all’innovazione tecnologica e al trasferimento della conoscenza, la nuova edizione della Borsa dalla Ricerca e dell´Innovazione, che si propone di consolidare e rinnovare il successo ottenuto lo scorso anno, che vide la partecipazione di 115 Centri di Ricerca toscani e non. Quest’anno, i Centri di Ricerca della Toscana potranno partecipare alla iniziativa a titolo gratuito, per facilitare ulteriormente l’interazione col mondo delle imprese. Con questa facilitazione si intende coinvolgere tutti i soggetti più rappresentativi che, a vario titolo, partecipano ai processi di innovazione e di sviluppo dell´economia regionale in modo da garantire una maggiore visibilità alle loro ricerche e favorire l´incontro tra domanda e offerta di tecnologia. Per ulteriori informazioni www. Borsadellaricerca. Org oppure Samuel De Puri -s. Depuri@firenzetecnologia. It - Tel. 055. 2661057 .  
   
   
SCIENZIATI BELGI SVELANO LA BASE DI RICERCA ECOLOGICA PER LO STUDIO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO IN ANTARTIDE  
 
Bruxelles, 10 settembre 2007 - Il famoso esploratore belga Alain Hubert ha svelato la prima stazione scientifica ecologica polare, costruita ai fini della ricerca relativa all´impatto del cambiamento climatico sull´Antartide. La stazione «Princess Elisabeth» mira a diventare una base di ricerca totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico che consentirà agli scienziati di studiare il cambiamento climatico e di suscitare un maggiore interesse pubblico sulla questione, nel rispetto dell´ambiente. La stazione, del valore di 12 Mio Eur, è una struttura prefabbricata in acciaio inossidabile e legno, progettata in modo aerodinamico. Ospiterà 20 ricercatori in un ambiente interno di 700 metri quadrati. La struttura, finanziata dal governo belga e da partner privati, verrà trasferita dal Belgio al Polo Sud nel mese di novembre. «La base sarà la prima del suo genere a produrre zero emissioni, pertanto costituirà un modello unico di come l´energia dovrebbe essere impiegata nell´Antartide», ha affermato Alain Hubert, fondatore della Fondazione polare internazionale belga, che studia l´impatto del cambiamento climatico sulle calotte polari. In totale isolamento, in modo da evitare possibili perdite di petrolio e altri disastri non naturali, la stazione sfrutterà l´energia elettrica prodotta dai pannelli solari presenti sul suo tetto e dalle turbine eoliche. L´acqua verrà riciclata e i rifiuti solidi verranno rimossi ogni due anni. «Da un punto di vista ecologico è totalmente innovativa, poiché sarà praticamente "a zero emissioni"», ha spiegato il leader di progetto Johan Berte, che ritiene che la base potrebbe diventare un modello per le future stazioni nell´Antartide. Gli scienziati della base focalizzeranno la loro ricerca sulla climatologia, sulla glaciologia e sulla microbiologia e saranno coinvolti nell´Anno polare internazionale, un´iniziativa globale cui partecipano oltre 50 000 ricercatori che studiano come il riscaldamento globale e altri fenomeni stanno cambiando le parti più fredde della Terra e come questo influisca sul resto del mondo. L´iniziativa è la più grande del suo genere da 50 anni a oggi e riunisce gli scienziati di 63 nazioni in 228 studi per monitorare la salute delle regioni polari attraverso l´impiego di rompighiaccio, satelliti, stazioni e sottomarini. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Polarfoundation. Org/ .  
   
   
CAMBIAMENTI CLIMATICI: LE RICERCHE DEL CNR IN OCCASIONE DELLA CONFERENZA NAZIONALE SUL CLIMA, LA PUBBLICAZIONE DI UN VOLUME CHE RACCOGLIE 205 CONTRIBUTI DEGLI ISTITUTI E DEI RICERCATORI DELL’ENTE  
 
 Roma, 10 settembre 2007 - Le ricerche sul clima hanno conosciuto, negli ultimi decenni, una crescita esponenziale, come pure i finanziamenti ad esse dedicati, che attualmente superano i tre miliardi di dollari a livello mondiale. Sullo studio degli eventi climatici si concentrano le agenzie dell’Onu e organismi scientifici internazionali come il Wmo, l’Unep, l’Icsu. Lo scopo di queste attività è l’approfondimento delle conoscenze al fine di realizzare previsioni più attendibili e ridurre rischi e danni derivanti dal cambiamento climatico: per i ricercatori si tratta di una della sfide più complesse ed affascinanti, a cui non si è sottratto il Cnr, che nel settore vanta una lunga tradizione, iniziata durante la presidenza di Guglielmo Marconi e rinnovata nel tempo con la creazione di numerosi Istituti, il varo di programmi finalizzati e strategici, la creazione del Dipartimento Terra e Ambiente (Dta), il maggiore dell’Ente (circa 20% delle risorse finanziarie e di personale). “Contribuire allo sviluppo economico e al benessere sociale del Paese. E’ con questo obiettivo – spiega il vicepresidente del Cnr, Federico Rossi - che l’Ente lavora sulle problematiche scientifiche che riguardano i cambiamenti climatici, per fornire risposte attendibili ai responsabili istituzionali i quali devono assumere importanti decisioni in termini di prossime azioni di mitigazione e di adattamento”. In occasione della Conferenza Nazionale sul Clima promossa dal Ministero dell’Ambiente (12-13 settembre prossimi), il Cnr ha voluto essere presente con un volume che raccoglie in forma sintetica le ricerche più recenti e in corso svolte dall’Ente, spesso in collaborazione con Università, altri Enti di ricerca, Istituzioni pubbliche e imprese. Il volume curato dal Dta comprende 205 contributi realizzati da circa 500 ricercatori e tecnici afferenti a 24 Istituti, ed è articolato in sette capitoli che coprono tutte le tematiche climatologiche: modelli, impatto dei cambiamenti, ricostruzione dei climi del passato, metodi di osservazione e misura, processi fisici e chimici, valutazioni socio-economiche, rischi e mitigazione. “Il volume – spiega il direttore del Dta del Cnr, Giuseppe Cavarretta - fornisce una rassegna dei risultati ottenuti dal Cnr, sia sulle problematiche generali tuttora aperte, sia sugli effetti locali dei cambiamenti climatici. Pubblicando questa collettanea anche su web sul sito www. Dta. Cnr. It, vogliamo rendere fruibili i risultati dagli organismi istituzionali e dal grande pubblico, che su questi problemi dimostra una sensibilità crescente”. Ed effetti globali Gli oceani, una ‘pompa’ di Co2 - Tra i gas responsabili dell’effetto serra il ruolo principale spetta all’anidride carbonica (Co2), la cui concentrazione in atmosfera si pensa dovuta alle attività antropiche, basate sull’utilizzazione di combustibili fossili. In realtà, la presenza della Co2 dipende anche e soprattutto dalla interazione tra questo gas ed i vari componenti del sistema climatico: idrosfera, suolo, biosfera. E’ ben noto che gli oceani sono sia pozzi che sorgenti della Co2: questo è possibile per la presenza della Sostanza Organica Disciolta (Dom), che è un miscuglio di Carbonio, Azoto, Fosforo e rappresenta la più grande riserva di carbonio organico reattivo disponibile sul pianeta. L’oceano agisce come pozzo attraverso due diversi processi: il primo (pompa fisica) consiste nel trasporto di grandi quantità di Co2 verso il fondo nella formazione delle acque profonde, il secondo (pompa biologica) consiste nella diffusione e nel rilascio nelle acque profonde della Dom e del Caco3 in modo tale che grandi quantità di Co2 vengono immagazzinate negli oceani. In conseguenza, mentre negli strati superficiali la concentrazione della Co2 è in equilibrio con quella atmosferica, in profondità si registrano livelli che sono 50 volte più alti di quelli atmosferici. Processi di risalita della acque di fondo, così come una ridotta attività della pompa biologica, possono incrementare la concentrazione di Co2 in aria. Tali processi sono ancora in gran parte da approfondire, anche perché il prevalere dell’azione di assorbimento rispetto a quella di emissione, o viceversa, dipende in larga misura dalle caratteristiche dei bacini e dalle proprietà chimico-fisiche delle acque. Il Cnr da oltre 10 anni studia il ruolo della Dom nel Mediterraneo attraverso campagne di misura ad hoc, evidenziando come le strutture fisiche e le variazioni della circolazione termoalina (la circolazione causata dalla variazione di densità delle masse d´acqua) siano determinanti nel regolare i processi di emissione ed assorbimento della Co2. In particolare, la concentrazione di Carbonio Organico Disciolto è più elevata che negli oceani a causa della maggiore rapidità con cui si formano le acque di fondo e questo implica un maggiore assorbimento della Co2. Aerosol: una medaglia a due facce - Fra le maggiori incertezze rilevate anche nell’ultimo rapporto Ipcc, particolare importanza va attribuita al ruolo degli aerosol (anche detti particolato atmosferico o polveri) sul bilancio radiativo (rapporto fra radiazione solare e emissione terrestre). Gli aerosol, infatti, influenzano il clima in modo diretto, riflettendo la radiazione solare verso lo spazio, ed in modo indiretto, modificando le proprietà e la distribuzione delle nubi. Ambedue questi effetti causano un raffreddamento del clima della Terra. E’ ormai assodato che gli aerosol atmosferici prodotti dall’uomo hanno prodotto negli ultimi 100-150 anni un effetto netto di contrasto del riscaldamento prodotto dalla Co2 e dagli altri gas serra. Occorre notare anche che gli stessi processi (ad esempio l’uso di combustibili fossili o la combustione di biomasse) responsabili dell’immissione in atmosfera di gas serra, Co2 in primo luogo, causano anche la generazione di inquinanti gassosi e particolati (aerosol). In questo senso, le problematiche del clima e della qualità dell’aria vanno quindi considerate come due facce della stessa medaglia. Basti considerare i noti effetti deleteri degli aerosol atmosferici sulla salute umana. L’esposizione agli aerosol inquinanti riduce l’aspettativa di vita media individuale di circa 8 mesi nei paesi Eu-25 e per questo motivo i governi hanno introdotto o stanno introducendo a livello mondiale misure di limitazione della loro concentrazione in aria, che nella maggior parte dei paesi industrializzati e persino in alcuni paesi in via di sviluppo si va ormai abbassando, con un andamento che continuerà sempre più nel futuro. Tale diminuzione dei livelli di concentrazione è anche favorita dal breve tempo di vita degli aerosol, per cui limitandone le sorgenti la loro concentrazione è destinata a calare nello spazio di giorni. Al contrario, i gas serra hanno tempi di permanenza in atmosfera dell’ordine dei decenni o, in alcuni casi, di secoli, per cui limititandone le sorgenti la loro concentrazione diminuirà solo molto lentamente. Conseguenza di tutto questo è che la parziale “protezione” che le emissioni antropiche di aerosol hanno fornito nell’ultimo secolo rispetto al riscaldamento prodotto dai gas serra andrà via via scemando, rendendo molto più urgenti le misure di riduzione dei gas serra. Le “nubi brune”, la minaccia che arriva dall’Asia - I cambiamenti climatici sono un fenomeno tipicamente globale e questo determina un forte interesse per le perturbazioni introdotte dal rapido sviluppo economico di paesi in via di sviluppo, Cina e India in particolare, sul clima globale e quindi anche dell’Europa e dell’Italia. Il Cnr è attivo nella ricerca sui cambiamenti climatici in queste aree, in particolare, attraverso Ev-k2-cnr. Quest’unità di ricerca partecipa al progetto Abc (Atmospheric Brown Cloud) attivato dall’Unep, l’Agenzia delle Nazioni Unite sull’Ambiente, al fine di studiare l’effetto sul clima delle “nubi brune” che si formano su vaste zone inquinate del globo, in particolare dell’Asia. La componente principale di queste nubi è rappresentata da minuscole particelle carboniose prodotte dai processi di combustione industriale in impianti con misure di controllo inadeguate, ma anche, forse in modo preponderante, dalla combustione di centinaia di milioni di fuochi domestici che bruciano in modo incontrollato ed inefficiente combustibili di cattiva qualità nelle aree più disagiate del pianeta. Queste particelle assorbono la radiazione solare e scaldano l’atmosfera, andando quindi ad aumentare l’effetto prodotto dai gas serra. Si stima che le nubi brune possano contribuire dal 15 al 30% del global warming. L’unità di ricerca Ev-k2-cnr ha attivato nell’ambito del progetto Abc una stazione di misura nel Laboratorio Piramide in Himalaya, a 5050 m di quota. Tra gli importanti effetti delle “nubi brune” c’è infatti lo scioglimento dei ghiacciai himalayani, causato dall’aumento della temperatura e dalla deposizione delle particelle carboniose sulle superfici nevose, che assorbendo la radiazione solare ne favoriscono lo scioglimento. La riduzione dell’estensione dei ghiacciai himalayani ed il cambiamento dei regimi del monsone asiatico avranno un grosso impatto sui sette maggiori fiumi dell’Asia che nascono nella catena himalayana (Gange, Indo, Brahmaputra, Salween, Mekong, Yangtze e Fiume Giallo), influenzando in modo rilevante la vita di miliardi di persone. Vapor d’acqua, il primo gas serra - Anche se si parla quasi esclusivamente dell’effetto serra dovuto all’anidride carbonica (Co2), il principale responsabile dell’effetto serra dell’atmosfera è il vapore acqueo. L’importante differenza fra questi due gas è però che il vapore acqueo ha scambi rapidi con i suoi immensi serbatoi distribuiti sulla superficie terreste (oceani, ghiacciai e vegetazione) e che la sua concentrazione in atmosfera non può essere alterata in modo significativo dai processi antropici di produzione di vapore. Nel caso della Co2, invece, gli scambi con i serbatoi sono molto lenti e la concentrazione atmosferica naturale è bassa, così che l’accumulo in atmosfera dovuto alla produzione antropica diventa significativo. Pertanto, la produzione di vapore acqueo non altera l’equilibrio radiativo del sistema Terra e non può influenzare il clima, mentre la produzione di Co2 introduce una perturbazione ed è vista con preoccupazione in quanto effetto “forzante”. Il ruolo secondario della Co2 come gas serra è spesso utilizzato per minimizzare il problema dell’uso dei combustibili fossili, pertanto bisogna chiarire che l’importanza della Co2 è relativa al valore della sua forzante e non al rapporto con l’effetto serra relativo al vapore acqueo. Il ruolo dominante del vapore acqueo come gas serra è invece importante in quanto parte di un meccanismo di retroazione (feedback). Infatti la sua concentrazione in atmosfera è controllata dalla dinamica atmosferica e può essere alterata da variazioni climatiche, generando un cambiamento del suo effetto serra e un’ulteriore perturbazione del clima. Se la retroazione è negativa (cioè se un aumento della forzante della Co2 porta, attraverso i cambiamenti climatici, ad una diminuzione dell’effetto serra dovuto al vapore acqueo) abbiamo una riduzione degli effetti, se la retroazione è positiva (cioè un aumento della forzante della Co2 porta ad un aumento dell’effetto serra dovuto al vapore acqueo) la perturbazione introdotta dalla forzante è destinata ad avere effetti crescenti nel tempo con una variazione irreversibile del clima. Un aumento della temperatura dell’atmosfera implica che può essere contenuta nell’aria una maggior quantità di vapore acqueo, e questo suggerirebbe l’esistenza di una retroazione positiva. Tuttavia, maggiori concentrazioni di vapore comportano anche una maggiore formazione di nubi, che causano un aumento della parte riflessa dell’energia solare in ingresso (albedo terrestre) ed un raffreddamento. La determinazione del segno della retroazione dell’acqua è insomma estremamente complessa ed è ancora oggetto di dibattito scientifico: molti parametri devono essere meglio quantificati, anche tenendo conto della loro variabilità geografica e stagionale. In particolare, mancano osservazioni adeguate per la caratterizzazione dell’effetto serra nella regione spettrale del lontano infrarosso, dove si verifica circa la metà dell’effetto serra dovuto al vapore acqueo, a causa di difficoltà nella strumentazione comunemente utilizzata, che necessita di sistemi di raffreddamento criogenici a bassissima temperatura non utilizzabili nel caso di misure fatte con strumenti montati su satellite. Il Cnr ha affrontato con successo anche questa difficile sfida tecnologica, aggirando il problema con la costruzione di uno strumento in cui sono ottimizzati sia il metodo di misura che l’efficienza strumentale, rendendo idoneo alla misura anche uno strumento non raffreddato. Questo nuovo strumento, chiamato Refir e realizzato in tutte le sue parti presso l’Ente, unisce semplicità di concezione e operabilità. Una prima misura è stata effettuata portando Refir ad una quota di 35 km - praticamente fuori dall’atmosfera che causa l’effetto serra - con un pallone stratosferico. Il volo è avvenuto in una zona tropicale, partendo dalla base di Teresina in Brasile. Lo strumento, guardando verso il nadir, osserva l’intero spettro dell’emissione della Terra verso lo spazio, che a seconda delle frequenze spettrali coincide con l’emissione della superficie terrestre o con l’emissione della superficie attenuata dall’assorbimento dei gas serra, con una risoluzione spettrale che include anche il lontano infrarosso. Dalle righe presenti nello spettro osservato è possibile riconoscere i gas che contribuiscono all’effetto serra e determinare la loro distribuzione in quota: si tratta della prima misura dell’effetto serra effettuata in modo così dettagliato e completo, che comprende anche la regione poco studiata del lontano infrarosso dove si manifesta la maggior parte dell’effetto serra dovuto al vapore acqueo. Un contributo fondamentale. .  
   
   
TORNA LA NOTTE DEI RICERCATORI 28 SETTEMBRE 2007: UNA NOTTE TUTTA DEDICATA ALLA RICERCA, COORDINATA DALL’ARTI E DALLA REGIONE PUGLIA. OLTRE ALLE 5 UNIVERSITÀ PUGLIESI, COINVOLTI QUEST’ANNO ANCHE CNR, ENEA E TECNOPOLIS  
 
Valenzano, 10 settembre 2007 - Una serata ricca di eventi e manifestazioni per avvicinare il mondo della ricerca alla gente e soprattutto ai giovani: è quella organizzata il 28 settembre prossimo dall’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione, per conto della Regione Puglia. La Notte dei Ricercatori si terrà nei cinque capoluoghi di provincia e vedrà coinvolte le Università di Bari, Foggia e del Salento, il Politecnico di Bari, la Lum “Jean Monnet”, il Cnr, l’Enea e Tecnopolis; il tutto in contemporanea con 40 città europee. Per il secondo anno consecutivo l’Arti ha partecipato al bando “Notte dei Ricercatori” con una proposta che è stata approvata dalla Commissione Europea, insieme ad altre 3 proposte in Italia (in Piemonte, Lazio e Campania). Obiettivo della Notte è quello di rafforzare il rapporto tra scienza, scuola e società e avvicinare i giovani al mondo della ricerca, promuovendone l’attrattività delle carriere. Novità di questa edizione è la scelta dei luoghi che ospiteranno le manifestazioni: da quest’anno anche a Bari, oltre che a Lecce e Foggia, gli eventi si svolgeranno nel centro della città, che con i suoi contenitori culturali e le sue piazze diventerà il palcoscenico ideale per la ricerca e per i suoi protagonisti. Altra novità è il coinvolgimento della Cittadella della Ricerca di Brindisi e delle sedi universitarie di Taranto, che saranno aperte al pubblico per visite guidate e seminari tematici. Tema dell’edizione 2007 è la creatività: a questa si ispira il programma delle manifestazioni pugliesi che si articola in eventi spe ttacolari e divulgativi, conferenze, brevi seminari e talk show. Per tutto il giorno resteranno aperti al pubblico i laboratori delle sedi universitarie e di ricerca: una testimonianza di quanta ricerca di qualità si faccia in Puglia, nelle discipline scientifiche e in quelle umanistiche. Alcuni eventi satellite animeranno questi luoghi già a partire da lunedì 24 settembre. .  
   
   
PREMIO ALL´INNOVAZIONE AMICA DELL´AMBIENTE "EFFICIENZA PER IL CLIMA. VERSO UN´ECONOMIA DELLA QUALITÀ". LEGAMBIENTE E REGIONE LOMBARDIA CON UNIVERSITÀ LUIGI BOCCONI E POLITECNICO DI MILANO SOSTENGONO E PROMUOVONO, ATTRAVERSO IL PREMIO, LE INIZIATIVE INNOVATIVE AMICHE DELL´AMBIENTE DELL´ANNO 2007  
 
Milano, 10 settembre 2007 - Il Premio è rivolto alle imprese e agli enti pubblici che abbiano adottato scelte eco-efficienti. Viene attribuito a tecnologie, processi, prodotti, ser vizi e sistemi gestionali innovativi che abbiano dimostrato di contribuire a significativi miglioramenti in campo ambientale e che si segnalino per la loro originalità e per le loro potenzialità di sviluppo. Scopo del Premio è creare un contesto favorevole alla ricerca e contribuire alla diffusione di buone pratiche orientate alla sostenibilità ambientale, valorizzando quelle realtà che sappiano raccogliere le sfide dell´ambiente come valore e opportunità irrinunciabile di sviluppo e di crescita per sé e per l´intera collettività. Il Premio consiste nel diritto all´uso del logo “Innovazione Amica dell´Ambiente” per la durata di un anno. A Chi Si Rivolge - Il Premio è rivolto alle imprese (private, pubbliche, individuali, cooperative, consortili, organizzazioni non profit) che producono beni o erogano servizi. La partecipazione è aperta anche alle amministrazioni pubbliche, ai singoli uffici della Pubblica Amministrazione, alle istituzioni scientifiche, agli istituti universitari, ai liberi professionisti e alle associazioni di cittadini. Temi Del Premio 2007 - Sempre più al centro della nostra vita quotidiana e delle politiche di governo, l´emergenza legata ai mutamenti climatici è oggi riconosciuta come questione di importanza prioritaria non più rinviabile e che per poter essere affrontata impone un ripensamento profondo dei nostri attuali modelli di sviluppo. Il Premio 2007 accoglierà tutte quelle innovazioni nei prodotti, servizi, tecnologie, processi, sistemi produttivi e di gestione che abbiano dimostrato di contribuire sensibilmente alla lotta ai cambiamenti climatici attraverso interventi volti alla riduzione delle emissioni di gas inquinanti e climalteranti e al raggiungimento di una maggiore efficienza energetica. In particolare, saranno oggetto di valutazione le innovazioni realizzate nei seguenti ambiti: Efficienza Nei Consumi: I beni e i prodotti a basso consumo energetico Il Piano d´azione per l´efficienza energetica della Commissione Europea dell´ottobre scorso sottolinea l´importanza strategica, nell´ambito delle politiche di controllo dei cambiamenti climatici, di nuovi standard dinamici in materia di prestazioni energetiche applicati a prodotti che consumano energia, all´abitare e ai servizi energetici in genere. Se la certificazione energetica e la conseguente etichettatura costituiranno una spinta formidabile per indirizzare il mercato verso prodotti più efficienti, la ricerca e l´offerta di prodotti innovativi consentono la definizione di requisiti di efficienza sempre più avanzati. Dagli elettrodomestici agli impianti di climatizzazione, dalle componenti di edifici ai servizi (energia, illuminazione, informazione, commercializzazione, mobilità), si deve tener conto dei consumi energetici lungo l´intero ciclo di vita del prodotto, dalla progettazione alla dismissione. Efficienza Nelle Politiche Di Sistema: I trasporti Il tema pone particolare attenzione alle innovazioni realizzate da/o congiuntamente a realtà pubbliche (enti ed amministrazioni, istituti universitari, istituzioni scientifiche e di ricerca) per promuovere il miglioramento delle condizioni della mobilità e dei trasporti nelle aree urbane, metropolitane e di lunga percorrenza. Saranno pertanto valutate tutte quelle esperienze di politiche urbane e territoriali volte a potenziare forme di mobilità innovative caratterizzate da basso consumo energetico. In particolare il Premio è aperto a soluzioni logistiche potenzialmente complementari e sostitutive al tradizionale sistema di mobilità fisica, servizi di trasporto pubblico innovativi e forme di mobilità che disincentivo l´uso improprio dell´auto privata (car sharing, car pooling), nuovi modelli di interscambio tra modalità diverse di trasporto, sistemi gestionali per un uso più efficiente delle infrastrutture esistenti. Le Biomasse E L´innovazione Nell´agricoltura - Il Premio si rivolge alle innovazioni di prodotto, servizio, processo produttivo e di commercializzazione che si dimostrino capaci di valorizzare le nuove opportunità offerte dall´agricoltura per lo sviluppo sostenibile. Saranno prese in esame in particolare quelle esperienze che puntino sulla qualità dei prodotti e sulla valorizzazione del legame con il territorio come condizioni imprescindibili per la competitività della filiera agroalimentare italiana. Particolare rilevanza avranno nella valutazione l´abbattimento del consumo energetico e dell´impatto ambientale della produzione agricola, con particolare riferimento ai residui chimici sul prodotto e nelle acque superficiali e di falda, e lo sviluppo di filiere bioenergetiche locali, capaci di valorizzare le caratteristiche vocazionali dei territori coinvolti con l´impiego efficiente dell´energia in ambito aziendale o comprensoriale. Criteri Di Assegnazione - La valutazione complessiva per tutte le innovazioni sottoposte avverrà in base ai seguenti criteri: la riduzione di emissioni inquinanti e climalteranti; l´efficienza nell´uso delle risorse in tutte le fasi del progetto; la diminuzione di consumo di risorse non rinnovabili (materiali ed energetiche) e la riduzione di inquinamento e di rifiuti prodotti (in quantità e pericolosità), nell´intero ciclo di vita; l´uso di risorse rinnovabili, la valorizzazione o la rigenerazione di risorse locali, il miglior utilizzo di infrastrutture esistenti (con particolare riferimento al trasporto); il potenziale impatto dell´innovazione sul sistema produttivo o di consumi in generale, tenendo conto della situazione di partenza e dell´efficienza relativa rispetto ad attività simili; la capacità di coinvolgere nella propria innovazione attori sociali diversi (fornitori, produttori, istituzioni, associazioni, consumatori), cambiando le modalità di consumo; lo sforzo fatto per migliorare l´informazione relativa alle proprie prestazioni sociali e ambientali, in maniera oggettiva, chiara e trasparente. Verrà inoltre apprezzato il carattere non episodico di tale comunicazione; costituirà titolo preferenziale il ricorso a forme di certificazione volontaria (Iso 14000, Emas, Ecolabel, Sa8000, energia verde, certificazione biologica, certificati verdi per la produzione di energia rinnovabile) o forme di gestione controllata in base a parametri ambientali e/o sociali (bilancio ambietale e/o di sostenibilità); costituirà elemento importante di valutazione lo stato di avanzamento dell´innovazione proposta: se già allo stato di offerta commerciale (attuale o prossima), di prototipo industriale in fase di test o di brevetto; saranno valutate favorevolmente le innovazioni con attuale o potenziale ricaduta positiva sul territorio lombardo. La Giuria La Giuria valuta collegialmente i progetti dei partecipanti e decide l´assegnazione dei premi in base ai criteri illustrati. I giudizi della Giuria sono insindacabili. La Giuria si riserva la possibilità di richiedere ai partecipanti un eventuale supplemento di documentazione, utile per formulare un giudizio completo. Tutte le informazioni su processi e innovazioni saranno considerate riservate. La Domanda Di Partecipazione - Per partecipare al Premio all´Innovazione Amica dell´Ambiente 2007 è necessario inviare i seguenti documenti: la domanda di partecipazione (allegata o compilabile dal sito www. Premioinnovazione. Legambiente. Org) la scheda tecnica (compilabile dal sito) tutta la documentazione opportuna per illustrare in modo più approfondito e chiaro l´innovazione proposta Domanda di partecipazione e scheda tecnica vanno compilate ed inviate entro e non oltre il 31 agosto 2007. Eventuale documentazione integrativa di approfondimento dell´innovazione proposta (foto e immagini, grafici, bilanci, dati, rassegne stampa, risultati di analisi e test ecc. ) può essere spedita: per e-mail a osservatorioimpresa@legambiente. Org per posta ordinaria presso Legambiente Onlus, Via G. Vida 7, 20127 Milano indicando chiaramente sulla busta: Premio all´Innovazione Amica dell´Ambiente 2007. Per informazioni: Le iscrizioni al Premio sono ancora aperte sul sito Internet www. Premioinnovazione. Legambiente. Org, in quanto la scadenza prevista per il 31/08/207 è stata prorogata al 21/09/2007. Per Il Clima .  
   
   
PROGETTO A&T OTTIMO PER DIFFERENZIATA: RACCOLTA PORTA A PORTA "INTEGRALE" ELIMINERÀ CASSONETTI, CAMPANE E CONTENITORI DALLE STRADE.  
 
Codroipo, 10 settembre 2007 - Coinvolgerà 46 mila abitanti e 21 mila utenze, 2500 aziende e pubblici esercizi, in sei Comuni (Codroipo, Bertiolo, Campoformido, Martignacco, Pasian di Prato e Pozzuolo del Friuli) il primo progetto pilota in Friuli Venezia Giulia di raccolta porta a porta "integrale" dei rifiuti, che dal 2 novembre eliminerà 3600 cassonetti, campane e contenitori dalle strade. L´operazione è stata illustrata il 7 settembre alla presenza dell´assessore regionale all´Ambiente, Gianfranco Moretton, dal presidente di A&t 2000, Nicola Turello. A&t2000 è la Spa, già operativa su 29 comuni della provincia di Udine, che ha coordinato il progetto di comune accordo con le sei amministrazioni locali del Medio Friuli, presenti in municipio a Codroipo all´incontro con la stampa moderato dal sindaco Vittorino Boem. Pieno appoggio da parte dell´Amministrazione regionale al progetto che contribuirà a "creare - ha detto l´assessore Moretton - una mentalità positiva nei cittadini finalizzata ad ottenere maggiore qualità della vita e dell´ambiente e, grazie al regime di concorrenza, la migliore gestione con il minore costo per i servizi pubblici essenziali". "La raccolta differenziata permetterà di evitare nuove discariche, ossia altre ferite all´ambiente - ha aggiunto Moretton -. E´ fondamentale che questa consapevolezza provenga dal territorio e dai cittadini, per convinzione e non per costrizione". La Regione, ha reso noto Moretton, sta ultimando la bozza del disegno di legge di riforma della legge sui rifiuti, con la quale verrà creata un´organizzazione più razionale rispetto all´attuale, individuando degli ambiti territoriali ottimali per la gestione dei rifiuti, coincidenti con quelli del servizio idrico integrato. Nel ddl è prevista anche una norma per promuovere la raccolta differenziata, per favorire il raggiungimento entro il 2011 del 60 per cento di quota fissata dalla Comunità europea. La norma prevede incentivi a favore dei comuni che sono stati virtuosi e hanno un´alta percentuale di differenziata. Moretton ha inoltre risposto all´invito dell´assessore provinciale all´Ambiente, Riccardo Riccardi, che nel suo intervento ha ammesso la situazione di ritardo e di obsolescenza dell´intero sistema di smaltimento, richiedendo la massima collaborazione, "anche tra amministrazioni di colore politico diverso" per giungere in un prossimo futuro ad un miglioramento del sistema. "E´ positivo che si siano fatte considerazioni sulla pianificazione nelle diverse province perché in questo modo vengono spronati gli amministratori a mettere mano al grande problema dell´impiantistica per lo smaltimento dei rifiuti - ha commentato Moretton -. Sul fronte dell´emergenza stiamo monitorando la situazione congiuntamente alla Provincia ed è già attivo il piano di intervento per lo smaltimento di rifiuti fuori regione. L´incendio di Rive d´Arcano ha insegnato che giungere a situazioni di emergenza senza avere soluzioni alternative per lo smaltimento è estremamente pericoloso. Evitare le discariche per i rifiuti solidi urbani e realizzare impianti di compostaggio e di termovalorizzazione è ovviamente la via da seguire, ma con la collaborazione del territorio, gestori e amministratori", ha concluso Moretton. L´innovativo sistema comporterà una rivoluzione per i cittadini dei sei comuni che verranno coinvolti in oltre 30 incontri informativi. "Il sistema stabilizzerà i costi del servizio. Nel nostro territorio - ha ricordato Turello - smaltire una tonnellata di rifiuti in discarica oggi costa 130 euro, mentre recuperare vetro costa circa dieci volte meno". Nel Comune trevigiano di Montebelluna, dove questo sistema è attivo dal 2002, i risultati sono eccellenti, nel 2002 la differenziata era al 42 per cento, nel 2005 è salita al 77 per cento. .  
   
   
AL VIA UN LABORATORIO PER UN PIANO REGIONALE PER L’ACQUA  
 
 Firenze, 10 settembre 2007 - Al via un grande laboratorio per la gestione dell’acqua “bene comune”. Lo hanno concordato la Regione e le dieci Province toscane in una riunione convocata dall’assessore alla difesa del suolo e al servizio idrico Marco Betti per affrontare le questioni connesse al settore idrico, sviluppare possibili percorsi per la prevenzione dell’emergenza e porre le basi per un piano regionale di governo dell’acqua. La Giunta si è infatti impegnata , in sede di discussione in Consiglio Regionale della legge 29/2007 sull’emergenza idrica, a presentare entro pochi mesi una proposta di intervento legislativo unitario per la gestione di questa risorsa, accompagnata da uno specifico programma da sottoporre alla concertazione istituzionale e di tutti i soggetti coinvolti. “Un incontro molto produttivo – ha commentato l’assessore Betti - in cui tutti i partecipanti hanno dimostrato grande disponibilità e volontà di arrivare a soluzioni condivise e partecipate. Di fronte a una fase di cambiamenti climatici inoppugnabili è stato preso atto unanimemente che l’acqua è una risorsa primaria e ha una priorità assoluta rispetto ad altre esigenze. Questo non vuol dire che non teniamo in considerazione anche altre ragioni, ad esempio di tipo economico. L’importante è la collaborazione di tutti i soggetti per la salvaguardia di una risorsa strategica, tese a tutelare i diritti delle generazioni presenti e future a fruire delle risorse naturali”. Partendo dalle disponibilità idriche e tenendo conto delle gerarchie d’interesse, il laboratorio si prefigge di riconciliare necessità e disponibilità di acqua garantendo condizioni di equilibrio idrogeologico. Tale lavoro si svilupperà per fasi e con il necessario coinvolgimento, nel rispetto delle specifiche competenze e attribuzioni, di tutti i soggetti interessati che dovranno contribuire a stilare un programma straordinario di interventi e di azioni per l’acqua. Tra i primi obiettivi quello di garantire, a partire dai prossimi mesi, degli strumenti per la tempestiva adozione di azioni e misure di prevenzione quando si presentino situazioni che possono degenerare in stati di crisi. Questo contribuirà già dal 2008 a limitare il ricorso agli strumenti emergenziali della protezione civile. .  
   
   
PIANO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA E “PIANO ANTISMOG” C’È L’ACCORDO DI MASSIMA CON I COMUNI TRENTINI  
 
Trento, 10 settembre 2007 – L’assessore provinciale all’ambiente, urbanistica e lavori pubblici Mauro Gilmozzi, ha presentato oggi presso la sede dell’Appa alle amministrazioni comunali trentine le novità riguardanti il Piano provinciale di tutela della qualità dell’aria e il Piano d’azione “antismog”, per il contenimento delle situazioni di emergenza causate dal superamento dei limiti di legge da parte delle Pm 10 (particelle con diametro inferiore a 10 micron) e No 2 (biossido di azoto) per la stagione invernale 2007/2008. Al termine della riunione, l’assemblea ha espresso un parere di massima positivo sulle nuove misure e strategie proposte dalla Provincia. La novità più importante riguarda il Piano provinciale di tutela della qualità dell’aria, che dopo l’approvazione lo scorso maggio da parte della giunta provinciale, ha raccolto tutte le osservazioni dei Comuni trentini e prevede l’installazione di speciali filtri in grado di abbattere le emissioni di polveri sottili da parte dei motori diesel, e degli impianti di riscaldamento domestico. Quest’ultima misura, dovrebbe avere il riconoscimento da parte del Ministero dell’Ambiente, per un finanziamento da parte dello Stato di circa 10 milioni di euro. Il secondo strumento, il Piano antismog, ha lo scopo di ridurre le emissioni di inquinanti delle principali sorgenti presenti sul territorio, per migliorare i livelli di qualità dell’aria. L’obiettivo a breve termine è quello di ridurre gli episodi di inquinamento acuto che si verificano soprattutto nel periodo invernale, mentre quello a lungo termine è finalizzato al raggiungimento entro il 2010 del blocco su tutto il territorio provinciale di tutti i veicoli Euro0 e dei veicoli diesel Euro1; il blocco di tutti i veicoli diesel che non montano dispositivi di abbattimento delle polveri; il blocco dei ciclomotori e motocicli non conformi alla normativa Euro1. Secondo l’assessore provinciale all’ambiente e ai lavori pubblici, Mauro Gilmozzi, la proposta di Piano provinciale dell’aria e di Piano d’azione per il contenimento delle polveri sottili “va in continuità con quanto deciso negli scorsi anni. I provvedimenti che adotteremo hanno la finalità, oltre che di salvaguardare la salute dei cittadini e dell’ambiente, di creare uniformità nelle regioni del Nord. Abbiamo voluto privilegiare un messaggio comune da far arrivare ai cittadini affinché sia possibile un cambio degli stili di vita”. Altro aspetto trattato dall’assessore Gilmozzi riguarda i finanziamenti statali: “Con l’approvazione imminente del piano dell’aria accederemo a un canale di finanziamento da parte dello Stato. Nello specifico si tratta di finanziamenti concessi per l’installazione di filtri per i mezzi pesanti e per impianti di riscaldamento, e investimenti su campagne educative e di sostituzione di mezzi e combustibili. Si tratta di un riconoscimento del lavoro portato avanti in Trentino e di un segno tangibile di disponibilità da parte dell’ente pubblico per avviare nuove pratiche virtuose, alle quali sono chiamati ad agire in prima persona i singoli cittadini”. L’assessore all’ambiente e ai lavori pubblici Mauro Gilmozzi ha sollecitato la partecipazione attiva: “Queste misure spettano soprattutto ai Comuni. La Provincia non può e non deve sostituirsi alle amministrazioni comunali che hanno gli strumenti per operare”. Il Piano provinciale di tutela della qualità dell’aria è uno strumento di pianificazione e coordinamento delle strategie d’intervento volte a garantire il mantenimento della qualità dell’aria nella Provincia di Trento, laddove è buona, e il suo miglioramento nei casi in cui siano stati individuati elementi di criticità. Il Piano costituisce uno dei documenti di riferimento per lo sviluppo delle linee strategiche delle differenti politiche settoriali e per l’armonizzazione dei diversi atti di programmazione e pianificazione, con particolare riferimento a trasporti ed energia. La tutela della qualità dell’aria necessita infatti di strumenti trasversali, richiedendo il coinvolgimento attivo degli enti locali, delle imprese e dei singoli cittadini. Per identificare e pianificare gli interventi che possano condurre ad un miglioramento della qualità dell’aria è stato necessario innanzitutto esaminare il quadro conoscitivo dell’attuale situazione della qualità dell’aria in Trentino. Tale obiettivo è stato raggiunto analizzando l’andamento storico dei dati rilevati dalla rete di monitoraggio degli inquinanti presente sul territorio provinciale e dalla rete di rilevamento meteorologico. L’elaborazione dei dati dell’inventario delle sorgenti di emissione ha inoltre permesso di individuare le principali fonti locali responsabili dell’inquinamento in provincia. Da questa analisi è derivata l’individuazione delle maggiori criticità dove è prioritario intervenire per diminuire i superamenti dei limiti normativi e ridurre l’impatto sulla salute umana e sull’ambiente degli inquinanti più problematici. Dai dati di qualità dell’aria, in particolare, si sono evidenziati superamenti dei limiti di legge per le polveri sottili, l’ozono e, con minore frequenza, per gli ossidi di azoto: questi rappresentano gli inquinanti più critici, mentre i problemi relativi all’inquinamento da biossido di zolfo e monossido di carbonio sembrano pressoché superati. Nel Piano l’attenzione si è rivolta in particolar modo sul particolato e sugli ossidi di azoto, rimandando ad un successivo approfondimento per quanto riguarda l’ozono. Per valutare verso quali settori di attività debbano essere indirizzate le azioni di risanamento, si sono considerati i dati dell’inventario provinciale delle emissioni disponibili aggiornati all’anno 2004. In base a questi sono stati individuati i macrosettori civile, dei trasporti e industriale quali settori di attività che generano le percentuali maggiori di emissioni di Pm10 e Nox. Naturalmente le azioni intervengono sulla riduzione anche di altri inquinanti rilevanti ai fini della qualità dell’aria e interessano anche altri settori di attività, come quello dell’agricoltura. Per determinare delle priorità all’interno delle azioni di risanamento proposte è stato ricavato un indicatore di priorità che sintetizzasse sia le problematiche legate al particolato, sia quelle relative all’inquinamento da ossidi di azoto a partire dai dati dell’inventario delle emissioni e tenendo conto dei dati di immissione sul territorio risultanti dalle centraline di rilevamento in un periodo di picco di inquinamento. L’indicatore di priorità individuato tenendo conto della formazione del particolato secondario, che non risulta direttamente dall’inventario delle emissioni dove si conteggia esclusivamente il particolato di origine primaria, ha messo in evidenza che il settore su cui si dovrebbero concentrare gli interventi è primariamente il settore dei trasporti seguito dal settore civile e infine da quello industriale. Il Piano riporta per ogni intervento proposto una scheda descrittiva specificando i soggetti coinvolti, i principali inquinanti interessati, l’estensione temporale prevista per l’attivazione e realizzazione, l’ambito di applicazione e un indicatore di controllo per la valutazione dell’efficacia. Gli interventi sono suddivisi in diverse categorie a seconda delle caratteristiche, come segue: · azioni conoscitive · azioni immediate · azioni di pianificazione · azioni informative · accordi regionali, nazionali e transfrontalieri Nel tempo si dovranno effettuare il monitoraggio e l’adeguamento del Piano di Tutela della Qualità dell’Aria verificando l’effettiva riduzione delle emissioni ottenuta tramite l’applicazione dei provvedimenti previsti e la loro efficacia sui livelli di concentrazione in atmosfera. Una volta raccolte sufficienti informazioni sulla validità delle azioni esse dovranno essere calibrate e corrette in base alle nuove indicazioni, anche alla luce di conoscenze che si dovessero rendere disponibili successivamente alla predisposizione del piano. La Provincia autonoma di Trento ha da tempo varato un complesso di misure per favorire il risanamento della qualità dell´aria ed in particolare per la riduzione della concentrazione di Pm10 nel territorio provinciale, al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti sulla salute umana e sull´ambiente nel suo complesso. I dati misurati dalla rete provinciale di rilevamento della qualità dell’aria evidenziano, per vaste zone del territorio, una situazione di criticità in relazione agli inquinanti Pm10 e No2, che continuano a presentare frequenti superamenti dei limiti. I valori di Pm10 permangono superiori ai valori limite imposti dalla normativa comunitaria per quanto riguarda il numero di 35 superamenti consentiti nell’arco dell’anno e, nel 2006, hanno manifestato criticità anche rispetto alla media annua a Riva del Garda. Per il biossido di azoto permane una condizione di criticità rispetto alla media annua a Trento. Le limitazioni alla circolazione dei veicoli più inquinati, secondo le indicazioni emerse nell’Accordo tra le Regioni del bacino padano, sono state intraprese in provincia di Trento già con il Piano d’Azione relativo al periodo novembre 2006-marzo 2007. Al riguardo i tavoli tecnici tenutisi negli ultimi mesi al fine di discutere gli interventi comuni da proporre per la prossima stagione critica hanno sostanzialmente confermato quanto definito per l’anno passato, specificando però un maggior rigore nei confronti del regime delle deroghe alle limitazioni della circolazione, ovvero limitandole allo stretto necessario per garantire l´esercizio delle situazioni di emergenza ed escludendo dai provvedimenti i mezzi e veicoli speciali così come definiti dal Codice della Strada. E’ stata inoltre proposta una giornata di blocco totale del traffico per tutti i veicoli a motore orientativamente per domenica 30 marzo 2008, come azione positiva per sensibilizzare la popolazione e le Istituzioni sull’importanza della lotta all’inquinamento atmosferico. Le azioni proposte hanno lo scopo di ottenere la riduzione delle emissioni di inquinanti dalle principali sorgenti presenti sul territorio per il miglioramento dei livelli di qualità dell’aria. L’obiettivo nel breve periodo è quello di ridurre gli episodi di inquinamento acuto che si verificano soprattutto nel periodo invernale, quello più critico per la qualità dell’aria a causa delle sfavorevoli condizioni di ristagno degli inquinanti negli strati più bassi dell’atmosfera. I provvedimenti di tipo stagionale permanente riguardanti le limitazioni al traffico previsti dal presente piano di azione si inquadrano in una strategia mirata al raggiungimento, entro il 2010, dei seguenti obiettivi: · blocco su tutto il territorio provinciale di tutti i veicoli Euro 0 e dei veicoli diesel Euro1; · limitazione alla circolazione su tutto il territorio provinciale di tutti i veicoli diesel ad esclusione di quelli dotati di dispositivi di abbattimento delle polveri; · blocco su tutto il territorio provinciale dei ciclomotori e motocicli non conformi alla normativa Euro1. Dove si applicano i provvedimenti L’area assoggettata agli interventi di tipo generale coincide con il territorio dei comuni classificati come zone di risanamento dalla zonizzazione provinciale (zona A It0401) di cui alla deliberazione della Giunta provinciale n. 3347 del 24 dicembre 2003, elencati nella Tabella sotto riportata. I provvedimenti potranno essere adottati su base volontaria, con le stesse modalità e vincoli, anche dagli altri comuni trentini.
Nome Comune Popolazione Al 31. 12. 2000
Ala 7. 348
Aldeno 2. 755
Arco 14. 438
Besenello 1. 777
Borgo Valsugana 6. 093
Calceranica Al Lago 1. 174
Caldonazzo 2. 738
Calliano 1. 099
Civezzano 3. 079
Isera 2. 462
Lavis 7. 603
Levico Terme 6. 274
Mezzocorona 4. 666
Mezzolombardo 5. 884
Mori 8. 475
Nome Comune Popolazione Al 31. 12. 2000
Nago-torbole 2. 322
Nave San Rocco 1. 216
Nogaredo 1. 655
Nomi 1. 206
Novaledo 897
Pergine Valsugana 16. 534
Pomarolo 2. 120
Riva Del Garda 14. 726
Roncegno 2. 475
Rovereto 34. 199
San Michele All´adige 2. 358
Trento 105. 942
Villa Lagarina 3. 123
Volano 2. 743
Zambana 1. 564
I provvedimenti sono emanati dall’organo competente dei comuni. Essi comunicano all’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente la natura e la durata dei provvedimenti adottati ai sensi del piano di azione. Le amministrazioni comunali così come individuate al paragrafo 2. 2. 1 dovranno prevedere, per tutto il periodo di durata del piano, interventi riguardanti attività diffuse sul territorio che contribuiscono in modo rilevante sulla qualità dell´aria. In particolare provvedono a: introdurre o estendere il divieto di bruciare all’aperto i residui vegetali (sterpaglie, residui della potatura, ecc. ) senza alcun tipo di deroga (voce da modificare in coerenza con i criteri tecnici per la combustione all’aperto del materiale vegetale che si origina in agricoltura, in fase di approvazione da parte della Giunta provinciale); prevedere il rigoroso rispetto delle massime temperature negli edifici di proprietà comunale anche attraverso l’individuazione di un unico responsabile e la sensibilizzazione di tutti gli utilizzatori delle strutture; raccomandare alla cittadinanza il rigoroso rispetto dei valori massimi consentiti della temperatura all’interno degli edifici. I valori di riferimento sono previsti dal D. P. R. N° 412/1993 e s. M. (18 °C + 2 °C di tolleranza per gli edifici della categoria E. 8 “attività industriali e artigianali” e 20 °C + 2 °C di tolleranza per gli edifici delle altre categorie); eseguire o incrementare le attività di lavaggio delle strade al fine di evitare l’accumulo di polveri lungo le piattaforme stradali; disporre che la pulizia di strade, piazzali, marciapiedi, giardini ecc. Sia effettuata solo mediante raccolta e spazzamento ad umido; programmare, in accordo con le altre Regioni del bacino padano, almeno una giornata, per entrambi i periodi di validità del Piano, di fermo totale del traffico (proposta: dalle ore 8. 00 alle ore 20. 00) con riferimento ai veicoli, motocicli e ciclomotori non adibiti al servizio pubblico; per il periodo critico 2007-2008, in particolare, è già stata individuata come data indicativa il 30 marzo 2008. L’area assoggettata alle limitazioni del traffico coincide con il territorio urbano dei comuni con più di 4. 000 abitanti, rientranti nella zona di risanamento della zonizzazione provinciale (zona A It0401) di cui alla deliberazione della Giunta provinciale n. 3347 del 24 dicembre 2003. Resta in ogni caso ferma la facoltà degli altri comuni di aderire alle indicazioni del presente piano relative alla limitazione della circolazione. I provvedimenti potranno essere adottati su base volontaria, con le stesse modalità e vincoli, anche da altri comuni trentini. I comuni interessati provvedono a determinare la zonizzazione all’interno del rispettivo territorio nell’ambito della quale si applicano le limitazioni alla circolazione, tenuto conto della struttura urbanistica e viabilistica degli agglomerati urbani. Il blocco della circolazione può essere disposto anche con riferimento alle strade provinciali o ex statali per le tratte ricadenti all’interno del centro abitato, in presenza di viabilità alternativa o di circonvallazioni con le stesse caratteristiche di quelle inibite al traffico, in modo che tale misura garantisca il flusso veicolare di collegamento o di trasferimento a livello sovracomunale. Quando si applicano i provvedimenti I periodi di applicazione dei provvedimenti sono i seguenti: 1 novembre 2007 – 31 marzo 2008; 1 novembre 2008 – 31 marzo 2009. I provvedimenti sono emanati dall’organo competente dei comuni. Essi comunicano all’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente la natura e la durata dei provvedimenti adottati ai sensi del piano di azione. Le amministrazioni comunali adottano limitazioni del traffico secondo le seguenti indicazioni:
Periodo Orario Giorni Veicoli soggetti a limitazioni
Dal 1-11-2007 al 31-03-2008 Dalle ore 7:00 alle ore 9:00 alle ore 17:00 alle ore 19:00 Tutti i giorni escluso sabati e festivi Tutti i veicoli Euro 0, i veicoli Diesel Euro 1, i motocicli e ciclomotori Euro 0
Dal 1-11-2008 al 31-03-2009 Dalle ore 7:00 alle ore 10:00 alle ore 16:00 alle ore 19:00 Tutti i giorni escluso sabati e festivi Tutti i veicoli Euro 0, i veicoli Diesel Euro 1, i motocicli e ciclomotori Euro 1
Il Comune di Trento può disporre l’estensione delle predette fasce orarie, in relazione al ruolo baricentrico e di attrazione della città capoluogo. La stessa facoltà è riconosciuta agli altri comuni interessati in ragione di particolari condizioni determinate dallo specifico livello di attrattività. Durante i periodi di inquinamento acuto l’Agenzia provinciale per la protezione dell´ambiente invia, di norma entro le ore 12. 00, al Consorzio dei Comuni Trentini, ai comuni della zona A (It0401) ed ai soggetti interessati, il bollettino di qualità dell’aria, nel quale sono riportate le seguenti informazioni: le stazioni che evidenziano il superamento dei limiti; i dati di concentrazione degli inquinanti. I comuni possono costituire, in collegamento con il Consorzio dei Comuni Trentini, un Nucleo operativo di coordinamento per l’eventuale adozione, in forma coordinata, di ulteriori misure di limitazione della circolazione nel caso di prolungato superamento dei valori limite e delle soglie di inquinamento atmosferico, previsti dalla normativa vigente. Il Consorzio dei Comuni Trentini può richiedere il supporto tecnico-informativo dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari e dell’Ufficio previsioni e organizzazione della Provincia. Oltre ai provvedimenti stagionali permanenti i singoli Comuni potranno promuovere iniziative a carattere educativo e di sensibilizzazione nell’ambito del proprio territorio. In relazione all’entità delle limitazioni della circolazione derivanti, i comuni interessati possono disporre esclusioni dal divieto di circolazione, purché compatibili con gli obiettivi del presente piano di azione. A tal fine, i comuni interessati possono concordare, con il supporto del Consorzio dei Comuni Trentini, misure derogatorie atte a garantire criteri di uniformità. .
 
   
   
ULTIMO TRENO PER I RIFIUTI SPECIALI DELLA COLLINA PASQUALI DI BOLZANO SUD  
 
 Bolzano, 10 settembre 2007 - Dal Terminal Siberia presso l´areale ferroviario in via Macello a Bolzano è partito il 7 settembre, l´ultimo dei 58 treni che hanno effettuato il trasbordo delle 50. 000 tonnellate di rifiuti pericolosi provenienti dal risanamento di quella che ormai può essere definita la ex Collina Pasquali a Bolzano Sud. Un´occasione per ditte, tecnici e politici per sottolineare la riuscita di un´operazione di ripristino ambientale gestita in stretta collaborazione dagli uffici pubblici e dall´imprenditoria privata. Fino ad oggi è stato smaltito circa il 92 per cento della discarica "Collina Bolzano Sud", denominata Collina Pasquali, che dagli anni ´50 fino agli anni ´90 era cresciuta fino a toccare un´altezza di 34 metri ed un volume di circa 305. 000 metri cubi, ovvero circa 549. 000 tonnellate di materiale, distribuite su un´area complessiva di circa 2,3 ettari all´interno dell´attuale zona artigianale a Bolzano Sud sulla sponda orografica sinistra dell´Isarco. I lavori di bonifica dovrebbero essere ultimati entro l´autunno 2007. Oggi, venerdì 7 settembre, lascerà Bolzano l´ultimo dei 58 treni che nel corso di questi ultimi mesi hanno trasportato circa 50. 000 tonnellate di rifiuti pericolosi provenienti dal risanamento della collina in Germania, (via Austria e Monaco di Baviera) in centri di smaltimento specializzati a Stetten nel Baden Württemberg (11. 000 t) e a Coswig nel Sachsen Anhalt (39. 000 t). Si tratta di circa l´11 per cento dei rifiuti depositati in discarica; il rimanente 89 per cento, meno inquinato, viene depositato, dopo le operazioni di selezione e controllo, nei bacini dell´ex discarica di Castel Firmiano. I trasporti in Germania sono avvenuti esclusivamente ed eseguiti dalla "Lokomotion s. R. L. " con sede a Monaco di Baviera che a livello locale conta sulla partnership della Rtc di Bolzano. Sia durante lo sbancamento della collina e la selezione dei materiali inerti come in tutte le fasi di trasporto sono state osservate severe norme di sicurezza con monitoraggio costante con stazioni di rilevamento dell´aria e controlli sulla falda acquifera. La partenza dell´ultimo treno verso gli impianti di smaltimento germanici è stata l´occasione per le ditte incaricate dei lavori, ovvero le imprese "Oberosler Cav. Pietro S. P. A. ", "Ladurner S. P. A. " e "Cosbau S. P. A. " associate nella "Ati Collina Pasquali Scarl", la "Lokomotion s. R. L. " ed il progettista e responsabile di progetto ing. Martin Weiss dello studio "H&t", per tirare le somme dell´attività svolta e gli obiettivi raggiunti. Alla presentazione hanno partecipato il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, gli assessori provinciali Florian Mussner (lavori pubblici) e Michl Laimer (ambiente ed energia), il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli ed i tecnici degli uffici responsabili. Il presidente Durnwalder si è detto soddisfatto per il lavoro eseguito in modo esemplare all´insegna della collaborazione fra pubblico e privato che consente di risolvere una situazione ambientale critica per la città di Bolzano contenendo la spesa per la Provincia. Invece di 11 milioni di Euro per la bonifica la Provincia ne spenderà in pratica circa 1,5 dal momento che l´area interessata dalla bonifica sarà venduta al consorzio di imprese ad un prezzo di circa 9,6 milioni di Euro. L´assessore Laimer ha posto in evidenza che con la dipartita dell´ultimo vagone di rifiuti speciali si pone termine ad una situazione rischiosa per la falda acquifera e l´approvigionamento idrico del capoluogo; l´acqua potabile di Bolzano, infatti, è captata per il 99 per cento dal sottosuolo. Per l´assessore Mussner il progetto rientra negli annali dei lavori pubblici e dimostra che si è agito giustamente in un caso dove era necessario un rapido intervento e che ha dimostrato l´ottima collaborazione fra uffici ed enti pubblici e imprese private. Ha, inoltre, auspicato che i lavori si concludano già entro il 24 ottobre, data in cui a Roma il Consiglio di Stato tratterà il ricorso presentato contro gli stessi. Il sindaco Spagnolli apprezzando la capacità e competenza tecnica applicata nella risoluzione di problemi ambientali ha sottolineato come questo costituisca un segnale per i cittadini : quando si produce la questione ambientale deve essere affrontata da subito. L´area liberatasi potrà ospitare nuove ditte. L´amministratore delegato della "Lokomotion s. R. L. ", Schmittner, ha ricordato come il traspoto su treno abbia consentito la non esecuzione di circa 3. 000 viaggi con con camion su strada e quindi di percorrere un totale di circa 2 milioni di chilometri. Il trasporto su rotaia, inoltre, ha consentito di abbattere le emissioni di anidride carbonica dovute al trasporto di circa il 60 per cento. Per verificare il vantaggio ambientale del treno è stata eseguita un´analisi di valutazione ambientale a cura del Dipartimento di Scienze ambientali dell´Università di Parma. .