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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Settembre 2008
Politica
PARLAMENTO EUROPEO: MIGLIORARE LA SUPERVISIONE DEI MERCATI FINANZIARI  
 
Bruxelles, 24 settembre 2008 - Il Parlamento europeo sollecita la Commissione a presentare proposte legislative volte a migliorare la supervisione dei mercati finanziari, compresi i fondi hedge e di private equity. Raccomanda quindi norme in materia di stabilità finanziaria, di trasparenza, di indebitamento eccessivo e di conflitti di interesse. A quest´ultimo proposito, chiede di sottoporre le agenzie di rating a un meccanismo di supervisione europeo e di imporre loro la separazione delle attività di rating dagli altri servizi. Approvando con 562 voti favorevoli, 86 contrari e 25 astensioni la relazione d´iniziativa legislativa stilata da Poul Rasmussen (Pse, Dk), il Parlamento chiede alla Commissione di presentare una o più proposte legislative che coprano tutti i maggiori soggetti ed operatori del mercato finanziario, compresi i fondi hedge e di private equity, al fine di migliorare la supervisione dei mercati finanziari. Queste proposte, è precisato, dovrebbero attenersi alle raccomandazioni particolareggiate illustrate nella relazione stessa. Stabilità finanziaria e accesso al capitale per le Pmi (raccomandazione 1) Sui requisiti di capitale, la Commissione dovrebbe garantire che, per tutte le istituzioni finanziarie, l´adeguatezza dei requisiti di capitale continui ad essere basata sul rischio e non sull´entità interessata. Detti requisiti di capitale non dovranno tuttavia essere addizionali rispetto alle norme già in vigore e in nessun caso dovranno essere considerati una garanzia in caso di fallimento del fondo. Inoltre, le emittenti dovrebbero detenere quote di crediti cartolarizzati nel proprio stato patrimoniale. Il Parlamento chiede poi alla Commissione di adottare «misure legislative principle-based sulla migliore valutazione degli strumenti finanziari illiquidi» per tutelare al meglio gli investitori e la stabilità dei mercati finanziari. Andrebbero poi rafforzati gli obblighi di trasparenza applicabili a ogni istituto che fornisca servizi di prime brokerage. Raccomanda inoltre di proporre atti legislativi che forniscano un quadro armonizzato a livello europeo per i capitali di rischio e il private equity, soprattutto per assicurare l´accesso transfrontaliero a questi capitali per le Pmi. La Commissione, infine, dovrebbe istituire un meccanismo di supervisione europeo sull’operato e la compliance delle agenzie di rating, «anche al fine di stimolare la concorrenza e permettere l’accesso al mercato nel settore del rating creditizio». Misure relative ai conflitti di interesse (raccomandazione 4) Per il Parlamento, la Commissione dovrebbe introdurre delle norme che assicurino una reale separazione tra i servizi che le società di investimento forniscono ai propri clienti. Tutte le istituzioni finanziarie che forniscono una gamma diversificata di servizi finanziari, pertanto, dovrebbero applicare politiche e procedure a livello di azienda o di gruppo, inclusa una corretta informativa esterna, che consentano di identificare, valutare e sviluppare idonei strumenti per risolvere i conflitti reali o potenziali. Più in particolare, le agenzie di rating dovranno essere tenute a fornire maggiori informazioni e a risolvere in tutto o in parte il problema dell´asimmetria informativa e dell´incertezza nonché dichiarare i conflitti di interesse sottesi alla loro sfera operativa, senza inficiare il sistema finanziario transaction-oriented. Più precisamente, le agenzie di rating dovrebbero essere tenute a separare la loro attività di rating da tutti gli altri servizi (come la consulenza sulla strutturazione delle transazioni) da esse forniti per ogni obbligazione o soggetto valutato. D´altro canto, la Commissione dovrebbe condurre un’analisi generale degli effetti della concentrazione di mercato e della presenza di posizioni dominanti nell’industria dei servizi finanziari, inclusi i fondi hedge e di private equity. L’analisi dovrebbe stabilire se le regole comunitarie di concorrenza siano rispettate da tutti i soggetti operanti sul mercato, se vi siano concentrazioni illegittime o se occorra rimuovere gli ostacoli per i nuovi entranti. Ma anche se è necessario abrogare la legislazione che privilegia le imprese incumbent ed eliminare le attuali strutture di mercato caratterizzate da limitata concorrenza. Misure di trasparenza (raccomandazione 2) Il Parlamento raccomanda alla Commissione di sottoporre una proposta legislativa volta all´istituzione di un regime europeo di collocamento privato per la distribuzione transfrontaliera di prodotti d´investimento, inclusi i veicoli di investimento alternativi, rivolti a idonee categorie di investitori qualificati. Tale proposta dovrebbe all’occorrenza definire una serie di elementi di informativa esterna nei confronti degli investitori e delle competenti autorità. Tra questi figurano la strategia generale di investimento e la politica in materia di commissioni e spese, il ricorso alla leva finanziaria/indebitamento, il sistema di risk management e i metodi di valutazione del portafoglio, nonché la fonte e l´ammontare dei fondi raccolti. La Commissione dovrebbe poi assicurare che la direttiva 2001/23/Ce conservi i diritti dei dipendenti, incluso il diritto di essere informati e consultati, ogni volta che il controllo di un’impresa o di un’attività venga trasferito ad opera di qualunque investitore, anche se si tratta di fondi di private equity e di fondi hedge. Inoltre, osservando come sempre più fondi pensionistici e società assicurative detengono posizioni in fondi hedge e di private equity, i deputati chiedono che, nell´ambito della revisione della direttiva 2003/41/Ce, la Commissione garantisca ai lavoratori dipendenti di essere informati direttamente sulla tipologia e i rischi di investimento dei loro fondi pensione. Ogni situazione di insolvenza potrebbe infatti avere ripercussioni negative sui diritti degli affiliati ai piani pensionistici. Misure relative all´indebitamento eccessivo (raccomandazione 3) Per quanto riguarda i private equity, in sede di revisione della direttiva 77/91/Cee sul capitale, il Parlamento chiede alla Commissione di assicurare che eventuali modifiche siano informate ai seguenti principi fondamentali: capitale detenuto adeguato al rischio, ragionevole aspettativa che il livello di ricorso alla leva finanziaria sia sostenibile sia per il fondo/società di private equity sia per la società target e che non vi siano ingiuste discriminazioni nei confronti di determinati investitori privati o fra i vari fondi o veicoli d´investimento che adottano simili strategie. All’occorrenza, dovrebbe inoltre proporre misure supplementari armonizzate a livello Ue per evitare livelli irragionevoli di asset-stripping nelle società target. Analisi dell´attuale legislazione sui servizi finanziari (racomandazione 5) Il Parlamento raccomanda alla Commissione di procedere all´analisi di tutta la vigente legislazione comunitaria in materia di mercati finanziari per identificare eventuali lacune in relazione ai fondi hedge e ai fondi di private equity e, procedendo dai risultati di tale analisi, sottoporre al Parlamento una o più proposte legislative modificative delle direttive esistenti che migliorino laddove necessario la disciplina dei fondi hedge, dei fondi di private equity e di altri pertinenti entità. Infine, pur non inserendo tale richiesta nelle raccomandazioni, la relazione sostiene che la Commissione dovrebbe esaminare la possibilità di regolamentare a livello globale gli operatori di mercato offshore. Si veda anche il comunicato in merito alla relazione Klaus-heiner Lehne (Ppe/de, De) che contempla delle raccomandazioni alla Commissione sulla trasparenza degli investitori istituzionali (hedge funds e private equity). .  
   
   
NUOVE NORME PER HEDGE FUNDS E PRIVATE EQUITY PIÙ TRASPARENTI  
 
 Bruxelles, 24 settembre 2008 - Il Parlamento sollecita proposte legislative che assicurino uno standard comune di trasparenza agli hedge funds ed ai private equity. Propone quindi di stabilire norme per comunicare e gestire i rischi, identificare gli azionisti e garantire la trasparenza della remunerazione dei manager, nonché un codice per riequilibrare la struttura di governance societaria. Chiede anche norme per impedire ai private equity di "saccheggiare" le società e un codice di condotta per i fondi sovrani. Approvando la relazione d´iniziativa legislativa redatta da Klaus-heiner Lehne (Ppe/de, De), il Parlamento sottolinea anzitutto che la trasparenza «costituisce una condizione essenziale per la fiducia e la comprensione da parte degli investitori di complessi prodotti finanziari e contribuisce quindi al funzionamento ottimale e alla stabilità dei mercati finanziari». Chiede quindi alla Commissione di presentare, proposte legislative che garantiscano uno standard comune di trasparenza ai fondi speculativi (hedge funds) ed ai private equity, lasciando un certo margine di flessibilità agli Stati membri, sulla base di una serie dettagliata di raccomandazioni. Parallelamente, precisa che, tenendo conto della mancanza di un´informativa al pubblico uniforme sui fondi sovrani, accoglie con favore l´iniziativa del Fondo monetario internazionale per elaborare un codice di condotta internazionale in materia di fondi sovrani, ritenendo che questo «rappresenterebbe un passo avanti nella demistificazione delle attività relative ai fondi sovrani». E invita la Commissione a prendere parte a tale processo. Fondi speculativi e private equità - Il Parlamento chiede alla Commissione di presentare le opportune proposte legislative che adattino o stabiliscano regole per consentire «una chiara conoscenza e una comunicazione tempestiva delle informazioni pertinenti e materiali», in modo da agevolare un processo decisionale di alta qualità e una comunicazione trasparente tra investitori e gestione societaria, nonché tra investitori e altre controparti. La Commissione dovrebbe inoltre studiare i modi per promuovere la visibilità e la comprensione del rischio, distinto dall´affidabilità creditizia, vigilando affinché le misure sulla trasparenza non siano compromesse da un eccesso di clausole di esclusione della responsabilità nei contratti. La nuova legislazione, secondo i deputati, dovrebbe imporre agli azionisti di notificare agli emittenti la quota dei loro diritti di voto risultanti da un´acquisizione o da una cessione di azioni, qualora tale quota raggiunga, superi o sia inferiore alle soglie specifiche, che partono dal 3% (invece che dal 5%, come indicato nella direttiva 2004/109/Ce). Dovrebbe inoltre obbligare i fondi speculativi e i private equity «a notificare e illustrare, nei confronti delle società di cui acquisiscono o possiedono azioni, degli investitori al dettaglio e istituzionali, degli intermediari principali e dei supervisori, la loro politica in materia di investimenti e i rischi associati». Più in particolare, la Commissione dovrebbe: analizzare la possibilità di termini contrattuali che prevedano una chiara comunicazione e gestione dei rischi, nonché misure da adottare in caso di superamento delle soglie, una descrizione chiara dei periodi di lock-up e condizioni esplicite in materia di cancellazione e conclusione del contratto; esaminare la questione del riciclaggio di denaro sporco; studiare le possibilità di armonizzare le norme e raccomandazioni volte alla registrazione e identificazione degli azionisti oltre una certa quota, nonché alla comunicazione delle loro strategie e intenzioni; studiare la necessità e i modi per obbligare gli intermediari a consentire agli azionisti originari di partecipare attivamente alle votazioni alle assemblee generali degli azionisti; stabilire un codice di pratiche migliori circa i modi per riequilibrare l´attuale struttura di governance societaria, «al fine di rafforzare l´orientamento a lungo termine e scoraggiare incentivi finanziari o di altro genere all´assunzione di rischi eccessivi a breve termine e a un comportamento irresponsabile»; introdurre norme che consentano una piena trasparenza dei sistemi di remunerazione dei manager, incluse le stock-options, mediante approvazione formale da parte dell´assemblea generale degli azionisti della società. Per i soli fondi speculativi, inoltre, la Commissione dovrebbe stabilire norme atte a promuovere la trasparenza delle politiche di voto dei fondi speculativi, includendo eventualmente un sistema di identificazione degli azionisti a livello comunitario. Più in particolare, dovrebbe analizzare gli effetti della concessione di titoli in prestito e della votazione sulle azioni prese in prestito, ed esaminare se i requisiti in materia di informazione sono applicabili anche agli accordi di cooperazione tra diversi azionisti e alle acquisizioni indirette dei diritti di voto mediante accordi di opzioni. Per i soli private equity, d´altro canto, il Parlamento chiede alla Commissione di proporre norme «che vietino agli investitori di "saccheggiare" società», il cosiddetto "asset stripping", «abusando quindi del loro potere finanziario in un modo che, nel lungo termine, comporta unicamente svantaggi per la società acquisita, senza avere impatti positivi sul suo futuro e sugli interessi dei dipendenti, dei creditori e dei partner commerciali». La Commissione dovrebbe inoltre studiare norme comuni che garantiscano la salvaguardia dell´integrità del capitale delle società. Il Parlamento sollecita anche l´esame dei modi per affrontare le questioni che sorgono allorché le banche «prestano enormi quantità di denaro agli acquirenti, inclusi i private equity, respingendo in seguito qualsiasi responsabilità riguardo all´utilizzazione del denaro o alla provenienza del denaro utilizzato per rifondere il prestito». Uno sportello unico per i codici di condotta Pur non proponendolo nelle raccomandazione, i deputati sottolineano che un sito web "a sportello unico" per i codici di condotta «sarebbe utile» e dovrebbe quindi essere introdotto nell´Unione europea e promosso a livello internazionale. Questo sito web, è precisato, dovrebbe includere un registro degli operatori del mercato che rispettano i codici di condotta, delle loro comunicazioni e delle spiegazioni per il mancato rispetto. Infine, il Parlamento richiama l´attenzione sulla necessità di superare gli ostacoli alla distribuzione transfrontaliera degli investimenti alternativi mediante l´introduzione di un regime europeo di investimento privato per gli investitori istituzionali. Le cause della crisi dei subprime Il Parlamento rileva che la ragione primaria dell´attuale crisi dei subprime «non può essere attribuita essenzialmente ad un unico settore» e ricorda che ci vorrà del tempo prima che si possano capire in modo soddisfacente tutte le cause e gli effetti di tale crisi. Tuttavia elenca alcune delle «molteplici cause» della crisi: «le agenzie di rating, in particolare i conflitti di interessi delle agenzie per la valutazione di crediti, e la concezione sbagliata del significato di rating; le pratiche di prestito negligenti nel mercato immobiliare Usa; la rapida innovazione nel settore dei prodotti strutturati complessi; il modello"originate-to-distribute" e la lunga catena di intermediazione; l´avidità degli investitori, che mirano a profitti sempre più elevati, e una struttura di incentivi miope per quanto riguarda le remunerazioni; la mancata osservanza del dovuto processo di diligence; il processo di cartolarizzazione e di rating nel contesto di prodotti strutturati complessi, che ha portato a una sopravvalutazione di tali prodotti rispetto agli attivi sottostanti; i conflitti di interessi all´interno delle banche di investimenti americane, e la mancata regolamentazione delle stesse». .  
   
   
MOZIONE PER NEGOZIATO ECONOMICO EUROPA-CANADA  
 
Milano, 23 settembre 2008 - Regione Lombardia ha presentato il 18 settembre alla Commissione Europea una dichiarazione congiunta, appoggiata da 3 network comunitari (European Regions Economic Forum, District of creativity, 4 Motori per l´Europa) che rappresentano 17 regioni europee tra le più sviluppate economicamente, a supporto dell´apertura del negoziato economico-commerciale Ue-canada durante il prossimo Summit bilaterale che si terrà a Montreal il 17 ottobre. Il Delegato del Presidente alle relazioni con l´Europa, Claudio Morpurgo, ha sottolineato che "le regioni europee più sviluppate ritengono fondamentale, nell´ottica della Strategia di Lisbona, rafforzare ed ampliare le già buone relazioni con il Canada e le sue Province. Tale sforzo non può che essere fatto nel quadro comunitario e riponiamo molta fiducia nel lavoro che stanno facendo la Presidenza del Consiglio dell´Ue e la Commissione Europea. Siamo convinti che le Istituzioni Europee profonderanno il massimo impegno per aprire un negoziato che porti ad un accordo serio e solido in cui siano riflessi gli interessi commerciali ed economici europei". "Ritengo anche importante - ha proseguito Morpurgo - sottolineare come ancora una volta un´iniziativa di Regione Lombardia e del presidente Formigoni sia riuscita a catalizzare l´interesse e l´accordo della Commissione Europea e di molte tra le regioni europee più significative". .  
   
   
BENVENUTI ALL´EUROCOMPETIZIONE UN CONCORSO PER RAGAZZI PER FESTEGGIARE I 10 ANNI DALL´INTRODUZIONE DELL´EURO  
 
 Bruxelles, 24 settembre 2008 - Alcuni di voi nacevano proprio in quel momento. Altri invece avevano pochi anni. Ma adesso siete tutti invitati alla grande festa in occasione del 10mo compleanno dell´euro - la moneta unica dell´Europa. E quale migliore modo per festeggiare se non quello di dar sfogo a tutta la vostra creatività e immaginazione. A darvi una possibilità concreta ci ha pensato la Commissione europea che, attraverso la sua Direzione generale Affari economici e finanziari, ha lanciato il concorso Eurocompetition. La competizione on-line – rivolta a ragazzi di età compresa tra i 10 e i 14 anni – ha lo scopo di favorire la consapevolezza sui benefici che l’Unione economica e monetaria (Uem) e la moneta unica hanno portato a noi europei. La partecipazione alla competizione – aperta ai 15 paesi membri che hanno già adottato l’euro, più la Slovacchia che lo farà tra pochi mesi - consiste nella realizzazione di un poster che poi troverà spazio sull’apposito sito web: http://www. Eurocompetition. Net. Ma oltre a fare da vetrina dei progetti presentati, questo sito contiene anche il regolamento del concorso, guida alle modalità di iscrizione e utilissime risorse didattiche per coinvolgere l’interesse dei più giovani e migliorare la loro conoscenza riguardo alle monete e le banconote che circolano ormai senza confini e sono mezzo di pagamento per milioni di europei. Allora, matita e mouse in mano, e via! Vi aspettiamo numerosi, cari Europei. Scatenate la vostra fantasia e potrete vincere numerosi premi tra cui anche una visita nel cuore dell’Unione europea – Bruxelles. Http://www. Eurocompetition. Net/ww/it/pub/ecfin/homepage. Htm .  
   
   
SCELTE STRATEGICHE PER I GIOVANI EUROPEI: UNA CONSULTAZIONE PUBBLICA SU SCALA COMUNITARIA SUL FUTURO DELLA POLITICA DELLA GIOVENTÙ  
 
 Bruxelles, 24 settembre 2008 - La Commissione europea ha lanciato il 22 settembre una consultazione pubblica on line sull´orientamento che la politica comunitaria della gioventù dovrebbe adottare in futuro. Quest´anno la politica in materia di gioventù dell´Ue celebra il suo ventesimo anniversario e questa consultazione aiuterà la Commissione a valutare i risultati che la collaborazione europea in materia di politica della gioventù ha consentito di ottenere a partire dal 2000. Nel corso dei prossimi mesi, essa condurrà alla definizione di nuovi obiettivi per il prossimo decennio. La consultazione cerca di rispondere alle domande relative alle principali sfide o prospettive che avranno le ripercussioni più dirette sui giovani. Il questionario riguarderà punti relativi all´istruzione e all´apprendimento informale, all´occupazione, alla discriminazione, all´integrazione sociale e alle attività di volontariato dei giovani. I responsabili politici europei prenderanno in considerazione i risultati della consultazione al fine di elaborare misure concrete destinate ad aiutare i giovani ad integrarsi nella società, a trovare un lavoro, a migliorare il loro benessere generale e a impegnarsi nella società in qualità di cittadini. La consultazione è indirizzata sia agli individui sia alle organizzazioni che si interessano al futuro dei giovani nell´Unione dei 27, in altri paesi che partecipano al programma (Norvegia, Islanda, Liechtenstein), nei paesi candidati (Turchia, Croazia), nonché nell´ex-Repubblica iugoslava di Macedonia. La consultazione sarà aperta fino al 25 novembre e sarà disponibile sul seguente sito: http://ec. Europa. Eu/youth/youth-policies/doc1220_en. Htm. I risultati della consultazione saranno pubblicati sul sito: http://ec. Europa. Eu/youth .  
   
   
UN PIANO D´AZIONE QUADRIENNALE E UN´ALLEANZA EUROPEA PER INTENSIFICARE LA LOTTA AL CONSUMO DI STUPEFACENTI IN EUROPA  
 
Bruxelles, 24 settembre 2008 - Il piano d´azione dell’Ue in materia di lotta contro la droga 2009-2012, adottato oggi dalla Commissione, prevede misure di ampio respiro intese a potenziare la cooperazione europea in materia di lotta alla narcocriminalità e ridurre le ripercussioni del consumo di stupefacenti. Le misure contemplano anche un´alleanza europea contro la droga tramite la quale si intende ridurre i danni causati dal fenomeno nella nostra società. Grazie all´alleanza, la Commissione intende inoltre lanciare un appello affinché gli enti governativi, i servizi pubblici e le organizzazioni di volontariato lavorino in partenariato. "In Europa si contano due milioni di persone con seri problemi di tossicodipendenza: è giunto il momento di sensibilizzare i gruppi vulnerabili, i giovani in particolare, sui rischi legati al consumo di droga" ha affermato il vicepresidente Jacques Barrot, commissario responsabile per la giustizia, la libertà e la sicurezza. "Grazie all´alleanza europea contro la droga, i cittadini europei saranno chiamati a svolgere un ruolo attivo, ed esempio informando e facendo conoscere le iniziative di successo finora realizzate. " Stando ai dati più recenti, il consumo di eroina, cannabis e droghe sintetiche si è stabilizzato o è diminuito mentre aumenta negli Stati membri il consumo di cocaina. Nell’unione, si stima che il numero totale dei consumatori regolari o occasionali di droghe ammonti a 70 milioni per la cannabis, ad almeno 12 milioni per la cocaina, a 9,5 milioni per l’ecstasy e a 11 milioni per le anfetamine, mentre sono almeno mezzo milione coloro che ricevono ufficialmente un trattamento sostitutivo al consumo di droghe quali l’eroina. Nell´ue, si contano due milioni di persone con seri problemi di tossicodipendenza e circa 7. 500 morti per overdose l´anno. Il piano d´azione 2009-2012 si inscrive nella strategia europea antidroga 2005-2012 che delinea un modello europeo basato su un approccio equilibrato inteso a ridurre la domanda e l´offerta di stupefacenti. Il piano d´azione persegue cinque priorità principali: ridurre la domanda di stupefacenti e sensibilizzare l´opinione pubblica; mobilitare i cittadini europei; ridurre la domanda di stupefacenti; migliorare la cooperazione internazionale; facilitare una maggiore comprensione del fenomeno droga. Tra le azioni proposte, figurano misure intese a migliorare la qualità, la disponibilità e la copertura dei programmi di trattamento e riduzione dei danni rivolti ai consumatori di droghe e il varo di operazioni doganali e di polizia improntate sull´intelligence per contrastare gruppi criminali che operano su ampia scala tanto nell´Ue che lungo le rotte del narcotraffico dall´Afganistan e dall´America Latina. Il piano d´azione dell´Ue in materia di lotta contro la droga 2009-2012 sarà presentato al Consiglio e dovrebbe essere adottato entro fine anno. Contesto Quali sono i risultati finora raggiunti dall´azione europea nella lotta contro le sostanze illecite? Il piano d´azione 2009-2012 prende le mosse dalla valutazione del precedente piano 2005-2008 effettuata dalla Commissione con il sostegno degli Stati membri, dell´Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Oedt), di Europol e delle Ong europee. Tra i risultati raggiunti negli scorsi anni si rileva una riduzione dei decessi per droga e la minore diffusione dell´Hiv per assunzione endovenosa. Nell´insieme, gli Stati membri hanno approntato una vasta gamma di azioni in risposta al problema droga, soprattutto in materia di prevenzione, trattamento, riduzione dei danni e riabilitazione, nonché provvedimenti intesi a contrastare reati quali il narcotraffico e il riciclaggio di denaro sporco. La valutazione conferma che, malgrado le differenze in materia di approccio, gli Stati membri collaborano sempre più e le strategie antidroga nazionali tendono sempre più alla convergenza. A livello internazionale, l´influenza dell´Ue è andata aumentando, non solo perché l´Unione si esprime con una sola voce in seno alle commissioni antidroga dell´Onu, ma anche perché la sua strategia funge sempre più da modello per gli altri paesi. In virtù della sua natura dinamica, la politica antidroga deve costantemente adeguarsi per far fronte a nuove tendenze; si pensi all´aumentato consumo di cocaina, che pone problemi in termini di prevenzione e trattamento, alle continue mutazioni delle rotte del narcotraffico o ancora alla diffusione delle coltivazioni di papavero da oppio in Afganistan, di coca nella regione andina e della produzione di droghe sintetiche nell´Ue, tutti fenomeni a fronte dei quali gli Stati membri e gli organismi quali l´Europol sono chiamati ad approntare nuove soluzioni e meccanismi di cooperazione flessibili ed efficaci. Per approfondimenti sulla comunicazione relativa al Piano d’azione dell’Eu in materia di droga 2009-2012 e sull´allegata relazione sulla valutazione finale del Piano d´azione dell’Eu in materia di droga 2005-2008, si rimanda alla relativa nota informativa m08_571. En e ai seguenti siti web: Global approach to drugs developed at European Union level: http://ec. Europa. Eu/justice_home/fsj/drugs/fsj_drugs_intro_en. Htm .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA INTENDE SFRUTTARE TUTTO IL POTENZIALE DELLE LINGUE  
 
Bruxelles, 24 settembre 2008 - Lo scorso 18 settembre la Commissione europea ha adottato una comunicazione intitolata "Multilinguismo: una risorsa per l´Europa e un impegno comune", che affronta le lingue nel contesto più ampio della coesione sociale e della prosperità. Integrando il multilinguismo in una serie di politiche e di azioni comunitarie, questa comunicazione intende riflettere la realtà di un´Unione europea che conta più di 490 milioni di cittadini ed è caratterizzata da varie competenze linguistiche ed esigenze diverse. Il Commissario per il multilinguismo Leonard Orban ha annunciato che: "La coesistenza armoniosa di numerose lingue in Europa rappresenta un simbolo forte dell´aspirazione dell´Unione europea all´unità nella diversità. Con questa comunicazione incitiamo gli Stati membri dell´Ue, le autorità locali e le parti sociali ad unire le forze e ad agire. Il nostro approccio globale tiene conto del valore e delle opportunità della diversità linguistica in Europa nonché delle esigenze più individuali di apprendimento delle lingue al fine di comunicare in maniera efficace. " I recenti allargamenti in seno all´Ue hanno rafforzato la diversità linguistica: essa conta ora 23 lingue ufficiali e oltre 60 lingue parlate in certe regioni o da gruppi specifici. La globalizzazione e i flussi migratori si aggiungono ulteriormente all´ampia paletta di lingue utilizzate quotidianamente dagli europei. La diversità linguistica rappresenta incontestabilmente uno degli aspetti più peculiari dell´Ue, nella misura in cui interessa le vite sociali, culturali e professionali dei suoi cittadini nonché le attività economiche e politiche dei suoi Stati membri. La comunicazione citata contribuisce a rispondere alle sfide rappresentate da questa realtà e propone un approccio che promuove l´inserimento del multilinguismo attraverso una serie di settori politici comunitari. La comunicazione invita gli Stati membri dell´Ue e le altre istituzioni comunitarie ad unire le forze per incoraggiare e aiutare i cittadini ad acquisire competenze linguistiche. Esamina temi quali: Il ruolo svolto dalle lingue nello sviluppo della comprensione reciproca in una società multiculturale. Il modo in cui le lingue migliorano le prospettive di occupazione e garantiscono un vantaggio competitivo per le imprese europee. Quali misure adottare per incoraggiare i cittadini europei a parlare due lingue oltre alla loro lingua madre. Il modo in cui i mass media e le nuove tecnologie possono servire da ponte fra persone che parlano varie lingue. Questo documento programmatico, inoltre, propone di trarre il massimo vantaggio dai programmi europei esistenti e dalle iniziative in materia di istruzione, di mass media, di ricerca, di inserimento sociale e di competitività e prevede la realizzazione, nel 2012, di un´analisi dei progressi conseguiti. La comunicazione è disponibile sul seguente sito internet http://ec. Europa. Eu/education/languages/index_en. Htm . .  
   
   
GIORNATA EUROPEA DELLE LINGUE 2008 - EVENTI ORGANIZZATI TRA IL 25 SETTEMBRE ED IL 1° OTTOBRE L’ANTENNA PER IL MULTILINGUISMO PRESSO LA RAPPRESENTANZA IN ITALIA DELLA COMMISSIONE EUROPEA PARTECIPERÀ AD UN’AMPIA SERIE DI EVENTI PER CELEBRARE LA GIORNATA EUROPEA DELLE LINGUE, DA UN CAPO ALL’ALTRO DELL’ITALIA.  
 
 Bruxelles, 24 settembre 2008 - A Gorizia/nova Gorica, il 25 settembre, la rete di informazione Europe Direct celebra la Giornata europea delle lingue con una manifestazione che si terrà sui due versanti della frontiera giuliano-slovena. In mattinata a Nova Gorizia si terrà uno spettacolo rivolto ai ragazzi delle scuole superiori in lingua inglese, mentre nel pomeriggio a Gorizia, nelle sale del Museo Provinciale di Borgo Castello, avrà luogo una conferenza seguita da un concerto del Gruppo Eureka. In Sicilia l’Antenna per il multilinguismo parteciperà ad alcuni eventi che si terranno a Messina e a Catania: il 26 settembre si svolgerà presso l’Università di Messina una conferenza dedicata alla Giornata europea delle lingue nell’ambito della Kulturfest organizzata dall’Acit (l’Associazione Culturale Italo-tedesca messinese), il 29 settembre l’Antenna presenterà la politica Ue per il multilinguismo ad alcune classi della scuola media Martoglio di Catania, mentre il 30 settembre sarà il turno degli studenti del liceo classico Spedalieri di Catania. A Roma, nella mattinata di venerdì 26 settembre presso l’Università La Sapienza, l’Antenna organizza, in collaborazione con le Biblioteche di Roma e l’Associazione Eurolinguistica Sud, una conferenza che declinerà la conoscenza delle lingue in tutte le possibili sfaccettature. La conferenza “Le lingue al lavoro – Incontro con i professionisti delle lingue” intende offrire al pubblico, composto in gran parte da giovani studenti, informazioni e spunti su come imparare le lingue e sui possibili sbocchi professionali nel settore linguistico. La conferenza prevede in particolare: una presentazione, a cura di Diego Marani, della politica condotta dall’Unione europea per favorire il multilinguismo; una presentazione del patrimonio documentale e audiovisivo della Biblioteca europea di Roma; una tavola rotonda sui mestieri delle lingue, nonché una tavola rotonda sull’insegnamento delle lingue intesa a far conoscere i molteplici aspetti della didattica delle lingue grazie alla presenza di insegnanti che illustreranno la loro esperienza in diverse realtà scolastiche. Nella stessa giornata, le Biblioteche di Roma organizzano, in diverse biblioteche della capitale, la proiezione di alcuni film in varie lingue straniere sottotitolati in italiano. Il 27 settembre la radio romana Radiorock (106. 600), nell’ambito del programma “Attori di Prosak” condotto da Elisabetta Cianchini e Marcello Caponi (in onda ogni sabato dalle 23. 30 circa alle 2 del mattino), informerà sul multilinguismo nell’Unione europea e trasmetterà alcune canzoni in varie lingue europee chiedendo agli ascoltatori di indovinare di quali lingue si tratta. A Modena, il 29 settembre presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Modena e Reggio Emilia si svolgerà la Giornata di studi dal tema “La diversità linguistica: una sfida per l’Europa”. L’antenna per il multilinguismo della Commissione europea vi parteciperà assieme a rappresentanti del Parlamento europeo e del Comitato economico e sociale europeo. .  
   
   
UE: SEMINARIO D´AUTUNNO SULLA POLITICA EUROPEA DEI CONSUMATORI  
 
Roma, 24 settembre 2008 – La Commissione europea e il Gruppo europeo consultivo consumatori organizzano a Roma un incontro-seminario, occasione di aggiornamento sulle maggiori tematiche legate alle politiche dei consumatori europei. (A Milano si è svolto il 12 settembre 2008). All’ aggiornamento per le Associazioni dei consumatori italiani potranno partecipare i rappresentanti delle Associazioni nazionali, regionali e locali. L’incontro si svolgerà a Roma il 26 settembre presso la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Sala convegni Upterroma – Università popolare, Via Quattro Novembre 157, 00187 Roma. Programma del 26 settembre: Ore 10 Introduzione di Pier Virgilio Dastoli, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea; Ore 10. 30 Giuseppe Abbamonte, Dg Sanco, Capo Unità "Normativa, Contratti e Marketing"; Il punto dell´acquis communautaire: norme modificate ed integrate: Ore 11 Mario Nava, Dg Markt, Capo Unità "Servizi finanziari" Aggiornamenti su mercati finanziari e consumatori ; Ore 11. 30 Francesco Piccarreta, Rappresentanza Permanente d´Italia presso l´Unione Europea L´adattamento della normativa italiana alle direttive europee; Ore 12 Anna Bartolini, Rappresentante italiana dell´Eccg Il punto dei lavori: nuove competenze e tematiche future; Ore 12. 30 Claudio Melchiorre, Cncu Esperienze di lobby a Bruxelles: luci ed ombre del panorama europeo; Ore 13 Rappresentanza dei consumatori Avv. Marco Ramadori, dell´Ufficio internazionale del Codacons; Pratiche commerciali ingannevoli e sleali: un nuovo banco di prova per i consumatori . Dibattito Ore 14 Buffet Partecipazione da confermare a: dorotea. Lantieri@ec. Europa. Eu . .  
   
   
TERRORISMO: PUNIRE L´ISTIGAZIONE RISPETTANDO I DIRITTI UMANI  
 
Bruxelles, 24 settembre 2008 - Il Parlamento europeo sostiene la proposta di armonizzare le disposizioni volte a perseguire tre nuovi tipi di reati: pubblica istigazione a commettere atti di terrorismo, il reclutamento e l´addestramento a fini terroristici. Ma precisa che resta valido l´obbligo di rispettare i diritti fondamentali, come la libertà di espressione, di stampa e di associazione e che non deve essere limitata la diffusione di informazioni a fini scientifici accademici o di comunicazione. Il Parlamento è consultato sulla proposta di modica della decisione quadro sulla lotta al terrorismo al fine di armonizzare le disposizioni nazionali sulla pubblica istigazione a commettere atti di terrorismo, il reclutamento e l´addestramento a fini terroristici. Lo scopo è di rendere perseguibili questi tipi di condotta, anche se commessi attraverso Internet, in tutto il territorio dell´Ue e di garantire che le disposizioni vigenti in materia di pene e sanzioni, responsabilità delle persone giuridiche, giurisdizione e perseguibilità applicabili ai reati di terrorismo si applichino anche a queste forme di comportamento. Approvando con 556 voti favorevoli, 90 contrari e 19 astensioni la relazione consultiva di Roselyne Lefrançois (Pse, Fr), il Parlamento precisa anzitutto che l´obbligo di rispettare i diritti fondamentali e i principi giuridici sanciti dall´articolo 6 del trattato sull´Unione europea, dalla Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea e dalla Convenzione europea per i diritti dell´uomo, «non può essere modificato» per effetto della decisione quadro. Sottolinea poi che l´azione dell´Ue nel settore della lotta contro il terrorismo dovrebbe essere condotta in stretta cooperazione con le autorità locali e regionali, «dato che gli autori e gli istigatori di atti terroristici vivono in seno a collettività locali, interagiscono con la loro popolazione e ne utilizzano i servizi e gli strumenti di democrazia». I deputati chiedono quindi di inserire un nuovo paragrafo che imponga agli Stati membri di accertarsi che l´incriminazione degli atti di pubblica istigazione a commettere reati di terrorismo, di reclutamento a fini terroristici e di addestramento a fini terroristici sia effettuata «nel rispetto degli obblighi loro incombenti in materia di libertà di espressione e di associazione nonché, in particolare, di libertà di stampa e di espressione in altri mezzi d´informazione». E nel rispetto della riservatezza della corrispondenza, che si applica anche al contenuto di e-mail e altri tipi di posta elettronica. Inoltre, l´incriminazione di tali atti «non deve dar luogo alla limitazione o alla restrizione della diffusione di informazioni a fini scientifici, accademici o di comunicazione e l´espressione nel dibattito pubblico di opinioni radicali, polemiche o controverse in merito a questioni politiche sensibili, tra cui il terrorismo». Il Parlamento suggerisce anche di modificare alcune delle definizioni proposte dalla Commissione. Così, tra i "reati connessi ad attività terroristiche" riformulano come segue la "pubblica istigazione a commettere reati di terrorismo": la diffusione, o qualunque altra forma di pubblica divulgazione, di un messaggio «che preconizzi la commissione di uno dei reati» indicati dalla decisione, qualora tale comportamento dia luogo «manifestamente» al rischio che possano essere commessi uno o più reati. Tra questi ultimi, per memoria, figurano: attentati alla vita di una persona, sequestro di persona e cattura di ostaggi, distruzioni di vasta portata di strutture governative o pubbliche, sistemi di trasporto, infrastrutture, sequestro di aeromobili o navi o di altri mezzi di trasporto collettivo, fabbricazione, detenzione, acquisto, trasporto, fornitura o uso di armi da fuoco, esplosivi, armi atomiche, biologiche e chimiche, nonché minaccia di realizzare uno di questi comportamenti. Un emendamento propone poi di modificare la definizione di “reclutamento a fini terroristici”, ossia l´induzione «intenzionale» a commettere «uno dei reati» succitati (salvo la minaccia) nonché la direzione di un’organizzazione terroristica e la partecipazione alle attività di un’organizzazione terroristica. Per "addestramento a fini terroristici", si intende l´atto di fornire istruzioni per la fabbricazione o l´uso di esplosivi, armi da fuoco o altre armi o sostanze nocive o pericolose ovvero altre tecniche o metodi specifici al fine di commettere uno dei reati succitati (esclusa la minaccia) nella consapevolezza che le istruzioni impartite sono intese per conseguire tale obiettivo. I deputati chiedono poi agli Stati membri di provvedere affinché l´incriminazione degli atti di pubblica istigazione a commettere reati di terrorismo, di reclutamento a fini terroristici e di addestramento a fini terroristici sia «proporzionale alla natura e alle circostanze del reato, in considerazione degli scopi legittimi perseguiti e della loro necessità in una società democratica, ed escluda qualsiasi forma arbitraria di trattamento discriminatorio o razzista». .  
   
   
DIRITTI UMANI, PREMIO SACHAROV 2008: SCELTI I TRE FINALISTI  
 
Bruxelles, 24 settembre 2008 - Hu Jia, Alexandr Kozulin e l´abate Apollinaire Malu Malu sono i tre finalisti dell´edizione 2008 del Premio Sacharov per la libertà di pensiero, che il Parlamento europeo assegna a persone o organizzazioni che si distinguono nella difesa dei diritti umani e della democrazia. I tre finalisti sono stati scelti lunedì sera, in una riunione congiunta delle commissioni affari esteri e sviluppo, tra i sette candidati precedentemente selezionati dai deputati. Il vincitore sarà scelto a metà ottobre. I tre finalisti, in ordine alfabetico, sono: Hu Jia - Attivista cinese per i diritti civili, la protezione dell´ambiente e la lotta contro l´Aids. A seguito della videoconferenza del 26 novembre 2007 con la sottocommissione del Parlamento per i diritti umani in cui aveva fornito la sua testimonianza, Hu Jia fu arrestato con l´accusa di "incitamento alla sovversione contro il potere dello Stato" e condannato a tre anni e mezzo di reclusione. Alexandr Kozulin - Ex candidato alla presidenza in Bielorussia. Ha dato prova di grande coraggio sfidando l´operato del regime e battendosi per la libertà di pensiero e di espressione e per i diritti civili fondamentali. Nel 2006, durante la campagna presidenziale, è stato picchiato varie volte, incarcerato ed infine condannato a cinque anni e mezzo di detenzione. Abate Apollinaire Malu Malu - Presidente della commissione elettorale indipendente della Repubblica democratica del Congo. Il suo impegno per il dialogo ha prevalso sulla violenza nel corso della Conferenza di Goma, volta a riportare la pace nelle province settentrionali e meridionali di Kivu. Nel corso della sua carriera, ha dedicato la sua esperienza e le sue conoscenze alla realizzazione di questi principi. Il vincitore sarà scelto ad ottobre - La Conferenza dei Presidenti selezionerà il vincitore a metà ottobre ed il premio sarà consegnato a Strasburgo il 17 dicembre. Oltre al titolo, il vincitore riceverà 50. 000 euro. Ventesimo anniversario del Premio Sacharov - Quest´anno ricorre il ventesimo anniversario del Premio Sacharov, istituito nel 1988 in onore del fisico sovietico nonché dissidente politico Andrej Sacharov. Per celebrare questo evento, tutti i vincitori delle edizioni precedenti sono stati invitati a Strasburgo il 16 dicembre, giorno che precede la consegna ufficiale del Premio. Albo d´oro 1988: Nelson Rolihlahla Mandela e Anatoli Marchenko (a titolo postumo); 1989: Alexander Dubcek; 1990: Aung San Suu Kyi; 1991: Adem Demaçi; 1992: Las Madres de la Plaza de Mayo; 1993: Oslobodjenje; 1994: Taslima Nasreen; 1995: Líela Zana; 1996: Wei Jingsheng; 1997: Salima Ghezali; 1998: Ibrahim Rugova; 1999: José Alejandro ´Xanana´ Gusmão; 2000: ¡ Basta Ya !; 2001: Izzat Ghazzawi,nurit Peled-elhanan e Dom Zacarias Kamwenho; 2002: Oswaldo José Payá Sardiñas; 2003: L’onu e il suo segretario generale Kofi Annan; 2004: Zhanna Litvina, presidente dell’associazione bielorussa dei giornalisti: 2005: "Damas de Blanco", Hauwa Ibrahim e "Reporter senza frontiere"; 2006: Alexander Milinkevich; 2007: Salih Mahmoud Osman. .  
   
   
PROGRAMMA TRANSFRONTALIERO SLOVENIA-CROAZIA  
 
Trieste, 24 settembre 2008 - I ministri responsabili del governo locale di Slovenia e Croazia, Ivan Zagar e Petar Cobankovic, hanno presentato a Otocec il programma operativo Ipa per la cooperazione transfrontaliera per il periodo 2007-2013. Lo segnala il sito internet del Governo sloveno. I due Paesi possono ottenere 16 milioni di euro di fondi Ue per vari progetti, ha dichiarato Zagar, aggiungendo che le due Nazioni devono contribuire per almeno il 15 per cento del valore totale dei progetti proposti, che devono mirare al miglioramento degli standard di vita dei cittadini di entrambe le parti della frontiera. Alcuni progetti inizieranno quest´anno. Il programma include progetti da aree come gli affari e il turismo, lo sviluppo sostenibile e l´ecologia. Zagar ha anche evidenziato progetti concernenti le risorse umane e l´amministrazione. L´ufficio del Governo sloveno per l´Amministrazione locale e le Politiche regionali ha stanziato altri 30 milioni di euro per la zona slovena del confine, con l´obiettivo di incentivare lo sviluppo e la costruzione di infrastrutture. .  
   
   
SLOVENIA, WELFARE NON DEVE BLOCCARE LO SVILUPPO ADOTTATA LA LEGGE CHE CONSENTE AI LAVORATORI DI PARTECIPARE AI PROFITTI  
 
Trieste, 24 settembre 2008 - L´ex ministro dell´Economia sloveno Andrej Vizjak ha dichiarato che il welfare è importante, ma non deve essere effettuato a scapito dello sviluppo economico. Il ministro ha anche affermato che la crescita economica non è una condizione sufficiente, ma è necessaria per la prosperità. Il sito internet del Governo sloveno, riprendendo il pensiero del ministro, afferma che c´è soddisfazione per i risultati raggiunti in campo commerciale. Il ministro ha rilevato soprattutto l´adozione della legge che consente ai lavoratori di partecipare ai profitti. Lo ha dichiarato nel corso dell´International Trade Fair di Celje. Il ministro ha proposto che il nuovo Governo espanda le responsabilità del ministero dell´Economia alla tecnologia, alla società dell´informazione ed alle fonti di energia rinnovabili. .  
   
   
INVESTIRE IN MACEDONIA, EVENTO IL 24 SETTEMBRE  
 
Trieste, 24 settembre 2008 - Il Governo della Repubblica di Macedonia, in collaborazione con l´Istituto nazionale per il Commercio estero (Ice) e la Camera di commercio di Torino, presenta le opportunità di investimento nel Paese in un seminario in programma mercoledì 24 settembre, alle ore 14. 30, nel Centro Congressi di Torino Incontra. Lo rende noto lo stesso Ice. Il Governo macedone, come illustrato nella lettera d´invito da parte del vice primo ministro Zoran Stavreski, ha inserito la tappa di Torino nell´ambito di un road-show presso alcuni poli produttivi dell´Italia del Nord, con l´obiettivo di dare un quadro della situazione economica e delle condizioni di investimento del Paese alla luce delle riforme introdotte dall´attuale esecutivo, che hanno valso alla Macedonia il quarto posto nella classifica dei migliori Paesi riformatori stilata dalla Banca Mondiale. La delegazione è guidata dal primo ministro Nikola Grueski e ne fanno parte i ministri dell´Economia, delle Finanze e il direttore dell´Agenzia per gli Investimenti esteri. Il formato dell´evento è quello della "country presentation", rivolta ai potenziali investitori e agli esponenti del settore dei servizi, compresi quelli della consulenza, per quanto riguarda in particolare le gare internazionali e i fondi Ipa. .  
   
   
CRISI USA: TESORO CONVOCA IL COMITATO PER LA SALVAGUARDIA DELLA STABILITÀ FINANZIARIA  
 
Roma, 24 settembre 2008 - I ministri dell´economia e delle finanze e i governatori delle banche centrali dei Paesi del G7 si sono riuniti oggi in una conferenza telefonica per discutere le misure prese dal governo americano. Per quanto riguarda l´Italia, è necessario tenere la vigilanza alta ed adottare regole più certe e trasparenti. Al fine di mantenere la situazione sotto costante osservazione, in stretto coordinamento con le altre autorità di vigilanza, è stato convocato mercoledì 24 settembre, il Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria. .  
   
   
EMISSIONE BOT  
 
Roma, 22 settembre 2008 - Il Mef ha disposto per il giorno 25 settembre 2008, con regolamento 30 settembre 2008, un´asta di Bot:
importo (in milioni di euro) scadenza giorni
Semestrali 9. 500 31. 03. 2009 182
Ha disposto, inoltre, per il medesimo giorno e con regolamento 30 settembre 2008, l´emissione di Bot della durata di 92 giorni, con scadenza 31 dicembre 2008, per un importo di 3. 500 milioni di euro. Si ricorda che, ai sensi del D. M. 12 febbraio 2004, sugli importi massimi delle commissioni applicabili alla clientela da parte degli intermediari, per i Bot a 92 gg. La commissione massima è fissata nella misura dello 0,10%. E´ da tener presente che il 30 settembre 2008 vengono a scadere Bot per 17. 350 milioni di euro (9. 350 milioni di euro semestrali, 3. 000 milioni di euro a 200 giorni, 2. 500 milioni di euro a 123 giorni e 2. 500 milioni di euro a 92 giorni). I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva e senza l´indicazione del prezzo base da parte del Tesoro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione di prezzo. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro. Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nei decreti di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre - per ogni singolo titolo - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 25 settembre 2008, con l´osservanza delle modalità stabilite nei decreti di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dai decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nei decreti di emissione. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot semestrali previsto in via automatica per il giorno 26 settembre 2008. L´offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria. Il Tesoro, comunque, si riserva di aumentare detta percentuale dopo la chiusura dell´asta medesima. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione avrà luogo al prezzo medio ponderato determinato nell´asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15. 30 del 26 settembre 2008. La circolazione dei Bot al 15 settembre 2008 era pari a 162. 081,666 milioni di euro, di cui 3. 000 milioni di euro a 200 giorni, 3. 000 milioni di euro a 165 giorni, 2. 500 milioni di euro a 123 giorni, 2. 500 milioni di euro a 120 giorni, 2. 500 milioni di euro a 92 giorni, 10. 500 milioni di euro trimestrali, 58. 425 milioni di euro semestrali e 79. 656,666 milioni di euro annuali. .
 
   
   
EMISSIONE DI CTZ  
 
 Roma, 24 settembre 2008 - Il Mef dispone, per il giorno 25 settembre 2008, con regolamento 30 settembre 2008, l´emissione dei seguenti certificati di credito del Tesoro "zero coupon": - Ctz 24 mesi: decorrenza : 30 settembre 2008; prima tranche scadenza : 30 settembre 2010 importo nominale dell´emissione : 3. 500 milioni di euro I certificati suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nel decreto di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extra comunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno dell´importo minimo di un millesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - entro le ore 11 del giorno sottoindicato - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei certificati verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i certificati assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei certificati assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei certificati assegnati - pari allo 0,20%. Il pubblico potrà prenotare i certificati presso le suddette categorie di operatori nel giorno sottoindicato; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai certificati assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente: - prenotazione da parte del pubblico: entro il giorno 24 settembre 2008; - presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del giorno 25 settembre 2008; - regolamento sottoscrizione: il giorno 30 settembre 2008. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´importo della tranche supplementare è stabilito nella misura massima del 25% dell´ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta relativa alla presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" all´assegnazione supplementare vengono indicate nel decreto recante l´emissione dei relativi titoli. .  
   
   
EMISSIONE DI CCT E BTP  
 
Roma, 24 settembre 2008 - Il Mef dispone, per il giorno 29 settembre 2008, con regolamento 1º ottobre 2008, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: - Certificati di Credito del Tesoro: decorrenza : 1º settembre 2008; terza tranche scadenza : 1º settembre 2015 tasso d´interesse semestrale lordo : pari al tasso di rendimento semestrale dei Bot a sei mesi relativo all´asta tenutasi alla fine del mese precedente la decorrenza della semestralità, maggiorato di uno spread di 0,15 punti percentuali; la cedola in corso, di scadenza 1º marzo 2009, è risultata pari a 2,32%. - Buoni del Tesoro Poliennali: - triennali decorrenza : 1º settembre 2008; terza tranche scadenza : 1º settembre 2011 tasso d´interesse annuo lordo : 4,25% - decennali decorrenza : 1º febbraio 2008; undicesima tranche scadenza : 1º agosto 2018 tasso d´interesse annuo lordo : 4,50% Tutti i titoli suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nei relativi decreti di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei titoli verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, viene effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di godimento dei titoli al giorno del regolamento. In particolare, per i Btp decennali per i quali il 1º agosto u. S. È scaduta la prima cedola, i sottoscrittori dovranno corrispondere dietimi d´interesse per 61 giorni. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei titoli assegnati - pari allo: - 0,30% per i Cct - 0,20% per i Btp triennali - 0,40% per i Btp decennali. Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Cct Btp triennali Btp decennali
Prenotazione da parte del pubblico entro il 26 settembre 2008 26 settembre 2008 26 settembre 2008
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 29 settembre 200 29 settembre 2008 29 settembre 2008
Regolamento sottoscrizioni 1º ottobre 2008 1º ottobre 2008 1º ottobre 2008
Dietimi d´interesse da corrispondere 30 30 61 giorni
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita, per ogni emissione, per un importo massimo non superiore al 10% dell´ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti. .
 
   
   
MEDIOBANCA: PRESIDENZA DEL PATTO DI SINDACATO  
 
Milano, 24 settembre 2008 - L’assemblea dei Partecipanti al Patto di Sindacato di Mediobanca riunitasi il 18 settembre 2008 sotto la presidenza di Cesare Geronzi - dopo aver espresso parere favorevole al ritorno ad un sistema di governance tradizionale - improntato ad una valorizzazione del management ed ad una maggiore chiarezza dei ruoli dei diversi organi societari - ha approvato le modifiche statutarie nel testo deliberato dal Consiglio di Gestione svoltosi in data odierna. Ha inoltre deliberato alcune modifiche al Patto prevalentemente connesse al ritorno della società al sistema di governance tradizionale le più importanti delle quali riguardano: Nomina del Consiglio di Amministrazione - La lista per la nomina del Consiglio di Amministrazione – comprendente fino ad un massimo di 23 componenti – sarà deliberata dall’Assemblea dei Partecipanti; comprenderà nell’ordine, al primo posto il nominativo designato alla carica di Presidente, i 5 nominativi scelti tra i dirigenti del gruppo bancario Mediobanca, tra cui l’Amministratore Delegato, e ulteriori 16 soggetti, tra cui due Vice Presidenti, così designati: 5 dal Gruppo A, 7 dal Gruppo B, 4 dal Gruppo C. Comitato Esecutivo - Sarà composto da 9 componenti e comprenderà il Presidente del Consiglio di Amministrazione, i 5 componenti del Consiglio di Amministrazione scelti tra i dirigenti del gruppo bancario Mediobanca e altri tre componenti scelti uno per ciascuno dai Gruppi partecipanti. Comitato Nomine - Sarà composto dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, dal Vice Presidente del Comitato Esecutivo, dall’Amministratore Delegato e da altri 3 consiglieri scelti uno per ciascuno dai Gruppi partecipanti. Comitato per le Remunerazioni Sarà composto da 7 consiglieri non esecutivi. Comitato per il Controllo interno Sarà composto da 3 consiglieri indipendenti. Nomina del Collegio Sindacale Sarà composto da 3 componenti effettivi - scelti dalla lista maggioritaria su designazione, nell’ordine, uno dal Gruppo A, uno dal Gruppo B e uno dal Gruppo C, quest’ultimo destinato a non essere eletto in caso di presentazione della lista delle minoranze - e due supplenti tratti dalla lista maggioritaria, designati a rotazione dal Gruppo A e dal Gruppo B. Ll Presidente sarà tratto dalla lista delle minoranze o, in assenza di questa, sarà il componente designato dal Gruppo A. Durata - Resta stabilita al 31 dicembre 2009 con proroghe biennali tra i Partecipanti che non abbiano dato disdetta tre mesi prima della scadenza purché rappresentino almeno il 30% del capitale di Mediobanca. Le modificazioni del Patto sono subordinatamente condizionate all’approvazione da parte dell´Assemblea dei soci di Mediobanca, alla prima riunione utile, delle modifiche statutarie relative al ritorno al modello di governance tradizionale. L’assemblea dei Partecipanti ha deliberato di presentare all’Assemblea di Mediobanca convocata per approvare le modifiche statutarie necessarie al ritorno al sistema di governance tradizionale la seguente lista di candidati per la nomina del Consiglio di Amministrazione: Consiglio di Amministrazione 1. Cesare Geronzi Presidente, 2. Dieter Rampl Vice Presidente, 3. Marco Tronchetti Provera Vice Presidente, 4. Alberto Nagel Amministratore Delegato, 5. Renato Pagliaro Direttore Generale, 6. Maurizio Cereda, 7. Massimo Di Carlo, 8. Francesco Saverio Vinci, 9. Jean Azema, 10. Tarak Ben Ammar, 11. Gilberto Benetton, 12. Marina Berlusconi, 13. Antoine Bernheim, 14. Roberto Bertazzoni, 15. Vincent Bollorè, 16. Angelo Casò, 17. Ennio Doris, 18. Pietro Ferrero, 19. Jonella Ligresti, 20. Fabrizio Palenzona, 21. Carlo Pesenti, 22. Eric Strutz. .  
   
   
MEDIOBANCA APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO AL 30 GIUGNO 2008 E LE MODIFICHE STATUTARIE RAFFORZATO IL MODELLO DI BUSINESS UTILE NETTO OLTRE 1 MILIARDO  
 
Milano, 24 settembre 2008 - Il Consiglio di Gestione di Mediobanca, riunitosi il 18 settembre, sotto la presidenza di Renato Pagliaro, ha approvato i progetti di bilancio consolidato ed individuale di Mediobanca al 30 giugno scorso, illustrati dal Consigliere Delegato Alberto Nagel. Risultati consolidati - L’esercizio chiude con un utile netto di 1. 014,8 milioni, in crescita del 6,5% rispetto all’esercizio precedente (953,2 milioni); malgrado la grave crisi che ha colpito i mercati finanziari ed il progressivo deterioramento congiunturale, i ricavi sono cresciuti del 7,7% (da 1. 611,5 a 1. 735,4 milioni) con l’apporto positivo di tutte le principali voci con la sola eccezione degli utili da trading scesi da 82,8 a 70,8 milioni e dei dividendi sulle azioni disponibili per la vendita (43,5 milioni contro 71,7 milioni). In particolare: p il margine di interesse aumenta dell’11,8% (da 666,8 a 745,4 milioni) riflettendo lo sviluppo dell’attività di corporate banking (+28,5%) che beneficia dei crescenti volumi di raccolta ed impieghi (rispettivamente +25% e +12%); il margine dei retail financial services registra un incremento inferiore (+2,1%) per effetto dell’aumento del costo della provvista; p le commissioni ed altri proventi crescono del 7,2% (da 371,3 a 397,9 milioni), anche grazie all’aumento della quota generata dal segmento retail; l’apporto delle attività corporate, pur in un contesto assai difficile, è comunque in lieve crescita (da 281,9 a 286,2 milioni); p gli utili da partecipazioni valutate al patrimonio netto registrano un incremento del 14,1% (da 418,9 a 477,8 milioni) per effetto del positivo andamento reddituale di Assicurazioni Generali, peraltro in rallentamento nel secondo trimestre dell’anno solare in corso. Tenuto conto del positivo andamento reddituale, il Gruppo ha ritenuto di proseguire, ed in taluni casi di anticipare, i progetti di espansione, anche internazionale, e l’avvio di nuove iniziative di carattere strategico. Conseguentemente i costi mostrano una crescita significativa (+26%, da 430,4 a 542,5 milioni) per l’ampliamento delle presenze operative del Gruppo in Italia e all’estero – 16 nuove filiali retail e, soprattutto, 3 nuove branches estere di Mediobanca (Francoforte, Madrid e Londra) – nonché per l’avvio di Chebanca! Il suddetto potenziamento delle reti distributive di Gruppo ha comportato costi per complessivi circa 80 milioni. Il risultato della gestione ordinaria salda in 1. 192,9 milioni (+1% da 1. 181,1 milioni). A valle del risultato ordinario si segnalano: rettifiche di valore su crediti in aumento da 165 a 202,3 milioni, in linea con l’aumento degli stock, riconducibili per 179,1 milioni (159,8 milioni) ai retail financial services (+12,1%) e per 22,8 milioni (5,2 milioni) ad accantonamenti forfetari sul portafoglio corporate di Mediobanca che permane integralmente in bonis; utili da realizzo di titoli per 172,6 milioni (175,4 milioni) principalmente riferibili alle cessioni di azioni disponibili per la vendita effettuate nella prima parte dell’esercizio; accantonamenti straordinari per 20 milioni connessi ad oneri di integrazione in Compass del Gruppo Linea, società di credito al consumo acquisita nel giugno scorso. Le imposte scontano un effetto positivo per 76,1 milioni connesso all’adeguamento delle imposte differite alle nuove aliquote Ires e Irap introdotte dalla Legge Finanziaria (n. 244/2007) approvata nel dicembre scorso. Quanto allo stato patrimoniale, crescono gli impieghi a clientela (+29%, da 26,8 a 34,6 miliardi di cui 4,3 miliardi rivenienti dal consolidamento di Linea) e gli impieghi di tesoreria (da 7 a 10,2 miliardi) mentre si riducono sensibilmente i titoli disponibili per la vendita (da 5,6 a 3,8 miliardi) per effetto degli smobilizzi del comparto azionario (1,6 miliardi includendo il conferimento della partecipazione in Telco ora valutata a patrimonio netto) e della riduzione dei corsi di borsa (l’adeguamento al fair value di fine periodo è risultato negativo per 865,5 milioni). La provvista sale del 33,1%, da 34,2 a 45,6 miliardi (di cui 3,9 miliardi di Linea) e beneficia di 13 miliardi di nuove emissioni nell’esercizio (6 miliardi). Le partecipazioni in Rcs Mediagroup e Telco sono iscritte a valori superiori a quelli dei rispettivi corsi di borsa a fine periodo (con minusvalenze teoriche rispettivamente di 144,7 milioni e di 422,3 milioni); per entrambe si è provveduto ad effettuare l’impairment test previsto dallo Ias 28 con esito positivo. La solidità patrimoniale del Gruppo rimane tra le migliori nel settore (Tier 1 al 10,3%), nonostante il patrimonio netto si riduca di circa 1 miliardo (da 6,9 a 5,8 miliardi), soprattutto a seguito dell’impatto negativo del deprezzamento dei mercati sulle riserve da valutazione della capoGruppo (oltre 700 milioni) e su quelle delle società consolidate a patrimonio netto (essenzialmente Generali per oltre 600 milioni), oltre che all’acquisto di azioni proprie (213 milioni). I risultati raggiunti nell’esercizio superano ampiamente l’obiettivo del piano 2005-2008 (utile netto di 840 milioni). Nel triennio, i ricavi e l’utile della gestione ordinaria sono cresciuti entrambi di oltre il 50% (rispettivamente da 1. 156,6 a 1. 735,4 milioni; Cagr 14% - da 799,6 a 1. 192,9 milioni; Cagr 14%) e l’utile netto del 60% (da 632,4 a 1. 014,8 milioni; Cagr 16%). I fatti di maggior rilievo dell’esercizio hanno riguardato: l’approvazione, lo scorso marzo, del piano triennale 2008-2011; l’acquisto da parte di Compass del 100% di Linea ad un prezzo di 405 milioni, perfezionato il 27 giugno scorso in esecuzione dell’accordo stipulato in dicembre; il lancio di Chebanca! lo scorso maggio: la nuova piattaforma distributiva composta da canali remoti e fisici (con l’apertura di filiali di nuova concezione) e da un’offerta (inizialmente c/c, depositi, carte e mutui) conveniente, trasparente e standardizzata consentirà al Gruppo un accesso diretto alla raccolta retail e ha riscontrato un forte apprezzamento da parte della clientela; l’avvio dell’operatività delle sedi di Francoforte e Madrid ed il varo di quella di Londra, specializzata su capital market e finanza strutturata; la realizzazione del programma di buy-back con l’acquisto dell’1,98% del capitale (16,2 milioni di azioni) per un esborso di 213,4 milioni la modifica delle disposizioni di Vigilanza prudenziali per le banche che, da un lato, non prevedono più la deduzione dal Patrimonio di Vigilanza della partecipazione in Assicurazioni Generali e, dall’altro, escludono la computabilità delle plusvalenze latenti sulla stessa. L’applicazione, a partire dal 1 gennaio 2008, delle nuove norme sui requisiti patrimoniali delle banche (Cd. “Basilea Ii”) adottando, per il calcolo del rischio di credito, il modello standard, in attesa del completamento del progetto interno volto alla validazione di modelli avanzati; parallelamente è stata avviata l’attività di analisi dei requisiti di capitale economico (cd. “Secondo Pilastro”) la cui prima rendicontazione avverrà entro il prossimo ottobre. Risultati divisionali Wholesale banking - Impieghi corporate4 a 18 miliardi (stabili su dicembre 07); Forte accelerazione della raccolta a 33,6 miliardi (+25%) e conseguente aumento degli impieghi di tesoreria a 8,8 miliardi (+ 41%); Importante crescita del margine d’interesse (+28%) che compensa la flessione degli utili da trading (-21%) e dei dividendi (-39%). In leggera crescita su valori elevati le commissioni (da 282 a 286 milioni); Rafforzata la struttura operativa (+82 dipendenti di cui circa la metà nelle sedi estere di recente apertura); Utile netto stabile a 454 milioni a parità di plusvalenze da cessioni di titoli disponibili per la vendita (172 milioni). Il wholesale banking ha confermato i risultati dello scorso anno (453,5 milioni di utile netto contro 459,6 milioni). L’utile sconta peraltro un rallentamento delle voci maggiormente sensibili alla negativa congiuntura di mercato: l’utile di negoziazione scende da 69,6 a 54,8 milioni ed i dividendi su azioni disponibili per la vendita da 71,7 a 43,5 milioni (anche per effetto della “conversione” dell’investimento Telecom Italia in Telco); a valle del risultato della gestione ordinaria si segnalano accantonamenti forfetari su crediti in bonis per 22,8 milioni e benefici straordinari su imposte per 60,5 milioni, connessi alle già riferite modifiche legislative. Equity investment portfolio (Ag e Rcs) - Ricavi a 482 milioni (+24%); Nav a 5,0 miliardi (in calo del 21%). La quota di utili di competenza del periodo è aumentata da 387,7 a 482,3 milioni (+24,4%), ripartita per 455,7 milioni su Generali (+26,9%) e per 26,6 milioni su Rcs Mediagroup (–6,3%). L’esercizio beneficia di rettifiche positive sulle imposte differite per 21,7 milioni connesse al cambio di aliquota della partecipation exemption e calcolate sulla differenza tra il valore di carico ed il costo originario di acquisto. La contrazione del Nav è da ricondursi alla riduzione, per Generali, sia della plusvalenza implicita che del valore di libro, influenzato – questo ultimo – dal calo del patrimonio netto di Generali a seguito delle minori riserve da valutazione. Retail financial services - Acquisito il 100% di Linea per un esborso di 405 milioni cash; Avvio a maggio dell’operatività di Chebanca!: molto positive le prime evidenze commerciali Erogato a 5,2 miliardi (+9%), con credito al consumo a 2,6 miliardi (+5%) e mutui a 0,8 miliardi (+32% per effetto delle nuove filiali in Francia). Ricavi a 534 milioni (+7%) con importante crescita delle commissioni nette; Utile netto a 15 milioni (da 80 milioni) a seguito dei costi legati alle nuove iniziative Stabile il rapporto rettifiche/impieghi da oltre un anno; I ricavi della divisione sono aumentati da 500,8 a 534 milioni (+6,6%) per effetto di maggiori commissioni nette (da 45,6 a 69,6 milioni), collegate alla distribuzione di prodotti assicurativi. E’ rimasta invece contenuta la crescita del margine di interesse (+2,1%, da 455,2 a 464,9 milioni), penalizzata dai crescenti oneri della raccolta e dall’aumentata pressione competitiva. Il risultato della gestione ordinaria è tuttavia in calo (280,8 milioni contro 323,2 milioni) per effetto della crescita dei costi operativi (da 177,6 a 253,2 milioni) per circa 3/4 riconducibile all’iniziativa Chebanca! (54 milioni). Il risultato netto salda in 15 milioni, dopo aver assorbito rettifiche nette su crediti per 179,1 milioni (159,8 milioni) ed accantonamenti straordinari per 20 milioni connessi all’integrazione di Linea. Il Gruppo Compass ha erogato nell’esercizio nuovi finanziamenti per 5. 199 milioni (4. 778,6 milioni), senza considerare l’attività commerciale del Gruppo Linea (2. 671 milioni nei 12 mesi 2007 e 1. 186 milioni nei primi 6 mesi 2008); da segnalare il contributo dei mutui ipotecari in Francia, pari a 183 milioni (23 milioni). Al 30 giugno 2008 gli impieghi netti (compresi quelli del Gruppo Linea per 4. 280,6 milioni consolidati a fine giugno) sono pari a 15. 858,1 milioni (10. 122,9 milioni). Private banking - Ricavi a 139 milioni (+7%); Utile netto a 57 milioni (+4%); Aum a 13,5 mld in leggero calo (-2%) prevalentemente per il deprezzamento dei mercati Il private banking mostra risultati in miglioramento rispetto all’esercizio precedente: l’utile si è attestato a 56,9 milioni (+4%) con ricavi in crescita del 7,1% (da 130,1 a 139,3 milioni) per effetto del crescente margine di interesse di Cmb che compensa il progressivo rallentamento delle commissioni, condizionate dagli andamenti dei mercati. Nell’esercizio le masse gestite si sono ridotte da 13,9 a 13,5 miliardi con Cmb in controtendenza (da 8,1 a 8,2 miliardi) avendo nel periodo acquisito le attività monegasche di Unicredit, mentre la quota di Banca Esperia registra una riduzione connessa ai valori di mercato (da 5,8 a 5,3 miliardi). Mediobanca Spa - L’esercizio 2007-2008 chiude con un risultato netto di 622,6 milioni (+11%, da 561,1 milioni), dopo utili da realizzo di titoli disponibili per la vendita per 171,8 milioni (166,7 milioni), rettifiche nette su crediti e titoli per 30,3 milioni (9,4 milioni) ed imposte per 76,8 milioni (127,2 milioni). I ricavi aumentano dell’8,1% beneficiando, da un lato, dell’incremento del margine di interesse (+27,9%, da 192,9 a 246,7 milioni), dei dividendi incassati (+7,9%, da 213,5 a 230,4 milioni) e della tenuta delle commissioni (275,9 milioni contro 275,6 milioni) e scontando, dall’altro, la riduzione degli utili di negoziazione (55,3 milioni contro 65,7 milioni). L’utile della gestione ordinaria cresce da 531,1 a 558,1 milioni malgrado i maggiori costi di struttura (+15,5%, da 216,6 a 250,2 milioni) collegati all’aumento del numero di collaboratori (da 459 a 538 unità) e per lo sviluppo dell’operatività domestica ed internazionale. I principali aggregati patrimoniali registrano incrementi dei finanziamenti da 20,3 a 24,2 miliardi, degli impieghi netti di tesoreria da 6,4 a 8,8 miliardi, delle partecipazioni da 1,7 a 2,7 miliardi e della provvista da 27,1 a 33,7 miliardi. Per contro diminuiscono le attività disponibili per la vendita (da 4,8 a 2,8 miliardi) per effetto dell’andamento dei corsi di borsa e degli smobilizzi e cessioni effettuate nell’esercizio. Proposta di Dividendo - Il Consiglio di Gestione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti, convocata per il 28 ottobre prossimo, la corresponsione di un dividendo unitario di € 0,65, pari a quello dello scorso anno. Il dividendo verrà messo in pagamento dal 27 novembre prossimo (data stacco 24 novembre). Adozione di uno statuto sociale basato sul c. D. “modello tradizionale”. Il Consiglio di Gestione ha altresì deliberato di sottoporre all’Assemblea dei Soci convocata per il prossimo 28 ottobre, subordinatamente all’ottenimento delle prescritte autorizzazioni, l’approvazione di un nuovo statuto basato sul c. D. Modello tradizionale. Successivamente al Consiglio di Sorveglianza del 30 luglio scorso sono state approfondite talune criticità emerse in ordine al funzionamento del sistema dualistico e la conseguente opportunità di rivedere il sistema di governance anche alla luce delle scadenze fissate da Banca d’Italia per il 30 giugno 2009. In tale quadro, è maturata la proposta per l’adozione del sistema tradizionale di governance attraverso un testo di statuto che apporta tratti significativamente innovativi al sistema di governo di Mediobanca ante dualistico e alla prassi più diffusa. Il sistema di governance che si propone va pertanto interpretato come un’evoluzione che fa propria la positiva esperienza di Mediobanca col sistema dualistico, superandone, nel contempo, alcune problematiche applicative. Di seguito si riportano i punti principali dello Statuto che verrà sottoposto all’Assemblea: Il Consiglio di Amministrazione (“Cda”), eletto dall’Assemblea con il voto di lista secondo le disposizioni vigenti, è composto da un massimo di ventitré consiglieri, di cui uno riservato alla minoranza. Dei consiglieri nominati, cinque devono essere dirigenti da almeno tre anni del Gruppo Bancario Mediobanca, due possedere i requisiti di indipendenza previsti dal Codice di Autodisciplina della Borsa Italiana e tre i requisiti di indipendenza di cui all’art. 148, comma terzo del D. Lgs 58/98. La gestione degli affari sociali spetta al Cda che la eserciterà tramite il Comitato Esecutivo (“Ce”), l’Amministratore Delegato (“Ad”) e il Direttore Generale (“Dg”). Al Cda sono riservate, oltre alle materie non delegabili per legge o normativa secondaria, la movimentazione per quote superiori al 15% del possesso risultante all’inizio di ciascun esercizio delle partecipazioni in Assicurazioni Generali, Rcs Mediagroup e Telco, e l’assunzione o cessione di partecipazioni che comportino la variazione del perimetro del Gruppo Bancario di importo superiore a 500 milioni o comunque di partecipazioni di importo superiore a 750 milioni. Il Cda nomina il Ce, l’Ad e il Dg, il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, i responsabili delle funzioni di revisione interna e di conformità. Il Cda delibera di norma su proposta del Ce o dell’Ad, con il voto favorevole della maggioranza dei presenti, mentre è previsto il voto favorevole della maggioranza dei componenti in carica nelle delibere di nomina del Ce, dell’Ad e del Dg. Il Cda costituisce nel proprio ambito tre Comitati: un Comitato per il Controllo Interno, composto da tre consiglieri indipendenti, con funzioni consultive ed istruttorie sul sistema dei controlli interni, sulla gestione dei rischi, sull’assetto informatico contabile; un Comitato per le Remunerazioni, composto da sette componenti non esecutivi, con funzioni consultive ed istruttorie per la determinazione dei compensi degli amministratori investiti di particolari cariche e del Dg e che si esprime altresì sulle politiche di remunerazione e di fidelizzazione relative al personale del Gruppo; un Comitato Nomine, composto da sei componenti del quale fanno parte di diritto il Presidente del Cda, il Vice Presidente del Ce e l’Ad che delibera sulle proposte formulate dall’Ad, sentito il Presidente, in merito alla nomina degli organi sociali di Assicurazioni Generali, Rcs Mediagroup e Telco. Il Comitato ha inoltre funzioni istruttorie per le proposte circa la presentazione delle liste del Cda, per la nomina del Ce, dell’Ad e del Dg di Mediobanca. Il Ce è composto da nove componenti di cui fanno parte di diritto il Presidente del Cda e i cinque Consiglieri dirigenti del Gruppo Mediobanca. Al Ce - che elegge tra i propri componenti un Vice Presidente Vicario – è delegata la gestione corrente della Banca. In particolare il Ce cura l’andamento della gestione, delibera sull’erogazione del credito e sulla movimentazione delle partecipazioni in Assicurazioni Generali, Rcs Mediagroup e Telco e delle altre partecipazioni per importi e quote non eccedenti quelli rientranti nelle competenze esclusive del Cda. Il Ce delibera con il voto favorevole della maggioranza dei suoi componenti. All’ad, scelto tra i consiglieri dirigenti del Gruppo Mediobanca, è affidata la responsabilità dell’esecutivo, la gestione del personale, l’attuazione delle delibere del Cda e del Ce, i poteri di proposta nei confronti di questi ultimi, con particolare riferimento agli indirizzi di gestione, alle proposte di piani strategici e di budget, al progetto di bilancio, alle situazioni periodiche e alle determinazioni da assumere nelle assemblee di Assicurazioni Generali, Rcs Mediagroup e Telco. Il Collegio Sindacale è composto da tre sindaci effettivi e due sindaci supplenti. Anche la nomina del Collegio Sindacale viene effettuata sulla base di liste presentate da azionisti che rappresentino una quota del capitale almeno pari a quella indicata dalle disposizioni regolamentari pro-tempore vigenti (ad oggi l’1%). Il meccanismo di nomina prevede che il Presidente del Collegio sia tratto dalla lista di minoranza. L’assemblea del 28 ottobre sarà altresì chiamata a nominare i nuovi organi sociali. Il Consiglio di Sorveglianza, riunitosi in data odierna sotto la presidenza di Cesare Geronzi, ha preso atto del progetto di bilancio che verrà approvato nella riunione del 7 ottobre prossimo ed esaminato positivamente le proposte del Consiglio di Gestione da sottoporre all’Assemblea. I Consigli di Gestione e di Sorveglianza hanno infine preso atto delle dimissioni dell’ing. Carlo Pesenti. .  
   
   
BIVERBANCA: APPROVATO IL PIANO INDUSTRIALE 2008-2012 43 NUOVE FILIALI 146 NUOVE ASSUNZIONI UTILE NETTO AL 2012 A 44 MILIONI DI EURO  
 
 Biella, 24 settembre 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Biverbanca ha approvato ieri il nuovo piano industriale per il periodo 2008-2012. Il piano ha come principale tratto distintivo lo sviluppo di Biverbanca in ottica di “Banca regionale a dominanza territoriale”. L’obiettivo è di incrementare ulteriormente la produttività commerciale ed il servizio alla clientela nelle province di Biella e Vercelli ed in Valle d’Aosta e di estendere l’operatività della Banca nei territori del Torinese/canavese, Alessandrino, Novarese e Verbano/cusio/ossola, quale naturale espansione delle aree storiche di Biella e Vercelli, secondo un modello di crescita a “raggiera”, dall’attuale “centro della Banca”. La Banca sarà espressione, anche nei nuovi territori di sviluppo, delle tradizioni e dei valori della cultura degli stessi, creando valore per gli azionisti con l’orientamento di impresa socialmente responsabile verso la collettività in cui opera. Gli obiettivi del piano verranno perseguiti mediante la ridefinizione della rete distributiva secondo un principio di esclusività territoriale che assegna a Biverbanca il ruolo di Banca di riferimento per il Gruppo Montepaschi in Piemonte e nelle zone di insediamento. A tale scopo si procederà, tra l’altro, all’allargamento della rete commerciale con l’apertura di 30 nuove filiali ed al passaggio a Biverbanca di 13 filiali Antonveneta, nonché al potenziamento di 10 “sportelli leggeri”, che verranno trasformati in filiali pienamente operative. A fine 2012 si prevede un organico complessivo della Banca di 862 dipendenti, con un incremento di 157 risorse (di cui 146 nuove assunzioni) rispetto alle attuali 705. Per quanto attiene alle dinamiche delle principali grandezze reddituali, al 2012 è previsto un risultato netto di oltre 44 milioni di euro (con un Cagr, tasso di crescita annuale composto, 07-12 del 9,1%) e un Roe del 13,6%. Biverbanca continuerà ad esprimere un livello di elevata efficienza, con un rapporto cost/income al 51% al 2012, mentre, con riferimento agli aspetti patrimoniali, la Banca si pone un obiettivo di Tier I superiore all’ 8%. L’aggregato raccolta totale supererà al 2012 i 7. 000 milioni di euro (Cagr 07-12 del 5,7%) e gli impieghi a clientela raggiungeranno i circa 3. 000 milioni di euro (Cagr 07-12 del 4,9%). E’ inoltre prevista la crescita del numero di clienti a 170. 500 (+17,6% rispetto al 31/12/07) e un incremento dei conti correnti a 112. 500 (+18% rispetto al 31/12/07) al 2012. Le linee guida strategiche del Piano Industriale di Biverbanca esprimono la nuova dimensione di regionalità coniugandola con la tradizionale vocazione per i territori. Il nuovo assetto di produzione prevede il pieno utilizzo dei prodotti, dei servizi e dei centri di eccellenza di Gruppo, che si affiancheranno a quelli tradizionalmente offerti da Biverbanca, il tutto corredato da un rafforzamento della specializzazione per cliente, ponendo un maggior focus sui mercati (Retail/corporate/private) e usufruendo altresì dei modelli di servizio di Gruppo. Il miglioramento strutturale dell’efficienza sarà perseguito anche mediante accentramenti e migrazione sulla piattaforma It di Gruppo e Biverbanca attuerà un presidio “attivo” dei rischi mediante lo sviluppo in nuovi territori, mitigando la concentrazione su quelli tradizionali. .  
   
   
D&B - DUN & BRADSTREET APRE UNA FILIALE IN TICINO  
 
 Urdorf, 24 settembre 2008 – D&b – Dun & Bradstreet, la maggiore azienda che fornisce informazioni commerciali in Svizzera alle aziende, cresce in Svizzera con l’apertura, il 22 settembre 2008, di una filiale D&b a Lugano per rispondere alle esigenze del mercato di lingua italiana. L´apertura di una propria filiale per il Ticino conferma la nuova strategia di crescita D&b che prevede il potenziamento della presenza regionale in Ticino e in altri cantoni. La sede ticinese della D&b in Corso Elvezia 22 ha iniziato la sua attività il 22 settembre 2008 con l´obiettivo dell’ampliamento delle attività finora svolte nel campo della consulenza e della fornitura di informazioni sulle aziende e sulla loro solvibilità per conto delle ditte con sede in Ticino e con attività a livello internazionale, dall´altra una più intensa assistenza per le ditte piccole e medie in ambito locale. Con la sua équipe di consulenti con base in Ticino, Dun & Bradstreet potrà meglio rispondere alle specifiche esigenze della clientela. „Sono convinto che il nostro ampliamento e i nostri investimenti a Lugano in collaboratori qualificati e nell´infrastruttura, porteranno al successo questa filiale”, ha dichiarato Macario Juan, Managing Director D&b, con il nostro Direttore territoriale, Roberto Gregorini, e la forte équipe della Svizzera tedesca, siamo ora in grado di offrire ai nostri clienti in loco il servizio e la consulenza che i nostri clienti si attendono da Dun & Bradstreet. “ „E´ proprio il peggioramento della situazione dei pagamenti negli ultimi mesi in Ticino, la ragione per svolgere un attivo lavoro di informazione e di prevenzione. Pertanto, anche in Ticino teniamo seminari di riscossione e di prevenzione per le Pmi (piccole e medie imprese) e per gli esercenti,“ ha dichiarato il Direttore territoriale, Roberto Gregorini. Per i prossimi seminari a partire dall’8 ottobre a Lugano, si sono iscritte oltre cento ditte in pochi giorni. .  
   
   
FORMIGONI: RIDARE FIDUCIA ALL´ECONOMIA CHE PRODUCE LE ISTITUZIONI DEVONO SAPERE ESSERE PARTNER DEL SISTEMA IMPRESE FEDERALISMO FISCALE NECESSARIO PER RIDARE SLANCIO AI TERRITORI  
 
 Milano, 24 settembre 2008 - "Ridare fiducia all´economia che produce". E´ la strada che il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha indicato per uscire dalla crisi, nel suo intervento a conclusione della tre giorni di apertura dell´anno fieristico. Si tratta, per il presidente lombardo, "di mettere le aziende nelle condizioni di fare di più e meglio". Il che si traduce, per le istituzioni, in due grandi impegni tra loro connessi. Il primo è una modalità di governo capace di farsi "partner" del sistema economico (vedi in Lombardia la legge sulla competitività quella sulla semplificazione, l´accordo con il sistema camerale, la riforma della formazione e del mercato del lavoro). Il secondo impegno è "la piena attuazione del federalismo fiscale in grado - spiega Formigoni - di responsabilizzare i governi locali e valorizzare al massimo e sprigionare le potenzialità dei diversi territori". Il presidente lombardo giudica, a questo proposito, positivo il provvedimento recentemente approvato in materia dal Consiglio dei ministri, che "descrive un cammino verso un federalismo fiscale sostenibile, solidale, capace di procurare vantaggi alle Regioni del Nord e del Sud e in grado di mettere in moto meccanismi virtuosi in ogni regione" Certo, ci sono problemi di crescita considerevoli. Il presidente lombardo non se lo nasconde, ma registra - recente indagine di Mediobanca alla mano - i "punti di forza del nostro modello economico", che ancora nel 2007 ha aumentato dell´11% le esportazioni e del 3,7% la produttività. In particolare "il sistema lombardo deve i propri successi sul piano internazionale alla capacità di innovazione delle sue imprese di punta, dalla grande industria aerospaziale alla meccanica, dal tessile all´industria del mobile e design, dalle biotecnologie alla agricoltura, per giungere fino alla straordinaria vitalità delle Pmi". E nel sistema fieristico lombardo (primo in Italia e ai vertici della classifiche europee) Formigoni vede "uno strumento insostituibile per l´accesso delle nostre aziende ai mercati, per la promozione ed affermazione dei loro marchi e prodotti, insomma per uno sviluppo competitivo delle imprese". E si dice certo che Fieramilano "saprà ampliare e intensificare la propria politica di alleanze con interlocutori nazionali, ma soprattutto internazionali, per consolidare il proprio ruolo globale e la propria funzione di volano per tutto il sistema produttivo italiano". .  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA VAL D’AOSTA ROLLANDIN HA INCONTRATO IERI A ROMA SILVIO BERLUSCONI  
 
Roma, 24 settembre 200 - Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha partecipato ieri mattina a Roma alla seduta del Consiglio dei Ministri, cui sono stati invitati i Presidenti delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome, in occasione della presentazione del disegno di legge finanziaria dello Stato per il 2009. Il Governo ha ricevuto singolarmente i rappresentanti delle Autonomie speciali e Augusto Rollandin, unico Presidente di Regione, ha manifestato al Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, l’auspicio che la prossima finanziaria dello Stato possa tenere in debito conto gli interventi finanziari necessari al completamento degli interventi già avviati in Valle d’Aosta nel settore dei trasporti e della viabilità, riservandosi di esprimere una valutazione sulla finanziaria per il 2009 solo dopo un adeguato approfondimento delle disposizioni contenute nel disegno di legge appena presentato. <L’incontro di oggi – spiega il Presidente Rollandin – è stato importante soprattutto per ribadire l’importanza che rivestono per la Valle d’Aosta gli interventi nel settore dei trasporti. Ho quindi sottoposto all’attenzione di Berlusconi, quali interventi prioritari, l’esigenza di completare il riammodernamento della tratta ferroviaria Aosta-chivasso, rispetto al quale i lavori previsti per la cosiddetta “lunetta” di Chiasso costituiscono solo un primo intervento, nonché, per quanto riguarda la viabilità, gli interventi necessari a migliorare gli accessi ai due trafori internazionali >. Il Presidente Rollandin parteciperà oggi pomeriggio, a partire dalle ore 15. 00, ad una seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni, nel corso della quale proseguirà il confronto sulle problematiche ancora aperte in materia di federalismo fiscale, soprattutto con riferimento alle disposizioni del disegno di legge delega concernenti le Regioni a Statuto speciale. . .  
   
   
A PADOVA IL PUNTO SUL FEDERALISMO FISCALE  
 
Padova, 24 settembre 2008 - Una riflessione sulle proposte legislative presentate, sui nodi ancora irrisolti, sulle possibili soluzioni e, più in generale, sulla strada da percorrere per giungere ad un efficiente federalismo fiscale: intorno a queste tematiche si sono sviluppati il 22 settembre i lavori del convegno nazionale “Il punto sul federalismo fiscale”, nell’Aula Magna “Galileo Galilei” dell’Università di Padova, aperti dal Presidente della Regione Giancarlo Galan e dal Magnifico Rettore Vincenzo Milanesi. Le aspettative rispetto alla proposta di attuazione del federalismo fiscale, recentemente presentata dal Governo, sono state richiamate dal prof. Mario Bertolissi, docente all’Università di Padova e direttore della rivista di diritto ed economia che si chiama proprio “Federalismo Fiscale”. Al termine della sua introduzione Bertolissi ha sottolineato la necessità, in questa materia, di “scelte frutto della razionalità”. E’ seguito l’intervento del prof. Piero Giarda dell’Università Cattolica “S. Cuore” di Milano il quale ha fatto presente che in modo informale il federalismo fiscale è presente da tempo nel nostro Paese ma l’attuale “sistema non è buono”. Di fronte alla domanda di fondo se fosse meglio rifare tutto o correggere quello che c’è – ha aggiunto – la politica ha scelto la prima strada. In ogni caso – ha concluso – qualcuno deve trovare le linee armoniche per mettere insieme i numerosi e diversificati caratteri del federalismo fiscale. Le ricadute dell’attuazione del federalismo fiscale sulla finanza regionale sono state l’argomento approfondito dalle relazioni di Luca Antonimi (Università di Padova) e Massimo Bordignon (Università “S. Cuore” di Milano), mentre gli aspetti collegati più direttamente alla finanza locale sono stati affrontati da Loris Tosi (Università Ca’ Foscari di Venezia) e Franco Osculati (Università di Pavia). I lavori della mattina sono stati conclusi dal giudice costituzionale Franco Gallo il quale ha detto che la sua impressione è che il testo presentato dal Governo sia “abbastanza maturo” e tenda a far convergere e non divergere, tenendo conto del lavoro portato avanti anche in precedenza. Sottolineando che il principio fondamentale contenuto nella proposta governativa sul federalismo fiscale è di vietare la doppia imposizione, Gallo ha aggiunto di aver trovato nel testo poca potestà impositiva esclusiva delle Regioni mentre più autonomia sembra esserci per quanto riguarda la compartecipazione ai tributi erariali. Dopo aver evidenziato alcune questioni relative ai tributi e alla perequazione, Gallo ha concluso facendo proprie le impressioni espresse dal Presidente della Repubblica di trovarsi di fronte ad un testo “aperto” ad ogni utile contributo. Un percorso verso il federalismo fiscale, sicuramente non nella sua forma più spinta, ma su cui tutti possono starci, sia al nord che al sud. E’ questa la valutazione che si è sentita con maggior ricorrenza nel pomeriggio nella seconda parte del convegno nazionale “Il punto sul federalismo fiscale”, nell’Aula Magna “Galileo Galilei” dell’Università di Padova, promosso dal Presidente della Regione del Veneto Giancarlo Galan, a cui è intervenuto il ministro per i rapporti con le Regioni Raffaele Fitto. Il ministro ha evidenziato che la novità è che ognuno ha portato il proprio punto di vista in questa fase di confronto. “E’ impossibile far partire il federalismo a 200 all’ora in tutto il Paese – ha aggiunto Fitto - se non ce ne sono le condizioni. Il Governo non ha voluto un federalismo “muscolare” che parte in quarta, ma creare le condizioni perché parta con una tempistica adeguata e per dare risposte concrete, lavorando in modo intelligente guardando al tema dell’efficienza che deve accompagnare tutto questo percorso”. La proposta di attuazione del federalismo fiscale, recentemente presentata dal Governo, è dunque il frutto di un lavoro di anni che ha permesso di “smussare” molte delle divergenze e delle diffidenze che inizialmente erano state manifestate su questo processo di riforma, consentendo alle Regioni di arrivare ad una posizione sostanzialmente condivisa. Lo hanno sottolineato, fra gli altri, la presidente della Regione Umbria Rita Lorenzetti e il vicepresidente dell’Emilia Romagna Flavio Delbono. Quest’ultimo ha comunque ricordato che è ancora aperta la questione delle Regioni a statuto speciale e quella del federalismo fiscale potrebbe essere “l’occasione per rendere un po’ meno speciali le Regioni a statuto speciale e un po’ più speciali le altre”. L’assessore al bilancio Marialuisa Coppola ha fatto presente che la Regione del Veneto ha fatto la sua parte per arrivare ad una proposta condivisibile, anche se avrebbe preferito qualcosa di più spinto. In ogni caso – ha aggiunto – dal processo federalista non si può più prescindere per restare un Paese al passo con i tempi. Il presidente Roberto Formigoni ha parlato del “modello lombardo” di federalismo fiscale, affermando che era e resta un modello non irrealistico. ”Abbiamo accettato di metterlo da parte – ha aggiunto – a patto che qualche altro modello di federalismo parta. Il federalismo fiscale per andare avanti nel nostro Paese ha bisogno infatti di un forte consenso”. Per Formigoni la proposta governativa è limitata, iniziale ma comunque positiva nelle attuali condizioni. In ogni caso deve riprendere al più presto il confronto anche per l’attuazione nella sua interezza del Titolo V della Costituzione sul regionalismo differenziato e sul Senato federale. Antonio Costato, Vicepresidente di Confindustria, ha posto la riflessione sul rapporto nord-sud chiedendosi se gli amministratori pubblici al Sud si sono resi conto della portata della riforma e se hanno le risorse e la volontà di attuarla. Nel dibattito sono intervenuti anche il sottosegretario all’economia Alberto Giorgetti, l’on. Linda Lanzillotta, Leonardo Muraro per l’Unione delle Province Italiane, Gilberto Muraro dell’Università di Padova e Franco Pizzetti, Presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali. .  
   
   
A PADOVA IL PUNTO SUL FEDERALISMO FISCALE: GALAN  
 
Padova, 24 settembre 2008 - “Il federalismo fiscale consiste nella pura e semplice riforma dello Stato”. Su questo punto fondamentale ha voluto mettere l’accento il Presidente della Regione del Veneto Giancarlo Galan aprendo il convegno nazionale “Il punto sul federalismo fiscale” il 22 settembre nell’Aula Magna “Galileo Galilei” dell’Università di Padova. Galan ha sostenuto che “é giunto ormai il momento di riflettere seriamente, perché il tempo è giudice e non sempre concede ulteriori opportunità per rimediare a quella che finirebbe per essere un atto in frode della collettività”. “Ho piena fiducia sul progetto riformatore messo in essere dall’attuale Governo – ha detto il presidente veneto - e considero, anzi, questo convegno un opportunissimo e puntuale laboratorio, quindi un’occasione per verifiche, analisi, anche per idee diverse, che possano però diventare proposte utili all’iter politico avviato, che senza dubbio darà al nostro Paese il federalismo fiscale, augurandomi anche che ciò sia la premessa per altre forme di autonomia regionale”. “Mi sembra evidente che si stia voltando pagina – ha affermato - in nome della cultura della responsabilità, di cui finalmente si è iniziato a parlare, interrompendo in tal modo un lungo periodo storico nel corso del quale era preferibile passarla sotto silenzio questa parola, e questo pur di non rompere assetti di interesse cristallizzati, anzi pietrificati. Ma nella nozione di responsabilità c’è il dato essenziale cui ancorare la riforma, che concepisco quale diretta e immediata attuazione della Costituzione, la quale va letta integralmente e integralmente applicata. Infatti, il modello costituzionale ricomprende, oltre alla solidarietà e all’eguaglianza, pure i principi di responsabilità e di buon andamento delle pubbliche amministrazioni, con la conseguenza che ciascun ente territoriale (Regioni, Province, Comuni in primo luogo) dovrà essere “misurato” alla luce del criterio dell’efficienza, secondo standard validi per tutti. In modo da rendere omogenei i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale”. “In buona sostanza ha concluso il suo intervento Galan - a ciascuno in eguale misura non secondo costi storici, ma secondo costi standard. Perequazione, ove necessaria. Responsabilità di tutti nei confronti dell’intera collettività. Ed è bene ricordare che chi chiede solidarietà deve dimostrare di meritarla: almeno non sperperando”. .  
   
   
FEDERALISMO: UMBRIA PRONTA A SFIDA, PURCHÉ SI RISPETTI LA DIMENSIONE TERRITORIALE DELLA REGIONE  
 
 Perugia, 24 settembre 2008 – “La Regione Umbria ha i conti in ordine ed è pronta ad accogliere la sfida del federalismo fiscale, a condizione che, nella definizione dei criteri attuativi, si tenga conto di un elemento per noi imprescindibile: la dimensione territoriale”. Lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, intervenendo – il 22 settembre pomeriggio, a Padova – alla tavola rotonda che ha concluso il convegno nazionale “Il punto sul federalismo fiscale”, organizzato dall’Università degli studi di Padova e dalla Regione del Veneto. “L’umbria è una regione piccola, con pochi abitanti – ha detto – e perciò è limitata la sua autonoma capacità fiscale. Sono caratteristiche che non devono penalizzare i suoi cittadini quando si definiranno i costi ‘standard’ delle funzioni essenziali. Agli umbri – ha sottolineato - vanno garantiti gli stessi livelli dei servizi essenziali che in questi anni abbiamo garantito senza far ricorso ad aumenti di tasse”. “Il federalismo fiscale – ha detto ancora - sarà una riforma positiva se garantirà una struttura dello Stato e della pubblica amministrazione moderna ed efficiente. Se saprà essere ‘solidale’, dove solidale non significa nascondere sprechi e inefficienze. Vanno definiti, in maniera seria e rigorosa, i cosidetti ‘costi prestazionali’, i costi minimi dei servizi pubblici quali sanità, istruzione, trasporti, servizi sociali, eliminando – dove si presenta – ogni forma di spreco e inefficienza”. In merito alla semplificazione e riduzione degli enti territoriali, “la questione è aperta da sempre nel nostro Paese – ha detto Lorenzetti - Troppi enti, ma si faccia attenzione a non adottare atteggiamenti demagogici o, peggio ancora, seguire la logica dei tagli con la ‘accetta’. Anche in questo caso occorrono valutazioni approfondite e ponderate, serie e rigorose, finalizzate a realizzare un assetto istituzionale dello Stato che abbia come obiettivo principale il cittadino e la sua assoluta necessità di sentirsi lo Stato, nelle sue articolazioni, sempre vicino”. Sulle scelte imminenti in tema di federalismo fiscale, “occorre una riforma condivisa che sia il frutto di un confronto leale – ha affermato - non solo all’interno del Parlamento, tra Governo e opposizione, ma anche e soprattutto tra l’insieme delle istituzioni regionali e locali, di tutto il sistema delle autonomie del Paese, dalle Regioni ai Comuni”. “Questa – ha rilevato la presidente della Regione Umbria – è la condizione minima essenziale perché si possa procedere nel cammino della realizzazione federalista. È un processo che si può procedere con colpi di mano, forzature o atteggiamenti demagogici”. “La ‘bozza Calderoli’ sul federalismo fiscale - ha concluso – al momento è soltanto una bella cornice; vedremo cosa ci si metterà dentro, perché ancora mancano le cifre del federalismo fiscale che verranno stabilite con i decreti legislativi attuativi e lì si faranno i conti veri”. .  
   
   
BOLZANO: DIFFICILI TRATTATIVE PER IL FEDERALISMO FISCALE NELL’AMBITO DELLA CONFERENZA STATO – REGIONI  
 
 Bolzano, 24 settembre 2008 - Il disegno di legge sul federalismo fiscale è stato il 18 settembre al centro dell’ordine del giorno della Conferenza dei presidenti delle Regioni e della Conferenza Stato – Regioni tenutasi a Roma. Era presente alla seduta l’assessore provinciale alle finanze. Come già emerso nel corso dei contatti preliminari i rappresentanti delle Regioni hanno confermato oggi, durante la Conferenza Stato – regioni, la loro opposizione all’articolo 20 del disegno di legge sul federalismo fiscale che riguarda specificatamente le Regioni e le Province a Statuto speciale La settimana scorsa il Governo aveva inserito un passaggio dell’articolo in base al quale la Regione Sicilia potrà incassare parte delle accise derivanti dall’attività di raffinazione degli oli combustibili. Nel documento approvato oggi dai rappresentanti delle Regioni si richiede invece lo stralcio dell’articolo. Si profila quindi, secondo l’assessore provinciale alle finanze, presente all’incontro odierno, una sostanziale divisione tra i rappresentanti delle Regioni con un conseguente indebolimento delle Regioni stesse nei confronti del Governo. È stata quindi convocata per mercoledì prossimo una riunione straordinaria dei presidenti delle Regioni per proseguire le trattative sullo specifico tema dell’articolo 20. I Ministri Roberto Calderoli e Raffaele Fitto hanno quindi comunicato che l’approvazione definitiva del progetto di legge sul federalismo fiscale sarà spostata di una settimana. La legge finanziaria, dalla quale viene quindi scorporato per il momento il disegno di legge sul federalismo fiscale, sarà sottoposta, come previsto, all’esame del Consiglio dei Ministri. .  
   
   
FEDERALISMO FISCALE, LOIERO A GALAN: “VEDREMO CHI E’ PRONTO E CHI NO”  
 
 Reggio Calabria, 24 settembre 2008 - “Qualunque cosa pensi Galan, la Calabria è pronta ad accettare il federalismo fiscale, ma non possiamo certo subirlo a scatola chiusa, proprio perché la situazione del Veneto è diversa da quella del Mezzogiorno e una riforma non equilibrata, dilaterebbe le differenze piuttosto che appianarle”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero commentando le parole che il suo omologo veneto ha pronunciato lunedì all’Università di Padova. “Registro che continuano le attenzioni di Galan nei miei confronti – ha affermato Loiero – in quanto sono diventato un riferimento costante dei suoi interventi. Ritengo che ciò sia dovuto al fatto – e Galan lo sa bene – che mi occupo della questione federalismo da tempi non sospetti, ben conoscendo quindi i vantaggi (pochi) e i rischi (tanti) che un certo federalismo tanto caro al presidente veneto porterebbe alla mia e alle regioni più deboli che non stanno solo al Sud”. “Facciamo prima – ha concluso Loiero – una analisi dei costi del federalismo, stabiliamo cosa vogliamo intendere per costi standard e come dobbiamo quantificarli, vediamo quali e quante sono le sue variabili territoriali, demografiche ed economiche, discutiamo di perequazione, chiariamo tutte queste cose .  
   
   
FEDERALISMO: LINEA COMUNE REGIONI DEL SUD, SÌ ANCHE DALLA CAMPANIA  
 
Napoli, 24 settembre 2008 – Anche il Presidente della regione Campania, Antonio Bassolino, aderisce alla proposta di un fronte unico delle regioni del sud al tavolo del federalismo, che è diventata la piattaforma programmatica del presidente della regione siciliana Raffaele Lombardo. A lanciare l´idea, a giugno, era stato il presidente dello Svimez, Novacco, in occasione della annuale presentazione del report sull´economia delle regioni del sud. Il presidente della regione siciliana, che fu relatore al convegno Svimez, si è fatto promotore della costituzione di una vera e propria conferenza permanente dei presidenti delle regioni meridionali. Ne ha a lungo parlato con gli altri governatori, e adesso arrivano le adesioni. Ieri a Cagliari Lombardo ha ottenuto il sì di Renato Soru. Oggi Antonio Bassolino, nel confermare la sua adesione, si è dichiarato pronto a ospitare il primo incontro ufficiale. Sul tappeto ci sono i temi di scottante attualità del federalismo fiscale e del conseguente riassetto istituzionale. “Abbiamo molto da lavorare insieme, ha detto Lombardo, superando steccati e barriere ideologiche. Esattamente come accade tra le regioni del nord”. .  
   
   
TRENTO: IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA AUTONOMA A COLLOQUIO CON LA CONSOLE D’AUSTRIA A MILANO INDJEIN-UNTERSTEINER  
 
Trento, 24 settembre 2008 – La nuova console generale d’Austria a Milano Theresa Indjein-untersteiner ha incontrato il 18 settembre il presidente della Provincia autonoma di Trento. Nel corso del colloquio, svoltosi in un clima di grande cordialità, sono stati sottolineati i molteplici legami storici fra il Trentino e l’Austria, ma anche gli impegni comuni che si vanno delineando, specie sull’asse del Brennero, con particolare riguardo al raddoppio della linea ferroviaria, all’intermodalità e alle problematiche di carattere ambientale. Tutto questo nel quadro di un rapporto consolidato, dal quale è scaturita fra l’altro l’Euroregione Trentino, Alto Adige, Tirol, importante esempio di cooperazione transfrontaliera. La console Indjein-untersteiner ha garantito la più ampia disponibilità del Consolato austriaco ai fini di una sempre migliore prosecuzione di questo rapporto; dal canto suo il presidente della Provincia autonoma si è detto certo che la collaborazione fra le due istituzioni non potrà che portare buoni frutti. La console generale d’Austria è nata nel 1962, ha svolto studi linguistici e di scienze giuridiche e ha iniziato l’attività diplomatica all’estero con un incarico all’ambasciata d’Austria a Varsavia. Successivamente è stata attachée culturale presso l’Ambasciata d’Austria a Washington e fra le altre cose, responsabile del Forum Austriaco di Cultura di Berlino. Ha assunto la direzione del Consolato generale d’Austria a Milano in questo settembre. . .  
   
   
FEDERALISMO. SARTOR: “MI MERAVIGLIA LA POSIZIONE DEL PRESIDENTE MURARO. LA TROVO SINGOLARE E DIREI QUASI INOPPORTUNA”  
 
 Venezia, 24 settembre 2008 - “La posizione di Leonardo Muraro mi meraviglia, mi sembra singolare e direi quasi inopportuna sia nei tempi, che nei modi, che nei contenuti. Il ministro Raffaele Fitto ha ottenuto il plauso di tutti nell’importante convegno di Padova sul federalismo fiscale. Al ministro bisogna riconoscere la capacità di mediazione e la volontà di intraprendere un percorso che finalmente modificherà l’assetto dello Stato e soprattutto nell’interesse delle regioni del nord. ” Così l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, ha commentato le dichiarazioni del presidente della Provincia di Treviso sul federalismo fiscale. “A Leonardo Muraro vorrei far capire che - ha detto Vendemiano Sartor - il ministro Fitto è riuscito a dare inizio insieme alle regioni a un percorso storico, complesso, certamente non immediato, che ci deve vedere impegnati in prima linea in maniera collaborativa e sinergica. Non servono a nulla le sterili polemiche. C’è un nuovo principio che, indipendentemente del percorso della legge delega, è già adesso fondamentale, e cioè l’assunzione di responsabilità da parte degli amministratori locali che dinnanzi ai cittadini dovranno rispondere della buona o della cattiva gestione della cosa pubblica. Importante è, inoltre, il provvedimento sul patto di stabilità che vedrà coinvolti comuni, province e regioni che male hanno amministrato le risorse dei cittadini. ” A Leonardo Muraro l’assessore assicura sino da ora che nei prossimi mesi il Veneto farà la sua parte, combatterà per difendere i cittadini, farà in modo che i trasferimenti statali non penalizzino più il nord a vantaggio del sud e troverà di certo nella battaglia per il federalismo fiscale “un buon alleato” proprio in Raffaele Fitto. “Considero Fitto - ha ribadito Sartor - un uomo del sud che capisce bene le istanze del nord e al sud le sa far comprendere. ” L’ultimo commento dell’assessore è sulla mancata presenza dei ministri Roberto Calderoli e Umberto Bossi al convegno di Padova: “dov’erano i rappresentanti della la Lega Nord quando ieri all’Università di Padova molti di noi si confrontavamo in modo costruttivo sul federalismo fiscale?” .  
   
   
TAVOLO AICCRE, EUROREGIONE CUORE DI ALPE ADRIA  
 
Udine, 24 settembre 2008 - "Alpe Adria è un grande contenitore, uno spazio industriale e commerciale comune oltre che un patrimonio di esperienza ed innovazione: l´Euroregione potrà essere il cuore all´interno di Alpe Adria su cui costruire nuove relazioni. Vedo convivenza tra i due progetti, un sistema coeso". Lo ha affermato il presidente della Regione, Renzo Tondo, nel corso del convegno organizzato il 22 settembre presso la Fondazione Crup dalla federazione regionale dell´Aiccre, Associazione italiana per il Consiglio dei Comuni, Province e Regioni d´Europa. Poco appassionato al dibattito sui confini dell´Euroregione - allargata all´area padana piuttosto che a quella bavarese - Tondo ha un obiettivo prioritario. "Voglio - ha detto - che l´Euroregione venga percepita come un beneficio concreto per i cittadini, che si traduca in progresso per i nostri territori: questa è la vera sfida al di là di sterili argomentazioni. Voi, associazioni di Comuni, in questo potrete avere un ruolo importante in quanto interfaccia privilegiata delle comunità regionali ed europee". Fiducioso del fatto che "porteremo a casa la norma sulla fiscalità di vantaggio", Tondo ha rinnovato la sua agenda di programma per dare competitività al sistema. "Ciò vuol dire anzitutto riduzione dei costi della politica - e in linea con questo principio ha rinunciato al suo compenso come commissario straordinario per la terza corsia della A4 - e semplificazione del sistema". E poi le tre I: infrastrutture, internazionalizzazione e innovazione. "Sulle infrastrutture giochiamo il futuro della nostra regione, cuore dell´Europa. O faremo diventare al più presto la zona a Sud delle Alpi un posto dove merci e persone siano in grado di fluire con efficienza verso i mercati strategici o sarà una sconfitta epocale - ha affermato il presidente della Regione -. Poi, sull´altro tema, l´internazionalizzazione, molto e bene è stato fatto dalla precedente Amministrazione regionale ma ho in mente di potenziare progetti ancora poco esplorati, come il ruolo dei corregionali all´estero". A tal proposito Tondo ha rilanciato il progetto di un forum a cui invitare tutti gli imprenditori corregionali all´estero per il prossimo anno a Villa Manin. "Infine, l´innovazione. Io desidero che venga intesa come capacità di scoprire e promuovere i talenti di cui abbondiamo, soprattutto delle piccole imprese, e che ancora lavorano nell´ombra. Manterremo anche Innovaction, magari in forma biennale, ma non vogliamo che il sostegno all´innovazione si traduca solo in grandi parate e grandi eventi". Molti altri i temi sul tavolo dell´incontro Aiccre - i due trattati di Lisbona su Ue e il suo funzionamento, la riforma del bicameralismo, il federalismo fiscale, la specialità regionale, Gect ed Euroregione a 30 anni dalla costituzione della Comunità di lavoro Alpe Adria - introdotti dal presidente Aiccre Fvg, Antonio Martini, e nella relazione del segretario, Lodovico Nevio Puntin. "La nostra iniziativa si colloca in una fase politico-amministrativa di notevole movimento in vista delle prossime elezioni europee e di dinamicità, per le scelte da compiersi sul federalismo fiscale e sulle riforme istituzionali, ma anche per le questioni presenti sulla scena regionale - ha spiegato Martini - per questo vogliamo contribuire al dibattito politico". Sono intervenuti, tra gli altri, il vicepresidente della commissione per le Politiche dell´Ue del Senato, Giacomo Santini, il segretario generale Aiccre, sen. Roberto Di Giovan Paolo, i due vicepresidenti Aiccre, Renzo Pascolat e Gerardo Amirante. Presenti tra il pubblico, gli onorevoli Ivano Strizzolo, Carlo Pegorer e Flavio Pertoldi ed il consigliere regionale Franco Iacop. .  
   
   
ESPERTI SPAGNOLI DI POLITICA GIOVANILE STUDIANO I PROGETTI ALTOATESINI  
 
Bolzano, 24 settembre 2008 - Uno scambio di esperti tra la Provincia di Bolzano e quella spagnola di Siviglia è al centro della settimana di incontri che una delegazione del Servizio giovani della città iberica sta concludendo in Alto Adige. La delegazione spagnola ha avuto anche un colloquio con il Presidente della Provincia a Palazzo Widmann. Fino al 19 settembre otto tra funzionari ed esperti educatori nel settore giovanile provenienti da Siviglia e ospitati a Bolzano hanno avuto l´occasione di conoscere i progetti di partecipazione democratica e giovanile realizzati in Alto Adige in questi ultimi anni e di scambiarsi buone pratiche. L´iniziativa, realizzata dal Servizio Giovani della Cultura Italiana della Provincia insieme alla Députation de Sevilla – Servicio de Juventud, è stato accolto dalla Sottocommissione mista italo/spagnola e inserito nel Protocollo sugli Scambi Giovanili 2008 firmato il 14 maggio a Roma al Ministero degli Affari Esteri. A Palazzo Widmann la delegazione spagnola, accompagnata dal direttore della Ripartizione Cultura italiana Antonio Lampis e dalla direttrice dell´Ufficio Servizio giovani Katia Tenti, ha avuto un incontro con il Presidente della Provincia, che ha tracciato un quadro della situazione sociopolitica in Alto Adige con particolare riferimento all´impegno dell´ente pubblico a favore della partecipazione attiva dei giovani alla vita sociale e politica. Tra i progetti illustrati agli esperti spagnoli durante la settimana di soggiorno in Alto Adige figurano “Minibz, città dei ragazzi”, il centro giovanile Premstaller ai Piani di Bolzano, “Erlebniswiese Völs” al parco di Fiè e i "Percorsi formativi" al centro giovanile “Point” di Egna. Dal 13 al 17 ottobre prossimi otto esperti altoatesini saranno ospiti a Siviglia e potranno confrontarsi con progetti di partecipazione democratica realizzati nella provincia di Siviglia. .  
   
   
MEDITERRANEO, OGGI LA REGIONE CAMPANIA PRESENTA A TEL AVIV IL PROGETTO PAESE ISRAELE  
 
Napoli, 24 settembre 2008 - Oggi alle ore 10. 30, presso l’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv (Israele), il vice presidente della Giunta regionale della Campania Antonio Valiante presenterà alle rappresentanze economiche e produttive isaraeliane il “Progetto Paese Israele”. L’iniziativa rientra nel più articolato programma “Progetti Paese di partenariato Regione Campania e Paesi Terzi del Mediterraneo” e mira ad ampliare la rete di relazioni istituzionali tra Campania ed Israele per creare condizioni favorevoli alla creazione di network partenariali tra gli attori dello sviluppo sociale, economico e culturale della Campania (imprese, camere di commercio, associazioni di categoria, centri di ricerca, università, etc. ) e gli stakeholder israeliani. A tal fine, la Regione Campania, in collaborazione con la Camera di Commercio di Benevento, ha attivato l’Antenna Campaniamed di Tel Aviv, ubicata presso la sede della Camera di Commercio e Industria lsrael-Italia, che eroga a titolo gratuito un’ampia gamma di servizi specialistici alle imprese israeliane interessate ad interagire con quelle campane e viceversa. In particolare, l’Antenna fornisce informazioni macroeconomiche e statistiche, sui potenziali partner, per pratiche doganali e sui business cost, ed assistenza di tipo legale, fiscale e doganale, nelle trattative commerciali, nei rapporti con la clientela, per la soluzione di controversie e il recupero crediti. All’incontro è prevista la partecipazione dell’ambasciatore d’Italia in Israele Luigi Mattiolo, del presidente della Camera di Commercio e Industria Israel-italia Ronni Benatoff, del direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv Simonetta della Seta e delle delegazioni economico-produttive della Campania e di Israele. “Il Progetto Paese Israele – sottolinea il vicepresidente della Regione Campania ed assessore ai Rapporti con il Mediterraneo Antonio Valiante - ha come obiettivo fondamentale la realizzazione di partnership commerciali tra le imprese campane e quelle israeliane. “L’attenzione è diretta soprattutto verso due settori strategici, di comune interesse per entrambi i territori, come l’ agroindustria-agroalimentare e l’Information & Communication Technology (Ict)”, conclude Valiante. .  
   
   
BOLZANO: BILANCIO E LEGGE FINANZIARIA, INCONTRO A ROMA CON IL CONSIGLIO DEI MINISTRI  
 
Bolzano, 24 settembre 2008 - L´assessore provinciale alle finanze ha partecipato a Roma all´incontro con il Consiglio dei ministri dedicato al bilancio e alla legge finanziaria 2009. Tra le richieste avanzate dal rappresentante altoatesino spiccano la riduzione della pressione fiscale e il finanziamento del tunnel di base del Brennero, con particolare attenzione alle tratte d´accesso. "I cittadini e le imprese dell´Alto Adige - ha spiegato l´assessore ai membri del governo - si augurano una riduzione di tasse e imposte: la pressione fiscale, nella nostra provincia, è particolarmente sentita, in quanto ci troviamo a competere con dei vicini di casa che possono beneficiare di una legislazione decisamente più favorevole a riguardo". In secondo luogo, l´assessore alle finanze ha chiesto al governo ulteriori assicurazioni sul finanziamento del tunnel di base del Brennero, "in particolare per le tratte d´accesso alla galleria, i cui costi sono completamente a carico dello Stato italiano". Durante l´incontro tra gli assessori regionali e il Consiglio dei ministri si è discusso anche di federalismo fiscale: "I conflitti e le gelosie tra le regioni a statuto speciale e tutte le altre - ha spiegato il membro dell´esecutivo altoatesino - devono essere definitivamente superati. Occorre trovare una soluzione sostenibile nel lungo periodo senza intaccare quanto previsto dallo Statuto di autonomia". Dopo aver brevemente analizzato la situazione economica dell´Italia, le cui stime di crescita del Pil per l´anno in corso si sono ridotte dallo 0,5% allo 0,1%, i ministri competenti hanno ribadito la volontà del governo di operare per la progressiva riduzione del debito pubblico. .  
   
   
FVG – SLOVENIA: GUARDIAMO AL FUTURO  
 
Trieste, 24 settembre 2008 - Il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, ha incontrato il 22 settembre nella sede del Consiglio regionale il console generale ed il console di Slovenia a Trieste, Joze Susmelj e Tanja Mljac. Tondo e Susmelj hanno parlato della tutela del patrimonio linguistico delle minoranze slovene in regione e del nuovo assetto politico che si va delineando in Slovenia dopo le elezioni, una probabile svolta a sinistra che sarà definitiva dopo lo spoglio dei circa 40 mila voti provenienti dall´estero, di cui 4000 dall´Italia. "Comprendo le rispettive esigenze culturali delle minoranze che vivono in Friuli Venezia Giulia - ha detto Tondo - ma credo che il Consiglio regionale, pressato, come me, da altre priorità, non affronterà in tempi brevi il problema delle tutele linguistiche". "Conto invece - ha proseguito Tondo - di incontrarmi prima possibile con il nuovo presidente del Governo sloveno per continuare sulla strada degli ottimi rapporti esistenti tra i nostri due territori che, come ho detto recentemente al vostro ministro degli Esteri Dimitrij Rupel, devono guardare decisamente al futuro". "Nella scorsa legislatura il Governo regionale era di centro sinistra e quello sloveno di centro destra e hanno comunque collaborato bene - ha notato il presidente - ora la situazione si ripete al contrario, ma sono sicuro che continueremo a lavorare assieme ai massimi livelli nell´interesse di tutti". Nel corso dell´incontro Susmelj ha consegnato al presidente un promemoria inerente la preoccupazione del Governo Sloveno per la tutela del patrimonio linguistico e si è quindi congedato ufficialmente da Tondo assieme alla console Mljac. Entrambi concluderanno infatti a breve il loro mandato a Trieste e Tanja Mljac verrà trasferita a Washington. .  
   
   
COMMISSARIATA LA COMUNITA´ MONTANA VALLE IMAGNA  
 
Milano, 24 settembre 2008 - Da domani scatta il commissariamento per la Comunità montana della Valle Imagna, in provincia di Bergamo. Lo prevede la delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta del presidente Roberto Formigoni di concerto con l´assessore alle Risorse, Finanze e Rapporti Istituzionali Romano Colozzi. La nomina del commissario è stata resa necessaria in quanto la Comunità montana non ha approvato il bilancio di previsione per l´esercizio 2008 e il pluriennale 2008-2010 così come stabilito dalla legge regionale n. 19 del 2008 ("Riordino delle Comunità Montane) entrata in vigore lo scorso 1 luglio. Il commissario - che sarà nominato con apposito decreto dal presidente Formigoni - dovrà provvedere alla gestione temporanea della Comunità montana Valle Imagna, con i poteri dell´assemblea, del presidente e del consiglio direttivo, dovrà disporre lo scioglimento dell´assemblea e occuparsi degli adempimenti per la ricostituzione degli organi ordinari della Comunità entro sei mesi dalla nomina. Nel luglio scorso, analogo provvedimento era stato adottato dal presidente della Regione Lombardia per la Comunità Valsassina, Valvarrone, Val d´Esino e Riviera, in provincia di Lecco. .  
   
   
CAMPAGNA D´ASCOLTO PER IL PICENO  
 
Ancona, 24 Settembre 2008 - Una fitta e serrata campagna d´ascolto per conoscere piu` da vicino la situazione del Piceno, individuare le emergenze e riuscire a concretizzare interventi che rappresentino la base di una proficua progettualita` diffusa sul territorio. E´ la ´sfida´ lanciata dall´Assessore regionale Sandro Donati, che intende riempire di contenuti il ´Progetto Speciale per il Piceno´, attraverso un confronto che sappia sintetizzare le proposte gia` emerse, delineare idee nuove e le strade da seguire. ´L´unita` d´intenti tra istituzioni, forze sociali ed imprenditoriali ´ sottolinea Donati ´ e` determinante per superare l´attuale momento di stallo e mettere in piedi interventi credibili, sia dal punto di vista tecnico, che da quello piu` squisitamente economico. In questo senso, evitando cosi` di prevedere l´impossibile, dobbiamo fare riferimento al quadro dettagliato delle risorse statali, regionali e comunitarie disponibili nei diversi settori, con una doverosa attenzione all´impostazione del nostro prossimo Bilancio´. Secondo l´Assessore, insomma, la massima attenzione va rivolta verso ´una progettualita` concreta, attuabile e che abbia dalla sua parte elementi temporali di continuita`. Nessuna improvvisazione, ne` interventi fine a se stessi!´ ´Sono convinto ´ evidenzia Donati ´ che partendo dal tavolo provinciale di programmazione, dall´incontro con gli amministratori pubblici e con tutte le parti interessate, inizieremo a costruire il Progetto per il Piceno, con particolare riferimento al mondo del lavoro, delle strutture, delle infrastrutture, dello stretto legame tra cultura e turismo. Sempre con la consapevolezza che la crescita di questo territorio corrisponde a quella di tutte le Marche!´ Appuntamento il primo ottobre con il Presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Massimo Rossi, ed i rappresentanti dello tavolo provinciale di programmazione. Il due sara` la volta dei sindaci di Ascoli e San Benedetto e successivamente degli amministratori della Vallata del Tronto, dei Comuni della montagna, dei Comuni piceni della Valle d´Aso e dei Comuni costieri. .  
   
   
IL VENETO E’ CAPOFILA DI DUE PROGETTI TRANSNAZIONALI IN CENTRO EUROPA, SONORA E SALVERE  
 
 Venezia, 24 settembre 2008 - Il programma “Central Europe” ha approvato trenta progetti transazionali, tra cento proposte formulate dai Paesi europei, che avevano come scopo migliorare la competitività tra i territori e la qualità della vita dei cittadini nelle tematiche dell’innovazione, dell’accessibilità, dell’ambiente e dello sviluppo urbano. Il Veneto ha ottenuto ottimi risultati assicurandosi la leadership e il ruolo di capofila di due progettualità, Sonora per lo sviluppo dei trasporti lungo l’asse Adriatico e Baltico e Salvere per la conservazione della biodiversità nella campagna. “Un motivo di molta soddisfazione e - ha detto l’assessore all’ Economia, Vendemiano Sartor - anche di incoraggiamento per proseguire un percorso che tanti successi e tante soddisfazioni hanno dato in questi ultimi anni alla nostra regione. ” L’essere capofila di Sonora contribuisce a affermare la leadership della Regione del Veneto nella volontà di suggerire un nuovo corridoio paneuropeo tra i mari Adriatico e Baltico che attraversi l’Est Europa con uno sbocco agevolato del traffico di merci e di persone, potenziando la logistica e l’intermodalità. Il piano ha ottenuto il finanziamento più alto concesso dal comitato europeo di monitoraggio con un budget di 7,5 milioni di euro. Salvere, con capofila l’Università di Padova, si contraddistingue per il contenuto scientifico, ma di immediata applicazione pratica e di interesse per l’Europa centrale, poichè mira a salvaguardare la biodiversità dei pascoli per la nutrizione animale. “Una biodiversità da proteggere - ha ricordato l’assessore - in quanto da essa dipende la salvaguardia di diverse specie animali. ” Il bando “Central Europe” ha, infine, finanziato con un milione e mezzo di euro altri quattro progetti con soggetti veneti, e cioè “Foks” sui rischi ambientali, “Wall for towns” sulle città fortificate, “Q-ageing” per la qualità della vita delle persone anziane nei centri urbani, “Act4ppp” sulle partnership pubblico private transnazionali. .  
   
   
PROGETTO DELLA PROVINCIA DI BOLZANO.A FAVORE DELLA BOLIVIA: OTTIMI RISULTATI  
 
Bolzano, 24 settembre 2008 - Sostenere un´impresa sociale autogestita della Bolivia - composta da 370 artigiani, di cui 290 donne - non solo sul piano economico ma anche su quelli della salute e dell´educazione: è l´obiettivo della Provincia che ha finanziato un progetto di sviluppo nel Paese latinoamericano. I risultati, discussi oggi (23 settembre) in un incontro a Bolzano, sono lusinghieri. Nell´ambito delle attività di cooperazione, la Provincia ha finanziato con circa 27. 500 € un progetto di sviluppo in Bolivia presentato nel 2007 dal Ctm altromercato per sostenere produzione e commercializzazione di prodotti artigianali. L´attività è condotta dall´Associazione Asarbolsem - Asociaciòn Artesanal boliviana Señor de Mayo, con sede nella città di El Alto vicino alla capitale La Paz. In un incontro nell´Ufficio provinciale per la cooperazione allo sviluppo, Ufficio Affari di gabinetto, la direttrice dell´Associazione Asarbolsem, Antonia Rodriguez Moscoso, ha fatto il punto sull´andamento del progetto e ha consegnato una targa di ringraziamento alla Provincia di Bolzano per il sostegno assicurato. La rappresentante boliviana ha illustrato gli ottimi risultati raggiunti dal progetto, che ha avvicinato a grandi passi l´obiettivo di consolidare un´impresa sociale autogestita e sostenere i 370 artigiani associati (290 dei quali donne) non solo dal punto di vista economico, ma anche nei settori dell´assistenza sociale, di salute e educazione. L´associazione boliviana fa parte dell´Ifat (Federazione internazionale per il commercio alternativo) e grazie al sostegno della Provincia ha potuto sviluppare una strategia produttiva e commerciale per i propri prodotti artigianali, soprattutto abbigliamento in lana di alpaca da commercializzare a livello locale e internazionale. Nell´incontro a Palazzo Widmann sono state inoltre discusse future possibilità di collaborazione nel settore del turismo sostenibile. .  
   
   
GIOVEDÌ 25 E VENERDÌ 26 SETTEMBREM DUE GIORNI DI BUSINESS TOUR PER AZIENDE INTERESSATE AD INVESTIRE IN MOLISE  
 
Campobasso, 24 settembre 2008 Il programma Investi In Molise si chiude con un business tour per investitori, il 25 e 26 settembre. Partecipano aziende da tutta Italia, prevalentemente del settore energetico. Due giorni in Molise per presentare il territorio molisano alla business community italiana: è questo l’obiettivo del business tour in programma giovedì 25 e venerdì 26 settembre, che si inquadra come tappa conclusiva della road map tutta italiana di workshop promozionali che il team di Investi In Molise - programma di Marketing Territoriale del Molise - ha organizzato nei mesi scorsi toccando i territori di Biella, Roma, Rovereto (Trento) e Ravenna. In un momento congiunturale come quello attuale, in cui l’Italia risulta essere sempre meno attraente per gli investimenti diretti dall’estero, il Molise ha deciso di focalizzarsi sul nostro paese: sia per cercare imprese disposte a investire sul proprio territorio, che altre aree con le quali stringere collaborazioni e partenariati. In particolare, all’interno del territorio nazionale, il sistema economico produttivo del Nord Italia costituisce l’interlocutore naturale e privilegiato di qualsiasi iniziativa volta all’attrazione di investimenti nel Mezzogiorno. Il Molise ha così deciso di cercare investitori in Italia per una serie di valide motivazioni: la condivisione della lingua, la conoscenza degli adempimenti burocratici e amministrativi, la vicinanza geografica, la disponibilità di manodopera qualificata, la condivisione delle regole in vigore (con particolare riferimento alla normativa del mercato del lavoro). E la scelta operata dal Molise è risultata vincente. L’organizzazione di ogni singolo workshop è stata possibile grazie al partenariato stretto dal team Investi In Molise con le Camere di Commercio delle città visitate: le quali, oltre ad ospitare i workshop, hanno fornito una puntuale e mirata assistenza tecnica sia nel circoscrivere i campi di interesse, in relazione alle caratteristiche del tessuto imprenditoriale di ogni singolo territorio di competenza rispetto all’offerta localizzativa molisana, sia nell’individuare gli interlocutori più idonei a cogliere l’invito del Molise. Da ciascun workshop è derivata una manifestazione concreta di interesse a “saperne di più” sull’offerta molisana e sugli ambiti possibili della collaborazione tra territori e tra sistemi di imprese. Gli ambiti di interesse su cui il Molise si è rilevato “forte attrattore” sono stati fondamentalmente energia e ambiente (anche grazie alle opportunità e alle agevolazioni offerte dalla nuova programmazione regionale) e real estate per insediamenti della ricettività turistica (modello “albergo diffuso”). Ed è proprio da queste manifestazioni di interesse che parte il business tour rivolto alle imprese interessate a investimenti nel settore energetico. Due giorni che vedranno in Molise imprenditori ed amministratori delegati di aziende del settore energetico, provenienti da varie parti d’Italia: imprese che si occupano di energie alternative, di sistemi per turbine eoliche ed elettriche, produttori di impianti idroelettrici e fotovoltaici, società di ingegneria ambientale. Gli imprenditori e i giornalisti della stampa specializzata e interessata saranno in Molise giovedì 25 e venerdì 26 settembre per visitare i siti interessanti per investimenti relativi a fonti energetiche rinnovabili (come fotovoltaico e mini eolico), oltre al recupero e al potenziamento di centrali idroelettriche. Il tour prevede anche una tappa con visita ad alcuni borghi collinari molisani che saranno, come da intento della nuova programmazione regionale, luoghi dove poter applicare tutte le politiche innovative e gli interventi di pianificazione del territorio. I borghi potranno essere infatti il nuovo attrattore molisano capace di rappresentare nella loro sintesi le caratteristiche essenziali di una politica capace di valorizzare le tradizioni ricercando l’innovazione. Nei borghi si potranno concentrare una serie di interventi finalizzati a sviluppare anche nuove forme di ospitalità alberghiera diffusa, nuovi modelli di e-government, progetti di ricerca e di innovazione sull’uso e il riuso dei materiali, tecniche costruttive e di gestione energetica anche improntate all’utilizzo di fonti rinnovabili, programmi formativi per le nuove figure legate al recupero degli edifici e alla gestione di servizi connessi al turismo. Il business tour è una delle prime azioni di accompagnamento all’investimento che il desk Investi In Molise (www. Investinmolise. It; e-mail marketing. Territoriale@cb. Camcom. It) – coordinato dall’Unioncamere Molise - mette in cantiere: il desk è attivo per raccogliere le manifestazioni di interesse da parte delle imprese, a svolgere l’istruttoria tra l’impresa e il territorio, ad attivarsi per le attività di assistenza tecnica necessaria ad affiancare le imprese per facilitare l’investimento. .  
   
   
DAL 25 AL 28 SETTEMBRE, A PRATO, “ ECONOMIA3. EUROPA, BUSINESS, CULTURA” ALLA RICERCA DI IDEE E ENERGIE NUOVE PER L´ECONOMIA DIBATTITI, SEMINARI, EVENTI. GLI INTERVENTI DEL NOBEL MASKIN, ALESINA, VARIAN!  
 
Firenze, 24 settembre 2008 - Ci saranno grandi personaggi dell´economia mondiale e incontri per addetti ai lavori, imprenditori e amministratori, ricercatori e tanti giovani. Ma non mancheranno laboratori per le scuole, mostre e concerti. Sarà insomma un´iniziativa agli antipodi della “scienza triste”, che offrirà invece, con un taglio “pop”, idee, strumenti, proposte per capire l’economia di oggi e di domani, i cambiamenti in corso, la loro dimensione globale, le politiche necessarie per sostenere la crescente competizione. Tutto ciò, pensando innanzitutto ad un pubblico meno avvezzo ai temi economici ma che alle sorti dell´economia locale e mondiale è legato quotidianamente. Tutto questo è “Economia3. Europa, Business, Culture”, il Forum che dal 25 al 28 settembre si svolgerà a Prato, organizzato dalla Regione Toscana in collabora! zione con il Comune e la Provincia di Prato. Foru! m econom ico ed evento popolare Convegno di alto livello scientifico, dunque, ma allo stesso tempo evento popolare. Ci saranno infatti economisti di caratura mondiale, che proporranno le loro analisi e le loro chiavi di lettura dello scenario internazionale, che proprio in questi giorni, con la crisi esplosa nel sistema bancario americano e le decisioni assunte dal governo di Washington, si è fatto ancor più critico e incerto. Ospite d´eccezione sarà Eric Maskin, premio Nobel per l´Economia nel 2007. Parlerà il pomeriggio del 25 settembre, al Teatro Metastasio, nello stesso giorno in cui il presidente Martini e il giornalista Alan Friedman apriranno i lavori del Forum. Oltre al Premio Nobel interverranno anche Alberto Alesina, uno dei più autorevoli studiosi al mondo di economia politica, docente all´Università di Harvard, atteso per la mattina del 26 settembre, e Hal Varian, consigliere economico di Google, ri! conosciuto come uno dei più autorevoli esperti di Information and Communication Technology, che interverrà sabato 27. Ma ci saranno anche incontri e laboratori rivolti agli attori del tessuto economico, della ricerca e degli Enti locali, ai giovani e ai cittadini che vogliono essere informati sui temi caldi dell´economia di oggi e di domani. Perché il Forum nasce da una scommessa: che le buone idee possono fare più strada se si fa incontrare la spinta creativa che viene dal basso – dagli imprenditori, dai giovani, dalla gente – con il lavoro degli studiosi e di chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica. E che di queste nuove idee hanno bisogno la Toscana e l´Italia, per riqualificare il sistema produttivo, rilanciando un settore manifatturiero fortemente innovato nel mercato globale, e per far decollare una vera e propria economia dei distretti culturali, delle “fabbriche d´arte”, che, soprattutto i! n Toscana, hanno grandissime potenzialità. Divent! a allora necessario – ecco un´altra delle ragioni del Forum – verificare se la capacità di spesa delle risorse disponibili, in particolare quelle europee, è adeguata e si incontra efficacemente con la domandq esistente, riuscendo così a dare gambe alle nuove iniziative imprenditoriali. Un lavoro ambizioso che sarà accompagnato anche dalla leggerezza di un ricco cartellone di eventi culturali e di spettacolo. E´ prevista anche una diretta con Radiorai: il 27 settembre mattina la trasmissione di Radio2 “Vasco de Gama”, con David Riondino e Dario Vergassola, trasmetterà in diretta dalla tensostruttura di piazza Duomo, una delle sedi del Forum. Quattro giorni, trenta eventi L’intera città sarà coinvolta nei quattro giorni della manifestazione. Più di 30 gli eventi previsti tra incontri, seminari, workshop e laboratori aperti al pubblico, che si alterneranno t! ra il Teatro Metastasio, il Magnolfi Nuovo, il Centro Pecci, gli Ex Macelli, la Monash University, il Polo universitario, il Museo del Tessuto e la tensostruttura allestita in piazza del Duomo, in contemporanea con gli “Incontri di Artimino sullo sviluppo locale” che inizieranno il 24 settembre per concludersi il 26. Il programma dell´evento completo è disponibile su www. Economia3. It Si parlerà di come hanno funzionato e come funzioneranno i nuovi modelli di finanziamento e di fondi strutturali europei programmati fino al 2013, della globalizzazione che non necessariamente è il diavolo, e di responsabilità e profitto. Si parlerà del ruolo della cultura come risorsa e investimento strategico per lo sviluppo economico, in particolare di un territorio come quello toscano, di domotica e innovazione con le più avanzate esperienze di cit! tà, a volte poco conosciute, come Stavanger, Cardiff, M! alaga e Lubiana, di innovazione e trasferimento tecnologico, di neuroscienze e giovani imprese culturali, del tessile e dei tessuti che si evolvono. Nei quattro giorni si cercherà anche di capire come l´era digitale cambierà l´economia, se l´industria delle creatività sarà il nostro futuro e quali potranno essere le filiere e le nuove competenze trainanti per l´industria toscana. Si parlerà anche di immigrati, cercando di andare al di là dei soliti luoghi comuni, del lavoro che cambia, dell´economia del cibo, di investimenti pubblici e turismo sostenibile. Un´economia a tre dimensioni in un mercato imperfetto Nell´organizzare il forum la Regione è partita da una riflessione: le sfide dell´economia globalizzata possono essere affrontate con successo solo sommando alla dimensione economica quella della cultura e dell´Europa. Un concetto ripreso fin da titolo della kermesse: questo significa &ldquo! ;economia al cubo”. L´altro corno del ragionamento riguarda il mercato, spesso imperfetto, e le risorse in campo, mai infinite ed oggi ancor meno di ieri. Basta scorrere la cronaca per rendersene conto. La mano invisibile di Adam Smith fallisce più spesso di quanto si possa pensare, perché il mercato nei fatti non ha quasi mai le condizioni ideali che gli economisti classici avevano immaginato: perché quasi mai la concorrenza è completamente libera e quasi mai i consumatori perfettamente informati. A ricomporre il puzzle ci prova il Nobel americano Eric Maskin, che spiegherà a Prato la teoria dei giochi elaborata assieme ad altri studiosi e che gli è valso il premio dell´Accademia svedese: una teoria utile per capire lo stato di salute dei mercati, dove stanno andando o quali contromisure prendere senza sprecare inutilmente risorse, il che è essenziale per lo Stato che mira al benessere dei cittadini c! ome per l´azienda che vuole massimizzare il proprio profitto. &! nbsp;&nb sp; Costruire insieme una nuova stagione Prosperità e benessere condiviso, ricchezza e coesione sociale sono tratti identitari della Toscana. “Economia³” ha il compito di avviare una nuova stagione capace di consolidare e rilanciare questi valori, a partire dalle buone idee che possono nascere dal confronto tra studenti e imprenditori, tra politici e cittadini, tra artisti e scienziati. «La Toscana deve continuare a crescere» – spiega il presidente della Regione Claudio Martini. «Ma non vogliamo una crescita qualsiasi. Ci interessa una crescita sostenibile e di qualità. Non ci accontentiamo di avere solo un Pil più alto, né vogliamo una crescita basata sul degrado ambientale, sui consumi sfrenati finanziati con il debito, sullo sfruttamento dei lavoratori e delle risorse naturali. Vogliamo una crescita rispettosa dell’ambiente e inclusiva – prosegue Martin! i - i cui vantaggi siano superiori ai costi, in modo che a beneficiarne sia la maggioranza della popolazione. Questo Paese, Toscana compresa, ha bisogno di una sferzata di innovazione. E’ una sfida che riguarda tutti, istituzioni, università, ricerca, credito, imprese. Il forum Economia³ ci aiuterà a trovare le forme e i modi per perseguire questo ambizioso obiettivo. » In uno scenario non solo toscano. A caccia di buone idee per il futuro. Programma e materiali di approfondimento su regione. Toscana. It .  
   
   
ANTIRACKET: APERTURA SPORTELLI NEI NOVE CAPOLUOGHI SICILIANI  
 
Palermo, 24 settembre 2008 – La Regione siciliana in prima linea, al fianco di commercianti e cittadini, per contrastare il fenomeno dell’usura e del racket. Un impegno concreto dell’assessorato per le Autonomie locali che finanzia, con fondi europei, l’apertura di nove sportelli (uno per ogni capoluogo di provincia) che offriranno servizi ed attività di sostegno e supporto nei confronti di soggetti “colpiti” sia dal racket delle estorsioni che dall’usura. Il progetto prevede inoltre la formazione di 210 operatori delle forze dell’ordine. Il progetto – intitolato “Azioni di sistema per lo sviluppo della legalità” (finanziato con un milione e 600 mila euro della misura 3. 21 del Por 2000-2006 – è realizzato dall’Università degli Studi di Catania in collaborazione con “C&b”, le onlus-coop “La città del sole” di Catania e “Fenice” di Palermo. Tra gli obiettivi del progetto anche il coinvolgimento di tutte le prefetture e delle forze dell’ordine (polizia di Stato, arma dei carabinieri, guardia di finanza e polizie municipali) operanti in Sicilia. Per presentare i contenuti e le finalità del progetto è indetta una conferenza stampa per mercoledì 24 settembre alle ore 10,30 che si svolgerà presso l’assessorato regionale per la Famiglia, le Politiche sociali e le Autonomie locali (via Trinacria, n°34, Palermo; 5° piano, ufficio di gabinetto). Assieme all’assessore Francesco Scoma saranno presenti il questore di Palermo, Alessandro Marangoni; il questore di Catania, Michele Capomacchia; il prefetto di Palermo,giancarlo Trevisone, il prefetto del capoluogo etneo, Giovanni Finazzo e il rettore dell’Università degli studi Catania, Antonio Recca. “Verranno attivati - afferma l’assessore Francesco Scoma - corsi di formazione specifici, per 540 ore complessive tra teoria e pratica, rivolti alle forze dell’ordine e contestualmente avviati gli sportelli antiracket ed antiusura che si avvarranno, tra gli altri, delle associazioni di categoria dei commercianti, degli imprenditori, delle istituzioni pubbliche, dell’“associazione antiracket Libero Futuro”, del consorzio Asi di Palermo, oltre alla collaborazione delle Questure e delle Prefetture siciliane. .  
   
   
RESISTO, UNA RETE DI SPORTELLI INFORMATIVI PER IMMIGRATI ASSISTENZA AGLI STRANIERI E STOP ALLE CODE AGLI UFFICI POSTALI PER LE PRATICHE DI RINNOVO  
 
Firenze, 24 settembre 2008 - Basta code agli uffici postali per regolarizzare la propria posizione, creazione di condizioni per un´effettiva integrazione attiva e partecipe degli stranieri fornendo loro informazioni precise su diritti e doveri, pieno accesso alla globalità dei servizi sociali offerti. Sono questi gli obiettivi alla base del progetto Resisto, acronimo di Rete di Sportelli Informativi per Stranieri in Toscana, realizzato da Anci Toscana con il supporto della Regione e formalmente avviato nel marzo scorso con la sottoscrizione di un protocollo d´intesa. Resisto, presentato il 18 settembre a Palazzo Strozzi Sacrati ai rappresentanti dei Comuni toscani, entra adesso nella fase operativa. «I cittadini stranieri che risiedono in Toscana – ha spiegato l´assessore alle politiche sociali Gianni Salvadori - e coloro che entrano nel nostro territorio devono poter contare su sportelli informativi attraverso i quali a! ccedere a tutte le informazioni sul proprio status giuridico e! ricever e assistenza, sostegno e consulenza per tutte le pratiche: dal rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno alla concessione della cittadinanza, dalle autorizzazioni all’ingresso per motivi di lavoro al nulla osta al ricongiungimento familiare. In una fase di trasformazione sociale così profonda non si possono più delegare queste attività agli uffici postali. Utilizzare soldi pubblici per questi scopi è paradossale. Si può invece creare un servizio ad hoc, gestito da personale già operante nei comuni». La presentazione del progetto è stata anche l´occasione per Salvadori per tornare sul tema immigrazione. «Non possiamo più affrontarlo dandogli un taglio buonista, della serie vogliamoci tutti bene, ma neppure con uno fondato sul binomio sicurezza-legalità. Dobbiamo analizzarlo con un approccio basato su un discorso di convenienze: tanti settori economici, in Toscana come nel resto d´Italia, scomp! arirebbero senza l´apporto dei lavoratori stranieri. Per non parlare del lavoro di cura, dove rappresentano il perno del nostro sistema di welfare. Vorrei che il dibattito si sviluppasse su basi di concretezza, di oggettività. Basta con slogan da campagna elettorale. Su questo tema – ha concluso - si stanno aprendo scenari importanti, non sottovalutabili. Ll cittadino straniero dev´essere integrato in modo attivo e partecipe non trascinandolo dentro a un sistema». Attualmente, a livello nazionale, è in corso la sperimentazione triennale del Progetto di rete di sportelli per la precompilazione delle domande di rinnovo e rilascio dei permessi di soggiorno, promosso e realizzato da Anci in base ad un protocollo d´Intesa stipulato con il Ministero dell´Interno nel gennaio 2006. L´obiettivo finale è semplificare le procedure per il rilascio ed il rinnovo dei permessi e delle carte di soggiorno devolvendo le funzioni ai Comuni. In Toscana, in! base ad un monitoraggio effettuato da Anci fino al 15 settemb! re 2008, gli enti attivi nella sperimentazione sono 20. Ci sono realtà importanti sotto il profilo della presenza di immigrati come i comuni di Firenze, di Prato, la zona fiorentina sud-est, il corcondario empolese Valdelsa. I Comuni coinvolti sono 48, gli sportelli attivi 51. Altri 10 enti sono in procinto di attivarsi. I moduli compilati sono stati in tutto oltre 12 mila. «L´obiettivo immediato di Resisto – ha spiegato Giovanni Lattarulo, responsabile del settore immigrazione della Regione - è di consolidare questa rete e di allargarla. Dobbiamo creare un sistema in cui il cittadino straniero avverta fiducia nei confronti della pubblica amministrazione e sia spinto a rivolgervisi perchè avrà la certezza di avere risposte. Stiamo inoltre programmando un percorso formativo, curato dagli atenei di Firenze e Pisa, per gli operatori degli sportelli e del personale dei Comuni che inizierà nelle prossime settimane. Prevediamo inoltre la crea! zione di uno sportello specialistico per mettere a disposizione degli operatori dei Comuni supporto e aiuto in grado di favorire la soluzione di questioni che richiedono una conoscenza avanzata della normativa sull’immigrazione. ». .  
   
   
BOLZANO: CONFERENZA DELL´UFFICIO DONNA SUL TEMA "LA VIOLENZA HA MOLTI VOLTI"  
 
Bolzano, 24 settembre 2008 - Si svolgerà giovedì 25 settembre presso la Casa della Cultura di Aica di Fiè, alle ore 20,00, la conferenza sul tema “La violenza ha molti volti” organizzata dall’Ufficio donna della Provincia. Nel corso della conferenza, che sarà tenuta dalla presidente della Consulta provinciale per le pari opportunità, saranno illustrati alcuni dei casi più comuni di violenza nei confronti delle donne sia nell’ambito domestico che sotto il profilo economico. Durante l´incontro saranno illustrate anche le possibilità a disposizione delle donne per proteggersi e prevenire attivi di violenza nei loro confronti. La partecipazione alla conferenza è libera. .  
   
   
NASCE A CATANZARO IL “CARE FAMILY POINT”  
 
Catanzaro, 24 settembre 2008 - Il Centro per la famiglia di Catanzaro istituito dalla Fondazione Calabria Etica si arricchisce di un nuovo servizio, il "Care Family Point - Reti di relazione per il sostegno alle famiglie in condizioni di disagio socio-economico", grazie alla convenzione stipulata tra la stessa Fondazione e Acli provinciale. La Convenzione, sottoscritta da Luigi Bulotta, presidente di Calabria Etica, e da Luciano Raso, presidente dell’ Acli di Catanzaro, è finalizzata - secondo quanto rende noto l’Ufficio stampa della Giunta regionale - all´attuazione, nell´ambito delle attività del Centro per la famiglia, del progetto e rientra nell’ambito delle iniziative avviate dalla Fondazione a sostegno delle varie problematiche familiari in aderenza alle politiche regionali portate avanti dal presidente della Regione Agazio Loiero. "Il progetto - ha evidenziato Luigi Bulotta, presidente di Calabria Etica – nasce su indicazione del presidente Loiero con l´intento di creare una rete di protezione sociale a favore delle famiglie partendo dalla soddisfazione di tre tipologie di bisogni: bisogni materiali primari legati alla vita quotidiana ed alla cura dei figli o degli anziani; bisogni di auto-realizzazione del singolo rispetto alla propria famiglia; bisogni di appartenenza e di aggregazione sociale del singolo e della coppia. Il progetto, continua Bulotta, è frutto di una condivisione di intenti con le Acli che da tempo hanno riservato alle tematiche familiari un posto centrale nelle loro attività e con il presidente Luciano Raso con il quale si è subito creata una positiva sinergia dalla quale è scaturita l´idea progettuale. " Il Care family point è concepito come strumento per stimolare, valorizzare ed organizzare ciò che esiste già in origine nella comunità come forma spontanea di self help tra le persone che la compongono, creando dei luoghi di incontro, i social point, dove le famiglie avranno modo non solo di conoscersi e familiarizzare, ma di essere aiutati a costruire una risposta ai fabbisogni specifici. Il progetto prevede come risultati attesi: la partecipazione delle famiglie alle iniziative del Centro per la famiglia; la promozione dell´empowerment della famiglia e dei suoi componenti, specie quelle in difficoltà; favorire l´incontro e la solidarietà; accrescere l´offerta associativa con iniziative ricreative, culturali, di sostegno materiale e psicologico; avviare percorsi di sostegno alla genitorialità. E, infine, prevede il coinvolgimento della comunità locale, degli enti locali, di soggetti privati, cooperative sociali dell´associazionismo, ma anche l´elaborazione di buone prassi, assicurando la più ampia valorizzazione del lavoro di rete. .