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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Giugno 2010
Politica
PARLAMENTO EUROPEO: LA PLENARIA DEL 14-17 GIUGNO IN 10 PUNTI  
 
Strasburgo, 23 giugno 2010 - Il blocco di Gaza, gli orari dei camionisti, il "semaforo" per le etichette alimentari e la situazione delle balene sono stati fra i punti discussi nella penultima sessione plenaria prima della pausa estiva. Anche i diritti umani hanno ricevuto grande attenzione, con la discussione annulae in presenza di Lady Ashton e i nostri lettori che hanno partecipato a una chat su Facebook. Ecco una panoramica in dieci punti e dieci immagini. Sicurezza stradale prima di tutto: la camera ha rifiutato per un pugno di voti la proposta della Commissione di escludere i camionisti autonomi (padroncini) dalle limitazioni sugli orari di lavoro e le pause obbligatorie che si applicano ai dipendenti. I gruppi di centrosinistra sostengono che sia una questione di sicurezza stradale e protezione sociale, mentre il centrodestra crede che i requisiti saranno un peso per i lavoratori in proprio, con una burocrazia inefficiente ed eccessiva. Luce rossa al "semaforo": il lungo e complesso voto sulle etichette per alimenti è risultato in una sconfitta per la proposta della Commissione, supportata dai Socialisti, i Verdi e la Sinistra unitaria, ma considerata troppo semplicistica dal centro-destra. Descritta come "fuorviante"dalla relatrice Renate Sommer del Ppe, la proposta era di introdurre un semaforo, con un simbolo verde, giallo o rosso sulle confezioni di cibo preconfezionato per segnalare i livelli di grassi, zuccheri e sale. Il Parlamento ha comunque approvato una nuova serie di regole sulle etichette alimentari. Commissione speciale sulla riforma del bilancio: i deputati guardano al futuro e mercoledì si sono accordati per istituire una commissione speciale che cominci a lavorare sulla struttura di bilancio a lungo termine dell´Ue dopo il 2013. Proporrà i metodi di finanziamento futuri del budget e suggerirà quanti soldi saranno necessari e come verranno spesi. Gaza: l´Ue sta seguendo da vicino l´inchiesta sull´operazione "inaccettabile" dei commando israeliani sul convoglio umanitario che voleva infrangere il blocco di Gaza, ha dichiarato l´Alto rappresentante Catherine Ashton. Comunque, la causa di tutto è la "terribile condizione" degli abitanti della striscia, e questo solleva due importanti questioni che devono essere affrontate insieme: come migliorare la vita quotidiana delle persone e garantire la sicurezza di Israele. Diritti umani: Russia, Bielorussia, Messico, Tailandia, ma anche paesi Ue. La situazione dei diritti umani nel mondo è stata discussa in una chat su Facebook con la presidente della commissione per i Diritti umani Heidi Hautala. E´ stata un´anticipazione del dibattito sui diritti umani più importante dell´anno, tenuto mercoledì in presenza dell´Alto rappresentante Catherine Ashton. Alluvioni: le inondazioni in Europa centrale ci ricordano drammaticamente la nostra vulnerabilità alle catastrofi naturali, ha dichiarato il commissario Kristalina Georgieva mercoledì sera. Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Francia del sud sono state colpite duramente. I disastri naturali stanno aumentando a causa del cambiamento climatico. La solidarietà europea fa la differenza per salvare e proteggere le infrastrutture e le vite umane. Il destino delle balene e dei tonni: giovedì è cominciato con il discorso del commissario Maria Damanaki, che lavorerà per una moratoria sulla caccia alle balene, sia commerciale che scientifica. Il tonno rosso, la cui popolazione è quasi scomparsa, vale talmente tanto che i pescatori hanno provato qualsiasi metodo per aggirare i controlli. I deputati hanno sostenuto giovedì un nuovo sistema per seguire il tonno dalla pesca alla vendita, che renderà molto più difficile imbrogliare. Obiettivi di sviluppo del millennio: "Non è la nostra immaginazione a frenare le nostre aspirazioni, e le difficoltà economico-finanziarie a breve termine non sono una giustificazione per essere meno ambiziosi", ha dichiarato il presidente Jerzy Buzek riguardo al conseguimento degli obiettivi di sviluppo del millennio 2015 dell´Onu. I deputati auspicano un meccanismo di finanziamento innovativo per trasformare gli obiettivi in realtà. Internet delle cose: riuscite a immaginare un frigo che legge la scadenza di un prodotto e vi tiene informati? La nuova tecnologia informatica che combina chip elettronici e indirizzi internet lo renderà possibile. Il Parlamento ha supportato lo sviluppo di "Internet delle cose", ma ha chiesto una valutazione delle conseguenze sulla salute, la privacy e i dati personali. Il web è un bene comune, e deve essere utilizzato nell´interesse generale della società. Twitter: ancora una volta, i fan del microblogging hanno avuto la possibilità di seguire in diretta il botta e risposta con il presidente della Commissione José Manuel Barroso, interrogato dai relatori e dai leader dei gruppi politici sull´accordo Swift con gli Stati Uniti e sulla governance economica europea. Barroso ha anche risposto alla domanda spinosa su come evitare che una tragedia come la fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico si ripeta in Europa.  
   
   
UE, STOP A ERRORI SUI DATI SUI BILANCI PUBBLICI: PIÙ POTERI A EUROSTAT  
 
Strasburgo, 22 giugno 2010 - Maggiori poteri a Eurostat al fine di migliorare la qualità dei dati di bilancio, questa è la richiesta presentata dal Parlamento europeo in una risoluzione adottata giovedì scorso. I deputati vogliono standard minimi di qualità sui dati statistici e chiedono al Consiglio di rispettare gli impegni presi e rafforzare il ruolo e l´indipendenza di Eurostat, in particolare con la possibilità d´ispezioni senza preavviso negli Stati membri. La risoluzione approvata precede la pubblicazione d´iniziative legislative della Commissione atte a garantire maggiori poteri a Eurostat e presenta le proposte dei deputati per evitare in futuro un nuovo caso di mancanza di statistiche di qualità, come avvenuto per la Grecia. I governi nazionali devono cambiare atteggiamento - La risoluzione esprime la preoccupazione dell´Aula sulla mancanza di volontà politica dei governi nazionali di intraprendere una riforma per rinforzare i poteri di Eurostat. I deputati esortano pertanto il Consiglio ad agire senza indugio e non ripetere l´errore del 2005, quando gli Stati membri si sono opposti a un rafforzamento dei poteri di Eurostat, nonostante vi fossero chiare prove che le regole in vigore fossero insufficienti. Il testo approvato invita inoltre il Consiglio ad accettare la necessità d´ispezioni regolari approfondite da parte di Eurostat per migliorare la qualità dei dati, compiute anche senza preavviso. Statistiche di qualità necessarie per una buona governance economica I deputati sottolineano che statistiche accurate e una migliore verifica dell´affidabilità dei dati forniti da Eurostat sono requisiti essenziali per una governance economica efficace. Alla luce del caso della Grecia, suggeriscono al Consiglio di accogliere pienamente le future proposte della Commissione in materia di obblighi di dichiarazione, che rappresentano il minimo necessario. La risoluzione chiede inoltre alla Commissione di presentare proposte di legge vincolanti per obbligare gli Stati membri a porre fine alla pratica di ricorrere a strutture di debito fuori bilancio di qualsiasi tipo, un metodo di contabilità che permette di nascondere temporaneamente il livello del debito pubblico. Prossime tappe - Dopo l´adozione di questa risoluzione, la commissione per gli affari economici continuerà il suo lavoro sulle proposte legislative della Commissione al fine di avere le nuove regole in vigore al più presto.  
   
   
GLI EUROPEI SI INTERESSANO PIÙ ALLA SCIENZA CHE ALLO SPORT E AUSPICANO UN RAFFORZAMENTO DELLA RICERCA NELL´UE  
 
Bruxelles, 23 giugno 2010 - Secondo un nuovo sondaggio Eurobarometro pubblicato il 21 giugno , quasi l´80% dei cittadini europei dichiara di essere interessato alle scoperte scientifiche e al progresso tecnologico, contro un 65% che si dichiara interessato allo sport. Oltre il 70% degli europei ritiene che la ricerca finanziata dall´Ue assumerà più importanza in futuro. Il 57% pensa che gli scienziati dovrebbero impegnarsi maggiormente a comunicare i risultati del proprio lavoro e il 66% ritiene che i governi dovrebbero fare di più per stimolare l´interesse dei giovani nelle questioni scientifiche. La stragrande maggioranza degli europei riconosce i benefici apportati dalla scienza e la sua importanza, ma molti esprimono preoccupazione in merito ai rischi posti dalle nuove tecnologie e al potere che la scienza conferisce agli scienziati. La Commissaria per la ricerca, l´innovazione e la scienza Máire Geoghegan-quinn ha così commentato: "Il successo della strategia Europa 2020 dipende dalla capacità della ricerca scientifica all´avanguardia di mantenere la competitività dell´Europa. Questo implica che i normali cittadini, da parte loro, devono sostenere la scienza e continuare a fare pressione affinché i governi e le industrie investano in questo ambito. Questi risultati dimostrano che gli europei sono ampiamente consapevoli dell´importanza della scienza, ma indicano anche che sia i politici, come me, sia gli scienziati devono spiegare meglio cosa fanno e perché lo fanno." A livello di Ue27, il 61% dei cittadini si considera molto o mediamente informato in merito alle scoperte scientifiche e allo sviluppo tecnologico. Il 74% dei cittadini pensa che la ricerca svolta in collaborazione in tutta Europa finanziata dall´Unione sarà sempre più importante. Oltre sei europei su dieci ritengono che la ricerca in collaborazione sia più creativa e più efficace e la cooperazione tra Stati membri gode di un ampio sostegno (il 72% degli europei concorda). In generale, il sondaggio indica che i cittadini europei sono abbastanza ottimisti per quanto riguarda la scienza e la tecnologia. Il 75% degli intervistati condivide, o tendenzialmente condivide, l´idea che grazie alla scienza e alla tecnologia le generazioni future avranno maggiori opportunità. Tuttavia, rispetto al sondaggio condotto nel 2005 vi è un lieve aumento del scetticismo. Gli europei pensano che un maggiore coinvolgimento dei giovani nella scienza avrebbe effetti positivi, ma ritengono che i governi non facciano abbastanza per stimolare un interesse più ampio. Si avverte inoltre la necessità che i governi si impegnino maggiormente per incentivare la partecipazione delle donne alle attività scientifiche, con ripercussioni prevedibilmente positive. Il 63% degli intervistati ritiene che l´aumento del numero di donne che svolgono l´attività di ricercatore contribuirebbe a migliorare il modo in cui viene condotta la ricerca. Questo speciale sondaggio Eurobarometro è stato condotto tramite interviste dirette in 32 paesi d´Europa1 per valutare l´atteggiamento generale dei cittadini europei verso la scienza e la tecnologia e per rilevare eventuali evoluzioni significative rispetto al sondaggio del 2005. Sono state intervistate complessivamente 31 243 persone tra il 29 gennaio e il 25 febbraio 2010. I risultati sono disponibili sulla pagina web "Public opinion" nel sito Europa: http://ec.Europa.eu/public_opinion/index_en.htm    
   
   
GAZA:IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE INCHIESTA INTERNAZIONALE SULL´ATTACCO ALLA FLOTILLA E FINE DEL BLOCCO  
 
 Bruxelles, 23 giugno 2010 - Un´indagine internazionale, rapida e imparziale, sull´attacco al convoglio umanitario, l´apertura di tutti i valichi di frontiera da e per Gaza, compreso il porto, e la fine immediata del blocco sono le principali richieste contenute in una risoluzione approvata giovedì dal Parlamento europeo. I deputati chiedono anche la ridefinizione globale della politica dell’Ue verso il Medio Oriente. Israele dovrebbe immediatamente porre fine al blocco di Gaza, che, secondo i deputati, ha portato a un disastro umanitario, paralizzato la ricostruzione e l´economia della Striscia e favorito la radicalizzazione politica. Allo stesso tempo, l´Aula domanda all´Alto rappresentante per la politica estera dell´Unione Catherine Asthon di presentare un piano al Quartetto per contribuire alla fine del blocco di Gaza. Un pattugliamento internazionale per garantire sicurezza Israele - Per affrontare invece le preoccupazioni di Israele in materia di sicurezza, i deputati propongono il dispiegamento di una forza navale internazionale incaricata di monitorare la spiaggia di Gaza ed eventualmente la riattivazione della missione Ue di assistenza alle frontiere (Eu-bam). Allo stesso tempo, Hamas deve cessare ogni attacco a Israele. Inoltre, i deputati domandano la liberazione immediata del soldato israeliano Gilad Shalit, rapito da Hamas il 25 giugno 2006 in territorio israeliano e da allora detenuto. Preoccupazione per peggioramento delle relazioni Turchia-israele - Pur evidenziando che i recenti eventi hanno seriamente deteriorato le relazioni tra la Turchia e Israele, il Parlamento esorta il governo turco a concentrare il proprio impegno diplomatico e politico per aiutare il popolo palestinese e per contribuire al processo di pace in Medio Oriente. La convocazione immediata del Consiglio di associazione Ue-israele e del Comitato misto Ue-autorità palestinese è infine un´altra richiesta urgente formulata nel testo adottato. La risoluzione è stata approvata con 470 voti a favore, 56 contrari e 56 astensioni.  
   
   
MINORANZE FVG: COMITATO CONSIGLIO EU INCONTRA PARITETICO SLOVENO  
 
Trieste, 23 giugno 2010 - I rappresentanti del Comitato consultivo della Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali, in visita fino ad oggi nel Friuli Venezia Giulia, hanno incontrato ieri nella sede della Regione Friuli Venezia Giulia a Trieste il Comitato Istituzionale Paritetico per i problemi della minoranza slovena (Comitato). Agli esperti del Consiglio d´Europa è stato consegnato il documento, redatto ed approvato all´unanimità dal Comitato come contributo per la stesura del 3° Rapporto dell´Italia sull´attuazione della Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali inviato dal Governo italiano a Strasburgo. Il documento evidenzia alcune difficoltà relative alla non totale applicazione della legge di tutela per la minoranza slovena (Legge 38/2001), ma nel contempo riconosce il cambiamento del clima in positivo degli ultimi anni (la collaborazione corretta e professionale della Regione e del governo) per quanto riguarda il regolare svolgimento dei lavori da parte del Comitato. Il Comitato ha sottolineato agli esperti del Consiglio d´Europa il problema relativo alla scuola bilingue di S. Pietro al Natisone (l´edificio è stato dichiarato inagibile per motivi di sicurezza) insistendo fortemente sulla permanenza della stessa in un´unica sede. Lo smembramento dell´istituto in più sedi sparse sul territorio di diversi Comuni avrebbe come conseguenza una peggiore qualità dell´insegnamento e la crescita dei costi per il trasporto degli alunni, ha affermato all´incontro con la stampa il presidente del Comitato, Bojan Brezigar, che ha però anche sottolineato come il Comune di S. Pietro sia di fatto troppo piccolo per risolvere il problema da solo e che quindi è necessario far intervenire a tal proposito gli altri Comuni della Benecia, insieme alla Provincia, la Regione e Prefettura. Nel prosieguo il Comitato ha ricordato alla delegazione degli esperti come, nonostante il clima dei rapporti tra la componente maggioritaria italiana e quella minoritaria slovena sia negli ultimi anni nel Friuli Venezia Giulia di molto migliorato, esistono ancora delle difficoltà, in particolare nella provincia di Udine, "dove si vuole negare a certi gruppi che parlano parlate locali l´appartenenza alla cultura slovena: ciò è antistorico ed è errato dal punto di vista dell´integrazione europea che parla della valorizzazione delle diversità," ha sottolineato Brezigar. Infine, il Comitato ha richiamato l´attenzione sul problema dei finanziamenti annuali alla minoranza slovena che nel bilancio dello Stato per il 2011 dovrebbero subire una riduzione di 2 milioni di euro. Alla delegazione del Consiglio d´Europa è stato spiegato come tali fondi non vanno utilizzati "per organizzare sagre" ma per il funzionamento degli istituti di ricerca, delle biblioteche, scuole di musica, case dello studente ed altri servizi (per un totale di 300 occupati) offerti alla comunità slovena "che per gli appartenenti alla maggioranza italiana sono giustamente pagati dallo Stato o dal Comune". La riduzione delle risorse, il cui livello è dal 1991 rimasto inalterato (il valore reale è quindi sceso del 40 p.C.), è considerata dal Comitato "eccessivamente penalizzante, poiché mette a rischio la sopravvivenza della stessa minoranza".  
   
   
UE: COMITATO SORVEGLIANZA POR-FSE: FORMAZIONE E LAVORO BINOMIO INSCINDIBILE PER USCITA CRISI  
 
 Perugia, 23 giugno 2010 - “E’ dimostrato che stare lontani sia dal lavoro che dalla formazione aumenta la probabilità di essere disoccupati nel futuro e di non avere opportunità per una crescita professionale”: lo ha detto l’assessore regionale allo sviluppo economico, Gianluca Rossi, intervenendo ieri , a Perugia, ai lavori del Comitato di Sorveglianza del Programma operativo regionale del Fondo sociale europeo (Por Fse) 2007/2013. “Il sistema della formazione e la transizione dal mondo dello studio a quello del lavoro rappresentano uno dei principali nodi da sciogliere se si vuole superare la crisi e lottare efficacemente contro il dato drammatico dell’inattività giovanile. In Italia – ha ricordato Rossi - il 21,2% dei giovani fra i 15 e i 29 anni, in larga parte diplomati e laureati, rientrano nella categoria dei “neet” (neither in employment nor in education or training) ovvero giovani che non sono occupati né inseriti in percorsi di studio o di formazione. E’ per questo – ha proseguito – che le istituzioni umbre sono impegnate a consolidare percorsi di apprendimento permanente e di acquisizione di competenze sufficientemente flessibili e adattabili alle esigenze formative, educative e professionali dei singoli e del mercato del lavoro umbro”. Relativamente alla valutazione dell’efficacia occupazionale degli interventi cofinanziati dal Fse, Rossi ha illustrato una indagine promossa dalla Regione Umbria nel periodo 2005 – 2008 e rivolta ad un campione di partecipanti ad interventi cofinanziati dal Por Umbria Ob. 3. Lo studio ha interessato tre tipologie di azioni (attività formative, work experiences, voucher formativi) a valere su diverse misure (A2, A3, B1, C2, C3, D4 ed E1). Oltre il 42 % degli ex allievi, a 12 mesi dalla conclusione delle iniziative, ha trovato una attività lavorativa. “Le migliori performance occupazionali – ha spiegato Rossi - hanno riguardato le attività di inserimento in azienda con un tasso di inserimento occupazionale del 64,2% ed un tasso di conversione delle work experiences in contratti di lavoro del 55% circa. A seguire i percorsi formativi finanziati da voucher, con un tasso di inserimento occupazionale pari al 43,7% e le attività formative corsuali per disoccupati ed inoccupati, con un tasso di inserimento occupazionale del 39,6%”. “L’accordo Governo-regioni sugli ammortizzatori sociali – ha aggiunto l’assessore – ha riarticolato la gestione dei fondi Fse verso azioni per arginare l’impatto della crisi su lavoratori e famiglie, riducendo però le risorse per le politiche attive del lavoro che sono il vero obiettivo strategico. In questo ambito la Regione Umbria è impegnata ad incrementare il ventaglio di interventi a favore dei lavoratori tra i quali l’elaborazione di un Piano che, nel prossimo triennio, punti alla stabilizzazione dei precari, al reinserimento lavorativo delle fasce più in difficoltà (lavoratori ultra45enni), al sostegno alle assunzioni da parte delle imprese. A ciò – ha concluso Rossi - si aggiunge l’obiettivo di rafforzare il coordinamento fra le azioni di politica industriale, per l’innovazione nel sistema produttivo, l’internazionalizzazione, la sostenibilità anche ambientale delle attività economiche, con quelle di supporto alle crisi d’impresa ed di sostegno al reddito ed alla formazione continua dei lavoratori”.  
   
   
FONDI UE, GESTIONE FSE 07/013, PER COMITATO SORVEGLIANZA UMBRIA OK  
 
 Perugia, 23 giugno 2010 – La Regione dell’Umbria nel corso dell’ultimo anno ha impiegato i fondi a disposizione con tempestività ed efficacia, con una intensa attività condotta nell’ambito delle politiche attive del lavoro e degli ammortizzatori sociali avente l’obiettivo di mitigare il periodo di forte crisi economica e occupazionale che non ha risparmiato il suo territorio Queste le conclusioni della riunione del Comitato di Sorveglianza del Por-fse 2007-2013 (i due acronimi stanno per Programma Operativo Regionale e Fondo Sociale Europeo), tenutasi ieri a Perugia, presso l’Abbazia di Monteripido, alla presenza dei funzionari della Ue Tagliatesta e Spada e di rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei Ministeri del lavoro e delle finanze. Era inoltre presente l’assessore regionale Gianluca Rossi e i competenti assessori provinciali. Com’è noto il Comitato si riunisce periodicamente per esercitare un’azione di controllo sulla qualità e quantità dell’utilizzazione dei fondi comunitari nel campo del lavoro e della formazione professionale. In relazione alla precedente tornata di programmazione del Por-fse 2000-2006, conclusasi con la definitiva archiviazione delle procedure di certificazione delle spese sostenute, la Regione Umbria si posiziona nel gruppo di testa composto da quelle amministrazioni che sono state in grado di spendere tutte le risorse a loro disposizione. In particolare, a giudizio del Comitato di sorveglianza, l’Umbria ha perseguito una strategia di realizzazione di progetti ad alto contenuto di innovazione per la formazione delle persone e lo sviluppo economico del territorio oltre che di iniziative dedicate alla ricerca e alle reti di impresa. In conclusione della riunione il dott. Tagliatesta ha dichiarato: “Nonostante la crisi economica il Por, che era stato approvato in condizioni economiche diverse procede positivamente anche se probabilmente verrà rivisto alla luce delle esigenze occupazionali ed economiche. I nuovi vertici politici hanno accolto favorevolmente tale ipotesi”.  
   
   
ITALIA PRIMO MERCATO PER LE ESPORTAZIONI SERBE  
 
Belgrado, 23 giugno 2010 - Il deficit commerciale con l´estero nel primo quadrimestre del 2010 ha raggiunto in Serbia 2,29 miliardi di dollari riducendosi del 15,3 per cento rispetto allo stesso periodo dell´anno scorso, scrive l´Ice. Il giro d´affari relativo all´interscambio ha raggiunto 7,91 miliardi di dollari (5,77 miliardi di euro) registrando un aumento dell´8,9 per cento rispetto al 2009. La Serbia, nel primo quadrimestre, ha esportato beni del valore di circa 2,8 miliardi di dollari (+23,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009). Contemporaneamente ha importato beni per 5,1 miliardi di dollari (+2,4 rispetto allo stesso periodo 2009). Il principale acquirente delle esportazioni serbe rimane l´Italia (325,4 milioni di dollari), seguono la Bosnia Erzegovina (324,8 milioni), la Germania (310,5 milioni). La Serbia importa maggiormente beni dalla Federazione Russa (613,4 milioni), seguono la Germania (531,1 milioni) e l´Italia (456 milioni). Il maggior surplus nell´interscambio è stato realizzato con il Montenegro, la Bosnia Erzegovina e la Macedonia, mentre il deficit commerciale più grave si registra nell´interscambio con la Federazione Russa. L´ente per la Statistica della Serbia ha evidenziato che le voci più significative nelle esportazioni riguardano ferro e acciaio, metalli non ferrosi, apparecchi e macchine elettroniche, grano e prodotti derivati, verdure e frutta mentre per quanto riguarda le importazioni la Serbia acquista soprattutto gas naturale, petrolio, apparecchi elettronici, metalli non ferrosi e veicoli da strada.  
   
   
EMISSIONE DI BTP GIUGNO 2010  
 
Roma, 23 giugno 2010 - Il Mef comunica che verrà disposta, per il giorno 28 giugno 2010, con regolamento 1º luglio 2010, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: - Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza : 1º giugno 2010; terza tranche scadenza : 1º giugno 2013; tasso d´interesse annuo lordo : 2% Isin : It0004612179 decorrenza : 1º marzo 2010; settima tranche scadenza : 1º settembre 2020; tasso d´interesse annuo lordo : 4% Isin : It0004594930 Il meccanismo di collocamento utilizzato per tutti i titoli di cui sopra sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno di un intervallo di emissione che sarà annunciato con successivo comunicato stampa. L´ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. L´importo minimo sottoscrivibile è di mille euro. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione sarà reso noto mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di decorrenza della cedola in corso al giorno di regolamento. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo: - 0,20% per i Btp 2% 1º.6.2010/2013, - 0,40% per i Btp 4% 1º.3.2010/1º.9.2020. Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Btp scad. 1º.6.2013 Btp scad. 1º.9.2020
Prenotazione da parte del pubblico entro il 25 giugno 2010 25 giugno 2010
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 28 giugno 2010 28 giugno 2010
Regolamento sottoscrizioni 1º luglio 2010 1º luglio 2010
Dietimi d´interesse da corrispondere 30 122
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´asta supplementare sarà tenuta alle ore 15,30 del giorno 30 giugno 2010 in quanto il 29 giugno p.V. È giorno festivo nella città di Roma. L´offerta della tranche supplementare è stabilita per ogni emissione, per un importo non superiore: - al 10% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Btp 1º.6.2013, - al 10% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Btp 1º.9.2020. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti.
 
   
   
COLLOCAMENTO TRAMITE ASTA DEL BTP€I 2021 INDICIZZATO ALL´INFLAZIONE DELL´AREA EURO  
 
 Roma, 23 giugno 2010 - Il Mef dispone, per il giorno 24 giugno 2010, con regolamento 28 giugno 2010, l´emissione dei seguenti Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all´Inflazione dell´Area Euro: - Btp€i decennali: decorrenza : 15 marzo 2010; seconda tranche scadenza : 15 settembre 2021 tasso d´interesse reale : 2,10% annuo, pagabile semestralmente ammontare nominale dell´emissione : da un minimo di 1.000 milioni di euro a un massimo di 1.500 milioni di euro Isin : It0004604671 Il meccanismo di collocamento utilizzato sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno del suddetto intervallo di emissione. L´ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Per il resto, la procedura di collocamento si svolgerà seguendo le modalità tecniche e le convenzioni utilizzate nel collocamento dei Btp nominali. Il pubblico potrà prenotare i buoni entro il 23 giugno 2010. Ogni operatore, entro le ore 11,00 del 24 giugno 2010, potrà sottoporre attraverso la Rete Nazionale Interbancaria, fino ad un massimo di tre offerte, ciascuna di importo reale (non rivalutato sulla base del Coefficiente di Indicizzazione) non inferiore a 500.000 euro. I prezzi offerti, anche essi formulati in termini reali, dovranno differire tra loro per almeno un centesimo di euro. La Banca d´Italia, sulla base del Coefficiente di Indicizzazione riferito al giorno di regolamento, provvederà ad effettuare il calcolo dei controvalori relativi al capitale sottoscritto e ai dietimi da versare per il regolamento dei buoni sottoscritti in asta. Il regolamento avverrà due giorni lavorativi successivi al giorno di svolgimento dell´asta (T+2), il 28 giugno 2010. Per i suddetti Btp€i i sottoscrittori dovranno corrispondere dietimi di interesse per 105 giorni. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo 0,40%. Gli operatori Specialisti in titoli di Stato avranno la facoltà di partecipare al collocamento supplementare, il cui importo massimo sarà pari al 10% del quantitativo massimo offerto in asta, facendo pervenire le domande di sottoscrizione entro le ore 15,30 del giorno 25 giugno 2010. Le modalità e condizioni per la partecipazione degli Specialisti alle assegnazioni supplementari vengono indicate nel decreto recante l´emissione dei titoli suddetti.  
   
   
MANOVRA,FORMIGONI IN CONSIGLIO: RIVEDERE TAGLI,NOI VIRTUOSI FIDUCIA SU CAMBIAMENTI IMPORTANTI, OGGI TAVOLO CON GOVERNO  
 
Milano, 23 giugno 2010 - Intervenendo il 21 giugno pomeriggio in Consiglio regionale al dibattito sulla manovra economica, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, è tornato a sottolineare la necessità di "riformulare" la manovra stessa e di riproporzionare i tagli previsti tra tutti i livelli di Governo (Stato, Regioni, Province, Comuni), riconoscendo allo stesso tempo "la necessità assoluta della manovra a tutela dei nostri cittadini e della nostra economia", senza mettere in discussione l´entità del provvedimento economico che "è il Governo del Paese, avendo i conti in mano, a dover stabilire". "Le Regioni italiane e la Lombardia in particolare - ha spiegato Formigoni - sono pronte a fare per intero la propria parte. Non vogliamo sottrarci in alcun modo alle nostra responsabilità. La stessa posizione è stata espressa dai Comuni e dalle Province, con cui sono costantemente in contatto". Proprio ieri Formigoni ha incontrato il presidente dell´Anci Lombardia, Attilio Fontana e nei giorni scorsi gli Uffici di presidenza di Anci e Upl. "Siamo uniti - ha aggiunto Formigoni - nella volontà di fare la nostra parte e allo stesso tempo di portare avanti le ragioni dei nostri cittadini. Se c´è un ente riconosciuto come virtuoso in Italia questo è Regione Lombardia che ha già diminuito in tutti questi anni la spesa pubblica, drasticamente ridotto sprechi e diseconomie e sta procedendo in questo senso". A questo proposito Formigoni ha ricordato come la Regione abbia già chiesto ai cittadini di fare sacrifici per rispettare gli obblighi di bilancio, introducendo ad esempio il ticket sulla sanità, il che ha permesso insieme ad altre misure, di avere in conti in pareggio dal 2003, unica Regione in Italia. I ticket, una volta raggiunto l´equilibrio di bilancio, sono poi stati tolti. "Vogliamo continuare a essere esempio di virtuosità - ha spiegato ancora Formigoni - ma vogliamo farlo in maniera appropriata e proporzionata rispetto agli altri livelli di governo. Per questo torno a sottolineare la necessità di riformulare la manovra e ripartire in maniera diversa i tagli per i quattro livelli di Governo ad esempio chiedendo a tutti la stessa percentuale di sacrifici". Alle Regioni a statuto ordinario, ha ricordato Formigoni, viene chiesto di sostenere il 50% della manovra. Lo stesso presidente ha anche segnalato un "errore di metodo" nella presentazione del provvedimento da parte del Governo che, non più tardi dello scorso anno, si era impegnato a presentare la manovra ala Conferenza Stato Regioni, mentre la modalità del decreto "ha impedito il confronto". Secondo Formigoni, la necessità di riparametrare la manovra deriva anche dalla considerazione che, esaminando i bilanci dei diversi livelli di governo, quello delle Regioni risulta essere il più virtuoso, avendo diminuito in questi anni l´indebitamento del 6,21% mentre le amministrazioni centrali lo hanno aumentato del 10,87%. La performance delle Regioni è tanto più significativa se si pensa che il -6,21% si riferisce alla totalità delle Regioni, alcune delle quali hanno anche aumentato l´indebitamento. Formigoni ha anche espresso la sua soddisfazione per il fatto che sia dal Governo sia dal Parlamento sono arrivati segnali chiari sulla necessità di riformulazione della manovra. E proprio per discutere di questo, il Governo ha convocato per domani sera il tavolo di confronto con le Regioni. "Ci aspettiamo - ha commentato Formigoni - cambiamenti significativi". Il presidente ha anche ribadito la necessità di attuare il federalismo e il federalismo fiscale: "Noi vogliamo dare la nostra collaborazione agli altri organi di Governo perché il cammino del federalismo e del federalismo fiscale possa realizzarsi". Rispondendo ad un quesito sulle spese delle sedi di rappresentanza di Roma e Bruxelles, Formigoni ha chiarito che la Regione ha già provveduto a diminuirle. Sono infatti passate dai 474.000 euro del 2004 ai 245.000 euro del 2006 (con un taglio del 50%) e da allora non sono più aumentate, nonostante l´inflazione. "D´altra parte - ha concluso Formigoni - è importante avere un presidio a Roma e Bruxelles. Non è affatto un lavoro inutile quello che i nostri funzionari svolgono, organizzando ad esempio numerosissimi incontri istituzionali per aziende, centri culturali, Ong e così via che vengono supportati nel dialogo con le autorità nazionali ed europee".  
   
   
PROSTITUZIONE, COLLI LEGALIZZARLA IN AMBITI LIMITATI; DE CORATO: “PRIMA APPROVIAMO IL DDL CARFAGNA CHE RENDE REATO PENALE L’ESERCIZIO SULLE STRADE” MILANO IN DIECI ANNI HA DATO 40 MILA MULTE, MA CON L’ARRESTO PER CHI SI PROSTITUISCE, PREVISTO DAL PROVVEDIMENTO DEL MINISTRO PER LE PARI OPPORTUNITÀ, FERMO IN PARLAMENTO, L’EFFETTO DETERRENTE SAREBBE BEN ALTRO  
 
Milano, 23 giugno 2010 - “Prima di pensare alla riapertura delle case chiuse con sistemi di controllo del fenomeno, come ha suggerito l’ex presidente della Provincia Ombretta Colli, e come io stesso avevo in passato avanzato con una proposta di legge che prevedeva l’esercizio in forme cooperative sotto controllo di Questura e Asl, per impedire le infiltrazioni del racket, bisogna approvare il ddl Carfagna che vieta l’esercizio per le strade. Perché oggi la prostituzione in luogo pubblico non è un reato penale. E il maggiore degrado dei quartieri è determinato da oscenità a cielo aperto che poi attraggano spaccio e criminalità. Finché questo fenomeno non sarà sanzionato dal codice penale tutte le iniziative che vengono messe in piedi anche dai Comuni sono solo un tentativo, pur onorevole, di arrampicarsi sugli specchi”. Lo dichiara il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. “Milano – sottolinea De Corato - in virtù dell’ordinanza vigente, ha inflitto 12.496 multe nel 2009 per contrastare l’ esercizio su strada. E 5470 nei primi cinque mesi del 2010. E nei dieci anni precedenti ha comminato più di 20 mila sanzioni. Ma è evidente che sono strumenti inadeguati. Anche se hanno contribuito a diradare le presenze sulle strade, come ha ricordato il questore Vincenzo Indolfi nella recente Festa della Polizia di Stato. Ben altro effetto deterrente avrebbe una legge, come il ddl Carfagna, che punisce con l’arresto chi si prostituisce. Un provvedimento coraggioso. Perché da mezzo secolo nessun governo ha messo mano alla legge Merlin. Mi auguro che l’ iter in Parlamento venga pertanto accelerato, come ha anche auspicato lo stesso ministro per le Pari Opportunità”.  
   
   
LOMBARDIA/ROMANIA. DA FORMIGONI SEGRETARIO DI STATO CRISTU  
 
Milano, 23 giugno 2010 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha ricevuto ieri pomeriggio a Palazzo Pirelli il segretario di Stato della Romania e responsabile per le politiche per le piccole e medie imprese e del Business Environment, Irinel Cristu. Il segretario Cristu si trova in questi giorni in Italia a capo di una delegazione ufficiale di alto livello del Ministero dell´Economia per studiare da vicino il progetto di assistenza tecnica avviato in Romania dalle società milanesi Archidata e Italianlink Spa. In particolare la signora Cristu ha chiesto al presidente Formigoni di conoscere il modello lombardo di sostegno alle piccole e medie imprese e gli strumenti adottati dall´amministrazione regionale per favorire la ripresa economica dopo un periodo di difficoltà generalizzata. Il sottosegretario di Stato ha dimostrato grande interesse per il Comitato strategico per la Competitività fortemente voluto da Formigoni per condividere le decisioni e le azioni a sostegno dell´economia e dell´imprenditoria lombarda.  
   
   
FVG: IN REGIONE L´ AMBASCIATRICE DELLA GUINEA EQUATORIALE  
 
Trieste, 23 giugno 2010 - Ha luogo oggi , nella sede della Regione friuli Venezia Giulia, a Udine, con inizio alle ore 10.00, un incontro tra l´Ambasciatrice della Guinea Equatoriale, dott.Ssa Cecilia Obono (figlia del Capo dello Stato), il Direttore della Direzione Centrale Relazioni Internazionali e Comunitarie della Regione Fvg, Giuseppe Napoli, e il Presidente dell´Erdisu di Udine, Adriano Ioan. Finalità del meeting il rafforzamento delle relazioni interistituzionali tra la Regione e lo Stato della Guinea Equatoriale. La Guinea Equatoriale, uno dei pochissimi Stati africani con un´economia prospera, intende sviluppare infatti dei progetti in materia di acquacoltura assieme alla Regione Friuli Venezia Giulia in maniera da aumentare gli investimenti finanziari esteri sul proprio territorio nazionale. Oltre a questo sarebbe intenzione dell´Ambasciatrice Obono, in continuità con i progetti in campo sanitario e infermieristico già realizzati in collaborazione con l´Università di Udine, proporre la stipula di una convenzione con la Regione per il trasferimento di know-how in campo infermieristico e medico in Guinea Equatoriale date le gravi esigenze di implementazione del settore sanitario. Più nel dettaglio la convenzione riguarderebbe sia la formazione del personale ausiliario ospedaliero, sia un progetto per l´invio di medici e infermieri del Friuli Venezia Giulia in quiescenza in Guinea. Infine si discuterà del problema dell´alloggio della piccola comunità di studenti guineani presente in regione, che dovrebbe raggiungere le 23 unità con il prossimo anno accademico. A tal proposito - secondo il Presidente dell´Erdisu di Udine - la soluzione della Casa dello Studente di Gemona sembra avere maggiori probabilità.  
   
   
MANTOVA: COMPLETARE LE INFRASTRUTTURE PRESENTATE LE LINEE DEL PROGRAMMA REGIONALE DI SVILUPPO  
 
 Mantova, 23 giugno 2010 - Infrastrutture per l´intermodalità, paesaggio, ambiente ed energia, valorizzazione turistico-culturale del territorio, interregionalità: questi i pilastri del Programma regionale di sviluppo (Prs) per la provincia di Mantova illustrati oggi nel Tavolo territoriale di confronto, presieduto dall´assessore regionale alla Semplificazione e Digitalizzazione, Carlo Maccari. Al Tavolo hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Mantova, Nicola Sodano, il presidente della Provincia, Maurizio Fontanili, e il presidente della Camera di Commercio, Carlo Zanetti, che hanno espresso il loro plauso per le proposte regionali auspicandone la calendarizzazione così da rispondere in tempi certi alle esigenze del territorio. "Gli interventi previsti nel Prs per la provincia di Mantova - ha detto l´assessore Carlo Maccari - si inseriscono nei progetti della Giunta regionale che puntano a fare di questa zona, bacino ideale per lo sviluppo della green economy e l´attuazione di politiche per il miglioramento della qualità della vita, una parte centrale della regione". Particolare attenzione sarà data alla valorizzazione del territorio agricolo e dell´ambiente rurale, promuovendo le promozioni tipiche, gli itinerari eco-turistici e l´enogastronomia. "Si tratta di interventi - ha proseguito Maccari - che si integreranno con il miglioramento dei collegamenti con le aree metropolitane attraverso il completamento di infrastrutture viarie, autostradali e ferroviarie già programmate e avviate come l´autostrada Cremona-mantova o le varianti alla Statale 9 "Emilia", di Casalpusterlengo e Casalmaggiore-viadana, Guidizzolo e Goito mentre, per il versante ferroviario, vanno ricordati lo sviluppo del Ti-bre e della tratta Mantova-cremona-milano". "I progetti infrastrutturali per Mantova - ha ricordato l´assessore - tengono conto dei progetti di potenziamento necessari per le reti viaria e ferroviaria senza prescindere dal fatto che le vie d´acqua sono, per il Mantovano, una storica rete di trasporti al servizio delle attività produttive e della fruizione culturale e ambientale". L´analisi della realtà territoriale ha portato Regione Lombardia a individuare piste specifiche di sviluppo. A sostegno e sviluppo dell´economia mantovana è previsto il rilancio del sistema idroviario connesso alla rete lombarda e veneta con interventi che favoriscono l´intermodalità per il trasporto di merci. "I progetti - ha ricordato l´assessore - riguardano il completamento del porto di Valdaro, dell´idrovia Fissero - Tartaro e la regimazione del fiume Po verso il mare Adriatico". Turismo sostenibile, reti ecologiche, promozione del sistema delle aree verdi naturali, sostegno al mondo dell´agricoltura a partire dall´attività del Centro ricerche per la suinicoltura attivo a Mantova e l´uso di energie da fonti rinnovabili saranno altre piste di lavoro del Psr della Ix legislatura per il territorio virgiliano. "Il progetto ´Valle del Po´ e la riqualificazione ambientale della fascia fluviale del Po nel quadro dell´intervento denominato ´Sistemi Verdi´ - ha detto Maccari -, unitamente al programma Fo.r.agri. (Fonti rinnovabili in agricoltura) e al completamento del Polo di sviluppo e innovazione di Carpaneta, quale centro di riferimento agro-zootecnica, lattiero-casearia ed agro-energetica regionale e nazionale, rappresentano le concrete attenzioni della Regione per la provincia di Mantova e per il suo sviluppo turistico ecosostenibile". Non va poi dimenticata la posizione strategica della provincia di Mantova, "il cui futuro - ha rimarcato l´assessore Maccari - si inserisce nei progetti di riqualificazione del quadrante sud-est della regione che prevede il coordinamento degli interventi di sviluppo del Polo interregionale compreso fra le province di Mantova e Verona". "Mantova e la sua provincia significano anche cultura - ha proseguito Maccari -. Regione Lombardia ha dato molta importanza al Polo culturale mantovano che trova massima espressione nel riconoscimento di Mantova e Sabbioneta quali Patrimonio Mondiale dell´Umanità Unesco. I progetti puntano allo sviluppo del sistema turistico-culturale unitamente al completamento del restauro della basilica di Sant´andrea". "Interessanti le prospettive anche per il welfare - ha concluso Maccari -. In questo campo non possiamo prescindere dal proseguimento dell´ammodernamento e della riqualificazione delle strutture ospedaliere dell´Azienda ospedaliera Carlo Poma, in particolare di Mantova, Asola e Bozzolo, nonché dal rilancio dell´housing sociale attraverso l´avvio del programma nel quartiere di Borgochiesanuova".  
   
   
LODI: IL PROGRAMMA PER LO SVILUPPO, VALORIZZAZIONE PATRIMONIO NATURALISTICO E RILANCIO PRODUTTIVO SUL DOCUMENTO  
 
Lodi, 23 giugno 2010 - Settimana di confronto, in tutte le province, sulla bozza del Programma regionale di Sviluppo (Prs), la madre di tutte le programmazioni regionali per questi anni. La bozza ha recepito i 600 punti del Documento politico presentato dal presidente Roberto Formigoni in Consiglio regionale; ora viene sottoposta alla considerazione e all´apporto degli enti locali e dei soggetti socio-economici della Lombardia per recepire osservazioni, sottolineature, attenzioni da avere per i singoli territori. A Lodi il Tavolo territoriale di Confronto dedicato al Prs è stato presieduto e guidato dal vicepresidente e assessore all´Industria, Artigianato e Edilizia, Andrea Gibelli, affiancato dal direttore della Sede territoriale della Regione, Giuliana Cornelio, con la partecipazione del sindaco Lorenzo Guerini, del presidente della Provincia, Pietro Fioroni, e dal segretario generale della Camera di Commercio, Federica Pasinetti. "Il Prs della Ix legislatura - ha spiegato Gibelli - ha un´idea guida centrale, l´innovazione, che deve permeare tutte le azioni come fattore fondamentale di competitività e di sviluppo; e un metodo di lavoro: la programmazione per aree tematiche, sociali, economica, territoriale, il che implica perseguire il bene comune di un territorio lavorando in squadra". "Lodi - Gibelli ha voluto sottolinearlo - sta dando da questo punto di vista un grande esempio con il Distretto agro-energetico, un progetto che mette in sinergia la tradizione produttiva agro-alimentare e il settore delle energie rinnovabili e dell´ambiente, generando appunto innovazione". Innovazione e tradizione, apertura all´internazionalizzazione e salvaguardia della propria autonomia e identità territoriale: sono questi i fattori su cui gli interlocutori del Tavolo di oggi si sono riconosciuti. Così come si sono riconosciuti nei capisaldi del Prs, illustrati da Gibelli. Innanzitutto "la parola più ricorrente nella parte istituzionale del Documento, vale a dire la parola federalismo, che richiama alla fondamentale dimensione della responsabilità e della virtuosità". Il Piano di sviluppo, per quanto riguarda la dimensione economica, "mette in primo piano - ha sottolineato il vicepresidente - il sostegno alla piccola e media impresa, la nostra vera grande forza, puntando sull´internazionalizzazione e il sostegno dell´export, sulla ricerca e l´innovazione (Lodi ha un Polo tecnologico di avanguardia, ndr), sull´uso accorto dell´energia". Senza dimenticare che "sburocratizzazione, semplificazione, velocizzazione delle comunicazioni anche con la banda larga e ultralarga" sono impegni strategici decisivi. Expo: l´evento e il suo tema (alimentazione e ambiente) sono un´opportunità per il Lodigiano, che può e deve puntare a far meglio conoscere il suo sistema agroalimentare e quindi a sviluppare l´attrattività del suo territorio. Sul tema del welfare, importante novità programmatica indicata da Gibelli è, tra le altre, "la conciliazione tra famiglia e lavoro" (a Lodi ha sede tra l´altro un importante Centro polifunzionale per l´infanzia che dovrà sempre meglio sostenere una rete di servizi in questo senso). Infine l´area territoriale, rispetto alla quale Gibelli ha indicato nella risorsa acqua e nella risorsa sistemi verdi i perni di un´azione di salvaguardia dell´ambiente e di mobilità sostenibile. Riserve, parchi, canali e tratti fluviali andranno in sostanza sempre meglio raccordati con il tessuto produttivo in modo da completare e arricchire il bene paesaggio così come l´economia sostenibile. La cura del reticolo dei canali e la messa in sicurezza dell´arginatura del Po sono tra le priorità della cura del territorio. Mentre per quanto riguarda le infrastrutture viarie è in primo piano il miglioramento del collegamento tra città e casello autostradale; per quelle ferroviarie, invece, in primo piano è l´implementazione del collegamento suburbano Lodi-milano e la creazione di una fermata in corrispondenza del Polo universitario.  
   
   
MONZA,PRESENTATO PROGRAMMA REGIONALE DI SVILUPPO  
 
 Monza, 23 giugno 2010 - Coordinata dall´assessore ai Sistemi verdi e Paesaggio della Regione Lombardia, Alessandro Colucci e dal sottosegretario al Cinema, Massimo Zanello, si è svolta ieri a Monza la prima seduta della nuova legislatura del Tavolo Territoriale di Confronto della Provincia di Monza e Brianza. All´ordine del giorno la presentazione e la discussione sul Programma Regionale di Sviluppo, cioè le linee programmatiche della Giunta regionale per i prossimi cinque anni. Presenti, tra gli altri, il presidente della Provincia di Monza e Brianza, Dario Allevi, il sindaco della Città, Marco Mariani, il sottosegretario all´Attrattività e Promozione del Territorio, Francesco Magnano, il vice presidente della Camera di Commercio, Dario Visconti e i rappresentanti dei Comuni e delle altre istituzioni della Brianza. "Il Programma Regionale di Sviluppo - ha detto l´assessore Colucci - è un documento aperto alle osservazioni di tutti coloro che vivono e lavorano in questa zona. Regione Lombardia, come ha sempre fortemente voluto il presidente Formigoni, fa della collaborazione col territorio il suo punto di forza. Solo lavorando insieme in sinergia si ottengono i grandi risultati che da sempre fanno primeggiare la nostra Regione. E´ importante quindi fare leva sui nostri punti di forza come l´internazionalizzazione, anche in vista di Expo 2015, la competitività, che non può prescindere dalla riqualificazione delle infrastrutture esistenti e dall´apertura delle nuove, e il federalismo, un obiettivo da raggiungere per ottenere, insieme alla sburocratizzazione, il rilancio del´economia". Il sottosegretario Massimo Zanello ha rilanciato la proposta di realizzare una nuova fiera espositiva, tema ampiamente condiviso dai diversi amministratori locali presenti. Ha ribadito inoltre la necessità di inserire le molte risorse e ricchezze del territorio brianzolo tra i poli di attrazione di Expo 2015. "Monza e la Brianza - ha sottolineato Zanelllo - hanno tutti i requisiti storici e culturali per entrare a pieno titolo nella grande partita dell´Expo 2015. In particolare la Villa Reale e il Parco possono svolgere un ruolo di richiamo artistico e turistico divenendo simboli di straordinaria importanza per l´evento". Il sottosegretario Zanello ha infine ringraziato tutti i rappresentanti territoriali presenti all´incontro per il clima di grande collaborazione: "Desidero rivolgere il mio personale apprezzamento a tutti i presenti che hanno saputo cogliere l´occasione per rilanciare le istanze che arrivano dal territorio in un´ottica di maggiore collaborazione". Tra gli altri progetti ritenuti fondamentali per il futuro della Brianza anche il prolungamento della linea 1 della metropolitana fino al Rondò dei Pini, oltre che il recupero della Villa Reale e le altre infrastrutture come la Pedemontana, la linea ferroviaria Saronno-seregno e la linea 2 metropolitana fino a Vimercate. Tutti i suggerimenti emersi dai lavori del Tavolo sono stati raccolti in vista della preparazione della stesura finale del Programma Regionale di Sviluppo, che sarà portata prima in Giunta e successivamente in Consiglio regionale.  
   
   
CONFERENZA METROPOLITANA, RINNOVATA L´INTESA L´HANNO FIRMATA LE TRE PROVINCE, EMPOLI E I COMUNI DI PRATO E PISTOIA. NON ANCORA FIRENZE  
 
Firenze, 23 giugno 2010 - Un tavolo permanente attorno cui sedersi per discutere i problemi e i progetti comuni all´intera area metropolitana da Firenze a Pistoia, ma anche i possibili futuri nuovi assetti istituzionali. E magari trovare soluzioni condivise. Il protocollo d´intesa del 2006 era scaduto con la fine della legislatura. La Regione l´ha rinnovato stamani. L´hanno firmato le Province di Firenze, Prato e Pistoia, il circondario dell´Empolese Valdelsa e i Comuni di Prato e Pistoia. Non l´ha firmato per ora invece il Comune di Firenze. «Firenze doveva portare l´atto in giunta comunale prima della firma – ha spiegato l´assessore regionale al rapporto con gli enti locali, on. Riccardo Nencini - Non lo ha fatto e per questo il Comune di Firenze oggi non è qui». Un´assenza, hanno sottolineato un po´ tutti i rappresentanti degli altri sei enti firmatari, che rischia di r endere l´intesa zoppa. Il protocollo, rispetto al testo del 2006, è stato un po´ alleggerito e in parte innovato: un po´ per le conseguenze della manovra del governo e un po´ alla luce del dibattito ancora aperto, sempre a Roma, sulla riforma degli assetti istituzionali e delle funzioni da attribuire ai singoli enti. Si riparte dal patto per lo sviluppo locale di area metropolitana firmato nel 2007, il principale obiettivo indicato e centrato con il precedente protocollo. La conferenza permanente per l´area metropolitana, presieduta dal presidente della Toscana o da un assessore da lui delegato, dovrà affrontare nodi come i trasporti, lo smaltimento dei rifiuti e lo sviluppo di una parte di Toscana che da sola conta oltre un terzo della popolazione dell´intera regione e concorre a creare una parte importante del suo Pil. «Ma al tavolo della conferenza dovremo riflettere anche sull´assetto istituzionale che vogliamo dare alla Toscana e ragionare su lle possibili riforme» aggiunge Nencini. All´interno dell´area metropolitana esistono trenta centri di sviluppo tecnologico, eppure nessuno se ne accorge. Nella stessa area ci sono 73 diversi piani regolatori: una realtà che a volte rischia di far fuggire le aziende straniere. Città metropolitana, provincia metropolitana, super-provincia con Prato, Firenze e Pistoia al suo interno? «Il protocollo firmato non preclude ad alcun scenario. Sarà un percorso da costruire assieme – spiega l´assessore Nencini - Lo stato dell´arte è che abbiamo all´interno della regione tredici enti diversi che convivono. Ci sono Comuni che hanno cancellato i consigli di circoscrizione, altri che li hanno mantenuti ed altri ancora che li hanno reinventati. Ci sono le Unioni dei Comuni e le Comunità montane. Ci sono i circondari. Quello che non possiamo più permetterci è di procedere a pezzi e bocconi: serve una riforma organica». Tutti i sei enti che hanno firmato l´intesa hanno auspicato che il tavolo possa avere continuità di lavoro.  
   
   
MARCHE: CONFERENZA SULLA COOPERAZIONE DECENTRATA  
 
Ancona, 23 Giugno 2010 - Si terra` nei giorni giovedi` 24 e venerdi` 25 giugno ad Ancona presso l´ Universita` Politecnica delle Marche, nella sede della Facolta` di Economia ´Giorgio Fua`´, ex Caserma Villarey, ´Costruire uno sviluppo possibile´, la seconda Conferenza Regionale sulla cooperazione decentrata, la solidarieta` internazionale, l´educazione allo sviluppo ed alla pace. L´evento e` organizzato dalla Regione Marche e realizzato nell´ambito delle attivita` del progetto Europeaid ´Costruire un development possibile´ di cui la Regione e` capofila. Durante la prima giornata si svolgeranno quattro tavoli tematici sulla cooperazione decentrata nelle Marche; uno riguardera` l´America latina e la coesione sociale, il secondo sara` incentrato sul sistema di educazione allo sviluppo, il terzo si focalizzera` sull´importante tema delle priorita` geografiche dall´Africa ai Balcani e l´ultimo riguardera` le nuove prospettive di cooperazione culturale e scientifica dall´ Adriatico al Mediterraneo. La seconda giornata si aprira` con i saluti delle autorita` ed una relazione sulla cooperazione decentrata, l´educazione allo sviluppo e la solidarieta` internazionale che permettera` di inquadrare le nuove prospettive europee, nazionali e regionali per le Marche nel triennio 2010-2012, grazie anche all´intervento di rappresentanti del Ministero degli Affari Esteri, dell´Unione Europea e della Regione Marche. A seguire, due tavole rotonde di cui la prima sulla cooperazione allo sviluppo e solidarieta` internazionale nelle Marche che porra` l´accento sul contributo delle Universita` e degli Enti Locali, la micro cooperazione allo sviluppo ed il coordinamento regionale di associazioni ed Ong delle Marche. La seconda tavola rotonda, che avra` inizio a partire dalle ore 15.00 e che riguardera` la costruzione di un sistema regionale di educazione globale, sara` incentrata sui progetti ed i programmi di educazione alla pace e alla solidarieta` internazionale, la creazione di una rete regionale per l´educazione allo sviluppo, la nuova associazione Universita` della Pace e il ruolo del volontariato nel sistema regionale. La giornata si concludera` con l´intervento dell´assessore regionale alla Cooperazione e allo Sviluppo, Luca Marconi.  
   
   
TOSCANA, ROSSI: «UNA POLITICA DETERMINATA A FARE PRESTO E BENE» INTERVENTO ALLA PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO IRPET SULLA SITUAZIONE ECONOMICA AL PRIMO POSTO I GIOVANI, GLI INVESTIMENTI, LA COESIONE SOCIALE  
 
Firenze, 23 giugno 2010 - «Questo non è il tempo dell´immobilismo e degli egoismi. E´ il tempo del coraggio e delle fiducia. Alla politica non si chiede di essere ottimista o pessimista ma di avere determinazione e di avere orientamenti precisi. E noi vogliamo fare le cose, e farle presto e bene». E´ stato un messaggio di forte impulso e di grande concretezza quello lanciato ieri dal presidente della Regione Enrico Rossi alla platea riunita all´Auditorium della Cassa di Risparmio di Firenze per ascoltare l´illustrazione del Rapporto 2009 dell´Irpet sulla situazione economica della Toscana. Al primo posto nelle preoccupazioni del presidente i giovani: «Sono loro le prime vittime della crisi – ha detto Enrico Rossi – giovani che fuori dall´istruzione, dal lavoro, dalla formazione. Dobbiamo pensare a che cosa proporre a questa parte di società. Io mi sono espresso in modo critico sulla manovra del governo, ma se ci vogliono chiamare a discutere sui provvedimenti da prendere per i giovani siamo a disposizione. Per quanto ci riguarda dobbiamo aprire una discussione seria su come utilizzare i forni europei per la formazione, credo anche per sostenere percorsi individuali». La valutazione del presidente Rossi circa la performance della Toscana, pur senza sottovalutare la gravità della crisi, tende a valorizzare alcuni aspetti di ripresa messi in luce dal rapporto Irpet, relativi ad esempio all´export e alle previsioni di crescita del Pil «Questo mi fa pensare – ha proseguito – che la prontezza e la volontà con cui la Toscana ha reagito, che l´attenzione e la capacità di dialogo che la Regione ha mostrato hanno dato qualche risultato. C´è stato un grande impegno sul versante del sostegno al credito, che va dato pur senza sostituirci alle banche, ai problemi sul fatturato molti imprenditori hanno risposto in modo commovente, perfino con l´indebitamento personale. C´è coraggio e voglia di reagire. Il punto centrale – ha sottolineato il presidente – è il manifatturiero e l´industria, su questo ci giochiamo il futuro della Toscana. E´ un nodo fortemente collegato con la capacità della nostra regione di mantenere la propria identità, legata anche al territorio, all´agricoltura e al paesaggio, senza caricare la rendita di una eccessiva responsabilità di produrre ricchezza. » Rossi è tornato sul tema della manovra, concordando con il presidente della commissione Finanze di Palazzo Madama Mario Baldassarri, che ha proposto che tutti i comparti dello Stato, dai ministeri in giù si accollino la stessa percentuale di taglio, il 5%. «Una manovra più equa e una maggiore concertazione con gli enti locali e le Regioni – ha proseguito – potrebbe attenuare i rischi rece ssivi. Ma anche questo non basterà. Bisogna muoversi, agire sui fondi comunitari orientandoli su progetti specifici piuttosto che spalmarli sul 3% delle imprese, accelerare tutti gli investimenti pubblici, e per questo abbiamo preso alcune iniziative, come le proposte di legge per il patto di stabilità regionale e per dotarci di poteri sostitutivi. Su questo – ha scandito il presidente Rossi – mi impegnerò con la massima determinazione, secondo il principio di continuità della Pubblica amministrazione. Non tutto ciò che negli anni scorsi è stato avviato mi convince fino in fondo, ma i lavori iniziati devono essere conclusi e il mio messaggio, lanciato con gli strumenti di cui parlavo, è chiaro. Tutto questo non basta ancora. Abbiamo bisogno di mobilitare il capitale privato, per investimenti sulle infrastrutture e perché intervenga, sotto il controllo pubblico, nel settore dei servizi pubblici. Abbiamo infine necessità di mantenere per il futuro lo stato sociale. La Toscana perderebbe la sua identità, la sua storia, la sua cultura se rinunciasse ad essere inclusiva. Sono per l´universalismo, ma se il rischio è quello di lasciar fuori i più deboli vorrei prima far pagare qualcosa a chi può farlo. Ragionare su accessi differenziati ai servizi è meglio che ridurre gli accessi». «Bisogna avere fiducia e trovare nella nostra storia e nella nostra cultura le energie per andare avanti – ha concluso il presidente Rossi - i prodotti della nostra industria e della nostra manifattura, che contengono qualità, innovazione e creatività, possono trovare un importante mercato presso le nuove borghesie del mondo e nello stesso tempo possiamo salvare e sviluppare la nostra coesione sociale. In questi anni salari e redditi da lavoro dipendente sono stati fortemente conculcati, ma senza il loro contributo non s i va da nessuna parte».  
   
   
BASILICATA DE FILIPPO: LA BATTAGLIA DEI SINDACI È LA NOSTRA "UNA MANOVRA FINANZIARIA INGIUSTA"  
 
Potenza, 23 giugno 2010 - "La battaglia portata avanti dai sindaci lucani, mobilitatisi oggi a Potenza sotto le bandiere dell’Anci di Basilicata, è la stessa, intransigente, battaglia che, come Regioni, ci vede impegnati a Roma per contrastare gli effetti devastanti di una manovra finanziaria ingiusta, di cui il governo nazionale porta per intero la responsabilità". Lo afferma il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo. "Se dovessero passare i tagli previsti a carico delle autonomie locali, molti Municipi lucani – a partire dai due capoluoghi - non sarebbero in grado di garantire i servizi essenziali, né tanto meno di rispettare il patto di stabilità. Continueremo, in sede di Conferenza Stato-regioni, a manifestare la nostra intransigenza, ma anche a farci portavoce di proposte credibili, alternative, socialmente sostenibili, che evitino di scaricare i costi della crisi sulle fasce più deboli della società italiana. Come Basilicata faremo la nostra parte. Come e più del passato. Ma soprattutto non faremo mancare il nostro sostegno alle autonomie locali, per quello che i limiti di bilancio e i tagli a nostra volta subiti dal governo centrale ci consentiranno di fare".  
   
   
CREL, CAPPELLACCI: "STRUMENTO FONDAMENTALE DEMOCRAZIA PARTECIPATA”  
 
Cagliari, 23 Giugno 2010 - "Viviamo un momento straordinario che richiede da parte di tutti una responsabilità altrettanto straordinaria. Gli effetti della crisi sono testimoniati dai maggiori indicatori, da quelli della Banca d’Italia fino ai rapporti delle associazioni di categoria. È fondamentale l’apporto di tutti, e desidero sottolineare il ruolo importante del Crel, che comprende le rappresentanze della società a cui l’Esecutivo deve trasferire le idee e i progetti che intende mettere in campo". Così il Presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, ieri nel corso della seduta di insediamento del nuovo Crel, il Consiglio regionale dell’Economia e del lavoro. "Credo fortemente che organismi come il Crel - ha aggiunto il presidente della Giunta - siano alla base di quei processi di democrazia partecipata, indispensabili a garantire nuovi e continui stimoli a chi ha il dovere di porre in essere soluzioni legislative e amministrative utili al rilancio dello sviluppo economico e sociale”. "Già nel mio programma di governo - ha sottolineato Cappellacci - ho tenuto ad evidenziare la necessità di rilanciare forme di condivisione cadute in disuso nel fare quotidiano della politica regionale, quali gli strumenti della concertazione e della partecipazione dal basso: la valorizzazione dell’associazionismo, il confronto con le comunità locali, riuscire ad ascoltare i bisogni della gente". "Con l’attuazione della Finanziaria 2010 e con l’accelerazione della spesa dei fondi comunitari – ha proseguito – la Giunta regionale sta mettendo a correre ingenti risorse per favorire la ripresa del sistema Sardegna. Con gli interventi sul fondo di garanzia, sul credito di imposta e sul microcredito stiamo creando le condizioni affinché diminuiscano gli ostacoli nell’accesso al sistema bancario". "Stiamo predisponendo i nuovi bandi Pia, importante strumento di incentivazione alle imprese che consente di ottimizzare l’utilizzo delle risorse legandolo ad un’attenta programmazione degli interventi da finanziare. Stiamo incrementando gli investimenti nella ricerca, perché una certa arretratezza del nostro sistema produttivo è tra i fattori che pesano sulle nostre possibilità di crescita. Inoltre, abbiamo ripreso in mano con decisione la partita della programmazione dei fondi strutturali e stiamo anche intervenendo sul sistema degli ammortizzatori sociali, affinché chi perde il posto di lavoro abbia a disposizione risorse adeguate per garantire una vita dignitosa alla propria famiglia nell’attesa di trovare una nuova occupazione, e stiamo investendo nella riqualificazione dei lavoratori per evitare che si trovino tagliati fuori dal sistema produttivo". "Nelle nostre intenzioni - ha concluso il Presidente Cappellacci - il Crel dovrà acquisire un ruolo di rappresentanza sociale, imbastendo un confronto continuo con la Giunta e il Consiglio regionale, che non si limiti al solo ‘rituale’ della concertazione con le parti sociali, affinché le istanze che provengono dalla società trovino risposte immediate nell’attività legislativa e amministrativa della Regione. Vorrei che lo stesso Crel assumesse un’impostazione più propositiva, segnalando le problematiche che interessano il sistema economico e produttivo e indicando possibili soluzioni". Dopo una breve sospensione, su richiesta di una delle rappresentanze, i lavori sono stati aggiornati al 30 giugno prossimo per l’elezione del nuovo presidente del Crel.  
   
   
PATRIZIA CASAGRANDE, PRESIDENTE DELL´UPI MARCHE, INTERVIENE SULLE RICADUTE DELLA MANOVRA FINANZIARIA SULLE PROVINCE DELLA REGIONE  
 
Ancona, 23 giugno 2010 - La Presidente della Provincia Patrizia Casagrande"il Consiglio di presidenza dell´Unione Regionale delle Province delle Marche ha affrontato, mercoledì scorso, il tema della manovra finanziaria. Un tema della massima urgenza, visto il pesantissimo impatto sui bilanci e sulla funzionalità delle Province. Di fatto, il Coordinamento regionale di rappresentanza unitaria (Anci-upi-uncem-lega Autonomie) in occasione dell´incontro di martedì scorso con l´assessore regionale al bilancio Pietro Marcolini metteva in evidenza come più del 60% dei tagli alla spesa pubblica ricadano esclusivamente su Regioni, Province e Comuni , attraverso i tagli ai trasferimenti erariali. Per le Province italiane, la manovra si traduce in un taglio ai trasferimenti correnti pari a 300 milioni di euro nel 2011 e di 500 milioni di euro dal 2012; le cinque Province marchigiane avranno 8, 8 milioni in meno nel 2011 e 15 milioni in meno nel 2012. A queste cifre si aggiunge la ricaduta sulle Province della riduzione di risorse a disposizione delle Regioni. Precisamente, nelle Marche, ciò significa un taglio di 400 milioni di euro nel prossimo triennio , di cui 164,3 milioni (su un totale di 221,5) solo nel 2011. Le cifre parlano da sole: le misure contenute nella manovra del Governo costituiscono un sostanziale impedimento all´esercizio delle funzioni degli Enti locali. L´avere escluso la soppressione di alcune Province italiane, tra le quali la nostra di Fermo, non basta per cambiare il giudizio sulle linee di fondo della manovra. Linee che incidono sulla reale possibilità di esercitare le funzioni di governo proprie e delegate, svuotando nella sostanza il ruolo delle Province . Voglio ricordare che la titolarità delle funzioni proprie e conferite ha rilevanza costituzional e e che siamo nella condizione di denunciare l´illegittimità di una diminutio . Come più volte ripetuto e dimostrato, le Province non intendono sottrarsi alla necessità di adottare comportamenti virtuosi di riduzione dei costi. Facciamo la nostra parte già dai primi mesi della grave crisi in atto e voglio ricordare che proprio dalle Province sono state avanzate proposte di semplificazione dell´ordinamento, orientate alla riduzione degli Enti intermedi e alla assunzione delle funzioni in capo a chi ha, per missione istituzionale, il governo dell´area vasta. In una situazione che ci viene presentata come di straordinaria gravità, si è invece scelto di togliere mezzi e possibilità di azione a chi quotidianamente risponde ai cittadini e alle imprese ". Patrizia Casagrande  
   
   
BOLZANO: PASSAGGIO DI IMMOBILI DALLO STATO ALLA PROVINCIA IN VENOSTA E PUSTERIA  
 
Bolzano, 23 giugno 2010 - Si è completata a Bolzano una nuova cessione alla Provincia di strutture del Ministero della Difesa: il presidente Luis Durnwalder ha siglato con i vertici dell’Agenzia del demanio il passaggio gratuito dallo Stato alla Provincia di alcuni beni immobili in val Venosta e Pusteria non più utilizzati dal Ministero. Con il protocollo di intesa siglato nel 2007 da Provincia, Ministero della difesa e Agenzia del demanio, in cambio dell’acquisizione di beni militari dimessi in Alto Adige la Provincia si è impegnata a realizzare o ristrutturare una serie di opere - palazzine alloggi, magazzini, uffici - su aree militari utilizzate dallo Stato. Il programma attuativo prevede anche il passaggio gratuito alla Provincia degli immobili che il Ministero non intende più utilizzare e che non rientrano nell´accordo siglato tre anni fa. In tal senso un importante passo avanti è stato concretizzato a Palazzo Widmann: con la firma del presidente Durnwalder e del direttore della sede provinciale dell’Agenzia del demanio, Giuseppe Tancredi, nei giorni scorsi sono stati trasferiti gratuitamente alla Provincia la palazzina sottufficiali della caserma Druso di Silandro, l’edificio annesso all’ex poligono di tiro a segno di Laces, la caserma Druso di Silandro, l’ex alloggio di servizio a Sares di Mantana (comune di San Lorenzo), l’ex deposito militare sito Rigel e la strada di accesso nel comune di Naz Sciaves. Tutti immobili che appunto la Difesa ha dismesso e che sono aggiuntivi all´accordo di permuta del 2007. "La collaborazione tra Stato e Provincia in questo ambito sta portando a buoni risultati con reciproca soddisfazione", ha sottolineato Durnwalder. Significativa anche la convenzione siglata nell’occasione dal Presidente con il sindaco di Curon Venosta Heinrich Noggler: la Provincia ha "girato" al Comune una fetta di terreno ceduta dallo Stato, "superficie che contribuirà alla riqualificazione urbanistica e della viabilità nel centro di Curon", spiega Durnwalder. Il Comune costruirà infatti un marciapiede, rettificherà la strada e potrà ricavare nuovi posti macchina.  
   
   
GENOVA, STABILITÀ: “PATTO MENO RIGIDO E MANOVRA PIÙ EQUA” CHIEDONO A VILLA SERRA PROVINCIA, COMUNI E REGIONE  
 
Genova, 23 giugno 2010 - Si alla stabilità richiesta dai parametri di Maastricht per l’eurozona, ma non alla sua rigida traduzione nella finanziaria nazionale che sempre di più soffoca l’azione degli enti locali e riduce investimenti e servizi per i cittadini. A questa situazione "drasticamente aggravata" dicono gli organizzatori dalla nuova manovra economica da 24 miliardi, quasi due terzi dei quali a carico di Comuni, Province e Regioni, è stato dedicato il convegno “Stabilità – facciamo un patto” organizzato dalla Provincia con il Comune di Sant’olcese oggi alle 17 a Villa Serra di Comago, il 23 giugno, lo stesso giorno della manifestazione nazionale dell’Upi e Anci davanti al Senato per contestare i tagli e chiedere una manovra più equa alla quale partecipa anche il presidente della Provincia Alessandro Repetto. Tra i protagonisti del convegno, con il sindaco di Sant’olcese Angelo Cassissa, l’economista spagnolo Aldo Olcese Santonja, i presidenti della Provincia Alessandro Repetto, del Consiglio Regionale Rosario Monteleone, l’assessore regionale al bilancio Sergio Rossetti e gli assessori provinciali alle politiche sociali Giulio Torti e al bilancio e finanze Monica Puttini. “Va cambiata e resa più equa una manovra che per ben 15,5 miliardi pesa su enti locali e regioni – ha detto l’assessore Puttini – e che impoverisce non solo i bilanci, ma anche l’economia del territorio con i tagli agli investimenti e ai servizi per i cittadini”. E proprio questa mancanza di spazi d’azione ha spinto il Comune di Sant’olcese ad attivarsi, promuovendo una serie di iniziative rivolte alla cittadinanza, ma anche ad esperti e tecnici e a gesti clamorosi, come "la richiesta appena votata dal Consiglio Comunale - dice il sindaco Cassissa - che lo Stato ci restituisca il 20% del gettito Irpef versata dai nostri cittadini, per poter soddisfare, a fronte dei rigidissimi vincoli attuali, le esigenze che il territorio ci pone.” L’eccessiva rigidità del patto di stabilità fissato dalle regole dell’Unione europea, viene sottolineata da più parti, perchè le amministrazioni comunali e locali si trovano sempre più “ingessate” nel portare avanti qualsiasi manovra di investimento, nel garantire i pagamenti alle imprese e l’erogazione di servizi alla cittadinanza. Esiste la possibilità di elaborare patti finanziari che garantiscano la stabilità voluta a livello europeo, senza che gli stessi impediscano, di fatto, agli enti di governare? Questo è il tema che si propone di affrontare il convegno di cui saranno relatori gli assessori al bilancio della Regione Liguria Sergio Rossetti, della Provincia di Genova Monica Puttini, il rappresentante del consiglio nazionale Anci Franco Floris, il docente di economia dell’università di Genova Luca Gandullia. Ospite d’onore Aldo Olcese Santonja, intellettuale dell’economia, imprenditore e finanziere, membro dell’accademia reale dell’economia di Spagna che relazionerà sul tema (già presentato in Spagna) “Il Buon governo”. All’insigne economista iberico di origini genovesi, inoltre giovedì 24 giugno alle ore 17,30, sulla piazza della Parrocchia di Sant’olcese, la cittadinanza onoraria che ne riconosce “i meriti acquisiti nella difesa della responsabilità civile e del buon governo, attraverso il forte e costante impegno di studio e ricerca in materia di etica e di trasparenza anche nel settore pubblico”. L’auspicio degli organizzatori è che il convegno di Villa Serra possa produrre un documento da presentare al governo e alle sedi più rappresentative.  
   
   
NAPLEST: PROGETTO NOTEVOLE E AMBIZIOSO  
 
Napoli, 23 giugno 2010 - “Quartieri come Barra, Ponticelli, San Giovanni, Poggioreale, praticamente un terzo dell’intera città, sono considerati luoghi dove fino ad oggi era considerato meglio non investire. Questa iniziativa dimostra, invece, come si può rigenerare un’area metropolitana con la forza delle idee e il coraggio della concretezza”. Lo ha affermato il 10 giugno il presidente della Provincia ci Napoli, Luigi Cesaro, intervenendo alla presentazione dell’associazione ‘Naplest’. “Qui nasceranno nuovi posti di lavoro, dicono circa 20 mila, ci saranno investimenti per oltre 2 miliardi di euro e sicuramente si riuscirà ad attrarne altri. Si tratta - ha aggiunto Cesaro - di un progetto notevole e ambizioso che offre anche spazio a piccole imprese artigiane dell’area est e, soprattutto, punta a una gestione eco-compatibile del territorio”. “Mi preme, comunque, sottolineare un principio – ha detto ancora il presidente Cesaro - che deve rappresentare la base di ogni decisione di noi amministratori: al centro della nostra azione ci sono le persone. Non dobbiamo mai dimenticarlo. L’instabilità occupazionale è l’emergenza vera dei nostri territori e rimarrà tale se non si interviene con nuove soluzioni e strategie condivise”. Cesaro ha poi annunciato che l’Ente di piazza Matteotti promuoverà altri programmi di sviluppo integrato che coinvolgeranno anche più comuni dell’area metropolitana di Napoli, che vorranno coniugare sviluppo economico ed elevata qualità ambientale, in una logica di riqualificazione delle aree urbane degradate e di riequilibrio di funzioni di eccellenza tra la città di Napoli e la sua provincia. “La salvezza dei nostri territori è possibile se si ricreano le condizioni per un patto di sviluppo tra pubblico e privato. Solo cosi riusciremo insieme a dare un futuro alla Grande Napoli" - ha concluso il presidente Cesaro  
   
   
DEMANIO FVG: ALIENATA CASERMA EDERLE DI PALMANOVA  
 
Trieste, 23 giugno 2010 - È stata ceduta la caserma ´´Ederle´´ di Palmanova: dal Demanio militare è stata acquisita dalla Regione che ha provveduto al suo contestuale trasferimento al Comune della Città stellata. La consegna infatti ha visto il coinvolgimento di tre soggetti: Agenzia del Demanio, Regione Friuli Venezia Giulia ed Ente locale. L´autorizzazione a procedere è stata disposta dall´assessore regionale al Patrimonio Sandra Savino, che a settembre aveva incontrato il sindaco di Palmanova Federico Cressati, per accertarsi sull´intento di rivalorizzare e recuperare il compendio militare prima di alienarlo. In occasione dell´incontro, l´assessore Savino aveva ribadito le due linee di principio che l´hanno indotta a incontrare gli amministratori interessati ad acquisire i compendi militari: da un lato la constatazione che una struttura non occupata degrada velocemente; dall´altro la necessità di individuare un percorso di riconversione certo per evitare che un patrimonio dei cittadini si trasformi in un ´´peso´´ per la comunità. ´´In questo particolare momento di crisi finanziaria - commenta l´assessore - è interesse del Governo regionale che la riconversione preveda una valorizzazione sociale del bene, ipotizzando pure la compartecipazione del privato ma individuando finalità più prettamente pubbliche e confacenti alle esigenze della comunità di appartenenza´´. Per quanto riguarda la caserma ´´Ederle´´ di Palmanova, l´investimento sui 45 mila metri quadri di struttura acquisita dal Comune non ravvisa la necessità di un intervento economico della Regione. Il trasferimento della caserma ´´Ederle´´ si inquadra nel contesto degli immobili militari dismessi con il cosiddetto secondo elenco, per i quali è previsto il trasferimento alla Regione ai sensi del D.lgs. 35/2007, in fase di completamento. L´acquisizione da parte del Comune non prevede la porzione relativa al Centro ippico che resta di proprietà militare.  
   
   
INFOMILANO. PARTE L’UFFICIO MOBILE PER INFORMARE I CITTADINI SUI SERVIZI DEL COMUNE  
 
Milano, 23 giugno 2010 - Parte Infomilano, l’iniziativa ideata dall’Assessorato alle Aree Cittadine e Consigli di Zona per dialogare con i cittadini e dare informazioni sui servizi dell’Amministrazione. Dopo il gradimento riscontrato nella fase sperimentale avviata lo scorso anno, dal 3 ottobre al 21 novembre, che ha raggiunto quasi 10mila contatti, Infomilano riprendee completamente rinnovato e con maggiori servizi. Il bus, realizzato in collaborazione con Atm, sarà presente nei principali mercati rionali e parteciperà alle feste di Via, ai concerti e alle manifestazioni culturali e sportive, tutte le settimane, dal martedì alla domenica. Il lunedì sarà riservato alle opere di manutenzione del mezzo. “Con Infomilano presentiamo una Milano - ha sottolineato il Sindaco Letizia Moratti - sempre più vicina ai suoi cittadini. Un servizio innovativo che si propone come strumento per rispondere alle crescenti aspettative di chi vive ogni giorno la città, in termini di accessibilità ai servizi e informazione sulle iniziative promosse dall’Amministrazione. Un altro passo in avanti, dopo l’Infoline 02.02.02, i certificati on-line, il sistema di indagini di Customer Satisfaction e l’attività di benchmarking, a favore della semplificazione amministrativa, a favore di una burocrazia più veloce, più semplice, più rispondente alle esigenze di una metropoli in continua evoluzione e sempre più efficiente. Una Milano che vede nell’accessibilità ai servizi e nell’utilizzo delle tecnologie informatiche un elemento chiave del suo sviluppo”. “Abbiamo pensato questo servizio – ha detto l’assessore alle Aree Cittadine e Consigli di Zona, Andrea Mascaretti – per portare il Comune di Milano sempre tra i cittadini con un servizio informativo in grado di far conoscere agli utenti i servizi messi a loro disposizione dall’amministrazione e dalle Zone. Infomilano sarà in grado di erogare direttamente alcuni servizi, primo tra i quali, il rilascio delle certificazioni anagrafiche, grazie alla collaborazione con l’assessore ai servizi civici”. Il calendario con le tappe del bus avrà cadenza mensile e sarà disponibile sul sito del Comune di Milano, nei principali centri informativi della Città (Informagiovani, Urban Center), nei Consigli di Zona e verrà distribuito a chi visiterà il bus. “L’ufficio anagrafico ‘itinerante’ - ha dichiarato l’assessore ai Servizi civici Stefano Pillitteri -, grazie al bus Infomilano, è un’ulteriore iniziativa per portare i servizi del Comune direttamente al domicilio del cittadino nello spirito di ‘Milano semplice’”. Gli operatori di Infomilano saranno a disposizione dei cittadini per ascoltarli, informarli sui servizi dell’Amministrazione e dialogare con le associazioni di Zona. Sarà inoltre possibile conoscere gli eventi e le iniziative culturali e del tempo libero organizzati nelle singole Zone e ritirare materiale informativo. Domani, mercoledì 23 giugno, Infomilano sarà presente dalle 9 alle 15.30, all’Università Iulm. (in allegato il calendario del mese di giugno) Calendario di giugno Data Località Zona Orario: 22 giugno Mercato Mompiani 4 9.00 – 15.30; 23 giugno Università Iulm 6 9.00 – 15.30; 24 giugno Parco Sempione 1 9.00 – 15.30; 25 giugno Mercato Bonola 8 9.00 – 15.30; 26 giugno Mercato P.ta Nuova 9 9.00 – 15.30; 27 giugno Mercato Cambini 2 9.00 – 15.30; 28 giugno Mercato Garigliano 9 9.00 – 15.30; 29 giugno Mercato Martini 4 9.00 – 15.30.  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA CALABRIA SCOPELLITI E L’ASSESSORE TALLINI ALLA FIRMA CONTRATTUALE DEI CENTO GIOVANI LAUREATI  
 
 Catanzaro, 23 giugno 2010 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e l’Assessore al Personale Domenico Tallini sono intervenuti, ieri mattina, alla cerimonia, che si è svolta nell’aula consiliare dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro, per la firma dei contratti di lavoro, a tempo indeterminato, dei cento giovani vincitori, circa tre anni fa, di un pubblico concorso indetto dalla Regione. Presenti anche il Presidente della Provincia Wanda Ferro, il Dirigente generale del Dipartimento “Organizzazione e Personale” Umberto Nucara e la dirigente regionale del settore giuridico Rosalia Marasco. “Abbiamo promosso l’incontro di oggi – ha detto l’Assessore Tallini – per dare un significato alle cose che stiamo portando avanti ed intendiamo fare nella politica del personale. Abbiamo avviato una vera fase di discontinuità rispetto al passato. Vogliamo rientrare nella politica più generale di una pubblica amministrazione che considera il cittadino al centro del proprio operato. In tutti questi anni passati non vi è stata una politica del Personale. Noi vogliamo guardare con particolare attenzione a questo comparto ed a tutte le diverse sue categoria di lavoratori. Lo faremo con il fermo obiettivo di dare risposte concrete ai nostri cittadini”. Il Dirigente generale Nucara, dal canto suo, si è detto soddisfatto per avere trovato “questi giovani lavoratori e vi assicuro che questa vostra passione cercherò di conservarla e di alimentarla. Possiamo e dobbiamo – ha detto – fare tanto insieme”. Il Presidente della Regione Scopelliti ha così salutato i novantaquattro giovani laureati: “Non ci interessa da dove venite ma dove dobbiamo andare. Abbiamo necessità di investire – ha detto – in professionalità per invertire la rotta. Noi abbiamo bisogno di freschezza, di idee, di partecipazione. Perciò voglio sperare in voi, ma con me spera la Calabria, perché la crescita della Regione è motivo di soddisfazione per tutti i calabresi. Ed è quello che vogliamo tutti. Chi ritiene di poterci dare una mano in questo senso, allora si faccia avanti. C’è necessità di recuperare nuove figure professionali in grado di guidare con noi questo processo. Ci sono molte utili motivazione per lavorare bene, sono certo che lo faremo e lo sapremo fare insieme”.  
   
   
DISABILI, CONTRIBUTI ALLE AZIENDE CHE ASSUMONO DALLA PROVINCIA DI MODENA UN FONDO PER QUASI 400 MILA EURO  
 
 Modena, 23 giugno 2010 - E´ di quasi 400 mila euro l´ammontare complessivo dei contributi che la Provincia di Modena assegna alle aziende private che assumono persone con disabilità, sia a tempo indeterminato che determinato, ma comunque per un periodo superiore a nove mesi. L´iniziativa è finanziata con le risorse del Fondo regionale per l´occupazione dei disabili. Entro lunedì 21 giugno bisogna presentare la domanda relativa ai contributi per le assunzioni effettuate nel 2009, quella per le assunzioni nel 2010 deve essere presentata entro l´11 novembre. Per informazioni: tel. 059 2092060 - 209061 oppure www.Lavoro.provincia.modena.it. «Si tratta di un intervento - commenta Francesco Ori, assessore provinciale al Lavoro e alla formazione - che si inserisce in un impegno complessivo che prevede anche il sostegno a percorsi personalizzati di inserimento formativo e professionale dei disabili nel mondo del lavoro. L´iniziativa acquista una valore particolare in questa fase di crisi economica che ha particolari ripercussioni occupazionali negative proprio per i più deboli, visto che per le aziende che hanno procedure di cassa integrazione straordinaria, mobilità e solidarietà (nel modenese sono ormai alcune centinaia) è prevista - spiega Ori - la sospensione dell´obbligo di assunzione dei disabili». Per le assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel corso del 2009 o del 2010 le aziende potranno chiedere incentivi che possono arrivare fino a 7 mila euro (l´incentivo è corrisposto anche in caso di trasformazione del contratto da tempo determinato a indeterminato). Per le assunzioni a tempo determinato, comunque superiori a nove mesi, gli incentivi sono pari al 25 per cento del costo salariale, fino a un massimo di 3.500 euro. I fondi a disposizioni sono: 170 mila euro per le assunzioni a tempo indeterminato nel 2009, 100 mila per il 2010; 60 mila per le assunzioni a tempo determinato nel 2009, 50 mila per il 2010. Il 70 per cento delle risorse è riservato al finanziamento delle domande presentate da aziende private diverse dalle cooperative sociali.  
   
   
BELLUNO: I SEGNALI DI RIPRESA ECONOMICA CONFERMANO IL NOSTRO CAUTO OTTIMISMO  
 
 Belluno, 23 giugno 2010 - L’istat diffonde i dati che confermano una ripresa che, seppur lenta, invita a far ben sperare per il futuro dell’economia, anche a livello locale. Stefano De Gan, assessore provinciale alle Politiche del Lavoro: «Quanto previsto si sta avverando, ora dobbiamo essere pronti alle sfide e alle richieste delle nostre attività imprenditoriali». L’istat ha diffuso i dati del fatturato dell’industria italiana e la crescita degli ordinativi a livello nazionale ed internazionale. «Sono numeri che ci confortano – ha spiegato l’assessore provinciale di comparto, Stefano De Gan - . Quando recentemente abbiamo annunciato che intravedevamo l’uscita dalla crisi non eravamo stati creduti, ora anche i dati Istat danno conforto alle nostre previsioni». «Come detto, la ripresa maggiore degli ordinativi proviene dall’estero, mercato su cui lavorano molte imprese della nostra terra – ha proseguito l’assessore - . Certo dobbiamo muoverci con cautela, perché ancora non siamo a pieno regime. È importante, però, farsi trovare pronti quando rirpenderà la richiesta di manodopera, ed è per questo che la Provincia ha già attivato da tempo delle soluzioni volte alla ri-occupabilità della nostra forza lavoro». Secondo De Gan, «anche se alcuni settori sembrano non risentire ancora di un mercato che torna a muoversi, è inevitabile che poi la crescita possa coinvolgere anche altri comparti della nostra economia, compresa quella di livello locale. Come Provincia continueremo a monitorare la situazione, puntando a favorire la ripresa dell’occupazione nel Bellunese». «Ora tutti sono chiamati a fare la propria parte – ha concluso l’assessore - . Le imprese tornino ad investire nel commerciale, in innovazione e ricerca, in sviluppo e formazione; da parte loro, le banche supportino con il credito e le linee di finanziamento le nostre imprese».  
   
   
MINORANZE FVG: MOLINARO INCONTRA DELEGAZIONE CONSIGLIO D´´EUROPA  
 
Trieste, 23 giugno 2010 - "Un incontro molto utile per le informazioni che abbiamo ricevuto". Questa l´opinione che la delegazione del Comitato d´accompagnamento del Consiglio d´Europa sull´attuazione della convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali, in visita in questi giorni in regione, ha espresso a conclusione dell´incontro, avvenuto ieri a Trieste con l´assessore regionale alla Cultura, Roberto Molinaro. In preparazione della visita, alla delegazione - il cui compito è la verifica con cadenza quinquennale (questo è il terzo monitoraggio) della azioni messe in atto sul territorio regionale riguardanti la valorizzazione e la tutela delle minoranze linguistiche -, la Regione ha consegnato una relazione dettagliata sull´attuazione di tali politiche, valutata dai tecnici europei come "molto positiva per i risultati raggiunti". Agli ospiti di Strasburgo è stato spiegato come la nostra realtà plurilinguistica abbia di fatto portato nel 1963, insieme alle altre specificità, all´istituzione della Regione a statuto speciale, ed è stato illustrato il quadro generale, sociale e giuridico riguardante le minoranze friulana, slovena e germanofona. Ricordando come la Regione abbia negli ultimi anni deciso di dotarsi di leggi per la valorizzazione delle tre minoranze, l´assessore Molinaro ha menzionato gli elementi caratterizzanti di tali provvedimenti: evidenziando l´uso pubblico della lingua tutelata; il coinvolgimento delle organizzazioni rappresentative nella predisposizione e nell´attuazione delle leggi; l´inadeguatezza delle risorse messe a disposizione dallo Stato: in 5 anni il fondo della legge 482/99 è infatti passato da 2,3 milioni a 450 mila euro. "Di fronte a tale riduzione delle risorse e nonostante l´incremento del sostegno da parte della Regione per la lingua friulana (da 2,3 nel 2005 a 3,6 milioni di euro nel 2009), non siamo però nella situazione di dar corso all´attuazione completa delle azioni di valorizzazione delle minoranze", ha concluso il suo intervento Molinaro. La delegazione ha posto ai rappresentanti dell´Amministrazione regionale alcune domande specifiche inerenti agli aspetti delle azioni di tutela, e si è informata in che modo vengono soddisfatte le richieste relative all´uso delle lingue minoritarie nei rapporti con la Pubblica amministrazione. I tecnici europei hanno dimostrato particolare attenzione nei confronti della strategia riguardante le politiche propositive in favore delle minoranze per mantenere, "nonostante la riduzione delle risorse, gli standard raggiunti". Per quanto concerne "il ritardo" relativo all´attuazione delle trasmissioni in lingua friulana nei programmi Rai, hanno chiesto se la Regione abbia valutato, proprio in virtù della sua specialità, la possibilità di affrontare il problema "con un´azione che porti ad attribuire un ruolo più importante alla sede regionale Rai". I risultati della visita della delegazione europea - composta da Reiner Hofmann/germania, Lidija Basta Fleiner/serbia e Artemiza Chisca/romania - nella nostra regione verranno resi noti con l´espressione del suo parere sullo stato della protezione delle minoranze, la cui pubblicazione è prevista in ottobre. L´amministrazione regionale è stata all´incontro rappresentata dal direttore generale dell´assessorato Cultura, Giuliano Abate, da William Cisilino e Paolo Slamic (Servizio Identità linguistiche e culturali) e da Ernesto Liesch e Marco Stolfo (Istituto Studi Amministrazione Locale).  
   
   
LA PROVINCIA DI ALESSANDRIA NELLA “RETE DI CONTROLLO DELLA SUSSIDIARIETÀ” PROMOSSA DAL “COMITATO DELLE REGIONI”  
 
Alessandria, 23 giugno 2010 - La Provincia Alessandria accolta tra i membri della Rete di controllo della sussidiarietà promossa dal Comitato delle Regioni. La notizia arriva dall’Assessorato ai Progetti U.e. Guidato da Gian Franco Comaschi. “Questa prestigiosa rete di controllo è costituita da soli 109 tra enti regionali e locali di tutti e 27 i paesi europei – interviene l’assessore Comaschi – e la Provincia di Alessandria è l’unico ente locale italiano a farne parte. Si tratta di un risultato prestigioso, che consentirà ad una delle Province italiane di partecipare attivamente al processo decisionale dell´Ue, rafforzato dalla recente approvazione del Trattato di Lisbona”. La rete si prefigge di offrire agli enti che vi partecipano la possibilità di effettuare un’analisi dal punto di vista della sussidiarietà e proporzionalità dei documenti programmatici e legislativi delle istituzioni europee e di esprimere pareri partecipando a consultazioni e valutazioni: i dati qualitativi e quantitativi forniti dagli enti locali possono servire a valutare l’impatto territoriale delle proposte legislative e politiche dell’Ue. In particolare, la Provincia di Alessandria rivestirà un ruolo importante in qualità di ente coordinatore del gruppo di lavoro Politiche sociali per il tema “Lotta alla povertà e all’esclusione sociale”, a conferma di quanto sia fondamentale le responsabilità degli enti locali nello sviluppo e implementazione di politiche complesse per facilitare l’inserimento lavorativo. Nel mese di giugno la Provincia di Alessandria, in qualità di membro della Rete, prenderà parte ad una serie di iniziative. Tra queste, l’assessore Comaschi ha preso parte al seminario dal titolo “Strategia Europea 2020 e le sue ripercussioni nel Mediterraneo”, organizzato dall’Associazione Arco Latino presso la sede del Comitato delle Regioni a Bruxelles. Qui, l’assessore ha moderato una tavola rotonda che ha il compito di analizzare la crescita integratrice prevista dalla Strategia Europa 2020. Alla discussione hanno preso parte Gregg Jones, Capoufficio europeo dell’Assemblea nazionale del Galles e Advisor del Comitato delle Regione insieme a An Le Nouail Marlière, Presidente del Comitato di Monitoraggio Euromed del Comitato Economico e Sociale Europeo. “La possibilità di far parte di una Rete di consultazione europea e, in particolare, di verificare anticipatamente le linee di sviluppo e i programmi relativi ai futuri fondi strutturali 2014/2020 – conclude l’assessore Comaschi – riveste un’importanza strategica per la Provincia di Alessandria, soprattutto in questo momento di profondi cambiamenti sociali dovuti alla crisi economica che colpisce l’Europa”.  
   
   
NAPOLI: BENI CONFISCATI: COINVOLGERE I GIOVANI NEL RIUTILIZZO  
 
Napoli, 23 giugno 2010 “Se la repressione è necessaria, lo è ancora di più coinvolgere i giovani nel riutilizzo dei beni confiscati, attraverso una collaborazione proficua tra politica e cittadinanza”. Lo ha detto il 21 giugno il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, intervenendo questa mattina al Seminario“ Valorizzazione e gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata:il ruolo e le funzioni degli enti locali”, organizzato dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale presso la sala consiliare del complesso monumentale di S.maria la Nova. Il presidente Cesaro ha sottolineato l’attività del Consorzio S.o.l.e., nato nel 2002, coordinato dalla Provincia di Napoli e costituito da 21 comuni che, attraversol’attività sul territorio, riutilizza i beni confiscati alle mafie e li riconsegna alla società civile. ”Abbiamo conferito al Consorzio – ha aggiunto Cesaro – 21 beni confiscati alle mafie, tra cui, il Parco Ammaturo di Giugliano, dove sono stati realizzati un centro polivalente, alloggi per ragazzi diversamente abili e un campus universitario. A Castellammare, invece, abbiamo realizzato il progetto “La casa della Pace e della non violenza”, un luogo di prima accoglienza per cittadini immigrati.Centri sportivi e di aggregazione giovanile sono previsti a Quarto, Pomigliano, S.giorgio, Portici, Ercolano e in altre realtà comunali”.  
   
   
A PERUGIA CONVEGNO IN-DIPENDENZE CULTURALI, IL LAVORO DEVE FAR EMERGERE LE POTENZIALITÀ DI TUTTI ”  
 
Perugia, 23 giugno 2010 – “La mancanza di lavoro e la precarietà sono tra i fattori primari di esclusione di tutti e a maggior ragione delle persone dipendenti e in difficoltà, non solo dal ciclo produttivo, ma dall’apprendimento, dai consumi culturali, dal credito, dall’esercizio del diritto alla casa, dalla fruizione di servizi”. Lo ha affermato ieri la vicepresidente della Giunta regionale dell’Umbria e assessore al Welfare, Carla Casciari, intervenendo al convegno a Perugia dal titolo “L’articolo 3 della Costituzione in tempo di crisi. E’ possibile oggi parlare di inclusione sociale?”. L’iniziativa rientra nell’ambito della quarta edizione di “In-dipendenze culturali, la manifestazione, organizzata dalla Federazione Regionale Umbra del Coordinamento Nazionale delle Comunità d’Accoglienza(cnca), con il patrocinio e la collaborazione della Regione Umbria, della Provincia e del Comune di Perugia e con il contributo di Microsoft, per riflettere sui temi legati al mondo del sociale ed alle problematiche del consumo di sostanze stupefacenti ed in generale all’inclusione sociale delle fasce deboli della popolazione. Partendo proprio dal tema delle dipendenze, esperti del mondo profit, non-profit e rappresentanti delle parti sociali, tenteranno di individuare i punti di connessione e le possibili sinergie tra il mondo del lavoro e quello dell’inclusione sociale, entrambi in forte difficoltà. Ricordando il tema del convegno l’assessore Casciari ha evidenziato che “l’occupazione in senso stretto non determina inclusione sociale se i suoi ritmi non rispettano la persona, non si conciliano con la vita familiare, con i servizi e con i tempi delle città. Inoltre, un lavoro precario rende il lavoratore ricattabile – ha precisato – lo esclude dal credito, dalla possibilità di progettare il proprio futuro e non assicura un tenore di vita e una fruizione adeguata dei servizi per favorire la migliore e piena integrazione della persona nel contesto in cui vive”. L’assessore ha quindi precisato che “in base a tali argomentazioni, l’inserimento nel mercato del lavoro è elemento necessario, ma non sufficiente per realizzare ‘inclusione’ sociale, che non si concretizza attraverso lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa. Ad esempio – ha detto – un distorto utilizzo della precarietà scambiata per flessibilità, comporta tutta una serie di problematiche nella vita delle persone creando nuovi disagi sociali”. Casciari ha infine evidenziato che “la Regione Umbria ha inteso da sempre prediligere le politiche di rilancio di un Welfare dell’inclusione promuovendo nelle comunità locali la cultura dell’accoglienza intesa come assunzione collettiva di responsabilità , fondamento essa stessa della sicurezza sociale”. In proposito è stato ricordato anche che “la Regione Umbria ha formalmente riconosciuto il Laboratorio permanente pubblico- privato sociale per la tutela del diritto alla salute nell’area dell’uso/abuso/dipendenza da comportamenti e sostanze illegali, che ha portato all’elaborazione di una carta su ‘I diritti delle persone utenti dei servizi per le dipendenze’ che, tra i vari diritti, pone l’attenzione sulla tutela del diritto al lavoro”. Per l’assessore Casciari il progetto “è stato un esempio importante di sussidiarietà che incrocia il mondo del profit con quello del no profit, con un impegno significativo per le persone dipendenti, visto che il reinserimento lavorativo in ambito delle dipendenze costituisce il presupposto necessario per dare significato pieno ad un percorso di trattamento”. E proprio l’affermazione dei diritti negati in particolare quello al lavoro sancito dall’articolo 3 della Costituzione è stato al centro della quarta edizione di “In-dipendenze culturali” che ha preso il via il 18 giugno. All’incontro di oggi sono intervenuti, oltre all’assessore Casciari, il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, l’assessore provinciale alla formazione e al lavoro, Giuliano Granocchia, che ha parlato del ruolo degli enti locali e della risposta del territorio alle politiche attive del lavoro, rappresentanti dei sindacati e del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza. La sezione pomeridiana sarà dedicata al tema “Nuovi scenari e buone prassi di inserimento lavorativo”, con il coordinamento di dell’assessore alle Politiche Sociali e alla Cultura del Comune di Perugia, Andrea Cernecchi. Interverranno rappresentanti della Regione Umbria, della Provincia di Perugia, del Dipartimento Dipendenze Ausl 2, del Comune di Perugia, di Microsoft Italia e del Consorzio Abn.  
   
   
CONTRABBANDO DEI CANI, ANCONA: STIPULARE PROTOCOLLI D´INTESA CON ASSOCIAZIONI STRANIERE  
 
 Ancona, 21 giugno 2010 - Stipulare dei protocolli d´intesa tra le associazioni animaliste italiane e quelle straniere, al fine di regolamentare il flusso degli animali sia da che verso l´Italia. La proposta arriva dall´assessore agli Animali d´affezione e prevenzione del randagismo della Provincia di Ancona Marcello Mariani, che da qualche tempo sta seguendo con attenzione il fenomeno, emerso  sulla stampa locale, del contrabbando dei cani in affido. "Il 20 maggio scorso - ricorda Mariani - la Provincia di Ancona, ha incontrato Regione, Comuni, Asur e associazioni animaliste e, proprio durante l´incontro, abbiamo trattato con la Regione la questione relativa alle adozioni internazionali. Infatti, era emersa, da parte dell´associazione cinofila senigalliese, la necessità di chiarire se esistano o meno norme che regolino questo tipo di adozioni". Per le adozioni in Italia viene di solito utilizzato il controllo post-affido, che però risulta più difficile se i cani vengono mandati fuori dall´Italia per essere adottati. Di qui la proposta di regolamentare il tutto attraverso dei protocolli d´intesa con l´estero. "Confido - conclude Mariani - che la Regione prenda in considerazione questa possibilità e che la questione venga risolta il prima possibile".  
   
   
“SALVI PER UN CHIP”, LA CAMPAGNA A TUTELA DEI CANI\3 15 MILA CANI A MODENA, OLTRE 4 MILA A FORMIGINE  
 
Modena, 23 giugno 2010 - Sono oltre È "salvi per un chip" lo slogan della campagna per limitare il rischio di smarrimento e di abbandono dei cani che prende il via lunedì 28 giugno in tutto il territorio provinciale. L´iniziativa, promossa dalla Provincia di Modena in collaborazione con l´Ausl, consiste nella distribuzione e nell´inserimento sottopelle, entrambi gratuiti, di un microchip identificativo degli animali e si svolgerà nei Comuni di Modena, Carpi, Fiorano, Formigine, Maranello, Sassuolo, Pavullo, Sestola, Spilamberto e Vignola fino a sabato 3 luglio. I privati proprietari di cani non ancora "chippati", e quindi non iscritti all´anagrafe canina, potranno ritirare il microchip, un piccolissimo dispositivo biocompatibile che il veterinario inserisce sotto la cute dell´animale con un´iniezione rapida e indolore, nel proprio Comune di residenza nell´arco della settimana e farlo inserire nella giornata di sabato 3 luglio (comunicato n.563). Attraverso la "chippatura" il cane viene registrato all´anagrafe canina e nel Comune di residenza del proprietario che se ne assume ufficialmente la responsabilità. «Come già lo scorso anno abbiamo deciso di lanciare la campagna "Salvi per un chip" all´inizio dell´estate - commenta Mario Galli, vicepresidente della Provincia con delega alla Salute e alla sicurezza delle persone - proprio perché la registrazione dei cani all´anagrafe, che ci permette in ogni momento di risalire al proprietario, è uno strumento tra i più efficaci per combattere l´abbandono». Il microchip, obbligatorio in base a una legge regionale, è anche il modo più rapido e sicuro per identificare gli animali smarriti e restituirli al loro proprietario. Secondo i dati, aggiornati alla metà di giugno, sono quasi settantamila (69.568) i cani, viventi e residenti, registrati nel territorio provinciale (comunicato n.564). «Stimiamo che siano circa l´80 per cento del totale - spiega Giorgio Nannetti, responsabile del dipartimento di Sanità pubblica veterinaria dell´Ausl di Modena - una media alta, con punte che superano il 90 per cento in alcune aree, in prevalenza cittadine come Carpi e Modena, e livelli invece decisamente più bassi nei comuni montani e dell´area nord, cioè nelle zone che possiamo definire rurali». La distribuzione gratuita del microchip identificativo dei cani di proprietà dei privati si svolge tra lunedì 28 giugno e sabato 3 luglio nei Comuni coinvolti nella campagna: Modena, Carpi, Formigine, Maranello, Fiorano, Sassuolo, Vignola, Spilamberto, Pavullo e Sestola. A Modena, il microchip sarà distribuito all´ufficio Anagrafe canina (via Santi 40, tel. 059 2032211), tutti i giorni dalle 8,30 alle 12,30. A Carpi, all´ufficio Anagrafe canina (via Peruzzi 2, tel. 059 649081), tutti i giorni dalle 10,30 alle 12,30. A Formigine, allo Sportello al cittadino (via Unità d´Italia 30, tel. 059 416302) da lunedì a mercoledì dalle 8,15 alle 13,15; giovedì dalle 8,15 alle 13,30 e dalle 14,15 alle 17,45; venerdì dalle 8,15 alle 12,15. A Maranello il microchip sarà distribuito all´ufficio Ambiente (via Vittorio Veneto 9, tel. 0536 240009) mercoledì 30, dalle 8,30 alle 12,50; giovedì dalle 15,30 alle 17,30; sabato dalle 8,30 alle 12,30. A Fiorano all´ufficio Economato (piazza Ciro Menotti 1, tel. 0536 833247), da lunedì a sabato dalle 8 alle 13; giovedì dalle 14,30 alle 17,30. A Sassuolo la distribuzione avverrà nella sede della Polizia municipale (via Decorati al valor militare 60, tel. 0536 1844767) da lunedì a venerdì dalle 8,15 alle 13,30; il giovedì dalle 8,15 alle 18,30; il sabato dalle 8,15 alle 12,30. A Vignola all´ufficio Relazioni con il pubblico (via Bellucci 1/4 tel. 059 777550), tutti i giorni dalle 8,30 alle 13,30. Anche a Spilamberto la distribuzione avverrà all´Urp (piazza Caduti della libertà 3, tel. 059 789958) tutti i giorni dalle 8,30 alle 13,30. A Pavullo nella sede del servizio veterinario (via Mario Ricci, località ex Campanella, tel. 0536 29465) nella sola giornata di sabato 3 luglio, dalle 9 alle 12,30 contestualmente all´inserimento. A Sestola la distribuzione avverrà solo mercoledì 30 giugno, dalle 9 alle 12 al palazzetto dello sport. L´inserimento del microchip sottopelle avverrà nella sola giornata di sabato 3 luglio, dalle 8,30 alle 12,30 nella sede dei servizi veterinari di Modena, Carpi, Sassuolo (a cui fanno riferimento i Comuni di Fiorano, Formigine, Maranello), Pavullo (anche per il Comune di Sestola), Marano (per i Comuni di Spilamberto e Vignola). 15 mila i cani registrati all´anagrafe canina che vivono nel Comune di Modena, secondo i dati aggiornati alla metà di giugno, e quasi cinquemila quelli di Carpi, numeri in linea con la popolazione residente. Spicca invece il dato di Formigine, unico altro Comune oltre a Modena dove è attivo un ufficio per i diritti degli animali: su una popolazione di circa trentamila abitanti ci sono oltre quattromila cani registrati.
Comune Cani presenti al 14/06/2010
Bastiglia 485
Bomporto 1145
Campogalliano 1465
Camposanto 576
Carpi 4950
Castelfranco Emilia 2379
Castelnuovo Rangone 1382
Castelvetro di Modena 1744
Cavezzo 686
Concordia 1195
Fanano 473
Finale Emilia 259
Fiorano Modenese 2025
Fiumalbo 406
Formigine 4111
Frassinoro 388
Guiglia 550
Lama Mocogno 600
Maranello 1977
Marano sul Panaro 531
Medolla 579
Mirandola 3028
Modena 15080
Montecreto (non informatizzato)
Montefiorino 519
Montese 626
Nonantola 1868
Novi di Modena 921
Palagano 475
Pavullo nel Frignano 2283
Pievepelago 550
Polinago (non informatizzato)
Prignano sulla Secchia 717
Ravarino 621
Riolunato 120
San Cesario sul Panaro 827
San Felice sul Panaro 969
San Possidonio 613
San Prospero 898
Sassuolo 2630
Savignano sul Panaro 2338
Serramazzoni 1333
Sestola 633
Soliera 1714
Spilamberto 508
Vignola 1510
Zocca 881
Totale 69568
 
   
   
CITTADINANZATTIVA SU FINANZIARIA & SERVIZI DI PUBBLICI UTILITÀ: DAL GOVERNO UN ASSIST PERFETTO PER CATTIVI AMMINISTRATORI E GESTORI DEI SERVIZI IN ROSSO. PER LE FAMIGLIE, “VECCHI” SERVIZI A COSTI PIÙ ALTI  
 
Roma, 23 giugno 2010 - Una manovra finanziaria a tutto vantaggio di chi da anni sfrutta l’alibi delle minori risorse per mascherare una cattiva e poco trasparente gestione dei servizi. Per le famiglie, la solita minestra rappresentata da riduzione dei servizi e aumento delle relative tariffe. Cittadinanzattiva boccia senza appello l’ennesima operazione di aggiustamento dei conti, caratterizzata da interventi tampone e priva di misure strutturali nel medio lungo termine. “Si continua ad affermare che in Italia i servizi locali costano all’utenza molto meno che negli altri paesi europei” commenta Antonio Gaudioso, vicesegretario generale di Cittadinanzattiva “senza tener conto che il livello di qualità offerto è di gran lunga inferiore e che negli ultimi 10 anni si sono registrati aumenti tariffari superiori al 50%. In tema di servizi ai cittadini, manca un sistema di governance allargata capace di legare gli elementi di costo ad elementi di qualità, a tutto vantaggio di chi continua ad operare in assoluta assenza di trasparenza se non proprio nell’illegalità, e a tutto svantaggio, oltre che dell’utenza, di tutte quelle amministrazioni e realtà imprenditoriali virtuose che per l’ennesima volta si vedono penalizzate senza alcun motivo. Il risultato è che si perpetua il paradosso tutto italiano tale per cui spesso la gestione dei servizi meno funziona e più la si paga”. A fronte dei sacrifici imposti dalla Finanziaria, Cittadinanzattiva ribadisce l’urgenza di coinvolgere i cittadini nella valutazione e controllo dei servizi, come previsto dalla Finanziaria 2007, e suggerisce di introdurre obblighi di trasparenza a carico dei gestori delle public utilities, in termini di dati economici e finanziari, nonché dati relativi alla efficienza ed alla qualità del servizio offerto.  
   
   
GIOVEDI´ INCONTRO CON LE DONNE ELETTE NEI COMUNI DEL TRENTINO  
 
 Trento, 23 giugno 2010 - Ci saranno oltre 200 donne, elette nelle amministrazioni locali, all´evento programmato dall´assessorato alla solidarietà internazionale e alla convivenza giovedì 24 giugno ad ore 17, presso la sala congressi della Federazione trentina della cooperazione, in via Segantini a Trento. Argomento al centro dell´incontro, la presentazione degli organismi istituzionali provinciali a supporto delle donne in politica. Relatori l´assessore di merito Lia Giovanazzi Beltrami e il presidente Lorenzo Dellai. È una presenza in costante aumento, quella femminile all´interno della politica, ma raggiunge quote ancora piuttosto basse: circa il 25% rispetto agli uomini. Eppure le cifre di questa ultima tornata elettorale sono decisamente positive: "Sono raddoppiate le donne sindaco e aumentate del 20% le donne elette nei consigli comunali - ha commentato oggi l´assessore Beltrami, durante un incontro con le giornaliste dei media trentini - Però siamo bel lontani dalla parità, visto che le donne consigliere elette sono 835 su un totale di 3200, mentre le donne sindaco sono solo 28". Ed è proprio a queste nuove amministratrici che si rivolge l´azione dell´assessorato provinciale alle pari opportunità: "Abbiamo promesso di non lasciarle da sole e di fornire un supporto costante alla loro azione amministrativa - ha proseguito l´assessore Beltrami - . Dobbiamo lavorare tutte assieme per facilitare l´accesso alle donne nella politica. Le donne sanno amministrare bene e lo stanno dimostrando, hanno competenze proprie specifiche, indispensabili nelle pubbliche amministrazioni. Per esempio hanno introdotto le politiche di conciliazione fra lavoro e famiglia e hanno in qualche modo mitigato l´aggressività maschile, anche se su questo aspetto c´è ancora molto da lavorare". Bisogna, in conclusione, far sentire la forza e la voce delle donne impegnate in politica e costruire con loro un percorso di maggiore rappresentatività. Anche di questo si discuterà giovedì, con inizio alle ore 17, alla sala congressi della Federazione trentina della cooperazione.